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Banca Ifis

Quarterly Report May 9, 2019

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Quarterly Report

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1Q19

Banca IFIS S.p.A - Sede legale in Via Terraglio 63, 30174 Venezia - Mestre - Numero di iscrizione al Registro delle imprese di Venezia e codice fiscale 02505630109 - Partita IVA 02992620274 - Numero REA: VE - 0247118 - Capitale Sociale Euro 53.811.095 i.v. - Iscritta all'Albo delle banche al n. 5508 Capogruppo del Gruppo bancario Banca IFIS, iscritto all'albo dei Gruppi bancari - Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, all'Associazione Bancaria Italiana, all'Associazione Italiana per il Factoring, a Factors Chain International. Società aderente al Fondo Nazionale di Garanzia.

www.bancaifis.it

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 Marzo 2019

Indice

Cariche Sociali3
Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo
5
02.1. Note introduttive alla lettura dei numeri
6
02.2. Risultati e strategia7
02.3. Highlights
11
02.4. Risultati per settore di attività
13
02.5. Evoluzione trimestrale15
02.6. Dati storici del gruppo17
Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo
18
03.1. La struttura organizzativa
19
Prospetti Contabili riclassificati
33
04.1. Stato Patrimoniale Consolidato riclassificato
34
04.2. Conto Economico Consolidato riclassificato
36
04.3. Prospetto della Redditività Consolidata Complessiva riclassificato37
Nota informativa
38
05.1. Politiche contabili
39
05.2. Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo45
05.3. Fatti di rilievo avvenuti nel periodo
60
05.4. Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo60
05.5. Dichiarazione del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
61

01 Cariche Sociali

Cariche Sociali

Consiglio di Amministrazione

Amministratore Delegato Luciano Colombini (1) Consiglieri Simona Arduini

Presidente Sebastien Egon Fürstenberg Vice Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio Monica Billio Beatrice Colleoni Alessandro Csillaghy De Pacser Roberto Diacetti Divo Gronchi Luca Lo Giudice Antonella Malinconico Daniele Umberto Santosuosso

(1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Direttore Generale Alberto Staccione

Collegio Sindacale Presidente Giacomo Bugna

Società di Revisione EY S.p.A.

Dirigente Preposto alla redazione Mariacristina Taormina dei documenti contabili societari

Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v. ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109 Partita IVA: 02992620274 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 5508 Sede legale ed amministrativa Membro di FCI Via Terraglio, 63 – 30174 Mestre – Venezia Indirizzo Internet: www.bancaifis.it

Sindaci Effettivi Marinella Monterumisi Franco Olivetti Sindaci Supplenti Alessandro Carducci Artenisio Giuseppina Manzo

02 Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo

02.1. Note introduttive alla lettura dei numeri

Si evidenziano i seguenti fatti di cui occorre tener conto nella lettura comparativa dei numeri di periodo:

  • Prima applicazione dell'IFRS 16: a partire dal 1 gennaio 2019, il Gruppo ha adottato il nuovo principio contabile "IFRS 16 Leases". Come permesso dalle norme di transizione dell'IFRS 16 stesso, il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 16; pertanto i valori del 2018, determinati in accordo allo IAS 17, non sono pienamente comparabili. In particolare, è stato applicato il cosiddetto "modified retrospective approach B" (paragrafo C5 lettera b, C7 e C8 lettera b.ii dell'appendice C all'IFRS 16) che prevede la possibilità di rilevare l'attività consistente nel diritto di utilizzo alla data dell'applicazione iniziale per un importo pari alla passività del leasing; secondo questo approccio alla data di prima applicazione non emergono differenze sul patrimonio netto consolidato di apertura del Gruppo Banca IFIS. Il diritto d'uso iscritto, e conseguentemente la relativa passività finanziaria, al 1 gennaio 2019 è pari a 12,8 milioni di euro. In merito ai dati economici del primo trimestre 2019, in funzione delle previsioni dell'IFRS 16, si precisa che:
    • il margine d'interesse include, tra gli interessi passivi, gli interessi maturati sulle passività finanziarie per il leasing;
    • le rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali includono gli ammortamenti dei diritti d'uso di attività rivenienti da contratti di leasing;
    • nelle Altre spese amministrative non sono più rilevati i canoni di locazione relativi ai contratti rientranti nel perimetro di applicazione dell'IFRS 16.

In funzione di quanto sopra, i dati economici relativi ai periodi di raffronto non sono pienamente comparabili.

• Acquisizione del Gruppo FBS: il 7 gennaio 2019 Banca IFIS ha completato l'acquisizione del controllo del Gruppo FBS, operatore specializzato in attività di servicing (master and special services), gestione di portafogli NPL garantiti e non, consulenza in attività di due diligence e investitore autorizzato in operazioni su NPL. Il costo complessivo dell'aggregazione è stato provvisoriamente determinato in 67,7 milioni di euro e dal processo di primo consolidamento emerge una differenza tra il costo dell'acquisizione e il patrimonio netto del Gruppo FBS di 40,7 milioni di euro provvisoriamente interamente allocato ad avviamento.

02.2. Risultati e strategia

02.2.1 Commento dell'Amministratore Delegato

Le mie prime impressioni della Banca sono di una realtà dinamica, innovativa e profittevole con un team coeso di manager giovani, capaci e con esperienze professionali complementari. I risultati trimestrali evidenziano un margine di intermediazione pari a 130 milioni di euro, ottenuto con il contributo di tutte le aree di business della Banca. Il business model della Banca è unico nel suo genere, con una buona diversificazione e specializzazione in diversi segmenti di mercato.

La strategia dovrà essere orientata alla crescita delle diverse business unit mantenendo un'attenzione particolare alla qualità dell'attivo e ai costi operativi. Nel settore NPL continueremo nell'acquisizione di portafogli e nel miglioramento dei processi di recupero, facendo leva anche sulla recente acquisizione di FBS che ci consentirà di proporci sul mercato come acquirenti e gestori per conto terzi di portafogli NPL anche nel segmento secured e corporate. Nel settore Imprese allargheremo l'offerta di credito e i servizi alle Piccole e Medie Imprese.

Abbiamo un ottimo posizionamento per continuare a crescere nei prossimi trimestri come dimostrato, nel settore NPL, dalle posizioni in ODA (Ordinanze di Assegnazione) e in Secured e Corporate che solo nell'ultimo trimestre hanno riportato un incremento di oltre il 5% in termini di Gross Book Value. Il settore Imprese, attivo nel comparto delle PMI, uno dei più attraenti del mercato in termini di crescita e rendimento, presenta una buona diversificazione in termini settoriali, geografici e di clientela. Nel primo trimestre 2019 l'utile netto di periodo si è attestato a 30 milioni di euro, mentre il costo del credito ha visto una normalizzazione dopo gli accantonamenti straordinari su alcune singole posizioni effettuate nel 2018.

Particolare attenzione dovrà essere rivolta ora al cost/income e ai costi operativi senza impattare gli investimenti in tecnologia e nell'innovazione digitale e nel settore NPL necessari ad assicurare la nostra crescita futura.

Confermata la massima attenzione ai requisiti patrimoniali della Banca. Nel primo trimestre 2019, il CET1 è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al trimestre precedente attestandosi al 10,29% (10,37% proforma per l'utile del primo trimestre), pur includendo 41 milioni di euro di avviamento derivanti dall'acquisizione di FBS. Il CET1 si conferma ben sopra il requisito SREP dell'8,12% per il 2019. Total capital del 14,02% verso un requisito SREP del 12,5%.

La Banca si trova quindi ben posizionata per intraprendere il percorso di crescita dei prossimi anni in cui metterò il massimo impegno, contento di essere entrato a far parte di questa dinamica realtà. L'azionista di controllo ci ha confermato il suo supporto alla strategia e alla crescita della Banca.

02.2.2 Principali dinamiche – dati riclassificati

Il margine di intermediazione consolidato è pari a 130,1 milioni di euro, -6,7% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio 2018. Il settore NPL si attesta a complessivi 62,6 milioni di euro (65,1 milioni di euro al 31 marzo 2018, -3,8%) per l'effetto combinato dovuto all'apporto positivo connesso al consolidamento del Gruppo FBS, compensato dall'entrata a regime del «modello massivo ante ODA» e dalla ricalibrazione del modello massivo della gestione stragiudiziale.

In contrazione il margine del settore Imprese, -15,3% rispetto al corrispondente periodo del precedente esercizio, dove ai risultati in crescita dell'area di business Crediti Commerciali (+1,8% rispetto al 31 marzo 2018) e dell'area di business Leasing (+9,2% rispetto al 31 marzo 2018) si contrappone il fisiologico minore contributo del "reversal PPA"1 nell'area Corporate Banking rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente.

Le rettifiche di valore nette2 per rischio di credito ammontano a 13,1 milioni di euro (rispetto a rettifiche nette per 11,0 milioni al 31 marzo 2018) e sono interamente riferite al settore Imprese. I maggiori accantonamenti del primo trimestre 2019 del settore Imprese, rispetto

1 Con "reversal PPA" si intende lo smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, acquisito il 30 novembre 2016.

2 Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business essendo esse parte integrante del rendimento complessivo.

all'omologo periodo dell'esercizio precedente, sono in parte dovuti ad ulteriori accantonamenti su inadempienze probabili del settore delle costruzioni resi necessarie a seguito delle ulteriori evoluzioni avvenute nel periodo.

I costi operativi sono pari a 74,4 milioni di euro (73,4 milioni al 31 marzo 2018, +1,3%). Il cost/income ratio (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) si attesta al 57,2% rispetto al 52,7% al 31 marzo 2018.

Le spese per il personale, pari a 31,4 milioni, si incrementano del 17,2% (26,8 milioni al 31 marzo 2018). In totale il numero dei dipendenti del Gruppo al 31 marzo 2019 è di 1.764 in crescita del 14,5% rispetto al corrispondente numero al 31 marzo 2018 (1.541 unità). Tale incremento comprende 100 risorse rinvenienti dall'inclusione nel perimetro di Gruppo delle controllate FBS S.p.A. e FBS Real Estate.

Le altre spese amministrative, pari a 43,3 milioni di euro contro i 46,6 milioni di euro al 31 marzo 2018, registrano un decremento del 7,1%. La variazione del periodo è legata all'effetto combinato dell'incremento dei costi connesso all'acquisizione del Gruppo FBS, più che compensato dalla riduzione dell'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al settore NPL che passa da 10,7 milioni di euro al 31 marzo 2018 a 5,6 milioni di euro al 31 marzo 2019.

L'utile netto del Gruppo al 31 marzo 2019 si attesta a 29,9 milioni di euro rispetto ai 37,9 milioni di euro al 31 marzo 2018, con un decremento del 20,9%.

Con riguardo al contributo dei singoli settori alla formazione dei risultati economico-patrimoniali al 31 marzo 2019, si riportano di seguito le principali dinamiche:

  • Il margine di intermediazione del Settore Imprese, che contribuisce per il 51,2% al totale, si attesta a 66,6 milioni di euro con un decremento del 15,3% rispetto ai 78,6 milioni del corrispondente periodo del 2018, in quanto ai risultati in crescita nelle aree di business qui raggruppate si contrappone il minor contributo del "reversal PPA"1 nel comparto Corporate Banking (13,4 milioni di euro al 31 marzo 2019 contro i 19,0 milioni al 31 marzo 2018, -29,2%). Il totale dei crediti del settore Imprese al 31 dicembre 2018 è pari a 5.954,8 milioni di euro, in crescita dello 0,6% rispetto al 31 dicembre 2018.
  • In particolare, l'Area Crediti Commerciali realizza un margine di intermediazione pari a 40,6 milioni di euro (39,9 milioni di euro al 31 marzo 2018, +1,8%); il turnover del settore sale a 3,4 miliardi di euro (+19,1% rispetto al 31 marzo 2018), con un numero di imprese clienti in crescita dell'11,0% rispetto all'anno precedente. L'impiego puntuale dell'area Crediti Commerciali si attesta a 3,6 miliardi di euro, +0,3% rispetto al 31dicembre 2018.
  • L'Area Corporate Banking realizza un margine di intermediazione pari a 9,4 milioni di euro con un decremento del 60,1% dovuto sostanzialmente alla minore valutazione delle attività valutate al Fair Value per 7,8 milioni e al minore contributo del "reversal PPA"1 (13,4 milioni di euro vs 19,0 milioni al 31 marzo 2018). Tale diminuzione è fisiologica in quanto connessa alla progressiva estinzione naturale dei finanziamenti sottostanti ed è inoltre accentuata dagli effetti delle estinzioni anticipate occorse nel corrispondente periodo dell'esercizio precedente. L'impiego puntuale del settore Corporate Banking ammonta a 805,5 milioni di euro, + 0,9% rispetto a fine 2018.
  • Nel primo trimestre l'Area Leasing ha registrato un margine di intermediazione pari a 13,6 milioni di euro in crescita del 9,2% rispetto al corrispondente periodo del 2018 principalmente per un minor impatto delle commissioni passive di intermediazione.

Le nuove erogazioni dei primi tre mesi dell'anno 2019 risultano pari a 165,1 milioni di euro (-3,9% rispetto al primo trimestre 2018) e riguardano principalmente il comparto autolease (-10,4% rispetto al primo trimestre 2018). L'ammontare dei crediti verso la clientela ammonta a 1.412,3 milioni di euro, +0,9% rispetto al 31 dicembre 2018.

  • Il margine di intermediazione del Settore NPL2 , settore dedicato all'acquisizione e trasformazione di crediti non paganti in piani sostenibili di rientro prevalentemente unsecured, ammonta a 62,6 milioni di euro (65,1 milioni di euro al 31 marzo 2018, -3,8%). Tuttavia per una corretta comparazione dei risultati devono essere evidenziati i seguenti effetti:
    • Contributo al Risultato nello della gestione finanziaria del Gruppo FBS che nel primo trimestre 2019 ammonta a 8,2 milioni di euro.
    • Effetti negativi derivanti dall'entrata a regime del nuovo "modello massivo ante ODA" per 9 milioni di euro nel primo trimestre 2019 dovuti alla gestione all'interno dei modelli di valutazione delle inefficienze dei tribunali esterni (c.d. "haircut"), non ancora presenti invece nel primo trimestre 2018 per una mera questione temporale.
    • Effetti positivi nel primo trimestre 2018 per circa 3 milioni dovuti principalmente alla ricalibrazione dei modelli effettuate per tenere conto delle evoluzioni storiche osservate sia nella dinamica degli incassi sia nelle caratteristiche dei portafogli oggetto di acquisto non presenti nel primo trimestre 2019.

Al netto di tali effetti, il risultato della gestione finanziaria passerebbe da 62,1 milioni di euro a 63,5 milioni di euro al 31 marzo 2019 (+2,1%). Tale crescita è sostenuta dalle buone performance registrate dalla gestione dei portafogli in essere che ha comportato una migliore qualità degli accordi di pagamento sottoscritti, nonché dal maggior numero di precetti e pignoramenti prodotti. Il valore nominale dei crediti gestiti al 31 marzo 2019 ammonta a 16,6 miliardi di euro mentre il valore netto ammonta a 1.123,4 milioni di euro. Gli incassi sono passati da 40,1 milioni di euro nel primo trimestre 2018 a 56,7 milioni al 31 marzo 2019. La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi (ERC – Estimated Remaining Collections) è pari a circa 2,4 miliardi di euro.

Nel corso del primo trimestre 2019 il Gruppo ha proseguito nella sua strategia di consolidamento della raccolta wholesale al fine di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail e in linea con questa strategia nel corso del primo semestre dell'anno si è assistito ad operazioni sul mercato del debito con investitori istituzionali. Al 31 marzo 2019 la struttura del funding risulta così composta:

  • 64,2% clientela;
  • 12,8% ABS;
  • 12,2% titoli di debito;
  • 8,9% TLTRO;
  • 1,9% altro.

Quanto agli attivi a supporto della collateralizzazione di parte del funding si segnala che al 31 marzo 2019 il Gruppo detiene 423 milioni di euro di titoli di stato (411,3 milioni il loro fair value, +0,2% rispetto al 31 dicembre 2018), con duration contenute, classificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Di seguito la composizione delle attività deteriorate nette dei crediti valutati al costo ammortizzato del Settore Imprese (che sono pari a 307,3 milioni di euro):

  • le sofferenze nette ammontano a 67,8 milioni, sostanzialmente allineati ai 67,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (-0,1%);, il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi netti si attesta al 1,1%, allineato al dato al 31 dicembre 2018. Il coverage ratio si attesta al 73,1% (73,0% al 31 dicembre 2018);
  • le inadempienze probabili nette presentano un saldo di 150,2 milioni rispetto ai 147,5 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (+1,9%); il coverage ratio si attesta al 38,0% rispetto al 36,9% al 31 dicembre 2018;
  • le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano a 89,2 milioni contro i 95,0 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (-6,1%). Il coverage ratio delle esposizioni scadute deteriorate nette si attesta al 11,3% in linea con il dato al 31 dicembre 2018.

Complessivamente, il Gross NPE ratio del settore Imprese è pari a 9,5% (9,5% al 31 dicembre 2018) e il Net NPE Ratio è pari a 5,2% (5,2% al 31 dicembre 2018).

Il patrimonio netto consolidato del Gruppo al 31 marzo 2019 si attesta a 1.489,3 milioni di euro rispetto ai 1.459,0 milioni del 31 dicembre 2018, con un incremento del 2,1%.

Il capitale primario di classe 1 (CET1) e il ratio Totale fondi propri consolidati con il consolidamento prudenziale in La Scogliera al 31 marzo 2019 si attestano per il CET1 al 10,29% (rispetto ai dati al 31 dicembre 2018 pari al 10,30%) mentre il Totale fondi propri consolidato si attesta al 14,02% (rispetto al 14,01% del dato al 31 dicembre 2018).

Il capitale primario di classe 1 (CET1) e il ratio Totale fondi propri consolidati del solo Gruppo Banca IFIS, senza considerare gli effetti del consolidamento nella controllante La Scogliera3 , al 31 marzo 2019 si attestano per il CET1 al 13,53% (rispetto ai dati al 31 dicembre 2018 pari al 13,74%) mentre il Totale fondi propri consolidato si attesta al 18,03% (rispetto al 18,20% del dato al 31 dicembre 2018).

Si segnala inoltre che, in data 28 gennaio 2019, Banca d'Italia ha richiesto al Gruppo Bancario Banca IFIS di adottare per il 2019 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari all'8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.

Il Gruppo Bancario Banca IFIS soddisfa già al 31 marzo 2019 i predetti requisiti prudenziali.

3 Il totale fondi propri qui indicato è relativo al solo perimetro del Gruppo Banca IFIS, che dunque esclude gli effetti derivanti dal consolidamento ai fini prudenziali nella controllante La Scogliera S.p.A. I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti di solvibilità consolidati al 31 marzo 2019 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre 2013. L'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della holding del Gruppo bancario non consolidata nel patrimonio netto contabile.

02.3. Highlights

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
432.901 432.094 807 0,2%
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 996.333 590.595 405.738 68,7%
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.322.130 7.313.972 8.158 0,1%
Totale attivo 9.863.632 9.382.261 481.371 5,1%
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato 844.790 785.393 59.397 7,6%
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato 5.021.481 4.673.299 348.182 7,5%
Titoli in circolazione 1.955.400 1.979.002 (23.602) (1,2)%
Patrimonio netto 1.489.301 1.459.000 30.301 2,1%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI RICLASSIFICATI PRIMI TRE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 130.109 139.378 (9.269) (6,7)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (13.088) (10.957) (2.131) 19,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 117.021 128.421 (11.400) (8,9)%
Costi operativi (74.364) (73.421) (943) 1,3%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 42.657 55.000 (12.343) (22,4)%
Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo 29.920 37.854 (7.934) (21,0)%
REDDITIVITA' COMPLESSIVA CONSOLIDATA
(in migliaia di euro)
31.03.2019 31.03.2018
Utile (Perdita) del periodo 29.941 37.854
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico 54 179
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 187 3.191
Redditività complessiva 30.182 41.224
Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 21 -
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 30.161 41.224
KPI DI GRUPPO 31.03.2019 31.12.2018
Ratio - Totale Fondi propri 14,02% 14,01%
Ratio - Capitale primario di classe 1 10,29% 10,30%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811
Numero di azioni in circolazione a fine periodo (1) (in migliaia) 53.441 53.441
Book value per share 27,87 27,30
EPS 0,56 2,75

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

02.4. Risultati per settore di attività

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE &
SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Attività finanziarie detenute per la negoziazione con
impatto a conto economico
Dati al 31.03.2019 - - 26.426 26.426
Dati al 31.12.2018 - - 29.809 29.809
Variazione % - - (11,3)% (11,3)%
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value con impatto a conto economico
Dati al 31.03.2019 121.921 2.663 49.924 174.508
Dati al 31.12.2018 114.619 - 49.226 163.845
Variazione % 6,4% n.a. 1,4% 6,5%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
Dati al 31.03.2019 12.419 - 420.482 432.901
Dati al 31.12.2018 12.188 - 419.906 432.094
Variazione % 1,9% - 0,1% 0,2%
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato
Dati al 31.03.2019 - - 996.333 996.333
Dati al 31.12.2018 - - 590.595 590.595
Variazione % - - 68,7% 68,7%
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato
Dati al 31.03.2019 5.954.756 1.125.396 241.978 7.322.130
Dati al 31.12.2018 5.918.496 1.092.799 302.677 7.313.972
Variazione % 0,6% 3,0% (20,1)% 0,1%
Debiti verso banche
Dati al 31.03.2019 - - 844.790 844.790
Dati al 31.12.2018 - - 785.393 785.393
Variazione % - - 7,6% 7,6%
Debiti verso clientela
Dati al 31.03.2019 - - 5.021.481 5.021.481
Dati al 31.12.2018 - - 4.673.299 4.673.299
Variazione % - - 7,5% 7,5%
Titoli in circolazione
Dati al 31.03.2019 - - 1.955.400 1.955.400
Dati al 31.12.2018 - - 1.979.002 1.979.002
Variazione % - - (1,2)% (1,2)%
BANCA IFIS
Diamo valore al tuo lavoro.
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE &
SERVIZI
TOTALE CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 31.03.2019 66.644 62.579 886 130.109
Dati al 31.03.2018 78.637 65.059 (4.318) 139.378
Variazione % (15,3%) (3,8%) n.s. (6,7%)
Risultato netto della gestione finanziaria
Dati al 31.03.2019 53.459 62.579 983 117.021
Dati al 31.03.2018 67.635 65.059 (4.273) 128.421
Variazione % (21,0%) (3,8%) n.s. (8,9%)
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE & SERVIZI
Costo della qualità creditizia
Dati al 31.03.2019 0,88% - -
Dati al 31.12.2018 1,70% - -
Variazione % (0,82)% - -
Crediti in sofferenza netti/ Crediti verso clientela
Dati al 31.03.2019 1,1% - 4,8%
Dati al 31.12.2018 1,1% - 4,0%
Variazione % 0,0% - 0,8%
Indice di copertura delle sofferenze lorde
Dati al 31.03.2019 73,1% - 18,7%
Dati al 31.12.2018 73,0% - 15,4%
Variazione % 0,1% - 3,3%
Attività deteriorate nette/ Crediti verso clientela
netti
Dati al 31.03.2019 5,2% 99,5% 14,3%
Dati al 31.12.2018 5,2% 99,9% 11,8%
Variazione % 0,0% (0,4)% 2,5%
Attività deteriorate lorde/ Crediti verso clientela
lordi
Dati al 31.03.2019 9,5% 99,5% 16,7%
Dati al 31.12.2018 9,5% 99,6% 13,8%
Variazione % 0,0% (0,1)% 2,9%
RWA(1)(2)
Dati al 31.03.2019 4.949.928 1.567.330 422.847
Dati al 31.12.2018 4.793.273 1.584.420 657.733
Variazione % 3,3% (1,1)% (35,7)%

(1) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

(2) Il dato di RWA del settore Governance & Servizi include le partecipazioni in società non finanziarie consolidate con il metodo del patrimonio netto e non rientranti nel Gruppo Bancario a fini di vigilanza.

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
ESERCIZIO
2019
ESERCIZIO 2018
(in migliaia di euro) 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
ATTIVO
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value con impatto a conto economico
174.508 163.845 133.665 130.520 115.597
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
432.901 432.094 428.253 433.827 453.847
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 996.333 590.595 1.452.011 1.568.042 1.565.449
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.322.130 7.313.972 6.919.486 6.710.457 6.457.208
Attività materiali 145.869 130.650 131.247 130.399 127.005
Attività immateriali 65.855 23.277 25.500 24.815 25.250
Attività fiscali 396.280 395.084 409.324 400.773 408.270
Altre voci dell'attivo 329.756 332.744 343.443 333.910 368.176
Totale dell'attivo 9.863.632 9.382.261 9.842.929 9.732.743 9.520.802
STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
ESERCIZIO
2019
ESERCIZIO 2018
(in migliaia di euro) 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato 844.790 785.393 837.565 882.324 820.190
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato 5.021.481 4.673.299 4.985.206 4.840.864 5.022.110
Titoli in circolazione 1.955.400 1.979.002 2.094.785 2.095.844 1.774.973
Passività fiscali 63.066 52.722 51.116 50.519 48.140
Altre voci del passivo 489.594 432.845 476.827 490.109 442.400
Patrimonio netto: 1.489.301 1.459.000 1.397.430 1.373.083 1.412.989
Capitale, sovrapprezzi e riserve
-
1.459.381 1.312.237 1.308.436 1.306.874 1.375.135
Utile netto
-
29.920 146.763 88.994 66.209 37.854
Totale del passivo e del patrimonio netto 9.863.632 9.382.261 9.842.929 9.732.743 9.520.802
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE RICLASSIFICATO
ESERCIZIO
2019
ESERCIZIO 2018
(in migliaia di euro) 1° Trim. 4° Trim. 3° Trim. 2° Trim. 1° Trim.
Margine di interesse 115.264 140.014 99.670 110.097 119.480
Commissioni nette 23.828 24.525 20.206 19.954 19.820
Altre componenti del margine di intermediazione (8.983) 8.414 5.557 8.688 78
Margine di intermediazione 130.109 172.953 125.433 138.739 139.378
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (13.088) (31.179) (28.879) (29.079) (10.957)
Risultato netto della gestione finanziaria 117.021 141.774 96.554 109.660 128.421
Spese per il personale (31.447) (28.303) (27.830) (28.624) (26.827)
Altre spese amministrative (43.321) (42.707) (38.734) (48.460) (46.625)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (2.512) 3.207 (6.254) 3.754 (2.806)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali
e immateriali
(4.062) (3.685) (3.148) (3.116) (2.809)
Altri oneri/proventi di gestione 6.978 6.922 11.277 5.691 5.646
Costi operativi (74.364) (64.566) (64.689) (70.755) (73.421)
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 42.657 77.208 31.865 38.905 55.000
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (12.716) (19.447) (9.025) (10.550) (17.146)
Utile di periodo 29.941 57.761 22.840 28.355 37.854
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi 21 (8) 55 - -
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 29.920 57.769 22.785 28.355 37.854
DATI ECONOMICI PER SETTORE:
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO
2019
ESERCIZIO 2018
1° Trim. 4° Trim. 3° Trim. 2° Trim. 1° Trim.
Margine di intermediazione 130.109 172.953 125.433 138.739 139.378
Imprese 66.644 93.957 76.483 86.435 78.637
NPL 62.579 75.991 48.953 54.231 65.059
Governance & Servizi 886 3.005 (3) (1.927) (4.318)
Risultato netto della gestione finanziaria 117.021 141.774 96.554 109.660 128.421
Imprese 53.459 64.963 47.006 58.471 67.634
NPL 62.579 75.991 48.953 54.231 65.059
Governance & Servizi 983 821 595 (3.042) (4.273)

02.6. Dati storici del gruppo

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

Di seguito i principali indicatori e performance registrati dal Gruppo nei corrispondenti periodi degli ultimi 5 anni.

DATI STORICI (1)
(in migliaia di euro)
31.03.2019 31.03.2018 31.03.2017 31.03.2016 31.03.2015
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva (IFRS 9)
432.901 453.847 631.568 n.a. n.a.
Attività finanziarie disponibili per la vendita (IAS 39) n.a. n.a. n.a. 1.066.413 5.069.781
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.322.130 6.457.208 5.803.700 3.307.793 2.921.902
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato 844.790 820.190 1.028.971 182.568 200.953
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato 5.021.481 5.022.110 5.055.558 3.722.501 7.241.379
Titoli di circolazione 1.955.400 1.774.973 1.122.879 - -
Patrimonio netto 1.489.301 1.412.989 1.253.638 550.243 571.878
Margine di intermediazione 130.109 139.378 103.543 76.604 72.595
Risultato netto della gestione finanziaria 117.021 128.421 101.375 68.339 65.109
Utile (perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 29.920 37.854 32.687 22.045 26.229
Cost/Income ratio 57,2% 52,7% 53,7% 46,7% 35,2%
Ratio - Totale Fondi propri 14,02% 15,35% 14,90% 14,67% 14,62%
Ratio - Capitale primario di classe 1 10,29% 11,10% 14,02% 13,63% 13,94%

(1) Ai fini comparativi i dati dei periodi 2017 e 2018 sono stati riesposti per omogeneità contabile rispetto ai valori al 31 marzo 2019 per tener conto delle modifiche introdotte dall'IFRS 9; i dati dei periodi precedenti sono invece quelli originariamente pubblicati. Tale riesposizione non è stata applicata al calcolo degli indici comparativi che rimangono allineati ai valori precedentemente pubblicati.

03 Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state qui di seguito interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

03.1. La struttura organizzativa

L'informativa per settore si articola, coerentemente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Imprese, corrispondente all'aree Crediti Commerciali, Corporate Banking, Leasing e Crediti fiscali, rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese. I risultati del settore includono anche la partecipata Credifarma S.p.A. entrata a far parte del Gruppo a partire dal 2 luglio 2018.
  • Settore NPL, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità. I risultati del settore includono dal 7 gennaio 2019 anche il contributo del Gruppo FBS.
  • Settore Governance & Servizi, fornisce ai settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Comprende anche l'attività in via di sviluppo la cui clientela servita è rappresentata da persone fisiche; in particolare accoglie l'attività della controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A. recentemente entrata a far parte del Gruppo che si occupa di erogazioni di finanziamenti dietro cessione del quinto dello stipendio o pensione e alcuni portafogli di prestiti personali.

IMPRESE

Il Settore Imprese include le seguenti aree di business:

  • Crediti commerciali: area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico e al supporto delle aziende che si stanno sviluppando verso l'estero o dall'estero con clientela italiana; tale area include anche il credito a medio/lungo termine, dedicato al sostegno del ciclo operativo dell'impresa con interventi che spaziano dall'ottimizzazione delle fonti di finanziamenti al sostegno del capitale circolante, fino al supporto degli investimenti produttivi; include inoltre una unità organizzativa dedicata al sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL e una unità organizzativa specializzata nel credito alle farmacie, attività svolta anche tramite la società controllata Credifarma.
  • Leasing: area che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate non trattato dal Gruppo.
  • Corporate Banking: unità organizzativa che aggrega più aree di intervento: l'area Finanza Strutturata, dedicata al supporto delle imprese e dei fondi private equity nella strutturazione di finanziamenti, sia bilaterali che in pool; l'area Special Situations, dedicata al supporto del riequilibrio finanziario di imprese che hanno superato tensioni finanziarie; l'area Equity Investment dedicata ad investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti.
  • Crediti Fiscali: area specializzata nell'acquisto di crediti fiscali ceduti da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance; acquista crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti. A corollario dell'attività caratteristica, vengono saltuariamente acquisiti dalle procedure concorsuali anche crediti di natura commerciale.
DATI ECONOMICI 31.03.2019 31.03.2018 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 52.679 58.851 (6.172) (10,5)%
Commissioni nette 22.307 19.796 2.511 12,7%
Altre componenti del margine di intermediazione (8.342) (10) (8.332) n.s.
Margine di intermediazione 66.644 78.637 (11.993) (15,3)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (13.185) (11.002) (2.183) 19,8%
Risultato netto della gestione finanziaria 53.459 67.635 (14.176) (21,0)%

Il contributo al margine di intermediazione del primo trimestre 2019 fornito dalle unità organizzative che compongono il settore Imprese, meglio commentate nei paragrafi che seguono, è così dettagliabile: Crediti Commerciali 40,6 milioni di euro (+0,7 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2018), Corporate Banking 9,4 milioni di euro (-14,2 milioni di euro), Leasing 13,6 milioni di euro (+1,1 milioni di euro) e Crediti Fiscali 3,0 milioni di euro (+0,3 milioni di euro).

I Crediti Commerciali contribuiscono allo sviluppo del margine di intermediazione con una crescita dell'1,8% rispetto al corrispondente periodo del 2018. Tale andamento è favorito dalla crescita di turnover (+19,1% rispetto al 31 marzo 2018) e numero di imprese clienti (+11,0%, senza considerare l'apporto positivo derivante dall'acquisizione avvenuta nel mese di luglio di Credifarma).

Con riferimento al Corporate Banking, la diminuzione del margine di intermediazione è dovuta per 7,8 milioni di euro al minore valore delle attività valutate al FV (Fair Value) riconducibili principalmente a due singoli nominativi e per 5,5 milioni di euro al fisiologico minor contributo del "reversal PPA4 " che passa da 19,0 milioni di euro del primo trimestre 2018 a 13,4 milioni di euro del 2019 (-29,2%). Tale diminuzione, fisiologica in quanto connessa alla vita media residua dei finanziamenti sottostanti, è stata inoltre accentuata rispetto al periodo comparativo dagli effetti di alcune estinzioni anticipate occorse nel primo trimestre 2018.

L'ammontare residuo del "reversal PPA" sopra citato riferito all'intero settore Imprese risulta pari a 171,4 milioni di euro al 31 marzo 2019 (185,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e contribuirà positivamente al risultato degli esercizi futuri sulla base della vita media del portafoglio sottostante stimata in circa 3 anni.

Il margine di intermediazione dell'area Leasing registra un incremento del 9,2% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente dovuto a minori commissioni passive di intermediazione, con un margine di interesse sostanzialmente stabile.

Il settore Imprese, nel corso del primo trimestre del 2019, ha generato rettifiche di valore per rischio di credito per complessivi 13,2 milioni di euro (+2,2 milioni rispetto al primo trimestre del 2018), di cui 9,3 milioni riferibili ad esposizioni dell'unità Crediti Commerciali, 2,3 milioni del Corporate Banking, 1,5 milioni del Leasing. I maggiori accantonamenti sono riconducibili ai Crediti Commerciali e dovuti principalmente a posizioni già classificate ad inadempienze probabili appartenenti al comparto delle costruzioni.

Le attività finanziarie del settore Imprese sono relative a Crediti verso clientela per 5.954,8 milioni di euro (+0,6% rispetto al 31 dicembre 2018), ad Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico per 121,9 milioni di euro (+6,4%) e ad Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 12,4 milioni di euro (+1,9%); queste ultime due categorie sono prevalentemente riferibili a investimenti effettuati in quote di fondi OICR nell'ambito dell'attività di Corporate banking e a finanziamenti a clientela che hanno fallito il test SPPI.

4 Con "Reversal PPA" si intende lo smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Nel seguito si riporta il dettaglio delle attività deteriorate relative a Crediti verso clientela per categorie di rischio.

DATI PATRIMONIALI 31.12.2018 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2019 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 67.847 67.947 (100) (0,1)%
Inadempienze probabili nette 150.246 147.458 2.788 1,9%
Esposizioni scadute deteriorate nette 89.195 94.953 (5.758) (6,1)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela (stage 3) 307.288 310.358 (3.070) (1,0)%
Crediti in bonis netti (stage 1 e 2) 5.647.468 5.608.138 39.330 0,7%
Totale crediti per cassa verso clientela 5.954.756 5.918.496 36.260 0,6%

Inoltre, si evidenzia che all'interno del settore Imprese, sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti prevalentemente agli attivi deteriorati rinvenienti dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca. alla data di acquisizione e così composti:

  • 67,3 milioni di euro al 31 marzo 2019 (66,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018) classificati fra le attività deteriorate lorde;
  • 22,6 milioni di euro al 31 marzo 2019 (22,2 milioni di euro al 31 dicembre 2018) classificati fra le attività in bonis lorde (stage 2).

Tali valori incorporano già gli effetti derivanti dalle perdite attese lungo la vita utile dell'attività, come previsto dal nuovo principio contabile IFRS 9.

Nella tabella che segue vengono dettagliati i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.

SETTORE IMPRESE
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.03.2019
Valore nominale 251.827 242.396 100.509 594.732 5.678.127 6.272.859
Rettifiche di valore (183.980) (92.150) (11.314) (287.444) (30.659) (318.103)
Valore di bilancio 67.847 150.246 89.195 307.288 5.647.468 5.954.756
Coverage ratio 73,1% 38,0% 11,3% 48,3% 0,5% 5,1%
Gross ratio 4,0% 3,9% 1,6% 9,5% 90,5% 100,0%
Net ratio 1,1% 2,5% 1,5% 5,2% 94,8% 100,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 251.456 233.526 107.108 592.090 5.637.795 6.229.885
Rettifiche di valore (183.509) (86.068) (12.155) (281.732) (29.657) (311.389)
Valore di bilancio 67.947 147.458 94.953 310.358 5.608.138 5.918.496
Coverage ratio 73,0% 36,9% 11,3% 47,6% 0,5% 5,0%
Gross ratio 4,0% 3,7% 1,7% 9,5% 90,5% 100,0%
Net ratio 1,1% 2,5% 1,6% 5,2% 94,8% 100,0%

Le attività deteriorate nette nel settore Imprese si attestano al 31 marzo 2019 a 307,3 milioni di euro in diminuzione di 3,1 milioni di euro rispetto al valore al 31 dicembre 2018 (310,4 milioni): i crediti in sofferenza diminuiscono di 0,1 milioni (-0,1%), le inadempienze probabili aumentano di 2,8 milioni (+1,9%) le esposizioni scadute diminuiscono di 5,8 milioni (-6,1%).

Il coverage ratio delle attività deteriorate passa dal 47,6% del 31 dicembre 2018 al 48,3% del 31 marzo 2019. Il valore dei crediti netti a sofferenza al 31 marzo 2019 è pari a 67,9 milioni ed il rapporto sofferenze nette su totale crediti è stabile al 1,1%.

KPI 31.03.2019 31.12.2018 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia 0,88% 1,70% - (0,82)%
Net NPE ratio 5,2% 5,2% - 0,0%
Gross NPE ratio 9,5% 9,5% - 0,0%
Totale RWA settore 4.949.928 4.793.273 156.655 3,3%

Il costo della qualità creditizia si attesta nel trimestre a 88 bp, rispetto ai 170 bp al 31 dicembre 2018; al netto degli accantonamenti specifici sulle posizioni operanti nel settore costruzioni, il costo della qualità creditizia sarebbe risultato pari a 62 bps nel primo trimestre 2019 rispetto ai 65 bps al 31 dicembre 2018.

Per una migliore comprensione dei risultati dei primi tre mesi vengono commentati di seguito i contributi delle singole aree di business al settore Imprese.

Crediti commerciali

DATI ECONOMICI 31.03.2019 31.03.2018 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 22.984 25.326 (2.342) (9,2)%
Commissioni nette 17.606 14.557 3.049 20,9%
Margine di intermediazione 40.590 39.883 707 1,8%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (9.348) (6.993) (2.355) 33,7%
Risultato netto della gestione finanziaria 31.242 32.890 (1.648) (5,0)%

Il contributo dell'Area Crediti Commerciali al margine di intermediazione del settore Imprese ammonta a 40,6 milioni di euro nel primo trimestre del 2019, con una crescita dell'1,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I risultati dei Crediti Commerciali per l'anno in corso beneficiano del contributo dell'acquisizione di Credifarma S.p.A. entrata a far parte del Gruppo a partire dal terzo trimestre del 2018.

La redditività espressa dal margine di interesse si decrementa del 9,2% (-2,3 milioni) rispetto a marzo 2018 principalmente a causa dei maggiori interessi passivi figurativi attribuiti dal settore Governance e Servizi sia a seguito dei maggiori volumi intermediati, sia a seguito dell'aumento del tasso interno di trasferimento; le commissioni nette sono invece in crescita del 20,9% (+3,0 milioni) grazie alle migliori performance dell'area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico.

Le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito ammontano a 9,3 milioni di euro, in aumento di 2,4 milioni rispetto ai 7,0 milioni del primo trimestre 2018. L'incremento è principalmente dovuto ai maggiori accantonamenti analitici su posizioni ad inadempienza probabile riconducibili al settore delle costruzioni. Conseguentemente, il risultato della gestione finanziaria si attesta a 31,2 milioni in diminuzione di 1,6 milioni (-5,0%).

L'evoluzione del margine di intermediazione del periodo considerato è coerente alla dinamica dei volumi sia per quanto riguarda la tradizionale operatività factoring, sia per quanto riguarda il finanziamento a medio lungo termine, prodotto che la Banca ha iniziato ad includere nell'offerta commerciale alle PMI a seguito della fusione di Interbanca ed integrando l'offerta preesistente con nuovi prodotti. Relativamente ai volumi del factoring, il turnover del primo trimestre del 2019 risulta pari a 3,4 miliardi, e supera di 0,5 miliardi (+19,1%) quello del relativo periodo dell'esercizio precedente. Il valore nominale dei crediti gestiti (monte crediti), a fine marzo 2019, è 3,8 miliardi con un incremento di circa 220,4 milioni, (+6,2%) rispetto a marzo 2018. Per quanto attiene l'operatività a medio lungo termine, nel 2019 sono stati erogati 91,7 milioni di euro di nuovi finanziamenti rispetto ai 48,6 dei primi tre mesi del 2018 (+88,9%).

Al 31 marzo 2019, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 3,6 miliardi di euro in aumento del 0,3%rispetto al dato del 31 dicembre 2018.

AREA CREDITI COMMERCIALI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.03.2019
Valore nominale 209.098 177.812 84.298 471.208 3.392.627 3.863.835
Rettifiche di valore (171.195) (78.477) (4.437) (254.109) (14.856) (268.965)
Valore di bilancio 37.903 99.335 79.861 217.099 3.377.771 3.594.870
Coverage ratio 81,9% 44,1% 5,3% 53,9% 0,4% 7,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 209.948 170.319 89.198 469.465 3.377.558 3.847.023
Rettifiche di valore (171.287) (72.581) (4.620) (248.488) (14.418) (262.906)
Valore di bilancio 38.661 97.738 84.578 220.977 3.363.140 3.584.117
Coverage ratio 81,6% 42,6% 5,2% 52,9% 0,4% 6,8%

Leasing

DATI ECONOMICI 31.03.2018 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 10.334 9.939 395 4,0%
Commissioni nette 3.308 2.558 750 29,3%
Margine di intermediazione 13.642 12.497 1.145 9,2%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (1.509) (2.482) 973 (39,2)%
Risultato netto della gestione finanziaria 12.133 10.015 2.118 21,1%

Il margine di intermediazione del Leasing risulta pari a 13,6 milioni, con una crescita dello 9,2% (+1,1 milioni di euro in valore assoluto) rispetto ai dati del 31 marzo 2018. Tale variazione positiva è dovuta principalmente al minor impatto delle commissioni passive di intermediazione.

Le nuove erogazioni dei primi tre mesi dell'anno 2019 risultano pari a 165,1 milioni di euro (-3,9% rispetto al primo trimestre 2018) e riguardano principalmente il comparto autolease (-10,4% rispetto al primo trimestre 2018).

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 1,5 milioni di euro, in diminuzione di 1,0 milioni rispetto al corrispondente periodo del 2018. Il decremento è dovuto principalmente ai minori accantonamenti su posizioni deteriorate.

Al 31 marzo 2019, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.412,3 milioni di euro rispetto ai 1.399,9 milioni del 31dicembre 2018, con una variazione del 0,9%.

AREA LEASING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.03.2019
Valore nominale 14.334 18.089 15.776 48.199 1.399.802 1.448.001
Rettifiche di valore (11.673) (10.555) (6.877) (29.105) (6.631) (35.736)
Valore di bilancio 2.661 7.534 8.899 19.094 1.393.171 1.412.265
Coverage ratio 81,4% 58,4% 43,6% 60,4% 0,5% 2,5%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 14.492 16.554 17.473 48.519 1.387.814 1.436.333
Rettifiche di valore (12.222) (10.295) (7.535) (30.052) (6.342) (36.394)
Valore di bilancio 2.270 6.259 9.938 18.467 1.381.472 1.399.939
Coverage ratio 84,3% 62,2% 43,1% 61,9% 0,5% 2,5%

Corporate Banking

DATI ECONOMICI 31.03.2019 31.03.2018 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 16.354 20.876 (4.523) (21,7)%
Commissioni nette 1.376 2.682 (1.306) (48,7)%
Altre componenti del margine di intermediazione (8.342) (10) (8.332) n.s.
Margine di intermediazione 9.388 23.548 (14.161) (60,1)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (2.292) (1.501) (791) 52,7%
Risultato netto della gestione finanziaria 7.096 22.047 (14.952) (67,8)%

Il margine di intermediazione del Corporate Banking risulta pari a 9,4 milioni, con un decremento di 14,2 milioni rispetto ai dati del 31 marzo 2018. Tale decremento è dovuto principalmente alla minore valutazioni delle attività valutate al FV per 7,8 milioni (incluso nel rigo Altri componenti del margine di intermediazione) e al fisiologico minore contributo del "reversal PPA" per 5,5 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2018 (incluso nel margine di interesse).

Le nuove erogazioni al 31 marzo 2019 risultano pari a 37 milioni con un decremento rispetto al primo trimestre 2018 pari a 57 milioni (- 61,0%); tale rallentamento è influenzato dall'andamento di mercato del comparto di riferimento.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 2,3 milioni, in aumento rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente nel quale era stata registrata anche una significativa ripresa di valore pari a 2,9 milioni di euro.

Il contributo dell'area Corporate Banking al risultato netto della gestione finanziaria del settore Imprese ammonta a 7,1 milioni con una diminuzione del 67,8% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio, a seguito principalmente delle svalutazioni ed al minore impatto del "reversal PPA".

Al 31 marzo 2019, il totale dei crediti verso clientela netti dell'Area ammonta a 805,5 milioni di euro, rispetto ai 798,4 milioni del 31 dicembre 2018, con una variazione positiva del 0,9%.

AREA CORPORATE BANKING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.03.2019
Valore nominale 28.395 46.184 435 75.014 743.731 818.745
Rettifiche di valore (1.112) (3.118) - (4.230) (9.018) (13.248)
Valore di bilancio 27.283 43.066 435 70.784 734.713 805.497
Coverage ratio 3,9% 6,8% 0,0% 5,6% 1,2% 1,6%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 27.016 46.325 437 73.778 736.523 810.301
Rettifiche di valore - (3.192) - (3.192) (8.750) (11.942)
Valore di bilancio 27.016 43.133 437 70.586 727.773 798.359
Coverage ratio 0,0% 6,9% 0,0% 4,3% 1,2% 1,5%

Crediti Fiscali

DATI ECONOMICI 31.03.2019
31.03.2018
VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 3.007 2.710 297 11,0%
Commissioni nette 17 (2) 19 n.s.
Margine di intermediazione 3.024 2.708 316 11,7%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (36) (25) (11) 42,3%
Risultato netto della gestione finanziaria 2.988 2.683 305 11,4%

Il contributo dell'Area Crediti Fiscali al margine di intermediazione del settore Imprese ammonta a 3,0 milioni di euro con un incremento del 11,7% rispetto al 31 marzo 2018.

Tale incremento è sostanzialmente dovuto all'aumento degli impieghi per effetto degli acquisti realizzati a fine 2018 e a inizio 2019.

Relativamente ai volumi, nel 2019 sono stati acquistati crediti per un valore nominale di 16,7 milioni di euro, rispetto ad acquisti per un nominale di 11,7 milioni di euro nello stesso periodo del 2018.

Al 31 marzo 2019 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 142,1 milioni di euro rispetto ai 136,1 milioni del 31 gennaio 2018, con un aumento del 4,4%. I crediti di questo settore sono classificati come crediti "in bonis", in stage 1 e 2, data la natura della controparte.

AREA CREDITI FISCALI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.03.2019
Valore nominale - 311 - 311 141.967 142.278
Rettifiche di valore - - - - (154) (154)
Valore di bilancio - 311 - 311 141.813 142.124
Coverage ratio - 0,0% - 0,0% 0,1% 0,1%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale - 328 - 328 135.900 136.228
Rettifiche di valore - - - - (147) (147)
Valore di bilancio - 328 - 328 135.753 136.081
Coverage ratio - 0,0% - 0,0% 0,1% 0,1%

NPL

È il settore del Gruppo Banca IFIS dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità. I risultati del settore includono dal 7 gennaio 2019 anche il contributo del Gruppo FBS oltre alla tradizionale business unit NPL.

L'attività è per natura strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.

Il portafoglio crediti acquistati viene gestito tramite due differenti modalità: gestione stragiudiziale e gestione giudiziale. All'interno delle due modalità la gestione si articola in una ulteriore pluralità di attività e obiettivi operativi.

Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio crediti del settore NPL per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; negli effetti a conto economico, pari a 65,5 milioni di euro, sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 30,7 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 34,8 milioni. Non sono inclusi il costo della raccolta, le commissioni nette e gli utili da cessione crediti inclusi invece nella tabella riepilogativa dei "Dati economici" riportata nel seguito del presente paragrafo. Sono altresì inclusi i rendimenti dei crediti della neo acquisita FBS S.p.A.

Si evidenzia che la modalità espositiva di tale tabella è stata affinata rispetto a quelle precedentemente pubblicate, al fine di rappresentare una più stretta correlazione circa gli effetti, sia a livello patrimoniale che economico, dei passaggi delle posizioni fra le diverse categorie gestionali.

modello

1Q19
Portafoglio Settore NPL
(in migliaia di euro)
Valore
nominale
residuo
Valori di
bilancio
Val. bil. / Val.
nom. Res.
Effetti a conto
economico
ERC Criteri di
Contabilizzazione
prevalente
Costo 2.863.615 174.066 6,1% 0 393.925 Costo d'acquisto
Stragiudiziale 9.745.007 306.082 3,1% 19.440 567.083
di cui: Massiva (curve) 9.393.369 162.002 1,7% -2.841 284.167 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Piani 351.638 144.080 41,0% 22.281 282.916 CA= VAN Flussi da
modello
Giudiziale 4.014.894 643.350 16,0% 46.062 1.425.132
di cui: Altre posizioni in corso di
lavorazione giudiziale
1.822.389 204.653 11,2% 0 499.971 Costo d'acquisto
di cui: Precetti, Pignoramenti,
OdA
1.025.328 345.021 33,6% 36.631 781.243 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Secured e Corporate 1.167.177 93.676 8,0% 9.431 143.918 CA= VAN Flussi da

Totale 16.623.516 1.123.498 6,8% 65.502 2.386.140

Gestione post acquisto

Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche all'instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate, il credito viene classificato in una area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (174,1 milioni al 31 marzo 2019 rispetto a 224,7 milioni al 31 dicembre 2018) senza contribuzione a conto economico in termini di margine.

A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche; l'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste per la maggior parte nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (ODA) del quinto della pensione o dello stipendio, la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione.

Gestione stragiudiziale

Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio cosiddetto di gestione "massiva", in attesa che vengano raccolti i piani di rientro di cui sopra. In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (162,0 milioni al 31 marzo 2019 rispetto a 153,4 milioni al 31 dicembre 2018) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato su dati storici interni; tale modello prevede stime di trasformazione su cluster di crediti omogenei. Si segnala che tale modello è oggetto di aggiornamento periodico per tenere conto delle evoluzioni storiche osservate sia nella dinamica degli incassi sia nelle caratteristiche dei portafogli oggetto di acquisto.

Al momento della sottoscrizione di un piano di rientro o di un piano cambiario, per il quale sia intervenuto il pagamento di almeno 3 volte la rata media dalla data di raccolta, le pratiche incluse in questo portafoglio vengono riclassificate nella voce "Piani"; tali posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (144,1 milioni di euro al 31 marzo 2019 rispetto a 137,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa stimati sulla base dei piani di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato.

Gestione giudiziale

Le posizioni che hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione; in particolare la lavorazione giudiziale, intesa come azione esecutiva mobiliare presso terzi, è caratterizzata da diverse fasi legali finalizzate all'ottenimento di un titolo esecutivo, che nel complesso durano di norma 18-24 mesi e sono così declinate: ottenimento decreto ingiuntivo, precetto, pignoramento mobiliare e infine ODA. Alla fine del primo trimestre 2018 la Banca ha provveduto al rilascio in produzione di un modello statistico sviluppato su dati proprietari, per la stima dei flussi di cassa delle posizioni in lavorazione giudiziale che non abbiano ancora raggiunto l'ODA ("modello massivo ante ODA"), fino all'anno precedente valorizzate al costo. Per tali pratiche sono stimati dei flussi di incasso futuri i quali tengono conto sia dei tempi medi osservati per ciascuna fase di lavorazione (precetto, pignoramento), sia delle probabilità di successo delle varie fasi (da precetto a pignoramento, da pignoramento ad ODA), sia dei tempi medi osservati tra l'ottenimento di un ODA e la registrazione del primo incasso. Tali flussi di cassa sono utilizzati nella valorizzazione al costo ammortizzato che è calcolato come attualizzazione dei flussi di cassa attesi al tasso interno di rendimento. L'ammontare complessivo di tutte le pratiche in fase di precetto, pignoramento mobiliare e ODA è al 31 marzo 2019 pari a 345,0 milioni rispetto a 315,7 milioni a fine 2018.

Le rimanenti pratiche in corso di lavorazione giudiziale sono valorizzate al costo di acquisto fino al momento in cui i requisiti di cui sopra sono rispettati o fino all'ottenimento dell'ODA e sono incluse nella precedente tabella nella categoria "Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale" che ammonta a 204,7 milioni di euro al 31 marzo 2019, rispetto a 188,5 milioni al 31 dicembre 2018.

In sintesi, la lavorazione giudiziale prevede una prima fase nella quale vengono compiute tutte le attività necessarie per ottenere un decreto ingiuntivo e le posizioni continuano ad essere valorizzate al costo di acquisto. Nelle fasi successive, nelle quali avviene la notifica del precetto e la notifica dell'atto di pignoramento al terzo (datore di lavoro) e al debitore e l'ottenimento dell'ODA le pratiche sono valorizzate a costo ammortizzato calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi sulla singola posizione, tenuto conto dei vincoli di età anagrafica del debitore e di rischi di perdita del posto di lavoro.

Infine la categoria "Secured e Corporate", pari a 93,7 milioni al 31 marzo 2019 rispetto a 72,7 milioni a fine 2018, comprende portafogli originati in settori corporate bancari o real estate, valutati in modo analitico (tenendo in considerazione anche eventuali ipoteche iscritte sugli immobili in garanzia).

Nel corso delle varie lavorazioni è anche possibile che le posizioni vengano chiuse con accordi di saldo e stralcio (o marginalmente con piani di trasformazione nel caso della gestione giudiziale) o che vengano riclassificate in gestione massiva nel caso in cui i debitori interrompano il regolare pagamento dei piani sottoscritti o dei pignoramenti del quinto.

Si segnala infine che talvolta, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, il Gruppo può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.

* * *

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
31.03.2019 31.03.2018 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 30.682 20.813 9.869 47,4%
Altre componenti del margine di interesse 34.820 45.914 (11.094) (24,2)%
Costo della raccolta (4.400) (2.430) (1.970) 81,1%
Margine di interesse 61.102 64.297 (3.195) (5,0)%
Commissioni nette 1.381 (292) 1.673 n.s.
Altre componenti del margine di intermediazione 96 1.054 (958) (90,9)%
Margine di intermediazione 62.579 65.059 (2.480) (3,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria 62.579 65.059 (2.480) (3,8)%

La voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso di interesse effettivo originario, passa da 20,8 milioni di euro a 30,7 milioni di euro con un incremento del 47,4% dovuto principalmente all'aumento delle masse di crediti al costo ammortizzato, in cui l'apporto maggiore è da ricondursi per 15 milioni al bacino dei precetti, pignoramenti e oda, e per 5,8 milioni al bacino dei piani di rientro. Si segnala inoltre che tale voce include 1,6 milioni derivanti dalla neo acquisita FBS.

La voce "Altre componenti del margine di interesse" include l'effetto economico derivante della variazione dei cash flow attesi in funzione dei maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle previsioni e passa da 45,9 milioni di euro a 34,8 milioni di euro con un decremento del 24,2%; a tale voce concorrono il contributo dei piani di rientro per circa 16 milioni e il contributo delle azioni di precetto, pignoramento e oda per circa 21,5 milioni. Si segnala che tale voce include 5,1 milioni derivanti dalla neo acquisita FBS.

La crescita del costo della raccolta è dovuta a maggiori interessi passivi figurativi attribuiti dal settore Governance e Servizi sia a seguito dei maggiori volumi intermediati, sia a seguito dell'aumento del tasso interno di trasferimento.

La crescita della voce commissioni nette è quasi integralmente dovuta all'apporto della neo acquisita FBS e relativa alla attività di servicing del Gruppo.

Il risultato netto della gestione finanziaria del settore NPL si attesta a complessivi 62,6 milioni di euro (65,1 milioni di euro al 31 marzo 2018, -3,8%). Tuttavia per una corretta comparazione dei risultati devono essere evidenziati i seguenti effetti:

  • Contributo al Risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo FBS che nel primo trimestre 2019 ammonta a 8,2 milioni di euro.
  • Effetti negativi derivanti dall'entrata a regime del nuovo "modello massivo ante ODA" per 9 milioni di euro nel primo trimestre 2019 dovuti alla gestione all'interno dei modelli di valutazione delle inefficienze dei tribunali esterni (c.d. "haircut"), non ancora presenti invece nel primo trimestre 2018 per una mera questione temporale.
  • Effetti positivi nel primo trimestre 2018 per circa 3 milioni dovuti principalmente alla ricalibrazione dei modelli effettuate per tenere conto delle evoluzioni storiche osservate sia nella dinamica degli incassi sia nelle caratteristiche dei portafogli oggetto di acquisto non presenti nel primo trimestre 2019.

Al netto di tali effetti, il risultato della gestione finanziaria passerebbe da 62,1 milioni di euro nel primo trimestre 2018 a 63,5 milioni di euro nel primo trimestre 2019 (+2,1%). Tale crescita è sostenuta dalle buone performance registrate dalla gestione dei portafogli in essere che ha comportato una migliore qualità degli accordi di pagamento sottoscritti, nonché dal maggior numero di precetti e pignoramenti prodotti. A tale proposito si evidenzia come gli incassi sono passati da 40,1 milioni di euro del primo trimestre 2018 a 56,7 milioni nel primo trimestre 2019 (+41,4%).

DATI PATRIMONIALI 31.03.2019(1) 31.12.2018 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 818.342 781.572 36.770 4,7%
Inadempienze probabili 301.312 306.348 (5.036) (1,6)%
Esposizione scadute deteriorate 67 131 (64) (48,9)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela (stage 3) 1.119.721 1.088.051 31.670 2,9%
Crediti in bonis netti (stage 2) 5.675 4.748 927 19,5%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.125.396 1.092.799 32.597 3,0%

Si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per categoria di rischio di vigilanza.

(1) Al 31 marzo 2019 sono inclusi 1.898 mila euro di crediti per fatture da emettere rinvenienti dall'attività di servicing della controllata FBS S.p.A.

I crediti del settore NPL appartengono alla cd. categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impaired introdotta dal nuovo principio contabile IFRS 9, ovvero quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate.

KPI 31.03.2019 31.12.2018 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 16.623.516 15.756.372 867.144 5,5%
Totale RWA settore 1.567.330 1.584.420 (17.090). (1,1)%
ANDAMENTO PORTAFOGLIO CREDITI SETTORE NPL 31.03.2019 FY 2018
Portafoglio crediti iniziale 1.092.799 799.436
Operazioni di aggregazione aziendale 16.043 -
Acquisti 9.395 240.863
Cessioni (3.514) (21.214)
Utili da cessioni - 17.100
Interessi da costo ammortizzato 30.681 99.801
Altre componenti margine di interesse da variazione cash flow 34.820 138.150
Incassi (56.726) (181.337)
Portafoglio crediti finale 1.123.498 1.092.799

La voce "Operazioni di aggregazione aziendale" si riferisce al portafoglio crediti acquisito dalla business combination con il Gruppo FBS.

Il totale degli acquisti del primo trimestre 2019 ammonta a 9,4 milioni di euro, in aumento rispetto lo stesso periodo del 2018 in cui erano stati acquistati 6 milioni di euro.

La voce "Cessioni" è rappresentata da 3,5milioni di euro e rappresenta i crediti rientranti nei perimetri di cessione conclusesi a fine esercizio precedente con l'accettazione da parte del Gruppo delle offerte vincolanti ("binding offer") presentate dall'acquirente.

La voce "Incassi" include le rate incassate nel corso del periodo da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite.

Le dinamiche della raccolta dei piani di rientro (pari al valore nominale di tutte le rate del piano sottoscritto dal debitore) sono risultate in aumento rispetto al primo trimestre 2018, attestandosi a 75,5 milioni di euro nel 2019 contro 71,5 milioni di euro dell'esercizio precedente.

A fine periodo il portafoglio gestito dal settore NPL comprende n. 1.690.696 pratiche, per un valore nominale pari a 16,6 miliardi di euro.

GOVERNANCE & SERVIZI

Nel settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Controllo, Amministrativo-contabili, Pianificazione, Organizzazione, ICT, Marketing e Comunicazione, HR, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai settori operativi delle risorse finanziarie. Comprende anche l'attività in via di sviluppo la cui clientela servita è rappresentata da persone fisiche; in particolare accoglie l'attività della controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A. che si occupa di erogazioni di finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o pensione e alcuni portafogli di prestiti personali.

DATI ECONOMICI 31.03.2019 31.03.2018 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 1.483 (3.668) 5.151 (140,4)%
Commissioni nette 140 316 (176) (55,7)%
Altre componenti del margine di intermediazione (737) (966) 229 (23,7)%
Margine di intermediazione 886 (4.318) 5.204 (120,5)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito 97 45 52 115,6%
Risultato netto della gestione finanziaria 983 (4.273) 5.256 (123,0)%

Il risultato netto della gestione finanziaria del settore, positivo per 1,0 milioni di euro, risulta in miglioramento rispetto al 31 marzo 2018. La variazione è da imputare alla crescita del margine di Interesse per 5,2 milioni, determinata a diversi fattori.

• Incremento di circa 3,2 milioni dei ricavi derivanti dal sistema dei tassi interni di trasferimento in virtù dei maggiori volumi medi intermediati dalle varie Business unit;

  • Maggior "reversal PPA" relativa al portafoglio Mutui retail (ex Leasing) confluiti nel segmento Governance, per cui si registra un maggiore contributo positivo che passa da 1,4 milioni di euro del primo trimestre 2018 a 2,3 milioni di euro relative al primo trimestre 2019. L'ammontare complessivo residuo del "reversal PPA" riferito al settore Governance risulta pari a 41,4 milioni di euro al 31 marzo 2019.
  • Riduzione degli interessi attivi per 1,4 milioni riconducibili alla minor redditività del banking book (composto per la maggior parte di titoli di Stato Italiani indicizzati all'inflazione che non hanno beneficiato della rivalutazione di capitale e cedole nei primi 3 mesi del 2019).
  • Sul versante della raccolta, i prodotti Rendimax e Contomax continuano a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, con un costo che nel primo trimestre si attesta sui 15,5 milioni, in linea con il primo trimestre dello scorso anno e con masse in gestione in crescita pari a 4.662 milioni (4.606 milioni del 31 marzo 2018, +1,2% e 4.425 milioni del 31dicembre 2018, +5,3%). Si ricorda che a partire dalla fine del primo trimestre del 2017 la Banca ha intrapreso una serie di azioni sul segmento wholesale, volte ad una maggiore diversificazione delle fonti di raccolta e la conseguente riduzione dalla dipendenza del funding della clientela retail. Al 31 marzo 2019, l'ammontare complessivo delle emissioni obbligazionarie in circolazione ammonta a 954,9 milioni riconducibili a 5 diversi strumenti (un bond senior unsecured per un valore nominale di 300 milioni di euro e scadenza maggio 2020, un Subordinato Tier 2 per un valore nominale di 400 milioni di euro e scadenza finale ad ottobre 2027 callable ad ottobre 2022, un bond senior preferred unsecured, parzialmente riacquistato a fine 2018 e ora in circolazione per un valore nominale di 185 milioni nonché i prestiti obbligazionari della incorporata Interbanca). Sul versante economico, gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni sono sostanzialmente in linea con il corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Il costo della liquidità in giacenza presso la Banca d'Italia risulta in contrazione rispetto al primo trimestre 2018, con un contribuito negativo per 0,6 milioni di euro nel primo trimestre 2019 rispetto ai 1,5 milioni di euro del medesimo periodo del 2018, coerentemente con la minore liquidità ivi depositata. Per quanto riguarda infine le altre fonti di raccolta, si segnala tra gli altri, un risparmio di circa 0,6 milioni sugli interessi passivi relativi alle operazioni di cartolarizzazioni dei crediti commerciali a seguito di una revisione delle condizioni contrattuali formalizzata in data 29 marzo 2018.

Al 31 marzo 2019, il totale degli impieghi netti del settore ammonta a 242 milioni di euro, con un decremento dei crediti netti di circa 60,7 milioni di euro (-20%) rispetto al 31 dicembre 2018.

La riduzione rispetto a fine anno è da imputare alla scadenza di un'operazione di pronti contro termine con Cassa Compensazione, che al 31 dicembre 2018 ammontava a 49,8 milioni e al rimborso di una parte della tranche senior relativa ad una cartolarizzazione supportata da garanzia dello Stato (GACS). D'altra parte, si registra una sostanziale stabilità sia per quanto riguarda i crediti della controllata Cap.Ital.Fin. che si attestano a fine trimestre a 33,5 milioni rispetto ai 32,4 del 31 dicembre 2018, sia degli altri portafogli retail che si attestano a 126,4 milioni rispetto ai 128,5 del 31 dicembre 2018.

GOVERNANCE & SERVIZI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.03.2019
Valore nominale 14.152 23.850 4.057 42.059 210.278 252.337
Rettifiche di valore (2.651) (4.343) (530) (7.524) (2.835) (10.359)
Valore di bilancio 11.501 19.507 3.527 34.535 207.443 241.978
Coverage ratio 18,7% 18,2% 13,1% 17,9% 1,3% 4,1%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 14.318 23.286 5.651 43.255 270.039 313.294
Rettifiche di valore (2.209) (4.674) (739) (7.622) (2.995) (10.617)
Valore di bilancio 12.109 18.612 4.911 35.632 267.045 302.677
Coverage ratio 15,4% 20,1% 13,1% 17,6% 1,1% 3,4%

04 Prospetti Contabili riclassificati

Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

04.1. Stato Patrimoniale Consolidato riclassificato

31.03.2019 31.12.2018
72 48
26.426 29.809
174.508 163.845
432.901 432.094
996.333 590.595
7.322.130 7.313.972
6 -
145.869 130.650
65.855 23.277
42.263 1.515
396.280 395.084
47.063 46.820
349.217 348.264
303.252 302.887
9.863.632 9.382.261
BANCA IFIS
Diamo valore al tuo lavoro.
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
(in migliaia di euro)
31.03.2019 31.12.2018
Debiti verso banche 844.790 785.393
Debiti verso clientela 5.021.481 4.673.299
Titoli in circolazione 1.955.400 1.979.002
Passività finanziarie di negoziazione 30.254 31.155
Passività fiscali: 63.066 52.722
a) correnti 23.225 13.367
b) differite 39.841 39.355
Altre passività 422.549 367.872
Trattamento di fine rapporto del personale 9.878 8.039
Fondi per rischi e oneri 26.913 25.779
Riserve da valutazione (14.362) (14.606)
Riserve 1.315.418 1.168.543
Sovrapprezzi di emissione 102.116 102.116
Capitale 53.811 53.811
Azioni proprie (-) (3.103) (3.103)
Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -) 5.501 5.476
Utile (perdita) di periodo (+/-) 29.920 146.763
Totale del passivo e del patrimonio netto 9.863.632 9.382.261

04.2. Conto Economico Consolidato riclassificato

VOCI
(in migliaia di euro)
31.03.2019 31.03.2018
Margine di interesse 115.264 119.480
Commissioni nette 23.828 19.820
Altre componenti del margine di intermediazione (8.983) 78
Margine di intermediazione 130.109 139.378
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (13.088) (10.957)
Risultato netto della gestione finanziaria 117.021 128.421
Spese amministrative: (74.768) (73.452)
a) spese per il personale (31.447) (26.827)
b) altre spese amministrative (43.321) (46.625)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (2.512) (2.806)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (4.062) (2.809)
Altri oneri/proventi di gestione 6.978 5.646
Costi operativi (74.364) (73.421)
Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 42.657 55.000
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (12.716) (17.146)
Utile (Perdita) di periodo 29.941 37.854
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi 21 -
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 29.920 37.854

04.3. Prospetto della Redditività Consolidata Complessiva riclassificato

VOCI
(in migliaia di euro)
31.03.2019 31.03.2018
Utile (Perdita) di periodo 29.941 37.854
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico 54 179
Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 339 150
Piani a benefici definiti (285) 29
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 187 3.191
Differenze di cambio 5 (288)
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
182 3.479
Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 241 3.370
Redditività complessiva 30.182 41.224
Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 21 -
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 30.161 41.224

05 Nota informativa

05.1. Politiche contabili

05.1.1 Principi generali di redazione

Il presente Resoconto intermedio di gestione consolidato del Gruppo Banca IFIS al 31 marzo 2019 è stato redatto secondo quanto previsto dal Regolamento di Borsa Italiana per le società quotate al segmento STAR (articolo 2.2.3 comma 3), che prevede l'obbligo di pubblicazione del resoconto intermedio di gestione entro 45 giorni dal termine di ogni trimestre dell'esercizio e tenuto conto dell'avviso n. 7587 del 21 aprile 2016 di Borsa italiana. Pertanto, come richiamato nel suddetto avviso, per quanto riguarda il contenuto del Resoconto intermedio di gestione consolidato, si è fatto riferimento a quanto previsto dal preesistente comma 5 dell'articolo 154-ter del D.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58.

Il Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2019 non espone tutta l'informativa richiesta nella redazione del bilancio consolidato annuale secondo i principi contabili IFRS. Per tale motivo è necessario leggere il Resoconto intermedio di gestione consolidato unitamente al bilancio consolidato al 31 dicembre 2018. I criteri di redazione, i criteri di valutazione e di consolidamento ed i principi contabili adottati nella redazione del presente Resoconto intermedio di gestione consolidato sono conformi con i principi contabili adottati nella redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018, fatta eccezione per l'adozione dei nuovi o emendati principi contabili emanati dall'International Accounting Standards Board ("IASB") ed interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) come di seguito esposti.

Per IFRS si intendono i principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31marzo 2019 sono gli stessi utilizzati nella redazione del Bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2018 al quale si rimanda per maggiori dettagli, ad eccezione degli effetti relativi all'introduzione del nuovo principio contabile IFRS 16 - Leases. Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto al paragrafo "Effetti della prima applicazione dell'IFRS 16" riportato in seguito.

05.1.2 Area e metodi di consolidamento

Il Resoconto intermedio di gestione consolidato è redatto sulla base delle situazioni contabili al 31 marzo 2019 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento. La struttura del Gruppo al 31 marzo 2019 è composta dalla controllante Banca IFIS S.p.A., dalle società controllate al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o., IFIS Rental Services S.r.l., IFIS NPL S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A., Two Solar Park 2008 S.r.l., dalla società controllata al 70% Credifarma S.p.A. e, a seguito dell'acquisizione del Gruppo FBS completato il 7 gennaio 2018 dalle società FBS S.p.A. controllata al 90%, FBS Real Estate S.p.A. controllata al 99,28% e dalla società Elipso Finance S.r.l. controllata in modo congiunto al 50%.

Tutte le società sono state consolidate utilizzando il metodo integrale ad eccezione della controllata in modo congiunto Elipso Finance S.r.l. che viene consolidata con il metodo del Patrimonio Netto.

I prospetti contabili della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o. espressi in valuta estera vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data delle singole operazioni. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto della partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

A partire dai bilanci degli esercizi che hanno avuto inizio dal 1 luglio 2009, le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3 (rivisto 2008); la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione della data di acquisizione;
  • la rilevazione e la valutazione delle attività identificabili acquisite, delle passività identificabili assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita;
  • la rilevazione e la valutazione dell'avviamento o di un utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni aggregazione aziendale, il Gruppo definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nell'esercizio e classificati tra le spese amministrative.

L'eventuale corrispettivo potenziale da riconoscere è rilevato dall'acquirente al fair value alla data di acquisizione.

L'avviamento è inizialmente rilevato al costo rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo. Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli ammontari da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.

Se l'avviamento è stato allocato a un'unità generatrice di flussi finanziari e l'entità dismette parte delle attività di tale unità, l'avviamento associato all'attività dismessa è incluso nel valore contabile dell'attività quando si determina l'utile o la perdita della dismissione. L'avviamento associato con l'attività dismessa è determinato sulla base de i valori relativi dell'attività dismessa e della parte mantenuta dell'unità generatrice di flussi finanziari.

Per quanto riguarda la controllata IFIS Finance Sp. Z o. o., dal processo di consolidamento è emerso un valore di avviamento, valutato al cambio di fine periodo, pari a euro 815 mila, iscritto alla voce "Attività immateriali".

Il 7 gennaio 2019 il Gruppo ha completato l'acquisizione del controllo del Gruppo FBS S.p.A., operatore specializzato in attività di servicing (master and special services), gestione di portafogli di NPL garantiti e non, consulente in attività di due diligence e investitore autorizzato in operazioni su NPL. L'operazione ha riguardato il 90% del capitale del Gruppo FBS per un controvalore di 58,5 milioni di euro. Contestualmente al contratto di compravendita sono stati definiti i contratti finalizzati a disciplinare gli accordi di opzioni di Put e Call con gli azionisti di minoranza del Gruppo FBS e aventi come oggetto le azioni restanti di quest'ultimo.

La combinazione delle opzioni put e call contrattualizzate rendono assimilabile tali accordi ad un acquisto differito in cui, alla data della business combination, il Gruppo Banca IFIS ha di fatto acquistato il 100% del capitale del Gruppo FBS mediante il riconoscimento di un ammontare fisso differito e, solo in parte, di un "earn out" da determinarsi in ragione dell'andamento dei risultati della partecipata.

La stima del fair value della passività pari alla somma tra tale ammontare fisso e l'"earn out" alla data di business combination è di 9,2 milioni di euro. Il costo complessivo dell'aggregazione è stato quindi provvisoriamente determinato in 67,7 milioni di euro e dal processo di consolidamento emerge una differenza tra il costo e il patrimonio netto del Gruppo FBS di 40,7 milioni di euro provvisoriamente allocato ad avviamento.

Si evidenzia inoltre che dal processo di closing account non si sono determinati aggiustamenti del prezzo.

Il principio IFRS 3 prevede che l'allocazione del costo dell'aggregazione debba essere quantificata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione. Al riguardo si precisa che, alla data di riferimento del presente Resoconto intermedio di gestione, il processo di allocazione deve intendersi provvisorio sia con riferimento alla determinazione del costo sia con riferimento al processo di PPA.

Denominazioni imprese Sede legale Sede operativa Tipo di Rapporto di partecipazione Disponibilità
rapporto (1) Impresa
partecipante
Quota % voti % (2)
IFIS Finance Sp. Z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
IFIS Rental Services S.r.l. Milano Milano 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
Cap.Ital.Fin. S.p.A. Napoli Napoli 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
IFIS NPL S.p.A. Mestre Firenze, Milano e
Mestre
1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
Two Solar Park 2008 S.r.l. Milano Milano 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
FBS S.p.A. Milano Milano 1 Banca IFIS S.p.A. 90% 90%
FBS Real Estate S.p.A. Milano Milano 1 FBS S.p.A. 99,28% 99,28%
Credifarma S.p.A. Roma Roma 1 Banca IFIS S.p.A. 70% 70%
Elipso Finance S.r.l. Conegliano - TV Conegliano - TV 4 FBS S.p.A. 50% 50%
IFIS ABCP Programme S.r.l. Conegliano - TV Conegliano - TV 4 Altra 0% 0%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano - TV Conegliano - TV 4 Altra 0% 0%

Legenda:

(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria

3 = accordi con altri soci

4 = altre forme di controllo

5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"

6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca IFIS ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

    1. il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
    1. l'esposizione alla variabilità dei risultati;
    1. la capacità di influenzarne i risultati.

Sono considerate controllate congiuntamente le entità nelle quali, su base contrattuale, il controllo è condiviso fra la Capogruppo, direttamente o indirettamente, e uno o più altri soggetti esterni al Gruppo, ovvero quando per le decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate elencate al precedente paragrafo, nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione; tali SPV non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca IFIS.

05.1.3 Effetti della prima applicazione dell'IFRS 16

Il principio IFRS 16 introduce nuovi criteri per la rappresentazione contabile dei contratti di leasing prevalentemente per i locatari, sostituendo i precedenti standard/interpretazioni (IAS 17, IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27). Il leasing è definito come quel contratto la cui esecuzione dipende dall'uso di un bene identificato e che attribuisce il diritto di controllare l'utilizzo del bene per un periodo di tempo in cambio di un corrispettivo.

L'IFRS 16 stabilisce i principi in materia di rilevazione, valutazione, esposizione nel bilancio e informazioni integrative sui leasing. La finalità è assicurare che locatari e locatori forniscano informazioni appropriate secondo modalità che rappresentino fedelmente le operazioni. Le informazioni forniscono agli utilizzatori del bilancio gli elementi per valutare l'effetto del leasing sulla situazione patrimoniale, il risultato economico e i flussi finanziari dell'entità.

Il Principio si applica a tutti i contratti che contengono il diritto ad utilizzare un bene (c.d. "Right of Use") per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. L'IFRS 16 si applica a tutte le transazioni che prevedono un diritto ad utilizzare il bene, indipendentemente dalla forma contrattuale, ovvero leasing finanziario o operativo, affitto o noleggio.

La principale novità riguarda la rappresentazione nella situazione patrimoniale del locatario in riferimento al "Right of Use" ed all'impegno assunto relativamente ai leasing operativi, tramite l'iscrizione di un'attività e una passività. In particolare il locatario dovrà rilevare una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri in contropartita dell'iscrizione tra le attività del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing.

Successivamente all'iscrizione iniziale:

  • il diritto d'uso sarà oggetto di ammortamento lungo la durata del contratto o la vita utile del bene (sulla base dello IAS 16), qualora il contratto di leasing trasferisca la proprietà dell'attività sottostante al locatario al termine della durata del leasing o qualora il costo dell'attività consistente nel diritto di utilizzo rifletta il fatto che il locatario eserciterà l'opzione di acquisto, o valutato con l'uso di un criterio alternativo – modello di rivalutazione o fair value – (rispettivamente IAS 16 o IAS 40)
  • la passività verrà progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni e sulla stessa saranno riconosciuti gli interessi da imputare a conto economico.

Possono essere esclusi dall'IFRS 16 i contratti con durata inferiore ai 12 mesi o che abbiano un valore unitario a nuovo del bene oggetto di leasing di modesto valore. A tal riguardo, il Gruppo Banca IFIS ha deciso di esercitare l'opzione prevista dall'IFRS 16 di non applicare i nuovi requisiti contabili relativi alla rilevazione e valutazione del diritto di utilizzo e della passività per i leasing a breve termine definiti come quei leasing con durata inferiore a 12 mesi anche tenuto conto di eventuali opzioni di proroga o recesso presenti nel contratto. Analogamente, il Gruppo ha deciso di esercitare l'opzione di non applicare i nuovi requisiti contabili contratti con valore unitario del bene inferiore a 5 mila euro.

Ai fini della determinazione della durata del leasing, da intendersi come "il periodo non annullabile del leasing, a cui vanno aggiunti entrambi i seguenti periodi: (IFRS 16.18)

  • periodi coperti da un'opzione di proroga del leasing, se il locatario ha la ragionevole certezza di esercitare l'opzione; e
  • periodi coperti dall'opzione di risoluzione del leasing, se il locatario ha la ragionevole certezza di non esercitare l'opzione",

il Gruppo, in considerazione delle tipologie di contratti di leasing in essere, utilizza come fattore principale per valutare l'esistenza di un incentivo economico alla proroga, lo storico dei rinnovi avvenuti, senza escludere la possibilità di effettuare ulteriori considerazioni.

La passività del leasing alla data di decorrenza è data dal "valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data". (IFRS 16.26). Ai fini della determinazione del tasso di attualizzazione, il Gruppo Banca IFIS utilizza il tasso di interesse implicito nel contratto di leasing, qualora disponibile. In mancanza dello stesso il Gruppo adotta come tasso di attualizzazione il proprio costo del funding.

Per il locatore restano sostanzialmente confermate le regole di contabilizzazione dei contratti di leasing dello IAS 17, differenziate a seconda che si tratti di leasing operativo o leasing finanziario. In caso di leasing finanziario il locatore continuerà a rilevare nello stato patrimoniale un credito per i canoni di leasing futuri.

L'IFRS 16 è applicabile dal 1 gennaio 2019 e, ancorché la sua applicazione anticipata sia possibile, il Gruppo ha deciso di non procedere con l'adozione anticipata.

Il Gruppo si è avvalsa della facoltà prevista dall'IFRS 16 di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 16, secondo quanto previsto dal cosiddetto "modified retrospective approach B" (paragrafo C5 lettera b, C7 e C8 lettera b.ii dell'appendice C all'IFRS 16) che prevede la possibilità di rilevare l'attività consistente nel diritto di utilizzo alla data dell'applicazione iniziale per un importo pari alla passività del leasing rettificato per l'importo di eventuali risconti attivi o ratei passivi relativi al leasing; secondo questo approccio alla data di prima applicazione non sono emerse differenze sul patrimonio netto consolidato del Gruppo Banca IFIS di apertura. Il diritto d'uso iscritto, e conseguentemente la relativa passività finanziaria, al 1 gennaio 2019 è pari a 12,8 milioni di euro.

Nella tabella che segue vengono esposti gli effetti al 1 gennaio 2019 dell'applicazione dell'IFRS 16 nel Gruppo Banca IFIS.

Attività/Valori 31.12.2018 Diritti d'uso acquisiti
con il leasing
01.01.2019
Attività materiali ad uso funzionale 129.930 12.777 142.707
a) terreni 35.902 204 36.106
b) fabbricati 68.508 10.416 78.924
c) mobili 1.985 - 1.985
d) impianti elettronici 4.741 155 4.896
e) altre 18.794 2.002 20.796
Attività materiali detenute a scopo di investimento 720 - 720
a) fabbricati 720 - 720
Totale 130.650 12.777 143.427

L'IFRS 16 non ha apportato significativi cambiamenti ai criteri di contabilizzazione dei leasing per il locatore, di conseguenza il Gruppo non ha avuto impatti in tal senso.

05.1.4 Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione delle situazioni contabili nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine.

In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2019 così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 31 marzo 2019.

Con periodicità almeno annuale, in sede di redazione del bilancio le stime sono riviste.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci in bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti del settore NPL;
  • crediti gestiti dalla BU Pharma, con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;
  • rettifiche di valore per rischio di credito
  • fondi per rischi e oneri;
  • trattamento di fine rapporto;
  • avviamento e altre attività immateriali.

Fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value.

Crediti del settore NPL

Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti al settore NPL, il Risk Management esamina periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), anche il c.d. rischio modello, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. Infatti il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta di piani di rientro, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Inoltre viene applicato ad una parte delle pratiche in corso di lavorazione giudiziale un modello per la stima dei flussi di cassa. In particolare vengono valorizzati i flussi di cassa con il nuovo modello statistico per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto o otterranno un precetto a partire dal 1 gennaio 2018. L'applicazione di tale modello consente di individuare anticipatamente i flussi di cassa in maniera massiva. Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino a al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA).

All'ODA i flussi di cassa futuri vengono analiticamente determinati sulla base degli elementi oggettivi conosciuti per ogni singola posizione; in questo caso quindi le stime applicate sono perlopiù relative all'identificazione della durata del piano di pagamento.

Crediti gestiti dalla BU Pharma con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile

In riferimento ai crediti della BU Pharma, il Gruppo utilizza un modello proprietario di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale gestiti dalla BU Pharma, che include la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche del Gruppo e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese dalla BU Pharma (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca IFIS sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D. Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".

Rettifiche di valore per rischio di credito

L'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:

  • la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati essenzialmente su modelli di misurazione delle probabilità di default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di bilancio;
  • la valutazione di taluni elementi necessari per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia ed infine la probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione.

Una volta definita l'allocazione delle esposizioni nei diversi stadi di rischio creditizio, la determinazione delle perdite attese (ECL) è effettuata, a livello di singola operazione o tranche di titolo, partendo da modelli calibrati su dati interni del Gruppo, e modelli calibrati su dati di External Credit Assessment Institution (c.d. "Agenzie ECAI") su portafogli per cui non sono disponibili osservazioni interne, basata sui parametri di Probabilità di Default (PD), Loss Given Default (LGD) e Exposure at Default (EAD), su cui sono effettuati opportuni interventi correttivi, in modo da garantirne l'aderenza con le prescrizioni peculiari dell'IFRS 9.

I crediti deteriorati sono oggetto di un processo di valutazione analitica o collettiva a seconda delle casistiche sotto specificate e l'ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia.

05.2. Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo

Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

05.2.1 Aggregati patrimoniali riclassificati

PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
174.508 163.845 10.663 6,5%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
432.901 432.094 807 0,2%
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 996.333 590.595 405.738 68,7%
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.322.130 7.313.972 8.158 0,1%
Attività materiali e immateriali 211.724 153.927 57.797 37,5%
Attività fiscali 396.280 395.084 1.196 0,3%
Altre voci dell'attivo 329.756 332.744 (2.988) (0,9)%
Totale dell'attivo 9.863.632 9.382.261 481.371 5,1%
Debiti verso banche 844.790 785.393 59.397 7,6%
Debiti verso clientela 5.021.481 4.673.299 348.182 7,5%
Titoli in circolazione 1.955.400 1.979.002 (23.602) (1,2)%
Fondi per rischi e oneri 63.066 52.722 10.344 19,6%
Passività fiscali 26.913 25.779 1.134 4,4%
Altre voci del passivo 462.681 407.066 55.615 13,7%
Patrimonio netto 1.489.301 1.459.000 30.301 2,1%
Totale del passivo e del patrimonio netto 9.863.632 9.322.261 481.371 5,1%

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

La voce include sostanzialmente i finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI test, i titoli di capitale rappresentati da strumenti finanziari partecipativi, nonché le quote di fondi di OICR, così come previsto dal principio contabile IFRS 9.

Senza considerare l'effetto della variazione di fair value, l'incremento della voce è dovuto alla sottoscrizione di quote di fondi OICR per 2,4 milioni di euro, alla sottoscrizione di nuovi finanziamenti valutati al fair value per 9,5 milioni di euro e all'incremento dei titoli di debito di 2,6 milioni di euro per effetto dell'acquisizione del Gruppo FBS. Tali variazioni hanno più che compensato la svalutazione di uno strumento finanziario partecipativo di 4,7 milioni di euro.

La composizione della voce è di seguito riportata.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE
VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO A CONTO
ECONOMICO
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.03.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Titoli di debito 4.488 1.935 2.553 131,9%
Titoli di capitale 6.588 11.266 (4.678) (41,5)%
Quote di O.I.C.R. 101.644 99.349 2.295 2,3%
Finanziamenti 61.788 51.295 10.493 20,5%
Totale 174.508 163.845 10.663 6,5%

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 432,9 milioni di euro al 31 marzo 2019, sostanzialmente in linea con il valore del 31 dicembre 2018 (+0,2%) e includono i titoli di debito che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale (azioni) per i quali la Banca ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal nuovo principio IFRS 9.

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR VALUE CON CONSISTENZE VARIAZIONE
IMPATTO SULLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA
(in migliaia di euro)
31.03.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Titoli di debito 419.164 418.709 455 0,1%
Titoli di capitale 13.737 13.385 352 2,6%
Totale 432.901 432.094 807 0,2%

I titoli di debito detenuti in portafoglio al 31 marzo 2019 ammontano a 419,2 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il valore del 31 dicembre 2018.

In particolare, la voce include 411,3 milioni di titoli di stato italiani (Valore Nominale 423 milioni), pari al 4,2% del totale attivo e al 27,6% del Patrimonio Netto di Gruppo. La relativa riserva netta negativa di fair value ammonta a 8,5 milioni di euro.

Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito in portafoglio.

Emittente/Scadenza 1 anno 2 anni 3 anni 5 anni oltre 5 anni Totale
Titoli governativi 30.018 - - 273.357 107.891 411.266
% sul totale 7,2% - - 65,2% 25,7% 98,1%
Banche - - - - 7.898 7.898
% sul totale - - - - 1,9% 1,9%
Totale 30.018 - - 273.357 115.789 419.164
% sul totale 7,2% - - 65,2% 27,6% 100,0%

Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza per 13,7 milioni di euro (+2,6% rispetto al 31 dicembre 2018). La variazione è riconducibile all'adeguamento del fair value dei titoli in portafoglio. La riserva netta positiva di fair value per tali titoli ammonta a 1,9 milioni di euro.

Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso banche valutati al costo ammortizzato al 31 marzo 2019 è risultato pari a 996,3 milioni di euro, rispetto a 590,6 milioni al 31 dicembre 2018, anche grazie alla maggior liquidità derivante in particolare dall'aumento della raccolta retail (Rendimax e Contomax) cresciuta del 5,4% rispetto al saldo del 31 dicembre 2018. La voce è prevalentemente riferita a Crediti verso banche centrali (707,4 milioni al 31 marzo 2019 rispetto ai 280,9 milioni al 31 dicembre 2018), provvista mantenuta al fine di garantire l'ordinato svolgimento delle attività gestionali. Tali livelli di liquidità collocano gli indici regolamentari (LCR/NSFR) ben al di sopra dei minimi previsti con particolare riferimento all'indice LCR.

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 7.322,1 milioni di euro, in linea con il saldo al 31 dicembre 2018 (+0,1%). A fronte di una crescita del settore NPL del 3,0%, anche grazie al contributo del Gruppo FBS, e una crescita più contenuta del settore Imprese (+0,6% rispetto al saldo del 31 dicembre 2018) si registra una flessione di circa 60,7 milioni di euro (pari a -20,1%) del portafoglio del settore Governance & Servizi. Questa diminuzione è strettamente connessa alla chiusura di un'operazione di pronti contro termine per 49,8 milioni di euro, il rimborso di 8,8 milioni di euro relativi ad una operazione di cartolarizzazione supportata da garanzia dello Stato (GACS), nonché per il normale ammortamento di portafogli in run-off.

Si segnala che nella voce non sono presenti esposizioni classificabili come "grande esposizione" ovvero esposizioni individuali superiori al 10% dei Fondi propri.

CREDITI VERSO LA CLIENTELA CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
31.03.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Imprese 5.954.756 5.918.496 36.260 0,6%
- di cui deteriorati 307.288 310.358 (3.070) (1,0)%
NPL 1.125.396 1.092.799 32.597 3,0%
- di cui deteriorati 1.119.721 1.088.051 31.670 2,9%
Governance & Servizi 241.978 302.677 (60.699) (20,1)%
- di cui deteriorati 34.535 35.632 (1.097) (3,1)%
Totale crediti verso la clientela 7.322.130 7.313.972 8.158 0,1%
- di cui deteriorati 1.461.544 1.434.041 27.503 1,9%

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del settore NPL, si attesta a 1.461,5 milioni di euro al 31 marzo 2019 contro i 1.434,0 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (+1,9%).

Si rimanda alla sezione "Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo" per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.

Le immobilizzazioni immateriali e materiali

Le immobilizzazioni immateriali si attestano a 65,9 milioni di euro, contro 23,3 milioni al 31 dicembre 2018 (+182,3%); l'aumento è sostanzialmente dovuto all'iscrizione dell'avviamento provvisoriamente determinato in 40,7 milioni di euro connesso con l'acquisizione del Gruppo FBS avvenuta il 7 gennaio 2019.

La voce è riferita inoltre a software per 23,6 milioni di euro, per 0,8 milioni di euro all'avviamento che emerge dal consolidamento della partecipazione in IFIS Finance Sp.Z o.o.. e per 0,7 milioni di euro all'avviamento determinato conseguente all'acquisizione delle controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A..

Le immobilizzazioni materiali si attestano a 145,9 milioni di euro, rispetto ai 130,6 milioni al 31 dicembre 2018, in aumento principalmente per l'effetto dell'iscrizione del diritto d'uso connesso a contratti di locazione così come previsto dal nuovo principio IFRS 16 – Leases in vigore dal 1 gennaio 2019 e per l'apporto dovuto all'acquisizione del Gruppo FBS (pari a 5,7 milioni di euro al 31 marzo 2019).

Gli immobili iscritti a fine periodo tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia sede di Banca IFIS.

L'immobile Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettato ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso del periodo non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali ammontano a 396,3 milioni di euro, sostanzialmente allineate al dato del 31 dicembre 2018 (+0,3%).

Le attività per imposte correnti ammontano a 47,1 milioni di euro contro 46,8 milioni al 31 dicembre 2018. Le attività per imposte anticipate ammontano a 349,2 milioni di euro contro 348,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018 di cui 98,8 milioni di euro su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (102 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Le passività fiscali ammontano a 63,1 milioni di euro, in aumento del 19,6% rispetto al dato del 31 dicembre 2018.

Le passività fiscali correnti, pari a 23,2 milioni di euro, rappresentano il carico fiscale del periodo (13,4 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Le passività per imposte differite, pari a 39,8 milioni di euro, includono principalmente 25,8 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 9,3 milioni di euro sulle rivalutazioni sugli immobili e 3,2 milioni di euro su disallineamenti di crediti commerciali.

Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività a rischio ponderate al 31 marzo 2019:

  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" vengono detratte dal CET1; al 31 marzo 2019 la deduzione del 100% è pari a 98,8 milioni di euro, oltre a 38,3 milioni di euro riferiti alla Holding del Gruppo Bancario; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee", non vengono detratte dal CET1 ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 31 marzo 2019 tali attività, che ammontano a 32,0 milioni di euro, sono sostanzialmente compensate dalle corrispondenti passività fiscali differite;
  • le "attività fiscali anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; al 31 marzo 2019 la corrispondente ponderazione ammonta a 218,4 milioni di euro;
  • le "attività fiscali correnti" ricevono una ponderazione dello 0% in quanto esposizioni nei confronti dell'Amministrazione Centrale.

Complessivamente le Attività Fiscali, iscritte al 31 marzo 2019 e dedotte dai Fondi propri al 100%, comportano un onere pari a 1,54% in termini di CET1, destinato a ridursi nel futuro per effetto dell'utilizzo delle poste in contropartita all'emersione di reddito imponibile.

Altre voci dell'attivo e del passivo

Le altre voci dell'attivo, pari a 329,8 milioni di euro rispetto ad un saldo di 332,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018, accolgono le attività finanziarie valutate detenute per la negoziazione per 26,5 milioni di euro (29,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018), e altre attività per 303,3 milioni di euro (302,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Le altre attività includono per 116,1 milioni di euro crediti nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A., derivanti per 61,4 milioni di euro all'applicazione del consolidato fiscale e per 54,7 milioni da crediti fiscali chiesti a rimborso da quest'ultima a fronte di versamenti di imposta eccedenti effettuati in precedenti esercizi; per 8,4 milioni di euro quali versamenti in pendenza di giudizio, per 8,2 milioni di euro crediti netti verso l'erario per acconti versati (bollo) e per 41,6 milioni di euro di crediti IVA (derivanti in particolare dall'attività del Leasing). Si segnala infine che la voce include per 26,7 milioni di euro i costi sospesi legati alle pratiche del settore NPL fino al momento in cui tali posizioni iniziano la valutazione al costo ammortizzato (27,0 milioni al 31 dicembre 2018).

Le altre voci del passivo sono pari a 462,7 milioni di euro rispetto a 407,1 milioni di euro al 31 dicembre 2018 e sono composte da 30,3 milioni di euro riferiti a derivati di negoziazione (31,2 milioni di euro al 31 dicembre 2018), dal debito per TFR per 9,9 milioni di euro (8,0 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e da altre passività per 422,5 milioni di euro (367,9 milioni al 31 dicembre 2018). Quest'ultima voce, le cui poste più significative sono da ricondurre prevalentemente a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione, include inoltre un debito nei confronti della controllante La Scogliera derivante dall'applicazione del consolidato fiscale per 24,6 milioni di euro.

La raccolta

RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 844.790 785.393 59.397 7,6%
Eurosistema
-
694.385 695.075 (690) (0,1)%
Altri debiti
-
150.405 90.318 60.087 66,5%
Debiti verso clientela 5.021.481 4.673.299 348.182 7,5%
Rendimax e Contomax
-
4.661.682 4.424.467 237.215 5,4%
Altri depositi vincolati
-
82.929 37.669 45.260 120,2%
Altri debiti
-
276.870 211.163 65.707 31,1%
Titoli in circolazione 1.955.399 1.979.002 (23.603) (1,2)%
Totale raccolta 7.821.670 7.437.694 383.976 5,2%

Il totale della raccolta, che al 31 marzo 2019 risulta pari a 7.821,7 milioni di euro (+5,2% rispetto al 31 dicembre 2018), è rappresentato per il 64,2% da Debiti verso la clientela (62,8% al 31 dicembre 2018), per il 10,8% da Debiti verso banche (10,6% al 31 dicembre 2018), e per il 25,0% da Titoli in circolazione (26,6% al 31 dicembre 2018).

I debiti verso la clientela ammontano al 31 marzo 2019 a 5.021,5 milioni di euro (+7,5% rispetto al 31 dicembre 2018), sostanzialmente per effetto dell'aumento della raccolta retail (Rendimax e Contomax) che passa da 4.424,5 al 31 dicembre 2018 a 4.661,7 milioni di euro al 31 marzo 2019 e che è composta da 3.942,0 milioni di euro a breve termine di cui 1.322,3 milioni sul prodotto like (vincolato a 33 giorni) e da 719,7 milioni a medio/lungo termine.

I debiti verso banche ammontano a 844,8 milioni di euro (+7,6% rispetto al dato al 31 dicembre 2018. La voce è riferita prevalentemente alla tranche TLTRO sottoscritta nel 2017 e pari a 694,4 milioni di euro e a depositi a scadenza presso altre banche per 150,4 milioni di euro.

I titoli in circolazione ammontano a 1.955,4 milioni di euro. La voce comprende per complessivi 1.000,0 milioni di euro (in linea con il 31 dicembre 2018) i titoli emessi dalla società veicolo, nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti commerciali posta in essere a fine 2016. La voce include altresì le obbligazioni senior emesse da Banca IFIS per 490,5 milioni di euro, inclusivi di interessi, nonché il bond Tier 2 per 406,1 milioni di euro, inclusivi di interessi. La residua parte dei titoli in circolazione al 31 marzo 2019 si riferisce a prestiti obbligazionari per 58,3 milioni di euro emessi a suo tempo dall'incorporata Interbanca.

Fondi per rischi e oneri

FONDI RISCHI E ONERI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie
rilasciate
2.410 3.896 (1.486) (38,1%)
Controversie legali e tributarie 15.427 14.566 861 5,9%
Altri fondi 9.076 7.317 1.759 24,0%
Totale fondi per rischi e oneri 26.913 25.779 1.134 4,4%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere a fine periodo, confrontata con i valori riesposti dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Al 31 marzo 2019 il saldo pari a 2,4 milioni di euro riflette la svalutazione degli impegni e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo secondo il nuovo principio IFRS 9. La diminuzione rispetto al dato di fine 2018 è legato all'utilizzo di un accantonamento specifico a fronte di una garanzia escussa nel periodo.

Controversie legali e tributarie

Al 31 marzo 2019 sono iscritti fondi per complessivi 15,4 milioni di euro. Tale importo si compone come di seguito dettagliato:

  • per 8,4 milioni di euro a 27 controversie legate all'area Crediti Commerciali (a fronte di un petitum complessivo di 28,3 milioni di euro);
  • per 3,5 milioni di euro (a fronte di un petitum di 50,5 milioni di euro) a 8 controversie in capo alla ex Interbanca;
  • per 1,9 milioni di euro (a fronte di un petitum di 4,0 milioni di euro) relative a 51 cause connesse all'area Leasing;
  • per 0,7 milioni di euro (a fronte di un petitum di medesimo importo) a un contenzioso afferente la partecipata IFIS Rental;
  • per 0,8 milioni di euro a varie controversie riguardanti Credifarma;
  • per 58 mila euro (con un petitum corrispondente di 373 mila euro) a 6 contenziosi con clienti e agenti riferibili a Cap.Ital.Fin.;
  • per 51 mila euro (a fronte di un petitum complessivo di 102 mila euro) a n. 7 controversie legate a crediti della controllata IFIS NPL;
  • per 123 mila euro a n. 10 controversie relative alla neoacquisita FBS, caratterizzate da un petitum di complessivi 1,9 milioni di euro.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 31 marzo 2019 sono in essere fondi per 9,1 milioni di euro costituiti principalmente da 3,7 milioni di euro per indennità suppletiva di clientela collegata all'operatività dell'area Leasing, da 2,0 milioni di euro riconducibili alla stima della contribuzione al Resolution Fund, da 0,8 milioni di euro per oneri legati al personale, da 0,8 milioni di euro per fondo reclami nonché da 0,4 milioni di euro per probabili costi di adeguamento formale di impianti. L'incremento di 1,8 milioni di euro della voce "Altri fondi" rispetto al saldo al 31 dicembre 2018 è dovuto prevalentemente all'accantonamento nel 1° trimestre 2019 della contribuzione al Resolution Fund.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 31 marzo 2019 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Contenzioso fiscale

Contenzioso relativo all'applicazione delle ritenute alla fonte sugli interessi corrisposti in Ungheria. Società coinvolte: Interbanca S.p.A. e IFIS Leasing S.p.A. (inclusa l'incorporata GE Leasing Italia S.p.A.) - (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione della ritenuta del 27% sugli interessi passivi corrisposti alla società ungherese GE Hungary Kft senza l'applicazione della ritenuta in virtù della Convenzione Internazionale contro le Doppie imposizioni in vigore tra l'Italia e l'Ungheria. L'Agenzia delle Entrate ha di fatto concluso che la società ungherese GE Hungary Kft non fosse l'effettiva beneficiaria degli interessi passivi corrisposti dalle società Italiane ma soltanto una conduit company.

L'Agenzia delle Entrate ha, al contrario, individuato come beneficiario effettivo una società presuntivamente residente nelle Bermuda e pertanto è stata disconosciuta l'applicazione della Convenzione Internazionale contro le Doppie Imposizioni stipulata tra Italia ed Ungheria e pretesa l'applicazione della ritenuta del 27% prevista per i soggetti residenti in paesi a fiscalità privilegiata.

Pertanto per le annualità dal 2007 al 2013 sono state accertate complessivamente maggiori ritenute per circa 117 milioni.

Contestualmente sono state anche irrogate sanzioni amministrative nella misura del 150/250%.

Le Società coinvolte hanno impugnato gli Avvisi di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie ed effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria.

Si segnala infine che l'Autorità fiscale Ungherese a seguito dello scambio di informazioni ai sensi della Direttiva Europea n. 2011/16/EU ha concluso che la società GE Hungary Kft deve essere correttamente considerata come il beneficiario effettivo degli interessi ricevuti dalle controparti Italiane".

Alla data odierna tutte le sentenze che sono state pronunciate presso le competenti Commissioni Tributarie Provinciali e regionali hanno accolto integralmente i ricorsi presentati e, come prevedibile, l'Agenzia ha proposto Appello contro dette decisioni.

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti. Società coinvolta IFIS Leasing S.p.A. (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni «integrali» dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2013.

Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 810 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

Contenzioso relativo al trattamento IVA delle attività di intermediazione assicurativa. Società coinvolta IFIS Leasing S.p.A. (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione del meccanismo del pro-rata nelle annualità dal 2007 al 2010 relativamente alla detrazione dell'IVA sulle operazioni passive a fronte delle provvigioni attive, esenti IVA, riconosciute dalle compagnie assicurative in relazione ad una attività di intermediazione assicurativa svolta considerata come autonoma e non, al contrario, accessoria allo svolgimento dell'attività principale di leasing di autoveicoli (attività soggetta ad IVA).

Per le annualità 2007/2010 è stata accertata una maggiore IVA per 3 milioni di euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 125%.

Contenzioso relativo all'Avviso di Liquidazione imposta di registro 3%. Società coinvolte: Banca IFIS come incorporante di Interbanca S.p.A. e IFIS Rental S.r.l. - (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

Con avvisi rispettivamente del 23 luglio e 20 luglio 2018, l'Agenzia delle Entrate ha riqualificato l'operazione ristrutturazione della società GE Capital Services nel suo complesso come "Cessione di ramo d'azienda" chiedendo l'applicazione dell'imposta di registro in misura proporzionale pari al 3% del valore dell'azienda per complessivi 3,6 milioni di euro.

Indennizzi

In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore (GE Capital International Limited) di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative a Interbanca e alle altre Società Partecipate. In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Il patrimonio netto consolidato

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 31 marzo 2019 a 1.489,3 milioni di euro, contro i 1.459,0 milioni di euro (+2,1%) al 31 dicembre 2018.

La composizione e la variazione rispetto all'esercizio precedente sono spiegate nelle tabelle seguenti.

PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 102.116 102.116 - 0,0%
Riserve da valutazione: (14.362) (14.606) 244 (1,7)%
Titoli
-
(8.168) (8.692) 524 (6,0)%
TFR
-
(167) 118 (285) (241,5)%
differenze di cambio
-
(6.027) (6.032) 5 (0,1)%
Riserve 1.315.418 1.168.543 146.875 12,6%
Azioni proprie (3.103) (3.103) - 0,0%
Patrimonio di pertinenza di terzi 5.501 5.476 25 0,5%
Utile netto di periodo 29.920 146.763 (116.843) (79,6)%
Patrimonio netto 1.489.301 1.459.000 30.301 2,1%
PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto al 31.12.2018 1.459.000
Modifica saldi di apertura -
Incrementi: 30.586
Utile del periodo 29.920
Variazione riserva da valutazione: 526
Titoli
-
521
differenze di cambio
-
5
Altre variazioni 115
Patrimonio netto di terzi 25
Decrementi: 285
Dividendi distribuiti -
Variazione riserva da valutazione: 285
TFR
-
285
Patrimonio netto al 31.03.2019 1.489.301

La variazione della riserva da valutazione su titoli rilevata nel periodo è dovuta all'adeguamento di fair value degli strumenti finanziari nel portafoglio Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
DATI AL
31.03.2019 31.12.2018
Capitale primario di classe 1 (CET1) 916.545 924.285
Capitale di classe 1 (T1) 972.389 980.463
Totale Fondi propri 1.249.484 1.257.711
Totale attività ponderate per il rischio 8.909.641 8.974.645
Ratio – Capitale primario di classe 1 10,29% 10,30%
Ratio – Capitale di classe 1 10,91% 10,92%
Ratio – Totale Fondi propri 14,02% 14,01%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri non comprendono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 31 marzo 2019.

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 31 marzo 2019 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286. In particolare, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile.

Relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri - Regolamento 2017/2395 che modifica il regolamento n.575/2013 (CRR) – che definiscono per gli Enti la possibilità di includere nel loro capitale primario di classe 1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti, in applicazione dell'IFRS 9 e fino al termine del periodo transitorio (1 gennaio 2018/31 dicembre 2022), si comunica che Banca IFIS ha provveduto ad informare la Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

L'inclusione nel CET1 avverrà in modo graduale applicando i seguenti fattori:

  • 0,85 dall'1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2019;
  • 0,70 dall'1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2020;
  • 0,50 dall'1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2021;
  • 0,25 dall'1 gennaio 2022 al 31 dicembre 2022.

Al 31 marzo 2019, l'applicazione dell'IFRS 9 ha comportato un aumento degli accantonamenti per perdite attese su crediti per 720 mila euro, al netto dell'effetto fiscale. Pertanto, in applicazione delle disposizioni transitorie – "approccio dinamico" - è stato riconosciuto nel capitale primario di classe 1 - CET1 - di pertinenza del Gruppo, l'importo di 309 mila euro.

La variazione negativa dei Fondi propri di 8,2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 è riconducibile principalmente a:

  • la deduzione dal CET1 per un ammontare pari a 40,7 milioni di euro, quale differenza tra il costo dell'acquisizione e il patrimonio netto derivante dal processo di primo consolidamento del Gruppo FBS e provvisoriamente interamente allocata ad avviamento.
  • la maggior computabilità delle partecipazioni di minoranza (art. 84 CRR), per un ammontare pari a 22,8 milioni di euro;
  • la minor deduzione dal CET1 del 100% delle "Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" per un ammontare pari a 137,1 milioni di euro rispetto ai 145,9 milioni di euro dedotti al 31 dicembre 2018; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • la variazione positiva delle riserve per la restante parte, inclusiva degli utili generati dalle Società non incluse nel perimetro del Gruppo Bancario, per la quota di pertinenza del Gruppo stesso.

Il moderato calo delle attività ponderate per il rischio, pari a circa 65 milioni di euro, unitamente alla diminuzione dei Fondi propri per 8,2 milioni di euro, fa sì che al 31 marzo 2019 il Total capital ratio si attesti al 14,02%, in linea con le risultanze conseguite al 31 dicembre 2018, pari al 14,01%; tale allineamento si riscontra anche per il CET1 ratio, ora pari al 10,29%, rispetto al dato precedente pari al 10,30%.

Di seguito la composizione delle attività ponderate.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE &
SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Totale RWA settore 4.949.928 1.567.330 422.847 6.940.104
Esposizioni fuori bilancio: stipulato da erogare,
garanzie rilasciate
447.923
Altre attività: crediti vari, conti transito 257.277
Crediti per attività fiscali 232.263
Rischio mercato 80.264
Rischio operativo (metodo base) 936.684
Rischio di aggiustamento della valutazione
del credito su derivati
15.126
Totale RWA 8.909.641

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha richiesto al Gruppo Bancario Banca IFIS di adottare per il 2019 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari all'8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.

Il Gruppo Bancario Banca IFIS soddisfa al 31 marzo 2019 i predetti requisiti prudenziali.

In applicazione delle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri, il Gruppo Bancario Banca IFIS è tenuto durante il periodo transitorio a pubblicare gli importi dei Fondi propri e dei relativi coefficienti di capitale di cui disporrebbe se non avesse applicato tali disposizioni transitorie. Si rileva che il moderato impatto derivante dall'applicazione dell'IFRS 9 non determina variazioni rilevanti nelle risultanze tra quanto calcolato con le disposizioni transitorie e senza l'applicazione delle stesse.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI SENZA APPLICAZIONE
DISPOSIZIONI TRANSITORIE IFRS 9
(in migliaia di euro)
DATI AL
31.03.2019 31.12.2018
Capitale primario di classe 1 (CET1) 916.235 924.063
Capitale di classe 1 (T1) 972.079 980.241
Totale Fondi propri 1.249.174 1.257.489
Totale attività ponderate per il rischio 8.909.211 8.974.328
Ratio – Capitale primario di classe 1 10,28% 10,30%
Ratio – Capitale di classe 1 10,91% 10,92%
Ratio – Totale Fondi propri 14,02% 14,01%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri non comprendono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 31 marzo 2019.

Come descritto in precedenza, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile; ricalcolando ai soli fini informativi i coefficienti patrimoniali del solo Gruppo Bancario Banca IFIS, essi si attesterebbero ai valori riportati nella tabella di seguito esposta.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI:
PERIMETRO DEL GRUPPO BANCARIO BANCA IFIS
(in migliaia di euro)
DATI AL
31.03.2019 31.12.2018
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.204.005 1.231.537
Capitale di classe 1 (T1) 1.204.005 1.231.537
Totale fondi propri 1.604.431 1.631.858
Totale attività ponderate per il rischio 8.900.603 8.966.099
Ratio – Capitale primario di classe 1 13,53% 13,74%
Ratio – Capitale di classe 1 13,53% 13,74%
Ratio – Totale fondi propri 18,03% 18,20%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri non comprendono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 31 marzo 2019.

Grandi esposizioni

31.03.2019 31.12.2018
a) Valore di bilancio 1.925.390 1.573.611
b) Valore ponderato 468.253 602.111
c) Numero 3 4

L'ammontare complessivo delle grandi esposizioni al valore ponderato al 31 marzo 2019 è costituito per 229 milioni di euro da attività fiscali e per 239 milioni di euro da esposizioni nei confronti di partecipazioni non rientranti nel perimetro di consolidamento prudenziale.

Informativa in merito al Debito Sovrano

In data 5 agosto 2011 la CONSOB (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 31 marzo 2019 le esposizioni al Debito sovrano sono costituite interamente da titoli emessi dalla Repubblica Italiana; il valore di bilancio - iscritto nella voce "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" – ammonta a 411,2 milioni di euro, al netto della riserva lorda da valutazione negativa pari a 12,9 milioni di euro.

Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 423 milioni di euro, sono inclusi nel banking book e presentano una vita media residua ponderata di circa 65 mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 31 marzo 2019 sono considerati di livello 1.

In conformità alla comunicazione CONSOB, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi nei confronti dello Stato Italiano; tali esposizioni alla data del 31 marzo 2019 ammontano a 841 milioni di euro, di cui 102,6 milioni di euro relativi a crediti fiscali.

05.2.2 Aggregati economici riclassificati

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 130,1 milioni di euro, in diminuzione del 6,7% rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente, pari a 139,4 milioni di euro.

Nel dettaglio, il margine di intermediazione del settore Imprese si attesta a 66,6 milioni di euro (-15,3% rispetto al primo trimestre dell'esercizio precedente), dove ai risultati in crescita dell'area di business Crediti commerciali (+1,8% rispetto al 31 marzo 2018) e dell'area Leasing (+9,2% rispetto al 31 marzo 2018) si contrappone il minor contributo fisiologico del "reversal PPA" nell'area Corporate Banking rispetto al precedente esercizio (13,4 milioni di euro al 31 marzo 2019 contro i 19,0 milioni al 31 marzo 2018, -29,2%) oltre alla rilevazione di variazioni negative di fair value su attività finanziarie in portafoglio. Il settore NPL si attesta a 62,6 milioni di euro (-3,8% rispetto al primo trimestre dell'esercizio precedente), come effetto compensato dal primo consolidamento del GruppoFBS, dall'entrata a regime del «modello massivo ante ODA» e dalla ricalibrazione del modello massivo della gestione stragiudiziale, come meglio dettagliato nel paragrafo "Contributi dei settori di attività ai risultati del Gruppo" del presente documento. In crescita anche il margine di intermediazione del settore Governance & Servizi, positivo per 0,9 milioni di euro, principalmente a fronte degli interessi attivi derivanti dal sistema dei tassi interni di trasferimento in virtù dei maggiori volumi medi intermediati dalle varie Aree di Business.

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE PRIMI TRE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 115.264 119.480 (4.216) (3,5)%
Commissioni nette 23.828 19.820 4.008 20,2%
Altre componenti del margine di intermediazione (8.983) 78 (9.061) n.s.
Margine di intermediazione 130.109 139.378 (9.269) (6,7)%

Il margine di interesse passa da 119,5 milioni di euro al 31 marzo 2018 a 115,3 milioni di euro al 31 marzo 2019 (-3,5%), a seguito di quanto sopra descritto con riferimento al margine di intermediazione.

Le commissioni nette ammontano a 23,8 milioni di euro in incremento del 20,2% rispetto al dato al 31 marzo 2018, principalmente per il contributo positivo derivante dall'acquisizione del Gruppo FBS pari a 1,4 milioni di euro.

Le commissioni attive, pari a 25,4 milioni di euro contro 23,3 milioni di euro al 31 marzo 2019, derivano principalmente da commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro soluto o in pro solvendo, nella formula flat o mensile), dalle commissioni per operazioni di finanza strutturata, da operazioni di leasing, da attività di servicing conto terzi nonché dagli altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.

Le commissioni passive, pari a 1,6 milioni di euro contro 3,5 milioni di euro del periodo precedente si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.

Le altre componenti del margine di intermediazione includono il risultato dell'attività di negoziazione negativo per 1, 3 milioni di euro e il risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico. Quest'ultimo, negativo per 7,5 milioni di euro, include la variazione negativa di fair value di un titolo di capitale per 4,7 milioni di euro e la variazione negativa di fair value su finanziamenti per 2,7 milioni di euro.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 117,0 milioni contro 128,4 milioni del 31 marzo 2018 (-8,9%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO
DELLA GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
PRIMI TRE MESI VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 130.109 139.378 (9.269) (6,7)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (13.088) (10.957) (2.131) 19,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 117.021 128.421 (11.400) (8,9)%

Le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 13,1 milioni di euro (rispetto a rettifiche nette per 11,0 milioni al 31 marzo 2018) e sono sostanzialmente interamente riferite al settore Imprese. I maggiori accantonamenti del primo trimestre 2019 del settore Imprese rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente sono in parte dovuti ad ulteriori accantonamenti su inadempienze probabili del settore delle costruzioni rese necessarie a seguito delle ulteriori evoluzioni avvenute nel periodo.

Il costo della qualità creditizia si attesta nel trimestre a 88 bps, rispetto ai 170 bps al 31 dicembre 2018.

La formazione dell'utile netto di periodo

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO PRIMI TRE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 117.021 128.421 (11.400) (8,9)%
Costi operativi (74.364) (73.421) (943) 1,3%
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 42.657 55.000 (12.343) (22,4)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (12.716) (17.146) 4.430 (25,8)%
Utile (Perdita) del periodo 29.941 37.854 (7.913) (20,9)%
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 21 - 21 n.s.
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 29.920 37.854 (7.934) (21,0)%

I costi operativi sono pari a 74,4 milioni di euro (73,4 milioni al 31 marzo 2019, +1,3%). Il cost/income ratio (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) si attesta al 57,2% rispetto al 52,7% al 31 marzo 2018.

COSTI OPERATIVI PRIMI TRE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Spese amministrative: 74.768 73.452 1.316 1,8%
a) spese per il personale 31.447 26.827 4.620 17,2%
b) altre spese amministrative 43.321 46.625 (3.304) (7,1)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 2.512 2.806 (294) (10,5)%
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali 4.062 2.809 1.253 44,6%
Altri oneri/proventi di gestione (6.978) (5.646) (1.332) 23,6%
Costi operativi 74.364 73.421 943 1,3%

Le spese per il personale, pari a 31,4 milioni, si incrementano del 17,2% (26,8 milioni al 31 marzo 2018), in linea con la crescita del numero dei dipendenti del Gruppo che al 31 marzo 2019 è di 1.764, in aumento del 14,5% rispetto al corrispondente numero al 31 marzo 2018 (1.541 unità). Tale incremento include 100 risorse rinvenienti dall'inclusione nel perimetro di Gruppo delle controllate FBS S.p.A. e FBS Real Estate.

Le altre spese amministrative, pari a 43,3 milioni di euro contro i 46,6 milioni di euro al 31 marzo 2018, registrano un decremento del 7,1% come di seguito dettagliato.

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE PRIMI TRE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 16.601 16.489 112 0,7%
Legali e consulenze 11.378 11.678 (300) (2,6)%
Revisione 274 158 116 73,4%
Servizi in outsourcing 4.949 4.653 296 6,4%
Imposte indirette e tasse 9.804 13.959 (4.155) (29,8)%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 16.916 16.177 739 4,6%
Spese per informazione clienti 5.504 4.043 1.461 36,1%
Assistenza e noleggio software 3.116 3.236 (120) (3,7)%
Spese spedizione e archiviazione documenti 2.000 2.427 (427) (17,6)%
Spese relative agli immobili 1.484 1.789 (305) (17,0)%
Spese telefoniche e trasmissione dati 820 710 110 15,5%
Viaggi e trasferte 688 870 (182) (20,9)%
Pubblicità e inserzioni 677 1.060 (383) (36,1)%
Gestione e manutenzione autovetture 553 791 (238) (30,1)%
Costi per cartolarizzazione 299 321 (22) (6,9)%
FITD e Resolution fund 11 6 5 83,3%
Altre spese diverse 1.764 924 840 90,9%
Totale altre spese amministrative 43.321 46.625 (3.304) (7,1)%

La sottovoce "Legali e consulenze" risulta pari a 11,4 milioni nel primo trimestre 2019 in diminuzione del 2,6% rispetto a 11,7 milioni nel primo trimestre 2018 ed è riferita a costi collegati all'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al settore NPL per complessivi 7,1 milioni al 31 marzo 2019 in linea con l'omologo periodo dell'esercizio precedente.

La voce "Imposte indirette e tasse" pari a 9,8 milioni di euro si decrementa del 29,8% rispetto a 14,0 milioni di euro al 31 marzo 2018 ed è prevalentemente riferita a imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al settore NPL per complessivi 5,6 milioni al 31 marzo 2019 rispetto 10,7 milioni di euro al 31 marzo 2018. La voce include inoltre imposta di bollo per 2,7 milioni di euro il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

Le "Spese per acquisto di beni e servizi" risultano pari a 16,9 milioni di euro in aumento del 4,6% rispetto a 16,2 milioni del primo trimestre 2018. La dinamica della voce è dovuta all'effetto contrapposto nella variazione di alcune voci maggiormente significative, in particolare:

  • Spese per informazione clienti che passa da 4,0 milioni a 5,5 milioni, +36,1%: l'aumento è riferito prevalentemente al settore NPL a seguito della lavorazione di nuovi crediti acquisiti nell'ultima parte del 2018;
  • Spese relative agli immobili e gestione autovetture che diminuiscono complessivamente di 0,5 milioni, effetto sostanzialmente riferito all'applicazione a partire dal 1 gennaio 2018 del nuovo principio IFRS 16.

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri sono pari a 2,5 milioni di euro rispetto ai 2,8 milioni al 31 marzo 2018. Il dato è riferito per entrambi i trimestri all'accantonamento della stima del contributo al Resolution Fund per 2,0 milioni di euro.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 7,0 milioni di euro (5,6 milioni al 31 marzo 2018) sono riferiti principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 42,7 milioni di euro (-22,4% rispetto al 31 marzo 2018).

Le imposte sul reddito ammontano a 12,7 milioni di euro (-25,8% rispetto al primo trimestre 2018). Il tax rate del primo trimestre 2019 è pari al 29,81% rispetto al 31,2% dell'omologo periodo dell'esercizio precedente. Si evidenzia che il tax rate utilizzato per il primo trimestre 2019 include l'effetto positivo derivante dall'affrancamento a fini fiscali dell'avviamento provvisoriamente determinato, che consente di beneficiare del differenziale fra l'aliquota teorica a cui vengono iscritte le correlate attività per imposte anticipate e l'imposta sostitutiva che verrà corrisposta a fronte dell'affrancamento.

Al netto dell'utile di pertinenza di terzi, che ammonta a 21 mila euro, l'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 29,9 milioni di euro (-21,0% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente).

05.3. Fatti di rilievo avvenuti nel periodo

Il Gruppo Banca IFIS, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Investor Relations" ed alla sezione "Media Press" del sito web istituzionale www.bancaifis.itper visualizzare tutti i comunicati stampa.

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo.

05.3.1 Perfezionata l'acquisizione del 90% del capitale di FBS S.p.A.

Il 7 gennaio 2019 è stato perfezionato l'acquisto di FBS S.p.A., il quarto operatore nazionale specializzato nella gestione di NPL ipotecari e corporate. L'operazione, annunciata il 15 maggio 2018 e finanziata interamente grazie alla liquidità di cui Banca IFIS dispone, ha riguardato il 90% del capitale di FBS per un controvalore di 58,5 milioni di euro pagato in denaro. Paolo Strocchi, azionista di maggioranza di FBS fin dalla fondazione, è rimasto amministratore delegato e socio assieme al top management di FBS con una quota pari al 10% del capitale di FBS, oggetto di opzioni di vendita e acquisto concesse, reciprocamente, dal top management e da Banca IFIS, che prevedono alcune finestre di esercizio nell'arco di un periodo compreso fra 2 e 4 anni e valorizzazioni variabili anche in ragione dell'andamento di FBS S.p.A..

05.4. Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

05.4.1 L'Assemblea degli azionisti approva il bilancio 2018. Eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione, Luciano Colombini Amministratore Delegato

L'Assemblea ordinaria degli azionisti di Banca IFIS S.p.A riunitasi il 19 aprile 2019 ha approvato il bilancio relativo all'esercizio 2018, la distribuzione di un dividendo pari a 1,05 euro per ciascuna azione ordinaria con stacco cedola (n. 22) il 29 aprile 2019, record date il 30 aprile e messa in pagamento dal 2 maggio 2019. L'Assemblea ha approvato l'allargamento del numero dei consiglieri da 9 a 12, nominando membri del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2019-2021. Dal 19 aprile 2019 Luciano Colombini è il nuovo Amministratore Delegato di Banca IFIS S.p.A..

Non sono intervenuti altri fatti di rilievo nel periodo intercorrente tra la chiusura del periodo e la data di approvazione del Resoconto intermedio di gestione consolidato da parte del Consiglio di Amministrazione.

Venezia - Mestre, 9 maggio 2019

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Luciano Colombini

05.5. Dichiarazione del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

La sottoscritta Mariacristina Taormina, Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banca IFIS S.p.A., dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del "Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria" che l'informativa contabile contenuta nel presente Resoconto Intermedio di Gestione Consolidato al 31 marzo 2019 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

Venezia – Mestre, 9 maggio 2019

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Mariacristina Taormina

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