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Banca Ifis

Quarterly Report Aug 2, 2019

4153_ir_2019-08-02_aa981c10-2530-4c75-a2a3-ccc5ec0afd3c.pdf

Quarterly Report

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Banca IFIS S.p.A - Sede legale in Via Terraglio 63, 30174 Venezia - Mestre - Numero di iscrizione al Registro delle imprese di Venezia e codice fiscale 02505630109 - Partita IVA 02992620274 - Numero REA: VE - 0247118 - Capitale Sociale Euro 53.811.095 i.v. - Iscritta all'Albo delle banche al n. 5508 Capogruppo del Gruppo bancario Banca IFIS, iscritto all'albo dei Gruppi bancari - Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, all'Associazione Bancaria Italiana, all'Associazione Italiana per il Factoring, a Factors Chain International. Società aderente al Fondo Nazionale di Garanzia.

www.bancaifis.it

Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 Giugno 2019

Cariche Sociali
3
Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo
5
02.1. Note introduttive alla lettura dei numeri 6
02.2. Risultati e strategia 7
02.3. Highlights 11
02.4. Risultati per settore di attività 13
02.5. Evoluzione trimestrale 16
02.6. Dati storici del Gruppo 18
02.7. IAP – Indicatori alternativi di Performance 19
02.8. Impatti modifiche normative 20
02.9. Contributo dei settori ai risultati del Gruppo – dati riclassificati 21
02.10. L'azione Banca IFIS 36
02.11. Fatti di rilievo avvenuti nel periodo 38
02.12. Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 38
02.13. Evoluzione prevedibile della gestione 39
02.14. Altre informazioni 40
Bilancio consolidato semestrale abbreviato
42
03.1. Stato Patrimoniale Consolidato 43
03.2. Conto Economico Consolidato 45
03.3. Prospetto della redditività Consolidata Complessiva 46
03.4. Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2019 47
03.5. Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2018 48
03.6. Rendiconto Finanziario Consolidato 49
Note illustrative 50
04.1. Politiche contabili 51
04.2. Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo 69
04.3. Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 83
04.4. Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 112
04.5. Operazioni con parti correlate 114
04.6. Attestazione del Dirigente Preposto 117
04.7. Relazione della società di revisione contabile limitata al Bilancio consolidato semestrale abbreviato 118

01 Cariche Sociali

Cariche Sociali

Consiglio di Amministrazione

Amministratore Delegato Luciano Colombini (1) Consiglieri Simona Arduini

Presidente Sebastien Egon Fürstenberg Vice Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio Monica Billio Beatrice Colleoni Alessandro Csillaghy De Pacser Roberto Diacetti Divo Gronchi Luca Lo Giudice Antonella Malinconico Daniele Umberto Santosuosso

(1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Direttore Generale Alberto Staccione

Collegio Sindacale Presidente Giacomo Bugna

Società di Revisione EY S.p.A. Dirigente Preposto alla redazione Mariacristina Taormina dei documenti contabili societari

Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v. ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109 Partita IVA: 02992620274 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 5508 Sede legale ed amministrativa Membro di FCI Via Terraglio, 63 – 30174 Mestre – Venezia Indirizzo Internet: www.bancaifis.it

Sindaci Effettivi Marinella Monterumisi Franco Olivetti Sindaci Supplenti Alessandro Carducci Artenisio Giuseppina Manzo

02 Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo

02.1. Note introduttive alla lettura dei numeri

Si evidenziano i seguenti fatti di cui occorre tener conto nella lettura comparativa dei numeri di periodo:

• Prima applicazione dell'IFRS 16: a partire dal 1 gennaio 2019, il Gruppo ha adottato il nuovo principio contabile "IFRS 16 Leases". Come permesso dalle norme di transizione dell'IFRS 16 stesso, il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 16; pertanto i valori del 2018, determinati in accordo allo IAS 17, non sono pienamente comparabili. In particolare, è stato applicato il cosiddetto "modified retrospective approach B" (paragrafo C5 lettera b, C7 e C8 lettera b.ii dell'appendice C all'IFRS 16) che prevede la possibilità di rilevare l'attività consistente nel diritto di utilizzo alla data dell'applicazione iniziale per un importo pari alla passività del leasing; secondo questo approccio alla data di prima applicazione non emergono differenze sul patrimonio netto consolidato di apertura del Gruppo Banca IFIS. Il diritto d'uso iscritto, e conseguentemente la relativa passività finanziaria, al 1 gennaio 2019 è pari a 12,8 milioni di euro.

In merito ai dati economici del primo semestre 2019, in funzione delle previsioni dell'IFRS 16, si precisa che:

  • il margine d'interesse include, tra gli interessi passivi, gli interessi maturati sulle passività finanziarie per il leasing;
  • le rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali includono gli ammortamenti dei diritti d'uso di attività rivenienti da contratti di leasing;
  • nelle Altre spese amministrative non sono più rilevati i canoni di locazione relativi ai contratti rientranti nel perimetro di applicazione dell'IFRS 16.

In funzione di quanto sopra, i dati economici relativi ai periodi di raffronto non sono pienamente comparabili.

• Acquisizione del Gruppo FBS: il 7 gennaio 2019 Banca IFIS ha completato l'acquisizione del controllo del Gruppo FBS, operatore specializzato in attività di servicing (master and special services), gestione di portafogli NPL garantiti e non, consulenza in attività di due diligence e investitore autorizzato in operazioni su NPL. Il costo complessivo dell'aggregazione è stato provvisoriamente determinato in 67,7 milioni di euro e dal processo di primo consolidamento emerge una differenza da allocare tra il costo dell'acquisizione e il patrimonio netto del Gruppo FBS di 40,7 milioni di euro, iscritta tra le Attività immateriali.

02.2.1. Commento dell'Amministratore Delegato

In questi primi sei mesi dell'anno la Banca ha ben performato in tutte le principali attività evidenziando un business solido e risultati in linea con le aspettative. In dettaglio, i numeri relativi all'ultimo trimestre evidenziano un utile netto in crescita a 38,4 milioni di euro (+35,3% sul secondo trimestre 2018) e un margine di intermediazione pari a 149,1 milioni (+7,5% sul secondo trimestre 2018) grazie al più che positivo contributo del business dei crediti Non performing (44% del totale) e del settore Imprese.

Sul fronte PMI siamo oggi ben posizionati e competitivi.

Quanto al business NPL, nel secondo trimestre, abbiamo registrato un aumento a due cifre dei recuperi di cassa sul nostro portafoglio NPL pari a +19% rispetto al primo trimestre (+66% la variazione tendenziale) per 67 milioni di euro. In questa prima metà del 2019, il Gruppo Banca IFIS ha firmato contratti di acquisizione per 700 milioni di nuovi NPL unsecured.

Al 30 giugno il portafoglio di proprietà del Gruppo Banca IFIS ammonta a 16,4 miliardi di valore nominale a cui si aggiungono 6,4 miliardi in gestione conto terzi, tramite la controllata FBS, per un ammontare complessivo di euro 22,8 miliardi (valore nominale).

Sotto il profilo dei requisiti patrimoniali, il CET 1 a fine giugno è salito al 10,81% (+0,52% sul precedente trimestre) grazie agli utili realizzati nei primi sei mesi dell'anno. Il livello è ben sopra l'8,12% richiesto dallo SREP.

Con il team stiamo già tracciando le linee guida del nuovo Piano industriale che presenteremo questo autunno e che sarà frutto di un lavoro di squadra.

02.2.2. Principali dinamiche – dati riclassificati

Di seguito le principali voci economiche dei risultati del Gruppo Banca IFIS del primo semestre 2019

Margine di intermediazione

Il margine di intermediazione consolidato è pari a 279,2 milioni di euro, sostanzialmente in linea al corrispondente periodo dell'esercizio 2018, +0,4%. Il settore NPL si attesta a complessivi 127,7 milioni di euro (119,3 milioni di euro al 30 giugno 2018, +7,0%) mentre il margine del settore Imprese si attesta a 152,5 milioni di euro (165,1 milioni al 30 giugno 2018, -7,6%), dove ai risultati in crescita dell'area di business Crediti Commerciali (+3,7% rispetto al 30 giugno 2018) e dell'area di business Leasing (+7,6% rispetto al 30 giugno 2018) si contrappone il decremento del 34,2% dell'Area Corporate Banking prevalentemente a seguito del fisiologico minore contributo del "reversal PPA1 " rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente.

Rettifiche di valore nette2

Le rettifiche di valore nette per rischio di credito nel primo semestre ammontano a 35,0 milioni di euro, in calo del 12,5% rispetto a rettifiche nette per 40,0 milioni al 30 giugno 2018 e sono quasi interamente riferite al settore Imprese. Gli accantonamenti sono riconducibili all'Area Crediti Commerciali per 27,3 milioni (28,6 milioni nel primo semestre 2018) e includono alcune rettifiche su posizioni già classificate ad inadempienza probabile appartenenti al comparto delle costruzioni.

Costi operativi

Sono pari a 138,4 milioni di euro (144,2 milioni al 30 giugno 2018, -4,0%). Il cost/income ratio (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) si attesta al 49,6% rispetto al 51,8% al 30 giugno 2018.

1 Con "reversal PPA" si intende lo smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, acquisito il 30 novembre 2016.

2 Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business essendo esse parte integrante del rendimento complessivo.

Le spese per il personale, pari a 64,2 milioni, si incrementano del 15,7% (55,5 milioni al 30 giugno 2018). In totale il numero dei dipendenti del Gruppo al 30 giugno 2019 è di 1.793 in crescita del 13,7% rispetto al corrispondente numero al 30 giugno 2018 (1.577 unità). Tale incremento comprende 141 risorse rinvenienti dall'inclusione nel perimetro di Gruppo delle controllate Credifarma S.p.A., FBS S.p.A. e FBS Real Estate S.p.A..

Le altre spese amministrative, pari a 114,4 milioni di euro contro i 95,1 milioni di euro al 30 giugno 2018, includono l'onere di 30,9 milioni di euro relativo alla chiusura di alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex controllata Interbanca, il cui impatto economico è integralmente compensato nella voce "altri proventi netti di gestione" - comprensivo anche del relativo effetto fiscale - a fronte dell'attivazione delle garanzie in essere.

Gli altri proventi netti di gestione (53,9 milioni di euro verso 11,3 milioni al 30 giugno 2018) includono gli effetti della citata attivazione delle garanzie in essere a fronte della chiusura di alcuni contenziosi fiscali per 38,5 milioni di euro al 30 giugno 2019; al netto di tale importo, gli altri proventi netti di gestione sono riferiti principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

L'utile netto del Gruppo

Al 30 giugno 2019 si attesta a 68,3 milioni di euro rispetto ai 66,2 milioni di euro al 30 giugno 2018, con un incremento del 3,2%.

Focus sui singoli settori

Con riguardo al contributo dei singoli settori alla formazione dei risultati economico-patrimoniali al 30 giugno 2019, si riportano di seguito le principali dinamiche:

  • Il margine di intermediazione del settore Imprese, che contribuisce per il 54,6% al totale, si attesta a 152,5 milioni di euro con un decremento del 7,6% rispetto ai 165,1 milioni del corrispondente periodo del 2018, in quanto ai risultati in crescita nelle aree di business qui raggruppate si contrappone il minor contributo del "reversal PPA"3 (33,0 milioni di euro al 30 giugno 2019 contro i 40,5 milioni al 30 giugno 2018, -18,5%). Il totale dei crediti del settore Imprese al 30 giugno 2019 è pari a 5.934,1 milioni di euro, in crescita dello 0,3% rispetto al 31 dicembre 2018.
  • In particolare, l'area Crediti Commerciali realizza un margine di intermediazione pari a 83,3 milioni di euro (80,3 milioni di euro al 30 giugno 2018, +3,7%); il turnover del settore sale a 6,9 miliardi di euro (+13,7% rispetto al 30 giugno 2018), con un numero di imprese clienti in crescita del 4,9% (senza il positivo apporto di Credifarma) rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. L'impiego puntuale dell'area Crediti Commerciali si attesta a 3,6 miliardi di euro, -0,7% rispetto al 31 dicembre 2018.
  • Nel primo semestre l'area di business Leasing ha registrato un margine di intermediazione pari a 28,2 milioni di euro in crescita del 7,6% rispetto al corrispondente periodo del 2018, principalmente per effetto del miglioramento del margine di interesse a seguito di un incremento degli impieghi medi. Le nuove erogazioni dei primi sei mesi dell'anno 2019 risultano pari a 330,5 milioni di euro (-0,7% rispetto al primo semestre 2018) e riguardano principalmente il comparto autolease. L'ammontare dei crediti verso la clientela ammonta a 1.430,4 milioni di euro,

+2,2% rispetto al 31 dicembre 2018.

• Il Corporate Banking realizza un margine di intermediazione pari a 34,5 milioni di euro con un decremento del 34,2% dovuto sostanzialmente alla minore valutazione delle attività valutate al Fair Value per 13,8 milioni e al minore contributo del "reversal PPA3 " (31,3 milioni di euro vs 35,8 milioni al 30 giugno 2018). Tale diminuzione è fisiologica in quanto connessa alla progressiva estinzione naturale dei finanziamenti sottostanti. L'impiego puntuale del settore Corporate Banking ammonta a 758,6 milioni di euro, -5,0% rispetto a fine 2018.

Il margine di intermediazione del settore NPL4 ammonta a 127,7 milioni di euro (119,3 milioni di euro al 30 giugno 2018, +7,0%).

Con "reversal PPA" si intende lo smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, acquisito il 30 novembre 2016.

4 Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business essendo esse parte integrante del rendimento complessivo.

La voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso di interesse effettivo originario, passa da 45,8 milioni di euro a 63,0 milioni di euro con un incremento del 37,6% dovuto principalmente all'aumento delle masse di crediti al costo ammortizzato, in cui l'apporto maggiore è da ricondursi per 31,2 milioni al bacino dei precetti, pignoramenti e ODA, e per 11,8 milioni al bacino dei piani di rientro. Si segnala inoltre che tale voce è riferita per 3,7 milioni alla neo acquisita FBS.

La voce "Interessi attivi da variazione di cash flow" include l'effetto economico derivante della variazione dei cash flow attesi in funzione dei maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle precedenti previsioni e passa da 76,8 milioni di euro a 62,7 milioni di euro con un decremento del 18,4%; a tale voce concorrono il contributo dei piani di rientro per circa 31,6 milioni di euro, il contributo delle azioni di precetto, pignoramento e ODA per circa 33,2 milioni di euro e il bacino secured e corporate per circa 11 milioni di euro. Si segnala che tale voce è riferita per 5,1 milioni di euro alla neo acquisita FBS.

La crescita del costo della raccolta è dovuta a maggiori interessi passivi figurativi attribuiti dal settore Governance & Servizi, sia a seguito dei maggiori volumi intermediati, sia a seguito dell'aumento del tasso interno di trasferimento.

La crescita della voce commissioni nette è quasi integralmente dovuta all'apporto della neo acquisita FBS e relativa alla attività di servicing del Gruppo a fronte di un portafoglio gestito di 6,4 miliardi di euro.

Infine gli utili da cessione crediti registrano una vigorosa crescita nel primo semestre 2019, attestandosi a 7,9 milioni di euro rispetto a 2,0 milioni di euro del primo semestre 2018. Le cessioni sono relative a portafogli rappresentati da code di lavorazione con un valore di costo ammortizzato pari a 3,0 milioni di euro.

Il valore nominale dei crediti gestiti al 30 giugno 2019 ammonta a 16,4 miliardi di euro mentre il valore netto ammonta a 1.173,9 milioni di euro. Gli incassi sono passati da 80,7 milioni di euro nel primo semestre 2018 a 123,9 milioni al 30 giugno 2019.

La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi (ERC – Estimated Remaining Collections) è pari a circa 2,4 miliardi di euro.

Di seguito si riporta la composizione delle principali voci patrimoniali del Gruppo Banca IFIS al 30 giugno 2019.

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 7.343,9 milioni di euro, in linea con il saldo al 31 dicembre 2018 (+0,4%). A fronte di una crescita del settore NPL del 7,4%, anche grazie al contributo del Gruppo FBS, e una crescita più contenuta del settore Imprese (+0,3% rispetto al saldo del 31 dicembre 2018) si registra una flessione di circa 66,7 milioni di euro (pari a -22,0%) del portafoglio del settore Governance & Servizi. Questa diminuzione è strettamente connessa alla chiusura di un'operazione di pronti contro termine per 49,8 milioni di euro, il rimborso di 19,8 milioni di euro relativi ad operazioni di cartolarizzazione, di cui 13,8 milioni relativi ad una operazione supportata da garanzia dello Stato (GACS), nonché per il normale ammortamento di portafogli in run-off.

Di seguito la composizione delle attività deteriorate nette dei crediti valutati al costo ammortizzato del settore Imprese (che sono pari a 314,6 milioni di euro):

  • le sofferenze nette ammontano a 71,6 milioni, in aumento del 5,4% rispetto ai 67,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018 pur mantenendo sostanzialmente stabile il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi netti (1,2% rispetto al dato di 1,1% del 31 dicembre 2018). Il coverage ratio si attesta al 68,9% rispetto al 73,0% al 31 dicembre 2018, variazione guidata anche dai write off di esposizioni interamente svalutate effettuati nel periodo;
  • le inadempienze probabili nette presentano un saldo di 139,6 milioni in diminuzione rispetto ai 147,5 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (-5,3%), anche a seguito dell'aumento nel coverage medio che si attesta al 42,5% al 30 giugno 2019 rispetto al 36,9% al 31 dicembre 2018;
  • le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano a 103,4 milioni contro i 95,0 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (+8,9%) con un coverage ratio del 8,6% rispetto al 11,3% al 31 dicembre 2018; l'incremento delle esposizioni scadute deteriorate è prevalentemente riferibile al settore pubblico che presenta livelli di copertura inferiori rispetto al settore privato.

Complessivamente, il Gross NPE ratio del settore Imprese è pari a 9,4% (9,5% al 31 dicembre 2018) e il Net NPE Ratio è pari a 5,3% (5,2% al 31 dicembre 2018).

Raccolta

Nel corso del primo semestre 2019 il Gruppo ha proseguito nella sua strategia di consolidamento della raccolta wholesale al fine di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. Al 30 giugno 2019 la struttura del funding risulta così composta:

  • 60,7% clientela;
  • 14,4% ABS;
  • 12,0% titoli di debito;
  • 8,7% TLTRO;
  • 4,2% altro.

Patrimonio e ratio

Il patrimonio netto consolidato del Gruppo al 30 giugno 2019 si attesta a 1.472,3 milioni di euro rispetto ai 1.459,0 milioni del 31 dicembre 2018, con un incremento del 0,9%.

Il capitale primario di classe 1 (CET1) e il ratio Totale fondi propri consolidati con il consolidamento prudenziale in La Scogliera al 30 giugno 2019 si attestano per il CET1 al 10,81% (rispetto ai dati al 31 dicembre 2018 pari al 10,30%) mentre il Totale fondi propri consolidato si attesta al 14,51% (rispetto al 14,01% del dato al 31 dicembre 2018).

Il capitale primario di classe 1 (CET1) e il ratio Totale fondi propri consolidati del solo Gruppo Banca IFIS, senza considerare gli effetti del consolidamento nella controllante La Scogliera4 , al 30 giugno 2019 si attestano per il CET1 al 14,03% (rispetto ai dati al 31 dicembre 2018 pari al 13,74%) mentre il Totale fondi propri consolidato si attesta al 18,49% (rispetto al 18,20% del dato al 31 dicembre 2018).

Si segnala inoltre che, in data 28 gennaio 2019, Banca d'Italia ha richiesto al Gruppo Bancario Banca IFIS di adottare per il 2019 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari all'8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.

1H19

02.3. Highlights

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
693.533 432.094 261.439 60,5%
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 726.052 590.595 135.457 22,9%
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.343.892 7.313.972 29.920 0,4%
Totale attivo 9.888.042 9.382.261 505.781 5,4%
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato 781.199 785.393 (4.194) (0,5)%
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato 5.069.334 4.673.299 396.035 8,5%
Titoli in circolazione 2.102.076 1.979.002 123.074 6,2%
Patrimonio netto 1.472.257 1.459.000 13.257 0,9%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI RICLASSIFICATI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 279.197 278.117 1.080 0,4%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (35.046) (40.036) 4.990 (12,5)%
Risultato netto della gestione finanziaria 244.151 238.081 6.070 2,5%
Costi operativi (138.363) (144.176) 5.813 (4,0)%
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti (1.295) - (1.295) n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 104.493 93.905 10.588 11,3%
Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo 68.266 66.209 2.057 3,1%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 149.088 138.739 10.349 7,5%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (21.958) (29.079) 7.121 (24,5)%
Risultato netto della gestione finanziaria 127.130 109.660 17.470 15,9%
Costi operativi (63.999) (70.755) 6.756 (9,5)%
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti (1.295) - (1.295) n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 61.836 38.905 22.931 58,9%
Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo 38.346 28.355 9.991 35,2%
REDDITIVITA' COMPLESSIVA CONSOLIDATA
(in migliaia di euro)
30.06.2019 30.06.2018
Utile (Perdita) del periodo 68.308 66.209
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (1.251) 1.136
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 2.124 (12.897)
Redditività complessiva 69.181 54.448
Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 46 -
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 69.135 54.448
KPI DI GRUPPO 30.06.2019 31.12.2018 30.06.2018
Ratio - Totale Fondi propri 14,51% 14,01% 15,43%
Ratio - Capitale primario di classe 1 10,81% 10,30% 11,11%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811 53.811
Numero di azioni in circolazione a fine periodo(1) (in migliaia) 53.452 53.441 53.441
Book value per share 27,54 27,30 25,69
EPS 1,28 2,75 1,24

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

02.4. Risultati per settore di attività

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Attività finanziarie detenute per la negoziazione con impatto a conto
economico
Dati al 30.06.2019 - - 26.410 26.410
Dati al 31.12.2018 - - 29.809 29.809
Variazione % - - (11,4)% (11,4)%
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con
impatto a conto economico
Dati al 30.06.2019 129.294 2.811 49.989 182.094
Dati al 31.12.2018 114.619 - 49.226 163.845
Variazione % 12,8% n.a. 1,5% 11,1%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
Dati al 30.06.2019 11.482 - 682.051 693.533
Dati al 31.12.2018 12.188 - 419.906 432.094
Variazione % (5,8)% - 62,4% 60,5%
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato
Dati al 30.06.2019 - - 726.052 726.052
Dati al 31.12.2018 - - 590.595 590.595
Variazione % - - 22,9% 22,9%
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato
Dati al 30.06.2019 5.934.082 1.173.868 235.942 7.343.892
Dati al 31.12.2018 5.918.496 1.092.799 302.677 7.313.972
Variazione % 0,3% 7,4% (22,0)% 0,4%
Debiti verso banche
Dati al 30.06.2019 - - 781.199 781.199
Dati al 31.12.2018 - - 785.393 785.393
Variazione % - - (0,5)% (0,5)%
Debiti verso clientela
Dati al 30.06.2019 - - 5.069.334 5.069.334
Dati al 31.12.2018 - - 4.673.299 4.673.299
Variazione % - - 8,5% 8,5%
Titoli in circolazione
Dati al 30.06.2019 - - 2.102.076 2.102.076
Dati al 31.12.2018 - - 1.979.002 1.979.002
Variazione % - - 6,2% 6,2%
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 30.06.2019 152.506 127.690 (999) 279.197
Dati al 30.06.2018 165.072 119.290 (6.245) 278.117
Variazione % (7,6)% 7,0% (84,0)% 0,4%
Risultato netto della gestione finanziaria
Dati al 30.06.2019 117.924 127.690 (1.463) 244.151
Dati al 30.06.2018 126.106 119.290 (7.315) 238.081
Variazione % (6,5)% 7,0% (80,0)% 2,5%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Secondo trimestre 2019 85.862 65.111 (1.885) 149.088
Secondo trimestre 2018 86.435 54.231 (1.927) 138.739
Variazione % (0,7)% 20,1% (2,2)% 7,5%
Risultato netto della gestione finanziaria
Secondo trimestre 2019 64.465 65.111 (2.446) 127.130
Secondo trimestre 2018 58.471 54.231 (3.042) 109.660
Variazione % 10,3% 20,1% (19,6)% 15,9%
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
Costo della qualità creditizia
Dati al 30.06.2019 1,12% - -
Dati al 31.12.2018 1,70% - -
Variazione % (0,58)% - -
Crediti in sofferenza netti/ Crediti verso clientela
Dati al 30.06.2019 1,2% 73,6% 4,8%
Dati al 31.12.2018 1,1% 71,5% 4,0%
Variazione % 0,1% 2,1% 0,8%
Indice di copertura delle sofferenze lorde
Dati al 30.06.2019 68,9% - 22,3%
Dati al 31.12.2018 73,0% - 15,4%
Variazione % (4,1)% - 6,8%
Attività deteriorate nette/ Crediti verso clientela netti
Dati al 30.06.2019 5,3% 99,4% 13,5%
Dati al 31.12.2018 5,2% 99,6% 11,8%
Variazione % 0,1% (0,2)% 1,7%
Attività deteriorate lorde/ Crediti verso clientela lordi
Dati al 30.06.2019 9,4% 99,4% 16,5%
Dati al 31.12.2018 9,5% 99,6% 13,8%
Variazione % (0,1)% (0,2)% 2,7%
RWA(1)(2)
Dati al 30.06.2019 4.883.115 1.628.555 444.069
Dati al 31.12.2018 4.793.273 1.584.420 657.733
Variazione % 1,9% 2,8% (32,5)%

(1) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

(2) Il dato di RWA del settore Governance & Servizi include le partecipazioni in società non finanziarie consolidate con il metodo del patrimonio netto e non rientranti nel Gruppo Bancario a fini di vigilanza.

1H19

02.5. Evoluzione trimestrale

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO: ESERCIZIO 2019 ESERCIZIO 2018
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
ATTIVO
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value con impatto a conto economico
182.094 174.508 163.845 133.665 130.520 115.597
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
693.533 432.901 432.094 428.253 433.827 453.847
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 726.052 996.333 590.595 1.452.011 1.568.042 1.565.449
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
7.343.892 7.322.130 7.313.972 6.919.486 6.710.457 6.457.208
Attività materiali 128.809 145.869 130.650 131.247 130.399 127.005
Attività immateriali 65.282 65.855 23.277 25.500 24.815 25.250
Attività fiscali 390.503 396.280 395.084 409.324 400.773 408.270
Altre voci dell'attivo 357.877 329.756 332.744 343.443 333.910 368.176
Totale dell'attivo 9.888.042 9.863.632 9.382.261 9.842.929 9.732.743 9.520.802
STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO: ESERCIZIO 2019 ESERCIZIO 2018
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato 781.199 844.790 785.393 837.565 882.324 820.190
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato 5.069.334 5.021.481 4.673.299 4.985.206 4.840.864 5.022.110
Titoli in circolazione 2.102.076 1.955.400 1.979.002 2.094.785 2.095.844 1.774.973
Passività fiscali 65.913 63.066 52.722 51.116 50.519 48.140
Altre voci del passivo 397.263 489.594 432.845 476.827 490.109 442.400
Patrimonio netto del Gruppo: 1.472.257 1.489.301 1.459.000 1.397.430 1.373.083 1.412.989
Capitale, sovrapprezzi e riserve
-
1.403.991 1.459.381 1.312.237 1.308.436 1.306.874 1.375.135
Utile netto di pertinenza della Capogruppo
-
68.266 29.920 146.763 88.994 66.209 37.854
Totale del passivo e del patrimonio netto 9.888.042 9.863.632 9.382.261 9.842.929 9.732.743 9.520.802
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO: ESERCIZIO 2019 ESERCIZIO 2018
EVOLUZIONE TRIMESTRALE RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
2° Trim. 1° Trim. 4° Trim. 3° Trim. 2° Trim. 1° Trim.
Margine di interesse 118.293 115.264 140.014 99.670 110.097 119.480
Commissioni nette 22.711 23.828 24.525 20.206 19.954 19.820
Altre componenti del margine di intermediazione 8.084 (8.983) 8.414 5.557 8.688 78
Margine di intermediazione 149.088 130.109 172.953 125.433 138.739 139.378
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(21.958) (13.088) (31.179) (28.879) (29.079) (10.957)
Risultato netto della gestione finanziaria 127.130 117.021 141.774 96.554 109.660 128.421
Spese per il personale (32.716) (31.447) (28.303) (27.830) (28.624) (26.827)
Altre spese amministrative (71.034) (43.321) (42.707) (38.734) (48.460) (46.625)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (2.974) (2.512) 3.207 (6.254) 3.754 (2.806)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
materiali e immateriali
(4.214) (4.062) (3.685) (3.148) (3.116) (2.809)
Altri oneri/proventi di gestione 46.939 6.978 6.922 11.277 5.691 5.646
Costi operativi (63.999) (74.364) (64.566) (64.689) (70.755) (73.421)
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti (1.295) - - - - -
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
61.836 42.657 77.208 31.865 38.905 55.000
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(23.469) (12.716) (19.447) (9.025) (10.550) (17.146)
Utile di periodo 38.367 29.941 57.761 22.840 28.355 37.854
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi 21 21 (8) 55 - -
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 38.346 29.920 57.769 22.785 28.355 37.854
DATI ECONOMICI PER SETTORE:
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO 2019 ESERCIZIO 2018
2° Trim. 1° Trim. 4° Trim. 3° Trim. 2° Trim. 1° Trim.
Margine di intermediazione 149.088 130.109 172.953 125.433 138.739 139.378
Imprese 85.862 66.644 93.957 76.483 86.435 78.637
NPL 65.111 62.579 75.991 48.953 54.231 65.059
Governance & Servizi (1.885) 886 3.005 (3) (1.927) (4.318)
Risultato netto della gestione finanziaria 127.130 117.021 141.774 96.554 109.660 128.421
Imprese 64.465 53.459 64.963 47.006 58.471 67.634
NPL 65.111 62.579 75.991 48.953 54.231 65.059
Governance & Servizi (2.446) 983 821 595 (3.042) (4.273)

02.6. Dati storici del Gruppo

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

Di seguito i principali indicatori e performance registrati dal Gruppo nei corrispondenti periodi degli ultimi 5 anni.

DATI STORICI (1)
(in migliaia di euro)
30.06.2019 30.06.2018 30.06.2017 30.06.2016 30.06.2015
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva (IFRS 9)
693.533 433.827 634.694 - -
Attività finanziarie disponibili per la vendita (IAS 39) - - - 1.027.770 3.803.216
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.343.892 6.710.457 6.047.860 3.355.998 3.152.145
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato 781.199 882.324 967.285 43.587 457.384
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato 5.069.334 4.840.864 5.291.594 3.928.261 6.037.552
Titoli in circolazione 2.102.076 2.095.844 1.352.375 - -
Patrimonio netto 1.472.257 1.373.083 1.293.061 562.197 524.266
Margine di intermediazione 279.197 278.117 253.219 150.923 265.441
Risultato netto della gestione finanziaria 244.151 238.081 265.328 135.162 247.772
Utile (perdita) di periodo di pertinenza della
Capogruppo
68.266 66.209 103.657 39.120 130.779
Cost/Income ratio 49,6% 51,8% 49,0% 50,9% 19,5%
Ratio - Totale Fondi propri 14,51% 15,43% 15,64% 14,20% 16,11%
Ratio - Capitale primario di classe 1 10,81% 11,11% 14,79% 13,17% 15,43%

(1) Ai fini comparativi i dati dei periodi 2017 e 2018 sono stati riesposti per omogeneità contabile rispetto ai valori al 30 giugno 2019 per tener conto delle modifiche introdotte dall'IFRS 9; i dati dei periodi precedenti sono invece quelli originariamente pubblicati. Tale riesposizione non è stata applicata al calcolo degli indici comparativi che rimangono allineati ai valori precedentemente pubblicati.

02.7. IAP – Indicatori alternativi di Performance

Il Gruppo Banca IFIS ha definito alcuni indicatori, rappresentati nelle tabelle dei KPI di Gruppo, che forniscono Indicatori Alternativi di Performance ("IAP") utili agli investitori in quanto facilitano l'identificazione di trend operativi e parametri finanziari significativi. Per i bilanci intermedi alcuni indicatori presentati nell'informativa annuale sono ritenuti non rappresentativi

Per una corretta interpretazione di tali IAP si evidenzia quanto segue:

  • tali indicatori sono costruiti esclusivamente a partire da dati storici del Gruppo e non sono indicativi dell'andamento futuro del Gruppo medesimo;
  • gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali ("IFRS") e, pur essendo derivati dai Bilanci consolidati del Gruppo, non sono assoggettati a revisione contabile;
  • gli IAP non devono essere considerati sostituitivi degli indicatori previsti dai principi contabili di riferimento (IFRS);
  • la lettura di detti IAP deve essere effettuata unitamente alle informazioni finanziarie del Gruppo tratte dai bilanci consolidati del Gruppo;
  • le definizioni degli indicatori utilizzati dal Gruppo, in quanto non rivenienti dai principi contabili di riferimento, potrebbero non essere omogenee con quelle adottate da altre società/gruppi e quindi con esse comparabili;
  • gli IAP utilizzati dal Gruppo risultano elaborati con continuità e omogeneità di definizione e rappresentazione per tutti i periodi per i quali sono incluse informazioni finanziarie nel presente Bilancio.

Come richiesto dalle linee guida pubblicate dall'ESMA (ESMA/2015/1415), nel seguito si rappresenta nel dettaglio la modalità di calcolo di tali indicatori al fine di rendere l'informativa presentata maggiormente intellegibile.

Cost/Income ratio
(in migliaia di euro)
30.06.2019 30.06.2018
A. Costi operativi 138.363 144.176
B. Margine di intermediazione 279.197 278.117
Cost/Income ratio riclassificato (A/B) 49,6% 51,8%
Book value per share 30.06.2019 30.06.2018
A. Numero azioni in circolazione 53.451.951 53.440.983
B. Patrimonio netto del Gruppo (in migliaia di euro) 1.472.257 1.373.083
Book value per share (B/A) euro 27,54 25,69

02.8. Impatti modifiche normative

Si evidenziano le modifiche normative intervenute nel corso del primo semestre 2019 rilevanti per il Gruppo Banca IFIS.

  • A far data dal 1 gennaio 2019, è entrato in vigore il seguente principio contabile internazionale, i cui effetti derivanti dalla prima applicazione sono descritti dettagliatamente nelle Politiche contabili del Bilancio consolidato semestrale abbreviato:
  • l'IFRS 16 "Leases", omologato dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n.1986/2017, che ha comportato la cancellazione e sostituzione degli IAS 17, IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27; si rinvia a quanto descritto nel paragrafo Effetti della prima applicazione dell'IFRS 17.
  • Tra le più recenti disposizioni introdotte in materia fiscale, si evidenziano quelle che avranno effetto sulla determinazione delle imposte dell'esercizio 2019 del Gruppo Banca IFIS. In particolare si ricorda:
  • Reintroduzione della maggiorazione dell'ammortamento al 30% per i beni strumentali nuovi (cd. super ammortamento) a decorrere dal 1° aprile 2019 e fino al 31 dicembre 2019, prevedendo però un tetto massimo agli investimenti agevolabili pari a 2,5 milioni di euro (Decreto Crescita - Legge n. 58 del 28/06/2019 di conversione del D.L. n. 34 del 30/04/2019).
  • Introduzione della Mini-IRES ossia della riduzione progressiva delle aliquote IRES per le imprese che reinvestono i propri utili o effettuano nuove assunzioni. La nuova misura prevede l'abbassamento dell'aliquota più graduale, che va dal 22,5% per l'anno di imposta 2019 al 20% dal 2023, sugli utili di esercizio accantonati a riserve diverse da quelle di utili non disponibili, nei limiti dell'incremento di patrimonio netto (Decreto Crescita - Legge n. 58 del 28/06/2019 di conversione del D.L. n. 34 del 30/04/2019).
  • Abrogazione della disciplina relativa all'aiuto alla crescita economica (ACE) a decorrere dall'esercizio 2019, fatta salva la possibilità di riportare le eccedenze pregresse nei periodi d'imposta successivi (Legge di Bilancio 2019 – Legge n. 145 del 30/12/2018).
  • Introduzione della definizione agevolata ("Pace fiscale") delle controversie tributarie in cui è parte l'Agenzia delle entrate, aventi ad oggetto atti impositivi, pendenti in ogni stato e grado del giudizio, nelle quali il ricorso in primo grado è stato notificato alla controparte entro la data di entrata in vigore del medesimo decreto, ossia entro il 24 ottobre 2018 (Legge n. 136 del 17/12/2018 di conversione del D.L. n. 119 del 23/10/2018).

Per aderire alla definizione agevolata, i contribuenti hanno dovuto presentare, per via telematica, una domanda per ciascuna controversia entro il 31 maggio 2019. Entro la stessa data andava effettuato anche il pagamento delle somme dovute o della prima rata mediante modello F24 (Legge n. 136 del 17/12/2018 di conversione del D.L. n. 119 del 23/10/2018).

▪ Introduzione della sanatoria per regolarizzare gli errati adempimenti di natura formale ("Irregolarità formali") che non rilevano ai fini della determinazione della base imponibile e dei tributi pagati (imposte sui redditi, IVA e IRAP). In particolare, si dispone che le violazioni commesse fino al 24 ottobre 2018 possono essere regolarizzate attraverso il versamento di 200 euro per ciascun periodo d'imposta.

02.9. Contributo dei settori ai risultati del Gruppo – dati riclassificati

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state qui di seguito interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

02.9.1. La struttura organizzativa

L'informativa per settore si articola, coerentemente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Imprese, rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e si sostanzia nelle Aree di business Crediti Commerciali, Corporate Banking, Leasing e Crediti fiscali. Si evidenzia che i risultati del settore includono la società partecipata Credifarma S.p.A. a partire dal secondo semestre 2018.
  • Settore NPL, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità. I risultati del settore includono dal 7 gennaio 2019 anche il contributo del Gruppo FBS.
  • Settore Governance & Servizi, che fornisce ai settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende anche l'attività di finanziamento verso persone fisiche; in particolare accoglie l'attività di erogazione di finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o pensione e alcuni portafogli di prestiti personali.

IMPRESE

Il Settore Imprese accoglie le seguenti aree di business:

  • Crediti commerciali: Area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico, che si sviluppano verso l'estero o che dall'estero si rivolgono a clientela italiana; l'Area include l'operatività del Gruppo a medio/lungo termine, orientato al sostegno del ciclo operativo dell'impresa con interventi che spaziano dall'ottimizzazione delle fonti di finanziamenti al sostegno del capitale circolante, fino al supporto degli investimenti produttivi; include inoltre una unità organizzativa dedicata al sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL e una unità organizzativa specializzata nel credito alle farmacie, attività svolta anche tramite la società controllata Credifarma.
  • Leasing: Area che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate non trattato dal Gruppo.
  • Corporate Banking: Area di business che aggrega più unità: Finanza Strutturata, dedicata al supporto delle imprese e dei fondi private equity nella strutturazione di finanziamenti, sia bilaterali che in pool; Special Situations, dedicata al supporto del riequilibrio finanziario di imprese che hanno superato tensioni finanziarie; Equity Investment dedicata ad investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti.
  • Crediti Fiscali: Area specializzata nell'acquisto di crediti fiscali ceduti da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance; acquista crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti. A corollario dell'attività caratteristica, vengono saltuariamente acquisiti dalle procedure concorsuali anche crediti di natura commerciale
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
1° SEMESTRE VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 115.111 115.675 (564) (0,5)%
Commissioni nette 43.834 40.789 3.045 7,5%
Altre componenti del margine di intermediazione (6.439) 8.608 (15.047) (174,8)%
Margine di intermediazione 152.506 165.072 (12.566) (7,6)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (34.582) (38.966) 4.384 (11,3)%
Risultato netto della gestione finanziaria 117.924 126.106 (8.182) (6,5)%
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
2° TRIMESTRE VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 62.432 56.824 5.608 9,9%
Commissioni nette 21.527 20.993 534 2,5%
Altre componenti del margine di intermediazione 1.903 8.618 (6.715) (77,9)%
Margine di intermediazione 85.862 86.435 (573) (0,7)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (21.397) (27.964) 6.567 (23,5)%
Risultato netto della gestione finanziaria 64.465 58.471 5.994 10,3%

Il contributo al margine di intermediazione del primo semestre 2019 fornito dalle unità organizzative che compongono il settore Imprese, meglio commentate nei paragrafi che seguono, è così dettagliabile: Crediti Commerciali 83,3 milioni di euro (+3,0 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018), Corporate Banking 34,5 milioni di euro (-18,0 milioni di euro), Leasing 28,2 milioni di euro (+2,0 milioni di euro) e Crediti Fiscali 6,5 milioni di euro (+0,4 milioni di euro).

I Crediti Commerciali contribuiscono allo sviluppo del margine di intermediazione con una crescita del 3,7% rispetto al corrispondente periodo del 2018. Tale andamento è favorito dalla crescita di turnover (+13,7% rispetto al 30 giugno 2018) e numero di imprese clienti (+4,9%, senza considerare l'apporto positivo derivante dall'acquisizione avvenuta nel mese di luglio 2018 di Credifarma).

Con riferimento al Corporate Banking, la diminuzione del margine di intermediazione è dovuta per 13,8 milioni di euro alla variazione netta negativa nella valutazione al fair value di strumenti finanziari partecipativi rilevate nel primo semestre 2019 rispetto alla variazione netta positiva rilevata nel primo semestre 2018 (-2,6 milioni di euro al 30 giugno 2019 rispetto a +11,2 milioni di euro al 30 giugno 2018) e per 4,5 milioni di euro al fisiologico minor contributo del "reversal PPA"5 che passa da 35,8 milioni di euro del primo semestre 2018 a 31,3 milioni di euro del primo semestre 2019 (-12,5%).

L'ammontare residuo del "reversal PPA" riferito all'intero settore Imprese, al netto della riallocazione di alcune posizioni nel settore Governance & servizi di circa 1 milione di euro, risulta pari a 151,7 milioni di euro al 30 giugno 2019 (185,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e contribuirà positivamente al risultato degli esercizi futuri sulla base della vita media del portafoglio sottostante stimata in circa 3 anni.

Il margine di intermediazione dell'Area Leasing registra un incremento del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente per lo più riferibile ad un incremento degli impieghi medi.

Il settore Imprese, nel corso del primo semestre del 2019, ha generato rettifiche di valore per rischio di credito per complessivi 34,6 milioni di euro (-4,4 milioni rispetto al primo semestre del 2018, -11,3%), di cui 27,3 milioni riferibili ad esposizioni dell'unità Crediti Commerciali (- 4,4%), 2,5 milioni del Corporate Banking (-53,4%), 4,7 milioni del Leasing (-5,2%).

5 Con "Reversal PPA" si intende lo smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Le attività finanziarie del settore Imprese sono relative a Crediti verso clientela per 5.934,1 milioni di euro (+0,3% rispetto al 31 dicembre 2018), ad Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico per 127,2 milioni di euro (+11,0%) e ad Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 11,5 milioni di euro (-5,8%); queste ultime due categorie sono prevalentemente riferibili a investimenti effettuati in quote di fondi OICR nell'ambito dell'attività di Corporate banking e a finanziamenti a clientela che hanno fallito il test SPPI.

Nel seguito si riporta il dettaglio delle attività deteriorate relative a Crediti verso clientela per categorie di rischio di vigilanza.

DATI PATRIMONIALI 30.06.2019 31.12.2018 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 71.632 67.947 3.685 5,4%
Inadempienze probabili nette 139.594 147.458 (7.864) (5,3)%
Esposizioni scadute deteriorate nette 103.389 94.953 8.436 8,9%
Totale attività deteriorate nette verso clientela (stage 3) 314.615 310.358 4.257 1,4%
Crediti in bonis netti (stage 1 e 2) 5.619.467 5.608.138 11.329 0,2%
Totale crediti per cassa verso clientela 5.934.082 5.918.496 15.586 0,3%

Si evidenzia che all'interno del settore Imprese, sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti prevalentemente agli attivi deteriorati rinvenienti dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca e così composti:

  • 67,9 milioni di euro al 30 giugno 2019 (66,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018) classificati fra le attività deteriorate lorde;
  • 25,4 milioni di euro al 30 giugno 2019 (22,2 milioni di euro al 31 dicembre 2018) classificati fra le attività in bonis lorde (stage 2).

Tali valori incorporano sia gli effetti connessi allo smontamento temporale della "PPA", sia gli effetti derivanti dalle perdite attese lungo la vita utile dell'attività, come previsto dal principio contabile IFRS 9.

Nella tabella che segue vengono dettagliati i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.

SETTORE IMPRESE
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2019
Valore nominale 230.659 242.885 113.081 586.625 5.649.148 6.235.773
Rettifiche di valore (159.027) (103.291) (9.692) (272.010) (29.681) (301.691)
Valore di bilancio 71.632 139.594 103.389 314.615 5.619.467 5.934.082
Coverage ratio 68,9% 42,5% 8,6% 46,4% 0,5% 4,8%
Gross ratio 3,7% 3,9% 1,8% 9,4% 90,6% 100,0%
Net ratio 1,2% 2,4% 1,7% 5,3% 94,7% 100,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 251.456 233.526 107.108 592.090 5.637.795 6.229.885
Rettifiche di valore (183.509) (86.068) (12.155) (281.732) (29.657) (311.389)
Valore di bilancio 67.947 147.458 94.953 310.358 5.608.138 5.918.496
Coverage ratio 73,0% 36,9% 11,3% 47,6% 0,5% 5,0%
Gross ratio 4,0% 3,7% 1,7% 9,5% 90,5% 100,0%
Net ratio 1,1% 2,5% 1,6% 5,2% 94,8% 100,0%

Le attività deteriorate nette nel settore Imprese si attestano al 30 giugno 2019 a 314,6 milioni di euro in aumento di 4,3 milioni di euro rispetto al valore al 31 dicembre 2018 (310,4 milioni di euro, +1,4%): i crediti in sofferenza aumentano di 3,7 milioni di euro (+5,4%) pur mantenendo sostanzialmente stabile il rapporto sofferenze nette su totale crediti (1,2% rispetto al dato di 1,1% al 31 dicembre 2018), le inadempienze probabili diminuiscono di 7,9 milioni di euro (-5,3%) anche a seguito dell'aumento nel coverage medio ed infine le esposizioni scadute aumentano di 8,4 milioni di euro (+8,9%) prevalentemente verso il settore pubblico che presenta livelli di copertura inferiori rispetto al settore privato.

Il coverage ratio delle attività deteriorate passa dal 47,6% del 31 dicembre 2018 al 46,4% del 30 giugno 2019. Tale effetto è guidato anche dai write off di esposizioni interamente svalutate effettuati nel periodo.

KPI 30.06.2019 VARIAZIONE
31.12.2018 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia 1,12% 1,70% - (0,58)%
Net NPE ratio 5,3% 5,2% - 0,1%
Gross NPE ratio 9,4% 9,5% - (0,1)%
Totale RWA settore 4.883.115 4.793.273 89.842 1,9%

Il costo della qualità creditizia si attesta nel semestre a 112 bps, rispetto ai 170 bps al 31 dicembre 2018 e ai 138 bps nei primi sei mesi del 2018.

Per una migliore comprensione dei risultati dei primi sei mesi vengono commentati di seguito i contributi delle singole aree di business al settore Imprese.

Crediti commerciali

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
1° SEMESTRE VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 48.670 50.785 (2.115) (4,2)%
Commissioni nette 34.623 29.522 5.101 17,3%
Margine di intermediazione 83.293 80.307 2.986 3,7%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (27.347) (28.615) 1.268 (4,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 55.946 51.692 4.254 8,2%
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
2° TRIMESTRE VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 25.686 25.459 227 0,9%
Commissioni nette 17.017 14.965 2.052 13,7%
Margine di intermediazione 42.703 40.424 2.279 5,6%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (17.999) (21.622) 3.623 (16,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria 24.704 18.802 5.902 31,4%

Il contributo dell'Area Crediti Commerciali al margine di intermediazione del settore Imprese ammonta a 83,3 milioni di euro nel primo semestre del 2019, con una crescita del 3,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I risultati dei Crediti Commerciali per l'anno in corso beneficiano anche del contributo dell'acquisizione di Credifarma S.p.A. entrata a far parte del Gruppo a partire dal secondo semestre 2018.

La redditività espressa dal margine di interesse si decrementa del 4,2% (-2,1 milioni) rispetto a giugno 2018, nonostante l'incremento degli interesse attivi, a causa dei maggiori interessi passivi figurativi attribuiti dal settore Governance & Servizi sia a seguito dei maggiori volumi intermediati, sia a seguito dell'aumento del tasso interno di trasferimento; le commissioni nette sono invece in crescita del 17,3% (+5,1 milioni) trainate dalle commissioni di gestione connesse all'aumento del turnover dell'Area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico.

Le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito ammontano a 27,3 milioni di euro (rispetto ai 28,6 milioni del primo semestre 2018) e includono alcune rettifiche su posizioni già classificate ad inadempienza probabile appartenenti al comparto delle costruzioni.

Il risultato della gestione finanziaria si attesta quindi a 55,9 milioni di euro in aumento di 4,3 milioni di euro (+8,2%).

L'evoluzione del margine di intermediazione del periodo considerato è coerente alla dinamica dei volumi sia per quanto riguarda la tradizionale operatività factoring, sia per quanto riguarda il finanziamento a medio lungo termine, prodotto che il Gruppo ha iniziato ad includere nell'offerta commerciale alle PMI a seguito della fusione di Interbanca ed integrando l'offerta preesistente con nuovi prodotti. Relativamente ai volumi del factoring, il turnover del primo semestre del 2019 risulta pari a 6,9 miliardi, e supera di 0,8 miliardi (+13,7%) quello del relativo periodo dell'esercizio precedente. Il valore nominale dei crediti gestiti (monte crediti), a fine giugno 2019, è 3,9 miliardi con un incremento di circa 35,1 milioni di euro, (+0,9%) rispetto a giugno 2018. Per quanto attiene l'operatività a medio lungo termine, nel 2019 sono stati erogati 141,0 milioni di euro di nuovi finanziamenti rispetto ai 72,8 dei primi sei mesi del 2018 (+93,7%).

Al 30 giugno 2019, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 3,5 miliardi di euro in diminuzione del 1,6% rispetto al dato del 31 dicembre 2018.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.

AREA CREDITI COMMERCIALI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2019
Valore nominale 184.209 174.382 95.143 453.734 3.357.852 3.811.586
Rettifiche di valore (146.050) (86.579) (4.376) (237.005) (14.541) (251.546)
Valore di bilancio 38.159 87.803 90.767 216.729 3.343.311 3.560.040
Coverage ratio 79,3% 49,6% 4,6% 52,2% 0,4% 6,6%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 209.948 170.319 89.198 469.465 3.377.558 3.847.023
Rettifiche di valore (171.287) (72.581) (4.620) (248.488) (14.418) (262.906)
Valore di bilancio 38.661 97.738 84.578 220.977 3.363.140 3.584.117
Coverage ratio 81,6% 42,6% 5,2% 52,9% 0,4% 6,8%

Leasing

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
1° SEMESTRE VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 21.741 19.159 2.582 13,5%
Commissioni nette 6.424 7.009 (585) (8,3)%
Margine di intermediazione 28.165 26.168 1.997 7,6%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (4.693) (4.952) 259 (5,2)%
Risultato netto della gestione finanziaria 23.472 21.216 2.256 10,6%
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
2° TRIMESTRE VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 11.407 9.220 2.187 23,7%
Commissioni nette 3.116 4.451 (1.335) (30,0)%
Margine di intermediazione 14.523 13.671 852 6,2%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (3.184) (2.470) (714) 28,9%
Risultato netto della gestione finanziaria 11.339 11.201 138 1,2%

Il margine di intermediazione del Leasing risulta pari a 28,2 milioni di euro, con una crescita del 7,6% (+2,0 milioni di euro in valore assoluto) rispetto ai dati del 30 giugno 2018. Tale variazione positiva è imputabile prevalentemente al maggior margine di interesse a seguito di un incremento negli impieghi medi (circa +100 milioni rispetto al primo semestre 2018).

Le nuove erogazioni dei primi sei mesi dell'anno 2019 risultano pari a 330,5 milioni di euro (-0,7% rispetto al primo semestre 2018) e riguardano sostanzialmente il comparto autolease.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 4,7 milioni di euro, in diminuzione di 0,3 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del 2018. Il decremento è dovuto principalmente ai minori accantonamenti su posizioni deteriorate.

Al 30 giugno 2019, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.430,4 milioni di euro rispetto ai 1.399,9 milioni di euro del 31 dicembre 2018, con una variazione del 2,2%.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.

AREA LEASING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2019
Valore nominale 14.766 19.454 15.888 50.108 1.417.497 1.467.605
Rettifiche di valore (11.868) (13.199) (5.258) (30.325) (6.864) (37.189)
Valore di bilancio 2.898 6.255 10.630 19.783 1.410.633 1.430.416
Coverage ratio 80,4% 67,8% 33,1% 60,5% 0,5% 2,5%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 14.492 16.554 17.473 48.519 1.387.814 1.436.333
Rettifiche di valore (12.222) (10.295) (7.535) (30.052) (6.342) (36.394)
Valore di bilancio 2.270 6.259 9.938 18.467 1.381.472 1.399.939
Coverage ratio 84,3% 62,2% 43,1% 61,9% 0,5% 2,5%

Corporate Banking

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
1° SEMESTRE VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 38.195 39.593 (1.398) (3,5)%
Commissioni nette 2.744 4.260 (1.516) (35,6)%
Altre componenti del margine di intermediazione (6.439) 8.608 (15.047) (174,8)%
Margine di intermediazione 34.500 52.461 (17.961) (34,2)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (2.460) (5.278) 2.818 (53,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 32.040 47.183 (15.143) (32,1)%
DATI ECONOMICI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 21.841 18.717 3.124 16,7%
Commissioni nette 1.368 1.578 (210) (13,3)%
Altre componenti del margine di intermediazione 1.903 8.618 (6.715) (77,9)%
Margine di intermediazione 25.112 28.913 (3.801) (13,1)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (168) (3.777) 3.609 (95,6)%
Risultato netto della gestione finanziaria 24.944 25.136 (192) (0,8)%

Il margine di intermediazione del Corporate Banking risulta pari a 34,5 milioni di euro, con un decremento di 18,0 milioni rispetto ai dati al 30 giugno 2018. Tale decremento è dovuto principalmente alla minore valutazioni delle attività valutate al FV per 13,8 milioni di euro (incluso nel rigo Altri componenti del margine di intermediazione) e al fisiologico minore contributo del "reversal PPA" per 4,5 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018 (incluso nel margine di interesse).

Le nuove erogazioni al 30 giugno 2019 risultano pari a 69,2 milioni di euro con un decremento di 74,6 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018 (-51,9%); tale rallentamento è influenzato dall'andamento di mercato del comparto di riferimento.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 2,5 milionidi euro, in diminuzione per 2,8 milioni rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente che registrava rettifiche di valore nette su crediti per 5,3 milioni di euro principalmente su posizioni deteriorate in run-off.

Il contributo dell'Area Corporate Banking al risultato netto della gestione finanziaria del settore Imprese ammonta a 32,0 milioni di euro con una diminuzione del 32,1% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio, a seguito principalmente delle svalutazioni dei crediti FV (Fair Value) ed al minore impatto del "reversal PPA".

Al 30 giugno 2019, il totale dei crediti verso clientela netti dell'Area ammonta a 758,6 milioni di euro, rispetto ai 798,2 milioni di euro del 31 dicembre 2018, con una variazione negativa del 5,0%.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.

AREA CORPORATE BANKING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2019
Valore nominale 31.684 48.782 1.738 82.204 689.177 771.381
Rettifiche di valore (1.109) (3.513) (58) (4.680) (8.075) (12.755)
Valore di bilancio 30.575 45.269 1.680 77.524 681.102 758.626
Coverage ratio 3,5% 7,2% 3,3% 5,7% 1,2% 1,7%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 27.016 46.191 437 73.644 736.523 810.167
Rettifiche di valore - (3.192) - (3.192) (8.750) (11.942)
Valore di bilancio 27.016 42.999 437 70.452 727.773 798.225
Coverage ratio 0,0% 6,9% 0,0% 4,3% 1,2% 1,5%

Crediti Fiscali

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
1° SEMESTRE VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 6.505 6.138 367 6,0%
Commissioni nette 43 (2) 45 n.s.
Margine di intermediazione 6.548 6.136 412 6,7%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (82) (121) 39 (32,2)%
Risultato netto della gestione finanziaria 6.466 6.015 451 7,5%
DATI ECONOMICI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 3.498 3.428 70 2,0%
Commissioni nette 26 - 26 n.a.
Margine di intermediazione 3.524 3.428 96 2,8%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (46) (96) 50 (52,1)%
Risultato netto della gestione finanziaria 3.478 3.332 146 4,4%

Il contributo dell'Area Crediti Fiscali al margine di intermediazione del settore Imprese ammonta a 6,5 milioni di euro con un incremento del 6,7% rispetto al 30 giugno 2018.

Tale incremento è sostanzialmente dovuto agli interessi attivi rilevati sugli acquisti realizzati nel periodo.

I volumi di crediti acquistati sono risultati infatti in aumento, passando da nominali 30,8 milioni di euro nel primo semestre 2018 a nominali 71,8 milioni di euro nel primo semestre 2019.

Al 30 giugno 2019 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 185 milioni di euro rispetto ai 136,1 milioni del 31 dicembre 2018, con un aumento del 36%. I crediti di questo settore sono classificati come crediti "in bonis", in stage 1 e 2, data la natura della controparte.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.

AREA CREDITI FISCALI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2019
Valore nominale - 267 312 579 184.622 185.201
Rettifiche di valore - - - - (201) (201)
Valore di bilancio - 267 312 579 184.421 185.000
Coverage ratio - 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 0,1%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale - 328 - 328 135.900 136.228
Rettifiche di valore - - - - (147) (147)
Valore di bilancio - 328 - 328 135.753 136.081
Coverage ratio - 0,0% - 0,0% 0,1% 0,1%

NPL

È il settore del Gruppo Banca IFIS dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità. I risultati del settore includono dal 7 gennaio 2019 anche il contributo del Gruppo FBS oltre alla tradizionale business unit NPL.

L'attività è per natura strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.

Il portafoglio crediti acquistati viene gestito tramite due differenti modalità: gestione stragiudiziale e gestione giudiziale. All'interno delle due modalità la gestione si articola in una ulteriore pluralità di attività e obiettivi operativi.

Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio crediti del settore NPL per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; negli effetti a conto economico, pari a 125,7 milioni di euro, sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 63,0 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 62,6 milioni di euro. Sono altresì inclusi i rendimenti dei crediti della neo acquisita FBS S.p.A. Non sono inclusi invece il costo della raccolta, le commissioni nette e gli utili da cessione crediti inclusi invece nella tabella riepilogativa dei "Dati economici" riportata nel seguito del presente paragrafo.

Si evidenzia che lemodalità espositive di tale tabella sono state affinate nel corso dei primi mesi del 2019 rispetto a quelle precedentemente pubblicate, al fine di rappresentare una più stretta correlazione circa gli effetti, sia a livello patrimoniale che economico, dei passaggi delle posizioni fra le diverse categorie gestionali.

Portafoglio Settore NPL
(in migliaia di euro)
Valore
nominale
residuo
Valori di
bilancio
Val. bil. / Val.
nom. Res.
Effetti a
conto
economico
ERC Criteri di
Contabilizzazione
prevalente
Costo 1.598.156 147.957 9,3% - 333.786 Costo d'acquisto
Stragiudiziale 9.861.790 312.954 3,2% 38.159 567.590
di cui: Massiva (curve) 9.491.175 164.166 1,7% (5.253) 279.126 CA= VAN Flussi
da modello
di cui: Piani 370.615 148.788 40,1% 43.412 288.464 CA= VAN Flussi
da modello
Giudiziale 4.913.286 711.088 14,5% 87.517 1.496.988
di cui: Altre posizioni in corso
di lavorazione giudiziale
1.930.743 206.855 10,7% - 484.573 Costo d'acquisto
di cui: Precetti, Pignoramenti,
OdA
1.096.521 362.605 33,1% 64.325 811.118 CA= VAN Flussi
da modello
di cui: Secured e Corporate 1.886.022 141.628 7,5% 23.192 201.297 CA= VAN Flussi
da modello
Totale 16.373.232 1.171.999 7,2% 125.676 2.398.364

Gestione post acquisto

Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche all'instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate, il credito viene classificato in una area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (148,0 milioni di euro al 30 giugno 2019 rispetto a 224,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018) senza contribuzione a conto economico in termini di margine.

A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche; l'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste per la maggior parte nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (ODA) del quinto della pensione o dello stipendio, la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione.

Gestione stragiudiziale

Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio cosiddetto di gestione "massiva", in attesa che vengano raccolti i piani di rientro di cui sopra. In questa fase le

posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (164,2 milioni di euro al 30 giugno 2019 rispetto a 153,4 milioni di euro al 31 dicembre 2018) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato su dati storici interni; tale modello prevede stime di trasformazione su cluster di crediti omogenei. Si segnala che tale modello è oggetto di aggiornamento periodico per tenere conto delle evoluzioni storiche osservate sia nella dinamica degli incassi sia nelle caratteristiche dei portafogli oggetto di acquisto.

Al momento della sottoscrizione di un piano di rientro o di un piano cambiario, per il quale sia intervenuto il pagamento di almeno 3 volte la rata media dalla data di raccolta, le pratiche incluse in questo portafoglio vengono riclassificate nella voce "Piani"; tali posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (148,8 milioni di euro al 30 giugno 2019 rispetto a 137,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa stimati sulla base dei piani di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato.

Gestione giudiziale

Le posizioni che hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione; in particolare la lavorazione giudiziale, intesa come azione esecutiva mobiliare presso terzi, è caratterizzata da diverse fasi legali finalizzate all'ottenimento di un titolo esecutivo, che nel complesso durano di norma 18-24 mesi e sono così declinate: fase di ottenimento del decreto ingiuntivo, fase di ottenimento del precetto, fase di ottenimento del pignoramento mobiliare e infine ottenimento dell'ODA da parte del tribunale. Alla fine del primo trimestre 2018 la Banca ha provveduto al rilascio in produzione di un modello statistico sviluppato su dati proprietari, per la stima dei flussi di cassa delle posizioni in lavorazione giudiziale che non abbiano ancora raggiunto l'ODA ("modello massivo ante ODA"), fino all'anno precedente valorizzate al costo. Per tali pratiche sono stimati dei flussi di incasso futuri i quali tengono conto sia dei tempi medi osservati per ciascuna fase di lavorazione (fase di precetto e pignoramento), sia delle probabilità di successo delle varie fasi (da precetto a pignoramento, da pignoramento ad ODA), sia dei tempi medi osservati tra l'ottenimento di un ODA e la registrazione del primo incasso. Tali flussi di cassa sono utilizzati nella valorizzazione al costo ammortizzato che è calcolato come attualizzazione dei flussi di cassa attesi al tasso interno di rendimento. L'ammontare complessivo di tutte le pratiche in fase di precetto, pignoramento mobiliare e ODA è al 30 giugno 2019 pari a 362,6 milioni di euro rispetto a 315,7 milioni di euro a fine 2018.

Le rimanenti pratiche in corso di lavorazione giudiziale sono valorizzate al costo di acquisto fino al momento in cui i requisiti di cui sopra sono rispettati o fino all'ottenimento dell'ODA e sono incluse nella precedente tabella nella categoria "Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale" che ammonta a 206,9 milioni di euro al 30 giugno 2019, rispetto a 188,5 milioni di euro al 31 dicembre 2018.

In sintesi, la lavorazione giudiziale prevede una prima fase nella quale vengono compiute tutte le attività necessarie per ottenere un decreto ingiuntivo e le posizioni continuano ad essere valorizzate al costo di acquisto. Nelle fasi successive, nelle quali avviene la notifica del precetto e la notifica dell'atto di pignoramento al terzo (datore di lavoro) e al debitore e l'ottenimento dell'ODA le pratiche sono valorizzate a costo ammortizzato calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi sulla singola posizione, tenuto conto dei vincoli di età anagrafica del debitore e di rischi di perdita del posto di lavoro.

Infine la categoria "Secured e Corporate", pari a 141,6 milioni di euro al 30 giugno 2019 rispetto a 72,7 milioni di euro a fine 2018, comprende portafogli originati in settori corporate bancari o real estate, valutati in modo analitico o mediante un modello per la stima dei flussi di cassa attesi per le posizioni garantite da immobili su cui è presente un'ipoteca.

Nel corso delle varie lavorazioni è anche possibile che le posizioni vengano chiuse con accordi di saldo e stralcio (o marginalmente con piani di trasformazione nel caso della gestione giudiziale) o che vengano riclassificate in gestione massiva nel caso in cui i debitori interrompano il regolare pagamento dei piani sottoscritti o dei pignoramenti del quinto.

* * *

Si segnala infine che talvolta, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, il Gruppo può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.

DATI ECONOMICI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 63.000 45.785 17.215 37,6%
Interessi attivi notes 473 - 473 n.a.
Interessi attivi da variazione di cash flow 62.662 76.821 (14.159) (18,4)%
Costo della raccolta (8.914) (4.998) (3.916) 78,4%
Margine di interesse 117.221 117.608 (387) (0,3)%
Commissioni nette 2.796 (276) 3.072 n.s.
Utile da cessione crediti 7.901 1.958 5.943 303,5%
Altre componenti del margine di intermediazione (228) - (228) n.a.
Margine di intermediazione 127.690 119.290 8.400 7,0%
Risultato netto della gestione finanziaria 127.690 119.290 8.400 7,0%
DATI ECONOMICI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 32.318 24.972 7.346 29,4%
Interessi attivi notes 473 - 473 n.a.
Interessi attivi da variazione di cash flow 27.842 30.907 (3.065) (9,9)%
Costo della raccolta (4.514) (2.569) (1.945) 75,7%
Margine di interesse 56.118 53.310 2.808 5,3%
Commissioni nette 1.415 16 1.399 n.s.
Utile da cessione crediti 7.901 904 6.997 n.s.
Altre componenti del margine di intermediazione (324) - (324) n.a.
Margine di intermediazione 65.111 54.231 10.880 20,1%
Risultato netto della gestione finanziaria 65.111 54.231 10.880 20,1%

La voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso di interesse effettivo originario, passa da 45,8 milioni di euro a 63,0 milioni di euro con un incremento del 37,6% dovuto principalmente all'aumento delle masse di crediti al costo ammortizzato, in cui l'apporto maggiore è da ricondursi per 31,2 milioni di euro al bacino dei precetti, pignoramenti e oda, e per 11,8 milioni di euro al bacino dei piani di rientro. Si segnala inoltre che tale voce è riferita per 3,7 milioni alla neo acquisita FBS.

La voce "Interessi attivi da variazione di cash flow" include l'effetto economico derivante della variazione dei cash flow attesi in funzione dei maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle precedenti previsioni e passa da 76,8 milioni di euro a 62,7 milioni di euro con un decremento del 18,4%; a tale voce concorrono il contributo dei piani di rientro per circa 31,6 milioni di euro, il contributo delle azioni di precetto, pignoramento e oda per circa 33,2 milioni di euro e il bacino secured e corporate per circa 11 milioni di euro. Si segnala che tale voce è riferita per 5,1 milioni di euro alla neo acquisita FBS.

La crescita del costo della raccolta è dovuta a maggiori interessi passivi figurativi attribuiti dal settore Governance & Servizi sia a seguito dei maggiori volumi intermediati, sia a seguito dell'aumento del tasso interno di trasferimento.

La crescita della voce commissioni nette è quasi integralmente dovuta all'apporto della neo acquisita FBS e relativa alla attività di servicing del Gruppo a fronte di un portafoglio gestito di 6,4 miliardi di euro.

Infine gli utili da cessione crediti registrano una vigorosa crescita nel primo semestre 2019, attestandosi a 7,9 milioni di euro rispetto a 2,0 milioni di euro del primo semestre 2018. Le cessioni sono relative a portafogli rappresentati da code di lavorazione con un valore di costo ammortizzato pari a 3,0 milioni di euro.

Il risultato netto della gestione finanziaria del settore NPL si attesta pertanto a complessivi 127,7 milioni di euro (119,3 milioni di euro al 30 giugno 2018, +7%). Si evidenzia come gli incassi siano passati da 80,7 milioni di euro del primo semestre 2018 a 123,9 milioni nel primo semestre 2019 (+47%).

Si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per categoria di rischio di vigilanza.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
VARIAZIONE
30.06.2019(1) 31.12.2018 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 864.027 781.572 82.455 10,5%
Inadempienze probabili nette 302.833 306.348 (3.515) (1,1)%
Esposizioni scadute deteriorate nette 252 131 121 92,4%
Totale attività deteriorate nette verso clientela (stage 3) 1.167.112 1.088.051 79.061 7,3%
Crediti in bonis netti (stage 1 e 2) 6.756 4.748 2.008 42,3%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.173.868 1.092.799 81.069 7,4%

(1) Al 30 giugno 2019 sono inclusi 1.869 mila euro di crediti per fatture da emettere rinvenienti dall'attività di servicing della controllata FBS S.p.A.

I crediti del settore NPL appartengono alla categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impaired introdotta dal nuovo principio contabile IFRS 9, ovvero quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate.

KPI VARIAZIONE
30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 16.373.232 15.756.372 616.860 3,9%
Totale RWA settore 1.628.555 1.584.420 44.135 2,8%

La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi (ERC – Estimated Remaining Collections) è pari a circa 2,4 miliardi di euro.

ANDAMENTO PORTAFOGLIO CREDITI SETTORE NPL 30.06.2019 FY 2018
Portafoglio crediti iniziale 1.092.799 799.436
Operazioni di aggregazione aziendale 16.043 -
Acquisti 68.004 240.863
Cessioni (14.456) (21.214)
Utili da cessioni 7.901 17.100
Interessi da costo ammortizzato 63.000 99.801
Altre componenti margine di interesse da variazione cash flow 62.676 138.150
Incassi (123.968) (181.337)
Portafoglio crediti finale 1.171.999 1.092.799

La voce "Operazioni di aggregazione aziendale" si riferisce al portafoglio crediti acquisito dalla business combination con il Gruppo FBS. Il totale degli acquisti del primo semestre 2019 ammonta a 68 milioni di euro, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2018 in cui erano stati acquistati 10,5 milioni di euro.

La voce "Cessioni" è rappresentata per 3,5 milioni di euro da crediti rientranti nei perimetri di cessione conclusesi a fine esercizio precedente con l'accettazione da parte del Gruppo delle offerte vincolanti ("binding offer") presentate dall'acquirente, e per 10,9 milioni di euro dal prezzo di vendita di cessioni concluse nel primo semestre 2019.

La voce "Incassi" include le rate incassate nel corso del periodo da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite.

Le dinamiche della raccolta dei piani di rientro (pari al valore nominale di tutte le rate dei piani sottoscritti dai debitori nel periodo) sono risultate in leggero aumento rispetto al primo semestre 2018, attestandosi a 156,8 milioni di euro al 30 giugno 2019 contro 152,7 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

A fine periodo il portafoglio gestito dal settore NPL comprende n. 1.684.267 pratiche, per un valore nominale pari a 16,4 miliardi di euro.

GOVERNANCE & SERVIZI

Nel settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Controllo, Amministrativo-contabili, Pianificazione, Organizzazione, ICT, Marketing e Comunicazione, HR, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai settori operativi delle risorse finanziarie. Comprende anche l'attività in via di sviluppo la cui clientela servita è rappresentata da persone fisiche; in particolare accoglie l'attività della controllata Cap. Ital. Fin. S.p.A. che si occupa di erogazioni di finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o pensione e alcuni portafogli di prestiti personali.

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
1° SEMESTRE VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 1.226 (3.705) 4.931 (133,1)%
Commissioni nette (91) (738) 647 (87,7)%
Altre componenti del margine di intermediazione (2.134) (1.802) (332) 18,4%
Margine di intermediazione (999) (6.245) 5.246 (84,0)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (464) (1.070) 606 (56,6)%
Risultato netto della gestione finanziaria (1.463) (7.315) 5.852 (80,0)%
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
2°TRIMESTRE VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse (257) (37) (220) 594,8%
Commissioni nette (231) (1.054) 823 (78,1)%
Altre componenti del margine di intermediazione (1.397) (836) (561) 67,1%
Margine di intermediazione (1.885) (1.927) 42 (2,2)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (561) (1.115) 554 (49,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria (2.446) (3.042) 596 (19,6)%

Il risultato netto della gestione finanziaria del settore, negativo per 1,5 milioni di euro nel primo semestre 2019, risulta in miglioramento rispetto al 30 giugno 2018. La variazione è da imputare alla crescita del margine di Interesse per 4,9 milioni di euro, determinata da diversi fattori di cui si evidenziano i principali:

  • Incremento di circa 7,9 milioni dei ricavi derivanti dal sistema dei tassi interni di trasferimento in virtù dei maggiori volumi medi intermediati dalle varie Business Unit e dalla revisione al rialzo del TIT ai settori del Gruppo;
  • Maggior "reversal PPA" relativa a Governance, sostanzialmente portafoglio Mutui retail (ex Leasing), per cui si registra un maggiore contributo positivo che passa da 3,6 milioni di euro del primo semestre 2018 a 4,5 milioni di euro relative al primo semestre 2019. L'ammontare complessivo residuo del "reversal PPA" riferito al settore Governance risulta pari a 40,1 milioni

di euro al 30 giugno 2019 al netto della riallocazione di alcune posizioni nel settore Governance & servizi dal settore Imprese per circa 1 milione di euro.

  • Riduzione degli interessi attivi dei titoli in portafoglio, prevalentemente riferiti a Titoli di Stato italiani indicizzati all'inflazione, per 0,5 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018 a causa di una minor rivalutazione di capitale e cedole nel primo semestre 2019.
  • Sul versante della raccolta, i prodotti Rendimax e Contomax continuano a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, con un costo che nel primo semestre si attesta a 32,6 milioni di euro, in crescita rispetto al primo semestre dello scorso anno (29,0 milioni di euro) prevalentemente per effetto delle masse in gestione in crescita che raggiungono i 4.748 milioni di euro (4.476 milioni di euro del 30 giugno 2018, +6,1% e 4.424 milioni di euro del 31 dicembre 2018, +7,3%). Si ricorda che a partire dalla fine del primo trimestre del 2017 la Banca ha intrapreso una serie di azioni sul segmento wholesale, volte ad una maggiore diversificazione delle fonti di raccolta. Al 30 giugno 2019, il valore del costo ammortizzato complessivo delle emissioni obbligazionarie in circolazione ammonta a 953,7 milioni riconducibili a 4 diversi strumenti (un bond senior unsecured per un valore nominale di 300 milioni di euro e scadenza maggio 2020, un Subordinato Tier 2 per un valore nominale di 400 milioni di euro e scadenza finale ad ottobre 2027 callable ad ottobre 2022, un bond senior preferred unsecured, parzialmente riacquistato a fine 2018 e ora in circolazione per un valore nominale di 185 milioni nonché il prestito obbligazionario della incorporata Interbanca per nominali 42,0 milioni di euro). Sul versante economico, gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni sono sostanzialmente in linea con il corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Il costo della liquidità in giacenza presso la Banca d'Italia risulta in contrazione rispetto al primo semestre 2018, con un contribuito negativo per 1,3 milioni di euro nel primo semestre 2019 rispetto ai 2,9 milioni di euro del medesimo periodo del 2018, coerentemente con la minore liquidità ivi depositata. Si evidenzia, infatti, che alla fine del primo semestre 2019 sono stati acquistati 259 milioni di euro di Titoli di Stato italiani a breve termine, al fine di ridurre l'ammontare della giacenza di liquidità presso Banca d'Italia che contribuisce negativamente al margine di interesse.

Al 30 giugno 2019, il totale degli impieghi netti del settore ammonta a 235,9 milioni di euro, con un decremento dei crediti netti di circa 66,7 milioni di euro (-22,0%) rispetto al 31 dicembre 2018.

La riduzione rispetto a fine anno è da imputare alla scadenza di un'operazione di pronti contro termine con Cassa Compensazione, che al 31 dicembre 2018 ammontava a 49,8 milioni di euro e al rimborso di una parte della tranche senior relativa ad una cartolarizzazione supportata da garanzia dello Stato (GACS) per 13,8 milioni di euro. D'altra parte, si registra una crescita del 7,4% dei crediti della controllata Cap. Ital. Fin. S.p.A. che si attestano a fine semestre a 34,8milioni di euro rispetto ai 32,4 milioni di euro del 31 dicembre 2018, e la riduzione del 5% dei crediti relativi ad altri portafogli retail che si attestano a 122,3 milioni di euro rispetto ai 128,3 milioni di euro del 31 dicembre 2018.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.

GOVERNANCE & SERVIZI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2019
Valore nominale 14.579 22.139 4.306 41.024 206.881 247.905
Rettifiche di valore (3.244) (5.330) (591) (9.165) (2.798) (11.963)
Valore di bilancio 11.335 16.809 3.715 31.859 204.083 235.942
Coverage ratio 22,3% 24,1% 13,7% 22,3% 1,4% 4,8%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 14.318 23.286 5.651 43.255 270.039 313.294
Rettifiche di valore (2.209) (4.674) (739) (7.622) (2.995) (10.617)
Valore di bilancio 12.109 18.612 4.911 35.632 267.045 302.677
Coverage ratio 15,4% 20,1% 13,1% 17,6% 1,1% 3,4%

02.10. L'azione Banca IFIS

La quotazione

Con decorrenza 29 novembre 2004 le azioni ordinarie di Banca IFIS S.p.A. sono state ammesse al segmento STAR. Il passaggio al segmento STAR è avvenuto dopo un anno di quotazione al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana S.p.A. In precedenza, sin dal 1990, le azioni erano negoziate al Mercato Ristretto di Borsa Italiana. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine esercizio. Banca IFIS, a partire dal 18 giugno 2012, è diventata operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap.

PREZZO UFFICIALE AZIONE 30.06.2019 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2015
Prezzo del titolo a fine periodo 11,87 15,44 40,77 26,00 28,83

Price/book value

E' esposto di seguito il rapporto tra prezzo di borsa a fine periodo e patrimonio netto consolidato in rapporto alle azioni in circolazione.

Price/book value 30.06.2019 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2015
Prezzo del titolo a fine periodo 11,87 15,44 40,77 26,00 28,83
Patrimonio netto consolidato per
azione
27,54 27,30 25,62 22,99 10,81
Price/book value 0,43 0,57 1,59 1,13 2,67
Azioni in circolazione 30.06.2019 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2015
Numero azioni in circolazione
a fine periodo (in migliaia)(1)
53.452 53.441 53.433 53.431 53.072

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Earning per share e Price/Earnings

Di seguito sono evidenziati il rapporto tra utile netto consolidato di periodo e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nel periodo, al netto delle azioni proprie in portafoglio, nonché il rapporto tra prezzo a fine periodo e utile netto consolidato di periodo per azione.

Earnings per share (EPS) 30.06.2019 30.06.2018
Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) 68.266 66.209
Utile consolidato per azione 1,28 1,24
Utile per azione e utile diluito per azione 30.06.2019 30.06.2018
Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) 68.266 66.209
Numero medio azioni in circolazione 53.448.405 53.438.425
Numero medio azioni diluite 53.448.405 53.438.425
Utile consolidato di periodo per azione (unità di euro) 1,28 1,24
Utile consolidato di periodo per azione diluito (unità di euro) 1,28 1,24

1H19

Le regole di corporate governance

Banca IFIS ha aderito al Codice di Autodisciplina delle società quotate. Risultano costituiti, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione della Banca, il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato Nomine e il Comitato Remunerazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D. Lgs. 231/2001.

Le regole di internal dealing

La regolamentazione di Banca IFIS in materia di internal dealing è conforme alla disciplina di derivazione comunitaria (Regolamento UE n. 596/2014, c.d. Market Abuse Regulation).

La Politica attualmente vigente disciplina gli adempimenti posti in capo alla Banca in relazione alle operazioni compiute dai Soggetti Rilevanti e dalle Persone ad essi Strettamente Legate e aventi ad oggetto sia quote o altri titoli di credito emessi da Banca IFIS, sia strumenti finanziari ad essi collegati. Ciò al fine di assicurare la massima trasparenza informativa nei confronti del mercato.

In particolare, la Politica disciplina:

  • gli adempimenti connessi alla identificazione dei Soggetti Rilevanti e delle c.d. "Persone Strettamente Legate";
  • la gestione delle informazioni relative alle Operazioni, comunicate alla Banca dai Soggetti Rilevanti;
  • la gestione dei c.d. "periodi di chiusura", vale a dire quegli intervalli temporali nell'ambito dei quali i Soggetti Rilevanti debbono astenersi dal compiere operazioni su quote e altri titoli di credito emessi da Banca IFIS, nonché su strumenti finanziari ad essi collegati.

Tale documento è disponibile nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Le regole per la gestione delle informazioni privilegiate

Le procedure interne in materia di gestione delle informazioni privilegiate e di gestione dell'elenco delle persone che hanno accesso ad informazioni privilegiate sono conformi alla richiamata Market Abuse Regulation.

In applicazione dell'art. 115 bis del D. Lgs. 58/1998, Banca IFIS ha istituito un registro (il c.d. registro degli insider) delle persone che, in ragione dell'attività lavorativa o professionale ovvero delle funzioni svolte, hanno accesso ad informazioni privilegiate, e ne cura il puntuale aggiornamento.

Si è inoltre dotata di una politica di Gruppo per la gestione delle informazioni privilegiate al fine di:

  • evitare che soggetti che, per le funzioni che svolgono, non hanno motivo di conoscere tale informazione abbiano accesso alle stesse;
  • individuare in via continuativa le persone che hanno accesso alle informazioni stesse.

Descrive, inoltre, il processo di gestione delle Informazioni Privilegiate di Emittenti terzi, anche con riferimento alla gestione dei sondaggi di mercato passivi.

02.11. Fatti di rilievo avvenuti nel periodo

Il Gruppo Banca IFIS, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Investor Relations" ed alla sezione "Media Press" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo.

02.11.1 Perfezionata l'acquisizione del 90% del capitale di FBS S.p.A.

Il 7 gennaio 2019 è stato perfezionato l'acquisto di FBS S.p.A., il quarto operatore nazionale specializzato nella gestione di NPL ipotecari e corporate. L'operazione, annunciata il 15 maggio 2018 e finanziata interamente grazie alla liquidità di cui Banca IFIS dispone, ha riguardato il 90% del capitale di FBS per un controvalore di 58,5 milioni di euro pagato in denaro. Paolo Strocchi, azionista di maggioranza di FBS fin dalla fondazione, è rimasto amministratore delegato e socio assieme al top management di FBS con una quota pari al 10% del capitale di FBS, oggetto di opzioni di vendita e acquisto concesse, reciprocamente, dal top management e da Banca IFIS, che prevedono alcune finestre di esercizio nell'arco di un periodo compreso fra 2 e 4 anni e valorizzazioni variabili anche in ragione dell'andamento di FBS S.p.A.

02.11.2 L'Assemblea degli azionisti approva il bilancio 2018. Eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione, Luciano Colombini Amministratore Delegato

L'Assemblea ordinaria degli azionisti di Banca IFIS S.p.A riunitasi il 19 aprile 2019 ha approvato il bilancio relativo all'esercizio 2018, la distribuzione di un dividendo pari a 1,05 euro per ciascuna azione ordinaria con stacco cedola (n. 22) il 29 aprile 2019, record date il 30 aprile e messa in pagamento dal 2 maggio 2019. L'Assemblea ha approvato l'allargamento del numero dei consiglieri da 9 a 12, nominando membri del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2019-2021. Dal 19 aprile 2019 Luciano Colombini è il nuovo Amministratore Delegato di Banca IFIS S.p.A.

02.12. Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

02.12.1 Fitch conferma rating 'BB+', outlook stabile

In data 19 luglio 2019, l'agenzia Fitch Rating Inc. ha confermato il giudizio di rating a lungo termine (Long-term Issuer Default Rating, IDR) pari a 'BB+', outlook stabile.

02.12.2 Risultanze rapporto ispettivo di Banca d'Italia

In data 2 agosto 2019 sono pervenute le risultanze dell'ispezione di Banca d'Italia iniziata il 28 gennaio 2019 e conclusasi il 30 aprile 2019 che non ha evidenziato rilievi di conformità e non ha portato all'avvio di alcun provvedimento sanzionatorio.

Non sono intervenuti altri fatti di rilievo nel periodo intercorrente tra la chiusura del periodo e la data di approvazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata da parte del Consiglio di Amministrazione.

02.13. Evoluzione prevedibile della gestione

Il quadro economico internazionale continua a mostrare segnali di rallentamento a cui si aggiungono le incertezze dovute all'esito della Brexit e al perdurante delle tensioni commerciali USA-Cina. Il possibile aumento del protezionismo e la persistente debolezza del settore manifatturiero, soprattutto nell'industria automobilistica, sono percepiti come principali rischi al ribasso per l'economia internazionale. Le previsioni economiche per il 2019 della Commissione UE stimano un aumento del PIL dell'1,2% per l'Eurozona e dello 0,1% per l'Italia, il più basso dell'Euro area.

Per bilanciare gli effetti negativi del rallentamento del commercio mondiale, l'orientamento delle politiche fiscali e delle politiche monetarie nei principali paesi avanzati è rimasto espansivo. Alla riunione di giugno, il board della Banca centrale europea ha deciso di rinviare di un anno eventuali ipotesi di restrizione monetaria. Anche la Federal Reserve, ha lasciato fermi i tassi di interesse, segnalando inoltre la disponibilità a un taglio per limitare i rischi economici dovuti alle tensioni commerciali e alla debolezza dell'inflazione, con un effetto positivo sui mercati finanziari.

In questo scenario, il Gruppo Banca IFIS nel 2019 continuerà a consolidare la propria presenza nei settori tipici di presenza del supporto alle piccole e medie imprese e della gestione del credito deteriorato.

Nel settore della gestione del credito deteriorato nel secondo semestre continuerà l'accelerazione dell'azione di recupero e l'acquisto di portafogli unsecured.

Da anni il credito alle piccole e medie imprese risulta in flessione, e ciò solo in parte per carenza di domanda. E' infatti dal lato dell'offerta che si rinvengono segnali ricorrenti di contrazione, concentrati sul mercato delle imprese minori. In questo contesto la capacità di assicurare supporto alle piccole e medie imprese con modalità idonee a mitigare il rischio di credito continuerà a rappresentare, per il Gruppo Banca IFIS un vantaggio competitivo che consentirà all'istituto auspicabilmente di acquisire nuova clientela.

Sul fronte del funding la disponibilità di risorse è elevata e negli ultimi mesi sul mercato wholesale si è verificata una sostanziale riduzione dei rendimenti in seguito alle politiche attuate dalla Banca Centrale Europea. Le banche europee ed italiane ne hanno approfittato effettuando nuove emissioni obbligazionarie. Tuttavia il costo del funding delle banche italiane risente dei maggiori tassi di interesse sui titoli governativi rispetto agli altri paesi europei, con differenze dipendenti dal merito creditizio degli istituti e dalle forme tecniche di raccolta. In questo contesto le forme tecniche di erogazione e di funding di Banca IFIS sono rivedibili con relativa rapidità.

Per quanto concerne il portafoglio titoli governativi, usato come collaterale per le operazioni di rifinanziamento presso l'Eurosistema, risulta di dimensioni contenute in relazione agli altri istituti rilevanti, e a breve scadenza; pertanto esporrà la Banca a impatti non materiali in presenza di oscillazioni fisiologiche nei corsi. A fini di investimento della liquidità ma con l'obiettivo di contenere il rischio di tasso sono stati acquistati titoli di stato a breve termine.

Il management di Banca IFIS sta lavorando su nuovo piano industriale, la cui presentazione è prevista in autunno, che sarà focalizzato sul credito ed i servizi alle piccole e medie imprese e sulla gestione del credito deteriorato, con particolare attenzione (i) all'allocazione del capitale e della liquidità tra le diverse business unit e (ii) al contenimento dei costi operativi senza compromettere i necessari investimenti in IT / digitalizzazione per competere in modo efficiente sui mercati di riferimento.

In considerazione di quanto sopra, è ragionevole prevedere per il Gruppo la continuazione dell'andamento positivo della redditività per la residua parte del 2019.

Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012

In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt‐out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Direzione e coordinamento da parte della controllante

Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.p.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca IFIS, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca IFIS.

Adesione al consolidato fiscale nazionale

Le società Banca IFIS S.p.A., IFIS NPL S.p.A., IFIS Rental Services S.r.l., Cap.Ital.Fin. S.p.A., e Credifarma S.p.A. hanno optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.

I rapporti fra le singole società e la consolidante sono stati regolati mediante scritture private sottoscritte tra le parti per una durata triennale rinnovabile.

Come previsto dalla normativa in vigore, le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

In forza dell'applicazione di tale istituto, le perdite e gli utili fiscali di ciascuna società realizzati ai soli fini IRES nel periodo di imposta 2019 vengono trasferiti alla consolidante fiscale La Scogliera S.p.A.

Per effetto principalmente della compensazione del risultato netto del primo semestre 2019 con le perdite fiscali pregresse, il credito netto iscritto verso la controllante al 30 giugno 2019 si riduce a 28,8 milioni di euro contro i 42,5 milioni di euro alla fine dell'esercizio precedente.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2018 Banca IFIS deteneva n. 370.112 azioni proprie, per un controvalore di 3,1 milioni di euro ed un valore nominale di 370.112 euro.

Nel corso del periodo Banca IFIS ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile riferita ai risultati del bilancio 2015 n. 10.968 azioni proprie al prezzo medio di 15,33 euro, per un controvalore di 168 mila euro ed un valore nominale di 10.968 euro, realizzando utili per 77 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve patrimoniali.

La giacenza a fine semestre risulta pertanto pari a n. 359.144 azioni proprie, per un controvalore di 3,0 milioni di euro ed un valore nominale di 359.144 euro.

Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010, successivamente modificata con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 263 del 27 dicembre 2006, Titolo V, Capitolo V (aggiornamento del 12 dicembre 2011) in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati" emanate dalla Banca d'Italia, le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono approvate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione.

Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del primo semestre 2019 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

Si rinvia a quanto descritto nel paragrafo Operazioni con parti correlate delle Note Illustrative per l'informativa in ordine alle singole operazioni con parti correlate.

Operazioni atipiche o inusuali

Nel corso del primo semestre 2019 il Gruppo Banca IFIS non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le attività di ricerca e sviluppo

Il Gruppo, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso del periodo.

Venezia - Mestre, 2 agosto 2019

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Luciano Colombini

03 Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Schemi di Bilancio Consolidato

03.1. Stato Patrimoniale Consolidato

VOCI DELL'ATTIVO CONSISTENZE AL
(in migliaia di euro) 30.06.2019 31.12.2018
10. Cassa e disponibilità liquide 57 48
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 208.504 193.654
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 26.410 29.809
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 182.094 163.845
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 693.533 432.094
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 8.069.944 7.904.567
a) crediti verso banche 726.052 590.595
b) crediti verso clientela 7.343.892 7.313.972
70. Partecipazioni 6 -
90. Attività materiali 128.809 130.650
100. Attività immateriali 65.282 23.277
di cui:
avviamento
-
42.271 1.515
110. Attività fiscali: 390.503 395.084
a) correnti 48.471 46.820
b) anticipate 342.032 348.264
130. Altre attività 331.404 302.887
Totale dell'attivo 9.888.042 9.382.261
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO CONSISTENZE AL
(in migliaia di euro) 30.06.2019 31.12.2018
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 7.952.609 7.437.694
a) debiti verso banche 781.199 785.393
b) debiti verso clientela 5.069.334 4.673.299
c) titoli in circolazione 2.102.076 1.979.002
20. Passività finanziarie di negoziazione 26.525 31.155
60. Passività fiscali: 65.913 52.722
a) correnti 25.501 13.367
b) differite 40.412 39.355
80. Altre passività 332.470 367.872
90. Trattamento di fine rapporto del personale 10.240 8.039
100. Fondi per rischi e oneri: 28.028 25.779
a) impegni e garanzie rilasciate 2.813 3.896
c) altri fondi per rischi e oneri 25.215 21.883
120. Riserve da valutazione (13.748) (14.606)
150. Riserve 1.259.129 1.168.543
160. Sovrapprezzi di emissione 102.285 102.116
170. Capitale 53.811 53.811
180. Azioni proprie (-) (3.012) (3.103)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -) 5.526 5.476
200. Utile (perdita) del periodo (+/-) 68.266 146.763
Totale del passivo e del patrimonio netto 9.888.042 9.382.261

03.2. Conto Economico Consolidato

VOCI
(in migliaia di euro)
30.06.2019 30.06.2018
10. Interessi attivi e proventi assimilati 224.804 204.198
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 224.114 201.242
20. Interessi passivi e oneri assimilati (53.908) (51.442)
30. Margine di interesse 170.896 152.756
40. Commissioni attive 52.020 46.885
50. Commissioni passive (5.481) (7.111)
60. Commissioni nette 46.539 39.774
70. Dividendi e proventi simili 81 301
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (3.050) (352)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 8.017 1.997
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 7.973 1.999
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 44 -
c) passività finanziarie - (2)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto
a conto economico
(5.947) 6.820
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (5.947) 6.820
120. Margine di intermediazione 216.536 201.296
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: 27.615 36.785
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 27.590 37.069
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 25 (284)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 244.151 238.081
190. Spese amministrative: (178.518) (150.536)
a) spese per il personale (64.163) (55.451)
b) altre spese amministrative (114.355) (95.085)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (5.486) 948
a) impegni e garanzie rilasciate (148) 1.140
b) altri accantonamenti netti (5.338) (192)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (4.713) (2.846)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (3.563) (3.079)
230. Altri oneri/proventi di gestione 53.917 11.337
240. Costi operativi (138.363) (144.176)
280. Utile (Perdite) da cessioni di investimenti (1.295) -
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 104.493 93.905
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (36.185) (27.696)
330. Utile (Perdita) del periodo 68.308 66.209
340. Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 42 -
350. Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 68.266 66.209

03.3. Prospetto della redditività Consolidata Complessiva

VOCI
(in migliaia di euro)
30.06.2019 30.06.2018
10. Utile (Perdita) del periodo 68.308 66.209
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (1.251) 1.136
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (690) 1.081
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio)
- -
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti (561) 55
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 2.124 (12.897)
100. Copertura di investimenti esteri - -
110. Differenze di cambio 438 (1.602)
120. Copertura dei flussi finanziari - -
130. Strumenti di copertura (elementi non designati) - -
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
1.686 (11.295)
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 873 (11.761)
180. Redditività complessiva (Voce 10 + 170) 69.181 54.448
190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 46 -
200. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 69.135 54.448

03.4. Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2019

Allocazione
risultato esercizio
precedente
Variazioni del
periodo
9 9
Operazioni sul patrimonio netto
8
2.201
Esistenze al 31.1
Modifica saldi apertura 9
Esistenze all'01.01.201
Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve missione nuove azioni
E
Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria
dividendi
menti di
capitale
Variazione stru
Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze
partecipative
mplessiva del
periodo
Redditività co
monio netto al 30.06.201
Patri
monio netto di terzi al 30.06.201
Patri
Capitale:
a) azioni ordinarie 53.811 53.811 - - - - 53.811 4.434
b) altre azioni - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione 102.116 102.116 - 169 - - 102.285 -
Riserve:
a) di utili 1.163.194 - 1.163.194 90.638 (95) - - - - 1.253.737 978
b) altre 5.349 - 5.349 - 43 - - - - - 5.392 -
Riserve da valutazione: (14.606) - (14.606) (15) - 873 (13.748) 72
Strumenti di capitale - - - - - -
Azioni proprie (3.103) (3.103) - 91 (3.012) -
Utile (perdita) del periodo 146.763 - 146.763 (90.638) (56.125) 68.308 68.266 42
Patrimonio netto di pertinenza Capogruppo 1.453.524 - 1.453.524 - (56.125) 102 - 91 - - - - - 69.181 1.466.731
Patrimonio netto di terzi 5.476 - 5.476 - - - - - - - - - 4 46 5.526

03.5. Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2018

precedente Allocazione
risultato esercizio
Variazioni del
periodo
8 8
Operazioni sul patrimonio netto
7
2.201
Esistenze al 31.1
Modifica saldi apertura 8
Esistenze all'01.01.201
Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve missione nuove azioni
E
Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria
dividendi
menti di
capitale
Variazione stru
Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze
partecipative
mplessiva del
periodo
Redditività co
monio netto al 30.06.201
Patri
monio netto di terzi al 30.06.201
Patri
Capitale:
a) azioni ordinarie 53.811 - 53.811 - - - - - - - - - - - 53.811 -
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione 101.864 - 101.864 - - 188 - - - - - - - - 102.052 -
Riserve:
a) di utili 1.032.741 2.948 1.035.689 127.533 - - - - - - - - - - 1.163.222 -
b) altre 5.414 - 5.414 - - (44) - - - - - - - - 5.370 -
Riserve da valutazione: (2.710) (7) (2.717) - - - - - - - - - - (11.761) (14.478) -
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - - - - -
Azioni proprie (3.168) - (3.168) - - 65 - - - - - - - - (3.103) -
Utile (perdita) del periodo 180.767 - 180.767 (127.533) (53.234) - - - - - - - - 66.209 66.209 -
Patrimonio netto di pertinenza Capogruppo 1.368.719 2.941 1.371.660 - (53.234) 209 - - - - - - - 54.448 1.373.083 -
Patrimonio netto di terzi - - - - - - - - - - - - - - - -

03.6. Rendiconto Finanziario Consolidato

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO Importo
Metodo indiretto 30.06.2019 30.06.2018
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 96.937 68.070
- risultato di periodo (+/-) 68.266 66.209
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività
valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
8.997 352
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) (27.615) (36.785)
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 8.276 5.925
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 5.580 (948)
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 36.185 27.696
- altri aggiustamenti (+/-) (2.752) 5.621
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (445.208) (177.679)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 349 4.637
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value (14.880) (71.713)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (260.556) (5.571)
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (110.401) (88.111)
- altre attività (59.720) (16.921)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 471.332 171.811
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 507.247 93.873
- passività finanziarie di negoziazione (4.630) 456
- altre passività (31.285) 77.482
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A (+/-) 123.061 62.202
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 100 -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda 100 -
2. Liquidità assorbita da (67.311) (8.775)
- acquisti di attività materiali (4.005) (5.364)
- acquisti di attività immateriali (4.820) (3.411)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda (58.487) -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento B (+/-) (67.211) (8.775)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie 260 253
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale 24 (250)
- distribuzione dividendi e altre finalità (56.124) (53.433)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C (+/-) (55.840) (53.430)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO D=A+/-B+/-C 9 (3)
RICONCILIAZIONE
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DEL PERIODO E 48 50
LIQUIDITA' TOTALE NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO D 9 (3)
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLA VARIAZIONE DEI CAMBI F - -
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DEL PERIODO G=E+/-D+/-F 57 47

04 Note illustrative

04.1.1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

In particolare, il contenuto del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato è conforme allo IAS 34 (Bilanci intermedi); inoltre, in base al paragrafo 10 del citato principio, il Gruppo si è avvalso della facoltà di redigere il Bilancio consolidato semestrale in versione sintetica.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato incluso nella Relazione finanziaria semestrale consolidata è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione EY S.p.A.

04.1.2 Principi generali di redazione

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito da:

  • gli Schemi del bilancio consolidato (composto dagli schemi di stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal rendiconto finanziario consolidato);
  • dalle Note illustrative;

ed è inoltre corredato dalla Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato redatto secondo quanto previsto dall'art.154-ter del D.Lgs n. 58 del 24 febbraio 1998 e in applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate nelle note illustrative possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2018 del Gruppo Banca IFIS, ad eccezione delle modifiche che derivano essenzialmente dall'applicazione obbligatoria, a far data dal 1 gennaio 2019 del nuovo principio contabile internazionale IFRS 16 "Leases".

Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto ai paragrafi "Effetti della prima applicazione dell'IFRS 16" riportati in seguito.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob ed Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve/medio periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, esaminati i rischi e le incertezze connessi all'attuale contesto macroeconomico ed avuto anche riguardo alle previsioni economico finanziarie formulate dalla Capogruppo per il 2019, si ritiene ragionevole l'aspettativa che il Gruppo Banca IFIS continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale.

Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente dal Gruppo, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.

04.1.3 Area e metodi di consolidamento

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banca IFIS è redatto sulla base delle situazioni contabili al 30 giugno 2019 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento.

La struttura del Gruppo al 30 giugno 2019 è composta dalla controllante Banca IFIS S.p.A., dalle società controllate al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o., IFIS Rental Services S.r.l., IFIS NPL S.p.A. e Cap.Ital.Fin. S.p.A., dalla società controllata al 70% Credifarma S.p.A. e, a seguito dall'acquisizione del Gruppo FBS completata il 7 gennaio 2019, dalle società FBS S.p.A. controllata al 90%, FBS Real Estate S.p.A. controllata al 99,28% e dalla società Elipso Finance S.r.l. controllata in modo congiunto al 50%. Si segnala inoltre che la partecipazione al 100% nella società Two Solar Park 2008 S.r.l. è stata ceduta a terzi in data 26 giugno 2019.

Tutte le società sono state consolidate utilizzando il metodo integrale ad eccezione della controllata in modo congiunto Elipso Finance S.r.l. che viene consolidata con il metodo del Patrimonio Netto.

I prospetti contabili della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o. espressi in valuta estera vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data delle singole operazioni. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto della partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

Le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando il principio contabile IFRS 3; la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione della data di acquisizione;
  • la rilevazione e la valutazione delle attività identificabili acquisite, delle passività identificabili assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita;
  • la rilevazione e la valutazione dell'avviamento o di un utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni aggregazione aziendale, il Gruppo definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nell'esercizio e classificati tra le spese amministrative. L'eventuale corrispettivo potenziale da riconoscere è rilevato dall'acquirente al fair value alla data di acquisizione.

L'avviamento è inizialmente rilevato al costo rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo. Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare l'ammontare da

rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.

Se l'avviamento è stato allocato a un'unità generatrice di flussi finanziari e l'entità dismette parte delle attività di tale unità, l'avviamento associato all'attività dismessa è incluso nel valore contabile dell'attività quando si determina l'utile o la perdita della dismissione. L'avviamento associato con l'attività dismessa è determinato sulla base de i valori relativi dell'attività dismessa e della parte mantenuta dell'unità generatrice di flussi finanziari.

Dal processo di consolidamento delle società controllate sono emersi i seguenti avviamenti iscritti alla voce "attività immateriali": 823 mila euro al cambio di fine periodo per quanto riguarda la controllata IFIS Finance Sp. Z o. o. e 700 mila euro per la controllata Cap.Ital.Fin S.p.A.

Si evidenzia inoltre che il 7 gennaio 2019 il Gruppo ha completato l'acquisizione del controllo del Gruppo FBS mediante acquisizione del 90% del capitale del Gruppo FBS per un controvalore di 58,5 milioni di euro. Contestualmente al contratto di compravendita sono stati definiti i contratti finalizzati a disciplinare gli accordi di opzioni di Put e Call con gli azionisti di minoranza del Gruppo FBS e aventi come oggetto le azioni restanti di quest'ultimo.

La combinazione delle opzioni put e call contrattualizzate rendono assimilabile tali accordi ad un acquisto differito in cui, alla data della business combination, il Gruppo Banca IFIS ha di fatto acquistato il 100% del capitale del Gruppo FBS mediante il riconoscimento di un ammontare fisso differito e, solo in parte, di un "earn out" da determinarsi in ragione dell'andamento dei risultati della partecipata.

La stima del fair value della passività pari alla somma tra tale ammontare fisso e l'"earn out" alla data di business combination è di 9,2 milioni di euro. Il costo complessivo dell'aggregazione è stato quindi provvisoriamente determinato in 67,7 milioni di euro e dal processo di consolidamento emerge una differenza da allocare tra il costo e il patrimonio netto del Gruppo FBS di 40,7 milioni di euro, iscritta tra le Attività immateriali.

Si evidenzia inoltre che dal processo di closing account non si sono determinati aggiustamenti del prezzo.

Il principio IFRS 3 prevede che l'allocazione del costo dell'aggregazione debba essere quantificata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione. Al riguardo si precisa che, alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato, il processo di allocazione del prezzo ("Purchase Price Allocation", di seguito anche "PPA") deve intendersi provvisorio sia con riferimento alla determinazione del costo dell'aggregazione sia con riferimento alla valutazione delle attività acquisite e delle passività assunte.

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale Tipo di
rapporto
Rapporto di partecipazione Disponibilità
voti % (2)
(1) Impresa
partecipante
Quota %
Cap.Ital.Fin. S.p.A. Napoli Napoli 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
Credifarma S.p.A. Roma Roma 1 Banca IFIS S.p.A. 70% 70%
FBS S.p.A. Milano Milano 1 Banca IFIS S.p.A. 90% 90%
FBS Real Estate S.p.A. Milano Milano 1 FBS S.p.A. 99,28% 99,28%
IFIS Finance Sp. Z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
IFIS NPL S.p.A. Firenze, Milano e
Mestre
Mestre 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
IFIS Rental Services S.r.l. Milano Milano 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
IFIS ABCP Programme S.r.l. Conegliano - TV Conegliano - TV 4 Altra 0% 0%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano - TV Conegliano - TV 4 Altra 0% 0%

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria

3 = accordi con altri soci

4 = altre forme di controllo

5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"

6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca IFIS ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
  • l'esposizione alla variabilità dei risultati;
  • la capacità di influenzarne i risultati.

Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo. Il consolidamento di una controllata inizia quando il Gruppo ne ottiene il controllo e cessa quando il Gruppo perde il controllo. Le attività, le passività, i ricavi ed i costi della controllata acquisita o ceduta nel corso dell'esercizio sono inclusi nel bilancio consolidato dalla data in cui il Gruppo ottiene il controllo fino alla data in cui il Gruppo non esercita più il controllo sulla società.

L'utile (perdita) del periodo e ciascuna delle altre componenti di conto economico complessivo sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza hanno un saldo negativo.

Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai bilanci delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del gruppo. Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del Gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.

Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono contabilizzate a patrimonio netto.

Se il Gruppo perde il controllo di una controllata, deve eliminare le relative attività (incluso l'avviamento), passività, le interessenze delle minoranze e le altre componenti di patrimonio netto, mentre l'eventuale utile o perdita è rilevato a conto economico. La quota di partecipazione eventualmente mantenuta deve essere rilevata al fair value.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate elencate al precedente paragrafo, nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione; tali SPV non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca IFIS.

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative

Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi

Denominazioni imprese Interessenze dei terzi % Disponibilità voti dei
terzi %(1)
Dividendi distribuiti ai
terzi
Credifarma S.p.A. 30% 30% -

(1) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria

Partecipazioni con interessenze di terzi significative: informazioni contabili

Denominazioni Totale
attivo
Cassa e
disponi
bilità
liquide
Attività
finanziarie
Attività
materiali e
immate
riali
Passività
finanziarie
Patrimonio
netto
Margine di
interesse
Margine di
interme
diazione
Costi
operativi
Utile
(Perdita)
della
operatività
corrente al
lordo delle
imposte
Utile
(Perdita)
della
operatività
corrente al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
dei gruppi
di attività
in via di
dismis
sione al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita) di
periodo
(1)
Altre
compone
nti
reddituali
al netto
delle
imposte
(2)
Redditività
comples
siva
(3)
=
(1) + (2)
Credifarma S.p.A. 126.166 6 118.057 2.008 104.349 18.409 1.995 3.231 (2.826) 328 140 - 140 - 140

04.1.4 Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio consolidato semestrale abbreviato

Non sono intervenuti fatti nel periodo tra la chiusura del periodo di reporting e la data di redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato dei quali non si sia tenuto conto ai fini della redazione dello stesso.

Si rinvia all'informativa esposta nella Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura del periodo di riferimento e fino alla data di redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato.

04.1.5 Altri aspetti

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione delle situazioni contabili nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine.

In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019, così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 30 giugno 2019.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci in bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti del settore NPL;
  • crediti gestiti dalla BU Pharma, con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;
  • rettifiche di valore per rischio di credito
  • fondi per rischi e oneri;
  • trattamento di fine rapporto;
  • avviamento e altre attività immateriali;
  • business combination.

Fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati in bilancio al fair value, si rimanda a quanto contenuto nei criteri di valutazione descritti al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018.

Crediti del settore NPL

Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti al settore NPL, il Risk Management esamina periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), anche il c.d. rischio modello, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso.

In particolare, per i crediti in gestione stragiudiziale, il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta di piani di rientro, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Per i crediti in gestione giudiziale, ovvero per le posizioni che per cui è stata verificata la presenza di un posto di lavoro o di una pensione, è stato sviluppato un modello per la stima dei flussi di cassa antecedentemente all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA). In particolare vengono stimati i flussi di cassa per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto non opposto dal debitore a partire dal 1 gennaio 2018.

Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino a al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione.

All'ODA i flussi di cassa futuri vengono analiticamente determinati sulla base degli elementi oggettivi conosciuti per ogni singola posizione; in questo caso quindi le stime applicate sono perlopiù relative all'identificazione della durata del piano di pagamento.

Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto al paragrafo Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura con specifico riferimento alla controllata IFIS NPL.

Crediti gestiti dalla BU Pharma con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile

In riferimento ai crediti della BU Pharma, il Gruppo utilizza un modello proprietario di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale gestiti dalla BU Pharma, che include la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche del Gruppo e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese dalla BU Pharma (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca IFIS sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".

Rettifiche di valore per rischio di credito

L'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:

  • la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati essenzialmente su modelli di misurazione delle probabilità di default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di bilancio;
  • la valutazione di taluni elementi necessari per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia ed infine la probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione.

Con riferimento alla determinazione dell'Expected Credit Loss si rimanda a quanto indicato al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018.

Business combination

La rilevazione delle operazioni di business combination implica l'attribuzione alle attività e passività della società acquisita della differenza tra il costo di acquisto e il valore netto contabile. Per la maggior parte delle attività e delle passività, l'attribuzione della differenza è effettuata rilevando le attività e le passività al loro fair value. La parte non attribuita se positiva è iscritta ad avviamento; se negativa è imputata a conto economico come ricavo. Nel processo di attribuzione del costo dell'aggregazione, il Gruppo Banca IFIS si avvale di tutte le informazioni disponibili; tuttavia, tale processo implica, per definizione, elementi di stima complessi e soggettivi. Relativamente alla controllata FBS si evidenzia che il processo di allocazione del prezzo ("Purchase Price Allocation"), con particolare riferimento alla valutazione delle attività acquisite e delle passività assunte, è da intendersi ancora provvisorio e verrà quantificato in modo definitivo entro il termine di dodici mesi dalla data di business combination.

Per le altre fattispecie elencate, si rinvia a quanto riportato nei criteri di valutazione descritti al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018.

Entrata in vigore di nuovi principi contabili

Principi emanati, entrati in vigore ed applicabili al presente bilancio

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore alla data di riferimento. Si veda quanto riportato al paragrafo Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali.

I principi contabili adottati per la predisposizione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, risultano modificati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018. Tali modifiche derivano essenzialmente dall'applicazione obbligatoria, a far data dal 1 gennaio 2019, del seguente principio contabile internazionale:

• l'IFRS 16 "Leases", omologato dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n.1986/2017, che ha comportato la cancellazione e sostituzione degli IAS 17, IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27; si rinvia a quanto descritto nel paragrafo Effetti della prima applicazione dell'IFRS 17; si rinvia a quanto descritto nel paragrafo Effetti della prima applicazione dell'IFRS 16.

Il Gruppo ha inoltre adottato per la prima volta alcuni principi contabili e modifiche che sono in vigore per gli esercizi che hanno inizio dal 1 gennaio 2019. Si riporta nel seguito l'indicazione dei nuovi principi contabili e delle modifiche apportate a principi contabili già esistenti omologati dall'UE, sottolineando che non hanno avuto impatti materiali sui dati riportati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019:

  • IFRIC 23 Uncertainty over Tax Treatments;
  • Prepayment Features with Negative Compensation (Amendments to IFRS 9);
  • Long-term Interests in Associates and Joint Ventures (Amendments to IAS 28);
  • Plan Amendment, Curtailment or Settlement (Amendments to IAS 19);
  • Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2015–2017 modifiche a IFRS 3, IFRS 1, IAS 12 e IAS 23;

Principi emanati ma non ancora in vigore

Di seguito si riportano, invece, i nuovi principi contabili internazionali o le modifiche agli stessi omologati dalla Commissione Europea la cui applicazione obbligatoria decorre dal 1 gennaio 2020. Il Gruppo ritiene non significativi gli impatti derivanti dall'adozione delle seguenti interpretazioni e modifiche dei principi contabili internazionali già esistenti:

  • Amendments to References to Conceptual Framework in IFRS Standards;
  • Definition of a Business (Amendment to IFRS 3 Business Combinations);
  • Definition of Material (Amendment to IAS 1 and IAS 8);
  • IFRS 17 Insurance Contracts.

Non si sono verificati ulteriori aspetti che richiedano l'informativa di cui allo IAS 8 paragrafi 28, 29, 30, 31, 39, 40 e 49.

Termini di approvazione e pubblicazione della Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata

L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che quanto prima e comunque entro tre mesi dalla chiusura del primo semestre dell'esercizio, sia pubblicata la Relazione finanziaria semestrale consolidata comprendente il Bilancio semestrale consolidato abbreviato, la relazione intermedia sulla gestione e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. La Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2019 del Gruppo Banca IFIS è sottoposta all'approvazione del Consiglio di Amministrazione della Banca in data 2 agosto 2019.

Effetti della prima applicazione dell'IFRS 16

Il principio IFRS 16 introduce nuovi criteri per la rappresentazione contabile dei contratti di leasing prevalentemente per i locatari, sostituendo i precedenti standard/interpretazioni (IAS 17, IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27). Il leasing è definito come quel contratto la cui esecuzione dipende dall'uso di un bene identificato e che attribuisce il diritto di controllare l'utilizzo del bene per un periodo di tempo in cambio di un corrispettivo.

L'IFRS 16 stabilisce i principi in materia di rilevazione, valutazione, esposizione nel bilancio e informazioni integrative sui leasing. La finalità è assicurare che locatari e locatori forniscano informazioni appropriate secondo modalità che rappresentino fedelmente le operazioni. Le

informazioni forniscono agli utilizzatori del bilancio gli elementi per valutare l'effetto del leasing sulla situazione patrimoniale, il risultato economico e i flussi finanziari dell'entità.

Il Principio si applica a tutti i contratti che contengono il diritto ad utilizzare un bene (c.d. "Right of Use") per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. L'IFRS 16 si applica a tutte le transazioni che prevedono un diritto ad utilizzare il bene, indipendentemente dalla forma contrattuale, ovvero leasing finanziario o operativo, affitto o noleggio.

La principale novità riguarda la rappresentazione nella situazione patrimoniale del locatario in riferimento al "Right of Use" ed all'impegno assunto relativamente ai leasing operativi, tramite l'iscrizione di un'attività e una passività. In particolare il locatario dovrà rilevare una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri in contropartita dell'iscrizione tra le attività del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing.

Successivamente all'iscrizione iniziale:

  • il diritto d'uso sarà oggetto di ammortamento lungo la durata del contratto o la vita utile del bene (sulla base dello IAS 16), qualora il contratto di leasing trasferisca la proprietà dell'attività sottostante al locatario al termine della durata del leasing o qualora il costo dell'attività consistente nel diritto di utilizzo rifletta il fatto che il locatario eserciterà l'opzione di acquisto, o valutato con l'uso di un criterio alternativo – modello di rivalutazione o fair value – (rispettivamente IAS 16 o IAS 40)
  • la passività verrà progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni e sulla stessa saranno riconosciuti gli interessi da imputare a conto economico.

Possono essere esclusi dall'IFRS 16 i contratti con durata inferiore ai 12 mesi o che abbiano un valore unitario a nuovo del bene oggetto di leasing di modesto valore. A tal riguardo, il Gruppo Banca IFIS ha deciso di esercitare l'opzione prevista dall'IFRS 16 di non applicare i nuovi requisiti contabili relativi alla rilevazione e valutazione del diritto di utilizzo e della passività per i leasing a breve termine definiti come quei leasing con durata inferiore a 12 mesi anche tenuto conto di eventuali opzioni di proroga o recesso presenti nel contratto. Analogamente, il Gruppo ha deciso di esercitare l'opzione di non applicare i nuovi requisiti contabili contratti con valore unitario del bene inferiore a 5 mila euro.

Ai fini della determinazione della durata del leasing, da intendersi come "il periodo non annullabile del leasing, a cui vanno aggiunti entrambi i seguenti periodi: (IFRS 16.18)

  • periodi coperti da un'opzione di proroga del leasing, se il locatario ha la ragionevole certezza di esercitare l'opzione; e
  • periodi coperti dall'opzione di risoluzione del leasing, se il locatario ha la ragionevole certezza di non esercitare l'opzione",

il Gruppo, in considerazione delle tipologie di contratti di leasing in essere, utilizza come fattore principale per valutare l'esistenza di un incentivo economico alla proroga, lo storico dei rinnovi avvenuti, senza escludere la possibilità di effettuare ulteriori considerazioni.

La passività del leasing alla data di decorrenza è data dal "valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data". (IFRS 16.26). Ai fini della determinazione del tasso di attualizzazione, il Gruppo Banca IFIS utilizza il tasso di interesse implicito nel contratto di leasing, qualora disponibile. In mancanza dello stesso il Gruppo adotta come tasso di attualizzazione il proprio costo del funding.

Per il locatore restano sostanzialmente confermate le regole di contabilizzazione dei contratti di leasing dello IAS 17, differenziate a seconda che si tratti di leasing operativo o leasing finanziario. In caso di leasing finanziario il locatore continuerà a rilevare nello stato patrimoniale un credito per i canoni di leasing futuri.

L'IFRS 16 è applicabile dal 1 gennaio 2019 e, ancorché la sua applicazione anticipata sia possibile, il Gruppo ha deciso di non procedere con l'adozione anticipata.

Il Gruppo si è avvalsa della facoltà prevista dall'IFRS 16 di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 16, secondo quanto previsto dal cosiddetto "modified retrospective approach B" (paragrafo C5 lettera b, C7 e C8 lettera b.ii dell'appendice C all'IFRS 16) che prevede la possibilità di rilevare l'attività consistente nel diritto di utilizzo alla data dell'applicazione iniziale per un importo pari alla passività del leasing rettificato per l'importo di eventuali risconti attivi o ratei passivi relativi al leasing; secondo questo approccio alla data di prima applicazione non sono emerse differenze sul patrimonio netto consolidato del Gruppo Banca IFIS di apertura. Il diritto d'uso iscritto, e conseguentemente la relativa passività finanziaria, al 1 gennaio 2019 è pari a 12,8 milioni di euro.

Nella tabella che segue vengono esposti gli effetti al 1 gennaio 2019 dell'applicazione dell'IFRS 16 nel Gruppo Banca IFIS.

Attività/Valori 31.12.2018 Diritti d'uso
acquisiti con il
leasing
01.01.2019
Attività materiali ad uso funzionale 129.930 12.777 142.707
a) Terreni 35.902 204 36.106
b) Fabbricati 68.508 10.416 78.924
c) Mobili 1.985 - 1.985
d) Impianti elettronici 4.741 155 4.896
e) Altre 18.794 2.002 20.796
Attività materiali detenute a scopo di investimento 720 - 720
b) Fabbricati 720 - 720
Totale 130.650 12.777 143.427

L'IFRS 16 non ha apportato significativi cambiamenti ai criteri di contabilizzazione dei leasing per il locatore, di conseguenza il Gruppo non ha avuto impatti in tal senso.

04.1.6 Le principali voci di bilancio

I principi contabili adottati per la predisposizione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2018 del Gruppo Banca IFIS, al quale si fa rinvio per un'esposizione completa, ad eccezione delle modifiche che derivano essenzialmente dall'applicazione obbligatoria, a far data dal 1 gennaio 2019 del nuovo principio contabile internazionale IFRS 16 "Leases", di cui a seguire si riportano le voci oggetto di aggiornamento.

Attività materiali

Criteri di classificazione

Nella voce figurano le attività materiali detenute a scopo di investimento e quelle ad uso funzionale.

Sono classificati come investimenti immobiliari gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Sono classificati come immobili ad uso funzionale gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) per uso aziendale e che ci si attende di utilizzare per più di un esercizio.

Le attività materiali ad uso funzionale includono:

  • terreni;
  • immobili;
  • mobili ed arredi;
  • macchine d'ufficio elettroniche;
  • macchine e attrezzature varie;
  • impianti fotovoltaici;
  • automezzi;
  • migliorie su beni di terzi.

Si tratta di attività aventi consistenza fisica detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.

In questa voce sono inclusi anche i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di un'attività materiale.

Ai sensi dell'IFRS 16 il leasing è un contratto, o parte di un contratto, che, in cambio di un corrispettivo, trasferisce il diritto di utilizzo di un'attività (l'attività sottostante) per un periodo di tempo.

Le migliorie su beni di terzi sono migliorie e spese incrementative relative ad attività materiali identificabili e separabili. In genere tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi.

Criteri di iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti i costi direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato; altrimenti sono rilevate nel conto economico.

Secondo l'IFRS 16, i leasing sono contabilizzati sulla base del modello del right of use, per cui, alla data iniziale, il locatario ha un'obbligazione finanziaria a effettuare pagamenti dovuti al locatore per compensare il suo diritto a utilizzare il bene sottostante durante la durata del leasing.

Quando l'attività è resa disponibile al locatario per il relativo utilizzo (data iniziale), il locatario riconosce sia la passività che l'attività consistente nel diritto di utilizzo.

Criteri di valutazione

Le attività materiali, inclusi gli immobili detenuti a scopo di investimento, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti.

Non sono, invece, ammortizzate le immobilizzazioni materiali aventi vita utile illimitata o il cui valore residuo è pari o superiore al valore contabile dell'attività.

I terreni e i fabbricati sono trattati separatamente a fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto caratterizzati da vita utile illimitata. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, in virtù dell'applicazione dell'approccio per componenti, sono considerati beni separabili dall'edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti per i soli immobili detenuti "cielo-terra".

La vita utile, valori residui e metodi d'ammortamento delle attività materiali vengono riviste ad ogni chiusura di periodo e, se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la quota di ammortamento per l'esercizio corrente e per quelli successivi viene rettificata.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

fabbricati: non superiore a 34 anni;
mobili: non superiore a 7 anni;
impianti elettronici: non superiore a 3 anni;
impianti fotovoltaici: non superiore a 25 anni;
altre: non superiore a 5 anni;
migliorie apportate su beni di terzi: non superiore a 5 anni.

Con riferimento all'attività consistente nel diritto di utilizzo, contabilizzata in base all'IFRS 16, essa viene misurata utilizzando il modello del costo secondo lo IAS 16 Immobili, impianti e macchinari; in questo caso l'attività è successivamente ammortizzata a quote costanti lungo la durata del contratto di leasing e soggetta a un impairment test nel caso emergano degli indicatori di impairment.

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando per la stessa non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione. L'utile/perdita che emerge al momento dell'eliminazione contabile dell'attività (calcolato come differenza tra il valore netto contabile dell'attività ed il corrispettivo percepito) è rilevato a conto economico quando l'elemento è eliminato contabilmente.

Il diritto d'uso derivante da contratti di leasing è eliminato dallo stato patrimoniale al termine della durata del leasing.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali ammontari riacquistati.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing.

Criteri di iscrizione

I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione sono inizialmente iscritti al loro fair value, che corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria.

Criteri di valutazione

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, tali strumenti sono successivamente valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le passività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'attualizzazione.

I debiti per leasing vengono rivalutati quando vi è una lease modification (e.g. una modifica del perimetro del contratto), che non è contabilizzata/considerata come contratto separato.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano annullate o scadute o estinte ovvero adempiute. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico.

La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi, ancorché tali strumenti siano destinati alla successiva rivendita. I profitti o le perdite derivanti dalla rilevazione del riacquisto quale estinzione sono rilevati a conto economico qualora il prezzo di riacquisto dell'obbligazione sia superiore o inferiore al suo valore contabile.

La successiva alienazione di obbligazioni proprie sul mercato è trattata come emissione di un nuovo debito.

04.1.7 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

Nel corso del primo semestre 2019 non sono stati effettuati trasferimenti di attività finanziarie tra portafogli.

04.1.8 Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.

Il fair value di un'attività o passività è valutato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che gli stessi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti; in particolare la gerarchia si compone di tre livelli.

  • Livello 1: il fair value dello strumento è determinato in base a prezzi di quotazione (non rettificati) osservati su mercati attivi.
  • Livello 2: il fair value dello strumento è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, come ad esempio:
  • o prezzi quotati per attività o passività similari;
  • o prezzi quotati per attività o passività identiche o similari su mercati non attivi;
  • o parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, tassi di default e fattori di illiquidità;
  • o parametri non osservabili ma supportati e confermati da dati di mercato.
  • Livello 3: il fair value dello strumento è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente input non osservabili su mercati attivi.

Ogni attività o passività finanziaria del Gruppo viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a). La valutazione del fair value è classificata interamente nello stesso livello della gerarchia del fair value in cui è classificato l'input di più basso livello.

La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, sono applicate in ordine gerarchico: la gerarchia del fair value attribuisce infatti la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).

Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo.

Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.

L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.

In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.

In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

Nei casi in cui non sia disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentano l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In questi casi la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:

  • lo sviluppo dei cash-flow futuri, eventualmente condizionati a eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il livello di determinati parametri di input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad es. report di agenzie di rating o primari attori del mercato).

Nei casi descritti è valutata l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustment che tengono conto dei risk premiums che gli operatori considerano quando prezzano gli strumenti. I valuation adjustments, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:

  • model adjustments: aggiustamenti che tengano conto di eventuali debolezze dei modelli valutativi evidenziate durante le fasi di calibrazione;
  • liquidity adjustments: aggiustamenti per tener conto del bid-ask spread nel caso in cui il modello stimi un mid price;
  • credit risk adjustments: aggiustamenti connessi al rischio di controparte o al proprio rischio emittente;
  • other risk adjustments: aggiustamenti connessi ad un risk premium 'prezzato' sul mercato (ad esempio relativo alla complessità di valutazione dello strumento).

Per quanto riguarda la valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il metodo utilizzato dal Gruppo per la valutazione dei crediti obbligatoriamente al fair value è il Discounted Cash Flow Model, declinato scontando i flussi di cassa attesi di ogni finanziamento ad un tasso di mercato costituito tenendo in considerazione elementi quali il tasso risk free per pari scadenze, il costo del funding, il rischio di credito lifetime di controparte ed il costo dell'assorbimento di capitale.

Per la valorizzazione dei titoli di capitale non quotati, si utilizzano principalmente modelli reddituali e finanziari (Discounted Cash Flow Model o Multipli di mercato di società comparabili).

Con specifico riferimento alla valutazione delle quote di OICR, l'approccio utilizzato sulla base delle metodologie sopra presentate per la valutazione è il Net Asset Value determinato dalla SGR. Si dovrà verificare se, nella determinazione del NAV, gli asset del fondo sono stati valutati a fair value secondo gli IVS (International Valuation Standards) e/o i RICS Valuation (Professional Standars Red Book). Al NAV così determinato viene applicato uno sconto mediante un tasso strutturato come precedentemente descritto.

Infine con riferimento ai derivati non quotati in mercati attivi, "over the counter" (OTC), il fair value deve essere quantificato in base a tecniche di valutazione che tengano conto di tutti i fattori di rischio che potrebbero incidere sul valore dello strumento finanziario da valutare, utilizzando, parametri rilevabili sui mercati (tassi di interesse, tassi di cambio, indici di borsa, ecc.) opportunamente corretti per tenere conto del merito creditizio della specifica controparte, per includere il rischio di credito della controparte (CVA, Credit Value Adjustment) e/o il proprio rischio di credito (DVA, Debt Value Adjustment).

Per quanto riguarda la valutazione di attività e passività finanziarie valutate al fair value su base non ricorrente, ll portafoglio crediti di riferimento è costituito da quel' esposizione per cassa classificate in bonis con una vita residua superiore all'anno (medio lungo termine). Sono pertanto escluse dal perimetro di valutazione tutte le esposizioni classificate in default, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno ed i crediti di firma in quanto si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato.

Per la valorizzazione al fair value dei crediti in bonis, data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti è il Discounted Cash Flow Model, ovvero lo sconto dei flussi di cassa futuri previsti ad un tasso risk free per pari scadenza, a cui va aggiunto uno spread rappresentativo del rischio di default delle controparti, a cui è aggiunto un liquidity premium.

Per quanto attiene al portafoglio crediti del settore NPL che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il Discounted Cash Flow Model. In questo caso i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso di mercato. Nel calcolo del tasso di mercato non è considerato un credit spread in quanto il rischio di credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale sulla base delle evidenze storiche dei recuperi delle posizioni presenti nel portafoglio della Banca, proietta i flussi di cassa. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa future sono definite in base ad un algoritmo interno, ovvero dal gestore della posizione in funzione del tipo di lavorazione del credito sottostante. Con riferimento ai crediti fiscali acquisiti, si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato; l'unico elemento di incertezza su tali posizioni vantate nei confronti dell'erario, è infatti dato dal tempo in cui tali crediti vengono incassati e allo stato non si registrano significative differenze temporali sul rimborso dei crediti da parte dell'amministrazione finanziaria. Va notato in aggiunta che Banca IFIS in tale segmento di operatività risulta essere uno dei principali player di riferimento, elemento che la rende price maker in caso di eventuale vendita dello stesso.

In generale per la valutazione del fair value di Livello 3 di attività e passività si fa riferimento a:

  • tassi di mercato, calcolati come da market practice utilizzando o i tassi monetari per scadenze inferiori all'anno e tassi swap per scadenze superiori, ovvero i tassi rilevati sul mercato per transazioni equivalenti;
  • credit spread di Banca IFIS;

• bilanci consuntivi e dati di business plan.

Processi e sensibilità delle valutazioni

Come richiesto dal principio IFRS 13, il Gruppo effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo gli elementi che vanno a comporre la curva di sconti dei flussi di cassa, ovvero i flussi di cassa attesi.

Gerarchia del fair value

Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il Gruppo Banca IFIS effettua passaggi di livello sulla base delle seguenti linee guida.

Per i titoli di debito, il passaggio da livello 3 a livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato. Il passaggio dal livello 3 al livello 1 si realizza, invece, quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo. Il passaggio da livello 2 a livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato.

Per gli strumenti di capitale iscritti tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva il trasferimento di livello avviene:

  • quando nel periodo si sono resi disponibili input osservabili sul mercato (es. prezzi definiti nell'ambito di transazioni comparabili sul medesimo strumento tra controparti indipendenti e consapevoli). In questo caso, si procede alla riclassifica dal livello 3 al livello 2;
  • quando gli elementi direttamente o indirettamente osservabili presi a base per la valutazione sono venuti meno, ovvero non sono più aggiornati (es. transazioni comparabili non più recenti o multipli non più applicabili). In questo caso si ricorre a tecniche di valutazione che utilizzano input non osservabili.

Informativa di natura quantitativa

Gerarchia del fair value

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività finanziarie misurate al fair value 30.06.2019 31.12.2018
(in migliaia di euro) L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valute al fair value con impatto
a conto economico
- 76.255 132.249 - 78.891 114.763
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione - 26.410 - 29.809 -
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
- 49.845 132.249 - 49.082 114.763
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
680.916 - 12.617 418.709 - 13.385
3. Derivati di copertura - - - - - -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 680.916 76.255 144.866 418.709 78.891 128.148
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - 26.525 - - 31.155 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - - -
Totale - 26.525 - - 31.155 -

Legenda:

L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

Si segnala che alla data del 30 giugno 2019 l'impatto dell'applicazione del Credit Value Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati con mark-to-market positivo è pari a 0,8 mila euro (relativi a derivati di negoziazione); per quanto riguarda gli strumenti con mark-to-market negativo, non vi è impatto dell'applicazione del Debt Value Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Attività/Passività non misurate al
fair value o misurate al fair value
30.06.2019 31.12.2018
su base non ricorrente
(in migliaia di euro)
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
8.069.944 14.155 - 8.182.827 7.904.567 14.155 - 8.054.188
2. Attività materiali detenute a
scopo di investimento
720 - - 880 720 - - 880
3. Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 8.070.664 14.155 - 8.183.707 7.905.287 14.155 - 8.055.068
1. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
7.952.609 702.169 - 7.107.674 7.437.694 708.742 - 6.610.659
2. Passività associate ad attività
in via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 7.952.609 702.169 - 7.107.674 7.437.694 708.742 - 6.610.659

Legenda

VB= Valore di bilancio L1= Livello 1 L2= Livello 2 L3= Livello 3

04.1.9 Informativa su cd. "day one profit/loss"

Con riferimento a quanto previsto da IFRS 7 par. 28, viene stabilito che uno strumento finanziario deve essere iscritto inizialmente per un valore pari al suo fair value che, salvo evidenze contrarie, è pari al prezzo pagato/incassato nella negoziazione. Il succitato principio disciplina tali situazioni stabilendo che è legittima l'iscrizione dello strumento finanziario ad un fair value diverso dall'importo pagato/incassato solo se il fair value è determinato:

  • facendo riferimento a transazioni di mercato correnti e osservabili nel medesimo strumento;
  • attraverso tecniche di valutazione che utilizzano esclusivamente, quali variabili, soltanto dati derivanti da mercati osservabili.

In altri termini, la presunzione dello IFRS 9, secondo cui il fair value è pari al prezzo pagato/incassato, può essere superata solo nel caso in cui sussistano evidenze oggettive che il prezzo pagato/incassato non sia rappresentativo del reale valore di mercato dello strumento finanziario oggetto della negoziazione.

Dette evidenze devono essere desunte unicamente da parametri oggettivi e non confutabili, eliminando in questo modo ogni ipotesi di discrezionalità in capo al valutatore.

La differenza tra il fair value ed il prezzo negoziato, solamente al ricorrere delle condizioni sopra riportate, è rappresentativa del c.d. "day one profit" ed è iscritta immediatamente a conto economico.

Nell'ambito dell'attività svolta dal Gruppo nel corso del primo semestre 2019 non sono rilevabili operazioni ascrivibili alla fattispecie in parola.

04.2. Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo

04.2.1. Aggregati patrimoniali

PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
182.094 163.845 18.249 11,1%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
693.533 432.094 261.439 60,5%
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 726.052 590.595 135.457 22,9%
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.343.892 7.313.972 29.920 0,4%
Attività materiali e immateriali 194.091 153.927 40.164 26,1%
Attività fiscali 390.503 395.084 (4.581) (1,2)%
Altre voci dell'attivo 357.877 332.744 25.133 7,6%
Totale dell'attivo 9.888.042 9.382.261 505.781 5,4%
Debiti verso banche 781.199 785.393 (4.194) (0,5)%
Debiti verso clientela 5.069.334 4.673.299 396.035 8,5%
Titoli in circolazione 2.102.076 1.979.002 123.074 6,2%
Passività fiscali 65.913 52.722 13.191 25,0%
Fondi per rischi e oneri 28.028 25.779 2.249 8,7%
Altre voci del passivo 369.235 407.066 (37.831) (9,3)%
Patrimonio netto del Gruppo 1.472.257 1.459.000 13.257 0,9%
Totale del passivo e del patrimonio netto 9.888.042 9.382.261 505.781 5,4%

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

La voce include sostanzialmente i finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI test, i titoli di capitale rappresentati da strumenti finanziari partecipativi, nonché le quote di fondi di OICR, così come previsto dal principio contabile IFRS 9.

Senza considerare l'effetto della variazione di fair value, l'incremento della voce è dovuto a sottoscrizioni nette di quote di fondi OICR per 5,3 milioni di euro, alla sottoscrizione di nuovi finanziamenti valutati al fair value per 12,6 milioni di euro, a 3,4 milioni di euro di interessi maturati su tali attività finanziarie e all'incremento dei titoli di debito di 2,8 milioni di euro per effetto dell'acquisizione del Gruppo FBS. Tali variazioni hanno più che compensato la riduzione di fair value del periodo pari a 5,9 milioni di euro.

La composizione della voce è di seguito riportata.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE VALUTATE A FAIR CONSISTENZE VARIAZIONE
VALUE CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Titoli di debito 4.637 1.935 2.702 139,6%
Titoli di capitale 8.632 11.266 (2.634) (23,4)%
Quote di O.I.C.R. 103.768 99.349 4.419 4,4%
Finanziamenti 65.057 51.295 13.762 26,8%
Totale 182.094 163.845 18.249 11,1%

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 693,5 milioni di euro al 30 giugno 2019, in significativo aumento rispetto al valore del 31 dicembre 2018 (+60,5%) e includono i titoli di debito che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale (azioni) per i quali il Gruppo ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal nuovo principio IFRS 9.

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO
SULLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Titoli di debito 680.916 418.709 262.207 62,6%
Titoli di capitale 12.617 13.385 (768) (5,7)%
Totale 693.533 432.094 261.439 60,5%

I titoli di debito detenuti in portafoglio al 30 giugno 2019 ammontano a 680,9 milioni di euro, in crescita del 62,6% rispetto al saldo al 31 dicembre 2018 a seguito dell'acquisto di titoli di stato italiani per 259,0 milioni di euro con scadenza a breve termine prevalentemente finalizzati all'utilizzo della liquidità in giacenza presso Banca d'Italia.

In particolare, la voce include 672,6 milioni di titoli di stato italiani (Valore Nominale 683 milioni), pari al 6,8% del totale attivo e al 45,7% del Patrimonio Netto di Gruppo. La relativa riserva netta negativa di fair value ammonta a 7,2 milioni di euro.

Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito in portafoglio.

Emittente/Scadenza 1 anno 2 anni 3 anni 5 anni oltre 5 anni Totale
Titoli governativi 110.251 179.754 - 327.719 54.833 672.557
% sul totale 16,2% 26,4% - 48,1% 8,1% 98,8%
Banche - - - - 8.359 8.359
% sul totale - - - - 1,2% 1,2%
Totale 110.251 179.754 - 327.719 63.192 680.916
% sul totale 16,2% 26,4% - 48,1% 9,3% 100,0%

Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza per 12,6 milioni di euro (-5,7% rispetto al 31 dicembre 2018). La variazione è riconducibile all'adeguamento del fair value dei titoli in portafoglio. La riserva netta positiva di fair value per tali titoli ammonta a 0,9 milioni di euro.

Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso banche valutati al costo ammortizzato al 30 giugno 2019 è risultato pari a 726,1 milioni di euro, rispetto a 590,6 milioni di euro al 31 dicembre 2018. La voce è prevalentemente riferita a Crediti verso banche centrali (541,4 milioni di euro al 30 giugno 2019 rispetto ai 280,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018), provvista mantenuta al fine di garantire l'ordinato svolgimento delle attività gestionali. Tali livelli di liquidità collocano gli indici regolamentari (LCR/NSFR) al di sopra dei minimi previsti con particolare riferimento all'indice LCR.

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 7.343,9 milioni di euro, in linea con il saldo al 31 dicembre 2018 (+0,4%). A fronte di una crescita del settore NPL del 7,4%, anche grazie al contributo del Gruppo FBS, e una crescita più contenuta del settore Imprese (+0,3% rispetto al saldo del 31 dicembre 2018) si registra una flessione di circa 66,7 milioni di euro (pari a -22,0%) del portafoglio del settore Governance & Servizi. Questa diminuzione è strettamente connessa alla chiusura di un'operazione di pronti contro

termine per 49,8 milioni di euro, il rimborso di 19,8 milioni di euro relativi ad operazioni di cartolarizzazione, di cui 13,8 milioni relativi ad una operazione supportata da garanzia dello Stato (GACS), nonché per il normale ammortamento di portafogli in run-off.

Si segnala che nella voce non sono presenti esposizioni classificabili come "grande esposizione" ovvero esposizioni individuali superiori al 10% dei Fondi propri.

CREDITI VERSO LA CLIENTELA CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Imprese 5.934.082 5.918.496 15.586 0,3%
- di cui deteriorati 314.615 310.358 4.257 1,4%
NPL 1.173.868 1.092.799 81.069 7,4%
- di cui deteriorati 1.167.112 1.088.051 79.061 7,3%
Governance & Servizi 235.942 302.677 (66.735) (22,0)%
- di cui deteriorati 31.859 35.632 (3.773) (10,6)%
Totale crediti verso la clientela 7.343.892 7.313.972 29.920 0,4%
- di cui deteriorati 1.513.586 1.434.041 79.545 5,5%

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del settore NPL, si attesta a 1.513,6 milioni di euro al 30 giugno 2019 contro i 1.434,0 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (+5,5%).

Si rimanda alla sezione "Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo" per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.

Le immobilizzazioni immateriali e materiali

Le immobilizzazioni immateriali si attestano a 65,3 milioni di euro, contro 23,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (+180,5%); l'aumento è sostanzialmente dovuto all'iscrizione della differenza da allocare da applicazione del principio IFRS 3 provvisoriamente determinata in 40,7 milioni di euro connessa con l'acquisizione del Gruppo FBS avvenuta il 7 gennaio 2019.

La voce è riferita inoltre a software per 23,0 milioni di euro, per 0,8 milioni di euro all'avviamento che emerge dal consolidamento della partecipazione in IFIS Finance Sp.Z o. o. e per 0,7 milioni di euro all'avviamento determinato conseguente all'acquisizione della controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A.

Le immobilizzazioni materiali si attestano a 128,8 milioni di euro, rispetto ai 130,6 milioni di euro al 31 dicembre 2018, in diminuzione del 1,4% prevalentemente per effetto della cessione della controllata Two Solar Park che contribuiva a tale voce per 16,1 milioni di euro (riferibili sostanzialmente a impianti fotovoltaici), variazione compensata dall'effetto dell'iscrizione per 15,3 milioni di euro del diritto d'uso così come previsto dal nuovo principio IFRS 16 – Leases in vigore dal 1 gennaio 2019, nonché dall'apporto dovuto all'acquisizione del Gruppo FBS per a 5,7 milioni di euro al 30 giugno 2019.

Gli immobili iscritti a fine periodo tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia, sede di Banca IFIS.

L'immobile Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettato ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso del periodo non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali ammontano a 390,5 milioni di euro, sostanzialmente allineate al dato del 31 dicembre 2018 (-1,2%).

Le attività per imposte correnti ammontano a 48,5 milioni di euro contro 46,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018. Le attività per imposte anticipate ammontano a 342,0 milioni di euro contro 348,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018 di cui 88,2 milioni di euro su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (102 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Le passività fiscali ammontano a 65,9 milioni di euro, in aumento del 25,0% rispetto al dato del 31 dicembre 2018.

Le passività fiscali correnti, pari a 25,5 milioni di euro, rappresentano il carico fiscale del periodo (13,4 milioni di euro al 31 dicembre 2018). Le passività per imposte differite, pari a 40,4 milioni di euro, includono principalmente 25,8 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 9,3 milioni di euro sulle rivalutazioni sugli immobili e 3,2 milioni di euro su disallineamenti di crediti commerciali.

Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività a rischio ponderate al 30 giugno 2019:

  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" vengono detratte dal CET1; al 30 giugno 2019 la deduzione del 100% è pari a 88,1 milioni di euro, oltre a 30,8 milioni di euro riferiti alla Holding del Gruppo Bancario; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee", non vengono detratte dal CET1 ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 30 giugno 2019 tali attività, che ammontano a 35,4 milioni di euro, sono sostanzialmente compensate dalle corrispondenti passività fiscali differite;
  • le "attività fiscali anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; al 30 giugno 2019 la corrispondente ponderazione ammonta a 218,4 milioni di euro;
  • le "attività fiscali correnti" ricevono una ponderazione dello 0% in quanto esposizioni nei confronti dell'Amministrazione Centrale.

Complessivamente le Attività Fiscali, iscritte al 30 giugno 2019 e dedotte dai Fondi propri al 100%, comportano un onere pari a 1,32% in termini di CET1, destinato a ridursi nel futuro per effetto dell'utilizzo delle poste in contropartita all'emersione di reddito imponibile.

Altre voci dell'attivo e del passivo

Le altre voci dell'attivo, pari a 357,9 milioni di euro rispetto ad un saldo di 332,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018, accolgono le attività finanziarie valutate detenute per la negoziazione per 26,4 milioni di euro (29,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018), e altre attività per 331,4 milioni di euro (302,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Le altre attività includono per 117,2 milioni di euro crediti nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A., derivanti per 62,5 milioni di euro all'applicazione del consolidato fiscale e per 54,7 milioni da crediti fiscali chiesti a rimborso da quest'ultima a fronte di versamenti di imposta eccedenti effettuati in precedenti esercizi; per 10,4 milioni di euro crediti netti verso l'erario per acconti versati (bollo) e per 43,3 milioni di euro di crediti IVA (derivanti in particolare dall'attività del Leasing). Si segnala infine che la voce include per 27,0 milioni di euro i costi sospesi legati alle pratiche del settore NPL in gestione giudiziale fino al momento in cui tali posizioni iniziano la valutazione al costo ammortizzato (27,0 milioni di euro anche al 31 dicembre 2018).

Le altre voci del passivo sono pari a 369,2 milioni di euro rispetto a 407,1 milioni di euro al 31 dicembre 2018 e sono composte da 26,5 milioni di euro riferiti a derivati di negoziazione (31,2 milioni di euro al 31 dicembre 2018), dal debito per TFR per 10,2 milioni di euro (8,0 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e da altre passività per 332,5 milioni di euro (367,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018). Quest'ultima voce, le cui poste più significative sono da ricondurre prevalentemente a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione, include inoltre un debito nei confronti della controllante La Scogliera derivante dall'applicazione del consolidato fiscale per 33,8 milioni di euro.

La raccolta

RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 781.199 785.393 (4.194) (0,5)%
- Eurosistema 693.687 695.075 (1.388) (0,2)%
- Altri debiti 87.512 90.318 (2.806) (3,1)%
Debiti verso clientela 5.069.334 4.673.299 396.035 8,5%
- Rendimax e Contomax 4.747.991 4.424.467 323.524 7,3%
- Altri depositi vincolati 75.975 37.669 38.306 101,7%
- Altri debiti 245.368 211.163 34.205 16,2%
Titoli in circolazione 2.102.076 1.979.002 123.074 6,2%
Totale raccolta 7.952.609 7.437.694 514.915 6,9%

Il totale della raccolta, che al 30 giugno 2019 risulta pari a 7.952,6 milioni di euro (+6,9% rispetto al 31 dicembre 2018), è rappresentato per il 63,7% da Debiti verso la clientela (62,8% al 31 dicembre 2018), per il 9,8% da Debiti verso banche (10,6% al 31 dicembre 2018), e per il 26,4% da Titoli in circolazione (26,6% al 31 dicembre 2018).

I debiti verso la clientela ammontano al 30 giugno 2019 a 5.069,3 milioni di euro (+8,5% rispetto al 31 dicembre 2018), sostanzialmente per effetto dell'aumento della raccolta retail (Rendimax e Contomax) che passa da 4.424,5 al 31 dicembre 2018 a 4.748,0 milioni di euro al 30 giugno 2019 e che è composta da 3.900,5 milioni di euro a breve termine di cui 1.397,9 milioni sul prodotto like (vincolato a 33 giorni) e da 847,5 milioni di euro a medio/lungo termine.

I debiti verso banche ammontano a 781,2 milioni di euro (-0,5% rispetto al dato al 31 dicembre 2018). La voce è riferita prevalentemente alla tranche TLTRO sottoscritta nel 2017 e pari a 693,7 milioni di euro e a depositi a scadenza presso altre banche per 87,5 milioni di euro.

I titoli in circolazione ammontano a 2.102,1 milioni di euro. La voce comprende per complessivi 1.147,9 milioni di euro (+14,8% rispetto al 31 dicembre 2018) i titoli emessi dalla società veicolo, nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti commerciali posta in essere a fine 2016. La voce include altresì le obbligazioni senior emesse da Banca IFIS per 484,1milioni di euro, inclusivi di interessi, nonché il bond Tier 2 per 410,7 milioni di euro, inclusivi di interessi. La residua parte dei titoli in circolazione al 30 giugno 2019 si riferisce ad un prestito obbligazionario per 58,9 milioni di euro emesso a suo tempo dall'incorporata Interbanca.

Fondi per rischi e oneri

FONDI RISCHI E ONERI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
2.813 3.896 (1.082) (27,8)%
Controversie legali e tributarie 18.992 14.566 4.426 30,4%
Altri fondi 6.223 7.317 (1.094) (15,0)%
Totale fondi per rischi e oneri 28.028 25.779 2.250 8,7%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere a fine periodo, confrontata con i valori dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Al 30 giugno 2019 il saldo pari a 2,8 milioni di euro riflette la svalutazione degli impegni e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo secondo il nuovo principio IFRS 9. La diminuzione rispetto al dato di fine 2018 è legato all'utilizzo di un accantonamento specifico a fronte di una garanzia escussa nel periodo.

Controversie legali e tributarie

Al 30 giugno 2019 sono iscritti fondi per complessivi 19,0 milioni di euro. Tale importo si compone come di seguito dettagliato:

  • per 11,2 milioni di euro relativi a 30 controversie legate all'Area Crediti Commerciali (a fronte di un petitum complessivo di 31,1 milioni di euro);
  • per 3,5 milioni di euro (a fronte di un petitum di 50,8 milioni di euro) relativi a 9 controversie in capo alla ex Interbanca;
  • per 2,1 milioni di euro (a fronte di un petitum di 4,2 milioni di euro) relativi a 52 cause connesse all'Area Leasing;
  • per 0,8 milioni di euro (a fronte di un petitum di medesimo importo) relativi a contenziosi afferenti alla partecipata IFIS Rental;
  • per 0,8 milioni di euro a varie controversie riguardanti Credifarma;
  • per 224 mila euro (con un petitum corrispondente di 2.354 mila euro) a 16 contenziosi con clienti e agenti riferibili a Cap. Ital. Fin. S.p.A.;
  • per 248 mila euro (a fronte di un petitum complessivo di 496 mila euro) a n. 32 controversie legate a crediti della controllata IFIS NPL;
  • per 123 mila euro a n. 9 controversie relative alla neoacquisita FBS, caratterizzate da un petitum di complessivi 1,9 milioni di euro.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 30 giugno 2019 sono in essere fondi per 6,2milioni di euro (7,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018) costituiti principalmente da 4,6milioni di euro per indennità suppletiva di clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing rispetto a 3,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018, da 0,7 milioni di euro per oneri legati al personale (1,0 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e da 0,3 milioni di euro per fondo reclami. La variazione rispetto al 31 dicembre 2018 è principalmente legata al rilascio di un fondo rischi di 0,9 milioni di euro connesso a probabili costi di adeguamento formale di impianti della ex controllata Two Solar Park ceduta alla fine del corrente semestre.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 30 giugno 2019 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Contenzioso fiscale

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti. Società coinvolta IFIS Leasing S.p.A. (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni «integrali» dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2013.

Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 810 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

Contenzioso relativo all'Avviso di Liquidazione imposta di registro 3%. Società coinvolte: Banca IFIS come incorporante di Interbanca S.p.A. e IFIS Rental S.r.l. - (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato l'operazione di ristrutturazione della società GE Capital Services S.r.l. nel suo complesso come "Cessione di ramo d'azienda" chiedendo l'applicazione dell'imposta di registro in misura proporzionale pari al 3% del valore dell'azienda per complessivi 3,6 milioni di euro.

In merito ai contenziosi fiscali sopra citati, il Gruppo supportato dai propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile ma non probabile e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Indennizzi

In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative a Interbanca e alle altre Società Partecipate. In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Con specifico riferimento ad alcuni contenziosi fiscali relativi all'ex Gruppo GE Capital Interbanca, sono state presentate istanze di "definizione agevolata delle controversie tributarie" ai sensi dagli articoli 6 e 7 del decreto legge del 23 ottobre 2018, n. 119, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 136 del 17 dicembre 2018, i cui termini scadevano il 31 maggio, 2019.

La definizione si è perfezionata con il sostenimento di un onere complessivo pari a circa 30,9 milioni di euro , iscritto fra le Altre spese amministrative, integralmente coperto da un indennizzo contrattuale in misura tale da non evidenziare impatti sul risultato netto derivante dalla chiusura del contenzioso.

Il patrimonio netto consolidato

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 giugno 2019 a 1.472,3 milioni di euro, contro i 1.459,0 milioni di euro (+0,9%) al 31 dicembre 2018.

PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 102.285 102.116 169 0,2%
Riserve da valutazione: (13.748) (14.606) 858 (5,9)%
- Titoli (7.712) (8.692) 980 (11,3)%
- TFR (442) 118 (560) (474,6)%
- differenze di cambio (5.594) (6.032) 438 (7,3)%
Riserve 1.259.129 1.168.543 90.586 7,8%
Azioni proprie (3.012) (3.103) 91 (2,9)%
Patrimonio di pertinenza di terzi 5.526 5.476 50 0,9%
Utile netto di pertinenza della Capogruppo 68.266 146.763 (78.497) (53,5)%
Patrimonio netto del Gruppo 1.472.257 1.459.000 13.257 0,9%

La composizione e la variazione rispetto all'esercizio precedente sono spiegate nelle tabelle seguenti.

PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto del Gruppo al 31.12.2018 1.459.000
Modifica saldi di apertura -
Incrementi: 69.943
Utile del periodo 68.266
Variazione riserva da valutazione: 1.419
- Titoli 981
- differenze di cambio 438
Altre variazioni 208
Patrimonio netto di terzi 50
Decrementi: 56.686
Dividendi distribuiti 56.125
Variazione riserva da valutazione: 561
- TFR 561
Patrimonio netto del Gruppo al 30.06.2019 1.472.257

La variazione della riserva da valutazione su titoli rilevata nel periodo è dovuta all'adeguamento di fair value degli strumenti finanziari nel portafoglio Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI CONSISTENZE
(in migliaia di euro) 30.06.2019 31.12.2018
Capitale primario di classe 1 (CET1) 970.572 924.285
Capitale di classe 1 (T1) 1.026.132 980.463
Totale Fondi propri 1.303.602 1.257.711
Totale attività ponderate per il rischio 8.981.677 8.974.645
Ratio – Capitale primario di classe 1 10,81% 10,30%
Ratio – Capitale di classe 1 11,42% 10,92%
Ratio – Totale Fondi propri 14,51% 14,01%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri comprendono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 30 giugno 2019 al netto del dividendo stimato.

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 30 giugno 2019 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286. In particolare, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile.

Relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri - Regolamento 2017/2395 che modifica il regolamento n.575/2013 (CRR) – che definiscono per gli Enti la possibilità di includere nel loro capitale primario di classe 1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti, in applicazione dell'IFRS 9 e fino al termine del periodo transitorio (1 gennaio 2018/31 dicembre 2022), si comunica che Banca IFIS ha provveduto ad informare la Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

L'inclusione nel CET1 avverrà in modo graduale applicando i seguenti fattori:

  • 0,85 dall'1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2019;
  • 0,70 dall'1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2020;
  • 0,50 dall'1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2021;
  • 0,25 dall'1 gennaio 2022 al 31 dicembre 2022.

Al 30 giugno 2019, l'applicazione dell'IFRS 9 ha comportato un aumento degli accantonamenti per perdite attese su crediti per 195 mila euro, al netto dell'effetto fiscale. Pertanto, in applicazione delle disposizioni transitorie – "approccio dinamico" - è stato riconosciuto nel capitale primario di classe 1 - CET1 - di pertinenza del Gruppo, l'importo di 69 mila euro.

La variazione positiva dei Fondi propri di 45,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 è riconducibile principalmente a:

  • L'inclusione dell'utile di periodo al 30 giugno 2019 di pertinenza del Gruppo, calcolato ai fini regolamentari, al netto del dividendo stimato, per complessivi 15,8 milioni di euro;
  • la deduzione dal CET1 per un ammontare pari a 40,7 milioni di euro, quale differenza tra il costo dell'acquisizione e il patrimonio netto derivante dal processo di primo consolidamento del Gruppo FBS e provvisoriamente interamente allocata ad avviamento.
  • la maggior computabilità delle partecipazioni di minoranza (art. 84 CRR), per un ammontare pari a 39,0 milioni di euro;
  • la minor deduzione dal CET1 del 100% delle "Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" per un ammontare pari a 119,0 milioni di euro rispetto ai 145,9 milioni di euro dedotti al 31 dicembre 2018; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • la variazione positiva delle riserve per la restante parte, inclusiva degli utili generati dalle Società non incluse nel perimetro del Gruppo Bancario, per la quota di pertinenza del Gruppo stesso.

Il moderato aumento delle attività ponderate per il rischio, pari a circa 7 milioni di euro, unitamente alla crescita dei Fondi propri per 45,9 milioni di euro, fa sì che al 30 giugno 2019 il Total capital ratio si attesti al 14,51%, in crescita rispetto alle risultanze conseguite al 31 dicembre 2018, pari al 14,01%; tale trend si riscontra anche per il CET1 ratio, ora pari al 10,81%, rispetto al dato precedente pari al 10,30%.

Di seguito la composizione delle attività ponderate

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE &
SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Totale RWA settore 4.883.115 1.628.555 444.069 6.955.739
Esposizioni fuori bilancio: stipulato da erogare,
garanzie rilasciate
476.172
Altre attività: crediti vari, conti transito 340.611
Crediti per attività fiscali 219.732
Rischio mercato 39.838
Rischio operativo (metodo base) 936.684
Rischio di aggiustamento della valutazione del
credito su derivati
12.901
Totale RWA 8.981.677

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha richiesto al Gruppo Bancario Banca IFIS di adottare per il 2019 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

• coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari all'8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;

  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.

Il Gruppo Bancario Banca IFIS soddisfa al 30 giugno 2019 i predetti requisiti prudenziali.

In applicazione delle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri, il Gruppo Bancario Banca IFIS è tenuto durante il periodo transitorio a pubblicare gli importi dei Fondi propri e dei relativi coefficienti di capitale di cui disporrebbe se non avesse applicato tali disposizioni transitorie. Si rileva che il moderato impatto derivante dall'applicazione dell'IFRS 9 non determina variazioni rilevanti nelle risultanze tra quanto calcolato con le disposizioni transitorie e senza l'applicazione delle stesse.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI SENZA APPLICAZIONE DISPOSIZIONI CONSISTENZE
TRANSITORIE IFRS 9
(in migliaia di euro)
30.06.2019 31.12.2018
Capitale primario di classe 1 (CET1) 970.502 924.063
Capitale di classe 1 (T1) 1.026.063 980.241
Totale Fondi propri 1.303.533 1.257.489
Totale attività ponderate per il rischio 8.981.582 8.974.328
Ratio – Capitale primario di classe 1 10,81% 10,30%
Ratio – Capitale di classe 1 11,42% 10,92%
Ratio – Totale Fondi propri 14,51% 14,01%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri comprendono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 30 giugno 2019 al netto del dividendo stimato.

Come descritto in precedenza, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile; ricalcolando ai soli fini informativi i coefficienti patrimoniali del solo Gruppo Bancario Banca IFIS, essi si attesterebbero ai valori riportati nella tabella di seguito esposta.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI: CONSISTENZE
PERIMETRO DEL GRUPPO BANCARIO BANCA IFIS
(in migliaia di euro)
30.06.2019 31.12.2018
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.258.430 1.231.537
Capitale di classe 1 (T1) 1.258.430 1.231.537
Totale Fondi propri 1.658.864 1.631.858
Totale attività ponderate per il rischio 8.972.344 8.966.099
Ratio – Capitale primario di classe 1 14,03% 13,74%
Ratio – Capitale di classe 1 14,03% 13,74%
Ratio – Totale Fondi propri 18,49% 18,20%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri comprendono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 30 giugno 2019 al netto del dividendo stimato.

04.2.2. Aggregati economici

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 216,5 milioni di euro, in crescita del 7,6% rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente, pari a 201,3 milioni di euro.

Tale variazione è riferibile principalmente all'incremento degli "interessi attivi da costo ammortizzato" del settore NPL che, come più dettagliatamente commentato nel paragrafo "Contributo dei settori di attività ai risultati de Gruppo", crescono del 37,6% rispetto al corrispondente periodo del precedente esercizio. Tale variazione, unita al positivo effetto dovuto al consolidamento di Credifarma S.p.A. e del Gruppo FBS pari a circa 10,5 milioni di euro, ha più che compensato la fisiologica diminuzione dello smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca (37,5 milioni di euro al 30 giugno 2019 rispetto a 44,1 milioni di euro al 30 giugno 2018).

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
(in migliaia di euro)
1° SEMESTRE VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 170.896 152.756 18.140 11,9%
Commissioni nette 46.539 39.774 6.765 17,0%
Altre componenti del margine di intermediazione (899) 8.766 (9.665) (110,3)%
Margine di intermediazione 216.536 201.296 15.240 7,6%

Il margine di interesse passa da 152,8 milioni di euro al 30 giugno 2018 a 170,9 milioni di euro al 30 giugno 2019 (+12,0%), a seguito di quanto sopra descritto con riferimento al margine di intermediazione.

Le commissioni nette ammontano a 46,5 milioni di euro in incremento del 17,0% rispetto al dato al 30 giugno 2018, beneficiando del contributo positivo derivante dall'acquisizione del Gruppo FBS pari a 3,3 milioni di euro.

Le commissioni attive, pari a 52,0 milioni di euro contro 46,9 milioni di euro al 30 giugno 2018, derivano principalmente da commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro soluto o in pro solvendo, nella formula flat o mensile), dalle commissioni per operazioni di finanza strutturata, da operazioni di leasing, da attività di servicing conto terzi nonché dagli altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.

Le commissioni passive, pari a 5,5 milioni di euro contro 7,1 milioni di euro del periodo precedente si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.

Le altre componenti del margine di intermediazione si compongono come segue:

  • per 3,1 milioni di euro al risultato negativo dell'attività di negoziazione (0,4 milioni di euro nel primo semestre 2018), principalmente afferente al costo di cross currency swap stipulati al fine di sterilizzare il rischio di cambio derivante da finanziamenti attivi verso clientela in divisa diversa dall'euro;
  • per 8,0 milioni di euro agli utili da cessione di attività valutate al costo ammortizzato quasi totalmente afferenti al settore NPL (2,0 milioni nel primo semestre 2018);
  • per 5,9 milioni di euro al risultato netto negativo delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (6,8 milioni positivi nel primo semestre 2018), che include la variazione negativa netta di fair value di titoli di capitale per 2,6 milioni di euro, la variazione negativa di fair value su finanziamenti per 2,7 milioni di euro e la variazione negativa di fair value su altre attività finanziarie per 0,6 milioni di euro.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 244,2 milioni di euro contro 238,1 milioni del 30 giugno 2018 (+2,5%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO
DELLA GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
1° SEMESTRE VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 216.536 201.296 15.240 7,6%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito 27.615 36.785 (9.170) (24,9)%
Risultato netto della gestione finanziaria 244.151 238.081 6.070 2,5%

Le riprese di valore nette per rischio di credito ammontano a 27,6milioni di euro (rispetto a riprese nette per 36,8 milioni di euro al 30 giugno 2018). Si evidenzia come in questa voce confluiscano gli effetti derivanti dalla variazione delle stime dei flussi di cassa dei crediti del settore NPL, che, così come previsto dal principio IFRS 9, rientrano nella categoria dei crediti "POCI" ("Purchased or originated credit-impaired"). Tali effetti, descritti più dettagliatamente nel paragrafo relativo ai Contributi dei settori ai risultati del Gruppo, ammontano a 62,6 milioni di euro al 30 giugno 2019 rispetto a 76,8 milioni di euro dell'omologo periodo dell'esercizio precedente -18,4%).

Al netto della componente riferibile al settore NPL, le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 35,0 milioni di euro al 30 giugno 2019 rispetto a rettifiche nette per 40,0 milioni di euro al 30 giugno 2018 (-12,5%); sono quasi interamente riferite al settore Imprese e includono alcune rettifiche su posizioni già classificate ad inadempienza probabile appartenenti al comparto delle costruzioni.

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 244.151 238.081 6.070 2,5%
Costi operativi (138.363) (144.176) 5.813 (4,0)%
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti (1.295) - (1.295) n.a.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 104.493 93.905 10.588 11,3%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (36.185) (27.696) (8.489) 30,7%
Utile (Perdita) del periodo 68.308 66.209 2.099 3,2%
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 42 - 42 n.a.
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 68.266 66.209 2.057 3,1%

La formazione dell'utile netto di periodo

I costi operativi sono pari a 138,4 milioni di euro (144,2 milioni di euro al 30 giugno 2018, -4,0%).

COSTI OPERATIVI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Spese amministrative: 178.518 150.536 27.982 18,6%
a) spese per il personale 64.163 55.451 8.712 15,7%
b) altre spese amministrative 114.355 95.085 19.270 20,3%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 5.486 (948) 6.434 (678,7)%
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali 8.276 5.925 2.351 39,7%
Altri oneri/proventi di gestione (53.917) (11.337) (42.580) 375,6%
Costi operativi 138.363 144.176 (5.813) (4,0)%

Le spese per il personale, pari a 64,2milioni di euro, si incrementano del 15,7% (55,5milioni di euro al 30 giugno 2018), in linea con la crescita del numero dei dipendenti del Gruppo che al 30 giugno 2019 è di 1.793, in aumento del 13,7% rispetto al corrispondente numero al 30 giugno 2018 (1.577 risorse). Tale incremento include 141 risorse rinvenienti dall'inclusione nel perimetro di Gruppo delle controllate Credifarma S.p.A., FBS S.p.A. e FBS Real Estate S.p.A.

Le altre spese amministrative, pari a 114,4 milioni di euro contro i 95,1 milioni di euro al 30 giugno 2018, includono l'onere di 30,9 milioni di euro relativo alla chiusura di alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex controllata Interbanca, il cui impatto economico è integralmente compensato nella voce "altri proventi netti di gestione" - comprensivo anche del relativo effetto fiscale - a fronte dell'attivazione delle garanzie in essere.

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 30.990 33.596 (2.606) (7,8)%
Legali e consulenze 20.664 24.297 (3.633) (15,0)%
Revisione 438 409 29 7,1%
Servizi in outsourcing 9.888 8.890 998 11,2%
Imposte indirette e tasse 50.900 25.555 25.345 99,2%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 32.466 35.934 (3.468) (9,7)%
Spese per informazione clienti 9.450 7.981 1.469 18,4%
Assistenza e noleggio software 6.579 7.993 (1.414) (17,7)%
Spese relative agli immobili 3.042 3.561 (519) (14,6)%
Spese spedizione e archiviazione documenti 2.998 4.664 (1.666) (35,7)%
FITD e Resolution fund 2.624 2.255 369 16,4%
Spese telefoniche e trasmissione dati 1.533 1.682 (149) (8,9)%
Viaggi e trasferte 1.261 1.707 (446) (26,1)%
Gestione e manutenzione autovetture 1.161 1.885 (724) (38,4)%
Pubblicità e inserzioni 1.137 1.761 (624) (35,4)%
Costi per cartolarizzazione 638 761 (123) (16,2)%
Altre spese diverse 2.043 1.684 359 21,3%
Totale altre spese amministrative 114.355 95.085 19.270 20,3%

La sottovoce "Legali e consulenze" risulta pari a 20,7 milioni nel primo semestre 2019 in diminuzione del 15,0% rispetto a 24,3 milioni nel primo semestre 2018 ed è riferita a costi collegati all'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al settore NPL per complessivi 10,6 milioni di euro al 30 giugno 2019 in diminuzione rispetto ai 13,8 milioni di euro del primo semestre 2018.

La voce "Servizi in outsourcing" pari a 9,9 milioni di euro nel primo semestre 2019, in aumento rispetto a 8,9 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente, è prevalentemente riferibile all'attività di recupero del Settore NPL della gestione stragiudiziale.

La voce "Imposte indirette e tasse", pari a 50,9 milioni di euro rispetto a 25,6 milioni di euro al 30 giugno 2018, è significativamente influenzata dall'onere pari a 30,9 milioni di euro relativo alle istanze di "definizione agevolata delle controversie tributarie" presentate nel semestre. Al netto di tale effetto, la voce è riferita prevalentemente all'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al settore NPL per complessivi 12,8 milioni di euro al 30 giugno 2019 rispetto 18,7 milioni di euro al 30 giugno 2018. La voce include inoltre imposta di bollo per 5,2 milioni di euro il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

Le "Spese per acquisto di beni e servizi" risultano pari a 32,5 milioni di euro in diminuzione del 9,7% rispetto a 35,9 milioni del primo semestre 2018. La dinamica della voce è dovuta all'effetto contrapposto nella variazione di alcune voci maggiormente significative, in particolare:

  • Spese per informazione clienti che passa da 8,0 milioni di euro a 9,5 milioni di euro, +18,4%: l'aumento è riferito prevalentemente al settore NPL prevalentemente collegate alla valutazione degli asset a garanzia dei portafogli in gestione;
  • Assistenza e noleggio software che diminuisce del 17,7% passando da 7,9 milioni di euro al 30 giugno 2018 pari a 6,6 milioni di euro al 30 giugno 2019. Il dato del primo semestre 2018 era influenzato dai costi sostenuti per la messa a regime dei sistemi operativi core.
  • Spese relative agli immobili e gestione autovetture che diminuiscono complessivamente di 1,2 milioni di euro, effetto sostanzialmente riferito all'applicazione a partire dal 1 gennaio 2019 del nuovo principio IFRS 16.
  • Spese spedizione e archiviazione documenti che passa da 4,7 milioni di euro a 3,0 milioni di euro, -35,7%; l'andamento della voce è strettamente collegato alla lavorazione iniziale dei portafogli acquisiti che viene effettuata solitamente nei 6-9 mesi successivi all'acquisto.

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri sono pari a 5,5 milioni di euro rispetto a rilasci netti per 0,9 milioni di euro al 30 giugno 2018. Gli accantonamenti netti del periodo sono riferiti per 5,2 milioni di euro a contenziosi afferenti ai crediti commerciali, per 1,6 milioni di euro a fondi per rischi ed oneri legati al Leasing, solo parzialmente compensati da rilasci per circa 1,3 milioni di euro di cui 0,9 milioni di euro relativi ad un fondo costituito a fronte di adeguamenti normativi degli impianti della ex controllata Two Solar Park ceduta alla fine del presente semestre.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 53,9milioni di euro (11,3milioni di euro al 30 giugno 2018) includono gli effetti della citata attivazione delle garanzie in essere a fronte della chiusura di alcuni contenziosi fiscali per 38,5 milioni di euro al 30 giugno 2019; al netto di tale importo, gli altri proventi netti di gestione sono riferiti principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

La voce perdite da cessioni di investimenti accoglie gli effetti derivanti dalla cessione della partecipazione di controllo in Two Solar Park 2008 S.r.l. avvenuta a fine semestre.

L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 104,5 milioni di euro (+11,3% rispetto al 30 giugno 2018).

Le imposte sul reddito ammontano a 36,2 milioni di euro (+30,7% rispetto al primo semestre 2018). Il tax rate del primo semestre 2019 è pari al 34,63% rispetto al 29,81% dell'omologo periodo dell'esercizio precedente. Si evidenzia che il tax rate utilizzato per il primo semestre 2019 risente degli effetti negativi della abrogazione della disciplina relativa all'aiuto alla crescita economica (ACE) e della indeducibilità dell'onere relativo alle istanze di "definizione agevolata delle controversie tributarie" precedentemente citate. Include l'effetto positivo derivante dall'affrancamento a fini fiscali dell'avviamento provvisoriamente determinato, che consente di beneficiare del differenziale fra l'aliquota teorica a cui vengono iscritte le correlate attività per imposte anticipate e l'imposta sostitutiva che verrà corrisposta a fronte dell'affrancamento.

Al netto dell'utile di pertinenza di terzi, che ammonta a 42 mila euro, l'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 68,3 milioni di euro (+3,1% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente).

04.3. Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Organizzazione del governo dei rischi

La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.

Con riferimento al governo dei rischi, il Gruppo ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework, mentre nell'ambito del cosiddetto Secondo Pilastro trovano collocazione i processi ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) e ILAAP (Internal Liquidity Adeguacy Assessment Process) in relazione ai quali il Gruppo effettua una autonoma valutazione, rispettivamente della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di Primo Pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc.) e della propria adeguatezza in relazione al governo e alla gestione del rischio di liquidità e del funding.

Tale processo ha accompagnato la redazione e l'invio all'Organo di Vigilanza nel mese di maggio 2019 del Resoconto annuale ICAAP e ILAAP con riferimento alla situazione del 31 dicembre 2018.

Nel medesimo periodo, sempre con riferimento al 31 dicembre 2018, in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina del cosiddetto Terzo Pilastro (o Pillar 3), Banca IFIS ha pubblicato, congiuntamente al Bilancio consolidato 2018, l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Investor Relations Istituzionali.

In relazione a quanto sopra e ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti - Disposizioni di Vigilanza per le banche - il Gruppo Banca IFIS si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di garantire l'adeguatezza patrimoniale e la solidità finanziaria ed economica del Gruppo.

Il sistema dei controlli interni del Gruppo Banca IFIS è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • l'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • il contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio della Banca (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • la salvaguardia del valore delle attività e la protezione dalle perdite;
  • l'efficacia e l'efficienza dei processi aziendali;
  • l'affidabilità e la sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • la prevenzione del rischio che il Gruppo sia coinvolto, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • la conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne.

I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:

• i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative o incorporati nelle procedure ovvero eseguiti nell'ambito dell'attività di back office. Le strutture operative sono le prime responsabili del processo di gestione dei rischi: nel corso dell'operatività giornaliera tali strutture devono identificare, misurare o valutare, monitorare, attenuare e riportare i rischi derivanti dall'ordinaria attività aziendale in conformità con il processo di gestione dei rischi; esse devono rispettare i limiti operativi loro assegnati coerentemente con gli obiettivi di rischio e con le procedure in cui si articola il processo di gestione dei rischi;

  • i controlli sui rischi e sulla conformità (c.d. "controlli di secondo livello"), con l'obiettivo di assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi, il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni, la conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione;
  • l'attività di revisione interna (c.d. "controlli di terzo livello"), volta a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo, con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi.

I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore esecutivo incaricato del sistema di controllo interno, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Funzione Risk Management, Funzione Compliance, Funzione Antiriciclaggio) cui si aggiunge anche il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari in funzione della connotazione di realtà bancaria con azioni quotate, sono dettagliatamente descritti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, il cui ultimo aggiornamento è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 7 marzo 2019 e successivamente pubblicato sul sito internet della Banca nella sezione Corporate Governance.

Cultura del rischio

La Capogruppo agevola lo sviluppo e la diffusione a tutti i livelli di una cultura del rischio integrata in relazione alle diverse tipologie di rischi ed estesa a tutto il Gruppo. In particolare, in collaborazione con le diverse funzioni aziendali e le Risorse Umane, sono sviluppati e attuati programmi di formazione per sensibilizzare i dipendenti in merito alle responsabilità in materia di prevenzione e gestione dei rischi.

In tale ambito, le funzioni di controllo di Capogruppo (Risk Management, Compliance e Antiriciclaggio, Conformità) sono parti attive, per quanto di competenza, nei processi formativi. Viene promossa una cultura improntata a comportamenti di responsabilità diffusa, con azione capillare di formazione del personale, mirata sia ad acquisire la conoscenza del framework di presidio dei rischi (impostazioni, metodologie, applicazioni operative, regole e limiti, controlli), sia a interiorizzare i profili valoriali di Gruppo (codice etico, comportamenti, regole di condotta e relazione).

Nella presente Parte E della Nota integrativa consolidata sono fornite le informazioni riguardanti i profili di rischio di seguito indicati, le relative politiche di gestione e copertura messe in atto dal Gruppo, l'operatività in strumenti finanziari derivati:

  • rischio di credito;
  • rischi di mercato:
  • di tasso di interesse,
  • di prezzo,
  • di cambio,
  • rischio di liquidità;
  • rischi operativi

Rischi del consolidato contabile

Informazioni di natura quantitativa

Le esposizioni lorde indicate nelle tabelle nel seguito riportate tengono conto del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nei bilanci delle controllate.

Qualità del credito

Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
946.994 459.236 107.355 325.142 6.231.217 8.069.944
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - 680.916 680.916
3. Attività finanziarie designate al fair
value
- - - - - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value
4.575 56.001 - - 9.118 69.694
5. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - -
Totale 30.06.2019 951.569 515.237 107.355 325.142 6.921.251 8.820.554
Totale 31.12.2018 861.628 519.371 99.995 316.825 6.578.687 8.376.506

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.

Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
complessivi
Write-off
parziali
Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
Totale
(esposizi
one
netta)
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
1.794.761 281.175 1.513.586 2.342 6.589.226 32.868 6.556.358 8.069.944
2. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - 682.080 1.164 680.916 680.916
3. Attività finanziarie designate
al fair value
- - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value
60.576 - 60.576 - X X 9.118 69.694
5. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 30.06.2019 1.855.337 281.175 1.574.162 2.342 7.271.306 34.032 7.246.392 8.820.554
Totale 31.12.2018 1.770.349 289.355 1.480.994 2.045 6.923.956 34.721 6.895.512 8.376.506

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.

Attività di evidente scarsa
qualità creditizia
Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 731 2.582 26.957
2. Derivati di copertura - - -
Totale 30.06.2019 731 2.582 26.957
Totale 31.12.2018 850 4.429 25.380

Entità strutturate non consolidate contabilmente

Informazioni di natura qualitativa

Non vi sono società strutturate non consolidate al 30 giugno 2019.

Rischi del consolidato prudenziale

Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa Aspetti generali.

Il Gruppo, nell'ambito delle linee guida approvate dall'Organo Amministrativo della Capogruppo e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di vigilanza, persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato che viene offerto alle piccole e medie imprese. In questo ambito il Gruppo si prefigge di ampliare la propria quota di mercato nei segmenti del credito commerciale, anche nei confronti di soggetti con fabbisogni specialistici come le farmacie, del leasing, del credito fiscale e di quello di dubbia esigibilità, tramite l'offerta di servizi finanziari di alta qualità, elevato livello di personalizzazione, controllo del rischio di credito e redditività coerente con la qualità offerta.

L'attività del Gruppo bancario si sviluppa attualmente nei seguenti ambiti operativi:

  • l'attività di acquisto e gestione dei crediti d'impresa (factoring) si caratterizza per l'assunzione diretta di rischio derivante dalla concessione di finanziamenti e anticipazioni, nonché di eventuale garanzia, sui crediti commerciali a favore prevalentemente delle piccole-medie imprese. Una parte delle attività del segmento factoring comprende l'acquisto a titolo definitivo di crediti verso enti pubblici del settore sanitario ed enti territoriali;
  • le attività di corporate lending e di finanza strutturata si concentrano sull'offerta di finanziamenti a medio e lungo termine e di prodotti secured ed unsecured a sostegno di imprese operanti sul territorio nazionale per garantirne lo sviluppo per linee interne o esterne attraverso operazioni straordinarie, finalizzate al riposizionamento, all'espansione, a sviluppare alleanze o integrazioni, a favorire riorganizzazioni o l'apertura del capitale a nuovi partner o investitori. Le controparti clienti tipiche di tale segmento sono società di capitali;
  • le principali attività del segmento leasing sono svolte nei confronti di piccoli operatori economici (POE) e piccole medie imprese (PMI). In generale il leasing finanziario si rivolge a liberi professionisti e a imprese nel finanziamento di auto aziendali e veicoli commerciali e per facilitare l'investimento in beni strumentali rivolta ad aziende e rivenditori. Il noleggio a lungo termine invece insiste prevalentemente su equipment finance, con prevalente incidenza di prodotti da ufficio e informatici, in misura ridotta in macchinari industriali ed apparecchi medicali;
  • l'attività di acquisizione di crediti di natura finanziaria di difficile esigibilità (non performing loans), gestita dalla controllata IFIS NPL S.p.A., nei confronti prevalentemente di clientela retail, afferisce all'insieme di attività poste in essere per effettuare il recupero (sia giudiziale sia stragiudiziale) dei crediti distressed acquistati;

  • le attività di servicing (master and special services), gestione di portafogli NPL, garantiti e non, consulenza in attività di due diligence e investitore autorizzato in operazioni su NPL, gestite dalle società neo-controllate del Gruppo FBS S.p.A. acquisite lo scorso 7 gennaio 2019;

  • la concessione di finanziamenti rivolti alla clientela retail anche mediante la definizione e il rifinanziamento di crediti non performing ceduti per i quali è previsto un rientro tramite CQS/CQP, gestita dalla controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A.;
  • l'attività di concessione di finanziamenti a breve e medio periodo in favore delle farmacie, gestita dalla controllata Credifarma S.p.A., consiste prevalentemente nello smobilizzo dei crediti vantati da queste ultime nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale e degli enti, pubblici e privati, erogatori di prestazioni sanitarie.

In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca IFIS ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).

Politiche di gestione del rischio di credito.

Nello svolgimento della propria attività creditizia il Gruppo Banca IFIS è esposto al rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte possa generare una corrispondente variazione inattesa nel valore della relativa esposizione creditizia che porti ad una cancellazione totale o parziale dei crediti. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma in cui il fido si estrinseca.

Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il servizio e il rimborso del debito (per mancanza di liquidità, insolvenza, ecc.), come pure anche al manifestarsi di circostanze che si riflettono sulle condizioni economico/finanziarie del debitore, quali il "rischio Paese".

Aspetti organizzativi

Nell'ambito del Gruppo Banca IFIS, un ruolo fondamentale nella gestione e nel controllo del rischio di credito è svolto dagli Organi Societari della Banca e delle società finanziarie controllate che, secondo le rispettive competenze, assicurano l'adeguato presidio delrischio di credito individuando gli orientamenti strategici, le politiche di gestione e controllo del rischio, verificandone nel continuo l'efficienza e l'efficacia e definendo i compiti e le responsabilità delle funzioni aziendali coinvolte nei relativi processi.

Nell'attuale assetto organizzativo intervengono nel presidio e governo del rischio di credito specifiche aree di responsabilità centrali che garantiscono, con l'adeguato livello di segregazione, lo svolgimento delle attività di gestione e dei controlli di primo e secondo livello del rischio, mediante l'adozione di adeguati processi e applicativi informatici.

In linea generale, il processo creditizio nel suo insieme, pur conservando le specificità derivanti dai differenti prodotti/ portafogli, risponde ad un criterio organizzativo comune articolato principalmente su fasi operative, ruoli, responsabilità e controlli di vario livello.

La struttura organizzativa di Banca IFIS si articola, in particolare, nelle seguenti Business Units declinate per tipologia di attività:

  • Credito Commerciale (Italia), unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle imprese domestiche, sia di breve che di medio-lungo termine;
  • Pharma, unità organizzativa dedicata all'acquisto di crediti nei confronti delle aziende sanitarie locali e alle aziende ospedaliere;
  • Farmacie, unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle farmacie domestiche, sia sviluppate internamente che segnalate dalla rete commerciale della società controllata Credifarma;
  • International, unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle imprese domestiche che effettuano attività di export nonché ad imprese straniere;
  • Crediti Erariali, unità organizzativa dedicata all'acquisto di crediti erariali, prevalentemente da società in procedura concorsuale o in stato di liquidazione;
  • Corporate Finance, unità organizzativa dedicata all'offerta di operazioni di finanza strutturata o di investimento in imprese non finanziarie in bonis o in quote di organismi interposti;

  • Special Situations, unità organizzativa deputata ad identificare e valutare le opportunità di concessione di nuova finanza ad aziende italiane che, seppur caratterizzate da una positiva redditività operativa di gestione caratteristica, sono uscite o stanno uscendo da una situazione di squilibrio finanziario e/o patrimoniale;

  • Leasing, unità organizzativa dedicata all'erogazione e alla gestione di prodotti di leasing.

Nel processo del credito, intervengono inoltre, alla data di riferimento della presente informativa, le attività creditizie svolte dalle controllate:

  • IFIS NPL S.p.A., società dedicata all'acquisizione, gestione e alla cessione di crediti non performing, prevalentemente originati da istituzioni finanziarie e banche, risultante dal conferimento del ramo d'azienda di Banca IFIS dedicato al business NPL avvenuto nel corso del precedente esercizio;
  • FBS S.p.A., società specializzata nella gestione di NPL ipotecari e corporate e delle attività di servicing e recupero per conto terzi;
  • Cap.Ital.Fin. S.p.A., società operante nel settore della cessione del quinto dello stipendio/pensione, delegazione di pagamento e nell'attività distributiva di prodotti finanziari quali mutuo e prestito personale;
  • Credifarma S.p.A., società di riferimento per le farmacie per la concessione di anticipazioni, finanziamenti a medio e lungo termine, leasing strumentale e servizi finanziari;
  • IFIS Finance Sp. Zo.o., società di factoring operante in Polonia;
  • IFIS Rental Service S.r.l., società non regolata specializzata nel segmento del noleggio operativo.

In via iniziale, ciascuna unità organizzativa, relativamente al proprio settore di attività, sviluppa e gestisce le relazioni commerciali e le opportunità di business in collaborazione con le Filiali presenti sul territorio nazionale, nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione.

Relativamente al processo di concessione del credito, ciascuna business unit individua la possibilità di nuove operazioni nel rispetto delle politiche di credito vigenti e sulla base del risk appetite definito; in tale contesto effettua l'esame istruttorio delle domande di nuovi affidamenti e procede alla formalizzazione di una proposta da sottoporre ai competenti soggetti deliberanti, assicurando l'applicazione delle politiche di credito, dei controlli stabiliti ed effettuando un'analisi di merito creditizio come previsto dalla normativa interna vigente.

Le proposte di affidamento e/o di acquisizione di crediti vengono presentate ai competenti soggetti deliberanti che, sulla base dei rispettivi poteri delegati, esprimono la propria decisione in materia di concessione del fido richiesto; la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).

Le Filiali di Banca IFIS non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito; ad esse viene attribuita, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte dei soggetti competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.

Le operatività delle società controllate prevedono delle autonomie deliberative locali stabilite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca IFIS.

Segue la fase di perfezionamento del credito che si riflette nella stipula del contratto, nelle attività relative all'acquisizione delle eventuali garanzie, nell'erogazione del finanziamento concesso. In tali fasi le business units sono affiancate da specifiche unità organizzative di supporto cui competono la predisposizione del contratto coerentemente ai disposti di delibera, nonché i controlli sul corretto adempimento di tutte le attività che portano all'erogazione del finanziamento.

La gestione operativa del credito, svolta per la clientela performing, comprende principalmente l'attività di gestione ordinaria e di monitoraggio effettuate da strutture istituite presso ciascuna società del Gruppo al fine di garantire la verifica continua e proattiva della clientela affidata. Tale attività è affiancata da un'attività di monitoraggio effettuata a livello di Gruppo da una specifica unità organizzativa istituita presso la Capogruppo, allo scopo di identificare le controparti che presentano anomalie andamentali, al fine di anticipare il manifestarsi di casi problematici e a fornire un adeguato reporting alle competenti funzioni aziendali.

Nel caso in cui la posizione di credito presenti oggettive situazioni di problematicità nel rimborso, la stessa viene trasferita a specifiche funzioni specializzate per prodotto nella gestione e recupero di operazioni deteriorate.

Il processo di acquisizione del portafoglio crediti non performing adottato dalla controllata IFIS NPL prevede analoghe fasi organizzative riassumibili in:

  • origination, con l'individuazione delle controparti con cui effettuare le operazioni di acquisto e la valutazione dell'interesse commerciale nell'eseguire dette operazioni;
  • due diligence, con le attività di valutazione del portafoglio oggetto di acquisizione svolte da personale altamente qualificato, tese a valutare la qualità del portafoglio oggetto di cessione, nonché gli impatti organizzativi. Successivamente alla fase di due diligence vengono fissate le condizioni economiche di offerta/acquisto del portafoglio crediti e definite le modalità di gestione interna (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative;
  • delibera, con le attività di predisposizione del fascicolo istruttorio, assunzione, recepimento ed attuazione della delibera da parte del competente organo deliberante;
  • perfezionamento, con le attività di predisposizione e successiva stipula del contratto di acquisto e pagamento del prezzo.

Gli acquisti sono effettuati direttamente da originator e/o veicoli dedicati (mercato primario) o, in alcune circostanze, da operatori che abbiano acquistato sul mercato primario e che intendano dismettere per varie ragioni il loro investimento (mercato secondario). I crediti – derivanti da operazioni di credito al consumo tradizionale, carte di credito, prestiti finalizzati – si caratterizzano per essere prevalentemente non garantiti ("unsecured"); si riscontra anche la presenza di saldi di conto corrente nel caso di cessioni da parte di banche.

Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca di informazioni propedeutiche al corretto instradamento della posizione verso le modalità di recupero più adeguate, il credito viene classificato in un'area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto senza contribuzione a conto economico in termini di margine.

A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche (gestione stragiudiziale e gestione giudiziale), che svolge un'attività strettamente connessa alla trasformazione in posizioni paganti e all'incasso dei crediti.

La gestione operativa del recupero dei crediti rivenienti da operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità è curata sia da risorse interne alla controllata IFIS NPL S.p.A., sia da una diffusa e collaudata rete di società di esazione e di agenti in attività finanziaria operanti sull'intero territorio nazionale.

L'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste, invece, nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (ODA) del quinto della pensione o dello stipendio (la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione) o della vendita sul mercato dell'asset a garanzia del credito (gestione secured). Di tali gestioni viene data di seguito specifica informativa.

Viene infine valutata altresì la convenienza ad effettuare operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing, prevalentemente rappresentati da code di lavorazione, da sottoporre – per l'approvazione – ai competenti Organi deliberanti, coerentemente agli obiettivi di redditività prefissati e previa analisi degli impatti contabili, segnaletici, legali ed operativi che da esse discendono. A tal fine, si avvale degli approfondimenti operati per gli ambiti di rispettiva competenza dalle pertinenti funzioni aziendali della Capogruppo.

Analoga gestione operativa del recupero dei crediti acquistati e gestiti è seguita, seppur con le specificità connesse alla tipologia di credito, dalla neo controllata FBS S.p.A., la quale si avvale di professionisti legali (asset manager) che curano le attività di recupero stragiudiziale e giudiziale del credito, anche avvalendosi del contributo di FBS RE, società controllata specializzata nella valutazione di cespiti immobiliari.

Gestione stragiudiziale IFIS NPL

Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio cosiddetto di gestione "massiva", in attesa che il processo di recupero tramite call center o reti di recupero possa culminare con una raccolta di piani di rientro di cui sopra (nella forma di proposta/accettazione da cliente a banca). In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato dalla funzione Risk Management su dati storici interni, denominato cd. "modello a curve"; tale modello proietta delle aspettative di incasso su cluster di crediti omogenei in base al profilo di recupero storicamente osservato (macro regione, importo del credito, persona fisica/persona giuridica, anzianità della pratica rispetto alla data di DBT, tipologia di mercato di acquisto), a cui sono aggiunti dei correttivi prudenziali quali, a titolo esemplificativo, il cap dei flussi di cassa simulati per quei debitori che hanno un'età superiore alle aspettative di vita presenti nelle tavole di mortalità fornite dall'Istat. Tale modalità di valorizzazione dei flussi di recupero del credito comporta che il profilo di recupero atteso sia decrescente al trascorrere del tempo rispetto alla data di acquisto dello

stesso, fino ad arrivare ad azzerare il valore patrimoniale del credito al raggiungimento del 10° anno dalla data di acquisto da parte di IFIS NPL.

Le aspettative di incasso tengono altresì conto della probabilità di ottenimento di un piano di rientro al netto delle relative probabilità di insoluto.

I piani di rientro (raccolta) che possono essere sottoscritti sono di due fattispecie:

  • piani cambiari: ovvero quell'insieme di posizioni creditizie per cui il debitore ha sottoscritto un piano di rientro supportato dal rilascio di cambiali;
  • Manifestazioni di Volontà (cd. MdV): ovvero quelle pratiche per cui il processo di recupero ha condotto alla raccolta di un piano di rientro formalizzato da parte del debitore.

Nel momento in cui la posizione ottiene un piano di rientro pagante (c.d. "piani attivi"), ovvero dopo aver osservato il pagamento di almeno tre volte il valore della rata media del piano, i flussi di cassa del "modello a curve" vengono sostituiti dai flussi di cassa del "modello deterministico", che proietta le rate future del piano di rientro concordato con il debitore al netto del tasso di insoluto storicamenteosservato e tenendo conto anche in questo caso di un cap ai flussi di cassa simulati laddove l'età del debitore ecceda quanto riportato nelle tavole di mortalità dell'ISTAT in ordine alle aspettative di vita.

Le posizioni che non ottengono un piano di rientro pagante restano valorizzate tramite il "modello a curve"; ciò comporta che man mano che trascorre il tempo si riduce la probabilità di incasso anche tramite piano e conseguentemente i cash flow attesi si riducono.

Si segnala che tali modelli sono oggetto di aggiornamento periodico dalla funzione di Risk Management per tenere conto delle evoluzioni storiche osservate sia nella dinamica degli incassi sia nelle caratteristiche dei portafogli oggetto di acquisto.

Gestione giudiziale IFIS NPL

Le posizioni che hanno i requisiti (presenza di un posto di lavoro o di una pensione) per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione. In tale bacino sono ricomprese anche delle pratiche (minoritarie) che vengono lavorate in una logica di pignoramento immobiliare.

La lavorazione giudiziale, intesa come azione esecutiva mobiliare presso terzi, è caratterizzata da diverse fasi legali finalizzate all'ottenimento di un titolo esecutivo, che nel loro complesso durano di norma 18-24 mesi (le durate e la relativa volatilità dipende dal tribunale in cui viene gestita la pratica) e sono così declinate:

  • ottenimento decreto ingiuntivo,
  • precetto,
  • pignoramento mobiliare e
  • ODA (Ordinanza di Assegnazione somme).

Fino al 31 dicembre 2017 le pratiche iscritte in tutte le fasi antecedenti l'ODA venivano rilevate in bilancio al costo di acquisto senza contribuzione a conto economico, in assenza di modelli statistici specifici per la stima dei flussi di cassa ai fini del calcolo del costo ammortizzato e di flussi analitici per le singole posizioni non essendo ancora stata ottenuta l'ODA.

Nel corso del primo trimestre 2018 la Banca ha provveduto al rilascio in produzione, completata la fase di sviluppo interno e test a cura del Risk Management, di un modello statistico sviluppato su dati proprietari, per la stima dei flussi di cassa delle posizioni in lavorazione giudiziale che non abbiano ancora raggiunto l'ODA ("modello Legal Factory ante OdA"). Più specificatamente vengono valorizzati flussi di cassa con il nuovo modello statistico per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto ingiuntivo non opposto da debitore (passaggio alla fase precetto), a partire dal1 gennaio 2018. Per tali pratiche sono stimati i flussi di incasso futuri i quali tengono conto sia dei tempi medi osservati per ciascuna fase di lavorazione (fase per l'ottenimento del precetto, fase per l'ottenimento del pignoramento) a livello di singolo tribunale, sia delle probabilità di avanzare con successo delle varie fasi (da precetto a pignoramento, da pignoramento ad ODA), sia dei tempi medi necessari dall'ottenimento di un ODA alla registrazione del primo incasso. Tali flussi di cassa sono utilizzati nella valorizzazione a costo ammortizzato (rispetto al precedente mantenimento al costo di acquisto) che è calcolato come attualizzazione dei flussi di cassa attesi al tasso interno di rendimento. Qualora le tempistiche stimate per l'avanzamento nelle varie fasi giudiziali non venisse rispettato, il modello riduce la probabilità di ottenimento dell'ODA con un effetto di abbattimento progressivo dei relativi flussi di cassa stimati. Infine se nelle varie fasi di lavorazione dovesse risultare la perdita del posto di lavoro del debitore, la posizione esce dalla valorizzazione mediante tale modello e viene valorizzata dal modello a curve sopra citato, nell'attesa di verificare l'ottenimento di un nuovo impiego da parte del debitore.

A partire dal 1 gennaio 2018, quindi, la valorizzazione delle pratiche in lavorazione giudiziale può essere così riassunta:

  • nella prima fase nella quale vengono compiute tutte le attività necessarie per ottenere un decreto ingiuntivo le posizioni continuano ad essere valorizzate al costo di acquisto;
  • nelle fasi successive, nelle quali avviene la notifica del precetto e la notifica dell'atto di pignoramento al terzo (datore di lavoro) e al debitore, la valorizzazione delle pratiche avviene al costo ammortizzato calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi stimati sulla base del modello statistico precedentemente citato (solo ove vi sia un decreto ingiuntivo non opposto emesso successivamente al 1 gennaio 2018);
  • all'ottenimento dell'ODA (ultima fase della lavorazione giudiziale) le pratiche sono valorizzate a costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi sulla singola posizione, flusso di cassa stimato in base al valore dell'atto emesso dal tribunale e della rata media stimata a cui si aggiunge il cap in ragione dell'età anagrafica del debitore.

La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, altresì caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in settori corporate, bancari o real estate.

Nel corso del terzo trimestre 2018 la Banca ha provveduto alla definizione di un modello per la stima dei flussi di cassa attesi da posizioni garantite da immobili su cui è presente un'ipoteca di primo grado a favore di IFIS NPL; più specificatamente vengono valorizzati valori di recupero sulla base di perizie e di CTU. Le date di presunto realizzo invece sono calcolate sulle tempistiche medie dei tribunali relativi alle procedure esecutive immobiliari.

Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

Il Gruppo Banca IFIS nel tempo si è dotato di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascuna tipologia di clientela e di prodotto.

Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito verificando la puntualità dei rimborsi, la correttezza del rapporto, le informazioni segnalate dal Sistema alla Centrale dei Rischi o a banche dati selezionate e il profilo reputazionale e ad esaminare, per ciascuna di queste, le cause sottostanti.

Con riferimento alle attività di controllo del portafoglio, come riportato in precedenza, i crediti verso la clientela sono monitorati da specifiche unità all'interno delle citate business units alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); si affiancano ulteriori attività di controllo svolte a livello centralizzato da specifica unità organizzativa basate principalmente sull'utilizzo di modelli di analisi andamentale tra cui quelli sviluppati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo, volti ad identificare situazioni di anomalia negli indicatori di early warning specificatamente individuati.

Alle esposizioni di rischio creditizio verso imprese domestiche viene attribuito un rating interno sulla base di un modello sviluppato internamente per il portafoglio credito commerciale. È in corso un progetto che prevede l'evoluzione dell'attuale modello gestionale di rating di controparte verso imprese domestiche in considerazione dell'ampliamento del perimetro di gruppo e dei prodotti offerti.

Nell'espletamento delle attività di misurazione e controllo assume un'importanza fondamentale l'attività svolta dal Risk Management nell'ambito dei controlli di secondo livello.

Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione di Risk Management:

  • presidia, monitora e valuta i rischi creditizi, eseguendo i controlli e le analisi secondo le linee guida definite; in particolare: i) valuta la qualità del credito, garantendo il rispetto degli indirizzi e delle strategie creditizie attraverso il monitoraggio nel continuo degli indicatori di rischio di credito; ii) monitora costantemente l'esposizione al rischio di credito e il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione del rischio di credito; iii) verifica, mediante controlli di secondo livello, il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e valuta la coerenza delle classificazioni e la congruità degli accantonamenti; iv) monitora l'esposizione al rischio di concentrazione e l'andamento delle esposizioni classificate come Grandi Esposizioni;
  • svolge attività di analisi quantitativa a supporto delle business units per l'utilizzo gestionale delle misure di rischio;

• presidia il processo di sorveglianza del valore delle garanzie reali, personali e finanziarie acquisite.

Il Gruppo Banca IFIS pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha dato mandato all'Alta Direzione di agire in funzione di un contenimento dei grandi rischi. In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che, impegnano il Gruppo in misura rilevante.

In relazione al rischio di credito connesso agli investimenti in titoli obbligazionari e di equity investment la Banca è costantemente impegnata nel monitoraggio della qualità creditizia; adeguata informativa periodica viene fornita al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione di Banca IFIS.

Nell'ambito dei principi Basilea 3, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca IFIS ha scelto di avvalersi del metodo standardizzato; con riferimento alla determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di concentrazione single-name, incluso fra i rischi di secondo pilastro, il Gruppo applica il metodo Granularity Adjustment definito nell'allegato B, Titolo III della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 al quale viene aggiunto un add-on di capitale calcolato con la metodologia ABI per la stima del rischio di concentrazione geo-settoriale.

La Capogruppo Banca IFIS, al fine di valutare le proprie vulnerabilità a livello di gestione del capitale e della liquidità, ha sviluppato delle tecniche quantitative e qualitative con le quali valuta la propria esposizione ad eventi eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, misurano gli effetti per la Banca e le sue controllate, in termini di rischiosità, derivanti da movimenti congiunti delle variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi. Tali analisi interessano in maniera rilevante il rischio di credito.

Le analisi di stress consentono di verificare la resilienza del Gruppo, simulando e stimando gli impatti di situazioni avverse, e forniscono importanti indicazioni in merito alla propria esposizione ai rischi e agli strumenti, all'adeguatezza dei relativi sistemi di mitigazione e controllo ed alla capacità di far fronte a perdite inattese anche in ottica prospettica e di pianificazione.

La Capogruppo Banca IFIS, a fini regolamentari, effettua esercizi di stress nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework, della predisposizione del Recovery Plan e del resoconto ICAAP e ILAAP, almeno su base annuale, come richiesto dalla normativa di vigilanza prudenziale vigente. In tale contesto valuta, fra gli altri, la sostenibilità delle strategie creditizie in condizioni avverse.

Metodi di misurazione delle perdite attese

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).

Gli aspetti più significativi che caratterizzano tale approccio, riguardano:

  • la classificazione dei crediti in tre diversi livelli (o "Stage") a cui corrispondono distinte metodologie di calcolo delle perdite da rilevare; nello Stage 1 rientrano le posizioni performing che non hanno subito un incremento significativo del rischio creditizio altrimenti posizionate in Stage 2; nello Stage 3 rientrano tutte le posizioni classificate come non performing classificate a sofferenza, inadempienza probabile scaduto deteriorato secondo i criteri e le regole specificatamente adottate dal Gruppo;
  • il calcolo della perdita attesa calcolata a 12 mesi per lo Stage 1 o per l'intera vita utile del credito (lifetime) per gli Stage 2 e 3;
  • le condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (Through the cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • le informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori di macroeconomici (forward looking) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore.

In tale contesto, il Gruppo ha adottato, nell'ambito della stima delle rettifiche di valore dei crediti performing, una metodologia di determinazione dell'incremento "significativo" del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione inziale, che comporta la classificazione degli strumenti negli Stage 1 e 2, combinando elementi statistici (c.d. quantitativi) e andamentali (c.d. qualitativi).

Per indicare il "significativo" aumento del rischio di credito, il Gruppo Banca IFIS si avvale dei "transfer criteria" quantitativi e qualitativi descritti di seguito, applicati al portafoglio crediti in funzione della tipologia di controparte definita mediante opportuna portafogliazione creditizia.

"Transfer criteria" quantitativi:

• Significant Deterioration: al fine di identificare il "significativo aumento del rischio di credito", per le esposizioni dei portafogli rated (imprese domestiche), è stato impiegato un approccio sostenuto da analisi quantitative che determina la classificazione in Stage 2 qualora la variazione della PD a un anno tra la data di origination e quella di valutazione risulti superiori ad una soglia predefinita.

"Transfer criteria" qualitativi:

  • "Rebuttable presumption 30 days past due": il principio afferma che, indipendentemente dal modo in cui l'entità valuti aumenti significativi del rischio di credito, vi è una presunzione relativa che il rischio di credito dell'attività finanziaria sia aumentato significativamente dopo la rilevazione iniziale quando i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. L'entità può confutare tale presunzione qualora abbia informazioni ragionevoli che dimostrano che il rischio di credito non è significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale anche se i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. Tale possibilità non è stata però perseguita dal Gruppo IFIS;
  • "Forbearance": tale criterio prevede che uno strumento finanziario venga allocato in Stage 2 nel momento in cui per tale esposizione viene registrato uno status di forbearance;
  • "Watchlist": il criterio prevede di identificare dei criteri qualitativi di deterioramento definiti dal Gruppo nell'ambito del processo di definizione di posizioni particolarmente rischiose nella fase di monitoraggio dei crediti.

Secondo l'IFRS 9, un'entità può ritenere che il rischio di credito su uno strumento finanziario non sia notevolmente aumentato dalla rilevazione iniziale se lo strumento finanziario ha un rischio di credito basso alla data di riferimento del bilancio, ovvero:

  • deve possedere un rischio di default basso;
  • il debitore, nel breve termine, dimostra di avere una forte capacità di far fronte ai propri obblighi;
  • il creditore si aspetta che, nel lungo termine, i cambiamenti avversi nelle condizioni economiche e di business potrebbero ridurre la capacità del debitore di adempiere ai suoi obblighi.

La valutazione delle perdite attese su crediti (Expected Credit Loss – ECL) considera i mancati incassi (cash shortfall), la probabilità di default, e il valore monetario del tempo. In particolare il Gruppo valuta il fondo a copertura delle perdite dello strumento finanziario per un importo pari alle:

  • perdite attese a 12 mesi per i rapporti che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (cd. Stage 1); ossia stima i mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default nei successivi 12 mesi, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino;
  • perdite attese "Lifetime" per i rapporti che hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (cd. Stage 2); ossia stima mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default lungo tutta la vita residua dello strumento, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino ed attualizzati alla data di valutazione (ECL).

Al fine di realizzare la maggiore aderenza possibile ai requisiti normativi nei processi di calcolo delle proprie svalutazioni collettive, il Gruppo ha definito uno specifico framework metodologico. Tale attività ha previsto lo sviluppo di metodologie e analisi di natura quantitativa basate su dati proprietari e di natura qualitativa, volte essenzialmente alla modellazione dei seguenti parametri di rischio ed aspetti metodologici rilevanti per il calcolo dell'impairment IFRS 9:

  • stima della Probability of Default (PD);
  • stima della Loss Given Default (LGD);
  • stima della Exposure at Default (EAD);
  • definizione dei transfer logic di stage allocation;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi point-in-time.

Con riferimento alle esposizioni nei confronti di Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti del settore pubblico (low default portfolios) sono stati usati tassi di default associati a matrici di migrazioni fornite da informazioni pubbliche della società di rating Moody's o da altri provider esterni.

Con riferimento al portafoglio titoli, vista la complessità metodologica legata allo sviluppo di un modello dedicato, il Gruppo ha optato per l'utilizzo del processo di calcolo dell'impairment IFRS 9 che Cedacri mette a disposizione a livello consortile (i.e. stima dei parametri di rischio, calcolo Stage allocation ed ECL). Nello specifico, la formula di calcolo dell'impairment per le tranches dei titoli in Stage 1 e 2 risulta coerente con l'approccio utilizzato per le esposizioni creditizie. La Stage allocation dei titoli di debito performing, presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in Stage viene definita secondo specifici transfer criteria connessi a tale tipologia di portafoglio. Le esposizioni sono classificate in Stage 3 nei casi in cui il rischio creditizio sia deteriorato al punto da considerare il titolo impaired, ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.

Le suddette metodologie sono state sviluppate tenendo conto di molteplici soluzioni, della complessità attuale e prospettica del portafoglio del Gruppo nonché delle logiche di mantenimento e aggiornamento dei parametri di rischio.

Lo sviluppo delle logiche multi-periodali su parametri di rischio è stata definito esclusivamente per la PD; gli altri parametri di rischio di credito (LGD e CCF) vengono applicati in modo costante fino alla scadenza. La LGD è stata stimata su evidenze storiche proprietarie ad eccezione delle controparti Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti Territoriali (esclusi i comuni), per le quali, in assenza di dati storici oggettivi, è stata stimata una LGD di settore.

Per le esposizioni in Stage 3 non soggette a svalutazione analitica, il Gruppo definisce una provision lifetime in linea con il concetto di expected credit loss (ECL). Con particolare riferimento al parametro di LGD, ai fini del calcolo delle perdite collettive delle esposizioni in Stage 3 (principalmente scaduto deteriorato e inadempienza probabile), sono stati effettuati degli adeguamenti per garantire la coerenza con le metriche adottate per i crediti performing. Inoltre, qualora il piano operativo di gestione dei crediti deteriorati assunto dal Gruppo preveda uno scenario di cessione di posizioni non performing, i modelli di valutazione delle perdite attese includeranno nel processo di stima ECL anche la relativa probabilità di accadimento.

Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Rientrano nell'ambito delle tecniche di mitigazione del rischio di credito quegli strumenti che contribuiscono a ridurre la perdita che il Gruppo andrebbe a sopportare in caso di default della controparte; nello specifico, ci si riferisce alle garanzie ricevute dalla clientela, sia di tipo reale sia personale, e ad eventuali contratti che possono determinare una riduzione del rischio di credito.

In linea generale, nell'ambito del processo di concessione e gestione del credito, per talune tipologie di affidamenti, viene incentivato il rilascio da parte della clientela di idonee garanzie atte a ridurne la rischiosità. Esse possono essere rappresentate da garanzie reali che gravano su beni, quali ad esempio i pegni su attività finanziarie, le ipoteche su immobili (residenziali/non residenziali) e/o da garanzie personali (tipicamente le fidejussioni) che gravano su un soggetto terzo ove la persona (fisica o giuridica) si costituisce garante della posizione debitoria del cliente in caso di insolvenza.

In particolare:

  • nell'ambito dell'attività di factoring, qualora la tipologia e/o la qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti di merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto dal Gruppo nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti. Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring, ove si ritiene che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati per una corretta valutazione/ assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o piuttosto che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro soluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factors corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati;
  • in ambito lending in funzione della specificità dei propri prodotti, si acquisiscono idonee garanzie, in relazione allo standing della controparte, alla durata ed alla tipologia del finanziamento. Tra queste garanzie rientrano oltre alle garanzie ipotecarie, i privilegi su impianti e macchinari, i pegni, le fideiussioni, le assicurazioni del credito ed i depositi collaterali;
  • in relazione all'operatività leasing finanziario, occorre sottolineare che il rischio di credito è attenuato dalla presenza del bene oggetto del leasing. Il locatore ne mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente;

  • in relazione all'operatività in crediti di difficile esigibilità ed acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, ed al relativo modello di business, non vengono di norma poste in essere azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi;

  • la cessione del quinto è senza dubbio una forma tecnica poco rischiosa, in considerazione delle particolarità di questo prodotto che prevede obbligatoriamente una copertura assicurativa per il rischio di decesso e/o di perdita di impiego del cliente ed il vincolo, a maggior garanzia del finanziamento, del Trattamento di Fine Rapporto maturato dal cliente.
  • l'operatività di finanziamento alle farmacie prevede un'anticipazione accompagnata da una cessione o da un mandato all'incasso dei crediti con la possibilità di utilizzare le anticipazioni successive a decurtazione dei finanziamenti in essere.

Nell'ambito dei portafogli NPL acquisiti sono incluse posizioni garantite da ipoteche su immobili che presentano una rischiosità inferiore rispetto al portafoglio complessivo acquisito.

La determinazione dell'ammontare complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso cliente e/o gruppo giuridico ed economico tiene conto di appositi criteri per la ponderazione delle diverse categorie di rischio e delle garanzie. In particolare, al valore di stima delle garanzie reali vengono applicati "scarti" prudenziali, differenziati per tipologia di garanzia.

La verifica nel continuo della qualità ed adeguatezza delle procedure di valutazione delle garanzie viene svolta dalla funzione di Risk Management della Banca, con l'obiettivo di presidiare, in via accentrata, il processo di valutazione e sorveglianza delle garanzie acquisite sul portafoglio crediti del Gruppo Banca IFIS. Per una maggiore efficacia operativa, tali processi sono effettuati da una unità organizzativa dedicata, denominata "Collateral Monitoring", posta alle dirette dipendenze del Chief Risk Officer della Banca.

Esposizioni creditizie deteriorate

Strategie e politiche di gestione

Il Gruppo adotta un business model che presenta elementi peculiari rispetto alla maggior parte degli istituti bancari nazionali che operano sul mercato prevalentemente come banche generaliste.

Tale peculiarità del business si riverbera nei processi e sugli assetti gestionali, generando dinamiche dei flussi e degli stock che si riflettono nelle poste dell'attivo e relativi indicatori.

Nondimeno, la Capogruppo ritiene che il riferimento a ratios gestionali e strutturali "di sistema" e il mantenimento dei propri indicatori su livelli di eccellenza, rappresenti un elemento di qualità e valore da perseguire come specifico obiettivo, sia per il rafforzamento degli assetti aziendali sia per il miglioramento dei processi interni.

Tra questi, la qualità degli attivi riveste un carattere di assoluta priorità che deve esprimersi sia nella capacità di erogare credito, minimizzando i rischi di deterioramento delle esposizioni, sia nella capacità di gestire le esposizioni deteriorate, ottimizzando le performance di recupero in termini di ammontare e tempistiche di recupero.

In tal senso l'azione del Gruppo è orientata verso una duplice direzione:

  • una costante tensione al miglioramento non solo dei processi di selezione ed erogazione del credito, ma anche dei processi di gestione dei crediti in bonis, risalendo, ove opportuno, fino alle politiche commerciali e/o di selezione delle singole operazioni, al fine di contenere al meglio la generazione di crediti deteriorati;
  • la definizione di obiettivi quantitativi (quali limiti massimi) in termini di esposizioni deteriorate nonché di interventi predefiniti da attuarsi secondo idonei criteri di applicazione e priorità, al fine di assicurare nel tempo il rispetto dei limiti prefissati.

Nella gestione di tali aspetti il Gruppo deve, peraltro, necessariamente tenere conto dei diversi segmenti di attività e correlate tipologie di credito, declinando soluzioni ed azioni coerenti con le specificità dei singoli comparti, al fine di assicurare il miglior risultato in termini di tutela del valore e velocità di soluzione.

Ciò premesso, la Banca in sede dell'aggiornamento annuale del piano operativo di gestione degli NPL di breve e di medio e lungo, presentato all'Autorità di Vigilanza lo scorso marzo 2019, ha mantenuto quali indicatori di performance e obiettivi espliciti da perseguire con una gestione attenta e proattiva, i seguenti due indicatori:

  • "npe ratio lordo", costituto dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate lorde" e il "totale dei crediti erogati alla clientela";
  • "npe ratio netto", costituito dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate al netto delle relative rettifiche" e il "totale dei crediti erogati alla clientela".

Con riferimento alle esposizioni creditizie per cassa verso clientela in essere alla data del 30 giugno 2019, escluse le posizioni rivenienti dall'acquisto e gestione di crediti deteriorati di terzi originators gestite dalle controllate IFIS NPL S.p.A. e FBS S.p.A., nonché i portafogli di crediti retail, i livelli di ratio npe sono in linea con gli obiettivi di riduzione prefissati per il periodo in esame. Il perseguimento dell'obiettivo di generale riduzione dello stock di crediti deteriorati di medio/lungo termine è atteso che avvenga attraverso una strategia differenziata in relazione alla specificità dei singoli portafogli interessati (tenendo in considerazione la tipologia di controparte e la specificità dei singoli prodotti). In linea generale, le azioni che verranno adottate sono essenzialmente riconducibili alle seguenti direttrici, peraltro da tempo perseguite:

  • contenimento del default rate al fine di ridurre l'afflusso di posizioni a non performing attraverso l'estensione e il rafforzamento dell'attività di monitoraggio delle relazioni creditizie volta ad anticipare, ed eventualmente a prevenire, il deterioramento delle posizioni;
  • miglioramento dei tassi di rientro "in bonis" attraverso un impiego più rilevante di misure di concessione nei confronti delle controparti che presentano segnali di difficoltà finanziaria;
  • sfruttamento delle expertise attualmente presenti nel Gruppo Banca IFIS e dei virtuosi processi di recupero esistenti per massimizzare i saggi di recupero;
  • riduzione dello stock di crediti deteriorati attraverso la valutazione di cessioni selettive di singole posizioni rilevanti, nonché attraverso l'applicazione delle vigenti politiche di write-off.

Le posizioni deteriorate o che presentano criticità marcate sono gestite direttamente da specifiche unità organizzative istituite in ciascuna società del Gruppo Bancario che:

  • verificano la volontà e la capacità della controparte di far fronte al pagamento del debito al fine di stabilire la più idonea strategia di recupero da adottare;
  • gestiscono il contenzioso, giudiziale e stragiudiziale relativo al recupero del credito;
  • definiscono e propongono al competente soggetto deliberante l'eventuale modifica dello stato amministrativo e la quantificazione dei "dubbi esiti analitici" sulle posizioni assegnate;
  • assicurano il monitoraggio della consistenza delle esposizioni classificate a sofferenza e delle relative attività di recupero in corso.

Write off

Il write off costituisce, come specificato dall'IFRS 9, un evento che dà luogo a una cancellazione contabile quando non si hanno più ragionevoli aspettative di recuperare l'attività finanziaria. Esso può verificarsi prima che le azioni legali per il recupero dell'attività finanziaria siano terminate e non comporta necessariamente la rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte della banca.

L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte della Banca. A titolo esemplificativo e non esaustivo ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc.

Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito, al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero molto marginali, su base almeno semestrale si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano determinate caratteristiche definite a livello di singolo prodotto.

La cancellazione dei crediti irrecuperabili rappresenta una buona pratica gestionale. Consente, infatti, alle strutture di concentrarsi sui crediti ancora recuperabili, garantisce un'adeguata rappresentazione del rapporto tra crediti anomali e crediti complessivi e assicura una corretta rappresentazione degli attivi di bilancio.

A livello organizzativo, le modalità operative di stralcio delle esposizioni creditizie seguite dalle diverse strutture del Gruppo e di informativa all'Alta Direzione, sono riportate dettagliatamente nelle politiche aziendali di monitoraggio e recupero del credito.

Nel corso del primo semestre 2019 sono state effettuate cancellazioni totali senza rinuncia al credito di esposizioni interamente svalutate per un valore nominale di 54,2 milioni di euro.

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate

Aspetti organizzativi

Si definiscono "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (POCI - Purchase or Originated Credit Impaired)" le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate.

Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di portafoglio) e di aggregazione aziendale.

A seconda del Business Model con il quale l'attività è gestita, i POCI sono classificati o come Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o come Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Come precedentemente indicato, gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione di un tasso di interesse effettivo corretto per il credito cioè il tasso che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza tutti i futuri incassi stimati dell'attività considerando nella stima anche le perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario ("ECL lifetime").

Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione a conto economico di rettifiche o di riprese di valore. Le variazioni favorevoli delle ECL lifetime sono rilevate come riprese di valore, anche qualora tali ECL lifetime risultassero inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.

Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stage 3.

Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività risultino "in bonis" le stesse sono classificate nell'ambito dello Stage 2.

Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stage 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua.

Rientrano tra le attività deteriorate i crediti acquisiti dalle controllate IFIS NPL S.p.A. e FBS S.p.A. acquistati a valori sensibilmente inferiori rispetto al valore nominale, nonché gli attivi deteriorati rinvenienti prevalentemente dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca al momento dell'acquisizione come previsto dal nuovo principio IFRS 9.

Informazioni quantitative

Relativamente al portafoglio proprietario di IFIS NPL S.p.A. alla data di riferimento, il valore nominale residuo è di circa 15,1 miliardi di euro. Tali crediti, il cui valore nominale storico alla data d'acquisto si attestava a 15,5 miliardi di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di circa 0,9 miliardi di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari al 5,67% del valore nominale storico. Nel corso del primo semestre 2019 sono stati acquistati 525 mio di euro a fronte di un corrispettivo di circa 68 milioni di euro corrispondente ad un prezzo medio del 12,98%. Il portafoglio complessivo dei crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati presenta un'anzianità complessiva media ponderata di circa 32 mesi rispetto alla data di acquisizione degli stessi.

Le posizioni gestite in via "stragiudiziale" (che consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari) sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato su dati storici interni, denominato "modello a curve"; tale modello prevede delle stime di trasformazione su cluster di crediti omogenei in base al profilo di recupero storico, a cui sono aggiunti dei correttivi prudenziali. Esso incorpora, già in fase di previsione, il rischio di default della controparte; storicamente gli incassi rilevati risultano inferiori rispetto alle previsioni effettuate per effetto della mancata onorabilità da parte della clientela del proprio debito. Relativamente alla gestione delle posizioni per le quali è stato formalizzato un piano di rientro, indipendentemente dalla tipologia, la modalità di determinazione dei flussi di cassa futuri ha "carattere deterministico", rappresentata dai flussi di cassa basati sulle rate future del piano di rientro concordato, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato.

Per quanto attiene alle posizioni gestite in via "giudiziale" (che consiste invece nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione – cd. ODA - del quinto della pensione o dello stipendio, la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione), è in produzione un modello statistico, sviluppato su dati proprietari, per la stima dei flussi di cassa delle posizioni in lavorazione giudiziale che non abbiano ancora raggiunto l'ODA ("modello massivo ante ODA"); più specificatamente vengono valorizzati flussi di cassa per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto o otterranno un precetto a partire dal 1 gennaio 2018. Per le sole posizioni che hanno ottenuto un'ODA, la stima dei flussi di cassa si basa sui dati ottenuti dagli atti legali e le pratiche sono valorizzate a costo ammortizzato calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi sulla singola

posizione, tenuto conto del vincolo di età anagrafica del debitore. La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, altresì caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in settori corporate, bancari o real estate.

In riferimento ai crediti secured si è proceduto all'affinamento della stima dei flussi di cassa attesi da posizioni garantite da immobili su cui è presente un'ipoteca di primo grado; più specificatamente, i valori di recupero sono valorizzati sulla base di perizie e di CTU. Le date di incasso presunte, invece, sono calcolate sulle tempistiche medie dei Tribunali relativi alle procedure esecutive immobiliari.

Si segnala infine che la società IFIS NPL, nel cogliere le opportunità di mercato e nel rispetto di quanto previsto dal business model, può valutare cessioni a terzi di portafogli. Nel corso del primo semestre 2019 sono state perfezionate 5 operazioni di vendita di portafogli a primari player attivi nell'acquisto di crediti NPL. Complessivamente, sono stati ceduti crediti per un valore nominale residuo di circa 1 miliardo di euro, corrispondenti a circa 9125 mila posizioni, a fronte di un prezzo complessivo di vendita pari a circa 21 milioni di euro, si rende noto che tali valori ricomprendono 10,8 milioni di euro di prezzo relativi a cessioni perfezionatesi nel mese di gennaio 2019 ma la cui accettazione della binding offer è avvenuta a fine esercizio 2018.

Inoltre, rientrano in questa voce le attività deteriorate acquisite con le business combination, in particolare quella con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca. Questi crediti sono gestiti analiticamente in linea con le strategie e politiche di gestione del rischio di credito precedentemente descritte.

Relativamente al portafoglio proprietario di FBS S.p.A. alla data di riferimento, il valore nominale residuo è di circa 1,2 miliardi di euro, suddiviso tra 434milioni di euro di portafoglio secured e 812milioni di euro di portafoglio unsecured.Nel corso dell'esercizio non sono state altresì effettuate operazioni di cessione sul mercato. Nel coro del primo semestre 2019 la società ha effettuato un'operazione di unwinding dei crediti cartolarizzati per circa 6 milioni di euro.

Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Durante la vita delle attività finanziarie e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie possono essere oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio (cosiddetta "modification senza derecognition") o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:

le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali e concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:

le prime, volte a "trattenere" il cliente, vedono coinvolto un debitore che non versa in una situazione di difficoltà finanziaria. In questa casistica sono incluse tutte le operazioni di rinegoziazione che sono volte ad adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta la banca effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, ove non fosse effettuata, il cliente potrebbe finanziarsi presso un altro intermediario e la banca subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti;

le seconde, effettuate per "ragioni di rischio creditizio" (misure di forbearance), sono riconducibili al tentativo della banca di massimizzare la recovery dei cash flow del credito originario. I rischi e i benefici sottostanti, successivamente alle modifiche, di norma, non sono sostanzialmente trasferiti e, conseguentemente, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio (salvo quanto si dirà in seguito in tema di elementi oggettivi), è quella effettuata tramite il "modification accounting" - che implica la

rilevazione a conto economico della differenza tra valore contabile e valore attuale dei flussi di cassa modificati scontati al tasso di interesse originario - e non tramite la derecognition;

la presenza di specifici elementi oggettivi che incidono sulle modifiche sostanziali delle caratteristiche e/o dei flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio la modifica della tipologia di rischio controparte a cui si è esposti), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.

In merito alle modifiche per ragioni di rischio creditizio, queste ammontano al 30 giugno 2019 a 263,5 milioni di euro, di cui 32,6 milioni di euro relative ad esposizioni non deteriorate. Gli incassi su tali posizioni nel corso del primo semestre 2019 sono stati pari a 27,6 milioni di euro.

Consolidato prudenziale - distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno a 30
giorni
Da oltre 30 giorni
fino a 90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a 30
giorni
Da oltre 30 giorni
fino a 90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a 30
giorni
Da oltre 30 giorni
fino a 90 giorni
Oltre 90 giorni
1. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
130.360 1.320 1.581 8.352 70.690 220.462 9.498 16.565 1.359.214
2. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - - - - - -
Totale 30.06.2019 130.360 1.320 1.581 8.352 70.690 220.462 9.498 16.565 1.359.214
Totale 31.12.2018 272.719 1.950 3.560 8.593 81.007 191.284 158.550 21.581 1.252.008

Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Esposizione lorda
Portafogli/stadi di rischio Deteriorate Non
deteriorate
Rettifiche di
valore
complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
netta
Write-off
parziali
complessivi
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 1.109.665 X 158.351 951.314 1.447
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
-
101.720 X 10.314 91.406 225
b) Inadempienze probabili 619.737 X 104.796 514.941 -
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
-
142.876 X 5.589 137.287 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 113.175 X 7.089 106.086 13
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
-
2.441 X 436 2.005 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X 324.979 1.951 323.028 -
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
-
X 3.538 193 3.345 -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 6.074.891 30.553 6.044.338 48.402
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
-
X 29.851 577 29.274 -
Totale (A) 1.842.577 6.399.870 302.740 7.939.707 49.862
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 104.455 X 932 103.523 -
b) Non deteriorate X 1.369.838 1.881 1.367.957 -
Totale (B) 104.455 1.369.838 2.813 1.471.480 -
Totale (A+B) 1.947.032 7.769.708 305.553 9.411.187 49.862

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (disponibile per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti).

Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie
(di cui: imprese di
assicurazione)
Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni/Controparti Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 1.718 4.955 1.561 9.125 - - 181.729 129.112 766.306 15.159
di
cui:
esposizioni
di
oggetto
-
concessioni
- - 430 5
734
- - 4
816
4
568
86
160
12
A.2 Inadempienze probabili 766 393 41.490 2.097 - - 169.130 94.092 303.555 8.214
di
cui:
esposizioni
di
oggetto
-
concessioni
- - 38
277
7 - - 35
001
3
330
64
009
2
252
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 55.450 2.951 53 12 - - 41.729 2.878 8.854 1.248
di
cui:
esposizioni
di
oggetto
-
concessioni
- - 10 2 - - 072
1
103 923 331
A.4 Esposizioni non deteriorate 1.425.143 1.598 259.077 1.727 - - 4.151.842 24.004 531.304 5.175
di
cui:
esposizioni
di
oggetto
-
concessioni
1
607
34 4
167
1 - - 15
836
165 11
009
570
Totale (A) 1.483.077 9.897 302.181 12.961 - - 4.544.430 250.086 1.610.019 29.796
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 1.583 - - - - - 85.912 879 16.028 53
B.2 Esposizioni non deteriorate 90 - 824.798 418 - - 529.064 1.401 14.005 62
Totale (B) 1.673 - 824.798 418 - - 614.976 2.280 30.033 115
Totale al 30.06.2019 (A+B) 1.484.750 9.897 1.126.979 13.379 - - 5.159.406 252.366 1.640.052 29.911
Totale al 31.12.2018
(A+B)
1.168.035 9.706 522.240 12.328 - - 5.317.048 262.710 1.872.574 30.183

Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Controparti Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 951.048 158.262 221 89 34 - 4 - 7 -
A.2 Inadempienze probabili 513.411 102.347 1.522 2.449 4 - - - 4 -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 104.872 7.036 1.166 51 19 1 - - 29 1
A.4 Esposizioni non deteriorate 6.013.415 29.669 227.742 1.640 108.411 1.054 17.591 139 207 2
Totale (A) 7.582.746 297.314 230.651 4.229 108.468 1.055 17.595 139 247 3
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 103.522 932 1 - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.285.187 1.716 82.577 165 - - 168 - 25 -
Totale (B) 1.388.709 2.648 82.578 165 - - 168 - 25 -
Totale al 30.06.2019 (A+B) 8.971.455 299.962 313.229 4.394 108.468 1.055 17.763 139 272 3
Totale al 31.12.2018
(A+B)
8.504.208 309.556 261.491 4.238 97.647 1.003 16.293 129 258 1

Grandi esposizioni

30.06.2019 31.12.2018
a) Valore di bilancio 1.925.626 1.573.611
b) Valore ponderato 433.533 602.111
c) Numero 3 4

L'ammontare complessivo delle grandi esposizioni al valore ponderato al 30 giugno 2019 è costituito per 220 milioni di euro da attività fiscali e per 213 milioni di euro da esposizioni nei confronti di partecipazioni non rientranti nel perimetro di consolidamento prudenziale.

Informativa in merito al Debito Sovrano

In data 5 agosto 2011 la CONSOB (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 30 giugno 2019 le esposizioni al Debito sovrano sono costituite interamente da titoli emessi dalla Repubblica Italiana; il valore di bilancio - iscritto nella voce "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" – ammonta a circa 673 milioni di euro, al netto della riserva da valutazione positiva pari a 2,2 milioni di euro.

Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 683 milioni di euro, sono inclusi nel banking book e presentano una vita media residua ponderata di circa 37 mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 30 giugno 2019 sono considerati di livello 1.

In conformità alla comunicazione CONSOB, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi nei confronti dello Stato Italiano; tali esposizioni alla data del 30 giugno 2019 ammontano a 810 milioni di euro, di cui circa 145 milioni di euro relativi a crediti fiscali.

Operazioni di cartolarizzazione

Non formano oggetto di rilevazione nella presente Parte le operazioni di cartolarizzazione nelle quali la Banca sia originator e per le quali il complesso delle passività emesse dalle società veicolo sia stato da essa sottoscritto all'atto dell'emissione.

Informazioni di natura qualitativa

Obiettivi, strategie e processi

Il Gruppo detiene esposizioni verso operazioni di cartolarizzazioni originate da terzi, acquisite con finalità di investimento allo scopo di generare margine di profitto e di realizzare un apprezzabile ritorno a medio-lungo termine sul capitale.

Tali operazioni possono essere originate dalle diverse Business Unit del Gruppo, in relazione alle caratteristiche del portafoglio sottostante, sia in bonis che deteriorato, ovvero nell'ambito dell'attività di investimento della liquidità.

Le attività di acquisizione vengono svolte in conformità con le politiche e procedure relative al rischio di credito, ed in particolare con la "Politica per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione", e nel rispetto della propensione al rischio stabilite nell'ambito del Risk Appetite Framework. Il Gruppo investe in cartolarizzazioni di cui è in grado di valutare, in forza dell'esperienza maturata, i relativi asset sottostanti.

In particolare, l'unità proponente, identificata l'opportunità di investimento, svolge le attività di due diligence al fine di valutare i flussi di cassa futuri e la congruità del prezzo, coordinando, a tal fine, le unità organizzative di volta in volta competenti e formalizzando i relativi esiti da sottoporre all'organo deliberante competente.

Successivamente all'acquisizione, l'investimento è oggetto di monitoraggio, su base continuativa, con riferimento agli indicatori di performance delle esposizioni sottostanti e all'aderenza dei flussi di cassa rispetto alle valutazioni effettuate in sede di acquisizione.

Sistemi interni di misurazione e controllo dei rischi connessi con l'operatività in cartolarizzazioni

Il Gruppo non ha posto in essere operazioni di cartolarizzazione con trasferimento di rischio a terzi.

Politiche di copertura adottate per mitigare i rischi connessi

La Banca si è dotata di una "Politica per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione" con la quale disciplina il processo di gestione delle operazioni di cartolarizzazione nelle ipotesi in cui intervenga nel ruolo di "investitore" (cioè di soggetto sottoscrittore dei titoli) ovvero di "promotore" (cioè di soggetto che struttura l'operazione). La politica definisce con chiarezza, per ciascuna delle fattispecie identificate, i compiti delle unità organizzative e degli organi aziendali coinvolti, sia con riferimento alle attività propedeutiche di due diligence sia con riguardo al monitoraggio, nel continuo, delle performance dell'operazione.

Nella presente sezione viene fornita illustrazione sulle esposizioni del Gruppo verso le operazioni di cartolarizzazione; in tali operazioni il Gruppo riveste, a seconda dei casi, il ruolo di originator, sponsor o investitore.

Operazione di cartolarizzazione IFIS ABCP Programme

In data 7 ottobre 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali verso debitori ceduti di durata triennale. A fronte della ricessione iniziale dei crediti da parte di Banca IFIS (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato IFIS ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrengers dell'operazione, per un ammontare pari a 850 milioni di euro, aumentato a 1.000 milioni di euro nel corso del secondo trimestre del 2018, contestualmente all'allungamento di due anni del periodo revolving. Un ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni di euro, inizialmente emessi per 19,2 milioni di euro, con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, era stata sottoscritta da Banca IFIS. Al 31 dicembre 2018 la quota sottoscritta dalla Banca aveva raggiunto l'importo massimo di 150 milioni di euro. Nel corso del primo semestre 2019 tale quota è stata dapprima parzialmente rimborsata dal veicolo, successivamente ceduta ad una banca terza per il valore complessivo residuo di 98,9 milioni di euro. Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. deferred purchase price).

L'attività di servicing è svolta dalla stessa Banca IFIS che, con la propria struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare ad ogni cut off date la quadratura delle evidenze di fine periodo;
  • procedere ad ogni cut off date alla verifica, al completamento e alla trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e dalle banche finanziatrici.

Il programma di cartolarizzazione prevede che gli incassi ricevuti dalla Banca vengano trasmessi al veicolo quotidianamente, mentre le ricessioni periodiche del nuovo portafoglio avvengono con cadenza di circa sei volte al mese; in questo modo viene garantito un elapsed temporale ravvicinato fra i flussi in uscita dalla Banca e i flussi in entrata relativi al pagamento delle nuove cessioni.

Si evidenzia che i crediti verso debitori ceduti cartolarizzati sono solo in parte iscritti nell'attivo di bilancio, in particolare per la parte che la Banca ha acquistato dal cedente a titolo definitivo, ovvero con il trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici. Le tabelle riportate nell'informativa quantitativa riportano pertanto solamente tale porzione di portafoglio.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti per la derecognition. Inoltre si è provveduto al consolidamento dei veicoli al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.

La perdita teorica massima che può subire Banca IFIS è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca IFIS subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:

  • i crediti acquistati a titolo definitivo cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "factoring";
  • il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto tra i "titoli in circolazione";
  • gli interessi attivi sui crediti sono rimasti iscritti nella medesima voce di bilancio "interessi attivi su crediti verso clientela";
  • gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";
  • le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in cui ha avuto inizio il programma.

Al 30 giugno 2019 gli interessi passivi sulle senior notes iscritti a conto economico sono pari a 3,9 milioni di euro.

Operazione di cartolarizzazione di terzi

Al 30 giugno 2019 il Gruppo detiene un portafoglio di titoli derivanti da cartolarizzazioni di terzi per complessivi 120,5 milioni di euro: in particolare detiene titoli senior per 118,8 milioni di euro e junior per 1,7 milioni di euro.

Nello specifico trattasi di cinque distinte operazioni di cartolarizzazione di terzi aventi sottostanti rispettivamente due portafogli di crediti non performing secured, un mutuo fondiario a fini speculativi, un portafoglio di minibond emessi da società quotate italiane e un portafoglio di crediti non performing parzialmente garantito da ipoteche la cui cartolarizzazione è assistita da garanzia dello stato.

Di seguito si riportano le caratteristiche principali delle operazioni in essere alla data di riferimento:

  • Cartolarizzazione "San Marco": trattasi di una cartolarizzazione di un portafoglio non performing secured di mutui ipotecari con valore nominale complessivo di circa 160 milioni di euro e scadenza a settembre 2022 in cui la Capogruppo partecipa come Senior Noteholder e Sponsor, sottoscrivendo la totalità delle tranche senior, al 30 giugno 2019 pari a 18,8 milioni di euro e il 5% delle tranche junior, per 0,7 milioni di euro, le quali sono state emesse dal veicolo Tiberio SPV S.r.l.;
  • Cartolarizzazione "Project Firenze": si tratta di una securitization di un portafoglio non performing composto da posizioni bancarie secured prevalentemente verso PMI con valore nominale complessivo di circa 264 milioni di euro e scadenza nel 2023. In tale operazione le notes sono state emesse dal veicolo Orione SPE S.r.l. e la Capogruppo ha partecipato come Senior Noteholder e Sponsor, sottoscrivendo il 100% delle tranche senior per un valore al 30 giugno 2019 di 29,9 milioni di euro nonché il 5% delle tranche junior per 1,0 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Cinque V": l'operazione, avviata a fine novembre 2017, consiste in una securitization tramite il veicolo Ballade SPV S.r.l. avente come sottostante unicamente un mutuo fondiario classificato a sofferenza, un valore nominale di 20 milioni di euro e scadenza nel mese di ottobre 2020 in cui la Capogruppo partecipa, anche in questo caso, a titolo di Senior Noteholder e Sponsor, divenendo titolare del 100% dei titoli senior per 2,1 milioni di euro e del 5% dei titoli junior; l'operazione è sostanzialmente chiusa a seguito della cessione dell'asset sottostante al credito fondiario;
  • Cartolarizzazione "Elite Basket Bond (EBB)", la quale ha previsto da parte del veicolo EBB S.r.l. l'emissione ad un prezzo pari al valore nominale, per complessivi 122 milioni di euro, di Asset Backed Securities (ABS) in un'unica tranche con durata sino a dicembre 2027 avente come underlying un portafoglio ("Basket") di minibond emessi da n. 11 società quotate italiane. La peculiarità di tale operazione consiste nel fatto che tali titoli sono obbligazioni senior unsecured ma beneficiano di un Credit Enhancement di stampo mutualistico pari al 15% dell'importo complessivo dell'operazione (24 milioni di euro), da utilizzarsi nel caso di ritardi e/o insolvenze da parte delle società emittenti nel pagamento di interessi e/o capitale sui minibond. La Capogruppo partecipa a tale operazione nella sola qualità di underwriter iscrivendosi nel proprio attivo una quota della tranche di cui sopra pari a 6,0 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "FINO 1": si tratta di un investimento in qualità di Senior Noteholder in un'operazione di securitization le cui tranche emesse sono supportate da garanzia statale "GACS" (Garanzia sulla Cartolarizzazione di Sofferenze) e con sottostante posizioni a sofferenza aventi un valore nominale complessivo originario di circa 5,4 miliardi di euro. La tranche oggetto di sottoscrizione per originari 92,5 milioni di euro da parte di Banca IFIS (su un valore nominale complessivo di 650 milioni di euro) è la Senior Note di Classe A, caratterizzata da una scadenza ad ottobre 2045. Al netto dei rimborsi avvenuti nel corso del primo semestre, al 30 giugno 2019 la quota sottoscritta di tranche presenta un valore di bilancio pari a 64,0 milioni di euro.

Si segnala per completezza che il Gruppo partecipa, attraverso il più ampio intervento compiuto nel 2017 dallo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, a quote delle notes mezzanine e junior della cartolarizzazione "Berenice" per complessivi 0,1 milioni di euro.

Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

Non vi sono società strutturate non consolidate al 30 giugno 2019.

Operazioni di cessione

Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Le attività finanziarie trasferite ma non eliminate sono riferite ai crediti cartolarizzati.

Rischi di mercato

Attualmente, in linea generale, il profilo di rischio finanziario del Gruppo Banca IFIS è originato essenzialmente dal portafoglio bancario, non svolgendo il Gruppo abitualmente attività di trading su strumenti finanziari. L'attività di acquisto di titoli obbligazionari, tenuto conto della classificazione degli stessi tra le attività con valutazione attraverso il metodo FVOCI, rientra nel perimetro del banking book e non configura, quindi, rischi di mercato. Nel corso del primo semestre del 2019 non sono state effettuate operazioni aventi finalità di trading e con impatto sui rischi di mercato.

Al 30 giugno 2019 si rilevano alcune posizioni in currency swap con un mark to market positivo per 1,0 milioni di euro e negativo per 0,3 milioni di euro. La classificazione di tali derivati tra le attività o le passività finanziarie di negoziazione non è espressione della finalità dell'operazione, il cui obiettivo resta quello di mitigare l'effetto di possibili oscillazioni dei tassi di cambio di riferimento. Si sottolinea che il differenziale tra il controvalore a pronti e quello a termine, seppur rilevato a conto economico nella voce 80 "Risultato netto dell'attività di negoziazione" quale differenza cambi, include anche una componente intrinseca di interessi.

Il portafoglio di negoziazione risulta composto da operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Il Gruppo Banca IFIS non effettua abitualmente attività di trading su strumenti finanziari.

La gestione del portafoglio di negoziazione è orientata al contenimento della posizione di rischio, non essendo state poste in essere operazioni con finalità speculativa.

Come precedentemente indicato, il portafoglio di negoziazione è composto da operazioni residue di Corporate Desk dove tutte le operazioni ancora in essere sono coperte con operazioni "back to back".

Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio bancario

L'assunzione di rischi di tasso d'interesse significativi è in linea di principio estranea alla gestione del Gruppo. La fonte di provvista prevalente continua ad essere costituita dal conto di deposito online "Rendimax". I depositi della clientela sui prodotti "Rendimax" e "Contomax" sono a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte della Banca nel rispetto delle norme e dei contratti, per i depositi liberi a vista e a chiamata. Le ulteriori componenti principali di provvista riguardano raccolta obbligazionaria principalmente a tasso fisso, un'operazione di auto-cartolarizzazione a tasso variabile e prestiti con l'Eurosistema (TLTRO).

Relativamente all'attivo gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile, sia con riguardo alla componente di credito commerciale che di finanziamenti corporate.

Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità (svolta dalle controllate IFIS NPL e FBS), caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale, rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso.

Al 30 giugno 2019 il portafoglio titoli obbligazionari è composto (escludendo i riacquisti di notes da auto-cartolarizzazione) principalmente da titoli governativi indicizzati al tasso d'inflazione. La duration media di tale portafoglio è pari a circa 3,8 anni.

L'assunzione del rischio di tasso connesso all'attività di raccolta effettuata operativamente dalla Tesoreria della Capogruppo ed in linea con la strategia definita da ALM & Capital Management avviene nel rispetto delle politiche e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione,

ed è disciplinata da precise deleghe in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare nell'ambito della Tesoreria della Banca.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di tasso sono ALM & Capital Management, che in linea con l'appetito al rischio stabilito, definisce le azioni necessarie al perseguimento dello stesso, la Tesoreria, che si occupa della gestione operativa del fabbisogno di liquidità e dell'impiego di eventuali eccedenze, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio della Banca le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate dalla Banca.

La posizione di rischio di tasso è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro. Nel documento finale inoltrato all'Organo di Vigilanza, ai sensi della disciplina di riferimento (Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti), il rischio di tasso d'interesse è stato oggetto di specifica misurazione in termini di assorbimento patrimoniale e potenziale impatto sul margine di interesse. Il monitoraggio viene effettuato a livello consolidato.

In considerazione dell'entità del rischio assunto, il Gruppo Banca IFIS generalmente non utilizza strumenti di copertura del rischio tasso.

Relativamente al rischio di prezzo, il Gruppo, non assume, di norma, rischi di oscillazione di prezzo su strumenti finanziari.

La classificazione dei titoli obbligazionari detenuti tra le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali del Gruppo come conseguenza della variazione del fair value dei titoli. Tale rischio risulta comunque moderato considerando la dimensione relativamente contenuta del portafoglio rispetto al totale attivo e la sua composizione, con netta prevalenza di titoli governativi.

Il monitoraggio del rischio di prezzo assunto dal Gruppo nell'ambito della propria attività, rientra tra le competenze della funzione di Risk Management.

Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

L'assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performances di tesoreria, rappresenta un'operatività estranea alle politiche del Gruppo. Le operazioni in divisa di Banca IFIS si sostanziano principalmente in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring. In tale ottica le anticipazioni in divisa concesse alla clientela sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.

Relativamente all'operatività riguardante le operazioni in divisa estera effettuate nell'ambito dell'operatività di corporate banking, esse si sostanziano in finanziamenti a medio/lungo termine (principalmente in USD) per i quali il rischio di cambio viene neutralizzato sin dall'origine ricorrendo a provvista avente la medesima valuta originaria.

Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della tesoreria, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.

La Tesoreria è comunque giornalmente impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.

L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avvengono nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione netta in cambi giornaliera particolarmente stringenti.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, sulla base delle proposte effettuate da ALM & Capital Management, di asseverare tali suggerimenti e proporre quindi annualmente al Consiglio di Amministrazione della Banca le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività del Gruppo in coerenza con le politiche di rischio approvate.

L'operatività sul mercato polacco, tramite la controllata IFIS Finance, non muta la sopra evidenziata impostazione: le attività denominate in zloty vengono finanziati mediante provvista nella medesima valuta.

Con l'acquisto della partecipata polacca, Banca IFIS ha assunto in proprio il rischio di cambio rappresentato dall'investimento iniziale nel capitale di IFIS Finance per 21,2 milioni di zloty e dal successivo aumento di capitale sociale di importo pari a 66 milioni di zloty.

Banca IFIS possiede, inoltre, una partecipazione pari al 5,57% del capitale sociale della società India Factoring and FinanceSolutions Private Limited, per complessivi 20 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 3.044 mila euro al cambio storico. Tale partecipazione è stata assoggettata ad impairment test nel corso dell'esercizio 2015 con un effetto a conto economico di 2,4 milioni di euro. A partire dal 2016 il fair value è stato rivalutato, in contropartita del patrimonio netto, fino a portare il valore della partecipazione a 1.104,5 mila euro.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

In considerazione della dimensione della posizione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.

Gli strumenti derivati

Il Gruppo Banca IFIS ha richiesto ed ottenuto l'autorizzazione ad effettuare l'attività di prestazione di servizi di investimento presso la clientela, finalizzata principalmente alla copertura dei rischi di tasso e cambio assunti dalla clientela attraverso l'offerta di operazioni derivate plain-vanilla. Attualmente non sono state effettuate operazioni in tal senso.

Banca IFIS utilizza talvolta derivati finanziari finalizzati alla copertura delle esposizioni sui tassi di cambio. Si rinvia a quanto descritto al paragrafo 1.2 Rischi di mercato.

Il portafoglio di negoziazione è risultato composto da operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Desk della ex Interbanca S.p.A., cessata dalla stessa nel corso del 2009, in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti. Tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali la controllata si assume, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

Gruppo bancario – Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte ad esigenze di liquidità. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.

Nel corso del 2019 la composizione della provvista del Gruppo è rimasta sostanzialmente invariata rispetto a fine 2018.

Al 30 giugno 2019 le fonti finanziarie sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta on-line presso la clientela retail e composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito del programma EMTN, dalla raccolta effettuata presso l'Eurosistema (TLTRO), da operazioni di cartolarizzazione a medio-lungo termine, dal canale Abaco presso la Banca d'Italia.

Con riferimento alle attività del Gruppo esse sono composte dall'operatività inerente al factoring, composta principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti principalmente dall'operatività di leasing, corporate banking, finanza strutturata e work-out and recovery.

Relativamente all'attività svolta dal Gruppo nei segmenti NPL ed acquisto crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

La strategia di diversificazione attuata con successo principalmente presso investitori istituzionali a partire dal 2017, nonché l'attribuzione del rating da parte di Fitch al Gruppo, hanno costituito un passaggio significativo nella riduzione del funding risk.

Durante il primo semestre 2019 si è rilevato, rispetto ai valori di fine 2018, un significativo incremento delle riserve di liquidità disponibili; l'ammontare di tali riserve di liquidità di elevata qualità (principalmente detenute dal Gruppo presso il conto corrente con Banca d'Italia e titoli governativi con durata a breve termine facenti parte della riserva infra-giornaliera) consente di soddisfare i requisiti normativi (LCR e NSFR) e interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità.

Il Gruppo è costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi, al fine di disporre di riserve di liquidità disponibili adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici.

Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati e supportare l'attività dell'Alta Direzione cui spetta il compito, con il supporto di ALM & Capital Management, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.

Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure e politiche inerenti il rischio di liquidità e tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Capogruppo utilizza un framework interno di governo, monitoraggio e gestione del rischio di liquidità a livello di Gruppo.

In conformità alle disposizioni di vigilanza la Banca è altresì dotata di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardare il Gruppo bancario da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.

La posizione di rischio di liquidità è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Con riferimento alla partecipata polacca, l'attività di tesoreria è coordinata dalla Capogruppo.

Operazioni di autocartolarizzazione

Nel corso del mese di dicembre 2016, il Gruppo Banca IFIS, tramite la società oggi incorporata IFIS Leasing S.p.A. (originator), ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.

All'operazione è stato attribuito un rating da Moody's e da DBRS. Le medesime agenzie si occuperanno del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.

Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo all'incorporata IFIS Leasing S.p.A. utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) (Moody's) e di AA (sf) (DBRS), il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati dalla incorporata IFIS Leasing S.p.A., a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro. Inoltre, a quest'ultima è stato conferito specifico mandato di servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.

Nel corso del terzo trimestre 2017, la controllante Banca IFIS S.p.A. ha provveduto a riacquistare la totalità dei titoli senior emessi dal veicolo. Alla data del 30 giugno 2019 la totalità dei titoli emessi dal veicolo sono stati quindi sottoscritti dal Gruppo Banca IFIS.

Si segnala che, in forza delle condizioni contrattuali sottostanti l'operazione, non si configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute (crediti).

Operazioni di cartolarizzazione

Si rinvia a quanto commentato fra i rischi di credito in ordine alle operazioni di cartolarizzazione in essere al 30 giugno 2019 e alle finalità per le quali sono state effettuate.

Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Non rientrano in tale definizione il rischio strategico ed il rischio di reputazione, mentre risultano ricompresi il rischio legale (ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extracontrattuale ovvero da altre controversie), il rischio informatico, il rischio di mancata conformità, il rischio di frode, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo nonché il rischio di errata informativa finanziaria.

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono rappresentate da errori operativi, inefficienza o inadeguatezza dei processi operativi e dei relativi controlli/ presidi, frodi interne ed esterne, mancata conformità della regolamentazione interna alle norme esterne, esternalizzazione di funzioni aziendali, livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, inadeguatezza o indisponibilità dei sistemi hardware e software, crescente ricorso all'automazione, sotto-dimensionamento degli organici rispetto al livello dimensionale dell'operatività ed infine inadeguatezza delle politiche di gestione e formazione del personale.

Il Gruppo Banca IFIS ha da tempo definito – coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore – il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività di controllo volte a identificare, valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per una corretta gestione del rischio operativo sono peraltro rappresentati dalla raccolta dei dati di perdita operativa (Loss Data Collection) e dall'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio operativo (Risk Self Assessment).

Il processo di raccolta strutturata e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo risulta consolidato, grazie anche ad una costante e continua attività, da parte del Risk Management, di diffusione tra le strutture aziendali di una cultura orientata alla gestione proattiva dei rischi operativi e quindi di sensibilizzazione al correlato processo di Loss Data Collection.

Si segnala che nel corso del primo semestre 2019 si è conclusa la campagna periodica di Risk Self Assessment, avviata nell'ultimo trimestre 2018, che ha incluso il perimetro societario in essere a fine 2018. A seguito della campagna, sono state identificate le principali criticità operative e di conseguenza sono stati definiti ed avviati specifici interventi di mitigazione volti a rafforzare ulteriormente i presidi a fronte dei rischi operativi.

Oltre alle sopra citate attività, il framework di Gruppo per la gestione del rischio operativo prevede la definizione di un set di indicatori di rischio in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella esposizione della Banca e delle sue controllate ai rischi operativi. Tali indicatori vengono monitorati nel continuo e illustrati all'interno di report periodici condivisi con le strutture e gli organi di competenza: al superamento di determinate soglie o in caso di andamenti anomali, si attivano specifici processi di escalation volti a definire e implementare appropriati interventi di mitigazione.

Si segnala inoltre che al fine di prevenire e gestire il rischio operativo, il Risk Management di Capogruppo è impegnato, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, nelle attività di valutazione delle esternalizzazioni delle funzioni operative e nella valutazione dei rischi associati all'introduzione di nuovi prodotti e servizi. Infine contribuisce al monitoraggio dell'evoluzione del rischio informatico nonché dell'efficacia delle misure di protezione delle risorse ICT.

In relazione alle Società del Gruppo Banca IFIS, si specifica che la gestione del rischio operativo risulta, allo stato attuale, assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie anche per quanto riguarda la gestione dei rischi.

In aggiunta, si evidenzia che, per quanto riguarda la controllata FBS, è stato programmato l'avvio del percorso di integrazione del framework complessivo di gestione del rischio operativo finalizzato a definire un unico approccio metodologico a livello di Gruppo. In particolare, verrà organizzata ed erogata della formazione specifica sulla tematica dei rischi operativi e sull'utilizzo dell'applicativo dedicato alla raccolta dei dati di perdita. Inoltre, per quanto riguarda il monitoraggio degli indicatori di rischio, si avvierà un'attività di roll-out degli indicatori definiti dalla Capogruppo anche per la controllata FBS.

Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, il Gruppo ha adottato il cosiddetto Metodo Base previsto dalla normativa prudenziale.

Si segnala che, parallelamente alla gestione del rischio operativo, è attivo un processo di gestione del rischio reputazionale.

Il rischio reputazionale rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti del Gruppo, investitori o Autorità di Vigilanza.

Il rischio reputazionale è considerato un rischio di secondo livello, in quanto è generato dalla manifestazione di altre tipologie di rischio, quali il rischio di non conformità, il rischio strategico e in particolar modo i rischi operativi.

La gestione del rischio reputazionale risulta, come per il rischio operativo, assicurata dal Risk Management della Capogruppo che definisce il framework complessivo di Gruppo – coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore – per la gestione del rischio reputazionale volto a identificare, valutare, monitorare i rischi reputazionali assunti o assumibili nelle diverse Società del Gruppo e nelle diverse unità organizzative. Il framework prevede la raccolta degli eventi di rischio reputazionale che si manifestano, l'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio reputazionale (Risk Self Assessment) e un set di indicatori di rischio monitorati nel continuo.

Si segnala che nel corso del primo semestre 2019 si è conclusa la campagna periodica di Risk Self Assessment, avviata nell'ultimo trimestre 2018, che ha incluso il perimetro societario in essere a fine 2018. A seguito della campagna, di concerto con quanto effettuato in ambito rischio operativo, sono state identificate le aree maggiormente esposte al rischio reputazionale e di conseguenza sono stati definiti ed avviati specifici interventi di mitigazione volti a rafforzare ulteriormente i presidi già in essere.

Rischi delle altre imprese

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte del Gruppo Bancario, che non siano già stati riportati nella sezione relativa al Gruppo Bancario.

04.4. Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Operazioni realizzate durante il periodo

Operazioni di aggregazione

Il 7 gennaio 2019 il Gruppo ha completato l'acquisizione del controllo del Gruppo FBSmediante acquisizione del 90% del capitale del Gruppo FBS per un controvalore di 58,5 milioni di euro. Contestualmente al contratto di compravendita sono stati definiti i contratti finalizzati a disciplinare gli accordi di opzioni di Put e Call con gli azionisti di minoranza del Gruppo FBS e aventi come oggetto le azioni restanti di quest'ultimo.

La combinazione delle opzioni put e call contrattualizzate rendono assimilabile tali accordi ad un acquisto differito in cui, alla data della business combination, il Gruppo Banca IFIS ha di fatto acquistato il 100% del capitale del Gruppo FBS mediante il riconoscimento di un ammontare fisso differito e, solo in parte, di un "earn out" da determinarsi in ragione dell'andamento dei risultati della partecipata.

La stima del fair value della passività pari alla somma tra tale ammontare fisso e l'"earn out" alla data di business combination è di 9,2 milioni di euro. Il costo complessivo dell'aggregazione è stato quindi provvisoriamente determinato in 67,7 milioni di euro e dal processo di consolidamento emerge una differenza da allocare tra il costo e il patrimonio netto del Gruppo FBS di 40,7 milioni di euro, iscritta tra le Attività immateriali.

Denominazione Data
dell'operazione
(1) (2) (3) (4)
Gruppo FBS 7 gennaio 2019 67.743 90% 7.101 4.047

Legenda:

(1) = costo dell'operazione, provvisoriamente determinato

(2) = Percentuale di interessenza acquisita con diritto di voto nell'assemblea ordinaria

(3) = Risultato netto della gestione finanziaria.

(4) = Utile/perdita netto del Gruppo

Il principio IFRS 3 prevede che alla data di riferimento dell'aggregazione aziendale si identifichi il costo dell'aggregazione e lo si allochi successivamente alle attività, passività e passività potenziali del soggetto acquisito identificabili alla data di acquisto e valutate in base ai rispettivi fair value.

I principali dettagli patrimoniali relativi al Gruppo FBS alla data di aggregazione sono di seguito riportati:

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
07.01.2019
Patrimonio Netto di Gruppo 26.998
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 2.969
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 34.487
Attività materiali e immateriali 4.984
Altre voci dell'attivo 987
Attività e passività fiscali nette (2.158)
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (9.736)
Altre passività (2.460)
Trattamento di fine rapporto del personale (1.609)
Fondi per rischi e oneri (466)

Il principio IFRS 3 prevede che l'allocazione del costo dell'aggregazione debba essere quantificata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione. Al riguardo si precisa che, alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato, il processo di allocazione del prezzo ("Purchase Price Allocation", di seguito anche "PPA") deve intendersi provvisorio sia con riferimento alla determinazione del costo dell'aggregazione sia con riferimento alla valutazione delle attività acquisite e delle passività assunte.

Operazioni realizzate dopo la chiusura del periodo

Operazioni di aggregazione

Il Gruppo Banca IFIS non ha effettuato operazioni di aggregazione aziendale dopo la chiusura del periodo e fino alla redazione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Rettifiche retrospettive

Nessuna rettifica retrospettiva è stata applicata nel corso del primo semestre 2019 ad operazioni di aggregazione aziendale condotte in esercizi precedenti.

04.5. Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto dalla Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la procedura per l'operatività con "soggetti collegati", la cui ultima versione è approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 29 giugno 2018. Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del primo semestre 2019 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

Al 30 giugno 2019 il Gruppo Banca IFIS è controllato dalla società La Scogliera S.p.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca IFIS S.p.A., dalle società controllate al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o., IFIS Rental Services S.r.l., IFIS NPL S.p.A. e Cap.Ital.Fin. S.p.A., dalla società controllata al 70% Credifarma S.p.A. e, a seguito dall'acquisizione del Gruppo FBS completata il 7 gennaio 2019, dalle società FBS S.p.A. controllata al 90%, FBS Real Estate S.p.A. controllata al 99,28% e dalla società Elipso Finance S.r.l. controllata in modo congiunto al 50%. Si segnala inoltre che la partecipazione al 100% nella società Two Solar Park 2008 S.r.l. è stata ceduta a terzi in data 26 giugno 2019.

Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per il Gruppo Banca IFIS, comprendono:

  • la società controllante;
  • i dirigenti con responsabilità strategica;
  • gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategica o le società controllate dagli (o collegate agli) stessi o dai (ai) loro stretti familiari.

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.

Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di Banca IFIS, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.

Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (6° aggiornamento del 30 novembre 2018) sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.

Dirigenti con responsabilità strategica

Benefici a breve termine
per i dipendenti
Benefici successivi al
rapporto di lavoro
Altri benefici a lungo
termine
Indennità per
cessazione del rapporto
di lavoro
Pagamenti basati su
azioni
2.412 - 99 45 217

Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli Amministratori per un importo lordo di 1,7 milioni di euro e ai Sindaci per un importo lordo di 150 mila euro.

Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività, le garanzie e gli impegni in essere al 30 giugno 2019, distintamente per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Voci di bilancio Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altri parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - 6.918 6.918 1,0%
Crediti verso clientela valutati al
costo ammortizzato
- 251 8.001 8.252 0,1%
Altre attività 117.229 - - 117.229 35,4%
Totale attività 117.229 251 14.919 132.399 1,3%
Debiti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
- 62 341 403 0,0%
Altre passività 33.786 - - 33.786 10,2%
Riserve - - 325 325 0,0%
Totale passività 33.786 62 666 34.514 0,3%
Garanzie rilasciate e impegni - 56 - 56 n.a.
Voci di bilancio Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altri parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Interessi attivi - - 131 131 0,1%
Interessi passivi - (1) (1) (2) 0,0%

I rapporti con la società controllante sono relativi all'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli art. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scritture private sottoscritte tra le parti. Tutte le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione. In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile e le perdite fiscali vengono trasferite alla consolidante La Scogliera S.p.A. che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. In seguito all'esercizio dell'opzione, Banca IFIS ha iscritto un credito netto al 30 giugno 2019 verso la controllante pari a 109,4 milioni di euro (di cui 54,7 milioni di euro richiesti a rimborso), IFIS Rental Services per 7,4 milioni di euro e Cap.Ital.Fin. per 0,4 milioni di euro, mentre IFIS NPL ha iscritto un debito netto al 30 giugno 2019 verso la controllante pari a 33,8 milioni di euro.

I rapporti con i dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a conti deposito Rendimax o Contomax e a mutui.

I rapporti con le altre parti correlate che rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca IFIS vedono condizioni applicate allineate a quelle di mercato.

Nel corso del periodo è proseguita ordinaria attività di factoring a favore di un'impresa amministrata da stretti familiari di membri esecutivi del Consiglio di Amministrazione; l'esposizione del Gruppo Banca IFIS al 30 giugno 2019 risulta pari a 0,5 milioni di euro.

Sono inoltre presenti i rapporti verso due entità per cui Banca IFIS detiene una partecipazione superiore al 20% iscritte tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per un importo pari a 6,9 milioni di euro. Tali rapporti sono relativi a finanziamenti per ammontare pari a 7,5 milioni di euro.

Venezia - Mestre, 2 agosto 2019

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Luciano Colombini

04.6. Attestazione del Dirigente Preposto

Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 ai sensi dell'art. 154-bis, paragrafo 5, del D.lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti Luciano Colombini, Amministratore Delegato, e Mariacristina Taormina, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banca IFIS S.p.A. attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
  • i. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa;
  • ii. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili

per la formazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato, nel corso del periodo 1 gennaio 2019 – 30 giugno 2019.

    1. La verifica dell'adeguatezza e dell'effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili per la formazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 è stata condotta sulla base di una metodologia sviluppata da Banca IFIS S.p.A. ispirata alle linee guida fornite dall'Internal Control – Integrated Framework emanato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (CoSO), standard riconosciuto a livello internazionale.
    1. Si attesta, inoltre, che:
  • 3.1 il bilancio consolidato semestrale abbreviato:
    • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicati riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
    • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
    • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
  • 3.2 La relazione intermedia sulla gestione del Gruppo comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio e alla loro incidenza sul bilancio consolidato semestrale abbreviato, unitamente a una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio.

La relazione intermedia sulla gestione del Gruppo comprende, altresì, un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

Venezia, 2 agosto 2019

Amministratore Delegato Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

____________________________ __________________________________

Luciano Colombini Mariacristina Taormina

04.7. Relazione della società di revisione contabile limitata al Bilancio consolidato semestrale abbreviato

L'allegata relazione della società di revisione ed il bilancio consolidato a cui si riferisce sono conformi a quelli che saranno depositati presso la sede legale di Banca IFIS S.p.A. e pubblicati ai sensi di legge; successivamente alla data in essa riportata, EY S.p.A. non ha svolto alcuna procedura di revisione finalizzata ad aggiornare il contenuto della relazione stessa.

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