Quarterly Report • Oct 1, 2019
Quarterly Report
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TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A. Sede Sociale Cesena (FC) - Via Larga 201 - Italia Capitale Sociale Euro 82.391.632,50 i.v. R.E.A. C.C.I.A.A. Forlì - Cesena N. 201.271 Codice Fiscale, P. IVA e Registro delle Imprese di Forlì - Cesena: 01547370401 Sito Internet: www.trevifin.com
VICE PRESIDENTE ESECUTIVO Gianluigi Trevisani
VICE PRESIDENTE Cesare Trevisani
AMMINISTRATORI DELEGATI Stefano Trevisani Sergio Iasi
Marta Dassù (non esecutivo e indipendente) Umberto della Sala (non esecutivo e indipendente) Cristina Finocchi Mahne (non esecutivo e indipendente) Guido Rivolta (non esecutivo) Rita Rolli (non esecutivo e indipendente) Simone Trevisani (esecutivo)
Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi Sergio Iasi
Comitato Controllo Rischi Cristina Finocchi Mahne Rita Rolli Umberto della Sala
Comitato Parti Correlate Rita Rolli (Presidente) Cristina Finocchi Mahne Marta Dassù
Massimiliano Battistelli Nominato dirigente preposto alla redazione dei documenti con delibera del Consiglio di Amministrazione del 8 maggio 2019.
KPMG S.p.A. Nominata in data 15 maggio 2017 ed in carica fino alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025.
Organismo di Vigilanza Modello Organizzativo Enzo Spisni (Presidente) Floriana Francesconi Gerardo Diamanti
Relazione sull'andamento della gestione al 30 giugno 2019
Conto economico consolidato, Conto economico complessivo consolidato, Situazione patrimoniale finanziaria consolidata, Rendiconto Finanziario consolidato e movimentazione del patrimonio netto consolidato
Società assunte nel Bilancio consolidato al 30 giugno 2019 con il metodo dell'integrazione globale, Organigramma del Gruppo.
Nel prosieguo della presente Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione sono riportate informazioni relative ai ricavi, alla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo Trevi al 30 giugno 2019.
Salvo ove diversamente indicato, tutti i valori sono espressi in migliaia. I confronti nel documento sono stati effettuati, per le poste patrimoniali, rispetto al 31 dicembre dell'esercizio precedente, mentre per le poste economiche è stato presentato il solo valore relativo al semestre chiuso il 30 giugno 2019.
Si precisa che le eventuali differenze rinvenibili in alcune tabelle sono dovute agli arrotondamenti dei valori espressi in migliaia di Euro. La società Capogruppo Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. è indicata con la sua denominazione sociale completa o semplicemente definita Società; il Gruppo facente capo alla stessa è nel seguito indicato come Gruppo Trevi o semplicemente definito il Gruppo.
Si specifica, inoltre, che il bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto sulla base dei saldi di apertura risultanti dai bilanci approvato dal Consiglio di Amministrazione del 15 luglio 2019 e che il Bilancio d'Esercizio della capogruppo al 31 dicembre 2018 non è ancora stato approvato dall'Assemblea dei Soci.
Anche al 30 giugno 2019, in continuità con quanto fatto al 31 dicembre 2018, il Gruppo ha applicato il principio contabile IFRS 5, a seguito delle trattative in corso per la cessione del settore Oil&Gas, come meglio specificato in seguito all'interno della presente relazione.
La Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2019 è stata redatta in ottemperanza a quanto disposto dall'art. 154 ter. c.5. del D.lgs 58/98 - T.U.F. – e successive modificazioni ed integrazioni – ed in osservanza dell'art. 2.2.3. del Regolamento di Borsa.
I principi contabili di riferimento, i principi di consolidamento ed i criteri di valutazione per la redazione della Relazione finanziaria semestrale sono conformi ed omogenei a quelli utilizzati per la redazione del Rapporto annuale al 31 dicembre 2018, disponibile sul sito www.trevifin.com, alla sezione "Investor Relations".
I principi contabili utilizzati dalla Capogruppo e dal Gruppo sono rappresentati dagli "International Financial Reporting Standards" adottati dall'Unione Europea ed in applicazione D.Lgs 38/2005 e dalle altre disposizioni CONSOB in materia di bilancio, secondo il criterio del costo (ad eccezione che per gli strumenti finanziari derivati, per le attività finanziarie detenute per gli strumenti finanziari classificati come disponibili per la vendita, valutati al valore corrente) nonché nel presupposto della continuità aziendale.
Gli schemi di conto economico del Gruppo, presenti nel prosieguo della presente Relazione degli amministratori sull'andamento della gestione, sono stati riclassificati secondo modalità di presentazione
ritenute dal management utili a rappresentare indicatori intermedi di redditività quali Valore della Produzione, Margine Operativo Lordo (EBITDA), Risultato Operativo (EBIT).
Alcuni dei summenzionati indicatori intermedi di redditività non sono identificati come misura contabile nell'ambito dei Principi Contabili IFRS adottati dall'Unione Europea e pertanto la determinazione quantitativa di tali indicatori potrebbe non essere univoca. Tali indicatori costituiscono una misura dal management per monitorare e valutare l'andamento operativo del Gruppo. Il management ritiene che tali indicatori siano un importante parametro per la misurazione della performance operativa in quanto non influenzati dagli effetti dei diversi criteri di determinazione degli imponibili fiscali, dall'ammontare e caratteristiche del capitale impiegato nonché dalle relative politiche di ammortamento. Il criterio di determinazione di tali indicatori applicato dal Gruppo potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altri gruppi o società e, pertanto, il loro valore potrebbe non essere comparabile con quello determinato da questi ultimi.
Di seguito vengono esposti i principali dati economico-patrimoniali del Gruppo Trevi al 30 giugno 2019:
(in migliaia di Euro) (*)
| 30/06/2019 | |
|---|---|
| Portafoglio lavori: | 721.016 |
| di cui Fondazioni | 517.316 |
| di cui Oil & Gas (attività discontinuate) | 203.700 |
| Ordini acquisiti: | 362,669 |
| di cui Fondazioni | 308.669 |
| di cui Oil & Gas (attività discontinuate) | 54.000 |
| Valore della produzione | 312.075 |
| Ricavi Totali | 301.740 |
| Valore Aggiunto | 103.384 |
| % sui Ricavi Totali | 34.26% |
| Margine Operativo Lordo (EBITDA) | 18.259 |
| % sui Ricavi Totali | 6,05% |
| Risultato Operativo (EBIT) | (13.040) |
| % su Ricavi Totali | -4,32% |
| Risultato netto da attività discontinuate | = |
| Risultato netto di Gruppo | (25.666) |
| % sui Ricavi Totali | -8,51% |
| Dipendenti (numero) | 6.231 |
| Utile / (Perdita) per azione (euro) | (0,1559) |
| Utile / (Perdita) per azione diluito (euro) | (0,1562) |
| Risultato operativo netto / Ricavi Totali (R.O.S.) | -4,32% |
| Posizione finanziaria netta totale / Patrimonio netto Totale (Debt / Equity) |
(4,25) |
(*) dati esposti applicando l'IFRS 5 salvo ove diversamente specificato
| 30/06/2019 | 31722018 | Variazione | Variazione % | |
|---|---|---|---|---|
| Investimenti lordi | 46 803 | 39.104 | 7.699 | 20% |
| Capitale investito netto | 562.966 | 545 304 | 17.663 | 3% |
| Posizione finanziaria netta | (736.235) | (692.640) | (43.595) | 6% |
| Patrimonio Netto Totale | (173.268) | (147,335) | (25.933) | 18% |
| Patrimonio Netto del Gruppo | (173,486) | (148.075) | (25.411) | 17% |
| Patrimonio Netto di pertinenza di terzi | 218 | 740 | (521) | -70% |
Il portafoglio lavori è pari a 721 milioni di Euro, di cui 517 milioni di Euro appartenenti al settore Fondazioni e i restanti 204 milioni di Euro appartenenti al settore Oil&Gas. Gli ordini acquisiti nel primo semestre dell'esercizio 2019 sono pari a circa 363 milioni di Euro, di cui 309 milioni di Euro appartenenti al settore Fondazioni e i restanti 54 milioni di Euro appartenenti al settore Oil&Gas.
I ricavi totali ammontano a 301,7 milioni di Euro mentre l'EBIT risulta pari a -13 milioni di Euro (-4,3% sui ricavi totali).
Il risultato netto di pertinenza del Gruppo al 30 giugno 2019 ammonta a -25,7 milioni di Euro.

Si riportano di seguito i prospetti riclassificati di Conto economico consolidato, della Situazione patrimonialefinanziaria e della Posizione finanziaria netta.
| CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO | 30/06/2019 | |
|---|---|---|
| RICAVI TOTALI | ||
| 301.740 | ||
| Variazioni delle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione | 8.330 | |
| Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni | 2.005 | |
| VALORE DELLA PRODUZIONE | 312.075 | |
| Consumi di materie prime e servizi esterni | 203.119 | |
| Oneri diversi di gestione | 5.571 | |
| VALORE AGGIUNTO | 103.384 | |
| Costo del personale | 85.126 | |
| MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA) | 18.250 | |
| % sui ricavi totali | 6.1% | |
| Ammortamenti | 21.528 | |
| Accantonamenti e svalutazioni | 9.770 | |
| RISULTATO OPERATIVO (EBIT) | (13.040) | |
| % sui ricavi totali | -4,3% | |
| Proventi / (Oneri) finanziari | (9.405) | |
| Utili / (Perdite) su cambi | (577) | |
| Rettifiche di valore di attività finanziarie | 729 | |
| RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE | (22.293) | |
| Imposte sul reddito | 2.968 | |
| Risultato di pertinenza terzi | 405 | |
| RISULTATO DEL PERIODO DI PERTINENZA DEL GRUPPO | (25.666) | |
| % sui ricavi totali | -8,5% |
Nella tavola seguente è riportata l'analisi della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata riclassificata al 30 giugno 2019: si specifica che le rimanenze tengono in considerazione la voce lavori in corso su ordinazione.
(In migliaia di Euro)
| 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazioni | |
|---|---|---|---|
| Immobilizzazioni | |||
| Immobilizzazioni materiali (1) | 245.945 | 224,972 | 20.974 |
| Immobilizzazioni immateriali - |
6.065 | 6.397 | (332) |
| Immobilizzazioni finanziarie (2) 。 |
5.504 | 4.611 | 892 |
| 257.514 | 235.980 | 21.534 | |
| Capitale d'esercizio netto | |||
| Rimanenze | 193.345 | 187.794 | 5.551 |
| Crediti commerciali (3) - |
261.291 | 274.952 | (13.660) |
| Debiti commerciali (-) (4) l |
(187.101) | (193.803) | 6.702 |
| Acconti (-) (5) - |
(30.009) | (29.928) | (81) |
| Altre attività (passività) (6) । |
(28.295) | (26.697) | (1.598) |
| 209.231 | 212.317 | (3.086) | |
| C) Attività e passività discontinuate | 109.836 | 111.000 | (1.164) |
| D) Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B+C) | 576.581 | 559.298 | 17.284 |
| E) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) | (13.615) | (13.994) | 379 |
| F) CAPITALE INVESTITO NETTO (D+E) | 562.966 | 545.304 | 17.663 |
| Finanziato da: | |||
| Patrimonio Netto del Gruppo | (173.486) | (148.075) | (25.411) |
| Patrimonio Netto di pertinenza di terzi | 218 | 740 | (521) |
| Posizione Finanziaria Netta (7) | 736.235 | 692.640 | 43.595 |
| L) TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (G+H+I) | 562.967 | 545.304 | 17.662 |
Lo Stato Parimoniale sopraesposto, oggetto delle note di commento, è una sintesi richassificata dello Stato Patrimoniale Consolidato. I dati al 30 giugno 2019 riflettono la riclassifica secondo quanto disposto dall'IFRS 5
(1) Il saldo delle immobilizzazioni materiali tiene conto anche degli investimenti immobiliari non strumentali (nota 3).
(2) Il saldo delle immobilizzazioni finanziarie comprende le partecipazioni (nota 4) e gli altri crediti finanziari a lungo termine (nota 7).
1) Il saldo della voce crediti commerciali verso clienti sia non correnti (nota 9) che correnti (nota 11), i crediti verso collegate correnti (nota 11).
(4) Il saldo della voce debiti comprende: i debiti verso fornitori a breve termine (nota 20), i debiti verso collegate a breve termine (nota 20). (5) Il saldo della voce acconti comprende sia la parte a lungo (nota 20) che quella a breve (nota 20).
(6) Il saldo della voce altre attività(pasività) comprende: i cratei e risonti attivi/(passivi), i crediti/(debiti) tributari e i fondi rischi sia a breve che a lungo termine (note 5-9-11-11-a-16-19-20-21-25).
77 La Posizione Finanziaria Netta utilizzata come indicatore finanziario, viene rappresentata come sommatoria delle seguenti componenti positive e negative dello Stato Patrimoniale:
componenti positive a breve e lungo termine: disponibilità liquide (cassa, assegni e banche attive), titoli di pronto smobilizzo dell'attivo circolante e crediti finanziari;
componenti negative a breve e lungo termine, debiti verso altri finanziatori (società di leasing e società di factoring) e debiti verso soci per finanziamenti. Per un maggior dettaglio si rimanda ad apposita tabella in nota esplicativa.
L'ambito di applicazione dell'IFRS 15 è relativo alla contabilizzazione dei lavori in corso su ordinazione nei bilanci degli appaltatori. Il principio prevede che il valore dei lavori in corso su ordinazione venga espresso al netto dei relativi acconti ricevuti dai committenti e che tale saldo netto trovi rappresentazione tra i crediti commerciali o tra le altre passività rispettivamente a seconda che lo stato di avori risulti superiore all'acconto ricevuto o inferiore.
Di seguito si riporta la riconciliazione tra i dati riportati nello stato patrimoniale riclassificato che non tiene in considerazione l'esposizione richiesta dall'IFRS 15 rispetto agli schemi di bilancio consolidato in cui tale effetto è riflesso.
| Capitale d'esercizio netto | 31/12/2018 | Riclassifica | 31/12/2018 riclassificato |
30/06/2019 | Riclassifica | 30/06/2019 riclassificato |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Rimanenze | 187.794 | (42.525) | 145.269 | 193.345 | (44.118) | 149.227 |
| Crediti commerciali | 274.952 | 5.022 | 279 974 | 261.291 | 6.632 | 267 923 |
| Debiti commerciali (-) - |
(193 803) | (193.803) | (187.101) | (187-101) | ||
| Acconti (-) 1 |
(29.928) | 5.481 | (24.447) | (30.009) | 6.009 | (24.001) |
| Altre attività (passività) | (26.697) | 32.022 | 5.325 | (28 295) | 31.478 | 3.182 |
| Totale | 212.317 | . . | 212,317 | 209.231 | - | 209.231 |
(in migliaia di Euro)
Il capitale investito netto consolidato è pari 576,6 milioni di Euro rispetto al valore di 545,3 milioni di Euro registrato al 31 dicembre 2018: l'aumento di 18,8 milioni di Euro è dovuto principalmente all'aumento della voce immobilizzazioni materiali.
La Posizione Finanziaria Netta al 30 giugno 2019, confrontata con i dati al 31 dicembre 2018, è riportata nel seguente prospetto:
(in migliaia di Euro)
| 30/06/2019 | 3171222018 | Variazioni | |
|---|---|---|---|
| Debiti verso banche a breve termine | (665.271) | (658.348) | (6.923) |
| Debiti verso altri finanziatori a breve termine | (105.144) | (88.846) | (16.297) |
| Strumenti finanziari derivati a breve termine | (246) | (359) | 113 |
| Attività finanziarie correnti | |||
| Disponibilità liquide a breve termine | 77-747 | 88.912 | (11-165) |
| Totale a breve termine | (692.914) | (658.641) | (34.273) |
| Debiti verso banche a medio lungo termine | (451) | (331) | (121) |
| Indebitamento finanziario netto | (736.235) | (692.640) | (43.595) |
|---|---|---|---|
| Totale medio lungo termine | (43.321) | (33.998) | (9,323) |
| Strumenti finanziari derivati a medio lungo termine | |||
| Titoli al valore nominale | 1 | ||
| Debiti verso altri finanziatori a medio lungo termine | (42.869) | (33.668) | (9.202) |
Al 30 giugno 2019 la Posizione Finanziaria Netta è pari a 736,2 milioni di Euro, confrontata con la Posizione Finanziaria Netta del 31 dicembre 2018 pari a 692,6 è in peggioramento di 43,6 milioni di Euro.
Tale valore risente dell'applicazione dal 1 gennaio 2019 del principio IFRS 16, adottato con il metodo retroattivo modificato. L'impatto dell'IFRS 16 sulla Posizione Finanziaria Netta del Gruppo è pari a circa 27,6 milioni di Euro.
Nel 2019 la crescita globale resta "modesta". Il giudizio è del Fondo monetario internazionale che ha limato dello 0,1% le sue stime sull'andamento del Pil mondiale per quest'anno e per il prossimo. I dati più recenti contenuti nell'aggiornamento del World Economic Outlook, pubblicato a luglio 2019, fissano l'incremento del prodotto interno lordo mondiale al 3,2% nel 2019 e al 3,5% nel 2020, lo 0,1% in meno rispetto a quanto indicato nel rapporto di aprile. Sullo scenario, sostengono gli economisti, pesano i timori legati alla guerra commerciale, alla Brexit e alle crescenti tensioni geopolitiche che hanno spinto verso l'alto i prezzi dell'energia. I rischi per la previsione sono principalmente orientati verso il basso e sono aumentati rispetto ad aprile. Il timore è che "l'inasprirsi delle tensioni commerciali e sulla tecnologia intacchino la fiducia e rallentino gli investimenti" e che "le pressioni deflazionistiche appesantiscano il servizio del debito" e "riducano lo spazio di azione della politica monetaria".
Sul fronte del settore Fondazioni, il Global Construction Outlook di IHS Markit stima una crescita della spesa globale nel 2019 pari allo 0,9%; il rallentamento della crescita in numerosi mercati, così come i rischi commessi alle crescenti tensioni nel middle east hanno indotto a rivedere la crescita a tassi più moderati. La spesa per le grandi infrastrutture è stata oggetto di rivisitazione in molti paesi a seguito delle recenti elezioni governative ma le stime per il 2019 prevedono comunque una crescita del 3,2%. Sul fronte delle costruzioni non residenziali e residenziali le stime parlano di una crescita rispettivamente pari al 2,4% e allo 0,9%.
Sul fronte dell'Oil&Gas, le quotazioni hanno inaugurato il nuovo anno cancellando in parte le perdite di fine 2018. Tuttavia l'ottimismo è durato solo fino alla primavera, quando la nuova flessione delle quotazioni ha imposto di rivedere le previsioni 2019 sul prezzo del petrolio.
Secondo le ultime previsioni 2019 degli analisti nello Short-Term Energy Outlook pubblicato all'inizio di luglio dall'EIA il prezzo del petrolio Brent si attesterà in media sui 67 dollari al barile.
La stima iniziale di 70 dollari è stata dunque rivista negativamente in considerazione delle crescenti incertezze relative all'andamento della domanda globale.
Le acquisizioni di ordini nel corso del primo semestre del 2019 ammontano a circa 363 milioni di Euro, di cui circa 309 milioni nel settore Fondazioni.
Delle acquisizioni del primo semestre 2019, circa l'85% è relativo al settore Fondazioni, mentre circa il 15% è relativo al settore Oil&Gas.
Il portafoglio ordini residuo al 30 giugno 2019 è pari a 721 milioni di Euro (713 milioni di Euro al 31 dicembre 2018). Per quanto riguarda l'articolazione per settori di 72% è imputabile al settore Fondazioni ed il restante 28% al settore Oil&Gas.
Gli investimenti lordi in immobilizzazioni materiali del Gruppo Trevi per il primo semestre 2019, ammontano a 46,4 milioni di Euro, di cui 34.342 migliaia di Euro relativi alla prima applicazione dal 1 gennaio 2019 del principio IFRS 16, adottato con il metodo retroattivo modificato, dovuti ad acquisizione di impianti, macchinari e attrezzature da destinare principalmente a supporto delle attività del settore fondazioni. I maggiori importi si riferiscono ad investimenti effettuati in America Latina, Medio Oriente, Stati Uniti ed Europa. Nel corso del primo semestre sono stati effettuati disinvestimenti per circa 9 milioni di Euro. Sul valore netto delle immobilizzazioni materiali al 30 giugno 2019, pari a 245,7 milioni di Euro, incidono differenze di conversione positive per circa 0,4 milioni di Euro, generati dalla differenza tra i cambi storici e quelli in vigore al 30 giugno 2019.
Di seguito sono riportate le principali informazioni per Settori:
Il portafoglio lavori del settore Fondazioni al 30 Giugno 2019 ammonta a 517,3 milioni di Euro.
Qui di seguito vengono segnalati i principali ordini acquisiti suddivisi per Area Geografica:
In Europa la divisione Trevi ha acquisito 8 nuovi contratti e ricevuto variazioni contrattuali di contratti in essere per un totale di circa 49 milioni di Euro. I maggiori contratti sono stati:
Nell'area del Medio Oriente la divisione Trevi ha acquisito 40 nuovi contrazioni contrattuali di contratti in essere per un totale di circa 22 milioni di Euro. I maggiori contratti sono stati:
Nell'area dell'Estremo Oriente e Oceania la divisione Trevi ha acquisito 2 nuovi contratti ad Hong Kong e nelle Filippine. Insieme alla voce "variazioni contratti in essere" sono stati acquisiti circa 7 milioni di Euro.
Nell'area del Nord America la divisione Trevi ha acquisito 15 nuovi contratti e ricevuto variazioni contrattuali di contratti in essere per un totale di circa 73 milioni di Euro. I maggiori contratti sono stati:
Nell'area del Sud America la divisione Trevi ha acquisito 20 nuovi contratti e ricevuto variazioni contrattuali di contratti in essere per un totale di circa 8 milioni di Euro. La maggiore commessa è stata acquisita in Argentina con Vitco SRL per l'espansione della capacità dei siti di stoccaggio di proprietà della società.
Nell'area dell'Africa la divisione Trevi ha acquisito 20 nuovi contratti e ricevuto variazioni di contratti in essere per un totale di circa 31 milioni di Euro. I maggiori contratti sono stati:
Il valore complessivo della produzione del settore Servizi Fondazioni speciali realizzata nel primo semestre 2019 è pari a circa 212 milioni di Euro. L'incremento è derivante dall'apertura di iniziative nel nuovo mercato di riferimento europeo, principalmente in Francia e Germania, dalla crescita dei volumi negli Stati Uniti e in Cile. Contrastante l'andamento nei mercati del medio Oriente, dove si registrano buoni incrementi di attività in Arabia Saudita e in Oman, mentre si registrano forti cali a Dubai e in Kuwait. In Africa, a causa della perdurante di crisi in Nigeria e le manifestazioni avvenute in Algeria a seguito delle elezioni, vi sono stati dei forti rallentamenti nelle attività.
Di seguito si riportano le informazioni relative alle principali commesse, gestite durante il primo semestre 2019, suddivise per area geografica:
Costruzione delle fondazioni speciali del progetto Four Frankfurt in centro a Francoforte che comprende la costruzione di 4 torri e 4 piani di parcheggi sotterranei.
Realizzazione di diaframmi con idrofresa e Jet Grouting nel contesto della nuova linea metropolitana del Grand Paris Express - Linea 16, lotto 02.
Progettazione esecutiva per la riconversione d'uso del Molo Pagliari mediante di nuovi edifici ed il recupero delle banchine esistenti e la messa in opera di pontili galleggianti.
Costruzione di una discarica in una vecchia cava adiacente all' ILVA di Taranto.
Il progetto prevede la messa in sicurezza della diga di Mosul, nel nord dell'Iraq. A fine 2018 la fase 1 del progetto, che prevedeva la costruzione dell'area residenziale, la costruzione delle nuove palazzine uffici e del nuovo magazzino in diga, l'ammodernamento delle infrastrutture all'interno della galleria, l'installazione del sistema di telecomunicazioni subacquee del Bottom Outlet e le attività di Drilling e Grouting
sono terminate. Nel frattempo si è firmata l'estensione dei lavori di Drilling e Grouting e le attività sono terminate a luglio 2019, con l'uscita dal paese del contingente militare italiano e americano.
Il progetto, da realizzarsi nella zona di Karakoy a Istanbul, prevede la realizzazione di un moderno attracco per le navi da crociera e la creazione di una zona "shorefront" completa di attività commerciali, immobiliari e hotel. A fine 2018 la maggior parte delle attività sono concluse e si prevede il completamento dell'opera entro il primo semestre 2019.
Commessa di Compattazione Dinamica in Arabia Saudita con l'azienda cliente Huta Hegerfeld per la costruzione del più grande cantiere navale al mondo a Ras Al-Khair. Il progetto è terminato nel primo trimestre 2019.
Progetto realizzato per la committente Larsen & Toubro per l'espansione dell'orto botanico di Muscat.
Progetto per la realizzazione di pali per le fondazioni di un nuovo resort di lusso a sud di Muscat
Commessa di Compattazione Dinamica con il cliente Al-Shalawi per l'espansione della zona industriale legata allo sviluppo Oil&Gas del Marjan Field
Questo progetto è parte dell'espansione del già esistente impianto di desalinazione a Shuaiba, che ci si aspetta aggiunga 250.000 m3/giorno all'attuale capacità produttiva.
Il contratto, firmato con Accions-CCLEX, prevede la costruzione di un collegamento tra le isole di Cebù e Mactan.
Il progetto, firmato con Leighton, prevede la costruzione di una superstrada chiamata North Luzon Expressway (NLEX) Harbour Link Segment 10 - R10 Exit Ramp.
Il progetto, assegnatoci da Leighton Asia, consiste nella esecuzione delle fondazioni speciali (pipe piles wall e jet grouting) propedeutici alla costruzione di una importante estensione della Centrale elettrica.
Il progetto ci è stato assegnato da Salini Impregilo JV a settembre 2017 ma di fatto le attività sono incominciate ad inizio 2018. I lavori consistono nella esecuzione delle opere di fondazioni (diaframmi in calcestruzzo, diaframmi plastici, pali secanti e jet grouting) relativi alla costruzione del NEBT Tunnel in Washinghton DC. La principale funzione dell'opera è quella di aumentare la capacità dell'attuale sistema fognario della città e ridurre la forza e l'impatto delle inondazioni migliorando anche la qualità delle acque dell'Anacostia River.
Il progetto, firmato con USACE a fine 2017, fa parte del programma di riabilitazione degli argini del Lago Okeechobee in Florida. Trevilcos South aveva già lavorato progetto in lotti precedentemente assegnati e il nuovo cantiere evidenzia la capacità tecnica e l'alta considerazione con la quale viene valutata nell'ambito dei progetti di "Dam Rehabilitation" in USA e nel mondo.
Commessa con J. Derenzo Inc. che prevede lo sviluppo di un complesso residenziale in centro città.
Contratto con Cajun Contractors che prevede l'allargamento della strada Florida Avenue a New Orleans.
Il progetto consiste nella costruzione di un ponte di circa 2.750 metri che collegherà l'isola di Chiloe con la terraferma. Trevi Chile ha firmato il contratto per l'esecuzione dei pali trivellati relativi alla Pila Centrale e la Pila Nord ad una profondità massima di 90 metri. Il progetto pur presentando molte difficoltà tecniche e logistiche, è partito ad inizi 2018 e sta procedendo nei tempi previsti.
Commessa relativa ai lavori di fondazione delle tratte della metropolitana MC1 e MC2 ad Algeri. Nel tratto MC1 la commessa prevede la realizzazione di 1 stazione, 1 tunnel a cielo aperto, 1 tunnel a cielo aperto, 1 viadotto e il consolidamento dei tratti di tunnel della Metropolitana di Algeri nella sua estensione verso Baraki della linea C per circa 2,7 chilometri. Mentre per la Metro MC2 si prevede la realizzazione di 9 stazioni e 10 pozzi di ventilazione della Metropolitana di Algeri nella sua estensione verso l'aeroporto per uno sviluppo di oltre 8,0 chilometri. Le tecnologie coinvolte sono: pali trivellati, diaframmi con idrofresa, tiranti, micropali e jet grouting.
Per ciò che concerne i ricavi, in Italia sono stati riscontrati segnali positivi grazie alle vendite di frese e macchine da palo alto di gamma. Tuttavia si sono riscontrati anche dei rallentamenti, avvenuti principalmente in Europa, Medio Oriente e anche dovuti al rallentamento delle vendite ad alcune società controllate del Gruppo. Le aree che hanno segnato una crescita sono state APAC e Nord America.
Analizzando le singole società in entrambe le produttive italiane, si è riscontrato un decremento dei ricavi dovuto allo slittamento del piano di produzione nel secondo semestre dell'anno a causa della ridotta disponibilità di materiali.
La situazione migliora sensibilmente analizzando il Portafoglio Ordini, dove si segnala un incremento grazie al contributo dell'area orientale APAC, Nord America ed Europa.
Risulta essere confermato il trend positivo delle vendite iniziato nel corso del 2018 e confermato anche nel corso del primo semestre 2019.
Gli ordini acquisiti dal settore Oil&Gas, costituito dalle società Drillmec S.p.A. e Petreven S.p.A. e dalle rispettive controllate, al 30 giugno 2019 ammontano a circa 54 milioni di Euro; nel dettaglio:
Il portafoglio del settore Oil&Gas, costituito dalle società Drillmec S.p.A. e dalle rispettive controllate, al 30 giugno 2019 ammonta a circa 203,5 milioni di Euro.
Il portafoglio della divisione Petreven al 30 giugno 2019 ammonta a circa 127 milioni di Euro, rispetto ai circa 147 milioni di Euro al 31 dicembre 2018 (-20 milioni di Euro, -13%).
Il portafoglio della divisione Drillmec al 30 giugno 2019 ammonta a circa 76,5 milioni di Euro, rispetto ai circa 93,8 milioni di Euro al 31 dicembre 2018 (-17 milioni di Euro, -18%).
Il valore complessivo dei ricavi del settore Oil&Gas realizzata nel primo semestre 2019 è pari a circa 91 milioni di Euro.
Il valore complessivo dei ricavi della divisione Petreven realizzati nel primo semestre 2019 è pari a circa 44 milioni di Euro. Attualmente la divisione sta operando in Sud America per conto delle principali Major e National Oil Companies. In particolare, ha sviluppato ricavi nel semestre in Argentina (circa 31 milioni di Euro) e Perù (circa 13 milioni di Euro).
Il valore complessivo dei ricavi della divisione Drillmec realizzato nel primo semestre 2019 è pari a circa 47 milioni di Euro. Attualmente la divisione ha sviluppato ricavi nel settore On-Shore per 16,5 milioni di Euro, nei Components 14 milioni di Euro, 8 milioni nei servizi e 8 nella vendita dei ricambi.
Come noto, e come già diffusamente esposto nella relazione al 31 dicembre 2018, sussistono alcune significative incertezze in merito alla continuità aziendale della Società nonché delle principali società del Gruppo, ivi incluse le controllate Trevi S.p.A., Soilmec S.p.A. e Drillmec S.p.A. e Drillmec S.p.A. Occorre tuttavia precisare sin d'ora che, anche rispetto a quanto già esposto in sede di approvazione del bilancio di esercizio, la Società (nonché, per quanto di competenza Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A.) ha sottoscritto accordi vincolanti - la cui efficacia è soggetta a talune condizioni sospensive dettagliate nel prosieguo - con le principali banche finanziatrici del Gruppo Trevi, con gli azionisti istituzionali FSI e Polaris (come infra definiti), nonché con MEIL, i quali regolano i termini e le condizioni dell'operazione di rafforzamento patrimoniale e di ristrutturazione del debito volta a consentire alla Società (e alle altre società del Gruppo Trevi) di superare l'attuale situazione di crisi economica, finanziaria e patrimoniale e, di conseguenza, di raggiungere, tramite l'attuazione del Piano, target economico-finanziari adeguati al proprio settore di mercato. Più in particolare, la Società (nonché le controllate Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A.) hanno sottoscritto secondo quanto previsto un accordo di ristrutturazione dei debiti, depositato presso il Tribunale di Forlì per l'ottenimento dell'omologa ai sensi dell'art. 182 bis della legge fallimentare. Inoltre, sono stati sottoscritti sia l'accordo di investimento con i soci istituzionali FSI e Polaris, sia l'accordo per la cessione della Divisione Oil&Gas in favore del gruppo MEIL. Il percorso per il superamento delle suddette incertezze in merito alla continuità aziendale risulta dunque, alla data della presente relazione, già definito con tutte le principali controparti, e dipende ormai prevalentemente dall'omologazione dell'accordo di ristrutturazione, dal soddisfacimento delle condizioni sospensive previste dall'accordo medesimo e dalla successiva attuazione delle operazioni previste in tale accordo e negli ulteriori accordi che regolano l'operazione.
Breve excursus degli eventi più rilevanti sino alla data della presente relazione
Per completezza informativa, si ritiene opportuno ripercorrere qui di seguito quanto già esposto nella relazione sull'andamento della gestione relativa all'esercizio chiuso il 31 dicembre 2018, in merito agli eventi che hanno portato all'attuale situazione.
Si ricorda che a partire dall'esercizio 2016, la Società ed il Gruppo hanno registrato un progressivo peggioramento dei risultati economico-finanziari e, dal secondo semestre del 2016, l'andamento dei principali indicatori economico-finanziari e dei flussi di cassa prospettici ha fatto emergere una situazione di difficoltà finanziaria che, come si dirà nel prosieguo, ha richiesto l'avvio di un complesso e articolato negoziato con le principali banche finanziatrici del Gruppo. In ragione della suesposta situazione di tensione finanziaria, che peraltro ha interessato tutto il comparto di riferimento, la Società ha preso atto del fatto che non sarebbe stata in grado di rispettare, alle relative date di verifica (che cadevano nel corso dei primi mesi del 2017), i parametri finanziari (cc.dd. covenant) previsti da alcuni dei contratti di finanziamento a medio e lungo termine e dal prestito obbligazionario. Per tali ragioni, nel corso del mese di febbraio 2017 la Società ha inviato alle banche finanziatrici e ai bondholder richieste di waiver in relazione all'obbligo di rispettare i suddetti parametri finanziari. Tali waver sono stati concessi, rispettivamente, nel corso dei mesi di marzo e aprile 2017.
In tale contesto, la Società, anche per conto di altre società del Gruppo, ha manifestato alle principali banche finanziatrici del Gruppo, nel corso di alcuni incontri plenari elo untraverso interlocuzioni bilaterali, la necessità di adottare una manovra finalizzata alla rimodulazione del proprio indebitamento finanziario in linea con la situazione del Gruppo e con i flussi di cassa previsti.
Pertanto, il 19 maggio 2017, il Consiglio di Amministrazione della Società, nell'ambito di più ampie riflessioni circa lo sviluppo strategico del core business del Gruppo TREVI e la riduzione di attività del settore Oil&Gas, ha deliberato di sottoporre alle principali banche finanziatrici una richiesta di standstill sino al 31 dicembre 2017, volta a consentire al Gruppo di continuare a beneficiare del supporto finanziario necessario per concentrare la propria attenzione sullo sviluppo del piano industriale e sulla gestione del processo di riorganizzazione del settore Oil&Gas.
Nel corso del medesimo esercizio, l'ulteriore contrazione degli ordini, in particolare nel settore Oil&Gas (cui si è associata la cancellazione di una commessa molto rilevante con il cliente YPFB in Bolivia), ha comportato il perdurare e l'aggravarsi delle criticità legate alla situazione finanziaria della Divisione Drillmec e (anche se in misura minore) del resto del Gruppo.
Nel contesto sopra descritto il Gruppo ha dovuto porre in essere, anche su richiesta degli istituti di credito, alcune azioni immediate, quali, oltre alla richiesta di standstill di cui sopra, l'elaborazione di un forecast per l'esercizio 2017 e l'aggiornamento del piano industriale 2017-2021, che prevedeva, tra l'altro, una politica di contenimento dei costi attraverso interventi mirati, al fine di interrompere le tendenze negative in atto e porre in essere iniziative di riequilibrio della situazione economica e finanziaria. È stata, inoltre, rafforzata la struttura organizzativa e manageriale del Gruppo e sono state poste in essere azioni volte alla ridefinizione del modello di controllo.
Sempre nel corso del 2017, la Società ha inoltre conferito:
Gli istituti di credito finanziatori hanno anch'essi richiesto, e il Gruppo ha provveduto ad ottemperare a questa richiesta, la nomina di un legale delle banche finanziatrici al fine di assisterli nelle suddette negoziazioni, nonché la nomina di un advisor finanziario di loro gradimento al contenuto delle proposte finanziarie formulate dalla Società e dai suoi advisor, nonché di formulare proposte per conto delle banche finanziatrici.
Le interlocuzioni avviate a partire dal 19 maggio 2017 con le banche finanziatrici per la sottoscrizione di un accordo di standstill sono state volte a consentire alla Società e al Gruppo, nelle more dell'aggiornamento del piano industriale e della definizione di una proposta di manovra finanziaria da sottoporre alle banche finanziatrici, di continuare a operare normalmente, prevenendo eventuali iniziative individuali da parte delle medesime e continuando a ricevere dalle banche finanziatrici il supporto necessario alla copertura del proprio fabbisogno finanziario per il periodo necessario. La proposta di standstill avanzata agli istituti consisteva, in estrema sintesi in: (i) una sospensione dell'applicazione delle previsioni dei contratti di finanziamento che potessero determinare la scadenza, la risoluzione, il recesso, la decadenza dal beneficio del termine ovvero I''accelerazione'' (comunque definita) degli obblighi di rimborso a carico delle società del Gruppo in conseguenza della situazione di crisi economico-finanziaria, (ii) una sospensione ovvero una moratoria degli obblighi di pagamento degli importi in linea capitale nei confronti delle banche finanziatrici (fermo restando l'obbligo di corrispondere gli interessi, i corrispettivi e le commissioni contrattualmente dovuti) in scadenza a partire dal 19 maggio 2017; e (iii) la conferma delle linee di credito esistenti e il mantenimento delle linee di credito e degli affidamenti esistenti in linea con quanto utilizzato dal Gruppo alla data del 31 marzo 2017.
Nel corso degli incontri volti a discutere il contenuto della proposta di standstill, gli istituti di credito finanziatori hanno richiesto alla Società una Independent Business Review (IBR) che è stata effettuata da una primaria società. L'IBR si è incentrata principalmente su quattro macro aree: (i) Analisi e Sensitivity del Piano Industriale, (ii) Analisi Fiscale, (iii) Analisi sui Dati Storici, e (iv) Technical Review sulla gestione delle commesse. L'IBR ha riguardato sia le singole Divisioni che compongono il Gruppo Trevi, sia tutti gli aspetti riguardanti il consolidato.

L'IBR non aveva inizialmente evidenziato criticità tali da pregiudicare il percorso sopra richiamato di definizione con le banche finanziatrici di un accordo finalizzato alla rimodulazione dell'indebitamento finanziario in linea con il piano industriale.
Il Consiglio di Amministrazione di Trevifin ha dunque approvato, in data 31 agosto 2017, il forecast dell'esercizio 2017 e l'aggiornamento del piano industriale di Gruppo per il periodo 2017-2021.
Inoltre, il Consiglio in data 29 settembre 2017 ha approvato il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Trevi al 30 giugno 2017, sul quale KPMG S.p.A., revisore legale della Società, ha emesso una relazione di revisione limitata contenente una conclusione senza rilievi sul bilancio consolidato semestrale abbreviato. La relazione di revisione limitata contiene un richiamo di informativa in merito all'applicazione del presupposto della continuità aziendale illustrato dagli amministratori nella nota "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valuazioni sulla continuità aziendale".
Le trattative con le banche finanziatrici, sia in relazione all'accordo di standstill sia in relazione alla definizione della manovra finanziaria, sono proseguite nei mesi successivi, durante i quali tuttavia sono emersi alcuni significativi scostamenti rispetto al piano industriale 2017-2021 e alle relative previsioni dei dati economico-finanziari, con ricadute sulla tenuta/realizzabilità dello stesso. Ciò ha evidentemente influito anche sulla possibilità di concludere celermente accordi con le banche finanziatrici, le quali hanno richiesto, prima di considerare l'adesione a una possibile manovra, di avere una maggiore visibilità sui dati economicofinanziari e sulle prospettive industriali e gestionali della società e del Gruppo.
In data 13 novembre 2017, pertanto, il Consiglio di Amministrazione della Società ha rinviato l'approvazione dei dati finanziari relativi al terzo trimestre dell'esercizio in corso alla luce delle incertezze circa l'esito delle negoziazioni con le banche finanziatrici per la definizione e sottoscrizione dell'accordo di standstill, e dunque della conseguente impossibilità di verificare il presupposto della continuità aziendale. Alla luce di quanto sopra, il Consiglio di Amministrazione della Società ha, altresì, evidenziato la necessità di implementare, nel contesto della manovra finanziaria in corso di discussione con le banche finanziatrici, e congiuntamente alla stessa, un'operazione più articolata, che oltre a una più incisiva rimodulazione dell'indebitamento comportasse anche un rafforzamento patrimoniale, al fine di consentire il riequilibrio economico-patrimoniale della Società e del Gruppo Trevi. Il Consiglio ha inoltre investito i competenti di governance del compito di identificare entro breve termine una figura manageriale di adeguato standing cui potesse essere affidata la responsabilità di Chief Restructuring Officer ("CRO").
In data 18 dicembre 2017, il Consiglio di Amministrazione della Società ha deliberato la nomina per cooptazione - ai sensi dell'articolo 2386 del codice civile - del Dott. Sergio Iasi, cui sono state attribuite la carica di CRO, nonché le deleghe operative per (i) l'analisi, strutturazione e negoziazione della suddetta operazione di ristrutturazione del debito e di rafforzamento patrimoniale, (ii) la revisione del piano industriale e finanziario della Società e del Gruppo, e (iii) la gestione delle negoziazioni in corso con le banche finanziatrici e della connessa manovra finanziaria. Il Consiglio, nel prendere atto del perdurare, allo stato,
delle incertezze già segnalate al mercato, ha conseguentemente deliberato di posticipare ulteriormente l'approvazione dei dati finanziari relativi al terzo trimestre dell'esercizio in corso.
Successivamente, in considerazione di alcune analisi di sensitivity nel frattempo svolte sul piano industriale 2017-2021, nonché alla luce dei dati preliminari relativi all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 e dei primi dati relativi all'esercizio 2018, la Società ha ritenuto opportuno svolgere un ulteriore e definitivo approfondimento sul piano industriale, con il contributo di un consulente esterno e indipendente, specializzato nel settore e gradito alle banche finanziatrici.
Nel corso dei primi mesi del 2018, il management della Società, con la supervisione e sotto il coordinamento del CRO, ha altresì avviato interlocuzioni con diversi potenziali investitori interessati all'acquisizione di tutta o parte delle società operanti nel settore Oil&Gas del Gruppo Trevi.
In tale contesto, il 27 aprile 2018, alla luce della prosecuzione delle interlocuzioni con le banche finanziatrici finalizzate alla ristrutturazione dell'indebitamento e all'accordo di standstill e in considerazione della necessaria dell'operazione di rafforzamento patrimoniale, la Società ha comunicato il rinvio dell'approvazione del rendiconto intermedio di gestione al 30 settembre 2017 e della relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2017, in precedenza prevista per il 30 aprile 2018.
Sempre nel corso del mese di aprile il CRO, con il supporto del management nonché degli advisor legali e finanziari incaricati, ha avviato alcune interlocuzioni relativamente alla possibile operazione di rafforzamento patrimoniale. Tali interlocuzioni hanno riguardato, oltre che le banche finanziatrici, sia potenziali soggetti terzi interessati a effettuare un intervento di investimento per il salvataggio del Gruppo, sia i principali azionisti della Società. All'esito di tali interlocuzioni, la Società ha altresì ricevuto alcuni preliminari riscontri e manifestazioni di interesse, nonché alcune preliminari offerte. In particolare, sono state presentate due offerte vincolanti, una da parte di Bain Capital Credit ("BCC") e l'altra da parte di Sound Point Capital, e una manifestazione di interesse da parte del fondo Quattro R. Le prime due offerte, quella di BCC e quella di Sound Point Capitale, si basavano essenzialmente sulla concessione di un prestito super senior e su una ripatrimonializzazione attraverso la conversione dei crediti delle banche in strumenti finanziari partecipativi della Società, mentre l'ipotesi di Quattro R ravvisava la necessità di un forte aumento di capitale riservato, al fine di dotare Trevifin di sufficienti mezzi patrimoniali e finanziari migliorando la posizione finanziaria del Gruppo. Tale ultima offerta preliminare, tuttavia, è stata successivamente ritirata da Quattro R, che ha comunicato la propria intenzione di non ritenere sussistenti le condizioni per la prosecuzione delle trattative.
In data 17 maggio 2018, il Consiglio di Amministrazione della Società, dopo aver approfonditamente valutato le offerte pervenute dai potenziali terzi investitori dal punto di vista della loro adeguatezza alle esigenze patrimoniali e finanziarie del Gruppo nonché della loro percorribilità con le banche finanziatrici e dopo aver preso atto del ritiro della manifestazione di interesse presentata da Quattro R, ha ritenuto che, tra le offere pervenute da terzi investitori, quella preferibile fosse quella presentata da BCC, e ha pertanto focalizzato la propria attività nelle negoziazioni con quest'ultima per una possibile operazione avente ad oggetto l'indebitamento complessivo del Gruppo Trevi. In data 30 maggio 2018, il Consiglio di Amministrazione ha

deliberato di affidare al CRO il mandato a definire i termini dell'esclusiva con BCC, nonché a sottoporre ai principali creditori la proposta dallo stesso formulata, che si fondava sulla concessione alla Società di un finanziamento c.d. "supersenior" finalizzato al rimborso di una parte dell'indebitamento in essere e al sostegno del piano industriale nonché su una parziale conversione del debito residuo, senza ricorso a un aumento di capitale. Il Consiglio ha, affidato al CRO il compito di verificare con le banche finanziatrici la percorribilità della soluzione proposta da BCC.
Nonostante la positiva prosecuzione delle trattative con BCC, in considerazione delle incertezze che erano comunque connesse con l'ipotesi di operazione presentata da quest'ultima e della possibilità che la stessa fosse approvata dalle banche, il Consiglio di Amministrazione ha altresì ritenuto prudente che, in contemporanea, venissero esaminate ipotesi di operazioni alternative cc.dd. "stand-alone", che non prevedessero cioè il necessario coinvolgimento di soggetti terzi ma che fossero rivolte esclusivamente agli attuali stakeholder (banche e azionisti) della Società. Tali operazioni sarebbero state, logicamente e funzionalmente, strettamente connesse ad un aumento di capitale. Pertanto, nella medesima sede il Consiglio di Amministrazione ha altresi deliberato di sottoporre all'approvazione di una convocanda Assemblea Straordinaria della Società la proposta di attribuzione agli amministratori - ai sensi dell'articolo 2443 del codice civile - della facoltà di aumentare a pagamento il capitale sociale, in una o più volte, anche in via scindibile, sino a euro 400 milioni (dei quali, per cassa, non oltre l'importo massimo di euro 150 milioni).
Infatti, il ricorso alla delega prevista dall'articolo 2443 del codice civile ha dotato il Consiglio della facoltà di aumentare il capitale sociale, con modalità e in tempi ragionevolmente flessibili, onde far fronte alle possibili eventuali esigenze o poter trarre beneficio dalle opportunità che si fossero manifestate, sia nell'ambito della possibile operazione con BCC, sia qualora vi fosse stata l'esigenza di ricorrere a soluzioni alternative di intervento a sostegno della Società.
Sempre in tale data, il Consiglio ha infine deliberato di sottoporre all'Assemblea degli azionisti:
In data 8 giugno 2018, la Società ha sottoscritto un accordo di esclusiva con BCC, valido sino alla data del 16 luglio 2018, in relazione alla prospettata operazione rafforzamento patrimoniale.
Più in dettaglio, la preliminare proposta formulata da BCC prevedeva la concessione alle controllate Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A. di un prestito supersenior di ammontare pari ad euro 150 milioni con rimborso bullet a quattro anni. La nuova finanza, da erogarsi nell'ambito di un accordo di ristrutturazione stipulato ai sensi dell'articolo 182-bis del regio decreto n. 267 del 16 marzo 1942 ("Legge Fallimentare" o "LF"), avrebbe
dovuto essere utilizzata per il sostegno del piano industriale e il rimborso parziale dell'indebitamento finanziario in essere. La restante quota dell'indebitamento avrebbe dovuto essere oggetto di consolidamento in linea con il piano, stralcio e/o conversione in strumenti finanziari. La concessione del prestito sarebbe stata subordinata al verificarsi di alcune condizioni, tra le quali: la stipulazione dell'accordo di standstill con le banche finanziatrici e, più in generale, il raggiungimento di un accordo con i principali creditori finanziari sui termini della manovra, l'evoluzione manageriale e il completamento con esito positivo dell'attività di due diligence avviata da BCC.
In data 11 giugno 2018, in esecuzione della citata delibera del Consiglio di Amministrazione del 30 maggio 2018, è stata convocata l'Assemblea degli Azionisti per il giorno 27 luglio 2018 alle ore 11.00, in prima convocazione e, occorrendo, il giorno 30 luglio 2018 in seconda convocazione.
Alla luce delle incertezze conseguenti sia alla prosecuzione delle interlocuzioni con le banche finanziatrici finalizzate alla ristrutturazione dell'indebitamento e alla stipulazione dell'accordo di standstill, sia alla definizione dell'operazione di rafforzamento patrimoniale e delle trattativa con BCC, in data 14 giugno 2018 la Società ha comunicato il rinvio dell'approvazione del rendiconto intermedio di gestione al 30 settembre 2017, della relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2017 e del rendiconto intermedio di gestione al 31 marzo 2018.
BCC ha quindi sottoposto alla Società una richiesta di estensione del periodo di esclusiva fino al 31 luglio 2018, che è stata accettata in data 24 luglio 2018, e che ha condotto alla formulazione da parte di BCC medesima di un'offerta vincolante concernente il possibile intervento nell'operazione di rafforzamento patrimoniale sottoposta a un termine di accettazione sino al 10 agosto 2018 e con relativa proroga del periodo di esclusiva fino al 31 ottobre 2018.
In considerazione delle numerose condizioni sospensive dell'offerta, inclusi il raggiungimento di un accordo con le banche finanziatrici e con l'azionista di controllo, anche con riferimento alla futura governance della Società (segnatamente alla recisa discontinuità manageriale), nonché di alcuni elementi meritevoli di ulteriore approfondimento, il Consiglio di Amministrazione, in data 26 luglio 2018, ha dato mandato al CRO di esplorare con l'assistenza degli advisor della Società i margini di miglioramento della stessa, al fine di verificare la sussistenza dei presupposti per l'estensione dell'esclusiva e la prosecuzione delle trattative, anche con le banche finanziatrici e i principali azionisti.
Il Consiglio ha anche preso atto dello stato di avanzamento delle negoziazioni con le banche finanziatrici per la sottoscrizione dell'accordo di standstill, approvandone il testo nella sua versione sostanzialmente definitiva e conferendo al CRO i poteri per la sua sottoscrizione.
Avuto anche riguardo ai termini stabiliti nell'ambito del previsto accordo di standstill e alla sospensione già attuata dalla Società del pagamento degli interessi sui debiti a medio-lungo termine nei confronti delle banche finanziatrici, il Consiglio di Amministrazione ha altresì stabilito di sospendere il pagamento degli interessi del
prestito obbligazionario emesso in data 28 luglio 2014, del valore nominale di complessivi euro 50 milioni, a partire dalla rata di interessi in scadenza il 30 luglio 2018.
In data 30 luglio 2018, l'Assemblea degli azionisti di Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A., riunita in seconda convocazione, ha pertanto adottato su proposta del socio Trevi Holding una deliberazione (successivamente rettificata per correzione di un errore materiale in data 7 agosto 2018 con atto a rogito del dott. Marcello Porfiri, Notaio in Cesena, n. rep. 11.358 fasc. n. 5.227 - su proposta del Presidente del Consiglio di Amministrazione approvata dal Consiglio di Amministrazione della Società con propria delibera di presa d'atto del 3 agosto 2018) con la quale è stato deciso - come da testo da ultimo iscritto al competente Registro delle Imprese – di "conferire al Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell'articolo 2443 del Codice Civile, la facoltà di aumentare a pagamento il capitale sociale, in una o più volte, anche in via scindibile, per il periodo massimo di 24 mesi dalla deliberazione e per un controvalore massimo di Euro 400 milioni (dei quali, per cassa, non oltre l'importo massimo di Euro 150 milioni), aumento da realizzarsi mediante l'emissione di azioni ordinarie prive del valore nominale aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, previa verifica da parte del Consiglio stesso del rispetto delle condizioni previste dalla legge, con facoltà per il Consiglio di determinare il prezzo di emissione e l'eventuale sovrapprezzo, le modalità per la relativa sottoscrizione, anche mediante conversione di crediti nei confronti della Società, e il numero di nuove azioni di volta emittende, purché l'aumento sia fatto con il diritto di opzione e, qualora le banche utilizzino crediti per liberare strumenti finanziari, gli stessi siano strumenti finanziari partecipativi e non azioni, a meno che la circostanza che le banche utilizzino crediti per liberare azioni costituisca elemento necessario per il buon esito della parte di aumento da liberarsi con pagamento in denaro, restando inteso che la facoltà conferita al Consiglio di Amministrazione potrà essere esercitata solo in connessione con un accordo di ristrutturazione dei debiti ai sensi dell'articolo 182-bis del regio decreto n. 267 del 16 marzo 1942". In pari data, l'Assemblea degli azionisti ha altresì approvato, come da proposta del Consiglio di Amministrazione, l'eliminazione del valore nominale delle azioni, nonché la modifica all'articolo 23 dello statuto della Società al fine di eliminare il vincolo all'organo amministrativo di ottenere la preventiva autorizzazione dell'Assemblea ordinaria per determinate operazioni straordinarie.
In virtù della approvata deliberazione assembleare, nel corso del 2018, ed in particolare il giorno 10, le società del Gruppo Trevi interessate hanno definito un accordo di standstill con le banche finanziatrici ed hanno avviato la procedura di raccolta delle sottoscrizioni per adesione delle numerose banche finanziatrici del Gruppo Trevi parti dell'accordo. L'efficacia dell'accordo era subordinata all'accettazione per adesione, entro il 15 settembre 2018, da parte di un numero di creditori finanziari rappresentativi di almeno il 93% dell'indebitamento complessivo vantato nei confronti del Gruppo Trevi dalle banche finanziatrici di cui era prevista l'adesione all'accordo stesso.
Il medesimo accordo veniva proposto alle banche finanziatrici sul presupposto dell'implementazione della manovra finanziaria e di rafforzamento patrimoniale in allora allo studio, comprensiva della parte relativa all'aumento di capitale delegato ai sensi dell'articolo 2443 cod. civ. ai termini e all'atto
di rettifica del 7 agosto 2018. Le banche finanziatrici hanno dunque riposto il loro ragionevole affidamento sulla celere realizzabilità della citata manovra, comprensiva dell'aumento di capitale, come tali richiamati anche nell'accordo di standstill.
Sempre in data 10 agosto 2018 BCC ha concesso alla Società un'estensione del termine per l'accettazione dell'offerta vincolante presentata sino al 14 settembre 2018, al fine di permettere alle parti di completare le valutazioni in corso e di proseguire le discussioni ancora in atto sui termini di detta proposta. Trevifin ha, da parte sua, accettato di estendere l'esclusiva, precedentemente concessa a BCC per la negoziazione della suddetta offerta, sino alla medesima data del 14 settembre 2018.
Nonostante le articolate e complesse trattative finalizzate al raggiungimento di un accordo, alla scadenza del termine per l'accettazione dell'offerta vincolante (14 settembre 2018) la Società ha comunicato a BCC la propria decisione di non aderire alla suddetta offerta. Infatti, anche alla luce di alcune modifiche in senso peggiorativo proposte da BCC rispetto ai termini originariamente ipotizzati, l'operazione delineatasi ad esito delle interlocuzioni con tale possibile terzo investitore è stata ritenuta, da un lato, meno conveniente dal punto di vista dell'interesse sociale e comparativamente meno tutelante rispetto all'ipotesi c.d. "stand-alone" e, dall'altro, meno perseguibile dal punto di vista delle banche finanziatrici. In particolare, nell'offerta rivisitata da BCC l'importo del finanziamento super senior era stato ridotto e suddiviso in tranche, la seconda delle quali erogabile solo al verificarsi di determinati presupposti, pur prevedendo un pacchetto di garanzie completo sin dall'inizio. Tale finanziamento, inoltre, non avrebbe più potuto essere utilizzato, nemmeno in parte, al fine di offrire un parziale rimborso agli istituti di credito, rendendo l'offerta stessa meno appetibile per questi ultimi (la cui approvazione era chiaramente una condizione necessaria per la riuscita dell'operazione). L'offerta era infine soggetta a numerose condizioni sospensive il cui verificarsi era incerto. Pertanto, tale offerta si è rivelata non adeguata e non corrispondente agli obiettivi identificati dal Consiglio di Amministrazione, rendendo incerto il raggiungimento dei target finanziari e patrimoniali individuati dalla Società e finalizzati a consentire il riequilibrio economico-patrimoniale della stessa e del Gruppo, sia in ragione della prevedibile difficoltà di far approvare alle banche finanziatrici l'offerta da ultimo formulata dal terzo investitore. Il Consiglio ha ritenuto che il supporto finanziario proposto da BCC, anche in ragione delle penalizzanti condizioni proposte, altro non avrebbe fatto che posticipare le difficoltà vissute dal Gruppo senza, appunto, essere in grado di risolverle.
La Società ha, quindi, deciso di proseguire esclusivamente nel processo finalizzato alla definizione una manovra alternativa, secondo il modello c.d. "stand-alone" (senza cioè l'intervento di soggetti terzi ma rivolta soltanto ai propri attuali stakeholder). Tale operazione avrebbe necessariamente comportato, anche tenuto conto dell'esito dell'Assemblea Straordinaria tenutasi in data 30 luglio 2018, un aumento di capitale riservato in opzione agli azionisti e la contestuale conversione di parte dell'indebitamento finanziario del Gruppo in strumenti finanziari, sulla cui natura si sarebbe dovuto raggiungere un accordo con le banche chiamate a convertire.

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Nei giorni immediatamente successivi, ed in particolare in data 17 settembre 2018, la Società - sul presupposto della manovra basata su un aumento di capitale delegato al consiglio di amministrazione - ha ricevuto formale conferma dell'intervenuta efficacia dell'accordo di standstill, in ragione allo stesso da parte di un numero di creditori finanziari nella percentuale suindicata. L'accordo di standstill, funzionale a consentire alla Società di portare avanti le interlocuzioni in corso con i propri stakeholder per la definizione della manovra di rafforzamento patrimoniale e ristrutturazione dell'indebitamento complessivo secondo l'ipotesi "stand alone", prevedeva tra l'altro e in sintesi:
Sul presupposto e nelle more della definizione della manovra di rafforzamento patrimoniale, comprensiva dell'esecuzione della delega al consiglio di amministrazione ai sensi dell'articolo 2443 cod. civ., sulla cui piena efficacia le banche finanziatrici hanno fatto ragionevole affidamento, le medesime banche finanziatrici hanno dunque acconsentito non soltanto alle moratorie del caso ma anche nuovi utilizzi per cassa e per firma indispensabili alle esigenze del Gruppo per un importo complessivo pari a circa Euro 17 milioni per la nuova finanza per cassa ed Euro 59 milioni per la nuova finanza per firma.
In data 8 ottobre 2018, il Consiglio di Amministrazione della Società, su proposta del CRO e tenuto conto delle indicazioni preliminari ricevute dai principali azionisti della Società e dalle banche finanziatrici, ha approvato all'unanimità le linee guida dell'ipotesi di manovra alternativa di rafforzamento patrimoniale e ristrutturazione dell'indebitamento, che includevano inter alia:
il tutto da attuarsi nell'ambito e in esecuzione di un accordo di ristrutturazione dei debiti ai sensi dell'articolo 182-bis della LF (l'"Accordo di Ristrutturazione").
Il Consiglio di Amministrazione ha, pertanto, dato mandato al CRO di avviare immediatamente la negoziazione con le banche finanziatrici per la definizione delle modalità dei termini e delle condizioni finali della manovra finanziaria, incluso il tasso di conversione dei crediti nonché le caratteristiche e i diritti spettanti agli strumenti finanziari destinati alle banche finanziatrici in sede di conversione, con l'obiettivo di addivenire alla definizione di un'intesa.
Quanto alla dismissione delle società del Gruppo Trevi operanti nel settore Oil&Gas, in data 4 dicembre 2018 il Consiglio di Amministrazione della Società ha deliberato di accettare l'offerta vincolante presentata da Megha Engineering & Infrastructures Ltd. ("MEIL Group") per l'acquisizione delle società del Gruppo attive nel settore Oil&Gas e, segnatamente, Drillmec S.p.A. (la "Dismissione Oil&Gas").
Più in particolare, all'esito di un'estensiva e prolungata ricerca di potenziali acquirenti della Divisione Oil&Gas condotta dal CRO con l'ausilio di advisor specializzati di primario standing internazionale, il Consiglio di Amministrazione della Società ha ritenuto che, considerando le manifestazioni d'interesse e le offerte ricevute da operatori finanziari o industriali potenzialmente interessati all'acquisizione della Divisione Oil&Gas o di parte di essa, l'offerta presentata da MEIL Group fosse quella migliore e più coerente con gli obiettivi della Società, anche nella prospettiva della continuità del business, elemento essenziale per preservare il valore della Divisione.
L'offerta di MEIL Group prevedeva una valorizzazione delle società e degli asset parte della Divisione Oil&Gas del Gruppo Trevi basata su un equity value di euro 140 milioni, assumendo: (a) l'assenza di indebitamento finanziario; e (b) un valore del working capital non inferiore a quello rilevato al 30 settembre 2018. Tale valorizzazione è peraltro soggetta ad alcuni aggiustamenti prezzo pre-closing finalizzati a riflettere nell'equity value definitivo gli effetti negativi sulla valorizzazione della Divisione eventualmente derivanti dal verificarsi di alcuni eventi quali, ad esempio, una riduzione del riferimento del capitale circolante delle società della Divisione Oil&Gas (con un cap fissato al 15% del prezzo proposto) ovvero l'esistenza, alla data del closing, di indebitamento finanziario o, ancora, il verificarsi di leakage (per tali intendendosi pagamenti effettuati dalle società della Divisione Oil&Gas a favore delle altre società del Gruppo Trevi). L'esecuzione dell'operazione è subordinata al verificarsi di alcune condizioni sospensive, usuali per questo tipo di operazioni, tra cui la sottoscrizione, il deposito e l'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione dei debiti ai sensi dell'articolo 182-bis LF, nonché il mancato avveramento di eventi significativamente negativi.
Il Consiglio di Amministrazione ha, altresì, preso atto che l'accettazione dell'offerta ha comportato una rilevante svalutazione del valore di carico delle partecipazioni e dei crediti fimanziari nei confronti delle società facenti parte della Divisione Oil&Gas, nonché delle necessarie svalutazioni degli altri asset immateriali conseguenti ai prevedibili risultati del test di impairment sulla base del nuovo piano industriale, e che tali svalutazioni si riflettono in una riduzione della Società al di sotto dei limiti di cui all'articolo 2447 del codice civile.
In data 19 dicembre 2018, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l'approvazione del Piano Industriale consolidato 2018-2022 aggiornato sulla base dei dati al 30 settembre 2018 a disposizione del management (il
"Piano") e la connessa operazione di rafforzamento patrimoniale e di ristrutturazione dell'indebitamento del Gruppo Trevi (l' "Operazione").
In particolare, il Piano, che assume che l'Operazione si perfezioni nel corso dell'esercizio 2019, è basato su quattro elementi essenziali:
(a) la concentrazione prospettica del Gruppo in aree geografiche caratterizzate da alti livelli di crescita e da margini interessanti, nonché, al contempo, da un limitato livello di rischio posizionamento del Gruppo;
(b) concentrazione del portafoglio su lavori e prodotti ad elevata complessità e marginalità;
(c) ottimizzazione del footprint commerciale e operativo; e
(d) implementazione di processi standard per massimizzare il controllo delle società del Gruppo.
Il Piano prevede in particolare per le Divisioni Trevi e Soilmec - anche all'esito e per effetto dell'Operazione - il ritorno, entro il periodo considerato, a livelli di ricavi e marginalità comparabili a quelli raggiunti precedentemente all'insorgere delle difficoltà finanziarie, facendo leva sul riconosciuto posizionamento di tali Divisioni nel settore costruzioni speciali; nonché, per effetto della manovra, il raggiungimento entro il 2020 dei target patrimoniali e finanziari individuati come adeguati (anche alla luce di quelli dei principali competitor) dal Consiglio di Amministrazione, ovverosia un rapporto tra indebitamento ed EBITDA non superiore a 3x e un rapporto tra indebitamento e patrimonio netto pari a 1:1.
All'esito delle ulteriori interlocuzioni con le banche finanziatrici (e in particolare, a seguito delle comunicazioni ricevute dai consulenti queste ultime in data 2 ottobre e 14 dicembre 2018, nelle quali venivano ipotizzati i termini di massima intorno ai quali vi sarebbe potuto essere un consenso delle banche finanziatrici all'operazione), da un lato, e i principali azionisti della Società, Trevi Holding S.E. ("Trevi Holding"), FSI Investimenti S.p.A. ("FSI"), società facente parte del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, e Polaris Capital Management LLC, primaria società di gestione, specializzata in investimenti nel settore delle costruzioni, per conto dei fondi dalla stessa gestiti azionisti della Società ("Polaris" e, congiuntamente a FSI, i "Soci Istituzionali"), dall'altro, il Consiglio di Amministrazione ha definito i termini essenziali dell'operazione di rafforzamento patrimoniale, la quale si articola in estrema sintesi in:
(i) un aumento di capitale per cassa per euro 130 milioni, da offrire in opzione agli azionisti ai sensi dell'articolo 2441, comma 1, codice civile; e
(i) un aumento di capitale riservato alle banche finanziatrici da liberarsi mediante la conversione di una parte dei crediti vantati nei confronti della Società e di sue controllate per un importo che, a tale data, anche sulla base delle sopra citate comunicazioni ricevute dagli advisor delle banche, era stato identificato in ca. euro 310 milioni in azioni ordinarie della Società di nuova emissione e ammesse alle negoziazioni nel MTA. Si precisa che le banche finanziatrici, cui pure l'opzione era stata reiteratamente sottoposta, hanno ritenuto di accettare la citata conversione esclusivamente a fronte dell'emissione di azioni ordinarie, e non di cc.dd. strumenti
finanziari partecipativi (ai sensi dell'art 2346, sesto comma c.c.), in quanto di più semplice liquidazione in un'ottica di recovery dei relativi crediti. Peraltro, l'operazione così strutturata ha comportato la disponibilità delle banche finanziatrici a convertire in equity un ammontare maggiore di crediti, da ciò derivando, sulla base del rapporto di conversione, uno stralcio implicito di circa Euro 240 milioni.
I Soci Istituzionali FSI e Polaris hanno a tal fine formalmente confermato al Consiglio di Amministrazione che avrebbero assunto l'impegno, subordinatamente ad alcune condizioni (come di seguito meglio precisato), a sottoscrivere la quota di aumento di capitale per cassa di loro spettanza in virtù dei rispettivi diritti di opzione, nonché a garantire la sottoscrizione di un'ulteriore quota di eventuale inoptato fino all'importo di massimi euro 38,7 milioni ciascuno, vale a dire per complessivi euro 77,4 milioni dei 130 totali. La sottoscrizione della residua quota di aumento di capitale per cassa pari a euro 52,6 milioni verrebbe garantita, in caso di inoptato, da un consorzio di garanzia organizzato dalle banche finanziatrici, attraverso l'utilizzo di crediti nell'ambito dell'aumento di capitale a loro riservato e da liberarsi mediante conversione di crediti. Gli impegni assunti dai Soci Istituzionali con riferimento all'attuazione, alla sottoscrizione e al versamento dell'aumento di capitale per cassa sono oggi regolati dall'accordo di investimento che sarà sottoscritto prima della firma dell'Accordo di Ristrutturazione da parte di questi ultimi e della Società, e che disciplina altressi i principi relativi alla governance della Società (l'"Accordo di Investimento").
Detto aumento di capitale riservato, come detto da sottoscriversi tramite l'utilizzo in compensazione dei crediti delle banche (per un ammontare complessivo che, come si dirà, è stato concordato in Euro 284 milioni) - eventualmente in parte destinati alla sottoscrizione dell'aumento dell'aumento di capitale per cassa - verrebbe realizzato secondo un rapporto di 4,5:1, vale a dire mediante attribuzione alle banche finanziatrici di azioni ordinarie di nuova emissione (o frazione dei termini dell'operazione che saranno successivamente identificati) per un controvalore di euro 1 (al relativo prezzo di sottoscrizione) per ogni euro 4,5 di crediti convertiti.
Ciascuno degli impegni dei Soci Istituzionali è stato condizionato al verificarsi di diverse circostanze che, oltre alle condizioni cui sono normalmente soggetti questo tipo di impegni, includono, fra l'altro, il completamento della Dismissione Oil&Gas e il raggiungimento di ristrutturazione da sottoporre ad omologazione ai sensi dell'articolo 182-bis LF di gradimento di tutte le parti coinvolte avente ad oggetto i diversi elementi necessari per l'attuazione, tra cui la definizione degli accordi sul trattamento dell'indebitamento bancario residuo a seguito della conversione e alla eventuale nuova finanza necessaria per sostenere il Piano, nonché i nuovi principi di governance della altre principali società del Gruppo che garantiscano una gestione professionale e indipendente. In particolare, l'azionista FSI ha subordinato il proprio impegno a che, all'esito dell'Operazione, nessun azionista giunga a detenere una partecipazione di controllo nella Società.
Nelle more dei processi deliberativi delle banche finanziatrici e della definizione dei testi contrattuali, la Società ha chiesto alle banche finanziatrici stesse di estendere il termine di efficacia dell'accordo di standstill

in scadenza il 31 dicembre 2018 sino a tutto il periodo necessario per la sottoscrizione degli accordi definitivi, nonché di astenersi dal chiedere il rimborso dell'indebitamento e mantenere l'attuale operatività delle linee di credito per cassa e per firma.
Nel quadro come sopra complessivamente delineato, tenuto del verificarsi dei presupposti di cui all'articolo 2447 codice civile per effetto dell'accettazione dell'offerta presentata da MEIL Group per l'acquisizione delle società del Gruppo operanti nel settore Oil&Gas, il Consiglio di Amministrazione aveva, altresì, dato mandato al Presidente e al CRO di provvedere entro i termini di legge alla convocazione dell'Assemblea degli azionisti per i provvedimenti di competenza e di fissare la data dell'adunanza tenendo conto dei tempi necessari per il negoziato concernente l'Accordo di Ristrutturazione, comunque non eccedente il termine per l'approvazione del bilancio, valeva a dire entro il mese di aprile 2019.
La manovra oggetto di approvazione da parte del Consiglio prevedeva, inoltre, una possibile ristrutturazione del prestito obbligazionario denominato «Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A. 5,25% 2014 - 2019», per un valore di euro 50 milioni, rispetto alla quale è stato condotto un sondaggio di mercato con alcuni tra i principali detentori e che è stato sottoposto all'assemblea degli obbligazionisti in tempo utile per la definizione dell'Accordo di Ristrutturazione.
Nel corso dei primi mesi del 2019 sono proseguite le trattative con gli istituti di credito finanziatori e con tutti gli stakeholder al fine di definire e concordare i termini dei singoli accordi e di tutte le operazioni previste nel contesto del processo di ristrutturazione ripatrimonializzazione del Gruppo Trevi. Sebbene siano stati fatti progressi sostanziali e le banche finanziatrici abbiano di fatto prorogato le condizioni dell'accordo di standstill, consentendo altresi alcuni nuovi utilizzi per cassa nonché l'emissione di alcune nuove garanzie necessarie per il sostegno finanziario del Gruppo, essendovi ancora taluni elementi in corso di definizione, il Consiglio il 1º aprile 2019 ha deliberato di rinviare l'Assemblea Straordinaria già convocata per il 24 e il 30 aprile 2019 (rispettivamente in prima e seconda convocazione) per l'adozione dei provvedimenti ai sensi dell'articolo 2447 del codice civile, al fine di farla coincidere con la data dell'Assemblea che verrà convocata per l'approvazione dei bilanci 2017 e 2018 nei termini previsti dall'articolo 2364, comma 2, ultimo periodo, del codice civile. In tale data, il Consiglio ha altresì deliberato l'approvazione del Piano nella sua versione consolidata e aggiornata sulla base dei dati al 31 dicembre 2018.
Il 2 maggio 2019, l'Assemblea degli obbligazionisti del prestito obbligazionario, riunitasi in seconda convocazione, ha approvato la concessione di waiver e la modifica di alcuni termini del regolamento del prestito al fine di adeguare le relative disposizioni alla situale della Società e a quanto previsto dal Piano, contribuendo in tal modo al risanamento della struttura finanziaria della Società.
Le modiche al regolamento del prestito concernono, inter alia, la data di scadenza del prestito che è stata posticipata al 31 dicembre 2024, la rimodulazione degli interessi che sono stati rideterminati in misura pari al 2% a partire dalla data del 2 maggio u.s., e la ridefinizione di alcuni obblighi contrattuali e di taluni eventi rilevanti al fine di adeguarli all'attuale situazione della Società e al nuovo Piano.
Si precisa che l'efficacia delle modifiche al regolamento del prestito è subordinata alla condizione risolutiva della mancata concessione dell'omologa in relazione all'Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell'articolo 182-bis della Legge Fallimentare e del mancato verificarsi del 'Operazione entro il termine del 31 dicembre 2019.
In data 8 maggio 2019, la Società ha comunicato al mercato che il Consiglio di Amministrazione, dopo aver preso atto dell'avanzato stato di negoziazione e di redazione degli accordi relativi all'Operazione, ha deliberato l'approvazione definitiva di manovra finanziaria inclusiva dei piani economicofinanziari, la quale è stata trasmessa alle banche finanziatrici per consentire alle stesse di completare l'istruttoria sull'Operazione e i relativi processi deliberativi.
La proposta di manovra approvata dal Consiglio, che è oggi riflessa nel Piano e nell'Accordo di Ristrutturazione, è in linea con i principi che erano già stati fissati nella delibera dallo stesso assunta in data 19 dicembre 2018, e in estrema sintesi prevede:
parte convertito nell'ambito dell'aumento di capitale per conversione, in parte eventualmente stralciato in quanto non garantito da Trevifin e, per la porzione residua garantita da Trevifin, riscadenziato e rimodulato in maniera uniforme al debito oggetto di ristrutturazione di cui al successivo punto (vi);
Quanto al prezzo di sottoscrizione delle azioni di nuova emissione nell'ambito dell'aumento di capitale, in linea con quanto previsto dal documento del Consiglio del 19 dicembre 2018, nonché con gli impegni assunti dai Soci Istituzionali, lo stesso è stato fissato da parte del Consiglio di Amministrazione in misura pari a Euro 0,0001 che, sulla base degli attuali valori di quotazione delle azioni, corrisponde a uno sconto sul TERP pari al 28%, in linea con i precedenti di mercato.
La manovra finanziaria sopra illustrata comporterebbe una ripatrimonializzazione complessiva della Società stimata in un range tra circa 390 e 440 milioni di euro e un miglioramento della posizione finanziaria netta di circa 150-250 milioni di euro (a seconda dell'importo dell'aumento di capitale per cassa sottoscritto dal mercato).
33
Quanto alla Dismissione Oil&Gas, i relativi termini e condizioni sono oggi riflessi e dettagliati negli accordi implementativi della stessa (tra cui, tra gli altri, il Sale and Purchase Agreement, gli Escrow Agreements, il Non-Compete Agreement e l'Intercompany Commercial Agreement), (gli "Accordi Dismissione Oil&Gas").
Infine, la Società ha: (a) in data 15 luglio 2019 approvato i progetti di bilanci (consolidato e civilistico) che saranno sottoposti all'approvazione dell'assemblea in data 30 settembre 2019; (b) in data 5 agosto 2019, sottoscritto gli accordi definitivi relativi all'Operazione, ivi incluso l'Accordo di Ristrutturazione, l'Accordo di Investimento e gli Accordi Dismissione Oil&Gas; e (c) in data 8 agosto 2019, depositato (congiuntamente con le ricorrenti Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A.) l'Accordo di Ristrutturazione presso il Tribunale di Forlì, chiedendo l'omologa dello stesso ai sensi dell'art. 182 bis della legge fallimentare.
Ad oggi, in estrema sintesi i principali indicatori patrimoniali e economico-finanziari del Gruppo / della Società sono i seguenti:
| 30/06/2019 | |
|---|---|
| Valore della produzione | 312.075 |
| Ricavi Totali | 301.740 |
| Valore Aggiunto | 103.384 |
| % sui Ricavi Totali | 34.3% |
| Margine Operativo Lordo (EBITDA) | 18.259 |
| % sui Ricavi Totali | 6.1% |
| Risultato Operativo (EBIT) | (13.040) |
| % su Ricavi Totali | -4,3% |
| Risultato netto di Gruppo | (25.666) |
| % sui Ricavi Totali | -8.5% |
| Capitale investito netto | 562 966 |
| Posizione finanziaria netta | (736.235) |
| Patrimonio Netto Totale | (173.268) |
| Patrimonio Netto del Gruppo | (173.486) |
| Patrimonio Netto di pertinenza di terzi | 218 |
| Risultato operativo netto / Ricavi Totali (R.O.S.) | -4,3% |
| Posizione finanziaria netta totale / Patrimonio netto Totale (Debt / Equity) | -4.2 |
Tali indicatori confermano che, al fine di superare l'attuazione di crisi in cui la Società e in generale il Gruppo attualmente versano, è necessario attuare l'Operazione sopra descritta necessaria per garantire il presupposto della continuità aziendale.

Ad esito dell'attuazione della manovra, sulla base di quanto previsto dal Piano, è previsto infatti che entro l'esercizio 2020, il Gruppo raggiunga target finanziari e patrimoniali coerenti con quelli dei principali competitor di mercato, come individuati dal Consiglio di Amministrazione.
Le attuali condizioni dei mercati in cui opera il Gruppo Trevi, associate alla complessa situazione del Gruppo, ampiamente descritta nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2018, hanno richiesto alla direzione della Società di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito al presupposto della continuità aziendale anche in merito alla presente relazione semestrale al 30 giugno 2019.
In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha proceduto a compiere tutte le necessarie valutazioni circa la sussistenza del presupposto della continuità aziendale tenendo conto, a tal fine, di tutte le informazioni disponibili relativamente ai prevedibili accadimenti futuri.
La direzione aziendale, nel determinare se il presupposto dell'attività sia applicabile, ha tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno - ma non limitato - a dodici mesi dopo la data di riferimento della relazione semestrale al 30 giugno 2019.
La valutazione del presupposto della continuità aziendale, così come l'analisi dell'evoluzione prevedibile della gestione, sono necessariamente legati all'implementazione della suesposta operazione di rafforzamento patrimoniale e ristrutturazione dell'indebitamento del Gruppo, nonché all'attuazione del Piano. In particolare, in sede di approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2018, il consiglio di amministrazione aveva valutato che la sussistenza del presupposto della continuità aziendale richiedesse il verificarsi delle seguenti circostanze, per loro natura incerte, entro l'esercizio 2019:
B. I'ottenimento da parte del Tribunale competente dell'autorizzazione ex articolo 182 quinquies LF, ai fini dell'erogazione della nuova finanza per cassa e per firma nel periodo intercorrente tra la data di deposito dei ricorsi e l'omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione, nonché l'effettiva erogazione della stessa da parte delle banche finanziatrici; e
C: I'intervenuta efficacia degli accordi descritti sub A, a seguito del verificarsi di tutte le condizioni sospensive contenute negli stessi, ivi inclusa: (i) l'omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione, nonché degli ulteriori accordi di cui sia fatta richiesta di omologa, con decreto del Tribunale competente nei confronti di tutte le società ricorrenti ex articolo 182 bis LF; (ii) l'adozione da parte dell'Assemblea degli azionisti delle delibere previste per l'implementazione così come illustrate nell'Accordo di Ristrutturazione e nell'Accordo di Investimento, ivi inclusa quella relativa alla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione, circostanza che costituisce una condizione sospensiva ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione; (iii) il rigetto del ricorso ex art. 2409 cod. civ presentato da THSE in data 18 luglio 2019; e (iv) l'avvenuto closing, comprensivo dell'effettivo incasso dei corrispettivi pattuiti, della Dismissione Oil&Gas a seguito del verificarsi delle relative condizioni sospensive;
Si rende pertanto necessario compiere una verifica in merito allo stato di attuazione delle circostanze di cui sopra che ad oggi rappresentano elementi di significativa incertezza che possono far sorgere dubbi sulla capacità della Società e del gruppo di continuare ad operare sulla base del presupposto della continuità aziendale. Si anticipa che, sebbene non sia ancora possibile ritenere superate le incertezze, sono stati compiuti alcuni importanti passi in avanti nel senso di una positiva conclusione dell'operazione, che rafforzano le conclusioni degli amministratori circa la ragionevole probabilità che le suddette circostanze si verifichino e che consentono pertanto agli amministratori di continuare a ritenere appropriato l'utilizzo del presupposto della continuità aziendale nella redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2019.
In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha fondato le proprie conclusioni sulla base delle seguenti considerazioni, con riferimento a ciascuno degli elementi di incertezza sopra esposti:
ii) in data 5 agosto 2019 le banche Finanziatrici hanno sottoscritto il contratto di nuova finanza (il "Contratto di Nuova Finanza"), con il quale alcune banche finanziatrici si sono impegnate a concedere un nuovo finanziamento a Trevi e Soilmec per far fronte alle esigenze di liquidità del Gruppo Trevi nell'attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione e del relativo piano industriale, per un importo massimo di Euro 41 milioni, dei quali 12 milioni saranno messi a disposizione già prima dell'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione, subordinatamente alla concessione da parte del Tribunale dell'autorizzazione ai sensi dell'articolo 182 quinquies LF;
iii) in data 8 agosto 2019, contestualmente al deposito del ricorso per l'omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione, è stata presentata al Tribunale di Forlì apposita richiesta di autorizzazione ex art. 182 quinquies LF a contrarre Nuova Finanza interinale;
gran parte dipendono principalmente da attività che dovranno essere poste in essere dalla Società e che sono sotto il controllo della stessa, con alcune eccezioni. In particolare: (a) la condizione sospensiva relativa all'ottenimento dell'autorizzazione da parte di Consob alla pubblicazione del prospetto informativo da emettersi nel contesto dell'aumento di capitale, che dipende ovviamente anche dalla discrezionalità dell'autorità di vigilanza. Appare tuttavia ragionevole ritenere che tale autorizzazione sarà concessa da parte della stessa, considerando che l'aumento di capitale risulta strettamente necessario nel contesto dell'Operazione, è stato largamente anticipato al mercato e all'autorità, e risulta già essere garantito per l'intero importo necessario, e (b) la nomina da parte dell'Assemblea degli azionisti della Società del nuovo Consiglio di Amministrazione secondo le previsioni dell'Accordo di Ristrutturazione e dell'Accordo di Investimento, che dipende dalle determinazioni dell'Assemblea dei soci, che non sono ovviamente sotto il controllo della Società. Tuttavia, anche con riferimento a tale condizione, occorre considerare che la Società ha fatto e sta facendo quanto necessario affinché i soci siano messi debitamente a conoscenza circa la necessità che la nomina del nuovo Consiglio avvenga in conformità a quanto previsto dagli accordi sottoscritti e che, pertanto, in assenza di tale nomina, l'Operazione non potrà essere perfezionata e il presente bilancio non potrà essere approvato sul presupposto della continuità. Inoltre, si ricorda che i 2 Soci Istituzionali, FSI e Polaris, hanno assunto a tal fine uno specifico impegno nell'ambito dell'Accordo di Investimento alla sollecitazione di deleghe. Con riferimento alla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione si rileva altresì che in data 2 settembre 2019 la Società ha reso noto che è stata depositata congiuntamente dai Soci Istituzionali un'unica lista per il rinnovo, rispettivamente, del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale della Società. Tale lista è da ritenersi sostanzialmente coerente con quanto previsto dall'Accordo di Ristrutturazione e dall'Accordo di Investimento; e
(iii) il Sale and Purchase Agreement relativo alla Dismissione Oil&Gas prevede quali principali condizioni sospensive la sottoscrizione e l'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione (su cui si rimanda al precedente punto (i)), nonché l'approvazione da parte dei competenti organi societari della Società delle delibere di aumento di capitale previste nel piano di ristrutturazione del Gruppo Trevi e l'assunzione da parte dei Soci Istituzionali e delle banche finanziatrici degli obblighi di sottoscrizione di tale aumento di capitale già previsti nell'Accordo di Ristrutturazione. Le ulteriori condizioni sospensive riguardano il mancato verificarsi di eventi significativamente negativi e altre attività che sono prevalentemente sotto il controllo di Trevifin, ivi inclusa l'esecuzione da parte del Gruppo Trevi di talune operazioni prodromiche e funzionali alla dismissione stessa, per lo più infragruppo (ivi incluso l'accollo liberatorio da parte dell'indebitamento esistente in capo a Petreven S.p.A., Drillmec S.p.A. e Drillmec Inc. al fine di consentire il rimborso di detto indebitamento con i proventi netti della dismissione).
Va segnalato, con riferimento alle condizioni sospensive di cui al precedente paragrafo C, un profilo ulteriore rispetto alle considerazioni svolte al precedente punto 3, emerso successivamente: come già annunciato al mercato, in data 21 luglio 2019, il socio THSE ha depositato presso il Tribunale di Bologna un ricorso ai sensi dell'art. 2409 c.c. nei confronti del Consiglio di Amministrazione della Società, contestando presunte gravi irregolarità ai consiglieri e al collegio sindacale, e chiedendone la revoca e la successiva nomina di un amministratore giudiziario. Il rigetto di tale ricorso è stato, nel corso degli ultimi giorni antecedenti la sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione, su richiesta delle banche finanziatrici, previsto quale condizione sospensiva dello stesso.
A tal riguardo, occorre innanzitutto far presente che i consiglieri indipendenti e il CRO ritengono i rilievi mossi da parte di THSE del tutto infondati e il ricorso inammissibile, e hanno pertanto dato mandato ai propri legali per tutelare le proprie ragioni.
Fermo quanto sopra, è opportuno altresì segnalare che, nelle ultime settimane, sono state avanti interlocuzioni tra esponenti di THSE e la Società volte a sanare, nel superiore interesse della Società stessa e del Gruppo Trevi, i contrasti in essere con l'attuale socio di maggioranza relativa. In particolare, come già comunicato al mercato in data 22 agosto 2019, il Consiglio di Amministrazione ha favorevolmente preso atto di un'ipotesi di soluzione transattiva proposta da alcuni azionisti del socio THSE volta a delineare un'ipotesi di adesione di THSE agli accordi relativi alla manovra finanziaria e a superare i contrasti e le controversie nel frattempo insorti. Successivamente, quindi, vi sono stati alcuni incontri e scambi di corrispondenza tra le parti coinvolte, finalizzate a definire un'ipotesi di soluzione transattiva dei contrasti insorti. Sebbene, ad oggi, l'esito di tali interlocuzioni non sia ancora definito, le interlocuzioni sono in una fase avanzata ed è indubbio che siano stati fatti passi in avanti verso un accordo transattivo nel superiore interesse della Società e del Gruppo Trevi. E dunque ragionevole ritenere che tale accordo possa essere raggiunto.
Sulla base di tali considerazioni, sebbene sia doveroso ad oggi includere tale aspetto tra i profili di incertezza, pare ragionevole ritenere che anche tale condizione sospensiva possa essere soddisfatta e la relativa incertezza superata.
Si ricorda inoltre che l'assemblea degli obbligazionisti detentori del prestito obbligazionario ha già approvato nei primi giorni del mese di maggio 2019 le modifiche ai termini e alle condizioni del prestito obbligazionario alla luce del nuovo piano industriale e della situazione attuale della Società. La delibera è esclusivamente soggetta ad alcune condizioni risolutive, quali la mancata omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione e il mancato perfezionamento delle operazioni previste al closing dello stesso entro il 31 dicembre 2019. Tale elemento non è stato, pertanto, considerato tra gli eventi dai quali dipendono le considerazioni circa la continuità aziendale, in quanto appare già essere stato risolto tramite l'adozione della suddetta delibera da parte dei detentori del prestito, fermo restando che, laddove il closing dell'Operazione non dovesse verificarsi entro il 31 dicembre 2019, la delibera assunta diverrebbe inefficace, e il prestito diventerebbe immediatamente esigibile.
Gli Amministratori, alla luce delle considerazioni sopra esposte, hanno adottato il presupposto della continuità aziendale nella preparazione della relazione semestrale al 30 giugno 2019, in quanto ritengono ragionevole che la situazione di difficoltà che il Gruppo sta affrontando potrà essere superata tramite le suddette azioni intraprese e da intraprendere.
In sintesi, nel corso del 2019 la manovra finanziaria consentirà di ottenere una rilevante patrimonializzazione (complessivamente pari ad Euro 434 milioni) connessa all'aumento di capitale per cassa di Euro 130 milioni, alla conversione di una porzione dei crediti vantati dalle banche finanziatrici pari ad Euro 284 milioni e al beneficio patrimoniale di circa Euro 19 milioni connesso alle operazioni di saldo e stralcio con alcuni creditori finanziari. Inoltre, vi saranno benefici connessi al consolidamento e al riscadenziamento del debito bancario, che avrà data di scadenza finale e relativo rimborso baloon al 31.12.2024, e la modifica dei relativi termini e condizioni.
Va dato atto che l'esistenza ed il superamento di tali incertezze dipende solo in parte da variabili e fattori interni controllabili dalla Direzione Aziendale, mentre per altri versi dipende da fattori esterni che sono stati valutati secondo i criteri di ragionevolezza sopra esposti.

Di seguito i principali valori patrimoniali del gruppo in dismissione, classificati all'interno delle attività e passività destinate alla vendita:
| 30/06/2019 | (in migliaia di Euro) | |
|---|---|---|
| 91.812 | Ricavi | |
| (7.986) | Risultato operativo (EBIT) | |
| (15,216) | Risultato netto del periodo | |
| Dati patrimoniali | ||
| 30/06/2019 | (in migliaia di Euro) | |
| 129.671 | Attività non correnti | |
| 235.093 | Attività correnti | |
| 13.803 | Passività non correnti | |
| 157.588 | Passività correnti | |
I dati patrimoniali ed economici dell'esercizio 2019 sono riportati ai sensi dell'IFRS 5 par. 40.
Il risultato netto del periodo delle attività discontinuate è compensato dalla immobilizzazioni precedentemente svalutate del settore, come previsto dall'IFRS 5.
Nel corso del primo semestre 2019 le posizioni apicali della Società hanno subito variazioni. In particolare:
L'organico in essere al 30 giugno 2019 risulta essere pari a 6.231 risorse, con un decremento netto di 147 unità rispetto alle 6.378 risorse in essere alla fine dell'esercizio precedente.
L'organico medio nel primo semestre 2019 è stato pari a 6.305 risorse.
Obiettivi, politica di gestione e identificazione dei rischi finanziari

Il Gruppo Trevi è soggetto a diverse tipologie di rischio e di incertezza che possono impattare sull'attività operativa, la struttura finanziaria e i risultati economici.
Innanzitutto il rischio di liquidità che condiziona le scelte strategiche di investimenti e acquisizione delle commesse.
Improvvisi cambiamenti nei contesti politici dove il Gruppo opera hanno immediate conseguenze sui risultati operativi e sulla posizione finanziaria.
Il Gruppo è altresì esposto al rischio di un peggioramento del contesto macro-economico internazionale.
L'operatività della cantieristica e del settore OIL&GAS è soggetta all'andamento dei mercati che hanno acquisito caratteristiche di maggiore stagionalità rispetto al passato anche a causa di un graduale passaggio verso una economia a bassa emissione di carbonio.
L'introduzione di norme più severe in materia di protezione dei dati nell'Unione europea e la maggiore complessità dell'IT, sottopone il Gruppo al rischio cyber.
Per mitigare l'esposizione a tali rischi, il Gruppo Trevi, tra gli altri progetti, ha terminato nel 2018 l'implementazione di un sistema di risk management che si fonda su 2 capisaldi del PRMS (Project Risk Management System) per la Trevi Finanziaria Industriale Spa e per la divisione Trevi ed il definitivo accentramento della Funzione Assicurativa e la gestione dei claim in Trevi-Finanziaria a servizio di tutte le Divisioni del Gruppo.
E stato inoltre creato il Comitato Rischi per l'analisi dettagliata delle commesse in fase di acquisizione.
Il rischio di liquidità rappresenta attualmente il principale rischio per il Gruppo. Per un'azienda la disponibilità di liquidità garantisce il rispetto delle scadenze previste e una sana crescita economica. La pianificazione dei flussi di cassa aziendali permette di avere una programmazione periodica delle liquidità mantenendo il controllo sulle entrate e le uscite e di riconoscere tempestivamente picchi di fabbisogno.
A seguito della sottoscrizione dell'Accordo di moratoria con il ceto bancario, la gestione della liquidità è stata garantita e regolata dallo stesso Accordo attraverso la sospensione dei pagamenti del debito a medio/lungo termine, l'erogazione di nuove linee di cassa a breve termine e nuove linee di firma per l'emissione di garanzie di natura commerciale. Si rammenta che sebbene l'Accordo sia scaduto al 31 dicembre 2018 il Gruppo sta operando in una situazione di Standstill de facto nelle more del perfezionamento dell'accordo di ristrutturazione che cosi come descritto al paragrafo "Piano industriale, principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale" garantirà alla Società ed al Gruppo il riequilibrio finanziario nonché adeguata flessibilità nella gestione delle proprie disponibilità liquide.
E stato inoltre istituito uno Steering Committee al fine di valutare l'andamento della Cassa dando definitivo impulso alle attività di pianificazione finanziaria.
In conformità alle indicazioni dell'Accordo di Standstill e nelle firma dell'Accordo di ristrutturazione, il Gruppo ha adempiuto agli obblighi di informativa e agli impegni previsti nell'accordo di Standstill che si sono estrinsecati sostanzialmente nella fornitura bisettimanale del piano di tesoreria e dell'informativa basata su dati gestionali sull'indebitamento finanziario, sullo scaduto verso fornitori, fisco ed
enti previdenziali, nonché il dettaglio dei rapporti Intercompany e delle garanzie concesse con cadenza trimestrale.
In ragione dell'estensione geografica del Gruppo e dell'accesso ai mercati internazionali per lo sviluppo della cantieristica e delle perforazioni petrolifere, le società sono esposte al rischio che una modifica dei tassi di cambio tra la divisa di conto e le altre divise generino variazioni inattese. Le grandezze economiche e patrimoniali derivanti da questa fluttuazione, potrebbero impattare sia i singoli bilanci societari d'esercizio, sia il livello consolidato. Nello specifico, dato l'attuale assetto di Gruppo, l'esposizione al rischio di tasso di cambio è principalmente legata al dollaro statunitense. Si segnala altresi che il Gruppo ha interessi anche in paesi quali l'Algeria e la Nigeria le cui valute potrebbero essere soggette a fluttuazioni anche rilevanti.
Il Gruppo non ha sottoscritto contratti derivati.
Per quanto riguarda il dollaro statunitense, il rischio di tasso di cambio deriva principalmente dalla conversione in euro delle poste relative alle partecipazioni in società la cui divisa di conto è diversa dall'Euro (c.d. "rischio traslativo").
Il Gruppo non ha sottoscritto derivati anche a causa dei vincoli imposti dalla negoziazione dell'Accordo di Standstill.
La politica di gestione del rischio di tasso di cambio è basata principalmente sull'utilizzo di listini in Euro o Dollaro.
Il rischio di tasso di interesse a carico dell'impresa è costituito dall'aumento degli oneri finanziari derivanti dal rialzo dei tassi di interesse.
A seguito della firma dell'Accordo di Standstill, il Gruppo ha ottenuto una moratoria sia sul capitale che sugli interessi delle linee di cassa a Medio e Lungo Termine.
Le linee a Breve Termine erogate e disciplinate dall'accordo di Standstill hanno mantenuto il pricing adeguato alla natura dell'operazione sottostante.
La gestione del credito commerciale è un'attività essenziale per definire il massimo grado di esposizione che l'impresa ritiene ragionevolmente sopportabile per una fornitura che prevede un pagamento differito. Particolarmente utile per la configurazione di procedure finalizzate ad un'anticipata valutazione del rischio e della solvibilità del cliente, è la corretta applicazione delle tecniche di credit scoring e di Trade Finance.
Con la diminuzione dell'utilizzo delle linee di factoring a seguito della moratoria, il rischio di credito ha imposto la creazione di un Comitato Rischi per la valutazione delle singole operazioni ed un'implementazione dell'attività di credit&risk management attraverso l'utilizzo di strumenti di Trade Finance per la metalmeccanica e il controllo degli avanzamenti commesse nella cantieristica.
La veloce raccolta di informazioni inerenti al cliente (o potenziale cliente), la sua storia aziendale, l'assetto societario, il management di riferimento, l'attività svolta, la sua ubicazione, le caratteristiche e le potenzialità commerciali, associate ad informazioni di natura bancaria e ad altre rese disponibili da società specializzate nella proposta di informazioni di natura commerciale, ha rappresentato un elemento a supporto della preliminare valutazione del cliente.
L'evoluzione degli scenari economici e geo-politici influenza da sempre le attività finanziarie e industriali del Gruppo.
I ricavi per attività all'estero del Gruppo Trevi mantengono un trend di forte consolidamento sull'estero attestandosi su un 95% dell'ammontare totale; la crescita del Gruppo è stata localizzata principalmente negli USA, Algeria ed in Nord Europa.
Per tale ragione, il "rischio paese" è continuamente monitorato ed è caratterizzato dal rischio di insolvenza di operatori, pubblici e privati, legato all'area geografica di provenienza e indipendente dalla loro volontà. E anche il rischio legato alla provenienza di un determinato strumento finanziario e dipendente da variabili politiche, economiche e sociali.
Si è in presenza di un cybercrime sia quando la condotta o l'oggetto materiale del crimine è correlato ad un sistema informatico o telematico, sia quando l'illecito è perpetrato sfruttando o colpendo il sistema. Anche a seguito del nuovo regolamento europeo per la Data Protection (GDPR), il Gruppo ha iniziato un
processo di settaggio di nuove Policy ed una revisione dei programmi di ICT Security.
Nel primo semestre 2019 non sono state acquistate azioni proprie.
I principali eventi rilevanti successivi alla data di chiusura del presente semestre, i.e. 30 giugno 2019, fanno riferimento alla proficua prosecuzione del percorso di ristrutturazione e rafforzamento patrimoniale intrapreso dal Gruppo all'inizio del 2017 e protrattosi sino alla data di approvazione del presente, per il quale si rimanda alla sezione "Breve excursus degli eventi più rilevanti sino alla data della presente relazione" all'interno del paragrafo "criteri generali di redazione".
Da segnalare in ogni caso che in data 5 agosto 2019 sono stati sottoscritti: (i) l'Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell'articolo 182 bis LF da parte delle società ricorrenti (i.e., Trevifin, Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A.) e delle banche finanziatrici; l'Accordo è stato quindi depositato presso il Registro delle Imprese di Forlì Cesena in data 7 agosto 2019 ed in data 8 agosto 2019 è stato presentato presso il Tribunale di Forlì il ricorso (il "Ricorso") per l'omologazione dell'Accordo medesimo; (ii) l'Accordo di risanamento ai sensi dell'articolo
67, comma 3, lett. d) LF tra PSM S.p.A. e le relative banche finanziatrici; (ii) l'Accordo di Investimento, con il quale gli azionisti FSII e Polaris hanno assunto nei confronti della Società impegni di sottoscrizione dell'aumento di capitale in opzione per Euro 130 milioni, deliberato dal Consiglio di Amministrazione della Società lo scorso 17 luglio 2019, per ca. Euro 77,5 milioni complessivi; e (iv) il Sale and Purchase Agreement relativo alla Dismissione Oil&Gas da Trevifin (e dalle società controllate Trevi S.p.A., Soilmec S.p.A. e Trevi Holding USA Corporation) e Megha Engineering & Infrastructures Ltd - MEIL.
Come riportato nel bilancio al 31 dicembre 2018, si rammenta che in data 2 luglio 2019 il Consiglio di Amministrazione della Trevi Finanziaria Industriale SpA si è riunito per esaminare la richiesta formulata dall'azionista Trevi Holding S.E. ("THSE") ai sensi dell'articolo 2367 cod. civ. di convocazione dell'assemblea ordinaria per la revoca del consiglio di amministrazione e la contestuale nomina dei nuovi amministratori e, dopo ampio e approfondito esame, con decisione presa a maggioranza, ha ritenuto del tutto infondate e contraddittorie le motivazioni poste alla citata istanza di THSE. Il Consiglio di Amministrazione ha, ad ogni modo, doverosamente disposto l'avvio delle opportune attività istruttorie volte all'approfondimento di taluni elementi della richiesta di THSE, tra l'altro chiedendo alla stessa informazioni e chiarimenti.
Si informa altresì che, in data 21 luglio 2019, THSE (debitamente autorizzata dal Tribunale di Forlì, presso il quale pende una procedura di concordato c.d. "con riserva" nei suoi confronti) ha depositato presso il Tribunale di Bologna un ricorso ai sensi dell'art. 2409 c.c., contestando agli amministratori e ai sindaci gravi irregolarità, e chiedendo la revoca del consiglio di amministrazione e la nomina di un commissario giudiziale. I consiglieri indipendenti e il CRO hanno dato mandato ai propri legali per adottare le opportune iniziative volte a tutelare le proprie ragioni, ritenendo che il ricorso sia inammissibile e infondato. Le banche hanno chiesto che il rigetto del ricorso ex art. 2409 fosse una condizione sospensiva dell'Accordo di Ristrutturazione. Fermo quanto sopra, nel corso delle ultime settimane, su iniziativa di esponenti di THSE (su cui si v. in proposito il comunicato stampa del 22 agosto 2019), sono state avviate e portate avanti interlocuzioni per una definizione transattiva dei contrasti insorti. Sebbene, ad oggi, l'esito di tali interlocuzioni non sia ancora definito, le interlocuzioni sono in una fase avanzata ed è indubbio che siano stati fatti passi in avanti verso un accordo nel superiore interesse della Società e del Gruppo Trevi. E dunque ragionevole ritenere che tale accordo possa essere raggiunto.
Alla luce delle informazioni ad oggi disponibili, è possibile e ragionevole attendersi che entro la fine dell'anno 2019 sia completato l'iter previsto sia in relazione di ristrutturazione del debito e di rafforzamento patrimoniale sia in relazione alla cessione delle attività relative all'Oil& Gas, potendosi quindi concentrare sull'implementazione del Piano strategico ed industriale.
Nell'ambito della strategia delineata nel citato Piano, i principali riflessi prevedono in estrema sintesi:
Gli obiettivi definiti potranno essere influenzati da fattori esogeni non prevedibili e non rientranti nella sfera di dominio del management.
Ad oggi, l'esercizio 2019 è previsto in riduzione in termini di volumi rispetto al 31 dicembre 2018.
Cesena, 30 settembre 2019
Per il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente Ing. Davide Trevisani

| CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO | Note | 30/06/2019 |
|---|---|---|
| Ricavi delle vendite e delle prestazioni | (18) | 288 319 |
| - di cui con parti correlate | 5.127 | |
| Altri ricavi operativi | (18) | 13.421 |
| - di cui con parti correlate | ||
| Ricavi Totali | 301.740 | |
| Materie prime e di consumo | 104.031 | |
| Variazione rimanenze materie prime, suss.di consumo e merci | (2.651) | |
| Costo del personale | (19) | 85.126 |
| Altri costi operativi | (20) | 107.311 |
| - di cui con parti correlate | 2.780 | |
| Ammortamenti | (1)-(2) | 21.528 |
| Accantonamenti e svalutazioni | (21) | 9.770 |
| Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni | 2.005 | |
| Variazione nelle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione | 8.330 | |
| Risultato operativo | (13.040) | |
| Proventi finanziari | (22) | 3 888 |
| (Costi finanziari) | (23) | (13.293) |
| Ütili/(perdite) su cambi | (24) | (577) |
| Sub-totale proventi/(costi) finanziari e utili/(perdite) su cambi | (9.982) | |
| Rettifiche di valore di attività finanziarie | 729 | |
| Risultato prima delle imposte | (22.293) | |
| Imposte sul reddito | (25) | 2.968 |
| Risultato Netto derivante dalle attività in funzionamento | (25.261) | |
| Risultato Netto da attività discontinuate | (27) | 0 |
| Risultato netto del periodo | (25.261) | |
| Attribuibile a: | ||
| Azionisti della Capogruppo | (25.666) |
| Azionisti terzi | 405 | |
|---|---|---|
| Utile/(Perdita) del Gruppo per azione base: | (26) | (0,1559) |
| Utile/(Perdita) del Gruppo per azione diluito: | (26) | (0,1562) |
Le note illustrative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato semestrale abbreviato.
Le note illustrative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato semestrale abbreviato.

| ATTIVITA' Attività non correnti Immobilizzazioni materiali Terreni e fabbricati Impianti e macchinari |
Note | 30/06/2019 | 31/12/2018 |
|---|---|---|---|
| 52.275 | 45.580 | ||
| 133.564 | 141.609 | ||
| Attrezzature industriali e commerciali | 41.852 | 22.485 | |
| Altri beni | 17.685 | 14.775 | |
| Immobilizzazioni in corso e acconti | 570 | 523 | |
| Totale Immobilizzazioni materiali | 245.945 | 224.972 | |
| (1) | |||
| Immobilizzazioni immateriali | |||
| Costi di sviluppo | 4.753 | 4.879 | |
| Diritti di brevetto indust, e utiliz, opere dell'ingegno | 347 | 256 | |
| Concessioni, licenze, marchi | 122 | । 15 | |
| Altre immobilizzazioni immateriali | 843 | 1.147 | |
| 6.065 | 6.397 | ||
| Totale Immobilizzazioni immateriali | (2) | ||
| Partecipazioni | (3) | 2-572 | 1.394 |
| -Partecipazioni in imprese collegate e a controllo congiunto | |||
| valutate con il metodo del patrimonio netto | 1.865 | 687 | |
| -Altre partecipazioni | 707 | 707 | |
| Attività fiscali per imposte anticipate | (4) | 47.428 | 46.265 |
| Strumenti finanziari derivati a lungo termine | (5) | - | |
| Altri crediti finanziari lungo termine | 2.931 | 3.217 | |
| - di cui con parti correlate | 1.769 | 1.732 | |
| Crediti commerciali ed altre attività a lungo termine | (6) | 2.051 | 6.129 |
| Totale Immobilizzazioni finanziarie | 54.982 | 57.005 | |
| Totale Attività non correnti | 306.993 | 288.374 | |
| Attività correnti | |||
| Rimanenze | (7) | 149.227 | 145.269 |
| Crediti commerciali e altre attività a breve termine | (8) | 318.161 | 328.965 |
| - di cui con parti correlate | 12.243 | 6.596 | |
| Attività fiscali per imposte correnti | (તે) | 15.135 | 17.009 |
| Altri crediti finanziari a breve termine | 132 | 121 | |
| Strumenti finanziari derivati a breve termine e titoli negoziati al fair value | (5) | 15 | |
| Disponibilità liquide | (10) | 77.747 | 88.912 |
| Totale Attività correnti | 560.402 | 580.290 | |
| 248,022 | |||
| Attività possedute per la vendita | 281.226 | ||
| Attività non correnti possedute per la vendita | (27) | 281.226 | 248.022 |
ll Gruppo ha adottato l'IFRS 16 il 1° genuaio 2019 utilizzando il metodo dell'applicazione retroattiva modificata in virtù del quale le infornazioni comparative non sono state rideterminate e l'effetto cumulative dell'applicazione iniziale è rilevato tra gli utili portati a nuovo alla data di prima applicazione.
Le note illustrative sono parte integrante del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato.
| (in migliaia di Euro) | |||
|---|---|---|---|
| Patrimonio Netto | Note | 30/06/2019 | 31/12/2018 |
| Capitale sociale e riserve | |||
| Capitale sociale | 82.290 | 82.290 | |
| Altre riserve | 212.980 | 152.395 | |
| Utile (perdita) portato a nuovo | (443.090) | (239.333) | |
| Risultato dell'esercizio | (25.666) | (143.427) | |
| Patrimonio Netto del Gruppo | (11) | (173.486) | (148.075) |
| Patrimonio Netto di terzi | 218 | 740 | |
| Totale Patrimonio netto | (173.268) | (147.335) | |
| PASSIVITA' | |||
| Passività non correnti | |||
| Finanziamenti a lungo termine | (12) | 451 | 331 |
| Debiti verso altri finanziatori a lungo termine | (12) | 42.869 | 33 668 |
| Passività fiscali per imposte differite | (4) | 33.835 | 35.360 |
| Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro | (13) | 13.615 | 13.994 |
| Fondi per rischi ed oneri a lungo termine | (14) | 7.002 | 6.766 |
| Totale passività non correnti | 97.773 | 90.118 | |
| Passività correnti | |||
| Debiti commerciali e altre passività a breve termine | (15) | 250.999 | 260.376 |
| - di cui con parti correlate | 2.899 | 1.287 | |
| Passività fiscali per imposte correnti | (16) | 14.169 | 15.822 |
| Finanziamenti a breve termine | (17) | 665.271 | 658,348 |
| Debiti verso altri finanziatori a breve termine | (17) | 105.144 | 88.846 |
| Strumenti finanziari derivati a breve termine | (5) | 246 | 374 |
| Fondi a breve termine | (14) | 16.897 | 13.115 |
| Totale passività correnti | 1.052.726 | 1.036.882 | |
| Passività possedute per la vendita | 171.390 | 137.022 | |
| Passività non correnti possedute per la vendita | (27) | 171.390 | 137.022 |
| TOTALE PASSIVITA' | 1.321.889 | 1.264.022 | |
| TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA | 1.148.621 | 1.116.686 |
ll Gruppo ha adottato l'IFRS 16 il 1° gennaio 2019 utilizzando il metodo dell'applicazione retroattiva modificata in virtù del quale le informazioni comparative non sono state rideterminate e l'effetto cumulative dell'applicazione iniziale è rilevato tra gli utili portati a nuovo alla data di prima applicazione.
Le note illustrative sono parte integrante del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato.
(in migliaia di Euro)
| Note | 30/06/2019 | |
|---|---|---|
| Risultato netto del periodo di pertinenza della Capogruppo e dei terzi | (25.261) | |
| Imposte sul reddito | (33) | 5,654 |
| Risultato ante imposte | (19.607) | |
| (*) Ammortamenti e svalutazioni | (1)-(2) | 18.970 |
| (Proventi)/Oneri finanziari Variaz. dei fondi per rischi ed oneri e del fondo benefici successivi alla cessazione del rapporto |
(30)-(31) | 14.594 |
| di lavoro | (16)-(18) | 2.642 |
| Accantonamenti fondo rischi ed oneri | (16)-(18) | 10.712 |
| Utilizzo fondi rischi e benefici successivi cessazione rapporto di lavoro | (16)-(18) | 0 |
| Rettifiche di Valore di attività finanziarie e attività discontinuate | (15.945) | |
| (Plusvalenze)/minusvalenze da realizzo o svalutazione di immobilizzazioni | (26)-(28) | (478) |
| Flusso di cassa dell'attività operativa ante variazioni del Cap.Circolante | 10.888 | |
| (Incremento)/Decremento Crediti commerciali | (9)-(11) | રતેડ |
| - di cui con parti correlate | (35) | 0 |
| (Incremento)/Decremento Rimanenze | (10) | (865) |
| (Incremento)/Decremento altre attività | 1.584 | |
| Incremento/(Decremento) Debiti commerciali | (20) | 3.011 |
| - di cui con parti correlate | (35) | 0 |
| Incremento/(Decremento) altre passivita | 3.779 | |
| Variazione del capitale circolante | 8.103 | |
| Interessi passivi ed altri oneri | (30)-(31) | (14.594) |
| lmposte pagate | (13) | (1.695) |
| Flusso di cassa generato (assorbito) dall'attività operativa (A+B+C+D) | 2.702 | |
| Attività di investimento | ||
| (Investimenti) operativi | (1)-(2) | (22.724) |
| Disinvestimenti operativi | (1)-(2) | 6.434 |
| Differenze cambio | (1)-(2) | 0 |
| Variazione netta delle attività finanziarie | (4) | (449) |
| Flusso di cassa generato (assorbito) nelle attività di investimento | (16.740) | |
| Attività di finanziamento | ||
| Incremento/(Decremento) Capitale Sociale e riserve per acquisto azioni proprie | (14) | 0 |
| Altre variazioni incluse quelle di terzi | (14) | (922) |
| Variazioni di prestiti, finanziamenti, strum. fin. derivati | (15)-(22) | 6.931 |
| Variazioni di passività per leasing finanziario e altri finanziatori | (15)-(23) | (2.095) |
| Pagamento dividendi agli azionisti della Capogruppo e di minoranza | (13) | (1.041) |
| Flusso di cassa generato (assorbito) dalle attività di finanziamento | 2.873 | |
| Variazione netta delle disponibilità monetarie (E+F+G) | (11.165) |
| Disponibilità liquide iniziali al netto di scoperti | 88.912 |
|---|---|
| Variazione netta delle disponibilità monetarie | (11.165) |
| Disponibilità liquide finali | 7/2/20/4/7/ |
| Disponibilità liguide classificate fra le attività possedute per la vendita | |
| Disponibilità liquide finali | 77.747 |
Nota: la voce disponibilità liguide nette comprende il valore delle disponibilità liguide (nota 13), al netto della voce scoperti (nota 21). (*) essendo non monetaria non tiene conto della quota di ammortamento derivante IFRS 16, pari a 9.092 migliaia di Euro
Le note illustrative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato semestrale abbreviato.
(in migliaia di Euro) Nota (11)
| Descrizione | Capitale Sociale |
Altre Riserve |
Utile portato a nuovo |
Risultato d'Esercizio |
Totale del Gruppo |
Quota spettante a terzi |
Totale Patrimonio Netto |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Saldo al 01/01/19 | 82.290 | 159.395 | (239.333) | (143.427) | (148.075) | 740 | (147.335) |
| Risultato del periodo | 11 | (25.666) | (25.666) | 405 | (25.261) | ||
| Altri utili / (perdite) complessivi |
255 | . . | 255 | ો 15 | 370 | ||
| Totale utile/(perdita) complessivi |
255 | (25.666) | (25.411) | 520 | (24.892) | ||
| Destinazione del risultato 2018 e distribuzione dividendi |
(143.427) | 143.427 | (1.041) | (1.041) | |||
| Saldo al 30/06/2019 | 82.290 | 9.223 | (239 333) | (25.666) | (173.486) | 218 | (173.268) |
Il Gruppo ha adottato l'IFRS 16 il 1º gennaio 2019 utilizzando il metodo dell'applicazione retroattiva modificata in virtù del quale le informazioni comparative non state rideterminate e l'effetto cumulative dell'applicazione iniziale è rilevato tra gli utili portati a nuovo alla data di prima applicazione
Le note illustrative sono parte integrante del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato.

TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A. (di seguito "la Società da essa controllate (di seguito "Gruppo TREVI o "il Gruppo") svolgono la propria attività nei seguenti due settori:
Tali attività sono coordinate dalle quattro società operative principali del Gruppo:
TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A., che è controllata dalla Trevi Holding SE, controllata a sua volta dalla società I.F.I.T. S.r.I., è quotata alla Borsa di Milano dal luglio 1999.
Il presente bilancio consolidato semestrale abbreviato si riferisce al periodo di 6 mesi chiuso al 30 giugno 2019 ed è stato predisposto, ai sensi dell'art. 154-ter comma 2 e 3 del Testo Unico della Finanza, in conformità al Principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34), ad eccezione di alcuni dati comparativi come di seguito illustrato ed è costituito da Conto economico consolidato, dal Prospetto del risultato consolidato complessivo rilevato nel periodo, dallo Stato patrimoniale consolidato, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal Rendiconto finanziario consolidato nonché dalle relative note illustrative.
Lo IAS 34 consente la redazione del bilancio intermedio in forma "sintetica", e cioè sulla base di un livello minimo di informativa significativamente inferiore a quanto previsto dagli International Reporting Standards (di seguito "IFRS") nel loro insieme, laddove sia stato in precedenza reso disponibile al pubblico un bilancio completo di informativa predisposto in base agli IFRS. Il presente bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato redatto in forma "sintetica" e deve pertanto essere letto congiuntamente con il bilancio
consolidato del Gruppo chiuso al 31 dicembre 2018 predisposto in conformità agli IFRS adottati dall'Unione Europea, al quale si rimanda per una migliore comprensione dei principi e criteri contabili adottati.
La redazione di un bilancio intermedio in accordo con lo IAS 34 - Interim Financial Reporting richiede giudizi, stime e assunzioni che hanno un effetto sulle attività, costi e ricavi. Si segnala che i risultati consuntivi potrebbero rivelarsi diversi da quelli ottenuti tramite queste stime.
Come noto, e come già diffusamente esposto nella relazione al 31 dicembre 2018, sussistono alcune significative incertezze in merito alla continuità aziendale della Società nonché delle principali società del Gruppo, ivi incluse le controllate Trevi S.p.A., Soilmec S.p.A. e Drillmec S.p.A. e Drillmec S.p.A. Occorre tuttavia precisare sin d'ora che, anche rispetto a quanto già esposto in sede di approvazione del bilancio di esercizio, la Società (nonché, per quanto di competenza Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A.) ha sottoscritto accordi vincolanti - la cui efficacia è soggetta a talune condizioni sospensive dettagliate nel prosieguo - con le principali banche finanziatrici del Gruppo Trevi, con gli azionisti istituzionali FSI e Polaris (come infra definiti), nonché con MEIL, i quali regolano i termini e le condizioni dell'operazione di rafforzamento patrimoniale e di ristrutturazione del debito volta a consentire alla Società (e alle altre società del Gruppo Trevi) di superare l'attuale situazione di crisi economica, finanziaria e patrimoniale e, di conseguenza, di raggiungere, tramite l'attuazione del Piano, target economico-finanziari adeguati al proprio settore di mercato. Più in particolare, la Società (nonché le controllate Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A.) hanno sottoscritto secondo quanto previsto un accordo di ristrutturazione dei debiti, depositato presso il Tribunale di Forlì per l'ottenimento dell'omologa ai sensi dell'art. 182 bis della legge fallimentare. Inoltre, sono stati sottoscritti sia l'accordo di investimento con i soci istituzionali FSI e Polaris, sia l'accordo per la cessione della Divisione Oil&Gas in favore del gruppo MEIL. Il percorso per il superamento delle suddette incertezze in merito alla continuità aziendale risulta dunque, alla data della presente relazione, già definito con tutte le principali controparti, e dipende ormai prevalentemente dall'omologazione dell'accordo di ristrutturazione, dal soddisfacimento delle condizioni sospensive previste dall'accordo medesimo e dalla successiva attuazione delle operazioni previste in tale accordo e negli ulteriori accordi che regolano l'operazione.
Breve excursus degli eventi più rilevanti sino alla data della presente nota
Per completezza informativa, si ritiene opportuno ripercorrere qui di seguito quanto già esposto nella relazione sull'andamento della gestione relativa all'esercizio chiuso il 31 dicembre 2018, in merito agli eventi che hanno portato all'attuale situazione.
Si ricorda che a partire dall'esercizio 2016, la Società ed il Gruppo hanno registrato un progressivo peggioramento dei risultati economico-finanziari e, dal secondo semestre del 2016, l'andamento dei principali indicatori economico-finanziari e dei flussi di cassa prospettici ha fatto emergere una situazione di difficoltà
finanziaria che, come si dirà nel prosieguo, ha richiesto l'avvio di un complesso e articolato negoziato con le principali banche finanziatrici del Gruppo. In ragione della suesposta situazione di tensione finanziaria, che peraltro ha interessato tutto il comparto di riferimento, la Società ha preso atto del fatto che non sarebbe stata in grado di rispettare, alle relative date di verifica (che cadevano nel corso dei primi mesi del 2017), i parametri finanziari (cc.dd. covenant) previsti da alcuni dei contratti di finanziamento a medio e lungo termine e dal prestito obbligazionario. Per tali ragioni, nel corso del mese di febbraio 2017 la Società ha inviato alle banche finanziatrici e ai bondholder richieste di waiver in relazione all'obbligo di rispettare i suddetti parametri finanziari. Tali waiver sono stati concessi, rispettivamente, nel corso dei mesi di marzo e aprile 2017.
In tale contesto, la Società, anche per conto di altre società del Gruppo, ha manifestato alle principali banche finanziatrici del Gruppo, nel corso di alcuni incontri plenari elo uzioni bilaterali, la necessità di adottare una manovra finalizzata alla rimodulazione del proprio indebitamento finanziario in linea con la situazione del Gruppo e con i flussi di cassa previsti.
Pertanto, il 19 maggio 2017, il Consiglio di Amministrazione della Società, nell'ambito di più ampie riflessioni circa lo sviluppo strategico del core business del Gruppo TREVI e la riduzione di attività del settore Oil&Gas, ha deliberato di sottoporre alle principali banche finanziatrici una richiesta di standstill sino al 31 dicembre 2017, volta a consentire al Gruppo di continuare a beneficiare del supporto finanziario necessario per concentrare la propria attenzione sullo sviluppo del piano industriale e sulla gestione del processo di riorganizzazione del settore Oil&Gas.
Nel corso del medesimo esercizio, l'ulteriore contrazione degli ordini, in particolare nel settore Oil&Gas (cui si è associata la cancellazione di una commessa molto rilevante con il cliente YPFB in Bolivia), ha comportato il perdurare e l'aggravarsi delle criticità legate alla situazione finanziaria della Divisione Drillmec e (anche se in misura minore) del resto del Gruppo.
Nel contesto sopra descritto il Gruppo ha dovuto porre in essere, anche su richiesta degli istituti di credito, alcune azioni immediate, quali, oltre alla richiesta di standstill di cui sopra, l'elaborazione di un forecast per l'esercizio 2017 e l'aggiornamento del piano industriale 2017-2021, che prevedeva, tra l'altro, una politica di contenimento dei costi attraverso interventi mirati, al fine di interrompere le tendenze negative in atto e porre in essere iniziative di riequilibrio della situazione economica e stata, inoltre, rafforzata la struttura organizzativa e manageriale del Gruppo e sono state poste in essere azioni volte alla ridefinizione del modello di controllo.
Sempre nel corso del 2017, la Società ha inoltre conferito:
· mandato ad un "advisor finanziario" di assistere il Gruppo nella richiesta agli istituti bancari di supporto finanziario attraverso il mantenimento delle linee di credito ed una moratoria nei rimborsi dei finanziamenti;
Gli istituti di credito finanziatori hanno anch'essi richiesto, e il Gruppo ha provveduto ad ottemperare a questa richiesta, la nomina di un legale delle banche finanziatrici al fine di assisterli nelle suddette negoziazioni, nonché la nomina di un advisor finanziario di loro gradimento al fine di valutare il contenuto delle proposte finanziarie formulate dalla Società e dai suoi advisor, nonché di formulare proposte per conto delle banche finanziatrici.
Le interlocuzioni avviate a partire dal 19 maggio 2017 con le banche finanziatrici per la sottoscrizione di un accordo di standstill sono state volte a consentire alla Società e al Gruppo, nelle more dell'aggiornamento del piano industriale e della definizione di una proposta di manovra finanziaria da sottoporre alle banche finanziatrici, di continuare a operare normalmente, prevenendo eventuali iniziative individuali da parte delle medesime e continuando a ricevere dalle banche finanziatrici il supporto necessario alla copertura del proprio fabbisogno finanziario per il periodo necessario. La proposta di standstill avanzata agli istituti consisteva, in estrema sintesi in: (i) una sospensione dell'applicazione delle previsioni dei contratti di finanziamento che potessero determinare la scadenza, la risoluzione, il recesso, la decadenza dal beneficio del termine ovvero l''accelerazione'' (comunque definita) degli obblighi di rimborso a carico delle società del Gruppo in conseguenza della situazione di crisi economico-finanziaria, (ii) una sospensione ovvero una moratoria degli obblighi di pagamento degli importi in linea capitale nei confronti delle banche finanziatrici (fermo restando l'obbligo di corrispondere gli interessi, i corrispettivi e le commissioni contrattualmente dovuti) in scadenza a partire dal 19 maggio 2017; e (iii) la conferma delle linee di credito esistenti e il mantenimento delle linee di credito e degli affidamenti esistenti in linea con quanto utilizzato dal Gruppo alla data del 31 marzo 2017.
Nel corso degli incontri volti a discutere il contenuto della proposta di standstill, gli istituti di credito finanziatori hanno richiesto alla Società una Independent Business Review (IBR) che è stata effettuata da una primaria società. L'IBR si è incentrata principalmente su quattro macro aree: (i) Analisi e Sensitivity del Piano Industriale, (ii) Analisi Fiscale, (ii) Analisi sui Dati Storici, e (iv) Technical Review sulla gestione delle commesse. L'IBR ha riguardato sia le singole Divisioni che compongono il Gruppo Trevi, sia tutti gli aspetti riguardanti il consolidato.
L'IBR non aveva inizialmente evidenziato criticità tali da pregiudicare il percorso sopra richiamato di definizione con le banche finanziatrici di un accordo finalizzato alla rimodulazione dell'indebitamento finanziario in linea con il piano industriale.
Il Consiglio di Amministrazione di Trevifin ha dunque approvato, in data 31 agosto 2017, il foreccast dell'esercizio 2017 e l'aggiornamento del piano industriale di Gruppo per il periodo 2017-2021.
Inoltre, il Consiglio in data 29 settembre 2017 ha approvato il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Trevi al 30 giugno 2017, sul quale KPMG S.p.A., revisore legale della Società, ha emesso una relazione di revisione limitata contenente una conclusione senza rilievi sul bilancio consolidato semestrale abbreviato. La relazione di revisione limitata contiene inoltre un richiamo di informativa in merito all'applicazione del presupposto della continuità aziendale illustrato dagli amministratori nella nota "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale".
Le trattative con le banche finanziatrici, sia in relazione all'accordo di standstill sia in relazione alla definizione della manovra finanziaria, sono proseguite nei mesi successivi, durante i quali tuttavia sono emersi alcuni significativi scostamenti rispetto al piano industriale 2017-2021 e alle relative previsioni dei dati economico-finanziari, con ricadute sulla tenuta/realizzabilità dello stesso. Ciò ha evidentemente influito anche sulla possibilità di concludere celermente accordi con le banche finanziatrici, le quali hanno richiesto, prima di considerare l'adesione a una possibile manovra, di avere una maggiore visibilità sui dati economicofinanziari e sulle prospettive industriali e gestionali della società e del Gruppo.
In data 13 novembre 2017, pertanto, il Consiglio di Amministrazione della Società ha rinviato l'approvazione dei dati finanziari relativi al terzo trimestre dell'esercizio in corso alla luce delle incertezze circa l'esito delle negoziazioni con le banche finanziatrici per la definizione e sottoscrizione dell'accordo di standstill, e dunque della conseguente impossibilità di verificare il presupposto della continuità aziendale. Alla luce di quanto sopra, il Consiglio di Amministrazione della Società ha, altresì, evidenziato la necessità di implementare, nel contesto della manovra finanziaria in corso di discussione con le banche finanziatrici, e congiuntamente alla stessa, un'operazione più articolata, che oltre a una più incisiva rimodulazione dell'indebitamento comportasse anche un rafforzamento patrimoniale, al fine di consentire il riequilibrio economico-patrimoniale della Società e del Gruppo Trevi. Il Consiglio ha inoltre investito i competenti di governance del compito di identificare entro breve termine una figura manageriale di adeguato standing cui potesse essere affidata la responsabilità di Chief Restructuring Officer ("CRO").
In data 18 dicembre 2017, il Consiglio di Amministrazione della Società ha deliberato la nomina per cooptazione - ai sensi dell'articolo 2386 del codice civile - del Dott. Sergio Iasi, cui sono state attribuite la carica di CRO, nonché le deleghe operative per (i) l'analisi, strutturazione e negoziazione della suddetta operazione di ristrutturazione del debito e di rafforzamento patrimoniale, (ii) la revisione del piano industriale e finanziario della Società e del Gruppo, e (iii) la gestione delle negoziazioni in corso con le banche finanziatrici e della connessa manovra finanziaria. Il Consiglio, nel prendere atto del perdurare, allo stato, delle incertezze già segnalate al mercato, ha conseguentemente deliberato di posticipare ulteriormente l'approvazione dei dati finanziari relativi al terzo trimestre dell'esercizio in corso.
Successivamente, in considerazione di alcune analisi di sensitivity nel frattempo svolte sul piano industriale 2017-2021, nonché alla luce dei dati preliminari relativi all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 e dei primi dati relativi all'esercizio 2018, la Società ha ritenuto svolgere un ulteriore e definitivo
approfondimento sul piano industriale, con il contributo di un consulente esterno e indipendente, specializzato nel settore e gradito alle banche finanziatrici.
Nel corso dei primi mesi del 2018, il management della Società, con la supervisione e sotto il coordinamento del CRO, ha altresì avviato interlocuzioni con diversi potenziali investitori interessati all'acquisizione di tutta o parte delle società operanti nel settore Oil&Gas del Gruppo Trevi.
In tale contesto, il 27 aprile 2018. alla luce della prosecuzioni con le banche finanziatrici finalizzate alla ristrutturazione dell'indebitamento e all'accordo di standstill e in considerazione della necessaria definizione dell'operazione di rafforzamento patrimoniale, la Società ha comunicato il rinvio dell'approvazione del rendiconto intermedio di gestione al 30 settembre 2017 e della relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2017, in precedenza prevista per il 30 aprile 2018.
Sempre nel corso del mese di aprile il CRO, con il supporto del management nonché degli advisor legali e finanziari incaricati, ha avviato alcune interlocuzioni relativamente alla possibile operazione di rafforzamento patrimoniale. Tali interlocuzioni hanno riguardato, oltre che le banche finanziatrici, sia potenziali soggetti terzi interessati a effettuare un intervento di investimento per il salvataggio del Gruppo, sia i principali azionisti della Società. All'esito di tali interlocuzioni, la Società ha altresì ricevuto alcuni preliminari riscontri e manifestazioni di interesse, nonché alcune preliminari offerte. In particolare, sono state due offerte vincolanti, una da parte di Bain Capital Credit ("BCC") e l'altra da parte di Sound Point Capital, e una manifestazione di interesse da parte del fondo Quattro R. Le prime due offerte, quella di BCC e quella di Sound Point Capitale, si basavano essenzialmente sulla concessione di un prestito super senior e su una ripatrimonializzazione attraverso la conversione dei crediti delle banche in strumenti finanziari partecipativi della Società, mentre l'ipotesi di Quattro R ravvisava la necessità di un forte aumento di capitale riservato, al fine di dotare Trevifin di sufficienti mezzi patrimoniali e finanziari migliorando la posizione finanziaria del Gruppo. Tale ultima offerta preliminare, tuttavia, è stata successivamente ritirata da Quattro R, che ha comunicato la propria intenzione di non ritenere sussistenti le condizioni per la prosecuzione delle trattative.
In data 17 maggio 2018, il Consiglio di Amministrazione della Società, dopo aver approfonditamente valutato le offerte pervenute dai potenziali terzi investitori dal punto di vista della loro adeguatezza alle esigenze patrimoniali e finanziarie del Gruppo nonché della loro percorribilità con le banche finanziatrici e dopo aver preso atto del ritiro della manifestazione di interesse presentata da Quattro R, ha ritenuto che, tra le offerte pervenute da terzi investitori, quella preferibile fosse quella presentata da BCC, e ha pertanto focalizzato la propria attività nelle negoziazioni con quest'ultima per una possibile operazione avente ad oggetto l'indebitamento complessivo del Gruppo Trevi. In data 30 maggio 2018, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di affidare al CRO il mandato a definire i termini dell'esclusiva con BCC, nonché a sottoporre ai principali creditori la proposta dallo stesso formulata, che si fondava sulla Società di un finanziamento c.d. "supersenior" finalizzato al rimborso di una parte dell'indebitamento in essere e al sostegno del piano industriale nonché su una parziale conversione del debito residuo, senza ricorso a un
aumento di capitale. Il Consiglio ha, altresì, affidato al CRO il compito di verificare con le banche finanziatrici la percorribilità della soluzione proposta da BCC.
Nonostante la positiva prosecuzione delle trattative con BCC, in considerazione delle incertezze che erano comunque connesse con l'ipotesi di operazione presentata da quest'ultima e della possibilità che la stessa fosse approvata dalle banche, il Consiglio di Amministrazione ha altresì ritenuto prudente che, in contemporanea, venissero esaminate ipotesi di operazioni alternative cc.dd. "stand-alone", che non prevedessero cioè il necessario coinvolgimento di soggetti terzi ma che fossero rivolte esclusivamente agli attuali stakeholder (banche e azionisti) della Società. Tali operazioni sarebbero state, logicamente e funzionalmente, strettamente connesse ad un aumento di capitale. Pertanto, nella medesima sede il Consiglio di Amministrazione ha altresì deliberato di sottoporre all'approvazione di una convocanda Assemblea Straordinaria della Società la proposta di attribuzione agli amministratori – ai sensi dell'articolo 2443 del codice civile - della facoltà di aumentare a pagamento il capitale sociale, in una o più volte, anche in via scindibile, sino a euro 400 milioni (dei quali, per cassa, non oltre l'importo massimo di euro 150 milioni).
Infatti, il ricorso alla delega prevista dall'articolo 2443 del codice civile ha dotato il Consiglio della facoltà di aumentare il capitale sociale, con modalità e in tempi ragionevolmente flessibili, onde far fronte alle possibili eventuali esigenze o poter trarre beneficio dalle opportunità che si fossero manifestate, sia nell'ambito della possibile operazione con BCC, sia qualora vi fosse stata l'esigenza di ricorrere a soluzioni alternative di intervento a sostegno della Società.
Sempre in tale data, il Consiglio ha infine deliberato di sottoporre all'Assemblea degli azionisti:
In data 8 giugno 2018, la Società ha sottoscritto un accordo di esclusiva con BCC, valido sino alla data del 16 luglio 2018, in relazione alla prospettata operazione rafforzamento patrimoniale.
Più in dettaglio, la preliminare proposta formulata da BCC prevedeva la concessione alle controllate Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A. di un prestito supersenior di ammontare pari ad euro 150 milioni con rimborso bullet a quattro anni. La nuova finanza, da erogarsi nell'ambito di un accordo di ristrutturazione stipulato ai sensi dell'articolo 182-bis del regio decreto n. 267 del 16 marzo 1942 ("Legge Fallimentare" o "LF"), avrebbe dovuto essere utilizzata per il sostegno del piano industriale e il rimborso parziale dell'indebitamento finanziario in essere. La restante quota dell'indebitamento avrebbe dovuto essere oggetto di consolidamento in linea con il piano, stralcio e/o conversione in strumenti finanziari. La concessione del prestito sarebbe stata subordinata al verificarsi di alcune condizioni, tra le quali: la stipulazione dell'accordo di standstill con le
banche finanziatrici e, più in generale, il raggiungimento di un accordo con i principali creditori finanziari sui termini della manovra, l'evoluzione manageriale e il completamento con esito positivo dell'attività di due diligence avviata da BCC.
In data 11 giugno 2018, in esecuzione della citata delibera del Consiglio di Amministrazione del 30 maggio 2018, è stata convocata l'Assemblea degli Azionisti per il giorno 27 luglio 2018 alle ore 11.00, in prima convocazione e, occorrendo, il giorno 30 luglio 2018 in seconda convocazione.
Alla luce delle incertezze conseguenti sia alla prosecuzione delle interlocuzioni con le banche finanziatrici finalizzate alla ristrutturazione dell'indebitamento e alla stipulazione dell'accordo di standstill, sia alla definizione dell'operazione di rafforzamento patrimoniale e delle trattativa con BCC, in data 14 giugno 2018 la Società ha comunicato il rinvio dell'approvazione del rendiconto intermedio di gestione al 30 settembre 2017, della relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2017 e del rendiconto intermedio di gestione al 31 marzo 2018.
BCC ha quindi sottoposto alla Società una richiesta di estensione del periodo di esclusiva fino al 31 luglio 2018, che è stata accettata in data 24 luglio 2018, e che ha condotto alla formulazione da parte di BCC medesima di un'offerta vincolante concernente il possibile intervento nell'operazione di rafforzamento patrimoniale sottoposta a un termine di accettazione sino al 10 agosto 2018 e con relativa proroga del periodo di esclusiva fino al 31 ottobre 2018.
In considerazione delle numerose condizioni sospensive dell'offerta, inclusi il raggiungimento di un accordo con le banche finanziatrici e con l'azionista di controllo, anche con riferimento alla futura governance della Società (segnatamente alla recisa discontinuità manageriale), nonché di alcuni elementi meritevoli di ulteriore approfondimento, il Consiglio di Amministrazione, in data 26 luglio 2018, ha dato mandato al CRO di esplorare con l'assistenza della Società i margini di miglioramento della stessa, al fine di verificare la sussistenza dei presupposti per l'estensiva e la prosecuzione delle trattative, anche con le banche finanziatrici e i principali azionisti.
Il Consiglio ha anche preso atto dello stato di avanzamento delle negoziazioni con le banche finanziatrici per la sottoscrizione dell'accordo di standstill, approvandone il testo nella sua versione sostanzialmente definitiva e conferendo al CRO i poteri per la sua sottoscrizione.
Avuto anche riguardo ai termini stabiliti nell'ambito del previsto accordo di standstill e alla sospensione già attuata dalla Società del pagamento degli interessi sui debiti a medio-lungo termine nei confronti delle banche finanziatrici, il Consiglio di Amministrazione ha altresì stabilito di sospendere il pagamento degli interessi del prestito obbligazionario emesso in data 28 luglio 2014, del valore nominale di complessivi euro 50 milioni, a partire dalla rata di interessi in scadenza il 30 luglio 2018.
In data 30 luglio 2018, l'Assemblea degli azionisti di Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A., riunita in seconda convocazione, ha pertanto adottato su proposta del socio Trevi Holding una deliberazione (successivamente rettificata per correzione di un errore materiale in data 7 agosto 2018 con atto a rogito del dott. Marcello
Porfiri, Notaio in Cesena, n. rep. 11.358 fasc. n. 5.227 - su proposta del Presidente del Consiglio di Amministrazione approvata dal Consiglio di Amministrazione della Società con propria delibera di presa d'atto del 3 agosto 2018) con la quale è stato deciso - come da testo da ultimo iscritto al competente Registro delle Imprese - di "conferire al Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell'articolo 2443 del Codice Civile, la facoltà di aumentare a pagamento il capitale sociale, in una o più volte, anche in via scindibile, per il periodo massimo di 24 mesi dalla deliberazione e per un controvalore massimo di Euro 400 milioni (dei quali, per cassa, non oltre l'importo massimo di Euro 150 milioni), aumento da realizzarsi mediante l'emissione di azioni ordinarie prive del valore nominale aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, previa verifica da parte del Consiglio stesso della sussistenza e del rispetto delle condizioni previste dalla legge, con facoltà per il Consiglio di determinare il prezzo di emissione e l'eventuale sovrapprezzo, le modalità per la relativa sottoscrizione, anche mediante conversione di crediti nei confronti della Società, e il numero di nuove azioni di volta emittende, purché l'aumento sia fatto con il diritto di opzione e, qualora le banche utilizzino crediti per liberare strumenti gli stessi siano strumenti finanziari partecipativi e non azioni, a meno che la circostanza che le banche utilizzino crediti per liberare azioni costituisca elemento necessario per il buon esito della parte di aumento da liberarsi con pagamento in denaro, restando inteso che la facoltà conferita al Consiglio di Amministrazione potrà essere esercitata solo in connessione con un accordo di ristrutturazione dei debiti ai sensi dell'articolo 182-bis del regio decreto n. 267 del 16 marzo 1942". In pari data, l'Assemblea degli azionisti ha altresì approvato, come da proposta del Consiglio di Amministrazione, l'eliminazione del valore nominale delle azioni, nonché la modifica all'articolo 23 dello statuto della Società al fine di eliminare il vincolo all'organo amministrativo di ottenere la preventiva autorizzazione dell'Assemblea ordinaria per determinate operazioni straordinarie.
In virtù della approvata deliberazione assembleare, nel corso del 2018, ed in particolare il giorno 10, le società del Gruppo Trevi interessate hanno definito un accordo di standstill con le banche finanziatrici ed hanno avviato la procedura di raccolta delle sottoscrizioni per adesione delle numerose banche finanziatrici del Gruppo Trevi parti dell'accordo. L'efficacia dell'accordo era subordinata all'accettazione per adesione, entro il 15 settembre 2018, da parte di un numero di creditori finanziari rappresentativi di almeno il 93% dell'indebitamento complessivo vantato nei confronti del Gruppo Trevi dalle banche finanziatrici di cui era prevista l'adesione all'accordo stesso.
Il medesimo accordo veniva proposto alle banche finanziatrici sul presupposto dell'implementazione della manovra finanziaria e di rafforzamento patrimoniale in allora allo studio, comprensiva della parte relativa all'aumento di capitale delegato ai sensi dell'articolo 2443 cod. civ. ai termini e all'atto di rettifica del 7 agosto 2018. Le banche finanziatrici hanno dunque riposto il loro ragionevole affidamento sulla celere realizzabilità della citata manovra, comprensiva dell'aumento di capitale, come tali richiamati anche nell'accordo di standstill.
Sempre in data 10 agosto 2018 BCC ha concesso alla Società un'estensione del termine per l'accettazione dell'offerta vincolante presentata sino al 14 settembre 2018, al fine di permettere alle parti di completare le
valutazioni in corso e di proseguire le discussioni ancora in atto sui termini di detta proposta. Trevifin ha, da parte sua, accettato di estendere l'esclusiva, precedentemente concessa a BCC per la negoziazione della suddetta offerta, sino alla medesima data del 14 settembre 2018.
Nonostante le articolate e complesse trattative finalizzate al raggiungimento di un accordo, alla scadenza del termine per l'accettazione dell'offerta vincolante (14 settembre 2018) la Società ha comunicato a BCC la propria decisione di non aderire alla suddetta offerta. Infatti, anche alla luce di alcune modifiche in senso peggiorativo proposte da BCC rispetto ai termini originariamente ipotizzati, l'operazione delineatasi ad esito delle interlocuzioni con tale possibile terzo investitore è stata ritenuta, da un lato, meno conveniente dal punto di vista dell'interesse sociale e comparativamente meno tutelante rispetto all'ipotesi c.d. "stand-alone" e, dall'altro, meno perseguibile dal punto di vista delle banche finanziatrici. In particolare, nell'offerta rivisitata da BCC l'importo del finanziamento super senior era stato ridotto e suddiviso in tranche, la seconda delle quali erogabile solo al verificarsi di determinati presupposti, pur prevedendo un pacchetto di garanzie completo sin dall'inizio. Tale finanziamento, inoltre, non avrebbe più potuto essere utilizzato, nemmeno in parte, al fine di offrire un parziale rimborso agli istituti di credito, rendendo l'offerta stessa meno appetibile per questi ultimi (la cui approvazione era chiaramente una condizione necessaria per la riuscita dell'operazione). L'offerta era infine soggetta a numerose condizioni sospensive il cui verificarsi era incerto. Pertanto, tale offerta si è rivelata non adeguata e non corrispondente agli obiettivi identificati dal Consiglio di Amministrazione, rendendo incerto il raggiungimento dei target finanziari e patrimoniali individuati dalla Società e finalizzati a consentire il riequilibrio economico-patrimoniale della stessa e del Gruppo, sia in ragione della prevedibile difficoltà di far approvare alle banche finanziatrici l'offerta da ultimo formulata dal terzo investitore. Il Consiglio ha ritenuto che il supporto finanziario proposto da BCC, anche in ragione delle penalizzanti condizioni proposte, altro non avrebbe fatto che posticipare le difficoltà vissute dal Gruppo senza, appunto, essere in grado di risolverle.
La Società ha, quindi, deciso di proseguire esclusivamente nel processo finalizzato alla definizione una manovra alternativa, secondo il modello c.d. "stand-alone" (senza cioè l'intervento di soggetti terzi ma rivolta soltanto ai propri attuali stakeholder). Tale operazione avrebbe necessariamente comportato, anche tenuto conto dell'esito dell'Assemblea Straordinaria tenutasi in data 30 luglio 2018, un aumento di capitale riservato in opzione agli azionisti e la contestuale conversione di parte dell'indebitamento finanziario del Gruppo in strumenti finanziari, sulla cui natura si sarebbe dovuto raggiungere un accordo con le banche chiamate a convertire.
Nei giorni immediatamente successivi, ed in particolare in data 17 settembre 2018, la Società - sul presupposto della manovra basata su un aumento di capitale delegato al consiglio di amministrazione - ha ricevuto formale conferma dell'intervenuta efficacia dell'accordo di standstill, in ragione dell'adesione allo stesso da parte di un numero di creditori finanziari nella percentuale suindicata. L'accordo di standstill, funzionale a consentire alla Società di portare avanti le interlocuzioni in corso con i propri stakeholder per la
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definizione della manovra di rafforzamento patrimoniale e ristrutturazione dell'indebitamento complessivo secondo l'ipotesi "stand alone", prevedeva tra l'altro e in sintesi:
Sul presupposto e nelle more della definizione della manovra di rafforzamento patrimoniale, comprensiva dell'esecuzione della delega al consiglio di amministrazione ai sensi dell'articolo 2443 cod. civ., sulla cui piena efficacia le banche finanziatrici hanno fatto ragionevole affidamento, le medesime banche finanziatrici hanno dunque acconsentito non soltanto alle moratorie del caso ma anche nuovi utilizzi per cassa e per firma indispensabili alle esigenze del Gruppo per un importo complessivo pari a circa Euro 17 milioni per la nuova finanza per cassa ed Euro 59 milioni per la nuova finanza per firma.
In data 8 ottobre 2018, il Consiglio di Amministrazione della Società, su proposta del CRO e tenuto conto delle indicazioni preliminari ricevute dai principali azionisti della Società e dalle banche finanziatrici, ha approvato all'unanimità le linee guida dell'ipotesi di manovra alternativa di rafforzamento patrimoniale e ristrutturazione dell'indebitamento, che includevano inter alia:
il tutto da attuarsi nell'ambito e in esecuzione di un accordo di ristrutturazione dei debiti ai sensi dell'articolo 182-bis della LF (l'"Accordo di Ristrutturazione").
Il Consiglio di Amministrazione ha, pertanto, dato mandato al CRO di avviare immediatamente la negoziazione con le banche finanziatrici per la definizione delle modalità dei termini e delle condizioni finali della manovra finanziaria, incluso il tasso di conversione dei crediti nonché le caratteristiche e i diritti spettanti agli strumenti finanziari destinati alle banche finanziatrici in sede di conversione, con l'obiettivo di addivenire alla definizione di un'intesa.
Quanto alla dismissione delle società del Gruppo Trevi operanti nel settore Oil&Gas, in data 4 dicembre 2018 il Consiglio di Amministrazione della Società ha deliberato di accettare l'offerta vincolante presentata da Megha Engineering & Infrastructures Ltd. ("MEIL Group") per l'acquisizione delle società del Gruppo attive nel settore Oil&Gas e, segnatamente, Drillmec S.p.A. (la "Dismissione Oil&Gas").
Più in particolare, all'esito di un'estensiva e prolungata ricerca di potenziali acquirenti della Divisione Oil&Gas condotta dal CRO con l'ausilio di advisor specializzati di primario standing internazionale, il Consiglio di Amministrazione della Società ha ritenuto che, considerando le manifestazioni d'interesse e le offerte ricevute da operatori finanziari o industriali potenzialmente interessati all'acquisizione della Divisione Oil&Gas o di parte di essa, l'offerta presentata da MEIL Group fosse quella migliore e più coerente con gli obiettivi della Società, anche nella prospettiva della continuità del business, elemento essenziale per preservare il valore della Divisione.
L'offerta di MEIL Group prevedeva una valorizzazione delle società e degli asset parte della Divisione Oil&Gas del Gruppo Trevi basata su un equity value di euro 140 milioni, assumendo: (a) l'assenza di indebitamento finanziario; e (b) un valore del working capital non inferiore a quello rilevato al 30 settembre 2018. Tale valorizzazione è peraltro soggetta ad alcuni aggiustamenti prezzo pre-closing finalizzati a riflettere nell'equity value definitivo gli effetti negativi sulla valorizzazione della Divisione eventualmente derivanti dal verificarsi di alcuni eventi quali, ad esempio, una riduzione del capitale circolante delle società della Divisione Oil&Gas (con un cap fissato al 15% del prezzo proposto) ovvero l'esistenza, alla data del closing, di indebitamento finanziario o, ancora, il leakage (per tali intendendosi pagamenti effettuati dalle società della Divisione Oil&Gas a favore delle altre società del Gruppo Trevi). L'esecuzione dell'operazione è subordinata al verificarsi di alcune condizioni sospensive, usuali per questo tipo di operazioni, tra cui la sottoscrizione, il deposito e l'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione dei debiti ai sensi dell'articolo 182-bis LF, nonché il mancato avveramento di eventi significativamente negativi.
Il Consiglio di Amministrazione ha, altresì, preso atto che l'accettazione dell'offerta ha comportato una rilevante svalutazione del valore di carico delle partecipazioni e dei crediti finanziari nei confronti delle società facenti parte della Divisione Oil&Gas, nonché delle necessarie svalutazioni degli altri asset immateriali conseguenti ai prevedibili risultati del test di impairment sulla base del nuovo piano industriale, e che tali svalutazioni si riflettono in una riduzione del patrimonio della Società al di sotto dei limiti di cui all'articolo 2447 del codice civile.
In data 19 dicembre 2018, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l'approvazione del Piano Industriale consolidato 2018-2022 aggiornato sulla base dei dati al 30 settembre 2018 a disposizione del management (il "Piano") e la connessa operazione di rafforzamento patrimoniale e di ristrutturazione dell'indebitamento del Gruppo Trevi (l'"Operazione").
In particolare, il Piano, che assume che l'Operazione si perfezioni nel corso dell'esercizio 2019, è basato su quattro elementi essenziali:
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(a) la concentrazione prospettica del Gruppo in aree geografiche caratterizzate da alti livelli di crescita e da margini interessanti, nonché, al contempo, da un limitato livello di rischio posizionamento del Gruppo;
(b) concentrazione del portafoglio su lavori e prodotti ad elevata complessità e marginalità;
(c) ottimizzazione del footprint commerciale e operativo; e
(d) implementazione di processi standard per massimizzare il controllo delle società del Gruppo.
Il Piano prevede in particolare per le Divisioni Trevi e Soilmec - anche all'esito e per effetto dell'Operazione - il ritorno, entro il periodo considerato, a livelli di ricavi e marginalità comparabili a quelli raggiunti precedentemente all'insorgere delle difficoltà finanziarie, facendo leva sul riconosciuto posizionamento di tali Divisioni nel settore costruzioni speciali; nonché, per effetto della manovra, il raggiungimento entro il 2020 dei target patrimoniali e finanziari individuati come adeguati (anche alla luce di quelli dei principali competitor) dal Consiglio di Amministrazione, ovverosia un rapporto tra indebitamento ed EBITDA non superiore a 3x e un rapporto tra indebitamento e patrimonio netto pari a 1:1.
All'esito delle ulteriori interlocuzioni con le banche finanziatrici (e in particolare, a seguito delle comunicazioni ricevute dai consulenti queste ultime in data 2 ottobre e 14 dicembre 2018, nelle quali venivano ipotizzati i termini di massima intorno ai quali vi sarebbe potuto essere un consenso delle banche finanziatrici all'operazione), da un lato, e i principali azionisti della Società, Trevi Holding S.E. ("Trevi Holding"), FSI Investimenti S.p.A. ("ISI"), società facente parte del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, e Polaris Capital Management LLC, primaria società di gestione, specializzata in investimenti nel settore delle costruzioni, per conto dei fondi dalla stessa gestiti azionisti della Società ("Polaris" e, congiuntamente a FSI, i "Soci Istituzionali"), dall'altro, il Consiglio di Amministrazione ha definito i termini essenziali dell'operazione di rafforzamento patrimoniale, la quale si articola in estrema sintesi in:
(i) un aumento di capitale per cassa per euro 130 milioni, da offrire in opzione agli azionisti ai sensi dell'articolo 2441, comma 1, codice civile; e
(ii) un aumento di capitale riservato alle banche finanziatrici da liberarsi mediante la conversione di una parte dei crediti vantati nei confronti della Società e di sue controllate per un importo che, a tale data, anche sulla base delle sopra citate comunicazioni ricevute dagli advisor delle banche, era stato identificato in ca. euro 310 milioni in azioni ordinarie della Società di nuova emissione e ammesse alle negoziazioni nel MTA. Si precisa che le banche finanziatrici, cui pure l'opzione era stata reiteratamente sottoposta, hanno ritenuto di accettare la citata conversione esclusivamente a fronte dell'emissione di azioni ordinarie, e non di cc.dd. strumenti finanziari partecipativi (ai sensi dell'art 2346, sesto comma c.c.), in quanto di più semplice liquidazione in un'ottica di recovery dei relativi crediti. Peraltro, l'operazione così strutturata ha comportato la disponibilità delle banche finanziatrici a convertire in equity un ammontare maggiore di crediti, da ciò derivando, sulla base del rapporto di conversione, uno stralcio implicito di circa Euro 240 milioni.
I Soci Istituzionali FSI e Polaris hanno a tal fine formalmente confermato al Consiglio di Amministrazione che avrebbero assunto l'impegno, subordinatamente ad alcune condizioni (come di seguito meglio precisato), a sottoscrivere la quota di aumento di capitale per cassa di loro spettanza in virtù dei rispettivi diritti di opzione, nonché a garantire la sottoscrizione di un'ulteriore quota di eventuale inoptato fino all'importo di massimi euro 38,7 milioni ciascuno, vale a dire per complessivi euro 77,4 milioni dei 130 totali. La sottoscrizione della residua quota di aumento di capitale per cassa pari a euro 52,6 milioni verrebbe garantita, in caso di inoptato, da un consorzio di garanzia organizzato dalle banche finanziatrici, attraverso l'utilizzo di crediti nell'ambito dell'aumento di capitale a loro riservato e da liberarsi mediante conversione di credit. Gli impegni assunti dai Soci Istituzionali con riferimento all'attuazione, alla sottoscrizione e al versamento dell'aumento di capitale per cassa sono oggi regolati dall'accordo di investimento che sarà sottoscritto prima della firma dell'Accordo di Ristrutturazione da parte di questi ultimi e della Società, e che disciplina altresi i principi relativi alla governance della Società (l'"Accordo di Investimento").
Detto aumento di capitale riservato, come detto da sottoscriversi tramite l'utilizzo in compensazione dei crediti delle banche (per un ammontare complessivo che, come si dirà, è stato concordato in Euro 284 milioni) - eventualmente in parte destinati alla sottoscrizione dell'aumento dell'aumento di capitale per cassa - verrebbe realizzato secondo un rapporto di 4,5:1, vale a dire mediante attribuzione alle banche finanziatrici di azioni ordinarie di nuova emissione (o frazioni di esse, in ragione dei termini dell'operazione che saranno successivamente identificati) per un controvalore di euro 1 (al relativo prezzo di sottoscrizione) per ogni euro 4,5 di crediti convertiti.
Ciascuno degli impegni dei Soci Istituzionali è stato condizionato al verificarsi di diverse circostanze che, oltre alle condizioni cui sono normalmente soggetti questo tipo di impegni, includono, fra l'altro, il completamento della Dismissione Oil&Gas e il raggiungimento di ristrutturazione da sottoporre ad omologazione ai sensi dell'articolo 182-bis LF di gradimento di tutte le parti coinvolte avente ad oggetto i diversi elementi necessari per l'attuazione dell'Operazione, tra cui la definizione degli accordi sul trattamento dell'indebitamento bancario residuo a seguito della conversione e alla eventuale nuova finanza necessaria per sostenere il Piano, nonché i nuovi principi di governance della Società e delle altre principali società del Gruppo che garantiscano una gestione professionale e indipendente. I'azionista FSI ha subordinato il proprio impegno a che, all'Operazione, nessun azionista giunga a detenere una partecipazione di controllo nella Società.
Nelle more dei processi deliberativi delle banche finanziatrici e della definizione dei testi contrattuali, la Società ha chiesto alle banche finanziatrici stesse di estendere il termine di efficacia dell'accordo di standstill in scadenza il 31 dicembre 2018 sino a tutto il periodo necessario per la sottoscrizione degli accordi definitivi, nonché di astenersi dal chiedere il rimborso dell'indebitamento e mantenere l'attuale operatività delle linee di credito per cassa e per firma.
Nel quadro come sopra complessivamente delineato, tenuto del verificarsi dei presupposti di cui all'articolo 2447 codice civile per effetto dell'accettazione dell'offerta presentata da MEIL Group per
l'acquisizione delle società del Gruppo operanti nel settore Oil&Gas, il Consiglio di Amministrazione aveva, altresì, dato mandato al Presidente e al CRO di provvedere entro i termini di legge alla convocazione dell'Assemblea degli azionisti per i provvedimenti di competenza e di fissare la data dell'adunanza tenendo conto dei tempi necessari per il negoziato concernente l'Accordo di Ristrutturazione, comunque non eccedente il termine per l'approvazione del bilancio, valeva a dire entro il mese di aprile 2019.
La manovra oggetto di approvazione da parte del Consiglio prevedeva, inoltre, una possibile ristrutturazione del prestito obbligazionario denominato «Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A. 5,25% 2014 - 2019», per un valore di euro 50 milioni, rispetto alla quale è stato condotto un sondaggio di mercato con alcuni tra i principali detentori e che è stato sottoposto all'assemblea degli obbligazionisti in tempo utile per la definizione dell'Accordo di Ristrutturazione.
Nel corso dei primi mesi del 2019 sono proseguite le trattative con gli istituti di credito finanziatori e con tutti gli stakeholder al fine di definire e concordare i termini dei singoli accordi e di tutte le operazioni previste nel contesto del processo di ristrutturazione ripatrimonializzazione del Gruppo Trevi. Sebbene siano stati fatti progressi sostanziali e le banche finanziatrici abbiano di fatto prorogato le condizioni dell'accordo di standstill, consentendo altresì alcuni nuovi utilizzi per cassa nonché l'emissione di alcune nuove garanzie necessarie per il sostegno finanziario del Gruppo, essendovi ancora taluni elementi in corso di definizione, il Consiglio il 1º aprile 2019 ha deliberato di rinviare l'Assemblea Straordinaria già convocata per il 24 e il 30 aprile 2019 (rispettivamente in prima e seconda convocazione) per l'adozione dei provvedimenti ai sensi dell'articolo 2447 del codice civile, al fine di farla coincidere con la data dell'Assemblea che verrà convocata per l'approvazione dei bilanci 2017 e 2018 nei termini previsti dall'articolo 2364, comma 2, ultimo periodo, del codice civile. In tale data, il Consiglio ha altresì deliberato l'approvazione del Piano nella sua versione consolidata e aggiornata sulla base dei dati al 31 dicembre 2018.
Il 2 maggio 2019, l'Assemblea degli obbligazionisti del prestito obbligazionario, riunitasi in seconda convocazione, ha approvato la concessione di waiver e la modifica di alcuni termini del regolamento del prestito al fine di adeguare le relative disposizioni alla situale della Società e a quanto previsto dal Piano, contribuendo in tal modo al risanamento della struttura finanziaria della Società.
Le modiche al regolamento del prestito concernono, inter alia, la data di scadenza del prestito che è stata posticipata al 31 dicembre 2024, la rimodulazione degli interessi che sono stati rideterminati in misura pari al 2% a partire dalla data del 2 maggio u.s., e la ridefinizione di alcuni obblighi contrattuali e di taluni eventi rilevanti al fine di adeguarli all'attuale situazione della Società e al nuovo Piano.
Si precisa che l'efficacia delle modifiche al regolamento del prestito è subordinata alla condizione risolutiva della mancata concessione dell'omologa in relazione all'Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell'articolo 182-bis della Legge Fallimentare e del mancato verificarsi del closing dell'Operazione entro il termine del 31 dicembre 2019.
રિતે
In data 8 maggio 2019, la Società ha comunicato al mercato che il Consiglio di Amministrazione, dopo aver preso atto dell'avanzato stato di negoziazione e di redazione degli accordi relativi all'Operazione, ha deliberato l'approvazione definitiva di manovra finanziaria inclusiva dei piani economicofinanziari, la quale è stata trasmessa alle banche finanziatrici per consentire alle stesse di completare l'istruttoria sull'Operazione e i relativi processi deliberativi.
La proposta di manovra approvata dal Consiglio, che è oggi riflessa nel Piano e nell'Accordo di Ristrutturazione, è in linea con i principi che erano già stati fissati nella delibera dallo stesso assunta in data 19 dicembre 2018, e in estrema sintesi prevede:
Soilmec S.p.A. di un finanziamento a medio-lungo termine in pool per cassa per un importo massimo complessivo pari al minore tra (a) euro 41 milioni, e (b) la differenza tra euro 130 milioni e l'ammontare dell'aumento di capitale per cassa sottoscritto dal mercato e dagli azionisti (ivi inclusi i Soci Istituzionali). Di tale finanziamento, euro 12 milioni dovranno essere erogati nel periodo intercorrente tra il deposito del ricorso e la data di intervenuta definitività del decreto di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione (e, dunque, a seguito dell'autorizzazione da parte del Tribunale competente ai sensi dell'articolo 182 quinquies, comma 1, LF). L'importo della nuova finanza, che è stato calcolato, tenuto conto degli accordi raggiunti con MEIL, assumendo che dalla dismissione di Petreven il gruppo beneficerà, dopo aver rimborsato l'intero indebitamento di tale società, di un importo netto pari a ca. Euro 11,6 milioni, sarà comunque ridotto in misura pari agli importi netti derivanti dalla dismissione di Petreven che eccedano il suddetto importo di Euro 11,6 milioni;
il consolidamento e il riscadenziamento del debito bancario che avrà data di scadenza finale e relativo V11. Same rimborso balloon al 31 dicembre 2024, salvi i casi di rimborso anticipato obbligatorio, e la modifica dei relativi termini e condizioni;
viii. la concessione di nuove linee credito per firma a supporto del Piano;
Quanto al prezzo di sottoscrizione delle azioni di nuova emissione nell'ambito dell'aumento di capitale, in linea con quanto previsto dal documento del Consiglio del 19 dicembre 2018, nonché con gli impegni assunti dai Soci Istituzionali, lo stesso è stato fissato da parte del Consiglio di Amministrazione in misura pari a Euro 0,0001 che, sulla base degli attuali valori di quotazione delle azioni, corrisponde a uno sconto sul TERP pari al 28%, in linea con i precedenti di mercato.
La manovra finanziaria sopra illustrata comporterebbe una ripatrimonializzazione complessiva della Società stimata in un range tra circa 390 e 440 milioni di euro e un miglioramento della posizione finanziaria netta di circa 150-250 milioni di euro (a seconda dell'importo dell'aumento di capitale per cassa sottoscritto dal mercato).
Quanto alla Dismissione Oil&Gas, i relativi termini e condizioni sono oggi riflessi e dettagliati negli accordi implementativi della stessa (tra cui, tra gli altri, il Sale and Purchase Agreement, gli Escrow Agreements, il Non-Compete Agreement e l'Intercompany Commercial Agreement), (gli "Accordi Dismissione Oil&Gas").
Infine, la Società ha: (a) in data 15 luglio 2019 approvato i progetti di bilanci (consolidato e civilistico) che saranno sottoposti all'approvazione dell'assemblea in data 30 settembre 2019; (b) in data 5 agosto 2019, sottoscritto gli accordi definitivi relativi all'Operazione, ivi incluso l'Accordo di Ristrutturazione, l'Accordo
di Investimento e gli Accordi Dismissione Oil&Gas; e (c) in data 8 agosto 2019, depositato (congiuntamente con le ricorrenti Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A.) l'Accordo di Ristrutturazione presso il Tribunale di Forlì, chiedendo l'omologa dello stesso ai sensi dell'art. 182 bis della legge fallimentare.
Ad oggi, in estrema sintesi i principali indicatori patrimoniali e economico-finanziari del Gruppo / della Società sono i seguenti:
| 30/06/2019 | |
|---|---|
| Valore della produzione | 312.075 |
| Ricavi Totali | 301.740 |
| Valore Aggiunto | 103.384 |
| % sui Ricavi Totali | 34.3% |
| Margine Operativo Lordo (EBITDA) | 18.259 |
| % sui Ricavi Totali | 6.1% |
| Risultato Operativo (EBIT) | (13.040) |
| % su Ricavi Totali | -4.3% |
| Risultato netto di Gruppo | (25.666) |
| % sui Ricavi Totali | -8.5% |
| Capitale investito netto | 562.966 |
| Posizione finanziaria netta | (736.235) |
| Patrimonio Netto Totale | (173.268) |
| Patrimonio Netto del Gruppo | (173.486) |
| Patrimonio Netto di pertinenza di terzi | 218 |
| Risultato operativo netto / Ricavi Totali (R.O.S.) | -4,3% |
| Posizione finanziaria netta totale / Patrimonio netto Totale (Debt / Equity) | -4.2 |
(in migliaia di Euro)
Tali indicatori confermano che, al fine di superare l'attuazione di crisi in cui la Società e in generale il Gruppo attualmente versano, è necessario attuare l'Operazione sopra descritta necessaria per garantire il presupposto della continuità aziendale.
Ad esito dell'attuazione della manovra, sulla base di quanto previsto dal Piano, è previsto infatti che entro l'esercizio 2020, il Gruppo raggiunga target finanziari e patrimoniali coerenti con quelli dei principali competitor di mercato, come individuati dal Consiglio di Amministrazione.
Le attuali condizioni dei mercati in cui opera il Gruppo Trevi, associate alla complessa situazione del Gruppo, ampiamente descritta nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2018, hanno richiesto alla direzione della Società di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito al presupposto della continuità aziendale anche in merito alla presente relazione semestrale al 30 giugno 2019.
In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha proceduto a compiere tutte le necessarie valutazioni circa la sussistenza del presupposto della continuità aziendale tenendo conto, a tal fine, di tutte le informazioni disponibili relativamente ai prevedibili accadimenti futuri.
La direzione aziendale, nel determinare se il presupposto dell'attività sia applicabile, ha tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno - ma non limitato - a dodici mesi dopo la data di riferimento della relazione semestrale al 30 giugno 2019.
La valutazione del presupposto della continuità aziendale, così come l'analisi dell'evoluzione prevedibile della gestione, sono necessariamente legati all'implementazione della suesposta operazione di rafforzamento patrimoniale e ristrutturazione dell'indebitamento del Gruppo, nonché all'attuazione del Piano. In particolare, in sede di approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2018, il consiglio di amministrazione aveva valutato che la sussistenza del presupposto della continuità aziendale richiedesse il verificarsi delle seguenti circostanze, per loro natura incerte, entro l'esercizio 2019:
D. la realizzazione degli obiettivi previsti nel Piano, così come approvati dal Consiglio di Amministrazione del 19 dicembre 2018 (cfr. supra), e l'effettivo raggiungimento dei target economico-finanziari e patrimoniali che sanciranno il definitivo risanamento del Gruppo secondo le previsioni del Piano medesimo, i quali però dipendono anche da fattori che sono per loro natura futuri, incerti e non controllabili ex ante.
Si rende pertanto necessario compiere una verifica in merito allo stato di attuazione delle circostanze di cui sopra che ad oggi rappresentano elementi di significativa incertezza che possono far sorgere dubbi sulla capacità della Società e del gruppo di continuare ad operare sulla base del presupposto della continuità aziendale. Si anticipa che, sebbene non sia ancora possibile ritenere superate le incertezze, sono stati compiuti alcuni importanti passi in avanti nel senso di una positiva conclusione dell'operazione, che rafforzano le conclusioni degli amministratori circa la ragionevole probabilità che le suddette circostanze si verifichino e che consentono pertanto agli amministratori di continuare a ritenere appropriato l'utilizzo del presupposto della continuità aziendale nella redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2019.
In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha fondato le proprie conclusioni sulla base delle seguenti considerazioni, con riferimento a ciascuno degli elementi di incertezza sopra esposti:
(iv) il Sale and Purchase Agreement relativo alla Dismissione Oil&Gas da Trevifin (e dalle società controllate Trevi S.p.A., Soilmec S.p.A. e Trevi Holding USA Corporation) e Megha Engineering & Infrastructures Ltd - MEIL;
Si rileva inoltre che:
iv) in data 28 agosto 2019 il Tribunale di Forlì con apposita provvedimento ha invitato Trevifin (così come le partecipate Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A.) ad integrare la propria istanza ex art. 182-quinquies legge fallimentare, a contrarre Nuova Finanza interinale mediante il deposito dei seguenti documenti: la situazione patrimoniale della Società aggiornata al 30 giugno 2019; le situazioni contabili aggiornate delle società Drillmec S.p.A. e Petreven S.p.A. corredate dalle situazioni patrimoniali ed economiche prospettiche sino alla data della prevista cessione; l'integrazione dell'Attestazione ex art. 182-bis LF. sulla base dei dati aggiornati al 30.6.2019; e i bilanci relativi agli esercizi 2017 e 2018 approvati dall'assemblea.
v) confermando il giudizio già espresso relativamente all'attuabilità dell'Accordo con particolare riferimento alla sua idoneità ad assicurare l'integrale pagamento dei creditori estranei secondo i termini di legge;
Tuttavia, anche con riferimento a tale condizione, occorre considerare che la Società ha fatto e sta facendo quanto necessario affinché i soci siano messi debitamente a conoscenza circa la necessità che la nomina del nuovo Consiglio avvenga in conformità a quanto previsto dagli accordi sottoscritti e che, pertanto, in assenza di tale nomina, l'Operazione non potrà essere perfezionata e il presente bilancio non potrà essere approvato sul presupposto della continuità. Inoltre, si ricorda che i 2 Soci Istituzionali, FSI e Polaris, hanno assunto a tal fine uno specifico impegno nell'ambito dell'Accordo di Investimento alla sollecitazione di deleghe. Con riferimento alla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione si rileva altresì che in data 2 settembre 2019 la Società ha reso noto che è stata depositata congiuntamente dai Soci Istituzionali un'unica lista per il rinnovo, rispettivamente, del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale della Società. Tale lista è da ritenersi sostanzialmente coerente con quanto previsto dall'Accordo di Ristrutturazione e dall'Accordo di Investimento; e
Va segnalato, con riferimento alle condizioni sospensive di cui al precedente paragrafo C, un profilo ulteriore rispetto alle considerazioni svolte al precedente punto 3, emerso successivamente: come già annunciato al
mercato, in data 21 luglio 2019, il socio THSE ha depositato presso il Tribunale di Bologna un ricorso ai sensi dell'art. 2409 c.c. nei confronti del Consiglio di Amministrazione della Società, contestando presunte gravi irregolarità ai consiglieri e al collegio sindacale, e chiedendone la revoca e la successiva nomina di un amministratore giudiziario. Il rigetto di tale ricorso è stato, nel corso degli ultimi giorni antecedenti la sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione, su richiesta delle banche finanziatrici, previsto quale condizione sospensiva dello stesso.
A tal riguardo, occorre innanzitutto far presente che i consiglieri indipendenti e il CRO ritengono i rilievi mossi da parte di THSE del tutto infondati e il ricorso inammissibile, e hanno pertanto dato mandato ai propri legali per tutelare le proprie ragioni.
Fermo quanto sopra, è opportuno altresì segnalare che, nelle ultime settimane, sono state avanti interlocuzioni tra esponenti di THSE e la Società volte a sanare, nel superiore interesse della Società stessa e del Gruppo Trevi, i contrasti in essere con l'attuale socio di maggioranza relativa. In particolare, come già comunicato al mercato in data 22 agosto 2019, il Consiglio di Amministrazione ha favorevolmente preso atto di un'ipotesi di soluzione transattiva proposta da alcuni azionisti del socio THSE volta a delineare un'ipotesi di adesione di THSE agli accordi relativi alla manovra finanziaria e a superare i contrasti e le controversie nel frattempo insorti. Successivamente, quindi, vi sono stati alcuni incontri e scambi di corrispondenza tra le parti coinvolte, finalizzate a definire un'ipotesi di soluzione transattiva dei contrasti insorti. Sebbene, ad oggi, l'esito di tali interlocuzioni non sia ancora definito, le interlocuzioni sono in una fase avanzata ed è indubbio che siano stati fatti passi in accordo transattivo nel superiore interesse della Società e del Gruppo Trevi. E dunque ragionevole ritenere che tale accordo possa essere raggiunto.
Sulla base di tali considerazioni, sebbene sia doveroso ad oggi includere tale aspetto tra i profili di incertezza, pare ragionevole ritenere che anche tale condizione sospensiva possa essere soddisfatta e la relativa incertezza superata.
Si ricorda inoltre che l'assemblea degli obbligazionisti detentori del prestito obbligazionario ha già approvato nei primi giorni del mese di maggio 2019 le modifiche ai termini e alle condizioni del prestito obbligazionario alla luce del nuovo piano industriale e della situazione attuale della Società. La delibera è esclusivamente soggetta ad alcune condizioni risolutive, quali la mancata omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione e il mancato perfezionamento delle operazioni previste al closing dello stesso entro il 31 dicembre 2019. Tale elemento non è stato, pertanto, considerato tra gli eventi dai quali dipendono le considerazioni circa la continuità aziendale, in quanto appare già essere stato risolto tramite l'adozione della suddetta delibera da parte dei detentori del prestito, fermo restando che, laddove il closing dell'Operazione non dovesse verificarsi entro il 31 dicembre 2019, la delibera assunta diverrebbe inefficace, e il prestito diventerebbe immediatamente esigibile.
Gli Amministratori, alla luce delle considerazioni sopra esposte, hanno adottato il presupposto della continuità aziendale nella preparazione della relazione semestrale al 30 giugno 2019, in quanto ritengono ragionevole che la situazione di difficoltà che il Gruppo sta affrontando potrà essere superata tramite le suddette azioni intraprese e da intraprendere.
In sintesi, nel corso del 2019 la manovra finanziaria consentirà di ottenere una rilevante patrimonializzazione (complessivamente pari ad Euro 434 milioni) connessa all'aumento di capitale per cassa di Euro 130 milioni, alla conversione di una porzione dei crediti vantati dalle banche finanziatrici pari ad Euro 284 milioni e al beneficio patrimoniale di circa Euro 19 milioni connesso alle operazioni di saldo e stralcio con alcuni creditori finanziari. Inoltre, vi saranno benefici connessi al consolidamento e al riscadenziamento del debito bancario, che avrà data di scadenza finale e relativo rimborso baloon al 31.12.2024, e la modifica dei relativi termini e condizioni.
Va dato atto che l'esistenza ed il superamento di tali incertezze dipende solo in parte da variabili e fattori interni controllabili dalla Direzione Aziendale, mentre per altri versi dipende da fattori esterni che sono stati valutati secondo i criteri di ragionevolezza sopra esposti.
Di seguito i principali valori patrimoniali del gruppo in dismissione, classificati all'interno delle attività e passività destinate alla vendita:
| 30/06/2019 |
|---|
| 91.812 |
| (7.986) |
| (15.216) |
| 30/06/2019 |
| 129.671 |
| 235.093 |
| 13.803 |
I dati patrimoniali ed economici dell'esercizio 2019 sono riportati ai sensi dell'IFRS 5 par. 40.
Il risultato netto del periodo delle attività discontinuate è compensato dalla immobilizzazioni preccentemente svalutate del settore, come previsto dall'IFRS 5.
Il bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito dal Prospetto della Situazione Patrimoniale Finanziaria consolidata, dal Conto Economico consolidato e dal Prospetto di Conto Economico Complessivo consolidato, dal Rendiconto Finanziario consolidato, dal Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto consolidato e dalle presenti Note Illustrative. I dati economici del semestre chiuso al 30 giugno 2019 non sono presentati in forma comparativa in quanto il gruppo per motivi all'epoca contingenti non ha redatto il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2018, mentre i dati patrimoniali e le variazioni del patrimonio netto al 30 giugno 2019 sono presentati in forma comparativa con i corrispondenti valori al 31 dicembre 2018. I Prospetti consolidati del Conto economico, del Conto economico complessivo, della situazione patrimoniale -finanziaria, dei Movimenti di patrimonio netto e del Rendiconto finanziario sono redatti in forma estesa. La valuta di presentazione del presente bilancio consolidato è l'Euro, essendo tale valuta quella prevalente nelle economie in cui le società del Gruppo TREVI svolgono la loro attività; tutti i valori esposti sono in migliaia di Euro salvo quando diversamente indicato.
Si precisa infine che il presente bilancio consolidato semestrale al 30 giugno 2019 è assoggettato a revisione contabile limitata da parte di KPMG S.p.A.
Nella redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019, ad eccezione di quanto divenuto applicabile dal 1 gennaio 2019 e illustrato in seguito, il Gruppo ha applicato i medesimi principi contabili e criteri di valutazione applicati nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2018, al quale si rimanda per una più completa illustrazione. Nella redazione del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 il Gruppo non ha adottato anticipatamente alcun principio, interpretazione o miglioramento emanato ma non ancora obbligatoriamente in vigore.
| Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni di nuova applicazione. | ||||
|---|---|---|---|---|
| DOCUMENTI IASB E IFRS IC | Data di entrata in vigore EU |
Data di approvazione |
Data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale |
|---|---|---|---|
| TERS 16 | gennaio 2019 | 31 ottobre 2017 | 9 novembre 2017 |
| Annual Improvements to IFRS Standards 2015-2017 Cycle (issued on | |||
| 12 December | gennaio 2019 | 14 marzo 2019 | 15 marzo 2019 |
| 2017) | |||
| Amendments to IAS 19: Plan Amendment, Curtailment or Settlement (issued on 7 February 2018) |
gennaio 2019 | 13 marzo 2019 | 14 marzo 2019 |
| Amendments to IAS 28: Long-term Interests in Associates and Joint Ventures (issued on 12 October 2017) |
gennaio 2019 | 8 febbraio 2019 | 11 febbraio 2019 |
| IFRIC 23 Uncertainty over Income Tax Treatments (issued on 7 June 2017) |
gennaio 2019 | 23 ottobre 2018 | 24 ottobre 2018 |
| Amendments to IFRS 9: Prepayment Features with Negative Compensation (issued on 12 October 2017) |
gennaio 2019 | 22 marzo 2018 | 26 marzo 2018 |
IFRS 16 - L'IFRS 16 è stato pubblicato nel gennaio 2016 e sostituisce lo IAS 17 Leasing, l'IFRIC 4, il SIC-15 e il SIC-27.
L'IFRS 16 definisce i principi per la rilevazione, la misurazione e l'informativa dei leasing (contratti che danno il diritto all'utilizzo dei beni di terzi) e richiede ai locatari di contratti di leasing in bilancio sulla base di un singolo modello simile a quello utilizzato per contabilizzare i leasing finanziari in accordo con lo IAS 17, mentre nulla cambia per la contabilizzazione da parte dei locatori. Il principio prevede due esenzioni per la rilevazione da parte dei locatari – contratti di leasing relativi ad attività di «scarso valore» (ad esempio i personal computer, fotocopiatrici, etc.) ed i contratti di leasing a breve termine (ad esempio i contratti con scadenza entro i 12 mesi od inferiore). Alla data di inizio del contratto di leasing, il locatario rileva una passività a fronte dei pagamenti dei canoni di locazione (cioè la passività per leasing) ed un'attività che rappresenta il diritto all'utilizzo dell'attività sottostante per la durata del contratto (cioè il diritto di utilizzo dell'attività). I locatari devono contabilizzare separatamente le spese per interessi sulla passività per leasing e l'ammortamento del diritto di utilizzo dell'attività. I locatari devono anche rimisurare la passività per leasing al verificarsi di determinati eventi (ad esempio: un cambiamento nelle condizioni del contratto di leasing, un cambiamento nei pagamenti futuri del leasing conseguente al cambiamento di un indice o di un tasso utilizzati per determinare quei pagamenti). Il locatario riconosce generalmente l'importo della rimisurazione della passività per leasing come una rettifica del diritto d'uso dell'attività.
L'IFRS 16 è entrata in vigore per gli esercizi che iniziano al 1º gennaio 2019; è consentita l'applicazione anticipata, ma non prima che l'entità abbia adottato l'IFRS 15. Un locatario può scegliere di applicare il principio utilizzando un approccio pienamente retrospettico retrospettico modificato. Il principio è quindi diventato applicabile per il Gruppo dal 1 gennaio 2019.
L'impatto al 1 gennaio 2019 ammonta a circa 33,1 milioni di Euro d'incremento delle immobilizzazioni e di 33.1 milioni di Euro d'incremento delle passività finanziarie; al 30 giugno 2019, invece, ammonta a 27,2 milioni di Euro d'incremento delle immobilizzazioni, 27,6 milioni di Euro d'incremento delle passività finanziarie, 7 milioni di Euro d'incremento degli ammortamenti, 7,1 milioni di Euro per minori costi operativi e 0,432 milioni di Euro d'incremento degli costi finanziari. Il Gruppo ha scelto di applicare il principio retrospettivamente, iscrivendo l'effetto cumulato derivante dall'applicazione del principio nel patrimonio netto al 1º gennaio 2019 (metodo retrospettico modificato). In particolare, il gruppo ha contabilizzato, relativamente ai contratti di lease precedentemente classificati come operativi:
-> una passività finanziaria, pari al valore attuale dei pagamenti futuri residui alla data di transizione, attualizzati utilizzando per ciascun contratto il tasso di finanziamento marginale (l'incremental borrowing rate) applicabile alla data di transizione;
-> un diritto d'uso pari al valore della passività finanziaria alla data di transizione, al netto di eventuali ratei e risconti attivi/passivi riferiti al lease e rilevati nello stato patrimoniale alla data di chiusura del presente bilancio.
81
Nell'adottare l'IFRS 16, il Gruppo ha deciso di avvalersi dell'esenzione concessa dal principio in relazione agli short-term lease (contratti con durata inferiore a 12 mesi) per tutte le classi di attività. Per tali contratti l'introduzione dell'IFRS 16 non comporta la rilevazione della passività finanziaria del lease e del relativo diritto d'uso, ma i canoni di locazione sono rilevati a conto economico sulla base lineare per la durata dei rispettivi contratti.
Il Gruppo si è inoltre avvalso dell'esenzione concessa dal principio per quanto concerne i contratti di lease per i quali l'asset sottostante si configura come low-value asset, ossia contratti di lease per i quali il valore unitario dei beni sottostanti non è superiore a 5 migliaia di euro quando nuovi.
Per tali contratti l'introduzione dell'IFRS 16 non ha comportato la rilevazione della passività finanziaria del lease e del relativo diritto d'uso, ma i canoni di locazione saranno rilevati a conto economico su base lineare per la durata dei rispettivi contratti.
Principi contabili, emendamenti e interpretazioni pubblicati dallo IASB e dall' International Financial Reporting Standard Interpretations Committee (IFRS IC) per i quali alla data del presente documento, gli organismi competenti dell'Unione Europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione sono elencati di seguito:
| DOCUMENTI LASB E IFRS IC | Data di entrata in vigore BU |
Data di emissione | Prevista data di omologazione |
|---|---|---|---|
| IFRS 17 Insurance Contracts (issued on 18 May 2017) | 01/01/2022 | Maggio 2017 | Non noto |
| Amendments to References to the Conceptual Framework in IFRS Standards (issued on 29 March 2018) |
01/01/2020 | Marzo 2018 | 2019 |
| Amendment to IFRS 3 Business Combinations (issued on 22 October 2018) |
01/01/2020 | Ottobre 2018 | 2019 |
| Amendments to IAS 1 and IAS 8: Definition of Material (issued on 31 October 2018) |
01/01/2020 | Ottobre 2018 | 2019 |
La predisposizione dei bilanci consolidati richiede da parte degli Amministratori l'applicazione di principi e metodologie contabili che, in talune circostanze, si basano su difficili e soggettive valutazioni e stime basate sull'esperienza storica ed assunzioni che vengono di volta in volta considerate ragionevoli e realistiche in funzione delle relative circostanze. In considerazione del documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Isvap nº 2 del 6 febbraio 2009 si precisa che le stime sono basate sulle più recenti informazioni di cui gli Amministratori dispongono al momento della redazione del presente bilancio, non intaccandone, pertanto, l'attendibilità.
L'applicazione di tali stime ed assunzioni influenza gli importi riportati negli schemi di bilancio, quali la situazione patrimoniale - finanziaria, il conto economico ed il rendiconto finanziario, nonché l'informativa fornita. I risultati finali delle poste di bilancio per le quali sono state utilizzate le suddette stime ed assunzioni, possono differire da quelli riportati nei bilanci a causa dell'incertezza che caratterizza le assunzioni e le condizioni sulla quali si basano le stime.
Di seguito sono elencate le voci di bilancio che richiedono più di altre una maggiore soggettività da parte degli amministratori nell'elaborazione delle stime e per i quali un cambiamento nelle condizioni sottostanti le assunzioni utilizzate può avere un impatto significativo sul bilancio consolidato del Gruppo:
Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ogni variazione sono riflessi nel conto economico nel periodo in cui la variazione è avvenuta.
I tassi di cambio applicati nella conversione dei bilanci e dei saldi in valuta diversa dall''Euro al 30 giugno 2019 sono i seguenti (valuta estera corrispondente ad 1 Euro):
| Valuta | al 30 giugno 2019 | al 30 giugno 2019 |
|---|---|---|
| GBP Lira Sterlina |
0,8736 | 0,89655 |
| JPY Yen Giapponese |
124,293 | 122,600 |
| Dollaro Statunitense USD |
1,1298 | 1,1380 |
| Lira Turca TRY |
6,3543 | 6,5655 |
| Peso Argentino ARS |
46,8144 | 48,5678 |
| Bolivar Soberano Venezuelano VES |
4.422,67 | 7.463,30 |
| Naira Nigeriana NGN |
346,162 | 348,683 |
| Dirham Emirati Arabi AED |
4,1491 | 4,1793 |
| SGD Dollaro Singapore |
1,5354 | 1,5395 |
| Peso Filippino PHP |
58,9710 | 58,3350 |
| CNY Renminbi Cinese |
7,6670 | 7,8185 |
| Ringgit Malese MYR |
4,6539 | 4,7082 |
| Metical Mozambicano MZN |
70,9383 | 70,7400 |
| DZD Dinaro Algerino |
134,454 | 135,145 |
| HKD Dollaro Hong Kong |
8,8609 | 8,8866 |
| Rial Iraniano IRR |
47.450,3 | 47.796 |
| Rupia Indiana INR |
79,1182 | 78,5240 |
| Dollaro Australiano AUD |
1,6002 | 1,6244 |
| LYD Dinaro Libico |
1,5716 | 1,5838 |
| SAR Riyal Saudita |
4,2367 | 4,2675 |
| Real Brasiliano BRL |
4,3407 | 4,3511 |
| OMR Riyal Oman |
0,4344 | 0,4376 |
| Riyal Qatar QAR |
4,1124 | 4,1423 |
| MXN Pesos Messicano |
21,6539 | 21,8201 |
| KWD Dinaro Kuwait |
0,3433 | 0,3454 |
| CAD Dollaro Canadese |
1,5067 | 1,4893 |
| COP Peso Colombiano |
3.601,6 | 3.639,0 |
| Corona Danese DKK |
7,4651 | 7,4636 |
| THB Baht Thailandese |
35,7047 | 34,8970 |
| RUB Rublo Russo |
73,7215 | 71,5975 |
| Nuovo Rublo Bielorusso BYN |
2,3941 | 2,3253 |
| EGP Lira Egiziana |
19,560 | 19,001 |
| CHF Franco Svizzero |
1,1294 | 1,1105 |
| NOK Corona Norvegese |
9,7291 | 9,6938 |
| Dinaro Iracheno IQD |
1-336,52 | 1.346,25 |
| Dollaro Neozelandese NZD |
1,6815 | 1,6960 |
| Birr (Etiopia) ETB |
32,2833 | 32,8468 |
| CLP Peso Cileno |
763,128 | 773,8500 |
Rispetto al 31 dicembre 2018, l'area di consolidamento al 30 giugno 2019 è stata modificata per l'esclusione delle società Trevi Fundacoes Angola LDA e I.D.T. S.r.L., poiché Società liquidate nel corso del semestre.
Di seguito sono riportati i commenti alle principali voci dello Stato Patrimoniale consolidato:
Le immobilizzazioni materiali ammontano al 30 giugno 2019 a 245.945 migliaia di Euro, in aumento di 20.973 migliaia di Euro rispetto al 31 dicembre 2018.
I movimenti relativi al primo semestre 2019 sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:
| Descrizione | Costo | Ammort. originario accumulato 31/12/2018 31/12/2018 31/12/2018 |
Valore netto al Incremi IFRS Decrem. Ammort. |
Increm. 16 |
Amm. TFRS 16 |
Utilizzo Fondo |
Svalutaz. | Altre VIII costo orig. |
Diff. Cambio |
Costo | Ammort. originario accumulato 30/06/2019 30/06/2019 |
Valore netto al 30/06/2019 |
|||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Terreni | 8 589 | - | 8 589 | 213 | - | 18 | 8 820 | - | 8 820 | ||||||
| Fabbricati | 62 851 | (25 860) | 36 991 | 282 | 7-154 | (30) | (1-178) | (871) | 964 | 143 | 71=364 | (27 909) | 43 455 | ||
| Impianti e macchinari | 349 092 | (207 483) | 141 609 | 2-329 | 1 688 | (3.538) | (9 489) | (465) | 1-606 | (149) | (27) | 349 395 | (215 831) | 133 564 | |
| Attrezzature industriali e commerciali |
69-741 | (47.255) | 22 485 | 4 227 | 22 926 | (2 274) (1-805) (5 025) | 2.224 | (975) | 68 | 93 713 | (51,862) | 41 851 | |||
| Altrı beni | 63-769 | (48 995) | 14.775 | 4 426 | 2 575 | (2 852) | (1-952) | (590) | 769 | 350 | 185 | 68 453 | (50.768) | 17.685 | |
| Immobilizzazioni in corso ed acconti |
523 | 523 | 641 | (413) | (189) | 9 | 570 | 570 | |||||||
| TOTIZALIE | 554.565 | (329.593) 224.972 22.118 34.342 (9.107) (14.424) (6.951) 4.598 | 396 | 592.315 | (346,370) | 245,945 |
Gli incrementi lordi del periodo ammontano complessivamente a 46.460 migliaia di Euro, di cui 34.342 migliaia di Euro relativi alla prima applicazione dal 1 gennaio 2019 del principio IFRS 16, adottato con il metodo retroattivo modificato, mentre i decrementi sono pari a 9.107 migliaia di Euro. Il gruppo ha scelto di attribuire il diritto al uso alle specifiche categorie di beni cui si riferiscono i relativi contratti. I movimenti evidenziati si riferiscono alla normale attività di sostituzione di impianti ed attrezzature.
L'effetto delle differenze cambio registrate nel corso dell'esercizio è positivo per 396 migliaia di Euro.
Alcune immobilizzazioni sono gravate da ipoteche a fronte dei finanziamenti ricevuti, così come descritto nella voce Debiti.
Le immobilizzazioni immateriali al 30 giugno 2019 ammontano a 6.065 migliaia di Euro. I movimenti relativi primo semestre 2019 sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:
| Descrizione | Costo originario 31/12/2018 |
Ammort. accumulato 31/12/2018 |
Valore netto al 31/12/2018 |
Increm. | Decrem. | Ammort. | Svalutaz. | Diff. Cambio |
Costo originario 30/06/2019 |
Ammort. accumulato 30/06/2019 |
Valore netto al 30/06/2019 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Avviamento | |||||||||||
| Costi di sviluppo | 59 716 | (54 837) | 4 879 | 25 | (151) | 59.741 | (54 988) | 4.753 | |||
| Diritti di brevetto ind. e di utilizzazione delle opere dell'ingegno |
7.746 | (7 489) | 257 | 180 | (90) | 7 926 | (7 580) | 347 | |||
| Concessioni, licenze, marchi e diritti simili |
3.847 | (3.731) | 115 | 46 | 11 | (40) | 3 893 | (3 771) | 121 | ||
| Immobilizzazioni in corso ed acconti |
|||||||||||
| Altre immobilizzazioni | 17-917 | (16-770) | 1-147 | 116 | . . | (424) | 6 | 18-038 | (17 194) | 843 | |
| TOTALE | 89.226 | (82.827) | 6.398 | 342 | 25 | (706) | 6 | 89.598 | (83.533) | 6.065 |
Il valore netto dei costi di sviluppo al 30 giugno 2019 ammonta a 4.753 migliaia di Euro (4.879 migliaia di Euro al 31 dicembre 2018, con un decremento complessivo di Euro); tali costi, che rispettano i requisiti richiesti dallo IAS 38, sono stati capitalizzati e successivamente ammortizzati a partire dall'inizio della produzione e lungo la vita economica media dei prodotti correlati.
Non sono state effettuate nel corso del semestre svalutazioni di immobilizzazioni immateriali.
Le partecipazioni ammontano a 2.572 migliaia di Euro, in aumento di 1.178 migliaia di Euro rispetto al 31 dicembre 2018. L'incremento è principalmente dovuto alla rivalutazione della partecipazione nella Trevi Icos Nicholson JV valutata con il metodo Equity.
| 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazioni | |
|---|---|---|---|
| Crediti per imposte differite attive | 47.428 | 46.265 | 1.163 |
| Totale | 47.428 | 46.265 | 1.163 |
| Fondo imposte differite passive | (33.835) | (35.360) | 1.524 |
| Totale | (33.835) | (35.360) | 1.524 |
| Posizione netta alla fine dell'esercizio | 13.592 | 10.905 | 2.687 |
Le attività fiscali per imposte differite attive si riferiscono in parte a differenze temporanee e a perdite fiscali pregresse che in base alla normativa fiscale potranno essere recuperate nei prossimi esercizi e, per la restante parte, agli effetti fiscali differiti derivanti dalle scritture di consolidamento. Al 30 giugno 2019 ammontano complessivamente a 47.428 migliaia di Euro, in aumento di 1.163 migliaia di Euro rispetto al 31 dicembre

Le passività fiscali per imposte differite si riferiscono principalmente alle differenze tra i valori delle attività e passività esposte nel bilancio consolidato ed i corrispondenti valori fiscalmente riconosciuti nei Paesi ove il Gruppo opera. Al 30 giugno 2019 ammontano complessivamente a 33.835 migliaia di Euro, con un decremento di 1.524 migliaia di Euro rispetto al 31 dicembre 2018. Di seguito la tabella di movimentazione:
| Descrizione | Saldo al 31/12/2018 | Utilizzi | Altre Variazioni Saldo al 30/06/2019 | ||
|---|---|---|---|---|---|
| Fondo imposte differite passive | 35.360 | 1.244) | (74) | (207) | 33.835 |
| TOTALE | 35.360 | (1.244) | (74) | (207) | 33.835 |
Al 30 giugno 2019 non vi sono strumenti finanziari derivati attivi a lungo e a breve termine.
Gli strumenti derivati passivi sono esclusivamente a breve termine ed ammontano a 246 migliaia di Euro e rappresentano il fair value dei contratti derivati di copertura dal rischio di tasso di interesse.
I crediti commerciali ed altre attività a lungo termine sono di seguito dettagliati.
| Descrizione | 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazioni |
|---|---|---|---|
| Crediti verso clienti | 1-042 | 5.105 | (4.062) |
| Ratei e Risconti | 1-008 | 1.024 | (16) |
| TOTALE | 2.051 | 6.129 | (4.078) |
I crediti verso clienti e le altre attività a lungo termine si riferiscono principalmente a crediti commerciali relativi alla controllata Soilmec S.p.A. per 954 migliaia di Euro ed alla controllata Trevi Speziatiefbau GmbH per 88 migliaia di Euro.
Il totale delle rimanenze al 30 giugno 2019 ammonta a 149.227 migliaia di Euro e risulta così composto:
| Descrizione | 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| Materie prime sussidiarie e di consumo | 90.064 | 92.978 | (2.914) | |
| Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati | 12.780 | 10.367 | 2.413 | |
| Prodotti finiti e merci | 40 924 | 41.287 | (363) | |
| Acconti | રે 459 | 637 | 4.822 | |
| TOTALE RIMANENZE | 149.2017 | 145.269 | 3.958 |
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Il valore complessivo delle rimanenze esposte a bilancio è in lieve aumento (3.958 migliaia di Euro) rispetto al 31 dicembre 2018.
Le rimanenze sono esposte al netto del fondo svalutazione per 39.302 migliaia di Euro (37.742 migliaia di Euro al 31/12/2018), a copertura del rischio di obsolescenza e lento smobilizzo di alcune merci in giacenza a fine periodo.
L'ammontare totale al 30 giugno 2019 è pari a 318.161 migliaia di Euro. La voce è così composta:
| Descrizione | 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazioni |
|---|---|---|---|
| Crediti verso clienti | 247.963 | 263.202 | (15.239) |
| Importo dovuto dai committenti | 6.632 | 5.019 | 1 614 |
| Sub Totale Clienti | 254.595 | 268.220 | (13.625) |
| Crediti verso imprese collegate | 12.243 | 6.597 | 5.646 |
| Crediti verso l'erario per IVA | 19.713 | 20312 | (299) |
| Crediti verso altri | 25.007 | 29.435 | (4.428) |
| Ratei e Risconti | 6-604 | 4.401 | 2.203 |
| Totale Clienti ed Altri | 318.161 | 328.965 | (10.803) |
Il Gruppo, al 30 giugno 2019, non ha effettuato operazioni di cessioni pro-soluto con società di factoring.
Il debito verso società di factoring relativo ad incassi ricevuti da clienti ma non rimborsati al factor è pari a 27,8 milioni di Euro.
Il decremento dei crediti verso clienti include accantonamenti per -7 milioni di Euro in ottemperanza a quanto previsto dal principio contabile IFRS 9. L'incremento dei crediti verso imprese collegate è principalmente riconducibile alla controllata Trevi Francia per l'esecuzione della commessa Metro Gran Paris.
Nella tabella seguente viene riportato il dettaglio della voce "importi dovuto ai committenti":
Importi in migliaia di Euro
| Descrizione | 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| Attivo corrente: | ||||
| Lavori in corso su ordinazione | 62.360 | 47.138 | 15.222 | |
| Fondo svalutazione perdite a finire | (31.277) | (31.269) | (8) | |
| Totale lavori in corso su ordinazione | 31.083 | 1 ਵੇ 869 | 15.214 | |
| Acconti da committenti | (24.450) | (10 850) | (13.601) | |
| Totale importi dovuti dai committenti | 6.632 | 5.019 | 1.614 | |
| Passivo corrente: | ||||
| Lavori in corso su ordinazione | 92.169 | 47.326 | 44.843 | |
| Acconti da committenti | (96.204) | (53.917) | (42.287) | |
| Totale importi dovuti ai committenti | (4.035) | (6.591) | 2.556 |
I crediti verso clienti sono esposti al netto del fondo svalutazione crediti, che ammonta al 30 giugno 2019 a 77.071 migliaia di Euro (69.329 migliaia di Euro al 31 dicembre 2018). La movimentazione è la seguente:
| Descrizione | Saldo al 31/12/18 | Uti izzi | Altre variazioni | ||
|---|---|---|---|---|---|
| Fondo svalutazione crediti vichenti | 69.329 | 7 966 | (1.586) | 1-362 | 77 071 |
| TOTALE | 69.329 | 7.966 | (1.586) | 1.362 | 77.071 |
Gli accantonamenti pari a 7.966 migliaia di Euro al 30 giugno 2019 si riferiscono alla valutazione individuale di crediti, basata sull'analisi specifica delle singole posizioni, per i quali si ritiene che vi sia un grado di rischio nella riscossione.
Nella voce "Altre variazioni" sono principalmente incluse le differenze cambio.
Per il dettaglio dei crediti verso società collegate, che al 30 giugno 2019 ammontano a 12.243 migliaia di Euro, si rimanda al paragrafo 2.9 - Rapporti con entità correlate.
Tale voce risulta composta principalmente da risconti attivi dettagliati come segue:
| Descrizione | 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazioni |
|---|---|---|---|
| Premi assicurativi anticipati | 738 | 415 | 324 |
| Affitti passivi anticipati | 910 | 730 | 180 |
| Interessi legge Sabatini | 53 | 53 | 0 |
| Altri | 4 902 | 3.203 | 1.699 |
| TOTALE | 6.604 | 4.401 | 2.203 |
| Descrizione | 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| Crediti verso dipendenti | 1 336 | 1.445 | (108) | |
| Anticipi a fornitori | 11.537 | 10 115 | 1.422 | |
| Crediti verso società di factoring | 3.718 | 4.274 | (557) | |
| Altri | 8.416 | 13.601 | (5.185) | |
| TOTALE | 25.007 | 29.435 | (4.428) |
Il dettaglio dei "Crediti verso altri" è il seguente:
I "Crediti tributari" verso l'Erario, per un totale di 15.135 migliaia di Euro (17.009 migliaia di Euro al 31 dicembre 2018), sono rappresentati principalmente da crediti per imposte dirette e da acconti di imposta.
La voce è così composta:
| Descrizione | 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazioni |
|---|---|---|---|
| Depositi bancari e postali | 77-000 | 87.875 | (10.875) |
| Denaro e valori di cassa | 747 | 1.037 | (290) |
| TOTALE | 77.747 | 88.912 | (11.165) |
Le disponibilità liquide comprendono importi non trasferibili senza autorizzazione dell'Istituto Finanziario presso cui sono depositate in quanto sono a garanzia di linee di fido bancarie per emissione di bond commerciali; al 30 giugno 2019 sono pari a circa 2,5 milioni di Euro negli Emirati Arabi Uniti e a circa 0,2 milioni di Euro in Turchia. E altresì presente un vincolo di 10 milioni di Dollari americani a garanzia delle emissioni di Bond Assicurativi negli Stati Uniti.
Inoltre nel Gruppo sono presenti realtà nelle quali le disponibilità liquide presenti societari non sono trasferibili nell'immediato per motivi di restrizioni valutarie (principalmente in Nigeria per 7,9 milioni di Euro ed in Venezuela per 0,1 milioni di Euro). A queste vanno aggiunte liquidità vincolate in società estere dormienti per motivi di natura politica e/o commerciale (circa 0,3 milioni di Euro in Libia). Per un'analisi della posizione finanziaria netta e delle disponibilità liquide del Gruppo Trevi si rimanda alla Relazione sulla gestione ed al Rendiconto finanziario.
Si riporta di seguito la composizione Patrimonio Netto al 30 giugno 2019:
La società ha emesso n. 164.783.265 azioni, di cui acquistate come azioni proprie n. 204.000. Al 30 giugno 2019 il capitale sociale interamente sottoscritto e versato della Società è pari a 82.290 migliaia di Euro, al netto delle azioni proprie, e risulta composto da n. 164.579.265 azioni ordinarie.
La posta, al 30 giugno 2019 pari ad un valore negativo di 443.090 migliaia di Euro, include i risultati economici consolidati degli esercizi precedenti, per la parte non dividendi agli Azionisti ed il risultato economico di periodo attribuibile alla capogruppo.
Ammonta al 30 giugno 2019 a 114.480 migliaia di Euro e rispetto al 31 dicembre 2018 non ha subito variazioni.
La riserva legale rappresenta la parte di utili che, secondo quanto disposto dall'art. 2430 del codice civile, non può essere distribuita a titolo di dividendo. Rispetto al 31 dicembre 2018 la riserva legale non ha subito variazioni. Al 30 giugno 2019 il valore di tale riserva ammonta a 8.353 migliaia di Euro.
Le altre riserve sono così composte:
La riserva fair value accoglie la contropartita degli strumenti finanziari derivati valutati al Cash flow hedge secondo quanto previsto dallo IAS 39.
La riserva straordinaria ammonta alla data del 30 giugno 2019 a 15.805 migliaia di Euro.
La posta accoglie gli effetti della transizione agli IAS/IFRS delle società del Gruppo effettuata con riferimento al 1º gennaio 2004.
La riserva azioni proprie in portafoglio ammonta alla data del 30 giugno 2019 a 736 migliaia di Euro, invariata rispetto al 31 dicembre 2018.
Tale riserva, pari ad un valore positivo per 13.883 migliaia di Euro al 30 giugno 2019, riguarda le differenze cambio da conversione in Euro dei bilanci espressi in moneta diversa dall'Euro; la fluttuazione dei cambi, principalmente tra l'Euro ed il Dollaro Americano e tra l'Euro e le valute dei paesi in Sud America.
La posta include i risultati economici consolidati degli eservizi precedenti, per la parte non distribuita come dividendi agli Azionisti; il decremento rispetto al 31 dicembre 2018 è dato dalla destinazione del risultato dell'esercizio precedente.
Il Patrimonio Netto di terzi ammonta al 30 giugno 2019 a 218 migliaia di Euro.
Si segnala che al 30 giugno 2019 la capogruppo Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. si trova nelle condizioni dell'art.2447 del Codice Civile.
| Descrizione | 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazioni |
|---|---|---|---|
| Debiti verso banche | 451 | 331 | 120 |
| Debiti verso società di leasing | 28.395 | 33.460 | (5.065) |
| Debiti verso altri finanziatori | 14.474 | 207 | 14.267 |
| TOTALE | 43.320 | 33.998 | 9.322 |
La suddivisione dei debiti verso banche a lungo termine per scadenza si può così riassumere:
| Descrizione | Da 1 a 5 anni | Totale |
|---|---|---|
| Debiti verso banche | 451 | 451 |
| TOTALE | 451 | 451 |
Si evidenzia, inoltre, la suddivisione dei debiti verso società di leasing a lungo termine per scadenza:
| Descrizione | Da 1 a 5 anni | Oltre 5 anni | Totale |
|---|---|---|---|
| Debiti verso società di leasing | 15.437 | 238 | 15.675 |
| TOTALE | 15.437 | 238 | 15.675 |
Il trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato ed il fondo di trattamento di quiescenza ammontano al 30 giugno 2019 a 13.615 migliaia di Euro e riflettono l'indennità maturata a fine anno dai dipendenti delle società italiane in conformità alle disposizioni di legge e ad accantonamenti effettuati dalle consociate estere per coprire le passività maturate nei confronti dei dipendenti.
Essi sono stati determinati come valore attuale dell'obbligo di prestazione definita, rettificato per tener conto degli "utili e perdite attuariali". L'effetto rilevato è stato calcolato da un attuario esterno ed indipendente in base al metodo della proiezione unitaria del credito.
| Descrizione | Saldo al | Indennità e acconti | Altri | ||
|---|---|---|---|---|---|
| 31/12/18 | Accantonamenti | liquidati | movimenti | Saldo al 30/06/19 | |
| Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato | 5 998 | 248 | (227) | (95) | 5 923 |
| Fondo di trattamento di quiescenza ed obblighi simili | 7.996 | 992 | (537) | (759) | 7.692 |
| TOTALE | 13.994 | 1.239 | (764) | (854) | 13.615 |
La movimentazione nel corso del primo semestre 2019 è stata la seguente:
Gli altri movimenti del fondo trattamento di quiescenza comprendono l'effetto cambio delle controllate estere.
| 30/06/2019 | 31/12/2018 | ||
|---|---|---|---|
| 5.998 | 7.951 | ||
| 106 | 238 | ||
| 46 | 84 | ||
| (227) | (1.238) | ||
| (1.037) | |||
| 5.923 | 5,998 | ||
| 30/06/2019 | 31/12/2018 |
|---|---|
| 1.57% | 1,57% |
| 1.50% | 1.50% |
| 2.50% | 2,50% |
| 2,63% | 2,63% |
I fondi per rischi e oneri risultano composti dalle seguenti poste:
| Descrizione | 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazioni |
|---|---|---|---|
| Rischi contrattuali | - | ે રે | (35) |
| Interventi in garanzia | 878 | 878 | |
| Copertura perdite società partecipate | 822 | 822 | 1 |
| Rischi su vertenze | 2.088 | 1.780 | 308 |
| Altri fondi rischi | 3.213 | 3.250 | (37) |
| TOTALE Fondi rischi ed oneri a lungo termine | 7.002 | 6.766 | 235 |
| Altri fondi rischi | 16.897 | 13.115 | 3.782 |
| TOTALE Fondi rischi ed oneri a breve termine | 16.897 | 13.115 | 3.782 |
| TOTALE | 23.898 | 19.881 | 4.017 |
Il fondo per interventi in garanzia pari a 878 migliaia di Euro è relativo agli accantonamenti per interventi in garanzia tecnica sui prodotti assistibili delle società del settore metalmeccanico.
Il fondo oneri per copertura perdite società partecipate per 822 migliaia si riferisce alle partecipazioni minori della Trevi S.p.A.
Il fondo rischi su vertenze pari a 2.088 migliaia di Euro, in aumento rispetto al periodo precedente di 308 migliaia di Euro, si riferisce prevalentemente per 1.454 migliaia di Euro alla Trevigalante SA, per 163 migliaia di Euro a Trevi S.p.A., per 430 migliaia di Euro alla controllata Trevi Foundations Nigeria Ltd. e per 41 migliaia di Euro alla controllata Pilotes Trevi Sacims in Argentina.
Tale fondo rappresenta la miglior stima da parte del management delle passività che devono essere contabilizzate con riferimento a:
I fondi classificati a breve termine al 30 giugno 2019 ammontano a 16.897 migliaia di Euro (13.115 migliaia di Euro al 31 dicembre 2018). L'importo più significativo di tale saldo è ascrivibile alla Swissboring Overseas Piling Corporation per 10.464 migliaia di Euro, ed è relativo ad un fondo rischi contrattuale inerente una commessa in Oman. Si segnala inoltre un fondo rischi contrattuale nella controllata francese della divisione Trevi pari a circa 3.017 migliaia di Euro inerente ad una commessa in Francia.
Si riepiloga di seguito la movimentazione dei fondi a lungo e a breve termine:
| Descrizione | Saldo al 31/12/2018 | Utilizzi | Altre Variazioni |
Saldo al 30/06/2019 |
|
|---|---|---|---|---|---|
| Altri fondi a lungo termine |
6.766 | 791 | (642) | 87 | 7.002 |
| TOTALE | 6.766 | 791 | (642) | 87 | 7.002 |
| Descrizione | Saldo al 31/12/2018 | Utilizzi | Altre | Saldo al Variazioni 30/06/2019 |
|
|---|---|---|---|---|---|
| Altri fondi a breve termine |
13.115 | 4.204 | (884) | 463 | 16.897 |
| TOTALE | 13.115 | 4.204 | (884) | 463 | 16.897 |
| Descrizione | 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazioni |
|---|---|---|---|
| Debiti verso fornitori | 184 276 | 192.561 | (8.285) |
| Acconti | 24.001 | 24.447 | (446) |
| Importi dovuti ai committenti | 4.035 | 6.591 | (2.556) |
| Debiti verso imprese collegate | 2.900 | 1.287 | 1.613 |
| Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale | 4.064 | 3.941 | 123 |
| Ratei e risconti passivi | 8.532 | 10.924 | (2.392) |
| Altri debiti | 19 059 | 15.723 | 3.336 |
| Debiti verso Erario per IVA | 4.133 | 4.902 | (768) |
| TOTALE | 250.999 | 260.377 | (9.378) |
Il decremento della voce "debiti commerciali e altre passività a breve termine" è pari a 9.378 migliaia di Euro; al 31 dicembre 2018 tale voce era pari a 260.377 migliaia di Euro.
Per il dettaglio della voce importi dovuti ai committenti si rimanda a quanto riportato alla nota 8 Crediti Commerciali ed Altre Attività a breve termine. Per quanto concerne il dettaglio dei debiti verso imprese collegate, ammontanti a 2.900 migliaia di Euro, si rimanda al paragrafo 2.9 – Rapporti con entità correlate.
Nella voce "Altri debiti" sono principalmente ricompresi:
| Descrizione | 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazioni |
|---|---|---|---|
| Debiti verso dipendenti | 13.877 | 12.031 | 1.846 |
| Altri | 5.182 | 3-692 | 1-490 |
| TOTALE | 19.059 | 15.723 | 3.336 |
I debiti verso dipendenti sono relativi ai salari e stipendi da corrispondersi ed agli accantonamenti per ferie maturate e non godute.
I debiti tributari ammontano al 30 giugno 2019 a 14.169 migliaia di Euro, con un decremento di 1.653 migliaia di Euro rispetto al 31 dicembre 2018.
Il saldo al 30 giugno comprende il debito relativo alle imposte stimate di competenza del primo semestre 2019.
Il dettaglio dei finanziamenti a breve termine è il seguente:
| Descrizione | 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazioni |
|---|---|---|---|
| Scoperti di conto corrente | 25.471 | 24.363 | 1.108 |
| Anticipi commerciali | ನ್ನೊ ೧೯೧ | 63.569 | (4.500) |
| Debiti verso banche | 103.564 | 93.281 | 10.283 |
| Quota dei mutui e finanziamenti scadenti entro i dodici mesi | 477.167 | 477.135 | 32 |
| TOTALE Finanziamenti a breve | 665.241 | 658.348 | 6.923 |
| Descrizione | 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazioni |
| Debiti verso società di leasing | 50.579 | 51.560 | (981) |
| Debiti verso altri finanziatori | 54.565 | 37.286 | 17.279 |
| TOTALE Debiti verso altri linanziatori | 105.144 | 88.846 | 16.297 |
I finanziamenti a breve termine sono costituiti da debiti verso banche e dalle rate residue dovute a breve di mutui a lungo termine. L'incremento rispetto al 31 dicembre 2018 è dovuto alla contabilizzazione dei ratei passivi sui finanziamenti. I debiti verso società di leasing si riferiscono alle quote capitali delle rate scadenti entro 12 mesi.
La voce debiti verso altri finanziatori al 30 giugno 2019 include circa 13,2 milioni di Euro riferibili alla prima applicazione dell'IFRS 16.
Si riporta il dettaglio della Posizione Finanziaria Netta del Gruppo:
(Migliaia di Euro)
| Note | 30/06/2019 | 314 22018 | Variazioni | ||
|---|---|---|---|---|---|
| A | Cassa | (10) | (747) | (1.036) | 289 |
| B | Altre disponibilità liquide | (10) | (77.000) | (87.876) | 10.876 |
| C | Titoli detenuti per la negoziazione | . 1 | |||
| D | Liquidità (A+B+C) | (77.747) | (88.912) | 11.165 | |
| E | Crediti finanziari correnti | (5) | 0 | - | 0 |
| F | Debiti bancari correnti | (17) | 188.104 | 181.213 | 6.891 |
| G | Parte corrente dell'indebitamento non corrente | (17) | 477.167 | 477.135 | 32 |
| H | Altri debiti finanziari correnti | (5) (17) | 105.390 | 89.205 | 16.185 |
| I | Indebitamento finanziario corrente (F+G+H) | 770.661 | 747558 | 23.108 | |
| Indebitamento finanziario corrente netto (I+E+D) | 692.914 | 658.641 | 34.273 | ||
| K | Debiti bancari non correnti | (12) | 451 | 331 | 120 |
| L | Obbligazioni emesse | ||||
| M | Altri debiti non correnti | (12) | 42.869 | 33.668 | 9.201 |
| N | Indebitamento finanziario non corrente (K+L+M) | 43.321 | 33.999 | 9.322 | |
| 0 | Indebitamento finanziario netto (J+N) | 736.235 | 692.640 | 43.595 |

Di seguito, si elencano le garanzie prestate:
Garanzie prestate a Società di assicurazione (sia in Euro sia dollari USA): ammontano a Euro 363.971.955 e si riferiscono sia al rilascio di cauzioni per rimborsi di IVA della Società e delle principali Società controllate italiane sia alle garanzie rilasciate a favore di primarie compagnie di assicurazione americane, nell'interesse della sub - controllata Trevi Icos Corporation, per l'esecuzione dei propri progetti; tali garanzie si riducono in proporzione al residuo dei lavori ancora da eseguire alla fine di ogni esercizio;
Garanzie prestate a terzi: ammontano a Euro 269.233.231 e si riferiscono in particolare a:
Mandati di credito per Euro 218.473.004 a garanzia di linee di cassa, di firma e contratti di leasing in capo alle società controllate da Trevi Finanziaria Industriale Spa;
Garanzie commerciali (principalmente per partecipare a gare di appalto, di buona esecuzione e per anticipi contrattuali) per Euro 24.800.876.
Si segnala che a livello di Gruppo Trevi, alla data di redazione del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato, sono stati ricevuti alcuni solleciti ed ingiunzioni da fronte di rapporti commerciali. Il valore in aggregato di tali posizioni è pari a circa Euro 12,7 milioni, di cui circa Euro 10,8 milioni sono stati oggetto di accordi di ricomposizione e circa Euro 1,9 milioni sono in corso di ricomposizione. Si segnala che al 30 giugno 2019 erano presenti debiti verso istituti previdenziali scaduti pari a circa 176 migliaia di Euro.
Ammontano a 301.740 migliaia di Euro Il Gruppo opera in diversi settori di attività ed in diverse aree geografiche.
| Area geografica | 30/06/2019 | 0/0 |
|---|---|---|
| Italia | 30 566 | 10,1% |
| Europa (esclusa Italia) | 39.156 | 13.0% |
| U.S.A. e Canada | 60.424 | 20,0% |
| America Latina | 19.304 | 6,4% |
| Africa | 22.654 | 7.5% |
| Medio Oriente e Asia | 80.134 | 26,6% |
| Estremo Oriente e Resto del mondo | 49.502 | 16.4% |
| RICAVI TOTALI | 301-740 | 100% |
La ripartizione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizi e degli altri ricavi è la seguente:

Viene qui di seguito evidenziata la composizione dei ricavi del principale settore di attività del Gruppo:
| 30/06/2019 | |
|---|---|
| 209.575 | |
| 93 659 | |
| (5.575) | |
| 297.659 | |
| 13.640 | |
| (9.560) | |
| 301.740 | |
(In migliaia di Euro)
Gli "Altri ricavi e Proventi" ammontano a 13.421 migliaia di Euro La voce è così composta:
| Descrizione | 30/06/2019 | |
|---|---|---|
| Contributi in conto esercizio | 84 | |
| Recuperi spese e riaddebiti a Consorzi | 5.427 | |
| Vendite di ricambi e materie prime | 2.350 | |
| Plusvalenze da alienazione beni strumentali | 982 | |
| Risarcimento danni | 2.184 | |
| Affitti attivi | 279 | |
| Sopravvenienze attive | 541 | |
| Altri | 1.573 | |
| Totale | 13.421 |
I costi della produzione ammontano a 325.115 migliaia di Euro. Di seguito si analizzano le principali voci.
Ammontano a 85.126 migliaia di Euro.
| Descrizione | 30/06/2019 66.463 |
|
|---|---|---|
| Salari e stipendi | ||
| Oneri sociali | 13.450 | |
| Trattamento di fine rapporto | 669 | |
| Trattamento di fine quiescenza | 571 | |
| Altri costi | 3.974 | |
| Totale | 85.126 |
L'organico dei dipendenti e la variazione rispetto al precedente esercizio risulta così determinato:
| Descrizione | 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazioni | Media |
|---|---|---|---|---|
| Dirigenti | 152 | 162 | (10) | 157 |
| Impiegati e Quadri | 2.336 | 2.820 | (484) | 2.578 |
| Operai | 3.743 | 3 396 | 347 | 3.570 |
| Totale Dipendenti | 6.231 | 6,378 | (147) | 6.305 |
| Descrizione | 30/06/2019 88.601 |
|
|---|---|---|
| Costi per servizi | ||
| Costi per godimento beni di terzi | 13.138 | |
| Oneri diversi di gestione | 5.571 | |
| Totale | 107,311 |
Ammontano a 107.311 migliaia di Euro. Per maggiori dettagli si rimanda alle descrizioni di seguito riportate,
Ammontano a 88.601 migliaia di Euro. In questa voce sono principalmente ricompresit
| Descrizione | 30/06/2019 |
|---|---|
| Subappalti | 21.776 |
| Consulenze tecniche, legali e fiscali | 17-289 |
| Altre spese per prestazioni di servizi | 11.974 |
| Spese di vitto, alloggio e viaggi | 9.368 |
| Assicurazioni | 6.480 |
| Spese di spedizione, doganali e trasporti | 6.072 |
| Manutenzioni e riparazioni | 4 821 |
| Servizi bancari | 2.153 |
| Spese per energia, telefoniche, gas, acqua e postali | 1.934 |
| Lavorazioni esterne | 1.632 |
| Assistenza tecnica | 1.576 |
| Pubblicità e promozioni | 1.249 |
| Servizi amministrativi | 1.044 |
| Forza motrice | 500 |
| Provvigioni ed oneri accessori | 362 |
| Spese di rappresentanza | 276 |
| Quota costi consortili | તેરે |
| Totale | 88.601 |
Ammontano a 13.138 di Euro. La voce si riferisce principalmente:
| Descrizione | 30/06/2019 |
|---|---|
| Noleggi di attrezzature | 9.322 |
| Affitti passivi | 3.816 |
| Totale | 13.138 |
99
La voce "noleggi di attrezzature" comprende i costi per l'esecuzione delle commesse in corso.
Ammontano a 5.571 migliaia di Euro. La loro composizione è la seguente:
| Descrizione | 30/06/2019 |
|---|---|
| Imposte e tasse indirette | 1.570 |
| Minusvalenze ordinarie da alienaz.cespiti | 541 |
| Sopravvenienze passive | 401 |
| Altri oneri diversi | 3.059 |
| Totale | 5.571 |
Le imposte e tasse non sul reddito sono dovute principalmente alle società Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. per 315 migliaia di Euro, Pilotes Trevi Sacims per 236 migliaia di Euro, Soilmec S.p.A. per 187 migliaia di Euro, Trevi Galante SA per 159 migliaia di Euro, Trevi S.p.A. per 155 migliaia di Euro e Trevi Foundation Philippines per 149 migliaia di Euro.
| 30/06/2019 |
|---|
| 1-804 |
| 7.966 |
| 1 |
| 9.770 |
Ammontano a 1.804 migliaia di Euro e si riferiscono principalmente ad accantonamenti relativi al fondo garanzia prodotti, vertenze legali e rischi contrattuali.
L'importo, pari a 7.966 migliaia di Euro, si riferisce all'accantonamento per rischi su crediti di dubbio realizzo delle singole società controllate, in ottemperanza a quanto richiesta dal principio IFRS 9.
Nel corso del semestre, non sono state effettuate svalutazioni di assets,
La voce risulta così composta:
| Descrizione | 30/06/2019 |
|---|---|
| Interessi su crediti verso banche | 3.711 |
| Interessi su crediti verso la clientela | 47 |
| Altri proventi finanziari | 131 |
| Totale | 3.888 |
La voce risulta così composta:
| Descrizione | 30/06/2019 |
|---|---|
| Interessi su debiti verso banche | 11.564 |
| Spese e commissioni bancarie | 53 |
| Interessi passivi su mutui | 240 |
| Interessi verso società di leasing | 784 |
| Interessi su debiti verso altri finanziatori | 652 |
| Totale | 13.293 |
Al 30 giugno 2019, le differenze di cambio nette realizzate ammontano complessivamente ad un importo negativo pari a 577 migliaia di Euro e sono originate principalmente dalla fluttuazione tra l'Euro ed il Dollaro Americano e tra l'Euro e le valute dei paesi in Sud America.
| 30/06/2019 | |
|---|---|
| Differenza cambio attive realizzate | 1-865 |
| Differenza cambio passive realizzate | (2.196) |
| Sub-Totale utili/(perdite) realizzate | (331) |
| Differenza cambio attive non realizzate | 2.189 |
| Differenza cambio passive non realizzate | (2.436) |
| Sub-Totale utili/(perdite) non realizzate | (247) |
| Utile/(perdita) per differenze cambio | (577) |
I principali componenti delle imposte sul reddito nel bilancio consolidato semestrale abbreviato sono:
| Descrizione | 30/06/2019 |
|---|---|
| Imposte correnti: | |
| I.R.A.P. - |
377 |
| Imposte sul reddito - |
6.034 |
| Imposte differite | (1.244) |
| Imposte anticipate | (2.199) |
| Totale Imposte sul Reddito | 2.968 |
1-8
Le imposte sul reddito dell'esercizio riguardano la stima delle imposte dirette dovute per l'esercizio, calcolate
sulla base del reddito imponibile delle singole società del Gruppo consolidate.
Le imposte per le società estere sono calcolate secondo le aliquote vigenti nei rispettivi paesi.
Le assunzioni base per la determinazione dell'utile/perdita base e diluito sono le seguenti:
| 30/06/2019 | ||||
|---|---|---|---|---|
| Descrizione | Risultato Netto derivante | 30/06/2019 Risultato Netto da |
||
| Dalle attività in funzionamento | Attività discontinuate | |||
| A Utile/(Perdita) netta del periodo (migliaia di Euro) | (25.666) | |||
| B | Numero medio ponderato di azioni ordinarie per la determinazione dell'utile base per azione |
164.579.265 | 164.579.265 | |
| C Utile/(Perdita) per azione base: (A*1000) / B | (0,1559) | 1 | ||
| D Utile/(Perdita) netta rettificata per dilution analysis (migliaia di Euro) | (25.666) | - | ||
| Numero medio ponderato di azioni ordinarie per la determinazione dell'utile diluito per azione (B) |
164.270 181 | 164.270.181 | ||
| F Utile/(Perdita) per azione diluito: (D*1000) / E | (0,1562) |
Le attività di dismissione del settore Oil&Gas si sono prolungate per tutto il primo semestre 2019; il trattamento contabile al 30 giugno 2019 è il medesimo già adottato al 31 dicembre 2018. Nel corso del primo semestre 2019 non sono intervenuti cambiamenti tali da richiedere una modifica dell'approccio già adottato al 31 dicembre 2018.
Il risultato netto del periodo delle attività discontinuate è compensato dalla rivalutazione delle immobilizzazioni precedentemente svalutate del settore Oil&Gas, come previsto dall'IFRS 5.
I rapporti del Gruppo Trevi con entità correlate sono costituiti principalmente dai rapporti della controllata Trevi S.p.A. verso i propri consorzi, regolati a condizioni di mercato.
Gli importi più significativi di tali crediti a lungo termine al 30 giugno 2019 e al 31 dicembre 2018 sono di seguito esposti:
| Crediti finanziari a lungo termine | 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazioni |
|---|---|---|---|
| Porto Messina S.c.a.r.l. | 720 | 720 | |
| Filippella S.c.a.r.1. | 225 | 225 | |
| Pescara Park S.r.I. | ર્ર । ર | ર્ર । રે | |
| Altri | 310 | 273 | 37 |
| TOTALE | 1.769 | 1.732 | 37 |
Gli importi più significativi dei crediti commerciali a breve termine al 30 giugno 2019 ed al 31 dicembre 2018 compresi all'interno della voce "Crediti commerciali e altre attività a breve termine" sono di seguito esposti:
| Crediti commerciali a breve termine | 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazioni |
|---|---|---|---|
| Parcheggi S.p.A. | 75 | 164 | (89) |
| Roma Park Srl | 634 | 634 | |
| Sofitre S.r.l. | 1-363 | 1-391 | (28) |
| Altri | 29 | 29 | = |
| Sub-totalc | 2.101 | 2.218 | (117) |
| Porto di Messina S c.a.r.1. | 793 | 764 | 29 |
| Consorzio Trevi Adanti | 7 | 7 | - |
| Nuova Darsena S c.a.r.l. | 1.170 | 1.035 | 134 |
| Trevi S.G.F. Inc. per Napoli | 1.857 | 1.857 | = |
| Sep Trevi Sefi | 5.536 | 1 | 5.536 |
| Altri | 780 | 715 | ર્ણ રિ |
| Sub-totale | 10.142 | 4.378 | 5.764 |
| TOTALE | 12,243 | 6.596 | 5.647 |
| % sui crediti commerciali consolidati | 4.6% | 2.4% |
I ricavi realizzati dal Gruppo al 30 giugno 2019 verso tali società sono di seguito esposti:
| Ricavi vendite e prestazioni | 30/06/2019 |
|---|---|
| Parcheggi S.p.A. | 106 |
| Sub-totale | 106 |
| Hercules Foundation AB | 438 |
| Nuova Darsena | 625 |
| Sep Trevi Sefi | 3.957 |
| Altri | |
| Sub-totale | 5.021 |
| TOTALE | 5.127 |
| % su ricavi totali | 1.7% |
Gli importi più significativi dei debiti verso società correlate al 30 giugno 2019 e al 31 dicembre 2018 compresi all'interno della voce "Debiti commerciali e altre passività a breve termine" sono di seguito esposti:
| Debiti commerciali a breve termine | 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazioni |
|---|---|---|---|
| IFC Ltd | 130 | 130 | = |
| Sofitre S.r.l. | (2) | 23 | (28) |
| Sub-totale | 126 | 153 | (28) |
| Trevi Adanti | 8 | 8 | |
| Porto di Messina S.c.a.rl. | 386 | 386 | |
| Trevi S.G.F. Inc. S.c.a.r.I. | 32 | 32 | |
| Sep Trevi Sefi | 1.664 | 1.664 | |
| Altri | 684 | 708 | (24) |
| Sub-totale | 2.774 | 1.134 | 1.640 |
| TOTALE | 2.899 | 1.287 | 1.612 |
| % sui debiti commerciali consolidati | 1,4% | 0,6% |
I costi sostenuti dal Gruppo al 30 giugno 2019 verso tali società correlate sono di seguito esposti:
| Consumi di materie prime e servizi esterni | 30/06/2019 |
|---|---|
| Sofitre Srl | 21 |
| Sub-totale | 21 |
| Nuova Darsena S c.a.r.l. | 53 |
| Sep Trevi Sefi | 2.706 |
| Sub-totalc | 2.759 |
| TOTALE | 2.780 |
| % sui consumi di materie prime e servizi esterni consolidati | 1.4% |
Oltre a quanto già evidenziato nell'informativa relativa alle acquisizioni del periodo, come si evince dalle tabelle sopraesposte, il Gruppo Trevi ha in essere rapporti modesti con le società facenti capo a Sofitre S.r.I., società controllata al 100% dalla famiglia Trevisani. Le transazioni con società del Gruppo Sofitre (qualificabili per il Gruppo TREVI come società sottoposte al comune controllo da parte della famiglia Trevisani), avvenute nel corso del primo semestre 2019 a normali condizioni di mercato, sono sintetizzate nella tabella sopraesposta, dalla quale emerge anche la trascurabile incidenza sui dati consolidati di Gruppo. Infine, si segnala che non sono avvenuti rapporti economici tra le società del Gruppo TREVI e la TREVI Holding S.E., controllante della TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A., né con la controllante di quest'ultima, I.F.I.T. S.r.l.
Al fine della presentazione di un'informativa economica, patrimoniaria per settore (Segment Reporting) il Gruppo ha identificato, quale schema primario di dati settoriali, la distinzione per settore di attività. Tale rappresentazione riflette l'organizzazione del Gruppo e la struttura del reporting interno, sulla base della considerazione che i rischi ed i benefici sono influenzati dai settori di attività in cui il Gruppo opera.
Il management monitora separatamente i risultati operativi delle sue unità di business allo scopo di prendere decisioni in merito all'allocazione delle risorse ed alla valutazione delle performance. La performance del settore è valutata sulla base dell'utile o perdita operativa che in certi aspetti, come riportato nelle tabelle che seguono, è misurato in modo diverso dall'utile o perdita operativa nel bilancio consolidato. Finora, in attesa del completamento del processo di dismissione, non ci sono cambiamenti nella struttura delle informazioni riviste dagli amministratori. Pertanto, la informativa settoriale continua essere organizzato per i settori Fondazioni e O&G, anche se quest'ultimo è presentato come Attività discontinuata.
Quale informativa settoriale secondaria, vengono monitorati dal management i soli ricavi per area geografica; per maggiori dettagli si rimanda alla premessa delle note illustrative ed integrative.
Si riportano di seguito i dati patrimoniali ed economici settoriali al 30 giungo 2019, rinviando a quanto riportato nella Relazione sulla gestione per un commento economico registrato dai due Settori.
| 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazione | ||
|---|---|---|---|---|
| A) | Immobilizzazioni | 234.196 | 211.524 | 22.672 |
| B) | Capitale d'esercizio netto | |||
| Rimanenze | 193.190 | 187.639 | 5.551 | |
| Crediti commerciali - |
250.238 | 253.299 | (3.061) | |
| Debiti commerciali (-) । |
(204.137) | (195.165) | (8.973) | |
| Acconti (-) । |
(30.259) | (30.287) | 28 | |
| Altre attività (passività) । |
(33.065) | (29.967) | (3.097) | |
| 175.966 | 185.519 | (9.553) | ||
| Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B) | 410.163 | 397.043 | 13.119 | |
| Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) | (12.834) | (13.241) | 407 | |
| CAPITALE INVESTITO NETTO (C+D) | 397.328 | 383.802 | 13.526 | |
| Finanziato da: | ||||
| Patrimonio Netto | 171.222 | 193.212 | (21.989) | |
| Posizione Finanziaria Netta / (Disponibilità liquide) | 226.106 | 190.590 | 35.516 | |
| TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (F+G) | 397.328 | 383.802 | 13.526 |
| 30/06/2019 | 31/12/2018 | Variazione | ||
|---|---|---|---|---|
| A) | Immobilizzazioni | 75.195 | 64.900 | 10.295 |
| B) | Capitale d'esercizio netto | |||
| Rimanenze = |
127.073 | 124.914 | 2.160 | |
| Crediti commerciali । |
94.500 | 92.944 | 1.556 | |
| Debiti commerciali (-) l |
(110.497) | (93.487) | (17.010) | |
| Acconti (-) l |
(51.944) | (45.300) | (6.644) | |
| Altre attività (passività) - |
17.839 | 20.126 | (2.287) | |
| 76.972 | 99.197 | (22.225) | ||
| Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B) | 152.167 | 164.097 | (11.930) | |
| Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) | (1.394) | (1.206) | (188) | |
| CAPITALE INVESTITO NETTO (C+D) | 150.773 | 162.891 | (12.118) | |
| Finanziato da: | ||||
| Patrimonio Netto | (113.940) | (97.529) | (16.410) | |
| Posizione Finanziaria Netta / (Disponibilità liquide) | 264.713 | 260.421 | 4.292 | |
| TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (F+G) | 150.773 | 162.891 | (12.118) |
| 30/06/2019 |
|---|
| 297.659 |
| 485 |
| 8.330 |
| 1 432 |
| 307.422 |
| 204 912 |
| 5.369 |
| 97.141 |
| 32,6% |
| 82 518 |
| 14.623 |
| 4.9% |
| 20.170 |
| 9.795 |
| (15.342) |
| -5.2% |

(In migliaia di Euro)
| 30/06/2019 | |
|---|---|
| RICAVI TOTALI | 91.240 |
| -di cui interdivisionali | 112 |
| Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti |
4.333 |
| Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni | 682 |
| Altri ricavi operativi | |
| VALORE DELLA PRODUZIONE | 96.255 |
| Consumi di materie prime e servizi esterni | 70.056 |
| Oneri diversi di gestione | 2.048 |
| VALORE AGGIUNTO | 24.151 |
| % sui Ricavi Totali | 26,5% |
| Costo del lavoro | 26.381 |
| MARGINE OPERATIVO LORDO | (2.230) |
| % sui Ricavi Totali | -2.4% |
| Ammortamenti | 6447 |
| Accantonamenti e Svalutazioni | (776) |
| RISULTATO OPERATIVO | (7.901) |
| % sui Ricavi Totali | -8,7% |
Si ritiene che il settore primario per identificare l'attività del Gruppo sia la suddivisione per il segmento secondario si fa riferimento all'area geografica; si rimanda alla relazione per il commento relativo alle sintesi economiche fornite dalla segment information.
| Settore Fondazioni (Core Business) |
Settore Oil & Gas |
TREVI- Fin.Ind.S.p.A. |
Rettiliche | Riclassifiche a Attività discontinuate |
Gruppo Trevi |
|
|---|---|---|---|---|---|---|
| RICAVI TOTALI | 297.659 | 91-240 | 13.640 | (13.551) | (87.248) | 301.740 |
| Variazioni delle rimanenze di prodotti | ||||||
| in corso di lavorazione, semilavorati e | ||||||
| finiti | 8.330 | 4.333 | (4.333) | 8 330 | ||
| Incrementi di immobilizzazioni per | ||||||
| lavori interni | 1 432 | 682 | (110) | 2.005 | ||
| Altri ricavi operativi | - | |||||
| VALORE DELLA PRODUZIONE | 307.422 | 96.255 | 13.640 | (13.551) | (91.691) | 312.075 |
| Consumi di materie prime e servizi | ||||||
| estemi | 204 912 | 70.056 | 7.562 | (13.489) | (65.922) | 203.119 |
| Oneri diversi di gestione | 5.369 | 2.048 | 362 | (159) | (2.048) | 5.571 |
| VALORE AGGIUNTO | 97.141 | 24.151 | 5.716 | 97 | (23.721) | 103.384 |
| Costo del lavoro | 82.518 | 26.381 | 2.608 | (26.381) | 85.126 | |
| MARGINE OPERATIVO LORDO | 14.623 | (2.230) | 3.108 | 97 | 2.660 | 18.259 |
| Ammortamenti | 20-170 | 6.447 | 1.562 | (118) | (6.533) | 21.528 |
| Accantonamenti e Svalutazioni | 9.795 | (776) | 3.270 | (3.295) | 776 | 9.770 |
| RISULTATO OPERATIVO | (15.342) | (7.901) | (1.724) | 3.510 | 8.417 | (13.040) |
(In migliaia di Euro)
| Settore | Riclassifiche | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Fondazioni (Core |
Settore Oil & Gas |
TREVI- Fin.Ind.S.p.A. |
Rettifiche | a Attività possedute per |
Gruppo Trevi |
||
| Business) | la vendita | ||||||
| A) | Immobilizzazioni | 234.196 | 75.195 | 164.090 | (100.701) | (115.266) | 257.514 |
| B) | Capitale d'esercizio netto | ||||||
| Rimanenze | 193.190 | 127.073 | - | ો રેરે | (127.073) | 193.345 | |
| Crediti commerciali | 250.238 | 94.500 | 66.423 | (146.751) | (3.119) | 261.291 | |
| Debiti commerciali (-) - |
(204.137) | (110.497) | (47-770) | 157.814 | 17.489 | (187-101) | |
| Acconti (-) | (30.259) | (51.944) | (150) | 400 | 51.944 | (30.009) | |
| Altre attività (passività) | (33.065) | 17.839 | (9.284) | 14.137 | (17.921) | (28.295) | |
| 175.966 | 76.972 | 9.219 | 25.756 | (78.681) | 209.231 | ||
| Attività e passività destinate alla | |||||||
| C) | dismissione | 109.836 | 109.836 | ||||
| Capitale investito dedotte le Passività | |||||||
| D) | d'esercizio (A+B) | 410.163 | 152.167 | 173.308 | (74.945) | (84.111) | 576.581 |
| Benefici successivi alla cessazione del | |||||||
| E) | rapporto di lavoro (-) | (12.834) | (1-394) | (781) | - | 1.394 | (13.615) |
| CAPITALE NABSTITO NETTO | |||||||
| F) | (C+D) | 397.329 | 150.773 | 172.527 | (74.945) | (82.718) | 562.966 |
| Finanziato da: | |||||||
| G) | Patrimonio Netto | 171.222 | (113.940) | (226.454) | 79.442 | (83.539) | (173.268) |
| H) | Posizione Finanziaria Netta | 226.106 | 264.713 | 398.982 | (154.387) | 821 | 736.235 |
| TOTALE FONTI DI | |||||||
| 1) | FINANZIAMENTO (F+G+H) | 397 .328 | 150.773 | 172.527 | (74.945) | (82.718) | 562.967 |
La colonna rettifiche a livello di stato patrimoniale compende per la voce immobilizzazioni e l'elisione dei crediti finanziari inmobilizzati intercompany, per i crediti commerciali le restanti elisioni intercompany, per il Patrimonio Netto di Gruppo principalmente la contropartita dell'elisione delle partecipazioni.
Non si rilevano eventi ed operazioni significative non ricorrenti se non quelle già descritte nel paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale" relative alla ristrutturazione del debito e alla cessione del settore Oil&Gas.
Il Gruppo Trevi nel primo semestre del 2019 non ha posizioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali.

I presenti allegati contengono informazioni aggiuntive rispetto a quelle esposte nelle Note illustrative ed integrative, della quale costituiscono parte integrante.
Società assunte nel bilancio consolidato al 30 giugno 2019 con il metodo dell'integrazione globale
| DENOMINAZIONE SOCIALE | SEDE LEGALE | VALUTA | CAPITALE SOCIALE | QUOTA % TOTALE DEL GRUPPO |
|
|---|---|---|---|---|---|
| 1 | TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A. | Italia | Euro | 82.391.632 | Capogruppo |
| 2 | Soilmec S.p.A. | Italia | Euro | 25-155.000 | 99,90% |
| 3 | Soilmec U.K. Ltd | Regno Unito | Sterlina inglese | 120.000 | 99.90% |
| 4 | Soilmec Japan Co. Ltd | Giappone | Yen | 45.000.000 | 92,90% |
| 5 | Soilmec France S.a.S. | Francia | Euro | 1.100.000 | 99.90% |
| 6 | Drillmec S.p.A. | Italia | Euro | 5 000.000 | 99,90% |
| 7 | Soilmec H.K. Ltd. | Hong Kong | Euro | 44.743 | 99,90% |
| 8 | Drillmec Inc. USA | U.S.A. | Dollaro U.S.A. | 5.000.000 | 99,80% |
| 9 | Pilotes Trevi S.a.c.i.m.s. | Argentina | Pesos | 1-650.000 | 98,90% |
| 10 | Cifuven C.A. | Venezuela | Bolivares | 300.000 | 99,80% |
| 11 | Petreven C.A. | Venezuela | Bolivares | 10.504.361.346 | 99,90% |
| 12 | Trevi S.p.A. | Italia | Euro | 32.300.000 | 99,80% |
| 13 | RCT S.r.L. | Italia | Euro | 500-000 | 99,80% |
| 14 | Treviicos Corporation | U.S.A. | Dollaro U.S.A. | 23.500 | 99,80% |
| ો રે | Trevi Foundations Canada Inc. | Canada | Dollaro Canadese | 10 | 99,80% |
| 16 | Trevi Cimentaciones C.A. | Venezuela | Bolivares | 12.766.206.370 | 99,80% |
| 17 | Trevi Construction Co. Ltd. | Hong Kong | Dollaro U.S.A. | 2.051.668 | 99,80% |
| 18 | Trevi Foundations Nigeria Ltd. | Nigeria | Naira | 402.554.879 | 59.90% |
| 19 | Trevi Contractors B.V. | Olanda | Euro | 907.600 | 99,80% |
| 20 | Trevi Foundations Philippines Inc. | Filippine | Pesos Filippino | 52.500.000 | 99.80% |
| 21 | Swissboring Overseas Piling Corporation | Svizzera | Franco Svizzero | 100.000 | 99,80% |
| 22 | Swissboring & Co. LLC. | Oman | Rials Oman | 250.000 | 99,80% |
| 23 | Swissboring Qatar WLL | Qatar | Riyal Qatariano | 250.000 | 99,80% |
| 24 | Idt Fzco | Emirati Arabi Uniti | Dirhams | 1.600.000 | 99,80% |
| 25 | Treviicos South Inc. | U.S.A. | Dollaro U.S.A. | 5 | 99,80% |
| 26 | Wagner Constructions L.L.C. | U.S.A. | Dollaro U.S.A. | 5.200.000 | 99,80% |
| 27 | Trevi Algerie E.U.R.L. | Algeria | Dinaro | 53.000.000 | 99,80% |
| 28 | Borde Seco | Venezuela | Bolivares | 94,90% | |
| 29 | Trevi Insaat Ve Muhendislik A.S. | Turchia | Lira Turca | 777.600 | 99,80% |
| 30 | Petreven S.A. | Argentina | Peso | 30.000 | 99,90% |
| 31 | Petreven - U TE - Argentina | Argentina | Peso | 99,80% | |
| 32 | Soilmec F. Equipment Pvt. Ltd. | India | Rupia Indiana | 500.000 | 79,90% |
| 33 | PSM S.p.A. | Italia | Euro | 1.000.000 | 99,90% |
| 34 | Trevi Energy S.p.A. | Italia | Euro | 1.000.000 | 100% |
| 35 | Trevi Geotechnik Ges.m.b.H. | Austria | Euro | 100.000 | 99,80% |
| 36 | Trevi Panamericana S.A. | Repubblica di Panama |
Balboa | 10.000 | 99,80% |

| DENOMINAZIONE SOCIALE | SEDE LEGALE | VALUTA | CAPITALE SOCIALE | QUOTA % TOTALE DEL GRUPPO |
|
|---|---|---|---|---|---|
| 37 | Soilmec North America | U.S.A. | Dollaro U.S.A. | 10 | 79,90% |
| 38 | Soilmec Deutschland Gmbh | Germania | Euro | 100.000 | 99,90% |
| 39 | Soilmec Investment Pty Ltd. | Australia | Dollaro Australiano | 100 | 99.90% |
| 40 | Soilmec Australia Pty Ltd. | Australia | Dollaro Australiano | 100 | 99,90% |
| 41 | Soilmec WuJiang Co. Ltd. | Cina | Renminbi | 58.305.193 | 51% |
| 42 | Soilmec do Brasil S/A | Brasile | Real | 5.500.000 | 38% |
| 43 | Trevi Asasat J.V. | Libia | Dinaro Libico | 300.000 | 64,90% |
| 44 | Watson Inc. USA | U.S.A. | Dollaro U.S.A. | 37.500 | 79.90% |
| ਕ ਤੇ | Arabian Soil Contractors | Arabia Saudita | Ryal Saudita | 1.000.000 | 84,80% |
| 46 | Galante Foundations S.A. | Repubblica di Panama |
Balboa | 99,80% | |
| 47 | Trevi Galante S.A. | Colombia | Pesos Colombiano | 1.000.000.000 | 99,80% |
| 48 | Trevi Cimentacones y Consolidaciones S.A. |
Repubblica di Panama |
Balboa | 10.000 | 99,80% |
| 49 | Petreven S.p.A. | Italia | Euro | 4.000.000 | 99.90% |
| 50 | Idt Lic | Emirati Arabi Uniti | Dirhams | 1 000.000 | 99.80% |
| 51 | Idt Lic Fzc | Emirati Arabi Uniti | Dirhams | 6.000 000 | 99,80% |
| 52 | Soilmec Algeria | Algeria | Dinaro Algerino | 1.000.000 | 69,90% |
| 53 | Drillmec OOC | Russia | Rublo Russia | 153.062 | 99,90% |
| ર્ડન | Drillmec International Sales Inc. | U.S.A. | Dollaro U.S.A. | 2.500 | 99.90% |
| રે રે | Watson International Sales Inc. | U.S.A. | Dollaro U.S.A. | 2.500 | 79,90% |
| 56 | Perforazioni Trevi Energie B.V. | Olanda | Euro | 18.000 | 99,90% |
| 57 | Trevi Drilling Services | Arabia Saudita | Ryal Saudita | 7.500.000 | 51,00% |
| 58 | Trevi Foundations Saudi Arabia Co. Ltd. | Arabia Saudita | Ryal Saudita | 500.000 | 99,80% |
| 59 | Petreven Perü SA | Perü | Nuevo Sol | 11.216.041 | 99,90% |
| 60 | Petreven Chile S.p.A. | Cile | Peso Cileno | 239.550.000 | 99.90% |
| 61 | Trevi Foundations Kuwait | Kuwait | Dinaro Kuwait | 100.000 | 99,80% |
| 62 | Trevi Foundations Denmark | Danimarca | Corona Danese | 2.000-000 | 99,80% |
| 63 | Trevi ITT JV | Thailandia | Baht | 94,90% | |
| 64 | Soilmec Colombia Sas | Colombia | Pesos Colombiano | 335.433.812 | 99,90% |
| ર્ણ રે | Petreven do Brasil Ltd | Brasile | Rial Brasiliano | 1.000.000 | 99,90% |
| 66 | Galante Cimentaciones Sa | Peru | Nuevo Sol | 3.000 | 99,80% |
| 67 | Trevi SpezialTiefBau GmbH | Germania | Euro | 50.000 | 99,80% |
| 68 | Profuro Intern. L.d.a. | Mozambico | Metical | 36.000.000 | 99,30% |
| 69 | Hyper Servicos de Perfuracao AS | Brasile | Real Brasiliano | 1,200.000 | 50,90% |
| 70 | Immobiliare SIAB S.r.1. | Italia | Euro | 80.000 | 100% |
| 71 | Foundation Construction | Nigeria | Naira | 28.006.440 | 80,20% |
| 72 | OJSC Seismotekhnika | Bielorussia | Rublo Bielorusso | 12.029.000 | 50,90% |
| 73 | Trevi Australia Pty Ltd | Australia | Dollaro Australiano | 10 | 99,80% |
| 74 | Soilmec Singapore Pte Ltd | Singapore | Dollaro di Singapore | 100.109 | 99,90% |
| 75 | Trevi Icos Soletanche JV | Stati Uniți | Dollaro U.S.A. | 54,90% |
| DENOMINAZIONE SOCIALE | SEDE LEGALE | VALUTA | CAPITALE SOCIALE | QUOTA % TOTALE DEI GRUPPO |
|
|---|---|---|---|---|---|
| 76 | TreviGeos Fundacoes Especials | Brasile | Real Brasiliano | 5.000.000 | 50,90% |
| 77 | RCT Explore Colombia SAS | Colombia | Peso Colombiano | 960.248.914 | 99,80% |
| 78 | 6V SRI | Italia | Euro | 150.000 | 50,90% |
| 79 | Trevi Arabco J.V. | Egitto | Lira Egiziana | 50,90% | |
| 80 | Trevi Holding USA | Stati Uniti | USD | 99,80% | |
| 81 | Drillmec Messico S de RL de CV | Messico | Peso Messicano | - | 99,60% |
| 82 | Trevi Chile S.p.A | Chile | Peso Cileno | 10.510.930 | 98,90% |
| 83 | Trevi Fondations Spèciales SAS | Francia | Euro | 100.000 | 99.80% |
Allegato 2 ORGANIGRAMMA DEL GRUPPO

Cesena, 30 settembre 2019
Stefano Trevisani
Amministratore Delegato
Sergio lasi Ammistratore Delegato
Massimiliano Battistelli Direttore Amministrazione, finanza e controllo di Gruppo
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