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Banca Ifis

Annual Report Mar 27, 2020

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Annual Report

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Progetto di Relazioni e bilancio consolidato

Progetto di relazioni e bilancio consolidato

2019

Banca Ifis S.p.A - Sede legale in Via Terraglio 63 30174 Venezia - Mestre - Numero di iscrizione al Registro delle imprese di Venezia e codice fiscale 02505630109 Partita IVA 04570150278- Numero REA: VE – 0247118 Capitale Sociale Euro 53.811.095 i.v. - Iscritta all'Albo delle banche al n. 5508 Capogruppo del Gruppo bancario Banca Ifis S.p.A. iscritto all'albo dei Gruppi bancari - Società aderente al Fondo Nazionale di Garanzia e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, all'Associazione Italiana per il Factoring e al Factors Chain lnternational.

Lettera del Presidente agli Azionisti

Sebastien Egon Fürstenberg

Presidente Banca Ifis

Gentili Azionisti,

il 2019 è stato un anno di cambiamenti e di decisioni importanti che abbiamo assunto con senso di responsabilità. C'è stato un cambio manageriale in funzione del rafforzamento della crescita avvenuta negli ultimi anni. Il nuovo management avrà il compito di implementare il nuovo Piano Industriale e la strategia di crescita delineata per il prossimo triennio: un disegno imprenditoriale sfidante che andrà adeguato di pari passo a un consapevole presidio del capitale regolamentare.

Negli ultimi 25 anni il patrimonio netto di Banca IFIS è cresciuto di circa 1,5 miliardi di euro e la Banca ha pagato circa 0,4 miliardi di euro di dividendi. Agli attuali prezzi di Borsa la Banca offre un rendimento che è tra i più elevati del sistema bancario italiano. Negli ultimi dieci anni Banca IFIS si posiziona al quarto posto tra le banche italiane quotate in termini di utile generato e non ha effettuato aumenti di capitale.

Le incertezze di scenario, derivanti dalla diffusione del Covid-19 che così duramente sta colpendo il nostro Paese e il mondo intero, ci inducono cautela e attenzione, anche se la storia di Banca IFIS e i risultati sempre raggiunti la mettono in condizione di affrontare questa fase in modo consapevole.

L'azionista di maggioranza mantiene una visione di lungo termine volta alla creazione di valore nel tempo, grazie a una strategia focalizzata sulla continua produzione di utili sostenibili e sull'auto finanziamento, assicurando così il rendimento ai suoi azionisti.

Anche quest'anno proponiamo un dividendo in crescita a conferma di una solidità che si radica nel tempo e che consente, ancora una volta, di gratificare chi ha deciso di investire in Banca IFIS.

Permettetemi di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a fare di Banca IFIS ciò che è diventata: gli azionisti, i collaboratori, il management, i clienti, e i fornitori.

Sebastien Egon Fürstenberg, Presidente Banca Ifis

Lettera dell'Amministratore Delegato agli Azionisti

Luciano Colombini

Amministratore Delegato Banca Ifis

Gentili Azionisti,

nel corso del 2019 abbiamo posto le basi e le fondamenta per il prossimo triennio.

Il Piano Industriale, presentato il 14 gennaio scorso, ha delineato la strategia e gli obiettivi della Banca al 2022 che prevedono, grazie alla significativa crescita dei business "core", un utile netto di 147 milioni di euro, un ritorno sul patrimonio netto tangibile dell'8,9%, 60 milioni di nuovi investimenti e 190 nuove assunzioni.

Nel processo di predisposizione del Piano Industriale per definire la strategia del Gruppo e offrire una sempre maggiore trasparenza al mercato abbiamo analizzato il nostro posizionamento competitivo e l'allocazione del capitale e dei costi delle diverse business unit. Questa attività ha evidenziato come tutte le business unit continuano a essere profittevoli ed esprimono una posizione di leadership nei mercati di riferimento.

Le attività e le progettualità delineate nel Piano industriale sono già in fase di implementazione e verranno perseguite e monitorate con attenzione nei prossimi trimestri. Un primo passo è stata la cessione dell'immobile di Milano che ha generato una plusvalenza pre-tasse di circa 25 milioni di euro che verrà iscritta a bilancio 2020 con un risparmio annuo, a regime, di circa 1,5 milioni di euro di costi operativi.

Il Piano Industriale 2020-22 prevede una maggiore diversificazione del funding mix con l'emissione di 1,7 miliardi di euro di obbligazioni su 3 anni. In questo contesto, il 18 febbraio è stata emessa un'obbligazione senior di 400 milioni di euro che ha riscontrato una forte domanda con ordini finali, provenienti per oltre il 60% da investitori esteri, superiori di quasi tre volte l'importo allocato.

Nel 2019, nel business NPL, è stata perfezionata l'acquisizione dell'intero capitale sociale del servicer Fbs, ai fini dell'accelerazione delle sinergie derivanti dalla complementarietà del know-how di Banca Ifis (unsecured retail) e di Fbs (secured & corporate). Sono stati raggiunti gli obiettivi di acquisto in termini di NPL confermando la nostra dinamicità sul mercato e le ottime capacità di execution. Nei prossimi anni è prevista l'espansione del business anche nel segmento secured attraverso l'acquisizione di piccoli servicer team specializzati.

Sul fronte della Banca Commerciale abbiamo continuato a finanziare l'economia reale confermando il nostro ruolo di Banca delle PMI, raggiungendo i nostri obiettivi in termini di ricavi e registrando una graduale contrazione del costo del rischio che aveva evidenziato, nei precedenti esercizi, un picco non fisiologico dovuto alla crisi che ha interessato il settore delle costruzioni. Nel prossimo futuro incrementeremo ulteriormente la nostra presenza nel segmento delle Piccole e Medie Imprese; ci focalizzeremo sulla continua evoluzione del nostro modello distributivo e operativo, con un'offerta di prodotti più ampia e investimenti in innovazione digitale che ci consentiranno di espandere ulteriormente la nostra base clienti.

Con l'attività di rebranding, prevista per l'anno in corso, abbiamo l'obiettivo di rendere più riconoscibile il marchio della Banca e aumentarne l'awareness sul mercato di riferimento.

Investiremo in sostenibilità sia con l'utilizzo in tutte le sedi del Gruppo di energie provenienti al 100% da rinnovabili e l'implementazione di una cultura aziendale "plastic free", sia con l'introduzione di specifici prodotti e programmi di finanziamento "green" orientati al sostegno di attività e investimenti per l'ecosostenibilità dell'attività d'impresa.

Non possiamo, infine, non considerare il particolare momento che il Paese sta attraversando a causa dell'emergenza Coronavirus. La portata di questo grave problema sanitario, che colpisce sia l'economia che la vita di ogni giorno degli italiani, non è allo stato prevedibile, anche se è ovvio che dovremo subire gli effetti di un rallentamento, speriamo il più breve possibile, di tutte le attività produttive, pubbliche e private.

Peraltro, la struttura patrimoniale ed economica di Banca Ifis è certamente nella condizione di superare l'urto di questa crisi senza vedere intaccata la propria solidità e capacità di generazione di utili nel tempo. Siamo sicuri che, con la consueta collaborazione di tutti, saremo in grado di superare anche questa fase così complicata con l'entusiasmo e la capacità che ha da sempre contraddistinto la Banca.

Luciano Colombini, Amministratore Delegato Banca Ifis

1. Governance e presidio dei rischi 8
2. Relazione sulla gestione del Gruppo 10
2.1 Note introduttive alla lettura dei numeri 11
2.2 Highlights 12
2.3 KPI di Gruppo 13
2.4 Contesto 14
2.5 Risultati per settore di attività17
2.6 Evoluzione Trimestrale Riclassificata 20
2.7 Dati storici del Gruppo22
2.8 IAP – Indicatori Alternativi di Performance 23
2.9 Impatti modifiche normative 25
2.10 Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo 26
2.11 Aggregati patrimoniali ed economici di Gruppo40
2.12 Principali rischi e incertezze55
2.13 L'azione Banca Ifis56
2.14 Fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio59
2.15 Fatti di rilievo successivi alla chiusura dell'esercizio60
2.16 Evoluzione prevedibile della gestione61
2.17 Altre informazioni 62
3. Schemi di Bilancio Consolidato 65
3.1 Stato patrimoniale Consolidato66
3.2 Conto Economico Consolidato68
3.3 Prospetto della Redditività Consolidata Complessiva 69
3.4 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 201970
3.5 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 201871
3.6 Rendiconto Finanziario Consolidato72
4. Nota Integrativa consolidata 73
4.1 Parte A – Politiche contabili74
4.2 Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato 106
4.3 Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato 145
4.4 Parte D – Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva 160
4.5 Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 161
4.6 Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato215
4.7 Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 220
4.8 Parte H - Operazioni con parti correlate 223
4.9 Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali225
4.10 Parte L – Informativa di settore227
4.11 Parte M – Informativa sul leasing 231
5. Informativa al pubblico Stato per Stato 234
6. Attestazioni 236
6.1 Attestazione del Dirigente preposto 237
6.2 Relazione del collegio sindacale 238

1. Governance e presidio dei rischi

Consiglio di Amministrazione

Amministratore Delegato Luciano Colombini (1) Consiglieri Simona Arduini

Presidente Sebastien Egon Fürstenberg Vice Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio Monica Billio Beatrice Colleoni Alessandro Csillaghy De Pacser Roberto Diacetti Divo Gronchi Luca Lo Giudice Antonella Malinconico Daniele Umberto Santosuosso

1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Direttore Generale Alberto Staccione

Collegio Sindacale Presidente Giacomo Bugna

Società di Revisione EY S.p.A.

Dirigente Preposto alla redazione Mariacristina Taormina dei documenti contabili societari

Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v. ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109 Partita IVA: 04570150278 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 5508 Sede legale ed amministrativa Membro di Factors Via Terraglio, 63 – 30174 Mestre – Venezia Chain International Indirizzo Internet: www.bancaifis.it

Sindaci Effettivi Marinella Monterumisi Franco Olivetti Sindaci Supplenti Alessandro Carducci Artenisio Giuseppina Manzo

2. Relazione sulla gestione del Gruppo

2.1 Note introduttive alla lettura dei numeri

Si evidenziano i seguenti fatti di cui occorre tener conto nella lettura comparativa dei dati dell'esercizio:

• Prima applicazione dell'IFRS 16: a partire dall'1 gennaio 2019, il Gruppo ha adottato il nuovo principio contabile "IFRS 16 Leasing". Come permesso dalle norme di transizione dell'IFRS 16 stesso, il Gruppo si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 16; pertanto i valori del 2018, determinati in accordo allo IAS 17, non sono pienamente comparabili. In particolare, è stato applicato il cosiddetto "modified retrospective approach B" (paragrafo C5 lettera b, C7 e C8 lettera b.ii dell'appendice C all'IFRS 16) che prevede la possibilità di rilevare l'attività consistente nel diritto di utilizzo alla data dell'applicazione iniziale per un importo pari alla passività del leasing; secondo questo approccio alla data di prima applicazione non emergono differenze sul patrimonio netto consolidato di apertura del Gruppo Banca Ifis. Il diritto d'uso iscritto, e conseguentemente la relativa passività finanziaria, all'1 gennaio 2019 è pari a 12,8 milioni di euro.

In merito ai dati economici dell'esercizio, in funzione delle previsioni dell'IFRS 16, si precisa che:

  • il margine d'interesse include, tra gli interessi passivi, gli interessi maturati sulle passività finanziarie per il leasing;
  • le rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali includono gli ammortamenti dei diritti d'uso di attività rivenienti da contratti di leasing;
  • nelle Altre spese amministrative non sono più rilevati i canoni di locazione relativi ai contratti rientranti nel perimetro di applicazione dell'IFRS 16.

In funzione di quanto sopra, i dati economici relativi ai periodi di raffronto non sono pienamente comparabili.

• Acquisizione del controllo del Gruppo Fbs: il 7 gennaio 2019 il Gruppo ha completato l'acquisizione del 90% del capitale del Gruppo Fbs per un controvalore di 58,5 milioni di euro. Contestualmente al contratto di compravendita sono stati definiti i contratti finalizzati a disciplinare gli accordi di opzioni di Put e Call con gli azionisti di minoranza del Gruppo Fbs e aventi come oggetto le azioni restanti di quest'ultimo. Successivamente, in data 30 ottobre 2019, il Gruppo ha perfezionato l'acquisto del 10% del capitale sociale di Fbs S.p.A. dai soci di minoranza per un corrispettivo di 12,2 milioni di euro.

Sulla base del processo di consolidamento della controllata Fbs S.p.A. è emerso un avviamento pari a 38,0 milioni di euro.

2.2 Highlights

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
1.173.808 432.094 741.714 171,7%
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 626.890 590.595 36.295 6,1%
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.651.226 7.313.972 337.254 4,6%
Totale attivo 10.526.024 9.382.261 1.143.763 12,2%
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato 959.477 785.393 174.084 22,2%
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato 5.286.239 4.673.299 612.940 13,1%
Titoli in circolazione 2.217.529 1.979.002 238.527 12,1%
Patrimonio netto 1.538.953 1.459.000 79.953 5,5%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 558.333 576.503 (18.170) (3,2)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (87.183) (100.094) 12.911 (12,9)%
Risultato netto della gestione finanziaria 471.150 476.409 (5.259) (1,1)%
Costi operativi (294.921) (273.431) (21.490) 7,9%
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti (408) - (408) n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 175.821 202.978 (27.157) (13,4)%
Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo 123.097 146.763 (23.666) (16,1)%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI TRIMESTRALI 4° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2019 2018 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 167.090 172.953 (5.863) (3,4)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (38.169) (31.179) (6.990) 22,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 128.921 141.774 (12.853) (9,1)%
Costi operativi (81.681) (64.566) (17.115) 26,5%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 47.240 77.208 (29.968) (38,8)%
Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo 39.101 57.769 (18.668) (32,3)%

2.3 KPI di Gruppo

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

KPI DI GRUPPO 2019 2018 VARIAZIONE
ROE 8,2% 10,5% (2,3)%
ROA 1,7% 2,2% (0,5)%
Cost/Income ratio 52,8% 47,4% 5,4%
Ratio - Totale Fondi propri 14,58% 14,01% 0,57%
Ratio - Capitale primario di classe 1 10,96% 10,30% 0,66%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811 0,0%
Numero di azioni in circolazione a fine esercizio (1) (in migliaia) 53.452 53.441 0,0%
Book value per share 28,79 27,30 5,5%
EPS 2,30 2,75 (16,4)%
Dividendo per azione (2) 1,10 1,05 4,8%
Payout ratio 47,8% 38,2% 9,6%

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

(2) Proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis.

2.4 Contesto

L'analisi dello scenario economico italiano non può prescindere dalla valutazione dei trend globali in un contesto sempre più interconnesso.

In termini generali, nel 2019 l'economia si è attestata su un sentiero di crescita costante anche se piuttosto moderata, con un tasso medio di sviluppo del +1,2% nell'Area Euro e del +3,1% per il resto del mondo (Winter Forecast della Commissione Europea). In entrambi i casi la crescita del PIL è stata in evidente rallentamento rispetto al 2018.

A partire dall'autunno scorso alcuni sviluppi positivi hanno ridotto i rischi globali –vedasi tra tutti l'accordo "Phase One" sul commercio tra USA e Cina -mentre altre evoluzioni negative - quali l'incremento delle tensioni geopolitiche nel Medio Oriente, le difficoltà di ripresa dei Paesi dell'America Latina e soprattutto la diffusione del Covid-19 - hanno fatto emergere nuove criticità.

In particolare, è al momento difficile prevedere quale sarà l'impatto economico, nel medio e lungo periodo, del nuovo Coronavirus, dipendendo strettamente dalla profondità e dall'ampiezza della sua diffusione, nonché dalle politiche fiscali e monetarie in grado di ripristinare la fiducia dei mercati che le autorità nazionali e sovranazionali metteranno in campo.

Secondo una prima valutazione preliminare dell'OCSE è plausibile un rallentamento della crescita globale nella prima metà del 2020 come conseguenza dell'impatto sulle catene di approvvigionamento e sulle materie prime, ma anche a seguito della contrazione dei flussi turistici e, soprattutto, del peggioramento delle aspettative degli operatori economici.

La dinamica del commercio mondiale sarà un elemento determinante per l'economia italiana che è e rimarrà fortemente dipendente dall'export. La domanda estera dell'Italia è cresciuta dell'1,3% nel 2019, in contrazione dal 3,6% del triennio precedente. Nel 2020 è attesa espandersi dell'1,7%, quindi abbastanza in linea con il 2019, per poi accelerare al +2,6% in media nel biennio 2021-22, (stima Banca d'Italia nel Bollettino Economico di gennaio 2020).

Le previsioni del prossimo biennio evidenziano un'intrinseca debolezza dell'economia italiana: le stime sulla variazione del PIL nazionale oscillano, a seconda dell'istituto di previsione, in un range di +0,3 / +0,5% per il 2020 e tra +0,6% e +0,9% nel 2021. In particolare, la stima 2020 è condizionata da un avvio lento nella prima parte dell'anno.

A confermare la debolezza delle previsioni, in questo avvio del 2020, è il livello assunto dall'Indice PMI Manifatturiero (previsione dei direttori acquisti) che, anche prima degli ultimi eventi, ha avuto un andamento mensile altalenante ma purtroppo sempre inferiore al livello critico di 50 (47,9 il valore di gennaio 2020), indicando una fase di contrazione del comparto manifatturiero.

In un contesto di generale incertezza bisognerà, però, anche considerare che il quadro di previsione potrà essere positivamente impattato dalla manovra di finanza pubblica approvata alla fine di dicembre 2019 e dagli interventi specifici che saranno messi in campo per sostenere i settori più in crisi. Il quadro programmatico del Governo incorpora un forte aumento degli investimenti pubblici, pari a circa 20 punti percentuali cumulati nel prossimo triennio. Anche se, almeno al momento, rimangono irrisolti i nodi ammodernamento infrastrutturale, giustizia e burocrazia – che costituiscono un vincolo alla competitività del sistema Italia: al momento il Global Competitiveness Index dell'OCSE vede l'Italia in 30esima posizione nella classifica 2019.

Mercati di riferimento

Imprese

Le imprese italiane, dopo aver intrapreso con successo la strada dell'internalizzazione - le esportazioni sono cresciute del 2,5% anche in un anno difficile come il 2019 – si sono concentrate sull'innovazione, con significativi tassi di crescita degli investimenti (gli investimenti fissi lordi sono aumentati di oltre il 3% all'anno nel 2017 e nel 2018 e del 2,2% anche nel 2019).

Le PMI italiane, in particolare, sono uscite dal triennio 2016-2018 più forti, con ricavi in crescita, profittabilità in aumento e progressivo miglioramento della sostenibilità finanziaria. Le analisi dell'Ufficio Studi di Banca Ifis (pubblicate a febbraio 2020 con la nuova edizione del Market Watch PMI) confermano questo trend positivo evidenziando, su 9 settori chiave del made in Italy, una crescita media annua del 4,3% nei ricavi e un ROE medio dell'8%.

Lo sviluppo degli investimenti per perseguire la strada dell'innovazione ha costituito il tratto distintivo dell'approccio delle PMI: +3,4%, nell'ultimo triennio, l'incremento medio annuo degli asset a disposizione della produzione. Sicuramente gli incentivi pubblici agli investimenti sono stati decisivi nell'innescare questo circolo virtuoso: il 50% delle PMI intervistate li ha utilizzati e di queste il 70% li ha indicati come determinanti per la scelta. Per il futuro il 44% delle imprese ha dichiarato di voler continuare a investire anche in assenza di nuovi incentivi (ricerca 2019 condotta da Banca Ifis, in collaborazione con le Università Ca' Foscari di Venezia e di Padova).

Questo percorso di sviluppo degli investimenti non ha comportato solamente incremento della capacità produttiva ma, prima di tutto, un modo diverso di produrre. La ricerca pocanzi citata ha restituito un panorama in cui le tecnologie svolgono il ruolo di abilitatore per competere in termini di flessibilità (87% delle imprese), personalizzazione dell'offerta (76%) ed efficienza produttiva (65%).

L'analisi dell'osservatorio di Banca Ifis sulle PMI ha anche confermato la tendenza a una solida sostenibilità finanziaria che si è concretizzata in una leva finanziaria media (PFN/EBITDA) di 1,31 nell'ultimo triennio di bilanci.

Le consistenze dei prestiti bancari alle imprese (società finanziarie e famiglie produttrici) alla fine del terzo trimestre 2019 sono in contrazione del 4,4% rispetto al dato di chiusura 2018 e di oltre il 27% se confrontate con il dicembre 2011.

Finanziamenti (consistenze) - Società non finanziarie e Famiglie produttrici (Miliardi di €)

Questo forte calo dei prestiti bancari al sistema produttivo trova ragione sia nella maggiore liquidità delle imprese, come conseguenza della accresciuta capacità di autofinanziamento, sia nella minore propensione delle banche a erogare nuovo credito – margini ridotti e rischiosità di controparte le principali determinanti – soprattutto nei confronti delle piccole e micro imprese.

La riduzione delle consistenze del tradizionale prestito bancario ha anche causa nell'aumentata consapevolezza delle imprese, e ancora una volta soprattutto delle PMI, nel più elevato valore aggiunto che possono attingere dal credito specializzato. Infatti, i volumi annuali di stipulato leasing sui beni strumentali, tipicamente legati all'attività di impresa, hanno raggiunto nel 2019 i 9,4 miliardi di euro. Ancora più rilevante la capacità del factoring di supportare la liquidità delle imprese: 255,5 miliardi di euro di turnover nel 2019.

Credito deteriorato

Lo scenario del credito deteriorato nel sistema bancario italiano evidenzia il miglioramento dello stock di NPE lordi che si sono dimezzati rispetto al picco del 2015. L'Ufficio Studi di Banca Ifis stima una chiusura 2019 intorno ai 145 miliardi di euro, corrispondente a un rapporto NPE sul totale impieghi del 7,7%.

Quest'ultimo dato dimostra, tuttavia, che c'è ancora molta strada da percorrere: l'Italia ha realizzato, tra i Paesi Europei, uno dei più forti trend di riduzione, ma detiene ancora uno dei rapporti NPE/impieghi più elevati (8% vs 3% di media europea e vs 5% che costituisce il target richiesto dalla BCE - dati EBA al secondo trimestre 2019).

In termini tendenziali, l'andamento dei nuovi flussi di deteriorato rimane incerto: il ritmo di deterioramento degli impieghi in bonis è più basso del periodo pre-crisi (anno 2007 preso come termine di riferimento), ma il passaggio da inadempienza probabile a sofferenza rimane più elevato di quanto registrato nel 2007 a causa dell'andamento negativo del comparto delle Costruzioni.

Il mercato delle transazioni dei portafogli di sofferenze ha continuato a lavorare intensamente anche nel 2019 raggiungendo un importo di 32 miliardi di euro (in termini di GBV) di portafogli venduti, a cui si aggiungono 6 miliardi di euro di transazioni su portafogli di inadempienze probabili. In crescita la quota di operazioni sul mercato secondario (17% del totale 2019), come conseguenza delle dismissioni effettuate dai precedenti investitori alla ricerca di una maggiore specializzazione per tipologia di portafoglio.

Nel 2020 le vendite di portafogli continueranno a supportare il raggiungimento dell'obiettivo BCE di riduzione degli stock di deteriorato nei bilanci bancari: sono attesi 37 miliardi di euro di nuove transazioni su sofferenze, con una quota in aumento di mercato secondario e altri 7 miliardi di euro di operazioni di vendita su UTP (Market Watch NPL di Banca Ifis, edizione gennaio 2020).

Transazioni NPL – € Milioni

Le GACS stanno svolgendo un ruolo determinante alimentando i volumi del mercato NPL: dal 2016 le GACS hanno interessato 24 operazioni per un ammontare di 70 miliardi di euro. Inoltre, nel 2020 si stimano, prudenzialmente ulteriori 6 miliardi di euro di transazioni assistite da GACS.

Passando a una visione di insieme, è possibile stimare in circa 325 miliardi di euro (Market Watch NPL di Banca Ifis, edizione gennaio 2020) l'ammontare complessivo di sofferenze da gestire nel sistema Italia alla fine del 2019. Uno stock rilevante che rende centrale il tema della gestione. Per rendere efficace il recupero sono necessari investimenti in risorse umane e tecnologia. I dati finanziari delle società di servicing confermano tale orientamento: dal 2014 al 2018 i principali operatori hanno registrato un costante incremento medio annuo del +4% nel personale impiegato e, al contempo, gli investimenti tecnologici sono cresciuti al ritmo annuale del 21%.

2.5 Risultati per settore di attività

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
TOTALE
CONSOLIDATO
DI GRUPPO
Attività finanziarie detenute per la negoziazione con impatto a conto
economico
Dati al 31.12.2019 - - 24.313 24.313
Dati al 31.12.2018 - - 29.809 29.809
Variazione % - - (18,4)% (18,4)%
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con
impatto a conto economico
Dati al 31.12.2019 97.445 10.190 5.150 112.785
Dati al 31.12.2018 114.619 - 49.226 163.845
Variazione % (15,0)% n.a. (89,5)% (31,2)%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
Dati al 31.12.2019 13.320 - 1.160.488 1.173.808
Dati al 31.12.2018 12.188 - 419.906 432.094
Variazione % 9,3% - 176,4% 171,7%
Crediti verso banche
Dati al 31.12.2019 - - 626.890 626.890
Dati al 31.12.2018 - - 590.595 590.595
Variazione % - - 6,1% 6,1%
Crediti verso clientela
Dati al 31.12.2019 5.923.633 1.280.332 447.261 7.651.226
Dati al 31.12.2018 5.918.496 1.092.799 302.677 7.313.972
Variazione % 0,1% 17,2% 47,8% 4,6%
Debiti verso banche
Dati al 31.12.2019 - - 959.477 959.477
Dati al 31.12.2018 - - 785.393 785.393
Variazione % - - 22,2% 22,2%
Debiti verso clientela
Dati al 31.12.2019 - - 5.286.239 5.286.239
Dati al 31.12.2018 - - 4.673.299 4.673.299
Variazione % - - 13,1% 13,1%
Titoli in circolazione
Dati al 31.12.2019 - - 2.217.529 2.217.529
Dati al 31.12.2018 - - 1.979.002 1.979.002
Variazione % - - 12,1% 12,1%
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
TOTALE
CONSOLIDATO
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 31.12.2019 311.482 252.425 (5.574) 558.333
Dati al 31.12.2018 335.513 244.234 (3.244) 576.503
Variazione % (7,2)% 3,4% 71,8% (3,2)%
Risultato netto della gestione finanziaria
Dati al 31.12.2019 227.950 252.425 (9.225) 471.150
Dati al 31.12.2018 238.075 244.234 (5.900) 476.409
Variazione % (4,3)% 3,4% 56,4% (1,1)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
TOTALE
CONSOLIDATO
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Quarto trimestre 2019 85.921 83.569 (2.400) 167.090
Quarto trimestre 2018 93.957 75.991 3.005 172.953
Variazione % (8,6)% 10,0% n.s. (3,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria
Quarto trimestre 2019 48.559 83.569 (3.207) 128.921
Quarto trimestre 2018 64.963 75.991 820 141.774
Variazione % (25,3)% 10,0% n.s. (9,1)%
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
Costo della qualità creditizia
Dati al 31.12.2019 1,37% - -
Dati al 31.12.2018 1,70% - -
Variazione % (0,33)% - -
Crediti in sofferenza netti/ Crediti verso clientela
Dati al 31.12.2019 1,2% 75,3% 3,2%
Dati al 31.12.2018 1,1% 71,5% 4,0%
Variazione % 0,1% 3,8% (0,8)%
Indice di copertura delle sofferenze lorde
Dati al 31.12.2019 70,5% - 29,6%
Dati al 31.12.2018 73,0% - 15,4%
Variazione % (2,5)% - 14,2%
Attività deteriorate nette/ Crediti verso clientela netti
Dati al 31.12.2019 5,1% 99,3% 6,6%
Dati al 31.12.2018 5,2% 99,6% 11,8%
Variazione % (0,1)% (0,3)% (5,2)%
Attività deteriorate lorde/ Crediti verso clientela lordi
Dati al 31.12.2019 9,5% 99,3% 9,2%
Dati al 31.12.2018 9,5% 99,6% 13,8%
Variazione % 0,0% (0,3)% (4,6)%
RWA(1)(2)
Dati al 31.12.2019 4.888.659 1.753.888 476.571
Dati al 31.12.2018 4.793.273 1.584.420 657.733
Variazione % 2,0% 10,7% (27,5)%

(1) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

(2) Il dato di RWA del Settore Governance & Servizi include le partecipazioni in società non finanziarie consolidate con il metodo del patrimonio netto, non rientranti nel Gruppo Bancario a fini di vigilanza.

2.6 Evoluzione Trimestrale Riclassificata

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

STATO PATRIMONIALE ESERCIZIO 2019 ESERCIZIO 2018
CONSOLIDATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
31.12 30.09 30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
ATTIVO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value con impatto a conto
economico
112.785 147.935 182.094 174.508 163.845 133.665 130.520 115.597
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
1.173.808 996.048 693.533 432.901 432.094 428.253 433.827 453.847
Crediti verso banche valutati al
costo ammortizzato
626.890 1.041.312 726.052 996.333 590.595 1.452.011 1.568.042 1.565.449
Crediti verso clientela valutati al
costo ammortizzato
7.651.226 7.118.150 7.343.892 7.322.130 7.313.972 6.919.486 6.710.457 6.457.208
Attività materiali 106.301 128.827 128.809 145.869 130.650 131.247 130.399 127.005
Attività immateriali 60.919 64.026 65.282 65.855 23.277 25.500 24.815 25.250
Attività fiscali 391.185 388.624 390.503 396.280 395.084 409.324 400.773 408.270
Altre voci dell'attivo 402.910 364.209 357.877 329.756 332.744 343.443 333.910 368.176
Totale dell'attivo 10.526.024 10.249.131 9.888.042 9.863.632 9.382.261 9.842.929 9.732.743 9.520.802
STATO PATRIMONIALE ESERCIZIO 2019
ESERCIZIO 2018
CONSOLIDATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
31.12 30.09 30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
Debiti verso banche valutati al costo
ammortizzato
959.477 913.855 781.199 844.790 785.393 837.565 882.324 820.190
Debiti verso clientela valutati al
costo ammortizzato
5.286.239 5.257.047 5.069.334 5.021.481 4.673.299 4.985.206 4.840.864 5.022.110
Titoli in circolazione 2.217.529 2.061.600 2.102.076 1.955.400 1.979.002 2.094.785 2.095.844 1.774.973
Passività fiscali 69.018 70.806 65.913 63.066 52.722 51.116 50.519 48.140
Altre voci del passivo 454.808 444.379 397.263 489.594 432.845 476.827 490.109 442.400
Patrimonio netto: 1.538.953 1.501.444 1.472.257 1.489.301 1.459.000 1.397.430 1.373.083 1.412.989
- Capitale, sovrapprezzi e riserve 1.415.856 1.417.448 1.403.991 1.459.381 1.312.237 1.308.436 1.306.874 1.375.135
- Utile netto di pertinenza della
Capogruppo
123.097 83.996 68.266 29.920 146.763 88.994 66.209 37.854
Totale del passivo e del patrimonio
netto
10.526.024 10.249.131 9.888.042 9.863.632 9.382.261 9.842.929 9.732.743 9.520.802
CONTO ECONOMICO ESERCIZIO 2019 ESERCIZIO 2018
CONSOLIDATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
4° Trim. 3° Trim. 2° Trim. 1° Trim. 4° Trim. 3° Trim. 2° Trim. 1° Trim.
Margine di interesse 134.230 91.081 118.293 115.264 140.014 99.670 110.097 119.480
Commissioni nette 25.349 22.190 22.711 23.828 24.525 20.206 19.954 19.820
Altre componenti del margine di
intermediazione
7.511 (1.225) 8.084 (8.983) 8.414 5.557 8.688 78
Margine di intermediazione 167.090 112.046 149.088 130.109 172.953 125.433 138.739 139.378
Rettifiche/Riprese di valore nette per
rischio di credito
(38.169) (13.968) (21.958) (13.088) (31.179) (28.879) (29.079) (10.957)
Risultato netto della gestione
finanziaria
128.921 98.078 127.130 117.021 141.774 96.554 109.660 128.421
Spese per il personale (34.262) (31.534) (32.716) (31.447) (28.303) (27.830) (28.624) (26.827)
Altre spese amministrative (56.183) (43.740) (71.034) (43.321) (42.707) (38.734) (48.460) (46.625)
Accantonamenti netti ai fondi per
rischi e oneri
(351) (5.653) (3.860) (2.512) 3.207 (6.254) 3.754 (2.806)
Rettifiche/Riprese di valore nette su
attività materiali e immateriali
(3.046) (4.517) (4.214) (4.062) (3.685) (3.148) (3.116) (2.809)
Altri oneri/proventi di gestione 12.161 11.454 46.938 6.978 6.922 11.277 5.691 5.646
Costi operativi (81.681) (73.990) (64.886) (74.364) (64.566) (64.689) (70.755) (73.421)
Utili (Perdite) da cessioni di
investimenti
- - (408) - - - - -
Utile (Perdita) della operatività
corrente al lordo delle imposte
47.240 24.088 61.836 42.657 77.208 31.865 38.905 55.000
Imposte sul reddito dell'esercizio
dell'operatività corrente
(8.105) (8.343) (23.469) (12.716) (19.447) (9.025) (10.550) (17.146)
Utile (Perdita) d'esercizio 39.135 15.745 38.367 29.941 57.761 22.840 28.355 37.854
Utile (Perdita) d'esercizio di
pertinenza di terzi
34 15 21 21 (8) 55 - -
Utile (Perdita) d'esercizio di
pertinenza della Capogruppo
39.101 15.730 38.346 29.920 57.769 22.785 28.355 37.854
DATI ECONOMICI PER SETTORE: ESERCIZIO 2019 ESERCIZIO 2018
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
4° Trim. 3° Trim. 2° Trim. 1° Trim. 4° Trim. 3° Trim. 2° Trim. 1° Trim.
Margine di intermediazione 167.090 112.046 149.088 130.109 172.953 125.433 138.739 139.378
Imprese 85.921 73.055 85.862 66.644 93.957 76.483 86.435 78.637
NPL 83.569 41.166 65.111 62.579 75.991 48.953 54.231 65.059
Governance & Servizi (2.400) (2.175) (1.885) 886 3.005 (3) (1.927) (4.318)
Risultato netto della gestione
finanziaria
128.921 98.078 127.130 117.021 141.774 96.554 109.660 128.421
Imprese 48.559 61.467 64.465 53.459 64.963 47.006 58.471 67.634
NPL 83.569 41.166 65.111 62.579 75.991 48.953 54.231 65.059
Governance & Servizi (3.207) (4.555) (2.446) 983 821 595 (3.042) (4.273)

2.7 Dati storici del Gruppo

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore NPL sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

Di seguito i principali indicatori e performance registrati dal Gruppo nei corrispondenti periodi degli ultimi 5 anni.

DATI STORICI (1)
(in migliaia di Euro)
31.12.2019 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2015
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva (IFRS 9)
1.173.808 432.094 - - -
Attività finanziarie disponibili per la vendita (IAS 39) - - 456.549 374.229 3.221.533
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.651.226 7.313.972 6.435.806 5.928.212 3.437.136
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato 959.477 785.393 791.977 503.964 662.985
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato 5.286.239 4.673.299 5.293.188 5.045.136 5.487.476
Titoli di circolazione 2.217.529 1.979.002 1.639.994 1.488.556 -
Patrimonio netto 1.538.953 1.459.000 1.368.719 1.218.783 573.467
Margine di intermediazione 558.333 576.503 519.643 325.971 407.958
Risultato netto della gestione finanziaria 471.150 476.409 504.827 299.366 373.708
Utile (perdita) di pertinenza della Capogruppo 123.097 146.763 180.767 697.754 161.966
KPI:
ROE 8,2% 10,5% 13,9% 99,6% 30,4%
ROA 1,7% 2,2% 2,6% 8,4% 3,5%
Ratio - Totale Fondi propri 14,58% 14,01% 16,15% 15,39% 14,91%
Ratio - Capitale primario di classe 1 10,96% 10,30% 11,66% 14,80% 14,22%
Numero di azioni in circolazione (2) (in migliaia) 53.452 53.441 53.433 53.431 53.072
Book per share 28,79 27,30 25,62 22,99 10,81
EPS 2,30 2,75 3,38 13,13 3,05
Dividendo per azione 1,10(3) 1,05 1,00 0,82 0,76
Payout ratio 47,8% 38,2% 29,6% 6,3% 24,9%

(1) I dati degli esercizi precedenti al 1.1.2018 sono quelli originariamente pubblicati.

(2) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

(3) Proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis.

2.8 IAP – Indicatori Alternativi di Performance

Il Gruppo Banca Ifis ha definito alcuni indicatori, rappresentati nelle tabelle dei KPI di Gruppo, che forniscono Indicatori Alternativi di Performance ("IAP") utili agli investitori in quanto facilitano l'identificazione di trend operativi e parametri finanziari significativi.

Per una corretta interpretazione di tali IAP si evidenzia quanto segue:

  • tali indicatori sono costruiti esclusivamente a partire da dati storici del Gruppo e non sono indicativi dell'andamento futuro del Gruppo medesimo;
  • gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali ("IFRS") e, pur essendo derivati dal Bilancio consolidato del Gruppo, non sono assoggettati a revisione contabile;
  • gli IAP non devono essere considerati sostituitivi degli indicatori previsti dai principi contabili di riferimento (IFRS);
  • la lettura di detti IAP deve essere effettuata unitamente alle informazioni finanziarie del Gruppo tratte dal Bilancio consolidato;
  • le definizioni degli indicatori utilizzati dal Gruppo, in quanto non rivenienti dai principi contabili di riferimento, potrebbero non essere omogenee con quelle adottate da altre società/gruppi e quindi con esse comparabili;
  • gli IAP utilizzati dal Gruppo risultano elaborati con continuità e omogeneità di definizione e rappresentazione per tutti i periodi per i quali sono incluse informazioni finanziarie nel presente Bilancio.

Come richiesto dalle linee guida pubblicate dall'ESMA (ESMA/2015/1415), nel seguito si rappresenta nel dettaglio la modalità di calcolo di tali indicatori al fine di rendere l'informativa presentata maggiormente intellegibile.

ROE - Return on equity ESERCIZIO
(in migliaia di Euro) 2019 2018
A. Utile netto di pertinenza del Gruppo 123.097 146.763
B. Patrimonio netto consolidato medio 1.492.191 1.402.244
ROE (A/B) 8,2% 10,5%

Il Patrimonio netto consolidato medio è calcolato come media dei periodi sotto rappresentati:

Patrimonio netto consolidato
(in migliaia di Euro)
31.12.2018 31.03.2019 30.06.2019 30.09.2019 31.12.2019 MEDIA
2019
Patrimonio netto consolidato 1.459.000 1.489.301 1.472.257 1.501.444 1.538.953 1.492.191
Patrimonio netto consolidato
(in migliaia di Euro)
31.12.2017 31.03.2018 30.06.2018 30.09.2018 31.12.2018 MEDIA
2018
Patrimonio netto consolidato 1.368.719 1.412.989 1.373.083 1.397.430 1.459.000 1.402.244
ROA - Return on assets ESERCIZIO
(in migliaia di Euro) 2019 2018
A. Utile operatività corrente al lordo delle imposte 175.821 202.978
B. Totale dell'attivo 10.526.024 9.382.261
ROA (A/B) 1,7% 2,2%
Cost/income ratio riclassificato (1) ESERCIZIO
(in migliaia di Euro) 2019 2018
A. Costi operativi 294.921 273.431
B. Margine di intermediazione (1) 558.333 576.503
Cost/Income ratio riclassificato (A/B) 52,8% 47,4%

(1) Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore NPL sono state interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

Book value per share ESERCIZIO
(in migliaia di Euro) 2019 2018
A. Numero azioni in circolazione 53.452 53.441
B. Patrimonio netto consolidato 1.538.953 1.459.000
Book value per share (B/A) euro 28,79 27,30
Payout ratio ESERCIZIO
(in migliaia di Euro) 2019 2018
A. Utile netto consolidato 123.097 146.763
B. Dividendi della Capogruppo (1) 58.797 56.125
Payout Ratio (B/A) 47,8% 38,2%

(1) i dati dell'esercizio 2019 si riferiscono alla proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis.

I dividendi della Capogruppo sono calcolati come segue:

ESERCIZIO
Dividendi della Capogruppo 2019 2018
A. Dividendo unitario euro (1) 1,10 1,05
B. Numero azioni in circolazione 53.451.951 53.440.983
Dividendi della Capogruppo (AxB) 58.797.146 56.113.032

(1) i dati dell'esercizio 2019 si riferiscono alla proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis.

2.9 Impatti modifiche normative

A far data dall'1 gennaio 2019, sono intervenute i seguenti cambiamenti sia in materia di principi contabili internazionali, sia in materia fiscale, e più precisamente:

  • Principio contabile IFRS 16 "Leasing", omologato dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n.1986/2017, che ha comportato la cancellazione e sostituzione degli IAS 17, IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27; si rinvia a quanto descritto nel paragrafo "Effetti della prima applicazione dell'IFRS 16";
  • Reintroduzione della maggiorazione dell'ammortamento al 30% per i beni strumentali nuovi (cd. super ammortamento) a decorrere dall'1 aprile 2019 e fino al 31 dicembre 2019, prevedendo però un tetto massimo agli investimenti agevolabili pari a 2,5 milioni di euro (Decreto Crescita - Legge n. 58 del 28/06/2019 di conversione del D.L. n. 34 del 30/04/2019);
  • Reintroduzione della disciplina relativa all'aiuto alla crescita economica (ACE) con un rendimento nazionale del nuovo capitale pari all'1,3% (Legge di Bilancio 2020 Legge n.160 del 27/12/2019);
  • Introduzione della definizione agevolata ("Pace fiscale") delle controversie tributarie in cui è parte l'Agenzia delle Entrate, aventi ad oggetto atti impositivi, pendenti in ogni stato e grado del giudizio, nelle quali il ricorso in primo grado è stato notificato alla controparte entro la data di entrata in vigore del medesimo decreto, ossia entro il 24 ottobre 2018 (Legge n. 136 del 17/12/2018 di conversione del D.L. n. 119 del 23/10/2018);
  • Introduzione della sanatoria per regolarizzare gli errati adempimenti di natura formale ("Irregolarità formali") che non rilevano ai fini della determinazione della base imponibile e dei tributi pagati (imposte sui redditi, IVA e IRAP). In particolare, si dispone che le violazioni commesse fino al 24 ottobre 2018 possono essere regolarizzate attraverso il versamento di 200 euro per ciascun periodo d'imposta;
  • Riapertura dei termini per effettuare il Riallineamento fiscale dei valori contabili di determinati beni aziendali (Legge di Bilancio 2020 Legge n.160 del 27/12/2019;
  • Differimento ai periodi d'imposta successivi della quota deducibile ai fini IRES e IRAP relativa alle rettifiche di valore su crediti verso la clientela ex DL 83/2015 (Legge n. 160 del 27/12/2019).

2.10 Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore NPL sono state qui di seguito interamente riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

La struttura organizzativa

L'informativa per Settore si articola, coerentemente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Imprese, rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e si sostanzia nelle Aree di business Crediti Commerciali, Corporate Banking, Leasing e Crediti fiscali. Si evidenzia che i risultati del Settore includono la società partecipata Credifarma S.p.A. a partire dal secondo semestre 2018.
  • Settore NPL, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità. I risultati del Settore includono dal 7 gennaio 2019 anche il contributo del Gruppo Fbs, prevalentemente specializzato nell'attività di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured.
  • Settore Governance & Servizi, che fornisce ai settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende anche l'attività di finanziamento verso persone fisiche; in particolare accoglie l'attività di erogazione di finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o pensione e alcuni portafogli di prestiti personali.

IMPRESE

Il Settore Imprese accoglie le seguenti Aree di business:

  • Crediti commerciali: Area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico, che si sviluppano verso l'estero o che dall'estero si rivolgono a clientela italiana; l'Area include l'operatività del Gruppo a medio/lungo termine, orientato al sostegno del ciclo operativo dell'impresa con interventi che spaziano dall'ottimizzazione delle fonti di finanziamenti al sostegno del capitale circolante, fino al supporto degli investimenti produttivi; include inoltre una unità organizzativa dedicata al sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL e una unità organizzativa specializzata nel credito alle farmacie, attività svolta anche tramite la società controllata Credifarma.
  • Leasing: Area che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate non trattato dal Gruppo.
  • Corporate Banking: Area di business che aggrega più unità: Finanza Strutturata, dedicata al supporto delle imprese e dei fondi private equity nella strutturazione di finanziamenti, sia bilaterali che in pool; Special Situations, dedicata al supporto del riequilibrio finanziario di imprese che hanno superato tensioni finanziarie; Equity Investments dedicata ad investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti.
  • Crediti Fiscali: Area specializzata nell'acquisto di crediti fiscali ceduti da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance; acquista crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti. A corollario dell'attività caratteristica, vengono saltuariamente acquisiti dalle procedure concorsuali anche crediti di natura commerciale.
DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 230.798 247.457 (16.659) (6,7)%
Commissioni nette 88.366 85.432 2.934 3,43%
Altre componenti del margine di intermediazione (7.682) 2.624 (10.306) n.s.
Margine di intermediazione 311.482 335.513 (24.031) (7,2)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (83.532) (97.438) 13.906 (14,3)%
Risultato netto della gestione finanziaria 227.950 238.075 (10.125) (4,3)%
DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 4°Trim. 2019 4°Trim. 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 62.550 74.764 (12.214) (16,3)%
Commissioni nette 23.537 24.392 (855) (3,5)%
Altre componenti del margine di intermediazione (166) (5.199) 5.033 (96,8)%
Margine di intermediazione 85.921 93.957 (8.036) (8,6)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (37.362) (28.994) (8.368) 28,86%
Risultato netto della gestione finanziaria 48.559 64.963 (16.404) (25,3)%

Il contributo al margine di intermediazione del 2019 fornito dalle unità organizzative che compongono il Settore Imprese, meglio commentate nei paragrafi che seguono, è così dettagliabile: Crediti Commerciali 168,3 milioni di euro (-1,7 milioni di euro rispetto al 2018), Corporate Banking 72,0 milioni di euro (-28,3 milioni di euro), Leasing 56,1 milioni di euro (+4,5 milioni di euro) e Crediti Fiscali 15,0 milioni di euro (+1,4 milioni di euro).

I Crediti Commerciali contribuiscono all'evoluzione del margine di intermediazione con una diminuzione dell'1% rispetto al 2018. I volumi registrano una buona performance con una crescita del turnover del 4,0% rispetto alla fine del 2018 e un numero di imprese clienti in aumento del 5,4% rispetto all'esercizio precedente. Tali buone performance sui volumi non hanno interamente compensato la pressione sui margini registrata nell'esercizio.

Con riferimento al Corporate Banking, la diminuzione del margine di intermediazione è dovuta per 10,3 milioni di euro alla variazione nella valutazione al fair value di strumenti finanziari rilevata nell'esercizio rispetto a quella rilevata nel 2018 (-7,7 milioni di euro al 31 dicembre 2019 rispetto a -2,6 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e per 19,9 milioni di euro al fisiologico minor contributo del "reversal PPA" che passa da 77,8 milioni di euro del 2018 a 57,9 milioni di euro dell'esercizio 2019 (-25,6%).

L'ammontare residuo del "reversal PPA" riferito all'intero Settore Imprese, al netto della riallocazione di alcune posizioni nel Settore Governance & Servizi di circa 1 milione di euro, risulta pari a 99,1 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (185,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e, sulla base dei piani di incasso oggi previsti, contribuirà positivamente al risultato degli esercizi futuri in linea con la vita media del portafoglio sottostante, stimata in circa 3 anni.

Il margine di intermediazione dell'Area Leasing registra un incremento dell'8,7% rispetto all'esercizio precedente, per lo più riferibile ad un incremento degli impieghi medi.

Il Settore Imprese, nel corso del 2019, ha registrato rettifiche di valore per rischio di credito per complessivi 83,5 milioni di euro (in riduzione di 13,9 milioni di euro rispetto al precedente esercizio, -14,3%), di cui 55,2 milioni di euro riferibili ad esposizioni dell'unità Crediti Commerciali (-26,3%), 17,9 milioni di euro del Corporate Banking (+54,0%) legati principalmente a svalutazioni connesse al deterioramento di posizioni già oggetto di ristrutturazione e 10,2 milioni di euro del Leasing (-4,2%).

Le attività finanziarie del Settore Imprese sono relative a Crediti verso clientela per 5.923,6 milioni di euro (sostanzialmente in linea rispetto al 31 dicembre 2018, +0,1%), ad Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico per 97,4 milioni di euro (-15,0%) e ad Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 13,3 milioni di euro (+9,3%); queste ultime due categorie sono prevalentemente riferibili a investimenti effettuati in quote di fondi OICR nell'ambito dell'attività di Corporate banking e a finanziamenti a clientela che hanno fallito il test SPPI.

DATI PATRIMONIALI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 68.900 67.947 953 1,40%
Inadempienze probabili nette 138.747 147.458 (8.711) (5,9)%
Esposizioni scadute deteriorate nette 96.010 94.953 1.057 1,11%
Totale attività deteriorate nette verso clientela (stage 3) 303.657 310.358 (6.701) (2,2)%
Crediti in bonis netti (stage 1 e 2) 5.619.975 5.608.138 11.837 0,21%
Totale crediti per cassa verso clientela 5.923.632 5.918.496 5.136 0,09%

Nel seguito si riporta il dettaglio delle attività deteriorate relative a Crediti verso clientela per categorie di rischio di vigilanza.

Si evidenzia che all'interno del Settore Imprese, sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti prevalentemente agli attivi deteriorati rinvenienti dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca e così composti:

  • 57,1 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (66,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018) classificati fra le attività deteriorate lorde;
  • 9,8 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (22,2 milioni di euro al 31 dicembre 2018) classificati fra le attività in bonis lorde (stage 1 e 2).

Tali valori incorporano sia gli effetti connessi allo smontamento temporale della "PPA", sia gli effetti derivanti dalle perdite attese lungo la vita utile dell'attività, come previsto dal principio contabile IFRS 9.

Nella tabella che segue vengono dettagliati i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.

SETTORE IMPRESE
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.12.2019
Valore nominale 233.525 256.237 104.863 594.625 5.653.922 6.248.547
Rettifiche di valore (164.625) (117.490) (8.853) (290.968) (33.947) (324.915)
Valore di bilancio 68.900 138.747 96.010 303.657 5.619.975 5.923.632
Coverage ratio 70,5% 45,9% 8,4% 48,9% 0,6% 5,2%
Gross ratio 3,7% 4,1% 1,7% 9,5% 90,5% 100,0%
Net ratio 1,2% 2,3% 1,6% 5,1% 94,9% 100,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 251.456 233.526 107.108 592.090 5.637.795 6.229.885
Rettifiche di valore (183.509) (86.068) (12.155) (281.732) (29.657) (311.389)
Valore di bilancio 67.947 147.458 94.953 310.358 5.608.138 5.918.496
Coverage ratio 73,0% 36,9% 11,3% 47,6% 0,5% 5,0%
Gross ratio 4,0% 3,7% 1,7% 9,5% 90,5% 100,0%
Net ratio 1,1% 2,5% 1,6% 5,2% 94,8% 100,0%

Le attività deteriorate nette nel Settore Imprese si attestano al 31 dicembre 2019 a 303,7 milioni di euro, in diminuzione di 6,7 milioni di euro rispetto al valore al 31 dicembre 2018 (310,4 milioni di euro, -2,2%): i crediti in sofferenza aumentano di 1,0 milioni di euro (+1,4%) pur mantenendo sostanzialmente stabile il rapporto sofferenze nette su totale crediti (1,2% rispetto al dato di 1,1% al 31 dicembre 2018), le inadempienze probabili diminuiscono di 8,7 milioni di euro (-5,9%) anche a seguito dell'aumento del coverage medio ed infine le esposizioni scadute aumentano di 1,1 milioni di euro (+1,1%).

Il coverage ratio delle attività deteriorate passa dal 47,6% del 31 dicembre 2018 al 48,9% del 31 dicembre 2019. Tale effetto è influenzato anche da write-off effettuati nell'esercizio su esposizioni interamente svalutate.

KPI VARIAZIONE
31.12.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia 1,37% 1,70% n.a. (0,33)%
Net NPE ratio 5,1% 5,2% n.a. (0,1)%
Gross NPE ratio 9,5% 9,5% n.a. (0,0)%
Totale RWA Settore 4.888.659 4.793.273 95.386 2,0%

Il costo della qualità creditizia si attesta a 137 bps, rispetto ai 170 bps al 31 dicembre 2018.

Per una migliore comprensione dei risultati dell'esercizio, vengono commentati di seguito i contributi delle singole Aree di business del Settore Imprese.

Crediti commerciali

DATI ECONOMICI 31.12.2019 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 100.963 106.690 (5.727) (5,4)%
Commissioni nette 67.379 63.332 4.047 6,4%
Margine di intermediazione 168.342 170.022 (1.680) (1,0)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (55.192) (74.904) 19.712 (26,3)%
Risultato netto della gestione finanziaria 113.150 95.118 18.032 19,0%
DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 4°Trim. 2019 4°Trim. 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 25.172 28.892 (3.720) (12,9)%
Commissioni nette 16.482 17.508 (1.026) (5,9)%
Margine di intermediazione 41.654 46.400 (4.746) (10,2)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (23.124) (20.373) (2.751) 13,50%
Risultato netto della gestione finanziaria 18.530 26.027 (7.497) (28,8)%

Il contributo dell'Area Crediti Commerciali al margine di intermediazione del Settore Imprese ammonta a 168,3 milioni di euro nel 2019, con una decrescita dell'1,0% rispetto allo scorso anno.

Tale risultato consegue dalla diminuzione degli interessi attivi dovuti al minor contributo del reversal di PPA (-3,8 milioni di euro) e dall'incremento degli interessi passivi figurativi attribuiti dal Settore Governance & Servizi; tali interessi passivi incrementano sia per i maggiori volumi medi intermediati, sia per l'aumento del tasso interno di trasferimento, in funzione del costo complessivo della raccolta.

Le commissioni nette sono invece in crescita del 6,4% (+4,0 milioni di euro) trainate dalle commissioni di gestione connesse all'aumento del turnover dell'Area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico.

L'evoluzione del margine di intermediazione dell'esercizio è coerente alla dinamica dei volumi sia per quanto riguarda la tradizionale operatività factoring, sia per quanto riguarda il finanziamento a medio lungo termine, prodotto che il Gruppo ha iniziato ad includere nell'offerta commerciale alle PMI a seguito della fusione di Interbanca, integrando l'offerta preesistente con nuovi prodotti. Relativamente ai volumi del factoring, il turnover del 2019 risulta pari a 13,9 miliardi di euro superando di 0,5 miliardi di euro (+4,0%) quello dell'esercizio precedente. Il valore nominale dei crediti gestiti (monte crediti), a fine 2019, è 3,9 miliardi di euro con un decremento di circa 0,1 miliardi di euro, (-2,2%) rispetto al 2018.

Le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito ammontano a 55,2 milioni di euro (rispetto ai 74,9 milioni di euro del 2018, - 26,3%); si evidenzia che il dato al 2018 era stato significativamente influenzato da alcune rettifiche su posizioni deteriorate appartenenti al comparto delle costruzioni.

Il risultato della gestione finanziaria si attesta quindi a 113,2 milioni di euro, in aumento di 18,0 milioni di euro (+19,0%).

Al 31 dicembre 2019, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 3,6 miliardi di euro, in aumento dello 0,8% rispetto al dato del 31 dicembre 2018.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.

AREA CREDITI COMMERCIALI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.12.2019
Valore nominale 192.166 187.614 92.480 472.260 3.413.617 3.885.877
Rettifiche di valore (152.598) (97.252) (3.765) (253.615) (18.532) (272.147)
Valore di bilancio 39.568 90.362 88.715 218.645 3.395.085 3.613.730
Coverage ratio 79,4% 51,8% 4,1% 53,7% 0,5% 7,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 209.948 170.319 89.198 469.465 3.377.558 3.847.023
Rettifiche di valore (171.287) (72.581) (4.620) (248.488) (14.418) (262.906)
Valore di bilancio 38.661 97.738 84.578 220.977 3.363.140 3.584.117
Coverage ratio 81,6% 42,6% 5,2% 52,9% 0,4% 6,8%

Leasing

DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 43.828 40.131 3.697 9,2%
Commissioni nette 12.289 11.487 802 7,0%
Margine di intermediazione 56.117 51.618 4.499 8,7%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (10.250) (10.700) 450 (4,2)%
Risultato netto della gestione finanziaria 45.867 40.918 4.949 12,1%
DATI ECONOMICI 4°Trim. 2019 4°Trim. 2018 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 10.833 10.406 427 4,1%
Commissioni nette 3.435 2.783 652 23,4%
Margine di intermediazione 14.268 13.189 1.079 8,2%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (1.922) (3.007) 1.085 (36,1)%
Risultato netto della gestione finanziaria 12.346 10.182 2.164 21,3%

Il margine di intermediazione del Leasing risulta pari a 56,1 milioni di euro, con una crescita dell'8,7% (+4,5 milioni di euro in valore assoluto) rispetto al dato del 31 dicembre 2018; tale variazione positiva è imputabile prevalentemente al maggior margine di interesse a seguito dell'incremento negli impieghi medi (circa +97 milioni di euro rispetto a dicembre 2018).

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 10,2 milioni di euro, in diminuzione di 0,5 milioni di euro rispetto al 2018; il decremento è dovuto ai minori accantonamenti su posizioni deteriorate.

Al 31 dicembre 2019, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.448 milioni di euro rispetto ai 1.400 milioni di euro del 31 dicembre 2018, con una variazione positiva del 3,5%.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.

AREA LEASING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.12.2019
Valore nominale 13.429 21.949 12.383 47.761 1.438.367 1.486.128
Rettifiche di valore (10.880) (13.858) (5.088) (29.826) (7.839) (37.665)
Valore di bilancio 2.549 8.091 7.295 17.935 1.430.528 1.448.463
Coverage ratio 81,0% 63,1% 41,1% 62,4% 0,5% 2,5%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 14.492 16.554 17.473 48.519 1.387.814 1.436.333
Rettifiche di valore (12.222) (10.295) (7.535) (30.052) (6.342) (36.394)
Valore di bilancio 2.270 6.259 9.938 18.467 1.381.472 1.399.939
Coverage ratio 84,3% 62,2% 43,1% 61,9% 0,5% 2,5%

Corporate Banking

DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 71.105 87.082 (15.977) (18,3)%
Commissioni nette 8.601 10.601 (2.000) (18,9)%
Altre componenti del margine di intermediazione (7.683) 2.624 (10.307) n.s.
Margine di intermediazione 72.024 100.307 (28.283) (28,2)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (17.852) (11.592) (6.260) 54,0%
Risultato netto della gestione finanziaria 54.172 88.715 (34.543) (38,9)%
DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 4°Trim. 2019 4°Trim. 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 21.724 31.043 (9.319) (30,0)%
Commissioni nette 3.594 4.089 (495) (12,1)%
Altre componenti del margine di intermediazione (167) (5.199) 5.032 (96,8)%
Margine di intermediazione 25.151 29.933 (4.782) (16,0)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (12.211) (5.489) (6.722) 122,5%
Risultato netto della gestione finanziaria 12.940 24.444 (11.504) (47,1)%

Con riferimento al Corporate Banking, la diminuzione del margine di intermediazione per 28,3 milioni di euro è principalmente dovuta alla variazione nella valutazione al fair value di strumenti finanziari rilevata nel corso del 2019 rispetto a quella rilevata nel corso del 2018 per circa 11 milioni di euro e per 19,9 milioni di euro al fisiologico minor contributo del "reversal PPA" che passa da 77,8 milioni di euro del 2018 a 57,9 milioni di euro del 2019 (-25,6%).

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 17,9 milioni di euro, in aumento per 6,3 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente che registrava rettifiche di valore nette su crediti per 11,6 milioni di euro, principalmente su posizioni deteriorate in run-off.

Il contributo dell'Area Corporate Banking al risultato netto della gestione finanziaria del Settore Imprese ammonta quindi a 54,2 milioni di euro, con una diminuzione del 38,9% rispetto al precedente esercizio.

Al 31 dicembre 2019, il totale dei crediti verso clientela netti dell'Area ammonta a 706,9 milioni di euro, rispetto ai 798,2 milioni di euro del 31 dicembre 2018, con una variazione negativa dell'11,4%.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.

AREA CORPORATE BANKING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.12.2019
Valore nominale 27.930 46.197 - 74.127 647.672 721.799
Rettifiche di valore (1.147) (6.380) - (7.527) (7.409) (14.936)
Valore di bilancio 26.783 39.817 - 66.600 640.263 706.863
Coverage ratio 4,1% 13,8% n.a. 10,2% 1,1% 2,1%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 27.016 46.191 437 73.644 736.523 810.167
Rettifiche di valore - (3.192) - (3.192) (8.750) (11.942)
Valore di bilancio 27.016 42.999 437 70.452 727.773 798.225
Coverage ratio 0,0% 6,9% 0,0% 4,3% 1,2% 1,5%

I coverage delle attività deteriorate dell'Area Corporate Banking sono influenzati da crediti appartenenti alla cosiddetta categoria dei "POCI" i cui valori lordi già scontano la stima delle perdite attese.

Crediti Fiscali

DATI ECONOMICI 31.12.2019 31.12.2018 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 14.902 13.554 1.348 9,9%
Commissioni nette 97 12 85 n.s.
Margine di intermediazione 14.999 13.566 1.433 10,6%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (238) (242) 4 (1,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria 14.761 13.324 1.437 10,8%
DATI ECONOMICI 4°Trim. 2019 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 4°Trim. 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse 4.821 4.423 398 9,0%
Commissioni nette 27 12 15 125,0%
Margine di intermediazione 4.848 4.435 413 9,3%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (106) (125) 19 (15,2)%
Risultato netto della gestione finanziaria 4.742 4.310 432 10,0%

Il contributo dell'Area Crediti Fiscali al margine di intermediazione del Settore Imprese ammonta a 15,0 milioni di euro con un incremento del 10,6% rispetto al 31 dicembre 2018.

Tale variazione è sostanzialmente dovuta all'aumento del portafoglio crediti gestiti che ha beneficiato dei grandi volumi di acquisti realizzati; i volumi di crediti acquistati sono infatti risultati in aumento, passando da nominali 62,8 milioni di euro del 2018 a nominali 108,7 milioni di euro del 2019.

Al 31 dicembre 2019 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 154,6 milioni di euro rispetto ai 136,1 milioni di euro del 31 dicembre 2018, con un aumento del 13,5%. I crediti di questo Settore sono classificati come crediti "in bonis", in stage 1 e 2, data la natura della controparte.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.

AREA CREDITI FISCALI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.12.2019
Valore nominale - 477 - 477 154.266 154.743
Rettifiche di valore - - - - (167) (167)
Valore di bilancio - 477 - 477 154.099 154.576
Coverage ratio - 0,0% - 0,0% 0,1% 0,1%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale - 328 - 328 135.900 136.228
Rettifiche di valore - - - - (147) (147)
Valore di bilancio - 328 - 328 135.753 136.081
Coverage ratio - 0,0% - 0,0% 0,1% 0,1%

NPL

È il Settore del Gruppo Banca Ifis dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità. I risultati del Settore includono dal 7 gennaio 2019 anche il contributo del Gruppo Fbs, prevalentemente specializzato nell'attività di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured.

L'attività è per natura strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.

Il portafoglio crediti acquistati viene gestito tramite due differenti modalità: gestione stragiudiziale e gestione giudiziale. All'interno delle due modalità la gestione si articola in una ulteriore pluralità di attività e obiettivi operativi.

Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio crediti del Settore NPL per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; negli effetti a conto economico, pari a 250,1 milioni di euro, sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 129,4 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow per 120,7 milioni di euro. Sono altresì inclusi i rendimenti dei crediti della neo acquisita Fbs S.p.A.. Non sono inclusi invece il costo della raccolta, le commissioni nette e gli utili da cessione crediti inclusi invece nella tabella riepilogativa dei "Dati economici" riportata nel seguito del presente paragrafo.

Si evidenzia che le modalità espositive di tale tabella sono state affinate nel corso dei primi mesi del 2019 rispetto a quelle precedentemente pubblicate, al fine di rappresentare una più stretta correlazione circa gli effetti, sia a livello patrimoniale che economico, dei passaggi delle posizioni fra le diverse categorie gestionali.

Portafoglio Settore NPL
(in migliaia di euro)
Valore
nominale
residuo
Valori di
bilancio
Val. bil. / Val.
nom. res.
Effetti a
conto
economico
ERC Criteri di
Contabilizzazione
prevalente
Costo 1.793.988 109.086 6,1% - 235.581 Costo d'acquisto
Stragiudiziale 10.378.108 356.038 3,4% 77.076 627.033
di cui: Massiva (curve) 9.974.742 189.887 1,9% (3.016) 308.331 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Piani 403.366 166.151 41,2% 80.092 318.702 CA= VAN Flussi da
modello
Giudiziale 5.668.726 813.096 14,3% 171.228 1.647.663
di cui: Altre posizioni in corso di
lavorazione giudiziale
2.520.558 274.151 10,9% - 567.793 Costo d'acquisto
di cui: Precetti, Pignoramenti,
ODA
1.182.697 387.104 32,7% 122.739 871.638 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Secured e Corporate 1.965.471 151.841 7,7% 48.489 208.232 CA= VAN Flussi da
modello
Totale 17.840.822 1.278.220 7,2% 248.304 2.510.277

Gestione post acquisto

Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche all'instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate, il credito viene classificato in una Area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (109 milioni di euro al 31 dicembre 2019 rispetto a 224,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018) senza contribuzione a conto economico in termini di margine.

A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche; l'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste per la maggior parte nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (ODA) del quinto della pensione o dello stipendio, la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione.

Gestione stragiudiziale

Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio cosiddetto di gestione "massiva", in attesa che vengano raccolti i piani di rientro di cui sopra.

In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (189,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019 rispetto a 153,4 milioni di euro al 31 dicembre 2018) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato su dati storici interni; tale modello prevede stime di trasformazione su cluster di crediti omogenei. Si segnala che tale modello è oggetto di aggiornamento periodico per tenere conto delle evoluzioni storiche osservate sia nella dinamica degli incassi sia nelle caratteristiche dei portafogli oggetto di acquisto.

Al momento della sottoscrizione di un piano di rientro o di un piano cambiario, per il quale sia intervenuto il pagamento di almeno 3 volte la rata media dalla data di raccolta, le pratiche incluse in questo portafoglio vengono riclassificate nella voce "Piani"; tali posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (166,2milioni di euro al 31 dicembre 2019 rispetto a 137,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa stimati sulla base dei piani di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato.

Gestione giudiziale

Le posizioni che hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione; in particolare la lavorazione giudiziale, intesa come azione esecutiva mobiliare presso terzi, è caratterizzata da diverse fasi legali finalizzate all'ottenimento di un titolo esecutivo, che nel complesso durano di norma 18-24 mesi e sono così declinate: fase di ottenimento del decreto ingiuntivo, fase di ottenimento del precetto, fase di ottenimento del pignoramento mobiliare e infine ottenimento dell'ODA da parte del tribunale.

Alla fine del primo trimestre 2018 il Gruppo ha provveduto al rilascio in produzione di un modello statistico sviluppato su dati proprietari, per la stima dei flussi di cassa delle posizioni in lavorazione giudiziale che non abbiano ancora raggiunto l'ODA ("modello massivo ante ODA"), fino all'anno precedente valorizzate al costo. Per tali pratiche sono stimati dei flussi di incasso futuri i quali tengono conto sia dei tempi medi osservati per ciascuna fase di lavorazione (fase di precetto e pignoramento), sia delle probabilità di successo delle varie fasi (da precetto a pignoramento, da pignoramento ad ODA), sia dei tempi medi osservati tra l'ottenimento di un ODA e la registrazione del primo incasso. Tali flussi di cassa sono utilizzati nella valorizzazione al costo ammortizzato, calcolato come attualizzazione dei flussi di cassa attesi al tasso interno di rendimento. L'ammontare complessivo di tutte le pratiche in fase di precetto, pignoramento mobiliare e ODA è al 31 dicembre 2019 pari a 387,1 milioni di euro rispetto a 315,7 milioni di euro a fine 2018.

Le rimanenti pratiche in corso di lavorazione giudiziale sono valorizzate al costo di acquisto fino al momento in cui i requisiti di cui sopra sono rispettati e sono incluse nella precedente tabella nella categoria "Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale" che ammonta a 274,1 milioni di euro al 31 dicembre 2019, rispetto a 188,5 milioni di euro al 31 dicembre 2018.

In sintesi, la lavorazione giudiziale prevede una prima fase nella quale vengono compiute tutte le attività necessarie per ottenere un decreto ingiuntivo e le posizioni continuano ad essere valorizzate al costo di acquisto. Nelle fasi successive, nelle quali avviene la notifica del precetto e la notifica dell'atto di pignoramento al terzo (datore di lavoro) e al debitore e l'ottenimento dell'ODA, le pratiche sono valorizzate a costo ammortizzato calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi sulla singola posizione, tenuto conto dei vincoli di età anagrafica del debitore e di rischi di perdita del posto di lavoro.

Infine la categoria "Secured e Corporate", pari a 151,8 milioni di euro al 31 dicembre 2019 rispetto a 72,7 milioni di euro a fine 2018, comprende portafogli originati in settori corporate bancari o real estate, valutati in modo analitico o mediante un modello per la stima dei flussi di cassa attesi per le posizioni garantite da immobili su cui è presente un'ipoteca.

Nel corso delle varie lavorazioni è anche possibile che le posizioni vengano chiuse con accordi di saldo e stralcio (o marginalmente con piani di trasformazione nel caso della gestione giudiziale) o che vengano riclassificate in gestione massiva nel caso in cui i debitori interrompano il regolare pagamento dei piani sottoscritti o dei pignoramenti del quinto.

Si segnala infine che talvolta, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, il Gruppo può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.

DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 128.442 99.801 28.641 28,7%
Interessi attivi notes 1.015 - 1.015 n.a.
Altre componenti del margine di interesse 119.862 138.150 (18.288) (13,2)%
Costo della raccolta (18.011) (10.823) (7.188) 66,4%
Margine di interesse 231.308 227.128 4.180 1,8%
Commissioni nette 5.794 6 5.788 n.s.
Altre componenti del margine di intermediazione (415) - (415) n.a.
Utile da cessione crediti 15.738 17.100 (1.362) (8,0)%
Margine di intermediazione 252.425 244.234 8.191 3,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 252.425 244.234 8.191 3,4%
DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 4°Trim. 2019 4°Trim. 2018 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 32.716 27.537 5.179 18,8%
Interessi attivi notes 75 - 75 n.a.
Altre componenti del margine di interesse 45.650 41.942 3.708 8,8%
Costo della raccolta (4.617) (3.076) (1.541) 50,1%
Margine di interesse 73.824 66.403 7.421 11,2%
Commissioni nette 1.801 19 1.782 n.s.
Altre componenti del margine di intermediazione 112 - 112 n.a.
Utile da cessione crediti 7.833 9.569 (1.736) (18,1)%
Margine di intermediazione 83.569 75.991 7.578 10,0%
Risultato netto della gestione finanziaria 83.569 75.991 7.578 10,0%

La voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso di interesse effettivo originario, passa da 99,8 milioni di euro a 128,4 milioni di euro con un incremento del 28,7% dovuto principalmente all'aumento delle masse di crediti al costo ammortizzato, in cui l'apporto maggiore è da ricondursi per 64,1 milioni di euro al bacino dei precetti, pignoramenti e ODA, e per 24,4 milioni di euro al bacino dei piani di rientro. Si segnala inoltre che tale voce è riferita per 7,9 milioni di euro alla neo acquisita Fbs.

La voce "Altre componenti del margine di interesse" include l'effetto economico derivante della variazione dei cash flow attesi in funzione dei maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle precedenti previsioni passando da 138,1 milioni di euro a 119,9 milioni di euro con un decremento del 13,2%; a tale voce concorrono il contributo della gestione stragiudiziale per 28,1 milioni di euro, il contributo delle azioni di precetto, pignoramento e ODA per circa 58,6 milioni di euro e il bacino secured e corporate per circa 33,2 milioni di euro; si segnala che tale voce è riferita per 5,4 milioni di euro alla neo acquisita Fbs.

La crescita del costo della raccolta è dovuta a maggiori interessi passivi figurativi attribuiti dal Settore Governance & Servizi sia a seguito dei maggiori volumi intermediati, sia a seguito dell'aumento del tasso interno di trasferimento in funzione del costo complessivo della raccolta.

La crescita della voce commissioni nette è quasi integralmente dovuta all'apporto della neo acquisita Fbs e relativa alla attività di servicing del Gruppo a fronte di un portafoglio gestito di 7,9 miliardi di euro.

Infine gli utili da cessione passano da 17,1 milioni di euro a 15,7 milioni di euro con un decremento dell'8%. Le cessioni sono relative a portafogli rappresentati da code di lavorazione con un valore di costo ammortizzato pari a 7,4 milioni di euro.

Il risultato netto della gestione finanziaria del Settore NPL si attesta pertanto a complessivi 252,4 milioni di euro (244,2 milioni di euro al 31 dicembre 2018, +3,4%). Si evidenzia come gli incassi siano passati da 181,3 milioni di euro del 2018 a 258,2 milioni del 2019 (+42,4%).

Si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per categoria di rischio di vigilanza.

DATI PATRIMONIALI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2019(1) 31.12.2018 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 963.230 781.572 181.658 23,2%
Inadempienze probabili nette 308.061 306.348 1.713 0,6%
Esposizioni scadute deteriorate nette 30 131 (101) (77,1)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela (stage 3) 1.271.321 1.088.051 183.270 16,8%
Crediti in bonis netti (stage 1 e 2) 9.011 4.748 4.263 89,8%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.280.332 1.092.799 187.533 17,2%

(1) Al 31 dicembre 2019 sono inclusi 2.112 mila euro di crediti per fatture da emettere rinvenienti dall'attività di servicing della controllata Fbs S.p.A.

I crediti del Settore NPL appartengono alla categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impaired- introdotta dal principio contabile IFRS 9, ovvero quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate.

KPI 31.12.2019 VARIAZIONE
31.12.2018 ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 17.840.822 15.756.372 2.084.450 13,2%
Totale RWA Settore 1.753.888 1.584.420 169.468 10,7%

La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi complessivi (ERC – Estimated Remaining Collections) è pari a circa 2,5 miliardi di euro.

ANDAMENTO PORTAFOGLIO CREDITI SETTORE NPL 31.12.2019 31.12.2018
Portafoglio crediti iniziale 1.092.799 799.436
Operazioni di aggregazione aziendale 23.952 -
Acquisti 182.297 240.863
Cessioni (26.677) (21.214)
Utili da cessioni 15.738 17.100
Interessi da costo ammortizzato 128.442 99.801
Altre componenti di interesse da variazione cash flow 119.862 138.150
Incassi (258.193) (181.337)
Portafoglio crediti finale 1.278.220 1.092.799

La voce "Operazioni di aggregazione aziendale" si riferisce al portafoglio crediti acquisito dalla business combination con il Gruppo Fbs. Il totale degli acquisti del 2019 ammonta a 182,3 milioni di euro, in contrazione rispetto al 2018 in cui erano stati acquistati 240,9 milioni di euro.

La voce "Cessioni" è rappresentata per 3,5 milioni di euro da crediti rientranti nei perimetri di cessione conclusesi a fine esercizio precedente con l'accettazione da parte del Gruppo delle offerte vincolanti ("binding offer") presentate dall'acquirente, e per 23,2 milioni di euro dal prezzo di vendita di cessioni concluse nel 2019.

La voce "Incassi" include le rate incassate nel corso dell'esercizio da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite.

Le dinamiche della raccolta dei piani di rientro (pari al valore nominale di tutte le rate dei piani sottoscritti dai debitori nel periodo) sono risultate in aumento rispetto al 2018, attestandosi a 325 milioni di euro al 31 dicembre 2019 contro 297,9 milioni di euro dell'esercizio precedente.

A fine esercizio il portafoglio gestito dal Settore NPL comprende n. 1.764.252 pratiche, per un valore nominale pari a 17,8 miliardi di euro.

GOVERNANCE & SERVIZI

Nel Settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Controllo, Amministrativocontabile, Finanziaria, Pianificazione, Organizzazione, ICT, Marketing e Comunicazione, HR, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai settori operativi delle risorse finanziarie. Comprende anche l'attività in via di sviluppo la cui clientela servita è rappresentata da persone fisiche; in particolare accoglie l'attività della controllata Cap. Ital. Fin. S.p.A. che si occupa di erogazioni di finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o pensione e alcuni portafogli di prestiti personali.

DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse (3.238) (5.323) 2.085 (39,2)%
Commissioni nette (82) (933) 851 (91,2)%
Altre componenti del margine di intermediazione (2.254) 3.012 (5.266) (174,8)%
Margine di intermediazione (5.574) (3.244) (2.330) 71,8%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (3.651) (2.656) (995) 37,5%
Risultato netto della gestione finanziaria (9.225) (5.900) (3.325) 56,4%
DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 4°Trim. 2019 4°Trim. 2018 ASSOLUTA %
Margine di interesse (2.144) (1.149) (995) 86,6%
Commissioni nette 11 113 (102) (90,3)%
Altre componenti del margine di intermediazione (267) 4.041 (4.308) (106,6)%
Margine di intermediazione (2.400) 3.005 (5.405) (179,9)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (807) (2.185) 1.378 (63,1)%
Risultato netto della gestione finanziaria (3.207) 820 (4.027) n.s.

Il margine di intermediazione del Settore, negativo per 5,6 milioni di euro, risulta in calo rispetto al 31 dicembre 2018. La variazione negativa è imputabile all'operazione straordinaria di buy back, effettuata alla fine del precedente esercizio, e avente ad oggetto una parte delle emissioni obbligazionarie in circolazione. Suddetta operazione, ha contribuito per circa 8 milioni di euro ai ricavi del 2018. Relativamente al margine di Interesse, l'incremento dei ricavi è riconducibile principalmente ai seguenti fattori:

  • Incremento di circa 10,7 milioni di euro dei ricavi derivanti dal sistema dei tassi interni di trasferimento, in virtù dei maggiori volumi medi intermediati dalle varie Business Unit e dalla revisione al rialzo del TIT ai Settori del Gruppo in funzione del costo complessivo della raccolta;
  • Maggior "reversal PPA" del Settore Governance & Servizi, riferita al portafoglio Mutui retail (ex Leasing), per cui si registra un contributo positivo di 8 milioni di euro rispetto ai 6,7 milioni di euro del 2018. L'ammontare complessivo residuo del "reversal PPA" riferito al Settore Governance & Servizi risulta pari a 33 milioni di euro al 31 dicembre 2019.

Suddetti incrementi risultano parzialmente compensati dalla riduzione degli interessi attivi dei titoli in portafoglio e dall'incremento del costo del funding. Sul versante della raccolta infatti, i prodotti Rendimax e Contomax continuano a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, con un costo che si attesta a 70 milioni di euro, in crescita rispetto allo scorso anno (59 milioni di euro) prevalentemente per effetto dell'incremento dei tassi offerti alla clientela e delle masse medie in gestione che raggiungono i 4.720 milioni di euro (rispetto ad una raccolta media di 4.548 milioni di euro 2018, +4%). Si ricorda che a partire dalla fine del primo trimestre del 2017 il Gruppo ha intrapreso una serie di azioni sul segmento wholesale, volte ad una maggiore diversificazione delle fonti di raccolta. Al 31 dicembre 2019, il valore del costo ammortizzato complessivo delle emissioni obbligazionarie in circolazione ammonta a 1.067,1 milioni di euro riconducibili a 4 diversi strumenti (un bond senior unsecured per un valore nominale di 300 milioni di euro e scadenza maggio 2020, un Subordinato Tier 2 per un valore nominale di 400 milioni di euro e scadenza finale ad ottobre 2027 callable ad ottobre 2022, un bond senior preferred unsecured con un valore nominale di 300 milioni di euro nonché il prestito obbligazionario della incorporata Interbanca per nominali 42,0 milioni di euro). Sul versante economico, gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni sono sostanzialmente in linea con il precedente esercizio. Il costo della liquidità in giacenza presso la Banca d'Italia risulta in contrazione, con un contribuito negativo per 2,7 milioni di euro rispetto ai 5,2 milioni di euro del 2018, coerentemente con la minore liquidità ivi depositata. Si evidenzia, infatti, che a partire dalla fine del primo semestre 2019 sono stati effettuati investimenti in titoli che hanno portato il totale degli asset a 1.451 milioni di euro rispetto ai 497,6 milioni di euro del 2018 (+192%) al fine di ridurre l'ammontare della giacenza di liquidità presso Banca d'Italia che contribuisce negativamente al margine di interesse.

Sul versante del costo del credito, nonostante una diminuzione dei crediti deteriorati, si è registrato un peggioramento della qualità creditizia dei portafogli retail già deteriorati con un conseguente incremento delle svalutazioni al 31 dicembre 2019.

Al 31 dicembre 2019, il totale delle attività finanziarie al costo ammortizzato nette del Settore ammonta a 447,3 milioni di euro, in crescita del 47,8% rispetto al dato al 31 dicembre 2018 (302,7 milioni di euro). L'incremento è sostanzialmente legato alla creazione, a partire dalla seconda metà dell'esercizio, di un portafoglio proprietario di titoli di debito, principalmente titoli di stato, con l'obiettivo di ottimizzare la liquidità del Gruppo. Per quanto riguarda le componenti preesistenti, a livello di dettaglio, si segnala una crescita del 12,5% dei crediti della controllata Cap. Ital. Fin. S.p.A. che al 31 dicembre si attestano a 36,4 milioni di euro rispetto ai 32,4 milioni di euro del 31 dicembre 2018, e la riduzione del 9,3% dei crediti relativi ad altri portafogli retail che si attestano a 116,4 milioni di euro rispetto ai 128,3 milioni di euro del 31 dicembre 2018.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.

GOVERNANCE & SERVIZI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.12.2019
Valore nominale 20.106 19.755 2.977 42.838 420.987 463.824
Rettifiche di valore (5.955) (6.772) (750) (13.478) (3.086) (16.563)
Valore di bilancio 14.151 12.983 2.226 29.360 417.901 447.261
Coverage ratio 29,6% 34,3% 25,2% 31,5% 0,7% 3,6%
SITUAZIONE AL 31.12.2018
Valore nominale 14.318 23.286 5.651 43.255 270.039 313.294
Rettifiche di valore (2.209) (4.674) (739) (7.622) (2.995) (10.617)
Valore di bilancio 12.109 18.612 4.911 35.632 267.045 302.677
Coverage ratio 15,4% 20,1% 13,1% 17,6% 1,1% 3,4%

I coverage delle attività deteriorate dell'Area Corporate Banking sono influenzati da crediti appartenenti alla così detta categoria dei "POCI" i cui valori lordi già scontano la stima delle perdite attese.

2.11 Aggregati patrimoniali ed economici di Gruppo

Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al Settore NPL sono state interamente riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

2.11.1 Aggregati patrimoniali riclassificati

PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di Euro) 31.12.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
con impatto a conto economico
112.785 163.845 (51.060) (31,2)%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
1.173.808 432.094 741.714 n.s.
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 626.890 590.595 36.295 6,1%
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.651.226 7.313.972 337.254 4,6%
Attività materiali e immateriali 167.220 153.927 13.293 8,6%
Attività fiscali 391.185 395.084 (3.899) (1,0)%
Altre voci dell'attivo 402.910 332.744 70.166 21,1%
Totale dell'attivo 10.526.024 9.382.261 1.143.763 12,2%
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato 959.477 785.393 174.084 22,2%
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato 5.286.239 4.673.299 612.940 13,1%
Titoli in circolazione 2.217.529 1.979.002 238.527 12,1%
Passività fiscali 69.018 52.722 16.296 30,9%
Fondi per rischi e oneri 32.965 25.779 7.186 27,9%
Altre voci del passivo 421.843 407.066 14.777 3,6%
Patrimonio netto 1.538.953 1.459.000 79.953 5,5%
Totale del passivo e del patrimonio netto 10.526.024 9.382.261 1.143.763 12,2%

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

La voce include sostanzialmente i finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI test, i titoli di capitale rappresentati da strumenti finanziari partecipativi, nonché le quote di fondi di OICR.

La diminuzione della voce è connessa alla cessione di quote di un fondo OICR (detenuto come investimento di liquidità) per circa 50,0 milioni di euro in quanto non più coerente con le politiche di investimento del Gruppo, alla cessione di crediti al fair value per 40,1 milioni di euro e alla svalutazione di uno strumento di equity per 11 milioni di euro. Al netto delle variazioni di fair value, tale diminuzione è stata solo parzialmente compensata da nuove sottoscrizioni di quote di fondi OICR per un importo netto di 35,5 milioni di euro, dalla sottoscrizione di nuovi finanziamenti valutati al fair value per 14,9 milioni di euro e dall'incremento dei titoli di debito di 2,6 milioni di euro derivanti dall'acquisizione del Gruppo Fbs. Le variazioni nette di fair value sono negative per 4,7 milioni di euro.

La composizione della voce è di seguito riportata.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE VALUTATE A FAIR 31.12.2019 VARIAZIONE
VALUE CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
31.12.2018 ASSOLUTA %
Titoli di debito 2.713 1.935 778 40,2%
Titoli di capitale - 11.266 (11.266) (100,0)%
Quote di O.I.C.R. 87.763 99.349 (11.586) (11,7)%
Finanziamenti 22.309 51.295 (28.986) (56,5)%
Totale 112.785 163.845 (51.060) (31,2)%

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività ammontano complessivamente a 1.173,8 milioni di euro al 31 dicembre 2019, in aumento del 171,7% rispetto al valore del 31 dicembre 2018. Nella voce sono ricompresi titoli di debito che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale per i quali il Gruppo ha esercitato la cosiddetta OCI Option.

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO 31.12.2019 VARIAZIONE
SULLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA
(in migliaia di euro)
31.12.2018 ASSOLUTA %
Titoli di debito 1.124.634 418.709 705.925 168,6%
Titoli di capitale 49.174 13.385 35.789 267,4%
Totale 1.173.808 432.094 741.714 171,7%

I titoli di debito detenuti in portafoglio al 31 dicembre 2019 ammontano a 1.124,6 milioni di euro; l'incremento del 168,6% rispetto al 31 dicembre 2018 è guidato prevalentemente dagli acquisti di titoli di stato italiani.

In particolare, la voce include 1.096,3 milioni di titoli di stato italiani, la cui relativa riserva netta negativa di fair value ammonta a 0,4 milioni rispetto a una riserva netta negativa di 8,4 milioni di euro alla fine del precedente esercizio.

Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito in portafoglio.

Emittente/Scadenza 1 anno 2 anni 3 anni 5 anni oltre 5 anni Totale
Titoli governativi 390.917 363.627 - 228.272 110.786 1.093.602
% sul totale 34,8% 32,3% - 20,3% 9,9% 97,2%
Banche - - - 9.198 6.014 15.212
% sul totale - - - 0,8% 0,5% 1,4%
Altri emittenti - - - 8.443 7.377 15.820
% sul totale - - - 0,8% 0,7% 1,4%
Totale 390.917 363.627 - 245.913 124.177 1.124.634
% sul totale 34,8% 32,3% - 21,9% 11,0% 100,0%

Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza che ammontano a 49,2 milioni di euro, in aumento del 267,4% rispetto al 31 dicembre 2018. La variazione è strettamente legata alla creazione, a partire dalla seconda metà dell'esercizio, di un portafoglio di titoli quotati funzionale alla generazione di redditi nel tempo. La riserva netta positiva di fair value per tali titoli ammonta a 3,2 milioni di euro.

Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso banche valutati al costo ammortizzato al 31 dicembre 2019 è risultato pari a 626,9 milioni di euro, rispetto a 590,6 milioni di euro al 31 dicembre 2018. La voce è riferita a Crediti verso banche centrali per 374,0 milioni di euro rispetto ai 280,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018.

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 7.651,2 milioni di euro, in aumento rispetto ai 7.314,0 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (+4,6%). A fronte di una crescita del Settore NPL del 17,2%, anche grazie al contributo del Gruppo Fbs, rimane sostanzialmente stabile il totale dei crediti del Settore Imprese (+0,1% rispetto al 31 dicembre 2018). I crediti nel portafoglio del Settore Governance & Servizi registrano una crescita del 47,8% attestandosi a 447,3 milioni di euro rispetto ai 302,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018. L'incremento è dovuto alla creazione, a partire dalla seconda metà dell'esercizio, di un portafoglio proprietario di titoli di debito, principalmente titoli di stato, con l'obiettivo di ottimizzare la liquidità del Gruppo.

Si segnala che nella voce "Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato" è presente un'esposizione classificabile come "grande esposizione", che complessivamente risulta superiore al 10% dei Fondi propri.

CREDITI VERSO LA CLIENTELA
COMPOSIZIONE SETTORIALE
31.12.2018 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2019 ASSOLUTA %
Settore Imprese 5.923.632 5.918.496 5.136 0,1%
- di cui deteriorati 303.657 310.358 (6.701) (2,2)%
Settore NPL 1.280.332 1.092.799 187.533 17,2%
- di cui deteriorati 1.271.328 1.088.051 183.277 16,8%
Settore Governance & Servizi 447.261 302.677 144.584 47,8%
- di cui deteriorati 29.360 35.632 (6.272) (17,6)%
Totale crediti verso la clientela 7.651.225 7.313.972 337.253 4,6%
- di cui deteriorati 1.604.345 1.434.041 170.304 11,9%

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del Settore NPL, si attesta a 1.604,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019 contro i 1.434,0 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (+11,9%).

Si rimanda alla sezione "Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo" per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.

Le immobilizzazioni immateriali e materiali

Le immobilizzazioni immateriali si attestano a 60,9milioni di euro contro 23,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018 (+161,7%); l'aumento è sostanzialmente dovuto all'iscrizione dell'avviamento (in applicazione del principio IFRS 3) determinato in 38,0 milioni di euro, connesso con l'acquisizione del Gruppo Fbs avvenuta il 7 gennaio 2019 come dettagliato nella successiva Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda della Nota Integrativa al Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.

La voce è riferita inoltre a software per 21,4 milioni di euro, per 0,8 milioni di euro all'avviamento che emerge dal consolidamento della partecipazione in Ifis Finance Sp. Z. o. o. e per 0,7 milioni di euro all'avviamento determinato conseguente all'acquisizione della controllata Cap. Ital. Fin. S.p.A.

Le immobilizzazioni materiali si attestano a 106,3 milioni di euro rispetto ai 130,6 milioni di euro al 31 dicembre 2018, in diminuzione del 18,6% prevalentemente per effetto della cessione della controllata Two Solar Park 2008 S.r.l. che contribuiva a tale voce per 16,1 milioni di euro (le cui immobilizzazioni materiali sono riferibili sostanzialmente a impianti fotovoltaici) e della riclassifica ad attività non correnti in via di dismissione dell'immobile di Corso Venezia a Milano per 25,6 milioni di euro avvenuta in seguito alla sottoscrizione, a fine 2019, di una offerta vincolante per la cessione dello stesso; tali variazioni sono state solo parzialmente compensate dall'effetto dell'iscrizione per 12,0 milioni di euro del diritto d'uso così come previsto dal nuovo principio IFRS 16 –Leasing in vigore dall'1 gennaio 2019, nonché dall'apporto dovuto all'acquisizione del Gruppo Fbs per 5,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019.

Gli immobili iscritti a fine esercizio tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia, sede di Banca Ifis. L'immobile Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettato ad ammortamento, ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso dell'esercizio non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali ammontano a 391,2 milioni di euro, sostanzialmente allineate al dato del 31 dicembre 2018 (-1,0%).

Le attività per imposte anticipate ammontano a 334,3 milioni di euro contro 348,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018 di cui 81,2 milioni di euro su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (102 milioni di euro al 31 dicembre 2018), e di cui 218,4 milioni di euro per rettifiche di valore su crediti deducibili negli esercizi successivi e trasformabili in credito d'imposta ai sensi della L. 214/2011, invariati rispetto al 31 dicembre 2018 a seguito del congelamento del piano di recupero per l'anno 2019 prevista nell'ultima Legge finanziaria.

Le passività fiscali ammontano a 69,0 milioni di euro, in aumento del 30,9% rispetto al dato del 31 dicembre 2018.

Le passività fiscali correnti, pari a 28,2 milioni di euro, rappresentano il carico fiscale dell'esercizio (13,4 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Le passività per imposte differite, pari a 40,8milioni di euro, includono principalmente 27,3milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 6,0 milioni di euro sulle rivalutazioni sugli immobili e 3,2 milioni di euro su disallineamenti di crediti commerciali.

Con riferimento al consolidato prudenziale, le attività fiscali sono oggetto di differenti trattamenti in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività a rischio ponderate al 31 dicembre 2019:

  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" vengono detratte dal CET1; al 31 dicembre 2019 la deduzione del 100% è pari a 103,8 milioni di euro, comprensivo della pertinenza della controllante La Scogliera; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee", non vengono detratte dal CET1 ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 31 dicembre 2019 tali attività, che ammontano a 34,7 milioni di euro, sono compensate dalle corrispondenti passività fiscali differite;
  • le "attività fiscali anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; al 31 dicembre 2019 la corrispondente ponderazione ammonta a 218,4 milioni di euro;
  • le "attività fiscali correnti" ricevono una ponderazione dello 0% in quanto esposizioni nei confronti dell'Amministrazione Centrale.

Complessivamente le Attività Fiscali, iscritte al 31 dicembre 2019 e dedotte dai Fondi propri al 100%, comportano un onere pari a 1,13% in termini di CET1, destinato a ridursi nel futuro per effetto dell'utilizzo delle poste in contropartita all'emersione di reddito imponibile.

Altre voci dell'attivo e del passivo

Le altre voci dell'attivo, pari a 402,9 milioni di euro rispetto ad un saldo di 332,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018, accolgono:

  • attività finanziarie detenute per la negoziazione per 24,3 milioni di euro (29,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018), prevalentemente relative a operazioni coperte da posizioni opposte iscritte fra le passività finanziarie detenute per la negoziazione;
  • attività non correnti in via di dismissione per 25,6 milioni di euro (voce non presente al 31 dicembre 2018) a seguito del processo di vendita dell'immobile sito in Corso Venezia a Milano.
  • altre attività per 353,0 milioni di euro (302,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018) di cui 106,6 milioni di euro riferiti al credito nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A. in virtù degli accordi per il consolidamento fiscale (114,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e 29,8 milioni di euro a crediti IVA (42,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Le altre voci del passivo sono pari a 421,8 milioni di euro rispetto a 407,1 milioni di euro al 31 dicembre 2018 e sono composte da:

  • derivati di negoziazione per 21,8 milioni di euro (31,2 milioni di euro al 31 dicembre 2018), prevalentemente riferita a operazioni coperte da posizioni opposte iscritte fra le attività finanziarie detenute per la negoziazione;
  • dal debito per TFR per 10,0 milioni di euro (8,0 milioni di euro al 31 dicembre 2018);
  • da altre passività per 390,0 milioni di euro (367,9 al 31 dicembre 2018) le cui poste più significative sono da ricondurre a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione oltre al debito nei confronti della controllante La Scogliera, derivante dall'applicazione del consolidato fiscale per 29,0 milioni di euro.

La raccolta

RACCOLTA VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 959.477 785.393 174.084 22,2%
- Eurosistema 792.168 695.075 97.093 14,0%
- Altri debiti 167.309 90.318 76.991 85,2%
Debiti verso clientela 5.286.239 4.673.299 612.940 13,1%
- Pronti contro termine 150.280 - 150.280 n.a.
- Rendimax e Contomax 4.790.954 4.424.467 366.487 8,3%
- Altri depositi vincolati 72.475 37.669 34.806 92,4%
- Debiti per leasing 15.909 3.471 12.438 n.s.
- Altri debiti 256.621 207.692 48.929 23,6%
Titoli in circolazione 2.217.529 1.979.002 238.527 12,1%
Totale raccolta 8.463.245 7.437.694 1.025.551 13,8%

Il totale della raccolta, che al 31 dicembre 2019 risulta pari a 8.463,2 milioni di euro (+13,8% rispetto al 31 dicembre 2018), è rappresentato per il 62,5% da Debiti verso la clientela (62,8% al 31 dicembre 2018), per l'11,3% da Debiti verso banche (10,6% al 31 dicembre 2018) e per il 26,2% da Titoli in circolazione (26,6% al 31 dicembre 2018).

I debiti verso la clientela si attestano, al 31 dicembre 2019 a 5.286,2 milioni di euro (+13,1% rispetto al 31 dicembre 2018), sostanzialmente per effetto dell'aumento della raccolta retail (Rendimax e Contomax) che passa da 4.424,5 al 31 dicembre 2018 a 4.791,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019 la cui composizione è riportata nella tabella seguente.

RACCOLTA CONTOMAX e RENDIMAX
(in migliaia di euro)
31.12.2019 VARIAZIONE
31.12.2018 ASSOLUTA %
Raccolta a breve termine (entro 18 mesi) 3.762.031 3.909.617 (147.587) (3,8)%
di cui: LIBERO 798.019 819.634 (21.615) (2,6)%
di cui: LIKE/ONE 1.361.563 1.120.062 241.502 21,6%
di cui: VINCOLATI 1.602.449 1.969.922 (367.473) (18,7)%
Raccolta lungo termine (oltre 18 mesi) 1.028.923 514.846 514.077 99,9%
Totale raccolta 4.790.954 4.424.463 366.491 8,3%

I debiti verso banche ammontano a 959,5 milioni di euro (+22,2% rispetto al dato al 31 dicembre 2018). La voce è riferita prevalentemente alle tranche TLTRO sottoscritte rispettivamente nel 2017 e a fine 2019 e pari complessivamente a 792,2 milioni di euro, depositi a scadenza presso altre banche per 122,6 milioni di euro e 44,7 milioni di euro relativi ad altri conti correnti e finanziamenti.

I titoli in circolazione ammontano a 2.217,5 milioni di euro. La voce comprende per complessivi 1.150,0 milioni di euro (+15,0% rispetto al 31 dicembre 2018) i titoli emessi dalla società veicolo, nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti commerciali posta in essere a fine 2016. La voce include altresì le obbligazioni senior emesse da Banca Ifis per 605,1 milioni di euro, inclusivi di interessi, nonché il bond Tier 2 per 401,9 milioni di euro, inclusivi di interessi. La residua parte dei titoli in circolazione al 31 dicembre 2019 si riferisce ad un prestito obbligazionario per 59,5 milioni di euro emesso a suo tempo dall'incorporata Interbanca.

Fondi per rischi e oneri

FONDI RISCHI E ONERI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2019 31.12.2018 %
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie
rilasciate
3.952 3.896 56 1,4%
Controversie legali e tributarie 22.894 14.566 8.328 57,2%
Altri fondi 6.119 7.317 (1.198) (16,4)%
Totale fondi per rischi e oneri 32.965 25.779 7.186 27,9%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere a fine esercizio, confrontata con i valori dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Al 31 dicembre 2019 il saldo pari a 4,0 milioni di euro, allineato al valore di fine esercizio precedente, riflette la svalutazione degli impegni e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo.

Controversie legali e tributarie

Al 31 dicembre 2019 sono iscritti fondi per complessivi 22,9 milioni di euro. Tale importo si compone come di seguito dettagliato:

  • per 12,0 milioni di euro relativi a 44 controversie legate all'Area Crediti Commerciali (a fronte di un petitum complessivo di 30,1 milioni di euro), tali controversie sono sostanzialmente connesse alla richiesta di ripetizione di somme incassate o a pagamenti sotto garanzia relativi a posizioni di factoring in pro soluto;
  • per 5,4 milioni di euro (a fronte di un petitum di 64,8 milioni di euro) relativi a 27 controversie relative alle Aree Corporate Banking e Commercial Lending e legate per 4,9 milioni di euro a posizioni derivanti dalla ex Interbanca;
  • per 1,9 milioni di euro (a fronte di un petitum di 4,0 milioni di euro) relativi a 61 cause connesse all'Area Leasing;
  • per 0,8 milioni di euro (a fronte di un petitum di medesimo importo) relativi a contenziosi afferenti alla partecipata Ifis Rental Services S.r.l.;

  • per 1,0 milioni di euro a varie controversie riguardanti Credifarma;

  • per 330 mila euro (con un petitum corrispondente di 4,0 milioni di euro) relativi a 27 contenziosi con clienti e agenti riferibili a Cap. Ital. Fin. S.p.A.;
  • per 1,3 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 3,8 milioni di euro) a 39 controversie legate a crediti della controllata Ifis NPL S.p.A.;
  • per 106 mila euro a 7 controversie relative a Fbs, caratterizzate da un petitum di complessivi 1,8 milioni di euro.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 31 dicembre 2019, sono in essere "Altri fondi" per 6,1 milioni di euro (7,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018) costituiti principalmente da 4,7 milioni di euro per indennità suppletiva di clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing rispetto a 3,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018, da 0,6 milioni di euro per oneri legati al Personale (1,0 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e da 0,2 milioni di euro per fondo reclami. Il decremento di 1,2 milioni di euro della voce "Altri fondi", rispetto al saldo al 31 dicembre 2018, è dovuto prevalentemente al rilascio di un fondo rischi di 0,9 milioni di euro connesso a probabili costi di adeguamento formale di impianti della ex controllata Two Solar Park, ceduta nel mese di giugno 2019.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 31 dicembre 2019 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Contenzioso fiscale

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti. Società coinvolta Banca Ifis come incorporante dell'ex Ifis Leasing S.p.A. (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni «integrali» dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2014.

Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 242,7 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

Contenzioso relativo all'Avviso di Liquidazione imposta di registro 3%. Società coinvolte: Banca Ifis come incorporante dell'ex Interbanca S.p.A. e Ifis Rental Services S.r.l. - (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato l'operazione di ristrutturazione della società GE Capital Services S.r.l. nel suo complesso come "Cessione di ramo d'azienda" chiedendo l'applicazione dell'imposta di registro in misura proporzionale pari al 3% del valore dell'azienda per complessivi 3,6 milioni di euro.

Contenzioso relativo alla presunta «stabile organizzazione» in Italia della società polacca

A seguito dell'indagine svolta dalla Guardia di Finanza relativamente a Imposte Dirette, IVA e degli altri tributi per le annualità d'imposta 2016 e 2017 e 2013/2015, limitatamente ai rapporti intrattenuti con la controllata Polacca Ifis Finance Sp. Z. o. o., sono stati notificati Avvisi di Accertamento con riferimento alle annualità 2013/2015.

La Guardia di Finanza sostiene di aver ravvisato elementi idonei a ritenere che, nel Paese estero (Polonia), sia stata costituita una "stabile organizzazione" di Banca Ifis e non un autonomo soggetto giuridico con capacità di autodeterminazione.

In altre parole, disconoscendo l'autonoma organizzazione giuridica della Società con contestuale residenza fiscale della stessa in Polonia, i costi ed i ricavi della sede in Polonia costituirebbero componenti positivi o negativi produttivi di reddito imponibile in Italia (al netto del credito di imposta per le imposte pagate all'estero in via definitiva).

Il Gruppo - ritenendo infondata la pretesa della Amministrazione Finanziaria - provvederà a impugnare l'Avviso di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie, avendo effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria.

In merito ai contenziosi fiscali sopra citati, il Gruppo supportato dai propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile, ma non probabile e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Indennizzi

In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative a Interbanca e alle altre società partecipate. In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Con specifico riferimento ad alcuni contenziosi fiscali relativi all'ex Gruppo GE Capital Interbanca, sono state presentate istanze di "definizione agevolata delle controversie tributarie" ai sensi dagli articoli 6 e 7 del Decreto Legge n. 119 del 23 ottobre 2018, convertito con modificazioni dalla legge n. 136 del 17 dicembre 2018, i cui termini scadevano il 31 maggio 2019.

La definizione si è perfezionata con il sostenimento di un onere complessivo pari a 30,9 milioni di euro, iscritto fra le Altre spese amministrative, integralmente coperto da un indennizzo contrattuale in misura tale da non evidenziare impatti sul risultato netto derivante dalla chiusura del contenzioso.

Il patrimonio netto consolidato

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 31 dicembre 2019 a 1.539,0 milioni di euro, contro i 1.459,0 milioni di euro (+5,5%) al 31 dicembre 2018.

La composizione e la variazione rispetto all'esercizio precedente sono spiegate nelle tabelle seguenti.

PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE 31.12.2019 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2018 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 102.285 102.116 169 0,2%
Riserve da valutazione: (3.037) (14.606) 11.569 (79,2)%
- Titoli 2.737 (8.692) 11.429 (131,5)%
- TFR (124) 118 (242) n.s.
- differenze di cambio (5.650) (6.032) 382 (6,3)%
Riserve 1.260.238 1.168.543 91.695 7,8%
Azioni proprie (3.012) (3.103) 91 (2,9)%
Patrimonio di pertinenza di terzi 5.571 5.476 95 1,7%
Utile netto di pertinenza della Capogruppo 123.097 146.763 (23.666) (16,1)%
Patrimonio netto del Gruppo 1.538.953 1.459.000 79.953 5,5%
PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto al 31.12.2018 1.459.000
Incrementi: 138.644
Utile dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 123.097
Variazione riserva da valutazione: 14.135
- Titoli 13.753
- differenze di cambio 382
Altre variazioni 1.317
Patrimonio netto di terzi 95
Decrementi: 58.691
Dividendi distribuiti 56.125
Variazione riserva da valutazione: 2.566
- Titoli 2.324
- TFR 242
Patrimonio netto al 31.12.2019 1.538.953

La variazione della riserva da valutazione su titoli rilevata nell'esercizio è dovuta all'adeguamento di fair value degli strumenti finanziari nel portafoglio Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
31.12.2019 31.12.2018
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.008.865 924.285
Capitale di classe 1 (T1) 1.064.524 980.463
Totale Fondi propri 1.342.069 1.257.711
Totale attività ponderate per il rischio 9.206.155 8.974.645
Ratio – Capitale primario di classe 1 10,96% 10,30%
Ratio – Capitale di classe 1 11,56% 10,92%
Ratio – Totale Fondi propri 14,58% 14,01%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri comprendono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2019, al netto del dividendo stimato.

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 31 dicembre 2019 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286. In particolare, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della controllante La Scogliera, non consolidata nel patrimonio netto contabile.

Relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri - Regolamento 2017/2395 che modifica il regolamento n.575/2013 (CRR) – che definiscono per gli Enti la possibilità di includere nel loro capitale primario di classe 1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti, in applicazione dell'IFRS 9 e fino al termine del periodo transitorio (1 gennaio 2018/31 dicembre 2022), si comunica che Banca Ifis ha provveduto ad informare la Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

L'inclusione nel CET1 avverrà in modo graduale applicando i seguenti fattori

• 0,85 dall'1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2019;

  • 0,70 dall'1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2020;
  • 0,50 dall'1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2021;
  • 0,25 dall'1 gennaio 2022 al 31 dicembre 2022.

Al 31 dicembre 2019, l'applicazione dell'IFRS 9 ha comportato un aumento degli accantonamenti per perdite attese su crediti per 3,4 di milioni di euro, al netto dell'effetto fiscale. Pertanto, in applicazione delle disposizioni transitorie – "approccio dinamico" - è stato riconosciuto nel capitale primario di classe 1 - CET1 - di pertinenza del Gruppo, l'importo di 1,5 milioni di euro.

La variazione positiva dei Fondi propri di 84,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 è riconducibile principalmente a:

  • l'inclusione dell'utile d'esercizio al 31 dicembre 2019 di pertinenza del Gruppo, calcolato ai fini regolamentari, per complessivi 26,1 milioni di euro al netto del dividendo stimato;
  • la deduzione dal CET1 per un ammontare pari a 38,0 milioni di euro, quale risultanza del processo di "Purchase Price Allocation - PPA", svolto in conformità dell'IFRS 3, in relazione all'acquisizione del Gruppo Fbs;
  • la maggior computabilità delle partecipazioni di minoranza (art. 84 CRR), per un ammontare pari a 40,1 milioni di euro;
  • la minor deduzione dal CET1 del 100% delle "Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" per un ammontare pari a 103,8 milioni di euro rispetto ai 145,9 milioni di euro dedotti al 31 dicembre 2018; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà ulteriormente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • la variazione positiva delle riserve per la restante parte, inclusiva degli utili generati dalle Società non incluse nel perimetro del Gruppo Bancario, per la quota di pertinenza del Gruppo stesso.

L'assorbimento di capitale derivante dall'aumento delle attività ponderate per il rischio, pari a circa 18,5 milioni di euro, rapportato alla crescita dei Fondi propri per oltre 84 milioni di euro, fa sì che al 31 dicembre 2019 il Total capital ratio si attesti al 14,58%, in aumento rispetto alle risultanze conseguite al 31 dicembre 2018, pari al 14,01%; tale trend si riscontra anche per il CET1 ratio, ora pari al 10,96%, rispetto al dato precedente pari al 10,30%.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE &
SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Totale RWA Settore 4.888.659 1.753.888 476.571 7.119.118
Esposizioni fuori bilancio: stipulato da erogare,
garanzie rilasciate
X X X 499.503
Altre attività: crediti vari, conti transito X X X 383.356
Crediti per attività fiscali X X X 218.582
Rischio mercato X X X 86.085
Rischio operativo (metodo base) X X X 889.318
Rischio di aggiustamento della valutazione del
credito su derivati
X X X 10.194
Totale RWA X X X 9.206.155

Di seguito la composizione per settore delle attività ponderate.

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha richiesto al Gruppo Bancario Banca Ifis di adottare per il 2019 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari all'8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.

Il Gruppo Bancario Banca Ifis soddisfa al 31 dicembre 2019 i predetti requisiti prudenziali.

In applicazione delle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri, il Gruppo Bancario Banca Ifis è tenuto durante il periodo transitorio a pubblicare gli importi dei Fondi propri e dei relativi coefficienti di capitale di cui disporrebbe se non avesse applicato tali disposizioni transitorie. Si rileva che il moderato impatto derivante dall'applicazione dell'IFRS 9 non determina variazioni rilevanti nelle risultanze tra quanto calcolato con le disposizioni transitorie e senza l'applicazione delle stesse.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI SENZA APPLICAZIONE DISPOSIZIONI
TRANSITORIE IFRS 9
(in migliaia di euro)
31.12.2019 31.12.2018
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.007.416 924.063
Capitale di classe 1 (T1) 1.063.075 980.241
Totale Fondi propri 1.340.620 1.257.489
Totale attività ponderate per il rischio 9.207.122 8.974.328
Ratio – Capitale primario di classe 1 10,94% 10,30%
Ratio – Capitale di classe 1 11,55% 10,92%
Ratio – Totale Fondi propri 14,56% 14,01%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri comprendono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2019, al netto del dividendo stimato.

Come descritto in precedenza, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile; ricalcolando ai soli fini informativi i coefficienti patrimoniali del solo Gruppo Bancario Banca Ifis, essi si attesterebbero ai valori riportati nella tabella di seguito esposta.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI:
PERIMETRO DEL GRUPPO BANCARIO BANCA IFIS
(in migliaia di euro)
31.12.2019 31.12.2018
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.312.821 1.231.537
Capitale di classe 1 (T1) 1.312.821 1.231.537
Totale Fondi propri 1.713.198 1.631.858
Totale attività ponderate per il rischio 9.190.900 8.966.099
Ratio – Capitale primario di classe 1 14,28% 13,74%
Ratio – Capitale di classe 1 14,28% 13,74%
Ratio – Totale Fondi propri 18,64% 18,20%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri comprendono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2019, al netto del dividendo stimato.

2.11.2 Aggregati economici riclassificati

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 558,3 milioni di euro, in diminuzione del 3,2% rispetto all'esercizio precedente, pari a 576,5 milioni di euro.

Tale variazione è legata principalmente al Settore Imprese che risulta in calo del 7,2% rispetto al 31 dicembre 2018, quando, ai risultati sostanzialmente stabili dell'Area di business Crediti commerciali (-1,0%) e positivi dell'Area di business Leasing (+8,7%) e Fast Finance (+10,6%), si contrappone il decremento registrato nell'Area Corporate Banking (-28,2%) prevalentemente collegato al minor contributo del «reversal PPA» (77,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018 rispetto a 57,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019) oltre alla rilevazione di variazioni negative di fair value su attività finanziarie in portafoglio (-11,0 milioni di euro). Il margine di intermediazione del Settore NPL, pari a 252,4 milioni di euro, risulta in aumento del 3,4% rispetto all'esercizio precedente. Infine il margine di intermediazione del Settore Governance & Servizi risulta negativo per 5,6 milioni di euro rispetto ad un valore negativo di 3,2 milioni di euro dell'esercizio precedente.

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 31.12.2019 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2018 ASSOLUTA
Margine di interesse 458.868 469.261 (10.393) (2,2)%
Commissioni nette 94.078 84.505 9.573 11,3%
Altre componenti del margine di intermediazione 5.387 22.737 (17.350) (76,3)%
Margine di intermediazione 558.333 576.503 (18.170) (3,2)%

Il margine di interesse passa da 469,3milioni di euro al 31 dicembre 2018 a 458,9milioni di euro al 31 dicembre 2019 (-2,2%), a seguito di quanto sopra descritto con riferimento al margine di intermediazione.

Le commissioni nette ammontano a 94,1 milioni di euro in incremento dell'11,3% rispetto al dato del precedente esercizio, beneficiando anche del contributo positivo derivante dall'acquisizione del Gruppo Fbs, pari a 6,8 milioni di euro.

Le commissioni attive, pari a 105,3 milioni di euro contro 97,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018, derivano principalmente da commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro soluto o in pro solvendo, nella formula flat o mensile), dalle commissioni per operazioni di finanza strutturata, da operazioni di leasing, da attività di servicing conto terzi nonché dagli altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.

Le commissioni passive, pari a 11,2 milioni di euro contro 13,2 milioni di euro dell'esercizio precedente si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e ad intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.

Le altre componenti del margine di intermediazione si compongono come segue:

  • per 0,8 milioni di euro da dividendi (0,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018);
  • per 4,5 milioni di euro al risultato negativo dell'attività di negoziazione (risultato negativo di 0,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018), principalmente afferente al costo di cross currency swap stipulati al fine di sterilizzare il rischio di cambio derivante da finanziamenti attivi verso clientela in divisa diversa dall'euro;
  • per 18,7 milioni di euro agli utili da cessione di attività valutate al costo ammortizzato (25,4 milioni di euro al 31 dicembre 2018) di cui 15,8 afferenti al Settore NPL;
  • per 9,6 milioni di euro al risultato netto negativo delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (2,2 milioni di euro negativi al 31 dicembre 2018). Tale risultato è l'effetto combinato di utili da cessione di attività finanziarie a fair value per 6,4 milioni di euro, a cui si contrappongono variazioni complessive di fair value di 16,0 milioni di euro di cui una collegata ad un singolo strumento finanziario partecipativo per 11,3 milioni di euro.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 471,2 milioni di euro contro 476,4 milioni di euro del 31 dicembre 2018 (-1,1%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO VARIAZIONE
DELLA GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
31.12.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 558.333 576.503 (18.170) (3,2)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (87.183) (100.094) 12.911 (12,9)%
Risultato netto della gestione finanziaria 471.150 476.409 (5.259) (1,1)%

Le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 87,2 milioni di euro (rispetto a rettifiche nette per 100,1 milioni al 31 dicembre 2018, -12,9%), quasi interamente dovute al Settore Imprese. Tale settore, nel corso del 2019, ha registrato rettifiche di valore per rischio di credito per complessivi 83,5 milioni di euro (in riduzione di 13,9 milioni di euro rispetto al 2018, -14,3%), di cui 55,2 milioni di euro riferibili ad esposizioni dell'Area Crediti Commerciali (-26,3%), 17,9 milioni di euro dell'Area Corporate Banking (+54,0%) legati principalmente a svalutazioni connesse al deterioramento di posizioni già oggetto di ristrutturazione e 10,2 milioni di euro del Leasing (-4,2%).

La formazione dell'utile netto di esercizio

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 471.150 476.409 (5.259) (1,1)%
Costi operativi (294.921) (273.431) (21.490) 7,9%
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti (408) - (408) n.a.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 175.821 202.978 (27.157) (13,4)%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (52.633) (56.168) 3.535 (6,3)%
Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 91 47 44 92,8%
Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo 123.097 146.763 (23.666) (16,1)%

I costi operativi sono pari a 294,9 milioni di euro (273,4 milioni al 31 dicembre 2018, +7,9%).

COSTI OPERATIVI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2019 31.12.2018 ASSOLUTA %
Spese amministrative: 344.237 288.110 56.127 19,5%
a) spese per il personale 129.959 111.584 18.375 16,5%
b) altre spese amministrative 214.278 176.526 37.752 21,4%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 12.376 2.099 10.277 n.s.
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali 15.839 12.758 3.081 24,1%
Altri oneri/proventi di gestione (77.531) (29.536) (47.995) 162,5%
Costi operativi 294.921 273.431 21.490 7,9%

Le spese per il personale, pari a 130,0 milioni di euro, aumentano del 16,5% (111,6 milioni di euro al 31 dicembre 2018) sia per effetto della crescita del numero dei dipendenti del Gruppo che al 31 dicembre 2019 è di 1.753 risorse (+7,0% rispetto al 31 dicembre 2018 pari a 1.638 risorse) sia per effetto degli accordi transattivi relativi all'uscita dei soci di minoranza e amministratori di Fbs.

Le altre spese amministrative, pari a 214,3 milioni di euro contro i 176,5 milioni di euro al 31 dicembre 2018, includono l'onere di 30,9 milioni di euro relativo alla chiusura di alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex controllata Interbanca, il cui impatto economico è integralmente compensato nella voce "altri proventi netti di gestione" per euro 46,2 milioni di euro (comprensivo anche del relativo effetto fiscale) a fronte dell'attivazione delle garanzie in essere. Al netto di tale componente, la voce mostra un incremento di circa 11,7 milioni di euro nelle spese legali e consulenziali parzialmente compensato da una riduzione di 4,8 milioni di euro nelle altre spese, così come più diffusamente commentato nel seguito.

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE 31.12.2019 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2018 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 70.691 59.636 11.055 18,5%
Legali e consulenze 52.043 40.354 11.689 29,0%
Revisione 773 516 257 49,9%
Servizi in outsourcing 17.875 18.766 (891) (4,7)%
Imposte indirette e tasse 76.735 45.291 31.444 69,4%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 66.852 71.599 (4.747) (6,6)%
Spese per informazione clienti 18.345 17.645 700 4,0%
Assistenza e noleggio software 16.511 16.117 394 2,4%
FITD e Resolution fund 6.492 5.983 509 8,5%
Spese spedizione e archiviazione documenti 5.708 5.761 (53) (0,9)%
Spese relative agli immobili 5.643 6.697 (1.054) (15,7)%
Pubblicità e inserzioni 2.957 3.395 (438) (12,9)%
Spese telefoniche e trasmissione dati 2.671 3.737 (1.066) (28,5)%
Viaggi e trasferte 2.546 3.491 (945) (27,1)%
Gestione e manutenzione autovetture 2.452 3.627 (1.175) (32,4)%
Costi per cartolarizzazione 1.422 1.642 (220) (13,4)%
Altre spese diverse 2.105 3.504 (1.399) (40,0)%
Totale altre spese amministrative 214.278 176.526 37.752 21,4%

La sottovoce "Legali e consulenze" risulta pari a 52,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019 in aumento del 29,0% rispetto a 40,4 milioni di euro dell'esercizio precedente ed include i costi collegati all'attività di recupero giudiziale, in particolare per i crediti appartenenti al Settore NPL per 25,1 milioni di euro (pari a 21,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018). L'incremento della voce risente sia della variazione dell'area di consolidamento con l'ingresso di Fbs e di Credifarma per tutti i 12 mesi, per un effetto di circa 5,0 milioni di euro, sia dell'incremento delle consulenze legate alle acquisizioni societarie e alla riorganizzazione delle strutture aziendali del Gruppo.

La sottovoce "Servizi in outsourcing", pari a 17,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019, sostanzialmente in linea ai 18,8 milioni di euro dell'esercizio precedente, è prevalentemente riferibile all'attività di recupero del Settore NPL della gestione stragiudiziale.

La voce "Imposte indirette e tasse", pari a 76,7 milioni di euro rispetto a 45,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018, è significativamente influenzata dall'onere pari a 30,9 milioni di euro relativo alle istanze di "definizione agevolata delle controversie tributarie" presentate nel 2019. Al netto di tale effetto, la voce è riferita prevalentemente all'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti per complessivi 31,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019 in linea con i 30,8 milioni di euro dell'esercizio precedente. La voce include inoltre l'imposta di bollo per 12,1 milioni di euro, il cui addebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

Le "Spese per acquisto di beni e servizi" risultano pari a 66,9 milioni di euro, in diminuzione del 6,6% rispetto a 71,6 milioni dell'esercizio precedente. La dinamica della voce è dovuta all'effetto contrapposto nella variazione di alcune voci maggiormente significative, in particolare:

  • spese per informazione clienti pari a 18,3 milioni di euro, in crescita del 4,0% rispetto al precedente esercizio: l'aumento è riferito prevalentemente al Settore NPL prevalentemente collegate alla valutazione degli asset a garanzia dei portafogli in gestione.
  • FITD e Resolution fund pari a 6,5 milioni di euro in crescita dell'8,5% rispetto ai 6,0 milioni di euro al 31 dicembre 2018;
  • spese relative agli immobili e gestione autovetture che diminuiscono complessivamente di 2,2 milioni di euro, effetto sostanzialmente riferito all'applicazione a partire dall'1 gennaio 2019 del nuovo principio IFRS 16;
  • viaggi e trasferte che diminuiscono del 27,1% rispetto al precedente esercizio attestandosi a 2,6 milioni di euro anche a seguito del completamento di progetti che hanno coinvolto dipendenti delle varie sedi del Gruppo soprattutto nel precedente esercizio.

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri sono pari a 12,4 milioni di euro rispetto ad accantonamenti netti per 2,1 milioni di euro al 31 dicembre 2018. Gli accantonamenti netti dell'esercizio sono riferiti principalmente per 6,2 milioni di euro a contenziosi afferenti ai crediti commerciali, per 1,8 milioni di euro ad accantonamenti legati al leasing, per 1,6 milioni di euro su contenziosi derivanti dall'ex portafoglio Interbanca, per 1,3 milioni di euro a impegni inderogabili a erogare fondi e per 1,2 milioni di euro a fondi per rischi ed oneri legati al Settore NPL.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 77,5 milioni di euro (29,5 milioni di euro al 31 dicembre 2018), includono gli effetti della citata attivazione delle garanzie in essere a fronte della chiusura di alcuni contenziosi fiscali per 46,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019; al netto di tale importo, gli altri proventi netti di gestione pari a 31,3 milioni di euro sono riferiti principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing, in linea con il precedente esercizio.

La voce perdite da cessioni di investimenti accoglie gli effetti derivanti dalla cessione della partecipazione di controllo in Two Solar Park 2008 S.r.l. avvenuta a fine primo semestre 2019.

L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 175,8 milioni di euro (-13,4% rispetto al 31 dicembre 2018).

Le imposte sul reddito ammontano a 52,6 milioni di euro (-6,3% rispetto al 31 dicembre 2018). Il tax rate dell'esercizio 2019 è pari al 29,94% rispetto al 27,67% dell'esercizio precedente. Si evidenzia che il tax rate utilizzato nel 2019 risente degli effetti negativi della indeducibilità dell'onere relativo alle istanze di "definizione agevolata delle controversie tributarie" precedentemente citate e parzialmente compensate dagli effetti positivi della reintroduzione della disciplina relativa all'aiuto alla crescita economica (ACE), dall'affrancamento a fini fiscali dell'avviamento iscritto nel consolidato civilistico a seguito dell'acquisto della partecipazione di controllo in Fbs S.p.A., dal riallineamento fiscale del valore di taluni immobili al relativo valore contabile e dall'esito positivo di un interpello ai fini IRAP relativo all'anno di imposta 2018.

Al netto dell'utile di pertinenza di terzi, che ammonta a 91 mila euro, l'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 123,1 milioni di euro (-16,1% rispetto all'esercizio precedente).

Di seguito tabella di raccordo tra patrimonio netto e risultato netto della Capogruppo e i corrispondenti dati a livello consolidato:

31.12.2019 31.12.2018
(in migliaia di euro) PATRIMONIO NETTO DI CUI: UTILE
(PERDITA)
PATRIMONIO NETTO
D'ESERCIZIO
DI CUI: UTILE
(PERDITA)
D'ESERCIZIO
Saldi della Capogruppo 1.352.244 27.346 1.368.465 82.806
Differenze rispetto ai valori di carico delle
società consolidate
187.061 95.813 90.824 63.893
IFIS Finance Sp. Z. o. o. 10.724 1.033 9.310 1.505
IFIS NPL S.p.A. 129.762 79.738 50.032 50.030
IFIS Rental Services S.r.l. 36.262 11.560 24.706 11.782
Cap.Ital.Fin. S.p.A. (4.393) (1.754) (2.680) (2.655)
Credifarma S.p.A. 9.761 211 9.456 3.979
Gruppo FBS 4.945 5.025 - -
Two Solar Park 2008 S.r.l. - - - (748)
Altre variazioni (352) (62) (289) 64
Saldi consolidati del Gruppo 1.538.953 123.097 1.459.000 146.763

2.12 Principali rischi e incertezze

In considerazione dell'attività svolta dal Gruppo e dei risultati conseguiti la posizione finanziaria del Gruppo risulta adeguatamente dimensionata alle proprie esigenze. La politica finanziaria perseguita dal Gruppo è infatti volta a privilegiare la stabilità e la diversificazione della provvista in eccedenza rispetto alle immediate esigenze operative. I principali rischi e incertezze originati dalle attuali condizioni dei mercati finanziari, anche a seguito del nuovo coronavirus, non presentano elementi di particolare criticità per l'equilibrio finanziario del Gruppo e comunque sono ritenuti tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale.

Si rinvia a quanto esposto nella Parte E della Nota Integrativa consolidata per l'informativa in ordine ai rischi del Gruppo Banca Ifis tipici del settore bancario.

2.13 L'azione Banca Ifis

La quotazione

Con decorrenza 29 novembre 2004 le azioni ordinarie di Banca Ifis S.p.A. sono state ammesse al segmento STAR. Il passaggio al segmento STAR è avvenuto dopo un anno di quotazione al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana S.p.A.. In precedenza, sin dal 1990, le azioni erano negoziate al Mercato Ristretto di Borsa Italiana. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine esercizio. Banca Ifis, a partire dal 18 giugno 2012, è diventata operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap.

Prezzo ufficiale azione 31.12.2019 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2015
Prezzo del titolo a fine esercizio 14,00 15,44 40,77 26,00 28,83

Price/book value

È esposto di seguito il rapporto tra prezzo di borsa a fine esercizio e patrimonio netto consolidato in rapporto alle azioni in circolazione.

Price/book value 31.12.2019 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2015
Prezzo del titolo a fine esercizio 14,00 15,44 40,77 26,00 28,83
Patrimonio netto consolidato per azione 28,79 27,30 25,62 22,99 10,81
Price/book value 0,49 0,57 1,59 1,13 2,67
Azioni in circolazione 31.12.2019 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2015
Numero azioni in circolazione
a fine esercizio (in migliaia) (1)
53.452 53.441 53.433 53.431 53.072

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Earning per share e Price/Earnings

Di seguito sono evidenziati il rapporto tra utile netto consolidato di esercizio e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nell'esercizio, al netto delle azioni proprie in portafoglio, nonché il rapporto tra prezzo a fine esercizio e utile netto consolidato di esercizio per azione.

Earnings per share (EPS) e Price/Earnings (P/E) 31.12.2019 31.12.2018
Utile netto di esercizio di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) 123.097 146.763
Utile consolidato per azione (EPS) 2,30 2,75
Rapporto Prezzo/Utili (P/E) 6,08 5,62
Utile per azione e utile diluito per azione 31.12.2019 31.12.2018
Utile netto di esercizio di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) 123.097 146.763
Numero medio azioni in circolazione 53.448.405 53.438.425
Numero medio azioni diluite 53.448.405 53.438.425
Utile consolidato d'esercizio per azione (unità di euro) 2,30 2,75
Utile consolidato d'esercizio per azione diluito (unità di euro) 2,30 2,75

Payout ratio

Per il 2019 il Consiglio di Amministrazione propone all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 1,10 euro per azione.

Payout ratio (in migliaia di euro) 2019 2018 2017 2016 2015
Utile netto consolidato 123.097 146.763 180.767 687.945 161.966
Dividendi della Capogruppo (1) 58.797 56.125 53.433 43.813 40.334
Payout ratio 47,8% 38,2% 29,6% 6,4% 24,9%

(1) I dati 2019 si riferiscono alla proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione.

Il payout ratio 2016 era influenzato dal gain on bargain purchase derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca. Normalizzando l'utile dagli effetti dell'acquisizione, il payout ratio si sarebbe attestato al 48,8%. Coerentemente con la volontà del Gruppo di rafforzare ulteriormente la propria dotazione patrimoniale, l'ammontare corrispondente al gain on bargain purchase emerso dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca è stato destinato ad una riserva non disponibile fino all'approvazione del bilancio dell'esercizio 2021.

Azionariato

Il capitale sociale della Capogruppo al 31 dicembre 2019 ammonta a 53.811.095 euro ed è suddiviso in n. 53.811.095 azioni del valore nominale di 1 euro.

Gli azionisti di Banca Ifis che possiedono direttamente o indirettamente strumenti finanziari rappresentativi del capitale con diritto di voto di Banca Ifis in misura superiore al 3% o superiori al 2% per gli azionisti che risultano anche Consiglieri della Banca, risultano evidenziati nella tabella seguente:

Le regole di corporate governance

Banca Ifis ha aderito al Codice di Autodisciplina delle società quotate. Risultano costituiti, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione della Banca, il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato Nomine e il Comitato Remunerazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D. Lgs. 231/2001.

Le regole di internal dealing

La regolamentazione di Banca Ifis in materia di internal dealing è conforme alla disciplina di derivazione comunitaria (Regolamento UE n. 596/2014, c.d. Market Abuse Regulation).

La Politica attualmente vigente disciplina gli adempimenti posti in capo alla Banca in relazione alle operazioni compiute dai Soggetti Rilevanti e dalle Persone ad essi Strettamente Legate e aventi ad oggetto sia quote o altri titoli di credito emessi da Banca Ifis, sia strumenti finanziari ad essi collegati. Ciò al fine di assicurare la massima trasparenza informativa nei confronti del mercato.

In particolare, la Politica disciplina:

  • gli adempimenti connessi alla identificazione dei Soggetti Rilevanti e delle c.d. "Persone Strettamente Legate";
  • la gestione delle informazioni relative alle Operazioni, comunicate alla Banca dai Soggetti Rilevanti;
  • la gestione dei c.d. "periodi di chiusura", vale a dire quegli intervalli temporali nell'ambito dei quali i Soggetti Rilevanti debbono astenersi dal compiere operazioni su quote e altri titoli di credito emessi da Banca Ifis, nonché su strumenti finanziari ad essi collegati.

Tale documento è disponibile nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Le regole per la gestione delle informazioni privilegiate

Le procedure interne in materia di gestione delle informazioni privilegiate e di gestione dell'elenco delle persone che hanno accesso ad informazioni privilegiate sono conformi alla richiamata Market Abuse Regulation.

In applicazione dell'art. 115 bis del D. Lgs. 58/1998, Banca Ifis ha istituito un registro (il c.d. registro degli insider) delle persone che, in ragione dell'attività lavorativa o professionale ovvero delle funzioni svolte, hanno accesso ad informazioni privilegiate, e ne cura il puntuale aggiornamento.

Si è inoltre dotata di una politica di Gruppo per la gestione delle informazioni privilegiate al fine di:

  • evitare che soggetti che, per le funzioni che svolgono, non hanno motivo di conoscere tale informazione abbiano accesso alle stesse;
  • individuare in via continuativa le persone che hanno accesso alle informazioni stesse.

Descrive, inoltre, il processo di gestione delle Informazioni Privilegiate di Emittenti terzi, anche con riferimento alla gestione dei sondaggi di mercato passivi.

2.14 Fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio

Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Investor Relations Istituzionali" ed alla sezione "Media Press" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.

Di seguito una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nell'esercizio.

2.14.1 Perfezionata l'acquisizione del 90% del capitale di Fbs S.p.A.

Il 7 gennaio 2019 è stato perfezionato l'acquisto di Fbs S.p.A., il quarto operatore nazionale specializzato nella gestione di NPL ipotecari e corporate. L'operazione, annunciata il 15 maggio 2018 e finanziata interamente grazie alla liquidità di cui Banca Ifis dispone, ha riguardato il 90% del capitale di Fbs per un controvalore di 58,5 milioni di euro, pagato in denaro.

2.14.2 L'Assemblea degli azionisti approva il bilancio 2018. Eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione, Luciano Colombini Amministratore Delegato

L'Assemblea ordinaria degli azionisti di Banca Ifis S.p.A. riunitasi il 19 aprile 2019 ha approvato il bilancio relativo all'esercizio 2018, la distribuzione di un dividendo pari a 1,05 euro per ciascuna azione ordinaria con stacco cedola (n. 22) il 29 aprile 2019, record date il 30 aprile e messa in pagamento dal 2 maggio 2019. L'Assemblea ha approvato l'allargamento del numero dei consiglieri da 9 a 12, nominando i membri del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2019-2021. Dal 19 aprile 2019 Luciano Colombini è il nuovo Amministratore Delegato di Banca Ifis S.p.A..

2.14.3 Fitch conferma rating 'BB+', outlook stabile

In data 19 luglio 2019, l'agenzia Fitch Rating Inc. ha confermato il giudizio di rating a lungo termine (Long-term Issuer Default Rating, IDR) pari a 'BB+', outlook stabile.

2.14.4 Risultanze rapporto ispettivo di Banca d'Italia

In data 2 agosto 2019 sono pervenute le risultanze dell'ispezione di Banca d'Italia iniziata il 28 gennaio 2019 e conclusasi il 30 aprile 2019 che non ha evidenziato rilievi di conformità e non ha portato all'avvio di alcun provvedimento sanzionatorio.

2.14.5 Abbandonate le trattative tra Banca Ifis e Credito Fondiario

Con riferimento a quanto reso noto in un comunicato stampa del 2 agosto 2019, in merito alla sottoscrizione tra Banca Ifis S.p.A. e il Gruppo Credito Fondiario S.p.A. di una lettera di intenti non vincolante finalizzata a studiare la realizzazione di una partnership nel settore del debt servicing , in data 30 ottobre 2019 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato di abbandonare definitivamente le trattative con Credito Fondiario e pertanto di non passare alla fase di due diligence, in ragione delle difficoltà incontrate nella definizione di un accordo negoziale soddisfacente per entrambe le parti in termini di assetti di governance.

2.14.6 Banca Ifis acquisisce l'intero capitale di Fbs S.p.A.

In data 30 ottobre 2019, Banca Ifis ha perfezionato l'acquisto del 10% del capitale sociale di Fbs S.p.A., detenuto dai soci di minoranza per un corrispettivo complessivo pari a 12,2 milioni di euro. Tale operazione, diventando Banca Ifis l'azionista unico di Fbs S.p.A., consente di completare nel breve periodo le attività di integrazione di Fbs nel Gruppo Banca Ifis e di realizzare uno sviluppo ancora più incisivo nel mercato italiano dei Non Performing Loans, a presidio di tutti i segmenti del credito deteriorato, con strutture flessibili di investimento e gestione.

2.14.7 Vendita dell'immobile milanese di Corso Venezia a Merope A.M.

Il 29 novembre 2019 Banca Ifis ha comunicato di aver sottoscritto un contratto con Merope Asset Management per la cessione dell'immobile situato in Corso Venezia 56 a Milano per un corrispettivo di 50,5 milioni di euro, realizzando una plusvalenza pre-tasse di circa 25 milioni di euro da iscrivere nell'esercizio 2020 oltre a un risparmio annuo, a regime, di costi operativi di circa 1,5 milioni di euro. La cessione dell'immobile, in linea con la strategia di Banca Ifis, è finalizzata a ottimizzare l'utilizzo degli immobili di proprietà, razionalizzare gli spazi e contenere i costi. La transazione sarà completata nel primo semestre 2020.

2.14.8 L'Assemblea degli azionisti approva le modifiche allo Statuto e l'aggiornamento delle Politiche di remunerazione

Il 19 dicembre 2019 l'Assemblea degli azionisti di Banca Ifis S.p.A., riunitasi in sede straordinaria e ordinaria, ha approvato la modifica degli articoli 8,10,12,13 e 20 dello Statuto sociale e l'introduzione degli articoli 10-bis e 12 bis. Le modifiche statutarie riguardano: la disciplina della presidenza dell'Assemblea degli Azionisti e del ruolo del segretario dei lavori assembleari; il rapporto tra componente fissa e componente variabile della remunerazione del Personale; l'introduzione della figura del Presidente onorario della Banca; la funzione di segretario del Consiglio di Amministrazione e la competenza alla sua designazione; l'espressa previsione dei comitati endoconsiliari; l'introduzione del c.d. casting vote e la disciplina dei poteri di rappresentanza in caso di assenza o impedimento del Presidente del Consiglio di Amministrazione.

L'Assemblea ha approvato anche l'aggiornamento delle Politiche di remunerazione del Gruppo Banca Ifis per il 2019.

2.15 Fatti di rilievo successivi alla chiusura dell'esercizio

2.15.1 Presentazione del Piano Industriale 2020/2022

Il 14 gennaio 2020 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis presieduto dal Vicepresidente dott. Ernesto Fürstenberg Fassio, ha approvato il Piano Strategico 2020/2022 che prevede un utile netto di 147 milioni di euro al 2022, investimenti per 60 milioni di euro e 190 assunzioni.

2.15.2 Collocamento bond Senior Preferred

Il 18 febbraio 2020 il Gruppo Banca Ifis ha concluso con successo il collocamento di un'emissione obbligazionaria di tipo Senior Preferred a 4 anni per un ammontare pari a 400 milioni di euro. L'obbligazione paga una cedola fissa del 1,75% e ha un prezzo di emissione pari a 99,692%. L'obbligazione, riservata a investitori professionali, ha riscontrato una forte domanda con ordini finali, provenienti per oltre il 60% da investitori esteri, superiori di quasi tre volte l'importo allocato.

2.15.3 Nuovo Coronavirus (Covid-19)

I valori iscritti nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 hanno tenuto conto di stime ed assunzioni basate su indicatori macroeconomici e finanziari previsti alla data di bilancio. La diffusione del nuovo Coronavirus agli inizi di gennaio 2020 dapprima in tutta la Cina continentale e in Italia nella seconda metà di febbraio causando l'interruzione dell'attività economica e commerciale, è considerata dal Gruppo come un evento successivo alla data di riferimento del bilancio che non implica rettifiche al medesimo. Allo stato attuale la situazione è in rapida evoluzione e non è possibile pertanto fornire una stima del potenziale impatto di tale evento sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria prospettica del Gruppo. Qualora presente, tale impatto sarà incluso nelle stime adottate dal Gruppo durante il 2020.

La Banca ha attivato un presidio giornaliero del fenomeno con attenzione sia verso l'evoluzione della stessa sul territorio e le relative valutazioni condotte a livello istituzionale, sia verso le potenziali declinazioni nelle diverse linee di business in cui la Banca opera, tra cui il mantenimento ed il monitoraggio costante della qualità degli attivi.

Non sono intervenuti altri fatti di rilievo nel periodo intercorrente tra la chiusura dell'esercizio e la data di approvazione del presente bilancio consolidato da parte del Consiglio di Amministrazione.

2.16 Evoluzione prevedibile della gestione

Le prime settimane del 2020 sono stati favorevoli e hanno beneficiato della stabilizzazione dell'economia mondiale registrata nella seconda metà del 2019 supportata dalle politiche monetarie espansive e dalla prima fase dell'accordo commerciale tra Cina e USA che ha aperto ad una soluzione della guerra tariffaria.

Il prodotto interno lordo italiano era atteso crescere dello 0,5% secondo le più recenti stime di Prometeia. Il sistema bancario italiano era atteso beneficiare della crescita del prodotto interno lordo e della domanda di finanziamenti da parte di imprese e famiglie, prevalentemente sul medio e lungo termine grazie ai bassi tassi di interesse.

Il processo di derisking delle banche volto a migliorare la qualità degli attivi è atteso continuare nei prossimi trimestri, sostenendo l'offerta di NPL sul mercato primario. Banca Ifis parteciperà attivamente a tutti i processi di dismissione di NPL unsecured.

Il 14 gennaio 2020 Banca Ifis ha presentato alla comunità finanziaria il Piano Industriale 2020-22 che definisce le linee strategiche ed i principali obiettivi economico finanziari dei prossimi anni. Il Piano Industriale 2020-22 è basato su stime macroeconomiche che prevedono un leggero miglioramento del PIL nel 2022 e tassi di interesse negativi fino al 2022 (EURIBOR 3M di -0,35% al 2022).

Il 18 febbraio, coerentemente con gli obiettivi del Piano Industriale che prevede maggiore diversificazione del funding mix, è stata emessa un'obbligazione senior di 400 milioni di euro che ha riscontrato una forte domanda con ordini finali, provenienti per oltre il 60% da investitori esteri, superiori di quasi tre volte l'importo allocato.

Inoltre, sempre in linea con quanto definito nel Piano Industriale 2020-22, il Gruppo ha avviato un percorso progettuale volto a razionalizzare i propri assetti societari ed organizzativi nel business NPL e a ridefinire i processi operativi anche attraverso la creazione di una nova società e la fusione di società esistenti.

Tuttavia, dalla fine di febbraio si è verificata la frenata di alcune attività produttive derivanti dall'epidemia del nuovo Coronavirus (Covid-19).

La reazione dei mercati finanziari è stata negativa e gli indici di borsa hanno riportato una flessione che ha eroso i guadagni delle prime settimane dell'anno. Da inizio anno al 4 marzo 2020 l'indice FTSMIB registra una flessione del 6,6%; le banche italiane registrano flessioni superiori all'indice italiano anticipando i possibili impatti negativi sul margine di intermediazione e sulla qualità dell'attivo derivanti dal rallentamento economico. Da inizio anno ai primi di marzo il prezzo di mercato dell'azione Banca Ifis riporta una flessione dell'8,6%.

Ai primi di marzo, il Fondo Monetario, così come Standard & Poor's hanno abbassato le stime di crescita dell'Eurozona. Le manovre messe in atto sia dalle banche centrali, come la FED che ha già provveduto a ridurre i tassi di mezzo punto, sia a livello dei singoli governi nazionali, saranno incentrate a sostenere le economie reali e quindi a sostegno della domanda aggregata. Anche l'Eurogruppo si è messo al lavoro per identificare strategie congiunte che evitino che il rallentamento generale dell'economia si possa trasformare in recessione.

Allo stato attuale la situazione è in rapida evoluzione, e non è possibile pertanto fornire una stima quantitativa del potenziale impatto di tale evento sulla situazione economica patrimoniale e finanziaria prospettica del Gruppo, come del resto dell'intero sistema bancario.

In merito agli specifici comparti di attività della del Gruppo, sulla base delle evidenze disponibili agli inizi del mese di marzo, si segnala tuttavia sul fronte creditizio un fisiologico rallentamento dello sviluppo commerciale connesso sia alle restrizioni agli spostamenti imposti dalla Banca alle proprie reti, sia alle misure definite autonomamente dai clienti (potenziali o in portafoglio). Sono, inoltre, in corso di valutazione alcune posizioni specifiche su settori particolarmente impattati dalla crisi in corso sulle quali la Banca ha attivato misure di monitoraggio più stringenti al fine di intercettare possibili segnali di difficoltà o tensione delle posizioni.

Alla stesura del presente documento non si sono manifestati eventi di perdita operativa ascrivibili al COVID-19. Sono in corso di monitoraggio operativo alcuni rapporti creditizi con controparti ordinarie (retail e corporate) che potrebbero essere oggetto di sospensione non onerosa per le controparti dalla fine del primo trimestre del 2020.

Con riferimento al business NPL, il sostanziale blocco di alcuni tribunali agli inizi di marzo, comporta dei ritardi di natura gestionale nella lavorazione giudiziale delle pratiche con conseguente potenziale depauperamento delle posizioni. Le posizioni per le quali la il Gruppo ha già ottenuto l'ODA – Ordinanza di Assegnazione – della quota disponibile dello stipendio o pensione, potrebbero essere impattate a causa degli interventi di natura giuslavoristica che ogni azienda potrà adottare (es. cassa integrazione).

In merito al recupero di natura stragiudiziale, invece, le reti utilizzate dal Gruppo sono impattate dalle restrizioni in corso e dimostrano un lieve rallentamento della raccolta. Quest'ultima sarà, eventualmente, impattata dalle valutazioni in corso da parte delle Istituzioni circa il congelamento dei pagamenti sulle aree maggiormente colpite dal fenomeno.

2.17 Altre informazioni

Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012

In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt-out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

In conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), è stata predisposta una relazione distinta dalla presente Relazione sulla gestione del Gruppo, che è approvata dal Consiglio di Amministrazione e pubblicata congiuntamente al progetto di Bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2019. Tale documento viene inoltre messo a disposizione nella Sezione "Corporate governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è stata predisposta sulla base del format messo a disposizione da Borsa Italiana.

Unitamente a tale Relazione è stata messa a disposizione la "Relazione sulla remunerazione" redatta ai sensi dell'art. 123 ter del TUF.

Dichiarazione non finanziaria

In conformità al terzo comma dell'art. 5 del D. Lgs. 30 dicembre 2016 n. 254, la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario costituisce una relazione distinta dalla presente, che è approvata dal Consiglio di Amministrazione e pubblicata congiuntamente al Progetto di Bilancio Consolidato chiuso al 31 dicembre 2019. Tale documento viene inoltre messo a disposizione nella Sezione "Gruppo - Sostenibilità" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Le informazioni riguardanti le politiche in materia di diversità applicate in relazione alla composizione degli organi di amministrazione, gestione e controllo relativamente ad aspetti quali l'età, la composizione di genere e il percorso formativo e professionale, nonché la descrizione degli obiettivi, delle modalità di attuazione e dei risultati di tali politiche, previste dal secondo comma, lettera d-bis), dell'art. 123-bis del TUF, sono riportate nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari".

Misure sulla Privacy

Il Gruppo Banca Ifis ha consolidato un progetto di adeguamento al Regolamento (UE) 2016/679 al fine di recepire le disposizioni normative nel modello di gestione della privacy interno, prevedendo una serie di interventi di carattere sia tecnologico che organizzativo, con impatto su tutte le società del gruppo.

Direzione e coordinamento da parte della controllante

Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.p.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca Ifis, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca Ifis.

Adesione al consolidato fiscale nazionale

Le società Banca Ifis S.p.A., Ifis NPL S.p.A., Ifis Rental Services S.r.l. e Cap. Ital. Fin. S.p.A., hanno optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.

I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti prevedendo una durata triennale.

Come previsto dalla normativa in vigore, le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

In forza dell'applicazione di tale istituto, le perdite e gli utili fiscali di ciascuna società realizzati nel periodo di imposta 2019 sono stati trasferiti alla consolidante fiscale La Scogliera S.p.A..

Per effetto principalmente della compensazione del risultato netto dell'esercizio 2019 con le perdite fiscali ed eccedenze ACE pregresse, il credito netto iscritto verso la controllante al 31 dicembre 2019 si riduce a 21,9 milioni contro i 42,5 milioni alla fine dell'esercizio precedente

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2018 Banca Ifis deteneva n. 370.112 azioni proprie, per un controvalore di 3,1 milioni di euro ed un valore nominale di 370.112 euro.

Nel corso dell'esercizio Banca Ifis ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile riferita ai risultati del bilancio 2015 n. 10.968 azioni proprie al prezzo medio di 15,33 euro, per un controvalore di 168 mila euro ed un valore nominale di 10.968 euro, realizzando utili per 77 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve sovrapprezzo.

La giacenza a fine esercizio risulta pertanto pari a n. 359.144 azioni proprie, per un controvalore di 3,0 milioni di euro ed un valore nominale di 359.144 euro.

Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010, successivamente modificata con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 263 del 27 dicembre 2006, Titolo V, Capitolo V (aggiornamento del 12 dicembre 2011) in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati" emanate dalla Banca d'Italia, le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono approvate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione.

Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso dell'esercizio 2019 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

Si rinvia a quanto descritto nella Parte H della Nota Integrativa consolidata per l'informativa in ordine alle singole operazioni con parti correlate.

Operazioni atipiche o inusuali

Nel corso del 2019 il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le attività di ricerca e sviluppo

Il Gruppo, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso dell'esercizio.

Venezia - Mestre, 12 marzo 2020

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Luciano Colombini

3. Schemi di Bilancio Consolidato

3.1 Stato patrimoniale Consolidato

VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro)
31.12.2019 31.12.2018
10. Cassa e disponibilità liquide 56 48
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 137.098 193.654
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 24.313 29.809
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 112.785 163.845
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 1.173.808 432.094
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 8.278.116 7.904.567
a) crediti verso banche 626.890 590.595
b) crediti verso clientela 7.651.226 7.313.972
70. Partecipazioni 6 -
90. Attività materiali 106.301 130.650
100. Attività immateriali 60.919 23.277
di cui:
- avviamento 39.542 1.515
110. Attività fiscali: 391.185 395.084
a) correnti 56.869 46.820
b) anticipate 334.316 348.264
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 25.560 -
130. Altre attività 352.975 302.887
Totale dell'attivo 10.526.024 9.382.261
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
(in migliaia di euro)
31.12.2019 31.12.2018
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 8.463.245 7.437.694
a) debiti verso banche 959.477 785.393
b) debiti verso clientela 5.286.239 4.673.299
c) titoli in circolazione 2.217.529 1.979.002
20. Passività finanziarie di negoziazione 21.844 31.155
60. Passività fiscali: 69.018 52.722
a) correnti 28.248 13.367
b) differite 40.770 39.355
80. Altre passività 390.022 367.872
90. Trattamento di fine rapporto del personale 9.977 8.039
100. Fondi per rischi e oneri: 32.965 25.779
a) impegni e garanzie rilasciate 3.952 3.896
c) altri fondi per rischi e oneri 29.013 21.883
120. Riserve da valutazione (3.037) (14.606)
150. Riserve 1.260.238 1.168.543
160. Sovrapprezzi di emissione 102.285 102.116
170. Capitale 53.811 53.811
180. Azioni proprie (-) (3.012) (3.103)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -) 5.571 5.476
200. Utile (perdita) d'esercizio (+/-) 123.097 146.763
Totale del passivo e del patrimonio netto 10.526.024 9.382.261

3.2 Conto Economico Consolidato

VOCI
(in migliaia di euro)
31.12.2019 31.12.2018
10. Interessi attivi e proventi assimilati 453.343 436.046
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 452.404 431.151
20. Interessi passivi e oneri assimilati (114.337) (104.934)
30. Margine di interesse 339.006 331.112
40. Commissioni attive 105.250 97.697
50. Commissioni passive (11.172) (13.192)
60. Commissioni nette 94.078 84.505
70. Dividendi e proventi simili 813 336
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (4.487) (772)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 18.680 25.396
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 17.721 17.165
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 959 -
c) passività finanziarie - 8.231
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
(9.619) (2.223)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (9.619) (2.223)
120. Margine di intermediazione 438.471 438.354
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: 32.679 38.055
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 32.566 39.074
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 113 (1.019)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 471.150 476.409
190. Spese amministrative: (344.237) (288.110)
a) spese per il personale (129.959) (111.584)
b) altre spese amministrative (214.278) (176.526)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (12.376) (2.099)
a) impegni e garanzie rilasciate (1.287) (229)
b) altri accantonamenti netti (11.089) (1.870)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (7.960) (6.315)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (7.879) (6.443)
230. Altri oneri/proventi di gestione 77.531 29.536
240. Costi operativi (294.921) (273.431)
280. Utile (Perdite) da cessioni di investimenti (408) -
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 175.821 202.978
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (52.633) (56.168)
330. Utile (perdita) d'esercizio 123.188 146.810
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 91 47
350. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo 123.097 146.763

3.3 Prospetto della Redditività Consolidata Complessiva

VOCI
(in migliaia di euro)
31.12.2019 31.12.2018
10. Utile (Perdita) d'esercizio 123.188 146.810
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 138 1.684
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 380 1.586
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio)
- -
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti (242) 98
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 10.245 (13.573)
100. Copertura di investimenti esteri - -
110. Differenze di cambio 382 (1.027)
120. Copertura dei flussi finanziari - -
130. Strumenti di copertura (elementi non designati) - -
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
9.863 (12.546)
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 10.383 (11.889)
180. Redditività complessiva (Voce 10 + 170) 133.571 134.921
190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 91 47
200. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 133.480 134.874

3.4 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 2019

Allocazione
risultato esercizio
precedente
Variazioni dell'esercizio
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31.12.2018 Modifica saldi apertura Esistenze all'1.1.2019 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve missione nuove
azioni
E
Acquisto azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
menti di
Variazione
capitale
stru
proprie azioni
Derivati su
Stock options interessenze
partecipative
Variazioni
mplessiva
dell'esercizio
Redditività
co
monio netto di pertinenza
Capogruppo al 31.12.2019
Patri
monio netto di terzi al
31.12.2019
Patri
monio netto consolidato al
31.12.2019
Patri
Capitale: X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) azioni ordinarie 53.811 X 53.811 - X X - - X X X X - X 53.811 4.434 58.245
b) altre azioni - X - - X X - - X X X X - X - - -
Sovrapprezzi di emissione 102.116 X 102.116 - X 169 - X X X X X - X 102.285 - 102.285
Riserve: X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) di utili 1.163.194 - 1.163.194 90.638 X 1.014 - - - X X X - X 1.254.846 978 1.255.824
b) altre 5.349 - 5.349 - X 43 - X - X - - - X 5.392 - 5.392
Riserve da valutazione: (14.606) - (14.606) X 1.186 X X X X X X - 10.383 (3.037) 68 (2.969)
Strumenti di capitale - X - X X X X X X - X X - X - - -
Azioni proprie (3.103) X (3.103) X X X - 91 X X X X X X (3.012) - (3.012)
Utile (perdita) d'esercizio di
pertinenza Capogruppo
146.763 - 146.763 (90.638) (56.125) X X X X X X X X 123.097 123.097 91 123.188
Patrimonio netto di
pertinenza Capogruppo
1.453.524 - 1.453.524 - (56.125) 2.412 - 91 - - - - - 133.480 1.533.382 X X
Patrimonio netto di terzi 5.476 - 5.476 - - - - - - - - - 4 91 X 5.571 X
Patrimonio netto consolidato 1.459.000 - 1.459.000 - (56.125) 2.412 - 91 - - - - 4 133.571 X X 1.538.953

3.5 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 2018

Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni dell'esercizio
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31.12.2017 Modifica saldi apertura Esistenze all'01.01.2018 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve missione nuove
azioni
E
Acquisto azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
menti di
Variazione
capitale
stru
proprie azioni
Derivati su
Stock options interessenze
partecipative
Variazioni
mplessiva
dell'esercizio
Redditività
co
pertinenza Capogruppo al
monio netto di
31.12.2018
Patri
monio netto di terzi al
31.12.2018
Patri
consolidato al 31.12.2018
monio netto
Patri
Capitale: X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) azioni ordinarie 53.811 X 53.811 - X X - - X X X X - X 53.811 4.430 58.241
b) altre azioni - X - - X X - - X X X X - X - - -
Sovrapprezzi di emissione 101.864 X 101.864 - X - - X X X X X - X 102.116 - 102.116
Riserve: X X X X X X X 252 X X X X X X X X X
a) di utili 1.032.741 2.948 1.035.689 127.334 X 171 - - - X X X - X 1.163.194 931 1.164.125
b) altre 5.414 - 5.414 - X - - (65) - X - - - X 5.349 5.349
Riserve da valutazione: (2.710) (7) (2.717) X X - X X X X X X - (11.889) (14.606) 68 (14.538)
Strumenti di capitale - X - X X X X X X - X X - X - - -
Azioni proprie (3.168) X (3.168) X X X - 65 X X X X X X (3.103) - (3.103)
Utile (perdita) d'esercizio di
pertinenza Capogruppo
180.767 - 180.767 (127.334) (53.433) X X X X X X X X 146.763 146.763 47 146.810
Patrimonio netto di
pertinenza Capogruppo
1.368.719 2.941 1.371.660 - (53.433) 171 - 252 - - - - - 134.874 1.453.524 X X
Patrimonio netto di terzi - - - - - - - - - - - - 5.429 47 X 5.476 X
Patrimonio netto consolidato 1.368.719 2.941 1.371.660 - (53.433) 171 - 252 - - - - 5.429 134.921 X X 1.459.000

3.6 Rendiconto Finanziario Consolidato

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO Importo
Metodo indiretto 31.12.2019 31.12.2018
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 186.015 202.076
- risultato d'esercizio (+/-) 123.097 146.763
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività
valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
14.106 2.995
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) (32.679) (38.055)
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 15.839 12.758
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 12.376 2.193
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 52.633 56.168
- altri aggiustamenti (+/-) 643 19.254
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (1.087.568) 141.382
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.009 5.033
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value 44.065 (107.261)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (730.032) (2.433)
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (309.424) 287.826
- altre attività (93.186) (41.783)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 1.042.277 (265.299)
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.025.853 (287.465)
- passività finanziarie di negoziazione (9.311) (7.016)
- altre passività 25.735 29.182
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A (+/-) 140.724 78.159
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 100 -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda 100 -
2. Liquidità assorbita da (85.166) (25.213)
- acquisti di attività materiali (6.979) (9.084)
- acquisti di attività immateriali (7.501) (5.237)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda (70.687) (10.892)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento B (+/-) (85.066) (25.213)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie 260 317
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale 214 167
- distribuzione dividendi e altre finalità (56.124) (53.433)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C (+/-) (55.650) (52.949)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO D=A+/-B+/-C 8 (2)
RICONCILIAZIONE
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO E 48 50
LIQUIDITA' TOTALE NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO D 8 (2)
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLA VARIAZIONE DEI CAMBI F - -
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO G=E+/-D+/-F 56 48

4. Nota Integrativa consolidata

4.1 Parte A – Politiche contabili

A.1 – Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto anche riferimento, seppur non omologato dalla Commissione Europea, al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (Framework) e alle Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2019 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Si sono inoltre considerate le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, Consob ed ESMA) che forniscono raccomandazioni sull'informativa da riportare nel bilancio su aspetti di maggior rilevanza o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

Il Bilancio consolidato è soggetto all'attestazione, resa da parte degli organi amministrativi delegati e del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, prevista dall'art. 154 bis c.5 del D.Lgs n. 58 del 24 febbraio 1998.

Il Bilancio consolidato è sottoposto a revisione legale da parte della società di revisione EY S.p.A..

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il Bilancio consolidato è costituito da:

  • gli Schemi del bilancio consolidato (composti dagli schemi di stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal rendiconto finanziario consolidato);
  • dalla Nota integrativa consolidata;

ed è inoltre corredato dalla Relazione sulla gestione del Gruppo.

Il Bilancio consolidato è stato redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.

Per la compilazione del Bilancio consolidato si è fatto riferimento agli schemi emanati dalla Banca d'Italia con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 6° aggiornamento del 22 dicembre 2018.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate nella Nota integrativa possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

La Nota integrativa non espone le voci e le tabelle previste dal Provvedimento di Banca d'Italia n. 262/2005 relative a voci non applicabili per il Gruppo Banca Ifis.

I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2018 del Gruppo Banca Ifis, ad eccezione delle modifiche che derivano dall'applicazione obbligatoria, a far data dal 1 gennaio 2019, del nuovo principio contabile internazionale IFRS 16 "Leasing".

Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto al paragrafo "Effetti della prima applicazione dell'IFRS 16" riportato in seguito.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob ed Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, esaminati i rischi e le incertezze connessi all'attuale contesto macroeconomico ed avuto anche riguardo al piano industriale 2020-22 approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis in data 13 gennaio 2020, si ritiene ragionevole l'aspettativa che il Gruppo Banca Ifis continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 è predisposto nel presupposto della continuità aziendale.

Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente del Gruppo, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.

Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento

Il bilancio consolidato del Gruppo Banca Ifis è stato redatto sulla base delle situazioni contabili al 31 dicembre 2019 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento.

Il Gruppo al 31 dicembre 2019 è composto dalla controllante Banca Ifis S.p.A., dalle società controllate al 100% IFIS Finance Sp. Z. o. o., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis NPL S.p.A. e Cap. Ital. Fin. S.p.A., dalla società controllata al 70% Credifarma S.p.A. e, a seguito dall'acquisizione del Gruppo Fbs completata il 7 gennaio 2019, dalle società Fbs S.p.A. controllata al 100%, Fbs Real Estate S.r.l. controllata al 99,28% e dalla società Elipso Finance S.r.l. controllata in modo congiunto al 50%. Si segnala inoltre che la partecipazione al 100% nella società Two Solar Park 2008 S.r.l. è stata ceduta a terzi in data 26 giugno 2019.

Tutte le società sono state consolidate utilizzando il metodo integrale ad eccezione della controllata in modo congiunto Elipso Finance S.r.l. che viene consolidata con il metodo del Patrimonio Netto.

I prospetti contabili della controllata Ifis Finance Sp. Z. o. o. espressi in valuta estera vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine esercizio, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data dell'operazione. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto della partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

A partire dai bilanci degli esercizi che hanno avuto inizio dall'1 luglio 2009, le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3; la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione della data di acquisizione;
  • la rilevazione e la valutazione delle attività identificabili acquisite, delle passività identificabili assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita;
  • la rilevazione e la valutazione dell'avviamento o di un utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni aggregazione aziendale, il Gruppo definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nell'esercizio e classificati tra le spese amministrative.

L'eventuale corrispettivo potenziale da riconoscere è rilevato dall'acquirente al fair value alla data di acquisizione.

L'avviamento è inizialmente rilevato al costo rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo. Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli ammontari da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.

Se l'avviamento è stato allocato a un'unità generatrice di flussi finanziari e l'entità dismette parte delle attività di tale unità, l'avviamento associato all'attività dismessa è incluso nel valore contabile dell'attività quando si determina l'utile o la perdita della dismissione. L'avviamento associato con l'attività dismessa è determinato sulla base de i valori relativi dell'attività dismessa e della parte mantenuta dell'unità generatrice di flussi finanziari.

Dal processo di consolidamento delle società controllate sono emersi i seguenti avviamenti iscritti alla voce "attività immateriali": 38,0 milioni di euro per il consolidamento del Gruppo Fbs, 822 mila euro al cambio di fine esercizio per quanto riguarda la controllata Ifis Finance Sp. Z. o. o. e 700 mila euro per la controllata Cap. Ital. Fin S.p.A..

Si evidenzia che il 7 gennaio 2019 il Gruppo ha perfezionato l'acquisizione del controllo del Gruppo Fbs mediante acquisizione del 90% del capitale del Gruppo Fbs per un controvalore di 58,5 milioni di euro. Contestualmente al contratto di compravendita sono stati definiti i contratti finalizzati a disciplinare gli accordi di opzioni di Put e Call con gli azionisti di minoranza del Gruppo Fbs e aventi come oggetto le azioni restanti di quest'ultimo. Successivamente, in data 30 ottobre 2019 il Gruppo ha completato l'acquisto del restante 10% del capitale sociale di Fbs S.p.A. dai soci di minoranza per un corrispettivo di 12,2 milioni di euro. Il prezzo complessivo dell'acquisizione si attesta pertanto a 70,7 milioni di euro.

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Rapporto di partecipazione
Denominazioni imprese Sede operativa Tipo di
Sede legale
rapporto (1)
Impresa
partecipante
Quota % Disponibilità
voti % (2)
Ifis Finance Sp. Z. o. o. Varsavia Varsavia 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Rental Services S.r.l. Milano Milano 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis NPL S.p.A. Firenze, Milano
e Mestre
Mestre 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Fbs S.p.A. Milano Milano 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Fbs Real Estate S.r.l. Milano Milano 1 Fbs S.p.A. 99,28% 99,28%
Cap. Ital. Fin. S.p.A. Napoli Napoli 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Credifarma S.p.A. Roma Roma 1 Banca Ifis S.p.A. 70% 70%
IFIS ABCP Programme S.r.l. Conegliano - TV Conegliano - TV 4 Altra 0% 0%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano - TV Conegliano - TV 4 Altra 0% 0%

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria

3 = accordi con altri soci

4 = altre forme di controllo

5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"

6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca Ifis ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
  • l'esposizione alla variabilità dei risultati;
  • la capacità di influenzarne i risultati.

Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo. Il consolidamento di una controllata inizia quando il Gruppo ne ottiene il controllo e cessa quando il Gruppo perde il controllo. Le attività, le passività, i ricavi ed i costi della controllata acquisita o ceduta nel corso dell'esercizio sono inclusi nel bilancio consolidato dalla data in cui il Gruppo ottiene il controllo fino alla data in cui il Gruppo non esercita più il controllo sulla società.

L'utile (perdita) dell'esercizio e ciascuna delle altre componenti di conto economico complessivo sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza hanno un saldo negativo. Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai bilanci delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del gruppo. Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del Gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.

Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono contabilizzate a patrimonio netto.

Se il Gruppo perde il controllo di una controllata, deve eliminare le relative attività (incluso l'avviamento), passività, le interessenze delle minoranze e le altre componenti di patrimonio netto, mentre l'eventuale utile o perdita è rilevato a conto economico. La quota di partecipazione eventualmente mantenuta deve essere rilevata al fair value.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate elencate al precedente paragrafo, nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione; tali SPV non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis.

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative

3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi

Denominazioni imprese Interessenze dei terzi % Disponibilità voti dei terzi %(1) Dividendi distribuiti ai terzi
Credifarma S.p.A. 30% 30% -

(1) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative: informazioni contabili

Denominazioni Totale
attivo
Cassa e
disponi
bilità
liquide
Attività
finanziarie
Attività
materiali e
immate
riali
Passività
finanziarie
Patrimo
nio netto
Margine di
interesse
Margine di
interme
diazione
Costi
operativi
Utile
(Perdita)
della
operatività
corrente al
lordo delle
imposte
Utile
(Perdita)
della
operatività
corrente al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
dei gruppi
di attività
in via di
dismis
sione al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
di
esercizio
(1)
Altre
compo
nenti
reddituali
al netto
delle
imposte
(2)
Redditività
comples
siva
(3)
=
(1) + (2)
Credifarma S.p.A. 104.280 3 96.212 1.809 82.212 18.561 4.001 6.443 (5.762) 478 302 - 302 3 305

4 Restrizioni significative

Non vi sono restrizioni significative di cui al paragrafo 13 dell'IFRS 12 quali restrizioni legali, contrattuali e normative sulla capacità di accedere alle attività o di utilizzarle e di estinguere le passività del Gruppo né diritti di protezione delle interessenze di minoranza che possono limitare significativamente la capacità del Gruppo di accedere alle attività, o di utilizzarle, e di estinguere le passività del Gruppo.

5 Altre informazioni

Le situazioni contabili predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento sono al 31 dicembre 2019.

Sezione 4 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Non sono intervenuti fatti nel periodo tra la chiusura dell'esercizio e la data di redazione del bilancio consolidato dei quali si sia dovuto tenere conto ai fini della redazione dello stesso.

Si rinvia all'informativa esposta nella Relazione sulla gestione del Gruppo relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura dell'esercizio e fino alla data di redazione del Bilancio.

Sezione 5 – Altri aspetti

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione delle situazioni contabili nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine.

In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2019, così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 31 dicembre 2019.

Con periodicità almeno annuale, in sede di redazione del bilancio le stime sono riviste.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci in bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti del Settore NPL;
  • crediti gestiti dalla BU Pharma, con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;
  • misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti diversi dal Settore NPL;
  • fondi per rischi e oneri;
  • trattamento di fine rapporto;
  • avviamento e altre attività immateriali.

Fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati in bilancio al fair value, si rimanda al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.

Crediti del Settore NPL

Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti al Settore NPL, il Risk Management esamina periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), anche il c.d. rischio modello, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso.

In particolare, per i crediti in gestione stragiudiziale, il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta di piani di rientro, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Per i crediti in gestione giudiziale, cioè le posizioni per le quali è stata verificata la presenza di un posto di lavoro o di una pensione, è stato sviluppato un modello per la stima dei flussi di cassa antecedentemente all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA). In particolare vengono stimati i flussi di cassa per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto non opposto dal debitore a partire dal 1 gennaio 2018.

Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino a al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'ODA.

All'ODA i flussi di cassa futuri vengono analiticamente determinati sulla base degli elementi oggettivi conosciuti per ogni singola posizione; in questo caso quindi le stime applicate sono perlopiù relative all'identificazione della durata del piano di pagamento.

Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto nella Parte E – "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" con specifico riferimento alla controllata Ifis NPL S.p.A..

Crediti gestiti dalla BU Pharma con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile

In riferimento ai crediti della BU Pharma, il Gruppo utilizza un modello proprietario di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale gestiti dalla BU Pharma, che include la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche del Gruppo e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese dalla BU Pharma (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca Ifis sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".

Misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti diversi dal Settore NPL

L'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:

  • la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati essenzialmente su modelli di misurazione delle Probabilità di Default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di bilancio;
  • la valutazione di taluni elementi necessari per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia ed infine la probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione.

La quantificazione delle "Expected Credit Losses" (ECL) è determinata in funzione della presenza o meno di un incremento significativo del rischio di credito dello strumento finanziario rispetto a quello determinato alla data di rilevazione iniziale del medesimo. Si rimanda a quanto più diffusamente indicato al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del presente Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.

Avviamento e altre attività immateriali.

In base al principio IAS 36, l'avviamento deve essere sottoposto annualmente ad impairment test per verificare la recuperabilità del valore. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il fair value, al netto dei costi di vendita.

Per la determinazione del valore d'uso dell'avviamento allocato alle Cash Generating Units ("CGU") di cui è composto, il Gruppo Banca Ifis provvede alla stima sia dei flussi finanziari futuri nel periodo esplicito di previsione sia dei flussi utilizzati per determinare il cosiddetto Terminal Value. Analogamente, è oggetto di stima da parte del Gruppo il tasso di attualizzazione dei flussi finanziari futuri precedentemente stimati. Tale tasso di attualizzazione è stimato dal Gruppo utilizzando il "Capital Asset Pricing Model" (CAPM).

Si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo, Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100, Paragrafo 10.3 Altre informazioni del presente Bilancio Consolidato.

Per le altre fattispecie elencate, si rinvia a quanto riportato nei criteri di valutazione descritti al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del presente Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.

Entrata in vigore di nuovi principi contabili

Principi emanati, entrati in vigore ed applicabili al presente bilancio

Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore alla data di riferimento. Si veda quanto riportato al paragrafo Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali.

I principi contabili adottati per la predisposizione del presente Bilancio consolidato, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, risultano modificati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018. Tali modifiche derivano essenzialmente dall'applicazione obbligatoria, a far data dal 1 gennaio 2019, del principio contabile internazionale IFRS 16 "Leasing", omologato dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n.1986/2017, che ha comportato la cancellazione e sostituzione degli IAS 17, IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27; si rinvia a quanto descritto nel paragrafo Effetti della prima applicazione dell'IFRS 16.

Il Gruppo ha inoltre adottato per la prima volta alcuni principi contabili e modifiche che sono in vigore per gli esercizi che hanno inizio dal 1 gennaio 2019. Si riporta nel seguito l'indicazione dei nuovi principi contabili e delle modifiche apportate a principi contabili già esistenti omologati dall'UE, sottolineando che non hanno avuto impatti materiali sui dati riportati nel bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2019:

  • IFRIC 23 Uncertainty over Tax Treatments;
  • Prepayment Features with Negative Compensation (Amendments to IFRS 9);
  • Long-term Interests in Associates and Joint Ventures (Amendments to IAS 28);
  • Plan Amendment, Curtailment or Settlement (Amendments to IAS 19);
  • Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2015–2017 modifiche a IFRS 3, IFRS 1, IAS 12 e IAS 23-

Principi emanati ma non ancora in vigore

Di seguito si riportano, invece, i nuovi principi contabili internazionali o le modifiche agli stessi omologati dalla Commissione Europea la cui applicazione obbligatoria decorre dal 1 gennaio 2020. Il Gruppo ritiene non significativi gli impatti derivanti dall'adozione delle seguenti interpretazioni e modifiche dei principi contabili internazionali già esistenti:

  • Amendments to References to Conceptual Framework in IFRS Standards;
  • Definition of a Business (Amendment to IFRS 3 Business Combinations);
  • Definition of Material (Amendment to IAS 1 and IAS 8);
  • IFRS 17 Insurance Contracts.

Non si sono verificati ulteriori aspetti che richiedano l'informativa di cui allo IAS 8 paragrafi 28, 29, 30, 31, 39, 40 e 49.

Effetti della prima applicazione dell'IFRS 16

Il principio IFRS 16 introduce nuovi criteri per la rappresentazione contabile dei contratti di leasing prevalentemente per i locatari, sostituendo i precedenti standard/interpretazioni (IAS 17, IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27). Il leasing è definito come quel contratto la cui esecuzione dipende dall'uso di un bene identificato e che attribuisce il diritto di controllare l'utilizzo del bene per un periodo di tempo in cambio di un corrispettivo.

L'IFRS 16 stabilisce i principi in materia di rilevazione, valutazione, esposizione nel bilancio e informazioni integrative sui leasing. La finalità è assicurare che locatari e locatori forniscano informazioni appropriate secondo modalità che rappresentino fedelmente le operazioni. Le informazioni forniscono agli utilizzatori del bilancio gli elementi per valutare l'effetto del leasing sulla situazione patrimoniale, il risultato economico e i flussi finanziari dell'entità.

Il Principio si applica a tutti i contratti che contengono il diritto ad utilizzare un bene (c.d. "Right of Use") per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. L'IFRS 16 si applica a tutte le transazioni che prevedono un diritto ad utilizzare il bene, indipendentemente dalla forma contrattuale, ovvero leasing finanziario o operativo, affitto o noleggio.

La principale novità riguarda la rappresentazione nella situazione patrimoniale del locatario in riferimento al "Right of Use" ed all'impegno assunto relativamente ai leasing operativi, tramite l'iscrizione di un'attività e una passività. In particolare il locatario dovrà rilevare una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri in contropartita dell'iscrizione tra le attività del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing.

Successivamente all'iscrizione iniziale:

  • il diritto d'uso sarà oggetto di ammortamento lungo la durata del contratto o la vita utile del bene (sulla base dello IAS 16), qualora il contratto di leasing trasferisca la proprietà dell'attività sottostante al locatario al termine della durata del leasing o qualora il costo dell'attività consistente nel diritto di utilizzo rifletta il fatto che il locatario eserciterà l'opzione di acquisto, o valutato con l'uso di un criterio alternativo – modello di rivalutazione o fair value – (rispettivamente IAS 16 o IAS 40)
  • la passività verrà progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni e sulla stessa saranno riconosciuti gli interessi da imputare a conto economico.

Possono essere esclusi dall'IFRS 16 i contratti con durata inferiore ai 12 mesi o che abbiano un valore unitario a nuovo del bene oggetto di leasing di modesto valore. A tal riguardo, il Gruppo Banca Ifis ha deciso di esercitare l'opzione prevista dall'IFRS 16 di non applicare i nuovi requisiti contabili relativi alla rilevazione e valutazione del diritto di utilizzo e della passività per i leasing a breve termine definiti come quei leasing con durata inferiore a 12 mesi anche tenuto conto di eventuali opzioni di proroga o recesso presenti nel contratto. Analogamente, il Gruppo ha deciso di esercitare l'opzione di non applicare i nuovi requisiti contabili contratti con valore unitario del bene inferiore a 5 mila euro.

Ai fini della determinazione della durata del leasing, da intendersi come "il periodo non annullabile del leasing, a cui vanno aggiunti entrambi i seguenti periodi (IFRS 16.18):

  • periodi coperti da un'opzione di proroga del leasing, se il locatario ha la ragionevole certezza di esercitare l'opzione; e
  • periodi coperti dall'opzione di risoluzione del leasing, se il locatario ha la ragionevole certezza di non esercitare l'opzione",

il Gruppo, in considerazione delle tipologie di contratti di leasing in essere, utilizza come fattore principale per valutare l'esistenza di un incentivo economico alla proroga, lo storico dei rinnovi avvenuti, senza escludere la possibilità di effettuare ulteriori considerazioni.

La passività del leasing alla data di decorrenza è data dal "valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data". (IFRS 16.26). Ai fini della determinazione del tasso di attualizzazione, il Gruppo Banca Ifis utilizza il tasso di interesse implicito nel contratto di leasing, qualora disponibile. In mancanza dello stesso il Gruppo adotta come tasso di attualizzazione il proprio costo del funding.

Per il locatore restano sostanzialmente confermate le regole di contabilizzazione dei contratti di leasing dello IAS 17, differenziate a seconda che si tratti di leasing operativo o leasing finanziario. In caso di leasing finanziario il locatore continuerà a rilevare nello stato patrimoniale un credito per i canoni di leasing futuri.

L'IFRS 16 è applicabile dal 1 gennaio 2019 e, ancorché la sua applicazione anticipata fosse possibile, il Gruppo ha deciso di non procedere con l'adozione anticipata.

Il Gruppo si è avvalsa della facoltà prevista dall'IFRS 16 di non rideterminare su basi omogenee i valori comparativi nell'esercizio di prima applicazione dell'IFRS 16, secondo quanto previsto dal cosiddetto "modified retrospective approach B" (paragrafo C5 lettera b, C7 e C8 lettera b.ii dell'appendice C all'IFRS 16) che prevede la possibilità di rilevare l'attività consistente nel diritto di utilizzo alla data dell'applicazione iniziale per un importo pari alla passività del leasing rettificato per l'importo di eventuali risconti attivi o ratei passivi relativi al leasing; secondo questo approccio alla data di prima applicazione non sono emerse differenze sul patrimonio netto consolidato del Gruppo Banca Ifis di apertura. Il diritto d'uso iscritto, e conseguentemente la relativa passività finanziaria, al 1 gennaio 2019 sono pari a 12,8 milioni di euro.

Attività/Valori 31.12.2018 Diritti d'uso
acquisiti con il
leasing
01.01.2019
Attività materiali ad uso funzionale 129.930 12.777 142.707
a) Terreni 35.902 204 36.106
b) Fabbricati 68.508 10.416 78.924
c) Mobili 1.985 - 1.985
d) Impianti elettronici 4.741 155 4.896
e) Altre 18.794 2.002 20.796
Attività materiali detenute a scopo di investimento 720 - 720
b) Fabbricati 720 - 720
Totale 130.650 12.777 143.427

Nella tabella che segue vengono esposti gli effetti al 1 gennaio 2019 dell'applicazione dell'IFRS 16 nel Gruppo Banca Ifis.

L'IFRS 16 non ha apportato significativi cambiamenti ai criteri di contabilizzazione dei leasing per il locatore, di conseguenza il Gruppo non ha avuto impatti in tal senso.

Termini di approvazione e pubblicazione del Bilancio

L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio sia approvato il bilancio d'esercizio della Capogruppo e sia pubblicata la Relazione finanziaria annuale consolidata comprendente il progetto di bilancio d'esercizio, la relazione sulla gestione e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. Il progetto di bilancio d'esercizio della Capogruppo e il bilancio consolidato sono approvati dal Consiglio di Amministrazione del 12 marzo 2020; il bilancio d'esercizio della Capogruppo sarà sottoposto all'approvazione dell'Assemblea dei Soci convocata per il giorno 23 aprile 2020, in prima convocazione.

A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio

1 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico ("FVTPL")

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e tra le Attività finanziare valutate al costo ammortizzato. La voce, in particolare, include:

  • attività finanziarie detenute per la negoziazione, sostanzialmente rappresentate da titoli di debito e di capitale e dal valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione;
  • attività finanziarie designate al fair value, ossia le attività finanziarie non derivate così definite al momento della rilevazione iniziale e qualora ne sussistano i presupposti. Un'entità può designare irrevocabilmente all'iscrizione un'attività finanziaria come valutata al fair value con impatto a conto economico solo se, così facendo, elimina o riduce significativamente un'incoerenza valutativa.
  • attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, rappresentate dalle attività finanziarie che non soddisfano le condizioni, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi di cassa, per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. In particolare rientrano in questa categoria:
  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti che non presentano flussi di cassa costituiti solo dal rimborso del capitale e da interessi coerenti con un "basic lending arrangement", (cd. "SPPI test" non superato);

  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti il cui business model non risulta essere né "Held to collect" (il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali né "Held to collect and sell" (il cui obiettivo è conseguito sia mediante la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia mediante la vendita di attività finanziarie);

  • le quote di OICR.;
  • gli strumenti di capitale per i quali il Gruppo non applica l'opzione concessa dal principio di valutare questi strumenti al fair value con impatto sulla redditività complessiva (cosiddetta "OCI Option").

Fra i contratti derivati sono inclusi anche quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario non sia una attività finanziaria che rientra nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9, che sono oggetto di rilevazione separata nel caso in cui:

  • le caratteristiche economiche ed i rischi del derivato incorporato non siano strettamente correlati alle caratteristiche economiche e ai rischi del contratto primario;
  • uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato;
  • lo strumento ibrido cui appartengono non sia valutato al fair value con le relative variazioni a conto economico.

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto a conto economico in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. In questo caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassificazione e tale data viene considerata come data di rilevazione iniziale per l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio (stage allocation) ai fini dell'impairment.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono rilevate ad un valore pari al corrispettivo pagato, inteso come il fair value dello strumento, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono imputati a conto economico.

Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono valorizzate al fair value e gli effetti dell'applicazione di questo criterio sono imputati nel conto economico.

La determinazione del fair value degli strumenti finanziari classificati nel presente portafoglio è basata su prezzi rilevati in mercati attivi, su prezzi forniti da operatori di mercato o su modelli interni di valutazione, generalmente utilizzati dalla pratica finanziaria, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato.

Per le attività finanziarie non quotate in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ("FVOCI")

Criteri di classificazione

Sono incluse in questa categoria le attività finanziarie che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:

  • l'attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito sia mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente sia mediante la vendita (Business model "Held to Collect and Sell"), e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari costituiti solo dal rimborso del capitale e da interessi coerenti con un "basic lending arrangement", in cui la remunerazione del valore temporale del denaro e del rischio di credito rappresentano gli elementi più significativi (cd. "SPPI test" superato).

Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali al momento della rilevazione iniziale è stata esercitata l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva senza successivo rigiro a conto economico (cosiddetta "OCI Option").

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto sulla redditività complessiva in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Nel caso di riclassifica dalla categoria in oggetto a quella del costo ammortizzato, l'utile (perdita) cumulato rilevato nella riserva da valutazione è portato a rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data della riclassificazione. Nel caso invece di riclassifica nella categoria del fair value con impatto a conto economico, l'utile (perdita) cumulato rilevato precedentemente nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto all'utile (perdita) d'esercizio.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale ed alla data di erogazione per i finanziamenti. Tali attività sono inizialmente iscritte al fair value comprensivo degli eventuali costi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, sono valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico degli impatti derivanti dall'applicazione del costo ammortizzato, degli effetti dell'impairment e dell'eventuale effetto cambio. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati in un'apposita riserva del patrimonio netto fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono riclassificati nel conto economico.

Gli strumenti di capitale per i quali è stata effettuata la scelta per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value e gli importi rilevati in contropartita del patrimonio netto (Prospetto della redditività complessiva) non devono essere successivamente trasferiti a conto economico, neanche in caso di cessione. La sola componente riferibile ai titoli di capitale in questione che è oggetto di rilevazione a conto economico è rappresentata dai relativi dividendi.

Il fair value viene determinato sulla base dei criteri già illustrati per le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva rappresentate sia da titoli di debito sia da crediti, sono soggette alla verifica dell'incremento significativo del rischio creditizio (impairment) prevista dall'IFRS 9, con conseguente rilevazione a conto economico di una rettifica di valore a copertura delle perdite attese.

I titoli di capitale, al contrario, non sono sottoposti al processo di impairment.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e dei benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie (in particolare finanziamenti e titoli di debito) che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:

  • l'attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente (Business model "Held to Collect"), e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari costituiti solo dal rimborso del capitale e da interessi coerenti con un "basic lending arrangement", in cui la remunerazione del valore temporale del denaro e del rischio di credito rappresentano gli elementi più significativi (cd. "SPPI test" superato).

In particolare, sono ricompresi in questa voce, qualora ne presentino i requisiti tecnici precedentemente illustrati:

  • i crediti verso banche,
  • i crediti verso clientela, principalmente costituiti:
  • da anticipazioni a vista erogate alla clientela nell'ambito dell'attività di factoring a fronte del portafoglio crediti ricevuto prosolvendo che rimane iscritto nel bilancio della controparte cedente, o da crediti acquisiti prosoluto, per i quali sia stata accertata l'inesistenza di clausole contrattuali che facciano venire meno i presupposti per la loro iscrizione;
  • da impieghi con la clientela derivanti dalla sottoscrizione di mutui o finanziamenti erogati nell'ambito dell'attività di corporate banking;
  • da crediti di difficile esigibilità acquisiti da banche e operatori del credito retail;
  • da crediti fiscali acquisiti da procedure concorsuali;
  • da operazioni di pronti contro termine;
  • da crediti originati da operazioni di leasing finanziario;
  • da erogazioni di finanziamenti dietro cessione del quinto dello stipendio o pensione.
  • i titoli di debito in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi.

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al costo ammortizzato in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati a conto economico nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e a Patrimonio netto, nell'apposita riserva di valutazione, nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di tali attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i crediti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono iscritte al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili alla stessa attività. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l'importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l'importo corrisposto a pronti.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell'ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività finanziaria stessa. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una metodologia finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito.

Il metodo del costo ammortizzato non viene di norma utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'attualizzazione. Tali crediti vengono valorizzati al costo d'acquisto. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. Inoltre vengono valutati al costo i crediti di difficile esigibilità di nuova acquisizione fino al momento in cui non sono entrati nelle fasi utili al recupero del credito, come specificato nel seguito nella parte relativa alle esposizioni deteriorate attinenti al Settore NPL.

Ad ogni chiusura di Bilancio o di situazione infrannuale viene calcolata la stima delle perdite di valore di tali attività, determinata in ossequio alle regole di impairment dell'IFRS 9 così come più dettagliatamente esposte al paragrafo 16 – Altre informazioni.

Le perdite di valore riscontrate sono iscritte a Conto economico nella voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" così come i recuperi di parte o tutti gli importi oggetto di precedenti svalutazioni.

Le riprese di valore sono iscritte a fronte di una migliorata qualità dell'esposizione tale da comportare una diminuzione della svalutazione complessiva precedentemente rilevata.

Nel Conto economico, alla voce "Interessi attivi e proventi assimilati" è rilevato l'importo rappresentato dal progressivo rilascio dell'attualizzazione calcolata al momento dell'iscrizione della rettifica di valore.

In Nota integrativa le rettifiche di valore su esposizioni deteriorate sono classificate come analitiche nella citata voce di conto economico anche quando la metodologia di calcolo è di tipo forfetario.

In alcuni casi, durante la vita delle attività finanziarie in esame e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie sono oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:

  • le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali o concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:
  • le prime, volte a "trattenere" il cliente, vedono coinvolto un debitore che non versa in una situazione di difficoltà finanziaria. In questa casistica sono incluse tutte le operazioni di rinegoziazione che sono volte ad adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta il Gruppo effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, ove non fosse effettuata, il cliente potrebbe finanziarsi presso un altro intermediario e il Gruppo subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti;
  • le seconde, effettuate per "ragioni di rischio creditizio" (misure di forbearance), sono riconducibili al tentativo del Gruppo di massimizzare la recovery dei cash flow del credito originario. I rischi e i benefici sottostanti, successivamente alle modifiche, di norma, non sono sostanzialmente trasferiti e, conseguentemente, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio (salvo quanto si dirà in seguito in tema di elementi oggettivi), è quella effettuata tramite il "modification accounting" - che implica la rilevazione a conto economico della differenza tra valore contabile e valore attuale dei flussi di cassa modificati scontati al tasso di interesse originario - e non tramite la derecognition;
  • la presenza di specifici elementi oggettivi che incidono sulle modifiche sostanziali delle caratteristiche e/o dei flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio la modifica della tipologia di rischio controparte a cui si è esposti), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.

Criteri di cancellazione

L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte del Gruppo. A titolo esemplificativo e non esaustivo ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc.

Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito, al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero molto marginali, su base almeno semestrale si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano contemporaneamente le seguenti caratteristiche:

  • svalutazione totale del credito;
  • anzianità di permanenza nello status sofferenza superiore a 5 anni;
  • avvenuta dichiarazione di fallimento, o ammissione a liquidazione coatta amministrativa o altra procedura concorsuale in corso.

Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti per la quota residua non ancora rettificata e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente svalutati sono iscritti in riduzione della medesima voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti.

Le attività finanziarie cedute o cartolarizzate sono eliminate solo quando la cessione ha comportato il trasferimento sostanziale di tutti i relativi rischi e benefici. Peraltro, qualora i rischi e i benefici siano stati mantenuti, tali attività finanziarie continuano ad essere iscritte, ancorché giuridicamente la loro titolarità sia stata effettivamente trasferita.

A fronte del mantenimento dell'iscrizione dell'attività finanziaria ceduta, è rilevata una passività finanziaria per un importo pari al corrispettivo incassato al momento della cessione dello strumento finanziario.

Nel caso in cui non tutti i rischi e benefici siano stati trasferiti, le attività finanziarie sono eliminate soltanto se non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora, invece, il controllo sia stato conservato, le attività finanziarie sono esposte proporzionalmente al coinvolgimento residuo.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

6 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Nella voce figurano le attività materiali detenute a scopo di investimento e quelle ad uso funzionale.

Sono classificati come investimenti immobiliari gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Sono classificati come immobili ad uso funzionale gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) per uso aziendale e che ci si attende di utilizzare per più di un esercizio.

Le attività materiali ad uso funzionale includono:

  • terreni;
  • immobili;
  • mobili ed arredi;
  • macchine d'ufficio elettroniche;
  • macchine e attrezzature varie;
  • impianti fotovoltaici;
  • automezzi;
  • migliorie su beni di terzi.

Si tratta di attività aventi consistenza fisica detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.

In questa voce sono inclusi anche i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di un'attività materiale.

Ai sensi dell'IFRS 16 il leasing è un contratto, o parte di un contratto, che, in cambio di un corrispettivo, trasferisce il diritto di utilizzo di un'attività (l'attività sottostante) per un periodo di tempo.

Le migliorie su beni di terzi sono migliorie e spese incrementative relative ad attività materiali identificabili e separabili. In genere tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi.

Criteri di iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti i costi direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato; altrimenti sono rilevate nel conto economico.

Secondo l'IFRS 16, i leasing sono contabilizzati sulla base del modello del Right of Use, per cui, alla data iniziale, il locatario ha un'obbligazione finanziaria a effettuare pagamenti dovuti al locatore per compensare il suo diritto a utilizzare il bene sottostante durante la durata del leasing.

Quando l'attività è resa disponibile al locatario per il relativo utilizzo (data iniziale), il locatario riconosce sia la passività che l'attività consistente nel diritto di utilizzo.

Criteri di valutazione

Le attività materiali, inclusi gli immobili detenuti a scopo di investimento, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti.

Non sono, invece, ammortizzate le immobilizzazioni materiali aventi vita utile illimitata o il cui valore residuo è pari o superiore al valore contabile dell'attività.

I terreni e i fabbricati sono trattati separatamente a fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto caratterizzati da vita utile illimitata. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, in virtù dell'applicazione dell'approccio per componenti, sono considerati beni separabili dall'edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti per i soli immobili detenuti "cielo-terra".

La vita utile, valori residui e metodi d'ammortamento delle attività materiali vengono riviste ad ogni chiusura di periodo e, se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la quota di ammortamento per l'esercizio corrente e per quelli successivi viene rettificata.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

fabbricati: non superiore a 34 anni;
mobili: non superiore a 7 anni;
impianti elettronici: non superiore a 3 anni;
impianti fotovoltaici: non superiore a 25 anni;
altre: non superiore a 5 anni;
migliorie apportate su beni di terzi: non superiore a 5 anni.

Con riferimento all'attività consistente nel diritto di utilizzo, contabilizzata in base all'IFRS 16, essa viene misurata utilizzando il modello del costo secondo lo IAS 16 Immobili, impianti e macchinari; in questo caso l'attività è successivamente ammortizzata a quote costanti lungo la durata del contratto di leasing e soggetta a un impairment test nel caso emergano degli indicatori di impairment.

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando per la stessa non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione. L'utile/perdita che emerge al momento dell'eliminazione contabile dell'attività (calcolato come differenza tra il valore netto contabile dell'attività ed il corrispettivo percepito) è rilevato a conto economico quando l'elemento è eliminato contabilmente.

Il diritto d'uso derivante da contratti di leasing è eliminato dallo stato patrimoniale al termine della durata del leasing.

7 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili pur se prive di consistenza fisica, che soddisfano le caratteristiche di identificabilità, controllo della risorsa in oggetto ed esistenza di benefici economici futuri. Esse includono principalmente l'avviamento ed il software.

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono inizialmente iscritte in bilancio al costo, rappresentato dal prezzo di acquisto e da qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo.

L'avviamento è rappresentato dalla differenza positiva tra il costo di acquisizione rispetto al fair value delle attività e delle passività di pertinenza della società acquisita, e quando tale differenza positiva è rappresentativa delle capacità reddituali future dell'investimento.

Criteri di valutazione

Le immobilizzazioni immateriali aventi vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate in base alla stima della loro vita utile.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede al raffronto tra il valore contabile dell'attività ed il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Le attività immateriali aventi vita utile illimitata non sono ammortizzate. Per queste attività si procede con cadenza almeno annuale ad un raffronto fra il valore contabile ed il valore recuperabile. Nel caso in cui il valore contabile sia maggiore di quello recuperabile si rileva a conto economico una perdita pari alla differenza tra i due valori.

Nel caso di ripristino di valore delle attività immateriali precedentemente svalutate, ad esclusione dell'avviamento, l'accresciuto valore netto contabile non può eccedere il valore contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

L'avviamento è rilevato in bilancio al costo, al netto delle eventuali perdite di valore cumulate e non è soggetto ad ammortamento. Almeno annualmente, l'avviamento viene sottoposto ad impairment test, attraverso un raffronto tra il valore di iscrizione ed il suo valore di recupero. Ai fini di tale verifica, l'avviamento deve essere allocato alle unità generatrici di flussi finanziari ("Cash Generating Unit" o "CGU"), nel rispetto del vincolo massimo di aggregazione che non può superare il "segmento di attività" individuato per la reportistica gestionale.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza fra il valore contabile della CGU ed il suo valore recuperabile, inteso come il maggiore fra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il suo valore d'uso.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore viene imputata a conto economico e non è eliminata negli anni successivi nel caso in cui venga meno il presupposto della rettifica.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione. Qualsiasi utile o perdita derivante dall'eliminazione dell'attività (calcolata come differenza tra il corrispettivo netto della dismissione e il valore contabile dell'attività) è inclusa nel conto economico.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Vengono classificate nella voce dell'attivo "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e in quella del passivo "Passività associate ad attività in via di dismissione" attività non correnti o gruppi di attività/passività per i quali è stato avviato un processo di dismissione e la loro vendita è ritenuta altamente probabile. Tali attività/passività sono valutate al minore tra il valore di carico ed il loro fair value al netto dei costi di cessione, ad eccezione di alcune tipologie di attività (es. attività finanziarie rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9) per cui l'IFRS 5 prevede specificatamente che debbano essere applicati i criteri valutativi del principio contabile di pertinenza.

I proventi ed oneri (al netto dell'effetto fiscale), riconducibili a gruppi di attività in via di dismissione o rilevati come tali nel corso dell'esercizio, sono esposti nel conto economico in voce separata.

9 - Fiscalità corrente e differita

Criteri di classificazione

Le imposte correnti e differite, calcolate nel rispetto delle legislazioni fiscali nazionali, sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto.

Il debito per imposte correnti è esposto in bilancio al lordo dei relativi acconti pagati per l'esercizio in corso.

Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, le prime classificate nella voce "Attività fiscali" e le seconde nella voce "Passività fiscali", salvo l'esistenza di un diritto legale che consente di compensare imposte correnti attive e imposte correnti passive e le imposte anticipate e differite facciano riferimento ad imposte sul reddito dovute alla stessa autorità fiscale dallo stesso soggetto contribuente o da soggetti contribuenti diversi che intendono saldare le attività e passività fiscali correnti su base netta o realizzare l'attività e saldare la passività contemporaneamente, con riferimento ad ogni periodo futuro nel quale ci si attende che le attività e passività per imposte differite siano saldate o recuperate.

Per effetto degli accordi di consolidamento fiscale in essere tra le società del Gruppo le imposte correnti relative all'IRES dell'esercizio – trasferite al Consolidato Fiscale - vengono iscritte tra le Altre Attività ovvero le Altre passività come Crediti/Debiti verso la Consolidante/Controllante La Scogliera S.p.A..

Criteri di iscrizione e di valutazione

Le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra il valore attribuito ad un'attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali, applicando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale, sulla base della normativa tributaria teorica in vigore alla data di realizzo.

Le imposte differite sono rilevate su tutte le differenze temporanee tassabili, con le seguenti eccezioni:

  • le imposte differite passive derivano dalla rilevazione iniziale dell'avviamento o di un'attività o passività in una transazione che non rappresenta un'aggregazione aziendale e, al tempo della transazione stessa, non influenza né il risultato di bilancio né il risultato fiscale;
  • il riversamento delle differenze temporanee imponibili, associate a partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, può essere controllato, ed è probabile che esso non si verifichi nel prevedibile futuro.

Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in bilancio a fronte di tutte le differenze temporanee deducibili, dei crediti e delle perdite fiscali non utilizzate e riportabili a nuovo nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata o della Capogruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi eccetto i casi in cui:

  • l'imposta anticipata collegata alle differenze temporanee deducibili deriva dalla rilevazione iniziale di un'attività o passività in una transazione che non rappresenta un'aggregazione aziendale e, al tempo della transazione stessa, non influisce né sul risultato di bilancio, né sul risultato fiscale;
  • nel caso di differenze temporanee deducibili associate a partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, le imposte differite attive sono rilevate solo nella misura in cui sia probabile che esse si riverseranno nel futuro prevedibile e che vi saranno sufficienti imponibili fiscali che consentano il recupero di tali differenze temporanee.

Il valore di carico delle imposte anticipate viene riesaminato a ciascuna data di bilancio e ridotto nella misura in cui non sia più probabile che saranno disponibili in futuro sufficienti imponibili fiscali da permettere in tutto o in parte l'utilizzo di tale credito. Le imposte anticipate non rilevate sono riesaminate ad ogni data di bilancio e sono rilevate nella misura in cui diventa probabile che i redditi fiscali saranno sufficienti a consentire il recupero di tali imposte differite attive.

10 – Fondi per rischi e oneri

I fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate accolgono i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Per tali fattispecie sono adottate, in linea di principio, le medesime modalità di allocazione tra i tre Stage (stadi di rischio creditizio) e di calcolo della perdita attesa esposte con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Inoltre accolgono anche i fondi per rischi ed oneri costituti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nel richiamato perimetro di applicazione dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Nello specifico gli altri fondi per rischi e oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione.

Se tutte queste condizioni non sono soddisfatte, non viene rilevata alcuna passività.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione e riflette i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo, l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali ammontari riacquistati.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing finanziario.

Criteri di iscrizione

I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione sono inizialmente iscritti al loro fair value, che corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria.

Criteri di valutazione

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, tali strumenti sono successivamente valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le passività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'attualizzazione.

I debiti per leasing vengono rivalutati quando vi è una lease modification (e.g. una modifica del perimetro del contratto), che non è contabilizzata/considerata come contratto separato.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano annullate o scadute o estinte ovvero adempiute. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico.

La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi, ancorché tali strumenti siano destinati alla successiva rivendita. I profitti o le perdite derivanti dalla rilevazione del riacquisto quale estinzione sono rilevati a conto economico qualora il prezzo di riacquisto dell'obbligazione sia superiore o inferiore al suo valore contabile.

La successiva alienazione di obbligazioni proprie sul mercato è trattata come emissione di un nuovo debito.

12 – Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

Le passività finanziarie di negoziazione sono riferite a contratti derivati che non sono rilevati come strumenti di copertura.

Criteri di iscrizione

All'atto della rilevazione iniziale le passività finanziarie di negoziazione sono iscritte al loro fair value.

Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie di negoziazione sono valorizzate al fair value alla chiusura del periodo di riferimento e gli effetti dell'applicazione di questo criterio sono imputati nel conto economico. Il fair value viene determinato sulla base dei medesimi criteri illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono eliminate quando vengono estinte ovvero quando la relativa obbligazione è adempiuta, cancellata o scaduta. La differenza che emerge in sede di cancellazione è imputata a conto economico.

14 – Operazioni in valuta

Rilevazione iniziale

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Rilevazioni successive

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le attività e passività monetarie di bilancio in valuta estera sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio storico, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine periodo. Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono, salvo quelle relative ad attività finanziarie disponibili per la vendita in quanto rilevate in contrapposizione di patrimonio netto.

16 - Altre informazioni

Trattamento di fine rapporto

In applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti", il Trattamento di fine rapporto del personale, applicato ai dipendenti delle società italiane del Gruppo, sino al 31 dicembre 2006 era considerato un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come "piano a benefici definiti". Pertanto esso doveva essere iscritto in bilancio sulla base del valore attuariale determinato utilizzando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito".

A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato al 1 gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1 gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare ovvero essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.

L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dal 1 gennaio 2007.

In particolare:

  • le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dal 1 gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS. L'importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;
  • il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come "piano a benefici definiti" con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non comporta più l'attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l'attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dal 1 gennaio 2007.

Gli utili/perdite attuariali devono essere inclusi nel computo delle passività nette verso i dipendenti in contropartita di una posta di patrimonio netto, da esporre nel prospetto della redditività complessiva dell'esercizio.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti o altri soggetti assimilabili, come corrispettivo delle prestazioni di lavoro, regolati in azioni rappresentative del capitale.

Il principio contabile internazionale di riferimento è l'IFRS 2 – Share based payments; in particolare, essendo previsto che l'obbligazione del Gruppo a fronte del ricevimento della prestazione lavorativa venga regolata in azioni (shares "to the value of", cioè un determinato importo viene tradotto in un numero variabile di azioni, sulla base del fair value alla data di assegnazione), la fattispecie contabile che ricorre è quella degli "equity-settled share based payment". Il costo delle operazioni regolate con strumenti di capitale è determinato dal fair value alla data in cui l'assegnazione è effettuata utilizzando un metodo di valutazione appropriato.

Tale costo, assieme al corrispondente incremento di patrimonio netto, è rilevato tra i costi per il personale lungo il periodo di maturazione ("vesting period") in cui sono soddisfatte le condizioni relative al raggiungimento di obiettivi e/o alla prestazione del servizio. I costi cumulati rilevati a fronte di tali operazioni alla data di chiusura di ogni esercizio fino alla data di maturazione sono commisurati alla scadenza del periodo di maturazione e alla migliore stima del numero di strumenti partecipativi che verranno

effettivamente a maturazione. Il costo o ricavo nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio rappresenta la variazione del costo cumulato rilevato all'inizio e alla fine dell'esercizio.

Azioni proprie

In base alla normativa italiana vigente l'acquisto di azioni proprie è subordinato a specifica delibera assembleare e al corrispondente stanziamento di una specifica riserva di patrimonio netto. Le azioni proprie presenti in portafoglio vengono iscritte in apposita voce in deduzione del patrimonio netto e sono valutate al costo determinato secondo la metodologia "Fifo". Le differenze tra prezzo di acquisto e di vendita derivanti dall'attività di trading svolta nel periodo di riferimento su tali azioni sono registrate tra le riserve di patrimonio netto.

Riconoscimento dei costi e dei ricavi

I proventi relativi a commissioni di gestione e di garanzia sui crediti acquistati nell'ambito dell'attività di factoring sono rilevati fra le commissioni in funzione della loro durata. Sono escluse le componenti considerate nel costo ammortizzato al fine della determinazione del tasso di interesse effettivo, che sono rilevate fra gli interessi.

I costi vengono contabilizzati per competenza. Con riferimento ai costi del Settore NPL, i costi sostenuti up-front per il recupero stragiudiziale mediante sottoscrizione di piani di rientro e i costi per spese legali e imposte di registro per il recupero giudiziale, vengono rilasciati a conto economico alla voce "Altre spese amministrative" nel periodo in cui i crediti cui si riferiscono rilasciano a conto economico gli effetti positivi derivanti dalla modifica dei cash flow sottostanti riconducibili ai piani raccolti o ai provvedimenti giudiziali ottenuti.

Dividendi

I dividendi sono rilevati a conto economico nell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione.

Operazioni di pronti contro termine

I titoli ricevuti nell'ambito di un'operazione che contrattualmente ne preveda obbligatoriamente la successiva vendita ed i titoli consegnati nell'ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda obbligatoriamente il riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio.

Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l'importo pagato viene rilevato come credito verso clientela o banche, ovvero come attività finanziaria detenuta per la negoziazione; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nei debiti verso banche o verso clientela, ovvero fra le passività finanziarie di negoziazione. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.

Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi svalutazione a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità (impairment).

Il criterio del tasso d'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione.

I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti (inclusi i dipendenti che svolgono la funzione di agenti di commercio), consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.

Il costo ammortizzato si applica alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, a quelle valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, nonché alle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Con particolare riferimento alle attività finanziarie considerate deteriorate al momento della rilevazione iniziale, siano esse valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva, e qualificate come "Attività finanziarie impaired acquisite o originate" ("Purchased or Originated Credit Impaired Asset - POCI") alla data di rilevazione iniziale si calcola un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (c.d. "credit-adjusted effective interest rate"), per la cui individuazione è necessario includere, nelle stime dei flussi finanziari, le perdite attese iniziali. Per l'applicazione del costo ammortizzato, e il conseguente calcolo degli interessi, si applica tale tasso di interesse effettivo corretto per il credito.

Attività finanziarie impaired acquistate o originate (POCI)

Si definiscono "Attività finanziarie impaired acquisite o originate (POCI)" le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate.

Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di portafoglio) e di aggregazione aziendale.

A seconda del Business Model con il quale l'attività è gestita, i POCI sono classificati o come Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o come Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Come precedentemente indicato, gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione di un tasso di interesse effettivo corretto per il credito cioè il tasso che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza tutti i futuri incassi stimati al costo ammortizzato dell'attività considerando nella stima anche le perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario ("ECL lifetime").

Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione a conto economico di rettifiche o di riprese di valore. Le variazioni favorevoli delle ECL lifetime sono rilevate come riprese di valore, anche qualora tali ECL lifetime risultassero inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.

Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stage 3.

Un successivo miglioramento del merito creditizio della controparte, che potrà riflettersi nel valore attuale dei flussi di cassa, comporta la classificazione nell'ambito dello Stage 2.

Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stage 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua.

I crediti del Settore NPL risultano tutti appartenenti alla categoria dei POCI e sono oggetto di un processo di iscrizione e valutazione articolato nelle seguenti fasi:

  • all'acquisizione i crediti vengono iscritti procedendo all'allocazione del prezzo del portafoglio acquistato sui singoli crediti che lo compongono, mediante le seguenti attività:
  • rilevazione contabile dei singoli crediti ad un valore pari al prezzo contrattuale; tale valore è quello utilizzato per le segnalazioni in Centrale dei Rischi;
  • al completamento della verifica della documentazione, si procede ad effettuare, ove previsto dal contratto, la retrocessione delle posizioni senza documentazione probatoria o prescritte e alla attribuzione del fair value ai crediti per cui l'esistenza e l'esigibilità sono certe; infine in seguito all'invio della notifica della cessione al debitore, il credito è pronto per la prima lavorazione utile al suo recupero;
  • in seguito all'inserimento nel processo di recupero, inizia la valutazione al costo ammortizzato secondo il metodo del tasso di interesse effettivo;
  • il tasso di interesse effettivo viene calcolato sulla base del prezzo pagato, degli eventuali costi di transazione, del flusso di cassa e dei tempi di recupero attesi stimati dai modelli di simulazione dei flussi di cassa proprietari, o da previsioni analitiche effettuate dai gestori;
  • il tasso di interesse effettivo di cui al punto precedente viene mantenuto invariato nel tempo;
  • ad ogni chiusura di periodo gli interessi attivi maturati in base al tasso di interesse effettivo originario vengono rilevati nella voce Interessi attivi; tali interessi vengono così calcolati: Costo Ammortizzato ad inizio periodo x TIR/365 x giorni del periodo;

  • ad ogni chiusura di periodo, inoltre, vengono ristimati i cash flow attesi per singola posizione;

  • nel caso si verifichino eventi (maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle previsioni e/o variazione dei tempi di recupero) che causino una variazione del costo ammortizzato (calcolato attualizzando i nuovi flussi di cassa al tasso effettivo originario rispetto al costo ammortizzato del periodo), tale variazione viene iscritta nella voce Rettifiche/riprese di valore per rischio di credito.

Impairment degli strumenti finanziari

Ai sensi dell'IFRS 9, sono soggette alle relative previsioni in materia di impairment le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva diverse dai titoli di capitale e gli impegni all'erogazione di finanziamenti e le garanzie rilasciate che non sono valutati al fair value con impatto a Conto Economico.

La quantificazione delle "Expected Credit Losses" (ECL) è determinata in funzione della presenza o meno di un incremento significativo del rischio di credito dello strumento finanziario rispetto a quello determinato alla data di rilevazione iniziale del medesimo.

Il modello generale di deterioramento richiede la classificazione in tre Stage degli strumenti finanziari inclusi nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9. I tre Stage riflettono il modello di deterioramento della qualità del credito:

  • Stage 1: strumenti finanziari che non hanno avuto un aumento significativo del rischio di credito dal momento della rilevazione iniziale o con un basso rischio di credito alla data di riferimento del bilancio;
  • Stage 2: strumenti finanziari che hanno avuto un aumento significativo del rischio di credito dal momento della rilevazione iniziale (a meno che abbiano basso rischio di credito alla data di riferimento del bilancio), ma che singolarmente non hanno evidenze oggettive di riduzione di valore;
  • Stage 3: attività finanziarie che hanno avuto un aumento significativo del rischio di credito dal momento della rilevazione iniziale con oggettiva evidenza di perdita alla data di riferimento del bilancio. Coincide con le attività deteriorate, ovvero quelle per le quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o esposizione scaduta deteriorata secondo le regole di Banca d'Italia.

L'individuazione della presenza di un incremento significativo del rischio di credito viene effettuata seguendo una logica per singolo rapporto e si basa sull'utilizzo di criteri sia qualitativi sia quantitativi. Il Gruppo Banca Ifis impiega, in modo differenziato per i vari perimetri del portafoglio crediti in essere, i seguenti criteri di trasferimento:

  • confronto tra le PD one-year al momento dell'iscrizione iniziale con le PD one-year alla data di bilancio; qualora la variazione di PD risulti superiore ad una soglia definita, l'esposizione viene classificata in Stage 2. La soglia è definita come un fattore X dove PD_(t=rep) (t=rep)>X*PD_(t=0) (t=0) = Threshold
  • esposizioni con più di 30 giorni di sconfino / scaduto;
  • esposizioni oggetto di concessioni (forbearance);
  • "Watchlist & altri Early Warnings (es. indicatori di bilancio)", esposizioni classificate in watchlist nell'ambito del monitoraggio creditizio di primo livello oppure esposizioni verso imprese che presentano patrimonio netto negativo, sostanziali riduzioni del fatturato e/o dell'EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization) rispetto all'esercizio precedente.

La classificazione tra Stage relativa alle esposizioni del portafoglio Titoli di debito, è gestita a livello di tranche di acquisto per ciascun ISIN detenuto alla data di riferimento e presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in Stage viene definita secondo i seguenti criteri di trasferimento:

  • "Low credit risk exemption": qualora il rating dell'emissione del titolo (ISIN) valutato alla data di riferimento risulti "investment grade", la tranche viene classificata in Stage 1; altresì, viene valutato l'aumento significativo del rischio di credito tra origination e reporting;
  • qualora l'emissione del titolo risulti "speculative grade", viene valutata, per singola tranche, la differenza tra rating dell'emissione alla data di reporting e rating dell'emissione alla data di origination; qualora il delta rating così calcolato risulti pari a 2 o più classi, la tranche viene classificata in Stage 2, in caso contrario in Stage 1;

  • qualora il rating dell'emissione alla data di reporting risulti classificato come "speculative grade" e in caso di assenza di rating di emissione alla data di origination, la tranche sarà classificata in Stage 2;

  • in caso di assenza di Rating di emissione alla data di reporting, ma presenza di Rating dell'emittente, l'esposizione sarà classificata applicando al rating dell'emittente le logiche previste per il rating di emissione descritte nei punti precedenti.

Le esposizioni sono classificate in Stage 3 nei casi in cui rischio creditizio si è incrementato al punto che lo strumento è considerato impaired ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.

Qualora un'esposizione ad una definita data di rilevazione venga classificata in Stage 2 per una o più condizioni di trasferimento sopra descritte, ma nelle successive date di valutazione tali condizioni vengano meno, l'esposizione viene riclassificata in Stage 1.

Ne consegue che per le attività finanziarie oggetto di impairment ai fini dell'IFRS 9, la perdita attesa è una stima delle probabilità ponderate delle perdite su credito lungo la vita attesa dello strumento finanziario e viene calcolata in base alla classificazione in Stage sopra definita.

In particolare:

  • perdita attesa a 12 mesi, per le attività classificate nello Stage 1. Le perdite attese a 12 mesi sono quelle derivanti da eventi di default che sono possibili nei prossimi 12 mesi (o in un periodo più breve se la vita attesa è inferiore a 12 mesi), ponderati per la probabilità che l'evento di default si verifichi.
  • perdita attesa "Lifetime", per le attività classificate nello Stage 2 e Stage 3. Le perdite attese lifetime sono quelle derivanti da eventi di default che sono possibili lungo tutta la vita attesa dello strumento finanziario, ponderati per la probabilità che si verifichi il default.

Se, alla data di chiusura di bilancio, il rischio di credito su uno strumento finanziario non è aumentato significativamente rispetto alla data di prima iscrizione, l'entità deve adeguare il fondo svalutazione dello strumento finanziario ad un importo pari alle perdite attese a 12 mesi.

Gli elementi chiave nel calcolo dell'ECL sono i seguenti:

  • PD Probability of Default è una stima della probabilità di default su un dato orizzonte temporale, la stessa viene concepita in un'ottica multi-periodale. Un valore predefinito può verificarsi solo in un determinato momento nel periodo valutato, se l'attività finanziaria non è stata precedentemente cancellata ed è ancora in portafoglio. Le PD multi-periodali sono stimate su base storica e vengono corrette nelle aspettative di breve periodo ai fini di incorporare effetti point-in-time (fase corrente dei fattori di rischio Banca rispetto la situazione di lungo periodo).
  • EAD Exposure at Default è una stima dell'esposizione in una futura data di default, prendendo in considerazione delle eventuali variazioni attese nell'esposizione dopo la data di bilancio, inclusi i rimborsi di capitale e interessi, sia previsti contrattualmente o diversamente (bullet), i tiraggi previsti su strutture impegnate e fuori bilancio (mediante l'applicazione del Fattore di Conversione Creditizia) e interessi di mora sui mancati pagamenti.
  • LGD Loss Given Default è una stima della perdita che si manifesta nel caso in cui si verifichi un default in uno specifico istante temporale. Viene stimata sulla base dei flussi di recupero storici e differenziata per stato del credito (bonis, past-due, unlikely-to-pay e sofferenza) e altri driver ritenuti significativi nel determinare il processo di recupero specifico per tipologia di business e prodotto.

Una volta definita l'allocazione delle esposizioni nei diversi stadi di rischio creditizio, la determinazione delle perdite attese (ECL) è effettuata, a livello di singola operazione o tranche di titolo, partendo da modelli calibrati su dati interni del Gruppo, e modelli calibrati su dati di External Credit Assessment Institution (c.d. "Agenzie ECAI") su portafogli per cui non sono disponibili osservazioni interne, basata sui parametri di Probabilità di Default (PD), Loss Given Default (LGD) e Exposure at Default (EAD), su cui sono effettuati opportuni interventi correttivi, in modo da garantirne l'aderenza con le prescrizioni peculiari dell'IFRS 9.

I crediti deteriorati sono oggetto di un processo di valutazione analitica o collettiva a seconda delle casistiche sotto specificate e l'ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia.

Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali. La rettifica di valore è iscritta a conto economico. Il valore originario dei crediti è ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta a conto economico e non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

I crediti a sofferenza, ad esclusione di quelli riferibili ai portafogli leasing e retail di prestiti personali o mutui, con importo lordo residuo superiore a 100 mila euro sono oggetto di un processo di valutazione analitica, mentre le sofferenze con importo lordo residuo inferiore a 100 mila euro nonché le sofferenze con importo lordo residuo maggiore di 100 mila euro ma la cui classificazione risale a oltre 10 anni dalla data di riferimento sono svalutate integralmente.

I crediti ad inadempienza probabile, ad esclusione di quelli riferibili ai portafogli leasing e retail di prestiti personali o mutui, di importo superiore ai 100 mila euro sono valutati analiticamente mentre quelle di importo inferiore ai 100 mila euro sono sottoposti a valutazione collettiva di perdita di valore.

Per gli altri crediti deteriorati si procede a valutazione collettiva di perdita di valore. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti.

A.3 – Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

Nel corso dell'esercizio 2019 non sono stati effettuati trasferimenti di attività finanziarie tra portafogli.

A.4 – Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.

Il fair value di un'attività o passività è valutato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che gli stessi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti; in particolare la gerarchia si compone di tre livelli.

  • Livello 1: il fair value dello strumento è determinato in base a prezzi di quotazione (non rettificati) osservati su mercati attivi.
  • Livello 2: il fair value dello strumento è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, come ad esempio:
  • prezzi quotati per attività o passività similari;
  • prezzi quotati per attività o passività identiche o similari su mercati non attivi;
  • parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, tassi di default e fattori di illiquidità;
  • parametri non osservabili ma supportati e confermati da dati di mercato.
  • Livello 3: il fair value dello strumento è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente input non osservabili su mercati attivi.

Ogni attività o passività finanziaria del Gruppo viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a). La valutazione del fair value è classificata interamente nello stesso livello della gerarchia del fair value in cui è classificato l'input di più basso livello.

La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, sono applicate in ordine gerarchico: la gerarchia del fair value attribuisce infatti la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).

Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.

L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.

In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.

In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

Nei casi in cui non sia disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentano l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In questi casi la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:

  • lo sviluppo dei cash-flow futuri, eventualmente condizionati a eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il livello di determinati parametri di input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad es. report di agenzie di rating o primari attori del mercato).

Nei casi descritti è valutata l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustment che tengono conto dei risk premiums che gli operatori considerano quando prezzano gli strumenti. I valuation adjustments, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:

  • model adjustments: aggiustamenti che tengano conto di eventuali debolezze dei modelli valutativi evidenziate durante le fasi di calibrazione;
  • liquidity adjustments: aggiustamenti per tener conto del bid-ask spread nel caso in cui il modello stimi un mid price;
  • credit risk adjustments: aggiustamenti connessi al rischio di controparte o al proprio rischio emittente;
  • other risk adjustments: aggiustamenti connessi ad un risk premium 'prezzato' sul mercato (ad esempio relativo alla complessità di valutazione dello strumento).

Per quanto riguarda la valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il metodo utilizzato dal Gruppo per la valutazione dei crediti obbligatoriamente al fair value è il Discounted Cash Flow Model, declinato scontando i flussi di cassa attesi di ogni finanziamento ad un tasso di mercato costituito tenendo in considerazione elementi quali il tasso risk free per pari scadenze, il costo del funding, il rischio di credito lifetime di controparte ed il costo dell'assorbimento di capitale.

Per la valorizzazione dei titoli di capitale non quotati, si utilizzano principalmente modelli reddituali e finanziari (Discounted Cash Flow Model o Multipli di mercato di società comparabili).

Con specifico riferimento alla valutazione delle quote di OICR, l'approccio utilizzato sulla base delle metodologie sopra presentate per la valutazione è il Net Asset Value determinato dalla SGR. Si dovrà verificare se, nella determinazione del NAV, gli asset del fondo sono stati valutati a fair value secondo gli IVS (International Valuation Standards) e/o i RICS Valuation (Professional Standars Red Book). Al NAV così determinato viene applicato uno sconto mediante un tasso strutturato come precedentemente descritto.

Infine con riferimento ai derivati non quotati in mercati attivi, "over the counter" (OTC), il fair value deve essere quantificato in base a tecniche di valutazione che tengano conto di tutti i fattori di rischio che potrebbero incidere sul valore dello strumento finanziario da valutare, utilizzando, parametri rilevabili sui mercati (tassi di interesse, tassi di cambio, indici di borsa, ecc.) opportunamente corretti per tenere conto del merito creditizio della specifica controparte, per includere il rischio di credito della controparte (CVA, Credit Value Adjustment) e/o il proprio rischio di credito (DVA, Debt Value Adjustment).

Per quanto riguarda la valutazione di attività e passività finanziarie valutate al fair value su base non ricorrente, ll portafoglio crediti di riferimento è costituito da quell' esposizione per cassa classificate in bonis con una vita residua superiore all'anno (medio lungo termine). Sono pertanto escluse dal perimetro di valutazione tutte le esposizioni classificate in default, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno ed i crediti di firma in quanto si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato.

Per la valorizzazione al fair value dei crediti in bonis, data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti è il Discounted Cash Flow Model, ovvero lo sconto dei flussi di cassa futuri previsti ad un tasso risk free per pari scadenza, a cui va aggiunto uno spread rappresentativo del rischio di default delle controparti, a cui è aggiunto un liquidity premium.

Per quanto attiene al portafoglio crediti del Settore NPL che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il Discounted Cash Flow Model. In questo caso i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso di mercato. Nel calcolo del tasso di mercato non è considerato un credit spread in quanto il rischio di credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale sulla base delle evidenze storiche dei recuperi delle posizioni presenti nel portafoglio del Gruppo, proietta i flussi di cassa. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa future sono definite in base ad un algoritmo interno, ovvero dal gestore della posizione in funzione del tipo di lavorazione del credito sottostante.

Con riferimento ai crediti fiscali acquisiti, si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato; l'unico elemento di incertezza su tali posizioni vantate nei confronti dell'erario, è infatti dato dal tempo in cui tali crediti vengono incassati e allo stato non si registrano significative differenze temporali sul rimborso dei crediti da parte dell'amministrazione finanziaria. Va notato in aggiunta che Banca Ifis in tale segmento di operatività risulta essere uno dei principali player di riferimento, elemento che la rende price maker in caso di eventuale vendita dello stesso.

In generale per la valutazione del fair value di Livello 3 di attività e passività si fa riferimento a:

  • tassi di mercato, calcolati come da market practice utilizzando o i tassi monetari per scadenze inferiori all'anno e tassi swap per scadenze superiori, ovvero i tassi rilevati sul mercato per transazioni equivalenti;
  • credit spread di Banca Ifis;
  • bilanci consuntivi e dati di business plan.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Come richiesto dal principio IFRS 13, il Gruppo effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo gli elementi che vanno a comporre la curva di sconti dei flussi di cassa, ovvero i flussi di cassa attesi.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il Gruppo Banca Ifis effettua passaggi di livello sulla base delle seguenti linee guida.

Per i titoli di debito, il passaggio da livello 3 a livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato. Il passaggio dal livello 3 al livello 1 si realizza, invece, quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo. Il passaggio da livello 2 a livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato.

Per gli strumenti di capitale iscritti tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva il trasferimento di livello avviene:

  • quando nel periodo si sono resi disponibili input osservabili sul mercato (es. prezzi definiti nell'ambito di transazioni comparabili sul medesimo strumento tra controparti indipendenti e consapevoli). In questo caso, si procede alla riclassifica dal livello 3 al livello 2;
  • quando gli elementi direttamente o indirettamente osservabili presi a base per la valutazione sono venuti meno, ovvero non sono più aggiornati (es. transazioni comparabili non più recenti o multipli non più applicabili). In questo caso si ricorre a tecniche di valutazione che utilizzano input non osservabili.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività finanziarie misurate al fair value 31.12.2019 31.12.2018
(in migliaia di euro) L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valute al fair value con impatto a
conto economico
5.061 24.313 107.724 - 78.891 114.763
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione - 24.313 - - 29.809 -
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
5.061 - 107.724 - 49.082 114.763
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
1.159.444 - 14.364 418.709 - 13.385
3. Derivati di copertura - - - - - -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 1.164.505 24.313 122.088 418.709 78.891 128.148
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - 21.844 - - 31.155 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - - -
Totale - 21.844 - - 31.155 -

Legenda:

L1 = Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2 = Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3 = Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

Si segnala che alla data del 31 dicembre 2019 l'impatto dell'applicazione del Credit Value Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati con mark-to-market positivo è pari a 0,6 mila euro (relativi a derivati di negoziazione); per quanto riguarda gli strumenti con mark-tomarket negativo, non vi è impatto dell'applicazione del Debit Value Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati.

Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
Attività
finanziarie
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute
per la
negoziazi
one
di cui: b)
attività
finanziarie
designate
al fair
value
di cui: c)
altre
attività
finanziarie
obbligato
riamente
valutate al
fair value
valutate al
fair value
con
impatto
sulla
redditività
complessi
va
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immate
riali
1. Esistenze iniziali 114.763 - - 114.763 13.385 - - -
2. Aumenti 65.776 - - 65.776 2.198 - - -
2.1. Acquisti 51.254 - - 51.254 - - - -
di cui da operazioni di aggregazione
aziendale
2.748 2.748
2.2. Profitti imputati a: - - - - - - - -
2.2.1. Conto economico 14.522 - - 14.522 - - - -
– di cui plusvalenze 13.303 - - 13.303 - - - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X 2.198
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - - - - - - -
3. Diminuzioni 72.815 - - 72.815 1.219 - - -
3.1. Vendite 50.159 - - 50.159 599 - - -
3.2. Rimborsi 4.600 - - 4.600 - - - -
3.3. Perdite imputate a: - - - - - - - -
3.3.1. Conto economico 18.056 - - 18.056 - - - -
– di cui minusvalenze 17.047 - - 17.047 - - - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X 620 - - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - - - - - - -
4. Rimanenze finali 107.724 - - 107.724 14.364 - - -

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività/Passività non misurate al
fair value o misurate al fair value
31.12.2019 31.12.2018
su base non ricorrente
(in migliaia di euro)
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
8.278.116 241.048 - 8.115.038 7.904.567 14.155 - 8.054.188
2. Attività materiali detenute a
scopo di investimento
720 - - 720 720 - - 880
3. Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
25.560 - - 50.500 - - - -
Totale 8.304.396 241.048 - 8.166.258 7.905.287 14.155 - 8.055.068
1. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
8.463.245 748.984 - 7.721.092 7.437.694 708.742 - 6.610.659
2. Passività associate ad attività in
via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 8.463.245 748.984 - 7.721.092 7.437.694 708.742 - 6.610.659

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Legenda

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

A.5 - Informativa su cd. "day one profit/loss"

Con riferimento a quanto previsto da IFRS 7 par. 28, viene stabilito che uno strumento finanziario deve essere iscritto inizialmente per un valore pari al suo fair value che, salvo evidenze contrarie, è pari al prezzo pagato/incassato nella negoziazione. Il succitato principio disciplina tali situazioni stabilendo che è legittima l'iscrizione dello strumento finanziario ad un fair value diverso dall'importo pagato/incassato solo se il fair value è determinato:

  • facendo riferimento a transazioni di mercato correnti e osservabili nel medesimo strumento;
  • attraverso tecniche di valutazione che utilizzano esclusivamente, quali variabili, soltanto dati derivanti da mercati osservabili.

In altri termini, la presunzione dello IFRS 9, secondo cui il fair value è pari al prezzo pagato/incassato, può essere superata solo nel caso in cui sussistano evidenze oggettive che il prezzo pagato/incassato non sia rappresentativo del reale valore di mercato dello strumento finanziario oggetto della negoziazione.

Dette evidenze devono essere desunte unicamente da parametri oggettivi e non confutabili, eliminando in questo modo ogni ipotesi di discrezionalità in capo al valutatore.

La differenza tra il fair value ed il prezzo negoziato, solamente al ricorrere delle condizioni sopra riportate, è rappresentativa del c.d. "day one profit" ed è iscritta immediatamente a conto economico.

Nell'ambito dell'attività svolta dal Gruppo nel corso del 2019 non sono rilevabili operazioni ascrivibili alla fattispecie in parola.

4.2 Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

ATTIVO

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

31.12.2019 31.12.2018
a) Cassa 56 48
b) Depositi a vista presso Banche Centrali - -
Totale 56 48

Sezione 2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

31.12.2019 31.12.2018
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Attività per cassa - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - - - -
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) - - - - - -
B. Strumenti derivati - - - - - -
1. Derivati finanziari - 24.313 - - 29.809 -
1.1 di negoziazione - 24.313 - - 29.809 -
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) - 24.313 - - 29.809 -
Totale (A+B) - 24.313 - - 29.809 -

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione in essere al 31 dicembre 2019 sono ancora principalmente relative a contratti su tassi di interesse, negoziati dalla società incorporata ex Interbanca S.p.A. con la clientela Corporate fino al 2009, effettuati al fine di offrire a quest'ultima strumenti finalizzati alla copertura dei rischi legati all'operatività di impresa, quali l'oscillazione dei tassi. Queste posizioni sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back" per le quali sono state assunte con controparti di mercato esterne posizioni opposte a quelle vendute alla clientela corporate. Accanto a queste attività finanziarie, il portafoglio di negoziazione include opzioni e future derivanti da operazioni di hedging ed enhancement ancillari alla strategia di investimento proprietario del Gruppo la cui attività è iniziata nel secondo semestre del 2019.

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti/controparti

Voci/Valori 31.12.2019 31.12.2018
A. Attività per cassa - -
1. Titoli di debito - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale - -
a) Banche - -
b) Altre società finanziarie di cui: imprese di assicurazione - -
c) Società non finanziarie - -
d) Altri emittenti - -
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) - -
B. Strumenti derivati - -
a) Controparti Centrali - -
b) Altre 24.313 29.809
Totale (B) 24.313 29.809
Totale (A+B) 24.313 29.809
31.12.2019 31.12.2018
Voci/Valori L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito - - 2.715 - - 1.935
1.1. Titoli strutturati - - - - - -
1.2. Altri titoli di debito - - 2.715 - - 1.935
2. Titoli di capitale - - - - - 11.266
3. Quote di O.I.C.R. 5.061 - 82.702 - 49.082 50.267
4. Finanziamenti - - 22.307 - - 51.295
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2. Altri - - 22.307 - - 51.295
Totale 5.061 - 107.724 - 49.082 114.763

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

Legenda

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Gli altri titoli di debito sono rappresentati da titoli junior e mezzanine connessi ad operazioni di cartolarizzazione.

I titoli di capitale risultano azzerati rispetto al precedente esercizio a seguito della svalutazione complessiva di strumenti di capitale relativi ad una posizione precedentemente ristrutturata.

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

31.12.2019 31.12.2018
1. Titoli di capitale - 11.266
di cui: banche - -
di cui: altre società finanziarie - -
di cui: società non finanziarie - 11.266
2. Titoli di debito 2.715 1.935
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 2.715 1.935
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
3. Quote di O.I.C.R. 87.763 99.349
4. Finanziamenti 22.307 51.295
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 260 37.306
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 22.047 13.987
f) Famiglie - 2
Totale 112.785 163.845

Le quote di fondi O.I.C.R. sono composte per 3,5 milioni di euro da fondi immobiliari chiusi, per 63,7 milioni di euro da fondi mobiliari che investono in crediti deteriorati, per 15,5 milioni di euro in fondi mobiliari di equity nonché 5,5 milioni di euro in fondi obbligazionari.

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

31.12.2019 31.12.2018
Voci/Valori L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 1.124.635 - - 418.709 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 1.124.635 - - 418.709 - -
2. Titoli di capitale 34.809 - 14.364 - - 13.385
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 1.159.444 - 14.364 418.709 - 13.385

Legenda

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Gli "altri titoli di debito" di livello 1, sono riferiti per 1.094 milioni a titoli di Stato italiani.

I "titoli di capitale" si riferiscono a partecipazioni di minoranza. La variazione rispetto al precedente esercizio è strettamente legata alla creazione, a partire dalla seconda metà dell'esercizio, di un portafoglio di titoli quotati funzionale alla generazione di redditi nel tempo. I titoli di livello 3 sono connessi a partecipazioni di minoranza derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo Interbanca.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori 31.12.2019 31.12.2018
1. Titoli di debito 1.124.635 418.709
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.093.602 410.410
c) Banche 15.212 8.299
d) Altre società finanziarie 13.666 -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 2.155 -
2. Titoli di capitale 49.173 13.385
a) Banche 5.752 27
b) Altri emittenti: 43.421 13.358
- altre società finanziarie 10.971 6.671
di cui: imprese di assicurazione 3.242 -
- società non finanziarie 32.450 -
- altri - 6.687
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 1.173.808 432.094

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Write-off
parziali
comples
sivi(1)
Titoli di debito 1.125.461 1.125.461 - - 826 - - -
Finanziamenti - - - - - - - -
Totale 31.12.2019 1.125.461 1.125.461 - - 826 - - -
Totale 31.12.2018 419.996 419.996 - - 1.287 - - -
di cui: attività finanziarie
impaired acquisite o originate
X X - - X - - -

(1) Valore da esporre a fini informativi.

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

31.12.2019 31.12.2018
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio di cui:
impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio di cui:
impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche Centrali 373.705 - - - - 373.705 280.871 - - - - 280.871
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 31.162 - - X X X 33.212 - - X X X
3. Pronti contro termine - - X X X - - - X X X
4. Altri 342.543 - - X X X 247.659 - - X X X
B. Crediti verso banche 253.185 - - 10.232 - 233.873 309.724 - - - - 309.724
1. Finanziamenti 242.943 - - - - 233.873 309.724 - - - - 309.724
1.1 Conti correnti e depositi liberi 75.933 - - X X X 269.607 - - X X X
1.2 Depositi a scadenza 161.553 - - X X X 39.224 - - X X X
1.3 Altri finanziamenti: 5.457 - - X X X 893 - - X X X
-
Pronti contro termine attivi
- - - X X X - - - X X X
-
Leasing finanziario
1.400 - - X X X - - - X X X
-
Altri
4.057 - - X X X 893 - - X X X
2. Titoli di debito 10.242 - - 10.232 - - - - - - - -
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 10.242 - - 10.232 - - - - - - - -
Totale 626.890 - - 10.232 - 607.578 590.595 - - - - 590.595

Il fair value dei crediti verso banche risulta allineato al relativo valore di bilancio in considerazione del fatto che i depositi interbancari sono di breve o brevissima scadenza a tasso indicizzato.

31.12.2019 31.12.2018
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio di cui:
impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 5.739.885 1.604.345 1.364.638 - - 7.432.323 5.699.330 1.450.924 1.220.878 - - 1.093.810
1. Conti correnti 19.312 41.805 862 X X X 47.829 40.980 134 X X X
2.Pronti contro termine attivi - - - X X X 49.846 - - X X X
3. Mutui 1.221.183 110.053 87.629 X X X 1.106.038 130.010 122.272 X X X
4. Carte di credito, prestiti personali e
cessioni del quinto
33.908 563.681 563.786 X X X 30.209 2.174 855 X X X
5. Leasing finanziario 1.227.978 16.518 383 X X X 1.158.551 16.410 - X X X
6. Factoring 2.584.609 145.376 1.637 X X X 2.656.445 150.459 3 X X X
7. Altri finanziamenti 652.895 726.912 710.341 X X X 650.412 1.110.891 1.077.614 X X X
2. Titoli di debito 306.995 1 - 230.816 - 75.137 163.717 1 - 14.155 - 149.617
2.1. Titoli strutturati 996 - - - - 996 - - - - - -
2.2. Altri titoli di debito 305.999 1 - 230.816 - 74.141 163.717 1 - 14.155 - 149.617
Totale 6.046.880 1.604.346 1.364.638 230.816 - 7.507.460 5.863.047 1.450.925 1.200.878 14.155 - 1.243.427

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

I crediti acquistati deteriorati sono relativi prevalentemente ai crediti di difficile esigibilità del Settore NPL e alle attività deteriorate rinvenienti dalla business combination con il Gruppo GE Capital Interbanca alla data di acquisizione.

Infine, gli altri titoli di debito includono 213,0 milioni di euro di titoli di stato acquistati nella seconda metà dell'esercizio con l'obiettivo di ottimizzare la liquidità del Gruppo. I titoli di livello 3 includono investimenti in titoli di cartolarizzazioni e in emissioni di minibond.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

31.12.2019 31.12.2018
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo stadio
Terzo stadio di cui: impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo stadio
Terzo stadio di cui: impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito: 306.995 1 - 163.717 1 -
a) Amministrazioni pubbliche 216.023 - - - - -
b) Altre società finanziarie 73.074 - - 138.111 - -
di cui: imprese di assicurazione - - - - - -
c) Società non finanziarie 17.898 1 - 25.606 1 -
2. Finanziamenti verso: 5.739.885 1.604.345 1.364.638 5.699.330 1.450.924 1.200.878
a) Amministrazioni pubbliche 690.911 49.455 3 706.608 51.707 8
b) Altre società finanziarie 318.971 4.751 4.123 398.302 5.395 5.231
di cui: imprese di assicurazione 253 - - 83 - -
c) Società non finanziarie 4.202.819 397.590 222.913 4.031.310 383.949 213.866
d) Famiglie 527.184 1.152.549 1.137.599 563.110 1.009.873 981.773
Totale 6.046.880 1.604.346 1.364.638 5.863.047 1.450.925 1.200.878

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
di rischio
di credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Write-off
parziali
comples
sivi(1)
Titoli di debito 317.563 317.563 - 1 326 - - -
Finanziamenti 5.997.770 - 396.363 1.912.668 31.629 5.970 308.324 60.379
Totale 31.12.2019 6.315.333 317.563 396.363 1.912.669 31.955 5.970 308.324 60.379
Totale 31.12.2018 6.067.509 77.573 419.982 1.740.229 29.376 4.459 289.318 340.838
di cui: attività finanziarie
impaired acquisite o originate
X X 21.821 1.328.522 X 54 5.456 1.349

(1) Valore da esporre a fini informativi

Sezione 7 - Partecipazioni – Voce 70

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni imprese Sede legale Sede operativa Quota di
partecipazione %
Disponibilità voti %
A. Imprese controllate in modo
congiunto
Elipso Finance S.r.l. Conegliano (TV) Conegliano (TV) 50% 50%

Elipso Finance S.r.l. è una società iscritta nell'elenco delle società veicolo di cartolarizzazione tenuto a cura di Banca d'Italia. La quota di patrimonio netto detenuta dal Gruppo al 31 dicembre 2019 ammonta a 6 mila euro.

Non vi sono restrizioni significative né impegni sottoscritti riferiti alla società in oggetto.

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

Attività/Valori 31.12.2019 31.12.2018
A. Esistenze iniziali - -
B. Aumenti 6 -
B.1 Acquisti 6 -
di cui: da operazioni di aggregazione aziendali 6 -
B.2 Riprese di valore - -
B.3 Rivalutazioni - -
B.4 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - -
C.1 Vendite - -
C.2 Rettifiche di valore - -
C.3 Svalutazioni - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali 6 -

Sezione 9 - Attività materiali – Voce 90

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori 31.12.2019 31.12.2018
1. Attività di proprietà 88.934 126.088
a) terreni 20.297 35.902
b) fabbricati 60.417 64.666
c) mobili 2.188 1.985
d) impianti elettronici 4.629 4.741
e) altre 1.403 18.794
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 16.648 3.842
a) terreni - -
b) fabbricati 14.562 3.842
c) mobili - -
d) impianti elettronici 495 -
e) altre 1.591 -
Totale 105.582 129.930
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Le attività materiali ad uso funzionale si attestano a 105,6 milioni di euro, rispetto ai 129,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018, in diminuzione principalmente per l'effetto della cessione della controllata Two Solar Park 2008 S.r.l. che contribuiva a tale voce per 16,1 milioni di euro (riferibili sostanzialmente a impianti fotovoltaici) e della riclassifica ad attività non correnti in via di dismissione dell'immobile di Corso Venezia a Milano per 25,6 milioni di euro avvenuta in seguito alla sottoscrizione, a fine 2019, di una offerta vincolante per la cessione dello stesso; tali variazioni sono state solo parzialmente compensate dall'effetto dell'iscrizione per 12,0 milioni di euro del diritto d'uso così come previsto dal nuovo principio IFRS 16 – Leasing in vigore dal 1 gennaio 2019, nonché dall'apporto dovuto all'acquisizione del Gruppo Fbs per a 5,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019.

Gli immobili iscritti a fine esercizio tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia sede di Banca Ifis S.p.A.. L'immobile Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettato ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo viene sottoposto a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. L'impairment test non ha evidenziato perdite di valore da iscrivere a conto economico.

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

31.12.2019 31.12.2018
Attività/Valori Valore di Fair value Valore di
Bilancio
Fair value
Bilancio L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 720 - - 720 720 - - 880
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati 720 - - 720 720 - - 880
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale 720 - - 720 720 - - 880
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute
- - - - - - - -

Legenda

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

9.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
31.12.2019
A. Esistenze iniziali lorde 35.902 95.186 12.277 27.988 22.557 193.910
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (26.678) (10.292) (23.247) (3.763) (63.980)
A.2 Esistenze iniziali nette 35.902 68.508 1.985 4.741 18.794 129.930
B. Aumenti 810 19.402 730 2.517 3.336 26.795
B.1 Acquisti 810 6.064 730 1.614 2.056 11.274
di cui da operazioni di aggregazione aziendale 810 3.607 98 4 309 4.828
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -
B.3 Riprese di valore - 610 - - - 610
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti
a scopo di investimento
- - X X X -
B.7 Altre variazioni - 12.728 - 903 1.280 14.911
C. Diminuzioni (16.415) (12.932) (527) (2.134) (19.136) (51.144)
C.1 Vendite - (92) (28) (1) (16.631) (16.752)
C.2 Ammortamenti - (3.465) (499) (2.131) (2.475) (8.570)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a:
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a (16.415) (9.145) - - - (25.560)
a) attività materiali detenute a scopo
di investimento
- - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di attività
in via di dismissione
(16.415) (9.145) - - - (25.560)
C.7 Altre variazioni - (230) - (2) (30) (262)
D. Rimanenze finali nette 20.297 74.978 2.188 5.124 2.994 105.581
D.1 Riduzioni di valore totali nette - 22.234 10.374 15.422 13.119 61.149
D.2 Rimanenze finali lorde 20.297 97.212 12.562 20.546 16.113 166.730
E. Valutazione al costo - - - - - -

Come precedentemente indicato, la voce "Trasferimenti a attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" è riferita all'immobile di Corso Venezia a Milano per il quale è stata sottoscritta, a fine 2019, di una offerta vincolante di cessione.

Nella riga "Di cui da operazioni di aggregazione aziendale" sono esplicitati i saldi patrimoniali derivanti dall'acquisizione del Gruppo Fbs.

Le attività materiali ad uso funzionale sono valutate al costo e sono ammortizzate in modo sistematico lungo la loro vita utile, ad esclusione dei terreni a vita utile illimitata e dell'immobile "Villa Marocco" in considerazione del fatto che il valore residuo dell'immobile stimato al termine della sua vita utile prevista è superiore al valore contabile.

Gli immobili e i mobili non ancora entrati in funzione alla data di riferimento del bilancio non vengono ammortizzati.

9.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

31.12.2019
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali - 720
B. Aumenti - -
B.1 Acquisti - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value - -
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - -
B.7 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - -
C.1 Vendite - -
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value - -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a - -
a) immobili ad uso funzionale - -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
C.7 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali - 720
E. Valutazione al fair value - 720

I fabbricati detenuti a scopo di investimento sono valutati al costo e sono riferiti a immobili locati. Tali immobili non vengono ammortizzati in quanto destinati alla vendita.

9.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Non vi sono impegni all'acquisto di attività materiali.

Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

31.12.2019 31.12.2018
Attività/Valori Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita
A.1 Avviamento X 39.542 X 1.515
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 39.542 X 1.515
A.1.2 di pertinenza dei terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 21.377 - 21.762 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 21.377 - 21.762 -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 21.377 - 21.762 -
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 21.377 39.542 21.762 1.515

L'avviamento, pari a 39.542 mila euro, deriva per 822 mila euro dal processo di consolidamento integrale della controllata polacca Ifis Finance Sp. Z. o. o. per 700 mila euro da quello della controllata Cap. Ital. Fin. S.p.A. e per 38.020 mila euro da quello del Gruppo Fbs, acquisito nel corso del 2019.

Le altre attività immateriali al 31 dicembre 2019 sono relative esclusivamente all'acquisizione ed allo sviluppo di software, ammortizzate a quote costanti per un periodo stimato di durata utile pari a cinque anni dall'entrata in funzione.

10.2 Attività immateriali: variazioni annue

Altre attività immateriali:
generate internamente
Altre attività immateriali:
altre
Totale
Avviamento DEF INDEF DEF INDEF 31.12.2019
A. Esistenze iniziali 1.515 - - 21.762 - 23.277
A.1 Riduzioni di valore totali nette - - - - - -
A.2 Esistenze iniziali nette 1.515 - - 21.762 - 23.277
B. Aumenti 38.027 - - 7.494 - 45.521
B.1 Acquisti 38.020 - - 7.494 - 45.514
di cui da operazioni di aggregazione aziendale 38.020 - - 155 - 38.175
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive 7 - - - - 7
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - - - (7.879) - (7.879)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (7.879) - (7.879)
- Ammortamenti X - - (7.348) - (7.348)
- Svalutazioni: - - - (531) - (531)
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - (531) - (531)
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti
in via di dismissione
- - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 39.542 - - 21.377 - 60.919
D.1 Rettifiche di valore totali nette - - - - - -
E. Rimanenze finali lorde 39.542 - - 21.377 - 60.919
F. Valutazione al costo - - - - - -

Legenda

DEF: a durata definita

INDEF: a durata indefinita

Nella riga "di cui da operazioni di aggregazione aziendale" sono esplicitati i saldi patrimoniali generatisi al momento dell'acquisto del controllo del Gruppo Fbs.

Al netto degli effetti delle aggregazioni aziendali, gli acquisti si riferiscono esclusivamente ad investimenti per il potenziamento di sistemi informatici.

10.3 Altre informazioni

Informazioni sull'avviamento

L'applicazione del principio contabile IFRS 3 nella contabilizzazione delle operazioni di acquisizione può comportare l'iscrizione di nuove attività immateriali e la rilevazione di avviamenti.

Nel caso del Gruppo Banca Ifis, le operazioni di acquisizione effettuate nel corso dei precedenti esercizi (delle società Ifis Finance Sp. Z. o. o. e Cap. Ital. Fin. S.p.A.) hanno comportato la rilevazione di avviamenti per complessivi 1,5 milioni di euro.

Inoltre, con l'acquisizione del Gruppo Fbs, nel corso dell'esercizio 2019 è stata perfezionata una nuova operazione di aggregazione aziendale che ha comportato la rilevazione di nuove attività intangibili a titolo di avviamento. La differenza tra il costo di acquisizione e il fair value del patrimonio netto al fair value è stata allocata ad avviamento, per un importo pari a 38,0 milioni di euro.

Per maggiori dettagli sull'operazione sopra citata si veda la parte G della presente Nota Integrativa.

Nel prospetto che segue sono sintetizzati i valori dell'avviamento iscritti nel bilancio consolidato con la relativa dinamica nel corso dell'esercizio, suddivisi per CGU, che rappresentano le aggregazioni di attività al cui livello devono essere effettuati gli impairment test sugli avviamenti per la verifica del valore recuperabile.

AVVIAMENTO: MOVIMENTAZIONE DELL'ESERCIZIO
(in migliaia di euro)
Avviamento al
31.12.2018
Aggiornamento
tassi di cambio
Acquisizione
Gruppo Fbs
Avviamento al
31.12.2019
Avviamento Gruppo Fbs (CGU "Settore NPL") - - 38.020 38.020
Avviamento Ifis Finance Sp. Z. o. o. (CGU "Settore Imprese") 815 7 - 822
Avviamento Cap Ital.Fin. (CGU "Cap. Ital. Fin. S.p.A. legal entity") 700 - - 700
Totale avviamento 1.515 7 38.020 39.542

In base al principio IAS 36, l'avviamento deve essere sottoposto annualmente ad impairment test per verificare la recuperabilità del valore. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il fair value, al netto dei costi di vendita.

Si segnala infine che lo IAS 36, ai fini della determinazione del Valore d'Uso degli intangibili soggetti ad impairment test, dispone che si debba fare riferimento ai flussi di cassa relativi all'intangibile nelle sue condizioni correnti (alla data di impairment test), senza distinzione tra i flussi di cassa riferiti all'asset originariamente rilevato in sede di applicazione dell'IFRS 3 e quelli relativi agli asset in essere al momento dell'impairment test; questo in quanto risulterebbe difficile, specie in caso di operazioni straordinarie tra business o modifiche dell'asset a seguito di significativi turnover delle masse, dei clienti, dei contratti, ecc., distinguere i flussi riferiti all'asset originario dagli altri.

Tale concetto è replicabile anche per la determinazione, ai fini dell'impairment test degli avviamenti, del Valore d'Uso delle CGU, i cui flussi di cassa devono essere considerati con riferimento a tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per le attività e passività a fronte delle quali è stato rilevato un avviamento in sede di applicazione dell'IFRS 3.

Si precisa, inoltre, che le metodologie, gli assunti alla base della procedura di impairment test dell'avviamento e i relativi risultati, definiti dal management, sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione preliminarmente all'approvazione del progetto del Bilancio 2019.

L'impairment test delle CGU e degli avviamenti

La definizione delle Cash Generating Unit (CGU)

La stima del Valore d'Uso, ai fini dell'effettuazione del test di impairment, ai sensi dello IAS 36, di attività immateriali a vita indefinita (inclusi gli avviamenti) che non generano flussi finanziari se non con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività immateriali ad unità organizzative relativamente autonome nel profilo gestionale, in grado di generare flussi di risorse finanziarie largamente indipendenti da quelle prodotte da altre aree di attività, ma interdipendenti all'interno dell'unità organizzativa che li genera. Tali unità organizzative sono denominate Cash Generating Unit (CGU).

Dal testo dello IAS 36 si deduce la necessità di correlare il livello al quale l'avviamento è testato con il livello di reporting interno al quale la direzione controlla le dinamiche accrescitive e riduttive di tale valore. Sotto questo profilo, la definizione di tale livello dipende strettamente dai modelli organizzativi e dall'attribuzione delle responsabilità gestionali ai fini della definizione degli indirizzi dell'attività operativa e del conseguente monitoraggio. I modelli organizzativi possono prescindere (e nel caso del Gruppo Banca Ifis prescindono) dall'articolazione delle entità giuridiche attraverso le quali è sviluppata l'operatività e, molto spesso, sono strettamente correlati con la definizione dei segmenti operativi del business che sono alla base della rendicontazione per settori prevista dall'IFRS 8. Queste considerazioni con riferimento ai criteri per la determinazione delle CGU per l'impairment test dell'avviamento sono, peraltro, coerenti con la definizione di valore recuperabile di un'attività - la cui determinazione è alla base degli impairment test - secondo la quale è rilevante l'importo che l'impresa si attende di recuperare da quella attività, considerando le sinergie con altre attività.

Dunque, in coerenza con le logiche di formazione dei prezzi che hanno dato origine alla contabilizzazione dell'avviamento, il valore recuperabile ai fini degli impairment test della CGU cui l'avviamento è allocato deve includere la valorizzazione delle sinergie non solo esterne (o universali) ma anche quelle interne, che lo specifico acquirente può ritrarre dall'integrazione delle attività acquisite nelle proprie combinazioni economiche, evidentemente in funzione dei modelli di gestione del business definiti.

In considerazione di quanto sopra, il Gruppo ritiene di identificare le CGU con i settori operativi così come definiti nell'informativa di bilancio consolidato (Settore Imprese e Settore NPL). Considerata la natura del Settore Governance & Servizi di supporto all'operatività degli altri settori, le CGU di allocazione degli avviamenti relativi a società in esso incluse sono definite coincidenti con le società stesse.

Infine, considerata la non significatività dell'avviamento connesso all'acquisizione della partecipazione in Ifis Finance Sp. Z. o. o. sul totale del Settore Imprese, come espediente pratico si è preferito effettuare il test di impairment a livello di singola società.

Il valore contabile delle CGU

Il valore contabile delle CGU deve essere determinato in modo coerente con il criterio con cui è stimato il valore recuperabile delle stesse. Nell'ottica di un'impresa bancaria non è possibile individuare i flussi generati da una CGU senza considerare i flussi derivanti da attività/passività finanziarie, posto che queste ultime rappresentano il core business aziendale. In altri termini, il valore recuperabile delle CGU è influenzato dai suddetti flussi e pertanto il valore contabile delle stesse deve essere determinato coerentemente al perimetro di stima del valore recuperabile e deve, quindi, includere anche le attività/passività finanziarie.

Seguendo questa impostazione, il valore contabile delle CGU del Gruppo Banca IFIS può essere determinato in termini di contributo al patrimonio netto consolidato, inclusa l'eventuale parte di pertinenza di terzi. In ogni caso, nell'ambito delle operazioni di aggregazione effettuate da Banca IFIS da cui è derivata l'iscrizione di un avviamento, non risulta alcuna quota di avviamento di pertinenza di terzi poiché sono tutte operazioni a cui è conseguito un controllo al 100%.

Pertanto, il valore di carico delle CGU composte da società che appartengono ad un singolo settore è stato determinato attraverso la sommatoria dei singoli contributi patrimoniali a livello consolidato.

Nella tabella che segue sono riportati i valori contabili delle CGU e le quote di avviamento allocate ad ognuna di esse.

VALORI CONTABILI E AVVIAMENTI ALLOCATI Valori al 31.12.2019
(in migliaia di euro) Valore contabile di cui avviamento
quota Gruppo
di cui avviamento di
pertinenza di terzi
Settore NPL 567.878 38.020 -
Ifis Finance Sp. Z. o. o. 37.080 822 -
Cap. Ital. Fin. S.p.A. 17.716 700 -
Totale 622.674 39.542 -

Criteri per la stima del Valore d'Uso delle CGU

Il valore d'uso (Value in Use – VIU) è il valore attuale dei flussi di cassa futuri stimati che derivano dall'uso continuativo dell'attività e dalla sua cessione alla fine della sua vita utile.

I flussi di cassa sono composti dai flussi di cassa dall'attività nella sua attuale condizione, e dai flussi di cassa derivanti da previsioni di budget, proiezione a breve termine e terminal value, rettificati per i rischi specifici della società.

In particolare lo IAS 36 richiede proiezioni dei flussi finanziari basate su presupposti ragionevoli e sostenibili specifiche per CGU, che riflettano il valore della CGU nelle sue condizioni attuali e che rappresentino la migliore stima effettuabile dal management in merito all'insieme di condizioni economiche esistenti nel corso della restante vita utile della CGU.

Ai fini della procedura di impairment test, si fa riferimento al valore d'uso stimato sulla base dell'approccio valutativo identificabile con il metodo conosciuto nella dottrina come "Discounted Cash Flow - DCF". Il metodo stima il valore d'uso di un'attività mediante l'attualizzazione dei flussi finanziari attesi, determinati sulla base di proiezioni economico-finanziarie elaborate dal management in riferimento all'attività valutata.

Nel caso delle banche e istituzioni finanziarie in genere, il flusso finanziario disponibile è inteso come il flusso finanziario distribuibile tenendo conto dei vincoli patrimoniali imposti dall'Autorità di Vigilanza o ritenuti congrui per il presidio del rischio tipico dell'attività analizzata. Pertanto, i flussi finanziari futuri sono identificabili come i flussi che potenzialmente potrebbero essere distribuiti dopo aver soddisfatto i vincoli minimi di capitale allocato, ovvero DCF nella versione dell'Excess Capital Method.

Il flusso dell'ultimo esercizio di previsione analitica viene proiettato in perpetuità attraverso un appropriato tasso di crescita di lungo periodo "g" ai fini della stima del cosiddetto "Terminal Value".

I flussi finanziari futuri devono essere attualizzati ad un tasso che rifletta le valutazioni correnti del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. In particolare, i tassi di attualizzazione da utilizzare devono incorporare i valori correnti di mercato con riferimento alla componente risk free e premio per il rischio correlati alla componente azionaria osservati su un arco temporale sufficientemente ampio per riflettere condizioni di mercato e cicli economici differenziati, e utilizzando un coefficiente Beta appropriato in considerazione della rischiosità dei rispettivi ambiti operativi.

La stima dei flussi finanziari

Il flusso di cassa atteso è inteso come il flusso finanziario distribuibile tenendo conto dei vincoli patrimoniali imposti dall'Autorità di Vigilanza o ritenuti congrui per il presidio del rischio tipico dell'attività analizzata. Pertanto, i flussi finanziari futuri sono identificabili come i flussi che potenzialmente potrebbero essere distribuiti dopo aver soddisfatto i vincoli minimi di capitale allocato. Nelle previsioni dei flussi finanziari disponibili è stato considerato il mantenimento di un livello di CET1 in linea con le disposizioni di Vigilanza, pari al 8,12% (valore minimo previsto dall'ultimo SREP ricevuto e relativo al Gruppo Banca IFIS). Si ritiene di considerare il limite consolidato SREP in quanto soglie maggiori sono imposte internamente nel rispetto di un quadro di controllo, dove sono previste soglie di allerta e warning. Il limite consolidato viene rispettato come richiesto dall'Organo di Vigilanza. Implicitamente, tale limite si esplica in limiti superiori ai minimi regolamentari per le controllate. Le verifiche interne, con soglie più alte in ambito RAF, permettono prudenzialmente di evitarne gli sforamenti.

Coerentemente con l'orizzonte di pianificazione strategica, le previsioni sono elaborate su un periodo esplicito di tre anni, in linea con le informazioni contenute nel Piano industriale 2020-22 approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo in data 13 gennaio 2020.

Nell'ambito dei criteri di valutazione di matrice finanziaria, quale è quello impiegato ai fini della stima del Valore d'Uso, il valore di un'impresa al termine del periodo di previsione analitica dei flussi (il cosiddetto "Terminal Value") è generalmente determinato capitalizzando all'infinito, ad un appropriato tasso "g", il flusso di cassa conseguibile "a regime".

I tassi di attualizzazione dei flussi

Il Valore d'Uso è stimato attualizzando i flussi finanziari ad un tasso che considera gli attuali tassi di mercato riferiti sia alla componente del valore temporale sia alla componente relativa al rischio Paese, oltre ai rischi specifici delle attività considerate.

Il tasso di attualizzazione è stato determinato utilizzando il "Capital Asset Pricing Model" (CAPM). Sulla base di tale modello, il tasso di attualizzazione viene determinato quale somma del rendimento di investimenti privi di rischio e di un premio per il rischio, a sua volta dipendente dalla rischiosità specifica dell'attività (intendendo per tale sia la rischiosità del comparto operativo sia la rischiosità geografica rappresentata dal cosiddetto "rischio Paese").

Scendendo nel dettaglio delle diverse componenti che contribuiscono alla determinazione dei tassi di attualizzazione si segnala che:

• con riferimento alla componente risk free ed al country risk premium (CRP) si sono tenuti in considerazione i valori attuali estremamente contenuti con riferimento al contesto generale dei tassi di interesse. Sebbene, infatti, il livello dei tassi di interesse non sia previsto incrementarsi significativamente (almeno nel breve-medio periodo), è comunque opportuno svolgere alcune riflessioni per valutare se la situazione attuale possa, o meno, essere ragionevolmente prevista durare anche oltre il c.d. "periodo esplicito" di proiezione dei flussi finanziari per le valutazioni ai fini dei test di impairment. Come noto, infatti, una componente rilevante del calcolo del valore delle CGU è rappresentato dal c.d. Terminal Value, calcolato come rendita perpetua di un flusso di cassa conseguibile "a regime"; in tal senso le riflessioni si devono concentrare sull'analisi dell'attuale contesto macroeconomico, per verificare se il corrente livello dei tassi d'interesse possa essere rappresentativo di una situazione ordinaria e quindi incorporabile nel tasso di sconto del flusso implicito nel Terminal Value, in una logica di calcolo di lungo periodo, quale quella sottostante il processo di impairment test. Sulla base della situazione descritta in precedenza, considerata la già citata prospettiva di lungo periodo che deve guidare l'impairment test, si è ritenuto, per il Bilancio 2019, di utilizzare:

  • come risk free rate il tasso Spot al 31 dicembre 2019 dei titoli di Stato italiani a 10 anni (Bloomberg Italy Generic Govt 10Y Yield);
  • come CRP, considerando che non sussistono avviamenti allocati a CGU diverse da quelle (prevalentemente) operanti in Italia e che dunque il "rischio Paese" coincide nella sostanza con il "rischio Italia", il Damodaran Country Equity Premium per l'Italia aggiornato a gennaio 2020;
  • il coefficiente Beta, che misura la rischiosità specifica della singola azienda o settore operativo, è stato determinato identificando il Beta rettificato a 5 anni di Banca IFIS al 31 dicembre 2019 pubblicato da Bloomberg.

I risultati dell'impairment test

Gli esiti dell'impairment test hanno evidenziato come, al 31 dicembre 2019, i Valori d'Uso di ciascuna delle CGU che presentano avviamenti fossero superiori ai rispettivi valori contabili. Non è stato dunque necessario procedere ad alcuna svalutazione degli avviamenti iscritti.

Le analisi di sensitività

Poiché il Valore d'Uso viene determinato attraverso il ricorso a stime ed assunzioni che possono presentare elementi di incertezza, sono state svolte, come richiesto dai principi IAS/IFRS, delle analisi di sensitività finalizzate a verificare la sensibilità dei risultati ottenuti al variare di taluni parametri e ipotesi di fondo.

In particolare, per le CGU che presentano valori residui di avviamento, è stato verificato l'impatto sul Valore d'Uso di un azzeramento del tasso di crescita "g" annuo utilizzato ai fini del Terminal Value. In altri termini, ai fini di analisi di sensitività è stato simulato lo scenario in cui i flussi di cassa attesi per gli esercizi 2023 e successivi (cioè quelli oltre il periodo di previsione analitica sulla base del Piano Strategico 2020 – 2022) siano costanti e pari a quelli stimati per il 2022.

Per nessuna delle CGU oggetto di verifica emergerebbero casistiche di impairment nei casi analizzati.

Sezione 11 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

Le principali fattispecie cui sono riferibili le attività per imposte anticipate sono di seguito riportate.

Attività per imposte anticipate 31.12.2019 31.12.2018
A. Attività per imposte anticipate lorde 334.316 348.264
A1. Crediti (incluse cartolarizzazioni) 221.055 223.049
A2. Altri strumenti finanziari 1.088 5.745
A3. Avviamenti 12.574 -
A4. Oneri pluriennali - -
A5. Immobilizzazioni materiali 2.729 2.716
A6. Fondi per rischi e oneri 9.416 11.113
A7. Spese di rappresentanza - -
A8. Oneri relativi al personale - -
A9. Perdite fiscali 81.232 101.994
A10. Crediti di imposta non utilizzati da scomputare - -
A11. Altre 6.222 3.647
B. Compensazione con passività fiscali differite - -
C. Attività per imposte anticipate nette 334.316 348.264

Le attività per imposte anticipate pari a 334,3 milioni di euro sono costituite principalmente da 218,4 milioni di euro per rettifiche di valore su crediti deducibili negli esercizi successivi e trasformabili in credito d'imposta ai sensi della L. 214/2011 e da 81,2 per perdite fiscali ed eccedenze ACE pregresse riportabili ai periodi d'imposta successivi.

La diminuzione delle imposte anticipate per 14,0 milioni di euro è dovuta principalmente all'utilizzo per 20,8 milioni di euro di perdite fiscali pregresse e delle eccedenze ACE in contropartita del carico fiscale dell'esercizio e del credito verso la consolidante La Scogliera S.p.A. e alla riduzione per 4,7 milioni della fiscalità afferente la riserva negativa di fair value di talune attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, in parte compensati da un incremento di 12,6 milioni per le imposte anticipate stanziate per l'affrancamento ai sensi del D.L. 98/2011 dell'avviamento iscritto nel presente bilancio consolidato riferito all'acquisizione della partecipazione di controllo da parte di Banca IFIS nei confronti di Fbs S.p.A., la cui imposta sostitutiva, pari a 6,1 milioni di euro, è stata rilevata a conto economico con contropartita "Passività fiscali correnti".

11.2 Passività per imposte differite: composizione

Le principali fattispecie cui sono riferibili le passività per imposte differite sono di seguito riportate.

Passività per imposte differite 31.12.2019 31.12.2018
A. Passività per imposte differite lorde 40.770 39.355
A1. Plusvalenze da rateizzare - -
A2. Avviamenti - -
A3. Immobilizzazioni materiali 5.964 9.332
A4. Strumenti finanziari 1.494 673
A5. Oneri relativi al personale - -
A6. Altre 33.312 29.350
B. Compensazione con attività fiscali anticipate - -
C. Passività per imposte differite nette 40.770 39.355

Le passività per imposte differite, pari a 40,8 milioni di euro, includono principalmente 27,3 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 6,0 milioni di euro sulle rivalutazioni sugli immobili e 3,2 milioni di euro su disallineamenti di crediti commerciali.

L'incremento delle passività fiscali differite per 1,4 milioni di euro è dovuto principalmente all'iscrizione per 2,2 milioni di euro della fiscalità differita sul valore dei crediti iscritti solo in sede di bilancio consolidato per effetto della Purchase Price Allocation (PPA) seguita all'acquisto della partecipazione di controllo in Fbs S.p.A., all'aumento per 0,8 milioni di euro della fiscalità afferente la riserva positiva di fair value di talune attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, all'aumento per 1,5 milioni di euro della fiscalità afferente gli interessi di mora già tassabili solo al momento dell'incasso, in parte compensati da un decremento di 2,9 milioni di euro per l'annullamento delle imposte differite già iscritte su beni materiali, dovuto all'esercizio dell'opzione prevista dalla Legge n. 160/2019 (Legge di Bilancio 2020) per il riallineamento dei valori fiscali ai maggiori valori contabili con riferimento ad immobili e terreni di proprietà, cui corrisponde un'imposta sostitutiva pari a 0,9 milioni rilevata a conto economico con contropartita "Passività fiscali correnti".

31.12.2019 31.12.2018
1. Importo iniziale 342.433 366.896
2. Aumenti 22.377 23.964
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 8.782 19.159
a) relative a precedenti esercizi 5 1.539
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 8.777 17.620
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 13.595 4.805
3. Diminuzioni 31.769 48.427
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 30.479 48.408
a) rigiri 26.191 45.476
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre 4.288 2.932
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 1.290 19
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 - 19
b) altre 1.290 -
4. Importo finale 333.041 342.433

11.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Con riferimento alle variazioni delle Imposte anticipate (in contropartita del conto economico) si specifica che:

  • tra le variazioni in aumento sono state incluse le imposte anticipate rinvenienti dall'inclusione nel perimetro di consolidamento delle società Fbs e Fbs RE;
  • non sono state incluse le imposte anticipate relative al risultato fiscale dell'esercizio in quanto contabilizzate tra le altre attività e altre passività come Credito e Debito verso la Controllante/Consolidante La Scogliera per effetto degli accordi di consolidamento in vigore.

11.4 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

31.12.2019 31.12.2018
1. Importo iniziale 218.430 214.656
2. Aumenti - 3.802
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio - 3.802
2.2 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni - 28
3.1 Rigiri - -
3.2 Trasformazioni in crediti d'imposta - 19
a) derivante da perdite di esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - 19
3.3 Altre diminuzioni - 9
4. Importo finale 218.430 218.430

11.5 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

31.12.2019 31.12.2018
1. Importo iniziale 38.597 36.800
2. Aumenti 4.465 9.600
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 1.573 9.419
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 1.573 9.419
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 2.892 181
3. Diminuzioni 3.799 7.803
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 3.799 7.803
a) rigiri 933 7.617
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 2.866 186
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 39.263 38.597
31.12.2019 31.12.2018
1. Importo iniziale 5.831 418
2. Aumenti 110 5.881
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 110 5.881
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 110 5.881
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni 4.666 468
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 4.666 468
a) rigiri 4.663 191
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre 3 277
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 1.275 5.831

11.6 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

La variazione è strettamente connessa con l'effetto fiscale della variazione negativa della riserva di fair value delle attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

11.7 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

31.12.2019 31.12.2018
1. Importo iniziale 758 1.799
2. Aumenti 998 491
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 750 60
a) relative a precedenti esercizi - 59
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 750 1
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 248 431
3. Diminuzioni 249 1.532
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 1 1.532
a) rigiri 1 1.532
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 248 -
4. Importo finale 1.507 758

Sezione 12 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e Voce 70 del passivo

12.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

31.12.2019 31.12.2018
A. Attività possedute per la vendita
A.1 Attività finanziarie - -
A.2 Partecipazioni - -
A.3. Attività materiali 25.560 -
di cui: ottenute tramite l'esecuzione delle garanzie ricevute - -
A.4 Attività immateriali - -
A.5 Altre attività non correnti - -
Totale (A) 25.560 -
di cui valutate al costo 25.560 -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
- attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiai - -
di cui: ottenute tramite l'esecuzione delle garanzie ricevute - -
B.6 Attività immateriali - -
B.7. Altre attività - -
Totale (B) - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita
C.1 Debiti - -
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività - -
Totale (C) - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
31.12.2019 31.12.2018
D. Passività associate ad attività operative cessate
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3. Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi - -
D.5 Altre passività - -
Totale (D) - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -

Come precedentemente indicato, le attività non correnti in via di dismissione si riferiscono all'immobile di Corso Venezia a Milano per il quale è stata sottoscritta, a fine 2019, di una offerta vincolante di cessione al prezzo di 50,5 milioni di euro.

Sezione 13 - Altre attività – Voce 130

13.1 Altre attività: composizione

31.12.2019 31.12.2018
Crediti verso Erario 41.280 69.046
Ratei e risconti attivi 34.522 35.367
Depositi cauzionali 1.215 1.058
Altre partite diverse 275.958 197.416
Totale 352.975 302.887

I crediti verso l'erario includono sostanzialmente 10,1 milioni di euro crediti per acconti versati relativamente all'imposta di bollo assolta in modo virtuale e 30,9 milioni di euro di crediti IVA di Gruppo.

Le altre partite diverse includono per 106,1 milioni di euro crediti nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A., derivanti per 51,9 milioni di euro all'applicazione del consolidato fiscale e per 54,2 milioni da crediti fiscali chiesti a rimborso da quest'ultima a fronte di versamenti di imposta eccedenti effettuati in precedenti esercizi.

Si segnala infine che la voce ratei e risconti include per 26,2 milioni di euro i costi sospesi legati alla gestione giudiziale delle pratiche del Settore NPL fino al momento in cui tali pratiche vengono valutate al costo ammortizzato.

PASSIVO

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

31.12.2019 31.12.2018
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 792.168 X X X 695.075 X X X
2. Debiti verso banche 167.309 X X X 90.318 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 27.926 X X X 61.512 X X X
2.2 Depositi a scadenza 119.663 X X X 25.393 X X X
2.3 Finanziamenti 19.280 X X X 3.413 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi - X X X - X X X
2.3.2 Altri 19.280 X X X 3.413 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing - X X X - X X X
2.6 Altri debiti 440 X X X - X X X
Totale 959.477 - - 959.477 785.393 - - 785.393

Legenda

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I Debiti verso banche centrali sono rappresentati sostanzialmente dalle tranche TLTRO sottoscritte complessivamente per nominali 800,0 milioni di euro nel mese di marzo 2017 e a dicembre 2019.

Il fair value dei debiti verso banche risulta allineato al relativo valore di bilancio in considerazione del fatto che i depositi interbancari sono di breve o brevissima scadenza.

31.12.2019 31.12.2018
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 1.013.871 X X X 1.008.056 X X X
2. Depositi a scadenza 4.065.418 X X X 3.642.498 X X X
3. Finanziamenti 150.280 X X X 3.471 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 150.280 X X X - X X X
3.2 Altri - X X X 3.471 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di
propri strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 15.250 X X X - X X X
6. Altri debiti 41.420 X X X 19.274 X X X
Totale 5.286.239 - - 5.309.828 4.673.299 - - 4.654.803

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

Legenda

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I conti correnti e i depositi a vista in essere al 31 dicembre 2019 includono prevalentemente la raccolta effettuata con il conto deposito Rendimax libero e con il conto corrente online Contomax, rispettivamente per 751,6 milioni di euro e per 46,4 milioni di euro; la sottovoce depositi a scadenza rappresenta la raccolta effettuata mediante Rendimax, Contomax vincolati e time deposit vincolati.

Si evidenzia che il Gruppo non effettua operazioni denominate "term structured repo".

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

31.12.2019 31.12.2018
Tipologia titoli/Valori VB Fair Value VB Fair Value
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Titoli
1. Obbligazioni 2.217.078 748.984 - 1.451.336 1.978.462 708.742 - 1.170.463
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 2.217.078 748.984 - 1.451.336 1.978.462 708.742 - 1.170.463
2. Altri titoli 451 - - 451 540 - - 540
2.1 strutturati - - - - - - -
2.2 altri 451 - - 451 540 - - 540
Totale 2.217.529 748.984 - 1.451.787 1.979.002 708.742 - 1.171.003

Legenda

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Le obbligazioni comprendono, per capitale e interessi, le obbligazioni senior emesse da Banca IFIS per complessivi 605,1 milioni di euro nonché il bond Tier 2 di 401,8 milioni emesso a metà ottobre 2017. La voce include inoltre 60,1 milioni di euro relativi a prestiti obbligazionari emessi dalla società incorporata ex Interbanca S.p.A..

La voce comprende infine, per complessivi 1.150,0 milioni di euro, i titoli emessi dalle società veicolo nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione, risultanti dal consolidamento del veicolo stesso al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

La voce "Titoli in circolazione" comprende Titoli subordinati per 401,8 milioni di euro, relativi all'emissione del Bond Tier 2 avvenuta a metà ottobre 2017 per nominali 400 milioni di euro.

1.6 Debiti per leasing

31.12.2019 31.12.2018
Debiti per leasing 15.907 3.471

Il debito suesposto è relativo per 12,6 milioni di euro ai contratti di locazione di immobili e autovetture per applicazione del principio contabile IFRS 16 entrato in vigore al 1 gennaio 2019 e come più diffusamente commentato nella "Parte M – Informativa sul leasing" del presente documento.

Include inoltre per 3,3 milioni di euro il leasing finanziario immobiliare stipulato dalla ex società Toscana Finanza S.p.A. nel 2009 per l'immobile sito in Firenze, sede del Settore NPL fino al mese di agosto 2016. Il contratto stipulato con Centro Leasing S.p.A. prevede una durata di 18 anni (dal 01.03.2009 al 01.03.2027), con pagamento di 216 rate mensili di 28.490 euro, comprensive di quota capitale, interessi ed una opzione di acquisto al termine del contratto di 1.876.800 euro. L'immobile è attualmente utilizzato come ulteriore sede operativa di Banca Ifis.

Sezione 2 – Passività finanziarie di negoziazione - voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

31.12.2019 31.12.2018
Tipologia operazioni/Valori Fair value Fair Fair value Fair
VN L1 L2 L3 value* VN L1 L2 L3 value*
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
3. Titoli di debito - - - - - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre
obbligazioni
- - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - - - - - - -
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale A - - - - - - - - - -
B. Strumenti derivati -
1. Derivati finanziari - 21.844 - - - - 31.155 - -
1.1 Di negoziazione X - 21.844 - X X - 31.155 - X
1.2 Connessi con la
fair value option
X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi - - - - - X - - - X
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la
fair value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale B X - 21.844 - X X - 31.155 - X
Totale (A+B) - - 21.844 - - X - 31.155 - X

Legenda

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Fair Value* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

Relativamente alle passività di negoziazione di livello 2, si veda quanto commentato alla sezione 2 dell'attivo.

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60

Le passività fiscali correnti, pari a 28,2 milioni di euro, rappresentano il carico fiscale dell'esercizio (13,4 milioni di euro al 31 dicembre 2018). Le passività per imposte differite, pari a 40,8 milioni di euro, sono meglio descritte nella sezione 11 dell'attivo cui si fa rimando.

Sezione 8 - Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

31.12.2019 31.12.2018
Debiti verso fornitori 103.398 45.259
Debiti verso il personale 17.279 14.166
Debiti verso Erario ed Enti previdenziali 13.937 11.284
Somme a disposizione della clientela 20.596 18.889
Ratei e risconti passivi 2.641 4.072
Altri debiti 232.171 271.202
Totale 390.022 367.872

Gli altri debiti includono per circa 120,3 milioni di euro le partite da accreditare alla clientela in attesa di imputazione nonché per 29,0 milioni di euro un debito nei confronti della controllante La Scogliera derivante dall'applicazione del consolidato fiscale.

Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

31.12.2019 31.12.2018
A. Esistenze iniziali 8.039 7.550
B. Aumenti 3.173 835
B.1 Accantonamento dell'esercizio 984 94
B.2 Altre variazioni 353 135
B.3 Operazioni di aggregazione aziendale 1.836 606
C. Diminuzioni 1.235 346
C.1 Liquidazioni effettuate 401 157
C.2 Altre variazioni 834 189
D. Rimanenze finali 9.977 8.039
Totale 9.977 8.039

Gli aumenti derivanti da operazioni di aggregazione aziendale riguardano i saldi debitori per trattamento di fine rapporto confluiti nel Gruppo per effetto dell'acquisizione del Gruppo Fbs.

Le liquidazioni effettuate rappresentano i benefici pagati ai dipendenti nell'esercizio.

Le altre variazioni in diminuzione includono l'effetto dell'attualizzazione del fondo maturato sino al 31 dicembre 2006 rimasto in azienda, che, in base alle modifiche introdotte dal nuovo IAS 19, sono rilevate in contropartita del patrimonio netto.

In conformità a quanto richiesto dall'ESMA nel documento "European common enforcement priorities for 2012 financial statements" del 12 novembre 2012, si evidenzia che per l'attualizzazione è stato considerato il tasso di interesse basato sul tasso di rendimento di un benchmark di titoli emessi da emittenti corporate europei con rating AA per durate maggiori di 10 anni. Il medesimo tasso era stato utilizzato per l'attualizzazione effettuata al 31 dicembre 2018.

9.2 Altre informazioni

I principi contabili IAS/IFRS prevedono che le passività a carico dell'impresa, per le indennità che saranno riconosciute ai dipendenti al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, quali il trattamento di fine rapporto, siano stanziate in bilancio sulla base di una valutazione attuariale dell'ammontare che sarà riconosciuto alla data di maturazione.

In particolare, tale accantonamento deve tenere conto dell'ammontare già maturato alla data di bilancio, proiettandolo nel futuro per stimare l'ammontare da pagare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro. Tale somma viene in seguito attualizzata per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento.

A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato al 1 gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1 gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare ovvero essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.

L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dal 1 gennaio 2007.

In particolare:

  • le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dal 1 gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS. L'importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;
  • il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come "piano a benefici definiti" con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non comporta più l'attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l'attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dal 1 gennaio 2007.

Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri - Voce 100

Voci/Componenti 31.12.2019 31.12.2018
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 3.952 3.896
2. Fondi su altri impegni e garanzie finanziarie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali - -
4. Altri fondi per rischi ed oneri 29.013 21.883
4.1 controversie legali e fiscali 22.894 14.566
4.2 oneri per il personale 614 977
4.3 altri 5.505 6.340
Totale 32.965 25.779

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e
garanzie
finanziarie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi per
rischi ed oneri
Totale
31.12.2019
A. Esistenze iniziali - - 21.883 21.883
B. Aumenti - - 14.488 14.488
B.1 Accantonamento dell'esercizio - - 14.022 14.022
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - - -
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - - -
B.4 Altre variazioni - - - -
Operazioni di aggregazione aziendale - - 466 466
C. Diminuzioni - - 7.359 7.359
C.1 Utilizzo nell'esercizio - - 2.667 2.667
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - - -
C.3 Altre variazioni - - 4.691 4.691
D. Rimanenze finali - - 29.013 29.013

La variazione per "Operazioni di aggregazione aziendale" è riconducibile all'acquisizione del Gruppo Fbs.

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Totale
Impegni a erogare fondi 1.501 50 - 1.551
Garanzie finanziarie rilasciate 223 79 2.099 2.401
Totale 1.724 129 2.099 3.952

Al 31 dicembre 2019 il saldo pari a 4,0 milioni di euro, allineato al valore di fine esercizio precedente, riflette la svalutazione degli impegni e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo.

10.6 Fondi per rischi e oneri – Altri fondi

Controversie legali e tributarie

Al 31 dicembre 2019 sono iscritti fondi per complessivi 22,9 milioni di euro. Tale importo si compone come di seguito dettagliato:

  • per 12,0 milioni di euro relativi a 44 controversie legate all'Area Crediti Commerciali (a fronte di un petitum complessivo di 30,1 milioni di euro), tali controversie sono sostanzialmente connesse alla richiesta di ripetizione di somme incassate o a pagamenti sotto garanzia relativi a posizioni di factoring in pro soluto;
  • per 5,4 milioni di euro (a fronte di un petitum di 64,8 milioni di euro) relativi a 27 controversie relative alle Aree Corporate Banking e Commercial Lending e legate per 4,9 milioni di euro a posizioni derivanti dalla ex Interbanca;
  • per 1,9 milioni di euro (a fronte di un petitum di 4,0 milioni di euro) relativi a 61 cause connesse all'Area Leasing;
  • per 0,8 milioni di euro (a fronte di un petitum di medesimo importo) relativi a contenziosi afferenti alla partecipata IFIS Rental Services S.r.l.;
  • per 1,0 milioni di euro a varie controversie riguardanti Credifarma;

  • per 330 mila euro (con un petitum corrispondente di 4,0 milioni di euro) relativi a 27 contenziosi con clienti e agenti riferibili a Cap. Ital. Fin. S.p.A.;

  • per 1,3 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 3,8 milioni di euro) a 39 controversie legate a crediti della controllata Ifis NPL S.p.A.;
  • per 106 mila euro a 7 controversie relative a Fbs, caratterizzate da un petitum di complessivi 1,8 milioni di euro.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 31 dicembre 2019, sono in essere "Altri fondi" per 6,1 milioni di euro (7,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018) costituiti principalmente da 4,7 milioni di euro per indennità suppletiva di clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing rispetto a 3,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018, da 0,6 milioni di euro per oneri legati al personale (1,0 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e da 0,2 milioni di euro per fondo reclami. Il decremento di 1,2 milioni di euro della voce "Altri fondi", rispetto al saldo al 31 dicembre 2018, è dovuto prevalentemente al rilascio di un fondo rischi di 0,9 milioni di euro connesso a probabili costi di adeguamento formale di impianti della ex controllata Two Solar Park ceduta nel mese di giugno 2019.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 31 dicembre 2019 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Contenzioso fiscale

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti. Società coinvolta Banca IFIS come incorporante dell'ex IFIS Leasing S.p.A. (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni «integrali» dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2014.

Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 242,7 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

Contenzioso relativo all'Avviso di Liquidazione imposta di registro 3%. Società coinvolte: Banca IFIS come incorporante dell'ex Interbanca S.p.A. e IFIS Rental Services S.r.l. - (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato l'operazione di ristrutturazione della società GE Capital Services S.r.l. nel suo complesso come "Cessione di ramo d'azienda" chiedendo l'applicazione dell'imposta di registro in misura proporzionale pari al 3% del valore dell'azienda per complessivi 3,6 milioni di euro.

Contenzioso relativo alla presunta «stabile organizzazione» in Italia della società polacca

A seguito dell'indagine svolta dalla Guardia di Finanza relativamente a Imposte Dirette, IVA e degli altri tributi per le annualità d'imposta 2016 e 2017 e 2013/2015 limitatamente ai rapporti intrattenuti con la controllata polacca Ifis Finance Sp. Z. o. o. sono stati notificati Avvisi di Accertamento con riferimento alle annualità 2013/2015.

La Guardia di Finanza sostiene di aver ravvisato elementi idonei a ritenere che, nel Paese estero (Polonia), sia stata costituita una "stabile organizzazione" di Banca IFIS e non un autonomo soggetto giuridico con capacità di autodeterminazione.

In altre parole, disconoscendo la autonoma organizzazione giuridica della Società con contestuale residenza fiscale della stessa in Polonia, i costi ed i ricavi della sede in Polonia costituirebbero componenti positivi o negativi produttivi di reddito imponibile in Italia (al netto del credito di imposta per le imposte pagate all'estero in via definitiva)

Il Gruppo - ritenendo infondata la pretesa della Amministrazione Finanziaria - provvederà a impugnare l'Avviso di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie ed effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria.

In merito ai contenziosi fiscali sopra citati, il Gruppo supportato dai propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile ma non probabile e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Indennizzi

In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative a Interbanca e alle altre Società Partecipate. In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Con specifico riferimento ad alcuni contenziosi fiscali relativi all'ex Gruppo GE Capital Interbanca, sono state presentate istanze di "definizione agevolata delle controversie tributarie" ai sensi dagli articoli 6 e 7 del Decreto Legge n. 119 del 23 ottobre 2018, convertito con modificazioni dalla legge n. 136 del 17 dicembre 2018, i cui termini scadevano il 31 maggio 2019.

La definizione si è perfezionata con il sostenimento di un onere complessivo pari a 30,9 milioni di euro iscritto fra le Altre spese amministrative, integralmente coperto da un indennizzo contrattuale in misura tale da non evidenziare impatti sul risultato netto derivante dalla chiusura del contenzioso.

Sezione 13 – Patrimonio del gruppo – Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

13.1 Capitale e azioni proprie: composizione

Voce 31.12.2019 31.12.2018
170 Capitale sociale (in migliaia di euro) 53.811 53.811
Numero azioni ordinarie 53.811.095 53.811.095
Valore nominale azioni ordinarie 1 euro 1 euro
180 Azioni proprie (in migliaia di euro) (3.012) (3.103)
Numero azioni proprie 359.144 370.112

13.2 Capitale - numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 53.811.095 -
- interamente liberate 53.811.095 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (370.112) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 53.440.983 -
B. Aumenti 10.968 -
B.1 Nuove emissioni - -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 10.968 -
C. Diminuzioni - -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie - -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 53.451.951 -
D.1 Azioni proprie (+) 359.144 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 53.811.095 -
- interamente liberate 53.811.095 -
- non interamente liberate - -

13.3 Capitale: altre informazioni

Il capitale sociale è composto da n. 53.811.095 azioni ordinarie di nominali 1 euro cadauna per le quali non sono previsti diritti, privilegi e vincoli, inclusi i vincoli nella distribuzione dei dividendi e nel rimborso del capitale.

13.4 Riserve di utili: altre informazioni

Voci/Componenti 31.12.2019 31.12.2018
Riserva legale 17.806 10.762
Riserva straordinaria 546.261 487.336
Altre riserve 690.779 665.096
Totale riserve di utili 1.254.846 1.163.194
Riserva acquisto azioni proprie 3.012 3.103
Altre riserve 2.380 2.246
Totale voce 150 riserve 1.260.238 1.168.543

Si segnala che le riserve di utili alla voce "Altre riserve" includono una riserva patrimoniale, indisponibile fino all'approvazione del bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021, per euro 633,4 milioni di euro pari al "gain on bargain purchase" emerso dall'operazione di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

A norma del disposto dell'art. 1, comma 147 della Legge di Stabilità per il 2014 (Legge n. 147 del 27.12.2013) e dell'art. 1, comma 704 della Legge di Bilancio per il 2020 (Legge n. 160 del 27.12.2019), Il Gruppo Banca IFIS ha provveduto a riallineare il differenziale tra il valore civilistico e il valore fiscale sui taluni beni immobili. L'importo corrispondente ai maggiori valori oggetto di riallineamento, al netto dell'imposta sostitutiva, genera una riserva in sospensione d'imposta ai fini fiscali pari a 15,3 milioni di euro.

Inoltre, a seguito della fusione di Interbanca S.p.A. in Banca IFIS S.p.A. è sorto l'obbligo in capo alla incorporante di ricostituire, ai sensi dell'art. 172 comma 5 TUIR, le riserve in sospensione di imposta dell'incorporata come segue:

  • Riserva speciale ex art. 15 comma 10 L7/8/82 n. 516 per 4,6 milioni di euro;
  • Riserva da rivalutazione L. 408/90 per 2,3 milioni di euro.

Infine, si precisa che vi sono ulteriori 20,7 milioni di euro di riserve in sospensione di imposta imputate al capitale sociale di Banca IFIS e rinvenienti dall'incorporazione di Interbanca, ai sensi delle seguenti leggi: n. 576/75; n. 83/72 e n. 408/90 e precedentemente imputati al capitale sociale di quest'ultima.

Sezione 14 – Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 190

14.1 Dettaglio della voce 210 Patrimonio di pertinenza di terzi

Denominazione imprese 31.12.2019 31.12.2018
Partecipazioni in società consolidate con interessenze di terzi significative
1. Credifarma S.p.A. 5.567 5.476
2. Fbs Real Estate S.r.l. 4 -
Totale 5.571 5.476

Altre informazioni

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Valore nominale su impegni e garanzie
finanziarie rilasciate Totale Totale
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio 31.12.2019 31.12.2018
1. Impegni a erogare fondi 748.019 4.753 38.330 791.102 937.602
a) Banche Centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.474 - - 1.474 695
c) Banche - - - - -
d) Altre società finanziarie 184.229 - - 184.229 121.023
e) Società non finanziarie 310.919 4.674 36.697 352.290 539.195
f) Famiglie 251.397 79 1.633 253.109 276.689
2. Garanzie finanziarie rilasciate 235.668 9.985 42.238 287.891 257.645
a) Banche Centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - -
c) Banche 30.584 474 1.262 32.320 10.256
d) Altre società finanziarie 6.568 - - 6.568 6.965
e) Società non finanziarie 194.425 9.511 28.449 232.385 227.622
f) Famiglie 4.091 - 12.527 16.618 12.802

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Portafogli 31.12.2019 31.12.2018
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 1.096.321 410.410
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 228.882 31.542
4. Attività materiali - -
- di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze
- -

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva così come le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato per 213 milioni si riferiscono a titoli di stato a garanzia delle operazioni di finanziamento presso l'Eurosistema e ad un'operazione di pronti contro termine.

La restante parte delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato si riferisce a depositi bancari a garanzia di operazioni in derivati.

5. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi Importo
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela -
a) acquisti -
1. regolati -
2. non regolati -
b) vendite -
1. regolate -
2. non regolate -
2. Gestioni di portafogli -
a) individuali -
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli 4.179.867
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca -
depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -
-
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 1.009.560
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli 1.009.560
c) titoli di terzi depositati presso terzi 944.877
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 2.225.430
4. Altre operazioni -

4.3 Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 1 – Gli interessi - Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
31.12.2019
Totale
31.12.2018
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico:
368 4.572 983 5.923 12.274
1.1. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
- - - - -
1.2. Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
368 4.572 983 5.923 12.274
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
3.864 - X 3.864 6.904
3. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato:
4.367 423.354 - 427.721 416.463
3.1. Crediti verso banche 33 2.993 X 3.026 2.905
3.2. Crediti verso clientela 4.334 420.361 X 424.695 413.558
4. Derivati di copertura X X - - -
5. Altre attività X X 15.835 15.835 405
6. Passività finanziarie X X X - -
Totale 8.599 427.926 16.818 453.343 436.046
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired - 146.778 - 146.778 116.348
di cui: interessi attivi su leasing finanziario - 44.289 - 44.289 54.924

Con riferimento alla voce Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico gli importi sono riferiti a titoli di debito e finanziamenti che non hanno superato l'SPPI test, mentre con riferimento alla voce Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva gli importi indicati sono rinvenienti dai titoli, prevalentemente di Stato, in portafoglio.

Gli interessi attivi su Crediti verso clientela a costo ammortizzato riferiti a Titoli di debito sono relativi alla tranche senior di cartolarizzazione assistita da garanzia dello Stato (GACS) sottoscritta dal Gruppo nel mese di gennaio 2018 e al portafoglio titoli costituito come impiego di liquidità nel secondo semestre 2019.

Infine gli interessi attivi su Crediti verso la clientela a costo ammortizzato riferiti a Finanziamenti sono attinenti per 128,4 milioni a crediti del Settore NPL (99,8 milioni nel 2018).

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

31.12.2019 31.12.2018
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 7.877 9.927
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
31.12.2019
Totale
31.12.2018
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
(83.605) (30.714) (2) (114.321) (104.934)
1.1 Debito verso banche centrali (2.741) X X (2.741) (5.150)
1.2 Debiti verso banche (2.341) X X (2.341) (1.903)
1.3 Debiti verso clientela (78.523) X X (78.523) (59.846)
1.4 Titoli in circolazione X (30.714) X (30.714) (38.035)
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair value (10) - - (10) -
4. Altre passività e fondi X X (6) (6) -
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X - -
Totale (83.615) (30.714) (8) (114.337) (104.934)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (235) - - (235) (104)

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Gli interessi passivi su debiti verso clientela si riferiscono per 70,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (59,1 milioni di euro al 31 dicembre 2018) alla raccolta retail effettuata principalmente tramite il conto deposito Rendimax e Contomax.

Gli interessi passivi su titoli in circolazione si riferiscono per 7,7 milioni di euro ai costi del funding dell'operazione di cartolarizzazione effettuata a fine 2016 come meglio descritto nella Parte E della presente Nota integrativa.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

31.12.2019 31.12.2018
Interessi passivi su passività in valuta (2.118) (1.433)

Sezione 2 – Le commissioni - Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/Valori 31.12.2019 31.12.2018
a) garanzie rilasciate 2.004 2.243
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 8.395 8.489
1. negoziazione di strumenti finanziari - -
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni individuali di portafogli 53 843
3.1. individuali 53 843
3.2. collettive - -
4. custodia e amministrazione di titoli - -
5. banca depositaria - -
6. collocamento di titoli - -
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini - -
8. attività di consulenza - -
8.1. in materia di investimenti - -
8.2. in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi 8.342 7.646
9.1. gestioni di portafogli - -
9.1.1. individuali - -
9.1.2. collettive - -
9.2. prodotti assicurativi - -
9.3. altri prodotti 8.342 7.646
d) servizi di incasso e pagamento 3.430 884
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione 5.758 196
f) servizi per operazioni di factoring 62.376 58.731
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 621 625
j) altri servizi 22.666 26.529
Totale 105.250 97.697

Le commissioni per altri servizi si riferiscono per 8,0 milioni di euro nel 2019 (rispetto a 8,1 milioni di euro del 2018) a commissioni incassate nell'ambito dell'attività di leasing.

2.2 Commissioni passive: composizione

Servizi/Valori 31.12.2019 31.12.2018
a) garanzie ricevute (550) (585)
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: (86) (12)
1. negoziazione di strumenti finanziari - -
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni individuali di portafogli (47) -
3.1. proprie (47) -
3.2. delegate da terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli (39) (12)
5. collocamento di strumenti finanziari - -
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi - -
d) servizi di incasso e pagamento (1.892) (1.104)
e) altri servizi (8.644) (11.491)
Totale (11.172) (13.192)

La voce Altri servizi si riferisce per 4,4 milioni nel 2019 (4,2 milioni nel 2018) a commissioni derivanti dall'attività di leasing (mediazione ed assicurazione).

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili - Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Voci/Proventi 31.12.2019 31.12.2018
Dividendi Proventi simili Dividendi Proventi simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - - 35 -
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
813 - 301 -
D. Partecipazioni - - - -
Totale 813 - 336 -

Sezione 4 – Il risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni / Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione - 120 - - 120
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Titoli di capitale - 120 - - 120
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - -
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - - - - -
Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio
X X X X (3.723)
3. Strumenti derivati 10.299 10.526 (10.454) (11.255) (884)
3.1 Derivati finanziari: 10.299 10.526 (10.454) (11.255) (884)
- Su titoli di debito e tassi di interesse 10.299 10.331 (9.552) (10.512) 566
- Su titoli di capitale e indici azionari - 195 (902) (743) (1.450)
- Su valute e oro X X X X -
- Altri - - - - -
3.2 Derivati su crediti - - - - -
Di cui: coperture naturali connesse con la fair
value option
X X X X -
Totale 10.299 10.646 (10.454) (11.255) (4.487)

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

31.12.2019 31.12.2018
Voci/Componenti reddituali Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
17.740 (19) 17.721 17.286 (121) 17.165
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 17.740 (19) 17.721 17.286 (121) 17.165
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
10.021 (9.062) 959 - - -
2.1 Titoli di debito 10.021 (9.062) 959 - - -
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 27.761 (9.081) 18.680 17.286 (121) 17.165
Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione - - - 8.233 (2) 8.231
Totale passività (B) - - - 8.233 (2) 8.231

Gli utili da cessione di crediti verso clientela sono stati realizzati per 15,7 milioni di euro attraverso la cessione di portafogli di crediti del Settore NPL, come commentato nel paragrafo Contributo dei settori di attività della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Si ricorda che gli utili su titoli in circolazione al 31 dicembre 2018 si riferivano sostanzialmente al riacquisto di proprie passività finanziarie tramite "Tender Offer" lanciata nel mese di dicembre 2018 sul Bond a 5 anni emesso ad aprile 2018.

Sezione 7 – Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato netto
[(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie 8.951 2.917 (21.389) (98) (9.619)
1.1 Titoli di debito 495 - - (98) 397
1.2 Titoli di capitale - 2.044 (11.266) - (9.222)
1.3 Quote di O.I.C.R. 61 873 (4.600) - (3.666)
1.4 Finanziamenti 8.395 - (5.523) - 2.872
2. Attività finanziarie: differenze di
cambio
X X X X -
Totale 8.951 2.917 (21.389) (98) (9.619)

Sezione 8 – Le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito - Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore Riprese di valore
Operazioni/ Primo e Terzo stadio Primo e Terzo Totale Totale
componenti reddituali secondo
stadio
Write
-off
Altre secondo
stadio
stadio 31.12.2019 31.12.2018
A. Crediti verso banche (82) - - 22 - (60) 290
- finanziamenti (82) - - 22 - (60) 290
- titoli di debito - - - - - - -
di cui: crediti impaired acquisiti o
originati
- - - - - - -
B. Crediti verso clientela (5.497) (159.468) (342.720) 4.287 536.024 32.626 38.784
- finanziamenti (5.486) (44.067) (116.710) 4.287 80.197 (81.779) 39.169
- titoli di debito (11) (115.401) (226.010) - 455.827 114.405 (385)
di cui: crediti impaired acquisiti o
originati
(2) (115.428) (226.023) 8 458.179 116.734 220.166
Totale (5.579) (159.468) (342.720) 4.309 536.024 32.566 39.074

Le rettifiche/riprese di valore su crediti verso clientela relative a crediti impaired acquisiti o originati ("POCI") si riferiscono per positivi 119,6 milioni di euro (138,1 milioni di euro al 31 dicembre 2018) a crediti del Settore NPL. In particolare in tale voce confluiscono gli effetti derivanti dalla variazione periodica delle perdite attese lungo la vita utile del credito, anche se tali variazioni sono favorevoli e inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Rettifiche di valore Riprese di valore
Operazioni/ Primo e Terzo stadio Totale Totale
componenti reddituali secondo
stadio
Write
-off
Altre Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
31.12.2019 31.12.2018
A. Titoli di debito - - - - 113 113 (1.019)
B. Finanziamenti - - - - - - -
- Verso clientela - - - - - - -
- Verso banche - - - - - - -
di cui: attività finanziarie
impaired acquisite o originate
- - - - - - -
Totale - - - - 113 113 (1.019)

Sezione 12 - Le spese amministrative - Voce 190

12.1 Spese per il personale: composizione

Tipologia di spesa/Settori 31.12.2019 31.12.2018
1) Personale dipendente (122.053) (107.228)
a) salari e stipendi (85.843) (76.478)
b) oneri sociali (23.719) (21.147)
c) indennità di fine rapporto (5.339) -
d) spese previdenziali (606) -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (454) (4.713)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (45) -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti (45) -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (107) (76)
- a contribuzione definita (107) (17)
- a benefici definiti - (59)
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti
patrimoniali
- -
i) altri benefici a favore dei dipendenti (5.939) (4.814)
2) Altro personale in attività (318) (61)
3) Amministratori e sindaci (7.587) (4.295)
4) Personale collocato a riposo - -
Totale (129.959) (111.584)

Le spese per il personale, pari a 130,0 milioni di euro, aumentano del 16,5% (111,6 milioni di euro al 31 dicembre 2018), sia per effetto della crescita del numero dei dipendenti del Gruppo che al 31 dicembre 2019 è di 1.753 risorse (+7,0% rispetto al 31 dicembre 2018 pari a 1.638 risorse), sia per effetto degli accordi transattivi relativi all'uscita dei soci di minoranza e amministratori di Fbs.

La sottovoce accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale include sia le quote del TFR che i dipendenti hanno optato di mantenere in azienda da versare al Fondo di Tesoreria INPS, sia le quote destinate a forme di previdenza, nonché gli interessi passivi sull'obbligazione a benefici definiti.

12.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Personale dipendente: 31.12.2019 31.12.2018
Personale dipendente: 1.695,5 1.554,0
a) dirigenti 67,5 59,0
b) quadri direttivi 498,5 468,0
c) restante personale dipendente 1.129,5 1.027,0
Altro personale - -

12.5 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2019 31.12.2018
Spese per servizi professionali (70.691) (59.636)
Legali e consulenze (52.043) (40.354)
Revisione (773) (516)
Servizi in outsourcing (17.875) (18.766)
Imposte indirette e tasse (76.735) (45.291)
Spese per acquisto di beni e altri servizi (66.852) (71.599)
Spese per informazione clienti (18.345) (17.645)
Assistenza e noleggio software (16.511) (16.117)
FITD e Resolution fund (6.492) (5.983)
Spese spedizione e archiviazione documenti (5.708) (5.761)
Spese relative agli immobili (5.643) (6.697)
Pubblicità e inserzioni (2.957) (3.395)
Spese telefoniche e trasmissione dati (2.671) (3.737)
Viaggi e trasferte (2.546) (3.491)
Gestione e manutenzione autovetture (2.452) (3.627)
Costi per cartolarizzazione (1.422) (1.642)
Altre spese diverse (2.105) (3.504)
Totale altre spese amministrative (214.278) (176.526)

Le altre spese amministrative, pari a 214,3 milioni di euro contro i 176,5 milioni di euro al 31 dicembre 2018, includono l'onere di 30,9 milioni di euro relativo alla chiusura di alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex controllata Interbanca, il cui impatto economico è integralmente compensato nella voce "altri proventi netti di gestione" per euro 46,2 milioni di euro (comprensivo anche del relativo effetto fiscale) a fronte dell'attivazione delle garanzie in essere. Al netto di tale componente, la voce mostra un incremento di circa 11,7 milioni di euro nelle spese legali e consulenziali parzialmente compensato da una riduzione di 4,8 milioni di euro nelle altre spese, così come più diffusamente commentato nel seguito.

La sottovoce "Legali e consulenze" risulta pari a 52,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019 in aumento del 29,0% rispetto a 40,4 milioni di euro dell'esercizio precedente ed include i costi collegati all'attività di recupero giudiziale, in particolare per i crediti appartenenti al Settore NPL per 25,1 milioni di euro (pari a 21,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018). L'incremento della voce risente sia soprattutto della variazione di area di consolidamento con l'ingresso di Fbs e di Credifarma per tutti i 12 mesi, per un effetto di circa 5,0 milioni di euro, sia dell'incremento delle consulenze legate alle acquisizioni societarie e alla riorganizzazione delle strutture aziendali del Gruppo.

La sottovoce "Servizi in outsourcing" pari a 17,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019, sostanzialmente in linea ai 18,8 milioni di euro dell'esercizio precedente, è prevalentemente riferibile all'attività di recupero del Settore NPL della gestione stragiudiziale.

La voce "Imposte indirette e tasse", pari a 76,7 milioni di euro rispetto a 45,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018, è significativamente influenzata dall'onere pari a 30,9 milioni di euro relativo alle istanze di "definizione agevolata delle controversie tributarie" presentate nel 2019. Al netto di tale effetto, la voce è riferita prevalentemente all'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti per complessivi 31,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019 in linea con i 30,8 milioni di euro dell'esercizio precedente. La voce include inoltre imposta di bollo per 12,1 milioni di euro il cui addebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

Le "Spese per acquisto di beni e servizi" risultano pari a 66,9 milioni di euro in diminuzione del 6,6% rispetto a 71,6 milioni del rispettivo periodo dell'esercizio precedente. La dinamica della voce è dovuta all'effetto contrapposto nella variazione di alcune voci maggiormente significative, in particolare:

  • Spese per informazione clienti pari a 18,3 milioni di euro in crescita del 4,0% rispetto al precedente esercizio: l'aumento è riferito prevalentemente al Settore NPL in relazione spese sostenute per la valutazione degli asset a garanzia dei portafogli in gestione;
  • FITD e Resolution fund ammonta a 6,5 milioni di euro in crescita dell'8,5% rispetto ai 6,0 milioni di euro al 31 dicembre 2018.
  • Spese relative agli immobili e gestione autovetture che diminuiscono complessivamente di 2,2 milioni di euro, effetto sostanzialmente riferito all'applicazione a partire dal 1 gennaio 2019 del nuovo principio IFRS 16.
  • Viaggi e trasferte diminuiscono del 27,1% rispetto al precedente esercizio attestandosi a 2,6 milioni di euro anche a seguito del completamento di progetti che hanno coinvolto dipendenti delle varie sedi del Gruppo soprattutto nel precedente esercizio.

Si riepilogano di seguito i corrispettivi per i servizi di revisione contabile e dei servizi diversi dalla revisione per l'esercizio 2019.

Tipologia dei servizi Soggetto che ha erogato
il servizio
Destinatario Compensi
(unità di euro)
Banca IFIS S.p.A. 288.354
Revisione contabile EY S.p.A. Società controllate 306.545
Banca IFIS S.p.A. 93.500
Servizi di attestazione EY S.p.A Società controllate -
Banca IFIS S.p.A.
Servizi di consulenza fiscale EY S.p.A Società controllate -
Banca IFIS S.p.A.
Altri servizi EY S.p.A Società controllate -
Totale 688.399

Sezione 13 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 200

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

Gli accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate ammontano al 31 dicembre 2019 a 1,3milioni di euro, in crescita rispetto ad accantonamenti netti per 0,2 milioni di euro. L'incremento è sostanzialmente dovuto a rischi di credito su impegni irrevocabili a erogare fondi su due posizioni già oggetto di ristrutturazione.

13.3. Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

Si rinvia a quanto già commentato nella Parte B, Sezione 10 Fondi per rischi e oneri, della presente Nota Integrativa consolidata.

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210

14.1. Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento (a) Rettifiche di valore
per deterioramento
(b)
Riprese di valore (c) Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali
1. Ad uso funzionale (8.512) - 610 (7.902)
- di proprietà (5.306) - 610 (4.696)
- diritti d'uso acquisti con il leasing (3.206) - - (3.206)
2. Detenute a scopo di investimento (58) - - (58)
- di proprietà - - - -
- diritti d'uso acquisti con il leasing (58) - - (58)
3. Rimanenze X - - -
Totale (8.570) - 610 (7.960)

Sezione 15 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 220

15.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento (a) Rettifiche di valore
per deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (7.879) - - (7.879)
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre (7.879) - - (7.879)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
Totale (7.879) - - (7.879)

Sezione 16 – Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 230

16.1 Altri oneri di gestione: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2019 31.12.2018
a) Transazioni con clientela (485) (130)
b) Minusvalenze (1.966) (2.366)
c) Altri oneri (2.667) (2.265)
Totale (5.118) (4.761)

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

Valori/Proventi 31.12.2019 31.12.2018
a) Bargain su acquisizione partecipazione - 3.869
b) Recupero spese a carico di terzi 17.245 15.709
c) Fitti attivi 786 1.004
d) Proventi da realizzo attività materiali 97 -
e) Altri proventi 64.521 13.715
Totale 82.649 34.297

Gli altri proventi di gestione, pari a 82,6 milioni di euro (34,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018) includono gli effetti della precedentemente citata attivazione delle garanzie in essere a fronte della chiusura di alcuni contenziosi fiscali per 46,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019. Al netto di tale importo, gli altri proventi di gestione sono riferiti principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

Il saldo comparativo al 31 dicembre 2018 includeva per 3,9 milioni di euro il gain on bargain purchase derivante dall'acquisizione del controllo di Credifarma S.p.A..

Sezione 20 – Utili (Perdite) da cessione di investimenti - voce 280

20.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2019 31.12.2018
A. Immobili - -
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - -
B. Altre attività (408) -
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione (408) -
Risultato netto (408) -

La perdita da cessione di investimenti si riferisce interamene alla cessione del 100% del capitale sociale in Two Solar Park 2008 S.r.l. avvenuta alla fine del primo semestre 2019.

Sezione 21 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 300

21.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Componenti reddituali/Settori 31.12.2019 31.12.2018
1. Imposte correnti (-) (57.553) (31.696)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 4.347 515
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui
alla Legge n. 214/2011 (+)
- 19
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (1.653) (23.390)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 2.226 (1.616)
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3 bis+/-4+/-5) (52.633) (56.168)
Voci/Componenti 31.12.2019
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 175.821
IRES - Onere fiscale teorico (27,5%) (48.349)
- effetto minor aliquota 349
- effetto di proventi non tassabili e altre variazioni in diminuzione - permanenti 9.203
- effetto di oneri non deducibili e altre variazioni in aumento - permanenti (12.821)
- Ires non corrente 326
IRES - Onere fiscale effettivo (51.292)
IRAP - Onere fiscale teorico (5,57%) (9.794)
- effetto minor aliquota 238
- effetto di proventi/oneri che non concorrono alla base imponibile (4.585)
- IRAP non corrente 4.379
IRAP - Onere fiscale effettivo (9.762)
Altre imposte 8.421
Onere fiscale effettivo di bilancio (52.633)

21.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Il tax rate dell'esercizio 2019 è pari al 29,94%. Si evidenzia che il tax rate utilizzato del 2019 risente degli effetti negativi della indeducibilità dell'onere relativo alle istanze di "definizione agevolata delle controversie tributarie" precedentemente citate e parzialmente compensate degli effetti positivi della reintroduzione della disciplina relativa all'aiuto alla crescita economica (ACE), dall'affrancamento a fini fiscali dell'avviamento iscritto nel consolidato civilistico a seguito dell'acquisto della partecipazione di controllo in Fbs S.p.A., dal riallineamento fiscale del valore di taluni Immobili al relativo valore contabile e dall'esito positivo di un Interpello ai fini IRAP relativo all'anno di imposta 2018.

Sezione 23 – Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – voce 340

23.1 Dettaglio della voce 340 "utile (perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi"

Denominazioni imprese 31.12.2019 31.12.2018
Partecipazioni consolidate con interessenze di terzi significative
Credifarma S.p.A. 91 47
Totale 91 47

Sezione 24 – Altre informazioni

24.rmativa in tema di erogazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 125 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 ("Legge annuale per il mercato e la concorrenza")

La Legge n. 124 del 4 agosto 2017 (Legge annuale per il mercato e la concorrenza) ha introdotto all'art. 1, commi da 125 a 129, alcune misure finalizzate ad assicurare la trasparenza nel sistema delle erogazioni pubbliche a decorrere dall'anno 2018. Tali misure hanno la finalità di aumentare la trasparenza dei contributi da parte delle amministrazioni e delle società pubbliche, anche quotate, a favore dei soggetti del terzo settore e delle imprese in generale.

In particolare, con riferimento all'informativa di bilancio 2019 la norma prevede a carico di tutte le imprese l'obbligo di inserire nelle note al bilancio d'esercizio e al bilancio consolidato, ove redatto, informazioni in merito a sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere ricevuti da:

• pubbliche amministrazioni e soggetti ad esse equiparate (art. 2-bis, D.Lgs. 33/2013);

  • società controllate, di diritto o di fatto, direttamente o indirettamente, da pubbliche amministrazioni; e
  • società in partecipazione pubblica.

Tali informazioni sono da indicare qualora gli importi ricevuti risultino superiori a 10 mila euro nel periodo di riferimento

Coerentemente con i chiarimenti forniti dal Consiglio di Stato con parere del 1 giugno 2018, n. 1.149, con gli orientamenti emersi dalle associazioni di categoria (Assonime) e in linea con le informazioni pubbliche ad oggi disponibili, sembrerebbero escluse dagli obblighi di informativa le seguenti fattispecie:

  • corrispettivi di prestazioni dell'impresa nell'ambito dello svolgimento di prestazioni professionali, servizi e forniture o di altro incarico rientrante nell'esercizio tipico dell'attività di impresa. Trattasi, infatti, di importi ricevuti che non attengono al campo delle liberalità/politiche pubbliche di sostegno;
  • le agevolazioni fiscali accessibili a tutte le imprese che soddisfano determinate condizioni, sulla base di criteri generali predeterminati, che peraltro formano oggetto di specifiche dichiarazioni;
  • erogazione alla propria clientela di finanziamenti agevolati, in quanto trattasi di erogazione di fondi altrui (es. contributo in conto interessi da parte della pubblica amministrazione) e non di mezzi propri della banca che funge da intermediario.

Ciò premesso, si riepilogano di seguito sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere ricevuti dalle società del Gruppo al netto della ritenuta d'acconto del 4% prevista dall'art. 28, co. 2, D.P.R. 600/1973.

Soggetto erogante Società del Gruppo
Beneficiaria
Importo del contributo
pubblico
Fondo Nazionale per il sostegno dell'occupazione nel settore del credito Banca Ifis S.p.A. 227
Fondo Nazionale per il sostegno dell'occupazione nel settore del credito Ifis NPL S.p.A. 491
Totale 718
Soggetto erogante Riferimento Società del Gruppo
Beneficiaria
Importo del contributo
pubblico
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L. 205/2017 Banca IFIS S.p.A. 106
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L. 205/2017 IFIS NPL S.p.A. 16
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L. 205/2017 FBS S.p.A. 12
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L. 248/2005 Banca IFIS S.p.A. 301
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L. 248/2005 IFIS NPL S.p.A. 46
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L. 248/2005 IFIS Rental Services S.r.l 5
Totale 486

Inoltre, si rimanda al Registro Nazionale degli Aiuti di Stato sezione "Trasparenza" per il riepilogo delle richieste effettuate in merito agli Aiuti alla Formazione (art.31 Reg. CE 651/2014) e del relativo impegno di spesa da parte dell'ente erogante.

Infine, in merito alla società Two Solar Park 2008 S.r.l., controllata fino al 26 giugno 2019, i ricavi prodotti dalla società includono incentivi energetici erogati attraverso apposite convezioni stipulate con il GSE (Gestore dei Servizi Energetici S.p.A.) che dal gennaio 2015, a seguito della Legge 11/08/2014 n. 116 e in base alle scelte operate dalla Società in merito alla rimodulazione delle tariffe incentivanti, eroga gli incentivi con rate mensili costanti, in base a stime di produzione basate sui dati storici degli impianti, e un conguaglio annuale, entro il 30 giugno dell'anno successivo, sull'effettiva produzione rilevata dal Distributore di rete (ENEL).

Nel corso dell'esercizio gli incentivi erogati/pagati dal GSE fino alla data di perdita del controllo da parte del Gruppo Banca IFIS (26 giugno 2019), ammontano a 692 mila euro, di cui 279 mila euro relativi alla produzione dell'anno 2018 e 413 mila euro relativi alla produzione dell'anno 2019 per il solo periodo di controllo da parte del Gruppo.

Risultano infine maturati circa 415 mila euro di incentivi energetici nel primo semestre dell'esercizio e non ancora incassati al 26 giugno 2019, data di fine controllo da parte del Gruppo.

Sezione 25 – Utile per azione

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Utile per azione e utile diluito per azione 31.12.2019 31.12.2018
Utile netto d'esercizio di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) 123.097 146.763
Numero medio azioni in circolazione 53.448.405 53.438.425
Numero medio azioni diluite 53.448.405 53.438.425
Utile consolidato per azione (unità di euro) 2,30 2,75
Utile consolidato per azione diluito (unità di euro) 2,30 2,75

4.4 Parte D – Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva

VOCI
(in migliaia di euro) 31.12.2019 31.12.2018
10. Utile (Perdita) d'esercizio 123.188 146.810
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 138 1.684
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
759 2.370
a) variazione di fair value 1.945 2.379
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (1.186) (9)
70. Piani a benefici definiti (334) 135
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali
senza rigiro a conto economico
(287) (821)
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 10.245 (13.573)
120. Differenze di cambio 382 (1.027)
a) variazione di fair value 382 (1.027)
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate
al fair value con impatto sulla redditività complessiva
14.963 (11.035)
a) variazione di fair value 13.990 (12.558)
b) rigiro a conto economico 973 1.523
- rettifiche per rischio di credito (460) 1.523
- utili/perdite da realizzo 1.433 -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti
reddituali con rigiro a conto economico
(5.100) (1.511)
190. Totale altre componenti reddituali 10.383 (11.889)
200. Redditività complessiva (Voce 10 + 190) 133.571 134.921
210. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 91 47
220. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 133.480 134.874

4.5 Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Organizzazione del governo dei rischi

La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.

Con riferimento al governo dei rischi, il Gruppo ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework, mentre nell'ambito del cosiddetto Secondo Pilastro trovano collocazione i processi ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) e ILAAP (Internal Liquidity Adeguacy Assessment Process) in relazione ai quali il Gruppo effettua una autonoma valutazione, rispettivamente della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di Primo Pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc.) e della propria adeguatezza in relazione al governo e alla gestione del rischio di liquidità e del funding.

Tale processo ha accompagnato la redazione e l'invio all'Organo di Vigilanza nel mese di maggio 2019 del Resoconto annuale ICAAP e ILAAP con riferimento alla situazione del 31 dicembre 2018.

Sempre con riferimento al 31 dicembre 2018, in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina del cosiddetto Terzo Pilastro (o Pillar 3), Banca IFIS ha pubblicato, congiuntamente al Bilancio consolidato 2018, l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Investor Relations Istituzionali.

In relazione a quanto sopra e ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti - Disposizioni di Vigilanza per le banche - il Gruppo Banca IFIS si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di garantire l'adeguatezza patrimoniale e la solidità finanziaria ed economica del Gruppo.

Il sistema dei controlli interni del Gruppo Banca IFIS è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • l'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • il contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio del Gruppo (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • la salvaguardia del valore delle attività e la protezione dalle perdite;
  • l'efficacia e l'efficienza dei processi aziendali;
  • l'affidabilità e la sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • la prevenzione del rischio che il Gruppo sia coinvolto, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • la conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne.

I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:

• i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative o incorporati nelle procedure ovvero eseguiti nell'ambito dell'attività di back office. Le strutture operative sono le prime responsabili del processo di gestione dei rischi: nel corso dell'operatività giornaliera tali strutture devono identificare, misurare o valutare, monitorare, attenuare e riportare i rischi derivanti dall'ordinaria attività aziendale in conformità con il processo di gestione dei rischi; esse devono rispettare i limiti operativi loro assegnati coerentemente con gli obiettivi di rischio e con le procedure in cui si articola il processo di gestione dei rischi;

  • i controlli sui rischi e sulla conformità (c.d. "controlli di secondo livello"), con l'obiettivo di assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi, il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni, la conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione;
  • l'attività di revisione interna (c.d. "controlli di terzo livello"), volta a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo, con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi.

I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore incaricato del Sistema di Controllo Interno e gestione dei Rischi, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Funzione Risk Management, Funzione Compliance, Funzione Antiriciclaggio) cui si aggiunge anche il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari in funzione della connotazione di realtà bancaria con azioni quotate, sono dettagliatamente descritti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, il cui ultimo aggiornamento verrà approvato dal Consiglio di Amministrazione congiuntamente al presente bilancio consolidato e successivamente pubblicato sul sito internet della Banca nella sezione Corporate Governance.

Cultura del rischio

La Capogruppo agevola lo sviluppo e la diffusione a tutti i livelli di una cultura del rischio integrata in relazione alle diverse tipologie di rischi ed estesa a tutto il Gruppo. In particolare, in collaborazione con le diverse funzioni aziendali e le Risorse Umane, sono sviluppati e attuati programmi di formazione per sensibilizzare i dipendenti in merito alle responsabilità in materia di prevenzione e gestione dei rischi.

In tale ambito, le funzioni di controllo di Capogruppo (Risk Management, Compliance e Antiriciclaggio, Conformità) sono parti attive, per quanto di competenza, nei processi formativi. Viene promossa una cultura improntata a comportamenti di responsabilità diffusa, con azione capillare di formazione del personale, mirata sia ad acquisire la conoscenza del framework di presidio dei rischi (impostazioni, metodologie, applicazioni operative, regole e limiti, controlli), sia a interiorizzare i profili valoriali di Gruppo (codice etico, comportamenti, regole di condotta e relazione).

Nella presente Parte E della Nota integrativa consolidata sono fornite le informazioni riguardanti i profili di rischio di seguito indicati, le relative politiche di gestione e copertura messe in atto dal Gruppo, l'operatività in strumenti finanziari derivati:

  • rischio di credito;
  • rischi di mercato:
  • di tasso di interesse,
  • di prezzo,
  • di cambio,
  • rischio di liquidità;
  • rischi operativi

Sezione 1 – Rischi del consolidato contabile

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre
esposizioni non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
1.047.661 458.419 98.266 405.405 6.268.365 8.278.116
2. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - 1.124.635 1.124.635
3. Attività finanziarie designate
al fair value
- - - - - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value
5.668 12.868 - - 6.486 25.022
5. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - -
Totale 31.12.2019 1.053.329 471.287 98.266 405.405 7.399.486 9.427.773
Totale 31.12.2018 861.628 519.371 99.995 316.825 6.578.687 8.376.506

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
(1)
Write-off
complessivi
parziali
Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
Totale
(esposi
zione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
1.908.792 304.446 1.604.346 60.379 6.711.698 37.928 6.673.770 8.278.116
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - 1.125.462 827 1.124.635 1.124.635
3. Attività finanziarie designate al
fair value
- - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value
18.536 - 18.536 - X X 6.486 25.022
5. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 31.12.2019 1.927.328 304.446 1.622.882 60.379 7.837.160 38.755 7.804.891 9.427.773
Totale 31.12.2018 1.770.349 289.355 1.480.994 340.838 6.923.956 34.721 6.895.512 8.376.506

(1) Valore da esporre a fini informativi.

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.

Portafogli/qualità qualità creditizia Attività di evidente scarsa Altre attività
Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 540 28 24.285
2. Derivati di copertura - - -
Totale 31.12.2019 540 28 24.285
Totale 31.12.2018 850 4.429 25.380

B. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

B.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

Informazioni di natura qualitativa

Non vi sono società strutturate non consolidate al 31 dicembre 2019.

Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale

1.1 Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Il Gruppo, nell'ambito delle linee guida approvate dall'Organo Amministrativo della Capogruppo e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di vigilanza, persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato che viene offerto alle piccole e medie imprese. In questo ambito il Gruppo si prefigge di ampliare la propria quota di mercato nei segmenti del credito commerciale, anche nei confronti di soggetti con fabbisogni specialistici come le farmacie, del leasing, del credito fiscale e di quello di dubbia esigibilità, tramite l'offerta di servizi finanziari di alta qualità, elevato livello di personalizzazione, controllo del rischio di credito e redditività coerente con la qualità offerta.

In tale contesto l'attività del Gruppo bancario si sviluppa attualmente nei seguenti ambiti operativi:

  • l'attività di acquisto e gestione dei crediti d'impresa (factoring) si caratterizza per l'assunzione diretta di rischio derivante dalla concessione di finanziamenti e anticipazioni, nonché di eventuale garanzia, sui crediti commerciali a favore prevalentemente delle piccole-medie imprese. Una parte delle attività del segmento factoring comprende l'acquisto a titolo definitivo di crediti verso enti pubblici del settore sanitario ed enti territoriali;
  • le attività di corporate lending e di finanza strutturata si concentrano sull'offerta di finanziamenti a medio e lungo termine e di prodotti secured ed unsecured a sostegno di imprese operanti sul territorio nazionale per garantirne lo sviluppo per linee interne o esterne attraverso operazioni straordinarie, finalizzate al riposizionamento, all'espansione, a sviluppare alleanze o integrazioni, a favorire riorganizzazioni o l'apertura del capitale a nuovi partner o investitori. Le controparti clienti tipiche di tale segmento sono società di capitali;
  • le principali attività del segmento leasing sono svolte nei confronti di piccoli operatori economici (POE) e piccole medie imprese (PMI). In generale il leasing finanziario si rivolge a liberi professionisti e a imprese nel finanziamento di auto aziendali e veicoli commerciali e per facilitare l'investimento in beni strumentali rivolta ad aziende e rivenditori. Il noleggio a lungo termine invece insiste prevalentemente su equipment finance, con prevalente incidenza di prodotti da ufficio e informatici, in misura ridotta in macchinari industriali ed apparecchi medicali;
  • l'attività di acquisizione di crediti di natura finanziaria di difficile esigibilità (non performing loans), gestita dalla controllata Ifis NPL S.p.A., nei confronti prevalentemente di clientela retail, afferisce all'insieme di attività poste in essere per effettuare il recupero (sia giudiziale sia stragiudiziale) dei crediti distressed acquistati;

  • le attività di servicing (master and special services), gestione di portafogli NPL, garantiti e non, consulenza in attività di due diligence e investitore autorizzato in operazioni su NPL, gestite dalle società neo-controllate del Gruppo Fbs S.p.A. acquisite lo scorso 7 gennaio 2019;

  • la concessione di finanziamenti rivolti alla clientela retail anche mediante la definizione e il rifinanziamento di crediti non performing ceduti per i quali è previsto un rientro tramite CQS/CQP, gestita dalla controllata Cap. Ital. Fin. S.p.A.;
  • l'attività di concessione di finanziamenti a breve e medio periodo in favore delle farmacie, gestita dalla controllata Credifarma S.p.A., consiste prevalentemente nello smobilizzo dei crediti vantati da queste ultime nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale e degli enti, pubblici e privati, erogatori di prestazioni sanitarie.

In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca IFIS ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).

2. Politiche di gestione del rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia il Gruppo Banca IFIS è esposto al rischio che una variazione in attesa del merito creditizio di una controparte possa generare una corrispondente variazione inattesa nel valore della relativa esposizione creditizia che porti ad una cancellazione totale o parziale dei crediti. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma in cui il fido si estrinseca.

Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il servizio e il rimborso del debito (per mancanza di liquidità, insolvenza, ecc.), come pure anche al manifestarsi di circostanze che si riflettono sulle condizioni economico/finanziarie del debitore, quali il "rischio Paese".

2.1 Aspetti organizzativi

Nell'ambito del Gruppo Banca IFIS, un ruolo fondamentale nella gestione e nel controllo del rischio di credito è svolto dagli Organi Societari della Banca e delle società controllate che, secondo le rispettive competenze, assicurano l'adeguato presidio del rischio di credito individuando gli orientamenti strategici, le politiche di gestione e controllo del rischio, verificandone nel continuo l'efficienza e l'efficacia e definendo i compiti e le responsabilità delle funzioni aziendali coinvolte nei relativi processi.

Nell'attuale assetto organizzativo intervengono nel presidio e governo del rischio di credito specifiche aree di responsabilità centrali che garantiscono, con l'adeguato livello di segregazione, lo svolgimento delle attività di gestione e dei controlli di primo e secondo livello del rischio, mediante l'adozione di adeguati processi e applicativi informatici.

In linea generale, il processo creditizio nel suo insieme, pur conservando le specificità derivanti dai differenti prodotti/ portafogli, risponde ad un criterio organizzativo comune articolato principalmente su fasi operative, ruoli, responsabilità e controlli di vario livello.

La struttura organizzativa di Banca IFIS si articola, in particolare, nelle seguenti Aree di business declinate per tipologia di attività:

  • Credito Commerciale (Italia), unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle imprese domestiche, sia di breve che di medio-lungo termine;
  • Pharma, unità organizzativa dedicata all'acquisto di crediti nei confronti delle aziende sanitarie locali e alle aziende ospedaliere;
  • Farmacie, unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle farmacie domestiche, sia sviluppate internamente che segnalate dalla rete commerciale della società controllata Credifarma;
  • International, unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle imprese domestiche che effettuano attività di export nonché ad imprese straniere;
  • Crediti Erariali, unità organizzativa dedicata all'acquisto di crediti erariali, prevalentemente da società in procedura concorsuale o in stato di liquidazione;
  • Corporate Finance, unità organizzativa dedicata all'offerta di operazioni di finanza strutturata o di investimento in imprese non finanziarie in bonis o in quote di organismi interposti;

  • Special Situations, unità organizzativa deputata ad identificare e valutare le opportunità di concessione di nuova finanza ad aziende italiane che, seppur caratterizzate da una positiva redditività operativa di gestione caratteristica, sono uscite o stanno uscendo da una situazione di squilibrio finanziario e/o patrimoniale;

  • Leasing, unità organizzativa dedicata all'erogazione e alla gestione di prodotti di leasing.

Nel processo del credito, intervengono inoltre, alla data di riferimento della presente informativa, le attività creditizie svolte dalle controllate:

  • Ifis NPL S.p.A., società dedicata all'acquisizione, gestione e alla cessione di crediti non performing, prevalentemente originati da istituzioni finanziarie e banche, risultante dal conferimento del ramo d'azienda di Banca IFIS dedicato al business NPL avvenuto nel corso del precedente esercizio;
  • Fbs S.p.A., società specializzata nella gestione di NPL ipotecari e corporate e delle attività di servicing e recupero per conto terzi;
  • Cap. Ital. Fin. S.p.A., società operante nel settore della cessione del quinto dello stipendio/pensione, delegazione di pagamento e nell'attività distributiva di prodotti finanziari quali mutuo e prestito personale;
  • Credifarma S.p.A., società di riferimento per le farmacie per la concessione di anticipazioni, finanziamenti a medio e lungo termine, leasing strumentale e servizi finanziari;
  • Ifis Finance Sp. Z. o. o., società di factoring operante in Polonia;
  • Ifis Rental Service S.r.l., società non regolata specializzata nel segmento del noleggio operativo.

In via iniziale, ciascuna unità organizzativa, relativamente al proprio settore di attività, sviluppa e gestisce le relazioni commerciali e le opportunità di business in collaborazione con le Filiali presenti sul territorio nazionale, nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione.

Relativamente al processo di concessione del credito, ciascuna area di business individua la possibilità di nuove operazioni nel rispetto delle politiche di credito vigenti e sulla base del risk appetite definito; in tale contesto effettua l'esame istruttorio delle domande di nuovi affidamenti e procede alla formalizzazione di una proposta da sottoporre ai competenti soggetti deliberanti, assicurando l'applicazione delle politiche di credito, dei controlli stabiliti ed effettuando un'analisi di merito creditizio come previsto dalla normativa interna vigente.

Le proposte di affidamento e/o di acquisizione di crediti vengono presentate ai competenti soggetti deliberanti che, sulla base dei rispettivi poteri delegati, esprimono la propria decisione in materia di concessione del fido richiesto; la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).

Le Filiali di Banca IFIS non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito; ad esse viene attribuita, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte dei soggetti competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.

Le operatività delle società controllate prevedono delle autonomie deliberative locali stabilite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca IFIS.

Segue la fase di perfezionamento del credito che si riflette nella stipula del contratto, nelle attività relative all'acquisizione delle eventuali garanzie, nell'erogazione del finanziamento concesso. In tali fasi le aree di business sono affiancate da specifiche unità organizzative di supporto cui competono la predisposizione del contratto coerentemente ai disposti di delibera, nonché i controlli sul corretto adempimento di tutte le attività che portano all'erogazione del finanziamento.

La gestione operativa del credito, svolta per la clientela performing, comprende principalmente l'attività di gestione ordinaria e di monitoraggio effettuate da strutture istituite presso ciascuna società del Gruppo al fine di garantire la verifica continua e proattiva della clientela affidata. Tale attività è affiancata da un'attività di monitoraggio effettuata a livello di Gruppo da una specifica unità organizzativa istituita presso la Capogruppo, allo scopo di identificare le controparti che presentano anomalie andamentali, al fine di anticipare il manifestarsi di casi problematici e a fornire un adeguato reporting alle competenti funzioni aziendali.

Nel caso in cui la posizione di credito presenti oggettive situazioni di problematicità nel rimborso, la stessa viene trasferita a specifiche funzioni specializzate per prodotto nella gestione e recupero di operazioni deteriorate.

Il processo di acquisizione del portafoglio crediti non performing adottato dalla controllata IfisNPL S.p.A. e, con le dovute le specificità connesse alla tipologia di credito, dalla neo controllata Fbs S.p.A., prevede analoghe fasi organizzative riassumibili in:

  • origination, con l'individuazione delle controparti con cui effettuare le operazioni di acquisto e la valutazione dell'interesse commerciale nell'eseguire dette operazioni;
  • due diligence, con le attività di valutazione del portafoglio oggetto di acquisizione svolte da personale altamente qualificato, tese a valutare la qualità del portafoglio oggetto di cessione, nonché gli impatti organizzativi. Successivamente alla fase di due diligence vengono fissate le condizioni economiche di offerta/acquisto del portafoglio crediti e definite le modalità di gestione interna (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative;
  • delibera, con le attività di predisposizione del fascicolo istruttorio, assunzione, recepimento ed attuazione della delibera da parte del competente organo deliberante;
  • perfezionamento, con le attività di predisposizione e successiva stipula del contratto di acquisto e pagamento del prezzo.

Gli acquisti sono effettuati direttamente da originator e/o veicoli dedicati (mercato primario) o, in alcune circostanze, da operatori che abbiano acquistato sul mercato primario e che intendano dismettere per varie ragioni il loro investimento (mercato secondario). I crediti – derivanti da operazioni di credito al consumo tradizionale, carte di credito, prestiti finalizzati – si caratterizzano per essere prevalentemente non garantiti ("unsecured"); si riscontra anche la presenza di saldi di conto corrente nel caso di cessioni da parte di banche.

Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca di informazioni propedeutiche al corretto instradamento della posizione verso le modalità di recupero più adeguate, il credito viene classificato in un'area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto senza contribuzione a conto economico in termini di margine.

A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche (gestione stragiudiziale e gestione giudiziale), che svolge un'attività strettamente connessa alla trasformazione in posizioni paganti e all'incasso dei crediti.

La gestione operativa del recupero dei crediti rivenienti da operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità è curata sia da risorse interne alle controllate Ifis NPL S.p.A. e Fbs S.p.A., sia da una diffusa e collaudata rete di società di esazione e di agenti in attività finanziaria operanti sull'intero territorio nazionale.

L'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste, invece, nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (ODA) del quinto della pensione o dello stipendio (la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione) o della vendita sul mercato dell'asset a garanzia del credito (gestione secured). Di tali gestioni viene data di seguito specifica informativa.

Viene infine valutata altresì la convenienza ad effettuare operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing, prevalentemente rappresentati da code di lavorazione, da sottoporre – per l'approvazione – ai competenti Organi deliberanti, coerentemente agli obiettivi di redditività prefissati e previa analisi degli impatti contabili, segnaletici, legali ed operativi che da esse discendono. A tal fine, si avvale degli approfondimenti operati per gli ambiti di rispettiva competenza dalle pertinenti funzioni aziendali della Capogruppo.

Gestione stragiudiziale Ifis NPL S.p.A.

Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio cosiddetto di gestione "massiva", in attesa che il processo di recupero tramite call center o reti di recupero possa culminare con una raccolta di piani di rientro di cui sopra (nella forma di proposta/accettazione da cliente a banca). In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato internamente su dati storici interni, denominato cd. "modello a curve"; tale modello proietta delle aspettative di incasso su cluster di crediti omogenei in base al profilo di recupero storicamente osservato (macro regione, importo del credito, persona fisica/persona giuridica, anzianità della pratica rispetto alla data di DBT, tipologia di mercato di acquisto), a cui sono aggiunti dei correttivi prudenziali quali, a titolo esemplificativo, il cap dei flussi di cassa simulati per quei debitori che hanno un'età superiore alle aspettative di vita presenti nelle tavole di mortalità fornite dall'Istat. Tale modalità di valorizzazione dei flussi di recupero del credito comporta che il profilo di recupero atteso sia decrescente al trascorrere del tempo rispetto alla data di acquisto dello stesso, fino ad arrivare ad azzerare il valore patrimoniale del credito al raggiungimento del decimo anno dalla data di acquisto da parte di Ifis NPL S.p.A..

Le aspettative di incasso tengono altresì conto della probabilità di ottenimento di un piano di rientro al netto delle relative probabilità di insoluto.

I piani di rientro (raccolta) che possono essere sottoscritti sono di due fattispecie:

  • piani cambiari: cioè quell'insieme di posizioni creditizie per cui il debitore ha sottoscritto un piano di rientro supportato dal rilascio di cambiali;
  • Manifestazioni di Volontà (cd. MdV): cioè quelle pratiche per cui il processo di recupero ha condotto alla raccolta di un piano di rientro formalizzato da parte del debitore.

Nel momento in cui la posizione ottiene un piano di rientro pagante (c.d. "piani attivi"), cioè dopo aver osservato il pagamento di almeno tre volte il valore della rata media del piano, i flussi di cassa del "modello a curve" vengono sostituiti dai flussi di cassa del "modello deterministico", che proietta le rate future del piano di rientro concordato con il debitore al netto del tasso di insoluto storicamente osservato e tenendo conto anche in questo caso di un cap ai flussi di cassa simulati laddove l'età del debitore ecceda quanto riportato nelle tavole di mortalità dell'ISTAT in ordine alle aspettative di vita.

Le posizioni che non ottengono un piano di rientro pagante restano valorizzate tramite il "modello a curve"; ciò comporta che man mano che trascorre il tempo si riduce la probabilità di incasso anche tramite piano e conseguentemente i cash flow attesi si riducono fino ad azzerarsi.

Si segnala che tali modelli sono oggetto di aggiornamento periodico ("ricalibrazione") dalla funzione di Risk Management per tenere conto delle evoluzioni storiche osservate sia nella dinamica degli incassi sia nelle caratteristiche dei portafogli oggetto di acquisto.

Gestione giudiziale Ifis NPL S.p.A.

Le posizioni che hanno i requisiti (presenza di un posto di lavoro o di una pensione) per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione. In tale bacino sono ricomprese anche delle pratiche (minoritarie) che vengono lavorate in una logica di pignoramento immobiliare.

La lavorazione giudiziale, intesa come azione esecutiva mobiliare presso terzi, è caratterizzata da diverse fasi legali finalizzate all'ottenimento di un titolo esecutivo, le durate e la volatilità delle quali dipende dal tribunale in cui viene gestita la pratica e sono così declinate:

  • ottenimento decreto ingiuntivo,
  • precetto,
  • pignoramento mobiliare e
  • ODA (Ordinanza di Assegnazione somme).

Fino al 31 dicembre 2017 le pratiche iscritte in tutte le fasi antecedenti l'ODA venivano rilevate in bilancio al costo di acquisto senza contribuzione a conto economico, in assenza di modelli statistici specifici per la stima dei flussi di cassa ai fini del calcolo del costo ammortizzato e di flussi analitici per le singole posizioni non essendo ancora stata ottenuta l'ODA.

Nel corso del primo trimestre 2018 il Gruppo ha provveduto al rilascio in produzione, completata la fase di sviluppo interno e test a cura del Risk Management, di un modello statistico sviluppato su dati proprietari, per la stima dei flussi di cassa delle posizioni in lavorazione giudiziale che non abbiano ancora raggiunto l'ODA ("modello Legal Factory ante ODA"). Più specificatamente vengono valorizzati flussi di cassa con il nuovo modello statistico per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto ingiuntivo non opposto da debitore (passaggio alla fase precetto), a partire dal1 gennaio 2018. Per tali pratiche sono stimati i flussi di incasso futuri i quali tengono conto sia dei tempi medi osservati per ciascuna fase di lavorazione (fase per l'ottenimento del precetto, fase per l'ottenimento del pignoramento) a livello di singolo tribunale, sia delle probabilità di avanzare con successo delle varie fasi (da precetto a pignoramento, da pignoramento ad ODA), sia dei tempi medi necessari dall'ottenimento di un ODA alla registrazione del primo incasso. Tali flussi di cassa sono utilizzati nella valorizzazione a costo ammortizzato (rispetto al precedente mantenimento al costo di acquisto) che è calcolato come attualizzazione dei flussi di cassa attesi al tasso interno di rendimento. Qualora le tempistiche stimate per l'avanzamento nelle varie fasi giudiziali non venisse rispettato, il modello riduce la probabilità di ottenimento dell'ODA con un effetto di abbattimento progressivo dei relativi flussi di cassa stimati. Infine se nelle varie fasi di lavorazione dovesse risultare la perdita del posto di lavoro del debitore, la posizione esce dalla valorizzazione mediante tale modello e viene valorizzata dal modello a curve sopra citato, nell'attesa di verificare l'ottenimento di un nuovo impiego da parte del debitore.

A partire dal 1 gennaio 2018, quindi, la valorizzazione delle pratiche in lavorazione giudiziale può essere così riassunta:

  • nella prima fase nella quale vengono compiute tutte le attività necessarie per ottenere un decreto ingiuntivo le posizioni continuano ad essere valorizzate al costo di acquisto;
  • nelle fasi successive, nelle quali avviene la notifica del precetto e la notifica dell'atto di pignoramento al terzo (datore di lavoro) e al debitore, la valorizzazione delle pratiche avviene al costo ammortizzato calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi stimati sulla base del modello statistico precedentemente citato (solo ove vi sia un decreto ingiuntivo non opposto emesso successivamente al 1 gennaio 2018);
  • all'ottenimento dell'ODA (ultima fase della lavorazione giudiziale) le pratiche sono valorizzate a costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi sulla singola posizione, flusso di cassa stimato in base al valore dell'atto emesso dal tribunale e della rata media stimata a cui si aggiunge il cap in ragione dell'età anagrafica del debitore.

La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, altresì caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in settori corporate, bancari o real estate.

Nell'ultimo trimestre 2019 è stato definito un modello per la valorizzazione dei flussi di cassa attesi con riferimento ad alcune posizioni per le quali è stata affiancata l'iscrizione ipotecaria di primo grado nei confronti dei debitori che risultino possessori di beni immobili aggredibili all'azione legale tesa al pignoramento delle stipendio; pertanto, anche in presenza di iscrizione ipotecaria ipoteca di primo grado, la posizione viene valorizzata tenendo in considerazione il flusso di cassa derivante dal valore dell'immobile dato a garanzia.

Gestione dei crediti di Fbs S.p.A.

La gestione operativa del recupero dei crediti è espletata attraverso i diversi canali tramite cui Fbs opera, sia per il tramite di personale interno all'intermediario, sia da una diffusa e collaudata rete di legali esterni operanti sull'intero territorio nazionale. La società sovrintende il processo di recupero in via giudiziale, relazionandosi nel continuo con gli studi legali incaricati ed esercitando un costante monitoraggio sull'attività di quest'ultimi allo scopo di verificarne la performance e la correttezza di comportamento.

La gestione giudiziale e stragiudiziale dei crediti unsecured di Fbs è, con le specificità del proprio portafoglio, sostanzialmente allineata a quanto già riportato con riferimento alle relative gestioni di Ifis NPL S.p.A., grazie anche al continuo processo di integrazione iniziato dalla acquisizione ed in corso di conclusione.

Per quanto riguarda la gestione dei crediti secured rinvenienti dalla pregressa attività della società, il processo di recupero prevede una analisi specifica delle posizioni da parte di professionisti legali interni (asset manager) che curano la strategia di recupero giudiziale e stragiudiziale del credito, anche avvalendosi del contributo di Fbs Real Estate S.r.l., al fine di definire sia il valore di recupero sia la tempistica della stessa.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

Il Gruppo Banca IFIS nel tempo si è dotato di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascuna tipologia di clientela e di prodotto.

Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito verificando la puntualità dei rimborsi, la correttezza del rapporto, le informazioni segnalate dal Sistema alla Centrale dei Rischi o a banche dati selezionate e il profilo reputazionale e ad esaminare, per ciascuna di queste, le cause sottostanti.

Con riferimento alle attività di controllo del portafoglio, come riportato in precedenza, i crediti verso la clientela sono monitorati da specifiche unità all'interno delle citate aree di business alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); si affiancano ulteriori attività di controllo svolte a livello centralizzato da specifica unità organizzativa basate principalmente sull'utilizzo di modelli di analisi andamentale tra cui quelli sviluppati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo, volti ad identificare situazioni di anomalia negli indicatori di early warning specificatamente individuati.

Alle esposizioni di rischio creditizio verso imprese domestiche viene attribuito un rating interno sulla base di un modello sviluppato internamente per il portafoglio credito commerciale. È attualmente in corso una progettualità volta alla revisione della stima dei modelli di rating allargata, oltre ai crediti commerciali, anche ad altri business (i.e. leasing). L'attività di sviluppo si è concentrata nel 2019; nel corso del 2020 saranno definiti i parametri di rischio associati al nuovo modello, anche in accordo con la nuova definizione di default che entrerà in vigore a partire dal 31/12/2020; nel continuo, mediante simulazioni periodiche, saranno analizzati gli impatti derivanti dall'utilizzo del nuovo modello di rating sul sistema di determinazione delle rettifiche collettive.

Nell'espletamento delle attività di misurazione e controllo assume un'importanza fondamentale l'attività svolta dal Risk Management nell'ambito dei controlli di secondo livello.

Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione di Risk Management:

  • presidia, monitora e valuta i rischi creditizi, eseguendo i controlli e le analisi secondo le linee guida definite; in particolare: i) valuta la qualità del credito, garantendo il rispetto degli indirizzi e delle strategie creditizie attraverso il monitoraggio nel continuo degli indicatori di rischio di credito; ii) monitora costantemente l'esposizione al rischio di credito e il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione del rischio di credito; iii) verifica, mediante controlli di secondo livello, il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e valuta la coerenza delle classificazioni e la congruità degli accantonamenti; iv) monitora l'esposizione al rischio di concentrazione e l'andamento delle esposizioni classificate come Grandi Esposizioni;
  • svolge attività di analisi quantitativa a supporto delle business units per l'utilizzo gestionale delle misure di rischio;
  • presidia il processo di sorveglianza del valore delle garanzie reali, personali e finanziarie acquisite.

Il Gruppo Banca IFIS pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha dato mandato all'Alta Direzione di agire in funzione di un contenimento dei grandi rischi. In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che, impegnano il Gruppo in misura rilevante.

In relazione al rischio di credito connesso agli investimenti in titoli obbligazionari e di equity investment il Gruppo è costantemente impegnata nel monitoraggio della qualità creditizia; adeguata informativa periodica viene fornita al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione di Banca IFIS.

Nell'ambito dei principi Basilea 3, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca IFIS ha scelto di avvalersi del metodo standardizzato; con riferimento alla determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di concentrazione single-name, incluso fra i rischi di secondo pilastro, il Gruppo applica il metodo Granularity Adjustment definito nell'allegato B, Titolo III della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 al quale viene aggiunto un add-on di capitale calcolato con la metodologia ABI per la stima del rischio di concentrazione geo-settoriale.

La Capogruppo Banca IFIS, al fine di valutare le proprie vulnerabilità a livello di gestione del capitale e della liquidità, ha sviluppato delle tecniche quantitative e qualitative con le quali valuta la propria esposizione ad eventi eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, misurano gli effetti per la Banca e le sue controllate, in termini di rischiosità, derivanti da movimenti congiunti delle variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi. Tali analisi interessano in maniera rilevante il rischio di credito.

Le analisi di stress consentono di verificare la resilienza del Gruppo, simulando e stimando gli impatti di situazioni avverse, e forniscono importanti indicazioni in merito alla propria esposizione ai rischi e agli strumenti, all'adeguatezza dei relativi sistemi di mitigazione e controllo ed alla capacità di far fronte a perdite inattese anche in ottica prospettica e di pianificazione.

La Capogruppo Banca IFIS, a fini regolamentari, effettua esercizi di stress nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework, della predisposizione del Recovery Plan e del resoconto ICAAP e ILAAP, almeno su base annuale, come richiesto dalla normativa di vigilanza prudenziale vigente. In tale contesto valuta, fra gli altri, la sostenibilità delle strategie creditizie in condizioni avverse.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).

Gli aspetti più significativi che caratterizzano tale approccio, riguardano:

  • la classificazione dei crediti in tre diversi livelli (o "Stage") a cui corrispondono distinte metodologie di calcolo delle perdite da rilevare; nello Stage 1 rientrano le posizioni performing che non hanno subito un incremento significativo del rischio creditizio altrimenti posizionate in Stage 2; nello Stage 3 rientrano tutte le posizioni classificate come non performing classificate a sofferenza, inadempienza probabile scaduto deteriorato secondo i criteri e le regole specificatamente adottate dal Gruppo;
  • il calcolo della perdita attesa calcolata a 12 mesi per lo Stage 1 o per l'intera vita utile del credito (lifetime) per gli Stage 2 e 3;
  • le condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (Through the cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • le informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori di macroeconomici (forward looking) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore.

In tale contesto, il Gruppo ha adottato, nell'ambito della stima delle rettifiche di valore dei crediti performing, una metodologia di determinazione dell'incremento "significativo" del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione inziale, che comporta la classificazione degli strumenti negli Stage 1 e 2, combinando elementi statistici (c.d. quantitativi) e andamentali (c.d. qualitativi).

Per indicare il "significativo" aumento del rischio di credito, il Gruppo Banca IFIS si avvale dei "transfer criteria" quantitativi e qualitativi descritti di seguito, applicati al portafoglio crediti in funzione della tipologia di controparte definita mediante opportuna portafogliazione creditizia.

Transfer criteria quantitativi

• Significant Deterioration: al fine di identificare il "significativo aumento del rischio di credito", per le esposizioni dei portafogli rated (imprese domestiche), è stato impiegato un approccio sostenuto da analisi quantitative che determina la classificazione in Stage 2 qualora la variazione della PD a un anno tra la data di origination e quella di valutazione risulti superiori ad una soglia predefinita.

Transfer criteria qualitativi

  • "Rebuttable presumption 30 days past due": il principio afferma che, indipendentemente dal modo in cui l'entità valuti aumenti significativi del rischio di credito, vi è una presunzione relativa che il rischio di credito dell'attività finanziaria sia aumentato significativamente dopo la rilevazione iniziale quando i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. L'entità può confutare tale presunzione qualora abbia informazioni ragionevoli che dimostrano che il rischio di credito non è significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale anche se i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. Tale possibilità non è stata però perseguita dal Gruppo IFIS;
  • "Forbearance": tale criterio prevede che uno strumento finanziario venga allocato in Stage 2 nel momento in cui per tale esposizione viene registrato uno status di forbearance;
  • "Watchlist": il criterio prevede di identificare dei criteri qualitativi di deterioramento definiti dal Gruppo nell'ambito del processo di definizione di posizioni particolarmente rischiose nella fase di monitoraggio dei crediti.

Secondo l'IFRS 9, un'entità può ritenere che il rischio di credito su uno strumento finanziario non sia notevolmente aumentato dalla rilevazione iniziale se lo strumento finanziario ha un rischio di credito basso alla data di riferimento del bilancio, ovvero:

  • deve possedere un rischio di default basso;
  • il debitore, nel breve termine, dimostra di avere una forte capacità di far fronte ai propri obblighi;
  • il creditore si aspetta che, nel lungo termine, i cambiamenti avversi nelle condizioni economiche e di business potrebbero ridurre la capacità del debitore di adempiere ai suoi obblighi.

La valutazione delle perdite attese su crediti (Expected Credit Loss – ECL) considera i mancati incassi (cash shortfall), la probabilità di default, e il valore monetario del tempo. In particolare il Gruppo valuta il fondo a copertura delle perdite dello strumento finanziario per un importo pari alle:

  • perdite attese a 12 mesi per i rapporti che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (cd. Stage 1); ossia stima i mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default nei successivi 12 mesi, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino;
  • perdite attese "Lifetime" per i rapporti che hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (cd. Stage 2); ossia stima mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default lungo tutta la vita residua dello strumento, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino ed attualizzati alla data di valutazione (ECL).

Al fine di realizzare la maggiore aderenza possibile ai requisiti normativi nei processi di calcolo delle proprie svalutazioni collettive, il Gruppo ha definito uno specifico framework metodologico. Tale attività ha previsto lo sviluppo di metodologie e analisi di natura quantitativa basate su dati proprietari e di natura qualitativa, volte essenzialmente alla modellazione dei seguenti parametri di rischio ed aspetti metodologici rilevanti per il calcolo dell'impairment IFRS 9:

  • stima della Probability of Default (PD);
  • stima della Loss Given Default (LGD);
  • stima della Exposure at Default (EAD);
  • definizione dei transfer logic di stage allocation;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi point-in-time.

Con riferimento alle esposizioni nei confronti di Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti del settore pubblico (low default portfolios) sono stati usati tassi di default associati a matrici di migrazioni fornite da informazioni pubbliche della società di rating Moody's o da altri provider esterni.

Con riferimento al portafoglio titoli, vista la complessità metodologica legata allo sviluppo di un modello dedicato, il Gruppo ha optato per l'utilizzo del processo di calcolo dell'impairment IFRS 9 che l'outsourcer mette a disposizione a livello consortile (i.e. stima dei parametri di rischio, calcolo Stage allocation ed ECL). Nello specifico, la formula di calcolo dell'impairment per le tranches dei titoli in Stage 1 e 2 risulta coerente con l'approccio utilizzato per le esposizioni creditizie. La Stage allocation dei titoli di debito performing, presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in Stage viene definita secondo specifici transfer criteria connessi a tale tipologia di portafoglio. Le esposizioni sono classificate in Stage 3 nei casi in cui il rischio creditizio sia deteriorato al punto da considerare il titolo impaired, ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.

Le suddette metodologie sono state sviluppate tenendo conto di molteplici soluzioni, della complessità attuale e prospettica del portafoglio del Gruppo nonché delle logiche di mantenimento e aggiornamento dei parametri di rischio.

Lo sviluppo delle logiche multi-periodali su parametri di rischio è stata definito esclusivamente per la PD; gli altri parametri di rischio di credito (LGD e CCF) vengono applicati in modo costante fino alla scadenza. La LGD è stata stimata su evidenze storiche proprietarie ad eccezione delle controparti Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti Territoriali (esclusi i comuni), per le quali, in assenza di dati storici oggettivi, è stata stimata una LGD di settore.

Il Gruppo si è dotato di modelli econometrici (basati sul framework degli stress test – c.d. modelli satellite) finalizzati a prevedere l'evoluzione dei fattori di rischio dell'istituto (i.e. principalmente PD, LGD, EAD e migrazioni tra stati per rischio di credito) sulla base di una previsione congiunta dell'evoluzione degli indicatori economici e finanziari (cfr. scenario macro economico).

I modelli satellite PD e LGD rispondono alla necessità di individuare l'esistenza di una relazione significativa tra le condizioni economiche generali (i.e. variabili macro-economiche e finanziarie) e una variabile proxy del fattore di rischio (i.e. variabile target), ad esempio il merito creditizio delle controparti (che rappresenta la rispettiva probabilità d'insolvenza a sintesi del fattore PD) nonché degli stessi recovery rates (a sintesi del fattore LGD per sofferenze).

Con riferimento agli scenari macro-economici alimentanti il processo di provisioning IFRS 9, mediante utilizzo dei modelli satellite riportati in precedenza, la Funzione Risk Management ha deciso di impiegare degli scenari pubblici pubblicati da EBA con riferimento agli Stress Test. L'EBA (in accordo con l'ESRB), oltre a sviluppare la metodologia dell'esercizio di Stress, pubblica una previsioni per i principali indicatori economici/finanziari per gli anni successivi dalla data di pubblicazione. Le previsioni sono differenziate in due scenari "Baseline" e "Adverse", dove quest'ultimo è indicato come lo scenario di stress.

Le probabilità di accadimento degli scenari vengono calibrate mediante analisi dirette dalla Funzione Risk Management a partire dai dati pubblici storici osservati nonché dalle stesse previsioni di scenario fornite dagli standard setter (cfr. EBA-ESRB) relativamente agli scenari Baseline e Adverse. Infine, in coerenza al framework metodologico di calibrazione della probabilità di accadimento fondato sull'analisi delle singole distribuzioni marginali, la Funzione Risk management ha generato uno "Upside" scenario.

La Funzione Risk Management ha incluso le previsioni definite dai propri modelli satellite nelle strutture a termine di PD lifetime. Sono state definite ai fini di applicazione degli shift macro-economici le matrici di migrazioni tra stati del credito di ciascun perimetro e derivati gli scaling factor da applicare alle curve come da metodologia definita. Partendo dunque da una matrice di transizione iniziale, l'approccio utilizzato consente di ottenere una matrice stressata.

I modelli satellite sviluppati per la PD sono stati applicati anche al Danger Rate, utilizzati in ambito LGD.

Per le esposizioni in Stage 3 non soggette a svalutazione analitica, il Gruppo definisce una provision lifetime in linea con il concetto di Expected Credit Loss (ECL). Con particolare riferimento al parametro di LGD, ai fini del calcolo delle perdite collettive delle esposizioni in Stage 3 (principalmente scaduto deteriorato e inadempienza probabile), sono stati effettuati degli adeguamenti per garantire la coerenza con le metriche adottate per i crediti performing. Inoltre, qualora il piano operativo di gestione dei crediti deteriorati assunto dal Gruppo preveda uno scenario di cessione di posizioni non performing, i modelli di valutazione delle perdite attese includeranno nel processo di stima ECL anche la relativa probabilità di accadimento.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Rientrano nell'ambito delle tecniche di mitigazione del rischio di credito quegli strumenti che contribuiscono a ridurre la perdita che il Gruppo andrebbe a sopportare in caso di default della controparte; nello specifico, ci si riferisce alle garanzie ricevute dalla clientela, sia di tipo reale sia personale, e ad eventuali contratti che possono determinare una riduzione del rischio di credito.

In linea generale, nell'ambito del processo di concessione e gestione del credito, per talune tipologie di affidamenti, viene incentivato il rilascio da parte della clientela di idonee garanzie atte a ridurne la rischiosità. Esse possono essere rappresentate da garanzie reali che gravano su beni, quali ad esempio i pegni su attività finanziarie, le ipoteche su immobili (residenziali/non residenziali) e/o da garanzie personali (tipicamente le fidejussioni) che gravano su un soggetto terzo ove la persona (fisica o giuridica) si costituisce garante della posizione debitoria del cliente in caso di insolvenza.

In particolare:

  • nell'ambito dell'attività di factoring, qualora la tipologia e/o la qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti di merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto dal Gruppo nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti. Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring, ove si ritiene che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati per una corretta valutazione/ assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o piuttosto che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro soluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factors corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati;
  • in ambito lending in funzione della specificità dei propri prodotti, si acquisiscono idonee garanzie, in relazione allo standing della controparte, alla durata ed alla tipologia del finanziamento. Tra queste garanzie rientrano oltre alle garanzie ipotecarie, i privilegi su impianti e macchinari, i pegni, le fideiussioni, le assicurazioni del credito ed i depositi collaterali;
  • in relazione all'operatività leasing finanziario, occorre sottolineare che il rischio di credito è attenuato dalla presenza del bene oggetto del leasing. Il locatore ne mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente;
  • in relazione all'operatività in crediti di difficile esigibilità ed acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, ed al relativo modello di business, non vengono di norma poste in essere azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi;

  • la cessione del quinto è senza dubbio una forma tecnica poco rischiosa, in considerazione delle particolarità di questo prodotto che prevede obbligatoriamente una copertura assicurativa per il rischio di decesso e/o di perdita di impiego del cliente ed il vincolo, a maggior garanzia del finanziamento, del Trattamento di Fine Rapporto maturato dal cliente.

  • l'operatività di finanziamento alle farmacie prevede un'anticipazione accompagnata da una cessione o da un mandato all'incasso dei crediti con la possibilità di utilizzare le anticipazioni successive a decurtazione dei finanziamenti in essere.

Nell'ambito dei portafogli NPL acquisiti sono incluse posizioni garantite da ipoteche su immobili che presentano una rischiosità inferiore rispetto al portafoglio complessivo acquisito.

La determinazione dell'ammontare complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso cliente e/o gruppo giuridico ed economico tiene conto di appositi criteri per la ponderazione delle diverse categorie di rischio e delle garanzie. In particolare, al valore di stima delle garanzie reali vengono applicati "scarti" prudenziali, differenziati per tipologia di garanzia.

La verifica nel continuo della qualità ed adeguatezza delle procedure di valutazione delle garanzie viene svolta dalla funzione di Risk Management della Banca, con l'obiettivo di presidiare, in via accentrata, il processo di valutazione e sorveglianza delle garanzie acquisite sul portafoglio crediti del Gruppo Banca IFIS. Per una maggiore efficacia operativa, tali processi sono effettuati da una unità organizzativa dedicata, denominata "Collateral Monitoring", posta alle dirette dipendenze del Chief Risk Officer della Banca.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

Il Gruppo adotta un business model che presenta elementi peculiari rispetto alla maggior parte degli istituti bancari nazionali che operano sul mercato prevalentemente come banche generaliste.

Tale peculiarità del business si riverbera nei processi e sugli assetti gestionali, generando dinamiche dei flussi e degli stock che si riflettono nelle poste dell'attivo e relativi indicatori.

Nondimeno, la Capogruppo ritiene che il riferimento a ratios gestionali e strutturali "di sistema" e il mantenimento dei propri indicatori su livelli di eccellenza, rappresenti un elemento di qualità e valore da perseguire come specifico obiettivo, sia per il rafforzamento degli assetti aziendali sia per il miglioramento dei processi interni.

Tra questi, la qualità degli attivi riveste un carattere di assoluta priorità che deve esprimersi sia nella capacità di erogare credito, minimizzando i rischi di deterioramento delle esposizioni, sia nella capacità di gestire le esposizioni deteriorate, ottimizzando le performance di recupero in termini di ammontare e tempistiche di recupero.

In tal senso l'azione del Gruppo è orientata verso una duplice direzione:

  • una costante tensione al miglioramento non solo dei processi di selezione ed erogazione del credito, ma anche dei processi di gestione dei crediti in bonis, risalendo, ove opportuno, fino alle politiche commerciali e/o di selezione delle singole operazioni, al fine di contenere al meglio la generazione di crediti deteriorati;
  • la definizione di obiettivi quantitativi (quali limiti massimi) in termini di esposizioni deteriorate nonché di interventi predefiniti da attuarsi secondo idonei criteri di applicazione e priorità, al fine di assicurare nel tempo il rispetto dei limiti prefissati.

Nella gestione di tali aspetti il Gruppo deve, peraltro, necessariamente tenere conto dei diversi segmenti di attività e correlate tipologie di credito, declinando soluzioni ed azioni coerenti con le specificità dei singoli comparti, al fine di assicurare il miglior risultato in termini di tutela del valore e velocità di soluzione.

Ciò premesso, il Gruppo in sede dell'aggiornamento annuale del piano operativo di gestione degli NPL di breve e di medio e lungo, presentato all'Autorità di Vigilanza lo scorso marzo 2019, ha mantenuto quali indicatori di performance e obiettivi espliciti da perseguire con una gestione attenta e proattiva, i seguenti due indicatori:

  • "NPE ratio lordo", costituito dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate lorde" e il "totale dei crediti erogati alla clientela";
  • "NPE ratio netto", costituito dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate al netto delle relative rettifiche" e il "totale dei crediti erogati alla clientela".

Con riferimento alle esposizioni creditizie per cassa verso clientela in essere alla data del 31 dicembre 2019, escluse le posizioni rivenienti dall'acquisto e gestione di crediti deteriorati di terzi originators gestite dalle controllate Ifis NPL S.p.A. e Fbs S.p.A., nonché i portafogli di crediti retail, i livelli di ratio NPE sono in linea con gli obiettivi di riduzione prefissati per il periodo in esame. Il perseguimento dell'obiettivo di generale riduzione dello stock di crediti deteriorati di medio/lungo termine è atteso che avvenga attraverso una strategia differenziata in relazione alla specificità dei singoli portafogli interessati (tenendo in considerazione la tipologia di controparte e la specificità dei singoli prodotti). In linea generale, le azioni che verranno adottate sono essenzialmente riconducibili alle seguenti direttrici, peraltro da tempo perseguite:

  • contenimento del default rate al fine di ridurre l'afflusso di posizioni a non performing attraverso l'estensione e il rafforzamento dell'attività di monitoraggio delle relazioni creditizie volta ad anticipare, ed eventualmente a prevenire, il deterioramento delle posizioni;
  • miglioramento dei tassi di rientro "in bonis" attraverso un impiego più rilevante di misure di concessione nei confronti delle controparti che presentano segnali di difficoltà finanziaria;
  • sfruttamento dell'expertise attualmente presenti nel Gruppo Banca IFIS e dei virtuosi processi di recupero esistenti per massimizzare i saggi di recupero;
  • riduzione dello stock di crediti deteriorati attraverso la valutazione di cessioni selettive di singole posizioni rilevanti, nonché attraverso l'applicazione delle vigenti politiche di write-off.

Le posizioni deteriorate o che presentano criticità marcate sono gestite direttamente da specifiche unità organizzative istituite in ciascuna società del Gruppo Bancario che:

  • verificano la volontà e la capacità della controparte di far fronte al pagamento del debito al fine di stabilire la più idonea strategia di recupero da adottare;
  • gestiscono il contenzioso, giudiziale e stragiudiziale relativo al recupero del credito;
  • definiscono e propongono al competente soggetto deliberante l'eventuale modifica dello stato amministrativo e la quantificazione dei "dubbi esiti analitici" sulle posizioni assegnate;
  • assicurano il monitoraggio della consistenza delle esposizioni classificate a sofferenza e delle relative attività di recupero in corso.

3.2 Write-off

Il write off costituisce, come specificato dall'IFRS 9, un evento che dà luogo a una cancellazione contabile quando non si hanno più ragionevoli aspettative di recuperare l'attività finanziaria. Esso può verificarsi prima che le azioni legali per il recupero dell'attività finanziaria siano terminate e non comporta necessariamente la rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte del Gruppo.

L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte del Gruppo. A titolo esemplificativo e non esaustivo ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc.

Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito, al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero molto marginali, su base almeno semestrale si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano determinate caratteristiche definite a livello di singolo prodotto.

La cancellazione dei crediti irrecuperabili rappresenta una buona pratica gestionale. Consente, infatti, alle strutture di concentrarsi sui crediti ancora recuperabili, garantisce un'adeguata rappresentazione del rapporto tra crediti anomali e crediti complessivi e assicura una corretta rappresentazione degli attivi di bilancio.

A livello organizzativo, le modalità operative di stralcio delle esposizioni creditizie seguite dalle diverse strutture del Gruppo e di informativa all'Alta Direzione, sono riportate dettagliatamente nelle politiche aziendali di monitoraggio e recupero del credito.

Nel corso del 2019 sono state effettuate cancellazioni totali senza rinuncia al credito di esposizioni interamente svalutate per un valore nominale di circa 47 milioni di euro.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

Aspetti organizzativi

Si definiscono "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (POCI - Purchase or Originated Credit Impaired)" le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate.

Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di portafoglio) e di aggregazione aziendale.

A seconda del Business Model con il quale l'attività è gestita, i POCI sono classificati o come Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o come Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Come precedentemente indicato, gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione di un tasso di interesse effettivo corretto per il credito cioè il tasso che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza tutti i futuri incassi stimati dell'attività considerando nella stima anche le perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario ("ECL lifetime").

Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione a conto economico di rettifiche o di riprese di valore. Le variazioni favorevoli delle ECL lifetime sono rilevate come riprese di valore, anche qualora tali ECL lifetime risultassero inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.

Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stage 3.

Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività risultino "in bonis" le stesse sono classificate nell'ambito dello Stage 2.

Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stage 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua.

Rientrano tra le attività deteriorate i crediti acquisiti dalle controllate Ifis NPL S.p.A. e Fbs S.p.A. acquistati a valori sensibilmente inferiori rispetto al valore nominale, nonché gli attivi deteriorati rinvenienti prevalentemente dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca al momento dell'acquisizione come previsto dal principio IFRS 9.

Informazioni quantitative

Relativamente al portafoglio proprietario di Ifis NPL S.p.A. ad oggi oggetto di lavorazione, il valore nominale residuo è di circa 16.507 milioni di euro. Tali crediti, il cui valore nominale alla data d'acquisto era di circa 17.024 milioni di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di circa 976 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari a circa il 5,7% del valore nominale storico. Nel corso dell'esercizio 2019 sono stati acquistati circa 2.519 milioni di euro a fronte di un corrispettivo di circa 186 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio del 7,37%. Il portafoglio complessivo dei crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati presenta un'anzianità complessiva media ponderata di circa 33 mesi rispetto alla data di acquisizione degli stessi.

Per quanto riguarda le singole fasi di lavorazione dei crediti NPL, così come descritte al precedente paragrafo "2.1 - Aspetti organizzativi" relativo al rischio di credito, il valore di bilancio al 31 dicembre 2019 delle posizioni in gestione stragiudiziale ammonta a 356,0 milioni di euro, mentre il valore di bilancio delle posizioni in gestione giudiziale ammonta a 813,1 milioni di euro.

Si segnala, infine, che, per cogliere le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, Ifis NPL S.p.A. può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione. Nel corso dell'anno Ifis NPL S.p.A. ha perfezionato 11 operazioni di vendita di portafogli a primari player attivi nell'acquisto di crediti NPL. Complessivamente sono stati ceduti crediti per un valore nominale residuo di circa 864,2 milioni di euro, corrispondenti a circa 174 mila posizioni, a fronte di un prezzo complessivo di vendita pari a circa 23,2 milioni di euro.

Relativamente al portafoglio proprietario di FBS S.p.A., alla data di riferimento il valore nominale residuo ammonta a circa 1,3 miliardi di euro, suddiviso tra 445 milioni di euro di portafoglio secured e 889 milioni euro di portafoglio unsecured. Nel corso dell'esercizio sono stati acquistati 5 portafogli di crediti in sofferenza per un valore nominale di 371 milioni e non sono state effettuate operazioni di cessione sul mercato.

Nel corso del 2019, la società ha effettuato operazioni legate all'acquisto dei crediti sottostanti alle operazioni di cartolarizzazione di Tersicore 2 e 3 per complessivi 5,6 milioni di euro intervenute nel mese di marzo 2019; operazioni di acquisto dei crediti sottostanti alle operazioni di cartolarizzazione Orta 1 e 2 per complessivi 0,6 milioni effettuate nel mese di luglio 2019 e ulteriori 0,4 milioni di euro per aver sottoscritto un contratto di acquisto pro-soluto con Banco BPM S.p.A. per cessione di crediti in sofferenza nel mese di marzo 2019.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Durante la vita delle attività finanziarie e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie possono essere oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio (cosiddetta "modification senza derecognition") o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:

  • le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali e concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:
  • le prime, volte a "trattenere" il cliente, vedono coinvolto un debitore che non versa in una situazione di difficoltà finanziaria. In questa casistica sono incluse tutte le operazioni di rinegoziazione che sono volte ad adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta il Gruppo effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, ove non fosse effettuata, il cliente potrebbe finanziarsi presso un altro intermediario e il Gruppo subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti;
  • le seconde, effettuate per "ragioni di rischio creditizio" (misure di forbearance), sono riconducibili al tentativo del Gruppo di massimizzare la recovery dei cash flow del credito originario. I rischi e i benefici sottostanti, successivamente alle modifiche, di norma, non sono sostanzialmente trasferiti e, conseguentemente, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio (salvo quanto si dirà in seguito in tema di elementi oggettivi), è quella effettuata tramite il "modification accounting" - che implica la rilevazione a conto economico della differenza tra valore contabile e valore attuale dei flussi di cassa modificati scontati al tasso di interesse originario - e non tramite la derecognition;
  • la presenza di specifici elementi oggettivi che incidono sulle modifiche sostanziali delle caratteristiche e/o dei flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio la modifica della tipologia di rischio controparte a cui si è esposti), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Consolidato prudenziale – Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio
Portafogli/stadi di
rischio
Da 1 giorno a 30
giorni
giorni fino a 90
Da oltre 30
giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a 30
giorni
giorni fino a 90
Da oltre 30
giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a 30
giorni
giorni fino a 90
Da oltre 30
giorni
Oltre 90 giorni
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
281.137 5.751 122.183 10.509 49.059 204.306 5.004 21.818 1.445.246
2. Attività finanziarie
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività
complessiva
- - - - - - - - -
2. Attività finanziarie in
corso di dismissione
- - - - - - - - -
Totale 31.12.2019 281.137 5.751 122.183 10.509 49.059 204.306 5.004 21.818 1.445.246
Totale 31.12.2018 272.719 1.950 3.560 8.593 81.007 191.284 158.550 21.581 1.252.008

A.1.2 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

Rettifiche di valore complessive
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio Attività rientranti nel terzo stadio
Causali/stadi di rischio Attività
finanziari
e valutate
al costo
ammortiz
zato
Attività
finanziari
e valutate
al fair
value con
impatto
sulla
redditività
complessi
va
di cui:
svalutazio
ni
individual
i
di cui:
svalutazio
ni
collettive
Attività
finanziari
e valutate
al costo
ammortiz
zato
Attività
finanziari
e valutate
al fair
value con
impatto
sulla
redditività
complessi
va
di cui:
svalutazio
ni
individual
i
di cui:
svalutazio
ni
collettive
Attività
finanziari
e valutate
al costo
ammortiz
zato
Attività
finanziari
e valutate
al fair
value con
impatto
sulla
redditività
complessi
va
di cui:
svalutazio
ni
individual
i
di cui:
svalutazio
ni
collettive
di cui:
attività
finanziari
e impaired
acquisite
o
originate
Primo stadio Secondo stadio Accantonamenti
complessivi su impegni a
erogare fondi e garanzie
finanziarie rilasciate
Terzo stadio
1.887
-
-
-
-
1.173
-
-
-
-
-
-
(962)
2.098
-
-
Totale
Esistenze inziali 27.487 1.287 - 28.774 4.974 - - 4.974 278.178 - 278.178 - - 1.969 24 315.806
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
- - - - - - - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off - - - - - - - - - - - - - - -
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio
(1)
di credito (+/-)
(203) (113) - (316) 2.202 - - 2.202 83.795 - 83.795 - - 220 (106) 86.968
Modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - - - - - - - - - - -
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
- - - - - - - - (47.178) - (47.178) - - - (47.178)
Altre variazioni 4.015 (347) - 3.668 (1.211) - - (1.211) (21.002) - (21.002) - - (428) 175 (19.760)
Rimanenze finali 31.299 827 - 32.126 5.965 - - 5.965 293.793 - 293.793 - - 1.761 93 335.836
Recuperi da incasso su attività finanziarie
oggetto di write-off
- - - - - - - - - - - - - - -
Write-off rilevati direttamente a conto
economico
- - - - - - - - - - - - - - - - -

(1) Non sono incluse le riprese di valore connesse alle variazioni dei flussi di cassa attesi dei crediti classificati come POCI in quanto concorrono alla variazione dell'esposizione lorda dei crediti stessi.

A.1.3 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

Valori lordi/valore nominale
stadio e secondo stadio Trasferimenti tra primo stadio Trasferimenti tra
secondo stadio e terzo
Trasferimenti tra primo
stadio e terzo stadio
Portafogli/stadi di rischio Da primo stadio
a secondo
stadio
stadio a primo
Da secondo
stadio
stadio a terzo
Da secondo
stadio
Da terzo stadio
a secondo
stadio
Da primo stadio
a terzo stadio
Da terzo stadio
a primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 754.874 129.880 37.385 17.128 101.727 35.787
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
17.585 9.745 9.598 63 16.741 18.032
Totale 31.12.2019 772.459 139.625 46.983 17.191 118.468 53.819
Totale 31.12.2018 389.169 59.237 28.495 32.283 163.614 21.451

A.1.4 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
Tipologie esposizioni/valori Deteriorate Non deteriorate complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
netta
Write-off parziali
complessivi
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
b) Inadempienze probabili - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 635.110 895 634.215 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
Totale (A) - 635.110 895 634.215 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - -
b) Non deteriorate X 78.267 - 78.267 -
Totale (B) - 78.267 - 78.267 -
Totale (A+B) - 713.377 895 712.482 -

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (disponibile per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti).

Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
Esposizione Write-off parziali
Tipologie esposizioni/valori Deteriorate Non deteriorate complessive e
accantonamenti
complessivi
netta complessivi
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 1.220.101 X 167.004 1.053.097 58.507
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 115.117 X 10.273 104.844 225
b) Inadempienze probabili 591.138 X 120.312 470.826 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 96.713 X 6.700 90.013 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 103.789 X 6.477 97.312 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 2.200 X 464 1.736 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X 412.584 2.115 410.469 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 4.749 229 4.520 -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 6.652.332 35.081 6.617.251 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 25.700 498 25.202 -
Totale (A) 1.915.028 7.064.916 330.989 8.648.955 58.507
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 83.921 X 2.099 81.822 -
b) Non deteriorate X 1.012.070 1.853 1.010.217 -
Totale (B) 83.921 1.012.070 3.952 1.092.039 -
Totale (A+B) 1.998.949 8.076.986 334.941 9.740.994 58.507

A.1.5 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).

A.1.7 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 1.043.656 622.827 107.669
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 6.966 - -
B. Variazioni in aumento 2.211.475 1.150.719 562.106
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 3.876 53.581 474.260
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o
originate
8.757 23.566 392
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 36.534 43.027 444
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento 2.162.308 1.030.545 87.010
C. Variazioni in diminuzione 2.035.030 1.182.408 565.986
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate 10.566 16.001 414.156
C.2 write-off 100.691 4.489 13
C.3 incassi 198.971 275.915 7.239
C.4 realizzi per cessioni 9.147 1.750 -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 1.354 32.760 49.548
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione 1.714.301 851.493 95.030
D. Esposizione lorda finale 1.220.101 591.138 103.789
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).

A.1.7bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Causali/Qualità Esposizioni oggetto di
concessioni: deteriorate
Esposizioni oggetto di
concessioni: non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 247.607 30.409
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 180 1.746
B. Variazioni in aumento 744.259 49.297
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni 1.913 6.415
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 3.472 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 2.206
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione 22.599 283
B.5 altre variazioni in aumento 716.275 40.393
C. Variazioni in diminuzione 777.836 49.257
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X 3.862
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 2.206 X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 3.472
C.4 write-off 7.993 1
C.5 incassi 125.866 4.728
C.6 realizzi per cessioni - -
C.7 perdite da cessioni - -
C.8 altre variazioni in diminuzione 641.771 37.194
D. Esposizione lorda finale 214.030 30.449
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 1.036 3.798

A.1.9 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 181.750 10.263 87.241 4.690 9.189 373
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
- - 697 2 - -
B. Variazioni in aumento 110.071 42 68.335 2.043 2.381 261
B.1 rettifiche di valore da attività
finanziarie impaired acquisite o
originate
11 X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore 77.341 - 66.818 194 1.926 -
B.3 perdite da cessione - - - - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
20.606 42 1.517 161 25 -
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - -
B.6 altre variazioni in aumento 12.113 - - 1.688 430 261
C. Variazioni in diminuzione 124.817 32 35.264 33 5.093 170
C.1 riprese di valore da valutazione 40.072 - 10.213 - 28 -
C.2 riprese di valore da incasso 4.824 - 6.958 - 8 -
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 write-off 79.640 - 178 - 13 -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
240 - 17.792 33 4.992 170
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione 41 32 123 - 52 -
D. Rettifiche complessive finali 167.004 10.273 120.312 6.700 6.477 464
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
- - 1.680 154 - -

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni ed interni

Ai fini del calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, Banca IFIS utilizza l'agenzia di rating esterna di valutazione (ECAI) Fitch Ratings solo per le posizioni incluse nella classe "Esposizioni verso Amministrazioni centrali e Banche centrali"; per le altre asset class non sono utilizzati rating esterni. In considerazione della composizione dell'attivo, i rating esterni sono utilizzati esclusivamente per il portafoglio titoli di Stato.

A.2.2 Consolidato prudenziale – Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating interni (valori lordi)

Il Gruppo Banca IFIS non si avvale di rating interni ai fini del calcolo degli assorbimenti patrimoniali a fini di vigilanza prudenziale. Nel Gruppo è stato implementato un sistema di rating interno gestionale sul segmento imprese domestiche. Questo è stato sviluppato su basi dati proprietaria e si compone delle seguenti componenti:

  • un modulo "finanziario", teso a valutare la solidità economico-patrimoniale dell'azienda;
  • un modulo di "centrale dei rischi", il quale cattura l'evoluzione del rischio della controparte a livello di sistema bancario;
  • un modulo "andamentale interno", che traccia le performance dei rapporti che la controparte intrattiene con il Gruppo.

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

Garanzie personali (2)
Garanzie reali (1)
Derivati su crediti Crediti di firma
Altri derivati
Esposizione lorda Esposizione netta mobili Ipoteche
m
I
mobili Leasing
finanziario
m
I
Titoli Altre garanzie reali CNL Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti ministrazioni
pubbliche
m
A
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Totale
(1)+(2)
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 1.406 1.400 - - - 1.400 - - - - - - - - - 1.400
1.1 totalmente garantite 1.406 1.400 - - - 1.400 - - - - - - - - - 1.400
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
1.2 parzialmente garantite - - - - - - - - - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
- - - - - - - - - - - - - - - -
2.1 totalmente garantite - - - - - - - - - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2.2 parzialmente garantite - - - - - - - - - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
Consolidato
prudenziale
3
2
A
– Esposizioni creditizie
per cassa e fuori
bilancio verso clientela
garantite
------------------------------------------- --------------- --------------------------------- ---------- ------------------------------
Garanzie personali (2)
Garanzie reali (1)
Derivati su crediti Crediti di firma
Altri derivati
Esposizione lorda Esposizione netta mobili Ipoteche
m
I
mobili Leasing
finanziario
m
I
Titoli Altre garanzie reali CNL Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti ministrazioni
pubbliche
m
A
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Totale
(1)+(2)
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 2.490.990 2.400.252 432.494 - 8.930 1.412.933 - - - - - 128.275 340 16.651 235.562 2.235.185
1.1 totalmente garantite 2.153.229 2.079.963 376.742 - 8.930 1.348.531 - - - - - 127.295 340 15.991 202.134 2.079.963
- di cui deteriorate 209.745 153.207 93.982 - - 21.204 - - - - - 6.327 211 517 30.966 -
1.2 parzialmente garantite 337.761 320.289 55.752 - - 64.402 - - - - - 980 - 660 33.428 155.222
- di cui deteriorate 31.695 17.563 6.449 - - 161 - - - - - - - 178 1.233 -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
17.343 16.470 889 - - 2.411 - - - - - - - 50 7.559 10.909
2.1 totalmente garantite 8.557 8.540 517 - - 633 - - - - - - - 50 7.340 8.540
- di cui deteriorate 593 593 417 - - - - - - - - - - - 176 -
2.2 parzialmente garantite 8.786 7.930 372 - - 1.778 - - - - - - - - 219 2.369
- di cui deteriorate 4.812 3.982 309 - - - - - - - - - - - - -

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Consolidato prudenziale – Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

pubbliche Amministrazioni Società finanziarie assicurazione) Società finanziarie (di
cui: imprese di
finanziarie Società non Famiglie
Esposizioni/Controparti Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie
per cassa
A.1 Sofferenze 2.320 6.439 1.794 9.108 - - 203.596 133.978 845.387 17.479
- di cui esposizioni
oggetto di
concessioni
- - 469 5.730 - - 7.953 4.480 96.422 63
A.2 Inadempienze
probabili
567 389 2.353 3.434 - - 168.213 106.186 299.693 10.303
- di cui esposizioni
oggetto di
concessioni
- - 266 7 - - 21.359 3.690 68.388 3.003
A.3 Esposizioni
scadute deteriorate
46.545 691 120 90 - - 44.056 3.892 6.591 1.804
- di cui esposizioni
oggetto di
concessioni
- - 6 - - - 742 86 988 378
A.4 Esposizioni non
deteriorate
1.999.329 1.556 215.609 1.514 35 - 4.285.507 28.371 527.275 5.755
- di cui esposizioni
oggetto di
concessioni
1.596 46 3.697 - - - 14.237 169 10.192 512
Totale (A) 2.048.761 9.075 219.876 14.146 35 - 4.701.372 272.427 1.678.946 35.341
B. Esposizioni
creditizie "fuori
bilancio"
B.1 Esposizioni
deteriorate
- - - - - - 66.975 1.952 14.847 147
B.2 Esposizioni non
deteriorate
- - 21.114 165 - - 713.731 1.565 275.372 123
Totale (B) - - 21.114 165 - - 780.706 3.517 290.219 270
Totale (A+B) 31.12.2019 2.048.761 9.075 240.990 14.311 35 - 5.482.078 275.944 1.969.165 35.611
Totale (A+B) 31.12.2018 1.168.035 9.706 522.240 12.328 - - 5.317.048 262.710 1.872.574 30.183

B.2 Consolidato prudenziale – Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree
geografiche
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie
per cassa
A.1 Sofferenze 1.052.858 166.807 212 197 20 - 3 - 4 -
A.2 Inadempienze
probabili
469.290 118.206 1.528 2.106 3 - - - 5 -
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
96.296 6.420 1.016 57 - - - - - -
A.4 Esposizioni non
deteriorate
6.620.688 34.746 257.048 1.573 108.400 682 41.196 192 388 3
Totale (A) 8.239.132 326.179 259.804 3.933 108.423 682 41.199 192 397 3
B. Esposizioni creditizie
"fuori bilancio"
B.1 Esposizioni
deteriorate
81.725 2.099 97 - - - - - - -
B.2 Esposizioni non
deteriorate
930.580 1.704 77.395 149 - - 1.996 - 246 -
Totale (B) 1.012.305 3.803 77.492 149 - - 1.996 - 246 -
Totale (A+B) 31.12.2019 9.251.437 329.982 337.296 4.082 108.423 682 43.195 192 643 3
Totale (A+B) 31.12.2018 8.504.208 309.556 261.491 4.238 97.647 1.003 16.293 129 258 1
Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree
geografiche
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie
per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze
probabili
- - - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
- - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non
deteriorate
594.663 747 29.329 110 10.223 38 - - - -
Totale (A) 594.663 747 29.329 110 10.223 38 - - - -
B. Esposizioni creditizie
"fuori bilancio"
B.1 Esposizioni
deteriorate
- - - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non
deteriorate
66.193 - 773 - 11.301 - - - - -
Totale (B) 66.193 - 773 - 11.301 - - - - -
Totale (A+B) 31.12.2019 660.856 747 30.102 110 21.524 38 - - - -
Totale (A+B) 31.12.2018 552.634 1.145 35.780 87 21.281 25 - - - -

B.3 Consolidato prudenziale – Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

B.4 Grandi esposizioni

31.12.2019 31.12.2018
a) Valore di bilancio 2.565.298 1.573.611
b) Valore ponderato 573.734 602.111
c) Numero 4 4

L'ammontare complessivo delle grandi esposizioni al valore ponderato al 31 dicembre 2019 è costituito per 219 milioni di euro da attività fiscali, per 216 milioni di euro da esposizioni nei confronti di partecipazioni non rientranti nel perimetro di consolidamento prudenziale e per 139 milioni di euro da esposizioni verso clientela.

Informativa in merito al Debito Sovrano

In data 5 agosto 2011 la CONSOB (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 31 dicembre 2019 le esposizioni al Debito sovrano sono costituite interamente da titoli emessi dalla Repubblica Italiana e il cui valore di bilancio ammonta a 1.310 milioni di euro, al netto della riserva da valutazione positiva pari a 1,7 milioni di euro.

Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a circa 1.272 milioni di euro, sono inclusi nel banking book e presentano una vita media residua ponderata di circa 39 mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 31 dicembre 2019 sono considerati di livello 1.

In conformità alla comunicazione CONSOB, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi erogati nei confronti dello Stato Italiano; tali esposizioni alla data del 31 dicembre 2019 ammontano a 739 milioni di euro, di cui 125 milioni di euro relativi a crediti fiscali.

C. Operazioni di cartolarizzazione

Non formano oggetto di rilevazione nella presente Parte le operazioni di cartolarizzazione nelle quali la Banca sia originator e per le quali il complesso delle passività emesse dalle società veicolo sia stato da essa sottoscritto all'atto dell'emissione.

Informazioni di natura qualitativa

Obiettivi, strategie e processi

Il Gruppo detiene esposizioni verso operazioni di cartolarizzazioni originate da terzi, acquisite con finalità di investimento allo scopo di generare margine di profitto e di realizzare un apprezzabile ritorno a medio-lungo termine sul capitale.

Tali operazioni possono essere originate dalle diverse Business Unit del Gruppo, in relazione alle caratteristiche del portafoglio sottostante, sia in bonis che deteriorato, ovvero nell'ambito dell'attività di investimento della liquidità.

Le attività di acquisizione vengono svolte in conformità con le politiche e procedure relative al rischio di credito, ed in particolare con la "Politica per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione", e nel rispetto della propensione al rischio stabilite nell'ambito del Risk Appetite Framework. Il Gruppo investe in cartolarizzazioni di cui è in grado di valutare, in forza dell'esperienza maturata, i relativi asset sottostanti.

In particolare, l'unità proponente, identificata l'opportunità di investimento, svolge le attività di due diligence al fine di valutare i flussi di cassa futuri e la congruità del prezzo, coordinando, a tal fine, le unità organizzative di volta in volta competenti e formalizzando i relativi esiti da sottoporre all'organo deliberante competente.

Successivamente all'acquisizione, l'investimento è oggetto di monitoraggio, su base continuativa, con riferimento agli indicatori di performance delle esposizioni sottostanti e all'aderenza dei flussi di cassa rispetto alle valutazioni effettuate in sede di acquisizione.

Sistemi interni di misurazione e controllo dei rischi connessi con l'operatività in cartolarizzazioni

Il Gruppo non ha posto in essere operazioni di cartolarizzazione con trasferimento di rischio a terzi.

Politiche di copertura adottate per mitigare i rischi connessi

Il Gruppo si è dotato di una "Politica per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione" con la quale disciplina il processo di gestione delle operazioni di cartolarizzazione nelle ipotesi in cui intervenga nel ruolo di "investitore" (cioè di soggetto sottoscrittore dei titoli) ovvero di "promotore" (cioè di soggetto che struttura l'operazione). La politica definisce con chiarezza, per ciascuna delle fattispecie identificate, i compiti delle unità organizzative e degli organi aziendali coinvolti, sia con riferimento alle attività propedeutiche di due diligence sia con riguardo al monitoraggio, nel continuo, delle performance dell'operazione.

Nella presente sezione viene fornita illustrazione sulle esposizioni del Gruppo verso le operazioni di cartolarizzazione; in tali operazioni il Gruppo riveste, a seconda dei casi, il ruolo di originator, sponsor o investitore.

Operazione di cartolarizzazione IFIS ABCP Programme

In data 7 ottobre 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali verso debitori ceduti di durata triennale. A fronte della ricessione iniziale dei crediti da parte di Banca IFIS (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato IFIS ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrengers dell'operazione, per un iniziale ammontare pari a 850 milioni di euro, aumentato a 1.000 milioni di euro nel corso del secondo trimestre del 2018, contestualmente all'allungamento di due anni del periodo revolving. Un ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni di euro, inizialmente emessi per 19,2 milioni di euro, con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, era stata sottoscritta da Banca IFIS. Nel corso del primo semestre 2019 tale quota è stata ceduta ad una banca terza e risulta interamente sottoscritta al 31 dicembre 2019. Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. deferred purchase price).

L'attività di servicing è svolta dalla stessa Banca IFIS che, con la propria struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare ad ogni cut off date la quadratura delle evidenze di fine periodo;
  • procedere ad ogni cut off date alla verifica, al completamento e alla trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e dalle banche finanziatrici.

Il programma di cartolarizzazione prevede che gli incassi ricevuti dalla Banca vengano trasmessi al veicolo quotidianamente, mentre le ricessioni periodiche del nuovo portafoglio avvengono con cadenza di circa sei volte al mese; in questo modo viene garantito un elapsed temporale ravvicinato fra i flussi in uscita dalla Banca e i flussi in entrata relativi al pagamento delle nuove cessioni.

Si evidenzia che i crediti verso debitori ceduti cartolarizzati sono solo in parte iscritti nell'attivo di bilancio, in particolare per la parte che la Banca ha acquistato dal cedente a titolo definitivo, ovvero con il trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici. Le tabelle riportate nell'informativa quantitativa riportano pertanto solamente tale porzione di portafoglio.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti per la derecognition. Inoltre si è provveduto al consolidamento dei veicoli al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.

La perdita teorica massima che può subire Banca IFIS è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca IFIS subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:

  • i crediti acquistati a titolo definitivo cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "factoring";
  • il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto tra i "titoli in circolazione";
  • gli interessi attivi sui crediti sono rimasti iscritti nella medesima voce di bilancio "interessi attivi su crediti verso clientela";
  • gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";
  • le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in cui ha avuto inizio il programma.

Al 31 dicembre 2019 gli interessi passivi sulle senior notes iscritti a conto economico sono pari a 7,7 milioni di euro.

Operazione di cartolarizzazione di terzi

Al 31 dicembre 2019 il Gruppo detiene un portafoglio di titoli derivanti da cartolarizzazioni di terzi per complessivi 62,9 milioni di euro: in particolare detiene titoli senior per 60,2 milioni di euro, e titoli mezzanine e junior per complessivi 2,7 milioni di euro.

Nello specifico trattasi di quattro distinte operazioni di cartolarizzazione di terzi aventi sottostanti rispettivamente un mutuo fondiario a fini speculativi, un portafoglio di minibond emessi da società quotate italiane e due portafogli di crediti non performing parzialmente garantito da ipoteche di cui uno è assistito da garanzia dello stato.

Di seguito si riportano le caratteristiche principali delle operazioni in essere alla data di riferimento

  • Cartolarizzazione "Cinque V": l'operazione, avviata a fine novembre 2017, consiste in una securitization tramite il veicolo Ballade SPV S.r.l. avente come sottostante unicamente un mutuo fondiario classificato a sofferenza, un valore nominale di 20 milioni di euro e scadenza nel mese di ottobre 2020 in cui la Capogruppo partecipa, anche in questo caso, a titolo di Senior Noteholder e Sponsor, divenendo titolare del 100% dei titoli senior per 2,1 milioni di euro e del 5% dei titoli junior; l'operazione è sostanzialmente chiusa a seguito della cessione dell'asset sottostante al credito fondiario;
  • Cartolarizzazione "Elite Basket Bond (EBB)", la quale ha previsto da parte del veicolo EBB S.r.l. l'emissione ad un prezzo pari al valore nominale, per complessivi 122 milioni di euro, di Asset Backed Securities (ABS) in un'unica tranche con durata sino a dicembre 2027 avente come underlying un portafoglio ("Basket") di minibond emessi da n. 11 società

quotate italiane. La peculiarità di tale operazione consiste nel fatto che tali titoli sono obbligazioni senior unsecured ma beneficiano di un Credit Enhancement di stampo mutualistico pari al 15% dell'importo complessivo dell'operazione (24 milioni di euro), da utilizzarsi nel caso di ritardi e/o insolvenze da parte delle società emittenti nel pagamento di interessi e/o capitale sui minibond. La Capogruppo partecipa a tale operazione nella sola qualità di underwriter iscrivendosi nel proprio attivo una quota della tranche di cui sopra pari a 6,0 milioni di euro;

  • Cartolarizzazione "FINO 1": si tratta di un investimento in qualità di Senior Noteholder in un'operazione di securitization le cui tranche emesse sono supportate da garanzia statale "GACS" (Garanzia sulla Cartolarizzazione di Sofferenze) e con sottostante posizioni a sofferenza aventi un valore nominale complessivo originario di circa 5,4 miliardi di euro. La tranche oggetto di sottoscrizione per originari 92,5 milioni di euro da parte di Banca IFIS (su un valore nominale complessivo di 650 milioni di euro) è la Senior Note di Classe A, caratterizzata da una scadenza ad ottobre 2045. Al netto dei rimborsi avvenuti nel corso dell'esercizio, al 31 dicembre 2019 la quota sottoscritta di tranche presenta un valore di bilancio pari a 54,2 milioni di euro.
  • Cartolarizzazione "Elipso Finance": si tratta di un investimento in qualità di Mezzanine e Junior Noteholder in un'operazione di securitization e con sottostante posizioni a sofferenza aventi un valore nominale complessivo originario di circa 2,6 miliardi di euro. Le tranches oggetto di sottoscrizione per originari 74 milioni di euro da parte della società oggi controllata Fbs SPA (su un valore nominale complessivo di 470 milioni di euro) sono la Mezzanine Note di Classe B e la Junior Note di Classe C, caratterizzate da una scadenza a gennaio 2025. Non sono intervenuti rimborsi in linea capitale nel corso dell'esercizio e, al 31 dicembre 2019 la quota sottoscritta di tranche presenta un valore di bilancio pari a 2,6 milioni di euro.

Si segnala per completezza che il Gruppo partecipa, attraverso il più ampio intervento compiuto nel 2017 dallo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, a quote delle notes mezzanine e junior della cartolarizzazione "Berenice" per complessivi 0,1 milioni di euro.

Informazioni di natura quantitativa

C.1 Consolidato prudenziale – Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Esposizioni per cassa Garanzie finanziarie rilasciate Linee di credito
Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior
Tipologia attività
cartolarizzate/ Esposizioni
Valore di
bilancio
riprese di valore
Rettifiche/
Valore di
bilancio
riprese di valore
Rettifiche/
Valore di
bilancio
riprese di valore
Rettifiche/
Esposizione
netta
riprese di valore
Rettifiche/
Esposizione
netta
riprese di valore
Rettifiche/
Esposizione
netta
riprese di valore
Rettifiche/
Esposizione
netta
riprese di valore
Rettifiche/
Esposizione
netta
riprese di valore
Rettifiche/
Esposizione
netta
riprese di valore
Rettifiche/
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal bilancio
- tipologia attività - - - - - - - - - - - - - - - - - -
B. Oggetto di parziale
cancellazione dal bilancio
- tipologia attività - - - - - - - - - - - - - - - - - -
C. Non cancellate dal bilancio
- crediti verso clientela
deteriorati - - - - - - - - - - - - - - - - - -
- crediti verso clientela in
bonis
- - - - 88.247 - - - - - - - - - - - - -

C.2 Consolidato prudenziale – Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

Esposizioni per cassa Garanzie rilasciate Linee di credito
Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior
Tipologia attività
sottostanti/Esposizioni
Valore di
bilancio
riprese di valore
Rettifiche/
Valore di
bilancio
riprese di valore
Rettifiche/
Valore di
bilancio
riprese di valore
Rettifiche/
Esposizione
netta
riprese di valore
Rettifiche/
Esposizione
netta
riprese di valore
Rettifiche/
Esposizione
netta
riprese di valore
Rettifiche/
Esposizione
netta
riprese di valore
Rettifiche/
Esposizione
netta
riprese di valore
Rettifiche/
Esposizione
netta
riprese di valore
Rettifiche/
Mutui secured e unsecured 54.152 40 2.713 - - - - - - - - - - - - - - -
Titoli di debito 5.958 24 - - - - - - - - - - - - - - - -
Totale 60.110 64 2.713 - - - -
-
-
-
-
-
- - -
-
- -

C.3 Consolidato prudenziale – Interessenze in società veicolo per la cartolarizzazione

Nome cartolarizzazione / Attività Passività
Denominazione società veicolo Sede legale Consolidamento Crediti Titoli di
debito
Altre Senior Mezzanine Junior
IFIS ABCP Programme S.r.l. Conegliano (TV) 100% 1.585.766 - 98.923 1.150.000 - -

Inoltre, si segnala l'interessenza pari al 50% del capitale sociale in Elipso Finance S.r.l., società a controllo congiunto e consolidata con il metodo del patrimonio netto.

C.6 Consolidato prudenziale – Società veicolo per la cartolarizzazione consolidate

Nome cartolarizzazione/
società veicolo
Sede legale Interessenze (%)
IFIS ABCP Programme S.r.l. Conegliano (TV) 0%

Inoltre, si segnala l'interessenza pari al 50% del capitale sociale in Elipso Finance S.r.l., società a controllo congiunto e consolidata con il metodo del patrimonio netto.

D. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Le attività finanziarie trasferite ma non eliminate sono riferite ai crediti cartolarizzati.

Informazioni di natura quantitativa

D.1. Consolidato prudenziale – Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui: oggetto
di contratti di
vendita con
patto di
riacquisto
di cui
deteriorate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui:
oggetto di
contratti di
vendita con
patto di
riacquisto
A. Attività finanziarie detenute per
la negoziazione
1. Titoli di debito - - - X - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - X - - -
4. Derivati - - - X - - -
B. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
C. Attività finanziarie designate al
fair value
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla
redditività complessiva
1. Titoli di debito 150.303 - 150.303 - 150.280 - 150.280
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti 832.843 832.843 - - 232.886 232.886 -
Totale 31.12.2019 983.146 832.843 150.303 - 383.166 232.886 150.280
Totale 31.12.2018 767.627 767.627 - - 163.669 163.669 -

C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Nel corso del 2019 sono state fatte due operazioni di cessione dei crediti a fondi comuni di investimento con attribuzione delle relative quote allo stesso Gruppo Banca Ifis cedente.

La prima operazione riguarda la cessione di un credito e degli strumenti finanziari partecipativi derivanti dalla ristrutturazione di una operazione di leverage buy-out ad un fondo comune di investimento che già aveva rilevato il controllo della società debitrice e una parte significativa dell'esposizione bancaria. I crediti avevano un valore nominale di 14,8 milioni di euro, classificato come inadempienza probabile ed erano iscritti per un valore netto contabile di 12,4 milioni di euro, gli strumenti finanziari partecipativi avevano un valore nominale di 12,4 interamente svalutati. A fronte dell'operazione il Gruppo ha ricevuto 1,4 milioni di euro in denaro e quote del fondo di investimento inizialmente iscritte ad un fair value di 13,2 milioni di euro.

La seconda operazione riguarda la cessione di portafogli di crediti retail non-performing per un valore nominale di circa 15,7 milioni di euro e un valore di bilancio di 1,9 milioni di euro. A fronte della transazione, il Gruppo Banca Ifis ha ricevuto le quote di tre fondi comuni di investimento iscritte ad un fair value di 7,6 milioni di euro.

1.2 Rischi di mercato

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

Nel corso del secondo semestre 2019 è stato attivato operativamente il processo di gestione del portafoglio di strumenti finanziari detenuti con finalità di investimento proprietario effettuato per il tramite della costituita Direzione Centrale Capital Markets. La declinazione pratica della mission ha trovato concreta attuazione nell'attivazione, durante l'esercizio, di differenti strategie afferenti al Portafoglio di Proprietà.

La strategia di investimento proposta, disciplinata nella "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca IFIS", si articola in coerenza con la propensione al rischio formulata nel 2019 dal Consiglio di Amministrazione e declinata nella "Politica di Gruppo per la gestione dei Rischi di Mercato" e con il sistema di obiettivi e limiti.

Nell'architettura generale della strategia di investimento complessiva si è inteso attribuire centralità ad una "stance" conservativa, costituita principalmente da un portafoglio a basso rischio caratterizzato da un'elevata liquidabilità e da una strategia di ritorni costanti nel medio termine.

Le inerenti attività a costituzione di tale portafoglio sono quindi principalmente valutate a costo ammortizzato o attraverso il metodo FVOCI; esse rientrano nel perimetro del portafoglio bancario e non configurano, quindi, rischio di mercato.

In tale ambito, la componente afferente al "portafoglio di negoziazione" da cui si origina il rischio di mercato in oggetto è risultata marginale sia in termini assoluti di valori di rischio rilevati che rispetto ai limiti stabiliti. Il portafoglio di negoziazione risulta principalmente composto da opzioni e future derivanti da operazioni di hedging ed enhancement ancillari alla strategia di investimento negli asset facenti parte del "portafoglio bancario" e dal portafoglio di "discretionary trading", caratterizzato da un'ottica speculativa di breve periodo. È inoltre presente per importi residuali un titolo di capitale.

All'interno del portafoglio di negoziazione sono inoltre presenti operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella "Politica di Gruppo per la gestione dei Rischi di Mercato", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento.

In particolare, la misurazione e valutazione dei rischi di mercato si basa sulle diverse caratteristiche (in termini di orizzonte temporale, strumenti di investimento, ecc.) delle strategie di investimento del Portafoglio di Proprietà di Banca IFIS. Coerentemente con quanto delineato nel documento "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca IFIS", in cui sono definite le strategie che si intendono seguire in termini di struttura dei portafogli, strumenti oggetto di operatività e attività in dettaglio.

In tale ambito, il monitoraggio della coerenza del profilo di rischio dei portafogli del Gruppo rispetto agli obiettivi di rischio/rendimento si basa su un sistema di limiti (strategici e operativi) che prevede l'utilizzo combinato di diversi indicatori. In particolare, sono definiti:

  • Limite di Massima Perdita Accettabile;
  • Limite di VaR;
  • Limiti di sensitivity e di greche;
  • Eventuali limiti sulla tipologia di strumenti finanziari ammessi;
  • Eventuali limiti di composizione.

Il rispetto dei limiti assegnati a ogni portafoglio è oggetto di verifica giornaliera.

L'indicatore gestionale di sintesi utilizzato per la valutazione dell'esposizione ai rischi in oggetto è il Value at Risk (VaR), che rappresenta una misura statistica che consente di stimare la perdita che potrebbe verificarsi a seguito di movimenti avversi dei fattori di rischio.

Il VaR viene misurato utilizzando un intervallo di confidenza del 99% e un holding period pari a 1 giorno; esprime la "soglia" di perdita giornaliera che, sulla base di ipotesi probabilistiche, potrebbe essere superata solo nell'1% dei casi. La metodologia utilizzata per il calcolo del VaR è quella della simulazione storica. Con questo approccio il portafoglio viene rivalutato applicando tutte le variazioni dei fattori di rischio registrate nell'anno precedente (256 osservazioni). I valori così ottenuti sono confrontati con il valore corrente del portafoglio, determinando la relativa serie di perdite o guadagni ipotetici. Il VaR corrispondi al novantanovesimo peggior risultato tra quelli ottenuti.

Il VaR viene inoltre ripartito, con finalità di monitoraggio, tra i fattori di rischio afferenti il portafoglio.

Ad integrazione delle indicazioni di rischio derivanti dal VaR, viene utilizzato gestionalmente, con finalità di monitoraggio, anche l'Expected Shortfall (ES), che esprime la perdita giornaliera che eccede il dato di VaR.

La capacità previsionale del modello di misurazione dei rischi adottato è verificata attraverso un'analisi giornaliera di backtesting che effettua un test retrospettivo, in cui viene confrontato il VaR relativo alle posizioni presenti nel portafoglio al tempo t-1 con il conto economico generato da tali posizioni al tempo t.

Informazioni di natura quantitativa

  1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari – Valuta di denominazione Euro
Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
da oltre 1
anno fino
a 5 anni
da oltre 5
anni fino a
10 anni
oltre 10
anni
durata
indetermi
nata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di
rimborso anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - 11 - 145 6 - - -
+ posizioni corte - 6 - - 87 68 - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - 1.265 800 - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe 631 160.418 76.901 4.860 66.178 10.039 - -
+ posizioni corte 630 22.622 76.874 4.834 66.178 10.039 - -
Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
da oltre 1
anno fino
a 5 anni
da oltre 5
anni fino
a 10 anni
oltre 10
anni
durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di
rimborso anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - 137.326 - - - - - -
  1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari – Valuta di denominazione: Altre Valute

  2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

1.2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'assunzione di rischi di tasso d'interesse significativi è in linea di principio estranea alla gestione del Gruppo. In termini di composizione dello Stato Patrimoniale e conseguenti fonti generatrici del rischio di tasso, lato passività la forma tecnica di provvista prevalente continua ad essere costituita dal conto di deposito online "Rendimax". I depositi della clientela sui prodotti "Rendimax" e "Contomax" sono a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte del Gruppo nel rispetto delle norme e dei contratti, per i depositi liberi a vista e a chiamata. Le ulteriori componenti principali di provvista riguardano raccolta obbligazionaria principalmente a tasso fisso, un'operazione di auto-cartolarizzazione a tasso variabile e prestiti con l'Eurosistema (TLTRO).

Relativamente all'attivo gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile, sia con riguardo alla componente di credito commerciale e leasing che di finanziamenti corporate.

Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità (svolta dalle controllate Ifis NPL S.p.A. e Fbs), caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale, rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso.

Al 31 dicembre 2019 il portafoglio titoli obbligazionari complessivo è composto principalmente da titoli governativi a tasso fisso e indicizzati al tasso d'inflazione. La duration media di tale portafoglio è pari a circa 2,9 anni.

La funzione aziendale preposta a garantire la gestione del rischio di tasso è la Direzione Centrale Capital Markets, che in linea con l'appetito al rischio stabilito, definisce le azioni necessarie al perseguimento dello stesso. Alla funzione di Risk Management spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati. L'Alta Direzione propone annualmente al Consiglio della Banca le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerisce in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate dalla Banca.

La posizione di rischio di tasso è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro. Nel documento finale inoltrato all'Organo di Vigilanza, ai sensi della disciplina di riferimento (Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti), il rischio di tasso d'interesse è stato oggetto di specifica misurazione in termini di assorbimento patrimoniale. Il monitoraggio viene effettuato a livello consolidato.

In considerazione dell'entità del rischio assunto, il Gruppo Banca IFIS generalmente non utilizza strumenti di copertura del rischio tasso.

La classificazione dei titoli obbligazionari detenuti tra le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali del Gruppo come conseguenza della variazione del fair value dei titoli. E' inoltre presente una quota residuale di titoli di capitale, caratterizzati dall'appartenenza ai maggiori indici europei e ampiamenti liquidi, detenuti anch'essi tra le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Quota parte di tali attività è oggetto di operazioni di copertura economica attraverso l'utilizzo di operazioni derivate facenti parte del portafoglio di negoziazione.

Da un punto di vista gestionale le sopra menzionate attività, afferenti alla gestione del Portafoglio di Proprietà delGruppo, sono oggetto di specifico monitoraggio come disciplinato all'interno della "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi di mercato".

Informazioni di natura quantitativa

  1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro
Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
da oltre 1
anno fino
a 5 anni
da oltre 5
anni fino a
10 anni
oltre 10
anni
Durata
indeter
minata
1. Attività per cassa 2.455.672 2.740.852 1.225.082 474.238 1.567.349 372.601 59.112 -
1.1 Titoli di debito - 57.457 523.254 200.485 499.090 138.275 26.024 -
- con opzione di rimborso anticipato - 151 1.706 10.118 28.176 994 6.071 -
- altri - 57.306 521.548 190.367 470.914 137.281 19.953 -
1.2 Finanziamenti a banche 42.846 390.386 127 256 890 - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 2.412.826 2.293.009 701.701 273.497 1.067.369 234.326 33.088 -
- c/c 125.280 1.557 13.380 5.359 71.512 21.857 7.455 -
- altri finanziamenti 2.287.546 2.291.452 688.321 268.138 995.857 212.469 25.633 -
- con opzione di rimborso anticipato 221.908 760.097 437.580 29.561 58.022 - 225 -
- altri 2.065.638 1.531.355 250.741 238.577 937.835 212.469 25.408 -
2. Passività per cassa 1.268.112 5.457.311 444.519 300.396 2.558.744 409.658 37 -
2.1 Debiti verso clientela 1.076.355 4.405.199 141.807 300.353 1.460.797 5.221 37 -
- c/c 270.689 81.552 18.537 17.682 11.394 - - -
- altri debiti 805.666 4.323.647 123.270 282.671 1.449.403 5.221 37 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 805.666 4.323.647 123.270 282.671 1.449.403 5.221 37 -
2.2 Debiti verso banche 128.040 941 1 3 795.408 2.579 - -
- c/c 25.291 - - - - - - -
- altri debiti 102.749 941 1 3 795.408 2.579 - -
2.3 Titoli di debito 60.350 1.051.171 302.711 40 302.539 401.858 - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - 401.858 - -
- altri 60.350 1.051.171 302.711 40 302.539 - - -
2.4 Altre passività 3.367 - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altre 3.367 - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ posizioni lunghe 120.289 - - - - - - -
+ posizioni corte 29.528 11.787 624 1.610 16.039 60.700 - -
  1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Altre valute
Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
da oltre 1
anno fino
a 5 anni
da oltre 5
anni fino a
10 anni
oltre 10
anni
Durata
indeter
minata
1. Attività per cassa 47.134 197.155 10.774 216 1.200 - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Finanziamenti a banche 22.968 15.963 - - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 24.166 181.192 10.774 216 1.200 - - -
- c/c 2 1 - - - - - -
- altri finanziamenti 24.164 181.191 10.774 216 1.200 - - -
- con opzione di rimborso anticipato 335 20.618 171 57 138 - - -
- altri 23.829 160.573 10.603 159 1.062 - - -
2. Passività per cassa 893 114.166 - 89 - - - -
2.1 Debiti verso clientela 893 - - - - - - -
- c/c 893 - - - - - - -
- altri debiti - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.2 Debiti verso banche - 114.166 - 89 - - - -
- c/c - - - - - - - -
- altri debiti - 114.166 - 89 - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altre - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ posizioni lunghe 2.256 1.174 - - - - - -
+ posizioni corte 2.256 1.174 - - - - - -

1.2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

L'assunzione del rischio di cambio rappresenta attualmente un'operatività estranea alle politiche del Gruppo. Le operazioni in divisa di Banca IFIS si sostanziano principalmente in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring. In tale ottica le anticipazioni in divisa concesse alla clientela sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.

Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della Direzione Centrale Capital Markets, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.

La Direzione Centrale Capital Markets è impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.

L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avvengono nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione netta in cambi giornaliera particolarmente stringenti.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la Direzione Centrale Capital Markets, che si occupa, tra l'altro, della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, sulla base delle proposte effettuate dalla Direzione Centrale Capital Markets, di asseverare tali suggerimenti e proporre quindi annualmente al Consiglio di Amministrazione della Banca le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività del Gruppo in coerenza con le politiche di rischio approvate.

L'operatività sul mercato polacco, tramite la controllata Ifis Finance Sp. Z. o. o., non muta la sopra evidenziata impostazione: le attività denominate in zloty vengono finanziati mediante provvista nella medesima valuta.

Con l'acquisto della partecipata polacca, Banca IFIS ha assunto in proprio il rischio di cambio rappresentato dall'investimento iniziale nel capitale di Ifis Finance Sp. Z. o. o. per 21,2 milioni di zloty e dal successivo aumento di capitale sociale di importo pari a 66 milioni di zloty.

Banca IFIS possiede, inoltre, una partecipazione pari al 4,68% del capitale sociale della società India Factoring and Finance Solutions Private Limited, per complessivi 20 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 3.044 mila euro al cambio storico. Tale partecipazione è stata assoggettata ad impairment test nel corso dell'esercizio 2015 con un effetto a conto economico di 2,4 milioni di euro. A partire dal 2016 il fair value è stato rivalutato, in contropartita del patrimonio netto, fino a portare il valore della partecipazione a 1.013 mila euro.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

In considerazione della dimensione della posizione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Valute
Voci DOLLARO
STATI UNITI
STERLINA
REGNO
UNITO
YEN DOLLARO
CANADESE
FRANCO
SVIZZERO
ALTRE
VALUTE
A. Attività finanziarie 210.157 2.733 16 38 202 84.773
A.1 Titoli di debito - - - - - -
A.2 Titoli di capitale 31.094 - - - - 1.013
A.3 Finanziamenti a banche 18.797 395 16 37 197 24.564
A.4 Finanziamenti a clientela 160.266 2.338 - 1 5 59.196
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività - - - - - 51
C. Passività finanziarie 103.283 2.713 - - 11 14.592
C.1 Debiti verso banche 102.485 2.704 - - - 14.476
C.2 Debiti verso clientela 798 9 - - 11 116
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività - - - - - 13.295
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - - - -
+ posizioni corte 111.388 - - - - 42.718
Totale attività 210.157 2.733 16 38 202 84.824
Totale passività 214.671 2.713 - - 11 70.605
Sbilancio (+/-) (4.514) 20 16 38 191 14.219

1.3 Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

1.3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. Derivati finanziari

Si rinvia a quanto descritto nel paragrafo 1.2 Rischi di mercato.

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

31.12.2019 31.12.2018
Over the counter
Over the counter
Attività
sottostanti/Tipologie
Senza controparti
centrali
Mercati centrali Senza controparti Mercati
derivati Contropar
ti centrali
Con
accordi di
compensa
zione
Senza
accordi di
compensa
zione
organizzati Contropar
ti centrali
Con
accordi di
compensa
zione
Senza
accordi di
compensa
zione
organizzati
1.Titoli di debito e tassi
d'interesse
- - 256.641 - - - 261.621 -
a) Opzioni - - 75.464 - - - - -
b) Swap - - 181.177 - - - 261.621 -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- - 66.431 - - - 30.091 -
a) Opzioni - - 66.431 - - - 30.091 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - 79.509 - - - 192.618 -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - 79.509 - - - 192.618 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale - - 402.581 - - - 484.330 -

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

31.12.2019 31.12.2018
Over the counter Over the counter
Tipologie derivati centrali Senza controparti Mercati centrali Senza controparti Mercati
Contropar
ti centrali
Con
accordi di
compensa
zione
Senza
accordi di
compensa
zione
organizzati Contropar
ti centrali
Con
accordi di
compensa
zione
Senza
accordi di
compensa
zione
organizza
ti
1. Fair value positivo
a) Opzioni - - 3.197 - - - - -
b) Interest rate swap - - 20.667 - - - 30.023 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - 449 - - - 1.426 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale - - 24.313 - - - 31.449 -
2. Fair value negativo
a) Opzioni - - 474 - - - - -
b) Interest rate swap - - 21.277 - - - 30.970 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - 93 - - - 185 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale - - 21.844 - - - 31.155 -
A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti
Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X 193.352 - 63.290
- fair value positivo X 11.678 - 9.009
- fair value negativo X 21.751 - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X 30.715 35.716 -
- fair value positivo X 2.833 344 -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X 79.509 - -
- fair value positivo X 449 - -
- fair value negativo X 93 - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione - - - -
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 104.206 132.357 20.078 256.641
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari 11.865 54.566 - 66.431
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 79.509 - - 79.509
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31.12.2019 195.580 186.923 20.078 402.581
Totale 31.12.2018 233.308 192.885 58.137 484.330

A.4 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

1.4 Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte ad esigenze di liquidità. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.

Nel corso del 2019 la composizione della provvista del Gruppo è rimasta sostanzialmente invariata rispetto a fine 2018.

Al 31 dicembre 2019 le fonti finanziarie sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta on-line presso la clientela retail e composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito del programma EMTN, dalla raccolta effettuata presso l'Eurosistema (TLTRO), da operazioni di cartolarizzazione a medio-lungo termine, dal canale Abaco presso la Banca d'Italia.

Con riferimento alle attività del Gruppo esse sono composte dall'operatività inerente al factoring, composta principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti principalmente dall'operatività di leasing, finanza strutturata e work-out and recovery.

Relativamente all'attività svolta dal Gruppo nei Settori NPL ed acquisto crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Durante il 2019 si è rilevato, rispetto ai valori di fine 2018, un significativo incremento delle riserve di liquidità disponibili; l'ammontare di tali riserve di liquidità di elevata qualità (principalmente detenute dal Gruppo presso il conto corrente con Banca d'Italia e titoli governativi facenti parte della riserva infra-giornaliera) consente di soddisfare i requisiti normativi (LCR e NSFR) e interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità.

Il Gruppo è costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi, al fine di disporre di riserve di liquidità disponibili adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici.

Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità fanno riferimento alla Direzione Centrale Capital Markets, in riferimento alla gestione diretta della liquidità, alla funzione di Risk Management, cui spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati e supportare l'attività dell'Alta Direzione cui spetta il compito, con il supporto della Direzione Centrale Capital Markets, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.

Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure e politiche inerenti il rischio di liquidità e tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Capogruppo utilizza un framework interno di governo, monitoraggio e gestione del rischio di liquidità a livello di Gruppo.

In conformità alle disposizioni di vigilanza il Gruppo Bancario è altresì dotato di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardarsi da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.

La posizione di rischio di liquidità è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Con riferimento alla partecipata polacca, l'attività di tesoreria è coordinata dalla Capogruppo.

Informazioni di natura quantitativa

  1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro
Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1
giorno a 7
da oltre 7
giorni a
da oltre
15 giorni
da oltre 1
mese fino
da oltre 3
mesi fino
da oltre 6
mesi fino
da oltre 1
anno fino
Oltre 5 durata
indeter
giorni 15 giorni a 1 mese a 3 mesi a 6 mesi a 1 anno a 5 anni anni minata
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato 704 - 446 - 975 195.023 207.044 616.000 263.620 -
A.2 Altri titoli di debito 10.183 176 - 22 542 5.402 8.240 74.911 99.621 -
A.3 Quote O.I.C.R. 56.668 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 1.139.764 63.950 201.837 505.438 1.142.888 567.584 646.658 2.386.747 638.630 392.320
- banche 52.098 9.500 11 105.276 882 138 275 891 - 373.784
- clientela 1.087.666 54.450 201.826 400.162 1.142.006 567.446 646.383 2.385.856 638.630 18.536
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti correnti 1.148.379 120.798 200.353 240.990 1.591.074 142.035 303.196 1.453.721 - -
- banche 74.179 - - - - - - - - -
- clientela 1.074.200 120.798 200.353 240.990 1.591.074 142.035 303.196 1.453.721 - -
B.2 Titoli di debito 226 1 - 14 16 311.218 18.040 341.749 400.000 -
B.3 Altre passività 12.309 150.548 15 468 428 1.233 3.220 1.863.111 7.714 -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- posizioni lunghe - 20.000 117.850 - 2.926 - 20.220 3.313 - -
- posizioni corte - - - - 2.513 - - 14.071 7.810 -
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe 23.844 - - - - - - - - -
- posizioni corte 21.278 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da
ricevere
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- posizioni lunghe 14.253 - 7.200 8.860 636 2.036 1.610 17.497 68.196 -
- posizioni corte 29.528 - 4.400 7.023 364 624 1.610 16.039 60.700 -
C.5 Garanzie finanziarie
rilasciate
- - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
  1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Altre valute
Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1
giorno a 7
giorni
da oltre 7
giorni a
15 giorni
da oltre
15 giorni
a 1 mese
da oltre 1
mese fino
a 3 mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Oltre 5
anni
durata
indeter
minata
Attività per cassa - - - - - - - - - -
A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - -
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - 11.428 -
A.3 Quote O.I.C.R. 31.094 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 33.865 20.799 31.585 41.708 133.003 15.834 5.726 16.316 - -
- banche 24.348 16.025 - 30.873 - - - - - -
- clientela 9.517 4.774 31.585 10.835 133.003 15.834 5.726 16.316 - -
Passività per cassa - - - - - - - - - -
B.1 Depositi e conti correnti 27.828 37.704 18.641 63.268 92 - 91 - - -
- banche 26.895 37.704 18.641 63.268 92 - 91 - - -
- clientela 933 - - - - - - - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività - - - - - - - - 40 -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - 20.067 117.260 - - - - - - -
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da
ricevere
- posizioni lunghe - 3.524 - - - - - - - -
- posizioni corte - 3.524 - - - - - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- posizioni lunghe 2.008 - - - - - - - - -
- posizioni corte 2.008 - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie
rilasciate
- - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -

Operazioni di autocartolarizzazione

Nel corso del mese di dicembre 2016, il Gruppo Banca IFIS, tramite la società oggi incorporata ex Ifis Leasing S.p.A. (originator), ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.

All'operazione è stato attribuito un rating da Moody's e da DBRS. Le medesime agenzie si occuperanno del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.

Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo all'incorporata ex Ifis Leasing S.p.A. utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) (Moody's) e di AA (sf) (DBRS), il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati dalla stessa ex Ifis Leasing S.p.A. (oggi incorporata in Banca IFIS S.p.A.), a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro. Inoltre, a quest'ultima è stato conferito specifico mandato di servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.

Nel corso del 2017, a seguito ristrutturazione dell'operazione, è stato avviato un sistema revolving che prevede ricessioni mensili di nuovi crediti al veicolo, fino al mese di luglio 2021. Contestualmente è stato incrementato il valore nominale massimo dei titoli senior e junior rispettivamente a 609,5 e 169,7 milioni di euro. Nello stesso periodo, la controllante Banca IFIS S.p.A. ha acquistato la totalità dei titoli senior emessi dal veicolo. A seguito fusione di ex Ifis Leasing S.p.A. a maggio 2018, Banca IFIS è divenuta sottoscrittrice anche dei titoli junior.

Alla data del 31 dicembre 2019 la totalità dei titoli emessi dal veicolo risulta pertanto sottoscritta dal Gruppo Banca IFIS.

Si segnala che, in forza delle condizioni contrattuali sottostanti l'operazione, non si configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute (crediti).

Operazioni di cartolarizzazione

Si rinvia a quanto commentato fra i rischi di credito in ordine alle operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2019 e alle finalità per le quali sono state effettuate.

1.5 Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Non rientrano in tale definizione il rischio strategico ed il rischio di reputazione, mentre risultano ricompresi il rischio legale (ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da altre controversie), il rischio informatico, il rischio di mancata conformità, il rischio di frode, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo nonché il rischio di errata informativa finanziaria.

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono rappresentate da errori operativi, inefficienza o inadeguatezza dei processi operativi e dei relativi controlli/ presidi, frodi interne ed esterne, mancata conformità della regolamentazione interna alle norme esterne, esternalizzazione di funzioni aziendali, livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, inadeguatezza o indisponibilità dei sistemi hardware e software, crescente ricorso all'automazione, sotto-dimensionamento degli organici rispetto al livello dimensionale dell'operatività ed infine inadeguatezza delle politiche di gestione e formazione del personale.

Il Gruppo Banca IFIS ha da tempo definito – coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore – il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività di controllo volte a identificare, valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per una corretta gestione del rischio operativo sono peraltro rappresentati dalla raccolta dei dati di perdita operativa (Loss Data Collection) e dall'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio operativo (Risk Self Assessment).

Il processo di raccolta strutturata e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo risulta consolidato, grazie anche ad una costante e continua attività, da parte del Risk Management, di diffusione tra le strutture aziendali di una cultura orientata alla gestione proattiva dei rischi operativi e quindi di sensibilizzazione al correlato processo di Loss Data Collection.

Si segnala che nel corso dell'ultimo trimestre 2019 è stata avviata la campagna periodica di Risk Self Assessment che ha incluso il perimetro societario in essere a fine anno. A seguito della campagna, che si concluderà entro il primo semestre 2020, verranno identificate le principali criticità operative e di conseguenza verranno definiti ed avviati specifici interventi di mitigazione volti a rafforzare ulteriormente i presidi a fronte dei rischi operativi.

Oltre alle sopra citate attività, il framework di Gruppo per la gestione del rischio operativo prevede la definizione di un set di indicatori di rischio in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella esposizione della Banca e delle sue controllate ai rischi operativi. Tali indicatori vengono monitorati nel continuo e illustrati all'interno di report periodici condivisi con le strutture e gli organi di competenza: al superamento di determinate soglie o in caso di andamenti anomali, si attivano specifici processi di escalation volti a definire e implementare appropriati interventi di mitigazione.

Si segnala inoltre che al fine di prevenire e gestire il rischio operativo, il Risk Management di Capogruppo è impegnato, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, nelle attività di valutazione delle esternalizzazioni delle funzioni operative e nella valutazione dei rischi associati all'introduzione di nuovi prodotti e servizi. Infine contribuisce al monitoraggio dell'evoluzione del rischio informatico nonché dell'efficacia delle misure di protezione delle risorse ICT.

In relazione alle società del Gruppo Banca IFIS, si specifica che la gestione del rischio operativo risulta, allo stato attuale, assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie anche per quanto riguarda la gestione dei rischi.

In aggiunta, si evidenzia come sia stato avviato il percorso di integrazione del framework complessivo di gestione del rischio operativo finalizzato a definire un unico approccio metodologico a livello di Gruppo per quanto riguarda la controllata Fbs. In particolare, si segnala come nel corso del secondo semestre del 2019, sia stata organizzata ed erogata, a tutte le strutture della suddetta società, formazione specifica sulla tematica dei rischi operativi e sull'utilizzo dell'applicativo dedicato alla raccolta dei dati di perdita. Inoltre, per quanto riguarda il monitoraggio degli indicatori di rischio, si rileva l'avvio dell'attività di roll-out degli indicatori definiti dalla Capogruppo anche per la controllata Fbs.

Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, il Gruppo ha adottato il cosiddetto Metodo Base previsto dalla normativa prudenziale.

Si segnala che, parallelamente alla gestione del rischio operativo, è attivo un processo di gestione del rischio reputazionale.

Il rischio reputazionale rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti del Gruppo, investitori o Autorità di Vigilanza.

Il rischio reputazionale è considerato un rischio di secondo livello, in quanto è generato dalla manifestazione di altre tipologie di rischio, quali il rischio di non conformità, il rischio strategico e in particolar modo i rischi operativi.

La gestione del rischio reputazionale risulta, come per il rischio operativo, assicurata dal Risk Management della Capogruppo che definisce il framework complessivo di Gruppo – coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore – per la gestione del rischio reputazionale volto a identificare, valutare, monitorare i rischi reputazionali assunti o assumibili nelle diverse Società del Gruppo e nelle diverse unità organizzative. Il framework prevede la raccolta degli eventi di rischio reputazionale che si manifestano, l'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio reputazionale (Risk Self Assessment) e un set di indicatori di rischio monitorati nel continuo.

Si segnala che nel corso dell'ultimo trimestre 2019, di concerto con quanto effettuato in ambito rischio operativo, è stata avviata la campagna periodica di Risk Self Assessment che ha incluso il perimetro societario in essere a fine anno.

Sezione 4 – Rischi delle altre imprese

Informazioni di natura qualitativa

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte del Gruppo Bancario, che non siano già stati riportati nella sezione relativa al Gruppo Bancario.

4.6 Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato

Sezione 1 – Il Patrimonio Consolidato

A. Informazioni di natura qualitativa

La gestione del patrimonio riguarda l'insieme delle politiche e delle scelte necessarie per stabilire la dimensione del patrimonio in modo da assicurare che esso sia coerente con le attività ed i rischi assunti dal Gruppo. Il Gruppo Banca IFIS è soggetto ai requisiti di adeguatezza patrimoniale stabiliti dal cd. Comitato di Basilea (CRR/CRD IV).

L'attività di verifica del rispetto dei requisiti di vigilanza minimi e della conseguente adeguatezza del patrimonio regolamentare, nonché dei limiti patrimoniali definiti a livello di Risk Appetite Framework (RAF), viene svolta nel continuo e rendicontata al Consiglio di Amministrazione.

In aggiunta, anche in accordo con le raccomandazioni della Banca Centrale Europea del 28 gennaio 2015, il rispetto dell'adeguatezza patrimoniale è anche garantito dall'osservanza di una politica di pay out correlata al raggiungimento dei requisiti patrimoniali minimi sopra menzionati, nonché dell'attenta analisi di eventuali impatti di operazioni di finanza straordinaria (aumenti di capitale, prestiti convertibili, ecc.).

Un'ulteriore fase di analisi e controllo preventivo dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo avviene ogni qualvolta si programmino operazioni di carattere straordinario. In questo caso, sulla base delle informazioni relative all'operazione da porre in essere, si provvede a stimare l'impatto sui coefficienti regolamentari, nonché sul RAF, e si analizzano le eventuali azioni necessarie per rispettare i vincoli richiesti.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2018 Banca IFIS deteneva n. 370.112 azioni proprie, per un controvalore di 3,1 milioni di euro ed un valore nominale di 370.112 euro.

Nel corso dell'esercizio Banca IFIS ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile riferita ai risultati del bilancio 2015 n. 10.968 azioni proprie al prezzo medio di 15,33 euro, per un controvalore di 168 mila euro ed un valore nominale di 10.968 euro, realizzando utili per 77 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserva sovrapprezzo.

La giacenza a fine esercizio risulta pertanto pari a n. 359.144 azioni proprie, per un controvalore di 3,0 milioni di euro ed un valore nominale di 359.144 euro.

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio contabile consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

Voci del patrimonio netto Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti
da consolida
mento
Totale
1. Capitale sociale 58.245 - 6.600 (6.600) 58.245
2. Sovrapprezzi di emissione 102.285 - - - 102.285
3. Riserve 1.272.773 - 137.931 (149.488) 1.261.216
4. Strumenti di capitale - - - - -
5. (Azioni proprie) (3.012) - - - (3.012)
6. Riserve da valutazione: (2.963) - (6) - (2.969)
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
3.153 - - - 3.153
- Copertura di titoli di capitale designati al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- - - - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale)
valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(416) - - - (416)
- Attività materiali - - - - -
- Attività immateriali - - - - -
- Copertura di investimenti esteri - - - - -
- Copertura dei flussi finanziari - - - - -
- Strumenti di copertura [elementi non designati] - - - - -
- Differenze di cambio (5.650) - - - (5.650)
- Attività non correnti e gruppi in via di dismissione - - - - -
- Passività finanziarie designate al fair value con
impatto a conto economico (variazioni del proprio
merito creditizio)
- - - - -
- Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a
benefici definiti
(50) - (6) - (56)
- Quota delle riserve da valutazione delle
partecipazioni valutate a patrimonio netto
- - - - -
- Leggi speciali di rivalutazione - - - - -
7. Utile (perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi 111.630 - 11.558 - 123.188
Totale 1.538.958 - 156.083 (156.088) 1.538.953

Nella tabella sopra riportata sono indicate le componenti del patrimonio netto contabile, sommando quelle del Gruppo con quelle di terzi, ripartite per tipologia di imprese oggetto di consolidamento. Più in dettaglio, nella colonna riferita al Consolidato prudenziale viene indicato l'importo che risulta dal consolidamento delle società appartenenti al Gruppo Bancario senza considerare gli effetti del consolidamento prudenziale nella controllante La Scogliera S.p.A., al lordo degli effetti economici di transazioni effettuate con altre società incluse nel perimetro di consolidamento. Nella colonna Altre imprese sono riportati gli importi che risultano dal consolidamento, al lordo degli effetti economici derivanti da transazioni effettuate con le società appartenenti al Gruppo Bancario. Nella colonna "Elisioni ed aggiustamenti da consolidamento" sono invece indicate le rettifiche necessarie per ottenere il dato rappresentato in bilancio.

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti da
consolidamento
Totale
Attività/Valori Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa
1. Titoli di debito 1.067 (1.483) - - - - - - 1.067 (1.483)
2. Titoli di capitale 4.087 (934) - - - - - - 4.087 (934)
3. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31.12.2019 5.154 (2.417) - - - - - - 5.154 (2.417)
Totale 31.12.2018 2.102 (10.794) - - - - - - 2.102 (10.794)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali (31.12.2018) (10.279) 1.586 -
2. Variazioni positive 20.507 3.485 -
2.1 Incrementi di fair value 18.405 4.412 -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito - X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo 1.421 X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - (1.186) -
2.5 Altre variazioni 681 259 -
3. Variazioni negative 10.644 1.918 -
3.1 Riduzioni di fair value 2.023 1.282 -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito 460 X -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive da realizzo 2.381 X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
3.5 Altre variazioni 5.780 636 -
4. Rimanenze finali (416) 3.153 -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

Le Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti presentano un saldo negativo al 31 dicembre 2019 di 56 mila euro, composto da un saldo negativo di 124 mila euro di pertinenza della Capogruppo e un saldo positivo di 68 mila euro di pertinenza dei terzi. La diminuzione della voce rispetto al valore positivo di 186 mila euro risultante alla fine dell'esercizio precedente deriva per 85 mila euro dall'apporto del gruppo Fbs acquisito all'inizio dell'esercizio e per la restante parte dalle perdite nette attuariali maturate nel periodo sul Trattamento di fine rapporto delle società del Gruppo.

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

In applicazione della Circolare 262 – 6° aggiornamento, la sezione relativa ai fondi propri e ai coefficienti patrimoniali viene sostituita con un rinvio alle analoghe informazioni contenute nell'informativa al pubblico "Terzo Pilastro".

Di seguito sono comunque riportate le principali informazioni relative ai fondi propri e ai coefficienti patrimoniali.

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 31 dicembre 2019 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286. In particolare, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile.

31.12.2019 31.12.2018
A. Capitale primario di classe 1(1) (Common Equity Tier 1 - CET1) prima dell'applicazione dei
filtri prudenziali
1.209.026 1.128.914
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie - -
B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) (1.337) -
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A+/-B) 1.207.689 1.128.914
D. Elementi da dedurre dal CET1 200.273 204.844
E. Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-), inclusi gli interessi di minoranza oggetto di
disposizioni transitorie
1.449 215
F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) (C-D+/-E) 1.008.865 924.285
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli
effetti del regime transitorio
55.659 56.178
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie - -
H. Elementi da dedurre dall'AT1 - -
I. Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi
nell'AT1per effetti di disposizioni transitorie
- -
L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) (G-H+/-I) 55.659 56.178
M. Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime
transitorio
277.545 277.248
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie - -
N. Elementi da dedurre dal T2 - -
O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi nel T2
per effetti di disposizioni transitorie
- -
P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) (M-N+/-O) 277.545 277.248
Q. Totale fondi propri (F+L+P) 1.342.069 1.257.711

Il capitale primario di classe 1 tiene conto degli utili generati nell'esercizio al netto della stima dei dividendi.

Importi non ponderati Importi ponderati / requisiti
Categorie/Valori 31.12.2019 31.12.2018 31.12.2019 31.12.2018
A. ATTIVITA' DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte 10.959.876 9.773.374 8.220.558 8.001.786
1. Metodologia standardizzata 10.959.876 9.773.374 8.220.558 8.001.786
2. Metodologia basata su rating interni - - - -
2.1 Base - - - -
2.2 Avanzata - - - -
3. Cartolarizzazioni - - - -
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 657.645 640.143
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito e di controparte 816 1.264
B.3 Rischio di regolamento - -
B.4 Rischi di mercato 6.887 4.674
1. Metodologia standard 6.887 4.674
2. Modelli interni - -
3. Rischio di concentrazione - -
B.5 Rischio operativo 71.145 71.890
1. Metodo base 71.145 71.890
2. Metodo standardizzato - -
3. Metodo avanzato - -
B.6 Altri elementi di calcolo - -
B.7 Totale requisiti prudenziali 736.492 717.971
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate 8.974.645
C.2 Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET1 Capital ratio) 10,96% 10,30%
C.3 Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 11,56% 10,92%
C.4 Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 14,58% 14,01%

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha richiesto al Gruppo Bancario Banca IFIS di adottare per il 2019 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari all'8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.

4.7 Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

1.1 Operazioni di aggregazione

Il 7 gennaio 2019 il Gruppo ha perfezionato l'acquisizione del controllo di Fbs S.p.A., operatore specializzato in attività di servicing (master and special services), gestione di portafogli di NPL garantiti e non, consulenza in attività di due diligence e investimento in operazioni su NPL. L'operazione, annunciata il 15 maggio 2018, ha riguardato il 90% del capitale di Fbs per un controvalore di 58,5 milioni di euro. Contestualmente al contratto di compravendita sono stati definiti i contratti finalizzati a disciplinare gli accordi di opzioni di Put e Call con gli azionisti di minoranza del Gruppo Fbs che prevedevano alcune finestre di esercizio nell'arco di un periodo compreso fra 2 e 4 anni e valorizzazioni variabili anche in ragione dell'andamento di Fbs S.p.A..

In data 30 ottobre 2019, a seguito della sottoscrizione di uno specifico accordo con gli azionisti minoranza, è stata perfezionata l'acquisizione anticipata del restante 10% della partecipazione per un controvalore pari a 12,2 milioni di euro. Tale operazione ha portato quindi il valore complessivo del prezzo trasferito per il 100% del capitale di Fbs S.p.A. a 70,7 milioni di euro.

Il principio IFRS 3 prevede che alla data di riferimento dell'aggregazione aziendale si identifichi il costo dell'aggregazione e lo si allochi successivamente alle attività, passività e passività potenziali del soggetto acquisito identificabili alla data di acquisto e valutate in base ai rispettivi fair value.

Tenuto conto delle due transazioni del 7 gennaio 2019 e del 30 ottobre 2019 il costo sostenuto per l'acquisizione di Fbs è quindi definito in 70,7 milioni di euro.

Denominazione Data dell'operazione (1) (2) (3) (4)
Fbs S.p.A. 7 gennaio 2019 70.700 100% 7.835 5.025

Legenda:

(1) = Costo dell'operazione

(2) = Percentuale di interessenza acquisita con diritto di voto nell'assemblea ordinaria

(3) = Totale ricavi del gruppo.

(4) = Utile/perdita netto del gruppo

Per quanto riguarda il processo di allocazione del costo dell'aggregazione alle attività, passività e passività potenziali del soggetto acquisito identificabili alla data di acquisto e valutate in base ai rispettivi fair value (cosiddetta Purchase Price Allocation – "PPA"), si è proceduto con un preventivo lavoro di mappatura delle attività e passività per le quali si è ritenuto probabile riscontrare significative differenze di valore tra il fair value ed il rispettivo valore contabile.

Le attività e passività di Fbs S.p.A. per le quali, alla data di acquisizione, è stata identificata una differenza tra valore contabile e fair value sono riconducibili principalmente:

  • al portafoglio NPL incluso tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato;
  • alle attività materiali;
  • alle attività e passività fiscali.

I fair value identificati per il portafoglio NPL sono stati determinati sulla base del metodo dei discounted cash flow, ovvero in base all'attualizzazione dei flussi di cassa attesi dal portafoglio oggetto di valutazione. A tal fine è stato necessario procedere con l'identificazione dei flussi di cassa e dei tassi di attualizzazione da applicare agli stessi, sulla base delle assunzioni riepilogate nel seguito.

Per la determinazione dei flussi di cassa del portafoglio NPL sono state effettuate le seguenti assunzioni:

• Portafoglio Secured: i cash flow utilizzati sono quelli presenti nei sistemi di Fbs, senza nessun tipo di modifica all'ammontare o alla tempistica di rientro. In particolare tale scelta è stata motivata dal consolidato modello di valutazione interno utilizzato negli anni da Fbs nell'ambito della gestione dei portafogli NPL ipotecario.

  • Portafoglio Unsecured: per tale portafoglio è stato definito il seguente approccio:
  • Portafoglio Stragiudiziale: i cash flow utilizzati sono stati rielaborati dalla funzione Risk Management di Banca IFIS, attraverso l'arricchimento delle informazioni minimali necessarie rese disponibili da Fbs ai fini dell'utilizzo delle logiche di costruzione dei modelli di proprietà della funzione di Risk management di Banca Ifis e già applicati per Ifis NPL S.p.A..
  • Portafoglio giudiziale: i cash flow utilizzati sono quelli presenti nei sistemi di Fbs, senza nessun tipo di modifica all'ammontare o alla tempistica di rientro. In particolare tale scelta è stata veicolata dalla non evidenza allo stato attuale di informazioni/attributi nei sistemi di Fbs tali da richiedere nell'immediato la rivisitazione degli stessi attraverso l'utilizzo delle logiche di costruzione dei modelli di proprietà della funzione di Risk management di Banca.

Per quanto concerne la determinazione del tasso di attualizzazione da applicare ai cash flow, si è proceduto ad identificare un tasso di interesse rappresentativo dei rendimenti attesi dal mercato in relazione ad esposizioni con caratteristiche simili e tenendo in considerazione le informazioni presenti alla data dell'acquisizione.

La tabella di seguito esposta evidenza che dalla valutazione al fair value in sede PPA si registra una rivalutazione per complessivi 7,9 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale), di cui 2,5 milioni di euro sulle sofferenze Secured e 5,4 milioni di euro sulle sofferenze Unsecured (dei quali circa 2,9 milioni relativi al portafoglio unsecured stragiudiziale).

Portafoglio al 7 gennaio 2019
(migliaia di euro)
Valore
contabile (A)
GBV Fair Value (B) Differenza
(A) – (B)
Portafoglio secured 5.300 82.374 7.816 (2.516)
Portafoglio unsecured 5.108 888.218 10.501 (5.393)
Totale 10.408 970.592 18.317 (7.909)

Per quanto riguarda le allocazioni del fair value relative alla voce Attività Materiali, queste sono riconducibili al valore di mercato dell'immobile di proprietà sito in Ravenna, così come risultante da perizia esterna, rispetto al valore contabile alla data di acquisizione pari a 4,4 milioni di euro. Il maggior valore attribuito al terreno e al fabbricato ammonta a 0,6 milioni di euro.

Le attività e passività fiscali oggetto di analisi sono riconducibili esclusivamente agli effetti fiscali derivanti da plusvalori e minusvalori conseguenti all'adeguamento al fair value delle attività acquisite e delle passività e passività potenziali assunte così come risultanti dal processo di PPA. Sulla base dell'analisi condotta gli effetti fiscali collegati a rettifiche di PPA hanno comportato l'identificazione di passività per imposte anticipate pari a 2,8 milioni di euro, calcolate utilizzando il tax rate teorico del 33,07%.

Per ciò che concerne invece le eventuali attività immateriali non rilevate contabilmente da Fbs ed eventualmente rilevabili in sede di aggregazione aziendale (come ad esempio marchi, clientela e contratti), le analisi condotte su tali fattispecie non hanno portato a far emergere valori che possano essere rappresentati ai fini IFRS 3.

Nella tabella che segue si riportano i valori contabili ed i fair value delle attività e delle passività acquisite.

Descrizione
(migliaia di euro)
Consolidato Fbs
Pre Operazione
Attività e passività
acquisite al fair
value
Fair value
adjustment
Cassa e disponibilità liquide 13 13 -
Attività finanziarie al fair value con impatto a conto economico 9.316 9.316 -
Attività finanziarie al costo ammortizzato 28.141 36.050 7.909
di cui Portafoglio NPL secured 5.300 7.816 2.516
di cui Portafoglio NPL unsecured 5.108 10.501 5.393
Partecipazioni 6 6 -
Attività Materiali 4.830 5.413 583
Attività Immateriali 154 154 -
Attività Fiscali 822 822 -
Altre attività 969 969 -
Attività Acquisite 44.251 52.743 8.492
Passività finanziarie al CA (9.736) (9.736) -
Passività fiscali (2.980) (5.788) (2.808)
Altre passività (2.460) (2.460) -
Tfr (1.609) (1.609) -
Fondo per rischi e oneri (466) (466) -
Patrimonio di Pertinenza di terzi (4) (4) -
Passività Assunte (17.255) (20.063) (2.808)
Attività nette 26.996 32.680 5.684
Avviamento derivante dall'acquisizione 38.020
Corrispettivo dell'acquisizione, erogato con disponibilità liquide 70.700
Analisi dei flussi di cassa dell'acquisizione
Corrispettivo dell'acquisizione, erogato con disponibilità liquide (70.700)
Costi di transazione dell'acquisizione (inclusi nei flussi di cassa delle
attività operative)
-
Disponibilità nette acquisite con la controllata (inclusa nei flussi di
cassa delle attività d'investimento)
13
Flusso di cassa netto dell'acquisizione (70.687)

Il processo di allocazione del costo dell'acquisizione precedentemente descritto ha portato ad identificare una differenza positiva tra il costo dell'aggregazione ed il fair value delle attività acquisite, passività assunte e passività potenziali identificabili, al netto dei relativi effetti fiscali. Tale differenza, pari a 38,0 milioni di euro, è stata iscritta come avviamento nel bilancio consolidato del Gruppo Banca IFIS.

Sezione 2 - Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Il Gruppo Banca IFIS non ha effettuato operazioni di aggregazioni aziendali dopo la chiusura dell'esercizio e fino alla redazione del presente documento.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Durante l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019 non sono state effettuate rettifiche retrospettive.

4.8 Parte H - Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto dalla Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la procedura per l'operatività con "soggetti collegati", la cui ultima versione è approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 6 marzo 2018. Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso dell'esercizio 2019 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

Al 31 dicembre 2019 il Gruppo Banca Ifis è controllato dalla società La Scogliera S.p.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca Ifis S.p.A., dalle società controllate al 100% Ifis Finance Sp. Z. o. o., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis NPL S.p.A. e Cap. Ital. Fin. S.p.A., dalla società controllata al 70% Credifarma S.p.A. e, a seguito dall'acquisizione del Gruppo Fbs completata il 7 gennaio 2019, dalle società Fbs S.p.A. controllata al 100%, Fbs Real Estate S.r.l. controllata al 99,28% e dalla società Elipso Finance S.r.l. controllata in modo congiunto al 50%. Si segnala inoltre che la partecipazione al 100% nella società Two Solar Park 2008 S.r.l. è stata ceduta a terzi in data 26 giugno 2019.

Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per il Gruppo Banca Ifis, comprendono:

  • la società controllante;
  • i dirigenti con responsabilità strategica;
  • gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategica o le società controllate dagli (o collegate agli) stessi o dai (ai) loro stretti familiari.

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di Banca Ifis, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.

Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (6° aggiornamento del 30 novembre 2018) sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.

Dirigenti con responsabilità strategica in carica al 31 dicembre 2019

Benefici a breve termine
per i dipendenti
Benefici successivi al
Altri benefici a lungo
rapporto di lavoro
termine
Indennità per cessazione
del rapporto di lavoro
Pagamenti basati su
azioni
3.835 - 76 66 187

Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli Amministratori per un importo lordo di 2,6 milioni di euro e ai Sindaci per un importo lordo di 313 mila euro.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e gli impegni in essere al 31 dicembre 2019, distintamente per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Voci di bilancio Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altri parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - 5.500 5.500 0,5%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
- - 4.537 4.537 0,1%
Altre attività 106.066 - - 106.066 30,0%
Totale attività 106.066 - 10.037 116.103 1,1%
Debiti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
- - 274 274 0,0%
Altre passività 28.968 - - 28.968 7,4%
Totale passività 28.968 - 274 29.242 0,3%
Voci di bilancio Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Interessi attivi - - 1.439 1.439 0,3%

I rapporti tra Banca Ifis, Ifis Rental Services S.r.l., Ifis NPL S.p.A. e Cap. Ital. Fin. S.p.A. con la società controllante La Scogliera S.p.A. sono relativi all'applicazione dell'istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti prevedendo una durata triennale. Le società consolidate ai fini fiscali hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione. In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile di Banca Ifis, Ifis Rental Services S.r.l., Ifis NPL S.p.A. e Cap. Ital. Fin. S.p.A. è trasferito alla consolidante La Scogliera S.p.A. che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. In seguito all'esercizio dell'opzione, Banca Ifis ha iscritto un credito netto al 31 dicembre 2019 verso la controllante pari a 101,4 milioni di euro, Ifis Rental Services S.r.l. per 4,2 milioni di euro, Cap. Ital. Fin. S.p.A. per 0,5 per milioni di euro mentre Ifis NPL S.p.A. ha iscritto un debito netto al 31 dicembre 2019 verso la controllante pari a 29,0 milioni di euro.

I rapporti con le altre parti correlate che rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca Ifis vedono condizioni applicate allineate a quelle di mercato.

Al 31 dicembre 2019 è presente un rapporto verso un'entità per cui Banca Ifis detiene una partecipazione superiore al 20% iscritta tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per un importo pari a 5,5 milioni di euro e relativi finanziamenti per un ammontare pari a 3,9 milioni di euro classificati tra i crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato.

Nel corso dell'anno, inoltre, è proseguita l'ordinaria attività di factoring a favore di un'impresa amministrata da stretti familiari di membri esecutivi del Consiglio di Amministrazione; l'esposizione del Gruppo Banca Ifis al 31 dicembre 2019 risulta pari a 0,6 milioni di euro.

4.9 Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Informazioni di natura qualitativa

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

La remunerazione dell'Alta Direzione è composta da un compenso fisso ricorrente e da una parte variabile calcolata in percentuale dell'utile consolidato al lordo delle imposte.

L'accesso alla parte variabile è subordinato al:

  • risultato consolidato del Gruppo, al lordo delle sole imposte di competenza dell'esercizio, superiore a 80 milioni di euro;
  • rispetto del limite minimo regolamentare tempo per tempo vigente dell'indicatore Liquidity Coverage Ratio (LCR) di Gruppo rilevato trimestralmente nell'anno di riferimento;
  • rispetto del limite minimo regolamentare tempo per tempo vigente dell'indicatore Net Stable Funding Ratio di Gruppo rilevato trimestralmente nell'anno di riferimento;
  • Ratio Totale Fondi propri consolidato superiore ai requisiti di capitale (Overall Capital Requirement) comunicati dall'Organo di Vigilanza nell'ambito delle "Decisioni sul capitale" a conclusione del periodico processo di revisione prudenziale (SREP).

Il mancato raggiungimento di uno di tali parametri impedirà la corresponsione della componente variabile.

L'Assemblea degli Azionisti del 19 aprile 2019, a seguito della scadenza del mandato del Consiglio di Amministrazione in carica per il triennio 2016, 2017 e 2018, ha proceduto alla nomina del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2019, 2020 e 2021. Alla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione ha fatto seguito anche un processo di revisione delle politiche di remunerazione ed incentivazione in essere; politiche che sono state sottoposte, per la relativa approvazione, all'Assemblea degli Azionisti del 19 dicembre 2019. La predetta revisione ha riguardato, tra gli altri, le previsioni relative al trattamento economico del neo-nominato Amministratore Delegato. In particolare, già a decorrere dall'esercizio 2019, la componente variabile della remunerazione dell'Amministratore Delegato è stata ridotta al 60% ("cap") della retribuzione fissa, rispetto alla componente variabile del 100% prevista nell'esercizio precedente. Nulla è cambiato invece per il Direttore Generale per il quale, anche per l'esercizio 2019, è stata confermata la componente variabile pari al 60% della retribuzione fissa quale limite massimo conseguibile.

Tale componente variabile viene corrisposta per una quota pari al 60% con un pagamento non differito (up front) e per una quota pari al 40% con un pagamento differito per un periodo di tempo di tre anni a decorrere dalla data di promessa di consegna.

La quota della remunerazione variabile sottoposta a differimento (pari al 40%) viene così corrisposta:

  • il 50% in azioni della Capogruppo che saranno assegnate successivamente alla scadenza del periodo di vesting (periodo al termine del quale le azioni possono essere assegnate) di tre anni e che saranno esercitabili al termine del periodo di mantenimento (periodo di retention durante il quale vige un divieto di vendita delle azioni) di un ulteriore anno a cui le azioni sono soggette;
  • il restante 50% di remunerazione variabile sottoposta a differimento temporale viene invece corrisposta cash alla scadenza del periodo di tre anni ed è oggetto di rivalutazione annuale al tasso legale tempo per tempo vigente.

La componente variabile non sottoposta a differimento (il restante 60% - up front) viene invece così corrisposta:

  • il 50% in denaro;
  • e il restante 50% in azioni della Capogruppo esercitabili al termine del periodo di mantenimento (periodo di retention) di tre anni a cui le azioni sono soggette, in linea con l'orizzonte di pianificazione strategica.

A partire dall'esercizio 2014, la corresponsione della retribuzione variabile avviene per il 50% in denaro e per il 50% in azioni della Capogruppo, sia con riferimento alla componente up front sia alla componente differita.

Il numero delle azioni da assegnare è calcolato prendendo come fair value dell'azione la media del prezzo di borsa del mese precedente la determinazione della retribuzione variabile di competenza, quest'ultima da effettuarsi alla data dell'Assemblea che approva il Bilancio.

La componente variabile è soggetta ai meccanismi di malus/claw back i quali possono determinare la riduzione fino all'azzeramento dell'importo, al verificarsi di determinate condizioni.

Informazioni di natura quantitativa

La tabella delle variazioni annue non viene avvalorata in quanto per il Gruppo Banca IFIS gli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali non rientrano nella fattispecie richiesta dalla tabella stessa.

2. Altre informazioni

In caso di raggiungimento di un risultato pari o superiore al 100% rispetto ai target annuali assegnati, la componente variabile dell'Alta Direzione si riterrà maturata in misura del 100% del proprio valore e, in tal caso, la retribuzione variabile riferita alla componente da corrispondere in azioni, per il 2019, è pari a 299 mila euro; il numero di azioni che verranno attribuite sarà comunque calcolato come sopra descritto.

Al riguardo si precisa che, con riferimento all'AD, a partire dall'esercizio 2019, l'emolumento variabile annuale (pari a sino al 60% dell'emolumento fisso ricorrente - "cap" -):

  • in caso di raggiungimento di un risultato pari al 100% (o superiore) rispetto ai target assegnati, si intenderà maturato in misura pari al 100% del suo valore e che,
  • in caso di raggiungimento di un risultato compreso tra 80% e 100% rispetto ai target assegnati, si intenderà maturato, in misura proporzionale crescente fino ad un massimo del 100% del target ("cap").

4.10 Parte L – Informativa di settore

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore NPL sono state qui di seguito interamente riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

L'informativa per Settore si articola, coerentemente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Imprese, rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e si sostanzia nelle Aree di business Crediti Commerciali, Corporate Banking, Leasing e Crediti fiscali. Si evidenzia che i risultati del Settore includono la società partecipata Credifarma S.p.A. a partire dal secondo semestre 2018.
  • Settore NPL, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità. I risultati del Settore includono dal 7 gennaio 2019 anche il contributo del Gruppo Fbs, prevalentemente specializzato nell'attività di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured.
  • Settore Governance & Servizi, che fornisce ai settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende anche l'attività di finanziamento verso persone fisiche; in particolare accoglie l'attività di erogazione di finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o pensione e alcuni portafogli di prestiti personali.
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Attività finanziarie detenute per la negoziazione con impatto a conto
economico
Dati al 31.12.2019 - - 24.313 24.313
Dati al 31.12.2018 - - 29.809 29.809
Variazione % - - (18,4)% (18,4)%
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con
impatto a conto economico
Dati al 31.12.2019 97.445 10.190 5.150 112.785
Dati al 31.12.2018 114.619 - 49.226 163.845
Variazione % (15,0)% n.a. (89,5)% (31,2)%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
Dati al 31.12.2019 13.320 - 1.160.488 1.173.808
Dati al 31.12.2018 12.188 - 419.906 432.094
Variazione % 9,3% - 176,4% 171,7%
Crediti verso banche
Dati al 31.12.2019 - - 626.890 626.890
Dati al 31.12.2018 - - 590.595 590.595
Variazione % - - 6,1% 6,1%
Crediti verso clientele
Dati al 31.12.2019 5.923.633 1.280.332 447.261 7.651.226
Dati al 31.12.2018 5.918.496 1.092.799 302.677 7.313.972
Variazione % 0,1% 17,2% 47,8% 4,6%
Debiti verso banche
Dati al 31.12.2019 - - 959.477 959.477
Dati al 31.12.2018 - - 785.393 785.393
Variazione % - - 22,2% 22,2%
Debiti verso clientela
Dati al 31.12.2019 - - 5.286.239 5.286.239
Dati al 31.12.2018 - - 4.673.299 4.673.299
Variazione % - - 13,1% 13,1%
Titoli in circolazione
Dati al 31.12.2019 - - 2.217.529 2.217.529
Dati al 31.12.2018 - - 1.979.002 1.979.002
Variazione % - - 12,1% 12,1%
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 31.12.2019 311.482 252.425 (5.574) 558.333
Dati al 31.12.2018 335.513 244.234 (3.244) 576.503
Variazione % (7,2)% 3,4% 71,8% (3,2)%
Risultato netto della gestione finanziaria
Dati al 31.12.2019 227.950 252.425 (9.225) 471.150
Dati al 31.12.2018 238.075 244.234 (5.900) 476.409
Variazione % (4,3)% 3,4% 56,4% (1,1)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Quarto trimestre 2019 85.921 83.569 (2.400) 167.090
Quarto trimestre 2018 93.957 75.991 3.005 172.953
Variazione % (8,6)% 10,0% (179,9)% (3,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria
Quarto trimestre 2019 48.559 83.569 (3.207) 128.921
Quarto trimestre 2018 64.963 75.991 820 141.774
Variazione % (25,3)% 10,0% (491,1)% (9,1)%
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
Costo della qualità creditizia
Dati al 31.12.2019 1,37% - -
Dati al 31.12.2018 1,70% - -
Variazione % (0,33)% - -
Crediti in sofferenza netti/ Crediti verso clientela
Dati al 31.12.2019 1,2% 75,3% 3,2%
Dati al 31.12.2018 1,1% 71,5% 4,0%
Variazione % 0,1% 3,8% (0,8)%
Indice di copertura delle sofferenze lorde
Dati al 31.12.2019 70,5% 0,0% 29,6%
Dati al 31.12.2018 73,0% 0,0% 15,4%
Variazione % (2,5)% 0,0% 14,2%
Attività deteriorate nette/ Crediti verso clientela netti
Dati al 31.12.2019 5,1% 99,3% 6,6%
Dati al 31.12.2018 5,2% 99,6% 11,8%
Variazione % (0,1)% (0,3)% (5,2)%
Attività deteriorate lorde/ Crediti verso clientela lordi
Dati al 31.12.2019 9,5% 99,3% 9,2%
Dati al 31.12.2018 9,5% 99,6% 13,8%
Variazione % 0,0% (0,3)% (4,6)%
RWA(1)(2)
Dati al 31.12.2019 4.888.659 1.753.888 476.571
Dati al 31.12.2018 4.793.273 1.584.420 657.733
Variazione % 2,0% 10,7% (27,5)%

(1) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

(2) Il dato di RWA del Settore Governance & Servizi include le partecipazioni in società non finanziarie consolidate con il metodo del patrimonio netto e non rientranti nel Gruppo Bancario a fini di vigilanza.

Per una maggiore analisi dei risultati dei settori di attività si rimanda alla Relazione sulla gestione del gruppo.

4.11 Parte M – Informativa sul leasing

Sezione 1 – Locatario

Informazioni qualitative

In qualità di locatario le società del Gruppo stipulano dei contratti di locazione di immobili da destinare principalmente ad uso strumentale. Si tratta quindi di locazione di immobili destinati ad ospitare uffici interni. Essendo l'attività di leasing correlata all'esigenza del Gruppo di delocalizzare gli uffici, particolare attenzione viene posta nell'individuare gli immobili più idonei all'utilizzo designato in linea ai criteri di economicità stabili dall'azienda.

Al 31 dicembre sono in essere 61 contratti passivi di locazione per fabbricati e 22 per posti auto, il relativo diritto d'uso iscritto a bilancio al 31 dicembre 2019 è pari 13,9 milioni di euro mentre le corrispondenti passività per leasing ammontano a 13,8 milioni di euro. Il Gruppo, inoltre, detiene un immobile sito a Firenze in leasing finanziario come commentato nella parte B – informativa sullo stato patrimoniale consolidato.

Per quanto riguarda i contratti relativi alle autovetture, il Gruppo detiene contratti passivi per 305 autoveicoli al 31 dicembre 2019, si tratta per lo più di noleggio a lungo terrine con riguardo ad auto di struttura e fringe benefits per i dipendenti, il relativo diritto d'uso al 31 dicembre 2019 è pari 1,6 milioni di euro mentre le corrispondenti passività per leasing ammontano anch'esse a 1,6 milioni di euro.

In considerazione della non marginalità dei contratti di leasing in rapporto al valore dell'attività consistenti il diritto d'uso complessivamente iscritto in bilancio ai sensi IFRS 16, le passività per leasing complessive del Gruppo al 31 dicembre 2019 sono pari a 15,9 milioni di euro.

Il Gruppo non è esposto ai flussi finanziari in uscita, che non siano già riflessi nella valutazione delle passività del leasing. Più in dettaglio, le esposizioni derivanti da opzioni di estensione sono comprese nelle passività per il leasing iscritte in bilancio, in quanto il Gruppo considera certo il primo rinnovo; mentre le altre fattispecie richiamate dal principio (pagamenti variabili collegati al leasing, garanzie del valore residuo, impegni su leasing non ancora operativi) non son presenti per i contratti stipulati in qualità di locatari.

Il Gruppo contabilizza come costi:

  • i leasing a breve termini nel caso di asset quali immobili e tecnologie (in particolare al modulo mainframe hardware), quando i relativi contratti hanno una durata massima di dodici mesi e non prevedono alcuna opzione di proroga.
  • i leasing di attività di modesto valore, ossia caratterizzati da un valore a nuovo inferiore a 5 mila euro, principalmente per la telefonia mobile.

Informazioni quantitative

La seguente tabella fornisce indicazioni delle spese di ammortamento per le attività consistenti nel diritto di utilizzo, distinte per classi di attività sottostante.

SPESE DI AMMORTAMENTO PER ATTIVITA'
CONSISTENTI NEL DIRITTO DI UTILIZZO
(in migliaia di euro)
31.12.2019 31.12.2018
a) Terreni - -
b) Fabbricati 2.085 121
c) Mobili - -
d) Impianti elettronici 188 -
e) Altre 982 -
Totale 3.255 121

Sezione 2 - Locatore

Informazioni qualitative

Il Gruppo offre soluzioni di leasing finanziario a tasso fisso o variabile di autoveicoli (auto, veicoli commerciali e veicoli industriali) e di beni strumentali (macchinari industriali, apparecchiature medicali, beni tecnologici) ad una clientela composta da privati o piccole e medie imprese attraverso una struttura commerciale interna e una rete di Agenti in Attività Finanziaria selezionati sull'intero territorio nazionale. Il Leasing di beni strumentali è distribuito, in aggiunta, anche attraverso relazioni con produttori, distributori e rivenditori.

La Capogruppo in qualità di locatore non stipula contratti di locazioni di immobili ad uso commerciale e o abitativo nei confronti di soggetti terzi e o di altre società del gruppo.

Rinviando a quanto più dettagliatamente declinato nella relazione sulla gestione, sezione settori, del presente bilancio, si sottolinea in tale sezione che i contratti di leasing stipulati con la clientela consentono una gestione del rischio sulle attività sottostanti in linea con le policy del Gruppo non prevedendo accordi di riacquisito, garanzie sul valore residuo o pagamenti variabili. Il Gruppo contabilizza quindi il leasing finanziario in accordo con il principio contabile IFRS 16 e classifica le operazioni tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Informazioni quantitative

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Per le informazioni sui finanziamenti per leasing si rinvia a quanto contenuto nella Sezione 4, Attivo, della Parte B di nota integrativa consolidata, del presente documento. Per quanto riguarda gli interessi attivi sui finanziamenti per leasing si rinvia a quanto contenuto nella Sezione 1, della Parte C, per le commissioni si rinvia a quanto contenuto nella Sezione 2, della Parte C e infine per gli altri proventi si rinvia alla Sezione 16, sempre della Parte C di Nota integrativa consolidata, del presente documento.

2. Leasing finanziario

2.1. Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

31.12.2019 31.12.2018
Fasce temporali Pagamenti da ricevere per
il leasing
Pagamenti da ricevere per
il leasing
Fino a 1 anno 458.737 434.978
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 377.424 358.175
Da oltre 2 anno fino a 3 anni 283.621 269.156
Da oltre 3 anno fino a 4 anni 175.002 166.077
Da oltre 4 anno fino a 5 anni 73.783 70.020
Da oltre 5 anni 9.618 9.126
Totale pagamenti da ricevere per il leasing 1.378.184 1.307.532
RICONCILIAZIONE CON I FINANZIAMENTI
Utili finanziari non maturati (-) (132.288) (132.571)
Valore residuo non garantito (-) - -
Finanziamenti per leasing 1.245.896 1.174.961

Venezia - Mestre, 12 Marzo 2020

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Luciano Colombini

5. Informativa al pubblico Stato per Stato

Data di riferimento 31 dicembre 2019

Ai sensi delle disposizioni di vigilanza per le banche

Circolare Banca d'Italia n. 285/2013 – Parte Prima – Titolo III – Capitolo 2

Al fine di accrescere la fiducia dei cittadini dell'Unione Europea nel settore finanziario si forniscono di seguito le informazioni richieste dall'Allegato A della Parte Prima, Titolo III, Capitolo 2, della Circolare n. 285 della Banca d'Italia.

Le informazioni sono rese con riferimento alla situazione al 31 dicembre 2019.

INFORMAZIONI /AREA
GEOGRAFICA
ITALIA POLONIA ALTRE
SCRITTURE DI
CONSOLIDAMENTO
GRUPPO
Denominazione delle società Banca Ifis S.p.A.
Ifis Rental Services S.r.l.
Ifis NPL S.p.A.
Cap. Ital. Fin. S.p.A.
Credifarma S.p.A.
Fbs S.p.A.
Fbs Real Estate S.r.l.
Ifis Finance Sp. Z. o. o. - Gruppo Banca Ifis
a) Natura dell'attività Raccolta del risparmio tra il
pubblico e l'esercizio del
credito. Banca Ifis è
specializzata nella filiera del
credito commerciale, del
credito corporate a medio
lungo termine e finanza
strutturata, del leasing, del
credito finanziario di difficile
esigibilità e del credito
fiscale.
Ifis Finance Sp. Z. o. o.
offre alle imprese
servizi di supporto
finanziario e di gestione
del credito.
- Raccolta del risparmio tra il
pubblico e l'esercizio del
credito. Banca Ifis è
specializzata nella filiera del
credito commerciale, del
credito corporate a medio
lungo termine e finanza
strutturata, del leasing, del
credito finanziario di difficile
esigibilità e del credito
fiscale.
b) Fatturato (1)
(in migliaia di euro)
436.776 3.010 (1.315) 438.471
c) Numero dei dipendenti su
base equivalente a tempo
pieno (2)
1.724 29 - 1.753
d) Utile o perdita prima delle
imposte (in migliaia di euro)
176.365 1.295 (1.839) 175.821
e) Imposte sull'utile o sulla
perdita (in migliaia di euro)
(52.949) (262) 578 (52.633)
f) Contributi pubblici ricevuti
(in migliaia di euro)
1.204 - - 1.204

(1) Per fatturato è da intendersi il margine di intermediazione di cui alla voce 120 del Conto economico consolidato al 31 dicembre 2019.

(2) Il "Numero di dipendenti su base equivalente a tempo pieno" è determinato, in aderenza alle Disposizioni in argomento, come rapporto tra il monte ore lavorato complessivamente da tutti i dipendenti (esclusi gli straordinari) e il totale annuo previsto contrattualmente per un dipendente assunto a tempo pieno (inteso come totale delle ore contrattualmente lavorabili annue al netto di una previsione di 20 giorni di ferie obbligatorie all'anno).

6. Attestazioni

6.1 Attestazione del Dirigente preposto

Attestazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 ai sensi dell'art. 154-bis, paragrafo 5, del D.lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti Luciano Colombini, Amministratore Delegato, e Mariacristina Taormina, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari della Banca IFIS S.p.A. attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
  • i. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa;
  • ii. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili

per la formazione del bilancio consolidato, nel corso del periodo 1° gennaio 2019 – 31 dicembre 2019.

    1. La verifica dell'adeguatezza e dell'effettiva applicazione delle procedure amministrativo contabili per la formazione del bilancio consolidato è stata condotta sulla base di una metodologia sviluppata da Banca IFIS S.p.A. ispirata alle linee guida fornite dall'Internal Control –Integrated Framework emanato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (CoSO), standard riconosciuto a livello internazionale.
    1. Si attesta, inoltre, che:
  • 3.1. il bilancio consolidato:
    • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicati riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
    • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
    • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.

3.2. La relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Venezia, 12 marzo 2020

Amministratore Delegato Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Luciano Colombini MariacristinaTaormina

6.2 Relazione del collegio sindacale

RELAZIONE del COLLEGIO SINDACALE al BILANCIO al 31 dicembre 2019

Signori Azionisti,

con la presente relazione – redatta ai sensi dell'art. 153 del D.Lgs. 58/1998 e dell'art. 2429, comma 2°, c.c. – il Collegio Sindacale di Banca IFIS S.p.a. vi riferisce sull'attività di vigilanza e controllo svolta, nell'adempimento dei propri doveri, nel corso dell'esercizio conclusosi il 31 dicembre 2019.

Premessa

L'Assemblea dei Soci, tenutasi in data 19 aprile 2019, ha provveduto al rinnovo degli organi societari portando il numero dei Consiglieri da 9 componenti a 12 di cui 8 di nuova nomina. Successivamente si è provveduto conseguentemente alla nomina del nuovo Amministratore Delegato.

Anche il Collegio Sindacale è stato rinnovato confermando nel ruolo di presidente Giacomo Bugna e nominando due nuovi sindaci effettivi nelle persone di Marinella Monterumisi e Franco Olivetti.

Inoltre si ritiene opportuno ricordare che il CdA nella seduta del 13 gennaio 2020 ha approvato il Piano Strategico 2020-2022 presentandolo alla comunità finanziaria in data 14 gennaio 2020.

Infine, in data 19 marzo 2020, questo Collegio ha ricevuto le dimissioni del consigliere Alessandro Csillaghy con decorrenza dal 31 marzo 2020.

1. Attività del collegio sindacale

Nel corso dell'esercizio 2019, il Collegio Sindacale ha svolto i propri compiti istituzionali nel rispetto delle norme del codice civile e dei Decreti Legislativi n° 385/1993 (TUB), n° 58/1998 (TUF) e n° 39/2010, dello Statuto, nonché di quelle emesse dalle Autorità pubbliche che esercitano attività di vigilanza e di controllo, tenendo altresì in considerazione le norme di comportamento raccomandate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, nel documento emesso nel mese di aprile 2018.

Il Collegio Sindacale ha svolto, nel corso dell'esercizio, la propria attività effettuando n° 28 riunioni, di cui n° 6 si sono svolte in forma congiunta con il Comitato Controllo e Rischi e n° 2 in forma congiunta con il Comitato Controllo e Rischi il Comitato Nomine e il Comitato Remunerazioni.

Il Collegio ha inoltre assistito a tutte le 20 riunioni del Consiglio di Amministrazione.

Il Collegio Sindacale o singoli esponenti del Collegio hanno altresì assistito alle riunioni del Comitato Controllo e Rischi, del Comitato Nomine e del Comitato Remunerazione.

.

I verbali del Collegio Sindacale, che talora contengono delle esplicite raccomandazioni ad agire per il pronto superamento delle criticità emerse, vengono sempre inviati, in forma integrale, all'Amministratore Delegato ed al Direttore Generale. Il Presidente del Comitato Controllo e Rischi è costantemente invitato a partecipare alle riunioni del Collegio. Si ritiene in tal modo di garantire un idoneo flusso informativo endo-societario. Alle riunioni del Collegio partecipa altresì, come invitato permanente, il responsabile della Funzione Internal Audit, per una continua interazione con la funzione aziendale di controllo di terzo livello.

Banca Ifis S.p.a., nel corso del 2019, è stata oggetto di verifica ispettiva da parte dell'Autorità di Vigilanza, nel corso della quale il Collegio Sindacale ha interloquito con la delegazione ispettiva, ogni qualvolta questo venisse richiesto. La verifica si è conclusa senza particolari rilievi.

A fronte delle risultanze del verbale ispettivo, la Banca ha predisposto un piano di azioni correttive la cui realizzazione dovrà essere completata nel rispetto delle tempistiche indicate all'Autorità di Vigilanza.

2. Operazioni significative dell'esercizio

Nell'espletamento dell'attività di vigilanza e controllo, il Collegio Sindacale ha ottenuto periodicamente dagli Amministratori, anche attraverso la partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione, informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale deliberate e poste in essere dalla Banca e dalle sue controllate, anche ai sensi dell'art. 150, comma 1°, del TUF.

Nel corso del passato esercizio la Banca ha acquisito il 100% del capitale della società FBS S.p.A., operatore specializzato (iscritto all'Albo ex art. 106 del TUB) in attività di servicing (master and special servicer) di portafogli di NPL, garantiti e non, mediante il perfezionamento dell'acquisto del 90% del capitale nel mese di gennaio e del restante 10% nel mese di ottobre 2019.

Tale acquisizione ha comportato, conseguentemente, anche l'acquisizione di FBS Real Estate S.p.A., in quanto a suo volta controllata al 100% da FBS S.p.A.

L'acquisizione di FBS S.p.A. ha dato origine all'iscrizione, nel bilancio consolidato, di un avviamento di circa 38 mln di euro.

Durante il 2019 è stata, inoltre, ceduta la partecipazione di controllo in Two Solar Park 2008 s.r.l.

In conseguenza delle operazioni di cui sopra, il perimetro di consolidamento risulta mutato rispetto l'esercizio precedente, ed al 31 dicembre 2019 include le società partecipanti al gruppo bancario IFIS Finance Sp. Z.o.o, IFIS NPL S.p.a., Cap.Ital.Fin. S.p.a., Credifarma S.p.a. FBS S.p.A., oltre alle società non regolamentate IFIS Rental Services S.r.l. e FBS Real Estate S.p.A.

Fra i fatti significativi del 2019, per il cui dettaglio si rimanda alla Relazione sulla Gestione ed alla Nota Integrativa, si ritiene opportuno segnalare la prima applicazione del principio contabile IFRS 16, i cui effetti sono esposti nella Nota Integrativa.

3. Attività di vigilanza

3.1 – Attività di vigilanza sull'osservanza della legge, dello Statuto e del codice di autodisciplina delle società quotate

Sulla base delle informazioni acquisite attraverso la propria attività di vigilanza, il Collegio Sindacale non è venuto a conoscenza di operazioni non improntate al rispetto dei principi di corretta amministrazione, deliberate e poste in essere in difformità alla legge e allo Statuto sociale, non rispondenti all'interesse della Banca, in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea, manifestamente imprudenti o azzardate o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Il Collegio non è venuto a conoscenza di operazioni in potenziale conflitto di interesse.

Il Collegio Sindacale ha vigilato sulla conformità della Procedura per l'operatività con soggetti collegati alla normativa vigente e sulla sua corretta applicazione.

In particolare, come previsto dal relativo regolamento, il Presidente e/o gli altri Sindaci hanno partecipato alle riunioni del Comitato Controllo e Rischi per la trattazione delle operazioni con parti correlate; il Collegio Sindacale ha ricevuto periodicamente le informazioni inerenti l'andamento delle relative posizioni.

Il Collegio ha valutato che il Consiglio di Amministrazione, nella Relazione sulla Gestione e nella Nota Integrativa, abbia fornito un'adeguata informativa sulle operazioni con parti correlate, tenuto conto di quanto previsto dalla vigente disciplina. Per quanto noto al Collegio Sindacale, non risultano operazioni infragruppo e con parti correlate poste in essere nell'esercizio 2019 in contrasto con l'interesse della Società.

La Banca, nell'esercizio 2019, non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali. Per quanto riguarda le operazioni di maggior rilievo, esse rispettano i canoni di prudenza, non contrastano con le delibere consiliari e non sono tali da recare pregiudizio al patrimonio sociale.

In materia di esternalizzazione delle attività della Banca, ed in particolare delle Funzioni Operative Importanti, il Collegio Sindacale ha preso atto della relazione predisposta dall'Internal Audit ed espresso il proprio parere e le proprie raccomandazioni nella seduta consigliare del 29 aprile 2019, come richiesto dalla Autorità di Vigilanza.

Il Collegio Sindacale, nel dare atto dell'adesione di Banca IFIS S.p.a. al codice di autodisciplina delle società quotate, ha proceduto alla verifica dei requisiti d'indipendenza dei propri componenti, nonché della corretta applicazione dei criteri e delle procedure di accertamento adottati dal Consiglio per valutare l'indipendenza degli Amministratori.

3.2 – Attività di vigilanza sull'adeguatezza del sistema di controllo interno, dei sistemi di gestione del rischio e dell'assetto organizzativo

Il Collegio Sindacale ha vigilato sull'adeguatezza dei sistemi di controllo interno e di gestione del rischio attraverso:

  • incontri con i vertici della Banca;
  • incontri periodici con le Funzioni di Controllo Internal Audit, Compliance, Antiriciclaggio, Risk Management e Dirigente Preposto – al fine di valutare le modalità di pianificazione del lavoro, basato sull'identificazione e valutazione dei principali rischi presenti nei processi e nelle unità organizzative;
  • esame delle Relazioni periodiche delle Funzioni di controllo e delle informative periodiche sugli esiti dell'attività di monitoraggio;
  • acquisizione di informazioni dai responsabili di Funzioni aziendali;
  • discussione dei risultati del lavoro della Società di Revisione;
  • partecipazione ai lavori del Comitato Controllo e Rischi e, quando gli argomenti lo richiedevano, trattazione congiunta degli stessi con il Comitato.

Nello svolgimento della propria attività di controllo, il Collegio Sindacale ha mantenuto un'interlocuzione continua con le Funzioni di Controllo.

Durante l'esercizio sono intervenuti il cambiamento dei responsabili dell'Internal Audit e del Risk Management. Il Collegio, come previsto dalla normativa, ha espresso il proprio parere nelle sedute consiliari, rispettivamente del 30 maggio 2019 e del 28 novembre 2019.

Considerato lo sviluppo della Banca, il Collegio ha prestato attenzione all'approntamento di presidi organizzativi per il continuo miglioramento del monitoraggio dei principali rischi.

Il Collegio ha posto attenzione all'articolazione organizzativa delle funzioni di controllo, orientata al presidio dei rischi nell'ambito della nuova configurazione del gruppo bancario, che vede attualmente l'accentramento delle funzioni di controllo di 3° livello, presso la capogruppo, così come per le funzioni di controllo di 2° livello per le controllate, con l'eccezione di Capitalfin S.p.A. e Credifarma S.p.A. per le quali, sempre per le funzioni di controllo di 2° livello, esiste un presidio autonomo.

In tale ambito, alla luce dell'assetto dei presidi di controllo, anche attraverso la definizione dei processi e delle politiche di direzione e coordinamento delle funzioni di controllo nonché alle scelte di accentramento/decentramento delle stesse, il Collegio ha preso atto delle iniziative in corso di attuazione per il rafforzamento delle procedure per il monitoraggio e del controllo dei rischi eventuali connessi alla liquidità (quali mismatching e funding gaps), potenzialmente derivanti dall'evoluzione dei profili di approvvigionamento e di impiego, nonchè di quelle relative al miglioramento delle metodologie di intervento dell'Internal Audit.

Il Collegio ha, inoltre, raccomandato l'assunzione di ogni necessaria od opportuna iniziativa – tra cui il completamento dell'assetto della Funzione di Convalida – per garantire la completezza e correttezza dell'applicazione dei modelli valutativi e delle assunzioni ad essi sottostanti per i portafogli di crediti non performing.

Infine, quanto agli sviluppi delle attività di attuazione del sistema IRB di gruppo, ai fini gestionali, il Collegio ha ricordato la necessità della sua completa implementazione per le varie fasi del processo del credito, insieme alla completa definizione delle politiche creditizie di gruppo.

Nel corso del 2019 il Collegio ha inoltre monitorato la manutenzione del Risk Appetite Framework e vigilato sull'adeguatezza e sulla rispondenza dell'intero processo ICAAP e ILAAP ai requisiti richiesti dalla normativa, sottolineando l'utilità di appropriati processi di aggregazione, integrazione e validazione dei dati ai fini della manutenzione dei documenti citati.

Il Collegio Sindacale dà atto che le Relazioni annuali delle Funzioni di controllo concludono con un giudizio sostanzialmente favorevole sull'assetto dei controlli interni.

Con riferimento alle attività ed alle criticità individuate sono stati predisposti piani di intervento, la cui tempestiva attuazione è giudicata dal Collegio Sindacale essenziale e soggetta a particolare attenzione da parte dell'Organo con Funzione di Gestione.

Il Collegio Sindacale, sulla base dell'attività svolta nonchè dei risultati delle verifiche sviluppate dall'Internal Audit – e considerata la continua crescita della Banca e del gruppo – ritiene che vi siano alcuni ambiti di possibile ulteriore miglioramento, evidenziando nel contempo, che non vi sono elementi di criticità tali da inficiare il sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi.

3.3 – Attività di vigilanza sul sistema amministrativo-contabile e sul processo di informativa finanziaria e dei Dati Non Finanziari

Il Collegio Sindacale, in qualità di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, ha monitorato il processo e controllato l'efficacia dei sistemi di controllo interno e di gestione del rischio, per quanto attiene l'informativa finanziaria.

Il Collegio ha incontrato periodicamente il Dirigente Preposto per lo scambio d'informazioni sul sistema amministrativo-contabile, nonché sull'affidabilità di quest'ultimo, ai fini di una corretta rappresentazione dei fatti di gestione.

Nel corso di tali incontri non sono state segnalate significative carenze nei processi operativi e di controllo tali da poter inficiare il giudizio di adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrativo contabili.

Il Collegio ha esaminato la Relazione del Dirigente Preposto, predisposta per il bilancio 2019, che contiene l'esito dei test sui controlli svolti nonché le principali problematiche rilevate nel quadro dell'applicazione della normativa di riferimento e delle metodologie utilizzate e che identificano gli appropriati rimedi.

Nel corso dell'esercizio la Banca, anche su costante stimolo del Collegio, ha migliorato i presidi di controllo, che garantiscono l'omogeneità e l'allineamento dei dati fra le varie fonti caratteristiche delle singole informazioni.

Il Collegio Sindacale ha inoltre preso atto delle attestazioni rilasciate il 12 marzo 2020 dall'Amministratore Delegato e dal Dirigente Preposto, a norma delle disposizioni contenute nell'art. 154 bis del TUF e nell'art. 81 ter del Regolamento Consob 11971/1999, dalle quali non emergono carenze che possano inficiare il giudizio di adeguatezza delle procedure amministrativo-contabili.

Il Collegio Sindacale ha poi preso atto delle attività di controllo, sviluppate dalla funzione del Dirigente Preposto, relativamente alle controllate rientranti nel perimetro di consolidamento, dalle quali non emergono profili di criticità significativi.

La Società di Revisione EY S.p.a., nel corso degli incontri periodici ed alla luce della Relazione Aggiuntiva -– prevista ai sensi dell'art. 11 del Regolamento (UE) n. 537/2014 e rilasciata in data 25 marzo 2020 -– non ha segnalato al Collegio Sindacale situazioni di criticità tali da poter inficiare il sistema di controllo interno inerente le procedure amministrative e contabili, né ha mai evidenziato fatti ritenuti censurabili o irregolarità tali da richiedere la segnalazione ai sensi dell'art. 155, comma 2°, del TUF.

Il Consiglio di Amministrazione ha predisposto, ai sensi di legge, il bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 del Gruppo Banca IFIS, bilancio sottoposto al controllo contabile della Società di Revisione EY S.p.a. Il perimetro del consolidamento, come già evidenziato, risulta mutato a seguito dell'evoluzione societaria intervenuta nel corso del 2019. Il Collegio ha preso atto dell'approntamento delle istruzioni impartite alle controllate per il processo di consolidamento.

Con riferimento al bilancio consolidato – come previsto dalle norme di comportamento raccomandate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili nel documento dell'aprile 2018 – il Collegio Sindacale ha vigilato sull'osservanza delle norme procedurali inerenti la formazione e l'impostazione dello stesso e della relazione sulla gestione.

Alla luce di quanto sopra non emergono elementi tali da far ritenere che l'attività non sia stata svolta nel rispetto dei principi di corretta amministrazione né che l'assetto organizzativo, il sistema dei controlli interni e l'apparato contabile-amministrativo non siano, nel loro complesso, sostanzialmente adeguati alle esigenze e alle dimensioni aziendali.

La Banca ha predisposto la Dichiarazione Non Finanziaria (di seguito DNF): l'obbligo di predisposizione della DNF è stato introdotto dal D.Lgs. 254/2016 e le indicazioni normative sono state completate dal "Regolamento di attuazione del D. Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254" pubblicato il 18 gennaio 2018 dalla Consob con la Delibera n° 20267 e dal Richiamo di attenzione n° 1 emesso dalla Consob in data 28 febbraio 2019.

La Banca ha predisposto la DNF, come documento autonomo, su base consolidata e questo Collegio, alla luce delle previsioni dell'art 3, comma 7, del D.Lgs 254/2016, ne ha verificato – anche alla luce di quanto espresso dalla Società di revisione nella propria relazione ai sensi dell'art 3, comma 10, del D.Lgs 254/2016 rilasciata il 25 marzo 2019 – la sua completezza e la sua rispondenza a quanto previsto dalle norme ed in ragione dei criteri di redazione illustrati nella Nota Metodologica della DNF, senza riscontrare elementi che ne richiedano menzione in questa nostra relazione.

La DNF è stata inoltre sottoposta alle attività di verifica da parte della società di revisione EY, la quale ha rilasciato la propria relazione in data 25 marzo 2020 senza rilevare elementi che indichino che la DNF non sia stata redatta secondo quanto previsto dalla normativa.

3.4 – Attività di vigilanza ai sensi del D.Lgs. 39/2010

Il Collegio Sindacale, nella sua veste di "Comitato per il controllo interno e la revisione contabile", ha svolto l'attività di vigilanza sull'operatività della Società di Revisione, come previsto dall'art. 19 del D.Lgs. n° 39/2010.

Il Collegio Sindacale ha incontrato più volte nel corso dell'esercizio, come già evidenziato, la Società di Revisione EY S.p.a., ai sensi dell'art. 150 del TUF, al fine di scambiare dati e informazioni attinenti l'attività svolta nell'espletamento dei rispettivi compiti.

La Società di Revisione

  • in data 2 agosto 2019 ha emesso la relazione sulla revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, senza evidenziare eccezioni;
  • in data 25 marzo 2020 ha rilasciato ai sensi degli art. 14 del D.Lgs. n° 39/2010 e art. 10 del Regolamento (UE) n° 537 del 16 aprile 2014 – le relazioni di certificazione dalle quali risulta che i bilanci, d'esercizio e consolidato, chiusi al 31 dicembre 2019 sono redatti con chiarezza e rappresentano in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, il risultato economico ed i flussi di cassa di Banca IFIS S.p.a. e del gruppo per l'esercizio chiuso a tale data. A giudizio della Società di Revisione, inoltre, la Relazione sulla Gestione al bilancio d'esercizio e consolidato al 31 dicembre 2019 e le informazioni della "Relazione sul governo Societario e sugli Assetti Proprietari" sono coerenti con il bilancio d'esercizio e consolidato al 31 dicembre 2019.

La Società di Revisione ha sottoposto al Collegio, sempre in data 25 marzo 2020, la Relazione Aggiuntiva, prevista ai sensi dell'art. 11 del Regolamento (UE) n. 537/2014, che questo Collegio porterà all'attenzione del prossimo Consiglio di Amministrazione che si terrà il giorno 26 marzo 2020.

Dalla Relazione Aggiuntiva non risultano carenze significative del sistema di controllo interno, in relazione al processo di informativa finanziaria, meritevoli di essere portate all'attenzione dei responsabili delle attività di "governance".

Nella Relazione Aggiuntiva, la Società di Revisione ha presentato al Collegio Sindacale la dichiarazione relativa all'indipendenza, così come richiesto dall'art. 6 del Regolamento (UE) n.537/2014, dalla quale non emergono situazioni che possono comprometterne l'indipendenza.

Il Collegio ha preso altresì atto della Relazione di Trasparenza al 30 giugno 2019, predisposta dalla società di revisione, pubblicata sul proprio sito internet ai sensi del D.Lgs. 39/2010.

Infine il Collegio ha esaminato, come già detto, il contenuto della relazione della EY S.p.a. sulla Dichiarazione dei Dati Non Finanziari emessa ai sensi dell'art 3, comma 10, del D.Lgs 254/2016 in data 25 marzo 2020.

Il Collegio Sindacale segnala che nel corso del 2019, oltre gli incarichi di revisione contabile del bilancio individuale, del bilancio consolidato e dei bilanci delle controllate, sono stati affidati a EY S.p.a., con il parere favorevole di questo Collegio, i seguenti incarichi audit related:

  • Profit verification 31/12/2019 BANCA IFIS individuale e consolidata per euro 42.000
  • Comfort Letter su EMTN Program rinnovo 2019 per euro 45.000
  • Agreed Upon procedures sui Servicer Report di Indigo Lease per euro 50.000
  • Agreed Upon procedures sui TLTRO III per euro 27.000
  • Limited Review prospetti contabili 31/3/2019 FBS S.p.A. per euro 22.000

La Società di Revisione ha inoltre confermato al Collegio Sindacale che, nel corso dell'esercizio e in assenza del verificarsi dei presupposti per il loro rilascio, non ha emesso pareri ai sensi di legge.

3.5 – Rapporti con l'Organismo di vigilanza

A seguito del rinnovo degli organi sociali, il CdA ha proceduto al rinnovo dell'OdV che risulta composto da 5 membri tra i quali siede il sindaco effettivo Marinella Monterumisi.

Il Collegio ha preso visione dei verbali delle riunioni tenute dall'OdV e lo scambio di informazioni è stato inoltre garantito dalla interlocuzione avvenuta in ambito del Collegio con il sindaco membro dell'OdV, senza ricevere segnalazioni e/o notazioni degne di rilievo; è in corso un procedimento di revisione generale del MOG da parte della Banca e del Gruppo e, inoltre, oltre che l'aggiornamento del documento in funzione dell'inserimento di nuovi reati presupposto.

4. Politiche di remunerazione

Le Politiche di Remunerazione sono state aggiornate con delibera dell'Assemblea degli Azionisti del 19 dicembre 2019, all'esito della nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione della Banca, quanto, in particolare alle previsioni relative al trattamento economico dell'Amministratore Delegato, ai trattamenti legati all'ingresso di risorse chiave in azienda e alle previsioni in materia di trattamenti di cessazione del rapporto. Tra gli aggiornamenti apportati, è stata introdotta la possibilità di un rapporto tra la componente variabile e quella fissa della remunerazione individuale del personale superiore al 100% (rapporto 1:1), ma comunque non eccedente il limite previsto ai sensi delle applicabili disposizioni legislative e regolamentari pro tempore vigenti (attualmente pari al 200%, rapporto di 2:1); inoltre è stata prevista l'introduzione di "golden parachute" in caso di cessazione del rapporto di lavoro per il personale più rilevante, come in dettaglio illustrato al paragrafo 7 del documento "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti" messo a disposizione dei Soci. .

Il Collegio, nella seduta del 25 marzo 2020, ha inoltre preso atto, condividendo i commenti contenuti, delle verifiche condotte dalla funzione Internal Audit ed esposte nel documento "Rispondenza delle prassi di remunerazione alla normativa di Banca d'Italia e alle politiche approvate": verifiche che hanno condotto ad un giudizio soddisfacente.

Il Collegio Sindacale ha preso atto, tramite la partecipazione alla seduta del Comitato Remunerazioni dell'11 marzo 2020, dell'assegnazione della remunerazione variabile per l'esercizio 2019 – di cui una parte in azioni proprie della Banca - all'Amministratore Delegato e al Direttore Generale rilevante in applicazione delle politiche approvate dall'Assemblea dei soci del 19 dicembre 2019 e della procedura operativa approvata dal Consiglio di Amministrazione.

In generale, alla luce di quanto disposto dalle Autorità di Vigilanza in tema di sistemi di remunerazione e incentivazione, il Collegio Sindacale ha vigilato, in stretto raccordo con il Comitato Remunerazioni, sulla corretta applicazione delle regole relative alla remunerazione dei responsabili delle Funzioni di Controllo e del Dirigente Preposto ed alla diffusione delle politiche di remunerazione per l'esercizio 2020 alle società appartenenti al Gruppo.

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Il Collegio Sindacale non è a conoscenza, oltre a quanto già illustrato in precedenza, di fatti o esposti di cui riferire all'Assemblea.

Al Collegio Sindacale non sono pervenute, nel corso dell'esercizio 2019, denunce da parte di Soci ex art. 2408 codice civile.

Infine, il Collegio Sindacale, con riferimento alla emergenza epidemiologica da COVID-19 prende atto di quanto espresso dal Consiglio di Amministrazione nelle proprie Relazioni sulla gestione e nella Nota Integrativa, accompagnatorie al bilancio 2019.

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Nel corso dell'attività svolta e sulla base delle informazioni ottenute non sono state rilevate omissioni, fatti censurabili, irregolarità o comunque circostanze significative tali da richiederne la segnalazione alle Autorità di Vigilanza o la menzione nella presente relazione.

Concludendo, il Collegio Sindacale – tenuto conto degli specifici compiti spettanti alla Società di revisione in tema di controllo della contabilità e di verifica dell'attendibilità del bilancio di esercizio, che ha emesso il proprio parere senza riserve, ed alla luce delle attestazioni rilasciate ex art. 154 bis del D.Lgs. 58/1998 dal Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e societari e dall'Amministratore Delegato – non ha osservazioni da formulare all'Assemblea, ai sensi dell'art. 153 del TUF, in merito all'approvazione del bilancio dell'esercizio al 31 dicembre 2019, accompagnato dalla Relazione sulla Gestione come presentato dal Consiglio di Amministrazione e pertanto non ha obiezioni circa l'approvazione del bilancio, la proposta di destinazione dell'utile di esercizio e di distribuzione dei dividendi.

Venezia - Mestre, 26 marzo 2020

6.3 Relazione della società di revisione al bilancio consolidato

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