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Trevi Fin Industriale

Annual / Quarterly Financial Statement May 7, 2021

4302_10-k-afs_2021-05-07_d016a181-2a04-43cb-a364-434471af2a36.pdf

Annual / Quarterly Financial Statement

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Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.

Bilancio consolidato e d'esercizio al 31 dicembre 2020

(con relativa relazione della società di revisione)

KPMG S.p.A. 7 maggio 2021

GruppoTREVI

TREVI - Finanziaria industriale S.p.A.

Relazione Finanziaria al 31 dicembre 2020

TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A.

Sede Sociale Cesena (FC) - Via Larga 201 - Italia

Capitale Sociale Euro 97.475.554 i.v.

R.E.A. C.C.I.A.A. Forlì - Cesena N. 201.271

Codice Fiscale, P. IVA e Registro delle Imprese di Forlì - Cesena: 01547370401

Sito Internet: www.trevifin.com

Sommario

PRINCIPALI DATI E RISULTATI ECONOMICO-FINANZIARI DEL GRUPPO
ANDAMENTO OPERATIVO DELL'ESERCIZIO 2020
IL CONTESTO DI MERCATO
LE ACQUISIZIONI ED IL PORTAFOGLIO
GLI NVESTIMENT
ANALISI SETTORIALE
ANDAMENTO DELLA CAPOGRUPPO ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
SETTORE FONDAZION ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
Divisione Trevi
Divisione Soilmec
ALTRE SOCIETA
Settore Oil&Gas
Altre società. Numerous municipionemanes manus manumentaniana mammannana ann 20
RAPPORTI DEL GRUPPO CON IMPRESE CONTROLLATE NON CONSOLIDATE, COLLEGATE, CONTROLLANTI, IMPRESE
SOTTOPOSTE AL CONTROLLO DI QUESTE ULTIME E CON ALTRE ENTITÀ CORRELATE
PRINCIPALI RISCHI ED INCERTEZZE CUI IL GRUPPO TREVI E ESPOSTO E VALUTAZIONI SULLA
CONTINUITA AZIENDALE
INTRODUZIONE
BREVE EXCURSUS DEGLI EVENTI PIÙ RILEVANTI SINO ALLA DATA DELLA PRESENTE RELAZIONE
PRINCIPALI RISCHI ED INCERTEZZE CULIL GRUPO TREVI È ESPOSTO
COVID 19
DISMISSIONE DEL SETTORE OIL&GAS
RISCHI E INCERTEZZE.
ANALISI DI IMPAIRMENT TEST AL 31 DICEMBRE 2020
PERSONALE E ORGANIZZAZIONE…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
LA SOCIETÀ TREVI-FINANZIARIA INDUSTRIALE S.P.A.
ORGANICO AL 31 DICEMBRE 2020 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
RISORSE UMANE - www.managamania.com/w/index.php?title=winners&oldid=1000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000
AMBIENTE, SICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI
INFORMAZIONI NON FINANZIARIE (DNF)
ALTRE INFORMAZION

2

RELAZIONE SULLA REMUNERAZIONE
INFORMAZIONI AGGIUNTIVE
COMPOSIZIONE DEL CAPITALE AZIONARIO
ATTIVITÀ DI RICERCA E SVLUPPO
PROCEDURA OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
ATTIVITÀ DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DI SOCIETÀ
FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA DI ESERCIZIO
EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

3

COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI SOCIETARI

PRESIDENTE

Luca d'Agnese

VICE PRESIDENTE Cesare Trevisani

AMMINISTRATORI DELEGATI

Giuseppe Caselli Sergio Iasi

CONSIGLIERI DI AMMINISTRAZIONE

Luca Caviglia (non esecutivo) - sino al 2 marzo 20211 Tommaso Sabato (non esecutivo) - dal 2 marzo 20211 Marta Dassù (non esecutivo e indipendente) Cristina Finocchi Mahne (non esecutivo e indipendente) Elisabetta Oliveri (non esecutivo e indipendente) Alessandro Piccioni (non esecutivo e indipendente) Rita Rolli (non esecutivo e indipendente) Stefano Trevisani (non esecutivo) - sino al 31 luglio 2020 Cinzia Farise' (non esecutivo e indipendente) - dal 30 dicembre 20202

1 L'ing. Sabato è stato cooptato in data 2 marzo 2021 a seguito della carica di Amministratore rassegnate dal dott. Luca Caviglia, Amministratore non esecutivo e non in possesso dei requisiti di indipendenza;

² La dott.ssa Farise' è stata nominata in data 30 dicembre 2020 a seguito della carica di Amministratore rassegnate dall'ing. Stefano Trevisani, Amministratore esecutivo e non in possesso dei requisiti di indipendenza

COLLEGIO SINDACALE Sindaci effettivi Marco Vicini (Presidente)3 Raffaele Ferrara Mara Pierini

3 in data 9 luglio 2020 la dott.sa Motta ha proprie dimissioni da Presidente e da Sindaco Effettivo. In applicazione dell'articolo 2401 del codice civile e fino alla della prossima Assemblea degli azionisti, subentra nel ruolo di Sindaco Effettivo il sindaco supplente Mara Pierini, mentre assume la presidenza del Collegio Sindaco Effettivo Marco Vicini.

4

ALTRI ORGANI SOCIALI

Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi Giuseppe Caselli4

  • in data 10 luglio 2020 il Consiglio di Amministrazione, preso atto del dott. Sergio lasi dalla carica di amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, ha conferito all'Ing. Giuseppe Caselli, Amministratore Delegato di Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A., le relative deleghe.

Comitato per la nomina e remunerazione degli Amministratori Elisabetta Oliveri (Presidente) Cristina Finocchi Mahne Alessandro Piccioni

Comitato Parti Correlate Marta Dassù (Presidente) Rita Rolli Elisabetta Oliveri

Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità Rita Rolli (Presidente) Luca Caviglia5 Cristina Finocchi Mahne

5 con delibera del 13 aprile 2021 il Consiglio di Amninistrazione ha deliberato l'integrazione del Comitato con l'ing. Tommaso Sabato in sostituzione del dott. Luca Caviglia

Direttore Amministrazione Finanza e Controllo Massimo Sala

Nominato dirigente preposto alla redazione dei documenti con delibera del Consiglio di Amministrazione del 30 settembre 2019.

Società di Revisione

KPMG S.p.A.

Nominata in data 15 maggio 2017 ed in carica fino alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025.

Organismo di Vigilanza Modello Organizzativo 231/016

Floriana Francesconi (Presidente) Yuri Zugolaro Matteo Tradii

6 In data 31.12.2020 è scaduto il mandato triennale dell'OdV. Il Consiglio di amministrazione del 29 gennaio 2021 ha deliberato la nomina del nuovo ODV così come sopra riportato con un mandato triennale sino al 31.12.2023.

5

Il Gruppo Trevi è leader mondiale nell'ingegneria del sottosuolo a 360 gradi (fondazioni speciali, consolidamenti del terreno, recupero siti inquinati), nella progettazione e commercializzazione di tecnologie specialistiche del settore e nella realizzazione di parcheggi multipiano sotterranei automatizzati. Fondato a Cesena nel 1957, il Gruppo conta circa 70 società e, per il tramite di dealer e distributori, è presente in oltre 90 Paesi. Fra le principali caratteristiche del Gruppo Trevi ci sono l'internazionalizzazione e l'integrazione e l'interscambio continuo tra le due divisioni di cui si compone: la Divisione Trevi, che realizza opere di fondazioni speciali e consolidamenti di terreni per grandi interventi infrastrutturali (metropolitane, dighe, porti e banchine, ponti, linee ferroviarie e autostradali, edifici industriali e civili), e la Divisione Soilmec, che progetta, produce e commercializza macchinari, impianti e servizi per l'ingegneria del sottosuolo. La capogruppo Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A. è quotata presso la Borsa di Milano dal mese di luglio 1999.

6

RELAZIONE SULLA GESTIONE DEL CONSIGLIO D'AMMINISTRAZIONE AL BILANCIO CONSOLIDATO E AL BILANCIO D'ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2020

Signori Azionisti,

L'esercizio 2020, il cui bilancio viene sottoposto alla Vostra Approvazione, ha visto il Gruppo Trevi impegnato nell'implementazione del progetto di rafforzamento patrimoniale e di ristrutturazione finanziaria approvato dal consiglio di amministrazione il 17 luglio 2019 da attuarsi nell'ambito di un accordo ex articolo 182 bis della Legge Fallimentare (nel seguito anche "I'Accordo di Ristrutturazione") per il quale era stata ottenuta l'omologa dal Tribunale di Bologna il 10 gennaio 2020. Nonostante il diffondersi della pandemia da Covid-19, che ha significativamente influenzato l'operatività del Gruppo nell'esercizio, durante il primo trimestre: (i) si è realizzata la cessione della Divisione Oil&Gas conclusasi il 31 marzo 2020 (si veda il comunicato stampa emesso in pari data disponibile sul sito internet della Società www.trevifin.com, sezione "Investor Relations/Comunicati Stampa"); (ii) è stato perfezionato l'aumento di capitale, lanciato in Borsa alla fine del mese di aprile e completato il 29 maggio 2020 (si veda il comunicato emesso in pari data disponibile sul sito internet della Società www.trevifin.com, sezione "Investor Relations/Comunicati Stampa").

Nonostante il protrarsi dell'operazione di rafforzamento patrimoniale e di ristrutturazione finanziaria oltre la data prevista nel 2019, le iniziative adottate a valle della nomina da parte dell'Assemblea degli Azionisti del nuovo Consiglio di Amministrazione avvenuto il 30 settembre 2019, hanno permesso di affrontare la pandemia, di completare la Manovra Finanziaria, di rivedere la struttura organizzativa del Gruppo per meglio posizionarlo sui mercati internazionali e di ridurne i costi operativi.

Il Gruppo ha dovuto affrontare le sfide derivanti dal diffondersi dell'emergenza Covid-19 in Italia e in altri paesi europei e non-europei. Tutte le funzioni competenti hanno assicurato al meglio la continuità delle attività operative nei vari Paesi in cui opera il Gruppo ove è stato possibile, garantendo la salute e sicurezza del personale e rispettando tutte le prescrizioni imposte dai vari Governi nei rispettivi paesi.

Oggi il Gruppo Trevi, dopo la cessione della Divisione Oil&Gas, è una multinazionale tornata a concentrarsi esclusivamente sul core business dell'ingegneria del sottosuolo a 360 gradi (fondazioni speciali, consolidamenti del terreno, recupero siti inquinati, nella progettazione e commercializzazione di tecnologie specialistiche del settore quali, diaframmi e consolidamenti). La capogruppo, Trevi

7

Finanziaria Industriale SpA, opera attraverso due principali controllate: Trevi SpA e Soilmec SpA. Tutte le attività del Gruppo beneficiano dell'effetto sinergico e della stretta collaborazione tecnico/ingegneristica di queste due, garantendo al Gruppo Trevi la possibilità di agire come un operatore innovativo ed altamente specializzato in grado di fornire soluzioni, prodotti e servizi nell'ingegneria del sottosuolo ad alto valore aggiunto.

La resilienza del Gruppo dimostrata negli anni precedenti non è stata acquisita per caso: deriva dalla fiducia che gli azionisti, gli istituti di credito, i clienti ed i fornitori hanno sempre garantito alle persone della nostra organizzazione che da oltre 65 anni operano con professionalità e dedizione sul mercato dell'ingegneria del sottosuolo.

Il mio personale ringraziamento e quello dell'intero Consiglio di Amministrazione va a tutti gli stakeholders del Gruppo Trevi e a tutte le donne e gli uomini della nostra organizzazione. Oggi siamo pronti e determinati ad affrontare le nuove sfide che avremo di fronte e cogliere anche le opportunità che in seguito alla pandemia Covid19 il mercato delle costruzioni e infrastrutture presenterà sin dai prossimi mesi facendo leva sulla nostra riconosciuta capacità progettuale e realizzativa nei progetti infrastrutturali. In attesa che i piani di sviluppo infrastrutturale vengano effettivamente promulgati, gli ordini già acquisiti nei primi mesi del 2021 lasciano ben sperare per la prosecuzione dell'attività durante questo anno di rilancio.

Giuseppe Caselli

Principali dati e risultati economico-finanziari del Gruppo

Nota metodologica

Nel prosieguo della presente Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione sono riportate informazioni relative ai ricavi, alla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2020.

Salvo ove diversamente indicato, tutti i valori sono espressi in migliaia. I confronti nel documento sono stati effettuati rispetto al 31 dicembre dell'esercizio precedente.

Si precisa che le eventuali differenze rinvenibili in alcune tabelle sono dovute agli arrotondamenti dei valori espressi in migliaia di Euro. La società Capogruppo Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A. è indicata con la sua denominazione sociale completa o semplicemente definita Trevifin o Società; il Gruppo facente capo alla stessa è nel seguito indicato come Gruppo Trevi o semplicemente definito il Gruppo.

Principi contabili di riferimento

La Relazione finanziaria al 31 dicembre 2020 è stata redatta in ottemperanza a quanto disposto dall'articolo 154 ter. C.5. del D.lgs 58/98 - T.U.F. - e successive modificazioni - ed in osservanza dell'articolo 2.2.3. del Regolamento di Borsa.

I principi contabili di riferimento, i principi di consolidamento ed i criteri di valutazione per la redazione della Relazione finanziaria al 31 dicembre 2020 sono conformi ed omogenei a quelli utilizzati per la redazione del Rapporto annuale al 31 dicembre 2019, disponibile sul sito www.trevifin.com, alla sezione "Investor Relations".

I principi contabili utilizzati dalla Capogruppo e dal Gruppo sono rappresentati dagli "International Financial Reporting Standards" adottati dall'Unione Europea ed in applicazione D.Lgs 38/2005 e dalle altre disposizioni CONSOB in materia di bilancio, secondo il criterio del costo (ad eccezione che per gli strumenti finanziari derivati, per gli strumenti finanziari qualificati per essere valutati al fair value, valutati al valore corrente) nonché nel presupposto della continuità aziendale.

I dati esposti, così come tutti i dati del presente documento salvo ove specificamente segnalato, riflettono la riclassifica ai sensi del principio contabile IFRS 5 a seguito della dismissione del settore Oil&Gas come meglio specificato nel successivo paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale".

Alcuni dei sopracitati indicatori internedi di redditività non sono identificati come misura contabile nell'ambito dei Principi Contabili IFRS adottati dall'Unione Europea e pertanto la determinazione quantitativa di tali indicatori potrebbe non essere univoca. Tali indicatori costituiscono una misura utilizzata dal management per monitorare e valutare l'andamento operativo del Gruppo. Il management ritiene che tali indicatori siano un importante parametro per la misurazione della performance operativa in quanto non influenzati dagli effetti dei diversi criteri di determinazione degli imponibili fiscali, dall'ammontare e caratteristiche del capitale impiegato nonché dalle relative politiche di ammortamento. Il criterio di determinazione di tali indicatori applicato dal Gruppo potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altri gruppi o società e, pertanto, il loro valore potrebbe non essere comparabile con quello determinato da questi ultimi.

Di seguito vengono esposti i principali dati economico-patrimoniali del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2020:

Conto economico consolidato riclassificato

Gli schemi di conto economico del Gruppo, presenti nel prosieguo della presente Relazione degli amministratori sull'andamento della gestione, sono stati riclassificati secondo modalità di presentazione ritenute dal management utili a rappresentare internedi di redditività quali Valore della Produzione, Margine Operativo Lordo (EBITDA), Risultato Operativo (EBIT).

Principali risultati economici consolidati

(in migliaia di Euro)

31/12/2020 31/12/2019 Variazione Variazione %
Ricavi Totali 491.315 623.204 (131.889) -21%
EBITDA Ricorrente 50.174 59.436 (9.262) -16%
EBITDA 45.387 42.454 2.933 7%
Risultato Operativo (EBIT) રે રેડે રે (36.896) 37.449 n.a.
Risultato netto da attività in funzionamento 249.576 (66.523) 316.099 n.a.
Risultato netto da attività discontinuate (12.840) (11.440) (1.400) -12%
Risultato netto dell'esercizio 236.736 (77.963) 314.699 n.a.
Risultato netto di Gruppo 241.468 (75.802) 317.270 n.a.

Portafoglio lavori ed ordini acquisiti

(in migliaia di Euro)

31/12/2020 Variazione Variazione %
317.458 374.470 (57.012) -15%
2020 2019 Variazione Variazione %
425.443 503.530 (78.087) -16%
31/12/2019 - A

Posizione finanziaria netta del Gruppo Trevi

(in migliaia di Euro)

3 / 202020 31/12/2019 Variazione Variazione %
Posizione finanziaria netta totale (269.447) (735.022) 465.575 63%

Organico di Gruppo

31/12/2020 31/12/2019 ------------------------------------------------------------------------------------------------ Variazione Variazione
Numero dipendenti * (833) -18%
* il numero dei finendenti sommere 2010 non include la ricorse in forza nel Sattare (ii)&Go che

ammontavano a 1.366 unità.

I ricavi totali nell'esercizio 2020 ammontano a circa 491,3 milioni di Euro, rispetto ai 623,2 milioni di Euro del 31 dicembre 2019, in calo per circa 131,9 milioni di Euro (-21%). Si ricorda che tali valori si riferiscono esclusivamente alle attività di ingegneria del sottosuolo della Divisione Trevi e della Divisione Soilmec, core business del Gruppo.

Gli indicatori EBITDA ricorrente ed EBITDA al 31 dicembre 2020 sono pari, rispettivamente, a circa 50,2 e 45,4 milioni di Euro. La differenza tra essi è legata agli oneri non ricorrenti che nel 2020 sono stati pari a circa 4,8 milioni di Euro (17 milioni di Euro nel 2019). Detti oneri sono ascrivibili principalmente ad oneri di natura straordinaria e non ricorrenti nella gestione ordinaria e di alcuni consulenti che hanno collaborato a vario titolo con il Gruppo per il buon esito del processo di ripatrimonializzazione.

L'EBIT al 31 dicembre 2020 è pari a 0,6 milioni di Euro, in miglioramento rispetto alla perdita registrata nell'esercizio precedente pari a 36,9 milioni di Euro. In particolare, il risultato relativo al 2019 risentiva di svalutazioni di immobilizzazioni, rimanenze e crediti, derivanti anche dalle valutazioni conseguenti alla strategia di permanenza o meno in taluni mercati ed al focus su alcuni Paesi come previsto nel Piano Industriale 2018-2022 (il "Piano Industriale Originario") approvato dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 8 maggio 2019 e, a seguito di alcune modifiche ed integrazioni, in data 17 luglio 2019.

Gli effetti netti complessivi dell'operazione di ripatrimonializzazione e di ristrutturazione dell'indebitamento sono risultati pari nell'esercizio 2020 a 280,3 milioni di Euro ed hanno influenzato i proventi ed oneri finanziari del Gruppo.

Il risultato netto di pertinenza del Gruppo al 31 dicembre 2020 ammonta a 241,5 milioni di Euro (-75,8 milioni di Euro al 31 dicembre 2019).

Il portafoglio lavori al 31 dicembre 2020 è pari a 317,5 milioni di Euro (al 31 dicembre 2019 era pari a 374,5 milioni di euro). Gli ordini acquisiti nell'esercizio 2020 sono pari a circa 425,4 milioni di Euro, in diminuzione di circa 78 milioni rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente.

Come detto, nel corso del 2020 la Società ha completato il percorso di rafforzamento patrimoniale e di ristrutturazione dell'indebitamento finanziario iniziato nel 2017. Al 31 dicembre 2020 il Patrimonio Netto dalla Società è risultato pari a 128,5 milioni di Euro (-268,6 milioni di Euro al 31 dicembre 2019), mentre il Patrimonio Netto del Gruppo a fine 2020 è risultato pari a 123,4 milioni di Euro (-219,1 milioni di Euro al 31 dicembre 2019), mentre il Patrimonio Netto Totale è risultato pari a 120 milioni di Euro (-222,2 milioni di Euro al 31 dicembre 2019).

Il diffondersi della pandemia Covid-19, ha significativamente impattato i risultati economici e finanziari del Gruppo. Le misure restrittive progressivamente più stringenti che gli stati e le imprese sono stati costretti ad adottare nel corso del 2020 ed in particolare la seconda ondata della diffusione del virus (restrizioni alla circolazione di persone e merci, chiusura di stabilimenti, misure di sicurezza, ecc. ), la conseguente contrazione

degli investimenti a livello internazionale e i consistenti ritardi nell'acquisizione di nuovi ordini e ritardi nell'esecuzione di alcuni progetti in corso e/o da acquisire, nonché il verificarsi di alcuni eventi ulteriori (quali la cancellazione ovvero la mancata acquisizione di alcune commesse) hanno influenzato negativamente i risultati del Gruppo soprattutto nel secondo semestre 2020, comportando un peggioramento di tutti i principali indicatori (fatturato, EBITDA e Posizione Finanziaria Netta) rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Originario per il medesimo periodo e una minore generazione di cassa netta.

La capogruppo Trevi Finanziaria Industriale SpA (d'ora innanzi "Trevifin" o la "Società") ha comunicato al mercato in data 31 gennaio 2021 che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data in relazione all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 - influenzato anche dagli effetti negativi della pandemia da Covid-19 sull'economia mondiale che ha condizionato l'attività del Gruppo - era possibile prevedere che, in sede di approvazione del bilancio consolidato del Gruppo Trevi si sarebbe verificato il mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione, segnatamente il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA ricorrente consolidati. Inoltre, Trevifin ha informato il mercato il 24 febbraio 2021, circa l'avvio delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici volte all'individuazione delle modifiche agli accordi in essere necessarie per fare fronte al prevedibile mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione in occasione dell'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2020. La Società ha inoltre informato il mercato circa il fatto che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data relative all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 e delle ulteriori analisi allora in corso sulle prospettive della Società nell'attuale contesto di mercato, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19, emergeva un generale rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano Consolidato Originario, che apparivano pertanto non interamente realizzabili nell'arco temporale considerato. In considerazione di ciò, nelle interlocuzioni avviate con le Banche Finanziatrici la Società ha avanzato l'ipotesi sia di concessione degli usuali waiver e modifiche ai parametri finanziari originariamente fissati nell'Accordo di Ristrutturazione, sia di rideterminazione di alcune scadenze previste nell'esercizio in corso in relazione a talune esposizioni. Si rimanda al paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale" per ulteriori commenti.

13

Di seguito si riporta l'andamento del titolo Trevi Finanziaria Industriale in Borsa per l'anno 2020:

Si riportano di seguito i prospetti riclassificati di Conto economico consolidato, della Situazione patrimonialefinanziaria e dell'Indebitamento finanziario netto consolidato.

Conto Economico Consolidato

(In migliaia di Euro)

31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
RICAVI TOTALI 491-315 623,204 (131.889)
Variazioni delle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione 5.901 (11.646) 17.547
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 13.478 12.241 1.237
VALORE DELLA PRODUZIONE 1 510.694 623.799 (113.105)
Consumi di materie prime e servizi esterni 2 (324.644) (398.030) 73.386
VALORE AGGIUNTO 3 186.050 225.769 (39.719)
Costo del personale (135.876) (166.333) 30.457
EBITDA RICORRENTE 4 50.174 59.436 (9.262)
Oneri straordinari di ristrutturazione (4.787) (16.982) 12.195
EBITDA 5 45.387 42.454 2.933
Ammortamenti (41.220) (47.014) 5.794
Accantonamenti e svalutazioni (3.614) (32.336) 28.722
RISULTATO OPERATIVO (EBIT) 6 553 (36.896) 37.449
Proventi / (Oneri) finanziari 7 259 341 (16.447) 275.788
Utili / (Perdite) su cambi 2.840 (5.100) 7.940
Rettifiche di valore di attività finanziarie (693) (1.608) તે । રે
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 262.041 (60.051) 322.092
Risultato netto da attività destinate alla vendita (12.840) (11.440) (1.400)
Imposte sul reddito (12.465) (6.472) (5.993)
RISULTATO NETTO 236.736 (7.963) 314.699
Attribuibile a:
Azionisti della Capogruppo 241.468 (75.802) 317.270
Interessi di minoranza (4.733) (2.162) 2.571
RISULTATO NETTO 236.735 (77.964) 314.699

Conto Economico sopraesposto, è una sintesi riclassificata del Conto Economico Consolidato.

' Il valore della produzione comprende le seguenti voci di bilancio: ricavi delle vendite e prestazioni, incrementi di imnobilizzazioni per lavori interni, altri ricavi operativi e la variazione delle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione

² La voce "Consuni di naterie prime e servizi esterni" comprende le seguenti voci di bilancio: materie prime e di consumo, variazione rimanenze materie prime, sussidiarie, di consuno e merci, ed altri costi operativi degli oneri diversi di gestione. Tale voce è esposta al netto degli oneri non ricorrenti.

² Il Valore aggiunto è la somma del valore della produzione, dei consuni di materie prime e servizi esterni e degli oneri diversi di gestione.

4 L'EBITDA ricorrente rappresenta l'EBITDA normalizzato elininando dal calcolo dell'EBITDA i proventi e gli oneri straordinari e/o non ricorrenti nella gestione.

³ L'EBITDA (Margine Operativo Lordo) è un indicatore economico non definito negli IFRS, adottati dal Gruppo Trevi a partire dal bilancio consolidato al 31 dicembre 2005. L'EBITDA è una misura utilizzata dal management di Trevi per monitorare e valuare l'andamento operativo del Gruppo. Il managenent ritiene che l'EBITDA sia un importante parametro per la misurazione della performance del Gruppo in quanto non è influenzato dalla volatilità dovuta agli effetti di determinazione degli imporibili fiscali, dall'ammontare e caratteristiche del capitale impiegato nonché dalle relative politiche di ammortamento. Alla data odierna (previo approfondimento successivo connesso alle definizioni di misuratori alternativi delle performance aziendali) l'EBITDA (Earnings before interests, taxes, depreciation and amortization) è definito da Trevi come Utile/Perdita d'esercizio al lordo degli annortamenti di imnobilizzazioni nateriali, accantonamenti e svalutazioni, degli oneri e proventi finanziari e delle imposte sul reddito.

6 L'EBIT (Risultato Operativo) è un indicatore economico non definito negli IFRS, adottati dal Gruppo Trevi a partire dal bilancio consolidato al 31 dicembre 2005. L'EBIT è una misura utilizzata dal management di Trevi per monitorare l'andamento operativo del Gruppo. Il management ritiene che l'EBIT sia un importante per la misurazione della performance del Gruppo in quanto non è influenzato dalla volatitità dovuta agli effetti di determinazione degli imponibili fiscali, dall'ammontare e caratteristiche del capitale impiegato nonché dalle relative politiche di ammortamento. L'EBIT (Earnings before interests and taxes) è definito da Trevi come Utile/Perdita d'esercizio al lordo degli oneri e proventi finanziari e delle imposte sul reddito.

" La voce "Proventi (oneri) finanziaria delle seguenti voci di bilancio: proventi finanziari e (costi finanziari).

Per quanto riguarda la ripartizione geografica dei ricavi totali, il peso dell'area italiana sul totale dei ricavi del Gruppo si colloca intorno al 10%, con un decremento del 16% rispetto all'anno precedente. In Europa, si registra un incremento rispetto all'anno precedente pari al 5%, con ricavi totali pari a 115,8 milioni di Euro. L'incidenza dei ricavi conseguiti in Medio Oriente ed Asia registra un decremento del 61%, passando da 138,3 milioni di Euro nel 2019 a 53,8 milioni di Euro nell'anno corrente; il peso sul totale dei ricavi totali di tale area si attesta quindi attorno al 11%. Si registra inoltre un decremento nell'area africana del 16% rispetto all'anno precedente, con un'incidenza sui ricavi totali del 7%. Anche nell'area sudamericana si registra un decremento del 8%. L'area nordamericana si attesta sui 109,5 milioni di Euro (22% dei Ricavi Totali). In Estremo Oriente e Oceania si registra un decremento del 8% circa rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

GRUPPO TREVI

Un mialiaia di Eurol

Ripartizione per area geografica e settore operativo

in mighulu ui Euro/
Area Geografica 31/11/202020 0/0 317 22019 0/0 Variazioni 0/0
Italia 48.676 10% 58.091 9% (9.415) -16%
Europa 115.810 24% 110.172 18% 5.638 2%
U.S.A. e Canada 109.542 22% 135.180 22% (25.638) -19%
America Latina 31.371 6% 34.154 5% (2.783) -8%
Africa 36.710 7% 43.746 7% (7.036) -16%
Medio Oriente e Asia 53.816 11% 138.303 22% (84.487) -61%
Estremo Oriente e Resto del mondo 95.390 19% 103.559 17% (8.169) -8%
Ricavi totali 491.315 100% 623.205 100% (131.890)

L'andamento dei Ricavi totali per settore operativo risulta essere il seguente:

(In migliaia di Euro)
Attività 31/12/2020 0/0 31/12/2019 % Variazioni 0/0
Lavori speciali di fondazioni 377.627 76% 417.227 67% (39.600) -9,49%
Produzione macchinari speciali per fondazioni 118.458 24% 209.089 33% (90.631) -43,35%
Elisioni e rettifiche Interdivisionali (6.446) (11.847) 5.401
Sub-totale settore Fondazioni (Core Business) 489.639 100% 614.469 100% (124.830)
Capogruppo 15.601 32.446 (16.845)
Elisioni interdivisionali e con la Capogruppo (13.925) (23.710) 9.785
GRUPPO TREAT 491.315 623,205 (131.890)

Nella tavola seguente è riportata l'analisi della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata, le rimanenze tengono conto della voce lavori in corso su ordinazione:

Situazione Patrimoniale Finanziaria Consolidata

(In migliaia di Euro)

31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Immobilizzazioni
Immobilizzazioni materiali 191.079 231.545 (40.466)
Immobilizzazioni immateriali 10.847 6.793 4.054
Immobilizzazioni finanziarie 3.628 7.283 (3.655)
205554 245.621 (40.067)
Capitale d'esercizio netto
Rimanenze 138.381 160.227 (21.846)
Crediti commerciali 197.386 244.297 (46.910)
Debiti commerciali (-) (100.471) (170.096) 69.625
Acconti (16.665) (24.753) 8.087
Altre attività (passività) (23.190) (27.372) 4.182
195.441 182.303 13.138
99.965 (99.965)
400.995 527.889 (126.894)
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) (11.508) (13.682) 2.174
389.487 514.207 (124.720)
Finanziato da:
123.359 (219.090) 342.449
(3.317) (3.076) (241)
Indebitamento finanziario netto 269.446 736.375 (466.929)
389.487 514.207 (124.720)
A) B)
C) Attività e passività destinate alla dismissione
D) Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B+C)
CAPITALE INVESTITO NETTO (D+E)
G) Patrimonio Netto del Gruppo
H) Patrimonio Netto di pertinenza di terzi
L) TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (G+H+I)

La Situazione Patrimoniale sopraesposta, oggetto delle note di commento, è una sintesi riclassificata della Situazione Patrimoniale Finanziaria Consolidata. I dati al 31 dicembre 2020 riflettono la riclassifica secondo quanto disposto dall'IFRS 5

Prospetto di riconciliazione della Situazione Patrimoniale riclassificata con il Bilancio Consolidato in merito alla riclassifica dei lavori in corso su ordinazione

L'ambito di applicazione dell'IFRS 15 è relativo alla contabilizzazione dei lavori in corso su ordinazione nei bilanci degli appaltatori. Il principio prevede che il valore dei lavori in corso su ordinazione venga espresso al netto dei relativi acconti ricevuti dai committenti e che tale saldo netto trovi rappresentazione tra i crediti commerciali o tra le altre passività rispettivamente a seconda che lo stato di avanzamento dei lavori risulti superiore all'acconto ricevuto o inferiore.

Di seguito si riporta la riconciliazione tra i dati riportati nella situazione patrimoniale riclassificata, sopra esposto, che non tiene in considerazione richiesta dall'IFRS 15 rispetto agli schemi di bilancio consolidato in cui tale effetto è riflesso.

Capitale d'esercizio netto 31/12/2019 Riclassifica 31/12/2019
Riclassificato
31/12/2020 Riclassifica 31/12/2020
Riclassificato
Rimanenze 160.227 (41.330) 118.897 138.381 (15.669) 122.711
Crediti commerciali 244.297 4.048 248.345 197.386 15.007 212.393
Debiti commerciali (-) (170.096) 0 (170.096) (100.471) 0 (100.471)
Acconti (-) (24.753) 8.222 (16.531) (16.626) 6.730 (9.896)
- Altre attività (passività) (27.372) 29.060 1.688 (23.229) (6.068) (29.297)
182.303 0 182-303 195.441 0 195.441

Il capitale investito netto consolidato è pari a 389,5 milioni di Euro al 31 dicembre 2020 rispetto al valore di 514,2 milioni di Euro registrato al 31 dicembre 2019: il decremento di 124,7 milioni di Euro è riconducibile prevalentemente alla dismissione del settore Oil&Gas e al conseguente azzeramento delle attività e passività discontinuate.

La Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2020 confrontata con i dati al 31 dicembre 2019 è riportata nel seguente prospetto:

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GRUPPO TREVI

Posizione Finanziaria Netta consolidata

(in migliaia di euro)

31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Debiti verso banche a breve termine (194.176) (553.193) 359.017
Debiti verso altri finanziatori a breve termine (71.483) (238.316) 166.833
Strumenti finanziari derivati a breve termine 0 (132) 132
Attività finanziarie correnti 3.675 10.977 (7.302)
Disponibilità liquide a breve termine 69.810 77.709 (7.899)
Totale a breve termine (192.174) (702.955) 510.781
Debiti verso banche a medio lungo termine (8.234) (7.656) (578)
Debiti verso altri finanziatori a medio lungo termine (79.237) (25.764) (53.473)
Titoli al valore nominale 0 0
Strumenti finanziari derivati a medio lungo termine 0 0 0
Totale medio lungo termine (87.471) (33.420) (54.051)
Indebitamento finanziario netto (come da comunicazione Consob
DEM/6064293 del 28/07/2006)
(279.645) (736.375) 456.730
Attività finanziarie non correnti 10.198 1.353 8.845
Posizione finanziaria netta Totale (269.447) (735.022) 465.575

Al 31 dicembre 2020 la Posizione Finanziaria Netta è pari a 269,5 milioni di Euro, confrontata con il valore relativo al 31 dicembre 2019 pari a 735 milioni di Euro è in miglioramento di 465 milioni di Euro; il significativo miglioramento è principalmente riconducibile alla positiva conclusione del processo di ristrutturazione finanziaria ed all'aumento di capitale che si sono conclusi entro la fine di maggio 2020.

Si specifica, così come riportato nel paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale", che a seguito del mancato rispetto dei covenant relativi ai debiti bancari facenti capo all'Accordo di Ristrutturazione, in ottemperanza all'IFRS9, i debiti sono stati rappresentati negli schemi di bilancio con scadenza nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 2024.

Si ricorda altresì che in ossequio agli accordi raggiunti con il Gruppo MEIL, al quale è stata ceduta la Divisione Oil&Gas con l'operazione completatasi in data 31 marzo 2020, nei primi giorni di aprile 2020 la Capogruppo Trevifin ha provveduto ad erogare un finanziamento pari a 10 milioni di Euro a MEIL Global Holdings BV, con rimborso bullet a tre anni, con tasso di interesse al 2%.

Andamento operativo dell'esercizio 2020

Il contesto di mercato

L'esercizio 2020 è stato pesantemente influenzato dal diffondersi della pandemia Covid-19 a livello globale sin dal primo trimestre 2020. Il mercato mondiale delle costruzioni, escludendo Cina e India dove il Gruppo non opera nel settore delle fondazioni speciali, nel 2020 era atteso in crescita del 2% mentre per gli effetti del Coronavirus è diminuito del 5% (fonte IHS Markit - dicembre 2019 - e Global Data - settembre 2020).

Anche sul mercato petrolifero il Covid-19 ha provocato impatti negativi. Soprattutto nel primo semestre dell'anno 2020 le economie dei Paesi produttori di petrolio sono state colpite dalla rapida diminuzione sia dei prezzi che della domanda dei prodotti petroliferi; questo fenomente ridotto le capacità di spesa per nuovi progetti e infrastrutture sia dei Paesi produttori di petrolio sia delle compagnie petrolifere. Si stima che gli investimenti delle maggiori compagnie si siano ridotti del 30% rispetto al 2019 e del 28% rispetto ai budget del 2020 (fonte IHS Markit e bilanci delle compagnie, rielaborati da Boston Consulting Group-BCG).

In considerazione della rapida diffusione del virus, numerosi Governi hanno progressivamente applicato misure straordinarie di limitazione alla circolazione di merci e persone e di chiusura di stabilimenti e di attività produttive, oltre a obblighi di quarantena. Per fare fronte alla crisi economica numerosi Governi dei Paesi colpiti e diverse entità sovranazionali hanno adottato misure straordinarie per sostenere i redditi delle famiglie, la liquidità delle imprese e garantire l'accesso al credito.

Nonostante le misure di sostegno messe in campo e quelle in corso di predisposizione ed implementazione, il generale andamento dell'economia italiana è stato negativo: secondo stime del Fondo Monetario Internazionale ("FMI") di gennaio 2021, il PIL, che nel 2019 aveva registrato una crescita dello 0,3%, è previsto in calo del 9,2% nel 2020, mentre nel 2021 dovrebbe registrarsi una ripresa del 3,0%. Ci si attende che a partire dalla seconda metà del 2021, grazie sia ai piani vaccinali in corso di implementazione in Italia, in Europa e in molti Paesi nel mondo, sia ai piani di rilancio delle economie basati soprattutto su investimenti pubblici, il contesto operativo diventi più favorevole per il Gruppo Trevi.

Per quanto riguarda l'Oil&Gas, si ricorda che in data 31 marzo 2020 è stata ceduta, nell'ambito della più generale manovra di rafforzamento patrimoniale e ristrutturazione dell'indebitamento finanziario, la Divisione

Oil&Gas del Gruppo Trevi al Gruppo indiano MEIL, di cui viene data ampia descrizione nel paragrafo "La dismissione della Divisione Oil&Gas".

Le acquisizioni ed il portafoglio

Le acquisizioni di ordini del Gruppo Trevi nel corso del 2020 ammontano a circa 425,4 milioni di Euro, rispetto ai 503,5 milioni circa del medesimo periodo dell'anno precedente, di cui 329,7 milioni relativi alla Divisione Trevi (circa 301 milioni di Euro nel corrispondente periodo del 2019) e 102,7 milioni nella Divisione Soilmec (215,8 milioni nel corrispondente periodo del 2019), al lordo degli ordini intra-divisionali.

Il portafoglio ordini al 31 dicembre 2020 del Gruppo Trevi è pari a 318 milioni di Euro (374,5 milioni di Euro al 31 dicembre 2019). Per quanto riguarda l'articolazione per Divisione, 286,8 milioni di Euro si riferiscono alla Divisione Trevi (327,7 milioni di Euro al 31 dicembre 2019), mentre 31,2 milioni si riferiscono alla Divisione Soilmec (50 milioni al 31 dicembre 2019).

Gli investimenti

Gli investimenti lordi in immobilizzazioni materiali del Gruppo Trevi per l'esercizio 2020 ammontano a 22,5 milioni di Euro, dovuti sia all'acquisizione di impianti, macchinari e attrezzature da destinare principalmente a supporto sia delle attività del settore fondazioni, sia all'attività di noleggio svolta dalla divisione Soilmec. I disinvestimenti sono stati pari a Euro 17 milioni.

E importante segnalare che il Gruppo, ha inoltre intrapreso una profonda rivisitazione del costi aziendali ed ottimizzazione dei processi aziendali, in particolare lanciando i progetti di IT per la predisposizione del bilancio consolidato e reporting sulla piattaforma Tagetik, nonché l'implementazione del sistema ERP SAP/4 Hana, che include il modulo per la gestione della tesoreria centralizzata. Mentre la piattaforma Tagetik e il modulo per la tesoreria centralizzata sono entrati in esercizio nel 2020, il sistema ERP SAP/4 Hana è previsto entrare in esercizio nel 2021.

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Analisi Settoriale

Andamento della Capogruppo

I servizi svolti dalla Capogruppo nei confronti delle controllate comprendono la direzione gestionale e amministrativa, la gestione del servizio delle risorse umane, la gestione del servizio informatico, la gestione del servizio di comunicazione di gruppo, la gestione delle partecipazioni e concessione di finanziamenti alle società controllate, oltre che l'attività di noleggio di attrezzature.

Il bilancio separato dell'esercizio 2020, redatto secondo i principi contabili internazionali IAS / IFRS-EU, si è chiuso con ricavi delle vendite e delle prestazioni per 13,9 milioni di Euro (27,2 milioni di Euro nello scorso esercizio, con un decremento di 13,3 milioni di Euro), altri ricavi per 1,7 milioni di Euro (5,3 milioni di Euro nello scorso esercizio con un decremento di 3,6 milioni di Euro).

Il risultato operativo (EBIT) è negativo per circa 0,6 milioni di Euro al 31 dicembre 2020, a fronte di un risultato negativo per circa 0,1 milioni di Euro al 31 dicembre 2019.

Per quanto riguarda la gestione finanziaria, si evidenzia che nell'esercizio 2020 non sono stati percepiti proventi da partecipazione (analogamente all'esercizio precedente); i proventi finanziari ammontano a circa 281,9 milioni di Euro, prevalentemente per gli effetti complessivi dell'implementazione della Manovra Finanziaria di ristrutturazione del debito (erano stati 10,1 milioni di Euro nel precedente esercizio 2019, con un incremento di 271,8 milioni di Euro), di cui interessi attivi ai finanziamenti concessi dalla Capogruppo alle sue controllate per 2,4 milioni di Euro nell'esercizio 2020 contro i 9,9 milioni di Euro nell'esercizio 2019. Il risultato finanziario è stato altresi caratterizzato dagli oneri per interessi passivi per circa 25,9 milioni di Euro (18 milioni di Euro registrati nel corso dell'esercizio 2019) e da un utile su cambi pari a 0,7 milioni di Euro rispetto ad una perdita di 0,05 milioni di Euro nell'esercizio precedente. Le rettifiche di valore ad attività finanziarie sono negative ed ammontano a circa 2,5 milioni di Euro.

La Capogruppo ha quindi riportato un risultato ante imposte positivo per 253,6 milioni di Euro al 31 dicembre 2020, in miglioramento di 273,3 milioni di Euro rispetto all'esercizio 2019 in cui aveva ottenuto un risultato negativo per 19,7 milioni di Euro.

Si evidenziano imposte pari a 4,3 milioni di Euro, l'utile dell'esercizio ammonta a circa 246 milioni di Euro al 31 dicembre 2020 (47,8 milioni di Euro è stata la perdita nello scorso esercizio, con un miglioramento di 294,1 milioni di Euro).

Per quanto riguarda l'attivo immobilizzato, si evidenziano investimenti complessivi pari a 3,2 milioni di Euro, dovuti all'acquisizione di licenze informatiche e software applicativi.

La Capogruppo in seguito alle risultanze dell'Impairment Test effettuato al 31 dicembre 2020 ha provveduto alla svalutazione del valore di carico della società controllata Soilmec S.p.A. per complessivi 1,18 milioni di Euro. Per quanto riguarda il commento dettagliato alle singole poste di bilancio si rimanda alle Note Esplicative al bilancio d'esercizio individuale della TREVI Finanziaria Industriale S.p.A.

Per il prospetto di raccordo dei risultati di periodo ed il patrimonio netto di Gruppo con gli analoghi valori della Capogruppo (DEM/6064293 del 28 luglio 2006) si rimanda alla fine del Paragrafo.

Per quanto riguarda la composizione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, si rimanda ad altre parti della Relazione e alla Relazione sul Governo Societario che fornisce ampi dettagli.

Principali indicatori patrimoniali ed economico-finanziari della Società

Ad oggi, in estrema sintesi i principali indicatori patrimoniali e economico-finanziari della Società sono i seguenti:

(importi espressi in unità Euro) 31/12/2020 31/12/2019 Delta
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 13.906.209 27.177.528 (13.271.319)
Altri ricavi operativi 1.694.623 5.268.732 (3.574.109)
Ricavi Totali 15.600.832 32.446.260 (16.845.428)
Valore Aggiunto 4.386.789 13.304.047 (8.917.258)
% sui Ricavi Totali 28,12% 41.00% (12,88)%
Margine Operativo Lordo (EBITDA) 298.782 5.574.761 (5.275.979)
% sui Ricavi Totali 1,92% 17.18%
Risultato Operativo (EBIT) (642.756) (131.591) (511.164)
% su Ricavi Totali (4,12)% (0,41)%
Risultato netto delle attività in funzionamento 249.257.784 (18.602.027) 267.859.810
% sui Ricavi Totali 1597,72% (57,33)%
Investimenti netti 3.181.254 387 370 2.793.883
Capitale investito netto 235.971 334 147.879.790 88.091 544
Posizione finanziaria netta 107.439.611 416.512.337 (309.072.726)
Patrimonio Netto 128.531.723 (268.632.546) 397-164 269
Risultato operativo netto / Capitale investito netto (R.O.I.) (0,27)% (0,09)% 10,181%
Risultato netto / Patrimonio netto (R.O.E.) 193,93% 6,92% 187,00%
Risultato operativo netto / Ricavi Totali (R.O.S.) (4,12)% (0,41)% (3,71)%
Posizione finanziaria netta / Patrimonio netto (Debt / Equity) 83,59% (155,05)% 238,64%

Di seguito si riporta la riconciliazione tra patrimonio netto e risultato della Capogruppo e patrimonio netto e risultato di Gruppo:

Riconciliazione Patrimonio Netto e Risultato da Bilancio Capogruppo a Bilancio Consolidato

(in migliaia di Euro)

Descrizione Patrimonio netto
al 31/12/20
Risultato
Economico
TREVI-Finanziaria Industriale S.p.A. 128.532 249.258
Diff.patrimoni netti delle partecipazioni consolidate e loro valore nel bilancio
della Capogruppo
9.829 47.574
Effetto eliminazione rivalutazioni/(svalutazioni) delle partecip.consolidate,
finanziamenti e dividendi
55.712 81.006
Applicazione principi contabili uniformi e altre rettifiche (65.209) (130.352)
Differenza di Conversione (21.990) 0
Elisioni margini, plusvalenze e rapporti intragruppo 13.169 2.091
Effetto applicazione IFRS 5 0 (12.840)
Patrimonio netto e risultato 120.042 236.736
Patrimonio netto e risultato di pertinenza di terzi (3.317) (4.733)
Patrimonio netto e risultato di Gruppo 123.359 241.468

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Settore Fondazioni

Divisione Trevi

I ricavi del Gruppo Trevi per l'esercizio 2020 ammontano a 491,3 milioni di Euro inferiori di circa 131,9 milioni di Euro rispetto ai 623,2 milioni di Euro al 31 dicembre 2019.

Nel secondo semestre si nota una situazione eterogenea, nel complesso in aumento rispetto al semestre precedente, per via di una forte ripresa delle attività produttive in diverse aree del mondo e all'acquisizione di nuovi importanti progetti. Ciò è sostanzialmente dovuto ad un rallentamento degli impatti della pandemia COVID-19 che ha causato nel primo semestre una forte contrazione e, in alcuni casi, la chiusura di molte attività produttive oltre ad aver imposto sospensioni o rallentamenti dei lavori in molti cantieri.

Nel secondo semestre si evidenzia una situazione diversificata a livello geografico della Divisione Trevi:

  • · i volumi di fatturato nel mercato europeo, che rappresenta un importante area per lo sviluppo strategico del Gruppo, sono in calo rispetto al semestre precedente per via della conclusione dei progetti di Montecarlo e Francoforte, solo parzialmente compensati dal cantiere Drammen in Norvegia e da altri piccoli cantieri in Austria. Su alcuni progetti si è riusciti inoltre ad ottenere il riconoscimento di standby rates a copertura dei costi di cantiere sostenuti durante il lockdown e la chiusura di alcuni claims in negoziazione da inizio anno. A livello annuo i ricavi in Europa sono in leggera crescita rispetto all'anno precedente.
  • · Nel Far East, proseguono le attività ad Hong Kong, dove sono state ottenute e realizzate importanti variazioni contrattuali del progetto di ampliamento dell'Aeroporto Internazionale. Nelle Filippine, dopo un periodo di stand-by molto rigido causato dalla pandemia, i cantieri sono tornati a performare a pieno regime con volumi di produzione notevolmente in crescita rispetto ai trimestri precedenti e confermando i volumi dell'anno precedente. Procedono con regolarità di ground freezing in Australia per il Forrest Field Airport Link.
  • · In Africa i volumi sono il semestre precedente, ma presentano un calo rispetto all'anno precedente in particolare nell'area della Nigeria dove, in particolare per gli effetti della pandemia.
  • · Nel Medio Oriente permane una notevole contrazione dei ricavi, dovuta da una parte alla forte competizione tuttora presente nell'area geografica, e dall'altra, al trend negativo del settore delle costruzioni e alle ripercussioni causate dal crollo del prezzo del petrolio causato dalla pandemia. Il lieve miglioramento dei volumi in alcuni paesi è dovuto ad alcune acquisizioni in Kuwait e ad Abu

Dhabi. Nell'area di riferimento, per quanto riguarda i volumi di produzione dell'anno precedente, bisogna ricordare che era presente il contributo della commessa di Mosul in Iraq, terminata a luglio 2019, che aveva generato circa 36,1 milioni di Euro di ricavi.

  • · In Sud America risultano ancora in calo i volumi delle vendite, in particolare in Argentina, per problematiche legate alla pandemia e al blocco degli investimenti pubblici. L'inflazione continua ad affliggere il paese creando notevoli difficoltà nel controllo dei costi e nel riconoscimento di aggiornamenti tariffari del contratto. Proseguono le ottime performance del progetto Chacao in Cile, di cui si attende la conclusione nel primo semestre 2021.
  • · Si osserva invece un buon incremento di volumi nel Nord America, che continua a costituire un mercato dalle grandi potenzialità di crescita per il settore Fondazioni e che continua a garantire importanti acquisizioni di lavori per il Gruppo. Sono state infatti identificate alcune importanti iniziative che consentiranno il raggiungimento dei risultati prefissati nei prossimi anni.

Di seguito i principali ordini acquisiti nell'esercizio per area geografica dalla Divisione Trevi:

  • · Cut and Cover Tunnel and Soil Tunnel Drammen Project, in Norvegia, del valore di 32,2 ME, cliente Veidekke Entreprenor AS: contratto per le opere di consolidamento e fondazione del nuovo tunnel ferroviario di Drammen.
  • · Project Semmering Basis Tunnel in Austria, cliente Arge SBT 1.1 Tunnel Gloggnitz, del valore di ca 5 Me: scavi di penetrazione in una zona a faglia presso il Semmering Base Tunnel Lot 1.1., fino a una profondità di 50 m.
  • · Alte Akademie Alte Akademie Immobilien Germania valore circa 11,7 ME: Il progetto si inserisce nell'ambito di lavori di ristrutturazione di un edificio costruito nei primi anni '50, nel centro di Monaco, che sarà rinnovato per costruire uffici, negozi e appartamenti trasformandolo in un centro commerciale. L'attuale livello verrà abbassato fino a 12 m. e sarà messo in sicurezza mediante pali, jet grouting e ancoraggi.
  • · Lavori di "Ristrutturazione banchina Marcegaglia" al porto di Ravenna, committente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale, del valore di 8,6 ME. Le tecnologie utilizzate consistono in: vibroflottazione del terreno; infissione di palancolato metallico; tiranti a barra. La durata prevista è di circa un anno e mezzo con inizio lavori a partire dal 2021.
  • · Marcegaglia Magazzini Generali Autorità Portuale di Ravenna valore circa 5,5 Me in aggiunta al precedente.

  • · Galleria Alta Velocità a Lonato (BS), Ente Appaltante: Cepav Due, soggetto attuatore della linea AV/AC della tratta Brescia Est-Verona, committente Seli Overseas S.p.A.: opera di consolidamento del terreno mediante perforazioni e iniezioni cementizie per la salvaguardia dell'Autostrada A4 e di alcuni edifici in corrispondenza dello scavo della nuova galleria dell'Alta Velocità nella tratta Brescia Est - Verona, in località Lonato (BS).
  • · Kuwait University, con Kharafi, del valore di ca. 4,5 ME. Costruzione e manutenzione del pacchetto di offerte 5C - Campus medico, tangenziali e lavori di ponti presso la città universitaria di Sabah Salem della Kuwait University.
  • · Mutla City 550 Dissipation Wells Kuwait del valore di ca. 2 ME: scavi per la realizzazione di pozzi per il drenaggio delle acque piovane.
  • · Hatta Pumped Storage Hydro Power Plant, STRABAG-OZKAR-ANDRITZ JV UAE valore 2,3 ME: una centrale idroelettrica di pompaggio situata vicino alla comunità di Hatta nelle montagne a sud-est di Dubai
  • · Taiba Sheraton Madinah Al Munawara, in Arabia Saudita, del valore di ca. 2,5 Me. Il lavoro consiste in opere di contenimento per esecuzione di scavi e rimozione dell'acqua per permettere la costruzione degli interrati, presso l'hotel Sheraton a Medina.
  • · Estensioni contrattuali della Metro di Algeri con Cosider per circa 7,1 ME.
  • · Il progetto North-South Commuter Railway (NSCR). Il Progetto prevede la costruzione di 22 Km di ferrovia sopraelevata e 7 stazioni da Bocaue (provincia di Bulacan) a Tutuban (Metro Manila); Trevi Philippines realizzerà tutte le opere di fondazione per un valore di circa 21,0 ME.
  • · HK International Airport Contract 3206 con il cliente Penstone Hong Kong Limited, a Hong Kong - valore di ca. 21,5 M€.
  • · Commessa di Herbert Hoover Dike MATOC TO#4 con USACE: fa parte del progetto di riabilitazione degli argini del Lago Okeechobee in Florida, valore 31 M Euro, durata ca. 2 anni. Il lavoro è la continuazione dei vari lavori precedentemente completati da Treviicos e consiste nell'installazione di un cutoff wall che si sviluppa lungo circa 4 miglia di argine con profondità tra i 15 e i 20 metri.
  • · 400 SUMMER STREET project Boston, MA, con J. DERENZO CO., valore di 11 ME. Il progetto prevede la realizzazione delle fondazioni del nuovo edificio per il New Biomedical Office.
  • · Per il Progetto Puente Chacao, cliente Consorcio Puente Chacao SA in Cile, ci sono state variazioni contrattuali per ca. 8 M€ per la Pila Sud.

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Portafoglio ordini

Di seguito una descrizione delle principali commesse in corso di esecuzione nel secondo semestre 2020, suddivise per area geografica e progetto:

  • · Francia: Metro Grand Paris: Realizzazione di diaframmi con idrofresa, jet grouting e drilling & grouting nel contesto della nuova linea metropolitana del Grand Paris Express - Trevi France sta eseguendo lavori all' interno dei lotti 1601 (Eiffage GPT) 1602 (NGE Genie Civil) e 1701 (Groupment AVENIR con DEMATHIEU BARD).
  • UAE: Integrated Gas Development Expansion Project (IGD E), cliente Target e ADNOC (Abu Dhabi National Oil Company). Le opere di palificazione includono i pali pilota, prove statiche su opere permanenti, test sonici e di integrità, iniezioni e micropali.
  • · Hong Kong: NL/2017/03 Tung Chun New Town Extension
  • · USA: Florida Herbert Hoover Dike 2 (MATOC) Il progetto, firmato con USACE a fine 2017, fa parte del programma di riabilitazione degli argini del Lago Okeechobee in Florida.
  • · Cile: Puente Chacao Il progetto consiste nella costruzione di un ponte di circa 2.750 metri che collegherà l'isola di Chiloe con la terraferma. Trevi Chile ha firmato il contratto per l'esecuzione dei pali trivellati relativi alla Pila Centrale, Pila Nord, pila Sud con relativi abutment (Nord e Sud). I pali variano da un diametro minimo di 1500 mm ad un massimo di 2500 mm con profondità fino a 90 metri.
  • · Algeria: Metropolitana di Algeri: Varie commesse relative ai lavori di fondazione delle tratte della metropolitana del Lotto 2 della Linea 1 della Metro di Algeri, con Cosider.
  • · Algeria: Lavori di riabilitazione del Tunnel DJEBEL EL OUAHCH a Constantine con il cliente Cosider: lavori di iniezione di consolidamento tra le due canne della galleria facente parte della Autostrada Est-West.

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Divisione Soilmec

Con riferimento alla Divisione Soilmec, è stato significativo l'impatto del Covid-19 sull'operato dei cantieri e soprattutto sulla propensione agli investimenti da parte dei clienti, limitata dal perdurante clima di incertezza. L'acquisizione degli ordini non è stata sinora sufficiente a determinare un riallineamento dei volumi di vendita con i valori precedenti la pandemia. La catena di fornitura (supply chain) ha recuperato una buona continuità e puntualità delle consegne consentendo di dare continuità al processo produttivo e minimizzando i disservizi verso il mercato. Al fine di limitare l'impatto economico e finanziario di quanto sopra descritto è continuata nel quarto trimestre l'adozione di misure straordinarie di costi (cassa integrazione nelle sedi italiane, utilizzo strumenti analoghi disponibili nei Paesi esteri) e degli investimenti. Resta inoltre intensa l'attività di supporto ai clienti in termini di personalizzazioni o adattamenti di prodotto al fine di cogliere ogni opportunità di acquisizione ordini disponibile sul mercato. I ricavi 2020 in Europa e Nord America sono risultati in linea con i valori ottenuti nel 2019, mentre una sensibile riduzione si è registrata in Medio ed Estremo Oriente oltre che in America Latina. Si ricorda che nel mese di dicembre 2019 era stato ceduto 180% del capitale azionario della società statunitense Watson Inc., che aveva contribuito nel 2019 con circa 29 milioni di Euro di ricavi.

Di seguito i principali ordini acquisiti per area geografica:

  • · Fornitura di attrezzature da palo in Egitto per circa 5 Milioni
  • · Ordini acquisiti in UK per progetto HS2 pari a circa 5 Milioni

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Altre Società

Settore Oil&Gas

La cessione delle società del Gruppo operanti nel settore dell'Oil&Gas (la "Divisione Oil&Gas") è avvenuta il 31 marzo 2020, quindi per i primi tre mesi del 2020 i risultati della Divisione sono stati consolidati nei risultati del Gruppo Trevi, pur adottando il principio IFRS 5. Il risultato netto delle attività nette della Divisione Oil&Gas destinate alla vendita è stato pari a 12,8 milioni di Euro.

Altre società

TREVI Energy S.p.A.

La Società, costituita il 16 luglio 2007 per svolgere attività di progettazione, ingegneria e sviluppo di impianti industriali per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in particolare da fonte eolica e per progettare e costruire turbine eoliche, nel corso del 2020 è stata messa in liquidazione volontaria, nominando come liquidatore la Dott.ssa Elisa Monari.

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Rapporti del Gruppo con imprese controllate non consolidate, collegate, controllanti, imprese sottoposte al controllo di queste ultime e con altre entità correlate

Il Gruppo Trevi ha rapporti limitati con SOFITRE S.r.l., (vedi nota 36 della Nota Integrativa) società controllata al 100% dalla Trevi Holding SE e le società ad essa facenti capo che si occupano prevalentemente dell'attività di costruzione e gestione dei parcheggi. Tali rapporti non hanno originato nell'esercizio per il Gruppo Trevi, ricavi o costi e hanno determinato alla data del 31 dicembre 2020 crediti per 620 migliaia di Euro, al netto del fondo svalutazione relativo, e debiti per 0 migliaia di Euro.

Le condizioni di vendita praticate con le società correlate sono in linea alle normali condizioni di mercato. Non vi sono rapporti economici e patrimoniali per attività ordinarie con la società ex controllante Trevi Holding SE (anche "THSE") o la sua controllante I.F.I.T. e risultano marginali i rapporti con società controllate non consolidate e collegate descritti nella nota (36) del bilancio consolidato.

Si segnala che nel mese di dicembre 2020 – dopo che l'iter autorizzativo era cominciato nel settembre del 2019 - è stata definitivamente sottoposta con esito favorevole all'attenzione del Comitato Operazioni con Parti Correlate della Capogruppo e successivamente al suo Consiglio di Amministrazione la definizione dell'operazione avente ad oggetto un'intesa per la stipula di una transazione con l'Azionista THSE e i relativi esponenti contenente i seguenti impegni per l'Emittente:

  • l) riconoscimento in via transattiva, a fronte degli impegni di THSE e dei suoi esponenti a portare a compimento la Manovra di ristrutturazione in corso di ultimazione del Gruppo Trevi, evitando contenziosi che la possano ostacolare o ritardare, di un importo in favore dei Sig.ri Davide e Gianluigi Trevisani, ex Amministratori della Capogruppo, complessivamente pari all'importo lordo di 3 milioni di Euro, da corrispondersi in 60 rate mensili di pari importo;
  • 2) acquisto da parte del Gruppo, per un importo pari a Euro 1.500.000, del 60% del capitale della Parcheggi S.p.A., società attiva nella gestione dei parcheggi, nonché di tecnologie di costruzione e gestione dei suddetti parcheggi, coperte da proprietà intellettuale, restando inteso che:
    • (a) l'acquisto deve perfezionarsi su base debt e cash free, salva la cassa inizialmente necessaria a assicurarne l'operatività;

  • (b) l'acquisto deve riguardare esclusivamente le attività di gestione e servicing della Parcheggi S.p.A. con esclusione del trasferimento in proprietà di eventuali posti auto o altri asset che dovranno essere scorporati dalla Parcheggi S.p.A. anteriormente alla cessione;
  • (c) subordinatamente all'intervenuto trasferimento del 60% del capitale della Parcheggi S.p.A., e al verificarsi della condizione sospensiva della permanenza di alcuni contratti rilevanti, THSE, da un lato, e la Società, dall'altro, si sono obbligati sin d'ora rispettivamente a vendere ed acquistare la Partecipazione di Minoranza del 40% entro 24 (ventiguattro) mesi dalla data del futuro acquisto del 60% per un importo pari ad Euro 1.000.000;
  • 3) acquisto da parte della Capogruppo, a un importo pari ad Euro 2.050.000, del 100% della proprietà di un terreno sito in Località San Andrea in Bagnolo di Cesena di 350.000 mq circa e attualmente nella titolarità della Parte Correlata Sofitre S.r.l., società riconducibile a THSE, restando inteso che il corrispettivo sarà liquidato per una cifra corrispondente a circa il 50% del prezzo di acquisto - Euro 1.049.000 - e, quanto al residuo 50% - Euro 1.001.000 -, mediante compensazione di crediti vantati dalle società del Gruppo Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A. nei confronti di società controllate da THSE, segnatamente Sofitre S.r.l. e Roma Park S.r.l.;

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Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale

Introduzione

La presente sezione ha lo scopo di: (i) esaminare la correttezza dell'applicazione del presupposto relativo alla continuità aziendale ai bilanci (d'esercizio e consolidato) relativi all'esercizio 2020 della Società e del Gruppo (come infra definito), anche alla situazione economica, finanziaria e patrimoniale e delle ulteriori circostanze che possono assumere rilievo a tal fine; e (ii) identificare le incertezze al momento esistenti, valutandone la significatività e la probabilità che le stesse superate, prendendo in considerazione le misure poste in essere dal management e gli ulteriori fattori di mitigazione.

In particolare, pare opportuno anticipare sin d'ora che sono state identificate le tre seguenti aree di rischio, tutte analizzate nel prosieguo della presente sezione: (a) il mancato rispetto delle clausole contrattuali contenute nell'Accordo di Ristrutturazione (come infra definito) e le possibili conseguenze derivanti da tale circostanza, anche alla luce dei rapporti con le Banche Finanziatrici (come infra definite); (b) gli eventuali rischi legati all'andamento della liquidità del Gruppo per un periodo di almeno 12 mesi a partire dalla data di riferimento del presente bilancio; e (c) il rischio derivante dall'eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi di risanamento, come previsti dal Piano Consolidato Aggiornato (come infra definito).

Al fine di descrivere in maniera puntuale le specifiche aree di rischio nell'ambito della continuità della Società è stata in concreto verificata, occorre in via preliminare ricordare che la Società e il Gruppo hanno affrontato negli anni passati un complesso processo di risanamento economico, finanziario e patrimoniale conclusosi nella prima metà del 2020, a causa di alcune difficoltà e incertezze che si sono manifestate a partire dall'esercizio 2017. Pare pertanto opportuno ricapitolare brevemente in questa sede le principali tappe di tale percorso sino ad oggi.

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Breve excursus degli eventi più rilevanti sino alla data della presente relazione

  • · Al fine di fare fronte alla grave situazione di tensione economico-finanziaria della Società e del gruppo ad essa facente capo (il "Gruppo Trevi" o il "Gruppo"), a partire dal 2017 la Società ha avviato un processo di ripatrimonializzazione e di ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo da attuarsi nell'ambito di un accordo ex articolo 182 bis della Legge Fallimentare (come infra definita), il quale ha coinvolto, da un lato, i creditori finanziari del Gruppo Trevi e, dall'altro, i propri azionisti principali.
  • · La manovra finanziaria definitiva relativa alla suindicata operazione è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 8 maggio 2019 e, a seguito di alcune modifiche e integrazioni, in data 17 luglio 2019. Tale manovra si innestava su un piano industriale, economico e finanziario relativo al Gruppo Trevi per il periodo 2018-2022 (il "Piano Consolidato Originario") – elaborato nel corso degli esercizi 2018 e 2019 - il quale è stato approvato, nella sua versione finale, dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 2 agosto 2019. La manovra in questione prevedeva, in estrema sintesi:
    • i) un aumento di capitale di massimi Euro 193,1 milioni, di cui: (a) Euro 130.001.189,07 a pagamento e in via inscindibile, con diritto di opzione in favore degli azionisti della Società ai sensi dell'articolo 2441, comma 1, cod. civ., a un prezzo di sottoscrizione per azione pari a Euro 0,01 (tenuto conto del raggruppamento azionario eseguito il 18 novembre 2019) (l'"Aumento di Capitale in Opzione"); e (b) un ulteriore importo fino a Euro 63.137.242,00, inscindibile sino all'importo di Euro 10.593.896,00, riservato alle Banche Finanziatrici, da eseguirsi mediante compensazione dei crediti secondo un rapporto di conversione pari a 4,5 volte il prezzo di emissione (l'"Aumento di Capitale per Conversione" e, insieme all'Aumento di Capitale in Opzione, 156 Aumento di Capitale"). L'Aumento di Capitale in Opzione era interamente garantito, come segue: (A) quanto a ca. Euro 77,4 milioni, dagli impegni di sottoscrizione assunti da parte dei soci FSI Investimenti S.p.A. ("FSI") e Polaris Capital Management LLC ("Polaris" e, congiuntamente a Polaris, i "Soci Istituzionali"); e (B) quanto ai residui ca. Euro 52,6 milioni, degli impegni di sottoscrizione assunti dalle Banche Finanziatrici tramite l'utilizzo in compensazione dei loro crediti complessivamente pari a Euro 284,1 milioni, fermo restando che, qualora l'Aumento di Capitale in Opzione avesse dovuto essere sottoscritto dalle Banche Finanziatrici tramite la conversione dei loro crediti, ciò avrebbe comportato una conseguente riduzione dell'importo da sottoscriversi nell'ambito dell'Aumento di Capitale in Conversione, per un importo pari a quello utilizzato per sottoscrivere l'Aumento di Capitale in Opzione;

  • ii) la dismissione di Drillmec S.p.A., Petreven S.p.A. e di tutte le società al tempo facenti parte del Gruppo Trevi e operanti nel settore dell'Oil&Gas (la "Dismissione Oil&Gas") in favore del gruppo indiano facente capo a Megha Engineering & Infrastructures Ltd., primario operatore indiano del settore delle infrastrutture ("MEIL"), tra i leader mondiali del settore. I proventi derivanti da tale dismissione sarebbero stati destinati al rimborso di parte dell'indebitamento gravante sulle società della divisione Oil&Gas, mentre la parte residua di tale indebitamento sarebbe stata accollata da parte di Trevifin e utilizzata per sottoscrivere l'Aumento di Capitale per Conversione ovvero riscadenziata in maniera uniforme al debito oggetto di ristrutturazione di cui al successivo punto (v);
  • iii) nel caso di mancata integrale sottoscrizione della porzione di Capitale in Opzione, l'eventuale concessione ed erogazione in favore di Trevi S.p.A. ("Trevi") e Soilmec S.p.A. ("Soilmec" e, congiuntamente a Trevi, le "Società Proponenti") di un finanziamento a medio-lungo termine in pool per cassa per un importo massimo complessivo pari al minore tra (a) Euro 41 milioni, e (b) la differenza tra Euro 130 milioni e l'ammontare dell'Aumento di Capitale in Opzione effettivamente sottoscritto dal mercato e dagli azionisti (ivi inclusi i Soci Istituzionali), da cui dovevano essere ulteriormente dedotti i proventi netti derivanti dalla cessione della divisione Petreven in eccesso rispetto a Euro 11,6 milioni (la "Nuova Finanza"). Di tale finanziamento, una parte pari a Euro 12 milioni sono stati erogati nel periodo intercorrente tra il deposito del ricorso ex articolo 182 LF e la data di intervenuta definitività del decreto di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione (come infra definito) (e, dunque, a seguito dell'autorizzazione da parte del Tribunale competente ai sensi dell'articolo 182 quinquies, comma 1, LF). La parte residua di tale Nuova Finanza, che in considerazione dei criteri previsti dal relativo contratto di finanziamento è risultata pari a Euro 878.866,00, è stata erogata successivamente all'esecuzione dell'Aumento di Capitale in data 31 luglio 2020;
  • iv) il consolidamento e il riscadenziamento del debito bancario che avrà data di scadenza finale e relativo rimborso balloon al 31 dicembre 2024, salvi i casi di rimborso anticipato obbligatorio, e la modifica dei relativi termini e condizioni;
  • v) la conferma delle linee di credito esistenti e la concessione di nuove linee di credito per firma, volte a consentire al Gruppo di emettere le garanzie richieste nell'ambito della propria attività ordinaria, per complessivi circa Euro 200 milioni, una parte delle quali - pari a complessivi Euro 39,3 milioni - da erogarsi anche durante il periodo intercorrente tra la data di deposito e la data di omologa dell'Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell'articolo 182 quinquies LF, subordinatamente all'ottenimento dell'autorizzazione da parte del Tribunale competente;

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  • vi) il pagamento, da parte di Trevifin, di un importo pari a Euro 8,3 milioni in favore di SC Lowy creditore finanziario che aveva riffutato di aderire alla proposta di conversione in azioni ordinarie di cui al precedente punto (i) – a saldo e stralcio del credito di Euro 27,8 milioni (con uno stralcio implicito del credito originario pari al 70%); e
  • vii) il riscadenziamento sino a tutto il 31 dicembre 2024, e la modifica dei relativi termini e condizioni del prestito obbligazionario denominato «Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A. 5,25% 2014 -2019» emesso da Trevifin nell'esercizio 2014 per un valore di Euro 50 milioni (il "Prestito Obbligazionario"), già approvato dall'assemblea dei bondholder in data 2 maggio 2019.
  • · In data 5 agosto 2019, sono stati sottoscritti gli accordi per la realizzazione della complessiva operazione di ripatrimonializzazione di Trevifin e ristrutturazione dell'indebitamento del Gruppo, e più in dettaglio:
    • i) l'accordo di ristrutturazione dei debiti (1"Accordo di Ristrutturazione") sottoscritto, inter alios, dalla Società, Trevi e Soilmec, da una parte, e dagli istituti finanziatori del Gruppo Trevi (le "Banche Finanziatrici"), dall'altra parte, da sottoporre all'omologa del Tribunale ai sensi dell'articolo 182 bis del R.D. 16 marzo 1942 n. 267 (la "Legge Fallimentare" o "LF"), nonché gli ulteriori accordi con altri creditori finanziari, anch'essi sottoposti ad omologa ai sensi del medesimo articolo 182 bis LF (gli "Accordi Ulteriori"), volti a disciplinare la ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo Trevi;
    • ii) lo share purchase agreement sottoscritto da Trevifin, le controllate Trevi, Soilmec e Trevi Holding USA Corporation, da una parte, e MEIL Global Holdings B.V., società di diritto olandese direttamente controllata da MEIL, dall'altra parte, volto a disciplinare la Dismissione Oil&Gas (lo "SPA");
    • iii) l'accordo di investimento con il quale i Soci Istituzionali hanno assunto nei confronti di Trevifin inter alia impegni di sottoscrizione per circa Euro 77,4 milioni complessivi in relazione all'Aumento di Capitale in Opzione; e
    • iv) il contratto di finanziamento, con il quale alcune Banche Finanziatrici si sono impegnate a concedere la Nuova Finanza in favore di Trevi e Soilmec.
  • · In data 8 agosto 2019, l'Accordo di Ristrutturazione e gli Accordi Ulteriori sono stati depositati presso il Tribunale di Forlì, al fine di richiederne l'omologazione ai sensi dell'articolo 182 bis LF, nonché l'autorizzazione ex articolo 182 quinquies, primo comma, LF per contrarre finanziamenti prededucibili in un momento precedente l'omologazione.
  • · Con provvedimenti del 2 ottobre 2019 il Tribunale di Forlì ha concesso l'autorizzazione ai sensi dell'articolo 182 quinquies LF, per l'erogazione da parte di alcune Banche Finanziatrici della Nuova Finanza per complessivi Euro 12 milioni in favore delle controllate Trevi (per Euro 8,4 milioni) e Soilmec

(per Euro 3,6 milioni). Il Tribunale di Forlì nella medesima data ha altresì autorizzato la concessione a Trevifin, ai sensi dell'articolo 182 quinquies LF, di nuova finanza interinale sotto forma di emissione di garanzie bancarie per un importo complessivo di Euro 39,3 milioni.

  • Con provvedimento del 7 novembre 2019, pervenuto a Trevifin il 15 novembre, il Tribunale di Forlì ha rigettato la richiesta di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori. Trevifin, e le controllate Trevi e Soilmec hanno tempestivamente proposto reclamo presso la Corte di Appello di Bologna in data 29 novembre 2019, affinché, con revisione del provvedimento di rigetto, venisse accolta la richiesta di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori.
  • · Con decreti del 10 gennaio 2020, notificati a Trevifin, Trevi e Soilmec in data 21 gennaio 2020, la Corte d'Appello di Bologna ha accolto i reclami avverso i provvedimenti del Tribunale di Forlì di rigetto dell'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori, ritenendo fondate le ragioni addotte dalle società reclamanti, e ha pertanto omologato tali accordi.
  • · In data 11 marzo 2020 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il Covid-19 "pandemia". A fronte di tale dichiarazione, sia il Governo Italiano, sia la maggior parte dei governi di Paesi europei ed extra europei hanno implementato azioni volte al contenimento e alla diffusione della diffusione della pandemia, tra cui la chiusura temporanea di attività commerciali e produttive e la limitazione degli spostamenti sia all'interno dei Paesi sia da/verso l'esterno (c.d. lockdown).
  • · In data 31 marzo 2020 a seguito del c.d. primo closing perfezionato in data 28 febbraio 2020 è stata completata con successo la cessione della divisione Oil&Gas del Gruppo Trevi in favore di MEIL Global Holdings B.V. In particolare, ai sensi dello SPA, l'intero capitale sociale di Drillmec S.p.A., Drillmec Inc. e Petreven S.p.A. è stato trasferito al Gruppo MEIL per un corrispettivo (debt free) pari a circa Euro 116,4 milioni. Parte del prezzo corrisposto dal Gruppo MEIL è stato utilizzato da Trevifin, prima del lancio dell'Aumento di Capitale, per il rimborso di 48,5 milioni di euro dell'indebitamento bancario relativo alla divisione Oil&Gas, già oggetto di accollo da parte della Società per circa 107,2 milioni di euro, in conformità con quanto previsto dall'Accordo di Ristrutturazione. Inoltre, una parte del prezzo pari a Euro 14 milioni è stata utilizzata, in conformità agli accordi sottoscritti con il Gruppo MEIL, al fine di costituire un deposito vincolato (c.d. "Eserow Amount") a garanzia degli eventuali obblighi di indennizzo che fossero insorti successivamente al closing dell'operazione;
  • · In data 29 aprile 2020, le Banche Finanziatrici, per il tramite dell'agente, hanno confermato che tutte le condizioni sospensive dallo stesso previste si erano verificate, e che pertanto tale accordo dovevano intendersi pienamente efficace in ogni sua previsione. Nell'ambito di tale comunicazione le banche hanno altresì confermato che gli impegni di sottoscrizione e liberazione dell'Aumento di Capitale dalle stesse assunti ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione;

  • · In data 29 maggio 2020 Trevifin ha reso noto al mercato che si è positivamente concluso l'Aumento di Capitale, nell'ambito del quale sono state sottoscritte n. 15.083.921.496 azioni ordinarie di nuova emissione della Società, per un controvalore complessivo pari a Euro 150.839.214,96. In particolare:
    • o la tranche di Aumento di Capitale in Opzione offerto in opzioni ai soci è stata interamente sottoscritta per Euro 130.001.189,07, di cui Euro 87.701.972,96 (Euro 77,4 mln circa riferiti ai Soci Istituzionali) tramite versamento di denaro, ed Euro 42.299.216,02 con la conversione da parte delle principali Banche Finanziatrici di crediti finanziari vantati nei confronti della Società, secondo un rapporto di conversione pari a 4,5:1; e
    • o la tranche di Aumento di Capitale per Conversione riservato alle Banche Finanziatrici, con esclusione del diritto di opzione, è stata sottoscritta per Euro 20.838.025,89 tramite conversione dei crediti finanziari vantati dalle banche stesse nei confronti della Società, secondo il medesimo rapporto di conversione pari a 4,5:1.
  • · In data 29 giugno 2020 il Consiglio di Amministrazione di Trevifin, pur in presenza di incertezze relative all'effettiva attuazione del Piano Consolidato Originario, ha approvato i risultati al 31 dicembre 2019 sulla base del presupposto della continuità aziendale fondando le proprie conclusioni sulla base dei seguenti elementi:
    • i) l'accoglimento del reclamo avverso i provvedimenti di rigetto adottati dal Tribunale di Forlì al fine di ottenere l'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori, e la conseguente omologa degli stessi con decreto della Corte d'Appello di Bologna del 10 gennaio 2020;
    • ii) il completamento della cessione della divisione Oil&Gas a MEIL Global Holdings B.V. da parte del Gruppo Trevi in data 31 marzo 2020;
    • iii) l'intervenuta efficacia dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori in data 29 aprile 2020 a seguito del verificarsi delle condizioni sospensive ivi previste, con conseguente riscadenziamento dell'indebitamento finanziario del Gruppo nei termini ivi previsti;
    • iv) il completamento in data 29 maggio 2020 dell'Aumento di Trevifin, nell'ambito del quale sono state sottoscritte n. 15.083.921.496 azioni ordinarie di nuova emissione della Società, per un controvalore complessivo pari a Euro 150.839.214,96; e
    • v) con riferimento, infine, ai fattori di incertezza legati al Piano Consolidato Originario, la circostanza che lo stesso è stato redatto, con l'ausilio di primari advisor industriali e finanziari, è stato più volte esaminato dal Consiglio di Amministrazione ed attestato da parte dell'esperto nominato ai sensi dell'articolo 182 bis LF ed omologato dalla Corte d'Appello di Bologna.
  • In data 22 settembre 2020 il Consiglio di Amministrazione di Trevifin ha approvato i risultati consolidati in

semestrali al 30 giugno 2020 sulla base del presupposto della continuità aziendale fondando le proprie conclusioni considerando le seguenti circostanze:

  • i) a seguito dell'esecuzione dell'operazione di rafforzamento patrimoniale di Trevifin e di ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo:
    • o il patrimonio netto della Società è passato da -268,6 milioni di Euro al 31 dicembre 2019 a +124,0 milioni di Euro al 30 giugno 2020, permettendo il superamento della situazione ex articolo 2447 del codice civile;
    • o l'indebitamento finanziario netto del Gruppo si è ridotto dai circa 736 milioni di Euro del 31 dicembre 2019 ai circa 251 milioni di Euro del 30 giugno 2020; e
    • o l'indebitamento residuo del Gruppo è stato quasi integralmente (337,8 milioni di euro rispetto a 349,8 milioni di euro) riscadenziato, prevedendo un rimborso bullet al 31 dicembre 2024, con la modifica dei relativi termini e condizioni;
  • ii) il primo semestre 2020 si era chiuso in linea con le previsioni più aggiornate incluse nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale e le previsioni per l'anno in corso erano in linea con gli scenari prudenziali elaborati dal management all'inizio della pandemia da Covid-19;
  • iii) il Consiglio di Amministrazione ha esaminato le previsioni di ripresa del settore Construction nelle diverse economie in cui opera il Gruppo, ritenendo presenti diverse opportunità per nuovi contratti per il Gruppo;
  • iv) molti governi in molti Paesi delle economie sviluppate ed emergenti, dopo aver protetto il proprio sistema socio-economico con iniziative di lockdown e limitazione alla circolazione di persone e merci, hanno adottato strumenti per sostenere i diversi sistemi economici, con politiche fiscali espansive, mettendo a disposizione liquidità per famiglie e imprese, e predisponendo piani di rilancio delle economie spesso basati su investimenti infrastrutturali. Pertanto, nonostante per il 2020 lo scenario in merito alla pandemia da Covid-19 sia tale da far ritenere rilevanti gli impatti attesi sul mercato Construction nel 2020, in particolare nel primo semestre, e le stime di crescita del mercato Construction per il 2020 sono state riviste al ribasso coerentemente con le prospettive di contrazione del PIL globale nell'arco dell'anno, resta invece confermata la previsione di recupero di tale mercato nel corso del 2021, sulla base dell'attesa di investimenti governativi a supporto dell'economia (come ad esempio il Piano U.S.A. da 2 trilioni di USD), che si prevede vedano nelle costruzioni e infrastrutture uno dei settori centrali per il rilancio; e
  • v) quanto al Piano Consolidato Originario, pur essendo presenti fisiologici fattori di incertezza legati alla sua completa realizzazione (anche a causa di eventi esogeni e imprevedibili quali, al tempo della sua predisposizione, la pandemia Covid-19), è stato redatto, con l'ausilio di primari advisor

industriali e finanziari, ed è stato più volte esaminato dal Consiglio di Amministrazione, nonché attestato da parte dell'esperto nominato ai sensi dell'articolo 182 bis LF ed omologato dalla Corte d'Appello di Bologna.

  • · In data 31 gennaio 2021 la Società ha comunicato al mercato che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data in relazione all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 – influenzato anche dagli effetti negativi della pandemia da Covid-19 sull'economia mondiale che ha condizionato l'attività del Gruppo - era possibile prevedere che, in sede di approvazione del bilancio consolidato del Gruppo Trevi si sarebbe verificato il mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione, segnatamente il rapporto tra indebitamento netto ed EBITDA ricorrente consolidati.
  • In data 24 febbraio 2021, Trevifin ha informato il mercato circa l'avvio delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici volte all'individuazione delle modifiche agli accordi in essere necessarie per fare fronte al prevedibile mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione in occasione dell'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2020. La Società ha inoltre informato il mercato circa il fatto che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data relative all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 e delle ulteriori analisi allora in corso sulle prospettive della Società nell'attuale contesto di mercato, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19, emergeva un generale rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano Consolidato Originario, che apparivano pertanto non interamente realizzabili nell'arco temporale considerazione di ciò, nelle interlocuzioni avviate con le Banche Finanziatrici la Società ha avanzato l'ipotesi sia di concessione degli usuali waiver e modifiche ai parametri finanziari originariamente fissati nell'Accordo di Ristrutturazione, sia di rideterminazione di alcune scadenze previste nell'esercizio in corso in relazione a talune esposizioni.

Gli eventi successivi a quelli sopra elencati e le ulteriori azioni intrapresent nel frattempo saranno trattati nel prosieguo della presente sezione, con riferimento alle specifiche aree di rischio cui si riferiscono.

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Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto

Le attuali condizioni dei mercati in cui opera il Gruppo Trevi, associate alla complessa situazione del Gruppo, hanno richiesto alla direzione della Società di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito al presupposto della continuità aziendale.

In particolare, in sede di approvazione del progetto di bilancio 2020 il Consiglio di Amministrazione ha proceduto a compiere tutte le necessarie valutazioni circa la sussistenza del presupposto della continuità aziendale tenendo conto, a tal fine, di tutte le informazioni disponibili relativamente ai prevedibili accadimenti futuri.

Nel determinare se il presupposto dell'attività sia applicabile, gli amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno – ma non limitato – a dodici mesi dopo la data di riferimento del bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2020. Sono stati presi in considerazione i principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi in merito alla continuità. Si anticipa che, nel caso di Trevifin e del Gruppo Trevi, gli indicatori di rischio da valutare con particolare attenzione sono quelli rientranti nell'area finanziaria e, in particolare, quell'Accordo di Ristrutturazione e al raggiungimento degli obiettivi di risanamento del Gruppo attraverso il Piano Consolidato Originario e gli accordi sottoscritti nel 2019, cui è stata data attuazione nel corso dell'esercizio 2020, come sopra sinteticamente illustrati.

A tal proposito, per sgombrare il campo da eventuali fraintendimenti, va comunque evidenziato preliminarmente che, come già esposto nel precedente paragrafo, le operazioni che componevano la manovra finanziaria prevista dall'Accordo di Ristrutturazione sono state poste integralmente in essere in sostanziale conformità alle previsioni degli accordi originari, e ciò ha consentito alla Società e al Gruppo Trevi di riequilibrare immediatamente la propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria rispetto alla precedente situazione di crisi che aveva determinato la necessità di addivenire alla sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione stesso. Ciò trova conferma nella circostanza che il Gruppo Trevi, nonostante i consistenti ritardi nell'omologazione e, conseguentemente, nella successiva attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione e del piano ad esso sotteso (che pure hanno comportato maggiori costi a carico della Società e una minore marginalità) e nonostante il successivo scoppio della pandemia Covid-19 proprio a cavallo del completamento dell'Aumento di Capitale (che ne ha, con ogni probabilità, influenzato negativamente il pieno successo), è riuscito a ottenere risultati coerenti con gli scenari prudenziali che il management aveva elaborato proprio al fine di verificare la perdurante tenuta del piano (inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale), e a rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione alla data di verifica del

30 giugno 2020. Tuttavia, il protrarsi della pandemia, con la seconda ondata della diffusione del virus, le misure restrittive progressivamente più stringenti che gli stati e le imprese sono stati costretti ad adottare nel corso del 2020 (restrizioni alla circolazione di persone e merci, chiusura di stabilimenti, misure di sicurezza, ecc.), la conseguente contrazione degli investimenti a livello internazionale e i consistenti ritardi nell'acquisizione di nuovi ordini e ritardi nell'esecuzione di alcuni progetti in corso e/o da acquisire, nonché il verificarsi di alcuni eventi ulteriori (quali la cancellazione ovvero la mancata acquisizione di alcune commesse) hanno influenzato negativamente i risultati del Gruppo soprattutto nel secondo semestre 2020, comportando un peggioramento di tutti i principali indicatori (fatturato, EBITDA e Posizione Finanziaria Netta) rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Originario per il medesimo periodo e una minore generazione di cassa netta, seppure con risultati economici in linea rispetto agli scenari prudenziali elaborati dal management e inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale. Le incertezze sulla continuità aziendale relative al Gruppo Trevi, così come le valutazioni sulla probabilità che le stesse vengano superate, vanno quindi inquadrate in tale ambito e analizzate alla luce delle conseguenze che tali circostanze hanno avuto e/o potranno avere sul processo di risanamento e, in generale, sull'attività del Gruppo Trevi.

In particolare, i già segnalati scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario rilevati in particolare nel corso del secondo semestre 2020, hanno comportato, da un lato, il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione e, dall'altro, la necessità di aggiornare gli obiettivi del suddetto piano - sempre nel rispetto delle originarie linee strategiche - e di rivedere le previsioni per i prossimi esercizi, mediante l'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Società in data 23 aprile 2021 di un nuovo piano industriale relativo al periodo 2021-2024 (il "Piano Consolidato Aggiornato"). In particolare, tale piano prevede livelli inferiori sia di ricavi che di EBITDA rispetto al Piano Consolidato Originario, così come una minore generazione di cassa e, conseguentemente, una Posizione Finanziaria Netta stabilmente più elevata. Si riporta qui di seguito una tabella di raffronto tra le previsioni del Piano Consolidato Originario e quelle del Piano Consolidato Aggiornato:

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Management Plan 2021-2024

Piano industriale 2021-21 2021 2022 2023 2024
Ricavi 525 574 619 680
EBITDA ricorrente (*) 54 69 81 96
Posiz. Finanziaria Netta (**) 276 278 253 224

(*) ante oneri e proventi straordinari e con l'applicazione dell'IFRS16

(**) include l'applicazione dell'IFRS16

Piano Attestato 2019-2022
Piano industriale 2019-22 2020 2021 2022 2023 2024
Ricavi 724 747 783 - "
EBITDA (**) 73 84 92 t t
Posiz. Finanziaria Netta (**) 183 134 93

(**) queste revisioni non includevano l'applicazione dell'IFRS16 e assumevano l'aumento di capitale della Manovra Finanziaria realizzato nel 2019 e sottoscritto per cassa al 100%.

Si sottolinea altresì il fatto che, come emerge dalla precedente tabella di raffronto, il Piano Consolidato Aggiornato considera come arco temporale il periodo 2021-2024, rispetto al Piano Consolidato Originario che considerava il periodo 2019-2022. Tale arco temporale è allineato alle principali scadenze dell'indebitamento finanziario previste dall'Accordo di Ristrutturazione e dagli accordi con i creditori finanziari del Gruppo Trevi. Tale circostanza implica evidentemente che il raggiungimento degli obiettivi di risanamento del Gruppo Trevi che, nell'ambito del Piano Consolidato Originario, era previsto per la fine dell'esercizio 2022, nell'ambito del Piano Consolidato Aggiornato vada valutato in tale orizzonte temporale più ampio.

Più nello specifico, gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario, e la conseguente necessità di elaborare e approvare il Piano Consolidato Aggiornato comportano le seguenze, ciascuna delle quali sarà analizzata nel prosieguo, al fine di valutare se tale circostanza rappresenti un'incertezza rispetto alla continuità aziendale, e se tale incertezza possa essere superata, anche tramite le azioni poste in essere dal management:

  • (i) il mancato rispetto di alcuni obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e la necessità di richiedere alle Banche Finanziatrici alcune modifiche rispetto allo stesso. Su tale punto, si veda più nello specifico il successivo paragrafo;
  • (ii) il rischio che il profilo di generazione di cassa del Piano Consolidato Aggiornato, che si mantiene su livelli più bassi di quelli del Piano Consolidato Originario, possa far insorgere situazioni di cassa tali da non consentire la normale operatività del Gruppo; e
  • (iii) il rischio che il Gruppo non sia in grado di raggiungere gli obiettivi del Piano Consolidato Aggiornato, e il conseguente definitivo riequilibrio della propria situazione economica e finanziaria.

Nei paragrafi successivi si espongono le considerazioni svolte dal Consiglio di Amministrazione in merito al presupposto della continuità aziendale alla luce di tali aspetti.

Il mancato rispetto degli obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e le richieste di modifica formulate alle Banche Finanziatrici

Con riferimento all'Accordo di Ristrutturazione, le conseguenze della complessiva situazione nella quale si trova il Gruppo Trevi per effetto degli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario possono essere così sintetizzate.

  • A. Violazione dei parametri finanziari alla data del 31.12.2020: sulla base dei risultati relativi all'esercizio 2020, come risultanti dal relativo bilancio consolidato, il Gruppo Trevi non è in grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione per la data di verifica del 31 dicembre 2020. In particolare, l'Accordo di Ristrutturazione prevede che, alla data di verifica che cade il 31 dicembre 2020, le Società Proponenti avrebbero rispettato i seguenti parametri finanziari:
    • · Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / EBITDA inferiore o uguale a 4,5x ("Leverage Ratio"); e
    • 0 Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / Patrimonio Netto Consolidato inferiore o uguale a 1,8x ("Debt/Equity Ratio").

Alla luce dei risultati derivanti dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, tali parametri finanziari non risultano rispettati e, in particolare: (a) il Leverage Ratio risulta pari a 5,36x; e (b) il Debt/Equity Ratio risulta pari a 2,24x. Tale circostanza implica le seguenti possibili conseguenze, che costituiscono rischi per la continuità aziendale: (i) la formale dichiarazione da parte delle Banche Finanziatrici circa il verificarsi di un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e la conseguente

attivazione dei rimedi contrattualmente previsti, tra cui la decadenza dal beneficio del termine in relazione all'indebitamento finanziario oggetto dell'Accordo di Ristrutturazione, e la richiesta di immediato rimborso anticipato dell'indebitamento medesimo; (ii) l'interruzione da parte delle Banche Finanziatrici delle linee di credito a breve termine per cassa previste dall'Accordo di Ristrutturazione, facendo venire meno il necessario sostegno finanziario al Gruppo; e (iii) l'interruzione da parte delle Banche Finanziatrici delle linee di credito per firma, necessarie al Gruppo nell'ambito delle relative commesse. Quanto sopra, rende necessario un formale impegno delle Banche Finanziatrici a non avvalersi di alcuno di tali rimedi e una rinuncia all'esercizio degli stessi in conseguenza di tali violazioni;

  • B. Necessità di aggiornare i parametri finanziari per le successive date di verifica: le previsioni del Piano Consolidato Aggiornato denotano che, con ogni probabilità, le Società Proponenti non saranno in grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione anche alle successive date di verifica. Infatti, i parametri finanziari che erano stati inseriti nell'Accordo di Ristrutturazione, e che le Società Proponenti si sono impegnate a rispettare a ciascuna data di verifica che cade il 30 giugno e del 31 dicembre di ciascun esercizio, erano basati sulle previsioni del Piano Consolidato Originario che, come si è detto, sono da ritenersi superate alla luce dei risultati raggiunti dal Gruppo, i quali mostrano un andamento peggiorativo rispetto alle previsioni originarie. Il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti alle successive date di verifica costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e comporterebbe le conseguenze già descritte al precedente paragrafo A., esponendo la Società e il Gruppo Trevi alle relative incertezze sulla continuità. Ciò implica la necessità di prevedere dei parametri finanziari rivisti ed allineati rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato e, a tal fine, è necessario richiedere alle Banche Finanziatrici che diano il proprio consenso alle modifiche dell'Accordo di Ristrutturazione volte a: (a) dare atto, da un lato, della circostanza che si sono verificati degli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario i quali hanno richiesto la predisposizione ed approvazione del Piano Consolidato Aggiornato; e (b) prevedere dei nuovi parametri finanziari, modificati al fine di renderli coerenti con il Piano Consolidato Aggiornato;
  • C. Necessità di chiedere lo spostamento di alcune scadenze finanziarie: come detto, gli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, derivanti anche dalle conseguenze della pandemia da Covid-19, implicano un costante minore dimensionamento delle disponibilità liquide rispetto al Piano Consolidato Originario nel corso del biennio 2021-2022, con particolare riferimento al primo semestre del 2021. Sebbene l'Accordo di Ristrutturazione preveda che la gran parte dell'indebitamento finanziario nei confronti delle banche aderenti vada rimborsato bullet al 31 dicembre 2024, esistono

વેટ

alcune scadenze finanziarie nel corso dei prossimi 12 mesi che, laddove le Società Proponenti dessero corso ai relativi pagamenti, potrebbero creare situazioni di cassa e mettere a rischio la capacità del Gruppo di fare fronte alle esigenze finanziarie del business. Più in particolare, l'Accordo di Ristrutturazione prevede: (a) l'obbligo di rimborsare, entro il dodicesimo mese dalla c.d. Data di Conversione, cioè il 29 maggio 2021, alcuni insoluti che erano stati riscadenziati al momento della sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione, per un importo pari a ca. Euro 19,2 milioni (i c.d. "Insoluti Riscadenziati"); (b) l'obbligo di rimborsare le rate della c.d. Nuova Finanza concessa nell'ambito dell'Accordo di Ristrutturazione in scadenza il 30 giugno e il 31 dicembre 2021, per un importo complessivamente pari a ca. Euro 1,9 milioni. Il mancato rimborso di tali importi costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e potrebbe comportare conseguenze analoghe a quelle descritte ai precedenti punti (i) e (ii) di cui al precedente Paragrafo A., e le Banche Finanziatrici potrebbero esercitare i rimedi sopra descritti. Ciò rappresenta evidentemente un ulteriore elemento di incertezza da tenere in considerazione rispetto alla continuità aziendale, e rende necessario chiedere alle Banche Finanziatrici una sospensione dei suddetti obblighi di rimborso e un riscadenziamento degli stessi a una data che sia coerente con i flussi di cassa previsti dal Piano Consolidato Aggiornato. Inoltre, l'Accordo di Ristrutturazione prevede che, nel caso in cui l'Importo Escrow (che, si ricorda, costituisce un deposito vincolato a garanzia di eventuali obblighi di indennizzo nascente dai contratti relativi alla Dismissione Oil&Gas) fosse liberato, tale importo debba essere destinato al rimborso anticipato di alcune delle Banche Finanziatrici (i.e., le banche che vantavano esposizioni nei confronti delle società che facevano parte della Divisione Oil&Gas).

Con riferimento alle circostanze sopra descritte, si rimanda in ogni caso alle specifiche considerazioni che sono state svolte nel successivo paragrafo al fine di valutare se la relativa incertezza che ne deriva possa o meno ritenersi definitivamente superata.

Rischi relativi all'andamento della liquidità dei prossimi 12 mesi.

Un elemento che è stato valutato con particolare attenzione, alla luce della minor generazione di cassa prevista dal Piano Consolidato Aggiornato, è l'idoneità dei livelli di cassa previsti nei prossimi 12 mesi a garantire l'ordinaria operatività del Gruppo, il finanziamento delle relative commesse e il regolare pagamento dei fornitori. A fini di chiarezza, va premesso che appare improbabile, alla luce della complessiva situazione, ipotizzare che possano essere concesse al Gruppo nuove linee di credito per cassa non previste dal Piano Consolidato Originario. Il Gruppo dovrà quindi essere in grado di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie

esclusivamente tramite il ricorso alle linee di credito esistenti per il finanziamento del circolante e tramite i flussi attivi derivanti dalla propria attività ordinaria, fatta unicamente eccezione per il possibile ricorso a linee per la cessione pro-soluto dei crediti rientranti nell'indebitamento consentito ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione. Tale aspetto risulta come è ovvio centrale nella valutazione del presupposto della continuità aziendale, e rende necessaria un'attenta verifica delle previsioni di cassa dei prossimi 12 mesi per accertarsi che, sulla base delle previsioni elaborate dal management, i flussi attivi derivanti dall'attività siano ragionevolmente idonei a sostenere tempo per tempo le esigenze finanziarie del Gruppo senza ricorso a nuove linee di credito, e senza causare prevedibili situazioni di cassa. A questo fine, la Direzione Aziendale ha sviluppato una previsione sulle entrate ed uscite di cassa del Gruppo che si possono ragionevolmente attendere sino al marzo 2022, da cui è emersa la ragionevole aspettativa di una situazione positiva di cassa del Gruppo fino ad allora.

Rischi relativi al mancato raggiungimento degli obiettivi di riequilibrio economico-finanziario

Più in generale, un fattore di rischio sul quale il management si è particolarmente concentrato è rappresentato dalla circostanza che, come detto, il Piano Consolidato Originario prevedeva il raggiungimento di determinati target economici, finanziari e patrimoniali che erano stati ritenuti idonei a consentire il definitivo riequilibrio economico-finanziario e il risanamento del Gruppo. Gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario lo hanno reso non più attuale e hanno reso necessaria la predisposizione ed approvazione del Piano Consolidato Aggiornato. Si è reso pertanto necessario valutare con particolare attenzione se, sulla base delle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato, gli obiettivi di risanamento restino comunque raggiungibili da parte del Gruppo Trevi, anche se con tempistiche più lunghe. In particolare, l'andamento del Gruppo nei primi mesi dell'anno per quanto riguarda l'acquisizione degli ordini, i ricavi ed il backlog, è risultato in linea con le previsioni del primo anno del Piano Consolidato Aggiornato. In particolare si segnala che nel mese di marzo 2021 il backlog, che dal mese di luglio 2020 al mese di febbraio 2021 era andato diminuendo, nel mese di marzo 2021 grazie ai nuovi ordini acquisiti ha invertito in trend ed è aumentato del 5%.

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Le analisi svolte in merito ai rischi e alle incertezze cui il Gruppo è esposto, e le misure poste in essere dal management al fine di farvi fronte

Alla luce di quanto sopra, il Consiglio di Amministrazione ha opportunamente richiesto e ottenuto le informazioni necessarie ad analizzare le circostanze descritte in precedenza, al fine di valutare se tali circostanze rappresentino effettivamente degli elementi tali da costituire incertezze significative rispetto al presupposto della continuità aziendale e se tali incertezze possano ragionevolmente essere superate.

A tal proposito, occorre considerare quanto segue.

Le richieste alle Banche Finanziatrici e lo status delle interlocuzioni

Con riferimento alle circostanze di cui al precedente Paragrafo 2, sono state prontamente avviate, a partire dal mese di febbraio 2021, interlocuzioni con le Banche Finanziatrici (molte delle quali, si ricorda per inciso, sono divenute azioniste della Società in attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione), con il coinvolgimento dei rispettivi consulenti legali e finanziari, finalizzate a rappresentare l'attuale situazione alle banche stesse e a sottoporre loro le necessarie richieste di modifica dell'Accordo di Ristrutturazione. In particolare, nel corso del bank meeting tenutosi in data 24 febbraio 2021 su convocazione della Società, al quale hanno preso parte la quasi totalità delle Banche Finanziatrici, è stato trasmesso alle stesse un documento nel quale erano contenute le seguenti richieste:

  • · concessione di un waiver relativamente al mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione alla data di verifica del 31 dicembre 2020;
  • · disapplicazione dell'obbligo di rispettare i parametri finanziari alle successive date di verifica del 30 giugno 2021 e del 31 dicembre 2021;
  • modifica dei parametri finanziari in relazione alle date di verifica relative agli esercizi successivi, al fine di allinearli rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato;
  • · proroga dell'obbligo di rimborso dei c.d. Insoluti, pari a ca. Euro 14,3 milioni, che in base all'Accordo di Ristrutturazione è previsto a fine maggio 2021, sino al 31 dicembre 2022;
  • · moratoria delle rate di rimborso della Nuova Finanza previste in scadenza il 30 giugno e 31 dicembre 2021, per un importo pari a ca. 1,9 mln, e riscadenziamento delle stesse sino al 30 giugno 2022; e
  • · proroga sino al 31 dicembre 2022 dell'obbligo di rimborsare gli eventuali importi residui depositati sul c.d. Escrow Account a garanzia degli obblighi di indennizzo assunti dalla Società ai sensi dello SPA, laddove tali importi fossero stati liberati.

Tali richieste, ove accolte, dovrebbero essere recepite in un accordo modificativo dell'Accordo di Ristrutturazione (l'"Accordo Modificativo"), da sottoscriversi all'esito dei processi deliberativi delle banche. Successivamente alla formulazione di tali richieste, le banche hanno fatto pervenire alla Società, come di prassi in tali circostanze, alcune richieste di approfondimento e di informazioni aggiuntive, processo che è tuttora in corso. Non vi è stata sino ad oggi alcuna comunicazione da parte delle Banche Finanziatrici volta ad esercitare (ovvero a minacciare e/o riservarsi di esercitare in futuro) i rimedi contrattuali previsti quale conseguenza delle circostanze sopra descritte elo di interrompere le linee di credito nei confronti del Gruppo Trevi. Al contrario, sono proseguite le interlocuzioni, anche per il tramite dei relativi advisor, volte a definire un percorso condiviso, e le banche hanno continuato a supportare finanziariamente il Gruppo consentendo l'utilizzo delle linee di credito esistenti, sia per cassa che per firma.

Nel contesto di tali interlocuzioni, dal momento che le banche avranno bisogno di effettuare i necessari approfondimenti e di completare i processi istruttori volti all'accoglimento delle richieste formulate dalle Società Proponenti, è emersa l'esigenza di sottoscrivere un accordo finalizzato a disciplinare la fase corrente e a consentire, nell'interesse di tutte le parti coinvolte e in generale degli stakeholder del Gruppo Trevi, la gestione in continuità del business nelle more dei processi istruttori e decisionali delle banche e sino alla sottoscrizione dell'Accordo Modificativo (1"Accordo di Standstill"). A tal fine, la Società ha inviato, in data 14 aprile 2021, una richiesta di moratoria e standstill, con la quale ha richiesto alle banche di addivenire, entro e non oltre il 31 maggio 2021, alla sottoscrizione dell'Accordo di Standstill, il quale, in estrema sintesi, dovrà prevedere: (i) una generale sospensione degli obblighi relativi al rispetto dei parametri finanziari; (ii) la sospensione degli obblighi pagamento degli importi dovuti nel corso del 2021; (iii) la conferma delle linee di credito esistenti, sia per cassa che per firma; e (iv) l'impegno a non avvalersi dei rimedi conseguenti al verificarsi degli "Eventi" relativi alle circostanze sopra descritte. La durata dell'Accordo di Standstill, come richiesta dalle Società Proponenti, sarebbe sino a tutto il periodo necessario per addivenire a un Accordo Modificativo, e comunque non oltre il 31 dicembre 2021. La sottoscrizione dell'Accordo di Standstill, sebbene non sarebbe di per sé sufficiente a superare definitivamente le incertezze relative alla continuità aziendale rappresentate nel precedente paragrafo - le quali sarebbero infatti superate esclusivamente tramite la sottoscrizione dell'Accordo Modificativo - contribuirebbe a garantire alla Società la possibilità di operare in continuità per tutto il relativo periodo, e rappresenterebbe una concreta indicazione circa la volontà delle Banche Finanziatrici di addivenire a una soluzione condivisa della situazione e di non far venire meno il supporto finanziario al Gruppo, consentendogli così di superare le incertezze segnalate, subordinatamente al necessario completamento dei relativi processi decisionali da parte delle banche medesime.

A tal proposito, occorre considerare che, sebbene l'Accordo di Standstill non sia, alla data della presente

relazione, stato sottoscritto, in data 28 aprile 2021, i consulenti delle Banche Finanziatrici (rispettivamente, lo Studio Molinari e Associati e Rothschild & Co.) hanno inviato una comfort letter alla Società, con la quale hanno confermato che le Banche Finanziatrici - subordinatamente all'esito positivo dell'analisi in corso sulla documentazione fornita dalla Società e al raggiungimento di un'intesa circa il contenuto dell'Accordo di Standstill - intendono sottoporre ai propri organi deliberativi la proposta di formalizzazione dell'Accordo di Standstill medesimo. Tale indicazione, sebbene non vincolante o definitiva, dimostra comunque l'esistenza di un percorso condiviso, e l'assenza allo stato dell'intenzione, da parte delle banche, di avviare azioni elo di interrompere il supporto finanziario nei confronti del Gruppo. Ciò consente dunque di ritenere ragionevole che, fermi restando i rispettivi processi istruttori che le banche dovranno completare, si possa addivenire alla sottoscrizione di un Accordo di Standstill secondo i tempi previsti.

In conclusione, sebbene permanga una significativa incertezza legata alla positiva conclusione delle negoziazioni in corso con le Banche Finanziatrici, e alla sottoscrizione dell'Accordo Modificativo, alla luce delle misure intraprese dal management, del successivo comportamento delle banche nonché degli ulteriori elementi brevemente descritti nel precedente Paragrafo, gli amministratori ritengono di addivenire, nei termini qui indicati, alla sottoscrizione dell'Accordo Modificativo, consentendo alla Società e al Gruppo di superare la relativa incertezza in questione tramite l'adozione delle misure sopra descritte, che appaiono adeguate anche alla luce delle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato.

Prevedibile andamento della liquidità nel corso dei prossimi 12 mesi

Con riferimento all'incertezza segnalata al precedente Paragrafo 2.2, relativa al rischio che, a causa della minore generazione di cassa conseguente alla pandemia da Codiv-19 e riflessa nelle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato, possano verificarsi delle situazioni di cassa nel corso dei 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio, va rilevato quanto segue.

Innanzitutto, va sottolineato che la Direzione Aziendale della Società monitora costantemento della cassa del Gruppo, anche a livello delle singole Divisioni Trevi e Soilmec. In particolare, il management predispone un piano di tesoreria a breve termine che analizza l'andamento della cassa nelle successive 20 settimane, documento che viene aggiornato ogni 4 settimane sulla base dei dati actual a disposizione, provenienti da tutte le legal entity del Gruppo. Tale strumento, i cui risultati vengono analizzati e discussi con il management locale, consente di monitorare la cassa a breve termine, e di avere contezza di eventuali shortfall di cassa con congruo anticipo, in modo da poter adottare le iniziative di volta necessarie. Tale piano di tesoreria è stato da ultimo aggiornato in data 21 aprile 2021, e mostra un andamento della liquidità che,

anche nel momento di picco, resta comunque positivo con un margine sufficiente a garantire la normale operatività del Gruppo.

Inoltre, il management ha predisposto, sulla base del Piano Consolidato Aggiornato, un budget mensilizzato che analizza il cash flow consolidato su base mensile per tutto l'esercizio in corso. Tale documento è stato da ultimo aggiornato alla data del 14 aprile 2021. Anche da tale documento emerge che la parte centrale del 2021 rappresenta il momento più critico per la cassa del Gruppo. Tuttavia, anche sulla base degli ultimi dati actual a disposizione, che mostrano un andamento coerente (e in alcuni casi migliore) rispetto al Piano Consolidato Aggiornato, non emergono particolari criticità con riferimento alla cassa nel corso dell'esercizio corrente.

Il budget di liquidità è stato preso in esame anche nella nota del Prof. Enrico Laghi (su cui si veda più diffusamente il successivo Paragrafo 3.3), il quale ha confermato che, sebbene si osservi un dimensionamento limitato della cassa consolidata nei mesi centrali dell'esercizio 2021, assumendo che i creditori finanziari aderenti all'Accordo di Ristrutturazione accolgano le richieste aventi ad oggetto il posticipo di determinate scadenze finanziarie previste nei mesi di maggio e giugno 2021, il profilo della liquidità del Gruppo Trevi appare ragionevolmente sufficiente a garantire la prosecuzione della normale operatività aziendale.

Inoltre, il management della Società, al fine di avere maggiore certezza circa il prevedibile andamento della cassa anche su un arco temporale più lungo di quello preso in considerazione dal piano di tesoreria, ha raccolto le necessarie informazioni aggiornate da parte di tutte le legal entity del Gruppo, e ha elaborato un'ulteriore liquidity analysis dettagliata, che esamina, partendo dalle informazioni disponibili e aggiornate al 16 aprile 2021, l'andamento prevedibile della liquidità consolidata su base mensile, sino al mese di marzo 2022. Tale analisi ha confermato che il maggiore assorbimento di cassa si verifica in effetti in alcuni mesi dell'anno quali aprile, maggio e settembre, mentre, nei mesi successivi, anche grazie alla ripresa del mercato e ad alcuni incassi rilevanti previsti per tale periodo, mostra un andamento progressivamente crescente per tutto l'esercizio, senza evidenziare situazioni di particolare criticità. Per quanto riguarda i primi mesi del 2022, si prevede che prosegua il positivo andamento della cassa del Gruppo. Pertanto, sulla base di tali proiezioni, anche nel mese in cui l'andamento della liquidità ha un picco negativo, la cassa minima del Gruppo si manterrà positiva e tale da consentire al Gruppo di gestire la propria normale attività corrente secondo criteri di continuità e di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie per tutto il periodo considerato.

Il monitoraggio del management relativamento della liquidità del Gruppo appare dunque adeguato alla situazione e le risultanze dell'analisi svolta non mostrano allo stato situazioni elo di shortflall di cassa fino a marzo 2022. Le previsioni di cassa appaiono redatte in modo prudenziale, prendendo in considerazione soltanto gli incassi le cui tempistiche sono state opportunamente verificate, e non includendo le previsioni di incassi rispetto alle quali esistono dubbi in merito alle tempistiche di pagamento, e non

includendo altresì anticipi di clienti su commesse di dimensioni rilevanti.

In conclusione, sulla base di quanto sopra, non appaiono oggi esservi elementi per ritenere che, durante i 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio di esercizio, e anche nei mesi successivi, sino al 31 marzo 2022, siano prevedibili situazioni di tensioni di cassa tali da compromettere la normale operatività del Gruppo. La relativa incertezza, pur essendo stata opportunamente analizzata, deve dunque ritenersi superata sulla base delle analisi svolte e delle informazioni disponibili.

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Il raggiungimento dei target di risanamento

Come già rilevato, i dati consolidati al 31 dicembre 2020 mostrano scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, anche per gli impatti significativi della pandemia da Covid-19. Il management della Società si è prontamente adoperato, sin dal mese di novembre 2020, nell'elaborazione di previsioni aggiornate basate su tali risultati di partenza, che sono contenute nel Piano Consolidato Aggiornato. A tal fine, il management è stato affiancato da primari advisor industriali e finanziari. Inoltre, il management ha incaricato il prof. Enrico Laghi, che aveva a suo tempo attestato la fattibilità del Piano Consolidato Originario e dell'Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell'articolo 182 bis della Legge Fallimentare, di valutare la significatività degli scostamenti rilevati tra i dati pre-consuntivi alla data del 31 dicembre 2020 e i dati consolidati riflessi nel Piano Consolidato Originario, nonché tra le previsioni di quest'ultimo e quelle contenute nel Piano Consolidato Aggiornato.

Sulla base di quanto emerso da tali attività, è possibile svolgere le seguenti considerazioni:

  • (i) gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario, sebbene comportino delle variazioni in alcuni casi apprezzabili rispetto ai valori di tale piano, sono perlopiù dovuti ad effetti ascrivibili alla diffusione della pandemia Covid-19 ovvero legati a ulteriori eventi straordinari una tantum, per loro natura non prevedibili in sede di predisposizione del Piano Consolidato Originario;
  • (ii) sebbene il Piano Consolidato Aggiornato mostri, in relazione agli esercizi 2021 e 2022, un andamento peggiore rispetto a quello del Piano Consolidato Originario dei principali indicatori (fatturato, EBITDA, PFN e cash flow), gli obiettivi di risanamento che erano stati posti alla base dell'Accordo di Ristrutturazione non appaiono pregiudicati. Al contrario, il Piano Consolidato Aggiornato mostra comunque un recupero di marginalità che, sempre alla fine del 2022, dovrebbe portare la Società a raggiungere un Leverage Ratio (indebitamento finanziario netto /EBITDA consolidati) pari a 4x; dato che, sebbene sia senz'altro peggiore rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Originario per il medesimo periodo, è comunque in linea con quello di altri operatori di mercato comparabili per dimensioni e settore di attività, e fa comunque ritenere sostenibile il livello di indebitamento finanziario netto;
  • (iii) deve inoltre tenersi in considerazione che le principali scadenze dell'indebitamento finanziario cui il Gruppo è esposto non sono nel 2022 ma nel 2024, ed è dunque a tale data che ne va valutata la "rifinanziabilità", cioè la capacità del Gruppo di ottenere un merito di credito sufficiente per poter rifinanziare il suddetto indebitamento. Vi è dunque un margine di due ulteriori esercizi per poter ulteriormente migliorare gli indicatori di rifinanziabilità del Gruppo. Il Piano Consolidato Aggiornato, infatti, sviluppa le relative previsioni anche con riferimento agli esercizi successivi al 2022 (2023 e

2024). Le assunzioni di crescita relative a tali esercizi appaiono sostenibili e non incoerenti con quelle degli esercizi precedenti e, sulla base delle relative proiezioni del Piano Consolidato Aggiornato tutti i principali indicatori del Gruppo dovrebbero ulteriormente migliorare tanto che, al termine del relativo periodo di piano, il Gruppo dovrebbe raggiungere un Leverage Ratio pari a 2,3x, parametro finanziario che risulta coerente con quello che, già in occasione dell'Accordo di Ristrutturazione, era stato ritenuto da parte dell'attestatore, prof. Enrico Laghi, idoneo a consentire la rifinanziabilità dell'indebitamento finanziario del Gruppo (sebbene come detto, in base alle previsioni del Piano Consolidato Originario, tale parametro avrebbe dovuto essere raggiunto già nel 2022).

Sulla base delle considerazioni che precedono, pertanto, assumendo una graduale ripresa dell'economia a seguito del superamento della pandemia da Covid-19 gli obiettivi di risanamento che erano stati posti alla base del Piano Consolidato Originario e dell'Accordo di Ristrutturazione non appaiono pregiudicati dalle nuove previsioni contenute nel Piano Consolidato Aggiornato ma, al limite, spostati in avanti nel tempo, comunque in coerenza con le scadenze della gran parte dell'indebitamento finanziario del Gruppo.

A ulteriore conforto di tale conclusione, si consideri che i dati preliminari a disposizione del management relativamente ai primi mesi del 2021 stanno fornendo importanti conferme circa le ipotesi che sono state formulate nel Piano Consolidato Aggiornato. In particolare, l'andamento del Gruppo nei primi mesi dell'anno per quanto riguarda l'acquisizione degli ordini, i ricavi ed il backlog, è risultato in linea con le previsioni del primo anno del Piano Consolidato Aggiornato.

E evidente che il Piano Consolidato Aggiornato si basa su previsioni che, come tali, sono per natura incerte e potrebbero non verificarsi o verificarsi solo in parte, e che dipendono solo in parte da variabili e fattori interni controllabili dalla Direzione Aziendale, mentre restano esposte a fattori esogeni. Tuttavia, si ritiene che, alla luce delle analisi svolte, anche sulla base dell'esame critico che il Prof. Enrico Laghi ha svolto sugli scostamenti tra il Piano Consolidato Originario e il Piano Consolidato Aggiornato:

  • (i) temporale più lungo, di raggiungere risultati che, a suo tempo, erano stati ritenuti adeguati per il definitivo riequilibrio finanziario e patrimoniale del Gruppo stesso;
  • (ii) comunque la possibilità di raggiungere, al termine del piano stesso, una situazione di sostanziale equilibrio economico-finanziario e patrimoniale, e la sua fattibilità risulta confermata dall'andamento dei primi mesi del 2021.

Si ritiene pertanto che l'incertezza di cui al precedente Paragrafo 2.3, relativa alla concreta possibilità di

raggiungere in via definitiva una situazione di equilibrio economico-finanziario e patrimoniale attraverso l'attuazione del Piano Consolidato Aggiornato, sia da ritenersi sulla base delle precedenti considerazioni

Considerazioni conclusive

In conclusione si ritiene opportuno segnalare che, anche tenuto conto nell'insieme delle circostanze sopra evidenziate, residua una incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sul rispetto del presupposto della continuità aziendale relativamente alla positiva conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici per l'accoglimento delle proposte modifiche all'Accordo di Ristrutturazione (su cui si richiamano le considerazioni svolte nel precedente paragrafo).

Pur in presenza di tale incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Società e del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento, il Consiglio di Amministrazione ritiene che, allo stato, non sussistano circostanze tali da imporre l'abbandono del principio di continuità aziendale nella redazione del bilancio di esercizio e consolidato del Gruppo Trevi, e ritiene pertanto appropriato redigere il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato adottando il presupposto della continuità aziendale sulla base delle considerazioni sopra svolte.

રેરે

Covid 19

L'attività del Gruppo Trevi è stata significativamente influenzata nell'anno 2020 dalla diffusione del Covid-19 sia sul territorio nazionale che in molti dei Paesi in cui il Gruppo opera. L'impatto di questa pandemia ha reso necessaria l'adozione, da parte del Gruppo, di misure idonee a contrastarla per garantire la sicurezza dei dipendenti e la gestione delle conseguenze economiche, che sono risultate principalmente da:

  • · sospensioni dei lavori nei cantieri nei Paesi in cui venivano progressivamente imposte dai governi locali misure straordinarie di limitazione alla circolazione di merci e persone e di chiusura di stabilimenti e di attività produttive e commerciali;
  • · slittamenti nella firma di nuovi contratti di appalto o di vendita di macchine;
  • · nuove modalità di organizzazione del lavoro e nuove attività volte a contrastare il rischio di contagio (ad esempio: trasporti ed alloggi contingentati, pulizie e sanificazioni, formazione, potenziamento infrastrutture per smart-work, acquisto di nuovi dispositivi di protezione individuale, etc.) meglio descritte di seguito.

Per poter efficacemente gestire le decisioni è stata istituita il 26 febbraio 2020 una "task force" cui partecipava il Group CEO che giornalmente monitorava le problematiche operative e approvava le azioni da implementare. Le principali azioni intraprese nel periodo sono state, in particolare:

  • · l'informazione al personale (interno ed esterno) tramite un pacchetto di indicazioni aggiornate di volta in volta con le regole da rispettare nei locali aziendali, con l'obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre e, in ogni caso, di rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del Datore di Lavoro;
  • modalità di ingresso in azienda: fin dal 21 gennaio 2020 sono stati limitati i viaggi in Estremo Oriente ● e messi in quarantena precauzionale di 14 giorni i dipendenti di Soilmec rientranti dalla Cina e Singapore. Inoltre, dal 26 febbraio 2020 a tutti i dipendenti è richiesto di monitorare quotidianamente la propria temperatura e, in caso di evidenza di stato febbrile (da 37° in poi) è fatto divieto di presentarsi al lavoro. Al fine di garantire la massima prevenzione, come già attuato fin dal mese di marzo 2020, viene fatta la misurazione della temperatura corporea a tutte le persone in ingresso. A tal fine è stato installato nel mese di aprile 2020 all'ingresso della sede centrale di Cesena (sede di Trevi S.p.A., Soilmec S.p.A.) un sistema di termoscanner, mentre in tutte le altre sedi/cantieri la temperatura viene monitorata con termometri a raggi infrarossi; un'adeguata procedura è stata istituita anche per l'ingresso di fornitori esterni ed è stato istituito un Help Desk medico. Il Datore di Lavoro delle società con sede in Italia informa preventivamente il personale, e chi intende fare ingresso in azienda, della

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preclusione all'accesso a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al Covid-19. L'ingresso di personale già risultato positivo, può avvenire solo dopo visita di idoneità medica .;

  • · smart working: dal 10 marzo 2020 è stato agevolato lo smart working per impiegati e dirigenti, salvo coloro ritenuti necessari per la gestione delle Operations; sono state inviate comunicazioni ai cantieri e alle officine Trevi e Soilmec sull'obbligo di svolgere solo con mascherine le attività con distanza interpersonale inferiore a un metro ed obbligo di interrompere le attività in assenza di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). Si segnala che in Soilmec tra marzo ed aprile 2020 il lavoro in remoto ha riguardato oltre il 90% di impiegati e dirigenti non addetti alle Operations, mentre produzione e logistica sono state mantenute funzionanti in presenza al 60% circa della forza anche nelle settimane più complesse. È stato, inoltre, istituito il turno unico nello stabilimento produttivo dalle 8:00 alle 15:30;
  • da marzo 2020, oltre alle consuete pulizie, sono state avviate attività giornaliere di igienizzazione di spazi chiusi e aree pertinenziali attraverso la disattivazione di microrganismi patogeni. Sono state avviate a marzo 2020 anche attività di sanificazione, che si svolgono con cadenza sia giornaliera che settimanale, e vengono realizzate su tutti gli edifici e per le aree esterne che hanno come finalità la sanificazione di spazi chiusi e aree pertinenziali attraverso pulizia, disinfezione e sanificazione. Specifici protocolli sono predisposti dai fornitori di pulizia, così come le schede tecniche dei prodotti utilizzati. I fornitori rilasceranno un report per ogni attività di sanificazione svolta, anche nel rispetto delle indicazioni delle autorità competenti;
  • · l'acquisto di DPI specifici per Covid-19 è stato centralizzato per la fase di acquisto e di distribuzione;
  • · l'organizzazione aziendale è stata rivista profondamente, con orari d'ingresso diversificati e scaglionati, con mensa chiusa per un lungo periodo, chiusura degli spogliatoi dello stabilimento, obbligo di indossare la mascherina in tutte le aree comuni e di transito, revisione dell'occupazione degli spazi uffici, agevolazione delle riunioni e formazione on line via Teams. La formazione aziendale in presenza è stata sospesa e riattivata il 15 luglio 2020;
  • · sono stati definiti specifici protocolli per la gestione di eventuali interventi del Gruppo di Emergenza, di gestione di persona sintomatica, e di sorveglianza sanitaria. Quest'ultima prosegue anche successivamente al 30 giugno 2020 rispettando le misure igieniche contenute nel decalogo fornito dal Ministero della Salute e secondo le necessarie limitazioni previste dal medico competente in relazione all'emergenza epidemiologica Covid-19 (ad esempio spirometrie rimandate). Dal mese di marzo 2020 il Medico Competente monitora costantemente i lavoratori fragili ed ipersensibili. E stato effettuato, inoltre, uno screening statistico dei propri dipendenti con test sierologici presso la sede di Cesena.

A partire dal mese di maggio 2020, sempre con gradualità in rapporto alla regressione dell'epidemia ed alle misure di contrasto adottate, una parte del personale degli uffici è rientrata in presenza a Cesena, diminuendo l'utilizzo del lavoro in remoto, che è rimasto comunque una modalità necessaria di organizzazione del lavoro a rotazione in ogni ufficio.

Tutte le funzioni competenti hanno assicurato al meglio la continuità delle attività operative nei vari Paesi in cui opera il Gruppo ove è stato possibile, garantendo la salute e sicurezza del personale e rispettando tutte le prescrizioni imposte dai vari Governi nei rispettivi paesi.

Durante il 2020 l'impatto totale negativo sull'EBITDA è stato stimato in circa 24 milioni di euro.

Attraverso il ricorso alla cassa integrazione il Gruppo, nel corso del 2020, ha ottenuto una riduzione dei costi per circa 2,4 milioni di Euro, di cui circa 1,5 milioni di Euro in Soilmec S.p.A., 0,6 milioni di euro in Trevi S.p.A. e 0,2 milioni di Euro in PSM S.p.A.. Inoltre, soprattutto nella prima parte del 2020, si è fatto ricorso straordinario e non previsto a utilizzo ferie di esercizi precedenti per circa 1,0 milioni di euro.

Altre azioni di gestione del personale sono state poste in essere: sono stati rivisti i piani di incentivazione, sono state contingentate assunzioni, si è gestito il proseguimento del distacco e la sospensione dei turni e dei rientri (ad esempio nelle Filippine), si sono cancellati distacchi e rimpatri (ad esempio in Francia), incentivi in Germania per la prosecuzione di attività "business as usual" per dare continuità ai cantieri. In caso di rimpatrio o trasferimento in paese terzo con prosecuzione dell'attività in smart working, sono stati rivisti i pacchetti di remunerazione "di espatrio", con cancellazione delle indennità estero e delle indennità complementari. E stata svolta una continua azione di tracking e planning dei permessi di lavoro in scadenza e di variazione delle normative intervenute nel tempo nei singoli paesi.

A partire dal mese di maggio 2020, sempre con gradualità in rapporto alla regressione dell'epidemia ed alle misure di contrasto adottate, una parte del personale degli uffici è rientrata in presenza a Cesena, diminuendo l'utilizzo del lavoro in remoto, che è rimasto comunque una modalità necessaria di organizzazione del lavoro a rotazione in ogni ufficio.

Il Gruppo ha constatato i seguenti effetti negativi verificatisi tra marzo e aprile derivanti dal diffondersi della pandemia Coronavirus e/o dalle misure assunte dalle autorità governative dei Paesi indicati:

  • · hanno subito fermi i cantieri del Gruppo in Francia, Austria, Filippine, Oman, Kuwait, Argentina, Colombia, Venezuela e Nigeria;
  • · hanno subito fermi i cantieri a Boston (Massachusetts) negli Stati Uniti, mentre sono proseguite con alcune difficoltà operative i cantieri in Florida e Tennessee, ed anche a Hong Kong, Cile, Montecarlo, Algeria, Arabia Saudita, UAE e Australia;
  • · a causa del Coronavirus sono, inoltre, rallentate le trattative per la vendita di macchine Soilmec e diversi cantieri in Italia hanno affrontato difficoltà operative e logistiche, ad eccezione del cantiere Roma Metro C;
  • · l'inizio dell'esecuzione dei lavori per il nuovo ordine acquisito in Norvegia nel febbraio 2020 è slittato a causa della sospensione dei voli aerei verso la Norvegia e della conseguente impossibilità ad iniziare la "mobilizzazione" per l'apertura del cantiere. Le operazioni sono attive presso le sedi delle società italiane ed i loro stabilimenti e cantieri, sia in presenza che in smart working, rispettando le normative esistenti e le precauzioni poste in essere dalle società del Gruppo. All'estero tutti i nostri cantieri sono aperti ed attivi, si registrano solo alcune limitazioni alla circolazione di dipendenti in Argentina ed in Venezuela.

In Italia, le società Trevi S.p.A., Soilmec S.p.A. e PSM S.p.A. hanno utilizzato agevolazioni messe a disposizione delle imprese dallo Stato Italiano per far fronte alla pandemia come di seguito dettagliato:

L'art 43 del D.L 17 marzo 2020, n.18 (c.d. Decreto Cura Italia) convertito nella Legge 24 aprile 2020, n. 27, ha previsto, allo scopo di sostenere la continuità in sicurezza dei processi produttivi delle imprese a seguito dell'emergenza sanitaria Coronavirus, l'erogazione di contributi a fondo perduto per la sicurezza ed il potenziamento dei presidi sanitari a favore di imprese residenti in Italia. A tal fine, INAIL ha trasferito l'importo di 50 milioni di euro ad Invitalia (Agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell'Economia). Invitalia, previa pubblicazione di un bando, ha assegnato in data 11 maggio 2020 a tutte le imprese richiedenti un importo massimo di Euro 150.000 per ciascun avente diritto, per acquisto di DPI. Soilmec S.p.A. ha ricevuto, a seguito di accoglimento dell'istanza presentata attraverso il complesso meccanismo del click day, un contributo a fondo perduto pari ad Euro 76.797.

L'art 18 del D. L. 8 aprile 2020, n. 23 (c.d. Decreto Liquidità) convertito nella Legge 5 giugno 2020, n. 40, ha disposto la sospensione dei versamenti in scadenza nel mese di aprile e maggio 2020 relativi alla fonte sui redditi di lavoro dipendente ed assimilato, all'Iva ed ai contributi previdenziali, a condizione che l'impresa abbia subito una contrazione del fatturato (pari al 33% a seconda dei limiti dimensionali)

રેજે

nei mesi di marzo ed aprile 2020 rispetto ai corrispondenti mesi di marzo ed aprile 2019. Soilmec Sp.A. e PSM S.p.A. in virtù della norma, hanno sospeso nel 2020 il versamento di ritenute, oneri ed imposte di cui sopra, per un importo rispettivamente pari circa a Euro 359.000 e a Euro 48.000; i versamenti sospesi verranno eseguiti nel corso dell'esercizio 2021.

L'art 24 del D.L 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. Decreto Rilancio) convertito nella Legge 17 luglio 2020, n. 77 ha previsto, in presenza di precise condizioni, la non debenza del saldo Irap su periodo di imposta 2019 e della prima rata di acconto Irap relativa a periodo di imposta 2020. La società Trevi S.p.A., in virtù della norma sopracitata, ha determinato un risparmio di imposta Irap pari a Euro 203.806.

L'articolo 110 del D.L. 14 agosto 2020, n. 104, (cd. 'Decreto Agosto'), convertito nella Legge 13 ottobre 2020, n. 126, ha previsto a favore di società di capitali ed enti commerciali, che non adottano i principi contabili internazionali, la facoltà di procedere alla rivalutazione dei beni di impresa risultanti dal bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020. Soilmec S.p.A., in applicazione della norma e a seguito di una perizia indipendente sui valori degli immobili e dei terreni di proprietà, ha provveduto a rivalutare immobili ed aree di proprietà per importo complessivo di Euro 4.564.000, iscrivendosi apposita riserva a Patrimonio Netto decurtata dell'effetto fiscale.

L'art. 72, comma 1-ter, del D.L. 14 agosto 2020, n. 104 (decreto "Agosto"), convertito nella legge 13 ottobre 2020, n. 126, ha introdotto una misura di sostegno finanziario alle imprese che consiste nella facoltà di convertire in crediti di imposta le attività per imposte anticipate (DTA) riferite alle pergresse anche se non iscritte in bilancio. Presupposto della conversione di crediti deteriorati da perfezionarsi entro il 31 dicembre 2020. Trevi S.p.A. ha provveduto a cedere crediti deteriorati per importo Euro 3.617.244, maturando un credito di imposta pari a Euro 173.628 utilizzabile in compensazione per il pagamento di tributi e contributi. Soilmec S.p.A. ha provveduto a cedere crediti deteriorati per importo Euro 3.773.792, maturando un credito di imposta pari a Euro 179.146 utilizzabile in compensazione per il pagamento di tributi e contributi.

L'art 2 del D.L. 30 novembre 2020 n.157 (c.d. Decreto Ristori quater) convertito nella legge 18 dicembre 2020, n. 176, ha disposto la sospensione dei versamenti in scadenza nel mese di dicembre 2020 relativi alle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente ed assimilato, all'Iva ed ai contributi previdenziali, a condizione che l'impresa abbia subito una contrazione del fatturato al 33% nel mese di novembre 2020 rispetto al corrispondente mese di novembre 2019. PSM S.p.A., unica società del gruppo a detenere i

requisiti per applicazione della norma, ha sospeso il versamento delle ritenute, oneri ed imposte di cui sopra per un importo rispettivamente pari circa ad Euro 68.000; i versamenti sospesi verranno eseguiti nel corso dell'esercizio 2021.

Si segnala che altre società del Gruppo hanno ricevuto aiuti governativi quali pagamento di stipendi (una forma di cassa integrazione) e dilazione nel pagamento delle imposte (in Arabia Saudita, Argentina, Colombia e Üruguay).

Dismissione del settore Oil&Gas

Come già anticipato, l'operazione di ristrutturazione ha previsto la focalizzazione esclusiva del Gruppo sul proprio core business costituito dall'ingegneria del sottosuolo e, pertanto, dalle attività di fondazioni speciali, scavo di gallerie e consolidamenti del terreno e realizzazione e commercializzazione dei macchinari e delle attrezzature specialistiche del settore. Questo ha comportato dismissione della Divisione Oil&Gas.

La decisione del Gruppo di dismettere la Divisione Oil&Gas è stata determinata, da una parte, dalle perdite accumulate dalla Divisione Oil&Gas fin dal 2015 e, dall'altra, dalla volontà del Gruppo di abbandonare un settore caratterizzato dalla necessità di impiegare importanti risorse di cassa e, conseguentemente, di focalizzarsi esclusivamente sul proprio core business.

(i) Il Sale and Purchase Agreement

Facendo seguito all'offerta vincolante presentata da MEIL in data 4 dicembre 2018 e accettata da Trevifin in data 5 dicembre 2018, in data 5 agosto 2019, Trevifin, Trevi S.p.A., Soilmec S.p.A., Trevi Holding U.S.A. Corporation (congiuntamente, i "Venditori") e MEIL Global Holdings B.V., società di diritto olandese direttamente controllata da MEIL (I"Acquirente" e, congiuntamente ai Venditori, le "Parti Dismissione Oil&Gas") hanno sottoscritto un contratto di cessione di partecipazioni (il "Sale and Purchase Agreement") volto a disciplinare i termini e le condizioni dell'operazione all'Acquirente della Divisione Oil&Gas costituita dall'intero capitale sociale di Drillmec S.p.A. e Drillmec Inc. nonché da determinate controllate e partecipate delle stesse (la "Dismissione Oil&Gas").

Ai sensi del Sale and Purchase Agreement era previsto che prima del trasferimento della Divisione Oil&Gas, i Venditori e le società della Divisione Oil&Gas ponessero in essere talune operazioni e attività preliminari

funzionali e propedeutiche al perfezionamento della Dismissione Oil&Gas e, in particolare, fare in modo che il perimetro della Divisione Oil&Gas oggetto di tale Dismissione includesse tutti gli asset, i contratti e le partecipazioni relativi allo svolgimento dell'attività caratteristica nell' Oil&Gas.

Infatti, tra il 28 febbraio (data del primo closing) ed il 31 marzo 2020 (data del secondo closing), i Venditori, da una parte, e l'Acquirente, dall'altra parte, hanno dato esecuzione al contratto, cedendo all'Acquirente l'intero capitale sociale di Drillmec, Petreven, Drillmec Inc. e determinate controllate e partecipate delle stesse, per un corrispettivo, debt free, pari a circa Euro 116,4 milioni (il "Prezzo").

Come previsto dal Sale and Purchase Agreement, la Dismissione Oil&Gas è stata eseguita in due momenti temporali al fine di dotare Trevifin delle risorse necessarie per riscattare alcuni beni condotti in leasing e utilizzati dalle società della Divisione Oil&Gas (i "Beni in Leasing") e trasferire tali beni a Drillmec e Petreven mediante appositi conferimenti in natura, prima della definitiva cessione integrale delle società oggetto di dismissione all'Acquirente.

Nella prima parte del closing (il "Primo Closing"), a fronte del pagamento da parte dell'Acquirente a Trevifin di una porzione di Prezzo pari a circa Euro 20,2 milioni, sono avvenuti i seguenti atti: (a) è stata ceduta all'Acquirente una partecipazione di minoranza in Petreven; (b) Trevifin ha riscattato i Beni in Leasing utilizzando la parte di Prezzo pagata dall'Acquirente; e (c) Trevifin ha conferito in Petreven e Drillmec i Beni in Leasing già riscattati.

Il secondo closing è stato, invece, eseguito tra il 30 e il 31 marzo 2020 (il "Secondo Closing") mediante: (a) il trasferimento dai Venditori all'Acquirente dell'intero capitale sociale di Drillmec, di Petreven (al netto della partecipazione di minoranza già trasferita in occasione del Primo Closing) e di Drillmec Inc.; (b) il pagamento da parte dell'Acquirente di un'ulteriore porzione di Prezzo (per ulteriori informazioni, cfr. infra); e (c) la sottoscrizione dei seguenti accordi (gli "Accordi Ancillari"): (a) il c.d. Final Escrow Agreement, contenente i termini e le condizioni per il deposito, la gestione da parte di Cordusio Fiduciaria S.p.A. (soggetto individuato dalle Parti Dismissione Oil&Gas quale depositario) dell'Escrow Oil&Gas; (b) il c.d. Non-Compete and Non-Solicitation Agreement mediante il quale i Venditori hanno assunto nei confronti dell'Acquirente determinati obblighi di non concorrenza e non sollecitazione del personale impiegato, per un periodo di cinque anni a decorrere dal Secondo Closing; (c) un accordo quadro mediante il quale Trevifin si è impegnata a fornire alle società della Divisione Oil&Gas, a loro richiesta, taluni servizi relativi a HR, fiscali, corporate secretary, assistenza tecnologica per un periodo di 12 mesi a decorrere dal Secondo Closing; e (d) un contratto con il quale il Trevifin ha concesso alle società della Divisione Oil&Gas l'utilizzo gratuito,

per un periodo di 12 mesi a decorrere dal Secondo Closing, di taluni diritti di proprietà intellettuale detenuti da Trevifin e utilizzati dalle società della Divisione Oil&Gas.

Si segnala che, successivamente alla sottoscrizione del Sale and Purchase Agreement e prima del Primo Closing, in conformità con quanto previsto nell'Accordo di Ristrutturazione, tra l'altro: (a) è stato trasferito a Trevifin in forza di accollo liberatorio ex articolo 1273 del codice civile il 100% dell'indebitamento finanziario delle società della Divisione Oil&Gas, poi parzialmente rimborsato dalla Società utilizzando parte del prezzo e per la porzione residua riscadenziato nell'ambito dell'Accordo di Ristrutturazione sino al 2024; e (b) è stato estinto per effetto di compensazione e/o di apposite rinunce l'intero indebitamento finanziario della Divisione Oil&Gas nei confronti del Gruppo.

(ii) Prezzo e modalità di aggiustamento

Ai sensi del Sale and Purchase Agreement, il prezzo iniziale per la Dismissione Oil&Gas era stato stabilito in complessivi Euro 140 milioni, ammontare soggetto ad aggiustamento in base ad eventuali variazioni del capitale circolante della Divisione Oil&Gas e ad altri aspetti specifici. All'esito delle procedure previste nel Sale and Purchase Agreement, come successivamente modificate e integrate dalle Parti, il Prezzo è stato determinato in complessivi Euro 116,4 milioni circa, come di seguito calcolato:

· Euro 140 millioni (prezzo iniziale concordato nel Sale and Purchase Agreement);

meno

· Euro 21,5 milioni circa a titolo di aggiustamento prezzo relativo, tra l'altro, alle variazioni del working capital delle società della Divisione Oil&Gas, come determinate dalle Parti Dismissione Oil&Gas con accordo del 14 novembre 2019;

meno

· Euro 1,1 milioni circa a titolo di aggiustamento prezzo relativo alle altre voci specificamente previste nel Sale and Purchase Agreement, come determinato dalle Parti Dismissione Oil&Gas con accordo del 30 marzo 2020;

meno

· Euro 1 milione a titolo di penale dovuta dai Venditori all'Acquirente per la mancata entrata in operatività entro il 31 dicembre 2019 di n. 2 rigs (H200 e H301) di proprietà di Petreven siti in Venezuela.

Il Prezzo di Euro 116,4 milioni è stato corrisposto dall'Acquirente ai Venditori come segue:

  • · circa Euro 2,0 milioni sono stati corrisposti dall'Acquirente dopo la sottoscrizione del Sale and Purchase Agreement, e quindi primo Closing, al fine di rendere disponibili alle società della Divisione Oil&Gas le risorse necessarie per riscattare taluni beni condotti in leasing ulteriori rispetto ai Beni in Leasing;
  • · circa Euro 20,2 milioni sono stati corrisposti dall'Acquirente al Primo Closing;
  • · circa Euro 80,1 milioni sono stati corrisposti dall'Acquirente al Secondo Closing;
  • · Euro 0,1 milioni sono stati incassati dalla Trevi Holding USA Corp. Il 29 aprile 2020 quale corrispettivo per la cessione del 100% del capitale sociale di Drillmec Inc .;
  • · Euro 14 milioni sono stati depositati (Euro 5 milioni in data 9 aprile 2020 e 9 milioni il 14 luglio 2020) dall'Acquirente su un conto vincolato della durata di 12 mesi (1"Escrow Oil&Gas") a garanzia delle obbligazioni dei Venditori ai sensi del Sale and Purchase Agreement (ivi incluso l'indennizzo per l'eventuale violazione di dichiarazioni e garanzie). La somma depositata nell'Escrow Oil&Gas sarà liberata alla fine del periodo di garanzia a favore dell'Acquirente e/o dei Venditori sulla base di una procedura prevista nel Sale and Purchase Agreement, in linea con prassi seguite per operazioni similari.

Al fine di determinare i proventi netti di cessione di 99,9 milioni di Euro, occorre sottrarre al Prezzo finale di complessivi 116,4 milioni di Euro: i) il Final Escrow per 14 milioni di Euro; e ii) i costi dei consulenti per circa 2,5 milioni di Euro. Al termine del periodo di garanzia, qualora non sorgessero potenziali passività, la riscossione del Final Escrow potrebbe trasformarsi in effetto economico positivo.

Per completezza si segnala, altresì, che alla data del Secondo Closing Trevifin ha sottoscritto con l'Acquirente un contratto mediante il quale si è impegnata ad erogare a favore dell'Acquirente un finanziamento per un importo pari a Euro 10 milioni, rimborsabile bullet a 3 anni - salvi i casi di rimborso anticipato - e remunerato al tasso di interesse fisso del 2% annuo (il "Vendor Loan"). Tale finanziamento è volto a consentire all'Acquirente di effettuare finanziamenti infragruppo tramite i quali dotare le società della Divisione Oil&Gas delle risorse necessarie a fare fronte alle esigenze finanziarie derivanti dallo svolgimento della propria attività caratteristica nella complessa situazione causata da Covid-19. In linea con quanto concordato con l'Acquirente, Trevifin ha erogato il Vendor Loan in data 6 aprile 2020, utilizzando una parte del Prezzo non destinata a rimborso dell'indebitamento finanziario della Divisione Oil&Gas e, pertanto, nella libera disponibilità di Trevifin. Il Vendor Loan, risulta, inoltre, garantito dalla controllante Megha Engineering & Infrastructures Ltd., che ha garantito a Trevifin che l'Acquirente disponga dei fondi necessari ad effettuare il rimborso di

capitale e interessi fino a massimi Euro 11 milioni e ha assunto un impegno, ai sensi dell'articolo 1381 del codice civile, che l'Acquirente adempia correttamente a tutte le obbligazioni poste a proprio carico ai sensi del Vendor Loan, ivi inclusi il rimborso dell'importo finanziato e il pagamento dei relativi interessi.

(iii) Obblighi di indennizzo e manleva

Ai sensi del Sale and Purchase Agreement, i Venditori si sono impegnati, in via disgiunta tra di loro, a tenere indenni e manlevati l'Acquirente, le società della Divisione Oil&Gas e i loro rispettivi amministratori, dipendenti e/o agenti autorizzati ad agire in nome e per conto delle società della Divisione Oil&Gas per qualsiasi danno (come definito nel Sale and Purchase Agreement) effettivamente subito in conseguenza: (a) di qualsiasi inesattezza e/o violazione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dai Venditori; (b) di qualsiasi violazione di una qualsiasi obbligazione posta a carico dei Venditori ai sensi del Sale and Purchase Agreement o degli Accordi Ancillari; (c) di qualsiasi debito finanziario esistente a carico delle società della Divisione Oil&Gas dopo la data del Secondo Closing e non oggetto di aggiustamento del Prezzo o derivante da qualsiasi operazione posta in essere dalle società della Divisione Oil&Gas prima del primo giorno successivo alla data del Secondo Closing o, ancora, derivante da atti, fatti o omissioni posti in essere dalle stesse prima del primo giorno successivo alla data del Secondo Closing, salva espressa autorizzazione dell'Acquirente, dei rappresentanti di MEIL o di MEIL; (d) di qualsiasi eventuale escussione di alcuna delle Garanzie Oil&Gas Esistenti o delle Nuove Garanzie Oil&Gas sostituite dall'Acquirente dopo il Secondo Closing per circostanze, fatti o difetti attribuibili alla gestione delle società della Divisione Oil&Gas da parte dei Venditori prima del Secondo Closing; (e) di qualsiasi perdita, anche fiscale, derivante dei crediti infragruppo eseguite nell'ambito delle operazioni preliminari; e (f) di qualsiasi perdita dalle società della Divisione Oil&Gas in relazione alla normativa in materia di privacy e derivanti da atti o omissioni poste in essere dalle società della Divisione Oil&Gas sotto la gestione dei Venditori (gli "Eventi Indennizzabili"). Inoltre, ai sensi del Sale and Purchase Agreement è previsto che i Venditori siano responsabili, in via esclusiva, rispetto a qualsiasi passività che dovesse derivare: (a) dai contratti di fornitura stipulati con Pemex Exploracion Y Produccion e già eseguiti prima della data di sottoscrizione del Sale and Purchase Agreement; (b) dalla c.d. water division del Gruppo; (c) dalla messa in liquidazione di alcune società (escluse dal perimetro della Dismissione Oil&Gas); e (d) dalla struttura concordata tra le Parti per il trasferimento di Drillmec Inc. L'obbligo di indennizzo è previsto quale rimedio esclusivo fatta eccezione per i casi di dolo e colpa grave.

Gli obblighi di indennizzo dei Venditori sono soggetti alle seguenti limitazioni temporali:

  • i. nessuna limitazione temporale, per la violazione delle dichiarazioni e garanzie relative a: (a) validità e good standing dei Venditori e delle società della Divisione Oil&Gas e poteri dei Venditori per la sottoscrizione ed esecuzione del Sale and Purchase Agreement e delle operazioni ivi previste; (b) titolarità dei beni oggetto di trasferimento; (c) assenza di conflitti per la sottoscrizione ed esecuzione del Sale and Purchase Agreement; e (d) rispetto della normativa fiscale e integrale pagamento di tributi:
  • ii. durata massima pari al periodo di prescrizione applicabile, per la violazione delle obbligazioni previste a carico dei Venditori ai sensi del Sale and Purchase Agreement;
  • iii. durata massima di 18 mesi dal Secondo Closing per la violazione delle dichiarazioni e garanzie dei Venditori in materia di conformità alla normativa applicabile, operazioni straordinarie e infragruppo, principali clienti e fornitori, assicurazioni e responsabilità da prodotto, gestione ordinaria del business, cause pendenti e assenza di ulteriori contenziosi, veridicità e completezza dei bilanci, validità ed eseguibilità dei contratti e assenza di inadempimenti significativi, esistenza e validità dei crediti, garanzie, immobili, assenza di mediatori, conti bancari e assenza di indebitamento finanziario, rispetto della normativa relativa alla corruzione dei pubblici ufficiali;
  • iv. durata massima pari al prescrizione applicabile a ciascuna dichiarazione e garanzia per la violazione delle dichiarazioni e garanzie in materia di dipendenti, diritti di proprietà intellettuale, trattamento dei dati personali, permessi per la conduzione del business e normativa ambientale.

In aggiunta a quanto precede, per la responsabilità dei Venditori per le ipotesi di cui ai precedenti punti (i) e (ii) non è previsto alcun limite di importo, mentre per le ipotesi di cui ai precedenti punti (iii) e (iv) è prevista l'applicazione: (a) di un valore minimo per ciascun danno rimborsabile (c.d. "de minimis") pari a Euro 15 migliaia, e (b) di una franchigia assoluta una tantum di Euro 3 milioni (che, pertanto, andrà integralmente decurtata dall'importo da rimborsare dai Venditori a titolo di indennizzo) e una soglia massima dell'ammontare rimborsabile pari, complessivamente, al 30% del prezzo iniziale concordato nel Sale and Purchase Agreement (i.e., Euro 140 milioni).

Le limitazioni economiche sopra descritte non troveranno applicazione (e, pertanto, i relativi danni dovranno essere rimborsati Euro per Euro, c.d. indennizzi speciali) in caso di dolo o colpa grave e per il verificarsi di danni effettivamente subiti dall'Acquirente e/o dalle società della Divisione Oil&Gas in relazione ai contenziosi pendenti alla data del Secondo Closing e indicati nel Sale and Purchase Agreement. Inoltre, nell'ambito degli accordi sottoscritti in occasione del Secondo Closing, i Venditori si sono inoltre obbligati a pagare all'Acquirente un importo di Euro 3 milioni a titolo di penale qualora la base logistica sita in Neuquen (Argentina) di titolarità di Food Service S.A. non possa essere trasferita a Petreven S.A., come invece previsto

dal Sale and Purchase Agreement in quanto parte delle c.d. "operazioni preliminari" da completarsi prima del Secondo Closing, a causa del mancato consenso al trasferimento da parte dell'Autorità argentina competente ovvero dell'esercizio, da parte di tale autorità, del diritto di prelazione alla stessa spettante ai sensi di legge. In caso di mancato trasferimento della base logistica, Food Service S.A. dovrà corrispondere un'indennità a Petreven S.A. e, come concordato tra le Parti Dismissione Oil&Gas, l'Acquirente si è assunto l'obbligo di far in modo che la suddetta indennità – una volta effettivamente corrisposto da Food Service S.A. a Petreven S.A. - sia trasferita ai Venditori.

Fermo restando quanto precede, i Venditori non avranno alcun obbligo di indennizzo ai sensi del Sale and Purchase Agreement nel caso in cui: (a) l'evento o la circostanza oggetto dell'obbligo di indennizzo sia stato già preso in considerazione ai fini dell'aggiustamento del Prezzo; (b) la perdita da indennizzarsi da parte dei Venditori sia pagata alle parti indennizzabili da qualsiasi soggetto terzo, ivi incluse eventuali compagnie assicurative; (c) l'eventuale violazione delle dichiarazioni e garanzie dei Venditori abbia un impatto esclusivamente contabile, senza alcuna fuoriuscita di cassa a carico dei soggetti indennizzabili; (d) la perdita da indennizzare sia generata o incrementata da qualsiasi atto o omissione dei soggetti indennizzabili; (e) la perdita da indennizzare sia generata o incrementata da qualsiasi variazione di legge, inclusa quella fiscale, intervenuta successivamente al Secondo Closing; e/o (t) la perdita da indennizzare sia generata o incrementata da qualsiasi variazione nei principi contabili applicabili.

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Rischi e incertezze

Obiettivi, politica di gestione e identificazione dei rischi finanziari

La Direzione Finanziaria della Capogruppo ed i Responsabili Finanziari delle singole Società controllate gestiscono i rischi finanziari cui il Gruppo è esposto, seguendo le direttive contenute nella Treasury Risks Policy di Gruppo.

Le attività finanziarie del Gruppo sono rappresentate principalmente da cassa e depositi a breve, derivanti direttamente dall'attività operativa.

Le passività finanziarie comprendono invece finanziamenti bancari, prestiti obbligazionari e leasing finanziari, la cui funzione principale è di finanziare l'attività operativa.

I rischi generati da tali strumenti finanziari sono rappresentati dal rischio di tasso di interesse, dal rischio di tasso di cambio, dal rischio di liquidità e da quello di credito.

Il Gruppo Trevi si limita a svolgere un'attività sistematica di monitoraggio dei rischi finanziari sopra illustrati, non potendo, a causa dell'Accordo di Ristrutturazione, utilizzare strumenti finanziari derivati al fine di ridurre tali rischi al minimo.

La definizione della composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile avviene a livello consolidato. La gestione dei rischi di tasso di cambio, liquidità e tasso di interesse è svolta principalmente dalla Capogruppo e dalle sub-holding di divisione; la gestione del rischio di credito è demandata alle singole società operative del Gruppo.

Rischi di liquidità

Il rischio di liquidità si può manifestare per l'incapacità di reperire, a condizioni economiche, le risorse finanziarie necessarie per l'operatività del Gruppo. I due principali fattori che influenzano la liquidità del Gruppo sono da una parte le risorse generate o assorbite dalle attività operative e di investimento e, dall'altra, le caratteristiche di scadenza e di rinnovabilità del debito o di liquidità degli impieghi finanziari. I fabbisogni

di liquidità sono monitorati dalle funzioni centrali del Gruppo nell'ottica di garantire un efficace reperimento delle risorse finanziarie e/o un adeguato investimento della liquidità.

Il Gruppo a continuo monitoraggio della situazione della liquidità predispone i cash flow rotativi periodici e previsionali predisposti da parte di tutte le Società del Gruppo, i quali, poi, vengono consolidati ed analizzati dalla Capogruppo.

Si segnala che le disponibilità liquide sono parzialmente soggette a vincoli valutari relativamente ad alcuni Paesi in cui il Gruppo opera cosi come dettagliato nella seguente tabella:

Divisione Società Paese Vincolo Eur min
31.12.202
Trevi Treviicos Usa CRA - Bonding Company (Soggetta a
Covenant)
8.0
Trevi Trevi Foundations Nigeria Ltd Nigeria Restrizioni Valutarie 5,5
Trevi Foundation Construction Ltd Nigeria Restrizioni Valutarie 0,3
Trevi Trevi Cimentaciones Ca (Venezuela) Venezue a Restrizioni Valutarie 0.1
Trevi Swissboring Overseas Piling Corp. Ltd (Dubai) Dubai Cash Collateral su linea promiscua 2.5
Totale 16,4

Ad oggi gran parte degli affidamenti con Istituti finanziatori sono regolati dall' Accordo di Ristrutturazione che si è perfezionato con l'aumento di capitale e la conversione dei crediti vantati dagli istituti di credito in capitale.

Di seguito viene illustrata la distribuzione geografica delle disponibilità liquide del Gruppo al 31 dicembre 2020:

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Italia 14.430 23.471 (9.041)
Europa (esclusa italia) 14.388 7.092 7.296
Stati Uniti e Canada 14.908 17.412 (2.504)
Sud America 4 959 3.510 1.449
Africa 7.956 9.864 (1.908)
Medio Oriente e Asia 6.354 9.663 (3.309)
Estremo Oriente e Resto del mondo 6.815 6.697 118
Totale 69.810 77.709 (7.899)

I finanziamenti bancari del Gruppo alla fine dell'esercizio sono invece così ripartiti tra breve e lungo termine:

રતું

Finanziamenti a breve termine Finanziamenti a medio lungo termine
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni Descrizione 3171272020 31712/2019 Variazioni
Italia 180.506 526.794 (346.288) talia 4.660 7.282 (2.622)
Europa (esclusa Italia) 0 1.754 (1.754) Europa (esclusa Italia) 1.794 0 1.794
Stati Uniti e Canada 5.705 16.913 (1.208) Stati Uniti e Canada 0 0 0
Sud America રે 33 690 (157) Sud America 0 34 (34)
Africa 113 15 98 Africa 0 0 0
Medio Oriente e Asia 0 0 0 Medio Oriente e Asia 0 0 0
Estremo Oriente 6.517 7.027 (510) Estremo Oriente 1.779 340 1.439
Resto del mondo 803 0 803 Resto del mondo 0 0 0
Totale 194.177 558.193 (359.016) Totale 8.233 7.656 577

La tabella seguente riporta invece il dettaglio per area geografica di tutte le passività finanziarie, includendo oltre ai finanziamenti bancari anche i derivati passivi, i leasing finanziari e debiti verso altri finanziatori:

Passività finanziarie a breve termine Passività finanziarie a lungo termine
Descrizione 31722020 31712/2019 Variazioni Descrizione 317222020 31712/2019 Variazioni
Italia 243.226 761.041 (517.815) Italia 77.790 28.337 49.453
Europa (esclusa Italia) 1.721 2.598 (877) Europa (esclusa Italia) 2.881 928 1.953
Stati Uniti e Canada 6.766 17.248 (10.482) Stati Uniti e Canada 880 1.322 (442)
Sud America 1.897 1.369 528 Sud America 17 201 (184)
Africa 259 ો રે 244 Africa 427 416 11
Medio Oriente e Asia 882 0 882 Medio Oriente e Asia 1.351 1.207 144
Estremo Oriente 10.031 9.293 738 Estremo Oriente 4.090 1.008 3.082
Resto del mondo 877 76 801 Resto del mondo 34 0 34
Totale 265.660 791.640 (525.980) Totale 87.470 33.419 54.051

Rischio di mercato

Il rischio di mercato è il rischio che il fair value dei flussi di cassa futuri di uno strumento finanziario si modificherà a causa delle variazioni nel prezzo di mercato. Il prezzo di mercato comprende quattro tipologie di rischio: il rischio di tasso, il rischio di valuta, il rischio di prezzo delle commodity e altri rischi di prezzo, così come il rischio di prezzo sui titoli rappresentativi di capitale (equity risk). Gli strumenti finanziari toccati dal rischio di mercato includono prestiti e finanziamenti, depositi disponibili per la vendita e strumenti finanziari derivati.

Rischio di tasso di interesse

L'esposizione al rischio delle variazioni dei tassi d'interesse di mercato è connessa ad operazioni di finanziamento sia a breve sia a lungo termine, con un tasso di interesse variabile.

Al 31 dicembre 2020, a seguito dell'entrata in vigore dell' AdR, la totalità dei finanziamenti del Gruppo risulta essere a tasso fisso.

31/12/2020
Descrizione Tasso Fisso Tasso Variabile Totale
Finanziamenti e Leasing 303.129 303.129
Prestito Obbligazionario 50.000 50.000
Totale Passività Finanziarie 353.129 0 353.129

Rischio di cambio

Il Gruppo è esposto al rischio che variazioni nei tassi di cambio possano apportare variazioni ai risultati economici e patrimoniali del Gruppo. L'esposizione al rischio di cambio può essere di natura:

  • Transattiva: variazioni del tasso di cambio intercorrenti tra la data in cui un impegno finanziario tra controparti diventa altamente probabile e/o certo o e la data di regolamento dell'impegno, variazioni che determinano uno scostamento tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi;
  • · Traslativa: variazioni del tasso di cambio determinano una variazione del valore delle poste patrimoniali in divisa, a seguito del consolidamento dei dati ai fini di bilancio e della loro traduzione nella moneta di conto della Capogruppo (Euro). Tali variazioni non determinano uno scostamento immediato tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi ma solo un effetto contabile sul patrimonio consolidato del Gruppo. L'effetto sui flussi di cassa si manifesta solo qualora siano effettuate operazioni sul patrimonio della società del Gruppo che redige il bilancio in divisa.

Il Gruppo valuta la propria esposizione al rischio di variazione dei tassi di cambio; gli strumenti utilizzati sono la correlazione dei flussi di pari valuta ma di segno opposto, la contrazione di finanziamenti di anticipazione commerciale e di natura finanziaria in pari valuta con il contratto di vendita a termine di valuta e l'utilizzo di strumenti finanziari derivati. Il Gruppo non utilizza per la propria attività di copertura dal rischio

di cambio strumenti di tipo dichiaratamente speculativo; tuttavia, nel caso in cui gli strumenti finanziari derivati non soddisfino le condizioni previste per il trattamento contabile degli strumenti di copertura richiesti dallo IFRS 9 o la società decide di non volersi avvalere della possibilità di hedge accounting, le loro variazioni di fair value sono contabilizzate a conto economico come oneri/proventi finanziari.

Nello specifico, il Gruppo gestisce il rischio transattivo. L'esposizione al rischio di variazioni dei tassi di cambio deriva dall'operatività del Gruppo in una pluralità di Paesi e in monete diverse dall'Euro, in particolare il Dollaro Statunitense e le divise ad esso agganciate. Poiché risultano operazioni significative in Paesi dell'area Dollaro, il bilancio del Gruppo può essere interessato in maniera considerevole dalle variazioni dei tassi di cambio Euro/Usd.

Il fair value di un contratto a terminato come differenza tra il cambio a termine del contratto e quello di un'operazione di segno contrario di importo e scadenza uguale, ipotizzata ai tassi di cambio ed ai differenziali di tasso di interesse al 31 dicembre.

Al fine di valutare l'impatto di una variazione nel tasso di cambio EURO/USD è stata impostata una sensitivity analysis simulando variazioni verosimili del rapporto di cambio sopra indicato.

Le poste di consolidato ritenute ai fini dell'analisi sono: Crediti Commerciali, Crediti e Debiti infragruppo, Debiti Commerciali, Debiti Finanziari, Cassa e Disponibilità Liquide, Strumenti Finanziari Derivati.

I valori di tali poste sulle quali è stata eseguita la sensitivity analysis sono quelli al 31 dicembre 2020. L'analisi si è focalizzata sulle sole partite denominate in dollaro statunitense differente da quella funzionale e di presentazione (Euro) dei singoli bilanci inclusi nel consolidato.

Rischio di credito

Il Gruppo è soggetto al rischio che il merito di credito di una controparte finanziaria o commerciale diventi insolvente.

Per la natura della sua attività, articolata in più settori, con un'accentuata diversificazione geografica delle unità produttive e per la pluralità di Paesi in cui sono venduti gli impianti e attrezzature il Gruppo non presenta una concentrazione del rischio di credito su pochi clienti/Paesi, anzi l'esposizione creditoria è suddivisa su un largo numero di controparti e clienti.

Il rischio di credito connesso al normale svolgimento delle operazioni commerciali è monitorato sia dalle singole società sia dalla direzione Finanziaria del Gruppo.

L'obiettivo è quello di minimizzare il rischio controparte attraverso il mantenimento dell'esposizione all'interno di limiti coerenti con il merito creditizio assegnato a ciascuna di esse dai diversi Credit Managers del Gruppo sulla base di informazioni storiche sui tassi di insolvenza delle controparti stesse.

Il Gruppo vende prevalentemente all'estero e utilizza per la copertura dei rischi di credito gli strumenti finanziari disponibili sul mercato, in particolare le Lettere di Credito e utilizza per progetti significativi gli strumenti del pagamento anticipato e della lettera di credito.

Rischio connesso alle attività svolte all'estero

L'evoluzione degli scenari economici e geo-politici influenza da sempre le attività finanziarie e industriali del Gruppo.

I ricavi per attività all'estero del Gruppo Trevi confermano un consolidamento sull'estero attestandosi su un 90% dell'ammontare totale; la presenza del Gruppo è localizzata principalmente in Europa, USA ed Estremo Oriente.

Meno del 15% dei ricavi è localizzato in aree con un rischio politico e commerciale medio-alto caratterizzato cioè dal rischio di insolvenza di operatori, pubblici e privati, legato all'area geografica di provenienza e indipendente dalla loro volontà. E anche il rischio legato alla provenienza di un determinato strumento finanziario e dipendente da variabili politiche, economiche e sociali.

Con specifico riferimento ai paesi in cui Trevi opera, maggiormente esposti a questa tipologia di rischio, si precisa quanto segue:

Algeria

Il crollo dei prezzi del petrolio, iniziato già nel 2014 e peggiorato a causa della caduta dei consumi globali durante i periodi di lockdown, ha ulteriormente gravato sulle finanze statali e il rialzo solo parziale previsto per il 2021 non sarà sufficiente per coprire tutte le spese necessarie. Se a maggio 2020 il presidente Tebboune aveva annunciato un taglio della spesa pubblica pari al 50% pur rassicurando che questo non avrebbe toccato i prodotti alimentari e le materie prime necessarie per l'industria nazionale, nel documento della legge di bilancio per il nuovo anno, il governo ha invece deciso un aumento della spesa pubblica del 10%, per un valore stimato di oltre 8 mila miliardi di dinari algerini (61,3 miliardi di dollari). Questo servirà per coprire

un aumento dei sussidi, cresciuti del 4,3%, e riguardanti in particolare le ingenti spese sanitarie, gli stipendi pubblici, gli assegni famigliari nonché l'acquisto di generi alimentari di base come latte, cereali e zucchero. Un pacchetto emergenziale di 37 milioni di dollari è stato inoltre stanziato per le aree rurali. A fronte di questo aumento della spesa pubblica, a cui si aggiungono le ridotte entrate derivanti dall'esportazione di gas e petrolio alla luce di un prezzo medio al barile che non dovrebbe andare oltre i 40-45 dollari, il deficit dello stato è previsto al 13,5% del Pil dalle stesse autorità algerine. Tra le misure adottate per far fronte alla crescente difficoltà finanziaria, ad esempio, vi è un taglio di circa il 20% alle importazioni di merci e servizi, che costeranno comunque 28 miliardi di dollari nel corso di quest'anno. Il governo sarà però costretto ad attingere dalle riserve di valuta straniera, che dallo shock petrolifero del 2014 sono scese vertiginosamente, passando da 195 miliardi di dollari a meno di 60 nel 2019, fino a ridursi a 31 miliardi alla fine del 2021, secondo le proiezioni dell'Economist Intelligence Unit (il governo stima invece che scenderanno a 48 miliardì). Il trend negativo che emerge da entrambe le stime appare comunque insostenibile, con il paese che rischia di veder evaporare le proprie riserve entro i prossimi 4 anni. Per questo è possibile che il governo decida in via eccezionale di affidarsi a prestiti internazionali, soprattutto da paesi alleati come la Cina, nonostante il presidente Tebboune abbia più volte ribadito la volontà di evitare prestiti dal Fondo monetario internazionale o altre istituzioni finanziarie che minerebbero la sovranità del paese. Lo stesso Fondo monetario internazionale prevede un aumento del Pil reale del 3,2% dopo una contrazione del 5,5% nel 2020, mentre il livello del Pil relativo al 2019 sarà raggiunto solo nel 2024. Vista la dipendenza strutturale dell'economia algerina dai proventi dell'esportazione di idrocarburi, che rappresentano oltre il 90% dell'export nazionale e il 60% del budget statale, la ripresa economica dipenderà in larga misura dalle performance del settore energetico. La compagnia nazionale Sonatrach, che aveva già tagliato del 50% il budget per il 2020 da 14 a 7 miliardi di dollari, prevede anche per il 2021 la sospensione dei progetti non prioritari e un taglio dei costi di produzione, preannunciando però tramite il Ceo Toufik Hakkar un piano di investimenti quinquennale di circa 40 miliardi di dollari, metà del quale finanziato in moneta nazionale.

L'obiettivo è quello di potenziare gli attuali giacimenti ed estendere l'esplorazione e lo sfruttamento di nuovi territori su un'area potenzialmente ricca di risorse che si allunga per 1,7 milioni di km2, anche grazie alle nuove regolamentazioni volte ad attrarre investimenti stranieri e offrire condizioni di contratto e tassazione vantaggiose per le compagnie del settore previste dalla legge 19-13 promulgata a fine 2019. Ma affidarsi solo su petrolio e gas rischia di non bastare, oltre che essere controproducente sul medio-lungo periodo. Secondo uno studio dell'Oxford Institute for Energy Studies pubblicato nel 2016, infatti, l'Algeria potrebbe addirittura diventare un importatore netto di gas entro il 2030 alla luce di consumi interni sempre maggiori - dovuti principalmente alla crescita demografica - e del progressivo esaurimento delle proprie risorse gasiere. La diversificazione dell'economia, incluso il comparto dell'energia, diventa perciò cruciale e di fatto inevitabile,

con risorse rinnovabili, settore turistico e iniziativa privata come settori prioritari. Al momento solo il 3% dell'elettricità prodotta in Algeria, ad esempio, proviene da fonti rinnovabili, e la strada per giungere all'obiettivo del 27% entro il 2030 fissato dal governo, per cui servirà l'installazione di almeno 22.000 MW nei prossimi 10 anni, rimane in salita.

Argentina

Nel 2020 l'economia argentina ha risentito più di molte altre, in America Latina e nel mondo, per la crisi provocata dalla pandemia: il PIL del paese è calato di oltre l'11 per cento e il calo si è andato a sommare a quello degli anni precedenti: l'economia era già in recessione da due anni, e il PII, era sceso tra il 2 e il 3 per cento nel 2018 e nel 2019.

Durante l'anno, la percentuale di persone che viveva sotto la soglia di povertà in Argentina è arrivata al 44 per cento (era sopra il 30 per cento già negli anni precedenti). Inoltre, l'inflazione è aumentata del 36 per cento su base annuale, e nel solo mese di gennaio 2020 i prezzi dei beni di prima necessità sono aumentati del 4 per cento. Il valore del mercato finanziario argentino, cioè il valore complessivo di tutte le aziende quotate, è passato da 350 miliardi di dollari statunitensi nel 2018 a 20 miliardi, segno sia del fatto che alcune aziende hanno perso di valore sia che altre hanno abbandonato il paese. A maggio del 2020 l'Argentina è andata tecnicamente in default perché non è riuscita a ripagare in tempo alcuni debiti. Questo non ha significato un blocco del funzionamento dello stato, ma ha avuto comunque gravi conseguenze, anzitutto perché il paese non è più riuscito ad accedere ai mercati internazionali per finanziarsi facendo nuovo debito.

Rischio connesso all'andamento dei prezzi delle materie prime

Il 2020 è stato caratterizzato dalla crisi sanitaria scoppiata in seguito alla diffusione del Covid-19, dapprima in Cina e in seguito in tutto il mondo. Nella prima parte dell'anno, la diffusione del contagio ha portato molti paesi ad attuare misure di lockdown, che hanno provocato l'arresto delle attività industriali e il conseguente crollo della domanda di materie prime, spingendo i prezzi verso diminuzioni generalizzate. Nella seconda parte dell'anno, la ripresa cinese e le politiche di riduzione dell'offerta attuate dai produttori hanno in alcuni casi attenuato la caduta dei prezzi e in altri hanno provocato l'inversione della rotta intrapresa a inizio anno.

I prezzi finanziari delle materie prime

Un'utile prospettiva sull'andamento dei prezzi finanziari dei mercati internazionali nell'anno appena passato può essere data considerando la variazione percentuale che i prezzi hanno registrato tra l'inizio e la fine del

2020. I prezzi finanziari considerati sono quelli delle principali quali il London Metal Exchange (LME), I'International Continental Exchange (ICE) e il Chicago Mercantile Exchange (CME),

Il prezzo che ha avuto la crescita più intensa è quello del legname di conifere (CME), più che raddoppiato da inizio 2020. Negli ultimi mesi estivi, infatti, la stagione degli incendi negli Stati Uniti ha portato la quotazione spot sui massimi storici. La variazione percentuale massima è stata registrata il 14 settembre (+144%).

Energetici

Un elemento di particolare interesse che emerge dal grafico riguarda le materie prime energetiche: il petrolio WTI, il gasolio (entrambi quotati al CME) e il gas naturale (ICE) hanno registrato durante l'anno le diminuzioni massime più elevate. In particolare, per il barile la diminuzione massima si è verificata il 20 aprile 2020, quando il prezzo è entrato in territorio negativo. Il crollo del WTI è dovuto alla saturazione delle scorte americane di petrolio e al crollo della domanda nel mese di aprile. La diminuzione complessiva a fine anno è più "contenuta" (-23%), poco inferiore a quella del gasolio che registra a fine anno un -27%.

Sebbene abbia avuto una diminuzione massima seconda soltanto a quella del petrolio, il prezzo del gas naturale a fine anno chiude in crescita del +68% rispetto a inizio 2020, complice anche il fatto che lo scorso inverno è stato uno dei più caldi in Europa. L'aumento dei prezzi quest'anno è stato quindi più un effetto dei bassi prezzi di inizio anno che non il risultato di tensioni sul mercato. Tra gli energetici, anche il carbone quotato all'ICE chiude il 2020 in positivo (+31%).

Metalli

Chiudono il 2020 in positivo anche i prezzi quotati delle materie prime metallifere. I prezzi dei minerali di ferro e dei coils, entrambi quotati al CME, registrano delle variazioni percentuali di fine anno pari rispettivamente al +66% e al +50%. In particolare, il sentiero di crescita, che a partire da maggio ha caratterizzato il prezzo dei minerali, si è consolidato nel mese di una frana verificatasi in una miniera in Brasile, uno dei maggiori produttori di minerali di ferro.

Anche per quanto riguarda i metalli non ferrosi quotati all''LME il 2020 si è chiuso in rialzo. Il prezzo spot delle leghe di alluminio è quello che ha avuto la crescita percentuale maggiore (+44.5%); rame, nickel, e zinco hanno registrato una crescita tra il +20% e +30%, mentre l'alluminio primario è cresciuto del +13.5%. Crescita più modesta, invece, per il piombo (+4%).

In generale, a sostenere i prezzi vi è stata la ripresa delle attività industriali in Cina, che ha avviato un importante programma di investimenti, soprattutto in quei settori in cui vengono largamente utilizzati i prodotti metalliferi (costruzioni, infrastrutture ecc.).

Rischio Cyber

Si è in presenza di un cybercrime sia quando la condotta o l'oggetto materiale del crimine è correlato ad un sistema informatico o telematico, sia quando l'illecito è perpetrato sfruttando o colpendo il sistema.

Nell'intento di aumentare ed efficientare costantemente i processi di ICT Security, il Gruppo ha continuato nel percorso di adozione di nuove iniziative, strumenti e procedure volte a garantire livelli di sicurezza ICT sempre più elevati.

Analisi di Impairment Test al 31 Dicembre 2020

Il Gruppo ha provveduto a verificare la presenza di indicatori al 31.12.2020 che potessero segnalare l'esistenza di perdite durevoli di valore. Tale verifica è stata condotta sia in riferimento alle fonti esterne (capitalizzazione di mercato, tassi di attualizzazione e di crescita) sia in relazione alle fonti interne (indicazioni, derivanti dal sistema informativo interno, circa i risultati attesi). Avendo rilevato presunzioni di impairment, la Società ha provveduto ad effettuare il test di impairment al 31 dicembre 2020: si rimanda allo specifico paragrafo "Impairment" inserito nelle Note Esplicative al bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.

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Personale e organizzazione

La Società Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A.

Nel corso del 2020 le posizioni apicali della Società hanno subito alcune variazioni. In particolare:

  • · In data 7 aprile 2020 si è risolto consensualmente il rapporto di lavoro con l'ing. Simone Trevisani con la Società.
  • = In data 25 giugno 2020, l'ing Simone Trevisani ha rassegnato le dimissioni dalle cariche ricoperte in Soilmec S.p.A.
  • = In data 31 luglio 2020 si è risolto consensualmente il rapporto di lavoro con l'ing. Stefano Trevisani che in tale data ha rassegnato le dimissioni dalle cariche ricoperte nella Società

Organico al 31 Dicembre 2020

L'organico in essere al 31 dicembre 2020 risulta essere pari a 3.704 risorse con un decremento netto di 833 unità rispetto alle 4.537 risorse in essere al 31 dicembre 2019.

L'organico medio nel 2020 è stato pari a 4.121 risorse

(Unità)
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 (*) Variazioni Media
Dirigenti 108 120 (12) 114
Impiegati e Quadri 1.499 2.030 (531) 1.765
Operai 2.097 2.387 (290) 2.242
Totale Dipendenti 3.704 4.537 (833) 4.121

* il numero dei dipendenti sopraesposto al 31 dicembre 2019 non include le risorse in forza nel Settore Oil&Gas che ammontavano a 1.366 unità.

Nº Dipendenti 31/12/2020 31/12/2019 Area Geografica 869 790 Italia 171 249 Europa (esclusa Italia) 424 151 Stati Uniti e Canada 376 583 Sud America 577 885 Africa 702 996 Medio Oriente e Asia 610 Estramo Oriente 858 0 0 Resto del Mondo 4.537 3.704 Totale

La ripartizione per area geografica dei dipendenti è la seguente:

Risorse umane

Il Gruppo pone da sempre molta attenzione alla gestione delle proprie risorse umane, che sono un patrimonio inestimabile di competenze e rappresentano il maggiore fattore di successo del Gruppo.

Il Codice Etico, il principale strumento di formalizzazione degli impegni aziendali su questi temi, definisce le risorse umane come elemento centrale della strategia aziendale, identificando nella tutela delle pari opportunità, nella promozione del merito e del talento, e nella creazione di un ambiente di lavoro sereno, stimolante e gratificante elementi chiave per tutte le società del mondo Trevi.

Il Gruppo Trevi dedica molte energie nello sviluppo del personale e nella costruzione di risorse che soddisfino requisiti di eccellenza, a tal fine misura e valuta la performance dei singoli e premia il raggiungimento dei risultati., La valutazione della performance è gestita già dal 2016 attraverso il Performance Management System (PMS) attraverso il quale sono analizzati e valutati il raggiungimento degli obiettivi assegnati ed i comportamenti esercitati sia nel raggiungimento degli specifici obiettivi assegnati, sia nella attività quotidiana

Il PMS è una pratica ormai consolidata in Gruppo Trevi e, nel corso degli anni, le sue modalità e perimetri di applicazione sono stati ampliati, nel corso del 2020 il PMS è stato esteso, con modalità differenti, all'intera popolazione italiana (white e blue collar), agli espatriati e ad un campione di lavoratori delle società estere.

Vista la sua importanza strategica, l'obiettivo del Gruppo è quello di estendere progressivamente, l'attività di valutazione PMS su perimetro globale, includendo una sempre maggiore fetta della popolazione aziendale.

Le schede di valutazione PMS forniscono una visione completa della persona e della sua aderenza ai valori e alle modalità comportamentali promosse dal Gruppo. Le sezioni dedicate alla segnalazione di esigenze formative, di sviluppo e di compensation forniscono gli elementi indispensabili per l'avvio delle

politiche di gestione delle risorse umane, in grado di garantire il pieno supporto nello sviluppo della persona, nella continuità aziendale e nell'assicurare soddisfazione reciproca tra azienda e collaboratore.

Nel corso del 2020 è stato completato un progetto di pesatura e mappatura delle posizioni al fine di poter utilizzare benchmark di riferimento relativamente ai parametri di compensation.

Lo sviluppo delle risorse del Gruppo e della loro specifica professionalità avviene anche attraverso percorsi formativi che prevedono sia attività in aula, sia attività di affiancamento on the job.

Il Gruppo ha al proprio interno una Academy di formazione che ha il compito di presidiare le tematiche formative del proprio personale, costituita da:

Foundations Technology Academy (FTA) ha l'obiettivo di trasmettere l'enorme bagaglio di esperienza del Gruppo Trevi e la sua passione per l'innovazione, stimolando uno sviluppo del business e un miglioramento della sicurezza e delle performance su scala globale. La formazione è trasmessa da professionisti con esperienza diretta sul campo, con un approccio pragmatico, strumenti didattici innovativi, prove pratiche e linguaggio semplice. Le attività di formazione promosse da FTA si svolgono in aula, online e sul campo e sono rivolte non solo al personale interno ma anche ai clienti di divisione .;

Trevi Group Academy of Management (TGA) ha lo scopo di gestire i processi di training finalizzati allo sviluppo di competenze trasversali e manageriali per tutto il Gruppo, anche attraverso nuove tecnologie e nuovi strumenti di comunicazione.

Il percorso base offerto dall'Academy è strutturato su quattro Pillar:

  • Project Management, .
  • People Management, .
  • . Client Management
  • · Finance for non-Financial People.

Ciascun Pillar è suddiviso in moduli: ciò consente lo sviluppo di piani personalizzati sulla base delle competenze e del piano di sviluppo di ogni partecipante.

Le attività della TGA sono impostate sulla metodologia cosiddetta "blended", che propone un mix di affiancamento a persone qualificate, formazione e-learning su contenuti customizzati creati ad hoc da specialisti esterni sulla base di case histories e materiali di Gruppo Trevi, virtual team project work e

formazione in aula con esercitazioni e role-playing guidata da un trainer a conclusione del percorso. Ciò favorisce il coinvolgimento di tutti i dipendenti, superando le distanze geografiche ed andando incontro alle esigenze di flessibilità e mobilità del Gruppo.

La TGA organizza inoltre percorsi di formazione manageriali attingendo formazione dalle principali scuole manageriali.

Le informazioni sulle politiche retributive sono fornite all'interno della relazione sulla remunerazione predisposta dalla Società ai sensi dell'art. 123 -ter del D. Lgs. Del 24 febbraio 1998 n. 58, disponibile nei termini della vigente normativa sia presso la sede sociale, Borsa Italiana S.p.A. e sul sito internet www.trevifin.com.

Ambiente, sicurezza e salute dei lavoratori

Il Gruppo Trevi è fortemente impegnato per garantire la salute e la sicurezza dei suoi lavoratori, delle persone che utilizzano i suoi prodotti, o che vivono nelle comunità in cui opera. Inoltre, ogni attività e effettuata con la massima attenzione alla salvaguardia dell'ambiente.

Tale impegno è espresso:

  • · Esercitando leadership a tutti i livelli dell'organizzazione.
  • · Agendo sui valori e sulla mentalità delle persone, al fine di creare un ambiente di lavoro a "Zero Infortuni".
  • · Gestendo il sistema HSE come una responsabilità operativa con chiare autorità e responsabilità.
  • · Applicando un approccio sistematico alla gestione dei rischi e delle opportunità, per ottenere un continuo miglioramento delle prestazioni in ambito HSE.
  • · Sviluppando procedure di lavoro atte ad eliminare i pericoli e ridurre i rischi per la salute e la sicurezza.
  • · Incoraggiando la riduzione dell'impatto ambientale delle attività, con particolare riguardo verso un uso efficiente delle risorse, la minimizzazione dei rifiuti e la prevenzione dell'inquinamento.
  • · Effettuando un monitoraggio continuo di tutti i processi per garantire l'efficacia dei prodotti e servizi.
  • · Garantendo attività di formazione e sviluppo, per consentire alle persone di comprendere appieno il proprio ruolo e l'ambiente operativo di riferimento.

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  • · Stabilendo processi di consultazione e partecipazione dei lavoratori.
  • · Osservando la conformità ai requisiti, alle norme, ai regolamenti e alle leggi applicabili.
  • · Lavorando per raggiungere i risultati attesi in ambito HSE e imparando continuamente dall'esperienza.
  • · Promuovendo una cultura in cui tutte le persone del Gruppo Trevi condividano questo impegno.

Così facendo, il Gruppo Trevi punta a raggiungere performance in ambito HSE di cui poter essere orgogliosi, generando soddisfazione dei clienti e degli altri stakeholder, ed assicurando una crescita sostenibile del proprio business.

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Informazioni non finanziarie (DNF)

Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. è esonerata dall'obbligo di redigere la Dichiarazione di carattere non finanziario individuale di cui all'articolo 3 del D. Lgs. 254/2016 (nel seguito anche "il Decreto"), in quanto la stessa redige una Dichiarazione Consolidata di carattere non Finanziario, ai sensi dell'articolo 4 del Decreto citato. In conformità a quanto previsto dall'atticolo 5, comma 3, lettera b, del Decreto, Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. ha predisposto la Dichiarazione Consolidata di carattere non finanziario, che costituisce una relazione distinta. La stessa, redatta "in conformità" ai Global Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards (GRI Standards) definiti nel 2018 - opzione referenced - e sottoposta ad esame limitato da parte di PricewaterhouseCoopers S.p.A., è disponibile sul sito internet del Gruppo.

Il Gruppo Trevi considera da sempre la Sostenibilità come parte integrante e imprescindibile del proprio business in quanto essa rappresenta un modo per garantire la crescita di lungo periodo e la creazione di valore attraverso un efficace coinvolgimento di tutti gli stakeholders.

Inoltre, la natura del business e la complessità delle attività del Gruppo hanno da sempre richiesto una particolare attenzione agli aspetti legati alla sicurezza del lavoro, ambientali e sociali nell'esecuzione dei progetti.

In ottemperanza al Decreto, di recepimento della Direttiva Europea 2014/95/UE, il Gruppo Trevi ha redatto anche per l'anno 2020 la "Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario" con la quale rendiconta le proprie performance e politiche in relazione a un insieme di tematiche materiali quali: aspetti ambientali, aspetti relativi alla gestione del personale, tutela dei diritti umani, lotta alla corruzione e aspetti sociali. Quest'anno, sulla scorta dei grandi accadimenti che hanno interessato il Gruppo nonché dell'avvento della Pandemia, l'attività di rendicontazione della DNF è stata preceduta dalla revisione della Matrice di materialità, ovvero dall'identificazione e dall'analisi della rilevanza di ambiti tematici di sostenibilità economica, sociale e ambientale (ESG) per l'azienda e i suoi stakeholders di riferimento.

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Tale Dichiarazione intende così assicurare la comprensione dell'azienda, del suo andamento, dei suoi risultati e dell'impatto da essa prodotto con riferimento all'anno 2020.

Il Gruppo Trevi è presente in oltre 70 paesi e gestisce le proprie attività a stretto con le popolazioni locali, in situazioni geograficamente e culturalmente eterogenee e spesso in scenari socio-politici delicati. Specialmente nei paesi dove la presenza dei cantieri Trevi è consolidata, il Gruppo svolge un ruolo attivo presso le comunità locali, fornendo un contributo allo sviluppo socio-economico del territorio che non si limita alla creazione di posti di lavoro ma implica relazioni di lungo termine con le comunità basate sul reciproco supporto. Gli esempi più rilevanti sono le collaborazioni con enti e organizzazioni locali per la realizzazione di programmi di sviluppo nelle comunità, come ad esempio "Social Value".

Sin dalla sua costituzione avvenuta alla fine del 2007, "Social Value" si propone di promuovere e sostenere, a livello nazionale e internazionale, iniziative di solidarietà soprattutto in favore dei bambini e delle classi più deboli della popolazione con lo scopo di favorirne la crescita sociale e culturale.

Da rimarcare le molteplici esempi di collaborazione che dimostrano la capacità del Gruppo di adattarsi alle varie culture locali e grande capacità di project management nelle commesse più importanti.

Un altro punto di forza del Gruppo in relazione alle comunità locali è rappresentato dal grado sempre crescente di diversità della composizione del proprio personale, inteso come moltitudine di etnie di giovani talenti che oggi coprono il 16% della popolazione aziendale.

Il richiamo all'agire con integrità e professionalità, contenuto fin dal Codice Etico, e il riferimento alla creazione di un valore sostenibile è pienamente espresso dall'azienda: "Progettiamo e realizziamo strutture e fondazioni solide e sicure per le principali infrastrutture per migliorare la qualità della vita delle persone"

Il modello di Responsabilità Sociale adottato rispecchia questi principi e si esplica concretamente tramite:

  • · la DNF (Dichiarazione non finanziaria) che fornisce un resoconto, accurato e trasparente, degli impatti di natura economica, ambientale, sociale e culturale dell'attività dell'impresa
  • · Crescente attenzione per l'ambiente grazie ad un programma di monitoraggio e di riduzione delle conseguenze ambientali della propria attività
  • · Contributi al benessere dei dipendenti non solo sul posto di lavoro, ma anche sul porre una forte attenzione nel caso di espatriati all'ambiente di vita, alla sistemazione logistica della famiglia e all'educazione dei figli.
  • · Contribuiti allo sviluppo della comunità di riferimento attraverso investimenti in iniziative di rilievo sociale, educative, culturali e sportive.
  • · Pieno rispetto dei principi contenuti nel Codice Etico nello svolgimento della propria attività.

Nel corso del 2020, il Gruppo - anche attraverso le proprie Società - ha continuato a sostenere progetti di carattere sociale nonostante la contingenza nazionale e internazionale poco favorevole al settore e la fase di ristrutturazione del Gruppo Trevi abbia imposto una significativa riduzione delle risorse destinate alle attività sociali e di solidarietà. Fra i vari progetti d'utilità sociale portati avanti tramite il progetto Social Value segnaliamo:

  • · In Italia: contributo economico all'Associazione Italiana Parkinsoniani Onlus "La foglia e il bastone", Sezione di Cesena, per la cura e l'assistenza dei malati di Parkinson e alla Croce Verde;
  • · In Argentina: Donazioni mensili di denaro per l'acquisto di cibo per la Scuola Materna "Nuestra Señora del Valle" di Buenos Aires.
  • · In Australia contributo economico a un paio di Associazioni che operano a sostegno dei bambini: Variety. The Children Charity e Youth Three Sixty;

  • · Negli Stati Uniti: sostegno all'organizzazione Engineers Without Borders USA che ha come missione la costruzione di un mondo migliore attraverso progetti di ingegneria che consentono alle comunità di soddisfare i loro bisogni umani di base. I volontari di EWB altamente qualificati lavorano con le comunità per trovare soluzioni appropriate per le loro esigenze infrastrutturali.
  • · In Chile contributo per l'anniversario di Pargua, villaggio a Calbuco Comuna, nella regione del Los Lagos in Cile. Si trova sul lato nord-est del Canale Chacao.

Inoltre, sul territorio di riferimento della provincia di Forlì-Cesena, il Gruppo è stato fra i promotori e fondatori del Consorzio Romagna Iniziative, pull di aziende che si impegna a valorizzare l'attività sportiva e progetti di interesse artistico culturale, con particolare attenzione al mondo dei giovani e della Fondazione Romagna Solidale, nata anch'essa dall'iniziative di alcune imprese per promuovere e sostenere progetti di solidarietà.

Altre informazioni

Ai sensi della comunicazione Consob del 28 luglio 2006 n. DEM/6064293, si precisa che nel corso del 2020 il Gruppo Trevi non ha posto in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definito dalla Comunicazione stessa.

Governance e delibere adottate nel periodo

  • · Con decreti del 10 gennaio 2020, notificati a Trevifin, Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A. in data 21 gennaio 2020, la Corte d'Appello di Bologna ha accolto i reclami avverso i provvedimenti del Tribunale di Forlì di rigetto dell'Accordo di Ristrutturazione, ritenendo fondate le ragioni addotte dalle società reclamanti, e ha pertanto omologato l'Accordo di Ristrutturazione medesimo.
  • · Trevifin si è quindi prontamente attivata per perfezionare tutte le operazioni previste dall'Accordo di Ristrutturazione nel più breve tempo possibile, ivi inclusa la Dismissione Oil&Gas e l'esecuzione dell'Aumento di Capitale.
  • · Con riferimento all'esecuzione dell'Aumento di Capitale ed alla relativa domanda di approvazione alla pubblicazione del prospetto informativo, presentata all'Autorità competente, i.e. CONSOB, in

data 18 ottobre 2019 e in merito alla quale era in corso la relativa istruttoria, Trevifin ha proceduto a ritirare la domanda medesima in data 18 novembre a seguito dei provvedimenti di rigetto assunti dal Tribunale di Forlì.

  • · In data 27 gennaio 2020, a seguito dell'omologa da parte della Corte di Appello di Bologna, è stato effettuato un nuovo "filing" formale della domanda di approvazione alla pubblicazione del prospetto informativo, depositando una nuova versione del documento comprensiva degli allegati necessari. In data 19 marzo 2020 si è proceduto ad un nuovo filing al fine di adempiere alle richieste di integrazione nel frattempo ricevute da CONSOB.
  • · In data 24 febbraio 2020, il Consiglio di Amministrazione di Trevifin ha deliberato inter alia l'approvazione di alcune modifiche di natura tecnica alla delibera del 17 luglio 2019 relativa all'Aumento di Capitale. In particolare, si fa riferimento a:
  • · l'estensione del termine per l'esecuzione dell'Aumento di Capitale e per l'emissione dei Warrant (come infra definiti) dal 31 marzo al 31 maggio 2020; e
  • · al fine di consentire di raggiungere nell'ambito dell'Aumento di Capitale in Opzione un rapporto di opzione tra numeri interi (evitando i decimali), l'incremento dell'ammontare di tale aumento di capitale in opzione ad un importo complessivo di Euro 130.001.189,07 (pertanto maggiore per Euro 1.189,07 rispetto a quanto già deliberato), mediante emissione (tenuto conto del raggruppamento eseguito il 18 novembre 2019) di complessive n. 13.000.118.907 azioni ordinarie (n. 118.907 azioni in più).
  • In data 28 febbraio 2020 è stata perfezionata la prima fase del closing della Dismissione Oil&Gas, mediante la cessione di una prima partecipazione di minoranza in Petreven S.p.A., a fronte del pagamento, da parte del Gruppo MEIL, di una porzione del corrispettivo pari a ca. Euro 20 milioni. Tale porzione di prezzo della cessione è stata utilizzata da Trevifin per riscattare anticipatamente alcuni beni detenuti in leasing e utilizzati nell'ambito del settore dell'Oil&Gas per conferirli all'interno della Divisione Oil&Gas.
  • · In data 31 marzo è stata completata con successo la seconda parte del closing della Dismissione Oil&Gas. In particolare, ai sensi del contratto di compravendita sottoscritto in data 5 agosto 2019, come successivamente modificato, l'intero capitale sociale di Drillmec S.p.A., Drillmec Inc. e Petreven S.p.A. (al netto di una partecipazione di minoranza già ceduta al Gruppo MEIL in data 28 febbraio 2020) è stato trasferito al Gruppo MEIL per un importo complessivo pari a circa Euro 116,4 milioni. Parte del prezzo corrisposto dal Gruppo MEIL è stato utilizzato da Trevifin, prima del lancio dell'Aumento di Capitale, per il rimborso di 48,5 milioni di euro dell'indebitamento bancario relativo alla Divisione Oil&Gas, già oggetto di accollo da parte della Società per circa 107 milioni di euro, in

conformità con quanto previsto dall'Accordo di Ristrutturazione.

· In data 23 aprile 2020, il Consiglio di Amministrazione di Trevifin ha confermato le condizioni definitive dell'Aumento di Capitale e ha altresì approvato il calendario dell'Offerta in Opzione e la struttura dei Warrant. Più in dettaglio,

Con riferimento all'Aumento di Capitale

  • · in esecuzione della citata delega il Consiglio di Amministrazione, in data 17 luglio 2019 e 24 febbraio 2020, ha deliberato un aumento del capitale sociale dell'Emittente per un ammontare complessivo pari a Euro 213 milioni, così articolato: (i) un aumento di capitale sociale a pagamento e in via inscindibile, per un importo complessivo di Euro 130.001.189,07 comprensivo di sovrapprezzo, mediante emissione di complessive n. 13.000.118.907 azioni, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione, ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,01 (il "Prezzo di Emissione"), dei quali Euro 0,001 da imputarsi a capitale ed Euro 0,009 da imputarsi a sovrapprezzo, da offrire in opzione agli azionisti ai sensi dell'art. 2441, comma 1, del cod. civ., entro il 31 maggio 2020 (1"Aumento di Capitale in Opzione"); (ii) un aumento del capitale sociale a pagamento per un importo complessivo di Euro 63.137.242,00, inscindibile sino all'importo di Euro 10.593.896,00, mediante emissione di complessive n. 6.313.724.200 azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione, ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,01, dei quali Euro 0,001 da imputarsi a capitale ed Euro 0,009 da imputarsi a sovrapprezzo (le "Azioni Conversione"), da offrire, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell'art. 2441, comma 5, del cod. civ., alle banche con liberazione mediante compensazione volontaria di crediti certi, liquidi ed esigibili, entro il 31 maggio 2020, secondo un rapporto di conversione del credito in capitale di 4,5 a 1 (1"Aumento di Capitale per Conversione" e congiuntamente all'Aumento di Capitale in Opzione, l'"Aumento di Capitale"); e (iii) un aumento di capitale a pagamento e in via scindibile, per un importo massimo complessivo di Euro 19.986.562,21 comprensivo di sovrapprezzo, che sarà attuato mediante la futura emissione di massime n. 1.537.170.662 azioni ordinarie (le "Azioni di Compendio") a servizio dell'esercizio di massimi n. 1.647.832 warrant (i "Warrant") che saranno assegnati gratuitamente a coloro che risultino azionisti prima dello stacco del diritto di opzione relativo all'Aumento di Capitale in Opzione (i.e. il 4 maggio 2020) (1"Aumento di Capitale a Servizio dei Warrant"), Warrant che potranno essere esercitati alla data di scadenza dei Warrant, che cadrà nel quinto anniversario della data di emissione, vale a dire il 5 maggio 2025.
  • · Si rammenta altresì che, nell'ambito della manovra finanziaria, i Soci Istituzionali hanno assunto l'impegno a sottoscrivere l'Aumento di Capitale in Opzione per un ammontare complessivo pari a Euro 77,5 milioni circa. In particolare:

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  • · FSI Investimenti S.p.A. ha assunto un impegno irrevocabile di sottoscrizione fino ad un importo massimo di Euro 38.728.327,00, di cui: (a) per un importo pari a Euro 21.907.237 (di cui Euro 2.190.724 a titolo di capitale ed Euro 19.716.513 a titolo di sovrapprezzo) per la sottoscrizione di tutte le azioni di nuova emissione ad essa spettanti sulla base dei diritti di opzione; nonché (b) per un importo massimo pari a Euro 16.821.090 (di cui Euro 1.682.109 a titolo di capitale ed Euro 15.138.981 a titolo di sovrapprezzo) per la sottoscrizione delle eventuali azioni inoptate; e
  • · Polaris Capital Management, LLC, nella sua qualità di asset management company, ha assunto un impegno irrevocabile di sottoscrizione fino ad un importo massimo di sottoscrizione di Euro 38.728.327,00, di cui: (a) per un importo pari a Euro 13.879.745 (di cui Euro 1.387.974 a titolo di capitale ed Euro 12.491.770 a titolo di sovrapprezzo) per la sottoscrizione di tutte le azioni di nuova emissione ad essa spettanti sulla base dei diritti di opzione; nonché (b) per l'importo massimo pari a Euro 24.848.582 (di cui Euro 2.484.858 a titolo di capitale ed Euro 22.363.724 a titolo di sovrapprezzo) per la sottoscrizione delle eventuali azioni inoptate.
  • · Le banche hanno invece assunto l'impegno, subordinatamente all'integrale adempimento da parte dei Soci Istituzionali degli impegni di sottoscrizione sopra indicati, a sottoscrivere le azioni inoptate dell'Aumento di Capitale in Opzione e/o le Azioni Conversione, liberandole mediante compensazione volontaria di propri crediti per cassa vantati nei confronti di Trevifin per complessivi Euro 284,1 milioni, secondo un rapporto di conversione del credito in capitale di 4,5 a 1, per un controvalore pari a circa Euro 63,1 milioni

Con riferimento al calendario dell'Offerta in Opzione

· Il calendario per l'esecuzione dell'offerta delle complessive n. 13.000.118.907 azioni, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione e rivenienti dall'Aumento di Capitale in Opzione, da offrire in sottoscrizione agli azionisti di Trevifin al Prezzo di Emissione e nel rapporto di n. 7.899 azioni in offerta per ogni azione posseduta (l'"Offerta in Opzione"). Il controvalore massimo dell'Offerta in Opzione sarà pari ad Euro 130.001.189,07, comprensivo di sovrapprezzo. I diritti di opzione, avendo ottenuto in data 29 aprile c.a. (cfr Infra) da CONSOB il provvedimento di autorizzazione alla pubblicazione del Prospetto Informativo, che danno diritto alla sottoscrizione delle azioni oggetto dell'Offerta in Opzione devono essere esercitati a pena di decadenza nel periodo dal 4 maggio 2020 al 18 maggio 2020 inclusi (il "Periodo di Offerta"). I diritti di opzione sono negoziabili in Borsa dal 4 maggio al 12 maggio 2020 inclusi. I diritti di opzione non esercitati entro il termine del Periodo di Offerta saranno offerti in borsa dall'Emittente entro il mese successivo alla fine del Periodo di Offerta per almeno cinque giorni di mercato aperto, ai sensi dell'art. 2441, comma terzo, del cod. civ.

Con riferimento ai Warrant

  • · I Warrant, oggetto di ammissione alla quotazione sul MTA, sono n. 1.645.793 warrant di tipo europeo esercitabili a scadenza, con codice ISIN IT0005402885. I Warrant sono stati assegnati gratuitamente agli azionisti prima dello stacco del Diritto di Opzione relativo all'Aumento di Capitale in Opzione, ossia il 4 maggio 2020 (la "Data di Emissione"), in ragione di n. 1 Warrant per ciascuna azione posseduta. Non sono stati assegnati Warrant alle azioni proprie detenute da Trevifin, pari a n. 2.039. I Warrant hanno come strumento finanziario sottostante l'azione ordinaria Trevifin, conferendo al detentore la facoltà di sottoscrivere - ai termini e alle condizioni previste nel Regolamento dei Warrant - azioni di nuova emissione nel rapporto di n. 934 Azioni di Compendio per ogni Warrant detenuto, al prezzo di esercizio per ciascuna Azione di Compendio sottoscritta pari a Euro 0,013. L'esercizio del diritto di sottoscrizione potrà avvenire esclusivamente alla data di scadenza dei Warrant, che cadrà nel quinto anniversario della data di emissione, vale a dire il 5 maggio 2025. I titolari dei Warrant che abbiano mantenuto ininterrottamente la titolarità di tali strumenti finanziari tra il sesto mese successivo alla data di emissione e la data di scadenza (ossia tra il 4 novembre 2020 e il 5 maggio 2025), avranno altresì il diritto di sottoscrizione n. 1 ulteriore azione (l'"Azione Bonus") ogni n. 5 Azioni di Compendio sottoscritte tramite l'esercizio dei Warrant. Ai fini dell'identificazione del possesso ininterrotto per tale periodo di tempo, a partire dal sesto mese successivo alla data di emissione (ossia dal 4 novembre 2020) i Warrant saranno identificati dal codice ISIN IT0005402935. Qualora i Warrant siano oggetto di trasferimento prima del predetto termine, assumeranno codice ISIN IT0005402885 e in tal caso, se esercitati, non daranno diritto a sottoscrivere le Azioni Bonus. Si informa che Borsa Italiana ha ammesso i Warrant alla quotazione sul MTA con provvedimento n. 8646 del 20 aprile 2020; è previsto che la data di inizio delle negoziazioni coincida con la data di assegnazione, ossia il 4 maggio 2020.
  • · In data 29 aprile 2020, il Consiglio di Amministrazione di Trevifin ha reso noto che CONSOB ha autorizzato con Nota prot. n. 0393199/20 la pubblicazione del Prospetto Informativo relativo all'Offerta in Opzione e all'ammissione alle negoziazioni delle azioni di nuova emissione nell'ambito dell'Aumento di Capitale e dei Warrant sul Mercato Telematico Azionario, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. Il Prospetto Informativo è stato depositato presso la CONSOB nelle forme e nei termini di legge. Trevifin ha messo a disposizione i Key Investor Document (KID) relativi ai diritti di opzione e ai warrant, predisposti ai sensi del Regolamento (UE) n. 1286/2014 e della relativa normativa di attuazione.
  • In data 29 aprile 2020, le banche creditrici parte dell'Accordo di Ristrutturazione, per il tramite dell'agente, hanno confermato che tutte le condizioni sospensive dallo stesso previste si sono

verificate, e che pertanto tale accordo deve intendersi pienamente efficace in ogni sua previsione. Nell'ambito di tale comunicazione le banche hanno altresi confermato che gli impegni di sottoscrizione e liberazione dell'Aumento di Capitale dalle stesse assunti ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione devono intendersi irrevocabili e incondizionati, fatta unicamente eccezione per la condizione relativa all'intervenuto integrale adempimento da parte dei soci FSI Investimenti S.p.A. e Polaris Capitale Management, LLC di tutti gli impegni di sottoscrizione e liberazione dell'Aumento di Capitale in Opzione dagli stessi assunti ai sensi dell'Accordo di Investimento.

  • · In data 4 maggio 2020 sono stati assegnati i Warrant agli aventi diritto.
  • · In data 18 maggio 2020 si è conclusa l'offerta in opzione relativa all'Aumento di Capitale in Opzione durante cui sono state sottoscritte complessivamente n. 4.584.239.943 azioni di nuova emissione della Società per un controvalore complessivo pari a Euro 45.842.399,43. Al termine del periodo di offerta sono risultati non esercitati n. 1.065.436 diritti di opzione, relativi alla sottoscrizione di n. 8.415.878.964 Azioni in Offerta, per un controvalore complessivo pari a Euro 84.158.789,64, offerti in Borsa dalla Società, ai sensi dell'art. 2441, comma 3, del cod. civ.
  • · L'offerta in Borsa dei diritti in opzione non esercitati si è conclusa con anticipo in data 21 maggio 2020, essendo stati integralmente venduti n. 1.065.436 diritti di opzione non esercitati al termine del periodo di offerta
  • · In data del 27 maggio 2020, data entro cui avrebbero dovuto essere esercitati, a pena di decadenza, i n. 1.065.436 diritti di opzione non esercitati, tutti tali diritti sono stati esercitati e sottoscritte n. 18.783.822 azioni rivenienti dall'Aumento di Capitale in Opzione.
  • · In data 29 maggio 2020 l'Aumento di Capitale si è positivamente concluso e sono state sottoscritte n. 15.083.921.496 azioni ordinarie di nuova emissione della Società, per un controvalore complessivo pari a Euro 150.839.214,96. In particolare:
    • o la tranche di aumento di capitale offerta in opzione ai soci è stata interamente sottoscritta per Euro 130.001.189,07, di cui Euro 87.701.972,96 tramite versamento di denaro ed Euro 42.299.216,02 con la conversione da parte delle principali banche finanziatrici di crediti finanziari vantati nei confronti della Società, secondo un rapporto di conversione pari a 4,5:1 (1"Aumento di Capitale in Opzione"). Nell'ambito dell'Aumento di Capitale in Opzione, i soci istituzionali FSI Investimenti S.p.A. (società controllata da CDP Equity) e Polaris Capital Management, LLC (i "Soci Istituzionali") hanno sottoscritto e liberato in denaro un importo complessivo di Euro 77.456.654,00 (pari a Euro 38.728.327,00 ciascuno), in adempimento degli impegni di sottoscrizione dagli stessi assunti nell'accordo di investimento sottoscritto con la Società il 5 agosto u.s .; e

91

  • o la tranche di aumento di capitale riservata alle banche finanziatrici, con esclusione del diritto di opzione, è stata sottoscritta per Euro 20.838.025,89 tramite conversione dei crediti finanziari vantati dalle banche stesse nei confronti della Società, secondo il medesimo rapporto di conversione pari a 4,5:1 (1™Aumento di Capitale per Conversione").
  • · Al termine dell'aumento di capitale, gli azionisti erano:
    • o per il 25,67% FSI Investimenti S.p.A. (società controllata da CDP Equity);
    • o per il 25,67% Polaris Capital Management, LLC;
    • o per il 41,85% banche e istituzioni finanziarie che hanno assunto impegni di sottoscrizione nell'ambito dell'Accordo di Ristrutturazione; e
    • per il 6,81% altri investitori. O
  • · Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 29 maggio 2020 ha provveduto a predisporre l'avviso di convocazione per l'Assemblea Ordinaria degli Azionisti per il 29 giugno 2020 alle ore 11:00, in prima convocazione e, occorrendo, il giorno 30 giugno 2020, stesso luogo ed ora, in seconda convocazione;
  • · In data 29 giugno 2020 si è tenuta in prima convocazione l'Assemblea Ordinaria dei Soci che ha deliberato favorevolmente sulle proposte presentate dal Consiglio di Amministrazione in relazione ai punti: 1 (Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2019, corredato della Relazione del Consiglio d'Amministrazione sulla Gestione, della Relazione del Collegio Sindacale e della Relazione della Società di Revisione. Presentazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 e della dichiarazione consolidata di carattere non finanziario redatta ai sensi del D. Lgs. 254/2016. Deliberazioni inerenti e conseguenti); 2 (Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti: 2.1 deliberazione in merito alla politica di remunerazione della Società di cui alla prima sezione della relazione ai sensi dell'art. 123-ter, commi 3-bis e 3- ter del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58; 2.2. deliberazioni inerenti alla seconda sezione della relazione ai sensi dell'art. 123-ter, comma 6 del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58.; 3 (3. Deliberazione in merito ai compensi della Società di Revisione);
  • · Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 26 novembre 2020 ha provveduto a predisporre l'avviso di convocazione per l'Assemblea Ordinaria degli Azionisti per il 30 dicembre 2020 alle ore 11:00, in prima convocazione e, occorrendo, il giorno 30 giugno 2020, stesso luogo ed ora, in seconda convocazione per: (i) Nomina di un Amministratore, in sostituzione di un Amministratore cessato dalla carica; (ii) Approvazione di un piano di incentivazione a medio-lungo termine ai sensi dell'art. 114-bis del TUF;
  • · In data 30 dicembre 2020, l'Assemblea ha deliberato favorevolmente sulle proposte presentate dal Consiglio di Amministrazione ai punti: 1 (Nomina di un Amministratore, in sostituzione

di un Amministratore cessato dalla carica. Deliberazioni inerenti e conseguenti); 2 (Integrazione del Collegio Sindacale: 2.1 Nomina di un Sindaco Effettivo; 2.2 Nomina di un Sindaco Supplente; 2.3 Nomina del Presidente del Collegio Sindacale) e 3 (Proposta di approvazione di un piano di incentivazione a medio-lungo termine ai sensi dell'art. 114-bis del TUF. Deliberazioni inerenti e conseguenti).

Relazione sulla Remunerazione

In adempimento degli obblighi regolamentari e allo scopo di offrire agli Azionisti una ulteriore informativa utile alla conoscenza della Società, è stata redatta la "Relazione sulla Remunerazione", ai sensi dell'art. 123ter del TUF che viene pubblicata congiuntamente alla presente relazione presso la sede sociale e Borsa Italiana, oltre ad essere consultabile sul sito internet www.trevifin.com nella sezione Investor Relations - Corporate Governance; tale comunicazione è depositata in Borsa Italiana S.p.A. e presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato E Market Storage (http://), nei termini di regolamento.

La Relazione sulla remunerazione è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 28 aprile 2021 e tiene conto delle indicazioni di cui alla Delibera Consob n. 18049 del 23 dicembre 2011, pubblicata nella G.U. n. 303 del 30 dicembre 2011 nonché del decreto legislativo n. 49/2019 di attuazione della direttiva (UE) 2017/828 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 maggio 2017 (nel prosieguo, il 'Decreto') che, in materia di relazione sulla remunerazione, ha emendato: (i) il d.lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 (il 'TUF') e (ii) il Regolamento n. 11971 del 14 maggio 1999 recante la disciplina degli emittenti (il 'Regolamento Emittenti').

03

Informazioni aggiuntive

Composizione del capitale azionario

Il capitale sociale di TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A. alla data del 31 dicembre 2020 ammonta a Euro 97.475.554,00, interamente sottoscritto e versato, ed è composto da n. 150.855.693 azioni ordinarie senza valore nominale (il numero di azioni è stato rideterminato in seguito all' operazione di raggruppamento effettuato con delibera del 30 settembre 2020 di n. 15.085.569.300 azioni nel rapporto di n. 1 nuova azione ordinaria, priva di indicazione del valore nominale, ogni n. 100 esistenti azioni ordinarie, prive di indicazione del valore nominale).

Alla data della presente Relazione la struttura del capitale sociale è la seguente:

  • · per il 25,67% FSI Investimenti S.p.A. (società controllata da CDP Equity);
  • · per il 25,67% Polaris Capital Management, LLC anche nella sua qualità di Registered Investment Advisor ai sensi dell'US Investment Advisers Act del 1940, per conto dei propri investitori;
  • · per il 37% circa da banche e istituzioni finanziarie che hanno assunto impegni di sottoscrizione nell'ambito dell'Accordo di Ristrutturazione; e
  • · per il 12% circa da altri investitori.

Azioni proprie o azioni e quote di società controllanti

La Società, alla data del 31 dicembre 2020 e alla data di redazione della presente Relazione, detiene n. 20 azioni proprie, rappresentative dello 0,00001% del capitale sociale della Società medesima.

Internal Dealing

Nel corso dell'anno 2020 la Società non ha ricevuto comunicazioni relative ad operazioni sulla partecipazione azionaria da parte di soggetti rilevanti.

Attività di ricerca e sviluppo

L'attività di ricerca e sviluppo svolta dalle società del Gruppo nel 2020 si è articolata nel perseguimento dei seguenti obiettivi:

  • · Gestire, promuovere e proteggere la proprietà intellettuale ed il know-how aziendale;
  • · Studio di applicazione dell'elettrificazione sulle macchine, principalmente di scavo diaframmi;
  • · Studio preliminare di sistemi di ausilio alla stabilità e al calcolo delle pressioni al suolo.

Nel corso dell'anno sono state depositate numerose domande di brevetto, alcune di queste riguardanti il terzo punto, altre inerenti ad applicazioni sviluppate nell'ambito dell'Ingegneria di Prodotto. Sono inoltre state ottenute le concessioni di diversi brevetti depositati nel periodo precedente al 2020.

Riguardo al secondo punto è proseguito il progetto di una macchina per scavo diaframmi (fresa), dotata di un modulo di scavo completamente elettrificato.

Per quanto riguarda il terzo punto è proseguita l'attività di studio relativa ad un sistema di auto-stabilità. A tale attività si è affiancato l'inizio di uno studio relativo ad un sistema di visualizzazione delle pressioni esercitate dalla macchina sul suolo.

તે રે

Procedura operazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione del 30 maggio 2018 ha aggiornato, con il parere favorevole del Comitato parti Correlate composto interamente da Amministratori Indipendenti, ai sensi del Regolamento CONSOB n. 17221/2010 e successive modificazioni e integrazioni, la procedura parti correlate, precedentemente approvata il 16 ottobre 2014.

Si segnala che in attuazione della delega contenuta nell'art. 2391-bis c.c., CONSOB ha modificato il Regolamento n. 17221 del 12 marzo 2010 in materia di operazioni con parti correlate (il "Regolamento OPC") e che, in conformità a quanto previsto dalla normativa regolamentare, la Società entro il 30 giugno 2021 adeguerà le proprie procedure alle nuove disposizioni, le quali entreranno in vigore a partire dall'1 luglio 2021.

La procedura operazioni con parti correlate approvata dalla Società è disponibile sul sito internet http://www.trevifin.com.

Ai sensi del regolamento Consob 11971 del 14 maggio 1999, al 31 dicembre 2020 non risultano esserci partecipazioni detenute personalmente da Amministratori e dai Sindaci effettivi e supplenti, nella Società e nelle società controllate.

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Attività di direzione e coordinamento di società

Ai sensi dell'art. 93 del Testo Unico, si riporta che al 31 dicembre 2020, TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A. non è più direttamente controllata dalla società europea TREVI Holding SE (con sede in Cesena).

All'esito dell'esecuzione dell'Aumento di Capitale in Opzione e l'Aumento di Capitale per Conversione, i soggetti che detengono partecipazioni in misura rilevante ai sensi dell'art. 120 TUF sono:

  • · FSI Investimenti S.p.A., società controllata da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., che detiene in via indiretta n. 38.731.103 azioni, pari al 25,674% circa del capitale sociale;
  • · Polaris Capital Management, LLC, che detiene n. 38.731.103 azioni, pari al 25,674% circa del capitale sociale anche nella sua qualità di Registered Investment Advisor ai sensi dell'US Investment Advisers Act del 1940, per conto dei propri investitori;
  • · SACE S.p.A., società controllata da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., che detiene in via diretta n. 10.540.171 azioni, pari al 6,99% circa del capitale sociale;
  • · Intesa Sanpaolo S.p.A. che detiene in via diretta n. 10.417.060 azioni, pari al 6,91% circa del capitale sociale;
  • · Banco BPM S.p.A. che detiene in via diretta n. 6.916.998 azioni, pari al 4,59% circa del capitale sociale;
  • · Banca del Mezzogiorno S.p.A. che detiene in via diretta n. 6.835.935 azioni, pari al 4,53% circa del capitale sociale;
  • · UniCredit S.p.A. che detiene in via diretta n. 6.510.550 azioni, pari al 4,32% circa del capitale sociale;
  • · Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. che detiene in via diretta n. 5.388.087 azioni, pari al 3,57% circa del capitale sociale;
  • · Stanley W. Watson Foundation che detiene in via diretta n. 4.529.531 azioni, pari al 3% circa del capitale sociale.

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Riguardo all'informativa societaria, ex art. 2497 del Cod. Civ., relativa all'attività di direzione e coordinamento eventualmente svolta da società controllanti, si riporta che al 31 dicembre 2020 e alla data della presente Relazione, la Società non ha effettuato alcuna dichiarazione in merito ad eventuali attività di direzione e coordinamento da parte di società controllanti in quanto alla data della presente Relazione, e successivamente all'Aumento di Capitale, non risulta che alcuno degli azionisti eserciti alcuna attività di direzione e coordinamento né detenga alcuna partecipazione di controllo.

La Società, alla data di redazione della presente Relazione, è capogruppo del Gruppo TREVI (ed in quanto tale redige il bilancio consolidato di Gruppo) ed esercita, ai sensi dell'art. 2497 del c.c., l'attività di direzione e coordinamento dell'attività delle società direttamente controllate:

  • · Trevi S.p.A., partecipata direttamente al 99,78%;
  • · Soilmec S.p.A., partecipata direttamente al 99,92%;
  • · R.C.T. S.r.l., partecipata indirettamente al 99,78% (detenuta al 100% da TREVI S.p.A.);
  • · Trevi Energy in liquidazione S.p.A. con socio unico partecipata direttamente al 100%;
  • · PSM S.p.A., partecipata indirettamente al 99,92% (detenuta da Soilmec S.p.A. al 100%);
  • · Immobiliare SIAB S.r.l. con socio unico partecipata direttamente al 100%

98

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura di esercizio

In data 31 gennaio 2021 la Società ha comunicato al mercato che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data in relazione all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 - influenzato anche dagli effetti negativi della pandemia da Covid-19 sull'economia mondizionato l'attività del Gruppo era possibile prevedere che, in sede di approvazione del Gruppo Trevi si sarebbe verificato il mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione, segnatamente il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA ricorrente consolidati.

In data 24 febbraio 2021, Trevifin ha informato il mercato circa l'avvio delle interlocuzioni con le banche aderenti all'Accordo di Ristrutturazione (le "Banche Finanziatrici") volte all'individuazione delle modifiche agli accordi in essere necessarie per fare fronte al prevedibile mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione in occasione del bilancio consolidato per l'esercizio 2020. La Società ha inoltre informato il mercato circa il fatto che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data relative all'andamento dell'esercizio 2020 e delle ulteriori analisi allora in corso sulle prospettive della Società nell'attuale contesto, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19, emergeva un generale rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano Consolidato Originario, che apparivano pertanto non interamente realizzabili nell'arco temporale considerazione di ciò, nelle interlocuzioni avviate con le Banche Finanziatrici la Società ha avanzato l'ipotesi sia di concessione degli usuali waiver e modifiche ai parametri finanziari originariamente fissati nell'Accordo di Ristrutturazione, sia di rideterminare alcune scadenze previste nell'esercizio in corso in relazione a talune esposizioni.L'andamento del Gruppo Trevi nei primi mesi dell'anno per quanto riguarda l'acquisizione degli ordini, i ricavi ed il backlog, è risultato in linea con le previsioni del Piano Consolidato Aggiornato, così come approvato dal Consiglio di Amministrazione del 23 aprile 2021 e comunicato al mercato il 24 aprile 2021.

Evoluzione prevedibile della gestione

Nel corso dell'esercizio 2021 i ricavi del Gruppo Trevi sono attesi in aumento rispetto al 2020 ad un tasso compreso tra il 7 e l'8%. I primi sei mesi dell'esercizio risentiranno ancora del prolungamento degli effetti della pandemia Covid-19, mentre il secondo semestre è atteso con maggiore tonicità, nell'assunto che la diffusione della pandemia Covid-19 riduca progressivamente i suoi impatti grazie agli effetti delle campagne di vaccinazione e che non si verifichino nuove situazioni di recrudescenza della stessa nei prossimi mesi.

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L'acquisizione di nuovi ordini nel 2021 è attesa superiore a quella dell'esercizio 2020.

Proseguiranno le interlocuzione con le Banche Finanziatrici aderenti all'Accordo di Ristrutturazione al fine di addivenire alla sottoscrizione di un accordo di moratoria e standstill finalizzato a disciplinare la fase corrente e a consentire la gestione in continuità del business, nell'interesse di tutte le parti coinvolte e in generale degli stakeholder del Gruppo Trevi, nelle more dei processi istruttori e decisionali delle banche e sino alla sottoscrizione di un accordo modificativo dell'Accordo di Ristrutturazione. Come detto, tale accordo modificativo - che si prevede sarà sottoscritto entro la fine del 2021 - sarà finalizzato a recepire le richieste formulate dalla Società in merito a waiver sui parametri finanziari al 31 dicembre 2021, al reset dei covenant finanziari per il periodo 2021-2024 in linea con il piano industriale aggiornato 2021-2024 e al rinvio di alcune scadenze di pagamento previste per il 2021.

Cesena, lì 28 Aprile 2021

Per il consiglio di Amministrazione

Il Presidente Luca d'Agnese

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NOTE ESPLICATIVE AL BILANCIO CONSOLIDATO DELL'ESERCIZIO 2020

BILANCIO CONSOLIDATO

SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA CONSOLIDATA

(Importi in migliaia di Euro)

ATTIVITA Note 31/12/2020 31/12/2019
Attività non correnti
Immobilizzazioni materiali
Terreni e fabbricati 52 254 52.227
Impianti e macchinari 102.202 128.731
Attrezzature Industriali e commerciali 24.401 30.560
Altri beni 10.329 16.809
Immobilizzazioni in corso e acconti 1.894 3 219
Totale Immobilizzazioni Materiali (1) 191.079 231.546
Immobilizazioni immateriali
Costi di sviluppo 6.646 5 260
Diritti di brevetto industriale e utilizzo opere dell'ingegno 182 290
Concessioni, licenze e marchi 177 142
Immobilizzazioni in corso e acconti 3.392 218
Altre immobilizzazioni immateriali 450 884
Totale Immobilizzazioni Immateriali (2) 10.847 6.794
Investimenti immobiliari non strumentali (3) 0 (0)
Partecipazioni (4) 3.628 4.000
- Partecipazioni in imprese collegate e a controllo congiunto valutate con il metodo del patrimonio
netto
2.995 3.403
- Altre partecipazioni 633 597
Attività fiscali per imposte anticipate (5) 29.465 44.163
Altri crediti finanziari lungo termine (6) 11.052 3.283
- Di cui con parti correlate (34) 0 1.353
Crediti commerciali ed altre attività a lungo termine (7) 1.010 2.946
Totale Attività non correnti 247,082 292.732
Attività destinate alla dismissione 0 250.420
Attività correnti
Rimanenze (8) 122.711 118.897
Crediti commerciali e altre attività a breve termine (9) 240.695 289.331
- Di cui con parti correlate (34) 10.888 14.711
Attività fiscali per imposte correnti (10) 6.700 12.086
Attività finanziarie correnti (11) 3.675 10.977
- Di cui con parti correlate (34) 1.297
Disponibilità liquide (12) 69.810 77.709
Totale attività correnti 443.591 509.145
TOTALE ATTIVITÀ 690.673 1.052.297

Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.

BILANCIO CONSOLIDATO

SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA CONSOLIDATA

(Importi in migliaia di Euro)

PATRIMONIO NETTO Note 31/12/2020 31/12/2019
Capitale sociale e riserve
Capitale sociale 97.374 82.290
Altre riserve 247.974 157.181
Ütile portato a nuovo (463.457) (382.760)
Risultato di periodo 241.468 (75.802)
Patrimonio Netto del Gruppo 123.359 (219.089)
Capitale e riserve di terzi 1.415 (914)
Utile del periodo di terzi (4.733) (2.162)
Patrimonio Netto di terzi (3.318) (3.076)
Totale Patrimonio netto (13) 120.041 (222.167)
PASSIVITÀ
Passività non correnti
Finanziamenti a lungo termine (14) 8.234 7.656
Debiti verso altri finanziatori a lungo termine (14) 79.237 25.764
Strumenti finanziari derivati a lungo termine (14) (0) (0)
Passività fiscali per imposte differite (15) 20.748 31.729
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (17) 11.508 13.682
Fondi a lungo termine (16) 15.632 7.235
Altre passività a lungo termine 4.913 41
Totale passività non correnti 140.272 86.107
Passività destinate alla dismissione 0 150.455
Passività correnti
Debiti commerciali e altre passività a breve termine (18) 148.506 224.280
- Di cui con parti correlate (34) 878 2.363
Passività fiscali per imposte correnti (19) 11.677 12.631
Finanziamenti a breve termine (20) 194.176 553.193
Debiti verso altri finanziatori a breve termine (21) 71.483 238.316
Strumenti finanziari derivati a breve termine (22) 0 132
Fondi a breve termine (23) 4.518 9.350
Totale passività correnti 430.360 1.037.902
TOTALE PASSIVITA 570.632 1.274.462
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA 690.673 1.052.297

Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.

Si segnala che a seguito del mancato rispetto dei parametri finanziari al 31.12.2020 relativi ai debiti bancari facenti capo all'Accordo di Ristrutturazione, in ottemperanza all'IFRS9, i debiti sono stati rappresentati negli schemi di bilancio con scadenza nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 2024.

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

(Importi in migliaia di Euro)

Note 31/12/2020 31/12/2019
Ricavi delle vendite e delle prestazioni (24) 456.662 593.970
- Di cui con parti correlate (34) 1.003 9.190
Altri ricavi operativi (24) 34.654 29.234
- Di cui con parti correlate (34) 4.255
Sub-Totale Ricavi Totali 491.315 623,204
Materie prime e di consumo (157.580) (213 330)
Variazione rimanenze materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (968) (217)
Costo del personale (26) (138.575) (166.333)
Altri costi operativi (27) (168.184) (201.465)
- Di cui con parti correlate (34) 13 5.381
Ammortamenti (1)-(2) (41.220) (47.014)
Accantonamenti e svalutazioni (28) (3.614) (32.336)
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni (25) 13.478 12 241
Variazione nelle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione 5.901 (11.646)
Risultato operativo 554 (36.896)
Proventi finanziari (29) 293.301 9.227
(Costi finanziari) (30) (33.960) (25 674)
Utili/(perdite) su cambi (31) 2.840 (5.100)
Sub-totale proventi/(costi) finanziari e utili/(perdite) su cambi 262.182 (21.547)
Rettifiche di Valore di attività finanziarie (694) (1.608)
Risultato prima delle Imposte 262.041 (60.051)
Imposte sul reddito (32) (12.465) (6.472)
Risultato netto derivante dalle attività in funzionamento 249.576 (66.523)
Risultato netto derivante dalle attività destinate a essere cessate (33) (12.840) (11.440)
Risultato dopo le imposte (33) 236.736 (77.963)
Attribuibile a:
Azionisti della Capogruppo 241.468 (75.802)
Interessi di minoranza (4.733) (2.162)
236.736 (77.963)
Risultato del Gruppo per azione: 2,72 (4.606)

Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.

104

CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO CONSOLIDATO

(în migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019
Utile/(perdita) del periodo 236.736 (77.964)
Altre componenti di conto economico complessivo che saranno successivamente
riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio
Riserva di cash flow hedge
Imposte sul reddito
Effetto variazione riserva cash flow hedge
Riserva di conversione (21.492) 4 512
Totale altre componenti di conto economico complessivo che saranno successivamente
riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio al netto delle imposte
(21.492) 4.512
Altre componenti di conto economico complessivo che non saranno successivamente
riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio:
Utili/(perdite) attuariali 14 (334)
Imposte sul reddito 66
Totale altre componenti di conto economico complessivo che non saranno
successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio al netto delle imposte
14 (268)
Risultato complessivo al netto dell'effetto fiscale 215.258 (73.720)
Azionisti della Società Capogruppo 220,718 (72.588)
Interessi di minoranza (5.460) (1.132)

Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.

PROSPETTO CONSOLIDATO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO

(Importi in migliaia di Euro)

Descrizione Capitale
Sociale
Altre
Riserve
Offile
portato a
ONOVO
Totale del
Gruppo
Quota
Spettante
A Terzi
Totale
Patrimonio
Netto
01/01/2019 82,290 152.395 (382.760) (148.075) 740 (147.335)
Risultato del periodo (75.802) (75.802) (2.162) (77.964)
Utili/(perdite) attuariali (268) (268) (268)
Altri utili / (perdite) complessivi 3 481 3.481 1.030 4.511
Totale utile/(perdita) complessivi 3.213 (75.802) (72.589) (1.132) (73.721)
Destinazione del risultato e distribuzione dividendi
Aumento di Capitale (1.111) (1.111)
Acquisizione/dismission1 1.572 1.572 (1.572)
31/12/2019 82.290 157.818 (458.562) (219.091) (3.076) (222.167)
Descrizione Capitale
Sociale
Altre
Riserve
Utille
portato a
nuovo
Totale del
Gruppo
Quota
Spettante
A Terzi
Totale
Patrimonio
Netto
01/01/2020 82.290 157.181 (458.562) (219.091) (3.076) (222.167)
Risultato del periodo 241.468 241.468 (4.733) 236.735
Utili/(perdite) attuariali 14 14 14
Altri utili / (perdite) complessivi (20.762) (20.762) (727) (21.489)
Totale utile/(perdita) complessivi (20.748) 241.468 2.20.720 (5.460) 215,260
Destinazione del risultato e distribuzione dividendi (196) (377) (573) (573)
Aumento di Capitale 15.084 134.702 149.786 (591) 149.195
Acquisizione/dismissioni (22.965) (4.518) (27.483) 5.811 (21.672)
31/12/2020 97.374 247.974 (221.989) 123 339 (3.316) 120.043

Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.

Si specifica, così come riportato nel paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale", che a seguito del mancato rispetto dei covenant relativi ai debiti bancari facenti capo all'accordo di ristrutturazione, in ottemperanza all' IFRS9, i debiti sono stati rappresentati negli schemi di bilancio con scadenza nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 2024.

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

Descrizione 31/12/2020 (Importi in migliaia di Euro)
31/12/2019
Risultato netto del periodo di pertinenza della Capogruppo e dei terzi 236.736
Imposte sul reddito 12-465 (77.964)
6.472
Risultato ante imposte 249.201 (71.492)
Ammortamenti e svalutazioni netti 38.328 47-014
(Proventi)/Oneri finanziari netti (259,325) 16.447
Variazioni dei fondi per rischi ed oneri del fondo benefici successivi a cessazione del rapporto di lavoro (709) (11.138)
Accontamenti fondi rischi ed oneri 6.750 35.419
Utilizzo fondi rischi ed oneri (4.426) 0
Rettifiche di Valore di attività finanziarie e attività discontinuate 694 0
(Plusvalenze)/minusvalenze da realizzo o svalutazione di immobilizzazioni (967) (1.796)
(A) Flusso di cassa dell'attività operativa ante variazione del Capitale Circolante 29.546 14.455
(Incremento)/Decremento Rimanenze (11.467) 16.735
(Incremento)/Decremento Crediti Commerciali 41.560 20.891
(Incremento)/Decremento Debiti Commerciali (68-593) (33.746)
(Incremento)/Decremento altre attività/passività (13.249) 10.958
(B) Variazione del capitale circolante (51.749) 14.839
(C) Incasso proventi finanziari/pagamento interessi passivi (10.091) (4.125)
(D) Imposte pagate
(E) Flusso di cassa generato (assorbito) dall'attività operativa (A+B+C+D)
(5.356)
(37.650)
(7.991)
17.178
Attività di investimento
(Investimenti)/Disinvestimenti operativi
Differenze Cambio
(6.173)
(10.751)
(20.749)
Variazioni netta delle attività finanziarie 281 (2-747)
(F) Flusso di cassa generato (assorbito) nelle attività di investimento (16.643) (23.496)
Attività di finanziamento
Incremento/(Decremento) Capitale Sociale e riserve per acquisto di azioni proprie 15.084 0
Altre variazioni incluse quelle di terzi 72.618 1.648
Variazioni di prestiti, finanziamenti, strum. fin. derivati, leasing finanz., e altri finanz. (113.049) (2.986)
Dividendi incassati/(pagati) (644) (48)
(G) Flusso di cassa generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (25.991) (1.385)
(H) Variazione attività/(passività) discontinuate 85.996 0
Variazione netta delle disponibilità monetarie (E+F+G+H) 5.712 (7.702)
Disponibilità liquide iniziali 77.709 88.912
Variazione cassa per attività destinate ad essere cedute (8.444) (3.500)
Effetto variazione dei tassi di cambio sulle disponibilità liquide (5.116) ਰੇ ਰੇ
Effetto variazione di perimetro (50)
Variazione netta delle disponibilità monetarie 5.712 (8.621)
Disponibilità liquide finali 69.811 77.709

Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.

NOTE ESPLICATIVE AL BILANCIO CONSOLIDATO DELL'ESERCIZIO 2019

Profilo ed attività del Gruppo

TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A. (di seguito "la Società da essa controllate (di seguito "Gruppo TREVI o "il Gruppo") svolgono la propria attività nel settore dei servizi di ingegneria delle fondazioni per opere civili, infrastrutturali e costruzione di attrezzature per fondazioni speciali (di seguito "Fondazioni").

Tali attività sono coordinate dalle due società operative principali del Gruppo:

  • · Trevi S.p.A., al vertice del campo di attività dell'ingegneria del sottosuolo;
  • · Soilmec S.p.A., che guida la relativa divisione e commercializza attrezzature per l'ingegneria del sottosuolo.

TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A. è quotata alla Borsa di Milano dal luglio 1999.

Criteri generali di redazione

Il presente progetto di bilancio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 28 Aprile 2021.

Il bilancio consolidato 2020 è stato predisposto nel rispetto dei Principi Contabili Internazionali ("IFRS") emessi dall'International Accounting Standards Board ("IASB") e omologati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'Art. 9 del D. Lgs. n. 38/2005. Per IFRS si intendono anche tutti i principi contabili internazionali rivisti ("IAS") e tutte le interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee ("IFRIC"), precedentemente denominate Standing Interpretations Committee ("SIC"). Il bilancio è redatto sulla base del principio del costo storico ad eccezione degli strumenti finanziari derivati che sono stati valutati al fair value. Il bilancio consolidato è redatto in migliaia di Euro, salvo ove diversamente indicato. Il bilancio consolidato fornisce informazioni comparative riferite all'esercizio precedente.

Il bilancio consolidato del Gruppo Trevi è stato predisposto applicando il presupposto della continuità aziendale.

In particolare, in sede di approvazione del progetto di bilancio 2020 il Consiglio di Amministrazione ha proceduto a compiere tutte le necessarie valutazioni circa la sussistenza del presupposto della continuità

aziendale tenendo conto, a tal fine, di tutte le informazioni disponibili relativamente ai prevedibili accadimenti futuri.

Nel determinare se il presupposto dell'attività sia applicabile, gli amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno – ma non limitato – a dodici mesi dopo la data di riferimento del bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2020. Sono stati presi in considerazione i principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi significativi in merito alla continuità aziendale. Si anticipa che, nel caso di Trevifin e del Gruppo Trevi, gli indicatori di rischio da valutare con particolare attenzione sono quelli rientranti nell'area finanziaria e, in particolare, quelli legati al rispetto dell'Accordo di Ristrutturazione e al raggiungimento degli obiettivi di risanamento del Gruppo attraverso il Piano Consolidato Originario e gli accordi sottoscritti nel 2019, cui è stata data attuazione nel corso dell'esercizio 2020.

Sono state considerate inoltre le seguenti circostanze:

  • · a seguito dell'esecuzione dell'operazione di rafforzamento patrimoniale di Trevifin e di ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo:
    • o il patrimonio netto della Società è passato da -268,6 milioni di Euro al 31 dicembre 2019 a 128,5 milioni di Euro al 31 dicembre 2020, permettendo il superamento della situazione ex articolo 2447 del codice civile;
    • o la posizione finanziaria netta del Gruppo si è ridotto dai circa 735 milioni di Euro del 31 dicembre 2019 ai circa 269,5 milioni di Euro del 31 dicembre 2020; e

il Consiglio di Amministrazione ha esaminato le previsioni di ripresa del settore Costruzioni nelle diverse economie in cui opera il Gruppo, ritenendo presenti diverse opportunità per il Gruppo: molti governi in molti Paesi delle economie sviluppate ed emergenti, dopo aver protetto il proprio sistema socio-economico con iniziative di lockdown e limitazione alla circolazione di persone e merci, hanno adottato strumenti per sostenere i diversi sistemi economici, con politiche fiscali espansive, mettendo a disposizione liquidità per famiglie e imprese, e predisponendo piani di rilancio delle economie spesso basati su investimenti infrastrutturali.

Pertanto, nonostante lo scenario in merito alla pandemia Covid-19 abbia avuto impatti rilevanti sul mercato Construction nel 2020, resta invece confermata la previsione di tale mercato nel corso del 2021, sulla base dell'attesa di investimenti a supporto dell'economia (come ad esempio il Piano U.S.A. da 2 trilioni di USD), che si prevede vedano nelle costruzioni uno dei settori centrali per il rilancio; si ritiene infatti che la crescita del mercato Construction amplifichi di circa 1-1.5x la crescita del PIL sottostante,

coerentemente con quanto già riscontrato in situazioni di crisi passate (Fonte: confronto tra l'andamento delle crescite negli anni del settore Construction - dati tratti da IHS Global Construction Market - e l'andamento delle crescite del GDP - dati tratti da Economist Intelligence Unit);

Gli Amministratori, alla luce delle considerazioni esposte nel paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale", hanno, quindi, adottato il presupposto della continuità aziendale nella preparazione del bilancio al 31 dicembre 2020.

110

Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale

Introduzione

La presente sezione ha lo scopo di: (i) esaminare la correttezza dell'applicazione del presupposto relativo alla continuità aziendale ai bilanci (d'esercizio e consolidato) relativi all'esercizio 2020 della Società e del Gruppo (come infra definito), anche alla situazione economica, finanziaria e patrimoniale e delle ulteriori circostanze che possono assumere rilievo a tal fine; e (ii) identificare le incertezze al momento esistenti, valutandone la significatività e la probabilità che le stesse possano essere superate, prendendo in considerazione le misure poste in essere dal management e gli ulteriori fattori di mitigazione.

In particolare, pare opportuno anticipare sin d'ora che sono state identificate le tre seguenti aree di rischio, tutte analizzate nel prosieguo della presente sezione: (a) il mancato rispetto delle clausole contrattuali contenute nell'Accordo di Ristrutturazione (come infra definito) e le possibili conseguenze derivanti da tale circostanza, anche alla luce dei rapporti con le Banche Finanziatrici (come infra definite); (b) gli eventuali rischi legati all'andamento della liquidità del Gruppo per un periodo di almeno 12 mesi a partire dalla data di riferimento del presente bilancio; e (c) il rischio derivante dall'eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi di risanamento, come previsti dal Piano Consolidato Aggiornato (come infra definito).

Al fine di descrivere in maniera puntuale le specifiche aree di rischio nell'ambito delle quali la continuità della Società è stata in concreto verificata, occorre in via preliminare ricordare che la Società e il Gruppo hanno affrontato negli anni passati un complesso processo di risanamento economico, finanziario e patrimoniale conclusosi nella prima metà del 2020, a causa di alcune difficoltà e incertezze che si sono manifestate a partire dall'esercizio 2017. Pare pertanto opportuno ricapitolare brevemente in questa sede le principali tappe di tale percorso sino ad oggi.

Breve excursus degli eventi più rilevanti sino alla data della presente relazione

  • · Al fine di fare fronte alla grave situazione di tensione economico-finanziaria della Società e del gruppo ad essa facente capo (il "Gruppo Trevi" o il "Gruppo"), a partire dal 2017 la Società ha avviato un processo di ripatrimonializzazione e di ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo da attuarsi nell'ambito di un accordo ex articolo 182 bis della Legge Fallimentare (come infra definita), il quale ha coinvolto, da un lato, i creditori finanziari del Gruppo Trevi e, dall'altro, i propri azionisti principali.
  • La manovra finanziaria definitiva relativa alla suindicata operazione è stata approvata dal Consiglio di C ●

Amministrazione della Società in data 8 maggio 2019 e, a seguito di alcune modifiche e integrazioni, in data 17 luglio 2019. Tale manovra si innestava su un piano industriale, economico e finanziario relativo al Gruppo Trevi per il periodo 2018-2022 (il "Piano Consolidato Originario") – elaborato nel corso degli esercizi 2018 e 2019 - il quale è stato approvato, nella sua versione finale, dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 2 agosto 2019. La manovra in questione prevedeva, in estrema sintesi:

  • (i) un aumento di capitale di massimi Euro 193,1 milioni, di cui: (a) Euro 130.001.189,07 a pagamento e in via inscindibile, con diritto di opzione in favore degli azionisti della Società ai sensi dell'articolo 2441, comma 1, cod. civ., a un prezzo di sottoscrizione per azione pari a Euro 0,01 (tenuto conto del raggruppamento azionario eseguito il 18 novembre 2019) (1"Aumento di Capitale in Opzione"); e (b) un ulteriore importo fino a Euro 63.137.242,00, inscindibile sino all'importo di Euro 10.593.896,00, riservato alle Banche Finanziatrici, da eseguirsi mediante compensazione dei crediti secondo un rapporto di conversione pari a 4,5 volte il prezzo di emissione (l'"Aumento di Capitale per Conversione" e, insieme all'Aumento di Capitale in Opzione, l'Aumento di Capitale"). L'Aumento di Capitale in Opzione era interamente garantito, come segue: (A) quanto a ca. Euro 77,4 milioni, dagli impegni di sottoscrizione assunti da parte dei soci FSI Investimenti S.p.A. ("FSI") e Polaris Capital Management LLC ("Polaris" e, congiuntamente a Polaris, i "Soci Istituzionali"); e (B) quanto ai residui ca. Euro 52,6 milioni, degli impegni di sottoscrizione assunti dalle Banche Finanziatrici tramite l'utilizzo in compensazione dei loro crediti complessivamente pari a Euro 284,1 milioni, fermo restando che, qualora l'Aumento di Capitale in Opzione avesse dovuto essere sottoscritto dalle Banche Finanziatrici tramite la conversione dei loro crediti, ciò avrebbe comportato una conseguente riduzione dell'importo da sottoscriversi nell'ambito dell'Aumento di Capitale in Conversione, per un importo pari a quello utilizzato per sottoscrivere l'Aumento di Capitale in Opzione;
  • (ii) Gruppo Trevi e operanti nel settore dell'Oil&Gas (la "Dismissione Oil&Gas") in favore del gruppo indiano facente capo a Megha Engineering & Infrastructures Ltd., primario operatore indiano del settore delle infrastrutture ("MEIL"), tra i leader mondiali del settore. I proventi derivanti da tale dismissione sarebbero stati destinati al rimborso di parte dell'indebitamento gravante sulle società della divisione Oil&Gas, mentre la parte residua di tale indebitamento sarebbe stata accollata da parte di Trevifin e utilizzata per sottoscrivere l'Aumento di Capitale per Conversione ovvero riscadenziata in maniera uniforme al debito oggetto di ristrutturazione di cui al successivo punto (v);

  • (iii) nel caso di mancata integrale sottoscrizione della porzione di Aumento di Capitale in Opzione, l'eventuale concessione ed erogazione in favore di Trevi S.p.A. ("Trevi") e Soilmec S.p.A. ("Soilmec" e, congiuntamente a Trevi, le "Società Proponenti") di un finanziamento a medio-lungo termine in pool per cassa per un importo massimo complessivo pari al minore tra (a) Euro 41 milioni, e (b) la differenza tra Euro 130 milioni e l'ammontare dell'Aumento di Capitale in Opzione effettivamente sottoscritto dal mercato e dagli azionisti (ivi inclusi i Soci Istituzionali), da cui dovevano essere ulteriormente dedotti i proventi netti derivanti dalla cessione della divisione Petreven in eccesso rispetto a Euro 11,6 milioni (la "Nuova Finanza"). Di tale finanziamento, una parte pari a Euro 12 milioni sono stati erogati nel periodo intercorrente tra il deposito del ricorso ex articolo 182 LF e la data di intervenuta definitività del decreto di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione (come infra definito) (e, dunque, a seguito dell'autorizzazione da parte del Tribunale competente ai sensi dell'articolo 182 quinquies, comma 1, LF). La parte residua di tale Nuova Finanza, che in considerazione dei criteri previsti dal relativo contratto di finanziamento è risultata pari a Euro 878.866,00, è stata erogata successivamente all'esecuzione dell'Aumento di Capitale in data 31 luglio 2020;
  • (iv) il consolidamento e il riscadenziamento del debito bancario che avrà data di scadenza finale e relativo rimborso balloon al 31 dicembre 2024, salvi i casi di rimborso anticipato obbligatorio, e la modifica dei relativi termini e condizioni;
  • (v) la conferma delle linee di credito esistenti e la concessione di nuove linee di credito per firma, volte a consentire al Gruppo di emettere le garanzie richieste nell'ambito della propria attività ordinaria, per complessivi circa Euro 200 milioni, una parte delle quali - pari a complessivi Euro 39,3 milioni - da erogarsi anche durante il periodo intercorrente tra la data di deposito e la data di omologa dell'Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell'articolo 182 quinquies LF, subordinatamente all'ottenimento dell'autorizzazione da parte del Tribunale competente;
  • (vi) creditore finanziario che aveva rifiutato di aderire alla proposta di conversione in azioni ordinarie di cui al precedente punto (i) - a saldo e stralcio del credito di Euro 27,8 milioni (con uno stralcio implicito del credito originario pari al 70%); e
  • (vii) il riscadenziamento sino a tutto il 31 dicembre 2024, e la modifica dei relativi termini e condizioni del prestito obbligazionario denominato «Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A. 5,25% 2014 - 2019» emesso da Trevifin nell'esercizio 2014 per un valore di Euro 50 milioni (il "Prestito Obbligazionario"), già approvato dall'assemblea dei bondholder in data 2 maggio

2019.

  • · In data 5 agosto 2019, sono stati sottoscritti gli accordi per la realizzazione della complessiva operazione di ripatrimonializzazione di Trevifin e ristrutturazione dell'indebitamento del Gruppo, e più in dettaglio:
    • i) alios, dalla Società, Trevi e Soilmec, da una parte, e dagli istituti finanziatori del Gruppo Trevi (le "Banche Finanziatrici"), dall'altra parte, da sottoporre all'omologa del Tribunale ai sensi dell'articolo 182 bis del R.D. 16 marzo 1942 n. 267 (la "Legge Fallimentare" o "LF"), nonché gli ulteriori accordi con altri creditori finanziari, anch'essi sottoposti ad omologa ai sensi del medesimo articolo 182 bis LF (gli "Accordi Ulteriori"), volti a disciplinare la ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo Trevi;
    • ii) lo share purchase agreement sottoscritto da Trevifin, le controllate Trevi, Soilmec e Trevi Holding USA Corporation, da una parte, e MEIL Global Holdings B.V., società di diritto olandese direttamente controllata da MEIL, dall'altra parte, volto a disciplinare la Dismissione Oil&Gas (lo "SPA");
    • iii) inter alia impegni di sottoscrizione per circa Euro 77,4 milioni complessivi in relazione all'Aumento di Capitale in Opzione; e
    • iv) il contratto di finanziamento, con il quale alcune Banche Finanziatrici si sono impegnate a concedere la Nuova Finanza in favore di Trevi e Soilmec.
  • · In data 8 agosto 2019, l'Accordo di Ristrutturazione e gli Accordi Ulteriori sono stati depositati presso il Tribunale di Forlì, al fine di richiederne l'omologazione ai sensi dell'articolo 182 bis LF, nonché l'autorizzazione ex articolo 182 quinquies, primo comma, LF per contrarre finanziamenti prededucibili in un momento precedente l'omologazione.
  • · Con provvedimenti del 2 ottobre 2019 il Tribunale di Forlì ha concesso l'autorizzazione ai sensi dell'articolo 182 quinquies LF, per l'erogazione da parte di alcune Banche Finanziatrici della Nuova Finanza per complessivi Euro 12 milioni in favore delle controllate Trevi (per Euro 8,4 milioni) e Soilmec (per Euro 3,6 milioni). Il Tribunale di Forlì nella medesima data ha altresì autorizzato la concessione a Trevifin, ai sensi dell'articolo 182 quinquies LF, di nuova finanza interinale sotto forma di emissione di garanzie bancarie per un importo complessivo di Euro 39,3 milioni.
  • · Con provvedimento del 7 novembre 2019, pervenuto a Trevifin il 15 novembre, il Tribunale di Forlì ha

rigettato la richiesta di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori. Trevifin, e le controllate Trevi e Soilmec hanno tempestivamente proposto reclamo presso la Corte di Appello di Bologna in data 29 novembre 2019, affinché, con revisione del provvedimento di rigetto, venisse accolta la richiesta di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori.

  • . Con decreti del 10 gennaio 2020, notificati a Trevifin, Trevi e Soilmec in data 21 gennaio 2020, la Corte d'Appello di Bologna ha accolto i reclami avverso i provvedimenti del Tribunale di Forlì di rigetto dell'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori, ritenendo fondate le ragioni addotte dalle società reclamanti, e ha pertanto omologato tali accordi.
  • · In data 11 marzo 2020 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il Covid-19 "pandemia". A fronte di tale dichiarazione, sia il Governo Italiano, sia la maggior parte dei governi di Paesi europei ed extra europei hanno implementato azioni volte al contenimento e alla prevenzione della diffusione della pandemia, tra cui la chiusura temporanea di attività commerciali e produttive e la limitazione degli spostamenti sia all'interno dei Paesi sia da/verso l'esterno (c.d. lockdown).
  • · In data 31 marzo 2020 a seguito del c.d. primo closing perfezionato in data 28 febbraio 2020 è stata completata con successo la cessione della divisione Oil&Gas del Gruppo Trevi in favore di MEIL Global Holdings B.V. In particolare, ai sensi dello SPA, l'intero capitale di Drillmec S.p.A., Drillmec Inc. e Petreven S.p.A. è stato trasferito al Gruppo MEIL per un corrispettivo (debt free) pari a circa Euro 116,4 milioni. Parte del prezzo corrisposto dal Gruppo MEIL è stato utilizzato da Trevifin, prima del lancio dell'Aumento di Capitale, per il rimborso di 48,5 milioni di euro dell'indebitamento bancario relativo alla divisione Oil&Gas, già oggetto di accollo da parte della Società per circa 107,2 milioni di euro, in conformità con quanto previsto dall'Accordo di Ristrutturazione. Inoltre, una parte del prezzo pari a Euro 14 milioni è stata utilizzata, in conformità agli accordi sottoscritti con il Gruppo MEIL, al fine di costituire un deposito vincolato (c.d. "Escrow Amount") a garanzia degli eventuali obblighi di indennizzo che fossero insorti successivamente al closing dell'operazione;
  • In data 29 aprile 2020, le Banche Finanziatrici, per il tramite dell'agente, hanno confermato che tutte le condizioni sospensive dallo stesso previste si erano verificate, e che pertanto tale accordo dovevano intendersi pienamente efficace in ogni sua previsione. Nell'ambito di tale comunicazione le banche hanno altresì confermato che gli impegni di sottoscrizione e liberazione dell' Aumento di Capitale dalle stesse assunti ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione:
  • In data 29 maggio 2020 Trevifin ha reso noto al mercato che si è positivamente concluso l'Aumento di l' Capitale, nell'ambito del quale sono state sottoscritte n. 15.083.921.496 azioni ordinarie di nuova

। ।

emissione della Società, per un controvalore complessivo pari a Euro 150.839.214,96. In particolare:

  • o la tranche di Aumento di Capitale in Opzione offerto in opzioni ai soci è stata interamente sottoscritta per Euro 130.001.189,07, di cui Euro 87.701.972,96 (Euro 77,4 mln circa riferiti ai Soci Istituzionali) tramite versamento di denaro, ed Euro 42.299.216,02 con la conversione da parte delle principali Banche Finanziatrici di crediti finanziari vantati nei confronti della Società, secondo un rapporto di conversione pari a 4,5:1; e
  • o la tranche di Aumento di Capitale per Conversione riservato alle Banche Finanziatrici, con esclusione del diritto di opzione, è stata sottoscritta per Euro 20.838.025,89 tramite conversione dei crediti finanziari vantati dalle banche stesse nei confronti della Società, secondo il medesimo rapporto di conversione pari a 4,5:1.
  • · In data 29 giugno 2020 il Consiglio di Amministrazione di Trevifin, pur in presenza di incertezze relative all'effettiva attuazione del Piano Consolidato Originario, ha approvato i risultati al 31 dicembre 2019 sulla base del presupposto della continuità aziendale fondando le proprie conclusioni sulla base dei seguenti elementi:
    • i) fine di ottenere l'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori, e la conseguente omologa degli stessi con decreto della Corte d'Appello di Bologna del 10 gennaio 2020;
    • ii) del Gruppo Trevi in data 31 marzo 2020;
    • iii) 2020 a seguito del verificarsi delle condizioni sospensive ivi previste, con conseguente riscadenziamento dell'indebitamento finanziario del Gruppo nei termini ivi previsti;
    • iv) quale sono state sottoscritte n. 15.083.921.496 azioni ordinarie di nuova emissione della Società, per un controvalore complessivo pari a Euro 150.839.214,96; e
    • v) con riferimento, infine, ai fattori di incertezza legati al Piano Consolidato Originario, la circostanza che lo stesso con l'ausilio di primari advisor industriali e finanziari, è stato più volte esaminato dal Consiglio di Amministrazione ed attestato da parte dell'esperto nominato ai sensi dell'articolo 182 bis LF ed omologato dalla Corte d'Appello di Bologna.
  • · In data 22 settembre 2020 il Consiglio di Amministrazione di Trevifin ha approvato i risultati

consolidati semestrali al 30 giugno 2020 sulla base del presupposto della continuità aziendando le proprie conclusioni considerando le seguenti circostanze:

  • i) a seguito dell'esecuzione dell'operazione di rafforzamento patrimoniale di Trevifin e di ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo:
    • il patrimonio netto della Società è passato da -268,6 milioni di Euro al 31 dicembre 2019 a +124,0 milioni di Euro al 30 giugno 2020, permettendo il superamento della situazione ex articolo 2447 del codice civile;
    • · l'indebitamento finanziario netto del Gruppo si è ridotto dai circa 746 milioni di Euro del 31 dicembre 2019 ai circa 251 milioni di Euro del 30 giugno 2020; e
    • · l'indebitamento residuo del Gruppo è stato quasi integralmente (337,8 milioni di euro rispetto a 349,8 milioni di euro) riscadenziato, prevedendo un rimborso bullet al 31 dicembre 2024, con la modifica dei relativi termini e condizioni;
  • ii) informativo relativo all'Aumento di Capitale e le previsioni per l'anno in corso erano in linea con gli scenari prudenziali elaborati dal management all'inizio della pandemia da Covid-19;
  • iii) nelle diverse economie in cui opera il Gruppo, ritenendo presenti diverse opportunità per nuovi contratti per il Gruppo;
  • iv) molti governi in molti Paesi delle economie sviluppate ed emergenti, dopo aver protetto il proprio sistema socio-economico con iniziative di lockdown e limitazione alla circolazione di persone e merci, hanno adottato strumenti per sostenere i diversi sistemi economici, con politiche fiscali espansive, mettendo a disposizione liquidità per famiglie e imprese, e predisponendo piani di rilancio delle economie spesso basati su investimenti infrastrutturali. Pertanto, nonostante per il 2020 lo scenario in merito alla pandemia da Covid-19 sia tale da far ritenere rilevanti gli impatti attesi sul mercato Construction nel 2020, in particolare nel primo semestre, e le stime di crescita del mercato Construction per il 2020 sono state riviste al ribasso coerentemente con le prospettive di contrazione del PIL globale nell'arco dell'anno, resta invece confermata la previsione di recupero di tale mercato nel corso del 2021, sulla base dell'attesa di investimenti governativi a supporto dell'economia (come ad esempio il Piano U.S.A. da 2 trilioni di USD), che si prevede vedano nelle costruzioni e infrastrutture uno dei settori centrali per il rilancio; e
  • v) quanto al Piano Consolidato Originario, pur essendo presenti fisiologici fattori di incertezza

legati alla sua completa realizzazione (anche a causa di eventi esogeni e imprevedibili quali, al tempo della sua predisposizione, la pandemia Covid-19), con l'ausilio di primari advisor industriali e finanziari, ed è stato più volte esaminato dal Consiglio di Amministrazione, nonché attestato da parte dell'esperto nominato ai sensi dell'articolo 182 bis LF ed omologato dalla Corte d'Appello di Bologna.

  • In data 31 gennaio 2021 la Società ha comunicato al mercato che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data in relazione all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 influenzato anche dagli effetti negativi della pandemia da Covid-19 sull'economia mondiale che ha condizionato l'attività del Gruppo - era possibile prevedere che, in sede di approvazione del bilancio consolidato del Gruppo Trevi si sarebbe verificato il mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione, segnatamente il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA ricorrente consolidati.
  • In data 24 febbraio 2021, Trevifin ha informato il mercato circa l'avvio delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici volte all'individuazione delle modifiche agli accordi in essere necessarie per fare fronte al prevedibile mancato rispetto di uno dei parametri stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione in occasione dell'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2020. La Società ha inoltre informato il mercato circa il fatto che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data relative all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 e delle ulteriori analisi allora in corso sulle prospettive della Società nell'attuale contesto di mercato, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19, emergeva un generale rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano Consolidato Originario, che apparivano pertanto non interamente realizzabili nell'arco temporale considerato. In considerazione di ciò, nelle interlocuzioni avviate con le Banche Finanziatrici la Società ha avanzato l'ipotesi sia di concessione degli usuali waiver e modifiche ai parametri finanziari originariamente fissati nell'Accordo di Ristrutturazione, sia di rideterminazione di alcune scadenze previste nell'esercizio in corso in relazione a talune esposizioni.

Gli eventi successivi a quelli sopra elencati e le ulteriori azioni intraprese dal management nel frattempo saranno trattati nel prosieguo della presente sezione, con riferimento alle specifiche aree di rischio cui si riferiscono.

118

Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale

Le attuali condizioni dei mercati in cui opera il Gruppo Trevi, associate alla complessa situazione del Gruppo, hanno richiesto alla direzione della Società di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito al presupposto della continuità aziendale.

In particolare, in sede di approvazione del progetto di bilancio 2020 il Consiglio di Amministrazione ha proceduto a compiere tutte le necessarie valutazioni circa la sussistenza della continuità aziendale tenendo conto, a tal fine, di tutte le informazioni disponibili relativamente ai prevedibili accadimenti futuri.

Nel determinare se il presupposto dell'attività sia applicabile, gli amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno - ma non limitato - a dodici mesi dopo la data di riferimento del bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2020. Sono stati presi in considerazione i principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi in merito alla continuità. Si anticipa che, nel caso di Trevifin e del Gruppo Trevi, gli indicatori di rischio da valutare con particolare attenzione sono quelli rientranti nell'area finanziaria e, in particolare, quell'Accordo di Ristrutturazione e al raggiungimento degli obiettivi di risanamento del Gruppo attraverso il Piano Consolidato Originario e gli accordi sottoscritti nel 2019, cui è stata data attuazione nel corso dell'esercizio 2020, come sopra sinteticamente illustrati.

A tal proposito, per sgombrare il campo da eventuali fraintendimenti, va comunque evidenziato preliminarmente che, come già esposto nel precedente paragrafo, le operazioni che componevano la manovra finanziaria prevista dall'Accordo di Ristrutturazione sono state poste integralmente in essere in sostanziale conformità alle previsioni degli accordi originari, e ciò ha consentito alla Società e al Gruppo Trevi di riequilibrare immediatamente la propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria rispetto alla precedente situazione di crisi che aveva determinato la necessità di addivenire alla sottoscrizione dell' Accordo di Ristrutturazione stesso. Ciò trova conferma nella circostanza che il Gruppo Trevi, nonostante i consistenti ritardi nell'omologazione e, conseguentemente, nella successiva attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione e del piano ad esso sotteso (che pure hanno comportato maggiori costi a carico della Società e una minore marginalità) e nonostante il successivo scoppio della pandemia Covid-19 proprio a cavallo del completamento dell'Aumento di Capitale (che ne ha, con ogni probabilità, influenzato negativamente il pieno successo), è riuscito a ottenere risultati coerenti con gli scenari prudenziali che il management aveva elaborato proprio al fine di verificare la perdurante tenuta del piano (inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale), e a rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione alla data di verifica del 30 giugno 2020. Tuttavia, il protrarsi della pandemia, con la seconda ondata della diffusione del virus, le

misure restrittive progressivamente più stringenti che gli stati e le imprese sono stati costretti ad adottare nel corso del 2020 (restrizioni alla circolazione di persone e merci, chiusura di sicurezza, ecc.), la conseguente contrazione degli investimenti a livello internazionale e i consistenti ritardi nell'acquisizione di nuovi ordini e ritardi nell'esecuzione di alcuni progetti in corso e/o da acquisire, nonché il verificarsi di alcuni eventi ulteriori (quali la cancellazione ovvero la mancata acquisizione di alcune commesse) hanno influenzato negativamente i risultati del Gruppo soprattutto nel secondo semestre 2020, comportando un peggioramento di tutti i principali indicatori (fatturato, EBITDA e Posizione Finanziaria Netta) rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Originario per il medesimo periodo e una minore generazione di cassa netta, seppure con risultati economici in linea rispetto agli scenari prudenziali elaborati dal management e inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale. Le incertezze sulla continuità aziendale relative al Gruppo Trevi, così come le valutazioni sulla probabilità che le stesse vengano superate, vanno quindi inquadrate in tale ambito e analizzate alla luce delle conseguenze che tali circostanze hanno avuto e/o potranno avere sul processo di risanamento e, in generale, sull'attività del Gruppo Trevi.

In particolare, i già segnalati scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario rilevati in particolare nel corso del secondo semestre 2020, hanno comportato, da un lato, il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione e, dall'altro, la necessità di aggiornare gli obiettivi del suddetto piano - sempre nel rispetto delle originarie linee strategiche - e di rivedere le previsioni per i prossimi esercizi, mediante l'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Società in data 23 aprile 2021 di un nuovo piano industriale relativo al periodo 2021-2024 (il "Piano Consolidato Aggiornato"). In particolare, tale piano prevede livelli inferiori sia di ricavi che di EBITDA rispetto al Piano Consolidato Originario, così come una minore generazione di cassa e, conseguentemente, una Posizione Finanziaria Netta stabilmente più elevata. Si riporta qui di seguito una tabella di raffronto tra le previsioni del Piano Consolidato Originario e quelle del Piano Consolidato Aggiornato:

Management Plan 2021-2024
Piano industriale 2021-21 2021 2022 2023 2024
Ricavi 525 574 619 680
EBITDA ricorrente (*) 54 રતે રહે 81 96
Posiz. Finanziaria Netta (**) 276 278 253 224

(*) ante oneri e proventi straordinari e con l'applicazione dell'IFRS16

(**) include l'applicazione dell'IFRS16

Piano Attestato 2019-2022

Piano industriale 2019-22 2020 - 1 - 2021 - 1 - 2022 - 1 2023 - 11 2024
Ricavi 724 747 - - - - - 783 - - i
EBITDA (**) 73 84 - 92 i
Posiz. Finanziaria Netta (**) 183 134 93 - r

(**) queste revisioni non includevano l'applicazione dell'IFRS16 e assumevano l'aumento di capitale della Manovra Finanziaria realizzato nel 2019 e sottoscritto per cassa al 100%.

Si sottolinea altresì il fatto che, come emerge dalla precedente di raffronto, il Piano Consolidato Aggiornato considera come arco temporale il periodo 2021-2024, rispetto al Piano Consolidato Originario che considerava il periodo 2019-2022. Tale arco temporale è allineato alle principali scadenze dell'indebitamento finanziario previste dall'Accordo di Ristrutturazione e dagli accordi con i creditori finanziari del Gruppo Trevi. Tale circostanza implica evidentemente che il raggiungimento degli obiettivi di risanamento del Gruppo Trevi che, nell'ambito del Piano Consolidato Originario, era previsto per la fine dell'esercizio 2022, nell'ambito del Piano Consolidato Aggiornato vada valutato in tale orizzonte temporale più ampio.

Più nello specifico, gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario, e la conseguente necessità di elaborare e approvare il Piano Consolidato Aggiornato comportano le seguenze, ciascuna delle quali sarà analizzata nel prosieguo, al fine di valutare se tale circostanza rappresenti un'incertezza rispetto alla continuità aziendale, e se tale incertezza possa essere superata, anche tramite le azioni poste in essere dal management:

  • (i) il mancato rispetto di alcuni obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e la necessità di richiedere alle Banche Finanziatrici alcune modifiche rispetto allo stesso. Su tale punto, si veda più nello specifico il successivo Paragrafo;
  • (ii) il rischio che il profilo di generazione di cassa del Piano Consolidato Aggiornato, che si mantiene su livelli più bassi di quelli del Piano Consolidato Originario, possa far insorgere situazioni di tensioni di cassa tali da non consentire la normale operatività del Gruppo; e
  • (iii) il rischio che il Gruppo non sia in grado di raggiungere gli obiettivi del Piano Consolidato Aggiornato, e il conseguente definitivo riequilibrio della propria situazione economica e finanziaria.

Nei paragrafi successivi si espongono le considerazioni svolte dal Consiglio di Amministrazione in merito al

presupposto della continuità aziendale alla luce di tali aspetti.

Il mancato rispetto degli obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e le richieste di modifica formulate alle Banche Finanziatrici

Con riferimento all'Accordo di Ristrutturazione, le conseguenze della complessiva situazione nella quale si trova il Gruppo Trevi per effetto degli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario possono essere così sintetizzate.

  • A. Violazione dei parametri finanziari alla data del 31.12.2020: sulla base dei risultati relativi all'esercizio 2020, come risultanti dal relativo bilancio consolidato, il Gruppo Trevi non è in grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione per la data di verifica del 31 dicembre 2020. In particolare, l'Accordo di Ristrutturazione prevede che, alla data di verifica che cade il 31 dicembre 2020, le Società Proponenti avrebbero rispettato i seguenti parametri finanziari:
    • · Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / EBITDA inferiore o uguale a 4,5x ("Leverage Ratio"); e
    • . Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / Patrimonio Netto Consolidato inferiore o uguale a 1,8x ("Debt/Equity Ratio").

Alla luce dei risultati derivanti dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, tali parametri finanziari non risultano rispettati e, in particolare: (a) il Leverage Ratio risulta pari a 5,36x; e (b) il Debt/Equity Ratio risulta pari a 2,24x. Tale circostanza implica le seguenti possibili conseguenze, che costituiscono rischi per la continuità aziendale: (i) la formale dichiarazione da parte delle Banche Finanziatrici circa il verificarsi di un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e la conseguente attivazione dei rimedi contrattualmente previsti, tra cui la decadenza dal beneficio del termine in relazione all'indebitamento finanziario oggetto dell'Accordo di Ristrutturazione, e la richiesta di immediato rimborso anticipato dell'indebitamento medesimo; (ii) l'interruzione da parte delle Banche Finanziatrici delle linee di credito a breve termine per cassa previste dall'Accordo di Ristrutturazione, facendo venire meno il necessario sostegno finanziario al Gruppo; e (iii) l'interruzione da parte delle Banche Finanziatrici delle linee di credito per firma, necessarie al Gruppo nell'ambito delle relative commesse. Quanto sopra, rende necessario un formale impegno delle Banche Finanziatrici a non avvalersi di alcuno di tali rimedi e una rinuncia all'esercizio degli stessi in conseguenza di tali violazioni;

B. Necessità di aggiornare i parametri finanziari per le successive date di verifica: le previsioni del Piano Consolidato Aggiornato denotano che, con ogni probabilità, le Società Proponenti non saranno in

grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione anche alle successive date di verifica. Infatti, i parametri finanziari che erano stati inseriti nell'Accordo di Ristrutturazione, e che le Società Proponenti si sono impegnate a rispettare a ciascuna data di verifica che cade il 30 giugno e del 31 dicembre di ciascun esercizio, erano basati sulle previsioni del Piano Consolidato Originario che, come si è detto, sono da ritenersi superate alla luce dei risultati raggiunti dal Gruppo, i quali mostrano un andamento peggiorativo rispetto alle previsioni originarie. Il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti alle successive date di verifica costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e comporterebbe le conseguenze già descritte al precedente paragrafo A., esponendo la Società e il Gruppo Trevi alle relative incertezze sulla continuità. Ciò implica la necessità di prevedere dei parametri finanziari rivisti ed allineati rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato e, a tal fine, è necessario richiedere alle Banche Finanziatrici che diano il proprio consenso alle modifiche dell'Accordo di Ristrutturazione volte a: (a) dare atto, da un lato, della circostanza che si sono verificati degli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario i quali hanno richiesto la predisposizione ed approvazione del Piano Consolidato Aggiornato; e (b) prevedere dei nuovi parametri finanziari, modificati al fine di renderli coerenti con il Piano Consolidato Aggiornato;

C. Necessità di chiedere lo spostamento di alcune scadenze finanziarie: come detto, gli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, derivanti anche dalle conseguenze della pandemia da Covid-19, implicano un costante minore dimensionamento delle disponibilità liquide rispetto al Piano Consolidato Originario nel corso del biennio 2021-2022, con particolare riferimento al primo semestre del 2021. Sebbene l'Accordo di Ristrutturazione preveda che la gran parte dell'indebitamento finanziario nei confronti delle banche aderenti vada rimborsato bullet al 31 dicembre 2024, esistono alcune scadenze finanziarie nel corso dei prossimi 12 mesi che, laddove le Società Proponenti dessero corso ai relativi pagamenti, potrebbero creare situazioni di cassa e mettere a rischio la capacità del Gruppo di fare fronte alle esigenze finanziarie del business. Più in particolare, l'Accordo di Ristrutturazione prevede: (a) l'obbligo di rimborsare, entro il dodicesimo mese dalla c.d. Data di Conversione, cioè il 29 maggio 2021, alcuni insoluti che erano stati riscadenziati al momento della sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione, per un importo pari a ca. Euro 19,2 milioni (i c.d. "Insoluti Riscadenziati"); (b) l'obbligo di rimborsare le rate della c.d. Nuova Finanza concessa nell'ambito dell'Accordo di Ristrutturazione in scadenza il 31 dicembre 2021, per un importo complessivamente pari a ca. Euro 1,9 milioni. Il mancato rimborso di tali importi costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e potrebbe comportare conseguenze analoghe a quelle descritte ai precedenti punti (i) e (ii) di cui al precedente Paragrafo A., e le Banche

Finanziatrici potrebbero esercitare i rimedi sopra descritti. Ciò rappresenta evidentemente un ulteriore elemento di incertezza da tenere in considerazione rispetto alla continuità aziendale, e rende necessario chiedere alle Banche Finanziatrici una sospensione dei suddetti obblighi di rimborso e un riscadenziamento degli stessi a una data che sia coerente con i flussi di cassa previsti dal Piano Consolidato Aggiornato. Inoltre, l'Accordo di Ristrutturazione prevede che, nel caso in cui l'Importo Escrow (che, si ricorda, costituisce un deposito vincolato a garanzia di eventuali obblighi di indennizzo nascente dai contratti relativi alla Dismissione Oil&Gas) fosse liberato, tale importo debba essere destinato al rimborso anticipato di alcune delle Banche Finanziatrici (i.e., le banche che vantavano esposizioni nei confronti delle società che facevano parte della Divisione Oil&Gas).

Con riferimento alle circostanze sopra descritte, si rimanda in ogni caso alle specifiche considerazioni che sono state svolte di seguito al fine di valutare se la relativa incertezza che ne deriva possa o meno ritenersi definitivamente superata.

Rischi relativi all'andamento della liquidità dei prossimi 12 mesi.

Un elemento che è stato valutato con particolare attenzione, alla luce della minor generazione di cassa prevista dal Piano Consolidato Aggiornato, è l'idoneità dei livelli di cassa previsti nei prossimi 12 mesi a garantire l'ordinaria operatività del Gruppo, il finanziamento delle relative commesse e il regolare pagamento dei fornitori. A fini di chiarezza, va premesso che appare improbabile, alla luce della complessiva situazione, ipotizzare che possano essere concesse al Gruppo nuove linee di credito per cassa non previste dal Piano Consolidato Originario. Il Gruppo dovrà quindi essere in grado di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie esclusivamente tramite il ricorso alle linee di credito esistenti per il finanziamento del circolante e tramite i flussi attivi derivanti dalla propria attività ordinaria, fatta unicamente eccezione per il possibile ricorso a linee per la cessione pro-soluto dei crediti rientranti nell'indebitamento consentito ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione. Tale aspetto risulta come è ovvio centrale nella valutazione del presupposto della continuità aziendale, e rende necessaria un'attenta verifica delle previsioni di cassa dei prossimi 12 mesi per accertarsi che, sulla base delle previsioni elaborate dal management, i flussi attivi derivanti dall'attività siano ragionevolmente idonei a sostenere tempo per tempo le esigenze finanziarie del Gruppo senza ricorso a nuove linee di credito, e senza causare prevedibili situazioni di tensione di cassa. A questo fine, la Direzione Aziendale ha sviluppato una previsione sulle entrate ed uscite di cassa del Gruppo che si possono ragionevolmente attendere sino al marzo 2022, da cui è emersa la ragionevole aspettativa di una situazione positiva di cassa del Gruppo fino ad allora.

Rischi relativi al mancato raggiungimento degli obiettivi di riequilibrio economico-finanziario

Più in generale, un fattore di rischio sul quale il management si è particolarmente concentrato è rappresentato dalla circostanza che, come detto, il Piano Consolidato Originario prevedeva il raggiungimento di determinati target economici, finanziari e patrimoniali che erano stati ritenuti idonei a consentire il definitivo riequilibrio economico-finanziario e il risanamento del Gruppo. Gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario lo hanno reso non più attuale e hanno reso necessaria la predisposizione ed approvazione del Piano Consolidato Aggiornato. Si è reso pertanto necessario valutare con particolare attenzione se, sulla base delle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato, gli obiettivi di risanamento restino comunque raggiungibili da parte del Gruppo Trevi, anche se con tempistiche più lunghe. I'andamento del Gruppo nei primi mesi dell'anno per quanto riguarda l'acquisizione degli ordini, i ricavi ed il backlog, è risultato in linea con le previsioni del primo anno del Piano Consolidato Aggiornato. In particolare, si segnala che nel mese di marzo 2021 il backlog, che dal mese di luglio 2020 al mese di febbraio 2021 era andato diminuendo, nel mese di marzo 2021 grazie ai nuovi ordini acquisiti ha invertito in trend ed è aumentato del 5%.

Le analisi svolte in merito ai rischi e alle incertezze cui il Gruppo è esposto, e le misure poste in essere dal management al fine di farvi fronte

Alla luce di quanto sopra, il Consiglio di Amministrazione ha opportunamente richiesto e ottenuto le informazioni necessarie ad analizzare le circostanze descritte in precedenza, al fine di valutare se tali circostanze rappresentino effettivamente degli elementi tali da costituire incertezze significative rispetto al presupposto della continuità aziendale e se tali incertezze possano ragionevolmente essere superate.

A tal proposito, occorre considerare quanto segue.

Le richieste alle Banche Finanziatrici e lo status delle interlocuzioni

Con riferimento alle circostanze di cui al precedente Paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto", sono state prontamente avviate, a partire dal mese di febbraio 2021, interlocuzioni con le Banche Finanziatrici (molte delle quali, si ricorda per inciso, sono divenute azioniste della Società in attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione), con il coinvolgimento dei rispettivi consulenti legali e finalizzate a rappresentare l'attuale situazione alle banche stesse e a sottoporre loro le necessarie richieste di modifica dell'Accordo di Ristrutturazione. In particolare, nel corso del bank meeting tenutosi in data 24 febbraio 2021 su convocazione della Società, al quale hanno preso parte la quasi totalità delle Banche Finanziatrici, è stato trasmesso alle stesse un documento nel quale erano contenute le seguenti richieste:

  • · concessione di un waiver relativamente al mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione alla data di verifica del 31 dicembre 2020;
  • · disapplicazione dell'obbligo di rispettare i parametri finanziari alle successive date di verifica del 30 giugno 2021 e del 31 dicembre 2021;
  • · modifica dei parametri finanziari in relazione alle date di verifica relative agli esercizi successivi, al fine di allinearli rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato;
  • · proroga dell'obbligo di rimborso dei c.d. Insoluti, pari a ca. Euro 14,3 milioni, che in base all'Accordo di Ristrutturazione è previsto a fine maggio 2021, sino al 31 dicembre 2022;
  • · moratoria delle rate di rimborso della Nuova Finanza previste in scadenza il 30 giugno e 31 dicembre 2021, per un importo pari a ca. 1,9 mln, e riscadenziamento delle stesse sino al 30 giugno 2022; e
  • · proroga sino al 31 dicembre 2022 dell'obbligo di rimborsare gli eventuali importi residui depositati sul c.d. Escrow Account a garanzia degli obblighi di indennizzo assunti dalla Società ai sensi dello SPA, laddove tali importi fossero stati liberati.

Tali richieste, ove accolte, dovrebbero essere recepte in un accordo modificativo dell'Accordo di Ristrutturazione (l'"Accordo Modificativo"), da sottoscriversi all'esito dei processi dell'erativi delle banche.

Successivamente alla formulazione di tali richieste, le banche hanno fatto pervenire alla Società, come di prassi in tali circostanze, alcune richieste di approfondimento e di informazioni aggiuntive, processo che è tuttora in corso. Non vi è stata sino ad oggi alcuna comunicazione da parte delle Banche Finanziatrici volta ad esercitare (ovvero a minacciare e/o riservarsi di esercitare in futuro) i rimedi contrattuali previsti quale conseguenza delle circostanze sopra descritte e/o di interrompere le linee di credito nei confronti del Gruppo Trevi. Al contrario, sono proseguite le interlocuzioni, anche per il tramite dei relativi advisor, volte a definire un percorso condiviso, e le banche hanno continuato a supportare finanziariamente il Gruppo consentendo l'utilizzo delle linee di credito esistenti, sia per cassa che per firma.

Nel contesto di tali interlocuzioni, dal momento che le banche avranno bisogno di effettuare i necessari approfondimenti e di completare i processi istruttori volti all'accoglimento delle richieste formulate dalle Società Proponenti, è emersa l'esigenza di sottoscrivere un accordo finalizzato a disciplinare la fase corrente e a consentire, nell'interesse di tutte le parti coinvolte e in generale degli stakeholder del Gruppo Trevi, la gestione in continuità del business nelle more dei processi istruttori e decisionali delle banche e sino alla sottoscrizione dell'Accordo Modificativo (1"Accordo di Standstill"). A tal fine, la Società ha inviato, in data 14 aprile 2021, una richiesta di moratoria e standstill, con la quale ha richiesto alle banche di addivenire, entro e non oltre il 31 maggio 2021, alla sottoscrizione dell'Accordo di Standstill, il quale, in estrema sintesi, dovrà prevedere: (i) una

generale sospensione degli obblighi relativi al rispetto dei parametri finanziari; (ii) la sospensione degli obblighi pagamento degli importi dovuti nel corso del 2021; (iii) la conferma delle linee di credito esistenti, sia per cassa che per firma; e (iv) l'impegno a non avvalersi dei rimedi conseguenti al verificarsi degli "Eventi" relativi alle circostanze sopra descritte. La durata dell'Accordo di Standstill, come richiesta dalle Società Proponenti, sarebbe sino a tutto il periodo necessario per addivenire a un Accordo Modificativo, e comunque non oltre il 31 dicembre 2021. La sottoscrizione dell'Accordo di Standstill, sebbene non sarebbe di per sé sufficiente a superare definitivamente le incertezze relative alla continuità aziendale rappresentate in precedenza - le quali sarebbero infatti superate esclusivamente tramite la sottoscrizione dell'Accordo Modificativo contribuirebbe a garantire alla Società la possibilità di operare in continuità per tutto il relativo periodo, e rappresenterebbe una concreta indicazione circa la volontà delle Banche Finanziatrici di addivenire a una soluzione condivisa della situazione e di non far venire meno il supporto finanziario al Gruppo, consentendogli così di superare le incertezze segnalate, subordinatamente al necessario completamento dei relativi processi decisionali da parte delle banche medesime.

A tal proposito, occorre considerare che, sebbene l'Accordo di Standstill non sia, alla data della presente relazione, stato sottoscritto, in data 28 aprile 2021, i consulenti legali e finanziari delle Banche Finanziatrici (rispettivamente, lo Studio Molinari e Associati e Rothschild & Co.) hanno inviato una comfort letter alla Società, con la quale hanno confermato che le Banche Finanziatrici - subordinatamente all'esito positivo dell'analisi in corso sulla documentazione fornita dalla Società e al raggiungimento di un'intesa circa il contenuto dell'Accordo di Standstill - intendono sottoporre ai propri organi deliberativi la proposta di formalizzazione dell'Accordo di Standstill medesimo. Tale indicazione, sebbene non vincolante o definitiva, dimostra comunque l'esistenza di un percorso condiviso, e l'assenza allo stato dell'intenzione, da parte delle banche, di avviare azioni e/o di interrompere il supporto finanziario nei confronti del Gruppo. Ciò consente dunque di ritenere ragionevole che, fermi restando i rispettivi processi istruttori che le banche dovranno completare, si possa addivenire alla sottoscrizione di un Accordo di Standstill secondo i tempi previsti.

In conclusione, sebbene permanga una significativa incertezza legata alla positiva conclusione delle negoziazioni in corso con le Banche Finanziatrici, e alla sottoscrizione dell'Accordo Modificativo, alla luce delle misure intraprese dal management, del successivo comportamento delle banche nonché degli ulteriori elementi brevemente descritti nel precedente Paragrafo, gli amministratori ritengono di addivenire nei termini qui indicati alla sottoscrizione dell'Accordo Modificativo, consentendo alla Società e al Gruppo di superare la relativa incertezza in questione tramite l'adozione delle misure sopra descritte, che appaiono adeguate anche alla luce delle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato.

Prevedibile andamento della liquidità nel corso dei prossimi 12 mesi

Con riferimento all'incertezza segnalata in precedenza, relativa al rischio che, a causa della minore generazione di cassa conseguente alla pandemia da Codiv-19 e riflessa nelle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato, possano verificarsi delle situazioni di cassa nel corso dei 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio, va rilevato quanto segue.

Innanzitutto, va sottolineato che la Direzione Aziendale della Società monitora costantemento della cassa del Gruppo, anche a livello delle singole Divisioni Trevi e Soilmec. In particolare, il management predispone un piano di tesoreria a breve termine che analizza l'andamento della cassa nelle successive 20 settimane, documento che viene aggiornato ogni 4 settimane sulla base dei dati actual a disposizione, provenienti da tutte le legal entity del Gruppo. Tale strumento, i cui risultati vengono analizzati e discussi con il management locale, consente di monitorare la cassa a breve termine, e di avere contezza di eventuali shorifall di cassa con congruo anticipo, in modo da poter adottare le iniziative di volta in volta necessarie. Tale piano di tesoreria è stato da ultimo aggiornato in data 21 aprile 2021, e mostra un andamento della liquidità che, anche nel momento di picco, resta comunque positivo con un margine sufficiente a garantire la normale operatività del Gruppo.

Inoltre, il management ha predisposto, sulla base del Piano Consolidato Aggiornato, un budget mensilizzato che analizza il cash flow consolidato su base mensile per tutto l'esercizio in corso. Tale documento è stato da ultimo aggiornato alla data del 14 aprile 2021. Anche da tale documento emerge che la parte centrale del 2021 rappresenta il momento più critico per la cassa del Gruppo. Tuttavia, anche sulla base degli ultimi dati actual a disposizione, che mostrano un andamento coerente (e in alcuni casi migliore) rispetto al Piano Consolidato Aggiornato, non emergono particolari criticità con riferimento alla cassa nel corso dell'esercizio corrente.

Il budget di liquidità è stato preso in esame anche nella nota del Prof. Enrico Laghi (su cui si veda più diffusamente il successivo), il quale ha confermato che, sebbene si osservi un dimensionamento limitato della cassa consolidata nei mesi centrali dell'esercizio 2021, assumendo che i creditori finanziari aderenti all'Accordo di Ristrutturazione accolgano le richieste aventi ad oggetto il posticipo di determinate scadenze finanziarie previste nei mesi di maggio e giugno 2021, il profilo della liquidità del Gruppo Trevi appare ragionevolmente sufficiente a garantire la prosecuzione della normale operatività aziendale.

Inoltre, il management della Società, al fine di avere maggiore certezza circa il prevedibile andamento della cassa anche su un arco temporale più lungo di quello preso in considerazione dal piano di tesoreria, ha raccolto le necessarie informazioni aggiornate da parte di tutte le legal entity del Gruppo, e ha elaborato un'ulteriore liquidity analysis dettagliata, che esamina, partendo dalle informazioni disponibili e aggiornate al 16 aprile 2021, l'andamento prevedibile della liquidità consolidata su base mensile, sino al mese di marzo 2022. Tale

analisi ha confermato che il maggiore assorbimento di cassa si verifica in effetti in alcuni mesi dell'anno quali aprile, maggio e settembre, mentre, nei mesi successivi, anche grazie alla ripresa del mercato e ad alcuni incassi rilevanti previsti per tale periodo, mostra un andamento progressivamente crescente per tutto l'esercizio, senza evidenziare situazioni di particolare criticità. Per quanto riguarda i primi mesi del 2022, si prevede che prosegua il positivo andamento della cassa del Gruppo. Pertanto, sulla base di tali proiezioni, anche nel mese in cui l'andamento della liquidità ha un picco negativo, la cassa minima del Gruppo si manterrà positiva e tale da consentire al Gruppo di gestire la propria normale attività corrente secondo criteri di continuità e di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie per tutto il periodo considerato.

Il monitoraggio del management relativamento della liquidità del Gruppo appare dunque adeguato alla situazione e le risultanze dell'analisi svolta non mostrano allo stato situazioni e'o di shortflall di cassa fino a marzo 2022. Le previsioni di cassa appaiono redatte in modo prudenziale, prendendo in considerazione soltanto gli incassi le cui tempistiche sono state opportunamente verificate, e non includendo le previsioni di incassi rispetto alle quali esistono dubbi in merito alle tempistiche di pagamento, e non includendo altresì anticipi di clienti su commesse di dimensioni rilevanti.

In conclusione, sulla base di quanto sopra, non appaiono oggi esservi elementi per ritenere che, durante i 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio di esercizio, e anche nei mesi successivi, sino al 31 marzo 2022, siano prevedibili situazioni di cassa tali da compromettere la normale operatività del Gruppo. La relativa incertezza, pur essendo stata opportunamente analizzata, deve dunque ritenersi superata sulla base delle analisi svolte e delle informazioni disponibili.

Il raggiungimento dei target di risanamento

Come già rilevato, i dati consolidati al 31 dicembre 2020 mostrano scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, anche per gli impatti significativi della pandemia da Covid-19. Il management della Società si è prontamente adoperato, sin dal mese di novembre 2020, nell'elaborazione di previsioni aggiornate basate su tali risultati di partenza, che sono contenute nel Piano Consolidato Aggiornato. A tal fine, il management è stato affiancato da primari advisor industriali e finanziari. Inoltre, il management ha incaricato il prof. Enrico Laghi, che aveva a suo tempo attestato la fattibilità del Piano Consolidato Originario e dell'Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell'articolo 182 bis della Legge Fallimentare, di valutare la significatività degli scostamenti rilevati tra i dati pre-consuntivi alla data del 31 dicembre 2020 e i dati consolidati riflessi nel Piano Consolidato Originario, nonché tra le previsioni di quest'ultimo e quelle contenute nel Piano Consolidato Aggiornato.

Sulla base di quanto emerso da tali attività, è possibile svolgere le seguenti considerazioni:

  • (i) gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario, sebbene comportino delle variazioni in alcuni casi apprezzabili rispetto ai valori di tale piano, sono perlopiù dovuti ad effetti ascrivibili alla diffusione della pandemia Covid-19 ovvero legati a ulteriori eventi straordinari una tantum, per loro natura non prevedibili in sede di predisposizione del Piano Consolidato Originario;
  • (ii) sebbene il Piano Consolidato Aggiornato mostri, in relazione agli esercizi 2021 e 2022, un andamento peggiore rispetto a quello del Piano Consolidato Originario dei principali indicatori (fatturato, EBITDA, PFN e cash flow), gli obiettivi di risanamento che erano stati posti alla base dell'Accordo di Ristrutturazione non appaiono pregiudicati. Al contrario, il Piano Consolidato Aggiornato mostra comunque un recupero di marginalità che, sempre alla fine del 2022, dovrebbe portare la Società a raggiungere un Leverage Ratio (indebitamento finanziario netto /EBITDA consolidati) pari a 4x; dato che, sebbene sia senz'altro peggiore rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Originario per il medesimo periodo, è comunque in linea con quello di altri operatori di mercato comparabili per dimensioni e settore di attività, e fa comunque ritenere sostenibile il livello di indebitamento finanziario netto:
  • (iii) deve inoltre tenersi in considerazione che le principali scadenze dell'indebitamento finanziario cui il Gruppo è esposto non sono nel 2022 ma nel 2024, ed è dunque a tale data che ne va valutata la "rifinanziabilità", cioè la capacità del Gruppo di ottenere un merito di credito sufficiente per poter rifinanziare il suddetto indebitamento. Vi è dunque un margine di due ulteriori esercizi per poter ulteriormente migliorare gli indicatori di rifinanziabilità del Gruppo. Il Piano Consolidato Aggiornato, infatti, sviluppa le relative previsioni anche con riferimento agli esercizi successivi al 2022 (2023 e 2024). Le assunzioni di crescita relative a tali esercizi appaiono sostenibili e non incoerenti con quelle degli esercizi precedenti e, sulla base delle relative proiezioni del Piano Consolidato Aggiornato tutti i principali indicatori del Gruppo dovrebbero ulteriormente migliorare tanto che, al termine del relativo periodo di piano, il Gruppo dovrebbe raggiungere un Leverage Ratio pari a 2,3x, parametro finanziario che risulta coerente con quello che, già in occasione dell'Accordo di Ristrutturazione, era stato ritenuto da parte dell'attestatore, prof. Enrico Laghi, idoneo a consentire la rifinanziabilità dell'indebitamento finanziario del Gruppo (sebbene come detto, in base alle previsioni del Piano Consolidato Originario, tale parametro avrebbe dovuto essere raggiunto già nel 2022).

Sulla base delle considerazioni che precedono, pertanto, assumendo una graduale ripresa dell'economia a seguito del superamento della pandemia da Covid-19 gli obiettivi di risanamento che erano stati posti alla base del Piano Consolidato Originario e dell'Accordo di Ristrutturazione non appaiono pregiudicati dalle nuove previsioni contenute nel Piano Consolidato Aggiornato ma, al limite, spostati in avanti nel tempo, comunque in coerenza con le scadenze della gran parte dell'indebitamento finanziario del Gruppo.

A ulteriore conforto di tale conclusione, si consideri che i dati preliminari a disposizione del management relativamente ai primi mesi del 2021 stanno fornendo importanti conferme circa le ipotesi che sono state formulate nel Piano Consolidato Aggiornato. In particolare, l'andamento dell'anno per quanto riguarda l'acquisizione degli ordini, i ricavi ed il backlog, è risultato in linea con le previsioni del primo anno del Piano Consolidato Aggiornato.

È evidente che il Piano Consolidato Aggiornato si basa su previsioni che, come tali, sono per natura incerte e potrebbero non verificarsi o verificarsi solo in parte, e che dipendono solo in parte da variabili e fattori interni controllabili dalla Direzione Aziendale, mentre restano esposte a fattori esogeni. Tuttavia, si ritiene che, alla luce delle analisi svolte, anche sulla base dell'esame critico che il Prof. Enrico Laghi ha svolto sugli scostamenti tra il Piano Consolidato Originario e il Piano Consolidato Aggiornato:

  • (i) il Piano Consolidato Aggiornato consente comunque al Gruppo Trevi, sebbene in un arco temporale più lungo, di raggiungere risultati che, a suo tempo, erano stati ritenuti adeguati per il definitivo riequilibrio finanziario e patrimoniale del Gruppo stesso;
  • (ii) comunque la possibilità di raggiungere, al termine del piano stesso, una situazione di sostanziale equilibrio economico-finanziario e patrimoniale, e la sua fattibilità risulta confermata dall'andamento dei primi mesi del 2021.

Si ritiene pertanto che l'incertezza relativa alla concreta possibilità di raggiungere in via definitiva una situazione di equilibrio economico-finanziario e patrimoniale attraverso l'attuazione del Piano Consolidato Aggiornato, sia da ritenersi superata sulla base delle precedenti considerazioni.

Considerazioni conclusive

In conclusione si ritiene opportuno segnalare che, anche tenuto conto nell'insieme delle circostanze sopra evidenziate, residua una incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sul rispetto del presupposto della continuità aziendale la positiva conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici per l'accoglimento delle proposte modifiche all'Accordo di Ristrutturazione (su cui si richiamano le considerazioni svolte nel precedente paragrafo "Le richieste alle Banche Finanziatrici e lo status delle interlocuzioni").

Pur in presenza di tale incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Società e del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento, il Consiglio di Amministrazione ritiene che, allo stato, non sussistano circostanze tali da imporre l'abbandono del principio di continuità aziendale nella redazione del bilancio di esercizio e consolidato del Gruppo Trevi, e ritiene

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pertanto appropriato redigere il bilancio di esercizio e consolidato adottando il presupposto della continuità aziendale sulla base delle considerazioni sopra svolte.

Prospetti e schemi di bilancio

Lo schema di Conto Economico consolidato riflette l'analisi dei costi e ricavi aggregati per natura in quanto tale classificazione è ritenuta maggiormente significativa ai fini della comprensione del risultato economico del Gruppo.

Lo schema di Conto Economico Complessivo consolidato include oltre all'utile dell'esercizio le altre variazioni dei movimenti di patrimonio netto diverse dalle transazioni con gli azionisti.

La Situazione Patrimoniale-Finanziaria consolidata è classificata sulla base del ciclo operativo, con la distinzione tra poste correnti. Sulla base di questa distinzione le attività e le passività sono considerate correnti se si suppone che siano realizzate o estinte nel normale ciclo operativo del Gruppo entro 12 mesi dalla data del bilancio.

Il Rendiconto Finanziario consolidato è predisposto utilizzando il metodo indiretto per la determinazione dei flussi finanziari derivanti dall'attività di investimento o finanziaria.

Al fine della predisposizione del presente bilancio consolidato la Capogruppo e le società controllate, italiane ed estere, hanno predisposto le singole situazioni patrimoniali, economiche e finanziarie in conformità con gli IAS/IFRS, rettificando i propri bilanci d'esercizio redatti secondo le normative locali. I reporting package delle società controllate, collegate e delle joint venture sono disponibili presso la sede sociale della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.

Principi di Consolidamento

Il bilancio consolidato comprende i bilanci della Trevi Finanziaria S.p.A. e delle sue controllate al 31 dicembre 2020.

Società Controllate:

il controllo si ottiene quando il Gruppo è esposto o ha diritto a rendimenti variabili, derivanti dal proprio rapporto con l'entità oggetto di investimento e, nel contempo, ha la capacità di incidere su tali rendimenti esercitando il proprio controllo su tale entità.

Specificatamente, ed ai sensi di quanto disposto dal principio IFRS 10, le società si definiscono controllate se e solo se la Capogruppo ha:

  • · il potere sull'entità oggetto di investimento (ovvero detiene validi diritti che gli conferiscono la capacità attuale di dirigere le attività rilevanti dell'entità oggetto di investimento);
  • · l'esposizione o i diritti a rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l'entità oggetto di investimento; e
  • · la capacità di esercitare il proprio potere sull'entità oggetto di investimento per incidere sull'ammontare dei suoi rendimenti.

Quando il Gruppo detiene meno della maggioranza dei diritti simili) deve considerare tutti i fatti e le circostanze rilevanti per stabilire se controlla l'entità oggetto di investimento.

Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi ai fini della definizione di controllo.

I bilanci di tutte le società controllate hanno data di chiusura coincidente con quella della capogruppo Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.

I bilanci delle società controllate sono consolidati con il metodo dell'integrazione globale dal momento dell'acquisizione del controllo fino alla data della sua eventuale cessazione. Il metodo dell'integrazione globale prevede che nella preparazione del bilancio consolidato vengano assunte linea per linea le attività, le passività, nonché i costi e i ricavi delle imprese consolidate nel loro ammontare complessivo, attribuendo alle partecipazioni in apposite voci della situazione patrimoniale finanziaria, del conto economico e del conto economico complessivo la quota del patrimonio netto e dell'esercizio di loro spettanza.

Ai sensi dell'IFRS 10, la perdita complessiva (comprensiva dell'esercizio) è attribuita ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche quando il patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza presenta un saldo negativo.

I reciproci rapporti di debito/credito e costo/ricavo, presenti tra le società rientranti nell'area di consolidamento, così come gli effetti di tutte le operazioni di rilevanza significativa intercorse tra le stesse, sono elisi. Sono eliminati gli utili non ancora realizzati con terzi derivanti da operazioni tra le società del Gruppo, inclusi quelli derivanti dalla valutazione alla data di bilancio delle rimanenze di magazzino.

Il valore contabile della partecipazione in ciascuna delle controllate è eliminato a fronte della corrispondente quota di patrimonio netto di ciascuna delle controllate comprensiva degli eventuali adeguamenti al fair value alla data di acquisizione del controllo. In tale data l'avviamento, determinato come nel prosieguo, viene iscritto tra le attività immateriali, mentre l'eventuale "utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli (o avviamento

negativo)" è iscritto nel contro economico.

Ai sensi dell'IFRS 10, le variazioni nell'interessenza partecipativa della controllante in una controllata che non comportano, in caso di cessione, la perdita del controllo sono contabilizzate come operazioni sul patrimonio netto. In tali circostanze, i valori contabili delle partecipazioni di maggioranza e di minoranza sono rettificati per riflettere le variazioni nelle loro relative interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore in cui vengono rettificate le partecipazioni di minoranza e il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto è rilevata direttamente nel patrimonio netto e attribuito ai soci della controllante. Se la controllante perde il controllo di una controllata, essa:

  • · Elimina contabilmente le attività (incluso qualsiasi avviamento) e le passività della controllata in base ai loro valori contabili alla data della perdita del controllo
  • · Elimina i valori contabili di qualsiasi precedente partecipazione di minoranza nella ex controllata alla data della perdita del controllo (inclusa qualsiasi altra componente di conto economico complessivo a essa attribuibile)
  • · Rileva il fair value (valore equo) del corrispettivo eventualmente ricevuto a seguito dell'operazione, dell'evento o delle circostanze che hanno determinato la perdita del controllo
  • · Rileva, se l'operazione che ha determinato la perdita del controllo implica una distribuzione delle azioni della controllata ai soci nella loro qualità di soci, detta distribuzione
  • · Rileva qualsiasi partecipazione precedentemente detenuta nella ex controllata al rispettivo fair value (valore equo) alla data della perdita del controllo
  • · Riclassifica nel prospetto dell'utile (perdita) d'esercizio, o trasferire direttamente negli utili portati a nuovo se previsto da altri IFRS, gli ammontari rilevati tra le altre componenti di conto economico in relazione alla controllata;
  • · Rileva qualsiasi differenza risultante come utile o perdita nel prospetto dell'utile (perdita) d'esercizio attribuibile alla controllante.

Società Collegate:

Le società Collegate sono quelle società sulle quali il Gruppo esercita un'influenza notevole. L'influenza notevole è il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata senza averne il controllo o il controllo congiunto. L'influenza si presume quando il Gruppo detiene una quota rilevante (quota compresa tra il 20% - 10% per partecipazioni in società quotate - ed il 50%) dei diritti di voto in Assemblea.

Le partecipazioni in imprese collegate sono incluse all'interno del bilancio consolidato applicando il metodo del patrimonio netto previsto dallo IAS 28 ("Partecipazioni in società collegate e joint venture").

La partecipazione è inizialmente iscritta al costo e successivamente all'acquisizione rettificata in conseguenza delle variazioni nella quota di pertinenza della partecipante nel patrimonio netto della partecipata.

La quota di pertinenza del Gruppo degli utili o delle perdite successive all'acquisizione delle società collegate viene riconosciuta all'interno dell'utile/perdita dell'esercizio.

Gli utili e le perdite non realizzate derivanti da operazioni con imprese collegate sono eliminati in funzione del valore della quota di partecipazione del Gruppo in quelle imprese.

Successivamente all'applicazione del metodo del patrimonio netto, il Gruppo valuta se sia necessario riconoscere una perdita di valore della propria partecipazione nella società collegata. Il Gruppo valuta a ogni data di bilancio se vi siano evidenze obiettive che la partecipazione nella società collegata abbia subito una perdita di valore. In tal caso, il Gruppo calcola l'ammontare della perdita come differenza tra il valore recuperabile della collegata e il valore di iscrizione della stessa nel proprio bilancio, rilevando tale differenza nel prospetto dell'utile (perdita) d'esercizio nella voce "quota di risultato di società collegate".

All'atto della perdita dell'influenza notevole sulla collegata, il Gruppo valuta e rileva la partecipazione residua al fair value. La differenza tra il valore di carico della partecipazione alla data di perdita dell'influenza notevole e il fair value della partecipazione residua e dei corrispettivi ricevuti è rilevata nel conto economico.

Joint Venture:

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L'IFRS 11 ("Accordi a controllo congiunto") definisce il controllo congiunto come la condivisione, su base contrattuale, del controllo di un accordo, che esiste unicamente quando, per le decisioni relative alle attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo. Una Joint Venture pertanto è un accordo a controllo congiunto nel quale le parti che detengono il controllo congiunto vantano diritti sulle attività nette dell'accordo. Secondo l'IFRS 11, un joint venturer deve rilevare la propria interessenza nella joint venture come una partecipazione e deve contabilizzarla seguendo il metodo del patrimonio netto in conformità allo IAS 28 ("Partecipazioni in società collegate e joint venture").

Conversione in Euro dei bilanci delle società estere:

Il bilancio consolidato è presentato in Euro, che è la valuta funzionale e di presentazione adottata dalla Capogruppo. La conversione in Euro dei bilanci delle società estere oggetto di consolidamento viene effettuata

। ૩ ર

secondo il metodo dei cambi correnti, che prevede l'utilizzo del cambio in vigore alla chiusura dell'esercizio per la conversione delle poste patrimoniali ed il cambio medio dell'anno per le voci del conto economico. Le differenze derivanti dalla conversione del patrimonio netto iniziale ai cambi correnti di fine esercizio rispetto al valore di apertura e quelle originate dalla conversione del conto economico ai cambi medi dell'esercizio vengono contabilizzate in una riserva di conversione inclusa nel Conto Economico Complessivo.

Le differenze cambio di conversione risultanti dall'applicazione di questo metodo sono classificate come voce di Conto Economico Complessivo fino alla cessazione della partecipazione, momento nel quale tali differenze vengono iscritte nel conto economico.

I cambi utilizzati per l'esercizio 2020 sono stati i seguenti (valuta estera corrispondente ad 1 Euro, fonte dati Banca d'Italia):

Valuta Cambio Medio per il Cambio corrente Cambio Medio per il Cambio corrente
31 dicembre 2020 Alla data di bilancio 31 Dicembre2019 Alla data di bilancio
31/12/2020 31/12/2019
Dirham Emirati Arabi AED 4,19 4,51 4,11 4,13
Peso Argentino ARS 80,92 103,25 53,82 67,27
Dollaro Australiano AUD 1,65 1,59 1,61 1,60
Real Brasiliano BRL 5,89 6,37 4,41 4,52
Franco Svizzero CHF 1,07 1,08 1,11 1,09
Peso Cileno CLP 903,14 872,52 786,89 844,59
Renminbi Cinese CNY 7,87 8.02 7,74 7,82
Peso Colombiano COP 4.217,06 4.202,34 3.676,52 3.688,66
Corona Danese DKK 7,45 7,44 7,47 7,47
Dinaro Algerino DZD 144,85 162,11 133,68 133,89
Euro EUR 1,00 1,00 1,00 1,00
Lira Sterlina GBP 0,89 0,90 0,88 0,85
Dollaro Hong Kong HKD 8,858 9,514 8,77 8,75
Rupia Indiana INR 84,64 89,66 78,84 80,19
Yen Giapponese JPY 121,85 126,49 122,01 121,94
Dinaro Kuwait KWD 0,35 0,37 0,34 0,34
Dinaro Libico LYD 1,58 1,64 1,57 1,57
Peso Messicano MXN 24,52 24,42 21,56 21,22
Metical Mozambicano MZN 79,28 91,70 69,94 69,59
Naira Nigeriana NGN 407,45 465,68 343,05 344,32
Corona Norvegese NOK 10,72 10,470 9,85 9,86
Rial Omanita OMR 0,44 0,47 0,43 0,43
Peso Filippino PHP 56,61 59,13 57,99 56,90
Rial del Qatar QAR 4,16 4.47 4,07 4,09
Leu romeno RON 4,84 4,87 4,75 4,78
Rublo Russo RUB 82,72 91,47 72,46 રતે તે તે રેણ
Riyal Saudita SAR 4,28 4,60 4,20 4,21
Corona Svedese SEK 10,48 10,03 10,59 10,45

Dollaro Singapore SGD 1,5742 1.62 l 1,53 1.51
Baht Thailandese THB 35,71 36.73 34.76 33,42
Lira Turca TRY 8.05 9.11 6,36 6.68
Dollaro Statunitense USD 1,14 1.23 1,12 1,12
Peso uruguaiano UYU 47.99 51,79 39,43 41.84

Area di consolidamento

Rispetto al 31 dicembre 2019, l'area di consolidamento è stata modificata per l'esclusione delle società Cifuven Ca, Asasat JV e di Trevi Drilling Services, società non più operative e definitivamente chiuse Si segnala altresì che con la finalizzazione della operazione di cessione dell'Oil&Gas, le società della Divisione Drillmec e Petreven oggetto di cessione, alla data del 31/12/2020 sono deconsolidate.

Le Società Collegate in cui la Controllante detiene direttamente una partecipazione non di controllo e le Joint Ventures, sono valutate secondo il metodo del patrimonio netto. Nell'allegato Ja sono indicate le partecipazioni valutate secondo il metodo del patrimonio netto. La valutazione a patrimonio netto viene effettuata prendendo a riferimento l'ultimo bilancio approvato da dette società.

Le partecipazioni di minoranza e le partecipazioni in società consortili minori o non operative, per le quali non è disponibile il fair value, sono iscritte al costo eventualmente rettificato per perdite durevoli di valore. In particolare, le società consortili a responsabilità limitata ed i consorzi, appositamente costituiti quali entità operative per iniziative o lavori acquisiti in raggruppamento temporaneo con altre imprese, che presentano bilanci senza alcun risultato economico in quanto compensano i costi direttamente sostenuti mediante corrispondenti addebiti alle imprese riunite, sono valutate secondo il metodo del costo.

La società Hercules Trevi Foundation A.B. è stata valutata con il metodo del costo, in quanto risulta essere di dimensione non rilevante. Tale società è stata costituita negli scorsi esercizi per l'esecuzione di opere nei relativi Paesi di appartenenza. La percentuale di possesso è la seguente:

Società % di partecipazione
Hercules Trevi Foundation A.B.

Per un maggiore dettaglio relativo a tutte le partecipazioni valutate con il metodo del costo si rinvia all'organigramma del Gruppo (allegato n. 2).

PRINCIPI CONTABILI E CRITERI DI VALUTAZIONE

I più significativi principi contabili e criteri di valutazione adottati per la redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 sono i seguenti:

Immobilizzazioni materiali e diritti di Utilizzo

Le immobilizzazioni materiali sono rilevate e valutate con il metodo del "costo" così come stabilito dallo IAS 16. Con l'utilizzo di tale criterio le immobilizzazioni materiali sono rilevate in bilancio al costo di acquisto o di produzione comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione e, successivamente, rettificato per tenere in considerazione gli ammortamenti, le eventuali perdite durevoli di valore ed i relativi ripristini di valore.

Gli ammortamenti sono calcolati ed imputati a Conto Economico con il metodo dell'ammortamento a quote costanti durante la vita utile stimata del cespite sul valore ammortizzabile pari al costo di iscrizione dell'attività, detratto il suo valore residuo.

Gli oneri finanziari direttamente imputabili all'acquisizione o produzione di un'immobilizzazione materiale sono rilevati a Conto Economico.

La capitalizzazione dei costi inerenti all'ampliamento, ammodernamento degli elementi strutturali di proprietà o in uso da terzi, è effettuata esclusivamente nei limiti in cui gli stessi rispondano ai requisiti per essere separatamente classificati come attività o parte di una attività.

Il valore ammortizzabile di ciascun componente significativo di un'immobilizzazione materiale, avente differente vita utile, è ripartito a quote costanti lungo il periodo di utilizzo atteso.

Descrizione Anni 0/0
Terreni Vita utile illimitata -
Fabbricati Industriali 33 3%
Costruzioni Leggere 10 10%
Attrezzature Generiche e Accessori 20 5%
Attrezzatura di perforazione 13 7,5%
Attrezzatura varia e minuta 5 20%
Automezzi 5-4 18,75%-25%
Autoveicoli da trasporto 10 10%
Escavatori e Pale 10 10%
Mobili e arredi per ufficio 8,3 12%
Macchine elettromeccaniche per ufficio 5 20%
Natanti 20 5%

Nota: per il fabbricato di Gariga di Podenzano (PC) sede di Drillmec S.p.A. la vita utile è stimata in 20 anni.

I criteri di ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno alla fine di ogni esercizio per tener conto di eventuali variazioni significative e sono adeguati in modo prospettico ove necessario.

I costi capitalizzabili per migliorie su beni di terzi sono attribuiti alle classi di cespiti cui si riferiscono e ammortizzati per il periodo più breve tra la durata residua del contratto d'affitto e la vita utile residua.

Il valore contabile delle immobilizzazioni materiali è mantenuto in limiti in cui vi sia evidenza che tale valore potrà essere recuperato tramite l'uso. Un bene viene eliminato dal bilancio al momento della vendita o quando non ci si attendono benefici economici futuri dal suo uso o dalla sua dismissione. Eventuali perdite o utili (calcolati come differenza tra il ricavato netto della vendita e il valore contabile) sono inclusi nel conto economico al momento dell'eliminazione.

I costi di manutenzione aventi natura ordinaria sono addebitati integralmente al Conto Economico. Quelli aventi carattere incrementativo, in quanto prolungano la vita utile delle immobilizzazioni tecniche, sono capitalizzati.

I diritti di Utilizzo vengono valorizzati in applicazione dell'IFRS16.

Leasing

Il Gruppo valuta all'atto della sottoscrizione di un contratto se è, o contiene, un leasing. In altri termini, se il contratto conferisce il diritto di controllare l'uso di un bene identificato per un periodo di tempo in cambio di un corrispettivo. La definizione di un accordo contrattuale come operazione di leasing (o contenente un'operazione di leasing) si basa sulla sostanza dell'accordo e richiede di valutare se l'adempimento dell'accordo stesso dipenda dall'utilizzo di una o più attività specifiche o se l'accordo trasferisca alla controparte tutti i benefici economici derivanti dall'utilizzo dello stesso.

Il Gruppo in veste di locatario

Il Gruppo adotta un unico modello di riconoscimento e misurazione per tutti i leasing, eccetto per i leasing di breve termine ed i leasing di beni di modico valore. Il Gruppo riconosce le passività relative ai pagamenti del leasing e l'attività per diritto d'uso che rappresenta il diritto ad utilizzare il bene sottostante il contratto.

i) Attività per diritto d'uso

Il Gruppo riconosce le attività per il diritto d'uso alla data di inizio del leasing (cioè la data in cui l'attività sottostante è disponibile per l'uso). Le attività per il diritto d'uso sono misurate al costo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore, e rettificati per qualsiasi rimisurazione delle passività di leasing. Il costo delle attività per il diritto d'uso comprende l'ammontare delle passività di leasing rilevate, i costi diretti iniziali sostenuti e i pagamenti di leasing effettuati alla data di decorrenza o prima dell'inizio al netto di tutti gli eventuali incentivi ricevuti.

Se il leasing trasferisce la proprietà dell'attività sottostante al termine della durata del leasing o se il costo dell'attività consistente nel diritto di utilizzo riflette il fatto che il locatario eserciterà l'opzione di acquisto, il locatario deve ammortizzare l'attività consistente nel diritto d' uso dalla data di decorrenza fino alla fine della vita utile dell'attività sottostante.

ii) Passività legate al leasing

Alla data di decorrenza del leasing, il Gruppo rileva le passività di leasing misurandole al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non ancora versati a tale data. I pagamenti dovuti includono i pagamenti fissi (compresi i pagamenti fissi nella sostanza) al netto di eventuali incentivi al leasing da ricevere, i pagamenti variabili di leasing che dipendono da un indice o un tasso, e gli importi che si prevede dovranno essere pagati a titolo di garanzie del valore residuo. I pagamenti del leasing includono anche il prezzo di esercizio di un'opzione di acquisto se si è ragionevolmente certi che tale opzione sarà esercitata dal Gruppo e i pagamenti di penalità di risoluzione del leasing, se la durata del leasing tiene conto dell'esercizio da parte del Gruppo dell'opzione di risoluzione del leasing stesso.

I pagamenti di leasing variabili che non dipendono da un indice o da un tasso vengono rilevati come costi nel periodo (salvo che non siano stati sostenuti per la produzione di rimanenze) in cui si verifica l'evento o la condizione che ha generato il pagamento.

Nel calcolo del valore attuale dei pagamenti dovuti, il Gruppo usa il tasso di finanziamento marginale alla data di inizio se il tasso d'interesse implicito non è determinabile facilmente. Dopo la data di decorrenza, l'importo della passività del leasing si incrementa per tener conto degli interessi sulla passività del leasing e diminuisce per considerare i pagamenti effettuati. Inoltre, il valore contabile dei debiti per leasing è rideterminato nel caso di eventuali modifiche del leasing o per la revisione dei termini contrattuali per la modifica dei pagamenti; è rideterminato, altresì, in presenza di modifiche in merito alla valutazione dell'acquisto dell'attività sottostante o per variazioni dei pagamenti futuri che deriva da una modifica dell'indice o del tasso utilizzato per determinare tali pagamenti.

Leasing di breve durata e leasing di attività a modesto valore

Il Gruppo applica l'esenzione per la rilevazione di breve durata (i.e., i leasing che hanno una durata di 12 mesi o inferiore dalla data di inizio e non contengono un'opzione di acquisto). Il Gruppo ha applicato inoltre l'esenzione per i leasing relatività a modesto valore in riferimento ai contratti di leasing relativi ad attrezzature il cui valore è considerato basso. I canoni relativi a leasing a breve termine e a leasing di attività a modesto valore sono rilevati come costi in quote costanti lungo la durata leasing.

Il Gruppo in veste di locatore

I contratti di leasing che sostanzialmente lasciano in capo al Gruppo tutti i rischi e benefici della proprietà del bene sono classificati come leasing operativi. I proventi da leasing operativi sono rilevati in quote costanti lungo la durata del leasing, e sono inclusi tra gli altri ricavi nel conto economico data la loro natura operativa. I costi iniziali di negoziazione sono aggiunti al valore contabile del bene locato e rilevati in base alla durata del contratto sulla medesima base dei proventi da locazione.

Cambiamenti nelle politiche contabili e informativa

L'IFRS 16 sostituisce lo IAS 17 (Leasing), l'IFRIC 4 (Determinare se un accordo contiene un leasing), il SIC 15 (Leasing Operativo-Incentivi) e il SIC-27 (La valutazione delle operazioni nella forma legale del leasing). L'IFRS 16 stabilisce i principi per la rilevazione, la presentazione e l'informativa dei contratti di leasing e richiede ai locatari di contabilizzare la maggior parte dei contratti di leasing seguendo un unico modello contabile in bilancio.

Il metodo di contabilizzazione per il locatore indicato nell'IFRS 16 rimane sostanzialmente invariato rispetto allo IAS 17. I locatori continueranno a classificare i leasing distinguendoli tra operativo e finanziario usando lo stesso principio di classificazione dello IAS 17.

Pertanto, l'IFRS 16 non ha impatti per i leasing laddove il Gruppo fosse un locatore.

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Il Gruppo ha adottato l'IFRS 16 utilizzando il metodo di adozione retrospettico modificato con la data di applicazione iniziale al 1º Gennaio 2019. Secondo questo metodo, il principio viene applicato retroattivamente con l'effetto cumulativo di prima applicazione rilevato alla data di applicazione iniziale. Il Gruppo ha scelto di utilizzare l'espediente pratico di transizione secondo cui non è tenuta a rideterminare se il contratto è, o contiene, un leasing alla data dell'applicazione iniziale del 1º gennaio 2019.

Invece, il Gruppo ha applicato lo standard solo ai contratti, che alla data di applicazione iniziale, venivano precedentemente identificati come leasing applicando lo IAS 17 e l'IFRIC 4.

Il Gruppo ha in essere contratti per lease aventi ad oggetto varie tipologie di immobili, auto e hardware. Prima dell'adozione dell'IFRS 16, il Gruppo ha classificato ciascuno dei suoi lease (come locatario) alla data di inizio del contratto distinguendoli tra operativi e finanziari.

In sede di prima adozione dell'IFRS 16, il Gruppo ha adottato un unico approccio per il riconoscimento e la valutazione per tutti i leasing, eccetto che per i leasing di breve termine e di modico valore.

• Leasing precedentemente classificati come leasing finanziari

Il Gruppo non ha modificato il valore di carico delle attività e passività alla data di prima applicazione per i leasing precedentemente classificati come finanziari (e.g. le attività per diritto d'uso e le passività per leasing sono misurate al medesimo valore che avevano applicando lo IAS 17). I requisiti dell'IFRS 16 sono stati applicati a questi contratti di leasing a partire dal 1º Gennaio 2019.

· Leasing precedentemente classificati come operativi

Il Gruppo ha iscritto le attività per diritto d'uso e le passività per leasing per quei contratti che erano precedentemente classificati come operativi, eccetto che per i leasing di breve durata e per quelli di modico valore. Lo standard contiene specifici di prima adozione ed espedienti pratici, che sono stati applicati dal Gruppo.

Le attività per diritto d'uso sono state iscritte per un valore pari a quello della corrispondente passività per leasing, rettificato per l'importo di eventuali risconti passivi al leasing rilevati nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria immediatamente prima della data dell'applicazione iniziale.

Le passività per lease sono state misurate al valore attuale dei restanti pagamenti dovuti per il leasing, attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale del locatario alla data dell'applicazione iniziale,

Il Gruppo ha contratti di leasing in essere aventi ad oggetto immobili, autoveicoli e attrezzature che sono usati nelle attività operative.

Il Gruppo inoltre ha taluni leasing la cui durata è uguale o inferiore ai 12 mesi ed attrezzature il cui valore è modesto. Come già accennato, il Gruppo ha scelto per questi contratti di applicare le esenzioni previste dall'IFRS 16.

Di seguito si fornisce informativa sui valori di bilancio delle attività per diritto d'uso:

(in mighunu di Dur O)
mmobili Veicoli Attrezzature Totale Attività per Diritto
D'Uso Netto
Al 1º Gennaio 2020 6.988 1.363 13.952 22.303
Incrementi dell'anno 3.883 603 8.368 12.854
Decrementi dell'anno (13) (36) (1.901) (1.950)
Differenza da concambio ed altre variazioni (1.837) 271 (651) (2.217)
Costi per ammortamenti dell'esercizio (2.427) (1.165) (9.987) (13.579)
Al 31 Dicembre 2020 6.594 1.036 9.781 17.411

Di seguito si fornisce informativa sui valori di bilancio delle passività per leasing (incluse nella voce prestiti e finanziamenti) e i loro movimenti nel periodo:

2020
Al 1º Gennaio 22.519
Incrementi dell'anno 12.313
Decrementi dell'anno (2.213)
Interessi 535
Pagamenti (13.421)
Differenza da concambio ed altre variazioni (2.133)
Al 31 Dicembre 17.600
Corrente 11.037
Non corrente 6.563

Di seguito gli importi iscritti nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio:

2020
Costi per ammortamento dei diritti d'uso (13.579)
Oneri finanziari sulle passività per leasing (535)
Totale ammontare iscritto nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio (14.114)

Aggregazioni Aziendali

Le aggregazioni aziendali sono rilevate secondo il metodo dell'acquisition method). Secondo tale metodo il costo di una acquisizione è valutato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione (calcolato come la somma dei fair value delle attività trasferite e delle passività assunte dal Gruppo alla data di acquisizione e degli strumenti di capitale emessi in cambio dell'impresa acquisita e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita). Gli oneri accessori alla transazione sono rilevati nel conto economico nel momento in cui sono sostenuti.

Alla data di acquisizione, le attività identificabili acquisite e le passività assunte sono rilevate al fair value alla data di acquisizione; costituiscono un'eccezione le seguenti poste, che sono invece valutate secondo il loro principio di riferimento:

  • · Imposte differite attive e passive;
  • · Attività e passività per benefici ai dipendenti;
  • · Passività o strumenti di capitale relativi a pagamenti basati su azioni dell'impresa acquisita o pagamenti basati su azioni relativi al Gruppo emessi in sostituzione di contratti dell'impresa acquisita;
  • · Attività destinate alla vendita e Discontinued Operation.

L'avviamento è determinato come l'eccedenza tra la somma dei corrispettivi trasferiti nell'aggregazione aziendale, del valore del patrimonio netto di pertinenza di terzi e del fair value dell'eventuale partecipazione precedentemente detenuta nell'impresa acquisita rispetto al fair value delle attività nette acquisite e passività assunte alla data di acquisizione. Se il valore delle attività nette acquisite e passività assunte alla data di acquisizione eccede la somma dei corrispettivi trasferiti, del valore del patrimonio netto di pertinenza di interessenze di terzi e del fair value dell'eventuale partecipazione precedentemente detenuta nell'impresa acquisita, tale eccedenza è rilevata immediatamente nel conto economico come provento derivante dalla transazione conclusa.

Le quote del patrimonio netto di interessenza di terzi, alla data di acquisizione, possono essere valutate al

fair value oppure al pro-quota del valore delle attività nette riconosciute per l'impresa acquisita. La scelta del metodo di valutazione è effettuata transazione per transazione.

Eventuali corrispettivi sottoposti a condizione previsti dal contratto di aggregazione aziendale sono valutati al fair value alla data di acquisizione ed inclusi nel valore dei corrispettivi trasferiti nell'aggregazione aziendale ai fini della determinazione dell'avviamento. Eventuali variazioni successive di tale fair value, che sono qualificabili come rettifiche sorte nel periodo di misurazione, sono incluse nell'avviamento in modo retrospettivo. Le variazioni di fair value qualificabili come rettifiche sorte nel periodo di misurazione sono quelle che derivano da maggiori informazioni su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione, ottenute durante il periodo di misurazione (che non può eccedere il periodo di un anno dall'aggregazione aziendale).

Nel caso di aggregazioni aziendali avvenute per fasi, la partecipazione precedentemente detenuta dal Gruppo nell'impresa acquisita è rivalutata al fair value alla data di acquisizione del controllo e l'eventuale utile o perdita che ne consegue è rilevata nel conto economico. Eventuali valori derivanti dalla partecipazione precedentemente detenuta e rilevati negli Altri Utili o Perdite complessivi sono riclassificati nel conto economico come se la partecipazione fosse stata ceduta.

Se i valori iniziali di un'aggregazione aziendale sono incompleti alla data di chiusura del bilancio in cui l'aggregazione aziendale è avvenuta, il Gruppo riporta nel proprio bilancio consolidato i valori provvisori degli elementi per cui non può essere conclusa la rilevazione. Tali valori provvisori sono rettificati nel periodo di misurazione per tenere conto delle nuove informazioni ottenute su fatti e circostanze esistenti alla data di acquisizione che, se note, avrebbero avuto effetti sul valore delle attività e passività riconosciute a tale data.

Le aggregazioni aziendali avvenute prima del 1º gennaio 2010 sono state rilevate secondo la precedente versione dell'IFRS 3.

Avviamento

L'avviamento derivante da aggregazioni aziendali è inizialmente iscritto al costo alla data di acquisizione così come definito al precedente paragrafo. L'avviamento, non è ammortizzato, ma sottoposto a verifica per identificare eventuali riduzioni di valore con periodicità almeno annuale o, più frequentemente, quando vi sia un'indicazione che l'attività possa aver subito una perdita di valore ("impairment test"). Al fine della verifica per riduzione di valore l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità. Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle eventuali perdite di valore

accumulate.

Al momento della cessione di una parte o dell'intera azienda precedentemente acquisita e dalla cui acquisizione era emerso un avviamento, nella determinazione della plusvalenza o della minusvalenza da cessione si tiene conto del corrispondente valore residuo dell'avviamento.

Immobilizazioni immateriali

Le attività immateriali acquistate separatamente o prodotte internamente nel caso dei costi di sviluppo sono iscritte nell'attivo, quando è probabile che l'uso dell'attività genererà benefici economici futuri e quando il costo dell'attività può essere determinato in modo attendibile. Tali attività sono valutate al costo di acquisto o di produzione.

Le attività immateriali a vita utile definita sono ammortizzate a quote costanti sulla base della loro vita utile stimata come segue:

Costi di Sviluppo:

I costi di ricerca sono imputati a Conto Economico nel momento in cui sono sostenuti. I costi di sviluppo aventi i requisiti richiesti dallo IAS 38 per essere rilevati nell'attivo patrimoniale (la possibilità tecnica di completare l'attività immateriale, in modo tale che sia disponibile all'utilizzo o alla vendita, l'intenzione e la capacità di completare, utilizzare o vendere l'attività, la disponibilità delle risorse necessarie al completamento, la capacità di valutare attendibilmente il costo attribuibile durante lo sviluppo e le modalità con cui l'attività genererà benefici economici futuri) sono ammortizzati sulla base della loro prevista utilità futura a decorrere dal momento in cui i prodotti risultano disponibili per l'utilizzazione economica. La vita utile viene riesaminata e modificata al mutare delle previsioni sull'utilità futura.

- Diritti di brevetto industriale, utilizzazione delle opere d'ingegno, concessioni, licenze e marchi:

Sono valutati al costo al netto degli ammortamenti cumulati, determinati in base al criterio a quote costanti lungo il periodo di utilizzo atteso salvo non siano riscontrate significative perdite di valore. I criteri di ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno alla fine di ogni periodo amministrativo per tener conto di eventuali variazioni significative.

Le attività immateriali con vita utile indefinita non sono ammortizzate, ma sono sottoposte annualmente alla verifica di perdita di valore, sia a livello individuale sia a livello di unità generatrice di flussi di cassa. La

valutazione della vita utile indefinita è rivista annualmente per determinare se tale attribuzione continui a essere sostenibile, altrimenti, il cambiamento da vita utile definita a vita utile definita si applica su base prospettica.

Perdita di valore delle attività

Il Gruppo verifica, almeno una volta all'anno e comunque ogni qual volta dovessero manifestarsi indicatori di impairment così come definiti dallo IAS 36, la recuperabilità del valore contabile delle attività immateriali (inclusi i costi di sviluppo capitalizzati) al fine di determinare se vi sia qualche indicazione che tali attività possano aver subito una perdita di valore. La recuperabilità del una attività materiale (terreni e fabbricati, impianti e macchinati, attrezzature industriali, altri beni e immobilizzazioni in corso) viene verificata ogniqualvolta sussistano elementi che portino a ritenere la possibilità che si sia verificata una perdita di valore di tali attività.

Se esiste una tale evidenza, il valore di carico delle attività è ridotto al relativo valore recuperabile. La perdita di valore viene allocata alle attività non correnti in proporzione pro-rata alle altre attività non correnti fino ad azzerare il valore contabile o fino al valore di mercato del singolo bene documentato da specifica perizia attestante tale valore di mercato. Il valore recuperabile è testato a livello dell'unità generatrice di flussi di cassa.

Il valore recuperabile di un'attività è il maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il suo valore d'uso. Per determinare il valore d'uso di unità generatrice di flussi di cassa il Gruppo calcola il valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati, al lordo delle imposte, applicando un tasso di sconto, ante imposte, che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale dei rischi specifici dell'attività. Una perdita di valore è iscritta se il valore recuperabile è inferiore al valore contabile.

Quando, successivamente, una perdita su attività, diverse dall'avviamento, viene meno o si riduce, il valore contabile dell'attività o dell'unità generatrice di flussi finanziari è incrementato sino alla nuova stima del valore recuperabile e non può eccedere il valore che sarebbe stato determinato se non fosse stata rilevata alcuna perdita per riduzione di valore.

Il ripristino di una perdita di valore è iscritto immediatamente a conto economico.

Attività e passività finanziarie

Le attività e passività finanziarie sono trattate secondo lo IFRS 9, applicato a partire dal 1º Gennaio 2018:

In funzione delle caratteristiche dello strumento e del modello di business adottato per la relativa gestione, le attività finanziarie sono classificate nelle seguenti tre categorie:

  • (i) costo ammortizzato, per le attività finanziarie detenute con l'obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali che superano l'SPPI (Solely Payment of Principle and Interests) test in quanto i flussi di cassa rappresentano esclusivamente pagamenti di capitale e interesse. Tale categoria include i crediti commerciali, altri crediti di natura operativa inclusi nelle altre attività correnti e crediti di natura finanziaria inclusi nelle altre attività finanziarie correnti e non correnti;
  • (ii) per le attività finanziarie detenute con l'obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali, rappresentati esclusivamente dal pagamento di capitale e interesse, sia di realizzarne il valore attraverso la cessione (cd. business model held to collect and sell). Le variazioni di fair value sono rilevate con contropartita OCI, per poi essere rilasciate a Conto economico in sede di derecognition;
  • (ii) fair value con contropartita Conto economico (FVTPL fair value through profit or loss), categoria che include le attività finanziarie che non hanno superato il test SPPI e quelle detenute con finalità di negoziazione. In tal caso, le variazioni di fair value sono rilevate con contropartita il Conto economico.

La rilevazione iniziale avviene al fair value; per i crediti commerciali privi di una significativa componente finanziaria, il valore di rilevazione iniziale è rappresentato dal prezzo della transazione. Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie che generano flussi di cassa contrattuali rappresentativi esclusivamente di pagamenti di capitale e interessi sono valutate al costo ammortizzato se possedute con la finalità di incassarne i flussi di cassa contrattuali (cosiddetto business model held to collect). Secondo il metodo del costo ammortizzato il valore di iscrizione iniziale è successivamente rettificato per tener conto dei rimborsi in quota capitale, delle eventuali svalutazioni e dell'ammortamento della differenza tra il valore di rimborso e il valore di iscrizione iniziale. L'ammortamento è effettuato sulla base del tasso di interesse interno effettivo che rappresenta il tasso che rende uguali, al momento della rilevazione iniziale, il valore attuale dei flussi di cassa attesi e il valore di iscrizione iniziale. I crediti e le altre attività finanziarie valutati al costo ammortizzato sono presentati nello stato patrimoniale al netto del relativo fondo svalutazione. Le attività finanziarie rappresentative di strumenti di debito il cui modello di business prevede sia la possibilità di incassare i flussi di cassa contrattuali sia la possibilità di realizzare plusvalenze da cessione (cosiddetto business model held to collect and sell), sono valutate al fair value con imputazione degli effetti a OCI (di seguito anche FVTOCI). In tal caso sono rilevati a patrimonio netto, tra le altre componenti dell'utile complessivo, le variazioni di fair value dello strumento. L'ammontare cumulato delle variazioni di fair value, imputato nella riserva di patrimonio netto che accoglie le altre componenti dell'utile complessivo, è oggetto di reversal a conto

economico all'atto dell'eliminazione contabile dello strumento. Vengono rilevati a conto economico gli interessi attivi calcolati utilizzando il tasso di interesse effettivo, le differenze di cambio e le svalutazioni. Un'attività finanziaria rappresentativa di uno strumento di debito che è detenuta con finalità di negoziazione o che, pur rientrando nei business model HTC o HTC&S non abbia superato il test SPPI, è valutata al fair value con imputazione degli effetti a conto economico (di seguito FVTPL). Le attività finanziarie cedute sono eliminate dall'attivo patrimoniale quando i diritti contrattuali connessi all'ottenimento dei flussi di cassa associati allo strumento finanziario scadono, ovvero sono trasferiti a terzi. La valutazione della recuperabilità delle attività finanziarie rappresentative di strumenti di debito non valutate al fair value con effetti a conto economico è effettuata sulla base del cosiddetto "Expected Credit Loss model".

Debiti finanziari e prestiti obbligazionari

I debiti finanziari e i prestiti obbligazionari sono rilevati inizialmente al costo, corrispondente al valore equo del corrispettivo ricevuto al netto degli oneri accessori di acquisizione dello strumento. Dopo la rilevazione iniziale, i finanziamenti sono valutati utilizzando il metodo del costo ammortizzato; tale metodo prevede che l'ammortamento venga determinato utilizzando il tasso di interesse effettivo, rappresentato dal tasso che rende uguali, al momento della rilevazione iniziale, il valore dei flussi di cassa attesi e il valore di iscrizione iniziale. Gli oneri accessori per le operazioni di finanziamento sono classivo di stato patrimoniale a riduzione del finanziamento concesso e il costo ammortizzato è calcolato tenendo conto di tali oneri e di ogni eventuale sconto o previsti al momento della regolazione. Gli effetti economici della valutazione secondo il metodo del costo ammortizzato sono imputati alla voce "(Oneri)/Proventi finanziari".

Il fair value delle attività finanziarie è determinato sulla base dei prezzi di offerta quotati o mediante l'utilizzo di modelli finanziari. I fair value delle attività finanziarie non stimati utilizzando apposite tecniche di valutazione adattate alla situazione specifica dell'emittente. Le attività finanziarie per le quali il valore corrente non può essere determinato in modo affidabile sono rilevate al costo ridotto per perdite di valore.

A ciascuna data di rendicontazione, è verificata la presenza di indicatori di perdita di valore e l'eventuale svalutazione è contabilizzata a conto economico. La perdita di valore precedentemente contabilizzata è ripristinata nel caso in cui vengano meno le circostanze che ne avevano comportato la rilevazione.

Azioni proprie

Come previsto dallo IAS 32, qualora vengano riacquistati strumenti rappresentativi del capitale proprio, tali

strumenti (azioni proprie) sono dedotti direttamente al patrimonio netto alla voce Azioni proprie. Nessun utile o perdita viene rilevato nel conto economico all'acquisto, vendita o cancellazione delle azioni proprie.

Il corrispettivo pagato o ricevuto, incluso ogni costo sostenuto direttamente attribuibile all'operazione di capitale, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso, viene rilevato direttamente come movimento di patrimonio netto.

I diritti di voto legati alle azioni proprie sono annullati cosi come il diritto a ricevere dividendi. In caso di esercizio nel periodo di opzioni su azioni, queste vengono soddisfatte con azioni proprie.

Partecipazioni in altre imprese

Le partecipazioni in imprese diverse da quelle controllate, collegate e joint venture, per cui si rimanda all'area di consolidamento, sono classificate al momento dell'acquisto all'interno della voce "Partecipazioni" e valutate al costo qualora la determinazione del Fair Value non risulti attendibile; in tal caso il costo viene rettificato per perdite durevoli di valore secondo quanto disposto dallo IFRS9.

Contributi

I contributi sono rilevati qualora esista, indipendentemente dalla presenza di una formale delibera di concessione, una ragionevole certezza che la società rispetterà le condizioni previste per la concessione e che i contributi saranno ricevuti, così come stabilito dallo IAS 20 ("Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa sull'assistenza pubblica").

Il contributo è accreditato a conto economico in base alla vita utile del bene per il quale è concesso, mediante la tecnica dei risconti, in modo da nettare le quote di ammortamento rilevate.

Un contributo riscuotibile come compensazione di spese e costi già sostenuti o con lo scopo di dare un immediato aiuto finanziario all'entità senza che vi siano costi futuri a esso correlati è rilevato come provento nell'esercizio nel quale diventa esigibile.

Rimanenze

Le rimanenze sono iscritte al minore tra il costo di acquisto ed il valore netto di presumibile realizzo; l'eventuale svalutazione contabilizzata in seguito alla perdita di valore viene ripristinata se negli esercizi successivi non sussistono più i presupposti che avevano portato ad operare la svalutazione stessa.

Il costo viene determinato secondo la configurazione del costo medio ponderato per le materie prime, sussidiarie, di consumo ed i semilavorati ed in base al costo specifico per le altre voci di magazzino.

Il valore di presumibile netto realizzo è costituito dal normale prezzo stimato di vendita nel corso normale delle attività, dedotti i costi stimati di completamento e i costi stimati per realizzare la vendita.

Crediti commerciali ed altre attività a breve termine

I crediti sono iscritti al costo ammortizzato, o se inferiore, al loro presumibile valore di realizzo. Se espressi in valuta i crediti sono valutati al cambio di fine periodo. I crediti, la cui scadenza rientra nei normali termini commerciali o che maturano interessi a valori di mercato, non sono attualizzati e sono iscritti al valore nominale al netto di un fondo svalutazione, esposto a diretta deduzione dei crediti stessi per portare la valutazione al presunto valore di realizzo.

Inoltre, in tale categoria di bilancio sono iscritte quelle quote di costi e proventi, comuni, per competenza, a due o più esercizi, per riflettere correttamente il principio della competenza temporale.

Cessioni di crediti

Il Gruppo effettua cessioni dei propri crediti commerciali e tributari attraverso operazioni di factoring.

Le operazioni di cessione di crediti possono essere pro-soluto; alcune cessioni pro-soluto includono clausole di pagamento differito (ad esempio, il pagamento da parte del factor di una parte minoritaria del prezzo di acquisto è subordinato al totale incasso dei crediti), richiedono una franchigia da parte del cedente o implicano il mantenimento di una significativa esposizione all'andamento dei flussi finanziari derivanti dai crediti ceduti.

Questo tipo di operazioni non rispetta i requisiti richiesti dallo IFRS9 per l'eliminazione dal bilancio delle attività, dal momento che non stati sostanzialmente trasferiti i relativi rischi e benefici.

Di conseguenza, tutti i crediti attraverso operazioni di factoring che non rispettano i requisiti per l'eliminazione stabiliti dallo IFRS9 rimangono iscritti nel bilancio del Gruppo, sebbene siano stati legalmente ceduti; una passività finanziaria di pari importo è contabilizzata nel bilancio consolidato ed iscritta all'interno della voce Debiti verso altri finanziatori. Tutti i crediti attraverso operazioni di factoring che rispettano i requisiti per l'eliminazione stabiliti dallo IFRS9, dove cioè vengono sostanzialmente trasferiti tutti i rischi e benefici, vengono eliminati dalla situazione patrimoniale e finanziaria.

Gli utili e le perdite relativi alla cessione di tali attività sono rilevati solo quando le attività stesse sono rimosse dalla situazione patrimoniale-finanziaria del Gruppo.

Disponibilità liquide

Le disponibilità liquide sono rappresentate da cassa, depositi a vista presso le banche di relazione e investimenti a breve termine (con scadenza originaria non superiore a 3 mesi) comunque facilmente convertibili in ammontare noti di denaro e soggetti ad un rischio non rilevante di valore rilevati al fair value.

Ai fini della redazione del rendiconto finanziario, le disponibilità liquide sono costituite da cassa, depositi a vista presso le banche e scoperti di conto corrente. Questi ultimi, ai fini della redazione dello stato patrimoniale, sono inclusi nei debiti finanziari del passivo corrente.

Patrimonio Netto

Capitale emesso

La posta è rappresentata dal capitale della Capogruppo sottoscritto e versato; esso è iscritto al valore nominale. Il riacquisto di azioni proprie, valutate al costo inclusivo degli oneri accessori, è contabilizzato come variazione di patrimonio netto e le azioni proprie sono portate a riduzione del capitale sociale per il valore nominale e a riduzione delle riserve per la differenza fra il costo sostenuto per l'acquisto ed il valore nominale.

- Sovrapprezzo azioni:

La posta accoglie l'eccedenza del prezzo di emissione delle azioni rispetto al loro valore nominale; in tale riserva vanno ricomprese anche le differenze che emergono a seguito della conversione delle obbligazioni in azioni.

Altre riserve

Le poste sono costituite da riserve di capitale a destinazione specifica relative alla Capogruppo e dalle rettifiche eseguite in sede di transizione ai principi IAS/IFRS.

Utili (perdite) a nuovo

La posta include i risultati economici degli esercizi precedenti, per la parte non distribuita a riserva (in caso di utili) o ripianata (in caso di perdite) e i trasferimenti da altre riserve di patrimonio quando si libera il vincolo al quale erano sottoposte. All'interno della posta è inoltre incluso il risultato economico dell'esercizio.

Cancellazione

Una passività finanziaria viene cancellata quando l'obbligazione sottostante la passività è estinta, annullata ovvero onorata. Laddove una passività finanziaria esistente fosse sostituita da un'altra dello stesso prestatore, a condizioni sostanzialmente diverse, oppure le condizioni di una passività esistente venissero sostanzialmente modificate, tale scambio o modifica viene trattato come una cancellazione contabile della passività originale, accompagnata dalla rilevazione di una nuova passività, con iscrizione nel conto economico di eventuali differenze tra i valori contabili.

Strumenti derivati

Il Gruppo Trevi ha adottato una policy di Gruppo approvata dal C.d.A. del 1º febbraio 2008. Gli strumenti finanziari derivati sono inizialmente rilevati al fair value alla data in cui il contratto è sottoscritto e, successivamente, sono nuovamente valutati al fair value. I derivati sono contabilizzati come attività finanziarie quando il fair value è positivo e come passività finanziarie quando il fair value è negativo.

Il fair value degli strumenti finanziari scambiati in un mercato attivo è determinato, a ogni data di bilancio, con riferimento alle quotazioni di mercato o alle quotazioni degli operatori (prezzo di offerta per le posizioni di lungo periodo e prezzo di domanda per le posizioni di breve periodo), senza alcuna deduzione per i costi di transazione.

Per gli strumenti finanziari non trattati in un mercato attivo, il fair value è determinato utilizzando una tecnica di valutazione. Tale tecnica può includere:

  • · l'utilizzo di transazioni recenti a condizioni di mercato;
  • · il riferimento al fair value attuale di un altro strumento sostanzialmente analogo;
  • · un'analisi dei flussi di cassa attualizzati o altri modelli di valutazione.

L'analisi del fair value degli strumenti finanziari e ulteriori dettagli sulla loro valutazione sono riportati nel paragrafo "Informazioni integrative su strumenti finanziari" incluso nel presente documento.

In base allo IFRS9 la rilevazione delle variazioni di fair value varia a seconda della designazione degli strumenti derivati (speculativi o di copertura) e della natura del rischio coperto (Fair Value Hedge o Cash Flow Hedge).

Nel caso di contratti designati come speculativi, le variazioni di fair value sono rilevate direttamente a conto economico.

In caso di applicazione del Fair Value Hedge sono contabilizzate a conto economico sia le variazioni di fair

value dello strumento di copertura che dello strumento coperto indipendentemente dal criterio di valutazione adottato per quest'ultimo.

In caso di applicazione del Cash Flow Hedge viene sospesa a conto economico complessivo la porzione di variazione del fair value dello strumento di copertura che è riconosciuta efficace, rilevando a conto economico la porzione inefficace. Le variazioni rilevate direttamente a conto economico complessivo sono rilasciate a conto economico nello stesso esercizi in cui l'attività o la passività coperta influenza il conto economico.

Gli acquisti e le vendite di attività finanziarie sono contabilizzati alla data di negoziazione.

Debiti

I debiti sono iscritti al costo ammortizzato. Se espressi al cambio di fine periodo.

Benefici ai dipendenti

Benefici a breve termine

I benefici a dipendenti a breve termine sono contabilizzati a conto economico nel periodo in cui viene prestata l'attività lavorativa.

Piani a benefici definiti

La Società riconosce ai propri dipendenti benefici a titolo di cessazione del rapporto di lavoro (Trattamento di Fine Rapporto). Tali benefici rientrano nella definizione di piani a benefici definiti determinati nell'esistenza e nell'ammontare ma incerti nella loro manifestazione. La passività è valutata secondo i principi indicati dallo IAS 19 utilizzando il metodo della proiezione unitaria del credito effettuato da attuari indipendenti. Tale calcolo consiste nell'attualizzazione dell'importo del beneficio che un dipendente riceverà alla data stimata di cessazione del rapporto di lavoro utilizzando ipotesi demografiche (come il tasso di mortalità ed il tasso di rotazione del personale) ed ipotesi finanziarie (come il tasso di sconto). L'ammontare dell'obbligo di prestazione definita è calcolato annualmente da un attuario esterno indipendente. Gli utili e le perdite attuariali relative a programmi a benefici derivanti da variazioni delle ipotesi attuariali utilizzate o da modifiche delle condizioni del piano sono contabilizzati nel conto economico complessivo nell'esercizio in cui si verificano. Per i piani a contribuzione definita la Società versa contributi a fondi pensionistici sia pubblici che privati su base obbligatoria, contrattuale o volontaria. I contributi sono riconosciuti come costo del lavoro.

A partire dal 1º gennaio 2007 la legge finanziaria e relativi hanno introdotto modificazioni rilevanti nella disciplina del T.F.R., tra cui la scelta del lavoratore in merito alla destinazione del proprio TFR maturando. In particolare, i nuovi flussi di T.F.R. possono essere indirizzati dal lavoratore a forme pensionistiche integrative da lui prescelte oppure mantenuti in azienda.

Piani a contribuzione definita

Il Gruppo partecipa a piani pensionistici a contribuzione definita a gestione pubblica. Il versamento dei contributi esaurisce l'obbligazione del Gruppo nei confronti dipendenti. I contributi costituiscono pertanto costi del periodo in cui sono dovuti.

- Pagamenti basati su azioni

I principali dirigenti e alcuni managers della Società possono ricevere parte della remunerazione sotto forma di pagamenti basati su azioni. Secondo quanto stabilito dall'IFRS 2 gli stessi sono da considerarsi piani regolati con strumenti rappresentativi di capitale (cosiddetti "equity settled"). La maturazione del diritto al pagamento è correlata ad un periodo di vesting durante il quale i managers devono svolgere la loro attività come dipendenti. Pertanto, nel corso del periodo di vesting, il valore corrente dei pagamenti basati su azioni alla data di assegnazione è rilevato a conto economico come costo con contropartita un'apposita riserva del patrimonio netto. Variazioni del valore corrente successive alla data di assegnazione non hanno effetto sulla valutazione iniziale. In particolare, il costo, corrispondente al valore corrente delle opzioni alla data di assegnazione, è riconosciuto tra i costi del personale sulla base di un criterio a quote costanti lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione, con contropartita riconosciuta a patrimonio netto.

Fondi per rischi ed oneri, attività e passività potenziali

I fondi per rischi ed oneri rappresentano passività probabili di ammontare e/o scadenza incerta derivanti da eventi passati il cui adempimento comporterà l'impiego di risorse economiche. Ĝi accantonamenti sono stanziati esclusivamente in presenza di un'obbligazione attuale, legale o implicita, derivante da eventi passati e per i quali alla data di chiusura del bilancio può essere effettuata una stima attendibile dell'importo derivante dall'adempimento dell'obbligazione. L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'onere necessario per l'adempimento dell'obbligazione alla data di rendicontazione. I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di rendicontazione infrannuale e rettificati in modo da rappresentare la migliore stima corrente.

Laddove è previsto che l'esborso finanziario relativo all'obbligazione avvenga oltre i normali termini di pagamento l'importo dell'accantonamento è rappresentato dal valore attuale dei pagamenti futuri attesi per l'estinzione dell'obbligazione.

ા રેર

Le attività potenziali non sono rilevate in bilancio; le passività potenziali valutati possibili ma non probabili non sono rilevate in bilancio è fornita, informativa a riguardo per quelle di ammontare significativo.

Imposte sul reddito dell'esercizio

Le imposte correnti sono calcolate sulla base del reddito imponibile dell'esercizio e della normativa di riferimento, applicando le aliquote fiscali vigenti alla data di bilancio.

Le aliquote e la normativa fiscale utilizzate per calcolare l'importo sono quelle emanate, o sostanzialmente in vigore, alla data di chiusura di bilancio nei paesi dove il Gruppo opera e genera il proprio reddito imponibile.

Le imposte correnti relative a elementi rilevati al di fuori del conto economico sono rilevate anch'esse al di fuori del conto economico e, quindi, nel prospetto del conto economico complessivo, coerentemente con la rilevazione dell'elemento cui si riferiscono.

Le imposte differite sono calcolate a fronte di tutte le differenze temporanee che emergono tra il valore fiscale di una attività e il relativo valore in bilancio ("liability method"). Le imposte differite sono calcolate utilizzando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili negli esercizi nei quali le differenze temporanee saranno realizzate o estinte.

Le imposte correnti e differite sono rilevate nel Conto Economico, ad eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate a conto economico complessivo che sono contabilizzate direttamente a conto economico complessivo.

Le attività per imposte anticipate sono rilevate a fronte di tutte le differenze temporanee deducibili e per le attività e passività fiscali portate a nuovo, nella misura in cui sia probabile l'esistenza di adeguati utili fiscali futuri che possano rendere applicabile l'utilizzo delle differenze temporanee deducibili e delle attività e passività fiscali portate a nuovo.

Il valore di carico delle imposte differite attive viene riesaminato a ciascuna data di bilancio e ridotto nella misura in cui non sia più probabile che saranno disponibili in futuro sufficienti imponibili fiscali da permettere in tutto o in parte l'utilizzo di tale credito. Le imposte differite attive non riesaminate ad ogni data di bilancio e sono rilevate nella misura in cui diventati probabile che i redditi fiscali saranno sufficienti a consentire il recupero di tali imposte differite attive.

Garanzie e passività potenziali

Evidenziano gli impegni assunti, le garanzie prestate nonché i beni ricevuti e dati in deposito a vario titolo nei

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confronti di terzi non compresi nel perimetro di consolidamento. Le passività potenziali sono esposte al valore nominale. Le garanzie finanziarie sono rilevate al loro fair value fra le altre garanzie sono rilevate fra i fondi rischi quando rientrano nei criteri per l'iscrizione.

Ricavi e costi

La rilevazione dei ricavi da contratti con la clientela viene effettuata applicando un modello che prevede cinque step: (i) identificazione del contratto con il cliente; (ii) identificazione delle performance obligation previste dal contratto; (iii) determinazione del corrispettivo della transazione; (iv) allocazione del corrispettivo della transazione alle performance obligation; (v) rilevazione dei ricavi al momento (o nel corso) della soddisfazione della singola performance obligation.

I ricavi riferiti ai lavori su commessa sono determinati in base alla percentuale di completamento.

I costi sono imputati secondo il principio della competenza temporale.

Parallelamente allo sviluppo del modello a cinque fasi, l'IFRS 15 tratta alcuni argomenti, quali costi contrattuali, modifiche contrattuali e informativa di bilancio.

Di seguito vengono sintetizzate le modalità applicative seguite dal Gruppo nell'applicazione dell'IFRS 15.

Identificazione del contratto con il cliente.

Un contratto verso il committente viene identificato e valutato in base all'IFRS 15 a seguito della firma vincolante del contratto di appalto che determina il sorgere delle obbligazioni reciproche tra il Gruppo TREVI il committente.

Nell'identificazione del contratto vengono considerate le condizioni previste dal paragrafo 9 dell'IFRS 15, di seguito riportate:

a) le parti del contratto hanno approvato il contratto (per iscritto, oralmente o nel rispetto di altre pratiche commerciali abituali) e si sono impegnate ad adempiere le rispettive obbligazioni;

b) l'entità può individuare i diritti di ciascuna delle parti per quanto riguarda i beni o i servizi da trasferire;

c) l'entità può individuare le condizioni di pagamento dei beni o dei servizi da trasferire;

d) il contratto ha sostanza commerciale (ossia il rischio, la tempistica o l'importo dei flussi finanziari futuri dell'entità sono destinati a cambiare a seguito del contratto); e

e) è probabile che l'entità riceverà il corrispettivo a cui avrà diritto in cambio dei beni o dei servizi che saranno trasferiti al cliente.

Identificazione delle performance obbligation e ripartizione del corrispettivo contrattuale

L'IFRS 15 definisce performance obligation la promessa prevista nel contratto con il cliente di trasferire:

a) un bene e/o un servizio (o una combinazione di beni e servizi) distinto o

b) una serie di beni o servizi distinti che sono sostanzialmente simili e che sono trasferiti al cliente secondo le stesse modalità.

Nell'ottica dei contratti con i committenti del Gruppo TREVI solitamente la performance obligation è rappresentata dall'opera nel suo complesso. Infatti, nonostante le singole performance obligation previste nel contratto possano essere per loro natura distinte, nel contratto sono caratterizzate da forte interdipendenza e integrazione finalizzate al trasferimento al committente dell'infrastruttura nel suo complesso. Nei casi in cui vengano identificate più performance obligation nell'ambito del medesimo contratto si rende necessario attribuire alle performance obligation distinte l'appropriata quota di corrispettivo contrattuale in base all'IFRS 15. Nelle pratiche commerciali del Gruppo TREVI, solitamente i con i clienti specificano dettagliatamente le componenti di prezzo per ogni item contrattuale (prezzo osservabile dal contratto).

Determinazione dei termini per l'adempimento delle performance obligation e riconoscimento dei Ricavi

In base all'IFRS 15 i ricavi devono essere rilevati quando (o man mano che) viene adempiuta la performance obligation trasferendo al cliente il bene o il servizio (ossia l'attività) promesso. L'attività è trasferita quando (o man mano che) il cliente ne acquisisce il controllo. I contratti con i committenti tipicamente sottoscritti nell'ambito del Gruppo TREVI relativi alla realizzazione di commesse pluriennali prevedono obbligazioni adempiute nel corso del tempo sulla base dell'avanzamento graduale delle attività e del trasferimento temporale del controllo dell'opera al committente.

Le ragioni per cui il riconoscimento nel corso del tempo viene considerato maggiormente rappresentativo sono:

™ il cliente controlla l'opera oggetto del contratto nel momento in cui viene costruita (l'opera viene costruita direttamente all'interno del territorio messo a disposizione dal committente);

· l'opera in corso di costruzione non può avere un uso alternativo e TREVI detiene il diritto a incassare il corrispettivo per le prestazioni rese nel corso della realizzazione.

Al fine di rilevare i ricavi, l'IFRS 15 richiede di valutare i progressi dell'adempimento della performance obligation scegliendo il criterio che meglio rappresenta il committente del controllo dell'infrastruttura in corso di costruzione. La valutazione dei progressi deve consentire di riflettere quanto fatto per trasferire al committente il controllo dell'opera. In tal senso, la metodologia appropriata di rilevazione dei

। 28

ricavi deve essere vista in relazione al settore di riferimento del Gruppo ed alla complessità della combinazione dei beni e servizi forniti.

L'IFRS 15 prevede due metodologie alternative di rilevazione dei ricavi "over-time":

a) Metodo basato sugli output;

b) Metodo basato sugli input.

Con il primo metodo, i ricavi sono rilevati sulla base di valore dei beni o servizi trasferiti fino alla data considerata (per esempio avanzamento fisico, milestone contrattuali, numero di unità consegnate, ecc.).

Con il metodo basato sugli input, invece, i ricavi sono rilevati sulla base delle risorse impiegate dall'entità per adempiere la performance obligation contrattuale (per esempio, le risorse consumate, le ore di lavoro dedicate, i costi sostenuti, il tempo trascorso o le ore-macchina utilizzate) rispetto al totale degli input preventivati. Il metodo ritenuto maggiormente rappresentativo per il riconoscimento dei ricavi è il cost-to-cost determinato applicando la percentuale di avanzamento, quale rapporto tra costi totali previsti, al ricavo contrattuale complessivo previsto. Nel calcolo del rapporto tra costi previsti vengono considerati i soli costi che concorrono al trasferimento effettivo dei beni e/o servizi. Così facendo, tale metodologia di determinazione, consente una misurazione oggettiva del trasferimento del controllo al cliente in quanto prende in considerazione le variabili quantitative relative al contratto, nella sua completezza. Nella scelta del metodo appropriato di misurazione del controllo al controllo al committente, per le commesse del "Settore Fondazioni" la percentuale di completamento viene determinata applicando il criterio delle "misurazioni fisiche".

Determinazione del corrispettivo contrattuale

Data la complessità ingegneristica ed operativa, la dimensione e la durata pluriennale di realizzazione delle opere, i corrispettivi contrattuali, oltre al corrispettivo base stabilito nel contratto, includono corrispettivi aggiuntivi che rivestono elementi di cui si deve tenere conto. In particolare, i corrispettivi derivanti da riserve rappresentano corrispettivi aggiuntivi richiesti a fronte di maggiori oneri sostenuti (e/o da sostenere) per cause o eventi non prevedibili e imputabili al committente, a maggiori (elo da sostenere) o a varianti di lavori non formalizzate in atti aggiuntivi. La determinazione dei corrispettivi aggiuntivi è soggetta, per sua natura, ad un certo grado di incertezza sia sugli importi che verranno riconosciuti dal cliente, sia sui tempi d'incasso che, solitamente, dipendono dall'esito di attività di negoziazione tra le parte di organi giudicanti. Tale tipologia di corrispettivo contrattuale viene disciplinata dall'IFRS 15 e ricondotta alla fattispecie delle "Modifiche Contrattuali". Secondo il principio contabile, una modifica contrattuale esiste

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se quest'ultima viene approvata da entrambe le parti contraenti; sempre secondo l'IFRS 15, inoltre, l'approvazione può avvenire in forma scritta, tramite accordo orale o attraverso le prassi commerciali del settore. In aggiunta, il principio disciplina che una modifica contrattuale possa esistere pur in presenza di dispute circa l'oggetto e/o il prezzo del contratto. In questo caso, in primo luogo è necessario valutare se i diritti al corrispettivo siano previsti contrattualmente generando il diritto esigibile (enforceable right). Una volta identificato il diritto esigibile, per l'iscrizione delle riserve e degli ammontari delle richieste aggiuntive al committente, è necessario seguire l'IFRS 15 in relazione ai "Corrispettivi Variabili". Pertanto, ai fini dell'adeguamento del prezzo della transazione per effetto dei corrispettivi aggiuntivi derivanti da riserve verso il committente, è necessario definire se la circostanza che i connessi ricavi non vengano stornati in futuro sia considerata "altamente probabile". Al fine di queste valutazioni vengono presi in considerazione tutti gli aspetti rilevanti e le circostanze, incluso i termini del contratto stesso, le prassi commerciali e negoziali del settore o altre evidenze a supporto.

Penali

Il contratto con il committente può prevedere la maturazione di penali passive derivanti da inadempimento di determinate clausole contrattuali (quali ad esempio il mancato rispetto delle tempistiche di consegna). Nel momento in cui l'entità ha gli elementi per definire come "ragionevolmente prevedibile" la maturazione delle penali contrattuali, queste ultime vengono considerate a riduzione dei corrispettivi contrattuali. Per fare dette valutazioni vengono analizzati tutti gli indicatori, disponibili alla data di riferimento del bilancio, al fine di stimare la probabilità di un inadempimento contrattuale che possa comportare la maturazione di penali passive.

Perdite a finire

L'IFRS 15 non disciplina esplicitamento contabile relativo ai contratti in perdita, ma rinvia al trattamento contabile definito dallo IAS 37, che disciplina la metodologia di misurazione e classificazione (precedentemente dettati dallo IAS 11) dei contratti onerosi. In particolare, secondo la definizione dello IAS 37, un contratto è oneroso quando i costi non discrezionali ("unavoidable costs of meeting the obligation") eccedono i benefici economici attesi. L'eventuale perdita attesa deve essere stanziata in bilancio in un apposito fondo per rischi nel momento in cui tale perdita risulti probabile sulla base delle ultime stime effettuate dal management. I costi non discrezionali sono tutti quei costi che: » Sono direttamente proporzionali al contratto e incrementano la performance obligation trasferita contrattualmente al cliente; • Non includono quei costi che saranno sostenuti a prescindere dal soddisfacimento della performance obligation; # Non possono essere evitati tramite azioni future. La valutazione di eventuali contratti in perdita (onerous test) deve essere svolta a livello di singola performance obligation. Tale approccio valutativo risulta maggiormente rappresentativo dei differenti margini di commessa, in relazione alla natura dei beni e servizi trasferiti al cliente.

Costi incrementali per l'ottenimento del contratto

L'IFRS 15 consente la capitalizzazione dei costi per l'ottenimento del contratto, a condizione che essi siano considerati "incrementali" e recuperabili tramite i benefici economici futuri del contratto. I costi incrementali sono tutti quei costi che vengono sostenuti come conseguenza dell'acquisizione della commessa. I costi, invece, che sono stati sostenuti indipendentemente dall'acquisizione della commessa, non potendo essere qualificati come incrementali, vengono spesati a conto economico non concorrendo a fare avanzamento contrattuale. I costi incrementali vengono capitalizzati in un'apposita voce dell'attivo immobilizzato (Costi contrattuali) e ammortizzati sistematicamente in modo corrispondente al trasferimento del controllo dei beni/servizi al cliente.

Costi per l'adempimento del contratto

L'IFRS 15 prevede la capitalizzazione dei costi per l'adempimento del contratto, cioè quei costi che rispettino tutti i seguenti criteri: " si riferiscono direttamente al contratto; " generano e migliorano le risorse che saranno utilizzate per il soddisfacimento della performance obligation contrattuale; » sono recuperabili tramite i benefici economici futuri del contratto. Nella prassi del settore in cui opera il Gruppo TREVI, solitamente tale tipologia di costi è rappresentata da costi pre-operativi, che in alcune fattispecie contrattuali sono esplicitamente riconosciuti dal committente tramite specifici item oggetto del contratto, mentre, in altri casi non trovano esplicito riconoscimento e vengono remunerati attraverso il margine complessivo di commessa. Il riconoscimento esplicito di tali costi implica che nel momento del loro sostenimento viene avviato il trasterimento del controllo dell'opera oggetto del contratto. Conseguentemente, tali costi non devono essere capitalizzati e devono concorrere alla determinazione dell'avanzamento contrattuale. Nel caso in cui il contratto non ne preveda il riconoscimento esplicito, nel rispetto delle tre condizioni sopra richiamate, i costi pre-operativi vengono capitalizzati e ammortizzati sistematicamente, in modo corrispondente al trasferimento del controllo dei beni/servizi al cliente. In aggiunta a quanto sopra specificato, le nuove disposizioni introdotte dall'IFRS 15 definiscono tutti quei costi che, per loro natura, non possono concorrere ad avanzamento contrattuale in quanto, nonostante siano specificatamente riferibili al contratto e siano considerati recuperabili, non concorrono a generare o migliorare le risorse che verranno impiegate per il soddisfacimento della performance obligation contratuale, né contribuiscono al trasferimento del controllo dei beni elo servizi al cliente.

Esposizione in bilancio

Le attività e le passività derivanti dal contratto sono classificate nelle voci della situazione patrimoniale e finanziaria "Crediti commerciali e altre attività a breve termine" e "Debiti commerciali e altre passività a breve termine", rispettivamente nella sezione del passivo. La classificazione tra attività e passività

contrattuali, in base a quanto stabilito dell'IFRS 15, è in funzione del rapporto tra la prestazione del Gruppo TREVI e il pagamento del cliente: le voci in esame rappresentano, infatti, la somma delle seguenti componenti analizzate singolarmente per ciascuna commessa: (+) Valore dei lavori progressivi, determinato in base alle norme stabilite dall'IFRS 15, secondo il metodo del Cost-to-Cost (-) Acconti ricevuti su lavori certificati (SAL) (-) Anticipi contrattuali. Se il valore risultante è positivo, il saldo netto della commessa è esposto nella voce "Crediti commerciali e altre attività a breve termine", viceversa, è esposto nella voce "Debiti commerciali e altre passività a breve termine". Qualora, in base al contratto, i valori in esame esprimano un diritto incondizionato al corrispettivo vengono presentati come crediti. Il conto economico del Gruppo TREVI evidenzia una voce di ricavo denominata "Ricavi delle vendite e delle prestazioni", presentata e valutata secondo il principio IFRS 15. La voce denominata "Altri ricavi operativi" include i proventi derivanti da transazioni diverse dai contratti verso i committenti ed è valutata secondo quanto stabilito da altri principi o da specifiche "Accounting Policy Election" di Gruppo. In particolare, quest'ultima voce accoglie proventi relativi a: plusvalenze da cessione di immobilizzazioni; proventi per riaddebito di costi, sopravvenienze attive, ricavi per ribalto costi dei consorzi e delle società consortili di diritto italiano. Con riferimento a quest'ultima fattispecie, si segnala che l'attività del Gruppo TREVI è caratterizzata dalla partecipazione in numerose entità di progetto che, soprattutto con riferimento alla realtà italiana, utilizzano la struttura consortile caratterizzata dal funzionamento a ribalto costi. Sotto il profilo della classificazione in base ai principi IFRS 10 e 11, tali entità sono state qualificate come controllate, collegate e joint venture. Considerando che tale fattispecie di ricavo non si riferisce all'esecuzione delle attività previste nel contratto di costruzione e non derivano da transazioni contrattuali con il committente, tali componenti positive di reddito sono state classificate tra gli "Altri ricavi operativi".

Proventi ed oneri finanziari

I ricavi e gli oneri finanziari sono rilevati a conto economico in base al principio della competenza temporale tenendo conto del tasso effettivo applicabile.

Per tutti gli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato e le attività finanziarie fruttifere classificate come disponibili per la vendita, gli interessi attivi sono rilevati utilizzando il tasso di interesse effettivo, che è il tasso che precisamente attualizza i pagamenti e gli incassi futuri, stimati lungo la vita attesa dello strumento finanziario o su un periodo più breve, quando necessario, rispetto al valore netto contabile dell'attività o passività finanziaria. Gli interessi attivi sono classificati tra i proventi finanziari nel conto economico.

Dividendi

Sono rilevati quando sorge il diritto degli Azionisti a ricevere il pagamento che normalmente corrisponde alla delibera assembleare di distribuzione dei dividendi.

La distribuzione di dividendi agli Azionisti viene registrata come passività nel bilancio nel periodo in cui la distribuzione degli stessi viene approvata dall'Assemblea degli Azionisti.

Utile per azione

L'utile base per azione è calcolato dividendo la quota di risultato economico del Gruppo, attribuibile alle azioni ordinarie, per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione, escludendo le azioni proprie.

L'utile diluito per azione è calcolato dividendo l'utile o la perdita attribuibile agli Azionisti della Capogruppo per la media ponderata delle azioni in circolazione, tenendo conto degli effetti di tutte le potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo.

Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate

Un'attività operativa cessata è un componente del Gruppo le cui operazioni e i cui flussi finanziari sono chiaramente distinguibili dal resto del Gruppo che:

  • rappresenta un importante ramo autonomo di attività o area geografica di attività;

  • fa parte di un unico programma coordinato di dismissione di un importante ramo autonomo di attività o un'area geografica di attività; o

  • è una entità controllata acquisita esclusivamente con l'intenzione di rivenderla.

Un'attività operativa viene classificata come cessata al momento della vendita oppure quando soddisfa le condizioni per la classificazione nella categoria · posseduta per la vendita, se antecedente.

Quando un'attività operativa viene classificata come cessata, il conto economico complessivo comparativo viene rideterminato come se l'attività operativa fosse cessata a partire dall'esercizio comparativo.

Criteri di conversione delle poste in valuta

I crediti e debiti espressi in valute non appartenenti all'area Euro sono originariamente convertiti in Euro ai cambi storici alla data delle relative operazioni.

Le differenze cambio realizzate in occasione dell'incasso dei crediti e del pagamento dei debiti in valuta estera sono iscritte a conto economico al momento del realizzo.

Le attività e le passività in valuta, ad eccezione delle immobilizzazioni materiali e partecipazioni, sono adeguate al tasso di cambio a pronti alla data di chiusura dell'esercizio ed i relativi utili o perdite su cambi sono imputati a Conto Economico. I contratti di compravendita a termine di valuta sono posti in essere per la copertura del rischio di fluttuazione dei corsi delle divise. Per quanto riguarda la contabilità delle filiali estere della controllata Trevi S.p.A. si rende noto che questa viene tenuta dell'ambiente economico primario in cui esse operano (valuta funzionale). Alla chiusura dell'esercizio, si procede alla conversione dei saldi in valuta, in base al cambio puntuale al 31 di dicembre, pubblicato sul sito dell'Ufficio Italiano Cambi e le eventuali differenze di cambio sono riflesse a conto economico.

Uso di stime

La predisposizione dei bilanci consolidati richiede da parte degli Amministratori l'applicazione di principi e metodologie contabili che, in talune circostanze, si basano su difficili e soggettive valutazioni e stime basate sull'esperienza storica ed assunzioni che vengono di volta in volta considerate ragionevoli e realistiche in funzione delle relative circostanze. In considerazione del documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Isvap nº 2 del 6 febbraio 2009 si precisa che le stime sono basate sulle più recenti informazioni di cui gli Amministratori dispongono al momento della redazione del presente bilancio, non intaccandone, pertanto, l'attendibilità.

L'applicazione di tali stime ed assunzioni influenza gli importi riportati negli schemi di bilancio, quali la situazione patrimoniale - finanziaria, il conto economico ed il rendiconto finanziario, nonché l'informativa fornita. I risultati finali delle poste di bilancio per le quali sono state utilizzate le suddette stime ed assunzioni, possono differire da quelli riportati nei bilanci a causa dell'incertezza che caratterizza le assunzioni e le condizioni sulla quali si basano le stime.

Di seguito sono elencate le voci di bilancio che richiedono più di altre una maggiore soggettività da parte degli amministratori nell'elaborazione delle stime e per i quali un cambiamento nelle condizioni sottostanti le assunzioni utilizzate può avere un impatto significativo sul bilancio consolidato del Gruppo:

  • · Svalutazione degli attivi immobilizzati;
  • · Lavori in corso su ordinazione;
  • Spese di sviluppo; 0
  • Imposte differite attive; ●
  • · Accantonamenti per rischi su crediti;
  • Benefici ai dipendenti; 0
  • · Accantonamenti per rischi e oneri.

Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ogni variazione sono riflessi nel conto economico nel periodo in cui la variazione è avvenuta.

Impairment della attività finanziarie e delle financial guarantees

L'Impairment si applica a tutte le attività finanziarie valutate al Costo Ammortizzato e al Fair Value con variazioni di valore presentate nella voce Other Comprehensive Income (FVOCI), mentre sono escluse quelle al Fair Value i cui effetti delle variazioni sono rilevati a Conto Economico. Inoltre, rientrano nel perimetro di applicazione anche le seguenti tipologie di strumenti:

  • Loan Committment;
  • Crediti per leasing; .
  • . Contract asset;
  • Garanzie finanziarie incluse nell'IFRS 9. .

Tra gli elementi di discontinuità rispetto al passato, vi è anche l'inclusione delle garanzie finanziarie non valutate al Fair Value rilevato a Conto Economico nell'ambito di applicazione delle disposizioni dell'IFRS 9 relativamente all'impairment.

La definizione di garanzia finanziaria resta invariata rispetto a quanto già previsto dallo IAS 39 per il quale risultava che:

"Una garanzia finanziaria rappresenta un contratto nel quale la Società è tenuta ad onorare gli obblighi contrattuali di una terza parte nel momento in cui questa non rimborsi il proprio creditore".

La Società iscrive le garanzie finanziarie in Bilancio al fair value alla data di rilevazione iniziale ovvero alla data in cui diventa parte delle clausole contrattuali. Le garanzie finanziarie sono poi soggette ad impairment; pertanto, alle date di valutazione successive, il loro valore d'iscrizione sarà pari al maggiore tra il valore di iscrizione iniziale, al netto di eventuale ammortamento dei costi, e l'expected credit loss determinato secondo le nuove disposizioni dell'IFRS 9.

La regola generale di impairment prevista dall'IFRS 9 ha l'obiettivo di dare rappresentazione del deterioramento o del miglioramento della qualità del credito nel valore delle attività finanziarie della Società. La modalità con cui si calcola l'ammontare di perdita dipende, dunque, dalla variazione del rischio di credito dall'iscrizione iniziale dell'attività alla data di valutazione.

Pertanto, ad ogni reporting date, la Società rileverà l'accantonamento per le perdite future attese distinguendo tra differenti stage di collocazione che riflettono il merito creditizio della controparte, in particolare:

· Stage 1 - per le attività che non hanno subito un incremento significativo del rischio di credito rispetto

ા ર્ણ ર

a quanto registrato al momento della rilevazione iniziale si dovrà procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la 12-months ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nei successivi 12 mesi (IFRS 9 § par. 5.5.5);

  • · Stage 2 per le attività che, invece, hanno subito un incremento significativo nel rischio di credito rispetto a quanto registrato al momento della rilevazione iniziale si dovrà procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la lifetime ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nella vita dello strumento (IFRS 9 §par. 5.5.3).
  • · Stage 3 per le attività che presentano evidenze effettive di impairment, l'accantonamento dovrà riflettere una svalutazione rappresentativa di un ECL su base lifetime, con probabilità di default pari al 100% (IFRS 9 Spar. 5.5.3).

In aggiunta, l'IFRS 9 §par. 5.5.15 prevede anche la possibilità di adottare un approccio semplificato per il calcolo delle perdite attese esclusivamente per le seguenti categorie:

  • · Crediti commerciali e Contract Assets che:
    • o Non contengono una componente finanziaria significativa; o
    • o Contengono una componente finanziaria significativa ma la Società stabilisce a livello di policy contabile di misurare le perdite attese su base lifetime.
  • Crediti per leasing.

L'approccio semplificato parte dall'impostazione prevista per l'approccio generale, senza tuttavia richiedere alla Società di monitorare le variazioni del rischio di credito della controparte in quanto l'expected loss è sempre calcolata su base lifetime.

Il modello di impairment descritto nella presente istruzione operativa è stato applicato a tutte le attività finanziarie come definite dall'IFRS 9. Di seguito si riportano in particolare, le principali caratteristiche degli approcci adottati dal Gruppo e previsti da IFRS 9: Simplified Approach e General Approach.

Simplified Approach

L'approccio semplificato è stato adottato dal Gruppo con riferimento a:

  • · crediti commerciali (incluse le fatture da emettere);
  • · contract assets ("work in progress" attivi al netto degli anticipi ricevuti);
  • · crediti per anticipi erogati a fornitori.

Per tali fattispecie sono state applicate le regole dell'approccio semplificato indicate da IFRS 9, calcolando il valore del fondo svalutazione mediante il prodotto dei seguenti fattori:

  • · EAD Exposure At Default: esposizione contabile alla data di valutazione;
  • · PD Probability of Default: la probabilità che l'esposizione oggetto di valutazione possa andare in default e quindi non essere rimborsata. Come driver per la determinazione della probabilità di default dell'esposizione è stata considerata quella specifica della controparte. In particolare, la PD è stata determinata utilizzando fonti esterne (info-provider) e qualora non presente il dato specifico della controparte oggetto di valutazione, è stata applicata una PD espressiva del segmento di mercato di appartenenza della controparte o, in caso di campione poco rappresentativo, come ultima alternativa, la PD media rappresentativa del portafoglio crediti. Per le esposizioni verso controparti governative la PD utilizzata è quella relativa allo Stato di riferimento della controparte;
  • · LGD Loss Given Default: percentuale attesa di perdita in caso di default del creditore. Il modello di impairment IFRS 9 prevede la possibilità di calcolare internamente il parametro identificato della perdita attesa in caso di default. In alternativa a quest'ultimo, data l'impossibilità di ricostruire una base dati storica congrua al calcolo della LGD, il Gruppo ha deciso di adottare il parametro standard definito per la normativa bancaria e pari al 45%.

Per le attività finanziarie rientranti dell'approccio semplificato il periodo di default sulla base delle statistiche di incasso delle poste attive rientranti nel perimetro. Pertanto:

  • per le posizioni "in bonis" ovvero quelle non scadute, con riferimento esclusivo ai crediti commerciali ed alle fatture da emettere, la PD è definita su un orizzonte temporale di riferimento di 60 giorni, in coerenza con l'orizzonte medio di dilazione di pagamento che il Gruppo ha concordato sulla base:
    • o delle diverse aree geografiche in cui operano le singole legal entity di ogni divisione le cui dilazioni medie di pagamento divergono ma si discostano da un orizzonte medio di Gruppo pari a 2 mensilità;
    • o alle caratteristiche del business in cui la Società opera e sulle caratteristiche dei crediti commerciali che, per la maggior parte dei crediti emessi, richiedono una dilazione di pagamento a breve scadenza;
    • per le posizioni scadute entro il periodo di default (stabilito ad una soglia di 360 giorni dalla data di scadenza del credito), la PD è espressiva di un orizzonte temporale pari ad 1 anno. Il Gruppo ha concordato l'applicazione di una soglia di default diversa da quella definita dal principio contabile

IFRS 9 (i.e. 90 giorni di scaduto), rigettando tale presunzione (si veda IFRS 9, par. B5.5.37) sulla base:

  • o dagli evidenti ritardi nei pagamenti da parte dei propri clienti, che molto spesso avvengono oltre i 90 giorni dalla scadenza del documento;
  • o da eventuali ritardi nei pagamenti dovuti alle caratteristiche del business in cui opera la società e, più in particolare, da potenziali ritardi nella fornitura di beni e servizi che il Gruppo offre ai propri clienti, generando un saldo da parte dei clienti solo a conclusione di un servizio, piuttosto che alla consegna fisica di un bene. Nello specifico:
    • · difficoltà temporanee di pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni;
    • · un rallentamento nelle vendite dei beni oggetto di costruzione;
    • difficoltà oggettive a ricevere incassi da clienti di alcuni paesi dettate da situazioni contingenti di natura legislativa o valutaria;
    • · intralci temporanei dovuti al rapporto fra cliente e fornitore che si sviluppa nel corso di una commessa;
    • " due date di non facile determinazione nel caso di pagamenti di ritenute a garanzia o somme precedentemente oggetto di contenzioso;

Entrando nel merito delle singole divisioni del gruppo: per la divisione Soilmec le vendite sono principalmente fatte tramite dealer/agenti con i quali esiste una "linea di credito" che viene regolarmente monitorata. Le partite scadute sono comunque oggetto di garanzia mediante le macchine in stock presso la yard del dealer. Sulle vendite, inoltre, salvo pochi casi, il pagamento avviene contestualmente alla consegna dell'attrezzatura o con una dilazione concordata per particolari clienti con cui esiste una "storicità".

Per tali motivi, il Gruppo ha prolungato il riconoscimento di un default optando per l'applicazione di una soglia pari ad 1 anno, ritenendo il superamento di tale soglia come identificativo di una effettiva difficoltà della controparte nel far fronte ai propri impegni debitori, generando un mancato incasso del credito per le società del Gruppo.

per le posizioni scadute oltre il periodo di default, invece, la PD è stata posta pari al 100%.

Il modello di valutazione dell'impairment dei contract assets e degli anticipi a fornitori, similmente a quanto definito per i crediti commerciali scaduti ma non in default, prevede l'applicazione di una PD espressiva di un orizzonte temporale di 1 anno.

Tuttavia, all'applicazione delle regole quantitative per il calcolo del fondo svalutazione dei crediti, può seguire

l'applicazione di una percentuale di svalutazione specifica per determinate posizioni (i.e. clienti) sulla base dell'esperienza del management e/o di specifiche informazioni qualitative a disposizione.

General Approach

Per ciò che concerne, invece, le poste oggetto di impairment IFRS 9 che presupposti per l'applicazione del General Approach, la Società ha provveduto a definire una metodologia di Expected Credit Loss per ogni cluster di merito creditizio definito per tali esposizioni.

Financial Guarantees

Come anticipato, l'approccio generale prevede che la definizione dei parametri con cui si calcola l'ammontare di perdita attesa riconosciuta dipende dalla variazione del rischio che l'attività ha subito dall'iscrizione iniziale alla data di valutazione.

Per la valutazione dell'incremento del rischio di credito, il Gruppo ha preso in considerazione tutte le informazioni ragionevoli e accettabili che ha a disposizione o che può ottenere senza incorrere in oneri eccessivi.

Il Principio', inoltre, fornisce una lista esemplificativa delle variabili che possono essere considerate come driver per l'incremento del rischio di credito e che possono essere distinte in: dati macro economici (modifiche nella normativa, instabilità politica), dati relativi alla controparte (peggioramento nei risultati economico/finanziari, downgrade del credit rating), dati di mercato (CDS, credit spread, rating) e dati relativi al contratto (perdita di valore nei collateral, modifiche contrattuali sfavorevoli).

Di conseguenza, il calcolo dell'impairment su queste poste è stato effettuato in applicazione delle seguenti regole:

· Stage Allocation: I'allocazione in stage delle garanzie finanziarie della Holding è stato guidato da driver qualitativi e quantitativi. Nell specifico, il Gruppo ha utilizzato come parametro primario il rating fornito dalla società di rating italiana (classificata ECAI - External Credit Assessment Institutions) Cerved SpA e la variazione della probability of default. Come parametri qualitativi, invece, la Società ha fatto uso degli accordi di ristrutturazione e "congelamento" del debito stabilito con gli istituti bancari creditori del Gruppo.

I IFRS 9 Spar. B 5 5 17

  • o In base ai parametri utilizzati ai fini della stage allocation, le garanzie finanziarie erogate da parte della Holding Trevi Finanziaria SpA nei confronti delle divisioni, appartenenti a tutto il Gruppo Trevi, sono state classificate a Stage 32, ovvero all'interno del cluster identificativo di un aumento del rischio di credito rispetto alla data di erogazione iniziale ("significant increase in credit risk from initial recognition date") tale da riscontrare una perdita effettiva di valore. Ai fini del calcolo dell'impairment IFRS 9, dunque, la PD è stata posta pari al 100%.
  • o Le osservazioni e le analisi svolte dal Gruppo derivano dall'applicazione del principio contabile IFRS 9, il quale richiede, oltre all'utilizzo di indicatori quantitativi per la valutazione del "significant increase in credit risk since initial recognition", di considerare "qualitative and non-statistical quantitative information" (IFRS 9, art. B5.5.183) che, da sole, possono essere sufficienti a valutare il grado di rischiosità raggiunto dagli strumenti oggetto di valutazione.

Le evidenze oggettive utilizzate dalla Società ai fini della classificazione a Stage 3 derivano da un progressivo peggioramento dei risultati economico-finanziari che ha richiesto l'avvio di un complesso e articolato negoziato con le principali banche finanziatrici del Gruppo.

  • Calcolo della perdita attesa: alla stregua di quanto descritto per i crediti commerciali del Gruppo, ai fini del calcolo dell'Expected Credit Loss per le posizioni relative alle garanzie finanziarie erogate è stato effettuato mediante il prodotto dei tre parametri di rischio:
    • o PD Probability of Default espressiva di un orizzonte temporale pari alla durata residua della garanzia finanziaria (cd. Lifetime) per le garanzie finanziarie allocate a stage 2 o pari al 100% per le posizioni allocate allo stage 3 (ovvero, in default);
    • o LGD -Loss Given Default: il modello di calcolo dell'impairment consente l'applicazione di un parametro specifico per il Gruppo che contempli l'effettiva capacità di recupero delle esposizioni in default. A tal proposito la società ha predisposto un'analisi ad hoc per la stima della potenziale perdita in sede di default delle divisioni del Gruppo, come discusso

2 La classificazione a sage 3, on conseguente, celle garazie copate est controni dele Dirisonia in suner Consistini (Treri SpA e Solines (Jori SpA e Solluce (Tori SpA e Sollu (Petreven e Drillner) del Coppa, deriva La intige Corost bylio 2018, do procedencere de cassed all'alime case di alime case di alime case di alime case di ali

1 IFRS 9, art, B5.5.18: "In some cases, the quantitative information available may be sufficient to determine that a financial instrument has met the criterion for the recognition of a loss allowance at an amount equal to lifetime expected credit losses. That is, the information does not need to flow through a statistical model or credit ratings process in order there has been a significant increase in the credit risk of the financial instrument. [...] Alternatively, the entity may base of information, ie qualitative factors that are not captured through the internal ratings process and a specific internal rating category at the reporting date, taking into credit risk characteristics at initial recognition, if both types of information are relevant."

nel paragrafo successivo;

o EAD - Exposure at Default: pari all'ammontare della garanzia rilasciata applicando un fattore di conversione per le posizioni off-balance del 100%.

Financial Guarantees - Loss Given Default

La Loss Given Default (LGD) è quel parametro che identifica la percentuale di perdita che la Società stima effettivamente di realizzare in caso di defualt della controparte, il cui complemento a uno è il recovery rate (RR), ossia la percentuale dell'esposizione che la società attende di recuperare dall'attività di recovery della posizione.

Con specifico riferimento alle garanzie finanziarie erogate dalla Holding Trevi Finanziaria SpA in favore delle divisioni del Gruppo Trevi, la Società ha effettuato un'analisi basata sulla quantificazione di tale parametro in ipotesi di smobilizzo degli asset in caso di default delle medesime Divisioni.

Il valore di recovery, dunque, si basa sul valore dell'attivo aggregato per settore di business (Costruzioni e Oil&Gas) che la Holding andrebbe a liquidare qualora dovesse effettivamente far fronte al soddisfacimento dell'uscita di cassa dovuto dalla riscossione delle garanzie erogate in favore delle degli intermediari finanziari.

In particolare, nella determinazione del valore degli asset oggetto di analisi, è stato considerato sia il capitale circolante (crediti commerciali, acconti, rimanenze, lavori in corso e altri crediti), che il valore delle immobilizzazioni. Tale valore è stato poi nettato dell'importo delle passività finanziarie che si assume dovranno comunque essere onorate in caso di liquidazione, ovvero: i benefici ai dipendenti per la cessazione del rapporto di lavoro e dei debiti finanziari non oggetto di garanzia.

Nel processo di determinazione del valore degli asset oggetto di analisi, inoltre, è stato tenuto in considerazione anche il valore dell'impairment già calcolato per alcune voci di bilancio nella misura in cui l'importo della svalutazione è stata portata a decremento del valore degli asset.

Nuovi principi contabili, emendamenti ed interpretazioni omologati dall'Unione Europea.

Nella redazione del presente bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 il Gruppo non ha adottato anticipatamente alcun principio, interpretazione o miglioramento ma non ancora obbligatoriamente in vigore.

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Di seguito sono elencati i principi contabili, emendamenti e interpretazioni pubblicati dallo IASB e omologati dall'Unione Europea applicati a partire dal 1° gennaio 2020:

Principio/Interpretazione Data entrata in vigore
IASB
Modifiche ai riferimenti al Quadro concettuale negli IFRS 1º gennaio 2020
Modifiche all'IFRS 3 (Aggregazioni aziendali) Definizione di un'attività aziendale (emesso il 22
ottobre 2018)
1º gennaio 2020
Modifiche agli IFRS 9 (Strumenti finanziari), IAS 39 (Strumenti finanzione e valutazione)
e IFRS 7 (Strumenti finanziari: informazioni integrative): Riforma degli indici di riferimento per la
determinazione dei tassi di interesse (emesso il 26 settembre 2019)
1º gennaio 2020
Modifiche agli IAS 1 (Presentazione del bilancio) e IAS 8: (Principi contabili, cambiamenti nelle
stime contabili ed errori) Definizione di rilevante
1º gennaio 2020

I principi contabili, emendamenti e interpretazioni pubblicati dallo IASB e dall'International Financial Reporting Standard Interpretations Committee ('IFRS IC') per i quali alla data del presente documento, gli organismi competenti dell'Unione Europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione sono elencati di seguito:

Principio/Interpretazione Data entrata in vigore
IASB
Modifiche all' IFRS 16 (Leases) Covid-19 Related Rent Concessions (emesso il 28 maggio 2020) 1º gennaio 2020
IFRS 17 (Contratti di assicurazione) emesso il 18 maggio 2017 e inclusa la modifica all'IFRS 17
emessa il 25 giugno 2020
1º gennaio 2023
Modifiche allo IAS 1 (Presentazione del bilancio): Classificazione delle passività in correnti e non
correnti emesso il 23 gennaio 2020)
1º gennaio 2022 (emesso
Exposure draft per differire
la data di entrata in vigore al
1º gennaio 2023)
Modifiche a:
· IFRS 3 Aggregazioni aziendali;
· IAS 16 Immobili, impianti e macchinari;
· IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali
· Annual Improvements 2018-2020
emessi il 14 maggio 2020
1º gennaio 2022
Modifiche all'IFRS 4 (Contrati assicurativi) - differimento dell'IFRS 9 emesso il 25 giugno 2020) 1º gennaio 2021

GESTIONE DEL RISCHIO

Obiettivi, politica di gestione e identificazione dei rischi finanziari

La Direzione Finanziaria della Capogruppo ed i Responsabili Finanziari delle singole Società controllate gestiscono i rischi finanziari cui il Gruppo è esposto, seguendo le direttive contenute nella Treasury Risks Policy di Gruppo.

Le attività finanziarie del Gruppo sono rappresentate principalmente da cassa e depositi a breve, derivanti direttamente dall'attività operativa.

Le passività finanziarie comprendono invece finanziamenti bancari, prestiti obbligazionari e leasing finanziari, la cui funzione principale è di finanziare l'attività operativa.

I rischi generati da tali strumenti finanziari sono rappresentati dal rischio di tasso di interesse, dal rischio di tasso di cambio, dal rischio di liquidità e da quello di credito.

Il Gruppo Trevi si limita a svolgere un'attività sistematica di monitoraggio dei rischi finanziari sopra illustrati, non potendo, a causa dell'Accordo di Ristrutturazione, utilizzare strumenti finanziari derivati al fine di ridurre tali rischi al minimo.

La definizione della composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile avviene a livello consolidato.

La gestione dei rischi di tasso di cambio, liquidità e tasso di interesse è svolta principalmente dalla Capogruppo e dalle sub-holding di divisione; la gestione del rischio di credito è demandata alle singole società operative del Gruppo.

Rischio di liquidità

Il rischio di liquidità si può manifestare per l'incapacità di reperire, a condizioni economiche, le risorse finanziarie necessarie per l'operatività del Gruppo. I due principali fattori che influenzano la liquidità del Gruppo sono da una parte le risorse generate o assorbite dalle attività operative e di investimento e, dall'altra, le caratteristiche di scadenza e di rinnovabilità del debito o di liquidità degli impieghi finanziari. I fabbisogni di liquidità sono monitorati dalle funzioni centrali del Gruppo nell'ottica di garantire un efficace reperimento delle risorse finanziarie e/o un adeguato investimento della liquidità.

Il Gruppo a continuo monitoraggio della situazione della liquidità predispone mensilmente i cash flow

previsionali su un orizzonte futuro di 20 settimane, predisposti da parte di tutte le Società del Gruppo, i quali, poi, vengono consolidati ed analizzati dalla Capogruppo.

Si segnala che le disponibilità liquide sono parzialmente soggette a vincoli valutari relativamente ad alcuni Paesi in cui il Gruppo opera cosi come dettagliato nella seguente tabella:

Divisione Società Paese Vincolo Eur min
31/12/2020
Treviicos Usa CRA - Bonding Company
Trevi (Soggetta a Covenant) 8.0
Trevi Trevi Foundations Nigeria Ltd Nigeria Restrizioni Valutarie 5,5
Trevi Foundation Construction Ltd Nigeria Restrizioni Valutarie 0,3
Trevi Trevi Cimentaciones Ca
(Venezuela)
Venezuela Restrizioni Valutarie 0, I
Trevi Swissboring Overseas Piling Corp.
Ltd (Dubai)
Dubai Cash Collateral su linea
promiscua
2,5
Totale 16,4

Ad oggi gran parte degli affidamenti con Istituti finanziatori sono regolati dall' Accordo di Ristrutturazione che si è perfezionato con l'aumento di capitale e la conversione dei istituti di credito in capitale.

Di seguito viene illustrata la distribuzione geografica delle disponibilità liquide del Gruppo al 31 dicembre 2020:

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Italia 14.430 23.471 (9.041)
Europa (esclusa italia) 14.388 7.092 7.296
Stati Uniti e Canada 14.908 17.412 (2.504)
Sud America 4.959 3.510 1.449
Africa 7.956 9.864 (1.908)
Medio Oriente e Asia 6.354 9.663 (3.309)
Estremo Oriente e Resto del mondo 6.815 6.697 118
Totale 69.810 77.709 (7.899)

I finanziamenti bancari del Gruppo alla fine dell'esercizio sono invece così ripartiti tra breve e lungo termine:

Finanziamenti a breve termine Finanziamenti a medio lungo termine
Descrizione 3171222020 317 22019 Variazioni Descrizione 31722020 317122019 Variazioni
Italia 180.506 526.794 (346.288) Italia 4.660 7.282 (2.622)
Europa (esclusa Italia) 0 1.754 (1.754) Europa (esclusa Italia) 1.794 0 1.794
Stati Uniti e Canada 5.705 16.913 (11.208) Stati Uniti e Canada 0 0 0
Sud America રે 33 690 (157) Sud America 0 34 (34)
A frica 113 ી રે 98 A frica 0 0 0
Medio Oriente e Asia 0 0 0 Medio Oriente e Asia 0 0 0
Estremo Oriente 6.517 7.027 (510) Estremo Oriente 1.779 340 1.439
Resto del mondo 803 0 803 Resto del mondo 0 0 0
Totale 194.177 553.193 (359.016) Totale 8.233 7.656 577

Si segnala che ai fini della classificazione tra breve e medio/lungo termine, a seguito del mancato rispetto dei covenant relativi ai debiti bancari relativi all'Accordo di Ristrutturazione (così come riportato nel paragrafo "Piano industriale, principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale"), in ottemperanza all'IFRS9, i debiti bancari sono stati rappresentati negli schemi di bilancio con scadenza nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 2024.

La tabella seguente riporta invece il dettaglio per area geografica di tutte le passività finanziarie, includendo oltre ai finanziamenti bancari anche i derivati passivi, i leasing finanziari e debiti verso altri finanziatori:

Passività finanziarie a breve termine Passività finanziarie a lungo termine
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Italia 243.226 761.041 (517.815) Italia 77.790 28.337 49.453
Europa (esclusa Italia) 1.721 2.598 (877) Europa (esclusa Italia) 2.881 928 1 953
Stati Uniti e Canada 6.766 17.248 (10.482) Stati Uniti e Canada 880 1.322 (442)
Sud America 1.897 1.369 528 Sud America 17 201 (184)
Africa 259 ો ર 244 Africa 427 416 11
Medio Oriente e Asia 882 0 882 Medio Oriente e Asia 1.351 1.207 144
Estremo Oriente 10.031 9.293 738 Estremo Oriente 4.090 1.008 3.082
Resto del mondo 877 76 801 Resto del mondo 34 0 34
Totale 265.660 791.640 (525.980) Totale 87.470 33.419 54.051

Rischio di mercato

Il rischio di mercato è il rischio che il fair value dei flussi di cassa futuri di uno strumento finanziario si modificherà a causa delle variazioni nel prezzo di mercato. Il prezzo di mercato comprende quattro tipologie

di rischio: il rischio di tasso, il rischio di valuta, il rischio di prezzo delle commodity e altri rischi di prezzo, così come il rischio di prezzo sui titoli rappresentativi di capitale (equity risk). Gli strumenti finanziari toccati dal rischio di mercato includono prestiti e finanziamenti, depositi disponibili per la vendita e strumenti finanziari derivati.

Rischio di tasso di interesse

L'esposizione al rischio delle variazioni dei tassi d'interesse di mercato è connessa ad operazioni di finanziamento sia a breve sia a lungo termine, con un tasso di interesse variabile.

Al 31 dicembre 2020, a seguito dell'entrata in vigore dell'AdR, la totalità dei finanziamenti del Gruppo risulta essere a tasso fisso.

31/12/2020
Descrizione Tasso Fisso Tasso Variabile Totale
Finanziamenti e Leasing 303.129 303.129
Prestito Obbligazionario 50.000 50.000
Totale Passività Finanziarie 353.129 0 353.129

Rischio di cambio

Il Gruppo è esposto al rischio che variazioni nei tassi di cambio possano apportare variazioni ai risultati economici e patrimoniali del Gruppo. L'esposizione al rischio di cambio può essere di natura:

  • · Transattiva: variazioni del tasso di cambio intercorrenti tra la data in cui un impegno finanziario tra controparti diventa altamente probabile e/o certo o e la data di regolamento dell'impegno, variazioni che determinano uno scostamento tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi;
  • · Traslativa: variazioni del tasso di cambio determinano una variazione del valore delle poste patrimoniali in divisa, a seguito del consolidamento dei dati ai fini di bilancio e della loro traduzione nella moneta di conto della Capogruppo (Euro). Tali variazioni non determinano uno scostamento immediato tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi ma solo un effetto contabile sul patrimonio consolidato del Gruppo. L'effetto sui flussi di cassa si manifesta solo qualora siano effettuate operazioni sul patrimonio della società del Gruppo che redige il bilancio in divisa.

Il Gruppo valuta la propria esposizione al rischio di variazione dei tassi di cambio; gli strumenti utilizzati sono la correlazione dei flussi di pari valuta ma di segno opposto, la contrazione di finanziamenti di anticipazione commerciale e di natura finanziaria in pari valuta con il contratto di vendita a termine di valuta e

l'utilizzo di strumenti finanziari derivati. Il Gruppo non utilizza per la propria attività di copertura dal rischio di cambio strumenti di tipo dichiaratamente speculativo; tuttavia, nel caso in cui gli strumenti finanziari derivati non soddisfino le condizioni previste per il trattamento contabile degli strumenti di copertura richiesti dallo IFRS 9 o la società decide di non volersi avvalere della possibilità di hedge accounting, le loro variazioni di fair value sono contabilizzate a conto economico come oneri/proventi finanziari.

Nello specifico, il Gruppo gestisce il rischio transattivo. L'esposizione al rischio di variazioni dei tassi di cambio deriva dall'operatività del Gruppo in una pluralità di Paesi e in monete diverse dall'Euro, in particolare il Dollaro Statunitense e le divise ad esso agganciate. Poiché risultano operazioni significative in Paesi dell'area Dollaro, il bilancio del Gruppo può essere interessato in maniera considerevole dalle variazioni dei tassi di cambio Euro/Usd.

Il fair value di un contratto a termine è determinato come differenza tra il cambio a termine del contratto e quello di un'operazione di segno contrario di importo e scadenza uguale, ipotizzata ai tassi di cambio ed ai differenziali di tasso di interesse al 31 dicembre.

Al fine di valutare l'impatto di una variazione nel tasso di cambio EURO/USD è stata impostata una sensitivity analysis simulando variazioni verosimili del rapporto di cambio sopra indicato.

Le poste di consolidato ritenute ai fini dell'analisi sono: Crediti Commerciali, Crediti e Debiti infragruppo, Debiti Commerciali, Debiti Finanziari, Cassa e Disponibilità Liquide, Strumenti Finanziari Derivati.

I valori di tali poste sulle quali è stata eseguita la sensitivity analysis sono quelli al 31 dicembre 2020. L'analisi si è focalizzata sulle sole partite denominate in dollaro statunitense differente da quella funzionale e di presentazione (Euro) dei singoli bilanci inclusi nel consolidato.

Rischio di credito

Il Gruppo è soggetto al rischio che il merito di credito di una controparte finanziaria o commerciale diventi insolvente.

Per la natura della sua attività, articolata in più settori, con un'accentuata diversificazione geografica delle unità produttive e per la pluralità di Paesi in cui sono venduti gli impianti e attrezzature il Gruppo non presenta una concentrazione del rischio di credito su pochi clienti/Paesi, anzi l'esposizione creditoria è suddivisa su un largo numero di controparti e clienti.

Il rischio di credito connesso al normale svolgimento delle operazioni commerciali è monitorato sia dalle singole società sia dalla direzione Finanziaria del Gruppo.

L'obiettivo è quello di minimizzare il rischio controparte attraverso il mantenimento dell'esposizione all'interno di limiti coerenti con il merito creditizio assegnato a ciascuna di esse dai diversi Credit Managers del Gruppo sulla base di informazioni storiche sui tassi di insolvenza delle controparti stesse.

Il Gruppo vende prevalentemente all'estero e utilizza per la copertura dei rischi di credito gli strumenti finanziari disponibili sul mercato, in particolare le Lettere di Credito e utilizza per progetti significativi gli strumenti del pagamento anticipato e della lettera di credito.

Rischio connesso alle attività svolte all'estero

L'evoluzione degli scenari economici e geo-politici influenza da sempre le attività finanziarie e industriali del Gruppo.

I ricavi per attività all'estero del Gruppo Trevi confermano un consolidamento sull'estero attestandosi su un 90% dell'ammontare totale; la presenza del Gruppo è localizzata principalmente in Europa, USA ed Estremo Oriente.

Meno del 15% dei ricavi è localizzato in aree con un rischio politico e commerciale medio-alto caratterizzato cioè dal rischio di insolvenza di operatori, pubblici e privati, legato all'area geografica di provenienza e indipendente dalla loro volontà. È anche il rischio legato alla provenienza di un determinato strumento finanziario e dipendente da variabili politiche, economiche e sociali.

Con specifico riferimento ai paesi in cui Trevi opera, maggiormente esposti a questa tipologia di rischio, si precisa quanto segue:

Algeria

Il crollo dei prezzi del petrolio, iniziato già nel 2014 e peggiorato a causa della caduta dei consumi globali durante i periodi di lockdown, ha ulteriormente gravato sulle finanze statali e il rialzo solo parziale previsto per il 2021 non sarà sufficiente per coprire tutte le spese necessarie. Se a maggio 2020 il presidente Tebboune aveva annunciato un taglio della spesa pubblica pari al 50% pur rassicurando che questo non avrebbe toccato i prodotti alimentari e le materie prime necessarie per l'industria nazionale, nel documento della legge di bilancio per il nuovo anno, il governo ha invece deciso un aumento della spesa pubblica del 10%, per un valore stimato di oltre 8 mila miliardi di dinari algerini (61,3 miliardi di dollari). Questo servirà per coprire un aumento dei sussidi, cresciuti del 4,3%, e riguardanti in particolare le ingenti spese sanitarie, gli stipendi

pubblici, gli assegni famigliari nonché l'acquisto di generi alimentari di base come latte, cereali e zucchero. Un pacchetto emergenziale di 37 milioni di dollari è stato inoltre stanziato per le aree rurali. A fronte di questo aumento della spesa pubblica, a cui si aggiungono le ridotte entrate derivanti dall'esportazione di gas e petrolio alla luce di un prezzo medio al barile che non dovrebbe andare oltre i 40-45 dollari, il deficit dello stato è previsto al 13,5% del Pil dalle stesse autorità algerine. Tra le misure adottate per far fronte alla crescente difficoltà finanziaria, ad esempio, vi è un taglio di circa il 20% alle importazioni di merci e servizi, che costeranno comunque 28 miliardi di dollari nel corso di quest'anno. Il governo sarà però costretto ad attingere dalle riserve di valuta straniera, che dallo shock petrolifero del 2014 sono scese vertiginosamente, passando da 195 miliardi di dollari a meno di 60 nel 2019, fino a ridursi a 31 miliardi alla fine del 2021, secondo le proiezioni dell'Economist Intelligence Unit (il governo stima invece che scenderanno a 48 miliardi). Il trend negativo che emerge da entrambe le stime appare comunque insostemibile, con il paese che rischia di veder evaporare le proprie riserve entro i prossimi 4 anni. Per questo è possibile che il governo decida in via eccezionale di affidarsi a prestiti internazionali, soprattutto da paesi alleati come la Cina, nonostante il presidente Tebboune abbia più volte ribadito la volontà di evitare prestiti dal Fondo monetario internazionale o altre istituzioni finanziarie che minerebbero la sovranità del paese. Lo stesso Fondo monetario internazionale prevede un aumento del Pil reale del 3,2% dopo una contrazione del 5,5% nel 2020, mentre il livello del Pil relativo al 2019 sarà raggiunto solo nel 2024. Vista la dipendenza strutturale dell'economia algerina dai proventi dell'esportazione di idrocarburi, che rappresentano oltre il 90% dell'export nazionale e il 60% del budget statale, la ripresa economica dipenderà in larga misura dalle performance del settore energetio. La compagnia nazionale Sonatrach, che aveva già tagliato del 50% il budget per il 2020 da 14 a 7 miliardi di dollari, prevede anche per il 2021 la sospensione dei progetti non prioritari e un taglio dei costi di produzione, preannunciando però tramite il Ceo Toufik Hakkar un piano di investimenti quinquennale di circa 40 miliardi di dollari, metà del quale finanziato in moneta nazionale.

L'obiettivo è quello di potenziare gli attuali giacimenti ed estendere l'esplorazione e lo sfruttamento di nuovi territori su un'area potenzialmente ricca di risorse che si allunga per 1,7 milioni di km2, anche grazie alle nuove regolamentazioni volte ad attrarre investimenti stranieri e offrire condizioni di contratto e tassazione vantaggiose per le compagnie del settore previste dalla legge 19-13 promulgata a fine 2019.[30] Ma affidarsi solo su petrolio e gas rischia di non bastare, oltre che essere controproducente sul medio-lungo periodo. Secondo uno studio dell'Oxford Institute for Energy Studies pubblicato nel 2016, infatti, l'Algeria potrebbe addirittura diventare un importatore netto di gas entro il 2030 alla luce di consumi interni sempre maggiori – dovuti principalmente alla crescita demografica – e del progressivo esaurimento delle proprie risorse gasiere. La diversificazione dell'economia, incluso il comparto dell'energia, diventa perciò cruciale e di fatto inevitabile, con risorse rinnovabili, settore turistico e iniziativa privata come settori prioritari. Al momento

solo il 3% dell'elettricità prodotta in Algeria, ad esempio, proviene da fonti rinnovabili, e la strada per giungere all'obiettivo del 27% entro il 2030 fissato dal governo, per cui servirà l'installazione di almeno 22.000 MW nei prossimi 10 anni, rimane in salita.

Argentina

Nel 2020 l'economia argentina ha risentito più di molte altre, in America Latina e nel mondo, per la crisi provocata dalla pandemia: il PIL del paese è calato di oltre l'11 per cento e il calo si è andato a sommare a quello degli anni precedenti: l'economia era già in recessione da due anni, e il PIL era sceso tra il 2 e il 3 per cento nel 2018 e nel 2019.

Durante l'anno, la percentuale di persone che viveva sotto la soglia di povertà in Argentina è arrivata al 44 per cento (era sopra il 30 per cento già negli anni precedenti). Inoltre, l'inflazione è aumentata del 36 per cento su base annuale, e nel solo mese di gennaio 20202i prezzi dei beni di prima necessità sono aumentati del 4 per cento. Il valore del mercato finanziario argentino, cioè il valore complessivo di tutte le aziende quotate, è passato da 350 miliardi di dollari statunitensi nel 2018 a 20 miliardi, segno sia del fatto che alcune aziende hanno perso di valore sia che altre hanno abbandonato il paese.A maggio del 2020 l'Argentina è andata tecnicamente in default perché non è riuscita a ripagare in tempo alcuni debiti. Questo non ha significato un blocco del funzionamento dello stato, ma ha avuto comunque gravi conseguenze, anzitutto perché il paese non è più riuscito ad accedere ai mercati internazionali per finanziarsi facendo nuovo debito.

Rischio connesso all'andamento dei prezzi delle materie prime

Il 2020 è stato caratterizzato dalla crisi sanitaria scoppiata in seguito alla diffusione del Covid-19, dapprima in Cina e in seguito in tutto il mondo. Nella prima parte dell'anno, la diffusione del contagio ha portato molti paesi ad attuare misure di lockdown, che hanno provocato l'artività industriali e il conseguente crollo della domanda di materie prime, spingendo i prezzi verso diminuzioni generalizzate. Nella seconda parte dell'anno, la ripresa cinese e le politiche di riduzione dell'offerta attuate dai produttori hanno in alcuni casi attenuato la caduta dei prezzi e in altri hanno provocato l'inversione della rotta intrapresa a inizio anno.

I prezzi finanziari delle materie prime

Un'utile prospettiva sull'andamento dei prezzi finanziari dei mercati internazionali nell'anno appena passato può essere data considerando la variazione percentuale che i prezzi hanno registrato tra l'inizio e la fine del 2020. I prezzi finanziari considerati sono quelli delle principali quali il London Metal Exchange (LME), I'International Continental Exchange (ICE) e il Chicago Mercantile Exchange (CME),

Il prezzo che ha avuto la crescita più intensa è quello del legname di conifere (CME), più che raddoppiato da

inizio 2020. Negli ultimi mesi estivi, infatti, la stagione degli Stati Uniti ha portato la quotazione spot sui massimi storici. La variazione percentuale massima è stata registrata il 14 settembre (+144%)

Energetici

Un elemento di particolare interesse che emerge dal grafico riguarda le materie prime energetiche: il petrolio WTI, il gasolio (entrambi quotati al CME) e il gas naturale (ICE) hanno registrato durante l'anno le diminuzioni massime più elevate. In particolare, per il barile la diminuzione massima si è verificata il 20 aprile 2020, quando il prezzo è entrato in territorio negativo. Il crollo del WTI è dovuto alla saturazione delle scorte americane di petrolio e al crollo della domanda nel mese di aprile. La diminuzione complessiva a fine anno è più "contenuta" (-23%), poco inferiore a quella del gasolio che registra a fine anno un -27%.

Sebbene abbia avuto una diminuzione massima seconda soltanto a quella del petrolio, il prezzo del gas naturale a fine anno chiude in crescita del +68% rispetto a inizio 2020, complice anche il fatto che lo scorso inverno è stato uno dei più caldi in Europa. L'aumento dei prezzi quest'anno è stato quindi più un effetto dei bassi prezzi di inizio anno che non il risultato di tensioni sul mercato. Tra gli energetici, anche il carbone quotato all'ICE chiude il 2020 in positivo (+31%).

Metalli

Chiudono il 2020 in positivo anche i prezzi quotati delle materie prime metallifere. I prezzi dei minerali di ferro e dei coils, entrambi quotati al CME, registrano delle variazioni percentuali di fine anno pari rispettivamente al +66% e al +50%. In particolare, il crescita, che a partire da maggio ha caratterizzato il prezzo dei minerali, si è consolidato nel mese di una frana verificatasi in una miniera in Brasile, uno dei maggiori produttori di minerali di ferro.

Anche per quanto riguarda i metalli non ferrosi quotati all''LME il 2020 si è chiuso in rialzo. Il prezzo spot delle leghe di alluminio è quello che ha avuto la crescita percentuale maggiore (+44.5%); rame, nickel, e zinco hanno registrato una crescita tra il +20% e +30%, mentre l'alluminio primario è cresciuto del +13.5%. Crescita più modesta, invece, per il piombo (+4%).

In generale, a sostenere i prezzi vi è stata la ripresa delle attività industriali in Cina, che ha avviato un importante programma di investimenti, soprattutto in quei settori in cui vengono largamente utilizzati i prodotti metalliferi (costruzioni, infrastrutture ecc.).

Rischio Cyber

Si è in presenza di un cybercrime sia quando la condotta o l'oggetto materiale del crimine è correlato ad un sistema informatico o telematico, sia quando l'illecito è perpetrato sfruttando o colpendo il sistema.

Nell'intento di aumentare ed efficientare costantemente i processi di ICT Security, il Gruppo ha continuato nel percorso di adozione di nuove iniziative, strumenti e procedure volte a garantire livelli di sicurezza ICT sempre più elevati.

INFORMAZIONI INTEGRATIVE SU STRUMENTI FINANZIARI

In relazione agli strumenti finanziari rilevati nella situazione patrimoniaria al fair value, l'IFRS 7 richiede che tali valori siano classificati sulla base di una gerarchia di livelli che rifletta la significatività degli input utilizzati nella determinazione del fair value. In particolare, la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:

  • · Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
  • · Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi da dati di mercato osservabili;
  • · Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti da dati di mercato osservabili.

Nelle tabelle che seguono sono riportate le attività e le passività al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2019 in base alle categorie previste dallo IFRS 9.

Legenda Categorie IFRS 9

Fair value a conto economico FVTPL
Fair value a conto economico complessivo FVOCI
Costo ammortizzato CA
FV - strumenti di copertura FVOCI o FVTPL

Di seguito sono riportate le informazioni integrative su strumenti finanziari ai sensi dell'IFRS7.

(in migliaia di Euro)
Descrizione Classi
IFRS9
Note 31/12/2020 Fair Value a
Patrimonio Netto
Fair Value a
Conto Economico
Effetto a Conto
Economico
ATTIVITA'
Attività finanziarie non correnti
Altri crediti finanziari lungo termine CA 6 11.052
Totale Attività finanziarie non correnti 11.052
Attività Finanziarie correnti
Altri crediti finanziari a breve termine CA 1.320
Strumenti finanziari derivati a breve termine FVTPL
Attività finanziarie correnti CA 11 2.355
Disponibilità liquide CA 12 69.810
Totale Attività finanziarie correnti 73.485
Totale Attività finanziarie 84.537
PASSIVITA'
Passività finanziarie non correnti
Finanziamenti a lungo termine CA 14 8.234
Debiti verso altri finanziatori a lungo termine CA 14 79.237 1.908

Strumenti finanziari derivati a lungo termine FV
Totale passività finanziarie non correnti 87.47
Passività finanziarie correnti
Finanziamenti a breve termine CA 20 194.176 6.330 18.771
Debiti verso altri finanziatori a breve termine CA 21 71-483 1.721
Strumenti finanziari derivati a breve termine FVTPL.
Totale passività finanziarie correnti 265.660
Totale passività finanziarie 353.130

Analisi di impairment test al 31 dicembre 2020

Il Gruppo ha rivisto i propri indicatori di impairment al 31.12.2020. Avendo rilevato presunzioni di impairment e in considerazione del perdurare di un contesto caratterizzato da grande volatilità, è stato effettuato un test di impairment per le 2 Cash Generating Unit (CGU) del settore Fondazioni facenti parte del Gruppo Trevi (CGU Trevi e CGU Soilmec) e per il Gruppo nel suo complesso.

Il test di impairment, in accordo con lo IAS 36, è inizialmente avvenuto confrontando il valore contabile (carrying amount) dell'attività o del gruppo di attività componenti l'unità generatrice di flussi finanziari (CGU) con il valore recuperabile della stessa, dato dal maggiore tra il fair value (al netto degli eventuali oneri di vendita) ed il valore dei flussi di cassa netti attualizzati che si prevede saranno prodotti dall'attività o dal gruppo di attività componenti la CGU (valore d'uso).

Più in particolare, l'impairment test di primo livello sulle CGU del comparto Fondazioni (Trevi e Soilmec) è stato condotto, in continuità di metodo rispetto al test di impairment effettuato al 31.12.2019, testando in primo luogo la recuperabilità del carrying amount di ciascuna CGU tramite il valore d'uso (Value in Use), determinato attraverso l'attualizzazione dei flussi di risultato di ciascuna CGU, ovvero mediante il metodo finanziario del Discounted Cash Flow, metodologia direttamente richiamata dallo IAS 36.

Tale metodo si basa sul presupposto che il valore del capitale economico di un'azienda ad una certa data (nel presente caso, il 31 dicembre 2020) sia rappresentato dalla somma algebrica dei seguenti elementi:

  • · valore "operativo", pari al valore attuale dei flussi di cassa prodotti dalla gestione operativa dell'azienda in un arco di tempo definito;
  • · valore delle attività accessorie non strategiche o strumentali alla data di riferimento.

Ai fini dell'esecuzione dell'impairment test sono state utilizzate le previsioni dei flussi di cassa previsti dal Piano Consolidato Aggiornato così come approvato dal Consiglio di Amministrazione del 23 aprile 2021. Questo Piano è stato aggiornato rispetto al Piano Consolidato Originario al fine di tenere conto del rallentamento registrato nell'esercizio concluso il 31 dicembre 2020 e delle prospettive del Gruppo Trevi nell'attuale contesto di mercato, condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della

pandemia da Covid-19. In tale contesto, il piano industriale è stato aggiornato sia negli obiettivi quantitativi, sia nella sua proiezione temporale, portata fino all'esercizio 2024, nel rispetto delle originarie linee strategiche e confermando comunque il raggiungimento degli obiettivi di risanamento, seppure in un arco temporale più ampio rispetto alle iniziali previsioni. Si rimanda al Paragrafo "Principali Rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale" per ulteriori chiarimenti.I flussi di pianificazione considerati sono stati sterilizzati dagli effetti di ristrutturazioni ed efficientamenti futuri non ancora avviati, che il principio contabile richiede di escludere.

Ciò premesso, il flusso monetario atteso è stato costruito sulla base dei dati economici e patrimoniali rilevati nei Piani 2021 - 2024 di ciascuna CGU nonché sulla base dei dati Actual 2020. Più in particolare, partendo dal reddito operativo (EBIT) di ciascun periodo, sono state calcolate e sottratte le imposte dirette figurative ad aliquota piena e successivamente sommati i componenti negativi di reddito che non danno luogo a uscite monetarie, quali ammortamenti, determinando il "flusso finanziario della gestione operativa corrente", interpretabile come un flusso monetario "potenziale"; infatti, l'ammontare delle risorse monetarie effettivamente liberate dalla gestione caratteristica corrente risente della variazione subita nel periodo dagli elementi del patrimonio che sorgono e si estinguono per effetto dei cicli operativi (crediti commerciali, rimanenze, debiti commerciali, debiti verso il personale, ecc.) - variazioni di Capitale Circolante Netto. Il flusso monetario della gestione operativa, infine, è stato determinato tenendo in considerazione anche gli investimenti (al netto dei disinvestimenti) in capitale fisso - c.d. CAPEX -.

Sempre in continuità di metodo rispetto al 31 dicembre 2019, per l'attualizzazione dei flussi di cassa è stato calcolato un costo medio ponderato del capitale «WACC», determinato secondo il modello economico del CAPM (Capital Asset Pricing Model) per il settore di attività delle CGU: settore «Foundations». Il WACC è stato determinato nel 6,75% e le singole variabili sono state desunte come segue:

  • · tasso risk-free: 0,82%, tasso di rendimento dei titoli di un Paese maturo (Stati Uniti), pari alla media dei Bond 10Y relativi ai dodici mesi precedenti il 31.12.2020;
  • · beta levered: 0,70, costruito come media del beta unlevered a 3Y di un campione di società comparabili levereggiato in funzione del rapporto D/E medio dei medesimi comparables;
  • · equity risk premium: è stato utilizzato un tasso pari al 4,72% (Fonte: Aswath Damodaran, aggiornamento di gennaio 2021);
  • · rischio Paese: 1,92%, tale componente è stata aggiunta al Ke dopo aver pesato per il beta l'ERP, ed è stata determinata quale media del rischio Paese dei Paesi di operatività delle CGU del settore «Foundations» ponderata per la percentuale di produzione dell'EBIT 2024 in detti Paesi;
  • · differenziale d'inflazione: 0,56%, tale componente è stata aggiunta al Ke al fine di considerare l'effetto dell'inflazione e determinare il tasso reale. Infatti, i Piani delle diverse CGU sono stati

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redatti in moneta locale e convertiti in Euro al tasso spot (tasso nominale che non considera l'inflazione);

  • · premio prudenzialità di execution: si è ritenuto opportuno incrementare il Ke di 3 punti percentuali;
  • · costo del debito lordo: pari al 2,41% (post tax: 1,80%) è stato determinato quale media dei tassi actual delle linee a medio lungo termine del Gruppo;
  • · struttura finanziaria: D/D+E= 36,41%; E/D+E= 63,59%, determinata quale media dei comparables già considerati per la definizione del beta.

Come evincibile da quanto appena esposto, la variazione del tasso di attualizzazione calcolato al 31.12.2020 rispetto a quello determinato al 31.12.2019 è imputabile - a parità di fonti e di modalità di calcolo - al rilevante abbassamento dei parametri e delle variabili chiave adottate per la costruzione del WACC, principalmente riconducibile al particolare contesto economico di riferimento. Al fine di mitigare gli effetti contingenti dell'attuale periodo storico si è ritenuto opportuno incrementare, rispetto a quanto operato al 31.12.2019, il coefficiente alpha (premio prudenzialità di execution) di 1,5 punti percentuali.

Per gli anni successivi al 2024, i flussi di cassa delle CGU sono stati calcolati sulla base di un Terminal Value determinato proiettando in perpetuity ITEBIT normalizzato dell'ultimo anno di piano esplicito (2024), al netto delle imposte figurative ad aliquota piena. È stato, inoltre, considerato un tasso di crescita g costruito in funzione della media dell'inflazione attesa nei Paesi di operatività di tali CGU, ponderata per la percentuale di EBIT 2024 effettivamente prodotta dalle stesse in tali Paesi. Il tasso di crescita g individuato per il settore Foundations è pari al 2,76%. Si precisa altresì che, ai fini della determinazione del Terminal Value, prudenzialmente, il WACC è stato aumentato di 2 punti percentuali (ovvero è stato considerato un WACC pari all'8,75%). Di conseguenza, il tasso di attualizzazione adottato per il Terminal Value, scaturente dalla differenza fra il predetto WACC incrementato di 2 punti percentuali (1 punto in più rispetto all'anno scorso) e il tasso di crescita g, è pari al 6%. Dato preponderante, considerato che il Terminal Value rappresenta mediamente 1'85,00% dell'Enterprise Value delle CGU.

Il test di impairment effettuato sullo scenario, e con i parametri di base, sopra rappresentato non ha portato all'evidenza di una svalutazione degli attivi delle CGU Trevi e Soilmec, rispetto al valore contabile di iscrizione.

Al fine di estendere l'analisi di impairment a scenari eventuali che considerassero potenziali peggioramenti del contesto di riferimento, il Management ha effettuato alcune analisi di sensitività, così come richiesto dallo IAS 36.

Il Management ha, quindi, analizzato la variabilità dei risultati delle CGU Trevi e Soilmec, al mutare dei principali input valutativi assunti, ipotizzando alternativamente: l'incremento del tasso di sconto (WACC) rilevante per la determinazione del Terminal Value, il decremento del tasso di crescita g rilevante

per la determinazione del Terminal Value e la varianza dei flussi rilevanti per la determinazione del Terminal Value.

Lo IAS 36 consente infatti di considerare i rischi di realizzazione del piano sia operando delle rettifiche in diminuzione nei flussi attesi, sia effettuando delle rettifiche in aumento nel tasso di attualizzazione.

È stata dapprima svolta un'analisi di sensitività sul tasso di sconto (WACC) adottato per il Terminal Value al fine di identificare la maggiorazione di tasso che porterebbe il valore recuperabile delle CGU ad essere almeno pari al relativo carrying amount (ovvero all'azzeramento dell'headroom riscontrato nel primo livello del test). In tal circostanza, una variazione in incremento puntuale del WACC pari all'1,45% (con WACC pari al 10,20% contro un WACC dell'8,75% adottato nel caso base), porterebbe ad una coincidenza tra il valore recuperabile e il valore contabile degli attivi della CGU Soilmec, mentre porterebbe comunque all'ottenimento di un headroom considerevole tra il valore recuperabile degli attivi della CGU Trevi di circa 265 milioni di Euro.

Successivamente è stata svolta un'analisi di sensitività sul tasso di crescita g adottato per il Terminal Value al fine di identificare il decremento di tasso che porterebbe il valore recuperabile delle CGU ad essere almeno pari al relativo carrying amount (ovvero all'azzeramento dell'headroom riscontrato nel primo livello del test). In tal circostanza, una variazione in diminuzione puntuale del tasso di crescita g pari all'1,35%(con grate pari all'1,41% contro il 2,76% adottato nel caso base), porterebbe ad una coincidenza tra il valore recuperabile e il valore contabile degli attivi della CGU Soilmec, mentre porterebbe comunque all'ottenimento di un headroom considerevole tra il valore recuperabile e il valore contabile degli attivi della CGU Trevi di circa 265 milioni di Euro.

E stata poi svolta un'analisi di sensitività sulla variazione degli EBIT rilevanti per la determinazione del Terminal Value, mantenendo invariati tutti gli altri criteri ed assunzioni di stima, al fine di identificare la percentuale di decremento dell'EBIT di Terminal Value che porterebbe il valore recuperabile degli attivi delle CGU ad uguagliare il relativo carrying amount.

Tale percentuale di decremento è stata individuata nel 15,03% per la CGU Soilmec (corrispondente ad un EBIT per il TV pari a 11,83 milioni di Euro contro l'EBIT per il TV del caso base pari a 14,69 milioni di Euro). Il medesimo decremento dell'EBIT di Terminal Value della CGU Trevi porterebbe comunque all'ottenimento di un headroom considerevole tra il valore recuperabile e il valore contabile degli attivi della CGU Trevi di circa 250 milioni di Euro.

L'impairment test di secondo livello è stato effettuato nella modalità asset side, verificando che il valore recuperabile degli attivi di Gruppo fosse superiore al loro valore contabile. L'enterprise Value complessivo è stato calcolato con il metodo per somma di parti (SOTP), ovvero mediante la sommatoria de:

· (+) l'Enterprise Value delle CGU Trevi e Soilmec;

  • · (+) il valore attuale dei flussi operativi della holding Trevi Finanziaria Industriale;
  • · (+) il valore delle attività afferenti investimenti accessori;
  • · (-) il valore contabile dei fondi non operativi assimilabili a debito finanziario.

Il valore contabile di confronto è ricavato (per coerenza) sulla base de:

  • · (+) il patrimonio netto di Gruppo al 31 dicembre 2020;
  • · (+) la posizione finanziaria netta, assunta al valore contabile al 31 dicembre 2020.

Tale confronto porta all'evidenza di una differenza positiva di Euro 319,7 milioni.

Il Monagement, in conformità a quanto effettuato per il primo livello del test, ha analizzato la variabilità dei risultati delle stime di secondo livello al mutare dei principali input valutativi assunti, ipotizzando alternativamente: l'incremento del tasso di sconto (WACC) rilevante per la determinazione del Terminal Value, il decremento del tasso di crescita g rilevante per la determinazione del Terminal Value e la varianza dei flussi rilevanti per la determinazione del Terminal Value.

È stata dapprima svolta un'analisi di sensitività sul tasso di sconto (WACC) adottato per il Terminal Value al fine di identificare la maggiorazione di tasso che porterebbe il valore recuperabile degli attivi di Gruppo ad essere almeno pari al relativo carrying amount (ovvero all'azzeramento dell'headroom riscontrato nel secondo livello del test). In tal circostanza una variazione in incremento puntuale del WACC pari al 6,03% per le CGU Trevi e Soilmec (con WACC pari al 14,78% contro un WACC dell'8,75% adottato nel caso base), porterebbe ad una coincidenza tra il valore recuperabile degli attivi di Gruppo (con un margine di primo livello: per la CGU Trevi di Euro 114 milioni rispetto ai 361 milioni di Euro del caso base e per la CGU Soilmec una svalutazione di Euro 44 milioni rispetto all'headroom di 28 milioni di Euro del caso base).

Successivamente è stata svolta un'analisi di sensitività sul tasso di crescita g adottato per il Terminal Value ipotizzando l'azzeramento dello stesso. L'azzeramento del tasso di crescita g porterebbe comunque all'ottenimento di un margine di secondo livello, ovvero di un margine tra il valore recuperabile degli attivi di Gruppo e il relativo carrying amount. In tal circostanza il margine di secondo livello sarebbe pari a Euro 106,8 milioni, rispetto a 319,7 milioni di Euro del caso base (con un margine di primo livello: per la CGU Trevi di Euro 196,9 milioni rispetto ai 361 milioni di Euro del caso base e per la CGU Soilmec una svalutazione di Euro 20,1 milioni rispetto all'headroom di 28 milioni di Euro del caso base).

È stata poi svolta un'analisi di sensitività sulla variazione degli EBIT rilevanti per la determinazione del Terminal Value, mantenendo invariati tutti gli altri criteri ed assunzioni di stima, al fine di identificare la percentuale di decremento dell'EBIT di Terminal Value che porterebbe il valore recuperabile degli attivi di Gruppo ad uguagliare il relativo carrying amount.

Tale percentuale di decremento è stata individuata nel 34,32% (corrispondente ad un EBIT per il TV pari: per la CGU Trevi a 24,1 milioni di Euro contro l'EBIT per il TV del caso base pari a 50 milioni di Euro e per la CGU Soilmec a 8,2 milioni di Euro contro l'EBIT per il TV del caso base pari a 14,7 milioni di Euro). In tale circostanza si otterrebbe un margine di primo livello pari a Euro 106 milioni per la CGU Trevi rispetto ai 361 milioni di Euro del caso base e una svalutazione di Euro 36 milioni per la CGU Soilmec rispetto all'headroom di 28 milioni di Euro del caso base.

In linea con quanto già effettuato al 31.12.2019, è stato svolto uno specifico test di impairment sui Progetti di Ricerca e Sviluppo realizzati dalla divisione Trevi e dalla divisione Soilmec negli anni scorsi. Tale specifico test è stato condotto mediante l'attualizzazione dei flussi riconducibili a ciascun Progetto al tasso WACC determinato per il settore Foundations, pari al 6,75%. Il test non ha portato all'evidenza di significative perdite di valore.

189

COMMENTO DELLE PRINCIPALI VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVITA' NON CORRENTI

(1) Immobilizzazioni materiali

Le immobilizzazioni materiali a bilancio ammontano al 31 dicembre 2020 a 191 milioni di Euro, con un decremento di 40,5 milioni di Euro rispetto al loro valore netto al 31 dicembre 2019 (231,5 milioni di Euro).

I movimenti relativi all'esercizio 2020 sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:

Descrizione Costo
originario
Al
Ammort.
accumulato
Valore
nello al
Increm. Decrem. Ammort. Utilizzo
Fondo
Svalutaz. Riclass./
altre
variaz
Riclass.
altre
variaz
Diff
Cambio
Diff.
Cambio
Costo
originario
Ammort.
accumulato
Valore
netto al
31/12/2019 31/12/2019 31/12/2019 Fondo Storico Storico Fondo 31/12/2020 31/12/2020 31/12/2020
Тегтепі 8 772 0 8 772 231 (710) () 0 3.600 0 4 831 (568) 0 16 156 0 16 156
Fabbricati 72 269 (28 813) 43 456 2 980 (2,500) (4.833) 894 964 (1 071) (2 473) (2 541) 1 222 68 ୧୦୦ (32 601) 36 098
Impianti e macchinari 332 846 (204 113) 128 733 13 779 (18.448) (20 460) 11-901 (509) 15 772 (21 103) (24 919) 17 456 281 646 (179.444) 102 202
Attrezzature industriali e commerciali 89 488 (58 927) 30 561 1 619 (1_788) (10 076) 914 (674) 17 350 (12 885) (3.922) 3 303 71 837 (47,436) 24 401
Altri beni 71.058 (54 252) 16 806 3.641 (7,603) (4 297) 2 385 (483) 19 290 (19 391) (4,439) 4.120 42 783 (32 454) 10329
Immobilizzazioni in corso ed acconti 3 220 0 3 220 236 (2 024) 0 0 0 0 519 (57) 0 1 894 0 1 894
TOTALE 577.653 (346.105) 231.548 22,486 (33.074) (39.666) 16.094 2.898 51.640 (50.502) (36.446) 26.101 483.016 (291.936) 191.080

Gli incrementi lordi del periodo sono complessivamente pari 22,5 milioni di Euro mentre i decrementi dell'esercizio sono risultano pari a 33 milioni di Euro al netto del fondo ammortamento pari a 16,1 milioni di Euro; i movimenti evidenziati si riferiscono alla normale attività di sostituzione di impianti ed attrezzature.

L'effetto cambio nell'esercizio 2020 è stato pari a -10,3 milioni di Euro. Alcune immobilizzazioni sono gravate da ipoteche a fronte dei finanziamenti ricevuti, così come descritti nella voce "Debiti". Nel corso dell'esercizio sono state effettuate alcune svalutazioni in società controllate, per complessivi 1,6 milioni di Euro allineando i saldi di bilancio al valore presumibile di realizzo, si registrano inoltre le rivalutazioni della controllata Soilmec Spa per un terreno ed un fabbricato per un totale pari a 4,6 milioni di Euro in accordo con ex. Art. 110 D.l. 104/2020 c.d. "decreto di Agosto".

Il valore netto di carico delle immobilizzazioni materiali detenute in leasing al 31 dicembre 2020 a titolo di

diritto di utilizzo è pari a 40,8 milioni di Euro (il corrispondente saldo al 31 dicembre 2019 era pari a 75,1 milioni di Euro). Il decremento pari a circa 34,3 milioni è ascrivibile prevalentemente al decorso dei contratti di leasing finanziari esistenti ed in parte all'effetto cambio.

(Importi in migliaia di Euro)

31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
18.539 25.141 (6.602)
15.680 34.351 (18.671)
4 684 14.022 (9.338)
1.944 1.632 312
40.847 75.146 (34.299)

Le attività in leasing finanziario sono impiegate come garanzia per le relative passività assunte.

(2) Immobilizzazioni immateriali

Le Immobilizzazioni immateriali al 31 dicembre 2020 ammontano a 10,9 milioni di Euro, in aumento di 4,1 milioni di Euro rispetto al valore relativo al 31 dicembre 2019 (6,8 milioni di Euro).

I movimenti relativi all'esercizio 2020 sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:

(in migliaia di Euro)
escrizione Costo
originario
al
31/12/2019
Ammort.
Accumula
to
31/12/2019
Valore
netto al
31/12/2019
Increm. Decrem. Ammort. Utilizzo
Fondo
Svalutaz. Diff.
Cambio
Costo
Storico
Diff.
Cambio
Fondo
amm.to
Altre
variazioni
Altre
variazioni
Fondo
amm.to
Costo
originario
al
31/12/2020
Ammort.
Accumula
to
31/12/2020
Valore
netto al
31/12/202
vviamento 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 459 (459) 459 (459) 0
osti di sviluppo 61 321 (56.062) ર 259 2 658 (431) (1 269) 0 (7) 0 0 (47 606) 48 042 15 935 (9 289) 6 646
iritti di brevetto ind e di
tilizzazione delle opere
ell'ingegno
7,969 (7_679) 290 145 (91) (116) 88 0 0 0 (4 054) 3.920 3 969 (3,787) 182
oncessioni, licenze,
tarchi e diritti simili
3 934 (3,792) 142 7 (23) (108) 23 0 (18) 18 (1 089) 1,225 2811 (2 634) 177
nmobilizzazioni in corso
lacconti
218 0 218 3 174 0 0 0 0 0 0 0 0 3 392 0 3 392
Itre immobilizzazioni 18 776 (17892) 884 196 (1 724) (62) 1_724 0 (495) 364 (14,214) 13.777 2 539 (2 089) 450
OTALE 92,218 (85.425) 6.793 6.180 (2.269) (1.555) 1.835 (7) (513) 382 (66.504) 66,505 29.105 (18,258) 10.847

La voce "Incrementi", pari a 6,2 milioni di Euro, si riferisce principalmente ai costi capitalizzati per lo sviluppo di tecnologie e attrezzature utilizzate dalle società del Gruppo; tali costi, che rispettano i requisiti richiesti dallo IAS 38, sono stati infatti capitalizzati e successivamente ammortizzati a partire dall'inizio della produzione e lungo la vita economica media dei prodotti correlati: il valore netto dei costi di sviluppo al 31 dicembre 2020 ammonta a 6,6 milioni di Euro (5,3 milioni di Euro al 31 dicembre 2019), con un incremento lordo di periodo pari a 2,6 milioni di Euro.

Con riferimento alla voce "Diritti di brevetto industriale e di utilizzazione dell'ingegno" segnaliamo che l'incremento lordo pari a 0,1 milioni di Euro è imputabile principalmente alla capitalizzazione relativa a licenze d'uso di programmi.

L'incremento lordo relativo alla voce "concessioni, licenze e marchi" è pari a 0,007 milioni di Euro (0,08 milioni di Euro nell'esercizio precedente).

Le "altre immobilizzazioni immateriali" ammontano al 31 dicembre 2020 a 0,5 milioni di Euro, in calo rispetto all'esercizio precedente di 0,4 milioni di Euro. La movimentazione di questa voce è principalmente riferito alla divisione Trevi, anche per l'applicazione dell'IFRS 15 alle commesse pluriennali.

(3) Investimenti immobiliari non strumentali

Non sono presenti investimenti immobiliari non strumentali.

(4) Partecipazioni

Le partecipazioni ammontano a 3,6 milioni di Euro, in decremento rispetto al valore dell'esercizio precedente, pari a 4,4 milioni di Euro.

Di seguito si evidenziano sinteticamente le variazioni intervenute nel 2020 nelle partecipazioni:

(in mighaid al Euro)
Descrizione Saldo al Incrementi Decrementi Rivalutazioni Svalutazioni Altre variazioni Saldo al
31/12/2019 31/12/2020
lmprese collegate 3.811 0 (745) 81 (1) (151) 2.995
Altre imprese 597 I Q 0 0 0 20 633
TOTALE 4.408 16 (745) 81 (1) (131) 3.628

La movimentazione del periodo, nonché la rivalutazione si riferisce quasi esclusivamente alla società Trevi Nicholson JV.

(5) Attività fiscali per imposte anticipate

Tale voce si riferisce a differenze temporanee derivanti principalmente da eliminazioni di utili infragruppo ed al relativo beneficio fiscale e a perdite fiscali pregresse, che in base alla normativa fiscale potranno essere recuperate nei prossimi esercizi.

Nelle seguenti tabelle è fornita la movimentazione netta dei crediti per imposte anticipate e delle passività fiscali per imposte differite:

(in mighala at Euro)
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Crediti per imposte differite attive 29.465 44.163 (14.698)
TOTALE 29.465 44.163 (14.698)
Fondo imposte differite passive (20.748) (31.729) 10.981
TOTALE (20.748) (31.729) 10.981
Posizione netta alla fine dell'esercizio 8.717 12.434 (3.717)

Il valore della posizione netta alla fine dell'esercizio pari a 8,7 milioni di Euro si riferisce principalmente ad una controllata americana per un controvalore di circa 7 milioni di Euro le cui perdite fiscali sono considerate recuperabili, poiché la società genera utili sufficienti a recuperare il credito fiscale.

Le attività fiscali per imposte differite attive si riferiscono in parte a differenze temporanee e a perdite fiscali pregresse che in base alla normativa fiscale potranno essere recuperate nei prossimi esercizi e, per la restante parte, agli effetti fiscali differiti derivanti dalle scritture di consolidamento. Al 31 Dicembre 2020 ammontano complessivamente a 29,5 milioni di Euro, in calo di 14,7 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2019. Le imposte differite attive sono ritenute recuperabili in parte attraverso la compensazione con imposte differite passive che si riverseranno contestualmente in futuro e per la parte restante sono riconducibili a perdite fiscali della holding statunitense, che genera nel suo consolidato fiscali imponibili al recupero delle imposte differite attive nette.

Le passività fiscali per imposte differite si riferiscono principalmente alle differenze tra i valori delle attività e passività esposte nel bilancio consolidato ed i corrispondenti valori fiscalmente riconosciuti nei Paesi ove il Gruppo opera. Al 31 Dicembre 2020 ammontano complessivamente a 20,7 milioni di Euro, con un decremento di 11 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2019.

Di seguito la tabella di movimentazione:

Descrizione Saldo al
31/12/2019
Accantonamenti
e rilasci
Decrementi Altre Variazioni Saldo al
31/12/2020
Crediti per imposte differite attive 44.163 (2.739) (243) (11.716) 29:465
Fondo imposte differite passive (31,729) (1.014) 1.524 10.471 (20.748)

Di seguito sono riportati i principali elementi che compongono le imposte anticipate e le passività per imposte differite e la loro movimentazione durante l'esercizio in corso ed in quello precedente:

(in migliaia di Euro)
Eliminazione utili
infragruppo
Applicazione
Principi
Contabili
Internazionali
Costi di
sviluppo
Adeguamento
Aliquote di
Gruppo
Bilanci
Civilistici
e Altre
Totale
Saldi al 01/01/2019 13.930 (9.719) (1.162) (4.700) 12.557 10.905
Effetto a conto economico 936 616 205 14 3.073 4.844
Effetto a patrimonio netto
Differenze cambio
Riclassifiche ed altre variazioni (3.315) (3.315)
Saldi al31/12/2019 14.866 (9.103) (957) (4.686) 12.315 12.434
Effetto a conto economico (2.582) 178 68 57 182 (2.097)
Effetto a patrimonio netto
Differenze cambio 38 (143) 240 874 1.009
Riclassifiche ed altre variazioni (7.041) 7.332 444 3.627 (6.992) (2.630)
Saldi al 31/12/2020 5.281 (1.736) (444) (763) 6.379 8.717

La voce "Bilanci Civilistici e altre" è principalmente composta da crediti per imposte anticipate iscritti a fronte delle perdite fiscali di talune società estere del Gruppo ed al 31 dicembre 2020 ammonta a circa 6,4 milioni di Euro.

Le perdite pregresse al 31 dicembre 2020 relative alle società italiane aderenti al consolidato fiscale, ammontano a circa 155 milioni di Euro, si segnala che su tali perdite pregresse non sono state iscritte imposte anticipate.

Strumenti Finanziari Derivati a lungo termine

Al 31 dicembre 2020 non sono presenti strumenti derivati attivi a lungo termine.

(in migliaia di Euro)

(in mioliaia di Euro)

(6) Altri crediti finanziari a lungo termine

31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
0 1.353 (1.353)
854 1.709 (855)
10.198 222 9.976
11.052 3.284 7.768

I crediti verso altri al 31 dicembre 2020 ammontano a 11 milioni di Euro e si riferiscono a depositi cauzionali detenuti dalle società del Gruppo per 0,8 milioni di Euro e a 10 milioni di Euro per un finanziamento vantato con il Gruppo MEIL Global Holdings BV a seguito degli accordi di cessione dell'Oil&Gas perfezionatasi in data 30/03/2020, per tale finanziamento è previsto un rimborso bullet a 3 anni al tasso del 2%.

(7) Crediti commerciali ed altre attività a lungo termine

BLA SERRESERVA CAR THE TIBEL OF
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Crediti verso clienti ાં રેજો 2.185 (594)
Ratei e Risconti (572) 581 (1.153)
Altri crediti a lungo termine (9) 179 (188)
TOTALE 1.010 2.945 (1.935)

I crediti verso clienti si riferiscono a crediti commerciali verso clienti terzi con scadenza superiore all'anno, per 1,6 milioni di Euro della controllata Swissboring Overseas Piling Corporation.

I risconti sono riferiti per la maggior parte alla controllata Trevi Nigeria per 0,4 milioni di Euro ed alla controllata Soilmec S.p.A per circa 0,2 milioni di Euro.

ATTIVITA' CORRENTI

(8) Rimanenze

Il totale delle rimanenze al 31 dicembre 2020 ammonta a 122,7 milioni di Euro e risulta così composto:

(in migliaia di Euro,
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Materie prime sussidiarie e di consumo 80.173 79.129 1.044
Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 13.856 11.167 2.689
Lavori in corso 0 0 0
Prodotti finiti e merci 28.597 28.123 474
Acconti ૪૯ 478 (392)
TOTALE RIMANENZE 102.02.21 22 118.897 3.815

Le rimanenze finali del Gruppo afferiscono alla produzione di macchinari per l'ingegneria del sottosuolo e sono rappresentate dai materiali e dai ricambi impiegati dal settore fondazioni; le rimanenze sono esposte al netto del fondo svalutazione per 24,5 milioni di Euro (al 31 dicembre 2019 era pari ad Euro 26 milioni).

I lavori in corso su ordinazione sono espressi al netto dei relativi acconti ricevuti dai committenti e riclassificati tra i crediti commerciali o tra le altre passività rispettivamente a seconda che lo stato di avanzamento dei lavori risulti superiore all'acconto ricevuto o inferiore.

Il fondo svalutazione rimanenze ammonta a 24,5 milioni di Euro. La movimentazione di tale fondo è la seguente:

Altre e Descrizione 31/12/2019 Utilizzi Incrementi 31/12/2020 Riclassifiche Materie prime sussidiarie e di consumo 24.076 2.340 (2.088) (1.600) 22.728 Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 209 0 0 (36) 173 0 0 Lavori in corso 0 0 0 Prodotti finiti e merci 1.782 176 0 (398) 1.560 0 0 0 Acconti 0 0 TOTALE FONDO SVALUAZIONE RIMANENZE 26.067 2.516 (2.088) (2.034) 24.461

Gli Utilizzi del fondo afferiscono integralmente alle controllate della Divisione Soilmec, in particolare, per circa 1,6 milioni di Euro a Soilmec Spa e per circa 0,5 milioni di Euro a PSM. Gli Accantonamenti sono pari a 2,5 milioni di Euro e riguardano prevalentemente le società controllate della divisione Trevi nell'area medio

1 તેર

(in migliaia di Euro)

orientale per un totale di 1,6 milioni di Euro, Trevi spa per 0,5 milioni di Euro, Pilotes Trevi per 0,2 milioni di Euro e le società della divisione Soilmec per complessivi 0,2 milioni di Euro. La voce "Altre e Riclassifiche" è alimentata quasi esclusivamente per l'effetto cambio.

(9) Crediti commerciali ed altre attività a breve termine

L'ammontare totale al 31 dicembre 2020 è pari a 247,4 milioni di Euro. La voce è così composta:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Crediti verso clienti 184.907 229 430 (44.523)
Importo dovuto dai committenti 15.007 4.048 10.959
Sub Totale Clienti 199.914 233.478 (33.564)
Crediti verso imprese collegate 10.888 14_711 (3.823)
Crediti verso l'erario per IVA 12.723 22.430 (9.707)
Crediti verso altri 13.205 13.963 (758)
Ratei e Risconti 3.964 4.749 (785)
Totale Clienti ed Altri 240.694 289.331 (48.637)

Di seguito si fornisce il dettaglio delle voci "Importi dovuti dai committenti" ed "Importi dovuti ai committenti":

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazione
Attivo corrente:
Lavori in corso su ordinazione 16.019 41.188 (25.170)
Fondo svalutazione perdite a finire 0 (29.928) 29.928
Totale lavori in corso su ordinazione 16.019 11.261 4.758
Acconti da committenti (1.012) (7.212) 6.201
Totale importi dovuti dai committenti 15.007 4.048 10.959
Passivo corrente:
Lavori in corso su ordinazione (349) 142 (491)
Crediti vs clienti 0 0 0
Acconti da committenti (5.718) (1.009) (4.709)
Totale importi dovuti ai committenti (6.068) (868) (5.200)

Il fondo svalutazione crediti ammonta a 62,5 milioni di Euro. La movimentazione di tale fondo è la seguente:

Descrizione Saldo al Accantonamenti Utilizzi Rilasci Altre variazioni Saldo al
31/12/2019 31/12/2020
Fondo svalutazione crediti v clienti 74.979 2.810 (7.264) (2.817) (5.256) (62.452)
TOTALE 74.979 2.810 (7.264) (2.817) (5.256) (62.452)

Alla voce "Altre variazioni", incidono effetti cambio per circa 5 milioni di Euro.

Ratei e risconti attivi

Tale voce risulta composta principalmente da risconti attivi dettagliati come segue:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Ratei attivi ૩૨ I 579 (228)
Risconti attivi 3-058 4-143 (1.085)
Interessi legge Sabatini ર રેરે 27 528
TOTALE 3.964 4.749 (785)

La voce "Altri ratei e risconti attivi" include costi sostenuti entro la chiusura dell'esercizio ma di competenza di esercizi successivi di diversa natura.

La ripartizione dei crediti per area geografica al 31 dicembre 2020 risulta essere la seguente:

31/12/2020 Italia Europa
(esclusa
Italia)
U.S.A. e
Canada
America
Latina
Africa Medio
Oriente
e Asia
Estremo
Oriente
Resto
del
mondo
Totale
Crediti
Crediti verso clienti 23.551 23 943 30.011 8.943 41.660 37.051 31.407 3.347 199.914
Crediti verso collegate 5.101 4.161 1.434 0 0 0 191 0 10.887
Crediti tributari e IVA 7 903 2.457 0 182 ો રેણે 410 1.513 123 12.723
Crediti verso altri 1.095 1.205 269 471 510 7.769 1.860 27 13.206
Ratei e risconti 2-112 161 40 511 501 રેજેજ 22 19 3.964
TOTALE 39.762 31.927 31.754 10.107 42.806 45.823 34.993 3.516 240.694
31/12/2019 Europa
Italia
Italia)
U.S.A. e America
Canada Latina
Medio
Africa
Asia
Estremo Resto del Totale
Oriente mondo Crediti
Crediti verso clienti 34.768

Crediti verso collegate 4.248 - - 5.831 - 4.342 6 0 284 0 14.711
Crediti tributari e IVA 19.276 3.777 398 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 4.850 1-570 - - - 3.165 - 1.483 - 1.483 - 1. (3) -- 34.516
Crediti verso altri 5.197 762 100 - - 2.242 632 3.211 1.809 10 13.963
Ratei e risconti 1 203 625 747 396 290 710 443 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 36 4.749
TOTALE 64.992 35.028 38.134 15.313 40.486 70.585 29.067 6.915 301-417

I crediti verso società collegate al 31 dicembre 2020 ammontano a 10,8 milioni di Euro; il dettaglio è riportato nella Nota (34) - Rapporti con entità correlate.

La ripartizione dei Crediti verso clienti per valuta risulta essere la seguente:

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
EURO 74.255 84.365 (10.110)
USD 32915 34.253 (1.338)
AED 13.089 25.972 (12.883)
NGN 2.443 3.456 (1.013)
GBP 547 786 (239)
DKK 4.218 (4.214)
ALTRE 76.661 80.428 (3.767)
Totale 199.914 233.478 (33.564)

Conformente a quanto previsto dall'IFRS 7, si riporta di seguito un'analisi della dinamica dei crediti scaduti, suddivisi in classi di rischio omogenee:

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Non scaduto 82.341 116.986 (34.645)
Scaduto da 1 a 3 mesi 46.623 42.328 4.295
Scaduto da 3 a 6 mesi 9.444 24.123 (14.679)
Scaduto da oltre 6 mesi 61.506 50.041 11.465
Totale 199.914 233.478 (33.564)

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Nell'ottica di una politica di costante monitoraggio del credito da parte delle singole Società del Gruppo, sono state identificate delle fasce standard di valutazione, esplicitate nella seguente tabella:

31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
187.731 171.615 16.116
2.221 48.279 (46.058)
1.264 1.378 (114)
6.797 1.672 5.125
1,901 10.535 (8.634)
199.914 233.478 (33.564)

Il dettaglio dei "Crediti verso altri" è il seguente:

Variazioni
(506)
(1.827)
1.575
(758)

(10) Attività fiscali per imposte correnti

I crediti tributari verso l'Erario sono rappresentati principalmente da crediti per imposte dirette e da acconti di imposta.

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Crediti verso l'erario per imposte dirette 6.700 12.086 (5.386)
TOTALE 6.700 12.086 (5.386)

Gli importi maggiormente significativi sono rappresentati dai crediti per imposte assolte all'estero e dagli acconti versati in capo alle società controllate in Italia.

Strumenti finanziari derivati a breve termine e titoli negoziabili al fair value

Al 31 dicembre 2020, il saldo è pari a 0.

(11) Attività finanziarie correnti

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Attività finanziarie correnti 3.675 10.977 (7.302)
TOTALE 3.675 10.977 (7.302)

Le Attività finanziarie correnti ammontano a 3,7 milioni di Euro alla data del 31 dicembre 2020 e si riferiscono per 1,3 milioni di Euro a crediti finanziari verso società collegate non consolidate e per 2,4 milioni di Euro a depositi vincolati a garanzia riconducibili alla controllata in medio oriente Swissboring.

(12) Disponibilità liquide

La voce è così composta:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Depositi bancari e postali 69.292 76.898 (7.606)
Denaro e valori di cassa રા ૪ 811 (293)
TOTALE 69.810 77.709 (7.899)

Per un'analisi della posizione finanziaria netta e alle disponibilità liquide del Gruppo Trevi si rimanda alla relazione sulla gestione ed al rendiconto finanziario.

Le disponibilità liquide comprendono importi non trasferibili senza autorizzazione dell'Istituto Finanziario presso cui sono depositate in quanto sono a garanzia di linee di fido bancarie per emissione di bond commerciali; al 31 Dicembre 2020 tali importi sono pari a circa 2,5 milioni di Euro negli Emirati Arabi Uniti.

Inoltre, nel Gruppo sono presenti realtà nelle quali le disponibilità liquide presenti sui conti correnti societari non sono trasferibili nell'immediato per motivi di restrizioni valutarie (principalmente in Nigeria per 8,3 milioni di Euro).

PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA'

(13) Patrimonio netto

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato del Gruppo:

Descrizione Capitale
Sociale
Riserva
Sovrapp.
Azioni
Riserva
Legale
Altre
Riserve
Riserva di
Convers.
Utile portato
a nuovo
Ütile del
periodo di
pertin. del
Gruppo
Totale
Patrimonio
Netto del
Gruppo
Saldi al 01/01/2019 82.290 114.480 8.353 15.934 13.628 (239.333) (143.427) (148.075)
Destinazione del risultato 2018 (143.427) 143.427
Distribuzione di dividendi
Differenza di conversione e altri movimenti 3.482 3.482
Utili/(perdite) attuariali e stock grant (268) (268)
Acquisizione quote di minoranza 1.572 1.572
Riserva da Cash-Flow Hedge
Utile del periodo di pertinenza del Gruppo (75.802) (75.802)
Saldi al 31/12/2019 82.290 114.480 8.353 17.238 17.110 (382.760) (75.802) (219.091)
Destinazione del risultato 2019 (75.802) 75,802
Aumento di Capitale 15.084 135.755 (1.053) 149.786
Distribuzione di dividendi (377) (377)
Differenza di conversione e altri movimenti (196) (20.762) (20.958)
Utili/(perdite) attuariali e stock grant 14 14
Acquisizione/(dismissioni) (5.251) (17.714) (4.518) (27.483)
Riserva da Cash-Flow Hedge
Utile del periodo di pertinenza del Gruppo 241.468 241.468
Saldi al 31/12/2020 97.374 250.235 8.353 10.752 (21.366) (463.457) 241.468 123.359

Capitale Sociale -

La società ha emesso n. 15.085.569.328 azioni, di cui acquistate come azioni proprie n. 204.000. Al 31 dicembre 2020 il capitale sociale interamente sottoscritto e versato della Società è pari a 97.374 migliaia di Euro, in aumento rispetto al 31 dicembre 2019 a seguito dell'aumento di capitale perfezionato nel corso di maggio 2020.

202

Di seguito viene rappresentata l'attuale composizione del capitale sociale, al netto delle azioni proprie possedute, che ammonta al 31 dicembre 2020 a 97.373.554 Euro:

Numero di azioni Capitale Sociale Riserva Azioni Proprie
164.579.265 82.289.633 (736.078)
-
1.645.793 82.289.633 (736.078)
150.855.693 97.373.554 (736.078)

Riserva Sovrapprezzo azioni:

Ammonta al 31 dicembre 2020 a 250.235 migliaia di Euro, in aumento di 135.755 a seguito dell'aumento di capitale perfezionato a maggio 2020

Riserva Legale:

La riserva legale rappresenta la parte di utili che, secondo quanto disposto dall'art. 2430 del codice civile, non può essere distribuita a titolo di dividendo. Rispetto al 31 dicembre 2019 la riserva legale non ha subito variazioni. Al 31 dicembre 2020 il valore di tale riserva ammonta a 8.353 migliaia di Euro.

Altre riserve:

Le altre riserve sono così composte:

Riserva fair value:

La riserva fair value accoglie la contropartita degli strumenti finanziari valutati al Cash flow hedge secondo quanto previsto dallo IAS 39.

Riserva Straordinaria:

La riserva straordinaria ammonta alla data del 31 dicembre 2020 a 12.858 migliaia di Euro, in diminuzione di 2.947 migliaia di Euro rispetto al 31 dicembre 2019. Tale decremento è rappresentativo dei costi sostenuti dal Gruppo per le operazioni strettamente correlate all'aumento di capitale e che quindi in base agli IAS, non sono da rilevare a conto economico, ma da portare a diretta diminuzione del patrimonio netto. In particolare, fanno riferimento alle fees relative ai costi di consulenza di advisor e di società che hanno supportato Trevi

Finanziaria Industriale S.p.A. per realizzare l'aumento di capitale.

Riserva transizione I.F.R.S .:

La posta accoglie gli effetti della transizione agli IAS/IFRS delle società del Gruppo effettuata con riferimento al 1º gennaio 2004.

- Riserva Azioni Proprie in Portafoglio:

La riserva azioni proprie in portafoglio ammonta alla data del 31 dicembre 2020 a 736 migliaia di Euro, invariata rispetto al 31 dicembre 2019.

Riserva di conversione:

Tale riserva, pari ad un valore negativo per 21.366 migliaia di Euro al 31 dicembre 2020, riguarda le differenze cambio da conversione in Euro dei bilanci espressi in moneta diversa dall'Euro; la fluttuazione dei cambi, principalmente tra l'Euro ed il Dollaro Americano e tra l'Euro e le valute dei paesi in Sud America.

Utile portato a nuovo:

La posta include i risultati economici consolidati degli esercizi precedenti, per la parte non distribuita come dividendi agli Azionisti; il decremento rispetto al 31 dicembre 2020 è dato dalla destinazione del risultato dell'esercizio precedente.

Con riguardo all'operazione di ricapitalizzazione avviata dalla Società di cui si è già detto nel paragrafo "L'esecuzione dell'aumento di capitale", una parte è costituita da un aumento del capitale sociale a pagamento per un importo complessivo di Euro 63.137.242,00, inscindibile sino all'importo di Euro 10.593.896,00, mediante emissione di complessive n. 6.313.724.200 Azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione, ad un Prezzo di Emissione per Azione di Euro 0,01, dei quali Euro 0,001 da imputarsi a capitale ed Euro 0,009 da imputarsi a sovrapprezzo, da offrire, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell'art. 2441, comma 5, del Codice Civile, alle Banche Conversione con liberazione mediante compensazione volontaria di crediti certi, liquidi ed esigibili, entro il 31 maggio 2020, secondo un rapporto di conversione del credito in capitale di 4,5 a 1.

L'aumento di capitale di cui sopra rientra nell'ambito di applicazione del documento interpretativo IFRIC 19 "Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale".

La Società ha provveduto a determinare, in ossequio al sopracitato documento interpretativo IFRIC 19, il fair value degli strumenti finanziari convertiti in equity prendendo a riferimento il prezzo ufficiale alla data precedente al giorno la conversione, 28 maggio 2020, e come tale disponibile il giorno della conversione, pari

a 0,0103 Euro per azione, moltiplicandolo per il numero di azioni emesse per estinguere parzialmente il debito finanziario, pari a n. 6.313.724.191; pertanto, il fair value delle azioni emesse è pari a 65.031 migliaia di Euro. Ne deriva che prendendo a riferimento i 284,1 milioni di Euro che gli istituti finanziari hanno stralciato implicitamente per l'esecuzione della manovra finanziaria nel conto economico sono stati registrati circa 219,5 milioni di Euro quali proventi dall'esecuzione della manovra finanziaria.

Con riguardo all'operazione di ricapitalizzazione avviata dalla Società di cui si è già detto nei paragrafi "L'esecuzione della manovra di rafforzamento patrimoniale e di ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo" e "L'esecuzione dell'aumento di capitale", una parte è costituita da un aumento di capitale a pagamento e in via scindibile, per un importo massimo di Euro 19.986.562,21 comprensivo di sovrapprezzo, mediante emissione di massime n. 1.537.170.662 Azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione ad un prezzo di emissione per Azione di Euro 0,013, dei quali Euro 0,001 da imputarsi a capitale ed Euro 0,012 da imputarsi a sovrapprezzo, a servizio dell'esercizio di massimi n. 1.645.793 Warrant da assegnare a coloro che risultino Azionisti prima dello stacco del diritto di opzione relativo all'Aumento di Capitale in Opzione nel rispetto del diritto di opzione ai sensi dell'art. 2441, comma 1, del Codice Civile, con emissione in via gratuita entro il 31 maggio 2020, recanti il diritto di sottoscrivere le predette Azioni di Compendio alla data di scadenza fissata al quinto anniversario della data di emissione secondo il rapporto di n. 934 nuove Azioni di Compendio per ogni n. 1 Warrant posseduto.

I Warrant hanno come strumento finanziario sottostante l'Azione di Trevifin. Conferiscono al detentore la facoltà di sottoscrivere Azioni di nuova emissione nel rapporto di n. 934 Azioni di Compendio per ogni Warrant detenuto. L'esercizio del Diritto di Sottoscrizione potrà avvenire esclusivamente alla data di scadenza dei Warrant (di tipo europeo), 5 maggio 2025. I titolari dei Warrant che abbiano mantenuto ininterrottamente la titolarità di tali strumenti finanziari tra il sesto mese successivo alla Data di Emissione e la Data di Scadenza (ossia tra il 4 novembre 2020 e il 5 maggio 2025), avranno altresì il diritto di sottoscrizione n. 1 Azione Bonus ogni n. 5 Azioni di Compendio sottoscritte tramite l'esercizio dei Warrant. Ai fini dell'identificazione del possesso ininterrotto per tale periodo di tempo, a partire dal sesto mese successivo alla Data di Emissione (ossia dal 4 novembre 2020) i Warrant saranno identificati dal codice ISIN IT0005402935, qualora i Warrant siano oggetto di trasferimento prima del predetto termine, assumeranno codice ISIN IT0005402885 e in tal caso, se esercitati, non daranno diritto a sottoscrivere le Azioni Bonus. I Warrant sono liberamente trasferibili e possono circolare in modo autonomo e separato rispetto alle Azioni cui sono abbinati in sede di emissione.

L'aumento di capitale tramite esercizio dei warrant rientra nell'ambito di applicazione del principio contabile internazionale IAS 32 "Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio".

Il paragrafo 15 dello IAS 32 dispone che "l'emittente di uno strumento finanziario deve classificare lo strumento, o i suoi componenti, al momento della rilevazione iniziale come una passività finanziaria, attività finanziaria o uno strumento rappresentativo di capitale in conformità alla sostanza degli accordi contrattuali e alle definizioni di passività finanziaria, di attività finanziaria e di strumento rappresentativo di capitale.

In particolare, il paragrafo 16 dispone che "quando un emittente applica le definizioni di cui al paragrafo 11 ("i diritti, le opzioni o i warrant che danno il diritto di acquisire un numero fisso di strumenti rappresentativi di capitale della entità medesima per un ammontare fisso di una qualsiasi valuta sono da considerare strumenti rappresentativi di capitale se l'entità offre i diritti, le opzioni o i warrant proporzionalmente a tutti i detentori della stessa classe di propri strumenti rappresentativi di capitale") per determinare se uno strumento finanziario è uno strumento rappresentativo di capitale piuttosto che una passività finanziaria, lo strumento è uno strumento

rappresentativo di capitale se, e soltanto se, entrambe le condizioni a) e b) di seguito sono soddisfatte:

a) Lo strumento non include alcuna obbligazione contrattuale:

i) a consegnare disponibilità liquide o un'altra attività finanziaria a un'altra entità; o

ii) a scambiare attività o passività finanziarie con un'altra entità a condizioni che sono potenzialmente sfavorevoli all'emittente.

b) Qualora lo strumento sarà o potrà essere regolato tramite strumenti rappresentativi di capitale dell'emittente, è •

i) un non derivato che non comporta alcuna obbligazione contrattuale per l'emittente a consegnare un numero variabile di propri strumenti rappresentativi di capitale; o

ii) un derivato che sarà estinto soltanto dall'emittente scambiando un importo fisso di disponibilità liquide o di altra attività finanziaria contro un numero fisso di strumenti rappresentativi di capitale.

Un'obbligazione contrattuale, inclusa una obbligazione derivante da uno strumento finanziario derivato, che si concretizzerà, o potrà concretizzarsi, in un futuro ricevimento o consegna degli strumenti rappresentativi di capitale dell'emittente, ma che non soddisfa le condizioni (a) e (b) sopra, non è uno strumento rappresentativo di capitale" (c.d. fixed for fixed test).

Il paragrafo 21 ulteriormente chiarisce che il warrant è una passività finanziaria anche se l'entità deve o può estinguerla consegnando i propri strumenti rappresentativi di capitale. Non è uno strumento rappresentativo di capitale perché l'entità utilizza un quantitativo variabile di propri strumenti rappresentativi di capitale come mezzo per regolare il contratto.

Per poter, quindi, considerare un warrant quale strumento rappresentativo di capitale lo stesso deve superare il test c.d. fixed for fixed, cioè il warrant deve prevedere che il numero di azioni sottoscrivibile sia fissato in una quantità determinata (fixed) e che il corrispettivo incassato in caso di esercizio del warrant sia determinato altrettanto in una qualsiasi valuta in una quantità determinata.

Tenuto conto delle difficoltà interpretative del principio IAS 32 e dopo un confronto con gli organismi tecnici della società di revisione, il test del fixed for fixed risulta non superato per la presenza delle azioni bonus. Pertanto, in ossequio all'interpretazione data allo IAS 32, è stata registrata una passività non corrente in base al principio IFRS 9 nello stato patrimoniale al 31 dicembre 2020. Il fair value del warrant è stato misurato utilizzando un modello basato sul valore di mercato delle azioni Trevi Finanziaria e sulla volatilità del valore di borsa delle azioni di un paniere di comparables del Gruppo Trevi. Il fair value è stato aggiornato al 31 dicembre 2020 determinando il valore contabile in circa 5,2 milioni di Euro e sarà rimisurato ad ogni reporting date.

Tale passività non è stata classificata come debito finanziario all'interno della posizione finanziaria netta in quanto:

  • = la Società non ha alcuna obbligazione contrattuale a consegnare disponibilità liquide al possessore dei Warrant;
  • su detta passività non maturano interessi di alcun tipo;
  • questa passività deriva da uno strumento che al momento dell'eventuale suo futuro esercizio

procurerà alla Società un aumento di capitale.

Il management continuerà a monitorare a partire dal 4 novembre 2020 (data in cui è iniziato il periodo in cui la titolarità ininterrotta dei warrant darà diritto alle azioni bonus) la sussistenza dei presupposti che hanno portato all'iscrizione di tale passività.

Nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2020 l'iscrizione di questa passività ha trovato contropartita nel conto economico tra i costi relativi all'esecuzione della complessiva manovra finanziaria.

PASSIVITA' NON CORRENTI

(14) Finanziamenti bancari, altri finanziamenti e strumenti derivati
-- -- -- ---------------------------------------------------------------------- --
31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
8.234 7.656 578
19.741 14.998 4.743
59.495 10.766 48.729
0 0 0
87.470 33.420 54.050

La suddivisione dei finanziamenti bancari ed altri finanziamenti per scadenza si può così riassumere:

Da 1 a 5 anni Oltre 5 anni Totale
8.234 8.234
19.741 19.741
59.495 59.495
87.470 87.470

Il debito verso banche, salvo quanto di seguito indicato in merito al mancato rispetto dei covenants bancari, verso società di leasing e verso altri finanziatori, a valle dell'AdR avvenuto in data 29 aprile 2020, è stato riscadenziato entro i prossimi 5 anni.

I debiti verso società di leasing, pari a 19,7 milioni di Euro, sono costituiti principalmente dal debito sorto dall'applicazione del principio contabile IFRS 16.

I debiti verso altri finanziatori fanno capo quasi interamente alla Capogruppo e sono rappresentati principalmente dal prestito obbligazionario pari a 50 milioni di Euro.

Gli strumenti finanziari derivati a lungo termine sono pari a zero.

Si specifica, così come riportato nel paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale", che a seguito del mancato rispetto dei covenant relativi ai debiti bancari

facenti capo all'accordo di ristrutturazione, In ottemperanza all' IFRS9, i debiti sono stati rappresentati negli schemi di bilancio nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 2024, Così come riportato nella tabella sottostante.

Si segnala che al 31/12/2020 i parametri finanziari previsti dal regolamento del Prestito Obbligazionario "Trevi Finanziaria Industriale 2014-2024" sono stati rispettati.

31/12/2020 Valore Valore Anno In migliaia di euro Valuta Indicizzazione Spread scadenza nominale Contabile Prestiti obbligazionari non garantiti Euro 2,00% 2024 50.000 50.000 Finanziamento bancario non garantito 2024 Euro 2.00% 84.726 84.726 Finanziamento bancario non garantito 2,00% 2025 Euro 4.660 4.660 Escussioni/Rientri su Finanziamenti Bancari Euro Totale passività onerose 139.386 139.386

I termini e le condizioni dei finanziamenti in essere sono i seguenti:

(15) Passività fiscali per imposte differite e fondi a lungo termine

Le passività fiscali per imposte differite e i fondi per rischi ed oneri ammontano complessivamente a 20,7 milioni di Euro, in diminuzione di 11 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2019, in cui ammontavano a 31,7 milioni di Euro.

La movimentazione del fondo passività fiscali per imposte differite è la seguente:

(in migliaia di euro) Descrizione Saldo al 31/12/2019 Accantonamenti Utilizzi Rilasci Altre Variazioni Saldo al 31/12/2020 31.728 20.748 Fondo imposte differite 1.294 (280) (10.471) (1.524) TOTALE 31,728 1.294 20.748 (1.524) (280) (10.471)

Le passività fiscali per imposte differite si riferiscono alle differenze tra i valori delle attività e passività esposte nel bilancio consolidato ed i corrispondenti valori fiscalmente riconosciuti nei Paesi ove il Gruppo opera.

La voce "Altre variazioni" si riferisce a riclassifiche per circa 10 milioni di Euro ricondotte al fondo imposte anticipate e all'effetto cambi e variazione delle aliquote di imposta avvenute nel corso dell'anno.

Per il dettaglio della composizione del fondo imposte differite si rimanda a quanto già esposto alla nota (5).

(16) Passività potenziali

Il saldo degli Altri Fondi a lungo termine è pari a 15,6 milioni di Euro, in aumento di 8,4 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2019, pari a 7,2 milioni di Euro. Tale saldo è il risultato della seguente movimentazione avvenuta nel corso del 2020:

(in migliaia di euro)
Descrizione Saldo al 31/12/2019 Accantonamenti Utilizzi Altre Variazioni Saldo al 31/12/2020
Fondi rischi a lungo termine 7.235 5.983 (3.365) 5.780 15.633

La voce "Altre variazioni" include prevalentemente effetti cambio per circa 0,5 milioni di euro, e, per la parte rimanente, riclassifiche patrimoniali dal fondo rischi a breve termine e a importi dovuti dai committenti.

Riportiamo nella seguente tabella la composizione dettagliata della voce "Fondi rischi a lungo termine".

(in mighdid at curo)
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Rischi contrattuali 7.487 ર્ણ વિત્તે તે જિલ્લામાં આવેલું એક ગામનાં મુખ્યત્વે ખેતી, ખેતમજૂરી તેમ જ પશુપાલન છે. આ ગામમાં મુખ્યત્વે ખેત 6 828
Interventi in garanzia 828 636 192
Copertura perdite società partecipate 46 1.042 (996)
Rischi su vertenze 235 3.110 (2.875)
Altri fondi rischi 7.037 1.787 5.250
TOTALE Fondi rischi ed oneri a lungo termine 15.633 7.234 8.399
Altri fondi rischi 4.518 9.350 (4.832)
TOTALE Fondi rischi ed oneri a breve termine 4.518 9.350 (4.832)

Il saldo del fondo rischi contrattuali pari a circa 7,5 milioni di Euro è riconducibile prevalentemente alle controllata italiana Trevi S.p.A.

Il fondo per interventi in garanzia pari a 0,8 milioni di Euro è relativo agli accantonamenti per interventi in garanzia tecnica sui prodotti assistibili delle società del settore metalmeccanico.

Il fondo oneri per copertura perdite società partecipate per 46 migliaia di Euro si riferisce alle partecipazioni minori della Trevi S.p.A.

Il fondo rischi su vertenze pari a 0,2 milioni di Euro si riferisce integralmente alla controllata Trevi Spa.

Tale fondo rappresenta la miglior stima da parte del management delle passività che devono essere contabilizzate con riferimento a:

  • Procedimenti legali sorti nel corso dell'ordinaria attività operativa;
  • Procedimenti legali che vedono coinvolte autorità fiscali o tributarie.

La voce "Altri fondi rischi a lungo termine", raccoglie prevalentemente fondi rischi legati alla riorganizzazione aziendale e premi a dipendenti e accollo debiti per un importo totale di circa 6 milioni di Euro, da ricondurre prevalentemente alle controllate italiane ed in particolare alla Trevi Finanziaria Industriale S.p.a. per 3,8 milione di Euro e Trevi Spa per 1,7 milioni di Euro.

La voce "Altri fondi rischi a breve termine", pari a 4.5 milioni di Euro al 31 dicembre 2020, include principalmente fondi rischi ascrivibili alla controllata Trevi Francia per circa 2,5 milioni di Euro, relativi alle commesse in corso di lavorazione, oltre a circa 0,5 milioni di Euro ascrivibili a contenziosi di natura fiscale e legale.

Essendo le vendite di attrezzature e di servizi ripartite annualmente su centinaia di contratti, i rischi a cui il Gruppo è esposto sono ridotti per la natura stessa dell'attività svolta. Gli esborsi relativi a procedimenti in essere o futuri non possono essere previsti con certezza. E possibile che gli esiti giudiziari possano determinare costi non coperti, o non totalmente coperti, da indennizzi assicurativi, aventi pertanto effetti sulla situazione finanziaria e sui risultati del Gruppo. Tuttavia, alla data del 31 dicembre 2020 il Gruppo ritiene di non avere passività potenziali eccedenti quanto stanziato alla voce "Altri Fondi" all'interno della categoria Interventi in garanzia in quanto ritiene che non vi sia un esborso probabile di risorse.

Per quanto concerne le passività potenziali relative ai contenziosi fiscali, sulla base delle informazioni attualmente a disposizione e tenuto dei fondi rischi esistenti, si ritiene non determineranno sul bilancio effetti negativi rilevanti. Di seguito si riportano i principali contenziosi relativi alle società italiane ed estere controllate direttamente o indirettamente da Trevi Finanziaria Industriale:

Società controllate italiane

Si segnalano i seguenti contenziosi fiscali con riferimento a società italiane:

  • A seguito di verifica fiscale chiusa in agosto 2018 relativa ad una società controllata italiana, è stato notificato processo verbale di constatazione avente ad oggetto contestazioni in materia di imposte dirette per un ammontare di circa Euro 4,9 milioni. La società, in data 9 dicembre 2019, ha presentato istanza di accertamento con adesione al fine di addivenire ad un possibile accordo. Tale accordo è stato raggiunto e formalizzato attraverso sottoscrizione in data 28/05/2020 di un verbale di contradditorio tra società ed Agenzia delle Entrate di Treviso che prevede in parte utilizzo di perdite fiscali maturate nel consolidato fiscale ai fini IRES ed un cash out a carico della società, con riferimento ai periodi di imposta 2014-2015-2016 pari a circa Euro 460.000 a titolo di imposte dirette; tale importo è stato interamente accantonato ad uno specifico fondo per contenziosi fiscali in essere. In data 29/05/2020 la società ha sottoscritto atto di adesione con riferimento a periodo di imposta 2014. In data 2 ottobre 2020 la società ha sottoscritto atto di adesione con

riferimento al periodo imposta 2015. Da ultimo il periodo di imposta 2016 sarà definito, come anni pregressi, secondo tempi ed istruzioni dettate da Agenzia delle Entrate di Treviso presumibilmente entro chiusura dell'esercizio 2021.

Con riferimento a due società italiane consortili, di cui Trevi spa detiene la quota di maggioranza si segnala:

  • Agenzia delle Entrate avvalendosi del disposto dell'art. 54, comma 5, del D.P.R. n. 633/1972, ha proceduto alla rettifica delle dichiarazioni Iva per gli anni d'imposta 2001 e 2002, presentate da società consortile partecipata, recuperando a tassazione, quale credito IVA non spettante, per l'anno 2001, l'importo pari a Euro 736.000 ed annullando per intero la parte di credito IVA chiesta a rimborso, per l'anno 2002, pari ad Euro 1,6 milioni. La società consortile ha quantificato, sulla base di analisi condivisa con il legale, in 0,4 milioni di euro il rischio legato alla vicenda ed ha proceduto all'accantonamento ad uno specifico fondo. Per completezza si evidenzia che il concessionario della riscossione, nel frattempo, ha anche notificato sulla medesima fattispecie due cartelle esattoriali su anni 2001-2002, aventi ad oggetto le somme sopra indicate. La società ha incardinato, sulle cartelle esattoriali, un ulteriore contenzioso, autonomo rispetto a quello relativo ai due avvisi di accertamento. Il contenzioso relativo ad avvisi di accertamento si è chiuso con sentenza del 17 ottobre 2019 in Cassazione, in parte sfavorevole alla società in quanto prevede applicazione dell'iva per in importo di Euro 1,6 milioni relativamente alle fatture di ribaltamento costi ai soci, ma ha altresì previsto la non applicabilità delle sanzioni. La maggiore imposta iva addebitata ai soci potrà essere richiesta da questi ultimi a rimborso. La società consortile prima di emettere nota di variazione iva nei confronti dei soci, in via prudenziale, al fine di avere conferma circa l'effettivo esercizio di rivalsa da parte dei soci, ha presentato in data 8 giugno 2020 istanza di interpello a cui, in data 28 agosto 2020, Direzione Regionale Sicilia ha dato risposta evidenziando che "istanza di interpello in esame risulta inammissibilità dell'istanza è imputabile al fatto che sulla vicenda pendono ancora due contenziosi su cartelle esattoriali. Ciò si traduce di fatto in un allungamento dei tempi tecnici per dirimere la controversia, in quanto prima di procedere con esercizio del diritto rivalsa occorre definire i due contenziosi inerenti alle due cartelle esattoriali.

  • Agenzia delle Entrate, avvalendosi del disposto dell'art. 54, comma 5, del D.P.R. n. 633/1972, ha proceduto alla rettifica delle dichiarazioni Iva per gli anni d'imposta 2013 e 2014, presentate da una seconda società consortile a responsabilità limitata partecipata da Trevi Spa, recuperando a tassazione, quale credito IVA non spettante, per l'anno 2013, l'importo di Euro 2,5 milioni, oltre interessi e sanzioni e per l'anno 2014, l'importo di Euro 4.8 milioni oltre interessi e sanzioni. In data 14/12/2017 CTP ha emesso sentenza favorevole alla società. In seguito, Agenzia delle Entrate ha presentato ricorso è si è in attesa dell'udienza in Regionale.

Da ultimo Agenzia Entrate di Forlì in data 13/08/2020 ha notificato alla società invito a comparire al fine di instaurare un contraddittorio avente ad oggetto rimborso iva 2015 (richiesto sulla base dei medesimi presupposti considerati per anni 2013 e 2014).

Nel corso del contraddittorio la società ha chiesto il riconoscimento del credito iva, ma in data 4 dicembre 2020 Agenzia delle Entrate di Forlì, rigettando la richiesta di cui sopra, ha confermato che procederà a notificare avviso di accertamento nel corso del 2021 relativo al periodo di imposta 2015 per importo di circa Euro 3,0 milioni oltre sanzioni ed interessi .

La società considerando la natura di rivalsa dell'Iva e la sentenza favorevole, previa condivisione con il legale, non ha accantonato somme sul contenzioso in questione.

Società controllate estere

Si segnalano i seguenti contenziosi fiscali con riferimento a società estere:

  • Autorità fiscale olandese in data 29 Dicembre 2018 ha notificato una contestazione "provvisoria" nei confronti della sub holding olandese della divisione Petreven avente ad oggetto il recupero di una maggiore Corporate Tax ed interessi per un importo pari a circa Euro 4,6 milioni con riferimento al periodo di imposta 2014.

La società ha presentato a decorrere dal 20 luglio 2019, a fronte di molteplici richieste, memorie difensive, documenti, pareri ed informazioni alle autorità fiscali.

In data 21 febbraio 2021 Autorità fiscale olandese ha comunicato alla società, l'intenzione di procedere a breve con notifica di una contestazione definitiva, confermando quindi il contenuto di quanto provvisoriamente notificato nel dicembre 2018.

Alla stesura della presente, non è pervenuta alcuna contestazione definitiva, preannunciata dalla comunicazione di cui sopra. Dopo il ricevimento della medesima, la società valuterà se presentare ricorso (sono previsti ancora due gradi di giudizio) o se tentare di addivenire ad un accordo con le autorità fiscali.

Si precisa che la società, a seguito della divisione oil & gas al gruppo indiano Meil a marzo 2020, non è più parte integrante del Gruppo Trevi; ciò premesso il contenzioso fiscale descritto, sulla base degli accordi intercorsi con il cessionario, rimane comunque a carico del Gruppo Trevi.

  • Autorità fiscale olandese in data 31 ottobre 2020, ha notificato una contestazione nei confronti della sub holding olandese della divisione Trevi avente ad oggetto il recupero di maggiore imposta Corporate Tax ed interessi pari a circa Euro 380.000 con riferimento al periodo di imposta 2016.

A bilancio 31/12/2020 è stato accantonato un fondo pari a circa 400.000,00 a copertura integrale del contenzioso fiscale.

In data 9 dicembre 2020 la società ha presentato ricorso.

Nel corso del 2021 dovrebbe essere definito il contenzioso a livello di primo grado di giudizio.

  • Autorità fiscale della Repubblica Dominicana, ove una società estera della divisione Trevi possiede una Branch, ha notificato in data 19 gennaio 2018, contestazione avente ad oggetto il recupero di maggiore Corporate Tax, oltre a sanzioni ed interessi, pari a circa Euro 2,3 milioni, con riferimento ai periodi di imposta dal 2012 al 2016 inclusi.

La società ha contabilizzato accantonamenti per circa euro 1,3 milioni ed ha proceduto alla svalutazione del credito verso il cliente, per importo pari ad Euro 900.000.

Suiccessivamente la branch è stata assoggettata a procedura concorsuale; il Curatore Fallimentare ha proposto al giudice delegato di coprire le passività fiscali in parte con disponibilità su c/c bancario locale, pari a circa 250.000 Euro, ed in parte attraverso utilizzo dei crediti verso il cliente pari come sopra indicato ad Euro 900.000.

In data 15 luglio 2020, è stata notificata alla società l'approvazione da parte del Tribunale competente della chiusura della procedura fallimentare della branch. Ciò ha comportato la chiusura del contenzioso fiscale attraverso le modalità proposte dal curatore fallimentare sopra descritte. Si attende nel corso del 2021 la chiusura formale dell'iter e la cancellazione della branch dal Registro Imprese locale.

(17) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro

Il trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato ed il fondo di trattamento di quiescenza sono piani a benefici definiti ed ammontano al 31 dicembre 2020 a 11,5 milioni di Euro e riflettono l'indennità maturata a fine anno dai dipendenti delle società italiane in conformità alle disposizioni di legge e ad accantonamenti effettuati dalle consociate estere per coprire le passività maturate nei confronti dei dipendenti.

Essi sono stati determinati come valore attuale dell'obbligo di prestazione definita, rettificato per tener conto degli "utili e perdite attuariali". L'effetto rilevato è stato calcolato da un attuario esterno ed indipendente in base al metodo della proiezione unitaria del credito.

La movimentazione nel corso dell'esercizio è stata la seguente:

Descrizione Saldo al
31/12/2019
Accantonamenti Indennità e
acconti liquidati
Altri movimenti Saldo al
31/12/2020
Trattamento di fine rapporto di lavoro
subordinato
6.143 1.460 (1.679) (520) 5.404
Fondo di trattamento di quiescenza ed obblighi
simili
7.539 2.167 (2.497) (1.105) 6.104
TOTALE 13.682 3.627 (4.176) (1.625) 11.508

Gli altri movimenti del fondo trattamento di quiescenza si rifetto cambio delle controllate estere, nonché gli utili/perdite attuariali.

(in mighala at Euro)
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019
Saldo iniziale 6.143 5.998
Costi Operativi 235 261
Interessi passivi 43 91
Indennità pagate (837) (388)

(in miolinia di euro)

Saldo Finale 5.405 0.145
Altri movimenti , ל/ 1 ! 181

Le principali assunzioni economico-finanziarie utilizzate dall'attuario sono esposte di seguito:

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019
Tasso annuo tecnico di attualizzazione 0.34% 0.77%
Tasso annuo di inflazione 1,00% 1.00%
Tasso annuo aumento retribuzioni complessive 2,50% 2.50%
Tasso annuo incremento Tfr 2,25% 2,25%

Si precisa che ai fini del calcolo attuariale è stato utilizzato un tasso di sconto determinato con riferimento ad un paniere di obbligazioni Corporate con rating AA (indice iBoxx Eurozone Corporates AA 10+), in linea con quanto consigliato dall'Associazione degli Attuari al 31 dicembre 2020.

Le ulteriori assunzioni utilizzate alla base del calcolo attuariale sono riportate di seguito:

  • Per le probabilità di morte sono state assunte quelle determinate dalla Ragioneria Generale dello Stato denominate RG48 distinte per sesso;
  • Per le probabilità di inabilità sono state assunte quelle distinte per sesso adottate nel modello INPS per le proiezioni al 2010;
  • Per l'epoca di pensionamento per il generico attivo si è presupposto il raggiungimento del primo dei requisiti pensionabili validi per l'assicurazione generale obbligatoria;
  • Per le probabilità di uscita dall'attività lavorativa per cause diverse dalla morte in base a statistiche proprie del Gruppo, sono state considerate delle frequenze annue tra il 2,5 ed il 15%;
  • Per le probabilità di anticipazione si è presupposto un valore anno per anno pari al 2%.

E-Marke
SDIR

(in migliaia di Euro)

Viene di seguito riportata un'analisi qualitativa della sensitività per le assunzioni significative al 31 dicembre 2020:

Past Service Liability
Tasso annuo di attualizzazione
0,50% -0,50%
Trevi S.p.A. 1.973 2.124
Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. 677 714
Soilmec S.p.A. 1.680 1.865
PSM S r.1: 843 947
Totali 5.173 5.650
Past Service Liability
Tasso di inflazione
0,25% -0,25%
Trevi S.p.A. 2.068 2.025
Trevi Finanziaria Industriale S p A. 699,2 691,5
Soilmec S.p.A. 1.796 1.742
PSM S.r.l. 902,8 882,3
Totali 5.466 5.341
Past Service Liability
Tasso annuo di turnover
2,00% -2,00%
Trevi S.p.A. 2.025 2.071
Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. 687 704,8
Soilmec S.p.A. 1.736 1.810
PSM S.r.l. 855,9 940
Totali 5.304 5.526

PASSIVITA' CORRENTI

Ammontano a 430,4 milioni di Euro al 31 dicembre 2020, in decremento di 607,5 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente.

Si fornisce di seguito la consistenza della variazione delle varie voci:

(in migliaia di euro)
31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
157.568 482.777 (325.209)
6.081 25.200 (19.119)
30.527 45.216 (14.689)
194.176 553.193 (359.017)
16.711 51.200 (34.489)
54.772 187.115 (132,343)
71.483 238,315 (166.832)
0 132 (132)
0 132 (132)
99.549 168.302 (68.753)
9.896 15.982 (6.086)
6.068 4.017 2.051
878 2.363 (1.485)
3.776 5.049 (1.273)
2.469 4.736 (2.267)
16.878 15.931 947
8 992 7.900 1.092
4.518 9.350 (4.832)
153.024 233.630 (80.606)
11.677 12 631 (954)
11.677 12.631 (954)
430.360 1.037.901 (607.541)

Relativamente agli scaduti dei rapporti debitori commerciali, finanziari e verso dipendenti al 31 dicembre 2020 si evidenziano scaduti commerciali per un totale di circa 37,5 milioni di Euro, scaduti finanziari per complessivi 0,7 milioni di Euro e scaduti tributari per circa 0,04 milioni di Euro. Non si registrano scaduti riconducibili a debiti verso dipendenti ed istituti previdenziali.

(18) Debiti verso fornitori ed acconti: ripartizione per area geografica e valuta

Si registra un decremento dei debiti verso fornitori al 31 dicembre 2020 (pari a circa 99,5 milioni di Euro) rispetto al corrispondente saldo al 31 dicembre 2019 (168,3 milioni di Euro).

La ripartizione per area geografica dei debiti verso fornitori ed acconti a breve termine risulta essere la seguente:

31/12/2020 Italia Europa
(esclusa
Italia)
U.S.A. e
Canada
America
Latina
Africa Medio
Oriente e
Asia
Estremo
Oriente
Resto del
mondo
Totale
Fornitori 50 729 10.119 7.674 4.133 5.600 9131 9.557 2.605 99.548
Acconti da clienti 1.600 7 0 1.337 2.401 590 3.750 212 9.897
Importi dovuti ai committenti 3.417 994 1.657 0 0 0 0 0 6.068
Debiti verso società collegate 630 0 0 0 92 0 156 0 878
TOTALE 56.376 11.120 9.331 5.470 8.093 9.721 13.463 2.817 116.391
31/12/2019 Italia Europa
(esclusa
Italia)
U.S.A. e
Canada
America
Latina
Africa Medio
Oriente e
Asia
Estremo
Oriente
Resto del
mondo
Totale
Fornitori 68.939 22.092 21.991 9.249 9.883 28.683 6.260 1.205 168.302
Acconti da clienti 714 4.007 2.084 1.879 4.746 1.653 574 325 15.982
Importi dovuti ai committenti 357 1.433 1.904 0 ારો 0 0 172 4.017
Debiti verso società collegate 634 971 0 11 139 608 0 0 2.363
TOTALE 70.644 23.503 25.979 11.139 14.919 30.944 6.834 1.702 190.664

La tabella sottostante riporta la ripartizione per valuta dei debiti verso fornitori:

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
EURO 59.257 102.252 (42.995)
USD 9.267 27.688 (18.421)
AED 2.344 15.411 (13.067)
NGN 1.577 847 730
GBP 142 0 142
DKK 948 1.824 (877)
ALTRE 26.013 20.280 5.733
Totale 99.548 168.302 (68.755)

Debiti commerciali ed altre passività a breve termine:

Importo dovuto ai committenti:

La voce "Importo dovuto ai committenti", per un importo pari a 6 milioni di Euro, espone i lavori in corso su ordinazione al netto degli acconti relativi.

Debiti verso imprese collegate:

I debiti verso imprese collegate ammontanti a 0,8 milioni di Euro si riferiscono quasi interamente ai debiti di natura commerciale della controllata Trevi S.p.A. nei confronti di consorzi, si rimanda per il dettaglio di questi valori alla Nota (34) – Rapporti con entità correlate.

Debiti verso l'Erario per I.V.A.

I debiti verso Erario per I.V.A. sono incrementati rispetto al 31 dicembre 2019 (7,9 milioni di Euro) di circa 1 milione di Euro ed ammontano al 31 dicembre 2020 a 8,9 milioni di Euro.

Ratei e risconti:

I Ratei e risconti passivi ammontano al 31 dicembre 2020 a 2,5 milioni di Euro. Tale voce risulta così composta:

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Altre Variazioni
Ratei passivi 1.335 3.162 (1.827)
Risconti passivi 984 1.543 (559)
Risconti passivi legge Sabatini e Ossola 150 31 119
TOTALE 2.469 4.736 (2.267)

Le tabelle sopra evidenziate accolgono principalmente gli effetti economici di alcune commesse delle società controllate del settore fondazioni al fine di un allineamento della competenza economica dei ricavi da contratti.

Inoltre, i saldi includono il residuo delle plusvalenze da "lease-back" effettuate da talune società del Gruppo nelle vendite a società di leasing. Tali plusvalenze, secondo quanto previsto dai principi contabili, sono riscontate sulla base della durata dei contratti sottostanti.

Altri debiti:

Nella voce "Altri debiti" sono principalmente ricompresi:

TOTALE 16.878 15.931 947
Altrı 7-648 2.353 ર 295
Debiti verso dipendenti 9.230 13.578 (4.348)
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Altre Variazioni
(in migliaia di euro)

I debiti verso dipendenti sono relativi ai salari e stipendi del mese di dicembre 2020 ed agli accantonamenti per ferie maturate e non godute.

(19) Passività fiscali per imposte correnti

I Debiti tributari ammontano al 31 dicembre 2020 a 11,7 milioni di Euro e risultano così composti:

(in mighuid at curo)
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Debiti verso Erario per imposte dirette 0 9.369 (9.369)
Debiti verso erario c/IRES 504 0 504
Debiti verso erario c/IRAP 1.664 0 1.664
Altri 9.509 3.262 6.247
TOTALE 11.677 12.631 (954)

(20) Finanziamenti a breve termine

I Finanziamenti a breve termine ammontano al 31 dicembre 2020 a 194,2 milioni di Euro e risultano così composti:

(in migliaia di euro)
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Scoperti di conto corrente 6.081 25.200 (19.119)
Anticipi commerciali 30.527 45.217 (14.690)
Debiti verso banche 155 207 3.956 151.251
Quota dei mutui e finanziamenti scadenti entro i dodici mesi 2.362 478.821 (476.460)
TOTALE Finanziamenti a breve 194.176 553.194 (359.018)

I finanziamenti a breve termine sono costituiti da debiti verso banche e dalle rate residue dovute a breve di mutui a lungo termine. Il significativo decremento rispetto al 31 dicembre 2019 è dovuto all'avvenuta efficacia dell'accordo di ristrutturazione e al positivo esito dell'aumento di capitale che nel mese di maggio 2020 ha portato alla conversione in equity, con un rapporto di 4,5 a 1, di circa 284,1 milioni di Euro da parte degli istituti finanziari.

Si specifica, inoltre, così come riportato nel paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale", che a seguito del mancato rispetto dei covenant relativi ai debiti bancari facenti capo all'accordo di ristrutturazione, In ottemperanza all' IFRS9, tali debiti, sono stati rappresentati negli schemi di bilancio nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 2024.

(21) Debiti verso società di leasing e altri finanziatori

I debiti verso società di Leasing ed altri finanziatori ammontano al 31 dicembre 2020 a 71,5 milioni di Euro e risultano così composti:

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Debiti verso società di leasing 16.711 51.200 (34.489)
Debiti verso altri finanziatori 54.772 187.115 (132.343)
TOTALE Debiti verso altri finanziatori 71.483 238.315 (166.832)

I debiti verso società di leasing si riferiscono alle quote capitali delle rate scadenti entro 12 mesi.

La voce "Debiti verso altri finanziatori" al 30 dicembre 2020 include i valori riferiti all'applicazione dell'IFRS 16.

(22) Strumenti finanziari derivati a breve termine

Al 31 dicembre 2020 non sono presenti strumenti finanziari derivati a breve termine

(23) Fondi a breve termine

I fondi classificati a breve termine al 31 dicembre 2020 ammontano a 4,5 milioni di Euro (9,4 milioni di Euro al 31 dicembre 2019). L'importo più significativo di tale saldo è ascrivibile alla Trevi Francia.

Di seguito si riporta la movimentazione dell'esercizio:

Descrizione Saldo al
31/12/2019
Accantonamenti Utilizzi Altre Variazioni Saldo al
31/12/2020
Fondi rischi a breve termine 9.350 (1.862) (1.061) (1.909) 4.518

La voce "Altre variazioni" è afferibile per la quasi totalità a riclassifiche verso il fondo a lungo termine,

220

Posizione Finanziaria Netta

Si riporta il dettaglio dell'Indebitamento Finanziario Netto

Descrizione Note 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Cassa e altre disponibilità liquide
A
(12) (69.810) (77.709) 7.899
Titoli detenuti per la negoziazione
ਤੋ
C
Liquidità (A+B)
(69.810) (77.709) 7.899
Crediti finanziari correnti
D
(11) (3.675) (10.977) 7.302
Debiti bancari correnti
E
(20) 191.815 74 372 117.443
F Parte corrente dell'indebitamento non corrente (20) 2.362 478.821 (476.460)
Altri debiti finanziari correnti
G
(21) 71.483 238.448 (166.965)
H Indebitamento finanziario corrente (E+F+G) 265.659 791.641 (525.982)
Indebitamento finanziario corrente netto (H-D-C) 192.1674 702.954 (510.780)
Debiti bancari non correnti
J
(14) 8.234 7.656 578
K
Obbligazioni emesse
50.000 50.000
Altri debiti non correnti
L
(14) 29.237 25.764 3.473
Debiti verso altri finanziatori a medio lungo termine 29.237 25.764 3.473
Strumenti finanziari derivati a medio lungo termine 0 0 0
M Indebitamento finanziario non corrente (J+K+L) 87.471 33.419 54.052
N
Consob DEM/6064293 del 28/07/2006)
Indebitamento finanziario netto (I+M) (come da comunicazione 279.645 736.374 (456.729)
O
Altre attività finanziarie non correnti
(10.198) (1.353) (8.845)
b Posizione finanziaria netta totale (N+O) 269.447 735.021 (465.574)

Si precisa che nella attività finanziaria non sono considerate, ai fini del calcolo della Posizione Finanziaria Netta, i depositi cauzionali.

Si segnala che ai fini della classificazione tra breve e medio/lungo termine, a seguito del mancato rispetto dei covenant relativi ai debiti bancari relativi all'Accordo di Ristrutturazione (così come riportato nel paragrafo "Piano industriale, principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale"), in ottemperanza all' IFRS9, i debiti bancari sono stati rappresentati negli schemi di bilancio con scadenza nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 2024.

GARANZIE ED IMPEGNI

Di seguito, si elencano le garanzie prestate:

  • · Garanzie prestate a Società di assicurazione (sia in Euro sia dollari USA): ammontano a Euro 47.318.091 e si riferiscono sia al rilascio di cauzioni per rimborsi di IVA della Società e delle principali Società controllate italiane sia alle garanzie rilasciate a favore di primarie compagnie di assicurazione americane, nell'interesse della sub - controllata Trevi Icos Corporation, per l'esecuzione dei propri progetti.
  • · Garanzie prestate a terzi: ammontano a Euro 263.049.656 e si riferiscono in particolare a:
  • Mandati di credito per Euro 194.795.861,00 a garanzia di linee di cassa, di firma e contratti di leasing in capo alle società controllate da Trevi Finanziaria Industriale Spa;
  • Garanzie commerciali (principalmente per partecipare a gare di appalto, di buona esecuzione e per anticipi contrattuali) per Euro 64.474.181,00
  • Garanzie finanziarie per Euro 3.779.614,00 rilasciate a Istituti di credito per finanziamenti ricevuti.

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COMMENTO ALLE PRINCIPALI VOCI DEL CONTO ECONOMICO

Vengono di seguito forniti alcuni dettagli ed informazioni relative al conto economico consolidato dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2020. Per un'analisi più dettagliata dell'andamento dell'esercizio si rimanda a quanto detto nella Relazione sulla Gestione.

RICAVI

(24) Ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizio e altri ricavi

Ammontano a 491,3 milioni di Euro contro 623,2 milioni di Euro del 2019 con un decremento pari a 131,9 milioni di Euro.

Si ricorda che a dicembre 2019 il Gruppo Trevi ha completato la società americana Watson Inc., la quale nel 2019 aveva consuntivato ricavi per circa 29 milioni di Euro.

Va inoltre rilevato che la commessa Mosul (Iraq) nel 2019 aveva apportato ricavi per circa 39 milioni di Euro. Il Gruppo opera in diversi settori di attività ed in diverse aree geografiche.

La ripartizione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizi e degli altri ricavi è la seguente:

Area Geografica 31/12/2020 0/0 31/12/2019 0/0 Variazioni 0/0
Italia 48.676 10% 58.091 9% (9.415) -16%
Europa 115.810 24% 110.172 18% 5.638 રેજે
U.S.A. e Canada 109.542 22% 135.180 22% (25.638) -19%
America Latina 31.371 6% 34.154 5% (2.783) -8%
Africa 36.710 7% 43.746 7% (7.036) -16%
Medio Oriente e Asia 53.816 11% 138 303 22% (84.487) -61%
Estremo Oriente e Resto del mondo 95.390 19% 103 રેરત 17% (8.169) -8%
Ricavi totali 491.315 100% 623,205 100% (131.890)

Il decremento del fatturato in Italia e nel resto d'Europa è riconducibile principalmente alla divisione Trevi, mentre per la divisione Soilmec il fatturato è risultato in linea con i valori espressi nel 2019.

Negli Stati Uniti il decremento deriva principalmente dall'uscita della Watson Inc. dal perimetro di consolidamento del Gruppo.

In America Latina e in Africa, il peggioramento è dovuto in larga parte alle attività della divisione Trevi per effetto del completamento di alcune commesse, mentre in Medio ed Estremo Oriente il peggioramento deriva prevalentemente dalle attività di vendita della divisione Soilmec.

Viene di seguito evidenziata la ripartizione dei ricavi fra il settore Fondazioni e la Capogruppo:

Attività 31/12/2020 0/0 31/12/2019 0/0 Variazioni 0/0
Lavori speciali di fondazioni 377.627 76% 417.227 67% (39.600) -9,49%
Produzione macchinari speciali per fondazioni 118.458 24% 209.089 33% (90.631) -43,35%
Elisioni e rettifiche Interdivisionali (6.446) (11.847) 5.401
Sub-totale settore Fondazioni (Core Business) 489.639 100% 614.469 100% (124.830)
Capogruppo 15.601 32-446 (16.845)
Elisioni interdivisionali e con la Capogruppo (13.925) 9.785
(23.710)
GRUPPO TREVI 491.315 623,205 (131.890)

Altri ricavi operativi

Gli "Altri ricavi e Proventi" ammontano a 34,6 milioni di Euro al 31 dicembre 2020, in incremento di 5,4 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente. La voce è così composta:

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Contributi in conto esercizio 452 270 182
Recuperi spese e riaddebiti a Consorzi 4.830 7.035 (2.205)
Vendite di ricambi e materie prime 2.859 3.972 (1.113)
Plusvalenze da alienazione beni strumentali 3.488 4.149 (661)
Risarcimento danni e rimborsi assicurativi 1.544 3.148 (1.604)
Affitti attivi 620 2.291 (1.671)
Sopravvenienze attive 9.523 1.921 7-602
Altri 11.338 6.448 4.890
Totale 34.654 29.234 5.420

Si rilevano nell'esercizio 2020 "Recuperi di spese e riaddebiti a Consorzi" per 4,8 milioni di Euro, in calo rispetto all'anno precedente di 2,2 milioni di Euro; le "Vendite di ricambi" si assestano a 2,9 milioni di Euro in decremento di 1,1 milioni di Euro; le "Plusvalenze da alienazione a terzi di beni strumentano a 3,5 milioni di Euro contro 4,1 milioni di Euro del precedente esercizio; il "Risarcimento danni e rimborsi assicurativi" ammonta a 1,5 milioni di Euro in decremento di 1,6 milioni di Euro rispetto al 2019. Con riferimento alla voce "altri", incide in larga parte la Trevi Denmark dal momento che in base al settlement agreement raggiunto con CMT, relativo alla commessa Cityringen, è stato iscritto a bilancio un provento netto pari a circa 5,2 milioni di Euro.

(25) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni

La voce incrementi di immobilizzazioni per lavori interni ammonta al 31 dicembre 2020 a 13,5 milioni di Euro, con un incremento di 1,3 milioni rispetto al saldo esposto al 31 dicembre 2019.

COSTI DELLA PRODUZIONE

I costi della produzione ammontano complessivamente a 490,7 milioni di Euro al 31 dicembre 2020 rispetto i

660,1 milioni di Euro del precedente esercizio, con un decremento i 169,4 milioni di Euro; di seguito si analizzano le principali voci.

(26) Costi del personale:

Ammontano a 138,6 milioni di Euro al 31 dicembre 2020, in decremento di 27,8 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente.

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Salari e stipendi 105 840 127.148 (21.308)
Oneri sociali 23.277 25.702 (2.425)
Trattamento di fine rapporto 1.300 1.494 (194)
Trattamento di fine quiescenza 2.167 3.541 (1.374)
Altri costi 5 992 8.448 (2.456)
Totale 138.576 166.333 (27.757)

L'organico dei dipendenti e la variazione rispetto all'esercizio precedente risulta così determinato:

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni Media
Dirigenti 108 120 (12) 114
Impiegati e Quadri 1.499 2.030 (531) 1.765
Operai 2.097 2.387 (290) 2.242
Totale Dipendenti 3.704 4.537 (833) 4.121
Area Geografica Nº Dipendenti
31/12/2020 31/12/2019
Italia 869 790
Europa (esclusa Italia) 171 249
Stati Uniti e Canada ાં રો 424
Sud America 376 ર્સ્ક્રિડે
Africa 577 885
Medio Oriente e Asia 702 તે જેવી સ
Estramo Oriente 858 610
Resto del Mondo 0 0
Totale 3.704 4.537

Il numero dei dipendenti sopraesposto al 31 dicembre 2019 non include le risorse in forza nel Settore Oil&Gas che ammontavano a 1.366 unità.

Significative sono risultate le riduzioni del costo del lavoro, sia per la riduzione degli organici del Gruppo passati da 4.537 unità al 31 dicembre 2019 a 3.704 unità al 31 dicembre 2020 sia per le azioni di contenimento dei costi. Le società italiane del Gruppo hanno usufruito degli strumenti di legge per la riduzione dei costi del personale come riportato nel paragrafo "COVID-19" riportato in relazione sulla gestione.

(27) Altri costi operativi

Ammontano a 168,2 milioni di Euro al 31 dicembre 2020, in diminuzione di 33,3 milioni di Euro rispetto

all'esercizio precedente, per maggiori dettagli si rimanda alle descrizioni di seguito riportate.

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Costi per servizi 130.289 164.213 (33.924)
Costi per godimento beni di terzi 25.890 24.185 1.705
Oneri diversi di gestione 12 005 13.067 (1.062)
Totale 168.184 201.465 (33.281)

Costi per servizi:

Ammontano a 130,3 milioni di Euro al 31 dicembre 2020 contro i 164,2 milioni del 31 dicembre 2019. In questa voce sono principalmente ricompresi:

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Subappalti 34.742 31.603 3.139
Consulenze tecniche, legali e fiscali 13.928 35.254 (21.326)
Altre spese per prestazioni di servizi 7.267 14.642 (7.375)
Spese di vitto, alloggio e viaggi 8 652 16.882 (8.230)
Assicurazioni 7.734 10.601 (2.867)
Spese di spedizione, doganali e trasporti 11.435 13.725 (2.290)
Manutenzioni e riparazioni 8.538 11.288 (2.750)
Servizi hancari 2.696 4.526 (1.830)
Spese per energia, telefoniche, gas, acqua e postali 3.866 3 285 581
Lavorazioni esterne 17.304 6.837 10.467
Assistenza tecnica 6.062 9.416 (3.354)
Pubblicità e promozioni 806 1.637 (831)
Servizi amministrativi 740 1.322 (582)
Forza motrice 4.689 1.616 3.073
Provvigioni ed oneri accessori 1.622 879 743
Spese di rappresentanza 221 605 (384)
Quota costi consortili (13) તે રે (108)
Totale 130.289 164.213 (33.924)

I costi per servizi sono diminuiti del 20,66% rispetto l'esercizio precedente, con un decremento di 33,9 milioni di Euro.

Costi per godimento beni di terzi:

Ammontano a 25,9 milioni di Euro al 31 dicembre 2020, in aumento di 1,7 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente.

La voce si riferisce principalmente:
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Noleggi di attrezzature 16.740 16.357 383-
Affitti passivi 9.150 7.829 1.321
Totale 25.890 24.186 1.704

La voce "noleggi di attrezzature" comprende i costi per noleggi operativi per l'esecuzione delle commesse in

corso; detti costi sono ascrivibili a noleggi di breve durata che hanno i requisiti per essere esclusi dalla contabilizzazione secondo quanto prescritto dal principio IFRS 16.

Oneri diversi di gestione:

Ammontano a 12 milioni di Euro al 31 dicembre 2020, in diminuzione di circa 1 milione di Euro rispetto all'esercizio precedente. La loro composizione è la seguente:

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Imposte e tasse indirette 2.530 2.899 (369)
Sopravvenienze passive 3.984 2.295 1.689
Altri oneri diversi 2.970 1.576 1.394
Minusvalenze ordinarie da alienazione cespiti 2.521 6.307 (3.786)
Totale 12.005 13.077 (1.072)

Le imposte e tasse indirette sono dovute principalmente alle società Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. per 0,8 milioni di Euro, Soilmec S.p.A. per 0,5 milioni di Euro, Trevi Foundation Philippines Inc. per 0,4 milioni di Euro.

(28) Accantonamenti e svalutazioni

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Accantonamenti per rischi 5.672 ર્સ 385 287
Accantonamenti per crediti 834 9.142 (8.308)
Svalutazioni (2.891) 17.809 (20.700)
Totale 3.614 32.336 (28.722)

Accantonamenti per rischi:

Ammontano a 5,7 milioni di Euro e si riferiscono principalmenti relativi al fondo rischi contrattuali e a premi a dipendenti.

Accantonamenti per crediti compresi nell'attivo circolante:

L'importo pari a 0,8 milioni di Euro, si riferisce quasi esclusivamente all'accantonamento per rischi su crediti commerciali di dubbio realizzo delle singole società controllate.

Svalutazioni:

Si registrano svalutazioni di Asset per 1,7 milioni di Euro e riprese di valore di asset per 4,6 milioni di Euro. Le riprese di valore, si riferiscono alla controllata Soilmec S.p.A. e si riferiscono ad un terreno per 3,6 milioni di Euro e di un fabbricato per circa 1 milione di euro.

(29) Proventi finanziari

I proventi finanziari ammontano a 293,3 milioni di Euro al 31 dicembre 2020, in aumento di 284 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente. La voce risulta così composta:

Descrizione 31/12/2020 31 14 19 040
31/12/2019
Variazioni

Interessi su crediti verso banche 156 1.109 (તેરૂ3)
Interessi su crediti verso la clientela 537 327 209
Proventi finanziari da valutazione al fair value 44 313 0 44.313
Proventi finanziari da manovra finanziaria 247-632 6.860 240.772
Altri proventi finanziari 664 ਰੇਤੇ। (268)
Totale 293.301 9.227 284.074

La voce "Proventi finanziari da valutazione al fair value" accoglie l'adeguamento al fair value dei debiti finanziari non correnti, a seguito del riscadenziamento dei debiti al 31 dicembre 2024 avvenuto al momento dell'efficacia dell'Accordo di Ristrutturazione.

La voce "Proventi finanziari da manovra finanziaria" include principalmente il provento finanziario pari a 247.632 migliaia di Euro che rappresenta il differenziale positivo derivante dalla conversione di parte dei debiti finanziari in capitale da parte delle banche creditrici ed in particolare dalla contestuale estinzione di parte dei debiti finanziari in esecuzione dell'accordo di ristrutturazione ex art 182-bis della L.F. Tale provento deriva:

  • a) per un importo pari ad Euro 230 milioni di Euro, da un atto di conversione di debito preesistente e conseguente estinzione della passività restante e quindi non da un rapporto contraddistinto da una causa finanziaria che possa avere natura di interesse attivo o di provento assimilato ad interesse attivo;
  • b) per un importo pari ad Euro 18 milioni di Euro, da una rinuncia da parte degli Istituti di credito relativa agli interessi maturati e non riscossi.

(30) Costi finanziari

I costi finanziari ammontano a 33,9 milioni di Euro al 31 dicembre 2020, in aumento di 8,3 milioni di Euro rispetto al periodo precedente.

La voce risulta così composta:

(In migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Interessi su debiti verso banche 16-505 19.882 (3.377)
Oneri finanziari da valutazione al fair value 6.330 0 6.330
Spese e commissioni bancarie 2.227 217 2.010
Interessi passivi su mutui 39 1.216 (1.177)
Interessi su debiti per diritto di utilizzo 1.233 1.545 (312)
Interessi su debiti verso altri finanziatori 2.396 2.814 (418)
Oneri derivanti da contabilizzazione Warrant 5.229 0 5.229
Totale 33.960 25.674 8.286

Gli interessi su debiti verso banche rappresentano i costi legati al reperimento di risorse finanziarie necessarie al funzionamento delle attività del Gruppo sul quale incidono in prevalenza le società capodivisione.

Gli "Oneri finanziari da valutazione al fair value" fanno riferimento al fair value dei debiti finanziari non correnti, a seguito del riscadenziamento dei debiti al 31 dicembre 2024 avvenuto al momento dell'efficacia dell'Accordo di Ristrutturazione.

La voce "Oneri derivanti da contabilizzazione Warrant" riflette quanto scritto in precedenza con riferimento alla misurazione del fair value del Warrant.

(31) Utili / (Perdite) su cambi derivanti da transazioni in valuta estera

Al 31 dicembre 2020, le differenze di cambio nette ammontano ad un importo positivo pari a 2,8 milioni di Euro e si originano principalmente dalla la fluttuazione tra l'Euro ed il dollaro americano e tra l'Euro e le valute dei paesi in Sud America.

Si riporta di seguito la composizione di tale voce:

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Differenza cambio attive realizzate 7.673 7.623 50
Differenza cambio passive realizzate (9.339) (8.417) (922)
Sub-Totale utili/(perdite) realizzate (1.666) (794) (872)
Differenza cambio attive non realizzate 19.164 4.367 14.797
Differenza cambio passive non realizzate (14.658) (8.673) (5.985)
Sub-Totale utili/(perdite) non realizzate 4.506 (4.306) 8.812
Utile/(perdita) per differenze cambio 2.840 (5.100) 7.940

(32) Imposte sul reddito dell'esercizio

Le imposte nette del periodo evidenziano un aumento di circa 6 milioni di Euro al 31 dicembre 2020 rispetto all'esercizio precedente e risultano così composte:

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Imposte correnti:
- I.R.A.P. 1.664 493 1.171
- Imposte sul reddito 6.968 10-824 (3.856)
Imposte differite 1.094 (1.492) 2.586
Imposte anticipate 2.739 (3.353) 6.092
Totale Imposte sul Reddito 12.465 6.472 5.993

Le imposte sul reddito dell'esercizio riguardano la stima delle imposte dirette dovute per l'esercizio, calcolate sulla base del reddito imponibile delle singole società del Gruppo consolidate.

Le imposte per le società estere sono calcolate secondo le aliquote vigenti nei rispettivi Paesi.

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Utile (Perdite) del periodo prima delle imposte e dei terzi 249.200 (71.492) 320.692
I.R.E.S. società italiane 0 0 ()
Imposte differite società italiane e scritture di consolidamento 4.152 (5.319) 9.471
Imposte complessive correnti e differite sul reddito società estere 4.857 8.274 (3,417)
I.R.A.P. 1.664 493 1.171
Imposte pagate all'estero 1.721 1 958 (237)
Differenze imposte esercizi precedenti I.R.E.S. 72 1.067 (995)
Imposte sul reddito riportate nel conto economico consolidato 12.465 6.472 5.992
Tax-rate 5% -9%

(33) Utile/Perdita del Gruppo per azione:

Descrizione 31/12/2020 31/12/2020 31/12/2019 31/12/2019 Risultato netto Risultato Netto Risultato netto Risultato Netto derivante dalle da attività derivante dalle da attività attività in destinate ad attività in destinate ad funzionamento essere cessate funzionamento essere cessate A Utile/(Perdita) netta del periodo (in migliaia di Euro) 254.308 (12.840) (64.362) (11.440) Numero medio ponderato di azioni ordinarie per la determinazione B 88.624.205 88.624.205 16.458 16.458 dell'utile base per azione C Utile/(Perdita) per azione base: (A*1000) / B 2,87 (0,14) (3.911) (695) D Utile/(Perdita) netta rettificata per dilution analysis (in migliaia di Euro) 254.308 (12.840) (64.362) (11.440) Numero medio ponderato di azioni ordinarie per la determinazione E 99.414.606 99.414.606 18.385.232 18.385.232 dell'utile diluito per azione (B) F Utile/(Perdita) per azione diluito: (D*1000) / E 2,558 (0,129) (0,62) (3,50)

Le assunzioni base per la determinazione dell'utile/perdita base e diluito sono le seguenti:

Attività discontinuate

Il settore Oil&Gas è stato ceduto il 31 marzo 2020; il risultato netto del periodo delle attività discontinuate comprende, quindi, ancora, il risultato del settore Oil&Gas nel primo trimestre 2020.

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34) Rapporti con entità correlate

Operazioni con dirigenti con responsabilità strategiche

Compensi ad Amministratori

Qui di seguito si indica, relativamente all'anno 2020, l'ammontare dei compensi spettanti agli Amministratori della Capogruppo per lo svolgimento di tali funzioni anche in altre imprese incluse nel consolidamento:

(in migliaia di Euro)
Nominativo Società Carica Emolumenti
per la carica
Emolumenti
controllate
Altri
compensi
Luca d'Agnese Trevi - Fin. Ind. S.p.A Presidente del Consiglio
d'Amministrazione
40 0
Cesare Trevisani Trevi - Fin. Ind. S.p.A Vice Presidente 100 0
Trevi - Fin. Ind. S.p.A Amministratore Delegato 0 500
Giuseppe Caselli Trevi S.p.A. Presidente del Consiglio
d'Amministrazione; Amministratore
Delegato
0
Soilmec S.p.A. Presidente del Consiglio
d'Amministrazione; Amministratore
Delegato
0
Trevi - Fin. Ind. S.p.A Amministratore Delegato 347,5 2.000
Sergio Iasi Trevi S.p.A. Consigliere d'Amministrazione non
esecutivo
0
Soilmec S.p.A. Consigliere d'Amministrazione non
esecutivo
0
Luca Caviglia Trevi - Fin. Ind. S.p.A Consigliere d'Amministratore non
esecutivo
40 22,3
Soilmec S.p.A. Consigliere d'Amministrazione non
esecutivo
12,5
Marta Dassù Trevi - Fin. Ind. S.p.A Consigliere d'Amministrazione non
esecutivo ed indipendente
40 14,4
Cristina Finocchi Mahne Trevi - Fin. Ind. S.p.A. Consigliere d'Amministrazione non
esecutivo ed indipendente
40 35,7
Elisabetta Olivieri Trevi - Fin. Ind. S.p.A Consigliere d'Amministrazione non
esecutivo ed indipendente
40 30,3
Alessandro Piccioni Trevi - Fin. Ind. S.p.A Consigliere d'Amministrazione non
esecutivo e indipendente
40 11,3
Trevi S.p.A. Consigliere d'Amministrazione non
esecutivo
22,5
Rita Rolli Trevi - Fin. Ind. S.p.A Consigliere d'Amministrazione non
esecutivo ed indipendente
40 39,7
Stefano Trevisani Trevi - Fin. Ind. S.p A Amministratore Delegato (Fino al
31/07/2020)
23,3 97.4
Trevi S.p.A. Amministratore Delegato (Fino al
31/07/2020)
50,2 0
Cinzia Farisè Trevi - Fin. Ind. S.p.A Consigliere d'Amministrazione non
esecutivo ed indipendente dal
30/12/2020
0 0

Altre operazioni con parti correlate

I rapporti del Gruppo Trevi con entità correlate sono costituiti principalmente dai rapporti commerciali della controllata Trevi S.p.A. verso i propri consorzi, regolati a condizioni di mercato.

Gli importi più significativi di tali crediti al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2019 sono di seguito esposti: (In migliaia di Furo)

31/12/2020
721
31/12/2019
720
Variazioni
576 633 (57)
1.207 1.353 (56)

Gli importi più significativi dei crediti commerciali a breve termine al 31 dicembre 2020 ed al 31 dicembre 2019 compresi all'interno della voce "Crediti commerciali e altre attività a breve termine" sono di seguito esposti:

Crediti commerciali e altre attività
31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Parcheggi S.p.A. 86 ર્ણ વિસ્તારમાં આવેલું એક ગામનાં લોકોનો મુખ્ય વ્યવસાય ખેતી, ખેતમજૂરી તેમ જ પશુપાલન છે. આ ગામમાં મુખ્યત્વે ખેત-ઉત્પાદની ખેતી, ખેતમજૂરી તેમ જ પશુપાલન છે. આ ગામમાં મુખ્યત્વે તેમ 23
Roma Park S.r.I. 0 634 (634)
IFIT Srl 0 1
Sofitre Srl 620 7 613
Altri 0 29 (29)
Sub-totale 708 733 (25)
Porto Messina S.C.A.R.L. 810 794 16
Nuova Darsena S.C.A.R.L. 1.658 822 836
Trevi SGF INC S.C.A.R.L. 1.861 1.860 1
Treviicos-Nicholson JV (USA) 1.434 4.342 (2.908)
SEP SEFI (France) 4.161 5.812 (1.651)
Gemac Srl 1 1
Filippella S.C.A.R.L. 47 47
Altri 208 348 (140)
Sub-totale 10.180 13.978 (3.798)
Totale 10.888 14.711 (3.823)
% sui crediti commerciali consolidati 5% 5%

I ricavi realizzati dal Gruppo verso tali società sono di seguito esposti:

(In migliaia di Euro)
Ricavi vendita e prestazioni e altri servizi 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Parcheggi S.p.A. । રેતે 261 (102)
Sofitre Srl 0 6 (6)
Sub-totale 159 267 (108)
Hercules Foundation AB 0 ાં ર (12)
Nuova Darsena 0 ર્ભ રિ (625)
Sep Trevi Sefi 537 4.066 (3,529)
Treviicos-Nicholson JV (USA) 4.177 3.601 576
Altri 385 ર્ણ રિ (230)
Sub-totale 5.100 8.922 (3.822)
Totale 5.258 9.189 (3.931)
% sui ricavi totali 1% 1%
Ricavi Finanziari 31/12/2020 31/12/2019 (In migliaia di Euro)
Variazioni
Hercule Foundation AB () 933 (933)
Altri 13 (13)
Totale તેવડી તેમ જ દૂધની ડેરી જેવી સવલતો પ્રાપ્ય થયેલી છે. આ ગામનાં પ્રાથમિક શાળા, આંગણવાડી તેમ જ દૂધની ડેરી જેવી સવલતો પ્રાપ્ય થયેલી છે. આ ગામનાં લોકોનો મુખ્ય વ્યવસાય ખેતી, ખેતમજૂ (946)

Gli importi più significativi dei debiti verso società correlate al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2019 compresi all'interno della voce "Debiti commerciali e altre passività a breve termine" sono di seguito esposti:

(In migliaia di Euro)
Dediti commerciali e altre passività 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
IFC Itd 156 139 17
Sofitre Srl 0 0
Sub-totale 156 139 17
Filippella S.C.A.R.L. б - 5
Consorzio Trevi Adanti 0 9 (9)
Nuova Darsena 147 0
Porto Messina S.c.a.r.l. 236 403 (167)
Trevi SGF INC S.C.A.R.L. 44 43 1
SEP SEFI (France) 0 971 (971)
Altri 290 797 (507)
Sub-totale 723 2.224 (1.648)
Totale 878 2.363 (1.632)
% sui debiti commerciali consolidati 1% 5%

(In migliaia di Euro)
Consumi di materie prime e servizi esterni 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Sofitre Srl 0 28 (28)
Parcheggi S.p.a. 0 0 0
Sub-totale 0 28 (28)
Porto Messina S.c.a.r.l. (167) 8 (175)
Trevi SGF INC S C A.R.L. 2 4 (2)
Filippella S.c.a.r.l. 5 1 4
Nuova Darsena S.c.a.r.1. 147 172 (25)
SEP SEFI (France) 0 3.453 (3.453)
Gemac Srl 0 1.701 (1.701)
Altri ા ર (14)
Sub-totale (13) 5.354 (5.367)
Totale (13) 5.382 (5.396)
% sui consumi di materie prime e servizi esterni consolidati 0% 1%

I costi sostenuti dal Gruppo verso tali società correlate sono di seguito esposti:

Oltre a quanto già evidenziato nell'informativa relativa alle acquisizioni del periodo, come si evince dalle tabelle sopraesposte, il Gruppo Trevi ha in essere rapporti modesti con le società facenti capo a Sofitte S.r.I., società controllata al 100% dalla famiglia Trevisani. Le transazioni con società del Gruppo Sofitre (qualificabili per il Gruppo TREVI come società sottoposte al comune controllo da parte della famiglia Trevisani), avvenute nel corso del 2020 a normali condizioni di mercato, sono sintetizzate nella tabella sopraesposta, dalla quale emerge anche la trascurabile incidenza sui dati consolidati di Gruppo.

Informativa Settoriale

Al fine della presentazione di un'informativa economica, patrimoniaria per divisione (Segment Reporting) il Gruppo ha identificato, quale schema primario di dati settoriali, la distinzione per divisione. Tale rappresentazione riflette l'organizzazione del Gruppo e la struttura del reporting interno, sulla base della considerazione che i rischi ed i benefici sono influenzati dai settori di attività in cui il Gruppo opera.

Il management monitora separatamente i risultati operativi delle sue unità di business allo scopo di prendere decisioni in merito all'allocazione delle risorse ed alla valutazione delle performance. La performance divisionale è valutata sulla base dell'utile o perdita operativa che in certi aspetti, come riportato nelle tabelle che seguono, è misurato in modo diverso dall'utile o perdita operativa nel bilancio consolidato.

Si riportano di seguito i dati patrimoniali ed economici divisionali al 31 dicembre 2020, rinviando a quanto riportato nella Relazione sulla gestione per un commento economico registrato dalle due Divisioni.

Si ritiene che il settore primario per identificare l'attività del Gruppo sia la suddivisione per tipologia di attività, mentre per il segmento secondario si fa riferimento all'area geografica; si rimanda alla relazione sulla gestione per il commento relativo alle sintesi economiche fornite dalla segment information.

235

DIVISIONE TREVI Sintesi Patrimoniale (in migliaia di Euro)

31/12/2020 31/12/2019 Variazione
A) Immobilizzazioni 134.153 171.114 (36.961)
B) Capitale d'esercizio netto
Rimanenze 53.908 85.037 (31.129)
Crediti commerciali
I
157.730 194.210 (36.479)
Debiti commerciali (-)
-
(107.656) (169.048) 61.392
Acconti (-)
I
(13.880) (22.191) 8.311
Altre attività (passività)
l
(17.644) (36.102) 18.458
72-453 51.906 20.552
C) Attività e passività destinate alla dismissione
D) Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B) 206.612 223.020 (16.408)
E) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) (7.958) (9.800) 1.842
F) CAPITALE INVESTITO NETTO (C+D) 198.653 213, 220 (14.567)

DIVISIONE TREVI

Sintesi Economica (in migliaia di Euro)

31/12/202020 31/12/2019 Variazione
RICAVI TOTALI 377.627 417.227 (39.600)
Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione,
semilavorati e finiti
(0) (196) ાં તેર
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 640 1.669 (1.029)
Altri ricavi operativi 0
VALORE DELLA PRODUZIONE 378.267 418.700 (40.433)
Consumi di materie prime e servizi esterni (225.185) (260.111) 34.926
Oneri diversi di gestione (9.137) (9.978) 841
VALORE AGGIUNTO 143.944 148.611 (4.667)
% sui Ricavi Totali 38,12% 35,62%
Costo del lavoro (102.871) (115.846) 12.975
MARGINE OPERATIVO LORDO 41.073 32.765 8.308
% sui Ricavi Totali 10,88% 7,85%
Ammortamenti (32.694) (38.509) 5.815
Accantonamenti e Svalutazioni (6.388) (33.723) 27.335
RISULTATO OPERATIVO 1.991 (39.467) 41.458
% sui Ricavi Totali 0,53% -9,46%

DIVISIONE SOILMEC

Sintesi Patrimoniale (in migliaia di Euro)

31/12/2020 31/12/2019 Variazione
A) Immobilizzazioni 51.667 51.056 611
B) Capitale d'esercizio netto
Rimanenze 86.872 77.586 9.286
Crediti commerciali
-
64.191 82.648 (18.457)
Debiti commerciali (-) (53.374) (62.084) 8.710
Acconti (-) (2.786) (2.962) 176
Altre attività (passività) 1.702 1.638 64
96.605 96.826 (221)
C) Attività e passività destinate alla dismissione
D) Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B) 148.272 147.882 390
E) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) (2.855) (3.044) 189
F) CAPITALE INVESTITO NETTO (C+D) 145.418 144.838 280

DIVISIONE SOILMEC

Sintesi Economica (in migliaia di Euro)

31/1 22020 31/12/2019 Variazione
RICAVI TOTALI 118.458 209.089 (90.631)
Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione,
semilavorati e finiti
5.751 (9.830) 15.581
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 11.365 6.618 4.747
Altri ricavi operativi 0
VALORE DELLA PRODUZIONE 135.574 205.877 (70.303)
Consumi di materie prime e servizi esterni (98.965) (154.567) 55.602
Oneri diversi di gestione (1.572) (1.820) 248
VALORE AGGIUNTO 35.037 49.490 (14.453)
% sui Ricavi Totali 29,58% 23,67%
Costo del lavoro (30.125) (42.758) 12.633
MARGINE OPERATIVO LORDO 4.912 6.732 (1.820)
% sui Ricavi Totali 4,15% 3,22%
Ammortamenti (6.951) (6.753) (198)
Accantonamenti e Svalutazioni 4.149 (7.613) 11.762
RISULTATO OPERATIVO 2.110 (7.634) 9.744
% sui Ricavi Totali 1,78% -3,65%

PROSPETTO DI RICONCILIAZIONE AL 31/12/2020

Sintesi Patrimoniale (in migliaia di Euro)

Divisione
Trevi
Divisione
Soilmec
Trevi
Finanziaria
Industriale
Rettifiche Gruppo
Trevi
A) Immobilizzazioni 134.158 51.667 219.327 (199.593) 205.554
B) Capitale d'esercizio netto
Rimanenze 53.908 86.872 0 (2.400) 138.381
Crediti commerciali 157.730 64.191 45.892 (70.426) 197.386
Debiti commerciali (-) (107.656) (53.374) (10.747) 71.307 (100.471)
Acconti (-) (13.880) (2.786) (266) 266 (16.665)
Altre attività (passività) (17.644) 1.702 (17.539) 10.291 (23.190)
72.458 96.605 17.339 9.038 195.441
C) Attività e passività destinate alla dismissione
D) Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B) 206.612 148.272 236.667 (190.555) 400.996
E) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) (7.958) (2.855) (695) 0 (11.508)
F) CAPITALE INVESTITO NETTO (C+D) 198.653 145.418 235.971 (190.555) 389.488

La colonna rettifiche a livello di stato patrimoniale comprende per la voce immobilizzazioni l'elisione delle partecipazioni e l'elisione dei crediti finanziari immobilizzati intercompany, per i crediti e debiti commerciali le restanti elisioni intercompany, per il Patrimonio Netto di Gruppo principalmente la contropartita dell'elisione delle partecipazioni.

238

PROSPETTO DI RICONCILIAZIONE AL 31/12/2020

Sintesi Economica (in migliaia di Euro)

Divisione
Trevi
Divisione
Soilmec
Trevi
Finanziaria
Industriale
Rettifiche Gruppo
Trevi
RICAVI TOTALI 377.627 118.458 15.601 (20.371) 491.315
Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione,
semilavorati e finiti
(0) 5.751 0 151 5.901
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 640 11.365 1.491 (18) 13.478
Altri ricavi operativi 0 0 0 0 0
VALORE DELLA PRODUZIONE 378.267 135.574 17.092 (20.238) 510.695
Consumi di materie prime e servizi esterni (225.185) (98.965) (9.727) 19.149 (314.727)
Oneri diversi di gestione (9.137) (1.572) (1.487) 193 (12.005)
VALORE AGGIUNTO 143.944 35.037 5.878 (896) 183.963
% sui Ricavi Totali 38.12% 29.58% 37,68% 37.44%
Costo del lavoro (102.871) (30.125) (5.579) 0 (138.575)
MARGINE OPERATIVO LORDO 41.073 4.912 299 (896) 45.387
% sui Ricavi Totali 10,88% 4,15% 1,92% 9,24%
Ammortamenti (32.694) (6.951) (2.735) 1.161 (41.220)
Accantonamenti e Svalutazioni (6.388) 4.149 1.794 (3.169) (3.614)
RISULTATO OPERATIVO 1.991 2.110 (643) (2.905) 554
% sui Ricavi Totali 0,53% 1.78% -4,12% 0.11%

239

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio

In data 31 gennaio 2021 la Società ha comunicato al mercato che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data in relazione all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 - influenzato anche dagli effetti negativi della pandemia da Covid-19 sull'economia mondizionato l'attività del Gruppo era possibile prevedere che, in sede di approvazione del bilancio consolidato del Gruppo Trevi si sarebbe verificato il mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione, segnatamente il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA ricorrente consolidati.

In data 24 febbraio 2021, Trevifin ha informato il mercato circa l'avvio delle interlocuzioni con le banche aderenti all'Accordo di Ristrutturazione (le "Banche Finanziatrici") volte all'individuazione delle modifiche agli accordi in essere necessarie per fare fronte al prevedibile mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione in occasione del bilancio consolidato per l'esercizio 2020. La Società ha inoltre informato il mercato circa il fatto che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data relative all'andamento dell'esercizio 2020 e delle ulteriori analisi allora in corso sulle prospettive della Società nell'attuale contesto, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19, emergeva un generale rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano Consolidato Originario, che apparivano pertanto non interamente realizzabili nell'arco temporale considerazione di ciò, nelle interlocuzioni avviate con le Banche Finanziatrici la Società ha avanzato l'ipotesi sia di concessione degli usuali waiver e modifiche ai parametri finanziari originariamente fissati nell'Accordo di Ristrutturazione, sia di rideterminare alcune scadenze previste nell'esercizio in corso in relazione a talune esposizioni.L' andamento del Gruppo Trevi nei primi mesi dell'anno per quanto riguarda l'acquisizione degli ordini, i ricavi ed il backlog, è risultato in linea con le previsioni del primo anno del Piano Consolidato Aggiornato, così come approvato dal Consiglio di Amministrazione del 23 aprile 2021 e comunicato al mercato il 24 aprile 2021.

240

Compensi a Sindaci

Qui di seguito si indica, relativamente all'anno 2020, l'ammontare dei compensi spettanti ai Sindaci della Capogruppo per lo svolgimento di tali funzioni anche in altre imprese incluse nel consolidamento:

Nominativo Carica Durata della carica
(in mesi)
Emolumenti
Società
Altri compensi Totale
M. Motta PCS (fino al 10/07/2020) 6 26 0 26
M. Vicini PCS (dal10/07/2020) б 24 0 24
M. Vicini S (fino al 10/07/2020) 6 21 0 21
R. Ferrara S 12 40 0 40
M. Pirini S (dal 10/07/2020) 6 19 0 19
Totale 130 0 130

Corrispettivi di revisione contabile ai sensi dell'art. 160 c. 1-bis n. 303 Legge 262 del 28/12/2005 integrata da D.Lgs. 29/12/2006

(Importi in Euro) Revisione Servizi di attestazione Altri servizi Totale
Trevi Finanziaria Industriale S.pA.
KPMG SpA 1.126.381 238.000 1.364.381
Rete KPMG
Sub-Totale 1.126.381 238.000 1.364.381
Società controllate:
KPMG SpA 943 916 46.564 990 480
Rete KPMG 70.903 15.000 85 903
Sub-Totale 1.014.819 61.564 1.076.383
Totale 2.141.200 299.564 2.440.764

Integrazioni richieste da Consob ai sensi dell'art. 114 del D.Lgs. n. 58/98

In data 10 dicembre 2018 Consob, ai sensi dell'art. 114 del D.Lgs. n. 58/98, ha richiesto alla Società di comunicare, entro la fine di ogni mese, le seguenti informazioni aggiornate alla fine del mese precedente:

  • a) la posizione finanziaria netta della Società e del Gruppo ad essa facente capo, con l'evidenziazione delle componenti a breve separatamente da quelle a medio-lungo termine;
  • b) le posizioni debitorie scadute della Società e del Gruppo ad essa facente capo, ripartite per natura (finanziaria, commerciale, tributaria, previdenziale e verso dipendenti) e le connesse eventuali iniziative di reazione dei creditori (solleciti, ingiunzioni, sospensioni nella fornitura etc.);
  • c) le principali variazioni intervenute nei rapporti verso parti correlate di codesta Società e del Gruppo ad essa facente capo rispetto all'ultima relazione finanziaria annuale o semestrale approvata ex art. 154-ter del TUF;

Relativamente alla situazione al 31 dicembre 2020, le informazioni sono state oggetto di comunicazione al mercato con singoli Comunicati Stampa emessi mensilmente nel corso di tutto l'anno.Tutti i Comunicati Stampa citati sono disponibili nel sito internet della Società al seguente indirizzo https://www.trevifin.com/it/comunicati_stampa_

242

ALLEGATI

I presenti allegati contengono informazioni aggiuntive rispetto a quelle esposte nelle Note esplicative ed integrative, della quale costituiscono parte integrante.

  • 1 Società assunte nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 con il metodo dell'integrazione globale.
  • 1a Società assunte nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 con il metodo del patrimonio netto.
  • 1b
  • 2 Organigramma del Gruppo;

243

Allegato 1

SOCIETA' ASSUNTE NEL BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2020 CON IL METODO DELL'INTEGRAZIONE GLOBALE

DENOMINAZIONE
SOCIAL P
SEDE LEGALE VALUTA CAPITALE SOCIALE QUOTA % TOTALE
DEL GRUPPO(*)
TREVI - Finanziaria
Industriale S.p.A.
Italia Euro 97.373.554 Capogruppo
Arabian Soil Contractors
Saudi Arabia LLC
Arabia Saudita Riyal Saudita 1.000.000 99.78%
Borde Seco Venezuela Dollaro U.S.A. 94,89%
Foundation Construction
Ltd
Nigeria Naira 28.006.440 80,15%
Galante Cimentaciones Sa Peru Dollaro U.S.A. 1.113 99,78%
Galante Foundations Sa Repubblica di Panama Dollaro U.S.A. 99,78%
Hyper Servicos de
Perfuracao Ltda
Brasile Real Brasiliano 1.200.000 50,96%
Idt Fzco Emirati Arabi Uniti Dirham Emirati Arabi 1.000.000 99,80%
Idt Lic Emirati Arabi Uniti Dirham Emirati Arabi 1.000.000 99,80%
Idt Lic Fzc Emirati Arabi Uniti Dirham Emirati Arabi 6.000.000 94,82%
Immobiliare SIAB Srl Italia Euro 80.000 100,00%
Pilotes Trevi Sacims Argentina Peso Argentino 217.468.871 99,76%
Pilotes Uruguay Sa Uruguay Peso Uruguaiano 80.000 99,76%
Profuro Intern. Lda Mozambico Metical 36.000.000 99,29%
PSM SpA Italia Euro 1.000.000 99,92%
RCT Explore Colombia
Sas
Colombia Dollaro U.S.A. 1.141.347 99,78%
RCT Srl Italia Euro 500.000 99,78%
Soilmec Algeria Algeria Dinaro Algerino 1.000.000 69,94%
Soilmec Australia Pty Ltd Australia Dollaro Australiano 100 99,92%
Soilmec Colombia Sas Colombia Peso Colombiano 371.433.810 99,92%
Soilmec Deutschland
Gmbh
Germania Euro 100.000 99,92%
Soilmec do Brasil Sa Brasile Real Brasiliano 5.500.000 83,75%*
Soilmec F. Equipment Pvt.
Ltd
India Rupia Indiana 500.000 79,94%
Soilmec France Sas Francia Euro 1.100.000 99,92%
Soilmec H.K. Ltd Hong Kong Euro 44.743 99,92%
Soilmec Investment Pty
Ltd
Australia Dollaro Australiano 100 99,92%
Soilmec Japan Co. Ltd Giappone Yen Giapponese 45.000.000 92,93%
Soilmec North America Inc U.S.A. Dollaro U.S.A. 10 79,94%
Soilmec SpA Italia Euro 25.155.000 99,92%
Soilmec Singapore Pte Ltd Singapore Dollaro di Singapore 100.109 99,92%
Soilmec U.K. Ltd Regno Unito Sterlina inglese 120.000 99.92%
Soilmec WuJiang Co. Ltd Cina Renminbi 58.305.193 99,92%*
Swissboring & Co. LLC Oman Rial Omanita 250.000 99,78%*
Swissboring Overseas
Piling Corp. Ltd (Dubai)
Emirati Arabi Uniti Dirham Emirati Arabi 6.000.000 99,78%
Swissboring Overseas
Piling Corporation
Svizzera Franco Svizzero 100.000 99,78%
Swissboring Qatar WLL Qatar Rial del Qatar 250.000 99,78%*
Trevi Algerie EURL Algeria Dinaro Algerino 53.000.000 99,78%
Trevi Arabco JV Egitto Dollaro U.S.A. 99,78%*
Trevi Australia Pty Ltd Australia Dollaro Australiano 10 99,78%
Trevi Chile SpA Chile Peso Cileno 10.510.930 99,76%
Trevi Cimentaciones CA Venezuela Euro 46.008.720 99,78%
Trevi Cimentacones y
Consolidaciones Sa
Repubblica di Panama Dollaro U.S.A. 9387.597 99,78%
Trevi Construction Co. Ltd Hong Kong Dollaro U.S.A. 2.051.668 99,78%
Trevi Contractors BV Olanda Euro 907.600 99,78%
Trevi Drilling Services
Saudi Arabia Co. Ltd
Arabia Saudita Riyal Saudita 7.500.000 51,00%
Trevi Energy SpA in
liquidazione
Italia Euro 1.000.000 100,00%
Trevi Fondations Spèciales
Sas
Francia Euro 100.000 99,78%
Trevi Foundations Canada
Inc
Canada Dollaro U.S.A. 8 99.78%
Trevi Foundations
Denmark A/S
Danimarca Corona Danese 2.000.000 99,78%
Trevi Foundations Kuwait
Co. WLL
Kuwait Dinaro Kuwait 100.000 99,78%*
Trevi Foundations Nigeria
Ltd
Nigeria Naira 402.554.879 59,75%
Trevi Foundations
Philippines Inc
Filippine Peso Filippino 52.500.000 99,78%
Trevi Foundations Saudi
Arabia Co. Ltd
Arabia Saudita Riyal Saudita 500-000 99,78%
Trevi Galante Sa Colombia Peso Colombiano 1.000.000.000 99,78%
Trevi Geotechnik GmbH Austria Euro 100.000 99,78%
Trevi Holding USA
Corporation
Stati Uniti Dollaro U.S.A. 99,78%
Trevi Insaat Ve
Muhendislik AS
Turchia Lira Turca 77.600 99,78%
Trevi ITT JV Thailandia Dollaro U.S.A. 99,78%*
Trevi Panamericana Sa Repubblica di Panama Dollaro U.S.A. 1-221-366 99,78%
Trevi SpA Italia Euro 32.300.000 99,78%
Trevi SpezialTiefBau
GmbH
Germania Euro 50.000 99,78%
TreviGeos Fundacoes
Especiais Ltda
Brasile Real Brasiliano 5.000.000 50,89%
Treviicos Corporation U.S.A. Dollaro U.S.A. 23.500 99,78%
Treviicos Soletanche JV Stati Uniti Dollaro U.S.A. 54,88%
Treviicos South Inc U.S.A. Dollaro U.S.A. 5 99,78%
Wagner Constructions LLC U.S.A. Dollaro U.S.A. 5.200.000 99,78%
6V Srl Italia Euro 154.700 50,89%

(*) Soilmec do Brasil Sa appartiene al Gruppo per il 38,25%, tuttavia la percentuale considerata ai fini del consolidamento è pari all'83,75%;

(*) Soilmec Wuliang Co. Ltd appartiene al Gruppo per il 51%, tuttavia viene considerate nel perimetro di consolidamento del Gruppo;

(*) Swissboring & Co;LLC appartiene al Gruppo per il 70%, tuttavia viene considerata integralmente nel consolidamento del Gruppo;

(*) Swissboring Qatar WLL appartiene al Gruppo per il 49%, tuttavia viene considerata integralmente nel Gruppo;

(*) Trevi Arabco JV appartiene al Gruppo per il 51%, tuttavia integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;

(*) Trevi Foundations Kuwat Co. WLL appartiene al Gruppo per il 49%, tuttavia integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;

(*) Trevi ITT JV appartiene al Gruppo per il 95%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro del Gruppo.

245

E-MARKET

Allegato 1a

SOCIETÀ ASSUNTE NEL BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2020 CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO

DENOMINAZIONE
SOCIALE
SEDE LEGALE VALUTA CAPITALE
SOCIALE (*)
QUOTA % TOT.
DEL GRUPPO
VALORE DI
BILANCIO
(Euro/000)
J.V. Rodio-Trevi-Arab
Contractor
Svizzera Dollaro U.S.A. 100.000 17.46% 0
Dragados y Obras
Portuarias S A Pilotes
Trevi SACIMS UTE
Argentina Peso Argentino 49,90% 17
VPP Pilotes Trevi
SACIMS Fesa UTE
Argentina Peso Argentino 49,90% -3
Trevi Icos-Nicholson
JV
Stati Uniti Dollaro U.S.A. 49,50% 2.981
TYOTALE B 2.995

(*) Per i consorzi situati in Argentina il valore indicato corrisponde con il Patrimonio netto

Allegato 1b

SOCIETÀ E CONSORZI ASSUNTI NEL BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2020 CON IL METODO DEL COSTO

DENOMINAZIONE
SOCIALE
SEDE LEGALE VALUTA CAPITALE
SOCIALE
QUOTA % TOT.
DE FEROPPO
VALORE DI
BILANCIO
(in migliaia di euro)
SOCIETA'
CONSORTILI E
CONSORZI
Consorzio Romagna
Iniziative
Italia Euro 41.317 12% 0
Trevi S.G.F Inc. per
Napoli
Italia Euro 10.000 54,88% 6
Consorzio Fondav Italia Euro 25.823 37,00% 0
Filippella S.c.a.r.l. Italia Euro 10.000 74,84% 8
Porto di Messina
S.c.a.r.l.
Italia Euro 10.200 79,80% 0
Consorzio Water
Alliance
Italia Euro 60.000 64,86% 0
Compagnia del Sacro
Cuore S.r.l.
Italia Euro
Consorzio NIM-A Italia Euro 60.000 66,52% 40
Centuria S.c.a.r.1. Italia Euro 308.000 1,58%
Soilmec Arabia Arabia Saudita Riyal Saudita 24,25% 44
Nuova Darsena
S.C.A.R.L.
Italia Euro 10.000 50,80% 5
ALTRE SOCIETA'
Drillmec India India Euro 24
Comex S.p.A. (in
liquidazione)
Italia Euro 10.000 0,69% 0
Credito Cooperativo
Romagnolo - BCC di
Cesena e Gatteo
Italia Euro 7-474.296 0,01% l
Italthai Trevi Thailandia Baht 80.000.000 2,19% 133
Hercules Trevi
Foundation A.B.
Svezia Corona 100.000 49,50% 103
Japan Foundations Giappone Yen Giapponese 5.907.978.000 0,00% 111
Bologna Park S.r.l. Italia Euro 50.000 56,13% 5
Pescara Park S.r.1. Italia Euro 10.000 34,92%
Parma Park SrL Italia Euro 200.000 29,96% 0
I.F.C Hong Kong Dollaro U.S.A. 18.933 0,10%
OOO Trevi Stroy Russia Rublo Russo 5.000.000 100%
Trevi Cote d'Ivoire
Sarl
Costa d'Avorio Franco CFA 264.630.000 100%
Gemac Srl Romania Nuovo Leu 50.000 24,59% 3
Sviluppo Imprese
Romagna S.p.A.
Italia Euro 1.125.000 13,33% 150
SEP SEFI JV Francia Euro 50%
TOTALE 633

Allegato 2 ORGANIGRAMMA DEL GRUPPO

Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 154-bis del D.Lgg. 58/98

  • f. I sottoscritti Giuseppe Caselli, Amministratore Delegato, e Massimo Sala, Direttore Amministrazione, Finanza e Controllo in qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari del Gruppo Trevi, attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    • · l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa; e
    • · l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato nel corso dell'esercizio 2020.

    1. Si attesta, inoltre, che:
  • 2.1 Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2020:
    • a) è redatto in conformità ai Principi Contabili Internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità Europea ai sensi del Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
    • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
    • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
  • 2.2 La relazione sulla gestione contiene riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nel corso dell'esercizio e alla loro incidenza sul bilancio consolidato, unitamente ad una descrizione dei principali rischi e incertezze dell'esercizio nonché le informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

Cesena, 28 Aprile 2021

Giuseppe Caselli Amministratore Delegato

Massimo Sala Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

KPMG S.p.A. Revisione e organizzazione contabile Via Innocenzo Malvasia, 6 40131 BOLOGNA BO Telefono +39 051 4392511 Email [email protected] PEC [email protected]

Relazione della società di revisione indipendente ai sensi degli artt. 14 del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 e 10 del Regolamento (UE) n. 537 del 16 aprile 2014

Agli Azionisti della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.

Relazione sulla revisione contabile del bilancio consolidato

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio consolidato del Gruppo Trevi (nel seguito anche il "Gruppo"), costituito dai prospetti della situazione patrimoniale finanziaria consolidata al 31 dicembre 2020, del conto economico consolidato, del conto economico complessivo consolidato, delle variazioni di patrimonio netto consolidato e del rendiconto finanziario consolidato per l'esercizio chiuso a tale data e dalle note esplicative al bilancio consolidato che includono anche la sintesi dei più significativi principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2020, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/05.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nel paragrafo "Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato" della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto alla Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. (nel seguito anche la "Società") in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio.

KPMG S-27A è ana società per azioni di dirilto ilaliano e fa parte d x KPMG di entità indipendenti affiliate a KPMG International Limited società di diritto inglese

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Società per azioni Canitale sociale Euro 10,415,500,00 Lv Registro Imprese Milano Monza Brianza Lodi e Codice Fiscale N. 00709600159 R E A Milano N, 512867 Partita IVA 00709600159 VAT number IT00709600159 Sede legale Via Vittor Pisani, 25
20124 Milano MI ITALIA

Incertezza significativa relativa alla continuità aziendale

Si richiama l'attenzione su quanto descritto dagli Amministratori nel paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale" delle note di commento al bilancio consolidato, in merito ad eventi e circostanze che indicano l'esistenza di un'incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Società e del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento.

L'ottenimento di elementi probativi sufficienti sull'appropriato utilizzo da parte degli Amministratori della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. del presupposto della continuità aziendale ha rappresentato un aspetto chiave della revisione contabile.

Le nostre procedure di revisione hanno incluso:

  • l'analisi del processo di valutazione degli Amministratori relativamente alla capacità della Società e del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento;
  • la comprensione e l'analisi di ragionevolezza delle principali ipotesi e assunzioni alla base del piano industriale 2021-2024 approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo in data 23 aprile 2021 (il "Piano 2021-2024");
  • il confronto delle assunzioni chiave utilizzate con i dati storici della Società e del Gruppo e con informazioni ottenute da fonti esterne, ove disponibili;
  • le analisi condotte dalla Direzione nella valutazione dell'adeguatezza del Piano 2021-2024 al raggiungimento dell'equilibrio finanziario della Società e del Gruppo;
  • l'ottenimento e la comprensione delle analisi effettuate dagli Amministratori relativamente alla stima degli impatti attesi dal COVID-19 sul Piano 2021-2024 e, conseguentemente, sulla continuità aziendale;
  • l'analisi delle comunicazioni con le banche finanziatrici;
  • l'analisi dei verbali delle adunanze del Consiglio di Amministrazione;
  • l'analisi degli eventi occorsi successivamente alla data di riferimento del bilancio che forniscano elementi informativi utili sulla continuità aziendale;
  • l'analisi dell'adeguatezza dell'informativa fornita nelle note di commento al bilancio consolidato relativamente alla continuità aziendale.

Il nostro giudizio non è espresso con rilievi in relazione a tale aspetto.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio consolidato nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

Recuperabilità delle attività nette del Gruppo

Note esplicative al bilancio: nota esplicativa "Perdita di valore delle attività", nota esplicativa "Uso di stime", nota esplicativa "Analisi di Impairment test al 31 dicembre 2020".

Aspetto chiave Procedure di revisione in risposta
all'aspetto chiave
In conseguenza del contesto nel quale il
Gruppo si è trovato ad operare, gli
Amministratori hanno effettuato un test di
Le procedure di revisione svolte hanno
incluso, anche con il supporto di specialisti
KPMG in materia:
impairment con l'ausilio di un esperto
esterno, al fine di verificare la presenza di
potenziali perdite di valore, confrontando il
valore recuperabile delle attività nette del
- la comprensione del processo adottato
nella predisposizione del test di
impairment;
Gruppo con il relativo valore contabile, per le
Cash Generating Unit (CGU) identificate
(Trevi e Soilmec).
la comprensione del processo adottato
nella predisposizione del Piano 2021-
2024 approvato dal Consiglio di
Gli Amministratori hanno determinato il
valore recuperabile calcolando il valore d'uso
sulla base del metodo dell'attualizzazione dei
flussi finanziari attesi. Tali flussi identificati
Amministrazione della Capogruppo, il
quale include i flussi finanziari futuri
attesi alla base del test di impairment;
per società sono inclusi nel Piano 2021-
2024, approvato dagli Amministratori della
Capogruppo in data 23 aprile 2021.
l'analisi della ragionevolezza delle
ipotesi adottate dagli Amministratori
nella predisposizione del Piano 2021-
Gli Amministratori hanno inoltre effettuato
un'analisi di sensitività, i cui risultati sono
illustrati nelle note esplicative del bilancio
consolidato, finalizzata alla verifica degli
effetti sul valore d'uso di possibili variazioni
2024;
il confronto tra i flussi finanziari utilizzati
ai fini del test di impairment e i flussi
previsti nel Piano 2021-2024;
del tasso di attualizzazione dei flussi e del
tasso di crescita successivo al periodo di
previsione esplicita rispetto a quanto
contenuto nelle previsioni effettuate.
l'esame della ragionevolezza del
modello del test di impairment e delle
relative assunzioni, anche attraverso il
contronto con dati e informazioni esterni;
Lo svolgimento del test di impairment
richiede un elevato grado di giudizio, con
particolare riferimento alla stima:
l'esame degli scostamenti tra le più
recenti situazioni contabili predisposte e
i dati inclusi nel Piano 2021-2024 e
- dei flussi finanziari attesi, che per la loro
determinazione devono tener conto
comprensione delle motivazioni alla
base degli stessi;
dell'andamento economico generale e
del settore di appartenenza, nonché dei
flussi di cassa prodotti dalle CGU negli
l'esame della corretta determinazione
del perimetro delle CGU;
esercizi passati;
dei parametri finanziari da utilizzare ai
fini dell'attualizzazione dei flussi sopra
indicati.
l'esame dell'appropriatezza
dell'informativa fornita nelle note
esplicative al bilancio consolidato in
relazione alle attività nette ed al test di
impairment.
Per tali ragioni, abbiamo considerato la
recuperabilità delle attività nette allocate alle
sopra citate CGU un aspetto chiave
dell'attività di revisione.

Responsabilità degli Amministratori e del Collegio Sindacale della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. per il bilancio consolidato

Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/05 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli Amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità del Gruppo di continuare a operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio consolidato, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli Amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio consolidato a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della capogruppo Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il Collegio Sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria del Gruppo.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato

l nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio consolidato nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche degli utilizzatori prese sulla base del bilancio consolidato.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio consolidato, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;

abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle

circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno del Gruppo;

  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli Amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti a una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli Amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull'eventuale esistenza di un'incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità del Gruppo di continuare a operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che il Gruppo cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio consolidato nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio consolidato rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione;
  • abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati sulle informazioni finanziarie delle imprese o delle differenti attività economiche svolte all'interno del Gruppo per esprimere un giudizio sul bilancio consolidato. Siamo responsabili della direzione, della supervisione e dello svolgimento dell'incarico di revisione contabile del Gruppo. Siamo gli unici responsabili del giudizio di revisione sul bilancio consolidato.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati a un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le relative misure di salvaguardia.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate ai sensi dell'art. 10 del Regolamento (UE) 537/14

L'Assemblea degli Azionisti della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. ci ha conferito in data 15 maggio 2017 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio e consolidato della Società per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'art. 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 537/14 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Società nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio consolidato espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al Collegio Sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'art. 11 del citato Regolamento.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio ai sensi dell'art. 14, comma 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10 e dell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98

Gli Amministratori della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2020, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio consolidato e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98, con il bilancio consolidato del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2020 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio consolidato del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2020 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'art. 14, comma 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Dichiarazione ai sensi dell'art. 4 del Regolamento Consob di attuazione del D.Lgs. 254/16

Gli Amministratori della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della dichiarazione di carattere non finanziario ai sensi del D.Lgs. 254/16. Abbiamo verificato l'avvenuta approvazione da parte degli Amministratori della dichiarazione di carattere non finanziario. Ai sensi dell'art. 3. comma 10. del D.Lgs. 254/16, tale dichiarazione è oggetto di separata attestazione di conformità da parte di altro revisore.

Bologna, 7 maggio 2021

KPMG S.p.A.

Gianuca Geminiani Socio

TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A.

Progetto di bilancio d'Esercizio al 31 Dicembre 2020

TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A. Sede Sociale Cesena (FC) - Via Larga 201 - Italia Capitale Sociale Euro 97.475.554,00 i.v. R.E.A. C.C.I.A.A. Forlì - Cesena N. 201.271 Codice Fiscale, P. IVA e Registro delle Imprese di Forlì – Cesena: 01547370401 Sito Internet: www.trevifin.com

SITUAZIONE PATRIMONIALE E FINANZIARIA

importi espressi in unità di Euro

ATTIVITA' Note 31/12/2020 31/12/2019
Attività non correnti
Immobilizzazioni materiali
Terreni e Fabbricati 6.496.405 6.281.314
Impianti, macchinari ed attrezz.industriali e commerciali 15.540.247 19.061.611
Altri beni 62.527 128.617
Totale Immobilizzazioni Materiali (1) 22.099.179 25.471.542
Immobilizzazioni immateriali
Concessioni, licenze, marchi 72.400 100.856
Immobilizzazioni immateriali in corso ed acconti 3.391.625 217.500
Totale Immobilizzazioni Immateriali (2) 3.464.025 318.356
Partecipazioni in altre imprese (3) 175.594 151.205
Partecipazioni in imprese controllate (3) 193.588.542 128.266.670
Attività fiscali per imposte anticipate (4) 1.416.754
Altri crediti finanziari medio lungo termine 21.959 35.996
Altri crediti finanziari medio lungo termine verso controllate e altre imprese (5) 10.000.000 82.489.602
- Di cui verso parti correlate 82.489.602
Crediti commerciali e altri crediti mediolungo termine
Totale Immobilizzazioni Finanziarie 203.786.095 212.360.227
Totale Attività non correnti 229.349.299 238.150.125
Attività Destinate alla dismissione 3.395.219
Attività correnti
Crediti commerciali e altri crediti a breve termine (6) 7.325.211 8.969.839
- Di cui verso parti correlate 49.975 10.037
Crediti commerciali e altri crediti a breve termine verso controllate (2) 54.145.863 42.472.247
- Di cui verso parti correlate 54.145.863 42.472.247
Attività fiscali per imposte correnti (8) 1.498.779 1.712.665
Attività finanziarie correnti (a) 57.620.969 10.977.362
Disponibilità liquide (10) 2.813.477 146.231
Totale Attività correnti 123.404.299 64.278.344
TOTALE ATTIVITA' 352.753.599 305.823.688

PATRIMONIO NETTO Note 31/12/2020 31/12/2019
Capitale sociale e riserve
Capitale sociale 97.373.554 82.289.633
Altre riserve 270.076.966 134.032.585
Utile portato a nuovo incluso risultato netto dell'esercizio (238.918.798) (484.954.764)
Totale Patrimonio Netto (11) 128.531.723 (268.632.546)
PASSIVITA'
Passività non correnti
Finanziamenti a lungo termine (12) 4.660.235
Debiti verso altri finanziatori a lungo termine (13) 63.717.581 401.443
Strumenti finanziari derivati a lungo termine (14)
Passività fiscali per imposte differite (15) 980.710 814.505
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (16) 695.344 838.048
Fondi per rischi ed oneri (17) 10.963.781 18.049.214
Altre passività a lungo termine (17.1) 5.229.370
Totale Passività non correnti 86.247.021 20.103.210
Passività correnti
Debiti commerciali e altre passività a breve termine
Debiti commerciali e altre passività a breve termine verso
(18) 7.860.993 23.260.577
controllate (19) 19.083.957 20.064.253
- Di cui verso parti correlate 19.083.957 20.064.253
Passività fiscali per imposte correnti (20) 1.533.664
Finanziamenti a breve termine (21) 64.513.548 319.663.188
Debiti verso altri finanziatori a breve termine (22) 44.982.693 189.931.854
- Di cui verso parti correlate 3.911.662 966.994
Passività per strumenti finanziari derivati a breve termine (23) 129.047
Totale Passività correnti 137.974.855 553.048.919
TOTALE PASSIVITA 224.221.876 573.152.129
Passività destinate alla dismissione - 1.304.105
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA' 352.753.599 305.823.688

CONTO ECONOMICO

importi espressi in unità di Euro
Note 31/12/2020 31/12/2019
Ricavi delle vendite e delle prestazioni (24) 13.906.209 27.177.528
- Di cui verso parti correlate 13.256.967 27.177.457
Altri ricavi operativi (25) 1.694.623 5.268.732
- Di cui verso parti correlate 819.635 3.119.976
Materie prime e di consumo (73.838) (32.040)
- Di cui verso parti correlate
Costo del personale (27) (5.578.978) (7.729.286)
Altri costi operativi (28) (11.140.205) (19.110.173)
- Di cui verso parti correlate (673.868) (658.642)
Ammortamenti (29) (2.735.164) (2.959.330)
Accantonamenti, svalutazioni e rilasci 1.793.626 (2.747.022)
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 1.490.971
Risultato operativo (642.756) (131.591)
Proventi finanziari (30) 281.994.460 10.148.331
- Di cui verso parti correlate 2.439.154 10.148.331
Costi finanziari (31) (25.979.932) (17.975.345)
Utile (perdita) derivante da transazioni in valute estera (32) 735.451 (56.315)
Sub Totale proventi / (costi) finanziari e utile / (perdita) su cambi 256.749.979 (7.883.329)
Rettifiche di valore ad attività finanziarie (33) (2.538.133) (11.724.934)
- Di cui verso parti correlate (2.538.133)
Risultato prima delle Imposte 253.569.091 (19.739.855)
Imposte sul reddito (4.311.307) 1.137.828
Risultato Netto derivante dalle attività in funzionamento 249.257.784 (18.602.027)
Risultato Netto da attività destinate ad essere cessate (3.221.817) (29.229.442)
Risultato netto (35) 246.035.967 (47.831.469)

CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO

importi espressi in unità di Euro
31/12/2020 31/12/2019
Utile/(perdita) del periodo 246.035.967 (47.831.469)
Altre componenti di conto economico complessivo che saranno
successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio
Riserva di cash flow hedge
Imposte sul reddito
Effetto variazione riserva cash flow hedge
Totale altre componenti di conto economico complessivo che saranno
successivamente riclassificate nell'utile/{perdita} d'esercizio al netto delle
imposte
0 0
Altre componenti di conto economico complessivo che non saranno
successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio:
Utili/(perdite) attuariali
Imposte sul reddito
14.220 (97.791)
Totale altre componenti di conto economico complessivo che non saranno
successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio al netto delle
imposte
14.220 (97.791)
Risultato complessivo al netto dell'effetto fiscale 246.050.187 (47.929.260)

VARIAZIONI DI PATRIMONIO NETTO

importi espressi in unità di Euro

DESCRIZIONE Capitale Sociale Altre riserve Utili (perdite)
accumulati
Utile del periodo Totale
Patrimonio Netto
Saldo al 31/12/2018 82.289.633 134.130.376 (346.868.491) (90.254.804) (220.703.287)
Destinazione dell'Utile (90.254.804) 90.254.804
Distribuzione di dividendi
Aumento di Capitale
Utile / (Perdita) complessiva (97.791) (47.831.469) (47.929.260)
Saldo al 31/12/2019 82.289.633 134.032.585 (437.123.296) (47.831.469) (268.632.546)
Destinazione dell'Utile (47.831.469) 47.831.469
Distribuzione di dividendi
Aumento di Capitale 15.083.921 134.701.926 149.785.847
Altre variazioni 1.328.236 1.328.235
Utile / (Perdita) complessiva 14.220 246.035.967 246.050.187
Saldo al 31/12/2020 97.373.554 270.076.966 (484.954.765) 246.035.967 128.531773

RENDICONTO FINANZIARIO

importi espressi in unità di Euro

Note 31/12/2020 31/12/2019
Risultato del periodo (35) 246.035.967 (47.831.471)
Imposte sul reddito (34) 4.311.307 (1.137.827)
Risultato ante imposte 250.347.274 (48.969.298)
Ammortamenti (29) 2.735.164 3.142.261
(Plusvalenze)/Minusvalenze per alienazione cespiti (1) - (2) 582.000 (2.018.097)
(Proventi)/Costi finanziari (30) - (31) - (32) (256.014.528) (4.008.467)
Rettifiche di valore di attività finanziarie (33) 2.538.133 22.106.491
Accantonamenti fondo rischi e benefici successivi
cessazione del rapporto di lavoro
(16) 278.978 201.667
Utilizzo fondi rischi e benefici successivi
cessazione del rapporto di lavoro
(16) (407.463) (411.067)
Accantonamenti fondi rischi e oneri (17) (2.375.626) 21.461.054
(A) Flusso di cassa dell'attività operativa ante variazioni del Capitale
Circolante
(2.316.070) (8.495.455)
(Incremento)/Decremento Crediti commerciali (6) (9.753.476) (4.053.980)
(Incremento)/Decremento altre attività (7) - (8) - (4) 5.304.761 24.222.410
Incremento/ (Decremento) Debiti commerciali (18) (13.351.899) 11.008.365
Incremento/ (Decremento) Altre passività (15) - (19) - (20) (19.660.707) (36.773.556)
(B) Variazione del capitale circolante (37.461.321) (5.596.761)
( C ) Incassi(Esborsi) finanziari (30) - (31) - (32) (5.271.218) 4.008.467
(D) Flusso di cassa generato (assorbito) dall'attività operativa (A+B+C) (45.048.609) (10.083.749)
(Investimenti) netti in immobilizzazioni materiali (1) - (29) 87.456 1.890.204
(Investimenti) netti in immobilizzazioni immateriali (2) - (29) (3.177.925) (285.325)
Variazione netta delle Attività finanziarie (3) - (2) (24.389) (12.597.593)
(E) Flusso di cassa generato (assorbito) nelle attività di investimento (3.114.859) (10.992.715)
Incremento/ (Decremento) Capitale Sociale e riserve per acquisto azioni
proprie
(11) 15.083.921
Altre variazioni (11) 72.618.052 192.257
Incremento/ (Decremento) finanziamenti e altri finanziatori (9)-(12) - (13) -(14)
- (21) -(22)- (23)
(122.867.260) 20.317.798
Dividendi incassati (30) 4.091
(F) Flusso di cassa netto della gestione finanziaria (35.165.286) 20.514.146
(G) Variazione cassa per attività destinate ad essere cedute 85.996.000
(H) Aumento (Diminuzione) delle disponibilità liquide (D+E+F) 2.667.246 (562.318)
Disponibilità liquide iniziali 146.231 708.551
Disponibilità liquide finali 2.813.477 146.231

NOTE ESPLICATIVE AL BILANCIO DELL'ESERCIZIO CHIUSO IL 31/12/2020

Profilo ed attività della Società

TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A. (di seguito "la Società") e le società da essa controllate (di seguito "Gruppo TREVI o "il Gruppo") svolgono la propria attività nel settore dei servizi di ingegneria delle fondazioni per opere civili, infrastrutturali e costruzione di attrezzature per fondazioni speciali (di seguito "Fondazioni").

Tali attività sono coordinate dalle due società operative principali del Gruppo:

  • · Trevi S.p.A., al vertice del campo di attività dell'ingegneria del sottosuolo;
  • · Soilmec S.p.A., che guida la relativa divisione e realizza e commercializza attrezzature per l'ingegneria del sottosuolo.

TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A. è quotata alla Borsa di Milano dal luglio 1999.

Il presente bilancio è stato approvato e autorizzato alla pubblicazione dal Consiglio di Amministrazione in data 28 aprile 2021. L'Assemblea degli Azionisti ha comunque facoltà di rettificare il bilancio così come proposto dal Consiglio di Amministrazione.

Per un commento sulle varie aree di attività in cui il Gruppo opera, sui rapporti con Società correlate e sui fatti avvenuti successivamente alla data di chiusura dell'esercizio, si rimanda a quanto detto nella Relazione sulla Gestione.

Struttura e contenuto dei Prospetti Contabili

Il bilancio d'esercizio della Società è stato redatto conformemente agli International Financial Reporting Standard (IFRS) emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e adottati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 così come recepito dal Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38 e successive modificazioni, comunicazioni e delibere CONSOB ed ai relativi principi interpretativi IFRIC emessi dall'International Reporting Interpretation Committee e dai precedenti SIC emessi dallo Standing Interpretations Committee.

Nella sezione "Criteri di valutazione" sono indicati i principi contabili internazionali di riferimento adottati nella redazione del bilancio della Società al 31 dicembre 2020.

Il bilancio d'esercizio della Società al 31 dicembre 2020 presenta, ai fini comparativi, i saldi dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019.

Sono state utilizzate le seguenti classificazioni:

  • la "situazione patrimoniale finanziaria" per poste correnti/non correnti;
  • il "conto economico" per natura;
  • il "conto economico complessivo", che include oltre all'utile dell'esercizio le altre variazioni dei movimenti di patrimonio netto diverse dalle transazioni con gli azionisti;
  • il "rendiconto finanziario" redatto con il metodo indiretto.

Tali classificazioni si ritiene forniscano informazioni meglio rispondenti a rappresentare la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Società.

La valuta funzionale e di presentazione è l'Euro.

Per quanto riguarda i prospetti contenuti nel presente bilancio e le relative note esplicative, ove non diversamente indicato, sono esposti in unità di Euro.

Principi contabili

Il bilancio d'esercizio è stato redatto secondo il principio generale del costo storico per tutte le attività e passività ad eccezione delle attività finanziarie possedute per la negoziazione e degli strumenti finanziari derivati per i quali è applicato il principio del fair value, nonché sul presupposto della continuità aziendale.

Criteri di Valutazione

La preparazione del bilancio richiede agli amministratori di effettuare valutazioni discrezionali, stime ed ipotesi che influenzano i valori di ricavi, costi, attività e passività, e l'indicazione di passività potenziali alla data di bilancio. Le principali voci di bilancio che hanno richiesto l'utilizzo di stime sono:

  • · valutazione delle partecipazioni; attività per imposte anticipate, relativamente, in particolare, alla probabilità di futuro riversamento delle stesse;
  • · accantonamenti al fondo svalutazione crediti ed ai fondi rischi;
  • · ipotesi principali applicate al ricalcolo attuariale del fondo TFR (benefici ai dipendenti), quali il tasso di turnover futuro e il tasso di sconto.

Il bilancio d'esercizio della Società al 31 dicembre 2020, è stato predisposto applicando il presupposto della continuità aziendale. Si rimanda al Paragrafo "Principali Rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale" per ulteriori commenti.

Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale

Introduzione

La presente sezione ha lo scopo di: (i) esaminare la correttezza dell'applicazione del presupposto relativo alla continuità aziendale ai bilanci (d'esercizio e consolidato) relativi all'esercizio 2020 della Società e del Gruppo (come infra definito), anche alla luce della situazione economica, finanziaria e patrimoniale e delle ulteriori circostanze che possono assumere rilievo a tal fine; e (ii) identificare le incertezze al momento esistenti, valutandone la significatività e la probabilità che le stesse possano essere superate, prendendo in considerazione le misure poste in essere dal management e gli ulteriori fattori di mitigazione.

In particolare, pare opportuno anticipare sin d'ora che sono state identificate le tre seguenti aree di rischio, tutte analizzate nel prosieguo della presente sezione: (a) il mancato rispetto delle clausole contrattuali contenute nell'Accordo di Ristrutturazione (come infra definito) e le possibili conseguenze derivanti da tale circostanza, anche alla luce dei rapporti con le Banche Finanziatrici (come infra definite); (b) gli eventuali rischi legati all'andamento della liquidità del Gruppo per un periodo di almeno 12 mesi a partire dalla data di riferimento del presente bilancio; e (c) il rischio derivante dall'eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi di risanamento, come previsti dal Piano Consolidato Aggiornato (come infra definito).

Al fine di descrivere in maniera puntuale le specifiche aree di rischio nell'ambito delle quali la continuità della Società è stata in concreto verificata, occorre in via preliminare ricordare che la Società e il Gruppo hanno affrontato negli anni passati un complesso processo di risanamento economico, finanziario e patrimoniale conclusosi nella prima metà del 2020, a causa di alcune difficoltà e incertezze che si sono manifestate a partire dall'esercizio 2017. Pare pertanto opportuno ricapitolare brevemente in questa sede le principali tappe di tale percorso sino ad oggi.

Breve excursus degli eventi più rilevanti sino alla data della presente relazione

  • · Al fine di fare fronte alla grave situazione di tensione economico-finanziaria della Società e del gruppo ad essa facente capo (il "Gruppo Trevi" o il "Gruppo"), a partire dal 2017 la Società ha avviato un processo di ripatrimonializzazione e di ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo da attuarsi nell'ambito di un accordo ex articolo 182 bis della Legge Fallimentare (come infra definita), il quale ha coinvolto, da un lato, i creditori finanziari del Gruppo Trevi e, dall'altro, i propri azionisti principali.
  • · La manovra finanziaria definitiva relativa alla suindicata operazione è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 8 maggio 2019 e, a seguito di alcune modifiche e integrazioni, in data 17 luglio 2019. Tale manovra si innestava su un piano industriale, economico e finanziario relativo al Gruppo Trevi periodo 2018-2022 (il "Piano Consolidato Originario") - elaborato nel corso degli esercizi 2018 e 2019 - il quale è stato approvato, nella sua versione finale, dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 2 agosto 2019. La manovra in questione prevedeva, in estrema sintesi:
    • i) un aumento di capitale di massimi Euro 193,1 milioni, di cui: (a) Euro 130.001.189,07 a pagamento e in via inscindibile, con diritto di opzione in favore degli azionisti della Società ai sensi dell'articolo 2441, comma 1, cod. civ., a un prezzo di sottoscrizione per azione pari a Euro 0,01 (tenuto conto del raggruppamento azionario eseguito il 18 novembre 2019) (l'"Aumento di Capitale in Opzione"); e (b) un ulteriore importo fino a Euro 63.137.242,00, inscindibile sino all'importo di Euro 10.593.896,00, riservato alle Banche Finanziatrici, da eseguirsi mediante compensazione dei crediti secondo un rapporto di conversione pari a 4,5 volte il prezzo di emissione (1**Aumento di Capitale per Conversione" e, insieme all'Aumento di Capitale in Opzione, l'"Aumento di Capitale"). L'Aumento di Capitale in Opzione era interamente garantito, come segue: (A) quanto a ca. Euro 77,4 milioni, dagli impegni di sottoscrizione assunti da parte dei soci FSI Investimenti S.p.A. ("FSI") e Polaris Capital Management LLC ("Polaris" e, congiuntamente a Polaris, i "Soci Istituzionali"); e (B) quanto ai residui ca. Euro 52,6 milioni, degli impegni di sottoscrizione assunti dalle Banche Finanziatrici tramite l'utilizzo in compensazione dei loro crediti complessivamente pari a Euro 284,1 milioni, fermo restando che, qualora l'Aumento di Capitale in Opzione avesse dovuto essere sottoscritto dalle Banche Finanziatrici tramite la conversione dei loro crediti, ciò avrebbe comportato una conseguente riduzione dell'importo da sottoscriversi nell'ambito

dell'Aumento di Capitale in Conversione, per un importo pari a quello utilizzato per sottoscrivere l'Aumento di Capitale in Opzione;

  • ii) la dismissione di Drillmec S.p.A., Petreven S.p.A. e di tutte le società al tempo facenti parte del Gruppo Trevi e operanti nel settore dell'Oil&Gas (la "Dismissione Oil&Gas") in favore del gruppo indiano facente capo a Megha Engineering & Infrastructures Ltd., primario operatore indiano del settore delle infrastrutture ("MEIL"), tra i leader mondiali del settore. I proventi derivanti da tale dismissione sarebbero stati destinati al rimborso di parte dell'indebitamento gravante sulle società della divisione Oil&Gas, mentre la parte residua di tale indebitamento sarebbe stata accollata da parte di Trevifin e utilizzata per sottoscrivere l'Aumento di Capitale per Conversione ovvero riscadenziata in maniera uniforme al debito oggetto di ristrutturazione di cui al successivo punto (v);
  • iii) nel caso di mancata integrale sottoscrizione della porzione di Aumento di Capitale in Opzione, l'eventuale concessione ed erogazione in favore di Trevi S.p.A. ("Trevi") e Soilmec S.p.A. ("Soilmec" e, congiuntamente a Trevifin e Trevi, le "Società Proponenti") di un finanziamento a medio-lungo termine in pool per cassa per un importo massimo complessivo pari al minore tra (a) Euro 41 milioni, e (b) la differenza tra Euro 130 milioni e l'ammontare dell'Aumento di Capitale in Opzione effettivamente sottoscritto dal mercato e dagli azionisti (ivi inclusi i Soci Istituzionali), da cui dovevano essere ulteriormente dedotti i proventi netti derivanti dalla cessione della divisione Petreven in eccesso rispetto a Euro 11,6 milioni (la "Nuova Finanza"). Di tale finanziamento, una parte pari a Euro 12 milioni sono stati erogati nel periodo intercorrente tra il deposito del ricorso ex articolo 182 LF e la data di intervenuta definitività del decreto di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione (come infra definito) (e, dunque, a seguito dell'autorizzazione da parte del Tribunale competente ai sensi dell'articolo 182 quinquies, comma 1, LF). La parte residua di tale Nuova Finanza, che in considerazione dei criteri previsti dal relativo contratto di finanziamento è risultata pari a Euro 878.866,00, è stata erogata successivamente all'esecuzione dell'Aumento di Capitale in data 31 luglio 2020;
  • iv) il consolidamento e il riscadenziamento del debito bancario che avrà data di scadenza finale e relativo rimborso balloon al 31 dicembre 2024, salvi i casi di rimborso anticipato obbligatorio, e la modifica dei relativi termini e condizioni;
  • v) la conferma delle linee di credito esistenti e la concessione di nuove linee di credito per firma, volte a consentire al Gruppo di emettere le garanzie richieste nell'ambito della propria attività ordinaria, per complessivi circa Euro 200 milioni, una parte delle quali -

pari a complessivi Euro 39,3 milioni - da erogarsi anche durante il periodo intercorrente tra la data di deposito e la data di omologa dell'Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell'articolo 182 quinquies LF, subordinatamente all'ottenimento dell'autorizzazione da parte del Tribunale competente;

  • vi) il pagamento, da parte di Trevifin, di un importo pari a Euro 8,3 milioni in favore di SC Lowy -creditore finanziario che aveva rifiutato di aderire alla proposta di conversione in azioni ordinarie di cui al precedente punto (i) - a saldo e stralcio del credito di Euro 27,8 milioni (con uno stralcio implicito del credito originario pari al 70%); e
  • vii) il riscadenziamento sino a tutto il 31 dicembre 2024, e la modifica dei relativi termini e condizioni del prestito obbligazionario denominato «Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A. 5,25% 2014 - 2019» emesso da Trevifin nell'esercizio 2014 per un valore di Euro 50 milioni (il "Prestito Obbligazionario"), già approvato dall'assemblea dei bondholder in data 2 maggio 2019.
  • · In data 5 agosto 2019, sono stati sottoscritti gli accordi per la realizzazione della complessiva operazione di ripatrimonializzazione di Trevifin e ristrutturazione dell'indebitamento del Gruppo, e più in dettaglio:
    • i) l'accordo di ristrutturazione dei debiti (l'"Accordo di Ristrutturazione") sottoscritto, inter alios, dalla Società, Trevi e Soilmec, da una parte, e dagli istituti finanziatori del Gruppo Trevi (le "Banche Finanziatrici"), dall'altra parte, da sottoporre all'omologa del Tribunale ai sensi dell'articolo 182 bis del R.D. 16 marzo 1942 n. 267 (la "Legge Fallimentare" o "LF"), nonché gli ulteriori accordi con altri creditori finanziari, anch essi sottoposti ad omologa ai sensi del medesimo articolo 182 bis LF (gli "Accordi Ulteriori"), volti a disciplinare la ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo Trevi;
    • ii) lo share purchase agreement sottoscritto da Trevifin, le controllate Trevi, Soilmec e Trevi Holding USA Corporation, da una parte, e MEIL Global Holdings B.V., società di diritto olandese direttamente controllata da MEIL, dall'altra parte, volto a disciplinare la Dismissione Oil&Gas (lo "SPA");
    • iii) l'accordo di investimento con il quale i Soci Istituzionali hanno assunto nei confronti di Trevifin inter alia impegni di sottoscrizione per circa Euro 77,4 milioni complessivi in relazione all'Aumento di Capitale in Opzione; e
    • iv) il contratto di finanziamento, con il quale alcune Banche Finanziatrici si sono impegnate a concedere la Nuova Finanza in favore di Trevi e Soilmec.
  • · In data 8 agosto 2019, l'Accordo di Ristrutturazione e gli Accordi Ulteriori sono stati depositati presso il Tribunale di Forlì, al fine di richiederne l'omologazione ai sensi dell'articolo 182 bis LF,

nonché l'autorizzazione ex articolo 182 quinquies, primo comma, LF per contrarre finanziamenti prededucibili in un momento precedente l'omologazione.

  • · Con provvedimenti del 2 ottobre 2019 il Tribunale di Forlì ha concesso l'autorizzazione ai sensi dell'articolo 182 quinquies LF, per l'erogazione da parte di alcune Banche Finanziatrici della Nuova Finanza per complessivi Euro 12 milioni in favore delle controllate Trevi (per Euro 8,4 milioni) e Soilmec (per Euro 3,6 milioni). Il Tribunale di Forlì nella medesima data ha altresi autorizzato la concessione a Trevifin, ai sensi dell'articolo 182 quinquies LF, di nuova finanza interinale sotto forma di emissione di garanzie bancarie per un importo complessivo di Euro 39,3 milioni.
  • · Con provvedimento del 7 novembre 2019, pervenuto a Trevifin il 15 novembre, il Tribunale di Forlì ha rigettato la richiesta di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori. Trevifin, e le controllate Trevi e Soilmec hanno tempestivamente proposto reclamo presso la Corte di Appello di Bologna in data 29 novembre 2019, affinché, con revisione del provvedimento di rigetto, venisse accolta la richiesta di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori.
  • · Con decreti del 10 gennaio 2020, notificati a Trevifin, Trevi e Soilmec in data 21 gennaio 2020, la Corte d'Appello di Bologna ha accolto i reclami avverso i provvedimenti del Tribunale di Forlì di rigetto dell'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori, ritenendo fondate le ragioni addotte dalle società reclamanti, e ha pertanto omologato tali accordi.
  • · In data 11 marzo 2020 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il Covid-19 "pandemia". A fronte di tale dichiarazione, sia il Governo Italiano, sia la maggior parte dei governi di Paesi europei ed extra europei hanno implementato azioni volte al contenimento e alla prevenzione della diffusione della pandemia, tra cui la chiusura temporanea di attività commerciali e produttive e la limitazione degli spostamenti sia all'interno dei Paesi sia da/verso l'esterno (c.d. lockdown).
  • · In data 31 marzo 2020 a seguito del c.d. primo closing perfezionato in data 28 febbraio 2020 è stata completata con successo la cessione della divisione Oil&Gas del Gruppo Trevi in favore di MEIL Global Holdings B.V. In particolare, ai sensi dello SPA, l'intero capitale sociale di Drillmec S.p.A., Drillmec Inc. e Petreven S.p.A. è stato trasferito al Gruppo MEIL per un corrispettivo (debt free) pari a circa Euro 116,4 milioni. Parte del prezzo corrisposto dal Gruppo MEIL è stato utilizzato da Trevifin, prima del lancio dell'Aumento di Capitale, per il rimborso di 48,5 milioni di euro dell'indebitamento bancario relativo alla divisione Oil&Gas, già oggetto di accollo da parte della Società per circa 107,2 milioni di euro, in conformità con quanto previsto dall'Accordo di Ristrutturazione. Inoltre, una parte del prezzo pari a Euro 14 milioni è stata

utilizzata, in conformità agli accordi sottoscritti con il Gruppo MEIL, al fine di costituire un deposito vincolato (c.d. "Escrow Amount") a garanzia degli eventuali obblighi di indennizzo che fossero insorti successivamente al closing dell'operazione;

  • · In data 29 aprile 2020, le Banche Finanziatrici, per il tramite dell'agente, hanno confermato che tutte le condizioni sospensive dallo stesso previste si erano verificate, e che pertanto tale accordo dovevano intendersi pienamente efficace in ogni sua previsione. Nell'ambito di tale comunicazione le banche hanno altresì confermato che gli impegni di sottoscrizione e liberazione dell'Aumento di Capitale dalle stesse assunti ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione;
  • · In data 29 maggio 2020 Trevifin ha reso noto al mercato che si è positivamente concluso l'Aumento di Capitale, nell'ambito del quale sono state sottoscritte n. 15.083.921.496 azioni ordinarie di nuova emissione della Società, per un controvalore complessivo pari a Euro 150.839.214,96. In particolare:
    • o la tranche di Aumento di Capitale in Opzione offerto in opzioni ai soci è stata interamente sottoscritta per Euro 130.001.189,07, di cui Euro 87.701.972,96 (Euro 77,4 mln circa riferiti ai Soci Istituzionali) tramite versamento di denaro, ed Euro 42.299.216,02 con la conversione da parte delle principali Banche Finanziatrici di crediti finanziari vantati nei confronti della Società, secondo un rapporto di conversione pari a 4,5:1; e
    • o la tranche di Aumento di Capitale per Conversione riservato alle Banche Finanziatrici, con esclusione del diritto di opzione, è stata sottoscritta per Euro 20.838.025,89 tramite conversione dei crediti finanziari vantati dalle banche stesse nei confronti della Società, secondo il medesimo rapporto di conversione pari a 4,5:1.
  • · In data 29 giugno 2020 il Consiglio di Amministrazione di Trevifin, pur in presenza di incertezze relative all'effettiva attuazione del Piano Consolidato Originario, ha approvato i risultati consolidati al 31 dicembre 2019 sulla base del presupposto della continuità aziendale fondando le proprie conclusioni sulla base dei seguenti elementi:
    • i) l'accoglimento del reclamo avverso i provvedimenti di rigetto adottati dal Tribunale di Forlì al fine di ottenere l'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori, e la conseguente omologa degli stessi con decreto della Corte d'Appello di Bologna del 10 gennaio 2020;
    • ii) il completamento della cessione della divisione Oil&Gas a MEIL Global Holdings B.V. da parte del Gruppo Trevi in data 31 marzo 2020;
    • iii) l'intervenuta efficacia dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori in data 29 aprile 2020 a seguito del verificarsi delle condizioni sospensive ivi previste, con

conseguente riscadenziamento dell'indebitamento finanziario del Gruppo nei termini ivi previsti;

  • iv) il completamento in data 29 maggio 2020 dell'Aumento di Capitale di Trevifin, nell'ambito del quale sono state sottoscritte n. 15.083.921.496 azioni ordinarie di nuova emissione della Società, per un controvalore complessivo pari a Euro 150.839.214,96; e
  • v) con riferimento, infine, ai fattori di incertezza legati al Piano Consolidato Originario, la circostanza che lo stesso è stato redatto, con l'ausilio di primari advisor industriali e finanziari, è stato più volte esaminato dal Consiglio di Amministrazione ed attestato da parte dell'esperto nominato ai sensi dell'articolo 182 bis LF ed omologato dalla Corte d'Appello di Bologna.
  • · In data 22 settembre 2020 il Consiglio di Amministrazione di Trevifin ha approvato i risultati consolidati semestrali al 30 giugno 2020 sulla base del presupposto della continuità aziendale fondando le proprie conclusioni considerando le seguenti circostanze:
    • i) a seguito dell'esecuzione dell'operazione di rafforzamento patrimoniale di Trevifin e di ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo:
      • o il patrimonio netto della Società è passato da -268,6 milioni di Euro al 31 dicembre 2019 a +124,0 milioni di Euro al 30 giugno 2020, permettendo il superamento della situazione ex articolo 2447 del codice civile;
      • o l'indebitamento finanziario netto del Gruppo si è ridotto dai circa 736 milioni di Euro del 31 dicembre 2019 ai circa 251 milioni di Euro del 30 giugno 2020; e
      • o l'indebitamento residuo del Gruppo è stato quasi integralmente (337,8 milioni di euro rispetto a 349,8 milioni di euro) riscadenziato, prevedendo un rimborso bullet al 31 dicembre 2024, con la modifica dei relativi termini e condizioni;
    • ii) il primo semestre 2020 si era chiuso in linea con le previsioni più aggiornate incluse nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale e le previsioni per l'anno in corso erano in linea con gli scenari prudenziali elaborati dal management all'inizio della pandemia da Covid-19;
    • iii) il Consiglio di Amministrazione ha esaminato le previsioni di ripresa del settore Construction nelle diverse economie in cui opera il Gruppo, ritenendo presenti diverse opportunità per nuovi contratti per il Gruppo;
    • iv) molti governi in molti Paesi delle economie sviluppate ed emergenti, dopo aver protetto il proprio sistema socio-economico con iniziative di lockdown e limitazione alla circolazione di persone e merci, hanno adottato strumenti per sostenere i diversi sistemi economici, con politiche fiscali espansive, mettendo a disposizione liquidità per famiglie

e imprese, e predisponendo piani di rilancio delle economie spesso basati su investimenti infrastrutturali. Pertanto, nonostante per il 2020 lo scenario in merito alla pandemia da Covid-19 sia tale da far ritenere rilevanti gli impatti attesi sul mercato Construction nel 2020, in particolare nel primo semestre, e le stime di crescita del mercato Construction per il 2020 sono state riviste al ribasso coerentemente con le prospettive di contrazione del PIL globale nell'arco dell'anno, resta invece confermata la previsione di tale mercato nel corso del 2021, sulla base dell'attesa di investimenti governativi a supporto dell'economia (come ad esempio il Piano U.S.A. da 2 trilioni di USD), che si prevede vedano nelle costruzioni e infrastrutture uno dei settori centrali per il rilancio; e

  • v) quanto al Piano Consolidato Originario, pur essendo presenti fisiologici fattori di incertezza legati alla sua completa realizzazione (anche a causa di eventi esogeni e imprevedibili quali, al tempo della sua predisposizione, la pandemia Covid-19), è stato redatto, con l'ausilio di primari advisor industriali e finanziari, ed è stato più volte esaminato dal Consiglio di Amministrazione, nonché attestato da parte dell'esperto nominato ai sensi dell'articolo 182 bis LF ed omologato dalla Corte d'Appello di Bologna.
  • · In data 31 gennaio 2021 la Società ha comunicato al mercato che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data in relazione all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 influenzato anche dagli effetti negativi della pandemia da Covid-19 sull'economia mondiale che ha condizionato l'attività del Gruppo - era possibile prevedere che, in sede di approvazione del bilancio consolidato del Gruppo Trevi si sarebbe verificato il mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione, segnatamente il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA ricorrente consolidati.
  • In data 24 febbraio 2021, Trevifin ha informato il mercato circa l'avvio delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici volte all'individuazione delle modifiche agli accordi in essere necessarie per fare fronte al prevedibile mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione in occasione dell'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2020. La Società ha inoltre informato il mercato circa il fatto che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data relative all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 e delle ulteriori analisi allora in corso sulle prospettive della Società nell'attuale contesto di mercato, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19, emergeva un generale rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano Consolidato Originario, che apparivano pertanto non interamente realizzabili nell'arco temporale considerazione di cio, nelle interlocuzioni avviate con le Banche Finanziatrici la Società ha avanzato l'ipotesi sia di

concessione degli usuali waiver e modifiche ai parametri finanziari originariamente fissati nell'Accordo di Ristrutturazione, sia di rideterminazione di alcune scadenze previste nell'esercizio in corso in relazione a talune esposizioni.

Gli eventi successivi a quelli sopra elencati e le ulteriori azioni intraprese dal management nel frattempo saranno trattati nel prosieguo della presente sezione, con riferimento alle specifiche aree di rischio cui si riferiscono.

Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto

Le attuali condizioni dei mercati in cui opera il Gruppo Trevi, associate alla complessa situazione del Gruppo, hanno richiesto alla direzione della Società di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito al presupposto della continuità aziendale.

In particolare, in sede di approvazione del progetto di bilancio 2020 il Consiglio di Amministrazione ha proceduto a compiere tutte le necessarie valutazioni circa la sussistenza del presupposto della continuità aziendale tenendo conto, a tal fine, di tutte le informazioni disponibili relativamente ai prevedibili accadimenti futuri.

Nel determinare se il presupposto della continuazione dell'attività sia applicabile, gli amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno - ma non limitato - a dodici mesi dopo la data di riferimento del bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2020. Sono stati presi in considerazione i principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi in merito alla continuità. Si anticipa che, nel caso di Trevifin e del Gruppo Trevi, gli indicatori di rischio da valutare con particolare attenzione sono quelli rientranti nell'area finanziaria e, in particolare, quelli legati al rispetto dell'Accordo di Ristrutturazione e al raggiungimento degli obiettivi di risanamento del Gruppo attraverso il Piano Consolidato Originario e gli accordi sottoscritti nel 2019, cui è stata data attuazione nel corso dell'esercizio 2020, come sopra sinteticamente illustrati.

A tal proposito, per sgombrare il campo da eventuali fraintendimenti, va comunque evidenziato preliminarmente che, come già esposto nel precedente paragrafo, le operazioni che componevano la manovra finanziaria prevista dall'Accordo di Ristrutturazione sono state poste integralmente in essere in sostanziale conformità alle previsioni degli accordi originari, e ciò ha consentito alla Società e al Gruppo Trevi di riequilibrare immediatamente la propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria rispetto alla precedente situazione di crisi che aveva determinato la necessità di addivenire alla sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione stesso. Ciò trova conferma nella circostanza che il Gruppo Trevi, nonostante i consistenti ritardi nell'omologazione e, conseguentemente, nella successiva attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione e del piano ad esso sotteso (che pure hanno comportato maggiori costi a carico della Società e una minore marginalità) e nonostante il successivo scoppio della pandemia Covid-19 proprio a cavallo del completamento dell'Aumento di Capitale (che ne ha, con ogni probabilità, influenzato negativamente il pieno successo), è riuscito a ottenere risultati coerenti con gli scenari prudenziali che il management aveva elaborato proprio al fine di verificare la perdurante tenuta del piano (inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale), e a rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione alla data di verifica del 30 giugno 2020. Tuttavia, il protrarsi della pandemia, con la seconda ondata della diffusione del virus, le misure restrittive progressivamente più stringenti che gli stati e le imprese sono stati costretti ad adottare nel corso del 2020 (restrizioni alla circolazione di persone e merci, chiusura di stabilimenti, misure di sicurezza, ecc..), la conseguente contrazione degli investimenti a livello internazionale e i consistenti ritardi

nell'acquisizione di nuovi ordini e ritardi nell'esecuzione di alcuni progetti in corso e/o da acquisi nonché il verificarsi di alcuni eventi ulteriori (quali la cancellazione ovvero la mancata acquisizione di alcune commesse) hanno influenzato negativamente i risultati del Gruppo soprattutto nel secondo semestre 2020, comportando un peggioramento di tutti i principali indicatori (fatturato, EBITDA e Posizione Finanziaria Netta) rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Originario per il medesimo periodo e una minore generazione di cassa netta, seppure con risultati economici in linea rispetto agli scenari prudenziali elaborati dal management e inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale. Le incertezze sulla continuità aziendale relative al Gruppo Trevi, così come le valutazioni sulla probabilità che le stesse vengano superate, vanno quindi inquadrate in tale ambito e analizzate alla luce delle conseguenze che tali circostanze hanno avuto e/o potranno avere sul processo di risanamento e, in generale, sull'attività del Gruppo Trevi.

In particolare, i già segnalati scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario rilevati in particolare nel corso del secondo semestre 2020, hanno comportato, da un lato, il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione e, dall'altro, la necessità di aggiornare gli obiettivi del suddetto piano - sempre nel rispetto delle originarie linee strategiche - e di rivedere le previsioni per i prossimi esercizi, mediante l'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Società in data 23 aprile 2021 di un nuovo piano industriale relativo al periodo 2021-2024 (il "Piano Consolidato Aggiornato"). In particolare, tale piano prevede livelli inferiori sia di ricavi che di EBITDA rispetto al Piano Consolidato Originario, così come una minore generazione di cassa e, conseguentemente, una Posizione Finanziaria Netta stabilmente più elevata. Si riporta qui di seguito una tabella di raffronto tra le previsioni del Piano Consolidato Originario e quelle del Piano Consolidato Aggiornato:

Management Plan 2021-2024

Piano industriale 2021-21 2021 20022 2023 2024
Ricavi ર ટેટે 574 619 680
EBITDA ricorrente (*) 54 69 81 ેવિ
Posiz. Finanziaria Netta (**) 276 278 253 224

(*) ante oneri e proventi straordinari e con l'applicazione dell'IFRS16 (**) include l'applicazione dell'IFRS16

Piano Attestato 2019-2022
Piano industriale 2019-22 2020 2121 - 11:2 202020 2023 2022
Ricavi 724 747 783 -
EBITDA (**) 73 84 92 =
Posiz. Finanziaria Netta (**) 183 134 93 - -

(**) queste revisioni non includevano l'applicazione dell'IFRS16 e assumevano l'aumento di capitale della Manovra Finanziaria realizzato nel 2019 e sottoscritto per cassa al 100%.

Si sottolinea altresì il fatto che, come emerge dalla precedente tabella di raffronto, il Piano Consolidato Aggiornato considera come arco temporale il periodo 2021-2024, rispetto al Piano Consolidato Originario che considerava il periodo 2019-2022. Tale arco temporale è allineato alle principali scadenze dell'indebitamento finanziario previste dall'Accordo di Ristrutturazione e dagli accordi con i creditori finanziari del Gruppo Trevi. Tale circostanza implica evidentemente che il raggiungimento degli obiettivi di risanamento del Gruppo Trevi che, nell'ambito del Piano Consolidato Originario, era previsto per la fine dell'esercizio 2022, nell'ambito del Piano Consolidato Aggiornato vada valutato in tale orizzonte temporale più ampio.

Più nello specifico, gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario, e la conseguente necessità di elaborare e approvare il Piano Consolidato Aggiornato comportano le seguenti conseguenze, ciascuna delle quali sarà analizzata nel prosieguo, al fine di valutare se tale circostanza rappresenti un'incertezza rispetto alla continuità aziendale, e se tale incertezza possa essere superata, anche tramite le azioni poste in essere dal management:

  • (i) il mancato rispetto di alcuni obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e la necessità di richiede alle Banche Finanziatrici alcune modifiche rispetto allo stesso. Su tale punto, si veda più nello specifico il successivo paragrafo;
  • (ii) il rischio che il profilo di generazione di cassa del Piano Consolidato Aggiornato, che si mantiene su livelli più bassi di quelli del Piano Consolidato Originario, possa far insorgere situazioni di tensioni di cassa tali da non consentire la normale operatività del Gruppo; e
  • (iii)il rischio che il Gruppo non sia in grado di raggiungere gli obiettivi del Piano Consolidato Aggiornato, e il conseguente definitivo riequilibrio della propria situazione economica e finanziaria.

Nei paragrafi successivi si espongono le considerazioni svolte dal Consiglio di Amministrazione in merito al presupposto della continuità aziendale alla luce di tali aspetti.

Il mancato rispetto degli obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e le richieste di modifica formulate alle Banche Finanziatrici

Con riferimento all'Accordo di Ristrutturazione, le conseguenze della complessiva situazione nella quale si trova il Gruppo Trevi per effetto degli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario possono essere così sintetizzate.

  • A. Violazione dei parametri finanziari alla data del 31.12.2020: sulla base dei risultati relativi all'esercizio 2020, come risultanti dal relativo bilancio consolidato, il Gruppo Trevi non è in grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione per la data di verifica del 31 dicembre 2020. In particolare, l'Accordo di Ristrutturazione prevede che, alla data di verifica che cade il 31 dicembre 2020, le Società Proponenti avrebbero rispettato i seguenti parametri finanziari:
    • Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / EBITDA inferiore o uguale a 4,5x ("Leverage Ratio"); e
    • Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / Patrimonio Netto Consolidato inferiore o . uguale a 1,8x ("Debt/Equity Ratio").

Alla luce dei risultati derivanti dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, tali parametri finanziari non risultano rispettati e, in particolare: (a) il Leverage Ratio risulta pari a 5,36x; e (b) il Debt/Equity Ratio risulta pari a 2,24x. Tale circostanza implica le seguenti possibili conseguenze, che costituiscono rischi per la continuità aziendale: (i) la formale dichiarazione da parte delle Banche Finanziatrici circa il verificarsi di un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e la conseguente attivazione dei rimedi contrattualmente previsti, tra cui la

decadenza dal beneficio del termine in relazione all'indebitamento finanziario ogget dell'Accordo di Ristrutturazione, e la richiesta di immediato rimborso anticipato dell'indebitamento medesimo; (ii) l'interruzione da parte delle Banche Finanziatrici delle linee di credito a breve termine per cassa previste dall'Accordo di Ristrutturazione, facendo venire meno il necessario sostegno finanziario al Gruppo; e (iii) l'interruzione da parte delle Banche Finanziatrici delle linee di credito per firma, necessarie al Gruppo nell'ambito delle relative commesse. Quanto sopra, rende necessario un formale impegno delle Banche Finanziatrici a non avvalersi di alcuno di tali rimedi e una rinuncia all'esercizio degli stessi in conseguenza di tali violazioni;

  • B. Necessità di aggiornare i parametri finanziari per le successive date di verifica: le previsioni del Piano Consolidato Aggiornato denotano che, con ogni probabilità, le Società Proponenti non saranno in grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione anche alle successive date di verifica. Infatti, i parametri finanziari che erano stati inseriti nell'Accordo di Ristrutturazione, e che le Società Proponenti si sono impegnate a rispettare a ciascuna data di verifica che cade il 30 giugno e del 31 dicembre di ciascun esercizio, erano basati sulle previsioni del Piano Consolidato Originario che, come si è detto, sono da ritenersi superate alla luce dei risultati raggiunti dal Gruppo, i quali mostrano un andamento peggiorativo rispetto alle previsioni originarie. Il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti alle successive date di verifica costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e comporterebbe le conseguenze già descritte al precedente paragrafo A., esponendo la Società e il Gruppo Trevi alle relative incertezze sulla continuità. Ciò implica la necessità di prevedere dei parametri finanziari rivisti ed allineati rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato e, a tal fine, è necessario richiedere alle Banche Finanziatrici che diano il proprio consenso alle modifiche dell'Accordo di Ristrutturazione volte a: (a) dare atto, da un lato, della circostanza che si sono verificati degli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario i quali hanno richiesto la predisposizione ed approvazione del Piano Consolidato Aggiornato; e (b) prevedere dei nuovi parametri finanziari, modificati al fine di renderli coerenti con il Piano Consolidato Aggiornato;
  • C. Necessità di chiedere lo spostamento di alcune scadenze finanziarie: come detto, gli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, derivanti anche dalle conseguenze della pandemia da Covid-19, implicano un costante minore dimensionamento delle disponibilità liquide rispetto al Piano Consolidato Originario nel corso del biennio 2021-2022, con particolare riferimento al primo semestre del 2021. Sebbene l'Accordo di Ristrutturazione preveda che la gran parte dell'indebitamento finanziario nei confronti delle banche aderenti vada rimborsato bullet al

31 dicembre 2024, esistono alcune scadenze finanziarie nel corso dei prossimi 12 mesi ch laddove le Società Proponenti dessero corso ai relativi pagamenti, potrebbero creare situazioni di tensioni di cassa e mettere a rischio la capacità del Gruppo di fare fronte alle esigenze finanziarie del business. Più in particolare, l'Accordo di Ristrutturazione prevede: (a) l'obbligo di rimborsare, entro il dodicesimo mese dalla c.d. Data di Conversione, cioè il 29 maggio 2021, alcuni insoluti che erano stati riscadenziati al momento dell'Accordo di Ristrutturazione, per un importo pari a ca. Euro 19,2 milioni (i c.d. "Insoluti Riscadenziati"); (b) l'obbligo di rimborsare le rate della c.d. Nuova Finanza concessa nell'ambito dell'Accordo di Ristrutturazione in scadenza il 30 giugno e il 31 dicembre 2021, per un importo complessivamente pari a ca. Euro 1,9 milioni. Il mancato rimborso di tali importi costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e potrebbe comportare conseguenze a quelle descritte ai precedenti punti (i) e (ii) di cui al precedente Paragrafo A., e le Banche Finanziatrici potrebbero esercitare i rimedi sopra descritti. Ciò rappresenta evidentemente un ulteriore elemento di incertezza da tenere in considerazione rispetto alla continuità aziendale, e rende necessario chiedere alle Banche Finanziatrici una sospensione dei suddetti obblighi di rimborso e un riscadenziamento degli stessi a una data che sia coerente con i flussi di cassa previsti dal Piano Consolidato Aggiornato. Inoltre, l'Accordo di Ristrutturazione prevede che, nel caso in cui l'Importo Escrow (che, si ricorda, costituisce un deposito vincolato a garanzia di eventuali obblighi di indennizzo nascente dai contratti relativi alla Dismissione Oil&Gas) fosse liberato, tale importo debba essere destinato al rimborso anticipato di alcune delle Banche Finanziatrici (i.e., le banche che vantavano esposizioni nei confronti delle società che facevano parte della Divisione Oil&Gas).

Con riferimento alle circostanze sopra descritte, si rimanda in ogni caso alle specifiche considerazioni che sono state svolte nel successivo paragrafo al fine di valutare se la relativa incertezza che ne deriva possa o meno ritenersi definitivamente superata.

Rischi relativi all'andamento della liquidità dei prossimi 12 mesi.

Un elemento che è stato valutato con particolare attenzione, alla luce della minor generazione di cassa prevista dal Piano Consolidato Aggiornato, è l'idoneità dei livelli di cassa previsti nei prossimi 12 mesi a garantire l'ordinaria operatività del Gruppo, il finanziamento delle relative commesse e il regolare pagamento dei fornitori. A fini di chiarezza, va premesso che appare improbabile, alla luce della complessiva situazione, ipotizzare che possano essere concesse al Gruppo nuove linee di credito per cassa non previste dal Piano Consolidato Originario. Il Gruppo dovrà quindi essere in grado di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie esclusivamente tramite il ricorso alle linee di credito esistenti per il

finanziamento del circolante e tramite i flussi attivi derivanti dalla propria attività ordinaria, fat unicamente eccezione per il possibile ricorso a linee per la cessione pro-soluto dei crediti rientranti nell'indebitamento finanziario consentito ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione. Tale aspetto risulta come è ovvio centrale nella valutazione del presupposto della continuità aziendale, e rende necessaria un'attenta verifica delle previsioni di cassa dei prossimi 12 mesi per accertarsi che, sulla base delle previsioni elaborate dal management, i flussi attivi derivanti dall'attività siano ragionevolmente idonei a sostenere tempo per tempo le esigenze finanziarie del Gruppo senza ricorso a nuove linee di credito, e senza causare prevedibili situazioni di tensione di cassa. A questo fine, la Direzione Aziendale ha sviluppato una previsione sulle entrate ed uscite di cassa del Gruppo che si possono ragionevolmente attendere sino al marzo 2022, da cui è emersa la ragionevole aspettativa di una situazione positiva di cassa del Gruppo fino ad allora.

Rischi relativi al mancato raggiungimento degli obiettivi di riequilibrio economico-finanziario

Più in generale, un fattore di rischio sul quale il management si è particolarmente concentrato è rappresentato dalla circostanza che, come detto, il Piano Consolidato Originario prevedeva il raggiungimento di determinati target economici, finanziari e patrimoniali che erano stati ritenuti idonei a consentire il definitivo riequilibrio economico-finanziario e il risanamento del Gruppo. Gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario lo hanno reso non più attuale e hanno reso necessaria la predisposizione ed approvazione del Piano Consolidato Aggiornato. Si è reso pertanto necessario valutare con particolare attenzione se, sulla base delle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato, gli obiettivi di risanamento restino comunque raggiungibili da parte del Gruppo Trevi, anche se con tempistiche più lunghe. In particolare, l'andamento del Gruppo nei primi mesi dell'anno per quanto riguarda l'acquisizione degli ordini, i ricavi ed il backlog, è risultato in linea con le previsioni del primo anno del Piano Consolidato Aggiornato. In particolare si segnala che nel mese di marzo 2021 il backlog, che dal mese di luglio 2020 al mese di febbraio 2021 era andato diminuendo, nel mese di marzo 2021 grazie ai nuovi ordini acquisiti ha invertito in trend ed è aumentato del 5%.

Le analisi svolte in merito ai rischi e alle incertezze cui il Gruppo è esposto, e le misure poste essere dal management al fine di farvi fronte

Alla luce di quanto sopra, il Consiglio di Amministrazione ha opportunamente richiesto e ottenuto le informazioni necessarie ad analizzare le circostanze descritte in precedenza, al fine di valutare se tali circostanze rappresentino effettivamente degli elementi tali da costituire incertezze significative rispetto al presupposto della continuità aziendale e se tali incertezze possano ragionevolmente essere superate. A tal proposito, occorre considerare quanto segue.

Le richieste alle Banche Finanziatrici e lo status delle interlocuzioni

Con riferimento alle circostanze di cui al precedente Paragrafo 2, sono state prontamente avviate, a partire dal mese di febbraio 2021, interlocuzioni con le Banche Finanziatrici (molte delle quali, si ricorda per inciso, sono divenute azioniste della Società in attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione), con il coinvolgimento dei rispettivi consulenti legali e finanziari, finalizzate a rappresentare l'attuale situazione alle banche stesse e a sottoporre loro le necessarie richieste di modifica dell'Accordo di Ristrutturazione, In particolare, nel corso del bank meeting tenutosi in data 24 febbraio 2021 su convocazione della Società, al quale hanno preso parte la quasi totalità delle Banche Finanziatrici, è stato trasmesso alle stesse un documento nel quale erano contenute le seguenti richieste:

  • · concessione di un waiver relativamente al mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione alla data di verifica del 31 dicembre 2020;
  • · disapplicazione dell'obbligo di rispettare i parametri finanziari alle successive date di verifica del 30 giugno 2021 e del 31 dicembre 2021;
  • · modifica dei parametri finanziari in relazione alle date di verifica relative agli esercizi successivi, al fine di allinearli rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato;
  • · proroga dell'obbligo di rimborso dei c.d. Insoluti, pari a ca. Euro 14,3 milioni, che in base all'Accordo di Ristrutturazione è previsto a fine maggio 2021, sino al 31 dicembre 2022;
  • · moratoria delle rate di rimborso della Nuova Finanza previste in scadenza il 30 giugno e 31 dicembre 2021, per un importo pari a ca. 1,9 mln, e riscadenziamento delle stesse sino al 30 giugno 2022; e
  • · proroga sino al 31 dicembre 2022 dell'obbligo di rimborsare gli eventuali importi residui depositati sul c.d. Escrow Account a garanzia degli obblighi di indennizzo assunti dalla Società ai sensi dello SPA, laddove tali importi fossero stati liberati.

Tali richieste, ove accolte, dovrebbero essere recepite in un accordo modificativo dell'Accordo di Ristrutturazione (l'Accordo Modificativo"), da sottoscriversi all'esito dei processi deliberativi delle banche.

Successivamente alla formulazione di tali richieste, le banche hanno fatto pervenire alla Società, come di

prassi in tali circostanze, alcune richieste di approfondimento e di informazioni aggiuntive, processo

è tuttora in corso. Non vi è stata sino ad oggi alcuna comunicazione da parte delle Banche Finanziatrici volta ad esercitare (ovvero a minacciare e/o riservarsi di esercitare in futuro) i rimedi contrattuali previsti quale conseguenza delle circostanze sopra descritte e/o di interrompere le linee di credito nei confronti del Gruppo Trevi. Al contrario, sono proseguite le interlocuzioni, anche per il tramite dei relativi advisor, volte a definire un percorso condiviso, e le banche hanno continuato a supportare finanziariamente il Gruppo consentendo l'utilizzo delle linee di credito esistenti, sia per cassa che per firma.

Nel contesto di tali interlocuzioni, dal momento che le banche avranno bisogno di effettuare i necessari approfondimenti e di completare i processi istruttori volti all'accoglimento delle richieste formulate dalle Società Proponenti, è emersa l'esigenza di sottoscrivere un accordo finalizzato a disciplinare la fase corrente e a consentire, nell'interesse di tutte le parti coinvolte e in generale degli stakeholder del Gruppo Trevi, la gestione in continuità del business nelle more dei processi istruttori e decisionali delle banche e sino alla sottoscrizione dell'Accordo Modificativo (1"Accordo di Standstill"). A tal fine, la Società ha inviato, in data 14 aprile 2021, una richiesta di moratoria e standstill, con la quale ha richiesto alle banche di addivenire, entro e non oltre il 31 maggio 2021, alla sottoscrizione dell'Accordo di Standstill, il quale, in estrema sintesi, dovrà prevedere: (i) una generale sospensione degli obblighi relativi al rispetto dei parametri finanziari; (ii) la sospensione degli obblighi pagamento degli importi dovuti nel corso del 2021; (iii) la conferma delle linee di credito esistenti, sia per firma; e (iv) l'impegno a non avvalersi dei rimedi conseguenti al verificarsi degli "Eventi Rilevanti" relativi alle circostanze sopra descritte. La durata dell'Accordo di Standstill, come richiesta dalle Società Proponenti, sarebbe sino a tutto il periodo necessario per addivenire a un Accordo Modificativo, e comunque non oltre il 31 dicembre 2021. La sottoscrizione dell'Accordo di Standstill, sebbene non sarebbe di per sé sufficiente a superare definitivamente le incertezze relative alla continuità aziendale rappresentate nel precedente paragrafo – le quali sarebbero infatti superate esclusivamente tramite la sottoscrizione dell'Accordo Modificativo contribuirebbe a garantire alla Società la possibilità di operare in continuità per tutto il relativo periodo, e rappresenterebbe una concreta indicazione circa la volontà delle Banche Finanziatrici di addivenire a una soluzione condivisa della situazione e di non far venire meno il supporto finanziario al Gruppo, consentendogli così di superare le incertezze segnalate, subordinatamente al necessario completamento dei relativi processi decisionali da parte delle banche medesime.

A tal proposito, occorre considerare che, sebbene l'Accordo di Standstill non sia, alla data della presente relazione, stato sottoscritto, in data 28 aprile 2021, i consulenti legali e finanziari delle Banche Finanziatrici (rispettivamente, lo Studio Molinari e Associati e Rothschild & Co.) hanno inviato una comfort letter alla Società, con la quale hanno confermato che le Banche Finanziatrici - subordinatamente all'esito positivo dell'analisi in corso sulla documentazione fornita dalla Società e al raggiungimento di un'intesa circa il contenuto dell'Accordo di Standstill - intendono sottoporre ai propri organi deliberativi

la proposta di formalizzazione dell'Accordo di Standstill medesimo. Tale indicazione, sebbene vincolante o definitiva, dimostra comunque l'esistenza di un percorso condiviso, e l'assenza allo stato dell'intenzione, da parte delle banche, di avviare azioni e/o di interrompere il supporto finanziario nei confronti del Gruppo. Ciò consente dunque di ritenere ragionevole che, fermi restando i rispettivi processi istruttori che le banche dovranno completare, si possa addivenire alla sottoscrizione di un Accordo di Standstill secondo i tempi previsti.

In conclusione, sebbene permanga una significativa incertezza legata alla positiva conclusione delle negoziazioni in corso con le Banche Finanziatrici, e alla sottoscrizione dell'Accordo Modificativo, alla luce delle misure intraprese dal management, del successivo comportamento delle banche nonché degli ulteriori elementi brevemente descritti nel precedente Paragrafo, gli amministratori ritengono di addivenire, nei termini qui indicati, alla sottoscrizione dell'Accordo Modificativo, consentendo alla Società e al Gruppo di superare la relativa incertezza in questione tramite l'adozione delle misure sopra descritte, che appaiono adeguate anche alla luce delle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato.

Prevedibile andamento della liquidità nel corso dei prossimi 12 mesi

Con riferimento all'incertezza segnalata al precedente Paragrafo 2.2, relativa al rischio che, a causa della minore generazione di cassa conseguente alla pandemia da Codiv-19 e riflessa nelle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato, possano verificarsi delle situazioni di cassa nel corso dei 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio, va rilevato quanto segue.

Innanzitutto, va sottolineato che la Direzione Aziendale della Società monitora costantemente l'andamento della cassa del Gruppo, anche a livello delle singole Divisioni Trevi e Soilmec. In particolare, il management predispone un piano di tesoreria a breve termine che analizza l'andamento della cassa nelle successive 20 settimane, documento che viene aggiornato ogni 4 settimane sulla base dei dati actual a disposizione, provenienti da tutte le legal entity del Gruppo. Tale strumento, i cui risultati vengono analizzati e discussi con il management locale, consente di monitorare la cassa a breve termine, e di avere contezza di eventuali shortfall di cassa con congruo anticipo, in modo da poter adottare le iniziative di volta necessarie. Tale piano di tesoreria è stato da ultimo aggiornato in data 21 aprile 2021, e mostra un andamento della liquidità che, anche nel momento di picco, resta comunque positivo con un margine sufficiente a garantire la normale operatività del Gruppo.

Inoltre, il management ha predisposto, sulla base del Piano Consolidato Aggiornato, un budget mensilizzato che analizza il cash flow consolidato su base mensile per tutto l'esercizio in corso. Tale documento è stato da ultimo aggiornato alla data del 14 aprile 2021. Anche da tale documento emerge che la parte centrale del 2021 rappresenta il momento più critico per la cassa del Gruppo. Tuttavia, anche sulla base degli ultimi dati actual a disposizione, che mostrano un andamento coerente (e in alcuni casi

migliore) rispetto al Piano Consolidato Aggiornato, non emergono particolari criticità con riferimen alla cassa nel corso dell'esercizio corrente.

Il budget di liquidità è stato preso in esame anche nella nota del Prof. Enrico Laghi (su cui si veda più diffusamente il successivo Paragrafo 3.3), il quale ha confermato che, sebbene si osservi un dimensionamento limitato della cassa consolidata nei mesi centrali dell'esercizio 2021, assumendo che i creditori finanziari aderenti all'Accordo di Ristrutturazione accolgano le richieste aventi ad oggetto il posticipo di determinate scadenze finanziarie previste nei mesi di maggio e giugno 2021, il profilo della liquidità del Gruppo Trevi appare ragionevolmente sufficiente a garantire la prosecuzione della normale operatività aziendale.

Inoltre, il management della Società, al fine di avere maggiore certezza circa il prevedibile andamento della cassa anche su un arco temporale più lungo di quello preso in considerazione dal piano di tesoreria, ha raccolto le necessarie informazioni aggiornate da parte di tutte le legal entity del Gruppo, e ha elaborato un'ulteriore liquidity analysis dettagliata, che esamina, partendo dalle informazioni disponibili e aggiornate al 16 aprile 2021, l'andamento prevedibile della liquidità consolidata su base mensile, sino al mese di marzo 2022. Tale analisi ha confermato che il maggiore assorbimento di cassa si verifica in effetti in alcuni mesi dell'anno quali aprile, maggio e settembre, nei mesi successivi, anche grazie alla ripresa del mercato e ad alcuni incassi rilevanti previsti per tale periodo, mostra un andamento progressivamente crescente per tutto l'esercizio, senza evidenziare situazioni di particolare criticità. Per quanto riguarda i primi mesi del 2022, si prevede che prosegua il positivo andamento della cassa del Gruppo. Pertanto, sulla base di tali proiezioni, anche nel mese in cui l'andamento della liquidità ha un picco negativo, la cassa minima del Gruppo si manterrà positiva e tale da consentire al Gruppo di gestire la propria normale attività corrente secondo criteri di continuità e di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie per tutto il periodo considerato.

Il monitoraggio del management relativamente all'andamento della liquidità del Gruppo appare dunque adeguato alla situazione e le risultanze dell'analisi svolta non mostrano allo stato situazioni di tensioni e/o di shortflall di cassa fino a marzo 2022. Le previsioni di cassa appaiono redatte in modo prudenziale, prendendo in considerazione soltanto gli incassi le cui tempistiche sono state opportunamente verificate, e non includendo le previsioni di incassi rispetto alle quali esistono dubbi in merito alle tempistiche di pagamento, e non includendo altresì anticipi di clienti su commesse di dimensioni rilevanti.

In conclusione, sulla base di quanto sopra, non appaiono oggi esservi elementi per ritenere che, durante i 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio di esercizio, e anche nei mesi successivi, sino al 31 marzo 2022, siano prevedibili situazioni di tensioni di cassa tali da compromettere la normale operatività del Gruppo. La relativa incertezza, pur essendo stata opportunamente analizzata, deve dunque ritenersi superata sulla base delle analisi svolte e delle informazioni disponibili.

Il raggiungimento dei target di risanamento

Come già rilevato, i dati consolidati al 31 dicembre 2020 mostrano scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, anche per gli impatti significativi della pandemia da Covid-19. Il management della Società si è prontamente adoperato, sin dal mese di novembre 2020, nell'elaborazione di previsioni aggiornate basate su tali risultati di partenza, che sono contenute nel Piano Consolidato Aggiornato. A tal fine, il management è stato affiancato da primari advisor industriali e finanziari. Inoltre, il management ha incaricato il prof. Enrico Laghi, che aveva a suo tempo attestato la fattibilità del Piano Consolidato Originario e dell'Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell'articolo 182 bis della Legge Fallimentare, di valutare la significatività degli scostamenti rilevati tra i dati pre-consuntivi alla data del 31 dicembre 2020 e i dati consolidati riflessi nel Piano Consolidato Originario, nonché tra le previsioni di quest'ultimo e quelle contenute nel Piano Consolidato Aggiornato.

Sulla base di quanto emerso da tali attività, è possibile svolgere le seguenti considerazioni:

  • (i) gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario, sebbene comportino delle variazioni in alcuni casi apprezzabili rispetto ai valori di tale piano, sono perlopiù dovuti ad effetti ascrivibili alla diffusione della pandemia Covid-19 ovvero legati a ulteriori eventi straordinari una tantum, per loro natura non prevedibili in sede di predisposizione del Piano Consolidato Originario;
  • (ii) sebbene il Piano Consolidato Aggiornato mostri, in relazione agli esercizi 2021 e 2022, un andamento peggiore rispetto a quello del Piano Consolidato Originario dei principali indicatori (fatturato, EBITDA, PFN e cash flow), gli obiettivi di risanamento che erano stati posti alla base dell'Accordo di Ristrutturazione non appaiono pregiudicati. Al contrario, il Piano Consolidato Aggiornato mostra comunque un recupero di marginalità che, sempre alla fine del 2022, dovrebbe portare la Società a raggiungere un Leverage Ratio (indebitamento finanziario netto /EBITDA consolidati) pari a 4x; dato che, sebbene sia senz'altro peggiore rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Originario per il medesimo periodo, è comunque in linea con quello di altri operatori di mercato comparabili per dimensioni e settore di attività, e fa comunque ritenere sostenibile il livello di indebitamento finanziario netto;
  • (iii) deve inoltre tenersi in considerazione che le principali scadenze dell'indebitamento finanziario cui il Gruppo è esposto non sono nel 2022 ma nel 2024, ed è dunque a tale data che ne va valutata la "rifinanziabilità", cioè la capacità del Gruppo di ottenere un merito di credito sufficiente per poter rifinanziare il suddetto indebitamento. Vi è dunque un margine di due ulteriori esercizi per poter ulteriormente migliorare gli indicatori di rifinanziabilità del Gruppo. Il Piano Consolidato Aggiornato, infatti, sviluppa le relative previsioni anche con riferimento agli esercizi successivi al 2022 (2023 e 2024). Le assunzioni di crescita relative a tali esercizi appaiono sostenibili e non

incoerenti con quelle degli esercizi precedenti e, sulla base delle relative proiezioni del Pian Consolidato Aggiornato tutti i principali indicatori del Gruppo dovrebbero ulteriormente migliorare tanto che, al termine del relativo periodo di piano, il Gruppo dovrebbe raggiungere un Leverage Ratio pari a 2,3x, parametro finanziario che risulta coerente con quello che, già in occasione dell'Accordo di Ristrutturazione, era stato ritenuto da parte dell'attestatore, prof. Enrico Laghi, idoneo a consentire la rifinanziabilità dell'indebitamento finanziario del Gruppo (sebbene come detto, in base alle previsioni del Piano Consolidato Originario, tale parametro avrebbe dovuto essere raggiunto già nel 2022).

Sulla base delle considerazioni che precedono, pertanto, assumendo una graduale ripresa dell'economia a seguito del superamento della pandemia da Covid-19 gli obiettivi di risanamento che erano stati posti alla base del Piano Consolidato Originario e dell'Accordo di Ristrutturazione non appaiono pregiudicati dalle nuove previsioni contenute nel Piano Consolidato Aggiornato ma, al limite, spostati in avanti nel tempo, comunque in coerenza con le scadenze della gran parte dell'indebitamento finanziario del Gruppo.

A ulteriore conforto di tale conclusione, si consideri che i dati preliminari a disposizione del management relativamente ai primi mesi del 2021 stanno fornendo importanti conferme circa le ipotesi che sono state formulate nel Piano Consolidato Aggiornato. In particolare, l'andamento del Gruppo nei primi mesi dell'anno per quanto riguarda l'acquisizione degli ordini, i ricavi ed il backlog, è risultato in linea con le previsioni del primo anno del Piano Consolidato Aggiornato.

È evidente che il Piano Consolidato Aggiornato si basa su previsioni che, come tali, sono per natura incerte e potrebbero non verificarsi o verificarsi solo in parte, e che dipendono solo in parte da variabili e fattori interni controllabili dalla Direzione Aziendale, mentre restano esposte a fattori esogeni. Tuttavia, si ritiene che, alla luce delle analisi svolte, anche sulla base dell'esame critico che il Prof. Enrico Laghi ha svolto sugli scostamenti tra il Piano Consolidato Originario e il Piano Consolidato Aggiornato:

  • (i) temporale più lungo, di raggiungere risultati che, a suo tempo, erano stati ritenuti adeguati per il definitivo riequilibrio finanziario e patrimoniale del Gruppo stesso;
  • (ii) mostra comunque la possibilità di raggiungere, al termine del piano stesso, una situazione di sostanziale equilibrio economico-finanziario e patrimoniale, e la sua fattibilità risulta confermata dall'andamento dei primi mesi del 2021.

Si ritiene pertanto che l'incertezza di cui al precedente Paragrafo 2.3, relativa alla concreta possibilità di

raggiungere in via definitiva una situazione di equilibrio economico-finanziario e patrimoniale attraver l'attuazione del Piano Consolidato Aggiornato, sia da ritenersi sulla base delle precedenti considerazioni.

Considerazioni conclusive

In conclusione si ritiene opportuno segnalare che, anche tenuto conto nell'insieme delle circostanze sopra evidenziate, residua una incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sul rispetto del presupposto della continuità aziendale relativamente alla positiva conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici per l'accoglimento delle proposte modifiche all'Accordo di Ristrutturazione (su cui si richiamano le considerazioni svolte nel precedente paragrafo).

Pur in presenza di tale incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Società e del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento, il Consiglio di Amministrazione ritiene che, allo stato, non sussistano circostanze tali da imporre l'abbandono del principio di continuità aziendale nella redazione del bilancio di esercizio e consolidato del Gruppo Trevi, e ritiene pertanto appropriato redigere il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato adottando il presupposto della continuità aziendale sulla base delle considerazioni sopra svolte.

Principali indicatori patrimoniali ed economico-finanziari della Società

Ad oggi, in estrema sintesi i principali indicatori patrimoniali e economico-finanziari della Società sono i seguenti:

(in migliaia di Euro) 31/12/2020 31/12/2019 Delta
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 13.906.209 27.177.528 (13.271.319)
Altri ricavi operativi 1.694.623 5.268.732 (3.574.109)
Ricavi Totali 15.600.832 32.446.260 (16.845.428)
Valore Aggiunto 4.386.789 13.304.047 (8.917.258)
% sui Ricavi Totali 28,12% 41,00% (12,88)%
Margine Operativo Lordo (EBITDA) 298.782 5.574.761 (5.275.979)
% sui Ricavi Totali 1,92% 17,18%
Risultato Operativo (EBIT) (642.756) (131.591) (511.164)
% su Ricavi Totali (4,12)% (0,41)%
Risultato netto delle attività in funzionamento 249.257.784 (18.602.027) 267.859.810
% sui Ricavi Totali 1597,72% (57,33)%
Investimenti netti 3.181.254 387.370 2.793.883
Capitale investito netto 235.971.334 147.879.790 88.091.544
Posizione finanziaria netta 107.439.611 416.512.337 (309.072.726)
Patrimonio Netto 128.531.723 (268.632.546) 397.164.269
Risultato operativo netto / Capitale investito netto (R.O.I.) (0,27)% (0,09)% (0,18)%
Risultato netto / Patrimonio netto (R.O.E.) 193,93% 6,92% 187,00%
Risultato operativo netto / Ricavi Totali (R.O.S.) (4,12)% (0,41)% (3,71)%
Posizione finanziaria netta / Patrimonio netto (Debt / Equity) 83,59% (155,05)% 238,64%

Criteri di redazione del bilancio

Immobilizzazioni materiali

Le immobilizzazioni materiali sono rilevate al costo di acquisizione o di produzione. Il costo di acquisizione o di produzione è rappresentato dal fair value del prezzo pagato per acquisire o costruire l'attività e ogni altro costo diretto sostenuto per predisporre l'attività al suo utilizzo. La capitalizzazione dei costi inerenti all'ampliamento, ammodernamento degli elementi strutturali di proprietà o in uso da terzi è effettuata esclusivamente nei limiti in cui gli stessi rispondano ai requisiti per essere separatamente classificati come attività o parte di una attività.

Le immobilizzazioni materiali sono iscritte al costo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle eventuali perdite di valore. Il valore ammortizzabile di ciascun componente significativo di un'immobilizzazione materiale, avente differente vita utile, è ripartito a quote costanti lungo il periodo di utilizzo atteso. Le vite utili per categoria di beni sono le seguenti:

CATEGORIA CESPITI ALIQUOTA
Terreni Vita utile illimitata
Fabbricati industriali e civili 5%
Mobili e arredi 12%
Macchine elettroniche 20%
Attrezzature di perforazione e fondazione 7,50%
Attrezzature generiche 10%
Automezzi 18.75%
Attrezzature varie e minute 20%

I criteri di ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno alla fine di ogni periodo amministrativo per tener conto di eventuali variazioni significative.

I costi capitalizzabili per migliorie su beni di terzi sono attribuiti alle classi di cespiti cui si riferiscono e ammortizzati per il periodo più breve tra la durata residua del contratto d'affitto e la vita utile residua. Il valore contabile delle immobilizzazioni materiali è mantenuto in bilancio nei limiti in cui vi sia evidenza che tale valore potrà essere recuperato tramite l'uso. Qualora si rilevino indicatori che facciano prevedere difficoltà di recupero del valore netto contabile viene svolto l'impairment test. Il ripristino di valore è effettuato qualora vengano meno le ragioni alla base della stessa.

Immobilizzazioni immateriali

Le immobilizzazioni immateriali sono rilevate al costo di acquisizione o di produzione. Il costo di acquisizione è rappresentato dal fair value del prezzo pagato per acquisire l'attività e ogni costo diretto sostenuto per predisporre l'attività al suo utilizzo.

I diritti di brevetto industriale e utilizzazione delle opere d'ingegno, concessioni, licenze, marchi e software sono valutati al costo al netto degli ammortamenti cumulati, determinati in base al criterio a quote costanti lungo la vita utile attesa pari a 5 esercizi, salvo non siano riscontrate significative perdite di valore. I criteri di ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno alla fine di ogni periodo amministrativo per tener conto di eventuali variazioni significative, così come stabilito dallo IAS 38.

Partecipazioni in società controllate e società collegate

Sono imprese controllate le imprese su cui Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A. ha autonomamente il potere di determinare le scelte strategiche dell'impresa al fine di ottenerne i relativi benefici. Generalmente si presume l'esistenza del controllo quando si detiene, direttamente, più della metà dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria considerando anche i cosiddetti voti potenziali cioè i diritti di voto derivanti da strumenti convertibili.

Sono imprese collegate le imprese su cui Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A. esercita un'influen notevole nella determinazione delle scelte strategiche dell'impresa, pur non avendone il controllo, considerando anche i cosiddetti voti potenziali cioè i diritti di voto derivanti da strumenti convertibili; l'influenza notevole si presume quando Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. detiene, direttamente o indirettamente, più del 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria.

Le partecipazioni in imprese controllate e collegate sono valutate al costo d'acquisto eventualmente ridotto in caso di distribuzione di capitale o di riserve di capitale ovvero in presenza di perdite di valore determinate applicando il cosiddetto "impairment test". Il costo è ripristinato negli esercizi successivi se vengono meno le ragioni che avevano originato le svalutazioni.

Il valore contabile di queste partecipazioni è sottoposto a verifica per rilevare eventuali perdite di valore quando eventi o cambiamenti indicano che il valore contabile potrebbe non essere recuperabile.

Partecipazioni in altre imprese

Le partecipazioni in altre imprese minori per le quali non è disponibile una quotazione di mercato sono iscritte al costo eventualmente rettificato per perdite durevoli di valore.

Perdita di valore di attività

Una perdita di valore si origina ogniqualvolta il valore contabile di un'attività sia superiore al suo valore recuperabile. Ad ogni data di bilancio viene accertata l'eventuale presenza di indicatori che facciano supporre l'esistenza di perdite di valore. In presenza di tali indicatori si procede alla stima del valore recuperabile dell'attività (impairment test) e alla contabilizzazione dell'eventuale svalutazione. Per le attività non ancora disponibili per l'uso e le attività rilevate nell'esercizio in corso, l'impairment test viene condotto con cadenza almeno annuale indipendentemente dalla presenza di tali indicatori.

Attività e passività finanziarie

Le attività e passività finanziarie sono trattate secondo lo IFRS 9, di prima applicazione dal 1º gennaio 2018.

In funzione delle caratteristiche dello strumento e del modello di business adottato per la relativa gestione, le attività finanziarie, che rappresentano strumenti di debito, sono classificate nelle seguenti tre categorie:

(i) cassa contrattuali che superano l'SPPI test in quanto i flussi di cassa rappresentano esclusivamente pagamenti di capitale e interesse. Tale categoria include i crediti commerciali, altri crediti di natura operativa inclusi nelle altre attività correnti e non correnti e crediti di natura finanziaria inclusi nelle altre attività finanziarie correnti e non correnti;

  • (ii) fair value con contropartita patrimonio netto (FVOCI fair value through oth comprehensive income), per le attività finanziarie detenute con l'obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali, rappresentati esclusivamente dal pagamento di capitale e interesse, sia di realizzarne il valore attraverso la cessione (cd. business model hold to collect and sell). Le variazioni di fair value sono rilevate con contropartita OCI (Other Comprehensive Income), per poi essere rilasciate a conto economico in sede di derecognition;
  • (iii) fair value con contropartita conto economico (FVTPL fair value through profit or loss), come categoria residuale, per le attività che non sono detenute in uno dei business model di cui sopra. In tal caso, le variazioni di fair value sono rilevate con contropartita il conto economico.

La rilevazione iniziale avviene al fair value; per i crediti commerciali privi di una significativa componente finanziaria, il valore di rilevazione iniziale è rappresentato dal prezzo della transazione. Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie che generano flussi di cassa contrattuali rappresentativi esclusivamente di pagamenti di capitale e interessi sono valutate al costo ammortizzato se possedute con la finalità di incassarne i flussi di cassa contrattuali (cosiddetto business model hold to collect). Secondo il metodo del costo ammortizzato il valore di iscrizione iniziale è successivamente rettificato per tener conto dei rimborsi in quota capitale, delle eventuali svalutazioni e dell'ammortamento della differenza tra il valore di rimborso e il valore di iscrizione iniziale, L'ammortamento è effettuato sulla base del tasso di interesse interno effettivo che rappresenta il tasso che rende uguali, al momento della rilevazione iniziale, il valore attuale dei flussi di cassa attesi e il valore di iscrizione iniziale. I crediti e le altre attività finanziarie valutati al costo ammortizzato sono presentati nello stato patrimoniale al netto del relativo fondo svalutazione. Le attività finanziarie rappresentative di strumenti di debito il cui modello di business prevede sia la possibilità di incassare i flussi di cassa contrattuali sia la possibilità di realizzare plusvalenze da cessione (cosiddetto business model hold to collect and sell), sono valutate al fair value con imputazione degli effetti a OCI (di seguito anche FVTOCI). In tal caso sono rilevati a patrimonio netto, tra le altre componenti dell'utile complessivo, le variazioni di fair value dello strumento. L'ammontare cumulato delle variazioni di fair value, imputato nella riserva di patrimonio netto che accoglie le altre componenti dell'utile complessivo, è oggetto di storno a conto economico all'atto dell'eliminazione contabile dello strumento. Vengono rilevati a conto economico gli interessi attivi calcolati utilizzando il tasso di interesse effettivo, le differenze di cambio e le svalutazioni. Un'attività finanziaria rappresentativa di uno strumento di debito che non è valutata al costo ammortizzato o al FVTOCI è valutata al fair value con imputazione degli effetti a conto economico (di seguito FVTPL). Le attività finanziarie cedute sono eliminate dall'attivo patrimoniale quando i diritti contrattuali connessi all'ottenimento dei flussi di cassa associati allo strumento finanziario scadono, ovvero sono trasferiti a terzi. La valutazione della recuperabilità delle

attività finanziarie rappresentative di strumenti di debito non valutate al fair value con effetti a con economico è effettuata sulla base del cosiddetto "Expected Credit Loss model". Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nello specifico paragrafo IFRS 9.

Debiti finanziari e prestiti obbligazionari

I debiti finanziari e i prestiti obbligazionari sono rilevati inizialmente al costo, corrispondente al valore equo del corrispettivo ricevuto, al netto degli oneri accessori di acquisizione dello strumento. Dopo la rilevazione iniziale, i finanziamenti sono valutati utilizzando il costo ammortizzato; tale metodo prevede che l'ammortamento venga determinato utilizzando il tasso di interesse effettivo, rappresentato dal tasso che rende uguali, al momento della rilevazione iniziale, il valore dei flussi di cassa attesi e il valore di iscrizione iniziale. Gli oneri accessori per le operazioni di finanziamento sono classificati nel passivo di stato patrimoniale a riduzione del finanziamento concesso e il costo ammortizzato è calcolato tenendo conto di tali oneri e di ogni eventuale sconto o previsti al momento della regolazione. Gli effetti economici della valutazione secondo il metodo del costo ammortizzato sono imputati alla voce "(Oneri)/Proventi finanziari".

Crediti commerciali, finanziari ed altre attività finanziarie a lungo termine

I crediti e le altre attività finanziarie a lungo termine sono inizialmente iscritti al fair value e successivamente valutati al costo ammortizzato.

Vengono regolarmente effettuate valutazioni al fine di verificare se esista evidenza oggettiva che le attività finanziarie, prese singolarmente o nell'ambito di un gruppo di attività, possano aver subito una riduzione di valore. Se esistono tali evidenze, la perdita di valore è rilevata come costo nel conto economico del periodo. Per ulteriori dettagli, si consulti il paragrafo "IFRS 9".

Crediti commerciali ed altre attività a breve termine

I crediti, la cui scadenza rientra nei normali termini commerciali o che maturano interessi a valori di mercato, non sono attualizzati e sono iscritti al valore nominale al netto di un fondo svalutazione, esposto a diretta deduzione dei crediti stessi per portare la valutazione al realizzo: tale valore approssima il costo ammortizzato. Se espressi in valuta diversa dall'Euro, i crediti sono valutati al cambio di fine periodo.

Inoltre, in tale categoria di bilancio sono iscritte le quote di costi e proventi, comuni, per competenza, a due o più esercizi, per riflettere correttamente il principio della competenza temporale.

Le operazioni di cessione di crediti pro-solvendo e le cessioni pro-soluto che non rispettano i requisiti richiesti dallo IFRS 9 per l'eliminazione dal bilancio delle attività, in quanto non sono stati

sostanzialmente trasferiti i relativi rischi e benefici. rimangono iscritti nel bilancio della Società, sebbe siano stati legalmente ceduti a terzi.

Disponibilità liquide

Le disponibilità liquide sono rappresentate dal saldo di cassa, dei depositi a vista presso le banche di relazione e da investimenti a breve termine (con scadenza originaria non superiore a 3 mesì) comunque facilmente convertibili in quantità note di denaro e soggetti ad un rischio non rilevante di cambiamenti di valore.

Le disponibilità liquide sono rilevate al fair value.

Ai fini del rendiconto finanziario, le disponibilità liquide sono costituite da cassa, depositi a vista presso le banche, altre attività finanziarie a breve ad alta liquidità, con scadenza originaria non superiore a 3 mesi, e scoperti di conto corrente. Questi ultimi, ai fini della redazione dello stato patrimoniale, sono inclusi nei debiti finanziari del passivo corrente.

Patrimonio netto

Capitale sociale .

La posta è rappresentata dal capitale sottoscritto e versato; esso è iscritto al valore nominale. Il riacquisto di azioni proprie, valutate al costo inclusivo degli oneri accessori, è contabilizzato come variazione di patrimonio netto e le azioni proprie sono portate a riduzione del capitale per il valore nominale e a riduzione delle riserve per la differenza fra il costo e il valore nominale.

Riserva azioni proprie .

Le azioni proprie sono iscritte in riduzione del patrimonio netto. In particolare, il valore nominale delle azioni proprie è contabilizzato in riduzione del capitale sociale emesso, mentre l'eccedenza del valore di acquisto rispetto al valore nominale è rilevato in apposita riserva di patrimonio netto. Nessun utile (perdita) è rilevata a conto economico per l'acquisto, vendita, emissione o cancellazione delle azioni proprie.

· Riserva di fair value

La posta accoglie le variazioni di fair value, al netto dell'effetto imposte, delle partite contabilizzate al fair value con contropartita patrimonio netto.

Altre riserve

Le poste sono costituite da riserve di capitale a destinazione specifica, dalla riserva legale, dalla riserva straordinaria e dalla riserva per conversione obbligazioni.

· Utili (perdite) portati a nuovo incluso l'utile (perdita) dell'esercizio

La posta include i risultati economici degli esercizi precedenti, per la parte non distribuita né accantonata a riserva, ed i trasferimenti da altre riserve di patrimonio quando si libera il vincolo al quale erano

Finanziamenti a lungo e breve termine

Sono inizialmente rilevati al costo che, alla data di accensione, risulta pari al fair value del corrispettivo ricevuto al netto degli oneri accessori di transazione. Successivamenti sono valutati con il criterio del costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.

Benefici ai dipendenti

Piani a benefici definiti

La Società riconosce ai propri dipendenti benefici a titolo di cessazione del rapporto di lavoro (Trattamento di Fine Rapporto). Tali benefici rientrano nella definizione di piani a benefici definiti, determinati nell'esistenza e nell'ammontare ma incerti nella loro manifestazione. La passività è valutata secondo i principi indicati dallo IAS 19 utilizzando il metodo della proiezione unitaria del credito effettuato da attuari indipendenti. Tale calcolo consiste nell'importo del beneficio che un dipendente riceverà alla data stimata di cessazione del rapporto di lavoro utilizzando ipotesi demografiche (come il tasso di mortalità ed il tasso di rotazione del personale) ed ipotesi finanziarie (come il tasso di sconto). L'ammontare dell'obbligo di prestazione definita è calcolato annualmente da un attuario esterno indipendente. Gli utili e le perdite attuariali sono contabilizzati nel conto economico di esercizio di competenza per l'intero ammontare. La Società non ha infatti usufruito della facilitazione del cosiddetto "metodo del corridoio".

A partire dal 1 gennaio 2007 la legge finanziaria e relativi hanno introdotto modificazioni rilevanti nella disciplina del T.F.R., tra cui la scelta del lavoratore in merito alla destinazione del proprio TFR maturando. In particolare, i nuovi flussi di T.F.R. possono essere indirizzati dal lavoratore a forme pensionistiche integrative da lui prescelte oppure mantenuti in azienda. Si precisa che ai fini del calcolo attuariale, è stato utilizzato un tasso di sconto determinato con riferimento ad un paniere di obbligazioni Corporate con rating AA (indice iBoxx Eurozone Corporates AA 10+), in linea con quanto consigliato dall'Associazione degli Attuari al 31 dicembre 2016.

Pagamenti basati su azioni

I principali dirigenti e alcuni managers della Società possono ricevere parte della remunerazione sotto forma di pagamenti basati su azioni. Secondo quanto stabilito dall'IFRS 2 gli stessi sono da considerarsi piani regolati con strumenti rappresentativi di capitale (cosiddetti "equity settled"). La maturazione del diritto al pagamento è correlata ad un periodo di vesting durante il quale i managers devono svolgere la loro attività come dipendenti. Pertanto, nel corso del periodo di vesting, il valore corrente dei pagamenti basati su azioni alla data di assegnazione è rilevato a conto economico come costo con contropartita

un'apposita riserva del patrimonio netto. Variazioni del valore corrente successive alla data assegnazione non hanno effetto sulla valutazione iniziale. In particolare, il costo, corrispondente al valore corrente delle opzioni alla data di assegnazione, è riconosciuto tra i costi del personale sulla base di un criterio a quote costanti lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione, con contropartita riconosciuta a patrimonio netto.

Fondi per rischi ed oneri, attività e passività potenziali

I fondi per rischi ed oneri rappresentano passività probabili di ammontare e/o scadenza incerta derivanti da eventi passati il cui adempimento comporterà l'impiego di risorse economiche. Gli accantonamenti sono stanziati esclusivamente in presenza di un'obbligazione attuale, legale o implicita, che rende necessario l'impiego di risorse economiche, sempre che possa essere effettuata una stima attendibile dell'obbligazione stessa. L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'onere necessario per l'adempimento dell'obbligazione alla data di rendicontazione. I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di rendicontazione e rettificati in modo da rappresentare la migliore stima corrente.

Laddove è previsto che l'esborso finanziario relativo all'obbligazione avvenga oltre i normali termini di pagamento e l'effetto dell'attualizzazione è rilevante, l'importo dell'accantonamento è rappresentato dal valore attuale dei pagamenti futuri attesi per l'estinzione dell'obbligazione.

Le attività potenziali non virtualmente certe e le passività potenziali non probabili non sono rilevate in bilancio; è fornita tuttavia informativa a riguardo per quelle di ammontare significativo (ove le attività potenziali siano probabli e le passività potenziali siano possibili).

Strumenti derivati

La Società ha adottato una Risk Policy di Gruppo. La rilevazioni di fair value è differente a seconda della designazione degli strumenti derivati (speculativi o di copertura) e della natura del rischio coperto (Fair Value Hedge o Cash Flow Hedge).

Nel caso di contratti designati come speculativi, le variazioni di fair value sono rilevate direttamente a conto economico.

In caso di designazione dello strumento di copertura come Fair Value Hedge, sono contabilizzate a conto economico sia le variazioni di fair value dello strumento di copertura che quelle dello strumento coperto, indipendentemente dal criterio di valutazione adottato per quest'ultimo.

In caso di designazione dello strumento di copertura come Cash Flow Hedge viene sospesa a Patrimonio Netto la porzione di variazione del fair value dello strumento di copertura che è riconosciuta come copertura efficace, rilevando a conto economico la porzione inefficace. Le variazioni rilevate direttamente a Patrimonio Netto sono rilasciate a conto economico nello stesso esercizio o negli eserci in cui l'attività o la passività coperta influenza il conto economico.

Gli acquisti e le vendite di attività finanziarie sono contabilizzati alla data di negoziazione.

Ricavi e costi

La rilevazione dei ricavi da contratti con la clientela viene effettuata applicando un modello che prevede cinque step: (i) identificazione del contratto con il clientificazione delle performance obligations previste dal contratto; (iii) determinazione del corrispettivo della transazione; (iv) allocazione del corrispettivo della transazione alle performance obligations; (v) rilevazione dei ricavi al momento (o nel corso) della soddisfazione della singola performance obligation. In applicazione di questi criteri, per la Società questo comporta che i ricavi derivanti dalla cessione dei beni di regola sono rilevati, al momento della soddisfazione della performance obligation che solitamente avviene con la spedizione, mentre i ricavi derivanti dalla prestazione di servizi sono determinati con riferimento allo stadio di completamento, definito sulla base del lavoro svolto.

I costi sono imputati secondo criteri analoghi a quelli di riconoscimento dei ricavi e comunque secondo il principio della competenza temporale.

Gli interessi attivi e passivi sono rilevati in base al criterio della competenza temporale, tenendo conto del tasso effettivo applicabile.

I dividendi sono contabilizzati nell'esercizio in cui sorge il diritto degli azionisti a ricevere il pagamento.

Imposte

Le imposte dell'esercizio sono determinate sulla base del presumibile onere da assolvere in applicazione della normativa fiscale vigente.

Vengono inoltre rilevate le imposte differite e anticipate sulle differenze temporanee tra i valori patrimoniali iscritti in bilancio ed i corrispondenti valori riconosciuti ai fini fiscali, riporto a nuovo di perdite fiscali o crediti di imposta non utilizzati, sempre che sia probabile che il recupero (estinzione) riduca (aumenti) i pagamenti futuri di imposte rispetto a quelli che si sarebbero verificati se tale recupero (estinzione) non avesse avuto effetti fiscali. Gli effetti fiscali di operazioni o altri fatti sono rilevati, a conto economico o direttamente a Patrimonio Netto, con le medesime modalità delle operazioni o fatti che danno origine alla imposizione fiscale. Le altre imposte non correlate al reddito sono incluse tra gli "Altri costi operativi".

A partire dall'esercizio 2006 e alla data odierna, per rinnovi triennali, la Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. e la quasi totalità delle sue controllate italiane, dirette, hanno deciso di aderire al consolidato fiscale nazionale ai sensi degli artt. 117/129 del Testo Unico delle Imposte sul Reddito (T.U.I.R.).

Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. funge da società consolidante e determina un'unica base imponibi per il Gruppo di società aderenti al consolidato fiscale nazionale, che beneficia in tal modo della possibilità di compensare redditi imponibili con perdite fiscali in un'unica dichiarazione. Ciascuna società aderente al consolidato fiscale nazionale trasferisce alla società consolidante il reddito fiscale (reddito imponibile o perdita fiscale). Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. rileva un credito nei confronti delle società che apportano redditi imponibili, pari all'IRES da versare. Per contro, nei confronti delle società che apportano perdite fiscali, Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. iscrive un debito pari all'IRES sulla parte di perdita effettivamente compensata a livello di gruppo.

Valute

Le operazioni in valuta diversa dall'Euro sono convertite nella valuta funzionale al tasso di cambio alla data dell'operazione. Gli utili e perdite su cambi derivanti dalla liquidazione di tali operazioni e dalla conversione alla data di rendicontazione di attività e passività monetarie in valuta sono rilevati a conto economico.

Uso di stime

La predisposizione dei bilanci richiede da parte degli Amministratori l'applicazione di principi e metodologie contabili che, in talune circostanze, si basano su difficili e soggettive valutazioni e stime basate sull'esperienza storica ed assunzioni che vengono di volta considerate ragionevoli e realistiche in funzione delle relative circostanze. In considerazione del documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Isvap nº 2 del 6 febbraio 2009 si precisa che le stime sono basate sulle più recenti informazioni di cui gli Amministratori dispongono al momento della redazione del presente bilancio, non intaccandone, pertanto, l'attendibilità.

L'applicazione di tali stime ed assunzioni influenza gli importi riportati negli schemi di bilancio, quali lo stato patrimoniale, il conto economico ed il rendiconto finanziario, nonché l'informativa fornita. I risultati finali delle poste di bilancio per le quali sono state utilizzate le suddette stime ed assunzioni possono differire da quelli riportati nei bilanci a causa dell'incertezza che caratterizza le assunzioni e le condizioni sulla quali si basano le stime.

Di seguito sono elencate le voci di bilancio che richiedono più di altre una maggiore soggettività da parte degli Amministratori nell'elaborazione delle stime e per i quali un cambiamento nelle condizioni sottostanti le assunzioni utilizzate può avere un impatto significativo sul bilancio:

  • · Svalutazione degli attivi immobilizzati;
  • · Valutazione delle partecipazioni
  • · Valutazione della recuperabilità dei crediti
  • Imposte differite attive; ●
  • · Accantonamenti per rischi su crediti;
  • · Benefici ai dipendenti;
  • · Valutazione degli strumenti finanziari complessi;
  • · Accantonamenti per rischi e oneri, attività e passività potenziali.

Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ogni variazione sono riflessi nel conto economico nel periodo in cui la variazione è avvenuta.

Bilancio

Copie del presente Bilancio, del Bilancio Consolidato, della relazione sulla gestione predisposta congiutamente per il Bilancio di esercizio e il Bilancio Consolidato, della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, della relazione sulla remunerazione e di quella degli organi di controllo, saranno depositate presso la sede sociale, sul sito internet www.trevifin.com, presso la Borsa Italiana S.p.A. e presso il Registro delle Imprese nei termini di normativa.

IFRS 9

In passato , lo IASB ha ritenuto che le disposizioni dettate dallo IAS 39 in tema di impairment non fossero più sufficienti ad una rapida, oggettiva e predittiva misurazione nella rilevazione delle perdite. Tale criticità ha, pertanto, fatto sorgere l'esigenza di avere delle nuove regole relative alla rilevazione e contabilizzazione delle perdite che permettessero di dare maggiore rilevanza ad una visione forwardlooking nella stima, nonché ad una anticipazione dei loro effetti nei Bilanci delle società.

Il board ha dunque da tempo modificato l'approccio di svalutazione passando da un modello definito di "Incurred Loss" previsto dallo IAS 39 ad un modello definito di "Expected Credit Loss". Il primo prevedeva la rilevazione della perdita esclusivamento di cui avveniva l'evento di default; il secondo, al contrario, anticipa la rilevazione della perdita stimando, mediante l'utilizzo di variabili forward-looking, la probabilità che si verifichi l'evento di default.

Come definito nell'IFRS 9 § 5.5.1 e 5.5.2: l'impairment si applica a tutte le attività finanziarie valutate al Costo Ammortizzato e al Fair Value con variazioni di valore presentate nella voce Other Comprehensive Income (FVOCI), mentre sono escluse quelle al Fair effetti delle variazioni sono rilevati a conto economico. Inoltre, rientrano nel perimetro di applicazione anche le seguenti tipologie di strumenti:

  • Loan Committment; .
  • Crediti per leasing; .
  • Contract asset; 0
  • Garanzie finanziarie incluse nell'IFRS 9.

Tra gli elementi di discontinuità rispetto al passato, vi è anche l'inclusione delle garanzie finanziarie no valutate al Fair Value rilevato a conto economico nell'ambito di applicazione delle disposizioni dell'IFRS 9 relativamente all'impairment.

La definizione di garanzia finanziaria resta invariata rispetto a quanto già previsto dallo IAS 39 per il quale risultava che:

"Una garanzia finanziaria rappresenta un contratto nel quale la società è tenuta ad onorare gli obblighi contrattuali di una terza parte nel momento in cui questa non rimborsi il proprio creditore".

La Società iscrive le garanzie finanziarie in Bilancio al fair value alla data di rilevazione iniziale ovvero alla data in cui diventa parte delle clausole contrattuali. Le garanzie finanziarie sono poi soggette ad impairment; pertanto, alle date di valutazione successive, il loro valore d'iscrizione sarà pari al maggiore tra il valore di iscrizione iniziale, al netto di eventuale ammortamento dei costi, e l'expected credit loss determinato secondo le nuove disposizioni dell'IFRS 9.

La regola generale di impairment prevista dall'IFRS 9 ha l'obiettivo di dare rappresentazione del deterioramento o del miglioramento della qualità del credito nel valore delle attività finanziarie detenute dalla Società. La modalità con cui si calcola l'ammontare di perdita attesa riconosciuta dipende, dunque, dalla variazione del rischio di credito dall'iscrizione iniziale dell'attività alla data di valutazione.

Pertanto, ad ogni reporting date, la Società rileverà l'accantonamento per le perdite future attese distinguendo tra differenti stage di collocazione che riflettono il merito creditizio della controparte, in particolare:

  • · Stage 1 per le attività che non hanno subito un incremento significativo del rischio di credito rispetto a quanto registrato al momento della rilevazione iniziale si dovrà procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la 12-months ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nei successivi 12 mesi (IFRS 9 § 5.5.5);
  • · Stage 2 per le attività che, invece, hanno subito un incremento significativo nel rischio di credito rispetto a quanto registrato al momento della rilevazione iniziale si dovrà procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la lifetime ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nella vita dello strumento (IFRS 9 § 5.5.3).
  • · Stage 3 per le attività che presentano evidenze effettive di impairment, l'accantonamento dovrà riflettere una svalutazione rappresentativa di un ECL su base lifetime, con probabilità di default pari al 100% (IFRS 9 § 5.5.3).

In aggiunta, l'IFRS 9 § 5.5.15 prevede anche la possibilità di adottare un approccio semplificato per il calcolo delle perdite attese esclusivamente per le seguenti categorie:

  • · Crediti commerciali e Contract Assets che:
    • o Non contengono una componente finanziaria significativa; o

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  • o Contengono una componente finanziaria significativa ma la Società stabilisce a livello policy contabile di misurare le perdite attese su base lifetime.
  • Crediti per leasing. .

L'approccio semplificato parte dall'impostazione prevista per l'approccio generale, senza tuttavia richiedere alla Società di monitorare le variazioni del rischio della controparte in quanto l'expected loss è sempre calcolata su base lifetime.

IFRS 15

Il principio IFRS 15 è stato emanato nel maggio del 2014 dal FASB, con l'intento di sostituire i seguenti principi:

  • · lo IAS 11 "Commesse pluriennali e Interpretazioni",
  • · lo IAS 18 "Ricavi delle vendite e dei servizi",
  • · l'IFRIC 13 , IFRIC 15, IFRIC 18, SIC 31.

L'obiettivo dell'introduzione del principio contabile IFRS 15 "Revenue from Contracts with Customers", infatti, è quello di creare un quadro di riferimento completo ed omogeneo per la rilevazione dei ricavi, applicabile a tutti i contratti commerciali (ad eccezione dei contratti di leasing, dei contratti assicurativi e degli strumenti finanziari).

In questo modo, si crea una concentrazione della disciplina dei ricavi in un unico principio, definito "Five step model framework":

l ) Identificazione del contratto con il cliente, per identificare l'insieme di diritti ed obblighi contrattuali a cui applicare il modello. In tale contesto, il Board ha definito i criteri che devono essere rispettati per includere i contratti con i clienti nello scopo dello standard.

2) identificazione delle performance obligations (PO) previste dal contratto, identificando beni e servizi promessi all'interno del contratto per determinare se possano o meno configurarsi come «performance obligations» separate e distinte nel contratto. La valutazione deve essere fatta all'«inception date» per poter identificare le PO e in tale contesto, vanno determinate le PO distinte.

(3) determinazione del corrispettivo della transazione: l'ammontare di corrispettivo che l'entità si aspetta di ricevere a fronte dei beni o servizi trasferiti al cliente, che include al suo interno, qualsiasi tipo di variable consideration.

(4) allocazione del corrispettivo della transazione alle performance obligations;

(5) rilevazione dei ricavi al momento (o nel corso) della soddisfazione della singola performance obligation: in questo caso, la Società deve riconoscersi i ricavi al momento in cui le PO vengono soddisfatte attraverso il trasferimento dei beni o servizi al cliente, e, in tale contesto, gli assets vengono trasferiti al momento in cui il cliente ottiene il controllo del bene.

Il principio stabilisce che tale valutazione debba essere effettuata per ogni PO.

Tale modello introduce così un modello basato sul concetto di trasferimento di controllo.

L'IFRS 15.23 richiede, inoltre, ad un'entità di formire informazioni circa i giudizi fatti, e le loro variazioni, nell'applicazione dello standard che significativamente influenzano la determinazione dell'ammontare e delle tempistiche di riconoscimento dei ricavi da contratti con i clienti.

La Società, nell'ambito dell'informativa dei principi contabili applicati, ha fornito una descrizione dei giudizi che significativamente influenzano la determinazione dell'ammontare e delle tempistiche di riconoscimento dei ricavi da contratti con i clienti. Le entità devono esercitare giudizio professionale nell'assicurarsi che le informazioni fornite siano sufficienti per rispettare gli obiettivi di informativa presenti nello standard.

Applicando il principio, dunque, le entità devono riconoscere i ricavi in modo da rappresentare in maniera fedele il trasferimento dei beni e servizi ceduti al cliente in misura rappresentativa del compenso che l'azienda si attende di ottenere in cambio dei beni e servizi forniti.

1.1 Corrispettivo variabile

Contestualmente viene introdotta anche una specifica disciplina per la contabilizzazione dei corrispettivi "variabili" o "potenziali".

Se il corrispettivo promesso nel contratto include un importo variabile, la Società stima l'importo del corrispettivo al quale avrà diritto in cambio al trasferimento dei beni al cliente.

Il corrispettivo variabile è stimato al momento della stipula del contratto e non ne è possibile la rilevazione fino a quando non sia altamente probabile che sia risolta l'incertezza associata al corrispettivo variabile e che non si debba rilevare una significativa rettifica in diminuzione all'importo dei ricavi cumulati che sono stati contabilizzati.

1.2 Corrispettivo non monetario

L'IFRS 15.48 richiede che l'entità, nel determinare il prezzo dell'operazione, debba tener conto degli effetti del corrispettivo variabile, della limitazione delle stime del corrispettivo variabile, dell'esistenza nel contratto di una componente di finanziamento significativa, del corrispettivo non monetario e del corrispettivo da pagare al cliente. Il corrispettivo da pagare al cliente è contabilizzato come una riduzione del prezzo dell'operazione a meno che il pagamento al cliente è effettuato in cambio di un bene o servizio distinto che il cliente trasferisce all'entità (IFRS 15.70). L'entità deve includere tale aspetto nell'informativa dei principi applicati, se significativa.

1.3 Garanzie

La Società fornisce tipicamente delle garanzie per le riparazioni dei difetti esistenti al momento della vendita, così come richiesto dalla legge. Queste garanzie di tipo standard sulla qualità sono contabilizzate come accantonamento a fondi per rischi e oneri.

Se il cliente ha la possibilità di acquistare la garanzia separatamente o se la garanzia fornisce un servizio distinto al cliente, oltre a correggere i difetti esistenti al momento della vendita, l'IFRS 15.B29 stabilisce

che l'entità fornisca un servizio che è un'obbligazione di fare separata. In caso contrario, si tratta di un garanzia standard sulla qualità, che fornisce al cliente la certezza che il prodotto è conforme alle specifiche concordate.

La Società, nel corso del 2018, ha deciso di applicare il nuovo standard dalla data di efficacia obbligatoria, utilizzando il metodo della applicazione retrospettica modificata, permesso dal IFRS 15.C3 lettera b.

Usando tale metodo di transizione la Società ha scelto di rilevare l'effetto cumulativo dell'applicazione iniziale del presente principio come rettifica del saldo di apertura degli utili portati a nuovo (o, a seconda del caso, di altra componente del patrimonio netto) dell'esercizio che include la data dell'applicazione iniziale. In base a questo metodo transitorio, inoltre, la Società ha scelto di applicare il presente Principio retroattivamente solo ai contratti che non completati alla data dell'applicazione iniziale.

L'IFRS 15 ha inoltre introdotto un divieto di compensare posizioni creditorie con posizioni debitorie per lavori in corso e relativi acconti, se non riferite alla stessa commessa. Come effetto di tale cambiamento, e dopo che nel 2018 sono state introdotte due nuove voci di stato patrimoniale per l'esplosione separata delle attività per lavori in corso e relativi acconti, anche nello stato patrimoniale al 31 dicembre 2020, non sono state effettuate compensazioni generali fra lavori in corso e relativi acconti.

La Società ha applicato il modello IFRS 15 su ciascuno dei revenue stream identificati, accomunati dai medesimi fattori economici tra cui natura, timing e rischi di esecuzione oltre che da condizioni contrattuali (Terms & Conditions) omogenee per categoria di ricavo (IFRS 15 par. 114), rispettivamente:

  • a) Foundation & Construction contract;
  • b) Full Package;
  • c) Machine & Equipment;
  • d) Spare Parts;
  • e) Technical Assistance;
  • Other Services (Rental); f)
  • g) Servizi resi da Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.

Ai fini IFRS 15, solo nel caso in cui il contratto non preveda il riconoscimento esplicito di tali costi, questi devono essere oggetto di capitalizzazione e successivo ammortamento in coerenza con il trasferimento del controllo dell'asset, sempre che risultino (i) inerenti alla commessa, (ii) recuperabili e sottoposti regolarmente a processo di impairment per verificarne la recuperabilità.

IFRS 16

Leasing

La Società valuta all'atto della sottoscrizione di un contratto se è, o contiene, un leasing. In altri termini, se il contratto conferisce il diritto di controllare l'uso di un bene identificato per un periodo di tempo in cambio di un corrispettivo.

La società in veste di locatario

La Società adotta un unico modello di riconoscimento e misurazione per tutti i leasing, eccetto per i leasing di breve termine ed i leasing di beni di modico valore. La Società riconosce le passività relative ai pagamenti del leasing e l'attività per diritto d'uso che rappresenta il diritto ad utilizzare il bene sottostante il contratto.

i) Attività per diritto d'uso:

La Società riconosce le attività per il diritto d'uso alla data di inizio del leasing (cioè la data in cui l'attività sottostante è disponibile per l'uso). Le attività per il diritto d'uso sono misurate al costo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore, e rettificati per qualsiasi rimisurazione delle passività di leasing. Il costo delle attività per il diritto d'uso comprende l'ammontare delle passività di leasing rilevate, i costi diretti iniziali sostenuti e i pagamenti di leasing effettuati alla data di decorrenza o prima dell'inizio al netto di tutti gli eventuali incentivi ricevuti.

Se il leasing trasferisce la proprietà dell'attività sottostante al termine della durata del leasing o se il costo dell'attività consistente nel diritto di utilizzo riflette il fatto che il locatario eserciterà l'opzione di acquisto, il locatario deve ammortizzare l'attività consistente nel diritto d'uso dalla data di decorrenza fino alla fine della vita utile dell'attività sottostante.

Le attività per il diritto d'uso sono soggette a impairment. Si rinvia a quanto indicato nella sezione Perdita di valore di attività.

ii) Passività legate al leasing:

Alla data di decorrenza del leasing, la Società rileva le passività di leasing misurandole al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non ancora versati a tale data. I pagamenti dovuti includono i pagamenti fissi (compresi i pagamenti fissi nella sostanza) al netto di eventuali incentivi al leasing da ricevere, i pagamenti variabili di leasing che dipendono da un indice o un tasso, e gli importi che si prevede dovranno essere pagati a titolo di garanzie del valore residuo. I pagamenti del leasing includono anche il prezzo di esercizio di un'opzione di acquisto se si è ragionevolmente certi che tale opzione sarà esercitata dalla Società e i pagamenti di penalità di risoluzione del leasing, se la durata dello stesso tiene

conto dell'esercizio da parte dell'opzione di risoluzione di risoluzione del leasin I pagamenti di leasing variabili che non dipendono da un tasso vengono rilevati come costi nel periodo (salvo che non siano stati sostenuti per la produzione di rimanenze) in cui si verifica l'evento o la condizione che ha generato il pagamento.

Nel calcolo del valore attuale dei pagamenti dovuti, la Società usa il finanziamento marginale alla data di inizio se il tasso d'interesse implicito non è determinabile facilmente. Dopo la data di decorrenza, l'importo della passività del leasing si incrementa per tener conto degli interessi sulla passività del leasing e diminuisce per considerare i pagamenti effettuati. Inoltre, il valore contabile dei debiti per leasing è rideterminato nel caso di eventuali modifiche del leasing o per la revisione dei termini contrattuali per la modifica dei pagamenti; è rideterminato, altresi, in presenza di modifiche in merito alla valutazione dell'opzione dell'acquisto dell'attività sottostante o per variazioni dei pagamenti futuri che deriva da una modifica dell'indice o del tasso utilizzato per determinare tali pagamenti.

Le passività per leasing della Società sono incluse nella voce Debito verso altri finanziatori (a breve e lungo termine). (vedi note 13 e 22).

Leasing di breve durata e leasing di attività a modesto valore

La Società applica l'esenzione per la rilevazione di leasing di breve durata (i.e., i leasing che hanno una durata di 12 mesi o inferiore dalla data di inizio e non contengono un'opzione di acquisto). La Società ha applicato inoltre l'esenzione per i leasing relativi ad attività a modesto valore in riferimento ai contratti di leasing relativi ad attrezzature il cui valore è considerato basso. I canoni relativi a leasing a breve termine e a leasing di attività a modesto valore sono rilevati come costi in quote costanti lungo la durata del contratto.

Principi contabili non ancora applicabili

Di seguito sono elencati i principi contabili, emendamenti e interpretazioni pubblicati dallo IASB e omologati dall'Unione Europea applicati a partire dal 1° gennaio 2020:

Principio/Interpretazione Data entrata in vigore
IASB
Modifiche ai riferimenti al Quadro concettuale negli IFRS 1º gennaio 2020
Modifiche all'IFRS 3 (Aggregazioni aziendali) Definizione di un'attività aziendale (emesso il 22
ottobre 2018)
1º gennaio 2020
Modifiche agli IFRS 9 (Strumenti finanziari), IAS 39 (Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione) e
IFRS 7 (Strumenti finanziari: informazioni integrative): Riforma degli indici di riferimento per la
determinazione dei tassi di interesse (emesso il 26 settembre 2019)
1º gennaio 2020
Modifiche agli IAS I (Presentazione del bilancio) e IAS 8: (Principi contabili, cambiamenti nelle stime
contabili ed errori) Definizione di rilevante
1º gennaio 2020
Modifiche all' IFRS 16 (Leases) Covid-19 Related Rent Concessions (emesso il 28 maggio 2020) 1º gennaio 2020

I principi contabili, emendamenti e interpretazioni pubblicati dallo IASB e dall'International Financial Reporting Standard Interpretations Committee ('IFRS IC') per i quali alla data del presente documento, gli organismi competenti dell'Unione Europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione sono elencati di seguito:

Principio/Interpretazione Data entrata in vigore
TASB
IFRS 17 (Contratti di assicurazione) emesso il 18 maggio 2017 e inclusa la modifica all'IFRS 17
emessa il 25 giugno 2020
1º gennaio 2023
Modifiche allo IAS 1 (Presentazione del bilancio): Classificazione delle passività in correnti e non
correnti emesso il 23 gennaio 2020)
1º gennaio 2022 (emesso
Exposure draft per differire la
data di entrata in vigore al 1º
gennaio 2023)
Modifiche a:
· IFRS 3 Aggregazioni aziendali;
· IAS 16 Immobili, impianti e macchinari;
· IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali
■ Annual Improvements 2018-2020
emessi il 14 maggio 2020
1º gennaio 2022
Modifiche all'IFRS 4 (Contratti assicurativi) - differimento dell'IFRS 9 emesso il 25 giugno 2020) 1º gennaio 2021

La Società, alla data di redazione del presente bilancio, è Capogruppo del Gruppo TREVI (ed in quanto tale redige il bilancio consolidato di Gruppo), ed esercita ai sensi dell'art. 2497 del C.C., l'attività di direzione e coordinamento dell'attività delle seguenti società:

  • · Trevi S.p.A., partecipata direttamente al 99,78%;
  • · Soilmec S.p.A., partecipata direttamente al 99,92%;
  • · R.C.T. S.r.l., partecipata indirettamente al 99,78% (detenuta al 100% da TREVI S.p.A.);
  • · Trevi Energy S.p.A con socio unico partecipata direttamente al 100%;
  • · PSM S.p.A., partecipata indirettamente al 99,92% (detenuta da Soilmec S.p.A. al 100%);
  • · Immobiliare SIAB S.r.l. con socio unico, partecipata direttamente al 100%.

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo

La Società ha adottato un modello di organizzazione, gestione e controllo (cosiddetto Modello 231) finalizzato a:

  • · Prevenire la commissione di reati ai sensi del D.Lgs 231/01;
  • · Definire ed incorporare una cultura aziendale basata sul rispetto e la trasparenza;
  • · Incrementare la consapevolezza tra i dipendenti e gli stakeholder.

Il Modello opera attraverso il monitoraggio delle operazioni soggette a rischi di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, introducendo presidi di controllo specifici che sono richiamati e resi operativi all'interno delle procedure/policy aziendali. Il Modello contiene misure atte a rilevare e ridurre i potenziali rischi di non conformità rispetto alle disposizioni del D.Lgs 231/01. Per quanto attiene i rischi corruzione, i controlli previsti dal Modello sono coordinati e coerenti con il Sistema di Compliance Anti-Corruzione.

Un organismo di controllo indipendente, l'Organismo di Vigilanza, controlla l'effettiva attuazione e l'osservanza del Modello. La Società ha messo a disposizione dei dipendenti un indirizzo di posta elettronica per comunicare direttamente con l'Organismo di Vigilanza, garantendo al segnalante la riservatezza e la protezione da qualunque forma di ritorsione.

Il sistema adottato è conforme alle previsioni della L. 179/2017.

Privacy e protezione dei dati personali

Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR)

Il 25 maggio 2018 è diventato efficace il Regolamento generale per la protezione dei dati personali (Regolamento UE n. 2016/679 - General Data Protection - GDPR). Il Regolamento è

direttamente applicabile in tutti gli Stati dell'Unione Europea e in Italia sostituisce le disposizioni d codice privacy incompatibili. Al fine di garantire - nell'ambito delle Società del Gruppo - la conformità dei trattamenti dei dati personali al GDPR, la Società ha realizzato gli interventi previsti dal piano di adeguamento.

In particolare, le attività svolte hanno comportato:

  • · definizione e diffusione di un organigramma (funzionigramma) privacy;
  • · definizione e diffusione delle informative per dipendenti, visitatori, clienti e fornitori ex artt. 12, 13 e 14 GDPR;
  • · definizione e diffusione degli standard di conferimento d'incarico ex art. 28 GDPR denominati Data Processor Agreement (DPA) a soggetti terzi che trattano i dati personali per conto del titolare del trattamento (es. fornitori di servizi quali il medico competente, gestore di servizi IT, etc.). I principali fornitori della Società e del Gruppo hanno già sottoscritto tali DPA;
  • · definizione e diffusione delle istruzioni operative generali delle misure tecniche ed organizzative per il trattamento dei dati (ex art. 32 GDPR);
  • · definizione e diffusione delle seguenti procedure: (i) data breach relativa alla gestione della violazione della sicurezza dei dati personali; (ii) esercizio dei diritti dell'interessato, relativa alle modalità di gestione di tali richieste; (iii) utilizzi degli strumenti informatici; (iv) modalità di svolgimento delle eventuali visite ispettive dell'Autorità di controllo;
  • · definizione e diffusione del template per la gestione in ambito IT e HR in caso di assunzioni, assenze, cambio mansioni e dimissioni di dipendenti;
  • · implementazione Registro dei Trattamenti dei dati personali;
  • · nomina del DPO (Data Protection Officer) effettuata dal Consiglio di Amministrazione del 25 settembre 2019.

E stato quindi definito uno specifico progetto formativo finalizzato a sensibilizzare le diverse funzioni aziendali ed a illustrare le policy e procedure emesse per l'applicazione del GDPR.

Gestione del rischio

Obiettivi, politica di gestione e identificazione dei rischi finanziari

La Direzione Finanziaria della Capogruppo ed i Responsabili Finanziari delle singole Società controllate gestiscono i rischi finanziari cui la Società è esposta, seguendo le direttive contenute nella Treasury Risks Policy di Gruppo.

Le attività finanziarie della Società sono rappresentate principalmente da cassa e depositi a breve, derivanti direttamente dall'attività operativa.

Le passività finanziarie comprendono invece finanziamenti bancari e leasing finanziari, la cui funzio principale è di finanziare l'attività operativa e di sviluppo internazionale.

I rischi generati da tali strumenti finanziari sono rappresentati dal rischio di tasso di interesse, dal rischio di tasso di cambio, dal rischio di liquidità e da quello di credito.

La Società si limita a svolgere un'attività sistematica di monitoraggio dei rischi finanziari sopra illustrati, non potendo, a causa dell' Accordo di Ristrutturazione, utilizzare strumenti finanziari derivati al fine di ridurre tali rischi al minimo.

La definizione della composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile viene individuata dalla Società a livello consolidato.

Nei paragrafi seguenti sono esposte alcune sensitivity analysis volte a misurare l'impatto di potenziali scenari relativamente ai rischi a cui la Società è esposta.

Rischio di liquidità

È il rischio che l'impresa, a causa dell'incapacità di reperire nuovi fondi o di liquidare attività sul mercato, non riesca a far fronte ai pagamenti previsti, determinando così un impatto sul risultato economico nel caso in cui sia costretta a sostenere costi addizionali per fronteggiare i propri impegni o, come estrema conseguenza, una situazione di insolvibilità che pone a forte rischio l'attività aziendale.

A seguito della sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione, firmato in data 5 agosto 2019, la gestione della liquidità è stata garantita e regolata dallo stesso Accordo.

È stato inoltre istituito uno Steering Committee al fine di valutare mensilmente l'andamento della Cassa dando definitivo impulso alle attività di pianificazione finanziaria, che viene aggiornata mensilmente con un orizzonte di 20 settimane

I finanziamenti bancari di Trevi Finanziaria Industriale S.p.A alla fine dell'esercizio sono così ripartiti tra breve e lungo termine:

Finanziamenti a breve termine
31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Totale 64.513.548 319.663.188 (255.149.640)
Finanziamenti a medio lungo termine
31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Totale 4.660.235 4.660.235

Il valore dei finanziamenti bancari a medio lungo termine iscritti a bilancio corrisponde al fair value degli stessi.

La tabella seguente riporta il totale delle passività finanziarie includendo oltre ai finanziamenti banca anche i derivati passivi, i leasing e debiti verso altri finanziatori:

Passività finanziarie a breve termine
31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Totale 109.496.150 509.595.042 (400.098.892)
Passività finanziarie a medio lungo termine
31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Totale 68.377.816 401.443 67.976.373

Rischio di tasso di interesse

L'esposizione al rischio delle variazioni dei tassi d'interesse di mercato è connessa ad operazioni di finanziamento sia a breve sia a lungo termine, con un tasso di interesse variabile.

E' policy di Gruppo concludere le operazioni di funding a tasso variabile e successivamente valutare se coprire il rischio di tasso di interesse convertendo un'esposizione a tasso variabile in un'esposizione a tasso fisso attraverso un contratto in derivati.

In data 1° Luglio 2014 il Consiglio di Amministrazione della Società capogruppo Trevi Finanziaria Industriale SpA ha autorizzato la strutturazione ed esecuzione di un'operazione di un prestito obbligazionario denominato "Minibond 2014-2019" per un importo pari a Euro 50 milioni. Lo strumento è stato collocato sul mercato EXTRA MOT PRO di Borsa Italiana, dal 28 luglio 2014 ed è a tasso fisso. Le modiche al regolamento del prestito concernono, inter alia, la data di scadenza del prestito che è stata posticipata al 31 dicembre 2024, la rimodulazione degli interessi che sono stati rideterminati in misura pari al 2% a partire dalla data del 2 maggio 2019, e la ridefinizione di alcuni obblighi contrattuali e di taluni eventi rilevanti al fine di adeguarli all'attuale situazione della Società e al nuovo Piano.

31/12/2020
Tasso Fisso Tasso Variabile Totale
137.557
Finanziamenti e Leasing 137.577 C
Prestito Obbligazionario 50-000 0 50.000
Totale Passività Finanziarie 187.557 0 187.557
0/0 100% 0% 100%

Di seguito viene fornito un dettaglio di tale analisi:

In migliaia di Euro

Rischio Tasso Interesse
-50 bps +50 bps
Depositi e attività liquide (420) 420
Finanziamenti bancari 0 0
Debiti verso altri finanziatori (611)
TOTALE 191 (191)

Rischio di cambio

La Società è esposta al rischio che variazioni nei tassi di cambio possano apportare variazioni ai risultati economici e patrimoniali della stessa. L'esposizione al rischio della Società è di natura transattiva ovvero derivante da variazioni del tasso di cambio intercorrenti tra la data in cui un impegno finanziario tra controparti diventa altamente probabile e/o certo o e la data di regolamento dell'impegno, variazioni che determinano uno scostamento tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi.

La Società valuta regolarmente la propria esposizione al rischio di variazione dei tassi di cambio; gli strumenti utilizzati sono la correlazione dei flussi di pari valuta ma di segno opposto, la contrazione di finanziamenti in valuta, la vendita/acquisto a termine di valuta e l'utilizzo di strumenti finanziari derivati. La Società non utilizza per la propria attività di copertura dal rischio di cambio strumenti di tipo dichiaratamente speculativo; tuttavia, nel caso in cui gli strumenti finanziari derivati non soddisfino le condizioni previste per il trattamento contabile degli strumenti di copertura richiesti dall' IFRS 39, le loro variazioni di fair value sono contabilizzate a conto economico come oneri / proventi finanziari.

Nello specifico, la Società gestisce il rischio transattivo di cui si è fornita una descrizione sopra. L'esposizione al rischio di variazioni dei tassi di cambio deriva principalmente da rapporti intragruppo che la Società detiene. In particolare, il rischio maggiore è determinato dalla presenza di rapporti in Dollaro Statunitense e in divise ad esso agganciate.

Il fair value di un contratto a termine è determinato come differenza tra un cambio a termine del contratto e quello di un'operazione di segno contrario di importo e scadenza uguale, ipotizzata ai tassi di cambio ed ai differenziali di tasso di interesse al 31 dicembre.

Al fine di valutare l'impatto di una variazione nel tasso di cambio Euro/USD é stata impostata una sensitivity analysis simulando variazioni verosimili del rapporto di cambio sopra indicato.

Le poste contabili ritenute significative ai fini dell'analisi sono: Crediti Commerciali, Crediti e Debi intragruppo, Debiti Commerciali, Debiti Finanziari, Cassa e disponibilità liquide, Strumenti Finanziari Derivati.

I valori di tali poste sulle quali è stata eseguita la sensitivity analysis sono quelli al 31 dicembre 2020. L'analisi si è focalizzata sulle sole partite denominate in valuta differente dall'Euro.

Considerando un deprezzamento del Dollaro USA nei confronti dell'Euro del 5%, l'impatto sul Risultato Ante Imposte derivante da tale svalutazione sarebbe, a parità di tutte le altre condizioni, di circa 331 migliaia di USD negativi.

Un apprezzamento del Dollaro USA del 5% determinerebbe, a parità di tutte le altre condizioni, un impatto sul Risultato ante Imposte di circa 299 migliaia di USD positivi.

Tale impatto è riconducibile principalmente alla variazione dei rapporti commerciali intragruppo. Di seguito viene fornito un dettaglio di tale analisi:

In migliaia di Euro

Rischio Tasso di cambio EURUSD
USD + 5% USD - 5%
14
299 (331)
=
299 (331)

Rischio di credito

Il rischio di credito rappresenta la possibilità che il debitore non sia in grado di adempiere ai suoi obblighi di pagamento di interessi e di rimborso di capitale.

La quasi totalità dei crediti commerciali della Società è rappresentata da crediti verso società controllate.

Informazioni integrative su strumenti finanziari

In relazione agli strumenti finanziari rilevati nella situazione patrimoniale-finanziaria al fair value, l'IFRS 7 richiede che tali valori siano classificati sulla base di una gerarchia di livelli che rifletta la significatività degli input utilizzati nella determinazione del fair value. In particolare, la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:

  • Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
  • Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi da dati di mercato osservabili;
  • Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti da dati di mercato

osservabili.

Nelle tabelle che seguono sono riportate, per le attività e le passività al 31 dicembre 2020 e in base alle categorie previste dallo IFRS 9 le informazioni integrative su strumenti finanziari ai sensi dell'IFRS7 e i prospetti degli utili e delle perdite. Sono escluse le Attività non correnti destinate ad essere cedute e le Passività direttamente correlate ad Attività non correnti destinate ad essere cedute.

Legenda Categorie IFRS 9
Costo ammortizzato CA
Attività possedute fino a scadenza HtM
FV - strumenti di copertura FVOCI o FVTPL
Valori di bilancio Rilevati secondo IFRS 9
Classi IFRS 9 Note 31/12/2020 Costo
ammortizzato
Costo Effetto a Conto
Economico
Partecipazioni HtM 3 175.594 175.594
Altri crediti finanziari lungo termine CA 5 10.021.959 10.021.959 2.439.154
Totale Attività Finanziarie non correnti 10.197.553 10.021.959 175.594 2.439.154
Attività finanziarie a breve CA 9 57.620.969 57.620.969
Disponibilità liquide CA 10 2.813.477 2.813.477 138.245
Totale Attività Finanziarie correnti 60.434.446 60.434.446 138.245
TOTALE ATTIVITA' FINANZIARIE 70.631.999 70.456.405 175.594 2.577.399
Finanziamenti a lungo termine CA 12 4.660.235 4.660.235 649.879
Debiti verso altri finanziatori a lungo
termine
CA 13 63.717.581 63.717.581 2.252.724
Strumenti finanziari derivati a lungo
termine
FV 14 54
Totale Passività Finanziarie non correnti 68.377.816 68.377.816 2.902.603
Finanziamenti a breve termine CA 21 64.513.548 64.513.548 8.996.541
Debiti verso altri finanziatori a breve
termine
CA 22 44.982.693 44.982.693 1.590.355
Strumenti finanziari derivati a breve
termine
FV 23
Totale Passività Finanziarie correnti 109.496.241 109.496.241 10.586.897
TOTALE PASSIVITA' FINANZIARIE 177.874.057 177.874.057 13.489.499

Impairment test sulle partecipazioni di controllo e valutazione dei crediti finanziari

Con riferimento al bilancio al 31 dicembre 2020 della Capogruppo Trevi Finanziaria Industriale S.p.A., in linea rispetto al 31 dicembre 2019, il Management ha proceduto alla verifica dei valori d'iscrizione delle partecipazioni detenute in Trevi S.p.A. (pari al 99,78%) e in Soilmec S.p.A. (pari al 99,92%) e alla valutazione dei crediti finanziari vantati nei confronti delle stesse.

A tal fine, occorre preliminarmente osservare come, di fatto, esista un sostanziale allineamento tra le Cash Generating Unit del Gruppo e le rispettive Legal Entities. Ciò premesso, l'impairment test sulle partecipazioni di controllo iscritte nel bilancio separato di Trevi Finanziaria Industriale S.p.A., è stato condotto partendo dal valore recuperabile nell'accezione di value in use e stimando gli Equity Value delle singole Legal Entities in considerazione dei Surplus Assets rilevati e della Posizione Finanziaria Netta comprensiva dei fondi rischi assimilati a debito. Successivamente si è proceduto al confronto fra l'Equity Value, così determinato, e il valore di carico di ciascuna partecipazione.

L'impairment test sulle partecipazioni Trevi S.p.A. e stato condotto partendo dal valore recuperabile, nell'accezione di value in use, determinato tramite l'attualizzazione dei flussi di piano di ciascuna Legal Entities, ovvero mediante il metodo finanziario del Discounted Cash Flow, metodologia direttamente richiamata dallo IAS 36.

Tale metodo si basa sul presupposto che il valore del capitale economico di un'azienda ad una certa data (nel presente caso, il 31 dicembre 2020) sia rappresentato dalla somma algebrica dei seguenti elementi:

  • · valore "operativo", pari al valore attuale dei flussi di cassa prodotti dalla gestione operativa dell'azienda in un arco di tempo definito;
  • · valore delle attività accessorie non strategiche o strumentali alla data di riferimento.

Ai fini dell'esecuzione dell'impairment test sono state utilizzate le previsioni dei flussi finanziari previsti dal Piano Consolidato Aggiornato così come approvato dal Consiglio di Amministrazione del 23 aprile 2021. Questo Piano è stato aggiornato rispetto al Piano Consolidato Originario al fine di tenere conto del rallentamento registrato nell'esercizio concluso il 31 dicembre 2020 e delle prospettive del Gruppo Trevi nell'attuale contesto di mercato, condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19. In tale contesto, il piano industriale è stato aggiornato sia negli obiettivi quantitativi, sia nella sua proiezione temporale, portata fino all'esercizio 2024, nel rispetto delle originarie linee strategiche e confermando comunque il raggiungimento degli obiettivi di risanamento, seppure in un arco temporale più ampio rispetto alle iniziali previsioni. Si rimanda al Paragrafo "Principali Rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale" per ulteriori chiarimenti.

I flussi di pianificazione considerati sono stati sterilizzati dagli effetti di ristrutturazioni ed efficientamenti futuri non ancora avviati, che il principio contabile richiede di escludere.

Il flusso monetario atteso è stato costruito partendo dal reddito operativo (EBIT) di ciascun periodo, calcolando e sottraendo le imposte dirette figurative ad aliquota piena e sommando i componenti negativi di reddito che non danno luogo a uscite monetarie, quali ammortamenti, e determinando così il

"flusso finanziario della gestione operativa corrente", interpretabile come un flusso monetario "potenziale

infatti, l'ammontare delle risorse monetarie effettivamente liberate caratteristica corrente risente della variazione subita nel periodo dagli elementi del patrimonio che sorgono e si estinguono per effetto dei cicli operativi (crediti commerciali, rimanenze, debiti commerciali, debiti verso il personale, ecc.) - variazioni di Capitale Circolante Netto. Il flusso monetario della gestione operativa, infine, è stato determinato tenendo in considerazione anche gli investimenti (al netto dei disinvestimenti) in capitale fisso - c.d. CAPEX -.

Per l'attualizzazione dei flussi di cassa è stato calcolato un costo medio ponderato del capitale «WACC», determinato secondo il modello economico del CAPM (Capital Asset Pricing Model), pari al 6,75%. Le singole variabili sono state desunte come segue:

  • · tasso risk-free: 0,82%, tasso di rendimento dei titoli di un Paese maturo (Stati Uniti), pari alla media dei Bond 10Y relativi ai dodici mesi precedenti il 31.12.2020;
  • beta levered: 0,70, costruito come media del beta unlevered a 3Y di un campione di società comparabili levereggiato in funzione del rapporto D/E medio dei medesimi comparables;
  • equity risk premium: è stato utilizzato un tasso pari al 4,72% (Fonte: Aswath Damodaran, aggiornamento di gennaio 2021);
  • · rischio Paese: 1,92%, tale componente è stata aggiunta al Ke dopo aver pesato per il beta l'ERP, ed è stata determinata quale media del rischio Paese dei Paesi di operatività delle Legal Entities del settore «Foundations» ponderata per la percentuale di produzione dell'EBIT 2024 in detti Paesi;
  • · differenziale d'inflazione: 0,56%, tale componente è stata aggiunta al Ke al fine di considerare l'effetto dell'inflazione e determinare il tasso reale. Infatti, i Piani delle diverse Legal Entities sono stati redatti in moneta locale e convertiti in Euro al tasso spot (tasso nominale che non considera l'inflazione);
  • · premio prudenzialità di execution: si è ritenuto opportuno incrementare il Ke di 3 punti percentuali;
  • · costo del debito lordo: pari al 2,41% (post tax: 1,80%) è stato determinato quale media dei tassi actual delle linee a medio lungo termine del Gruppo;
  • · struttura finanziaria: D/D+E= 36,41%; E/D+E= 63,59%, determinata quale media dei comparables già considerati per la definizione del beta.

Per gli anni successivi al 2024, i flussi di cassa delle Società sono stati calcolati sulla base di un Terminal Value determinato proiettando in perpetuity l'EBIT normalizzato dell'ultimo anno di piano esplicito (2024), al netto delle imposte figurative ad aliquota piena. E stato, inoltre, considerato un tasso di crescita g costruito in funzione della media dell'inflazione attesa nei Paesi di operatività delle Legal Entities, ponderata per la percentuale di EBIT 2024 effettivamente prodotta dalle stesse in tali Paesi. In particolare il tasso di crescita g individuato per il settore Foundations è pari al 2,76%. Si precisa che ai fini della determinazione del Terminal Value, prudenzialmente, il WACC è stato aumentato di 2 punti percentuali (ovvero è stato considerato un WACC pari all'8,75%).

Successivamente l'Equity Value delle Società Trevi S.p.A. è stato determinato sommando all'Enterprise Value calcolato come sopra i Surplus Assets rilevati e sottraendo le eventuali Minorities e la Posizione Finanziaria Netta al 31.12.2020 comprensiva dei fondi rischi assimilati a debito.

Infine si è quindi proceduto al confronto fra l'Equity Value, così determinato, e il valore di carico di ciascuna partecipazione.

Il test così operato non ha portato all'evidenza di perdite durevoli del valore della partecipazione detenuta da Tr Finanziaria Industriale in Trevi S.p.A., mentre ha portato all'evidenza di una perdita di valore di circa 1,18 milioni di Euro per la partecipazione detenuta da Trevi Finanziaria Industriale in Soilmec S.p.A..

Analogo test è stato svolto a livello di Gruppo, come indicato nel Bilancio Consolidato al quale si rimanda per una completa e approfondita lettura complessiva, nonché comprensione delle analisi svolte, dei risultati emersi delle considerazioni svolte in merito alla sensisitivity analysis e delle conclusioni raggiunte.

Crediti

Conformemente a quanto previsto dall'IFRS 7, si riporta di seguito un'analisi della dinamica dei crediti scaduti, suddivisi in classi di rischio omogenee:

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Non scaduto 8.235.921 30.016.598 (21.780.677)
Scaduto da 1 a 3 mesi 3.574.198 5.841.269 (2.267.071)
Scaduto da 3 a 6 mesi 2.082.744 5.876.190 (3.793.446)
Scaduto da oltre 6 mesi 32.599.361 14.589.813 18.009.548
Totale 46.492.223 56.373.870 (9.831.647)

I crediti esposti in tabella si riferiscono a crediti commerciali verso società controllate per attività commerciali e servizi svolti alle normali condizioni di mercato. Inoltre, la Società presenta crediti verso parti correlate per 38 migliaia di Euro e crediti per IVA per 4.085 migliaia di Euro.

In questa voce non sono inclusi i crediti per consolidato fiscale, pari a 10.279 migliaia di Euro, e i risconti attivi per 1.220 migliaia di Euro.

Si precisa, inoltre, che l'analisi relativa all'ageing dei crediti commerciali è stata svolta sui valori lordi dei medesimi: per ulteriori dettagli si rimanda al paragrafo IFRS 9 - Impairment.

Per la dinamica dei crediti scaduti è stato utilizzato il termine di pagamento di fatturazione eventualmente integrato da successivi accordi tra le parti. Per i suddetti crediti non sono state identificate delle fasce di monitoraggio speciali, rientrando tutti nella categoria standard.

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Monitoraggio standard 46.492.223 56.323.870 (9.831.647)
Monitoraggio speciale =
Monitoraggio per invio a legale
Monitoraggio stragiudiziale in corso
Monitoraggio per causa legale in corso
Totale 46.492.223 56.323.870 (9.831.647)

COMMENTO DELLE PRINCIPALI VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVITA' NON CORRENTI

(1) Immobilizzazioni materiali

Le immobilizzazioni materiali ammontano al 31 dicembre 2020 a 22.099 migliaia di Euro, in diminuzione di 3.372 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente.

I movimenti relativi all'esercizio 2020 sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:

Descrizione Costo Fondo Valore Increm. Ammort. Svalutaz. Altre
var.
Altre var. Costo Fondo Valore
originario
al
ammort.al netto al costo
originario
f.do
amm.to
originario
al
ammort.al netto al
31/12/2019 31/12/2019 31/12/2019 31/12/2020 31/12/2020 31/12/2020
Terreni e fabbricati 17.870.471 (11.589.158) 6.281.313 (155.660) (10.254.089) 10.624.839 7.616.383 (1.119.978) 6.496.405
Impianti e macchinari 37.268.443 (20.579.136) 16.689.307 (2.060.337) (10.740.870) 10.180.370 26.527.573 (12.459.104) 14.068.469
Attrezzature industriali
e commerciali
4.047.845 (1.675.541) 2.372.304 3.329 (436.324) (582.000) 1.105.323 (990.854) 4.574.497 (3.102.719) 1.471.778
Altri beni 457.999 (329.381) 128.619 (50.587) 0 (15.506) 457.999 (395.473) 62.526
TOTALE 59.644.758 (34.173.215) 25.471.544 3.329 (2.702.908) (582.000) (19.889.636) 19.798.849 39.176.452 (17.077.274) 22.099.178

La voce Terreni e Fabbricati si riferisce al valore di alcuni terreni e fabbricati, siti in Via Larga località di Pievesestina (FC), adiacenti allo stabilimento produttivo di Soilmec S.p.A.. L'aggregato ha registrato principalmente ammortamenti per 2.703 migliaia di Euro e svalutazioni complessive per 582 migliaia di Euro; nell'esercizio in chiusura e in quello precedente non si è proceduto ad alcuna capitalizzazione di oneri finanziari. Si segnala che la voce delle immobilizzazioni materiali è stata caratterizzata dalla cessione di alcuni cespiti relativi alla Divisione Oil&Gas, il cui valore al netto del fondo allineamento valore di realizzo era pari a circa 1.996 migliaia di Euro.

(2) Immobilizzazioni immateriali

Le Immobilizzazioni immateriali al 31 dicembre 2020 ammontano a 3.464 migliaia di Euro, in aumento di 3.146 migliaia di Euro rispetto al 31 dicembre 2019.

I movimenti relativi all'esercizio 2019 sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:

Costo Fondo Valore Costo Fondo Valore
Descrizione originario al ammort.al netto al Incrementi Ammortamenti originario al ammort.al netto al
31/12/2019 31/12/2019 31/12/2019 31/12/2020 31/12/2020 31/12/2020
Concessioni, licenze e marchi 1.611.854 (1.510.998) 100.856 3.800 (32.256) 1.615.654 (1.543.254) 72.400
Immobilizzazioni immateriali in corso
ed acconti
217.500 217.500 3.174.125 3.391.625 0 3.391.625
Altre immobilizzazioni 0 O 0 O
TOTALE 1.829.354 (1.510.998) 318.356 3.177.925 (32.256) 5.007.279 (1.543.254) 3.464.025

Gli incrementi pari a 3.174 migliaia di Euro registrati alla voce Immobilizzazioni immateriali in corso ed acconti si riferiscono principalmente all'acquisizione di licenze informatiche e software applicativi e alla consulenza.

(3) Partecipazioni

Le Partecipazioni ammontano al 31 dicembre 2020 a 193.764 migliaia di Euro, in aumento di 65.346 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente.

Nella tabella seguente si evidenzia la suddivisione delle partecipazioni tra imprese controllate ed altre imprese:

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/19 Incrementi Svalutazioni Saldo al 31/12/20
Imprese controllate 128.266.670 66.500.000 (1.178.128) 193.588.542
Altre Imprese 151.205 24 390 175.595
TOTALE 128.417.875 66.524.389 (1.178.128) 193.764.137

Il dettaglio delle partecipazioni in imprese controllate è riportato di seguito:

SOCIETA CONTROLLATE Saldo al 31/12/19 Incrementi Svalutazioni Saldo al 31/12/20
TREVI S.p.A. 127.645.817 30.500.000 158.145.817
SOILMEC S.p.A. 36.000.000 34.821.872
IMMOBILIARE SIAB S.R.L. 598.975 598.975
INTERNATIONAL DRILLING TECHNOLOGIES FZCO 21.877 21.877
TOTALE SOCIETA' CONTROLLATE 128.266.670 66.500.000 (1.178.128) 193.588.542

Per quanto riguarda le partecipazioni detenute direttamente, si evidenzia l'incremento delle partecipazioni nella controllata Trevi S.p.A. per 30.500 migliaia di Euro e nella controllata Soilmec S.p.A. per 36.000 migliaia di Euro, dovuti a versamenti in conto futuro aumento di capitale sociale per cassa per Euro 33.750 e per la restante parte tramite conversione di crediti finanziari in conto futuro aumento di capitale , finalizzati sia ad un rafforzamento patrimoniale sia al sostenimento dell'attività aziendale delle stesse.

L'impairment test effettuato ha portato all'evidenza di una perdita di valore di circa 1,18 milioni di Euro per la partecipazione detenuta da Trevi Finanziaria Industriale in Soilmec S.p.A..

Il saldo delle altre partecipazioni è pari a circa 176 migliaia di Euro, secondo il dettaglio riportato di seguito:

SOCIETA' CONTROLLATE Saldo al 31/12/19 Incrementi Decrementi Saldo al 31/12/20
COMEX SPA ಲ್ಲೂ ಕಾ ಲ್ಲಾ ಕರ್ನಾಟಕ ಕಾರ್
BANCA DI CESENA S.P.A. 1.136 1.136
DRILLMEC INDIA PRIVATE LTD 24.390 24.390
I SVILUPPO IMPRESE ROMAGNA S.P.A. 150.000 150.000
TOTALE SOCIETA' CONTROLLATE 151.205 24.390 175.594

L'incremento pari a circa 24 miglia di Euro si riferisce all'acquisizione del 19% di "Drillmec India Private Ltd", precedentemente detenuta da Drillmec S.p.A., acquisizione avvenuta in occasione della vendita della Divisione Oil & Gas nel corso del 2020.

Sviluppo Imprese Romagna S.p.a. è una società la cui attività è finalizzata a favorire la diffusione e lo sviluppo dell'imprenditoria medio piccola e micro-impresa nella Romagna.

Riportiamo l'elenco ed i principali dati delle partecipazioni in società controllate al 31 dicembre 2020:
-- -- -- -----------------------------------------------------------------------------------------------------------
SOCIETA' CONTROLLATE Sede Capitale
sociale (1)
Patrimonio
Netto
contabile
totale (1) 2020
Risultato di
esercizio (1)
2020
% Valore
Contabile (2)
Ns. quota
Patrimonio
Netto (2)
TREVI S.p.A. Italia 32.300.000 47.632.805 7.463.763 99,78% 158.145.817 47.528.013
SOILMEC S.p.A. Italia 25.155.000 24.331.209 993.129 99,92% 34.821.872 24.311.744
PILOTES TREVI S.a.c.i.m.s. Argentina 217.468.871 484.766.013 67.044.405 1,88% O 88.268
INTERNATIONAL DRILLING
TECHNOLOGIES FZCO
UAE 1.000.000 107.902.712 (10.803.744) 10,00% 21.877 2.394.379
TREVI ENERGY S.p.A. Italia 1.000.000 585.403 440.106 100,00% 585.403
IMMOBILIARE SIAB S.R.L. ltalia 80.000 593.438 (3.374) 100,00% 598.975 593.438
TREVI DRILLING SERVICES SAUDI
ARABIA CO.
Arabia
Saudita
7.500.000 51,00%
TOTALE SOCIETA' CONTROLLATE 193.588.542

(1) Per Trevi S.p.A., Soilnec S.p.A., Trevi Energy S.p.A., Immobiliare SAB dati in Euro; per Pilotes Trevi S.a.c.i.s.m. dati in peso argentino; per International Drilling Technologies FZCO dati in AED; per Trevi Drilling Services Saudi Arabia Co. dati in SAR. (2) Dati in EUR

Il controvalore in Euro è stato ottenuto applicando il rapporto di cambio alla data di fine esercizio per il patrimonio netto e il cambio medio dell'esercizio per il risultato di esercizio, come da tabella seguente,

fonte Banca d'Italia:

Cambio medio dell'esercizio
Euro Euro 1,0000
Dollari USA ાડદ 1,1422
Riyal Saudita SAR 4,2832
Peso Argentino ARS 80,9218
Dirhams Emirati Arabi AED 4,1947
Cambio fine esercizio
Euro
ાટર્દ
1,0000
1,2271
SAR 4,6016
Euro
Dollari USA
Riyal Saudita
Peso Argentino
ARS 103,2494

Per il dettaglio delle partecipate, controllate e collegate, sia direttamente, si rinvia e si fa riferimento alla Nota Illustrativa del Bilancio Consolidato.

(4) Attività fiscali per imposte anticipate

DESCRIZIONE 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Differenze cambi non realizzate
Fair Value dei derivati contabilizzati al cash flow hedge (effetto a
Patrimonio Netto)
Perdite fiscali recuperabili negli anni successivi
Altri effetti 1.416.754 (1.416.754)
TOTALE 0 1.416.754 (1.416.754)

Di seguito viene riportato il dettaglio delle attività fiscali per imposte differite;

I crediti per imposte anticipate sono stati interamente svalutati a seguito di test di recuperabilità sul tax planning per gli anni 2021 - 2024.

(5) Altri crediti finanziari medio lungo termine verso controllate e altre imprese

I crediti finanziari a medio lungo termine alla data del 31 dicembre 2020 ammontano complessivamente a 10.022 migliaia di Euro, in decremento di 73.503 migliaia di Euro rispetto alla stessa data dell'esercizio precedente.

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2020 Saldo al 31/12/2019 Variazioni
Crediti Finanziari verso controllate
Trevi S.p.A. 23.604.787 (23.604.787)
Soilmec S.p.A. - 57.154.816 (57.154.816)
Drillmec S.p.A. - 1.000.000 (1.000.000)
Trevi Geos Fundacoes Especiais LTDA - 1.700.000 (1.700.000)
Immobiliare SIAB S.r.l. 30.000 (30.000)
Totale crediti finanziari verso controllate 0 82.489.603 (82.489.603)
Altri Crediti Finanziari
Altre attività finanziarie non correnti 10.000.000 10.000.000
Depositi cauzionali 21.959 35.997 (14.038)
Totale Crediti Finanziari 10.021.959 83.525.600 (73.503.641)

I crediti finanziari verso società del Gruppo, che nel bilancio 2019 erano classificati tra i crediti immobilizzati, sono stati riclassificati nel corso del 2020 tra le attività finanziarie correnti (vedi oltre, Nota 9), essendo venute meno le condizioni che avevano dato luogo al posticipo della loro scadenza. In particolare, tali crediti finanziari sussistono nei confronti di società del Gruppo che nel corso del 2019 avevano aderito, in qualità di creditrici, agli accordi di ristrutturazione ex art. 182 bis 1. fall., successivamente omologati in data 10 gennaio 2020 con decreto della Corte d'Appello di Bologna. Tali accordi, che prevedevano, con riferimento all'indebitamento di natura finanziaria dovuto da Trevi S.p.A.

e da Soilmec S.p.A nei confronti di tali società del Gruppo, lo spostamento al 2024 della relati scadenza, in maniera tale da garantire in via prioritaria il soddisfacimento dei creditori non aderenti agli accordi di ristrutturazione, risultano strettamente collegati all'Accordo di Ristrutturazione. Pertanto, a seguito del mancato rispetto dei parametri finanziari dallo stesso previsti alla data del 31 dicembre 2020, si è reso necessario modificare l'esposizione di tali crediti tra le attività correnti.

Inoltre dal momento che alla data odierna i creditori non stati tutti sostanzialmente soddisfatti, come attestato da apposita Comfort Letter redatta dal Prof. Enrico Laghi emessa in data 26 aprile 2021, sarà possibile sottoscrivere con le società del Gruppo aderenti degli accordi modificativi volti a consentire una più efficiente gestione della cassa all'interno del Gruppo, permettendo una maggiore flessibilità quanto alla possibilità di rimborso di tale indebitamento in anticipo rispetto al termine del 31 dicembre 2024, nonché consentendo la possibilità di operare compensazioni tra posizioni di credito / debito che Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A. avessero in essere verso le stesse società del Gruppo creditrici.

Si ricorda altresì che, in ossequio agli accordi raggiunti con il gruppo indiano MEIL, nei primi giorni di aprile 2020, a seguito della cessione della divisione Oil & Gas conclusasi in data 31 marzo 2020, la Società ha provveduto ad erogare un finanziamento pari a 10 milioni di Euro a MEIL Global Holdings BV, con rimborso bullet a tre anni, ad un tasso di interesse del 2%.

ATTIVITA' CORRENTI

(6) Crediti commerciali e altri crediti a breve termine

I crediti commerciali e gli altri crediti a breve termine ammontano alla data del 31 dicembre 2020 a 7.325 migliaia di Euro, con un decremento di 1.644 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente, al termine del quale ammontavano a 8.970 migliaia di Euro.

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2020 Saldo al 31/12/2019 Variazioni
Crediti verso clienti 2.025.640 10.184 2.015.456
Risconti attivi 1.219.711 676.154 543.557
lva c/erario 4.084.926 6.585.055 (2.500.129)
Crediti diversi (5.066) 1.697.629 -
Acconti 817 (817)
TOTALE 7.325.211 8.969.839 (1.644.628)

Nella tabella seguente i dettagli di tale voce:

(7) Crediti commerciali e altri crediti a breve termine verso Società controllate

I crediti commerciali e gli altri crediti a breve termine verso società controllate ammontano alla data del 31 dicembre 2020 a 54.146 migliaia di Euro, con un incremento di 11.674 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente.

Di seguito vengono riportati i dettagli relativi a tale voce:

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2020 Saldo al 31/12/2019 Variazioni
l Crediti di natura commerciale 43.866.312 32.269.406 11.596.906
Crediti derivanti dal consolidato fiscale 10.279.551 10.202.841 76.710
TOTALE 54.145.863 42.472.247 11.673.616

I crediti di natura commerciale nei confronti di società controllate derivano principalmente dall'attività di locazione operativa di immobilizzazioni materiali e dai servizi resi a favore delle società controllate. I crediti derivanti dal regime di tassazione fiscale si riferiscono ai crediti vantati nei confronti di alcune Società italiane del Gruppo in ragione della loro adesione agli accordi di consolidato fiscale. I valori dei crediti di natura commerciale sono considerati al netto del fondo svalutazione, al 31 dicembre

2020 pari a circa 758 migliaia di Euro; l'elenco analitico è disponibile al paragrafo "Altre Informazioni - Parti correlate".

Descrizione Saldo al
31/12/2019
dismissione
Oil&Gas
rilasci altre
variazioni
Saldo al
31/12/2020
Fondo svalutazione crediti 24.043.840 (19.329.842) (3.935.596) (20.789) 757.613
TOTALE 24.043.840 (19.329.842) (3.935.596) (20.789) 757.61 3

(8) Attività fiscali per imposte correnti

Le attività fiscali per imposte correnti sono pari a 1.498 migliaia di Euro, con un decremento di circa 214 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente, principalmente dovuto al decremento dei crediti IRES, la posizione al netto dei debiti verso l'Erario ammonta alla data del 31 dicembre 2020 a (466) migliaia di Euro con un decremento di circa 1.734 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente dovuto principalmente all'scrizione di debiti verso l'Erario per 1.533 migliaia di Euro. Nella tabella seguente si riporta il dettaglio:

Descrizione Saldo al 31/12/2020 Saldo al 31/12/2019 Variazioni
Ritenute alla fonte Ires interessi attivi 22 (22)
Acconti IRAP
Erario c/imposte richieste a rimborso 115.686 71.087 44.599
Credito IRES da ritenute alla fonte 22.113 22.113
Credito IRES da CFC 803 803
Erario c/Irap Crediti Tributari 247.009 247.009
Credito IRES Consolidato 1.113.168 1.393.743 (280.575)
Totale Attività fiscali per imposte correnti 1.498.779 1.712.664 (213.885)
Debiti verso Erario per ritenute 430.880 443.600 (12.720)
Debiti verso Erario per Irap 1.533.664 1.533.664
lmposte correnti (465.765) 1.269.064 (1.734.829)

(9) Attività finanziarie correnti

Le Attività finanziarie correnti ammontano alla data del 31 dicembre 2020 a 57.621 migliaia di Euro, si sottolinea che in questa voce confluisce sia la somma depositata nell'Escrow Account, relativo all'operazione di cessione della Divisione Oil& Gas, pari a 13.595 migliaia di Euro, sia il relativo fondo, essendo soggetto al vincolo di indisponibilità secondo gli accordi sottoscritti con l'Acquirente, che pareggia totalmente tale attività finanziaria.

Per quanto concerne la classificazione a breve termine dei crediti di natura finanziaria verso le società del Gruppo recepita nel corso del 2020 si rimanda a quanto già evidenziato nella nota (5).

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2020 Saldo al 31/12/2019 Variazioni
Trevi S.p.A. 17.383.037 17.383.037
Soilmec S.p.A. 38.547.782 38.547.782
Trevl Geos 1.641.860 1.641.860
Immobiliare SIAB 48.290 48.290
TOTALE Attività finanziarie vs controllate 57.620.969 57.620.969
Cordusio Fiduciaria S.p.A. 10.977.362 (10.977.362)
TOTALE Attività finanziarie 57.620.969 10.977.362 46.643.607

(10) Disponibilità liquide

Le disponibilità liquide ammontano alla data del 31 dicembre 2020 a 2.813 migliaia di Euro, con un incremento di 2.667 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente.

Nella tabella seguente i dettagli di tale voce:

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2020 Saldo al 31/12/2019 Variazioni
Depositi bancari 2.789.948 106.166 2.683.782
Denaro e valori di cassa 23.529 40.065 (16.536)
TOTALE 2.813.477 146.231 2.667.246

Non sono presenti né pledge né cassa vincolata.

(11) PATRIMONIO NETTO

Le variazioni del patrimonio netto della Società sono riportate nel relativo prospetto contabile e nella seguente tabella:

DESCRIZIONE Capitale
Sociale (al
Riserva
sovrapprezz
Riserva
Legale
Riserva per
Azioni
Riserva
Straordinari
Riserva IAS Riserva Fair
Value
Riserva IAS
ਰੇ
Riserva IFRS
9
Utili (perdite)
accumulati
Risultato
dell'esercizi
Totale
Patrimon o
netto di o azioni proprie a O Netto
riduzione
per azloni
proprie)
Saldo al 01/01/2019 82.289.633 114.480.296 8.353.039 (736.078) 15.805.515 693.901 (1.524.585) 109.445 (3.051.157) (346.868.490) (90.254.804) (220.703.286
Destinazione dell'Utile (90.254.804) 90 254.804
Utile / (Perdita) complessiva (97.791) (47.831.469) (47.929.260)
Saldo al 31/12/2019 82.289.633 114.480 296 8.353.039 (736.078) 15.805.515 693.901 (1.524.585) 11.654 (3.051.157) (437.123.294) (47.831.469) (268.632.546
Saldo al 01/01/2020 82.289.633 114.480 296 8.353.039 (736.078) 15,805.515 693,901 (1.524.585) 11.654 (3.051.157) (4378128 294) (47.831.469) (268.632.546
Destinazione dell'Utile (47.831.469) 47,831,469
Aumento di capitale 15.083.921 135.755.293 (2 947.485) 1.894_118 149.785.848
Altre variazioni 1.328.234 1.328.234
Utile / (Perdita) complessiva 14.220 246-035-967 246.050.187
Saldo al 31/12/2020 97.373.554 250.235.589 8.353.039 (736.078) 12.858.031 693.901 1.697.767 25.874 (3.051.157) (484.954.763) 246.035.967 128.531.773

-Capitale Sociale:

La Società ha emesso n. 15.085.569.328 azioni, di cui acquistate come azioni proprie n. 203.900. Al 31 dicembre 2020 il capitale sociale interamente sottoscritto e versato della Società è pari a 97.476 migliaia di Euro, in aumento rispetto al 31 dicembre 2019 a seguito dell'aumento di capitale perfezionato a maggio 2020.

-Riserva Sovrapprezzo azioni:

Ammonta al 31 dicembre 2020 a 250.235 migliaia di Euro ed è incrementata di 135.755 migliaia di Euro rispetto al valore di 114.480 migliaia di Euro del 31 dicembre 2019, a seguito dell'aumento di capitale perfezionato a maggio 2020.

-Riserva Legale:

La riserva legale rappresenta la parte di utili che, secondo quanto disposto dall'art. 2430 del codice civile, non può essere distribuita a titolo di dividendo. Al 31 dicembre 2020 il valore di tale riserva ammonta a 8.353 migliaia di Euro, invariata rispetto all'esercizio precedente.

-Riserva Azioni Proprie in Portafoglio:

La riserva azioni proprie in portafoglio ammonta alla data del 31 dicembre 2020 a -736 migliaia di Euro, invariata rispetto al 31 dicembre 2019.

-Riserva Straordinaria:

La riserva straordinaria ammonta alla data del 31 dicembre 2020 a 12.858 migliaia di Euro, in diminuzione di 2.947 migliaia di Euro rispetto al 31 dicembre 2019. Tale decremento è rappresentativo dei costi sostenuti dalla Società per le operazioni strettamente correlate all'aumento di capitale e che quindi in base allo IAS 32, non sono da rilevare a conto economico, ma da portare a diretta diminuzione del patrimonio netto. In particolare, fanno riferimento ai compensi corrisposti per consulenze da parte di advisors e di società che hanno supportato Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. per realizzare l'aumento di capitale.

-Riserva transizione IAS:

La riserva ammonta alla data del 31 dicembre 2020 a 694 migliaia di Euro e non ha subito variazioni nel corso dell'esercizio.

-Riserva Fair Value:

La riserva ammonta alla data del 31 dicembre 2020 a 1.698 migliaia di Euro, in aumento di 3.222 migliaia di Euro rispetto al 31 dicembre 2019, dovuti per 1.894 migliaia di Euro a seguito dell'aumento di capitale e per i restanti 1.328 migliaia principalmente all'effetto derivante dall'applicazione del principio IFRS-5.

-Riserva IAS 19:

La riserva ammonta alla data del 31 dicembre 2020 a circa 170 migliaia di Euro, in aumento di 14 migliaia di Euro rispetto al 31 dicembre 2019.

-Riserva IFRS 9:

La riserva ammonta alla data del 31 dicembre 2020 è negativa per 3.051 migliaia di Euro, e non ha subito variazioni rispetto al 31 dicembre 2019.

-Utili/(perdite) accumulati:

La posta, al 31 dicembre 2020 pari ad un valore negativo di 484.955 migliaia di Euro, include la perdita relativa all'esercizio precedente, pari a 47.831 migliaia di Euro, riportata a nuovo.

-Risultato dell'esercizio

Il risultato dell'esercizio 2020 evidenzia un utile pari a 247.459 migliaia di Euro, rispetto all'esercizio precedente, in cui il risultato si era attestato ad una perdita di 47.831 migliaia di Euro.

Con riguardo all'operazione di ricapitalizzazione effettuata nel corso del 2020, essa si è sostanziata in primo luogo in un aumento del capitale sociale di Trevifin per un ammontare complessivo di massimi Euro 193,1 milioni ca., così articolato: (i) un aumento di capitale a pagamento e in via inscindibile, per un importo complessivo di Euro 130.001.189,07 comprensivo di sovrapprezzo, mediante emissione di complessive n. 13.000.118.907 azioni, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione, ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,01 (tenuto conto del raggruppamento azionario eseguito il 18 novembre 2019) (il "Prezzo di Emissione"), dei quali Euro 0,001 da imputarsi a capitale ed Euro 0,009 da imputarsi a sovrapprezzo, da offrire in opzione agli azionisti ai sensi dell'art. 2441, comma 1, del Codice Civile, entro il 31 maggio 2020 (l'"Aumento di Capitale in Opzione"); e (ii) un aumento del capitale a pagamento per un importo complessivo di Euro 63.137.242,00, inscindibile sino all'importo di Euro 10.593.896,00, mediante emissione di complessive n. 6.313.724.200 azioni ordinarie, prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione, ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,01 (tenuto conto del raggruppamento azionario eseguito il 18 novembre 2019), dei quali Euro 0,001 da

imputarsi a capitale ed Euro 0,009 da imputarsi a sovrapprezzo (le "Azioni Conversione"), da offrire con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell'art. 2441, comma 5, del Codice Civile, alle banche con liberazione mediante compensazione volontaria di crediti certi, liquidi ed esigibili, entro il 31 maggio 2020, secondo un rapporto di conversione del credito in capitale di 4,5 a 1 (1"Aumento di Capitale per Conversione" e congiuntamente all'Aumento di Capitale in Opzione, l'"Aumento di Capitale")

L'aumento di capitale di cui sopra rientra nell'ambito di applicazione del documento interpretativo IFRIC 19 "Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale".

La Società ha provveduto a determinare, in ossequio al sopracitato documento interpretativo IFRIC 19, il fair value degli strumenti finanziari convertiti in equity prendendo a riferimento il prezzo ufficiale dell'azione nel giorno precedente la conversione, 28 maggio 2020, e come tale ultimo disponibile nel giorno della conversione, pari a 0,0103 Euro per azione, moltiplicandolo per il numero di azioni emesse per estinguere parzialmente il debito finanziario, pari a n. 6.313.724.191; pertanto, il fair value delle azioni emesse è pari a 65.031 migliaia di Euro. Ne deriva che prendendo a riferimento i 284,1 milioni di Euro che gli istituti finanziari hanno stralciato implicitamente per l'esecuzione della manovra finanziaria nel conto economico, sono stati registrati circa 219,5 milioni di Euro quali proventi dall'esecuzione della manovra finanziaria, derivanti dallo stralcio implicito conseguenza della conversione (vedi Nota 30).

Una seconda parte della ricapitalizzazione è stata effettata da un aumento di capitale a pagamento e in via scindibile, per un importo massimo complessivo di Euro 19.986.562,21 comprensivo di sovrapprezzo, mediante emissione di massime n. 1.537.170.662 azioni ordinarie (le "Azioni di Compendio''), prive di valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione ad un prezzo di emissione per azione di Euro 0,013 (tenuto conto del raggruppamento azionario eseguito il 18 novembre 2019), dei quali Euro 0,001 da imputarsi a capitale ed Euro 0,012 da imputarsi a sovrapprezzo, a servizio dell'esercizio di massimi n. 1.645.793 loyalty warrant di tipo europeo (i "Warrant") da assegnare a coloro che risultino Azionisti prima dello stacco del diritto di opzione relativo all'Aumento di Capitale in Opzione, nel rispetto del diritto di opzione ai sensi dell'art. 2441, comma 1, del Codice Civile, con emissione in via gratuita entro il 31 maggio 2020, tali Warrant recanti il diritto di sottoscrivere le predette Azioni di Compendio alla data di scadenza fissata al quinto anniversario della data di emissione, vale a dire il 5 maggio 2025, secondo il rapporto di n. 934 nuove Azioni di Compendio per ogni n. 1 Warrant posseduto.

I Warrant hanno come strumento finanziario sottostante l'Azione della Società. Conferiscono al detentore la facoltà di sottoscrivere Azioni di nuova emissione nel rapporto di n. 9,34 Azioni di Compendio per ogni Warrant detenuto al prezzo di esercizio di Euro 1,3 per ciascuna nuova azione (tenuto conto del raggruppamento azionario eseguito il 5 ottobre 2020). L'esercizio del diritto di sottoscrizione potrà avvenire esclusivamente alla data di scadenza dei Warrant (i.e., il 5 maggio 2025). I titolari dei Warrant che abbiano mantenuto ininterrottamente la titolarità di tali strumenti finanziari tra

il sesto mese successivo alla data di emissione e la relativa data di scadenza (ossia tra il 4 novembr 2020 e il 5 maggio 2025), avranno altresì il diritto di sottoscrizione n. 1 ulteriore azione ("Azione Bonus") ogni n. 5 Azioni di Compendio sottoscritte tramite l'esercizio dei Warrant. Ai fini dell'identificazione del possesso ininterrotto per tale periodo di tempo, a partire dal sesto mese successivo alla data di emissione (ossia dal 4 novembre 2020) i Warrant saranno identificati dal codice ISIN IT0005402935, qualora i Warrant siano oggetto di trasferimento prima del predetto termine, assumeranno codice ISIN IT0005402885 e in tal caso, se esercitati, non daranno diritto a sottoscrivere le Azioni Bonus. I Warrant sono liberamente trasferibili e possono circolare in modo autonomo e separato rispetto alle azioni cui sono abbinati in sede di emissione.

L'aumento di capitale tramite esercizio dei Warrant rientra nell'ambito di applicazione del principio contabile internazionale IAS 32 "Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio".

Il paragrafo 15 dello IAS 32 dispone che "l'emittente di uno strumento finanziario deve classificare lo strumento, o i suoi componenti, al momento della rilevazione iniziale come una passività finanziaria, attività finanziaria o uno strumento rappresentativo di capitale in conformità alla sostanza degli accordi contrattuali e alle definizioni di passività finanziaria, di attività finanziaria e di strumento rappresentativo di capitale".

In particolare, il paragrafo 16 dispone che "quando un emittente applica le definizioni di cui al paragrafo 11 ("i diritti, le opzioni o i warrant che danno il diritto di acquisire un numero fisso di strumenti rappresentativi di capitale della entità medesima per un ammontare fisso di una qualsiasi valuta sono da considerare strumenti rappresentativi di capitale se l'entità offre i diritti, le opzioni o i warrant proporzionalmente a tutti i detentori della stessa classe di propri strumenti rappresentativi di capitale") per determinare se uno strumento finanziario è uno strumento rappresentativo di capitale piuttosto che una passività finanziaria, lo strumento è uno strumento rappresentativo di capitale se, e soltanto se, entrambe le condizioni a) e b) di seguito sono soddisfatte:

a) lo strumento non include alcuna obbligazione contrattuale:

i) a consegnare disponibilità liquide o un'altra attività finanziaria a un'altra entità; o

ii) a scambiare attività o passività finanziarie con un'altra entità a condizioni che sono potenzialmente sfavorevoli all'emittente.

b) qualora lo strumento sarà o potrà essere regolato tramite strumenti rappresentativi di capitale dell'emittente, è:

i) un non derivato che non comporta alcuna obbligazione contrattuale per l'emittente a consegnare un numero variabile di propri strumenti rappresentativi di capitale; o

ii) un derivato che sarà estinto soltanto dall'emittente scambiando un importo fisso di disponibilità liquide o di altra attività finanziaria contro un numero fisso di strumenti rappresentativi di capitale.

Un'obbligazione contrattuale, inclusa una obbligazione derivante da uno strumento finanziario derivato, che si concretizzerà, o potrà concretizzarsi, in un futuro ricevimento o consegna degli strumenti rappresentativi di capitale dell'emittente, ma che non soddizioni (a) e (b) sopra, non è uno strumento rappresentativo di capitale" (c.d. fixed for fixed test).

Il paragrafo 21 ulteriormente chiarisce che il warrant è una passività finanziaria anche se l'entità deve o può estinguerla consegnando i propri strumenti rappresentativi di capitale. Non è uno strumento rappresentativo di capitale perché l'entità utilizza un quantitativo variabile di propri strumenti rappresentativi di capitale come mezzo per regolare il contratto.

Per poter, quindi, considerare un warrant quale strumento rappresentativo di capitale lo stesso deve superare il test c.d. fixed for fixed, cioè il warrant deve prevedere che il numero di azioni sottoscrivibile sia fissato in una quantità determinata (fixed) e che il corrispettivo incassato in caso di esercizio del warrant sia determinato altrettanto in una qualsiasi valuta in una quantità determinata.

Tenuto conto delle difficoltà interpretative del principio IAS 32 e dopo un confronto con gli organismi tecnici della società di revisione, il test del fixed for fixed risulta non superato per la presenza delle azioni bonus. Pertanto, in ossequio all'interpretazione data allo IAS 32, è stata registrata una passività non corrente in base al principio IFRS 9 nello stato patrimoniale al 31 dicembre 2020. Il fair value del warrant è stato misurato utilizzando un modello basato sul valore di mercato delle azioni Trevi Finanziaria e sulla volatilità del valore di borsa delle azioni di un paniere di comparables del Gruppo Trevi. Il fair value è stato aggiornato al 31 dicembre 2020 determinando il valore contabile in circa 5,2 milioni di Euro e sarà rimisurato ad ogni reporting date.

Tale passività non è stata classificata come debito finanziario all'interno della posizione finanziaria netta in quanto:

  • la Società non ha alcuna obbligazione contrattuale a consegnare disponibilità liquide al possessore dei Warrant;
  • su detta passività non maturano interessi di alcun tipo;
  • questa passività deriva da uno strumento che al momento dell'eventuale suo futuro esercizio procurerà alla Società un aumento di capitale.

Il management continuerà a monitorare a partire dal 4 novembre 2020 (data in cui inizierà il periodo in cui la titolarità ininterrotta dei Warrant darà diritto alle azioni bonus) la sussistenza dei presupposti che hanno portato all'iscrizione di tale passività, nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2020; l'iscrizione di questa passività ha trovato contropartita nel conto economico tra i costi relativi all'esecuzione della complessiva manovra finanziaria.

Ai sensi dell'art. 2427 comma 1 n. 7 bis si dà dettaglio delle voci di Patrimonio Netto per origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità:

Capitale Sociale Saldo al 31/12/2020 Possibilità di
utilizzazione
Distribuibilità Riepilogo utilizzo
Capitale Sociale 97.373.554
Riserva Sovrapprezzo Azioni 250.235.589 B 250.235.589
Riserva Legale 8.353.039 B 8.353.039
Riserva Straordinaria 12.858.031 B 12.858.031
Riserva differenza cambi positiva B
Altre Riserve (633.615) B (633.615)
Utili (Perdite) Accumulati (484.954.763) B (484.954.763)
Riserva per azioni proprie (736.078) B (736.078)
Utile / (Perdita) complessiva 246.035.967
TOTALE 128.531.723

Risultato dell'esercizio

L'utile risultante dal bilancio dell'esercizio di TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A., terminato al 31 dicembre 2020, ammonta a Euro 246.035.967 che Vi proponiamo sia destinato:

  • A Riserva Legale per Euro 11.121.672, a raggiungimento del Capitale Sociale
  • per la parte residuale, Euro 234.914.295, a copertura delle perdite accumulate pregresse pari a (486.954.763) Euro.

Si propone inoltre di utilizzare integralmente la Riserva Straordinaria, pari ad Euro 12.858.031, e parte della Riserva Sovrapprezzo Azioni, pari a 250.235.589 Euro, per coprire le perdite accumulate residue, pari a (250.040.068) Euro; dopo tale utilizzo la Riserva Sovrapprezzo Azioni sarà pari a 13.053.151 Euro.

PASSIVITA'

PASSIVITA' NON CORRENTI

(12) Finanziamenti a lungo termine

I finanziamenti a lungo termine ammontano alla data del 31 dicembre 2020 a 4.660 migliaia di Euro, con un incremento rispetto al 31 dicembre 2019 di pari importo:

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2020 Saldo al 31/12/2019 Variazioni
/ Finanziamenti M/L termine - quota a lungo 4.660.235 4.660.235
-------------------------------------------------------------------------------
A A chain the Party and
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

4.000.637

(13) Debiti verso altri finanziatori a lungo termine

I debiti verso altri finanziatori a lungo termine ammontano alla data del 31 dicembre 2020 a 63.717 migliaia di Euro con un incremento di 63.388 migliaia di Euro rispetto alla stessa data dell'esercizio precedente in cui si attestavano a 401 migliaia di Euro, nella tabella seguente sono elencati i relativi dettagli:

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2020 Saldo al 31/12/2019 Variazioni
Debiti verso UBI Leasing S.p.A. 60.204 163.259 (103.055)
Debiti verso Caterpillar Financial S.A. 9.495.608 - 9.495.608
Prestito obbligazionario 50.000.000 50.000.000
Debiti verso società di leasing 3.995.508 3.995.508
Debiti IFRS 16 Lungo Termine 166.261 238.184 (71.923)
TOTALE 63.7477581 401.443 63.388.061

Si segnala che al 31/12/2020 i parametri finanziari previsti dal regolamento del Prestito Obbligazionario "Trevi Finanziaria Industriale 2014-2024" sono stati rispettati.

I termini e le condizioni dei finanziamenti in essere sono i seguenti:

31/12/2020
In migliaia di euro Valuta Spread Indicizzazione Anno Valore Valore
scadenza nominale Contabile
Prestiti obbligazionari non garantiti Euro 2,00% r 2024 50.000 50.000
Finanziamento bancario non garantito Euro 2,00% = 2024 84.726 84.726
Finanziamenti bancari non garantiti non correnti Euro 2,00% 2025 4.660 4.660
Escussioni/Rientri su Finanziamenti Bancari Euro = 0 0
Totale passività onerose 139,386 139.386

(14) Passività per strumenti finanziari derivati a lungo termine

Al 31 dicembre 2020, in linea anche con l'esercizio precedente, la Società non presenta strumenti finanziari derivati a lungo termine.

(15) Passività fiscali per imposte differite

Le passività fiscali per imposte differite ammontano alla data del 31 dicembre 2020 a 981 migliaia di Euro, in aumento di 166 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente, in cui si attestavano a 815 migliaia di Euro.

Di seguito viene riportato il dettaglio delle voci componenti il saldo:

DESCRIZIONE 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Disallineamento ammortamenti fiscali 1.782 (1.782)
F.do imposte esercizi precedenti 346.321 346.321 1
Differenze cambi non realizzate 634.390 466.402 167.988
TOTALE 980.711 814.505 166.206

(16) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro

La posta accoglie la stima della passività, determinata sulla base di tecniche attuariali, relativa al trattamento di fine rapporto da corrispondere ai dipendenti all'atto della cessazione del rapporto di lavoro.

I benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro ammontano alla data del 31 dicembre 2020 a 695 migliaia di Euro, con un decremento di circa 143 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente. Nella tabella seguente vengono dettagliate le variazioni di tale voce relativamente all'esercizio 2020:

DESCRIZIONE Saldo al
31/12/2019
Quota
maturata e
stanziata a
conto
economico
Quota
trasferita ad
altre società
ed acconti
liquidati
Movimenti a
favore di fondi
pensionistici
integrativi
Quota a
Riserva Fair
Value
Saldo al
31/12/2020
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di
avoro
838.048 278.978 (264.933) (142.531) (14.220) 695.344

Le ipotesi principali usate nel determinare l'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto, come precedentemente illustrato nel paragrafo relativo ai principi contabili adottati, sono qui di seguito illustrate:

31/12/2020 31/12/2019
% %
Tasso annuo tecnico di attualizzazione 0,34% 0.77%
Tasso di inflazione 1,00% 1,00%
Tasso annuo incremento TFR 2,50% 2,25%
Turnover 15,00% 15,00%

(17) Fondo per rischi ed oneri

Il fondo ammonta a 10.963 migliaia di Euro, con un decremento di circa 7.085 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente.

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2020 Saldo al 31/12/2019 Variazioni
l Fondi per rischi ed oneri 10.963.781 18.049.214 (7.085.433)
TOTALE 10.963.781 18.049.214 (7.085.433)

Il saldo si è costituito principalmente da oneri futuri relativi all'accollo delle posizioni riconducibili alla Water Division conseguenti alla cessione della Divisione Oil & Gas per 2.823 migliaia di Euro, da accantonamenti a fondo garanzie effettuati in ottemperanza del principio contabile IFRS 9 per 6.870 migliaia di Euro, e da premi e da oneri relativi al piano di incentivazione di lungo termine per 1.079 migliaia di Euro; il piano, approvato dall'Assemblea dei soci in data 30 dicembre 2020, è articolato su tre cicli annuali, ed ha per oggetto un premio in denaro e l'assegnazione gratuita, nella misura di un'azione gratuita della Società per ciascun diritto maturato, subordinando tale incentivo al raggiungimento di determinati obiettivi di performance ed alla permanenza del beneficiario in azienda.

(17.1) Altre passività a lungo termine

La voce include la valutazione al fair value al 31 dicembre 2020 del loyalty warrant emesso in sede di aumento di capitale e dettagliatamente descritto alla nota (11).

PASSIVITA' CORRENTI

(18) Debiti commerciali e altre passività a breve termine

I debiti commerciali e le altre passività a breve termine ammontano alla data del 31 dicembre 2020 a 7.861 migliaia di Euro, con un decremento di 15.400 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente.

Nella tabella seguente sono elencati i dettagli di tale voce:

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2020 Saldo al 31/12/2019 Variazioni
Debiti verso fornitori 6.789.247 19.427.128 (12.637.881)
Debiti verso Istituti di previdenza e sicurezza sociale 165.967 181.497 (15.529)
Altri Debiti 899.269 3.393.195 (2.493.926)
Risconti Passivi per canoni di noleggio 6.510 258.758 (252.248)
TOTALE 7.860.993 23.260.578 (15.399.585)

Il forte decremento è riconducibile in massima parte alla sostanziale riduzione del debito verso fornitori terzi, realizzato principalmente attraverso il pagamento delle posizioni pregresse resosi possibile dall'iniezione di liquidità conseguente all'aumento di capitale precedentemente illustrato.

Il dettaglio dei debiti verso fornitori è evidenziato nella tabella seguente:

Descrizione Saldo al 31/12/2020 Saldo al 31/12/2019 Variazioni
Non scaduto 3.579.844 8.320.386 (4.740.542)
Scaduto da 1 a 3 mesi 649.772 1.576.000 (926.228)
Scaduto da 3 a 6 mesi 1.891.766 1.293.867 597.899
Scaduto da oltre 6 mesi 667.865 11.422.489 (10.754.624)
Totale 6.789.247 22.612.742 (15.823.495)

Il dettaglio degli Altri debiti è evidenziato di seguito:

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2020 Saldo al 31/12/2019 Variazioni
Debiti verso dipendenti per ferie maturate e non godute 468.388 414.296 54.092
Debiti verso dipendenti per mensilità aggiuntive 2.497.477 (2.497.477)
Altri 430.881 481.422 (50.541)
TOTALE 899.269 3.393.195 (2.493.926)

(19) Debiti commerciali e altre passività a breve termine verso controllate

I debiti commerciali e le altre passività a breve termine verso controllate ammontano alla data del 31 dicembre 2020 a 19.084 migliaia di Euro, sostanzialmente in linea con il dato dell'esercizio precedente in cui tale posta si attestava a 20.064 migliaia di Euro.

Nella tabella seguente sono elencati i dettagli di tale voce:

DESCRIZIONE Saldo al
31/12/2020
Saldo al
31/12/2019
Variazioni
Debiti di natura commerciale verso controllate 2.126.407 4.072.388 (1.945.981)
Debiti ascrivibili alla quota di pertinenza dei risultati di esercizio dell'UTE TREVI S.p.A. TREVI -
Finanziaria Industriale S.p.A. Sembenelli S.r.I. per la commessa " Borde Seco"
2.098.023 2.162.424 (64.401)
Debiti derivanti dal regime della tassazione di Gruppo 14.859.527 13.829.441 1.030.086
TOTALE 19.083.957 20.064.253 (980.296)

I debiti di natura commerciale verso controllate si riferiscono principalmente a partite debitorie correnti verso Trevi S.p.A., e Soilmec S.p.A., alle quali si aggiungono i debiti derivanti dall'adesione al consolidato fiscale. L'elenco analitico è disponibile al paragrafo "Altre Informazioni – Parti correlate".

(20) Passività fiscali per imposte correnti

Le passività fiscali per imposte correnti ammontano alla data del 31 dicembre 2020 a 1.533 migliaia di Euro (0 alla fine dell'esercizio precedente) e si riferiscono a debiti per Irap.

(21) Finanziamenti a breve termine

I finanziamenti a breve termine ammontano alla data del 31 dicembre 2020 a 64.513 migliaia di Euro con un decremento di 255.150 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente in cui ammontavano a 319.663 migliaia di Euro.

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2019 Saldo al 31/12/2019 Variazioni
Finanziamenti M/L termine - quota a breve 64.513.548 319.663.190 (255.149.642)
TOTALE 64.513.548 319.663.190 (255.149.642)

La variazione rispetto al 31 dicembre 2019 è riconducile principalmente alla contabilizzazione delle passività finanziarie a seguito dell'efficacia dell'Accordo di Ristrutturazione sottoscritto in data 5 agosto 2019, efficacia che ha avuto luogo in data 29 aprile 2020. Si segnala, inoltre, che la voce include il calcolo del fair value del debito finanziario riscadenziato, secondo quanto previsto dal principio contabile IFRS 9, determinato alla data di efficacia dell'accordo di ristrutturazione e rimisurato al 31 dicembre 2020 apportando un decremento complessivo dei debiti verso banche a lungo termine per circa 27.196 migliaia di Euro. Si segnala inoltre che, a seguito del mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione al 31 dicembre 2020, in ottemperanza all'IFRS 9, i debiti bancari oggetto dell'accordo sono stati rappresentati con scadenza nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 31 dicembre 2024.

(22) Debiti verso altri finanziatori a breve termine

I debiti verso altri finanziatori a breve termine ammontano alla data del 31 dicembre 2020 a 44.983 migliaia di Euro con un decremento di 144.949 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente.

DESCRIZIONE Saldo al
31/12/2020
Saldo al
31/12/2019
Variazioni
Debiti vs. altri finanziatori M/L termine - quota a breve 44.982.693 189.931.854 (144.949.161)
TOTALE 44.982.693 189.931.854 (144.949.161)

Di seguito il dettaglio di tale voce:

DESCRIZIONE Saldo al
31/12/2020
Saldo al
31/12/2019
Variazioni
Debito verso Trevi S.p.A 966.994 (966.994)
Debito verso Trevi Icos 3.911.662 3.911.662
Debiti verso UBI Leasing S.p.A. 103.519 100.291 3.228
Debiti verso Caterpillar Financial S.A. 1.381.011 27.042.884 (25.661.873)
Debiti verso Albaleasing S.p.A. 56.198 3.553.300 (3.497.102)
Debiti verso Mediocredito Italiano S.p.A. 432.048 1.148.087 (716.039)
Debiti verso Selmabipiemme Leasing S.p.A. 2.827.814 (2.827.814)
Caterpillar C/Finanziamento 842.055 10.104.267 (9.262.212)
Debiti Bancari verso SC Lowy Financial 11.653.137 67.216.737 (55.563.600)
Acconto verso Escrow Account 13.999.403 (13.999.403)
Amco Asset Mgmt. Co. S.p.A. 12.010.343 11.552.253 458.089
Sace S.p.A. 14.515.741 51.266.667 (36.750.926)
IFRS 16 breve termine 76.980 153.158 (76.178)
TOTALE 44.982.693 189.931.854 (144.949.162)

(23) Passività per strumenti finanziari derivati a breve termine

Non vi sono passività relative a strumenti finanziari derivati a breve termine. Alla data del 31 dicembre 2019 tali passività ammontavano a 129 migliaia di Euro, ma a seguito dell'efficacia dell'Accordo di

Ristrutturazione le stesse sono divenute indebitamento finanziario in ragione del riscadenziamento del

stesse al 31 dicembre 2024.

Nella tabella seguente sono elencati i dettagli di voce:

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2020 Saldo al 31/12/2019 Variazioni
Strumenti finanziari derivati a B\T 129.047 (129.047)
TOTALE 129.047 (129.047)

Si riporta di seguito il dettaglio dell'indebitamento finanziario netto:

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA
(Importi in Euro)
31/12/2020 31/12/2019
A Denaro e valori in Cassa 23.529 40.065
B Altre disponibilità liquide (dettagli) 2.789.948 106.166
C Titoli detenuti per la negoziazione
D Liquidità (A+B+C) 2.813.477 146.231
E Crediti Finanziari correnti 53.709.307
Debiti bancari correnti . .
G Parte corrente dell'indebitamento non corrente 64 513 548 319.663.188
H Altri debiti finanziari correnti 41-071-031 190.060.901
Indebitamento finanziario corrente (F+G+H) 105.584.579 509.724.089
J- Indebitamento finanziario corrente netto (I-E-D) 49.061.795 509.577.858
K Debiti verso banche non correnti 4.660.235
L Obbligazioni emesse 50.000.000
M Altri debiti non correnti 13.717.581 401.443
N Indebitamento finanziario non corrente (K+L+M) 68.377.816 401.443
o Indebitamento finanziario netto (J+N) 117.439.611 509.979.301
D Attività finanziarie non correnti inclusi rapporti intercompany 10-000-000 93 466 964
Q Posizione finanziaria netta Totale (O+P) 107.439.611 416.512.337

Ai fini dell'esposizione nella tabella che precede, i debiti finanziari al 31-12-2020 verso le banche dell'Accordo di Ristrutturazione (AdR) con scadenza dicembre 2024 sono stati classificati tra i debiti finanziari a breve in applicazione del principio contabile IAS n.1, paragrafo 69,a causa del mancato rispetto dei parametri finanziari al 31-12-2020 previsti, appunto, nell'AdR. Si rimanda al Paragrafo "Principali Rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale" per ulteriori commenti.

GARANZIE ED IMPEGNI

Di seguito, si elencano le garanzie prestate:

Di seguito, si elencano le garanzie prestate:

· Garanzie prestate a Società di assicurazione (sia in Euro sia dollari USA): ammontano a Euro 281.123.892 e si riferiscono sia al rilascio di cauzioni per rimborsi di IVA della Società e delle principali Società controllate italiane sia alle garanzie rilasciate a favore di primarie compagnie di assicurazione americane, nell'interesse della sub - controllata Trevi Icos Corporation, per l'esecuzione dei propri progetti.

· Garanzie prestate a terzi: ammontano a Euro 233.711.108 e si riferiscono in particolare a:

  • Mandati di credito per Euro 194.795.861,00 a garanzia di linee di cassa, di firma e contratti di leasing in capo alle società controllate da Trevi Finanziaria Industriale Spa;

  • Garanzie commerciali (principalmente per partecipare a gare di appalto, di buona esecuzione e per anticipi contrattuali) per Euro 35.135.634,00

  • Garanzie finanziarie per Euro 3.479.749 00 rilasciate a Istituti di credito per finanziamenti ricevuti.

ANALISI DELLE VOCI DEL CONTO ECONOMICO

Vengono di seguito forniti alcuni dettagli ed informazioni relativi al conto economico dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2020.

(24) Ricavi delle vendite e delle prestazioni

I ricavi delle vendite e delle prestazioni ammontano a 13.906 migliaia di Euro contro 27.178 migliaia di Euro del 2019, con un decremento pari a 13.271 migliaia di Euro imputabile principalmente alla dismissione del Settore Oil & Gas avvenuta nel corso del primo trimestre 2020; la composizione per natura di tali ricavi è la seguente:

DESCRIZIONE 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Ricavi per noleggio attrezzature 2.621.837 10.172.604 (7.550.767)
Ricavi per commissioni su garanzie 2.209.059 1.973.633 235.426
Ricavi per prestazioni di servizi ad imprese controllate 9.075.312 15.031.291 (5.955.978)
ROTALE 13.906.209 27.177.528 (13.271.319)

Di seguito si fornisce la composizione per area geografica dei ricavi delle vendite e delle prestazioni:

RIPARTIZIONE GEOGRAFICA 31/12/2020 % 31/12/2019 %
Italia 9.244.380 66,48% 16.575.479 60,99%
Europa (esclusa Italia) 509.936 3,67% 4.248.298 15,63%
U.S.A. e Canada 748.290 5,38% 5.548.360 20,42%
America Latina 746.245 5,37% 266.857 0,98%
Africa 5.306 0,04% 532.571 1,96%
Medio Oriente e Asia 1.898.399 13,65% 5.964 0,02%
Estremo Oriente 753.653 5,42%
TOTALE 13.906.209 100% 27.177.528 100%

I ricavi sono stati quasi esclusivamente realizzati con società del Gruppo, e come indicato in tabella hanno riguardato attività di noleggio di attrezzature, servizi di direzione e supporto di natura gestionale ed amministrativa, la gestione del servizio delle risorse umane, la gestione del servizio informatico, comprensivo dei diritti all'utilizzo del software di gestione integrata d'impresa, e la gestione del servizio di comunicazione di Gruppo.

(25) Altri ricavi operativi

Gli altri ricavi operativi ammontano a 1.695 migliaia di Euro contro i 5.269 migliaia di Euro del 2019, con un decremento pari a 3.574 migliaia di Euro, nella tabella seguente il dettaglio di tale voce:

DESCRIZIONE 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Affitti Attivi 113.506 2.012.501 (1.898.995)
Recupero nostre spese 674.079 1.069.643 (395.564)
Plusvalenze da alienazione cespiti 110.917 2.018.097 (1.907.180)
Sopravvenienze attive 300.620 130.653 169.967
Rimborsi assicurativi 488.838 + 488.838
Altri 6.663 37.838 (31.175)
TOTALE 1.694.623 5.268.7372 (3.574.109)

Il decremento, così come evidenziato nella nota (24), è imputabile principalmente alla dismissione della Divisione Oil & Gas avvenuta nel corso del primo trimestre 2020;; la voce "Affitti attivi" si riferisce principalmente all'addebito alle controllate Trevi S.p.A. ed a Soilmec S.p.A. degli uffici in Cesena (FC), mentre la voce "Recupero spese" si riferisce principalmente a recuperi di costi sostenuti a vario titolo dalla Società a favore delle sue controllate; si segnala inoltre un rimborso assicurativo pari a 488 migliaia di Euro (0 nel 2019).

(26) Materie prime e di consumo

I costi per materie prime e di consumo ammontano a 74 migliaia di Euro, contro 32 migliaia di Euro del 2019 con un incremento pari a 42 migliaia di Euro.

(27) Costo del personale

I costi del personale ammontano a 5.579 migliaia di Euro contro i 7.729 migliaia di Euro del 2019, con un decremento pari a 2.150 migliaia di Euro

Il dettaglio del costo del lavoro è sintetizzato nella seguente tabella:

DESCRIZIONE 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Stipendi 4.362.558 5.936.574 (1.574.016)
Oneri sociali 937.442 1.591.045 (653.603)
Trattamento di fine rapporto 278.978 201.667 77.311
TOTALE 5.578.978 7.729.286 (2.150.307)

I costi del personale dell'esercizio 2020 tengono conto di 1.319 miglia di Euro relativi ad accordi di risoluzione consensuale.

Si evidenzia, di seguito, la movimentazione di dettaglio registrata nel corso dell'esercizio:

DESCRIZIONE 31/12/2020 Variazioni in
aumento
Variazioni in
diminuzione
31/12/2019
Dirigenti 13 2 2 13
Quadri e
Impiegati 28 8 2 22
TOTALE 47 13 1 38

(28) Altri costi operativi

Gli altri costi operativi ammontano a 11.140 migliaia di Euro contro i 19.110 migliaia di Euro del 2019 con un decremento pari a 7.970 migliaia di euro.

La voce è così composta:

DESCRIZIONE 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Costi per servizi di terzi 9.503.983 17.564.329 (8.060.346)
Costi per godimento beni di terzi 148.749 125.116 23.633
Oneri diversi di gestione 1.487.473 1.420.731 66.742
TOTALE 11.140.205 19.110.173 (7.969.972)

I costi per servizi di terzi sono così dettagliati:

DESCRIZIONE 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Compensi ad Amministratori 979.959 926.921 53.037
Compensi ai Sindaci 147.437 137.863 9.574
Telefoniche 598.791 738.985 (140.194)
Prestazioni di terzi, consulenze legali, amministrative e tecniche 4.730.670 12.920.379 (8.189.709)
Manutenzione CED 2.048.188 1.750.431 297.757
Vitto, Alloggio e Viaggi 76.988 428.557 (351.569)
Assicurazioni 688.743 466.324 222.419
Pubblicità inserzioni e comunicazioni 98.453 65.536 32.917
Contributi INPS per lavoratori autonomi 58.452 42.606 15.846
Servizi bancari 40.017 (40.017)
Altri 76.302 46.710 29.593
TOTALE 9.503.983 17.564.329 (8.060.346)

La voce "Compensi ad Amministratori" è comprensiva anche dei compensi erogati ai Consiglieri come membri dei Comitati per la nomina e remunerazione degli Amministratori, Comitato Controllo Rischi e Comitato Parti correlate.

Per maggiori dettagli si rimanda al successivo paragrafo "Altre Informazioni" sui compensi erogati agli Amministratori e Sindaci.

Come risulta evidente dalla tabella di dettaglio sopra riportata, la flessione della voce "Altri costi operativi" è essenzialmente identificabile con la notevole riduzione degli oneri registrati nella linea relativa alle consulenze. Il bilancio 2019, infatti, comprendeva le numerose attività consulenziali,

principalmente di natura legale e finanziaria, collegate alla manovra di ristrutturazione della Società più in generale del Gruppo, che ha portato nel corso del 2020 alla cessione della Divisione Oil & Gas, all'aumento di capitale e alla conseguente rinegoziazione del debito finanziario. Nonostante tali consulenze siano proseguite anche nel corso dell'esercizio appena concluso, si deve comunque rilevare un'importante flessione rispetto al periodo precedente.

La spesa per canoni CED e manutenzione si riferisce all'attività svolta da fornitori per la manutenzione e lo sviluppo del Servizio Informatico di Gruppo che è accentrato in capo alla TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A., e che, come precedentemente sottolineato, fa parte dei vari servizi che la Società rende ed addebita alle controllate.

I costi per godimento beni di terzi sono sostanzialmente in linea con il precedente esercizio e risultano essere ripartiti:

DESCRIZIONE 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Noleggio di attrezzature 37.820 211.200 (173.380)
Affitti passivi 110.929 (86.084) 197.013
TOTALE 148.749 125.116 23.633

I dettagli relativi agli oneri diversi di gestione sono riportati nella seguente tabella:

DESCRIZIONE 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Imposte e tasse non sul reddito 758.809 785.335 (26.526)
Altri oneri diversi 301.832 599.326 (297.494)
Sopravvenienze passive diverse non deducibili 426.832 36.070 390.762
TOTALE 1.487.473 1.420.731 66.742

Complessivamente, come si evince dalla tabella, il dato pari a circa 1.487 migliaia di Euro risulta essere sostanzialmente in linea con il precedente esercizio.

(29) Ammortamenti

Gli ammortamenti ammontano a 2.735 migliaia di Euro contro i 2.959 migliaia di Euro del 2019 con un decremento pari a 224 migliaia di Euro, come di seguito dettagliato:

DESCRIZIONE 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali 32.256 45.125 (12.869)
Ammortamento delle immobilizzazioni materiali 2.702.908 2.914.205 (211.297)
TOTALE 2.735.164 2.959.330 (224.167)

Ulteriori dettagli sono riportati nel commento alla voce dell'attivo Immobilizzazioni Immateriali e Materiali.

(29.1) Accantonamenti,svalutazioni e utilizzi

Al 31 dicembre 2020 sono state effettuate svalutazioni pari a 582 migliaia di Euro relativi ad un'attrezzatura noleggiata in Medio Oriente, ed accantonamenti pari a 1.560 migliaia di Euro riconducibili principalmente al piano di incentivazione a lungo termine ed ai premi previsti per il personale; per ulteriori dettagli si veda la nota "17 - Fondo per rischi ed onen"; per finire, il fondo svalutazione crediti, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9 ed ad un'analisi in merito alla recuperabilità degli stessi, è stato rilasciato per 3.936 migliaia di Euro.

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2020 Saldo al 31/12/2019 Variazioni
Accantonamenti per rischi 1 409.461 (409.461)
Accantonamenti per crediti (3.935.596) 2.337.563 (6.273.159)
Svalutazioni immobilizzazioni materiali 582.000 582.000
Altri accantonamenti 1.559.970 1.559.970
TOTALE (1.793.626) 2.747.024 (4.540.650)

(30) Proventi finanziari

I proventi finanziari ammontano a 281.994 migliaia di Euro contro i 10.148 migliaia di Euro del 2019, con un incremento pari a 271.846 migliaia di Euro.

I dettagli di tale voce sono riportati di seguito:

DESCRIZIONE 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Proventi finanziari da crediti iscritti nelle immobilizzazioni 2.439.154 9.911.214 (7.472.060)
Proventi finanziari da valutazione al fair value 31.733.860 31.733.860
Proventi finanziari da manovra finanziaria 243.543.959 - 243.543.959
Proventi Finanziari diversi 4.277.487 237.117 4.040.370
TOTALE 281.994.460 10.148.331 271.846.129

La voce "Proventi finanziari da valutazione al fair value" accoglie l'adeguamento al fair value dei debiti finanziari non correnti, a seguito del riscadenziamento dei debiti al 31 dicembre 2024 avvenuto al momento dell'efficacia dell'Accordo di Ristrutturazione.

La voce "Proventi finanziari da manovra finanziaria" include principalmente il provento finanziario che rappresenta il differenziale positivo derivante dalla conversione in capitale, da parte delle banche creditrici, di parte dei debiti finanziari ed in particolare dalla contestuale estinzione di parte dei debiti finanziari in esecuzione dell'accordo di ristrutturazione ex art 182-bis della L.F.

Tale provento deriva sia da un atto di conversione di debito preesistente e conseguente estinzione del passività restante, quindi non da un rapporto contraddistinto da una causa finanziaria che possa avere natura di interesse attivo o di provento assimilato ad interesse attivo, sia da una rinuncia da parte degli Istituti di credito relativa agli interessi maturati e non riscossi.

(31) Costi finanziari

I costi finanziari ammontano a 25.980 migliaia di Euro contro i 17.975 migliaia di Euro del 2019, con un incremento pari a 8.005 migliaia di Euro, dovuto principalmente alla voce "Oneri derivanti da contabilizzazione Warrant" per 5.229 migliaia di Euro e per 4.553 migliaia di Euro alla valutazione al fair value del debito bancario non corrente

DESCRIZIONE 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Interessi verso banche 12.480.886 15.567.142 (3.086.257)
Oneri finanziari da valutazione al fair value 4.533.408 4.533.408
Oneri derivanti da contabilizzazione Warrant 5.229.370 5.229.370
Spese e commissioni su fidejussioni 1.022.907 1.212.367 (189.460)
Commissioni su finanziamenti 133.586 (133.586)
Interessi passivi verso società di leasing 1.008.614 824.852 183.762
Altri oneri finanziari 1.704.747 237.398 1.467.349
TOTALE 25.979.932 17.975.345 8.004.587

(32) Utili (perdite) derivanti da transazioni in valuta estera

Le transazioni in valuta estera per l'anno 2020 hanno comportato un utile netto pari a 735 migliaia di Euro, rispetto ad una perdita netta pari a 56 migliaia di Euro del 2019, con un miglioramento pari a 792 migliaia di Euro.

Descrizione 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Utili (Perdite) derivante da transazioni in valuta estera 735.451 (56.315) 791.766
TOTALE 735.451 (56.315) 791.766

(33) Rettifiche di valore ad attività finanziarie

Nel corso dell'esercizio la Società ha effettuato rettifiche di valore ad attività finanziarie per complessivi 2.538 migliaia di Euro, dei quali le rettifiche di valore per svalutazioni di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni ammontano a circa 60 migliaia di Euro, 4.525 miglia di Euro si riferiscono all'applicazione dell' IFRS 9 sulle garanzie verso società controllate, 1.178

migliaia di Euro si riferiscono alla svalutazione del valore di carico della partecipazione nella societa controllata Soilmec S.p.A. a seguito dell'impairment test effettuato; inoltre si è proceduto ad utilizzare il fondo svalutazione crediti per un importo complessivo pari a 3.225 migliaia di Euro.

DESCRIZIONE 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Svalutazioni Immobilizz. finanz. che non costituiscono Partecipazioni 59.850 7.487.381 (7.427.531)
Svalutazione di Partecipazioni 1.178.128 169.255.424 (168.077.296)
Utilizzo Fondo Svalutazione Crediti (3.224.916) (155.561.295) 152.336.378
Rettifica di valore 4.525.071 924.981 3.600.090
TOTALE 2.538.133 22.106.491 (19.568.359)
Trasferimento attività destinate alla vendita (10.381.557)
TOTALE 2.538.133 11.724.934

(34) Imposte sul reddito

L'accantonamento delle imposte sul reddito del periodo è stato calcolato tenendo conto del prevedibile imponibile fiscale. Le imposte sul reddito ammontano complessivamente a 4.311 migliaia di Euro, contro (1.138) migliaia di Euro del 2019, con un incremento di 5.449 migliaia di Euro principalmente imputabile sia alla rilevazione dell'imposta Irap per 1.534 migliaia di Euro, derivante dall'operazione di cessione del Settore Oil & Gas avvenuto nel corso del primo trimestre 2020, sia alla svalutazione di imposte anticipate, accantonate nell'esercizio 2019, per 1.417 migliaia di Euro a seguito di un test di recuperabilità applicato al periodo 2021 - 2024; il dettaglio di tale voce è riepilogato nella seguente tabella:

DESCRIZIONE 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Imposta IRES dell'esercizio 1.364.506 1.009.475 355.031
Imposta IRAP dell'esercizio 1.533.664 1.533.664
lmposte esercizi precedenti (53.078) 139.482 (192.560)
Attività discontinuate (116.745) (116.745)
Imposte anticipate 1.416.754 (1.416.754) 2.833.508
Imposte differite 166.206 (870.030) 1.036.236
TOTALE 4.311.307 (1.137.827) 5.449.134

L'incremento della maggiore imposta Irap è imputabile principalmente alla rinegoziazione del debito bancario residuo, concordata con istituti di credito a condizioni più favorevoli rispetto a quelle applicate negli esercizi precedenti; di conseguenza sono sorti rilevanti finanziari, in parte soggetti ad Irap, in quanto la Società rientra tra le società di partecipazione non finanziaria ricomprese nell'articolo 6,comma 9 del Decreto Legislativo 15 dicembre 1997 n.446, ai fini della determinazione della base imponibile Irap. A tal proposito si evidenzia che la società, stante l'incertezza della portata normativa, ha presentato in data 26 ottobre 2020, interpello all'Agenzia delle entrate Direzione Regionale Emilia Romagna, al fine di conoscere preventivamente il trattamento fiscale ai fini Irap da riservare ai proventi

rinvenienti dalla sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione e della sua implementazione anc attraverso aumento di capitale.

La maggiore imposta Irap è stata determinata in base alla risposta, pervenuta da Agenzia delle Entrate in data 21 gennaio 2021, all'interpello di cui sopra.

Le imposte correnti sono state calcolate con le aliquote fiscali del 24% per IRES e 4,82% per IRAP; si riporta nella tabella che segue la riconciliazione dell'onere fiscale effettivo con quello teorico:

Riconciliazione Onere Fiscale Teoriço / Effettivo
31/12/2020 % 31/12/2019 %
Risultato prima delle Imposte 250.347.274 (48.969.297)
Imposte calcolate all'aliquota fiscale in vigore 60.083.346 24,00% (11.752.635) 24,00%
Differenze Permanenti (58.771.918) (23,48%) 15.177.246 (30,99%)
Differenze Temporanee 1.582.960 0,63% (2.286.784) 4,67%
Attività discontinuate (116.745) (0,05%)
IRAP 1.533.664 0,61%
Totale Imposte Effettive a Conto Economico (4.311.307) (1,72%) (1.137.827) 2,32%

(34.1) Risultato Netto da attività destinate ad essere cessate

Al 31 dicembre 2020 è negativo per 3.222 migliaia di Euro ed è costituito principalmente da oneri futuri relativi all'accollo delle posizioni riconducibili alla Water Division conseguenti alla cessione della Divisione Oil & Gas per 2.823 migliaia di Euro,

(35) Utile netto

Risultato dell'esercizio

Nel corso del primo semestre 2020 è stato completato il percorso di rafforzamento patrimoniale e di ristrutturazione dell'indebitamento finanziario iniziato nel 2017, affrontando altresì le sfide gestionali poste dalla pandemia Covid-19. Al 31 dicembre 2020 il risultato netto positivo per 246.036 migliaia di Euro (al 31 dicembre 2019 risultava essere negativo per 47.831 migliaia di Euro), il Patrimonio Netto al 31 dicembre 2020 è positivo ed è pari a 128.532 migliaia di Euro (-268,6 milioni di Euro al 31 dicembre 2019), superando pertanto le problematiche legate alla presenza dei presupposti di cui all'articolo 2447 del codice civile. L'esercizio 2020 ha segnato un andamento negativo a livello di risultato operativo negativo pari a 643 migliaia di Euro (risultato operativo dell'esercizio precedente negativo per 131 migliaia di Euro); il risultato netto derivante delle attività in funzionamento risulta essere positivo per 249.257 migliaia di Euro (nell'esercizio precedente era negativo per 18.602 migliaia di Euro)

La Società ha scelto di fornire l'informativa sull'utile per azione esclusivamente nel Bilancio consolidato di Gruppo secondo quanto previsto dallo IAS 33.

Rapporti con parti correlate

La seguente tabella mostra i valori complessivi delle transazioni intercorse nell'esercizio con parti correlate:

Rapporti della Capogruppo con società controllate al 31/12/2020

Importi espressi in migliaia di Euro
Crediti finanziari medio lungo termine verso controllate 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Trevi S.p.A. 0 23.605 (23.605)
Soilmec S.p.A. 0 57.155 (57.155)
Altri 0 1.730 (1.730)
TOTALE 0 82.490 (82.490)
Crediti finanziari a breve termine verso controllate 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Trevi S.p.A. 17.383 0 17.383
Soilmec S.p.A. 38.548 0 38.548
Altri 1.690 0 1.690
TOTALE 57.621 0 57.621
Crediti commerciali ed altri crediti a breve termine verso controllate 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Trevi S.p.A. 21.220 18.183 3.037
Soilmec S.p.A. 13.369 9.523 3.846
Altri 19.557 14.766 4.791
TOTALE 54.146 42.472 11.674
Debiti finanziari ed altri debiti a breve termine verso controllate 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Trevi S.p.A. 0 967 (967)
Trevi Icos Corporation 3.912 0 3.912
TOTALE 3.912 967 2.945
Debiti commerciali ed altri debiti a breve termine verso controllate 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Trevi S.p.A. વે 385 12.392 (3.007)
Soilmec S.p.A. 5.574 3.155 2.419
Altri 4.125 4.517 (391)
TOTALE 19.084 20.064 (980)
Ricavi vendite e prestazioni 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Trevi S.p.A. 5.877 9.025 (3.148)
Soilmec S.p.A. 2.586 4.724 (2.138)
Drillmec S.p.A. 0 1.147 (1.147)
Petreven S.p.A. 0 675 (675)
Altri 4.795 11.607 (6.812)
TOTALE 13.257 27.177 (13.920)

Costi per materie prime e servizi 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Trevi S.p.A. 197 230 (33)
Soilmec S.p.A. 460 425 35
Altri 17 14
TOTALE 674 esa 15
Proventi finanziari 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Trevi S.p.A. ୧୧୧ ਰੇਟੋਤ (287)
Soilmec S.p.A. 1.595 2.537 (942)
Drillmec S.p.A. O 4.291 (4.291)
Petreven S.p.A. O 1.866 (1.866)
Altri 178 502 (324)
TOTALE 2.439 10.148 (7.709)

Le transazioni effettuate con parti correlate sono concluse alle normali condizioni di mercato;

Importi espressi in migliaia di Euro
Crediti commerciali ed altri crediti a breve termine verso parti correlate 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
PARCHEGGI S.p.A. 38 10 28
TOTALE 38 10 28
0,00% 0,02%
Ricavi vendite e prestazioni 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
PARCHEGGI S.p.A. 34 57 (23)
TOTALE 34 57 (23)
0,00% 0,21%

Compensi ad Amministratori e Sindaci

Il Consiglio di Amministrazione di TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A. in carica alla data attuale di approvazione del Bilancio 2020 è stato nominato dall'Assemblea degli Azionisti del 30 settembre 2019, per gli esercizi 2019 - 2020 - 2021 ed è composto da undici membri di cui tre Amministratori esecutivi, due amministratore non esecutivo e sei Amministratori non esecutivi e indipendenti.

Nel corso del 2020 sono avvenuti i seguenti cambiamenti nella compagine amministrativa:

  • · in data 31 luglio 2020 l'ing. Stefano Trevisani si è dimesso dalla carica;
  • · in data 30 dicembre 2020 l'assemblea degli azionisti ha nominato la dott.ssa Cinzia Farisè come amministratore indipendente in sostituzione dell'ing. Stefano Trevisani.

Tra la data del 31.12.2020 e la data attuale di approvazione del bilancio 2020, sono avvenuti i seguenti ulteriori cambiamenti nella compagine amministrativa:

  • · in data 2 marzo 2021 sono diventate efficaci la dimissioni dalla carica di amministratore presentate dal dott. Luca Caviglia;
  • · in data 2 marzo 2021 l'assemblea degli azionisti ha nominato la dott.ssa Cinzia Farisè come amministratore indipendente in sostituzione dell'ing. Stefano Trevisani

Ai sensi del regolamento Consob, si dettagliano gli emolumenti corrisposti e/o liquidati agli Amministratori e Sindaci della Società:

Nominativo Società Carica Emolumenti Altri
per la carica compensi
Luca d'Agnese Trevi - Fin. Ind. S.p.A Presidente del Consiglio d'Amministrazione 10.000
Cesare Trevisani Trevi - Fin. Ind. S.p.A Vice Presidente 100.000
Giuseppe Caselli Trevi - Fin. Ind. S.p.A Amministratore Delegato 500.000
Sergio Iasi Trevi - Fin. Ind. S.p.A Amministratore Delegato 347 500 2,000.000
Luca Caviglia Trevi - Fin. Ind. S.p.A Consigliere d'Amministratore non esecutivo 40.000 22.300
Marta Dassù Trevi - Fin. Ind. S.p.A Consigliere d'Amministrazione non esecutivo
ed indipendente
40 000 14 400
Cristina Finocchi
Mahne
Trevi - Fin. Ind. S.p.A Consigliere d'Amministrazione non esecutivo
ed indipendente
40.000 35.700
Elisabetta Olivieri Trevi - Fin. Ind. S.p.A Consigliere d'Amministrazione non esecutivo
ed indipendente
40.000 30.300
Alessandro Piccioni Trevi - Fin. Ind. S.p.A Consigliere d'Amministrazione non esecutivo 40.000 11.300
Rita Rolli Trevi - Fin, Ind. S.p.A Consigliere d'Amministrazione non esecutivo
ed indipendente
40.000 39 700
Stefano Trevisani Trevi - Fin, Ind. S.p.A Amministratore Delegato (Fino al 31/07/2020) 23.300 97.400
Cinzia Farisè Trevi - Fin. Ind S.p.A Consigliere d'Amministrazione non esecutivo
ed indipendente dal 30/12/2020
720.800 2.751.100

Gli Altri compensi si riferiscono, per gli Amministratori agli stipendi erogati come dipendenti della Capogruppo, mentre per i Consiglieri si riferiscono alle cariche come componenti dei Comitati di cui sotto.

L'attività dei Comitati interni al Consiglio di Amministrazione, in base alla delibera del Consiglio di amministrazione del 23 gennaio 2020, prevede l'attribuzione, per ciascun Comitato, dei seguenti compensi:

  • · per il Presidente del Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità, un compenso pari ad Euro 28.333 e per i membri di Euro 22.333;
  • · per il Presidente del Comitato Nomine e Remunerazione, un compenso pari ad Euro 19.000 e per i membri di Euro 13.333;
  • · per il Presidente del Comitato Parti Correlate, un compenso pari ad Euro 14.378 e per i membri di Euro 11.333.

Alla data del 31 dicembre 2020 e alla data di redazione della presente relazione sono stati costituiti tre Comitati: Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità, Comitato Nomine e Remunerazione e Comitato Parti Correlate.

Agli Amministratori non sono stati attribuiti benefici di natura non monetaria, stock option, bonus o altri incentivi.

Lo statuto della Società attribuisce al Consiglio di Amministrazione la facoltà di nominare un Comitato Esecutivo. Tale facoltà non è stata esercitata dal Consiglio in carica.

Per i Sindaci è stato iscritto un costo di complessivi Euro 130 migliaia di Euro

Nominativo Carica Durata della carica (in mesi) Emolumenti Società
Sindaco Effettivo (Presidente) sino al
Milena Motta
10/7/2020
6 25.890
Marco Vicini Sindaco Effettivo sino al 10/07/2020 6 20.712
Marco Vicini Sindaco Effettivo (Presidente) dal
10/7/2020
6 24.110
Raffaele Ferrara Sindaco Effettivo 12 40.000
Mara Pierini Sindaco Effettivo dal 10/07/2020 6 19.288
TOTALE 130.000

In data 9 luglio 2020 la dott.ssa Milena Teresa Motta ha rassegnato le proprie dimissioni dalle cariche di Presidente e Sindaco Effettivo del Collegio Sindacale della Società e, in conformità a quanto previsto dall'art. 2401 Cod. civ. e dall'art. 32 dello Statuto sociale, sono subentrati, rispettivamente, il dott. Marco Vicini, già Sindaco Effettivo, nella carica di Presidente del Collegio Sindacale, e la dott.ssa Mara

Pierini, già Sindaco Supplente, nella carica di Sindaco Effettivo, poi confermati con Assemblea dei Soci del 30 dicembre 2020.

Nella tabella che segue sono illustrati i corrispettivi complessivamente corrisposti dalla Società all Società di revisione e la rete della Società di revisione, ai sensi dell'art. 160 c. 1-bis n. 303 Legge 262 del 28/12/2005 integrata da D. Lgs. 29/12/2006.

(Importi in Euro) Revisione contabile Servizi di attestazione Totale
KPMG SpA 1.126.381 238.000 1.364.381
totale 1.126.381 238.000 1.364.381

Fatti di rilievo successivi alla chiusura di esercizio

In data 31 gennaio 2021 la Società ha comunicato al mercato che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data in relazione all'andamento dell'esercizio 2020 - influenzato anche dagli effetti negativi della pandemia da Covid-19 sull'economia mondiale che ha condizionato l'attività del Gruppo - era possibile prevedere che, in sede di approvazione del bilancio consolidato del Gruppo Trevi si sarebbe verificato il mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione, segnatamente il rapporto tra indebitamento netto ed EBITDA ricorrente consolidati.

In data 24 febbraio 2021, Trevifin ha informato il mercato circa l'avvio delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici volte all'individuazione delle modifiche agli accordi in essere necessarie per fare fronte al prevedibile mancato rispetto di uno dei parametri stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione in occasione dell'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2020. La Società ha inoltre informato il mercato circa il fatto che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data relative all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 e delle ulteriori analisi allora in corso sulle prospettive della Società nell'attuale contesto di mercato, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19, emergeva un generale rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano Consolidato Originario, che apparivano pertanto non interamente realizzabili nell'arco temporale considerazione di ciò, nelle interlocuzioni avviate con le Banche Finanziatrici la Società ha avanzato l'ipotesi sia di concessione degli usuali waiver e modifiche ai parametri finanziari originariamente fissati nell'Accordo di Ristrutturazione, sia di rideterminazione di alcune scadenze previste nell'esercizio in corso in relazione a talune esposizioni.

L'andamento del Gruppo Trevi l'andamento del Gruppo nei primi mesi dell'anno per quanto riguarda l'acquisizione degli ordini, i ricavi ed il backlog, è risultato in linea con le previsioni del primo anno del Piano Consolidato Aggiornato, così come approvato dal Consiglio di Amministrazione del 23 aprile 2021 e comunicato al mercato il 24 aprile 2021.

Cesena, 28 aprile 2021

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione

Luca D'Agnese

Attestazione del bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 154-bis del D.Lgs. 58/98

    1. I sottoscritti Giuseppe Caselli, Amministratore Delegato, e Massimo Sala, Direttore Amministrazione, Finanza e Controllo in qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari della TREVI-Finanziaria Industriale S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. · l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa; e
    3. · l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d'esercizio nel corso dell'esercizio 2020.

    1. Si attesta, inoltre, che:
  • 2.1 Il bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2020:
    • a) è redatto in conformità ai Principi Contabili Internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità Europea ai sensi del Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
    • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
    • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A.
  • 2.2 La relazione sulla gestione contiene riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nel corso dell'esercizio e alla loro incidenza, unitamente ad una descrizione dei principali rischi e incertezze dell'esercizio nonché le informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

Cesena, 28 Aprile 2021

Guseppe Caselli Amministratore Delegato

CMassimo Sala

Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

KPMG S.p.A. Revisione e organizzazione contabile Via Innocenzo Malvasia, 6 40131 BOLOGNA BO Telefono +39 051 4392511 Email [email protected] PEC [email protected]

Relazione della società di revisione indipendente ai sensi degli artt. 14 del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 e 10 del Regolamento (UE) n. 537 del 16 aprile 2014

Agli Azionisti della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.

Relazione sulla revisione contabile del bilancio d'esercizio

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. (nel seguito anche la "Società"), costituito dai prospetti della situazione patrimoniale finanziaria al 31 dicembre 2020, di conto economico, di conto economico complessivo, delle variazioni di patrimonio netto e del rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalle note esplicative al bilancio che includono anche la sintesi dei più significativi principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. al 31 dicembre 2020, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/05.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nel paragrafo "Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio" della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto alla Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio.

KPMG S p A è una società per szioni di dirilto italiano e fa parte dei etwork KPMG di entità indipendenti affiliate a KPMG International Limited, socretà di dirilto inglese

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20124 Milano MI ITALIA

Incertezza significativa relativa alla continuità aziendale

Si richiama l'attenzione su quanto descritto dagli Amministratori nel paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale" delle note di commento al bilancio d'esercizio, in merito ad eventi e circostanze che indicano l'esistenza di un'incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Società e del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento.

L'ottenimento di elementi probativi sufficienti sull'appropriato utilizzo da parte degli Amministratori della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. del presupposto della continuità aziendale ha rappresentato un aspetto chiave della revisione contabile.

Le nostre procedure di revisione hanno incluso:

  • l'analisi del processo di valutazione degli Amministratori relativamente alla capacità della Società e del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento;
  • la comprensione e l'analisi di ragionevolezza delle principali ipotesi e assunzioni alla base del piano industriale 2021-2024 approvato dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 23 aprile 2021 (il "Piano 2021-2024");
  • il confronto delle assunzioni chiave utilizzate con i dati storici della Società e del Gruppo e con informazioni ottenute da fonti esterne, ove disponibili;
  • le analisi condotte dalla Direzione nella valutazione dell'adeguatezza del Piano 2021-2024 al raggiungimento dell'equilibrio finanziario della Società e del Gruppo;
  • l'ottenimento e la comprensione delle analisi effettuate dagli Amministratori relativamente alla stima degli impatti attesi dal COVID-19 sul Piano 2021-2024 e, conseguentemente, sulla continuità aziendale;
  • l'analisi delle comunicazioni con le banche finanziatrici;
  • l'analisi dei verbali delle adunanze del Consiglio di Amministrazione;
  • l'analisi degli eventi occorsi successivamente alla data di riferimento del bilancio che forniscano elementi informativi utili sulla continuità aziendale;
  • l'analisi dell'adeguatezza dell'informativa fornita nelle note di commento al bilancio d'esercizio relativamente alla continuità aziendale.

Il nostro giudizio non è espresso con rilievi in relazione a tale aspetto.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio d'esercizio nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

Recuperabilità delle partecipazioni in società controllate e dei crediti finanziari verso società controllate

Note esplicative al bilancio: nota esplicativa "Perdita di valore di attività", nota esplicativa "Uso di stime", nota esplicativa "Impairment test sulle partecipazioni di controllo e valutazione dei crediti finanziari".

Aspetto chiave Procedure di revisione in risposta
all'aspetto chiave
In conseguenza del contesto nel quale la Le procedure di revisione svolte hanno
Società si è trovata ad operare, con incluso, anche con il supporto di specialisti
riferimento alle partecipazioni in società KPMG in materia:
controllate, gli Amministratori hanno
effettuato un test di impairment con l'ausilio
di un esperto esterno, al fine di verificare la
presenza di potenziali perdite di valore.
Inoltre, gli Amministratori hanno valutato la
- la comprensione del processo adottato
nella predisposizione del test di
impairment;
recuperabilità dei crediti finanziari verso le la comprensione del processo adottato
medesime società. nella predisposizione del Piano 2021-
Gli Amministratori, per le partecipazioni 2024 approvato dal Consiglio di
verso società controllate riferibili al settore Amministrazione della Società dal quale
delle "Fondazioni" (Trevi e Soilmec), hanno sono estratti i flussi finanziari futuri attesi
determinato il valore recuperabile calcolando alla base del test di impairment e della
il valore d'uso sulla base del metodo recuperabilità dei crediti finanziari;
dell'attualizzazione dei flussi finanziari attesi. l'analisi della ragionevolezza delle
Tali flussi identificati per società sono inclusi ipotesi adottate dagli Amministratori
nel Piano 2021-2024 (di seguito anche il nella predisposizione del Piano 2021-
"Piano"), approvato dagli Amministratori. 2024;
Inoltre, gli Amministratori hanno determinato
il valore recuperabile dei crediti finanziari
verso le medesime società controllate sulla
base dei flussi finanziari attesi inclusi nel
citato piano industriale.
il confronto tra i flussi finanziari utilizzati
ai fini del test di impairment e della
recuperabilità dei crediti finanziari e i
flussi previsti nel Piano 2021-2024;
Lo svolgimento del test di impairment e la l'esame della ragionevolezza del
valutazione della recuperabilità dei crediti modello del test di impairment e delle
finanziari richiede un elevato grado di relative assunzioni, anche attraverso il
giudizio, con particolare riferimento alla confronto con dati e informazioni esterni;
stima: l'esame degli scostamenti tra le più
dei flussi finanziari attesi, che per la loro recenti situazioni contabili predisposte e
determinazione devono tener conto i dati inclusi nel Piano 2021-2024 e
dell'andamento economico generale e comprensione delle motivazioni alla
del settore di appartenenza, nonché dei base degli stessi;
flussi di cassa prodotti dai business delle l'esame dell'appropriatezza
partecipate negli esercizi passati; dell'informativa fornita nelle note
dei parametri finanziari da utilizzare ai esplicative al bilancio d'esercizio in
fini dell'attualizzazione dei flussi sopra relazione alle attività nette ed al test di
indicati. impairment.
Per tali ragioni, abbiamo considerato la
recuperabilità delle partecipazioni di controllo
e dei crediti finanziari riferibili alle medesime
partecipazioni un aspetto chiave dell'attività
di revisione.

Responsabilità degli Amministratori e del Collegio Sindacale della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. per il bilancio d'esercizio

Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/05 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli Amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità della Società di continuare a operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d'esercizio, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli Amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d'esercizio a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Società o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il Collegio Sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria della Società.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio

l nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche degli utilizzatori prese sulla base del bilancio d'esercizio.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

— abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio d'esercizio, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;

abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle

circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno della Società;

  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli Amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti a una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli Amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull'eventuale esistenza di un'incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Società di continuare a operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che la Società cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio d'esercizio nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio d'esercizio rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati a un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le relative misure di salvaguardia.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate ai sensi dell'art. 10 del Regolamento (UE) 537/14

L'Assemblea degli Azionisti della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. ci ha conferito in data 15 maggio 2017 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio e consolidato della Società per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'art. 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 537/14 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Società nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio d'esercizio espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al Collegio

Sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'art. 11 del citato Regolamento.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio ai sensi dell'art. 14, comma 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10 e dell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98

Gli Amministratori della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. al 31 dicembre 2020, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio d'esercizio e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98, con il bilancio d'esercizio della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. al 31 dicembre 2020 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio d'esercizio della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. al 31 dicembre 2020 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'art. 14, comma 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Bologna, 7 maggio 2021

KPMG S.p.A.

Gianluca Geminiani Socio

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