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Trevi Fin Industriale

Pre-Annual General Meeting Information Sep 3, 2019

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Pre-Annual General Meeting Information

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TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A.

Sede in Cesena (FC), Via Larga n. 201 Capitale Sociale Euro 82.391.632,50 int. vers. Iscritta al Registro delle Imprese C.C.I.A.A. Forlì – Cesena n. 01547370401

R.E.A. n. 201.271 C.C.I.A.A. Forlì - Cesena

Codice Fiscale e P. I.V.A.: 01547370401

Sito internet: www.trevifin.com

RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEGLI AMMINISTRATORI SUL PUNTO 1 ALL'ORDINE DEL GIORNO DELL'ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEGLI AZIONISTI DEL 23 SETTEMBRE 2019 (1^ CONV.) E DEL 30 SETTEMBRE 2019 (2^ CONV.) PREDISPOSTA AI SENSI DEGLI ARTICOLI 2446 E 2447 DEL CODICE CIVILE E DELL'ARTICOLO 74, COMMA 1, DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI.

1. Provvedimenti ai sensi dell'Art. 2447 c.c. Deliberazioni inerenti e conseguenti.

Signori Azionisti,

la presente relazione (la "Relazione") viene resa dal Consiglio di Amministrazione di TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A. (la "Società" o "Trevifin") ai sensi degli articoli 125-ter del decreto legislativo 58/1998 e 74, comma 1, del Regolamento adottato con delibera Consob n. 11971 del 14 maggio 1999, come successivamente modificato e integrato (il "Regolamento Emittenti"), conformemente alle indicazioni contenute nello Schema n. 5 dell'Allegato 3A al Regolamento Emittenti, in relazione alla convocazione dell'assemblea straordinaria per l'adozione dei provvedimenti ai sensi dell'articolo 2447 del codice civile.

In conformità alle richiamate disposizioni la presente relazione si compone di:

  1. situazione patrimoniale della Società al 30 giugno 2019 e conto economico del semestre chiuso al 30 giugno 2019;

  2. posizione finanziaria netta della Società relativa al 30 giugno 2019, con separata indicazione delle componenti attive e passive, suddivise a seconda che si tratti di poste a breve o a medio termine;

  3. le iniziative che l'emittente ha già assunto e intende assumere per il risanamento della gestione e per il mantenimento di condizioni di continuità aziendale, ivi inclusi piani di ristrutturazione dell'indebitamento; e

  4. le proposte relative ai provvedimenti da assumere per il ripianamento delle perdite.

La Relazione, unitamente alle osservazioni del Collegio Sindacale, sarà messa a disposizione del pubblico, a norma degli articoli 74, primo comma, e 72, primo comma, del Regolamento Emittenti e dell'articolo 2447 del codice civile, presso la sede legale della Società e sul proprio sito www.trevifin.com sezione Governance/Assemblee Azionisti, nonché presso la società di gestione del mercato, Borsa Italiana S.p.A. ("Borsa Italiana"), almeno ventuno giorni prima dell'assemblea straordinaria.

La Relazione è stata redatta sulla base di attuali attese, stime, assunzioni, previsioni e proiezioni, riferite alla data odierna e con le informazioni attualmente disponibili ed elaborabili, che hanno effetto sui valori dei ricavi, dei costi, delle attività e delle passività e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data di riferimento.

Tali attese, stime, assunzioni, previsioni e proiezioni, formulate con la massima diligenza e nel rispetto delle migliori pratiche, comportano rischi e incertezze difficili da prevedere in quanto relative ad eventi e dipendenti da circostanze che accadranno in futuro e potrebbero determinare un significativo e negativo scostamento rispetto agli attuali risultati esposti dalla Società.

Si precisa che taluni processi valutativi, in particolare quelli più complessi sono generalmente effettuati in modo completo solo in sede di redazione del bilancio annuale, allorquando sono disponibili tutte le informazioni eventualmente necessarie.

La presente Relazione:

  • (i) è stata redatta in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS; ai fini di una puntuale disamina degli stessi si rimanda alla Relazione Finanziaria dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2018; e
  • (ii) è stata predisposta applicando i medesimi criteri di valutazione, di stima e di esposizione utilizzati nella redazione della predetta Relazione Finanziaria dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2018.

I dati e le informazioni esposte e commentate nella presente Relazione non sono stati assoggettati a revisione contabile e, conseguentemente, sono da considerarsi "unaudited".

* * *

3

Preliminarmente, si ricorda che il 4 dicembre 2018, come comunicato al mercato in pari data, il Consiglio di Amministrazione della Società ha deliberato, nel contesto della complessiva manovra finanziaria e di rafforzamento patrimoniale meglio descritta al successivo Paragrafo 3 della presente Relazione, di accettare l'offerta vincolante presentata da Megha Engineering & Infrastructures Ltd. ("Gruppo MEIL"), uno dei maggiori gruppi indiani del settore delle infrastrutture, per l'acquisizione delle società del Gruppo operanti nel settore Oil&Gas, ossia Drillmec S.p.A. e Petreven S.p.A., unitamente alle loro controllate, ad una valorizzazione complessiva delle partecipazioni oggetto di cessione basata su un enterprise value di Euro 140 milioni (di cui Euro 62 milioni riferiti a Petreven S.p.A. e alle sue controllate, ed Euro 78 milioni riferiti a Drillmec S.p.A. e alle sue controllate), su base c.d. "debt free" (ossia assumendo un indebitamento finanziario alla data di perfezionamento della cessione pari a zero). L'accettazione dell'offerta del Gruppo MEIL ha comportato il contestuale accertamento di una rilevante svalutazione del valore di carico delle partecipazioni delle società oggetto di cessione oltre che dei crediti finanziari esistenti nei confronti delle medesime, per un importo complessivamente per gli esercizi 2017 – 2018 pari a 332,8 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto, in tale sede, di stimare che tale svalutazione [unitamente alle ulteriori svalutazioni di asset immateriali derivanti dal test di impairment svolto sulla base del nuovo piano industriale 2018-2022 di importo per gli esercizi 2017 – 2018 pari a 372,2 milioni di euro , e tenuto conto delle perdite operative relative agli esercizi precedenti non ancora contabilizzate, come risultanti dalla situazione patrimoniale predisposta dal management della Società, hanno determinato che il patrimonio netto della Società diventasse negativo per circa Euro 221 milioni e, dunque, la necessità per il Consiglio di Amministrazione di convocare l'assemblea straordinaria per l'adozione degli opportuni provvedimenti di cui all'articolo 2447 del codice civile. Dal momento, peraltro, che a tale data erano in corso le negoziazioni con le principali banche finanziatrici e con i principali azionisti per un'operazione di rafforzamento patrimoniale e ristrutturazione dell'indebitamento, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di non adottare alcun provvedimento e di riaggiornarsi al 19 dicembre 2018. Nella riunione del 19 dicembre 2018, il Consiglio di Amministrazione ha quindi approvato a maggioranza i termini essenziali della connessa operazione di rafforzamento patrimoniale e di ristrutturazione dell'indebitamento, conferendo tra l'altro mandato a convocare l'Assemblea degli azionisti per l'adozione dei provvedimenti di cui all'articolo 2447 del codice civile e a fissarne la data tenendo conto dei tempi necessari per il negoziato concernente l'accordo di ristrutturazione dei debiti con le principali banche finanziatrici, purché entro il termine per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2018, ossia entro il 30 aprile 2019. Il 1° aprile 2019, il Consiglio di Amministrazione, nel prendere atto dello stato di avanzamento della definizione dell'accordo di ristrutturazione con le banche finanziatrici da sottoporre ad omologa ai sensi dell'articolo 182-bis del R. D. del 16 marzo 1942, n. 267 e ss.mm.ii. (la "Legge Fallimentare") relativo alla complessiva manovra finanziaria e di rafforzamento patrimoniale, ha deliberato di rinviare l'assemblea straordinaria già convocata per il 24 e il 30 aprile (rispettivamente in prima e seconda convocazione) per l'adozione dei provvedimenti ai sensi dell'articolo 2447 del codice civile, al fine di farla coincidere con la data dell'assemblea da convocare per l'approvazione dei bilanci al 31 dicembre 2017 e 2018. Il 15 luglio 2019, il Consiglio di Amministrazione ha approvato, a maggioranza, i progetti di bilancio di esercizio e i bilanci consolidati al 31 dicembre 2017 e 2018 sulla base del presupposto della continuità aziendale, ritenendo il Consiglio di Amministrazione di Trevifin che, come meglio chiarito nella Relazione sulla Gestione relativa al bilancio al 31 dicembre 2018 disponibile al pubblico sul sito della società www.trevifin.com, Sezione Governance/Assemblee Azionisti, le incertezze avrebbero potuto essere ragionevolmente superate attraverso l'attuazione della manovra finanziaria e di rafforzamento patrimoniale in corso di definizione. In pari data, il Consiglio di Amministrazione ha altresì deliberato di convocare l'assemblea straordinaria per l'adozione dei provvedimenti ai sensi dell'articolo 2447 del codice civile per le date del 23 e 30 settembre 2019, rispettivamente in prima e seconda convocazione (date che sono state opportunamente fatte coincidere con quelle di approvazione dei bilanci relativi agli esercizi 2017 e 2018).

Il progetto di bilancio di esercizio della Società al 31 dicembre 2017 evidenzia una perdita netta pari a 355,3 milioni di euro (derivante in gran parte dalle sopra richiamate svalutazioni). Tenuto conto della contestualità dell'approvazione dei due progetti di bilancio, le perdite evidenziate nel progetto di bilancio al 31 dicembre 2017 sono state riprese ai fini della redazione del progetto di bilancio di esercizio al 31 dicembre 2018, che evidenzia una perdita netta di esercizio pari a 90,3 milioni si euro e pertanto le perdite cumulate 2017 e 2018 sono pari a Euro 445,5 milioni di euro generando al 31.12.2018 un patrimonio netto negativo pari a Euro 220,7 milioni di euro a fronte di un capitale sociale sottoscritto pari a 82,3 milioni di euro che risulta pertanto completamente eroso ricorrendo, pertanto, la fattispecie di cui all'articolo 2447 del codice civile.

Successivamente, in data 29 agosto 2019, il Consiglio di Amministrazione ha approvato una situazione patrimoniale aggiornata della Società al 30 giugno 2019 da cui emergono perdite complessive pari a 3,9 milioni di euro a fronte di un capitale sociale sottoscritto pari a 82,3 milioni di euro risultando, pertanto, confermata la ricorrenza della fattispecie di cui all'articolo 2447 del codice civile. Essendo, peraltro, intervenuti in data 5 agosto 2019 la sottoscrizione dell'accordo di ristrutturazione del debito ex articolo 182-bis della Legge Fallimentare con le principali banche finanziatrici del Gruppo, unitamente ad alcuni accordi a latere con alcuni ulteriori creditori finanziari i quali hanno manifestato la propria indisponibilità a sottoscrivere l'accordo di ristrutturazione complessivo (tali accordi, congiuntamente, l'"Accordo di Ristrutturazione") e in data 8 agosto 2019 il deposito dell'Accordo di Ristrutturazione medesimo presso il Tribunale competente per l'omologazione ai sensi dell'articolo 182-bis della Legge Fallimentare, come meglio descritto al successivo Paragrafo 3.1.3, trova applicazione nei confronti della Società il disposto dell'articolo 182-sexies della Legge Fallimentare, ai sensi del quale non si applicano, sino alla data dell'omologa, gli articoli 2446, secondo e terzo comma, e 2447 codice civile, fermo restando che, come si dirà, le misure previste dall'Accordo di Ristrutturazione consentiranno il superamento della fattispecie in questione.

1. Situazione patrimoniale e conto economico di Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A. al 30 giugno 2019

1.1 Situazione patrimoniale al 30 giugno 2019

Si riporta di seguito il prospetto di Stato Patrimoniale della Società al 30 giugno 2019 confrontato con i dati corrispondenti al 31 dicembre 2018.

Stato Patrimoniale (€ mln) 30/06/2019 31/12/2018
-
Immobilizzazioni materiali
27,4 28,4
-
Immobilizzazioni immateriali
0,1 0,1
-
Immobilizzazioni finanziarie
134,3 134,3
A) Totale Immobilizzazioni 161,8 162,8
-
Crediti commerciali
67,0 60,7
-
Debiti commerciali (-)
(46,6) (43,7)
-
Acconti (-)
(0,2) (0,0)
-
Altre attività (passività)
10,1 9,1
-
Fondi rischi (-)
(19,2) (20,3)
B) Capitale d'esercizio netto 11,2 5,8
C) Attività e passività discontinutae 2,3 2,4
D) Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B+C) 175,2 171,0
E) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) (0,8) (0,8)
F) Capitale investito netto (D+E) 174,5 170,3
Finanziato da:
Debiti verso banche e altri finanziatori 486,9 478,4
Debiti/(Crediti) finanziari intercompany (86,9) (86,7)
(Disponibilità liquide) (0,9) (0,7)
G) Posizione Finanziaria Netta 399,1 391,0
-
Capitale sociale
82,3 82,3
-
Riserve
(303,0) (212,7)
-
Risultato del periodo
(3,9) (90,3)
H) Totale Patrimonio Netto (224,6) (220,7)
I) Totale fonti di finanziamento (G+H) 174,5 170,3

Il patrimonio netto al 30 giugno 2019 è negativo per Euro 224,6 milioni risultando pertanto

integrati i presupposti di cui all'articolo 2447 del codice civile.

1.2 Conto Economico al 30 giugno 2019

Si riporta di seguito il prospetto di Conto Economico della Società al 30 giugno 2019.

Conto Economico (€ mln) 30/06/2019
Ricavi Totali 14,1
Variazioni delle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione -
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni -
-
Valore della produzione 14,1
Consumi di materie prime e servizi esterni (5,8)
Oneri diversi di gestione (0,3)
Valore aggiunto 7,9
Costo del personale (2,6)
Margine Operativo Lordo (EBITDA) 5,3
Ammortamenti (1,4)
Accantonamenti e svalutazioni (0,7)
Risultato operatvio (EBIT) 3,2
Proventi/(oneri) finanziari (4,7)
Utili/(perdite) su cambi 0,2
Rettifiche di valore di attività finanziarie 0,9
Risultato prima delle imposte (0,5)
Imposte (1,0)
Risultato Netto derivante dalle attività in funzionamento (1,5)
Risultato Netto da attività destinate alla dismissione (2,5)
Risultato netto del periodo (3,9)

2. Posizione finanziaria netta al 30 giugno 2019

Si riporta di seguito la Posizione Finanziaria Netta della Società al 30 giugno 2019.

30/06/2019 31/12/2018
A Cassa 0.0 0,0
B Altre disponibilita liquide (dettagli) 0.9 0.7
C Titoli detenuti per la negoziazione
D Liquidita (A+B+C) 0.9 0.7
15 Crediti Finanziari correnti 87,4 87,2
F Debiti bancan correnti 0.0
G Parte corrente dell'indebitamento non corrente 441.3 433.0
H Altri debiti finanzian correnti 45.7 43.1
I Indebitamento finanziario corrente (F+G+H) 487.0 476,2
J Indebitamento finanziario corrente netto (I-E-D) 398.8 388,3
K Debiti verso banche non correnti
L Obbligazioni emesse
M Altri debiti non correnti 0.3 2.7
N Indebitamento finanziario non corrente (K+L+M) 0.3 2,7
O Indebitamento finanziario netto (J+N) 399.1 391,0

***

Altri fatti di gestione del periodo ed eventi successivi al 30 giugno 2019

Come indicato in maggiore dettaglio al Paragrafo 3, successivamente al 30 giugno 2019 ed, in particolare, in data 5 agosto 2019 sono stati sottoscritti:

  • contratto con Megha Engineering & Infrastructures Ltd (il "Gruppo MEIL") relativo agli accordi vincolanti per il trasferimento in favore di quest'ultima della Divisone Oil&Gas del Gruppo Trevi
  • l'accordo di ristrutturazione dei debiti del Gruppo Trevifin tra la Societá e alcune delle principali controllate, da un lato, e le principali banche finanziatrici del Gruppo Trevifin, dall'altro, che disciplina la ristrutturazione dell'indebitamento finanziario della Società e del Gruppo Trevi, ivi incluso l'impegno delle banche a sottoscrivere azioni ordinarie della Società nell'ambito dell'aumento di capitale tramite compensazione dei crediti per un importo massimo di Euro 284,1 milioni, secondo un rapporto di conversione pari a 4,5:1;
  • l'accordo di investimento, con il quale gli azionisti FSI e Polaris hanno assunto nei confronti della Società impegni di sottoscrizione dell'aumento di capitale in opzione per Euro 130 milioni, deliberato dal Consiglio di Amministrazione della Società lo scorso 17 luglio 2019, per circa Euro 77,5 mln complessivi. Detto accordo stabilisce altresì, tra l'altro, impegni di lock-up in relazione alle azioni sottoscritte in sede di sottoscrizione dell'aumento di capitale, che avrà durata di 12 mesi successivi alla sottoscrizione delle azioni, nonché alcune previsioni parasociali funzionali alla realizzazione della manovra, tra cui l'impegno alla presentazione di liste di candidati all'elezione del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale e all'esercizio del voto in assemblea in favore delle deliberazioni strumentali all'esecuzione della manovra. L'accordo di investimento prevede la possibilità che il socio Trevi Holding SE possa aderirvi successivamente alla data di sottoscrizione;

• il contratto di nuova finanza, sottoscritto dalla Società in qualità di garante, con il quale alcune banche finanziatrici si sono impegnate a concedere un nuovo finanziamento per cassa in pool in favore di Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A. per far fronte alle esigenze di liquidità del Gruppo Trevi nell'attuazione dell'accordo di ristrutturazione e del relativo piano industriale, per un importo massimo di Euro 41 milioni, dei quali 12 milioni saranno messi a disposizione già prima dell'omologa dell'accordo di ristrutturazione, subordinatamente alla concessione da parte del Tribunale dell'autorizzazione ai sensi dell'articolo 182-quinquies della Legge Fallimentare.

3. Iniziative che l'emittente ha assunto e intende assumere per il risanamento della gestione e per il mantenimento di condizioni di continuità aziendale, ivi inclusi piani di ristrutturazione dell'indebitamento

3.1 Premesse

Come noto al mercato, già da diversi mesi il Gruppo controllato dalla Società versa in una situazione di crisi di natura finanziaria e patrimoniale per il cui superamento è emersa l'esigenza di adottare una manovra finanziaria da attuarsi nell'ambito di un accordo per la ristrutturazione del generale indebitamento finanziario del Gruppo da sottoporre ad omologa ai sensi dell'articolo 182-bis della Legge Fallimentare.

In particolare, a partire dal secondo semestre del 2016, l'andamento dei principali indicatori economico-finanziari e dei flussi di cassa prospettici hanno fatto emergere un'imminente situazione di difficoltà finanziaria che ha richiesto l'avvio di un articolato negoziato con le principali banche creditrici del Gruppo. In ragione della suesposta situazione di tensione finanziaria, la Società ha preso atto del fatto che non sarebbe stata in grado di rispettare, alle relative date di verifica che cadevano nel corso dei primi mesi del 2017, i parametri finanziari (cc.dd. covenant) previsti da alcuni dei contratti di finanziamento in essere e dal prestito obbligazionario denominato "Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A. 5,25% 2014 – 2024" di importo pari a Euro 50 milioni emesso dalla Società in data 28 luglio 2014 (il "Prestito Obbligazionario"), e ha pertanto richiesto e successivamente ottenuto dalle proprie banche finanziatrici e dai detentori del Prestito Obbligazionario dei waiver in relazione all'obbligo di rispettare i suddetti parametri finanziari. Con riferimento alle banche finanziatrici, la Società e altre società del Gruppo Trevi, dopo un lungo e faticoso negoziato, hanno concluso nel mese di settembre 2018 un accordo di moratoria e standstill con le banche finanziatrici rappresentanti circa il 93% della complessiva esposizione bancaria delle società partecipanti all'accordo, finalizzato, tra l'altro, a consentire di evitare azioni individuali da parte degli istituti aderenti nonché di far fronte alle esigenze di liquidità e mantenere l'operatività ordinaria (per ulteriori informazioni in merito si rinvia ai comunicati stampa del 18 e del 27 luglio 2018, del 10 agosto 2018 e del 14 e 18 settembre 2018). Con riferimento al Prestito Obbligazionario, l'assemblea degli obbligazionisti ha approvato il 2 maggio 2019 la concessione di waiver e la modifica di alcuni termini del regolamento del Prestito (in particolare, con riferimento alla data di scadenza e al tasso di interessi) al fine di adeguare le relative disposizioni alla situazione attuale della Società e a quanto previsto dal Nuovo Piano Industriale (come infra definito), contribuendo in tal modo al risanamento della situazione finanziaria della Società.

Nel contesto dell'elaborazione del piano industriale del Gruppo Trevi per il periodo 2017- 2021, successivamente approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 3 marzo 2017, è emersa l'esigenza, rappresentata alle banche creditrici, di adottare una manovra finanziaria finalizzata alla rimodulazione del proprio indebitamento finanziario in linea con la situazione del Gruppo e con i flussi di cassa previsti, da attuarsi nell'ambito di un accordo per la ristrutturazione del generale indebitamento finanziario del Gruppo, da sottoporre ad omologa ai sensi dell'articolo 182-bis della Legge Fallimentare. Le trattative con le banche sono proseguite nei mesi successivi, durante i quali sono emersi alcuni significativi scostamenti rispetto al piano industriale del Gruppo Trevi per il periodo 2017-2021 e alle relative previsioni dei dati economico-finanziari, anche a causa della cancellazione di un'importante commessa aggiudicata da Drillmec in Bolivia, con ricadute sulla tenuta/realizzabilità del piano stesso. Alla luce di quanto sopra, il 18 dicembre 2017 il Consiglio di Amministrazione ha riscontrato la necessità di implementare, nel contesto della manovra finanziaria in corso di discussione con le banche creditrici e congiuntamente alla stessa, un'operazione più articolata, che oltre alla rimodulazione dell'indebitamento comportasse anche un rafforzamento patrimoniale, al fine di consentire il riequilibrio economico-patrimoniale di Trevifin e del Gruppo Trevi. In tale contesto, in data 30 luglio 2018, su proposta del Consiglio di Amministrazione assunta in data 30 maggio 2018, l'assemblea straordinaria di Trevifin ha adottato una delibera - successivamente rettificata per correzione di un errore materiale in data 7 agosto 2018 con atto a rogito del dott. Marcello Porfiri, Notaio in Cesena, n. rep. 11.358 fasc. n. 5.227 – con la quale è stato deciso di "conferire al Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell'articolo 2443 del codice civile, la facoltà di aumentare a pagamento il capitale sociale, in una o più volte, anche in via scindibile, per il periodo massimo di 24 mesi dalla data della deliberazione e per un controvalore massimo di Euro 400 milioni (dei quali, per cassa, non oltre l'importo massimo di Euro 150 milioni), aumento da realizzarsi mediante l'emissione di azioni ordinarie prive del valore nominale aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, previa verifica da parte del Consiglio stesso della sussistenza e del rispetto delle condizioni previste dalla legge, con facoltà per il Consiglio di determinare il prezzo di emissione e l'eventuale sovrapprezzo, le modalità per la relativa sottoscrizione, anche mediante conversione di crediti nei confronti della Società, e il numero di nuove azioni di volta in volta emittende, purché l'aumento sia fatto con il diritto di opzione e, qualora le banche utilizzino crediti per liberare strumenti finanziari, gli stessi siano strumenti finanziari partecipativi e non azioni, a meno che la circostanza che le banche utilizzino crediti per liberare azioni costituisca elemento necessario per il buon esito della parte di aumento da liberarsi con pagamento in denaro; restando inteso che la facoltà conferita al Consiglio di Amministrazione potrà essere esercitata solo in connessione con un accordo di ristrutturazione dei debiti ai sensi dell'articolo 182-bis del regio decreto n. 267 del 16 marzo 1942" (la "Delega").

Dopo averne approvato a maggioranza le linee guida il 19 dicembre 2018, il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato a maggioranza l'8 maggio 2019 la proposta definitiva di manovra finanziaria, inclusiva dei piani economico-finanziari che recepiscono gli effetti di tale manovra, successivamente sottoposta alle banche finanziatrici in data 15 maggio 2019 per consentire alle stesse di completare l'istruttoria sull'operazione e i relativi processi deliberativi. La proposta di manovra finanziaria, come approvata dal Consiglio, è stata successivamente discussa con le banche e modificata per alcuni aspetti, pur lasciando sostanzialmente inalterato l'impianto originariamente ipotizzato: in particolare, tali modifiche hanno riguardato, come era stato anticipato al Consiglio di Amministrazione, la posizione di alcune banche creditrici le quali hanno rappresentato di non poter accettare la conversione dei crediti ipotizzata nella proposta della Società, e di preferire rispetto a tale ipotesi un'operazione di saldo e stralcio ovvero un riscadenziamento a una data di scadenza più in là nel tempo. Una nuova versione della proposta di manovra, che tenesse conto di tale nuova ipotesi, è stata pertanto inviata alle banche in data 7 giugno 2019.

Tale proposta di manovra finanziaria e di rafforzamento patrimoniale (la "Manovra"), in linea con i principi che erano già stati fissati dal medesimo Consiglio in data 19 dicembre 2018, è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 17 luglio 2019 e prevede in sintesi:

(i) un aumento di capitale per cassa da offrirsi in opzione per un importo pari a Euro 130 milioni, in relazione al quale: (a) gli azionisti FSI Investimenti S.p.A. (società soggetta ad attività di direzione e coordinamento di CDP Equity S.p.A., ex Fondo Strategico Italiano S.p.A. e holding di partecipazioni del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti) ("FSI") e Polaris Capital Management, LLC, la quale detiene azioni per conto dei fondi dalla stessa gestiti (di seguito "Polaris" e, congiuntamente a FSI, i "Soci Istituzionali") hanno assunto un impegno di sottoscrizione per un totale di Euro 77.456.654 ai termini e alle condizioni di cui all'accordo di investimento sottoscritto in data 5 agosto 2019, come meglio descritto al Paragrafo 3.1.3 che segue; e (b) alcune banche finanziatrici hanno assunto l'impegno a sottoscrivere la porzione dell'aumento di capitale per cassa in relazione alla quale i Soci Istituzionali non hanno assunto l'impegno di sottoscrizione descritto alla precedente lettera (a) (per un importo massimo, inclusivo di capitale e sovrapprezzo, pari a ca. Euro 53,5 mln) nel caso in cui tale porzione fosse rimasta inoptata, utilizzando a tal fine in compensazione i propri crediti sulla base di un rapporto di conversione pari a 4,5:1 (i.e., a fronte della conversione di Euro 4,5 di crediti, le banche riceveranno un controvalore in azioni per Euro 1), fino a un importo massimo di crediti pari a ca. Euro 236,4 milioni;

  • (ii) un ulteriore aumento di capitale, riservato alla banche finanziatrici, per un importo pari a Euro 63,1 milioni, da sottoscriversi e liberarsi mediante l'utilizzo in compensazione dei crediti vantati da parte delle principali banche finanziatrici, secondo un rapporto di 4,5:1 (i.e., a fronte della conversione di Euro 4,5 di crediti, le banche riceveranno un controvalore in azioni per Euro 1), per un importo massimo di crediti pari a Euro 284,1 milioni, tenuto conto dei crediti che dovessero essere stati utilizzati, ove necessario, al fine di sottoscrivere l'aumento di capitale in opzione di cui al precedente punto (i) (e, pertanto, la sommatoria dei crediti eventualmente utilizzati da parte delle banche finanziatrici per sottoscrivere l'aumento di capitale in opzione e dei crediti utilizzati per sottoscrivere l'aumento di capitale riservato, non potrà in alcun caso eccedere l'importo di Euro 284,1 milioni);
  • (iii) il consolidamento e il riscadenziamento sino al 31 dicembre 2024 del debito

bancario che residuerà a seguito della conversione dei crediti finanziari in azioni e del rimborso attraverso i proventi della Dismissione Oil&Gas, salvi i casi di rimborso anticipato obbligatorio, e la modifica dei relativi termini e condizioni;

  • (iv) la cessione delle partecipazioni detenute, direttamente o indirettamente, da Trevifin – nonché, in misura minore, da Trevi S.p.A. e da Soilmec S.p.A. – in Drillmec S.p.A., Drillmec Inc. e Petreven S.p.A. (e, attraverso queste ultime, nelle altre società dalle stesse controllate e operanti nel settore dell'Oil&Gas) (la "Dismissione Oil&Gas"), in favore del Gruppo MEIL e la destinazione dei relativi proventi netti al rimborso del debito gravante, rispettivamente, su ciascuna di tali società, previo accollo liberatorio di tale debito da parte di Trevifin, e, per la parte residua, a supporto delle esigenze finanziarie previste dal Nuovo Piano Industriale del Gruppo Trevi per il periodo 2018-2022;
  • (v) l'eventuale concessione ed erogazione in favore di Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A. di nuova finanza per cassa, per un importo massimo pari a Euro 41 milioni (ovvero, se inferiore, alla differenza tra Euro 130 milioni e l'importo dell'aumento di capitale per cassa effettivamente sottoscritto in opzione dagli azionisti e/o dal mercato). L'importo della nuova finanza, che è stato calcolato assumendo che dalla dismissione della divisione facente capo a Petreven S.p.A. il Gruppo beneficerà, dopo aver rimborsato l'intero indebitamento di tali società, di un importo netto pari a Euro 11,6 milioni, sarà comunque ridotto in misura pari agli importi netti derivanti dalla dismissione della Divisione Petreven che eccedano il suddetto importo di Euro 11,6 milioni;
  • (vi) la conferma e la messa a disposizione delle linee di credito esistenti in favore di Trevifin, Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A., sia per cassa che "per firma", a supporto del Nuovo Piano Industriale del Gruppo Trevi per il periodo 2018-2022, di cui una parte dovrà essere messa a disposizione come nuova finanza – subordinatamente

all'ottenimento della relativa autorizzazione da parte del Tribunale competente ai sensi dell'articolo 182-quinquies della Legge Fallimentare – nel periodo intercorrente tra il deposito del presente ricorso e la data di intervenuta definitività del decreto di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione;

  • (vii) la messa a disposizione di una parte della nuova finanza per cassa e di una parte delle nuove linee di credito per firma anche durante il periodo intercorrente tra la data di deposito e la data di omologa dell'Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell'articolo 182-bis della Legge Fallimentare, subordinatamente all'ottenimento dell'autorizzazione da parte del Tribunale competente. Di tale finanziamento, Euro 12 milioni dovranno essere erogati – subordinatamente all'ottenimento della relativa autorizzazione da parte del Tribunale competente ai sensi dell'articolo 182-quinquies della Legge Fallimentare – nel periodo intercorrente tra il deposito del presente ricorso e la data di intervenuta definitività del decreto di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione;
  • (viii) la sottoscrizione di alcuni accordi a latere con alcuni creditori finanziari i quali hanno manifestato la propria indisponibilità a sottoscrivere l'Accordo di Ristrutturazione, ma che hanno accettato di modifica le condizioni di rimborso del proprio indebitamento in via bilaterale. In particolare, Trevifin ha concluso accordi aventi a oggetto (a) il pagamento a saldo e stralcio di un importo pari a circa Euro 8,3 milioni, pari al 30% delle esposizioni complessive in linea capitale e interessi, in favore di SC Lowy PI (Italy) S.r.l. (in qualità di cessionario del credito da Banco do Brasil AG) che comporterà un ulteriore effetto patrimoniale positivo per la Società pari a circa Euro 19 milioni, e (b) il riscadenziamento dell'esposizione di Euro 4,5 milioni circa vantata da Industrial and Commercial Bank of China (Europe) S.A. – Milan Branch sino al 31 dicembre 2025 e la modifica dei relativi termini e condizioni;
  • (ix) la sottoscrizione di ulteriori accordi a latere con alcune società del Gruppo al fine di riscadenziare l'indebitamento di natura finanziaria e commerciale vantato da queste ultime nei confronti di Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A.; e
  • (x) la modifica già deliberata dall'assemblea degli obbligazionisti in data 2 maggio 2019 – di alcune clausole del regolamento del Prestito Obbligazionario al fine di rendere i relativi termini e condizioni (tra cui, in particolare, la data di scadenza e il tasso di interesse applicabile) compatibile con quelli del Nuovo Piano Industriale, dell'Accordo di Ristrutturazione e, in generale, della complessiva operazione di ristrutturazione del debito e ripatrimonializzazione.

L'operazione prevede altresì l'attribuzione gratuita di complessivi massimi n. 164.783.265 cc.dd. "loyalty warrant" quotati, di tipo europeo, quindi esercitabili a scadenza (i "Warrant"), a beneficio degli azionisti che siano tali prima dell'avvio dell'aumento di capitale in opzione. I Warrant daranno diritto agli azionisti detentori degli stessi di sottoscrivere n. 933 azioni per ciascun Warrant, ad un prezzo di emissione per azione pari a Euro 0,00013 (intendendosi tali termini numerici fissati prima dell'efficacia dell'operazione di raggruppamento delle azioni Trevifin, di cui al punto 2 all'ordine del giorno dell'assemblea straordinaria degli Azionisti convocata per il giorno 23 settembre 2019 in prima convocazione e per il giorno 30 settembre 2019 in seconda convocazione e, pertanto, soggetti a revisione in funzione di tale eventuale raggruppamento). La scadenza dei Warrant è stata ipotizzata in 5 anni dalla data di emissione. Per i detentori dei Warrant che decidessero di non cedere tale strumento finanziario tra il sesto e il sessantesimo mese (5 anni) dalla data di emissione, è previsto il diritto di sottoscrivere n. 1 ulteriore azione ogni n. 5 azioni di compendio sottoscritte, senza ulteriore aumento di capitale e senza ulteriore conferimento, e dunque con corrispondente riduzione del prezzo unitario delle azioni sottoscritte e, pertanto il numero di azioni emesse a fronte dell'aumento di capitale si intenderà aumentato fino ad un massimo di ulteriori n. 30.748.557.249 azioni. A servizio di tali Warrant è stato deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 17 luglio 2019, in esercizio della Delega al medesimo conferita, un ulteriore aumento di capitale per circa massimi Euro 20 milioni (comprensivo di sovrapprezzo).

La manovra finanziaria sopra descritta è funzionale all'esecuzione del nuovo piano industriale per il periodo 2018-2022 approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 1° aprile 2019 nella sua versione consolidata e aggiornata sulla base dei dati al 31 dicembre 2018 (il "Nuovo Piano Industriale"), e rappresenta un'assunzione fondamentale dello stesso. Il Nuovo Piano Industriale, da un lato, recepisce il mutato contesto economico e competitivo di riferimento e, dall'altro lato, assume, inter alia, il perfezionamento dell'operazione di ristrutturazione del debito (ivi incluso il positivo completamento della Dismissione Oil&Gas) e della connessa operazione di rafforzamento patrimoniale.

I termini della Manovra, inclusi i termini dell'aumento del capitale sociale a supporto della ripatrimonializzazione di Trevifin, sono stati recepiti nell'Accordo di Ristrutturazione sottoscritto dalla Società e da alcune società del Gruppo Trevifin con le banche finanziatrici il 5 agosto 2019 e depositato in data 8 agosto 2019 presso il Tribunale competente per l'omologazione ai sensi dell'articolo 182-bis della Legge Fallimentare.

3.1 Stato di attuazione della Manovra

3.1.1 L'Aumento di Capitale

In data 17 luglio 2019, il Consiglio di Amministrazione di Trevifin, in esercizio della Delega al medesimo conferita e tenuto conto dei termini della Manovra e della natura unitaria dell'operazione in essa prevista – per cui, stante i contenuti e le condizioni dell'Accordo di Ristrutturazione e dell'Accordo di Investimento (come infra definito) come meglio descritti nel seguito, la liberazione di azioni mediante utilizzo di crediti da parte delle banche creditrici individuate nell'Accordo di Ristrutturazione medesimo costituisce elemento necessario per garantire il buon esito della parte di aumento di capitale da liberarsi con pagamento in denaro – ha, tra l'altro, deliberato a maggioranza:

"1.) di aumentare il capitale sociale a pagamento, in denaro e in via inscindibile, per un importo complessivo di Euro 130.000.000,00 comprensivo di sovrapprezzo, mediante emissione di complessive n. 1.300.000.000.000 azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione (da emettersi con godimento regolare), ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,0001, dei quali Euro 0,00001 da imputarsi a capitale ed Euro 0,00009 da imputarsi a sovrapprezzo, da offrire in opzione agli azionisti ai sensi dell'art. 2441, comma 1, del Codice Civile, entro il 31 marzo 2020; il tutto stabilendosi sin d'ora che in caso di mancato integrale collocamento presso i soci o presso il mercato ai sensi dell'art. 2441, comma 3, del Codice Civile, le residue azioni saranno offerte in sottoscrizione come segue: in primo luogo ai soci che abbiano assunto impegni di sottoscrizione di tali azioni, nei modi, nella misura e nelle proporzioni previsti dall'Accordo di Investimento e, successivamente e per un controvalore comunque non superiore ad Euro 52.543.346,00, alle banche creditrici individuate nell'Accordo di Ristrutturazione nei modi, nella misura e nelle proporzioni previsti nell'Accordo di Ristrutturazione stesso, restando inteso che tali banche creditrici dovranno sottoscrivere le azioni offerte mediante compensazione volontaria di crediti certi, liquidi ed esigibili, nei modi, nella misura e nelle proporzioni previsti nell'Accordo di Ristrutturazione medesimo, e quindi, tra l'altro, secondo un rapporto di conversione del credito in capitale di 4,5 a 1, per cui, a titolo esemplificativo, a fronte della conversione di crediti pari a Euro 4,5 saranno sottoscritte azioni di nuova emissione per un controvalore (inclusivo di sovrapprezzo) pari a Euro 1, con conseguente stralcio della residua corrispondente porzione di credito"

(l'"Aumento di Capitale in Opzione");

"2.) di ulteriormente aumentare il capitale sociale a pagamento, parzialmente inscindibile sino all'importo di Euro 10.593.896,00, per un ulteriore importo complessivo di Euro 63.137.242,00, mediante emissione di complessive n. 631.372.420.000 azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione (da emettersi con godimento regolare), ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,0001, dei quali Euro 0,00001 da imputarsi a capitale ed Euro 0,00009 da imputarsi a sovrapprezzo, da offrire, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell'art. 2441, comma 5, cod. civ., alle banche creditrici individuate nell'Accordo di Ristrutturazione con liberazione mediante compensazione volontaria di crediti certi, liquidi ed esigibili, entro il 31 marzo 2020, nei modi, nella misura e nelle proporzioni previsti nell'Accordo di Ristrutturazione medesimo e quindi, tra l'altro, secondo un rapporto di conversione del credito in capitale di 4,5 a 1, per cui, a titolo esemplificativo, a fronte della conversione di crediti pari a Euro 4,5 saranno sottoscritte azioni di nuova emissione per un controvalore (inclusivo di sovrapprezzo) pari a Euro 1, con conseguente stralcio della residua corrispondente porzione di credito; il tutto stabilendosi peraltro che ove tali banche creditrici individuate nell'Accordo di Ristrutturazione abbiano già sottoscritto azioni in sede di collocamento dell'inoptato riveniente dall'aumento di capitale in opzione di cui al precedente punto 1.), l'importo dell'aumento di capitale (e relativo sovrapprezzo) di cui al presente punto 2.) sarà correlativamente ridotto, di modo che il controvalore dell'aumento di capitale complessivamente sottoscritto dalle banche ai sensi del punto 1.) e del punto 2.) della presente delibera non sia comunque superiore ad Euro 63.137.242,00;" (l'"Aumento di Capitale Riservato");

"3.) di ulteriormente aumentare a pagamento, in denaro e in via scindibile, per un importo massimo complessivo di Euro 19.986.562,21 comprensivo di sovrapprezzo, mediante emissione di massime complessive n. 153.742.786.245 azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione (da emettersi con godimento regolare) ad un prezzo di emissione per azione (salvo quanto infra indicato) di Euro 0,00013, dei quali Euro 0,00001 da imputarsi a capitale ed Euro 0,00012 da imputarsi a sovrapprezzo, da assegnare a coloro che risultino azionisti prima dello stacco del diritto di opzione relativo all'aumento di capitale in opzione (di cui sopra al punto 1.) nel rispetto del diritto di opzione ai sensi dell'art. 2441, comma 1, del Codice Civile, con emissione in via gratuita entro il 31 marzo 2020 di massimi n. 164.783.265 warrant retti dal regolamento che viene approvato e allegato alla presente delibera e recanti il diritto di sottoscrivere le predette azioni di nuova emissione alla data di scadenza fissata al 5° (quinto) anniversario della data di emissione secondo il rapporto (salvo quanto infra indicato) di 933 nuove azioni per ogni 1 warrant posseduto.

Il tutto stabilendosi ulteriormente che: (i) gli assegnatari dei warrant che ne abbiano mantenuto ininterrottamente la titolarità nel periodo compreso tra il 6° (sesto) mese ed il 5° (quinto) anno dalla loro data di emissione avranno il diritto di sottoscrivere n. 1 ulteriore azione per ogni n. 5 azioni sottoscritte, senza ulteriore aumento di capitale e senza ulteriore conferimento, e dunque con corrispondente riduzione del prezzo unitario delle azioni sottoscritte, e che (ii) il numero complessivo delle azioni che potranno essere emesse a valere sull'aumento di capitale di cui al presente punto 3.) è pertanto pari a 184.491.343.494;"

(l'"Aumento Loyalty Warrant");

"4.) di subordinare l'esecuzione delle delibere di aumento del capitale sociale di cui ai punti 1.), 2.) e 3.) che precedono all'avveramento di tutte le condizioni sospensive a cui è subordinata l'efficacia dell'Accordo di Ristrutturazione e di tutte le condizioni sospensive a cui sono subordinati gli impegni di sottoscrizione previsti ai sensi dell'Accordo di Investimento ovvero alla loro rinuncia in conformità all'Accordo di Ristrutturazione o all'Accordo di Investimento, secondo i casi".

Per ogni ulteriore informazione in merito all'aumento di capitale deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 17 luglio 2019, si rinvia alla Relazione illustrativa sull'aumento del capitale sociale, da deliberare in esercizio di delega conferita ai sensi dell'articolo 2443 del codice civile, redatta ai sensi dell'articolo 72 del regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni e, con riferimento all'aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione, ai sensi dell'articolo 2441, c. 6 del codice civile, disponibile sul sito della Società all'indirizzo www.trevifin.com, Sezione Governance, Aumento di Capitale.

3.1.2 La dismissione della Divisione Oil&Gas

In data 5 agosto 2019, la Società e le società controllate Trevi S.p.A., Soilmec S.p.A. e Trevi Holding U.S.A. Corporation, in qualità di venditori, hanno sottoscritto con Gruppo MEIL gli accordi vincolanti per il trasferimento a quest'ultima della Divisione Oil&Gas del Gruppo Trevi.

I contratti sottoscritti con il Gruppo MEIL prevedono, come già concordato nell'offerta vincolante del 3 dicembre 2018, un enterprise value delle società oggetto di dismissione – su base debt free – di Euro 140 milioni, soggetto ad alcuni aggiustamenti al verificarsi di determinati eventi, ivi inclusi, tra gli altri: (a) le eventuali variazioni negative di capitale circolante netto delle società oggetto di dismissione al 30 giugno 2019 rispetto al valore registrato al 30 settembre 2018 (fermo restando che tale variazione non potrà in nessun caso eccedere il 15% del prezzo di acquisto); e (b) l'ammontare dell'indebitamento finanziario che dovesse risultare in capo alle società oggetto di dismissione alla data del closing, nonché di ulteriori eventuali variazioni di voci che sono state tenute in considerazione nella determinazione del corrispettivo originariamente pattuito nell'offerta vincolante del dicembre 2018 ed eventuali ulteriori eventi che dovessero verificarsi nel periodo compreso tra il 30 settembre 2018 e la data del closing. La Dismissione Oil&Gas, oltre ad essere coerente con uno dei principali obiettivi del Nuovo Piano Industriale, ossia il refocusing del Gruppo Trevi sulle attività relative alle fondazioni speciali, rappresenta parte integrante della Manovra in quanto, ai sensi della stessa, è previsto che il Gruppo Trevi debba destinare i proventi netti derivanti dalla Dismissione Oil&Gas al rimborso di una parte rilevante dell'indebitamento maturato dalle società del Gruppo parte della Divisione Oil&Gas nei confronti delle banche finanziatrici.

L'accordo di compravendita prevede che la Dismissione Oil&Gas sia subordinata al verificarsi, oltre ad alcune condizioni già verificatesi alla data della presente relazione, di alcune condizioni sospensive, ivi incluse, tra l'altro:

(i) il perfezionamento da parte dei venditori di alcune operazioni infragruppo funzionali al trasferimento al Gruppo MEIL di tutti gli asset oggetto della cessione. su base debt free, la cui efficacia sarà subordinata alla corretta ed integrale esecuzione della Dismissione Oil&Gas

  • (ii) l'omologa dell'accordo di ristrutturazione dei debiti del Gruppo Trevi ai sensi dell'articolo 182-bis della Legge Fallimentare e: (a) il decorso del termine di 15 giorni dalla pubblicazione di tale decreto senza che siano state presentate opposizioni; o (b) il rigetto di tali opposizioni da parte della competente Corte di Appello;
  • (iii) la rinuncia delle controparti dei contratti aventi valore superiore a Euro 1 milione ad esercitare, laddove previsto, il diritto di risolvere il relativo rapporto contrattuale a seguito dell'esecuzione della Dismissione Oil&Gas;
  • (iv) il mancato verificarsi, prima della data del closing, di eventi negativi rilevanti, come definiti nell'accordo di compravendita.

Sulla base delle informazioni ad oggi disponibili, è ragionevole ipotizzare che il closing della Dismissione Oil&Gas possa intervenire, subordinatamente al verificarsi o alla rinuncia delle condizioni sospensive previste nell'accordo di compravendita, entro la fine del corrente esercizio.

3.1.3 L'Accordo di Investimento, l'Accordo di Ristrutturazione e il Contratto di Nuova Finanza

L'Accordo di Investimento

In data 5 agosto 2019, immediatamente dopo la sottoscrizione degli accordi con il Gruppo MEIL e nel medesimo contesto, gli azionisti FSI e Polaris hanno formalmente assunto nei confronti della Società, anche nell'interesse e a favore delle banche finanziatrici, mediante la sottoscrizione di un accordo di investimento (l'"Accordo di Investimento"), l'impegno a sottoscrivere e liberare, subordinatamente al verificarsi di alcune condizioni sospensive (come di seguito meglio precisato), la quota di Aumento di Capitale in Opzione di loro spettanza in virtù dei rispettivi diritti di opzione, nonché a garantire la sottoscrizione di un'ulteriore quota di eventuale inoptato fino all'importo di massimi circa Euro 38,7 milioni ciascuno, vale a dire per complessivi circa Euro 77,5 milioni degli Euro 130 milioni totali. Detto accordo stabilisce altresì, tra l'altro, impegni di lock-up in relazione alle azioni sottoscritte in sede di sottoscrizione dell'aumento di capitale, che avrà durata di 12 mesi successivi alla sottoscrizione delle azioni, nonché alcune previsioni parasociali funzionali alla realizzazione della Manovra, tra cui l'impegno alla presentazione di liste di candidati all'elezione del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale e all'esercizio del voto in assemblea in favore delle deliberazioni strumentali all'esecuzione della Manovra. L'Accordo di Investimento prevede la possibilità che il socio Trevi Holding SE possa aderirvi successivamente alla data di sottoscrizione.

L'Accordo di Ristrutturazione

Come anticipato, i termini complessivi della Manovra sono stati riflessi nell'Accordo di Ristrutturazione sottoscritto in data 5 agosto 2019.

L'Accordo di Ristrutturazione prevede alcuni obblighi in capo alle banche finanziatrici immediatamente efficaci a partire dalla data di sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione medesimo, volti in estrema sintesi a prevenire l'accelerazione dei finanziamenti in essere, l'avvio di azioni individuali da parte delle singole banche finanziatrici, nonché finalizzate a fare fronte alle esigenze di liquidità della Società attraverso il mantenimento dell'operatività ordinaria delle linee di credito per cassa e "per firma" esistenti. In particolare, le banche finanziatrici si sono impegnate a non esigere il rimborso dei relativi crediti, a non promuovere azioni, a non azionare rimedi in relazione a tali crediti, a non chiedere la costituzione di garanzie e a non compensare tali crediti fino alla data di efficacia dell'Accordo di Ristrutturazione, ossia la data di avveramento e/o di eventuale rinuncia delle condizioni sospensive dell'Accordo medesimo. L'Accordo di Ristrutturazione prevede, inoltre, l'utilizzo delle linee di credito a breve termine nei limiti degli importi utilizzati al 31 dicembre 2018 e, subordinatamente all'ottenimento dell'autorizzazione ex articolo 182-quinquies della Legge Fallimentare da parte del Tribunale competente, la messa a disposizione di nuove linee di credito per firma nel periodo intercorrente tra il deposito del ricorso e la data di intervenuta definitività del decreto di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione.

Ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, le banche finanziatrici nel medesimo indicate si sono impegnate irrevocabilmente, secondo le proporzioni e per gli ammontari massimi indicati per ciascuna banca nell'accordo, subordinatamente all'avveramento e/o all'eventuale rinuncia delle condizioni sospensive previste nell'Accordo di Ristrutturazione medesimo, a sottoscrivere, (i) a seguito del ricevimento della conferma circa l'incondizionato e integrale adempimento da parte dei Soci Istituzionali di tutti gli impegni di sottoscrizione e liberazione dell'Aumento di Capitale in Opzione, l'intera parte non sottoscritta dell'Aumento di Capitale in Opzione, liberandola mediante compensazione volontaria tra il debito derivante dagli impegni di sottoscrizione e un ammontare massimo complessivo di Euro 236.445.057,00 di propri crediti per cassa con un rapporto di conversione pari a 4,5 volte il prezzo di emissione dell'Aumento di Capitale medesimo (e quindi fino ad un importo massimo complessivo di sottoscrizione di tale Aumento di Capitale in Opzione pari a Euro 52.543.346,00), e (ii) l'Aumento di Capitale Riservato, liberandolo mediante compensazione volontaria tra il debito derivante dagli impegni di sottoscrizione e un ammontare massimo complessivo di crediti pari a Euro 284.117.589,00 (incluso l'ammontare dei crediti utilizzati per la liberazione per compensazione dell'Aumento di Capitale in Opzione).

Condizioni sospensive e risolutive dell'Accordo di Investimento e dell'Accordo di Ristrutturazione

Sia l'Accordo di Ristrutturazione sia l'Accordo di Investimento contemplano una serie di condizioni sospensive relativamente agli impegni delle banche finanziatrici e dei Soci Istituzionali relativi alla sottoscrizione, mediante compensazione o per cassa a seconda dei casi, dell'Aumento di Capitale in Opzione e dell'Aumento di Capitale Riservato nei termini di seguito descritti. Le principali condizioni sospensive previste sono l'intervenuta omologa dell'Accordo di Ristrutturazione e l'assenza di reclami ovvero il rigetto di eventuali reclami avverso il decreto di omologa, il rilascio da parte della Consob della presa d'atto e/o conferma circa la non sussistenza di obblighi di offerta pubblica di acquisto in capo ai Soci Istituzionali e alle banche finanziatrici in relazione all'operazione di rafforzamento patrimoniale, l'approvazione da parte della Consob del prospetto informativo relativo all'aumento di capitale, il perfezionamento della Dismissione Oil&Gas, nonché l'adozione da parte dell'assemblea dei soci di tutte le delibere necessarie e funzionali all'operazione, ivi inclusa l'approvazione dei bilanci relativi agli esercizi 2017 e 2018 (da parte sia di Trevifin, che di Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A.) e la nomina del nuovo consiglio di amministrazione e del nuovo collegio sindacale di Trevifin, Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A. secondo le previsioni dell'Accordo di Ristrutturazione e dell'Accordo di Investimento, la nomina da parte dei consigli di amministrazione delle tre società dei relativi consiglieri delegati e il conferimento delle deleghe in conformità con i principi stabiliti dall'Accordo di Ristrutturazione e dall'Accordo di Investimento. In aggiunta, l'Accordo di Investimento è subordinato all'avveramento di tutte le condizioni sospensive previste nell'Accordo di Ristrutturazione (salvo quelle legate alla sottoscrizione dell'Accordo di Investimento e quelle legate all'esecuzione dell'aumento di capitale). L'Accordo di Ristrutturazione prevede infine talune condizioni risolutive, tra cui la mancata integrale sottoscrizione e versamento dell'Aumento di Capitale in Opzione e dell'Aumento di Capitale Riservato fino alla soglia di inscindibilità.

Contratto di Nuova Finanza

Infine, sempre in data 5 agosto 2019, la Società (in qualità di garante) ha sottoscritto con alcune delle banche finanziatrici un contratto con il quale tali banche si sono impegnate a concedere un nuovo finanziamento per cassa in pool in favore di Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A. per far fronte alle esigenze di liquidità del Gruppo Trevi nell'attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione e del Nuovo Piano Industriale, per un importo massimo di Euro 41 milioni, dei quali Euro 12 milioni saranno messi a disposizione già prima dell'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione, subordinatamente alla concessione da parte del Tribunale dell'autorizzazione ai sensi dell'articolo 182-quinquies Legge Fallimentare.

3.1.4 Valutazioni in merito alla continuità aziendale

La continuità aziendale è strettamente connessa con l'attuazione delle misure previste nell'Accordo di Ristrutturazione. Relativamente a tale aspetto, si rinvia integralmente alle specifiche considerazioni esposte nella relazione sulla gestione relativa al Bilancio 2018

3.1.5 Prevedibili effetti della Manovra e del Nuovo Piano Industriale sull'andamento gestionale dell'emittente derivanti dall'attuazione dei medesimi.

La Società, attraverso l'attuazione della Manovra e del Nuovo Piano Industriale, prevede il pieno recupero, entro il periodo di riferimento di quest'ultimo, di livelli di ricavi e marginalità comparabili a quelli raggiunti precedentemente all'insorgere delle difficoltà finanziarie, facendo leva sul refocusing del Gruppo sul business delle costruzioni e fondazioni speciali, anche in ragione del riconosciuto posizionamento del Gruppo in tali settori.

Per effetto della Manovra, la Società prevede, inoltre, il raggiungimento, già entro il 2020, dei target patrimoniali e finanziari a livello consolidato di Gruppo individuati come adeguati dal Consiglio di Amministrazione della Società, con il contributo dei consulenti coinvolti, ovverosia un rapporto tra posizione finanziaria netta ed EBITDA non superiore a 3x e un rapporto tra posizione finanziaria netta e patrimonio netto non superiore a 1,2x. Il raggiungimento di tali valori target attesterebbe l'avvenuto risanamento del Gruppo e la sostenibilità della situazione finanziaria del Gruppo e sarebbero in linea con i corrispondenti parametri finanziari degli altri competitor del settore a livello mondiale, con un effetto patrimoniale positivo della Manovra complessivamente stimato in un intervallo tra circa 390 e 440 milioni di Euro e un miglioramento della posizione finanziaria netta di circa 430-480 milioni di euro, in entrambi i casi a seconda dell'importo dell'Aumento di Capitale in Opzione effettivamente sottoscritto dal mercato. Pertanto, per effetto di tali misure, la situazione di cui all'articolo 2447 del codice civile risulterà ampiamente sanata.

Il Nuovo Piano Industriale recepisce gli effetti della Manovra ed è volto a conseguire il risanamento dell'esposizione debitoria e ad assicurare il riequilibrio della situazione finanziaria della Società e del Gruppo, nonché l'integrale soddisfacimento dei creditori estranei nei termini di legge.

4. Proposte relative ai provvedimenti da assumere per il ripianamento delle perdite

Il Consiglio di Amministrazione invita pertanto l'Assemblea a prendere atto che, ai sensi della previsione di cui all'articolo 182-sexies della Legge Fallimentare, dalla data di deposito della domanda di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione (i.e., l'8 agosto 2019) e sino all'omologazione dello stesso, non si applicano gli articoli 2446, commi secondo e terzo e 2447 del codice civile. Allo stesso modo, per il medesimo periodo non opera la causa di scioglimento della società per riduzione o perdita del capitale sociale di cui agli articoli 2484, comma 1, n. 4, del codice civile. Inoltre, come detto, ad esito del procedimento di omologa e per effetto dell'attuazione degli impegni assunti dalle parti nell'ambito dell'Accordo di Ristrutturazione, saranno adottate le misure idonee a sanare la fattispecie di cui all'articolo 2447 del codice civile.

Si propone, pertanto, l'adozione della seguente delibera:

"L'Assemblea degli Azionisti della Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A., riunita in sede straordinaria;

preso atto della relazione ai sensi degli articoli 2446 e 2447 del codice civile e dell'articolo 74 del Regolamento Consob n. 11971/99 e successive modificazioni e integrazioni predisposta dagli amministratori e depositata unitamente alle osservazioni del Collegio Sindacale per l'assemblea odierna;

preso atto degli aggiornamenti forniti dal Consiglio di Amministrazione della Società nel corso dell'Assemblea;

DELIBERA

  • di approvare la situazione patrimoniale alla data del 30/06/2019 che si allega al presente verbale sotto la lettera "__" dalla quale risultano perdite complessive di Euro -3,9 milioni;
  • di prendere atto altresì dell'accesso da parte della Società alla procedura di cui all'articolo 182-bis della Legge Fallimentare, con la conseguente applicazione dell'articolo 182-sexies della Legge Fallimentare e la conseguente sospensione degli effetti degli articoli 2446, secondo e terzo comma, e 2447 codice civile;
  • di prendere atto, in ogni caso, dell'idoneità delle misure previste dall'Accordo di Ristrutturazione dei debiti 182-bis Legge Fallimentare sottoscritto tra la Società e le principali banche creditrici e, in particolare, delle misure di ricapitalizzazione ivi previste (e già deliberate dal Consiglio di Amministrazione in data 17 luglio 2019), a consentire la copertura delle perdite della Società, sanando così la situazione prevista dall'articolo 2447 del Codice Civile;
  • di rinviare, ad ogni modo, ogni decisione in merito alla situazione patrimoniale della Società all'esito del procedimento di ristrutturazione dei debiti attualmente in corso, avendo cura gli amministratori di attivarsi prontamente per le incombenze che ne deriveranno a loro carico in relazione alla consistenza patrimoniale della Società che ne conseguirà.".

Cesena, 29 agosto 2019

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente

Davide Trevisani

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