AI Terminal

MODULE: AI_ANALYST
Interactive Q&A, Risk Assessment, Summarization
MODULE: DATA_EXTRACT
Excel Export, XBRL Parsing, Table Digitization
MODULE: PEER_COMP
Sector Benchmarking, Sentiment Analysis
SYSTEM ACCESS LOCKED
Authenticate / Register Log In

Banca Ifis

Annual Report Mar 28, 2019

4153_10-k_2019-03-28_9eabfb69-81d0-4be6-aa9b-099022e40466.pdf

Annual Report

Open in Viewer

Opens in native device viewer

Lettera del Presidente agli Azionisti.

Gentili Azionisti,

il 2018 è stato un anno che ha richiesto perizia e senso di responsabilità. Le nubi che si sono progressivamente addensate sull'economia hanno in parte condizionato i comportamenti delle banche italiane, e tra queste, nonostante le marcate differenze, anche di Banca IFIS. Abbiamo tuttavia continuato con incessante determinazione a finanziare l'economia reale controllando i rischi, consapevoli di essere dalla parte della soluzione dei problemi. Le imprese del Paese, soprattutto le più piccole, necessitano di più credito; senza credito sarà più difficile per queste recuperare terreno e riprendere a crescere.

E' stato anche l'anno delle integrazioni in Banca IFIS di attività collegate, tanto che oggi sono diventate più di 1700 le persone che partecipano al Progetto: si sono unite il credito al consumo con la cessione del quinto a supporto dei debitori in difficoltà che intendano sistemare la propria posizione in modo sostenibile; il finanziamento specialistico alle farmacie; la gestione del credito deteriorato con garanzia immobiliare e corporate che si affianca all'investimento e alla gestione nel settore retail non garantito, ove la Banca con 1,2 milioni di debitori ha da tempo una posizione di leadership nel mercato italiano, che richiede un approccio responsabile e attento.

Come sempre l'azione della Banca si caratterizza per il forte controllo della redditività corretta per il rischio; della liquidità e del capitale assorbito. Continueremo a portare ai nostri clienti le soluzioni di cui necessitano in modo veloce, chiaro, trasparente, con l'obiettivo di garantire loro la migliore esperienza nel dialogo con l'Istituto. Per questo i servizi digitali e la semplificazione sono essenziali e su questi stiamo investendo.

É opportuno inoltre fare presente come il percorso di graduale crescita è destinato ad essere confermato nel medio/lungo termine, all'interno di un percorso di consolidamento delle recenti acquisizioni e di valorizzazione integrata delle diverse aree che compongono la Banca. Il disegno imprenditoriale del futuro dell'Istituto va di pari passo con un adeguato e consapevole accompagnamento sotto il profilo dei ratio regolamentari.

Ancora una volta proponiamo un dividendo in crescita a conferma di una solidità che si radica nel tempo e che consente di gratificare gli Azionisti.

Nel lasciare la parola all'Amministratore Delegato, desidero ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a fare di Banca IFIS, con la fiducia ed il lavoro, ciò che è diventata: gli Azionisti, i Clienti, i Fornitori, i Collaboratori ed il Management. Anche il 2019 si presenta ricco di sfide e di progetti e voglio augurare al Gruppo Banca IFIS un 2019 di rafforzamento nella continuità con grande lavoro e risultati di qualità.

Sebastien Egon Fürstenberg, Presidente Banca IFIS

Sebastien Egon Fürstenberg Presidente

Lettera dell'Amministratore Delegato agli Azionisti.

Gentili Azionisti,

Quando oltre un anno fa ci incamminavamo nei primi mesi del 2018 non pensavamo di dover assistere ad una fase così articolata per lo sviluppo dell'economia del nostro Paese. Dall'estate la percezione del rischio sui mercati internazionali verso l'Italia è mutata, proprio quando gli allentamenti nella politica monetaria sembravano prossimi a venire meno mentre crescevano le incertezze geopolitiche, da Brexit al timore di aspri confronti commerciali.

Nella seconda parte dell'anno abbiamo dovuto confrontarci con una contrazione, seppur contenuta, nel Prodotto Interno Lordo, che potrebbe in parte continuare anche nel 2019. La Banca è presente da un lato nel supporto alle PMI, e ci piace leggere nell'acronimo PMI la nostra vocazione a favore delle Piccole e Micro Imprese; dall'altro nel recupero del credito deteriorato ove offre soluzioni sostenibili ai debitori in difficoltà. Entrambi i comparti sono stati e saranno incisi dal rallentamento economico.

Con consapevolezza la Banca sta svolgendo il suo ruolo di supporto alle piccole imprese e alle famiglie, e continua a dotarsi di mezzi e strumenti idonei per continuare in quest'opera, consapevole com'è dell'esigenza di essere e di venire percepita stabilmente come un elemento positivo per l'intero ambiente con il quale giornalmente dialoga.

Nel 2018 abbiamo lavorato molto per dotare il nostro sistema e i nostri clienti di nuove soluzioni e di ulteriori strumenti per fare meglio. Nel 2019 consolideremo il lavoro fatto e svilupperemo ulteriormente le nostre capacità di essere un punto di forza per il mercato, crescendo e migliorando ulteriormente.

E anche per il 2019 gli obiettivi sono in continuità con quanto già fatto: sinergie, semplificazione, valorizzazione ed innovazione continueranno a ritmo incessante.

Abbiamo voluto crescere guardando con attenzione ai risultati; all'ambiente sul quale si materializza la nostra azione; allo sviluppo delle persone che condividono il progetto di Banca IFIS e che incessantemente si adoperano per dare il meglio. Questa squadra, queste persone, sono contemporaneamente una ricchezza e un elemento essenziale della nostra azione. L'attività, la creatività, l'intelligenza e la passione che voi persone di Banca IFIS ogni giorno mostrate, è stata, è e sarà sempre il motore più importante della nostra evoluzione.

Giovanni Bossi, Amministratore Delegato Banca IFIS

Giovanni Bossi Amministratore Delegato

Indice

Dichiarazione non finanziaria consolidata
6
Premessa metodologica
7
01.1. Il Gruppo Banca IFIS
8
01.2. L'analisi di materialità
19
01.3. IFIS integrity
25
01.4. IFIS customers
38
01.5. IFIS people
50
01.6. IFIS responsability
69
Nota metodologica 73
Relazione della società di revisione indipendente alla dichiarazione consolidata di
carattere non finanziario
79
Relazione sulla gestione del Gruppo 83
02.1. Note introduttive alla lettura dei numeri 84
02.2. Highlights 86
02.3. KPI di Gruppo 87
02.4. Contesto 88
02.5. Risultati per settore di attività 91
02.6. Evoluzione Trimestrale Riclassificata 94
02.7. Dati storici del Gruppo
96
02.8. IAP –
Indicatori Alternativi di Performance
97
02.9. Impatti modifiche normative
99
02.10. Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo
100
02.11. Aggregati patrimoniali ed economici di Gruppo 118
02.12. Principali rischi e incertezze 133
02.13. L'azione Banca IFIS 133
02.14. Fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio
136
02.15. Fatti di rilievo successivi alla chiusura dell'esercizio
137
02.16. Evoluzione prevedibile della gestione
138
02.17. Altre informazioni 139
Schemi di Bilancio Consolidato 142
03.1. Stato patrimoniale Consolidato
143
03.2. Conto Economico Consolidato 144
03.3. Prospetto della redditività Consolidata Complessiva 145
03.4. Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 2018
146
03.5. Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 2017
147
03.6. Rendiconto Finanziario Consolidato
148
Nota Integrativa consolidata
149
04.1. Parte A –
Politiche contabili
150
04.2. Parte B -
Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
188
04.3. Parte C -
Informazioni sul conto economico consolidato
218
04.4. Parte D –
Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva
233
04.5. Parte E -
Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
234
04.6. Parte F -
Informazioni sul patrimonio consolidato
284
04.7. Parte G -
Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda
289
04.8. Parte H -
Operazioni con parti correlate
291
04.9. Parte I -
Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
293
04.10. Parte L –
Informativa di settore
294
Informativa al pubblico stato per settore
298
Attestazioni
300
06.1. Attestazione del Dirigente preposto
301
06.2. Relazione del collegio sindacale 302
06.3. Relazione della società di revisione al bilancio consolidato 310

01 Dichiarazione non finanziaria consolidata

Premessa metodologica

Il D. Lgs. 254/2016 (o Decreto), con il quale l'Italia ha recepito la Direttiva 2014/95/UE1 , ha introdotto nell'ordinamento italiano l'obbligo, per le società o gruppi di grandi dimensioni e per gli enti di interesse pubblico2 , di rendicontare i temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione attiva e passiva, ove siano rilevanti per ciascuna impresa alla luce delle proprie attività e caratteristiche.

Tali soggetti sono tenuti alla redazione di una Dichiarazione Non Finanziaria qualora durante l'esercizio finanziario abbiano avuto, in media, un numero di dipendenti superiore a cinquecento e, alla data di chiusura del bilancio, abbiano superato almeno uno dei seguenti limiti dimensionali: totale dello stato patrimoniale superiore a 20 milioni di euro e/o totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiore a 40 milioni di euro.

In quanto ente di interesse pubblico con le caratteristiche dimensionali previste per l'applicazione della normativa, il Gruppo Banca IFIS pubblica – a partire dall'esercizio 2017 – una Dichiarazione Non Finanziaria consolidata in conformità con quanto previsto dal Decreto.

Tale impegno rappresenta la naturale evoluzione del percorso che ha portato ad integrare su base volontaria l'informativa societaria con informazioni relative all'approccio del Gruppo alla sostenibilità già nell'introduzione al Bilancio Consolidato 2016.

La Dichiarazione Non Finanziaria relativa all'esercizio 2018 viene redatta a livello consolidato dalla Capogruppo Banca IFIS S.p.A. e include tutte le società consolidate integralmente nel perimetro del Bilancio Consolidato3 (nel documento, i termini "Banca IFIS" o "Capogruppo" indicano la sola società Banca IFIS, mentre i termini "Gruppo Banca IFIS" o "Gruppo" identificano l'intero perimetro di consolidamento).

Si rinvia alla Nota metodologica all'interno del documento per ulteriori informazioni sulla metodologia di rendicontazione adottata, sulle modalità di calcolo degli indicatori e le eventuali assunzioni adottate e sul processo seguito per la stesura della Dichiarazione Non Finanziaria 2018.

1 "Direttiva 2014/95/UE recante modifica alla Direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni"

2 Si intendono per "Enti di Interesse Pubblico" gli enti indicati all'articolo 16, comma 1, del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39, cioè: le società italiane emittenti valori mobiliari ammessi alla negoziazione su mercati regolamentati italiani e dell'Unione europea; le banche; le imprese di assicurazione di cui all' articolo 1, comma 1, lettera u), del codice delle assicurazioni private; le imprese di riassicurazione di cui all' articolo 1, comma 1, lettera cc) , del codice delle assicurazioni private, con sede legale in Italia, e le sedi secondarie in Italia delle imprese di riassicurazione extracomunitarie di cui all'articolo 1, comma 1, lettera cc -ter ), del codice delle assicurazioni private.

3 Per il dettaglio delle società presenti nel perimetro di consolidamento si rinvia alla parte A - Politiche Contabili della Nota integrativa consolidata al Bilancio consolidato

01.1. Il Gruppo Banca IFIS

01.1.1. Profilo del Gruppo

Highlights 2018

Struttura societaria al 31/12/2018

100% IFIS NPL S.p.A.
Intermediario iscritto all'Albo
ex art. 106 TUB
100% IFIS Finance Sp. Z o.o.
Polonia
BANCA IFIS 70% Credifarma S.p.A.
Intermediario iscritto all'Albo
ex art. 106 TUB
100% Cap.Ital Fin S.p.A.
Intermediario iscritto all'Albo
ex art. 106 TUB
100% IFIS Rental Services S.r.
Equipment Finance - Operating Leasing
100% Two Solar Park S.p.A.
Società industriale

Business e marchi

Gli attuali marchi attraverso cui il Gruppo Banca IFIS opera finanziando l'economia reale sono:

Banca IFIS Impresa, è la realtà del Gruppo Banca IFIS che sostiene la crescita delle Piccole, Medie, Micro Imprese italiane con soluzioni di credito specializzate: factoring, leasing, finanziamenti medio e lungo termine e corporate finance. Opera sia nel mercato italiano sia internazionale, in primis nel mercato polacco grazie alla controllata IFIS Finance, specializzata in servizi di factoring (import/export).

Banca IFIS Pharma, è dedicata al sostegno dei fornitori delle ASL, ovvero aziende che vantano dei crediti verso il Sistema Sanitario e vogliono tutelarsi dal rischio di ritardato nei pagamenti attraverso la cessione di questi in regime di pro-soluto.

Credifarma S.p.A. è la finanziaria di riferimento per le farmacie, nata da un'idea di Federfarma (Federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani), che coniuga l'esperienza di quest'ultima alle competenze del Gruppo Banca IFIS. Dal 1987 offre alle farmacie anticipo DCR e altri strumenti di finanziamento per far fronte alle esigenze della propria attività e per lo sviluppo del business. Credifarma è partecipata per il 70% dal Gruppo Banca IFIS e per il 30% da Fedefarma.

IFIS NPL S.p.A. è una società appartenente al Gruppo Banca IFIS dedicata alla acquisizione e gestione dei portafogli di crediti non-performing, sia per quanto riguarda asset di proprietà, sia per asset di terzi. L'obiettivo di IFIS NPL è di trasformare il maggior numero di asset in posizioni ri-performanti grazie ai numerosi canali di gestione e al know-how pluriennale che ne contraddistingue l'operato.

IFIS NPL è l'evoluzione del settore NPL del Gruppo Banca IFIS, diventata Società Per Azioni dal 1° luglio 2018: un cambiamento societario strategico, volto a cogliere in maniera ancora più capillare le opportunità di business future.

Credifamiglia è l'area di IFIS NPL dedicata alla trasformazione dei debiti finanziari in maniera stragiudiziale, grazie alle competenze e all'alta professionalità sviluppata dagli operatori di quest'area. L'obiettivo è quello di offrire una consulenza personalizzata e supporto per individuare la soluzione più sostenibile per risolvere la posizione debitoria, attraverso: call center, rete interna, rete esterna.

Cap. Ital. Fin. S.p.A. è un intermediario finanziario appartenente al Gruppo Banca IFIS con forte esperienza nell'erogazione della cessione del quinto dello stipendio/pensione, delegazione di pagamento e nell'attività distributiva di prodotti finanziari quali mutuo e prestito personale. Capitalfin S.p.A. è iscritta all'Albo degli intermediari finanziari di cui all'art. 106 del D. Lgs. n. 385/93 al n. 212. Società con socio unico Banca IFIS S.p.A;

Fast Finance si occupa delle attività connesse al settore dei crediti erariali: gestione degli incassi di imposte dirette e indirette e di crediti fiscali sia in bonis che generati da procedure concorsuali.

Rendimax conto deposito e Contomax sono i due strumenti di raccolta retail, gestionalmente classificati nel Segment di bilancio "Governance & Servizi". Nello specifico, rendimax conto deposito è la soluzione online ad alto rendimento per privati, imprese e per procedure fallimentari mentre contomax è il conto corrente crowd online gratuito.

.

Rendimax assicurazioni è una piattaforma e-commerce che offre soluzioni assicurative pay-per-use, innovative e acquistabili totalmente online. I prodotti attualmente disponibili riguardano: viaggi, sport, montagna, vita in città, casa e animali.

Il Gruppo Banca IFIS è un player attivo nello specialty finance con oltre 1.600 dipendenti. Le principali attività di business riguardano i servizi e le soluzioni di credito alle imprese e l'acquisizione/gestione dei portafogli di crediti deteriorati.

Fondata nel 1983 da Sebastien Egon Fürstenberg, attuale presidente, Banca IFIS è quotata dal 2003 nel segmento STAR di Borsa Italiana (IF:IM).

Da operatore specializzato nel factoring, passando attraverso un programma di diversificazione delle fonti di raccolta, si evolve a banca relazionale per le esigenze di finanziamento e servizio delle piccole e medie imprese. La strategia di ampliamento della gamma prodotti ha portato il Gruppo ad accedere al comparto dei crediti di difficile esigibilità, ora gestito da IFIS NPL S.p.A.

In seguito all'acquisizione di GE Capital Interbanca, il Gruppo Banca IFIS entra anche nel business del leasing, lending a medio termine e della finanza strutturata.

Visione e valori

IFIS Vision

Banca IFIS è convinta che solo una banca che apporti valore al lavoro di tutti gli attori dell'economia, e che nel contempo sappia trarre il giusto profitto dalla sua azione, abbia la capacità per poter guardare avanti progettando il proprio futuro. Fondamentali nel modo di operare di Banca IFIS sono i tre pilastri su cui è fondato il lavoro del Gruppo e tutti i business: controllo della redditività corretta per il rischio, della liquidità e del capitale assorbito.

IFIS Mission

Utilizzare al meglio il capitale e la liquidità della Banca per consentire a imprese e famiglie, anche in difficoltà, di ottimizzare le disponibilità finanziarie. Costituire l'operatore italiano di riferimento nel supporto finanziario alle micro, piccole e medie imprese italiane, anche a livello internazionale. Consentire al più alto numero possibile di debitori il rientro nell'insieme dei soggetti finanziariamente credibili. Dare valore ai risparmi di privati e aziende con proposte trasparenti e affidabili.

Valori

Strategia

Il Gruppo Banca IFIS persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato del credito che viene offerto alle piccole e medie imprese. In questo ambito il Gruppo si prefigge di ampliare la propria quota di mercato nei segmenti del credito commerciale, anche nei confronti di soggetti con fabbisogni specialistici come le farmacie, del leasing, del credito fiscale e di quello di dubbia esigibilità, tramite l'offerta di servizi finanziari di alta qualità, elevato livello di personalizzazione, controllo del rischio di credito e redditività coerente con la qualità offerta. La Banca, dal punto di vista organizzativo, intende continuare nel piano di progressivo efficientamento dopo la semplificazione societaria, già attuata con la fusione di IFIS Factoring, Interbanca e IFIS Leasing.

In relazione all'attività di acquisizione e gestione dei crediti di dubbia esigibilità, è stato completato il conferimento ad IFIS NPL S.p.A. dell'intera attività dell'area NPL di Banca IFIS. A seguito dell'acquisizione del servicer FBS S.p.A, avvenuta a gennaio 2019, prende ora forma un polo dedicato al credito deteriorato in grado di offrire una completa gamma di servizi e investimenti nel settore. Obiettivo della presenza del Gruppo Banca IFIS nel comparto sarà quello di continuare la crescita nell'acquisizione e gestione del credito deteriorato anche ampliando la presenza a settori e modalità in precedenza scarsamente o per nulla presidiati, generando valore tramite la migliore gestione dei portafogli deteriorati. Il Gruppo si candida così a svolgere la funzione della Asset Management Company italiana privata ma di rilievo sistemico e aperta a collaborazioni ed integrazioni. Al fine di integrare l'offerta del Gruppo è in corso di implementazione tramite Cap.Ital.Fin S.p.A., società acquisita nel 2018 che opera nel mercato dei finanziamenti retail attraverso la cessione del quinto della pensione, dello stipendio e la delegazione di pagamento, l'affiancamento dell'offerta per i debitori che desiderano risolvere in modo sostenibile la propria posizione.

SOLIDITA SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO
MANTENIMENTO DI LIVELLI DI SOLVENCY ELEVATI
PATRIMONIALIZZAZIONE DONEA A SOSTENERE LA CRESCITA DELLA BANCA
LIQUIDITA DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI DI FINANZIAMENTO
FUNDING LEGATO ALLA RACCOLTA RETAIL ED ALLE ATTIVITA STANZIABILI
PER IL RIFINANZIAMENTO PRESSO L'EUROSISTEMA
ADEGUAMENTO DELLA DURATA FINANZIARIA DELLA RACCOLTA A QUELLA DEGLI IMPIEGH
REDDITIVITA
SOSTENIBILE
IMPIEGHI AD ELEVATO RENDIMENTO CORRETTO PER IL RISCHO
CRESCITA DELLA REDDITIVITÀ, IN VALORE ASSOLUTO, PER TUTTI I SETTORI DELLA BANCA
SCELTA DI MPIEGO DELLE RISORSE IN BASE AL RENDIMENTO CORRETTO PER IL RISCHIO

Governance e presidio dei rischi

Governance

Banca IFIS è Capogruppo del Gruppo Banca IFIS e adotta il modello tradizionale di amministrazione e controllo, ritenendolo per la propria concreta realtà il più idoneo ad assicurare l'efficienza della gestione e l'efficacia dei controlli.

Nel modello adottato da Banca IFIS:

  • la funzione di supervisione strategica è svolta dal Consiglio di Amministrazione;
  • l'Organo con funzione di gestione è stato individuato nell'Amministratore Delegato. Alla funzione di gestione partecipa il Direttore Generale;
  • la funzione di controllo è svolta dal Collegio Sindacale.

Per informazioni dettagliate sulla composizione e i compiti degli organi sociali e sulle politiche relative si rinvia alla Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari 2018.

Il sistema dei controlli interni e gestione dei rischi

Il sistema dei controlli interni del Gruppo Banca IFIS è costituito dalle regole, dalle procedure e dalle strutture organizzative che mirano ad assicurare, tra gli altri, il rispetto delle strategie aziendali, l'efficacia ed efficienza dei processi aziendali e la conformità delle operazioni con la legge, la normativa di vigilanza, le politiche, le procedure e i codici di condotta adottati dal Gruppo. Tutte le attività aziendali sono oggetto di controlli da parte delle stesse funzioni o Aree di business owner dei diversi processi e attività (controlli di linea o di primo livello) e di controlli da parte delle funzioni preposte di secondo livello (Risk Management, Compliance e Antiriciclaggio) e di terzo livello (Internal Audit).

Il Risk Management identifica i rischi ai quali la Capogruppo e le società del Gruppo sono esposte e provvede alla misurazione e al monitoraggio periodico degli stessi attraverso specifici indicatori di rischio, pianificando le eventuali azioni di mitigazione per i rischi rilevanti. L'obiettivo è garantire una visione olistica e integrata dei rischi cui il Gruppo è esposto, assicurando un'adeguata informativa agli organi di governo. Le attività del Risk Management sono oggetto di periodica rendicontazione agli organi aziendali tramite il Tableau de Bord, e, ove previsto, anche alla Banca d'Italia e alla Consob.

La struttura complessiva di governo e gestione dei rischi a livello di Gruppo è disciplinata nel Risk Appetite Framework e nei documenti che ne discendono, tenuti costantemente aggiornati in base alle evoluzioni del quadro strategico del Gruppo stesso. Con riferimento alle evoluzioni societarie del Gruppo si segnala che viene prontamente avviato un percorso di allineamento ed integrazione delle metodologie di governo e gestione dei rischi, nel rispetto delle specificità dei singoli business.

In particolare, Banca IFIS ha definito una Tassonomia dei Rischi all'interno della quale sono descritte le logiche seguite nell'identificazione dei rischi attuali e/o potenziali a cui il Gruppo potrebbe essere esposto nel conseguire i propri obiettivi strategici e, per ciascuna tipologia, gli strumenti di prevenzione e mitigazione previsti.

La Capogruppo effettua una prima identificazione dei rischi partendo dalla lista di rischi minimi identificati dalla normativa di vigilanza e ampliandola con ulteriori rischi significativi emersi dall'analisi del modello di business e dei mercati di riferimento in cui operano le diverse società del Gruppo, delle prospettive strategiche, delle modalità operative e delle caratteristiche degli impieghi e delle fonti di finanziamento.

L'individuazione dei rischi e l'aggiornamento periodico della tassonomia dei rischi sono frutto di un lavoro congiunto delle funzioni di Controllo di secondo livello (Risk Management, Compliance, Antiriciclaggio) e di terzo livello (Internal Audit), che annualmente si riuniscono ed esaminano, sulla base dei risultati della gestione dei rischi dell'anno precedente, l'eventuale introduzione di nuovi eventi di rischio e/o una variazione nella valutazione dei rischi potenziali. L'Organismo di Vigilanza ha il compito di identificare e monitorare adeguatamente i rischi di cui al D. Lgs. 231/2001 assunti o assumibili rispetto ai reali processi aziendali, tenendo costantemente aggiornata la mappatura delle aree di rischio e dei "processi sensibili".

Il Comitato Controllo e Rischi, composto da membri del Consiglio di Amministrazione scelti tra gli Amministratori non esecutivi, la maggioranza dei quali indipendenti, ha il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

Le attività di controllo effettuate dalla Compliance (controlli continuativi e verifiche), individuate sulla base della pianificazione approvata dal Consiglio di Amministrazione, mirano a verificare l'efficacia delle misure organizzative richieste, proposte e attuate ai fini della gestione del rischio di non conformità, pertanto si applicano a tutti gli ambiti in cui sussiste tale rischio. Gli esiti dei controlli sono formalizzati in relazioni che vengono condivise con le strutture aziendali competenti, alle quali è richiesto di fornire riscontro sulle azioni di rimedio individuate e sulla tempistica di realizzazione. Tali adempimenti sono soggetti al monitoraggio della funzione e alla rendicontazione periodica agli organi aziendali tramite il Tableau de Bord, e, ove previsto, anche alla Banca d'Italia e alla Consob.

Riguardo alle normative per cui sono già previsti presidi specializzati (es: sicurezza sul lavoro o trattamento dei dati personali), i compiti della Compliance possono essere graduati stabilendo, ad esempio, un coordinamento metodologico da parte dell'unità organizzativa, affinché questa possa fornire agli Organi aziendali una visione complessiva dell'esposizione al rischio di non conformità. La Compliance è comunque responsabile, in collaborazione con i presidi specialistici identificati, almeno della definizione delle metodologie di valutazione del rischio di non conformità, dell'individuazione delle relative procedure e della verifica della loro adeguatezza.

La Compliance opera con due modalità di approccio:

  • ex ante: consulenza a supporto del business, sia pianificata a monte, su ambiti normativi identificati e aggiornati con approccio risk-based e in linea con il Piano Strategico del Gruppo, sia "a chiamata" per specifiche esigenze (es. nuovi prodotti o nuove attività);
  • ex post: verifiche di conformità come previsto dal Piano di compliance annuale e controlli continuativi, i cui risultati vengono condivisi con le funzioni interessate, riportati al CdA nel Tableau de Bord e comunicati a Banca d'Italia.

Inoltre, ogni volta in cui venga dato avvio ad un progetto rilevante (come acquisizioni, lancio di nuovi prodotti, avvio di nuove attività), Compliance partecipa attivamente fornendo indicazioni anche operative sulla gestione corretta del rischio di non conformità, ad esempio in termini di presidi e controlli da istituire, normative di cui tenere conto, azioni di monitoraggio da attivare.

Per sviluppare una cultura diffusa basata sul principio di legalità, che coinvolga l'organizzazione a tutti i livelli, nel 2018 sono stati effettuati aggiornamenti e gestiti programmi di formazione per i dipendenti del Gruppo, al fine di assicurare l'acquisizione e lo sviluppo delle competenze necessarie per il rispetto di obblighi di legge, regole interne e normative di settore. Compliance informa le strutture interessate delle evoluzioni normative ritenute rilevanti, attua interventi formativi in autonomia o dà stimolo all'attivazione di eventi formativi più estesi con il coinvolgimento delle Risorse Umane.

L'Antiriciclaggio effettua controlli sistematici di secondo livello in relazione al rischio di riciclaggio, volti a verificare la corretta applicazione delle procedure ai processi operativi, e produce Key Risk Indicator rappresentativi degli elementi di rischio più significativi da tenere sotto monitoraggio. L'esito delle verifiche effettuate e il piano di azione sono condivisi con il Management di riferimento. Tali controlli e indicatori sono inoltre esposti trimestralmente nel Tableau de Bord e portati all'attenzione del Consiglio di Amministrazione e, ove previsto, anche alla Banca d'Italia.

L'attività di revisione condotta da Internal Audit è trasversale a tutti i processi e consiste nel controllo periodico della corretta applicazione di tutte le politiche, procedure e prassi operative vigenti nella Banca, al fine di individuare eventuali andamenti anomali o violazioni della regolamentazione interna e di valutare la funzionalità del sistema dei controlli interni nel suo complesso.

Internal Audit opera sulla base della pianificazione approvata dal Consiglio di Amministrazione, oltre a effettuare interventi non pianificati in funzione di specifiche necessità. Gli esiti degli audit vengono condivisi con l'unità organizzativa di riferimento e con le funzioni di controllo di secondo livello, che vengono coinvolte per conoscenza o per competenza a seconda dei casi, e inviati a Collegio Sindacale e Comitato Controllo e Rischi. Internal Audit si relaziona con gli Organi aziendali, in particolare tramite la presentazione di specifiche rendicontazioni (Relazioni annuali e Tableau de Bord trimestrali) che, ove previsto, sono oggetto di trasmissione anche alla Banca d'Italia o alla Consob.

Il valore dell'etica: Il Codice Etico

Banca IFIS aderisce alle finalità e alle indicazioni del Codice di Autodisciplina delle Società Quotate in Borsa Italiana ed è dotata di un sistema di governance in linea con i principi contenuti nello stesso e con le raccomandazioni formulate dalla Consob in materia nonché, in generale, con le best practice, il cui obiettivo è garantire adeguate ripartizioni di responsabilità e poteri attraverso un corretto equilibrio tra funzioni di gestione e di controllo.

In ottemperanza alle disposizioni del Decreto legislativo 231/2001 in materia di "Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica" il Gruppo Banca IFIS rende disponibili il Codice Etico e il regolamento dell'Organismo di Vigilanza.

Il Codice Etico, aggiornato per l'ultima volta il 22 dicembre 2016, enuncia l'insieme di diritti, doveri e responsabilità delle società del Gruppo rispetto a tutti i soggetti con i quali entra in relazione, quindi stabilisce le regole di condotta che devono essere tenute presenti nella

quotidianità del lavoro e fissa standard di riferimento e norme comportamentali mirate a rinforzare i processi decisionali aziendali e ad orientare la condotta di tutti i collaboratori.

In linea con i principi previsti dal Codice Etico, tutte le persone del Gruppo devono mantenere un comportamento eticamente corretto nei rapporti con colleghi, clienti, debitori, fornitori, concorrenti e istituzioni pubbliche. Non sono accettabili comportamenti illegali o eticamente scorretti, anche con riferimento a disposizioni di legge, codici e regolamenti adottati dal Gruppo.

Il modello di gestione aziendale

Banca IFIS, con la volontà di assicurare condizioni di trasparenza e correttezza nella conduzione dell'attività aziendale, a tutela del proprio ruolo istituzionale e della propria immagine, delle aspettative degli azionisti e di coloro che lavorano per e con la Banca, ha scelto di adottare un modello organizzativo e di gestione in linea con quanto previsto dal D. Lgs. 231/2001.

Si tratta di un complesso organico di principi, regole, disposizioni, schemi organizzativi e connessi compiti e responsabilità funzionale alla realizzazione e alla diligente gestione di un sistema di controllo e monitoraggio delle attività sensibili al fine della prevenzione della commissione dei reati previsti dal D.Lgs. 231/2001. Il Modello – adottato nel 2004 e mantenuto costantemente allineato alle novità normative − si inserisce nel più ampio sistema di controllo costituito principalmente dal Sistemi dei Controlli Interni e dalle regole di Corporate Governance di Banca IFIS. Analoga impostazione è applicata, od è in corso di applicazione, dalle società del Gruppo.

Banca IFIS, ritenendo inoltre che il modello organizzativo e di gestione costituisca parte fondamentale degli strumenti di politica aziendale di Gruppo, estende gli strumenti organizzativi di cui al Modello organizzativo adottato dalla Banca, per quanto applicabili, alle Società controllate dalla stessa. A tal fine è prevista una specifica funzione di supporto metodologico, a cura della Unità di Organizzazione della Capogruppo, per le attività di tutti gli Organismi di Vigilanza del Gruppo con il compito di uniformare l'impostazione dei modelli organizzativi adottati o in corso di adozione da parte delle società controllate, aggiornare o predisporre i regolamenti degli Organismi di vigilanza e garantire il monitoraggio delle eventuali novità normative di rilievo, nonché di assistere l'Organismo di Vigilanza della Capogruppo nella funzione di impulso e coordinamento a quest'ultimo spettante in tema di responsabilità ex D.Lgs. 231/2001 nei confronti delle altre società del Gruppo.

Il Modello di Organizzazione, gestione e controllo ex D. Lgs. 231/2001 ricomprende, tra le fattispecie di illecito previste, anche tipologie di reato strettamente connesse a temi non finanziari, come reati societari (corruzione attiva e passiva), reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro, nonché reati ambientali e reati connessi alla tratta e allo sfruttamento di persone e all'impiego di cittadini stranieri il cui soggiorno è irregolare.

Modello Organizzativo - Responsabilità

Il compito di vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei Modelli Organizzativi è affidato all'Organismo di Vigilanza della Capogruppo e agli Organismi di Vigilanza delle controllate ove presenti, dotati di autonomi poteri di iniziativa e controllo.

Una funzione fondamentale di coordinamento e integrazione, nonché di garanzia del mantenimento dei necessari flussi informativi da parte degli Organismi di Vigilanza delle società del Gruppo, è attualmente svolta dal Responsabile dell'Internal Audit di Banca IFIS, componente di tutti gli Organismi di Vigilanza.

Secondo il principio di "materialità" i temi potenzialmente rilevanti ai fini della rendicontazione non finanziaria sono quelli che riflettono gli impatti economici sociali e ambientali di un'impresa e/o che possono influenzare significativamente le decisioni dei suoi stakeholder1 .

Il processo realizzato per l'aggiornamento dell'analisi di materialità è stato sviluppato con la finalità di soddisfare pienamente le richieste dello Standard GRI e le indicazioni normative, in primis contenute nel D.Lgs. 254/2016 (o Decreto) e nella Comunicazione della Commissione Europea "Gli orientamenti sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario" (2017/C 215/01).

Il processo di analisi di materialità prevede tre fasi:

  • identificazione dei temi rilevanti;
  • prioritizzazione dei temi e definizione della matrice di materialità;
  • validazione della matrice di materialità.

Identificazione dei temi rilevanti

Il Gruppo Banca IFIS ha aggiornato la "long list" 2017 dei temi rilevanti per il Gruppo Banca IFIS, anche a partire da un'analisi di benchmark dei temi materiali rendicontati nel 2017 dai principali player del settore bancario italiano e estero.

In dettaglio, i temi sono ricondotti in continuità con l'esercizio precedente - a sei macro-ambiti di cui cinque coincidenti con gli ambiti richiesti dal Decreto. Il sesto ambito – relativo ai "temi di business" – racchiude quei temi che, anche se non richiesti espressamente dal Decreto, sono risultati potenzialmente rilevanti ai fini della dichiarazione non finanziaria sia dal punto di vista del Gruppo sia dal punto di vista esterno. Infine, i temi sono connessi ai quattro pilastri della sostenibilità di Banca IFIS, che costituiscono i successivi capitoli della presente dichiarazione.

Rispetto all'esercizio precedente – nell'ambito di un percorso progressivo che porti a realizzare una matrice di materialità che rappresenti nella maniera più efficace le strategie, attività del Gruppo ed i relativi impatti - i 44 temi rilevanti identificati nel 2017 sono stati aggregati in 20 macro-tematiche. I temi legati alla governance e al sistema dei controlli interni sono stati considerati come pilastri per garantire la sana e prudente gestione del Gruppo e pertanto non sono stati considerati singolarmente all'interno del processo di analisi di materialità, ma sono descritti all'interno della DNF.

Prioritizzazione dei temi e definizione della matrice di materialità

Secondo la Comunicazione della Commissione Europea ciascuna impresa valuta – tra i temi potenzialmente significativi per la propria realtà – quali siano rilevanti ai fini della disclosure non finanziaria, sulla base di una propria analisi della misura in cui tali informazioni siano importanti per la comprensione dell'andamento dell'impresa, dei suoi risultati, della sua situazione e dell'impatto della sua attività. Tale valutazione della rilevanza dovrebbe tener conto tanto di fattori interni quanto di fattori esterni.

Anche i GRI Sustainabiltity Reporting Standards suggeriscono di considerare una combinazione di fattori interni ed esterni nella valutazione della rilevanza dei diversi temi, e suggeriscono diversi "test di materialità" da tenere in considerazione.

In linea con questi riferimenti, per prioritizzare i temi potenzialmente rilevanti e identificare quelli da trattare all'interno della Dichiarazione Non Finanziaria 2018, sono stati raccolti diversi elementi utili per valutare due dimensioni della rilevanza:

  • Rilevanza interna, indagata attraverso incontri con le principali funzioni aziendali al fine di valutarne la rilevanza strategica per il Gruppo Banca IFIS e la possibilità di generare impatti;
  • Rilevanza esterna, attraverso una "valutazione mediata" degli interessi e delle aspettative dei principali stakeholder mediante incontri con le principali funzioni aziendali maggiormente coinvolte (Clienti; Dipendenti; Azionisti, investitori e analisti; Agenti; Autorità di vigilanza; Comunità), anche attraverso l'analisi degli esiti di iniziative di ascolto e coinvolgimento già realizzate.

1Y18

1 GRI 101 Foundation

In entrambi i casi i temi sono stati valutati attraverso una scala 1-5, dove il valore 1 indica uno scarso interesse attribuito al tema e il valore 5 esprime il massimo interesse.

Inoltre, presa a riferimento la Comunicazione 2017/C 215/01 della Commissione Europea: «Orientamenti sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario», secondo cui nell'identificazione e valutazione dei temi rilevanti è opportuno considerare diversi fattori – in aggiunta alla valutazione di rilevanza interna ed esterna – sono state realizzate le seguenti attività di analisi desk per integrare le valutazioni dirette dei manager di Banca IFIS («ponderazione»). In dettaglio sono state analizzate:

  • politiche, procedure formalizzate, presidi organizzativi;
  • principali rischi legati ai temi non finanziari;
  • temi considerati dai principali competitor;
  • trend emergenti del settore;
  • politiche pubbliche / evoluzioni normative per il settore.

I risultati di tale processo sono stati successivamente portati a sintesi attraverso la "Matrice di materialità" che riporta, sull'asse delle ordinate la valutazione di rilevanza interna e sull'asse delle ascisse quella esterna, rappresentando i 13 temi "materiali" (ossia che presentano un punteggio di almeno 3,5/5).

Si riporta nel seguito la riconduzione dei temi materiali del Gruppo Banca IFIS agli ambiti del Decreto.

TEMI EX D.LGS 254/16
TEMI MATERIALI AMBIENTALI SOCIALI PERSONALE ANTICORRUZIONE DIRITTI UMAN
IFIS
Integrity
1. INTEGRITÀ AZIENDALE E LOTTA ALLA CORRUZIONE
2. QUALITÀ DEL CREDITO
3. DATA PROTECTION
4. BRAND REPUTATION
IFIS
Customers
5. SOSTEGNO ALL'IMPRENDITORIA E INCLUSIONE FINANZIARIA
6. INNOVAZIONE DIGITALE
7. QUALITÀ DI PRODOTTI E SERVIZI
8. TRASPARENZA DELLE INFORMAZIONI SU PRODOTTI E SERVIZI
IFIS
People
9. BENESSERE DEI DIPENDENTI
10. VALORIZZAZIONE E SVILUPPO DEI DIPENDENTI
11. DIVERSITÀ E INCLUSIONE
O
1
IFIS
Responsability
12. FINANZIAMENTI RESPONSABILI
13. IMPEGNO PER IL TERRITORIO

L'analisi di materialità condotta non ha individuato il tema degli impatti ambientali diretti come materiale al fine di assicurare la comprensione delle attività di impresa, del suo andamento, dei suoi risultati e dell'impatto dalla stessa prodotto. Il Gruppo Banca IFIS ha deciso di rendicontare ugualmente all'interno del presente documento i principali impatti ambientali (consumi energetici e emissioni) derivanti dalla propria attività.

Validazione della matrice di materialità

La Matrice di materialità così elaborata è stata condivisa con l'Amministratore Delegato e successivamente approvata dal Consiglio di Amministrazione del 20 dicembre 2018.

01.2.1. Principali rischi legati ai temi non finanziari

Per ciascun tema materiale il Gruppo Banca IFIS ha identificato la natura dei rischi ad essi connessi, i principali rischi e le relative modalità di gestione attualmente posti in essere, di cui si fornisce sintesi nella seguente tabella.

TEMI BANCA IFIS NATURA DEL
RISCHIO
PRINCIPALI RISCHI PRINCIPALI PRESIDI/AZIONI
DI MITIGAZIONE
Integrita'
aziendale
e lotta alla
corruzione
Reputazionali;
Conformità/
Operativi
 Frode interna, riconducibile ai dipendenti
del Gruppo e agli Agenti che collaborano
col Gruppo
 Pratiche di recupero
aggressive/comportamento anomalo da
parte dei recuperatori
 Coinvolgimento, anche inconsapevole, del
Gruppo in attività di riciclaggio e di
finanziamento del terrorismo
 Codice etico
 Modello di Organizzazione, Gestione e
Controllo ex D. Lgs. 231/2001
 Whistleblowing
 Presidi "ad hoc" rivolti agli agenti del
Gruppo
 Controlli sistematici in materia di riciclaggio
e finanziamento al terrorismo
 Formazione dei dipendenti
Qualità
del credito
Credito  Insolvenza o peggioramento del merito
creditizio delle controparti verso cui il
Gruppo è esposto
 Mancato recupero dei crediti vantati
verso controparti in default
 Processi di valutazione analitica preliminare
del merito creditizio e sistema di deleghe
per l'assunzione del rischio
 Sistemi di scoring dei futuri utilizzatori dei
beni (leasing)
 Meccanismi di verifica preventiva della
lavorabilità dei crediti in fase di acquisizione
(NPL)
 Procedure di monitoraggio del credito
Data
protection
Reputazionali;
Conformità/
Operativi
 Perdita o utilizzo inappropriato di dati del
Gruppo derivanti da minacce interne o
esterne che coinvolgono personale o
sistemi informativi
 Presidio organizzativo accentrato per la
gestione della Privacy e della Security del
Gruppo
 Misure organizzative per la gestione dei dati
personali
 Misure organizzative per la continuità
operativa
 Procedure per la gestione degli incidenti
informatici
 Formazione dei dipendenti
Brand
reputation
Reputazionali  Articoli negativi presenti sui media locali,
nazionali o internazionali; pubblicazione
di commenti negativi sui social network
 Perdita di fiducia dei depositanti
 Perdita di quote di mercato e riduzione
del valore delle azioni
 Lamentele, contenziosi legali, sanzioni
amministrative/ civili/ penali
 Politica di gestione delle informazioni
societarie e relativi presidi organizzativi
deputati ai controlli
 Ascolto e dialogo con i principali
stakeholder
 Tempestiva comunicazione con mercato e
con gli organi di stampa
 Monitoraggio degli indicatori di rischio
definiti in ambito reputazionale
Sostegno
all'imprenditoria
e inclusione
finanziaria
Reputazionali;
Conformità/
Operativi; Credito
 Inadempienze ed errori nella gestione
dell'operatività legata alle iniziative di
inclusione finanziaria con conseguenti
effetti reputazionali o in termini di rischio
di credito
 Politica per la gestione del credito e
procedure per la gestione della finanza
agevolata
 Iniziative di informazione/formazione
territoriali
Innovazione
digitale
Reputazionali;
Conformità/
Operativi
 Malfunzionamento o indisponibilità delle
nuove tecnologie
 Insoddisfazione della clientela con
potenziali contestazioni o perdita della
clientela stessa
 Politica per la pianificazione strategica ICT
 Soluzioni digitali per migliorare l'esperienza
dei clienti e monitoraggio
Qualità di prodotti
e servizi
Reputazionali  Aumento dell'insoddisfazione della
clientela con conseguente turnover
negativo
 Riduzione della percezione di affidabilità e
sicurezza nei confronti del Gruppo e dei
servizi offerti
 Processo per l'approvazione di nuovi
prodotti e servizi, l'avvio di nuove attività,
l'inserimento in nuovi mercati
 Ricerca continua nell'efficientamento dei
processi operativi, al fine di ridurre i tempi di
risposta alla clientela
Trasparenza delle
informazioni su
prodotti e servizi
Reputazionali;
Conformità/
Operativi
 Rischi operativi e conseguenti effetti
reputazionali in ambito trasparenza,
idoneità, informativa e rapporto fiduciario
con la clientela
 Presidio organizzativo accentrato di
gestione della comunicazione con la
clientela
 Meccanismi per la gestione di reclami
Benessere dei
dipendenti
Reputazionali;
Conformità/
Operativi
 Infortunio di dipendente sul luogo di
lavoro
 Malattie professionali
 Danni imputabili alla insufficiente
insicurezza e/ o salubrità di luoghi e
strumenti di lavoro
 Manuale integrato Sicurezza e Ambiente
 Iniziative di formazione sulle pratiche e
procedure in materia di salute e sicurezza
Valorizzazione
e sviluppo dei
dipendenti
Reputazionali  Contenziosi passivi legati alla gestione
del rapporto di impiego o alla selezione
del personale, relativamente ad aspetti
retributivi, livelli di inquadramento
 Politica di gruppo per la gestione del
personale dipendente
 Politiche di remunerazione ed
incentivazione
 Sistema di welfare aziendale
Diversità e
inclusione
Conformità/
Operativi;
Reputazionali
 Risarcimenti per tutti i tipi di
discriminazione motivati da identità di
genere, disabilità, età, religione,
nazionalità, razza, convinzioni personali,
ecc.
 Controversie con il personale per
diffamazione
 Controversie con il personale per molestie
e mobbing
 Codice etico
 Whistleblowing
 Politiche di remunerazione ed
incentivazione
Finanziamenti
responsabili
Reputazionali;
Credito
 Effetti reputazionali derivanti da eventi
negativi che riguardano l'azienda
(operante in settori ad alto impatto
ambientale e/o sociale) finanziata dal
Gruppo
 Insolvenza o peggioramento del merito
creditizio delle controparti verso cui il
Gruppo è esposto.
 Leasing: settori di attività esclusi
 Identificazione di settori maggiormente a
rischio reputazionale nell'ambito della
politica delle OMR (Operazioni a Maggior
Rilievo)
Impegno per il
territorio
Reputazionali  Effetti reputazionali derivanti da eventi
negativi, con impatto sociale, che
riguardano i destinatari delle donazioni
effettuate dal Gruppo
 Codice Etico
 Presidio organizzativo accentrato per la
gestione delle iniziative

Le modalità di gestione dei principali rischi sono descritte in maniera approfondita all'interno dei capitoli seguenti.

01.3. IFIS integrity

01.3.1. Integrità aziendale e lotta alla corruzione

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Codice Etico
  • Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001
  • Politica di Gruppo per la gestione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo
  • Regolamento Antiriciclaggio di Gruppo (AML)
  • AML Autovalutazione rischi riciclaggio
  • Manuale tecnico-operativo Certificazione posizioni per match con liste negative antiriciclaggio e antiterrorismo
  • La Politica di Gruppo per la gestione delle segnalazioni delle violazioni (Whistleblowing)
  • Manuale Credifamiglia Agenti (IFIS NPL)
  • Manuale Credifamiglia Società di Recupero (IFIS NPL)
  • Procedura Organizzativa Gestione della rete dei recuperatori stragiudiziali dei crediti distressed (Banca IFIS, IFIS NPL)
  • Procedura Organizzativa Adeguata verifica e profilatura della clientela per classi di rischio (Banca IFIS)
  • Procedura Organizzativa Adeguata verifica e profilatura della clientela NPL per classi di rischio (IFIS NPL)
  • Manuale Antiriciclaggio (Banca IFIS)
  • Manuale operativo "Embargo e antiterrorismo: Controlli sui bonifici in entrata ed uscita" (Banca IFIS)
  • Procedura Organizzativa per la Gestione dei crediti erariali (Banca IFIS)
  • Procedura Organizzativa attivazione Contomax (Banca IFIS)
  • Procedura Organizzativa Rendimax (Banca IFIS)

Il modo in cui Banca IFIS conduce la propria attività di business è oggetto di attenzione da parte degli stakeholder. Il Gruppo Banca IFIS si impegna a sviluppare e a diffondere la cultura e i valori aziendali sia all'interno sia all'esterno e a competere con integrità e rispetto in tutti gli aspetti di compliance normativa, con particolare impegno nella lotta alla corruzione.

Il Codice Etico rappresenta il "manifesto" della cultura aziendale di Banca IFIS e delle altre società del Gruppo, destinato sia alla informazione/formazione dei Collaboratori sia alla diffusione di tale cultura presso tutti gli stakeholder. Dato che l'efficacia del Modello Organizzativo e del Codice Etico presuppongono una piena diffusione della "cultura del controllo" presso tutti i dipendenti e la sensibilizzazione di tutte le strutture coinvolte, il Gruppo cura la formazione del personale sui contenuti del Modello Organizzativo ex D. Lgs. 231/01 e sul Codice Etico.

In relazione al Codice Etico l'Organismo di Vigilanza ha, tra gli altri, il compito di vigilare sul suo rispetto e applicazione, di attivare gli eventuali provvedimenti sanzionatori, di coordinare l'elaborazione delle norme e delle procedure che ne attuano le indicazioni, di promuovere la revisione periodica del Codice dei suoi meccanismi di attuazione e di riportare al Consiglio d'Amministrazione sull'attività svolta e sulle problematiche connesse all'attuazione del Codice Etico.

La prevenzione alla corruzione

Il Gruppo Banca IFIS si è dotato, per la prevenzione del rischio di commissione dei reati corruzione e concussione, di linee guida espresse nel Codice Etico e del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001, quest'ultimo aggiornato nel 2018 per:

  • recepire le modifiche normative apportate all'art. 6 del citato D. Lgs., in materia di canali di segnalazione interna delle violazioni. In tale ambito, si è provveduto a integrare il canale già previsto di segnalazione diretta all'Organismo di Vigilanza, con gli ulteriori strumenti previsti dalla "Politica di Gruppo per la gestione delle segnalazioni delle violazioni (whistleblowing)";
  • allineare il Modello Organizzativo al mutato assetto della struttura organizzativa della Banca successivamente alle fusioni intervenute;
  • allineare il Modello Organizzativo al quadro normativo aziendale, recependo nell'ambito dei presidi organizzativi ivi descritti ulteriori documenti di normativa interna approvati successivamente all'ultimo aggiornamento.

L'integrità della condotta degli agenti del Gruppo

Oltre a stabilire regole di condotta per il proprio personale, il Gruppo Banca IFIS ritiene fondamentale assicurare l'integrità della condotta anche degli agenti dell'area Leasing e della società Cap.Ital.Fin. nonché degli agenti e delle società di recupero di IFIS NPL.

Ad esempio, per garantire l'integrità dei comporamenti degli agenti e delle società di recupero vengono attuati diversi presidi, tra cui:

  • l'obbligo di osservanza del Codice Etico e del Modello Organizzativo previsto dal decreto 231/01 all'atto della sottoscrizione del contratto;
  • il controllo del numero dei mandati: la rete di agenti può avere al massimo tre mandati e solo di attività non in concorrenza;
  • l'adozione di un sistema di incentivazione le cui logiche scoraggiano comportamenti scorretti o insistenti da parte degli agenti.

Relativamente alla gestione del call center della società IFIS NPL dedicato alla phone collection, nel 2018 prosegue il progetto di rafforzamento del servizio in termini di incremento del numero di risorse disponibili, organizzazione del lavoro interna, utilizzo di strumenti orientati al monitoraggio costante e analisi delle performance, che ha, tra i suoi obiettivi, anche il contenimento del rischio di comportamenti "aggressivi" o pratiche commerciali scorrette da parte degli operatori. La società IFIS NPL adotta diverse modalità di verifica dell'efficacia dell'approccio di gestione adottato: verifiche da parte del call center "di monitoraggio", distinto da quello dedicato alla collection, che contatta tutti i clienti che abbiano risolto positivamente la propria posizione grazie ai piani di rientro proposti e, a campione, anche i clienti con i quali non viene raggiunto un accordo, al fine di verificare la correttezza e l'integrità dei comportamenti degli operatori di rete; richiesta agli agenti di predisporre, al termine di ogni visita al cliente, un "Verbale di visita" che riepiloga quanto accaduto e gli accordi stabiliti, che deve essere sottoscritto dal cliente stesso così da tenere una traccia trasparente e oggettiva di quanto concordato; revisione trimestrale dei reclami non accolti per identificare eventuali problematiche emergenti o aspetti di crescente interesse per i clienti, al fine di definire azioni correttive; monitoraggio continuo dei canali social della Banca; interviste a clienti che hanno risolto positivamente la pratica; ascolto continuo delle problematiche ed esigenze espresse dagli operatori della rete.

Il Codice Etico chiarisce che, nella gestione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione, è vietato promettere od offrire a pubblici ufficiali o a dipendenti, pagamenti o beni per promuovere o favorire gli interessi del Gruppo in sede di stipulazione ed erogazione di contratti, aggiudicazione e gestione delle autorizzazioni, riscossione di crediti anche verso l'Erario, attività ispettive o di controllo o nell'ambito di procedure giudiziarie. Chiunque riceva richieste o proposte di benefici da pubblici funzionari deve immediatamente riferire al proprio superiore e all'Organismo di Vigilanza.

Il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001 di Banca IFIS prevede le seguenti fattispecie di reato relative alla corruzione:

  • Corruzione per l'esercizio della funzione.
  • Corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio.
  • Corruzione in atti giudiziari.
  • Corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio.
  • Concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione.
  • Corruzione tra privati.
  • Istigazione alla corruzione tra privati.

Il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex. D. Lgs. 231/2001 di Banca IFIS specifica che le strutture di controllo per quanto riguarda la commissione dei reati potenziali relativi alla corruzione sono, oltre alle funzioni di controllo di secondo e terzo livello, l'Organismo di Vigilanza e il Collegio Sindacale.

Il Consiglio di Amministrazione, in sede di approvazione del Codice Etico del Gruppo, viene a conoscenza delle procedure anticorruzione adottate dal Gruppo. Tutti i dipendenti sono tenuti a conoscere e rispettare le regole in materia di contrasto alla corruzione, anche con riferimento alla tabella allegata al Modello che regola nel dettaglio le potenziali attività sensibili, le principali strutture e le tutele poste in atto in termini di politiche, regolamenti interni e strutture di controllo. Inoltre, tutti i dipendenti del Gruppo hanno accesso, attraverso la Intranet aziendale, alla normativa interna aziendale e in particolare il Codice Etico, MOG, protocolli e procedure in materia.

Il Gruppo assicura che tutti i dipendenti ricevano, ciclicamente e in caso di aggiornamenti nella normativa, adeguata formazione sulle politiche e le procedure anticorruzione di cui al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001. Nella tabella di seguito sono indicati i dipendenti che hanno ricevuto formazione in materia nel corso del 2018 (49% sul totale), mentre il resto del personale è stato formato nel corso degli anni precedenti.

NUMERO DI DIPENDENTI CHE HANNO RICEVUTO FORMAZIONE
SULLA LOTTA ALLA CORRUZIONE, SUDDIVISI PER CATEGORIA DI INQUADRAMENTO
2018 1
Dirigenti N. 5
Quadri N. 223
Impiegati N. 570
Totale N. 798

Il Gruppo Banca IFIS ad oggi non ha svolto moduli formativi specifici sui reati corruttivi rivolti ai Consiglieri di Amministrazione. Tuttavia, occorre considerare che i membri del CdA hanno approvato nel 2018 l'aggiornamento del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001 che contiene anche prescrizioni afferenti alla prevenzione del rischio di commissione dei reati corruzione e concussione.

Come già descritto in precedenza, per garantire l'integrità dei comportamenti degli agenti e delle società di recupero vengono attuati diversi presidi, tra cui l'obbligo di osservanza del Codice Etico e del Modello Organizzativo previsto dal decreto 231/01 all'atto della sottoscrizione del contratto.

1 Nel conteggio sono stati considerati i dipendenti che hanno svolto almeno uno di questi corsi:

Corso e-learning "La responsabilità amministrativa degli enti: profili di rischio per la banca ed. 2016" disponibile nella prima metà 2018

Corso e-learning " 'La responsabilità degli enti ed. 2018" reso disponibile a partire da Luglio 2018. Tale aggiornamento incorpora i più recenti aggiornamenti normativi sul tema ed è andato a sostituire la precedente versione del corso.

Un corso di formazione esterna (a cui ha partecipato solo una dipendente).

Ne consegue che un dipendente che ha svolto più di uno dei corsi elencati, è stato contato solo una volta.

Infine, per quanto riguarda gli stakeholder della Banca, il Codice Etico e la "Parte Generale" del Modello di Organizzazione e Gestione ex. D.Lgs 231/01 sono resi noti attraverso la pubblicazione sul sito web di Gruppo.

Anche nel 2018, analogamente all'esercizio precedente, non si sono stati registrati casi di corruzione o cause legali che abbiano riguardato dipendenti del Gruppo o operatori delle reti esterne.

La prevenzione al riciclaggio e finanziamento al terrorismo

La prevenzione del rischio di riciclaggio è un elemento portante per la tutela della solidità finanziaria e, più in generale, della reputazione aziendale, e riflette l'impegno costante della Banca alla collaborazione attiva nei confronti dell'Autorità di Vigilanza. Il Gruppo rifiuta di intrattenere relazioni, in modo diretto o indiretto, con persone e aziende delle quali sia conosciuta o sospettata l'appartenenza a organizzazioni criminali o comunque operanti al di fuori della liceità. Di conseguenza:

  • nel settore Leasing vengono esaminate le notizie negative di stampa tramite un processo automatizzato e integrato nella procedura dell'auto-delibera: se emergono riscontri la pratica viene bloccata e indirizzata verso la valutazione manuale, anche con il coinvolgimento dell'Antiriciclaggio. L'esito delle verifiche si traduce nell'assegnazione di un profilo di rischio in base al quale viene attivato un processo di approvazione a livelli diversi della gerarchia aziendale;
  • nel Credito Commerciale il controllo sopra descritto è integrato nelle procedure di anagrafe. Anche in questo caso, in funzione dei riscontri ottenuti, alla controparte viene assegnato uno specifico livello di rischio di riciclaggio e viene demandata all'appropriato livello gerarchico la decisione di procedere o meno con l'apertura/prosecuzione del rapporto;
  • nel settore NPL viene effettuata una prima verifica nel momento di acquisto del portafoglio crediti, e controlli successivi sulle singole controparti al momento della definizione dei piani di rientro.

Qualora venga attivato un rapporto su un cliente classificato a rischio alto sono previste revisioni più stringenti e frequenti della posizione, in termini di aggiornamento delle informazioni raccolte e di monitoraggio dell'operatività, ed un'escalation dell'Organo Deliberante competente.

Antiriciclaggio contribuisce alla definizione dei contenuti della formazione obbligatoria in materia di antiriciclaggio, in particolar modo per i dipendenti che hanno un contatto diretto con la clientela.

La formazione – oltre ad essere un obbligo normativo – è un importante strumento per aumentare la sensibilità e la cultura del personale sulla prevenzione del rischio di coinvolgimento inconsapevole della Banca in questo tipo di fenomeni.

Gestione delle segnalazioni (Whistleblowing)

Banca IFIS, in qualità di Capogruppo, in coerenza con le disposizioni regolamentari e le best practice del settore, ha definito un sistema interno volto a permettere la segnalazione di atti, fatti e omissioni che possono costituire una violazione delle leggi e delle procedure interne disciplinanti l'attività svolta dalla Capogruppo e dalle Controllate, garantendo al contempo la riservatezza dei dati personali del segnalante e del presunto responsabile della violazione. Il sistema di segnalazione è disciplinato dalla Politica di Gruppo per la gestione delle segnalazioni delle violazioni (Whistleblowing), parte integrante del Modello Organizzativo di Banca IFIS e adottata dalle società del Gruppo. Possono effettuare una segnalazione i dipendenti del Gruppo Banca IFIS, i collaboratori e i liberi professionisti regolarmente iscritti ad un albo che prestano la loro opera in modo prevalente e continuativo per il Gruppo. La segnalazione può avere ad oggetto qualsiasi azione od omissione non conforme alle norme disciplinanti l'attività aziendale che arrechi o possa arrecare danno o pregiudizio al Gruppo Banca IFIS. Possono rientrare in questa casistica, ad esempio, azioni od omissioni, commesse o tentate, riconducibili ad atti o fatti penalmente rilevanti, che vìolino leggi e regolamenti, codici di comportamento come il Codice Etico o altre disposizioni aziendali sanzionabili in via disciplinare, suscettibili di arrecare un danno patrimoniale al Gruppo, un danno alla salute o sicurezza del personale o dei clienti o un danno all'ambiente. Le segnalazioni possono essere effettuate attraverso diversi canali e sono gestite dal Responsabile dell'Internal Audit, che ne esamina il contenuto e attua le verifiche necessarie ad accertare la veridicità di quanto segnalato, nel pieno rispetto dei principi di imparzialità, riservatezza, dignità del dipendente e protezione dei dati personali. Al termine degli accertamenti, il Responsabile dell'Internal Audit formalizza le proprie valutazioni e le trasmette all'Amministratore Delegato e al Direttore Generale (o al il Presidente del Collegio Sindacale in caso di situazioni di potenziale incompatibilità), che valuteranno le necessarie azioni correttive.

Internal Audit redige una relazione annuale sul corretto funzionamento del processo, contenente anche informazioni aggregate sulle risultanze dell'attività svolta a seguito delle segnalazioni ricevute, che viene approvata dal Consiglio di Amministrazione e messa a disposizione del personale. Nel 2018 non si sono registrate segnalazioni tramite il sistema Whistleblowing.

01.3.2. Qualità del credito

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Sistema delle deleghe di gruppo in materia di gestione del rischio di credito
  • Politica di Gruppo per la gestione delle operazioni di maggior rilievo
  • Politica di Gruppo per la valutazione delle attività aziendali
  • Politica di impairment di Gruppo
  • Politica di gestione del credito ordinario (Banca IFIS)
  • Politica di gestione dei portafogli di crediti acquistati a titolo definitivo e vantati verso gli enti della Pubblica Amministrazione
  • Politica di monitoraggio e recupero del credito ordinario (Banca IFIS, Credifarma)
  • Manuale metodologico: valutazione analitica del credito deteriorato (Banca IFIS)
  • Procedura Organizzativa Gestione dei crediti erariali (Banca IFIS)
  • NO 112 BU Leasing Processo di istruttoria Leasing (Banca IFIS)
  • NO 111 BU Leasing Processo valutazione e settaggio Riscatti (Banca IFIS)
  • NO 103 BU Leasing Valutazione qualità del credito soggettiva (Banca IFIS)
  • Politica di monitoraggio e recupero del credito Leasing (Banca IFIS)
  • Politica di gestione delle acquisizioni di portafogli di crediti distressed (IFIS NPL)
  • Criteri di classificazione e gestione delle partite anomale (IFIS NPL)
  • Procedura di Assegnazione delle pratiche NPL ai bacini di recupero (IFIS NPL)
  • Procedura Organizzativa Recupero del credito attraverso azioni stragiudiziali (IFIS NPL)
  • Procedura Organizzativa Recupero del credito attraverso azioni giudiziali (IFIS NPL)
  • Procedura Organizzativa Gestione dei pagamenti associati al recupero dei crediti distressed (IFIS NPL)
  • Politica di gestione del credito ordinario (Cap.Ital.Fin.)
  • Politica di gestione del credito (Credifarma)
  • Procedura Organizzativa Gestione della rete dei recuperatori stragiudiziali dei crediti distressed (Banca IFIS, IFIS NPL)

La qualità del credito è strettamente connessa con la solidità patrimoniale, elemento chiave per la sostenibilità del modello di business del Gruppo ed uno dei pilastri della strategia del Gruppo Banca IFIS. Infatti, la qualità del credito e delle controparti può avere impatti significativi sul valore del titolo azionario, sul livello del rating creditizio della Banca, sul valore dei dividendi e sulla salvaguardia della solidità patrimoniale, rilevanti per azionisti, analisti finanziari, agenzie di rating, finanziatori e Autorità di Vigilanza, nonché sulla fiducia dei clienti nella capacità della Banca di fare fronte ai propri impegni, importante soprattutto per i risparmiatori retail delle business line Rendimax e Contomax.

1Y18

Per il Credito Commerciale l'impegno aziendale alla tutela della solidità patrimoniale e alla qualità del credito si traduce in tre livelli di controllo sulle controparti, volti a prevenire sia i rischi di insolvenza sia il coinvolgimento in operazioni dai risvolti critici in termini reputazionali:

Controlli automatici sia sulle persone fisiche sia su quelle giuridiche, al fine di verificare la presenza
del potenziale cliente nelle "watch list" (terrorismo, embarghi, ecc.) e nelle liste di "Persone
Politicamente Esposte", cui si aggiunge in relazione al livello di rischio un'analisi delle notizie di
stampa effettuata dalla Antiriciclaggio.
Valutazione analitica, da parte dei team di Valutazione Operazioni e Valutazione Controparti, del
debitore,
dei clienti ceduti e del credito oggetto di cessione e sistema delle deleghe per
l'assunzione del rischio di credito basato su importi e classi di rischio.
Continua interlocuzione con la rete sul territorio, da cui possono provenire segnalazioni e riscontri
sul potenziale cliente.

Per quanto concerne invece la cessione del quinto dello stipendio e/o pensione, nel rispetto della privacy, si considera anche la condizione del nucleo familiare nei casi in cui sia rilevante per valutare l'affidabilità del cliente.

Le politiche che regolano l'operatività del Leasing stabiliscono le verifiche sul futuro utilizzatore del bene rispetto a criteri di affidabilità e credibilità, attraverso un sistema di scoring e istruttorie svolte da team specializzati in cui vengono valutate, in particolare, la bontà della posizione creditizia della controparte e la congruità del bene richiesto con le sue attività.

Il controllo degli andamenti e il monitoraggio delle singole esposizioni vengono svolti con sistematicità, avvalendosi di procedure efficaci in grado di segnalare tempestivamente l'insorgere di anomalie e di assicurare l'adeguatezza delle rettifiche di valore e dei passaggi a perdita. La verifica del corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e la valutazione della coerenza delle classificazioni, della congruità degli accantonamenti e dell'adeguatezza del processo di recupero è svolta, a livello centrale e periferico, dal Risk Management.

Si rinvia alla Parte E della Nota Integrativa al Bilancio Consolidato 2018 per la descrizione delle politiche e delle tecniche di gestione, monitoraggio e controllo del rischio, nonché ai principali indicatori esposti fra i KPI di settore nella Relazione sulla gestione del Gruppo.

Per IFIS NPL, la cui specificità è l'acquisizione e la gestione, di crediti deteriorati, la focalizzazione è sulla verifica della lavorabilità dei crediti e sul disegno di piani di rientro compatibili con la specifica situazione debitoria, attraverso diversi meccanismi lungo le fasi dell'acquisizione del credito:

Un primo controllo è volto a verificare che i crediti che si stanno acquisendo siano tutti lavorabili, al fine di escludere crediti inesistenti o prescritti e prevenire sia il rischio di inesigibilità sia il rischio reputazionale che si avrebbe nel richiedere crediti inesigibili. Una volta attivato il primo contatto con i clienti acquisiti, all'arrivo di eventuali reclami si verifica la fondatezza e, in caso di motivazioni fondate, si porta a perdita la posizione o se ne richiede la retrocessione/indennizzo alla società cedente se previsto contrattualmente.

Definizione di piani di rientro adeguati alle possibilità di spesa del cliente e contestualizzati rispetto a ogni singola pratica.

Valutazione del potenziale di rientro effettivo del cliente.

01.3.3. Data protection

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Politica di Gruppo per la gestione della sicurezza informatica
  • Politica di Gruppo per la valutazione e la gestione dei rischi informatici
  • Procedura Operativa per la gestione degli incidenti di sicurezza informatica e privacy
  • Procedura Organizzativa Gestione delle tematiche privacy attinenti ai diritti dell'interessato e al rapporto con il Garante
  • Procedura Organizzativa Gestione dei Responsabili del trattamento dei dati personali
  • Manuale metodologico per l'analisi del rischio dei trattamenti e la valutazione d'impatto sulla protezione dei dati (DPIA)
  • Manuale regolamentare in materia di privacy
  • Disciplinare tecnico per l'utilizzo delle dotazioni aziendali
  • Politica di Gruppo per la gestione della continuità operativa
  • Politica di Gruppo per la pianificazione strategica in ambito ICT (Banca IFIS)
  • Politica di Gruppo per l'acquisizione di sistemi software e servizi IT (Banca IFIS)
  • Politica monitoraggio performance ICT (Banca IFIS)
  • Procedura Organizzativa per la gestione dei log (Banca IFIS)
  • Procedura Organizzativa per la gestione degli accessi logici (Banca IFIS)
  • Politica di gruppo Sistemi pagamento via internet (Banca IFIS)

La crescente diffusione di prodotti e servizi ICT basati sull'elaborazione di informazioni personali, ha accresciuto nel corso degli anni il ruolo strategico dei temi della privacy e della sicurezza informatica all'interno delle aziende. Il 2018 è stato in particolare caratterizzato dall'entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali (General Data Protection Regulation, GDPR).

Il Gruppo Banca IFIS considera la protezione dei dati personali un principio inderogabile, fondamentale per rafforzare la fiducia e il senso di sicurezza dei clienti e per tutelare la reputazione del Gruppo. Il Gruppo è inoltre impegnato nella prevenzione e gestione tempestiva di incidenti di sicurezza informatica a tutela del patrimonio informativo della Banca, che comprende, tra gli altri, i dati di clienti, dipendenti, fornitori e ogni altro soggetto con cui Banca IFIS intrattiene rapporti.

Nel corso del tempo è stato fatto molto per dare la necessaria connotazione trasversale che la funzione di Privacy&Security ha e deve avere all'interno di un Gruppo aziendale strutturato come quello di Banca IFIS. Oggi l'unità organizzativa conta dieci persone e si occupa di Privacy, Business Continuity e Cyber Security.

Laura Quaroni, Responsabile della u.o. Privacy & Security, DPO e BC Manager

Sicurezza informatica

L'unità organizzativa Privacy & Security, attraverso l'Unità Information Security, presidia nel continuo la sicurezza informatica e partecipa alla valutazione del rischio informatico.

La sensibilizzazione dei dipendenti sulla cyber security

Per sensibilizzare tutti i colleghi sul tema della cyber security e delle novità normative ad esso correlate, nel corso del 2018 sono stati organizzati diversi appuntamenti presso le sedi di Mestre e Milano, aperti a tutte le IFIS people interessate. Gli incontri hanno anche visto la partecipazione di rappresentanti del team mHACKeroni, la squadra di ethical hacking italiana nata dalla collaborazione tra 4 università - Politecnico di Milano, Ca'Foscari di Venezia, La Sapienza Roma e Università degli Studi di Padova, al quale Banca IFIS ha sponsorizzato la partecipazione alla competizione globale di cyber security denominata DEF CON Capture the Flag, svoltasi a Las Vegas.

Inoltre, nell'ambito della continuità operativa, attraverso l'Unità Organizzativa Business Continuity effettua l'analisi di impatto sui processi aziendali e ne redige il relativo piano.

Il processo di gestione degli incidenti di sicurezza informatica è volto a garantire che eventuali eventi anomali con possibili ripercussioni sul livello di sicurezza (fisica e logica) aziendale e sulla disponibilità dei Servizi IT siano tempestivamente riconosciuti come incidenti di sicurezza informatica e quindi correttamente gestiti dalle strutture competenti.

Le segnalazioni e gli eventi che possono determinare incidenti di sicurezza possono provenire da diversi canali interni (altre unità organizzative) ed esterni (clienti, fornitori e canali istituzionali). L'unità organizzativa Information Security gestisce tali segnalazioni in collaborazione con le eventuali altre parti coinvolte ed interessate, secondo l'entità e la tipologia dell'evento stesso.

Tutela dei dati personali

Il principale documento normativo interno in materia di protezione dei dati personali è rappresentato dalle Manuale regolamentare in materia di privacy approvato dal Consiglio di Amministrazione. Questo, insieme alle norme e procedure privacy, costituiscono il modello di gestione della privacy e l'insieme delle linee guida e delle regole che indicano come i dati personali sono protetti nel contesto aziendale.

L'unità organizzativa Privacy & Security, in particolare attraverso l'unità dedicata alla Privacy:

  • predispone e aggiorna la documentazione interna prevista dalla normativa in materia di privacy;
  • monitora e controlla periodicamente l'osservanza della normativa e l'implementazione delle misure di sicurezza previste dalla legge;
  • analizza le modalità di trattamento dei dati personali adottate dalla Banca e i rischi ad esse associati;
  • valuta gli impatti in ambito privacy derivanti dal lancio di nuovi prodotti e servizi, dall'avvio di nuove attività, dall'ingresso in nuovi mercati e in tutti i casi in cui la Banca intenda realizzare internamente o acquistare un nuovo software;
  • informa le unità organizzative della Banca, per gli ambiti di rispettiva competenza, in merito alle novità normative in tema privacy e fornisce supporto per garantirne l'adeguamento;
  • supporta le Risorse Umane nello sviluppo di una adeguata cultura aziendale in ambito privacy.

Nel 2018, a livello di Gruppo, sono stati accolti 6 reclami relativi a violazioni della privacy (a fronte di 144 registrati nel 2017), legati per la quasi totalità ad errori operativi/umani che, in ogni caso, non hanno comportato la divulgazione di dati sensibili.

Nel corso dell'anno si sono inoltre verificati 8 eventi riguardanti furti (in particolare di modulistica cartacea) e fughe di dati.

RECLAMI DOCUMENTATI SU VIOLAZIONI DELLA PRIVACY E PERDITA DI DATI DEI CLIENTI 2018 2017
Numero totale di reclami documentati ricevuti in merito a violazioni della privacy dei clienti 6 144
da terzi e documentati dall'organizzazione 6 144
da parte di organismi di regolamentazione 0 0
Numero totale di perdite e furti documentati dei dati dei clienti 8 7

01.3.4. Brand reputation

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Investor Relations Policy
  • Politica per la Gestione delle Informazioni Societarie
  • Politica di Gruppo per la gestione dei rischi operativi e di reputazione

Il Gruppo Banca IFIS ha registrato negli ultimi anni una crescita significativa, anche a fronte del progressivo ampliamento delle aree di business presidiate e dell'articolazione dei brand offerti alla clientela, sia imprese che consumatori.

Pertanto, la brand reputation è diventata un fattore sempre più strategico al fine di garantire coerenza dei valori del Gruppo Banca IFIS nei confronti dei propri stakeholder.

Trasparenza e dialogo sono da sempre caratteristiche distintive nel processo di comunicazione delle informazioni relative alla Capogruppo e alle altre società. La Banca si interfaccia con clienti, investitori, azionisti, collaboratori riuscendo ad individuare esigenze diverse per mezzo, ad esempio, della customer care attraverso i social network, i siti web, progetti ed eventi. La Banca, inoltre cerca di indirizzare al meglio le proprie azioni, con l'obiettivo di offrire una miglior esperienza possibile ai propri interlocutori e di rispondere nel più breve tempo possibile a dubbi e richieste di informazioni. La brand reputation viene monitorata anche attraverso specifici tool dedicati.

Nello specifico, i rapporti con azionisti, investitori e analisti sono presidiati dall'Investor Relations della Capogruppo e sono improntati a principi di correttezza, trasparenza, collaborazione e assoluto rispetto dell'indipendenza dei ruoli. Le relazioni e il dialogo con il mercato finanziario rappresentano componenti strategiche per il Gruppo: la Banca assicura la tempestività e la trasparenza delle comunicazioni al mercato e agisce in modo proattivo nei confronti dei propri stakeholder, illustrando e analizzando le informazioni di breve periodo, dando visibilità degli indirizzi strategici del Gruppo e sviluppando un rapporto di fiducia con gli operatori di mercato e la business community. Le modalità di relazione più significative con la comunità finanziaria sono: comunicati stampa, conference call con il mercato con cadenza trimestrale, incontri con gli investitori, comunicazione sul sito web ufficiale della Banca e nei social e diffusione del bilancio di Gruppo con modalità interattive per facilitarne la comprensione.

Nel corso del 2018 l'attività di Investor Relations ha inoltre portato a partecipare a 18 eventi che ha consentito di incontrare circa 290 investitori.

Il Gruppo intende acquisire una sempre maggiore consapevolezza di ciò che rappresenta oggi per i diversi portatori di interesse e nel corso del 2019 intende realizzare un percorso volto a comprendere la prospettiva di differenti tipologie di stakeholder.

Il rischio di reputazione

Banca IFIS è impegnata nel monitoraggio e nella tutela della propria reputazione e delle società del Gruppo.

Al fine di valutare l'incidenza del rischio reputazionale, il Gruppo effettua un Risk Self Assessment prendendo in considerazione i fattori sia endogeni sia esogeni che potrebbero creare danni reputazionali al Gruppo e gli stakeholder di volta in volta impattati.

Tra i principali fattori endogeni rientrano eventi di manifestazione del rischio operativo o di altri rischi non adeguatamente presidiati (es.: rischi di mercato, di liquidità, legali, strategici), violazione di leggi e regolamenti e norme di autoregolamentazione (come il Codice Etico), inefficace o errata gestione della comunicazione interna o esterna e comportamenti del management, dei dipendenti o dei collaboratori.

Fattori esogeni possono essere, invece, commenti e dibattiti che si sviluppano sui media, sui social network, sui blog o sugli altri strumenti di comunicazione digitale, riguardanti informazioni od opinioni lesive della reputazione del Gruppo o di singole Società che lo compongono. Gli stakeholder impattati dal rischio reputazionale possono essere diversi. Ad esempio:

  • clienti: possibile indebolimento della fiducia nella Banca dovuta, ad esempio, ad inefficienze nelle prassi operative o a forzature commerciali;
  • depositanti: possibile indebolimento della fiducia nella Banca con conseguente ritiro di parte dei depositi alla clientela;
  • dipendenti e collaboratori: perdita o diminuzione di fiducia / stima dei dipendenti e collaboratori nei confronti dell'azienda;
  • azionisti e investitori: perdita o diminuzione di fiducia / stima degli azionisti e dei mercati finanziari a causa di fattori quali, ad esempio, la presunta incapacità di raggiungere dei risultati soddisfacenti, comportamenti incoerenti rispetto a principi etici, percezione di non integrità manageriale, ecc.;
  • territorialità e collettività: perdite o diminuzione di fiducia / stima delle comunità territoriali e degli opinion maker;
  • autorità di Vigilanza: perdita o diminuzione di fiducia / stima delle Autorità di Vigilanza nei confronti dell'azienda a causa di omissioni o inadempienze derivanti dal mancato rispetto di obblighi previsti dalla legge o da disposizioni regolamentari;
  • fornitori e controparti: perdita o diminuzione di fiducia / stima dei fornitori e delle controparti.

Il Gruppo ha inoltre definito un set di indicatori in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella esposizione della Banca e delle sue controllate ai rischi di reputazione e ove necessario relative soglie di attenzione ed allarme. Attraverso un'attività di monitoraggio nel continuo, qualora vi siano risultati che superano le soglie predefinite, viene di volta in volta valutata la necessità di porre in essere eventuali azioni di mitigazione.

01.4. IFIS customers

01.4.1. Sostegno all'imprenditoria e inclusione finanziaria dei clienti

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Politica di gestione del credito ordinario (Banca IFIS)
  • NO 112 BU Leasing Processo di istruttoria Leasing (Banca IFIS)
  • NO 111 BU Leasing Processo valutazione e settaggio Riscatti (Banca IFIS)
  • NO 103 BU Leasing Valutazione qualità del credito soggettiva (Banca IFIS)
  • Politica di gestione delle acquisizioni di portafogli di crediti distressed (IFIS NPL)
  • Politica di gestione del credito ordinario (Cap.Ital.Fin.)
  • Politica di gestione del credito (Credifarma)

In qualità di principale operatore indipendente nel mercato dello specialty finance in Italia, il Gruppo Banca IFIS pone tra i suoi principali obiettivi il sostegno all'imprenditoria e all'inclusione finanziaria dei propri clienti. In particolare, l'anno 2018, è stato un anno ricco di operazioni strategiche, che arricchisce i brand e gli strumenti con cui Banca IFIS realizza quest'obiettivo.

Oltre al marchio Banca IFIS Impresa, l'ingresso di Credifarma, società specializzata nel credito alle farmacie italiane, che assiste da più di 30 anni, si pone come obiettivo quello di fornire sostegno per i farmacisti sui più diversi ambiti, e l'integrazione con la già consolidata divisione Farmacie del Gruppo Banca IFIS, pone il Gruppo Banca IFIS come il punto di riferimento per il supporto finanziario, lo sviluppo e l'utilizzo degli strumenti digitali al servizio del settore farmacistico.

Inoltre, la nuova società IFIS NPL S.p.A., nata dallo scorporo dell'Area NPL di Banca IFIS, è dedicata sia all'acquisizione, trasformazione e dismissione dei portafogli di crediti non-performing (NPL), sia alla gestione di portafogli di terzi, garantiti e non garantiti, con l'obiettivo di creare valore per i clienti, per il mercato e l'intero sistema finanziario. Altra importante novità è l'ingresso di Cap.Ital.Fin. S.p.A., finanziaria specializzata in finanziamenti rimborsabili mediante cessione del quinto dello stipendio e delegazioni di pagamento per pensionati, dipendenti privati, pubblici, statali, da cui nasce CrediQuintum lo strumento che fornisce un'opportunità per molti individuidi riavere accesso al credito.

Banca IFIS Impresa nasce ed opera proprio con l'obiettivo di fornire sostegno alle imprese, offrendo servizi e strumenti finanziari che permettano alle aziende clienti di crescere in modo sano, garantendo loro un supporto quotidiano grazie al personale presente sul territorio.

Il target di imprese oggetto dell'attività di Banca IFIS Impresa, arrivate a circa 100.000 unità, risiede in particolare nelle PMI.

L'accesso ai servizi della Banca è garantito attraverso la rete commerciale, distribuita in tutto il territorio e con maggiore concentrazione nei principali poli economici e industriali, attraverso uffici commerciali, pienamente accessibili a tutti i clienti in conformità con la normativa, e attraverso servizi online e digitali all'avanguardia che permettono la relazione continuativa tra la Banca e il cliente indipendentemente da vincoli fisici.

La Banca ha posto in essere un progetto di conoscenza e sensibilizzazione delle PMI – clienti e non – sulle opportunità offerte dalle agevolazioni pubbliche a sostegno degli investimenti:

• Leasing Finanziario associato all'agevolazione Nuova Sabatini: Sull'agevolazione Nuova Sabatini, la Banca ha implementato un programma di formazione della forza commerciale in modo da porla in condizioni di offrire un servizio consulenziale alle imprese per accedere a un incentivo in grado di accrescere la competitività del sistema produttivo italiano delle PMI, stimolarne gli investimenti e facilitarne l'accesso al credito. Sulla Nuova Sabatini il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) riconosce alle PMI un contributo annuale – per 5 anni - in conto impianti su leasing o finanziamenti specificatamente finalizzati agli investimenti in beni strumentali. L'agevolazione, a cui la Banca ha associato un prodotto leasing con un pack contrattuale ad hoc, sì è fermata prima del 31 dicembre 2018 per esaurimento dei fondi. Alla data in cui si scrive, comunque, tale agevolazione è stata rifinanziata dalla Legge di Bilancio 2019.

Al 31 dicembre 2018 sono state perfezionate 1.048 pratiche per circa € 123 mln/€

• Finanziamento assistito da Fondo di Garanzia PMI: Il Fondo di Garanzia per le PMI permette la concessione di credito grazie alla garanzia fino all'80% di qualsiasi operazione finanziaria fino ad un massimo di 2,5 milioni di euro per ciascun richiedente, sia esso impresa o libero professionista. L'obiettivo della misura è quello di favorire l'accesso al credito ai soggetti che altrimenti non disporrebbero delle necessarie garanzie verso i creditori.

Al 31 dicembre 2018 sono state erogati 198 mutui a PMI per circa € 40,6 mln/€.

Oltre all'offerta di prodotti e di servizi, Banca IFIS dedica attenzione alla divulgazione di informazioni che accrescano la conoscenza degli imprenditori sugli strumenti finanziari disponibili a supporto del business.

Anche nel 2018 è continuata l'attività di informazione attraverso i portali:

Mondoleasing, dedicato al leasing in Italia, all'interno del quale vengono raccolte, con finalità divulgative, le opinioni e i contributi delle principali figure di riferimento operanti in ambito leasing e i principali temi ad esso correlati;

MondoPMI, il blog dedicato alle imprese, con il quale vengono dati aggiornamenti e informazioni di interesse per gli imprenditori, con il contributo di professionisti nei vari ambiti di competenza.

Il Gruppo realizza, inoltre, diverse iniziative sul territorio accomunate dalla volontà di essere al servizio delle imprese, contribuendo a diffondere cultura manageriale e a sensibilizzare su esperienze d'eccellenza, nuove tecnologie e strumenti a supporto della crescita, anche con particolare riferimento alla digitalizzazione.

Nel luglio 2018 è stato inoltre sottoscritto un accordo di esclusiva con Federfarma, la Federazione nazionale dei farmacisti che rappresenta le oltre 16.000 farmacie private convenzionate con il servizio sanitario nazionale, con il quale Credifarma ha concordato una partnership commerciale che, individuando i fabbisogni e le necessità del mercato locale delle farmacie, consenta di sviluppare e promuovere efficientemente nei confronti delle medesime i servizi offerti.

INNOVATION
AND CRAFT SOCIETY
Il progetto, partito a settembre 2017 e proseguito nel 2018, si propone come un "club delle aziende
della manifattura di alta gamma": hub
di ricerca e innovazione, osservatorio delle dinamiche
emergenti nell'area della digitalizzazione delle attività manifatturiere e luogo di incontro dove
imprese, ricercatori, istituzioni e rappresentanti del mondo finanziario possono scambiare
esperienze e informazioni.
Nel 2018 l'attività del club si è concretizzata nella realizzazione di una mostra allestita presso La
Triennale di Milano dedicata alle imprese di eccellenza che caratterizzano la filiera della bicicletta
made in Italy
con particolare riferimento alla manifattura, alla ricerca e all'innovazione.
L'esposizione è stata accompagnata da workshop
organizzati in collaborazione con Confartigianato
durante i quali sono stati presentati dati significativi relativi alla specifica filiera e al suo mercato.
Sul finire del 2018 è iniziata anche l'attività che caratterizzerà il 2019 e che sarà dedicata al mondo
della farmacia. Con la collaborazione delle Università La Sapienza di Roma e Politecnico di Milano,
Innovation and Craft Society ha infatti avviato
specifici focus group
di ascolto dedicati alle farmacie
per sviluppare progetti e idee innovative funzionali al business di questa specifica filiera, che
verranno presentati nel 2019 e che porteranno anche in questo caso ad una esposizione / mostra,
accompagnata da workshop di settore.
NEW TOUR PMI Banca IFIS Impresa, grazie alla collaborazione con le Università di Padova e Ca' Foscari di Venezia,
ha introdotto nel 2018 questo progetto dedicato ad alcune selezionate imprese clienti. Dopo una
attenta analisi delle peculiarità, di cui ciascuna azienda è oggetto, gruppi di lavoro composti dagli
studenti delle facoltà di Lettere ed Economia, coordinati dai propri docenti, hanno sviluppato per
ciascuna impresa specifici progetti finalizzati al miglioramento e alla crescita dell'impostazione
aziendale e del relativo business.
FINTECHNOLOGY
COMMUNITY
Banca IFIS, in collaborazione con TEHA Ambrosetti, ha dato vita alla FinTechnology Community,
ovvero un ciclo di appuntamenti realizzato durante l'anno, che si è concluso
con un Forum
realizzato ad aprile 2018, che ha messo a confronto player finanziari e istituzioni sugli impatti della
tecnofinanza sul mercato e su opportunità e rischi ad essa connessi.
EVENTI FAST
FINANCE
Con il marchio Fast Finance, Banca IFIS, anche nel 2018 ha sponsorizzato eventi organizzati su
tutto il territorio nazionale da Ordini professionali, associazioni di categoria, Università e Centri di
Ricerca sui temi della crisi di impresa, del diritto concorsuale e delle relative procedure
contribuendo a fare cultura di impresa e sensibilizzando sulle specifiche tematiche.
INCONTRI SU
SPREAD PER
COLLEGHI E IMPRESE
CLIENTI
Alla luce dell'interesse generato dai fatti di attualità, nel corso del 2018 Banca IFIS ha organizzato
presso le proprie sedi di Mestre, Milano, Mondovì, Firenze e Roma degli eventi formativi destinati ai
dipendenti e aperti anche alle imprese clienti per approfondire la conoscenza dello spread e delle
dinamiche che ne condizionano l'andamento.
CENE INTERATTIVE Nel corso dell'anno Banca IFIS ha inaugurato un nuovo format di evento dedicato alle aziende
partner
(dealer
e vendor) della business unit leasing. Il format prevede che nell'ambito di una cena
organizzata dalla Banca, i partecipanti vengano invitati ad esprimersi su determinati argomenti di
mercato favorendo il confronto, lo scambio di idee e opinioni al fine di comprendere meglio punti
di vista e sollecitazioni da parte dei propri partner.
EVENTI DI
ASSOCIAZIONI
DI CATEGORIA
Banca IFIS ha portato il proprio contributo in termini divulgativi e di conoscenze per mezzo della
partecipazione di propri speaker ad eventi informativi organizzati da associazioni di categoria. Le
conoscenze dei manager della Banca in questo caso sono state messe a disposizione delle
associazioni per favorire la conoscenza di determinati strumenti finanziari, dinamiche o opportunità
a beneficio degli associati.
CREDIFARMA
ON THE ROAD
Banca IFIS con il marchio Credifarma, in collaborazione con Federfarma, organizza degli incontri
in
tutto il territorio per presentare le soluzioni finanziarie per la categoria e discutere dei principali
temi di interesse del settore.

Il Gruppo Banca IFIS considera tra i suoi obiettivi strategici anche l'inclusione finanziaria dei privati, poiché persegue l'obiettivo di riabilitare sul mercato della richiesta di finanziamento il maggior numero possibile di clienti che, in quanto insolventi, al momento non hanno accesso al credito.

Fare banca significa gestire un'impresa con grande responsabilità nei confronti della collettività e dell'ambiente economico. La nostra mission è portare un contributo positivo nella società. Da anni cercavamo una soluzione per offrire ai clienti una nuova opportunità per rientrare in modo sostenibile della loro posizione. L'ingresso di Cap.Ital.Fin. risponde a questa necessità grazie alla cessione del quinto: oggi recuperiamo credito al consumo offrendo la possibilità di rientrare nella comunità finanziaria in modo sostenibile. Questo è un inizio.

Giovanni Bossi - Amministratore delegato Banca IFIS.

Per quanto concerne il marchio Credifamiglia, il core Business è la riabilitazione finanziaria dei debitori esclusi all'accesso al credito. Tale realtà, infatti, è nata per la risoluzione dei debiti finanziari, opera attraverso una rete di professionisti (interni ed esterni) che propone soluzioni adeguate e compatibili alla situazione economica finanziaria dei clienti.

Attraverso l'acquisizione da parte della Banca di Cap.Ital.Fin, la rete dei consulenti Credifamiglia, ha la possibilità di proporre quale strumento risolutivo di un credito deteriorato, la Cessione del Quinto, in qualità di intermediari finanziari. Il prodotto CrediQuintum è nato volutamente per tutti i clienti Credifamiglia.

Anche per il marchio Credifamiglia è dedicata attenzione alla divulgazione di informazioni che accrescano la conoscenza di queste specifiche tematiche, ad esempio attraverso l'attività di sensibilizzazione per mezzo di video interviste a clienti, pubblicate sui canali web e social, e il glossario con specifici consigli per creare consapevolezza e diffondere informazioni sul tema dell'indebitamento e temi relativi a Credifamiglia.

01.4.2. Innovazione digitale

Politiche e altra documentazione di riferimento

• Politica di Gruppo per la pianificazione strategica in ambito ICT

A fronte del processo di trasformazione digitale in atto nel mercato finanziario è necessario che ogni organizzazione si impegni per innovare in chiave digitale i processi aziendali siano essi interni od esterni.

L'innovazione digitale, all'interno del Gruppo Banca IFIS, è ritenuta una leva competitiva che, in prima battuta, offre ampie opportunità di miglioramento del servizio al cliente garantendo facilità ed immediatezza sia all'accesso dei servizi intermediati che all'esecuzione delle operazioni disposte dalla clientela.

Il perseguimento di una strategia digitale consente, inoltre, di recuperare competitività grazie all'aumento dell'efficacia e dell'efficienza dei processi aziendali, siano essi strettamente interni che direttamente rivolti ai processi di vendita.

In virtù dell'importanza che il tema dell'innovazione digitale riveste per il mercato finanziario, il Gruppo Banca IFIS definisce gli obiettivi di evoluzione delle infrastrutture ICT, come definito dalla Politica di Gruppo per la pianificazione strategica in ambito ICT.

La strategia del Gruppo ha come obiettivi primari l'ampliamento dell'offerta dei prodotti su canali di vendita interamente digitali, il miglioramento della user experience per tutte le tipologie di utenti coinvolti e la razionalizzazione e digitalizzazione dei processi interni. In continuità con le iniziative progettuali realizzate già nel 2017 anche il 2018 è stato caratterizzato da progettualità finalizzate a soddisfare gli obiettivi strategici precedenti.

Il Gruppo Banca IFIS, da sempre, opera sul territorio nazionale utilizzando una rete di uffici commerciali molto snella. I processi commerciali sono svolti quasi esclusivamente in mobilità o "da remoto".

A fronte, pertanto, di questo modello di business le soluzioni digitali e la capacità di accompagnare in tempi brevi l'innovazione a soluzioni tecnologiche risulta essere una condizione imprescindibile per il perseguimento del successo competitivo.

1Y18

Già oggi la Banca mette a disposizione una serie di strumenti e soluzioni digitali che migliorano l'esperienza dei clienti. Nel corso del 2018 sono state attivate alcune iniziative progettuali volte ad arricchire la qualità della relazione cliente sia essa focalizzata alle fasi iniziali di primo contatto commerciale o di rapporto già consolidato. Di segui si elencano i progetti ritenuti più significativi:

  • nell'ambito Banca IFIS Impresa, è stato semplificato e razionalizzato l'accesso alle aree riservate della clientela Leasing. Oggi il cliente che ha attivi contratti sia di leasing strumentale che di leasing auto, attraverso un unico account, può ritrovare tutte le informazioni relative alle proprie pratiche, dalla documentazione iniziale ai fogli informativi alle fatture digitali;
  • per la clientela NPL è stato evoluto il portale "CrediFamiglia4You" (). Il portale, attivo già da dicembre 2017, oltre a permettere di monitorare la propria posizione debitoria è stato arricchito dalla funzionalità di eseguire i pagamenti online attraverso diverse modalità. Oggi il cliente può, infatti, scegliere di pagare utilizzando la carta di credito, la carta prepagata o il bonifico bancario. In alternativa ha la facoltà di scaricare il bollettino postale e tramite QRCode eseguire il pagamento in punti SISAL e Poste Italiane.

Oltre al potenziamento delle soluzioni a presidio della soddisfazione del cliente, Il Gruppo Banca IFIS è impegnato nella progressiva digitalizzazione dei processi, volta ad accrescere l'efficienza, a ridurre il rischio operativo e a raggiungere una migliore efficacia nel processo di vendita:

Per il mercato leasing è stato completato per tutti i segmenti di clientela (auto e strumentale)
il processo di adozione della firma digitale attraverso strong authentication con "One Time
Password" (OTP).
In ambito IFIS NPL, nel corso del 2018 è stato completato il processo di sottoscrizione contrattuale
telefonico che consente al debitore di concordare un piano di rientro telefonicamente con
sottoscrizione da parte della Banca con firma digitale, data certa e conservazione sostitutiva a
norma di legge.
In prima adozione a supporto di Banca IFIS Impresa (Credito Commerciale e Corporate Banking),
nel corso del 2018 è stata avviata una progettualità per evolvere i sistemi di Customer Relationship
Management
al fine di velocizzare i processi di origination di vendita che arriveranno a coprire
anche le attività di istruttoria della concessione del credito a dei processi aziendali, siano essi
strettamente interni che direttamente
rivolti ai processi di vendita.

Di seguito vengono illustrate le soluzioni di vendita interamente digitali messe a disposizione del Gruppo e le relative percentuali di diffusione:

Con riferimento alle quote di sottoscrizione dei piani di rientro NPL in modalità digitale, la percentuale di diffusione risulta in linea con le attese del Gruppo Banca IFIS in virtù del recente lancio progettuale.

01.4.3. Qualità dei prodotti e servizi

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Codice Etico
  • Politica per l'approvazione di nuovi prodotti e servizi, l'avvio di nuove attività, l'inserimento in nuovi mercati (Banca IFIS)
  • Procedura Organizzativa Recupero del credito attraverso azioni stragiudiziali (IFIS NPL)
  • Procedura Organizzativa Gestione della rete dei recuperatori stragiudiziali dei crediti distressed (Banca IFIS, IFIS NPL)

La qualità del servizio e dei prodotti offerti ha un impatto importante sulla percezione di affidabilità e sicurezza nei confronti della Banca e degli operatori che operano per suo conto, sul senso di vicinanza percepito dal cliente e sulla soddisfazione per il servizio ricevuto.

Per tale ragione la qualità è un elemento strategico per il Gruppo, che intende affermare in Italia e all'estero il proprio nome attraverso la trasparenza delle sue azioni e la qualità dei servizi e dei prodotti resi, e si impegna a studiare, progettare e sperimentare prodotti e servizi sempre in linea con le esigenze di mercato e caratterizzati dai massimi livelli di qualità.

Attraverso una Politica per l'approvazione di nuovi prodotti e servizi, l'avvio di nuove attività e l'inserimento in nuovi mercati, Banca IFIS definisce regole per lo sviluppo e la distribuzione di nuovi prodotti, in coerenza con le strategie e gli obiettivi di business e aziendali.

In particolare, in ambito Leasing nella fase che precede l'attivazione di un nuovo rapporto commerciale con un fornitore o un partner, e prima di acquistare un bene da concedere in leasing ai clienti, sono attivate diverse verifiche:

  • nel caso di potenziali partner/vendor convenzionati, con i quali si mira a costruire un rapporto continuativo, l'attivazione dell'accordo commerciale è subordinata a un'istruttoria volta a verificare sia la qualità dei beni fornititi sia il rispetto di criteri di affidabilità, credibilità e solidità dal punto di vista economico-finanziario e reputazionale. È inoltre previsto l'obbligo di sottoscrizione di un codice di comportamento al momento della definizione dell'accordo commerciale;
  • nel caso di fornitori occasionali (ad esempio proposti direttamente dal cliente ai fini dell'acquisto di un bene specifico) il controllo è finalizzato a verificare gli standard di qualità del bene, l'effettiva esistenza della società e il possesso delle principali credenziali, al fine di evitare l'eventuale verificarsi di frodi che coinvolgano il marchio e il cliente.

Per migliorare la qualità del servizio e la professionalità della rete fisica, si effettua inoltre formazione interna ed esterna rivolta ai dipendenti, di carattere tecnico e di prodotto, attraverso la "Leasing & Rental Academy".

LIVELLO DI SERVIZIO BANCA IFIS IMPRESA

Per Banca IFIS Impresa l'impegno è di garantire ai propri clienti un elevato livello di servizio tramite velocità e tempestività di risposta distintive sul mercato. Di seguito si riportano i risultati ottenuti nel 2018 per i prodotti leasing, factoring e mutui PMI:

Tempi medi di valutazione delle proposte di leasing:

  • Auto, veicoli commerciali e industriali: 1,5 giorni
  • Beni strumentali (industriali, IT e Office) < 250.000: 2 giorni
  • Beni strumentali > 250.000: 5 giorni

Tempi di risposta alle richieste dei clienti leasing:

  • Tempo gestione richieste dei clienti: 1,5 giorni (media)
  • Abandon rate telefonate: 4%
  • First Call Resolution: 95%
  • Emissione atto di vendita del bene al termine del contratto di leasing: 2 giorni

Tempi medi di valutazione delle proposte di factoring: 7 giorni Tempi medi di valutazione delle proposte di mutuo PMI: 11 giorni

IFIS NPL promuove la continuità della relazione operatore-cliente per far sì che il livello di fiducia si consolidi nel tempo, e attua diversi presidi volti garantire la qualità del servizio degli operatori della rete (società di recupero, agenti, call center interno), tra cui:

  • richiesta di credenziali e qualifiche: gli agenti devono essere iscritti alle liste OAM (Organismo degli agenti e mediatori creditizi). Qualora non iscritti, la capogruppo accompagna gli operatori nell'iter di certificazione tramite formazione, fino al sostenimento dell'esame finale (questo principio si estende anche agli agenti che promuovono la cessione del quinto dello stipendio e/o della pensione). Le società di recupero vengono sottoposte, prima dell'attivazione del rapporto, a verifiche relative ad affidabilità, credibilità e solidità finanziaria;
  • incentivazione degli agenti e delle società di recupero: sono previsti KPIs stringenti per verificare la qualità delle pratiche lavorate, con previsione di penali in caso di reiterata bassa qualità nel lavoro svolto.

Modello di monitoraggio di agenti e società recupero

Le struttura che gestisce le reti stragiudiziali e la struttura di monitoring ha definito un modello di monitoraggio degli agenti e delle società di recupero basato su differenti tipologie di KPI:

  • Behaviour KPI, quali, a titolo esemplificativo, reclami accolti, contestazioni e comportamenti anomali;
  • Performance KPI, quali a titolo esemplificativo, le tempistiche di lavorazione, la qualità dei piani di rientro definiti in termini di numero e di importi, l'ammontare degli insoluti sui piani raccolti.

Il monitoraggio dei suddetti KPI è svolto mensilmente e se del caso è attivato un dialogo con agenti e società di recupero per avviare eventuali azioni correttive.

Inoltre, oltre le consuete visite ispettive, presso le società di recupero, possono essere svolte ispezioni ad hoc volte a verificare, tra i vari aspetti, anche l'adeguatezza dei processi di recupero adottati rispetto a best practices di settore. Annualmente, una volta elaborati gli esiti delle attività di controllo sopradescritte, viene effettuata una valutazione complessiva dei recuperatori e in funzione dell'esito sono individuate le più opportune azioni da assumere per tutelare gli interessi del Gruppo Banca IFIS e dei suoi clienti.

In presenza di eventi rischiosi, le strutture interne, informano le unità organizzative di controllo ed in particolare il Risk Management responsabile della gestione dei rischi operativi e reputazionali.

A verifica dell'efficacia dell'approccio di gestione adottato, le Aree di business di competenza per ciascun prodotto o servizio ne verificano la conformità con i processi commerciali della Banca, al fine di garantire un'efficace copertura delle esigenze del cliente, e le funzioni di controllo possono prevedere ed effettuare verifiche secondo le modalità previste.

Nell'ambito della definizione e introduzione di nuovi prodotti e servizi, in particolare:

  • Compliance garantisce il presidio del rischio di non conformità, ad esempio valutando l'adeguatezza dei presidi rispetto alla normativa applicabile o verificando la conformità dei messaggi pubblicitari previsti, e, in collaborazione con Risorse Umane, valuta l'adeguatezza della formazione al personale per sensibilizzarlo sui rischi insiti nel nuovo prodotto e sulle relative modalità di mitigazione.
  • Antiriciclaggio contribuisce alla valutazione del rischio che la nuova iniziativa può avere per la Banca con riferimento al potenziale coinvolgimento in fenomeni di riciclaggio e finanziamento del terrorismo determinato dall'offerta del nuovo prodotto.

01.4.4. Trasparenza delle informazioni su prodotti e servizi

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Codice Etico
  • Politica delle Contestazioni
  • Procedura organizzativa comunicazioni di marketing alla clientela (Banca IFIS)
  • Procedura Organizzativa Trasparenza delle Operazioni e dei Servizi Bancari (Banca IFIS)

La trasparenza nei confronti dei clienti ha impatto sul senso di fiducia con il quale questi si affidano alla Banca, che rappresenta la base di un rapporto sano e duraturo e quindi un asset da proteggere e far crescere. Essa riguarda sia l'aspetto delle comunicazioni a vario titolo consegnate da parte della rete fisica, sia gli aspetti specifici della contrattualistica all'interno delle diverse Business Line.

Il Gruppo instaura relazioni dirette con la propria clientela e opera ispirandosi a principi di professionalità, onestà e trasparenza, fornendo informazioni circostanziate sugli impegni reciprocamente assunti e sugli eventuali rischi impliciti nella natura delle operazioni poste in essere.

Tutti i rapporti contrattuali, le comunicazioni e i documenti sono redatti in maniera chiara e comprensibile, permettendo al cliente la piena consapevolezza delle scelte che sta compiendo.

In ambito NPL è previsto un meccanismo aggiuntivo che garantisca la trasparenza nel rapporto agente–cliente: il cliente è chiamato a sottoscrivere, al termine di ogni visita dell'agente, un documento contenente il "Verbale di visita" che riepiloga quanto accaduto durante l'incontro e gli accordi stabiliti. Anche nella trasmissione di informazioni all'esterno, attraverso la pubblicità o altri canali, il Gruppo assicura che le comunicazioni siano oneste, veritiere, chiare, trasparenti, documentabili e conformi alle politiche e ai programmi aziendali.

Le unità organizzative afferenti all'Operations gestiscono in maniera accentrata i processi di trasparenza verso la clientela e le condizioni applicabili ai prodotti offerti dalla Banca, oltre a occuparsi delle attività disciplinate dalla normativa sulla trasparenza (come l'invio ai clienti della documentazione periodica) e a supportare le Aree di business nel redigere le comunicazioni rivolte alla clientela. La Compliance vigila sull'applicazione della normativa bancaria sulla trasparenza ed è inoltre coinvolta nel processo di definizione delle comunicazioni che riguardano variazioni significative alle condizioni di un servizio o prodotto, al fine di garantirne la chiarezza espositiva.

NUMERO TOTALE DI CASI DI NON CONFORMITÀ A REGOLAMENTI E/O CODICI VOLONTARI RELATIVI
A INFORMAZIONI SU PRODOTTI/SERVIZI E ETICHETTATURA
2017
Episodi di inosservanza delle norme che comportano una multa o una sanzione 0 0
Episodi di inosservanza delle norme che comportano un richiamo 0 0
Incidenti di non conformità con codici volontari 2 1

Nel 2018 si sono verificati 2 episodi di mancata conformità alla normativa interna relativamente al tema trasparenza, rispetto al singolo caso registrato nel 2017. Si segnala che tali episodi non hanno portato a contestazioni o sanzioni e sono stati prontamente gestiti e risolti. Nel 2018, analogamente all'esercizio precedente, non si sono verificati episodi di non conformità riguardanti la trasparenza nell'ambito di comunicazioni pubblicitarie.

Raccolta di segnalazioni e reclami

Banca IFIS adotta diversi meccanismi volti a raccogliere feedback e segnalazioni da parte di stakeholder chiave, in particolare dipendenti, collaboratori, professionisti che operano in maniera continuativa per il Gruppo (inclusi agenti e altri operatori delle reti esterne della società IFIS NPL, della società Cap.Ital.Fin., e del settore Leasing), e tramite reclami di clienti e debitori. Tali meccanismi supportano il management

nell'identificazione di eventuali inefficienze, anomalie o problematiche emergenti nei processi aziendali, e come tali costituiscono, insieme ai controlli, utili strumenti di verifica dell'efficacia dell'approccio di gestione sui diversi temi.

Gestione dei reclami

Oltre a rappresentare uno strumento utile per migliorare la qualità dei prodotti, dei servizi e della relazione con la clientela, il reclamo rappresenta anche un canale di ascolto più ampio che consente di monitorare la condotta delle funzioni aziendali e degli operatori che agiscono per conto del Gruppo (come gli operatori delle reti esterne), e quindi di mantenere viva la fiducia reciproca fra ilGruppo e il Cliente. Possono rientrare nell'ambito dei reclami, infatti, oltre a segnalazioni attinenti alla qualità di prodotti e dei servizi, alla trasparenza, alla privacy, alla sicurezza informatica e agli strumenti di multicanalità, anche segnalazioni relative al rispetto dei principi di integrità e correttezza da parte del personale del Gruppo o degli operatori della rete, alla conformità normativa, alla non discriminazione e ad attività di sostegno all'imprenditoria e inclusione finanziaria.

La Politica di gestione delle contestazioni, applicata a livello di Gruppo, definisce le linee guida per la corretta e tempestiva gestione dei reclami ricevuti dalle società del Gruppo, ispirandosi a principi di equo trattamento dei clienti e nel rispetto della normativa vigente.

Il processo di gestione dei reclami ha come obiettivo gestire tempestivamente e con efficacia qualsiasi segnalazione di clienti insoddisfatti dei prodotti e servizi erogati o offerti, attuando azioni correttive e preventive per evitare che qualsiasi disservizio si ripresenti. Tali azioni possono prevedere tanto iniziative specifiche rivolte al singolo reclamante quanto l'attivazione di soluzioni generalizzate, volte a risolvere le cause alla base del singolo reclamo o di più reclami attinenti allo stesso ambito.

Il Gruppo ha costituito un presidio dedicato alla gestione dei reclami (Ufficio Reclami) che riceve e gestisce con la massima diligenza e imparzialità le contestazioni e informa e coinvolge le unità di business di volta in volta interessate. L'Ufficio Reclami riporta funzionalmente alla Compliance e opera secondo le linee guida fornite da quest'ultima.

01.5. IFIS people

La creazione di nuovi posti di lavoro è una priorità per il Gruppo Banca IFIS: la visione dell'istituto, evidenzia il ruolo attivo della Banca nel contribuire all'economia nella quale opera, sostenendo l'occupazione e la creazione di valore a livello sociale.

Questo ruolo è favorito dalla crescita continua registrata nei business ormai storici della Banca (gestione dei crediti non performanti e finanziamento alla piccola media impresa), che negli anni ha portato alla necessità di rafforzare le strutture aziendali sia di business che di governance.

L'impegno a mantenere e accrescere i livelli di occupazione si è mantenuto costante, per precisa volontà della Direzione aziendale, gestendo secondo questa ispirazione anche le operazioni di acquisizione societaria effettuate nel corso del 2018.

Le persone che, a seguito delle diverse riorganizzazioni societarie, hanno visto diminuire le attività a cui erano dedicati, sono state ricollocate all'interno della stessa funzione o in funzioni in cui è stato possibile valorizzare le specifiche competenze e conoscenze, ricorrendo a opportuni percorsi formativi e di riqualificazione professionale.

Alla luce delle acquisizioni e altre operazioni societarie che hanno coinvolto il Gruppo, inoltre, le funzioni Risorse Umane e Comunicazione si sono impegnate nel progetto di integrazione tra le persone di Banca IFIS e quelle delle legal entity acquisite, al fine di uniformare metodi, processi e strumenti di lavoro e di favorire la condivisione degli obiettivi e dei valori del nuovo Gruppo bancario.

Tra le iniziative di conoscenza reciproca attuate nel corso dell'anno, particolare rilievo ha svolto la sessione di Onboarding dedicato alle risorse oggetto di acquisizione, tenuta presso la Direzione Generale di Mestre nelle prime settimane successive all'effettivo ingresso delle persone nel Gruppo. Inoltre, a fine 2018 il Gruppo Banca IFIS ha realizzato, in collaborazione con Doxa, la prima indagine di clima di Gruppo, a cui ha partecipato complessivamente l'82% dei dipendenti. I risultati – in fase di elaborazione nei primi mesi del 2019 - saranno disponibili nel periodo successivo la pubblicazione della presente DNF.

Per quanto riguarda la composizione del personale al 31 dicembre 2018, il numero dei dipendenti risulta pari a 1.638 unità rispetto ai 1.470 unità di fine 2017, con un incremento rispetto all'esercizio precedente di 168 unità (circa 11%) grazie anche alle acquisizioni societarie effettuate nel corso dell'anno (45 risorse di Cap.Ital.Fin. e 40 di Credifarma) e a nuove assunzioni.

Analogamente all'esercizio precedente il tasso di nuovi assunti (19%) è superiore al tasso di cessazione (9%). In dettaglio, nel corso dell'anno sono entrate nel Gruppo Banca IFIS 318 persone di cui circa il 40% con meno di 30 anni, a riprova dell'attenzione a favorire il coinvolgimento e l'inserimento lavorativo dei giovani e dell'interesse a introdurre nuovi talenti all'interno dell'organizzazione.

Per quanto riguarda le differenze tra generi, si osserva come il 54% dei dipendenti del Gruppo sia di genere femminile, in dettaglio ben il 40% dei dipendenti in posizioni di responsabilità (Dirigenti e Quadri) sono donne.

Dipendenti per genere

Inoltre, la quasi totalità dei dipendenti è assunta a tempo indeterminato, a testimonianza dell'impegno del Gruppo a garanzia della stabilità e sicurezza occupazionale.

Per ulteriori informazioni sull'anagrafica dei dipendenti si consultino le tabelle a fine capitolo.

01.5.1. Benessere dei dipendenti

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Codice Etico
  • Politica di gruppo per la gestione del personale dipendente
  • Manuale integrato Sicurezza e Ambiente

La promozione del benessere psico-fisico dei collaboratori, la salubrità e il comfort degli ambienti di lavoro, politiche e strumenti di welfare aziendale, la flessibilità nel lavoro e l'equilibrio tra vita privata e vita professionale, sono alcune delle tematiche che possono contribuire positivamente al benessere organizzativo e contribuire a migliorare le performance dell'organizzazione, ad esempio in termini di riduzione del turnover, aumento della produttività e minori incidenti sul lavoro.

I programmi e le iniziative legate alla promozione del benessere dei dipendenti si applicano a tutte le società del Gruppo Banca IFIS. Alcune delle iniziative dell'esercizio 2018 hanno avuto l'obiettivo di estendere i programmi di welfare aziendale alle società recentemente entrate nel perimetro di Gruppo.

Salute e sicurezza sul lavoro

Tutte le attività e i momenti della vita aziendale devono in primo luogo soddisfare adeguati requisiti di sicurezza. Banca IFIS esplicita e rende noti, mediante la Politica della Sicurezza contenuta all'interno del Manuale Integrato Sicurezza e Ambiente, i principi e i criteri fondamentali in base ai quali vengono prese le decisioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro limitatamente ai reati previsti dal D. Lgs. 231/2001.

Le società del Gruppo garantiscono, nel rispetto della normativa vigente, un ambiente di lavoro adeguato dal punto di vista della sicurezza e della salute. Alle persone del Gruppo è, allo stesso tempo, richiesto di rispettare scrupolosamente le prescrizioni in materia di salute e sicurezza e di seguire la formazione obbligatoria prevista. Nel corso del 2018 sono state erogate 2.498 ore di formazione obbligatoria sulle pratiche e procedure in materia di salute e sicurezza.

Le responsabilità sul presidio dei temi di salute e sicurezza sono affidate al Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP), all'Addetto al Servizio di prevenzione e protezione (ASPP) e alle funzioni Risorse Umane e Servizi Generali, su delega del Datore di Lavoro, ciascuna per gli ambiti di propria competenza. Servizi Generali, in particolare, organizza e sovrintende alle attività e gestisce le strutture e attrezzature delle

sedi e degli uffici commerciali per quanto riguarda gli aspetti relativi alla salute e alla sicurezza. La responsabilità ultima per l'individuazione e la gestione delle misure per la protezione della salute e per la sicurezza dei lavoratori è in capo al Datore di Lavoro

A verifica dell'efficacia dell'approccio di gestione adottato, i Servizi Generali effettuano alcuni monitoraggi e indagini ambientali con il fine di valutare il benessere interno degli ambienti di lavoro, tra cui analisi della qualità dell'aria negli ambienti e dei campi elettromagnetici presso i siti principali del Gruppo. Sempre nell'ottica del miglioramento continuo, sono stati effettuati monitoraggi del livello di rumore e del microclima che hanno portato all'adozione di soluzioni migliorative. Il Servizio di Prevenzione e Protezione effettua audit sugli aspetti di sicurezza con cadenze regolari, in particolare in occasione di aperture di nuove sedi o uffici, a fronte di considerevoli modifiche dei layout degli ambienti di lavoro o durante le prove di evacuazione annuali.

I Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), nominati in numero proporzionato alla dimensione dell'azienda come stabilito in sede di contrattazione collettiva, rappresentano il personale del Gruppo nella misura dell'78%. Rimangono al momento esclusi IFIS NPL e IFIS Rental Services a seguito delle modifiche societarie intercorse nell'anno.

Il confronto tra azienda e personale sulla salute e la sicurezza sul lavoro avviene attraverso la riunione periodica e le altre riunioni di consultazione che si svolgono durante l'anno nelle diverse società del Gruppo.

Gli indicatori di sicurezza di seguito descritti vengono costruiti in conformità alla norma UNI 7249 e riguardano il numero di infortuni (inclusi quelli in itinere), l'indice di frequenza e l'Indice di gravità.

Sia il numero di infortuni che il tasso di infortuni si sono ridotti nel corso del 2018 rispetto agli esercizi precedenti, come illustrato dalla seguente tabella. In dettaglio nel corso del 2018 solo 3 infortuni si sono verificati sul luogo di lavoro, mentre 12 in itinere. La tipologia più frequente di infortunio è l'infortunio in itinere dall'abitazione al luogo di lavoro e viceversa (tamponamenti in generale).

Numero di infortuni per genere (N.)

Nei dati non sono incluse le seguenti società: Credifarma S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A. Inoltre, non sono inclusi i dati riferiti ai dipendenti esteri.

Tasso di infortuni* per tipologia (%)

*Rapporto tra il numero di infortuni registrati e il numero totale di dipendenti al 31/12

INDICE DI FREQUENZA E GRAVITÀ DEGLI INFORTUNI PER GENERE (DATI 2018) [N.] TOTALE UOMO DONNA
Indice di frequenza degli infortuni 5,21 4,53 5,80
Indice di gravità degli infortuni 0,10 0,13 0,08

Indice di frequenza = n° infortuni x 1.000.000 / n° ore lavorabili

Indice di gravità = n° giorni totali infortuni x 1.000 / n° ore lavorabili

Non si sono verificati decessi legati ad infortuni e non si registrano malattie professionali nel corso del 2018.

Il totale delle giornate perse ammonta a 291 (171 uomini e 121 donne) mentre il tasso di assenteismo è pari al 2,08% (1,40% Uomini e 2,68% Donne). Il criterio per il conteggio delle giornate perse è legato alla data di accadimento e prende in considerazione i giorni di calendario. Non è disponibile l'informazione per tutti i lavoratori che lavorano presso azienda (esclusi i dipendenti), il cui lavoro o posto di lavoro è controllato dall'organizzazione, divisi per genere.

Salubrità e comfort degli ambienti di lavoro

Dal 2016 Banca IFIS ha cominciato a rivedere le proprie sedi in ottica di flessibilità e sostenibilità, anche ambientale.

Ogni spazio delle nuove sedi di Firenze e Roma, inaugurate rispettivamente nel 2016 e nel 2017, è stato pensato e realizzato per fornire ambienti funzionali e confortevoli, con una particolare attenzione al design. Uffici, sale riunioni e spazi comuni sono dotati di arredi mobili e nuove tecnologie, per favorire lo scambio e la condivisione.

L'edificio che ospita la sede di Firenze è stato completamente ristrutturato secondo i più alti standard di eco-compatibilità e sostenibilità ambientale ed è dotato di un ampio parco fotovoltaico. La sede di Roma, situata in zona Eur, trova spazio in un moderno palazzo immerso nel verde: una struttura che coniuga design, innovazione ed efficienza degli spazi.

Politiche di welfare aziendale

A settembre 2018 è stato firmato un duplice accordo con i sindacati per introdurre nuove politiche e strumenti innovativi di incentivazione, accrescendo allo stesso tempo l'attuale sistema di welfare aziendale. La nuova proposta nasce dall'ascolto delle persone che ogni giorno lavorano in Banca e dalla consapevolezza che, solo favorendo il bilanciamento e la conciliazione tra le esigenze di carattere lavorativo con quelle personali e familiari, si possono permettere la piena espressione e lo sviluppo delle potenzialità professionali e favorire la creazione di valore condiviso e stabile nel tempo.

Lavorare in Banca è… valore al patrimonio storico

Lavorare in Banca può significare vivere ogni giorno in un ambiente piacevole, anche dal punto di vista architettonico ed estetico. La Direzione Generale di Banca IFIS, che si trova in Provincia di Venezia tra Mestre e Mogliano Veneto, si trova nell'ottocentesca Villa Fürstenberg. Qui fu firmata nel 1849 (quando era ancora proprietà dei Papadopoli), la resa della Repubblica di San Marco agli Austriaci: in ricordo di questo avvenimento storico, è stata posta un'epigrafe sulla facciata della villa e, all'interno, uno studiolo ha mantenuto il nome del feldmaresciallo austriaco «Radetzky». La Villa, che conserva buona parte dell'area nobile come il Teatro ed il Giardino D'inverno, è circondata da un ampio parco accessibile ai dipendenti della Banca.

Inoltre, nel corso del 2016, Banca IFIS ha acquisito l'Ex Gruppo Ge Capital Interbanca e con esso i due edifici storici che ne ospitano la sede, situati entrambi nel centro storico di Milano. La sede di Corso Venezia si trova in un immobile di pregio architettonico, sottoposto alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, Ministero per i Beni e le Attività Culturali. In particolare, la facciata, progettata e costruita nel primo '900 e sopravvissuta ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, vale al palazzo il vincolo monumentale del Ministero della cultura per il riconosciuto valore storico.

La sede di Via Borghetto, nata come residenza, ha subito un restyling interno tra il 2014 e il 2015: spazi e arredi sono stati ripensati per creare ambienti confortevoli, moderni e funzionali, anche attraverso l'utilizzo di tecnologie per il risparmio energetico. Entrambe le sedi di Milano sono dotate di spogliatoi per i colleghi che desiderano svolgere attività fisica nel vicino parco Indro Montanelli.

L'accordo firmato prevede la definizione delle nuove modalità di erogazione del premio variabile di risultato (per le categorie di personale di riferimento) con l'obiettivo di determinare un maggior coinvolgimento dei dipendenti nella realizzazione degli obiettivi aziendali, favorendo allo stesso tempo incrementi di redditività, produttività, competitività ed efficienza del Gruppo. I nuovi criteri di attribuzione fanno leva sul ruolo ricoperto, il raggiungimento degli obiettivi di redditività e la valutazione delle performance. Il premio è focalizzato su un incremento del risultato netto della gestione finanziaria 2018 rispetto al 2017 percentualmente superiore all'eventuale incremento dei costi operativi 2018 rispetto al 2017.

A partire dal 1° gennaio 2019, Banca IFIS metterà a disposizione un paniere di beni e servizi tra i quali scegliere, costruito attorno ai bisogni individuali e familiari. Tali opportunità, suddiviso per ambiti come prevede il legislatore (spese per istruzione, previdenza complementare, mutui, cassa sanitaria, trasporto pubblico, tempo libero e buoni acquisto), è a disposizione di dipendenti e familiari sia nella modalità "servizio a rimborso" sia come acquisto diretto o versamento. Questo strumento completa l'ampia proposta di benefit offerta ai dipendenti.

DIPENDENTI COPERTI DA ACCORDI DI CONTRATTAZIONE COLLETTIVA UdM 2018 2017
Dipendenti coperti da CCNL N. 1.613 1.457
Percentuale sul totale dei dipendenti (Totale) % 98% 99%

Il dato rappresenta tutto il personale operante in Italia. Il rimanente 2% è rappresentato dai dipendenti esteri a cui si applica la normativa locale, che non prevede contrattazione collettiva

01.5.2. Valorizzazione e sviluppo dei dipendenti

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Codice Etico
  • Politica di gruppo per la gestione del personale dipendente
  • Relazione sulla remunerazione (Politiche di Remunerazione ed incentivazione)

La Banca ed il mondo del credito tout-court stanno attraversando un'epoca complessa che richiede grande cambiamento, sia in termini di nuove tecnologie che di competenze. Banca IFIS si impegna a sviluppare piani formativi basati sull'apprendimento continuo e sulla gestione dinamica delle competenze delle risorse umane e delle loro carriere. Centrale è anche la garanzia di sistemi di valutazione trasparenti, percorsi di crescita professionale chiari per tutta la popolazione aziendale per far sì che ogni dipendente sia in grado di lavorare al meglio delle sue capacità.

Formazione

Per il Gruppo Banca IFIS la formazione è di primaria importanza, poiché è lo strumento chiave per garantire lo sviluppo continuo delle competenze del personale, leva fondamentale per sostenere la crescita del business e la retention dei talenti. Un'adeguata formazione ha un impatto positivo sulle performance e sull'efficacia del personale e degli operatori esterni, sulla diffusione della cultura aziendale e sul grado di coinvolgimento. Questo si riflette positivamente anche sul cliente, poiché il rispetto degli standard professionali, la diffusione della cultura della prevenzione dei rischi e la responsabilizzazione degli operatori della rete incidono sulla qualità del servizio offerto. Un ruolo fondamentale è coperto anche dalla formazione obbligatoria a norma di legge, che tutela il personale e la Banca dalla commissione, anche inconsapevole, di atti riconducibili a fattispecie di reato.

Banca IFIS si impegna a promuovere la formazione di tutto il personale e a favorire la partecipazione a corsi di aggiornamento e a programmi formativi affinché, nell'ambito del contributo di ognuno agli obiettivi aziendali, le capacità e le legittime aspirazioni dei singoli trovino piena realizzazione.

IFIS WEEK UP

Nel 2018 è stato inagurato IFIS week up, un podcast con cadenza settimanale realizzato dall'Ufficio Comunicazione della Banca per aggiornare tutti i colleghi in modo pratico, informale e non convenzionale, su notizie di attualità, finanziaria e non, utilizzando i più moderni strumenti digitali per rendere il podcast ascoltabile in ogni momento e in qualsiasi luogo da parte dei dipendenti del Gruppo.

Annualmente, sulla base degli esiti della valutazione delle performance e dei gap qualitativi emersi dal Piano Strategico delle risorse umane, Banca IFIS progetta, pianifica e realizza il Piano di formazione per tutto il personale dipendente, proposto dall'unità organizzativa Sviluppo Risorse Umane e approvato dal Direttore Generale.

Lo sviluppo professionale del personale viene perseguito tramite:

IFIS Educational

Una rubrica video di diffusione interna sui principali temi di interesse per i dipendenti. Attraverso le interviste di colleghi vengono spiegati prodotti (ad esempio CQS), nuove normative (GDPR), business e tutto ciò che ruota intorno al Gruppo e ai suoi servizi.

  • la formazione di base, finalizzata ad acquisire le conoscenze generali relative al funzionamento dell'azienda, ai prodotti, ai servizi e alle procedure;
  • la mobilità su diverse posizioni di lavoro, finalizzata ad accrescere le competenze specialistiche, commerciali e manageriali;
  • la modulazione di specifici progetti di sviluppo professionale per tipologia di ruolo / famiglia professionale o per cluster di dipendenti.

Totale ore di formazione per genere

Totale ore di formazione per categoria professionale

Ore di formazione pro capite per genere

Ore di formazione pro capite per categoria professionale

COSTO TOTALE DELLA FORMAZIONE [€] 2018 2017
Costo totale 982.566 1.105.703

I costi 2017 sono stati particolarmente rilevanti per un forte investimento in particolare su: Sviluppo di iniziative di formazione legate ai nuovi sistemi informativi; Coaching individuali; Sviluppo manageriale per i Responsabili dello Sviluppo Commerciale. Le ultime due attività, in particolare, pur progettare nel 2017 hanno avuto un forte rilievo anche nel corso del 2018.

BANCA IFIS
Diamo valore al tuo lavoro.
TOTALE ORE DI FORMAZIONE EROGATE PER TIPOLOGIA/AMBITO [ORE] 2018 2017
Ore totale di formazione 39.720 32.363
Totale ore di formazione su Salute e sulla Sicurezza 2.498 2.820
Totale ore di formazione su politiche e procedure di anticorruzione 1.314 630
Totale ore di formazione Altro 35.908 28.913

L'incremento delle voci "anti corruzione" e "altro" sono dovute a un forte aumento della formazione obbligatoria manageriale e linguistica. In particolare, la Banca ha sviluppato due strumenti mirati all'approfondimento della lingua inglese:

  • La piattaforma e-Learning, attraverso la quale i dipendenti possono seguire corsi di Business English online, anche attraverso un'app dedicata, a seconda del proprio livello.
  • Il Mini MBA, un programma di sviluppo linguistico-manageriale pensato per il middle management della Banca e creato dall'Ufficio Sviluppo Risorse Umane della Banca. Il programma si svolge in lingua inglese e ha l'obiettivo di aiutare i colleghi a sviluppare le proprie soft skills in ambito manageriale.

In funzione del tipo di area tematica da approfondire e del livello di conoscenza che si intende far raggiungere alla persona, l'unità organizzativa Risorse Umane identifica la modalità didattica più efficace ed efficiente tra quelle attivabili, come workshop e laboratori di formazione comportamentale e manageriale (interna ed esterna), formazione tecnica mirata (interna ed esterna), corsi on-line, seminari / convegni di informazione esterni, training on the job, coaching e colloqui one-to-one. L'unità organizzativa Sviluppo Risorse Umane verifica, svolgendo interviste a campione, il gradimento e l'efficacia dei corsi proposti.

Per i neoassunti e per i dipendenti delle società che vengono acquisiste nel corso dell'anno è previsto un percorso specifico, "Percorso Onboarding", che consiste in una serie di appuntamenti individuali e/o di gruppo a partire dai primi 30 giorni di permanenza in azienda fino al completamento del primo anno di servizio, volti a favorire un'ottimale integrazione della persona all'interno dell'organizzazione della Banca e nella propria struttura di appartenenza.

Programmi di formazione linguistica aziendale

Lavorare in Banca IFIS significa anche confrontarsi ogni giorno con realtà diverse, un ambiente in costante mutamento e un contesto internazionale. Saper padroneggiare adeguatamente la lingua inglese è fondamentale e per questo la Banca ha implementato diverse iniziative di formazione per i propri dipendenti, mirate a migliorare le proprie competenze linguistiche a tutti i livelli.

Nel corso del 2018 hanno preso parte al percorso 147 neoassunti. Sono state previste anche sessioni ad hoc di Onboarding della durata di una giornata per i dipendenti delle società acquisite (Cap.Ital.Fin. e Credifarma). A queste edizioni hanno preso parte 80 dipendenti. In particolare, la Banca ha sviluppato due strumenti mirati all'approfondimento della lingua inglese: • La piattaforma e-Learning, attraverso la quale i dipendenti possono seguire corsi di Business English online, anche attraverso un'app dedicata, a seconda del proprio livello.

Il Mini MBA, un programma di sviluppo linguistico-manageriale pensato per il middle management della Banca e creato dall'Ufficio Sviluppo Risorse Umane della Banca. Il programma si svolge in lingua inglese e ha l'obiettivo di aiutare i colleghi

Il Gruppo non prevede programmi di assistenza alla transizione e la gestione della fine carriera.

a sviluppare le proprie soft skills in ambito manageriale.

Valutazione delle performance

IFIS Talent

Per un'azienda che innova diventa strategico porre l'attenzione sullo sviluppo delle persone e su azioni che possano sostenere il potenziale umano. Per questo motivo, è nato IFIS Talent, il Talent Management System di Banca IFIS: una piattaforma progettata per migliorare i processi di reclutamento, sviluppo e gestione delle persone per soddisfare le esigenze organizzative e di ciascun dipendente attuali e future.

IFIS Talent è stato lanciato nel 2017 per rispondere ad alcune fondamentali esigenze, della Banca e dei colleghi che ne condividono obiettivi e valori. Con questo progetto, i dipendenti hanno a disposizione una sola piattaforma per tutti i processi di Sviluppo Risorse Umane, dove possono trovare gli strumenti necessari per dare continuità alla propria crescita professionale. La piattaforma rappresenta, inoltre, un altro passo in avanti nel continuo processo di digitalizzazione della Banca. IFIS Talent è uno strumento a misura di IFIS People: immediato, intuitivo, facile da usare.

Con un click, ogni dipendente può entrare nel "suo mondo" e avere così maggiore consapevolezza e autonomia sul suo percorso in Banca. Ma è anche uno strumento innovativo per i manager, che possono visionare e conoscere la "storia" dei propri collaboratori. Un'opportunità eccezionale, quindi, per far crescere il potenziale professionale e manageriale della Banca. Il processo di digitalizzazione dello Sviluppo Risorse Umane è in continua evoluzione. Nel corso del 2018 sono stati rilasciati una serie di strumenti/processi legati alla valutazione professionale annuale, alla possibilità di aumentare il dialogo tra HR e i dipendenti e infine il «Continuous Feedback», una delle più recenti evoluzioni e innovazioni HR per favorire la continua crescita individuale e organizzativa in modalità "social". Il percorso non si ferma. Per il 2019 sono previsti nuovi progetti focalizzati su Compensation (politiche retributive), mappatura dei talent e lancio dell'app mobile che aprirà le porte alla Learning Mobile (l'apprendimento a distanza con l'ausilio di dispositivi elettronici mobili). Sarà implementato anche il processo di on boarding dei neoassunti.

Le persone rappresentano la chiave per il conseguimento degli obiettivi del Gruppo Banca IFIS. Pertanto, la gestione del personale è orientata alla valorizzazione delle competenze e delle capacità di ognuno offrendo effettive opportunità per la loro realizzazione.

In quest'ottica, sistemi di valutazione chiari e trasparenti hanno impatto diretto sul livello di integrazione e valorizzazione di ogni persona del Gruppo all'interno della nuova organizzazione aziendale e sul grado di riconoscimento delle specifiche competenze personali percepito da ciascuno, con influenza positiva sul senso di appartenenza e il coinvolgimento. Banca IFIS prevede un attento processo di valutazione periodica del personale, regolato dalla Politica di Gruppo per la Gestione del personale dipendente. Gli aspetti presi in considerazione nella valutazione includono, oltre al corretto svolgimento del lavoro, elementi quali l'integrità, la professionalità, l'impegno, la correttezza, la disponibilità e l'intraprendenza.

Il processo di valutazione è gestito dall'unità organizzativa Sviluppo Risorse Umane e viene attuato nel rispetto dei principi di equità valutativa e semplicità e immediatezza della rappresentazione dei giudizi.

Annualmente ogni responsabile di unità organizzativa opera una formale valutazione delle performance delle persone assegnate alla struttura che sovrintende.

L'efficacia dell'approccio di gestione viene verificata tramite lo svolgimento di alcune analisi interne all'Ufficio Risorse Umane: la verifica del rispetto della distribuzione delle valutazioni attese e l'assolvimento da parte dei manager dell'obbligo contrattuale di effettuare la valutazione dei collaboratori.

DIPENDENTI CHE HANNO RICEVUTO UNA VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE NEL
CORSO DELL'ANNO, PER GENERE [N.]
2018 2017
Totale dipendenti che hanno ricevuto una valutazione delle performance 1.226 941
Uomini 572 420
Donne 654 521
DIPENDENTI CHE HANNO RICEVUTO UNA VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE NEL
CORSO DELL'ANNO, PER GENERE [%]
2018 2017
Totale dipendenti che hanno ricevuto una valutazione delle performance 75% 64%
Uomini 77% 62%
Donne 73% 66%
DIPENDENTI CHE HANNO RICEVUTO UNA VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE NEL
CORSO DELL'ANNO, PER CATEGORIA PROFESSIONALE [N.]
2018 2017
Totale dipendenti che hanno ricevuto una valutazione delle performance 1.226 941
Dirigenti 16 7
Quadri 451 218
Impiegati 759 716
DIPENDENTI CHE HANNO RICEVUTO UNA VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE NEL
CORSO DELL'ANNO, PER CATEGORIA PROFESSIONALE [%]
2018 2017
Totale dipendenti che hanno ricevuto una valutazione delle performance 75% 64%
Dirigenti 26% 12%
Quadri 93% 48%
Impiegati 70% 74%

01.5.3. Diversità e Inclusione

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Codice Etico
  • Relazione sulla remunerazione (Politiche di Remunerazione ed incentivazione)
  • La Politica di Gruppo per la gestione delle segnalazioni delle violazioni (Whistleblowing)

Garantire equità nei meccanismi di selezione, gestione e remunerazione del personale e promozione della diversità e delle pari opportunità nei luoghi di lavoro è fondamentale per una maggiore diffusione della cultura dell'inclusione sociale delle persone e per la massimizzazione del loro potenziale.

Nel processo di selezione e in tutti gli aspetti della gestione del personale il Gruppo rifiuta con decisione comportamenti discriminatori rispetto al sesso, all'età, al credo religioso o politico e alla militanza sindacale, nonché ogni forma di nepotismo e favoritismo.

Come chiaramente enunciato nel Codice Etico, riferimento principe per i criteri di condotta ed etica aziendali, i comportamenti di tutte le persone del Gruppo devono essere improntati alla massima correttezza, nel rispetto della dignità e della personalità morale di ciascuno. Tali regole si applicano anche ai Collaboratori.

Eventuali comportamenti contrari a questi principi possono essere segnalati, con garanzia di tutela della riservatezza dei dati personali del segnalante e del presunto responsabile della violazione, attraverso il meccanismo del Whistleblowing, aperto sia ai dipendenti sia a collaboratori e liberi professionisti che collaborino in maniera regolare con il Gruppo. Nel 2018 non sono pervenute segnalazioni relative a episodi di discriminazione.

Un'adeguata remunerazione delle competenze è una delle leve principali per attrarre e trattenere i migliori talenti, elemento chiave per le esigenze di sviluppo del business.

Le politiche di remunerazione e incentivazione applicate da Banca IFIS sono definite in accordo con gli obiettivi e i valori aziendali, le strategie di lungo periodo e le politiche di prudente gestione del rischio del Gruppo, coerentemente con quanto definito nell'ambito delle disposizioni sul processo di controllo prudenziale.

Il sistema di remunerazione ed incentivazione del Gruppo Banca IFIS, infatti, mira a bilanciare gli obiettivi di competitività e raggiungimento degli obiettivi con la garanzia di un buon governo del Gruppo, la promozione di una gestione sana ed efficace del rischio, la trasparenza e la correttezza nelle relazioni con la clientela, e la ricerca del migliore allineamento possibile tra gli interessi dei diversi stakeholder.

Il Gruppo Banca IFIS prevede un sistema premiante annuale che segue alla valutazione delle performance, oltre a sistemi incentivanti focalizzati prevalentemente sulla forza commerciale che prevedono erogazioni periodiche sulla base del raggiungimento di obiettivi prefissati. Come previsto dalle disposizioni della Relazione sulle Remunerazioni, che viene annualmente deliberata dall'Assemblea degli Azionisti previo passaggio dal Consiglio di Amministrazione, per il personale considerato Material Risk Taker viene utilizzato un sistema incentivante ad hoc.

Gli organi sociali e i dipendenti, inoltre, possono beneficiare di alcuni benefit, aventi diversa gradazione in relazione al ruolo aziendale e/o a motivi di servizio, come ad esempio polizze assicurative, buoni pasto, autovetture e contribuzione aziendale alla previdenza complementare.

La politica di remunerazione e la Relazione annuale sulla remunerazione sono sottoposte a verifica da parte delle funzioni Internal Audit e Compliance (verifica riguardo, rispettivamente, la rispondenza del disegno remunerativo alle politiche interne e alla normativa e la completezza delle informazioni riportate nella Relazione rispetto alle richieste normative). Le evidenze riscontrate e le eventuali anomalie sono portate a conoscenza del Comitato Remunerazioni e del Consiglio di Amministrazione e delle funzioni competenti per l'adozione di eventuali misure correttive, nonché, in forma sintetica, all'Assemblea dei Soci in occasione dell'approvazione del Bilancio.

Rapporto tra la retribuzione base delle donne e quella degli uomini per categoria professionale (%)

L'analisi del rapporto tra la retribuzione base delle donne rispetto a quella degli uomini evidenzia sostanziale parità per la categoria degli Impiegati e una limitata discrepanza per le posizioni di Quadro e Dirigente. Con riferimento a quest'ultima categoria, la differenza tra il 2017 e il 2018 è da attribuirsi agli avvicendamenti organizzativi riferiti anche alle operazioni strategiche che hanno visto il Gruppo Banca IFIS impegnato nel 2018.

Ulteriori informazioni sulla composizione del personale

Composizione del personale per genere

Composizione del personale per fasce d'età

Dipendenti assunti e cessati per genere e per fasce d'età

NUOVI DIPENDENTI ASSUNTI PER GENERE [N.] 2018 2017
Totale nuovi dipendenti assunti 318 282
Uomini 145 148
Donne 173 134
NUOVI DIPENDENTI ASSUNTI PER GENERE [%] 2018 2017
Totale nuovi dipendenti assunti 19% 19%
Uomini 19% 22%
Donne 19% 17%
NUOVI DIPENDENTI ASSUNTI PER FASCE D'ETA' [N.] 2018 2017
Totale nuovi dipendenti assunti 318 282
Sotto I 30 anni d'età 124 153
Tra I 30 e i 50 anni di età 152 126
Sopra I 50 anni di età 42 3
NUOVI DIPENDENTI ASSUNTI PER FASCE D'ETA' [%] 2018 2017
Totale nuovi dipendenti assunti 19% 19%
Sotto I 30 anni d'età 64% 61%
Tra I 30 e i 50 anni di età 13% 13%
Sopra I 50 anni di età 16% 1%
DIPENDENTI CHE HANNO LASCIATO L'ORGANIZZAZIONE PER GENERE' [N.] 2018 2017
Totale dipendenti che hanno lasciato l'organizzazione 150 135
Uomini 76 95
Donne 74 40
DIPENDENTI CHE HANNO LASCIATO L'ORGANIZZAZIONE PER GENERE' [%] 2018 2017
Totale dipendenti che hanno lasciato l'organizzazione 9% 9%
Uomini 10% 14%
Donne 8% 5%
DIPENDENTI CHE HANNO LASCIATO L'ORGANIZZAZIONE PER FASCE D'ETA' [N.] 2018 2017
Totale dipendenti che hanno lasciato l'organizzazione 150 135
Sotto I 30 anni d'età 43 15
Tra I 30 e i 50 anni di età 92 80
Sopra i 50 anni di età 15 40
DIPENDENTI CHE HANNO LASCIATO L'ORGANIZZAZIONE PER FASCE D'ETA' [%]
Totale dipendenti che hanno lasciato l'organizzazione
2018 2017
9% 9%
Sotto I 30 anni d'età 22% 6%
8%
Tra I 30 e i 50 anni di età 8%
Sopra i 50 anni di età 6% 18%
Composizione del personale per tipologia di contratto
DIPENDENTI PER TIPOLOGIA DI CONTRATTO E GENERE [N.] 2018 2017 2016
Totale dipendenti con contratto a tempo indeterminato 1.549 1.367 1.200
Uomini 708 621 543
Donne 841 746 657
Totale dipendenti con contratto a tempo determinato 89 103 123
Uomini 38 56 81
Donne 51 47 42
DIPENDENTI PER TIPOLOGIA DI CONTRATTO E GENERE [%] 2018 2017 2016
Totale dipendenti con contratto a tempo indeterminato
Uomini 46% 45% 45%
Donne 54% 55% 55%
Totale dipendenti con contratto a tempo determinato
Uomini 43% 54% 66%
Donne 57% 46% 34%

Dipendenti a tempo pieno «full time» per genere

Dipendenti a tempo parziale «part time» per genere

Composizione del personale per categoria professionale, genere e fasce d'età

DIPENDENTI PER CATEGORIA PROFESSIONALE E GENERE [N.] 2018 2017 2016
DIRIGENTI 61 57 61
Uomini 47 44 48
Donne 14 13 13
QUADRI 486 450 393
Uomini 282 262 232
Donne 204 188 161
IMPIEGATI* 1.091 963 869
Uomini 417 371 338
Donne 674 592 531

*La popolazione ESTERO (25 risorse, 15 femmine e 10 maschi) sono stati ricompresi nella categoria IMPIEGATI in quanto non altrimenti riconducibili alle categorie tipiche del diritto italiano.

DIPENDENTI PER CATEGORIA PROFESSIONALE E GENERE [%] 2018 2017 2016
DIRIGENTI
Uomini 77% 77% 79%
Donne 23% 23% 21%
QUADRI
Uomini 58% 58% 59%
Donne 42% 42% 41%
IMPIEGATI
Uomini 38% 39% 39%
Donne 62% 61% 61%
DIPENDENTI PER CATEGORIA PROFESSIONALE E FASCE DI ETA' [N.] 2018 2017 2016
DIRIGENTI 61 57 61
Età inferiore a 30 anni 0 0 0
Età compresa tra i 30 e i 50 anni 32 29 33
Età superiore ai 50 anni 29 28 28
QUADRI 486 450 393
Età inferiore a 30 anni 3 5 2
Età compresa tra i 30 e i 50 anni 340 310 263
Età superiore ai 50 anni 143 135 128
IMPIEGATI* 1.091 963 869
Età inferiore a 30 anni 190 244 187
Età compresa tra i 30 e i 50 anni 808 655 628
Età superiore ai 50 anni 93 64 54

*La popolazione ESTERO (25 risorse, 15 femmine e 10 maschi) sono stati ricompresi nella categoria IMPIEGATI in quanto non altrimenti riconducibili alle categorie tipiche del diritto italiano.

DIPENDENTI PER CATEGORIA PROFESSIONALE E FASCE DI ETA' [%] 2018 2017 2016
DIRIGENTI
Età inferiore a 30 anni 0% 0% 0%
Età compresa tra i 30 e i 50 anni 52% 51% 54%
Età superiore ai 50 anni 48% 49% 46%
QUADRI
Età inferiore a 30 anni 1% 1% 1%
Età compresa tra i 30 e i 50 anni 70% 69% 67%
Età superiore ai 50 anni 29% 30% 33%
IMPIEGATI
Età inferiore a 30 anni 17% 25% 22%
Età compresa tra i 30 e i 50 anni 74% 68% 72%
Età superiore ai 50 anni 9% 7% 6%
INDIVIDUI APPARTENENTI ALLE CATEGORIE PROTETTE [N] 2018
Età inferiore a 30 anni 5
Uomini 4
Donne 1
Età compresa tra i 30 e i 50 anni 51
Uomini 18
Donne 33
Età superiore ai 50 anni 16
Uomini 4

01.6.1. Impegno per il territorio

Politiche e altra documentazione di riferimento

• Codice Etico

Il Gruppo Banca IFIS rivolge particolare attenzione al rafforzamento della relazione con i territori nei quali opera e con gli stakeholder a livello regionale e nazionale, manifestando non solo la volontà di promuovere lo sviluppo imprenditoriale e di diffondere la cultura d'impresa, a anche l'impegno a supportare enti e associazioni impegnate nel sociale, a realizzare progetti con scuole e Università e ad aprire gli spazi della Banca ad iniziative ed eventi di interesse per la cittadinanza o rivolti alla business community.

L'unità organizzativa Comunicazione pianifica e organizza gli eventi, le iniziative e le donazioni del Gruppo in tali ambiti, assicurando il pieno rispetto dei principi e delle regole di condotta enunciati nel Codice Etico relativamente a trasparenza, osservanza delle leggi, scelta dei beneficiari e registrazione dei pagamenti effettuati.

Di seguito le principali iniziative realizzate nel corso del 2018.

Raccontami Italia

Banca IFIS Impresa nel 2018 ha celebrato la bellezza dell'Italia e delle sue città attraverso la nuova iniziativa #RaccontamItalia. L'obiettivo del progetto è di valorizzare il territorio italiano, dando importanza alle imprese locali che costituiscono il punto di forza dell'economia nazionale attraverso lo storytelling nel dialetto locale e riprese aeree realizzate con un drone. I video sono stati pubblicati su social e sito della Banca. #RaccontamItalia ha svelato quindi i segreti dei territori italiani mostrandone le peculiarità attraverso i prodotti tipici, il lavoro artigianale del luogo, le tradizioni e i modi di dire. Le riprese hanno coinvolto 19 città, superando le 200.000 visualizzazioni e guadagnandosi numerose riprese sugli organi di informazione locali.

Donazioni e sponsorizzazioni

Metti in banca il tuo cuore

Banca IFIS ha instaurato un rapporto pluriennale con l'Associazione Amici del Cuore, Onlus impegnata nella promozione di iniziative nei campi della prevenzione, della riabilitazione secondaria e dell'educazione sanitaria, e del sostegno alla ricerca sulle malattie cardiovascolari. Anche per il 2018 Banca IFIS ha rinnovato il suo sostegno alle attività dell'Associazione con una donazione e ha partecipato alla Giornata mondiale del Cuore, evento all'insegna della prevenzione organizzato dall'Associazione in collaborazione con il Comune di Venezia.

Natale solidale

Banca IFIS ha deciso di trasformare le annuali feste di Natale aziendali in occasioni di solidarietà, riservando parte del budget normalmente destinato alle feste aziendali a un progetto di aiuto solidale. Nello specifico a Natale 2018 Banca IFIS ha scelto di elargire una donazione a UNICEF per sostenere il progetto "Lost in Education" finalizzato a ridurre l'abbandono scolastico da parte di adolescenti immigrati o indigenti. Il progetto si articola su scala nazionale coinvolgendo diversi istituti scolastici di 7 regioni e 17 territori comunali.

Banca IFIS per le scuole

L'importanza dello sviluppo delle persone per Banca IFIS ha portato il gruppo a voler concretamente favorire l'accesso alle tecnologie informatiche nelle scuole, al fine di migliorare l'attività didattica e, di conseguenza, il processo di apprendimento degli studenti. Anche nel 2018 la Banca ha donato alcuni pc aziendali, analogamente a quanto fatto nel 2017 e nello specifico sono stati consegnati 40 pc a due istituti di Treviso e Milano, individuati grazie alle segnalazioni dei colleghi. Sui dispositivi, recenti e in buono stato anche se non più in uso, sono stati installati sistemi operativi e software open-source così da renderli fruibili fin da subito.

Rapporti con scuole, università e cittadinanza

Alternanza scuola lavoro

Banca IFIS ha dato l'opportunità a 8 studenti di sette diverse scuole superiori di Milano di svolgere un programma formativo di due settimane (circa 80 ore) all'interno della Banca. In particolare, sono state organizzate sessioni collettive in cui speaker interni hanno illustrato gli argomenti stabiliti dal programma, e periodi all'interno delle singole funzioni durante i quali gli studenti sono stati impegnati nello svolgimento di un mini-progetto loro assegnato.

Banca IFIS e Università

La volontà di Banca IFIS di relazionarsi con i giovani delle Università del territorio, con le loro idee e le loro capacità, ha portato oltre che al coinvolgimento in specifici progetti anche al sostegno da parte della Banca a iniziative dei vari istituti. In particolare, nel 2018 Banca IFIS ha sponsorizzato la Journal of Law, Finance and Accounting Conference organizzata dall'Università di Padova, l'International Conference of the Journal of International Accounting Research (JIAR) dell'Università Ca' Foscari di Venezia, il team mHACKeroni, una squadra di ethical hacking italiana nata dalla collaborazione tra 4 università - Politecnico di Milano, Ca' Foscari di Venezia, La Sapienza Roma e Università degli Studi di Padova - che aderiscono al Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI. Grazie alla sponsorizzazione di Banca IFIS il team ha potuto partecipare alla competizione globale di cybersecurity denominata DEF CON Capture the Flag, svoltasi a Las Vegas.

Festival della Politica

Anche nel 2018 Banca IFIS ha sostenuto, in qualità di sponsor, il "Festival della Politica" di Mestre, rassegna che ha l'obiettivo di dar vita a un luogo di dibattito e confronto sui principali temi politici, economici e sociali dello scenario italiano e internazionale.

01.6.2. Finanziamenti responsabili

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Codice Etico
  • Politica di Gruppo per la gestione delle operazioni di maggior rilievo
  • NO 112 BU Leasing Processo di istruttoria Leasing (Banca IFIS)

Il Gruppo è sensibile agli impatti indiretti che l'attività d'impresa può generare di tipo sociale e ambientale, anche in coerenza con i principi richiamati dal Codice Etico.

Il Gruppo Banca IFIS gestisce il tema degli impatti sociali e ambientali indiretti nei finanziamenti regolando i settori nei quali operare in relazione al tipo di prodotti e servizi offerti attraverso le sue Aree di business, tenuto conto anche dei potenziali riflessi reputazionali per il Gruppo stesso, in presenza di eventi negativi.

In ambito leasing, poiché è prevista la fornitura di asset in numerosi settori industriali, alcuni dei quali caratterizzati da potenziali impatti negativi sociali e in particolare ambientali, sono previsti criteri per controparte e per operazione che regolano l'operatività, nell'ambito del processo di valutazione del merito creditizio, quali:

  • criteri per controparte: settori dove il Gruppo ha deciso di non operare o di valutare scrupolosamente caso per caso, secondo processi che prevedono il coinvolgimento da parte delle competenti strutture di Banca IFIS Impresa (ad esempio il settore del trasporto di materiali tossici e amianto, il settore dello smaltimento dei rifiuti nucleari, il gioco d'azzardo ecc);
  • criteri per operazione: asset/beni specifici che il Gruppo ha deciso di escludere dalla propria attività poiché comportano un impatto ambientale negativo (es. macchinari e attrezzature per processi produttivi, come impianti di depurazione).

Il Gruppo Banca IFIS nel corso del 2018 ha inoltre ampliato il perimetro di operatività a cui applicare meccanismi di gestione del tema degli impatti sociali e ambientali alle cosiddette operazioni di maggior rilievo, ovvero operazioni caratterizzate da elevato profilo di rischio per il Gruppo.

In particolare, è stata definita una lista di settori applicabili a tutte le operazioni realizzate dalle società del Gruppo con potenziali impatti ambientali o sociali che rientrano tra le operazioni di maggior rilievo. Tali operazioni di finanziamento nei confronti di controparti la cui operatività rientri in tali settori, vengono sottoposte ad un processo rafforzato di valutazione dell'operazione, che prevede oltre alla valutazione del merito creditizio da parte degli organi competenti, l'analisi del Risk Management che esprime il proprio parere consultivo.

01.6.3. Impatti ambientali diretti

Tutti i Collaboratori sono tenuti al rispetto pieno e sostanziale delle prescrizioni legislative in materia ambientale, come esplicitato nel Codice Etico. In tale ottica, ogni Collaboratore valuta attentamente le conseguenze ambientali di ogni comportamento adottato nel compimento della propria attività lavorativa, sia in relazione al consumo di risorse e alla produzione di emissioni e rifiuti.

Banca IFIS, nell'ambito dell'applicazione del Modello Organizzativo ex D. Lgs. 231/01 e ai fini della prevenzione dei reati ambientali, ha adottato, attraverso recepimento in Consiglio di Amministrazione il "Manuale integrato Sicurezza e Ambiente" (redatto per la prima volta nel 2009, ultimo aggiornamento 2019). Il Manuale viene periodicamente aggiornato e allineato recependo:

  • modifiche delle normative cogenti in materia,
  • adeguamenti della struttura del Gruppo e delle figure di gestione dell'aspetto ambientale e della sicurezza.

Il manuale riunisce tutte le procedure relative alla gestione degli impatti ambientali (in ottemperanza al D. Lgs. 3 aprile 2006 n. 152), di salute e sicurezza. La responsabilità di esplicitare, rendere noti e promuovere i principi e criteri fondamentali in base ai quali vengono prese le decisioni in materia di tutela ambientale per la prevenzione dei reati ambientali, diffusi mediante la Politica Ambientale, e il suo aggiornamento periodico, fa capo al Datore di Lavoro, mentre la verifica del corretto recepimento dei suoi principi, per quanto attiene alla gestione ambientale, mediante l'applicazione delle procedure del Manuale, è responsabilità dell'Ufficio Ambiente e Sicurezza all'interno dell'Unità Organizzativa di Primo livello Servizi Generali.

Il Gruppo Banca IFIS si impegna a diffondere e consolidare una cultura di tutela dell'ambiente, sviluppando la consapevolezza degli aspetti ambientali e promuovendo comportamenti responsabili, dando adeguata informazione e formazione, e chiedendo di segnalare tempestivamente le eventuali carenze o il mancato rispetto delle norme applicabili.

La gestione degli impatti prodotti dalle attività del Gruppo è condotta in coerenza con il Manuale integrato e nel pieno rispetto delle normative vigenti. Gli impatti ambientali diretti più significativi sono il consumo di energia elettrica per alimentazione dell'attrezzatura di ufficio, il consumo di gas metano per il riscaldamento degli immobili ed emissioni in atmosfera dovuti alla presenza del parco auto aziendale.

CONSUMI DI ENERGIA SUDDIVISI PER FONTE UdM 2018
Consumo di Gas naturale per riscaldamento autonomo GJ 5.887
Consumo di benzina per la flotta GJ 146
Consumo di diesel per la flotta GJ 20.420
Consumo da energia elettrica acquistata (non rinnovabile) GJ 13.711
Consumo di energia da pannelli fotovoltaici (rinnovabile) GJ 269
TOTALE GJ 40.433
EMISSIONI DI GAS AD EFFETTO SERRA UdM 2018
Scope 1 Ton. CO2 eq. 1.855
Scope 2 (location based) Ton. CO2 eq. 1.229

Riguardo alla riduzione dei consumi energetici, la sede di Firenze, via Mercadante, è realizzata all'insegna dell'eco-compatibilità e consente una riduzione dei consumi energetici, grazie all'autoproduzione di energia elettrica da pannelli fotovoltaici.

Banca IFIS, infine, presta grande attenzione alla preservazione della flora e della fauna presenti nel parco di Villa Fürstenberg, un'area verde di ventidue ettari a Mestre, Venezia, che circonda la sede storica (e tuttora sede) della Capogruppo Banca IFIS.

Nota metodologica

Metodologia di rendicontazione

La Dichiarazione Non Finanziaria è stata redatta in conformità ai "Global Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards" (nel seguito GRI Standards), definiti nel 2016 dal Global Reporting Initiative, secondo l'approccio "GRI-referenced", con riferimento alla selezione di GRI Standards specificati nella tabella che segue.

In particolare, per ciascun tema rilevante, la descrizione delle politiche praticate e dei processi di dovuta diligenza è basata sulle richieste del D.Lgs 254/2016 e dei GRI Standards relativi alla "Disclosure on Management Approach", mentre gli indicatori di performance sono stati scelti, tra quelli proposti dal GRI, in base a criteri di rilevanza e rappresentatività rispetto alla realtà e ai business del Gruppo.

La tabella di seguito riporta il dettaglio dei GRI Standards selezionati per la Dichiarazione Non Finanziaria, compresi i "GRI G4 Financial Services Sector Disclosure:"

Capitoli Tema Material GRI Standards a cui si fa riferimento nella
Dichiarazione Non Finanziaria 2018*
Note
Informazioni generali 102-1 Nome dell'organizzazione Completa
102-2 Attività, marchi, prodotti e
servizi
Parziale (a)
102-3 Sede centrale
dell'organizzazione
Completa
(Via Terraglio 63 30174 Mestre-Venezia)
102-4 Paesi in cui l'organizzazione
opera
Completa
102-5 Assetto proprietario e forma
legale
Completa
102-6 Mercati serviti Completa
102-7 Dimensioni dell'organizzazione Completa
102-8 Informazioni su dipendenti e
su altri lavoratori
Completa
102-10 Cambiamenti significativi
nell'organizzazione e nella
catena di fornitura
Completa
102-11 Spiegazione dell'applicazione
dell'approccio prudenziale
Completa
102-16 Descrizione dei valori, dei
principi, degli standard e delle
norme di comportamento
Completa
102-18 Struttura di governance Parziale (a)
102-41 Accordi di contrattazione
collettiva
Completa
102-45 Elenco delle società incluse nel
bilancio consolidato
Completa
102-46 Processo di definizione dei
contenuti del report
Parziale (a)

102-47 Elenco degli aspetti identificati
come materiali
Completa
102-48 Spiegazione degli effetti di
modifiche nel report
Completa
102-49 Spiegazione di eventuali
cambiamenti rispetto al
precedente bilancio rispetto ai
temi materiali e al perimetro
Completa
102-50 Periodo di rendicontazione Completa
(Il report fa riferimento al periodo compreso
tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2018)
102-51 Data di pubblicazione del
report più recente
Completa
(Marzo 2018)
102-52 Periodicità di rendicontazione Completa
(Annuale)
102-53 Contatti e indirizzi utili per
richiedere informazioni sul
report e i suoi contenuti
Completa
([email protected])
102-54 Indicazione dell'opzione "In
accordance" selezionata
Completa
102-55 Tabella dei contenuti GRI Completa
102-56 Assurance esterna del report Completa
IFIS Integrity 103 Approccio manageriale Completa
lotta alla corruzione Integrità aziendale e 205-2 Comunicazione e formazione
su politiche e procedure anti
corruzione
Completa
205-3 Episodi di corruzione
riscontrati e attività correttive
intraprese
Completa
Qualità del credito 103 Approccio manageriale Completa
Data protection 103 Approccio manageriale Completa
418-1 Reclami documentati relativi a
violazioni della privacy e alla
perdita dei dati dei clienti
Completa
103 Approccio manageriale Completa
Brand reputation 102-15 Principali impatti, rischi e
opportunità
Completa
IFIS Customers Sostegno 103 Approccio manageriale Completa
all'imprenditoria e
inclusione
finanziaria dei clienti
FS16 Iniziative per rafforzare
l'alfabetizzazione finanziaria
per tipologia di beneficiario
Completa
Innovazione digitale 103 Approccio manageriale Completa
103 Approccio manageriale Completa
Qualità dei prodotti
e servizi
FS15 Politiche per un corretto
sviluppo e
commercializzazione di
prodotti e servizi finanziari
Completa
Trasparenza delle
informazioni su
prodotti e servizi
103
417-2
Approccio manageriale
Episodi di non conformità
concernenti le informazioni e
l'etichettatura di prodotti e
servizi
Completa
Completa
417-3 Episodi di non conformità
concernenti le comunicazioni
pubblicitarie
Completa
IFIS People 103 Approccio manageriale Completa
Benessere dei
dipendenti
401-1 Assunzioni e turnover del
personale dipendente
Completa
401-2 Benefit forniti ai dipendenti a
tempo pieno che non sono
forniti ai dipendenti
temporanei o part-time
Completa
(La definizione utilizzata per "sedi
significative di operazioni" fa riferimento al
Gruppo Banca IFIS: i benefit applicabili ai soli
dipendenti a tempo indeterminato (che
rappresentano la quasi totalità degli
occupati nel Gruppo) sono infatti definiti
dalle determinazioni aziendali, che si
applicano al Gruppo nella sua interezza.)
403-1 Collaboratori rappresentati nei
comitati formali azienda
lavoratori per la salute e
sicurezza
Completa
403-2 Tipologia di infortuni e tasso di
infortunio, malattie
professionali, giorni di lavoro
persi e assenteismo e numero
di incidenti mortali collegati al
lavoro
Completa
405-1 Diversità negli organi di
governo e dipendenti
Completa
Valorizzazione e
sviluppo dei
dipendenti
103 Approccio manageriale Completa
404-1 Ore di formazione medie annue
per dipendente
Completa
404-2 Programmi per
l'aggiornamento delle
competenze dei dipendenti e di
mantenimento delle condizioni
di occupabilità
Completa
404-3 Percentuale di dipendenti che
ricevono revisione periodica
Completa
sui risultati e sullo sviluppo di
carriera
Diversità e
inclusione
103 Approccio manageriale Completa
405-2 Rapporto tra la paga base delle
donne e degli uomini
Parziale – limitatamente alla retribuzione
base
406-1 Episodi di discriminazione e
azioni correttive intraprese
Completa
IFIS
Responsibility
Impegno per il
territorio
103 Approccio manageriale Completa
Finanziamenti
responsabili
103 Approccio manageriale Completa
FS2 Procedure per valutare e
verificare i rischi sociali e
ambientali nelle linee di
business
Completa
Impatti ambientali
diretti
(tema non emerso
come material ma
rendicontato
ugualmente
all'interno della
DNF)
103 Approccio manageriale Completa
302-1 Consumi energetici all'interno
dell'organizzazione
Completa
305-1 Emissioni di gas a effetto serra
dirette (Scope1)
Completa
305-2 Emissioni di gas a effetto serra
indirette (Scope2)
Completa

*In tutti i casi le disclosure del Global Reporting Initiative (GRI) fanno riferimento agli standard pubblicati nell'anno 2016.

Processo di rendicontazione e metodologie di calcolo

Dal punto di vista del processo, le funzioni aziendali e le principali Aree di business sono state coinvolte sia nella fase di definizione dei temi su cui focalizzare la rendicontazione sia nella raccolta di contenuti qualitativi e dati quantitativi necessari alla redazione della Dichiarazione. La raccolta delle informazioni è avvenuta attraverso un processo centralizzato, che ha visto le funzioni di Banca IFIS consolidare i dati provenienti da tutte le società controllate, sotto il coordinamento della funzione Finance.

La predisposizione della Dichiarazione Non Finanziaria ha periodicità annuale e prevede un raffronto con le informazioni fornite negli esercizi precedenti.

I dati sono calcolati in modo puntuale sulla base delle risultanze contabili, extracontabili e degli altri sistemi informativi in uso presso le funzioni competenti, e validati dai relativi responsabili.

La Dichiarazione Non Finanziaria è sottoposta a revisione limitata da parte di una società indipendente, EY S.p.A., incaricata anche della revisione legale dei bilanci del Gruppo Banca IFIS.

Per quanto riguarda i dati ambientali, si specificano i seguenti criteri di calcolo:

La fonte fattore di conversione sono le linee guida ABI sull'applicazione in banca degli Indicatori Ambiente del GRI (Global Reporting Initiative) versione GRI standards - dicembre 2018

La fonte dei fattori di emissione e del potenziale di riscaldamento globale (GWP) è la linea guida sull'applicazione in banca degli Indicatori Ambiente del GRI (Global Reporting Initiative) [versione GRI Standards – Dicembre 2018] elaborata da ABI - Associazione Bancaria Italiana.

I Gas inclusi nel calcolo - e specificati all'interno della guida - sono CO2 , CH4 , N2O .

Per quanto riguarda le emissioni di scope 2, i fattori di emissione forniti dalla guida sono stati utilizzati come proxy anche per il calcolo delle emissioni secondo il metodo "market based", quindi il calcolo delle emissioni secondo il metodo "location based" coincide con il metodo "market based".

Metodologia di analisi di materialità

Il processo di analisi di materialità è stato basato sui riferimenti metodologici forniti dai GRI Sustainability Reporting Standards 2016 e dalla Comunicazione 2017/C 215/01 della Commissione Europea ("Orientamenti sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario"). Sono stati inoltre tenuti in considerazione il supplemento di settore Financial Services Sector Supplement del GRI e le Linee guida ABI (Associazione Bancaria Italiana) sull'applicazione in banca degli indicatori del GRI e i Principi di redazione del Bilancio Sociale del GBS (Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale).

Ai fini dell'analisi di materialità 2018, sono stati presi in considerazione i temi individuati "potenzialmente rilevanti" nel 2017 e sono stati aggiornati, a partire da un'analisi di benchmark dei temi material rendicontati nel 2017 dai principali player del settore bancario italiano e estero.

Questa attività ha portato all'aggiornamento della "long list" di temi potenzialmente rilevanti per il Gruppo Banca IFIS. I temi sono ricondotti a sei macro-ambiti di cui cinque coincidenti con gli ambiti richiesti dal D. Lgs. 254/2016. Il sesto ambito – relativo ai "temi di business" – racchiude quei temi che, anche se non richiesti espressamente dal Decreto, sono risultati potenzialmente rilevanti ai fini della dichiarazione non finanziaria sia dal punto di vista del Gruppo sia dal punto di vista esterno.

Secondo gli "Orientamenti sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario" della Commissione Europea ciascuna impresa valuta, tra i temi potenzialmente significativi per la propria realtà, quali siano rilevanti ai fini della disclosure non finanziaria, sulla base di una propria analisi della misura in cui tali informazioni siano importanti per la comprensione dell'andamento dell'impresa, dei suoi risultati, della sua situazione e dell'impatto della sua attività. Tale valutazione della rilevanza dovrebbe tener conto tanto di fattori interni quanto di fattori esterni.

Anche i GRI Sustainabiltity Reporting Standards suggeriscono di considerare una combinazione di fattori interni ed esterni nella valutazione della rilevanza dei diversi temi, e suggeriscono diversi "test di materialità" da tenere in considerazione.

I fattori o "test" di rilevanza possono includere:

  • mission dell'impresa, strategia, principali rischi e opportunità;
  • approcci e sistemi di gestione già in essere;
  • sfide ambientali, sociali e di governance considerate da altre imprese nello stesso settore;
  • preoccupazioni, richieste e aspettative espresse dagli stakeholder, sia nei confronti dell'impresa sia, a livello più ampio, nei confronti del settore o delle imprese in generale;
  • impegni presenti o prevedibili alla luce dell'adesione a standard volontari o del rispetto di vincoli normativi.

In linea con questi riferimenti, per prioritizzare i temi potenzialmente rilevanti e identificare quelli da trattare all'interno della Dichiarazione Non Finanziaria 2018, sono stati raccolti diversi elementi utili per valutare due dimensioni della rilevanza:

  • rilevanza interna: rilevanza dei temi per il Gruppo Banca IFIS sulla base della propria strategia e impatti;
  • rilevanza esterna: rilevanza dei temi per gli stakeholder.

Le modalità di indagine utilizzate sono state affinate rispetto al 2017, anche introducendo degli elementi di up-grade del processo, in linea con le best practice utilizzate da altri player del settore:

  • la rilevanza interna è stata indagata attraverso incontri con le principali funzioni aziendali al fine di valutarne la rilevanza strategica per il Business di Banca IFIS e la possibilità di generare impatti;
  • per indagare la rilevanza esterna è stata attuata una "valutazione mediata" degli interessi e delle aspettative dei principali stakeholder attraverso incontri con le principali funzioni aziendali maggiormente coinvolte nel dialogo con i principali stakeholder (es. clienti, investitori, ecc), anche attraverso l'analisi degli esiti di iniziative di ascolto e coinvolgimento già realizzate;

Presa a riferimento la Comunicazione 2017/C 215/01 della Commissione Europea: «Orientamenti sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario», secondo cui nell'identificazione e valuta-zione dei temi rilevanti è opportuno considerare diversi fattori, in aggiunta alla valutazione di rilevanza interna ed esterna, sono state realizzate le seguenti attività di analisi "desk" per integrare le valutazioni dirette dei manager di Banca IFIS («ponderazione»).

In dettaglio sono state analizzate:

• politiche, procedure formalizzate, presidi organizzativi;

  • principali rischi legati ai temi non finanziari;
  • temi considerati dai principali competitor;
  • trend emergenti del settore;
  • politiche pubbliche / evoluzioni normative per il settore.

La fase finale ha consistito nel portare a sintesi tutte le analisi e le valutazioni effettuate al fine di determinare la rilevanza complessiva dei temi analizzati e di identificare, così, quelli più rilevanti da considerare all'interno della Dichiarazione Non Finanziaria 2018. I punteggi di rilevanza interna ed esterna sono stati quindi disposti all'interno di una matrice.

Infine, è stata stabilita una soglia di rilevanza ai fini della Dichiarazione Non Finanziaria 2018 pari a 3,5, in condivisione con la funzione Finance e l'Amministratore Delegato, in grado di rappresentare in maniera significativa tanto la strategicità dei temi per il Business di Banca IFIS quanto per i bisogni e le aspettative dei propri stakeholder.

Relazione della società di revisione indipendente alla dichiarazione consolidata di carattere non finanziario

La seguente relazione della società di revisione sulla dichiarazione consolidata di carattere non finanziario e la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario stessa sono conformi a quelli che saranno depositati presso la sede legale di Banca IFIS S.p.A. e pubblicati ai sensi di legge; successivamente alla data in essa riportata, EY S.p.A. non ha svolto alcuna procedura di revisione finalizzata ad aggiornare il contenuto della relazione stessa.

-

  • -
    -

  • -
    -

02 Relazione sulla gestione del Gruppo

02.1. Note introduttive alla lettura dei numeri

Si evidenziano i seguenti fatti di cui occorre tener conto nella lettura comparativa dei dati dell'esercizio:

Prima applicazione dell'IFRS 9: a partire dal 1 gennaio 2018, il Gruppo ha adottato il nuovo principio contabile "IFRS 9 Strumenti finanziari" (IFRS 9). Il Gruppo si è avvalso della possibilità di non rideterminare i valori comparativi al 31 dicembre 2017, come permesso dalle norme di transizione dell'IFRS 9 stesso; pertanto i valori del 2017, determinati in accordo allo IAS 39, non sono pienamente comparabili con le nuove categorie contabili e con i relativi criteri di valutazione introdotti dal nuovo principio. Gli effetti della rideterminazione dei valori contabili al 1 gennaio 2018 sono stati imputati a riserve di utili iniziali e ad altre riserve del conto economico complessivo. Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto al paragrafo Politiche contabili della Nota integrativa consolidata al 31 dicembre 2018.

Ai fini di consentire la comparazione dei dati, gli aggregati patrimoniali esposti nella presente Relazione sulla gestione del Gruppo sono confrontati con quelli al 1 gennaio 2018, mentre i dati del conto economico dell'esercizio di confronto sono stati ricondotti su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262.

Si evidenzia inoltre che, a seguito dell'introduzione della categoria dei cd. POCI – "Purchased or Originated Credit-Impaired" prevista dal nuovo principio IFRS 9, delle nuove policy di write-off adottate dal Gruppo e coerentemente a quanto previsto dal 5° aggiornamento della Circolare 262 di Banca d'Italia, l'esposizione delle attività deteriorate lorde e delle relative rettifiche di valore è cambiata a partire dal 1 gennaio 2018. Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto nel capitolo "Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo".

  • Rideterminazione dei settori di attività: coerentemente con la nuova struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, a partire dal 1 gennaio 2018 sono stati ridefiniti i settori di attività come segue:
    • Settore Imprese: corrisponde sostanzialmente ai precedenti settori Crediti Commerciali, Corporate Banking, Leasing (al netto di quanto indicato nel settore Governance & Servizi) e Crediti fiscali al fine di rappresentare in modo coerente l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese;
    • Settore NPL, dedicato all'acquisizione prosoluto e gestione di crediti di difficile esigibilità, prevalentemente unsecured, corrispondente al precedente settore Area NPL;
    • Settore Governance e Servizi: fornisce ai settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i necessari servizi per lo svolgimento delle rispettive attività. Comprende anche l'attività in via di sviluppo la cui clientela servita è rappresentata da persone fisiche; in particolare accoglie l'attività della controllata Cap.Ital.Fin. recentemente entrata a far parte del Gruppo che si occupa di erogazioni di finanziamenti dietro cessione del quinto dello stipendio o pensione, e alcuni portafogli di prestiti personali allocati precedentemente nel settore Leasing.

I valori comparativi nel presente documento sono stati riesposti in linea con la nuova presentazione dei settori di attività. Inoltre, con riferimento agli effetti derivanti dalla prima applicazione dell'IFRS 9, i dati patrimoniali comparativi sono quelli al 1 gennaio 2018 al fine di consentire un confronto omogeneo, mentre i dati economici comparativi dell'esercizio 2017 sono stati ricondotti su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262.

Affinamento modalità di stima dei flussi di cassa connessi ai crediti del settore NPL: nel corso del 2018 si è provveduto ad un affinamento del modello in essere utilizzato per la stima dei flussi di cassa dei crediti in gestione stragiudiziale: in particolare sono state aggiornate le basi dati storiche ed è stata affinata la modalità di clusterizzazione del portafoglio al fine di tener conto delle più recenti acquisizioni avvenute in mercati di tipo secondario. Tale attività di aggiornamento ("ricalibrazione") effettuata a marzo 2018 ha generato un effetto positivo a conto economico di circa 3,1 milioni di euro.

Inoltre è stato sviluppato e applicato ad una parte delle pratiche in corso di lavorazione giudiziale un modello per la stima dei flussi di cassa. In particolare vengono valorizzati i flussi di cassa con il nuovo modello statistico per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto o otterranno un precetto a partire dal 1 gennaio 2018. Tali pratiche venivano precedentemente contabilizzate al costo di acquisto fino al momento dell'individuazione dei flussi di cassa analitici. L'applicazione del nuovo modello consente di stimare i flussi di cassa in maniera massiva antecedentemente all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA). L'affinamento è stato reso possibile in seguito al raggiungimento di numeriche consistenti su cui poter basare analisi di stime sufficientemente attendibili. Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino a al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'ODA.

L'applicazione di tale modello alle posizioni che ne presentavano i requisiti necessari ha portato nel corso del 2018 ad iscrivere componenti positivi di conto economico per complessivi 67,6 milioni di euro. Coerentemente con la variazione dei flussi di cassa positivi, sono stati riconosciuti nel corso del 2018 a conto economico i relativi costi collegati alle azioni giudiziali poste in essere precedentemente sospesi (spese legali e imposte di registro) pari a 25,1 milioni di euro. Per maggiori dettagli si veda quanto esposto nel capitolo "Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo".

  • Dinamica della voce Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito1 : la voce ammonta a 100,1 milioni di euro (rispetto a rettifiche nette per 26,1 milioni al 31 dicembre 2017) ed è sostanzialmente interamente riferita al settore Imprese. I maggiori accantonamenti sono dovuti principalmente a posizioni a sofferenza e inadempienze probabili del comparto delle costruzioni per complessivi 60 milioni di euro, due delle quali sono riconducibili a storiche controparti (i rapporti sono iniziati circa 15 anni fa) attive nel settore delle infrastrutture che hanno coinvolto l'intero sistema bancario italiano (50 milioni di euro per le due controparti storiche). A fini comparativi si segnala inoltre che il dato dell'esercizio 2017 includeva riprese di valore a fronte del positivo completamento di operazioni di ristrutturazione, di cui una individualmente significativa per 19 milioni di euro.
  • Acquisizione di Cap.Ital.Fin. S.p.A.: il 2 febbraio 2018 il Gruppo Banca IFIS ha completato l'acquisizione del 100% del capitale di Cap.Ital.Fin. S.p.A., società specializzata in finanziamenti rimborsabili mediante cessione del quinto dello stipendio e delegazioni di pagamento per pensionati, dipendenti privati, pubblici, statali operante in tutta Italia. Il costo sostenuto per l'acquisizione della controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A. è stato determinato provvisoriamente in 710 mila euro rispetto al prezzo inizialmente pagato di 2,1 milioni di euro. Il costo, infatti, può ancora essere oggetto di aggiustamento in applicazione delle tempistiche contrattualmente previste di condivisione con il venditore. Dal processo di consolidamento è emerso un valore di avviamento di 700 mila euro, iscritto alla voce "Attività immateriali".
  • Acquisizione di Credifarma S.p.A.: il 2 luglio 2018 il Gruppo ha completato l'operazione di acquisizione della maggioranza di Credifarma S.p.A., società specializzata nel credito alle farmacie. L'operazione è stata finalizzata attraverso l'acquisizione, da parte di Banca IFIS, della totalità delle quote detenute da UniCredit e da BNL – Gruppo BNP Paribas, pari nel complesso al 32,5% del capitale sociale di Credifarma, seguita dall'acquisizione di una parte dell'attuale quota detenuta da Federfarma per il 21,5% del capitale. Infine, l'istituto ha completato un aumento di capitale dell'importo di 4,3 milioni di euro riservato a Banca IFIS finalizzato a dotare Credifarma di una solida base patrimoniale ai fini regolamentari e per futuri piani di sviluppo, giungendo quindi ad una quota di controllo del 70% del capitale sociale. A fronte di un investimento complessivo di 8,8 milioni di euro, dal processo di consolidamento è emerso un "gain on bargain purchase" determinato in 3,9 milioni di euro iscritto alla voce Altri proventi di gestione.

1 Voce riclassificata: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

02.2. Highlights

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2018 01.01.2018 ASSOLUTA %
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
432.094 442.073 (9.979) (2,3)%
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 590.595 1.759.780 (1.169.185) (66,4)%
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.313.972 6.401.686 912.286 14,3%
Totale attivo 9.382.261 9.563.274 (181.013) (1,9)%
Debiti verso banche 785.393 791.977 (6.584) (0,8)%
Debiti verso clientela 4.673.299 5.293.188 (619.889) (11,7)%
Titoli in circolazione 1.979.002 1.639.994 339.008 20,7%
Patrimonio netto 1.459.000 1.371.660 87.340 6,4%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2018 2017 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 576.503 525.328 51.175 9,7%
Rettifiche di valore nette per rischio di credito (100.094) (26.106) (73.988) 283,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 476.409 499.222 (22.813) (4,6)%
Costi operativi (273.431) (250.647) (22.784) 9,1%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 202.978 248.575 (45.597) (18,3)%
Utile netto di pertinenza della Capogruppo 146.763 180.767 (34.004) (18,8)%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI 4° TRIMESTRE VARIAZIONE
TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
2018 2017 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 172.953 150.020 22.933 15,3%
Rettifiche di valore nette per rischio di credito (31.179) (37.075) 5.896 (15,9)%
Risultato netto della gestione finanziaria 141.774 112.945 28.829 25,5%
Costi operativi (64.566) (69.921) 5.355 (7,7)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 77.208 43.024 34.184 79,5%
Utile netto di pertinenza della Capogruppo 57.769 31.644 26.125 82,6%

1Y18

02.3. KPI di Gruppo

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

ESERCIZIO VARIAZIONE
KPI DI GRUPPO 2018 2017(1)
ROE 10,5% 13,9% (3,4)%
ROA 2,2% 2,6% (0,4)%
Cost/Income ratio 47,4% 49,3% (1,9)%
Ratio - Totale Fondi propri 14,01% 16,15% (2,1)%
Ratio - Capitale primario di classe 1 10,30% 11,66% (1,4)%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811 0,0%
Numero di azioni in circolazione a fine periodo(2)
(in migliaia)
53.441 53.433 0,0%
Book value per share 27,30 25,62 6,6%
EPS 2,75 3,38 (18,6)%
Dividendo per azione 1,05(3) 1,00 5,0%
Payout ratio 38,2% 29,6% 8,6%

(1) I dati 2017 sono quelli originariamente pubblicati.

(2) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

(3) Proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS.

02.4. Contesto

Nell'attuale contesto globalizzato per delineare lo scenario del mercato italiano è gioco forza necessario delineare i trend economici internazionali. Negli ultimi mesi è proseguita la crescita dell'economia mondiale (+3,7% l'ultima stima di crescita del PIL globale 2018 effettuata dal FMI) ma unitamente al manifestarsi di segnali di deterioramento in molte economie avanzate ed emergenti. Conseguentemente l'outlook macro-economico del FMI a gennaio 2019 ha ridotto di 0,2 punti percentuali la variazione del PIL mondiale portandola al 3,5%. Sulle prospettive globali gravano i rischi relativi all'incertezza sull'esito del negoziato commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina, al riacutizzarsi delle tensioni finanziarie nei paesi emergenti e alle modalità con le quali avrà luogo la "Brexit". In particolare, l'evoluzione delle economie cinese e statunitense condizionano significativamente le prospettive di crescita mondiale. Da una parte le esportazioni cinesi hanno risentito della politica protezionistica degli Stati Uniti; dall'altra questi ultimi hanno visto il livello minimo da luglio 2017 dell'indice di fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board. Tale calo di fiducia è stato in parte dovuto al government shutdown (blocco delle attività amministrative conseguenti alla mancata approvazione della legge di bilancio da parte del Congresso) ma anche alla frenata degli investimenti.

Il rallentamento globale della domanda di beni di investimento ha penalizzato l'intera Area Euro e l'economia tedesca, in particolare, che ne ha un'elevata dipendenza. Questa frenata è stata confermata dalle previsioni di crescita del PIL dell'Area Euro per il 2019 in diminuzione dal precedente 1,9% al 1,3% (come recentemente pubblicato sia dalla Commissione Europea sia dal FMI nel suo World Economic Outlook).

In dipendenza da tale scenario internazionale, la proiezione centrale del PIL italiano è pari allo 0,6%, sia nelle stime della Banca d'Italia sia nelle proiezioni del FMI. In entrambi i casi il dato più significativo è la riduzione dello 0,4% rispetto alla valutazione precedente. In linea la variazione acquisita per il 2019 a gennaio: -0,2% indicato dall'ISTAT. Alla revisione delle prospettive hanno concorso sia il ridimensionamento dei piani di investimento delle imprese sia il rallentamento del commercio mondiale. Pur in presenza di condizioni monetarie che la BCE ha dichiarato nella riunione di dicembre 2018 di voler mantenere accomodanti, nel triennio 2019-2021 gli investimenti risentirebbero dell'atteso incremento dei costi dei finanziamenti, del deterioramento della fiducia delle imprese nonché dalla rimodulazione degli incentivi fiscali, inferiori rispetto a quelli del triennio precedente, come previsti dalla Legge di Bilancio 2019. Il trend in flessione degli investimenti e il rallentamento del commercio mondiale hanno avuto un immediato impatto sulla produzione industriale italiana che, pur crescendo dello 0,8% nella media del 2018 grazie all'effetto trascinamento dell'anno precedente, ha mostrato flessioni congiunturali in tutti i trimestri. In particolare, a dicembre 2018 la variazione è ampiamente negativa sia in termini congiunturali sia tendenziali: -0,8% mese su mese e -5,5% su dicembre 2017.

In Italia i principali rischi di instabilità finanziaria derivano dalla scarsa crescita – legata alle determinanti qui illustrate – e dall'elevata incidenza del debito pubblico. Tuttavia, sono presenti punti di forza in grado di controbilanciare detti rischi: indebitamento privato contenuto, tra i più bassi dell'Area Euro; posizione finanziaria netta verso l'estero in riduzione grazie all'ampio avanzo commerciale; debito pubblico con elevata vita media residua in grado di ridurre i rischi di costo del rifinanziamento.

Mercati di riferimento

Imprese

Le aziende italiane sono meno ottimiste circa l'evoluzione della situazione economica generale rispetto a quanto si registrava anche solamente nell'autunno del 2018. L'attesa è di una contrazione della domanda e un rallentamento degli investimenti rispetto al 2018, pur mantenendosi in area positiva.

Il rallentamento ciclico incontra, però, un settore produttivo che dal 2012 sta recuperando redditività e rafforzando la situazione finanziaria. Analisi interne di Banca IFIS (Market Watch PMI di novembre 2018) sugli ultimi bilanci disponibili delle piccole e medie imprese mostrano il fatturato in crescita dell'8,2%, il valore aggiunto in aumento del 9,6% e i dipendenti che salgono dell'8%. Al contempo è significativo lo sviluppo degli investimenti (+6,5% la crescita 2017 delle immobilizzazioni) se confrontato con l'aumento più contenuto (+4,8%) dell'indebitamento finanziario nello stesso periodo. Questo andamento virtuoso ha portato a una riduzione dello -0,23 punti percentuali della leva finanziaria (calcolata come rapporto tra posizione finanziaria netta e MOL) da una media di 1,39 al 1,15 del 2017. Ci si può quindi attendere che il riequilibrio della struttura patrimoniale e finanziaria avvenuto negli ultimi anni, unitamente al livello ancora basso dei tassi di interesse, sarà in grado di mitigare l'effetto dell'indebolimento della congiuntura. Inoltre, la capacità delle imprese di far fronte a eventuali contrazioni dell'autofinanziamento è favorita dall'accumulazione di attività liquidite, che secondo l'ISTAT ha superato il 20% del PIL, il livello

più alto degli ultimi 20 anni. L'analisi dell'osservatorio di Banca IFIS sulle PMI conferma questa tendenza rilevando che i bilanci 2017 mostrano una crescita delle disponibilità liquide del 54% rispetto al 2014.

Le consistenze dei prestiti bancari alle imprese (società finanziarie e famiglie produttrici) alla fine del 2018 sono in contrazione del 6,6% rispetto al 2017 e di quasi il 24% se confrontate con il picco di 995 miliardi di euro del dicembre 2011.

Finanziamenti (consistenze) - Società non finanziarie e Famiglie produttrici (Miliardi di €)

L'indebitamento finanziario delle imprese presenta ampie differenze tra le imprese in ragione delle classi di rischio e della dimensione. La crescita dei finanziamenti sembra essere riservata alle società più solide e a quelle di grande dimensione, lasciando agli operatori finanziari che lo sapranno fare di colmare il gap di liquidità o il sostegno agli investimenti delle piccole e micro imprese.

È possibile analizzare il tema del finanziamento anche in una diversa prospettiva, considerando insieme ai prestiti bancari il credito specializzato (factoring, leasing, prestiti obbligazionari e PIR). La visione complessiva restituisce una riduzione delle consistenze del -8,2% (da 1.114 miliardi di euro del 2008 a 1.023 miliardi di euro a settembre 2018). A questa contrazione più contenuta si associa – ed è qui il dato più significativo - un rilevante aumento dell'incidenza delle forme di credito specializzato dal 16,5% al 28,2% del totale finanziamenti, a dimostrazione del crescente interesse delle imprese verso queste tipologie. La conferma di tale tendenza è nei tassi di crescita del turnover factoring (+7,6% nell'ultimo anno per un ammontare complessivo di 239 miliardi di euro) e dei volumi di stipulato leasing (+5,3% rispetto al 2017).

Credito deteriorato

Il contesto italiano del credito deteriorato (NPE-Non Performing Exposure) ha registrato una riduzione delle consistenze bancarie di 55 miliardi di euro su dicembre 2017 (-21%) e di 114 miliardi di euro (-35%) rispetto alla fine del 2016. Questo aggiustamento sui bilanci bancari è stato guidato dal progressivo aumento di vendite (da parte di banche e società finanziarie) di portafogli di sofferenze (Bad Loan), accompagnato dallo stimolo regolamentario della vigilanza BCE che ha portato, unitamente all'adozione del principio contabile IFRS9 e a una più attenta gestione del credito deteriorato in portafoglio, a un aumento del tasso di copertura delle sofferenze da 61,7% a 68,1%

Questo scenario ha visto, quindi, la crescita del mercato dei portafogli NPL che già nel 2017 è diventato maturo con un ammontare di transazioni di 71 miliardi di euro, seguito da operazioni per 66 miliardi di euro nel 2018 (come stimato dal Market Watch NPL di Banca IFIS).

Transazioni NPL – € Milioni

Lo sviluppo del mercato delle transazioni NPL è stato anche agevolato dall'adozione della garanzia pubblica GACS che ha affiancato una quota rilevante dei volumi NPL venduti: 38% nel 2017 e 44% l'anno scorso.

Per il 2019 è atteso che le transazioni dei portafogli di sofferenze si mantengano numerose e per importi significativi. Ciò che caratterizzerà il nuovo trend sarà la crescita del cosiddetto mercato secondario. Nel 2019 si stima un'incidenza del 39% per transazioni tra investitori (fondi e operatori specializzati) su portafogli già messi sul mercato negli anni precedenti.

Dopo aver messo sul mercato circa 155 miliardi di euro (al netto del mercato secondario) nel periodo dal 2015 al 2018, si pone infatti da adesso in avanti il tema della gestione di questi portafogli di NPL. Possiamo stimare in 266 miliardi di euro (Market Watch NPL di Banca IFIS) l'ammontare complessivo di sofferenze da gestire nel sistema Italia alla fine del 2018. Il focus sulla gestione dei crediti in sofferenza rende il tema del servicing centrale. Elevata la concentrazione nel settore del servicing: otto servicer concentrano il 45% dei volumi complessivi NPL; solo il restante 11% è gestito da altri operatori di minore dimensione mentre il 44% sono sofferenze nei bilanci bancari. La dimensione sembra, quindi, fare la differenza nel raggiungere un'adeguata performance nella gestione, probabilmente a causa dei rilevanti investimenti IT e organizzativi necessari. Di conseguenza è possibile attendersi un trend di ulteriori passaggi di mano di NPL e conseguente concentrazione di portafogli e servicer.

02.5. Risultati per settore di attività

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE &
SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Attività finanziarie detenute per la negoziazione con
impatto a conto economico
Dati al 31.12.2018 - - 29.809 29.809
Dati al 01.01.2018 - - 35.614 35.614
Variazione % - - (16,3)% (16,3)%
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value con impatto a conto economico
Dati al 31.12.2018 114.619 - 49.226 163.845
Dati al 01.01.2018 58.758 - - 58.758
Variazione % 95,1% - n.a. 178,8%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Dati al 31.12.2018 12.188 - 419.906 432.094
Dati al 01.01.2018 13.297 - 428.776 442.073
Variazione % (8,3)% - (2,1)% (2,3)%
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato
Dati al 31.12.2018 - - 590.595 590.595
Dati al 01.01.2018 - - 1.759.780 1.759.780
Variazione % - - (66,4)% (66,4)%
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato
Dati al 31.12.2018 5.918.496 1.092.799 302.677 7.313.972
Dati al 01.01.2018 5.462.239 799.436 140.011 6.401.686
Variazione % 8,4% 36,7% 116,2% 14,3%
Debiti verso banche
Dati al 31.12.2018 - - 785.393 785.393
Dati al 01.01.2018 - - 791.977 791.977
Variazione % - - (0,8)% (0,8)%
Debiti verso clientela
Dati al 31.12.2018 - - 4.673.299 4.673.299
Dati al 01.01.2018 - - 5.293.188 5.293.188
Variazione % - - (11,7)% (11,7)%
Titoli in circolazione
Dati al 31.12.2018 - - 1.979.002 1.979.002
Dati al 01.01.2018 - - 1.639.994 1.639.994
Variazione % - - 20,7% 20,7%

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE &
SERVIZI
TOTALE CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 31.12.2018 335.513 244.234 (3.244) 576.503
Dati al 31.12.2017 349.497 164.505 11.326 525.328
Variazione % (4,0)% 48,5% (128,6)% 9,7%
Risultato netto della gestione finanziaria
Dati al 31.12.2018 238.075 244.234 (5.900) 476.409
Dati al 31.12.2017 327.017 164.505 7.700 499.222
Variazione % (27,2)% 48,5% (176,6)% (4,6)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE &
SERVIZI
TOTALE CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Quarto trimestre 2018 93.957 75.991 3.005 172.953
Quarto trimestre 2017 88.894 56.140 4.986 150.020
Variazione % 5,7% 35,4% (39,7)% 15,3%
Risultato netto della gestione finanziaria
Quarto trimestre 2018 64.963 75.991 821 141.774
Quarto trimestre 2017 56.274 56.140 531 112.945
Variazione % 15,4% 35,4% 54,6% 25,5%
BANCA IFIS
Diamo valore al tuo lavoro.
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE & SERVIZI
Costo della qualità creditizia(1)
Dati al 31.12.2018 1,70% - -
Dati al 31.12.2017 0,31% - -
Variazione % 1,39% - -
Crediti in sofferenza netti/ Crediti verso clientela
Dati al 31.12.2018 1,1% - 4,0%
Dati al 01.01.2018 1,2% - 9,4%
Variazione % (0,1)% - (5,4)%
Indice di copertura delle sofferenze lorde
Dati al 31.12.2018 73,0% - 15,4%
Dati al 01.01.2018 71,0% - 6,7%
Variazione % 2,0% - 8,7%
Attività deteriorate nette/ Crediti verso clientela netti
Dati al 31.12.2018 5,2% 99,6% 11,8%
Dati al 01.01.2018 6,2% 99,9% 16,9%
Variazione % (1,0)% (0,3)% (5,1)%
Attività deteriorate lorde/ Crediti verso clientela lordi
Dati al 31.12.2018 9,5% 99,6% 13,8%
Dati al 01.01.2018 9,9% 99,9% 19,2%
Variazione % (0,4)% (0,3)% (5,4)%
RWA(2)(3)
Dati al 31.12.2018 4.793.273 1.584.420 657.733
Dati al 01.01.2018 4.450.750 801.915 424.484
Variazione % 7,7% 97,6% 54,9%

(1) In seguito all'applicazione a partire dal 1 gennaio 2018 del nuovo principio contabile IFRS 9 in sostituzione del precedente IAS 39, il costo della qualità creditizia è stato calcolato prendendo a riferimento le rettifiche di valore determinate in forza di tale nuovo principio a partire dal 1 gennaio 2018. Il dato comparativo è quello precedentemente pubblicato con riferimento ai "clienti Imprese" e prende a riferimento le rettifiche di valore calcolate sulla base del precedente principio IAS 39 non essendo prevista l'applicazione retrospettiva obbligatoria del nuovo principio. (2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

(3) Il dato di RWA del settore Governance & Servizi include le partecipazioni in società non finanziarie consolidate con il metodo del patrimonio netto e non rientranti nel Gruppo Bancario a fini di vigilanza.

02.6. Evoluzione Trimestrale Riclassificata

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO: EVOLUZIONE ESERCIZIO 2018
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
31.12 30.09 30.06 31.03
ATTIVO
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con
impatto a conto economico
163.845 133.665 130.520 115.597
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
432.094 428.253 433.827 453.847
Crediti verso banche 590.595 1.452.011 1.568.042 1.565.449
Crediti verso clientela 7.313.972 6.919.486 6.710.457 6.457.208
Attività materiali 130.650 131.247 130.399 127.005
Attività immateriali 23.277 25.500 24.815 25.250
Attività fiscali 395.084 409.324 400.773 408.270
Altre voci dell'attivo 332.744 343.443 333.910 368.176
Totale dell'attivo 9.382.261 9.842.929 9.732.743 9.520.802
STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO: EVOLUZIONE ESERCIZIO 2018
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
31.12 30.09 30.06 31.03
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
Debiti verso banche 785.393 837.565 882.324 820.190
Debiti verso clientela 4.673.299 4.985.206 4.840.864 5.022.110
Titoli in circolazione 1.979.002 2.094.785 2.095.844 1.774.973
Passività fiscali 52.722 51.116 50.519 48.140
Altre voci del passivo 432.845 476.827 490.109 442.400
Patrimonio netto: 1.459.000 1.397.430 1.373.083 1.412.989
- Capitale, sovrapprezzi e riserve 1.312.237 1.308.436 1.306.874 1.375.135
- Utile netto 146.763 88.994 66.209 37.854
Totale del passivo e del patrimonio netto 9.382.261 9.842.929 9.732.743 9.520.802
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO: EVOLUZIONE ESERCIZIO 2018
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
4° Trim. 3° Trim. 2° Trim. 1° Trim.
Margine di interesse 140.014 99.670 110.097 119.480
Commissioni nette 24.525 20.206 19.954 19.820
Altre componenti del margine di intermediazione 8.414 5.557 8.688 78
Margine di intermediazione 172.953 125.433 138.739 139.378
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (31.179) (28.879) (29.079) (10.957)
Risultato netto della gestione finanziaria 141.774 96.554 109.660 128.421
Spese per il personale (28.303) (27.830) (28.624) (26.827)
Altre spese amministrative (42.707) (38.734) (48.460) (46.625)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 3.207 (6.254) 3.754 (2.806)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (3.685) (3.148) (3.116) (2.809)
Altri oneri/proventi di gestione 6.922 11.277 5.691 5.646
Costi operativi (64.566) (64.689) (70.755) (73.421)
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 77.208 31.865 38.905 55.000
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (19.447) (9.025) (10.550) (17.146)
Utile (Perdita) del periodo 57.761 22.840 28.355 37.854
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi (8) 55 - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 57.769 22.785 28.355 37.854
DATI ECONOMICI PER SETTORE:
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO 2018
4° Trim. 3° Trim. 2° Trim. 1° Trim.
Margine di intermediazione 172.953 125.433 138.739 139.378
Imprese 93.957 76.483 86.435 78.637
NPL 75.991 48.953 54.231 65.059
Governance & Servizi 3.005 (3) (1.927) (4.318)
Risultato netto della gestione finanziaria 141.774 96.554 109.660 128.421
Imprese 64.963 47.006 58.471 67.634
NPL 75.991 48.953 54.231 65.059
Governance & Servizi 821 595 (3.042) (4.273)

02.7. Dati storici del Gruppo

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

Di seguito i principali indicatori e performance registrati dal Gruppo negli ultimi 5 anni.

DATI STORICI (1)
(in migliaia di euro)
31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
31.12.2015 31.12.2014
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (IFRS 9)
432.094 - - - -
Attività finanziarie disponibili per la vendita (IAS 39) - 456.549 374.229 3.221.533 243.325
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.313.972 6.435.806 5.928.212 3.437.136 2.814.330
Debiti verso banche 785.393 791.977 503.964 662.985 2.258.967
Debiti verso clientela 4.673.299 5.293.188 5.045.136 5.487.476 5.483.474
Titoli di circolazione 1.979.002 1.639.994 1.488.556 - -
Patrimonio netto 1.459.000 1.368.719 1.218.783 573.467 437.850
Margine di intermediazione 576.503 519.643 325.971 407.958 284.141
Risultato netto della gestione finanziaria 476.409 504.827 299.366 373.708 249.631
Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo 146.763 180.767 697.754 161.966 95.876
KPI:
ROE 10,5% 13,9% 99,6% 30,4% 23,5%
ROA 2,2% 2,6% 8,4% 3,5% 1,7%
Ratio Totale Fondi Propri 14,01% 16,15% 15,39% 14,91%(2) 14,21%
Ratio Capitale primario di classe 1 10,30% 11,66% 14,80% 14,22%(2) 13,89%
Numero di azioni in circolazione (3) (in migliaia) 53.441 53.433 53.431 53.072 52.924
Book value per share 27,30 25,62 22,99 10,81 8,27
EPS 2,75 3,38 13,13 3,05 1,81
Dividendo per azione 1,05(4) 1,00 0,82 0,76 0,66
Payout ratio 38,2% 29,6% 6,3% 24,9% 36,4%

(1) I dati dei periodi precedenti al 1.1.2018 sono quelli originariamente pubblicati.

(2) Il totale dei fondi propri consolidati (pari a 486.809 mila euro) differisce da quanto esposto nel bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2015 (pari a 501.809 mila euro) per effetto della distribuzione di dividendi deliberata dall'Assemblea degli Azionisti della controllante La Scogliera S.p.A. in data 23 marzo 2016 per complessivi 15 milioni di euro. Le segnalazioni di vigilanza consolidate riferite al 31 dicembre 2015, come i correlati coefficienti patrimoniali, sono state rettificate, già a fine marzo 2016, per includere gli effetti della citata distribuzione di dividendi. I dati esposti relativamente a Fondi propri e coefficienti consolidati recepiscono gli effetti di tale distribuzione.

(3) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

(4) Proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS.

02.8. IAP – Indicatori Alternativi di Performance

Il Gruppo Banca IFIS ha definito alcuni indicatori, rappresentati nelle tabelle dei KPI di Gruppo, che forniscono Indicatori Alternativi di Performance ("IAP") utili agli investitori in quanto facilitano l'identificazione di trend operativi e parametri finanziari significativi.

Per una corretta interpretazione di tali IAP si evidenzia quanto segue:

  • tali indicatori sono costruiti esclusivamente a partire da dati storici del Gruppo e non sono indicativi dell'andamento futuro del Gruppo medesimo;
  • gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali ("IFRS") e, pur essendo derivati dai Bilanci consolidati del Gruppo, non sono assoggettati a revisione contabile;
  • gli IAP non devono essere considerati sostituitivi degli indicatori previsti dai principi contabili di riferimento (IFRS);
  • la lettura di detti IAP deve essere effettuata unitamente alle informazioni finanziarie del Gruppo tratte dai bilanci consolidati del Gruppo;
  • le definizioni degli indicatori utilizzati dal Gruppo, in quanto non rivenienti dai principi contabili di riferimento, potrebbero non essere omogenee con quelle adottate da altre società/gruppi e quindi con esse comparabili;
  • gli IAP utilizzati dal Gruppo risultano elaborati con continuità e omogeneità di definizione e rappresentazione per tutti i periodi per i quali sono incluse informazioni finanziarie nel presente Bilancio. Tuttavia si segnala che, in seguito all'introduzione del nuovo principio contabile IFRS 9, il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione; pertanto i valori del 2017 determinati in accordo allo IAS 39, non sono pienamente comparabili. Il dato comparativo degli IAP qui rappresentato è quindi quello originariamente pubblicato.

Come richiesto dalle linee guida pubblicate dall'ESMA (ESMA/2015/1415), nel seguito si rappresenta nel dettaglio la modalità di calcolo di tali indicatori al fine di rendere l'informativa presentata maggiormente intellegibile.

ROE - Return on equity
(in migliaia di Euro)
ESERCIZIO
2018 2017
A. Utile netto di pertinenza del Gruppo 146.763 180.767
B. Patrimonio netto consolidato medio 1.402.244 1.299.098
ROE (A/B) 10,5% 13,9%

Il Patrimonio netto consolidato medio è calcolato come media dei periodi sotto rappresentati:

Patrimonio netto consolidato
(in migliaia di Euro)
31.12.2017 31.03.2018 30.06.2018 30.09.2018 31.12.2018 Media
2018
Patrimonio netto consolidato 1.368.719 1.412.989 1.373.083 1.397.430 1.459.000 1.402.244
Patrimonio netto consolidato
(in migliaia di Euro)
31.12.2016 31.03.2017 30.06.2017 30.09.2017 31.12.2017 Media
2017
Patrimonio netto consolidato 1.228.552 1.266.426 1.293.061 1.338.733 1.368.719 1.299.098
ROA - Return on assets
(in migliaia di Euro)
ESERCIZIO
2018 2017
A. Utile operatività corrente al lordo delle imposte 202.978 248.575
B. Totale dell'attivo 9.382.261 9.569.859
ROA (A/B) 2,2% 2,6%
Cost/income ratio riclassificato (1)
(in migliaia di Euro)
ESERCIZIO
2018 2017
A. Costi operativi 273.431 256.284
B. Margine di intermediazione (1) 576.503 519.643
Cost/Income ratio riclassificato (A/B) 47,4% 49,3

(1) Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento. %

Book value per share ESERCIZIO
(in migliaia di Euro) 2018 2017
A. Numero azioni in circolazione 53.440.983 53.433.266
B. Patrimonio netto consolidato 1.459.000 1.368.719
Book value per share (B/A) euro 27,30 25,62
Payout ratio ESERCIZIO
(in migliaia di Euro) 2018 2017
A. Utile netto consolidato 146.763 180.767
B. Dividendi della Capogruppo 56.113(1) 53.433
Payout Ratio (B/A) 38,2% 29,6%

(1) Proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS.

I dividendi della Capogruppo sono calcolati come segue:

Dividendi della Capogruppo ESERCIZIO
2018 2017
A. Dividendo unitario euro 1,05(1) 1,00
B. Numero azioni in circolazione 53.440.983 53.433.266
Dividendi della Capogruppo (AxB) 56.113.032 53.433.266

(1) Proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS.

02.9. Impatti modifiche normative

Si evidenziano le modifiche normative intervenute nel corso del 2018 rilevanti per il Gruppo Banca IFIS.

  • A far data dal 1 gennaio 2018, sono entrati in vigore i seguenti principi contabili internazionali, i cui effetti derivanti dalla prima applicazione sono descritti dettagliatamente nella Nota Integrativa del Bilancio consolidato:
    • l'IFRS 9 "Strumenti finanziari", emanato dallo IASB a luglio 2014 ed omologato dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n. 2067/2016, che ha sostituito lo IAS 39 per quel che attiene alla disciplina della classificazione e valutazione degli strumenti finanziari, nonché del relativo processo di impairment; si rinvia a quanto descritto nel paragrafo Effetti della prima applicazione dell'IFRS 9;
    • l'IFRS 15 "Ricavi provenienti da contratti con clienti", omologato dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n.1905/2016, che ha comportato la cancellazione e sostituzione degli IAS 18 "Ricavi" e IAS 11 "Lavori su ordinazione"; si rinvia a quanto descritto nel paragrafo Effetti della prima applicazione dell'IFRS 15.
  • A partire dal 1 gennaio 2018 sono state introdotte delle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'entrata in vigore dell'IFRS 9 sui Fondi propri - Regolamento 2017/2395 che modifica il regolamento n.575/2013 (CRR) – che definiscono per gli Enti la possibilità di includere nel loro capitale primario di classe 1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti, in applicazione dell'IFRS 9 e fino al termine del periodo transitorio (1 gennaio 2018/31 dicembre 2022); Banca IFIS ha provveduto ad informare la Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.
  • A partire dal 1 gennaio 2018 sono terminate le disposizioni transitorie introdotte dal Regolamento n.575/2013 (CRR) volte ad attenuare la deduzione dal CET1 delle "Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" (art. 478 CRR) e la parziale computabilità delle partecipazioni di minoranza (art.480 CRR).
  • In seguito ai chiarimenti normativi forniti dall'EBA, con riferimento all'art.127 "esposizioni in stato di default" del Regolamento n.575/2013, i crediti acquistati deteriorati sono oggetto di ponderazione al 150%, fintanto che le rettifiche di valore iscritte a conto economico saranno inferiori al 20% del prezzo di acquisto.
  • Tra le più recenti disposizioni introdotte in materia fiscale, si evidenziano quelle che hanno avuto effetto sulla determinazione delle imposte dell'esercizio 2018 del Gruppo Banca IFIS. In particolare si ricorda:
    • L. 21 giugno 2017, n.96 ha ridotto al 1,5% il coefficiente di remunerazione da applicare alla variazione netta di capitale proprio per la determinazione del beneficio ACE per l'anno 2018 (4,75% nel 2016, 1,6% nel 2017);
    • L. 27 dicembre 2017, n. 205 (Articolo 1, comma 29) ha previsto la proroga del c.d. super-ammortamento stabilendo per i titolari di reddito d'impresa e per gli esercenti arti e professioni, la maggiorazione del 30% (anziché del 40% in vigore per gli investimenti effettuati fino al 31.12.2017).

02.10. Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state qui di seguito interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

La struttura organizzativa

A seguito dei mutamenti del contesto strategico e organizzativo che hanno caratterizzato l'evoluzione del Gruppo a partire dalla seconda metà del 2017, lo schema dell'informativa di settore è stato oggetto di una profonda revisione.

L'informativa per settore si articola, coerentemente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Imprese, che corrisponde sostanzialmente all'area Crediti Commerciali, Corporate Banking, Leasing e Crediti fiscali e rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese. I risultati del settore includono anche la partecipata Credifarma S.p.A. entrata a far parte del Gruppo a partire dal 2 luglio 2018;
  • Settore NPL, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità, prevalentemente unsecured corrispondente al precedente settore Area NPL;
  • Settore Governance & Servizi, che fornisce ai settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Comprende anche l'attività in via di sviluppo la cui clientela servita è rappresentata da persone fisiche; in particolare accoglie l'attività della controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A. recentemente entrata a far parte del Gruppo che si occupa di erogazioni di finanziamenti dietro cessione del quinto dello stipendio o pensione e alcuni portafogli di prestiti personali allocati precedentemente nel settore Leasing.

I valori comparativi nel presente documento sono stati riesposti in linea con la nuova rappresentazione dei settori di attività. Inoltre, con riferimento agli effetti derivanti dalla prima applicazione dell'IFRS 9, i dati patrimoniali comparativi sono quelli al 1 gennaio 2018 al fine di consentire un confronto omogeneo, mentre i dati economici comparativi sono stati ricondotti su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262.

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE &
SERVIZI
TOTALE CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 31.12.2018 335.513 244.234 (3.244) 576.503
Dati al 31.12.2017 349.497 164.505 11.326 525.328
Variazione % (4,0)% 48,5% (128,6)% 9,7%
Risultato netto della gestione finanziaria
Dati al 31.12.2018 238.075 244.234 (5.900) 476.409
Dati al 31.12.2017 327.017 164.505 7.700 499.222
Variazione % (27,2)% 48,5% (176,6)% (4,6)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE &
SERVIZI
TOTALE CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Quarto trimestre 2018 93.957 75.991 3.005 172.953
Quarto trimestre 2017 88.894 56.140 4.986 150.020
Variazione % 5,7% 35,4% (39,7)% 15,3%
Risultato netto della gestione finanziaria
Quarto trimestre 2018 64.963 75.991 820 141.774
Quarto trimestre 2017 56.274 56.140 531 112.945
Variazione % 15,4% 35,4% 54,6% 25,5%
BANCA IFIS
Diamo valore al tuo lavoro.
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE &
SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Attività finanziarie detenute per la negoziazione con
impatto a conto economico
Dati al 31.12.2018 - - 29.809 29.809
Dati al 01.01.2018 - - 35.614 35.614
Variazione % - - (16,3)% (16,3)%
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value con impatto a conto economico
Dati al 31.12.2018 114.619 - 49.226 163.845
Dati al 01.01.2018 58.758 - - 58.758
Variazione % 95,1% - n.a. 178,8%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Dati al 31.12.2018 12.188 - 419.906 432.094
Dati al 01.01.2018 13.297 - 428.776 442.073
Variazione % (8,3)% - (2,1)% (2,3)%
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato
Dati al 31.12.2018 - - 590.595 590.595
Dati al 01.01.2018 - - 1.759.780 1.759.780
Variazione % - - (66,4)% (66,4)%
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato
Dati al 31.12.2018 5.918.496 1.092.799 302.677 7.313.972
Dati al 01.01.2018 5.462.239 799.436 140.011 6.401.686
Variazione % 8,4% 36,7% 116,2% 14,3%
Debiti verso banche
Dati al 31.12.2018 - - 785.393 785.393
Dati al 01.01.2018 - - 791.977 791.977
Variazione % - - (0,8)% (0,8)%
Debiti verso clientela
Dati al 31.12.2018 - - 4.673.299 4.673.299
Dati al 01.01.2018 - - 5.293.188 5.293.188
Variazione % - - (11,7)% (11,7)%
Titoli in circolazione
Dati al 31.12.2018 - - 1.979.002 1.979.002
Dati al 01.01.2018 - - 1.639.994 1.639.994
Variazione % - - 20,7% 20,7%
BANCA IFIS
Diamo valore al tuo lavoro.
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE & SERVIZI
Costo della qualità creditizia(1)
Dati al 31.12.2018 1,70% - -
Dati al 31.12.2017 0,31% - -
Variazione % 1,39% - -
Crediti in sofferenza netti/ Crediti verso clientela
Dati al 31.12.2018 1,1% - 4,0%
Dati al 01.01.2018 1,2% - 9,4%
Variazione % (0,1)% - (5,4)%
Indice di copertura delle sofferenze lorde
Dati al 31.12.2018 73,0% - 15,4%
Dati al 01.01.2018 71,0% - 6,7%
Variazione % 2,0% - 8,7%
Attività deteriorate nette/ Crediti verso clientela netti
Dati al 31.12.2018 5,2% 99,6% 11,8%
Dati al 01.01.2018 6,2% 99,9% 16,9%
Variazione % (1,0)% (0,3)% (5,1)%
Attività deteriorate lorde/ Crediti verso clientela lordi
Dati al 31.12.2018 9,5% 99,6% 13,8%
Dati al 01.01.2018 9,9% 99,9% 19,2%
Variazione % (0,4)% (0,3)% (5,4)%
RWA(2)(3)
Dati al 31.12.2018 4.793.273 1.584.420 657.733
Dati al 01.01.2018 4.450.750 801.915 424.484
Variazione % 7,7% 97,6% 54,9%

(1) In seguito all'applicazione a partire dal 1 gennaio 2018 del nuovo principio contabile IFRS 9 in sostituzione del precedente IAS 39, il costo della qualità creditizia è stato calcolato prendendo a riferimento le rettifiche di valore determinate in forza di tale nuovo principio a partire dal 1 gennaio 2018. Il dato comparativo è quello precedentemente pubblicato con riferimento ai "clienti Imprese" e prende a riferimento le rettifiche di valore calcolate sulla base del precedente principio IAS 39 non essendo prevista l'applicazione retrospettiva obbligatoria del nuovo principio. (2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

(3) Il dato di RWA del settore Governance & Servizi include le partecipazioni in società non finanziarie consolidate con il metodo del patrimonio netto e non rientranti nel Gruppo Bancario a fini di vigilanza.

IMPRESE

Il Settore Imprese include le seguenti aree di business:

  • Crediti commerciali: area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico e al supporto delle aziende che si stanno sviluppando verso l'estero o dall'estero con clientela italiana; tale area include anche il credito a medio/lungo termine, dedicato al sostegno del ciclo operativo dell'impresa con interventi che spaziano dall'ottimizzazione delle fonti di finanziamenti al sostegno del capitale circolante, fino al supporto degli investimenti produttivi; inoltre include Banca IFIS Pharma, a sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL e dei titolari di farmacie.
  • Leasing: area che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate non trattato dal Gruppo.
  • Corporate Banking: unità organizzativa che aggrega più aree di intervento: l'area Finanza Strutturata, dedicata al supporto delle imprese e dei fondi private equity nella strutturazione di finanziamenti, sia bilaterali che in pool; l'area Special Situations, dedicata al supporto del riequilibrio finanziario di imprese che hanno superato tensioni finanziarie; l'area Equity Investment dedicata ad investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti.

Crediti Fiscali: area specializzata nell'acquisto di crediti fiscali ceduti da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance; acquista crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti. A corollario dell'attività caratteristica, vengono saltuariamente acquisiti dalle procedure concorsuali anche crediti di natura commerciale.

DATI ECONOMICI 31.12.2018 31.12.2017 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 247.457 257.818 (10.361) (4,0)%
Commissioni nette 85.432 75.511 9.921 13,1%
Altre componenti del margine di intermediazione 2.624 16.168 (13.544) (83,8)%
Margine di intermediazione 335.513 349.497 (13.984) (4,0)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (97.438) (22.480) (74.958) 333,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 238.075 327.017 (88.942) (27,2)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 4° Trim. 2018 4° Trim. 2017 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 74.764 69.162 5.602 8,1%
Commissioni nette 24.392 19.113 5.279 27,6%
Altre componenti del margine di intermediazione (5.199) 619 (5.818) (940,8)%
Margine di intermediazione 93.957 88.894 5.063 5,7%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (28.994) (32.620) 3.626 (11,1)%
Risultato netto della gestione finanziaria 64.963 56.274 8.689 15,4%

Il contributo delle unità organizzative che compongono il settore Imprese alla variazione del margine di intermediazione 2018 è così dettagliabile: Crediti Commerciali 170,0 milioni di euro (+22,9 milioni di euro rispetto all'anno precedente), Corporate Banking 100,3 milioni di euro (-35,1 milioni di euro), Leasing 51,6 milioni di euro (+0,3 milioni) e Crediti Fiscali 13,6 milioni di euro (-2,0 milioni di euro).

I Crediti Commerciali contribuiscono allo sviluppo del margine di intermediazione con una crescita del 15,6% rispetto al 2017. Tale andamento è favorito dalla crescita di turnover (+13,9% rispetto al 31 dicembre 2017) e numero di imprese clienti (+11,6% rispetto all'anno precedente, senza considerare l'apporto positivo derivante dall'acquisizione avvenuta nel mese di luglio di Credifarma).

Con riferimento al Corporate Banking, la diminuzione del margine di intermediazione è riferibile in prevalenza al minor contributo dell'effetto positivo del "reversal PPA" 1 che passa da 100,7 milioni di euro del 2017 a 77,8 milioni del 2018 (-22,8%). Tale diminuzione è fisiologica in quanto connessa alla vita media residua dei finanziamenti sottostanti; è stata inoltre accentuata dagli effetti delle estinzioni anticipate occorse nel 2017.

L'ammontare residuo del "reversal PPA" sopra citato riferito all'intero settore Imprese risulta pari a 185,8milioni di euro al 31 dicembre 2018 (273,3 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e contribuirà positivamente al risultato degli esercizi futuri sulla base della vita media del portafoglio sottostante stimata in circa 3 anni.

Il margine di intermediazione dell'area Leasing risulta sostanzialmente in linea con quello dell'esercizio precedente (+0,5%) in quanto l'incremento dei finanziamenti di fatto sterilizza sia la minor reddittività della produzione a seguito dell'aumentato contesto competitivo, sia la venuta a maturazione di vecchi portafogli con reddittività più elevate.

Il settore Imprese, nel corso del 2018, ha generato rettifiche di valore per rischio di credito per complessivi 97,4 milioni di euro, di cui 74,9 milioni riferibili ad esposizioni dell'unità Crediti Commerciali, 11,6 milioni del Corporate Banking, 10,7 milioni del Leasing e 0,2 milioni dei Crediti Fiscali. I maggiori accantonamentirelativi ai Crediti Commerciali sono dovuti principalmente a posizioni a sofferenza e inadempienze probabili del comparto delle costruzioni per complessivi 60 milioni di euro, due delle quali sono riconducibili a storiche controparti (i rapporti

1 Con "Reversal PPA" si intende lo smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

sono iniziati circa 15 anni fa) attive nel settore delle infrastrutture che hanno coinvolto l'intero sistema bancario italiano (50 milioni di euro per le due controparti storiche).

Va inoltre considerato, relativamente alla variazione rispetto all'esercizio precedente, che nel 2017 il Corporate Banking ha registrato significative riprese nette a fronte anche di una ripresa di valore su una posizione individualmente significativa per 19 milioni di euro.

Le attività finanziarie del settore Imprese sono relative a Crediti verso clientela per 5.918,5 milioni di euro (+8,4% rispetto al 1 gennaio 2018), ad Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico per 114,6 milioni di euro (+95,1%) e ad Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 12,2 milioni di euro (-8,3%); queste ultime due categorie sono prevalentemente riferibili a investimenti effettuati in quote di fondi OICR nell'ambito dell'attività di Corporate banking e a finanziamenti a clientela che hanno fallito il test SPPI.

Nel seguito si riporta il dettaglio per i crediti verso clientela delle attività deteriorate per categorie di rischio.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
31.12.2018 01.01.2018 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 67.947 62.873 5.074 8,1%
Inadempienze probabili nette 147.458 163.068 (15.610) (9,6)%
Esposizioni scadute deteriorate nette 94.953 111.986 (17.033) (15,2)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela (Stage 3) 310.358 337.927 (27.569) (8,2)%
Crediti in bonis netti (Stage 1 e 2) 5.608.138 5.124.312 483.826 9,4%
Totale crediti per cassa verso clientela 5.918.496 5.462.239 456.257 8,4%

Come già segnalato nelle "Note introduttive alla lettura dei numeri" si evidenzia che, a seguito dell'introduzione della categoria dei cd. POCI – "purchased or originated credit-impaired" prevista dal nuovo principio IFRS 9, delle nuove policy di write-off adottate dal Gruppo e coerentemente a quanto previsto dal 5° aggiornamento della Circolare 262 di Banca d'Italia, l'esposizione delle attività deteriorate lorde e delle relative rettifiche di valore è significativamente cambiata a partire dal 1 gennaio 2018.

In particolare, le nuove policy di write off prevedono la cancellazione contabile, senza rinuncia al credito, per quelle posizioni che presentano contemporaneamente le seguenti caratteristiche:

  • svalutazione totale del credito;
  • anzianità di permanenza nello status sofferenza superiore a 5 anni;

e una o più delle seguenti condizioni:

  • avvenuta dichiarazione di fallimento, o ammissione a liquidazione coatta amministrativa o altra procedura concorsuale in corso;
  • posizioni non in procedura concorsuale su cui sono state esaurite le azioni di recupero e che, alla luce di una valutazione complessiva, si ritiene di non poter richiedere il fallimento della società;
  • posizioni non in procedura dove a seguito di analisi non vi siano beni aggredibili.

Inoltre, si evidenzia che all'interno del settore Imprese, sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti prevalentemente agli attivi deteriorati rinvenienti prevalentemente dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca alla data di acquisizione e così composti:

  • 66,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (105,6 milioni di euro al 1 gennaio 2018) classificati fra le attività deteriorate lorde;
  • 22,2 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (20,5 milioni di euro al 1 gennaio 2018) classificati fra le attività in bonis lorde (stage 2).

Tali valori incorporano già gli effetti derivanti dalle perdite attese lungo la vita utile dell'attività, come previsto dal nuovo principio contabile IFRS 9.

Nella tabella che segue vengono dettagliati i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.

IMPRESE
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 251.456 233.526 107.108 592.090 5.637.795 6.229.885
Rettifiche di valore (183.509) (86.068) (12.155) (281.732) (29.657) (311.389)
Valore di bilancio 67.947 147.458 94.953 310.358 5.608.138 5.918.496
Coverage ratio 73,0% 36,9% 11,3% 47,6% 0,5% 5,0%
Gross ratio 4,0% 3,7% 1,7% 9,5% 90,5% 100,0%
Net ratio 1,1% 2,5% 1,6% 5,2% 94,8% 100,0%
SITUAZIONE AL 01.01.2018
Valore nominale 217.142 221.895 125.232 564.269 5.152.491 5.716.760
Rettifiche di valore (154.269) (58.827) (13.246) (226.342) (28.179) (254.521)
Valore di bilancio 62.873 163.068 111.986 337.927 5.124.312 5.462.239
Coverage ratio 71,0% 26,5% 10,6% 40,1% 0,5% 4,5%
Gross ratio 3,8% 3,9% 2,2% 9,9% 90,1% 100,0%.
Net ratio 1,2% 3,0% 2,1% 6,2% 93,8% 100,0%.

Le attività deteriorate nette nel settore Imprese si attestano al 31 dicembre 2018 a 310,4 milioni di euro in diminuzione di 27,6 milioni di euro rispetto al valore al 1 gennaio 2018 (337,9 milioni): i Crediti in sofferenza incrementano di 5,1 mln (+8,1%), le inadempienze probabili diminuiscono di 15,6 milioni (-9,6%) le esposizioni scadute di 17,0 milioni (-15,2%).

Il coverage ratio delle attività deteriorate passa dal 40,1% del 1 gennaio 2018 al 47,6% del 31 dicembre 2018. Il valore dei crediti netti a sofferenza al 31 dicembre 2018 è pari a 67,9 milioni ed il rapporto sofferenze nette su totale crediti ammonta al 1,1%.

KPI 31.12.2018 01.01.2018 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia (1) 1,70% 0,31% - 1,39%
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela 1,1% 1,2% - (0,1)%
Coverage ratio 73,0% 71,0% - 2,0%
Net NPE ratio 5,2% 6,2% - (1,0)%
Gross NPE ratio 9,5% 9,9% - (0,4)%
Totale RWA settore 4.793.273 4.450.750 342.523 7,7%

(1) In seguito all'applicazione a partire dal 1 gennaio 2018 del nuovo principio contabile IFRS 9 in sostituzione del precedente IAS 39, il costo della qualità creditizia è stato calcolato prendendo a riferimento le rettifiche di valore determinate in forza di tale nuovo principio a partire dal 1 gennaio 2018. Il dato comparativo è quello precedentemente pubblicato con riferimento ai "clienti Imprese" e prende a riferimento le rettifiche di valore calcolate sulla base del precedente principio IAS 39 non essendo prevista l'applicazione retrospettiva obbligatoria del nuovo principio.

Il costo del credito calcolato in vigenza del nuovo principio IFRS 9 è pari a 170 bps e riflette di quanto precedentemente descritto in merito agli accantonamenti specifici su posizioni operanti nel settore delle costruzioni; al netto di tali componenti, il costo del credito sarebbe risultato pari a 65 bps. Il dato al 31 dicembre 2017 calcolato secondo il precedente IAS 39 era pari a 31 bps risentendo positivamente delle riprese di valore rilevate nel precedente esercizio.

Per completezza si riporta il dettaglio delle attività deteriorate per categorie di rischio come pubblicato nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2017:

IMPRESE
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
BONIS TOTALE
SITUAZIONE AL 31.12.2017
Valore nominale 813.492 378.359 131.250 1.323.101 5.259.641 6.582.742
Rettifiche di valore (737.961) (165.822) (15.453) (919.236) (44.866) (964.102)
Valore di bilancio 75.531 212.537 115.797 403.865 5.214.775 5.618.640
Coverage ratio 90,7% 43,8% 11,8% 69,5% 0,9% 14,6%
Gross ratio 12,4% 5,7% 2,0% 20,1% 79,9% 100,0%
Net ratio 1,3% 3,8% 2,1% 7,2% 92,8% 100,0%

A seguire si espone l'evidenza delle variazioni apportate al 1 gennaio 2018 alle attività deteriorate lorde del settore Imprese, anche a seguito di quanto precedentemente esposto:

VALORE NOMINALE ATTIVITÀ DETERIORATE IMPRESE: RICONCILIAZIONE (migliaia di euro)
Valore Nominale attività deteriorate al 31.12.2017 1.323.101
Decrementi: 864.389
- allocazione portafogli da settore Imprese a settore Governance & Servizi 75.381
- riclassifica crediti al fair value 59.322
- crediti soggetti a write off 220.512
- interessi di mora soggetti a write off 75.905
- valore nominale POCI 433.269
Valore Nominale attività deteriorate al 01.01.2018 esclusi POCI 458.712
Incrementi: 105.557
- valore POCI netti 105.557
Valore Nominale attività deteriorate al 01.01.2018 564.269

Per una migliore comprensione dei risultati dell'esercizio, vengono commentati di seguito i contributi delle singole aree di business al settore Imprese.

Crediti commerciali

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
31.12.2018 31.12.2017 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Margine di interesse 106.690 90.839 15.851 17,4%
Commissioni nette 63.332 56.272 7.060 12,5%
Margine di intermediazione 170.022 147.111 22.911 15,6%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (74.904) (36.575) (38.329) 104,8%
Risultato netto della gestione finanziaria 95.118 110.536 (15.418) (13,9)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
4° Trim. 2018 4° Trim. 2017 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Margine di interesse 28.892 22.107 6.785 30,7%
Commissioni nette 17.508 15.173 2.335 15,4%
Margine di intermediazione 46.400 37.280 9.120 24,5%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (20.373) (20.550) 177 (0,9)%
Risultato netto della gestione finanziaria 26.027 16.730 9.297 55,6%

A seguito dell'integrazione dei prodotti a medio termine nell'offerta commerciale indirizzata alle PMI, nei consuntivi del 2018 e per omogeneità, nello stesso periodo del 2017, sono state incluse le risultanze economico-patrimoniali della business unit Commercial Lending, specializzata nell'erogazione di finanziamenti a medio termine, in precedenza classificata nel Corporate Banking. Inoltre a partire dal terzo trimestre 2018 è stato incluso il contributo della neo-controllata Credifarma S.p.A., entrata a far parte del Gruppo dal 2 luglio 2018.

Il contributo dell'Area Crediti Commerciali al margine di intermediazione del settore Imprese ammonta a 170,0 milioni di euro nel 2018 (di cui 46,4 milioni nel quarto trimestre 2018), con una crescita dell'15,6% rispetto all' anno precedente.

La redditività espressa dal margine di interesse si incrementa del 17,4% (+15,9 milioni) rispetto al 2017 mentre le commissioni nette sono in crescita dell'12,5% (+7,1 milioni).

Le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito ammontano a 74,9 milioni di euro (di cui 20,4 milioni nel quarto trimestre 2018), in aumento di 38,3 milioni rispetto ai 36,6 milioni del 2017. L'incremento è principalmente dovuto ai maggiori accantonamenti analitici su posizioni a sofferenza e inadempienze probabili riconducibili a posizioni individualmente significative operanti nel settore delle costruzioni. Conseguentemente, il risultato della gestione finanziaria si attesta a 95,1 milioni in diminuzione di 15,4 milioni (-13,9%).

L'evoluzione del margine di intermediazione del periodo considerato è coerente alla dinamica dei volumi sia per quanto riguarda la tradizionale operatività factoring, sia per quanto riguarda il finanziamento a medio lungo termine, prodotto che la Banca ha iniziato ad includere nell'offerta commerciale alle PMI a seguito della fusione di Interbanca ed integrando l'offerta preesistente con nuovi prodotti. Relativamente ai volumi del factoring, il turnover del 2018 risulta pari a 13,3 miliardi, e supera di 1,6 miliardi (+13,9%) quello dell'esercizio precedente. Il valore nominale dei crediti gestiti (monte crediti), alla fine del 2018, è 3,9 miliardi con un incremento di circa 172,6 milioni, (+4,6%) rispetto al 2017. Per quanto attiene l'operatività a medio lungo termine, nel 2018 sono stati erogati 226,9 milioni di euro di nuovi finanziamenti rispetto ai 193,4 dell'anno precedente (+17,3%).

I crediti netti del comparto Commercial Lending ammontano a 360,7 milioni di euro.

Al 31 dicembre 2018, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 3,6 miliardi di euro in aumento con il dato del 1 gennaio 2018 del +6%.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.

CREDITI COMMERCIALI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 209.948 170.319 89.198 469.465 3.377.558 3.847.023
Rettifiche di valore (171.287) (72.581) (4.620) (248.488) (14.418) (262.906)
Valore di bilancio 38.661 97.738 84.578 220.977 3.363.140 3.584.117
Coverage ratio 81,6% 42,6% 5,2% 52,9% 0,4% 6,8%
SITUAZIONE AL 01.01.2018
Valore nominale 166.292 128.577 109.463 404.332 3.179.765 3.584.097
Rettifiche di valore (134.924) (46.540) (5.598) (187.062) (14.645) (201.707)
Valore di bilancio 31.368 82.037 103.865 217.270 3.165.120 3.382.390
Coverage ratio 81,1% 36,2% 5,1% 46,3% 0,5% 5,6%

Le sofferenze nette ammontano a 38,7 milioni di euro, in aumento del 23,2% rispetto al dato del 1 gennaio 2018 con un coverage ratio pari all'81,6% in aumento rispetto al dato del 1 gennaio 2018. Anche la categoria delle inadempienze probabili risulta in incremento del 19,1% attestandosi a 97,7 milioni di euro con un coverage ratio in aumento al 42,6%. Queste variazioni sono collegate al precedentemente citato deterioramento di alcune posizioni operanti nel settore delle costruzioni.

Le esposizioni scadute ammontano a 84,6 milioni di euro, in diminuzione del 18,6% rispetto al dato al 1 gennaio 2018. Complessivamente, le esposizioni deteriorate ammontano a 221,0 milioni di euro con un coverage ratio che si attesta al 52,9%, in aumento rispetto al dato di 46,3% al 1 gennaio 2018.

Leasing

DATI ECONOMICI 31.12.2018
31.12.2017
VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 40.131 39.574 557 1,4%
Commissioni nette 11.487 11.770 (283) (2,4)%
Altre componenti del margine di intermediazione - (7) 7 (100,0)%
Margine di intermediazione 51.618 51.337 281 0,5%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (10.700) (5.606) (5.094) 90,9%
Risultato netto della gestione finanziaria 40.918 45.731 (4.813) (10,5)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 4° Trim. 2018 4° Trim. 2017 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 10.406 10.467 (61) (0,6)%
Commissioni nette 2.783 2.666 117 4,4%
Altre componenti del margine di intermediazione - (1) 1 (100,0)%
Margine di intermediazione 13.189 13.132 57 0,4%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (3.007) (636) (2.371) 372,9%
Risultato netto della gestione finanziaria 10.182 12.496 (2.314) (18,5)%

Il margine di intermediazione del Leasing risulta pari a 51,6 milioni, con una crescita dello 0,5% (+0,3 milioni di euro in valore assoluto) rispetto ai dati del 31 dicembre 2017. La variazione è dovuta al margine di interesse per 0,6 milioni di euro, parzialmente compensata da minori commissioni nette per 0,3 milioni di euro.

Le nuove erogazioni dell'anno 2018 risultano pari a 706,7 milioni di euro con un incremento rispetto al 2017 pari a 46,3 milioni (+7,0%).

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 10,7 milioni di euro, in aumento di 5,1 milioni rispetto al corrispondente periodo del 2017. L'incremento è dovuto principalmente a maggiori accantonamenti su posizioni deteriorate, ed includono anche di una rettifica di valore individualmente significativa per 1,3 milioni di euro.

Al 31 dicembre 2018, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.399,9 milioni di euro rispetto ai 1.270,7 milioni del 1 gennaio 2018, con una variazione del 10,2%. Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.

CREDITI LEASING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 14.492 16.554 17.473 48.519 1.387.814 1.436.333
Rettifiche di valore (12.222) (10.295) (7.535) (30.052) (6.342) (36.394)
Valore di bilancio 2.270 6.259 9.938 18.467 1.381.472 1.399.939
Coverage ratio 84,3% 62,2% 43,1% 61,9% 0,5% 2,5%
SITUAZIONE AL 01.01.2018
Valore nominale 21.937 11.814 14.853 48.604 1.265.275 1.313.879
Rettifiche di valore (19.345) (10.038) (7.641) (37.024) (6.112) (43.136)
Valore di bilancio 2.592 1.776 7.212 11.580 1.259.163 1.270.743
Coverage ratio 88,2% 85,0% 51,4% 76,2% 0,5% 3,3%

Corporate Banking

DATI ECONOMICI 31.12.2018 31.12.2017 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 87.082 111.799 (24.717) (22,1)%
Commissioni nette 10.601 7.481 3.120 42,0%
Altre componenti del margine di intermediazione 2.624 16.175 (13.551) (83,8)%
Margine di intermediazione 100.307 135.455 (35.148) (25,9)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (11.592) 19.999 (31.591) (158,0)%
Risultato netto della gestione finanziaria 88.715 155.455 (66.740) (42,9)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
4° Trim. 2018
4° Trim. 2017
VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Margine di interesse 31.043 33.024 (1.981) (6,0)%
Commissioni nette 4.089 1.277 2.812 220,1%
Altre componenti del margine di intermediazione (5.199) 620 (5.819) (938,5)%
Margine di intermediazione 29.933 34.921 (4.988) (14,3)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (5.489) (11.351) 5.862 (51,6)%
Risultato netto della gestione finanziaria 24.444 23.571 873 3,7%

Il margine di intermediazione del Corporate Banking risulta pari a 100,3 milioni, con un decremento di 35,1 milioni rispetto ai dati del 31 dicembre 2017. Tale decremento è dovuto prevalentemente al fisiologico minore contributo del "reversal PPA1 " per 22,9 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente.

In diminuzione dell'83,8% rispetto al 2017 l'apporto delle altre componenti del margine di intermediazione, che lo scorso anno è stato positivamente influenzato dalla definizione di una controversia relativa all'uscita della ex controllata Interbanca dall'investimento in una società del settore tecnologico perfezionata con il trasferimento delle azioni al socio di maggioranza.

Le nuove erogazioni al 31 dicembre 2018 risultano pari a 333 milioni con un incremento rispetto al precedente esercizio pari a 80,8 milioni (+32,0%).

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 11,6 milioni, in aumento rispetto al precedente esercizio nel quale sono state registrate significative riprese nette, di cui una individualmente significativa per 19 milioni di euro.

Il contributo dell'area Corporate Banking al risultato netto della gestione finanziaria del settore Imprese ammonta a 88,7 milioni con una diminuzione del 42,9% rispetto all'esercizio precedente, a seguito principalmente dell'aumento delle rettifiche nette su crediti poco sopra commentate ed al minore impatto del "reversal PPA1 ".

Al 31 dicembre 2018, il totale dei crediti verso clientela netti dell'Area ammonta a 798,2 milioni di euro, rispetto ai 678,5 milioni del 1 gennaio 2018, con una variazione positiva del 17,6%. Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.

1 Con "Reversal PPA" si intende lo smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

BANCA IFIS
Diamo valore al tuo lavoro.
CREDITI CORPORATE BANKING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 27.016 46.191 437 73.644 736.523 810.167
Rettifiche di valore - (3.192) - (3.192) (8.750) (11.942)
Valore di bilancio 27.016 42.999 437 70.452 727.773 798.225
Coverage ratio 0,0% 6,9% 0,0% 4,3% 1,2% 1,5%
SITUAZIONE AL 01.01.2018
Valore nominale 28.913 81.504 916 111.333 576.880 688.213
Rettifiche di valore - (2.249) (7) (2.256) (7.422) (9.678)
Valore di bilancio 28.913 79.255 909 109.077 569.458 678.535
Coverage ratio 0,0% 2,8% 0,8% 2,0% 1,3% 1,4%

Crediti Fiscali

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
31.12.2018
31.12.2017
VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Margine di interesse 13.554 15.605 (2.051) (13,1)%
Commissioni nette 12 (11) 23 (209,1)%
Margine di intermediazione 13.566 15.594 (2.028) (13,0)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (242) (298) 56 (18,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria 13.324 15.296 (1.972) (12,9)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
4° Trim. 2018 4° Trim. 2017 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Margine di interesse 4.423 3.563 860 24,1%
Commissioni nette 12 (2) 14 (700,0)%
Margine di intermediazione 4.435 3.561 874 24,5%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (125) (83) (42) 50,6%
Risultato netto della gestione finanziaria 4.310 3.478 832 23,9%

Il contributo dell'Area Crediti Fiscali al margine di intermediazione del settore Imprese ammonta a 13,6milioni di euro con una riduzione del 13% rispetto al 31 dicembre 2017.

Il decremento del margine è sostanzialmente dovuto alla riduzione degli incassi che ammontano a 64,9 milioni di euro rispetto ai 77,3 milioni del 2017 con una riduzione di circa il 16%.

Relativamente ai volumi, nel 2018 sono stati acquistati crediti per un valore nominale esigibile di 62,8 milioni di euro, rispetto ad acquisti per un nominale esigibile di 78,9 milioni di euro nello stesso periodo del 2017.

Al 31dicembre 2018 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 136,1 milioni di euro rispetto ai 130,6 milioni del 1 gennaio 2018, con un aumento del 4%. I crediti di questo settore sono, per loro natura, classificati come crediti "in bonis", in stage 1 e 2.Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.

BANCA IFIS
Diamo valore al tuo lavoro.
CREDITI FISCALI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale - 328 - 328 135.900 136.228
Rettifiche di valore - - - - (147) (147)
Valore di bilancio - 328 - 328 135.753 136.081
Coverage ratio n.a. 0,0% n.a. 0,0% 0,1% 0,1%
SITUAZIONE AL 01.01.2018
Valore nominale - - - - 130.571 130.571
Rettifiche di valore - - - - - -
Valore di bilancio - - - - 130.571 130.571
Coverage ratio n.a. n.a. n.a. n.a. 0,0% 0,0%

NPL

E' il settore del Gruppo Banca IFIS dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità prevalentemente unsecured.

L'attività è per natura strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.

Il portafoglio crediti acquistati viene gestito tramite due differenti modalità: gestione stragiudiziale e gestione giudiziale. All'interno delle due modalità la gestione si articola in una ulteriore pluralità di attività e obiettivi operativi.

Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio del settore NPL per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; negli effetti a conto economico, pari a 238,0 milioni di euro, sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 99,8 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 138,2 milioni. Non sono inclusi il costo della raccolta, le commissioni nette e gli utili da cessione crediti inclusi invece nella tabella riepilogativa dei "Dati economici" riportata nel seguito del presente paragrafo.

Portafoglio Settore NPL
(in migliaia di euro)
Valore
nominale
residuo
Valori di
bilancio
Val. bil. / Val.
nom. Res.
Effetti a conto
economico
Incassi 2018 Criterio di
contabilizzazione
prevalente
Posizioni in staging 3.082.259 200.219 6,5% - - Costo d'acquisto
Altre posizioni in corso di
lavorazione stragiudiziale
(gestione "massiva")
8.113.662 150.534 1,9% (13.410) 12.599 CA = VAN Flussi da
modello
Gestione stragiudiziale: posizioni
con piani cambiari o piani di rientro
formalizzati
592.299 148.637 25,1% 74.637 71.891 CA = VAN Flussi
analitici
Posizioni in corso di lavorazione
giudiziale ("modello massivo ante
oda")
411.768 106.099 25,8% 67.612 432 CA = VAN Flussi da
modello
Altre posizioni in corso di
lavorazione giudiziale
3.000.159 278.335 9,3% 25.547 24.276 Costo d'acquisto o
CA = VAN Flussi da
modello
Gestione giudiziale: posizioni con
ordinanza di assegnazione del
quinto di pensione o stipendio
556.225 208.975 37,6% 83.566 72.139 CA = VAN Flussi
analitici
Totale 15.756.372 1.092.799 6,9% 237.952 181.337

Gestione post acquisto

Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche all'instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate, il credito viene classificato in una area cosiddetta di "posizioni in staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (200,2 milioni al 31 dicembre 2018 rispetto a 93,7 milioni al 1 gennaio 2018) senza contribuzione a conto economico in termini di margine.

A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche; l'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste invece nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (ODA) del quinto della pensione o dello stipendio, la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione.

Gestione stragiudiziale

Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio cosiddetto di gestione "massiva", in attesa che vengano raccolti i piani di rientro di cui sopra. In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (150,5 milioni al 31 dicembre 2018 rispetto a 153,4 milioni al 1 gennaio 2018) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato su dati storici interni; tale modello prevede stime di trasformazione su cluster di crediti omogenei. Si segnala che tale modello è oggetto di aggiornamento periodico per tenere conto delle evoluzioni storiche osservate sia nella dinamica degli incassi sia nelle caratteristiche dei portafogli oggetto di acquisto: nello specifico l'ultima revisione effettuata ha visto il fine tuning delle statistiche storiche di incasso e di alcune clusterizzazioni (rese possibili dalla maggiore stratificazione di informazioni storiche), la più significativa delle quali è stata l'introduzione di statistiche di trasformazione differenziate per gli acquisti effettuati sul mercato non primario. Tale attività di aggiornamento ("ricalibrazione") effettuata a marzo 2018 ha generato un effetto positivo a conto economico di circa 1,7 milioni di euro.

Al momento della sottoscrizione di un piano di rientro o di un piano cambiario, per i quali sia intervenuto il pagamento di almeno 3 volte la rata media dalla data di raccolta, le pratiche incluse in questo portafoglio vengono riclassificate nelle "Posizioni con piani cambiari o piani di rientro formalizzati"; tali posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (148,6 milioni di euro al 31 dicembre 2018 rispetto a 131,3 milioni di euro al 1 gennaio 2018) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa stimati sulla base dei piani di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. L'effetto di "ricalibrazione" del modello ha comportato a marzo 2018 un effetto positivo in questa categoria di 1,5 milioni di euro, derivante dal fatto che è stato introdotto nella modellistica dei tempi di recupero il concetto di "sopravvivenza" mutuato dalle tavole attuariali dell'Istat.

Gestione giudiziale

Le posizioni che hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione; in particolare la lavorazione giudiziale, intesa come azione esecutiva mobiliare presso terzi, è caratterizzata da diverse fasi legali finalizzate all'ottenimento di un titolo esecutivo, che nel loro complesso durano di norma 18-24 mesi e sono così declinate: ottenimento decreto ingiuntivo, precetto, pignoramento mobiliare e infine ODA. Fino al 31 dicembre 2017 le pratiche iscritte in tutte le fasi antecedenti l'ODA venivano rilevate in bilancio al costo di acquisto senza contribuzione a conto economico, in assenza di modelli statistici specifici per la stima dei flussi di cassa ai fini del calcolo del costo ammortizzato e di flussi analitici per le singole posizioni non essendo ancora stata ottenuta l'ODA. Nel corso del primo trimestre 2018 la Banca ha provveduto al rilascio in produzione, completata la fase di sviluppo interno e test, di un modello statistico sviluppato su dati proprietari, per la stima dei flussi di cassa delle posizioni in lavorazione giudiziale che non abbiano ancora raggiunto l'ODA ("modello massivo ante ODA"); più specificatamente vengono valorizzati flussi di cassa con il nuovo modello statistico per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto o otterranno un precetto a partire dal 1 gennaio 2018. Per tali pratiche sono stimati dei flussi di incasso futuri i quali tengono conto sia dei tempi medi osservati per ciascuna fase di lavorazione (precetto, pignoramento), sia delle probabilità di successo delle varie fasi (da precetto a pignoramento, da pignoramento ad ODA), sia dei tempi medi osservati tra l'ottenimento di un ODA e la registrazione del primo incasso. Tali flussi di cassa sono utilizzati nella valorizzazione al costo ammortizzato (rispetto al precedente mantenimento al costo di acquisto) che è calcolato come attualizzazione dei flussi di cassa attesi al tasso interno di rendimento. L'applicazione di tale modello alle posizioni che ne presentavano i requisiti necessari ha portato nel corso del 2018 ad iscrivere componenti positive di conto economico per complessivi 67,6 milioni di euro, come esposto nella tabella sopra riportata nella categoria "Posizioni in corso di lavorazione giudiziale (modello massivo ante ODA)", con un valore di costo ammortizzato pari a 106,1 milioni al 31 dicembre 2018.

Le rimanenti pratiche in corso di lavorazione giudiziale sono valorizzate al costo di acquisto fino a al momento in cui i requisiti di cui sopra sono rispettati o fino all'ottenimento dell'ODA e sono incluse nella precedente tabella nella categoria "Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale" che ammonta complessivamente a 278,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018. Sono presenti altresì in questa categoria alcuni portafogli originati in settori corporate bancari o real estate, valutati in modo analitico o al costo d'acquisto. L'effetto a conto economico generato da queste posizioni pari a 25,5 milioni di euro è in particolare riferito all'affinamento della stima dei flussi di cassa attesi da posizioni garantite da immobili su cui è presente un'ipoteca di primo grado.

A partire dal 1 gennaio 2018, quindi, la valorizzazione delle pratiche in lavorazione giudiziale può essere così riassunta: nella prima fase nella quale vengono compiute tutte le attività necessarie per ottenere un decreto ingiuntivo le posizioni continuano ad essere valorizzate al costo di acquisto. Nelle fasi successive, nelle quali avviene la notifica del precetto e la notifica dell'atto di pignoramento al terzo (datore di lavoro) e al debitore, la valorizzazione delle pratiche avviene al costo ammortizzato calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi stimati sulla base del modello statistico precedentemente citato. All'ottenimento dell'ODA (ultima fase della lavorazione giudiziale) le pratiche sono valorizzate a costo ammortizzato calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi sulla singola posizione, tenuto conto dei vincoli di età anagrafica del debitore e di rischi di perdita del posto di lavoro.

Le pratiche in lavorazione giudiziale per le quali è stata ottenuta l'ODA sono inserite nel raggruppamento "Posizioni con ordinanza di assegnazione del quinto di pensione o stipendio" e ammontano a 209,0 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (123,4 milioni di euro al 1 gennaio 2018).

Nel corso delle varie lavorazioni è anche possibile che le posizioni vengano chiuse con accordi di saldo e stralcio (o marginalmente con piani di trasformazione nel caso della gestione giudiziale) o che vengano riclassificate in gestione massiva nel caso in cui i debitori interrompano il regolare pagamento dei piani sottoscritti o dei pignoramenti del quinto.

Si segnala infine che talvolta, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, la Banca può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.

* * *

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
31.12.2018 31.12.2017 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 99.801 63.894 35.907 56,2%
Altre componenti del margine di interesse 138.150 102.456 35.694 34,8%
Costo della raccolta (10.823) (18.864) 8.041 (42,6)%
Margine di interesse 227.128 147.486 79.642 54,0%
Commissioni nette 6 (2.000) 2.006 (100,3)%
Altre componenti del margine di intermediazione 17.100 19.019 (1.919) (10,1)%
Margine di intermediazione 244.234 164.505 79.729 48,5%
Risultato netto della gestione finanziaria 244.234 164.505 79.729 48,5%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
4° Trim. 2018 4° Trim. 2017 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 27.537 18.992 8.545 45,0%
Altre componenti del margine di interesse 41.942 41.641 301 0,7%
Costo della raccolta (3.076) (5.186) 2.110 (40,7)%
Margine di interesse 66.403 55.447 10.956 19,8%
Commissioni nette 19 (623) 642 (103,0)%
Altre componenti del margine di intermediazione 9.569 1.316 8.253 627,1%
Margine di intermediazione 75.991 56.140 19.851 35,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 75.991 56.140 19.851 35,4%

La voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso di interesse effettivo originario, passa da 63,9 milioni di euro a 99,8 milioni di euro con un incremento del 56,2% dovuto principalmente all'aumento dei crediti attivati legalmente (ovvero quelli che iniziano le fasi legali di precetto, pignoramento mobiliare e ODA) e a quelli con piani di rientro paganti.

La voce "Altre componenti del margine di interesse", che evidenza un incremento del 34,8%, include l'effetto economico derivante della variazione dei cash flow attesi in funzione dei maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle previsioni e/o variazione dei tempi di recupero.

La voce commissioni nette include sia le commissioni pagate per i servizi di gestione e incasso di effetti, la cui riduzione è riconducibile ai minori investimenti in portafogli cambiari sia le commissioni attive ricevute a titolo di compenso di mediazione.

Il risultato netto della gestione finanziaria del settore NPL si attesta a complessivi 244,2 milioni di euro (164,5 milioni di euro al 31 dicembre 2017, +48,5%). Tale crescita è sostenuta dalle buone performance registrate dalla gestione dei portafogli in essere che ha comportato una migliore qualità degli accordi di pagamento sottoscritti, nonché dal maggior numero di ODA ottenute dai diversi tribunali. A tale proposito si evidenzia come gli incassi siano passati da 128,3 milioni di euro nel 2017 a 181,3 milioni nel 2018 registrando un incremento del 41,3%.

Si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per categoria di rischio di vigilanza.

DATI PATRIMONIALI 31.12.2018 01.01.2018 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 781.572 528.226 253.346 48,0%
Inadempienze probabili 306.348 270.050 36.298 13,4%
Esposizione scadute deteriorate 131 444 (313) (70,5%)
Totale attività deteriorate nette verso clientela (Stage 3) 1.088.051 798.720 289.331 36,2%
Crediti in bonis netti (Stage 2) 4.748 716 4.032 563,1%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.092.799 799.436 293.363 36,7%

I crediti del settore NPL appartengono alla cd. categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impaired introdotta dal nuovo principio contabile IFRS 9, ovvero quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate.

KPI 31.12.2018 01.01.2018 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 15.756.372 13.074.933 2.681.439 20,5%
Totale RWA settore 1.584.420 801.915 782.505 97,6%
ANDAMENTO CREDITI SETTORE NPL 31.12.2018 31.12.2017
Portafoglio crediti iniziale 799.436 562.146
Acquisti 240.863 239.276
Cessioni (21.214) (55.408)
Utili da cessioni 17.100 19.020
Interessi da costo ammortizzato 99.801 60.614
Altre componenti margine di interesse da variazione cash flow 138.150 102.096
Incassi (181.337) (128.308)
Portafoglio crediti finale 1.092.799 799.436

Dopo un primo semestre di rallentamento dovuto alla pressione sui prezzi di acquisto dei portafogli, gli acquisti sono ripresi nella seconda metà dell'anno. Il totale degli acquisti del 2018 ammonta a 240,9 milioni di euro, in leggero aumento rispetto ai 239,3 milioni di euro dello scorso esercizio.

La voce "Cessioni" è rappresentata da 21,2 milioni di euro per vendite di portafogli avvenute nel corso del 2018 continuando nella strategia di cogliere le opportunità di mercato che tempo per tempo dovessero presentarsi.

Si precisa che fra le cessioni sono inclusi 3,6 milioni di euro di crediti rientranti nei perimetri di cessione di due operazioni conclusesi a fine esercizio con l'accettazione da parte del Gruppo delle offerte vincolanti ("binding offer") presentate dall'acquirente.

In considerazione del fatto che nelle citate binding offer sono contenuti tutti gli elementi necessari per la verifica dell'effettivo trasferimento sostanziale dei rischi e benefici connessi ai crediti ceduti (derecognition) ma non essendone ancora stato perfezionato alla data di riferimento il trasferimento giuridico, si è provveduto a dare evidenza dei relativi effetti senza procedere con la loro cancellazione ma iscrivendo una posta di credito nei confronti del cessionario per l'ammontare del prezzo e di debito, sempre nei confronti del cessionario, per il valore dei crediti oggetto di cessione. La differenza positiva è confluita a conto economico tra gli utili da cessione di crediti per complessivi 7,2 milioni di euro.

La voce "Incassi" include le rate incassate nel corso del 2018 sia da piani di rientro sia da ODA.

Le dinamiche della raccolta di piani cambiari e di rientro (pari al valore nominale di tutte le rate del piano sottoscritto dal debitore) sono risultate in leggera diminuzione rispetto al 2017, attestandosi a 297,9 milioni di euro contro 302,5 milioni di euro dell'esercizio precedente.

Le dinamiche dell'ottenimento delle ODA evidenziano una significativa crescita nel 2018 e ammontano a circa 27.839 debitori (rispetto a circa 19.929 nel 2017).

A fine periodo il portafoglio gestito dal settore NPL comprende n. 1.679.513 pratiche, per un valore nominale pari a 15,8 miliardi di euro. La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi (ERC - Estimated Remainig Collections) è pari a circa 2,3 miliardi di euro.

GOVERNANCE & SERVIZI

Nel settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Controllo, Amministrativo-contabili, Pianificazione, Organizzazione, ICT, Marketing e Comunicazione, HR, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai settori operativi delle risorse finanziarie. Comprende anche l'attività in via di sviluppo la cui clientela servita è rappresentata da persone fisiche; in particolare accoglie l'attività della controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A. recentemente entrata a far parte del Gruppo che si occupa di erogazioni di finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o pensione, e alcuni portafogli di prestiti personali allocati precedentemente nel comparto Leasing.

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
31.12.2018 31.12.2017 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Margine di interesse (5.323) 9.368 (14.691) (156,8)%
Commissioni nette (933) 254 (1.187) (467,3)%
Altre componenti del margine di intermediazione 3.012 1.704 1.308 76,8%
Margine di intermediazione (3.244) 11.326 (14.570) (128,6)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (2.656) (3.626) 970 (26,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria (5.900) 7.700 (13.600) (176,6)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
4° Trim. 2018 4° Trim. 2017 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Margine di interesse (1.149) (3.357) 2.208 (65,8)%
Commissioni nette 113 2.639 (2.526) (95,7)%
Altre componenti del margine di intermediazione 4.041 5.703 (1.662) (29,1)%
Margine di intermediazione 3.005 4.986 (1.981) (39,7)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (2.185) (4.455) 2.270 (51,0)%
Risultato netto della gestione finanziaria 820 531 289 54,6%

Il risultato netto della gestione finanziaria del settore, negativo per 5,9 milioni di euro risulta in diminuzione rispetto al 31 dicembre 2017. La variazione è da imputare principalmente all'incremento degli interessi passivi sul funding di Gruppo, non bilanciati interamente dal riaddebito agli altri settori.

Con riferimento al comparto Mutui retail (ex Leasing) confluiti nel segmento Governance, la diminuzione del margine di intermediazione è riferita anche al minor contributo dell'effetto positivo del "reversal PPA"1 che passa da 10,9 milioni di euro del 31 dicembre 2017 a 6,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (-38,5%). L'ammontare complessivo residuo del "reversal PPA" riferito al settore Governance risulta pari a 43,6 milioni di euro al 31 dicembre 2018.

Sul versante della raccolta, nonostante i prodotti Rendimax e Contomax continuino a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, a partire dalla fine del primo trimestre del 2017 la Banca ha intrapreso una serie di azioni anche sul segmento wholesale, volte ad una maggiore diversificazione delle fonti di raccolta e la conseguente riduzione dalla dipendenza del funding della clientela retail. In quest'ottica, a fine aprile è stata perfezionata una ulteriore emissione obbligazionaria che si inserisce nel programma inaugurato tra il secondo ed il terzo trimestre del 2017. Questa nuova emissione di 300 milioni (senior unsecured preferred) si aggiunge così agli altri prestiti obbligazionari già in circolazione (un senior unsecured per un valore nominale di 300 milioni di euro e scadenza maggio 2020, un Subordinato Tier 2 per un valore nominale di 400 milioni di euro e scadenza finale ad ottobre 2027 callable ad ottobre 2022 e i prestiti obbligazionari della incorporata Interbanca).

A fine anno gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni ammontano a circa 30,6 milioni di euro.

Si segnala che nel corso dell'ultimo trimestre è stata lanciata una offerta pubblica di riacquisto parziale dell'Obbligazione Senior Preferred Unsecured ("Tender Offer"), così come più dettagliatamente descritto tra i fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio. Tale operazione ha contribuito positivamente al margine di intermediazione con la rilevazione di un utile da riacquisto di proprie passività finanziari di circa 7,6 milioni di euro.

Tra le azioni di riduzione del costo della raccolta si segnala anche la ristrutturazione della cartolarizzazione dei crediti commerciali, in essere da ottobre 2016, che è stata oggetto di una profonda revisione formalizzata in data 29 marzo 2018. Nell'esercizio appena chiuso infatti, gli interessi passivi derivanti dall'operazione di cartolarizzazione sono stati di 2,1 milioni inferiori rispetto al 2017.

Il costo della liquidità in giacenza presso la Banca d'Italia si mantiene in linea rispetto allo scorso esercizio, con un contribuito negativo per 5,1 milioni di euro rispetto ai 5,2 milioni di euro del medesimo periodo del 2017. La liquidità presso Banca d'Italia al 31 dicembre 2018 ammonta a 281 milioni di euro, in diminuzione del 79% rispetto al saldo al 31 dicembre 2017 pari a 1.347,4 milioni di euro. La riduzione, intervenuta nel corso del quarto trimestre, è principalmente riconducibile ai seguenti eventi:

  • "Tender Offer" precedentemente citata che ha visto adesioni da parte degli investitori per circa 96 milioni di euro;
  • sensibile incremento delle erogazioni sul segmento Factoring nel corso delle ultime settimane dell'anno rispetto agli standard medi mensili (circa 300 milioni di euro);
  • calo della raccolta Rendimax negli ultimi giorni dell'anno (circa 150 milioni di euro), parzialmente rientrata nei primi giorni del mese di gennaio 2019;
  • sempre sul fronte del passivo si è assistito ad una riduzione della raccolta da depositi vincolati rivolta alla clientela Corporate (circa 200 milioni di euro).

Si segnala inoltre che parte della liquidità raccolta è stata utilizzata per investimenti in titoli di debito dello Stato italiano (principalmente in titoli con cedola fissa minima garantita ed indicizzazione al tasso di inflazione italiano) che hanno contribuito positivamente al margine di interesse per 7,9 milioni di euro. Tali titoli, a supporto della collateralizzazione di parte del funding, al 31 dicembre 2018 presentano un fair value pari a 410,4 milioni di euro (-4,1% rispetto al 1 gennaio 2018) e duration contenute, e risultano classificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Al 31 dicembre 2018, il totale degli impieghi netti del settore ammonta a 302,7 milioni di euro, con una crescita dei crediti netti di circa 162,7 milioni di euro (+116%) rispetto al 1 gennaio 2018.

1 Con "Reversal PPA" si intende lo smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Il principale contributo alla crescita degli impieghi è riconducibile alla sottoscrizione, effettuata nel corso del primo trimestre, di titoli senior relativi ad una cartolarizzazione supportata da garanzia dello Stato (GACS). Il valore netto di questi titoli, al 31 dicembre, ammonta a 77,6 milioni di euro. Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente si segnalano inoltre 49,8 milioni relativi ad alcuni pronti contro termine con Cassa Compensazione. Il resto della variazione è legato all'acquisizione dei crediti della controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A. che contribuisce per 26,8 milioni di euro e all'acquisizione di altri portafogli retail performing per un valore netto di 26 milioni di euro. L'acquisto dei citati portafogli performing è avvenuta nell'ambito dell'ordinaria attività di acquisto da parte del settore NPL che riguarda, talvolta anche portafogli misti: la parte performing resta comunque sempre residuale rispetto al portafoglio complessivo.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza relativi ai crediti verso clientela.

GOVERNANCE & SERVIZI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 14.318 23.286 5.651 43.255 270.039 313.294
Rettifiche di valore (2.209) (4.674) (739) (7.622) (2.995) (10.617)
Valore di bilancio 12.109 18.612 4.911 35.632 267.045 302.677
Coverage ratio 15,4% 20,1% 13,1% 17,6% 1,1% 3,4%
Gross ratio 4,6% 7,4% 1,8% 13,8% 86,2% 100,0%
Net ratio 4,0% 6,1% 1,6% 11,8% 88,3% 100,0%
SITUAZIONE AL 01.01.2018
Valore nominale 14.087 10.059 4.092 28.238 118.993 147.231
Rettifiche di valore (941) (2.910) (719) (4.570) (2.650) (7.220)
Valore di bilancio 13.146 7.149 3.373 23.668 116.343 140.011
Coverage ratio 6,7% 28,9% 17,6% 16,2% 2,2% 4,9%
Gross ratio 9,6% 6,8% 2,8% 19,2% 80,8% 100,0%
Net ratio 9,4% 5,1% 2,4% 16,9% 83,1% 100,0%

02.11. Aggregati patrimoniali ed economici di Gruppo

Al fine di consentire la comparazione dei dati, gli aggregati patrimoniali esposti nella presente Relazione sulla gestione del Gruppo sono confrontati con quelli al 1 gennaio 2018, mentre i dati del conto economico dell'esercizio di confronto sono stati ricondotti su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262. Inoltre le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

Aggregati patrimoniali

PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
01.01.2018 ASSOLUTA %
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico 163.845 58.758 105.087 178,8%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 432.094 442.073 (9.979) (2,3)%
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 590.595 1.759.780 (1.169.185) (66,4)%
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.313.972 6.401.686 912.286 14,3%
Attività materiali e immateriali 153.927 152.364 1.563 1,0%
Attività fiscali 395.084 439.972 (44.888) (10,2)%
Altre voci dell'attivo 332.744 308.641 24.103 7,8%
Totale dell'attivo 9.382.261 9.563.274 (181.013) (1,9)%
Debiti verso banche 785.393 791.977 (6.584) (0,8)%
Debiti verso clientela 4.673.299 5.293.188 (619.889) (11,7)%
Titoli in circolazione 1.979.002 1.639.994 339.008 20,7%
Passività fiscali 52.722 43.125 9.597 22,3%
Fondi per rischi e oneri 25.779 24.610 1.169 4,8%
Altre voci del passivo 407.066 398.720 8.346 2,1%
Patrimonio netto 1.459.000 1.371.660 87.340 6,4%
Totale del passivo e del patrimonio netto 9.382.261 9.563.274 (181.013) (1,9)%

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

La voce ammonta complessivamente a 163,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018 in aumento del 178,8% rispetto al 1 gennaio 2018 e includono sostanzialmente i finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI Test, nonché le quote di fondi di OICR, così come previsto dal nuovo principio contabile IFRS 9. L'incremento della voce, è prevalentemente riferito all'acquisto di quote di fondi OICR, al netto della variazione di fair value registrata nell'esercizio, per 85,6 milioni di euro, alla rivalutazione di uno strumento finanziario partecipativo di 11,3 milioni di euro, nonché all'acquisto e sottoscrizione di finanziamenti valutati al fair value per circa 7,2 milioni di euro, inclusivo della variazione di fair value registrata nell'esercizio. La composizione della voce è di seguito riportata.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE CONSISTENZE VARIAZIONE
VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO A CONTO
ECONOMICO
(in migliaia di euro)
31.12.2018 01.01.2018 ASSOLUTA %
Titoli di debito 1.935 955 980 102,6%
Titoli di capitale 11.266 - 11.266 n.a.
Quote di O.I.C.R. 99.349 13.729 85.620 623,6%
Finanziamenti 51.295 44.074 7.221 16,4%
Totale 163.845 58.758 105.087 178,8%

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 432,1 milioni di euro al 31 dicembre 2018, in diminuzione del 2,3% rispetto al valore del 1 gennaio 2018 e includono i titoli di debito che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale per i quali il Gruppo ha esercitato la cosiddetta OCI option senza successivo giro a conto economico come prevista dal nuovo principio IFRS 9.

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR VALUE CON CONSISTENZE VARIAZIONE
IMPATTO SULLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA
(in migliaia di euro)
31.12.2018 01.01.2018 ASSOLUTA %
Titoli di debito 418.709 427.330 (8.621) (2,0)%
Titoli di capitale 13.385 14.743 (1.358) (9,2)%
Totale 432.094 442.073 (9.979) (2,3)%

I titoli di debito detenuti in portafoglio al 31 dicembre 2018 ammontano a 418,7milioni di euro, in diminuzione del 2,0% rispetto al 1 gennaio 2018 principalmente per la variazione negativa di fair value del periodo che ha più che compensato l'incremento per acquisto di titoli emessi da banche.

In particolare, la voce include 410,4 milioni di titoli di stato italiani (Valore Nominale 423 milioni), pari al 4,4% del totale attivo e al 28,1% del Patrimonio Netto di Gruppo. La relativa riserva netta negativa di fair value su tali titoli di stato ammonta a 8,4 milioni rispetto a una riserva netta positiva di 2,3 milioni di euro del precedente esercizio.

Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito in portafoglio.

Emittente/Scadenza 1 anno 2 anni 3 anni 5 anni oltre 5 anni Totale
Titoli governativi 30.004 - - 273.451 106.955 410.410
% sul totale 7,2% - - 65,3% 25,5% 98,0%
Banche - - - - 8.299 8.299
% sul totale - - - - 2,0% 2,0%
Totale 30.004 - - 273.451 115.254 418.709
% sul totale 7,2% - - 65,3% 27,5% 100,0%

Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza per 13,4 milioni di euro (-9,2% rispetto al 1 gennaio 2018). La variazione è riconducibile principalmente alla cessione di una partecipazione di minoranza, compensata dall'adeguamento del fair value dei titoli in portafoglio. La riserva netta positiva di fair value per tali titoli ammonta a 1,6 milioni di euro.

Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso banche al 31 dicembre 2018 è risultato pari a 590,6 milioni di euro, rispetto al valore di 1.759,8 milioni al 1 gennaio 2018. La riduzione della voce, intervenuta nel corso del quarto trimestre, è principalmente riconducibile al sensibile incremento delle erogazioni sul segmento Factoring nel corso delle ultime settimane dell'anno rispetto agli standard medi mensili (circa 300 milioni di euro), nonché agli eventi di seguito dettagliati, che hanno assorbito liquidità:

  • "Tender Offer" lanciata nel mese di dicembre sul Bond a 5 anni emesso ad aprile 2018 che ha visto adesioni da parte degli investitori per circa 96 milioni di euro;
  • calo della raccolta Rendimax negli ultimi giorni dell'anno (circa 150 milioni di euro), parzialmente rientrata nei primi giorni del mese di gennaio 2019;
  • sempre sul fronte del passivo si è assistito ad una riduzione della raccolta da depositi vincolati rivolta alla clientela Corporate (circa 200 milioni di euro).

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela è pari a 7.314,0 milioni di euro, in aumento del 14,3% rispetto a 6.401,7 milioni al 1 gennaio 2018.

Registrano una variazione positiva tutti i settori del Gruppo: in particolare risultano in aumento le esposizioni del settore Imprese per 8,4%, del settore NPL per 36,7% e del settore Governance & Servizi per 116,2%. Relativamente a quest'ultimo settore, la crescita è dovuta per 77,7 milioni di euro alla sottoscrizione di una tranche senior di cartolarizzazione assistita da garanzia dello Stato (GACS), alla sottoscrizione di PCT con Cassa Compensazione pari a 49,9 milioni di euro scaduti a fine gennaio 2019, al portafoglio crediti di 26,8 milioni di euro riconducibile all'attività di CQS/CQP/DP della neo acquistata Cap.Ital.Fin S.p.A., e all'acquisizione di due portafogli retail performing per 20,2 milioni di euro. L'acquisto di questi ultimi è avvenuto nell'ambito dell'ordinaria attività di acquisto da parte del settore NPL che riguarda talvolta anche portafogli misti: la parte performing resta comunque sempre residuale rispetto al portafoglio complessivo.

Si segnala che nella voce "Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato" è presente un'esposizione classificabile come "grande esposizione", che complessivamente risulta superiore al 10% dei Fondi propri.

CREDITI VERSO LA CLIENTELA CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
31.12.2018 01.01.2018 ASSOLUTA %
Imprese 5.918.496 5.462.239 456.257 8,4%
- di cui deteriorati 310.358 337.927 (27.569) (8,2)%
NPL 1.092.799 799.436 293.363 36,7%
- di cui deteriorati 1.088.051 798.720 289.331 36,2%
Governance & Servizi 302.677 140.011 162.666 116,2%
- di cui deteriorati 35.632 23.668 11.964 50,5%
Totale crediti verso la clientela 7.313.972 6.401.686 912.286 14,3%
- di cui deteriorati 1.434.041 1.160.315 273.726 23,6%

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incide in modo significativo i crediti del settore NPL, si attesta a 1.434,0 milioni al 31 dicembre 2018 contro i 1.160,3 milioni al 1 gennaio 2018 (+23,6%).

Si rimanda alla sezione "Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo" per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.

Le immobilizzazioni immateriali e materiali

Le immobilizzazioni immateriali si attestano a 23,3 milioni di euro, contro 24,5 milioni al 1 gennaio 2018 (-4,9%).

La voce è riferita a software per 21,8 milioni di euro, per 0,8 milioni di euro all'avviamento che emerge dal consolidamento della partecipazione in IFIS Finance Sp.Z o.o.. e per 0,7 milioni di euro all'avviamento provvisoriamente determinato conseguente all'acquisizione delle controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A..

Le immobilizzazioni materiali si attestano a 130,6 milioni di euro, rispetto ai 127,9 milioni al 1 gennaio 2018, in aumento principalmente per l'acquisto dell'immobile sito in Mondovì e sede della area Leasing.

Gli immobili iscritti a fine periodo tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia sede di Banca IFIS.

L'immobile Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettato ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. L'impairment test non ha evidenziato perdite di valore da iscrivere a conto economico.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali ammontano a 395,1 milioni di euro, in diminuzione del 10,2% rispetto al dato del 1 gennaio 2018.

Le attività per imposte correnti ammontano a 46,8 milioni di euro contro 71,3 milioni al 1 gennaio 2018, principalmente per l'utilizzo in compensazione dei crediti rinvenienti dalla conversione delle imposte anticipate di cui alla legge 214/11 per 25,8 milioni di euro. Le attività per imposte anticipate ammontano a 348,3 milioni di euro contro 368,7 milioni di euro al 1 gennaio 2018, in diminuzione principalmente per l'utilizzo delle DTA su perdite fiscali pregresse, nei limiti previsti dalla normativa, a deconto del debito fiscale dell'esercizio.

Le passività fiscali ammontano a 52,7 milioni di euro, in diminuzione del 22,3% rispetto al dato del 1 gennaio 2018.

Le passività fiscali correnti, pari a 13,4milioni di euro, rappresentano il carico fiscale del periodo principalmente per IRAP (1,5 milioni di euro al 1 gennaio 2018).

Le passività per imposte differite, pari a 39,4 milioni di euro, includono principalmente 25,8 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 9,3milioni di euro sulle rivalutazioni sugli immobili e 3,2milioni di euro su disallineamenti di crediti commerciali.

Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività a rischio ponderate al 31 dicembre 2018:

  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" vengono detratte dal CET1; al 31 dicembre 2018 la deduzione del 100%, a causa del termine del regime transitorio (art. 478 CRR), è pari a 102,0 milioni di euro, oltre a 43,9 milioni di euro riferiti alla Holding del Gruppo Bancario; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee", non vengono detratte dal CET1 ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 31 dicembre 2018 tali attività, che ammontano a 27,8 milioni di euro, sono parzialmente compensate dalle corrispondenti passività fiscali differite;
  • le "attività fiscali anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; al 31 dicembre 2018 la corrispondente ponderazione ammonta a 218,4 milioni di euro;
  • le "attività fiscali correnti" ricevono una ponderazione dello 0% in quanto esposizioni nei confronti dell'Amministrazione Centrale.

Complessivamente le Attività Fiscali iscritte al 31 dicembre 2018 e dedotte dai Fondi propri al 100%, comportano un onere pari a 1,63% in termini di CET1, destinato a ridursi nel futuro per effetto dell'utilizzo delle poste in contropartita all'emersione di reddito imponibile.

Altre voci dell'attivo e del passivo

Le altre voci dell'attivo, pari a 332,7 milioni di euro rispetto ad un saldo di 308,6 milioni di euro al 1 gennaio 2018, accolgono le attività finanziarie valutate detenute per la negoziazione per 29,8 milioni di euro (35,6 milioni di euro al 1 gennaio 2018), e altre attività per 302,9 milioni di euro (273,0 milioni di euro al 1 gennaio 2018).

Le altre attività includono per 114,7 milioni di euro crediti nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A., derivanti per 60,6 milioni di euro all'applicazione del consolidato fiscale e per 54,1 milioni da crediti fiscali chiesti a rimborso da quest'ultima a fronte di versamenti di imposta eccedenti effettuati in precedenti esercizi; per 8,0 milioni di euro quali versamenti in pendenza di giudizio, per 12,2 milioni di euro crediti netti verso l'erario per acconti versati (bollo) e per 42,8 milioni di euro di crediti IVA (derivanti in particolare dall'attività del Leasing). Si segnala infine che la voce include per 27,0 milioni di euro i costi sospesi legati alle pratiche del settore NPL fino al momento in cui tali posizioni iniziano la valutazione al costo ammortizzato (38,3 milioni al 1 gennaio 2018).

Le altre voci del passivo sono pari a 407,1 milioni di euro rispetto a 398,7 milioni di euro al 1 gennaio 2018 e sono composte da 31,2 milioni di euro riferiti a derivati di negoziazione (38,2 milioni di euro al 1 gennaio 2018), dal debito per TFR per 8,0 milioni di euro (7,6 milioni di euro al 1 gennaio 2018 e da altre passività per 367,9 milioni di euro (353,0 milioni al 1 gennaio 2018). Quest'ultima voce, le cui poste più significative sono da ricondurre prevalentemente a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione, include inoltre un debito nei confronti della controllante La Scogliera derivante dall'applicazione del consolidato fiscale per 18,1 milioni di euro.

La raccolta

RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2018 01.01.2018 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 785.393 791.977 (6.584) (0,8)%
- Eurosistema 695.075 699.585 (4.510) (0,6)%
- Altri debiti 90.318 92.392 (2.074) (2,2)%
Debiti verso clientela 4.673.299 5.293.188 (619.889) (11,7)%
- Rendimax e Contomax 4.424.467 4.948.386 (523.919) (10,6)%
- Altri depositi vincolati 37.669 104.675 (67.006) (64,0)%
- Altri debiti 211.163 240.127 (28.964) (12,1)%
Titoli in circolazione 1.979.002 1.639.994 339.008 20,7%
Totale raccolta 7.437.694 7.725.159 (287.465) (3,7)%

Il totale della raccolta, che al 31 dicembre 2018 risulta pari a 7.437,7 milioni di euro, in diminuzione del 3,7% rispetto al 1 gennaio 2018, è rappresentato per il 62,8% da Debiti verso la clientela (68,5% al 1 gennaio 2018), per il 10,6% da Debiti verso banche (10,3% al 1 gennaio 2018), e per il 26,6% da Titoli in circolazione (21,2% al 1 gennaio 2018).

I Debiti verso la clientela ammontano al 31 dicembre 2018 a 4.673,3 milioni di euro (-11,7% rispetto al 1 gennaio 2018), sostanzialmente per effetto della citata riduzione della raccolta retail (Rendimax e Contomax) che passa da 4.948,4 al 1 gennaio 2018 a 4.424,5 milioni di euro al 31 dicembre 2018.

I Debiti verso banche, che ammontano a 785,4 milioni di euro, sono sostanzialmente in linea con il dato al 1 gennaio 2018 (pari a 792,0 milioni di euro, -0,8%). La voce è riferita prevalentemente alla tranche TLTRO sottoscritta nel 2017 pari a 695,1 milioni di euro e a depositi vincolati presso altre banche per 90,3 milioni di euro.

I Titoli in circolazione ammontano a 1.979,0 milioni di euro. La voce comprende per complessivi 1.000,0 milioni di euro (850,0 milioni di euro al 1 gennaio 2018) i titoli emessi dalla società veicolo, nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti commerciali posta in essere a fine 2016. La voce include altresì le obbligazioni senior emesse da Banca IFIS per 488,0 milioni di euro, inclusivi di interessi, nonché il bond Tier 2 per 401,7 milioni di euro, inclusivi di interessi. La residua parte dei titoli in circolazione al 31 dicembre 2018 si riferisce a prestiti obbligazionari per 88,8 milioni di euro emessi a suo tempo dall'incorporata Interbanca.

Fondi per rischi e oneri

FONDI RISCHI E ONERI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2018 01.01.2018 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie
rilasciate
3.896 3.544 352 9,9%
Controversie legali e tributarie 14.566 13.820 746 5,4%
Altri fondi 7.317 7.246 71 1,0%
Totale fondi per rischi e oneri 25.779 24.610 1.169 4,8%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere a fine esercizio, confrontata con i valori riesposti dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Al 31 dicembre 2018 il saldo pari a 3,9 milioni di euro riflette la svalutazione degli impegni e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo secondo il nuovo principio IFRS 9.

Controversie legali e tributarie

Al 31 dicembre 2018 sono iscritti fondi per complessivi 14,6 milioni di euro. Tale importo è interamente riferibile a controversie legali come di seguito dettagliato:

  • per 7,4 milioni di euro a 22 controversie legate all'area Crediti Commerciali (a fronte di un petitum complessivo di 26,8 milioni di euro);
  • per 3,5 milioni di euro (a fronte di un petitum di 50,2 milioni di euro) a 9 controversie in capo alla ex Interbanca;
  • per 2,1 milioni di euro (a fronte di un petitum di 4,2 milioni di euro) relative a 49 cause connesse all'area Leasing;
  • per 0,6 milioni di euro (a fronte di un petitum di medesimo importo) a un contenzioso afferente la partecipata IFIS Rental;
  • per 0,8 milioni di euro a 2 controversie riguardanti la neoacquisita Credifarma, a fronte di un petitum di pari importo;
  • per 65 mila euro (con un petitum corrispondente di 515 mila euro) a 8 contenziosi con clienti e agenti riferibili alla neoacquisita Cap.Ital.Fin.;
  • per 51 mila euro (a fronte di un petitum complessivo di 202 mila euro) a n. 9 controversie legate a crediti della controllata IFIS NPL.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 31 dicembre 2018 sono in essere fondi per 7,3 milioni di euro costituiti principalmente da 3,7 milioni di euro per indennità suppletiva di clientela collegata all'operatività dell'area Leasing, da 1,0milioni di euro per oneri legati al personale, da 0,9milioni di euro per probabili costi di adeguamento formale di impianti e da 0,6 milioni di euro per fondo reclami.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 31 dicembre 2018 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Controversie legali

Si informa che sia la causa passiva per richiesta di annullamento di transazione sia i procedimenti giudiziari relativi a domande di risarcimento di danni rinvenienti da un'operazione straordinaria inerente una società industriale e di danni ambientali, citati nelle precedenti informative aventi petitum complessivo di circa 4 miliardi di euro, si sono chiusi in forza del passaggio in giudicato di sentenze che hanno respinto le richieste di controparte o in forza di accordo transattivo.

Contenzioso fiscale

Contenzioso relativo all'applicazione delle ritenute alla fonte sugli interessi corrisposti in Ungheria. Società coinvolte: Interbanca S.p.A. e IFIS Leasing S.p.A. (inclusa l'incorporata GE Leasing Italia S.p.A.) - (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione della ritenuta del 27% sugli interessi passivi corrisposti alla società ungherese GE Hungary Kft senza l'applicazione della ritenuta in virtù della Convenzione Internazionale contro le Doppie imposizioni in vigore tra l'Italia e l'Ungheria. L'Agenzia delle Entrate ha di fatto concluso che la società ungherese GE Hungary Kft non fosse l'effettiva beneficiaria degli interessi passivi corrisposti dalle società Italiane ma soltanto una conduit company.

L'Agenzia delle Entrate ha, al contrario, individuato come beneficiario effettivo una società presuntivamente residente nelle Bermuda e pertanto è stata disconosciuta l'applicazione della Convenzione Internazionale contro le Doppie Imposizioni stipulata tra Italia ed Ungheria e pretesa l'applicazione della ritenuta del 27% prevista per i soggetti residenti in paesi a fiscalità privilegiata.

Pertanto per le annualità dal 2007 al 2013 sono state accertate complessivamente maggiori ritenute per circa 117 milioni.

Contestualmente sono state anche irrogate sanzioni amministrative nella misura del 150/250%.

Le Società coinvolte hanno impugnato gli Avvisi di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie ed effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria.

Si segnala infine che l'Autorità fiscale Ungherese a seguito dello scambio di informazioni ai sensi della Direttiva Europea n. 2011/16/EU ha concluso che la società GE Hungary Kft deve essere correttamente considerata come il beneficiario effettivo degli interessi ricevuti dalle controparti Italiane".

Alla data odierna tutte le sentenze che sono state pronunciate presso le competenti Commissioni Tributarie Provinciali e regionali hanno accolto integralmente i ricorsi presentati e, come prevedibile, l'Agenzia ha proposto Appello contro dette decisioni.

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti. Società coinvolta IFIS Leasing S.p.A. (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni «integrali» dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2013.

Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 810 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

Contenzioso relativo al trattamento IVA delle attività di intermediazione assicurativa. Società coinvolta IFIS Leasing S.p.A. (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione del meccanismo del pro-rata nelle annualità dal 2007 al 2010 relativamente alla detrazione dell'IVA sulle operazioni passive a fronte delle provvigioni attive, esenti IVA, riconosciute dalle compagnie assicurative in relazione ad una attività di intermediazione assicurativa svolta considerata come autonoma e non, al contrario, accessoria allo svolgimento dell'attività principale di leasing di autoveicoli (attività soggetta ad IVA).

Per le annualità 2007/2010 è stata accertata una maggiore IVA per 3 milioni di euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 125%.

Contenzioso relativo all'Avviso di Liquidazione imposta di registro 3%. Società coinvolte: Banca IFIS come incorporante di Interbanca S.p.A. e IFIS Rental S.r.l. - (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

Con avvisi rispettivamente del 23 luglio e 20 luglio 2018, l'Agenzia delle Entrate ha riqualificato l'operazione ristrutturazione della società GE Capital Services nel suo complesso come "Cessione di ramo d'azienda" chiedendo l'applicazione dell'imposta di registro in misura proporzionale pari al 3% del valore dell'azienda per complessivi 3,6 milioni di euro

In merito ai contenziosi fiscali sopra citati, il Gruppo supportato dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare riscorso e ritenuto il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Indennizzi

In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore (GE Capital International Limited) di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative a Interbanca e alle altre Società Partecipate.

In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Il patrimonio netto consolidato

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 31 dicembre 2018 a 1.459,0milioni di euro, contro i 1.368,8 milioni di euro (+6,6%) al 31 dicembre 2017.

Si ricorda che il Gruppo si è avvalso della possibilità di non rideterminare i valori comparativi al 31 dicembre 2017, come permesso dalle norme di transizione dell'IFRS 9 stesso; pertanto i valori del 2017, determinati in accordo allo IAS 39, non sono pienamente comparabili. Gli effetti della rideterminazione dei valori contabili al 1 gennaio 2018 sono stati imputati a riserve di utili iniziali e ad altre riserve del conto economico complessivo e indicati nelle tabelle di movimentazione del patrimonio netto quale modifica dei saldi di apertura.

Nelle tabelle seguenti sono dettagliate la composizione e la variazione rispetto all'esercizio precedente .

PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 102.116 101.864 252 0,2%
Riserve da valutazione: (14.606) (2.710) (11.896) 439,0%
- Titoli (8.692) 2.275 (10.967) (482,1)%
- TFR 118 20 98 490,0%
- differenze di cambio (6.032) (5.005) (1.027) 20,5%
Riserve 1.168.543 1.038.155 130.388 12,6%
Azioni proprie (3.103) (3.168) 65 (2,1)%
Patrimonio di pertinenza di terzi 5.476 - 5.476 n.a.
Utile netto 146.763 180.767 (34.004) (18,8)%
Patrimonio netto del Gruppo 1.459.000 1.368.719 90.281 6,6%
PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto al 31.12.2017 1.368.719
Modifica saldi di apertura 2.941
Incrementi: 152.760
Utile del periodo 146.763
Vendita/attribuzione propri strumenti 252
Variazione riserva da valutazione: 98
- TFR 98
Altre variazioni 171
Patrimonio netto di terzi 5.476
Decrementi: 65.420
Dividendi distribuiti 53.433
Variazione riserva da valutazione: 11.987
- Titoli 10.960
- differenze di cambio 1.027
Patrimonio netto al 31.12.2018 1.459.000

La variazione della riserva da valutazione su titoli rilevata nel periodo è dovuta all'adeguamento di fair value degli strumenti finanziari nel portafoglio Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

La variazione della riserva da valutazione per differenze di cambio si riferisce alla differenza cambi derivante dal consolidamento della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o..

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI DATI AL
(in migliaia di euro) 31.12.2018 31.12.2017
Capitale primario di classe 1 (CET1) 924.285 859.944
Capitale di classe 1 (T1) 980.463 898.356
Totale Fondi propri 1.257.711 1.191.097
Totale attività ponderate per il rischio 8.974.645 7.376.606
Ratio – Capitale primario di classe 1 10,30% 11,66%
Ratio – Capitale di classe 1 10,92% 12,18%
Ratio – Totale Fondi propri 14,01% 16,15%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri comprendono gli utili generati al 31 dicembre 2018 al netto dei dividendi stimati

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 31 dicembre 2018 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286. In particolare, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile.

Relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri - Regolamento 2017/2395 che modifica il regolamento n.575/2013 (CRR) – che definiscono per gli Enti la possibilità di includere nel loro capitale primario di classe 1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti, in applicazione dell'IFRS 9 e fino al termine del periodo transitorio (1 gennaio 2018/31 dicembre 2022), si comunica che Banca IFIS ha provveduto ad informare la Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

L'inclusione nel CET1 avverrà in modo graduale applicando i seguenti fattori

  • 0,95 dal 1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018;
  • 0,85 dal 1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2019;
  • 0,70 dal 1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2020;
  • 0,50 dal 1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2021;
  • 0,25 dal 1 gennaio 2022 al 31 dicembre 2022.

L'applicazione dell'IFRS 9 in sede di First Time Adoption (FTA) al 1 gennaio 2018 non ha comportato un aumento degli accantonamenti per perdite attese su crediti; pertanto le disposizioni transitorie – "approccio statico" - non sono applicabili.

Al 31 dicembre 2018, l'applicazione dell'IFRS 9 ha comportato un aumento degli accantonamenti per perdite attese su crediti per 462 mila euro, al netto dell'effetto fiscale. Pertanto, in applicazione delle disposizioni transitorie – "approccio dinamico" - è stato riconosciuto nel capitale primario di classe 1 - CET1 - di pertinenza del Gruppo, l'importo di 222 mila euro.

La variazione positiva dei Fondi propri di 66,6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 è riconducibile principalmente a:

  • l'inclusione dell'utile d'esercizio al 31 dicembre 2018 di pertinenza del Gruppo calcolato ai fini regolamentari, al netto del dividendo stimato, per complessivi 44,3 milioni di euro;
  • la maggior computabilità delle partecipazioni di minoranza (art. 84 CRR), per un ammontare pari a 18,8 milioni di euro;
  • la deduzione dal CET1 del 100% delle "Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee", a causa del termine del regime transitorio (art. 478 CRR) per un ammontare pari a 145,9 milioni di euro rispetto ai 137,0 milioni di euro (pari all'80% in regime transitorio) dedotti al 31 dicembre 2017; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • la variazione positiva delle riserve per la restante parte, inclusiva degli utili generati dalle Società non incluse nel perimetro del Gruppo Bancario, per la quota di pertinenza del Gruppo stesso.

Il totale delle attività ponderate per il rischio è aumentato di circa 1.600 milioni di euro, in parte (oltre 700 milioni di euro) in linea con la crescita delle attività a rischio, sostanzialmente nei confronti della clientela e, per la restante parte (circa 800 milioni di euro), per l'adeguamento normativo sugli acquisti di NPL che ha comportato un aumento della ponderazione media. Il notevole aumento delle attività ponderate per il rischio, compensato parzialmente dalla crescita dei Fondi propri, anche a causa del termine del regime transitorio, fa sì che al 31 dicembre 2018 il Total capital ratio si attesti al 14,01%, in diminuzione rispetto alle risultanze conseguite al 31 dicembre 2017, pari al 16,15%; analoga diminuzione si rileva per il CET1 ratio, ora pari al 10,30% rispetto al dato precedente pari al 11,66%.

Di seguito la composizione delle attività ponderate:

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE &
SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Totale RWA settore 4.793.273 1.584.420 657.733 7.035.426
Esposizioni fuori bilancio: stipulato da erogare,
garanzie rilasciate
500.607
Altre attività: crediti vari, conti transito 236.767
Crediti per attività fiscali 228.987
Rischio mercato 58.428
Rischio operativo (metodo base) 898.629
Rischio di aggiustamento della valutazione del credito su derivati 15.801
Totale RWA 8.974.645

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha richiesto al Gruppo Bancario Banca IFIS di adottare per il 2018 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi dell'1,875% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari al 7,2%, vincolante nella misura del 5,4%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 9,0%, vincolante nella misura del 7,2%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 11,3%, vincolante nella misura del 9,5%.

Segnaliamo inoltre che, in data 28 gennaio 2019, Banca d'Italia ha richiesto al Gruppo Bancario Banca IFIS di adottare per il 2019 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari all'8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.

Il Gruppo Bancario Banca IFIS soddisfa già al 31 dicembre 2018 i predetti requisiti prudenziali.

In applicazione delle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri, Banca IFIS è tenuta durante il periodo transitorio a pubblicare gli importi dei Fondi propri e dei relativi coefficienti di capitale di cui disporrebbe se non avesse applicato tali disposizioni transitorie. Si rileva che il moderato impatto derivante dall'applicazione dell'IFRS 9 non determina variazioni rilevanti nelle risultanze tra quanto calcolato con le disposizioni transitorie e senza l'applicazione delle stesse.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI SENZA APPLICAZIONE
DISPOSIZIONI TRANSITORIE IFRS 9
(in migliaia di euro)
DATI AL
31.12.2018 31.12.2017
Capitale primario di classe 1 (CET1) 924.063 859.944
Capitale di classe 1 (T1) 980.241 898.356
Totale Fondi propri 1.257.489 1.191.097
Totale attività ponderate per il rischio 8.974.328 7.376.606
Ratio – Capitale primario di classe 1 10,30% 11,66%
Ratio – Capitale di classe 1 10,92% 12,18%
Ratio – Totale Fondi propri 14,01% 16,15%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri comprendono gli utili generati al 31 dicembre 2018 al netto dei dividendi stimati.

Come descritto in precedenza, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile; ricalcolando ai soli fini informativi i coefficienti patrimoniali del solo Gruppo Bancario Banca IFIS, essi si attesterebbero ai valori riportati nella tabella di seguito esposta.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI: DATI AL
PERIMETRO DEL GRUPPO BANCARIO BANCA IFIS
(in migliaia di euro)
31.12.2018 31.12.2017
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.231.537 1.152.603
Capitale di classe 1 (T1) 1.231.537 1.152.603
Totale fondi propri 1.631.858 1.552.792
Totale attività ponderate per il rischio 8.966.099 7.369.921
Ratio – Capitale primario di classe 1 13,74% 15,64%
Ratio – Capitale di classe 1 13,74% 15,64%
Ratio – Totale fondi propri 18,20% 21,07%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri comprendono gli utili generati al 31 dicembre 2018 al netto dei dividendi stimati.

Aggregati economici

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 576,5 milioni di euro, in crescita del 9,7% rispetto al dato dell'esercizio precedente, pari a 525,3 milioni di euro.

Nel dettaglio, il settore NPL cresce del 48,5% rispetto al precedente esercizio per effetto sia delle buone performance registrate dalla gestione dei portafogli in essere, sia per effetto della valorizzazione di parte del portafoglio giudiziale precedentemente mantenuto a costo, come meglio descritto in seguito. In contrazione il margine di intermediazione del settore imprese, -4,0% rispetto al precedente esercizio, dove ai risultati in crescita dell'area di business Crediti commerciali (+15,6% rispetto al 31 dicembre 2017) si contrappone il minor contributo fisiologico del "reversal PPA"10 nell'area Corporate Banking rispetto al precedente esercizio (77,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018 rispetto a 100,7 milioni al 31 dicembre 2017, -22,8%). Infine, il margine di intermediazione del settore Governance & Servizi è negativo per 3,2 milioni di euro principalmente a fronte dell'incremento del costo del funding di Gruppo, non interamente compensato dal riaddebito agli altri settori del Gruppo. Il margine di intermediazione di quest'ultimo settore include un utile da riacquisto di passività finanziarie di 7,6 milioni di euro e relativo alla precedentemente citata "Tender Offer" lanciata nel mese di dicembre sul Bond a 5 anni emesso ad aprile 2018 che ha visto adesioni da parte degli investitori per circa 96 milioni di euro.

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO VARIAZIONE
2018 2017 ASSOLUTA %
Margine di interesse 469.261 414.671 54.590 13,2%
Commissioni nette 84.505 73.765 10.740 14,6%
Altre componenti del margine di intermediazione 22.737 36.892 (14.155) (38,4)%
Margine di intermediazione 576.503 525.328 51.175 9,7%

Il margine di interesse passa da 414,7 milioni di euro al 31 dicembre 2017 a 469,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (+13,2%), prevalentemente riconducibile alle buone performance dell'area Crediti commerciali e al settore NPL.

Le commissioni nette ammontano a 84,5 milioni di euro in incremento del 14,6% rispetto al dato al 31 dicembre 2017, principalmente a seguito della buona gestione delle aree Crediti commerciali e Leasing.

10 Con "Reversal PPA" si intende lo smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Le commissioni attive, pari a 97,7 milioni di euro contro 86,9 milioni di euro al 31 dicembre 2017, derivano principalmente da commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro soluto o in pro solvendo, nella formula flat o mensile), dalle commissioni per operazioni di finanza strutturata, da operazioni di leasing nonché dagli altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.

Le commissioni passive, pari a 13,2 milioni di euro contro 13,1 milioni di euro dell'esercizio precedente si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.

Le altre componenti del margine di intermediazione ammontano a 22,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018, in diminuzione del 38,4% rispetto al precedente esercizio.

Nel dettaglio, gli utili da cessione o riacquisto di attività o passività finanziarie, che ammontano a 25,4 milioni di euro contro i 25,6 milioni di euro del 31 dicembre 2017 e sono riconducibili per 17,2 milioni di euro al settore NPL (19,0 milioni di euro al 31 dicembre 2017), e per 8,2 milioni di euro al riacquisto di proprie passività finanziarie di cui 7,6 milioni relative al "Tender Offer" precedentemente citato; nel 2017 inoltre vi erano utili da cessione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 6,6 milioni di euro.

Il risultato netto dell'attività di negoziazione al 31 dicembre 2018 è negativo di 0,8 milioni di euro rispetto al risultato positivo di 11,2 milioni di euro del precedente esercizio che era positivamente influenzato dalla definizione di una controversia relativa all'uscita dall'investimento in una società tecnologica e definito con la cessione delle azioni all'azionista di maggioranza.

Infine, il risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico è negativo per 2,2 milioni di euro e include da un lato la variazione positiva di fair value di un titolo di capitale per 11,3 milioni di euro e, dall'altro, le variazioni negative di fair value rispettivamente di finanziamenti che hanno fallito l'SPPI test per 8,1 milioni di euro, di quote di OICR per 3,5 milioni di euro ed infine di titoli di debito per 2,2 milioni di euro. Tale ultima fattispecie è relativa alla rettifica integrale di quota parte di un prestito subordinato sottoscritto dallo Schema Volontario del FITD nell'ambito dell'operazione di intervento in favore di una banca.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 476,4 milioni contro 499,2 milioni di euro del 31 dicembre 2017 (-4,6%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO
DELLA GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO VARIAZIONE
2018 2017 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 576.503 525.328 51.175 9,7%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (100.094) (26.106) (73.988) 283,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 476.409 499.222 (22.813) (4,6)%

Le Rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 100,1 milioni di euro (rispetto a rettifiche nette per 26,1 milioni al 31 dicembre 2017) e sono sostanzialmente interamente riferite al settore Imprese. I maggiori accantonamenti al 31 dicembre 2018 del settore Imprese rispetto al precedente esercizio, sono dovuti principalmente a posizioni a sofferenza e inadempienze probabili del comparto delle costruzioni per complessivi 60 milioni di euro, due delle quali sono riconducibili a storiche controparti (i rapporti sono iniziati circa 15 anni fa) attive nel settore delle infrastrutture che hanno coinvolto l'intero sistema bancario italiano (50 milioni di euro per le due controparti storiche). A fini comparativi si segnala inoltre che il dato dell'esercizio 2017 includeva riprese di valore a fronte del positivo completamento di operazioni di ristrutturazione, di cui una individualmente significativa per 19 milioni di euro.

La formazione dell'utile netto di periodo

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2018 2017 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 476.409 499.222 (22.813) (4,6)%
Costi operativi (273.431) (250.647) (22.784) 9,1%
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti - - - n.a.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 202.978 248.575 (45.597) (18,3)%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (56.168) (67.808) 11.640 (17,2)%
Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 47 - 47 n.a.
Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo 146.763 180.767 (34.004) (18,8)%
COSTI OPERATIVI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2018 2017 ASSOLUTA %
Spese amministrative: 288.110 250.871 37.239 14,8%
a) spese per il personale 111.584 98.251 13.333 13,6%
b) altre spese amministrative 176.526 152.620 23.906 15,7%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 2.099 (73) 2.172 (2975,3)%
a) impegni e garanzie rilasciate 229 (5.605) 5.834 (104,1)%
b) altri accantonamenti netti 1.870 5.532 (3.662) (66,2)%
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali 6.315 4.563 1.752 38,4%
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali 6.443 6.889 (446) (6,5)%
Altri oneri/proventi di gestione (29.536) (11.603) (17.933) 154,6%
Costi operativi 273.431 250.647 22.784 9,1%

Le spese per il personale, pari a 111,6 milioni di euro, crescono del 13,6% (98,3 milioni al 31 dicembre 2017). In totale il numero dei dipendenti del Gruppo al 31 dicembre 2018 è di 1.638 in crescita del 11,4% rispetto al corrispondente numero al 31 dicembre 2017 (1.470 risorse). Tale incremento include 85 risorse rinvenienti dall'inclusione nel perimetro di Gruppo delle controllate Cap.Ital.Fin. S.p.A. e Credifarma S.p.A..

Le altre spese amministrative, pari a 176,5 milioni di euro contro i 152,6 milioni di euro al 31 dicembre 2017, registrano un incremento del 15,7%. La voce include 25,1 milioni di euro di costi connessi a posizioni NPL precedentemente mantenute a costo e rilasciate a costo ammortizzato nel corso del 2018 in coerenza con l'applicazione del nuovo modello di determinazione dei flussi di cassa ante ODA (si rinvia a quanto più dettagliatamente descritto al paragrafo Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo).

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2018 2017 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 59.636 48.001 11.635 24,2%
Legali e consulenze 40.354 30.085 10.269 34,1%
Revisione 516 453 63 13,9%
Servizi in outsourcing 18.766 17.463 1.303 7,5%
Imposte indirette e tasse 45.291 27.422 17.869 65,2%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 71.599 77.197 (5.598) (7,3)%
Spese per informazione clienti 17.645 12.876 4.769 37,0%
Assistenza e noleggio software 16.117 20.220 (4.103) (20,3)%
Spese relative agli immobili 6.697 6.532 165 2,5%
FITD e Resolution fund 5.983 8.753 (2.770) (31,6)%
Spese spedizione e archiviazione documenti 5.761 7.326 (1.565) (21,4)%
Spese telefoniche e trasmissione dati 3.737 2.840 897 31,6%
Gestione e manutenzione autovetture 3.627 3.314 313 9,4%
Viaggi e trasferte 3.491 3.480 11 0,3%
Pubblicità e inserzioni 3.395 3.254 141 4,3%
Costi per cartolarizzazione 1.642 2.211 (569) (25,7)%
Costi funzionamento altre imm.ni materiali 760 330 430 130,3%
Transitional services agreement - 3.373 (3.373) (100,0)%
Altre spese diverse 2.744 2.688 56 2,1%
Totale altre spese amministrative 176.526 152.620 23.906 15,7%

La sottovoce spese "Legali e consulenze" aumenta rispetto al precedente esercizio per l'effetto, come precedentemente indicato, dei costi collegati all'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al settore NPL per complessivi 18,2 milioni al 31 dicembre 2018. In particolare, coerentemente con l'applicazione del modello statistico per la stima dei flussi di cassa anche a parte delle pratiche in corso di lavorazione giudiziale, precedentemente contabilizzate al costo di acquisto, sono stati riconosciuti a conto economico nel corso del 2018 i relativi costi collegati all'attività di recupero giudiziale per complessivi 8,7 milioni di euro. Tali costi erano infatti precedentemente sospesi fino all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (individuazione dei flussi di cassa analitici).

La voce "Imposte indirette e tasse" pari a 45,3 milioni di euro (27,4 milioni di euro al 31 dicembre 2017), è prevalentemente riferita a imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al settore NPL per complessivi 30,8 milioni al 31 dicembre 2018, di cui 16,4 milioni di euro collegati all'applicazione del citato affinamento del modello di stima delle pratiche in corso di lavorazione giudiziale. La voce include inoltre imposta di bollo per 11,5 milioni di euro di cui 9,0 milioni relativi alla raccolta retail che dal 1 gennaio 2018 viene riaddebitata alla clientela inclusi nella voce "Altri proventi di gestione".

In diminuzione del 7,3% rispetto al precedente esercizio (da 77,2 milioni di euro al 31 dicembre 2017 a 71,6 milioni al 31 dicembre 2018) le "Spese per acquisto di beni e servizi". La dinamica della voce è dovuta all'effetto contrapposto nella variazione di alcune voci maggiormente significative, in particolare:

  • Spese per informazione clienti che passa da 12,9 milioni a 17,6 milioni, +37,0%: l'aumento è riferito prevalentemente al settore NPL a seguito della messa a regime dell'operatività nel segmento «Legal small ticket» che ha visto quindi la lavorazione di numerose posizioni di piccolo importo;
  • Assistenza e noleggio software che passa da 20,2 milioni a 16,1 milioni di euro, -20,3%: la diminuzione è sostanzialmente riferita al sostenimento nel 2017 di costi di migrazione dei sistemi «core banking»;
  • FITD e Resolution fund che passa da 8,8 milioni a 6,0 milioni di euro, -31,6%: il saldo del 2017 includeva 2,5 milioni di euro di contributo straordinario dello Schema volontario del FITD a fronte di interventi straordinari su Caricesena, Carim e Carismi;
    • Spese spedizione e archiviazione documenti che passa da 7,3 milioni a 5,8 milioni di euro, -21,4%: la diminuzione è correlata alla flessione negli acquisti di nuovi portafogli NPL iniziata nell'ultima parte del precedente esercizio e protrattasi per buona parte del 2018;
    • Transitional services agreement registrati nel solo 2017 per 3,4 milioni di euro relativo ai costi sostenuti nella fase di integrazione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca per l'utilizzo di reti e servizi IT di proprietà del venditore nel periodo transattivo immediatamente successivo all'acquisizione.

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri sono pari a 2,1 milioni di euro (rilasci netti per 0,1 milioni di euro al 31 dicembre 2017), riferibili per 1,2 milioni di euro a posizioni appartenenti principalmente al settore Imprese e per 0,9 milioni per probabili costi di adeguamento formale di alcuni impianti.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 29,5 milioni di euro (11,6 milioni al 31 dicembre 2017) sono riferiti principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing. Inoltre, la voce include 9,0 milioni di riaddebiti dell'imposta di bollo relativa alla raccolta retail di cui il Gruppo si era fatto carico fino al 31 dicembre 2017. Infine la voce include per 3,9 milioni di euro il gain on bargain purchase derivante dall'acquisizione del controllo di Credifarma S.p.A..

L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 203,0 milioni di euro (-18,3% rispetto all'esercizio precedente).

Le imposte sul reddito ammontano a 56,2 milioni di euro (-17,2% rispetto all'esercizio precedente). Il tax rate per il 2018 risulta pari al 27,67% rispetto al 27,28% del precedente esercizio.

Al netto dell'utile di pertinenza di terzi, che ammonta a 47 mila euro, l'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 146,8 milioni di euro (-18,8% rispetto all'esercizio precedente).

ESERCIZIO 2018 ESERCIZIO 2017
(in migliaia di euro) PATRIMONIO NETTO DI CUI UTILE
D'ESERCIZIO
PATRIMONIO NETTO DI CUI UTILE
D'ESERCIZIO
Saldi della Capogruppo 1.368.466 82.806 1.337.294 154.906
Differenze rispetto ai valori di carico delle
società consolidate integralmente
90.823 63.942 31.425 25.861
- IFIS Finance Sp. Z.o.o. 9.310 1.507 9.372 876
- ex Gruppo GE Capital Interbanca 24.705 11.782 21.305 24.237
- Two Solar Park 2008 S.r.l. - (748) 748 748
- IFIS NPL 50.032 50.030 - -
- Cap.Ital.Fin. (2.680) (2.655) - -
- Credifarma 9.456 4.026 - -
Altre variazioni (289) 62 - -
Saldi consolidati del Gruppo 1.459.000 146.810 1.368.719 180.767

02.12. Principali rischi e incertezze

In considerazione dell'attività svolta dal Gruppo e dei risultati conseguiti la posizione finanziaria del Gruppo risulta adeguatamente dimensionata alle proprie esigenze. La politica finanziaria perseguita dal Gruppo è infatti volta a privilegiare la stabilità e la diversificazione della provvista in misura eccedentaria rispetto alle immediate esigenze operative. I principali rischi e incertezze originati dalle attuali condizioni dei mercati finanziari non presentano elementi di particolare criticità per l'equilibrio finanziario del Gruppo e comunque sono ritenuti tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale.

Si rinvia a quanto esposto nella Parte E della Nota Integrativa consolidata per l'informativa in ordine ai rischi del Gruppo Banca IFIS.

02.13. L'azione Banca IFIS

La quotazione

Con decorrenza 29 novembre 2004 le azioni ordinarie di Banca IFIS S.p.A. sono state ammesse al segmento STAR. Il passaggio al segmento STAR è avvenuto dopo un anno di quotazione al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana S.p.A.. In precedenza, sin dal 1990, le azioni erano negoziate al Mercato Ristretto di Borsa Italiana. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine esercizio. Banca IFIS, a partire dal 18 giugno 2012, è diventata operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap.

Prezzo ufficiale azione 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2014
Prezzo del titolo a fine esercizio 15,44 40,77 26,00 28,83 13,69

Price/book value

E' esposto di seguito il rapporto tra prezzo di borsa a fine esercizio e patrimonio netto consolidato in rapporto alle azioni in circolazione.

Price/book value 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2014
Prezzo del titolo a fine esercizio 15,44 40,77 26,00 28,83 13,69
Patrimonio netto consolidato per azione 27,30 25,62 22,99 10,81 8,27
Price/book value 0,57 1,59 1,13 2,67 1,65
Azioni in circolazione 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2014
Numero azioni in circolazione
a fine periodo (in migliaia)(1)
53.441 53.433 53.431 53.072 52.924

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Earning per share e Price/Earnings

Di seguito sono evidenziati il rapporto tra utile netto consolidato di esercizio e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nell'esercizio, al netto delle azioni proprie in portafoglio, nonché il rapporto tra prezzo a fine esercizio e utile netto consolidato di esercizio per azione.

Earnings per share (EPS) e Price/Earnings (P/E) 31.12.2018 31.12.2017
Utile netto di esercizio di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) 146.763 180.767
Utile consolidato per azione (EPS) 2,75 3,38
Rapporto Prezzo/Utili (P/E) 5,62 12,05
Utile per azione e utile diluito per azione 31.12.2018 31.12.2017
Utile netto di esercizio di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) 146.763 180.767
Numero medio azioni in circolazione 53.438.425 53.431.314
Numero medio azioni diluite 53.438.425 53.425.169
Utile consolidato d'esercizio per azione (unità di euro) 2,75 3,38
Utile consolidato d'esercizio per azione diluito (unità di euro) 2,75 3,38

Payout ratio

Per il 2018 il Consiglio di Amministrazione propone all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 1,05 euro per azione.

Payout ratio (in migliaia di euro) 2018 2017 2016 RESTATED 2015 2014
Utile netto consolidato 146.763 180.767 687.945 161.966 95.876
Dividendi della Capogruppo 56.113(1) 53.433 43.813 40.334 34.930
Payout ratio 38,2% 29,6% 6,4% 24,9% 36,4%

(1) Proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione.

Il payout 2016 era influenzato dal gain on bargain purchase derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca. Normalizzando l'utile dagli effetti dell'acquisizione, il payout ratio si sarebbe attestato al 48,8%. Coerentemente con la volontà della Banca di rafforzare ulteriormente la propria dotazione patrimoniale, l'ammontare corrispondente al gain on bargain purchase emerso dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca è stato destinato ad una riserva non disponibile fino all'approvazione del bilancio dell'esercizio 2021.

Azionariato

Il capitale sociale della Capogruppo al 31 dicembre 2018 ammonta a 53.811.095 euro ed è suddiviso in n. 53.811.095 azioni del valore nominale di 1 euro.

Gli azionisti di Banca IFIS che possiedono direttamente o indirettamente strumenti finanziari rappresentativi del capitale con diritto di voto di Banca IFIS in misura superiore al 3% o superiori al 2% per gli azionisti che risultano anche Consiglieri della Banca, risultano evidenziati nella tabella seguente:

Le regole di corporate governance

Banca IFIS ha aderito al Codice di Autodisciplina delle società quotate. Risultano costituiti, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione della Banca, il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato Nomine e il Comitato Remunerazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D.Lgs. 231/2001.

Le regole di internal dealing

La regolamentazione di Banca IFIS in materia di internal dealing è conforme alla disciplina di derivazione comunitaria (Regolamento UE n. 596/2014, c.d. Market Abuse Regulation).

La Politica attualmente vigente disciplina gli adempimenti posti in capo alla Banca in relazione alle operazioni compiute dai Soggetti Rilevanti e dalle Persone ad essi Strettamente Legate e aventi ad oggetto sia quote o altri titoli di credito emessi da Banca IFIS, sia strumenti finanziari ad essi collegati. Ciò al fine di assicurare la massima trasparenza informativa nei confronti del mercato.

In particolare, la Politica disciplina:

  • gli adempimenti connessi alla identificazione dei Soggetti Rilevanti e delle c.d. "Persone Strettamente Legate";
  • la gestione delle informazioni relative alle Operazioni, comunicate alla Banca dai Soggetti Rilevanti;
  • la gestione dei c.d. "periodi di chiusura", vale a dire quegli intervalli temporali nell'ambito dei quali i Soggetti Rilevanti debbono astenersi dal compiere operazioni su quote e altri titoli di credito emessi da Banca IFIS, nonché su strumenti finanziari ad essi collegati.

Tale documento è disponibile nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Le regole per la gestione delle informazioni privilegiate

Le procedure interne in materia di gestione delle informazioni privilegiate e di gestione dell'elenco delle persone che hanno accesso ad informazioni privilegiate sono conformi alla richiamata Market Abuse Regulation e sono state aggiornate nel corso dell'esercizio sulla base delle linee guida emanate dalla Consob e del d.lgs 10 agosto 2018, n. 107, recante "Norme di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 596/2016, relativo agli abusi di mercato e che abroga la direttiva 2003/6/CE e le direttive 2003/124/CE, 2003/125/CE e 2004/72/CE"

In applicazione dell'art. 115 bis del D.Lgs. 58/1998, Banca IFIS ha istituito un registro (il c.d. registro degli insider) delle persone che, in ragione dell'attività lavorativa o professionale ovvero delle funzioni svolte, hanno accesso ad informazioni privilegiate, e ne cura il puntuale aggiornamento.

Si è inoltre dotata di una politica di Gruppo per la gestione delle informazioni privilegiate al fine di:

  • evitare che soggetti che, per le funzioni che svolgono, non hanno motivo di conoscere tale informazione abbiano accesso alle stesse;
  • individuare in via continuativa le persone che hanno accesso alle informazioni stesse.

Essa disciplina inoltre compiti e responsabilità nell'ambito degli incontri con la comunità finanziaria.

02.14. Fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio

Il Gruppo Banca IFIS, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Investor Relations Istituzionali" ed alla sezione "Media Press" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nell'esercizio e antecedentemente all'approvazione del presente documento.

Acquisizione del controllo di Cap.Ital.Fin. S.p.A.

Con riferimento all'offerta vincolante relativa all'acquisizione del controllo di Cap.Ital.Fin. S.p.A. presentata il 24 novembre 2017, il 2 febbraio 2018 si è completata l'acquisizione del 100% di Cap.Ital.Fin. S.p.A., società ora iscritta all'elenco di cui all'art. 106 TUB, specializzata in finanziamenti rimborsabili mediante cessione del quinto dello stipendio (CQS), cessione del quinto della pensione (CQP) e delegazioni di pagamento (DP) per pensionati, dipendenti privati, pubblici e statali operante in tutta Italia.

Collocamento obbligazione senior unsecured preferred

Ad aprile 2018 Banca IFIS ha annunciato e concluso con successo il collocamento della sua prima emissione senior unsecured preferred a 5 anni per un ammontare pari a 300 milioni di euro. L'obbligazione paga una cedola fissa del 2% e ha un prezzo di emissione pari a 99,231%. L'obbligazione, riservata agli investitori istituzionali con l'esclusione degli Stati Uniti, è stata emessa ai sensi del Programma EMTN di Banca IFIS S.p.A. ed è quotata all'Irish Stock Exchange. All'obbligazione, Fitch ha assegnato un rating a lungo termine "BB+".

Conferimento del ramo d'azienda di Banca IFIS dedicato ai Non-Performing Loans

Dal 1 luglio 2018 è diventata operativa a tutti gli effetti IFIS NPL S.p.A., società del Gruppo Banca IFIS che accoglie lo scorporo del settore NPL di Banca IFIS.

IFIS NPL ha ottenuto l'autorizzazione all'esercizio dell'attività di concessione di finanziamenti ed è stata iscritta all'albo degli intermediari finanziari ex art. 106 del TUB (Testo Unico Bancario) con decorrenza 1 luglio 2018.

Acquisizione del controllo di Credifarma S.p.A.

Il 2 luglio 2018 il Gruppo ha completato l'operazione di acquisizione della maggioranza di Credifarma S.p.A., società specializzata nel credito alle farmacie. L'operazione è stata finalizzata attraverso l'acquisizione, da parte di Banca IFIS, della totalità delle quote detenute da UniCredit e da BNL – Gruppo BNP Paribas, pari nel complesso al 32,5% del capitale sociale di Credifarma, seguita dall'acquisizione di una parte dell'attuale quota detenuta da Federfarma per il 21,5% del capitale. Infine, l'istituto ha completato un aumento di capitale riservato a Banca IFIS finalizzato a dotare Credifarma di una solida base patrimoniale ai fini regolamentari e per futuri piani di sviluppo. L'operazione ha comportato un investimento complessivo – comprensivo dell'aumento di capitale – pari a circa 8,8 milioni di euro.

Fitch conferma rating BB+, outlook "Stable"

Il 13 settembre 2018 l'agenzia Fitch Rating Inc. ha confermato il giudizio di rating a lungo termine (Long-term Issuer Default Rating, IDR) pari a 'BB+', outlook "Stable" inizialmente emesso a settembre 2017. La conferma per Banca IFIS del medesimo rating ed outlook testimonia la solidità della Banca e la validità del progetto di crescita e sviluppo. Per ulteriori informazioni si fa rinvio al comunicato dalla stessa agenzia di rating, reperibile sul sito www.fitchratings.com.

Rinnovato programma EMTN per emissioni fino a 5 miliardi di euro

Il 26 settembre 2018 è stato firmato il rinnovo del programma di emissioni di prestiti obbligazionari non convertibili denominato "Programma EMTN - Euro Medium Term Notes" costituito a settembre 2017.

Il rinnovo del programma permette a Banca IFIS di continuare a sfruttare con tempestività e flessibilità le opportunità di finanziamento offerte dal mercato del debito da utilizzare attraverso l'emissione di prestiti obbligazionari.

Il plafond massimo di emissioni complessivo cumulabile nell'ambito del programma è pari a 5 miliardi di euro. Il programma è riservato esclusivamente a investitori istituzionali in Italia e all'estero con esclusione degli Stati Uniti ai sensi della Regulation S dello United Securites Act del 1933.

Public Tender Offer su obbligazione senior Banca IFIS

Il 7 dicembre 2018 è terminato il periodo di adesione all'offerta pubblica di riacquisto parziale (Public Tender Offer) avviata da Banca IFIS S.p.A. lunedì 3 dicembre 2018. L'offerta era rivolta ai portatori delle obbligazioni senior unsecured preferred 2%, scadenza 24 aprile 2023 (ISIN Code XS1810960390), emesse ad aprile 2018 per un valore nominale di 300 milioni di euro, a valere sul programma Euro Medium Term Note. L'importo massimo riacquistabile era fino a 100 milioni di euro di valore nominale.

L'offerta si è conclusa con il riacquisto di obbligazioni per 96,776 milioni di euro di valore nominale rappresentative di circa il 96,8% delle obbligazioni oggetto di offerta e di circa il 32,3% delle obbligazioni emesse. La data di pagamento del corrispettivo alle obbligazioni portate in offerta è stata il 13 dicembre 2018.

02.15. Fatti di rilievo successivi alla chiusura dell'esercizio

Acquisizione del controllo di FBS S.p.A.

Il 7 gennaio 2019 il Gruppo ha completato l'acquisizione del controllo di FBS S.p.A., operatore specializzato in attività di servicing (master and special services), gestore di portafogli di NPL garantiti e non, consulente in attività di due diligence e investitore autorizzato in operazioni su NPL. L'operazione, annunciata il 15 maggio 2018, riguarda il 90% del capitale di FBS per un controvalore di 58,5 milioni di euro.

Comunicazioni da parte de La Scogliera S.p.A.

La Scogliera S.p.A. ha comunicato, con riferimento a possibili operazioni idonee a raggiungere «risultati regolamentari sostanzialmente equivalenti al progetto di fusione inversa tra la Banca e La Scogliera che è stata abbandonata», che intende proseguire anche dopo la data della prossima assemblea per l'approvazione del Bilancio di Banca IFIS le proprie analisi circa le possibili operazioni che possano raggiungere i sopracitati risultati regolamentari, salvaguardando le esigenze di capitalizzazione della Banca e tenendo anche in considerazione gli interessi dei gruppi familiari aventi partecipazioni in La Scogliera, fermo l'impegno de La Scogliera a supportare la Banca nel proprio percorso di sviluppo sostenibile.

Non sono intervenuti altri fatti di rilievo nel periodo intercorrente tra la chiusura dell'esercizio e la data di approvazione del Bilancio consolidato da parte del Consiglio di Amministrazione.

02.16. Evoluzione prevedibile della gestione

Il progressivo deterioramento della congiuntura registrato nella seconda parte del 2018 condiziona in modo sensibile anche l'andamento delle aspettative per il 2019. L'arretramento nella crescita per l'anno in corso è comune ai paesi dell'Unione Europea, ma assume in Italia una connotazione più marcata per effetto di due trimestri di contrazione del Prodotto Interno Lordo (terzo e quarto 2018) e di aspettative in termini di crescita del PIL che, attualmente, le case di ricerca più accreditate posizionano tra lo 0 e lo 0,6%. Si tratta di uno scenario non favorevole che si completa, anche, con dati recenti negativi in ordine alla produzione industriale. Le ragioni del rallentamento continentale, presente anche in altre economie sviluppate internazionali, sono ascrivibili certo al venire meno della forza di un lungo ciclo espansivo ma anche a temi che generano incertezza sugli scenari internazionali (le contese commerciali Usa-Cina e le ricadute relative, la contrazione degli accordi di scambio, il progressivo contrarsi delle spinte propulsive favorevoli alla globalizzazione); a temi più specificamente focalizzati sulla politica europea (i rischi derivanti da una Brexit senza accordi con la UE; le preoccupazioni per le prossime elezioni europee e il favore riscosso da componenti ostili allo sviluppo dell'architettura europea); a temi di natura finanziaria (l'apprensione generata sui mercati dalle aspettative di politiche monetarie da parte delle banche centrali progressivamente meno espansive).

In questo contesto la consapevolezza da parte delle autorità monetarie dell'opportunità di rallentare il rientro delle politiche espansive sembra maturare a favore di un ulteriore supporto alla crescita, sia in area Euro, sia in area US\$. Anche livelli di inflazione ancora largamente al di sotto degli obiettivi dichiarati e difficoltà anche nei paesi nordeuropei depongono a favore del rinnovo di politiche monetarie nuovamente più espansive.

In questo scenario, il Gruppo Banca IFIS nel 2019 continuerà da un lato ad essere impegnato nel completamento di una serie di azioni di integrazione e sviluppo già avviate nel 2018 aventi contenuto non ricorrente; dall'altro a consolidare la propria presenza nei settori tipici di presenza del supporto alle piccole e medie imprese e della gestione del credito deteriorato.

Nel settore della gestione del credito deteriorato continuerà da un lato l'accelerazione dell'operatività della nuova costituita IFIS NPL S.p.A., cui è stata conferita l'intera attività dell'attuale settore NPL di Banca IFIS; dall'altro la ricerca di sinergie e sviluppo diretto dell'attività della neoacquisita FBS S.p.A, entrata a far parte del Gruppo nel gennaio 2019. Obiettivo di IFIS NPL e FBS è quello di continuare lo sviluppo del Gruppo Bancario nell'acquisizione e gestione del credito deteriorato anche ampliando la presenza a asset class oggi scarsamente o per nulla presidiate come pure di introdurre l'attività di servicing conto terzi non sviluppata sino al 2018, generando valore tramite la migliore gestione dei portafogli deteriorati e candidandosi a svolgere la funzione della Asset Management Company italiana privata ma di rilievo sistemico e aperta a collaborazioni ed integrazioni.

Il Gruppo potrà attivare soluzioni di ristrutturazione del credito a istituti che oggi detengono posizioni di UTP disponendo di storiche competenze nella gestione ed erogazione del credito alle imprese e di forte e comprovato know-how nella gestione dei crediti deteriorati. Obiettivo sarà quello di individuare le migliori soluzioni per poter ridare forza alle imprese del Paese che oggi si trovano in tali situazioni ma che hanno presupposti gestionali e business model sostenibili.

Incognite conseguenti il rallentamento congiunturale gravano, in generale, sulla domanda di supporto finanziario da parte delle imprese. I prossimi trimestri, con la auspicata soluzione delle incertezze che zavorrano la ripresa economica, potranno esporre una direzione di marcia più precisa.

Anche per effetto del rallentamento congiunturale e delle prospettive negative per l'evoluzione del PIL nel 2019, non sembra tuttavia immaginabile una solida e soprattutto sostenibile uscita dalle difficoltà degli anni recenti in assenza di nuovo credito bancario per l'economia reale. Da anni il credito alle piccole e medie imprese risulta in flessione, e ciò solo in parte per carenza di domanda. E' infatti dal lato dell'offerta che si rinvengono segnali ricorrenti di contrazione, concentrati sul mercato delle imprese minori. In questo contesto la capacità di assicurare supporto alle piccole e medie imprese con modalità idonee a mitigare il rischio di credito continuerà a rappresentare, per il Gruppo Banca IFIS un vantaggio competitivo che consentirà all'istituto auspicabilmente di acquisire nuova clientela.

Sul fronte dei tassi di impego, le aspettative sono per una risalita anche quale conseguenza dell'incremento nel costo del funding per le banche italiane registrato nella seconda parte del 2018 e confermato ad inizio 2019.

Sul fronte del funding le prospettive restano incerte. La disponibilità di risorse è ancora elevata ma il loro costo è recentemente cresciuto con specifico riferimento all'Italia, in coerenza con l'incremento dei tassi di interesse sui titoli governativi. Si tratta di una tendenza che caratterizza tutto il comparto creditizio italiano con differenze dipendenti dal merito creditizio degli istituti e dalle forme tecniche di raccolta. L'incremento dei tassi può avere impatti sul conto economico di quegli istituti in difficoltà a trasferire alla clientela le variazioni perché con

impiego a tasso fisso o indicizzato ai parametri di riferimento (Euribor, IRS) che non hanno registrato movimenti di rilievo. Banca IFIS non risentirà in modo materiale dell'incremento, qualora confermato nel tempo, in quanto le condizioni economiche dell'attivo, in considerazione delle forme tecniche di erogazione, sono rivedibili con relativa rapidità.

Sul fronte della raccolta all'ingrosso, tassi contenuti sul mercato del funding restano disponibili solo in caso di disponibilità di collaterale primario.

Per quanto concerne il portafoglio titoli governativi non sono previsti interventi significativi. Il portafoglio, usato come collaterale per le operazioni di rifinanziamento presso l'Eurosistema, risulta di dimensioni estremamente contenute in relazione agli altri istituti rilevanti, e a breve scadenza; pertanto esporrà la Banca a impatti non materiali in presenza di oscillazioni fisiologiche nei corsi.

In continuità con le recenti evoluzioni e strategie che vedono la trasformazione digitale al centro del percorso di crescita del Gruppo, una particolare attenzione sarà posta agli investimenti in tecnologie e in risorse umane dedicate al supporto degli sviluppi. Il Gruppo Banca IFIS riconosce un ruolo essenziale al miglioramento tecnologico applicato sia ai processi, che vanno resi più efficienti possibile, sia alle relazioni con i propri clienti cui va garantita la migliore esperienza ragionevolmente possibile nel dialogo con la Banca.

Saranno come sempre valutate con attenzione le opportunità di ulteriore crescita, in settori di interesse per il Gruppo, qualora ricorrano simultaneamente, oltre alla coerenza di prospettive strategiche, una elevata controllabilità dei rischi anche tenuto conto degli assetti manageriali, una buona integrabilità tecnologica e una particolare convenienza economica.

In considerazione di quanto sopra, è ragionevole prevedere per il Gruppo la continuazione dell'andamento positivo della redditività per il 2019 in un contesto di consapevole attenzione ai rischi e orientamento al consolidamento nei settori di presenza.

02.17. Altre informazioni

Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012

In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt‐out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

In conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), è stata predisposta una relazione distinta dalla presente Relazione sulla gestione del Gruppo, che è approvata dal Consiglio di Amministrazione e pubblicata congiuntamente al progetto di Bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2018. Tale documento viene inoltre messo a disposizione nella Sezione "Corporate governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è stata predisposta sulla base del format messo a disposizione da Borsa Italiana.

Unitamente a tale Relazione è stata messa a disposizione la "Relazione sulla remunerazione" redatta ai sensi dell'art. 123 ter del TUF.

Dichiarazione non finanziaria

In conformità al terzo comma dell'art. 5 del D. Lgs. 30 dicembre 2016 n. 254, la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario costituisce una relazione distinta dalla presente, che è approvata dal Consiglio di Amministrazione e pubblicata congiuntamente al Progetto di Bilancio Consolidato chiuso al 31 dicembre 2018. Tale documento viene messo a disposizione all'interno del documento Relazioni e Bilancio consolidato nella Sezione "Investor Relations Istituzionali" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Le informazioni riguardanti le politiche in materia di diversità applicate in relazione alla composizione degli organi di amministrazione, gestione e controllo relativamente ad aspetti quali l'età, la composizione di genere e il percorso formativo e professionale, nonché la

descrizione degli obiettivi, delle modalità di attuazione e dei risultati di tali politiche, previste dal secondo comma, lettera d-bis), dell'art. 123 bis del TUF, sono riportate nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari".

Misure sulla Privacy

Il Gruppo Banca IFIS ha consolidato un progetto di adeguamento al Regolamento (UE) 2016/679 al fine di recepire le disposizioni normative nel modello di gestione della privacy interno, prevedendo una serie di interventi di carattere sia tecnologico che organizzativo, con impatto su tutte le società del gruppo.

Direzione e coordinamento da parte della controllante

Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.p.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca IFIS, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca IFIS.

Adesione al consolidato fiscale nazionale

Le società Banca IFIS S.p.A., IFIS NPL S.p.A. e IFIS Rental Services S.r.l. hanno optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.

I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di aprile 2016, nel mese di settembre 2017 e nel mese di giugno 2018 prevedendo una durata triennale.

Come previsto dalla normativa in vigore, le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

In forza dell'applicazione di tale istituto, le perdite e gli utili fiscali di ciascuna società realizzati nel periodo di imposta 2018 sono stati trasferiti alla consolidante fiscale La Scogliera S.p.A..

Per effetto principalmente della compensazione del risultato netto dell'esercizio 2018 con le perdite fiscali pregresse, il credito netto iscritto verso la controllante al 31 dicembre 2018 si riduce a 42,5 milioni contro i 54,1 milioni alla fine dell'esercizio precedente.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2017 Banca IFIS deteneva n. 377.829 azioni proprie per un controvalore di 3,2 milioni di euro ed un valore nominale pari a 377.829 euro.

Nel corso dell'esercizio 2018 Banca IFIS ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile riferita ai risultati del bilancio 2014 n. 7.717 azioni proprie al prezzo medio di 32,67 euro, per un controvalore di 252 mila euro ed un valore nominale di 7.717 euro, realizzando utili per 187 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve patrimoniali.

La giacenza a fine esercizio 2018 risulta pertanto pari a n. 370.112 azioni proprie, per un controvalore di 3,1 milioni di euro ed un valore nominale di 370.112 euro.

Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010, successivamente modificata con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 263 del 27 dicembre 2006, Titolo V, Capitolo V (aggiornamento del 12 dicembre 2011) in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati" emanate dalla Banca d'Italia, le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono approvate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione.

Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso dell'esercizio 2018 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

Si rinvia a quanto descritto nella Parte H della Nota Integrativa consolidata per l'informativa in ordine alle singole operazioni con parti correlate.

Operazioni atipiche o inusuali

Nel corso del 2018 il Gruppo Banca IFIS non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le attività di ricerca e sviluppo

Il Gruppo, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso dell'esercizio.

Venezia - Mestre, 7 marzo 2019

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Giovanni Bossi

03 Schemi di Bilancio Consolidato

03.1. Stato patrimoniale Consolidato

VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro) 31.12.2018 31.12.2017*
10. Cassa e disponibilità liquide 48 50
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 193.654 94.421
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 29.809 35.614
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 163.845 58.807
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 432.094 442.576
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 7.904.567 8.153.319
a) crediti verso banche 590.595 1.760.752
b) crediti verso clientela 7.313.972 6.392.567
90. Attività materiali 130.650 127.881
100. Attività immateriali 23.277 24.483
di cui: avviamento 1.515 834
110. Attività fiscali: 395.084 438.623
a) correnti 46.820 71.309
b) anticipate 348.264 367.314
130. Altre attività 302.887 272.977
Totale dell'attivo 9.382.261 9.554.330
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
(in migliaia di euro) 31.12.2018 31.12.2017*
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 7.437.694 7.725.159
a) debiti verso banche 785.393 791.977
b) debiti verso clientela 4.673.299 5.293.188
c) titoli in circolazione 1.979.002 1.639.994
20. Passività finanziarie di negoziazione 31.155 38.171
60. Passività fiscali: 52.722 40.076
a) correnti 13.367 1.477
b) differite 39.355 38.599
80. Altre passività 367.872 352.999
90. Trattamento di fine rapporto del personale 8.039 7.550
100. Fondi per rischi e oneri: 25.779 21.656
a) impegni e garanzie rilasciate 3.896 590
c) altri fondi per rischi e oneri 21.883 21.066
120. Riserve da valutazione (14.606) (2.710)
150. Riserve 1.168.543 1.038.155
160. Sovrapprezzi di emissione 102.116 101.864
170. Capitale 53.811 53.811
180. Azioni proprie (-) (3.103) (3.168)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -) 5.476 -
200. Utile (perdita) d'esercizio (+/-) 146.763 180.767
Totale del passivo e del patrimonio netto 9.382.261 9.554.330

03.2. Conto Economico Consolidato

VOCI
(in migliaia di euro)
31.12.2018 31.12.2017*
10. Interessi attivi e proventi assimilati 436.046 419.264
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 431.151 416.213
20. Interessi passivi e oneri assimilati (104.934) (107.048)
30. Margine di interesse 331.112 312.216
40. Commissioni attive 97.697 86.897
50. Commissioni passive (13.192) (13.132)
60. Commissioni nette 84.505 73.765
70. Dividendi e proventi simili 336 48
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (772) 11.249
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 25.396 25.595
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 17.165 19.016
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - 6.579
c) passività finanziarie 8.231 -
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
(2.223) -
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (2.223) -
120. Margine di intermediazione 438.354 422.873
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: 38.055 76.349
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 39.074 78.390
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (1.019) (2.041)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 476.409 499.222
190. Spese amministrative: (288.110) (250.871)
a) spese per il personale (111.584) (98.251)
b) altre spese amministrative (176.526) (152.620)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (2.099) 73
a) impegni e garanzie rilasciate (229) 5.605
b) altri accantonamenti netti (1.870) (5.532)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (6.315) (4.563)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (6.443) (6.889)
230. Altri oneri/proventi di gestione 29.536 11.603
240. Costi operativi (273.431) (250.647)
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 202.978 248.575
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (56.168) (67.808)
330. Utile (Perdita) d'esercizio 146.810 180.767
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 47 -
350. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo 146.763 180.767

03.3. Prospetto della redditività Consolidata Complessiva

VOCI
(in migliaia di euro)
31.12.2018 31.12.2017*
10. Utile (Perdita) d'esercizio 146.810 180.767
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico 1.684 (970)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 1.586 (1.113)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio)
- -
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti 98 143
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico (13.573) 3.705
100. Copertura di investimenti esteri - -
110. Differenze di cambio (1.027) 1.851
120. Copertura dei flussi finanziari - -
130. Strumenti di copertura (elementi non designati) - -
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
(12.546) 1.854
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (11.889) 2.735
180. Redditività complessiva (Voce 10 + 170) 134.921 183.502
190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 47 -
200. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 134.874 183.502

03.4. Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 2018

Allocazione
risultato esercizio
precedente
Variazioni dell'esercizio ppo al
7 oni Operazioni sul patrimonio netto Gru
Esistenze al 31/12/201 pertura
odifica saldi a
M
Esistenze all'01/01/2018 Riserve Dividendi e altre destinazi oni di riserve
Variazi
oni
ove azi
missione nu
E
Acquisto azioni proprie ordinaria dividendi
one
buzi
Distri
stra
menti di
pitale
one stru
ca
Variazi
Derivati su proprie
oni
azi
Stock options oni interessenze
pative
parteci
Variazi
plessiva
esercizio 2018
m
Redditività co
31/12/2018
onio netto del
m
Patri
onio netto di terzi al
31/12/2018
m
Patri
Capitale:
a) azioni ordinarie 53.811 - 53.811 - - - - - - - - - - - 53.811 4.430
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione 101.864 - 101.864 - - - 252 - - - - - - 102.116 -
Riserve:
a) di utili 1.032.741 2.948 1.035.689 127.334 - 171 - - - - - - - - 1.163.194 931
b) altre 5.414 - 5.414 - - - - (65) - - - - - - 5.349
Riserve da valutazione: (2.710) (7) (2.717) - - - - - - - - - - (11.889) (14.606) 68
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - - - - -
Azioni proprie (3.168) - (3.168) - - - - 65 - - - - - - (3.103) -
Utile
(perdita) d'esercizio
180.767 - 180.767 (127.334) (53.433) - - - - - - - - 146.763 146.763 47
Patrimonio netto
del Gruppo
1.368.719 2.941 1.371.660 - (53.433) 171 - 252 - - - - - 134.874 1.453.524 -
Patrimonio netto di terzi - - - - - - - - - - - - 5.429 47 - 5.476

03.5. Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 2017

Allocazione
risultato esercizio
precedente
Variazioni dell'esercizio al
ppo
6 7 oni Operazioni sul patrimonio netto Gru
Esistenze al 31/12/201 pertura
odifica saldi a
M
Esistenze all' 01/01/201 Riserve Dividendi e altre destinazi oni di riserve
Variazi
oni
ove azi
missione nu
E
Acquisto azioni proprie ordinaria dividendi
one
buzi
Distri
stra
menti di
pitale
one stru
ca
Variazi
Derivati su proprie
oni
azi
Stock options oni interessenze
pative
parteci
Variazi
plessiva
esercizio 2017
m
Redditività co
del
31/12/2017
onio netto
m
Patri
onio netto di terzi al
7
31/12/201
m
Patri
Capitale:
a) azioni ordinarie 53.811 - 53.811 - - - - - - - - - - - 53.811 -
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione 101.776 - 101.776 - - - 88 - - - - - - - 101.864
Riserve: -
a) di utili 378.402 - 378.402 653.901 - 438 - - - - - - - - 1.032.741 -
b) altre 5.433 - 5.433 - - - (19) - - - - - - - 5.414 -
Riserve da valutazione: (5.445) - (5.445) - - - - - - - - - - 2.735 (2.710)
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - - - - -
Azioni proprie (3.187) - (3.187) - - - 19 - - - - - - - (3.168) -
Utile (perdita) d'esercizio 687.945 9.769 697.714 (653.901) (43.813) - - - - - - - - 180.767 180.767 -
Patrimonio netto
del Gruppo
1.218.735 9.769 1.228.504 - (43.813) 438 88 - - - - - - 183.502 1.368.719 -
Patrimonio netto di terzi 48 - 48 - - - - - - - - (48) - - -

03.6. Rendiconto Finanziario Consolidato

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO Importo
Metodo indiretto 31.12.2018 31.12.2017*
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 202.076 290.211
- risultato d'esercizio (+/-) 146.763 180.767
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività
valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
2.995 (16.307)
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) (38.055) 48.281
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 12.758 11.452
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 2.193 5.552
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 56.168 60.510
- altri aggiustamenti (+/-) 19.254 (44)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 141.382 (901.600)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 5.033 28.086
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value (107.261) -
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (2.433) (89.675)
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 287.826 (943.957)
- altre attività (41.783) 103.946
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (265.299) 693.124
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (287.465) 672.074
- passività finanziarie di negoziazione (7.016) (10.307)
- altre passività 29.182 31.357
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A (+/-) 78.159 81.735
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da - 36
- vendite di attività materiali - 36
2. Liquidità assorbita da (25.213) (38.487)
- acquisti di attività materiali (9.084) (22.096)
- acquisti di attività immateriali (5.237) (16.391)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda (10.892) -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento B (+/-) (25.213) (38.451)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie 317 107
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale 167 438
- distribuzione dividendi e altre finalità (53.433) (43.813)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C (+/-) (52.949) (43.268)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO D=A+/-B+/-C (2) 16
RICONCILIAZIONE
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO E 50 34
LIQUIDITA' TOTALE NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO D (2) 16
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLA VARIAZIONE DEI CAMBI F - -
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO G=E+/-D+/-F 48 50

04 Nota Integrativa consolidata

04.1. Parte A – Politiche contabili

A.1 – Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto anche riferimento, seppur non omologato dalla Commissione Europea, al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (Framework) e alle Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2018 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Si sono inoltre considerate le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, Consob ed ESMA) che forniscono raccomandazioni sull'informativa da riportare nel bilancio su aspetti di maggior rilevanza o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

Il Bilancio consolidato è soggetto all'attestazione, resa da parte degli organi amministrativi delegati e del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, prevista dall'art. 154 bis c.5 del D.Lgs n. 58 del 24 febbraio 1998.

Il Bilancio consolidato è sottoposto a revisione legale da parte della società di revisione EY S.p.A..

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il Bilancio consolidato è costituito da:

  • gli Schemi del bilancio consolidato (composti dagli schemi di stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal rendiconto finanziario consolidato);
  • dalla Nota integrativa consolidata;

ed è inoltre corredato dalla Relazione sulla gestione del Gruppo.

Il Bilancio consolidato è stato redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.

Per la compilazione del Bilancio consolidato si è fatto riferimento agli schemi emanati dalla Banca d'Italia con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 5° aggiornamento del 22 dicembre 2017.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate nella Nota integrativa possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

La Nota integrativa non espone le voci e le tabelle previste dal Provvedimento di Banca d'Italia n. 262/2005 relative a voci non applicabili per il Gruppo Banca IFIS.

1Y18

I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 sono stati oggetto di aggiornamento rispetto a quelli utilizzati nella redazione del Bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 a seguito dell'entrata in vigore a partire dal 1 gennaio 2018 dei nuovi principi contabile IFRS 9 "Strumenti finanziari" e IFRS 15 "Ricavi provenienti da contratti con i clienti".

Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto ai paragrafi "Effetti della prima applicazione dell'IFRS 9" ed "Effetti della prima applicazione dell'IFRS 15" riportati in seguito.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob ed Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve/medio periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, esaminati i rischi e le incertezze connessi all'attuale contesto macroeconomico ed avuto anche riguardo alle previsioni economico finanziarie formulate dalla Capogruppo per il 2019, si ritiene ragionevole l'aspettativa che il Gruppo Banca IFIS continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale.

Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente del Gruppo, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.

Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento

Il Bilancio consolidato del Gruppo Banca IFIS è redatto sulla base delle situazioni contabili al 31 dicembre 2018 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento. La struttura del Gruppo al 31 dicembre 2018 è composta dalla controllante Banca IFIS S.p.A., dalle società controllate al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o., IFIS Rental Services S.r.l., IFIS NPL S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A., acquisita il 2 febbraio 2018, Two Solar Park 2008 S.r.l. e dalla società controllata al 70% Credifarma S.p.A. di cui il Gruppo ha acquisito il controllo il 2 luglio 2018.

Tutte le società sono state consolidate utilizzando il metodo integrale.

I prospetti contabili della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o. espressi in valuta estera vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data delle singole operazioni. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto della partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

A partire dai bilanci degli esercizi che hanno avuto inizio dal 1 luglio 2009, le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3 (rivisto 2008); la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione della data di acquisizione;
  • la rilevazione e la valutazione delle attività identificabili acquisite, delle passività identificabili assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita;
  • la rilevazione e la valutazione dell'avviamento o di un utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni aggregazione aziendale, il Gruppo definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nell'esercizio e classificati tra le spese amministrative.

L'eventuale corrispettivo potenziale da riconoscere è rilevato dall'acquirente al fair value alla data di acquisizione.

L'avviamento è inizialmente rilevato al costo rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo. Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli ammontari da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.

Se l'avviamento è stato allocato a un'unità generatrice di flussi finanziari e l'entità dismette parte delle attività di tale unità, l'avviamento associato all'attività dismessa è incluso nel valore contabile dell'attività quando si determina l'utile o la perdita della dismissione. L'avviamento associato con l'attività dismessa è determinato sulla base de i valori relativi dell'attività dismessa e della parte mantenuta dell'unità generatrice di flussi finanziari.

Per quanto riguarda la controllata IFIS Finance Sp. Z o. o., dal processo di consolidamento è emerso un valore di avviamento, valutato al cambio di fine periodo, pari a euro 819 mila, iscritto alla voce "Attività immateriali".

Nel mese di febbraio 2018 il Gruppo Banca IFIS, ha acquisito il 100% del capitale di Cap.Ital.Fin. S.p.A., società specializzata in finanziamenti rimborsabili mediante cessione del quinto dello stipendio e delegazioni di pagamento per pensionati, dipendenti privati, pubblici, statali operante in tutta Italia. Il costo sostenuto per l'acquisizione della controllata è stato determinato provvisoriamente in 710 mila euro rispetto al prezzo inizialmente pagato di 2,1 milioni di euro. Il costo, infatti, può ancora essere oggetto di aggiustamento in applicazione delle tempistiche contrattualmente previste di condivisione con il venditore.

Dal processo di consolidamento è emerso un valore di avviamento provvisoriamente determinato in 700 mila euro, iscritto alla voce "Attività immateriali".

Il 2 luglio 2018 il Gruppo ha completato l'operazione di acquisto della maggioranza di Credifarma S.p.A., società specializzata nel credito alle farmacie. A fronte di un investimento complessivo di 8,8 milioni di euro, dal processo di consolidamento è emerso un "gain on bargain purchase" di 3,9 milioni di euro iscritto alla voce Altri proventi di gestione.

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale Tipo di
rapporto
Rapporto di partecipazione Disponibilità
(1) Impresa
Quota %
partecipante
voti % (2)
IFIS Finance Sp. Z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
IFIS Rental Services S.r.l. Milano Milano 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
IFIS NPL S.p.A. Firenze, Milano e
Mestre
Mestre 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
Cap.Ital.Fin. S.p.A. Napoli Napoli 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
Two Solar Park 2008 S.r.l. Milano Milano 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
Credifarma S.p.A. Roma Roma 1 Banca IFIS S.p.A. 70% 70%
IFIS ABCP Programme S.r.l. Conegliano - TV Conegliano - TV 4 Altra 0% 0%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano - TV Conegliano - TV 4 Altra 0% 0%

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria

3 = accordi con altri soci

  • 4 = altre forme di controllo
  • 5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"
  • 6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca IFIS ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
  • l'esposizione alla variabilità dei risultati;
  • la capacità di influenzarne i risultati.

Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. Il Gruppo riconsidera se ha omeno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo. Il consolidamento di una controllata inizia quando il Gruppo ne ottiene il controllo e cessa quando il Gruppo perde il controllo. Le attività, le passività, i ricavi ed i costi della controllata acquisita o ceduta nel corso dell'esercizio sono inclusi nel bilancio consolidato dalla data in cui il Gruppo ottiene il controllo fino alla data in cui il Gruppo non esercita più il controllo sulla società.

L'utile (perdita) d'esercizio e ciascuna delle altre componenti di conto economico complessivo sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza hanno un saldo negativo. Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai bilanci delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del gruppo. Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.

Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono contabilizzate a patrimonio netto.

Se il Gruppo perde il controllo di una controllata, deve eliminare le relative attività (incluso l'avviamento), passività, le interessenze delle minoranze e le altre componenti di patrimonio netto, mentre l'eventuale utile o perdita è rilevato a conto economico. La quota di partecipazione eventualmente mantenuta deve essere rilevata al fair value.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate elencate al precedente paragrafo, nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione; tali SPV non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca IFIS.

1Y18

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative

3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi

Denominazioni imprese Interessenze dei terzi % Disponibilità voti dei terzi %(1) Dividendi distribuiti ai terzi
Credifarma S.p.A. 30% 30% -

(1) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative: informazioni contabili

Denominazioni Totale
attivo
Cassa e
disponib
ilità liquide
Attività
finanziarie
Attività
materiali e
immate
riali
Passività
finanziarie
Patrimonio
netto
Margine di
interesse
Margine di
interme
diazione
Costi
operativi
Utile
(Perdita)
della
operatività
corrente al
lordo delle
imposte
Utile
(Perdita)
della
operatività
corrente al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
dei gruppi
di attività in
via di
dismis
sione al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita) di
esercizio
(1)
Altre
compone
nti
reddituali
al netto
delle
imposte
(2)
Redditività
comples
siva
(3)
=
(1) + (2)
Credifarma S.p.A. 100.747 5 91.724 2.170 78.910 17.996 1.745 2.894 (2.917) (113) 1.614 - 1.614 1 1.615

Non vi sono restrizioni significative di cui al paragrafo 13 dell'IFRS 12 quali restrizioni legali, contrattuali e normative sulla capacità di accedere alle attività o di utilizzarle e di estinguere le passività del Gruppo né diritti di protezione delle interessenze di minoranza che possono limitare significativamente la capacità del Gruppo di accedere alle attività, o di utilizzarle, e di estinguere le passività del Gruppo.

5 Altre informazioni

Le situazioni contabili predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento sono al 31 dicembre 2018.

Sezione 4 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Non sono intervenuti fatti nel periodo tra la chiusura dell'esercizio e la data di redazione del bilancio consolidato dei quali non si sia tenuto conto ai fini della redazione dello stesso.

Si rinvia all'informativa esposta nella Relazione sulla gestione del Gruppo relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura dell'esercizio e fino alla data di redazione del Bilancio.

Sezione 5 – Altri aspetti

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione delle situazioni contabili nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine.

In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018, così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 31 dicembre 2018.

Con periodicità almeno annuale, in sede di redazione del bilancio le stime sono riviste.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci in bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti del settore NPL;
  • crediti gestiti dalla BU Pharma, con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;
  • rettifiche di valore per rischio di credito
  • fondi per rischi e oneri;
  • trattamento di fine rapporto;
  • avviamento e altre attività immateriali.

Fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati in bilancio al fair value, si rimanda a quanto contenuto nei criteri di valutazione descritti al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio.

Crediti del settore NPL

Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti al settore NPL, il Risk Management esamina periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), anche il c.d. rischio modello, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. Infatti il

1Y18

modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta di piani di rientro, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Nel corso del 2018 si è provveduto ad un affinamento del modello in essere utilizzato per la stima dei flussi di cassa dei crediti in gestione stragiudiziale: in particolare sono state aggiornate le basi dati storiche e affinata la modalità di clusterizzazione del portafoglio al fine di tener conto delle più recenti acquisizioni avvenute in mercati di tipo secondario.

Inoltre è stato sviluppato e applicato ad una parte delle pratiche in corso di lavorazione giudiziale un modello per la stima dei flussi di cassa. In particolare vengono valorizzati i flussi di cassa con il nuovo modello statistico per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto o otterranno un precetto a partire dal 1 gennaio 2018. Tali pratiche venivano precedentemente contabilizzate al costo di acquisto fino al momento dell'individuazione dei flussi di cassa analitici. L'applicazione del nuovo modello consente di individuare anticipatamente i flussi di cassa in maniera massiva. L'affinamento è stato reso possibile in seguito al raggiungimento di numeriche consistenti su cui poter basare analisi di stime sufficientemente attendibili. Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino a al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA).

All'ODA i flussi di cassa futuri vengono analiticamente determinati sulla base degli elementi oggettivi conosciuti per ogni singola posizione; in questo caso quindi le stime applicate sono perlopiù relative all'identificazione della durata del piano di pagamento.

Crediti gestiti dalla BU Pharma con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile

In riferimento ai crediti della BU Pharma, il Gruppo utilizza un modello proprietario di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale gestiti dalla BU Pharma, che include la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche del Gruppo e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese dalla BU Pharma (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca IFIS sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".

Rettifiche di valore per rischio di credito

L'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:

  • la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati essenzialmente su modelli di misurazione delle probabilità di default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di bilancio;
  • la valutazione di taluni elementi necessari per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia ed infine la probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione.

Con riferimento alla determinazione dell'Expected Credit Loss si rimanda a quanto indicato nel paragrafo "Effetti della prima applicazione dell'IFRS 9" del presente documento nonché a quanto ulteriormente declinato al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilanci.

Per le altre fattispecie elencate, si rinvia a quanto riportato nei criteri di valutazione descritti al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio.

Entrata in vigore di nuovi principi contabili

Principi emanati, entrati in vigore ed applicabili al presente bilancio

Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore alla data di riferimento. Si veda quanto riportato al paragrafo Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali.

I principi contabili adottati per la predisposizione del presente Bilancio consolidato 31 dicembre 2018, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, risultano modificati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2017. Tali modifiche derivano essenzialmente dall'applicazione obbligatoria, a far data dal 1° gennaio 2018, dei seguenti principi contabili internazionali:

  • l'IFRS 9 "Strumenti finanziari", emanato dallo IASB a luglio 2014 ed omologato dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n. 2067/2016, che ha sostituito lo IAS 39 per quel che attiene alla disciplina della classificazione e valutazione degli strumenti finanziari, nonché del relativo processo di impairment; si rinvia a quanto descritto nel paragrafo Effetti della prima applicazione dell'IFRS 9;
  • l'IFRS 15 "Ricavi provenienti da contratti con clienti", omologato dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n.1905/2016, che ha comportato la cancellazione e sostituzione degli IAS 18 "Ricavi" e IAS 11 "Lavori su ordinazione"; si rinvia a quanto descritto nel paragrafo Effetti della prima applicazione dell'IFRS 15;

Il Gruppo ha inoltre adottato per la prima volta alcuni principi contabili e modifiche che sono in vigore per gli esercizi che hanno inizio dal 1 gennaio 2018. Si riporta nel seguito l'indicazione dei nuovi principi contabili e delle modifiche apportate a principi contabili già esistenti omologati dall'UE, sottolineando che non hanno avuto impatti materiali sui dati riportati nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018:

  • Modifiche all'IFRS 2: Classificazione e valutazione delle operazioni di cui il pagamento è basato su azioni;
  • Modifiche allo IAS 40 Investimenti immobiliari: Chiarimento sul principio di trasferimento, entrata o uscita, della categoria Investimenti immobiliari;
  • Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2014-2016: IAS 28 Partecipazioni nelle imprese associate e in quelle in comune, IFRS 1 Esenzioni aggiuntive per le entità che adottano per la prima volta gli IFRS e IFRS 12 relativamente all'informativa sulle partecipazioni in altre entità;
  • Interpretazione IFRIC 22 Operazioni in valuta estera e anticipi: L'interpretazione chiarisce la contabilizzazione di operazioni che comprendono la ricezione o il pagamento di anticipi in valuta estera.

Principi emanati ma non ancora in vigore

Alcuni nuovi principi contabili internazionali sono applicabili per gli esercizi iniziati successivamente al 1 gennaio 2018 per i quali l'applicazione anticipata è permessa; tuttavia il Gruppo non ha adottato anticipatamente alcun principio, interpretazione o modifica pubblicato ma non omologato da parte dell'Unione Europea.

Tra questi principi non ancora in vigore, l'IFRS 16 è quello che comporterà delle modifiche sulla rappresentazione del Bilancio consolidato del Gruppo Banca IFIS, ancorché l'impatto al momento della sua applicazione iniziale è ritenuto non significativo.

Nel dettaglio, il principio IFRS 16 introduce nuove regole per la rappresentazione contabile dei contratti di leasing sia per i locatori sia per i locatari, sostituendo i precedenti standard/interpretazioni (IAS 17, IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27). Il leasing è definito come quel contratto la cui esecuzione dipende dall'uso di un bene identificato e che attribuisce il diritto di controllare l'utilizzo del bene per un periodo di tempo in cambio di un corrispettivo.

L'IFRS 16 stabilisce i principi in materia di rilevazione, valutazione, esposizione nel bilancio e informazioni integrative sui leasing. La finalità è assicurare che locatari e locatori forniscano informazioni appropriate secondo modalità che rappresentino fedelmente le operazioni. Le informazioni forniscono agli utilizzatori del bilancio gli elementi per valutare l'effetto del leasing sulla situazione patrimoniale, il risultato economico e i flussi finanziari dell'entità.

Il Principio si applica a tutti i contratti che contengono il diritto ad utilizzare un bene (c.d. "Right of Use") per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. L'IFRS 16 si applica a tutte le transazioni che prevedono un diritto ad utilizzare il bene, indipendentemente dalla forma contrattuale, ovvero leasing finanziario o operativo, affitto o noleggio.

La principale novità riguarda la rappresentazione nella situazione patrimoniale del locatario in riferimento al "Right of Use" ed all'impegno assunto relativamente ai leasing operativi, tramite l'iscrizione di un'attività e una passività. In particolare il locatario dovrà rilevare una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri in contropartita dell'iscrizione tra le attività del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing.

Successivamente all'iscrizione iniziale:

• il diritto d'uso sarà oggetto di ammortamento lungo la durata del contratto o la vita utile del bene (sulla base dello IAS 16) o valutato con l'uso di un criterio alternativo – modello di rivalutazione o fair value – (rispettivamente IAS 16 o IAS 40);

• la passività verrà progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni e sulla stessa saranno riconosciuti gli interessi da imputare a conto economico.

Possono essere esclusi dall'IFRS 16 i contratti con durata inferiore ai 12 mesi o che abbiano un valore unitario a nuovo del bene oggetto di leasing di modesto valore.

Per il locatore restano sostanzialmente confermate le regole di contabilizzazione dei contratti di leasing dello IAS 17, differenziate a seconda che si tratti di leasing operativo o leasing finanziario. In caso di leasing finanziario il locatore continuerà a rilevare nello stato patrimoniale un credito per i canoni di leasing futuri.

L'IFRS 16 è applicabile dal 1 gennaio 2019 e, ancorché la sua applicazione anticipata sia possibile, il Gruppo ha deciso di non procedere con l'adozione anticipata.

Il Gruppo ha avviato nel corso del 2018 un apposito progetto volto ad identificare gli impatti qualitativi e quantitativi dell'applicazione di tale nuovo principio contabile, nonché ad individuare ed implementare gli interventi applicativi necessari per la sua adozione.

Da tale progetto il Gruppo Banca IFIS ha identificato la stima degli impatti previsti a seguito della prima applicazione dell'IFRS 16, basata sulle informazioni attualmente disponibili e potrebbe essere soggetta a cambiamenti a seguito di ulteriori informazioni che diverranno disponibili per il Gruppo nel 2019, quando il Gruppo adotterà il nuovo principio. Gli effetti sono sostanzialmente riferibili alla necessità di riconoscere attività per il diritto d'uso su auto aziendali a noleggio e su immobili locati ad uso del Gruppo e che oggi sono contabilizzati come leasing operativi. I relativi costi, precedentemente contabilizzati come costi operativi linearmente sulla durata dei contratti, saranno quindi sostituiti da ammortamento e ed interessi passivi.

Il Gruppo si avvarrà della facoltà prevista dall'IFRS 16 di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 16, secondo quanto previsto dal cosiddetto "modified retrospective approach B" (paragrafo C5 lettera b, C7 e C8 lettera b.ii dell'appendice C all'IFRS 16) che prevede la possibilità di rilevare l'attività consistente nel diritto di utilizzo alla data dell'applicazione iniziale per un importo pari alla passività del leasing; secondo questo approccio alla data di prima applicazione non emergono differenze sul patrimonio netto consolidato del Gruppo Banca di apertura.

L'IFRS 16 non ha apportato significativi cambiamenti ai criteri di contabilizzazione dei leasing per il locatore, di conseguenza il Gruppo non prevede impatti in tal senso.

Infine, il Gruppo ritiene non significativi gli impatti derivanti dall'adozione delle seguenti interpretazioni e modifiche dei principi contabili internazionali già esistenti:

  • IFRIC 23 Uncertainty over Tax Treatments;
  • Prepayment Features with Negative Compensation (Amendments to IFRS 9);
  • Long-term Interests in Associates and Joint Ventures (Amendments to IAS 28);
  • Plan Amendment, Curtailment or Settlement (Amendments to IAS 19);
  • Annual Improvements to IFRS Standards 2015–2017 Cycle various standards;
  • Amendments to References to Conceptual Framework in IFRS Standards;
  • Definition of a Business (Amendment to IFRS 3 Business Combinations);
  • Definition of Material (Amendment to IAS 1 and IAS 8);
  • IFRS 17 Insurance Contracts.

Non si sono verificati ulteriori aspetti che richiedano l'informativa di cui allo IAS 8 paragrafi 28, 29, 30, 31, 39, 40 e 49.

Termini di approvazione e pubblicazione del Bilancio

L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio sia approvato il bilancio d'esercizio della Capogruppo e sia pubblicata la Relazione finanziaria annuale consolidata comprendente il progetto di bilancio d'esercizio, la relazione sulla gestione e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. Il progetto di bilancio d'esercizio della Capogruppo e il bilancio consolidato sono approvati dal Consiglio di Amministrazione del 7 marzo 2019; il bilancio d'esercizio della Capogruppo sarà sottoposto all'approvazione dell'Assemblea dei Soci convocata per il giorno 19 aprile 2019, in prima convocazione.

Effetti della prima applicazione dell'IFRS 9

Il nuovo standard contabile IFRS 9, emanato dallo IASB a luglio 2014 ed omologato dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n. 2067/2016, sostituisce, a partire dal 1 gennaio 2018, lo IAS 39 nella disciplina della classificazione e valutazione degli strumenti finanziari, ed è articolato nelle seguenti tre diverse aree: la classificazione e misurazione degli strumenti finanziari, l'impairment e l'hedge accounting.

In merito alla classificazione, l'IFRS 9 prevede che la stessa sia guidata, da un lato, dalle caratteristiche dei relativi flussi di cassa contrattuali e, dall'altro, dall'intento gestionale (business model) per il quale tali attività sono detenute.

Le attività finanziarie secondo l'IFRS 9 possono essere classificate – secondo i due drivers sopra indicati – in tre categorie:

  • Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato,
  • Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva,
  • Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

Le attività finanziarie possono essere iscritte nelle prime due categorie ed essere misurate al costo ammortizzato o al fair value con imputazione a patrimonio netto solo se è dimostrato che le stesse diano origine a flussi finanziari che sono esclusivamente pagamenti di capitale e interessi (cosiddetto "solely payment of principal and interest" – "SPPI test"). I titoli di capitale sono sempre iscritti nella terza categoria e misurati al fair value con imputazione a conto economico, salvo che l'entità scelga (irrevocabilmente, in sede di iscrizione iniziale), per le azioni non detenute con finalità di trading, di presentare le variazioni di valore in una riserva di patrimonio netto (cosiddetta OCI option) che non verrà mai trasferita a conto economico, nemmeno in caso di cessione dello strumento finanziario (Attività finanziarie valutate al fair value con impatti sulla redditività complessiva senza "recycling"). Per i titoli di debito classificati in tale categoria, invece, la riserva di patrimonio netto verrà girata a conto economico in caso di cessione.

Con riferimento all'impairment, per gli strumenti valutati al costo ammortizzato e al fair value con imputazione a patrimonio netto (diversi dagli strumenti di capitale), viene introdotto un modello basato sul concetto di "expected loss" (perdita attesa), in luogo all'"incurred loss" dello IAS 39, in modo da riconoscere con maggiore tempestività la relativa svalutazione. L'IFRS 9 richiede di contabilizzare le perdite attese nei soli 12 mesi successivi (cosiddetto "Primo stadio" – "Stage 1") sin dall'iscrizione iniziale dello strumento finanziario. L'orizzonte temporale di calcolo della perdita attesa diventa, invece, l'intera vita residua dell'asset oggetto di valutazione, ove la qualità creditizia dello strumento finanziario abbia subito un deterioramento "significativo" rispetto alla misurazione iniziale (cosiddetto "Secondo stadio" – "Stage 2") o nel caso risulti "impaired" (cosiddetto "Terzo stadio" – "Stage 3).

L'introduzione delle nuove regole d'impairment comporta:

• l'allocazione delle attività finanziarie non deteriorate in differenti stadi di rischio creditizio, cui corrispondono rettifiche di valore basate sulle perdite attese nei 12 mesi successivi ( "Stage 1"), ovvero «lifetime» per tutta la durata residua dello strumento ("Stage 2"), sulla base del significativo incremento del rischio di credito («SICR») determinato tramite il confronto tra le Probabilità di Default alla data di prima iscrizione ed alla data di reporting, ovvero da elementi di anomalia intercettati dai cd. early warning o da scaduto superiore ai 30 giorni;

l'allocazione delle attività finanziarie deteriorate nel cosiddetto "Stage 3", con rettifiche di valore di tipo analitico, ovvero percentuali "forfettarie" basate sui tassi di perdita storicamente osservati relativi ai vari stati in cui si trova la pratica.

Infine, con riferimento all'hedge accounting il Gruppo, non avendo in essere alla data di prima applicazione alcun tipo di relazione di copertura, non si è avvalso della facoltà previsto nelle regole di transizione dell'IFRS 9 di continuare ad applicare i requisiti dell'hedge accounting dello IAS 39.

Sulla base di quanto sopra rappresentato, di seguito viene fornita la sintesi sia degli effetti di riesposizione dei saldi comparativi al 31 dicembre 2017 sia degli impatti derivanti dalla prima applicazione dell'IFRS 9 sul patrimonio netto consolidato del Gruppo Banca IFIS al 1 gennaio 2018.

Riconduzione dati comparativi

Come permesso dalle norme di transizione dell'IFRS 9 stesso, il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; pertanto i valori del 2017, determinati in accordo allo IAS 39, non sono pienamente comparabili con le nuove categorie contabili e con i relativi criteri di valutazione introdotti dal nuovo principio contabile.

Ai soli fini di consentire un confronto in termini omogenei dei dati di periodo, gli schemi di stato patrimoniale e conto economico dei periodi precedenti sono stati ricondotti su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" emanato dalla Banca d'Italia per riflettere nei bilanci bancari le novità introdotte dal principio contabile IFRS 9.

Il portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva corrisponde, nell'ambito dell'IFRS 9, al portafoglio "Held to collect and sell (HTCS)", ovvero a titoli di debito caratterizzati da flussi finanziari costituiti solo da rimborso di capitale e interessi e detenuti con finalità di investimento di tesoreria o realizzo. In tale portafoglio sono stati ricondotti anche gli investimenti in titoli di capitale ad eccezione degli strumenti finanziari partecipativi, in precedenza classificati nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita", per i quali è stata esercitata l'opzione c.d. "OCI Option" per la valutazione al fair value esclusivamente a patrimonio netto (senza rigiro a conto economico degli utili e perdite al momento della cessione).

Non è più prevista la possibilità di valutare al fair value con impatto a patrimonio netto le quote di OICR in precedenza allocate al portafoglio AFS che di conseguenza sono state ricondotte, a partire dal 1 gennaio 2018, nel nuovo portafoglio delle attività finanziarie valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico per complessivi 13,7 milioni di euro.

Il portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato corrisponde al portafoglio IFRS 9 denominato "Held to collect (HTC)" e costituito esclusivamente da titoli di debito con le medesime caratteristiche del portafoglio HTCS, ma detenuti a scopo di investimento duraturo. In tale portafoglio trovano collocazione, in linea di principio, i titoli di debito che sarebbero stati precedentemente allocati nei crediti verso banche e clientela ("Loans and receivables").

Il portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico include il preesistente portafoglio di negoziazione ed il nuovo portafoglio delle attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico, costituito dagli investimenti residuali che non trovano collocazione negli altri portafogli, nonché gli strumenti finanziari che non hanno superato il c.d. SPPI Test. Infatti, in caso di mancato superamento di tale test, indipendentemente dal modello di business identificato all'origine dell'acquisto dello strumento finanziario, è necessario riclassificare lo stesso tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

Di conseguenza, il portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico è stato alimentato in sede di prima applicazione dell'IFRS 9 per 58,8 milioni di euro come segue:

  • dal pre-esistente portafoglio AFS per 14,0 milioni di euro di cui 13,7 milioni di euro relativi a quote di OICR e per 0,3 milioni di euro a altri titoli di debito che hanno fallito il c.d. SPPI test;
  • da crediti verso banche per 17,1 milioni di euro per crediti che hanno fallito il c.d. SPPI test ridotto di quanto precedentemente iscritto nelle altre passività per 15,5 milioni di euro per accantonamenti su impegni e garanzie connesse a tali crediti;
  • da crediti verso la clientela per 43,2 milioni di euro per crediti netti che hanno fallito il c.d. SPPI test;
  • da titoli di capitale rappresentati da strumenti finanziari partecipativi rinvenienti da operazioni di ristrutturazione del debito, iscritti ad un valore di 1 euro ciascuno, per i quali il Gruppo non ha esercitato la "OCI option".

Infine, gli accantonamenti per garanzie rilasciate, precedentemente contabilizzate tra le altre passività sono stati ricondotti nella nuova voce specifica Fondi per rischi e oneri su impegni e garanzie rilasciate, a meno dei sopraccitati 15,5 milioni.

Di seguito vengono presentati i prospetti di riconduzione tra le voci dello schema di Stato patrimoniale attivo e passivo, pubblicate nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017, con le voci introdotte dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" della Banca d'Italia. La specifica colonna "31.12.17 Riesposto" rappresenta i saldi comparativi del 2017 delle voci dello stato patrimoniale e del conto economico ricondotti su base convenzionale alle nuove voci IFRS 9.

VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro)
Circolare 262/2005
4° Aggiornamento
CONSISTENZE VOCI DELL'ATTIVO
31.12.2017 Impatti
Classification
31.12.17
RIESPOSTO
(in migliaia di euro)
Circolare 262/2005
5° Aggiornamento
10 Cassa e disponibilità liquide 50 - 50 10 Cassa e disponibilità liquide
- - - 94.421 20 Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
20 Attività finanziarie detenute per
negoziazione
35.614 - 35.614 a) Attività finanziarie detenute per negoziazione
30 Attività finanziarie valutate al fair value - - - b) Attività finanziarie designate al fair value
- - 58.807 58.807 c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
40 Attività finanziarie disponibili per la
vendita
456.549 (13.973) 442.576 30 Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - 8.153.319 40 Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
60 Crediti verso banche 1.777.876 (17.124) 1.760.752 a) Crediti verso banche
70 Crediti verso clientela 6.435.806 (43.239) 6.392.567 b) Crediti verso clientela
120 Attività materiali 127.881 - 127.881 90 Attività materiali
130 Attività immateriali 24.483 - 24.483 100 Attività immateriali
140 Attività fiscali 438.623 - 438.623 110 Attività fiscali
160 Altre attività 272.977 - 272.977 130 Altre attività
Totale attivo 9.569.859 (15.529) 9.554.330 Totale attivo
VOCI DEL PASSIVO
(in migliaia di euro)
Circolare 262/2005
4° Aggiornamento
CONSISTENZE VOCI DEL PASSIVO
31.12.2017 Impatti
Classification
31.12.17
RIESPOSTO
(in migliaia di euro)
Circolare 262/2005
5° Aggiornamento
- - - 7.725.159 10 Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
10 Debiti verso banche 791.977 - 791.977 a) debiti verso banche
20 Debiti verso clientela 5.293.188 - 5.293.188 b) debiti verso la clientela
30 Titoli in circolazione 1.639.994 - 1.639.994 c) titoli in circolazione
40 Passività finanziarie di negoziazione 38.171 - 38.171 20 Passività finanziarie di negoziazione
80 Passività fiscali 40.076 - 40.076 60 Passività fiscali
100 Altre passività 368.543 (15.544) 352.999 80 Altre passività
110 Trattamento di fine rapporto
del personale
7.550 - 7.550 90 Trattamento di fine rapporto del personale
120 Fondi per rischi e oneri 21.641 15 21.656 100 Fondi per rischi e oneri
- - 590 590 a) impegni e garanzie rilasciate
a) quiescenza e obblighi simili - - - b) quiescenza e obblighi simili
b) altri fondi 21.641 (575) 21.066 c) altri fondi e rischi e oneri
140 Riserve da valutazione (2.710) - (2.710) 120 Riserve da valutazione
170 Riserve 1.038.155 - 1.038.155 150 Riserve
180 Sovrapprezzi di emissione 101.864 - 101.864 160 Sovrapprezzi di emissione
190 Capitale 53.811 - 53.811 170 Capitale
200 Azioni proprie (-) (3.168) - (3.168) 180 Azioni proprie (-)
220 Utile (perdita) d'esercizio 180.767 - 180.767 200 Utile (perdita) d'esercizio
Totale passivo e patrimonio netto 9.569.859 (15.529) 9.554.330 Totale passivo e patrimonio netto

1Y18

Per quanto riguarda lo schema del conto economico, in coerenza rispetto alla composizione delle stesse per l'esercizio 2018, si è provveduto a riclassificare dalla voce "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento su crediti" alla voce "Interessi attivi e proventi assimilati" l'effetto delle riprese di valore sulle attività deteriorate dovute al passaggio del tempo («effetto attualizzazione») (5,7 milioni di euro positivi al 31 dicembre 2017) e alla riclassifica dalla voce "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento su altre operazioni finanziarie" alla voce "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" dell'effetto della valutazione degli impegni e garanzie rilasciate (5,6 milioni di euro positivi al 31 dicembre 2017).

Inoltre, il nuovo principio contabile IFRS 9 ha introdotto la categoria dei crediti POCI "Purchased or originated credit-impaired" ovvero quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate; in tale definizione rientrano i crediti del settore NPL, nonché gli attivi deteriorati acquisiti con la business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca alla data di acquisizione.

Precedentemente all'introduzione dell'IFRS 9, gli effetti derivanti dalla variazione dei flussi di cassa attesi dei crediti del settore NPL venivano contabilizzati fra gli Interessi attivi e proventi assimilati o, in presenza di eventi di impairment (VAN dei flussi di cassa attesi inferiori al prezzo pagato, decesso del debitore o pratica prescritta) fra le rettifiche nette di valore su crediti.

Le novità introdotte dal nuovo principio invece prevedono che gli effetti derivanti dalla revisione periodica delle ECL lifetime (perdite attese lungo l'intera vita residua), vengano classificate nella voce Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito. In particolare in tale voce confluiscono gli effetti derivanti dalla variazione periodica delle perdite attese lungo la vita utile del credito, anche se tali variazioni sono favorevoli o inferiori a quelle che sono state incluse nella stima dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale. Al 31 dicembre 2017 la riclassifica è risultata pari a 135,9 milioni di euro.

Ne consegue che, complessivamente la riclassifica netta tra interessi attivi e riprese di valore nette per rischio di credito ammonta a 130,2 milioni di euro.

Si rinvia a quanto maggiormente dettagliato nel seguito con riferimento alle Attività finanziarie impaired acquistate o originate (POCI).

A seguire si riporta il prospetto di riconduzione tra le voci dello schema di Conto Economico, pubblicate nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017, con le voci introdotte dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" della Banca d'Italia. La specifica colonna "31.12.17 Riesposto" rappresenta i saldi comparativi del 2017 delle voci dello stato patrimoniale e del conto economico ricondotti su base convenzionale alle nuove voci IFRS 9.

VOCI DEL CONTO ECONOMICO CONSISTENZE VOCI DEL CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
Circolare 262/2005 4° Aggiornamento
31.12.2017 Impatti
Classification
31.12.2017
RIESPOSTO
(in migliaia di euro)
Circolare 262/2005 5° Aggiornamento
10 Interessi attivi e proventi assimilati 549.499 (130.235) 419.264 10 Interessi attivi e proventi assimilati
20 Interessi passivi e oneri assimilati (107.048) - (107.048) 20 Interessi passivi e oneri assimilati
30 Margine di interesse 442.451 (130.235) 312.216 30 Margine di interesse
40 Commissioni attive 86.897 - 86.897 40 Commissioni attive
50 Commissioni passive (13.132) - (13.132) 50 Commissioni passive
60 Commissioni nette 73.765 - 73.765 60 Commissioni nette
70 Dividendi e proventi simili 48 - 48 70 Dividendi e proventi simili
80 Risultato netto dell'attività di negoziazione 11.249 - 11.249 80 Risultato netto dell'attività di negoziazione
90 Risultato netto dell'attività di copertura - - - 90 Risultato netto dell'attività di copertura
100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 25.595 - 25.595 100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
a) crediti 19.016 - 19.016 a) attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 6.579 - 6.579 b) attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
120 Margine di intermediazione 553.108 (130.235) 422.873 120 Margine di intermediazione
130 Rettifiche/Riprese di valore nette per
deterioramento di:
(48.281) 124.630 76.349 130 Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito relativo a:
a) crediti (51.845) 130.235 78.390 a) attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (2.041) - (2.041) b) attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
d) altre operazioni finanziarie 5.605 (5.605) -
140 Risultato netto della gestione finanziaria 504.827 (5.605) 499.222 150 Risultato netto della gestione finanziaria
180 Spese amministrative: (250.871) - (250.871) 190 Spese amministrative:
a) Spese per il personale (98.251) - (98.251) a) Spese per il personale
b) Altre spese amministrative (152.620) - (152.620) b) Altre spese amministrative
190 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (5.532) 5.605 73 200 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
- 5.605 5.605 a) impegni e garanzie rilasciate
- (5.532) b) altri accantonamenti netti
200 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
materiali
(4.563) - (4.563) 210 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
materiali
210 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
immateriali
(6.889) - (6.889) 220 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
immateriali
220 Altri oneri/proventi di gestione 11.571 32 11.603 230. Altri oneri/proventi di gestione
230 Costi operativi (256.284) 5.637 (250.647) 240. Costi operativi
270 Utili (Perdite) da cessioni di investimenti 32 (32) - 280. Utili (Perdite) da cessioni di investimenti
280 Utile (Perdita) della operatività corrente al
lordo delle imposte
248.575 - 248.575 290 Utile (Perdita) della operatività corrente al
lordo delle imposte
290 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
corrente
(67.808) - (67.808) 300 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
corrente
320 Utile (Perdita) d'esercizio 180.767 - 180.767 330 Utile (Perdita) d'esercizio
330 Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi - - - 340 Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi
340 Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della
Capogruppo
180.767 - 180.767 350 Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della
Capogruppo

Effetti prima applicazione

Si rappresentano nel seguito gli effetti dell'applicazione dell'IFRS 9 suddivisi tra effetti derivanti dall'applicazione del nuovo criterio di impairment ed effetti derivanti dalla misurazione (nel seguito "Measurement") delle attività finanziarie in conseguenza dell'effettuazione dell'SPPI test e dell'individuazione dei business model.

Tali effetti, che riguardano sia l'ammontare sia la composizione del patrimonio netto, derivano principalmente:

  • dall'obbligo di rideterminare le rettifiche di valore sulle attività finanziarie in portafoglio utilizzando il modello delle "expected credit losses" in sostituzione del previgente modello delle "incurred credit losses". In particolare, per quel che attiene alle esposizioni in Stage 1 e Stage 2, l'incremento/decremento delle rettifiche di valore è ascrivibile:
    • alla classificazione in Stage 2 di una quota di portafoglio con conseguente rettifica "lifetime";
    • all'applicazione di rettifiche anche a portafogli precedentemente non assoggettati ad impairment (crediti verso banche, titoli di stato, garanzie ricevute);
    • all'allineamento a livello di Gruppo delle metodologie di calcolo;
  • dall'esigenza di riclassificare alcune attività finanziarie in portafoglio sulla base del risultato combinato dei due driver di classificazione previsti dal principio: il business model sulla base del quale tali strumenti sono gestiti e le caratteristiche contrattuali dei relativi flussi di cassa (SPPI test).

L'effetto combinato di quanto sopra ha comportato sul patrimonio netto consolidato del Gruppo Banca IFIS un impatto positivo di 2,9 milioni di euro, al netto del relativo effetto fiscale.

Di seguito vengono presentati gli effetti della transizione all'IFRS 9 partendo dai dati patrimoniali del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 ricondotti convenzionalmente sulla base del 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" della Banca d'Italia.

VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro)
Circolare 262/2005 5° Aggiornamento
CONSISTENZE IMPATTI IFRS 9 CONSISTENZE
31.12.17
RIESPOSTO
Measurement Impairment 01.01.18
10 Cassa e disponibilità liquide 50 - - 50
20 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
94.421 (49) - 94.372
a) Attività finanziarie detenute per negoziazione 35.614 - - 35.614
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
58.807 (49) - 58.758
30 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
442.576 - (503) 442.073
40 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 8.153.319 - 8.147 8.161.466
a) Crediti verso banche 1.760.752 - (972) 1.759.780
b) Crediti verso clientela 6.392.567 - 9.119 6.401.686
90 Attività materiali 127.881 - - 127.881
100 Attività immateriali 24.483 - - 24.483
110 Attività fiscali 438.623 16 1.333 439.972
130 Altre attività 272.977 - - 272.977
Totale attivo 9.554.330 (33) 8.977 9.563.274
VOCI DEL PASSIVO
(in migliaia di euro)
Circolare 262/2005 5° Aggiornamento
CONSISTENZE IMPATTI IFRS 9 CONSISTENZE
31.12.17
RIESPOSTO
Measurement Impairment 01.01.18
10 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 7.725.159 - - 7.725.159
a) debiti verso banche 791.977 - - 791.977
b) debiti verso la clientela 5.293.188 - - 5.293.188
c) titoli in circolazione 1.639.994 - - 1.639.994
20 Passività finanziarie di negoziazione 38.171 - - 38.171
60 Passività fiscali 40.076 - 3.049 43.125
80 Altre passività 352.999 - - 352.999
90 Trattamento di fine rapporto del personale 7.550 - - 7.550
100 Fondi per rischi e oneri 21.656 - 2.954 24.610
a) impegni e garanzie rilasciate 590 - 2.954 3.544
c) altri fondi e rischi e oneri 21.066 - - 21.066
120 Riserve da valutazione (2.710) (7) - (2.717)
150 Riserve 1.038.155 (26) 2.974 1.041.103
160 Sovrapprezzi di emissione 101.864 - - 101.864
170 Capitale 53.811 - - 53.811
180 Azioni proprie (-) (3.168) - - (3.168)
200 Utile (perdita) d'esercizio 180.767 - - 180.767
Totale passivo e patrimonio netto 9.554.330 (33) 8.977 9.563.274

Effetti della prima applicazione dell'IFRS 15

L'IFRS 15 prevede la rilevazione dei ricavi per un importo che riflette il corrispettivo a cui l'entità ritiene di avere diritto in cambio del trasferimento di merci o servizi al cliente. Il nuovo principio sostituisce tutti gli attuali requisiti presenti negli IFRS in tema di riconoscimento dei ricavi. Il Gruppo ha avviato una attenta analisi nel corso del 2017 dalla quale sulla base delle tipologie di prodotti presenti nel Gruppo non si rilevano impatti significativi.

A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio

1 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico ("FVTPL")

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e tra le Attività finanziare valutate al costo ammortizzato. La voce, in particolare, include:

  • attività finanziarie detenute per la negoziazione, sostanzialmente rappresentate da titoli di debito e di capitale e dal valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione;
  • attività finanziarie designate al fair value, ossia le attività finanziarie non derivate così definite al momento della rilevazione iniziale e qualora ne sussistano i presupposti. Un'entità può designare irrevocabilmente all'iscrizione un'attività finanziaria come valutata al fair value con impatto a conto economico solo se, così facendo, elimina o riduce significativamente un'incoerenza valutativa.
  • attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, rappresentate dalle attività finanziarie che non soddisfano le condizioni, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi di cassa, per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. In particolare rientrano in questa categoria:
    • strumenti di debito, titoli e finanziamenti che non presentano flussi di cassa costituiti solo dal rimborso del capitale e da interessi coerenti con un "basic lending arrangement", (cd. "SPPI test" non superato);
  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti il cui business model non risulta essere né "Held to collect" (il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali né "Held to collect and sell" (il cui obiettivo è conseguito sia mediante la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia mediante la vendita di attività finanziarie);
  • le quote di OICR.;
  • gli strumenti di capitale per i quali il Gruppo non applica l'opzione concessa dal principio di valutare questi strumenti al fair value con impatto sulla redditività complessiva (cosiddetta "OCI Option").

Fra i contratti derivati sono inclusi anche quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario non sia una attività finanziaria che rientra nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9, che sono oggetto di rilevazione separata nel caso in cui:

  • le caratteristiche economiche ed i rischi del derivato incorporato non siano strettamente correlati alle caratteristiche economiche e ai rischi del contratto primario;
  • uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato;
  • lo strumento ibrido cui appartengono non sia valutato al fair value con le relative variazioni a conto economico.

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto a conto economico in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. In questo caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassificazione e tale data viene considerata come data di rilevazione iniziale per l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio (stage allocation) ai fini dell'impairment.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono rilevate ad un valore pari al corrispettivo pagato, inteso come il fair value dello strumento, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono imputati a conto economico.

Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono valorizzate al fair value e gli effetti dell'applicazione di questo criterio sono imputati nel conto economico.

La determinazione del fair value degli strumenti finanziari classificati nel presente portafoglio è basata su prezzi rilevati in mercati attivi, su prezzi forniti da operatori di mercato o su modelli interni di valutazione, generalmente utilizzati dalla pratica finanziaria, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato.

Per le attività finanziarie non quotate in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ("FVOCI")

Criteri di classificazione

Sono incluse in questa categoria le attività finanziarie che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:

  • l'attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito sia mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente sia mediante la vendita (Business model "Held to Collect and Sell"), e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari costituiti solo dal rimborso del capitale e da interessi coerenti con un "basic lending arrangement", in cui la remunerazione del valore temporale del denaro e del rischio di credito rappresentano gli elementi più significativi (cd. "SPPI test" superato).

Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali al momento della rilevazione iniziale è stata esercitata l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva senza successivo rigiro a conto economico (cosiddetta "OCI Option").

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto sulla redditività complessiva in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Nel caso di riclassifica dalla categoria in oggetto a quella del costo ammortizzato, l'utile (perdita) cumulato rilevato nella riserva da valutazione è portato a rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data della riclassificazione. Nel caso invece di riclassifica nella categoria del fair value con impatto a conto economico, l'utile (perdita) cumulato rilevato precedentemente nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto all'utile (perdita) d'esercizio.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale ed alla data di erogazione per i finanziamenti. Tali attività sono inizialmente iscritte al fair value comprensivo degli eventuali costi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, sono valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico degli impatti derivanti dall'applicazione del costo ammortizzato, degli effetti dell'impairment e dell'eventuale effetto cambio. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati in un'apposita riserva del patrimonio netto fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono riclassificati nel conto economico.

Gli strumenti di capitale per i quali è stata effettuata la scelta per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value e gli importi rilevati in contropartita del patrimonio netto (Prospetto della redditività complessiva) non devono essere successivamente trasferiti a conto economico, neanche in caso di cessione. La sola componente riferibile ai titoli di capitale in questione che è oggetto di rilevazione a conto economico è rappresentata dai relativi dividendi.

Il fair value viene determinato sulla base dei criteri già illustrati per le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva rappresentate sia da titoli di debito sia da crediti, sono soggette alla verifica dell'incremento significativo del rischio creditizio (impairment) prevista dall'IFRS 9, con conseguente rilevazione a conto economico di una rettifica di valore a copertura delle perdite attese.

I titoli di capitale, al contrario, non sono sottoposti al processo di impairment.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e dei benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie (in particolare finanziamenti e titoli di debito) che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:

  • l'attività finanziaria èposseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente (Business model "Held to Collect"), e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari costituiti solo dal rimborso del capitale e da interessi coerenti con un "basic lending arrangement", in cui la remunerazione del valore temporale del denaro e del rischio di credito rappresentano gli elementi più significativi (cd. "SPPI test" superato).

In particolare, sono ricompresi in questa voce, qualora ne presentino i requisiti tecnici precedentemente illustrati:

  • i crediti verso banche,
  • i crediti verso clientela, principalmente costituiti:
    • da anticipazioni a vista erogate alla clientela nell'ambito dell'attività di factoring a fronte del portafoglio crediti ricevuto prosolvendo che rimane iscritto nel bilancio della controparte cedente, o da crediti acquisiti prosoluto, per i quali sia stata accertata l'inesistenza di clausole contrattuali che facciano venire meno i presupposti per la loro iscrizione;
    • da impieghi con la clientela derivanti dalla sottoscrizione di mutui o finanziamenti erogati nell'ambito dell'attività di corporate banking;
    • da crediti di difficile esigibilità acquisiti da banche e operatori del credito retail;
    • da crediti fiscali acquisiti da procedure concorsuali;
    • da operazioni di pronti contro termine;
    • da crediti originati da operazioni di leasing finanziario;
    • da erogazioni di finanziamenti dietro cessione del quinto dello stipendio o pensione.

• i titoli di debito in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi. Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al costo ammortizzato in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati a conto economico nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e a Patrimonio netto, nell'apposita riserva di valutazione, nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di tali attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i crediti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono iscritte al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili alla stessa attività. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritti in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l'importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l'importo corrisposto a pronti.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell'ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività finanziaria stessa. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una metodologia finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito.

Il metodo del costo ammortizzato non viene di norma utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'attualizzazione. Tali crediti vengono valorizzati al costo d'acquisto. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. Inoltre vengono valutati al costo i crediti di difficile esigibilità di nuova acquisizione fino al momento in cui non sono entrati nelle fasi utili al recupero del credito, come specificato nel seguito nella parte relativa alle esposizioni deteriorate attinenti al settore NPL.

Ad ogni chiusura di Bilancio o di situazione infrannuale viene calcolata la stima delle perdite di valore di tali attività, determinata in ossequio alle regole di impairment dell'IFRS 9 così come più dettagliatamente esposte al paragrafo 16 – Altre informazioni.

Le perdite di valore riscontrate sono iscritte a Conto economico nella voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" così come i recuperi di parte o tutti gli importi oggetto di precedenti svalutazioni.

Le riprese di valore sono iscritte a fronte di una migliorata qualità dell'esposizione tale da comportare una diminuzione della svalutazione complessiva precedentemente rilevata.

Nel Conto economico, alla voce "Interessi attivi e proventi assimilati" è rilevato l'importo rappresentato dal progressivo rilascio dell'attualizzazione calcolata al momento dell'iscrizione della rettifica di valore.

In Nota integrativa le rettifiche di valore su esposizioni deteriorate sono classificate come analitiche nella citata voce di conto economico anche quando la metodologia di calcolo è di tipo forfetario.

In alcuni casi, durante la vita delle attività finanziarie in esame e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie sono oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:

  • le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali o concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:
    • le prime, volte a "trattenere" il cliente, vedono coinvolto un debitore che non versa in una situazione di difficoltà finanziaria. In questa casistica sono incluse tutte le operazioni di rinegoziazione che sono volte ad adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta la banca effettui una rinegoziazione al fine

di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, ove non fosse effettuata, il cliente potrebbe finanziarsi presso un altro intermediario e la banca subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti;

  • le seconde, effettuate per "ragioni di rischio creditizio" (misure di forbearance), sono riconducibili al tentativo della banca di massimizzare il recovery dei cash flow del credito originario. I rischi e i benefici sottostanti, successivamente alle modifiche, di norma, non sono sostanzialmente trasferiti e, conseguentemente, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio (salvo quanto si dirà in seguito in tema di elementi oggettivi), è quella effettuata tramite il "modification accounting" - che implica la rilevazione a conto economico della differenza tra valore contabile e valore attuale dei flussi di cassa modificati scontati al tasso di interesse originario - e non tramite la derecognition;
  • la presenza di specifici elementi oggettivi che incidono sulle modifiche sostanziali delle caratteristiche e/o dei flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio la modifica della tipologia di rischio controparte a cui si è esposti), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.

Criteri di cancellazione

L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte della Banca. A titolo esemplificativo e non esaustivo ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc.

Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito, al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero molto marginali, su base almeno semestrale si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano contemporaneamente le seguenti caratteristiche:

  • svalutazione totale del credito;
  • anzianità di permanenza nello status sofferenza superiore a 5 anni;
  • avvenuta dichiarazione di fallimento, o ammissione a liquidazione coatta amministrativa o altra procedura concorsuale in corso.

Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti per la quota residua non ancora rettificata e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente svalutati sono iscritti in riduzione della medesima voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti.

Le attività finanziarie cedute o cartolarizzate sono eliminate solo quando la cessione ha comportato il trasferimento sostanziale di tutti i relativi rischi e benefici. Peraltro, qualora i rischi e i benefici siano stati mantenuti, tali attività finanziarie continuano ad essere iscritte, ancorché giuridicamente la loro titolarità sia stata effettivamente trasferita.

A fronte del mantenimento dell'iscrizione dell'attività finanziaria ceduta, è rilevata una passività finanziaria per un importo pari al corrispettivo incassato al momento della cessione dello strumento finanziario.

Nel caso in cui non tutti i rischi e benefici siano stati trasferiti, le attività finanziarie sono eliminate soltanto se non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora, invece, il controllo sia stato conservato, le attività finanziarie sono esposte proporzionalmente al coinvolgimento residuo.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

6 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Nella voce figurano le attività materiali detenute a scopo di investimento e quelle ad uso funzionale.

Sono classificati come investimenti immobiliari gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Sono classificati come immobili ad uso funzionale gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) per uso aziendale e che ci si attende di utilizzare per più di un esercizio.

Le attività materiali ad uso funzionale includono:

  • terreni;
  • immobili;
  • mobili ed arredi;
  • macchine d'ufficio elettroniche;
  • macchine e attrezzature varie;
  • impianti fotovoltaici;
  • automezzi;
  • migliorie su beni di terzi.

Si tratta di attività aventi consistenza fisica detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.

In questa voce sono rilevati anche i beni utilizzati in qualità di locatari nell'ambito di un contratto di leasing finanziario.

Sono contratti di leasing finanziario quelli che trasferiscono al locatario sostanzialmente tutti i rischi e i benefici derivanti dalla proprietà del bene.

Le migliorie su beni di terzi sono migliorie e spese incrementative relative ad attività materiali identificabili e separabili. In genere tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi.

Criteri di iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti i costi direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato; altrimenti sono rilevate nel conto economico.

Criteri di valutazione

Le attività materiali, inclusi gli immobili detenuti a scopo di investimento, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti.

Non sono, invece, ammortizzate le immobilizzazioni materiali aventi vita utile illimitata o il cui valore residuo è pari o superiore al valore contabile dell'attività.

I terreni e i fabbricati sono trattati separatamente a fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto caratterizzati da vita utile illimitata. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, in virtù dell'applicazione dell'approccio per componenti, sono considerati beni separabili dall'edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti per i soli immobili detenuti "cielo-terra".

La vita utile, valori residui e metodi d'ammortamento delle attività materiali vengono riviste ad ogni chiusura di periodo e, se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la quota di ammortamento per l'esercizio corrente e per quelli successivi viene rettificata.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

• fabbricati: non superiore a 34 anni; • mobili: non superiore a 7 anni; • impianti elettronici: non superiore a 3 anni; • impianti fotovoltaici: non superiore a 25 anni; • altre: non superiore a 5 anni; • migliorie apportate su beni di terzi: non superiore a 5 anni.

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando per la stessa non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione. L'utile/perdita che emerge al momento dell'eliminazione contabile dell'attività (calcolato come differenza tra il valore netto contabile dell'attività ed il corrispettivo percepito) è rilevato a conto economico quando l'elemento è eliminato contabilmente.

7 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili pur se prive di consistenza fisica, che soddisfano le caratteristiche di identificabilità, controllo della risorsa in oggetto ed esistenza di benefici economici futuri. Esse includono principalmente l'avviamento ed il software.

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono inizialmente iscritte in bilancio al costo, rappresentato dal prezzo di acquisto e da qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo.

L'avviamento è rappresentato dalla differenza positiva tra il costo di acquisizione rispetto al fair value delle attività e delle passività di pertinenza della società acquisita, e quando tale differenza positiva è rappresentativa delle capacità reddituali future dell'investimento.

Criteri di valutazione

Le immobilizzazioni immateriali aventi vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate in base alla stima della loro vita utile.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede al raffronto tra il valore contabile dell'attività ed il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Le attività immateriali aventi vita utile illimitata non sono ammortizzate. Per queste attività si procede con cadenza almeno annuale ad un raffronto fra il valore contabile ed il valore recuperabile. Nel caso in cui il valore contabile sia maggiore di quello recuperabile si rileva a conto economico una perdita pari alla differenza tra i due valori.

Nel caso di ripristino di valore delle attività immateriali precedentemente svalutate, ad esclusione dell'avviamento, l'accresciuto valore netto contabile non può eccedere il valore contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

L'avviamento è rilevato in bilancio al costo, al netto delle eventuali perdite di valore cumulate e non è soggetto ad ammortamento. Almeno annualmente, l'avviamento viene sottoposto ad impairment test, attraverso un raffronto tra il valore di iscrizione ed il suo valore di recupero. Ai fini di tale verifica, l'avviamento deve essere allocato alle unità generatrici di flussi finanziari ("Cash Generating Unit" o "CGU"), nel rispetto del vincolo massimo di aggregazione che non può superare il "segmento di attività" individuato per la reportistica gestionale.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza fra il valore contabile della CGU ed il suo valore recuperabile, inteso come il maggiore fra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il suo valore d'uso.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore viene imputata a conto economico e non è eliminata negli anni successivi nel caso in cui venga meno il presupposto della rettifica.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione. Qualsiasi utile o perdita derivante dall'eliminazione dell'attività (calcolata come differenza tra il corrispettivo netto della dismissione e il valore contabile dell'attività) è inclusa nel conto economico.

9 - Fiscalità corrente e differita

Criteri di classificazione

Le imposte correnti e differite, calcolate nel rispetto delle legislazioni fiscali nazionali, sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto.

Il debito per imposte correnti è esposto in bilancio al netto dei relativi acconti pagati per l'esercizio in corso.

Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, le prime classificate nella voce "Attività fiscali" e le seconde nella voce "Passività fiscali", salvo l'esistenza di un diritto legale che consente di compensare imposte correnti attive e imposte correnti passive e le imposte anticipate e differite facciano riferimento ad imposte sul reddito dovute alla stessa autorità fiscale dallo stesso soggetto contribuente o da soggetti contribuenti diversi che intendono saldare le attività e passività fiscali correnti su base netta o realizzare l'attività e saldare la passività contemporaneamente, con riferimento ad ogni periodo futuro nel quale ci si attende che le attività e passività per imposte differite siano saldate o recuperate.

Per effetto degli accordi di consolidamento fiscale in essere tra le società del Gruppo le imposte correnti relative all'IRES dell'esercizio – trasferite al Consolidato Fiscale - vengono iscritte tra le Altre Attività ovvero le Altre passività come Crediti/Debiti verso la Consolidante/Controllante La Scogliera S.p.A..

Criteri di iscrizione e di valutazione

Le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra il valore attribuito ad un'attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali, applicando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale, sulla base della normativa tributaria teorica in vigore alla data di realizzo.

Le imposte differite sono rilevate su tutte le differenze temporanee tassabili, con le seguenti eccezioni:

  • le imposte differite passive derivano dalla rilevazione iniziale dell'avviamento o di un'attività o passività in una transazione che non rappresenta un'aggregazione aziendale e, al tempo della transazione stessa, non influenza né il risultato di bilancio né il risultato fiscale;
  • il riversamento delle differenze temporanee imponibili, associate a partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, può essere controllato, ed è probabile che esso non si verifichi nel prevedibile futuro.

Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in bilancio a fronte di tutte le differenze temporanee deducibili, dei crediti e delle perdite fiscali non utilizzate e riportabili a nuovo nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata o della Capogruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi eccetto i casi in cui:

  • l'imposta anticipata collegata alle differenze temporanee deducibili deriva dalla rilevazione iniziale di un'attività o passività in una transazione che non rappresenta un'aggregazione aziendale e, al tempo della transazione stessa, non influisce né sul risultato di bilancio, né sul risultato fiscale;
  • nel caso di differenze temporanee deducibili associate a partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, le imposte differite attive sono rilevate solo nella misura in cui sia probabile che esse si riverseranno nel futuro prevedibile e che vi saranno sufficienti imponibili fiscali che consentano il recupero di tali differenze temporanee.

Il valore di carico delle imposte anticipate viene riesaminato a ciascuna data di bilancio e ridotto nella misura in cui non sia più probabile che saranno disponibili in futuro sufficienti imponibili fiscali da permettere in tutto o in parte l'utilizzo di tale credito. Le imposte anticipate non rilevate sono riesaminate ad ogni data di bilancio e sono rilevate nella misura in cui diventa probabile che i redditi fiscali saranno sufficienti a consentire il recupero di tali imposte differite attive.

10 – Fondi per rischi e oneri

I fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate accolgono i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Per tali fattispecie sono adottate, in linea di principio, le medesime modalità di allocazione tra i tre Stage (stadi di rischio creditizio) e di calcolo della perdita attesa esposte con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Inoltre accolgono anche i fondi per rischi ed oneri costituti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nel richiamato perimetro di applicazione dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Nello specifico gli altri fondi per rischi e oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione.

Se tutte queste condizioni non sono soddisfatte, non viene rilevata alcuna passività.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione e riflette i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo, l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali ammontari riacquistati.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing finanziario.

Criteri di iscrizione

I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione sono inizialmente iscritti al loro fair value, che corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria.

Criteri di valutazione

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, tali strumenti sono successivamente valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le passività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'attualizzazione

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano annullate o scadute o estinte ovvero adempiute. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico.

La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi, ancorché tali strumenti siano destinati alla successiva rivendita. I profitti o le perdite derivanti dalla rilevazione del riacquisto quale estinzione sono rilevati a conto economico qualora il prezzo di riacquisto dell'obbligazione sia superiore o inferiore al suo valore contabile.

La successiva alienazione di obbligazioni proprie sul mercato è trattata come emissione di un nuovo debito.

12 – Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

Le passività finanziarie di negoziazione sono riferite a contratti derivati che non sono rilevati come strumenti di copertura.

Criteri di iscrizione

All'atto della rilevazione iniziale le passività finanziarie di negoziazione sono iscritte al loro fair value.

Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie di negoziazione sono valorizzate al fair value alla chiusura del periodo di riferimento e gli effetti dell'applicazione di questo criterio sono imputati nel conto economico. Il fair value viene determinato sulla base dei medesimi criteri illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono eliminate quando vengono estinte ovvero quando la relativa obbligazione è adempiuta, cancellata o scaduta. La differenza che emerge in sede di cancellazione è imputata a conto economico.

14 – Operazioni in valuta

Rilevazione iniziale

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Rilevazioni successive

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le attività e passività monetarie di bilancio in valuta estera sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio storico,mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine periodo. Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono, salvo quelle relative ad attività finanziarie disponibili per la vendita in quanto rilevate in contrapposizione di patrimonio netto.

16 - Altre informazioni

Trattamento di fine rapporto

In applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti", il Trattamento di fine rapporto del personale, applicato ai dipendenti delle società italiane del Gruppo, sino al 31 dicembre 2006 era considerato un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come "piano a benefici definiti". Pertanto esso doveva essere iscritto in bilancio sulla base del valore attuariale determinato utilizzando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito".

A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato al 1 gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1 gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare ovvero essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.

L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dal 1 gennaio 2007.

In particolare:

• le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dal 1 gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di

Tesoreria presso l'INPS. L'importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;

• il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come "piano a benefici definiti" con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non comporta più l'attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l'attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dal 1 gennaio 2007.

Gli utili/perdite attuariali devono essere inclusi nel computo delle passività nette verso i dipendenti in contropartita di una posta di patrimonio netto, da esporre nel prospetto della redditività complessiva dell'esercizio.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti o altri soggetti assimilabili, come corrispettivo delle prestazioni di lavoro, regolati in azioni rappresentative del capitale.

Il principio contabile internazionale di riferimento è l'IFRS 2 – Share based payments; in particolare, essendo previsto che l'obbligazione della Banca a fronte del ricevimento della prestazione lavorativa venga regolata in azioni (shares "to the value of", cioè un determinato importo viene tradotto in un numero variabile di azioni, sulla base del fair value alla data di assegnazione), la fattispecie contabile che ricorre è quella degli "equity-settled share based payment". Il costo delle operazioni regolate con strumenti di capitale è determinato dal fair value alla data in cui l'assegnazione è effettuata utilizzando un metodo di valutazione appropriato.

Tale costo, assieme al corrispondente incremento di patrimonio netto, è rilevato tra i costi per il personale lungo il periodo di maturazione ("vesting period") in cui sono soddisfatte le condizioni relative al raggiungimento di obiettivi e/o alla prestazione del servizio. I costi cumulati rilevati a fronte di tali operazioni alla data di chiusura di ogni esercizio fino alla data di maturazione sono commisurati alla scadenza del periodo di maturazione e alla migliore stima del numero di strumenti partecipativi che verranno effettivamente a maturazione. Il costo o ricavo nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio rappresenta la variazione del costo cumulato rilevato all'inizio e alla fine dell'esercizio.

Azioni proprie

In base alla normativa italiana vigente l'acquisto di azioni proprie è subordinato a specifica delibera assembleare e al corrispondente stanziamento di una specifica riserva di patrimonio netto. Le azioni proprie presenti in portafoglio vengono iscritte in apposita voce in deduzione del patrimonio netto e sono valutate al costo determinato secondo la metodologia "Fifo". Le differenze tra prezzo di acquisto e di vendita derivanti dall'attività di trading svolta nel periodo di riferimento su tali azioni sono registrate tra le riserve di patrimonio netto.

Riconoscimento dei costi e dei ricavi

I proventi relativi a commissioni di gestione e di garanzia sui crediti acquistati nell'ambito dell'attività di factoring sono rilevati fra le commissioni in funzione della loro durata. Sono escluse le componenti considerate nel costo ammortizzato al fine della determinazione del tasso di interesse effettivo, che sono rilevate fra gli interessi.

I costi vengono contabilizzati per competenza. Con riferimento ai costi del settore NPL, i costi sostenuti up-front per il recupero stragiudiziale mediante sottoscrizione di piani di rientro e i costi per spese legali e imposte di registro per il recupero giudiziale, vengono rilasciati a conto economico alla voce "Altre spese amministrative" nel periodo in cui i crediti cui si riferiscono rilasciano a conto economico gli effetti positivi derivanti dalla modifica dei cash flow sottostanti riconducibili ai piani raccolti o ai provvedimenti giudiziali ottenuti.

Dividendi

I dividendi sono rilevati a conto economico nell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione.

Operazioni di pronti contro termine

I titoli ricevuti nell'ambito di un'operazione che contrattualmente ne preveda obbligatoriamente la successiva vendita ed i titoli consegnati nell'ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda obbligatoriamente il riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio.

Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l'importo pagato viene rilevato come credito verso clientela o banche, ovvero come attività finanziaria detenuta per la negoziazione; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nei debiti verso banche o verso clientela, ovvero fra le passività finanziarie di negoziazione. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole

maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.

Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi svalutazione a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità (impairment).

Il criterio del tasso d'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione.

I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti (inclusi i dipendenti che svolgono la funzione di agenti di commercio), consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.

Il costo ammortizzato si applica alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, a quelle valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, nonché alle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Con particolare riferimento alle attività finanziarie considerate deteriorate al momento della rilevazione iniziale, siano esse valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva, e qualificate come "Attività finanziarie impaired acquisite o originate" ("Purchased or Originated Credit Impaired Asset - POCI") alla data di rilevazione iniziale si calcola un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (c.d. "credit-adjusted effective interest rate"), per la cui individuazione è necessario includere, nelle stime dei flussi finanziari, le perdite attese iniziali. Per l'applicazione del costo ammortizzato, e il conseguente calcolo degli interessi, si applica tale tasso di interesse effettivo corretto per il credito.

Attività finanziarie impaired acquistate o originate (POCI)

Si definiscono "Attività finanziarie impaired acquisite o originate (POCI)" le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate.

Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di portafoglio) e di aggregazione aziendale.

A seconda del Business Model con il quale l'attività è gestita, i POCI sono classificati o come Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o come Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Come precedentemente indicato, gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione di un tasso di interesse effettivo corretto per il credito cioè il tasso che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza tutti i futuri incassi stimati al costo ammortizzato dell'attività considerando nella stima anche le perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario ("ECL lifetime").

Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione a conto economico di rettifiche o di riprese di valore. Le variazioni favorevoli delle ECL lifetime sono rilevate come riprese di valore, anche qualora tali ECL lifetime risultassero inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.

Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stage 3.

Un successivo miglioramento del merito creditizio della controparte, che potrà riflettersi nel valore attuale dei flussi di cassa, comporta la classificazione nell'ambito dello Stage 2.

Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stage 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua.

I crediti del settore NPL risultano tutti appartenenti alla categoria dei POCI e sono oggetto di un processo di iscrizione e valutazione articolato nelle seguenti fasi:

  • all'acquisizione i crediti vengono iscritti procedendo all'allocazione del prezzo del portafoglio acquistato sui singoli crediti che lo compongono, mediante le seguenti attività:
    • rilevazione contabile dei singoli crediti ad un valore pari al prezzo contrattuale; tale valore è quello utilizzato per le segnalazioni in Centrale dei Rischi;
    • al completamento della verifica della documentazione, si procede ad effettuare, ove previsto dal contratto, la retrocessione delle posizioni senza documentazione probatoria o prescritte e alla attribuzione del fair value ai crediti per cui l'esistenza e l'esigibilità sono certe; infine in seguito all'invio della notifica della cessione al debitore, il credito è pronto per la prima lavorazione utile al suo recupero;
    • in seguito all'inserimento nel processo di recupero, inizia la valutazione al costo ammortizzato secondo il metodo del tasso di interesse effettivo;
    • il tasso di interesse effettivo viene calcolato sulla base del prezzo pagato, degli eventuali costi di transazione, del flusso di cassa e dei tempi di recupero attesi stimati dai modelli di simulazione dei flussi di cassa proprietari, o da previsioni analitiche effettuate dai gestori;
    • il tasso di interesse effettivo di cui al punto precedente viene mantenuto invariato nel tempo;
    • ad ogni chiusura di periodo gli interessi attivi maturati in base al tasso di interesse effettivo originario vengono rilevati nella voce Interessi Attivi; tali interessi vengono così calcolati: Costo Ammortizzato ad inizio periodo x TIR/365 x giorni del periodo;
    • ad ogni chiusura di periodo, inoltre, vengono ristimati i cash flow attesi per singola posizione;
  • nel caso si verifichino eventi (maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle previsioni e/o variazione dei tempi di recupero) che causino una variazione del costo ammortizzato (calcolato attualizzando i nuovi flussi di cassa al tasso effettivo originario rispetto al costo ammortizzato del periodo), tale variazione viene iscritta nella voce Rettifiche/riprese di valore per rischio di credito.

Impairment degli strumenti finanziari

Ai sensi dell'IFRS 9, sono soggette alle relative previsioni in materia di impairment le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva diverse dai titoli di capitale e gli impegni all'erogazione di finanziamenti e le garanzie rilasciate che non sono valutati al fair value con impatto a Conto economico.

La quantificazione delle "Expected Credit Losses" (ECL) è determinata in funzione della presenza o meno di un incremento significativo del rischio di credito dello strumento finanziario rispetto a quello determinato alla data di rilevazione iniziale del medesimo.

Il modello generale di deterioramento richiede la classificazione in tre Stage degli strumenti finanziari inclusi nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9. I tre Stage riflettono il modello di deterioramento della qualità del credito:

  • Stage 1: strumenti finanziari che non hanno avuto un aumento significativo del rischio di credito dal momento della rilevazione iniziale o con un basso rischio di credito alla data di riferimento del bilancio;
  • Stage 2: strumenti finanziari che hanno avuto un aumento significativo del rischio di credito dal momento della rilevazione iniziale (a meno che abbiano basso rischio di credito alla data di riferimento del bilancio), ma che singolarmente non hanno evidenze oggettive di riduzione di valore;
  • Stage 3: attività finanziarie che hanno avuto un aumento significativo del rischio di credito dal momento della rilevazione iniziale con oggettiva evidenza di perdita alla data di riferimento del bilancio. Coincide con le attività deteriorate, ovvero quelle per le quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o esposizione scaduta deteriorata secondo le regole di Banca d'Italia.

L'individuazione della presenza di un incremento significativo del rischio di credito viene effettuata seguendo una logica per singolo rapporto e si basa sull'utilizzo di criteri sia qualitativi sia quantitativi. Il Gruppo Banca IFIS impiega, in modo differenziato per i vari perimetri del portafoglio crediti in essere, i seguenti criteri di trasferimento:

• confronto tra le PD one-year al momento dell'iscrizione iniziale con le PD one-year alla data di bilancio; qualora la variazione di PD risulti superiore ad una soglia definita, l'esposizione viene classificata in Stage 2. La soglia è definita come un fattore X dove PDt=rep(t = rep) > X ∗ PDt=0 (t = 0) = Threshold

La soglia per classe di rating at origination in modo da rendere significativo e sensitivo l'incremento del rischio di credito;

  • esposizioni con più di 30 giorni di sconfino / scaduto;
  • esposizioni oggetto di concessioni (forbearance);
  • "Watchlist & Altri Early Warnings (es. indicatori di bilancio)", esposizioni classificate in watchlist nell'ambito del monitoraggio creditizio di primo livello oppure esposizioni verso imprese che presentano patrimonio netto negativo, sostanziali riduzioni del fatturato e/o dell'EBITDA (Earnings before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization) rispetto all'esercizio precedente.

La classificazione tra Stage relativa alle esposizioni del portafoglio Titoli di debito, è gestita a livello di tranche di acquisto per ciascun ISIN detenuto alla data di riferimento e presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in Stage viene definita secondo i seguenti criteri di trasferimento:

  • "Low credit risk exemption": qualora il rating dell'emissione del titolo (ISIN) valutato alla data di riferimento risulti "investment grade", la tranche viene classificata in Stage 1; altresì, viene valutato l'aumento significativo del rischio di credito tra origination e reporting;
  • qualora l'emissione del titolo risulti "speculative grade", viene valutata, per singola tranche, la differenza tra rating dell'emissione alla data di reporting e rating dell'emissione alla data di origination; qualora il delta rating così calcolato risulti pari a 2 o più classi, la tranche viene classificata in Stage 2, in caso contrario in Stage 1;
  • qualora il rating dell'emissione alla data di reporting risulti classificato come "speculative grade" e in caso di assenza di rating di emissione alla data di origination, la tranche sarà classificata in Stage 2;
  • in caso di assenza di Rating di emissione alla data di reporting, ma presenza di Rating dell'emittente, l'esposizione sarà classificata applicando al rating dell'emittente le logiche previste per il rating di emissione descritte nei punti precedenti.

Le esposizioni sono classificate in Stage 3 nei casi in cui rischio creditizio si è incrementato al punto che lo strumento è considerato impaired ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.

Qualora un'esposizione ad una definita data di rilevazione venga classificata in Stage 2 per una o più condizioni di trasferimento sopra descritte, ma nelle successive date di valutazione tali condizioni vengano meno, l'esposizione viene riclassificata in Stage 1.

Ne consegue che per le attività finanziarie oggetto di impairment ai fini dell'IFRS 9, la perdita attesa è una stima delle probabilità ponderate delle perdite su credito lungo la vita attesa dello strumento finanziario e viene calcolata in base alla classificazione in Stage sopra definita. In particolare:

  • perdita attesa a 12 mesi, per le attività classificate nello Stage 1. Le perdite attese a 12 mesi sono quelle derivanti da eventi di default che sono possibili nei prossimi 12 mesi (o in un periodo più breve se la vita attesa è inferiore a 12 mesi), ponderati per la probabilità che l'evento di default si verifichi.
  • perdita attesa "Lifetime", per le attività classificate nello Stage 2 e Stage 3. Le perdite attese lifetime sono quelle derivanti da eventi di default che sono possibili lungo tutta la vita attesa dello strumento finanziario, ponderati per la probabilità che si verifichi il default.

Se, alla data di chiusura di bilancio, il rischio di credito su uno strumento finanziario non è aumentato significativamente rispetto alla data di prima iscrizione, l'entità deve adeguare il fondo svalutazione dello strumento finanziario ad un importo pari alle perdite attese a 12 mesi.

Gli elementi chiave nel calcolo dell'ECL sono i seguenti:

• PD Probability of Default è una stima della probabilità di default su un dato orizzonte temporale, la stessa viene concepita in un'ottica multi-periodale. Un valore predefinito può verificarsi solo in un determinato momento nel periodo valutato, se l'attività

finanziaria non è stata precedentemente cancellata ed è ancora in portafoglio. Le PD multi-periodali sono stimate su base storica e vengono corrette nelle aspettative di breve periodo ai fini di incorporare effetti point-in-time (fase corrente dei fattori di rischio Banca rispetto la situazione di lungo periodo).

  • EAD Exposure at Default è una stima dell'esposizione in una futura data di default, prendendo in considerazione delle eventuali variazioni attese nell'esposizione dopo la data di bilancio, inclusi i rimborsi di capitale e interessi, sia previsti contrattualmente o diversamente (bullet), i tiraggi previsti su strutture impegnate e fuori bilancio (mediante l'applicazione del Fattore di Conversione Creditizia) e interessi di mora sui mancati pagamenti.
  • LGD Loss Given Default è una stima della perdita che si manifesta nel caso in cui si verifichi un default in uno specifico istante temporale. Viene stimata sulla base dei flussi di recupero storici e differenziata per stato del credito (bonis, past-due, unlikely-topay e sofferenza) e altri driver ritenuti significativi nel determinare il processo di recupero specifico per tipologia di business e prodotto.

Una volta definita l'allocazione delle esposizioni nei diversi stadi di rischio creditizio, la determinazione delle perdite attese (ECL) è effettuata, a livello di singola operazione o tranche di titolo, partendo da modelli calibrati su dati interni del Gruppo, e modelli calibrati su dati di External Credit Assessment Institution (c.d. "Agenzie ECAI") su portafogli per cui non sono disponibili osservazioni interne, basata sui parametri di Probabilità di Default (PD), Loss Given Default (LGD) e Exposure at Default (EAD), su cui sono effettuati opportuni interventi correttivi, in modo da garantirne l'aderenza con le prescrizioni peculiari dell'IFRS 9.

I crediti deteriorati sono oggetto di un processo di valutazione analitica o collettiva a seconda delle casistiche sotto specificate e l'ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia.

Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali. La rettifica di valore è iscritta a conto economico. Il valore originario dei crediti è ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta a conto economico e non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

I crediti a sofferenza, ad esclusione di quelli riferibili ai portafogli leasing e retail di prestiti personali o mutui, con importo lordo residuo superiore a 100 mila euro sono oggetto di un processo di valutazione analitica, mentre le sofferenze con importo lordo residuo inferiore a 100 mila euro nonché le sofferenze con importo lordo residuo maggiore di 100 mila euro ma la cui classificazione risale a oltre 10 anni dalla data di riferimento sono svalutate integralmente.

I crediti ad inadempienza probabile, ad esclusione di quelli riferibili ai portafogli leasing e retail di prestiti personali o mutui, di importo superiore ai 100 mila euro sono valutati analiticamente mentre quelle di importo inferiore ai 100 mila euro sono sottoposti a valutazione collettiva di perdita di valore.

Per gli altri crediti deteriorati si procede a valutazione collettiva di perdita di valore. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti.

A.2.1 – Parte relativa alle principali voci dei dati comparativi riferiti agli strumenti finanziari

Gli accantonamenti per rettifiche di valore su crediti del Gruppo per il 2017 sono stati effettuati secondo quanto previsto dallo IAS 39 nel rispetto del criterio dell'incurred loss. Tali accantonamenti comprendevano elementi sia analitici sia massivi, come più diffusamente descritto nella Relazione finanziaria consolidata annuale per l'esercizio 2017.

A.3 – Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

Nel corso dell'esercizio 2018 non sono stati effettuati trasferimenti di attività finanziarie tra portafogli.

A.4 – Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.

Il fair value di un'attività o passività è valutato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che gli stessi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti; in particolare la gerarchia si compone di tre livelli.

  • Livello 1: il fair value dello strumento è determinato in base a prezzi di quotazione (non rettificati) osservati su mercati attivi.
  • Livello 2: il fair value dello strumento è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, come ad esempio:
    • prezzi quotati per attività o passività similari;
    • prezzi quotati per attività o passività identiche o similari su mercati non attivi;
    • parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, tassi di default e fattori di illiquidità;
    • parametri non osservabili ma supportati e confermati da dati di mercato.
  • Livello 3: il fair value dello strumento è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente input non osservabili su mercati attivi.

Ogni attività o passività finanziaria del Gruppo viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a). La valutazione del fair value è classificata interamente nello stesso livello della gerarchia del fair value in cui è classificato l'input di più basso livello.

La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, sono applicate in ordine gerarchico: la gerarchia del fair value attribuisce infatti la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).

Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.

L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.

In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.

In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

Nei casi in cui non sia disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentano l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In questi casi la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:

1Y18

  • lo sviluppo dei cash-flow futuri, eventualmente condizionati a eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il livello di determinati parametri di input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad es. report di agenzie di rating o primari attori del mercato).

Nei casi descritti è valutata l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustment che tengono conto dei risk premiums che gli operatori considerano quando prezzano gli strumenti. I valuation adjustments, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:

  • model adjustments: aggiustamenti che tengano conto di eventuali debolezze dei modelli valutativi evidenziate durante le fasi di calibrazione;
  • liquidity adjustments: aggiustamenti per tener conto del bid-ask spread nel caso in cui il modello stimi un mid price;
  • credit risk adjustments: aggiustamenti connessi al rischio di controparte o al proprio rischio emittente;
  • other risk adjustments: aggiustamenti connessi ad un risk premium 'prezzato' sul mercato (ad esempio relativo alla complessità di valutazione dello strumento).

Per quanto riguarda la valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il metodo utilizzato dal Gruppo per la valutazione dei crediti obbligatoriamente al fair value è il Discounted Cash Flow Model, declinato scontando i flussi di cassa attesi di ogni finanziamento ad un tasso di mercato costituito tenendo in considerazione elementi quali il tasso risk free per pari scadenze, il costo del funding, il rischio di credito lifetime di controparte ed il costo dell'assorbimento di capitale.

Per la valorizzazione dei titoli di capitale non quotati, si utilizzano principalmente modelli reddituali e finanziari (Discounted Cash Flow Model o Multipli di mercato di società comparabili).

Con specifico riferimento alla valutazione delle quote di OICR, l'approccio utilizzato sulla base delle metodologie sopra presentate per la valutazione è il Net Asset Value determinato dalla SGR. Si dovrà verificare se, nella determinazione del NAV, gli asset del fondo sono stati valutati a fair value secondo gli IVS (International Valuation Standards) e/o i RICS Valuation (Professional Standars Red Book). Al NAV così determinato viene applicato uno sconto mediante un tasso strutturato come precedentemente descritto.

Infine con riferimento ai derivati non quotati in mercati attivi, "over the counter" (OTC), il fair value deve essere quantificato in base a tecniche di valutazione che tengano conto di tutti i fattori di rischio che potrebbero incidere sul valore dello strumento finanziario da valutare, utilizzando, parametri rilevabili sui mercati (tassi di interesse, tassi di cambio, indici di borsa, ecc.) opportunamente corretti per tenere conto del merito creditizio della specifica controparte, per includere il rischio di credito della controparte (CVA, Credit Value Adjustment) e/o il proprio rischio di credito (DVA, Debt Value Adjustment).

Per quanto riguarda la valutazione di attività e passività finanziarie valutate al fair value su base non ricorrente, ll portafoglio crediti di riferimento è costituito da quelle esposizione per cassa classificate in bonis con una vita residua superiore all'anno (medio lungo termine). Sono pertanto escluse dal perimetro di valutazione tutte le esposizioni classificate in default, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno ed i crediti di firma in quanto si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato.

Per la valorizzazione al fair value dei crediti in bonis, data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti è il Discounted Cash Flow Model, ovvero lo sconto dei flussi di cassa futuri previsti ad un tasso risk free per pari scadenza, a cui va aggiunto uno spread rappresentativo del rischio di default delle controparti, a cui è aggiunto un liquidity premium.

Per quanto attiene al portafoglio crediti del settore NPL che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il Discounted Cash Flow Model. In questo caso i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso di mercato. Nel calcolo del tasso di mercato non è considerato un credit spread in quanto il rischio di credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale sulla base delle evidenze storiche dei recuperi delle posizioni presenti nel portafoglio della Banca, proietta i flussi di cassa. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa future sono definite in base ad un algoritmo interno, ovvero dal gestore della posizione in funzione del tipo di lavorazione del credito sottostante. Con riferimento ai crediti fiscali acquisiti, si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato; l'unico elemento di incertezza su tali posizioni vantate nei confronti dell'erario, è infatti dato dal tempo in cui tali crediti vengono incassati e allo stato non si registrano significative differenze temporali sul rimborso dei crediti da parte dell'amministrazione finanziaria. Va notato in aggiunta che Banca IFIS in tale segmento di operatività risulta essere uno dei principali player di riferimento, elemento che la rende price maker in caso di eventuale vendita dello stesso.

In generale per la valutazione del fair value di Livello 3 di attività e passività si fa riferimento a:

  • tassi di mercato, calcolati come da market practice utilizzando o i tassi monetari per scadenze inferiori all'anno e tassi swap per scadenze superiori, ovvero i tassi rilevati sul mercato per transazioni equivalenti;
  • credit spread di Banca IFIS;
  • bilanci consuntivi e dati di business plan.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Come richiesto dal principio IFRS 13, il Gruppo effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo gli elementi che vanno a comporre la curva di sconti dei flussi di cassa, ovvero i flussi di cassa attesi.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il Gruppo Banca IFIS effettua passaggi di livello sulla base delle seguenti linee guida.

Per i titoli di debito, il passaggio da livello 3 a livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato. Il passaggio dal livello 3 al livello 1 si realizza, invece, quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo. Il passaggio da livello 2 a livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato.

Per gli strumenti di capitale iscritti tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva il trasferimento di livello avviene:

  • quando nel periodo si sono resi disponibili input osservabili sul mercato (es. prezzi definiti nell'ambito di transazioni comparabili sul medesimo strumento tra controparti indipendenti e consapevoli). In questo caso, si procede alla riclassifica dal livello 3 al livello 2;
  • quando gli elementi direttamente o indirettamente osservabili presi a base per la valutazione sono venuti meno, ovvero non sono più aggiornati (es. transazioni comparabili non più recenti o multipli non più applicabili). In questo caso si ricorre a tecniche di valutazione che utilizzano input non osservabili.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività finanziarie misurate al fair value 31.12.2018 31.12.2017*
(in migliaia di euro) L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valute al fair value con impatto
a conto economico
- 78.891 114.763 - 39.541 54.880
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione - 29.809 - - 35.425 189
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
- 49.082 114.763 - 4.116 54.691
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
418.709 - 13.385 430.908 10.222 1.446
3. Derivati di copertura - - - - - -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 418.709 78.891 128.148 430.908 49.763 56.326
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - 31.155 - - 38.171 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - - -
Totale - 31.155 - - 38.171 -

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

Legenda:

L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

Si segnala che alla data del 31 dicembre 2018 l'impatto dell'applicazione del Credit Value Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati con mark-to-market positivo è pari a 0,9 mila euro (relativi a derivati di negoziazione); per quanto riguarda gli strumenti con mark-to-market negativo, non vi è impatto dell'applicazione del Debit Value Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
Attività
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate al
fair value
di cui: c) altre
attività
finanziarie
obbligatoria
mente
valutate al fair
value
finanziarie
valutate al fair
value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 54.880 189 - 54.691 1.446 - - -
2. Aumenti 78.678 - - 78.678 12.485 - - -
2.1.
Acquisti
48.852 - - 48.852 5 - - -
Di cui: da operazioni di
aggregazione aziendale
- - - - 5 - - -
2.2.
Profitti imputati a :
25.684 - - 25.684 2.258 - - -
2.2.1. Conto economico 25.684 - - 25.684 - - - -
– di cui plusvalenze 13.419 - - 13.419 - - - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X - 2.258 - - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli 4.116 - - 4.116 10.222 - - -
2.4. Altre variazioni in aumento 26 - - 26 - - - -
3. Diminuzioni 18.795 189 - 18.606 546 - - -
3.1.
Vendite
189 189 - - - - - -
3.2.
Rimborsi
3.880 - - 3.880 - - - -
3.3.
Perdite imputate a:
- - - - - - - -
3.3.1. Conto economico 14.726 - - 14.726 - - - -
– di cui minusvalenze 14.726 - - 14.726 - - - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X - 546 - - -
3.4.
Trasferimenti ad altri livelli
- - - - - - - -
3.5.
Altre variazioni in
diminuzione
- - - - - - - -
4. Rimanenze finali 114.763 - - 114.763 13.385 - - -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Attività/Passività non misurate al 31.12.2018 31.12.2017
fair value o misurate al fair value
su base non ricorrente
(in migliaia di euro)
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
7.904.567 14.155 - 8.054.188 8.153.319 - - 8.153.319
2. Attività materiali detenute a scopo
di investimento
720 - - 880 720 - - 880
3. Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 7.905.287 14.155 - 8.055.068 8.154.039 - - 8.154.199
1. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
7.437.694 708.742 - 6.610.659 7.725.159 88.768 712.400 6.936.680
2. Passività associate ad attività in
via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 7.437.694 708.742 - 6.610.659 7.725.159 88.768 712.400 6.936.680

Legenda

VB= Valore di bilancio

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

A.5 - Informativa su cd. "day one profit/loss"

Con riferimento a quanto previsto da IFRS 7 par. 28, viene stabilito che uno strumento finanziario deve essere iscritto inizialmente per un valore pari al suo fair value che, salvo evidenze contrarie, è pari al prezzo pagato/incassato nella negoziazione. Il succitato principio disciplina tali situazioni stabilendo che è legittima l'iscrizione dello strumento finanziario ad un fair value diverso dall'importo pagato/incassato solo se il fair value è determinato:

  • facendo riferimento a transazioni di mercato correnti e osservabili nel medesimo strumento;
  • attraverso tecniche di valutazione che utilizzano esclusivamente, quali variabili, soltanto dati derivanti da mercati osservabili.

In altri termini, la presunzione dello IFRS 9, secondo cui il fair value è pari al prezzo pagato/incassato, può essere superata solo nel caso in cui sussistano evidenze oggettive che il prezzo pagato/incassato non sia rappresentativo del reale valore di mercato dello strumento finanziario oggetto della negoziazione.

Dette evidenze devono essere desunte unicamente da parametri oggettivi e non confutabili, eliminando in questo modo ogni ipotesi di discrezionalità in capo al valutatore.

La differenza tra il fair value ed il prezzo negoziato, solamente al ricorrere delle condizioni sopra riportate, è rappresentativa del c.d. "day one profit" ed è iscritta immediatamente a conto economico.

Nell'ambito dell'attività svolta dal Gruppo nel corso del 2018 non sono rilevabili operazioni ascrivibili alla fattispecie in parola.

04.2. Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

ATTIVO

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

31.12.2018 31.12.2017
a) Cassa 48 50
b) Depositi a vista presso Banche Centrali - -
Totale 48 50

Sezione 2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

31.12.2018 31.12.2017
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - - - - - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - - - -
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) - - - - - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 29.809 - - 35.425 189
1.1 di negoziazione - 29.809 - - 35.425 189
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) - 29.809 - - 35.425 189
Totale (A+B) - 29.809 - - 35.425 189

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione in essere al 31 dicembre 2018 sono relative a contratti su tassi di interesse, negoziati dalla società incorporata Interbanca S.p.A. con la clientela Corporate fino al 2009, effettuati al fine di offrire a quest'ultima strumenti finalizzati alla copertura dei rischi legati all'operatività di impresa, quali l'oscillazione dei tassi. Tutte le posizioni in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back" per le quali sono state assunte con controparti di mercato esterne posizioni opposte a quelle vendute alla clientela corporate.

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti/controparti

Voci/Valori 31.12.2018 31.12.2017
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale - -
a) Banche - -
b) Altre società finanziarie di cui: imprese di assicurazione - -
c) Società non finanziarie - -
d) Altri emittenti - -
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) - -
B. Strumenti derivati
a) Controparti Centrali - -
b) Altre 29.809 35.614
Totale (B) 29.809 35.614
Totale (A+B) 29.809 35.614

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

Voci/Valori 31.12.2018 31.12.2017*
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito - - 1.935 - - 955
1.1. Titoli strutturati - - - - - -
1.2. Altri titoli di debito - - 1.935 - - 955
2. Titoli di capitale - - 11.266 - - -
3. Quote di O.I.C.R. - 49.082 50.267 - 4.116 9.613
4. Finanziamenti - - 51.295 - - 44.123
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2. Altri - - 51.295 - - 44.123
Totale - 49.082 114.763 - 4.116 54.691

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

Legenda

L1= Livello 1 L2= Livello 2 L3= Livello 3

Gli altri titoli di debito sono rappresentati da titoli junior e mezzanine connessi ad operazioni di cartolarizzazione.

I titoli di capitale per 11,3 milioni di euro sono rinvenienti dalla positiva conclusione di una operazione di ristrutturazione di una posizione precedentemente classificata come deteriorata e che aveva comportato una conversione di parte dell'esposizione creditizia in strumenti di capitale.

La variazione delle quote di O.I.C.R. è sostanzialmente dovuta alle acquisizioni fatte nell'esercizio.

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

31.12.2018 31.12.2017*
1. Titoli di capitale 11.266 -
di cui: banche - -
di cui: altre società finanziarie - -
di cui: società non finanziarie 11.266 -
2. Titoli di debito 1.935 955
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 1.935 955
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
3. Quote di O.I.C.R. 99.349 13.729
4. Finanziamenti 51.295 44.123
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 37.306 34.497
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 13.987 9.622
f) Famiglie 2 4
Totale 163.845 58.807

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

Le quote di fondi O.I.C.R. sono composte per 5,3 milioni di euro da fondi immobiliari chiusi, per 39,1 milioni di euro da fondi mobiliari che investono in crediti deteriorati, per 5,9 milioni di euro in fondo mobiliari di equity nonché 49,0 milioni di euro in fondi obbligazionari.

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

31.12.2018 31.12.2017*
Voci/Valori L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 418.709 - - 427.833 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 418.709 - - 427.833 -
2. Titoli di capitale - - 13.385 3.075 10.222 1.446
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 418.709 - 13.385 430.908 10.222 1.446

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

Legenda

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

Gli "altri titoli di debito" di livello 1, sono riferiti principalmente a titoli di Stato italiani a tasso variabile prevalentemente riferiti a BTP Italia. La diminuzione è dovuta principalmente alla variazione di fair value dell'esercizio che ha più che compensato l'incremento per acquisto di titoli emessi da banche.

I "titoli di capitale" si riferiscono a partecipazioni di minoranza, la cui variazione è dovuta all'adeguamento del relativo fair value.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori 31.12.2018 31.12.2017*
1. Titoli di debito 418.709 427.833
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 410.410 427.833
c) Banche 8.299 -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale 13.385 14.743
a) Banche 27 22
b) Altri emittenti: 13.358 14.721
- altre società finanziarie 6.671 10.044
di cui: imprese di assicurazione - -
- società non finanziarie - -
- altri 6.687 4.677
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 432.094 442.576

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con
basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Write-off
parziali
comples
sivi(1)
Titoli di debito 419.996 419.996 - - 1.287 - - -
Finanziamenti - - - - - - - -
Totale 31.12.2018 419.996 419.996 - - 1.287 - - -
Totale 31.12.2017* 427.833 427.833 - - - - - -
di cui: attività finanziarie
impaired acquisite o originate
X X - - X X - -

(1) Valore da esporre a fini informativi.

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

31.12.2018 31.12.2017*
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche Centrali 280.871 - - - - 280.871 1.347.384 - - - - 1.347.384
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 33.212 - - X X X 37.370 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri 247.659 - - X X X 1.310.014 - - X X X
B. Crediti verso banche 309.724 - - - - 309.724 413.368 - - - - 413.368
1. Finanziamenti 309.724 - - - - 309.724 413.368 - - - - 413.368
1.1 Conti correnti e depositi liberi 269.607 - - X X X 324.947 - - X X X
1.2 Depositi a scadenza 39.224 - - X X X 85.712 - - X X X
1.3 Altri finanziamenti: 893 - - X X X 2.709 - - X X X
-
Pronti contro termine attivi
- - - X X X - - - X X X
-
Leasing finanziario
- - - X X X 601 - - X X X
-
Altri
893 - - X X X 2.108 - - X X X
2. Titoli di debito - - - - - - - - - - - -
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - - - -
Totale 590.595 - - - - 590.595 1.760.752 - - - - 1.760.752

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il

bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

Il fair value dei crediti verso banche risulta allineato al relativo valore di bilancio in considerazione del fatto che i depositi interbancari sono di breve o brevissima scadenza a tasso indicizzato.

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

31.12.2018 31.12.2017*
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio di cui:
impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio di cui:
impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 5.699.330 1.450.924 1.220.878 X X X 5.184.567 1.162.194 n.a. X X X
1. Conti correnti 47.829 40.980 134 X X X 56.160 80.878 n.a. X X X
2.Pronti contro termine attivi 49.846 - - X X X - - n.a. X X X
3. Mutui 1.106.038 130.010 122.272 X X X 974.605 192.173 n.a. X X X
4. Carte di credito, prestiti personali e
cessioni del quinto
30.209 2.174 855 X X X 8.353 388.639 n.a. X X X
5. Leasing finanziario 1.158.551 16.410 - X X X 1.010.614 10.044 n.a. X X X
6. Factoring 2.656.445 150.459 3 X X X 2.611.908 171.784 n.a. X X X
7. Altri finanziamenti 650.412 1.110.891 1.077.614 X X X 522.927 318.676 n.a. X X X
2. Titoli di debito 163.717 1 - X X X 45.806 - n.a. X X X
2.1. Titoli strutturati - - - X X X - - n.a. X X X
2.2. Altri titoli di debito 163.717 1 - X X X 45.806 - n.a. X X X
Totale 5.863.047 1.450.925 1.200.878 14.155 - 7.463.593 5.230.373 1.162.194 n.a. - - 6.528.114

I crediti acquistati deteriorati sono relativi prevalentemente ai crediti di difficile esigibilità dell'area NPL e alle attività deteriorate rinvenienti dalla business combination con il Gruppo GE Capital Interbanca alla data di acquisizione.

Infine, gli altri titoli di debito includono 138,1 milioni di euro di titoli senior connessi con operazioni di cartolarizzazione così come più diffusamente commentato nella sezione E del presente documento.

4.3 Leasing finanziario

Canoni minimi Investimento lordo
Quota capitale Quota Interessi
Entro 1 anno 27.506 957 28.463
Tra 1 e 5 anni 1.135.439 106.704 1.242.143
Oltre 5 anni 1.374 147 1.521
Deteriorati netti 16.410 - 16.410
Totale 1.180.729 107.808 1.288.537
Rettifiche di portafoglio (5.768) - (5.768)
Totale netto 1.174.961 107.808 1.282.769

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

31.12.2018 31.12.2017*
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo stadio
Terzo stadio di cui:
impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio di cui:
impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito: 163.717 1 - 45.806 - n.a.
a) Amministrazioni pubbliche - - - - - n.a.
b) Altre società finanziarie 138.111 - - 40.797 - n.a.
di cui: imprese di assicurazione - - - - - n.a.
c) Società non finanziarie 25.606 1 - 5.009 - n.a.
2. Finanziamenti verso: 5.699.330 1.450.924 1.200.878 5.184.567 1.162.194 n.a.
a) Amministrazioni pubbliche 706.608 51.707 8 744.880 54.291 n.a.
b) Altre società finanziarie 398.302 5.395 5.231 154.853 2.997 n.a.
di cui: imprese di assicurazione 83 - - 16 1 n.a.
c) Società non finanziarie 4.031.310 383.949 213.866 3.653.244 342.183 n.a.
d) Famiglie 563.110 1.009.873 981.773 631590 762.723 n.a.
Totale 5.863.047 1.450.925 1.200.878 5.230.373 1.162.194 n.a.
Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con
basso di
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Write-off
parziali
comples
sivi(1)
Titoli di debito 164.299 77.573 - 322 582 - 321 -
Finanziamenti 5.903.210 - 419.982 1.739.907 28.794 4.459 288.997 340.838
Totale 31.12.2018 6.067.509 77.573 419.982 1.740.229 29.376 4.459 289.318 340.838
Totale 31.12.2017* 7.033.316 2.067.215 45.035 902.177 n.a.
di cui: attività finanziarie
impaired acquisite o originate
X X 28.390 1.172.488 X - - 226.283

4.5 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(1) Valore da esporre a fini informativi

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

Sezione 9 - Attività materiali – Voce 90

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori 31.12.2018 31.12.2017
1. Attività di proprietà 126.088 123.564
a) terreni 35.902 35.892
b) fabbricati 64.666 61.551
c) mobili 1.985 1.924
d) impianti elettronici 4.741 5.000
e) altre 18.794 19.197
2. Attività acquisite in leasing finanziario 3.842 3.597
a) terreni - -
b) fabbricati 3.842 3.597
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre - -
Totale 129.930 127.161
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Le immobilizzazioni materiali si attestano a 129,9 milioni di euro, rispetto ai 127,2 milioni del 1 gennaio 2018, in aumento principalmente per l'acquisto dell'immobile sito in Mondovì e sede dell'area Leasing.

Gli immobili iscritti a fine periodo tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia sede di Banca IFIS.

L'immobile Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettato ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo viene sottoposto a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. L'impairment test non ha evidenziato perdite di valore da iscrivere a conto economico.

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori 31.12.2018 31.12.2017
Valore di
Bilancio
Fair value Valore di Fair value
L1 L2 L3 Bilancio L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 720 - - 880 720 - - 880
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati 720 - - 880 720 - - 880
2. Attività acquisite in leasing finanziario - - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale 720 - - 880 720 - - 880
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - - - - - - - -

Legenda

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

9.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
31.12.2018
A. Esistenze iniziali lorde 35.892 86.725 11.298 25.681 21.299 180.895
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (21.577) (9.374) (20.681) (2.102) (53.734)
A.2 Esistenze iniziali nette 35.892 65.148 1.924 5.000 19.197 127.161
B. Aumenti 10 8.465 979 2.613 1.687 13.754
B.1 Acquisti 10 8.465 979 2.613 1.687 13.754
di cui da operazioni di aggregazione aziendale - 4.157 559 918 - 5.634
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti
a scopo di investimento
- - X X X -
B.7 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - (5.105) (918) (2.872) (2.090) (10.985)
C.1 Vendite - (2.572) (509) (1.160) (429) (4.670)
di cui da operazioni di aggregazione aziendale - (2.568) (509) (854) - (3.931)
C.2 Ammortamenti - (2.533) (409) (1.712) (1.661) (6.315)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a:
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo
di investimento
- - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
- - - - - -
C.7 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 35.902 68.508 1.985 4.741 18.794 129.930
D.1 Riduzioni di valore totali nette - 26.678 10.292 23.247 3.763 63.980
D.2 Rimanenze finali lorde 35.902 95.186 12.277 27.988 22.557 193.910
E. Valutazione al costo - - - - - -

Nella riga "Di cui da operazioni di aggregazione aziendale" sono esplicitati i saldi patrimoniali derivanti dall'acquisizione di Credifarma e Cap.Ital.Fin..

Le attività materiali ad uso funzionale sono valutate al costo e sono ammortizzate in modo sistematico lungo la loro vita utile, ad esclusione dei terreni a vita utile illimitata e dell'immobile "Villa Marocco" in considerazione del fatto che il valore residuo dell'immobile stimato al termine della sua vita utile prevista è superiore al valore contabile.

Gli immobili e i mobili non ancora entrati in funzione alla data di riferimento del bilancio non vengono ammortizzati.

9.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

31.12.2018
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali - 720
B. Aumenti - -
B.1 Acquisti - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value - -
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - -
B.7 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - -
C.1 Vendite - -
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value - -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a - -
a) immobili ad uso funzionale - -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
C.7 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali - 720
E. Valutazione al fair value - 880

I fabbricati detenuti a scopo di investimento sono valutati al costo e sono riferiti a immobili locati. Tali immobili non vengono ammortizzati in quanto destinati alla vendita.

9.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Non vi sono impegni all'acquisto di attività materiali.

Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

31.12.2018 31.12.2017
Attività/Valori Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita
A.1 Avviamento X 1.515 X 834
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 1.515 X 834
A.1.2 di pertinenza dei terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 21.762 - 23.649 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 21.762 - 23.649 -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 21.762 - 23.649 -
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 21.762 1.515 23.649 834

L'avviamento, pari a 1.515 mila euro, deriva per 815 mila euro dal processo di consolidamento integrale della controllata polacca IFIS Finance Sp.Zo.o. e per 700 mila euro da quello della società acquistata nell'anno Cap.Ital.Fin. S.p.A..

Per quanto riguarda l'avviamento di IFIS Finance Sp.Zo.o., si è proceduto alla verifica dell'adeguatezza di iscrizione ai sensi dello IAS 36 (impairment test). Ai fini di tale verifica, l'avviamento è stato attribuito all'unità generatrice di flussi finanziari corrispondente alla società IFIS Finance nel suo insieme, in quanto essa rappresenta un segmento di attività autonomo non ulteriormente scomponibile. La valutazione è stata effettuata applicando il metodo del valore d'uso sulla base della proiezione dei flussi finanziari attesi per un periodo esplicito di 3 anni attualizzati sulla base della stima del costo del capitale della società determinato sulla base del Capital Asset Pricing Model. I flussi finanziari attesi sono stati desunti dall'ultimo Budget approvato e dalle proiezioni finanziarie costruite sulla base dei trend di crescita medi della controllata. Il Terminal value (rendita perpetua) è stato determinato assumendo come replicabile l'ultimo flusso finanziario netto del periodo di pianificazione esplicito. L'impairment test non ha evidenziato perdite di valore da iscrivere a conto economico.

È stata infine condotta un'analisi di sensitività dove si prevede una contrazione ed un azzeramento nella crescita degli utili netti futuri: il test effettuato con la metodologia di controllo ha altresì confermato la tenuta del valore iscritto.

La variazione del valore dell'avviamento rispetto all'esercizio precedente è da attribuire all'effetto della variazione dei cambi nell'anno.

Relativamente all'avviamento di Cap.Ital.Fin. S.p.A., ancorchè provvisoriamente definito, quest'ultimo è stato attribuito all'unità generatrice di flussi finanziari corrispondente alla società nel suo insieme. La valutazione è stata effettuata applicando il metodo del valore d'uso sulla base della proiezione dei flussi finanziari attesi per un periodo esplicito di 3 anni attualizzati sulla base della stima del costo del capitale della società determinato tramite il Capital Asset Pricing Model. I flussi finanziari attesi sono stati desunti dall'ultimo Budget approvato e dalle proiezioni finanziarie utilizzate ai fini della pianificazione. Il Terminal value (rendita perpetua) è stato determinato assumendo come replicabile l'ultimo flusso finanziario netto del periodo di pianificazione esplicito. L'impairment test non ha evidenziato perdite di valore da iscrivere a conto economico.

È stata infine condotta un'analisi di sensitività dove si prevede una crescita nulla dell'utile netto a partire dal 2021: il test effettuato con la metodologia di controllo ha altresì confermato la tenuta del valore iscritto.

Le altre attività immateriali al 31 dicembre 2018 sono relative esclusivamente all'acquisizione ed allo sviluppo di software, ammortizzate a quote costanti per un periodo stimato di durata utile pari a cinque anni dall'entrata in funzione.

10.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento Altre attività immateriali:
generate internamente
altre Altre attività immateriali: Totale
DEF INDEF DEF INDEF 31.12.2018
A. Esistenze iniziali 834 - - 23.649 - 24.483
A.1 Riduzioni di valore totali nette - - - - - -
A.2 Esistenze iniziali nette 834 - - 23.649 - 24.483
B. Aumenti 700 - - 6.959 - 7.659
B.1 Acquisti 700 - - 6.959 - 7.659
di cui da operazioni di aggregazione
aziendale
700 - - 767 - 1.467
B.2 Incrementi di attività immateriali interne - - - - - -
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto - - - - - -
- a conto economico - - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni (19) - - (8.846) - (8.865)
C.1 Vendite - - - (2.403) - (2.403)
C.2 Rettifiche di valore - - - (6.443) - (6.443)
- Ammortamenti - - - (6.443) - (6.443)
- Svalutazioni: - - - - - -
+ patrimonio netto - - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto - - - - - -
- a conto economico - - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti
in via di dismissione
- - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative (19) - - - - (19)
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 1.515 - - 21.762 - 23.277
D.1 Rettifiche di valore totali nette - - - - - -
E. Rimanenze finali lorde 1.515 - - 21.762 - 23.277
F. Valutazione al costo - - - - - -

Legenda

DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita

Nella riga "Di cui da operazioni di aggregazione aziendale" sono esplicitati i saldi patrimoniali generatisi al momento dell'acquisto del controllo di Credifarma e Cap.Ital.Fin.

Al netto degli effetti delle aggregazioni aziendali, gli acquisti si riferiscono esclusivamente ad investimenti per il potenziamento di sistemi informatici.

Sezione 11 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

Le principali fattispecie cui sono riferibili le attività per imposte anticipate sono di seguito riportate.

Attività per imposte anticipate 31.12.2018 31.12.2017*
Crediti verso clientela (Legge 214/2011) 218.430 214.642
Perdite fiscali pregresse riportabili 79.052 91.395
ACE - Aiuto alla crescita economica riportabile 22.942 25.032
Crediti verso clientela 4.619 18.896
Beni strumentali noleggio 2.716 1.981
Fondi per rischi e oneri 11.113 11.588
Attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva 5.745 -
Altre 3.647 3.780
Totale 348.264 367.314

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

Le attività per imposte anticipate pari a 348,3 milioni di euro sono costituite principalmente da 218,4 milioni di euro per rettifiche di valore su crediti deducibili negli esercizi successivi, da 79,1 milioni di euro per perdite fiscali pregresse riportabili e rinvenienti dalle operazioni di acquisizione di Interbanca e IFIS Factoring e da 22,9 milioni di euro per ACE riportabile.

La diminuzione delle imposte anticipate per 19,1 milioni di euro è dovuta per 14,4 milioni di euro all'utilizzo di perdite fiscali pregressee ACE in contropartita del carico fiscale dell'esercizio e per 14,3 milioni connessi essenzialmente al riallineamento delle attività per imposte anticipate relative a crediti verso clientela, in parte compensati da un incremento di 5,7 milioni per le imposte anticipate connesse alla riserva negativa di fair value delle attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, e da 4,8 milioni di euro da imposte anticipate rinvenienti dalle nuove società del Gruppo.

11.2 Passività per imposte differite: composizione

Le principali fattispecie cui sono riferibili le passività per imposte differite sono di seguito riportate.

Passività per imposte differite 31.12.2018 31.12.2017
Attività materiali 9.332 9.001
Crediti per interessi di mora 25.763 23.661
Altri crediti verso clientela 3.211 3.460
Attività finanziarie 673 1.798
Altre 376 679
Totale 39.355 38.599

La voce passività per imposte differite include 25,8 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 9,3 milioni di euro relativi alle rivalutazioni degli immobili e 4,3 milioni ascrivibili ad altri disallineamenti di cui 3,2 milioni di euro legati ai crediti commerciali.

11.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

31.12.2018 31.12.2017
1. Importo iniziale 366.896 492.643
2. Aumenti 23.964 21.602
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 19.159 20.559
a) relative a precedenti esercizi 1.539 814
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 17.620 19.745
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
2.4 Operazioni di aggregazione aziendale 4.805 1.043
3. Diminuzioni 48.427 147.349
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 48.408 137.031
a) rigiri 45.476 137.031
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre 2.932 -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 19 10.318
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 19 10.318
b) altre - -
4. Importo finale 342.433 366.896

Con riferimento alle variazioni delle Imposte anticipate (in contropartita del conto economico) si specifica che:

  • tra le variazioni in aumento sono state incluse le imposte anticipate rinvenienti dall'inclusione nel perimetro di consolidamento delle società Cap.Ital.Fin e Credifarma per 4,8 milioni di euro;
  • non sono state incluse le imposte anticipate relative al risultato fiscale del periodo in quanto contabilizzate tra le altre attività e altre passività come Credito e Debito verso la Controllante/Consolidante La Scogliera per effetto degli accordi di consolidamento in vigore per un effetto netto di circa 42,5 milioni di euro.

11.4 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

31.12.2018 31.12.2017
1. Importo iniziale 214.656 191.417
2. Aumenti 3.802 37.091
2.1 Operazioni di aggregazione aziendale 3.802 -
2.2 Altri aumenti - 37.091
3. Diminuzioni 28 13.852
3.1 Rigiri - 3.534
3.2 Trasformazioni in crediti d'imposta 19 10.318
a) derivante da perdite di esercizio - 9.242
b) derivante da perdite fiscali 19 1.076
3.3 Altre diminuzioni 9 -
4. Importo finale 218.430 214.656

11.5 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

31.12.2018 31.12.2017
1. Importo iniziale 36.800 23.219
2. Aumenti 9.600 18.095
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 9.419 18.017
a) relative a precedenti esercizi - 9.679
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 9.419 8.338
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
2.4 Operazioni di aggregazione aziendale 181 78
3. Diminuzioni 7.803 4.514
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 7.803 4.514
a) rigiri 7.617 4.435
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 186 79
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 38.597 36.800

11.6 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

31.12.2018 31.12.2017
1. Importo iniziale 418 537
2. Aumenti 5.881 -
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 5.881 -
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 5.881 -
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
2.4 Operazioni di aggregazione aziendale - -
3. Diminuzioni 468 119
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 468 119
a) rigiri 191 98
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre 277 21
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 5.831 418

La variazione è strettamente connessa con l'effetto fiscale della variazione negativa della riserva di fair value delle attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

11.7 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

31.12.2018 31.12.2017
1. Importo iniziale 1.799 1.215
2. Aumenti 491 662
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 60 662
a) relative a precedenti esercizi 59 -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 1 662
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
2.4 Operazioni di aggregazione aziendale 431 -
3. Diminuzioni 1.532 78
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 1.532 -
a) rigiri 1.532 -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - 78
4. Importo finale 758 1.799

Sezione 13 - Altre attività – Voce 130

13.1 Altre attività: composizione

31.12.2018 31.12.2017
Crediti verso Erario 69.046 48.966
Ratei e risconti attivi 35.367 59.609
Depositi cauzionali 1.058 1.480
Altre partite diverse 197.416 162.922
Totale 302.887 272.977

I crediti verso l'erario includono per 12,2milioni di euro crediti per acconti versati relativamente all'imposta di bollo assolta in modo virtuale, 8,0 milioni di euro quali versamenti in pendenza di giudizio su contenzioso fiscale pendente e per 42,8 milioni di euro di crediti IVA.

Le altre partite diverse includono per 114,7milioni di euro crediti nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A., derivanti per 60,6 milioni di euro all'applicazione del consolidato fiscale e per 54,1 milioni da crediti fiscali chiesti a rimborso da quest'ultima a fronte di versamenti di imposta eccedenti effettuati in precedenti esercizi.

Si segnala infine che la voce ratei e risconti include per 27,0 milioni di euro i costi sospesi legati alla gestione giudiziale delle pratiche del settore NPL fino al momento in cui tali pratiche vengono valutate al costo ammortizzato.

PASSIVO

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

31.12.2018 31.12.2017
Tipologia operazioni/Valori VB Fair Value VB Fair Value
L1
L2
L3 L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 695.075 X X X 699.585 X X X
2. Debiti verso banche 90.318 X X X 92.392 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 61.512 X X X 20.778 X X X
2.2 Depositi a scadenza 25.393 X X X 38.205 X X X
2.3 Finanziamenti 3.413 X X X 33.409 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi - X X X - X X X
2.3.2 Altri 3.413 X X X 33.409 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Altri debiti - X X X - X X X
Totale 785.393 - - 785.393 791.977 - - 791.977

Legenda

VB=Valore di bilancio

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

I Debiti verso banche centrali sono rappresentati sostanzialmente dalla tranche TLTRO sottoscritta per nominali 700,0 milioni di euro nel mese di marzo 2017.

Il fair value dei debiti verso banche risulta allineato al relativo valore di bilancio in considerazione del fatto che i depositi interbancari sono di breve o brevissima scadenza.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

31.12.2018 31.12.2017
Tipologia operazioni/Valori VB Fair Value VB Fair Value
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 1.008.056 X X X 1.174.477 X X X
2. Depositi a scadenza 3.642.498 X X X 4.106.828 X X X
3. Finanziamenti 3.471 X X X 3.607 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi - X X X - X X X
3.2 Altri 3.471 X X X 3.607 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Altri debiti 19.274 X X X 8.276 X X X
Totale 4.673.299 - - 4.654.803 5.293.188 - - 5.294.394

Legenda

VB=Valore di bilancio

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

I conti correnti e i depositi a vista in essere al 31 dicembre 2018 includono la raccolta effettuata con il conto deposito rendimax libero e con il conto corrente online contomax, rispettivamente per 779,6 milioni di euro e per 40,0 milioni di euro; la sottovoce depositi a scadenza rappresenta la raccolta effettuata mediante rendimax, contomax vincolati e time deposit vincolati.

Si evidenzia che la Banca non effettua operazioni denominate "term structured repo".

Gli altri finanziamenti sono relativi al debito per locazione finanziaria iscritto in applicazione del metodo finanziario previsto dallo IAS 17 come dettagliato al successivo paragrafo 1.6.

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

31.12.2018 31.12.2017
Tipologia titoli/Valori VB Fair Value VB Fair Value
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Titoli
1. Obbligazioni 1.978.462 708.742 - 1.170.463 1.639.414 88.768 712.400 849.729
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 1.978.462 708.742 - 1.170.463 1.639.414 88.768 712.400 849.729
2. Altri titoli 540 - - 540 580 - - 580
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 540 - - 540 580 - - 580
Totale 1.979.002 708.742 - 1.171.003 1.639.994 88.768 712.400 850.309

Legenda

VB=Valore di bilancio

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

Le obbligazioni comprendono, per capitale e interessi, le obbligazioni senior emesse da Banca IFIS per complessivi 488,0 milioni di euro nonché il bond Tier 2 di 401,7milioni emesso a metà ottobre 2017. La voce include inoltre 88,8 milioni di euro relativi a prestiti obbligazionari emessi dalla società incorporata Interbanca S.p.A..

La voce comprende infine, per complessivi 1.000,0 milioni di euro, i titoli emessi dalle società veicolo nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione, risultanti dal consolidamento del veicolo stesso al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

La voce "Titoli in circolazione" comprende Titoli subordinati per 401,7 milioni di euro, relativi all'emissione di del Bond Tier 2 avvenuta a metà ottobre 2017 per nominali 400 milioni di euro.

1.6 Debiti per leasing finanziario

31.12.2018 31.12.2017
Debiti per leasing finanziario 3.471 3.607

Il debito suesposto è relativo per 3,5 milioni al leasing finanziario immobiliare stipulato dalla ex società Toscana Finanza S.p.A. nel 2009 per l'immobile sito in Firenze, sede del settoreNPL fino al mese di agosto 2016. Il contratto stipulato con Centro Leasing S.p.A. prevede una durata di 18 anni (dal 01.03.2009 al 01.03.2027), con pagamento di 216 rate mensili di 28.490 euro, comprensive di quota capitale, interessi ed una opzione di acquisto al termine del contratto di 1.876.800 euro. L'immobile è attualmente utilizzato come ulteriore sede operativa del settore NPL.

Sezione 2 – Passività finanziarie di negoziazione - voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

31.12.2018 31.12.2017
Tipologia operazioni/Valori Fair value Fair Fair value Fair
VN L1 L2 L3 value* VN L1 L2 L3 value*
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
3. Titoli di debito - - - - - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - - - - - - -
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale A - - - - - - - - - -
B. Strumenti derivati -
1. Derivati finanziari - - 31.155 - - - - 38.171 - -
1.1 Di negoziazione X - 31.155 - X X - 38.171 - X
1.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi X - - - X X - - - X
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale B X - 31.155 - X X - 38.171 - X
Totale (A+B) X - 31.155 - X X - 38.171 - X

Legenda

VN = valore nominale o nozionale

L1= Livello 1

Fair Value* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

Relativamente alle passività di negoziazione di livello 2, si veda quanto commentato alla sezione 2 dell'attivo.

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60

Si veda la sezione 11 dell'attivo.

L2= Livello 2

L3= Livello 3

Sezione 8 - Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

31.12.2018 31.12.2017*
Debiti verso fornitori 45.259 59.756
Debiti verso il personale 14.166 9.331
Debiti verso Erario ed Enti previdenziali 11.284 14.804
Somme a disposizione della clientela 25.284 33.022
Ratei e risconti passivi 4.072 12.546
Altri debiti 267.807 223.540
Totale 367.872 352.999

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

La voce debiti verso il personale contiene i premi spettanti all'Alta Direzione, anche maturati nei precedenti esercizi, soggetti a pagamento differito. Contiene inoltre il debito per ferie maturate dal personale dipendente e non godute.

Gli altri debiti includono per circa 128 milioni di euro le partite da accreditare alla clientela in attesa di imputazione nonché per 18,1 milioni di euro un debito nei confronti della controllante La Scogliera derivante dall'applicazione del consolidato fiscale.

Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

31.12.2018 31.12.2017
A. Esistenze iniziali 7.550 7.660
B. Aumenti 835 263
B.1 Accantonamento dell'esercizio 94 65
B.2 Altre variazioni 135 198
B.3 Operazioni di aggregazione aziendale 606 -
C. Diminuzioni 346 373
C.1 Liquidazioni effettuate 157 97
C.2 Altre variazioni 189 276
D. Rimanenze finali 8.039 7.550
Totale 8.039 7.550

Gli aumenti derivanti da operazioni di aggregazione aziendale riguardano i saldi debitori per trattamento di fine rapporto confluiti nel Gruppo per effetto dell'acquisizione di Cap.Ital.Fin. e Credifarma.

Le liquidazioni effettuate rappresentano i benefici pagati ai dipendenti nell'esercizio.

Le altre variazioni in diminuzione includono l'effetto dell'attualizzazione del fondo maturato sino al 31 dicembre 2006 rimasto in azienda, che, in base alle modifiche introdotte dal nuovo IAS 19, sono rilevate in contropartita del patrimonio netto.

In conformità a quanto richiesto dall'ESMA nel documento "European common enforcement priorities for 2012 financial statements" del 12 novembre 2012, si evidenzia che per l'attualizzazione è stato considerato il tasso di interesse basato sul tasso di rendimento di un benchmark di titoli emessi da emittenti corporate europei con rating AA per durate maggiori di 10 anni. Il medesimo tasso era stato utilizzato per l'attualizzazione effettuata al 31 dicembre 2017.

9.2 Altre informazioni

I principi contabili IAS/IFRS prevedono che le passività a carico dell'impresa, per le indennità che saranno riconosciute ai dipendenti al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, quali il trattamento di fine rapporto, siano stanziate in bilancio sulla base di una valutazione attuariale dell'ammontare che sarà riconosciuto alla data di maturazione.

In particolare, tale accantonamento deve tenere conto dell'ammontare già maturato alla data di bilancio, proiettandolo nel futuro per stimare l'ammontare da pagare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro. Tale somma viene in seguito attualizzata per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento.

A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato al 1 gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1 gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare ovvero essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.

L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dal 1 gennaio 2007.

In particolare:

  • le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dal 1 gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS. L'importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;
  • il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come "piano a benefici definiti" con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non comporta più l'attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l'attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dal 1 gennaio 2007.

Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri - Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Componenti 31.12.2018 31.12.2017*
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 3.896 590
2. Fondi su altri impegni e garanzie finanziarie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali - -
4. Altri fondi per rischi ed oneri 21.883 21.066
4.1 controversie legali e fiscali 14.566 15.463
4.2 oneri per il personale 977 1.604
4.3 altri 6.340 3.999
Totale 25.779 21.656

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e
garanzie
finanziarie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi per
rischi ed oneri
Totale 31.12.2018
A. Esistenze iniziali* - - 21.066 21.066
B. Aumenti - - 5.846 5.846
B.1 Accantonamento dell'esercizio - - 4.356 4.356
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - - -
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - - -
B.4 Altre variazioni - - - -
Operazioni di aggregazione aziendale 1.490 1.490
C. Diminuzioni - - 5.029 5.029
C.1 Utilizzo nell'esercizio - - 2.543 2.543
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - - -
C.3 Altre variazioni - - 2.486 2.486
D. Rimanenze finali - - 21.883 21.883

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

La variazione per "Operazioni di aggregazione aziendale" è riconducibile alle acquisizioni di Cap.Ital.Fin. per 0,5 milioni di euro e di Credifarma per 1,0 milioni di euro.

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Totale
Impegni a erogare fondi 1.493 49 - 1.542
Garanzie finanziarie rilasciate 403 27 1.924 2.354
Totale 1.896 76 1.924 3.896

Al 31 dicembre 2018 il saldo pari a 3,9 milioni di euro riflette la svalutazione degli impegni e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo secondo il nuovo principio IFRS 9.

10.6 Fondi per rischi e oneri – Altri fondi

Controversie legali e tributarie

Al 31 dicembre 2018 sono iscritti fondi per complessivi 14,6 milioni di euro. Tale importo è interamente riferibile a controversie legali come di seguito dettagliato:

  • per 7,4 milioni di euro a 22 controversie legate all'area Crediti Commerciali (a fronte di un petitum complessivo di 26,8 milioni di euro);
  • per 3,5 milioni di euro (a fronte di un petitum di 50,2 milioni di euro) a 9 controversie in capo alla ex Interbanca;
  • per 2,1 milioni di euro (a fronte di un petitum di 4,2 milioni di euro) relative a 49 cause connesse all'area Leasing;
  • per 0,6 milioni di euro (a fronte di un petitum di medesimo importo) a un contenzioso afferente la partecipata IFIS Rental;
  • per 0,8 milioni di euro a 2 controversie riguardanti la neoacquisita Credifarma, a fronte di un petitum di pari importo;
  • per 65 mila euro (con un petitum corrispondente di 515 mila euro) a 8 contenziosi con clienti e agenti riferibili alla neoacquisita Cap.Ital.Fin.;

• per 51 mila euro (a fronte di un petitum complessivo di 202 mila euro) a n. 9 controversie legate a crediti della controllata IFIS NPL.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 31 dicembre 2018 sono in essere fondi per 7,3 milioni di euro costituiti principalmente da 3,7 milioni di euro per indennità suppletiva di clientela collegata all'operatività dell'area Leasing, da 1,0 milioni di euro per oneri legati al personale, da 0,9milioni di euro per probabili costi di adeguamento formale di impianti e da 0,6 milioni di euro per fondo reclami.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 31 dicembre 2018 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Controversie legali

Si informa che sia la causa passiva per richiesta di annullamento di transazione sia i procedimenti giudiziari relativi a domande di risarcimento di danni rinvenienti da un'operazione straordinaria inerente una società industriale e di danni ambientali, citati nelle precedenti informative aventi petitum complessivo di circa 4 miliardi di euro, si sono chiusi in forza del passaggio in giudicato di sentenze che hanno respinto le richieste di controparte o in forza di accordo transattivo.

Contenzioso fiscale

Contenzioso relativo all'applicazione delle ritenute alla fonte sugli interessi corrisposti in Ungheria. Società coinvolte: Interbanca S.p.A. e IFIS Leasing S.p.A. (inclusa l'incorporata GE Leasing Italia S.p.A.) - (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione della ritenuta del 27% sugli interessi passivi corrisposti alla società ungherese GE Hungary Kft senza l'applicazione della ritenuta in virtù della Convenzione Internazionale contro le Doppie imposizioni in vigore tra l'Italia e l'Ungheria. L'Agenzia delle Entrate ha di fatto concluso che la società ungherese GE Hungary Kft non fosse l'effettiva beneficiaria degli interessi passivi corrisposti dalle società Italiane ma soltanto una conduit company.

L'Agenzia delle Entrate ha, al contrario, individuato come beneficiario effettivo una società presuntivamente residente nelle Bermuda e pertanto è stata disconosciuta l'applicazione della Convenzione Internazionale contro le Doppie Imposizioni stipulata tra Italia ed Ungheria e pretesa l'applicazione della ritenuta del 27% prevista per i soggetti residenti in paesi a fiscalità privilegiata.

Pertanto per le annualità dal 2007 al 2013 sono state accertate complessivamente maggiori ritenute per circa 117 milioni.

Contestualmente sono state anche irrogate sanzioni amministrative nella misura del 150/250%.

Le Società coinvolte hanno impugnato gli Avvisi di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie ed effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria.

Si segnala infine che l'Autorità fiscale Ungherese a seguito dello scambio di informazioni ai sensi della Direttiva Europea n. 2011/16/EU ha concluso che la società GE Hungary Kft deve essere correttamente considerata come il beneficiario effettivo degli interessi ricevuti dalle controparti Italiane".

Alla data odierna tutte le sentenze che sono state pronunciate presso le competenti Commissioni Tributarie Provinciali e regionali hanno accolto integralmente i ricorsi presentati e, come prevedibile, l'Agenzia ha proposto Appello contro dette decisioni.

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti. Società coinvolta IFIS Leasing S.p.A. (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni «integrali» dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2013.

Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 810 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

Contenzioso relativo al trattamento IVA delle attività di intermediazione assicurativa. Società coinvolta IFIS Leasing S.p.A. (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione del meccanismo del pro-rata nelle annualità dal 2007 al 2010 relativamente alla detrazione dell'IVA sulle operazioni passive a fronte delle provvigioni attive, esenti IVA, riconosciute dalle compagnie assicurative in

relazione ad una attività di intermediazione assicurativa svolta considerata come autonoma e non, al contrario, accessoria allo svolgimento dell'attività principale di leasing di autoveicoli (attività soggetta ad IVA).

Per le annualità 2007/2010 è stata accertata una maggiore IVA per 3 milioni di euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 125%.

Contenzioso relativo all'Avviso di Liquidazione imposta di registro 3%. Società coinvolte: Banca IFIS come incorporante di Interbanca S.p.A. e IFIS Rental S.r.l. - (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

Con avvisi rispettivamente del 23 luglio e 20 luglio 2018, l'Agenzia delle Entrate ha riqualificato l'operazione ristrutturazione della società GE Capital Services nel suo complesso come "Cessione di ramo d'azienda" chiedendo l'applicazione dell'imposta di registro in misura proporzionale pari al 3% del valore dell'azienda per complessivi 3,6 milioni di euro

In merito ai contenziosi fiscali sopra citati, il Gruppo supportato dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare riscorso e ritenuto il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Indennizzi

In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore (GE Capital International Limited) di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative a Interbanca e alle altre Società Partecipate.

In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Sezione 13 – Patrimonio del gruppo – Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

13.1 Capitale e azioni proprie: composizione

Voce 31.12.2018 31.12.2017
170 Capitale sociale (in migliaia di euro) 53.811 53.811
Numero azioni ordinarie 53.811.095 53.811.095
Valore nominale azioni ordinarie 1 euro 1 euro
180 Azioni proprie (in migliaia di euro) (3.103) (3.168)
Numero azioni proprie 370.112 377.829

13.2 Capitale - numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 53.811.095 -
- interamente liberate 53.811.095 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (377.829) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 53.433.266 -
B. Aumenti 7.717 -
B.1 Nuove emissioni - -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 7.717 -
C. Diminuzioni - -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie - -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 53.440.983 -
D.1 Azioni proprie (+) 370.112 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 53.811.095 -
- interamente liberate 53.811.095 -
- non interamente liberate - -

13.3 Capitale: altre informazioni

Il capitale sociale è composto da n. 53.811.095 azioni ordinarie di nominali 1 euro cadauna per le quali non sono previsti diritti, privilegi e vincoli, inclusi i vincoli nella distribuzione dei dividendi e nel rimborso del capitale.

13.4 Riserve di utili: altre informazioni

Voci/Componenti 31.12.2018 31.12.2017
Riserva legale 10.762 10.762
Riserva straordinaria 487.336 385.863
Altre riserve 665.096 636.116
Totale riserve di utili 1.163.194 1.032.741
Riserva acquisto azioni proprie 3.103 3.168
Riserva futuro acquisto azioni proprie - -
Altre riserve 2.246 2.246
Totale voce 150 riserve 1.168.543 1.038.155

Si segnala che le riserve di utili includono una riserva patrimoniale, indisponibile fino all'approvazione del bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021, per euro 633,4 milioni di euro pari al "gain on bargain purchase" emerso dall'operazione di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

A norma del disposto dell'art. 1, comma 147 della Legge di Stabilità per il 2014 (Legge n. 147 del 27.12.2013), la Banca ha provveduto a riallineare il differenziale tra il valore civilistico e il valore fiscale sui beni materiali iscritti nel bilancio al 31 dicembre 2012 e ancora posseduti al 31 dicembre 2013. L'importo corrispondente ai maggiori valori oggetto di riallineamento, al netto dell'imposta sostitutiva, genera una riserva in sospensione d'imposta ai fini fiscali pari a 7,4 milioni di euro.

Inoltre, a seguito della fusione di Interbanca S.p.A. in Banca IFIS S.p.A. è sorto l'obbligo in capo alla incorporante di ricostituire, ai sensi dell'art. 172 comma 5 TUIR, le riserve in sospensione di imposta dell'incorporata come segue:

  • Riserva speciale ex art. 15 comma 10 L7/8/82 n. 516 per 4,6 milioni di euro;
  • Riserva da rivalutazione L. 408/90 per 2,3 milioni di euro.

Infine, si precisa che vi sono ulteriori 20,7 milioni di euro di riserve in sospensione di imposta imputate al capitale sociale di Banca IFIS e rinvenienti dall'incorporazione di Interbanca, ai sensi delle seguenti leggi: n. 576/75; n. 83/72 e n. 408/90 e precedentemente imputati al capitale sociale di quest'ultima.

Sezione 14 – Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 190

14.1 Dettaglio della voce 210 Patrimonio di pertinenza di terzi

Denominazione imprese 31.12.2018 31.12.2017
Partecipazioni in società consolidate con interessenze di terzi significative
1. Credifarma S.p.A. 5.476 -
Altre partecipazioni - -
Totale 5.476 -

Altre informazioni

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Valore nominale su impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
Totale Totale
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio 31.12.2018 31.12.2017*
1. Impegni a erogare fondi 838.697 14.414 84.491 937.602 152.021
a) Banche Centrali - - - - n.a.
b) Amministrazioni pubbliche 695 - - 695 n.a.
c) Banche - - - - n.a.
d) Altre società finanziarie 121.023 - - 121.023 n.a.
e) Società non finanziarie 445.554 12.846 80.795 539.195 n.a.
f) Famiglie 271.425 1.568 3.696 276.689 n.a.
2. Garanzie finanziarie rilasciate 215.265 3.124 39.256 257.645 320.300
a) Banche Centrali - - - - n.a.
b) Amministrazioni pubbliche - - - - n.a.
c) Banche 5.807 3.101 1.348 10.256 n.a.
d) Altre società finanziarie 6.965 - - 6.965 n.a.
e) Società non finanziarie 202.218 23 25.381 227.622 n.a.
f) Famiglie 275 - 12.527 12.802 n.a.

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Portafogli 31.12.2018 31.12.2017*
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - 17.124
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 410.410 427.833
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 31.542 36.513
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva sono riferite a titoli di stato a garanzia dell'operazione di finanziamento presso l'Eurosistema.

Le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato si riferiscono a depositi bancari a garanzia di operazioni interbancarie ("IBLOR") e a operazioni in derivati.

6. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi Importi
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) acquisti -
1. regolati -
2. non regolati -
b) vendite -
1. regolate -
2. non regolate -
2. Gestioni di portafogli
a) individuali -
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli 2.579.677
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca -
depositaria (escluse le gestioni di portafogli)
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 586.980
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli 586.980
c) titoli di terzi depositati presso terzi 517.591
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 1.475.106
4. Altre operazioni -

04.3. Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 1 – Gli interessi - Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
31.12.2018
Totale
31.12.2017*
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico:
10 12.264 - 12.274 10.325
1.1. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
- - - - -
1.2. Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
10 12.264 - 12.274 10.325
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
6.904 - X 6.904 6.564
3. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato:
4.260 412.203 - 416.463 401.949
3.1. Crediti verso banche - 2.905 X 2.905 2.497
3.2. Crediti verso clientela 4.260 409.298 X 413.558 399.452
4. Derivati di copertura X X - - -
5. Altre attività X X 405 405 426
6. Passività finanziarie X X X - -
Totale 11.174 424.467 405 436.046 419.264
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired - 116.348 - 116.348 n.a.

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

Con riferimento alla voce Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico gli importi sono riferiti a titoli di debito e finanziamenti che non hanno superato l'SPPI test, così come previsto dal principio contabile IFRS 9, mentre con riferimento alla voce Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva gli importi indicati sono per la quasi totalità rinvenienti dai Titoli di Stato in portafoglio.

Gli interessi attivi su Crediti verso clientela a costo ammortizzato riferiti a Titoli di debito sono prevalentemente relativi alla tranche senior di cartolarizzazione assistita da garanzia dello Stato (GACS) sottoscritta dal Gruppo nel mese di gennaio 2018, mentre quelli riferiti a Finanziamenti sono attinenti per 99,8 milioni a crediti del settore NPL (63,9 milioni nel 2017).

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

31.12.2018 31.12.2017
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 9.927 7.704

1.2.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario

31.12.2018 31.12.2017
Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario 54.924 52.254

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
31.12.2018
Totale
31.12.2017*
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (66.899) (38.035) - (104.934) (107.048)
1.1 Debito verso banche centrali (5.150) X - (5.150) (5.381)
1.2 Debiti verso banche (1.903) X - (1.903) (2.666)
1.3 Debiti verso clientela (59.846) X - (59.846) (75.001)
1.4 Titoli in circolazione X (38.035) - (38.035) (24.000)
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair value - - - - -
4. Altre passività e fondi X X - - -
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X - -
Totale (66.899) (38.035) - (104.934) (107.048)

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

Gli interessi passivi su debiti verso clientela si riferiscono per 59,1 milioni di euro al 31 dicembre 2018 alla raccolta retail effettuata principalmente tramite il conto deposito Rendimax e Contomax.

Gli interessi passivi su titoli in circolazione si riferiscono per 7,6 milioni di euro ai costi del funding dell'operazione di cartolarizzazione effettuata a fine 2016 come meglio descritto nella Parte E della presente Nota integrativa.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

31.12.2018 31.12.2017
Interessi passivi su passività in valuta (1.433) (422)

1.4.2 Interessi passivi su operazioni di leasing finanziario

31.12.2018 31.12.2017
Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario (104) (3)

Sezione 2 – Le commissioni - Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/Valori 31.12.2018 31.12.2017
a) garanzie rilasciate 2.243 1.951
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 8.489 7.582
1. negoziazione di strumenti finanziari - -
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni individuali di portafogli 843 599
3.1. individuali 843 599
3.2. collettive - -
4. custodia e amministrazione di titoli - -
5. banca depositaria - -
6. collocamento di titoli - -
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini - -
8. attività di consulenza - -
8.1. in materia di investimenti - -
8.2. in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi 7.646 6.983
9.1. gestioni di portafogli - -
9.1.1. individuali - -
9.1.2. collettive - -
9.2. prodotti assicurativi - -
9.3. altri prodotti 7.646 6.983
d) servizi di incasso e pagamento 884 728
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione 196 1.984
f) servizi per operazioni di factoring 58.731 54.336
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 625 783
j) altri servizi 26.529 19.533
Totale 97.697 86.897

Le commissioni per altri servizi si riferiscono per 8,1 milioni di euro nel 2018 (rispetto a 7,6 milioni di euro del 2017) a commissioni incassate nell'ambito dell'attività di leasing.

2.2 Commissioni passive: composizione

Servizi/Valori 31.12.2018 31.12.2017
a) garanzie ricevute (585) (756)
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione e intermediazione: (12) (95)
1. negoziazione di strumenti finanziari - -
2. negoziazione di valute - (1)
3. gestioni di portafogli: - -
3.1 proprie - -
3.2 delegate da terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli (12) (94)
5. collocamento di strumenti finanziari - -
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi - -
d) servizi di incasso e pagamento (1.104) (3.043)
e) altri servizi (11.491) (9.238)
Totale (13.192) (13.132)

La voce Altri servizi si riferisce per 4,2 milioni nel 2018 (4,3 milioni nel 2017) a commissioni derivanti dall'attività di leasing (mediazione ed assicurazione).

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili - Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Voci/Proventi 31.12.2018 31.12.2017*
Dividendi Proventi simili Dividendi Proventi simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 35 - - -
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
301 - 48 -
D. Partecipazioni - - - -
Totale 336 - 48 -

Sezione 4 – Il risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni / Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Titoli di capitale - - - - -
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - -
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - - - - -
Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio
X X X X (2.125)
3. Strumenti derivati 10.972 12.014 (11.992) (9.641) 1.353
3.1 Derivati finanziari: 10.972 12.014 (11.992) (9.641) 1.353
- Su titoli di debito e tassi di interesse 10.972 12.014 (11.992) (9.641) 1.353
- Su titoli di capitale e indici azionari - - - - -
- Su valute e oro X X X X -
- Altri - - - - -
3.2 Derivati su crediti - - - - -
Di cui: coperture naturali connesse con la fair
value option
X X X X -
Totale 10.972 12.014 (11.992) (9.641) (772)

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

31.12.2018 31.12.2017*
Voci/Componenti reddituali Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
17.286 (121) 17.165 19.020 (4) 19.016
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 17.286 (121) 17.165 19.020 (4) 19.016
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - 7.571 (428) 7.143
2.1 Titoli di debito - - - 7.571 (428) 7.143
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 17.286 (121) 17.165 26.591 (432) 26.159
Titoli di capitale n.a. n.a. n.a. - (564) (564)
Totale per comparativo* n.a. n.a. n.a. 26.591 (996) 25.595
Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 8.233 (2) 8.231 - - -
Totale passività (B) 8.233 (2) 8.231 - - -

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

Gli utili da cessione di crediti verso clientela sono stati realizzati attraverso la cessione di portafogli di crediti del settore NPL, come commentato nel paragrafo Contributo dei settori di attività della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Gli utili su titoli in circolazione si riferiscono al riacquisto di proprie passività finanziarie di cui 7,6 milioni di euro sono relativi alla "Tender Offer" lanciata nel mese di dicembre 2018 sul Bond a 5 anni emesso ad aprile 2018 che ha visto adesioni da parte degli investitori per circa 96 milioni di euro.

Sezione 7 – Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato netto
[(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie 13.419 - 15.642 - (2.223)
1.1 Titoli di debito - - 2.243 - (2.243)
1.2 Titoli di capitale 11.266 - - - 11.266
1.3 Quote di O.I.C.R. 379 - 3.490 - (3.111)
1.4 Finanziamenti 1.774 - 9.909 - (8.135)
2. Attività finanziarie: differenze di
cambio
X X X X -
Totale 13.419 - 15.642 - (2.223)

Sezione 8 – Le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito - Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato:
composizione
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2) Totale
31.12.2017*
Terzo stadio
Operazioni/
componenti reddituali
Primo e
secondo
stadio
Write-off Altre Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Totale
31.12.2018
A. Crediti verso banche - - - 290 - 290 -
- finanziamenti - - - 290 - 290 -
- titoli di debito - - - - - - -
di cui: crediti impaired acquisiti o
originati
- - - - - - -
B. Crediti verso clientela (4.769) (53.425) (284.511) 2.954 378.535 38.784 78.390
- finanziamenti (4.384) (53.425) (284.511) 2.954 378.535 39.169 80.105
- titoli di debito (385) - - - - (385) (1.715)
di cui: crediti impaired acquisiti o
originati
- (44.644) (87.755) - 352.565 220.166 n.a.
Totale (4.769) (53.425) (284.511) 3.244 378.535 39.074 78.390

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

Le rettifiche/riprese di valore su crediti verso clientela relative a crediti impaired acquisiti o originati ("POCI") si riferiscono per positivi 138,1 milioni di euro nel 2018 a crediti del settore NPL. In particolare, come previsto dal nuovo principio IFRS 9 in tale voce confluiscono gli effetti derivanti dalla variazione periodica delle perdite attese lungo la vita utile del credito, anche se tali variazioni sono favorevoli e inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Terzo stadio Totale
31.12.2017*
Operazioni/
componenti reddituali
Primo e
secondo
stadio
Write-off Altre Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Totale
31.12.2018
A. Titoli di debito (1.019) - - - - (1.019) (571)
B. Finanziamenti - - - - - - -
- Verso clientela - - - - - - -
- Verso banche - - - - - - -
di cui: attività finanziarie impaired
acquisite o originate
- - - - - - -
Totale (1.019) - - - - (1.019) (571)
Titoli di capitale n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. (1.470)
Totale per comparativo* n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. (2.041)

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

Sezione 12 - Le spese amministrative - Voce 190

12.1 Spese per il personale: composizione

Tipologia di spesa/Settori 31.12.2018 31.12.2017
1) Personale dipendente (107.228) (93.720)
a) salari e stipendi (76.478) (67.539)
b) oneri sociali (21.147) (17.933)
c) indennità di fine rapporto - -
d) spese previdenziali - (116)
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (4.713) (4.426)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (76) (318)
- a contribuzione definita (17) (318)
- a benefici definiti (59) -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - -
i) altri benefici a favore dei dipendenti (4.814) (3.388)
2) Altro personale in attività (61) (153)
3) Amministratori e sindaci (4.295) (4.378)
4) Personale collocato a riposo - -
Totale (111.584) (98.251)

Le spese per il personale, pari a 111,6 milioni di euro, crescono del 13,6% (98,3 milioni al 31 dicembre 2017). In totale il numero dei dipendenti del Gruppo al 31 dicembre 2018 è di 1.638 in crescita del 11,4% rispetto al corrispondente numero al 31 dicembre 2017 (1.470 unità). Tale incremento include 85 risorse rinvenienti dall'inclusione nel perimetro di Gruppo delle controllate Cap.Ital.Fin. S.p.A. e Credifarma S.p.A.

La sottovoce accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale include sia le quote del TFR che i dipendenti hanno optato di mantenere in azienda da versare al Fondo di Tesoreria INPS, sia le quote destinate a forme di previdenza, nonché gli interessi passivi sull'obbligazione a benefici definiti.

12.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Personale dipendente: 31.12.2018 31.12.2017
Personale dipendente: 1.554,0 1.396,5
a) dirigenti 59,0 59,0
b) quadri direttivi 468,0 421,5
c) restante personale dipendente 1.027,0 916,0
Altro personale - -

12.5 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2018 31.12.2017
Spese per servizi professionali (59.636) (48.001)
Legali e consulenze (40.354) (30.085)
Revisione (516) (453)
Servizi in outsourcing (18.766) (17.463)
Imposte indirette e tasse (45.291) (27.422)
Spese per acquisto di beni e altri servizi (71.599) (77.197)
Spese per informazione clienti (17.645) (12.876)
Assistenza e noleggio software (16.117) (20.220)
Spese relative agli immobili (6.697) (6.532)
FITD e Resolution fund (5.983) (8.753)
Spese spedizione e archiviazione documenti (5.761) (7.326)
Spese telefoniche e trasmissione dati (3.737) (2.840)
Gestione e manutenzione autovetture (3.627) (3.314)
Viaggi e trasferte (3.491) (3.480)
Pubblicità e inserzioni (3.395) (3.254)
Costi per cartolarizzazione (1.642) (2.211)
Costi funzionamento altre imm.ni materiali (760) (330)
Transitional services agreement - (3.373)
Altre spese diverse (2.744) (2.688)
Totale altre spese amministrative (176.526) (152.620)

Le altre spese amministrative, pari a 176,5 milioni di euro contro i 152,6 milioni di euro al 31 dicembre 2017, registrano un incremento del 15,7%. La voce include 25,1 milioni di euro di costi connessi a posizioni NPL precedentemente mantenute a costo e rilasciate a costo ammortizzato nel corso del 2018 in coerenza con l'applicazione del nuovo modello di determinazione dei flussi di cassa ante ODA (si rinvia a quanto più dettagliatamente descritto al paragrafo Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo).

La sottovoce spese "Legali e consulenze" aumenta rispetto al precedente esercizio per l'effetto, come precedentemente indicato, dei costi collegati all'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al settore NPL per complessivi 18,2 milioni al 31 dicembre 2018. In particolare, coerentemente con l'applicazione del modello statistico per la stima dei flussi di cassa anche a parte delle pratiche in corso di lavorazione giudiziale, precedentemente contabilizzate al costo di acquisto, sono stati riconosciuti a conto economico nel corso del 2018 i relativi costi collegati all'attività di recupero giudiziale per complessivi 8,7 milioni di euro. Tali costi erano infatti precedentemente sospesi fino all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (individuazione dei flussi di cassa analitici).

La voce "Imposte indirette e tasse" pari a 45,3 milioni di euro (27,4 milioni di euro al 31 dicembre 2017), è prevalentemente riferita a imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al settore NPL per complessivi 30,8 milioni al 31 dicembre 2018, di cui 16,4 milioni di euro collegati all'applicazione del citato affinamento del modello di stima delle pratiche in corso di lavorazione giudiziale. La voce include inoltre imposta di bollo per 11,5 milioni di euro di cui 9,0 milioni relativi alla raccolta retail che dal 1 gennaio 2018 viene riaddebitata alla clientela.

In diminuzione dell'7,3% rispetto al precedente esercizio (da 77,2 milioni di euro al 31 dicembre 2017 a 71,6 milioni al 31 dicembre 2018) le "Spese per acquisto di beni e servizi". La dinamica della voce è dovuta all'effetto contrapposto nella variazione di alcune voci maggiormente significative, in particolare:

  • Spese per informazione clienti che passa da 12,9 milioni a 17,6 milioni, +37,0%: l'aumento è riferito prevalentemente al settore NPL a seguito della messa a regime dell'operatività nel segmento «Legal small ticket» che ha visto quindi la lavorazione de posizioni di piccolo importo;
  • Assistenza e noleggio software che passa da 20,2 milioni a 16,1 milioni di euro, -20,3%: la diminuzione è sostanzialmente riferita al sostenimento nel 2017 di costi di migrazione dei sistemi «core banking»;
  • FITD e Resolution fund che passa da 8,8 milioni a 6,0 milioni di euro, -31,6%: il saldo del 2017 includeva 2,5 milioni di euro di contributo straordinario dello Schema volontario del FITD a fronte di interventi straordinari su Caricesena, Carim e Carismi.
  • Spese spedizione e archiviazione documenti che passa da 7,3 milioni a 5,8 milioni di euro, -21,4%: la diminuzione è correlata alla flessione negli acquisti di nuovi portafogli iniziata nell'ultima parte del precedente esercizio e protrattasi per buona parte del 2018.
  • Transitional services agreement registrati nel solo 2017 per 3,4 milioni di euro relativo ai costi sostenuti nella fase di integrazione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca per l'utilizzo di reti e servizi IT di proprietà del venditore.
Tipologia dei servizi Soggetto che ha erogato il
servizio
Destinatario Compensi
(unità di euro)
Revisione contabile EY S.p.A. Banca IFIS S.p.A. 325.843
Società controllate 161.713
Servizi di attestazione EY S.p.A Banca IFIS S.p.A. 25.000
Società controllate -
Servizi di consulenza fiscale EY S.p.A Banca IFIS S.p.A. -
Società controllate -
Altri servizi Banca IFIS S.p.A. 75.000
EY S.p.A Società controllate -
Totale 587.556

I costi per servizi di attestazione si riferiscono a procedure concordate di verifica relative alla cartolarizzazione ABCP Programme. I costi per altri servizi sono principalmente riferibili a servizi connessi al Programma EMTN, così come descritto nel paragrafo "fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio" della Relazione sulla Gestione del Gruppo.

Sezione 13 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 200

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

Gli accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate ammontano al 31 dicembre 2018 a 229 mila euro. Il dato riesposto al 31 dicembre 2017 presentava riprese nette per 5,6 milioni di euro, riferibili per 3,3 milioni di euro all'effetto dello smontamento del differenziale tra il valore di fair value degli unfunded committment determinato in sede di business combination e il valore contabile degli stessi iscritti nel bilancio delle controllate. Per la restante parte sono relative al rilascio di una passività per garanzie a seguito del positivo completamento della più ampia ristrutturazione di una posizione creditoria.

13.3. Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

Si rinvia a quanto già commentato nella Parte B, Sezione 10 Fondi per rischi e oneri, della presente Nota Integrativa consolidata.

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210

14.1. Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento (a) Rettifiche di valore
per deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà (6.129) - - (6.129)
- Ad uso funzionale (6.129) - - (6.129)
- Per investimento - - - -
- Rimanenze X - - X
A.2 Acquisite in leasing finanziario (186) - - (186)
- Ad uso funzionale (186) - - (186)
- Per investimento - - - -
Totale (6.315) - - (6.315)

Sezione 15 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 220

15.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento (a) Rettifiche di valore
per deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (6.443) - - (6.443)
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre (6.443) - - (6.443)
A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - -
Totale (6.443) - - (6.443)

Sezione 16 – Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 230

16.1 Altri oneri di gestione: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2018 31.12.2017*
a) Transazioni con clientela (130) (483)
b) Minusvalenze (2.366) (2.306)
c) Altri oneri (2.265) (24.111)
Totale (4.761) (26.900)

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

Valori/Proventi 31.12.2018 31.12.2017*
a) Bargain su acquisizione partecipazione 3.869 -
b) Recupero spese a carico di terzi 15.709 25.442
c) Fitti attivi 1.004 1.009
d) Altri proventi 13.715 12.052
Totale 34.297 38.503

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

Gli Altri proventi di gestione sono riferiti principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

Inoltre, la voce include 9,0 milioni di euro di riaddebiti dell'imposta di bollo relativa alla raccolta retail di cui il Gruppo si era fatta carico fino al 31 dicembre 2017. Infine la voce include per 3,9 milioni di euro il gain on bargain purchase derivante dall'acquisizione del controllo di Credifarma S.p.A..

Sezione 21 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 300

21.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Componenti reddituali/Settori 31.12.2018 31.12.2017
1. Imposte correnti (-) (31.696) (1.859)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 515 271
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla
Legge n. 214/2011 (+)
19 10.318
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (23.390) (72.714)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) (1.616) (3.824)
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3 bis+/-4+/-5) (56.168) (67.808)

21.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Voci/Componenti 31.12.2018
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 202.978
IRES - Onere fiscale teorico (27,5%) (55.819)
- effetto minor aliquota 493
- effetto di proventi non tassabili e altre variazioni in diminuzione – permanenti 9.500
- effetto di oneri non deducibili e altre variazioni in aumento – permanenti 33
- IRES non corrente 2.475
IRES - Onere fiscale effettivo (43.318)
IRAP - Onere fiscale teorico (5,57%) (11.306)
- effetto minor aliquota 296
- effetto di proventi/oneri che non concorrono alla base imponibile (2.099)
- IRAP non corrente 259
IRAP - Onere fiscale effettivo (12.850)
Altre imposte -
Onere fiscale effettivo di bilancio (56.168)

Il tax rate di Gruppo risulta pari a 27,67%. La variazione rispetto all'onere fiscale teorico è dovuta principalmente al beneficio "ACE", alla participation exemption su titoli da capitale e al "superammortamento" di beni della controllata IFIS Rental.

Sezione 23 – Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – voce 340

23.1 Dettaglio della voce 340 "utile (perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi

Denominazioni imprese 31.12.2018 31.12.2017
Partecipazioni consolidate con interessenze di terzi significative
Credifarma S.p.A. 47 -
Altre partecipazioni - -
Totale 47 -

Sezione 24 – Altre informazioni

24.rmativa in tema di erogazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 125 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 ("Legge annuale per il mercato e la concorrenza")

La Legge n. 124 del 4 agosto 2017 (Legge annuale per il mercato e la concorrenza) ha introdotto all'art. 1, commi da 125 a 129, alcune misure finalizzate ad assicurare la trasparenza nel sistema delle erogazioni pubbliche a decorrere dall'anno 2018. Tali misure hanno la finalità di aumentare la trasparenza dei contributi da parte delle amministrazioni e delle società pubbliche, anche quotate, a favore dei soggetti del terzo settore e delle imprese in generale.

In particolare, con riferimento all'informativa di bilancio 2018 la norma prevede a carico di tutte le imprese l'obbligo di inserire nelle note al bilancio d'esercizio e al bilancio consolidato, ove redatto, informazioni in merito a sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere ricevuti da:

  • pubbliche amministrazioni e soggetti ad esse equiparate (art. 2-bis, D.Lgs. 33/2013);
  • società controllate, di diritto o di fatto, direttamente o indirettamente, da pubbliche amministrazioni; e
  • società in partecipazione pubblica.

Tali informazioni sono da indicare qualora gli importi ricevuti risultino superiori a 10 mila euro nel periodo di riferimento

Coerentemente con i chiarimenti forniti dal Consiglio di Stato con parere del 1 giugno 2018, n. 1149, con gli orientamenti emersi dalle associazioni di categoria (Assonime) e in linea con le informazioni pubbliche ad oggi disponibili, sembrerebbero escluse dagli obblighi di informativa le seguenti fattispecie:

  • corrispettivi di prestazioni dell'impresa nell'ambito dello svolgimento di prestazioni professionali, servizi e forniture o di altro incarico rientrante nell'esercizio tipico dell'attività di impresa. Trattasi, infatti, di importi ricevuti che non attengono al campo delle liberalità/politiche pubbliche di sostegno;
  • le agevolazioni fiscali accessibili a tutte le imprese che soddisfano determinate condizioni, sulla base di criteri generali predeterminati, che peraltro formano oggetto di specifiche dichiarazioni;
  • erogazione alla propria clientela di finanziamenti agevolati, in quanto trattasi di erogazione di fondi altrui (es. contributo in conto interessi da parte della pubblica amministrazione) e non di mezzi propri della banca che funge da intermediario.

Ciò premesso, si riepilogano di seguito sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere ricevuti dalle società del Gruppo.

Soggetto erogante Società del Gruppo
Beneficiaria
Importo del contributo
pubblico
Fondo Nazionale per il sostegno dell'occupazione nel settore del credito Banca IFIS S.p.A. 430
Fondo Nazionale per il sostegno dell'occupazione nel settore del credito IFIS NPL 33
Totale 463
Soggetto erogante Riferimento Società del Gruppo
Beneficiaria
Importo del contributo
pubblico
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L. 205/2017 Banca IFIS S.p.A. 45
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L. 205/2017 IFIS NPL S.p.A. 7
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L. 248/2005 Banca IFIS S.p.A. 292
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L. 248/2005 IFIS NPL S.p.A. 21
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L. 248/2005 IFIS Rental Services S.r.l 6
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L. 190/2014 TRIE Banca IFIS S.p.A. 139
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L. 190/2014 TRIE IFIS NPL S.p.A. 9
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L. 208/2015 BIEN Banca IFIS S.p.A. 31
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L. 208/2015 BIEN IFIS NPL S.p.A. 2
Totale 552

Inoltre, si rimanda al Registro Nazionale degli Aiuti di Stato sezione "Trasparenza" per il riepilogo delle richieste effettuate in merito agli Aiuti alla Formazione (art.31 Reg. CE 651/2014) e del relativo impegno di spesa da parte dell'ente erogante.

Infine, in merito alla controllata Two Solar Park 2008 S.r.l., i ricavi prodotti dalla società includono incentivi energetici erogati attraverso apposite convezioni stipulate con il GSE (Gestore dei Servizi Energetici S.p.A.).

Nella tabella sottostante si riportano i dati delle 4 convenzioni ad oggi attive, una per ciascuno dei 4 impianti fotovoltaici di proprietà della Società.

Impianto Convenzione GSE Conto Energia Spalma
incentivi
Durata Inizio
incentivo
Fine
incentivo
Squinzano PV20 M04F27317007 II Conto Energia
(D.M. 19/02/2007)
in regime "Salva Alcoa",
L. 129/10
opzione "b"
(L. 116/14)
20 anni 30/06/2011 29/06/2031
Squinzano PV30 M04F23911507 23/03/2011 22/03/2031
Soleto PV37 M04F26392107 30/06/2011 29/06/2031
Soleto PV38 M04F70461607 16/06/2011 15/06/2031

A partire da gennaio 2015, a seguito della Legge 11/08/2014 n. 116 e in base alle scelte operate dalla Società in merito alla rimodulazione delle tariffe incentivanti, il GSE eroga gli incentivi con rate mensili costanti, in base a stime di produzione basate dati storici degli impianti, e un conguaglio annuale, entro il 30 giugno dell'anno successivo, sull'effettiva produzione rilevata dal Distributore di rete (ENEL).

Nella tabella seguente si riportano gli incentivi erogati/pagati dal GSE nel 2018, suddivisi per impianto, con dettaglio delle loro competenze.

Impianto Incentivi incassati nel 2018 Incentivi su produzione
Produzione 2017 Produzione 2018 Totale incassato 2018 da incassare nel
2019
Squinzano PV20 158 362 520 70
Squinzano PV30 170 355 525 81
Soleto PV37 200 415 615 75
Soleto PV38 170 389 559 49
Totale 698 1.521 2.219 275

.

Sezione 25 – Utile per azione

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Utile per azione e utile diluito per azione 31.12.2018 31.12.2017
Utile netto d'esercizio di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) 146.763 180.767
Numero medio azioni in circolazione 53.438.425 53.431.314
Numero medio azioni diluite 53.438.425 53.425.169
Utile consolidato per azione (unità di euro) 2,75 3,38
Utile consolidato per azione diluito (unità di euro) 2,75 3,38

04.4. Parte D – Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva

VOCI
(in migliaia di euro)
31.12.2018 31.12.2017*
10. Utile (Perdita) d'esercizio 146.810 180.767
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 1.684 (970)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 2.370 (1.663)
a) variazione di fair value 2.379 (1.663)
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (9) -
70. Piani a benefici definiti 135 197
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (821) 496
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (13.573) 3.705
120. Differenze di cambio (1.027) 1.851
a) variazione di fair value (1.027) 1.851
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(11.035) 2.621
a) variazione di valore (12.558) 1.461
b) rigiro a conto economico 1.523 1.160
- rettifiche per rischio di credito 1.523 -
- utili/perdite da realizzo - 1.160
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (1.511) (767)
190. Totale altre componenti reddituali (11.889) 2.735
200. Redditività complessiva (Voce 10 + 190) 134.921 183.502
210. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 47 -
220. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della capogruppo 134.874 183.502

04.5. Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Organizzazione del governo dei rischi

La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.

Con riferimento al governo dei rischi, il Gruppo ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework, mentre nell'ambito del cosiddetto Secondo Pilastro trovano collocazione i processi ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) e ILAAP (Internal Liquidity Adeguacy Assessment Process) in relazione ai quali il Gruppo effettua una autonoma valutazione, rispettivamente della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di Primo Pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc.) e della propria adeguatezza in relazione al governo e alla gestione del rischio di liquidità e del funding.

Tale processo ha accompagnato la redazione e l'invio all'Organo di Vigilanza nel mese di giugno 2018del Resoconto annuale ICAAP e ILAAP con riferimento al 31 dicembre 2017. Nel mese di aprile 2019 è previsto l'invio alla Banca d'Italia del Resoconto ICAAP e ILAAP aggiornato alla situazione del 31 dicembre 2018.

Nel mese di maggio 2018, sempre con riferimento al 31 dicembre 2017, in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina del cosiddetto Terzo Pilastro (o Pillar 3), Banca IFIS ha pubblicato l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Investor Relations Istituzionali. Con riferimento alla situazione del 31 dicembre 2018 il medesimo documento viene pubblicato congiuntamente alla presente Relazione finanziaria consolidata.

In relazione a quanto sopra e ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti - Disposizioni di Vigilanza per le banche - il Gruppo Banca IFIS si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di garantire l'adeguatezza patrimoniale e la solidità finanziaria ed economica del Gruppo.

Il sistema dei controlli interni del Gruppo Banca IFIS è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • l'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • il contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio della Banca (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • la salvaguardia del valore delle attività e la protezione dalle perdite;
  • l'efficacia e l'efficienza dei processi aziendali;
  • l'affidabilità e la sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • la prevenzione del rischio che il Gruppo sia coinvolto, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);

• la conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne. I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:

• i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative o incorporati nelle procedure ovvero eseguiti nell'ambito dell'attività di back office. Le strutture operative sono le prime responsabili del processo di gestione dei rischi: nel corso dell'operatività giornaliera tali strutture devono identificare, misurare o valutare, monitorare, attenuare e riportare i rischi derivanti dall'ordinaria attività aziendale in conformità con il processo di gestione dei rischi; esse devono rispettare i limiti operativi loro assegnati coerentemente con gli obiettivi di rischio e con le procedure in cui si articola il processo di gestione dei rischi;

  • i controlli sui rischi e sulla conformità (c.d. "controlli di secondo livello"), con l'obiettivo di assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi, il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni, la conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione;
  • l'attività di revisione interna (c.d. "controlli di terzo livello"), volta a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo, con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi.

I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore esecutivo incaricato del sistema di controllo interno, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Funzione di Risk Management, Funzione di Compliance, Funzione Antiriciclaggio) cui si aggiunge anche il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari in funzione della connotazione di realtà bancaria con azioni quotate, sono dettagliatamente descritti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, il cui ultimo aggiornamento viene approvato dal Consiglio di Amministrazione congiuntamente alla presente Relazione finanziaria consolidata in data 7 marzo 2019 e successivamente pubblicata sul sito internet della Banca nella sezione Corporate Governance.

Cultura del rischio

La Capogruppo agevola lo sviluppo e la diffusione a tutti i livelli di una cultura del rischio integrata in relazione alle diverse tipologie di rischi ed estesa a tutto il Gruppo. In particolare, in collaborazione con le diverse funzioni aziendali e le Risorse Umane, sono sviluppati e attuati programmi di formazione per sensibilizzare i dipendenti in merito alle responsabilità in materia di prevenzione e gestione dei rischi.

In tale ambito, le funzioni di controllo di Capogruppo (Risk Management, Compliance e Antiriciclaggio, Conformità) sono parti attive, per quanto di competenza, nei processi formativi. Viene promossa una cultura improntata a comportamenti di responsabilità diffusa, con azione capillare di formazione del personale, mirata sia ad acquisire la conoscenza del framework di presidio dei rischi (impostazioni, metodologie, applicazioni operative, regole e limiti, controlli), sia a interiorizzare i profili valoriali di Gruppo (codice etico, comportamenti, regole di condotta e relazione).

Nella presente Parte E della Nota integrativa consolidata sono fornite le informazioni riguardanti i profili di rischio di seguito indicati, le relative politiche di gestione e copertura messe in atto dal Gruppo, l'operatività in strumenti finanziari derivati:

  • rischio di credito;
  • rischi di mercato:
    • di tasso di interesse,
    • di prezzo,
    • di cambio,
  • rischio di liquidità;
  • rischi operativi

Si ricorda che, come permesso dalle norme di transizione dell'IFRS 9 stesso, il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; pertanto i valori del 2017, determinati in accordo allo IAS 39, non sono pienamente comparabili con le nuove categorie contabili e con i relativi criteri di valutazione introdotti dal nuovo principio contabile. Di conseguenza, nella presente parte della Nota integrativa consolidata, alcune informazioni a raffronto riferite al 31 dicembre 2017, strettamente correlate alle nuove categorie IFRS 9, non vengono fornite.

Sezione 1 – Rischi del consolidato contabile

Informazioni di natura quantitativa

Le esposizioni lorde indicate nelle tabelle nel seguito riportate tengono conto del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nei bilanci delle controllate.

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Esposizioni non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
861.628 472.418 99.995 316.825 6.153.701 7.904.567
2. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - 418.709 418.709
3. Attività finanziarie designate al
fair value
- - - - - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value
- 46.953 - - 6.277 53.230
5. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - -
Totale 31.12.2018 861.628 519.371 99.995 316.825 6.578.687 8.376.506
Totale 31.12.2017* 603.974 482.933 117.815 296.186 7.125.121 8.626.029

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
complessivi
Write-off
parziali
Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
Totale
(esposi
zione
netta)
1. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
1.723.396 289.355 1.434.041 2.045 6.503.960 33.434 6.470.526 7.904.567
2. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - 419.996 1.287 418.709 418.709
3. Attività finanziarie designate
al fair value
- - - -
X
X
- -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value
46.953 - 46.953 - X X 6.277 53.230
5. Attività finanziarie
in corso di dismissione
- - - - - - - -
Totale 31.12.2018 1.770.349 289.355 1.480.994 2.045 6.923.956 34.721 6.895.512 8.376.506
Totale 31.12.2017* 2.146.673 941.951 1.204.722 n.a. 7.466.369 45.062 7.421.307 8.626.029

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.

Portafogli/qualità Attività di evidente scarsa
qualità creditizia
Altre attività
Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 850 4.429 25.380
2. Derivati di copertura - - -
Totale 31.12.2018 850 4.429 25.380
Totale 31.12.2017 1.384 1.271 34.343

B. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

B.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

Informazioni di natura qualitativa

Banca IFIS nel corso del 2014 ha acquistato per 9,6 milioni di euro un immobile sito in Firenze in cui ha trasferito gli uffici del settore NPL. Contestualmente la Banca ha ceduto il contratto di leasing finanziario relativo all'immobile attualmente utilizzato come ulteriore sede operativa del settore NPL ad una newco, società di scopo che ha come unico oggetto sociale la gestione di tale immobile, controllata da società immobiliare estranea al Gruppo Banca IFIS.

Nel corso del 2017, Banca IFIS è subentrata nel contratto di leasing mentre la newco è stata posta in liquidazione.

Banca IFIS continua ad esporre nel proprio bilancio fra le immobilizzazioni materiali l'immobile e fra i debiti verso clientela la relativa passività finanziaria.

Non vi sono quindi società strutturate non consolidate al 31 dicembre 2018.

Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale

1.1 Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Il Gruppo, nell'ambito delle linee guida approvate dall'Organo Amministrativo della Capogruppo e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di vigilanza, persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato che viene offerto alle piccole e medie imprese. In questo ambito il Gruppo si prefigge di ampliare la propria quota di mercato nei segmenti del credito commerciale, anche nei confronti di soggetti con fabbisogni specialistici come le farmacie, del leasing, del credito fiscale e di quello di dubbia esigibilità, tramite l'offerta di servizi finanziari di alta qualità, elevato livello di personalizzazione, controllo del rischio di credito e redditività coerente con la qualità offerta.

L'attività del Gruppo bancario si sviluppa attualmente nei seguenti ambiti operativi:

  • l'attività di acquisto e gestione dei crediti d'impresa (factoring) si caratterizza per l'assunzione diretta di rischio derivante dalla concessione di finanziamenti e anticipazioni, nonché di eventuale garanzia, sui crediti commerciali a favore prevalentemente delle piccole-medie imprese. Una parte delle attività del segmento factoring comprende l'acquisto a titolo definitivo di crediti verso enti pubblici del settore sanitario ed enti territoriali;
  • le attività di corporate lending e di finanza strutturata si concentrano sull'offerta di finanziamenti a medio e lungo termine e di prodotti secured ed unsecured a sostegno di imprese operanti sul territorio nazionale per garantirne lo sviluppo per linee interne o esterne attraverso operazioni straordinarie, finalizzate al riposizionamento, all'espansione, a sviluppare alleanze o integrazioni, a favorire riorganizzazioni o l'apertura del capitale a nuovi partner o investitori. Le controparti clienti tipiche di tale segmento sono società di capitali;
  • le principali attività del segmento leasing sono svolte nei confronti di piccoli operatori economici (POE) e piccole medie imprese (PMI). In generale il leasing finanziario si rivolge a liberi professionisti e a imprese nel finanziamento di auto aziendali e veicoli commerciali e per facilitare l'investimento in beni strumentali rivolta ad aziende e rivenditori. Il noleggio a lungo termine invece insiste prevalentemente su equipment finance, con prevalente incidenza di prodotti da ufficio e informatici, in misura ridotta in macchinari industriali ed apparecchi medicali;
  • l'attività di acquisizione di crediti di natura finanziaria di difficile esigibilità (non performing loans), gestita dalla controllata IFIS NPL S.p.A., nei confronti prevalentemente di clientela retail, afferisce all'insieme di attività poste in essere per effettuare il recupero (sia giudiziale sia stragiudiziale) dei crediti distressed acquistati;
  • la concessione di finanziamenti rivolti alla clientela retail anche mediante la definizione e il rifinanziamento di crediti non performing ceduti per i quali è previsto un rientro tramite CQS/CQP, gestita dalla controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A.;
  • l'attività di concessione di finanziamenti a breve e medio periodo in favore delle farmacie, gestita dalla controllata Credifarma S.p.A., consiste prevalentemente nello smobilizzo dei crediti vantati da queste ultime nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale e degli enti, pubblici e privati, erogatori di prestazioni sanitarie.

In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca IFIS ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).

2. Politiche di gestione del rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia il Gruppo Banca IFIS è esposto al rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte possa generare una corrispondente variazione inattesa nel valore della relativa esposizione creditizia che porti ad una cancellazione totale o parziale dei crediti. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma in cui il fido si estrinseca.

Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il servizio e il rimborso del debito (per mancanza di liquidità, insolvenza, ecc.), come pure anche al manifestarsi di circostanze che si riflettono sulle condizioni economico/finanziarie del debitore, quali il "rischio Paese".

2.1 Aspetti organizzativi

Nell'ambito del Gruppo Banca IFIS, un ruolo fondamentale nella gestione e nel controllo del rischio di credito è svolto dagli Organi Societari della Banca e delle società finanziarie controllate che, secondo le rispettive competenze, assicurano l'adeguato presidio del rischio di credito individuando gli orientamenti strategici, le politiche di gestione e controllo del rischio, verificandone nel continuo l'efficienza e l'efficacia e definendo i compiti e le responsabilità delle funzioni aziendali coinvolte nei relativi processi.

Nell'attuale assetto organizzativo intervengono nel presidio e governo del rischio di credito specifiche aree di responsabilità centrali che garantiscono, con l'adeguato livello di segregazione, lo svolgimento delle attività di gestione e dei controlli di primo e secondo livello del rischio, mediante l'adozione di adeguati processi e applicativi informatici.

In linea generale, il processo creditizio nel suo insieme, pur conservando le specificità derivanti dai differenti prodotti/ portafogli, risponde ad un criterio organizzativo comune articolato principalmente su fasi operative, ruoli, responsabilità e controlli di vario livello.

La struttura organizzativa di Banca IFIS si articola, in particolare, nelle seguenti Business Units declinate per tipologia di attività:

  • Credito Commerciale (Italia), unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle imprese domestiche, sia di breve che di medio-lungo termine;
  • Pharma, unità organizzativa dedicata all'acquisto di crediti nei confronti delle aziende sanitarie locali e alle aziende ospedaliere;
  • Farmacie, unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle farmacie domestiche, sia sviluppate internamente che segnalate dalla rete commerciale della società controllata Credifarma;
  • International, unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle imprese domestiche che effettuano attività di export nonché ad imprese straniere;
  • Crediti Erariali, unità organizzativa dedicata all'acquisto di crediti erariali, prevalentemente da società in procedura concorsuale o in stato di liquidazione;
  • Corporate Finance, unità organizzativa dedicata all'offerta di operazioni di finanza strutturata o di investimento in imprese non finanziarie in bonis o in quote di organismi interposti;
  • Special Situations, unità organizzativa deputata ad identificare e valutare le opportunità di concessione di nuova finanza ad aziende italiane che, seppur caratterizzate da una positiva redditività operativa di gestione caratteristica, sono uscite o stanno uscendo da una situazione di squilibrio finanziario e/o patrimoniale;
  • Leasing, unità organizzativa dedicata all'erogazione e alla gestione di prodotti di leasing.

Nel processo del credito, intervengono inoltre, alla data di riferimento della presente informativa, le attività creditizie svolte dalle controllate:

  • IFIS NPL S.p.A., società dedicata all'acquisizione, gestione e alla cessione di crediti non performing, prevalentemente originati da istituzioni finanziarie e banche, risultante dal conferimento del ramo d'azienda di Banca IFIS dedicato al businessNPL perfezionato in data 1° luglio 2018;
  • Cap.Ital.Fin. S.p.A., società operante nel settore della cessione del quinto dello stipendio/pensione, delegazione di pagamento e nell'attività distributiva di prodotti finanziari quali mutuo e prestito personale;
  • Credifarma S.p.A., società di riferimento per le farmacie per la concessione di anticipazioni, finanziamenti a medio e lungo termine, leasing strumentale e servizi finanziari;
  • IFIS Finance Sp. Zo.o., società di factoring operante in Polonia;
  • IFIS Rental Service S.r.l., società non regolata specializzata nel segmento del noleggio operativo.

In via iniziale, ciascuna unità organizzativa, relativamente al proprio settore di attività, sviluppa e gestisce le relazioni commerciali e le opportunità di business in collaborazione con le Filiali presenti sul territorio nazionale, nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione.

Relativamente al processo di concessione del credito, ciascuna business unit individua la possibilità di nuove operazioni nel rispetto delle politiche di credito vigenti e sulla base del risk appetite definito; in tale contesto effettua l'esame istruttorio delle domande di nuovi affidamenti e procede alla formalizzazione di una proposta da sottoporre ai competenti soggetti deliberanti, assicurando l'applicazione delle politiche di credito, dei controlli stabiliti ed effettuando un'analisi di merito creditizio come previsto dalla normativa interna vigente.

Le proposte di affidamento e/o di acquisizione di crediti vengono presentate ai competenti soggetti deliberanti che, sulla base dei rispettivi poteri delegati, esprimono la propria decisione in materia di concessione del fido richiesto; la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).

Le Filiali di Banca IFIS non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito; ad esse viene attribuita, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte degli soggetti competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.

Le operatività delle società controllate prevedono delle autonomie deliberative locali stabilite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca IFIS.

Segue la fase di perfezionamento del credito che si riflette nella stipula del contratto, nelle attività relative all'acquisizione delle eventuali garanzie, nell'erogazione del finanziamento concesso. In tali fasi le business units sono affiancate da specifiche unità organizzative di supporto cui competono la predisposizione del contratto coerentemente ai disposti di delibera, nonché i controlli sul corretto adempimento di tutte le attività che portano all'erogazione del finanziamento.

Il processo di acquisizione del portafoglio crediti non performing adottato dalla controllata IFIS NPL prevede analoghe fasi organizzative riassumibili in:

  • origination, con l'individuazione delle controparti con cui effettuare le operazioni di acquisto e la valutazione dell'interesse commerciale nell'eseguire dette operazioni;
  • due diligence, con le attività di valutazione del portafoglio oggetto di acquisizione svolte da personale altamente qualificato, tese a valutare la qualità del portafoglio oggetto di cessione, nonché gli impatti organizzativi. Successivamente alla fase di due diligence

vengono fissate le condizioni economiche di offerta/acquisto del portafoglio crediti e definite le modalità di gestione interna (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative;

  • delibera, con le attività di predisposizione del fascicolo istruttorio, assunzione, recepimento ed attuazione della delibera da parte del competente organo deliberante;
  • perfezionamento, con le attività di predisposizione e successiva stipula del contratto di acquisto e pagamento del prezzo.

La gestione operativa del credito, svolta per la clientela performing, comprende principalmente l'attività di gestione ordinaria e di monitoraggio effettuate da strutture istituite presso ciascuna società del Gruppo al fine di garantire la verifica continua e proattiva della clientela affidata. Tale attività è affiancata da un'attività di monitoraggio effettuata a livello di Gruppo da una specifica unità organizzativa istituita presso la Capogruppo, allo scopo di identificare le controparti che presentano anomalie andamentali, al fine di anticipare il manifestarsi di casi problematici e a fornire un adeguato reporting alle competenti funzioni aziendali.

Nel caso in cui la posizione di credito presenti oggettive situazioni di problematicità nel rimborso, la stessa viene trasferita a specifiche funzioni specializzate per prodotto nella gestione e recupero di operazioni deteriorate.

La gestione operativa del recupero dei crediti rivenienti da operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità è curata sia da risorse interne alla controllata IFIS NPL S.p.A., sia da una diffusa e collaudata rete di società di esazione e di agenti in attività finanziaria operanti sull'intero territorio nazionale. La società sovrintende il processo di recupero in via giudiziale, relazionandosi nel continuo con gli studi legali incaricati ed esercitando un costante monitoraggio sull'attività di quest'ultimi allo scopo di verificarne la performance e la correttezza di comportamento. Infine, valuta la convenienza ad effettuare operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing, da sottoporre – per l'approvazione – ai competenti Organi deliberanti, coerentemente agli obiettivi di redditività prefissati e previa analisi degli impatti contabili, segnaletici, legali ed operativi che da esse discendono. A tal fine, si avvale degli approfondimenti operati per gli ambiti di rispettiva competenza dalle pertinenti funzioni aziendali della Capogruppo.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

Il Gruppo Banca IFIS nel tempo si è dotato di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascuna tipologia di clientela e di prodotto.

Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito verificando la puntualità dei rimborsi, la correttezza del rapporto, le informazioni segnalate dal Sistema alla Centrale dei Rischi o a banche dati selezionate e il profilo reputazionale e ad esaminare, per ciascuna di queste, le cause sottostanti.

Con riferimento alle attività di controllo del portafoglio, come riportato in precedenza, i crediti verso la clientela sono monitorati da specifiche unità all'interno delle citate business units alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); si affiancano ulteriori attività di controllo svolte a livello centralizzato da specifica unità organizzativa basate principalmente sull'utilizzo di modelli di analisi andamentale tra cui quelli sviluppati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo, volti ad identificare situazioni di anomalia negli indicatori di early warning specificatamente individuati.

Alle esposizioni di rischio creditizio verso imprese domestiche viene attribuito un rating interno sulla base di un modello sviluppato internamente per il portafoglio credito commerciale. E' in corso un progetto che prevede l'evoluzione dell'attuale modello gestionale di rating di controparte verso imprese domestiche in considerazione dell'ampliamento del perimetro di gruppo e dei prodotti offerti.

Nell'espletamento delle attività di misurazione e controllo assume un'importanza fondamentale l'attività svolta dal Risk Management nell'ambito dei controlli di secondo livello.

Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione di Risk Management:

• presidia, monitora e valuta i rischi creditizi, eseguendo i controlli e le analisi secondo le linee guida definite; in particolare: i) valuta la qualità del credito, garantendo il rispetto degli indirizzi e delle strategie creditizie attraverso il monitoraggio nel continuo degli indicatori di rischio di credito; ii) monitora costantemente l'esposizione al rischio di credito e il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione del rischio di credito; iii) verifica, mediante controlli di secondo livello, il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e valuta la coerenza delle

classificazioni e la congruità degli accantonamenti; iv) monitora l'esposizione al rischio di concentrazione e l'andamento delle esposizioni classificate come Grandi Esposizioni;

  • svolge attività di analisi quantitativa a supporto delle business units per l'utilizzo gestionale delle misure di rischio;
  • presidia il processo di sorveglianza del valore delle garanzie reali, personali e finanziarie acquisite.

Il Gruppo Banca IFIS pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha dato mandato all'Alta Direzione di agire in funzione di un contenimento dei grandi rischi. In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che, impegnano il Gruppo in misura rilevante.

In relazione al rischio di credito connesso agli investimenti in titoli obbligazionari e di equity investmentla Banca è costantemente impegnata nel monitoraggio della qualità creditizia; adeguata informativa periodica viene fornita al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione di Banca IFIS.

Nell'ambito dei principi Basilea 3, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca IFIS ha scelto di avvalersi del metodo standardizzato; con riferimento alla determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di concentrazione single-name, incluso fra i rischi di secondo pilastro, il Gruppo applica il metodo Granularity Adjustment definito nell'allegato B, Titolo III della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 al quale viene aggiunto un add-on di capitale calcolato con la metodologia ABI per la stima del rischio di concentrazione geo-settoriale.

La Capogruppo Banca IFIS, al fine di valutare le proprie vulnerabilità a livello di gestione del capitale e della liquidità, ha sviluppato delle tecniche quantitative e qualitative con le quali valuta la propria esposizione ad eventi eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, misurano gli effetti per la Banca e le sue controllate, in termini di rischiosità, derivanti da movimenti congiunti delle variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi. Tali analisi interessano in maniera rilevante il rischio di credito.

Le analisi di stress consentono di verificare la resilienza del Gruppo, simulando e stimando gli impatti di situazioni avverse, e forniscono importanti indicazioni in merito alla propria esposizione ai rischi e agli strumenti, all'adeguatezza dei relativi sistemi di mitigazione e controllo ed alla capacità di far fronte a perdite inattese anche in ottica prospettica e di pianificazione.

La Capogruppo Banca IFIS, a fini regolamentari, effettua esercizi di stress nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework, della predisposizione del Recovery Plan e del resoconto ICAAP e ILAAP, almeno su base annuale, come richiesto dalla normativa di vigilanza prudenziale vigente. In tale contesto valuta, fra gli altri, la sostenibilità delle strategie creditizie in condizioni avverse.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Il Gruppo Banca IFIS, ha adottato a decorrere dal 1° gennaio 2018 il nuovo principio contabile IFRS 9 che introduce importanti elementi di novità in ambito crediti:

  • passaggio da una logica di perdita attuale calcolata su un orizzonte temporale di 12 mesi ad una di perdita attesa calcolata sull'intera vita utile del credito (lifetime);
  • classificazione dei crediti in tre diversi livelli (o "Stage") a cui corrispondono distinte metodologie di calcolo delle perdite da rilevare; nello Stage 1 rientrano tutte quelle posizioni le posizioni performing che non hanno subito un incremento significativo del rischio creditizio altrimenti posizionate in Stage 2; nello Stage 3 rientrano tutte le posizioni classificate come non performing classificate a sofferenza, inadempienza probabile scaduto deteriorato secondo i criteri e le regole specificatamente adottate dal Gruppo;
  • tenere conto delle condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (Through the cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • introdurre informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori di macroeconomici (forward looking) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore.

In tale contesto, il Gruppo ha adottato, nell'ambito della stima delle rettifiche di valore dei crediti performing, una metodologia di determinazione dell'incremento "significativo" del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione inziale, che comporta la classificazione degli strumenti negli Stage 1 e 2, combinando elementi statistici (c.d. quantitativi) e andamentali (c.d. qualitativi).

Per indicare il "significativo" aumento del rischio di credito, il Gruppo Banca IFIS si avvale dei transfer criteria quantitativi e qualitativi descritti di seguito, applicati al portafoglio crediti in funzione della tipologia di controparte definita mediante opportuna portafogliazione creditizia.

Transfer criteria quantitativi

Significant Deterioration: al fine di identificare il "significativo aumento del rischio di credito", per le esposizioni dei portafogli rated (imprese domestiche), è stato impiegato un approccio sostenuto da analisi quantitative che determina la classificazione in Stage 2 qualora la variazione della PD a un anno tra la data di origination e quella di valutazione risulti superiori ad una soglia predefinita.

Transfer criteria qualitativi

  • Rebuttable presumption – 30 days past due: il principio afferma che, indipendentemente dal modo in cui l'entità valuti aumenti significativi del rischio di credito, vi è una presunzione relativa che il rischio di credito dell'attività finanziaria sia aumentato significativamente dopo la rilevazione iniziale quando i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. L'entità può confutare tale presunzione qualora abbia informazioni ragionevoli che dimostrano che il rischio di credito non è significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale anche se i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. Tale possibilità non è stata però perseguita dal Gruppo IFIS;
  • Forbearance: tale criterio prevede che uno strumento finanziario venga allocato in Stage 2 nel momento in cui per tale esposizione viene registrato uno status di forbearance;
  • Watchlist: il criterio prevede di identificare dei criteri qualitativi di deterioramento definiti dal Gruppo nell'ambito del processo di definizione di posizioni particolarmente rischiose nella fase di monitoraggio dei crediti.

Secondo l'IFRS 9, un'entità può ritenere che il rischio di credito su uno strumento finanziario non sia notevolmente aumentato dalla rilevazione iniziale se lo strumento finanziario ha un rischio di credito basso alla data di riferimento del bilancio, ovvero:

  • deve possedere un rischio di default basso;
  • il debitore, nel breve termine, dimostra di avere una forte capacità di far fronte ai propri obblighi;
  • il creditore si aspetta che, nel lungo termine, i cambiamenti avversi nelle condizioni economiche e di business potrebbero ridurre la capacità del debitore di adempiere ai suoi obblighi.

La perdita attesa descritta in ottica IFRS 9 ha una visione prospettica differente rispetto alla forma già impiegata nelle svalutazioni collettive IAS 39. Secondo il Principio IFRS 9, la valutazione delle perdite attese su crediti (Expected Credit Loss – ECL) considera i mancati incassi (cash shortfall), la probabilità di default, e il valore monetario del tempo. In particolare il Gruppo valuta il fondo a copertura delle perdite dello strumento finanziario per un importo pari alle:

  • perdite attese a 12 mesi per i rapporti che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (cd. Stage 1); ossia stima i mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default nei successivi 12 mesi, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino;
  • perdite attese "Lifetime" per i rapporti che hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (cd. Stage 2); ossia stima mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default lungo tutta la vita residua dello strumento, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino ed attualizzati alla data di valutazione (ECL).

Al fine di realizzare la maggiore aderenza possibile ai requisiti normativi nei processi di calcolo delle proprie svalutazioni collettive, il Gruppo ha definito uno specifico frameworkmetodologico. Tale attività ha previsto lo sviluppo di metodologie e analisi di natura quantitativa basate su dati proprietari e di natura qualitativa, volte essenzialmente alla modellazione dei seguenti parametri di rischio ed aspetti metodologici rilevanti per il calcolo dell'impairment IFRS 9:

  • stima della Probability of Default (PD);
  • stima della Loss Given Default (LGD);
  • stima della Exposure at Default (EAD);
  • definizione dei transfer logic di stage allocation;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi point-in-time.

Con riferimento alle esposizioni nei confronti di Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti del settore pubblico (low default portfolios) sono stati usati tassi di default associati a matrici di migrazioni fornite da informazioni pubbliche della società di rating Moody's o da altri provider esterni.

Con riferimento al portafoglio titoli, vista la complessità metodologica legata allo sviluppo di un modello dedicato, la Banca ha optato per una esternalizzazione del processo di calcolo dell'impairment IFRS 9 (i.e. stima dei parametri di rischio, calcolo Stage allocation ed ECL). Nello specifico, la formula di calcolo dell'impairment per le tranches dei titoli in Stage 1 e 2 risulta coerente con l'approccio utilizzato per le esposizioni creditizie. La Stage allocation dei titoli di debito performing, presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in Stage viene definita secondo specifici transfer criteria connessi a tale tipologia di portafoglio. Le esposizioni sono classificate in Stage 3 nei casi in cui il rischio creditizio sia deteriorato al punto da considerare il titolo impaired, ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.

Le suddette metodologie sono state sviluppate tenendo conto di molteplici soluzioni, della complessità attuale e prospettica del portafoglio del Gruppo nonché delle logiche di mantenimento e aggiornamento dei parametri di rischio.

Lo sviluppo delle logiche multi-periodali su parametri di rischio è stata definito esclusivamente per la PD; gli altri parametri di rischio di credito (LGD e CCF) vengono applicati in modo costante fino alla scadenza. La LGD è stata stimata su evidenze storiche proprietarie ad eccezione delle controparti Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti Territoriali (esclusi i comuni), per le quali, in assenza di dati storici oggettivi, è stata stimata una LGD di settore.

Per le esposizioni in Stage 3 non soggette a svalutazione analitica, il Gruppo definisce una provision lifetime in linea con il concetto di expected credit loss (ECL). Con particolare riferimento al parametro di LGD, ai fini del calcolo delle perdite collettive delle esposizioni in Stage 3 (principalmente scaduto deteriorato e inadempienza probabile), sono stati effettuati degli adeguamenti per garantire la coerenza con le metriche adottate per i crediti performing. Inoltre, qualora il piano operativo di gestione dei crediti deteriorati assunto dal Gruppo preveda uno scenario di cessione di posizioni non performing, i modelli di valutazione delle perdite attese includeranno nel processo di stima ECL anche la relativa probabilità di accadimento.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Rientrano nell'ambito delle tecniche di mitigazione del rischio di credito quegli strumenti che contribuiscono a ridurre la perdita che il Gruppo andrebbe a sopportare in caso di default della controparte; nello specifico, ci si riferisce alle garanzie ricevute dalla clientela, sia di tipo reale sia personale, e ad eventuali contratti che possono determinare una riduzione del rischio di credito.

In linea generale, nell'ambito del processo di concessione e gestione del credito, per talune tipologie di affidamenti, viene incentivato il rilascio da parte della clientela di idonee garanzie atte a ridurne la rischiosità. Esse possono essere rappresentate da garanzie reali che gravano su beni, quali ad esempio i pegni su attività finanziarie, le ipoteche su immobili (residenziali/non residenziali) e/o da garanzie personali (tipicamente le fidejussioni) che gravano su un soggetto terzo ove la persona (fisica o giuridica) si costituisce garante della posizione debitoria del cliente in caso di insolvenza.

In particolare:

  • nell'ambito dell'attività di factoring, qualora la tipologia e/o la qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti di merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto dal Gruppo nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti. Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring, ove si ritiene che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati per una corretta valutazione/ assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o piuttosto che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro soluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factors corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati;
  • in ambito Lending in funzione della specificità dei propri prodotti, si acquisiscono idonee garanzie, in relazione allo standing della controparte, alla durata ed alla tipologia del finanziamento. Tra queste garanzie rientrano oltre alle garanzie ipotecarie, i privilegi su impianti e macchinari, i pegni, le fideiussioni, le assicurazioni del credito ed i depositi collaterali;
  • in relazione all'operatività Leasing finanziario, occorre sottolineare che il rischio di credito è attenuato dalla presenza del bene oggetto del leasing. Il locatore ne mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente;
  • in relazione all'operatività in crediti di difficile esigibilità ed acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, ed al relativo modello di business, non vengono di norma poste in essere azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi;
  • la cessione del quinto è senza dubbio una forma tecnica poco rischiosa, in considerazione delle particolarità di questo prodotto che prevede obbligatoriamente una copertura assicurativa per il rischio di decesso e/o di perdita di impiego del cliente ed il vincolo, a maggior garanzia del finanziamento, del Trattamento di Fine Rapporto maturato dal cliente.
  • l'operatività di finanziamento alle farmacie prevede un'anticipazione accompagnata da una cessione o da un mandato all'incasso dei crediti con la possibilità di utilizzare le anticipazioni successive a decurtazione dei finanziamenti in essere.

Nell'ambito delle attività di acquisizione di portafogli NPL da parte della controllata IFIS NPL, possono essere presenti posizioni garantite da ipoteche di primo grado che presentano una rischiosità inferiore rispetto al portafoglio complessivo acquisito.

La determinazione dell'ammontare complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso cliente e/o gruppo giuridico ed economico tiene conto di appositi criteri per la ponderazione delle diverse categorie di rischio e delle garanzie. In particolare, al valore di stima delle garanzie reali vengono applicati "scarti" prudenziali, differenziati per tipologia di garanzia.

La verifica nel continuo della qualità ed adeguatezza delle procedure di valutazione delle garanzie viene svolta dalla funzione di Risk Management della Banca, con l'obiettivo di presidiare, in via accentrata, il processo di valutazione e sorveglianza delle garanzie acquisite sul portafoglio crediti del Gruppo Banca IFIS. Per una maggiore efficacia operativa, tali processi sono effettuati da una unità organizzativa dedicata, di recente costituzione, denominata "Collateral Monitoring", posta alle dirette dipendenze del Chief Risk Officer della Banca.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

Il Gruppo adotta un business model che presenta elementi peculiari rispetto alla maggior parte degli istituti bancari nazionali che operano sul mercato prevalentemente come banche generaliste.

Tale peculiarità del business si riverbera nei processi e sugli assetti gestionali, generando dinamiche dei flussi e degli stock che si riflettono nelle poste dell'attivo e relativi indicatori.

Nondimeno, la Capogruppo ritiene che il riferimento a ratios gestionali e strutturali "di sistema" e il mantenimento dei propri indicatori su livelli di eccellenza, rappresenti un elemento di qualità e valore da perseguire come specifico obiettivo, sia per il rafforzamento degli assetti aziendali sia per il miglioramento dei processi interni.

Tra questi, la qualità degli attivi riveste un carattere di assoluta priorità che deve esprimersi sia nella capacità di erogare credito, minimizzando i rischi di deterioramento delle esposizioni, sia nella capacità di gestire le esposizioni deteriorate, ottimizzando le performance di recupero in termini di ammontare e tempistiche di recupero.

In tal senso l'azione del Gruppo è orientata verso una duplice direzione:

  • una costante tensione al miglioramento non solo dei processi di selezione ed erogazione del credito, ma anche dei processi di gestione dei crediti in bonis, risalendo, ove opportuno, fino alle politiche commerciali e/o di selezione delle singole operazioni, al fine di contenere al meglio la generazione di crediti deteriorati;
  • la definizione di obiettivi quantitativi (quali limiti massimi) in termini di esposizioni deteriorate nonché di interventi predefiniti da attuarsi secondo idonei criteri di applicazione e priorità, al fine di assicurare nel tempo il rispetto dei limiti prefissati.

Nella gestione di tali aspetti il Gruppo deve, peraltro, necessariamente tenere conto dei diversi segmenti di attività e correlate tipologie di credito, declinando soluzioni ed azioni coerenti con le specificità dei singoli comparti, al fine di assicurare il miglior risultato in termini di tutela del valore e velocità di soluzione.

Ciò premesso, la Banca in sede di predisposizione del piano operativo di gestione degli NPL di breve e di medio e lungo, approvato dal Consiglio di Amministrazione lo scorso 20 settembre 2018 e trasmesso successivamente alla Banca d'Italia, ha individuato quali indicatori di performance e obiettivi espliciti da perseguire con una gestione attenta e proattiva, i seguenti due indicatori:

  • "npe ratio lordo", costituto dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate lorde" e il "totale dei crediti erogati alla clientela";
  • "npe ratio netto", costituito dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate al netto delle relative rettifiche" e il "totale dei crediti erogati alla clientela".

Con riferimento alle esposizioni creditizie per cassa verso clientela in essere alla data del 31 dicembre 2018, escluse le posizioni rivenienti dall'acquisto e gestione di crediti deteriorati di terzi originators gestite dalla controlla IFIS NPL S.p.A., il livello dell' "npe ratio lordo" del Gruppo è risultato pari al 9,5 %, mentre l' "npe ratio netto" è risultato pari al 5,2 %., in linea con gli obiettivi di riduzione prefissati per il periodo in esame.Il perseguimento dell'obiettivo di generale riduzione dello stock di crediti deteriorati di medio/lungo termine è atteso che avvenga attraverso una strategia differenziata in relazione alla specificità dei singoli portafogli interessati (tenendo in considerazione la tipologia di controparte e la specificità dei singoli prodotti). In linea generale, le azioni che verranno adottate sono essenzialmente riconducibili alle seguenti direttrici, peraltro da tempo perseguite:

  • contenimento del default rate al fine di ridurre l'afflusso di posizioni a non performing attraverso l'estensione e il rafforzamento dell'attività di monitoraggio delle relazioni creditizie volta ad anticipare, ed eventualmente a prevenire, il deterioramento delle posizioni;
  • miglioramento dei tassi di rientro "in bonis" attraverso un impiego più rilevante di misure di concessione nei confronti delle controparti che presentano segnali di difficoltà finanziaria;
  • sfruttamento delle expertise attualmente presenti in nel Gruppo Banca IFIS e dei virtuosi processi di recupero esistenti per massimizzare i saggi di recupero;
  • riduzione dello stock di crediti deteriorati attraverso la valutazione di cessioni selettive di singole posizioni rilevanti, nonché attraverso l'applicazione delle vigenti politiche di write-off.

Le posizioni deteriorate o che presentano criticità marcate sono gestite direttamente da specifiche unità organizzative istituite in ciascuna società del Gruppo Bancario che:

  • verificano la volontà e la capacità della controparte di far fronte al pagamento del debito al fine di stabilire la più idonea strategia di recupero da adottare;
  • gestiscono il contenzioso, giudiziale e stragiudiziale relativo al recupero del credito;
  • definiscono e propongono al competente soggetto deliberante l'eventuale modifica dello stato amministrativo e la quantificazione dei "dubbi esiti analitici" sulle posizioni assegnate;
  • assicurano il monitoraggio della consistenza delle esposizioni classificate a sofferenza e delle relative attività di recupero in corso.

3.2 Write-off

L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte della Banca. A titolo esemplificativo e non esaustivo ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc.

Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito, al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero molto marginali, su base almeno semestrale si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano determinate caratteristiche definite a livello di singolo prodotto.

Nel corso dell'esercizio sono state effettuate cancellazioni totali senza rinuncia al credito di esposizioni interamente svalutate per un valore nominale di 241,8 milioni di euro.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

Aspetti organizzativi

Si definiscono "Attività finanziarie impaired acquisite o originate (POCI)" le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate.

Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di portafoglio) e di aggregazione aziendale.

A seconda del Business Model con il quale l'attività è gestita, i POCI sono classificati o come Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o come Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Come precedentemente indicato, gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione di un tasso di interesse effettivo corretto per il credito cioè il tasso

che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza tutti i futuri incassi stimati dell'attività considerando nella stima anche le perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario ("ECL lifetime").

Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione a conto economico di rettifiche o di riprese di valore. Le variazioni favorevoli delle ECL lifetime sono rilevate come riprese di valore, anche qualora tali ECL lifetime risultassero inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.

Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stage 3.

Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività risultino "in bonis" le stesse sono classificate nell'ambito dello Stage 2.

Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stage 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua.

Rientrano tra le attività deteriorate i crediti acquisiti dalla controllata IFIS NPL S.p.A. acquistati a valori sensibilmente inferiori rispetto al valore nominale, nonché gli attivi deteriorati rinvenienti prevalentemente dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca al momento dell'acquisizione come previsto dal nuovo principio IFRS 9.

Informazioni quantitative

Relativamente al portafoglio proprietario di IFIS NPL S.p.A. alla data di riferimento, il valore nominale residuo è di circa 15,8 miliardi di euro. Tali crediti, il cui valore nominale storico alla data d'acquisto si attestava a 16,1 miliardi di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di circa 0,9 miliardi di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari al 4,9% del valore nominale storico. Nel corso dell'esercizio 2018 sono stati acquistati 3,6 miliardi di euro a fronte di un corrispettivo di circa 241 milioni di euro corrispondente ad un prezzo medio del 6,67%. Il portafoglio complessivo dei crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati presenta un'anzianità complessiva media ponderata di circa 28 mesi rispetto alla data di acquisizione degli stessi.

Le posizioni gestite in via "stragiudiziale" (che consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari) sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato su dati storici interni, denominato "modello a curve"; tale modello prevede delle stime di trasformazione su cluster di crediti omogenei in base al profilo di recupero storico, a cui sono aggiunti dei correttivi prudenziali. Esso incorpora, già in fase di previsione, il rischio di default della controparte; storicamente gli incassi rilevati risultano inferiori rispetto alle previsioni effettuate per effetto della mancata onorabilità da parte della clientela del proprio debito. Relativamente alla gestione delle posizioni per le quali è stato formalizzato un piano di rientro, indipendentemente dalla tipologia, la modalità di determinazione dei flussi di cassa futuri ha "carattere deterministico", rappresentata dai flussi di cassa basati sulle rate future del piano di rientro concordato, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato.

Per quanto attiene alle posizioni gestite in via "giudiziale" (che consiste invece nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione – cd. ODA - del quinto della pensione o dello stipendio, la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione), nel corso del primo trimestre 2018 si è proceduto alla messa in produzione di un modello statistico, sviluppato su dati proprietari, per la stima dei flussi di cassa delle posizioni in lavorazione giudiziale che non abbiano ancora raggiunto l'ODA ("modello massivo ante ODA"); più specificatamente vengono valorizzati flussi di cassa per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto o otterranno un precetto a partire dal 1 gennaio 2018. Per le sole posizioni che hanno ottenuto un'ODA, la stima dei flussi di cassa si basa sui dati ottenuti dagli atti legali e le pratiche sono valorizzate a costo ammortizzato calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi sulla singola posizione, tenuto conto del vincolo di età anagrafica del debitore. La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, altresì caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in settori corporate, bancari o real estate.

Nel corso del terzo trimestre 2018 si è proceduto all'affinamento della stima dei flussi di cassa attesi da posizioni garantite da immobili su cui è presente un'ipoteca di primo grado; più specificatamente, i valori di recupero sono valorizzati sulla base di perizie e di CTU. Le date di incasso presunte, invece, sono calcolate sulle tempistiche medie dei Tribunali relativi alle procedure esecutive immobiliari.

Si segnala infine che la società IFIS NPL, nel cogliere le opportunità di mercato e nel rispetto di quanto previsto dal business model, può valutare cessioni a terzi di portafogli. Nel corso dell'anno sono state perfezionate sei operazioni di vendita di portafogli a primari player attivi nell'acquisto di crediti NPL. Complessivamente, sono stati ceduti crediti per un valore nominale residuo di circa 660 milioni di euro, corrispondenti a circa 90 mila posizioni, a fronte di un prezzo complessivo di vendita pari a circa 13,9 milioni, a cui vanno aggiunti 10,8

milioni di euro di prezzo relativi a cessioni perfezionatesi nel mese di gennaio 2019 ma la cui accettazione della binding offer è avvenuta a fine esercizio 2018.

Inoltre, rientrano in questa voce le attività deteriorate acquisite con le business combination, in particolare quella con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca per un valore nominale di 353,8 milioni di euro a fronte di un'esposizione netta di bilancio di 71,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018. Questi crediti sono gestiti analiticamente in linea con le strategie e politiche di gestione del rischio di credito precedentemente descritte.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Durante la vita delle attività finanziarie e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie possono essere oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio (cosiddetta "modification senza derecognition") o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:

  • le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali e concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:
    • le prime, volte a "trattenere" il cliente, vedono coinvolto un debitore che non versa in una situazione di difficoltà finanziaria. In questa casistica sono incluse tutte le operazioni di rinegoziazione che sono volte ad adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta la banca effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, ove non fosse effettuata, il cliente potrebbe finanziarsi presso un altro intermediario e la banca subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti;
    • le seconde, effettuate per "ragioni di rischio creditizio" (misure di forbearance), sono riconducibili al tentativo della banca di massimizzare il recovery dei cash flow del credito originario. I rischi e i benefici sottostanti, successivamente alle modifiche, di norma, non sono sostanzialmente trasferiti e, conseguentemente, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio (salvo quanto si dirà in seguito in tema di elementi oggettivi), è quella effettuata tramite il "modification accounting" - che implica la rilevazione a conto economico della differenza tra valore contabile e valore attuale dei flussi di cassa modificati scontati al tasso di interesse originario - e non tramite la derecognition;
  • la presenza di specifici elementi oggettivi che incidono sulle modifiche sostanziali delle caratteristiche e/o dei flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio la modifica della tipologia di rischio controparte a cui si è esposti), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari. Informazioni sulla qualità creditizia delle esposizioni oggetto di concessioni e sull'efficacia delle misure di concessione accordate

In merito alle modifiche per ragioni di rischio creditizio, queste ammontano al 31 dicembre 2018 a 278,0 milioni di euro, di cui 30,4 milioni di euro relative ad esposizioni non deteriorate. Gli incassi su tai posizioni nel corso del 2018 sono stati pari a 116,8 milioni di euro.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Consolidato prudenziale – Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio
Portafogli/stadi di
rischio
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
giorni
a 30
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
272.719 1.950 3.560 8.593 81.007 191.284 158.550 21.581 1.252.008
2. Attività finanziarie
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività
complessiva
- - - - - - - - -
Totale 31.12.2018 272.719 1.950 3.560 8.593 81.007 191.284 158.550 21.581 1.252.008
Totale 31.12.2017* n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.

A.1.2 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

Rettifiche di valore complessive Accantonamenti complessivi
su impegni a erogare fondi e
garanzie finanziarie rilasciate
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio Attività rientranti nel terzo stadio
Causali/stadi di rischio Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla
redditività complessiva
di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
di cui: svalutazioni
individuali
di cui: svalutazioni collettive Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
di cui: svalutazioni
individuali
di cui: svalutazioni collettive di cui:
attività
finanziarie
impaired
acquisite
o
originate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Totale
Esistenze iniziali* 38.654 - - 38.654 3.915 - - 3.915 921.403 921.403 - - - 963.972
Effetti applicazione IFRS 9 (13.171) 412 (12.759) (1.058) (1.058) (393.639) - (393.639) 2.264 1.033 (404.159)
Variazioni in aumento da attività
finanziarie acquisite o originate
- - - - - 117 - 117 - - - - - 117
Cancellazioni diverse dai write-off - - - - - - - - - - - - - - - -
Rettifiche/riprese di valore nette per
rischio di credito
2.047 401 - 2.448 1.987 - - 1.987 95.207 - 95.207 641 (483) (1.009) 1.887 100.037
Modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Cambiamenti della metodologia di
stima
414 - - 414 - - - - - - - - 414
Write-off - - - - - - - - (340.838) - (340.838) - - - - - (340.838)
Altre variazioni (457) 474 - 17 130 - - 130 (4.072) - (4.072) - - 188 - - (3.737)
Rimanenze finali 27.487 1.287 - 28.774 4.974 - - 4.974 278.178 - 278.178 641 - 1.969 24 1.887 315.806
Recuperi da incasso su attività
finanziarie oggetto di write-off
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Write-off rilevati direttamente a
conto economico
- - - - - - - - 26 - 26 - 25 - - - 26

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione". I saldi al 31 dicembre 2017 sono allineati ai valori precedentemente pubblicati, mentre la voce "Effetti applicazione IFRS 9" accoglie la differenza aritmetica tra tali valori e gli stessi al 1 gennaio 2018 così come risultanti dalla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci.

A.1.3 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

Valori lordi/valore nominale
Trasferimenti tra primo stadio
e secondo stadio
Trasferimenti tra secondo
stadio e terzo stadio
Trasferimenti tra primo stadio
e terzo stadio
Portafogli/stadi di rischio Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo stadio a
primo stadio
Da secondo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a terzo
stadio
Da terzo stadio a primo
stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 389.119 59.208 28.495 32.283 161.737 21.432
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - - -
3. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 50 29 - - 1.877 19
Totale 31.12.2018 389.169 59.237 28.495 32.283 163.614 21.451
Totale 31.12.2017* n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.

*Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione". Conseguentemente, l'informazione sui saldi comparativi non è disposnibile.

A.1.4 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

Tipologie esposizioni/valori Esposizione
lorda
Rettifiche di valore
complessive e
Esposizione
Deteriorate Non deteriorate accantonamenti
complessivi
netta complessivi
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
b) Inadempienze probabili - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X 2 - 2 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 595.162 1.257 593.905 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
Totale (A) - 595.164 1.257 593.907 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - -
b) Non deteriorate X 15.788 - 15.788 -
Totale (B) - 15.788 - 15.788 -
Totale (A+B) - 610.952 1.257 609.695 -

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso le banche qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).

A.1.5 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Tipologie esposizioni/valori Esposizione
lorda
Rettifiche di valore
complessive e
Esposizione Write-off parziali
complessivi
Deteriorate Non deteriorate accantonamenti
complessivi
netta
B. Esposizioni creditizie per cassa
f) Sofferenze 1.043.656 X 181.750 861.906 1.338
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 91.717 X 10.263 81.454 157
g) Inadempienze probabili 622.827 X 87.241 535.586 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 153.602 X 4.690 148.912 -
h) Esposizioni scadute deteriorate 107.669 X 9.188 98.481 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 2.288 X 373 1.915 -
i) Esposizioni scadute non deteriorate X 319.380 2.368 317.012 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 4.525 271 4.254 -
j) Altre esposizioni non deteriorate X 5.873.134 30.524 5.842.610 878
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 25.884 446 25.438 -
Totale (A) 1.774.152 6.192.514 311.071 7.655.595 2.216
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
c) Deteriorate 126.509 X 1.887 124.622 -
d) Non deteriorate X 1.101.648 1.969 1.099.679 -
Totale (B) 126.509 1.101.648 3.856 1.224.301 -
Totale (A+B) 1.900.661 7.294.162 314.927 8.879.896 2.216

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).

A.1.7 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale* 1.334.182 679.856 127.396
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
Effetti applicazione IFRS 9 (292.852) (141.629) (3.634 )
B. Variazioni in aumento 516.146 327.236 72.147
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 7.972 116.522 65.737
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate 116.747 27.317 1.069
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 74.990 18.199 87
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento 316.437 165.198 5.254
C. Variazioni in diminuzione 513.820 242.636 88.240
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate 1.389 7.985 44.341
C.2 write-off 339.080 17.341 -
C.3 incassi 76.840 73.979 22.814
C.4 realizzi per cessioni 2.698 56.668 -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 251 73.780 19.245
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione 93.562 12.883 1.840
D. Esposizione lorda finale 1.043.656 622.827 107.669
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 6.966 - -

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione". I saldi al 31 dicembre 2017 sono allineati ai valori precedentemente pubblicati, mentre la voce "Effetti applicazione IFRS 9" accoglie la differenza aritmetica tra tali valori e gli stessi al 1 gennaio 2018 così come risultanti dalla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci.

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).

A.1.7bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Causali/Qualità Esposizioni oggetto di
concessioni: deteriorate
Esposizioni oggetto di
concessioni: non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale* 375.524 58.079
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -
Effetti applicazione IFRS 9 (41.703) (2.707)
B. Variazioni in aumento 76.763 57.565
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni 13.973 16.745
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 10.165 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 13.330
B.4 altre variazioni in aumento 52.625 27.490
C. Variazioni in diminuzione 162.977 82.528
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X 3.711
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 13.330 X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 10.165
C.4 write-off 14.519 -
C.5 incassi 90.532 26.305
C.6 realizzi per cessioni 12 -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione 44.584 42.347
D. Esposizione lorda finale 247.607 30.409
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 180 1.746

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione". I saldi al 31 dicembre 2017 sono allineati ai valori precedentemente pubblicati, mentre la voce "Effetti applicazione IFRS 9" accoglie la differenza aritmetica tra tali valori e gli stessi al 1 gennaio 2018 così come risultanti dalla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci.

A.1.9 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali* 730.386 51.849 179.727 107.272 11.290 1.434
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
- - - - - -
Effetti applicazione IFRS 9 (293.123) (71.815) (98.961) (82.307) (1.555) (1.410)
B. Variazioni in aumento 99.140 45.048 90.735 2 3.486 511
B.1 rettifiche di valore da attività
finanziarie impaired acquisite o
originate
- - 117 - - -
B.2. altre rettifiche di valore 74.530 25.041 72.020 - 1.398 510
B.3 perdite da cessione - - - - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
23.808 20.007 637 2 5 -
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - -
B.6 altre variazioni in aumento 802 - 17.961 2.083 1
C. Variazioni in diminuzione 354.653 14.819 84.260 20.277 4.033 162
C.1 riprese di valore da valutazione 4 - 48 - 2 3
C.2 riprese di valore da incasso 7.483 308 41.054 15.429 2.249 -
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 write-off 325.632 14.511 15.206 - - -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
50 - 23.800 4.416 600 5
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione 21.484 4.152 432 1.182 154
D. Rettifiche complessive finali 181.750 10.263 87.241 4.690 9.188 373
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
- - 697 2 - -

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione". I saldi al 31 dicembre 2017 sono allineati ai valori precedentemente pubblicati, mentre la voce "Effetti applicazione IFRS 9" accoglie la differenza aritmetica tra tali valori e gli stessi al 1 gennaio 2018 così come risultanti dalla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci.

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni ed interni

Ai fini del calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, Banca IFIS utilizza l'agenzia di rating esterna di valutazione (ECAI) Fitch Ratings solo per le posizioni incluse nella classe "Esposizioni verso Amministrazioni centrali e Banche centrali"; per le altre asset class non sono utilizzati rating esterni. In considerazione della composizione dell'attivo, i rating esterni sono utilizzati esclusivamente per il portafoglio titoli di Stato.

A.2.2 Consolidato prudenziale – Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating interni (valori lordi)

Il Gruppo Banca IFIS non si avvale di rating interni ai fini del calcolo degli assorbimenti patrimoniali a fini di vigilanza prudenziale. Nel Gruppo è stato implementato un sistema di rating interno gestionale sul segmento imprese domestiche. Questo è stato sviluppato su basi dati proprietaria e si compone delle seguenti componenti:

  • un modulo "finanziario", teso a valutare la solidità economico-patrimoniale dell'azienda;
  • un modulo di "centrale dei rischi", il quale cattura l'evoluzione del rischio della controparte a livello di sistema bancario;
  • un modulo "andamentale interno", che traccia le performance dei rapporti che la controparte intrattiene con la Banca.

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

Garanzie personali (2)
Garanzie reali (1) Derivati su crediti Crediti di firma
Altri derivati
Esposizione lorda Esposizione netta mobili Ipoteche
m
I
mobili Leasing
finanziario
m
I
Titoli Altre garanzie reali CNL Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti ministrazioni
pubbliche
m
A
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Totale
(1)+(2)
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 1.600 1.596 - - - 1.596 - - - - - - - - - 1.596
1.1 totalmente garantite 1.600 1.596 - - - 1.596 - - - - - - - - - 1.596
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
1.2 parzialmente garantite - - - - - - - - - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
- - - - - - - - - - - - - - - -
2.1 totalmente garantite - - - - - - - - - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2.2 parzialmente garantite - - - - - - - - - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -

A.3.2 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

Garanzie reali (1) Garanzie personali (2)
Derivati su crediti Crediti di firma
Altri derivati
Esposizione lorda Esposizione netta mobili Ipoteche
m
I
mobili Leasing
finanziario
m
I
Titoli Altre garanzie reali CNL Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti ministrazioni
pubbliche
m
A
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Totale
(1)+(2)
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 2.368.946 2.295.120 440.922 - 61.636 1.282.631 - - - - - 109.761 202 17.378 225.596 2.138.126
1.1 totalmente garantite 2.041.067 1.981.645 411.962 - 52.894 1.252.034 - - - - - 80.714 202 12.536 171.065 1.981.407
- di cui deteriorate 210.885 163.705 117.029 - 120 21.006 - - - - - 653 202 2.404 22.052 163.466
1.2 parzialmente garantite 327.879 313.475 28.960 - 8.742 30.597 - - - - - 29.047 - 4.842 54.531 156.719
- di cui deteriorate 43.680 32.364 3.564 - - 886 - - - - - 178 - 164 3.893 8.685
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
60.989 60.849 3.542 - 964 20 - - - - - - 725 52 11.759 17.062
2.1 totalmente garantite 13.814 13.798 3.322 - 239 11 - - - - - - - 52 10.184 13.808
- di cui deteriorate 3.321 3.321 3.194 - - - - - - - - - - - 128 3.322
2.2 parzialmente garantite 47.175 47.051 220 - 725 9 - - - - - - 725 - 1.575 3.254
- di cui deteriorate 32.056 32.056 148 - - 9 - - - - - - - - 499 656

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Consolidato prudenziale – Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Amministrazioni
pubbliche
Società finanziarie Società
finanziarie (di
cui: imprese
di
assicurazione)
Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni/Controparti Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie
per cassa
A.1 Sofferenze 1.431 4.294 2.376 8.478 - - 167.426 154.264 690.673 14.714
- di cui esposizioni
oggetto di concessioni
- - 540 5.732 - - 4.110 4.522 76.804 9
A.2 Inadempienze
probabili
2.614 395 38.358 1.093 - - 186.141 77.819 308.473 7.934
- di cui esposizioni
oggetto di concessioni
1.666 322 37.306 4 - - 50.476 2.794 59.464 1.570
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
47.619 2.934 108 75 - - 40.027 4.221 10.727 1.958
- di cui esposizioni
oggetto di concessioni
44 1 18 8 - - 1.145 79 708 285
A.4 Esposizioni non
deteriorate
1.115.676 1.643 336.865 1.979 - - 4.144.060 23.762 563.021 5.508
- di cui esposizioni
oggetto di concessioni
51 - 3.839 - - - 16.597 191 9.205 526
Totale (A) 1.167.340 9.266 377.707 11.625 - - 4.537.654 260.066 1.572.894 30.114
B. Esposizioni creditizie
"fuori bilancio"
B.1 Esposizioni
deteriorate
- - - - - - 108.476 1.877 16.146 10
B.2 Esposizioni non
deteriorate
695 440 144.533 703 - - 670.918 767 283.534 59
Totale (B) 695 440 144.533 703 - - 779.394 2.644 299.680 69
Totale (A+B) 31.12.2018 1.168.035 9.706 522.240 12.328 - - 5.317.048 262.710 1.872.574 30.183
Totale (A+B) 31.12.2017* 1.228.771 6.710 658.045 31.268 368 - 4.552.986 856.910 806.748 77.008

*Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione". Il comparativo 2017 è allineato ai dati pubblicati in quanto non riconducibile alle nuove tabelle

B.2 Consolidato prudenziale – Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per
cassa
A.1 Sofferenze 861.676 181.662 208 88 11 - 5 - 6 -
A.2 Inadempienze probabili 533.014 85.155 2.561 2.086 7 - - - 4 -
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
95.713 9.058 2.749 129 19 1 - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 5.848.293 29.869 197.343 1.891 97.532 1.002 16.288 129 166 1
Totale (A) 7.338.696 305.744 202.861 4.194 97.569 1.003 16.293 129 176 1
B. Esposizioni creditizie
"fuori bilancio"
B.1 Esposizioni deteriorate 122.876 1.887 1.746 - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.042.636 1.925 56.884 44 78 - - - 82 -
Totale (B) 1.165.512 3.812 58.630 44 78 - - - 82 -
Totale (A+B) 31.12.2018 8.504.208 309.556 261.491 4.238 97.647 1.003 16.293 129 258 1
Totale (A+B) 31.12.2017* 6.869.038 949.510 295.910 24.964 60.527 3.308 18.108 182 335 1.552

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione". Il comparativo 2017 è allineato ai dati pubblicati in quanto non riconducibile alle nuove tabelle

B.3 Consolidato prudenziale – Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per
cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
- - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 548.750 1.145 35.137 87 10.020 25 - - - -
Totale (A) 548.750 1.145 35.137 87 10.020 25 - - - -
B. Esposizioni creditizie
"fuori bilancio"
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 3.884 - 643 - 11.261 - - - - -
Totale (B) 3.884 - 643 - 11.261 - - - - -
Totale (A+B) 31.12.2018 552.634 1.145 35.780 87 21.281 25 - - - -
Totale (A+B) 31.12.2017* 1.731.715 - 32.093 - 25.097 - - - - -

*Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione". Il comparativo 2017 è allineato ai dati pubblicati in quanto non riconducibile alle nuove tabelle

B.4 Grandi esposizioni

31.12.2018 31.12.2017
a) Valore di bilancio 1.573.611 2.594.838
b) Valore ponderato 602.111 475.210
c) Numero 4 3

L'ammontare complessivo delle grandi esposizioni al valore ponderato al 31 dicembre 2018 è costituito per 228 milioni di euro da attività fiscali, per 238 milioni di euro da esposizioni nei confronti di partecipazioni non rientranti nel perimetro di consolidamento prudenziale e per 136 milioni da esposizioni verso clientela.

Informativa in merito al Debito Sovrano

In data 5 agosto 2011 la CONSOB (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 31 dicembre 2018 le esposizioni al Debito sovrano sono costituite interamente da titoli emessi dalla Repubblica Italiana; il valore di bilancio - iscritto nella voce "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" – ammonta a 410,4 milioni di euro, al netto della riserva da valutazione negativa pari a 8,4 milioni di euro.

Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 423 milioni di euro, sono inclusi nel banking book e presentano una vita media residua ponderata di circa 65 mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 31 dicembre 2018 sono considerati di livello 1.

In conformità alla comunicazione CONSOB, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi nei confronti dello Stato Italiano; tali esposizioni alla data del 31 dicembre 2018 ammontano a 757 milioni di euro, di cui 96 milioni di euro relativi a crediti fiscali.

C. Operazioni di cartolarizzazione

Non formano oggetto di rilevazione nella presente Parte le operazioni di cartolarizzazione nelle quali la Banca sia originator e per le quali il complesso delle passività emesse dalle società veicolo sia stato da essa sottoscritto all'atto dell'emissione. Per l'illustrazione di questa tipologia di operazioni di rimanda alla sezione della Parte E della Nota Integrativa consolidata relativa al rischio di liquidità.

Informazioni di natura qualitativa

Obiettivi, strategie e processi

Il Gruppo detiene esposizioni verso operazioni di cartolarizzazioni originate da terzi, acquisite con finalità di investimento allo scopo di generare margine di profitto e di realizzare un apprezzabile ritorno a medio-lungo termine sul capitale.

Tali operazioni possono essere originate dalle diverse Business Unit del Gruppo, in relazione alle caratteristiche del portafoglio sottostante, sia in bonis che deteriorato, ovvero nell'ambito dell'attività di investimento della liquidità.

Le attività di acquisizione vengono svolte in conformità con le politiche e procedure relative al rischio di credito, ed in particolare con la "Politica per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione", e nel rispetto della propensione al rischio stabilite nell'ambito del Risk Appetite Framework. Il Gruppo investe in cartolarizzazioni di cui è in grado di valutare, in forza dell'esperienza maturata, i relativi asset sottostanti.

In particolare, l'unità proponente, identificata l'opportunità di investimento, svolge le attività di due diligence al fine di valutare i flussi di cassa futuri e la congruità del prezzo, coordinando, a tal fine, le unità organizzative di volta in volta competenti e formalizzando i relativi esiti da sottoporre all'organo deliberante competente.

Successivamente all'acquisizione, l'investimento è oggetto di monitoraggio, su base continuativa, con riferimento agli indicatori di performance delle esposizioni sottostanti e all'aderenza dei flussi di cassa rispetto alle valutazioni effettuate in sede di acquisizione.

Sistemi interni di misurazione e controllo dei rischi connessi con l'operatività in cartolarizzazioni

Il Gruppo non ha posto in essere operazioni di cartolarizzazione con trasferimento di rischio a terzi.

Politiche di copertura adottate per mitigare i rischi connessi

La Banca si è dotata di una "Politica per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione" con la quale disciplina il processo di gestione delle operazioni di cartolarizzazione nelle ipotesi in cui intervenga nel ruolo di "investitore" (cioè di soggetto sottoscrittore dei titoli) ovvero di "promotore" (cioè di soggetto che struttura l'operazione). La politica definisce con chiarezza, per ciascuna delle fattispecie identificate, i compiti delle unità organizzative e degli organi aziendali coinvolti, sia con riferimento alle attività propedeutiche di due diligence sia con riguardo al monitoraggio, nel continuo, delle performance dell'operazione.

Nella presente sezione viene fornita illustrazione sulle esposizioni del Gruppo verso le operazioni di cartolarizzazione; in tali operazioni il Gruppo riveste, a seconda dei casi, il ruolo di originator, sponsor o investitore.

Operazione di cartolarizzazione IFIS ABCP Programme

In data 7 ottobre 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali verso debitori ceduti di durata triennale. A fronte della ricessione iniziale dei crediti da parte di Banca IFIS (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato IFIS ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrengers dell'operazione, per un ammontare pari a 850 milioni di euro, aumentato a 1.000 milioni di euro nel corso del secondo trimestre del 2018. Un ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni di euro, inizialmente sottoscritti per 19,2 milioni di euro, con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, è stata sottoscritta da Banca IFIS che utilizzerà tale titolo come collaterale in operazioni di rifinanziamento con controparti terze. Al 31 dicembre 2018 la quota sottoscritta dalla Banca ha raggiunto l'importo massimo di 150 milioni di euro. Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. deferred purchase price).

L'attività di servicing è svolta dalla stessa Banca IFIS che, con la propria struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare ad ogni cut off date la quadratura delle evidenze di fine periodo;
  • procedere ad ogni cut off date alla verifica, al completamento e alla trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e dalle banche finanziatrici.

Il programma di cartolarizzazione prevede che gli incassi ricevuti dalla Banca vengano trasmessi al veicolo quotidianamente, mentre le ricessioni periodiche del nuovo portafoglio avvengono con cadenza di circa sei volte al mese; in questo modo viene garantito un elapsed temporale ravvicinato fra i flussi in uscita dalla Banca e i flussi in entrata relativi al pagamento delle nuove cessioni.

Si evidenzia che i crediti verso debitori ceduti cartolarizzati sono solo in parte iscritti nell'attivo di bilancio, in particolare per la parte che la Banca ha acquistato dal cedente a titolo definitivo, ovvero con il trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici. Le tabelle riportate nell'informativa quantitativa riportano pertanto solamente tale porzione di portafoglio.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti per la derecognition. Inoltre si è provveduto al consolidamento dei veicoli al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.

La perdita teorica massima che può subire Banca IFIS è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca IFIS subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:

  • i crediti acquistati a titolo definitivo cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "factoring";
  • il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto tra i "titoli in circolazione";
  • gli interessi attivi sui crediti sono rimasti iscritti nella medesima voce di bilancio "interessi attivi su crediti verso clientela";
  • gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";
  • le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in cui ha avuto inizio il programma.

Al 31 dicembre 2018 gli interessi passivi sulle senior notes iscritti a conto economico sono pari a 7,6 milioni di euro.

Operazione di cartolarizzazione di terzi

Al 31 dicembre 2018 il Gruppo detiene un portafoglio di titoli derivanti da cartolarizzazioni di terzi per complessivi 140,0 milioni di euro: in particolare detiene titoli senior per 138,1 milioni di euro e junior per 1,9 milioni di euro.

Nello specifico trattasi di cinque distinte operazioni di cartolarizzazione di terzi aventi sottostanti rispettivamente due portafogli di crediti non performing secured, un mutuo fondiario a fini speculativi, un portafoglio di minibond emessi da società quotate italiane e un portafoglio di crediti non performing parzialmente garantito da ipoteche la cui cartolarizzazione è assistita da garanzia dello stato.

Di seguito si riportano le caratteristiche principali delle operazioni in essere alla data di riferimento:

  • Cartolarizzazione "San Marco": trattasi di una cartolarizzazione di un portafoglio non performing secured di mutui ipotecari con valore nominale complessivo di circa 160 milioni di euro e scadenza a settembre 2022 in cui la Capogruppo partecipa come Senior Noteholder e Sponsor, sottoscrivendo la totalità delle tranche senior, al 31 dicembre 2018 pari a 19,7 milioni di euro e il 5% delle tranche junior, per 0,7 milioni di euro, le quali sono state emesse dal veicolo Tiberio SPV S.r.l.;
  • Cartolarizzazione "Project Firenze": si tratta di una securitization di un portafoglio non performing composto da posizioni bancarie secured prevalentemente verso PMI con valore nominale complessivo di circa 264 milioni di euro e scadenza nel 2023. In tale operazione le notes sono state emesse dal veicolo Orione SPE S.r.l. e la Capogruppo ha partecipato come Senior Noteholder e Sponsor, sottoscrivendo il 100% delle tranche senior per un valore al 31 dicembre 2018 di 34,8 milioni di euro nonché il 5% delle tranche junior per 1,1 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Cinque V": l'operazione, avviata a fine novembre 2017, consiste in una securitization tramite il veicolo Ballade SPV S.r.l. avente come sottostante unicamente un mutuo fondiario classificato a sofferenza, un valore nominale di 20 milioni di euro e scadenza nel mese di ottobre 2020 in cui la Capogruppo partecipa, anche in questo caso, a titolo di Senior Noteholder e Sponsor, divenendo titolare del 100% dei titoli senior per 2,1 milioni di euro e del 5% dei titoli junior; l'operazione è sostanzialmente chiusa a seguito della cessione dell'asset sottostante al credito fondiario;
  • Cartolarizzazione "Elite Basket Bond (EBB)", la quale ha previsto da parte del veicolo EBB S.r.l. l'emissione ad un prezzo pari al valore nominale, per complessivi 122 milioni di euro, di Asset Backed Securities (ABS) in un'unica tranche con durata sino a dicembre 2027 avente come underlying un portafoglio ("Basket") di minibond emessi da n. 11 società quotate italiane. La peculiarità di tale operazione consiste nel fatto che tali titoli sono obbligazioni senior unsecured ma beneficiano di un Credit Enhancement di stampo mutualistico pari al 15% dell'importo complessivo dell'operazione (24 milioni di euro), da utilizzarsi nel caso di ritardi e/o insolvenze da parte delle società emittenti nel pagamento di interessi e/o capitale sui minibond. La Capogruppo partecipa a tale operazione nella sola qualità di underwriter iscrivendosi nel proprio attivo una quota della tranche di cui sopra pari a 6,0 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "FINO 1": si tratta di un investimento in qualità di Senior Noteholderin un'operazione di securitization le cui tranche emesse sono supportate da garanzia statale "GACS" (Garanzia sulla Cartolarizzazione di Sofferenze) e con sottostante posizioni a sofferenza aventi un valore nominale complessivo originario di circa 5,4 miliardi di euro. La tranche oggetto di sottoscrizione per originari 92,5 milioni di euro da parte di Banca IFIS (su un valore nominale complessivo di 650 milioni di euro) è la Senior Note di Classe A, caratterizzata da una scadenza ad ottobre 2045. Al netto dei rimborsi avvenuti nel corso dell'esercizio, al 31 dicembre 2018 la quota sottoscritta di tranche presenta un valore di bilancio pari a 77,6 milioni di euro.

Si segnala per completezza che il Gruppo partecipa, attraverso il più ampio intervento compiuto nel 2017 dallo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, a quote delle notes mezzanine e junior della cartolarizzazione "Berenice" per complessivi 0,1 milioni di euro.

Informazioni di natura quantitativa

C.1 Consolidato prudenziale – Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Esposizioni per cassa Garanzie
finanziarie
rilasciate
Linee di credito
Tipologia attività
cartolarizzate/
Esposizioni
Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior
Valore di
bilancio
riprese di
Rettifiche/
valore
Valore di
bilancio
riprese di
Rettifiche/
valore
Valore di
bilancio
riprese di
Rettifiche/
valore
Esposiz.io
ne netta
riprese di
Rettifiche/
valore
Esposiz.io
ne netta
riprese di
Rettifiche/
valore
Esposiz.io
ne netta
riprese di
Rettifiche/
valore
Esposiz.io
ne netta
riprese di
Rettifiche/
valore
Esposiz.io
ne netta
riprese di
Rettifiche/
valore
Esposiz.io
ne netta
riprese di
Rettifiche/
valore
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal bilancio
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- tipologia attività -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B. Oggetto di parziale
cancellazione dal bilancio
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- tipologia attività -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C. Non cancellate dal bilancio -
-
-
-
120.924 - -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- crediti verso clientela
deteriorati
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- crediti verso clientela in bonis -
-
-
-
120.924 - -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Esposizioni per cassa Garanzie rilasciate Linee di credito
Tipologia attività
sottostanti/Esposizioni
Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
valore
Esposizione
netta
Rettifiche/
riprese di
valore
Esposizione
netta
Rettifiche/
riprese di
valore
Esposizione
netta
Rettifiche/
riprese di
valore
Esposizione
netta
Rettifiche/
riprese di
valore
Esposizione
netta
Rettifiche/
riprese di
valore
Esposizione
netta
Rettifiche/
riprese di
valore
Mutui secured e unsecured 132.137 473 86 -
1.849
- -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito 5.974 31 - - - - -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Totale 138.111 504 86 -
1.849
- -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-

C.2 Consolidato prudenziale – Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

C.3 Consolidato prudenziale – Interessenze in società veicolo per la cartolarizzazione

Nome cartolarizzazione / Attività Passività
Denominazione società veicolo Sede legale Consolidamento Crediti Titoli di
debito
Altre Senior Mezzanine Junior
IFIS ABCP Programme S.r.l. Conegliano (TV) 100% 1.738.830 - 106.213 1.150.000

C.6 Consolidato prudenziale – Società veicolo per la cartolarizzazione consolidate

Nome cartolarizzazione/
società veicolo
Sede legale Interessenze (%)
IFIS ABCP Programme S.r.l. Conegliano (TV) 0%

D. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Le attività finanziarie trasferite ma non eliminate sono riferite ai crediti cartolarizzati.

Informazioni di natura quantitativa

D.1. Consolidato prudenziale – Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui:
oggetto di
contratti di
vendita con
patto di
riacquisto
di cui
deteriorate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui:
oggetto di
contratti di
vendita con
patto di
riacquisto
A. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
- - - X - - -
1. Titoli di debito - - - X - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - X - - -
4. Derivati - - - X - - -
B. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
C. Attività finanziarie designate al fair
value
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
767.627 767.627 - - 163.669 163.669 -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti 767.627 767.627 - - 163.669 163.669 -
Totale 31.12.2018 767.627 767.627 - - 163.669 163.669 -
Totale 31.12.2017* 220.919 220.220 - - 119.510 119.510 -

1.2 Rischi di mercato

Attualmente, in linea generale, il profilo di rischio finanziario del Gruppo Banca IFIS è originato essenzialmente dal portafoglio bancario, non svolgendo il Gruppo abitualmente attività di trading su strumenti finanziari. L'attività di acquisto di titoli obbligazionari, tenuto conto della classificazione degli stessi tra le attività con valutazione attraverso il metodo FVOCI, rientra nel perimetro del banking book e non configura, quindi, rischi di mercato. Nel corso del 2018 sono state effettuate operazioni di diversificazioni del portafoglio di proprietà, attraverso l'acquisto di quote di fondi OICR il cui sottostante riguarda prevalentemente titoli obbligazionari con duration a breve termine. Tale tipologia di investimento viene valutata con il metodo del FVTPL, essendo parte del portafoglio di negoziazione.

Al 31 dicembre 2018 si rileva alcune posizioni in currency swap con un mark to market positivo per 1,4 milioni di euro e negativo per 0,2 milioni di euro. La classificazione di tali derivati tra le attività o le passività finanziarie di negoziazione non è espressione della finalità dell'operazione, il cui obiettivo resta quello di mitigare l'effetto di possibili oscillazioni dei tassi di cambio di riferimento. Si sottolinea che il differenziale tra il controvalore a pronti e quello a termine, seppur rilevato a conto economico nella voce 80 "Risultato netto dell'attività di negoziazione" quale differenza cambi, include anche una componente intrinseca di interessi.

Il portafoglio di negoziazione risulta composto da operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

Il Gruppo Banca IFIS non effettua abitualmente attività di trading su strumenti finanziari.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

La gestione del portafoglio di negoziazione è orientata al contenimento della posizione di rischio, non essendo state poste in essere operazioni con finalità speculativa.

Come precedentemente indicato, il portafoglio di negoziazione è composto da operazioni residue di Corporate Desk dove tutte le operazioni ancora in essere sono coperte con operazioni "back to back".

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari – Valuta di denominazione Euro

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
da oltre 1
anno fino
a 5 anni
da oltre 5
anni fino
a 10 anni
oltre 10
anni
durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe 576 221.994 115.657 5.802 81.424 29.068 - -
+ posizioni corte 576 29.202 115.630 5.775 81.370 29.068 - -
Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
da oltre 1
anno fino
a 5 anni
da oltre 5
anni fino
a 10 anni
oltre 10
anni
durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - 195.826 - - - - - -

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari – Valuta di denominazione: Altre Valute

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

1.2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'assunzione di rischi di tasso d'interesse significativi è in linea di principio estranea alla gestione del Gruppo. La fonte di provvista prevalente continua ad essere costituita dal conto di deposito online "rendimax". I depositi della clientela sui prodotti "rendimax" e "contomax" sono a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte della Banca nel rispetto delle norme e dei contratti, per i depositi liberi a vista e a chiamata. Nel corso del 2018 è continuata la strategia di diversificazione delle fonti di funding; in tal senso si è ampliata la componente di raccolta wholesale attraverso l'emissione di un prestito obbligazionario senior a tasso fisso con durata 5 anni destinato ad investitori istituzionali all'interno del programma "EMTN" e l'aumento dell'ammontare finanziato riveniente dalla cartolarizzazione a tasso variabile con sottostante il portafoglio factoring (programma revolving con durata triennale).

Relativamente all'attivo gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile, sia con riguardo alla componente di credito commerciale che di finanziamenti corporate.

Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità (svolta dalla controllata IFIS NPL), caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale, rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso.

Al 31 dicembre 2018 il portafoglio titoli obbligazionari è composto (escludendo i riacquisti di notes da auto-cartolarizzazione) principalmente da titoli governativi indicizzati al tasso d'inflazione. La duration media di tale portafoglio è pari a circa quarantacinquemesi.

L'assunzione del rischio di tasso connesso all'attività di raccolta effettuata operativamente dalla Tesoreria della Capogruppo ed in linea con la strategia definita da ALM & Capital Management avviene nel rispetto delle politiche e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione, ed è disciplinata da precise deleghe in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare nell'ambito della Tesoreria della Banca.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di tasso sono ALM & Capital Management, che in linea con l'appetito al rischio stabilito, definisce le azioni necessarie al perseguimento dello stesso, la Tesoreria, che si occupa della gestione del portafoglio titoli obbligazionari, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio della Banca le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate dalla Banca.

La posizione di rischio di tasso è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro. Nel documento finale inoltrato all'Organo di Vigilanza, ai sensi della disciplina di riferimento (Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti), il rischio di tasso d'interesse è stato oggetto di specifica misurazione in termini di assorbimento patrimoniale e potenziale impatto sul margine di interesse. Il monitoraggio viene effettuato a livello consolidato.

In considerazione dell'entità del rischio assunto, il Gruppo Banca IFIS generalmente non utilizza strumenti di copertura del rischio tasso.

Relativamente al rischio di prezzo, il Gruppo, esplicando la propria attività in maniera prevalente nel comparto del finanziamento del capitale circolante delle piccole e medie imprese, non assume, di norma, rischi di oscillazione di prezzo su strumenti finanziari.

La classificazione dei titoli obbligazionari detenuti tra le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali del Gruppo come conseguenza della variazione del fair value dei titoli. Tale rischio risulta comunque moderato considerando la dimensione relativamente contenuta del portafoglio rispetto al totale attivo e la sua composizione, con netta prevalenza di titoli governativi.

Il monitoraggio del rischio di prezzo assunto dal Gruppo nell'ambito della propria attività, rientra tra le competenze della funzione di Risk Management.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
da oltre 6
mesi fino a
1 anno
da oltre 1
anno fino a
5 anni
da oltre 5
anni fino a
10 anni
oltre 10
anni
Durata
indeter
minata
1. Attività per cassa 2.539.799 2.614.758 1.140.658 268.401 981.012 204.560 26.743 -
1.1 Titoli di debito - 142.388 410.887 847 23.954 226 6.060 -
- con opzione di rimborso anticipato - 64.813 477 847 23.954 226 6.060 -
- altri - 77.575 410.410 - - - - -
1.2 Finanziamenti a banche 83.800 315.993 5.534 194 1.000 3 - -
1.3 Finanziamenti a clientela 2.455.999 2.156.377 724.237 267.360 956.058 204.331 20.683 -
- c/c 83.124 3.979 2.800 - - 1.657 - -
- altri finanziamenti 2.372.875 2.152.398 721.437 267.360 956.058 202.674 20.683 -
- con opzione di rimborso anticipato 195.418 744.891 490.086 22.996 60.548 842 268 -
- altri 2.177.457 1.407.507 231.351 244.364 895.510 201.832 20.415 -
2. Passività per cassa 1.205.325 1.391.692 260.158 658.384 3.384.777 407.438 - -
2.1 Debiti verso clientela 1.049.707 1.390.857 260.154 658.317 2.201.584 5.753 - -
- c/c 223.867 52.684 5.221 10.375 3.325 3.180 - -
- altri debiti 825.840 1.338.173 254.933 647.942 2.198.259 2.573 - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 825.840 1.338.173 254.933 647.942 2.198.259 2.573 - -
2.2 Debiti verso banche 66.521 804 - - 695.075 - - -
- c/c 63.074 - - - - - - -
- altri debiti 3.447 804 - - 695.075 - - -
2.3 Titoli di debito 89.097 31 4 67 488.118 401.685 - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - 401.685 - -
- altri 89.097 31 4 67 488.118 - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altre - - - - - - - -
3. Derivati finanziari 218.172 3.033 1.574 - 13.319 66.697 - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante 218.172 3.033 1.574 - 13.319 66.697 - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio 218.172 3.033 1.574 - 13.319 66.697 - -
+ posizioni lunghe 151.398 - - - - - - -
+ posizioni corte 66.774 3.033 1.574 - 13.319 66.697 - -

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Altre valute

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
da oltre 6
mesi fino a
1 anno
da oltre 1
anno fino a
5 anni
da oltre 5
anni fino a
10 anni
oltre 10
anni
Durata
indeter
minata
1. Attività per cassa 34.769 123.751 7.693 395 327 12 - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Finanziamenti a banche 9.344 6.970 - - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 25.425 116.781 7.693 395 327 12 - -
- c/c 87 - - - - - - -
- altri finanziamenti 25.338 116.781 7.693 395 327 12 - -
- con opzione di rimborso anticipato 43 26.908 6.971 67 327 12 - -
- altri 25.295 89.873 722 328 - - - -
2. Passività per cassa 307 17.761 - 44 701 - - -
2.1 Debiti verso clientela 131 - - - 701 - - -
- c/c 131 - - - 701 - - -
- altri debiti - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 176 17.761 - 44 - - - -
- c/c 88 - - - - - - -
- altri debiti 88 17.761 - 44 - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altre - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ posizioni lunghe 9.388 - - - - - - -
+ posizioni corte 9.388 - - - - - - -

1.2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

L'assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performances di tesoreria, rappresenta un'operatività estranea alle politiche del Gruppo. Le operazioni in divisa di Banca IFIS si sostanziano principalmente in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring. In tale ottica le anticipazioni in divisa concesse alla clientela sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.

Relativamente all'operatività riguardante le operazioni in divisa estera effettuate nell'ambito dell'operatività di corporate banking, esse si sostanziano in finanziamenti a medio/lungo termine (principalmente in USD) per i quali il rischio di cambio viene neutralizzato sin dall'origine ricorrendo a provvista avente la medesima valuta originaria.

Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della tesoreria, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.

La Tesoreria è comunque giornalmente impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.

L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avviene nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione netta in cambi giornaliera particolarmente stringenti.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, sulla base delle proposte effettuate da ALM & Capital Management, di asseverare tali suggerimenti e proporre quindi annualmente al Consiglio di Amministrazione della Banca le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività del Gruppo in coerenza con le politiche di rischio approvate.

Il posizionamento sul fronte dei cambi è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

L'operatività sul mercato polacco, tramite la controllata IFIS Finance, non muta la sopra evidenziata impostazione: le attività denominate in zloty vengono finanziate mediante provvista nella medesima valuta.

Con l'acquisto della partecipata polacca, Banca IFIS ha assunto in proprio il rischio di cambio rappresentato dall'investimento iniziale nel capitale di IFIS Finance per 21,2 milioni di zloty e dal successivo aumento di capitale sociale di importo pari a 66 milioni di zloty.

Banca IFIS possiede, inoltre, una partecipazione pari al 5,57% del capitale sociale della società India Factoring and FinanceSolutions Private Limited, per complessivi 20 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 3.044 mila euro al cambio storico. Tale partecipazione è stata assoggettata ad impairment test nel corso dell'esercizio 2015 con un effetto a conto economico di 2,4 milioni di euro. A partire dal 2016 il fair value è stato rivalutato, in contropartita del patrimonio netto, fino a portare il valore della partecipazione a 1.152,7 mila euro.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

In considerazione della dimensione della posizione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Valute
Voci DOLLARO
STATI UNITI
STERLINA
REGNO
YEN
UNITO
DOLLARO
FRANCO
CANADESE
SVIZZERO
ALTRE
VALUTE
A. Attività finanziarie 185.962 3.661 18 35 308 66.619
A.1 Titoli di debito - - - - - -
A.2 Titoli di capitale 30.540 - - - - 1.153
A.3 Finanziamenti a banche 11.796 890 16 34 43 25.961
A.4 Finanziamenti a clientela 143.626 2.771 2 1 265 39.505
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività - - - - - 51
C. Passività finanziarie 16.332 3.693 - - 133 6.133
C.1 Debiti verso banche 15.533 3.691 - - 133 6.096
C.2 Debiti verso clientela 799 2 - - - 37
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività - - - - - 28
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - - - -
+ posizioni corte 166.750 - - - - 45.082
Totale attività 185.962 3.661 18 35 308 66.670
Totale passività 183.082 3.693 - - 133 51.243
Sbilancio (+/-) 2.880 (32) 18 35 175 15.427

1.3 Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

1.3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. Derivati finanziari

Il Gruppo Banca IFIS ha richiesto ed ottenuto l'autorizzazione ad effettuare l'attività di prestazione di servizi di investimento presso la clientela, finalizzata principalmente alla copertura dei rischi di tasso e cambio assunti dalla clientela attraverso l'offerta di operazioni derivate plain-vanilla. Attualmente non sono state effettuate operazioni in tal senso.

Banca IFIS utilizza talvolta derivati finanziari finalizzati alla copertura delle esposizioni sui tassi di cambio. Si rinvia a quanto descritto al paragrafo 1.2 Rischi di mercato.

Il portafoglio di negoziazione è risultato composto da operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Desk della ex Interbanca S.p.A., cessata dalla stessa nel corso del 2009, in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti. Tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali la controllata si assume, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

31.12.2018 31.12.2017
Attività sottostanti/Tipologie
derivati
Over the counter Over the counter
Senza controparti centrali Mercati
organizzati
Controparti
centrali
Senza controparti centrali
Controparti
centrali
Con accordi
di compensa
zione
Senza
accordi di
compensa
zione
Con
accordi di
compensa
zione
Senza
accordi di
compensa
zione
Mercati
organizzati
1.Titoli di debito e tassi
d'interesse
- - 261.621 - - - 361.406 -
a) Opzioni - - - - - - 21.168 -
b) Swap - - 261.621 - - - 340.238 -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - -
-
-
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici
azionari
- - 30.091 - - - 30.091 -
a) Opzioni - - 30.091 - - - 30.091 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - 192.618 - - - 249.875 -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - 192.618 - - - 249.875 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale - - 484.330 - - - 641.372 -

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

31.12.2018
Tipologie derivati Over the counter Over the counter
Senza controparti centrali Senza controparti centrali
Controparti
centrali
Con accordi
di
compensa
zione
Senza
accordi di
compensa
zione
Mercati
organizzati
Controparti
centrali
Con accordi
di
compensa
zione
Senza
accordi di
compensa
zione
Mercati
organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Interest rate swap - - 30.023 - - - 34.514 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - 1.426 - - - 2.853 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale - - 31.449 - - - 37.367 -
2. Fair value negativo
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Interest rate swap - - 30.970 - - - 37.955 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - 185 - - - 284 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale - - 31.155 - - - 38.239 -

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X 163.220 - 98.401
- fair value positivo X 14.361 - 15.662
- fair value negativo X 30.970 - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - 30.091 -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X 192.618 - -
- fair value positivo X 1.426 - -
- fair value negativo X 185 - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 40.690 162.794 58.137 261.621
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - 30.091 - 30.091
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 192.618 - - 192.618
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31.12.2018 233.308 192.885 58.137 484.330
Totale 31.12.2017 341.411 229.218 92.335 662.964

1.4 Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte ad esigenze di liquidità. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.

Nel corso del 2018 il Gruppo ha continuato nella strategia di diversificazione delle fonti di raccolta, principalmente al fine di ridurre la dipendenza dalla raccolta retail.

Al 31 dicembre 2018 le fonti finanziarie sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta on-line presso la clientela retail e composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito del programma EMTN, dalla raccolta effettuata presso l'Eurosistema (TLTRO), da operazioni di cartolarizzazione a medio-lungo termine, dal canale Abaco presso la Banca d'Italia.

Con riferimento alle attività del Gruppo esse sono composte dall'operatività inerente il factoring, composta principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti principalmente dall'operatività di leasing, corporate banking, finanza strutturata e work-out and recovery.

Relativamente all'attività svolta dal Gruppo nei segmenti NPL ed acquisto crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

La strategia di diversificazione attuata con successo principalmente presso investitori istituzionali a partire dal 2017, nonché l'attribuzione del rating da parte di Fitch al Gruppo, hanno costituito un passaggio significativo nella riduzione del funding risk.

Durante l'ultimo periodo del 2018 si è verificato un significativo incremento degli impieghi commerciali del Gruppo, alimentato sia dalla fisiologica domanda che caratterizza il fine esercizio da parte della clientela più dimensionata e strutturata, sia da una crescita strutturale, da parte dello small business, della domanda dei prodotti di credito commerciale offerti dal Gruppo. Tale fattore ha generato a fine 2018 una riduzione delle riserve di liquidità disponibili rispetto agli usuali valori del Gruppo nel corso del 2018.

L'ammontare di tali riserve di liquidità di elevata qualità (principalmente detenute dal Gruppo presso il conto corrente con Banca d'Italia) consente di soddisfare i requisiti normativi (LCR e NSFR) e interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità.

Il Gruppo è costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi, al fine di disporre di riserve di liquidità disponibili adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici.

Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati e supportare l'attività dell'Alta Direzione cui spetta il compito, con il supporto di ALM & Capital Management, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.

Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure e politiche inerenti il rischio di liquidità e tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Capogruppo utilizza un framework interno di governo, monitoraggio e gestione del rischio di liquidità a livello di Gruppo.

In conformità alle disposizioni di vigilanza la Banca è altresì dotata di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardare il Gruppo bancario da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.

La posizione di rischio di liquidità è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Con riferimento alla partecipata polacca, l'attività di tesoreria è coordinata dalla Capogruppo.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1
giorno a 7
giorni
da oltre 7
giorni a
15 giorni
da oltre
15 giorni
a 1 mese
da oltre 1
mese fino
a 3 mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Oltre 5
anni
durata
indeter
minata
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato - - - - - 30.692 677 281.000 112.000 -
A.2 Altri titoli di debito 173 - - 707 262 1.022 1.541 80.867 99.176 -
A.3 Quote O.I.C.R. 68.810 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 1.311.664 59.455 203.883 464.879 1.284.548 527.461 590.544 2.115.449 627.448 327.913
- banche 79.783 - - - 20.917 790 2.222 8.024 3 280.960
- clientela 1.231.881 59.455 203.883 464.879 1.263.631 526.671 588.322 2.107.425 627.445 46.953
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti correnti 1.047.212 35.247 40.361 71.315 1.272.223 261.653 668.515 1.317.769 3.180 -
- banche 33.819 - - 460 - - - 11.250 - -
- clientela 1.013.393 35.247 40.361 70.855 1.272.223 261.653 668.515 1.306.519 3.180 -
B.2 Titoli di debito 275 7 1 1 17.570 8.958 18.067 527.333 400.000 -
B.3 Altre passività 12.274 - - 696 57 85 1.195 1.597.502 2.573 -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - 17.700 60.000 115.200 - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe 30.023 - - - - - - - - -
- posizioni corte 30.970 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da
ricevere
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.4
Impegni
irrevocabili
a
erogare fondi
- posizioni lunghe 18.801 - - 4.471 37 1.980 698 36.776 88.654 -
- posizioni corte 66.793 - - 3.033 - 1.574 - 13.319 66.697 -
C.5 garanzie finanziarie
rilasciate
- - - - - - - - - -
C.6 garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Altre valute

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1
giorno a 7
giorni
da oltre 7
giorni a
15 giorni
da oltre
15 giorni
a 1 mese
da oltre 1
mese fino
a 3 mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Oltre 5
anni
durata
indeter
minata
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - -
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - -
A.3 Quote O.I.C.R. 30.540 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 45.858 13.042 14.476 30.812 77.292 8.013 11.171 23.705 979 -
- banche 23.656 6.988 - - - - - - - -
- clientela 22.202 6.054 14.476 30.812 77.292 8.013 11.171 23.705 979 -
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti correnti 137 1.955 5.168 9.325 9.020 - 45 701 - -
- banche - 1.955 5.168 9.325 9.020 - 45 - - -
- clientela 137 - - - - - - 701 - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività - - - - - - - - - -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - 17.798 59.972 114.848 - - - - -
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da
ricevere
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a
erogare fondi
- posizioni lunghe 7.719 - - - - - 479 - - -
- posizioni corte 8.199 - - - - - - - - -
C.5 garanzie finanziarie
rilasciate
- - - - - - - - - -
C.6 garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -

Operazioni di autocartolarizzazione

Nel corso del mese di dicembre 2016, il Gruppo Banca IFIS, tramite la società oggi incorporata IFIS Leasing S.p.A. (originator), ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.

All'operazione è stato attribuito un rating da Moody's e da DBRS. Le medesime agenzie si occuperanno del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.

Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo all'incorporata IFIS Leasing S.p.A. utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) (Moody's) e di AA (sf) (DBRS), il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati dalla incorporata IFIS Leasing S.p.A., a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro. Inoltre, a quest'ultima è stato conferito specifico mandato di servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.

Nel corso del terzo trimestre 2017, la controllante Banca IFIS S.p.A. ha provveduto a riacquistare la totalità dei titoli senior emessi dal veicolo. Alla data del 31 dicembre 2018 la totalità dei titoli emessi dal veicolo sono stati quindi sottoscritti dal Gruppo Banca IFIS.

Si segnala che, in forza delle condizioni contrattuali sottostanti l'operazione, non si configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute (crediti).

Operazioni di cartolarizzazione

Si rinvia a quanto commentato fra i rischi di credito in ordine alle operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2018 e alle finalità per le quali sono state effettuate.

1.5 Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Non rientrano in tale definizione il rischio strategico ed il rischio di reputazione, mentre risultano ricompresi il rischio legale (ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extracontrattuale ovvero da altre controversie), il rischio informatico, il rischio di mancata conformità, il rischio di frode, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo nonché il rischio di errata informativa finanziaria.

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono rappresentate da errori operativi, inefficienza o inadeguatezza dei processi operativi e dei relativi controlli/presidi, frodi interne ed esterne, mancata conformità della regolamentazione interna alle norme esterne, esternalizzazione di funzioni aziendali, livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, inadeguatezza o indisponibilità dei sistemi hardware e software, crescente ricorso all'automazione, sotto-dimensionamento degli organici rispetto al livello dimensionale dell'operatività ed infine inadeguatezza delle politiche di gestione e formazione del personale.

Il Gruppo Banca IFIS ha da tempo definito – coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore – il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività di controllo volte a identificare, valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per una corretta gestione del rischio operativo sono peraltro rappresentati dalla raccolta dei dati di perdita operativa (Loss Data Collection) e dall'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio operativo (Risk Self Assessment).

Il processo di raccolta strutturata e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo risulta consolidato, grazie anche ad una costante e continua attività, da parte del Risk Management, di diffusione tra le strutture aziendali di una cultura orientata alla gestione proattiva dei rischi operativi e quindi di sensibilizzazione al correlato processo di Loss Data Collection.

Si segnala che nel corso dell'ultimo trimestre 2018 è stata avviata la campagna periodica di Risk Self Assessment che ha incluso il perimetro societario in essere a fine anno. A seguito della campagna, che si concluderà entro il primo semestre 2019, verranno identificate le principali criticità operative e di conseguenza verranno definiti ed avviati specifici interventi di mitigazione volti a rafforzare ulteriormente i presidi a fronte dei rischi operativi.

Oltre alle sopra citate attività, il framework di Gruppo per la gestione del rischio operativo prevede la definizione di un set di indicatori di rischio in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella esposizione della Banca e delle sue controllate ai rischi operativi. Tali indicatori vengono monitorati nel continuo e illustrati all'interno di report periodici condivisi con le strutture e gli organi di competenza: al superamento di determinate soglie o in caso di andamenti anomali, si attivano specifici processi di escalation volti a definire e implementare appropriati interventi di mitigazione.

Si segnala inoltre che al fine di prevenire e gestire il rischio operativo, il Risk Management di Capogruppo è impegnato, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, nelle attività di valutazione delle esternalizzazioni delle funzioni operative e nella valutazione dei rischi associati all'introduzione di nuovi prodotti e servizi. Infine contribuisce al monitoraggio dell'evoluzione del rischio infomatico nonché dell'efficacia delle misure di protezione delle risorse ICT.

In relazione alle Società del Gruppo Banca IFIS, si specifica che la gestione del rischio operativo risulta, allo stato attuale, assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie anche per quanto riguarda la gestione dei rischi.

Si evidenzia come, in caso ci siano nuove controllate che entrano a far parte del Gruppo, venga prontamente avviato un percorso di integrazione del framework complessivo di gestione del rischio operativo finalizzato a definire un unico approccio metodologico a livello di Gruppo. In particolare viene organizzata ed erogata della formazione specifica sulla tematica dei rischi operativi e sull'utilizzo dell'applicativo dedicato alla raccolta dei dati di perdita. Inoltre, per quanto riguarda il monitoraggio degli indicatori di rischio, si avvia un'attività di roll-out degli indicatori definiti dalla Capogruppo anche per le controllate, nonché l'esecuzione di una serie di specifiche analisi a cura del Risk Management della controllata volte a controllare l'esposizione delle società a determinati fenomeni riconducibili ai rischi operativi.

Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, il Gruppo ha adottato il cosiddetto Metodo Base previsto dalla normativa prudenziale.

Si segnala che, parallelamente alla gestione del rischio operativo, è attivo un processo di gestione del rischio reputazionale.

Il rischio reputazionale rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti del Gruppo, investitori o Autorità di Vigilanza.

Il rischio reputazionale è considerato un rischio di secondo livello, in quanto è generato dalla manifestazione di altre tipologie di rischio, quali il rischio di non conformità, il rischio strategico e in particolar modo i rischi operativi.

La gestione del rischio reputazionale risulta, come per il rischio operativo, assicurata dal Risk Management della Capogruppo che definisce il framework complessivo di Gruppo – coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore – per la gestione del rischio reputazionale volto a identificare, valutare, monitorare i rischi reputazionali assunti o assumibili nelle diverse Società del Gruppo e nelle diverse unità organizzative. Il framework prevede la raccolta degli eventi di rischio reputazionale che si manifestano, l'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio reputazionale (Risk Self Assessment) e un set di indicatori di rischio monitorati nel continuo.

Si segnala che nel corso dell'ultimo trimestre 2018 è stata avviata la campagna periodica di Risk Self Assessment che ha incluso il perimetro societario in essere a fine anno.

Sezione 4 – Rischi delle altre imprese

Informazioni di natura qualitativa

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte del Gruppo Bancario, che non siano già stati riportati nella sezione relativa al Gruppo Bancario.

04.6. Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato

Sezione 1 – Il Patrimonio Consolidato

A. Informazioni di natura qualitativa

La gestione del patrimonio riguarda l'insieme delle politiche e delle scelte necessarie per stabilire la dimensione del patrimonio in modo da assicurare che esso sia coerente con le attività ed i rischi assunti dalla Banca. Il Gruppo Banca IFIS è soggetto ai requisiti di adeguatezza patrimoniale stabiliti dal cd. Comitato di Basilea (CRR/CRD IV).

L'attività di verifica del rispetto dei requisiti di vigilanza minimi e della conseguente adeguatezza del patrimonio regolamentare, nonché dei limiti patrimoniali definiti a livello di Risk Appetite Framework (RAF), viene svolta nel continuo e rendicontata al Consiglio di Amministrazione.

In aggiunta, anche in accordo con le raccomandazioni della Banca Centrale Europea del 28 gennaio 2015, il rispetto dell'adeguatezza patrimoniale è anche garantito dall'osservanza di una politica di pay out correlata al raggiungimento dei requisiti patrimoniali minimi sopra menzionati, nonché dell'attenta analisi di eventuali impatti di operazioni di finanza straordinaria (aumenti di capitale, prestiti convertibili, ecc.).

Un'ulteriore fase di analisi e controllo preventivo dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo avviene ogni qualvolta si programmino operazioni di carattere straordinario. In questo caso, sulla base delle informazioni relative all'operazione da porre in essere, si provvede a stimare l'impatto sui coefficienti regolamentari, nonché sul RAF, e si analizzano le eventuali azioni necessarie per rispettare i vincoli richiesti.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2017 Banca IFIS deteneva n. 377.829 azioni proprie per un controvalore totale di 3,1 milioni di euro ed un valore nominale complessivo pari a 377.829 euro.

Nel corso dell'esercizio 2018 Banca IFIS ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile riferita ai risultati del bilancio 2014 n. 7.717 azioni proprie al prezzo medio di 32,67 euro, per un controvalore di 252 mila euro ed un valore nominale di 7.717 euro, realizzando utili per 187 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve patrimoniali.

La giacenza a fine esercizio risulta pertanto pari a n. 370.112 azioni proprie, per un controvalore complessivo di 3,1 milioni di euro ed un valore nominale totale di 370.112 euro.

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio contabile consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

Voci del patrimonio netto Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti
da consolida
mento
Totale
1. Capitale sociale 58.241 - 6.100 (6.100) 58.241
2. Sovrapprezzi di emissione 102.116 - - - 102.116
3. Riserve 1.180.505 - 125.739 (136.770) 1.169.474
4. Strumenti di capitale - - - - -
5. (Azioni proprie) (3.103) - - - (3.103)
6. Riserve da valutazione: (14.535) - (3) - (14.538)
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
1.586 - - - 1.586
- Copertura di titoli di capitale designati al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- - - - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale)
valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(10.279) - - - (10.279)
- Attività materiali - - - - -
- Attività immateriali - - - - -
- Copertura di investimenti esteri - - - - -
- Copertura dei flussi finanziari - - - - -
- Strumenti di copertura [elementi non designati] - - - - -
- Differenze di cambio (6.032) - - - (6.032)
- Attività non correnti e gruppi in via di dismissione - - - - -
- Passività finanziarie designate al fair value con
impatto a conto economico (variazioni del proprio
merito creditizio)
- - - - -
- Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a
benefici definiti
189 - (3) - 186
- Quota delle riserve da valutazione delle
partecipazioni valutate a patrimonio netto
- - - - -
- Leggi speciali di rivalutazione - - - - -
7. Utile (perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi 135.776 - 12.070 (1.036) 146.810
Totale 1.459.000 - 143.906 (143.906) 1.459.000

Nella tabella sopra riportata sono indicate le componenti del patrimonio netto contabile, sommando quelle del Gruppo con quelle di terzi, ripartite per tipologia di imprese oggetto di consolidamento. Più in dettaglio, nella colonna riferita al Consolidato prudenziale viene indicato l'importo che risulta dal consolidamento delle società appartenenti al Gruppo Bancario senza considerare gli effetti del consolidamento prudenziale nella controllante La Scogliera S.p.A., al lordo degli effetti economici di transazioni effettuate con altre società incluse nel perimetro di consolidamento. Nella colonna Altre imprese sono riportati gli importi che risultano dal consolidamento, al lordo degli effetti economici derivanti da transazioni effettuate con le società appartenenti al Gruppo Bancario. Nelle colonne Elisioni ed Aggiustamenti sono invece indicate le rettifiche necessarie per ottenere il dato rappresentato in bilancio.

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese consolidamento Elisioni e
aggiustamenti da
31.12.2018
Attività/Valori Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa
1. Titoli di debito - (10.279) - - - - - - - (10.279)
2. Titoli di capitale 2.102 (515) - - - - - - 2.102 (515)
3. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31.12.2018 2.102 (10.794) - - - - - - 2.102 (10.794)
Totale 31.12.2017* 2.627 (352) - - - - - - 2.627 (352)

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti
1.
Esistenze iniziali (31.12.2017*)
2.627 (352) -
Effetto adozione IFRS 9 (359) 352
2.
Variazioni positive
1.019 2.212 -
2.1
Incrementi di fair value
- 2.212 -
2.2
Rettifiche di valore per rischio di credito
1.019 X -
2.3
Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo
- X -
2.4
Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale)
- - -
2.5
Altre variazioni
- - -
3.
Variazioni negative
13.566 625 -
3.1
Riduzioni di fair value
13.566 619 -
3.2
Riprese di valore per rischio di credito
- - -
3.3
Rigiro a conto economico da riserve positive da realizzo
- X -
3.4
Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale)
- 6 -
3.5
Altre variazioni
- - -
4.
Rimanenze finali
(10.279) 1.587 -

* Il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 9; tuttavia si è proceduto alla loro riconduzione su base convenzionale nelle nuove voci previste dal 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione". Le esistenze iniziali dei titoli di debito includono anche le riserve iniziali dei titoli di debito che non hanno superato l'SPPI Test secondo il principio IFRS 9 (i.e. quote di fondi OICR).

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

Le Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti ammontano al 31 dicembre 2018 al valore positivo di 186 mila euro, di cui 118 mila euro di pertinenza della Capogruppo e 68 mila euro di pertinenza dei terzi della neoacquisita Credifarma. Depurando l'effetto di tale acquisizione nel corso del 2018, l'aumento della voce rispetto al valore positivo di 20 mila euro risultante alla fine dell'esercizio precedente (interamente di pertinenza della Capogruppo) deriva principalmente dagli utili netti attuariali maturati nel periodo sul Trattamento di fine rapporto della Capogruppo.

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

In applicazione della Circolare 262 – 5° aggiornamento – a partire dai Bilanci chiusi al 31 dicembre 2018, la sezione relativa ai fondi propri e ai coefficienti patrimoniali viene sostituita con un rinvio alle analoghe informazioni contenute nell'informativa al pubblico "Terzo Pilastro".

Di seguito sono comunque riportate le principali informazioni relative ai fondi propri e ai coefficienti patrimoniali.

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 31 dicembre 2018 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286. In particolare, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile.

31.12.2018 31.12.2017
A. Capitale primario di classe 1(1) (Common Equity Tier 1 -
CET1) prima dell'applicazione dei
filtri prudenziali
1.128.914 982.902
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie - -
B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) - -
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A+/-B) 1.128.914 982.902
D. Elementi da dedurre dal CET1 204.844 230.658
E. Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-), inclusi gli interessi di minoranza oggetto di
disposizioni transitorie
215 107.700
F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) (C-D+/-E) 924.285 859.944
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli
effetti del regime transitorio
56.178 48.014
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie - -
H. Elementi da dedurre dall'AT1 - -
I. Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi nell'AT1
per effetti di disposizioni transitorie
- (9.602)
L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) (G-H+/-I) 56.178 38.412
M. Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime
transitorio
277.248 265.807
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie - -
N. Elementi da dedurre dal T2 - -
O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi nel T2
per effetti di disposizioni transitorie
- 26.934
P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) (M-N+/-O) 277.248 292.741
Q. Totale fondi propri (F+L+P) 1.257.711 1.191.097

Il capitale primario di classe 1 tiene conto degli utili generati nell'esercizio al netto della stima dei dividendi.

Importi non ponderati Importi ponderati / requisiti
Categorie/Valori 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2018 31.12.2017
A. ATTIVITA' DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte
1. Metodologia standardizzata 9.773.374 9.842.896 8.001.786 6.501.214
2. Metodologia basata su rating interni - - - -
2.1 Base - - - -
2.2 Avanzata - - - -
3. Cartolarizzazioni - - - -
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 640.143 520.097
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito e di controparte 1.264 1.727
B.3 Rischio di regolamento - -
B.4 Rischi di mercato - -
1. Metodologia standard 4.674 1.166
2. Modelli interni - -
3. Rischio di concentrazione - -
B.5 Rischio operativo
1. Metodo base 71.890 67.138
2. Metodo standardizzato - -
3. Metodo avanzato - -
B.6 Altri elementi di calcolo - -
B.7 Totale requisiti prudenziali 717.971 590.128
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate 8.974.645 7.376.606
C.2 Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET1 Capital ratio) 10,30% 11,66%
C.3 Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 10,92% 12,18%
C.4 Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 16,15%

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha richiesto al Gruppo Bancario Banca IFIS di adottare per il 2018 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi dell'1,875% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari al 7,2%, vincolante nella misura del 5,4%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 9,0%, vincolante nella misura del 7,2%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 11,3%, vincolante nella misura del 9,5%.

04.7. Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

1.1 Operazioni di aggregazione

Nel mese di febbraio 2018 il Gruppo Banca IFIS ha acquisito il 100% del capitale di Cap.Ital.Fin. S.p.A., società specializzata in finanziamenti rimborsabili mediante cessione del quinto dello stipendio (CQS), cessioni del quinto della pensione (CQP) e delegazioni di pagamento (DP) per pensionati, dipendenti privati, pubblici e statali operante in tutta Italia.

Inoltre, il 2 luglio 2018 il Gruppo ha completato l'operazione di acquisizione della maggioranza di Credifarma S.p.A., società specializzata nel credito alle farmacie. L'operazione è stata finalizzata attraverso l'acquisizione, da parte di Banca IFIS, della totalità delle quote detenute da UniCredit e da BNL – Gruppo BNP Paribas, pari nel complesso al 32,5% del capitale sociale di Credifarma, seguita dall'acquisizione di una parte dell'attuale quota detenuta da Federfarma per il 21,5% del capitale. Infine, l'istituto ha completato un aumento di capitale riservato a Banca IFIS finalizzato a dotare Credifarma di una solida base patrimoniale ai fini regolamentari e per futuri piani di sviluppo.

Denominazione Data dell'operazione (1) (2) (3) (4)
Cap.Ital.Fin. S.p.A. 2 febbraio 2018 710 100% 614 (3.710)
Credifarma S.p.A. 2 luglio 2018 8.800 70% 5.625 1.759

Legenda:

(1) = costo dell'operazione

(2) = Percentuale di interessenza acquisita con diritto di voto nell'assemblea ordinaria

(3) = Totale ricavi del Gruppo.

(4) = Utile/perdita netto del Gruppo

Il principio IFRS 3 prevede che alla data di riferimento dell'aggregazione aziendale si identifichi il costo dell'aggregazione e lo si allochi successivamente alle attività, passività e passività potenziali del soggetto acquisito identificabili alla data di acquisto e valutate in base ai rispettivi fair value.

Cap.Ital.Fin. S.p.A.

Il costo sostenuto per l'acquisizione della controllata Cap.Ital.Fin S.p.A. è stato determinato provvisoriamente in 710 mila euro rispetto al prezzo inizialmente pagato di 2,1 milioni di euro. Il costo, infatti, può ancora essere oggetto di aggiustamento in applicazione delle tempistiche contrattualmente previste di condivisione con il venditore.

I principali dettagli patrimoniali relativi alla controllata Cap.Ital.Fin S.p.A alla data di aggregazione sono di seguito riportati:

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
02.02.2018
Patrimonio Netto 10
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.724
Attività materiali e immateriali 74
Attività e passività fiscali nette 1.373
Altre voci dell'attivo 691
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (903)
Altre passività (3.059)
Trattamento di fine rapporto del personale (249)
Fondi per rischi e oneri (641)

Dal processo di allocazione del costo dell'aggregazione, considerando tutte le informazioni disponibili, non sono emerse significative differenze tra il fair value delle attività e passività della controllata ed i relativi valori contabili. Conseguentemente, dal processo di consolidamento è emerso un valore di avviamento provvisoriamente determinato in 700 mila euro, iscritto alla voce "Attività immateriali".

Il principio IFRS 3 prevede che l'allocazione del costo dell'aggregazione debba essere quantificata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione. Al riguardo si precisa che alla data di riferimento del presente bilancio il processo di allocazione deve intendersi provvisorio, in quanto il prezzo può ancora essere oggetto di aggiustamento in applicazione delle tempistiche di condivisione con il venditore contrattualmente previste.

Credifarma S.p.A.

Il costo sostenuto per l'acquisizione del 70% della controllata Credifarma S.p.A. è stato determinato in 8,8milioni di euro e non è assoggettao a meccanismi di aggiustamento prezzo. I principali dettagli patrimoniali relativi alla controllata Credifarma S.p.A alla data di aggregazione sono di seguito riportati:

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di Euro)
02.07.2018
Patrimonio Netto 12.301
Cassa e disponibilità liquide 6
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 91.051
Attività materiali e immateriali 2.454
Attività e passività fiscali nette 4.020
Altre voci dell'attivo 792
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (83.042)
Altre passività (1.648)
Trattamento di fine rapporto del personale (354)
Fondi per rischi e oneri (978)

Dal processo di allocazione del costo dell'aggregazione, considerando tutte le informazioni disponibili, non sono emerse significative differenze tra il fair value delle attività e passività della controllate ed i relativi valori contabili ad eccezione delle attività per imposte anticipate (DTA) relative a perdite fiscali pregresse e altre differenze temporanee deducibili di importo minore non iscritte dal Target, considerata l'incertezza sulle modalità ed i tempi di generazione di imponibili futuri sufficienti per il loro recupero.

L'importo delle attività per imposte anticipate iscritte al momento dell'aggregazione ammonta a 1,5 milioni di euro.

Il processo di allocazione definitivo ha portato ad identificare una differenza negativa tra il costo dell'acquisizione e il fair value delle attività acquisite, passività assunte e passività potenziali identificabili. Tale differenza, denominata "gain on bargain purchase" ammonta a 3,9 milioni di euro ed è stata iscritta alla voce "Altri proventi di gestione".

Si è proceduto infine ad identificare il valore da attribuire alle minoranze, corrispondenti alla quota di partecipazione del 30% di Credifarma S.p.A., attraverso la stima del fair value sulla base del prezzo pagato.

Sezione 2 - Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

2.1 Operazioni di aggregazione

Il 7 gennaio 2019 il Gruppo ha completato l'acquisizione del controllo di FBS S.p.A., operatore specializzato in attività di servicing (master and special services), gestore di portafogli di NPL garantiti e non, consulente in attività di due diligence e investitore autorizzato in operazioni su NPL. L'operazione, annunciata il 15 maggio 2018, riguarda il 90% del capitale di FBS per un controvalore di 58,5 milioni di euro.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Durante l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2018 non sono state effettuate rettifiche retrospettive.

04.8. Parte H - Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto dalla Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la procedura per l'operatività con "soggetti collegati", la cui ultima versione è approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 6 marzo 2018. Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso dell'esercizio 2018 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

Al 31 dicembre 2018 il Gruppo Banca IFIS è controllato dalla società La Scogliera S.p.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca IFIS S.p.A., dalle società controllate al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o., IFIS Rental Services S.r.l., IFIS NPL S.p.A., Two Solar Park 2008 S.r.l. e Cap.Ital.Fin. S.p.A. nonché dalla società controllata al 70% Credifarma S.p.A..

Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per il Gruppo Banca IFIS, comprendono:

  • la società controllante;
  • i dirigenti con responsabilità strategica;
  • gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategica o le società controllate dagli (o collegate agli) stessi o dai (ai) loro stretti familiari.

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di Banca IFIS, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.

Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (5° aggiornamento del 22 dicembre 2017) sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.

Dirigenti con responsabilità strategica

Benefici a breve termine
per i dipendenti
Benefici successivi al
rapporto di lavoro
Altri benefici a lungo
termine
Indennità per
cessazione del rapporto
di lavoro
Pagamenti basati su
azioni
4.769 - 212 79 504

Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli Amministratori per un importo lordo di 3,4 milioni di euro e ai Sindaci per un importo lordo di 296 mila euro.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e gli impegni in essere al 31 dicembre 2018, distintamente per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Voci di bilancio Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
stategica
Altri parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - 6.918 6.918 1,6%
Crediti verso clietela valutati al costo ammortizzato - 253 5.464 5.717 0,1%
Altre attività 114.763 - - 114.763 37,9%
Totale attività 114.763 253 12.382 127.398 1,4%
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato - 41 2.908 2.949 0,1%
Altre passività 18.115 - - 18.115 (4,9)%
Riserve - - 327 327 0,0%
Totale passività 18.115 41 3.235 21.391 0,2%
Garanzie rilasciate e impegni - 15 8.965 8.980 n.a.
Voci di bilancio Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Interessi attivi - - 1.342 1.342 0,3%
Interessi passivi - (1) (21) (22) 0,0%
Commissioni attive - - 4 4 0,0%
Altre spese amministrative - - (16) (16) 0,0%

I rapporti con la società controllante sono relativi all'applicazione dell'istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di aprile 2016, prevedendo una durata triennale. Banca IFIS ha provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione. In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile di Banca IFIS e della controllata IFIS Rental Services è trasferito alla consolidante La Scogliera S.p.A. che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. In seguito all'esercizio dell'opzione, Banca IFIS ha iscritto un credito netto al 31 dicembre 2018 verso la controllante pari a 108,9 milioni di euro e IFIS Rental Services per 5,9 milioni di euro mentre IFIS NPL ha iscritto un debito netto al 31 dicembre 2018 verso la controllante pari a 18,1 milioni di euro.

I rapporti con i dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a conti deposito rendimax o contomax e a mutui.

I rapporti con le altre parti correlate che rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca IFIS vedono condizioni applicate allineate a quelle di mercato.

Durante l'anno è proseguita ordinaria attività di factoring a favore di un'impresa amministrata da stretti familiari di membri esecutivi del Consiglio di Amministrazione; l'esposizione del Gruppo Banca IFIS al 31 dicembre 2018 risulta pari a 0,4 milioni di euro.

Risulta una posizione classificata fra i crediti in sofferenza per l'importo netto di 0,6 milioni di euro verso un'impresa garantita da stretti familiari di membri del Consiglio di Amministrazione.

Sono inoltre presenti i rapporti verso due entità per cui Banca IFIS detiene una partecipazione superiore al 20% iscritte tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per un importo pari a 6,9 milioni di euro.

Tali rapporti sono relativi a finanziamenti per ammontari pari a 4,3 milioni di euro.

04.9. Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Informazioni di natura qualitativa

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

La remunerazione dell'Alta Direzione è composta da un compenso fisso ricorrente e da una parte variabile calcolata in percentuale dell'utile consolidato al lordo delle imposte.

L'accesso alla parte variabile è subordinato al:

  • risultato consolidato del Gruppo, al lordo delle sole imposte di competenza dell'esercizio, superiore a 80 milioni di euro;
  • rispetto del limite minimo regolamentare tempo per tempo vigente dell'indicatore Liquidity Coverage Ratio (LCR) di Gruppo rilevato trimestralmente nell'anno di riferimento;
  • rispetto del limite minimo regolamentare tempo per tempo vigente dell'indicatore Net Stable Funding Ratio di Gruppo rilevato trimestralmente nell'anno di riferimento;
  • Ratio Totale Fondi propri consolidato superiore ai requisiti di capitale (Overall Capital Requirement) comunicati dall'Organo di Vigilanza nell'ambito delle "Decisioni sul capitale" a conclusione del periodico processo di revisione prudenziale (SREP).

Il mancato raggiungimento di uno di tali parametri impedirà la corresponsione della componente variabile.

E' previsto che l'incidenza della componente variabile sulla componente fissa rispetti il rapporto massimo di 1:1 per l'Amministratore Delegato e non superi il 60% della RAL per il Direttore Generale. Tale componente variabile viene corrisposta per una quota pari al 60% con un pagamento non differito (up front) e per una quota pari al 40% con un pagamento differito per un periodo di tempo di tre anni a decorrere dalla data di promessa di consegna.

La quota della remunerazione variabile sottoposta a differimento (pari al 40%) viene così corrisposta:

  • il 50% in azioni della Capogruppo che saranno assegnate successivamente alla scadenza del periodo di vesting (periodo al termine del quale le azioni possono essere assegnate) di tre anni e che saranno esercitabili al termine del periodo di mantenimento (periodo di retention durante il quale vige un divieto di vendita delle azioni) di un ulteriore anno a cui le azioni sono soggette;
  • il restante 50% di remunerazione variabile sottoposta a differimento temporale viene invece corrisposta cash alla scadenza del periodo di tre anni ed è oggetto di rivalutazione annuale al tasso legale tempo per tempo vigente.

La componente variabile non sottoposta a differimento (il restante 60% - up front) viene invece così corrisposta:

  • il 50% cash;
  • e il restante 50% in azioni della Capogruppo esercitabili al termine del periodo di mantenimento (periodo di retention) di tre anni a cui le azioni sono soggette, in linea con l'orizzonte di pianificazione strategica.

A partire dall'esercizio 2014, la corresponsione della retribuzione variabile avviene per il 50% in denaro e per il 50% in azioni della Capogruppo, sia con riferimento alla componente up front sia alla componente differita.

Il numero delle azioni da assegnare è calcolato prendendo come fair value dell'azione la media del prezzo di borsa del mese precedente la determinazione della retribuzione variabile di competenza, quest'ultima da effettuarsi alla data dell'Assemblea che approva il Bilancio.

La componente variabile è soggetta ai meccanismi di malus/claw back i quali possono determinare la riduzione fino all'azzeramento dell'importo, al verificarsi di determinate condizioni.

Informazioni di natura quantitativa

La tabella delle variazioni annue non viene avvalorata in quanto per il Gruppo Banca IFIS gli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali non rientrano nella fattispecie richiesta dalla tabella stessa.

2. Altre informazioni

La retribuzione variabile dell'Alta Direzione determinata per l'esercizio 2018 riferita alla componente da corrispondere in azioni è pari a 418 mila euro; il numero di azioni che verranno attribuite sarà calcolato come sopra descritto.

04.10. Parte L – Informativa di settore

A seguito dei mutamenti del contesto strategico e organizzativo che hanno caratterizzato l'evoluzione del Gruppo a partire dalla seconda metà del 2017, lo schema dell'informativa di settore è stato oggetto di una profonda revisione.

L'informativa per settore si articola, coerentemente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Imprese, che corrisponde sostanzialmente all'area Crediti Commerciali, Corporate Banking, Leasing e Crediti fiscali e rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese. I risultati del settore includono anche la partecipata Credifarma entrata a far parte del Gruppo a partire dal 2 luglio 2018;
  • Settore NPL, dedicato all'acquisizione prosoluto e gestione di crediti di difficile esigibilità, prevalentemente unsecured corrispondente al precedente settore Area NPL;
  • Settore Governance & Servizi, che fornisce ai settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Comprende anche l'attività in via di sviluppo la cui clientela servita è rappresentata da persone fisiche; in particolare accoglie l'attività della controllata Cap.Ital.Fin. recentemente entrata a far parte del Gruppo che si occupa di erogazioni di finanziamenti dietro cessione del quinto dello stipendio o pensione e alcuni portafogli di prestiti personali allocati precedentemente nel settore Leasing.

I valori comparativi nel presente documento sono stati riesposti in linea con la nuova rappresentazione dei settori di attività.

Inoltre, con riferimento agli effetti derivanti dalla prima applicazione dell'IFRS 9, i dati patrimoniali comparativi sono quelli al 1 gennaio 2018 al fine di consentire un confronto omogeneo, mentre i dati economici comparativi sono stati riesposti secondo un criterio di omogeneità contabile con i corrispondenti valori al 31 dicembre 2018.

BANCA IFIS
Diamo valore al tuo lavoro.
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE &
SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Attività finanziarie detenute per la negoziazione con
impatto a conto economico
Dati al 31.12.2018 - - 29.809 29.809
Dati al 01.01.2018 - - 35.614 35.614
Variazione % - - (16,3)% (16,3)%
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
Dati al 31.12.2018 114.619 - 49.226 163.845
Dati al 01.01.2018 58.758 - - 58.758
Variazione % 95,1% - n.a. 178,8%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
Dati al 31.12.2018 12.188 - 419.906 432.094
Dati al 01.01.2018 13.297 - 428.776 442.073
Variazione % (8,3)% - (2,1)% (2,3)%
Crediti verso banche
Dati al 31.12.2018 - - 590.595 590.595
Dati al 01.01.2018 - - 1.759.780 1.759.780
Variazione % - - (66,4)% (66,4)%
Crediti verso clientela
Dati al 31.12.2018 5.918.496 1.092.799 302.677 7.313.972
Dati al 01.01.2018 5.462.239 799.436 140.011 6.401.686
Variazione % 8,4% 36,7% 116,2% 14,3%
Debiti verso banche
Dati al 31.12.2018 - - 785.393 785.393
Dati al 01.01.2018 - - 791.977 791.977
Variazione % - - (0,8)% (0,8)%
Debiti verso clientela
Dati al 31.12.2018 - - 4.673.299 4.673.299
Dati al 01.01.2018 - - 5.293.188 5.293.188
Variazione % - - (11,7)% (11,7)%
Titoli in circolazione
Dati al 31.12.2018 - - 1.979.002 1.979.002
Dati al 01.01.2018 - - 1.639.994 1.639.994
Variazione % - - 20,7% 20,7%
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE &
SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 31.12.2018 335.513 106.085 (3.244) 438.354
Dati al 31.12.2017 349.497 62.050 11.326 422.873
Variazione % (4,0)% 71,0% (128,6)% 3,7%
Risultato netto della gestione finanziaria
Dati al 31.12.2018 238.075 244.234 (5.900) 476.409
Dati al 31.12.2017 327.017 164.505 7.700 499.222
Variazione % (27,2)% 48,5% (176,6)% (4,6)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE &
SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Quarto trimestre 2018 93.957 34.051 3.005 131.013
Quarto trimestre 2017 88.894 14.499 4.986 108.379
Variazione % 5,7% 134,9% (39,7)% 20,9%
Risultato netto della gestione finanziaria
Quarto trimestre 2018 64.963 75.991 820 141.774
Quarto trimestre 2017 56.274 56.140 531 112.945
Variazione % 15,4% 35,4% 54,4% 25,5%
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE & SERVIZI
Costo della qualità creditizia(1)
Dati al 31.12.2018 1,70% - -
Dati al 31.12.2017 0,31% - -
Variazione % 1,39% - -
Crediti in sofferenza netti/ Crediti verso clientela
Dati al 31.12.2018 1,1% - 4,0%
Dati al 01.01.2018 1,2% - 9,4%
Variazione % (0,1)% - (5,4)%
Indice di copertura delle sofferenze lorde
Dati al 31.12.2018 73,0% - 15,4%
Dati al 01.01.2018 71,0% - 6,7%
Variazione % 2,0% - 8,7%
Attività deteriorate nette/ Crediti verso clientela netti
Dati al 31.12.2018 5,2% 99,6% 11,8%
Dati al 01.01.2018 6,2% 99,9% 16,9%
Variazione % (1,0)% (0,3)% (5,1)%
Attività deteriorate lorde/ Crediti verso clientela lordi
Dati al 31.12.2018 9,5% 99,6% 13,8%
Dati al 01.01.2018 9,9% 99,9% 19,2%
Variazione % (0,4)% (0,3)% (5,4)%
RWA(2)(3)
Dati al 31.12.2018 4.793.273 1.584.420 657.733
Dati al 01.01.2018 4.450.750 801.915 424.484
Variazione % 7,7% 97,6% 54,9%

(1) In seguito all'applicazione a partire dal 1 gennaio 2018 del nuovo principio contabile IFRS 9 in sostituzione del precedente IAS 39, il costo della qualità creditizia è stato calcolato prendendo a riferimento le rettifiche di valore determinate in forza di tale nuovo principio a partire dal 1 gennaio 2018. Il dato comparativo è quello precedentemente pubblicato con riferimento ai "clienti Imprese" e prende a riferimento le rettifiche di valore calcolate sulla base del precedente principio IAS 39 non essendo prevista l'applicazione retrospettiva obbligatoria del nuovo principio. (2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

(3) Il dato di RWA del settore Governance & Servizi include le partecipazioni in società non finanziarie consolidate con il metodo del patrimonio netto e non rientranti nel Gruppo Bancario a fini di vigilanza.

Per una maggiore analisi dei risultati dei settori di attività si rimanda alla Relazione sulla gestione del gruppo.

Venezia - Mestre, 7 Marzo 2019

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Giovanni Bossi

05 Informativa al pubblico stato per settore

Data di riferimento 31 dicembre 2018

Ai sensi delle disposizioni di vigilanza per le banche

Circolare Banca d'Italia n. 285/2013 – Parte Prima – Titolo III – Capitolo 2

Al fine di accrescere la fiducia dei cittadini dell'Unione Europea nel settore finanziario si forniscono di seguito le informazioni richieste dall'Allegato A della Parte Prima, Titolo III, Capitolo2, della Circolare n. 285 della Banca d'Italia.

Le informazioni sono rese con riferimento alla situazione al 31 dicembre 2018.

INFORMAZIONI /AREA
GEOGRAFICA
ITALIA POLONIA GRUPPO
Denominazione delle società Banca IFIS S.p.A.
IFIS NPL
S.p.A.
IFIS
Rental Services S.r.l.
Cap.Ital.Fin.
S.p.A.
Credifarma
S.p.A.
IFIS Finance Sp.
Z o.o.
Gruppo Banca IFIS S.p.A.
a) Natura dell'attività Raccolta del risparmio tra il pubblico e
l'esercizio del credito. Banca IFIS è
specializzata nella filiera del credito
commerciale, del credito corporate a
medio lungo termine e finanza
strutturata, del leasing, del credito
finanziario di difficile esigibilità e del
credito fiscale.
IFIS Finance offre
alle imprese servizi
di supporto
finanziario e di
gestione del
credito.
Raccolta del risparmio tra il pubblico e
l'esercizio del credito. Banca IFIS è
specializzata nella filiera del credito
commerciale, del credito corporate a
medio lungo termine e finanza strutturata,
del leasing, del credito finanziario di
difficile esigibilità e del credito fiscale.
b) Fatturato11 (in migliaia di
euro)
435.584 3.135 438.354
c) Numero dei dipendenti su
base equivalente a tempo
pieno 12
1.549 22 1.571
d) Utile o perdita prima delle
imposte
(in migliaia di euro)
197.765 1.865 202.978
e) Imposte sull'utile o sulla
perdita
(in migliaia di euro)
(54.154) (360) (56.168)
f) Contributi pubblici ricevuti
(in migliaia di euro)
- - -

11 Per fatturato è da intendersi il Margine di Intermediazione di cui alla voce 120 del Conto Economico Consolidato al 31 dicembre 2018.

12 Il "Numero di dipendenti su base equivalente a tempo pieno" è determinato, in aderenza alle Disposizioni in argomento, come rapporto tra il monte ore lavorato complessivamente da tutti i dipendenti (esclusi gli straordinari) e il totale annuo previsto contrattualmente per un dipendente assunto a tempo pieno (inteso come totale delle ore contrattualmente lavorabili annue al netto di una previsione di 20 giorni di ferie obbligatorie all'anno).

06 Attestazioni

06.1. Attestazione del Dirigente preposto

Attestazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 ai sensi dell'art. 154-bis, paragrafo 5, del D.lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti Giovanni Bossi, Amministratore Delegato, e Mariacristina Taormina, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari della Banca IFIS S.p.A. attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. i. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa;
    3. ii. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili

per la formazione del bilancio consolidato, nel corso del periodo 1° gennaio 2018 – 31 dicembre 2018.

    1. La verifica dell'adeguatezza e dell'effettiva applicazione delle procedure amministrativo contabili per la formazione del bilancio consolidato è stata condotta sulla base di una metodologia sviluppata da Banca IFIS S.p.A. ispirata alle linee guida fornite dall'Internal Control – Integrated Framework emanato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (CoSO), standard riconosciuto a livello internazionale.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1. il bilancio consolidato:
      • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicati riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
    3. 3.2. La relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Venezia, 7 marzo 2019

Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Giovanni Bossi Mariacristina Taormina

06.2. Relazione del collegio sindacale

Signori Azionisti,

con la presente relazione – redatta ai sensi dell'art. 153 del D.Lgs. 58/1998 e dell'art. 2429, comma 2°, c.c. – il Collegio Sindacale di Banca IFIS S.p.a. Vi riferisce sull'attività di vigilanza e controllo svolta, nell'adempimento dei propri doveri, nel corso dell'esercizio conclusosi il 31 dicembre 2018.

1. Attività del collegio sindacale

Nel corso dell'esercizio 2018 il Collegio Sindacale ha svolto i propri compiti istituzionali nel rispetto delle norme del codice civile e dei Decreti Legislativi n° 385/1993 (TUB), n° 58/1998 (TUF) e n° 39/2010, dello Statuto, nonché di quelle emesse dalle Autorità pubbliche che esercitano attività di vigilanza e di controllo, tenendo altresì in considerazione le norme di comportamento raccomandate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili nel documento dell'aprile 2018.

Il Collegio Sindacale ha svolto, nel corso dell'esercizio, la propria attività effettuando n° 27 riunioni, di cui n° 8 si sono svolte in forma congiunta con il Comitato Controllo e Rischi e n° rma congiunta con il Comitato Controllo e Rischi e l'Organismo di Vigilanza.

Il Collegio ha inoltre partecipato alle n° 19 riunioni del Consiglio di Amministrazione.

Il Presidente del Collegio Sindacale o un altro Sindaco hanno altresì partecipato alle riunioni del Comitato Controllo e Rischi, del Comitato Nomine e del Comitato Remunerazione.

I verbali del Collegio Sindacale, che talora contengono delle esplicite raccomandazioni ad agire per il pronto superamento delle criticità emerse, vengono sempre inviati in forma integrale all'Amministratore Delegato ed al Direttore Generale. Il Presidente del Comitato Controllo e Rischi è costantemente invitato a partecipare alle riunioni del Collegio. Si ritiene in tal modo di garantire un idoneo flusso informativo endo-societario.

Alle riunioni del Collegio partecipa altresì, come invitato permanente, il responsabile della Funzione Internal Audit, per una continua interazione con la funzione aziendale di controllo di terzo livello.

2. Operazioni significative dell'esercizio

Nell'espletamento dell'attività di vigilanza e controllo il Collegio Sindacale ha ottenuto periodicamente dagli Amministratori, anche attraverso la partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione, informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale deliberate e poste in essere dalla Banca e dalle controllate, anche ai sensi dell'art. 150, comma 1°, del TUF.

Durante l'esercizio la Banca ha proceduto con l'incorporazione di IFIS Leasing S.p.a. e con il conferimento tramite scorporo a favore di IFIS NPL S.p.a. delle attività inerenti l'acquisto e la gestione dei crediti NPL. Inoltre sono state completate le acquisizioni di Cap.Ital.Fin. S.p.a. e di Credifarma S.p.a.

Conseguentemente il perimetro di consolidamento risulta mutato rispetto l'esercizio precedente ed al 31 dicembre 2018 include le società partecipanti al gruppo bancario IFIS Finance Sp. Z o.o, IFIS NPL S.p.a., Cap.Ital.Fin. S.p.a., Credifarma S.p.a., oltre alle società non regolamentate IFIS Rental Services S.r.l. e Two Solar Park 2008 S.r.l.

Fra i fatti significativi del 2018, per il cui dettaglio si rimanda alla Relazione sulla Gestione ed alla Nota Integrativa, si ritiene opportuno segnalare la prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i cui effetti sono esposti nella Nota Integrativa.

Si ritiene infine utile segnalare che la Banca, nel gennaio 2019, ha completato l'acquisizione del controllo (90% del capitale) di FBS S.p.a., operatore specializzato (iscritto all'Albo ex art. 106 del TUB) in attività di servicing (master and special servicer) di portafogli di NPL, garantiti e non.

3. Attività di vigilanza

3.1 – Attività di vigilanza sull'osservanza della legge, dello Statuto e del codice di autodisciplina delle società quotate

Sulla base delle informazioni acquisite attraverso la propria attività di vigilanza il Collegio Sindacale non è venuto a conoscenza di operazioni non improntate al rispetto dei principi di corretta amministrazione, deliberate e poste in essere in difformità alla legge e allo Statuto sociale, non rispondenti all'interesse della Banca, in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea, manifestamente imprudenti o azzardate o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Il Collegio non è venuto a conoscenza di operazioni in potenziale conflitto di interesse.

Il Collegio Sindacale ha vigilato sulla conformità della Procedura per l'operatività con soggetti collegati alla normativa vigente e sulla sua corretta applicazione.

In particolare, come previsto dal relativo regolamento, il Presidente e/o gli altri Sindaci hanno partecipato alle riunioni del Comitato Controllo e Rischi per la trattazione delle operazioni con parti correlate; il Collegio Sindacale ha ricevuto periodicamente le informazioni inerenti l'andamento delle relative posizioni.

Il Collegio ha valutato che il Consiglio di Amministrazione, nella Relazione sulla Gestione e nella Nota Integrativa, abbia fornito un'adeguata informativa sulle operazioni con parti correlate, tenuto conto di quanto previsto dalla vigente disciplina. Per quanto noto al Collegio Sindacale, non risultano operazioni infragruppo e con parti correlate poste in essere nell'esercizio 2018 in contrasto con l'interesse della Società.

La Banca, nell'esercizio 2018, non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali. Per quanto riguarda le operazioni di maggior rilievo, esse rispettano i canoni di prudenza, non contrastano con le delibere consigliari e non sono tali da recare pregiudizio al patrimonio sociale.

In materia di esternalizzazione delle attività della Banca, ed in particolare delle Funzioni Operative Importanti, il Collegio Sindacale ha preso atto della relazione predisposta dall'Internal Audit ed espresso il proprio parere e le proprie raccomandazioni nella seduta consigliare del 27 aprile 2018, come richiesto dalla Autorità di Vigilanza.

Il Collegio Sindacale, nel dare atto dell'adesione di Banca IFIS S.p.a. al codice di autodisciplina delle società quotate, ha proceduto alla verifica dei requisiti di indipendenza dei propri componenti, nonché della corretta applicazione dei criteri e delle procedure di accertamento adottati dal Consiglio per valutare l'indipendenza degli Amministratori.

3.2 – Attività di vigilanza sull'adeguatezza del sistema di controllo interno, dei sistemi di gestione del rischio e dell'assetto organizzativo

Il Collegio Sindacale ha vigilato sull'adeguatezza dei sistemi di controllo interno e di gestione del rischio attraverso:

  • incontri con i vertici della Banca;
  • incontri periodici con le Funzioni di Controllo Internal Audit, Compliance, Antiriciclaggio, Risk Management e Dirigente Preposto – al fine di valutare le modalità di pianificazione del lavoro, basato sull'identificazione e valutazione dei principali rischi presenti nei processi e nelle unità organizzative;
  • esame delle Relazioni periodiche delle Funzioni di controllo e delle informative periodiche sugli esiti dell'attività di monitoraggio;
  • acquisizione di informazioni dai responsabili di Funzioni aziendali;
  • discussione dei risultati del lavoro della Società di Revisione;
  • partecipazione ai lavori del Comitato Controllo e Rischi e, quando gli argomenti lo richiedevano, trattazione congiunta degli stessi con il Comitato.

Nello svolgimento della propria attività di controllo, il Collegio Sindacale ha mantenuto un'interlocuzione continua con le Funzioni di Controllo.

Considerato lo sviluppo della Banca, non solo dal punto di vista quantitativo, il Collegio ha prestato attenzione all'approntamento di presidi organizzativi per un continuo miglioramento del monitoraggio dei principali rischi.

Il Collegio ha posto attenzione all'articolazione organizzativa delle funzioni di controllo, orientata al presidio dei rischi nell'ambito della nuova configurazione del gruppo bancario.

In tale ambito ha preso atto dell'adeguamento dei presidi di controllo al nuovo perimetro di gruppo tramite la definizione dei processi e politiche di direzione e coordinamento delle funzioni di controllo ed alle scelte di accentramento/decentramento delle stesse.

Il Collegio ha inoltre raccomandato il rafforzamento delle procedure per il monitoraggio e controllo dei rischi eventuali connessi alla liquidità (quali mismatching e funding gaps), potenzialmente derivanti dall'evoluzione dei profili di approvvigionamento.

Nel riconoscere le novità introdotte a livello di struttura organizzativa, il Collegio ha raccomandato l'attenzione dell'Alta Direzione alla verifica dell'adeguatezza delle risorse umane dedicate – con particolare riferimento alle funzioni di controllo – alla luce dell'allargamento del perimetro del gruppo bancario.

Inoltre l'Area NPL è stata oggetto di evoluzioni nell'assetto societario: le attività nel settore NPL sono rimaste nell'alveo di Banca IFIS S.p.a. sino al 1° luglio 2018, data in cui, come già illustrato, le stesse sono state conferite a IFIS NPL S.p.a. Le funzioni di controllo sono rimaste accentrate presso la capogruppo.

Il Collegio ha comunque ribadito la necessità del costante miglioramento (i) della reportistica per gli Organi aziendali relativamente all'acquisizione, andamento e monitoraggio delle attività dell'Area NPL e (ii) del sistema di controllo interno, con particolare riferimento alle nuove asset classesoggetto di acquisizione quali gli NPL Corporate Secured.

Anche a seguito del confronto con la Società di Revisione, il Collegio ha, inoltre, raccomandato l'assunzione di ogni necessaria od opportuna iniziativa – quale il completamento dell'assetto della Funzione di Convalida – per garantire la completezza e correttezza dell'applicazione dei modelli valutativi e delle assunzioni ad essi sottostanti per i portafogli di crediti non performing.

Infine, quanto agli sviluppi delle attività relative al disegno e all'attuazione del sistema IRB ai fini gestionali, il Collegio ha ricordato la necessità della sua completa implementazione per le varie fasi del processo del credito, non solo ai fini statistici e di reporting, e della sua applicazione generalizzata nell'ambito del gruppo bancario.

Nel corso del 2018 il Collegio ha inoltre monitorato la manutenzione del Risk Appetite Framework e vigilato sull'adeguatezza e sulla rispondenza dell'intero processo ICAAP e ILAAP ai requisiti richiesti dalla normativa, sottolineando l'utilità di appropriati processi di aggregazione, integrazione e validazione dei dati ai fini della manutenzione dei documenti citati.

Il Collegio Sindacale dà atto che le Relazione annuali delle Funzioni di controllo concludono con un giudizio sostanzialmente favorevole sull'assetto dei controlli interni.

Con riferimento alle attività ed alle criticità individuate sono stati predisposti piani di intervento, la cui tempestiva attuazione è giudicata dal Collegio Sindacale essenziale e che richiedono particolare attenzione da parte dell'Organo con Funzione di Gestione.

Il Collegio Sindacale, sulla base dell'attività svolta ed anche dei risultati delle verifiche sviluppate dall'Internal Audit – e considerata la continua crescita della Banca e del gruppo – ritiene che vi siano alcuni ambiti di possibile ulteriore miglioramento, evidenziando nel contempo che non vi siano elementi di criticità tali da inficiare il sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi.

3.3 – Attività di vigilanza sul sistema amministrativo-contabile e sul processo di informativa finanziaria e dei Dati Non Finanziari

Il Collegio Sindacale, in qualità di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, ha monitorato il processo e controllato l'efficacia dei sistemi di controllo interno e di gestione del rischio per quanto attiene l'informativa finanziaria.

Il Collegio ha incontrato periodicamente il Dirigente Preposto per lo scambio di informazioni sul sistema amministrativocontabile, nonché sull'affidabilità di quest'ultimo ai fini di una corretta rappresentazione dei fatti di gestione.

Nel corso di tali incontri il Dirigente Preposto non ha segnalato significative carenze nei processi operativi e di controllo tali da poter inficiare il giudizio di adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrativo contabili.

Il Collegio ha esaminato la Relazione del Dirigente Preposto predisposta per il bilancio 2018, che contiene l'esito dei test sui controlli svolti nonché le principali problematiche rilevate nel quadro dell'applicazione della normativa di riferimento e delle metodologie utilizzate e che identificano gli appropriati rimedi.

Nel corso dell'esercizio la Banca, anche su costante stimolo del Collegio, ha migliorato i presidi di controllo, che garantiscono l'omogeneità e l'allineamento dei dati fra le varie fonti caratteristiche delle singole informazioni.

Il Collegio Sindacale ha inoltre preso atto delle attestazioni rilasciate il 7 marzo 2019 dall'Amministratore Delegato e dal Dirigente Preposto, a norma delle disposizioni contenute nell'art. 154 bis del TUF e nell'art. 81 ter del Regolamento Consob 11971/1999, dalle quali non emergono carenze che possano inficiare il giudizio di adeguatezza delle procedure amministrativo-contabili.

Il Collegio Sindacale ha poi preso atto delle attività di controllo sviluppate dalla funzione del Dirigente Preposto relativamente alle controllate rientranti nel perimetro di consolidamento, dalle quali non emergono profili di criticità significativi.

La Società di Revisione EY S.p.a., nel corso degli incontri periodici ed alla luce della Relazione Aggiuntiva -– prevista ai sensi dell'art. 11 del Regolamento (UE) n. 537/2014 e rilasciata in data 25 marzo 2019 -– non ha segnalato al Collegio Sindacale situazioni di criticità tali da poter inficiare il sistema di controllo interno inerente le procedure amministrative e contabili, né ha mai evidenziato fatti ritenuti censurabili o irregolarità tali da richiedere la segnalazione ai sensi dell'art. 155, comma 2°, del TUF.

Il Consiglio di Amministrazione ha predisposto, ai sensi di legge, il bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 del Gruppo Banca IFIS, bilancio sottoposto al controllo contabile della Società di Revisione EY S.p.a. Il perimetro del consolidamento, come già evidenziato, risulta mutato a seguito dell'evoluzione societaria intervenuta nel corso del 2018. Il Collegio ha preso atto dell'approntamento delle istruzioni impartite alle controllate per il processo di consolidamento.

Quanto al bilancio consolidato – come previsto dalle norme di comportamento raccomandate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili nel documento dell'aprile 2018 – il Collegio Sindacale ha vigilato sull'osservanza delle norme procedurali inerenti la formazione e l'impostazione dello stesso e della relazione sulla gestione.

Alla luce di quanto sopra non emergono elementi tali da far ritenere che l'attività non sia stata svolta nel rispetto dei principi di corretta amministrazione né che l'assetto organizzativo, il sistema dei controlli interni e l'apparato contabileamministrativo non siano, nel loro complesso, sostanzialmente adeguati alle esigenze e dimensioni aziendali.

La Banca ha predisposto la Dichiarazione Non Finanziaria (di seguito DNF): l'obbligo per la predisposizione della DNF è stato introdotto dal D.Lgs. 254/2016 e le indicazioni normative sono state completate dal "Regolamento di attuazione del D. Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254" pubblicato il 18 gennaio 2018 dalla Consob con la Delibera n° 20267 e dal Richiamo di attenzione n° 1 emesso dalla Consob in data 28 febbraio 2019.

La Banca ha predisposto la DNF, come documento autonomo inserito nel fascicolo di bilancio, su base consolidata e questo Collegio, alla luce delle previsioni dell'art 3, comma 7, del D.Lgs 254/2016, ne ha verificato – anche alla luce di quanto espresso dalla Società di revisione nella propria relazione ai sensi dell'art 3, comma 10, del D.Lgs 254/2016 rilasciata il 25 marzo 2019 – la sua completezza e la sua rispondenza a quanto previsto dalle norme ed in ragione dei criteri di redazione illustrati nella Nota Metodologica della DNF, senza riscontrare elementi che ne richiedano menzione in questa nostra relazione.

3.4 – Attività di vigilanza ai sensi del D.Lgs. 39/2010

Il Collegio Sindacale, quale "Comitato per il controllo interno e la revisione contabile", ha svolto l'attività di vigilanza sull'operatività della Società di Revisione, come previsto dall'art. 19 del D.Lgs. n° 39/2010.

Il Collegio Sindacale ha incontrato più volte nel corso dell'esercizio, come già evidenziato, la Società di Revisione EY S.p.a., ai sensi dell'art. 150 del TUF, al fine di scambiare dati e informazioni attinenti l'attività svolta nell'espletamento dei rispettivi compiti.

La Società di Revisione

  • in data 3 agosto 2018 ha emesso la relazione sulla revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, senza evidenziare eccezioni;
  • in data 25 marzo 2019 ha rilasciato ai sensi degli art. 14 del D.Lgs. n° 39/2010 e art. 10 del Regolamento (UE) n° 537 del 16 aprile 2014 – le relazioni di certificazione dalle quali risulta che i bilanci, d'esercizio e consolidato, chiusi al 31 dicembre 2018 sono redatti con chiarezza e rappresentano in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, il risultato economico ed i flussi di cassa di Banca IFIS S.p.a. e del gruppo per l'esercizio chiuso a tale data. A giudizio della Società di Revisione, inoltre, la Relazione sulla Gestione al bilancio d'esercizio e consolidato al 31 dicembre 2018 e le informazioni della "Relazione sul governo Societario e sugli Assetti Proprietari" sono coerenti con il bilancio d'esercizio e consolidato al 31 dicembre 2018.

La Società di Revisione ha sottoposto al Collegio, sempre in data 25 marzo 2019, la Relazione Aggiuntiva, prevista ai sensi dell'art. 11 del Regolamento (UE) n. 537/2014, che questo Collegio porterà all'attenzione del prossimo Consiglio di Amministrazione del 28 marzo 2019.

Dalla Relazione Aggiuntiva non risultano carenze significative del sistema di controllo interno in relazione al processo di informativa finanziaria meritevoli di essere portate all'attenzione dei responsabili delle attività di "governance".

Nella Relazione Aggiuntiva la Società di Revisione ha presentato al Collegio Sindacale la dichiarazione relativa all'indipendenza, così come richiesto dall'art. 6 del Regolamento (UE) n.537/2014, dalla quale non emergono situazioni che possono comprometterne l'indipendenza.

Infine, il Collegio ha preso atto della Relazione di Trasparenza al 30 giugno 2018 predisposta dalla società di revisione pubblicata sul proprio sito internet ai sensi del D.Lgs. 39/2010.

Infine il Collegio ha esaminato, come già detto, il contenuto della relazione della EY S.p.a. sulla Dichiarazione dei Dati Non Finanziari emessa ai sensi dell'art 3, comma 10, del D.Lgs 254/2016 in data 25 marzo 2019.

Il Collegio Sindacale segnala che nel corso del 2018, oltre gli incarichi di revisione contabile del bilancio individuale, del bilancio consolidato e dei bilanci delle controllate, sono stati affidati a EY S.p.a., con il parere favorevole di questo Collegio, i seguenti incarichi audit related:

  • Profit verification 31/12/2018 BANCA IFIS per euro 22.000
  • Comfort Letter su EMTN Program rinnovo 2018 per euro 45.000
  • Comfort letter su Bond senior preferred 300MM per euro 30.000
  • Agreed Upon procedures su TLTRO II Aprile 2018 per euro 27.000

Inoltre EY S.p.a., in data 11 marzo 2019, ha fatto pervenire una richiesta di integrazione del proprio compenso, conseguente alle maggiori attività che si sono rese necessarie per le attività di revisione contabile relative all'esercizio 2018 ed una richiesta di adeguamento dei propri compensi a seguito delle fusioni per incorporazione di IFIS Leasing S.p.a. in Banca IFIS S.p.a. e dello scorporo delle attività dell'area NPL conferite in IFIS NPL S.p.a.

Il Collegio, nella seduta del 26 marzo 2019, ha esaminato tali richieste e sottopone a questa Assemblea, con documento separato, il proprio parere favorevole in merito alle stesse.

La Società di Revisione ha inoltre confermato al Collegio Sindacale che, nel corso dell'esercizio e in assenza del verificarsi dei presupposti per il loro rilascio, non ha emesso pareri ai sensi di legge.

3.5 – Rapporti con l'Organismo di vigilanza

Come raccomandato dalle norme di comportamento del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, nel corso del 2018 il Collegio Sindacale ha acquisito dall'Organismo di Vigilanza ogni informazione utile al fine di verificare gli aspetti inerenti all'autonomia, all'indipendenza e alla professionalità necessarie per svolgere efficacemente l'attività ad esso assegnata.

Il Collegio Sindacale ha quindi acquisito dall'Organismo le informazioni relative all'adeguatezza del modello organizzativo adottato dalla società, al suo concreto funzionamento ed alla sua efficace attuazione.

L'Organismo di Vigilanza ha relazionato sulle attività svolte nel corso dell'esercizio 2018 senza segnalare significativi profili di criticità ed evidenziando una situazione di sostanziale allineamento a quanto previsto dal Modello di organizzazione e gestione ex D.Lgs. n° 231/2001.

Si ritiene utile rappresentare che il Consiglio di Amministrazione nella seduta dell'8 novembre 2018 ha deliberato di procedere ad una modifica dei criteri di formazione dell'Organismo di vigilanza. Il Consiglio ha ritenuto infatti di rivedere la composizione dell'Organismo di vigilanza di Banca IFIS, alla sua scadenza naturale, prevedendone una composizione formata da un Sindaco (a scelta del Collegio Sindacale), dai Responsabili delle funzioni Internal Audit e Compliance oltre che da due consiglieri indipendenti, uno dei quali con l'incarico di presidente; ha inoltre deliberato di prevedere una specifica funzione di supporto tecnico metodologico, a cura dell'U.O. Organizzazione della Capogruppo, per le attività di tutti gli Organismi di Vigilanza del Gruppo.

Inoltre il Consiglio ha ritenuto di sottoporre ai Consigli delle controllate l'ipotesi, da questi accolta, di rivedere e uniformare la composizione dei loro Organismi di Vigilanza, che potrebbero essere presieduti da un Sindaco (a scelta dei rispettivi Collegi Sindacali) e composti anche dai Responsabili delle funzioni Internal Audit e Compliance di Banca IFIS.

4. Politiche di remunerazione

Il Collegio ha preso atto che, nella seduta del 7 marzo 2019, il Consiglio di Amministrazione ha approvato il documento "Relazione sulla Remunerazione" relativo all'esercizio 2018.

Con riferimento alle politiche retributive si ritiene opportuno ricordare che lo Statuto prevede l'impossibilità per l'Assemblea stessa di: (i) "fissare un limite al rapporto tra la componente variabile e quella fissa della remunerazione individuale superiore a 1 : 1" ; (ii) attribuire al Presidente una remunerazione superiore a quella "fissa percepita dal vertice dell'Organo con Funzione di Gestione".

Il Collegio, nella seduta del 26 marzo 2019, ha inoltre preso atto, condividendo i commenti contenuti, delle verifiche condotte dalla funzione Internal Audit ed esposte nel documento "Informativa sulle verifiche condotte in materia di rispondenza delle prassi di remunerazione alle politiche ed al contesto normativo": verifiche che hanno condotto ad un giudizio soddisfacente.

Il Collegio Sindacale ha preso atto, tramite la partecipazione alla seduta del Comitato Remunerazioni del 26 aprile 2018, dell'assegnazione di azioni proprie della Banca all'Amministratore Delegato e al Direttore Generale in applicazione delle politiche approvate dall'Assemblea dei soci del 21 aprile 2017 e della procedura operativa approvata dal Consiglio di Amministrazione.

In generale, alla luce di quanto disposto dalle Autorità di Vigilanza in tema di sistemi di remunerazione e incentivazione, il Collegio Sindacale ha vigilato, in stretto raccordo con il Comitato Remunerazioni, sulla corretta applicazione delle regole relative alla remunerazione dei responsabili delle Funzioni di Controllo e del Dirigente Preposto ed alla diffusione delle politiche di remunerazione per l'esercizio 2019 alle società appartenenti al Gruppo.

Il Collegio sulla base delle informazioni disponibili, ritiene che i principi contenuti nella Relazione sulla remunerazione non siano in contrasto con gli obiettivi aziendali, le strategie e le politiche di prudente gestione dei rischi.

***************

Il Collegio Sindacale non è a conoscenza, oltre a quanto già illustrato in precedenza, di fatti o esposti di cui riferire all'Assemblea.

Al Collegio Sindacale non sono pervenute, nel corso dell'esercizio 2018, denunce da parte di Soci ex art. 2408 codice civile.

***************

Nel corso dell'attività svolta e sulla base delle informazioni ottenute non sono state rilevate omissioni, fatti censurabili, irregolarità o comunque circostanze significative tali da richiederne la segnalazione alle Autorità di Vigilanza o la menzione nella presente relazione.

Concludendo, il Collegio Sindacale – tenuto conto degli specifici compiti spettanti alla Società di revisione in tema di controllo della contabilità e di verifica dell'attendibilità del bilancio di esercizio, che ha emesso il proprio parere senza riserve, ed alla luce delle attestazioni rilasciate ex art. 154 bis del D.Lgs. 58/1998 dal Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e societari e dall'Amministratore Delegato – non ha osservazioni da formulare all'Assemblea, ai sensi dell'art. 153 del TUF, in merito all'approvazione del bilancio dell'esercizio al 31 dicembre 2018, accompagnato dalla Relazione sulla Gestione come presentato dal Consiglio di Amministrazione e pertanto non ha obiezioni circa l'approvazione del bilancio, la proposta di destinazione dell'utile di esercizio e di distribuzione dei dividendi.

L'Assemblea convocata ha, tra gli altri argomenti all'Ordine del Giorno, anche la nomina degli Amministratori e la determinazione del loro compenso.

A tal fine il Consiglio di Amministrazione ha approvato l'11 febbraio 2019 una Relazione sulla "Composizione qualiquantitativa ottimale del Consiglio di amministrazione di Banca IFIS", alla quale si rimanda.

Venezia - Mestre, 26 marzo 2019.

l'Assemblea dovrà quindi provvedere anche alla nomina del Collegio Sindacale.

per il Collegio Sindacale Il Presidente

1Y18

06.3. Relazione della società di revisione al bilancio consolidato

L'allegata relazione della società di revisione ed il bilancio consolidato a cui si riferisce sono conformi a quelli che saranno depositati presso la sede legale di Banca IFIS S.p.A. e pubblicati ai sensi di legge; successivamente alla data in essa riportata, EY S.p.A. non ha svolto alcuna procedura di revisione finalizzata ad aggiornare il contenuto della relazione stessa.

Aspetti chiave Risposte di revisione
Valutazione dei Crediti verso la Clientela e
impatti connessi con la prima applicazione
dell'International Financial Reporting Standard
9 "Strumenti Finanziari"

-

-

-

-

-

-

-

-

Talk to a Data Expert

Have a question? We'll get back to you promptly.