Quarterly Report • Aug 3, 2018
Quarterly Report
Open in ViewerOpens in native device viewer
lH18
www.b3flcaifis.il
""""" "15 S p.A s.
| Indice | 2 |
|---|---|
| Cariche Sociali | 3 |
| Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo |
4 |
| Note introduttive alla lettura dei numeri |
4 |
| Risultati e strategia | 7 |
| Highlights |
11 |
| Risultati per settore di attività | 13 |
| Evoluzione Trimestrale | 16 |
| Dati storici del Gruppo | 18 |
| IAP – Indicatori alternativi di Performance |
19 |
| Impatti modifiche normative | 20 |
| Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo – dati riclassificati |
21 |
| L'azione Banca IFIS |
42 |
| Fatti di rilievo avvenuti nel periodo | 45 |
| Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo | 46 |
| Evoluzione prevedibile della gestione | 47 |
| Altre informazioni | 49 |
| Bilancio consolidato semestrale abbreviato | 51 |
| Schemi di Bilancio Consolidato | 51 |
| Stato patrimoniale Consolidato | 51 |
| Conto Economico Consolidato |
52 |
| Prospetto della redditività Consolidata Complessiva |
53 |
| Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2018 | 54 |
| Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2017 | 55 |
| Rendiconto Finanziario Consolidato |
56 |
| Note illustrative |
57 |
| Politiche contabili | 57 |
| Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo |
93 |
| Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 109 |
|
| Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 138 |
|
| Operazioni con parti correlate 139 |
|
| Attestazione del Dirigente Preposto 142 |
|
| Relazione della società di revisione sulla revisione contabile limitata al Bilancio consolidato semestrale abbreviato 143 |
Amministratore Delegato Giovanni Bossi (1) Consiglieri Giuseppe Benini
Presidente Sebastien Egon Fürstenberg Vice Presidente Alessandro Csillaghy De Pacser Francesca Maderna Antonella Malinconico Riccardo Preve Marina Salamon Daniele Santosuosso
1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.
Collegio Sindacale Presidente Giacomo Bugna
Sindaci Effettivi Giovanna Ciriotto Massimo Miani Sindaci Supplenti Guido Gasparini Berlingieri Valentina Martina
Società di Revisione EY S.p.A.
Dirigente Preposto alla redazione Mariacristina Taormina dei documenti contabili societari
Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v. ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109 Partita IVA: 02992620274 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 5508 Sede legale ed amministrativa Membro di FCI Via Terraglio, 63 – 30174 Mestre – Venezia Indirizzo Internet: www.bancaifis.it
Si evidenziano i seguenti fatti di cui occorre tener conto nella lettura comparativa dei numeri di periodo:
▪ Prima applicazione dell'IFRS 9: a partire dall'1 gennaio 2018, il Gruppo ha adottato il nuovo principio contabile "IFRS 9 Strumenti finanziari" (IFRS 9). Il Gruppo si è avvalso della possibilità di non rideterminare i valori comparativi al 31 dicembre 2017, come permesso dalle norme di transizione dell'IFRS 9 stesso; pertanto i valori del 2017, determinati in accordo allo IAS 39, non sono pienamente comparabili. Gli effetti della rideterminazione dei valori contabili al 1 gennaio 2018 sono stati imputati a riserve di utili iniziali e ad altre riserve del conto economico complessivo. Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto al paragrafo Politiche contabili delle Note illustrative del Bilancio consolidato semestrale abbreviato.
Ai fini di consentire la comparazione dei dati, gli aggregati patrimoniali esposti nella presente Relazione sono confrontati con quelli al 1 gennaio 2018, mentre i dati del conto economico del periodo di confronto sono stati riesposti secondo un criterio di omogeneità contabile rispetto ai corrispondenti valori al 30 giugno 2018.
Si evidenzia inoltre che, a seguito dell'introduzione della categoria dei cd. POCI – "purchased or originated credit-impaired" prevista dal nuovo principio IFRS 9, delle nuove policy di writeoff adottate dal Gruppo e coerentemente a quanto previsto dal 5° aggiornamento della Circolare 262 di Banca d'Italia, l'esposizione delle attività deteriorate lorde e delle relative rettifiche di valore è significativamente cambiata a partire dall'1 gennaio 2018.
I valori comparativi nel presente documento sono stati riesposti in linea con la nuova presentazione dei settori di attività.
Inoltre, con riferimento agli effetti derivanti dalla prima applicazione dell'IFRS 9, i dati patrimoniali comparativi sono quelli al 1 gennaio 2018 al fine di consentire un confronto omogeneo, mentre i dati economici comparativi sono stati riesposti secondo un criterio di omogeneità contabile con i corrispondenti valori al 30 giugno 2018.
▪ Affinamento modalità di stima dei flussi di cassa connessi ai crediti del settore NPL: nel corso del primo semestre 2018 si è provveduto ad un affinamento del modello in essere utilizzato per la stima dei flussi di cassa dei crediti in gestione stragiudiziale: in particolare sono state aggiornate le basi dati storiche ed è stata affinata la modalità di clusterizzazione del portafoglio al fine di tener conto delle più recenti acquisizioni avvenute in mercati di tipo secondario. Tale attività di aggiornamento ("ricalibrazione") effettuata a marzo 2018 ha generato un effetto positivo a conto economico di circa 3,1 milioni di euro.
Inoltre è stato sviluppato e applicato ad una parte delle pratiche in corso di lavorazione giudiziale un modello per la stima dei flussi di cassa. In particolare vengono valorizzati i flussi di cassa con il nuovo modello statistico per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto o otterranno un precetto a partire dal 1 gennaio 2018. Tali pratiche venivano precedentemente contabilizzate al costo di acquisto fino al momento dell'individuazione dei flussi di cassa analitici. L'applicazione del nuovo modello consente di individuare anticipatamente i flussi di cassa in maniera massiva. L'affinamento è stato reso possibile in seguito al raggiungimento di numeriche consistenti su cui poter basare analisi di stime sufficientemente attendibili. Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino a al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA).
L'adozione dell'affinamento ha determinato una variazione nella stima dei flussi di cassa che, attualizzata al TIR originario delle posizioni, si è tradotta in una variazione complessiva positiva di costo ammortizzato pari a 34,7 milioni di euro contabilizzata a conto economico secondo quanto previsto dai principi contabili internazionali IAS/IFRS. Inoltre, coerentemente con la variazione dei flussi di cassa positivi, sono stati riconosciuti a conto economico i relativi costi collegati alle azioni giudiziali poste in essere precedentemente sospesi pari a 14,8 milioni di euro. Per maggiori dettagli si veda quanto esposto nel capitolo "Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo".
▪ Acquisizione di Cap.Ital.Fin. S.p.A.: il 2 febbraio 2018 il Gruppo Banca IFIS ha completato l'acquisizione del 100% del capitale di Cap.Ital.Fin. S.p.A., società specializzata in finanziamenti rimborsabili mediante cessione del quinto dello stipendio e delegazioni di pagamento per pensionati, dipendenti privati, pubblici, statali operante in tutta Italia. Il prezzo inizialmente pagato per la transazione è stato pari a 2,1 milioni di euro, al lordo di eventuali aggiustamenti prezzo da determinarsi e condividere con il venditore in base alle previsioni contrattuali. Come atteso, dal processo di consolidamento è emerso un valore di avviamento provvisoriamente determinato in 700 mila euro, iscritto alla voce "Attività immateriali". Si segnala infatti che, come previsto dal principio contabile IFRS 3, l'allocazione del costo di aggregazione deve essere quantificata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione.
Nei primi mesi dell'anno abbiamo lavorato con grande dinamismo in ogni segmento, facendo crescere i singoli business, dando il nostro supporto ad aziende che oggi sono in grado di lavorare con maggiore serenità e business model sostenibili. Abbiamo sviluppato nuove alleanze per accelerare la crescita nel leasing, affiancandosi a partner di elevato standing. Sempre nel settore leasing, la spinta all'innovazione ci ha portato a sostituire la piattaforma tecnologica e migliorare e snellire tutti i processi operativi.
É stato acquisito il controllo di una nuova società, Credifarma, che verrà consolidata nel secondo semestre, per rafforzare la nostra presenza nel credito alle farmacie. Nel primo semestre è stato poi annunciato l'acquisto di FBS, attiva nel supporto gestionale del credito deteriorato, e a febbraio è stata completata l'acquisizione dell'intero capitale di Cap.Ital.Fin., che ha permesso l'entrata nel business della cessione del quinto a supporto del settore NPL. A luglio, infine, abbiamo lanciato una nuova iniziativa nel settore delle assicurazioni: tutte queste attività svilupperanno benefici, anche in termini economici, a partire della seconda parte dell'anno.
Sul fronte NPL, nel solo mese di luglio sono stati formalizzati acquisti di portafogli di crediti deteriorati per circa 600 milioni di valore nominale. Nei prossimi mesi, forte attenzione verrà rivolta a offrire nuove soluzioni di ristrutturazione dei crediti Utp, con l'obiettivo di individuare le migliori soluzioni per ridare forza alle imprese del Paese.
Il secondo trimestre ha visto le performance impattate da una serie di eventi negativi singolarmente rilevanti e difficilmente replicabili nella stessa intensità. Tuttavia, alla luce dei positivi risultati della gestione ordinaria del semestre, per la seconda parte dell'anno si confermano le aspettative gestionali in tutti i business.
Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento
Margine di intermediazione pari a 278,1 milioni di euro, +9,8% rispetto al primo semestre 2017 (253,2 milioni di euro al 30 giugno 2017). Il risultato positivo è dovuto principalmente all'ottima performance del settore NPL, con anche il contributo delle aree Crediti Commerciali e Leasing del settore Imprese. Pesa sul risultato del semestre il minore impatto del reversal della PPA, ovvero lo smontamento temporale della differenza tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore di bilancio dei crediti dell'ex Gruppo Interbanca (44,1 milioni al 30 giugno 2018 rispetto a 57,8 milioni al 30 giugno 2017, -23,8%) essendo influenzato il precedente semestre da alcune estinzioni anticipate.
Rettifiche di valore nette si attestano a -40,0 milioni verso riprese nette di 12,1 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente, sostanzialmente riferibili a crediti verso la clientela del settore Imprese. Due i fattori: il ricorso a maggiori accantonamenti (14 mio) su una posizione significativa nel
semestre 2018 e riprese di valore nel 2017 di 26,8 milioni nell'area Corporate Banking. Il costo del credito del settore Imprese è pari a 138 bps nei primi sei mesi del 2018 (calcolato in vigenza del nuovo principio IFRS 9) rispetto a 31 bps al 31 dicembre 2017 (calcolato secondo il precedente IAS 39). L'anno precedente vi erano state delle riprese di valore al netto delle quali il costo della qualità creditizia sarebbe stato pari a 89 bps.
Costi operativi pari a 144,2 milioni di euro (119,5 milioni al 30 giugno 2017, +20,7%) con un cost/income ratio al 51,8% (49,0% nello stesso periodo del 2017). Le spese per il personale salgono a 55,5 milioni di euro (49,5 milioni a giugno 2017, +12,1%) in coerenza con l'ingresso di nuovi dipendenti nel Gruppo (fra cui quelli della nuova controllata Capitalfin); al 30 giugno 2018 il numero dei dipendenti del Gruppo è pari a 1.577 risorse (173 persone in più). Le spese amministrative, pari a 95,1 milioni di euro contro i 69,9 milioni di euro del corrispondente periodo del 2017, salgono del 36,1%. La dinamica deriva dalla crescita del settore NPL a cui sono connessi sia l'aumento dei costi di recupero giudiziale, sia l'adozione del nuovo modello statistico di stima delle pratiche in lavorazione giudiziale del settore NPL. Tali costi, pari a 14,8 milioni di euro (che impattano su spese legali e imposte di registro), erano infatti precedentemente sospesi fino all'ottenimento dell'Ordinanza Di Assegnazione (ODA).
Inoltre nel periodo aumentano i costi connessi a consulenze legate all'adozione di nuovi sistemi tecnologici del Gruppo e all'affiancamento del know-how interno nei diversi progetti attivati nel semestre.
L'utile ante imposte è pari a 93, 9 milioni nei primi sei mesi del 2018 rispetto ai 145,9 milioni di euro del corrispondente periodo del 2017.
L'utile netto del Gruppo al 30 giugno 2018 si attesta a 66,2 milioni di euro rispetto ai 103,7 milioni del 30 giugno 2017, con un decremento del 36,1%.
Con riguardo al contributo dei singoli settori1 alla formazione dei risultati economico-patrimoniali al 30 giugno 2018, si riportano di seguito le principali dinamiche:
Il margine di intermediazione del settore Imprese, che contribuisce per il 59,4% al totale, si attesta a 165,1 milioni di euro, in lieve contrazione rispetto al semestre dell'esercizio precedente (-3,9%).
1 A partire dal primo trimestre 2018, Banca IFIS ha deciso di rappresentare tre settori di business: settore Imprese (che comprende tutte le aree che rappresentano l'offerta commerciale dedicata alle imprese quali crediti commerciali, corporate banking, leasing e crediti fiscali); settore NPL; settore Governance e Servizi. I dati comparativi sono stati riesposti con la medesima logica.
dovuto sia al margine di interesse (+0,8 milioni) sia al comparto commissionale (+0,9 milioni), che beneficiano dei maggiori volumi di impiego e dell'incremento dei clienti.
Il settore NPL dedicato all'acquisizione e trasformazione di crediti non paganti in piani sostenibili di rientro, prevalentemente unsecured, ha convogliato dal 1° luglio 2018 tutte le attività all'interno della controllata IFIS NPL S.p.A.. Con un margine di intermediazione di 119,3 milioni di euro (79,0 milioni di euro del 2017, +51,1%), il settore NPL è quello all'interno del Gruppo con crescita maggiormente sostenuta sia grazie al maggior numero di Ordinanze di Assegnazione ottenute dai diversi tribunali, sia grazie alle ottime performance nella trasformazione dei portafogli in essere. Gli incassi infatti sono passati da circa 54 milioni di euro nel primo semestre del 2017 a circa 81 nel primo semestre del 2018. Sono stati ulteriormente affinati, nel semestre in esame, i modelli di valutazione statistica degli asset gestiti, in particolare con l'adozione di un nuovo modello di stima delle pratiche in lavorazione giudiziale che ha portato un effetto positivo a conto economico di settore per circa 34,7 milioni di euro.
Nel semestre la Banca ha continuato a lavorare sulla diversificazione e flessibilità delle fonti di raccolta. Al 30 giugno 2018 la struttura del funding risulta così composta:
Relativamente alle attività deteriorate lorde, a seguito dell'introduzione della categoria dei cosiddetti POCI – "purchased or originated credit-impaired" prevista dal nuovo principio IFRS 9, delle nuove policy di write-off adottate dal Gruppo e coerentemente a quanto previsto dal 5° aggiornamento della Circolare 262 di Banca d'Italia, l'esposizione delle attività deteriorate lorde e delle relative rettifiche di valore è significativamente cambiata a partire dall'1 gennaio 2018. Alla luce di tale introduzione, l'incidenza delle attività deteriorate lorde del settore imprese è passata dal 20,1% del dato riesposto al 1 gennaio 2018, al 10,5% del 30 giugno 2018.
Complessivamente, i crediti deteriorati lordi del settore imprese sono pari a 615,7 milioni di euro a fronte di rettifiche di valore pari a 247,6 milioni, con un coverage ratio del 40,2% al 30 giugno 2018.
Di seguito la composizione delle attività deteriorate nette dei crediti del settore Imprese2 (che sono pari a 368,1 milioni di euro):
Il patrimonio netto consolidato a fine periodo si attesta a 1.373,1 milioni di euro rispetto ai 1.368,7 milioni del 31 dicembre 2017 (+0,3%).
Il capitale primario di classe 1 (CET1), il capitale di classe 1 (T1) ed il ratio totale fondi propri consolidati del solo Gruppo Banca IFIS, senza considerare gli effetti del consolidamento della controllante La Scogliera3 al 30 giugno 2018 si attestano per il CET1 e T1 al 15,13% (rispetto ai dati al 31 dicembre 2017, pari al 15,64%) mentre il Totale fondi propri consolidato si attesta al 20,28% (rispetto al 21,07% del dato al 31 dicembre 2017).
2 A seguito dell'entrata in vigore del nuovo principio contabile IFRS 9 e delle disposizioni contenute nel 5° aggiornamento della Circolare n.262 di Banca d'Italia, il Gruppo ha provveduto a riesporre i crediti deteriorati tenendo in considerazione quanto previsto con riferimento alla categoria dei POCI – Purchased or Originated Credit Impaired – e nel rispetto della nuova policy di write-off definita dal Gruppo.
3 Il totale fondi propri indicato è relativo al solo perimetro del Gruppo Banca IFIS, che dunque esclude gli effetti derivanti dal consolidamento ai fini prudenziali nella controllante La Scogliera S.p.A. I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti di solvibilità consolidati al 30 giugno 2017 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre 2013. L'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della holding del Gruppo bancario non consolidata nel patrimonio netto contabile. Il CET1 al 30 giugno 2018 comprendente La Scogliera S.p.A. è pari al 11,11% rispetto al 11,66% del 31 dicembre 2017, il capitale di classe 1 (T1) è pari al 11,85% rispetto a 12,18% al 31 dicembre 2017, mentre il Total Own Fund Ratio si attesta al 15,43% rispetto al 16,15% del 31 dicembre 2017.
Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.
| PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2018 | 01.01.2018 | ASSOLUTA | % | |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
433.827 | 442.073 | (8.246) | (1,9)% | |
| Crediti verso banche | 1.568.042 | 1.759.780 | (191.738) | (10,9)% | |
| Crediti verso clientela | 6.710.457 | 6.401.686 | 308.771 | 4,8% | |
| Totale attivo | 9.732.743 | 9.563.274 | 169.469 | 1,8% | |
| Debiti verso banche | 882.324 | 791.977 | 90.347 | 11,4% | |
| Debiti verso clientela | 4.840.864 | 5.293.188 | (452.324) | (8,5)% | |
| Titoli in circolazione | 2.095.844 | 1.639.994 | 455.850 | 27,8% | |
| Patrimonio netto | 1.373.083 | 1.371.660 | 1.423 | 0,1% |
| PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2018 | 2017 | ASSOLUTA | % | |
| Margine di intermediazione | 278.117 | 253.219 | 24.898 | 9,8% | |
| Rettifiche di valore nette per rischio di credito | (40.036) | 12.109 | (52.145) | (430,6)% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 238.081 | 265.328 | (27.247) | (10,3)% | |
| Costi operativi | (144.176) | (119.455) | (24.721) | 20,7% | |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte | 93.905 | 145.873 | (51.968) | (35,6)% | |
| Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo | 66.209 | 103.657 | (37.448) | (36,1)% |
| PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI | 2° TRIMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| TRIMESTRALI (in migliaia di euro) |
2018 | 2017 | ASSOLUTA | % | |
| Margine di intermediazione | 138.739 | 149.676 | (10.937) | (7,3)% | |
| Rettifiche di valore nette per rischio di credito | (29.079) | 14.277 | (43.356) | (303,7)% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 109.660 | 163.953 | (54.293) | (33,1)% | |
| Costi operativi | (70.755) | (63.811) | (6.944) | 10,9% | |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte | 38.905 | 100.142 | (61.237) | (61,2)% | |
| Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo | 28.355 | 70.970 | (42.615) | (60,0)% |
| REDDITIVITA' COMPLESSIVA CONSOLIDATA (in migliaia di euro) |
30.06.2018 | 30.06.2017 |
|---|---|---|
| Utile (Perdita) del periodo | 66.209 | 103.662 |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico | 1.136 | 246 |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico | (12.897) | 4.197 |
| Redditività complessiva | 54.448 | 108.105 |
| Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi | - | 5 |
| Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo | 54.448 | 108.100 |
| KPI DI GRUPPO | 30.06.2018 | 30.06.2017 | 31.12.2017 |
|---|---|---|---|
| Ratio - Totale Fondi propri | 15,4% | 15,6% | 16,2% |
| Ratio - Capitale primario di classe 1 | 11,1% | 14,8% | 11,7% |
| Numero azioni capitale sociale (in migliaia) | 53.811 | 53.811 | 53.811 |
| Numero di azioni in circolazione a fine periodo(1) (in migliaia) | 53.441 | 53.431 | 53.433 |
| Book value per share | 25,69 | 24,02 | 25,62 |
| EPS | 1,24 | 1,94 | 3,38 |
(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.
Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.
| DATI PATRIMONIALI (in migliaia di euro) |
IMPRESE | NPL | GOVERNANCE & SERVIZI |
TOTALE CONS. DI GRUPPO |
|---|---|---|---|---|
| Attività finanziarie detenute per la negoziazione con impatto a conto economico |
||||
| Dati al 30.06.2018 | - | - | 30.625 | 30.625 |
| Dati al 01.01.2018 | - | - | 35.614 | 35.614 |
| Variazione % | - | - | (14,0)% | (14,0)% |
| Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico |
||||
| Dati al 30.06.2018 | 81.049 | - | 49.471 | 130.520 |
| Dati al 01.01.2018 | 58.758 | - | - | 58.758 |
| Variazione % | 37,9% | - | n.a. | 122,1% |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
||||
| Dati al 30.06.2018 | 14.785 | - | 419.042 | 433.827 |
| Dati al 01.01.2018 | 13.297 | - | 428.776 | 442.073 |
| Variazione % | 11,2% | - | (2,3)% | (1,9)% |
| Crediti verso banche | ||||
| Dati al 30.06.2018 | - | - | 1.568.042 | 1.568.042 |
| Dati al 01.01.2018 | - | - | 1.759.780 | 1.759.780 |
| Variazione % | - | - | (10,9)% | (10,9)% |
| Crediti verso clientela | ||||
| Dati al 30.06.2018 | 5.599.703 | 851.417 | 259.337 | 6.710.457 |
| Dati al 01.01.2018 | 5.462.239 | 799.436 | 140.011 | 6.401.686 |
| Variazione % | 2,5% | 6,5% | 85,2% | 4,8% |
| Debiti verso banche | ||||
| Dati al 30.06.2018 | - | - | 882.324 | 882.324 |
| Dati al 01.01.2018 | - | - | 791.977 | 791.977 |
| Variazione % | - | - | 11,4% | 11,4% |
| Debiti verso clientela | ||||
| Dati al 30.06.2018 | - | - | 4.840.864 | 4.840.864 |
| Dati al 01.01.2018 | - | - | 5.293.188 | 5.293.188 |
| Variazione % | - | - | (8,5)% | (8,5)% |
| Titoli in circolazione | ||||
| Dati al 30.06.2018 | - | - | 2.095.844 | 2.095.844 |
| Dati al 01.01.2018 | - | - | 1.639.994 | 1.639.994 |
| Variazione % | - | - | 27,8% | 27,8% |
| DATI ECONOMICI (in migliaia di euro) |
IMPRESE | NPL | GOVERNANCE & SERVIZI |
TOTALE CONS. DI GRUPPO |
|---|---|---|---|---|
| Margine di intermediazione | ||||
| Dati al 30.06.2018 | 165.072 | 119.290 | (6.245) | 278.117 |
| Dati al 30.06.2017 | 171.723 | 78.957 | 2.539 | 253.219 |
| Variazione % | (3,9)% | 51,1% | n.s. | 9,8% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | ||||
| Dati al 30.06.2018 | 126.106 | 119.290 | (7.315) | 238.081 |
| Dati al 30.06.2017 | 183.233 | 78.957 | 3.138 | 265.328 |
| Variazione % | (31,2)% | 51,1% | n.s. | (10,3)% |
| DATI ECONOMICI TRIMESTRALI (in migliaia di euro) |
IMPRESE | NPL | GOVERNANCE & SERVIZI |
TOTALE CONS. DI GRUPPO |
|---|---|---|---|---|
| Margine di intermediazione | ||||
| Secondo trimestre 2018 | 86.435 | 54.231 | (1.927) | 138.739 |
| Secondo trimestre 2017 | 100.812 | 48.453 | 411 | 149.676 |
| Variazione % | (14,3)% | 11,9% | (568,9)% | (7,3)% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | ||||
| Secondo trimestre 2018 | 58.471 | 54.231 | (3.042) | 109.660 |
| Secondo trimestre 2017 | 114.939 | 48.454 | 560 | 163.953 |
| Variazione % | (49,1)% | 11,9% | (642,2)% | (33,1)% |
| KPI DI SETTORE (in migliaia di euro) |
IMPRESE | NPL | GOVERNANCE & SERVIZI |
|---|---|---|---|
| Costo della qualità creditizia(1) | |||
| Dati al 30.06.2018 | 1,38% | n.a. | n.a. |
| Dati al 31.12.2017 | 0,31% | n.a. | n.a. |
| Variazione % | 1,07% | - | - |
| Crediti in sofferenza netti/ Crediti verso clientela | |||
| Dati al 30.06.2018 | 1,2% | n.a. | 5,1% |
| Dati al 01.01.2018 | 1,2% | n.a. | 9,4% |
| Variazione % | 0,0% | - | (4,3)% |
| Indice di copertura delle sofferenze lorde | |||
| Dati al 30.06.2018 | (70,1)% | n.a. | (24,0)% |
| Dati al 01.01.2018 | (71,0)% | n.a. | (6,7)% |
| Variazione % | 0,9% | - | (17,3)% |
| Attività deteriorate nette/ Crediti verso clientela netti |
|||
| Dati al 30.06.2018 | 6,6% | 99,9% | 13,1% |
| Dati al 01.01.2018 | 6,2% | 99,9% | 16,9% |
| Variazione % | 0,4% | 0,0% | (3,8)% |
| Attività deteriorate lorde/ Crediti verso clientela lordi |
|||
| Dati al 30.06.2018 | 10,5% | 99,9% | 15,8% |
| Dati al 01.01.2018 | 9,9% | 99,9% | 19,2% |
| Variazione % | 0,6% | 0,0% | (3,4)% |
| RWA(2)(3) | |||
| Dati al 30.06.2018 | 4.675.418 | 854.318 | 557.071 |
| Dati al 01.01.2018 | 4.450.750 | 801.915 | 424.484 |
| Variazione % | 5,0% | 6,5% | 31,2% |
(1) In seguito all'applicazione a partire dall'1 gennaio 2018 del nuovo principio contabile IFRS 9 in sostituzione del precedente IAS 39, il costo della qualità creditizia è stato calcolato prendendo a riferimento le rettifiche di valore determinate in forza di tale nuovo principio a partire dall'1 gennaio 2018. Il dato comparativo è quello precedentemente pubblicato con riferimento ai "clienti Imprese" e prende a riferimento le rettifiche di valore calcolate sulla base del precedente principio IAS 39 non essendo prevista l'applicazione retrospettiva obbligatoria del nuovo principio.
(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.
(3) Il dato delle RWA del settore Governance & Servizi include la partecipazione IFIS Rental Services, società non finanziaria consolidata con il metodo del patrimonio netto e non rientrante nel Gruppo bancario a fini di vigilanza.
Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.
| STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO: | ESERCIZIO 2018 | ESERCIZIO 2017 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| EVOLUZIONE TRIMESTRALE (in migliaia di euro) |
30.06 | 31.03 | 01.01.2018 | 30.09 | 30.06 | 31.03 |
| ATTIVO | ||||||
| Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico |
130.520 | 115.597 | 58.758 | 46.098 | 42.285 | 39.704 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
433.827 | 453.847 | 442.073 | 475.528 | 634.694 | 631.568 |
| Crediti verso banche | 1.568.042 | 1.565.449 | 1.759.780 | 1.932.489 | 1.650.338 | 1.394.111 |
| Crediti verso clientela | 6.710.457 | 6.457.208 | 6.401.686 | 5.922.069 | 6.047.860 | 5.803.700 |
| Attività materiali | 130.399 | 127.005 | 127.881 | 128.243 | 109.566 | 109.675 |
| Attività immateriali | 24.815 | 25.250 | 24.483 | 23.790 | 18.003 | 14.199 |
| Attività fiscali | 400.773 | 408.270 | 439.972 | 510.367 | 545.724 | 571.935 |
| Altre voci dell'attivo | 333.910 | 368.176 | 308.641 | 324.664 | 380.100 | 274.960 |
| Totale dell'attivo | 9.732.743 | 9.520.802 | 9.563.274 | 9.363.248 | 9.428.570 | 8.839.852 |
| STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO: | ESERCIZIO 2018 | ESERCIZIO 2017 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| EVOLUZIONE TRIMESTRALE (in migliaia di euro) |
30.06 | 31.03 | 01.01.2018 | 30.09 | 30.06 | 31.03 |
| PASSIVO E PATRIMONIO NETTO | ||||||
| Debiti verso banche | 882.324 | 820.190 | 791.977 | 965.194 | 967.285 | 1.028.971 |
| Debiti verso clientela | 4.840.864 | 5.022.110 | 5.293.188 | 5.337.597 | 5.291.594 | 5.055.558 |
| Titoli in circolazione | 2.095.844 | 1.774.973 | 1.639.994 | 1.223.979 | 1.352.375 | 1.122.879 |
| Passività fiscali | 50.519 | 48.140 | 43.125 | 37.033 | 34.912 | 32.423 |
| Altre voci del passivo | 490.109 | 442.400 | 423.330 | 460.712 | 489.343 | 346.383 |
| Patrimonio netto: | 1.373.083 | 1.412.989 | 1.371.660 | 1.338.733 | 1.293.061 | 1.253.638 |
| - Capitale, sovrapprezzi e riserve | 1.306.874 | 1.375.135 | 1.190.893 | 1.189.610 | 1.189.404 | 1.220.951 |
| - Utile netto | 66.209 | 37.854 | 180.767 | 149.123 | 103.657 | 32.687 |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 9.732.743 | 9.520.802 | 9.563.274 | 9.363.248 | 9.428.570 | 8.839.852 |
| CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO: | ESERCIZIO 2018 | ESERCIZIO 2017 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| EVOLUZIONE TRIMESTRALE (in migliaia di euro) |
2° Trim. | 1° Trim. | 4° Trim. | 3° Trim. | 2° Trim. | 1° Trim. |
| Margine di interesse | 110.097 | 119.480 | 121.252 | 91.872 | 110.560 | 90.987 |
| Commissioni nette | 19.954 | 19.820 | 21.129 | 18.272 | 20.145 | 14.219 |
| Altre componenti del margine di intermediazione | 8.688 | 78 | 7.639 | 11.945 | 18.971 | (1.663) |
| Margine di intermediazione | 138.739 | 139.378 | 150.020 | 122.089 | 149.676 | 103.543 |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito | (29.079) | (10.957) | (37.075) | (1.140) | 14.277 | (2.168) |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 109.660 | 128.421 | 112.945 | 120.949 | 163.953 | 101.375 |
| Spese per il personale | (28.624) | (26.827) | (24.469) | (24.298) | (25.411) | (24.073) |
| Altre spese amministrative | (48.460) | (46.625) | (48.511) | (34.257) | (38.718) | (31.134) |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 3.754 | (2.806) | 1.719 | (2.922) | 2.873 | (1.597) |
| Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali |
(3.116) | (2.809) | (2.688) | (2.822) | (2.483) | (3.459) |
| Altri oneri/proventi di gestione | 5.691 | 5.646 | 4.028 | 3.028 | (72) | 4.619 |
| Costi operativi | (70.755) | (73.421) | (69.921) | (61.271) | (63.811) | (55.644) |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
38.905 | 55.000 | 43.024 | 59.678 | 100.142 | 45.731 |
| Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente | (10.550) | (17.146) | (11.387) | (14.210) | (29.168) | (13.043) |
| Utile di periodo | 28.355 | 37.854 | 31.637 | 45.468 | 70.974 | 32.688 |
| Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi | - | - | (7) | 2 | 4 | 1 |
| Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo | 28.355 | 37.854 | 31.644 | 45.466 | 70.970 | 32.687 |
| DATI ECONOMICI PER SETTORE: | ESERCIZIO 2018 | ESERCIZIO 2017 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| EVOLUZIONE TRIMESTRALE (in migliaia di euro) |
2° Trim. | 1° Trim. | 4° Trim. | 3° Trim. | 2° Trim. | 1° Trim. |
| Margine di intermediazione | 138.739 | 139.378 | 150.020 | 122.089 | 149.676 | 103.543 |
| Imprese | 86.435 | 78.637 | 88.894 | 88.881 | 100.811 | 70.911 |
| NPL | 54.231 | 65.059 | 56.140 | 29.408 | 48.454 | 30.504 |
| Governance & Servizi | (1.927) | (4.318) | 4.986 | 3.800 | 411 | 2.128 |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 109.660 | 128.421 | 112.945 | 120.949 | 163.953 | 101.375 |
| Imprese | 58.471 | 67.635 | 56.275 | 87.508 | 114.939 | 68.294 |
| NPL | 54.231 | 65.059 | 56.140 | 29.408 | 48.454 | 30.504 |
| Governance & Servizi | (3.042) | (4.273) | 530 | 4.033 | 560 | 2.577 |
Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.
Di seguito i principali indicatori e performance registrati dal Gruppo nei corrispondenti periodi degli ultimi 5 anni.
| DATI STORICI (1) (in migliaia di euro) |
30.06.2018 | 30.06.2017 | 30.06.2016 | 30.06.2015 | 30.06.2014 |
|---|---|---|---|---|---|
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (IFRS 9) |
433.827 | 634.694 | - | - | - |
| Attività finanziarie disponibili per la vendita (IAS 39) | - | - | 1.027.770 | 3.803.216 | 1.302.425 |
| Crediti verso clientela | 6.710.457 | 6.047.860 | 3.355.998 | 3.152.145 | 2.538.371 |
| Debiti verso banche | 882.324 | 967.285 | 43.587 | 457.384 | 1.979.493 |
| Debiti verso clientela | 4.840.864 | 5.291.594 | 3.928.261 | 6.037.552 | 6.910.171 |
| Titoli in circolazione | 2.095.844 | 1.352.375 | - | - | - |
| Patrimonio netto | 1.373.083 | 1.293.061 | 562.197 | 524.266 | 397.927 |
| - | - | - | - | - | |
| Margine di intermediazione | 278.117 | 253.219 | 150.923 | 265.441 | 145.763 |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 238.081 | 265.328 | 135.162 | 247.772 | 121.822 |
| Utile (perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo | 66.209 | 103.657 | 39.120 | 130.779 | 50.055 |
| Cost/Income ratio | 51,8% | 49,0% | 50,9% | 19,5% | 32,0% |
| Ratio - Totale Fondi propri | 15,4% | 15,6% | 14,2% | 16,1% | 14,2% |
| Ratio - Capitale primario di classe 1 | 11,1% | 14,8% | 13,2% | 15,4% | 13,8% |
(1) Ai fini comparativi i dati del periodo 2017 sono stati riesposti per omogeneità contabile rispetto ai valori al 30 giugno 2018 per tener conto delle modifiche introdotte dall'IFRS 9; i dati dei periodi precedenti sono invece quelli originariamente pubblicati.
Il Gruppo Banca IFIS ha definito alcuni indicatori, rappresentati nelle tabelle dei KPI di Gruppo, che forniscono indicatori alternativi di performance ("IAP") utili agli investitori in quanto facilitano l'identificazione di trend operativi e parametri finanziari significativi. Per i bilanci intermedi alcuni indicatori presentati nell'informativa annuale sono ritenuti non rappresentativi.
Per una corretta interpretazione di tali IAP si evidenzia quanto segue:
Come richiesto dalle linee guida pubblicate dall'ESMA (ESMA/2015/1415), nel seguito si rappresenta nel dettaglio la modalità di calcolo di tali indicatori al fine di rendere l'informativa presentata maggiormente intellegibile.
| Cost/Income ratio (in migliaia di Euro) | 30.06.2018 | 30.06.2017 |
|---|---|---|
| A. Costi operativi | 144.176 | 119.455 |
| B. Margine di intermediazione | 278.117 | 253.219 |
| Cost/Income ratio riclassificato (A/B) | 51,8% | 47,2% |
| Book value per share | 30.06.2018 | 30.06.2017 |
|---|---|---|
| A. Numero azioni in circolazione | 53.440.983 | 53.430.944 |
| B. Patrimonio netto consolidato in migliaia di euro | 1.373.083 | 1.293.061 |
| Book value per share (B/A) euro | 25,69 | 24,02 |
Si evidenziano le modifiche normative intervenute nel corso del primo semestre 2018 rilevanti per il Gruppo Banca IFIS.
A far data dal 1° gennaio 2018, sono entrati in vigore i seguenti principi contabili internazionali, i cui effetti derivanti dalla prima applicazione sono descritti dettagliatamente nelle Politiche contabili del Bilancio consolidato semestrale abbreviato:
Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.
A seguito dei mutamenti del contesto strategico e organizzativo che hanno caratterizzato l'evoluzione del Gruppo a partire dalla seconda metà del 2017, lo schema dell'informativa di settore è stato oggetto di una profonda revisione.
Al fine di rendere l'informativa coerente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, si è provveduto ad una razionalizzazione della precedente versione della stessa, aggregando alcuni settori con caratteristiche economiche similari, avendo riguardo, in modo particolare, ai seguenti aspetti:
La nuova informativa di settore si articola in:
I valori comparativi nel presente documento sono stati riesposti in linea con la nuova rappresentazione dei settori di attività.
Inoltre, con riferimento agli effetti derivanti dalla prima applicazione dell'IFRS 9, i dati patrimoniali comparativi sono quelli al 1 gennaio 2018 al fine di consentire un confronto omogeneo, mentre i dati economici comparativi sono stati riesposti secondo un criterio di omogeneità contabile con i corrispondenti valori al 30 giugno 2018.
| DATI ECONOMICI (in migliaia di euro) |
IMPRESE | NPL | GOVERNANCE & SERVIZI |
TOTALE CONS. DI GRUPPO |
|---|---|---|---|---|
| Margine di intermediazione | ||||
| Dati al 30.06.2018 | 165.072 | 119.290 | (6.245) | 278.117 |
| Dati al 30.06.2017 | 171.723 | 78.957 | 2.539 | 253.219 |
| Variazione % | (3,9)% | 51,1% | n.s. | 9,8% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | ||||
| Dati al 30.06.2018 | 126.106 | 119.290 | (7.315) | 238.081 |
| Dati al 30.06.2017 | 183.233 | 78.957 | 3.138 | 265.328 |
| Variazione % | (31,2)% | 51,1% | n.s. | (10,3)% |
| DATI ECONOMICI TRIMESTRALI (in migliaia di euro) |
IMPRESE | NPL | GOVERNANCE & SERVIZI |
TOTALE CONS. DI GRUPPO |
|---|---|---|---|---|
| Margine di intermediazione | ||||
| Secondo trimestre 2018 | 86.435 | 54.231 | (1.927) | 138.740 |
| Secondo trimestre 2017 | 100.814 | 48.454 | 411 | 149.678 |
| Variazione % | (14,3)% | 11,9% | n.s. | (7,3)% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | ||||
| Secondo trimestre 2018 | 58.471 | 54.231 | (3.042) | 109.660 |
| Secondo trimestre 2017 | 114.939 | 48.454 | 560 | 163.955 |
| Variazione % | (49,1)% | 11,9% | n.s. | (33,1)% |
| DATI PATRIMONIALI (in migliaia di euro) |
IMPRESE | NPL | GOVERNANCE & SERVIZI |
TOTALE CONS. DI GRUPPO |
|---|---|---|---|---|
| Attività finanziarie detenute per la negoziazione con impatto a conto economico |
||||
| Dati al 30.06.2018 | - | - | 30.625 | 30.625 |
| Dati al 01.01.2018 | - | - | 35.614 | 35.614 |
| Variazione % | - | - | (14,0)% | (14,0)% |
| Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico |
||||
| Dati al 30.06.2018 | 81.049 | - | 49.471 | 130.520 |
| Dati al 01.01.2018 | 58.758 | - | - | 58.758 |
| Variazione % | 37,9% | - | n.a. | 122,1% |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
||||
| Dati al 30.06.2018 | 14.785 | - | 419.042 | 433.827 |
| Dati al 01.01.2018 | 13.297 | - | 428.776 | 442.073 |
| Variazione % | 11,2% | - | (2,3)% | (1,9)% |
| Crediti verso banche | ||||
| Dati al 30.06.2018 | - | - | 1.568.042 | 1.568.042 |
| Dati al 01.01.2018 | - | - | 1.759.780 | 1.759.780 |
| Variazione % | - | - | (10,9)% | (10,9)% |
| Crediti verso clientela | ||||
| Dati al 30.06.2018 | 5.599.703 | 851.417 | 259.337 | 6.710.457 |
| Dati al 01.01.2018 | 5.462.239 | 799.436 | 140.011 | 6.401.686 |
| Variazione % | 2,5% | 6,5% | 85,2% | 4,8% |
| Debiti verso banche | ||||
| Dati al 30.06.2018 | - | - | 882.324 | 882.324 |
| Dati al 01.01.2018 | - | - | 791.977 | 791.977 |
| Variazione % | - | - | 11,4% | 11,4% |
| Debiti verso clientela | ||||
| Dati al 30.06.2018 | - | - | 4.840.864 | 4.840.864 |
| Dati al 01.01.2018 | - | - | 5.293.188 | 5.293.188 |
| Variazione % | - | - | (8,5)% | (8,5)% |
| Titoli in circolazione | ||||
| Dati al 30.06.2018 | - | - | 2.095.844 | 2.095.844 |
| Dati al 01.01.2018 | - | - | 1.639.994 | 1.639.994 |
| Variazione % | - | - | 27,8% | 27,8% |
| KPI DI SETTORE (in migliaia di euro) |
IMPRESE | NPL | GOVERNANCE & SERVIZI |
|---|---|---|---|
| Costo della qualità creditizia(1) | |||
| Dati al 30.06.2018 | 1,38% | n.a. | n.a. |
| Dati al 31.12.2017 | 0,31% | n.a. | n.a. |
| Variazione % | 1,07% | - | - |
| Crediti in sofferenza netti/ Crediti verso clientela | |||
| Dati al 30.06.2018 | 1,2% | n.a. | 5,1% |
| Dati al 01.01.2018 | 1,2% | n.a. | 9,4% |
| Variazione % | 0,0% | - | (4,3)% |
| Indice di copertura delle sofferenze lorde | |||
| Dati al 30.06.2018 | (70,1)% | n.a. | (24,0)% |
| Dati al 01.01.2018 | (71,0)% | n.a. | (6,7)% |
| Variazione % | 0,9% | - | (17,3)% |
| Attività deteriorate nette/ Crediti verso clientela netti |
|||
| Dati al 30.06.2018 | 6,6% | 99,9% | 13,1% |
| Dati al 01.01.2018 | 6,2% | 99,9% | 16,9% |
| Variazione % | 0,4% | 0,0% | (3,8)% |
| Attività deteriorate lorde/ Crediti verso clientela lordi |
|||
| Dati al 30.06.2018 | 10,5% | 99,9% | 15,8% |
| Dati al 01.01.2018 | 9,9% | 99,9% | 19,2% |
| Variazione % | 0,6% | 0,0% | (3,4)% |
| RWA(2)(3) | |||
| Dati al 30.06.2018 | 4.675.418 | 854.318 | 557.071 |
| Dati al 01.01.2018 | 4.450.750 | 801.915 | 424.484 |
| Variazione % | 5,0% | 6,5% | 31,2% |
(1) In seguito all'applicazione a partire dall'1 gennaio 2018 del nuovo principio contabile IFRS 9 in sostituzione del precedente IAS 39, il costo della qualità creditizia è stato calcolato prendendo a riferimento le rettifiche di valore determinate in forza di tale nuovo principio a partire dall'1 gennaio 2018. Il dato comparativo è quello precedentemente pubblicato con riferimento ai "clienti Imprese" e prende a riferimento le rettifiche di valore calcolate sulla base del precedente principio IAS 39 non essendo prevista l'applicazione retrospettiva obbligatoria del nuovo principio.
(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.
(3) Il dato delle RWA del settore Governance & Servizi include la partecipazione IFIS Rental Services, società non finanziaria consolidata con il metodo del patrimonio netto e non rientrante nel Gruppo bancario a fini di vigilanza.
Il Settore Imprese include le seguenti aree di business:
| DATI ECONOMICI | 30.06.2018 | 30.06.2017 | VARIAZIONE | |
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | ASSOLUTA | % | ||
| Margine di interesse | 115.675 | 132.505 | (16.830) | (12,7)% |
| Commissioni nette | 40.789 | 36.979 | 3.810 | 10,3% |
| Altre componenti del margine di intermediazione | 8.608 | 2.239 | 6.369 | 284,5% |
| Margine di intermediazione | 165.072 | 171.723 | (6.651) | (3,9)% |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito | (38.966) | 11.510 | (50.476) | (438,5)% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 126.106 | 183.233 | (57.127) | (31,2)% |
| DATI ECONOMICI TRIMESTRALI | 2° Trim. 2018 | 2° Trim. 2017 | VARIAZIONE | |
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | ASSOLUTA | % | ||
| Margine di interesse | 56.824 | 77.325 | (20.501) | (26,5)% |
| Commissioni nette | 20.993 | 21.059 | (66) | (0,3)% |
| Altre componenti del margine di intermediazione | 8.618 | 2.427 | 6.191 | 255,0% |
| Margine di intermediazione | 86.435 | 100.811 | (14.376) | (14,3)% |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito | (27.964) | 14.127 | (42.092) | (297,9)% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 58.471 | 114.939 | (56.468) | (49,1)% |
Il margine di intermediazione del settore Imprese si contrae del 3,9% (-6,7 milioni di euro) rispetto al semestre dell'esercizio precedente, in conseguenza di un margine di interesse inferiore per 16,8 milioni di euro, maggiori commissioni nette per 3,8 milioni e altre componenti di reddito per 6,2 milioni.
L'analisi della redditività delle unità organizzative che compongono il settore attribuisce tale variazione del Margine di Intermediazione alle unità organizzative: Crediti Commerciali +1,5 milioni, Corporate Banking -7,2 milioni, Leasing +1,7 milioni e Crediti Fiscali -2,7 milioni. Per quanto attiene alle altre componenti positive del margine di intermediazione sono principalmente riferibili alla unità Corporate Banking.
Il contributo dell'effetto positivo dello smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti della ex controllata è pari a 40,5 milioni al 30 giugno 2018 rispetto a 59,7 milioni al 30 giugno 2017 (-32,1%). La differenza residua tra valore al fair value determinato in sede di business combination ed il valore contabile dei crediti iscritti ammonta al 30 giugno 2018 ammonta a 232,8 milioni di euro (273,3 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e contribuirà positivamente al risultato degli esercizi futuri sulla base della vita media del portafoglio sottostante stimata in circa 3 anni.
Il settore Imprese, nel semestre, ha generato rettifiche di valore per rischio di credito per complessivi 39,0 milioni di euro, di cui 28,6 milioni riferibili ad esposizioni dell'unità Crediti Commerciali, 5,3 milioni del Corporate Banking, 5,0 milioni del Leasing e 0,1 milioni dei Crediti Fiscali. Il dato relativo ai Crediti Commerciali è inficiato da maggiori accantonamenti analitici su posizioni a sofferenza e inadempienze probabili riconducibili sostanzialmente a una posizione individualmente significativa.
Relativamente alla variazione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, si deve considerare che nel primo semestre 2017 il Corporate banking ha registrato riprese nette per 26,8 milioni causate principalmente da una ripresa di valore su crediti individualmente significativa.
| DATI PATRIMONIALI | 30.06.2018 | 01.01.2018 | VARIAZIONE | |
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | ASSOLUTA | % | ||
| Crediti in sofferenza netti | 68.008 | 62.873 | 5.135 | 8,2% |
| Inadempienze probabili nette | 143.663 | 163.068 | (19.405) | (11,9)% |
| Esposizioni scadute deteriorate nette | 156.471 | 111.986 | 44.485 | 39,7% |
| Totale attività deteriorate nette verso clientela (stage 3) | 368.142 | 337.927 | 30.215 | 8,9% |
| Crediti in bonis netti (stage 1 e 2) | 5.231.561 | 5.124.312 | 107.249 | 2,1% |
| Totale crediti per cassa verso clientela | 5.599.703 | 5.462.239 | 137.464 | 2,5% |
Nel seguito si riporta il dettaglio delle attività deteriorate per categorie di rischio.
| IMPRESE (in migliaia di euro) |
SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCADUTE |
TOTALE DETERIORATO (STAGE 3) |
BONIS (STAGE 1 E 2) |
|---|---|---|---|---|---|
| SITUAZIONE AL 30.06.2018 | |||||
| Valore nominale | 227.276 | 217.535 | 170.934 | 615.745 | 5.260.890 |
| Incidenza sul totale crediti al valore nominale | 3,9% | 3,7% | 2,9% | 10,5% | 89,5% |
| Rettifiche di valore | (159.268) | (73.872) | (14.463) | (247.603) | (29.329) |
| Incidenza sul valore nominale | (70,1)% | (34,0)% | (8,5)% | (40,2)% | (0,6)% |
| Valore di bilancio | 68.008 | 143.663 | 156.471 | 368.142 | 5.231.561 |
| Incidenza sul totale crediti netti | 1,2% | 2,6% | 2,8% | 6,6% | 93,4% |
| SITUAZIONE AL 01.01.2018 | |||||
| Valore nominale | 217.142 | 221.895 | 125.232 | 564.269 | 5.152.491 |
| Incidenza sul totale crediti al valore nominale | 3,8% | 3,9% | 2,2% | 9,9% | 90,1% |
| Rettifiche di valore | (154.269) | (58.827) | (13.246) | (226.342) | (28.179) |
| Incidenza sul valore nominale | (71,0)% | (26,5)% | (10,6)% | (40,1)% | (0,5)% |
| Valore di bilancio | 62.873 | 163.068 | 111.986 | 337.927 | 5.124.312 |
| Incidenza sul totale crediti netti | 1,2% | 3,0% | 2,1% | 6,2% | 93,8% |
Le attività deteriorate nette nel settore Imprese si attestano nel primo semestre 2018 a 368,1 milioni di euro in crescita di 30,2 milioni di euro rispetto al valore al 1 gennaio 2018 (337,9 milioni). Alla riduzione delle inadempienze probabili nette per 19,4 milioni, si contrappone un incremento di 44,5 milioni delle esposizioni scadute nette.
Come già segnalato nelle "Note introduttive alla lettura dei numeri " è bene ricordare che, a seguito dell'introduzione della categoria dei cd. POCI – "purchased or originated credit-impaired" prevista dal nuovo principio IFRS 9, delle nuove policy di write-off adottate dal Gruppo e coerentemente a quanto previsto dal 5° aggiornamento della Circolare 262 di Banca d'Italia, l'esposizione delle attività deteriorate lorde e delle relative rettifiche di valore è significativamente cambiata a partire dall'1 gennaio 2018.
In particolare, le nuove policy di write off prevedono la cancellazione contabile, senza rinuncia al credito, per quelle posizioni che presentano contemporaneamente le seguenti caratteristiche:
I write-off effettuati alla data del 30 giugno 2018 ammontano a 220,5 milioni di euro.
Inoltre, si evidenzia che all'interno del settore Imprese, sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impaired, riferiti agli attivi deteriorati rinvenienti prevalentemente dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca alla data di acquisizione, per complessivi 93,4 milioni di euro fra le attività deteriorate lorde e per 25,8 milioni di euro fra le attività in bonis lorde (stage 2) al 30 giugno 2018; tali valori incorporano già gli effetti derivanti dalle ECL lifetime, come previsto dal nuovo principio contabile IFRS 9.
Per completezza si riporta a seguire il dettaglio delle attività deteriorate per categorie di rischio come pubblicato nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2017:
| IMPRESE (in migliaia di euro) |
SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCADUTE |
TOTALE DETERIORATO |
BONIS |
|---|---|---|---|---|---|
| SITUAZIONE AL 31.12.2017 | |||||
| Valore nominale | 813.492 | 378.359 | 131.250 | 1.323.101 | 5.259.641 |
| Incidenza sul totale crediti al valore nominale | 12,4% | 5,7% | 2,0% | 20,1% | 79,9% |
| Rettifiche di valore | 737.961 | 165.822 | 15.453 | 919.236 | 44.866 |
| Incidenza sul valore nominale | 90,7% | 43,8% | 11,8% | 69,5% | 0,9% |
| Valore di bilancio | 75.531 | 212.537 | 115.797 | 403.865 | 5.214.775 |
| Incidenza sul totale crediti netti | 1,3% | 3,8% | 2,1% | 7,2% | 92,8% |
L'incidenza delle attività deteriorate lorde passa dal 20,1% del 31 dicembre 2017 (dati originariamente pubblicati) al 10,5% del 30 giugno 2018.
Il valore dei crediti netti a sofferenza nel primo semestre è pari a 68 milioni ed il rapporto sofferenze nette su impieghi ammonta all'1,2%.
| KPI | 30.06.2018 | 01.01.2018 | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|---|
| ASSOLUTA | % | ||||
| Costo della qualità creditizia (1) | 1,38% | 0,31% | - | 1,07% | |
| Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela | 1,2% | 1,2% | - | 0,0% | |
| Indice di copertura delle sofferenze lorde | (70,1%) | (71,0%) | - | 0,9% | |
| Attività deteriorate nette/Crediti verso clientela netti | 6,4% | 6,2% | - | 0,2% | |
| Attività deteriorate lorde/ Crediti verso clientela lordi | 10,5% | 9,9% | - | 0,6% | |
| Totale RWA settore | 4.675.418 | 4.450.750 | 224.668 | 5,0% |
(1) In seguito all'applicazione a partire dall'1 gennaio 2018 del nuovo principio contabile IFRS 9 in sostituzione del precedente IAS 39, il costo della qualità creditizia è stato calcolato prendendo a riferimento le rettifiche di valore determinate in forza di tale nuovo principio a partire dall'1 gennaio 2018. Il dato comparativo è quello precedentemente pubblicato con riferimento ai "clienti Imprese" e prende a riferimento le rettifiche di valore calcolate sulla base del precedente principio IAS 39 non essendo prevista l'applicazione retrospettiva obbligatoria del nuovo principio.
Il costo del credito è invece pari a 138 bps nei primi sei mesi del 2018 calcolato in vigenza del nuovo principio IFRS 9, rispetto a 31 bps al 31 dicembre 2017 calcolato secondo il precedente IAS 39. Il dato di confronto riferito all'esercizio 2017 riflette le riprese di valore rilevate su alcune posizioni individualmente significative; al netto di tali riprese il costo della qualità creditizia sarebbe stato pari a 89 bps.
Per una migliore comprensione dei risultati del semestre vengono commentati di seguito i contributi delle singole aree di business al settore Imprese.
| DATI ECONOMICI | 30.06.2018 | 30.06.2017 | VARIAZIONE | |
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | ASSOLUTA | % | ||
| Margine di interesse | 50.785 | 51.667 | (882) | (1,7)% |
| Commissioni nette | 29.522 | 27.136 | 2.386 | 8,8% |
| Margine di intermediazione | 80.307 | 78.803 | 1.504 | 1,9% |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito | (28.615) | (13.019) | (15.596) | 119,8% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 51.692 | 65.784 | (14.092) | (21,4)% |
| DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° Trim. 2018 |
2° Trim. 2017 | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | ASSOLUTA | % | |||
| Margine di interesse | 25.459 | 27.169 | (1.710) | (6,3)% | |
| Commissioni nette | 14.965 | 13.827 | 1.138 | 8,2% | |
| Margine di intermediazione | 40.424 | 40.996 | (572) | (1,4)% | |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito | (21.622) | (7.636) | (13.986) | 183,1% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 18.802 | 33.360 | (14.558) | (43,6)% |
A seguito dell'integrazione dei prodotti a medio termine nell'offerta commerciale indirizzata alle PMI, il perimetro del settore è stato oggetto di revisione. Pertanto, nei consuntivi del primo semestre del 2018 e per omogeneità, anche nel primo semestre del 2017, sono state incluse le risultanze economicopatrimoniali della business unit Commercial Lending, specializzata nell'erogazione di finanziamenti a medio termine, in precedenza classificata nel Corporate Banking.
Il contributo dell'Area Crediti Commerciali al margine di intermediazione del settore Imprese, nel primo semestre, ammonta a 80,3 milioni di euro (40,4 milioni nel secondo trimestre 2018), con una crescita dell'1,9% rispetto al primo semestre dello scorso anno.
La redditività espressa dal margine di interesse si riduce dell'1,7% (-0,9 milioni) rispetto al primo semestre del 2017 mentre le commissioni nette sono salite dell'8,8% (+2,4 milioni).
Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti ammontano a 28,6 milioni di euro (di cui 21,6 milioni nel secondo trimestre 2018), in aumento rispetto ai 13,0 milioni del corrispondente periodo del 2017. L'incremento è principalmente dovuto ai maggiori accantonamenti analitici su posizioni a sofferenza e inadempienze probabili principalmente riconducibili a una posizione individualmente significativa.
Conseguentemente, il risultato della gestione finanziaria si attesta a 51,7 milioni in diminuzione di 14,1 milioni (-21,4%).
L'evoluzione del margine di intermediazione semestrale è coerente alla dinamica dei volumi sia per quanto riguarda la tradizionale operatività factoring, sia per quanto riguarda il finanziamento a medio lungo termine, prodotto che la Banca ha iniziato ad includere nell'offerta commerciale alle PMI a seguito della fusione di Interbanca ed integrando l'offerta preesistente con nuovi prodotti.
Relativamente ai volumi del factoring, il turnover del primo semestre 2018 risulta pari a 6,1 miliardi, e supera di 497,0 milioni (+8,8%) quello dello stesso periodo dello scorso anno. Il valore nominale dei crediti gestiti (outstanding), alla fine del primo semestre 2018, ha superato invece i 3,8 miliardi con un incremento di circa 112 milioni, (+1,2%) rispetto al primo semestre 2017. Per quanto attiene all'operatività a medio lungo termine nel primo semestre 2018 sono stati erogati 72,8 milioni di euro di nuovi finanziamenti rispetto agli 81,5 dello stesso periodo dell'anno precedente (-10,7%).
Al 30 giugno 2018, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 3,4 miliardi di euro in linea con il dato del 1 gennaio 2018.
Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.
| CREDITI COMMERCIALI (in migliaia di euro) |
SOFFERENZE) | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCADUTE |
TOTALE DETERIORATO (STAGE 3) |
BONIS (STAGE 1 E 2) |
|---|---|---|---|---|---|
| SITUAZIONE AL 30.06.2018 | |||||
| Valore nominale | 178.303 | 134.720 | 154.234 | 467.257 | 3.141.260 |
| Incidenza sul totale crediti al valore nominale | 4,9% | 3,7% | 4,3% | 12,9% | 87,1% |
| Rettifiche di valore | (143.763) | (61.120) | (6.817) | (211.700) | (14.487) |
| Incidenza sul valore nominale | (80,6)% | (45,4)% | (4,4)% | (45,3)% | (0,5)% |
| Valore di bilancio | 34.540 | 73.600 | 147.417 | 255.557 | 3.126.773 |
| Incidenza sul totale crediti netti | 1,0% | 2,2% | 4,4% | 7,6% | 92,4% |
| SITUAZIONE AL 01.01.2018 | |||||
| Valore nominale | 166.292 | 128.577 | 109.463 | 404.332 | 3.179.765 |
| Incidenza sul totale crediti al valore nominale | 4,6% | 3,6% | 3,1% | 11,3% | 88,7% |
| Rettifiche di valore | (134.924) | (46.540) | (5.598) | (187.062) | (14.645) |
| Incidenza sul valore nominale | (81,1)% | (36,2)% | (5,1)% | (46,3)% | (0,5)% |
| Valore di bilancio | 31.368 | 82.037 | 103.865 | 217.270 | 3.165.120 |
| Incidenza sul totale crediti netti | 0,9% | 2,4% | 3,1% | 6,4% | 93,6% |
| DATI ECONOMICI | 30.06.2018 | 30.06.2017 | VARIAZIONE | |
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | ASSOLUTA | % | ||
| Margine di interesse | 19.159 | 18.313 | 846 | 4,6% |
| Commissioni nette | 7.009 | 6.147 | 862 | 14,0% |
| Altre componenti del margine di intermediazione | - | (5) | 5 | (100,0)% |
| Margine di intermediazione | 26.168 | 24.455 | 1.713 | 7,0% |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito | (4.952) | (2.102) | (2.850) | 135,6% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 21.216 | 22.353 | (1.137) | (5,1)% |
| DATI ECONOMICI TRIMESTRALI | 2° Trim. 2018 | 2° Trim. 2017 | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | ASSOLUTA | % | |||
| Margine di interesse | 9.220 | 9.368 | (148) | (1,6)% | |
| Commissioni nette | 4.451 | 5.557 | (1.106) | (19,9)% | |
| Altre componenti del margine di intermediazione | - | (3) | 3 | (100,0)% | |
| Margine di intermediazione | 13.671 | 14.922 | (1.251) | (8,4)% | |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito | (2.470) | (1.551) | (919) | 59,3% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 11.201 | 13.371 | (2.170) | (16,2)% |
Il margine di intermediazione del Leasing risulta pari a 26,2 milioni, con una crescita del 7,0% (+1,7 milioni in valore assoluto) rispetto ai dati del 30 giugno 2017. L'incremento è dovuto sia al margine di
interesse (+0,8 milioni) che al comparto commissionale (+0,9 milioni), che beneficiano dei maggiori volumi di impiego.
Le nuove erogazioni del primo semestre 2018 risultano pari a 333 milioni di con un incremento rispetto al primo semestre 2017 pari a 16 milioni (+5,2%).
Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 5,0 milioni di euro, in aumento rispetto ai 2,1 milioni del corrispondente periodo del 2017. L'incremento è dovuto per circa 1 milione di euro a maggiori accantonamenti su posizioni a sofferenza ed a esposizioni scadute del comparto strumentale e per circa 1 milione ai maggiori accantonamenti di riserva generica rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; inoltre nel primo trimestre 2017 erano state contabilizzate riprese di valore su crediti nel comparto del leasing operativo per circa 0,4 milioni di euro.
Il contributo dell'area Leasing al risultato netto della gestione finanziaria del settore Imprese ammonta a 21,2 milioni (-5,1% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente).
Al 30 giugno 2018, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.328,2 milioni di euro rispetto ai 1.270,7 milioni del 1 gennaio 2018, con una variazione del +4,6%. Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.
| CREDITI LEASING (in migliaia di euro) |
SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCADUTE |
TOTALE DETERIORATO (STAGE 3) |
BONIS (STAGE 1 E 2) |
|---|---|---|---|---|---|
| SITUAZIONE AL 30.06.2018 | |||||
| Valore nominale | 18.764 | 12.424 | 16.246 | 47.434 | 1.320.347 |
| Incidenza sul totale crediti al valore nominale | 1,4% | 0,9% | 1,2% | 3,5% | 96,5% |
| Rettifiche di valore | (15.505) | (9.636) | (7.646) | (32.787) | (6.863) |
| Incidenza sul valore nominale | (82,6)% | (77,6)% | (47,1)% | (69,1)% | (0,5)% |
| Valore di bilancio | 3.259 | 2.788 | 8.600 | 14.647 | 1.313.484 |
| Incidenza sul totale crediti netti | 0,2% | 0,2% | 0,6% | 1,1% | 98,9% |
| SITUAZIONE AL 01.01.2018 | |||||
| Valore nominale | 21.937 | 11.814 | 14.853 | 48.604 | 1.265.275 |
| Incidenza sul totale crediti al valore nominale | 1,7% | 0,9% | 1,1% | 3,7% | 96,3% |
| Rettifiche di valore | (19.345) | (10.038) | (7.641) | (37.024) | (6.112) |
| Incidenza sul valore nominale | (88,2)% | (85,0)% | (51,4)% | (76,2)% | (0,5)% |
| Valore di bilancio | 2.592 | 1.776 | 7.212 | 11.580 | 1.259.163 |
| Incidenza sul totale crediti netti | 0,2% | 0,1% | 0,6% | 0,9% | 99,1% |
| DATI ECONOMICI | 30.06.2018 | 30.06.2017 | VARIAZIONE | |
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | ASSOLUTA | % | ||
| Margine di interesse | 39.593 | 53.723 | (14.130) | (26,3)% |
| Commissioni nette | 4.260 | 3.703 | 557 | 15,0% |
| Altre componenti del margine di intermediazione | 8.608 | 2.245 | 6.363 | 283,4% |
| Margine di intermediazione | 52.461 | 59.671 | (7.210) | (12,1)% |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito | (5.278) | 26.777 | (32.055) | (119,7)% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 47.183 | 86.448 | (39.265) | (45,4)% |
| DATI ECONOMICI TRIMESTRALI | 2° Trim. 2018 | 2° Trim. 2017 | VARIAZIONE | |
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | ASSOLUTA | % | ||
| Margine di interesse | 18.717 | 34.901 | (16.184) | (46,4)% |
| Commissioni nette | 1.578 | 1.682 | (104) | (6,2)% |
| Altre componenti del margine di intermediazione | 8.618 | 2.431 | 6.187 | 254,5% |
| Margine di intermediazione | 28.913 | 39.014 | (10.101) | (25,9)% |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito | (3.777) | 23.388 | (27.165) | (116,1)% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 25.136 | 62.402 | (37.266) | (59,7)% |
Il margine di intermediazione del Corporate Banking risulta pari a 52,5 milioni, con un decremento di 7,2 milioni rispetto ai dati del 30 giugno 2017. Tale decremento è dovuto principalmente al minore contributo dell'effetto positivo dello smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti della ex controllata (cd. "reversal PPA") per -12,3 milioni di euro rispetto al periodo precedente, fisiologicamente atteso essendo influenzato il precedente semestre dagli effetti di alcune estinzioni anticipate.
Le nuove erogazioni del primo semestre 2018 risultano pari a 144 milioni con un incremento rispetto al primo semestre 2017 pari a 6 milioni (+4,1%).
Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 5,3 milioni, in aumento rispetto al corrispondente periodo del 2017 nel quale sono state registrate delle riprese nette per 26,8 milioni causate principalmente da una ripresa di valore su crediti individualmente significativa.
Il contributo dell'area Corporate Banking al risultato netto della gestione finanziaria del settore Imprese ammonta a 47,2 milioni con una diminuzione del 45% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, a seguito principalmente dell'aumento delle rettifiche nette su crediti poco sopra commentate ed al minore impatto del "reversal PPA".
Al 30 giugno 2018, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 751,5 milioni di euro, rispetto ai 678,5 milioni del 1 gennaio 2018, con una variazione del +10,8%. Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.
| CREDITI CORPORATE BANKING (in migliaia di euro) |
SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCADUTE |
TOTALE DETERIORATO (STAGE 3) |
BONIS (STAGE 1 E 2) |
|---|---|---|---|---|---|
| SITUAZIONE AL 30.06.2018 | |||||
| Valore nominale | 30.209 | 69.436 | 439 | 100.084 | 662.553 |
| Incidenza sul totale crediti al valore nominale | 4,0% | 9,1% | 0,1% | 13,1% | 86,9% |
| Rettifiche di valore | - | (3.116) | - | (3.116) | (7.979) |
| Incidenza sul valore nominale | 0,0% | (4,5)% | 0,0% | (3,1)% | (1,2)% |
| Valore di bilancio | 30.209 | 66.320 | 439 | 96.968 | 654.574 |
| Incidenza sul totale crediti netti | 4,0% | 8,8% | 0,1% | 12,9% | 87,1% |
| SITUAZIONE AL 01.01.2018 | |||||
| Valore nominale | 28.913 | 81.504 | 916 | 111.333 | 576.880 |
| Incidenza sul totale crediti al valore nominale | 4,2% | 11,8% | 0,1% | 16,2% | 83,8% |
| Rettifiche di valore | - | (2.249) | (7) | (2.256) | (7.422) |
| Incidenza sul valore nominale | 0,0% | (2,8)% | (0,8)% | (2,0)% | (1,3)% |
| Valore di bilancio | 28.913 | 79.255 | 909 | 109.077 | 569.458 |
| Incidenza sul totale crediti netti | 4,3% | 11,7% | 0,1% | 16,1% | 83,9% |
| DATI ECONOMICI | 30.06.2018 | 30.06.2017 | VARIAZIONE | |
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | ASSOLUTA | % | ||
| Margine di interesse | 6.138 | 8.802 | (2.664) | (30,3)% |
| Commissioni nette | (2) | (8) | 6 | (75,0)% |
| Margine di intermediazione | 6.136 | 8.794 | (2.658) | (30,2)% |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito | (121) | (146) | 25 | (17,1)% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 6.015 | 8.648 | (2.633) | (30,4)% |
| DATI ECONOMICI TRIMESTRALI | 2° Trim. 2018 | 2° Trim. 2017 | VARIAZIONE | |
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | ASSOLUTA | % | ||
| Margine di interesse | 3.428 | 5.887 | (2.459) | (41,8)% |
| Commissioni nette | - | (6) | 6 | (100,0)% |
| Margine di intermediazione | 3.428 | 5.881 | (2.453) | (41,7)% |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito | (96) | (74) | (22) | 29,7% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 3.332 | 5.807 | (2.475) | (42,6)% |
Il contributo dell'Area Crediti Fiscali al margine di intermediazione del settore Imprese ammonta a 6,1 milioni di euro con una riduzione del 30% rispetto al 30 giugno 2017.
Il decremento del margine è sostanzialmente dovuto alla riduzione degli incassi che ammontano a 26 milioni di euro rispetto ai 33 milioni del primo semestre 2017 con una riduzione di circa il 19%.
Relativamente ai volumi, nel semestre sono stati acquistati crediti per un nominale di 36 milioni di euro, rispetto ad acquisti per un nominale di 41 milioni di euro nello stesso periodo del 2017.
Le rettifiche di valore nette su crediti evidenziano valori e variazioni non significativi in valore assoluto.
Al 30 giugno 2018 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 137,7 milioni di euro rispetto ai 130,6 milioni del 1 gennaio 2018, con un aumento del 5,5%.
Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.
| CREDITI FISCALI (in migliaia di euro) |
SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCADUTE |
TOTALE DETERIORATO (STAGE 3) |
BONIS (STAGE 1 E 2) |
|---|---|---|---|---|---|
| SITUAZIONE AL 30.06.2018 | |||||
| Valore nominale | - | 955 | 15 | 970 | 136.730 |
| Incidenza sul totale crediti al valore nominale | - | 0,7% | 0,0% | 0,7% | 99,3% |
| Rettifiche di valore | - | - | - | - | - |
| Incidenza sul valore nominale | - | - | - | - | - |
| Valore di bilancio | - | 955 | 15 | 970 | 136.730 |
| Incidenza sul totale crediti netti | - | 0,7% | 0,0% | 0,7% | 99,3% |
| SITUAZIONE AL 01.01.2018 | |||||
| Valore nominale | - | - | - | - | 130.571 |
| Incidenza sul totale crediti al valore nominale | - | - | - | - | 100,0% |
| Rettifiche di valore | - | - | - | - | - |
| Incidenza sul valore nominale | - | - | - | - | 0,0% |
| Valore di bilancio | - | - | - | - | 130.571 |
| Incidenza sul totale crediti netti | - | - | - | - | 100,0% |
E' il settore del Gruppo Banca IFIS dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità prevalentemente unsecured.
L'attività è per natura strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.
Il portafoglio crediti acquistati viene gestito tramite due differenti modalità: gestione stragiudiziale e gestione giudiziale.
Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche al corretto instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate, il credito viene classificato in una area cosiddetta di "posizioni di staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (49,4 milioni al 30 giugno 2018 rispetto a 93,7 milioni al 1 gennaio 2018) senza contribuzione a conto economico in termini di margine.
A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche; l'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste invece nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (ODA) del quinto della pensione o dello stipendio, la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione.
Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio cosiddetto di gestione "massiva", in
attesa che vengano raccolti i piani di rientro di cui sopra. In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (146 milioni al 30 giugno 2018 rispetto a 153,4 milioni al 1 gennaio 2018) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato su dati storici interni; tale modello prevede delle stime di trasformazione su cluster di crediti omogenei. Si segnala che tale modello è oggetto di aggiornamento periodico per tenere conto delle evoluzioni storiche osservate sia nella dinamica degli incassi sia nelle caratteristiche dei portafogli oggetto di acquisto: nello specifico l'ultima revisione effettuata ha visto il fine tuning delle statistiche storiche di incasso e di alcune clusterizzazioni (rese possibili dalla maggiore stratificazione di informazioni storiche), la più significativa delle quali è stata l'introduzione di statistiche di trasformazione differenziate per gli acquisti effettuati sul mercato non primario. Tale attività di aggiornamento ("ricalibrazione") effettuata a marzo 2018 ha generato un effetto positivo a conto economico di circa 1,7 milioni di euro.
Al momento della sottoscrizione di un piano di rientro o di un piano cambiario, per i quali sia intervenuto almeno il pagamento di 3 volte la rata media dalla data di raccolta, le pratiche incluse in questo portafoglio verranno riclassificate nelle "Posizioni con piani cambiari o piani di rientro formalizzati"; tali posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (142,7 milioni di euro al 30 giugno 2018 rispetto a 131,3 milioni di euro al 1 gennaio 2018) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa stimati sulla base dei piani di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. L'effetto di "ricalibrazione" del modello ha comportato un effetto positivo in questa categoria di 1,5 milioni, derivante dal fatto che è stato introdotto nella modellistica dei tempi di recupero il concetto di "sopravvivenza" mutuato dalle tavole attuariali dell'Istat.
Le posizioni che hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione; in particolare la lavorazione giudiziale, intesa come azione esecutiva mobiliare presso terzi, è caratterizzata da diverse fasi legali finalizzate all'ottenimento di un titolo esecutivo, che nel loro complesso durano di norma 18-24 mesi e sono così declinate: ottenimento decreto ingiuntivo, precetto, pignoramento mobiliare e infine ODA. Fino al 31 dicembre 2017 le pratiche iscritte in tutte le fasi antecedenti l'ODA venivano rilevate in bilancio al costo di acquisto senza contribuzione a conto economico, in assenza di modelli statistici specifici per la stima dei flussi di cassa ai fini del calcolo del costo ammortizzato e di flussi analitici per le singole posizioni non essendo ancora stata ottenuta l'ODA. Nel corso del primo trimestre 2018 la Banca ha provveduto al rilascio in produzione, completata la fase di sviluppo interno e test, di un modello statistico sviluppato su dati proprietari, per la stima dei flussi di cassa delle posizioni in lavorazione giudiziale che non abbiano ancora raggiunto l'ODA ("modello massivo ante ODA"); più specificatamente vengono valorizzati flussi di cassa con il nuovo modello statistico per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto o otterranno un precetto a partire dal 1 gennaio 2018. Per tali pratiche sono stimati dei flussi di incasso futuri i quali tengono conto sia dei tempi medi osservati per ciascuna fase di lavorazione (precetto, pignoramento), sia delle probabilità di successo delle varie fasi (da precetto a pignoramento, da pignoramento ad ODA), sia dei tempi medi necessari dall'ottenimento di un ODA alla registrazione del primo incasso. Tali flussi di cassa sono utilizzati nella valorizzazione a costo ammortizzato (rispetto al precedente mantenimento al costo di acquisto) che è calcolato come attualizzazione dei flussi di cassa attesi al tasso interno di rendimento. L'applicazione di tale modello alle posizioni che ne presentavano i requisiti necessari ha portato un effetto positivo a conto economico di circa 34,7 milioni di euro, riepilogati nella tabella sottostante nella categoria "Posizioni in corso di lavorazione giudiziale (modello massivo ante ODA)", con un valore di costo ammortizzato pari a 79,9 milioni al 30 giugno 2018.
Le rimanenti pratiche in corso di lavorazione giudiziale sono valorizzate al costo di acquisto e sono riepilogate nella tabella sottostante nella categoria "Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale" e ammontano al 30 giugno 2018 a 259,3 milioni di euro.
A partire dall'1 gennaio 2018, quindi, la valorizzazione delle pratiche in lavorazione giudiziale può essere così riassunta: nella prima fase nella quale vengono compiute tutte le attività necessarie per ottenere un decreto ingiuntivo le posizioni continuano ad essere valorizzate al costo di acquisto. Nelle fasi successive, nelle quali avviene la notifica del precetto e la notifica dell'atto di pignoramento al terzo (datore di lavoro) e al debitore, la valorizzazione delle pratiche avviene al costo ammortizzato calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi stimati sulla base del modello statistico precedentemente citato. All'ottenimento dell'ODA (ultima fase della lavorazione giudiziale) le pratiche sono valorizzate a costo ammortizzato calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi sulla singola posizione, tenuto conto dei vincoli di età anagrafica del debitore e di rischi di perdita del posto di lavoro.
Le pratiche in lavorazione giudiziale per le quali è stata ottenuta l'ODA sono inserite nel raggruppamento "Posizioni con ordinanza di assegnazione del quinto di pensione o stipendio" e ammontano a 173,8 milioni di euro al 30 giugno 2018 (123,4 milioni di euro al 1 gennaio 2018).
Nel corso delle varie lavorazioni è anche possibile che le posizioni vengano chiuse con accordi di saldo e stralcio (o marginalmente con piani di trasformazione nel caso della gestione giudiziale) o che vengano riclassificate in gestione massiva nel caso in cui i debitori interrompano il regolare pagamento dei piani sottoscritti o dei pignoramenti del quinto.
Sono inoltre presenti alcuni portafogli originati in settori corporate bancari o real estate, di dimensione ridotta valutati in modo analitico o al costo d'acquisto qualora non siano ancora disponibili modelli valutativi utilizzabili.
Si segnala infine che talvolta, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, la Banca può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.
Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio del settore NPL per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; negli effetti a conto economico, pari a 122,6 milioni di euro, sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 45,8 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 76,8 milioni. Non sono inclusi il costo della raccolta, le commissioni nette e gli utili da cessione crediti inclusi invece nella tabella riepilogativa dei "Dati economici".
| Portafoglio Settore NPL (in migliaia di euro) |
Valore nominale residuo |
Valori di bilancio |
Val. bil. / Val. nom. Res. |
Effetti a conto economico |
Incassi 2018 | Criteri di contabilizzazione |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Posizioni in "staging" | 1.926.569 | 49.419 | 3% | 0 | 0 | Costo d'acquisto |
| Altre posizioni in corso di lavorazione stragiudiziale (gestione "massiva") |
7.321.690 | 146.117 | 2% | (4.673) | 5.560 | CA = VAN Flussi da modello |
| Gestione stragiudiziale: posizioni con piani cambiari o piani di rientro formalizzati |
646.274 | 142.777 | 22% | 37.575 | 33.116 | CA = VAN Flussi analitici |
| Posizioni in corso di lavorazione giudiziale ("modello massivo ante oda") |
339.567 | 79.907 | 24% | 34.715 | 149 | CA = VAN Flussi da modello |
| Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale |
2.179.165 | 259.339 | 12% | 5.293 | 9.711 | Costo d'acquisto |
| Gestione giudiziale: posizioni con ordinanza di assegnazione del quinto di pensione o stipendio |
483.865 | 173.858 | 36% | 49.696 | 32.130 | CA = VAN Flussi analitici |
| Totale | 12.897.131 | 851.417 | 7% | 122.606 | 80.667 |
La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi (ERC – Estimated Remaining Collections) su un orizzonte temporale di 180 mesi è pari a circa 1,8 miliardi di euro.
| DATI ECONOMICI | 30.06.2018 | 30.06.2017 | VARIAZIONE | |
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | ASSOLUTA | % | ||
| Interessi attivi da costo ammortizzato | 45.785 | 27.096 | 18.689 | 69,0% |
| Altre componenti del margine di interesse | 76.821 | 44.179 | 32.642 | 73,9% |
| Costo della raccolta | (4.998) | (8.642) | 3.643 | (42,2)% |
| Margine di interesse | 117.608 | 62.633 | 54.975 | 87,8% |
| Commissioni nette | (276) | (1.301) | 1.025 | (78,8)% |
| Utile da cessione crediti | 1.958 | 17.625 | (15.667) | (88,9)% |
| Margine di intermediazione | 119.290 | 78.957 | 40.333 | 51,1% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 119.290 | 78.957 | 40.333 | 51,1% |
| DATI ECONOMICI TRIMESTRALI | 2° Trim. 2018 | 2° Trim. 2017 | VARIAZIONE | |
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | % | |||
| Interessi attivi da costo ammortizzato | 24.972 | 13.971 | 11.001 | 78,7% |
| Altre componenti del margine di interesse | 30.907 | 21.930 | 8.977 | 40,9% |
| Costo della raccolta | (2.569) | (4.601) | 2.032 | (44,2)% |
| Margine di interesse | 53.310 | 31.300 | 22.010 | 70,3% |
| Commissioni nette | 16 | (472) | 488 | (103,4)% |
| Utile da cessione crediti | 904 | 17.625 | (16.721) | (94,9)% |
| Margine di intermediazione | 54.231 | 48.454 | 5.777 | 11,9% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 54.231 | 48.454 | 5.777 | 11,9% |
La voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso di interesse effettivo originario, passano da 27,1 milioni di euro a 45,8 milioni di euro realizzando un incremento del 69% dovuto principalmente all'aumento dei crediti valutati al costo ammortizzato
conseguente all'aumento dei crediti attivati legalmente (ovvero quelli che iniziano le fasi legali di precetto, pignoramento mobiliare e ODA) e a quelli con piani di rientro paganti.
La voce "Altre componenti del margine di interesse", che evidenza un incremento del 73,9%, include l'effetto della variazione dei cash flow attesi in funzione dei maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle previsioni e/o variazione dei tempi di recupero prevalentemente dovuti agli effetti derivanti dall'introduzione del nuovo modello massivo ante ODA per 31,5 milioni di euro (a cui si aggiungono 3,2 milioni di euro rilevati fra gli interessi attivi da costo ammortizzato, per un totale di 34,7 milioni di euro).
Per quanto riguarda il costo della raccolta si registra invece una contrazione del 42,2% nonostante la crescita degli impieghi del settore che passano in sei mesi da circa 799 milioni di euro a circa 851 milioni di euro (+6,5%) grazie ad un minor costo del funding addebitato dal settore Governance & Servizi.
La voce commissioni nette include quelle pagate per i servizi di gestione e incasso di effetti la cui riduzione è riconducibile ai minori investimenti in portafogli cambiari.
Il risultato netto della gestione finanziaria del settore NPL si attesta a complessivi 119,3 milioni di euro (79,0 milioni di euro al 30 giugno 2017, +51,1%).
Tale crescita è sostenuta dalle buone performance registrate dalla gestione dei portafogli in essere che ha comportato una migliore qualità degli accordi di pagamento sottoscritti, nonché dal maggior numero di ODA ottenute dai diversi tribunali. A tale proposito si evidenzia come gli incassi siano passati da circa 54 milioni di euro nel primo semestre del 2017 a circa 81 milioni nel primo semestre del 2018 registrando un incremento del 49%.
| DATI PATRIMONIALI | 30.06.2018 | 01.01.2018 | VARIAZIONE | |
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | ASSOLUTA | % | ||
| Crediti in sofferenza | 582.306 | 528.226 | 54.080 | 10,2% |
| Inadempienze probabili | 267.541 | 270.050 | (2.509) | (0,9)% |
| Esposizione scadute deteriorate | 594 | 444 | 150 | 33,8% |
| Totale attività deteriorate nette verso clientela (stage 3) | 850.441 | 798.720 | 51.721 | 6,5% |
| Crediti in bonis netti (stage 2) | 976 | 716 | 260 | 36,3% |
| Totale crediti per cassa verso clientela | 851.417 | 799.436 | 51.981 | 6,5% |
I crediti del settore NPL appartengono alla cd. categoria dei POCI – Purchased or originated creditimpaired introdotta dal nuovo principio contabile IFRS 9, ovvero quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate.
| KPI | 30.06.2018 | 01.01.2018 | VARIAZIONE | |
|---|---|---|---|---|
| ASSOLUTA | % | |||
| Valore nominale dei crediti gestiti | 12.897.132 | 13.074.933 | (177.801) | (1,4)% |
| Totale RWA settore | 854.318 | 801.915 | 52.403 | 6,5% |
| ANDAMENTO CREDITI SETTORE NPL | 30.06.2018 | 01.01.2018 |
|---|---|---|
| Portafoglio crediti iniziale | 799.436 | 562.146 |
| Acquisti | 10.470 | 239.276 |
| Cessioni | (2.386) | (55.408) |
| Utili da cessioni | 1.958 | 19.020 |
| Interessi da costo ammortizzato | 45.785 | 60.614 |
| Altre componenti margine di interesse da variazione cash flow | 76.821 | 102.096 |
| Incassi | (80.667) | (128.308) |
| Portafoglio crediti finale | 851.417 | 799.436 |
Gli acquisti del periodo pari a 10,5 milioni di euro di prezzo risultano in diminuzione rispetto al trend rilevato nel corso dell'esercizio precedente, in linea con il diminuito numero di transazioni nel mercato. Il mercato italiano si sta concentrando nei cosiddetti jumbo deals e sulla preparazione da parte delle banche di operazioni "GACS-compliant" per alcuni tipi di asset class, al fine di poter dismettere un maggiore livello di attivi deteriorati, entro settembre 2018, limite temporale della garanzia da parte dello Stato. Si segnala comunque che nel mese di luglio 2018 il Gruppo ha acquistato portafogli di crediti deteriorati per un totale di circa 600 milioni di euro di valore nominale prevalentemente sul mercato primario e di tipo unsecured.
La voce "Cessioni" è rappresentata da 2,4 milioni di euro di incassi derivanti dalla vendita di un portafoglio avvenuta nel primo semestre 2018 continuando nella strategia di cogliere le opportunità di mercato che tempo per tempo dovessero presentarsi.
La voce "incassi" include le rate incassate nel corso del primo semestre 2018 sia dei piani di rientro sia da ODA.
Le dinamiche della raccolta di piani cambiari e di rientro (pari al valore nominale di tutte le rate del piano sottoscritto dal debitore) sono risultate in aumento rispetto allo stesso periodo del 2017, attestandosi a 152,7 milioni di euro contro 136,4 milioni di euro dell'esercizio precedente.
Le dinamiche dell'ottenimento delle ODA evidenziano una significativa crescita nel primo semestre 2018 e ammontano a circa 11.000 debitori (rispetto a circa 5.600 del primo semestre 2017).
A fine periodo il portafoglio gestito dal settore NPL comprende n. 1.490.000 pratiche, per un valore nominale pari a 12,9 miliardi di euro.
Nel settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Controllo, Amministrativo-contabili, Pianificazione, Organizzazione, ICT, Marketing e Comunicazione, HR, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai settori operativi delle risorse finanziarie. Comprende anche l'attività in via di sviluppo la cui clientela servita è rappresentata da persone fisiche; in particolare accoglie l'attività della controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A. recentemente entrata a far parte del Gruppo che si occupa di erogazioni di finanziamenti dietro cessione del quinto dello stipendio o pensione, e alcuni portafogli di prestiti personali allocati precedentemente nel settore Leasing.
Al 30 giugno 2018, il totale degli impieghi netti del settore ammonta a 260,8 milioni di euro, i crediti netti crescono rispetto al 1 gennaio 2018 di circa 120,7 milioni di euro (+86,3%).
Nel corso del primo semestre sono stati acquistati titoli senior di una cartolarizzazione supportata da garanzia dello Stato (GACS) per 87,4 milioni di euro. La crescita degli impieghi è relativa sia all'acquisizione della controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A. che contribuisce alla variazione per 20,7 milioni di euro, sia all'acquisizione di due portafogli retail performing per 20,5 milioni di euro. L'acquisto dei
citati portafogli performing è avvenuta nell'ambito dell'ordinaria attività di acquisto da parte del settore NPL che riguarda, talvolta anche portafogli misti: la parte performing resta comunque sempre residuale rispetto al portafoglio complessivo.
| DATI ECONOMICI | 30.06.2018 30.06.2017 |
VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | ASSOLUTA | % | ||
| Margine di interesse | (3.705) | 6.410 | (10.114) | (157,8)% |
| Commissioni nette | (738) | (1.314) | 576 | (43,8)% |
| Altre componenti del margine di intermediazione | (1.802) | (2.557) | 755 | (29,5)% |
| Margine di intermediazione | (6.245) | 2.539 | (8.784) | (346,0)% |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito | (1.070) | 599 | (1.668) | (278,6)% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | (7.315) | 3.138 | (10.452) | (333,1)% |
| DATI ECONOMICI TRIMESTRALI | 2° Trim. 2018 | 2° Trim. 2017 | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | ASSOLUTA | % | |||
| Margine di interesse | (37) | 1.936 | (1.972) | (101,9)% | |
| Commissioni nette | (1.054) | (443) | (611) | 138,0% | |
| Altre componenti del margine di intermediazione | (836) | (1.082) | 246 | (22,7)% | |
| Margine di intermediazione | (1.927) | 411 | (2.338) | (569,2)% | |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito | (1.115) | 150 | (1.264) | (844,3)% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | (3.042) | 560 | (3.602) | (642,7)% |
Il risultato netto della gestione finanziaria del settore, pari a negativi 7,3 milioni di euro risulta in diminuzione rispetto al 30 giugno 2017. La variazione è da imputare principalmente all'incremento degli interessi passivi sul funding di Gruppo, non bilanciati interamente dal riaddebito agli altri settori del Gruppo.
Sul versante della raccolta, nonostante i prodotti Rendimax e Contomax continuino a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, a partire dalla fine del primo trimestre del 2017 la Banca ha intrapreso una serie di azioni anche sul segmento wholesale, volte ad una maggiore diversificazione delle fonti di raccolta e la conseguente riduzione dalla dipendenza del funding della clientela retail. In quest'ottica, a fine aprile è stata perfezionata una ulteriore emissione obbligazionaria che si inserisce nel programma inaugurato tra il secondo ed il terzo trimestre del 2017. Questa nuova emissione di 300 milioni (senior unsecured preferred) si aggiunge così agli altri prestiti obbligazionari già in circolazione (un senior unsecured per un valore nominale di 300 milioni di euro e scadenza maggio 2020, un Subordinato Tier 2 per un valore nominale di 400 milioni di euro e scadenza finale ad ottobre 2027 callable ad ottobre 2022 e i prestiti obbligazionari della incorporata Interbanca).
Gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni ammontano, nel primo semestre del 2018, a circa 14 milioni di euro.
La diversificazione delle fonti di raccolta ha come obbiettivo l'equilibrio tra la raccolta retail e la raccolta wholesale. Il raggiungimento di questo target allineerà la Banca alle best practice di mercato e riuscirà a soddisfare le richieste evidenziate dalle Agenzie di Rating nell'ottica di un possibile futuro upgrade del proprio giudizio di merito. Per la Banca, la formazione di una "curva" di debito rappresentata da più punti nella scala temporale, è elemento essenziale nella strategia e nella pianificazione di future nuove emissioni. Questo permetterà anche di migliorare le capacità della Banca nel misurare il "fair pricing" da richiedere agli investitori istituzionali e quindi efficientare anche gli importi da emettere. Strumenti di debito ibridi, come nel caso di emissioni obbligazionarie di tipo Subordinato, pur prevedendo costi di emissione sensibilmente superiori a quelli richiesti su strumenti di tipo Senior,
risultano fondamentali in un'ottica di soddisfacimento di quei requirements che richiedono adeguati volumi di strumenti di debito aggredibili in caso di Bail-in.
Il minor ricorso alla raccolta retail, unita alla manovra di riduzione dei tassi offerti alla clientela effettuata in due distinti momenti tra giugno e dicembre del 2017, ha comportato un risparmio in interessi passivi di circa 6,3 milioni di euro rispetto al corrispettivo dato dello stesso periodo del 2017.
Tra le azioni di riduzione del costo della raccolta si segnala anche la ristrutturazione della cartolarizzazione dei crediti commerciali, in essere da ottobre 2016, che è stata oggetto di una profonda revisione formalizzata in data 29 marzo 2018. La rinegoziazione ha garantito un risparmio di 0,6 milioni nel semestre.
Si mette in evidenza anche il maggior costo derivante dall'incremento della liquidità in giacenza presso la Banca d'Italia che ha contribuito in maniera negativa per 2,9 milioni di euro rispetto ai 2 milioni di euro del medesimo periodo del 2017.
Si segnala che parte della liquidità raccolta è stata utilizzata per investimenti in Titoli di debito dello Stato italiano (principalmente in titoli con cedola fissa minima garantita ed indicizzazione al tasso di inflazione italiano) che hanno contribuito positivamente al margine di interesse per 3 milioni di euro.
Con decorrenza 29 novembre 2004 le azioni ordinarie di Banca IFIS S.p.A. sono state ammesse al segmento STAR. Il passaggio al segmento STAR è avvenuto dopo un anno di quotazione al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana S.p.A.. In precedenza, sin dal 1990, le azioni erano negoziate al Mercato Ristretto di Borsa Italiana. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine esercizio. Banca IFIS, a partire dal 18 giugno 2012, è diventata operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap.
| Prezzo ufficiale azione | 30.06.2018 | 31.12. 2017 | 31.12.2016 | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|---|---|---|
| Prezzo del titolo a fine periodo | 25,78 | 40,77 | 26,00 | 28,83 | 13,69 |
E' esposto di seguito il rapporto tra prezzo di borsa a fine periodo e patrimonio netto consolidato in rapporto alle azioni in circolazione.
| Price/book value | 30.06.2018 | 31.12.2017 | 31.12.2016 | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|---|---|---|
| Prezzo del titolo a fine periodo | 25,78 | 40,77 | 26,00 | 28,83 | 13,69 |
| Patrimonio netto consolidato per azione |
25,69 | 25,62 | 22,99 | 10,81 | 8,27 |
| Price/book value | 1,00 | 1,59 | 1,13 | 2,67 | 1,65 |
| Azioni in circolazione | 30.06.2018 | 31.12. 2017 | 31.12.2016 | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|---|---|---|
| Numero azioni in circolazione a fine periodo (in migliaia)(1) |
53.441 | 53.443 | 53.431 | 53.072 | 52.924 |
(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.
Di seguito sono evidenziati il rapporto tra utile netto consolidato di periodo e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nel periodo, al netto delle azioni proprie in portafoglio, nonché il rapporto tra prezzo a fine periodo e utile netto consolidato di periodo per azione.
| Earnings per share (EPS) | 30.06.2018 | 30.06.2017 |
|---|---|---|
| Utile netto consolidato di periodo (in migliaia di euro) | 66.209 | 103.657 |
| Utile consolidato per azione | 1,24 | 1,94 |
| Utile per azione e utile diluito per azione | 30.06.2018 | 30.06.2017 |
|---|---|---|
| Utile netto consolidato di periodo (in migliaia di euro) | 66.209 | 103.657 |
| Numero medio azioni in circolazione | 53.438.425 | 53.153.178 |
| Numero medio azioni potenzialmente diluite | - | 3.624 |
| Numero medio azioni diluite | 53.438.425 | 53.149.554 |
| Utile consolidato di periodo per azione (unità di euro) | 1,24 | 1,95 |
| Utile consolidato di periodo per azione diluito (unità di euro) | 1,24 | 1,95 |
Banca IFIS ha aderito al Codice di Autodisciplina delle società quotate.
Risultano costituiti, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione della Banca, il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato Nomine e il Comitato Remunerazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D.Lgs. 231/2001.
Banca IFIS adotta una regolamentazione in materia di internal dealing conforme alla disciplina di derivazione comunitaria (Regolamento UE n. 596/2014, c.d. Market Abuse Regulation).
La Politica attualmente vigente disciplina gli adempimenti posti in capo alla Banca in relazione alle operazioni compiute dai Soggetti Rilevanti e dalle Persone ad essi Strettamente Legate e aventi ad oggetto sia quote o altri titoli di credito emessi da Banca IFIS, sia strumenti finanziari ad essi collegati. Ciò al fine di assicurare la massima trasparenza informativa nei confronti del mercato.
In particolare, la Politica disciplina:
Tale documento è disponibile nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.
Banca IFIS adotta procedure interne in materia di gestione delle informazioni societarie e di gestione dell'elenco delle persone che hanno accesso ad informazioni privilegiate conformi alla richiamata Market Abuse Regulation.
In applicazione dell'art. 115 bis del D.Lgs. 58/1998, Banca IFIS ha istituito un registro (il c.d. registro degli insider) delle persone che, in ragione dell'attività lavorativa o professionale ovvero delle funzioni svolte, hanno accesso ad informazioni privilegiate, e ne cura il puntuale aggiornamento.
Si è inoltre dotata di una politica per la gestione delle informazioni societarie che disciplina:
Essa disciplina inoltre compiti e responsabilità nell'ambito degli incontri con la comunità finanziaria.
Il Gruppo Banca IFIS, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Investor Relations Istituzionali" ed alla sezione "Media Press" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.
Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo e antecedentemente all'approvazione del presente documento.
Con riferimento all'offerta vincolante relativa all'acquisizione del controllo di Cap.Ital.Fin. S.p.A. presentata il 24 novembre 2017, il 2 febbraio 2018 si è completata l'acquisizione del 100% di Cap.Ital.Fin. S.p.A., società ora iscritta all'elenco di cui all'art. 106 TUB, specializzata in finanziamenti rimborsabili mediante cessione del quinto dello stipendio e delegazioni di pagamento per pensionati, dipendenti privati, pubblici, statali operante in tutta Italia.
Ad aprile 2018 Banca IFIS ha annunciato e concluso con successo il collocamento della sua prima emissione senior unsecured preferred a 5 anni per un ammontare pari a 300 milioni di euro. L'obbligazione paga una cedola fissa del 2% e ha un prezzo di emissione pari a 99,231%. L'obbligazione, riservata agli investitori istituzionali con l'esclusione degli Stati Uniti, è stata emessa ai sensi del Programma EMTN di Banca IFIS S.p.A. ed è quotata all'Irish Stock Exchange. All'obbligazione, Fitch ha assegnato un rating a lungo termine "BB+".
Il 15 maggio 2018 il Gruppo ha sottoscritto l'accordo per l'acquisizione del controllo di FBS S.p.A., società che opera nel settore degli NPL come operatore specializzato in attività di servicing (master and special services), gestore di portafogli di NPL garantiti e non, consulente in attività di due diligence e investitore autorizzato in operazioni su NPL. L'operazione è stata notificata a Banca d'Italia e dovrebbe essere completata entro settembre 2018 con l'acquisizione da parte del Gruppo del 90% di FBS per un corrispettivo di 58,5 milioni di euro.
Con riferimento alla prospettata operazione di fusione inversa di La Scogliera S.p.A. in Banca IFIS S.p.A., di cui ai comunicati stampa diffusi in data 8 e 9 febbraio 2018, si precisa che il Consiglio di Amministrazione in data 9 aprile 2018 è stato aggiornato sullo stato di avanzamento del processo ed, in particolare, sul fatto che il perfezionamento della fusione inversa potrebbe avvenire nella seconda metà del 2018 rispetto ad un'iniziale previsione di chiusura nella prima metà del corrente anno. Sono in corso talune analisi in merito al percorso e alle modalità tecniche per l'implementazione della stessa o altre operazioni societarie idonee a conseguire risultati regolamentari sostanzialmente equivalenti.
Il 2 luglio 2018 il Gruppo ha completato l'operazione di acquisizione della maggioranza di Credifarma S.p.A., società specializzata nel credito alle farmacie. L'operazione è stata finalizzata attraverso l'acquisizione, da parte di Banca IFIS, della totalità delle quote detenute da UniCredit e da BNL – Gruppo BNP Paribas, pari nel complesso al 32,5% del capitale sociale di Credifarma, seguita dall'acquisizione di una parte dell'attuale quota detenuta da Federfarma per il 21,5% del capitale. Infine, l'istituto ha completato un aumento di capitale riservato a Banca IFIS finalizzato a dotare Credifarma di una solida base patrimoniale ai fini regolamentari e per futuri piani di sviluppo. L'operazione comporta un investimento complessivo – comprensivo dell'aumento di capitale – pari a circa 8,8 milioni di euro.
Dal 1° luglio 2018 è diventata operativa a tutti gli effetti IFIS NPL S.p.A., società per azioni che accoglie lo scorporo del settore NPL di Banca IFIS. L'operazione, annunciata a dicembre 2017, ora prende vita in seguito all'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS del conferimento del ramo d'azienda.
IFIS NPL ha ottenuto l'autorizzazione all'esercizio dell'attività di concessione di finanziamenti ed è stata iscritta all'albo degli intermediari finanziari ex art. 106 del TUB (Testo Unico Bancario) con decorrenza 1° luglio 2018.
Non sono intervenuti altri fatti di rilievo nel periodo intercorrente tra la chiusura del periodo e la data di approvazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata da parte del Consiglio di Amministrazione.
Il miglioramento delle aspettative per la crescita dell'economia di inizio 2018 sembra segnare il passo, ingenerando un elemento congiunturale avverso. Il calo delle esportazioni, risultato della contrazione della domanda estera netta in area 2%, è certificato dal lato dell'offerta come calo dell'agricoltura e aumento di industria e servizi. Nel complesso Istat segnala che il secondo trimestre 2018 rileverà una crescita del Pil che sarà inferiore ai sei trimestri precedenti e riproietta il tendenziale 2018 in calo dal precedente +1,4% all'attuale 1,1%. La decelerazione è comune per tutta l'area Euro. Ulteriori complessità deriveranno nella seconda parte del 2018 e soprattutto oltre, dalla percezione del mercato del progressivo venir meno, nel tempo, del supporto fornito alla liquidità del sistema finanziario dall'Eurosistema. La capacità di contemperare una moderata e progressiva contrazione della liquidità accompagnata da un altrettanto moderato e progressivo incremento dei tassi di interesse, con la conferma di un percorso di sviluppo sostenibile, rappresenterà l'elemento differenziale per il successo dell'azione di uscita dalla crisi iniziata dieci anni fa
In questo scenario, il Gruppo Banca IFIS nel secondo semestre dell'anno continuerà ad essere impegnato in una serie di azioni di integrazione e sviluppo aventi contenuto non ricorrente.
Completata la fusione per incorporazione di IFIS Leasing in Banca IFIS, sarà posta particolare enfasi al processo di integrazione e crescita dell'acquisita Cap.Ital.Fin, S.p.A. operatore presente nel settore della cessione del quinto. Inoltre, particolare attenzione sarà posta all'ideazione delle azioni di sviluppo nel settore delle farmacie a seguito del perfezionamento dell'acquisizione della maggioranza di Credifarma S.p.A., operatore che presta supporto finanziario al sistema della distribuzione retail del farmaco e dei prodotti collegati.
Nel settore della gestione del credito deteriorato continuerà l'accelerazione dell'operatività della nuova costituita IFIS NPL S.p.A., cui è stata conferita l'intera attività dell'attuale settore NPL di Banca IFIS dopo aver ottenuto l'iscrizione all'elenco degli Intermediari Finanziari non bancari ex art. 106 TUB. Obiettivo di IFIS NPL é quello di continuare lo sviluppo del Gruppo Bancario nell'acquisizione e gestione del credito deteriorato anche ampliando la presenza a asset class oggi scarsamente o per nulla presidiate come pure di introdurre l'attività di servicing conto terzi oggi per nulla sviluppata, generando valore tramite la migliore gestione dei portafogli deteriorati e candidandosi a svolgere la funzione della Asset Management Company italiana privata ma di rilievo sistemico e aperta a collaborazioni ed integrazioni. In questo contesto nel corso del secondo semestre sarà perfezionata l'acquisizione di FBS S.p.A., intermediario finanziario ex art 106 TUB specializzato nella gestione per conto terzi di crediti deteriorati con sottostante immobiliare o corporate. L'integrazione di FBS si inquadra nel sopra cennato disegno strategico di Banca IFIS e contribuirà al completamento dell'offerta complessiva nel settore del credito deteriorato.
Inoltre la Banca sarà attiva nell'offrire soluzioni di ristrutturazione del credito a istituti che oggi detengono posizioni di UTP disponendo di storiche competenze nella gestione ed erogazione del credito alle imprese e di forte e comprovato know-how nella gestione dei crediti deteriorati. Obiettivo sarà quello di individuare le migliori soluzioni per poter ridare forza alle imprese del Paese che oggi si trovano in tali situazioni ma che hanno presupposti gestionali e business model sostenibili.
Ad oggi, nonostante gli incoraggianti segnali derivanti dalla crescita del PIL, non sembra immaginabile una solida e soprattutto sostenibile uscita dalle difficoltà degli anni recenti in assenza di nuovo credito bancario per l'economia reale. In questo contesto la capacità di assicurare supporto alle piccole e medie imprese, anche grazie al rafforzamento dei coefficienti patrimoniali e della liquidità, continua a rappresentare, per il Gruppo Banca IFIS un vantaggio competitivo che consente all'istituto di acquisire nuova clientela, come risulta anche a seguito del nuovo perimetro post acquisizione dell'ex Gruppo Interbanca e a seguito delle dello sviluppo e acquisizioni effettuate o in corso. Questo in uno scenario di mercato caratterizzato da una selettiva offerta di credito, dove le società non-prime BBB o lower
dal 2012 al 2016 hanno visto una diminuzione complessiva dei finanziamenti di oltre 30 miliardi di euro.
La domanda di supporto finanziario è attesa in moderata crescita per tutte le forme tecniche, in linea con le dinamiche della produzione e con la auspicata ripresa della propensione al consumo, che potrebbe essere indotta anche dall'aumento dell'occupazione. Le aspettative sono per una interruzione nella discesa dei tassi di interesse e, in taluni casi, per una inversione dei trend ancorché di segno contenuto.
Sul fronte del funding le prospettive restano incerte. La disponibilità di risorse è elevata ma il loro costo è recentemente cresciuto in coerenza con l'incremento dei tassi di interesse sui titoli governativi. Il fatto potrebbe avere rilievo, qualora la tendenza fosse confermata, per tutto il comparto creditizio italiano perché si tratta da un lato di un evento non atteso; dall'altro di un evento a forte connotazione domestica in quanto i parametri di riferimento (Euribor, IRS) non hanno registrato movimenti.
Sul fronte della raccolta all'ingrosso, tassi contenuti sul mercato del funding restano disponibili solo in caso di disponibilità di collaterale primario.
Per quanto concerne il portafoglio titoli governativi non sono previsti interventi significativi.
In continuità con le recenti evoluzioni e strategie che vedono la trasformazione digitale al centro del percorso di crescita della Banca, una particolare attenzione sarà posta agli investimenti in tecnologie e in risorse umane dedicate al supporto degli sviluppi. La Banca riconosce un ruolo essenziale al miglioramento tecnologico applicato sia ai processi, che vanno resi più efficienti possibile, sia alle relazioni con i propri clienti. L'avvio di rendimax assicurazioni rappresenta una concreta evidenza di questo approccio che coniuga una forte connotazione digitale con una attenzione alle esigenze del cliente e con la decisa volontà della banca di ampliare la propria azione a nuovi settori. A breve sarà inoltre disponibile la console web di servizi, anche di pagamento, rivolta ai clienti del settore NPL per la quale, come per la piattaforma TiAnticipo, sono previste nuove release.
Saranno come sempre valutate con attenzione le opportunità di ulteriore crescita per linee esterne, in settori di interesse per la Banca, qualora ricorrano simultaneamente, oltre alla coerenza di prospettive strategiche, una elevata controllabilità dei rischi anche tenuto conto degli assetti manageriali, una buona integrabilità tecnologica e una particolare convenienza economica.
In considerazione di quanto sopra, è ragionevole prevedere per il Gruppo la continuazione dell'andamento positivo della redditività per la residua parte del 2018.
In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt‐out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.
Il Gruppo Banca IFIS ha avviato un progetto di adeguamento al Regolamento (UE) 2016/679 al fine di recepire le disposizioni normative nel modello di gestione della privacy interno, prevedendo una serie di interventi di carattere sia tecnologico che organizzativo, tra cui nomina del Responsabile della Protezione dei Dati per le società del gruppo.
Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.p.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca IFIS, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca IFIS.
Le società Banca IFIS Spa e la controllata IFIS Rental Services S.r.l. hanno optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.
I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di aprile 2016 e nel mese di settembre 2017, prevedendo una durata triennale.
Tutte queste società hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.
In forza dell'applicazione di tale istituto, le perdite fiscali di Banca IFIS e di IFIS Rental Services S.r.l sono state trasferite alla consolidante fiscale La Scogliera S.p.A. iscrivendo un credito netto al 30 giugno 2018 verso la controllante pari a 55,1 milioni di euro.
Al 31 dicembre 2017 Banca IFIS deteneva n. 377.829 azioni proprie per un controvalore di 3,2 milioni di euro ed un valore nominale pari a 377.829 euro.
Nel corso del primo semestre 2018 Banca IFIS ha effettuato la seguente operazione su azioni proprie:
• ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione varabile differita e riferita ai risultati del bilancio 2014, n. 7.717 azioni proprie al prezzo medio di 32,667 euro, per un controvalore di 252 mila euro ed un valore nominale di 7.717 euro, realizzando utili per 187 mila euro che, in
applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve patrimoniali;
La giacenza a fine semestre risulta pertanto pari a n. 370.112 azioni proprie, per un controvalore di 3,1 milioni di euro ed un valore nominale di 370.112 euro.
In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010, successivamente modificata con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 263 del 27 dicembre 2006, Titolo V, Capitolo V (aggiornamento del 12 dicembre 2011) in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati" emanate dalla Banca d'Italia, le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono approvate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione.
Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.
Nel corso del primo semestre 2018 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.
Si rinvia a quanto descritto nella sezione "Operazioni con parti correlate" delle Note Illustrative per l'informativa in ordine alle singole operazioni con parti correlate.
Nel corso del primo semestre 2018 il Gruppo Banca IFIS non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.
Il Gruppo, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso del periodo.
Come permesso dalle norme di transizione dell'IFRS 9 stesso, il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; pertanto i valori del 2017, determinati in accordo allo IAS 39, non sono pienamente comparabili.
| VOCI DELL'ATTIVO (in migliaia di euro) |
30.06.2018 | 31.12.2017 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Cassa e disponibilità liquide | 47 | 50 |
| 20. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 161.145 | 94.421 |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | 30.625 | 35.614 | |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fai value | 130.520 | 58.807 | |
| 30. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 433.827 | 442.576 |
| 40. | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 8.278.499 | 8.153.319 |
| a) crediti verso banche | 1.568.042 | 1.760.752 | |
| b) crediti verso clientela | 6.710.457 | 6.392.567 | |
| 90. | Attività materiali | 130.399 | 127.881 |
| 100. | Attività immateriali | 24.815 | 24.483 |
| di cui: avviamento | 1.504 | 834 | |
| 110. | Attività fiscali: | 400.773 | 438.623 |
| a) correnti | 46.433 | 71.309 | |
| b) anticipate | 354.340 | 367.314 | |
| 130. | Altre attività | 303.238 | 272.977 |
| Totale dell'attivo | 9.732.743 | 9.554.330 |
| VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO (in migliaia di euro) |
30.06.2018 | 31.12.2017 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 7.819.032 | 7.725.159 |
| a) debiti verso banche | 882.324 | 791.977 | |
| b) debiti verso clientela | 4.840.864 | 5.293.188 | |
| c) titoli in circolazione | 2.095.844 | 1.639.994 | |
| 20. | Passività finanziarie di negoziazione | 38.627 | 38.171 |
| 60. | Passività fiscali: | 50.519 | 40.076 |
| a) correnti | 8.734 | 1.477 | |
| b) differite | 41.785 | 38.599 | |
| 80. | Altre passività | 421.087 | 352.999 |
| 90. | Trattamento di fine rapporto del personale | 7.792 | 7.550 |
| 100. | Fondi per rischi e oneri: | 22.603 | 21.656 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | 2.524 | 590 | |
| c) altri fondi per rischi e oneri | 20.079 | 21.066 | |
| 120. | Riserve da valutazione | (14.478) | (2.710) |
| 150. | Riserve | 1.168.592 | 1.038.155 |
| 160. | Sovrapprezzi di emissione | 102.052 | 101.864 |
| 170. | Capitale | 53.811 | 53.811 |
| 180. | Azioni proprie (-) | (3.103) | (3.168) |
| 200. | Utile (perdita) del periodo (+/-) | 66.209 | 180.767 |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 9.732.743 | 9.554.330 |
| VOCI (in migliaia di euro) |
30.06.2018 | 30.06.2017 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Interessi attivi e proventi assimilati | 204.198 | 206.863 |
| di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo | 201.242 | - | |
| 20. | Interessi passivi e oneri assimilati | (51.442) | (49.495) |
| 30. | Margine di interesse | 152.756 | 157.368 |
| 40. | Commissioni attive | 46.885 | 41.241 |
| 50. | Commissioni passive | (7.111) | (6.877) |
| 60. | Commissioni nette | 39.774 | 34.364 |
| 70. | Dividendi e proventi simili | 301 | 40 |
| 80. | Risultato netto dell'attività di negoziazione | (352) | (309) |
| 100. | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | 1.997 | 17.577 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 1.999 | 17.625 | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | (48) | |
| c) passività finanziarie | (2) | - | |
| 110. | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
6.820 | - |
| b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 6.820 | - | |
| 120. | Margine di intermediazione | 201.296 | 209.040 |
| 130. | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: | 36.785 | 56.288 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 37.069 | 56.963 | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | (284) | (675) | |
| 150. | Risultato netto della gestione finanziaria | 238.081 | 265.328 |
| 190. | Spese amministrative: | (150.536) | (119.336) |
| a) spese per il personale | (55.451) | (49.484) | |
| b) altre spese amministrative | (95.085) | (69.852) | |
| 200. | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 948 | 1.276 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | 1.140 | 3.173 | |
| b) altri accantonamenti netti | (192) | (1.897) | |
| 210. | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali | (2.846) | (2.048) |
| 220. | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali | (3.079) | (3.894) |
| 230. | Altri oneri/proventi di gestione | 11.337 | 4.547 |
| 240. | Costi operativi | (144.176) | (119.455) |
| 290. | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 93.905 | 145.873 |
| 300. | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | (27.696) | (42.211) |
| 330. | Utile (Perdita) di periodo | 66.209 | 103.662 |
| 340. | Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi | - | 5 |
| 350. | Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo | 66.209 | 103.657 |
| VOCI (in migliaia di euro) |
30.06.2018 | 30.06.2017 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Utile (Perdita) del periodo | 66.209 | 103.662 |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico |
1.136 | 246 | |
| 20. | Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 1.081 | 74 |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio) |
- | - |
| 40. | Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - |
| 50. | Attività materiali | - | - |
| 60. | Attività immateriali | - | - |
| 70. | Piani a benefici definiti | 55 | 172 |
| 80. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | - |
| 90. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | - | - |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico | (12.897) | 4.197 | |
| 100. | Copertura di investimenti esteri | - | - |
| 110. | Differenze di cambio | (1.602) | 1.437 |
| 120. | Copertura dei flussi finanziari | - | - |
| 130. | Strumenti di copertura (elementi non designati) | - | - |
| 140. | Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
(11.295) | 2.760 |
| 150. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | - |
| 160. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | - | - |
| 170. | Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte | (11.761) | 4.443 |
| 180. | Redditività complessiva (Voce 10 + 170) | 54.448 | 108.105 |
| 190. | Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi | - | 5 |
| 200. | Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo | 54.448 | 108.100 |
| Allocazione risultato esercizio precedente |
Variazioni del periodo | |||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 7 | oni | Operazioni sul patrimonio netto | ||||||||||||||
| Esistenze al 31/12/201 | pertura odifica saldi a M |
Esistenze all' 01/01/2018 | Riserve | Dividendi e altre destinazi | oni di riserve Variazi |
oni ove azi missione nu E |
Acquisto azioni proprie | ordinaria dividendi one buzi Distri stra |
menti di pitale one stru ca Variazi |
Derivati su proprie oni azi |
Stock options | oni interessenze pative parteci Variazi |
plessiva del o od m Redditività co peri |
onio netto al 30/06/2018 m Patri |
onio netto di terzi al 30/06/2018 m Patri |
|
| Capitale: | ||||||||||||||||
| a) azioni ordinarie | 53.811 | - | 53.811 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 53.811 | - | |
| b) altre azioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Sovrapprezzi di emissione | 101.864 | - | 101.864 | - | - | 188 | - | - | - | - | - | - | - | 102.052 | - | |
| Riserve: | ||||||||||||||||
| a) di utili | 1.032.741 | 2.948 | 1.035.689 | 127.533 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1.163.222 | - | |
| b) altre azioni | 5.414 | - | 5.414 | - | - | (44) | - | - | - | - | - | - | - | 5.370 | - | |
| Riserve da valutazione: | (2.710) | (7) | (2.717) | - | - | - | - | - | - | - | - | - | (11.761) | (14.478) | - | |
| Strumenti di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Azioni proprie | (3.168) | - | (3.168) | - | - | 65 | - | - | - | - | - | - | - | (3.103) | - | |
| Utile (perdita) del periodo |
180.767 | - | 180.767 | (127.533) | (53.234) | - | - | - | - | - | - | - | 66.209 | 66.209 | - | |
| Patrimonio netto del Gruppo |
1.368.719 | 2.941 | 1.371.660 | - | (53.234) | 209 | - | - | - | - | - | - | 54.448 | 1.373.083 | - | |
| Patrimonio netto di terzi | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Allocazione risultato esercizio precedente |
Variazioni del periodo | |||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| oni | Operazioni sul patrimonio netto | |||||||||||||||
| Esistenze al 31/12/2016 | pertura odifica saldi a M |
Esistenze all' 01/01/2017 | Riserve | Dividendi e altre destinazi | oni di riserve Variazi |
oni ove azi missione nu E |
Acquisto azioni proprie | ordinaria dividendi one buzi Distri stra |
menti di pitale one stru ca Variazi |
Derivati su proprie oni azi |
Stock options | oni interessenze pative parteci Variazi |
plessiva del o od m Redditività co peri |
onio netto al 30/06/2017 m Patri |
onio netto di terzi al 30/06/2017 m Patri |
|
| Capitale: | ||||||||||||||||
| a) azioni ordinarie | 53.811 | - | 53.811 | - | - | - | 53.811 | - | ||||||||
| b) altre azioni | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||||||
| Sovrapprezzi di emissione | 101.776 | - | 101.776 | - | - | - | 101.776 | - | ||||||||
| Riserve: | ||||||||||||||||
| a) di utili | 378.402 | - | 378.402 | 653.901 | - | - | 1.032.303 | - | ||||||||
| b) altre azioni | 5.433 | - | 5.433 | - | - | 218 | 5.651 | 48 | ||||||||
| Riserve da valutazione: | (5.445) | - | (5.445) | - | - | - | 4.443 | (1.002) | - | |||||||
| Strumenti di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||||||
| Azioni proprie | (3.187) | - | (3.187) | - | - | - | (3.187) | - | ||||||||
| Utile (perdita) del periodo | 687.945 | 9.769 | 697.714 | (653.901) | (43.814) | - | 103.657 | 103.656 | 5 | |||||||
| Patrimonio netto del Gruppo |
1.218.735 | 9.769 | 1.228.504 | - | (43.814) | 218 | - | - | - | - | - | - | - | 108.100 | 1.293.008 | - |
| Patrimonio netto di terzi | 48 | - | 48 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 5 | - | 53 |
| RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO | Importo | |
|---|---|---|
| Metodo indiretto | 30.06.2018 | 30.06.2017 |
| A. ATTIVITA' OPERATIVA | ||
| 1. Gestione | 68.070 | 131.701 |
| - risultato di periodo (+/-) | 66.209 | 103.657 |
| - plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) |
352 | 309 |
| - rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) | (36.785) | (3.705) |
| - rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) | 5.925 | 5.942 |
| - accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) | (948) | 1.897 |
| - imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) | 27.696 | 42.210 |
| - altri aggiustamenti (+/-) | 5.621 | (18.608) |
| 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie | (177.679) | (753.122) |
| - attività finanziarie detenute per la negoziazione | 4.637 | (463) |
| - altre attività obbligatoriamente valutate al fair value | (71.713) | - |
| - attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | (5.571) | (262.120) |
| - attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | (88.111) | (410.157) |
| - altre attività | (16.921) | (80.382) |
| 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie | 171.811 | 673.233 |
| - passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 93.873 | 572.523 |
| - passività finanziarie di negoziazione | 456 | (6.767) |
| - altre passività | 77.482 | 107.477 |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A (+/-) | 62.202 | 51.813 |
| B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO | ||
| 1. Liquidità generata da | - | - |
| - vendite di partecipazioni | - | - |
| - dividendi incassati su partecipazioni | - | - |
| - vendite di attività materiali | - | - |
| - vendite di attività immateriali | - | - |
| - vendite di società controllate e di rami d'azienda | - | - |
| 2. Liquidità assorbita da | (8.775) | (8.230) |
| - acquisti di attività materiali | (5.364) | (1.266) |
| - acquisti di attività immateriali | (3.411) | (6.964) |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento B (+/-) | (8.775) | (8.230) |
| C. ATTIVITA' DI PROVVISTA | ||
| - emissioni/acquisti di azioni proprie | 253 | - |
| - emissioni/acquisti di strumenti di capitale | (250) | 219 |
| - distribuzione dividendi e altre finalità | (53.433) | (43.813) |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C (+/-) | (53.430) | (43.594) |
| LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO D=A+/-B+/-C | (3) | (11) |
| RICONCILIAZIONE | ||
| CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DEL PERIODO E | 50 | 34 |
| LIQUIDITA' TOTALE NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO D | (3) | (11) |
| CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLA VARIAZIONE DEI CAMBI F | - | - |
| CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DEL PERIODO G=E+/-D+/-F | 47 | 23 |
Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2018 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.
In particolare, il contenuto del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato è conforme allo IAS 34 (Bilanci intermedi); inoltre, in base al paragrafo 10 del citato principio, il Gruppo si è avvalso della facoltà di redigere il Bilancio consolidato semestrale in versione sintetica.
Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato incluso nella Relazione finanziaria semestrale consolidata è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione EY S.p.A..
Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito da:
ed è inoltre corredato dalla Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.
Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.
La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate nelle note illustrative possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.
Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.
I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2018 sono stati oggetto di aggiornamento rispetto a quelli utilizzati nella redazione del Bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 a seguito dell'entrata in vigore a partire dall'1 gennaio 2018 dei nuovi principi contabile IFRS 9 "Strumenti finanziari" e IFRS 15 "Ricavi provenienti da contratti con i clienti".
Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto ai paragrafi "Effetti della prima applicazione dell'IFRS 9" ed "Effetti della prima applicazione dell'IFRS 15" riportati in seguito.
Banca d'Italia, Consob ed Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.
Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve/medio periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.
In proposito, esaminati i rischi e le incertezze connessi all'attuale contesto macroeconomico ed avuto anche riguardo ai piani economico finanziari redatti dalla Capogruppo, si ritiene ragionevole l'aspettativa che il Gruppo Banca IFIS continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2018 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale.
Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente del Gruppo, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.
Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto sulla base delle situazioni contabili al 30 giugno 2018 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento, variata rispetto alla fine del precedente esercizio a seguito dell'ingresso nel perimetro di consolidamento della società Cap.Ital.Fin. S.p.A., acquisita il 2 febbraio 2018 e per la fusione per incorporazione in Banca IFIS S.p.A. della controllata IFIS Leasing S.p.A.
La struttura del Gruppo al 30 giugno 2018 è quindi composta dalla controllante Banca IFIS S.p.A., dalle società controllate al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o., IFIS Rental Services S.r.l., IFIS NPL S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A. e Two Solar Park 2008 S.r.l..
Tutte le società sono consolidate utilizzando il metodo integrale.
I prospetti contabili della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o. espressi in valuta estera vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data dell'operazione. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto della partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.
I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.
A partire dai bilanci degli esercizi che hanno avuto inizio dall'1 luglio 2009, le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3; la rilevazione contabile delle
operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:
Per quanto riguarda la controllata IFIS Finance Sp. Z o. o., dal processo di consolidamento è emerso un valore di avviamento, valutato al cambio di fine periodo, pari a euro 829 mila euro, iscritto alla voce "Attività immateriali".
Nel mese di febbraio 2018 il Gruppo Banca IFIS, ha acquisito il 100% del capitale di Cap.Ital.Fin. S.p.A., società specializzata in finanziamenti rimborsabili mediante cessione del quinto dello stipendio e delegazioni di pagamento per pensionati, dipendenti privati, pubblici, statali operante in tutta Italia. Il prezzo inizialmente pagato per la transazione è stato pari a 2,1 milioni di euro, al lordo di eventuali aggiustamenti prezzo da determinarsi e condividere con il venditore in base alle previsioni contrattuali.
Dal processo di consolidamento è emerso un valore di avviamento provvisoriamente determinato in 700 mila euro, iscritto alla voce "Attività immateriali".
Tale operazione di acquisizione richiede l'applicazione dell'IFRS 3 "Business Combination" che sarà finalizzata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione.
| Denominazioni imprese | Sede legale Sede operativa |
Tipo di rapporto |
Rapporto di partecipazione | Disponibilità | ||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (1) | Impresa partecipante |
Quota % | voti % (2) | |||
| IFIS Finance Sp. Z o.o. | Varsavia | Varsavia | 1 | Banca IFIS S.p.A. | 100% | 100% |
| IFIS Rental Services S.r.l. | Milano | Milano | 1 | Banca IFIS S.p.A. | 100% | 100% |
| Cap.Ital.Fin. S.p.A. | Napoli | Napoli | 1 | Banca IFIS S.p.A. | 100% | 100% |
| IFIS NPL S.p.A. | Mestre | Firenze, Milano e Mestre |
1 | Banca IFIS S.p.A. | 100% | 100% |
| IFIS ABCP Programme S.r.l. | Conegliano - TV | Conegliano - TV | 4 | Altra | 0% | 0% |
| Indigo Lease S.r.l. | Conegliano - TV | Conegliano - TV | 4 | Altra | 0% | 0% |
Legenda
(1) Tipo di rapporto:
6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"
(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali
1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria
2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria
3 = accordi con altri soci
4 = altre forme di controllo
5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"
Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca IFIS ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.
La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:
L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate elencate al precedente paragrafo, nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione; tali SPV non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca IFIS.
Non sono intervenuti fatti nel periodo tra la chiusura del periodo di reporting e la data di redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato dei quali non si sia tenuto conto ai fini della redazione dello stesso.
Si rinvia all'informativa esposta nella Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura del periodo di riferimento e fino alla data di redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato.
L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione delle situazioni contabili nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine.
In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2018, così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 30 giugno 2018.
Con periodicità almeno annuale, in sede di redazione del bilancio le stime sono riviste.
Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci in bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:
crediti del settore NPL;
crediti gestiti dalla BU Pharma, con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;
Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti al settore NPL, il Risk Management valuta periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, anche il c.d. rischio modello effettuando delle analisi ad hoc, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. Infatti il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.
Nel corso del primo semestre 2018 si è provveduto ad un affinamento del modello in essere utilizzato per la stima dei flussi di cassa dei crediti in gestione stragiudiziale: in particolare sono state aggiornate le basi dati storiche e affinata la modalità di clusterizzazione del portafoglio al fine di tener conto delle più recenti acquisizioni avvenute in mercati di tipo secondario. Inoltre è stato sviluppato e applicato ad una parte delle pratiche in corso di lavorazione giudiziale un modello per la stima dei flussi di cassa. In particolare vengono valorizzati i flussi di cassa con il nuovo modello statistico per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto o otterranno un precetto a partire dal 1 gennaio 2018. Tali pratiche venivano precedentemente contabilizzate al costo di acquisto fino al momento dell'individuazione dei flussi di cassa analitici. L'applicazione del nuovo modello consente di individuare anticipatamente i flussi di cassa in maniera massiva. L'affinamento è stato reso possibile in seguito al raggiungimento di numeriche consistenti su cui poter basare analisi di stime sufficientemente attendibili. Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino a al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA).
L'adozione dell'affinamento ha determinato una variazione nella stima dei flussi di cassa che, attualizzata al TIR originario delle posizioni, si è tradotta in una variazione complessiva positiva di costo ammortizzato pari a 34,7 milioni di euro contabilizzata a conto economico secondo quanto previsto dai principi contabili internazionali IAS/IFRS. Inoltre, coerentemente con la variazione dei flussi di cassa positivi, sono stati riconosciuti a conto economico i relativi costi collegati alle azioni giudiziali poste in essere precedentemente sospesi pari a 14,8 milioni di euro.
In riferimento ai crediti della BU Pharma, il Gruppo utilizza un modello proprietario di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale gestiti dalla BU Pharma, che include la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche del Gruppo e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese dalla BU Pharma (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca IFIS sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".
Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2018 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore alla data di riferimento. Si veda quanto riportato al paragrafo Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali.
I principi contabili adottati per la predisposizione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2018, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, risultano modificati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2017. Tali modifiche derivano essenzialmente dall'applicazione obbligatoria, a far data dal 1° gennaio 2018, dei seguenti principi contabili internazionali:
Il Gruppo ha inoltre adottato per la prima volta alcuni principi contabili e modifiche che sono in vigore per gli esercizi che hanno inizio dal 1 gennaio 2018. Si riporta nel seguito l'indicazione dei nuovi principi contabili e delle modifiche apportate a principi contabili già esistenti omologati dall'UE, sottolineando che non hanno avuto impatti materiali sui dati riportati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2018:
Dal 1 gennaio 2019 sarà applicabile il nuovo principio IFRS 16 che definisce i principi per la rilevazione, la misurazione, la presentazione e l'informativa dei leasing e richiede ai locatari di contabilizzare tutti i contratti di leasing in bilancio sulla base di un singolo modello simile a quello utilizzato per contabilizzare i leasing finanziari in accordo con lo IAS 17. Il principio prevede due esenzioni per la rilevazione da parte dei locatari – contratti di leasing relativi ad attività di "scarso valore" (ad esempio i personal computer) ed i contratti di leasing a breve termine (ad esempio i contratti con scadenza entro i 12 mesi od inferiore). Alla data di inizio del contratto di leasing, il locatario rileverà una passività a fronte dei pagamenti del leasing (cioè la passività per leasing) ed un'attività che rappresenta il diritto all'utilizzo dell'attività sottostante per la durata del contratto (cioè il diritto di utilizzo dell'attività). I locatari dovranno contabilizzare separatamente le spese per interessi sulla passività per leasing e l'ammortamento del diritto di utilizzo dell'attività.
Il Gruppo non ha adottato anticipatamente alcun altro principio, interpretazione o modifica pubblicato ma non omologato da parte dell'Unione Europea.
Non si sono verificati ulteriori aspetti che richiedano l'informativa di cui allo IAS 8 paragrafi 28, 29, 30, 31, 39, 40 e 49.
L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che quanto prima e comunque entro tre mesi dalla chiusura del primo semestre dell'esercizio, sia pubblicata la Relazione finanziaria semestrale consolidata comprendente il Bilancio semestrale consolidato abbreviato, la relazione intermedia sulla gestione e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. La Relazione finanziaria semestrale consolidata di Banca IFIS è stata sottoposta ad approvazione del Consiglio di Amministrazione della Banca in data 3 agosto 2018.
Il nuovo standard contabile IFRS 9, emanato dallo IASB a luglio 2014 ed omologato dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n. 2067/2016, sostituisce, a partire dall'1 gennaio 2018, lo IAS 39 nella disciplina della classificazione e valutazione degli strumenti finanziari, ed è articolato nelle seguenti tre diverse aree: la classificazione e misurazione degli strumenti finanziari, l'impairment e l'hedge accounting.
In merito alla classificazione, l'IFRS 9 prevede che la stessa sia guidata, da un lato, dalle caratteristiche dei relativi flussi di cassa contrattuali e, dall'altro, dall'intento gestionale (business model) per il quale tali attività sono detenute.
Le attività finanziarie secondo l'IFRS 9 possono essere classificate – secondo i due drivers sopra indicati – in tre categorie:
Le attività finanziarie possono essere iscritte nelle prime due categorie ed essere misurate al costo ammortizzato o al fair value con imputazione a patrimonio netto solo se è dimostrato che le stesse danno origine a flussi finanziari che sono esclusivamente pagamenti di capitale e interessi (cosiddetto "solely payment of principal and interest" – "SPPI test"). I titoli di capitale sono sempre iscritti nella terza categoria e misurati al fair value con imputazione a conto economico, salvo che l'entità scelga (irrevocabilmente, in sede di iscrizione iniziale), per le azioni non detenute con finalità di trading, di presentare le variazioni di valore in una riserva di patrimonio netto (cosiddetta OCI option) che non verrà mai trasferita a conto economico, nemmeno in caso di cessione dello strumento finanziario (Attività finanziarie valutate al fair value con impatti sulla redditività complessiva senza "recycling"). Per i titoli di debito classificati in tale categoria, invece, la riserva di patrimonio netto verrà girata a conto economico in caso di cessione.
Con riferimento all'impairment, per gli strumenti valutati al costo ammortizzato e al fair value con imputazione a patrimonio netto (diversi dagli strumenti di capitale), viene introdotto un modello basato sul concetto di "expected loss" (perdita attesa), in luogo dell'attuale "incurred loss", in modo da riconoscere con maggiore tempestività la relativa svalutazione. L'IFRS 9 richiede di contabilizzare le perdite attese nei soli 12 mesi successivi (cosiddetto "Primo stadio" – "Stage 1") sin dall'iscrizione iniziale dello strumento finanziario. L'orizzonte temporale di calcolo della perdita attesa diventa, invece, l'intera vita residua dell'asset oggetto di valutazione, ove la qualità creditizia dello strumento
finanziario abbia subito un deterioramento "significativo" rispetto alla misurazione iniziale (cosiddetto "Secondo stadio" – "Stage 2") o nel caso risulti "impaired" (cosiddetto "Terzo stadio" – "Stage 3).
L'introduzione delle nuove regole d'impairment comporta:
Stanti gli impatti delle novità introdotte dall'IFRS 9, sia sul business sia di tipo organizzativo e di reporting, il Gruppo Banca IFIS ha avviato, già a partire dall'esercizio 2016, un apposito progetto volto ad approfondire le diverse aree di influenza del principio, a definire i suoi impatti qualitativi e quantitativi, nonché ad individuare ed implementare gli interventi applicativi ed organizzativi necessari per un'adozione coerente, organica ed efficace all'interno del Gruppo nel suo complesso e per ciascuna delle entità partecipate che lo compongono.
Sulla base di quanto sopra rappresentato, di seguito viene fornita la sintesi sia degli effetti di riesposizione dei saldi comparativi al 31 dicembre 2017 e al 30 giugno 2017 sia degli impatti derivanti dalla prima applicazione dell'IFRS 9 sul patrimonio netto consolidato del Gruppo Banca IFIS all'1 gennaio 2018.
Come permesso dalle norme di transizione dell'IFRS 9 stesso, il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; pertanto i valori del 2017, determinati in accordo allo IAS 39, non sono pienamente comparabili.
Ai soli fini di consentire un confronto in termini omogenei dei dati di periodo, gli schemi di stato patrimoniale e conto economico dei periodi precedenti sono stati riclassificati e riesposti nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" emanato dalla Banca d'Italia per riflettere nei bilanci bancari le novità introdotte dal principio contabile IFRS 9.
Il portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva corrisponde, nell'ambito dell'IFRS 9, al portafoglio "Held to collect and sale (HTCS)", ovvero a titoli di debito caratterizzati da flussi finanziari costituiti solo da rimborso di capitale e interessi e detenuti con finalità di investimento di tesoreria o realizzo. In tale portafoglio sono confluiti anche gli investimenti in titoli di capitale ad eccezione degli strumenti finanziari partecipativi, in precedenza classificati nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita", per i quali è stata esercitata l'opzione c.d. "OCI Option" per la valutazione al fair value esclusivamente a patrimonio netto (senza rigiro a conto economico degli utili e perdite al momento della cessione).
Non è più prevista la possibilità di valutare al fair value con impatto a patrimonio netto le quote di OICR in precedenza allocate al portafoglio AFS che di conseguenza sono state riclassificate, a partire dall'1 gennaio 2018, nel nuovo portafoglio delle attività finanziarie valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico per complessivi 13,7 milioni di euro.
Il portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato corrisponde al portafoglio IFRS 9 denominato "Held to collect (HTC)" e costituito esclusivamente da titoli di debito con le medesime caratteristiche del portafoglio HTCS, ma detenuti a scopo di investimento duraturo. In tale portafoglio trovano collocazione, in linea di principio, i titoli di debito che sarebbero stati precedentemente allocati nei crediti verso banche e clientela ("Loans and receivables").
Il portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico include il preesistente portafoglio di negoziazione ed il nuovo portafoglio delle attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico, costituito dagli investimenti residuali che non trovano collocazione negli altri portafogli, nonché gli strumenti finanziari che non hanno superato il c.d. SPPI Test. Infatti, in caso di mancato superamento di tale test, indipendentemente dal modello di business identificato all'origine dell'acquisto dello strumento finanziario, è necessario riclassificare lo stesso tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.
Di conseguenza, il portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico è stato alimentato in sede di prima applicazione dell'IFRS 9 per 58,8 milioni di euro come segue:
Infine, gli accantonamenti per garanzie rilasciate, precedentemente contabilizzate tra le altre passività sono stati riclassificati nella nuova voce specifica Fondi per rischi e oneri su impegni e garanzie rilasciate, a meno dei sopraccitati 15,5 milioni.
Di seguito vengono presentati i prospetti di raccordo tra le voci dello schema di Stato patrimoniale attivo e passivo, pubblicate nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017, con le voci introdotte dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" della Banca d'Italia.
| VOCI DELL'ATTIVO | CONSISTENZE | VOCI DELL'ATTIVO | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) Circolare 262/2005 4° Aggiornamento |
31.12.2017 | Impatti Classification |
31.12.17 RIESPOSTO |
(in migliaia di euro) Circolare 262/2005 5° Aggiornamento |
||
| 10 | Cassa e disponibilità liquide | 50 | - | 50 | 10 | Cassa e disponibilità liquide |
| - | - | - | 94.421 | 20 | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
|
| 20 | Attività finanziarie detenute per negoziazione |
35.614 | - | 35.614 | a) Attività finanziarie detenute per negoziazione |
|
| 30 | Attività finanziarie valutate al fair value |
- | - | - | b) Attività finanziarie designate al fair value |
|
| - | - | 58.807 | 58.807 | c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
||
| 40 | Attività finanziarie disponibili per la vendita |
456.549 | (13.973) | 442.576 | 30 | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
| - | - | - | 8.153.319 | 40 | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
|
| 60 | Crediti verso banche | 1.777.876 | (17.124) | 1.760.752 | a) Crediti verso banche | |
| 70 | Crediti verso clientela | 6.435.806 | (43.239) | 6.392.567 | b) Crediti verso clientela | |
| 120 | Attività materiali | 127.881 | - | 127.881 | 90 | Attività materiali |
| 130 | Attività immateriali | 24.483 | - | 24.483 | 100 | Attività immateriali |
| 140 | Attività fiscali | 438.623 | - | 438.623 | 110 | Attività fiscali |
| 160 | Altre attività | 272.977 | - | 272.977 | 130 | Altre attività |
| Totale attivo | 9.569.859 | (15.529) | 9.554.330 | Totale attivo |
| VOCI DEL PASSIVO | CONSISTENZE | VOCI DEL PASSIVO | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) Circolare 262/2005 4° Aggiornamento |
31.12.2017 | Impatti Classification |
31.12.17 RIESPOSTO |
(in migliaia di euro) Circolare 262/2005 5° Aggiornamento |
||
| - | - | - | 7.725.159 | 10 | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
|
| 10 | Debiti verso banche | 791.977 | - | 791.977 | a) debiti verso banche | |
| 20 | Debiti verso clientela | 5.293.188 | - | 5.293.188 | b) debiti verso la clientela | |
| 30 | Titoli in circolazione | 1.639.994 | - | 1.639.994 | c) titoli in circolazione | |
| 40 | Passività finanziarie di negoziazione |
38.171 | - | 38.171 | 20 | Passività finanziarie di negoziazione |
| 80 | Passività fiscali | 40.076 | - | 40.076 | 60 | Passività fiscali |
| 100 | Altre passività | 368.543 | (15.544) | 352.999 | 80 | Altre passività |
| 110 | Trattamento di fine rapporto del personale |
7.550 | - | 7.550 | 90 | Trattamento di fine rapporto del personale |
| 120 | Fondi per rischi e oneri | 21.641 | 21.656 | 100 | Fondi per rischi e oneri | |
| - | - | 590 | 590 | a) impegni e garanzie rilasciate | ||
| a) quiescenza e obblighi simili | - | - | - | b) quiescenza e obblighi simili | ||
| b) altri fondi | 21.641 | (575) | 21.066 | c) altri fondi e rischi e oneri | ||
| 140 | Riserve da valutazione | (2.710) | - | (2.710) | 120 | Riserve da valutazione |
| 170 | Riserve | 1.038.155 | - | 1.038.155 | 150 | Riserve |
| 180 | Sovrapprezzi di emissione | 101.864 | - | 101.864 | 160 | Sovrapprezzi di emissione |
| 190 | Capitale | 53.811 | - | 53.811 | 170 | Capitale |
| 200 | Azioni proprie (-) | (3.168) | - | (3.168) | 180 | Azioni proprie (-) |
| 220 | Utile (perdita) d'esercizio | 180.767 | - | 180.767 | 200 | Utile (perdita) d'esercizio |
| Totale passivo e patrimonio netto |
9.569.859 | (15.529) | 9.554.330 | Totale passivo e patrimonio netto |
Per quanto riguarda lo schema del conto economico, in coerenza rispetto alla composizione delle stesse per l'esercizio 2018, si è provveduto a riclassificare dalla voce "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento su crediti" alla voce "Interessi attivi e proventi assimilati" l'effetto delle riprese di valore sulle attività deteriorate dovute al passaggio del tempo («effetto attualizzazione») (3,2 milioni positivi al 30 giugno 2017) e alla riclassifica dalla voce "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento su altre operazioni finanziarie" alla voce "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" dell'effetto della valutazione degli impegni e garanzie rilasciate (3,2 milioni positivi al 30 giugno 2017).
Inoltre, il nuovo principio contabile IFRS 9 ha introdotto la categoria dei crediti POCI "Purchased or originated credit-impaired" ovvero quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate; in tale definizione rientrano i crediti del settore NPL.
Precedentemente all'introduzione dell'IFRS 9, gli effetti derivanti dalla variazione dei flussi di cassa attesi venivano contabilizzati fra gli Interessi attivi e proventi assimilati o, in presenza di eventi di impariment (VAN dei flussi di cassa attesi inferiori al prezzo pagato, decesso del debitore o pratica prescritta) fra le rettifiche nette di valore su crediti.
Le novità introdotte dal nuovo principio invece prevedono che gli effetti derivanti dalla revisione periodica delle ECL lifetime (perdite attese lungo l'intera vita residua), vengano classificate nella voce Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito. Al 30 giugno 2017 la riclassifica è risultata pari a 58,9 milioni di euro.
Si rinvia a quanto maggiormente dettagliato nel seguito con riferimento alle Attività finanziarie impaired acquistate o originate (POCI).
A seguire si riporta il prospetto di raccordo tra le voci dello schema di Conto Economico, pubblicate nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2017, con le voci introdotte dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" della Banca d'Italia.
| VOCI DEL CONTO ECONOMICO | CONSISTENZE | VOCI DEL CONTO ECONOMICO | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) Circolare 262/2005 4° Aggiornamento |
30.06.2017 | Impatti Classification |
30.06.2017 RIESPOSTO |
(in migliaia di euro) Circolare 262/2005 5° Aggiornamento |
|||
| 10 | Interessi attivi e proventi assimilati | 262.619 | (55.756) | 206.863 | 10 | Interessi attivi e proventi assimilati | |
| 20 | Interessi passivi e oneri assimilati | (49.495) | - | (49.495) | 20 | Interessi passivi e oneri assimilati | |
| 30 | Margine di interesse | 213.124 | (55.756) | 157.368 | 30 | Margine di interesse | |
| 40 | Commissioni attive | 41.241 | - | 41.241 | 40 | Commissioni attive | |
| 50 | Commissioni passive | (6.877) | - | (6.877) | 50 | Commissioni passive | |
| 60 | Commissioni nette | 34.364 | - | 34.364 | 60 | Commissioni nette | |
| 70 | Dividendi e proventi simili | 40 | - | 40 | 70 | Dividendi e proventi simili | |
| 80 | Risultato netto dell'attività di negoziazione |
(309) | - | (309) | 80 | Risultato netto dell'attività di negoziazione |
|
| 90 | Risultato netto dell'attività di copertura |
- | - | - | 90 | Risultato netto dell'attività di copertura | |
| 100 | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: |
17.577 | - | 17.577 | 100 | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | |
| a) crediti | 17.625 | - | 17.625 | a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
|||
| b) attività finanziarie disponibili per la vendita |
(48) | - | (48) | b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
|||
| 120 | Margine di intermediazione | 264.796 | (55.756) | 209.040 | 120 | Margine di intermediazione | |
| 130 | Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: |
3.705 | 52.583 | 56.288 | 130 | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: |
|
| a) crediti | 1.207 | 55.756 | 56.963 | a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
|||
| b) attività finanziarie disponibili per la vendita |
(675) | - | (675) | b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
|||
| d) altre operazioni finanziarie | 3.173 | (3.173) | - | ||||
| - | - | - | - | 140 | Utile/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni |
||
| 140 | Risultato netto della gestione finanziaria |
268.501 | (3.173) | 265.328 | 150 | Risultato netto della gestione finanziaria |
|
| 180 | Spese amministrative: | (119.336) | - | (119.336) | 190 | Spese amministrative: | |
| a) Spese per il personale | (49.484) | - | (49.484) | a) Spese per il personale | |||
| b) Altre spese amministrative | (69.852) | - | (69.852) | b) Altre spese amministrative | |||
| 190 | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri |
(1.897) | 3.173 | 1.276 | 200 | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri |
|
| - | - | 3.173 | 3.173 | a) impegni e garanzie rilasciate | |||
| - | - | - | (1.897) | b) altri accantonamenti netti | |||
| 200 | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali |
(2.048) | - | (2.048) | 210 | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali |
|
| 210 | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali |
(3.894) | - | (3.894) | 220 | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali |
|
| 220 | Altri oneri/proventi di gestione | 4.547 | - | 4.547 | 230 | Altri oneri/proventi di gestione | |
| 230 | Costi operativi | (122.628) | 3.173 | (119.455) | 240 | Costi operativi | |
| 280 | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte |
145.873 | - | 145.873 | 290 | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte |
|
| 290 | Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
(42.211) | - | (42.211) | 300 | Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
|
| 320 | Utile (Perdita) di periodo | 103.662 | - | 103.662 | 330 | Utile (Perdita) di periodo | |
| 330 | Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi |
5 | - | 5 | 340 | Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi |
|
| 340 | Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo |
103.657 | - | 103.657 | 350 | Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo |
Si rappresentano nel seguito gli effetti dell'applicazione dell'IFRS 9 suddivisi tra effetti derivanti dall'applicazione del nuovo criterio di impairment ed effetti derivanti dalla misurazione (nel seguito "Measurement") delle attività finanziarie in conseguenza dell'effettuazione dell'SPPI test e dell'individuazione dei business model.
Tali effetti, che riguardano sia l'ammontare sia la composizione del patrimonio netto, derivano principalmente:
L'effetto combinato di quanto sopra ha comportato sul patrimonio netto consolidato del Gruppo Banca IFIS un impatto positivo di 2,9 milioni di euro, al netto del relativo effetto fiscale.
Di seguito vengono presentati gli effetti della transizione all'IFRS 9 partendo dai dati patrimoniali del bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 riesposti sulla base del 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" della Banca d'Italia.
| CONSISTENZE | IMPATTI IFRS 9 | CONSISTENZE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| VOCI DELL'ATTIVO (in migliaia di euro) Circolare 262/2005 5° Aggiornamento |
31.12.17 RIESPOSTO |
Measurement | Impairment | 01.01.18 | |
| 10 | Cassa e disponibilità liquide | 50 | - | - | 50 |
| 20 | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
94.421 | - | - | 94.421 |
| a) | Attività finanziarie detenute per negoziazione | 35.614 | - | - | 35.614 |
| b) | Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - |
| c) | altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
58.807 | (49) | - | 58.758 |
| 30 | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
442.576 | - | (503) | 442.073 |
| 40 | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
8.153.319 | - | 8.147 | 8.161.417 |
| a) | Crediti verso banche | 1.760.752 | - | (972) | 1.759.780 |
| b) | Crediti verso clientela | 6.392.567 | - | 9.119 | 6.401.686 |
| 90 | Attività materiali | 127.881 | - | - | 127.881 |
| 100 | Attività immateriali | 24.483 | - | - | 24.483 |
| 110 | Attività fiscali | 438.623 | 16 | 1.333 | 439.972 |
| 130 | Altre attività | 272.977 | - | - | 272.977 |
| Totale attivo | 9.554.330 | (33) | 8.977 | 9.563.274 |
| VOCI DEL PASSIVO (in migliaia di euro) | CONSISTENZE | IMPATTI IFRS 9 | CONSISTENZE | ||
|---|---|---|---|---|---|
| Circolare 262/2005 5° Aggiornamento | 31.12.17 RIESPOSTO |
Measurement | Impairment | 01.01.18 | |
| 10 | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
7.725.159 | - | - | 7.725.159 |
| a) | debiti verso banche | 791.977 | - | - | 791.977 |
| b) | debiti verso la clientela | 5.293.188 | - | - | 5.293.188 |
| c) | titoli in circolazione | 1.639.994 | - | - | 1.639.994 |
| 20 | Passività finanziarie di negoziazione | 38.171 | - | - | 38.171 |
| 60 | Passività fiscali | 40.076 | - | 3.049 | 43.125 |
| 80 | Altre passività | 352.999 | - | - | 352.999 |
| 90 | Trattamento di fine rapporto del personale | 7.550 | - | - | 7.550 |
| 100 | Fondi per rischi e oneri | 21.656 | - | 2.954 | 24.610 |
| a) | impegni e garanzie rilasciate | 590 | - | 2.954 | 3.544 |
| b) | quiescienza e obblighi simili | - | - | - | - |
| c) | altri fondi e rischi e oneri | 21.066 | - | - | 21.066 |
| 120 | Riserve da valutazione | (2.710) | (7) | - | (2.717) |
| 150 | Riserve | 1.038.155 | (26) | 2.974 | 1.041.103 |
| 160 | Sovrapprezzi di emissione | 101.864 | - | - | 101.864 |
| 170 | Capitale | 53.811 | - | - | 53.811 |
| 180 | Azioni proprie (-) | (3.168) | - | - | (3.168) |
| 200 | Utile (perdita) d'esercizio | 180.767 | - | - | 180.767 |
| Totale passivo e patrimonio netto | 9.554.330 | (33) | 8.977 | 9.563.274 |
L'IFRS 15 prevede la rilevazione dei ricavi per un importo che riflette il corrispettivo a cui l'entità ritiene di avere diritto in cambio del trasferimento di merci o servizi al cliente. Il nuovo principio sostituisce tutti gli attuali requisiti presenti negli IFRS in tema di riconoscimento dei ricavi. Il Gruppo ha avviato una attenta analisi nel corso del 2017 dalla quale sulla base delle tipologie di prodotti presenti nel Gruppo non si rilevano impatti significativi.
Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e tra le Attività finanziare valutate al costo ammortizzato. La voce, in particolare, include:
con impatto a conto economico solo se, così facendo, elimina o riduce significativamente un'incoerenza valutativa.
Fra i contratti derivati sono inclusi anche quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario non sia una attività finanziaria che rientra nel perimetro di applicazione dell'IFRS9, che sono oggetto di rilevazione separata nel caso in cui:
Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto a conto economico in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. In questo caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassificazione e tale data viene considerata come data di rilevazione iniziale per l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio (stage allocation) ai fini dell'impairment.
L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono rilevate ad un valore pari al corrispettivo pagato, inteso come il fair value dello strumento, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono imputati a conto economico.
Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono valorizzate al fair value e gli effetti dell'applicazione di questo criterio sono imputati nel conto economico.
La determinazione del fair value degli strumenti finanziari classificati nel presente portafoglio è basata su prezzi rilevati in mercati attivi, su prezzi forniti da operatori di mercato o su modelli interni di valutazione, generalmente utilizzati dalla pratica finanziaria, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato.
Per le attività finanziarie non quotate in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati.
La cancellazione delle attività finanziarie avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.
Sono incluse in questa categoria le attività finanziarie che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:
Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali al momento della rilevazione iniziale è stata esercitata l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva (cosiddetta "OCI option").
Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto sulla redditività complessiva in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Nel caso di riclassifica dalla categoria in oggetto a quella del costo ammortizzato, l'utile (perdita) cumulato rilevato nella riserva da valutazione è portato a rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data della riclassificazione. Nel caso invece di riclassifica nella categoria del fair value con impatto a conto
economico, l'utile (perdita) cumulato rilevato precedentemente nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto all'utile (perdita) d'esercizio.
L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale ed alla data di erogazione per i finanziamenti. Tali attività sono inizialmente iscritte al fair value comprensivo degli eventuali costi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, sono valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico degli impatti derivanti dall'applicazione del costo ammortizzato, degli effetti dell'impairment e dell'eventuale effetto cambio. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati in un'apposita riserva del patrimonio netto fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico.
Gli strumenti di capitale per i quali è stata effettuata la scelta per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value e gli importi rilevati in contropartita del patrimonio netto (Prospetto della redditività complessiva) non devono essere successivamente trasferiti a conto economico, neanche in caso di cessione. La sola componente riferibile ai titoli di capitale in questione che è oggetto di rilevazione a conto economico è rappresentata dai relativi dividendi.
Il fair value viene determinato sulla base dei criteri già illustrati per le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva rappresentate sia da titoli di debito sia da crediti, sono soggette alla verifica dell'incremento significativo del rischio creditizio (impairment) prevista dall'IFRS 9, con conseguente rilevazione a conto economico di una rettifica di valore a copertura delle perdite attese.
I titoli di capitale, al contrario, non sono sottoposti al processo di impairment.
La cancellazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e dei benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.
Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie (in particolare finanziamenti e titoli di debito) che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:
In particolare, sono ricompresi in questa voce, qualora ne presentino i requisiti tecnici precedentemente illustrati:
Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al costo ammortizzato in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati a conto economico nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e a Patrimonio netto, nell'apposita riserva di valutazione, nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
La prima iscrizione di tali attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i crediti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono iscritte al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili alla stessa attività. Sono
esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.
Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a ter-mine sono iscritti in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l'importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l'importo corrisposto a pronti.
Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell'ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività finanziaria stessa. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una metodologia finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito.
Il metodo del costo ammortizzato non viene di norma utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'attualizzazione. Tali crediti vengono valorizzati al costo d'acquisto. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. Inoltre vengono valutati al costo i crediti di difficile esigibilità di nuova acquisizione fino al momento in cui non sono entrati nelle fasi utili al recupero del credito, come specificato nel seguito nella parte relativa alle esposizioni deteriorate attinenti al settore NPL.
Ad ogni chiusura di Bilancio o di situazione infrannuale viene calcolata la stima delle perdite di valore di tali attività, determinata in ossequio alle regole di impairment dell'IFRS 9 così come più dettagliatamente esposte al paragrafo 16 – Altre informazioni.
Le perdite di valore riscontrate sono iscritte a Conto economico nella voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" così come i recuperi di parte o tutti gli importi oggetto di precedenti svalutazioni.
Le riprese di valore sono iscritte a fronte di una migliorata qualità dell'esposizione tale da comportare una diminuzione della svalutazione complessiva precedentemente rilevata.
Nel Conto economico, alla voce "Interessi attivi e proventi assimilati" è rilevato l'importo rappresentato dal progressivo rilascio dell'attualizzazione calcolata al momento dell'iscrizione della rettifica di valore.
In nota integrativa le rettifiche di valore su esposizioni deteriorate sono classificate come analitiche nella citata voce di conto economico anche quando la metodologia di calcolo è di tipo forfetario.
In alcuni casi, durante la vita delle attività finanziarie in esame e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie sono oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.
In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata
attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.
Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:
L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte della Banca. A titolo esemplificativo e non esaustivo ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc.
Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito, al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero molto marginali, su base almeno semestrale si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano contemporaneamente le seguenti caratteristiche:
Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti per la quota residua non ancora rettificata e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente svalutati sono iscritti in riduzione della medesima voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti.
Le attività finanziarie cedute o cartolarizzate sono eliminate solo quando la cessione ha comportato il trasferimento sostanziale di tutti i relativi rischi e benefici. Peraltro, qualora i rischi e i benefici siano stati mantenuti, tali attività finanziarie continuano ad essere iscritte, ancorché giuridicamente la loro titolarità sia stata effettivamente trasferita.
A fronte del mantenimento dell'iscrizione dell'attività finanziaria ceduta, è rilevata una passività finanziaria per un importo pari al corrispettivo incassato al momento della cessione dello strumento finanziario.
Nel caso in cui non tutti i rischi e benefici siano stati trasferiti, le attività finanziarie sono eliminate soltanto se non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora, invece, il controllo sia stato conservato, le attività finanziarie sono esposte proporzionalmente al coinvolgimento residuo.
Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.
Nella voce figurano le attività materiali detenute a scopo di investimento e quelle ad uso funzionale.
Sono classificati come investimenti immobiliari gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.
Sono classificati come immobili ad uso funzionale gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) per uso aziendale e che ci si attende di utilizzare per più di un esercizio.
Le attività materiali ad uso funzionale includono:
Si tratta di attività aventi consistenza fisica detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.
In questa voce sono rilevati anche i beni utilizzati in qualità di locatari nell'ambito di un contratto di leasing finanziario.
Sono contratti di leasing finanziario quelli che trasferiscono al locatario sostanzialmente tutti i rischi e i benefici derivanti dalla proprietà del bene.
Le migliorie su beni di terzi sono migliorie e spese incrementative relative ad attività materiali identificabili e separabili. In genere tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi.
Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti i costi direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.
Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato; altrimenti sono rilevate nel conto economico.
Le attività materiali, inclusi gli immobili detenuti a scopo di investimento, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore.
Le immobilizzazioni a vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti.
Non sono, invece, ammortizzate le immobilizzazioni materiali aventi vita utile illimitata o il cui valore residuo è pari o superiore al valore contabile dell'attività.
I terreni e i fabbricati sono trattati separatamente a fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto caratterizzati da vita utile illimitata. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, in virtù dell'applicazione dell'approccio per componenti, sono considerati beni separabili dall'edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti per i soli immobili detenuti "cielo-terra".
La vita utile delle attività materiali viene rivista ad ogni chiusura di periodo e, se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la quota di ammortamento per l'esercizio corrente e per quelli successivi viene rettificata.
Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.
Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.
Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:
| • | fabbricati: | non superiore a 34 anni; |
|---|---|---|
| • | mobili: | non superiore a 7 anni; |
| • | impianti elettronici: | non superiore a 3 anni; |
| • | impianti fotovoltaici: | non superiore a 25 anni; |
| • | altre: | non superiore a 5 anni; |
| • | migliorie apportate su beni di terzi: | non superiore a 5 anni. |
Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando per la stessa non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione.
Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili pur se prive di consistenza fisica, che soddisfano le caratteristiche di identificabilità, controllo della risorsa in oggetto ed esistenza di benefici economici futuri. Esse includono principalmente l'avviamento ed il software.
Le attività immateriali sono inizialmente iscritte in bilancio al costo, rappresentato dal prezzo di acquisto e da qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo.
L'avviamento è rappresentato dalla differenza positiva tra il costo di acquisizione rispetto al fair value delle attività e delle passività di pertinenza della società acquisita, e quando tale differenza positiva è rappresentativa delle capacità reddituali future dell'investimento.
Le immobilizzazioni immateriali aventi vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate in base alla stima della loro vita utile.
Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede al raffronto tra il valore contabile dell'attività ed il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.
Le attività immateriali aventi vita utile illimitata non sono ammortizzate. Per queste attività si procede con cadenza almeno annuale ad un raffronto fra il valore contabile ed il valore recuperabile. Nel caso in cui il valore contabile sia maggiore di quello recuperabile si rileva a conto economico una perdita pari alla differenza tra i due valori.
Nel caso di ripristino di valore delle attività immateriali precedentemente svalutate, ad esclusione dell'avviamento, l'accresciuto valore netto contabile non può eccedere il valore contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.
L'avviamento è rilevato in bilancio al costo, al netto delle eventuali perdite di valore cumulate e non è soggetto ad ammortamento. Almeno annualmente, l'avviamento viene sottoposto ad impairment test, attraverso un raffronto tra il valore di iscrizione ed il suo valore di recupero. Ai fini di tale verifica, l'avviamento deve essere allocato alle unità generatrici di flussi finanziari ("Cash Generating Unit" o "CGU"), nel rispetto del vincolo massimo di aggregazione che non può superare il "segmento di attività" individuato per la reportistica gestionale.
L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza fra il valore contabile della CGU ed il suo valore recuperabile, inteso come il maggiore fra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il suo valore d'uso.
L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore viene imputata a conto economico e non è eliminata negli anni successivi nel caso in cui venga meno il presupposto della rettifica.
Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione.
Le imposte correnti e differite, calcolate nel rispetto delle legislazioni fiscali nazionali, sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto.
Il debito per imposte correnti è esposto in bilancio al netto dei relativi acconti pagati per l'esercizio in corso.
Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, le prime classificate nella voce "Attività fiscali" e le seconde nella voce "Passività fiscali".
Per effetto degli accordi di consolidamento fiscale in essere tra le società del Gruppo le imposte correnti relative all'IRES dell'esercizio – trasferte al Consolidato Fiscale - vengono iscritte tra le Altre Attività ovvero le Altre passività come Crediti/Debiti verso la Consolidante/Controllante La Scogliera S.p.A.
Le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra il valore attribuito ad un'attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali, applicando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale, sulla base della normativa tributaria teorica in vigore alla data di realizzo.
Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata o della Capogruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi.
Le passività per imposte differite vengono iscritte in bilancio, con le sole eccezioni dei maggiori valori dell'attivo in sospensione d'imposta rappresentati da partecipazioni strategiche per le quali non è prevista la cessione e delle riserve in sospensione d'imposta, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente ragionevolmente di ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione
I fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate accolgono i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Per tali fattispecie sono adottate, in linea di principio, le medesime modalità di allocazione tra i tre stage (stadi di rischio creditizio) e di calcolo della perdita attesa esposte con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
Inoltre accolgono anche i fondi per rischi ed oneri costituti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nel richiamato perimetro di applicazione dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Nello specifico gli altri fondi per rischi e oneri sono costituiti da passività rilevate quando:
• può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione.
Se tutte queste condizioni non sono soddisfatte, non viene rilevata alcuna passività.
L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione e riflette i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.
Laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo, l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.
I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.
I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali ammontari riacquistati.
Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing finanziario.
I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione sono inizialmente iscritti al loro fair value, che corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria.
Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, tali strumenti sono successivamente valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.
Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le passività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'attualizzazione
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico.
La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi, ancorché tali strumenti siano destinati alla successiva rivendita. I profitti o le perdite derivanti dalla rilevazione del riacquisto quale estinzione sono rilevati a conto economico qualora il prezzo di riacquisto dell'obbligazione sia superiore o inferiore al suo valore contabile.
La successiva alienazione di obbligazioni proprie sul mercato è trattata come emissione di un nuovo debito.
Le passività finanziarie di negoziazione sono riferiti a contratti derivati che non sono rilevati come strumenti di copertura.
All'atto della rilevazione iniziale le passività finanziarie di negoziazione sono iscritte al loro fair value. Criteri di valutazione
Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie di negoziazione sono valorizzate al fair value alla chiusura del periodo di riferimento. Il fair value viene determinato sulla base dei medesimi criteri illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione.
Le passività finanziarie sono eliminate quando vengono estinte ovvero quando la relativa obbligazione è adempiuta, cancellata o scaduta. La differenza che emerge in sede di cancellazione è imputata a conto economico.
Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le attività e passività monetarie di bilancio in valuta estera sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura.
Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio storico, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine periodo. Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono, salvo quelle relative ad attività finanziarie disponibili per la vendita in quanto rilevate in contrapposizione di patrimonio netto.
In applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti", il Trattamento di fine rapporto del personale, applicato ai dipendenti delle società italiane del Gruppo, sino al 31 dicembre 2006 era considerato un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come "piano a benefici definiti". Pertanto esso doveva essere iscritto in bilancio sulla base del valore attuariale determinato utilizzando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito".
A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato all' 1 gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dall'1 gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare ovvero essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.
L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dall'1 gennaio 2007.
In particolare:
Gli utili/perdite attuariali devono essere incluse nel computo delle passività nette verso i dipendenti in contropartita di una posta di patrimonio netto, da esporre nel prospetto della redditività complessiva dell'esercizio.
Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti o altri soggetti assimilabili, come corrispettivo delle prestazioni di lavoro, regolati in azioni rappresentative del capitale.
Il principio contabile internazionale di riferimento è l'IFRS 2 – Share based payments; in particolare, essendo previsto che l'obbligazione della Banca a fronte del ricevimento della prestazione lavorativa venga regolata in azioni (shares "to the value of", cioè un determinato importo viene tradotto in un numero variabile di azioni, sulla base del fair value alla data di assegnazione), la fattispecie contabile che ricorre è quella degli "equity-settled share based payment".
La regola generale di contabilizzazione prevista dall'IFRS 2 per tale fattispecie prevede la contabilizzazione del costo tra le spese per il personale in contropartita di una riserva di patrimonio netto; la contabilizzazione del costo avviene pro rata nel periodo di maturazione ("vesting period") del diritto della controparte a ricevere il pagamento in azioni, ripartendo il costo in modo lineare nel periodo.
In base alla normativa italiana vigente l'acquisto di azioni proprie è subordinato a specifica delibera assembleare e al corrispondente stanziamento di una specifica riserva di patrimonio netto. Le azioni proprie presenti in portafoglio vengono iscritte in apposita voce in deduzione del patrimonio netto e sono valutate al costo determinato secondo la metodologia "Fifo". Le differenze tra prezzo di acquisto e di vendita derivanti dall'attività di trading svolta nel periodo di riferimento su tali azioni sono registrate tra le riserve di patrimonio netto.
I proventi relativi a commissioni di gestione e di garanzia sui crediti acquistati nell'ambito dell'attività di factoring sono rilevati fra le commissioni in funzione della loro durata. Sono escluse le componenti
considerate nel costo ammortizzato al fine della determinazione del tasso di interesse effettivo, che sono rilevate fra gli interessi.
I costi vengono contabilizzati per competenza. Con riferimento ai costi del settore NPL, i costi sostenuti up-front per il recupero stragiudiziale mediante sottoscrizione di piani di rientro e i costi per spese legali e imposte di registro per il recupero giudiziale, vengono rilasciati a conto economico alla voce "Altre spese amministrative" nel periodo in cui i crediti cui si riferiscono rilasciano a conto economico gli effetti positivi derivanti dalla modifica dei cash flow sottostanti riconducibili ai piani raccolti o ai provvedimenti giudiziali ottenuti.
I dividendi sono rilevati a conto economico nell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione.
I titoli ricevuti nell'ambito di un'operazione che contrattualmente ne preveda obbligatoriamente la successiva vendita ed i titoli consegnati nell'ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda obbligatoriamente il riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio.
Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l'importo pagato viene rilevato come credito verso clientela o banche, ovvero come attività finanziaria detenuta per la negoziazione; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nei debiti verso banche o verso clientela, ovvero fra le passività finanziarie di negoziazione. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.
Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente.
Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi svalutazione a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità (impairment).
Il criterio dell'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.
Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione.
I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti (inclusi i dipendenti che svolgono la funzione di agenti di commercio), consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di
trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.
Il costo ammortizzato si applica alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, a quelle valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, nonché alle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.
Con particolare riferimento alle attività finanziarie considerate deteriorate al momento della rilevazione iniziale, siano esse valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva, e qualificate come "Attività finanziarie impaired acquisite o originate" ("Purchased or Originated Credit Impaired Asset - POCI") alla data di rilevazione iniziale si calcola un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (c.d. "credit-adjusted effective interest rate"), per la cui individuazione è necessario includere, nelle stime dei flussi finanziari, le perdite attese iniziali. Per l'applicazione del costo ammortizzato, e il conseguente calcolo degli interessi, si applica tale tasso di interesse effettivo corretto per il credito.
Si definiscono "Attività finanziarie impaired acquisite o originate (POCI) le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate.
Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di portafoglio) e di aggregazione aziendale.
A seconda del Business Model con il quale l'attività è gestita, i POCI sono classificati o come Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o come Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Come precedentemente indicato, gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione di un tasso di interesse effettivo corretto per il credito cioè il tasso che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza tutti i futuri incassi stimati al costo ammortizzato dell'attività considerando nella stima anche le perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario ("ECL lifetime").
Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione a conto economico di rettifiche o di riprese di valore. Le variazioni favorevoli delle ECL lifetime sono rilevate come riprese di valore, anche qualora tali ECL lifetime risultassero inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.
Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stadio 3.
Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività risultino "in bonis" le stesse sono classificate nell'ambito dello Stadio 2.
Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stadio 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua.
I crediti del settore NPL risultano tutti appartenenti alla categoria dei POCI e sono oggetto di un processo di iscrizione e valutazione articolato nelle seguenti fasi:
probatoria o prescritte e alla attribuzione del fair value ai crediti per cui l'esistenza e l'esigibilità sono certe; infine in seguito all'invio della notifica della cessione al debitore, il credito è pronto per la prima lavorazione utile al suo recupero;
Ai sensi dell'IFRS 9, sono soggette alle relative previsioni in materia di impairment le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva diverse dai titoli di capitale e gli impegni all'erogazione di finanziamenti e le garanzie rilasciate che non sono valutati al fair value con impatto a Conto economico.
La quantificazione delle "Expected Credit Losses" (ECL) è determinata in funzione della presenza o meno di un incremento significativo del rischio di credito dello strumento finanziario rispetto a quello determinato alla data di rilevazione iniziale del medesimo.
Il modello generale di deterioramento richiede la classificazione in tre stage degli strumenti finanziari inclusi nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9. I tre stage riflettono il modello di deterioramento della qualità del credito:
L'individuazione della presenza di un incremento significativo del rischio di credito viene effettuata seguendo una logica per singolo rapporto e si basa sull'utilizzo di criteri sia qualitativi sia quantitativi.
Il Gruppo Banca IFIS impiega, in modo differenziato per i vari perimetri del portafoglio crediti in essere, i seguenti criteri di trasferimento:
La classificazione tra stage relativa alle esposizioni del portafoglio Titoli di debito, è gestita a livello di tranche di acquisto per ciascun ISIN detenuto alla data di riferimento e presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in stage viene definita secondo i seguenti criteri di trasferimento:
Le esposizioni sono classificate in stage 3 nei casi in cui rischio creditizio si è incrementato al punto che lo strumento è considerato impaired ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.
Qualora un'esposizione ad una definita data di rilevazione venga classificata in stage 2 per una o più condizioni di trasferimento sopra descritte, ma nelle successive date di valutazione tali condizioni vengano meno, l'esposizione viene riclassificata in stage 1.
Ne consegue che per le attività finanziarie oggetto di impairment ai fini dell'IFRS 9, la perdita attesa è una stima delle probabilità ponderate delle perdite su credito lungo la vita attesa dello strumento finanziario e viene calcolata in base alla classificazione in stage sopra definita.
In particolare:
• perdita attesa a 12 mesi, per le attività classificate nello stage 1. Le perdite attese a 12 mesi sono quelle derivanti da eventi di default che sono possibili nei prossimi 12 mesi (o in un periodo più breve se la vita attesa è inferiore a 12 mesi), ponderati per la probabilità che l'evento di default si verifichi.
• perdita attesa "Lifetime", per le attività classificate nello stage 2 e stage 3. Le perdite attese lifetime sono quelle derivanti da eventi di default che sono possibili lungo tutta la vita attesa dello strumento finanziario, ponderati per la probabilità che si verifichi il default.
Se, alla data di chiusura di bilancio, il rischio di credito su uno strumento finanziario non è aumentato significativamente rispetto alla data di prima iscrizione, l'entità deve adeguare il fondo svalutazione dello strumento finanziario ad un importo pari alle perdite attese a 12 mesi.
Una volta definita l'allocazione delle esposizioni nei diversi stadi di rischio creditizio, la determinazione delle perdite attese (ECL) è effettuata, a livello di singola operazione o tranche di titolo, partendo da modelli calibrati su dati interni del Gruppo, e modelli calibrati su dati di External Credit Assessment Institution (c.d. "Agenzie ECAI") su portafogli per cui non sono disponibili osservazioni interne, basata sui parametri di Probabilità di Default (PD), Loss Given Default (LGD) e Exposure at Default (EAD), su cui sono effettuati opportuni interventi correttivi, in modo da garantirne l'aderenza con le prescrizioni peculiari dell'IFRS 9.
Le PD multi-periodali vengono corrette nelle aspettative di breve periodo ai fini di incorporare effetti point-in-time (fase corrente dei fattori di rischio Banca rispetto la situazione di lungo periodo). Il parametro LGD viene stimato in modo differenziato per stato del credito (bonis, past-due, unlikely-topay e sofferenza), sulla base di evidenze interne (ove disponibili) circa il processo di "cure" (ovvero le probabilità di ritorno allo stato bonis per una posizione considerando il verificarsi un evento di default non assorbente) nonché di recovery delle posizioni passate a sofferenza osservato storicamente (ovvero una quantificazione della percentuale di recupero osservata, su dati storici, per posizioni in sofferenza il cui ciclo di recupero è concluso).
I crediti deteriorati (non-performing) sono oggetto di un processo di valutazione analitica o collettiva a seconda delle casistiche sotto specificate e l'ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia.
Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali. La rettifica di valore è iscritta a conto economico. Il valore originario dei crediti è ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta a conto economico e non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
I crediti a sofferenza, ad esclusione di quelli riferibili ai portafogli retail di prestiti personali o mutui, con importo lordo residuo superiore a 100 mila euro sono oggetto di un processo di valutazione analitica, mentre le sofferenze con importo lordo residuo inferiore a 100 mila euro nonché le sofferenze con importo lordo residuo maggiore di 100 mila euro ma la cui classificazione risale a oltre 10 anni dalla data di riferimento sono svalutate integralmente.
I crediti ad inadempienza probabile, ad esclusione di quelli riferibili ai portafogli retail di prestiti personali o mutui, di importo superiore ai 100 mila euro sono valutati analiticamente mentre quelle di importo inferiore ai 100 mila euro sono sottoposti a valutazione collettiva di perdita di valore.
Per gli altri crediti deteriorati si procede a valutazione collettiva di perdita di valore. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti.
Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.
Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti; in particolare la gerarchia si compone di tre livelli.
Ogni attività o passività finanziaria della Banca viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a).
La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, sono applicate in ordine gerarchico: la gerarchia del fair value attribuisce infatti la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).
Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo.
In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.
L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.
In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.
In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).
Nei casi in cui non sia disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentano l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In questi casi la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:
Nei casi descritti è valutata l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustment che tengono conto dei risk premiums che gli operatori considerano quando prezzano gli strumenti. I valuation adjustments, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:
Il portafoglio crediti valutato al fair value è costituito da quelle esposizione per cassa classificate in Bonis con una vita residua superiore all'anno (medio lungo termine). Sono pertanto escluse dal perimetro di valutazione tutte le esposizioni classificate in Default, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno ed i crediti di firma.
Per la valorizzazione al fair value dei crediti in bonis, data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti è il Discounted Cash Flow Model, ovvero lo sconto dei flussi di cassa futuri previsti ad un tasso risk free per pari scadenza, a cui va aggiunto uno spread rappresentativo del rischio di default delle controparti, a cui è aggiunto un liquidity premium.
Per quanto attiene al portafoglio crediti del settore NPL che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il Discounted Cash Flow Model. In questo caso i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso di mercato. Nel calcolo del tasso di mercato non è considerato un credit spread in quanto il rischio di
credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale sulla base delle evidenze storiche dei recuperi delle posizioni presenti nel portafoglio della Banca, proietta i flussi di cassa. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa future sono definite in base ad un algoritmo interno, ovvero dal gestore della posizione in funzione del tipo di lavorazione del credito sottostante. Con riferimento ai crediti fiscali acquisiti, si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato; l'unico elemento di incertezza su tali posizioni vantate nei confronti dell'erario, è infatti dato dal tempo in cui tali crediti vengono incassati e allo stato non si registrano significative differenze temporali sul rimborso dei crediti da parte dell'amministrazione finanziaria. Va notato in aggiunta che Banca IFIS in tale segmento di operatività risulta essere uno dei principali player di riferimento, elemento che la rende price maker in caso di eventuale vendita dello stesso.
In generale per la valutazione del fair value di Livello 3 di attività e passività si fa riferimento a:
Come richiesto dal principio IFRS 13, il Gruppo effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value. Nello specifico le attività finanziarie valutate al fair value di livello 3 sono del tutto marginali nel bilancio del Gruppo, eccezion fatta per quanto riguarda il portafoglio crediti del settore Area NPL.
Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il Gruppo Banca IFIS effettua passaggi di livello sulla base delle seguenti linee guida.
Per i titoli di debito, il passaggio da livello 3 a livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato. Il passaggio dal livello 3 al livello 1 si realizza, invece, quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo. Il passaggio da livello 2 a livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato.
Per gli strumenti di capitale iscritti tra le attività disponibili per la vendita il trasferimento di livello avviene:
| Tipologia di strumento finanziario | 30.06.2018 | ||
|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | L1 | L2 | L3 |
| 1. Attività finanziarie valute al fair value con impatto a conto economico | |||
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | - | 30.625 | - |
| b) attività finanziarie designate al fair value | - | - | - |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | - | 15.208 | 115.312 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 420.838 | 11.614 | 1.375 |
| 3. Derivati di copertura | - | - | - |
| 4. Attività materiali | - | - | - |
| 5. Attività immateriali | - | - | - |
| Totale | 420.838 | 57.447 | 116.687 |
| 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione | - | 38.627 | - |
| 2. Passività finanziarie valutate al fair value | - | - | - |
| 3. Derivati di copertura | - | - | - |
| Totale | - | 38.627 | - |
Legenda
L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;
L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato,
diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;
L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.
| Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al | 30.06.2018 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| fair value su base non ricorrente (in migliaia di euro) |
VB | L1 | L2 | L3 | ||||
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 8.278.499 | 12.941 | - | 8.508.045 | ||||
| 2. Attività materiali detenute a scopo di investimento | - | - | - | - | ||||
| 3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | - | - | - | ||||
| Totale | 8.278.499 | 12.941 | - | 8.508.045 | ||||
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 7.819.032 | 88.525 | 1.007.943 | 6.712.379 | ||||
| 2. Passività associate ad attività in via di dismissione | - | - | - | - | ||||
| Totale | 7.819.032 | 88.525 | 1.007.943 | 6.712.379 |
Legenda
VB= Valore di bilancio L1= Livello 1 L2= Livello 2 L3= Livello 3
Ai fini di consentire la comparazione dei dati, gli aggregati patrimoniali esposti nella presente sezione sono confrontati con quelli al 1 gennaio 2018, mentre i dati del conto economico del periodo di confronto sono stati riesposti secondo un criterio di omogeneità contabile rispetto ai corrispondenti valori al 30 giugno 2018.
| PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2018 | 01.01.2018 | ASSOLUTA | % | |
| Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico |
130.520 | 58.758 | 71.762 | 122,1% | |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
433.827 | 442.073 | (8.246) | (1,9)% | |
| Crediti verso banche | 1.568.042 | 1.759.780 | (191.738) | (10,9)% | |
| Crediti verso clientela | 6.710.457 | 6.401.686 | 308.771 | 4,8% | |
| Attività materiali e immateriali | 155.214 | 152.364 | 2.850 | 1,9% | |
| Attività fiscali | 400.773 | 439.972 | (39.199) | (8,9)% | |
| Altre voci dell'attivo | 333.910 | 308.641 | 25.269 | 8,2% | |
| Totale dell'attivo | 9.732.743 | 9.563.274 | 169.469 | 1,8% | |
| Debiti verso banche | 882.324 | 791.977 | 90.347 | 11,4% | |
| Debiti verso clientela | 4.840.864 | 5.293.188 | (452.324) | (8,5)% | |
| Titoli in circolazione | 2.095.844 | 1.639.994 | 455.850 | 27,8% | |
| Fondi per rischi e oneri | 22.603 | 24.610 | (2.007) | (8,2)% | |
| Passività fiscali | 50.519 | 43.125 | 7.394 | 17,1% | |
| Altre voci del passivo | 467.506 | 398.720 | 68.786 | 17,3% | |
| Patrimonio netto | 1.373.083 | 1.371.660 | 1.423 | 0,1% | |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 9.732.743 | 9.563.274 | 169.469 | 1,8% |
La voce include sostanzialmente i finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI test, titoli di capitale rappresentati da strumenti finanziari partecipativi, nonché le quote di fondi di OICR, così come previsto dal nuovo principio contabile IFRS 9. L'incremento della voce rispetto all'1 gennaio 2018 è riferibile principalmente all'acquisto, nel corso del trimestre, di quote di fondi OICR per 55,6 milioni di euro, nonché alla rivalutazione di uno strumento finanziario partecipativo per 11,3 milioni di euro. La composizione della voce è di seguito riportata.
| ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO (in migliaia di euro) |
30.06.2018 | 01.01.2018 | ASSOLUTA | % | |
| Titoli di debito | 2.103 | 955 | 1.148 | 120,2% | |
| Titoli di capitale | 11.266 | - | 11.266 | n.a. | |
| Quote di O.I.C.R. | 69.318 | 13.729 | 55.589 | 404,9% | |
| Finanziamenti | 47.833 | 44.074 | 3.759 | 8,5% | |
| Totale | 130.520 | 58.758 | 71.762 | 122,1% |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 433,8 milioni di euro al 30 giugno 2018, in diminuzione del 1,9% rispetto al valore del 1 gennaio 2018 e includono i titoli di debito che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale (azioni) per i quali la Banca ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal nuovo principio IFRS 9.
In particolare, l'ammontare dei titoli di debito detenuti al 30 giugno 2018 è pari a 417,7 milioni di euro, in diminuzione del 2,3% rispetto al 1 gennaio 2018 principalmente per la variazione di fair value del periodo che ha più che compensato l'incremento per acquisto di titoli emessi da banche.
Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito in portafoglio.
| Emittente/Scadenza | 1 anno | 2 anni | 3 anni | 5 anni | oltre 5 anni | Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Titoli governativi | 29.991 | - | - | 108.105 | 273.258 | 411.354 |
| % sul totale | 7,2% | - | - | 25,9% | 65,4% | 98,5% |
| Banche | - | - | - | - | 6.308 | 6.308 |
| % sul totale | - | - | - | - | 1,5% | 1,5% |
| Altri emittenti | - | - | - | - | - | - |
| % sul totale | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 29.991 | - | - | 108.105 | 279.566 | 417.662 |
| % sul totale | 7,2% | - | - | 25,9% | 66,9% | 100,0% |
Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza per 16,2 milioni di euro (+9,6% rispetto al 1 gennaio 2018). La variazione è riconducibile principalmente all'adeguamento del fair value dei titoli in portafoglio.
Il totale dei crediti verso banche al 30 giugno 2018 è risultato pari a 1.568,0 milioni di euro, rispetto al valore di 1.759,8 milioni al 1 gennaio 2018. Tale eccedenza di liquidità ha in parte l'obiettivo di garantire il margine necessario all'ordinario svolgimento dell'attività bancaria, ed in parte risulta in esubero rispetto alle necessità strutturali ed operative.
Il totale dei crediti verso la clientela è pari a 6.710,5 milioni di euro, in aumento del' 4,8% rispetto a 6.401,7 milioni al 1 gennaio 2018.
Registrano una variazione positiva tutti i settori del Gruppo, in particolare risultano in aumento le esposizioni del settore Imprese per 2,5%, del settore NPL per 6,5% e del settore Governance & Servizi per 85,2%. Relativamente a quest'ultimo settore, la crescita è dovuta alla sottoscrizione di una tranche senior sottoposta a garanzia dello Stato (GACS) per 87,4 milioni di euro al 30 giugno 2018, all'acquisizione della controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A. che contribuisce alla variazione per 20,7 milioni di
euro, e all'acquisizione di due portafogli retail performing per 20,5 milioni di euro al 30 giugno 2018, che hanno più che compensato il normale ammortamento dei portafogli pre-esistenti. L'acquisto dei citati portafogli performing è avvenuta nell'ambito dell'ordinaria attività di acquisto da parte del settore NPL che riguarda talvolta anche portafogli misti: la parte performing resta comunque sempre residuale rispetto al portafoglio complessivo. In aumento il settore Imprese (2,5%).
Si segnala che nella voce non sono presenti esposizioni classificabili come "grande esposizione" ovvero esposizioni individuali superiori al 10% dei Fondi propri.
| CREDITI VERSO LA CLIENTELA | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| COMPOSIZIONE SETTORIALE (in migliaia di euro) |
30.06.2018 | 01.01.2018 | ASSOLUTA | % | |
| Imprese | 5.599.703 | 5.462.239 | 137.464 | 2,5% | |
| - di cui deteriorati | 368.142 | 337.927 | 30.215 | 8,9% | |
| NPL | 851.417 | 799.436 | 51.981 | 6,5% | |
| - di cui deteriorati | 850.441 | 798.720 | 51.721 | 6,5% | |
| Governance & Servizi | 259.337 | 140.011 | 119.326 | 85,2% | |
| - di cui deteriorati | 33.969 | 23.668 | 10.301 | 43,5% | |
| Totale crediti verso la clientela | 6.710.457 | 6.401.686 | 308.771 | 4,8% | |
| - di cui deteriorati | 1.252.552 | 1.160.315 | 92.237 | 7,9% |
Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del settore NPL, si attesta a 1.252,6 milioni al 30 giugno 2018 contro i 1.160,3 milioni al 1 gennaio 2018 (+7,9%).
Si rimanda alla sezione "Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo" per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.
Le immobilizzazioni immateriali si attestano a 24,8 milioni di euro, contro 24,5 milioni al 1 gennaio 2018 (+1,4%); l'aumento è dovuto agli investimenti del periodo, che hanno più compensato gli ammortamenti di competenza del semestre.
La voce è riferita a software per 22,2 milioni di euro, per 0,8 milioni di euro all'avviamento che emerge dal consolidamento della partecipazione in IFIS Finance Sp.Z o.o.. e per 0,7 milioni di euro all'avviamento provvisoriamente determinato conseguente all'acquisizione delle controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A..
Le immobilizzazioni materiali si attestano a 130,4 milioni di euro, rispetto ai 127,9 milioni 1 gennaio 2018, in aumento principalmente per l'acquisto dell'immobile sito in Mondovì e sede della area Leasing, nonché per investimenti in attrezzatura IT.
Gli immobili iscritti a fine periodo tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia sede di Banca IFIS.
L'immobile Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettato ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso del periodo non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.
Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.
Le attività fiscali correnti, pari a 46,4 milioni di euro (-34,9% rispetto al 1 gennaio 2018), si riferiscono principalmente per euro 22,9 milioni a crediti IRES/IRAP esposti in dichiarazione dei redditi e per 21,3 milioni di euro a crediti acquistati da terzi.
Le attività per imposte anticipate, pari a euro 354,3 milioni (-3,5% rispetto 1 gennaio 2018) si riferiscono per euro 214,7 milioni a rettifiche di valore su crediti deducibili negli esercizi successivi, per 73,4 milioni a perdite fiscali pregresse, per 22,4 milioni ad ACE riportabile mentre le restanti sono riferibili a disallineamenti fiscali tra cui il residuo di quello rilevato in sede di business combination per la sola incorporata IFIS Leasing (15,8 milioni di euro).
Le passività fiscali correnti, pari a 8,7 milioni di euro, rappresentano il carico fiscale del periodo (1,5 milioni di euro al 1 gennaio 2018).
Le passività per imposte differite, pari a 41,8 milioni di euro, si incrementano del 8,3% rispetto al dato 1 gennaio 2018, principalmente per gli effetti fiscali relativi all'implementazione dell'IFRS 9 come descritto nel paragrafo "Effetti della prima applicazione dell'IFRS 9". La voce imposte differite include inoltre 23,6 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 9 milioni di euro sulla rivalutazione dell'immobile di Milano, 3 milioni di euro su disallineamenti di crediti commerciali nonché 4,1 milioni di euro su altri disallineamenti fiscali.
Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286.
Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività a rischio ponderate al 30 giugno 2018:
Complessivamente le Attività Fiscali iscritte al 30 giugno 2018 e dedotte dai Fondi propri al 100%, comportano un onere pari a 1,91% in termini di CET1, destinato a ridursi nel futuro per effetto dell'utilizzo delle poste in contropartita all'emersione di reddito imponibile.
Le altre attività si attestano a 303,2 milioni di euro al 30 giugno 2018 (+11,1% rispetto ai dati al 1 gennaio 2018).
La voce comprende per 108,8 milioni di euro crediti nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A., derivanti per 55,1 milioni di euro all'applicazione del consolidato fiscale e per 53,7 milioni da crediti fiscali chiesti a rimborso da quest'ultima a fronte di versamenti di imposta eccedenti effettuati in precedenti esercizi; per 8,2 milioni di euro quali versamenti in pendenza di giudizio, per 13,0 milioni
di euro crediti netti verso l'erario per acconti versati (bollo) e per 30,7 milioni di euro di crediti IVA. Si segnala infine che la voce include per 25,8 milioni di euro i costi sospesi legati alle pratiche del settore NPL in attesa di ottenimento dell'ordinanza di assegnazione da parte del giudice (38,3 milioni al 1 gennaio 2018).
Le altre passività a fine periodo ammontano a 421,1 milioni di euro (+19,3% rispetto al 1 gennaio 2018). Le poste più significative sono da ricondurre prevalentemente a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione.
| RACCOLTA | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2018 | 01.01.2018 | ASSOLUTA | % | |
| Debiti verso banche | 882.324 | 791.977 | 90.347 | 11,4% | |
| - Eurosistema | 696.869 | 699.585 | (2.716) | (0,4)% | |
| - Altri debiti | 185.455 | 92.392 | 93.063 | 100,7% | |
| Debiti verso clientela | 4.840.864 | 5.293.188 | (452.324) | (8,5)% | |
| - Rendimax e Contomax | 4.475.744 | 4.948.386 | (472.642) | (9,6)% | |
| - Altri depositi vincolati | 170.519 | 104.675 | 65.844 | 62,9% | |
| - Altri debiti | 194.601 | 240.127 | (45.526) | (19,0)% | |
| Titoli in circolazione | 2.095.844 | 1.639.994 | 455.850 | 27,8% | |
| Totale raccolta | 7.819.032 | 7.725.159 | 93.873 | 1,2% |
Il totale della raccolta, che al 30 giugno 2018 risulta pari a 7.819,0 milioni di euro, in aumento dell'1,2% rispetto al 1 gennaio 2018, è rappresentato per il 61,9% da Debiti verso la clientela (68,5% al 1 gennaio 2018), per il 11,3% da Debiti verso banche (10,3% al 1 gennaio 2018), e per il 26,8% da Titoli in circolazione (21,2% al 1 gennaio 2018).
I Debiti verso la clientela ammontano al 30 giugno 2018 a 4.840,9 milioni di euro (-8,5% rispetto al 1 gennaio 2018), sostanzialmente per effetto di una riduzione del 9,6% rispetto al 1 gennaio 2018 della raccolta retail (Rendimax e Contomax) pari a 4.475,7 milioni di euro.
I Debiti verso banche, che ammontano a 882,3 milioni di euro (rispetto ai 792,0 milioni al 1 gennaio 2018), aumentano del 11,4% sostanzialmente per un incremento dei depositi vincolati da altre banche il cui saldo ammonta a 185,5 milioni di euro, rispetto a 92,4 milioni al 1 gennaio 2018 (+100,7%).
I Titoli in circolazione ammontano a 2.095,8 milioni di euro. La voce comprende per complessivi 1.000,0 milioni di euro (850,0 milioni di euro al 1 gennaio 2018) i titoli emessi dalle società veicolo, nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione poste in essere a fine 2016.
La voce include altresì l'obbligazione senior emessa da Banca IFIS nel corso del primo semestre 2017 per 596,9 milioni di euro, inclusivi di interessi, nonché il bond Tier 2 per 410,5 milioni di euro inclusivi di interessi. La residua parte dei titoli in circolazione al 30 giugno 2018 si riferisce a prestiti obbligazionari per 87,9 milioni di euro e 0,5 milioni di euro di certificati di deposito emessi dalla incorporata Interbanca S.p.A..
| FONDI RISCHI E ONERI | CONSISTENZE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2018 | 01.01.2018 | ASSOLUTA | % |
| Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate |
2.524 | 3.544 | (1.020) | (28,8)% |
| Controversie legali | 13.792 | 13.820 | (28) | (0,2)% |
| Altri fondi | 6.287 | 7.246 | (959) | (13,2)% |
| Totale fondi per rischi e oneri | 22.603 | 24.610 | (2.007) | (8,2)% |
La composizione del fondo per rischi e oneri in essere a fine periodo, confrontata con i valori riesposti dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.
Al 30 giugno 2018 il saldo pari a 2,5 milioni di euro riflette la svalutazione degli impegni e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo secondo il nuovo principio IFRS 9.
Al 30 giugno 2018 sono iscritti fondi per complessivi 13,8 milioni di euro. Tale importo si riferisce per 7,3 milioni di euro costituiti da 22 controversie legate ai Crediti Commerciali (a fronte di un petitum complessivo di 29,3 milioni di euro) , per 101 mila euro (a fronte di un petitum complessivo di 201 mila) a 9 controversie legate a crediti del settore NPL, per 3,5 milioni di euro (a fronte di un petitum di 50,4 milioni di euro) a 10 controversie in capo alla ex Interbanca nonché per 2,8 milioni di euro (a fronte di un petitum di 6,3 milioni di euro) relative a 46 cause connesse all'area Leasing.
Al 30 giugno 2018 sono in essere fondi per 6,3 milioni di euro costituiti principalmente da 1,3 milioni di euro per oneri legati al personale della ex Interbanca, da 3,2 milioni per indennità di clientela dell'area Leasing, da 0,9 milioni per fondo reclami e da 0,4 milioni per ripristino beni di terzi.
Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 30 giugno 2018 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.
Causa passiva intentata nei confronti della ex Interbanca nel 2010 e relativa a una posizione per la quale la ex Interbanca stessa aveva stipulato nel 2005 un accordo transattivo con l'allora Commissario Straordinario nominato per la procedura di amministrazione straordinaria aperta nei confronti di una società debitrice di Interbanca. La validità di tale accordo è stata posta in discussione dal nuovo Commissario Straordinario che ha avanzato una pretesa risarcitoria nei confronti, tra l'altro, della ex Interbanca per un importo pari a circa 168 milioni di euro. Nello stesso giudizio, alcuni convenuti hanno svolto domande a vario titolo nei confronti della ex Interbanca.
Il Tribunale ha ritenuto valido ed efficace l'accordo transattivo, respingendo tutte le richieste delle Procedure attrici contro l'ex Interbanca. Le procedure attrici hanno impugnato la sentenza di primo grado favorevole alla Società, riducendo le proprie richieste a 149 milioni di euro, ma la Corte d'Appello ha confermato la decisione di primo grado favorevole alla ex Interbanca, con sentenza che è passata in giudicato.
Si precisa che nel giudizio di primo grado, che prosegue nei confronti di altri convenuti e della ex Interbanca solo per le residue domande di manleva svolte da alcuni convenuti, è stata depositata la consulenza tecnica d'ufficio che ha concluso circa l'insussistenza del danno lamentato dalle tre società debitrici; il procedimento è stato rinviato per la precisazione delle conclusioni all'udienza del 12 giugno 2019.
Procedimenti giudiziari relativi a domande di risarcimento di danni rinvenienti da un'operazione straordinaria inerente una società industriale e di danni ambientali (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)
All'inizio del 2012 è sorto un complesso contenzioso, avente a oggetto un'azione di risarcimento del danno, promossa dagli organi della procedura di amministrazione straordinaria di una società operante nel settore chimico in cui la ex Interbanca deteneva, in via indiretta, una partecipazione nel periodo 1999-2004. L'azione di risarcimento è stata promossa nei confronti della ex Interbanca e di tre suoi ex dipendenti per far accertare una presunta responsabilità e per addivenire alla condanna al risarcimento dei danni risultanti da un'operazione di scissione, in danno dei creditori, in un importo pari o maggiore a 388 milioni di euro. Nel corso del 2013, è stata estesa nei confronti anche della ex Interbanca, la richiesta di risarcimento in via solidale di circa 3,5 miliardi di euro per danno ambientale; il Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e il Ministero dell'Economia e delle Finanze sono intervenuti a sostegno delle domande formulate dalla procedura attrice. Con sentenza in data 10 febbraio 2016 il Tribunale di Milano ha dichiarato inammissibile l'intervento dei sopracitati Ministeri e ha rigettato integralmente tutte le domande formulate dalla procedura attrice nei confronti di Interbanca e dei suoi ex dipendenti.
Nel mese di marzo 2016 i Ministeri e la procedura attrice hanno notificato il proprio atto di appello. Nel novembre 2016 la ex Interbanca ed i suoi ex dipendenti hanno raggiunto separati accordi transattivi con la procedura attrice che ha rinunciato all'azione e a tutte le domande promosse nei confronti della ex Interbanca, sia quella relativa al danno per l'avvenuta scissione, sia quella relativa al presunto danno ambientale.
Il procedimento d'appello prosegue da parte dei Ministeri, che hanno chiesto la revisione della sentenza di primo grado nella parte in cui condanna gli stessi Ministeri a rifondere le spese legali ai convenuti. All'udienza del 20 giugno 2018 sono state precisate le conclusioni.
In data 28 luglio 2015, è stata notificata dal Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, tra l'altro, alla ex Interbanca un provvedimento con il quale il Ministero procedente invitava e diffidava la ex Interbanca e le altre società destinatarie ad adottare tutte le iniziative opportune per controllare, circoscrivere, eliminare o gestire in altro modo qualsiasi fattore di danno in tre siti industriali gestiti dalla società. Con sentenza del 21 marzo 2016 il Tribunale Amministrativo Regionale di Roma ha accolto il ricorso della ex Interbanca e ha annullato il suddetto provvedimento. In data 15 luglio 2016 il Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare ha notificato il proprio appello. All'udienza del 14 giugno 2018 l'Avvocatura dello Stato non ha chiesto di discutere la causa che è stata rimessa in decisione. Si rimane in attesa della pubblicazione della sentenza.
Contenzioso relativo all'applicazione delle ritenute alla fonte sugli interessi corrisposti in Ungheria. Società coinvolte: Interbanca Spa e IFIS Leasing Spa (inclusa l'incorporata GE Leasing Italia Spa) - (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)
L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione della ritenuta del 27% sugli interessi passivi corrisposti alla società ungherese GE Hungary Kft senza l'applicazione della ritenuta in virtù della Convenzione Internazionale contro le Doppie imposizioni in vigore tra l'Italia e l'Ungheria. L'Agenzia delle Entrate ha di fatto concluso che la società ungherese GE Hungary Kft non fosse l'effettiva beneficiaria degli interessi passivi corrisposti dalle società Italiane ma soltanto una conduit company.
L'Agenzia delle Entrate ha, al contrario, individuato come beneficiario effettivo una società presuntivamente residente nelle Bermuda e pertanto è stata disconosciuta l'applicazione della Convenzione Internazionale contro le Doppie Imposizioni stipulata tra Italia ed Ungheria e pretesa l'applicazione della ritenuta del 27% prevista per i soggetti residenti in paesi a fiscalità privilegiata.
Pertanto per le annualità dal 2007 al 2012 sono state accertate maggiori ritenute per circa 72,5 milioni in capo alla ex Interbanca S.p.A. e circa 44,6 milioni in capo alla ex IFIS Leasing Spa.
Contestualmente sono state anche irrogate sanzioni amministrative nella misura del 150/250%.
Le Società coinvolte hanno impugnato gli Avvisi di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie ed effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria.
Si segnala infine che l'Autorità fiscale Ungherese a seguito dello scambio di informazioni ai sensi della Direttiva Europea n. 2011/16/EU ha concluso che la società GE Hungary Kft deve essere correttamente considerata come il beneficiario effettivo degli interessi ricevuti dalle controparti Italiane".
Alla data odierna tutte le sentenze che sono state pronunciate presso le competenti Commissioni Tributarie Provinciali e regionali hanno accolto integralmente i ricorsi presentati e, come prevedibile, l'Agenzia ha proposto Appello contro dette decisioni.
L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni «integrali» dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2011.
Per le annualità 2004/2012 sono state accertate maggiori imposte per 750 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.
L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione del meccanismo del pro-rata nelle annualità dal 2007 al 2010 relativamente alla detrazione dell'IVA sulle operazioni passive a fronte delle provvigioni attive, esenti IVA, riconosciute dalle compagnie assicurative in relazione ad una attività di intermediazione assicurativa svolta considerata come autonoma e non, al contrario, accessoria allo svolgimento dell'attività principale di leasing di autoveicoli (attività soggetta ad IVA).
Per le annualità 2007/2010 è stata accertata una maggiore IVA per 3 milioni di euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 125%.
In merito ai contenziosi fiscali sopra citati, il Gruppo supportato dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare riscorso e ritenuto il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.
In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore (GE Capital International Limited) di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative a Interbanca e alle altre Società Partecipate.
In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.
Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 giugno 2018 a 1.373,1 milioni di euro, contro i 1.368,8 milioni di euro (+0,3%).
La composizione e la variazione rispetto all'esercizio precedente sono spiegate nelle tabelle seguenti.
| PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE | CONSISTENZE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2018 | 31.12.2017 | ASSOLUTA | % |
| Capitale | 53.811 | 53.811 | - | 0,0% |
| Sovrapprezzi di emissione | 102.052 | 101.864 | 188 | 0,2% |
| Riserve da valutazione: | (14.478) | (2.710) | (11.768) | 434,2% |
| - Titoli | (7.946) | 2.275 | (10.221) | (449,3)% |
| - TFR | 75 | 20 | 55 | 275,0% |
| - differenze di cambio | (6.607) | (5.005) | (1.602) | 32,0% |
| Riserve | 1.168.592 | 1.038.155 | 130.437 | 12,6% |
| Azioni proprie | (3.103) | (3.168) | 65 | (2,1)% |
| Utile netto | 66.209 | 180.767 | (114.558) | (63,4)% |
| Patrimonio netto | 1.373.083 | 1.368.719 | 4.364 | 0,3% |
| PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI | (migliaia di euro) |
|---|---|
| Patrimonio netto al 31.12.2017 | 1.368.719 |
| Modifica saldi di apertura | 2.941 |
| Incrementi: | 66.473 |
| Utile del periodo | 66.209 |
| Vendita/attribuzione propri strumenti | 209 |
| Variazione riserva da valutazione: | 55 |
| - TFR | 55 |
| Decrementi: | 65.050 |
| Dividendi distribuiti | 53.234 |
| Variazione riserva da valutazione: | 11.816 |
| - Titoli | 10.214 |
| - differenze di cambio | 1.602 |
| Patrimonio netto al 30.06.2018 | 1.373.083 |
La modifica dei saldi di apertura si riferisce agli effetti rilevati a patrimonio netto derivanti dall'introduzione del nuovo principio IFRS 9 come più dettagliatamente presentato nel paragrafo "Effetti della prima applicazione dell'IFRS 9".
La variazione della riserva da valutazione su titoli rilevata nel periodo è dovuta all'adeguamento di fair value degli strumenti finanziari nel portafoglio Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
La variazione della riserva da valutazione per differenze di cambio si riferisce alla differenza cambi derivante dal consolidamento della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o..
| FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI | DATI AL | |||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2018 | 31.12.2017 | ||
| Capitale primario di classe 1 (CET1) | 864.063 | 859.944 | ||
| Capitale di classe 1 (T1) | 921.471 | 898.356 | ||
| Totale Fondi propri | 1.200.232 | 1.191.097 | ||
| Totale attività ponderate per il rischio | 7.777.732 | 7.376.306 | ||
| Ratio – Capitale primario di classe 1 | 11,11% | 11,66% | ||
| Ratio – Capitale di classe 1 | 11,85% | 12,18% | ||
| Ratio – Totale Fondi propri | 15,43% | 16,15% |
Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri comprendono gli utili generati nel periodo al netto dei dividendi stimati.
I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 30 giugno 2018 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286. In particolare, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile.
Relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri - Regolamento 2017/2395 che modifica il regolamento n.575/2013 (CRR) – che definiscono per gli Enti la possibilità di includere nel loro capitale primario di classe 1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti, in applicazione dell'IFRS 9 e fino al termine del periodo transitorio (1 gennaio 2018/31 dicembre 2022), si comunica che Banca IFIS ha provveduto ad informare la Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.
L'inclusione nel CET1 avverrà in modo graduale applicando i seguenti fattori:
L'applicazione dell'IFRS 9 in sede di First Time Adoption (FTA) all'1 gennaio 2018 non ha comportato un aumento degli accantonamenti per perdite attese su crediti; pertanto le disposizioni transitorie – "approccio statico" - non sono applicabili.
Al 30 giugno 2018, l'applicazione dell'IFRS 9 ha comportato un aumento degli accantonamenti per perdite attese su crediti per 168 mila euro, al netto dell'effetto fiscale. Pertanto, in applicazione delle disposizioni transitorie – "approccio dinamico" - è stato riconosciuto nel capitale primario di classe 1 - CET1 – l'importo di 159 mila euro.
La variazione positiva dei Fondi propri di 9,1 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 è riconducibile principalmente a:
Il totale delle attività ponderate per il rischio è in crescita di oltre 400 milioni di euro, in linea con la crescita delle attività a rischio, in particolare nei confronti della clientela. L'aumento delle attività ponderate per il rischio, unitamente agli impatti negativi sui Fondi propri a causa del termine del regime transitorio (CRR – Parte Dieci), fa sì che al 30 giugno 2018 il Total capital ratio si attesti al 15,43%, in diminuzione rispetto alle risultanze conseguite al 31 dicembre 2017, pari al 16,15%; analoga diminuzione si rileva per il CET1 ratio, ora pari all'11,11% rispetto al dato precedente pari all'11,66%.
| DATI PATRIMONIALI (in migliaia di euro) |
IMPRESE | NPL | GOVERNANCE & SERVIZI |
TOTALE CONS. DI GRUPPO |
|---|---|---|---|---|
| Totale RWA settore | 4.675.418 | 854.318 | 557.071 | 6.086.807 |
| Esposizioni fuori bilancio: stipulato da erogare, garanzie rilasciate |
344.010 | |||
| Altre attività: crediti vari, conti transito | 249.825 | |||
| Crediti per attività fiscali | 214.656 | |||
| Rischio mercato | 2.371 | |||
| Rischio operativo (metodo base) | 861.657 | |||
| Rischio di aggiustamento della valutazione del credito su derivati |
18.406 | |||
| Totale RWA | 7.777.732 |
Di seguito la composizione delle attività ponderate.
Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) svolto nel 2016 al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha richiesto al Gruppo Bancario Banca IFIS di adottare per il 2018 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi dell'1,875% a titolo di riserva di conservazione del capitale:
In applicazione delle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri, Banca IFIS è tenuta durante il periodo transitorio a pubblicare gli importi dei Fondi
propri e dei relativi coefficienti di capitale di cui disporrebbe se non avesse applicato tali disposizioni transitorie. Si rileva che il moderato impatto derivante dall'applicazione dell'IFRS 9 non determina variazioni rilevanti nelle risultanze tra quanto calcolato con le disposizioni transitorie e senza l'applicazione delle stesse.
| FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI SENZA APPLICAZIONE DISPOSIZIONI TRANSITORIE IFRS 9 |
DATI AL | |||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2018 | 31.12.2017 | ||
| Capitale primario di classe 1 (CET1) | 863.904 | 859.944 | ||
| Capitale di classe 1 (T1) | 921.471 | 898.356 | ||
| Totale Fondi propri | 1.200.073 | 1.191.097 | ||
| Totale attività ponderate per il rischio | 7.777.943 | 7.376.306 | ||
| Ratio – Capitale primario di classe 1 | 11,11% | 11,66% | ||
| Ratio – Capitale di classe 1 | 11,85% | 12,18% | ||
| Ratio – Totale Fondi propri | 15,43% | 16,15% |
Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri comprendono gli utili generati nel periodo al netto dei dividendi stimati.
Come descritto in precedenza, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile; ricalcolando ai soli fini informativi i coefficienti patrimoniali del solo Gruppo Bancario Banca IFIS, essi si attesterebbero ai valori riportati nella tabella di seguito esposta.
| FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI: | DATI AL | |||
|---|---|---|---|---|
| PERIMETRO DEL GRUPPO BANCARIO BANCA IFIS (in migliaia di euro) |
30.06.2018 | 31.12.2017 | ||
| Capitale primario di classe 1 (CET1) | 1.175.684 | 1.152.603 | ||
| Capitale di classe 1 (T1) | 1.175.684 | 1.152.603 | ||
| Totale fondi propri | 1.575.684 | 1.552.792 | ||
| Totale attività ponderate per il rischio | 7.769.825 | 7.369.921 | ||
| Ratio – Capitale primario di classe 1 | 15,13% | 15,64% | ||
| Ratio – Capitale di classe 1 | 15,13% | 15,64% | ||
| Ratio – Totale fondi propri | 20,28% | 21,07% |
Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri comprendono gli utili generati nel periodo al netto dei dividendi stimati.
Il margine di intermediazione si attesta a 201,3 milioni di euro, in diminuzione del 3,7% rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente, pari a 209,0 milioni di euro.
Tale variazione è riferibile principalmente all'effetto dello smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca che contribuisce fisiologicamente in misura inferiore rispetto al primo semestre 2017 (44,1 milioni di euro al 30 giugno 2018 rispetto a 57,8 milioni al 30 giugno 2017, -24%).
Contribuiscono invece positivamente al margine di intermediazione le aree di business Crediti Commerciali e Leasing (rispettivamente +1,9% e +7,0%).
| MARGINE DI INTERMEDIAZIONE | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2018 | 2017 | ASSOLUTA | % |
| Margine di interesse | 152.756 | 157.368 | (4.612) | (2,9)% |
| Commissioni nette | 39.774 | 34.364 | 5.410 | 15,7% |
| Dividendi e proventi simili | 301 | 40 | 261 | 652,5% |
| Risultato netto dell'attività di negoziazione | (352) | (309) | (43) | 13,9% |
| Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività o passività finanziarie | 1.997 | 17.577 | (15.580) | (88,6)% |
| Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
6.820 | - | 6.820 | n.a. |
| Margine di intermediazione | 201.296 | 209.040 | (7.744) | (3,7)% |
Il margine di interesse passa da 157,4 milioni di euro al 30 giugno 2017 a 152,8 milioni di euro al 30 giugno 2018 (-2,9%), per lo più a seguito di quanto sopra descritto con riferimento al margine di intermediazione.
Le commissioni nette ammontano a 39,8 milioni di euro in incremento del 15,7% rispetto al dato al 30 giugno 2017, principalmente a seguito della buona gestione delle aree Crediti commerciali e Leasing.
Le commissioni attive, pari a 46,9 milioni di euro contro 41,2 milioni di euro al 30 giugno 2017, derivano principalmente da commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro soluto o in pro solvendo, nella formula flat o mensile), dalle commissioni per operazioni di finanza strutturata, da operazioni di leasing nonché dagli altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.
Le commissioni passive, pari a 7,1 milioni di euro contro 6,9 milioni di euro del periodo precedente si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.
Il risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico, positivo per 6,8 milioni, include la variazione positiva di fair value di un titolo di capitale per 11,3 milioni parzialmente compensato dalla variazione negativa di fair value su titoli di debito per 4,5 milioni.
Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 238,1 milioni contro 265,3 milioni del 30 giugno 2017 (-10,3%).
| FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| DELLA GESTIONE FINANZIARIA (in migliaia di euro) |
2018 | 2017 | ASSOLUTA | % |
| Margine di intermediazione | 201.296 | 209.040 | (7.744) | (3,7)% |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: | 36.785 | 56.288 | (19.503) | (34,6)% |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 37.069 | 56.963 | (19.894) | (34,9)% |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
(284) | (675) | 391 | (57,9)% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 238.081 | 265.328 | (27.247) | (10,3)% |
Le riprese di valore nette per rischio di credito ammontano a 36,8 milioni di euro rispetto a riprese nette per 56,3 milioni al 30 giugno 2017. Si evidenzia come in questa voce confluiscano gli effetti derivanti dalla variazione delle stime dei flussi di cassa dei crediti del settore NPL, che, così come previsto dal nuovo principio IFRS 9, rientrano nella categoria dei crediti "POCI" ("Purchased or originated credit-impaired"). Si rinvia a quanto più dettagliatamente descritto nelle Politiche contabili delle presenti Note illustrative. Tali effetti ammontano a 76,8 milioni di euro al 30 giugno 2018 rispetto a 44,2 milioni di euro dell'omologo periodo dell'esercizio precedente (+73,9%). L'aumento è da riferirsi in particolar modo agli effetti derivanti dall'introduzione del nuovo modello di stima dei flussi di cassa delle pratiche in corso di lavorazione giudiziale per 31,5 milioni di euro e all'effetto dell'aggiornamento del modello massivo dei crediti in gestione stragiudiziale per 3,1 milioni di euro.
Al netto della componente riferibile al settore NPL, le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito ammontano a 40,0 milioni di euro al 30 giugno 2018 rispetto a riprese nette per 12,8 milioni di euro al 30 giugno 2017. La variazione del periodo è prevalentemente dovuta all'effetto combinato di maggiori accantonamenti analitici su posizioni a sofferenza e a inadempienza probabile riconducibili a una posizione individualmente significativa e al fatto che il primo semestre 2017 beneficiava di riprese nette per 26,7 milioni connesse prevalentemente al positivo completamento di operazioni di ristrutturazione.
| FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2018 | 2017 | ASSOLUTA | % |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 238.081 | 265.328 | (27.247) | (10,3)% |
| Costi operativi | (144.176) | (119.455) | (24.721) | 20,7% |
| Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 93.905 | 145.873 | (51.968) | (35,6)% |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | (27.696) | (42.211) | 14.515 | (34,4)% |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | - | 5 | (5) | (100,0)% |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo | 66.209 | 103.657 | (37.448) | (36,1)% |
| COSTI OPERATIVI | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2018 | 2017 | ASSOLUTA | % |
| Spese per il personale | 55.451 | 49.484 | 5.967 | 12,1% |
| Altre spese amministrative | 95.085 | 69.852 | 25.233 | 36,1% |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | (948) | (1.276) | 328 | (25,7)% |
| Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali | 5.925 | 5.942 | (17) | (0,3)% |
| Altri oneri/proventi di gestione | (11.337) | (4.547) | (6.790) | 149,3% |
| Costi operativi | 144.176 | 119.455 | 24.721 | 20,7% |
Le spese per il personale, pari a 55,5 milioni, si incrementano dell'12,1% (49,5 milioni a giugno 2017) In totale il numero dei dipendenti del Gruppo al 30 giugno 2018 è di 1.577 in crescita del 12,3% rispetto al corrispondente numero al 30 giugno 2017 (1.404 unità).
Le altre spese amministrative, pari a 95,1 milioni di euro contro i 69,9 milioni al 30 giugno 2017, registrano un incremento del 36,1% in parte dovuto al rilascio a conto economico per 14,8 milioni di euro di costi precedentemente sospesi a seguito dell'applicazione del nuovo modello massivo ante ODA del settore NPL (si rinvia a quanto maggiormente descritto al paragrafo Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo) oltre all'incrementano dei costi per recupero giudiziale collegati alle maggiori pratiche che hanno concluso la lavorazione giudiziale, rispetto al periodo di confronto.
| ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2018 | 2017 | ASSOLUTA | % | |
| Spese per servizi professionali | 33.596 | 25.090 | 8.506 | 33,9% | |
| Legali e consulenze | 24.297 | 12.094 | 12.203 | 100,9% | |
| Revisione | 409 | 325 | 84 | 25,8% | |
| Servizi in outsourcing | 8.890 | 12.671 | (3.781) | (29,8)% | |
| Imposte indirette e tasse | 25.555 | 11.314 | 14.241 | 125,9% | |
| Spese per acquisto di beni e altri servizi | 35.934 | 33.448 | 2.486 | 7,4% | |
| Spese per informazione clienti | 7.981 | 6.276 | 1.705 | 27,2% | |
| Assistenza e noleggio software | 7.993 | 5.955 | 2.038 | 34,2% | |
| Spese spedizione e archiviazione documenti | 4.664 | 3.118 | 1.546 | 49,6% | |
| Spese relative agli immobili | 3.561 | 3.598 | (37) | (1,0)% | |
| FITD e Resolution fund | 2.255 | 2.457 | (202) | (8,2)% | |
| Gestione e manutenzione autovetture | 1.885 | 1.823 | 62 | 3,4% | |
| Pubblicità e inserzioni | 1.761 | 1.494 | 267 | 17,9% | |
| Spese telefoniche e trasmissione dati | 1.682 | 1.347 | 335 | 24,9% | |
| Viaggi e trasferte del personale | 1.602 | 1.507 | 95 | 6,3% | |
| Costi per cartolarizzazione | 761 | 639 | 122 | 19,1% | |
| Viaggi e trasferte esterni | 105 | 653 | (548) | (83,9)% | |
| Transitional services agreement | - | 2.064 | (2.064) | (100,0)% | |
| Altre spese diverse | 1.684 | 2.517 | (833) | (33,1)% | |
| Totale altre spese amministrative | 95.085 | 69.852 | 25.233 | 36,1% |
La sottovoce spese "Legali e consulenze" aumenta rispetto al corrispondente periodo del precedente esercizio per l'effetto combinato di maggiori costi legati in particolare alla razionalizzazione di alcuni sistemi IT del Gruppo nonché, come precedentemente indicato, dai costi collegati all'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al settore NPL (11,2 milioni al 30
giugno 2018). In particolare, coerentemente con l'applicazione del modello statistico per la stima dei flussi di cassa anche a parte delle pratiche in corso di lavorazione giudiziale, precedentemente contabilizzate al costo di acquisto, sono stati riconosciuti a conto economico i relativi costi collegati all'attività di recupero giudiziale per complessivi 5,0 milioni di euro. Tali costi erano infatti precedentemente sospesi fino all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (individuazione dei flussi di cassa analitici).
La sottovoce "Servizi in outsourcing" risulta in diminuzione rispetto al corrispondente periodo del precedente esercizio per effetto principalmente di minore attività di recupero credito del settore NPL per via stragiudiziale alla quale si è privilegiato il recupero per via giudiziaria.
La voce "Imposte indirette e tasse" per 25,6 milioni di euro (11,3 milioni di euro al 30 giugno 2017), include l'imposta di registro pagata in relazione alle maggiori attività di recupero per via giudiziale nonché al citato affinamento del modello di stima delle pratiche in corso di lavorazione giudiziale del settore NPL per 18,7 milioni di euro, oltre a 4,4 milioni relativi all'imposta di bollo relativa alla raccolta retail che dal 1 gennaio 2018 viene riaddebitata alla clientela.
A fine 2017 è terminato il "Transitional services agreement" relativo ai costi sostenuti nella fase di integrazione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca per l'utilizzo di reti e servizi IT di proprietà del venditore.
Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri presentano rilasci netti pari a 0,9 milioni di euro (rispetto ad accantonamenti per 1,3 milioni di euro di giugno 2017), connesso principalmente alla riduzione del fondo per impegni e garanzie rilasciate.
Gli altri proventi netti di gestione, pari a 11,4 milioni di euro (4,6 milioni al 30 giugno 2017) sono riferiti principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing. Inoltre, la voce include 4,6 milioni di riaddebiti dell'imposta di bollo relativa alla raccolta retail di cui la Banca si era fatta carico fino al 31 dicembre 2017.
L'utile lordo di periodo si attesta a 93,9 milioni di euro contro 145,9 milioni del 30 giugno 2017.
Le imposte sul reddito ammontano a 27,7 milioni di euro verso 42,2 milioni al 30 giugno 2017. Il tax rate di Gruppo passa dal 28,9% al 30 giugno 2017 al 29,5% al 30 giugno 2018.
L'utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo ammonta a 66,2 milioni di euro (-36,1% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente).
La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.
Con riferimento al governo dei rischi, il Gruppo ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework, mentre nell'ambito del cosiddetto secondo pilastro trovano collocazione i processi ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) e ILAAP (Internal Liquidity Adeguacy Assessment Process) in relazione ai quali il Gruppo effettua una autonoma valutazione, rispettivamente della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di primo pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc.) e della propria adeguatezza in relazione al governo e alla gestione del rischio di liquidità e del funding.
Tale processo ha accompagnato la redazione e l'invio all'Organo di Vigilanza del Resoconto annuale ICAAP e ILAAP con riferimento al 31 dicembre 2017.
Nel mese di maggio 2018, sempre con riferimento al 31 dicembre 2017, in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina di riferimento, Banca IFIS ha pubblicato l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Investor Relations Istituzionali.
In relazione a quanto sopra e ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti - Disposizioni di Vigilanza per le banche - il Gruppo Banca IFIS si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di garantire l'adeguatezza patrimoniale e la solidità finanziaria ed economica del Gruppo.
Il sistema dei controlli interni del Gruppo Banca IFIS è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:
I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:
• i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative o incorporati nelle procedure ovvero eseguiti
nell'ambito dell'attività di back office. Le strutture operative sono le prime responsabili del processo di gestione dei rischi: nel corso dell'operatività giornaliera tali strutture devono identificare, misurare o valutare, monitorare, attenuare e riportare i rischi derivanti dall'ordinaria attività aziendale in conformità con il processo di gestione dei rischi; esse devono rispettare i limiti operativi loro assegnati coerentemente con gli obiettivi di rischio e con le procedure in cui si articola il processo di gestione dei rischi;
I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore esecutivo incaricato del sistema di controllo interno, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Funzione di Risk Management, Funzione di Compliance e Funzione Antiriciclaggio) sono dettagliatamente descritti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, la cui ultima versione è approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 6 marzo 2018 e pubblicata sul sito internet della Banca nella sezione Corporate Governance.
Nella presente Parte sono fornite le informazioni riguardanti i profili di rischio di seguito indicati, le relative politiche di gestione e copertura messe in atto dal Gruppo, l'operatività in strumenti finanziari derivati:
a) rischio di credito;
b) rischi di mercato:
Il Gruppo, nell'ambito delle linee guida approvate dall'Organo Amministrativo della Capogruppo e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di vigilanza, persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato del credito che viene offerto alle piccole e medie imprese nazionali. In questo ambito il Gruppo si prefigge di ampliare la propria quota di mercato nei segmenti del credito commerciale, del leasing, del credito fiscale, di quello di dubbia esigibilità e dei finanziamenti mediante cessione del quinto dello stipendio e delegazione di pagamento.
L'attività del Gruppo bancario si sviluppa attualmente nei seguenti ambiti operativi:
Specificatamente:
l'attività di acquisizione di crediti di natura finanziaria di difficile esigibilità (Distressed Retail Loan ovvero non performing loans) nei confronti prevalentemente di clientela retail, afferisce all'insieme di attività poste in essere per effettuare il recupero (sia giudiziale sia stragiudiziale) dei crediti distressed acquistati;
le attività connesse al settore dei crediti erariali afferiscono alla gestione degli incassi di imposte dirette ed indirette e al recupero di crediti fiscali prevalentemente generati da procedure concorsuali;
In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca IFIS ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).
In linea generale, il processo creditizio nel suo insieme, pur conservando le specificità derivanti dai differenti prodotti/ portafogli, risponde ad un criterio organizzativo comune articolato principalmente su fasi operative, ruoli, responsabilità e controlli di vario livello. Nel mese di giugno 2018, per recepire il mutato assetto organizzativo del Gruppo Banca IFIS la Capogruppo ha provveduto alla ridefinizione organizzativa del processo del credito attraverso la creazione di nuove "Business Units" declinate per tipologia di attività.
La struttura organizzativa di Banca IFIS si articola, dunque, nelle seguenti Business Units:
• Non Performing Loans, attiva nella Banca sino al 30 giugno 2018, unità organizzativa dedicata all'acquisto, alla gestione ed alla cessione di portafogli di crediti distressed, prevalentemente retail unsecured originati da istituzioni finanziarie e banche. Dal 1° luglio 2018 tali attività confluiscono integralmente nella nuova controllata al 100% IFIS NPL S.p.A., società che accoglie lo scorporo dell'Area NPL di Banca IFIS.
Nel processo del credito, intervengono infine, alla data di riferimento della presente informativa, le attività creditizie svolte dalle controllate Cap.Ital.Fin. S.p.A., società operante nel settore della cessione del quinto dello stipendio, IFIS Finance Sp. Zo.o., società di factoring operante in Polonia e IFIS Rental Service S.r.l., società non regolata specializzata nel segmento del noleggio operativo.
In via iniziale, ciascuna unità organizzativa, relativamente al proprio settore di attività, sviluppa e gestisce le relazioni commerciali e le opportunità di business in collaborazione con le Filiali presenti sul territorio nazionale, nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione.
Relativamente al processo di concessione del credito, ciascuna business unit individua la possibilità di nuove operazioni nel rispetto delle politiche di credito vigenti e sulla base del risk appetite definito; in tale contesto effettua l'esame istruttorio delle domande di nuovi affidamenti e procede alla formalizzazione di una proposta da sottoporre ai competenti Organi deliberanti, assicurando l'applicazione delle politiche di credito, dei controlli stabiliti ed effettuando un'analisi di merito creditizio come previsto dalla normativa interna vigente.
Le proposte di affidamento e/o di acquisizione di crediti vengono presentate ai competenti Organi deliberanti che, sulla base dei rispettivi poteri delegati, esprimono la propria decisione in materia di concessione del fido richiesto; la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).
Le Filiali di Banca IFIS S.p.a. non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito; ad esse viene attribuita, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte degli Organi competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.
Le operatività delle società controllate prevedono delle autonomie deliberative locali stabilite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca IFIS. Al riguardo, si precisa che Cap.Ital.Fin. S.p.a. si è dotata di un proprio sistema delle deleghe che prevede poteri in materia di concessione del credito sia per il responsabile della valutazione sia per il direttore generale.
Segue la fase di perfezionamento del credito che si riflette dapprima in una comunicazione alla clientela che ha ottenuto l'affidamento riportante le caratteristiche dello stesso, nella stipula del contratto, nelle attività relative all'acquisizione delle eventuali garanzie, nell'erogazione del finanziamento concesso. In tali fasi le business units sono affiancate da specifiche unità organizzative di supporto cui competono la predisposizione del contratto coerentemente ai disposti di delibera, nonché i controlli sul corretto adempimento di tutte le attività che portano all'erogazione del finanziamento.
Il processo di acquisizione del portafoglio crediti non performing prevede analoghe fasi organizzative riassumibili in:
le condizioni economiche di offerta/acquisto del portafoglio crediti e definite le modalità di gestione interna (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative;
La gestione operativa del credito, svolta per la clientela performing, comprende principalmente le attività relative al monitoraggio e al recupero gestite da specifiche unità all'interno delle singole business units alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); in particolare, l'unità organizzativa Monitoraggio Crediti della Capogruppo è chiamata ad effettuare nel continuo, con il supporto del gestore di riferimento e/o delle strutture di valutazione della Banca e delle società del Gruppo, controlli delle posizioni creditizie volti ad identificare le controparti che presentano anomalie andamentali, eventuali variazioni rispetto alle valutazioni proprie della fase di underwriting o dell'ultima revisione della posizione. Tali attività sono finalizzate ad anticipare il manifestarsi di casi problematici e a fornire un adeguato reporting ai competenti organi decisionali. Nel caso in cui la posizione di credito presenti oggettive situazioni di problematicità nel rimborso, la stessa viene trasferita a specifiche funzioni specializzate nella gestione di operazioni deteriorate inserite all'interno dell'unità organizzativa di supporto Crediti Problematici ovvero, relativamente al prodotto leasing, dell'unità organizzativa Recupero Crediti. L'unità organizzativa di monitoraggio effettua, altresì, su base periodica una verifica tesa ad accertare la corretta attuazione delle azioni di mitigazione intraprese dalle unità gestorie delle business units/società del gruppo interessate.
Cap.Ital.Fin. S.p.A. si è dotata di una struttura autonoma, denominata Collection, che ha come mission quella di monitorare la regolarità dei flussi di pagamento delle rate, approfondire le cause degli eventuali insoluti e stabilire la qualità del credito da assegnare alle controparti debitrici piuttosto che alle aziende terze cedute. Inoltre, con riferimento alle posizioni in default, Collection si attiva per definire le azioni di recupero più efficaci ed efficienti per la tutela delle ragioni di credito dell'intermediario, anche attivando, laddove possibile, i sinistri assicurativi.
La gestione operativa del recupero dei crediti rivenienti da operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità è curata sia da risorse interne alla business unit Non Performing Loans, sia da una diffusa e collaudata rete di società di esazione e di agenti in attività finanziaria operanti sull'intero territorio nazionale. La business unit Non Performing Loans sovrintende il processo di recupero in via giudiziale, relazionandosi nel continuo con gli studi legali incaricati ed esercitando un costante monitoraggio sull'attività di quest'ultimi allo scopo di verificarne la performance e la correttezza di comportamento. Infine, valuta la convenienza ad effettuare operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing, da sottoporre – per l'approvazione – ai competenti Organi deliberanti, coerentemente agli obiettivi di redditività previsti per la BU e previa analisi degli impatti contabili, segnaletici, legali ed operativi che da esse discendono. A tal fine, si avvale degli approfondimenti operati per gli ambiti di rispettiva competenza dalle pertinenti funzioni aziendali della Banca.
Il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.
Il Gruppo Banca IFIS nel tempo si è dotato di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascuna tipologia di clientela e di prodotto.
Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito verificando la puntualità dei rimborsi, la correttezza del rapporto, le informazioni segnalate dal Sistema alla Centrale dei Rischi o a banche dati selezionate e il profilo reputazionale e ad esaminare, per ciascuna di queste, le cause sottostanti.
Con riferimento alle attività di controllo del portafoglio, come riportato in precedenza, i crediti verso la clientela sono monitorati da specifiche unità all'interno delle citate business units alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); si affiancano ulteriori attività di controllo svolte a livello centralizzato da specifica unità organizzativa basate sull'utilizzo di modelli di analisi andamentale sviluppati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo, volti ad identificare situazioni di anomalia negli indicatori di early warning specificatamente individuati.
Alle esposizioni di rischio creditizio verso imprese domestiche viene attribuito un rating interno sulla base di un modello sviluppato internamente che è stato aggiornato nel mese di dicembre 2017. E' in corso un progetto che prevede l'evoluzione dell'attuale modello di rating di controparte verso imprese domestiche in considerazione dell'ampliamento del perimetro di gruppo e dei prodotti offerti. A partire da gennaio 2018 sono state applicate per tutto il Gruppo le nuove regole di classificazione e valutazione degli strumenti finanziari in applicazione del nuovo principio contabile IFRS9.
Nell'espletamento delle attività di misurazione e controllo assume un'importanza fondamentale l'attività svolta dal Risk Management nell'ambito dei controlli di secondo livello.
Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione di Risk Management:
Il Gruppo Banca IFIS pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha impegnato l'Alta Direzione ad agire in funzione di un contenimento dei grandi rischi. In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che, impegnano il Gruppo in misura rilevante.
In relazione al rischio di credito connesso agli investimenti in titoli obbligazionari e di equity investment la Banca è costantemente impegnata nel monitoraggio della qualità creditizia; adeguata informativa periodica viene fornita al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione di Banca IFIS.
Nell'ambito dei principi Basilea 3, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca IFIS ha scelto di avvalersi del metodo standardizzato; con riferimento alla determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di concentrazione singlename, incluso fra i rischi di secondo pilastro, il Gruppo applica il metodo Granularity Adjustment definito nell'allegato B, Titolo III della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 al quale viene aggiunto
un add-on di capitale calcolato con la metodologia ABI per la stima del rischio di concentrazione geosettoriale.
Il Principio IFRS 9 introduce tra i concetti fondamentali quello di stage allocation, sulla base del quale il calcolo delle perdite attese per uno strumento finanziario viene legato al cosiddetto "stage" di allocazione, determinato a partire dalla nozione di aumento "significativo" del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale. Per indicare il significativo aumento del rischio di credito, Il Gruppo Banca IFIS si avvale dei transfer criteria quantitativi e qualitativi descritti di seguito, applicati al portafoglio crediti in funzione della tipologia di controparte definita mediante opportuna portafogliazione creditizia.
Al fine di identificare il "significativo aumento del rischio di credito", per le esposizioni dei portafogli rated (imprese domestiche), è stato impiegato un approccio sostenuto da analisi quantitative che determina la classificazione in stage 2 qualora la variazione della PD a un anno tra la data di origination e quella di valutazione risulti superiori ad una soglia predefinita.
Il Principio afferma che, indipendentemente dal modo in cui l'entità valuti aumenti significativi del rischio di credito, vi è una presunzione relativa che il rischio di credito dell'attività finanziaria sia aumentato significativamente dopo la rilevazione iniziale quando i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. L'entità può confutare tale presunzione qualora abbia informazioni ragionevoli che dimostrano che il rischio di credito non è significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale anche se i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. Tale possibilità non è stata però perseguita dal Gruppo IFIS.
Il transfer criteria "Forbearance" prevede che uno strumento finanziario venga allocato in stage 2 nel momento in cui per tale esposizione viene registrato uno status di forbearance.
Il transfer criteria "Watchlist" identifica dei criteri qualitativi di deterioramento definiti dal Gruppo nell'ambito del processo di definizione di posizioni particolarmente rischiose nella fase di monitoraggio dei crediti.
Secondo l'IFRS 9, un'entità può ritenere che il rischio di credito su uno strumento finanziario non sia notevolmente aumentato dalla rilevazione iniziale se lo strumento finanziario ha un rischio di credito basso alla data di riferimento del bilancio, ovvero:
La perdita attesa descritta in ottica IFRS 9 ha una visione prospettica differente rispetto alla forma già impiegata nelle svalutazioni collettive IAS 39. Secondo il Principio IFRS 9, la valutazione delle perdite attese su crediti (Expected Credit Loss – ECL) considera i mancati incassi ("cash shortfall"), la probabilità di default, e il valore monetario del tempo. In particolare il Gruppo valuta il fondo a copertura delle perdite dello strumento finanziario per un importo pari alle:
Al fine di realizzare la maggiore aderenza possibile ai requisiti normativi nei processi di calcolo delle proprie svalutazioni collettive, il Gruppo ha definito uno specifico framework metodologico. Tale attività ha previsto lo sviluppo di metodologie e analisi di natura quantitativa basate su dati proprietari e di natura qualitativa, volte essenzialmente alla modellazione dei seguenti parametri di rischio ed aspetti metodologici rilevanti per il calcolo dell'impairment IFRS 9:
Con riferimento alle esposizioni nei confronti di Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti del settore pubblico (low default portfolios) sono stati usati tassi di default associati a matrici di migrazioni fornite da Moody's.
Con riferimento al portafoglio titoli, vista la complessità metodologica legata allo sviluppo di un modello dedicato, la Banca ha optato per una esternalizzazione del processo di calcolo dell'impairment IFRS 9 (i.e. stima dei parametri di rischio, calcolo stage allocation ed ECL). Nello specifico, la formula di calcolo dell'impairment per le tranche dei titoli in stage 1 e stage 2 risulta coerente con l'approccio utilizzato per le esposizioni creditizie. La stage allocation dei titoli di debito performing, presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in stage viene definita secondo specifici transfer criteria connessi a tale tipologia di portafoglio. Le esposizioni sono classificate in stage 3 nei casi in cui il rischio creditizio sia deteriorato al punto da considerare il titolo impaired, ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.
Le suddette metodologie sono state sviluppate tenendo conto di molteplici soluzioni, della complessità attuale e prospettica del portafoglio del Gruppo nonché delle logiche di mantenimento e aggiornamento dei parametri di rischio.
Lo sviluppo delle logiche multi-periodali su parametri di rischio è stata definito esclusivamente per la Probabilità di Default; gli altri parametri di rischio di credito (LGD e CCF) vengono applicati in modo costante fino la scadenza. La LGD è stata stimata su evidenze storiche proprietarie ad eccezione delle controparti Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti Territoriali (esclusi i comuni), per le quali,
4 L'inclusione delle informazioni forward-looking verrà valutata nel corso del 2018.
in assenza di dati storici oggettivi, è stata utilizzata una LGD regolamentare del 45%, mutuata dall'approccio IRB Foundation.
Per le esposizioni in stage 3 non soggette a svalutazione analitica, il Gruppo definisce una provision lifetime in linea con il concetto di expected credit loss. Con particolare riferimento al parametro di LGD, ai fini del calcolo delle provision collettive delle esposizioni in stage 3 (principalmente past due e unlikely-to-pay), sono stati effettuati degli adeguamenti per garantire la coerenza con le metriche adottate per i crediti performing.
Nell'ambito dell'attività di factoring, qualora la tipologia e/o la qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti di merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto dal Gruppo nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti.
Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring, ove si ritiene che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati per una corretta valutazione/ assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o piuttosto che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro soluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factors corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati.
In ambito Lending in funzione della specificità dei propri prodotti, si acquisiscono idonee garanzie, in relazione allo standing della controparte, alla durata ed alla tipologia del finanziamento. Tra queste garanzie rientrano oltre alle garanzie ipotecarie, i privilegi su impianti e macchinari, le garanzie pignoratizie, le fideiussioni, le assicurazioni del credito ed i depositi collaterali. Nel corso del 2017, inoltre, la Banca ha attivato un nuovo servizio di finanza agevolata teso a finanziare le PMI con il sostegno del Fondo di Garanzia concesso dal Ministero dello Sviluppo Economico, con l'obiettivo duplice di dare la possibilità all'impresa di ottenere finanziamenti senza garanzie aggiuntive (e quindi senza costi di fidejussioni o polizze assicurative) per la parte garantita dal Fondo e alla Banca di attenuare il rischio di credito per l'esposizione garantita.
In relazione all'operatività Leasing finanziario, occorre sottolineare che il rischio di credito è attenuato dalla presenza del bene oggetto del leasing. Il locatore ne mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente.
In relazione all'operatività in crediti di difficile esigibilità ed acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, ed al relativo modello di business, non vengono di norma poste in essere azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi.
La cessione del quinto è senza dubbio una forma tecnica poco rischiosa, in considerazione delle particolarità di questo prodotto che prevede obbligatoriamente una copertura assicurativa per il rischio di decesso e/o di impiego del cliente ed il vincolo, a maggior garanzia del finanziamento, del Trattamento di Fine Rapporto maturato dal cliente.
La verifica nel continuo della qualità ed adeguatezza delle procedure di valutazione delle garanzie, i cui processi sono stati revisionati nel corso del 2017,viene svolta dalla funzione di Risk Management della Banca, con l'obiettivo di presidiare, in via accentrata, il processo di valutazione e sorveglianza delle garanzie acquisite sul portafoglio crediti del Gruppo Banca IFIS.
Le modalità di classificazione dei crediti deteriorati si attengono ai criteri definiti da Banca d'Italia.
Le posizioni deteriorate o che presentano criticità marcate sono gestite direttamente dall'unità organizzativa di supporto Crediti Problematici che:
Con riferimento alle attività in capo alla Business Unit Leasing, il processo di recupero del credito viene gestito dall'unità organizzativa di secondo livello Recupero Crediti con il supporto di società di recupero e, se del caso, dell'unità organizzativa Crediti Problematici.
L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte della Banca. A titolo esemplificativo e non esaustivo ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc.
Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito, al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero molto marginali, su base almeno semestrale si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano contemporaneamente le seguenti caratteristiche:
Nel corso del primo semestre sono state effettuate cancellazioni totali senza rinuncia al credito di esposizioni interamente svalutate per un valore nominale di 220,5 milioni di euro.
Si definiscono "Attività finanziarie impaired acquisite o originate (POCI)" le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate.
Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di portafoglio) e di aggregazione aziendale.
A seconda del Business Model con il quale l'attività è gestita, i POCI sono classificati o come Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o come Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Come precedentemente indicato, gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione di un tasso di interesse effettivo corretto per il credito cioè il
tasso che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza tutti i futuri incassi stimati al costo ammortizzato dell'attività considerando nella stima anche le perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario ("ECL lifetime").
Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione a conto economico di rettifiche o di riprese di valore. Le variazioni favorevoli delle ECL lifetime sono rilevate come riprese di valore, anche qualora tali ECL lifetime risultassero inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.
Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stadio 3.
Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività risultino "in bonis" le stesse sono classificate nell'ambito dello Stadio 2.
Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stadio 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua.
Rientrano tra le attività deteriorate i crediti acquisiti dalla business unit Non Perfoming Loans acquistati a valori sensibilmente inferiori rispetto al valore nominale; gli incassi, di norma superiori rispetto al prezzo pagato, minimizzano il rischio di perdita.
Relativamente ai crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati il valore nominale residuo complessivo del portafoglio è di circa 12.897 milioni di euro. Tali crediti il cui valore nominale storico alla data d'acquisto era di circa 13.190 milioni di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di circa 651 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari a circa il 4,9% del valore nominale storico. Nel corso del primo semestre 2018 sono stati acquistati circa 70 milioni di euro a fronte di un corrispettivo di circa 10 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio del 14,28%.
Rileva inoltre evidenziare come complessivamente a chiusura del primo semestre 2018 vi sono in essere piani cambiari a scadere per circa 22 milioni di euro (l'ammontare non include i.e. piani di rientro a scadere per circa 457 milioni di euro).
Nel corso del semestre la Banca ha perfezionato tre operazioni di vendita di portafogli a primari player attivi nell'acquisto di crediti NPL. Complessivamente sono stati ceduti crediti per un valore nominale residuo di circa 115 milioni di euro, corrispondenti a circa 22 mila posizioni, a fronte di un prezzo complessivo di vendita pari a circa 2 milioni.
I flussi di cassa futuri relativi alla gestione stragiudiziale sono simulati da un modello statistico, sulla base delle evidenze storiche del portafoglio proprietario, segmentato per differenti driver di analisi (il modello si basa su curve di smontamento temporali, parametrizzate da basi tecniche storiche proprietarie). Il modello nella sua logica incorpora già in fase di previsione il rischio di default della controparte, ovvero il fatto che storicamente gli incassi siano più bassi del previsto in quanto una percentuale delle controparti non onora il proprio debito.
Nel corso del primo trimestre 2018 si è provveduto ad un affinamento del modello in essere utilizzato per la stima dei flussi di cassa dei crediti in gestione stragiudiziale: in particolare sono state aggiornate le basi dati storiche ed è stata affinata la modalità di clusterizzazione del portafoglio al fine di tener conto delle più recenti acquisizioni avvenute in mercati di tipo secondario.
Per quanto attiene alla gestione analitica, i flussi di cassa derivano in parte dalla previsione di incasso formulata dal gestore e in parte da un modello statistico sviluppato nel corso del primo trimestre 2018 applicato ad una parte delle pratiche in corso di lavorazione giudiziale. In particolare vengono valorizzati i flussi di cassa con il nuovo modello statistico per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un precetto a partire dal 1° gennaio 2018. Per le sole posizioni che hanno ottenuto un'Ordinanza di Assegnazione somme, la stima dei flussi di cassa deriva da un modello statistico che si basa sui dati
ottenuti dagli atti legali. Tali previsioni, analogamente a quanto avviene per la gestione massiva, incorporano nelle stime una componente afferente al rischio di credito.
Inoltre, rientrano in questa voce le attività deteriorate acquisite con l'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca al 30 novembre 2016 e di Cap.Ital.Fin. S.p.A. al 2 febbraio 2018. Tali esposizioni, ammontano complessivamente a 105,6 milioni di euro al 30 giugno 2018 (di cui 99,7 milioni rappresentati da esposizioni deteriorate) a fronte di una esposizione nominale di 599,7 milioni di euro. Questi crediti sono gestiti analiticamente in linea con le strategie e politiche di gestione del rischio di credito precedentemente descritte.
Infine, nel corso del semestre, nell'ambito dell'ordinaria attività di acquisto da parte del settore NPL che riguarda, talvolta anche portafogli misti, sono state acquistate attività deteriorare per 4,5 milioni di euro a fronte di una esposizione nominale di 11,5 milioni di euro.
Durante la vita delle attività finanziarie e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie sono oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.
In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.
Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:
elementi oggettivi), è quella effettuata tramite il "modification accounting" - che implica la rilevazione a conto economico della differenza tra valore contabile e valore attuale dei flussi di cassa modificati scontati al tasso di interesse originario - e non tramite la derecognition;
▪ la presenza di specifici elementi oggettivi che incidono sulle modifiche sostanziali delle caratteristiche e/o dei flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio la modifica della tipologia di rischio controparte a cui si è esposti), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.
In merito alle modifiche per ragioni di rischio creditizio, queste ammontano al 30 giugno 2018 a 218,7 milioni di euro, di cui 32,9 milioni di euro relative ad esposizioni non deteriorate. Nel corso del trimestre, si sono avuti incassi su posizioni oggetto di concessione per 13,0 milioni di euro, di cui 2,7 milioni di euro sono relativi a posizioni non deteriorate.
Le esposizioni lorde indicate nelle tabelle nel seguito riportate tengono conto del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti. iscritti nei bilanci delle controllate.
| Portafogli/qualità | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
Esposizioni non deteriorate |
Totale |
|---|---|---|---|---|---|
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
663.417 | 425.310 | 163.826 | 7.025.946 | 8.278.499 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | 417.662 | 417.622 |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | 45.101 | - | 4.835 | 49.936 |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | - |
| Totale 30.06.2018 | 663.417 | 470.411 | 163.826 | 7.448.443 | 8.746.097 |
Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.
Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)
| Deteriorate | Non deteriorate | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | Esposizione lorda |
Rettifiche di complessive valore |
Esposizione netta |
complessivi Write-off parziali |
Esposizione lorda |
Rettifiche di complessive valore |
Esposizione netta |
Totale (esposizi one netta) |
|
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
1.872.562 | 620.009 | 1.252.553 | 3.289.304 | 7.059.679 | 33.733 | 7.025.946 | 8.278.499 | |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | 417.662 | - | 417.662 | 417.662 | |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value |
- | - | - | - | X | X | - | - | |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
45.101 | - | 45.101 | - | X | X | 4.835 | 49.936 | |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| Totale 30.06.2018 | 1.917.663 | 620.009 | 1.297.654 | 3.289.304 | 7.477.341 | 33.733 | 7.448.443 | 8.746.097 |
Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.
| Attività di evidente scarsa qualità creditizia |
Altre attività | ||
|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | Minusvalenze cumulate |
Esposizione netta | Esposizione netta |
| 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 2.909 | 1.042 | 29.583 |
| 2. Derivati di copertura | - | - | - |
| Totale 30.06.2018 | 2.909 | 1.042 | 29.583 |
Consolidato prudenziale - distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio
| Primo stadio | Secondo stadio | Terzo stadio | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/stadi di rischio |
Da 1 giorno a 30 giorni |
Da oltre 30 giorni fino a 90 giorni |
Oltre 90 giorni |
Da 1 giorno a 30 giorni |
Da oltre 30 giorni fino a 90 giorni |
Oltre 90 giorni |
Da 1 giorno a 30 giorni |
Da oltre 30 giorni fino a 90 giorni |
Oltre 90 giorni |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
171.432 | 56.342 | 153.716 | 80 | 4.406 | 11.428 | 22.066 | 34.368 | 1.032.678 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale 30.06.2018 | 171.432 | 56.342 | 153.716 | 80 | 4.406 | 11.428 | 22.066 | 34.368 | 1.032.678 |
Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti
| Tipologie esposizioni/valori | Esposizione lorda | Rettifiche di valore complessive e |
Esposizone | Write-off parziali |
|
|---|---|---|---|---|---|
| Deteriorate | Non deteriorate |
accantonamenti complessivi |
netta | complessivi | |
| A. Esposizioni creditizie per cassa | |||||
| a) Sofferenze | 1.109.651 | X | 446.421 | 663.230 | 232.251 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni | 31.184 | X | 26.382 | 4.802 | 18.260 |
| b) Inadempienze probabili | 633.004 | X | 145.491 | 487.513 | 3.041.885 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni | 246.253 | X | 70.465 | 175.788 | 242.687 |
| c) Esposizioni scadute deteriorate | 177.005 | X | 14.467 | 162.538 | 13.808 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni | 5.807 | X | 528 | 5.279 | 141 |
| d) Esposizioni scadute non deteriorate | X | 337.338 | 3.333 | 334.005 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni | X | 5.651 | 465 | 5.186 | - |
| e) Altre esposizioni non deteriorate | X | 5.427.019 | 29.566 | 5.397.453 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni | X | 28.621 | 956 | 27.665 | - |
| Totale (A) | 1.919.660 | 5.764.357 | 639.278 | 7.044.739 | 3.287.944 |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | |||||
| a) Deteriorate | 42.852 | X | 1.313 | 41.539 | - |
| b) Non deteriorate | X | 631.465 | 2.472 | 628.993 | - |
| Totale (B) | 42.852 | 631.465 | 3.785 | 670.532 | - |
| Totale (A+B) | 1.962.512 | 6.395.822 | 643.063 | 7.715.271 | 3.287.944 |
Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (disponibile per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti).
| Amministrazioni pubbliche |
Società finanziarie | Società finanziarie (di cui: imprese di assicurazione) |
Società non finanziarie | Famiglie | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Controparti | Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||||||
| A.1 Sofferenze | 4.766 | 4.102 | 2.648 | 11.105 | - | - | 101.975 | 370.734 | 553.841 | 60.480 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | 770 | 8.321 | - | - | 4.013 | 18.055 | 19 | 6 |
| A.2 Inadempienze probabili | 2.559 | 481 | 37.743 | 15 | - | - | 181.036 | 136.126 | 266.175 | 8.869 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
1.632 | 356 | 37.690 | 5 | - | - | 77.613 | 67.656 | 58.853 | 2.448 |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | 60.151 | 2.968 | 72 | 59 | - | - | 87.882 | 5.808 | 14.433 | 5.632 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | - | - | - | - | 4.602 | 191 | 677 | 337 |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 1.145.885 | 701 | 315.956 | 2.278 | - | - | 3.821.824 | 23.818 | 447.793 | 6.102 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
51 | - | 540 | 6 | - | - | 23.471 | 631 | 8.789 | 784 |
| Totale (A) | 1.213.361 | 8.252 | 356.419 | 13.457 | - | - | 4.192.717 | 536.486 | 1.282.242 | 81.083 |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | ||||||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | - | - | - | - | - | - | 39.223 | 1.261 | 2.316 | 52 |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | - | - | 9.147 | 85 | - | - | 610.996 | 2.333 | 8.850 | 54 |
| Totale (B) | - | - | 9.147 | 85 | - | - | 650.219 | 3.594 | 11.166 | 106 |
| Totale al 30.06.2018 (A+B) | 1.213.361 | 8.252 | 365.566 | 13.542 | - | - | 4.842.936 | 540.080 | 1.293.408 | 81.189 |
Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela
| Italia | Altri paesi europei | America | Asia | Resto del mondo | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||||||
| A.1 Sofferenze | 663.072 | 444.735 | 136 | 187 | 8 | - | 8 | - | 6 | 1.499 |
| A.2 Inadempienze probabili | 480.886 | 140.982 | 6.613 | 4.509 | 8 | - | 1 | - | 5 | - |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | 154.169 | 14.095 | 6.943 | 307 | 1.426 | 65 | - | - | - | - |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 5.327.141 | 29.377 | 297.159 | 2.410 | 85.020 | 936 | 21.671 | 172 | 467 | 4 |
| Totale (A) | 6.625.268 | 629.189 | 310.851 | 7.413 | 86.462 | 1.001 | 21.680 | 172 | 478 | 1.503 |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | ||||||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 41.529 | 1.313 | 10 | - | - | - | - | - | - | - |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 557.920 | 2.233 | 70.397 | 239 | - | - | 651 | - | 25 | - |
| Totale (B) | 599.449 | 3.546 | 70.407 | 239 | - | - | 651 | - | 25 | - |
| Totale al 30.06.2018 (A+B) | 7.224.717 | 632.735 | 381.258 | 7.652 | 86.462 | 1.001 | 22.331 | 172 | 503 | 1.503 |
| 30.06.2018 | 31.12.2017 | ||
|---|---|---|---|
| a) | Valore di bilancio | 2.476.887 | 2.614.678 |
| b) | Valore ponderato | 465.514 | 495.050 |
| c) | Numero | 3 | 3 |
L'ammontare complessivo delle grandi esposizioni al valore ponderato al 30 giugno 2018 è costituito per 222,7 milioni di euro da attività fiscali e per 242,8 milioni di euro da esposizioni nei confronti di partecipazioni non rientranti nel perimetro di consolidamento prudenziale.
In data 5 agosto 2011 la CONSOB (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.
In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 30 giugno 2018 le esposizioni al Debito sovrano sono costituite interamente da titoli emessi dalla Repubblica Italiana; il valore di bilancio - iscritto nella voce "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" – ammonta a 411,3 milioni di euro, al netto della riserva da valutazione negativa pari a 16,8 milioni di euro e di impairment per 0,5 milioni di euro in applicazione dell'IFRS9.
Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 423 milioni di euro, sono inclusi nel banking book e presentano una vita media residua ponderata di circa 66 mesi.
I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 30 giugno 2018 sono considerati di livello 1.
In conformità alla comunicazione CONSOB, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi nei confronti dello Stato Italiano; tali esposizioni alla data del 30 giugno 2018 ammontano a 802 milioni di euro, di cui 98,6 milioni di euro relativi a crediti fiscali.
Nella presente sezione viene fornita illustrazione sulle esposizioni del Gruppo verso le operazioni di cartolarizzazione; in tali operazioni il Gruppo riveste, a seconda dei casi, il ruolo di originator, sponsor o investitore.
La Banca si è dotata di una "Politica per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione" con la quale disciplina il processo di gestione delle operazioni di cartolarizzazione nelle ipotesi in cui intervenga nel ruolo di "investitore" (cioè di soggetto sottoscrittore dei titoli) ovvero di "promotore" (cioè di soggetto che struttura l'operazione). La politica definisce con chiarezza, per ciascuna delle fattispecie identificate, i compiti delle unità organizzative e degli organi aziendali coinvolti, sia con riferimento alle attività propedeutiche di due diligence sia con riguardo al monitoraggio, nel continuo, delle performance dell'operazione.
In data 7 ottobre 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali verso debitori ceduti di durata triennale. A fronte della ricessione iniziale dei crediti da parte di Banca IFIS (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato IFIS ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno
riferimento alle banche co-arrengers dell'operazione, per un ammontare pari a 850 milioni, aumentato a 1.000 milioni nel corso del secondo trimestre del 2018. Un ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni, inizialmente sottoscritti per 19,2 milioni di euro, con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, è stata sottoscritta da Banca IFIS che utilizzerà tale titolo come collaterale in operazioni di rifinanziamento con controparti terze. Al 30 giugno 2018 la quota sottoscritta dalla Banca ha raggiunto l'importo massimo di 150 milioni. Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. deferred purchase price).
L'attività di servicing è svolta dalla stessa Banca IFIS che, con la propria struttura, si occupa di:
Il programma di cartolarizzazione prevede che gli incassi ricevuti dalla Banca vengano trasmessi al veicolo quotidianamente, mentre le ricessioni periodiche del nuovo portafoglio avvengono con cadenza di circa quattro volte al mese; in questo modo viene garantito un elapsed temporale ravvicinato fra i flussi in uscita dalla Banca e i flussi in entrata relativi al pagamento delle nuove cessioni.
Si evidenzia che i crediti verso debitori ceduti cartolarizzati sono solo in parte iscritti nell'attivo di bilancio, in particolare per la parte che la Banca ha acquistato dal cedente a titolo definitivo, ovvero con il trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici. Le tabelle riportate nell'informativa quantitativa riportano pertanto solamente tale porzione di portafoglio.
In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti per la derecognition. Inoltre si è provveduto al consolidamento dei veicoli al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.
La perdita teorica massima che può subire Banca IFIS è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca IFIS subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:
Al 30 giugno 2018 gli interessi passivi sulle senior notes iscritti a conto economico sono pari a 4,2 milioni di euro.
Al 30 giugno 2018 il Gruppo detiene un portafoglio di titoli derivanti da cartolarizzazioni di terzi classificato nel portafoglio banking book per complessivi 33,6 milioni di euro. Banca IFIS detiene titoli senior per 74,9 milioni di euro e junior per 1,9 milioni di euro.
Nello specifico trattasi di quattro distinte operazioni di cartolarizzazione di terzi aventi sottostanti rispettivamente due portafogli di crediti non performing secured, un mutuo fondiario a fini speculativi e un portafoglio di minibond emessi da società quotate italiane.
Di seguito si riportano le caratteristiche principali delle operazioni in essere alla data di riferimento:
Non vi sono società strutturate non consolidate al 30 giugno 2018.
Le attività finanziarie trasferite ma non eliminate sono riferite ai crediti cartolarizzati..
In linea generale, il profilo di rischio finanziario del Gruppo Banca IFIS è originato essenzialmente dal portafoglio bancario, non svolgendo il Gruppo abitualmente attività di trading su strumenti finanziari. L'attività di acquisto di titoli obbligazionari, tenuto conto della classificazione degli stessi tra le attività con valutazione attraverso il metodo FVOCI, rientra nel perimetro del banking book e non configura, quindi, rischi di mercato. Nel corso del primo semestre 2018 sono state effettuate operazioni di diversificazioni del portafoglio di proprietà, attraverso l'acquisto di quote di fondi OICR il cui sottostante riguarda prevalentemente titoli obbligazionari con duration a breve termine. Tale tipologia di investimento viene valutata con il metodo del FVTPL, essendo parte del portafoglio di negoziazione.
Al 30 giugno 2018 si rileva una posizione in currency swap con un mark to market negativo per 105 mila euro. La classificazione di tali derivati tra le attività o le passività finanziarie di negoziazione non è espressione della finalità dell'operazione, il cui obiettivo resta quello di mitigare l'effetto di possibili oscillazioni dei tassi di cambio di riferimento. Si sottolinea che il differenziale tra il controvalore a pronti e quello a termine, seppur rilevato a conto economico nella voce 80 Risultato netto dell'attività di negoziazione quale differenza cambi, include anche una componente intrinseca di interessi.
Al 30 giugno 2018, in linea con le policy interne che non consentono qualsiasi tipologia di operazione con fini speculativi, il portafoglio di negoziazione è risultato composto da operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Desk effettuata dalla ex Interbanca S.p.A. e cessata dalla stessa nel corso del 2009, in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.
Il Gruppo Banca IFIS non effettua abitualmente attività di trading su strumenti finanziari.
La gestione del portafoglio di negoziazione è orientata al contenimento della posizione di rischio, non venendo poste in essere operazioni con finalità speculativa.
Come precedentemente indicato, il portafoglio di negoziazione è composto da operazioni residue di Corporate Desk dove tutte le operazioni ancora in essere sono coperte con operazioni "back to back".
L'assunzione di rischi di tasso d'interesse significativi è in linea di principio estranea alla gestione del Gruppo. La fonte di provvista prevalente continua ad essere costituita dal conto di deposito online "rendimax". I depositi della clientela sui prodotti "rendimax" e "contomax" sono a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte della Banca nel rispetto delle norme e dei contratti, per i depositi liberi a vista e a chiamata. Nel corso del primo semestre 2018 è continuata la strategia di diversificazione delle fonti di funding; in tal senso si
è ampliata la componente di raccolta wholesale attraverso l'emissione di un prestito obbligazionario senior destinato ad investitori istituzionali all'interno del programma "EMTN" e l'aumento dell'ammontare finanziato riveniente dalla cartolarizzazione a tasso variabile con sottostante il portafoglio factoring (programma revolving con durata triennale).
Relativamente all'attivo gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile, sia con riguardo alla componente di credito commerciale che di finanziamenti corporate.
Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità (svolta dalla BU NPL), caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale, rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso.
Al 30 giugno 2018 il portafoglio titoli obbligazionari è composto (escludendo i riacquisti di notes da auto-cartolarizzazione) principalmente da titoli governativi indicizzati al tasso d'inflazione. La duration media di tale portafoglio è pari a circa cinquanta mesi.
L'assunzione del rischio di tasso connesso all'attività di raccolta effettuata operativamente dalla Tesoreria della Capogruppo ed in linea con la strategia definita da ALM & Capital Management avviene nel rispetto delle politiche e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione, ed è disciplinata da precise deleghe in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare nell'ambito della Tesoreria della Banca.
Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di tasso sono ALM & Capital Management, che in linea con l'appetito al rischio stabilito, definisce le azioni necessarie al perseguimento dello stesso, la Tesoreria, che si occupa della gestione del portafoglio titoli obbligazionari, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio della Banca le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate dalla Banca.
La posizione di rischio di tasso è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.
Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro. Nel documento finale inoltrato all'Organo di Vigilanza, ai sensi della disciplina di riferimento (Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti), il rischio di tasso d'interesse è stato oggetto di specifica misurazione in termini di assorbimento patrimoniale e potenziale impatto sul margine di interesse. Il monitoraggio viene effettuato a livello consolidato.
In considerazione dell'entità del rischio assunto, il Gruppo Banca IFIS generalmente non utilizza strumenti di copertura del rischio tasso.
Relativamente al rischio di prezzo, il Gruppo, esplicando la propria attività in maniera prevalente nel comparto del finanziamento del capitale circolante delle piccole e medie imprese, non assume, di norma, rischi di oscillazione di prezzo su strumenti finanziari.
La classificazione dei titoli obbligazionari detenuti tra le Attività finanziarie disponibili per la vendita introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali del Gruppo come conseguenza della variazione del fair value dei titoli. Tale rischio risulta comunque moderato considerando la dimensione relativamente contenuta del portafoglio rispetto al totale attivo (circa 6%) e la sua composizione, con netta prevalenza di titoli governativi.
Il monitoraggio del rischio di prezzo assunto dal Gruppo nell'ambito della propria attività, rientra tra le competenze della funzione di Risk Management.
Attività di copertura del fair value
Non sono presenti attività di copertura del fair value.
Non sono presenti attività di copertura dei flussi finanziari.
L'assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performances di tesoreria, rappresenta uno strumento con contenuto speculativo ed è pertanto estranea, in linea di principio, alle politiche del Gruppo. Le operazioni in divisa di Banca IFIS si sostanziano principalmente in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring. In tale ottica le anticipazioni in divisa concesse alla clientela sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.
Relativamente all'operatività riguardante le operazioni in divisa estera effettuate nell'ambito dell'operatività di corporate banking, esse si sostanziano in finanziamenti a medio/lungo termine (principalmente in USD) per i quali il rischio di cambio viene neutralizzato sin dall'origine ricorrendo a provvista avente la medesima valuta originaria.
Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della tesoreria, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.
La Tesoreria è comunque giornalmente impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.
L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avviene nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione netta in cambi giornaliera particolarmente stringenti.
Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, sulla base delle proposte effettuate da ALM & Capital Management, di asseverare tali suggerimenti e proporre quindi annualmente al Consiglio di Amministrazione della Banca le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività del Gruppo in coerenza con le politiche di rischio approvate.
Il posizionamento sul fronte dei cambi è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.
L'ampliamento dell'operatività sul mercato polacco, tramite la controllata IFIS Finance, non muta la sopra evidenziata impostazione: le attività denominate in zloty vengono finanziate mediante provvista nella medesima valuta.
Con l'acquisto della partecipata polacca, Banca IFIS ha assunto in proprio il rischio di cambio rappresentato dall'investimento iniziale nel capitale di IFIS Finance per 21,2 milioni di zloty e dal successivo aumento di capitale sociale di importo pari a 66 milioni di zloty.
Banca IFIS possiede, inoltre, una partecipazione pari al 5,57% del capitale sociale della società India Factoring and Finance Solutions Private Limited, per complessivi 20 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 3.044 mila euro al cambio storico. Tale partecipazione è stata assoggettata ad impairment test nel corso dell'esercizio 2015 con un effetto a conto economico di 2,4 milioni di euro. A partire dal 2016 il fair value è stato rivalutato, in contropartita del patrimonio netto, per complessivi 663,7 mila euro, portando il valore della partecipazione a 1.334,9 mila euro.
In considerazione della dimensione della posizione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.
Il Gruppo Banca IFIS ha richiesto ed ottenuto l'autorizzazione ad effettuare l'attività di prestazione di servizi di investimento presso la clientela, finalizzata principalmente alla copertura dei rischi di tasso e cambio assunti dalla clientela attraverso l'offerta di operazioni derivate plain-vanilla. Attualmente non sono state effettuate operazioni in tal senso.
Banca IFIS utilizza talvolta derivati finanziari finalizzati alla copertura delle esposizioni sui tassi di cambio. A fine 2017 si rileva una posizione in derivati su cambi per un fair value negativo per 105 mila euro. Per le operazioni poste in essere si evidenzia la totale estraneità del Gruppo a logiche di carattere speculativo.
Il portafoglio di negoziazione è risultato composto da operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Desk della ex Interbanca S.p.A., cessata dalla stessa nel corso del 2009, in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti. Tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali la controllata si assume, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.
Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte ad esigenze di liquidità.. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.
Nel corso del primo semestre 2018 il Gruppo ha continuato nella strategia di diversificazione delle fonti di raccolta, principalmente al fine di ridurre la dipendenza dalla raccolta retail.
Al 30 giugno 2018 le fonti finanziarie sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta on-line presso la clientela retail e composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito del programma EMTN, dalla raccolta effettuata presso l'Eurosistema (TLTRO), nonché dall'operazione revolving di cartolarizzazione del portafoglio factoring.
Con riferimento alle attività del Gruppo esse sono composte dall'operatività inerente il factoring, composta principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti principalmente dall'operatività di leasing, corporate banking, finanza strutturata e work-out and recovery.
Relativamente all'attività svolta dal Gruppo nei segmenti Area NPL ed acquisto crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.
La strategia di diversificazione attuata con successo principalmente presso investitori istituzionali a partire dal 2017, nonché l'attribuzione del rating da parte di Fitch al Gruppo, hanno costituito un passaggio significativo nella riduzione del funding risk. L'ammontare consistente di riserve di liquidità di elevata qualità (principalmente detenute dal Gruppo presso il conto corrente con Banca d'Italia) consentono e di soddisfare ampiamente i requisiti normativi e interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità.
Tale politica, che in relazione al differenziale di tasso tra raccolta e impiego interbancario impatta negativamente sull'efficienza economica della gestione di tesoreria a vantaggio della certezza e stabilità della liquidità, trova adeguato sostegno nella marginalità che il Gruppo ritrae dalla propria attività.
Ad oggi le risorse finanziarie disponibili sono adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici. Il Gruppo è comunque costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi.
Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di proporre l'appetito al rischio e individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e supportare l'attività dell'Alta Direzione cui spetta il compito, con il supporto di ALM & Capital Management, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.
Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure e politiche inerenti il rischio di liquidità e tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Capogruppo utilizza un framework interno di governo, monitoraggio e gestione del rischio di liquidità a livello di Gruppo.
In conformità alle disposizioni di vigilanza la Banca è altresì dotata di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardare il Gruppo bancario da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.
La posizione di rischio di liquidità è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.
Con riferimento alla partecipata polacca, l'attività di tesoreria è coordinata dalla Capogruppo.
Nel corso del mese di dicembre 2016, il Gruppo Banca IFIS, tramite la società oggi incorporata IFIS Leasing S.p.A. (originator), ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.
All'operazione è stato attribuito un rating da Moody's e da DBRS. Le medesime agenzie si occuperanno del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.
Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo all'incorporata IFIS Leasing S.p.A. utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) (Moody's) e di AA (sf) (DBRS), il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati dalla incorporata IFIS Leasing S.p.A., a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro. Inoltre, a quest'ultima è stato conferito specifico mandato di servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.
Nel corso del terzo trimestre 2017, la controllante Banca IFIS S.p.A. ha provveduto a riacquistare la totalità dei titoli senior emessi dal veicolo. Alla data del 30 giugno 2018 la totalità dei titoli emessi dal veicolo sono stati quindi sottoscritti dal Gruppo Banca IFIS.
Si segnala che, in forza delle condizioni contrattuali sottostanti l'operazione, non si configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute (crediti).
Si rinvia a quanto commentato fra i rischi di credito in ordine alle operazioni di cartolarizzazione poste in essere a fine giugno 2018 e alle finalità per le quali sono state effettuate.
In considerazione delle finalità perseguite e della struttura tecnica dell'operazione di cartolarizzazione descritta sopra, il Gruppo Banca IFIS non presenta esposizioni o rischi derivanti dalla negoziazione o dalla detenzione di prodotti strutturati di credito, sia questa effettuata direttamente o attraverso società veicolo o entità non consolidate. In particolare è opportuno evidenziare come l'operazione di cartolarizzazione non ha dato origine alla rimozione di alcun rischio dall'attivo di bilancio del Gruppo, e ciò in quanto non sono soddisfatti i requisiti previsti per la derecognition. Collateralmente la sottoscrizione dei titoli rivenienti dalla cartolarizzazione non ha aggiunto alcun rischio né ha mutato la rappresentazione di bilancio degli assets oggetto dell'operazione di cartolarizzazione rispetto a quella preesistente. Con riferimento alla Raccomandazione espressa nel Rapporto del Financial Stability Forum del 7 aprile 2008, Appendice B, è pertanto possibile dichiarare l'assenza di esposizioni in strumenti considerati dal mercato ad alto rischio o che implicano un rischio maggiore di quanto si ritenesse in precedenza.
Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Non rientrano in tale definizione il rischio strategico ed il rischio di reputazione, mentre risultano ricompresi il rischio legale (ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da altre controversie), il rischio informatico, il rischio di mancata conformità, il rischio di frode, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo nonché il rischio di errata informativa finanziaria.
Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono rappresentate da errori operativi, inefficienza o inadeguatezza dei processi operativi e dei relativi controlli/presidi, frodi interne ed esterne, mancata conformità della regolamentazione interna alle norme esterne, esternalizzazione di funzioni aziendali, livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, inadeguatezza o indisponibilità dei sistemi hardware e software, crescente ricorso all'automazione, sotto-dimensionamento degli organici rispetto al livello dimensionale dell'operatività ed infine inadeguatezza delle politiche di gestione e formazione del personale.
Il Gruppo Banca IFIS ha da tempo definito – coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore – il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività di controllo volte a identificare, valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per una corretta gestione del rischio operativo sono peraltro rappresentati dalla raccolta dei dati di perdita operativa (Loss Data Collection) e dall'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio operativo (Risk Self Assessment).
Il processo di raccolta strutturata e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo risulta consolidato, grazie anche ad una costante e continua attività, da parte del Risk Management, di diffusione tra le strutture aziendali di una cultura orientata alla gestione proattiva dei rischi operativi e quindi di sensibilizzazione al correlato processo di Loss Data Collection.
Si segnala che nel corso del primo semestre 2018 è stata conclusa la campagna periodica di Risk Self Assessment, avviata nell'ultimo trimestre 2017, che ha incluso il perimetro societario in essere a fine anno. A seguito della campagna sono state identificate le principali criticità operative e di conseguenza sono stati definiti ed avviati specifici interventi di mitigazione volti a rafforzare ulteriormente i presidi a fronte dei rischi operativi.
Oltre alle sopra citate attività, il framework di Gruppo per la gestione del rischio operativo prevede la definizione di un set di indicatori di rischio in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella esposizione della Banca e delle sue controllate ai rischi operativi. Tali indicatori vengono monitorati nel continuo e illustrati all'interno di report periodici condivisi con le strutture e gli organi di competenza: al superamento di determinate soglie o in caso di andamenti anomali, si attivano specifici processi di escalation volti a definire e implementare appropriati interventi di mitigazione.
In relazione alle Società del Gruppo Banca IFIS, si specifica che la gestione del rischio operativo risulta, allo stato attuale, assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie anche per quanto riguarda la gestione dei rischi.
In aggiunta si evidenzia come sia stato avviato il percorso di integrazione del framework complessivo di gestione del rischio operativo finalizzato a definire un unico approccio metodologico a livello di
Gruppo per quanto riguarda la controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A. In particolare si segnala come nel corso del primo semestre del 2018, sia stata organizzata ed erogata, a tutte le strutture della suddetta società, formazione specifica sulla tematica dei rischi operativi e sull'utilizzo dell'applicativo dedicato alla raccolta dei dati di perdita. Inoltre, per quanto riguarda il monitoraggio degli indicatori di rischio, si rileva l'avvio dell'attività di roll-out degli indicatori definiti dalla Capogruppo anche per la controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A., nonché l'esecuzione di una serie di specifiche analisi a cura del Risk Management della controllata volte a controllare l'esposizione della società a determinati fenomeni riconducibili ai rischi operativi (es. indicatori di qualità della rete, indicatori su estinzioni e rinnovi anticipati).
Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, il Gruppo ha adottato il cosiddetto Metodo Base previsto dalla normativa prudenziale.
Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte del Gruppo Bancario, che non siano già stati riportati nella sezione relativa al Gruppo bancario
Nel corso del primo trimestre 2018, il Gruppo Banca IFIS, ha acquisito il 100% del capitale di Cap.Ital.Fin. S.p.A., società specializzata in finanziamenti rimborsabili mediante cessione del quinto dello stipendio e delegazioni di pagamento per pensionati, dipendenti privati, pubblici, statali operante in tutta Italia. Il prezzo inizialmente pagato per la transazione è stato pari a 2,1 milioni di euro, al lordo di eventuali aggiustamenti prezzo da determinarsi e condividere con il venditore in base alle previsioni contrattuali.
| DENOMINAZIONE | DATA OPERAZIONE | (1) | (2) | (3) | (4) |
|---|---|---|---|---|---|
| Cap.Ital.Fin. S.p.A. | 2 febbraio 2018 | 2.100 | 100% | (2.555) | (1.906) |
Legenda:
(1) = costo dell'operazione, soggetto a meccanismo di price adjustment
(2) = Percentuale di interessenza acquisita con diritto di voto nell'assemblea ordinaria
(3) = Risultato della gestione operativa
(4) = Utile/(perdita) netto
I principali dettagli patrimoniali alla data di acquisizione del controllo sono di seguito riportati:
| DATI PATRIMONIALI (in migliaia di Euro) |
30.06.2018 |
|---|---|
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 38.774 |
| Attività fiscali | 1.674 |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | (27.117) |
| Altre passività | (2.762) |
Dal processo di consolidamento è emerso un valore di avviamento provvisoriamente determinato in 700 mila euro, iscritto alla voce "Attività immateriali". Si segnala infatti che, come previsto dal principio contabile IFRS 3, l'allocazione del costo di aggregazione deve essere quantificata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione.
Il 2 luglio 2018 il Gruppo ha completato l'operazione di acquisizione della maggioranza di Credifarma S.p.A., società specializzata nel credito alle farmacie. L'operazione è stata finalizzata attraverso l'acquisizione, da parte di Banca IFIS, della totalità delle quote detenute da UniCredit e da BNL – Gruppo BNP Paribas, pari nel complesso al 32,5% del capitale sociale di Credifarma, seguita dall'acquisizione di una parte dell'attuale quota detenuta da Federfarma per il 21,5% del capitale. Infine, l'istituto ha completato un aumento di capitale riservato a Banca IFIS finalizzato a dotare Credifarma di una solida base patrimoniale ai fini regolamentari e per futuri piani di sviluppo. L'operazione comporta un investimento complessivo – comprensivo dell'aumento di capitale – pari a circa 8,8 milioni di euro.
Nonostante l'operazione di aggregazione aziendale rientrante nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 di cui sopra, durante il semestre non sono state effettuate rettifiche retrospettiche.
In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto dalla Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la procedura per l'operatività con "soggetti collegati", la cui ultima versione è approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 29 giugno 2018. Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.
Nel corso del primo semestre 2018 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.
Al 30 giugno 2018 il Gruppo Banca IFIS è controllato dalla società La Scogliera S.p.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca IFIS S.p.A., dalle società controllate al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o., IFIS Rental Services S.r.l., Cap.Ital.Fin. S.p.A., IFIS NPL S.p.A. e Two Solar Park 2008 S.r.l..
Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per il Gruppo Banca IFIS, comprendono:
Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.
La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di Banca IFIS, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.
Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (4° aggiornamento del 16 dicembre 2015) sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.
| Benefici a breve termine per i dipendenti |
Benefici successivi al rapporto di lavoro |
Altri benefici a lungo termine |
Indennità per cessazione del rapporto di lavoro |
Pagamenti basati su azioni |
|---|---|---|---|---|
| 2.441 | - | 105 | 43 | 252 |
Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli Amministratori per un importo lordo di 1,7 milioni di euro e ai Sindaci per un importo lordo di 152 mila euro.
Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e gli impegni in essere al 30 giugno 2018, distintamente per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.
| Voci di bilancio | Società controllante |
Dirigenti con responsabilità strategica |
Altre parti correlate |
Totale | % su voce di bilancio |
|---|---|---|---|---|---|
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | 6.757 | 6.757 | 1,6% |
| Crediti verso clientela | - | 265 | 5.448 | 5.713 | 0,1% |
| Altre attività | 108.768 | - | - | 108.768 | 35,9% |
| Totale attività | 108.768 | 265 | 12.205 | 121.238 | 1,2% |
| Debiti verso clientela | - | 39 | 3.871 | 3.910 | 0,1% |
| Riserve | - | - | 190 | 190 | 0,0% |
| Totale passività | - | 39 | 4.061 | 4.100 | 0,0% |
| Voci di bilancio | Società controllante |
Dirigenti con responsabilità strategica |
Altre parti correlate |
Totale | % su voce di bilancio |
|---|---|---|---|---|---|
| Interessi attivi | - | - | 135 | 135 | 0,1% |
| Interessi passivi | - | (1) | (2) | (3) | 0,0% |
| Commissioni attive | - | - | 1 | 1 | 0,0% |
| Altre spese amministrative | - | - | (5) | (5) | 0,0% |
I rapporti con la società controllante sono relativi all'applicazione dell'istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di aprile 2016, prevedendo una durata triennale. Banca IFIS ha provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione. In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile di Banca IFIS e della controllata IFIS Rental Services è trasferito alla consolidante La Scogliera S.p.A. che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. In seguito all'esercizio dell'opzione, Banca IFIS ha iscritto un credito netto al 30 giugno 2018 verso la controllante pari a 105,1 milioni di euro e IFIS Rental Services S.r.l. per 3,7 milioni di euro.
I rapporti con i dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a mutui o conti deposito Rendimax o Contomax.
I rapporti con le altre parti correlate che rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca IFIS vedono condizioni applicate allineate a quelle di mercato.
Durante l'anno è proseguita ordinaria attività di factoring a favore di un'impresa amministrata da stretti familiari di membri esecutivi del Consiglio di Amministrazione; l'esposizione del Gruppo Banca IFIS al 30 giugno 2018 risulta pari a 0,4 milioni di euro.
Risulta una posizione classificata fra i crediti in sofferenza per l'importo netto di 1 milione di euro verso un'impresa garantita da stretti familiari di membri del Consiglio di Amministrazione.
Sono inoltre presenti i rapporti verso due entità per cui Banca IFIS detiene una partecipazione superiore al 20% iscritte tra le attività finanziarie disponibili per la vendita per un importo pari a 6,8 milioni di euro.
Tali rapporti sono relativi a finanziamenti per un ammontare pari a 4 milioni di euro.
Venezia - Mestre, 3 Agosto 2018
Per il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg
L'Amministratore Delegato Giovanni Bossi
Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2018 ai sensi dell'art 154-bis, paragrafo 5, del D.Lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art.81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
lo r<luio:\C ;"<" 1',«1;0 ",:1. ~ .. ;"", Ò" GIUp;oo> """J",":Ie, """"i, .. ' .. O:io; all, .. ùib,lc òcll< 10C",.,..;"," ,,:lI<: ''l'o;;U' LO'.J fil«",," """' p.,ll ",·"0\;]1,,
YOI..."" J '&<l'".02Ulo
Di",.,Ic"" .. I. ",duio"" L" "",,",, .. ,, L, ".'.:iI, I, "', .....
L'allegata relazione della società di revisione ed il bilancio consolidato a cui si riferisce sono conformi a quelli che saranno depositati presso la sede legale di Banca IFIS S.p.A. e pubblicati ai sensi di legge; successivamente alla data in essa riportata, EY S.p.A. non ha svolto alcuna procedura di revisione finalizzata ad aggiornare il contenuto della relazione stessa.
EY S.p.A. Via Isanza, 11 37126 Verona Tel: +39 045 8312511 Fax: +390458312550 ey.com
Agli Azionisti di Banca IFIS S.p.A.
Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dallo stato patrimoniale al 30 giugno 2018, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per il periodo chiuso a tale data e dalle relative note illustrative di Banca IFIS S.p.A. e controllate (il "Gruppo Banca IFIS"). Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea. E' nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.
Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n. 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.
Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banca IFIS al 30 giugno 2018 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea.
Verona, 3 agosto 2018
EY S.p.A. Sede Legale: Via Po, 32 - 00198 Roma Capitale Socia le Euro 2.525.000,00 Lv. Iscritta alla S.O. del Registro delle Imprese presso la c.eI.A.A. di Roma Codice fiscale e numero di iscrizione 00434000584 - numero R.E.A. 250904 P.iVA 00891231003 Iscritta al Registro Revisori Legati al n. 70945 Pubblicato sulla G.U. Suppl. 13 -IV Serie Speciale del 17/2/1998 Iscritta all'Albo SpeCiale clelle società di revisione Consob al proCJI-essivo n. 2 delibera n.lGB31 del 16/7/1997
Building tools?
Free accounts include 100 API calls/year for testing.
Have a question? We'll get back to you promptly.