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Banca Ifis

Quarterly Report Nov 7, 2019

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Quarterly Report

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RESOCONTO INTERMEDIO DI GESTIONE CONSOLIDATO AL 30 SETTEMBRE 2019

2019

Banca IFIS S.p.A - Sede legale in Via Terraglio 63, 30174 Venezia - Mestre - Numero di iscrizione al Registro delle imprese di Venezia e codice fiscale 02505630109 - Partita IVA 02992620274 - Numero REA: VE - 0247118 - Capitale Sociale Euro 53.811.095 i.v. - Iscritta all'Albo delle banche al n. 5508 Capogruppo del Gruppo bancario Banca IFIS iscritto all'albo dei Gruppi bancari - Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, all'Associazione Bancaria Italiana, all'Associazione Italiana per il Factoring, a Factors Chain International. Società aderente al Fondo Nazionale di Garanzia.

Data di approvazione www.bancaifis.it 7 Novembre 2019


3

5
02.1. Note introduttive alla lettura dei numeri 6
02.2. Risultati e strategia 7
02.3. Highlights 11
02.4. Risultati per settore di attività 13
02.5. Evoluzione trimestrale 16
02.6. Dati storici del Gruppo 18
Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo
19
03.1. La struttura organizzativa 20

35
04.1. Stato Patrimoniale Consolidato riclassificato 36
04.2. Conto Economico Consolidato riclassificato 38
04.3. Prospetto della Redditività Consolidata Complessiva riclassificato 39
Note illustrative
40
05.1. Politiche contabili 41
05.2. Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo 48
05.3. Fatti di rilievo avvenuti nel periodo 62
05.4. Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 63
05.5. Dichiarazione del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari 64

01 Cariche Sociali

Cariche Sociali

Consiglio di Amministrazione

Amministratore Delegato Luciano Colombini (1) Consiglieri Simona Arduini

Presidente Sebastien Egon Fürstenberg Vice Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio Monica Billio Beatrice Colleoni Alessandro Csillaghy De Pacser Roberto Diacetti Divo Gronchi Luca Lo Giudice Antonella Malinconico Daniele Umberto Santosuosso

(1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Direttore Generale Alberto Staccione

Collegio Sindacale Presidente Giacomo Bugna

Società di Revisione EY S.p.A.

Dirigente Preposto alla redazione Mariacristina Taormina dei documenti contabili societari

Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v. ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109 Partita IVA: 02992620274 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 5508 Sede legale ed amministrativa Membro di FCI Via Terraglio, 63 – 30174 Mestre – Venezia Indirizzo Internet: www.bancaifis.it

Sindaci Effettivi Marinella Monterumisi Franco Olivetti Sindaci Supplenti Alessandro Carducci Artenisio Giuseppina Manzo

02 Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo

02.1. Note introduttive alla lettura dei numeri

Si evidenziano i seguenti aspetti di cui occorre tener conto nella lettura comparativa dei numeri di periodo:

• Prima applicazione dell'IFRS 16: a partire dal 1 gennaio 2019, il Gruppo ha adottato il nuovo principio contabile "IFRS 16 Leases". Come permesso dalle norme di transizione dell'IFRS 16 stesso, il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 16; pertanto i valori del 2018, determinati in accordo allo IAS 17, non sono pienamente comparabili. In particolare, è stato applicato il cosiddetto "modified retrospective approach B" (paragrafo C5 lettera b, C7 e C8 lettera b.ii dell'appendice C all'IFRS 16) che prevede la possibilità di rilevare l'attività consistente nel diritto di utilizzo alla data dell'applicazione iniziale per un importo pari alla passività del leasing; secondo questo approccio alla data di prima applicazione non emergono differenze sul patrimonio netto consolidato di apertura del Gruppo Banca IFIS. Il diritto d'uso iscritto, e conseguentemente la relativa passività finanziaria, al 1 gennaio 2019 è pari a 12,8 milioni di euro.

In merito ai dati economici del periodo di nove mesi chiuso al 30 settembre 2019, in funzione delle previsioni dell'IFRS 16, si precisa che:

  • il margine d'interesse include, tra gli interessi passivi, gli interessi maturati sulle passività finanziarie per il leasing;
  • le rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali includono gli ammortamenti dei diritti d'uso di attività rivenienti da contratti di leasing;
  • nelle Altre spese amministrative non sono più rilevati i canoni di locazione relativi ai contratti rientranti nel perimetro di applicazione dell'IFRS 16.

In funzione di quanto sopra, i dati economici relativi ai periodi di raffronto non sono pienamente comparabili.

• Acquisizione del Gruppo FBS: il 7 gennaio 2019 Banca IFIS ha completato l'acquisizione del controllo del Gruppo FBS, operatore specializzato in attività di servicing (master and special services), gestione di portafogli NPL garantiti e non, consulenza in attività di due diligence e investitore autorizzato in operazioni su NPL. Al 30 settembre 2019, il costo complessivo dell'aggregazione è stato provvisoriamente determinato in 67,7 milioni di euro e dal processo di primo consolidamento emerge una differenza da allocare tra il costo dell'acquisizione e il patrimonio netto del Gruppo FBS di 40,7 milioni di euro, iscritta tra le Attività immateriali.

02.2.1. Commento dell'Amministratore Delegato

Questi nove mesi del 2019 si chiudono con un risultato della gestione finanziaria che rispecchia il buon equilibrio del business model della Banca, essendo formato, per il 49% dal business dei Non Performing Loans e per il 51% dalle altre aree core business (28% crediti commerciali, 12% corporate banking, 10% leasing).

L'utile dei primi nove mesi è in lieve flessione rispetto allo stesso periodo del 2018 principalmente per effetto del fisiologico e atteso decremento del reversal della PPA compensato da una significativa riduzione del costo del credito.

Nel corso del quarto trimestre ci aspettiamo invece una buona crescita dei volumi del business dei Non Performing Loans. Siamo competitivi e forniamo soluzioni d'eccellenza ai nostri clienti, al mercato e all'intero sistema finanziario.

Stiamo finalizzando il Piano Industriale che sarà focalizzato su tre pilastri di crescita. Il primo: consolidare ulteriormente la posizione di Banca IFIS quale partner privilegiato delle piccole e medie imprese attraverso una sempre maggiore offerta di servizi dedicati e un'ampia gamma di prodotti creati ad hoc. Il secondo: rafforzare, in uno scenario di mercato sempre più sfidante e competitivo, la leadership del Gruppo nell'acquisto e gestione di Non Performing Loans accelerando l'integrazione e le sinergie con la società FBS S.p.A., in virtù dell'acquisto del restante 10% del capitale sociale come comunicato lo scorso 30 ottobre, per ampliare la macchina del recupero e andare a coprire tutte le categorie del credito deteriorato.

Il terzo pilastro del Piano Industriale riguarda il rafforzamento del capitale, ottimizzandone l'allocazione tra le diverse componenti di business.

Il CET1 al 30 settembre 2019 ha raggiunto l'11,10% (+80 punti base rispetto al 31 dicembre 2018), senza includere l'utile del terzo trimestre e grazie alla sola crescita organica.

Infine, in merito al processo avviato per la valorizzazione del patrimonio immobiliare a Milano, le offerte vincolanti finora ricevute evidenziano delle potenziali plusvalenze. Ci aspettiamo di chiudere tale processo tra fine anno e il primo trimestre 2020.

02.2.2. Principali dinamiche – dati riclassificati

Di seguito le principali voci economiche dei risultati del Gruppo Banca IFIS nei primi nove mesi del 2019.

Margine di intermediazione

Il margine di intermediazione consolidato è pari a 391,2 milioni di euro, in riduzione del 3% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio 2018: il dato è principalmente impattato dall'attesa diminuzione del "reversal PPA"1 . In dettaglio: il Settore NPL si attesta a complessivi 168,9 milioni di euro (168,2 milioni di euro al 30 settembre 2018, +0,4%) mentre il margine del Settore Imprese è pari a 225,6 milioni di euro (241,6 milioni di euro al 30 settembre 2018, -6,6%), in quanto ai risultati in crescita dell'Area di business Crediti Commerciali (+2,5% rispetto al 30 settembre 2018) e dell'Area di business Leasing (+8,9% rispetto al 30 settembre 2018) si contrappone il decremento del 33,4% dell'Area Corporate Banking prevalentemente a seguito del fisiologico minore contributo del "reversal PPA"1 rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

Rettifiche di valore nette2

In diminuzione le rettifiche di valore nette per rischio di credito quasi interamente riferite al Settore Imprese e che, nei primi nove mesi del 2019, ammontano a 49 milioni di euro (68,9 milioni di euro al 30 settembre 2018, -28,9%). Gli accantonamenti sono riconducibili all'Area

1 Con "reversal PPA" si intende lo smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, acquisito il 30 novembre 2016.

2 Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al Settore NPL sono interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione più aderente alle peculiarità di tale business essendo esse parte integrante del rendimento complessivo.

Crediti Commerciali per 32,1 milioni di euro (54,5 milioni di euro al 30 settembre 2018). Si ricorda che il dato al 30 settembre 2018 era stato significativamente influenzato da rettifiche di valore su alcune posizioni deteriorate appartenenti al comparto delle costruzioni.

Costi operativi

Sono pari a 212,4 milioni di euro (208,9 milioni di euro al 30 settembre 2018, +1,7%). Il cost/income ratio (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione1 ) si attesta al 54,3% rispetto al 51,8% del 30 settembre 2018.

Le spese per il personale, pari a 95,7 milioni di euro, si incrementano del 14,9% (83,3 milioni di euro al 30 settembre 2018). In totale il numero dei dipendenti del Gruppo al 30 settembre 2019 è di 1.759 in crescita dell'8,4% rispetto al 30 settembre 2018 (1.622 unità). Tale incremento comprende 100 risorse derivanti dall'inclusione nel perimetro di Gruppo delle controllate FBS S.p.A. e FBS Real Estate S.p.A..

Le altre spese amministrative, pari a 158,1 milioni di euro contro i 133,8 milioni di euro al 30 settembre 2018, includono l'onere di 30,9 milioni di euro relativo alla chiusura di alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex controllata Interbanca, il cui impatto economico è integralmente compensato nella voce "altri proventi netti di gestione" - comprensivo anche del relativo effetto fiscale - a fronte dell'attivazione delle garanzie in essere.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 65,4 milioni di euro (22,6 milioni di euro al 30 settembre 2018) includono gli effetti dell'attivazione di garanzie in essere a fronte della chiusura di alcuni contenziosi fiscali per 42,4 milioni di euro al 30 settembre 2019; al netto di tale importo, gli altri proventi netti di gestione sono riferiti principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

L'utile netto di periodo del Gruppo

Al 30 settembre 2019 l'utile netto di periodo di pertinenza del Gruppo si attesta a 84 milioni di euro rispetto agli 89 milioni di euro del 30 settembre 2018, in diminuzione del 5,6%.

Focus sui singoli settori

Con riguardo al contributo dei singoli settori ai risultati economico-patrimoniali al 30 settembre 2019, si riportano di seguito le principali dinamiche:

Il margine di intermediazione del Settore Imprese, che contribuisce per il 57,7% al totale, si attesta a 225,6 milioni di euro con un decremento del 6,6% rispetto ai 241,6 milioni di euro del corrispondente periodo del 2018; ai buoni risultati in crescita nelle aree di business Crediti Commerciali e Leasing si contrappone il minor contributo del "reversal PPA"3 dell'area di business Corporate Banking. Il totale dei crediti del Settore Imprese al 30 settembre 2019 è pari a 5.629 milioni di euro, in calo del 4,9% rispetto al 31 dicembre 2018.

  • In particolare, l'Area Crediti Commerciali realizza un margine di intermediazione pari a 126,7 milioni di euro (123,6 milioni di euro al 30 settembre 2018, +2,5%); il turnover del 2019 risulta pari a 10,3 miliardi di euro e supera di 0,7 miliardi di euro (+7,8%) quello del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. L'impiego puntuale dell'Area Crediti Commerciali si attesta a 3,3 miliardi di euro, -8,3% rispetto al 31 dicembre 2018. La riduzione è influenzata da alcuni fenomeni di stagionalità, fisiologici per l'Area Crediti Commerciali, oltre che da alcune azioni gestionali volte a massimizzare la marginalità degli impieghi.
  • Nei primi nove mesi l'Area Leasing ha raggiunto un margine di intermediazione pari a 41,8 milioni di euro, in crescita del 8,9% rispetto al corrispondente periodo del 2018, grazie al miglioramento del margine di interesse a seguito di un incremento degli impieghi medi. Le nuove erogazioni dei primi nove mesi del 2019, pari a 486 milioni di euro, sono in leggero calo (- 3,4%) rispetto ai primi nove mesi del 2018 e riguardano sostanzialmente il comparto autolease. L'ammontare dei crediti verso la clientela ammonta a 1.425 milioni di euro, +1,8% rispetto al 31 dicembre 2018.

3 Con "reversal PPA" si intende lo smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, acquisito il 30 novembre 2016.

• L'Area Corporate Banking realizza un margine di intermediazione pari a 46,9 milioni di euro con un decremento del 33,4% dovuto sostanzialmente alla minore valutazione delle attività valutate al fair value per 14,1 milioni di euro ma è fortemente impattato dall'atteso minore contributo del "reversal PPA"4 (38,5 milioni di euro rispetto a 50,1 milioni di euro al 30 settembre 2018). Tale diminuzione è fisiologica in quanto connessa alla progressiva estinzione dei finanziamenti sottostanti. L'impiego puntuale del Settore Corporate Banking ammonta a 733,1 milioni di euro, in diminuzione dell'8,2% rispetto a fine 2018.

Il margine di intermediazione del Settore NPL5 ammonta a 168,9 milioni di euro, in crescita dello 0,4% rispetto ai 168,2 milioni di euro al 30 settembre 2018, ed è caratterizzato dalle seguenti voci.

La voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso di interesse effettivo originario, passa da 72,3 milioni di euro a 95,7 milioni di euro con un incremento del 32,5% dovuto principalmente all'aumento delle masse di crediti al costo ammortizzato, in cui l'apporto maggiore è da ricondursi per 47,6 milioni di euro al bacino dei precetti, pignoramenti e oda, e per 17,4 milioni di euro al bacino dei piani di rientro. Si segnala che tale voce è riferita per 5,7 milioni di euro alla neo acquisita FBS.

La voce "Altre componenti del margine di interesse" include l'effetto economico derivante della variazione dei cash flow attesi in funzione dei maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle precedenti previsioni e passa da 96,2 milioni di euro a 74,2 milioni di euro con un decremento del 22,9%; a tale voce concorrono il contributo della gestione stragiudiziale per 19,7 milioni di euro, il contributo delle azioni di precetto, pignoramento e oda per circa 35,1 milioni di euro e il bacino secured e corporate per circa 19,4 milioni di euro. Si segnala che tale voce è riferita per 5,8 milioni di euro alla neo acquisita FBS.

La crescita della voce commissioni nette è quasi integralmente dovuta all'apporto della neo acquisita FBS e relativa alla attività di servicing del Gruppo a fronte di un portafoglio gestito di 7,7 miliardi di euro.

Gli utili da cessione di crediti, interamente realizzati nel primo semestre dell'anno, sono sostanzialmente in linea con i primi nove mesi del 2018. Le cessioni sono relative a code di lavorazione di portafogli con un valore di costo ammortizzato pari a 3 milioni di euro.

Il valore nominale dei crediti gestiti al 30 settembre 2019 ammonta a 16,6 miliardi di euro mentre il valore netto contabile ammonta a 1.187,6 milioni di euro. Gli incassi sono migliorati del 45% passando da 125,7 milioni di euro dei primi nove mesi del 2018 a 182,6 milioni nel corrispondente periodo del 2019 a conferma della capacità del Gruppo nell'attività di recupero.

I flussi di cassa attesi lordi (ERC – Estimated Remaining Collections) ammontano a circa 2,4 miliardi di euro.

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 7.118,2 milioni di euro, in calo del 2,7% rispetto il saldo al 31 dicembre 2018. A fronte di una crescita dell'8,8% del Settore NPL, anche grazie al contributo del Gruppo FBS, si registra una flessione del Settore Imprese (-4,9% rispetto al saldo del 31 dicembre 2018) e del Settore Governance & Servizi (-0,9% rispetto al saldo del 31 dicembre 2018).

Le attività deteriorate nette del Settore Imprese sono pari a 320,1 milioni di euro e, al 30 settembre 2019, sono cosi composte:

  • le sofferenze nette ammontano a 68,5 milioni di euro, in lieve aumento rispetto ai 67,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018 con un rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi netti sostanzialmente stabile (1,2% rispetto al dato di 1,1% del 31 dicembre 2018). Il coverage ratio si attesta al 70,3% rispetto al 73% al 31 dicembre 2018, variazione guidata anche dai write off di alcune esposizioni interamente svalutate effettuati nel periodo;
  • le inadempienze probabili nette presentano un saldo di 126,1 milioni di euro in diminuzione del 14,5% rispetto ai 147,5 milioni di euro al 31 dicembre 2018, anche a seguito dell'aumento nel coverage medio che si attesta al 46% al 30 settembre 2019 rispetto al 36,9% al 31 dicembre 2018;

4 Con "reversal PPA" si intende lo smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, acquisito il 30 novembre 2016.

5 Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al Settore NPL sono interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione più aderente alle peculiarità di tale business essendo esse parte integrante del rendimento complessivo.

• le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano a 125,4 milioni di euro contro i 95 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (+32,1%) con un coverage ratio del 7,6% rispetto all'11,3% al 31 dicembre 2018; l'incremento delle esposizioni scadute deteriorate è prevalentemente riferibile al settore pubblico che presenta livelli di copertura inferiori rispetto al settore privato. Complessivamente, il Gross NPE ratio del Settore Imprese è pari a 10,1% (9,5% al 31 dicembre 2018) e il Net NPE Ratio è pari a 5,7% (5,2% al 31 dicembre 2018).

Raccolta

Al 30 settembre 2019 la struttura del funding risulta così composta:

  • 63,9% clientela;
  • 13,2% ABS;
  • 11,8% titoli di debito;
  • 8,4% TLTRO;
  • 2,7% altro.

Nei nove mesi chiusi al 30 settembre 2019 la raccolta diretta tramite Rendimax e Contomax risulta in crescita dell'11,9% rispetto al 31 dicembre 2018 attestandosi a 4.949 milioni di euro, a conferma dei requisiti di solidità del Gruppo.

Patrimonio e ratio6

Si rafforza il patrimonio netto consolidato del Gruppo che, al 30 settembre 2019, sale a 1.501,4 milioni di euro rispetto ai 1.459,0 milioni di euro del 31 dicembre 2018, con un incremento del 2,9%.

Il capitale primario di classe 1 (CET1) e il ratio Totale fondi propri consolidati con il consolidamento prudenziale in La Scogliera al 30 settembre 2019 si attestano per il CET1 al 11,10% (rispetto ai dati al 31 dicembre 2018 pari al 10,30%) mentre il Totale fondi propri consolidato si attesta al 14,84% (rispetto al 14,01% del dato al 31 dicembre 2018).

Il capitale primario di classe 1 (CET1) e il ratio Totale fondi propri consolidati del solo Gruppo Banca IFIS, senza considerare gli effetti del consolidamento nella controllante La Scogliera, al 30 settembre 2019 si attestano per il CET1 al 14,66% (rispetto ai dati al 31 dicembre 2018 pari al 13,74%) mentre il Totale fondi propri consolidato si attesta al 19,25% (rispetto al 18,20% del dato al 31 dicembre 2018).

Si segnala inoltre che, in data 28 gennaio 2019, Banca d'Italia ha richiesto al Gruppo Bancario Banca IFIS di adottare per il 2019 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari all'8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.

6 Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri comprendono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 30 giugno 2019 al netto del dividendo stimato.

02.3. Highlights

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.09.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
996.048 432.094 563.954 130,5%
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 1.041.312 590.595 450.717 76,3%
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.118.150 7.313.972 (195.822) (2,7)%
Totale attivo 10.249.131 9.382.261 866.870 9,2%
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato 913.855 785.393 128.462 16,4%
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato 5.257.047 4.673.299 583.748 12,5%
Titoli in circolazione 2.061.600 1.979.002 82.598 4,2%
Patrimonio netto del Gruppo 1.501.444 1.459.000 42.444 2,9%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI RICLASSIFICATI PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 391.243 403.550 (12.307) (3,0)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (49.014) (68.915) 19.901 (28,9)%
Risultato netto della gestione finanziaria 342.229 334.635 7.594 2,3%
Costi operativi (212.354) (208.865) (3.489) 1,7%
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti (1.294) - (1.294) n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 128.581 125.770 2.811 2,2%
Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo 83.996 88.994 (4.998) (5,6)%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI 3° TRIMESTRE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 112.046 125.433 (13.387) (10,7)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (13.968) (28.879) 14.911 (51,6)%
Risultato netto della gestione finanziaria 98.078 96.554 1.524 1,6%
Costi operativi (73.990) (64.689) (9.301) 14,4%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 24.088 31.865 (7.777) (24,4)%
Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo 15.730 22.785 (7.055) (31,0)%
REDDITIVITA' COMPLESSIVA CONSOLIDATA
(in migliaia di euro)
30.09.2019 30.09.2018
Utile del periodo 84.053 89.049
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (892) 2.018
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 15.114 (17.813)
Redditività complessiva 98.275 73.254
Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 61 55
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 98.214 73.199
KPI DI GRUPPO 30.09.2019 31.12.2018
Ratio - Totale Fondi propri 14,84% 14,01%
Ratio - Capitale primario di classe 1 11,10% 10,30%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811
Numero di azioni in circolazione a fine periodo(1) (in migliaia) 53.452 53.441
Book value per share 28,09 27,30
EPS 1,57 2,75

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

02.4. Risultati per settore di attività

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Attività finanziarie detenute per la negoziazione con impatto a conto
economico
Dati al 30.09.2019 - - 28.375 28.375
Dati al 31.12.2018 - - 29.809 29.809
Variazione % - - (4,8)% (4,8)%
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con
impatto a conto economico
Dati al 30.09.2019 145.323 2.468 144 147.935
Dati al 31.12.2018 114.619 - 49.226 163.845
Variazione % 26,8% n.a. (99,7)% (9,7)%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
Dati al 30.09.2019 11.067 - 984.981 996.048
Dati al 31.12.2018 12.188 - 419.906 432.094
Variazione % (9,2)% - 134,6% 130,5%
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato
Dati al 30.09.2019 - - 1.041.312 1.041.312
Dati al 31.12.2018 - - 590.595 590.595
Variazione % - - 76,3% 76,3%
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato
Dati al 30.09.2019 5.629.184 1.189.113 299.853 7.118.150
Dati al 31.12.2018 5.918.496 1.092.799 302.677 7.313.972
Variazione % (4,9)% 8,8% (0,9)% (2,7)%
Debiti verso banche
Dati al 30.09.2019 - - 913.855 913.855
Dati al 31.12.2018 - - 785.393 785.393
Variazione % - - 16,4% 16,4%
Debiti verso clientela
Dati al 30.09.2019 - - 5.257.047 5.257.047
Dati al 31.12.2018 - - 4.673.299 4.673.299
Variazione % - - 12,5% 12,5%
Titoli in circolazione
Dati al 30.09.2019 - - 2.061.600 2.061.600
Dati al 31.12.2018 - - 1.979.002 1.979.002
Variazione % - - 4,2% 4,2%
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 30.09.2019 225.561 168.857 (3.175) 391.243
Dati al 30.09.2018 241.555 168.243 (6.248) 403.550
Variazione % (6,6)% 0,4% (49,2)% (3,0)%
Risultato netto della gestione finanziaria
Dati al 30.09.2019 179.391 168.857 (6.019) 342.229
Dati al 30.09.2018 173.112 168.243 (6.720) 334.635
Variazione % 3,6% 0,4% (10,4)% 2,3%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Terzo trimestre 2019 73.055 41.166 (2.175) 112.046
Terzo trimestre 2018 76.483 48.953 (3) 125.433
Variazione % (4,5)% (15,9)% n.s. (10,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria
Terzo trimestre 2019 61.467 41.166 (4.555) 98.078
Terzo trimestre 2018 47.006 48.953 595 96.554
Variazione % 30,8% (15,9)% n.s. 1,6%
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
Costo della qualità creditizia
Dati al 30.09.2019 1,01% - -
Dati al 31.12.2018 1,70% - -
Variazione % (0,69)% - -
Crediti in sofferenza netti/ Crediti verso clientela
Dati al 30.09.2019 1,2% 74,2% 4,2%
Dati al 31.12.2018 1,1% 71,5% 4,0%
Variazione % 0,1% 2,7% 0,2%
Indice di copertura delle sofferenze lorde
Dati al 30.09.2019 70,3% - 21,9%
Dati al 31.12.2018 73,0% - 15,4%
Variazione % (2,7)% - 6,5%
Attività deteriorate nette/ Crediti verso clientela netti
Dati al 30.09.2019 5,7% 99,4% 9,5%
Dati al 31.12.2018 5,2% 99,6% 11,8%
Variazione % 0,5% (0,2)% (2,3)%
Attività deteriorate lorde/ Crediti verso clientela lordi
Dati al 30.09.2019 10,1% 99,4% 12,8%
Dati al 31.12.2018 9,5% 99,6% 13,8%
Variazione % 0,6% (0,2)% (1,0)%
RWA(1)(2)
Dati al 30.09.2019 4.587.529 1.639.366 428.231
Dati al 31.12.2018 4.793.273 1.584.420 657.733
Variazione % (4,3)% 3,5% (34,9)%

(1) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

(2) Il dato di RWA del Settore Governance & Servizi include le partecipazioni in società non finanziarie consolidate con il metodo del patrimonio netto e non rientranti nel Gruppo Bancario a fini di vigilanza.

3Q19

02.5. Evoluzione trimestrale

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO: ESERCIZIO 2019 ESERCIZIO 2018
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
30.09 30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
ATTIVO
Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value con impatto a conto
economico
147.935 182.094 174.508 163.845 133.665 130.520 115.597
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
996.048 693.533 432.901 432.094 428.253 433.827 453.847
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
1.041.312 726.052 996.333 590.595 1.452.011 1.568.042 1.565.449
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
7.118.150 7.343.892 7.322.130 7.313.972 6.919.486 6.710.457 6.457.208
Attività materiali 128.827 128.809 145.869 130.650 131.247 130.399 127.005
Attività immateriali 64.026 65.282 65.855 23.277 25.500 24.815 25.250
Attività fiscali 388.624 390.503 396.280 395.084 409.324 400.773 408.270
Altre voci dell'attivo 364.209 357.877 329.756 332.744 343.443 333.910 368.176
Totale dell'attivo 10.249.131 9.888.042 9.863.632 9.382.261 9.842.929 9.732.743 9.520.802
STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO: ESERCIZIO 2019 ESERCIZIO 2018
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
30.09 30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
Debiti verso banche valutati al costo
ammortizzato
913.855 781.199 844.790 785.393 837.565 882.324 820.190
Debiti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
5.257.047 5.069.334 5.021.481 4.673.299 4.985.206 4.840.864 5.022.110
Titoli in circolazione 2.061.600 2.102.076 1.955.400 1.979.002 2.094.785 2.095.844 1.774.973
Passività fiscali 70.806 65.913 63.066 52.722 51.116 50.519 48.140
Altre voci del passivo 444.379 397.263 489.594 432.845 476.827 490.109 442.400
Patrimonio netto del Gruppo: 1.501.444 1.472.257 1.489.301 1.459.000 1.397.430 1.373.083 1.412.989
Capitale, sovrapprezzi e riserve
-
1.417.448 1.403.991 1.459.381 1.312.237 1.308.436 1.306.874 1.375.135
Utile netto di pertinenza della
-
Capogruppo
83.996 68.266 29.920 146.763 88.994 66.209 37.854
Totale del passivo e del patrimonio netto 10.249.131 9.888.042 9.863.632 9.382.261 9.842.929 9.732.743 9.520.802
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO: ESERCIZIO 2019 ESERCIZIO 2018
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
3° Trim. 2° Trim. 1° Trim. 4° Trim. 3° Trim. 2° Trim. 1° Trim.
Margine di interesse 91.081 118.293 115.264 140.014 99.670 110.097 119.480
Commissioni nette 22.190 22.711 23.828 24.525 20.206 19.954 19.820
Altre componenti del margine di
intermediazione
(1.225) 8.084 (8.983) 8.414 5.557 8.688 78
Margine di intermediazione 112.046 149.088 130.109 172.953 125.433 138.739 139.378
Rettifiche/Riprese di valore nette per
rischio di credito
(13.968) (21.958) (13.088) (31.179) (28.879) (29.079) (10.957)
Risultato netto della gestione finanziaria 98.078 127.130 117.021 141.774 96.554 109.660 128.421
Spese per il personale (31.534) (32.716) (31.447) (28.303) (27.830) (28.624) (26.827)
Altre spese amministrative (43.740) (71.034) (43.321) (42.707) (38.734) (48.460) (46.625)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e
oneri
(5.653) (2.974) (2.512) 3.207 (6.254) 3.754 (2.806)
Rettifiche/Riprese di valore nette su
attività materiali e immateriali
(4.517) (4.214) (4.062) (3.685) (3.148) (3.116) (2.809)
Altri oneri/proventi di gestione 11.454 46.938 6.978 6.922 11.277 5.691 5.646
Costi operativi (73.990) (64.000) (74.364) (64.566) (64.689) (70.755) (73.421)
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti - (1.294) - - - - -
Utile dell'operatività corrente al lordo
delle imposte
24.088 61.836 42.657 77.208 31.865 38.905 55.000
Imposte sul reddito di periodo
dell'operatività corrente
(8.343) (23.469) (12.716) (19.447) (9.025) (10.550) (17.146)
Utile del periodo 15.745 38.367 29.941 57.761 22.840 28.355 37.854
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di
terzi
15 21 21 (8) 55 - -
Utile del periodo di pertinenza della
Capogruppo
15.730 38.346 29.920 57.769 22.785 28.355 37.854
DATI ECONOMICI PER SETTORE: ESERCIZIO 2019 ESERCIZIO 2018
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
3° Trim. 2° Trim. 1° Trim. 4° Trim. 3° Trim. 2° Trim. 1° Trim.
Margine di intermediazione 112.046 149.088 130.109 172.953 125.433 138.739 139.378
Imprese 73.055 85.862 66.644 93.957 76.483 86.435 78.637
NPL 41.166 65.111 62.579 75.991 48.953 54.231 65.059
Governance & Servizi (2.175) (1.885) 886 3.005 (3) (1.927) (4.318)
Risultato netto della gestione finanziaria 98.078 127.130 117.021 141.774 96.554 109.660 128.421
Imprese 61.467 64.465 53.459 64.963 47.006 58.471 67.634
NPL 41.166 65.111 62.579 75.991 48.953 54.231 65.059
Governance & Servizi (4.555) (2.446) 983 821 595 (3.042) (4.273)

02.6. Dati storici del Gruppo

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

Di seguito i principali indicatori e performance registrati dal Gruppo nei corrispondenti periodi degli ultimi 5 anni.

DATI STORICI (1)
(in migliaia di euro)
30.09.2019 30.09.2018 30.09.2017 30.09.2016 30.09.2015
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva (IFRS 9)
996.048 428.253 475.528 n.a. n.a.
Attività finanziarie disponibili per la vendita (IAS 39) n.a. n.a. n.a. 1.026.744 3.677.850
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.118.150 6.919.486 5.922.069 3.303.322 3.176.172
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato 913.855 837.565 965.194 56.788 537.898
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato 5.257.047 4.985.206 5.337.597 4.138.865 5.900.458
Titoli in circolazione 2.061.600 2.094.785 1.223.979 - -
Patrimonio netto 1.501.444 1.397.430 1.338.733 586.648 557.012
Margine di intermediazione 391.243 403.550 375.308 237.689 328.137
Risultato netto della gestione finanziaria 342.229 334.635 386.277 218.197 305.005
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 83.996 88.994 149.123 66.269 148.805
Cost/Income ratio 54,3% 51,8% 50,1% 49,9% 24,6%
Ratio - Totale Fondi propri 14,84% 14,70% 16,49% 14,50% 16,00%
Ratio - Capitale primario di classe 1 11,10% 10,70% 15,65% 13,50% 15,30%

(1) Ai fini comparativi i dati dei periodi 2017 e 2018 sono stati riesposti per omogeneità contabile rispetto ai valori al 30 settembre 2019 per tener conto delle modifiche introdotte dall'IFRS 9; i dati dei periodi precedenti sono invece quelli originariamente pubblicati. Tale riesposizione non è stata applicata al calcolo degli indici comparativi che rimangono allineati ai valori precedentemente pubblicati.

03 Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore NPL sono state qui di seguito interamente riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

03.1. La struttura organizzativa

L'informativa per Settore si articola, coerentemente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Imprese, rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e si sostanzia nelle Aree di business Crediti Commerciali, Corporate Banking, Leasing e Crediti fiscali. Si evidenzia che i risultati del Settore includono la società partecipata Credifarma S.p.A. a partire dal secondo semestre 2018.
  • Settore NPL, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità. I risultati del Settore includono dal 7 gennaio 2019 anche il contributo del Gruppo FBS, prevalentemente specializzato nell'attività di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured.
  • Settore Governance & Servizi, che fornisce ai settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende anche l'attività di finanziamento verso persone fisiche; in particolare accoglie l'attività di erogazione di finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o pensione e alcuni portafogli di prestiti personali.

IMPRESE

Il Settore Imprese accoglie le seguenti Aree di business:

  • Crediti commerciali: Area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico, che si sviluppano verso l'estero o che dall'estero si rivolgono a clientela italiana; l'Area include l'operatività del Gruppo a medio/lungo termine, orientato al sostegno del ciclo operativo dell'impresa con interventi che spaziano dall'ottimizzazione delle fonti di finanziamenti al sostegno del capitale circolante, fino al supporto degli investimenti produttivi; include inoltre una unità organizzativa dedicata al sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL e una unità organizzativa specializzata nel credito alle farmacie, attività svolta anche tramite la società controllata Credifarma.
  • Leasing: Area che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate non trattato dal Gruppo.
  • Corporate Banking: Area di business che aggrega più unità: Finanza Strutturata, dedicata al supporto delle imprese e dei fondi private equity nella strutturazione di finanziamenti, sia bilaterali che in pool; Special Situations, dedicata al supporto del riequilibrio finanziario di imprese che hanno superato tensioni finanziarie; Equity Investment dedicata ad investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti.
  • Crediti Fiscali: Area specializzata nell'acquisto di crediti fiscali ceduti da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance; acquista crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti. A corollario dell'attività caratteristica, vengono saltuariamente acquisiti dalle procedure concorsuali anche crediti di natura commerciale.
DATI ECONOMICI PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 168.248 172.693 (4.445) (2,6)%
Commissioni nette 64.829 61.040 3.789 6,2%
Altre componenti del margine di intermediazione (7.516) 7.822 (15.338) (196,1)%
Margine di intermediazione 225.561 241.555 (15.994) (6,6)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (46.170) (68.443) 22.273 (32,5)%
Risultato netto della gestione finanziaria 179.391 173.112 6.279 3,6%
DATI ECONOMICI 3° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 53.137 57.019 (3.882) (6,8)%
Commissioni nette 20.995 20.251 744 3,7%
Altre componenti del margine di intermediazione (1.077) (787) (290) 36,9%
Margine di intermediazione 73.055 76.483 (3.428) (4,5)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (11.588) (29.477) 17.889 (60,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria 61.467 47.006 14.461 30,8%

Il contributo al margine di intermediazione dei primi nove mesi del 2019 fornito dalle unità organizzative che compongono il Settore Imprese, meglio commentate nei paragrafi che seguono, è così dettagliabile: Crediti Commerciali 126,7 milioni di euro (+3,1 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2018), Corporate Banking 46,9 milioni di euro (-23,5 milioni di euro), Leasing 41,8 milioni di euro (+3,4 milioni di euro) e Crediti Fiscali 10,2 milioni di euro (+1,0 milioni di euro).

I Crediti Commerciali contribuiscono allo sviluppo del margine di intermediazione con una crescita del 2,5% rispetto al corrispondente periodo del 2018. Tale andamento è favorito dalla crescita di turnover, in aumento del 7,8% rispetto al 30 settembre 2018 e del numero di imprese clienti che sale del 2,1% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

Con riferimento al Corporate Banking, la diminuzione del margine di intermediazione è dovuta per 14,1 milioni di euro alla variazione nella valutazione al fair value di strumenti finanziari rilevata nei primi nove mesi del 2019 rispetto a quella rilevata nei primi nove mesi del 2018 e per 11,5 milioni di euro al fisiologico minor contributo del "reversal PPA"7 che passa da 50,1 milioni di euro dei primi nove mesi del 2018 a 38,6 milioni di euro dei primi nove mesi del 2019 (-23,0%).

L'ammontare residuo del "reversal PPA" riferito all'intero Settore Imprese, al netto della riallocazione di alcune posizioni nel Settore Governance & Servizi di circa 1 milione di euro, risulta pari a 143,7 milioni di euro al 30 settembre 2019 (185,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e contribuirà positivamente al risultato degli esercizi futuri sulla base della vita media del portafoglio sottostante stimata in circa 3 anni.

Il margine di intermediazione dell'Area Leasing registra un incremento del 8,9% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente per lo più riferibile ad un incremento degli impieghi medi.

Il Settore Imprese, nel corso del 2019, ha registrato rettifiche di valore per rischio di credito per complessivi 46,2 milioni di euro (-22,3 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2018, -32,5%), di cui 32,1milioni di euro riferibili ad esposizioni dell'unità Crediti Commerciali (-41,2%), 5,6 milioni di euro del Corporate Banking (-7,6%), 8,3 milioni di euro del Leasing (+8,3%). Si evidenzia che il dato al 30 settembre 2018 era stato significativamente influenzato da alcune rettifiche su posizioni deteriorate appartenenti al comparto delle costruzioni.

7 Con "Reversal PPA" si intende lo smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Le attività finanziarie del Settore Imprese sono relative a Crediti verso clientela per 5.629,2 milioni di euro (-4,9% rispetto al 31 dicembre 2018), ad Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico per 145,3 milioni di euro (+26,8%) e ad Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 11,1 milioni di euro (-9,2%); queste ultime due categorie sono prevalentemente riferibili a investimenti effettuati in quote di fondi OICR nell'ambito dell'attività di Corporate banking e a finanziamenti a clientela che hanno fallito il test SPPI. La variazione relativa alla voce crediti verso clientela è influenzata da alcuni fenomeni di stagionalità, fisiologici per l'Area Crediti Commerciali, oltre che da alcune manovre gestionali volte a massimizzare la marginalità degli impieghi.

Nel seguito si riporta il dettaglio delle attività deteriorate relative a Crediti verso clientela per categorie di rischio di vigilanza.

DATI PATRIMONIALI 30.09.2019 31.12.2018 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 68.526 67.947 579 0,9%
Inadempienze probabili nette 126.107 147.458 (21.351) (14,5)%
Esposizioni scadute deteriorate nette 125.418 94.953 30.465 32,1%
Totale attività deteriorate nette verso clientela (stage 3) 320.051 310.358 9.693 3,1%
Crediti in bonis netti (stage 1 e 2) 5.309.133 5.608.138 (299.005) (5,3)%
Totale crediti per cassa verso clientela 5.629.184 5.918.496 (289.312) (4,9)%

Si evidenzia che all'interno del Settore Imprese, sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti prevalentemente agli attivi deteriorati rinvenienti dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca e così composti:

  • 50,8 milioni di euro al 30 settembre 2019 (66,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018) classificati fra le attività deteriorate lorde;
  • 25,9 milioni di euro al 30 settembre 2019 (22,2 milioni di euro al 31 dicembre 2018) classificati fra le attività in bonis lorde (stage 2).

Tali valori incorporano sia gli effetti connessi allo smontamento temporale della "PPA", sia gli effetti derivanti dalle perdite attese lungo la vita utile dell'attività, come previsto dal principio contabile IFRS 9.

Nella tabella che segue vengono dettagliati i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.

SETTORE IMPRESE
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.09.2019
Valore nominale 230.359 233.344 135.739 599.442 5.337.841 5.937.283
Rettifiche di valore (161.833) (107.237) (10.321) (279.391) (28.708) (308.099)
Valore di bilancio 68.526 126.107 125.418 320.051 5.309.133 5.629.184
Coverage ratio 70,3% 46,0% 7,6% 46,6% 0,54% 5,2%
Gross ratio 3,9% 3,9% 2,3% 10,1% 89,9% 100,0%
Net ratio 1,2% 2,2% 2,2% 5,7% 94,3% 100,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 251.456 233.526 107.108 592.090 5.637.795 6.229.885
Rettifiche di valore (183.509) (86.068) (12.155) (281.732) (29.657) (311.389)
Valore di bilancio 67.947 147.458 94.953 310.358 5.608.138 5.918.496
Coverage ratio 73,0% 36,9% 11,3% 47,6% 0,53% 5,0%
Gross ratio 4,0% 3,7% 1,7% 9,5% 90,5% 100,0%
Net ratio 1,1% 2,5% 1,6% 5,2% 94,8% 100,0%

Le attività deteriorate nette nel Settore Imprese si attestano al 30 settembre 2019 a 320,0 milioni di euro in aumento di 9,7 milioni di euro rispetto al valore al 31 dicembre 2018 (310,4 milioni di euro, +3,1%): i crediti in sofferenza aumentano di 0,6 milioni di euro (+0,9%) pur mantenendo sostanzialmente stabile il rapporto sofferenze nette su totale crediti (1,2% rispetto al dato di 1,1% al 31 dicembre 2018), le inadempienze probabili diminuiscono di 21,4 milioni di euro (-14,5%) anche a seguito dell'aumento nel coverage medio ed infine le esposizioni scadute aumentano di 30,5 milioni di euro (+32,1%) prevalentemente verso il settore pubblico che presenta livelli di copertura inferiori rispetto al settore privato.

Il coverage ratio delle attività deteriorate passa dal 47,6% del 31 dicembre 2018 al 46,6% del 30 settembre 2019. Tale effetto è influenzato anche da write-off effettuati nel periodo su esposizioni interamente svalutate.

KPI 31.12.2018 VARIAZIONE
30.09.2019 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia 1,01% 1,70% n.a. (0,69)%
Net NPE ratio 5,7% 5,2% n.a. 0,5%
Gross NPE ratio 10,1% 9,5% n.a. 0,6%
Totale RWA Settore 4.587.529 4.793.273 (205.744) (4,3)%

Il costo della qualità creditizia si attesta a 101 bps, rispetto ai 170 bps al 31 dicembre 2018 e ai 160 bps nei primi nove mesi del 2018.

Per una migliore comprensione dei risultati dei primi nove mesi vengono commentati di seguito i contributi delle singole Aree di business del Settore Imprese.

Crediti commerciali

DATI ECONOMICI PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 75.790 77.798 (2.008) (2,6)%
Commissioni nette 50.898 45.824 5.074 11,1%
Margine di intermediazione 126.688 123.622 3.066 2,5%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (32.069) (54.531) 22.462 (41,2)%
Risultato netto della gestione finanziaria 94.619 69.091 25.528 36,9%
DATI ECONOMICI 3° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 27.121 27.013 108 0,4%
Commissioni nette 16.275 16.302 (27) (0,2)%
Margine di intermediazione 43.396 43.315 81 0,2%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (4.721) (25.916) 21.195 (81,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria 38.675 17.399 21.276 122,3%

Il contributo dell'Area Crediti Commerciali al margine di intermediazione del Settore Imprese ammonta a 126,7 milioni di euro nei primi nove mesi del 2019, con una crescita del 2,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Nonostante l'incremento degli interessi attivi, il margine di interesse si decrementa del 2,6% (-2,0 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tale effetto è principalmente connesso ai maggiori interessi passivi figurativi attribuiti dal Settore Governance & Servizi, correlati sia ai maggiori volumi medi intermediati, sia all'aumento del tasso interno di trasferimento.

Le commissioni nette sono invece in crescita del 11,1% (+5,1 milioni di euro) trainate dalle commissioni di gestione connesse all'aumento del turnover dell'Area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico.

L'evoluzione del margine di intermediazione del periodo considerato è coerente alla dinamica dei volumi sia per quanto riguarda la tradizionale operatività factoring, sia per quanto riguarda il finanziamento a medio lungo termine, prodotto che il Gruppo ha iniziato ad includere nell'offerta commerciale alle PMI a seguito della fusione di Interbanca ed integrando l'offerta preesistente con nuovi prodotti. Relativamente ai volumi del factoring, il turnover del 2019 risulta pari a 10,3 miliardi, e supera di 0,7 miliardi (+7,8%) quello del relativo periodo dell'esercizio precedente. Il valore nominale dei crediti gestiti (monte crediti), a fine settembre 2019, è 3,8 miliardi di euro con un decremento di circa 0,3 miliardi di euro, (-8,5%) rispetto a settembre 2018.

Le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito ammontano a 32,1 milioni di euro (rispetto ai 54,5 milioni dei primi nove mesi del 2018, -41,2%); si evidenzia che il dato al 30 settembre 2018 era stato significativamente influenzato da alcune rettifiche su posizioni deteriorate appartenenti al comparto delle costruzioni.

Il risultato della gestione finanziaria si attesta quindi a 94,6 milioni di euro in aumento di 25,5 milioni di euro (+36,9%).

Al 30 settembre 2019, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 3,3 miliardi di euro in diminuzione dell'8,3% rispetto al dato del 31 dicembre 2018.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.

AREA CREDITI COMMERCIALI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.09.2019
Valore nominale 187.621 175.499 117.634 480.754 3.061.094 3.541.848
Rettifiche di valore (149.213) (88.258) (5.004) (242.475) (13.038) (255.513)
Valore di bilancio 38.408 87.241 112.630 238.279 3.048.056 3.286.335
Coverage ratio 79,5% 50,3% 4,3% 50,4% 0,4% 7,2%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 209.948 170.319 89.198 469.465 3.377.558 3.847.023
Rettifiche di valore (171.287) (72.581) (4.620) (248.488) (14.418) (262.906)
Valore di bilancio 38.661 97.738 84.578 220.977 3.363.140 3.584.117
Coverage ratio 81,6% 42,6% 5,2% 52,9% 0,4% 6,8%

Leasing

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 32.995 29.725 3.270 11,0%
Commissioni nette 8.854 8.704 150 1,7%
Margine di intermediazione 41.849 38.429 3.420 8,9%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (8.328) (7.693) (635) 8,3%
Risultato netto della gestione finanziaria 33.521 30.736 2.785 9,1%
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
3° TRIMESTRE VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 11.254 10.566 688 6,5%
Commissioni nette 2.430 1.695 735 43,4%
Margine di intermediazione 13.684 12.261 1.423 11,6%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (3.635) (2.741) (894) 32,6%
Risultato netto della gestione finanziaria 10.049 9.520 529 5,6%

Il margine di intermediazione del Leasing risulta pari a 41,8 milioni di euro, con una crescita del 8,9% (+3,4 milioni di euro in valore assoluto) rispetto ai dati del 30 settembre 2018. Tale variazione positiva è imputabile prevalentemente al maggior margine di interesse a seguito di un incremento negli impieghi medi (circa +110 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2018).

Tuttavia, le nuove erogazioni dei primi nove mesi dell'anno 2019, pari a 486 milioni di euro, sono in leggero calo (-3,4%) rispetto ai primi nove mesi del 2018 e riguardano sostanzialmente il comparto autolease.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 8,3 milioni di euro, in aumento di 0,6 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del 2018. L'incremento è dovuto principalmente ai maggiori accantonamenti su posizioni deteriorate.

Al 30 settembre 2019, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.425 milioni di euro rispetto ai 1.400 milioni di euro del 31 dicembre 2018, con una variazione positiva dell'1,8%.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.

AREA LEASING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.09.2019
Valore nominale 14.227 24.068 16.354 54.649 1.409.408 1.464.057
Rettifiche di valore (11.515) (15.436) (5.259) (32.210) (6.923) (39.133)
Valore di bilancio 2.712 8.632 11.095 22.439 1.402.485 1.424.924
Coverage ratio 80,9% 64,1% 32,2% 58,9% 0,5% 2,7%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 14.492 16.554 17.473 48.519 1.387.814 1.436.333
Rettifiche di valore (12.222) (10.295) (7.535) (30.052) (6.342) (36.394)
Valore di bilancio 2.270 6.259 9.938 18.467 1.381.472 1.399.939
Coverage ratio 84,3% 62,2% 43,1% 61,9% 0,5% 2,5%

Corporate Banking

DATI ECONOMICI PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 49.381 56.039 (6.658) (11,9)%
Commissioni nette 5.007 6.512 (1.505) (23,1)%
Altre componenti del margine di intermediazione (7.516) 7.822 (15.338) (196,1)%
Margine di intermediazione 46.872 70.373 (23.500) (33,4)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (5.640) (6.102) 461 (7,6)%
Risultato netto della gestione finanziaria 41.232 64.271 (23.039) (35,8)%
DATI ECONOMICI 3° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 11.186 16.446 (5.260) (32,0)%
Commissioni nette 2.263 2.252 11 0,5%
Altre componenti del margine di intermediazione (1.077) (786) (291) 37,0%
Margine di intermediazione 12.372 17.912 (5.540) (30,9)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (3.181) (824) (2.357) 286,1%
Risultato netto della gestione finanziaria 9.191 17.088 (7.897) (46,2)%

Con riferimento al Corporate Banking, la diminuzione del margine di intermediazione è dovuta per 14,1 milioni di euro alla variazione nella valutazione al fair value di strumenti finanziari rilevata nei primi nove mesi del 2019 rispetto a quella rilevata nei primi nove mesi del 2018 (-7,9 milioni di euro al 30 settembre 2019 rispetto a +6,2 milioni di euro al 30 settembre 2018) e per 11,5 milioni di euro al fisiologico minor contributo del "reversal PPA"8 che passa da 50,1 milioni di euro dei primi nove mesi del 2018 a 38,6 milioni di euro dei primi nove mese del 2019 (-23,0%).

8 Con "Reversal PPA" si intende lo smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 5,6 milioni di euro, in diminuzione per 0,5 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente che registrava rettifiche di valore nette su crediti per 6,1 milioni di euro principalmente su posizioni deteriorate in run-off.

Il contributo dell'Area Corporate Banking al risultato netto della gestione finanziaria del Settore Imprese ammonta quindi a 41,2 milioni di euro con una diminuzione del 35,8% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio.

Al 30 settembre 2019, il totale dei crediti verso clientela netti dell'Area ammonta a 733,1 milioni di euro, rispetto ai 798,2 milioni di euro del 31 dicembre 2018, con una variazione negativa del 8,2%.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.

AREA CORPORATE BANKING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.09.2019
Valore nominale 28.508 33.503 1.751 63.762 682.576 746.338
Rettifiche di valore (1.105) (3.543) (58) (4.706) (8.547) (13.253)
Valore di bilancio 27.403 29.960 1.693 59.056 674.029 733.085
Coverage ratio 3,9% 10,6% 3,3% 7,4% 1,3% 1,8%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 27.016 46.191 437 73.644 736.523 810.167
Rettifiche di valore - (3.192) - (3.192) (8.750) (11.942)
Valore di bilancio 27.016 42.999 437 70.452 727.773 798.225
Coverage ratio 0,0% 6,9% 0,0% 4,3% 1,2% 1,5%

Crediti Fiscali

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 10.082 9.131 951 10,4%
Commissioni nette 70 - 70 n.a.
Margine di intermediazione 10.152 9.131 1.020 11,2%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (133) (117) (16) 13,6%
Risultato netto della gestione finanziaria 10.019 9.014 1.005 11,1%
DATI ECONOMICI 3° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 3.576 2.993 583 19,5%
Commissioni nette 27 2 25 n.s.
Margine di intermediazione 3.603 2.995 608 20,3%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (51) 4 (55) n.s.
Risultato netto della gestione finanziaria 3.552 2.999 553 18,4%

Il contributo dell'Area Crediti Fiscali al margine di intermediazione del Settore Imprese ammonta a 10,1 milioni di euro con un incremento del 11,2% rispetto al 30 settembre 2018.

Tale incremento è sostanzialmente dovuto agli interessi attivi rilevati sugli acquisti realizzati nel periodo.

I volumi di crediti acquistati sono risultati infatti in aumento, passando da nominali 44,9 milioni di euro nei primi nove mesi del 2018 a nominali 94,5 milioni di euro nei primi nove mesi del 2019.

Al 30 settembre 2019 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 184,8 milioni di euro rispetto ai 136,2 milioni di euro del 31 dicembre 2018, con un aumento del 35,8%. I crediti di questo Settore sono classificati come crediti "in bonis", in stage 1 e 2, data la natura della controparte.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.

AREA CREDITI FISCALI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.09.2019
Valore nominale 3 274 - 277 184.763 185.040
Rettifiche di valore - - - - (200) (200)
Valore di bilancio 3 274 - 277 184.563 184.840
Coverage ratio 0,0% 0,0% - 0,0% 0,1% 0,1%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale - 328 - 328 135.900 136.228
Rettifiche di valore - - - - (147) (147)
Valore di bilancio - 328 - 328 135.753 136.081
Coverage ratio - 0,0% - 0,0% 0,1% 0,1%

NPL

È il Settore del Gruppo Banca IFIS dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità. I risultati del Settore includono dal 7 gennaio 2019 anche il contributo del Gruppo FBS, prevalentemente specializzato nell'attività di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured.

L'attività è per natura strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.

Il portafoglio crediti acquistati viene gestito tramite due differenti modalità: gestione stragiudiziale e gestione giudiziale. All'interno delle due modalità la gestione si articola in una ulteriore pluralità di attività e obiettivi operativi.

Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio crediti del Settore NPL per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; negli effetti a conto economico, pari a 169,9 milioni di euro, sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 95,7 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 74,2 milioni di euro. Sono altresì inclusi i rendimenti dei crediti della neo acquisita FBS S.p.A.. Non sono inclusi invece il costo della raccolta, le commissioni nette e gli utili da cessione crediti inclusi invece nella tabella riepilogativa dei "Dati economici" riportata nel seguito del presente paragrafo.

Si evidenzia che le modalità espositive di tale tabella sono state affinate nel corso dei primi mesi del 2019 rispetto a quelle precedentemente pubblicate, al fine di rappresentare una più stretta correlazione circa gli effetti, sia a livello patrimoniale che economico, dei passaggi delle posizioni fra le diverse categorie gestionali.

Portafoglio Settore NPL
(in migliaia di euro)
Valore
nominale
residuo
Valori di
bilancio
Val. bil. / Val.
nom. Res.
Effetti a
conto
economico
ERC Criteri di
Contabilizzazione
prevalente
Costo 1.782.670 160.418 9,0% - 368.628 Costo d'acquisto
Stragiudiziale 9.574.226 307.631 3,2% 56.750 560.525
di cui: Massiva (curve) 9.194.404 153.691 1,7% (6.683) 263.807 CA= VAN Flussi
da modello
di cui: Piani 379.822 153.940 40,5% 63.432 296.718 CA= VAN Flussi
da modello
Giudiziale 5.225.845 719.560 13,8% 113.189 1.487.539
di cui: Altre posizioni in corso
di lavorazione giudiziale
2.192.129 214.597 9,8% - 483.006 Costo d'acquisto
di cui: Precetti, Pignoramenti,
OdA
1.122.670 362.616 32,3% 82.646 803.969 CA= VAN Flussi
da modello
di cui: Secured e Corporate 1.911.046 142.347 7,4% 30.543 200.564 CA= VAN Flussi
da modello
Totale 16.582.741 1.187.609 7,2% 169.938 2.416.692

Gestione post acquisto

Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche all'instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate, il credito viene classificato in una area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (160,4 milioni di euro al 30 settembre 2019 rispetto a 224,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018) senza contribuzione a conto economico in termini di margine.

A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche; l'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste per la maggior parte nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (ODA) del quinto della pensione o dello stipendio, la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione.

Gestione stragiudiziale

Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio cosiddetto di gestione "massiva", in attesa che vengano raccolti i piani di rientro di cui sopra. In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (153,9 milioni di euro al 30 settembre 2019 rispetto a 153,4 milioni di euro al 31 dicembre 2018) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato su dati storici interni; tale modello prevede stime di trasformazione su cluster di crediti omogenei. Si segnala che tale modello è oggetto di aggiornamento periodico per tenere conto delle evoluzioni storiche osservate sia nella dinamica degli incassi sia nelle caratteristiche dei portafogli oggetto di acquisto.

Al momento della sottoscrizione di un piano di rientro o di un piano cambiario, per il quale sia intervenuto il pagamento di almeno 3 volte la rata media dalla data di raccolta, le pratiche incluse in questo portafoglio vengono riclassificate nella voce "Piani"; tali posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (153,9 milioni di euro al 30 settembre 2019 rispetto a 137,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa stimati sulla base dei piani di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato.

Gestione giudiziale

Le posizioni che hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione; in particolare la lavorazione giudiziale, intesa come azione esecutiva mobiliare presso terzi, è caratterizzata da diverse fasi legali finalizzate all'ottenimento di un titolo esecutivo, che nel complesso durano di norma 18-24 mesi e sono così declinate: fase di ottenimento del decreto ingiuntivo, fase di ottenimento del precetto, fase di ottenimento del pignoramento mobiliare e infine ottenimento dell'ODA da parte del tribunale. Alla fine del primo trimestre 2018 la Banca ha provveduto al rilascio in produzione di un modello statistico sviluppato su dati proprietari, per la stima dei flussi di cassa

delle posizioni in lavorazione giudiziale che non abbiano ancora raggiunto l'ODA ("modello massivo ante ODA"), fino all'anno precedente valorizzate al costo. Per tali pratiche sono stimati dei flussi di incasso futuri i quali tengono conto sia dei tempi medi osservati per ciascuna fase di lavorazione (fase di precetto e pignoramento), sia delle probabilità di successo delle varie fasi (da precetto a pignoramento, da pignoramento ad ODA), sia dei tempi medi osservati tra l'ottenimento di un ODA e la registrazione del primo incasso. Tali flussi di cassa sono utilizzati nella valorizzazione al costo ammortizzato che è calcolato come attualizzazione dei flussi di cassa attesi al tasso interno di rendimento. L'ammontare complessivo di tutte le pratiche in fase di precetto, pignoramento mobiliare e ODA è al 30 settembre 2019 pari a 362,6 milioni di euro rispetto a 315,7 milioni di euro a fine 2018.

Le rimanenti pratiche in corso di lavorazione giudiziale sono valorizzate al costo di acquisto fino al momento in cui i requisiti di cui sopra sono rispettati o fino all'ottenimento dell'ODA e sono incluse nella precedente tabella nella categoria "Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale" che ammonta a 214,6 milioni di euro al 30 settembre 2019, rispetto a 188,5 milioni di euro al 31 dicembre 2018.

In sintesi, la lavorazione giudiziale prevede una prima fase nella quale vengono compiute tutte le attività necessarie per ottenere un decreto ingiuntivo e le posizioni continuano ad essere valorizzate al costo di acquisto. Nelle fasi successive, nelle quali avviene la notifica del precetto e la notifica dell'atto di pignoramento al terzo (datore di lavoro) e al debitore e l'ottenimento dell'ODA, le pratiche sono valorizzate a costo ammortizzato calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi sulla singola posizione, tenuto conto dei vincoli di età anagrafica del debitore e di rischi di perdita del posto di lavoro.

Infine la categoria "Secured e Corporate", pari a 142,3 milioni di euro al 30 settembre 2019 rispetto a 72,7 milioni di euro a fine 2018, comprende portafogli originati in settori corporate bancari o real estate, valutati in modo analitico o mediante un modello per la stima dei flussi di cassa attesi per le posizioni garantite da immobili su cui è presente un'ipoteca.

Nel corso delle varie lavorazioni è anche possibile che le posizioni vengano chiuse con accordi di saldo e stralcio (o marginalmente con piani di trasformazione nel caso della gestione giudiziale) o che vengano riclassificate in gestione massiva nel caso in cui i debitori interrompano il regolare pagamento dei piani sottoscritti o dei pignoramenti del quinto.

Si segnala infine che talvolta, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, il Gruppo può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.

DATI ECONOMICI PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 95.727 72.264 23.463 32,5%
Interessi attivi notes 940 - 940 n.a.
Altre componenti del margine di interesse 74.212 96.208 (21.996) (22,9)%
Costo della raccolta (13.394) (7.747) (5.647) 72,9%
Margine di interesse 157.485 160.725 (3.240) (2,0)%
Commissioni nette 3.993 (13) 4.006 n.s.
Altre componenti del margine di intermediazione (526) - (526) n.a.
Utile da cessione crediti 7.905 7.531 374 5,0%
Margine di intermediazione 168.857 168.243 614 0,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 168.857 168.243 614 0,4%
DATI ECONOMICI 3° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 32.727 26.479 6.248 23,6%
Interessi attivi notes 467 - 467 n.a.
Altre componenti del margine di interesse 11.550 19.387 (7.837) (40,4)%
Costo della raccolta (4.480) (2.749) (1.731) 63,0%
Margine di interesse 40.264 43.117 (2.853) (6,6)%
Commissioni nette 1.197 263 934 355,3%
Altre componenti del margine di intermediazione (299) - (299) n.a.
Utile da cessione crediti 4 5.573 (5.569) (99,9)%
Margine di intermediazione 41.166 48.953 (7.787) (15,9)%
Risultato netto della gestione finanziaria 41.166 48.953 (7.787) (15,9)%

La voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso di interesse effettivo originario, passa da 72,3 milioni di euro a 95,7 milioni di euro con un incremento del 32,5% dovuto principalmente all'aumento delle masse di crediti al costo ammortizzato, in cui l'apporto maggiore è da ricondursi per 47,6 milioni di euro al bacino dei precetti, pignoramenti e oda, e per 17,4 milioni di euro al bacino dei piani di rientro. Si segnala inoltre che tale voce è riferita per 5,7 milioni di euro alla neo acquisita FBS.

La voce "Altre componenti del margine di interesse" include l'effetto economico derivante della variazione dei cash flow attesi in funzione dei maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle precedenti previsioni e passa da 96,2 milioni di euro a 74,2 milioni di euro con un decremento del 22,9%; a tale voce concorrono il contributo della gestione stragiudiziale per 19,7 milioni di euro, il contributo delle azioni di precetto, pignoramento e oda per circa 35,1 milioni di euro e il bacino secured e corporate per circa 19,4 milioni di euro. Si segnala che tale voce è riferita per 5,8 milioni di euro alla neo acquisita FBS.

La crescita del costo della raccolta è dovuta a maggiori interessi passivi figurativi attribuiti dal Settore Governance & Servizi sia a seguito dei maggiori volumi intermediati, sia a seguito dell'aumento del tasso interno di trasferimento.

La crescita della voce commissioni nette è quasi integralmente dovuta all'apporto della neo acquisita FBS e relativa alla attività di servicing del Gruppo a fronte di un portafoglio gestito di 7,7 miliardi di euro.

Infine gli utili da cessione di crediti sono sostanzialmente in linea con i primi nove mesi del 2018. Le cessioni sono relative a portafogli rappresentati da code di lavorazione con un valore di costo ammortizzato pari a 3,0 milioni di euro.

Il risultato netto della gestione finanziaria del Settore NPL si attesta pertanto a complessivi 168,9 milioni di euro (168,2 milioni di euro al 30 settembre 2018, +0,4%). Si evidenzia come gli incassi siano passati da 125,7 milioni di euro dei primi nove mesi del 2018 a 182,6 milioni nei primi nove mesi del 2019 (+45%).

Si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per categoria di rischio di vigilanza.

DATI PATRIMONIALI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.09.2019(1) 31.12.2018 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 882.798 781.572 101.226 13,0%
Inadempienze probabili nette 298.819 306.348 (7.529) (2,5)%
Esposizioni scadute deteriorate nette 246 131 115 87,8%
Totale attività deteriorate nette verso clientela (stage 3) 1.181.863 1.088.051 93.812 8,6%
Crediti in bonis netti (stage 1 e 2) 7.250 4.748 2.502 52,7%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.189.113 1.092.799 96.314 8,8%

(1) Al 30 settembre 2019 sono inclusi 1.504 mila euro di crediti per fatture da emettere rinvenienti dall'attività di servicing della controllata FBS S.p.A.

I crediti del Settore NPL appartengono alla categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impaired introdotta dal nuovo principio contabile IFRS 9, ovvero quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate.

KPI 30.09.2019 VARIAZIONE
31.12.2018 ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 16.582.741 15.756.372 826.369 5,2%
Totale RWA Settore 1.639.366 1.584.420 54.946 3,5%

La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi (ERC – Estimated Remaining Collections) è pari a circa 2,4 miliardi di euro.

ANDAMENTO PORTAFOGLIO CREDITI SETTORE NPL 30.09.2019 FY 2018
Portafoglio crediti iniziale 1.092.799 799.436
Operazioni di aggregazione aziendale 16.043 -
Acquisti 97.947 240.863
Cessioni (14.460) (21.214)
Utili da cessioni 7.905 17.100
Interessi da costo ammortizzato 95.727 99.801
Altre componenti di interesse da variazione cash flow 74.216 138.150
Incassi (182.568) (181.337)
Portafoglio crediti finale 1.187.609 1.092.799

La voce "Operazioni di aggregazione aziendale" si riferisce al portafoglio crediti acquisito dalla business combination con il Gruppo FBS.

Il totale degli acquisti dei primi nove mesi del 2019 ammonta a 97,9 milioni di euro, in leggera contrazione rispetto allo stesso periodo del 2018 in cui erano stati acquistati 102,8 milioni di euro.

La voce "Cessioni" è rappresentata per 3,5 milioni di euro da crediti rientranti nei perimetri di cessione conclusesi a fine esercizio precedente con l'accettazione da parte del Gruppo delle offerte vincolanti ("binding offer") presentate dall'acquirente, e per 10,9 milioni di euro dal prezzo di vendita di cessioni concluse nel primo semestre 2019.

La voce "Incassi" include le rate incassate nel corso del periodo da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite.

Le dinamiche della raccolta dei piani di rientro (pari al valore nominale di tutte le rate dei piani sottoscritti dai debitori nel periodo) sono risultate in aumento rispetto ai primi nove mesi del 2018, attestandosi a 231,6 milioni di euro al 30 settembre 2019 contro 219,3 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

A fine periodo il portafoglio gestito dal Settore NPL comprende n. 1.716.797 pratiche, per un valore nominale pari a 16,6miliardi di euro.

GOVERNANCE & SERVIZI

Nel Settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Controllo, Amministrativo-contabili, Finanziaria, Pianificazione, Organizzazione, ICT, Marketing e Comunicazione, HR, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai settori operativi delle risorse finanziarie. Comprende anche l'attività in via di sviluppo la cui clientela servita è rappresentata da persone fisiche; in particolare accoglie l'attività della controllata Cap. Ital. Fin. S.p.A. che si occupa di erogazioni di finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o pensione e alcuni portafogli di prestiti personali.

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse (1.095) (4.174) 3.079 (73,8)%
Commissioni nette (93) (1.046) 953 (91,1)%
Altre componenti del margine di intermediazione (1.987) (1.028) (959) 93,3%
Margine di intermediazione (3.175) (6.248) 3.073 (49,2)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (2.841) (472) (2.369) 501,9%
Risultato netto della gestione finanziaria (6.019) (6.720) 701 (10,4)%
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
3°TRIMESTRE VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse (2.320) (469) (1.851) 394,7%
Commissioni nette (2) (308) 306 (99,4)%
Altre componenti del margine di intermediazione 147 774 (627) (81,0)%
Margine di intermediazione (2.175) (3) (2.172) n.s.
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (2.380) 598 (2.978) (498,0)%
Risultato netto della gestione finanziaria (4.555) 595 (5.150) n.s.

Il margine di intermediazione del Settore, negativo per 3,2 milioni di euro nei primi 9 mesi del 2019, risulta in miglioramento rispetto al 30 settembre 2018. La variazione è da imputare alla crescita del margine di Interesse per 3 milioni di euro, determinata da diversi fattori di cui si evidenziano i principali:

  • Incremento di circa 9,2 milioni di euro dei ricavi derivanti dal sistema dei tassi interni di trasferimento in virtù dei maggiori volumi medi intermediati dalle varie Business Unit e dalla revisione al rialzo del TIT ai Settori del Gruppo;
  • Maggior "reversal PPA" del Settore Governance, riferita al portafoglio Mutui retail (ex Leasing), per cui si registra un contributo positivo che passa da 5 milioni di euro nei primi 9 mesi 2018 a 6 milioni di euro nei primi nove mesi del 2019. L'ammontare complessivo residuo del "reversal PPA" riferito al Settore Governance risulta pari a 38,6 milioni di euro al 30 settembre 2019.
  • Riduzione degli interessi attivi dei titoli in portafoglio, costituito prevalentemente da titoli di stato a breve termine, per 3,1 milioni di euro. Tale riduzione è conseguenza dalla minor redditività della componente inflation linked, per la quale la rivalutazione di capitale e cedole è stata inferiore nel corso del 2019 a causa della persistente bassa inflazione italiana.
  • Sul versante della raccolta, i prodotti Rendimax e Contomax continuano a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, con un costo che nei primi nove mesi si attesta a 51 milioni di euro, in crescita rispetto al corrispettivo periodo dello scorso anno (44,2 milioni di euro) prevalentemente per effetto delle masse in gestione in crescita che raggiungono i 4.949 milioni di euro (4.667 milioni di euro del 30 settembre 2018, +6,1% e 4.424 milioni di euro del 31 dicembre 2018, +11,9%). Si ricorda che a partire dalla fine del primo trimestre del 2017 la Banca ha intrapreso una serie di azioni sul segmento wholesale, volte ad una maggiore diversificazione delle fonti di raccolta. Al 30 settembre 2019, il valore del costo ammortizzato complessivo delle emissioni obbligazionarie in circolazione ammonta a 971,3 milioni di euro riconducibili a 4 diversi strumenti (un bond senior unsecured per un valore nominale di 300 milioni di euro e scadenza maggio 2020, un Subordinato Tier 2 per un valore nominale di 400 milioni di euro e scadenza finale ad ottobre 2027 callable ad ottobre 2022, un bond senior preferred unsecured, parzialmente riacquistato a fine 2018 e ora in circolazione per un valore nominale di 195 milioni di euro nonché il prestito obbligazionario della incorporata Interbanca per nominali

42,0 milioni di euro). Sul versante economico, gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni sono sostanzialmente in linea con il corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Il costo della liquidità in giacenza presso la Banca d'Italia risulta in contrazione, con un contribuito negativo per 2 milioni di euro rispetto ai 4,4 milioni di euro del medesimo periodo del 2018, coerentemente con la minore liquidità ivi depositata. Si evidenzia, infatti, che a partire dalla fine del primo semestre 2019 sono stati acquistati 696 milioni di euro di Titoli di Stato italiani a breve termine, al fine di ridurre l'ammontare della giacenza di liquidità presso Banca d'Italia che contribuisce negativamente al margine di interesse.

Sul versante del costo del credito, si registra un incremento delle rettifiche di valore riferite ai portafogli retail a causa del deterioramento della qualità creditizia.

Al 30 settembre 2019, il totale delle attività finanziarie al costo ammortizzato nette del Settore ammonta a 300 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2018 (302,7 milioni di euro, -0,9%). A livello di dettaglio, si segnala una crescita del 8,1% dei crediti della controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A. che al 30 settembre si attestano a 35 milioni di euro rispetto ai 32,4 milioni di euro del 31 dicembre 2018, e la riduzione del 7,5% dei crediti relativi ad altri portafogli retail che si attestano a 118,7 milioni di euro rispetto ai 128,3 milioni di euro del 31 dicembre 2018.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.

GOVERNANCE & SERVIZI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.09.2019
Valore nominale 16.197 20.765 3.267 40.229 274.105 314.334
Rettifiche di valore (3.549) (7.443) (754) (11.746) (2.735) (14.481)
Valore di bilancio 12.647 13.322 2.514 28.483 271.370 299.853
Coverage ratio 21,9% 35,8% 23,1% 29,2% 1,0% 4,6%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 14.318 23.286 5.651 43.255 270.039 313.294
Rettifiche di valore (2.209) (4.674) (739) (7.622) (2.995) (10.617)
Valore di bilancio 12.109 18.612 4.911 35.632 267.045 302.677
Coverage ratio 15,4% 20,1% 13,1% 17,6% 1,1% 3,4%

I coverage delle attività deteriorate del Settore sono influenzati da crediti appartenenti dalla c.d. categoria dei "POCI" i cui valori lordi già scontano la stima delle perdite attese.

04 Prospetti Contabili riclassificati

Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al Settore NPL sono state interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

04.1. Stato Patrimoniale Consolidato riclassificato

VOCI DELL'ATTIVO CONSISTENZE AL
(in migliaia di euro) 30.09.2019 31.12.2018
Cassa e disponibilità liquide 62 48
Attività finanziarie detenute per la negoziazione con impatto a conto economico 28.375 29.809
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico 147.935 163.845
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 996.048 432.094
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 1.041.312 590.595
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.118.150 7.313.972
Partecipazioni 6 -
Attività materiali 128.827 130.650
Attività immateriali 64.026 23.277
di cui:
avviamento
-
42.252 1.515
Attività fiscali: 388.624 395.084
a) correnti 48.319 46.820
b) anticipate 340.305 348.264
Altre attività 335.766 302.887
Totale dell'attivo 10.249.131 9.382.261
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO CONSISTENZE AL
(in migliaia di euro) 30.09.2019 31.12.2018
Debiti verso banche 913.855 785.393
Debiti verso clientela 5.257.047 4.673.299
Titoli in circolazione 2.061.600 1.979.002
Passività finanziarie di negoziazione 26.798 31.155
Passività fiscali: 70.806 52.722
a) correnti 24.795 13.367
b) differite 46.011 39.355
Altre passività 373.954 367.872
Trattamento di fine rapporto del personale 10.298 8.039
Fondi per rischi e oneri 33.329 25.779
Riserve da valutazione (950) (14.606)
Riserve 1.259.773 1.168.543
Sovrapprezzi di emissione 102.285 102.116
Capitale 53.811 53.811
Azioni proprie (-) (3.012) (3.103)
Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -) 5.541 5.476
Utile (perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo (+/-) 83.996 146.763
Totale del passivo e del patrimonio netto 10.249.131 9.382.261

04.2. Conto Economico Consolidato riclassificato

VOCI
(in migliaia di euro)
30.09.2019 30.09.2018
Margine di interesse 324.638 329.247
Commissioni nette 68.729 59.980
Altre componenti del margine di intermediazione (2.124) 14.323
Margine di intermediazione 391.243 403.550
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (49.014) (68.915)
Risultato netto della gestione finanziaria 342.229 334.635
Spese amministrative: (253.792) (217.100)
a) spese per il personale (95.697) (83.281)
b) altre spese amministrative (158.095) (133.819)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (11.139) (5.306)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (12.793) (9.073)
Altri oneri/proventi di gestione 65.370 22.614
Costi operativi (212.354) (208.865)
Utile (Perdite) da cessioni di investimenti (1.294) -
Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 128.581 125.770
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (44.528) (36.721)
Utile (Perdita) di periodo 84.053 89.049
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi 57 55
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 83.996 88.994

04.3. Prospetto della Redditività Consolidata Complessiva riclassificato

VOCI
(in migliaia di euro)
30.09.2019 30.09.2018
Utile (Perdita) di periodo 84.053 89.049
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (892) 2.018
Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (270) 1.931
Piani a benefici definiti (622) 87
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 15.114 (17.813)
Differenze di cambio (643) (830)
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
15.757 (16.983)
Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 14.222 (15.795)
Redditività complessiva 98.275 73.254
Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 61 55
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 98.214 73.199

05 Note illustrative 3Q19

05.1. Politiche contabili

05.1.1 Principi generali di redazione

Il presente Resoconto intermedio di gestione consolidato del Gruppo Banca IFIS al 30 settembre 2019 è stato redatto secondo quanto previsto dal Regolamento di Borsa Italiana per le società quotate al segmento STAR (articolo 2.2.3 comma 3), che prevede l'obbligo di pubblicazione del resoconto intermedio di gestione entro 45 giorni dal termine di ogni trimestre dell'esercizio e tenuto conto dell'avviso n. 7587 del 21 aprile 2016 di Borsa italiana. Pertanto, come richiamato nel suddetto avviso, per quanto riguarda il contenuto del Resoconto intermedio di gestione consolidato, si è fatto riferimento a quanto previsto dal preesistente comma 5 dell'articolo 154-ter del D.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58.

Il Resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2019 non espone tutta l'informativa richiesta nella redazione del bilancio consolidato annuale secondo i principi contabili IFRS. Per tale motivo è necessario leggere il Resoconto intermedio di gestione consolidato unitamente al bilancio consolidato al 31 dicembre 2018. I criteri di redazione, i criteri di valutazione e di consolidamento ed i principi contabili adottati nella redazione del presente Resoconto intermedio di gestione consolidato sono conformi con i principi contabili adottati nella redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 al quale si rimanda per maggiori dettagli, ad eccezione degli effetti relativi all'introduzione del nuovo principio contabile IFRS 16 - Leases. Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto al paragrafo "Effetti della prima applicazione dell'IFRS 16" riportato in seguito.

Per IFRS si intendono i principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

05.1.2 Area e metodi di consolidamento

Il Resoconto intermedio di gestione consolidato del Gruppo Banca IFIS è redatto sulla base delle situazioni contabili al 30 settembre 2019 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento.

La struttura del Gruppo al 30 settembre 2019 è composta dalla controllante Banca IFIS S.p.A., dalle società controllate al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o., IFIS Rental Services S.r.l., IFIS NPL S.p.A. e Cap.Ital.Fin. S.p.A., dalla società controllata al 70% Credifarma S.p.A. e, a seguito dall'acquisizione del Gruppo FBS completata il 7 gennaio 2019, dalle società FBS S.p.A. controllata al 90%, FBS Real Estate S.p.A. controllata al 99,28% da FBS S.p.A. e dalla società Elipso Finance S.r.l. controllata in modo congiunto al 50%, anch'essa tramite FBS S.p.A.. Si segnala inoltre che la partecipazione al 100% nella società Two Solar Park 2008 S.r.l. è stata ceduta a terzi in data 26 giugno 2019.

Tutte le società sono state consolidate utilizzando il metodo integrale ad eccezione della controllata in modo congiunto Elipso Finance S.r.l. che viene consolidata con il metodo del Patrimonio Netto.

I prospetti contabili della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o. espressi in valuta estera vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data delle singole operazioni. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto della partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

Le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando il principio contabile IFRS 3; la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:

• l'identificazione dell'acquirente;

  • la determinazione della data di acquisizione;
  • la rilevazione e la valutazione delle attività identificabili acquisite, delle passività identificabili assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita;
  • la rilevazione e la valutazione dell'avviamento o di un utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni aggregazione aziendale, il Gruppo definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nel periodo e classificati tra le spese amministrative.

L'eventuale corrispettivo potenziale da riconoscere è rilevato dall'acquirente al fair value alla data di acquisizione.

L'avviamento è inizialmente rilevato al costo rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo. Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare l'ammontare da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.

Se l'avviamento è stato allocato a un'unità generatrice di flussi finanziari e l'entità dismette parte delle attività di tale unità, l'avviamento associato all'attività dismessa è incluso nel valore contabile dell'attività quando si determina l'utile o la perdita della dismissione. L'avviamento associato con l'attività dismessa è determinato sulla base de i valori relativi dell'attività dismessa e della parte mantenuta dell'unità generatrice di flussi finanziari.

Dal processo di consolidamento delle società controllate sono emersi i seguenti avviamenti iscritti alla voce "attività immateriali": 804 mila euro al cambio di fine periodo per quanto riguarda la controllata IFIS Finance Sp. Z o. o. e 700 mila euro per la controllata Cap.Ital.Fin S.p.A.

Inoltre, con riferimento all'acquisizione del controllo del Gruppo FBS, si evidenzia che al 30 settembre 2019 non si è ancora concluso il processo di allocazione del costo della partecipazione che deve essere quantificato in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione. Al riguardo si precisa che, alla data di riferimento del presente Resoconto intermedio di gestione consolidato, il processo di allocazione del prezzo ("Purchase Price Allocation", di seguito anche "PPA") deve intendersi provvisorio sia con riferimento alla determinazione del costo dell'aggregazione sia con riferimento alla valutazione delle attività acquisite e delle passività assunte

Il costo complessivo dell'aggregazione è stato quindi provvisoriamente determinato in 67,7 milioni di euro e dal processo di consolidamento emerge una differenza da allocare tra il costo e il patrimonio netto del Gruppo FBS di 40,7 milioni di euro, iscritta tra le Attività immateriali.

Si evidenzia inoltre che dal processo di closing account non si sono determinati aggiustamenti del prezzo.

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale Tipo di
rapporto
(1)
Rapporto di partecipazione Disponibilità
voti % (2)
Impresa
partecipante
Quota %
Cap.Ital.Fin. S.p.A. Napoli Napoli 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
Credifarma S.p.A. Roma Roma 1 Banca IFIS S.p.A. 70% 70%
FBS S.p.A. Milano Milano 1 Banca IFIS S.p.A. 90% 90%
FBS Real Estate S.p.A. Milano Milano 1 FBS S.p.A. 99,28% 99,28%
IFIS Finance Sp. Z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
IFIS NPL S.p.A. Firenze, Milano e
Mestre
Mestre 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
IFIS Rental Services S.r.l. Milano Milano 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
IFIS ABCP Programme S.r.l. Conegliano - TV Conegliano - TV 4 Altra 0% 0%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano - TV Conegliano - TV 4 Altra 0% 0%

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria

3 = accordi con altri soci

4 = altre forme di controllo

5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"

6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca IFIS ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
  • l'esposizione alla variabilità dei risultati;
  • la capacità di influenzarne i risultati.

Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo. Il consolidamento di una controllata inizia quando il Gruppo ne ottiene il controllo e cessa quando il Gruppo perde il controllo. Le attività, le passività, i ricavi ed i costi della controllata acquisita o ceduta nel corso del periodo sono inclusi nei prospetti consolidati dalla data in cui il Gruppo ottiene il controllo fino alla data in cui il Gruppo non esercita più il controllo sulla società.

L'utile (perdita) del periodo e ciascuna delle altre componenti di conto economico complessivo sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza hanno un saldo negativo. Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai bilanci delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del gruppo.

Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del Gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.

Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono contabilizzate a patrimonio netto.

Se il Gruppo perde il controllo di una controllata, deve eliminare le relative attività (incluso l'avviamento), passività, le interessenze delle minoranze e le altre componenti di patrimonio netto, mentre l'eventuale utile o perdita è rilevato a conto economico. La quota di partecipazione eventualmente mantenuta deve essere rilevata al fair value.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate elencate al precedente paragrafo, nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione; tali SPV non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca IFIS.

05.1.3 Effetti della prima applicazione dell'IFRS 16

Il principio IFRS 16 introduce nuovi criteri per la rappresentazione contabile dei contratti di leasing prevalentemente per i locatari, sostituendo i precedenti standard/interpretazioni (IAS 17, IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27). Il leasing è definito come quel contratto la cui esecuzione dipende dall'uso di un bene identificato e che attribuisce il diritto di controllare l'utilizzo del bene per un periodo di tempo in cambio di un corrispettivo.

L'IFRS 16 stabilisce i principi in materia di rilevazione, valutazione, esposizione nel bilancio e informazioni integrative sui leasing. La finalità è assicurare che locatari e locatori forniscano informazioni appropriate secondo modalità che rappresentino fedelmente le operazioni. Le informazioni forniscono agli utilizzatori del bilancio gli elementi per valutare l'effetto del leasing sulla situazione patrimoniale, il risultato economico e i flussi finanziari dell'entità.

Il Principio si applica a tutti i contratti che contengono il diritto ad utilizzare un bene (c.d. "Right of Use") per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. L'IFRS 16 si applica a tutte le transazioni che prevedono un diritto ad utilizzare il bene, indipendentemente dalla forma contrattuale, ovvero leasing finanziario o operativo, affitto o noleggio.

La principale novità riguarda la rappresentazione nella situazione patrimoniale del locatario in riferimento al "Right of Use" ed all'impegno assunto relativamente ai leasing operativi, tramite l'iscrizione di un'attività e una passività. In particolare il locatario dovrà rilevare una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri in contropartita dell'iscrizione tra le attività del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing.

Successivamente all'iscrizione iniziale:

  • il diritto d'uso sarà oggetto di ammortamento lungo la durata del contratto o la vita utile del bene (sulla base dello IAS 16), qualora il contratto di leasing trasferisca la proprietà dell'attività sottostante al locatario al termine della durata del leasing o qualora il costo dell'attività consistente nel diritto di utilizzo rifletta il fatto che il locatario eserciterà l'opzione di acquisto, o valutato con l'uso di un criterio alternativo – modello di rivalutazione o fair value – (rispettivamente IAS 16 o IAS 40)
  • la passività verrà progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni e sulla stessa saranno riconosciuti gli interessi da imputare a conto economico.

Possono essere esclusi dall'IFRS 16 i contratti con durata inferiore ai 12 mesi o che abbiano un valore unitario a nuovo del bene oggetto di leasing di modesto valore. A tal riguardo, il Gruppo Banca IFIS ha deciso di esercitare l'opzione prevista dall'IFRS 16 di non applicare i nuovi requisiti contabili relativi alla rilevazione e valutazione del diritto di utilizzo e della passività per i leasing a breve termine definiti come quei leasing con durata inferiore a 12 mesi anche tenuto conto di eventuali opzioni di proroga o recesso presenti nel contratto. Analogamente, il Gruppo ha deciso di esercitare l'opzione di non applicare i nuovi requisiti contabili contratti con valore unitario del bene inferiore a 5 mila euro.

Ai fini della determinazione della durata del leasing, da intendersi come "il periodo non annullabile del leasing, a cui vanno aggiunti entrambi i seguenti periodi: (IFRS 16.18)

  • periodi coperti da un'opzione di proroga del leasing, se il locatario ha la ragionevole certezza di esercitare l'opzione; e
  • periodi coperti dall'opzione di risoluzione del leasing, se il locatario ha la ragionevole certezza di non esercitare l'opzione",

il Gruppo, in considerazione delle tipologie di contratti di leasing in essere, utilizza come fattore principale per valutare l'esistenza di un incentivo economico alla proroga, lo storico dei rinnovi avvenuti, senza escludere la possibilità di effettuare ulteriori considerazioni.

La passività del leasing alla data di decorrenza è data dal "valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data". (IFRS 16.26). Ai fini della determinazione del tasso di attualizzazione, il Gruppo Banca IFIS utilizza il tasso di interesse implicito nel contratto di leasing, qualora disponibile. In mancanza dello stesso il Gruppo adotta come tasso di attualizzazione il proprio costo del funding.

Per il locatore restano sostanzialmente confermate le regole di contabilizzazione dei contratti di leasing dello IAS 17, differenziate a seconda che si tratti di leasing operativo o leasing finanziario. In caso di leasing finanziario il locatore continuerà a rilevare nello stato patrimoniale un credito per i canoni di leasing futuri.

L'IFRS 16 è applicabile dal 1 gennaio 2019 e, ancorché la sua applicazione anticipata sia possibile, il Gruppo ha deciso di non procedere con l'adozione anticipata.

Il Gruppo si è avvalsa della facoltà prevista dall'IFRS 16 di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 16, secondo quanto previsto dal cosiddetto "modified retrospective approach B" (paragrafo C5 lettera b, C7 e C8 lettera b.ii dell'appendice C all'IFRS 16) che prevede la possibilità di rilevare l'attività consistente nel diritto di utilizzo alla data dell'applicazione iniziale per un importo pari alla passività del leasing rettificato per l'importo di eventuali risconti attivi o ratei passivi relativi al leasing; secondo questo approccio alla data di prima applicazione non sono emerse differenze sul patrimonio netto consolidato del Gruppo Banca IFIS di apertura. Il diritto d'uso iscritto, e conseguentemente la relativa passività finanziaria, al 1 gennaio 2019 è pari a 12,8 milioni di euro.

Nella tabella che segue vengono esposti gli effetti al 1 gennaio 2019 dell'applicazione dell'IFRS 16 nel Gruppo Banca IFIS.

Attività/Valori 31.12.2018 Diritti d'uso
acquisiti con il
leasing
01.01.2019
Attività materiali ad uso funzionale 129.930 12.777 142.707
a) Terreni 35.902 204 36.106
b) Fabbricati 68.508 10.416 78.924
c) Mobili 1.985 - 1.985
d) Impianti elettronici 4.741 155 4.896
e) Altre 18.794 2.002 20.796
Attività materiali detenute a scopo di investimento 720 - 720
b) Fabbricati 720 - 720
Totale 130.650 12.777 143.427

L'IFRS 16 non ha apportato significativi cambiamenti ai criteri di contabilizzazione dei leasing per il locatore, di conseguenza il Gruppo non ha avuto impatti in tal senso.

05.1.4 Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione delle situazioni contabili nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine.

In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste nel Resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2019, così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 30 settembre 2019.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci in bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti del Settore NPL;
  • crediti gestiti dalla BU Pharma, con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;
  • rettifiche di valore per rischio di credito
  • fondi per rischi e oneri;
  • trattamento di fine rapporto;
  • avviamento e altre attività immateriali;
  • business combination.

Fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati in bilancio al fair value, si rimanda a quanto contenuto nei criteri di valutazione descritti al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018.

Crediti del Settore NPL

Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti al Settore NPL, il Risk Management esamina periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), anche il c.d. rischio modello, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso.

In particolare, per i crediti in gestione stragiudiziale, il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta di piani di rientro, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Per i crediti in gestione giudiziale, ovvero per le posizioni che per cui è stata verificata la presenza di un posto di lavoro o di una pensione, è stato sviluppato un modello per la stima dei flussi di cassa antecedentemente all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA). In particolare vengono stimati i flussi di cassa per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto non opposto dal debitore a partire dal 1 gennaio 2018.

Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino a al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione.

All'ODA i flussi di cassa futuri vengono analiticamente determinati sulla base degli elementi oggettivi conosciuti per ogni singola posizione; in questo caso quindi le stime applicate sono perlopiù relative all'identificazione della durata del piano di pagamento.

Crediti gestiti dalla BU Pharma con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile

In riferimento ai crediti della BU Pharma, il Gruppo utilizza un modello proprietario di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale gestiti dalla BU Pharma, che include la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche del Gruppo e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese dalla BU Pharma (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca IFIS sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".

Rettifiche di valore per rischio di credito

L'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:

  • la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati essenzialmente su modelli di misurazione delle probabilità di default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di bilancio;
  • la valutazione di taluni elementi necessari per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia ed infine la probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione.

Con riferimento alla determinazione dell'Expected Credit Loss si rimanda a quanto indicato al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018.

05.2. Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo

Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al Settore NPL sono state interamente riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

05.2.1. Aggregati patrimoniali riclassificati

PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.09.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
147.935 163.845 (15.910) (9,7)%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
996.048 432.094 563.954 130,5%
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 1.041.312 590.595 450.717 76,3%
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.118.150 7.313.972 (196.146) (2,7)%
Attività materiali e immateriali 192.853 153.927 38.926 25,3%
Attività fiscali 388.624 395.084 (6.460) (1,6)%
Altre voci dell'attivo 364.209 332.744 31.465 9,5%
Totale dell'attivo 10.249.131 9.382.261 866.546 9,2%
Debiti verso banche 913.855 785.393 128.138 16,3%
Debiti verso clientela 5.257.047 4.673.299 583.748 12,5%
Titoli in circolazione 2.061.600 1.979.002 82.598 4,2%
Passività fiscali 70.806 52.722 18.084 34,3%
Fondi per rischi e oneri 33.329 25.779 7.550 29,3%
Altre voci del passivo 411.050 407.066 3.984 1,0%
Patrimonio netto del Gruppo 1.501.444 1.459.000 42.444 2,9%
Totale del passivo e del patrimonio netto 10.249.131 9.382.261 866.546 9,2%

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

La voce include sostanzialmente i finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI test, i titoli di capitale rappresentati da strumenti finanziari partecipativi, nonché le quote di fondi di OICR, così come previsto dal principio contabile IFRS 9.

Senza considerare l'effetto della variazione di fair value, la diminuzione della voce è connessa alla cessione di quote di un fondo OICR (detenuto come investimento di liquidità) per circa 50,0 milioni di euro in quanto non più coerente con le politiche di investimento del Gruppo, solo parzialmente compensata da sottoscrizioni nette di quote di fondi OICR per 24,2 milioni di euro, dalla sottoscrizione di nuovi finanziamenti valutati al fair value per 13,3 milioni di euro, da 3,5 milioni di euro di interessi maturati su tali attività finanziarie e dall'incremento dei titoli di debito di 2,5 milioni di euro derivanti dall'acquisizione del Gruppo FBS.

La composizione della voce è di seguito riportata.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE VALUTATE A FAIR
VALUE CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Titoli di debito 2.612 1.935 677 35,0%
Titoli di capitale 6.589 11.266 (4.677) (41,5)%
Quote di O.I.C.R. 72.957 99.349 (26.392) (26,6)%
Finanziamenti 65.777 51.295 14.482 28,2%
Totale 147.935 163.845 (15.910) (9,7)%

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 996,0 milioni di euro al 30 settembre 2019, in aumento del 130,5% rispetto al valore del 31 dicembre 2018. Nella voce sono ricompresi titoli di debito che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale per i quali la Banca ha esercitato la cosiddetta OCI Option senza successivo giro a conto economico come prevista dal nuovo principio IFRS 9.

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO
SULLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Titoli di debito 964.437 418.709 545.728 130,3%
Titoli di capitale 31.611 13.385 18.226 136,2%
Totale 996.048 432.094 563.954 130,5%

I titoli di debito detenuti in portafoglio al 30 settembre 2019 ammontano a 964,4 milioni di euro, l'incremento del 130,3% rispetto al 31 dicembre 2018 è guidato prevalentemente dagli acquisti di titoli di stato italiani con scadenze concentrate per lo più a due anni, finalizzati all'impiego delle eccedenze di liquidità in giacenza presso Banca d'Italia.

In particolare, la voce include 948,3 milioni di euro di titoli di stato italiani (Valore Nominale 941,5 milioni di euro), la cui relativa riserva netta positiva di fair value ammonta a 5,3 milioni di euro rispetto a una riserva netta negativa di 8,4 milioni di euro alla fine del precedente esercizio.

Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito in portafoglio.

Emittente/Scadenza 1 anno 2 anni 3 anni 5 anni oltre 5 anni Totale
Titoli governativi 110.392 515.555 - 264.505 57.842 948.294
% sul totale 11,4% 53,5% - 27,4% 6,0% 98,3%
Banche - - - 7.230 5.733 12.963
% sul totale - - - 0,8% 0,6% 1,4%
Altri emittenti - - - - 3.181 3.181
% sul totale - - - - 0,3% 0,3%
Totale 110.392 515.555 - 271.735 66.755 964.437
% sul totale 11,4% 53,5% - 28,2% 6,9% 100,0%

Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza per 31,6 milioni di euro (+136,2% rispetto al 31 dicembre 2018). La variazione è strettamente legata alla creazione, nel corso del terzo trimestre, di un portafoglio di proprietà di titoli

quotati volto a costituire un portafoglio di proprietà funzionale alla generazione di redditi nel tempo. La riserva netta positiva di fair value per tali titoli ammonta a 0,8 milioni di euro.

Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso banche valutati al costo ammortizzato al 30 settembre 2019 è risultato pari a 1.041,3 milioni di euro, rispetto a 590,6 milioni di euro al 31 dicembre 2018. La voce è prevalentemente riferita a Crediti verso banche centrali (804,3 milioni di euro al 30 settembre 2019 rispetto ai 280,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018), provvista mantenuta al fine di garantire l'ordinato svolgimento delle attività gestionali. Tali livelli di liquidità collocano gli indici regolamentari (LCR/NSFR) al di sopra dei minimi previsti con particolare riferimento all'indice LCR.

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 7.118,2 milioni di euro, in calo rispetto al 31 dicembre 2018 (- 2,7%). A fronte di una crescita del Settore NPL del 8,8%, anche grazie al contributo del Gruppo FBS, si registra una flessione di 289,3 milioni di euro (pari a -4,9%) del Settore Imprese. Quest'ultima variazione è influenzata da alcuni fenomeni di stagionalità, fisiologici per l'Area Crediti Commerciali, oltre che da alcune azioni gestionali volte a massimizzare la marginalità degli impieghi. Infine i crediti nel portafoglio del Settore Governance & Servizi registrano un calo dello 0,9%, pari a 2,8 milioni di euro rispetto ai 302,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018.

Si segnala che nella voce "Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato" è presente un'esposizione classificabile come "grande esposizione", che complessivamente risulta superiore al 10% dei Fondi propri.

CREDITI VERSO LA CLIENTELA
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Settore Imprese 5.629.184 5.918.496 (289.312) (4,9)%
- di cui deteriorati 320.051 310.358 9.693 3,1%
Settore NPL 1.189.113 1.092.799 96.314 8,8%
- di cui deteriorati 1.181.863 1.088.051 93.812 8,6%
Settore Governance & Servizi 299.853 302.677 (2.824) (0,9)%
- di cui deteriorati 28.483 35.632 (7.149) (20,1)%
Totale crediti verso la clientela 7.118.150 7.313.972 (195.822) (2,7)%
- di cui deteriorati 1.530.397 1.434.041 96.356 6,7%

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del Settore NPL, si attesta a 1.530,4 milioni di euro al 30 settembre 2019 contro i 1.434,0 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (+6,7%).

Si rimanda alla sezione "Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo" per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.

Le immobilizzazioni immateriali e materiali

Le immobilizzazioni immateriali si attestano a 64,0 milioni di euro, contro 23,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (+175,1%); l'aumento è sostanzialmente dovuto all'iscrizione della differenza da allocare da applicazione del principio IFRS 3 provvisoriamente determinata in 40,7 milioni di euro connessa con l'acquisizione del Gruppo FBS avvenuta il 7 gennaio 2019.

La voce è riferita inoltre a software per 21,8 milioni di euro, per 0,8 milioni di euro all'avviamento che emerge dal consolidamento della partecipazione in IFIS Finance Sp.Z o. o. e per 0,7 milioni di euro all'avviamento determinato conseguente all'acquisizione della controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A.

Le immobilizzazioni materiali si attestano a 128,8 milioni di euro, rispetto ai 130,6 milioni di euro al 31 dicembre 2018, in diminuzione del 1,4% prevalentemente per effetto della cessione della controllata Two Solar Park 2008 S.r.l. che contribuiva a tale voce per 16,1 milioni di

euro (riferibili sostanzialmente a impianti fotovoltaici), variazione compensata dall'effetto dell'iscrizione per 12,0 milioni di euro del diritto d'uso così come previsto dal nuovo principio IFRS 16 – Leases in vigore dal 1 gennaio 2019, nonché dall'apporto dovuto all'acquisizione del Gruppo FBS per a 5,7 milioni di euro al 30 settembre 2019.

Gli immobili iscritti a fine periodo tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia, sede di Banca IFIS.

L'immobile Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettato ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso del periodo non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali ammontano a 388,6 milioni di euro, sostanzialmente allineate al dato del 31 dicembre 2018 (-1,6%).

Le attività per imposte correnti ammontano a 48,3 milioni di euro contro 46,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018. Le attività per imposte anticipate ammontano a 340,3 milioni di euro contro 348,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018 di cui 83,4 milioni di euro su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (102 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e 218,4 milioni di euro, invariati rispetto al 31 dicembre 2018, per rettifiche di valore su crediti deducibili negli esercizi successivi.

Le passività fiscali ammontano a 70,8 milioni di euro, in aumento del 34,3% rispetto al dato del 31 dicembre 2018.

Le passività fiscali correnti, pari a 24,8 milioni di euro, rappresentano il carico fiscale del periodo (13,4 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Le passività per imposte differite, pari a 46,0 milioni di euro, includono principalmente 25,8 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 9,3 milioni di euro sulle rivalutazioni sugli immobili e 3,2 milioni di euro su disallineamenti di crediti commerciali.

Con riferimento al consolidato prudenziale le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività a rischio ponderate al 30 settembre 2019:

  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" vengono detratte dal CET1; al 30 settembre 2019 la deduzione del 100% è pari a 83,4 milioni di euro, oltre a 28,8 milioni di euro riferiti alla Holding del Gruppo Bancario; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee", non vengono detratte dal CET1 ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 30 settembre 2019 tali attività, che ammontano a 32,6 milioni di euro, sono sostanzialmente compensate dalle corrispondenti passività fiscali differite;
  • le "attività fiscali anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; al 30 settembre 2019 la corrispondente ponderazione ammonta a 218,4 milioni di euro;
  • le "attività fiscali correnti" ricevono una ponderazione dello 0% in quanto esposizioni nei confronti dell'Amministrazione Centrale.

Complessivamente le Attività Fiscali, iscritte al 30 settembre 2019 e dedotte dai Fondi propri al 100%, comportano un onere pari a 1,28% (1,63% al 31 dicembre 2018) in termini di CET1, destinato a ridursi nel futuro per effetto dell'utilizzo delle poste in contropartita all'emersione di reddito imponibile.

Altre voci dell'attivo e del passivo

Le altre voci dell'attivo, pari a 364,2 milioni di euro rispetto ad un saldo di 332,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018, accolgono le attività finanziarie valutate detenute per la negoziazione per 28,4 milioni di euro (29,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018), e altre attività per 335,8 milioni di euro (302,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Le altre attività includono per 101,5 milioni di euro crediti nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A., derivanti per 46,3 milioni di euro all'applicazione del consolidato fiscale e per 55,2 milioni di euro da crediti fiscali chiesti a rimborso da quest'ultima a fronte di versamenti di imposta eccedenti effettuati in precedenti esercizi; per 9,7 milioni di euro crediti netti verso l'erario per acconti versati (bollo) e per 36,8 milioni di euro di crediti IVA (derivanti in particolare dall'attività del Leasing). Si segnala infine che la voce include per 29,2 milioni di euro i costi sospesi legati alle pratiche del Settore NPL in gestione giudiziale fino al momento in cui tali posizioni iniziano la valutazione al costo ammortizzato (27,0 milioni di euro anche al 31 dicembre 2018).

Le altre voci del passivo sono pari a 411,1 milioni di euro rispetto a 407,1 milioni di euro al 31 dicembre 2018 e sono composte da 26,8 milioni di euro riferiti a derivati di negoziazione (31,2 milioni di euro al 31 dicembre 2018), dal debito per TFR per 10,3 milioni di euro (8,0 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e da altre passività per 374,0 milioni di euro (367,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018). Quest'ultima voce, le cui poste più significative sono da ricondurre prevalentemente a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione, include inoltre un debito nei confronti della controllante La Scogliera derivante dall'applicazione del consolidato fiscale per 18,3 milioni di euro.

La raccolta

RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.09.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 913.855 785.393 128.462 16,4%
- Eurosistema 693.981 695.075 (1.094) (0,2)%
- Altri debiti 219.874 90.318 129.556 143,4%
Debiti verso clientela 5.257.047 4.673.299 583.748 12,5%
- Rendimax e Contomax 4.949.448 4.424.467 524.981 11,9%
- Altri depositi vincolati 55.475 37.669 17.806 47,3%
- Altri debiti 252.124 211.163 40.961 19,4%
Titoli in circolazione 2.061.600 1.979.002 82.598 4,2%
Totale raccolta 8.232.502 7.437.694 794.808 10,7%

Il totale della raccolta, che al 30 settembre 2019 risulta pari a 8.232,5 milioni di euro (+10,7% rispetto al 31 dicembre 2018), è rappresentato per il 63,9% da Debiti verso la clientela (62,8% al 31 dicembre 2018), per il 11,1% da Debiti verso banche (10,6% al 31 dicembre 2018), e per il 25,0% da Titoli in circolazione (26,6% al 31 dicembre 2018).

I debiti verso la clientela ammontano al 30 settembre 2019 a 5.257,0 milioni di euro (+12,5% rispetto al 31 dicembre 2018), sostanzialmente per effetto dell'aumento della raccolta retail (Rendimax e Contomax) che passa da 4.424,5 al 31 dicembre 2018 a 4.949,4 milioni di euro al 30 settembre 2019 e che è composta da 4.037,9 milioni di euro a breve termine di cui 1.466,8 milioni sul prodotto like (vincolato a 33 giorni) e da 911,5 milioni di euro a medio/lungo termine.

I debiti verso banche ammontano a 913,8 milioni di euro (+16,4% rispetto al dato al 31 dicembre 2018). La voce è riferita prevalentemente alla tranche TLTRO sottoscritta nel 2017 e pari a 693,9 milioni di euro, depositi a scadenza presso altre banche per 170,2 milioni di euro e 49,7 milioni di euro relativi ad altri conti correnti e finanziamenti.

I titoli in circolazione ammontano a 2.061,6 milioni di euro. La voce comprende per complessivi 1.089,8 milioni di euro (+9,0% rispetto al 31 dicembre 2018) i titoli emessi dalla società veicolo, nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti commerciali posta in essere a fine 2016. La voce include altresì le obbligazioni senior emesse da Banca IFIS per 496,5 milioni di euro, inclusivi di interessi, nonché il bond Tier 2 per 415,3 milioni di euro, inclusivi di interessi. La residua parte dei titoli in circolazione al 30 settembre 2019 si riferisce ad un prestito obbligazionario per 59,5 milioni di euro emesso a suo tempo dall'incorporata Interbanca.

Fondi per rischi e oneri

FONDI RISCHI E ONERI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
2.495 3.896 (1.401) (36,0)%
Controversie legali e tributarie 21.006 14.566 6.440 44,2%
Altri fondi 9.828 7.317 2.511 34,3%
Totale fondi per rischi e oneri 33.329 25.779 7.550 29,3%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere a fine periodo, confrontata con i valori dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Al 30 settembre 2019 il saldo pari a 2,5 milioni di euro riflette la svalutazione degli impegni e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo secondo il principio IFRS 9. La diminuzione rispetto al dato di fine 2018 è legata all'utilizzo di un accantonamento specifico a fronte di una garanzia escussa nel periodo.

Controversie legali e tributarie

Al 30 settembre 2019 sono iscritti fondi per complessivi 21,0 milioni di euro. Tale importo si compone come di seguito dettagliato:

  • per 13,1 milioni di euro relativi a 34 controversie legate all'Area Crediti Commerciali (a fronte di un petitum complessivo di 33 milioni di euro);
  • per 3,5 milioni di euro (a fronte di un petitum di 50,6 milioni di euro) relativi a 9 controversie in capo alla ex Interbanca;
  • per 2,2 milioni di euro (a fronte di un petitum di 4,3 milioni di euro) relativi a 52 cause connesse all'Area Leasing;
  • per 0,7 milioni di euro (a fronte di un petitum di medesimo importo) relativi a contenziosi afferenti alla partecipata IFIS Rental;
  • per 0,8 milioni di euro a varie controversie riguardanti Credifarma;
  • per 294 mila euro (con un petitum corrispondente di 2.684 mila euro) a 22 contenziosi con clienti e agenti riferibili a Cap.Ital.Fin. S.p.A.;
  • per 249 mila euro (a fronte di un petitum complessivo di 499 mila euro) a n. 34 controversie legate a crediti della controllata IFIS NPL;
  • per 106 mila euro a n. 8 controversie relative alla neoacquisita FBS, caratterizzate da un petitum di complessivi 1,9 milioni di euro.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 30 settembre 2019 sono in essere "Altri fondi" per 9,8 milioni di euro (7,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018) costituiti principalmente da 4,6 milioni di euro per indennità suppletiva di clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing rispetto a 3,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018, da 3,7 milioni di euro riconducibili alla stima della contribuzione al Fondo Interbancario Tutela dei Depositi, da 0,6 milioni di euro per oneri legati al personale (1,0 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e da 0,2 milioni di euro per fondo reclami. L'incremento di 2,5 milioni di euro della voce "Altri fondi" rispetto al saldo al 31 dicembre 2018 è dovuto prevalentemente all'accantonamento nel periodo della contribuzione al Fondo Interbancario Tutela dei Depositi e al rilascio di un fondo rischi di 0,9 milioni di euro connesso a probabili costi di adeguamento formale di impianti della ex controllata Two Solar Park 2008 S.r.l. ceduta nel mese di giugno 2019.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 30 settembre 2019 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Contenzioso fiscale

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti. Società coinvolta IFIS Leasing S.p.A. (ex – Gruppo GE Capital Interbanca) L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni «integrali» dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2014.

Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 882 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

Contenzioso relativo all'Avviso di Liquidazione imposta di registro 3%. Società coinvolte: Banca IFIS come incorporante di Interbanca S.p.A. e IFIS Rental S.r.l. - (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato l'operazione di ristrutturazione della società GE Capital Services S.r.l. nel suo complesso come "Cessione di ramo d'azienda" chiedendo l'applicazione dell'imposta di registro in misura proporzionale pari al 3% del valore dell'azienda per complessivi 3,6 milioni di euro.

In merito ai contenziosi fiscali sopra citati, il Gruppo supportato dai propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile ma non probabile e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Indennizzi

In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative a Interbanca e alle altre Società Partecipate. In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Con specifico riferimento ad alcuni contenziosi fiscali relativi all'ex Gruppo GE Capital Interbanca, sono state presentate istanze di "definizione agevolata delle controversie tributarie" ai sensi dagli articoli 6 e 7 del Decreto Legge n. 119 del 23 ottobre 2018, convertito con modificazioni dalla legge n. 136 del 17 dicembre 2018, i cui termini scadevano il 31 maggio 2019.

La definizione si è perfezionata con il sostenimento di un onere complessivo pari a 30,9 milioni di euro iscritto fra le Altre spese amministrative, integralmente coperto da un indennizzo contrattuale in misura tale da non evidenziare impatti sul risultato netto derivante dalla chiusura del contenzioso.

Il patrimonio netto consolidato

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 settembre 2019 a 1.501,4 milioni di euro, contro i 1.459,0 milioni di euro (+2,9%) al 31 dicembre 2018.

La composizione e la variazione rispetto all'esercizio precedente sono spiegate nelle tabelle seguenti.

PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 102.285 102.116 169 0,2%
Riserve da valutazione: (950) (14.606) 13.656 (93,5)%
- Titoli 6.229 (8.692) 14.921 (171,7)%
- TFR (504) 118 (622) (527,1)%
- differenze di cambio (6.675) (6.032) (643) 10,7%
Riserve 1.259.773 1.168.543 91.230 7,8%
Azioni proprie (3.012) (3.103) 91 (2,9)%
Patrimonio di pertinenza di terzi 5.541 5.476 65 1,2%
Utile netto di pertinenza della Capogruppo 83.996 146.763 (62.767) (42,8)%
Patrimonio netto del Gruppo 1.501.444 1.459.000 42.444 2,9%
PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto al 31.12.2018 1.459.000
Incrementi: 99.834
Utile del periodo 83.996
Variazione riserva da valutazione: 14.921
- Titoli 14.921
Altre variazioni 852
Patrimonio netto di terzi 65
Decrementi: 57.390
Dividendi distribuiti 56.125
Variazione riserva da valutazione: 1.265
- TFR 622
- differenze di cambio 643
Patrimonio netto al 30.09.2019 1.501.444

La variazione della riserva da valutazione su titoli rilevata nel periodo è dovuta all'adeguamento di fair value degli strumenti finanziari nel portafoglio Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE
30.09.2019 31.12.2018
Capitale primario di classe 1 (CET1) 970.603 924.285
Capitale di classe 1 (T1) 1.023.724 980.463
Totale Fondi propri 1.297.921 1.257.711
Totale attività ponderate per il rischio 8.743.161 8.974.645
Ratio – Capitale primario di classe 1 11,10% 10,30%
Ratio – Capitale di classe 1 11,71% 10,92%
Ratio – Totale Fondi propri 14,84% 14,01%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri comprendono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 30 giugno 2019 al netto del dividendo stimato.

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 30 settembre 2019 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286. In particolare, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile.

Relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri - Regolamento 2017/2395 che modifica il regolamento n.575/2013 (CRR) – che definiscono per gli Enti la possibilità di includere nel loro capitale primario di classe 1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti, in applicazione dell'IFRS 9 e fino al termine del periodo transitorio (1 gennaio 2018/31 dicembre 2022), si comunica che Banca IFIS ha provveduto ad informare la Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

L'inclusione nel CET1 avverrà in modo graduale applicando i seguenti fattori:

  • 0,85 dall'1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2019;
  • 0,70 dall'1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2020;
  • 0,50 dall'1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2021;
  • 0,25 dall'1 gennaio 2022 al 31 dicembre 2022.

In applicazione delle sopracitate disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri, il Gruppo Bancario Banca IFIS è tenuto durante il periodo transitorio a pubblicare gli importi dei Fondi propri e dei relativi coefficienti di capitale di cui disporrebbe se non avesse applicato tali disposizioni transitorie. Al 30 settembre 2019 l'assenza di accantonamenti per perdite attese su crediti in applicazione dell'IFRS 9 non determina variazioni nelle risultanze tra quanto calcolato con le disposizioni transitorie e senza l'applicazione delle stesse.

La variazione positiva dei Fondi propri di 40,2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 è riconducibile principalmente a:

  • L'inclusione dell'utile di periodo al 30 giugno 2019 di pertinenza del Gruppo, calcolato ai fini regolamentari, al netto del dividendo stimato, per complessivi 15,8 milioni di euro;
  • la deduzione dal CET1 per un ammontare pari a 40,7 milioni di euro, quale differenza tra il costo dell'acquisizione e il patrimonio netto derivante dal processo di primo consolidamento del Gruppo FBS e provvisoriamente interamente allocata ad avviamento;
  • la maggior computabilità delle partecipazioni di minoranza (art. 84 CRR), per un ammontare pari a 17,8 milioni di euro;
  • la minor deduzione dal CET1 del 100% delle "Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" per un ammontare pari a 112,2 milioni di euro rispetto ai 145,9 milioni di euro dedotti al 31 dicembre 2018; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • la variazione positiva delle riserve per la restante parte, inclusiva degli utili generati dalle Società non incluse nel perimetro del Gruppo Bancario, per la quota di pertinenza del Gruppo stesso.

La contrazione delle attività ponderate per il rischio, pari a circa 231 milioni di euro, unitamente alla crescita dei Fondi propri per 40,2 milioni di euro, fa sì che al 30 settembre 2019 il Total capital ratio si attesti al 14,84%, in crescita rispetto alle risultanze conseguite al 31 dicembre 2018, pari al 14,01%; tale trend si riscontra anche per il CET1 ratio, ora pari all'11,10%, rispetto al dato precedente pari al 10,30%.

Di seguito la composizione per settore delle attività ponderate.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE &
SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Totale RWA Settore 4.587.529 1.639.366 428.231 6.655.126
Esposizioni fuori bilancio: stipulato da erogare,
garanzie rilasciate
492.244
Altre attività: crediti vari, conti transito 357.897
Crediti per attività fiscali 222.016
Rischio mercato 65.726
Rischio operativo (metodo base) 936.684
Rischio di aggiustamento della valutazione del
credito su derivati
13.468
Totale RWA 8.743.161

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha richiesto al Gruppo Bancario Banca IFIS di adottare per il 2019 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari all'8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.

Il Gruppo Bancario Banca IFIS soddisfa al 30 settembre 2019 i predetti requisiti prudenziali.

Come descritto in precedenza, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile; ricalcolando ai soli fini informativi i coefficienti patrimoniali del solo Gruppo Bancario Banca IFIS, essi si attesterebbero ai valori riportati nella tabella di seguito esposta.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI:
PERIMETRO DEL GRUPPO BANCARIO BANCA IFIS
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE
30.09.2019 31.12.2018
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.280.549 1.231.537
Capitale di classe 1 (T1) 1.280.549 1.231.537
Totale Fondi propri 1.680.962
1.631.858
Totale attività ponderate per il rischio 8.734.039 8.966.099
Ratio – Capitale primario di classe 1 14,66% 13,74%
Ratio – Capitale di classe 1 14,66% 13,74%
Ratio – Totale Fondi propri 19,25% 18,20%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri comprendono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 30 giugno 2019 al netto del dividendo stimato.

Grandi esposizioni

30.09.2019 31.12.2018
a) Valore di bilancio 2.854.461 1.573.611
b) Valore ponderato 570.661 602.111
c) Numero 5 4

L'ammontare complessivo delle grandi esposizioni al valore ponderato al 30 settembre 2019 è costituito per 219 milioni di euro da attività fiscali, per 202 milioni di euro da esposizioni nei confronti di partecipazioni non rientranti nel perimetro di consolidamento prudenziale e per 150 milioni di euro da esposizioni verso enti creditizi.

Informativa in merito al Debito Sovrano

In data 5 agosto 2011 la CONSOB (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 30 settembre 2019 le esposizioni al Debito sovrano sono costituite interamente da titoli emessi dalla Repubblica Italiana e il cui valore di bilancio ammonta a 1.018,5 milioni di euro, al netto della riserva da valutazione positiva pari a 6,0 milioni di euro.

Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 1.011,5 milioni di euro con una vita media residua ponderata di circa 32 mesi, sono inclusi nel banking book e sono classificati sia fra la voce Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva sia fra le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 30 settembre 2019 sono considerati di livello 1.

In conformità alla comunicazione CONSOB, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi nei confronti dello Stato Italiano; tali esposizioni alla data del 30 settembre 2019 ammontano a 759 milioni di euro, di cui 150 milioni di euro relativi a crediti fiscali.

05.2.2. Aggregati economici

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 391,2 milioni di euro, in riduzione del 3,0% rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente, pari a 403,6 milioni di euro.

Tale variazione è legata principalmente al decremento del margine di intermediazione del Settore Imprese, in calo del 6,6% rispetto al 30 settembre 2018, dove ai risultati positivi delle aree di business Crediti commerciali (+2,5%) e Leasing (+8,9%) si contrappone il fisiologico minor contributo del "reversal PPA" nell'Area Corporate Banking rispetto all'omologo periodo del precedente esercizio (38,5 milioni di euro al 30 settembre 2019 rispetto a 50,1 milioni di euro al 30 settembre 2018) oltre alla rilevazione di variazioni negative di fair value su attività finanziarie in portafoglio. Il margine di intermediazione del Settore NPL, pari a 168.9 milioni di euro è sostanzialmente allineato ai valori del corrispondente periodo dell'esercizio precedente (+0,4%). In miglioramento anche il margine di intermediazione del Settore Governance & Servizi (negativo per 3,2 milioni di euro rispetto ad un valore negativo di 6,2 milioni di euro al 30 settembre 2018) anche per effetto dei maggiori interessi attivi derivanti dal sistema dei tassi interni di trasferimento in virtù dei maggiori volumi medi intermediati dalle Aree di Business.

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 324.638 329.247 (4.609) (1,4)%
Commissioni nette 68.729 59.980 8.749 14,6%
Altre componenti del margine di intermediazione (2.124) 14.323 (16.447) (114,8)%
Margine di intermediazione 391.243 403.550 (12.307) (3,0)%

Il margine di interesse passa da 329,2 milioni di euro al 30 settembre 2018 a 324,6 milioni di euro al 30 settembre 2019 (-1,4%), a seguito di quanto sopra descritto con riferimento al margine di intermediazione.

Le commissioni nette ammontano a 68,7 milioni di euro in incremento del 14,6% rispetto al dato al 30 settembre 2018, beneficiando anche del contributo positivo derivante dall'acquisizione del Gruppo FBS pari a 4,7 milioni di euro.

Le commissioni attive, pari a 77,1 milioni di euro contro 69,9 milioni di euro al 30 settembre 2018, derivano principalmente da commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro soluto o in pro solvendo, nella formula flat o mensile), dalle commissioni per operazioni di finanza strutturata, da operazioni di leasing, da attività di servicing conto terzi nonché dagli altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.

Le commissioni passive, pari a 8,4 milioni di euro contro 10,0 milioni di euro del periodo precedente si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.

Le altre componenti del margine di intermediazione si compongono come segue:

  • per 0,6 milioni di euro da dividendi (0,3 milioni di euro al 30 settembre 2018)
  • per 3,1 milioni di euro al risultato negativo dell'attività di negoziazione (risultato positivo di 0,2 milioni di euro nei primi nove mesi del 2018), principalmente afferente al costo di cross currency swap stipulati al fine di sterilizzare il rischio di cambio derivante da finanziamenti attivi verso clientela in divisa diversa dall'euro;
  • per 8,0 milioni di euro agli utili da cessione di attività valutate al costo ammortizzato quasi totalmente afferenti al Settore NPL (7,5 milioni di euro al 30 settembre 2018);
  • per 7,5 milioni di euro al risultato netto negativo delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (5,9 milioni di euro positivi al 30 settembre 2018), che include la variazione negativa netta di fair value di titoli di capitale per 2,6 milioni di euro, la variazione negativa di fair value su finanziamenti per 2,1 milioni di euro e la variazione negativa di fair value su altre attività finanziarie per 2,8 milioni di euro.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 342,2 milioni di euro contro 334,6 milioni di euro del 30 settembre 2018 (+2,3%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO
DELLA GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 391.243 403.550 (12.307) (3,0)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (49.014) (68.915) 19.901 (28,9)%
Risultato netto della gestione finanziaria 342.229 334.635 7.594 2,3%

Le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 49,0 milioni di euro al 30 settembre 2019 rispetto a rettifiche nette per 68,9 milioni di euro al 30 settembre 2018 (-28,9%) e sono quasi interamente riferite al Settore Imprese, pari a 46,2 milioni di euro.

La formazione dell'utile netto di periodo

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 342.229 334.635 7.594 2,3%
Costi operativi (212.354) (208.865) (3.489) 1,7%
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti (1.294) - (1.294) n.a.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 128.581 125.770 2.811 2,2%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (44.528) (36.721) (7.807) 21,3%
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 57 55 2 2,7%
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 83.996 88.994 (4.997) (5,6)%

I costi operativi sono pari a 212,4 milioni di euro (208,9 milioni di euro al 30 settembre 2018, +1,7%).

COSTI OPERATIVI
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2019 2018 ASSOLUTA %
Spese amministrative: 253.792 217.100 36.692 16,9%
a) spese per il personale 95.697 83.281 12.416 14,9%
b) altre spese amministrative 158.095 133.819 24.276 18,1%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 11.139 5.306 5.833 109,9%
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali 12.793 9.073 3.720 41,0%
Altri oneri/proventi di gestione (65.370) (22.614) (42.756) 189,1%
Costi operativi 212.354 208.865 3.489 1,7%

Le spese per il personale, pari a 95,7 milioni di euro, si incrementano del 14,9% (83,3 milioni di euro al 30 settembre 2018), in linea con la crescita del numero dei dipendenti del Gruppo che al 30 settembre 2019 è di 1.759, in aumento del 8,4% rispetto al corrispondente numero al 30 settembre 2018 (1.622 risorse). Tale incremento include 100 risorse rinvenienti dall'inclusione nel perimetro di Gruppo delle controllate FBS S.p.A. e FBS Real Estate S.p.A.

Le altre spese amministrative, pari a 158,1milioni di euro contro i 133,8milioni di euro al 30 settembre 2018, includono l'onere di 30,9milioni di euro relativo alla chiusura di alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex controllata Interbanca, il cui impatto economico è integralmente compensato nella voce "altri proventi netti di gestione" - comprensivo anche del relativo effetto fiscale - a fronte dell'attivazione delle garanzie in essere.

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 50.165 47.545 2.620 5,5%
Legali e consulenze 35.502 33.128 2.374 7,2%
Revisione 591 548 43 7,8%
Servizi in outsourcing 14.072 13.869 203 1,5%
Imposte indirette e tasse 62.610 34.825 27.785 79,8%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 45.319 51.449 (6.130) (11,9)%
Spese per informazione clienti 12.682 11.897 785 6,6%
Assistenza e noleggio software 11.053 11.830 (777) (6,6)%
Spese relative agli immobili 4.449 5.128 (679) (13,2)%
Spese spedizione e archiviazione documenti 4.424 5.904 (1.480) (25,1)%
FITD e Resolution fund 2.636 2.267 369 16,3%
Spese telefoniche e trasmissione dati 2.302 2.584 (282) (10,9)%
Pubblicità e inserzioni 2.015 2.446 (431) (17,6)%
Viaggi e trasferte 1.884 2.404 (520) (21,6)%
Gestione e manutenzione autovetture 1.852 2.979 (1.127) (37,8)%
Costi per cartolarizzazione 990 1.109 (119) (10,7)%
Altre spese diverse 1.032 2.901 (1.869) (64,4)%
Totale altre spese amministrative 158.095 133.819 24.275 18,1%

La sottovoce "Legali e consulenze" risulta pari a 35,5 milioni di euro nei primi nove mesi del 2019 in aumento del 7,2% rispetto a 33,1 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente ed include costi collegati all'attività di recupero giudiziale, in particolare per i crediti appartenenti al Settore NPL (16,9 milioni di euro al 30 settembre 2019, in aumento del 15,8% rispetto a 14,6 milioni di euro al 30 settembre 2018).

La voce "Servizi in outsourcing" pari a 14,1 milioni di euro al 30 settembre 2019, sostanzialmente in linea ai 13,9 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente, è prevalentemente riferibile all'attività di recupero del Settore NPL della gestione stragiudiziale.

La voce "Imposte indirette e tasse", pari a 62,6 milioni di euro rispetto a 34,8 milioni di euro al 30 settembre 2018, è significativamente influenzata dall'onere pari a 30,9 milioni di euro relativo alle istanze di "definizione agevolata delle controversie tributarie" presentate fino al 30 settembre 2019. Al netto di tale effetto, la voce è riferita prevalentemente all'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti per complessivi 21,4 milioni di euro al 30 settembre 2019 rispetto a 24,8 milioni di euro al 30 settembre 2018. La voce include inoltre imposta di bollo per 8,8 milioni di euro il cui addebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi netti di gestione".

Le "Spese per acquisto di beni e altri servizi" risultano pari a 45,3 milioni di euro in diminuzione del 11,9% rispetto a 51,4 milioni di euro del rispettivo periodo dell'esercizio precedente. La dinamica della voce è dovuta all'effetto contrapposto nella variazione di alcune voci maggiormente significative, in particolare:

  • Spese per informazione clienti che passa da 11,9 milioni di euro a 12,7 milioni di euro, +6,6%: l'aumento è riferito prevalentemente al Settore NPL per la valutazione degli asset a garanzia dei portafogli in gestione;
  • FITD e Resolution fund ammonta a 2,6 milioni di euro a +16,3% rispetto a 2,3 milioni di euro al 30 settembre 2018.
  • Spese spedizione e archiviazione documenti che passa invece da 5,9 milioni di euro a 4,4 milioni di euro, -25,1%; l'andamento della voce è strettamente collegato alla lavorazione iniziale dei portafogli acquisiti che viene effettuata solitamente nei 6-9 mesi successivi all'acquisto.
  • Spese relative agli immobili e gestione autovetture che diminuiscono complessivamente di 1,8 milioni di euro, effetto sostanzialmente riferito all'applicazione a partire dal 1 gennaio 2019 del nuovo principio IFRS 16.

L'azione di efficientamento dei costi influenza positivamente le rimanenti voci di spesa dettagliate nella precedente tabella e che ammontano complessivamente a 19,3 milioni di euro con una diminuzione del 17,2% rispetto ai 23,3 milioni di euro del 30 settembre 2018.

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri sono pari a 11,1 milioni di euro rispetto ad accantonamenti netti per 5,3 milioni di euro al 30 settembre 2018. Gli accantonamenti netti del periodo sono riferiti per 6,4 milioni di euro a contenziosi afferenti ai crediti commerciali, per 3,7 milioni di euro alla stima della contribuzione al Fondo Interbancario Tutela dei Depositi per 1,0 milioni di euro a fondi per rischi ed oneri legati al Leasing, solo parzialmente compensati da rilasci per circa 1,3 milioni di euro di cui 0,9 milioni di euro relativi ad un fondo costituito a fronte di adeguamenti normativi degli impianti della ex controllata Two Solar Park 2008 S.r.l. ceduta alla fine del secondo trimestre del 2019.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 65,4 milioni di euro (22,6 milioni di euro al 30 settembre 2018) includono gli effetti della citata attivazione delle garanzie in essere a fronte della chiusura di alcuni contenziosi fiscali per 42,4 milioni di euro al 30 settembre 2019; al netto di tale importo, gli altri proventi netti di gestione sono riferiti principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

La voce perdite da cessioni di investimenti accoglie gli effetti derivanti dalla cessione della partecipazione di controllo in Two Solar Park 2008 S.r.l. avvenuta a fine primo semestre 2019.

L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 128,6 milioni di euro (+2,2% rispetto al 30 settembre 2018).

Le imposte sul reddito ammontano a 44,5 milioni di euro (+21,3% rispetto al 30 settembre 2018). Il tax rate dei primi nove mesi del 2019 è pari al 34,63% rispetto al 29,2% dell'omologo periodo dell'esercizio precedente. Si evidenzia che il tax rate utilizzato per i primi nove mesi del 2019 risente degli effetti negativi della abrogazione della disciplina relativa all'aiuto alla crescita economica (ACE) e della indeducibilità dell'onere relativo alle istanze di "definizione agevolata delle controversie tributarie" precedentemente citate. Include l'effetto positivo derivante dall'affrancamento a fini fiscali dell'avviamento provvisoriamente determinato, che consente di beneficiare del differenziale fra l'aliquota teorica a cui vengono iscritte le correlate attività per imposte anticipate e l'imposta sostitutiva che verrà corrisposta a fronte dell'affrancamento.

Al netto dell'utile di pertinenza di terzi, che ammonta a 57 mila euro, l'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 84,0 milioni di euro (-5,6% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente).

05.3. Fatti di rilievo avvenuti nel periodo

Il Gruppo Banca IFIS, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Investor Relations" ed alla sezione "Media Press" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo.

05.3.1 Perfezionata l'acquisizione del 90% del capitale di FBS S.p.A.

Il 7 gennaio 2019 è stato perfezionato l'acquisto di FBS S.p.A., il quarto operatore nazionale specializzato nella gestione di NPL ipotecari e corporate. L'operazione, annunciata il 15 maggio 2018 e finanziata interamente grazie alla liquidità di cui Banca IFIS dispone, ha riguardato il 90% del capitale di FBS per un controvalore di 58,5 milioni di euro pagato in denaro. Paolo Strocchi, azionista di maggioranza di FBS fin dalla fondazione, è rimasto amministratore delegato e socio assieme al top management di FBS con una quota pari al 10% del capitale di FBS, oggetto di opzioni di vendita e acquisto concesse, reciprocamente, dal top management e da Banca IFIS, che prevedono alcune finestre di esercizio nell'arco di un periodo compreso fra 2 e 4 anni e valorizzazioni variabili anche in ragione dell'andamento di FBS S.p.A.

05.3.2 L'Assemblea degli azionisti approva il bilancio 2018. Eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione, Luciano Colombini Amministratore Delegato

L'Assemblea ordinaria degli azionisti di Banca IFIS S.p.A riunitasi il 19 aprile 2019 ha approvato il bilancio relativo all'esercizio 2018, la distribuzione di un dividendo pari a 1,05 euro per ciascuna azione ordinaria con stacco cedola (n. 22) il 29 aprile 2019, record date il 30 aprile e messa in pagamento dal 2 maggio 2019. L'Assemblea ha approvato l'allargamento del numero dei consiglieri da 9 a 12, nominando membri del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2019-2021. Dal 19 aprile 2019 Luciano Colombini è il nuovo Amministratore Delegato di Banca IFIS S.p.A.

05.3.3 Fitch conferma rating 'BB+', outlook stabile

In data 19 luglio 2019, l'agenzia Fitch Rating Inc. ha confermato il giudizio di rating a lungo termine (Long-term Issuer Default Rating, IDR) pari a 'BB+', outlook stabile.

05.3.4 Risultanze rapporto ispettivo di Banca d'Italia

In data 2 agosto 2019 sono pervenute le risultanze dell'ispezione di Banca d'Italia iniziata il 28 gennaio 2019 e conclusasi il 30 aprile 2019 che non ha evidenziato rilievi di conformità e non ha portato all'avvio di alcun provvedimento sanzionatorio.

05.4. Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

05.4.1 Abbandonate le trattative tra Banca IFIS e Credito Fondiario

Con riferimento a quanto reso noto in un comunicato stampa del 2 agosto 2019, in merito alla sottoscrizione tra Banca IFIS S.p.A. e il Gruppo Credito Fondiario S.p.A. di una lettera di intenti non vincolante finalizzata a studiare la realizzazione di una partnership industriale nei settori dei debt servicing e debt purchasing, in data 30 ottobre 2019 il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha deliberato di abbandonare definitivamente le trattative con Credito Fondiario e pertanto di non passare alla fase di due diligence, in ragione delle difficoltà incontrate nella definizione di un accordo negoziale soddisfacente per entrambe le parti in termini di assetti di governance.

05.4.2 Banca IFIS acquisisce l'intero capitale di FBS S.p.A.

Banca IFIS ha perfezionato, in data 30 ottobre 2019 l'acquisto del 10% del capitale sociale di FBS S.p.A., detenuto dai soci di minoranza per un corrispettivo complessivo pari a 12,2 milioni di euro. Tale operazione, diventando Banca IFIS l'azionista unico di FBS S.p.A., consentirà di completare nel breve periodo le attività di integrazione di FBS nel Gruppo Banca IFIS e di realizzare uno sviluppo ancora più incisivo nel mercato italiano dei Non Performing Loans, a presidio di tutti i segmenti del credito deteriorato, con strutture flessibili di investimento e gestione.

Non sono intervenuti altri fatti di rilievo nel periodo intercorrente tra la chiusura del periodo e la data di approvazione del Resoconto intermedio di gestione consolidato da parte del Consiglio di Amministrazione.

Venezia - Mestre, 7 novembre 2019

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Luciano Colombini

05.5. Dichiarazione del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

La sottoscritta Mariacristina Taormina, Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banca IFIS S.p.A., dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del "Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria" che l'informativa contabile contenuta nel presente Resoconto Intermedio di Gestione Consolidato al 30 settembre 2019 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

Venezia – Mestre, 7 novembre 2019

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