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Banca Ifis

Quarterly Report Nov 5, 2020

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Quarterly Report

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Resoconto intermedio di gestione consolidato 30 settembre 2020

1. Cariche Sociali
2
2. Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo
4
2.1 Risultati e strategia 5
2.2 Highlights 12
2.3 Risultati per Settore di attività 14
2.4 Evoluzione trimestrale riclassificata 17
2.5 Dati storici del Gruppo 19
3. Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo
20
3.1 La struttura organizzativa 21
4. Prospetti Contabili riclassificati
40
4.1 Stato Patrimoniale Consolidato riclassificato 41
4.2 Conto Economico Consolidato riclassificato 43
4.3 Prospetto della redditività Consolidata Complessiva riclassificato 43
5. Note illustrative44
5.1 Politiche contabili 45
5.2 Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo 53
5.3 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo 74
5.4 Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 75
5.5 Attestazione del Dirigente Preposto 76

1. Cariche Sociali

Cariche Sociali

Consiglio di Amministrazione Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

Amministratore Delegato Luciano Colombini (1)

Vice Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio

Consiglieri Simona Arduini Monica Billio Beatrice Colleoni Roberto Diacetti Divo Gronchi Luca Lo Giudice Antonella Malinconico Riccardo Preve Daniele Umberto Santosuosso

(1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Direttore Generale Alberto Staccione

Collegio Sindacale Presidente Giacomo Bugna

Società di Revisione EY S.p.A.

Dirigente Preposto alla redazione Mariacristina Taormina dei documenti contabili societari

Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v. ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109 Partita IVA: 04570150278 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 5508 Sede legale ed amministrativa Membro di FCI Via Terraglio, 63 – 30174 Mestre – Venezia Indirizzo Internet: www.bancaifis.it

Sindaci Effettivi Marinella Monterumisi Franco Olivetti

Sindaci Supplenti Alessandro Carducci Artenisio Giuseppina Manzo

2. Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo

2.1 Risultati e strategia

2.1.1 Commento dell'Amministratore Delegato

I risultati dei primi nove mesi del 2020 hanno confermato la capacità di resilienza della Banca anche in momenti di grande difficoltà come quello della pandemia da Covid-19 e dimostrato la solidità del modello di business, che è ben posizionato in nicchie di mercato profittevoli. Nonostante un contesto macroeconomico senza precedenti, in una situazione di generale sfiducia e incertezza, Banca Ifis ha chiuso i primi nove mesi del 2020 con un utile di 52,3 milioni di euro raggiungendo le guidance definite per l'anno in corso. Tutti i trimestri sono stati profittevoli nonostante rettifiche e svalutazioni ragionevolmente riconducibili alla situazione legata alla pandemia di Covid-19 per circa 47,9 milioni di euro nei primi nove mesi dell'anno.

Banca Ifis da inizio anno ha rafforzato il CET1 consolidato di 73 punti base, attestatosi all'11,69%, calcolato escludendo il dividendo 2019 il cui pagamento è sospeso in conformità con le raccomandazioni disposizioni di Banca d'Italia ed escludendo prudenzialmente l'utile dei primi nove mesi del 2020. La generazione organica di capitale permetterà il pieno assorbimento dell'acquisizione di Farbanca. Si conferma, inoltre, la tenuta della qualità dell'attivo che ad oggi ha riportato pochi segni di deterioramento sul portafoglio crediti, prevalentemente relativi a posizioni che già presentavano criticità. Su questo fronte, a copertura dei settori potenzialmente più impattati dalla pandemia, nel terzo trimestre 2020, sono stati fatti accantonamenti prudenziali per circa 11 milioni di euro sulla stima di potenziali effetti negativi attesi e connessi, principalmente, alle moratorie. Inoltre, in questi mesi pur mantenendo grande attenzione al controllo dei costi sono stati confermati gli investimenti per accelerare la digitalizzazione dei business e dei processi organizzativi, che rimangono un obiettivo prioritario.

Il portafoglio crediti del Settore Corporate & Commercial Banking è ben diversificato per segmento, clienti e geografia. In questi mesi abbiamo aderito alle moratorie e sviluppato nuove piattaforme e prodotti, assistendo anche quelle aziende non ricomprese nel perimetro con piani di ammortamento più lunghi o attraverso il differimento delle rate. Il nostro impegno è diretto a sostenere tutte quelle imprese che hanno una prospettiva di crescita di lungo periodo.

Sul mercato Npl abbiamo confermato la nostra leadership nell'asset unsecured small ticket con l'aggiudicazione di grandi e piccoli deal che nei primi 10 mesi dell'anno ci hanno fatto acquisire 1,7 miliardi di euro di crediti non performing in valore nominale e che contribuiranno alla profittabilità del Gruppo per i prossimi anni. Attualmente stiamo partecipando ad altri processi di vendita per un totale di circa 2,4 miliardi di euro di Npl. Nei primi nove mesi dell'anno, in un contesto di mercato molto difficile, i recuperi di cassa sono in linea con il 2019: un'attività che ha performato bene anche nel mese di ottobre.

La nostra raccolta retail è solida e la clientela ci dà conferma della sua fedeltà. Cambia la tipologia di deposito, a seconda delle esigenze di investimento e del bisogno di liquidità, e si registra una preferenza per i depositi di più lungo periodo, quelli a 5 anni, che hanno dimostrato un incremento annuale del 40%, grazie ai rendimenti più attraenti rispetto ad altre forme di risparmio. Ottimi risultati, pari a circa 50 milioni di euro, anche dalla raccolta sul mercato tedesco, grazie alla partnership annunciata a luglio con Raisin.

In uno scenario macroeconomico che rimane incerto, dove molto dipenderà dalla durata e dall'impatto di questa seconda ondata pandemica, Banca Ifis continua a operare con efficienza e fiducia ed è nella condizione, anche dal punto di vista patrimoniale, di affrontare i prossimi mesi con la consapevolezza che saranno ancora

caratterizzati da instabilità. Quando il contesto macroeconomico si sarà stabilizzato, presenteremo al mercato il nuovo Piano Industriale volto alla crescita sostenibile del Gruppo.

2.1.2 Elementi di incertezza legati al Covid-19

La recrudescenza della pandemia Covid-19 nel corso del mese di ottobre 2020 in Italia e nel resto dell'Europa e i conseguenti provvedimenti legislativi adottati ed in via di adozione dai vari governi nazionali, determinano forte incertezza sugli impatti economici che la stessa avrà sulle diverse società del Gruppo.

I risultati dei primi nove mesi del 2020 includono gli impatti del Covid-19 ragionevolmente prevedibili al 30 settembre 2020. È possibile però che il Covid-19 non esaurisca i suoi impatti nei primi tre trimestri del 2020 ma abbia ulteriori impatti negativi nei prossimi mesi, al momento non prevedibili in termini di tempistica e importo.

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, lo scorso 1° aprile ha deciso di attenersi responsabilmente alla raccomandazione di Banca d'Italia del 27 marzo 2020 in merito alla politica dei dividendi nel contesto della pandemia da Covid-19, proponendo di rinviare il pagamento dei dividendi per l'esercizio 2019, almeno fino al 1° ottobre 2020, e quindi di procedere al detto pagamento dopo tale data ove, prima di allora, non siano state emanate disposizioni normative regolamentari o raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza ostative a ciò.

Il 6 agosto 2020, il Consiglio di Amministrazione ha preso atto dell'emanazione del successivo provvedimento di Banca d'Italia del 28 luglio 2020 che raccomanda a tutte le banche di astenersi fino al 1° gennaio 2021 dal pagare dividendi relativi agli esercizi 2019 e 2020, precisando che la limitazione si riferisce ai pagamenti in contanti che hanno l'effetto di ridurre il livello e la qualità del CET1.

I dividendi deliberati e non distribuiti a valere sul 2019 sono stati quindi portati a diminuzione del patrimonio netto del Gruppo e contabilizzati tra le altre passività.

La solida posizione patrimoniale del Gruppo e la capacità riorganizzativa dimostrata anche in occasione dell'emergenza Covid-19, salvo ulteriori peggioramenti del contesto che considerate l'eccezionalità e l'incertezza attuale non possono essere esclusi, consentirà comunque a Banca Ifis di proseguire, come nel passato, a una remunerazione sostenibile degli azionisti.

Il Consiglio di Amministrazione, gli organi di controllo e la direzione della Banca continuano a monitorare costantemente l'evoluzione dell'emergenza derivante dalla diffusione di Covid-19 e ad adottare tutte le decisioni e le misure necessarie per affrontarla.

2.1.3 Rideterminazione dei Settori di attività

Al fine di dare piena attuazione al modello di business del Gruppo, previsto dal Piano Industriale 2020-2022, sono state introdotte talune modifiche ai Settori operativi precedentemente esposti: il Settore Imprese, rinominato Commercial & Corporate Banking, aggrega le attività commerciali rivolte alle imprese ed esclude i portafogli creditizi erogati da Interbanca prima della acquisizione e posti in run-off (precedentemente aggregati nel Settore Imprese); il Settore Npl è stato mantenuto allineato al passato mentre l'ultimo Settore, ora denominato Governance & Servizi e Non Core, è stato integrato della sezione Non Core che accoglie i portafogli esclusi da Commercial & Corporate Banking.

L'informativa per Settore si articola quindi, coerentemente con la nuova struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Npl, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità. I risultati del Settore includono dal 7 gennaio 2019 anche il contributo delle attività facenti capo all'ex Gruppo Fbs, prevalentemente specializzato nell'attività di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured;
  • Settore Governance & Servizi e Non Core, che fornisce ai settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende l'attività di tesoreria e il desk titoli di proprietà, l'attività di erogazione di finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o pensione ma anche alcuni portafogli di prestiti personali e alcuni portafogli creditizi corporate posti in run-off in quanto ritenuti non strategici allo sviluppo del Gruppo.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, è stata ampliata l'informativa di Settore relativamente alle componenti di conto economico fino a portare la visione dei risultati a livello di utile netto.

A tale scopo è stato necessario procedere con l'attribuzione dei costi operativi ai Settori di riferimento e si è proceduto secondo le seguenti modalità:

  • Per i costi diretti, si è proceduto ad una allocazione secondo l'utilizzo del centro di costo per segmento di riferimento;
  • Per i costi indiretti, che per loro natura non sono attribuibili ad uno specifico Settore in quanto sostenuti per garantire la normale operatività ed il buon funzionamento dell'intera struttura (cd. servizi centrali), l'indirizzo ai singoli Settori è stata effettuata utilizzando per le diverse categorie di costo, strumenti differenti di allocazione basati anche su survey interne.

I valori comparativi nel presente documento sono stati riesposti in linea con la nuova presentazione dei Settori di attività.

2.1.4 Principali dinamiche – dati riclassificati1

Il margine di intermediazione si attesta a 321,7 milioni di euro in diminuzione dell'17,8% rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente (391,2 milioni di euro).

L'emergenza sanitaria Covid-19 ha provocato una generale contrazione dei margini in tutti i Settori, in particolare in quelli dove l'operatività è legata al funzionamento del sistema giudiziario in quanto, a causa della chiusura dei tribunali durante il lockdown, con le attività dapprima congelate e poi in rallentamento, sono state difficoltà nel procedere con il recupero dei crediti. A ciò si aggiunge l'atteso e fisiologico minor contributo del "reversal PPA" 2 il cui effetto, nei primi nove mesi del 2020, è pari a 27,5 milioni di euro rispetto a 47,1 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. La differenza è accentuata anche dalle estinzioni anticipate che sono avvenute nel corso del 2019.

Il margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking, pari a 159,5 milioni di euro, è in diminuzione del 12,1%, rispetto al 30 settembre 2019. In calo l'Area Factoring (-12,7%), l'Area Leasing (-8,7%) e

1 Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business essendo esse parte integrante del rendimento complessivo. 2 Con "reversal PPA" si intende lo smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, acquisito il 30 novembre 2016.

l'Area Corporate Banking & Lending che ha registrato una diminuzione del 15,4%, principalmente per il minore contributo del "reversal PPA" rispetto all'omologo periodo del 2019.

Le rettifiche di valore nette per rischio di credito, considerate nel loro complesso e includendo gli accantonamenti per rischio di credito su garanzie e impegni pari a 7,2 milioni di euro, le rettifiche di valore nette per rischio di credito, al 30 settembre 2020, ammontano a 55,0 milioni di euro, in crescita rispetto ai 48,8 milioni di euro al 30 settembre 2019. A fronte di minori accantonamenti nell'Area Factoring che era stata negativamente influenzata nei primi nove mesi del 2019 da rettifiche su alcune controparti singolarmente significative, si contrappongono un incremento dell'Area Leasing, dovuto principalmente alla prudente valutazione di settori più esposti a deterioramento a seguito della pandemia nonché alcune svalutazioni di esposizioni sia di cassa sia di firma derivanti principalmente dalla ex controllata Interbanca.

I costi operativi sono pari a 229,4 milioni di euro (213,2 milioni di euro al 30 settembre 2019). Tale voce risulta in calo del 4,1%, rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, se si escludono: 11,5 milioni di euro di proventi operativi netti derivanti da una componente non ricorrente registrata nei primi nove mesi dello scorso anno, 6,9 milioni di euro di accantonamenti al fondo solidarietà registrati nel 2020 e 7,2 milioni di euro di maggiori accantonamenti nel 2020 per rischio di credito su esposizioni di firma.

Nel dettaglio, le spese per il personale, pari a 89,3 milioni di euro, registrano una diminuzione del 6,7% (95,7 milioni di euro al 30 settembre 2019) per effetto di una prudente politica di incentivazione e di un maggior controllo delle spese correnti alla luce dell'attuale contesto. Il numero dei dipendenti del Gruppo al 30 settembre 2020 è pari a 1.736 rispetto a 1.759 risorse al 30 settembre 2019.

Le altre spese amministrative, pari a 123,0 milioni di euro, al netto degli oneri relativi alla chiusura di alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex controllata Interbanca per 30,9 milioni di euro compensati da altri proventi per 42,4 milioni di euro, sono in contrazione del 3,3% rispetto al 30 settembre 2019. La variazione è principalmente dovuta minori imposte indirette e tasse (guidate dal Settore Npl), parzialmente compensate da maggiori costi per servizi professionali e spese per acquisto di beni e altri servizi.

L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 68,6 milioni di euro (-46,6% rispetto al 30 settembre 2019). Un risultato sul quale, nonostante l'effetto positivo derivante dalla cessione dell'immobile di Milano per 24,2 milioni di euro, incidono negativamente l'effetto delle rettifiche e svalutazioni ragionevolmente riconducibili al Covid-19 per circa 47 milioni di euro, gli accantonamenti su impegni e garanzie per 7,2 milioni di euro nonché un accantonamento di 6,9 milioni di euro al fondo solidarietà per esuberi volontari.

Al 30 settembre 2020, l'utile netto di Gruppo si attesta a 52,3 milioni di euro rispetto agli 84,0 milioni di euro del 30 settembre 2019.

Di seguito le principali dinamiche dei singoli Settori che concorrono alla formazione dei risultati economicopatrimoniali al 30 settembre 2020.

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 34,4 milioni di euro, in diminuzione del 24,0% rispetto ai primi nove mesi dello scorso esercizio. Tale variazione è determinata dalla riduzione del margine di intermediazione per 21,9 milioni di euro, parzialmente compensata da minori rettifiche di valore per rischio di credito per 2,0 milioni di euro. I costi operativi sono complessivamente diminuiti di 5,3 milioni di euro, rispetto al dato dei primi nove mesi del 2019.

  • Il contributo dell'Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking, nei primi nove mesi dell'anno, ammonta a 107,6 milioni di euro, in diminuzione del 12,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. Sul risultato influisce il minor contributo del margine di interesse (in calo di 5,8 milioni di euro) e delle commissioni nette (in flessione di 9,9 milioni di euro). Nel terzo trimestre dell'esercizio in corso, il margine di intermediazione è diminuito di 7,1 milioni di euro (margine di interesse in calo di 3,4 milioni di euro e commissioni nette in diminuzione di 3,7 milioni di euro). Tale variazione è riconducibile alla diminuzione delle masse gestite sia in termini di turnover (in calo di 619 milioni di euro nel terzo trimestre del 2020 rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente) sia in termini di montecrediti outstanding, pari a 3,1 miliardi di euro e in diminuzione di 0,4 miliardi di euro.
  • Il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 36,5 milioni di euro, -8,7% rispetto al dato del 30 settembre 2019; tale variazione è imputabile all'effetto combinato di minori interessi attivi, a seguito di un incremento nel mix di volumi della componente di leasing finanziario a minore marginalità, di minori commissioni d'incasso per effetto della moratoria e di minori rimborsi a causa dei minori volumi erogati nel periodo.
  • Il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 15,4 milioni di euro al 30 settembre 2020, è diminuito di 2,8 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente risentendo di una diminuzione degli interessi attivi e delle commissioni legate all'attività di finanza strutturata, solo parzialmente compensati dal contributo sul margine di maggiori erogazioni a mediolungo termine alle PMI.

L'utile del periodo del Settore Npl è pari a circa 12,8 milioni di euro, in contrazione del 65,2%, principalmente per gli effetti negativi derivanti dalla crisi economico-sanitaria legata alla pandemia di Covid-19.

Il margine di intermediazione del Settore Npl3 ammonta a 116,7 milioni di euro rispetto ai 164,2 milioni di euro al 30 settembre 2019 ed è caratterizzato dalle seguenti voci:

  • la voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso di interesse effettivo originario, passa da 95,7 milioni di euro a 103,8 milioni di euro al 30 settembre 2020 con un incremento del 8,4% dovuto principalmente all'aumento delle masse di crediti al costo ammortizzato, in cui l'apporto maggiore è da ricondursi per 51,8 milioni di euro al bacino dei precetti, pignoramenti e ODA, e per 19,9 milioni di euro al bacino dei piani di rientro;
  • in diminuzione, al contrario, il contributo delle "Altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow" che includono l'effetto economico derivante della variazione dei cash flow attesi in funzione dei maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle precedenti previsioni. Tale componente passa da 74,2 milioni di euro dei primi nove mesi 2019 a 27,8 milioni di euro al 30 settembre 2020 con un decremento del 62,5%. Al risultato dell'esercizio in corso contribuiscono per circa 29,7 milioni di euro le azioni di precetto, pignoramento e ODA, mentre la gestione stragiudiziale pesa per -0,6 milioni di euro e il bacino secured e corporate pesa per circa -2,0 milioni di euro. Complessivamente, nel periodo, ha fortemente influito la chiusura dei tribunali nei mesi di marzo, aprile e maggio che ha generato una riduzione, rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, dell'ottenimento di precetti, pignoramenti e ODA;
  • le commissioni nette sono equamente ripartite tra l'aumento delle commissioni passive su incassi e pagamenti e la riduzione delle commissioni attive derivanti dall'attività di servicing su portafogli di terzi.

3 Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business essendo esse parte integrante del rendimento complessivo.

I costi operativi evidenziano una diminuzione del 10,9% passando da 112,3 milioni di euro dei primi nove mesi del 2019 a 100,0 milioni di euro al 30 settembre 2020. La variazione è principalmente dovuta ai costi variabili collegati al recupero dei crediti e, in particolar modo, a quelli relativi alle attività di recupero giudiziale impattati dalla chiusura dei tribunali per l'emergenza Covid-19.

L'utile netto del Settore Governance & Servizi e Non Core è pari a 5,3 milioni di euro, in aumento rispetto ai 2,1 milioni di euro dei primi nove mesi dello scorso esercizio e accoglie la plusvalenza, al netto dei relativi costi di vendita, di 24,2 milioni di euro derivante dalla cessione dell'immobile di Corso Venezia a Milano, parzialmente compensata dai maggiori costi relativi all'accantonamento al fondo di solidarietà per 6,9 milioni di euro e dai maggiori accantonamenti di 4,3 milioni di euro per rischio di credito connesso a impieghi di firma.

Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 45,4 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 30 settembre 2019.

I costi operativi si attestano a 45,0 milioni di euro, con un incremento di 33,7 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi dell'esercizio precedente. Nel 2019 la voce beneficiava dell'effetto netto di 11,5 milioni di euro connesso alla definizione di alcuni contenziosi fiscali della ex-Interbanca. Infatti, le altre spese amministrative al 30 settembre 2019 includevano 30,9 milioni di euro di oneri relativi alla chiusura di alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex controllata Interbanca, il cui impatto economico era integralmente compensato nella voce "altri proventi netti di gestione" per euro 42,4 milioni di euro (comprensivo anche del relativo effetto fiscale) a fronte dell'attivazione delle garanzie in essere.

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 7.957,4 milioni di euro, in aumento del 4,0% rispetto al 31 dicembre 2019. In particolare, rispetto al 31 dicembre 2019, il Settore Commercial & Corporate Banking è in diminuzione del 7,7% mentre il Settore Npl e il Settore Governance & Servizi e Non Core crescono rispettivamente del 3,5% e del 71,5%.

Al 30 settembre 2020, le attività deteriorate nette del Settore Commercial & Corporate Banking si attestano a 190,6 milioni di euro, in diminuzione di 35,8 milioni di euro rispetto al valore al 31 dicembre 2019 (226,4 milioni di euro) e sono cosi composte:

  • le sofferenze nette ammontano a 41,8 milioni di euro e sono sostanzialmente stabili come il rapporto sofferenze nette su totale crediti (0,8%);
  • le inadempienze probabili nette presentano un saldo di 90,0 milioni di euro in aumento dell'1,6% rispetto agli 88,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019;
  • le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano a 58,9 milioni di euro contro i 96,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (-38,7%) con coverage ratio del 10,0% rispetto all'8,4% al 31 dicembre 2019.

Il Gross Npe ratio del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 8,6% (8,5% al 31 dicembre 2019); il Net Npe ratio si attesta a 3,8% (4,2% al 31 dicembre 2019).

Nel corso dei primi nove mesi del 2020 il Gruppo ha proseguito la strategia di consolidamento della raccolta wholesale con l'obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. In linea con questa strategia, nel periodo di riferimento, sono state realizzate operazioni sul mercato del debito con investitori istituzionali.

Al 30 settembre 2020 il totale della raccolta è di 9.152,9 milioni di euro, +8,1% rispetto alla fine dell'esercizio 2019, e la struttura del funding risulta così composta:

  • 53,7% Clientela
  • 12,1% Titoli di debito
  • 9,7% ABS
  • 21,8% TLTRO
  • 2,7% Altro

Al 30 settembre 2020, i debiti verso la clientela ammontano a 4.915,6 milioni di euro (-7,0% rispetto al 31 dicembre 2019) sostanzialmente per effetto della diminuzione della raccolta retail che passa da 4.791,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019 a 4.416,7 milioni di euro al 30 settembre 2020.

I debiti verso banche ammontano a 2.245,8 milioni di euro in crescita del 134,1% rispetto al dato al 31 dicembre 2019. Tale incremento è sostanzialmente riconducibile alla sottoscrizione a giugno 2020 di una tranche TLTRO III di nominali 1.900 milioni di euro con scadenza giugno 2023 e al contestuale rimborso anticipato della tranche TLTRO II sottoscritta nel 2017 per nominali 700 milioni di euro. Tale sottoscrizione si aggiunge alla tranche da nominali 100 milioni sottoscritta a dicembre 2019 e a depositi a scadenza presso altre banche per 248,5 milioni di euro.

I titoli in circolazione ammontano a 1.991,5 milioni di euro. La voce comprende per complessivi 887,9 milioni di euro (-22,8% rispetto al 31 dicembre 2019) i titoli emessi dalla società veicolo, nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti commerciali posta in essere a fine 2016. La voce include altresì le obbligazioni senior emesse da Banca Ifis per 625,6 milioni di euro, interessi compresi, nonché il bond Tier 2 per 415,6 milioni di euro, inclusi gli interessi. La residua parte dei titoli in circolazione al 30 settembre 2020 si riferisce a un prestito obbligazionario per 61,4 milioni di euro emesso, a suo tempo, dall'incorporata Interbanca.

Il patrimonio netto consolidato del Gruppo al 30 settembre 2020 è pari a 1.512,3 milioni di euro rispetto ai 1.539,0 milioni di euro del 31 dicembre 2019.

I coefficienti con il consolidamento prudenziale in La Scogliera al 30 settembre 2020 si attestano per il CET1 all'11,69%4 (rispetto al 10,96% al 31 dicembre 2019), per il TIER1 all'12,27%4 (11,56% al 31 dicembre 2019) e per il Total Capital al 15,45%4 (rispetto al 14,58% del dato al 31 dicembre 2019).

I coefficienti del solo Gruppo Banca Ifis, senza considerare gli effetti del consolidamento nella controllante La Scogliera, al 30 settembre 2020 si attestano per il CET1 al 15,64%4 (rispetto al 14,28% al 31 dicembre 2019), per il TIER1 a 15,64%4 (14,28% al 31 dicembre 2019) e per il Total Capital al 20,38%4 (rispetto al 18,64% del dato al 31 dicembre 2019).

Si segnala inoltre che Banca d'Italia, ha richiesto al Gruppo Banca Ifis di soddisfare per il 2020, in continuità con il 2019, i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1 ratio) pari all'8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (TIER1 ratio) pari al 10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.

Il Gruppo Banca Ifis soddisfa al 30 settembre 2020 i predetti requisiti prudenziali.

4 Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri al 30 settembre 2020 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove mesi 2020.

2.2 Highlights

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.09.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
1.162.008 1.173.808 (11.800) (1,0)%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
1.016.707 626.890 389.817 62,2%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
7.957.357 7.651.226 306.131 4,0%
Totale attivo 11.198.636 10.526.024 672.612 6,4%
Debiti verso banche valutati al costo
ammortizzato
2.245.825 959.477 1.286.348 134,1%
Debiti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
4.915.588 5.286.239 (370.651) (7,0)%
Titoli in circolazione 1.991.481 2.217.529 (226.048) (10,2)%
Patrimonio netto 1.512.276 1.538.953 (26.677) (1,7)%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
CONSOLIDATI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 321.703 391.243 (69.540) (17,8)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(47.856) (49.014) 1.158 (2,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 273.847 342.229 (68.382) (20,0)%
Costi operativi (229.403) (213.240) (16.163) 7,6%
Utili (perdite) da cessioni di investimenti 24.161 (408) 24.569 n.s.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
68.605 128.581 (59.976) (46,6)%
Utile netto di periodo di pertinenza della
Capogruppo
52.346 83.996 (31.650) (37,7)%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI 3° TRIMESTRE VARIAZIONE
CONSOLIDATI RICLASSIFICATI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 108.912 112.046 (3.134) (2,8)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(14.516) (13.968) (548) 3,9%
Risultato netto della gestione finanziaria 94.396 98.078 (3.682) (3,8)%
Costi operativi (73.945) (73.990) 45 (0,1)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
20.451 24.088 (3.637) (15,1)%
Utile netto di periodo di pertinenza della
Capogruppo
15.590 15.730 (140) (0,9)%
REDDITIVITA' COMPLESSIVA CONSOLIDATA
(in migliaia di euro)
30.09.2020 30.09.2019
Utile (perdita) del periodo 52.462 84.053
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro
a conto economico
(19.394) (892)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro
a conto economico
(1.246) 15.114
Redditività complessiva consolidata 31.822 98.275
Redditività complessiva consolidata di pertinenza di terzi 113 61
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 31.709 98.214
KPI DI GRUPPO 30.09.2020 31.12.2019 30.09.2019
Ratio - Totale Fondi propri (1) 15,45% 14,58% 14,84%
Ratio - Capitale primario di classe 1 (1) 11,69% 10,96% 11,10%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811 53.811
Numero di azioni in circolazione a fine periodo(2)
(in migliaia)
53.460 53.452 53.452
Book value per share 28,29 28,79 28,09
EPS 0,98 2,30 1,57

(1) Il capitale primario di classe 1 e il totale Fondi propri al 30 settembre 2020 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove mesi del 2020.

(2) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

2.3 Risultati per Settore di attività

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a
conto economico
Dati al 30.09.2020 47.516 - - 47.516 8.934 47.037 103.487
Dati al 31.12.2019 39.764 - - 39.764 10.193 62.828 112.785
Variazione % 19,5% - - 19,5% (12,4)% (25,1)% (8,2)%
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Dati al 30.09.2020 2.809 - - 2.809 - 1.159.199 1.162.008
Dati al 31.12.2019 6.733 - - 6.733 - 1.167.075 1.173.808
Variazione % (58,3)% - - (58,3)% - (0,7)% (1,0)%
Crediti verso clientela(1)
Dati al 30.09.2020 5.009.783 2.628.811 1.393.776 987.196 1.325.382 1.622.192 7.957.357
Dati al 31.12.2019 5.425.270 3.229.347 1.448.463 747.460 1.280.332 945.624 7.651.226
Variazione % (7,7)% (18,6)% (3,8)% 32,1% 3,5% 71,5% 4,0%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 settembre 2020 Titoli di Stato per 968,5 milioni di euro (213,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
DATI ECONOMICI DEI PRIMI
NOVE MESI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 30.09.2020 159.543 107.636 36.460 15.447 116.724 45.436 321.703
Dati al 30.09.2019 181.482 123.297 39.923 18.262 164.246 45.515 391.243
Variazione % (12,1)% (12,7)% (8,7)% (15,4)% (28,9)% (0,2)% (17,8)%
Risultato netto della gestione
finanziaria
Dati al 30.09.2020 129.334 100.400 20.788 8.146 116.724 27.789 273.847
Dati al 30.09.2019 149.265 100.156 31.595 17.514 164.246 28.718 342.229
Variazione % (13,4)% 0,2% (34,2)% (53,5)% (28,9)% (3,2)% (20,0)%
Utile di periodo
Dati al 30.09.2020 34.358 31.616 1.701 1.041 12.785 5.319 52.462
Dati al 30.09.2019 45.211 23.330 12.299 9.582 36.741 2.101 84.053
Variazione % (24,0)% 35,5% (86,2)% (89,1)% (65,2)% 153,2% (37,6)%
SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
DATI ECONOMICI
TRIMESTRALI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Terzo trimestre 2020 53.468 35.119 11.651 6.698 43.707 11.737 108.912
Terzo trimestre 2019 61.986 42.243 12.707 7.036 38.794 11.266 112.046
Variazione % (13,7)% (16,9)% (8,3)% (4,8)% 12,7% 4,2% (2,8)%
Risultato netto della gestione
finanziaria
Terzo trimestre 2020 43.219 33.820 4.738 4.661 43.707 7.470 94.396
Terzo trimestre 2019 53.728 38.323 9.072 6.333 38.794 5.556 98.078
Variazione % (19,6)% (11,8)% (47,8)% (26,4)% 12,7% 34,4% (3,8)%
Utile di periodo
Terzo trimestre 2020 12.265 11.466 (903) 1.702 7.137 (3.762) 15.640
Terzo trimestre 2019 18.032 11.450 3.090 3.492 (327) (1.960) 15.745
Variazione % (32,0)% 0,1% (129,2)% (51,3)% n.s. 91,9% (0,7)%
SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL GOVERNAN
CE &
SERVIZI E
NON
CORE(1)
Costo della qualità creditizia
Dati al 30.09.2020 0,77% 0,33% 1,49% 1,11% n.a. 6,20%
Dati al 31.12.2019 0,95% 1,11% 0,72% 0,74% n.a. 8,47%
Variazione % (0,18)% (0,78)% 0,77% 0,37% n.a. (2,27)%
Crediti in sofferenza netti/
Crediti verso clientela
Dati al 30.09.2020 0,8% 1,5% 0,1% 0,0% 76,1% 2,8%
Dati al 31.12.2019 0,8% 1,2% 0,2% 0,1% 75,3% 4,4%
Variazione % 0,0% 0,3% (0,1)% (0,1)% 0,8% (1,6)%
Indice di copertura delle
sofferenze lorde
Dati al 30.09.2020 79,7% 79,1% 86,1% 87,4% 0,0% 19,0%
Dati al 31.12.2019 79,6% 79,8% 81,0% 51,5% 0,0% 15,0%
Variazione % 0,1% (0,7)% 5,1% 35,9% 0,0% 4,0%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
Dati al 30.09.2020 3,8% 6,1% 1,1% 1,6% 99,1% 5,5%
Dati al 31.12.2019 4,2% 6,1% 1,2% 1,6% 99,3% 11,3%
Variazione % (0,4)% (0,0)% (0,1)% (0,0)% (0,2)% (5,7)%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
Dati al 30.09.2020 8,6% 13,3% 3,4% 2,6% 99,1% 8,7%
Dati al 31.12.2019 8,5% 12,1% 3,2% 2,2% 99,3% 15,4%
Variazione % 0,1% 1,2% 0,2% 0,4% (0,2)% (6,7)%
RWA(2)
Dati al 30.09.2020 4.441.029 2.242.575 1.291.993 906.460 2.101.763 996.168
Dati al 31.12.2019 5.222.610 2.945.792 1.398.434 878.384 2.039.840 958.110
Variazione % (15,0)% (23,9)% (7,6)% 3,2% 3,0% 4,0%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 settembre 2020 Titoli di Stato 968,5 milioni di euro (213,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Ai fini del calcolo del costo della qualità creditizia del Settore Governance & Servizi e Non Core non stati considerati i Titoli di Stato.

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

2.4 Evoluzione trimestrale riclassificata

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

STATO PATRIMONIALE ESERCIZIO 2020 ESERCIZIO 2019
CONSOLIDATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
30.09 30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
ATTIVO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a
conto economico
103.487 102.347 103.743 112.785 147.935 182.094 174.508
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
1.162.008 1.146.701 1.215.355 1.173.808 996.048 693.533 432.901
Crediti verso banche valutati
al costo ammortizzato
1.016.707 1.007.613 628.756 626.890 1.041.312 726.052 996.333
Crediti verso clientela valutati
al costo ammortizzato
7.957.357 8.034.032 7.600.742 7.651.226 7.118.150 7.343.892 7.322.130
Attività materiali 110.366 108.976 109.632 106.301 128.827 128.809 145.869
Attività immateriali 60.800 60.632 61.893 60.919 64.026 65.282 65.855
Attività fiscali 377.122 385.780 389.964 391.185 388.624 390.503 396.280
Altre voci dell'attivo 410.789 406.240 382.531 402.910 364.209 357.877 329.756
Totale dell'attivo 11.198.636 11.252.321 10.492.616 10.526.024 10.249.131 9.888.042 9.863.632
STATO PATRIMONIALE ESERCIZIO 2020 ESERCIZIO 2019
CONSOLIDATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
30.09 30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
PASSIVO E
PATRIMONIO NETTO
Debiti verso banche valutati
al costo ammortizzato
2.245.825 2.270.742 1.014.365 959.477 913.855 781.199 844.790
Debiti verso clientela valutati
al costo ammortizzato
4.915.588 4.863.949 4.894.280 5.286.239 5.257.047 5.069.334 5.021.481
Titoli in circolazione 1.991.481 2.036.348 2.559.834 2.217.529 2.061.600 2.102.076 1.955.400
Passività fiscali 42.054 47.367 68.066 69.018 70.806 65.913 63.066
Altre voci del passivo 491.412 536.967 413.641 454.808 444.379 397.263 489.594
Patrimonio netto del Gruppo: 1.512.276 1.496.948 1.542.430 1.538.953 1.501.444 1.472.257 1.489.301
- Capitale, sovrapprezzi e
riserve
1.459.930 1.460.192 1.516.004 1.415.856 1.417.448 1.403.991 1.459.381
- Utile netto di pertinenza della
Capogruppo
52.346 36.756 26.426 123.097 83.996 68.266 29.920
Totale del passivo e del
patrimonio netto
11.198.636 11.252.321 10.492.616 10.526.024 10.249.131 9.888.042 9.863.632
CONTO ECONOMICO ESERCIZIO 2020 ESERCIZIO 2019
CONSOLIDATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
RICLASSIFICATA
(in migliaia di euro)
3°Trim. 2°Trim. 1°Trim. 4°Trim. 3°Trim. 2°Trim. 1°Trim.
Margine di interesse 91.122 78.263 91.416 134.230 91.081 118.293 115.264
Commissioni nette 15.688 18.710 21.097 25.349 22.190 22.711 23.828
Altre componenti del margine
di intermediazione
2.102 9.866 (6.561) 7.511 (1.225) 8.084 (8.983)
Margine di intermediazione 108.912 106.839 105.952 167.090 112.046 149.088 130.109
Rettifiche/Riprese di valore
nette per rischio di credito
(14.516) (14.828) (18.512) (38.169) (13.968) (21.958) (13.088)
Risultato netto della gestione
finanziaria
94.396 92.011 87.440 128.921 98.078 127.130 117.021
Spese per il personale (28.630) (28.651) (32.029) (34.262) (31.534) (32.716) (31.447)
Altre spese amministrative (40.923) (41.545) (40.520) (56.183) (43.740) (71.034) (43.321)
Accantonamenti netti ai fondi
per rischi e oneri
(4.619) (11.412) (4.889) (351) (5.653) (3.860) (2.512)
Rettifiche/Riprese di valore
nette su attività materiali e
immateriali
(4.490) (4.558) (4.039) (3.046) (4.517) (4.214) (4.062)
Altri oneri/proventi di
gestione
4.717 4.207 7.978 12.161 11.454 46.938 6.978
Costi operativi (73.945) (81.959) (73.499) (81.681) (73.990) (64.886) (74.364)
Utili (perdite) da cessioni di
investimenti
- - 24.161 - - (408) -
Utile dell'operatività corrente
al lordo delle imposte
20.451 10.052 38.102 47.240 24.088 61.836 42.657
Imposte sul reddito di
periodo dell'operatività
corrente
(4.811) 328 (11.660) (8.105) (8.343) (23.469) (12.716)
Utile di periodo 15.640 10.380 26.442 39.135 15.745 38.367 29.941
Utile di periodo di pertinenza
di terzi
50 50 16 34 15 21 21
Utile di periodo di pertinenza
della Capogruppo
15.590 10.330 26.426 39.101 15.730 38.346 29.920

2.5 Dati storici del Gruppo

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

Di seguito i principali indicatori e performance registrati dal Gruppo nei corrispondenti periodi degli ultimi 5 anni.

DATI STORICI (1)
(in migliaia di euro)
30.09.2020 30.09.2019 30.09.2018 30.09.2017 30.09.2016
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva (IFRS 9)
1.162.008 996.048 428.253 475.528 -
Attività finanziarie disponibili per la vendita (IAS 39) - - - - 1.026.744
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.957.357 7.118.150 6.919.486 5.922.069 3.303.322
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato 2.245.825 913.855 837.565 965.194 56.788
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato 4.915.588 5.257.047 4.985.206 5.337.597 4.138.865
Titoli in circolazione 1.991.481 2.061.600 2.094.785 1.223.979 -
Patrimonio netto 1.512.276 1.501.444 1.397.430 1.338.733 586.648
Margine di intermediazione 321.703 391.243 403.550 375.308 237.689
Risultato netto della gestione finanziaria 273.847 342.229 334.635 386.277 218.197
Utile (perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 52.346 83.996 88.994 149.123 66.269
Cost/Income ratio 71,3% 54,3% 51,8% 50,1% 49,9%
Ratio - Totale Fondi propri (2) 15,45% 14,84% 14,70% 16,49% 14,50%
Ratio - Capitale primario di classe 1 (2) 11,69% 11,10% 10,70% 15,65% 13,50%

(1) Ai fini comparativi i dati dei periodi 2017, 2018 e 2019 sono stati riesposti per omogeneità contabile rispetto ai valori al 30 settembre 2020 per tener conto delle modifiche introdotte dall'IFRS 9; i dati dei periodi precedenti sono invece quelli originariamente pubblicati. Tale riesposizione non è stata applicata al calcolo degli indici comparativi che rimangono allineati ai valori precedentemente pubblicati.

(2) Il capitale primario di classe 1 e il totale Fondi propri al 30 settembre 2020 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove mesi del 2020.

3. Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state qui di seguito interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

3.1 La struttura organizzativa

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi Settori operativi alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei settori operativi è coerente con le modalità adottate dalla Direzione per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.

Al fine di dare piena attuazione al modello di business del Gruppo, previsto dal Piano Industriale 2020-2022, sono state introdotte talune modifiche ai settori operativi precedentemente esposti: il Settore Imprese, ora rinominato Commercial & Corporate Banking, aggrega le attività commerciali rivolte alle imprese ed esclude i portafogli creditizi erogati da Interbanca prima della acquisizione e posti in run-off (precedentemente aggregati nel Settore Imprese); il Settore Npl è stato mantenuto allineato al passato mentre l'ultimo Settore, ora denominato Governance & Servizi e Non Core, è stato integrato della sezione Non Core che accoglie i portafogli esclusi da Commercial & Corporate Banking.

L'informativa per Settore si articola quindi, coerentemente con la nuova struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Commercial & Corporate Banking, rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e si sostanzia nelle Aree di Business Factoring, Leasing e Corporate Banking & Lending.
  • Settore Npl, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità. I risultati del Settore includono dal 7 gennaio 2019 anche il contributo delle attività dell'ex Gruppo Fbs, prevalentemente specializzato nell'attività di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured.
  • Settore Governance & Servizi e Non Core, che fornisce ai settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende l'attività di tesoreria e il desk titoli di proprietà, l'attività di erogazione di finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o pensione e alcuni portafogli di prestiti personali, oltre a taluni portafogli creditizi corporate posti in run-off in quanto ritenuti non strategici allo sviluppo del Gruppo.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, si è proceduto ad ampliare l'informativa di Settore relativamente alle componenti di conto economico fino a portare la visione dei risultati a livello di utile netto.

A tale scopo è stato necessario procedere con l'attribuzione dei costi operativi ai Settori di riferimento e si è proceduto secondo le seguenti modalità:

  • Per i costi diretti, si è proceduto ad una allocazione secondo l'utilizzo del centro di costo per segmento di riferimento;
  • Per i costi indiretti, che per loro natura non sono attribuibili ad uno specifico Settore in quanto sostenuti per garantire la normale operatività ed il buon funzionamento dell'intera struttura (cd. servizi centrali), l'indirizzo ai singoli Settori è stata effettuata utilizzando per le diverse categorie di costo, strumenti differenti di allocazione basati anche su survey interne.

I valori comparativi nel presente documento sono stati riesposti in linea con la nuova presentazione dei Settori di attività.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING

Il Settore Commercial & Corporate Banking accoglie le seguenti Aree di business:

  • Factoring: Area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico, che si sviluppano verso l'estero o che dall'estero si rivolgono a clientela italiana; include inoltre una unità organizzativa dedicata al sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL e una unità organizzativa specializzata nel credito alle farmacie, attività svolta anche tramite la società controllata Credifarma oltre ad una business unit specializzata nell'acquisto di crediti fiscali ceduti da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance. Tale unità acquista crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti.
  • Leasing: Area che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate non trattato dal Gruppo.
  • Corporate Banking & Lending: Area di business che aggrega più unità: Finanza Strutturata, Area dedicata al supporto delle imprese e dei fondi private equity nella strutturazione di finanziamenti, sia bilaterali che in pool; Special Situations, Area dedicata al supporto del riequilibrio finanziario di imprese che hanno superato tensioni finanziarie; Equity Investments, Area dedicata ad investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti; Area Lending dedicata all'operatività del Gruppo a medio/lungo termine, orientata al sostegno del ciclo operativo dell'impresa con interventi che spaziano dall'ottimizzazione delle fonti di finanziamenti al sostegno del capitale circolante, fino al supporto degli investimenti produttivi.
DATI ECONOMICI PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 109.467 119.248 (9.781) (8,2)%
Commissioni nette 51.893 63.966 (12.073) (18,9)%
Altre componenti del margine di intermediazione (1.817) (1.732) (85) 4,9%
Margine di intermediazione 159.543 181.482 (21.939) (12,1)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(30.209) (32.217) 2.008 (6,2)%
Risultato netto della gestione finanziaria 129.334 149.265 (19.931) (13,4)%
Costi operativi (84.404) (89.722) 5.318 (5,9)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
44.930 59.543 (14.613) (24,5)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(10.572) (14.332) 3.760 (26,2)%
Utile (perdita) del periodo 34.358 45.211 (10.853) (24,0)%
DATI ECONOMICI 3° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 37.189 41.984 (4.795) (11,4)%
Commissioni nette 15.054 20.787 (5.733) (27,6)%
Altre componenti del margine di intermediazione 1.225 (785) 2.010 (256,1)%
Margine di intermediazione 53.468 61.986 (8.518) (13,7)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(10.249) (8.258) (1.991) 24,1%
Risultato netto della gestione finanziaria 43.219 53.728 (10.508) (19,6)%
Costi operativi (27.177) (29.408) 2.231 (7,6)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
16.042 24.320 (8.278) (34,0)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(3.777) (6.288) 2.511 (39,9)%
Utile (perdita) del periodo 12.265 18.032 (5.766) (32,0)%

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 34,4 milioni di euro, in diminuzione del 24,0% rispetto al precedente periodo dello scorso esercizio. Tale variazione negativa è determinata dalla riduzione del margine di intermediazione per 21,9 milioni di euro, parzialmente compensato da minori rettifiche di valore per rischio di credito per 2,0 milioni di euro. I costi operativi sono complessivamente diminuiti di 5,3 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio, con dinamiche differenti tra le diverse Aree di business, così come più diffusamente commentato nel proseguio del documento.

Analogamente, l'andamento della gestione delle Aree di business che compongono il Settore è descritto ed approfondito in seguito.

Nella tabella che segue vengono dettagliati i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.

COMMERCIAL & CORPORATE
BANKING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.09.2020
Valore nominale 205.428 186.794 65.402 457.624 4.856.054 5.313.678
Rettifiche di valore (163.632) (96.814) (6.539) (266.985) (36.910) (303.895)
Valore di bilancio 41.796 89.980 58.863 190.639 4.819.144 5.009.783
Coverage ratio 79,7% 51,8% 10,0% 58,3% 0,8% 5,7%
Gross ratio 3,9% 3,5% 1,2% 8,6% 91,4% 100,0%
Net ratio 0,8% 1,8% 1,2% 3,8% 96,2% 100,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2019
Valore nominale 205.115 173.116 104.862 483.093 5.228.197 5.711.290
Rettifiche di valore (163.304) (84.536) (8.852) (256.692) (29.328) (286.020)
Valore di bilancio 41.811 88.580 96.010 226.401 5.198.869 5.425.270
Coverage ratio 79,6% 48,8% 8,4% 53,1% 0,6% 5,0%
Gross ratio 3,6% 3,0% 1,8% 8,5% 91,5% 100,0%
Net ratio 0,8% 1,6% 1,8% 4,2% 95,8% 100,0%

Le attività deteriorate nette nel Settore Commercial & Corporate Banking si attestano al 30 settembre 2020 a 190,6 milioni di euro, in diminuzione di 35,8 milioni di euro rispetto al valore al 31 dicembre 2019 (226,4 milioni di euro): il rapporto sofferenze nette su totale crediti (0,8%) si mantiene stabile così come il valore dei crediti a sofferenza, le inadempienze probabili, invece, aumentano di 1,4 milioni di euro (+1,6% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente) ed infine le esposizioni scadute diminuiscono di 37,1 milioni (-38,7%) per effetto combinato di incassi e ristrutturazione di posizioni scadute.

Il coverage ratio delle attività deteriorate passa dal 53,1% del 31 dicembre 2019 al 58,3% del 30 settembre 2020 prevalentemente per l'incremento del coverage delle inadempienze probabili e la riduzione del valore delle esposizioni scadute lorde.

Si evidenzia infine che all'interno del Settore Commercial & Corporate Banking, sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti prevalentemente ad attivi deteriorati rinvenienti dalla business combination: il valore netto di tali attività, interamente classificato come deteriorato (stage 3), è di 0,8 milioni di euro al 30 settembre 2020 rispetto a 1,2 milioni di euro del 31 dicembre 2019.

Tali valori incorporano sia gli effetti connessi allo smontamento temporale della "PPA", sia gli effetti derivanti dalle perdite attese lungo la vita utile dell'attività, come previsto dal principio contabile IFRS 9.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 30.09.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia 0,77% 0,95% n.a. (0,18)%
Net NPE ratio 3,8% 4,2% n.a. (0,4)%
Gross NPE ratio 8,6% 8,5% n.a. 0,1%
Totale RWA 4.441.029 5.222.609 (781.581) (15,0)%

Per una migliore comprensione dei risultati del periodo, vengono commentati di seguito i contributi delle singole Aree di business del Settore Commercial & Corporate Banking.

Area Factoring

DATI ECONOMICI PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 66.734 72.543 (5.809) (8,0)%
Commissioni nette 40.821 50.754 (9.933) (19,6)%
Margine di intermediazione 107.636 123.297 (15.661) (12,7)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(7.236) (23.141) 15.905 (68,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria 100.400 100.156 244 0,2%
Costi operativi (59.055) (67.139) 8.084 (12,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
41.345 33.017 8.327 25,2%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(9.729) (9.687) (42) 0,4%
Utile (perdita) del periodo 31.616 23.330 8.287 35,5%
DATI ECONOMICI 3° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 22.460 25.930 (3.470) (13,4)%
Commissioni nette 12.578 16.313 (3.735) (22,9)%
Margine di intermediazione 35.119 42.243 (7.124) (16,9)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(1.299) (3.920) 2.621 (66,9)%
Risultato netto della gestione finanziaria 33.820 38.323 (4.503) (11,8)%
Costi operativi (18.823) (22.023) 3.200 (14,5)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
14.997 16.300 (1.303) (8,0)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(3.531) (4.850) 1.319 (27,2)%
Utile (perdita) del periodo 11.466 11.450 16 0,1%

Il contributo dell'Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking ammonta, nei primi nove mesi dell'anno, a 107,6 milioni di euro, in diminuzione del 12,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. Tale risultato è dovuto al minor contributo sia del margine di interesse (in calo di 5,8 milioni di euro) sia delle commissioni nette (in diminuzione di 9,9 milioni di euro). Nel terzo trimestre dell'esercizio in corso, il margine di intemediazione è diminuito di 7,1 milioni di euro (margine di interesse in calo di 3,4 milioni di euro e commissioni nette in diminuzione di 3,7 milioni di euro).

La variazione negativa del margine di interesse e delle commissioni nette è stata determinata dalla diminuzione delle masse gestite: il turnover nel terzo trimestre del 2020 è pari a 2,7 miliardi di euro, in diminuzione di 619 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente mentre il monte crediti outstanding è pari a 3,1 miliardi di euro, in diminuzione di 0,4 miliardi di euro. Tali riduzioni sono dal punto di vista gestionale prevalentemente riconducibili al secondo trimestre impattato dal lockdown generale.

Le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 7,2 milioni di euro rispetto ai 23,1 milioni di euro dei primi nove mesi del 2019; la riduzione del costo del credito è attribuibile in primo luogo al venir meno di rettifiche di valore individualmente significative effettuate durante l'esercizio 2019, nel comparto costruttori e retail. Inoltre gli interventi previsti con il Fondo Salva Opere che permette di coprire, fino a concorrenza della dotazione dello stesso, il 70% dei crediti insoddisfatti vantati da sub-appaltatori verso committenti in procedura concorsuale, hanno contribuito a contenere il costo del credito.

Il risultato della gestione finanziaria si attesta quindi a 100,4 milioni di euro, sostanziamente in linea con il risultato dei primi nove mesi dello scorso esercizio (100,2 milioni di euro).

I costi operativi diminuiscono di 8,1 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi dell'esercizio precedente. Tale diminuzione è principalmente dovuta alle minori spese del personale per 4,6 milioni di euro connesse a minori stanziamenti per retribuzioni variabili, minori costi legati alla attivazione dello smart working e alla minore mobilità imposta dall'emergenza sanitaria, e a minori accantonamenti su fondi rischi ed oneri per 3,5 milioni di euro legati anche all'operatività dei pagamenti sotto garanzia.

Al 30 settembre 2020, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 2,6 miliardi di euro, in diminuzione del 18,6% rispetto al dato del 31 dicembre 2019. Come precedentemente indicato, tale variazione è connessa principalmente alla congiuntura negativa manifestatasi a partire dagli inizi del mese di marzo, in conseguenza del Covid-19.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.

AREA FACTORING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.09.2020
Valore nominale 188.357 138.111 55.663 382.131 2.480.671 2.862.802
Rettifiche di valore (148.905) (71.750) (2.249) (222.904) (11.087) (233.991)
Valore di bilancio 39.452 66.361 53.414 159.227 2.469.584 2.628.811
Coverage ratio 79,1% 52,0% 4,0% 58,3% 0,4% 8,2%
SITUAZIONE AL 31.12.2019
Valore nominale 189.854 138.209 90.490 418.553 3.045.611 3.464.164
Rettifiche di valore (151.481) (67.861) (3.065) (222.407) (12.410) (234.817)
Valore di bilancio 38.373 70.348 87.425 196.146 3.033.201 3.229.347
Coverage ratio 79,8% 49,1% 3,4% 53,1% 0,4% 6,8%
CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 30.09.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia 0,33% 1,11% n.a. (0,78)%
Net NPE ratio 6,1% 6,1% n.a. (0,0)%
Gross NPE ratio 13,3% 12,1% n.a. 1,2%
Totale RWA 2.242.575 2.945.792 (703.217) (23,9)%

Area Leasing

DATI ECONOMICI PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 28.320 31.067 (2.747) (8,8)%
Commissioni nette 8.140 8.856 (716) (8,1)%
Margine di intermediazione 36.460 39.923 (3.463) (8,7)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(15.673) (8.328) (7.345) 88,2%
Risultato netto della gestione finanziaria 20.787 31.595 (10.808) (34,2)%
Costi operativi (18.562) (18.630) 68 (0,4)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
2.225 12.965 (10.740) (82,8)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(524) (666) 142 (21,4)%
Utile (perdita) del periodo 1.701 12.299 (10.598) (86,2)%
DATI ECONOMICI 3° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 9.458 10.275 (817) (7,9)%
Commissioni nette 2.193 2.432 (239) (9,8)%
Margine di intermediazione 11.651 12.707 (1.056) (8,3)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(6.913) (3.635) (3.278) 90,2%
Risultato netto della gestione finanziaria 4.738 9.072 (4.334) (47,8)%
Costi operativi (5.918) (6.045) 127 (2,1)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
(1.180) 3.027 (4.207) (139,0)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
277 63 214 341,2%
Utile (perdita) del periodo (903) 3.090 (3.993) (129,2)%

Il margine di intermediazione del Leasing risulta pari a 36,5 milioni di euro, in diminuzione dell'8,7% rispetto al dato del 30 settembre 2019.

Tale minore marginalità è guidata per 1,4 milioni di euro da minori interessi attivi, a seguito di un incremento nel mix di volumi della compentente di leasing finanziario a minore marginalità, e per 0,7 milioni di euro riconducibili a minori commissioni, di cui 0,4 milioni di euro per minori commissioni d'incasso per effetto della moratoria e 0,3 milioni di euro per minori rimborsi a causa dei minori volumi erogati nel periodo.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 15,7 milioni di euro, in aumento di 7,3 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019. La voce è influenzata sia dalla migrazione di controparti non deteriorate verso stati di rischio maggiormente penalizzanti (inadempienze probabili e sofferenze in primis) sia dall'incremento nel terzo trimestre delle rettifiche collettive relative alle moratorie del segmento "transportation", al fine di poter riflettere il disallineamento generato tra il piano di ammortamento del finanziamento (congelato per il periodo di moratoria concessa) e il relativo valore degli asset a garanzia (utilizzati e pertanto soggetti ad usura per la medesima durata). In particolare, ciò ha condotto ad un incremento delle coperture dei relativi crediti passando dallo 0,7% al 3,4% e quella complessiva della componente bonis da 0,5% a 1,1%.

I costi operativi dell'Area Leasing sono sostanzialmente in linea con i primi nove mesi del 2019. La stabilità dei costi rispetto al stesso periodo del precedente esercizio è dovuto ad un effetto compensativo tra minori spese del personale per circa 2,0 milioni di euro (connesso a minori variabili stanziati nel periodo) compensato da minori proventi verso la clientela per servizi accessiori al leasing finanziario connesse all'attuale contesto.

Al 30 settembre 2020, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.394 milioni di euro rispetto ai 1.448 milioni di euro del 31 dicembre 2019, con una variazione negativa del 3,8%. Il decremento è dovuto principalmente ai minori volumi erogati nel corso dei primi nove mesi del 2020, in diminuzione del 36% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.

AREA LEASING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.09.2020
Valore nominale 14.880 25.055 9.539 49.474 1.394.184 1.443.658
Rettifiche di valore (12.811) (16.902) (4.281) (33.994) (15.888) (49.882)
Valore di bilancio 2.069 8.153 5.258 15.480 1.378.296 1.393.776
Coverage ratio 86,1% 67,5% 44,9% 68,7% 1,1% 3,5%
SITUAZIONE AL 31.12.2019
Valore nominale 13.429 21.949 12.383 47.761 1.438.367 1.486.128
Rettifiche di valore (10.880) (13.858) (5.088) (29.826) (7.839) (37.665)
Valore di bilancio 2.549 8.091 7.295 17.935 1.430.528 1.448.463
Coverage ratio 81,0% 63,1% 41,1% 62,4% 0,5% 2,5%
CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 30.09.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia 1,49% 0,72% n.a. 0,77%
Net NPE ratio 1,1% 1,2% n.a. (0,1)%
Gross NPE ratio 3,4% 3,2% n.a. 0,2%
Totale RWA 1.291.993 1.398.434 (106.441) (7,6)%

Area Corporate Banking & Lending

DATI ECONOMICI PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 14.413 15.638 (1.225) (7,8)%
Commissioni nette 2.932 4.356 (1.424) (32,7)%
Altre componenti del margine di intermediazione (1.898) (1.732) (166) 9,6%
Margine di intermediazione 15.447 18.262 (2.815) (15,4)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(7.300) (748) (6.552) 875,3%
Risultato netto della gestione finanziaria 8.147 17.514 (9.367) (53,5)%
Costi operativi (6.787) (3.953) (2.834) 71,7%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
1.360 13.561 (12.201) (90,0)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(319) (3.979) 3.660 (92,0)%
Utile (perdita) del periodo 1.041 9.582 (8.541) (89,1)%
DATI ECONOMICI 3° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 5.271 5.779 (508) (8,8)%
Commissioni nette 283 2.042 (1.759) (86,1)%
Altre componenti del margine di intermediazione 1.144 (785) 1.929 (245,7)%
Margine di intermediazione 6.698 7.036 (338) (4,8)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(2.037) (703) (1.334) 189,8%
Risultato netto della gestione finanziaria 4.661 6.333 (1.672) (26,4)%
Costi operativi (2.436) (1.340) (1.096) 81,8%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
2.225 4.993 (2.768) (55,4)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(523) (1.501) 978 (65,2)%
Utile (perdita) del periodo 1.702 3.492 (1.790) (51,3)%

Il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 15,4 milioni di euro al 30 settembre 2020, è diminuito di 2,8 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

La variazione negativa del margine di interesse è determinata dall'effetto combinato dei seguenti fattori:

  • alla riduzione del contributo da PPA per 1,2 milioni di euro (il cui ammontare complessivo residuo del "reversal PPA" dell'Area di Business risulta pari a 4,2 milioni di euro al 30 settembre 2020),
  • alla crescita di 1,8 milioni di euro del margine di interesse dell'attività di finanziamento alle PMI a medio lungo termine (impieghi verso clientela +89,9%).
  • minori interessi attivi degli impieghi delle operazioni di Finanza Strutturata (0,6 milioni);
  • maggiori costi della raccolta dovuti un incremento degli interessi figurativi riconosciuti al Settore Governance & Servizi e Non Core (1,2 milioni di euro);

Le commissioni nette risultano in diminuzione di 1,4 milioni di euro in relazione al posticipo di talune erogazioni di Finanza Strutturata (-1,8 milioni) nel quarto trimestre 2020, e all'incremento delle commissioni su erogazioni di finanziamenti alle PMI (+0,4 milioni).

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 7,3 milioni di euro, in aumento di 6,6 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. L'incremento è attribuibile per 5,5 milioni di euro alla Finanza Strutturata, prevalentemente per il deterioramento di una specifica operazione, accantonata nel primo semestre dell'esercizio, e per 1,1 milioni di euro alle attività di impiego verso le PMI, sia per effetto volumi, sia per tenere in considerazione la potenziale distorsione nel deterioramento dei portafogli che hanno usufruito della moratoria come misura a supporto della crisi economica innescata dalla pandemia.

L'incremento dei costi operativi dell'Area Corporate Banking & Lending per 2,8 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi dell'esercizio precedente è principalmente riconducibile ai maggiori costi del personale a supporto della crescita prevista per gli impieghi dell'Area.

Al 30 settembre 2020, il totale dei crediti verso clientela netti dell'Area ammonta a 987,2 milioni di euro, rispetto ai 747,5 milioni di euro del 31 dicembre 2019, con una variazione positiva del 32,1%. La crescita è guidata dalle nuove erogazioni Lending per 204 milioni di euro e Corporate Banking per 128 milioni di euro.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.

AREA CORPORATE BANKING &
LENDING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.09.2020
Valore nominale 2.191 23.628 200 26.019 981.199 1.007.218
Rettifiche di valore (1.916) (8.162) (9) (10.087) (9.935) (20.022)
Valore di bilancio 275 15.466 191 15.932 971.264 987.196
Coverage ratio 87,4% 34,5% 4,5% 38,8% 1,0% 2,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2019
Valore nominale 1.832 12.958 1.989 16.779 744.219 760.998
Rettifiche di valore (943) (2.817) (699) (4.459) (9.079) (13.538)
Valore di bilancio 889 10.141 1.290 12.320 735.140 747.460
Coverage ratio 51,5% 21,7% 35,1% 26,6% 1,2% 1,8%
KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia 1,11% 0,74% n.a. 0,37%
Net NPE ratio 1,6% 1,6% n.a. (0,0)%
Gross NPE ratio 2,6% 2,2% n.a. 0,4%
Totale RWA 906.460 878.384 28.076 3,2%

SETTORE NPL

È il Settore del Gruppo Banca Ifis dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti sia unsecured che secured di difficile esigibilità, nonché all'attività di gestione di portafogli di terzi. L'attività è strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.

Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio crediti del Settore Npl per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; gli «interessi a conto economico» si riferiscono alle componenti del margine di intermediazione derivante dalla contabilizzazione a costo ammortizzato del relativo portafoglio crediti; in particolare sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 103,8 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 27,8 milioni di euro, così come riportati nella tabella riepilogativa dei "Dati economici" nel seguito del presente paragrafo.

PORTAFOGLIO SETTORE
NPL
(in migliaia di euro)
VALORE
NOMINALE
RESIDUO
VALORI DI
BILANCIO
VAL. BIL. /
VAL. NOM.
RES.
INTERESSI A
CONTO
ECONOMICO
ERC CRITERIO DI
CONTABILIZZAZIONE
PREVALENTE
Costo 1.885.453 104.164 5,5% - 215.159 Costo d'acquisto
Stragiudiziale 10.579.463 353.423 3,3% 37.538 620.276
di cui: Massiva (curve) 10.181.846 184.855 1,8% (12.072) 297.978 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Piani 397.617 168.568 42,4% 49.610 322.298 CA= VAN Flussi da
modello
Giudiziale 6.428.250 866.655 13,5% 94.117 1.727.160
di cui: Altre posizioni in
corso di lavorazione
giudiziale
2.518.153 292.418 11,6% - 600.386 Costo d'acquisto
di cui: Precetti,
Pignoramenti, ODA
1.319.877 412.159 31,2% 81.502 917.274 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Secured e
Corporate
2.590.220 162.078 6,3% 12.615 209.500 CA= VAN Flussi da
modello
Totale 18.893.166 1.324.242 7,0% 131.655 2.562.595

L'attività può essere suddivisa in tre macro categorie:

  • Gestione post acquisto dove vengono espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche all'instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate; il credito viene classificato in una area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (104 milioni di euro al 30 settembre 2020 rispetto a 109 milioni di euro al 31 dicembre 2019) senza contribuzione a conto economico in termini di margine. Di norma dopo 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle caratteristiche delle stesse.
  • Gestione stragiudiziale che accoglie le pratiche che possono essere gestite tramite attività di recupero a carattere transattivo. Le pratiche che sono in attesa di conoscere l'esistenza o meno dello strumento di recupero più idoneo sono classificate in un bacino denominato "gestione massiva" ammontano al 30 settembre 2020 a 184,9 milioni di euro rispetto a 189,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019, in diminuzione del 4,6%. Per contro le pratiche su cui è stato concordato e formalizzato un piano di rientro registrano un lieve incremento (1,4%) attestandosi a 168,6 milioni di euro al 30 settembre 2020 (166,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019).
  • Gestione giudiziale che accoglie tutte le pratiche nei diversi stadi di lavorazione giudiziale che vanno dall'ottenimento del decreto ingiuntivo all'ottenimento di una ordinanza di assegnazione "ODA". Le pratiche che sono in attesa dell'azionamento legale più appropriato sono incluse nella categoria "Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale" e risultano pari a 292,4 milioni di euro al 30 settembre 2020, (274,1 milioni di euro al 31 dicembre 2019); le pratiche che si trovano nelle fasi di precetto, pignoramento e ODA trovano collocamento nell'apposito bacino che registra un incremento del 6,5% attestandosi a 412,2 milioni di euro rispetto ai 387,1 milioni di euro registrati a dicembre 2019. Nel bacino della gestione giudiziale rientrano le posizioni "Secured e Corporate", di derivazione corporate bancaria o real estate, pari a 162,1 milioni di euro al 30 settembre 2020 rispetto a 151,8 milioni di euro al 31 dicembre 2019.

Si segnala infine che talvolta, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, il Gruppo può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.

DATI ECONOMICI PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 103.766 95.727 8.039 8,4%
Interessi attivi notes e altre componenti
minoritarie
923 940 (17) (1,8)%
Altre componenti del margine di interesse da
variazione di cash flow
27.811 74.213 (46.402) (62,5)%
Costo della raccolta (21.234) (18.006) (3.228) 17,9%
Margine di interesse 111.266 152.874 (41.608) (27,2)%
Commissioni nette 3.026 3.993 (967) (24,2)%
Altre componenti del margine di intermediazione (263) (526) 263 (50,1)%
Utile da cessione crediti 2.694 7.905 (5.211) (65,9)%
Margine di intermediazione 116.724 164.246 (47.522) (28,9)%
Risultato netto della gestione finanziaria 116.724 164.246 (47.522) (28,9)%
Costi operativi (100.005) (112.251) 12.246 (10,9)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
16.719 51.995 (35.276) (67,8)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(3.934) (15.254) 11.320 (74,2)%
Utile (perdita) del periodo 12.785 36.741 (23.956) (65,2)%
DATI ECONOMICI 3° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 34.894 32.727 2.167 6,6%
Interessi attivi notes e altre componenti
minoritarie
459 467 (9) (1,8)%
Altre componenti del margine di interesse da
variazione di cash flow
13.251 11.550 1.701 14,7%
Costo della raccolta (7.492) (6.853) (639) 9,3%
Margine di interesse 41.112 37.893 3.218 8,5%
Commissioni nette 548 1.196 (649) (54,2)%
Altre componenti del margine di intermediazione 577 (299) 876 (293,2)%
Utile da cessione crediti 1.469 4 1.466 n.s.
Margine di intermediazione 43.707 38.795 4.913 12,7%
Risultato netto della gestione finanziaria 43.707 38.795 4.913 12,7%
Costi operativi (34.373) (38.957) 4.584 (11,8)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
9.334 (162) 9.496 n.s.
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(2.197) (164) (2.032) n.s.
Utile (perdita) del periodo 7.137 (327) 7.464 n.s.

La voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso di interesse effettivo originario, passa da 95,7 milioni di euro a 103,8 milioni di euro al 30 settembre 2020 con un incremento del 8,4%

dovuto principalmente all'aumento delle masse di crediti al costo ammortizzato, in cui l'apporto maggiore è da ricondursi per 51,8 milioni di euro al bacino dei precetti, pignoramenti e ODA, e per 19,9 milioni di euro al bacino dei piani di rientro.

La voce "Altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow" include l'effetto economico derivante della variazione dei cash flow attesi in funzione dei maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle precedenti previsioni che passa da 74,2 milioni di euro a 27,8 milioni di euro al 30 settembre 2020 con un decremento del 62,5%; a tale voce concorrono il contributo delle azioni di precetto, pignoramento e ODA per circa 29,7 milioni di euro, a cui si contrappone il contributo della gestione stragiudiziale per -0,6 milioni di euro, e il bacino secured e corporate per circa -2,0 milioni di euro. La voce è stata fortemente influenzata della chiusura dei tribunali nei mesi di marzo, aprile e maggio; portando in questo modo ad una riduzione, rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, dell'ottenimento di precetti, pignoramenti ed ODA.

La crescita del costo della raccolta è dovuta a maggiori interessi passivi figurativi attribuiti dal Settore Governance & Servizi e Non Core sia a seguito dei maggiori volumi intermediati, sia a seguito dell'aumento del tasso interno di trasferimento in funzione del costo complessivo della raccolta.

La riduzione della voce commissioni nette è equamente ripartita tra l'aumento delle commissioni passive su incassi e pagamenti e la riduzione delle commissioni attive derivanti dall'attività di servicing su portafogli di terzi.

Il risultato netto della gestione finanziaria del Settore Npl si attesta pertanto a complessivi 116,7 milioni di euro (164,2 milioni di euro al 30 settembre 2019, in calo del 28,9%). La riduzione significativa di tale risultato rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente è da ricondursi quasi esclusivamente all'emergenza economicosanitaria che ha investito il paese nel mese nei mesi tra marzo e giugno e che ha avuto come conseguenza il lockdown imposto da una serie di DPCM. La chiusura di tutte le attività produttive, e nello specifico dei tribunali, ha di fatto impedito lo svolgersi delle attività legali orientate all'ottenimento di precetti, pignoramenti e ordinanze di assegnazione somme che sono quelle tipicamente più redditizie per l'intero Settore.

I costi operativi evidenziano una contrazione del 10,9% passando da 112,3 milioni di euro dei primi nove mesi del 2019 a 100,0 milioni di euro dell'omologo periodo del 2020. La contrazione è principalmente dovuta ai costi variabili collegati al recupero dei crediti ed in particolar modo a quelli relativi alle attività di recupero giudiziale impattati dalla chiusura dei tribunali per l'emergenza Covid-19.

L'utile del periodo pertanto registra una contrazione del 65,2% pari a circa 24,0 milioni di euro. Tale andamento è dovuto principalmente, come già specificato in precedenza, alla crisi economico-sanitaria a seguito del Covid-19.

Si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per categoria di rischio di vigilanza.

DATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.09.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 1.008.144 964.611 43.533 4,5%
Inadempienze probabili nette 305.172 306.688 (1.516) (0,5)%
Esposizioni scadute deteriorate nette 44 29 15 51,7%
Totale attività deteriorate nette verso clientela
(stage 3)
1.313.360 1.271.328 42.032 3,3%
Crediti in bonis netti (stage 1 e 2) 12.022 9.004 3.018 33,5%
Totale crediti per cassa verso clientela (1) 1.325.382 1.280.332 45.050 3,5%

(1) Il totale crediti per cassa verso clientela include crediti per fatture intercompany tra le controllate Ifis Npl S.p.A., Ifis Npl Servicing S.p.A. e Ifis Real Estate S.p.A. per 1,1 milioni di euro e per 2,1 milioni di euro rispettivamente al 30 settembre 2020 e al 31 dicembre 2019.

I crediti del Settore Npl appartengono alla categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impairedintrodotta dal principio contabile IFRS 9, rappresentato da tutte quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 18.893.166 17.840.822 1.052.344 5,9%
Totale RWA 2.101.763 2.039.840 61.923 3,0%

La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi complessivi (ERC – Estimated Remaining Collections) è pari a circa 2,6 miliardi di euro.

ANDAMENTO PORTAFOGLIO CREDITI DETERIORATI
SETTORE NPL
30.09.2020 31.12.2019
Portafoglio crediti iniziale 1.278.220 1.092.799
Operazioni di aggregazione aziendale - 23.952
Acquisti 100.340 182.297
Cessioni (5.542) (26.677)
Utili da cessioni 2.694 15.738
Interessi da costo ammortizzato 103.764 128.442
Altre componenti di interesse da variazione cash flow 27.891 119.862
Incassi (183.125) (258.193)
Portafoglio crediti finale 1.324.242 1.278.220

Il totale degli acquisti nel 2020 ammonta a 100,3 milioni in di euro in lieve aumento rispetto ai 97,9 milioni di euro dello stesso periodo di riferimento dell'anno precedente (e pari a 182,3 milioni di euro su base annua). Nei primi nove mesi del 2020 sono state perfezionate operazioni di cessione per un totale di circa 5,5 milioni di euro di prezzo di vendita che hanno prodotto utili per circa 2,7 milioni di euro.

La voce "Incassi" pari a 183,1 milioni include le rate incassate nel corso del periodo da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite è in linea rispetto agli incassi di 182,5 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

Le dinamiche della raccolta dei piani di rientro (pari al valore nominale di tutte le rate dei piani sottoscritti dai debitori nel periodo) sono risultate in riduzione rispetto al 2019, attestandosi a 223,0 milioni di euro al 30 settembre 2020 contro 231,7 milioni di euro del 30 settembre 2019.

A fine periodo il portafoglio gestito dal Settore Npl comprende n° 1.873.578 pratiche, per un valore nominale pari a circa 18,9 miliardi di euro.

SETTORE GOVERNANCE & SERVIZI E NON CORE

Nel Settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Controllo, Amministrativo-contabile, Finanziaria, Pianificazione, Organizzazione, ICT, Marketing e Comunicazione, HR, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai settori operativi delle risorse finanziarie. Comprende anche l'attività di Finanza Proprietaria (desk titoli di proprietà) e i risultati economici della controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A., società attiva nell'ambito della cessione del quinto dello stipendio o pensione. Il Settore include inoltre i portafogli in run-off originati dall'ex Interbanca nonché altri portafogli di prestiti personali.

DATI ECONOMICI PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 40.068 52.516 (12.448) (23,7)%
Commissioni nette 576 770 (194) (25,2)%
Altre componenti del margine di intermediazione 4.792 (7.771) 12.563 (161,7)%
Margine di intermediazione 45.436 45.515 (79) (0,2)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(17.647) (16.797) (850) 5,1%
Risultato netto della gestione finanziaria 27.789 28.718 (929) (3,2)%
Costi operativi (44.994) (11.267) (33.727) 299,3%
Utile da cessione investimenti 24.161 (408) 24.569 n.s.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
6.956 17.043 (10.087) (59,2)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(1.637) (14.942) 13.305 (89,0)%
Utile (perdita) del periodo 5.319 2.101 3.218 153,2%
DATI ECONOMICI 3° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 12.821 11.204 1.617 14,4%
Commissioni nette 86 207 (121) (58,5)%
Altre componenti del margine di intermediazione (1.170) (145) (1.025) n.s.
Margine di intermediazione 11.737 11.266 471 4,2%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(4.267) (5.710) 1.443 (25,3)%
Risultato netto della gestione finanziaria 7.470 5.556 1.914 34,4%
Costi operativi (12.395) (5.625) (6.770) 120,3%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
(4.925) (69) (4.856) n.s.
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
1.163 (1.891) 3.054 (161,5)%
Utile (perdita) del periodo (3.762) (1.960) (1.802) 91,9%

Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 45,4 milioni di euro, sostanzialmente in linea con quello dell'anno precedente. In particolare:

  • Margine di interesse e commissioni nette in calo complessivamente di 12,6 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. In particolare gli interessi attivi hanno risentito della progressiva riduzione del contributo del "reversal della PPA" (in calo di circa -19 milioni di euro), parzialmente compensato dal contributo derivante dal portafoglio titoli governativi di circa 3,7 milioni di euro. In particolare, relativamente al contributo del "reversal PPA", la riduzione fisiologica risulta accelerata sia da rilevanti estinzioni anticipate avvenute nel primo semestre del 2019 sia dalla vendita di alcune posizioni Workout & Recovery nel corso del quarto trimestre 2019. L'ammontare complessivo residuo del "reversal PPA" riferito al Settore Governance & Servizi e Non Core risulta pari a 100,2 milioni di euro al 30 settembre 2020.
  • Altre componenti del margine di intermediazione in crescita di 12,6 milioni di euro. Tale effetto complessivo dipende per 7,4 milioni da utili su operazioni di riacquisto di passività finanziarie, per 2,7 milioni da minori perdite su cambi, per 3,8 milioni di ricavi da gestione del portafoglio di trading di cui 2,7 milioni derivanti da incassi di dividendi e 1,1 milioni da attività di negoziazione, solo parzialmente controbilanciati da peggioramento della valutazione NAV sui alcuni fondi OICR per 1,3 milioni di euro.

Sul versante della raccolta, i prodotti Rendimax e Contomax continuano a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, con un costo complessivo che si attesta a circa 45 milioni di euro, in riduzione rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente (51 milioni di euro). Tale andamento è legato alla contrazione delle masse medie in gestione (4.419 milioni di euro, -5,4%) che hanno risentito della riduzione dei tassi medi offerti, manovrati in particolare sulle scadenze inferiori all'anno. Al 30 settembre 2020, il valore del costo ammortizzato complessivo delle emissioni obbligazionarie in circolazione ammonta a 1.103 milioni di euro. Si segnala che nel corso del primo trimestre, poco prima della diffusione dell'emergenza sanitaria, è stato collocato un ulteriore bond senior preferred per un nozionale di 400 milioni che si aggiunge ai quattro strumenti già presenti nel passivo del Gruppo a fine 2019. Nel secondo trimestre si segnala inoltre l'arrivo a maturità del bond senior emesso nel 2017, rimborsato a maggio. Sul versante economico, gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni sono cresciuti di 4,1 milioni di euro attestandosi complessivamente ad un valore di 26,9 milioni di euro.

Si segnala inoltre la sottoscrizione a giugno 2020 di una tranche TLTRO III di nominali 1,9 miliardi di euro con scadenza giugno 2023.

Per quanto concerne il costo del credito, si evidenzia un marginale incremento delle rettifiche nette le quali si attestano a 17,6 milioni di euro rispetto ai 16,8 milioni di euro al 30 settembre 2019.

I costi operativi si attestano a 45,0 milioni di euro, con un incremento di 33,7 milioni di euro rispetto primi nove mesi del 2019. Si segnala che nel 2019 essi beneficiavano dell'effetto netto di 11,5 milioni connesso alla definizione di contenziosi fiscali. Infatti le altre spese amministrative al 30 settembre 2019 includevano 30,9 milioni di euro di oneri relativi alla chiusura di alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex controllata Interbanca, il cui impatto economico era integralmente compensato nella voce "altri proventi netti di gestione" per euro 42,4 milioni di euro (comprensivo anche del relativo effetto fiscale) a fronte dell'attivazione delle garanzie in essere. Al netto di tale componente, l'aumento dei costi è di circa 22,2 milioni di euro ed è principalmente riconducibile a:

  • un accantonamenti per fondi per rischi ed oneri per complessivi 6,9 milioni di euro legati a stanziamenti connessi alla procedura relativa al ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà allo scopo di attivare esodi per prepensionamenti, su base esclusivamente volontaria per coloro che, già nel 2020, abbiano i requisiti per accedere al Fondo e che matureranno i requisiti per accedere al trattamento pensionistico A.G.O. entro il 31 dicembre 2024.
  • maggiori accantonamenti di 4,3 milioni di euro per rischio di credito connesso a impieghi di firma e garanzie rilasciate;
  • costi connessi ad attività non ricorrenti, sostenuti per progettualità legate ad iniziative di riorganizzazione e rebranding del Gruppo, nonché da interventi di integrazione sui sistemi informativi del Gruppo.

La voce utili da cessioni di investimenti accoglie gli effetti derivanti dalla cessione dell'immobile di Milano in Corso Venezia al netto dei relativi costi di vendita per 24,2 milioni di euro. La cessione di questo immobile, già classificato come attività non correnti in via di dismissione per 25,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019 a seguito della sottoscrizione di una offerta vincolante per la cessione dello stesso, è stata perfezionata alla fine del mese di marzo 2020 con l'incasso dell'intero corrispettivo.

Al 30 settembre 2020, il totale dei crediti netti del Settore ammonta a 1.622,9 milioni di euro, in crescita del 71,5% rispetto al dato al 31 dicembre 2019 (945,6 milioni di euro). L'incremento di circa 804,6 milioni di euro è sostanzialmente legato all'attività di Finanza Proprietaria, la quale opera prevalentemente attraverso l'acquisto di titoli governativi. Allo stesso tempo i portafogli in run-off del Settore sono diminuiti di circa 95 milioni di euro.

Si evidenzia che all'interno del Governance & Servizi e Non Core, sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti prevalentemente ad attivi deteriorati rinvenienti dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca:

  • Crediti deteriorati netti: 58,4 milioni di euro al 30 settembre 2020 a fronte di 71,8 milioni di euro del 31 dicembre 2019;
  • Crediti in bonis netti: 17,2 milioni di euro al 30 settembre 2020 a fronte di 12,7 milioni di euro del 31 dicembre 2019.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.

SETTORE GOVERNANCE &
SERVIZI E NON CORE
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI(1)
SITUAZIONE AL 30.09.2020
Valore nominale 55.252 88.249 3.649 147.150 1.540.276 1.687.426
Rettifiche di valore (10.489) (45.750) (964) (57.203) (8.031) (65.234)
Valore di bilancio 44.763 42.499 2.685 89.947 1.532.245 1.622.192
Coverage ratio 19,0% 51,8% 26,4% 38,9% 0,5% 3,9%
SITUAZIONE AL 31.12.2019
Valore nominale 48.514 102.875 2.977 154.366 846.711 1.001.077
Rettifiche di valore (7.274) (39.724) (751) (47.749) (7.704) (55.453)
Valore di bilancio 41.240 63.151 2.226 106.617 839.007 945.624
Coverage ratio 15,0% 38,6% 25,2% 30,9% 0,9% 5,5%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 settembre 2020 Titoli di Stato per 968,5 milioni di euro (213,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

I coverage delle attività deteriorate del Settore sono influenzati da crediti appartenenti alla così detta categoria dei "POCI" i cui valori lordi già scontano la stima delle perdite attese. Si evidenzia anche come il portafoglio in bonis abbia quasi dimezzato la propria coverage per effetto dell'incremento registrato dai titoli di stato nel periodo, passando da 213,0 milioni di euro a dicembre 2019 a 968,5 milioni di euro a settembre 2020. Senza considerare i titoli di stato, il coverage delle attività non deteriorate sarebbe pari a 1,3% al 30 settembre 2020.

4. Prospetti Contabili riclassificati

4.1 Stato Patrimoniale Consolidato riclassificato

VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro)
30.09.2020 31.12.2019
Cassa e disponibilità liquide 58 56
Attività finanziarie detenute per la negoziazione con impatto a conto
economico
24.163 24.313
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a
conto economico
103.487 112.785
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
1.162.008 1.173.808
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 1.016.707 626.890
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 7.957.357 7.651.226
Partecipazioni 4 6
Attività materiali 110.366 106.301
Attività immateriali 60.800 60.919
di cui:
- avviamento 39.501 39.542
Attività fiscali: 377.122 391.185
a) correnti 45.454 56.869
b) anticipate 331.668 334.316
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - 25.560
Altre attività 386.564 352.975
Totale dell'attivo 11.198.636 10.526.024
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
(in migliaia di euro)
30.09.2020 31.12.2019
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato 2.245.825 959.477
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato 4.915.588 5.286.239
Titoli in circolazione valutati al costo ammortizzato 1.991.481 2.217.529
Passività finanziarie di negoziazione 22.824 21.844
Passività fiscali: 42.054 69.018
a) correnti 7.082 28.248
b) differite 34.972 40.770
Altre passività 407.479 390.022
Trattamento di fine rapporto del personale 10.179 9.977
Fondi per rischi e oneri 50.930 32.965
Riserve da valutazione (19.587) (3.037)
Riserve 1.320.483 1.260.238
Sovrapprezzi di emissione 102.491 102.285
Capitale 53.811 53.811
Azioni proprie (2.948) (3.012)
Patrimonio di pertinenza di terzi 5.680 5.571
Utile del periodo 52.346 123.097
Totale del passivo e del patrimonio netto 11.198.636 10.526.024

4.2 Conto Economico Consolidato riclassificato

VOCI
(in migliaia di euro)
30.09.2020 30.09.2019
Margine di interesse 260.801 324.638
Commissioni nette 55.495 68.729
Altre componenti al margine di intermediazione 5.407 (2.124)
Margine di intermediazione 321.703 391.243
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (47.856) (49.014)
Risultato netto della gestione finanziaria 273.847 342.229
Spese amministrative: (212.298) (253.792)
a) spese per il personale (89.310) (95.697)
b) altre spese amministrative (122.988) (158.095)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (20.920) (12.025)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (13.087) (12.793)
Altri oneri/proventi di gestione 16.902 65.370
Costi operativi (229.403) (213.240)
Utile (perdita) da cessioni di investimenti 24.161 (408)
Utile della operatività corrente al lordo delle imposte 68.605 128.581
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (16.143) (44.528)
Utile del periodo 52.462 84.053
Utile di periodo di pertinenza di terzi 116 57
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 52.346 83.996

4.3 Prospetto della redditività Consolidata Complessiva riclassificato

VOCI
(in migliaia di euro)
30.09.2020 30.09.2019
Utile di periodo 52.462 84.053
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico
(19.394) (892)
Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(19.191) (270)
Piani a benefici definiti (203) (622)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
(1.246) 15.114
Differenze di cambio (2.406) (643)
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
1.160 15.757
Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (20.640) 14.222
Redditività complessiva (Voce 10 + 170) 31.822 98.275
Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 113 61
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 31.709 98.214

5. Note illustrative

5.1 Politiche contabili

5.1.1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Resoconto intermedio di gestione consolidato del Gruppo Banca Ifis al 30 settembre 2020 è stato redatto secondo quanto previsto dal Regolamento di Borsa Italiana per le società quotate al segmento STAR (articolo 2.2.3 comma 3), che prevede l'obbligo di pubblicazione del resoconto intermedio di gestione entro 45 giorni dal termine di ogni trimestre dell'esercizio e tenuto conto dell'avviso n. 7587 del 21 aprile 2016 di Borsa italiana. Pertanto, come richiamato nel suddetto avviso, per quanto riguarda il contenuto del Resoconto intermedio di gestione consolidato, si è fatto riferimento a quanto previsto dal preesistente comma 5 dell'articolo 154-ter del D.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58.

Il Resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2020 non espone tutta l'informativa richiesta nella redazione del Bilancio consolidato annuale secondo i principi contabili IFRS. Per tale motivo è necessario leggere il Resoconto intermedio di gestione consolidato unitamente al Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019. I criteri di redazione, i criteri di valutazione e di consolidamento ed i principi contabili adottati nella redazione del presente Resoconto intermedio di gestione consolidato sono conformi con i principi contabili adottati nella redazione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019, fatta eccezione per l'adozione dei nuovi o emendati principi contabili emanati dall'International Accounting Standards Board ("IASB") ed interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) come di seguito esposti.

Per IFRS si intendono i principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D. Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2020 sono gli stessi utilizzati nella redazione del Bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019 al quale si rimanda per maggiori dettagli.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob ed Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve/medio periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in

merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, esaminati i rischi e le incertezze connessi all'attuale contesto macroeconomico ed avuto anche riguardo alle previsioni economico finanziarie formulate dalla Capogruppo per il 2020, anche in considerazione dei potenziali impatti connessi alla pandemia di Covid-19, si ritiene ragionevole l'aspettativa che il Gruppo Banca Ifis continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2020 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale.

Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente dal Gruppo, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.

5.1.2 Area e metodi di consolidamento

Il Resoconto intermedio di gestione consolidato del Gruppo Banca Ifis è redatto sulla base delle situazioni contabili al 30 settembre 2020 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento.

Il Gruppo al 30 settembre 2020 è composto dalla controllante Banca Ifis S.p.A., dalle società controllate al 100% Ifis Finance Sp. z o.o., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A., Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.), Ifis Real Estate S.p.A. (già Fbs Real Estate S.p.A.) e Gemini S.p.A., dalla neo-costituita Ifis Finance IFN S.A. controllata al 99,99% e dalla società controllata al 70% Credifarma S.p.A.

Nel corso dei primi nove mesi del 2020 è stato acquistato lo 0,72% residuo del capitale di Ifis Real Estate S.p.A. (già Fbs Real Estate S.p.A.), sono state costituite le società Gemini S.p.A. e Ifis Finance IFN S.A. e si è provveduto alla cessione della quota di proprietà della società Elipso Finance S.r.l., la quale era controllata in modo congiunto al 50%.

Tutte le società sono state consolidate utilizzando il metodo integrale ad eccezione di Elipso Finance S.r.l. che, finchè ne è stato mantenuto il controllo congiunto, è stata consolidata con il metodo del Patrimonio Netto.

I prospetti contabili delle controllate Ifis Finance Sp. z o.o. e Ifis Finance IFN S.A. espressi in valuta estera vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data delle singole operazioni. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto della partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

Le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando il principio contabile IFRS 3; la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione della data di acquisizione;
  • la rilevazione e la valutazione delle attività identificabili acquisite, delle passività identificabili assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita;

• la rilevazione e la valutazione dell'avviamento o di un utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli. Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni aggregazione aziendale, il Gruppo definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nell'esercizio e classificati tra le spese amministrative.

L'eventuale corrispettivo potenziale da riconoscere è rilevato dall'acquirente al fair value alla data di acquisizione.

L'avviamento è inizialmente rilevato al costo rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo. Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare l'ammontare da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa (CGU – Cash Generating Unit) del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.

Se l'avviamento è stato allocato a una CGU e l'entità dismette parte delle attività di tale unità, l'avviamento associato all'attività dismessa è incluso nel valore contabile dell'attività quando si determina l'utile o la perdita della dismissione. L'avviamento associato con l'attività dismessa è determinato sulla base dei valori relativi dell'attività dismessa e della parte mantenuta della CGU.

Dal processo di consolidamento delle società controllate sono emersi i seguenti avviamenti iscritti alla voce "attività immateriali": 38,0 milioni di euro per il consolidamento dell'ex Gruppo Fbs, 781 mila euro al cambio di fine periodo per quanto riguarda la controllata Ifis Finance Sp. z o.o. e 700 mila euro per la controllata Cap.Ital.Fin S.p.A.

SEDE TIPO DI
SEDE
RAPPORTO DI
PARTECIPAZIONE
DISPONIBILITÀ
DENOMINAZIONI IMPRESE OPERATIVA LEGALE RAPPORTO
(1)
PARTECIPANTE
QUOTA % VOTI % (2)
Ifis Finance Sp. z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Rental Services S.r.l. Milano Milano 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl S.p.A. Firenze,
Milano e
Mestre (VE)
Mestre (VE) 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Servicing S.p.A.
(già Fbs S.p.A.)
Milano Milano 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Real Estate S.p.A.
(già Fbs Real Estate
S.p.A.)
Milano Milano 1 Ifis Npl Servicing
S.p.A. (già Fbs
S.p.A.)
100% 100%
Cap. Ital. Fin. S.p.A. Napoli Napoli 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Gemini S.p.A. Mestre (VE) Mestre (VE) 1 Ifis Npl S.p.A. 100% 100%
Ifis Finance IFN S.A. Bucarest Bucarest 1 Banca Ifis S.p.A. 99,99% 99,99%
Credifarma S.p.A. Roma Roma 1 Banca Ifis S.p.A. 70% 70%
Ifis ABCP Programme
S.r.l.
Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria

  • 3 = accordi con altri soci
  • 4 = altre forme di controllo

5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"

6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca Ifis ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
  • l'esposizione alla variabilità dei risultati;
  • la capacità di influenzarne i risultati.

Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo. Il consolidamento di una controllata inizia quando il Gruppo ne ottiene il controllo e cessa quando il Gruppo perde il controllo. Le attività, le passività, i ricavi ed i costi della controllata acquisita o ceduta nel corso dell'esercizio sono inclusi nel Bilancio consolidato

dalla data in cui il Gruppo ottiene il controllo fino alla data in cui il Gruppo non esercita più il controllo sulla società.

L'utile (perdita) del periodo e ciascuna delle altre componenti di conto economico complessivo sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza hanno un saldo negativo. Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai bilanci delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del gruppo. Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del Gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.

Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono contabilizzate a patrimonio netto.

Se il Gruppo perde il controllo di una controllata, deve eliminare le relative attività (incluso l'avviamento), passività, le interessenze delle minoranze e le altre componenti di patrimonio netto, mentre l'eventuale utile o perdita è rilevato a conto economico. La quota di partecipazione eventualmente mantenuta deve essere rilevata al fair value.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate elencate al precedente paragrafo, nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione; tali SPV non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis.

5.1.3 Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione delle situazioni contabili nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine, inclusi gli eventuali effetti del Covid-19.

In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste nel Resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2020, così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale.

Inoltre, le stime ed assunzioni adottate nella predisposizione del presente resoconto sono influenzate dagli impatti ragionevolmente prevedibili del Covid-19. Anche in considerazione della recrudescenza della pandemia Covid-19 nel mese di ottobre 2020 in Italia e nel resto dell'Europa e dei correlati provvedimenti legislativi adottati ed in via di adozione dai vari governi nazionali, non è possibile escludere che ulteriori impatti nei prossimi mesi, al momento non prevedibili in termini di tempistica e importo, possano influenzare le ipotesi e assunzioni alla base dei processi di stima rispetto a quelle considerate nelle stime condotte ai fini della redazione del Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2020, rendendo così necessario apportare delle variazioni ai valori delle attività e delle passività iscritte, ad oggi non prevedibili né stimabili.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci in bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti del Settore Npl;
  • crediti gestiti dalla BU Pharma, con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;
  • misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti diversi dal Settore Npl;
  • fondi per rischi e oneri;
  • trattamento di fine rapporto;
  • avviamento e altre attività immateriali.

Fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati in bilancio al fair value, si rimanda a quanto contenuto nei criteri di valutazione descritti al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.

Crediti del Settore Npl

Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti al Settore Npl, il Risk Management esamina periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), anche il c.d. rischio modello, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso.

In particolare, per i crediti in gestione stragiudiziale, il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta di piani di rientro, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Per i crediti in gestione giudiziale, ovvero per le posizioni che per cui è stata verificata la presenza di un posto di lavoro o di una pensione, è stato sviluppato un modello per la stima dei flussi di cassa antecedentemente all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA). In particolare vengono stimati i flussi di cassa per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto non opposto dal debitore a partire dal 1° gennaio 2018.

Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino a al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione.

All'ODA i flussi di cassa futuri vengono analiticamente determinati sulla base degli elementi oggettivi conosciuti per ogni singola posizione; in questo caso quindi le stime applicate sono perlopiù relative all'identificazione della durata del piano di pagamento.

Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto nel paragrafo "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" del presente documento con specifico riferimento alla controllata Ifis Npl S.p.A.

Crediti gestiti dalla BU Pharma con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile

In riferimento ai crediti della BU Pharma, il Gruppo utilizza un modello proprietario di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale gestiti dalla BU Pharma, che include la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche del Gruppo e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese dalla BU Pharma (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca Ifis sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".

Misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti diversi dal Settore Npl

L'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:

  • la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati essenzialmente su modelli di misurazione delle probabilità di default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di bilancio;
  • la valutazione di taluni elementi necessari per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia ed infine la probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione.

La quantificazione delle "Expected Credit Losses" (ECL) è determinata in funzione della presenza o meno di un incremento significativo del rischio di credito dello strumento finanziario rispetto a quello determinato alla data di rilevazione iniziale del medesimo. Si rimanda a quanto più diffusamente indicato al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.

Avviamento e altre attività immateriali

In base al principio IAS 36, l'avviamento deve essere sottoposto annualmente (o ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore) ad impairment test per verificare la recuperabilità del valore. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il fair value, al netto dei costi di vendita.

Per la determinazione del valore d'uso dell'avviamento allocato alle Cash Generating Units ("CGU") di cui è composto, il Gruppo Banca Ifis provvede alla stima sia dei flussi finanziari futuri nel periodo esplicito di previsione sia dei flussi utilizzati per determinare il cosiddetto Terminal Value. Analogamente, è oggetto di stima da parte del Gruppo il tasso di attualizzazione dei flussi finanziari futuri precedentemente stimati. Tale tasso di attualizzazione è stimato dal Gruppo utilizzando il "Capital Asset Pricing Model" (CAPM).

Si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella sezione 4.2.1 paragrafo "Informazioni sull'avviamento" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2020 e nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo, Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100, Paragrafo 10.3 "Altre informazioni" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.

Per le altre fattispecie elencate, si rinvia a quanto riportato nei criteri di valutazione descritti al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.

5.2 Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo

PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.09.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
103.487 112.785 (9.298) (8,2)%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
1.162.008 1.173.808 (11.800) (1,0)%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
1.016.707 626.890 389.817 62,2%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
7.957.357 7.651.226 306.131 4,0%
Attività materiali e immateriali 171.166 167.220 3.946 2,4%
Attività fiscali 377.122 391.185 (14.063) (3,6)%
Altre voci dell'attivo 410.789 402.910 7.879 2,0%
Totale dell'attivo 11.198.636 10.526.024 672.612 6,4%
Debiti verso banche valutati al costo
ammortizzato
2.245.825 959.477 1.286.348 134,1%
Debiti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
4.915.588 5.286.239 (370.651) (7,0)%
Titoli in circolazione 1.991.481 2.217.529 (226.048) (10,2)%
Passività fiscali 42.054 69.018 (26.964) (39,1)%
Fondi per rischi e oneri 50.930 32.965 17.965 54,5%
Altre voci del passivo 440.482 421.843 18.639 4,4%
Patrimonio netto del Gruppo 1.512.276 1.538.953 (26.677) (1,7)%
Totale del passivo e del patrimonio netto 11.198.636 10.526.024 672.612 6,4%

5.2.1 Aggregati patrimoniali

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

La voce include sostanzialmente i finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI test, i titoli di capitale rappresentati da strumenti finanziari partecipativi, nonché le quote di fondi di OICR, così come previsto dal principio contabile IFRS 9.

La voce registra un decremento di 9,3 milioni di euro (-8,2%) rispetto a dicembre 2019, guidato da un lato, da un decremento nei fair value delle quote di fondi di OICR (per -12,7 milioni di euro) influenzati per 5,8 milioni di euro, da variazioni nei principali indici quotati utilizzati nei modelli di valutazione degli strumenti a seguito della crisi economica-sanitaria creatasi a seguito del Covid-19, e per 6,9 milioni di euro principalmente da variazioni nei net asset value; dall'altro da rimborsi di finanziamenti al fair value per circa 6,8 milioni di euro. Tali effetti hanno più che compensato la sottoscrizione di titoli di capitale valutati al fair value per 10,7 milioni di euro.

La composizione della voce è di seguito riportata.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE CONSISTENZE VARIAZIONE
VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO A
CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
30.09.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Titoli di debito 2.216 2.715 (499) (18,4)%
Titoli di capitale 10.700 - 10.700 n.a.
Quote di OICR 75.064 87.763 (12.699) (14,5)%
Finanziamenti 15.507 22.307 (6.800) (30,5)%
Totale 103.487 112.785 (9.298) (8,2)%

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 1.162,0 milioni di euro al 30 settembre 2020, registrano un leggero decremento rispetto al dicembre 2019 (-1,0%). Tale voce include i titoli di debito che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale (azioni) per i quali il Gruppo ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal principio IFRS 9.

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR CONSISTENZE VARIAZIONE
VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITA'
COMPLESSIVA
(in migliaia di euro)
30.09.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Titoli di debito 1.112.866 1.124.635 (11.769) (1,0)%
Titoli di capitale 49.142 49.173 (31) (0,1)%
Totale 1.162.008 1.173.808 (11.800) (1,0)%

I titoli di debito detenuti in portafoglio al 30 settembre 2020 ammontano a 1.112,9 milioni di euro, in diminuzione dell'1,0% rispetto al saldo al 31 dicembre 2019.

In particolare, la voce include 1.094,3 milioni di titoli di stato pari al 9,8% del totale attivo e al 72,4% del Patrimonio Netto di Gruppo. La relativa riserva netta positiva di fair value ammonta a 1,0 milioni rispetto a una riserva netta negativa di 0,4 milioni di euro al 31 dicembre 2019.

Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito in portafoglio.

Emittente/Scadenza 1 anno 2 anni 3 anni 5 anni Oltre 5 anni Totale
Titoli governativi 477.912 409.684 - 152.730 53.978 1.094.304
% sul totale 42,9% 36,8% - 13,7% 4,9% 98,3%
Banche - - - 6.301 - 6.301
% sul totale - - - 0,6% - 0,6%
Altri emittenti - - - 8.241 4.020 12.261
% sul totale - - - 0,8% 0,4% 1,1%
Totale 477.912 409.684 - 167.272 57.998 1.112.866
% sul totale 42,9% 36,8% - 15,1% 5,2% 100,0%

Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza per 49,1 milioni di euro (in linea al dato registrato al 31 dicembre 2019). La riserva netta negativa di fair value per tali titoli ammonta a 11,9 milioni di euro rispetto a una riserva netta positiva di fair value pari a 3,2 milioni di euro.

Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso banche valutati al costo ammortizzato al 30 settembre 2020 è pari a 1.016,7 milioni di euro, rispetto a 626,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019. La voce è prevalentemente riferita a Crediti verso banche centrali (625,4 milioni di euro al 30 settembre 2020 rispetto ai 373,7 milioni di euro al 31 dicembre 2019), che costituiscono la provvista mantenuta al fine di garantire l'ordinato svolgimento delle attività gestionali.

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 7.957,4 milioni di euro, con un aumento del 4,0% rispetto al 31 dicembre 2019 (7.651,2 milioni di euro). Risultano in crescita nel periodo in oggetto il Settore Npl (+3,5%) l'Area di business Corporate Banking & Lending (+32,1%) e il Settore Governance & Servizi e Non Core (+71,5% sostanzialmente per l'effetto di acquisti di titoli di stato); per contro registrano una contrazione le Aree di business Factoring (-18,6%) e Leasing (-3,8%) dove si concentra la clientela particolarmente colpita dalla crisi economica-sanitaria conseguente alla pandemia.

CREDITI VERSO LA CLIENTELA CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
30.09.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Settore Commercial & Corporate Banking 5.009.783 5.425.270 (415.487) (7,7)%
- di cui deteriorati 190.639 226.401 (35.762) (15,8)%
Area Factoring 2.628.811 3.229.347 (600.536) (18,6)%
- di cui deteriorati 159.227 196.146 (36.919) (18,8)%
Area Leasing 1.393.776 1.448.463 (54.687) (3,8)%
- di cui deteriorati 15.480 17.935 (2.455) (13,7)%
Area Corporate Banking & Lending 987.196 747.460 239.736 32,1%
- di cui deteriorati 15.932 12.320 3.612 29,3%
Settore Npl 1.325.382 1.280.332 45.050 3,5%
- di cui deteriorati 1.313.360 1.271.328 42.032 3,3%
Settore Governance & Servizi e Non Core(1) 1.622.192 945.624 676.568 71,5%
- di cui deteriorati 89.947 106.617 (16.670) (15,6)%
Totale Crediti verso la clientela 7.957.357 7.651.226 306.131 4,0%
- di cui deteriorati 1.593.946 1.604.346 (10.400) (0,6)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 settembre 2020 Titoli di Stato per 968,5 milioni di euro (213,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del Settore Npl, si attesta a 1.593,9 milioni di euro al 30 settembre 2020 contro i 1.604,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (-0,6%).

Si rimanda alla sezione "Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo – dati riclassificati" per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.

Le immobilizzazioni immateriali e materiali

Le immobilizzazioni immateriali si attestano a 60,8 milioni di euro, in linea con il risultato al 31 dicembre 2019 pari a 60,9 milioni di euro (-0,2%).

La voce è riferita inoltre a software per 21,3 milioni di euro, per 0,8 milioni di euro all'avviamento che emerge dal consolidamento della partecipazione in Ifis Finance Sp. z o.o., per 0,7 milioni di euro all'avviamento determinato conseguente all'acquisizione della controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A e per 38,0 milioni di euro all'avviamento determinato conseguente all'acquisizione della controllata Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.).

Pur considerando la recrudescenza dell'epidemia Covid-19 nel corso del mese di ottobre, che ha aumentato l'incertezza legata alla straordinarietà dell'evento, si conferma ad oggi la validità delle azioni intrapprese dal Gruppo; si ritiene che, anche in considerazione della natura anticiclica di taluni business del Gruppo ed in particolare del Settore Npl su cui è allocato l'avviamento più significativo del Gruppo, l'emergenza sanitaria in essere non determinerà impatti significativi sui risultati consolidati attesi nel lungo termine. Per quanto riguarda le valutazioni del Gruppo circa l'impairment test di tali avviamenti, si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella sezione 4.2.1 paragrafo "Informazioni sull'avviamento" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2020 e nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo, Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100, Paragrafo 10.3 "Altre informazioni" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.

Le immobilizzazioni materiali si attestano a 110,4 milioni di euro, rispetto ai 106,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019, in aumento del 3,8%.

Gli immobili iscritti a fine settembre 2020 tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia, sede di Banca Ifis.

L'immobile Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettato ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso del periodo non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali che ammontano a 377,1 milioni di euro, registrano una flessione rispetto al dato del 31 dicembre 2019 (-3,6%).

Le attività per imposte correnti ammontano a 45,5 milioni di euro contro 56,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019. Le attività per imposte anticipate ammontano a 331,7 milioni di euro contro 334,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019 di cui 66,7 milioni di euro su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (81,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

Le passività fiscali ammontano a 42,1 milioni di euro, in diminuzione del 39,1% rispetto al dato del 31 dicembre 2019.

Le passività fiscali correnti, pari a 7,1 milioni di euro, rappresentano il carico fiscale del periodo (28,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

Le passività per imposte differite, pari a 35,0 milioni di euro, includono principalmente 27,3 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso e 3,0 milioni di euro su disallineamenti di crediti commerciali.

Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modificazioni, recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività a rischio ponderate al 30 settembre 2020:

  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" vengono detratte dal CET1; al 30 settembre 2020 la deduzione del 100% è pari a 77,7 milioni di euro, comprensivo della pertinenza della Holding del Gruppo Bancario; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee", non vengono detratte dal CET1 ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 30 settembre 2020 tali attività, comprensive della pertinenza della Holding del Gruppo Bancario, ammontano a 46,4 milioni di euro e sono compensate per 31,9 milioni di euro dalle corrispondenti passività fiscali differite;
  • le "attività fiscali anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; al 30 settembre 2020 la corrispondente ponderazione ammonta a 218,5 milioni di euro;
  • le "attività fiscali correnti" ricevono una ponderazione dello 0% in quanto esposizioni nei confronti dell'Amministrazione Centrale.

Complessivamente le Attività Fiscali, iscritte al 30 settembre 2020 e dedotte dai Fondi propri al 100%, comportano un onere pari a 0,91% in termini di CET1, destinato a ridursi nel futuro per effetto dell'utilizzo delle poste in contropartita all'emersione di reddito imponibile.

Altre voci dell'attivo e del passivo

Le altre voci dell'attivo, pari a 410,8 milioni di euro rispetto ad un saldo di 402,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019, accolgono le attività finanziarie valutate detenute per la negoziazione per 24,2 milioni di euro (sostanzialmente in linea con il saldo al 31 dicembre 2019), e altre attività per 386,6 milioni di euro (353,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Il saldo totale al 31 dicembre 2019 includeva anche attività in via di dismissione per 25,6 milioni di euro, le quali sono state cedute nel primo semestre 2020.

Le altre attività includono per 81,2 milioni di euro crediti nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A., derivanti per 25,9 milioni di euro all'applicazione del consolidato fiscale e per 55,3 milioni da crediti fiscali chiesti a rimborso da quest'ultima a fronte di versamenti di imposta eccedenti effettuati in precedenti esercizi; per 10,8 milioni di euro crediti netti verso l'erario per acconti versati (bollo) e per 45,1 milioni di euro di crediti IVA (derivanti in particolare dall'attività dell'Area Leasing). Si evidenzia che la voce include 30,9 milioni di euro riferiti a costi sospesi legati alle pratiche del Settore Npl in gestione giudiziale fino al momento in cui tali posizioni iniziano la valutazione al costo ammortizzato (26,2 milioni di euro anche al 31 dicembre 2019), e 76,7 milioni di euro connessi ad anticipi a fornitori quasi interamente riferiti all'operatività dell'Area Leasing.

Le altre voci del passivo sono pari a 440,5 milioni di euro rispetto a 421,8 milioni di euro al 31 dicembre 2019 e sono composte da 22,8 milioni di euro riferiti a derivati di negoziazione (21,8 milioni di euro al 31 dicembre 2019), dal debito per TFR per 10,2 milioni di euro (9,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019) e da altre passività per 407,5

milioni di euro (390,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Quest'ultima voce, le cui poste più significative sono da ricondurre prevalentemente a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione include inoltre un debito nei confronti della controllante La Scogliera derivante dall'applicazione del consolidato fiscale per 13,2 milioni di euro.

RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.09.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 2.245.825 959.477 1.286.348 134,1%
- Eurosistema 1.997.278 792.168 1.205.110 152,1%
- Altri debiti 248.547 167.309 81.238 48,6%
Debiti verso clientela 4.915.588 5.286.239 (370.651) (7,0)%
- Pronti contro termine - 150.280 (150.280) (100,0)%
- Raccolta retail 4.416.766 4.790.954 (374.188) (7,8)%
- Altri depositi vincolati 111.999 72.475 39.524 54,5%
- Debiti per leasing 15.869 15.909 (40) (0,3)%
- Altri debiti 370.954 256.621 114.333 44,6%
Titoli in circolazione 1.991.481 2.217.529 (226.048) (10,2)%
Totale raccolta 9.152.894 8.463.245 689.649 8,1%

La raccolta

Il totale della raccolta, che al 30 settembre 2020 risulta pari a 9.152,9 milioni di euro (+8,1% rispetto al 31 dicembre 2019), è rappresentato per il 53,7% da Debiti verso la clientela (62,5% al 31 dicembre 2019), per il 24,5% da Debiti verso banche (11,3% al 31 dicembre 2019), e per il 21,8% da Titoli in circolazione (26,2% al 31 dicembre 2019).

I debiti verso la clientela ammontano al 30 settembre 2020 a 4.915,6 milioni di euro (-7,0% rispetto al 31 dicembre 2019), sostanzialmente per effetto della diminuzione della raccolta retail che passa da 4.791,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019 a 4.416,7 milioni di euro al 30 settembre 2020. Qui di seguito il dettaglio della raccolta retail.

RACCOLTA RETAIL CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.09.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Raccolta a breve termine ( entro 18 mesi) 3.270.623 3.762.031 (491.408) (13,1)%
di cui: LIBERO 764.055 798.019 (33.964) (4,3)%
di cui: LIKE/ONE 1.163.661 1.361.563 (197.902) (14,5)%
di cui: VINCOLATI 1.322.730 1.602.449 (279.719) (17,5)%
di cui: GERMAN DEPOSIT 20.177 - 20.177 n.a.
Raccolta lungo termine (oltre 18 mesi) 1.146.143 1.028.923 117.220 11,4%
Totale raccolta 4.416.766 4.790.954 (374.188) (7,8)%

I debiti verso banche ammontano a 2.245,8 milioni di euro in crescita del 134,1% rispetto al dato al 31 dicembre 2019). Tale incremento è sostanzialmente riconducibile alla sottoscrizione a giugno 2020 di una tranche TLTRO III di nominali 1.900 milioni di euro con scadenza giugno 2023 e al contestuale rimborso anticipato della tranche

TLTRO II sottoscritta nel 2017 per nominali 700 milioni di euro. Tale sottoscrizione si aggiunge alla tranche da nominali 100 milioni sottoscritta a dicembre 2019 e a depositi a scadenza presso altre banche per 248,5 milioni di euro.

I titoli in circolazione ammontano a 1.991,5 milioni di euro. La voce comprende per complessivi 887,9 milioni di euro (-22,8% rispetto al 31 dicembre 2019) i titoli emessi dalla società veicolo, nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti commerciali posta in essere a fine 2016. La voce include altresì le obbligazioni senior emesse da Banca Ifis per 625,6 milioni di euro, inclusivi di interessi, nonché il bond TIER2 per 415,6 milioni di euro, inclusivi di interessi. La residua parte dei titoli in circolazione al 30 settembre 2020 si riferisce ad un prestito obbligazionario per 61,4 milioni di euro emesso a suo tempo dall'incorporata Interbanca.

Fondi per rischi e oneri

FONDI RISCHI E ONERI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.09.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a
impegni e garanzie finanziarie rilasciate
11.063 3.952 7.111 179,9%
Controversie legali e tributarie 22.027 22.894 (867) (3,8)%
Oneri per il personale 7.258 614 6.644 n.s.
Altri fondi 10.582 5.505 5.077 92,2%
Totale fondi per rischi e oneri 50.930 32.965 17.965 54,5%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere a fine periodo, confrontata con i valori dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Al 30 settembre 2020 il saldo è pari a 11,1 milioni di euro e riflette la svalutazione degli impegni e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo, principalmente per il deterioramento di una posizione singolarmente significativa.

Controversie legali e tributarie

Al 30 settembre 2020 sono iscritti fondi per complessivi 22,0 milioni di euro. Tale importo si compone come di seguito dettagliato:

  • per 11,1 milioni di euro relativi a 30 controversie legate all'Area Factoring (a fronte di un petitum complessivo di 28,8 milioni di euro), tali controversie sono sostanzialmente connesse alla richiesta di ripetizione di somme incassate o a pagamenti sotto garanzia relativi a posizioni di factoring in pro soluto;
  • per 6,3 milioni di euro (a fronte di un petitum di 67,0 milioni di euro) relativi a 24 controversie relative alle Aree Corporate Banking & Lending e legate per 6,0 milioni di euro a posizioni derivanti dalla ex Interbanca;
  • per 1,2 milioni di euro (a fronte di un petitum di 1,2 milioni di euro) relativi a 29 cause connesse all'Area Leasing;
  • per 1,2 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 3,7 milioni di euro) a 35 controversie legate a crediti della controllata Ifis Npl;
  • per 862 mila euro a varie controversie riguardanti Credifarma;

  • per 899 mila euro (a fronte di un petitum di medesimo importo) relativi a contenziosi afferenti alla partecipata Ifis Rental;

  • per 392 mila euro (con un petitum corrispondente di 4,0 milioni di euro) relativi a 29 contenziosi con clienti e agenti riferibili a Cap. Ital. Fin.;
  • per 81 mila euro a 4 controversie relative a Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.), caratterizzate da un petitum di complessivi 352 mila euro.

Oneri per il personale

Al 30 settembre 2020 sono iscritti fondi per il personale per 7,3 milioni di euro (0,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Al fine di dar corso al programma di razionalizzazione dei costi previsto nell'ambito del Piano Industriale 2020-2022 presentato il 14 gennaio 2020 il Gruppo ha attivato la procedura relativa al ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà allo scopo di attivare esodi per prepensionamenti, su base esclusivamente volontaria per coloro che, già nel 2020, abbiano i requisiti per accedere al Fondo e che matureranno i requisiti per accedere al trattamento pensionistico A.G.O. entro il 31 dicembre 2024. L'accantonamento del Gruppo al Fondo di Solidarietà al 30 settembre 2020 è pari a 6,9 milioni di euro. Al 30 settembre 2020, sono state effettuate n. 30 richieste di adesione da parte di altrettanti dipendenti aventi i suddetti requisiti e che cesseranno il rapporto di lavoro per accedere alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà nel periodo 1 ottobre 2020 – 31 dicembre 2020.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 30 settembre 2020, sono in essere "Altri fondi" per 10,6 milioni di euro (5,5 milioni di euro al 31 dicembre 2019) costituiti principalmente da 5,0 milioni di euro per Indennità Suppletiva di Clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing, sostanzialmente in linea con il 31 dicembre 2019, da 4,6 milioni di euro riconducibili alla contribuzione al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e da 0,2 milioni di euro per fondo reclami. L'incremento di 5,1 milioni di euro della voce "Altri fondi" rispetto al saldo al 31 dicembre 2019 è dovuto prevalentemente all'accantonamento nel periodo della contribuzione al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 30 settembre 2020 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Contenzioso fiscale

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti. Società coinvolta Ifis Leasing S.p.A. (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni «integrali» dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2014. Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 242,7 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

Contenzioso relativo all'Avviso di Liquidazione imposta di registro 3%. Società coinvolte: Banca Ifis come incorporante di Interbanca S.p.A. e Ifis Rental S.r.l. - (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato l'operazione di ristrutturazione della società GE Capital Services S.r.l. nel suo complesso come "Cessione di ramo d'azienda" chiedendo l'applicazione dell'imposta di registro in misura proporzionale pari al 3% del valore dell'azienda per complessivi 3,6 milioni di euro.

Contenzioso relativo alla presunta «stabile organizzazione» in Italia della società polacca

A seguito dell'indagine svolta dalla Guardia di Finanza relativamente a Imposte Dirette, IVA e degli altri tributi per le annualità d'imposta 2016 e 2017 e 2013/2015, limitatamente ai rapporti intrattenuti con la controllata Polacca Ifis Finance Sp. z o.o., sono stati notificati Avvisi di Accertamento con riferimento alle annualità 2013/2015.

La Guardia di Finanza sostiene di aver ravvisato elementi idonei a ritenere che, nel Paese estero (Polonia), sia stata costituita una "stabile organizzazione" di Banca Ifis e non un autonomo soggetto giuridico con capacità di autodeterminazione.

In altre parole, disconoscendo l'autonoma organizzazione giuridica della Società con contestuale residenza fiscale della stessa in Polonia, i costi ed i ricavi della sede in Polonia costituirebbero componenti positivi o negativi produttivi di reddito imponibile in Italia (al netto del credito di imposta per le imposte pagate all'estero in via definitiva).

Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 756 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

Il Gruppo - ritenendo infondata la pretesa della Amministrazione Finanziaria - provvederà a impugnare l'Avviso di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie, avendo effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria.

In merito a tutti i contenziosi fiscali sopra citati, il Gruppo supportato dai propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile, ma non probabile e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Indennizzi

In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative a Interbanca e alle altre società partecipate. In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Il patrimonio netto consolidato

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 settembre 2020 a 1.512,3 milioni di euro, contro i 1.539,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (-1,7%).

PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE (in migliaia di euro) CONSISTENZE VARIAZIONE 30.09.2020 31.12.2019 ASSOLUTA % Capitale 53.811 53.811 - 0,0% Sovrapprezzi di emissione 102.491 102.285 206 0,2% Riserve da valutazione: (19.587) (3.037) (16.550) n.s. - Titoli (11.204) 2.737 (13.941) n.s. - TFR (327) (124) (203) 163,7% - differenze di cambio (8.056) (5.650) (2.406) 42,6% Riserve 1.320.483 1.260.238 60.245 4,8% Azioni proprie (2.948) (3.012) 64 (2,1)% Patrimonio di pertinenza di terzi 5.680 5.571 119 2,0% Utile netto di pertinenza della Capogruppo 52.346 123.097 (70.751) (57,5)% Patrimonio netto del Gruppo 1.512.276 1.538.953 (26.677) (1,7)%

La composizione e la variazione rispetto all'esercizio precedente sono spiegate nelle tabelle seguenti.

PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto al 31.12.2019 1.538.953
Incrementi: 52.725
Utile del periodo di pertinenza della Capogruppo 52.346
Altre variazioni 270
Patrimonio netto di terzi 109
Decrementi: 79.402
Dividendi deliberati e sospesi 58.806
Variazione riserva da valutazione: 16.550
- Titoli 13.941
- TFR 203
- differenze di cambio 2.406
Altre variazioni 4.046
Patrimonio netto al 30.09.2020 1.512.276

La variazione della riserva da valutazione su titoli rilevata nel periodo è dovuta all'adeguamento di fair value degli strumenti finanziari nel portafoglio Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, lo scorso 1° aprile ha deciso di attenersi responsabilmente alle indicazioni delle Autorità di Vigilanza, proponendo di rinviare il pagamento dei dividendi per l'esercizio 2019, almeno fino al 1° ottobre 2020, e quindi di procedere al detto pagamento dopo tale data ove, prima di allora, non siano state emanate disposizioni normative regolamentari o raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza ostative a ciò. Nel mese di luglio la Banca Centrale Europea e la Banca d'Italia hanno prolungato al 1° gennaio 2021

quanto previsto nella Raccomandazione del 27 marzo 2020, in ordine a non pagare dividendi relativi agli esercizi 2019 e 2020 (ivi incluse le distribuzioni di riserve) e non assumere alcun impegno irrevocabile per il pagamento dei dividendi relativi agli stessi esercizi e di non procedere al riacquisto di azioni miranti a remunerare gli azionisti.

I dividendi deliberati e non distribuiti a valere sul 2019 sono stati quindi portati a diminuzione del patrimonio netto del Gruppo e contabilizzati tra le altre passività.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI CONSISTENZE
(in migliaia di euro) 30.09.2020 31.12.2019
Capitale primario di classe 1 (CET1) 992.755 1.008.865
Capitale di classe 1 (T1) 1.042.070 1.064.524
Totale Fondi propri 1.311.531 1.342.069
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 8.489.946 9.206.155
Ratio – Capitale primario di classe 1 11,69% 10,96%
Ratio – Capitale di classe 1 12,27% 11,56%
Ratio – Totale Fondi propri 15,45% 14,58%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri al 30 settembre 2020 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove mesi del 2020.

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 30 settembre 2020 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286; in particolare, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile.

Come già descritto nel precedente paragrafo "Patrimonio netto consolidato", Banca Ifis ha deciso di non includere gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove mesi del 2020 nel capitale primario di classe 1, nel Capitale di classe 1 e nel Totale dei Fondi propri al 30 settembre 2020.

Inoltre, il Regolamento EU 873/2020, relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri - definisce per gli Enti la possibilità di includere nel loro capitale primario di classe 1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti, in applicazione dell'IFRS 9, attraverso differenti modalità in funzione del periodo transitorio di riferimento (1° gennaio 2018/31 dicembre 2019 e 1° gennaio 2020/31 dicembre 2024).

Si comunica che Banca Ifis aveva a suo tempo già provveduto ad informare la Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

L'inclusione nel CET1 avverrà in modo graduale applicando i seguenti fattori:

TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2018/2019 TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2020/2024
0,70 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020
0,50 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 1,00 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021
0,25 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 0,75 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022
0,00 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 0,50 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023
0,00 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 0,25 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024

Al 30 settembre 2020, l'applicazione dell'IFRS 9 ha comportato un aumento degli accantonamenti per perdite attese su crediti per 9,0 milioni di euro, al netto dell'effetto fiscale.

Pertanto, in applicazione dei 2 diversi trattamenti temporanei, è stato riconosciuto nel capitale primario di classe 1 - CET1 - di pertinenza del Gruppo, l'importo di 4,1 milioni di euro.

In applicazione dei trattamenti temporanei volti ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri, il Gruppo Bancario Banca Ifis è tenuto, durante il periodo transitorio, a pubblicare gli importi dei Fondi propri e dei relativi coefficienti di capitale di cui disporrebbe se non avesse applicato tali disposizioni transitorie. Si rileva che il moderato impatto derivante dall'applicazione dell'IFRS 9 non determina variazioni rilevanti nelle risultanze tra quanto calcolato con le disposizioni transitorie e senza l'applicazione delle stesse.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI SENZA CONSISTENZE
APPLICAZIONE DISPOSIZIONI TRANSITORIE IFRS 9
(in migliaia di euro)
30.09.2020 31.12.2019
Capitale primario di classe 1 (CET1) 986.047 1.007.416
Capitale di classe 1 (T1) 1.035.362 1.063.075
Totale Fondi propri 1.304.823 1.340.620
Totale attività ponderate per il rischio 8.484.595 9.204.243
Ratio – Capitale primario di classe 1 11,62% 10,95%
Ratio – Capitale di classe 1 12,20% 11,55%
Ratio – Totale Fondi propri 15,38% 14,57%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri al 30 settembre 2020 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove mesi del 2020.

COEFFICIENTE DI LEVA FINANZIARIA
CON / SENZA APPLICAZIONE DISPOSIZIONI TRANSITORIE
30.09.2020
(in %)
CONSISTENZE
31.12.2019
Coefficiente Leva finanziaria con applicazione disposizioni transitorie IFRS 9 8,93% 9,73%
Coefficiente Leva finanziaria senza applicazione disposizioni transitorie IFRS 9 8,88% 9,72%
Coefficiente Leva finanziaria con applicazione disposizioni transitorie Reg. 2020/873 (1) 9,44% n.a.
Coefficiente Leva finanziaria senza applicazione disposizioni transitorie Reg. 2020/873 (1) 9,38% n.a.

(1) Fino al 27 giugno 2021 esclusione temporanea di talune esposizioni verso le banche centrali dalla misura dell'esposizione complessiva, alla luce della pandemia di Covid-19.

Altre novità normative introdotte dal Regolamento EU 873/2020 con potenziale impatto sul CET1 riguardano:

  • trattamento temporaneo di profitti e perdite non realizzati per variazioni del fair value di strumenti di debito emessi dalle Amministrazioni centrali, regionali e locali: si comunica che il Gruppo ha ritenuto al momento di non fare richiesta a Banca d'Italia così come richiesto dal regolamento in oggetto;
  • l'esenzione della deduzione dal CET1 delle attività immateriali sotto forma di software valutate prudentemente: si informa che il Gruppo nella definizione dei Fondi Propri al 30 settembre 2020 non ha applicato, in via prudenziale, tale deduzione. Il Gruppo ha tuttavia in corso una approfondita analisi per definire le tipologie e l'ammontare riferibili a tale esenzione.

Alcune novità normative introdotte dal Regolamento EU 873/2020 sono state invece anticipate di un anno rispetto alla data di applicazione definita dal Regolamento 876 del 2019, al fine di incentivare gli Enti nella concessione del credito verso i settori produttivi e consumatori, maggiormente colpiti dalla pandemia Covid-19; tali novità riguardano:

  • il trattamento più favorevole (dal 75% al 35%) da applicare al calcolo del rischio di credito relativamente ai prestiti concessi dagli Enti a pensionati e lavoratori;
  • il trattamento più favorevole del Fattore di sostegno da applicare al calcolo del rischio di credito relativamente alle PMI:
  • 76,19% per esposizioni fino a 2,5 milioni di euro, rispetto alla soglia precedente fissata a 1,5 milioni di euro;
  • introduzione del fattore di sostegno dell'85% per esposizioni superiori a 2,5 milioni di euro.

La variazione negativa di 30,5 milioni di euro dei Fondi propri rispetto al 31 dicembre 2019 è riconducibile principalmente:

  • la minor computabilità delle partecipazioni di minoranza (art. 84 CRR), per un ammontare pari a 61,3 milioni di euro, in funzione del calo delle attività ponderate per il rischio e della correlata eccedenza di capitale;
  • la minor deduzione dal CET1 del 100% delle "Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" per un ammontare pari a 77,7 milioni di euro rispetto ai 103,8 milioni di euro dedotti al 31 dicembre 2019; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà ulteriormente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • la variazione negativa delle riserve da valutazione per 8,4 milioni di euro, per la quota di pertinenza del Gruppo stesso;
  • la variazione positiva delle riserve per la restante parte, inclusiva delle variazioni di patrimonio netto generate dalle Società non incluse nel perimetro del Gruppo Bancario, per la quota di pertinenza del Gruppo stesso.

Il minor assorbimento di capitale derivante dal calo delle attività ponderate per il rischio, dovuto in parte al calo degli attivi a rischio e in parte dal beneficio derivante dalle novità normative sopracitate, rapportato alla diminuzione dei Fondi propri, fa sì che al 30 settembre 2020 il Total capital ratio si attesti al 15,45%, in aumento rispetto alle risultanze conseguite al 31 dicembre 2019, pari al 14,58%; tale trend si riscontra anche per il CET1 ratio, ora pari all'11,69%, rispetto al dato precedente pari al 10,96%.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL SETTORE
GOVERNANCE
& SERVIZI E
NON CORE
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Totale RWA Settore 4.441.029 2.242.575 1.291.993 906.460 2.101.763 996.168 7.538.960
Rischio mercato X X X X X X 54.804
Rischio operativo (metodo base) X X X X X X 889.317
Rischio di aggiustamento della
valutazione del credito
X X X X X X 6.865
Totale RWA X X X X X X 8.489.946

Di seguito la composizione per Settore delle attività ponderate.

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha richiesto al Gruppo Bancario Banca Ifis di soddisfare per il 2020, in continuità con il 2019, i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1 ratio) pari all'8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (TIER1 ratio) pari al 10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.

Il Gruppo Bancario Banca Ifis soddisfa al 30 settembre 2020 i predetti requisiti prudenziali.

Come descritto in precedenza, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile; ricalcolando ai soli fini informativi i coefficienti patrimoniali del solo Gruppo Bancario Banca Ifis, essi si attesterebbero ai valori riportati nella tabella di seguito esposta.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI: CONSISTENZE
PERIMETRO DEL GRUPPO BANCARIO BANCA IFIS
(in migliaia di euro)
30.09.2020 31.12.2019
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.323.807 1.312.821
Capitale di classe 1 (T1) 1.323.807 1.312.821
Totale Fondi propri 1.724.189 1.713.198
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 8.462.054 9.190.900
Ratio – Capitale primario di classe 1 15,64% 14,28%
Ratio – Capitale di classe 1 15,64% 14,28%
Ratio – Totale Fondi propri 20,38% 18,64%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri al 30 settembre 2020 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove mesi del 2020.

Informativa in merito al Debito Sovrano

In data 5 agosto 2011 la Consob (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 30 settembre 2020 le esposizioni al Debito sovrano sono costituite interamente da titoli emessi dalla Repubblica Italiana e il cui valore di bilancio ammonta a 2.067 milioni di euro, al netto della riserva da valutazione negativa pari a 1,8 milioni di euro.

Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a circa 2.035 milioni di euro, presentano una vita media residua ponderata di circa 32 mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 30 settembre 2020 sono considerati di livello 1.

In conformità alla comunicazione Consob, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi erogati nei confronti dello Stato Italiano: tali esposizioni alla data del 30 settembre 2020 ammontano a 672 milioni di euro, di cui 99 milioni di euro relativi a crediti fiscali.

4.2.2 Aggregati economici

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 321,7 milioni di euro, in diminuzione dell'17,8% rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente, pari a 391,2 milioni di euro.

L'emergenza sanitaria Covid-19 ha generato una contrazione dei margini in tutti i settori ed in particolare in quelli dove l'operatività è legata al sistema giudiziario. Le attività, la cui operatività è legata ai tribunali, sono state dapprima bloccate durante il lockdown e poi hanno subito pesanti rallentamenti; generando importanti difficoltà nel procedere con le attività giudiziali di recupero dei propri crediti. A ciò si aggiunge il fisiologico minor contributo del rilascio della PPA il cui effetto nei primi nove mesi del 2020 è pari a 27,5 milioni di euro, rispetto a 47,1 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente; tale minor contributo è inoltre accentuato dalle estinzioni anticipate che sono avvenute nel corso del 2019.

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 260.801 324.638 (63.837) (19,7)%
Commissioni nette 55.495 68.729 (13.234) (19,3)%
Altre componenti del margine di intermediazione 5.407 (2.124) 7.531 (354,6)%
Margine di intermediazione 321.703 391.243 (69.540) (17,8)%

Il margine di interesse diminuisce del 19,7% passando da 324,6 milioni di euro al 30 settembre 2019 a 260,8 milioni di euro al 30 settembre 2020, in linea con quanto sopra descritto con riferimento al margine di intermediazione.

Le commissioni nette ammontano a 55,5 milioni di euro in diminuzione del 19,3% rispetto al dato al 30 settembre 2019: tale andamento è stato guidato dagli effetti che l'emergenza sanitaria ha portato a livello nazionale, sul tessuto economico, causando una diminuzione dei ricavi commissionali sia in fase di nuove erogazioni, per i minori volumi intermediati, sia in fase di incasso a seguito degli effetti prodotti dalla moratoria.

Le commissioni attive, pari a 61,2 milioni di euro in diminuzione del 20,7% rispetto a settembre 2019, si riferiscono principalmente a commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro soluto o in pro solvendo, nella formula flat o mensile), a commissioni per operazioni di finanza strutturata, a operazioni di leasing, a attività di servicing conto terzi e da altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.

Le commissioni passive, pari a 5,7 milioni di euro contro 8,4 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2019, si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.

Le altre componenti del margine di intermediazione si compongono come segue:

  • per 2,9 milioni di euro per dividendi generati da azioni presenti nel portafoglio di proprietà del Gruppo;
  • per 1,5 milioni di euro al risultato negativo dell'attività di negoziazione (perdita pari a 3,1 milioni di euro nei primi nove mesi del 2019)
  • per 13,5 milioni di euro agli utili da cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie (8,0 milioni al 30 settembre 2019);
  • per 9,4 milioni di euro al risultato netto negativo delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (7,5 milioni negativi al 30 settembre 2019), che include la variazione negativa netta di fair value di quote di fondi OICR per 11,0 milioni di euro, la variazione positiva di fair value su finanziamenti per 1,1 milioni di euro e la variazione positiva di fair value su altre attività finanziarie per 0,5 milioni di euro.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 273,8 milioni di euro contro 342,2 milioni del 30 settembre 2019 (-20,0%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO
DELLA GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 321.703 391.243 (69.540) (17,8)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(47.856) (49.014) 1.158 (2,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 273.847 342.229 (68.382) (20,0)%

Le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 47,9 milioni di euro al 30 settembre 2020 rispetto a rettifiche nette per 49,0 milioni di euro al 30 settembre 2019 (-2,4%). A fronte di un minor accantonamento nell'Area Factoring che nel corso dei primi nove mesi del 2019 era stata negativamente influenzata da rettifiche su alcune controparti singolarmente significative nei comparti costruttori e retail, si contrappone un incremento nell'Area Leasing, legato sia allo spostamento di controparti non deteriorate verso stati di rischio maggiormente penalizzanti, sia dalla revisione nel terzo trimestre degli accantonamenti relativi al leasing del segmento "transportation" oggetto di moratoria, in modo da poter riflettere il disallineamento così generato tra il piano di

ammortamento del finanziamento (congelato per il periodo di moratoria) e il valore del bene (utilizzato e pertanto oggetto ad usura per la medesima durata).

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2020 2019 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 273.847 342.229 (68.382) (20,0)%
Costi operativi (229.403) (213.240) (16.163) 7,6%
Utili (perdite) da cessioni di investimenti 24.161 (408) 24.569 n.s.
Utile (perdita) della operatività corrente al lordo
delle imposte
68.605 128.581 (59.976) (46,6)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(16.143) (44.528) 28.385 (63,7)%
Utile (perdita) del periodo 52.462 84.053 (31.591) (37,6)%
Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi 116 57 59 103,5%
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della
Capogruppo
52.346 83.996 (31.650) (37,7)%

La formazione dell'utile netto di periodo è riepilogata nella tabella seguente:

I costi operativi sono pari a 229,4 milioni di euro (213,2 milioni di euro al 30 settembre 2019, +7,6%).

COSTI OPERATIVI
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2020 2019 ASSOLUTA %
Spese amministrative: 212.298 253.792 (41.494) (16,3)%
a) spese per il personale 89.310 95.697 (6.387) (6,7)%
b) altre spese amministrative 122.988 158.095 (35.107) (22,2)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 20.920 12.025 8.895 74,0%
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
materiali e immateriali
13.087 12.793 294 2,3%
Altri oneri/proventi di gestione (16.902) (65.370) 48.468 (74,1)%
Costi operativi 229.403 213.240 16.163 7,6%

Le spese per il personale, pari a 89,3 milioni di euro, registrano una diminuzione del 6,7% (95,7 milioni di euro al 30 settembre 2019), per effetto di una prudente politica di incentivazione e di un maggior controllo delle spese correnti alla luce dell'attuale contesto. Il numero dei dipendenti del Gruppo al 30 settembre 2020 è pari a 1.736 rispetto a 1.759 risorse al 30 settembre dell'anno precedente.

Le altre spese amministrative al 30 settembre 2019 includevano 30,9 milioni di euro di oneri relativi alla chiusura di alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex Interbanca, il cui impatto economico era integralmente compensato nella voce "altri proventi netti di gestione" per euro 42,4 milioni di euro (comprensivo anche del relativo effetto fiscale) a fronte dell'attivazione delle garanzie in essere.

Al netto di tale effetto, le altre spese amministrative al 30 settembre 2020, pari a 123,0 milioni di euro, diminuiscono del 3,3% rispetto al 30 settembre 2019. La variazione è principalmente da ricondurre a minori

imposte indirette e tasse (guidate dal Settore Npl), solo parzialmente compensate da maggiori costi per servizi professionali e spese per acquisto di beni e altri servizi.

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 51.815 50.165 1.650 3,3%
Legali e consulenze 36.837 35.502 1.335 3,8%
Revisione 578 591 (14) (2,2)%
Servizi in outsourcing 14.400 14.072 328 2,3%
Imposte indirette e tasse 23.416 62.610 (39.194) (62,6)%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 47.757 45.319 2.438 5,4%
Spese per informazione clienti 11.428 12.682 (1.254) (9,9)%
Assistenza e noleggio software 11.107 11.053 54 0,5%
Pubblicità e inserzioni 5.711 2.015 3.696 183,4%
Spese relative agli immobili 4.094 4.449 (355) (8,0)%
Spese spedizione e archiviazione documenti 3.777 4.424 (647) (14,6)%
FITD e Resolution fund 3.071 2.636 435 16,5%
Spese telefoniche e trasmissione dati 2.592 2.302 290 12,6%
Gestione e manutenzione autovetture 1.546 1.852 (306) (16,5)%
Costi per cartolarizzazione 1.504 990 514 51,9%
Viaggi e trasferte 977 1.884 (907) (48,1)%
Altre spese diverse 1.950 1.032 918 89,0%
Totale altre spese amministrative 122.988 158.095 (35.107) (22,2)%

La sottovoce "Legali e consulenze" risulta pari a 36,8 milioni nei primi nove mesi del 2020 in aumento del 3,8% rispetto a 35,5 milioni nell'equivalente periodo 2019. L'incremento della voce è da ricondursi a consulenze connesse con iniziative presenti nel Piano Industriale presentato a gennaio 2020, come attività di riorganizzazione e rebranding del Gruppo, nonché da interventi di integrazione sui sistemi informativi del Gruppo. Il costo dell'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al Settore Npl, che al 30 settembre 2020, ammonta a 14,1 milioni di euro in calo rispetto ai 16,9 milioni di euro a settembre 2019, in coerenza con il periodo di chiusura dei tribunali precedentemente commentato.

La voce "Servizi in outsourcing" pari a 14,4 milioni di euro a settembre 2020, registra un leggero incremento (2,3%) rispetto ai 14,1 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente, è prevalentemente riferibile all'attività di recupero stragiudiziale del Settore Npl.

Al netto degli oneri riferiti alla definizione del contenzioso fiscale presenti nel 2019 e pari a 30,9 milioni di euro, la voce "Imposte indirette e tasse", pari a 23,4 milioni di euro rispetto a 31,7 milioni di euro al 30 settembre 2019, registra una diminuzione del 26,2%. La voce, composta prevalentemente dall'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al Settore Npl per un importo pari a 14,1 milioni di euro al 30 settembre 2020, registra una diminuzione del 34,4% per effetto della chiusura prima e del rallentamento dopo, dei tribunali conseguenza dell'emergenza sanitaria Covid-19 (21,4 milioni di euro al 30 settembre 2019). Include

inoltre l'imposta di bollo per 8,4 milioni di euro il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

Le "Spese per acquisto di beni e servizi" risultano pari a 47,8 milioni di euro in aumento del 5,4% rispetto a 45,3 milioni a settembre 2019. L'andamento della voce è influenzato dall'effetto contrapposto di alcune voci più significative, ed in particolare:

  • Spese per informazione clienti, si attestano a 11,4 milioni di euro, in diminuzione del 9,9% per effetto del rallentamento delle attività svolte durante il periodo di lockdown. Tali spese sono legate alla valutazione degli asset a garanzia dei portafogli in gestione, concentrate in particolare nel Settore Npl, che come detto, ha risentito delle limitazioni imposte dall'emergenza sanitaria legato al Covid-19;
  • Spese relative agli immobili e gestione autovetture che diminuiscono complessivamente di 0,4 milioni di euro, anche per effetto dello smart working messo in atto con l'avvio dell'emergenza sanitaria Covid-19;
  • Spese di pubblicità registrano un incremento significativo passando da 2,0 milioni di euro a 5,7 milioni a settembre 2020 portando avanti l'attività di rebranding iniziata a giugno 2020.
  • Spese spedizione e archiviazione documenti passa da 4,4 milioni di euro a 3,8 milioni di euro, -14,6%. La voce, essendo strettamente collegata alla lavorazione iniziale dei portafogli acquisiti nel Settore Npl, è stata influenzata dal lockdown economico avuto a seguito del Covid-19;
  • Viaggi e trasferte attestandosi a 977 mila euro, fanno registrare una diminuzione del 48,1%, per effetto delle limitazioni agli spostamenti imposte dalla emergenza sanitaria legata al Covid-19.

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri sono pari a 20,9 milioni di euro (12,0 milioni di euro al 30 settembre 2019) e sono riferiti principalmente per 6,9 milioni di euro al Fondo Solidarietà, per 4,6 milioni di euro al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, per 1,3 milioni di euro all'Area Corporate Banking & Lending e per 0,3 milioni di euro al Fondo Indennità Suppletiva di Clientela. Sono infine presenti accantonamenti per 7,2 milioni di euro relativi a impegni a erogare fondi e garanzie.

Al netto dell'indennizzo legato alla definizione del contenzioso fiscale presente nel 2019 e pari a 42,4 milioni di euro, gli altri proventi netti di gestione, pari a 16,9 milioni di euro registrano un decremento del 26,4% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Tale voce si riferisce principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

La voce utili da cessioni di investimenti pari a 24,2 milioni di euro accoglie gli effetti derivanti dalla cessione dell'immobile di Milano in Corso Venezia al netto dei relativi costi di vendita.

L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 68,6 milioni di euro (-46,6% rispetto al 30 settembre 2019).

Le imposte sul reddito ammontano a 16,1 milioni di euro (-63,7% rispetto a settembre 2019). Il tax rate a settembre 2020 è pari al 23,53% rispetto al 34,63% dell'omologo periodo dell'esercizio precedente. La riduzione è essenzialmente dovuta al minor utile ante imposte rispetto all'omologo periodo dell'anno precedente sul quale, pertanto, i principali benefici fiscali (ACE e Superammortamento) hanno una incidenza maggiore.

Al netto dell'utile di pertinenza di terzi, che ammonta a 116 mila euro, l'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 52,3 milioni di euro (-37,7% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente).

4.2.3 Quantificazione degli impatti a conto economico del Covid-19

Il presente paragrafo vuole fornire, come suggerito anche dal Richiamo di attenzione Consob n. 8/20: "Covid 19 - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria", una nota unica degli effetti del Covid-19 sul conto economico del periodo.

I risultati dei primi nove mesi del 2020 sono stati impattati dal Covid-19, anche se i primi due mesi dell'anno erano in linea con i target del Piano Industriale 2020-2022. Da marzo, il diffondersi della pandemia ha portato alla chiusura di molte attività economiche e ha fortemente limitato le possibilità di movimento della popolazione, situazione che è perdurata fino alla metà di maggio.

Durante il periodo di emergenza sanitaria per il Settore Npl sono stare rafforzate le attività di recupero attraverso la modalità telefonica (phone collection) essendo state temporaneamente sospese le attività door to door della rete agenti. Le restrizioni imposte a seguito della diffusione del Covid-19 hanno comportato, dal mese di marzo, la chiusura della maggior parte delle attività produttive, tra le quali la chiusura dei tribunali, impedendo di fatto lo svolgersi delle attività legali orientate all'ottenimento di precetti, pignoramenti e ordinanze di assegnazione somme (ODA); in prospettiva, si prevede che le brevi tempistiche di chiusura dei tribunali abbiano impatto principalmente su più lunghe tempistiche di pagamento anziché su minori pagamenti.

Al fine di incorporare nella stima dei flussi di cassa questo effetto di allungamento delle tempistiche di incasso genericamente intese, sono stati effettuati alcuni interventi di ricalibrazione stimando, relativamente alla gestione stragiudiziale (posizioni che vengono valorizzate tramite modello statistico ove non sia presente alcuna forma di raccolta), una limitata contrazione degli incassi attesi per il 2020 e per il 2021 in misura coerente con le generali proiezioni macroeconomiche di scenario utilizzate dal Gruppo per le prioiezioni di medio termine. In riferimento alla gestione giudiziale, gli interventi hanno riguardato invece il solo 2020 con un allungamento delle tempistiche di incasso a causa della intervenuta chiusura dei tribunali.

In coerenza con la gestione giudiziale, causa chiusura dei tribunali, analoghi interventi di limitato allungamento delle tempistiche di incasso sono stati apportati ai modelli che trattano le posizioni secured Npl per l'avvenuta sospensione del pignoramento degli immobili ricevuti a garanzia e per le posizioni per le quali sono in corso procedure concorsuali.

Complessivamente tali interventi hanno comportato minori apporti al margine di interesse derivanti da variazione di cash flow per un importo quantificabile in circa 11,4 milioni di euro, legati sia alla ridefinizione dei tempi di incasso (si veda chiusura dei tribunali) sia allo slittamento in avanti nel tempo del processo di trasformazione delle posizioni da stragiudiziale pura (valutazione in curve) a stragiudiziale con piani o giudiziali con precetti pignoramenti ed ODA.

Anche i risultati del Settore Commercial & Corporate Banking, hanno registrato una contrazione, concentrata soprattutto nel secondo trimestre e nelle aree di business Factoring e Leasing dove si è assistito ad una diminuzione dei volumi intermediati in concomitanza con la congiuntura negativa manifestatasi a partire dagli inizi del mese di marzo, in conseguenza del Covid-19.

In merito alla gestione del rischio di credito, si ricorda che il Governo italiano ha introdotto misure volte a fornire sostegno finanziario a imprese e famiglie, attraverso moratorie e rafforzamento del sistema pubblico di garanzia sui crediti, allo scopo di alleviare le tensioni di liquidità causate dall'emergenza e favorire il nuovo credito. Tali misure consentono altresì di mitigare eventuali impatti sulla qualità del credito delle banche. Il Gruppo è quindi

intervenuto nel rivedere la stima delle perdite attese e la valutazione dei portafogli del Gruppo, sia a livello di riserve collettive sia di riserve specifiche, in particolar modo per quanto riguarda i portafogli oggetto di moratoria. Conseguentemente sono state adeguate nel terzo trimestre 2020 le rettifiche collettive relative alle moratorie del segmento "transportation", al fine di poter riflettere il disallineamento generato tra il piano di ammortamento del finanziamento (congelato per il periodo di moratoria concessa) e il relativo valore degli asset a garanzia (utilizzati e pertanto soggetti ad usura per la medesima durata). Tale revisione ha comportato un aggravio delle collettive bonis per 8,3 milioni di euro. Inoltre si è provveduto ad una integrazione degli accantonamenti collettivi stage 1 e stage 2 per riflettere il potenziale deterioramento su esposizioni vantate verso particolari settori considerati ad alto impatto da Covid-19 (i.e. turismo, trasporto persone, ristorazione, automotive). Tale rettifica ha comportato una rettifica di circa 2,9 milioni di euro.

Nel corso del 2019 Il Gruppo Banca Ifis aveva sviluppato modelli satellite con lo scopo di inserire, come disciplinato dal framework contabile IFRS 9, informazioni forward looking nei parametri di rischio. Questi modelli legano i tassi di decadimento storici al comportamento di variabili macroeconomiche e sono alimentati da scenari (baseline, adverse e upside). In condizioni ordinarie le proiezioni macroeconomiche da considerarsi nei vari scenari sono reperite dalle pubblicazioni EBA biennali in occasione dell'esercizio di stress test per le banche significant. A seguito dell'evolversi della crisi economica legata alla diffusione del Covid-19 si è ritenuto opportuno aggiornare gli scenari macroeconomici anche in considerazione delle raccomandazioni diramate dalle autorità di vigilanza. Le informazioni utilizzate da Banca Ifis per aggiornare gli impatti forward looking nelle stime dei parametri di rischio provengono da diversi istituti, tra cui Banca d'Italia e ECB (e Deutsche Bundesbank per l'outlook sulla Germania e il tasso di interesse BUND long-term). Si è ritenuto quindi opportuno aggiornare anche la probabilità di accadimento degli scenari lasciando allo scenario baseline la probabilità di accadimento maggiore (70%), riservando allo scenario avverso una probabilità del 25%, molto maggiore di quella associata allo scenario migliorativo (5%) in virtù dell'elevata incertezza e considerando la possibile nuova ondata di contagi in autunno.

Si segnala infine come nei primi nove mesi del 2020 siano state contabilizzate svalutazioni analitiche calcolate su una singola posizione rilevante e operante nel settore retail che, già oggetto di ristrutturazione, è ulteriormente deteriorata a seguito della chiusura delle attività commerciali come conseguenza della pandemia di Covid-19.Il totale degli accantonamenti del periodo su tali posizioni ammontano a 14,5 milioni di euro per crediti e a 2,4 milioni di euro per esposizioni di firma e garanzia.

Questi effetti, unitamente alle valutazioni di recuperabilità analitica dei singoli crediti, sono quindi riflessi nel costo del credito del al 30 settembre 2020 pari a 47,9 milioni di euro e nella stima dell'accantonamento per rischi di credito connessi ad impegni e garanzie per 7,2 milioni di euro.

Sempre con riferimento al risultato della gestione finanziaria, anche le valutazioni degli strumenti finanziari di livello 3 sono state penalizzate a conto economico per effetto di come gli impatti del Covid-19 siano stati riflessi nei parametri di mercato (curve dei tassi, spread, indici, ecc.) utilizzati.

Per quanto riguarda i costi operativi del Gruppo, così come il rallentamento dell'attività dei tribunali ha limitato l'attività di recupero dei crediti e quindi una riduzione dei margini del Gruppo, dall'altra ha comportato proprio una riduzione dei costi legali di recupero giudiziale, delle imposte di registro, nonché dei costi legati alle facilities per l'attivazione dello smart working e alla minore mobilità imposta dall'emergenza sanitaria.

5.3 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo

Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Investor Relations" ed alla sezione "Media Press" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo.

5.3.1 Presentato il Piano Industriale triennale 2020-2022

Il 13 gennaio 2020 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha approvato il Piano Industriale 2020-2022. Il Piano è stato presentato alla comunità finanziaria il 14 gennaio.

5.3.2 Banca Ifis: collocato con successo bond Senior Preferred da 400 milioni di euro con scadenza 25 giugno 2024

Il 18 febbraio 2020 Banca Ifis (rating Fitch BB+ outlook stabile) ha concluso con successo il collocamento di un'emissione obbligazionaria di tipo Senior Preferred destinata a investitori professionali per un ammontare pari a 400 milioni di euro. L'obbligazione, emessa nell'ambito del Programma EMTN, rientra nella strategia di funding prevista dal Piano Industriale 2020-2022 che prevede una maggiore diversificazione delle fonti di finanziamento. La transazione ha riscontrato una forte domanda con ordini finali, provenienti per oltre il 60% da investitori esteri, superiori di quasi tre volte l'importo allocato. Il reoffer price è di 99,692 per un rendimento a scadenza dell'1,82% ed una cedola pagabile annualmente dell'1,75%.

5.3.3 Dimissioni del Consigliere di Amministrazione Alessandro Csillaghy De Pacser

In data 31 marzo 2020 il dott. Alessandro Csillaghy De Pacser ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Consigliere di Amministrazione della Capogruppo per dedicarsi completamente al progetto di sviluppo internazionale del business del Gruppo e agli incarichi nelle Controllate estere. Alla data delle dimissioni il Consigliere non risulta titolare di azioni della Società e, in linea con la politica di remunerazione adottata dal Gruppo Banca Ifis, la cessazione dalla carica non ha comportato l'erogazione di indennità o altri benefici.

5.3.4 Acquisizione del 70,77% del capitale di Farbanca S.p.A.

In data 10 aprile 2020 Banca Ifis ha presentato un'offerta vincolante per l'acquisizione del 70,77% del capitale sociale di Farbanca S.p.A. (società detenuta da Banca Popolare di Vicenza), il cui restante 29,23% fa capo a 450 piccoli azionisti, prevalentemente farmacisti. In data 1° giugno 2020 Banca Ifis ha comunicato di avere completato con esito positivo il processo competitivo per l'acquisto del 70,77% del capitale di Farbanca. Il prezzo che verrà pagato al Closing per il 70,77% del capitale sociale è di 32,5 milioni di euro, eventualmente ridotto a seguito dell'aggiustamento prezzo previsto in contratto. Il closing è subordinato al rilascio delle necessarie autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità. Unitamente alla firma contratto è previsto il pagamento di una caparra confirmatoria pari al 15% del corrispettivo.

5.4 Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

Non sono intervenuti altri fatti di rilievo nel periodo intercorrente tra la chiusura del periodo e la data di approvazione della Resoconto intermedio di gestione consolidato da parte del Consiglio di Amministrazione.

Venezia - Mestre, 5 novembre 2020

Per il Consiglio di Amministrazione

L'Amministratore Delegato

Luciano Colombini

5.5 Attestazione del Dirigente Preposto

5.5.1 Dichiarazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

La sottoscritta Mariacristina Taormina, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banca Ifis S.p.A., dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del "Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria" che l'informativa contabile contenuta nel presente Resoconto Intermedio di Gestione Consolidato al 30 settembre 2020 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

Venezia - Mestre, 5 novembre 2020

Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Mariacristina Taormina

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