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Banca Ifis

Quarterly Report Aug 5, 2021

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Quarterly Report

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Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021

Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021

Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021

Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021

1. Cariche sociali 6
2. Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo 8
2.1 Risultati e strategia 9
2.2 Highlights 14
2.3 Risultati per Settore di attività 16
2.4 Evoluzione trimestrale riclassificata 19
2.5 Dati storici del Gruppo 22
2.6 IAP – Indicatori alternativi di Performance 23
2.7 Impatti modifiche normative 24
2.8 Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo 26
2.9 L'azione Banca Ifis 45
2.10 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo 47
2.11 Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 50
2.12 Informativa sul Covid-19 51
2.13 Evoluzione prevedibile della gestione 55
2.14 Altre informazioni 56
3. Bilancio consolidato semestrale abbreviato 58
3.1 Stato patrimoniale consolidato 59
3.2 Conto economico consolidato 61
3.3 Prospetto della redditività consolidata complessiva 62
3.4 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2021 63
3.5 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2020 64
3.6 Rendiconto finanziario consolidato 65
4. Note illustrative 67
4.1 Politiche contabili 68
4.2 Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo 87
4.3 Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 107
4.4 Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 151
4.5 Operazioni con parti correlate 154
4.6 Attestazione del Dirigente Preposto 157
4.7 Relazione della società di revisione contabile limitata al Bilancio consolidato semestrale abbreviato
158

1. Cariche sociali 1. Cariche sociali

Consiglio di Amministrazione in carica all'approvazione della relazione finanziaria semestrale consolidata

Amministratore Delegato Frederik Geertman (1)

Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

Vice Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio

Consiglieri Simona Arduini Monica Billio Beatrice Colleoni Roberto Diacetti Luca Lo Giudice Antonella Malinconico Riccardo Preve Monica Regazzi Daniele Umberto Santosuosso

(1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Direttore Generale Alberto Staccione

Collegio Sindacale

Società di Revisione EY S.p.A.

Dirigente Preposto alla redazione Mariacristina Taormina dei documenti contabili societari

Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v. ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109 Partita IVA: 04570150278 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 5508 Sede legale ed amministrativa Membro di FCI Via Terraglio, 63 – 30174 Mestre – Venezia Indirizzo Internet: www.bancaifis.it

Presidente Giacomo Bugna

Sindaci Effettivi Marinella Monterumisi Franco Olivetti

Sindaci Supplenti Alessandro Carducci Artenisio Giuseppina Manzo

2.1 Risultati e strategia

2.1.1 Commento dell'Amministratore Delegato

I risultati del primo semestre confermano la solidità del nostro modello di business che ha saputo subito cogliere i miglioramenti del contesto macroeconomico. Crescono a doppia cifra i ricavi che raggiungono i 292,6 milioni di euro e, al netto della PPA (277 milioni di euro), registrano il massimo storico, a conferma della capacità della Banca di generare ricavi sostenibili nel lungo periodo. In aumento del 31,5% l'utile netto della Capogruppo, pari a 48,3 milioni di euro rispetto ai 36,8 milioni di euro del medesimo periodo dell'anno precedente.

Segnali positivi, legati alla ripresa, arrivano anche dal monitoraggio dei crediti in moratoria dove il 70% dei nostri clienti ha ripreso i regolari pagamenti. I rimanenti crediti in moratoria, pari a 221 milioni di euro, sono principalmente costituiti da crediti in leasing, con sottostante veicoli e beni strumentali e mutui principalmente garantiti dallo Stato.

Dal punto di vista strategico, prosegue il programma di digitalizzazione e omnicanalità dei servizi business. Dopo l'apertura nel mese di luglio di «Ifis4business» ad alcuni grandi clienti factoring, nei prossimi mesi estenderemo l'accesso alla piattaforma a tutta la nostra clientela factoring e, entro il primo semestre 2022, a tutti i prodotti a portafoglio. Questo ci permetterà di raggiungere i clienti con modalità omnicanale, arricchendo ulteriormente la customer experience, oltre ad offrire nuove opportunità in termini di marketing.

Nei primi sei mesi dell'anno, i recuperi di cassa sui portafogli Npl acquistati hanno raggiunto il massimo storico e si attestano a 170 milioni di euro, +45,4% rispetto ai 116,9 milioni del primo semestre 2020. I recuperi hanno beneficiato di precise azioni manageriali volte a incrementare la produttività del nostro servicing e a ridurre le tempistiche di recupero delle posizioni caratterizzate da maggiore incertezza.

Nel secondo trimestre 2021, nel segno di un'ulteriore prudenza riguardo agli impatti di lungo termine del Covid-19, abbiamo avviato la revisione del nostro portafoglio Npl e di quello commerciale, principalmente sulle posizioni con elevato vintage. L'analisi, tutt'ora in corso, ha portato ad accantonamenti prudenziali per 9 milioni di euro sul portafoglio Npl e 5 milioni di euro sul portafoglio commerciale, già inclusi nei risultati del secondo trimestre. La review del portafoglio della Banca terminerà nel secondo semestre 2021.

Rispetto alle previsioni per l'anno in corso, sono convinto della capacità della Banca di creare utili sostenibili e ricorrenti: per il 2021 stimiamo un margine di intermediazione compreso tra 540 e 560 milioni di euro e un utile di esercizio compreso tra 80 e 90 milioni di euro, assumendo uno scenario in progressivo miglioramento del contesto macroeconomico, nessuno shock legato a nuovi lockdown negli Stati Uniti, in Europa o in Italia e il continuato supporto dei Governi e delle banche centrali alla ripresa economica.

2.1.2 Principali dinamiche – dati riclassificati1

Il margine di intermediazione si attesta a 292,6 milioni di euro in crescita del 37,5% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, pari a 212,8 milioni di euro. Tale incremento è legato principalmente ai seguenti fattori: per 50,2 milioni di euro alle migliori performance del Settore Npl e per 33,4 milioni di euro al Settore Commercial

1 Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati nella misura in cui rappresentativi dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business. Anche per tale motivo, al di fuori della peculiare operatività, sono stati classificati tra le rettifiche di valore gli effetti di un'analisi svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19.

& Corporate Banking. Quest'ultimo concentra la crescita soprattutto nell'Area di Business Corporate Banking & Lending che ha visto aumentare il margine di intermediazione di 29,7 milioni di euro attestandosi a 41,6 milioni di euro anche grazie all'inclusione a perimetro di Farbanca (che contribuisce per 8,6 milioni di euro), alla crescita delle erogazioni verso le PMI (per circa 6,5 milioni di euro) e ai migliori risultati dell'Equity Investments (in crescita di 11,4 milioni di euro).

Le altre componenti del margine di intermediazione che sono pari a 18,7 milioni di euro (rispetto a 3,3 milioni al 30 giugno 2020), sono rappresentate dalle buone performance complessive del portafoglio di proprietà in termini di dividendi percepiti (6,1 milioni di euro), di proventi da cessione di attività finanziarie (6,9 milioni di euro) e di valutazione (7,2 milioni di euro).

Al 30 giugno 2021 le riprese di valore nette per rischio di credito ammontano a 42,6 milioni di euro rispetto a rettifiche nette per 33,3 milioni di euro al 30 giugno 2020. In particolare, nel primo semestre gli accantonamenti netti sui crediti dell'Area Factoring sono pari a 6,2 milioni di euro, quelli dell'area Leasing sono di 4,3 milioni di euro mentre l'Area Corporate Banking & Lending registra rettifiche nette per 9,0 milioni di euro. Il Settore Governance & Servizi e Non Core contribuisce con rettifiche nette per 14,4 milioni di euro. Infine, nel settore Npl la voce "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" si riferisce alla svalutazione di crediti effettuata a seguito di un'analisi di dettaglio ancora in corso, svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19, in termini di maggiori tempi di incasso principalmente sulle posizioni caratterizzate da vintage più alta.

I costi operativi sono pari a 178,2 milioni di euro in crescita del 14,6% rispetto al 30 giugno 2020 per maggiori costi variabili legati all'attività legale del Settore Npl, l'inclusione a perimetro di Farbanca e le progettualità ICT.

Di seguito, le principali componenti della voce.

  • Le spese per il personale, pari a 67,7 milioni di euro, registrano un incremento dell'11,6% (60,7 milioni di euro al 30 giugno 2020). L'aumento rispetto al primo semestre del 2020 è dovuto principalmente all'ingresso nel Gruppo Banca Ifis di Farbanca e del ramo d'azienda della ex Aigis Banca per circa 2,1 milioni di euro e a maggiori stanziamenti per remunerazioni variabili per circa 4 milioni di euro. Il numero dei dipendenti del Gruppo al 30 giugno 2021 è pari a 1.844 rispetto a 1.745 risorse al 30 giugno 2020, principalmente per gli ingressi connessi a Farbanca e Aigis.
  • Le altre spese amministrative al 30 giugno 2021 sono pari a 111,5 milioni di euro, in aumento del 35,9% rispetto al 30 giugno 2020. L'incremento è legato ai maggiori costi variabili per servizi professionali e spese per acquisto di beni e servizi legati principalmente sia alla ripresa dell'attività di recupero crediti del Settore Npl sia alla variazione del perimetro di consolidamento con l'ingresso di Farbanca e del ramo d'azienda acquisito dall'ex Aigis Banca e relativi costi di integrazione.
  • Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri sono pari a 5,6 milioni di euro, in riduzione del 65,5% rispetto ai 16,3 milioni di euro al 30 giugno 2020. La variazione è riconducibile a minori accantonamenti per rischi di credito su impegni e garanzie per 3,8 milioni di euro. Tale voce al 30 giugno 2020 include inoltre l'accantonamento di 6,9 milioni di euro relativi al Fondo di Solidarietà per il personale.
  • Gli altri proventi netti di gestione, pari a 15,8 milioni di euro, registrano un incremento del 29,9% rispetto ai 12,2 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. La dinamica è legata principalmente alla differenza positiva emersa in fase di allocazione provvisoria del prezzo di acquisto del ramo d'azienda ex Aigis Banca e pari a 3,4 milioni di euro.

Al 30 giugno 2021 l'utile netto della Capogruppo ammonta a 48,3 milioni di euro, in crescita del 31,5% rispetto ai 36,8 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente che beneficiava di una plusvalenza straordinaria di 24,2 milioni di euro e il relativo effetto fiscale per la cessione dell'immobile milanese di Corso Venezia.

L'utile netto del Gruppo al 30 giugno 2021, compreso l'utile di pertinenza di terzi pari a 832 mila euro, risulta in crescita del 33,5% ed è pari a 49,2 milioni di euro.

Di seguito le principali dinamiche dei singoli Settori che concorrono alla formazione dei risultati economicopatrimoniali al 30 giugno 2021.

L'utile netto di periodo del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 31,5 milioni di euro, in aumento del 42,4% rispetto al 30 giugno 2020. Tale variazione è determinata dalla crescita del margine di intermediazione per 33,4 milioni di euro mentre le rettifiche di valore per rischio di credito pari a 19,4 milioni di euro sono in linea con il primo semestre 2020. I costi operativi sono aumentati di 16,9 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020.

  • Il contributo dell'Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking ammonta, nel primo semestre del 2021, è di 69,2 milioni di euro, in linea con lo stesso periodo del 2020.
  • Il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 28,7 milioni di euro, con un incremento di 3,9 milioni di euro (+15,6%) rispetto al 30 giugno 2020; tale risultato è principalmente dovuto a minori interessi passivi, a seguito di una revisione dei tassi interni di trasferimento.
  • Il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 41,6 milioni di euro al 30 giugno 2021, è aumentato di 29,7 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2020 con un incremento del margine di interesse per 14,8 milioni di euro, della componente commissionale per 3,5 milioni di euro e degli altri componenti del margine di intermediazione per 11,4 milioni di euro.

L'utile netto di periodo del Settore Npl è pari a circa 21,7 milioni di euro, in significativo aumento rispetto ai 5,6 milioni di euro del medesimo periodo dell'esercizio precedente grazie alla ripresa di tutte le attività di business.

Il margine di intermediazione del Settore ammonta a 123,2 milioni di euro (+68,8%) rispetto ai 73 milioni di euro al 30 giugno 2020. A influire positivamente è sia l'aumento delle masse di crediti al costo ammortizzato che hanno generato interessi attivi per 73,3 milioni di euro (in aumento del 6,4% al 30 giugno 2021) sia il miglioramento dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati rispetto alle previsioni, con un effetto sul margine di interesse di 60,1 milioni di euro nel semestre 2021 rispetto ai 14,6 milioni di euro del corrispondente periodo 2020.

Gli incassi del Settore Npl nel primo semestre 2021 sono pari a 170,0 milioni di euro, in crescita del 45,4% rispetto ai 116,9 milioni di euro del primo semestre 2020 e includono le rate incassate da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite.

I costi operativi passano da 65,6 milioni di euro del 30 giugno 2020 a 82,6 milioni di euro del 30 giugno 2021, in aumento del 25,9% principalmente dovuto ai costi variabili collegati al recupero dei crediti.

Il Settore Governance & Servizi e Non Core al 30 giugno 2021 registra una perdita di 4,0 milioni di euro rispetto all'utile di 9,1 milioni di euro del 30 giugno 2020, che beneficiava notevolmente della plusvalenza, al lordo delle imposte, di 24,2 milioni di euro derivante dalla cessione dell'immobile di Corso Venezia a Milano.

Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 30,0 milioni di euro, in calo di 3,7 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020; tale variazione è principalmente legata alla riduzione del margine di interesse del portafoglio Non Core in run-off e alla conseguente riduzione fisiologica del reversal PPA.

I costi operativi si attestano a 21,3 milioni di euro, con una diminuzione di 11,3 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2020. La variazione è principalmente riconducibile a effetti non ricorrenti che hanno interessato i due semestri a confronto. In particolare, il primo semestre 2021 include negli altri proventi 3,4 milioni di euro connessi alla differenza positiva emersa in fase di allocazione provvisoria del prezzo di acquisto del ramo d'azienda ex Aigis Banca, mentre il primo semestre 2020 includeva 6,9 milioni di euro relativi all'accantonamento effettuato al fondo di solidarietà dipendenti.

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 9.875,5 milioni di euro con un aumento dell'8,1% rispetto al 31 dicembre 2020 (9.135,4 milioni di euro). La voce include titoli di debito per 1,7 miliardi di euro (1,3 miliardi al 31 dicembre 2020), di cui titoli di stato per 1,4 miliardi di euro.

Il Settore Commercial & Corporate Banking cresce del 7,8% rispetto al saldo dell'omologo periodo del precedente esercizio con una positiva dinamica concentrata soprattutto nell'Area di business Corporate Banking & Lending (+26,2%), guidata dall'incremento degli impieghi verso le PMI a cui contribuisce, con 278 milioni di euro, il ramo ex Aigis Banca, a fronte di una sostanziale stabilità delle aree Factoring e Leasing e del Settore Npl. In aumento di 307,9 milioni di euro le esposizioni del Settore Governance & Servizi e Non Core, principalmente per l'effetto di acquisti di titoli di debito nel corso del primo semestre 2021.

Nei primi sei mesi del 2021 il Gruppo ha proseguito la strategia di differenziazione dei canali distributivi con l'obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. Il Gruppo dispone di una dotazione di liquidità superiore al fabbisogno (circa 1,9 miliardi di euro al 30 giugno 2021 di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE) tale da permettere un ampio rispetto dei limiti (LCR superiore a 1.700%).

Il totale della raccolta al 30 giugno 2021 risulta pari a 11.000,2 milioni di euro (+11% rispetto al 31 dicembre 2020) ed è rappresentato per il 53,5% da debiti verso la clientela (55,2% al 31 dicembre 2020), per il 24,8% da debiti verso banche (23,9% al 31 dicembre 2020) e per il 21,7% da titoli in circolazione (20,9% al 31 dicembre 2020).

Al 30 giugno 2021 la struttura del funding risulta così composta:

  • 53,5% Clientela;
  • 9,7% Titoli di debito;
  • 12,0% ABS;
  • 19,2% TLTRO;
  • 2,6% Repos;
  • 3,0% Altro.

I debiti verso la clientela ammontano al 30 giugno 2021 a 5.884,4 milioni di euro con una crescita del 7,5% rispetto al 31 dicembre 2020 legata principalmente all'apporto dei depositi riferiti al ramo di azienda di ex Aigis Banca per 412,6 milioni di euro.

I debiti verso banche ammontano a 2.728,1 milioni di euro, in aumento del 15,3% rispetto al dato al 31 dicembre 2020, principalmente per nuove operazioni in pronti contro termine (PCT).

I titoli in circolazione ammontano a 2.387,7 milioni di euro al 30 giugno 2021, in crescita rispetto al dato di 2.069,1 milioni di euro al 31 dicembre 2020. Tale incremento è da ricondurre principalmente ai titoli senior per complessivi 372 milioni di euro relativi alla cartolarizzazione "Emma", veicolo riconducibile a crediti erogati dalla controllata Farbanca, oggetto di ristrutturazione a giugno 2021, il cui effetto è stato parzialmente compensato

dal rimborso integrale per circa 63 milioni di euro delle obbligazioni emesse dall'ex Interbanca, giunte a scadenza a marzo 2021.

Al 30 giugno 2021 il Patrimonio netto consolidato di Gruppo risulta in crescita dell'1,6% attestandosi a 1.574 milioni di euro rispetto ai 1.550,0 milioni di euro del 30 giugno 2020. Le principali variazioni riguardano:

  • la variazione positiva relativa al risultato di periodo di pertinenza della Capogruppo di 48,3 milioni di euro;
  • la variazione positiva del Patrimonio netto di terzi per 0,8 milioni di euro, per la quota parte dei risultati di periodo maturati dalle controllate Farbanca e Credifarma;
  • la variazione negativa di 25,1 milioni di euro connessi ai dividendi distribuiti nel corso del semestre;

I coefficienti con il consolidamento prudenziale in La Scogliera al 30 giugno 2021 si attestano per il CET1 all'11,44%4 (rispetto al 11,29% al 31 dicembre 2020), per il TIER1 all'12,06%4 (11,86% al 31 dicembre 2020) e per il Total Capital al 15,08%4 (rispetto al 14,85% al 31 dicembre 2020).

I coefficienti del solo Gruppo Banca Ifis, senza considerare gli effetti del consolidamento nella controllante La Scogliera, al 30 giugno 2021 si attestano per il CET1 al 15,51%4 (rispetto al 15,47% al 31 dicembre 2020), per il TIER1 a 15,53%4 (15,49% al 31 dicembre 2020) e per il Total Capital al 19,86%4 (rispetto al 19,87% al 31 dicembre 2020).

Si segnala inoltre che Banca d'Italia ha richiesto al Gruppo Banca Ifis di soddisfare per il 2021, in continuità con il 2020, i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1 ratio) pari all'8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (TIER1 ratio) pari al 10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.

Il Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2021 soddisfa ampiamente i predetti requisiti prudenziali.

4 Il Capitale primario di classe 1, il Capitale di classe 1 e il Totale Fondi propri al 30 giugno 2021 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi sei mesi del 2021.

2.2 Highlights

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati nella misura in cui rappresentativi dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business.

Anche per tale motivo, al di fuori della peculiare operatività, sono stati classificati tra le rettifiche di valore gli effetti di una analisi svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19.

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2021 31.12.2020 ASSOLUTA %
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
799.051 774.555 24.496 3,2%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
1.606.657 1.083.281 523.376 48,3%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
9.875.482 9.135.402 740.080 8,1%
Totale attivo 13.268.613 12.026.196 1.242.417 10,3%
Debiti verso banche valutati al costo
ammortizzato
2.728.071 2.367.082 360.989 15,3%
Debiti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
5.884.418 5.471.874 412.544 7,5%
Titoli in circolazione 2.387.735 2.069.083 318.652 15,4%
Patrimonio netto 1.574.026 1.549.962 24.064 1,6%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI
CONSOLIDATI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
1° SEMESTRE VARIAZIONE
2021 2020 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 292.625 212.791 79.834 37,5%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(42.601) (33.340) (9.261) 27,8%
Risultato netto della gestione finanziaria 250.024 179.451 70.573 39,3%
Costi operativi (178.159) (155.458) (22.701) 14,6%
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti - 24.161 (24.161) (100,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
71.865 48.154 23.711 49,2%
Utile (perdita) del periodo 49.163 36.822 12.341 33,5%
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi 832 66 766 1160,6%
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 48.331 36.756 11.575 31,5%

PRINCIPALI DATI ECONOMICI
CONSOLIDATI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2° TRIMESTRE VARIAZIONE
2021 2020 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 154.896 106.839 48.057 45,0%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(26.499) (14.828) (11.671) 78,7%
Risultato netto della gestione finanziaria 128.397 92.011 36.386 39,5%
Costi operativi (86.891) (81.959) (4.932) 6,0%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
41.506 10.052 31.454 312,9%
Utile (perdita) del periodo 28.394 10.380 18.014 173,5%
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi 184 50 134 268,0%
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 28.210 10.330 17.880 173,1%
REDDITIVITA' COMPLESSIVA CONSOLIDATA
(in migliaia di euro)
30.06.2021 30.06.2020
Utile (perdita) del periodo 49.163 36.822
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico 2.007 (16.967)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico (2.147) (3.277)
Redditività complessiva consolidata 49.023 16.578
Redditività complessiva consolidata di pertinenza di terzi 835 63
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 48.188 16.515
KPI DI GRUPPO PATRIMONIALI 30.06.2021 31.12.2020
Ratio - Totale Fondi propri (1) 15,08% 14,85%
Ratio - Capitale primario di classe 1 (1) 11,44% 11,29%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811
Numero di azioni in circolazione a fine periodo(2)
(in migliaia)
53.472 53.460
Book value per share 29,44 28,99

(1) Il Capitale primario di classe 1 e il Totale Fondi propri al 30 giugno 2021 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nel primo semestre del 2021.

(2) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

KPI DI GRUPPO ECONOMICI 30.06.2021 30.06.2020
Earnings per share (EPS) 0,90 0,69

2.3 Risultati per Settore di attività

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati nella misura in cui rappresentativi dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business.

Anche per tale motivo, al di fuori della peculiare operatività, sono stati classificati tra le rettifiche di valore gli effetti di una analisi svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a
conto economico
Dati al 30.06.2021 78.371 - - 78.371 9.276 65.663 153.310
Dati al 31.12.2020 66.441 - - 66.441 9.524 61.013 136.978
Variazione % 18,0% - - 18,0% (2,6)% 7,6% 11,9%
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Dati al 30.06.2021 1.833 - - 1.833 - 797.218 799.051
Dati al 31.12.2020 2.322 - - 2.322 - 772.233 774.555
Variazione % (21,1)% - - (21,1)% - 3,2% 3,2%
Crediti verso clientela(1)
Dati al 30.06.2021 6.459.645 2.748.756 1.410.810 2.300.079 1.370.746 2.045.091 9.875.482
Dati al 31.12.2020 5.992.591 2.755.488 1.414.055 1.823.048 1.405.603 1.737.208 9.135.402
Variazione % 7,8% (0,2)% (0,2)% 26,2% (2,5)% 17,7% 8,1%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2021 Titoli di Stato per 1.408,0 milioni di euro (1.095,3 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 30.06.2021 139.432 69.201 28.669 41.562 123.226 29.967 292.625
Dati al 30.06.2020 106.074 69.383 24.809 11.882 73.017 33.700 212.791
Variazione % 31,4% (0,3)% 15,6% 249,8% 68,8% (11,1)% 37,5%
Risultato netto della gestione
finanziaria
Dati al 30.06.2021 120.039 63.039 24.395 32.605 114.391 15.594 250.024
Dati al 30.06.2020 86.114 63.688 16.050 6.376 73.017 20.320 179.451
Variazione % 39,4% (1,0)% 52,0% n.s. 56,7% (23,3)% 39,3%
Utile di periodo
Dati al 30.06.2021 31.456 14.575 6.578 10.303 21.719 (4.012) 49.163
Dati al 30.06.2020 22.092 20.950 2.605 (1.463) 5.649 9.081 36.822
Variazione % 42,4% (30,4)% 152,5% n.s. 284,5% (144,2)% 33,5%
SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
DATI ECONOMICI
TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Secondo trimestre 2021 74.497 35.176 15.050 24.271 64.962 15.437 154.896
Secondo trimestre 2020 52.310 33.012 12.976 6.322 29.783 24.746 106.839
Variazione % 42,4% 6,6% 16,0% 283,9% 118,1% (37,6)% 45,0%
Risultato netto della gestione
finanziaria
Secondo trimestre 2021 60.807 24.701 14.525 21.581 56.127 11.463 128.397
Secondo trimestre 2020 43.398 31.915 8.554 2.930 29.783 18.830 92.011
Variazione % 40,1% (22,6)% 69,8% 636,3% 88,5% (39,1)% 39,5%
Utile di periodo
Secondo trimestre 2021 16.164 3.397 4.815 7.952 10.245 1.985 28.394
Secondo trimestre 2020 11.211 11.848 187 (824) (1.125) 292 10.380
Variazione % 44,2% (71,3)% n.s. n.s. n.s. n.s. 173,5%

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL GOVERNAN
CE &
SERVIZI E
NON
CORE(1)
Costo della qualità creditizia(2)
Dati al 30.06.2021 0,65% 0,47% 0,61% 0,91% n.a. 5,77%
Dati al 31.12.2020 1,38% 1,09% 1,11% 2,43% n.a. 4,72%
Variazione % (0,73)% (0,62)% (0,50)% (1,52)% n.a. 1,05%
Crediti in sofferenza netti/
Crediti verso clientela
Dati al 30.06.2021 0,6% 1,2% 0,1% 0,3% 75,3% 0,7%
Dati al 31.12.2020 0,7% 1,3% 0,2% 0,3% 74,1% 0,9%
Variazione % (0,1)% (0,1)% (0,0)% (0,0)% 1,2% (0,2)%
Indice di copertura delle
sofferenze lorde
Dati al 30.06.2021 75,1% 76,6% 87,1% 33,1% - 34,9%
Dati al 31.12.2020 72,7% 73,7% 85,0% 26,9% - 29,1%
Variazione % 2,4% 2,9% 2,1% 6,2% - 5,8%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
Dati al 30.06.2021 2,7% 4,2% 0,9% 2,1% 98,3% 2,4%
Dati al 31.12.2020 2,7% 4,2% 0,8% 1,8% 98,3% 2,9%
Variazione % 0,0% 0,0% 0,1% 0,3% 0,0% (0,5)%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
Dati al 30.06.2021 5,8% 9,4% 2,7% 3,1% 98,3% 4,0%
Dati al 31.12.2020 5,9% 9,3% 2,9% 3,0% 98,3% 4,3%
Variazione % (0,1)% 0,1% (0,2)% 0,1% 0,0% (0,3)%
RWA(3)
Dati al 30.06.2021 5.063.242 2.274.675 1.270.912 1.517.655 2.131.840 1.111.805
Dati al 31.12.2020 5.144.914 2.361.547 1.309.416 1.473.951 2.211.695 915.705
Variazione % (1,6)% (3,7)% (2,9)% 3,0% (3,6)% 21,4%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2021 Titoli di Stato per 1.408,0 milioni di euro (1.095,3 milioni di euro al 31 dicembre 2020) che ai fini del calcolo del costo della qualità creditizia non stati considerati.

(2) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(3) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

2.4 Evoluzione trimestrale riclassificata

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati nella misura in cui rappresentativi dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business.

Anche per tale motivo, al di fuori della peculiare operatività, sono stati classificati tra le rettifiche di valore gli effetti di una analisi svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19.

STATO PATRIMONIALE ESERCIZIO 2021 ESERCIZIO 2020
CONSOLIDATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
ATTIVO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto
economico
153.310 142.699 136.978 103.487 102.347 103.743
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
799.051 759.471 774.555 1.162.008 1.146.701 1.215.355
Crediti verso banche valutati al
costo ammortizzato
1.606.657 1.080.307 1.083.281 1.016.707 1.007.613 628.756
Crediti verso clientela valutati
al costo ammortizzato
9.875.482 9.032.139 9.135.402 7.957.357 8.034.032 7.600.742
Attività materiali 120.566 116.564 115.149 110.366 108.976 109.632
Attività immateriali 61.124 61.043 60.970 60.800 60.632 61.893
Attività fiscali 343.010 374.264 381.431 377.122 385.780 389.964
Altre voci dell'attivo 309.413 274.723 338.430 410.789 406.240 382.531
Totale dell'attivo 13.268.613 11.841.210 12.026.196 11.198.636 11.252.321 10.492.616

STATO PATRIMONIALE ESERCIZIO 2021 ESERCIZIO 2020
CONSOLIDATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
PASSIVO E PATRIMONIO
NETTO
Debiti verso banche valutati al
costo ammortizzato
2.728.071 2.251.098 2.367.082 2.245.825 2.270.742 1.014.365
Debiti verso clientela valutati al
costo ammortizzato
5.884.418 5.526.263 5.471.874 4.915.588 4.863.949 4.894.280
Titoli in circolazione 2.387.735 1.957.906 2.069.083 1.991.481 2.036.348 2.559.834
Passività fiscali 44.993 52.524 48.154 42.054 47.367 68.066
Altre voci del passivo 649.370 481.754 520.041 491.412 536.967 413.641
Patrimonio netto del Gruppo: 1.574.026 1.571.665 1.549.962 1.512.276 1.496.948 1.542.430
- Capitale, sovrapprezzi e riserve 1.525.695 1.551.543 1.481.158 1.459.930 1.460.192 1.516.004
- Utile netto di pertinenza della
Capogruppo
48.331 20.121 68.804 52.346 36.756 26.426
Totale del passivo e del
patrimonio netto
13.268.613 11.841.210 12.026.196 11.198.636 11.252.321 10.492.616

CONTO ECONOMICO ESERCIZIO 2021 ESERCIZIO 2020
CONSOLIDATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
2°Trim. 1°Trim. 4°Trim. 3°Trim. 2°Trim. 1°Trim.
Margine di interesse 117.206 115.827 120.891 91.122 78.263 91.416
Commissioni nette 22.084 18.767 19.392 15.688 18.710 21.097
Altre componenti del margine
di intermediazione
15.606 3.135 5.814 2.102 9.866 (6.561)
Margine di intermediazione 154.896 137.729 146.097 108.912 106.839 105.952
Rettifiche/Riprese di valore
nette per rischio di credito
(26.499) (16.102) (43.503) (14.516) (14.828) (18.512)
Risultato netto della gestione
finanziaria
128.397 121.627 102.594 94.396 92.011 87.440
Spese per il personale (33.946) (33.779) (34.059) (28.630) (28.651) (32.029)
Altre spese amministrative (59.039) (52.455) (67.830) (40.923) (41.545) (40.520)
Accantonamenti netti ai fondi
per rischi e oneri
1.802 (7.421) (7.034) (4.619) (11.412) (4.889)
Rettifiche/Riprese di valore
nette su attività materiali e
immateriali
(4.732) (4.413) (4.730) (4.490) (4.558) (4.039)
Altri oneri/proventi di
gestione
9.024 6.800 35.031 4.717 4.207 7.978
Costi operativi (86.891) (91.268) (78.622) (73.945) (81.959) (73.499)
Rettifiche di valore
dell'avviamento
- - (700) - - -
Utili (perdite) da cessioni di
investimenti
- - - - - 24.161
Utile dell'operatività corrente
al lordo delle imposte
41.506 30.359 23.272 20.451 10.052 38.102
Imposte sul reddito di
periodo dell'operatività
corrente
(13.112) (9.590) (6.592) (4.811) 328 (11.660)
Utile di periodo 28.394 20.769 16.680 15.640 10.380 26.442
Utile di periodo di pertinenza
di terzi
184 648 222 50 50 16
Utile di periodo di pertinenza
della Capogruppo
28.210 20.121 16.458 15.590 10.330 26.426

2.5 Dati storici del Gruppo

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati nella misura in cui rappresentativi dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business.

Anche per tale motivo, al di fuori della peculiare operatività, sono stati classificati tra le rettifiche di valore gli effetti di una analisi svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19.

Di seguito i principali indicatori e performance registrati dal Gruppo nei corrispondenti periodi degli ultimi 5 esercizi.

DATI STORICI (1)
(in migliaia di euro)
30.06.2021 30.06.2020 30.06.2019 30.06.2018 30.06.2017
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
799.051 1.146.701 693.533 433.827 634.694
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 9.875.482 8.034.032 7.343.892 6.710.457 6.047.860
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato 2.728.071 2.270.742 781.199 882.324 967.285
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato 5.884.418 4.863.949 5.069.334 4.840.864 5.291.594
Titoli in circolazione 2.387.735 2.036.348 2.102.076 2.095.844 1.352.375
Patrimonio netto 1.574.026 1.496.948 1.472.257 1.373.083 1.293.061
Margine di intermediazione 292.625 212.791 279.197 278.117 253.219
Risultato netto della gestione finanziaria 250.024 179.451 244.151 238.081 265.328
Utile (perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 48.331 36.756 68.266 66.209 103.657
KPI:
Cost/Income ratio 60,9% 73,1% 49,6% 51,8% 49,0%
Ratio - Totale Fondi propri (2) 15,08% 15,33% 14,51% 15,43% 15,64%
Ratio - Capitale primario di classe 1 (2) 11,44% 11,58% 10,81% 11,11% 14,79%

(1) Ai fini comparativi, i dati dei periodi 2017 e 2018 sono stati riesposti per omogeneità contabile rispetto ai valori al 30 giugno 2021, per tenere conto delle modifiche introdotte dall'IFRS 9. Tale riesposizione non è stata applicata al calcolo degli indici comparativi, che rimangono allineati ai valori precedentemente pubblicati.

(2) Il Capitale primario di classe 1 e il Totale Fondi propri al 30 giugno 2021 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nel primo semestre 2021.

2.6 IAP – Indicatori alternativi di Performance

Il Gruppo Banca Ifis ha definito alcuni indicatori, rappresentati nelle tabelle dei KPI di Gruppo, che forniscono Indicatori Alternativi di Performance ("IAP") utili agli investitori in quanto facilitano l'identificazione di trend operativi e parametri finanziari significativi. Per i bilanci intermedi alcuni indicatori presentati nell'informativa annuale sono ritenuti non rappresentativi.

Per una corretta interpretazione di tali IAP si evidenzia quanto segue:

  • tali indicatori sono costruiti esclusivamente a partire da dati storici del Gruppo e non sono indicativi dell'andamento futuro del Gruppo medesimo;
  • gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali ("IFRS") e, pur essendo derivati dai Bilanci consolidati del Gruppo, non sono assoggettati a revisione contabile;
  • gli IAP non devono essere considerati sostituitivi degli indicatori previsti dai principi contabili di riferimento (IFRS);
  • la lettura di detti IAP deve essere effettuata unitamente alle informazioni finanziarie del Gruppo tratte dai bilanci consolidati del Gruppo;
  • le definizioni degli indicatori utilizzati dal Gruppo, in quanto non rivenienti dai principi contabili di riferimento, potrebbero non essere omogenee con quelle adottate da altre società/gruppi e quindi con esse comparabili;
  • gli IAP utilizzati dal Gruppo risultano elaborati con continuità e omogeneità di definizione e rappresentazione per tutti i periodi per i quali sono incluse informazioni finanziarie nel presente Bilancio.

Come richiesto dalle linee guida pubblicate dall'ESMA (ESMA/2015/1415), di seguito si rappresenta nel dettaglio la modalità di calcolo di tali indicatori al fine di rendere l'informativa presentata maggiormente intellegibile.

Cost/Income ratio
(in migliaia di euro)
30.06.2021 30.06.2020
A. Costi operativi 178.159 155.458
B. Margine di intermediazione 292.625 212.791
Cost/Income ratio riclassificato (A/B) 60,9% 73,1%
Book value per share 30.06.2021 31.12.2020
A. Numero azioni in circolazione 53.472 53.460
B. Patrimonio netto del Gruppo (in migliaia di euro) 1.574.026 1.549.962
Book value per share (B/A) euro 29,44 28,99

2.7 Impatti modifiche normative

A far data dal 1° gennaio 2021, sono intervenuti i seguenti cambiamenti in materia di normativa con impatti in ambito bancario/finanziario, contabile e fiscale, e più precisamente:

• New Definition of Default (c.d. "New DoD"): a seguito dell'emanazione da parte dell'EBA delle "Linee guida sull'applicazione della definizione di default ai sensi dell'art. 178 del Regolamento (UE) n. 575/2013" (EBA/GL/2016/07) e delle "Norme tecniche di regolamentazione relative alla soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato" e del relativo Regolamento Delegato (UE) 171/2018 della Commissione Europea del 19 ottobre 2017 (EBA/RTS/2016/06), a loro volta recepite a livello nazionale da Banca d'Italia, sono state introdotte nuove regole in materia di "Classificazione in Default delle controparti" con decorrenza dal 1° gennaio 2021. Tale nuova disciplina impone l'applicazione di criteri prudenziali più restrittivi rispetto a quelli adottati finora da parte degli intermediari italiani, di cui si fornisce di seguito una sintesi:

New Definition of Default: sintesi principali novità
Legenda Regole previgenti (fino al 31.12.2020) Nuove regole (dal 01.01.2021)
Classificazione
a scaduto
deteriorato
Il
cliente
viene
classificato
a
scaduto
deteriorato se presenta arretrati per oltre 90

giorni consecutivi e l'importo delle esposizioni
complessivamente scadute risulta
pari ad
almeno il 5% del totale delle esposizioni verso

il cliente.
Il cliente viene classificato tra gli scaduti deteriorati
se supera contemporaneamente, per oltre 90 giorni
consecutivi, le seguenti soglie di rilevanza:
- soglia assoluta: euro 100 per le esposizioni "al
dettaglio"; euro 500 per le altre esposizioni "non al
dettaglio";
- soglia relativa: 1% dell'importo complessivo di tutte
le esposizioni maturate sui rapporti che il cliente
intrattiene con la Banca.
Compensazion
e
È consentita la compensazione degli importi
scaduti con le disponibilità presenti su altre
linee di credito non utilizzate o parzialmente
utilizzate dal cliente.
La
compensazione
non
è
più
consentita.
Di
conseguenza, la Banca è tenuta a classificare il
cliente "a Default" anche in presenza di disponibilità
su altre linee di credito non utilizzate.-
Permanenza
nello stato di
Default
La classificazione a performing avviene nel
momento
in
cui
non
sussistano
più
i
presupposti per una classificazione a default.
Lo stato di Default permane per almeno 90 giorni dal
momento in cui il cliente regolarizza verso la Banca
l'arretrato di pagamento o rientra dallo sconfino.
Obbligazioni
congiunte

Non sono previste regole per la propagazione
dello stato di Default in caso di obbligazioni

congiunte (es. "cointestazione").
Sono previste nuove regole di "propagazione dello
stato di Default":
- se un rapporto di obbligazione congiunta viene
classificato "a Default", tale classificazione è estesa
anche ai rapporti riferiti ai singoli soggetti facenti
parte di tale obbligazione (insolventi);
- solo se tutti i soggetti coinvolti in un rapporto di
obbligazione
congiunta
sono
singolarmente
classificati
"a default", tale classificazione sarà
estesa anche i rapporti di obbligazione congiunta ad
essi collegati.
Classificazione
a livello di
Gruppo
bancario
La classificazione a scaduto deteriorato di un
cliente presso una società del Gruppo non
comporta
la
medesima
automatica
classificazione presso le altre società del
Gruppo.
La classificazione a "Default" di una controparte
presso
una
società
del
Gruppo
comporterà
l'automatico
propagarsi
della
classificazione
a
"Default" presso tutte le altre società del Gruppo
presso cui la controparte detiene rapporti.

  • Delibere deI Consiglio dei Ministri del 13 gennaio 2021,del 21 aprile 2021 e del 23 luglio 2021, che hanno prorogato prima fino al 30 aprile 2021, poi sino al 31 luglio 2021 e infine al 31 dicembre 2021 lo stato di emergenza a seguito della diffusione della pandemia da Covid-19;
  • Decreto Legge n. 73/2021 (c.d. "Decreto Sostegni-bis"), che contiene i seguenti provvedimenti:
    • Relativamente alle garanzie su portafogli di nuovi finanziamenti a medio lungo termine concessi a imprese con numero di dipendenti non superiore a 499 per la realizzazione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione e/o di programmi di investimenti, concessione dell'innalzamento dei portafogli di investimenti a 500 milioni di euro, a condizione che la durata sia compresa tra un minimo di 6 anni e un massimo di 15 anni e siano finalizzati per almeno il 60% a progetti di ricerca, sviluppo e innovazione e/o di programmi di investimenti;
    • Proroga sino al 31 dicembre 2021 delle misure temporanee per il sostegno alla liquidità delle imprese, ed estensione fino a 10 anni della durata massima dei finanziamenti con garanzia pubblica (Sace), rispetto al limite di 6 anni fissato in precedenza;
    • Proroga sino al 31 dicembre 2021 della moratoria per le PMI, per le aperture di credito a revoca e per i prestiti accordati a fronte di anticipi su crediti esistenti alla data del 29 febbraio 2020 o, se superiori, sia per la parte utilizzata sia per quella non ancora utilizzata.

2.8 Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati nella misura in cui rappresentativi dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business.

Anche per tale motivo, al di fuori della peculiare operatività, sono stati classificati tra le rettifiche di valore gli effetti di una analisi svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19.

2.8.1 La struttura organizzativa

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso bilancio delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi Settori operativi alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei Settori operativi è coerente con le modalità adottate dalla Direzione per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.

L'informativa per Settore si articola, coerentemente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Commercial & Corporate Banking, rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e si sostanzia nelle Aree di Business Factoring, Leasing e Corporate Banking & Lending;
  • Settore Npl, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità, di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured;
  • Settore Governance & Servizi e Non Core, che fornisce ai Settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende l'attività di tesoreria e il desk titoli di proprietà, l'attività di erogazione di finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o pensione e alcuni portafogli di prestiti personali, oltre a taluni portafogli creditizi corporate posti in run-off in quanto ritenuti non strategici allo sviluppo del Gruppo.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, l'informativa di Settore relativamente alle componenti di conto economico espone i risultati fino all'utile netto.

A tale scopo è stato necessario procedere con l'attribuzione dei costi operativi ai Settori di riferimento e si è proceduto secondo le seguenti modalità:

• per i costi diretti, si è proceduto ad un'allocazione secondo l'utilizzo del centro di costo per segmento di riferimento;

per i costi indiretti, che per loro natura non sono attribuibili ad uno specifico Settore in quanto sostenuti per garantire la normale operatività ed il buon funzionamento dell'intera struttura (cd. servizi centrali), l'indirizzo ai singoli Settori è stato effettuato utilizzando per le diverse categorie di costo strumenti differenti di allocazione basati anche su survey interne.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING

Il Settore Commercial & Corporate Banking accoglie le seguenti Aree di business:

  • Factoring: Area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico, che si sviluppano verso l'estero o che dall'estero si rivolgono a clientela italiana; include inoltre un'unità organizzativa dedicata al sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL oltre ad una business unit specializzata nell'acquisto di crediti fiscali ceduti da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance. Tale unità acquista crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti;
  • Leasing: Area che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate, non trattato dal Gruppo;
  • Corporate Banking & Lending: Area di business che aggrega più unità: Finanza Strutturata, comparto dedicato al supporto delle imprese e dei fondi private equity nella strutturazione di finanziamenti, sia bilaterali che in pool; Special Situations, comparto dedicato al supporto del riequilibrio finanziario di imprese che hanno superato tensioni finanziarie; Equity Investments, comparto dedicato ad investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti; Lending, comparto dedicato all'operatività del Gruppo a medio/lungo termine, orientato al sostegno del ciclo operativo dell'impresa con interventi che spaziano dall'ottimizzazione delle fonti di finanziamento al sostegno del capitale circolante, fino al supporto degli investimenti produttivi.

Farbanca S.p.A., acquisita in data 27 novembre 2020 dal Gruppo Banca Ifis, contribusce alla redditività generata dall'Area Corporate Banking & Lending. Dal mese di gennaio 2021, per favorire la gestione accentrata del business al supporto delle farmacie, nella medesima Area è stato allocato anche il contributo reddituale fornito dall'altra società controllata Credifarma, precedentemente inclusa nell'Area Factoring; tutte le informazioni fornite di seguito, comprensive dei dati comparativi, tengono in considerazione tale riallocazione.

Nel mese di maggio 2021, il Gruppo ha dato corso all'acquisizione del ramo d'azienda (in seguito anche ramo d'azienda dell'ex Aigis Banca) le cui attività di finanziamento alle imprese sono confluite nel Settore Commercial & Corporate Banking e la gestione del portafoglio di proprietà nel Settore Governance & Servizi e Non Core. Si rimanda a quanto più approfonditamente dettagliato nel successivo paragrafo 4.4 "Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda".

Di seguito i risultati del Settore al 30 giugno 2021.

DATI ECONOMICI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2021 2020 ASSOLUTA %
Margine di interesse 90.058 72.278 17.780 24,6%
Commissioni nette 40.597 36.839 3.758 10,2%
Altre componenti del margine di intermediazione 8.777 (3.043) 11.820 (388,4)%
Margine di intermediazione 139.432 106.074 33.358 31,4%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(19.393) (19.960) 567 (2,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria 120.039 86.114 33.925 39,4%
Costi operativi (74.192) (57.227) (16.965) 29,6%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
45.847 28.887 16.960 58,7%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(14.391) (6.795) (7.596) 111,8%
Utile (perdita) di periodo 31.456 22.092 9.364 42,4%
DATI ECONOMICI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2021 2020 ASSOLUTA %
Margine di interesse 46.379 36.220 10.159 28,0%
Commissioni nette 21.469 17.114 4.355 25,4%
Altre componenti del margine di intermediazione 6.649 (1.024) 7.673 n.s.
Margine di intermediazione 74.497 52.310 22.187 42,4%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(13.690) (8.912) (4.778) 53,6%
Risultato netto della gestione finanziaria 60.807 43.398 17.409 40,1%
Costi operativi (37.358) (29.212) (8.146) 27,9%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
23.449 14.186 9.263 65,3%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(7.285) (2.975) (4.310) 144,9%
Utile (perdita) di periodo 16.164 11.211 4.953 44,2%

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 31,5 milioni di euro, in aumento del 42,4% rispetto al 30 giugno 2020. Tale variazione è determinata dalla crescita del margine di intermediazione per 33,4 milioni di euro mentre le rettifiche di valore per rischio di credito pari a 19,4 milioni di euro sono in linea rispetto al primo semestre dello scorso anno. I costi operativi sono complessivamente aumentati di 17,0 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020, così come più diffusamente commentato nel prosieguo del documento.

Analogamente, l'andamento della gestione delle Aree di business che compongono il Settore è descritto ed approfondito in seguito.

COMMERCIAL & CORPORATE
BANKING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2021
Valore nominale 167.744 174.601 45.898 388.243 6.354.346 6.742.589
Rettifiche di valore (126.002) (80.696) (5.339) (212.037) (70.907) (282.944)
Valore di bilancio 41.742 93.905 40.559 176.206 6.283.439 6.459.645
Coverage ratio 75,1% 46,2% 11,6% 54,6% 1,1% 4,2%
Gross ratio 2,5% 2,6% 0,7% 5,8% 94,2% 100,0%
Net ratio 0,6% 1,5% 0,6% 2,7% 97,3% 100,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2020
Valore nominale 157.660 176.949 35.583 370.192 5.892.756 6.262.949
Rettifiche di valore (114.554) (89.677) (5.135) (209.366) (60.991) (270.358)
Valore di bilancio 43.106 87.272 30.448 160.826 5.831.765 5.992.591
Coverage ratio 72,7% 50,7% 14,4% 56,6% 1,0% 4,3%
Gross ratio 2,5% 2,8% 0,6% 5,9% 94,1% 100,0%
Net ratio 0,7% 1,5% 0,5% 2,7% 97,3% 100,0%

Nella tabella che segue vengono dettagliati i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.

Le attività deteriorate nette nel Settore Commercial & Corporate Banking si attestano al 30 giugno 2021 a 176,2 milioni di euro, in aumento di 15,4 milioni di euro rispetto al valore al 31 dicembre 2020 (160,8 milioni di euro): il rapporto sofferenze nette su totale crediti (0,6%) scende di un decimale in virtù dell'incremento dei coverage registrati nel semestre. Le inadempienze probabili, invece, aumentano di 6,6 milioni di euro rispetto al dato alla fine dell'esercizio precedente cosi come le esposizioni scadute che ammmontano a 40,6 milioni di euro, in aumento di 10,1 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020. Il coverage ratio delle attività deteriorate si attesta al 54,6% in diminuzione di 2 punti percentuali rispetto al 31 dicembre 2020.

Si evidenzia infine che all'interno del Settore Commercial & Corporate Banking sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti prevalentemente ad attivi deteriorati rinvenienti dalle business combinations: il valore netto di tali attività, interamente classificato come deteriorato (stage 3), è di 10,1 milioni di euro al 30 giugno 2021 rispetto a 7,2 milioni di euro del 31 dicembre 2020.

Tali valori incorporano sia gli effetti connessi allo smontamento temporale della "PPA", sia gli effetti derivanti dalle perdite attese lungo la vita utile dell'attività, come previsto dal principio contabile IFRS 9, sia gli incrementi associati all'acquisizione del ramo d'azienda dell'ex Aigis Banca.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2021 31.12.2020 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia(1) 0,65% 1,38% n.a. (0,7)%
Net Npe ratio 2,7% 2,7% n.a. 0,0%
Gross Npe ratio 5,8% 5,9% n.a. (0,1)%
Totale RWA 5.063.242 5.144.914 (81.672) (1,6)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

Per una migliore comprensione dei risultati del periodo, vengono commentati di seguito i contributi delle singole Aree di business del Settore Commercial & Corporate Banking.

Area Factoring

DATI ECONOMICI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2021 2020 ASSOLUTA %
Margine di interesse 41.562 42.316 (754) (1,8)%
Commissioni nette 27.255 27.067 188 0,7%
Altre componenti del margine di intermediazione 384 - 384 n.a.
Margine di intermediazione 69.201 69.383 (182) (0,3)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(6.162) (5.695) (467) 8,2%
Risultato netto della gestione finanziaria 63.039 63.688 (649) (1,0)%
Costi operativi (41.868) (36.294) (5.574) 15,4%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
21.171 27.394 (6.223) (22,7)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(6.596) (6.444) (152) 2,4%
Utile (perdita) di periodo 14.575 20.950 (6.375) (30,4)%

DATI ECONOMICI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2021 2020 ASSOLUTA %
Margine di interesse 21.121 20.725 396 1,9%
Commissioni nette 13.807 12.287 1.520 12,4%
Altre componenti del margine di intermediazione 248 - 248 n.a.
Margine di intermediazione 35.176 33.012 2.164 6,6%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(10.475) (1.098) (9.377) n.s.
Risultato netto della gestione finanziaria 24.701 31.915 (7.214) (22,6)%
Costi operativi (19.914) (17.635) (2.279) 12,9%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
4.787 14.279 (9.492) (66,5)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(1.390) (2.431) 1.041 (42,8)%
Utile (perdita) di periodo 3.397 11.848 (8.451) (71,3)%

Il contributo dell'Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking ammonta, nel primo semestre del 2021, a 69,2 milioni di euro, sostanzialmente in linea con lo stesso periodo dello scorso esercizio. Tale risultato è dovuto al minor contributo del margine di interesse (in diminuzione di 0,8 milioni di euro, -1,8%) compensato dall'incremento delle commissioni nette (+0,7%) e dal contributo positivo degli asset valutati al fair value pari a 0,4 milioni di euro.

Il turnover del primo semestre del 2021 è pari a 5,5 miliardi di euro, in aumento di 192 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente mentre il monte crediti outstanding è pari a 3,4 miliardi di euro, sostanzialmente allineato a dicembre 2020.

Nel primo semestre 2021 si registrano accantonamenti per rischio di credito pari a 6,2 milioni di euro (+0,5 milioni rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente). L'effetto complessivo del semestre vede un aumento degli accantonamenti per le posizioni in sofferenza e ad accantonamenti sul portafoglio commerciale con vintage più elevata, concentrato nel secondo trimestre, che ha compensato la riduzione degli accantonamenti registrata nel primo trimestre dell'esercizio legata ad una revisione dei modelli di valutazione del rischio di credito.

Il risultato della gestione finanziaria si attesta quindi a 63,0 milioni di euro (-0,6 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dello scorso esercizio).

I costi operativi aumentano di 5,6 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2020. Tale effetto è il risultato combinato di maggiori spese del personale per 2,4 milioni di euro, principalmente connesse alla remunerazione variabile stanziata nel semestre tenendo conto che il primo semestre del 2020 scontava politiche prudenziali legate all'incertezza della pandemia e a maggiori accantonamenti per circa 2,9 milioni di euro. In particolare questi ultimi sono dovuti principalmente a stanziamenti correlati al rischio di credito per circa 1,4 milioni di euro (impegni e garanzie prestate e payment under guarantee), e ad accantonamenti per contenziosi legali per circa 0,9 milioni di euro.

Al 30 giugno 2021, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 2,7 miliardi di euro, in linea rispetto al dato del 31 dicembre 2020.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.

AREA FACTORING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2021
Valore nominale 145.369 95.355 35.284 276.008 2.659.068 2.935.076
Rettifiche di valore (111.406) (48.681) (1.442) (161.529) (24.791) (186.320)
Valore di bilancio 33.963 46.674 33.842 114.479 2.634.277 2.748.756
Coverage ratio 76,6% 51,1% 4,1% 58,5% 0,9% 6,3%
SITUAZIONE AL 31.12.2020
Valore nominale 136.063 108.726 27.976 272.765 2.664.408 2.937.173
Rettifiche di valore (100.263) (55.617) (1.103) (156.982) (24.702) (181.685)
Valore di bilancio 35.800 53.109 26.873 115.783 2.639.706 2.755.488
Coverage ratio 73,7% 51,2% 3,9% 57,6% 0,9% 6,2%

La diminuzione delle inadempienze probabili nette rispetto al 31 dicembre 2020 è legata principalmente al passaggio a sofferenza di una posizione individualmente significativa.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 30.06.2021 31.12.2020 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia(1) 0,47% 1,09% n.a. (0,6)%
Net Npe ratio 4,2% 4,2% n.a. 0,0%
Gross Npe ratio 9,4% 9,3% n.a. 0,1%
Totale RWA 2.274.675 2.361.547 (86.872) (3,7)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

Area Leasing

DATI ECONOMICI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2021 2020 ASSOLUTA %
Margine di interesse 22.640 18.862 3.778 20,0%
Commissioni nette 6.029 5.947 82 1,4%
Margine di intermediazione 28.669 24.809 3.860 15,6%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(4.274) (8.759) 4.485 (51,2)%
Risultato netto della gestione finanziaria 24.395 16.050 8.345 52,0%
Costi operativi (14.779) (12.644) (2.135) 16,9%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
9.616 3.406 6.210 182,3%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(3.038) (801) (2.237) 279,3%
Utile (perdita) di periodo 6.578 2.605 3.973 152,5%

DATI ECONOMICI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2021 2020 ASSOLUTA %
Margine di interesse 11.613 9.867 1.746 17,7%
Commissioni nette 3.437 3.109 328 10,5%
Margine di intermediazione 15.050 12.976 2.074 16,0%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(525) (4.422) 3.897 (88,1)%
Risultato netto della gestione finanziaria 14.525 8.554 5.971 69,8%
Costi operativi (7.487) (7.655) 168 (2,2)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
7.038 898 6.140 n.s.
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(2.223) (712) (1.511) 212,2%
Utile (perdita) di periodo 4.815 187 4.628 n.s.

Il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 28,7 milioni di euro, con un incremento per 3,9 milioni di euro (+15,6% ) rispetto al dato del 30 giugno 2020; tale risultato è dovuto a minori interessi passivi, a seguito di una revisione dei tassi interni di trasferimento.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 4,3 milioni di euro, in diminuzione di 4,5 milioni di euro rispetto allo stesso periodo nel 2020. I minori accantonamenti del primo semestre 2021 sono dovuti ad una migliore qualità del credito relativo al comparto Noleggio e a un prolungamento delle misure di moratoria creditizia per il leasing finanziario, che ha avuto l'effetto di mantenere su livelli più bassi i crediti deteriorati rispetto al corrispondente semestre dell'esercizio precedente.

L'aumento dei costi operativi dell'Area Leasing per circa 2,1 milioni di euro è principalmente dovuto a maggiori spese ICT e costi di outsourcing su processi di business a supporto della transizione dei sistemi informativi (0,7 milioni di euro), a cui si aggiungono circa 0,5 milioni di euro di maggiori ammortamenti per la diminuzione della vita utile degli applicativi leasing in sostituzione. Si aggiungono i 0,5 milioni di euro di spese recupero giudiziale e stragiudiziale, che nel 2020 hanno subito un rallentamento dovuto allo stop delle procedure di recupero connesse al contesto pandemico. Il rimanente aumento è dovuto alle maggiori remunerazioni variabili stanziate nel semestre – tenendo conto che il primo semestre 2020 scontava politiche prudenziali connesse all'incertezza della pandemia.

Al 30 giugno 2021 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.410,8 milioni di euro, in linea con il dato al 31 dicembre 2020.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.

AREA LEASING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2021
Valore nominale 13.314 17.422 8.005 38.741 1.416.885 1.455.626
Rettifiche di valore (11.599) (11.313) (3.478) (26.390) (18.426) (44.816)
Valore di bilancio 1.715 6.109 4.527 12.351 1.398.459 1.410.810
Coverage ratio 87,1% 64,9% 43,4% 68,1% 1,3% 3,1%
SITUAZIONE AL 31.12.2020
Valore nominale 14.590 19.675 7.443 41.708 1.418.450 1.460.158
Rettifiche di valore (12.407) (13.909) (4.014) (30.330) (15.773) (46.103)
Valore di bilancio 2.183 5.766 3.429 11.378 1.402.677 1.414.055
Coverage ratio 85,0% 70,7% 53,9% 72,7% 1,1% 3,2%
KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2021 31.12.2020 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia(1) 0,61% 1,11% n.a. (0,5)%
Net Npe ratio 0,9% 0,8% n.a. 0,1%
Gross Npe ratio 2,7% 2,9% n.a. (0,2)%
Totale RWA 1.270.912 1.309.416 (38.504) (2,9)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

Area Corporate Banking & Lending

DATI ECONOMICI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2021 2020 ASSOLUTA %
Margine di interesse 25.856 11.100 14.756 132,9%
Commissioni nette 7.313 3.825 3.488 91,2%
Altre componenti del margine di intermediazione 8.393 (3.043) 11.436 (375,8)%
Margine di intermediazione 41.562 11.882 29.680 249,8%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(8.957) (5.506) (3.451) 62,7%
Risultato netto della gestione finanziaria 32.605 6.376 26.229 n.s.
Costi operativi (17.545) (8.289) (9.256) 111,7%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
15.060 (1.913) 16.973 n.s.
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(4.757) 450 (5.207) n.s.
Utile (perdita) di periodo 10.303 (1.463) 11.766 n.s.

DATI ECONOMICI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2021 2020 ASSOLUTA %
Margine di interesse 13.645 5.628 8.017 142,4%
Commissioni nette 4.225 1.718 2.507 145,9%
Altre componenti del margine di intermediazione 6.401 (1.024) 7.425 n.s.
Margine di intermediazione 24.271 6.322 17.949 283,9%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(2.690) (3.392) 702 (20,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria 21.581 2.930 18.651 n.s.
Costi operativi (9.957) (3.922) (6.035) 153,9%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
11.624 (992) 12.616 n.s.
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(3.672) 168 (3.840) n.s.
Utile (perdita) di periodo 7.952 (824) 8.776 n.s.

Il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 41,6 milioni di euro al 30 giugno 2021, è aumentato di 29,7 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2020 con un incremento del margine di interesse per 14,8 milioni di euro, della componente commissionale per 3,5 milioni di euro e degli altri componenti del margine di intermediazione per 11,4 milioni di euro.

La variazione positiva del margine di interesse è determinata dall'effetto combinato dei seguenti fattori:

  • la crescita di 12,5 milioni di euro del margine di interesse dell'area Lending dedicata al finanziamento delle PMI. Questo risultato è dovuto sia alla crescita dei volumi rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, sial al contributo di Farbanca, pari a 6,0 milioni di euro, e del ramo acquisito dall'ex Aigis Banca, pari a di 1,3 milioni di euro;
  • minori costi della raccolta dovuti al decremento degli interessi figurativi riaddebitati nel corso dei primi sei mesi del 2021 per 2,0 milioni di euro.

Sostanzialmente stabile il contributo della PPA rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e pari a circa 0,8 milioni di euro.

Le commissioni nette sono in aumento di 3,5 milioni di euro grazie all'effetto combinato di un aumento delle erogazioni del comparto Finanza Strutturata per 2,2 milioni di euro e dall'incremento delle commissioni riconducibili al business di Farbanca per 1,4 milioni di euro.

Gli altri componenti del margine di intermediazione risultano in aumento di 11,4 milioni di euro principalmente in relazione alle migliori performance/cessione sia delle Partecipazioni di Minoranza per 6,5 milioni di euro, sia dei fondi OICR che hanno comportato una variazione positiva di fair value di 4,1 milioni di euro. Infine, l'impatto positivo sulla componente dividendi ammonta a 0,4 milioni di euro.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 9,0 milioni di euro, in aumento di 3,5 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Tale variazione è riconducibile:

  • per 1,4 milioni di euro al comparto Finanza Strutturata ed attribuibile agli accantonamenti effettuati per tenere conto sia del contesto macroeconomico riconducibile alla pandemia sia dei potenziali effetti futuri connessi al venir meno delle misure di supporto al credito;
  • per 1,6 milioni di euro ad unità organizzative non presenti nell'esercizio 2020 (Farbanca ed ex Aigis Banca);
  • per 0,5 milioni di euro al rimanente comparto di finanziamento alle PMI.

L'incremento dei costi operativi dell'Area Corporate Banking & Lending per circa 9,3 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020 è principalmente riconducibile alla variazione del perimetro di consolidamento derivante dall'entrata di Farbanca nel perimetro di Gruppo Banca Ifis a partire da dicembre 2020 e del ramo acquisito dall'ex Aigis Banca da fine maggio 2021. L'impatto complessivo di tale variazione è pari a circa 6,3 milioni di euro, inclusi i costi diretti di integrazione. La ridistribuzione delle attivià dei servizi centrali conseguente all'ingresso di queste nel Gruppo ha comportato maggiori costi per circa 2,0 milioni di euro.

Al 30 giugno 2021 il totale dei crediti verso clientela netti dell'Area ammonta a 2.300,1 milioni di euro, con una variazione positiva di 477,0 milioni di euro (+26,2%) rispetto ai 1.823,0 milioni di euro del 31 dicembre 2020. La crescita è guidata dall'incremento degli impieghi verso le PMI per 398 milioni di euro (di cui 278 milioni ex Aigis Banca) e del comparto Finanza Strutturata per 47 milioni di euro.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.

AREA CORPORATE BANKING &
LENDING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2021
Valore nominale 9.061 61.824 2.609 73.494 2.278.393 2.351.887
Rettifiche di valore (2.997) (20.702) (419) (24.118) (27.690) (51.808)
Valore di bilancio 6.064 41.122 2.190 49.376 2.250.703 2.300.079
Coverage ratio 33,1% 33,5% 16,1% 32,8% 1,2% 2,2%
SITUAZIONE AL 31.12.2020
Valore nominale 7.007 48.549 164 55.719 1.809.898 1.865.618
Rettifiche di valore (1.885) (20.151) (18) (22.053) (20.516) (42.570)
Valore di bilancio 5.122 28.398 146 33.666 1.789.382 1.823.048
Coverage ratio 26,9% 41,5% 10,7% 39,6% 1,1% 2,3%

L'aumento per 15,7 milioni di euro delle esposizioni deteriorate nette rispetto al 31 dicembre 2020 è dovuto prevalentemente all'ingresso nella categoria inadempienze probabili di una posizione individualmente significativa relativa al comparto Finanza Strutturata.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2021 31.12.2020 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia(1) 0,91% 2,43% n.a. (1,5)%
Net Npe ratio 2,1% 1,8% n.a. 0,3%
Gross Npe ratio 3,1% 3,0% n.a. 0,1%
Totale RWA 1.517.655 1.473.951 43.704 3,0%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

SETTORE NPL

È il Settore del Gruppo Banca Ifis dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti sia unsecured che secured di difficile esigibilità, nonché all'attività di gestione di portafogli di terzi. L'attività è strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.

Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio crediti del Settore Npl per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; gli «interessi a conto economico» si riferiscono alle componenti del margine di intermediazione derivanti dalla contabilizzazione a costo ammortizzato del relativo portafoglio crediti; in particolare sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 73,3 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 60,1 milioni di euro, così come riportati nella tabella riepilogativa dei "Dati economici" nel seguito del presente paragrafo.

PORTAFOGLIO SETTORE
NPL
(in migliaia di euro)
VALORE
NOMINALE
RESIDUO
VALORI DI
BILANCIO
VAL. BIL. /
VAL. NOM.
RES.
INTERESSI A
CONTO
ECONOMICO
ERC CRITERIO DI
CONTABILIZZAZIONE
PREVALENTE
Costo 106.928 14.915 13,9% - 31.934 Costo d'acquisto
Stragiudiziale 11.279.913 392.645 3,5% 51.075 675.809
di cui: Massiva (curve) 10.846.045 198.073 1,8% 4.472 318.772 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Piani 433.868 194.572 44,8% 46.603 357.037 CA= VAN Flussi da
modello
Giudiziale 7.895.510 961.443 12,2% 82.276 1.956.229
di cui: Altre posizioni in
corso di lavorazione
giudiziale
3.643.706 330.143 9,1% - 602.559 Costo d'acquisto
di cui: Precetti,
Pignoramenti, ODA
1.436.087 466.141 32,5% 69.899 1.135.041 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Secured e
Corporate
2.815.717 165.159 5,9% 12.377 218.629 CA= VAN Flussi da
modello
Totale 19.282.351 1.369.003 7,1% 133.351 2.663.972

L'attività può essere suddivisa in tre macro categorie:

• gestione post acquisto, dove vengono espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche all'instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate; il credito viene classificato in una area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (14,9

milioni di euro al 30 giugno 2021 rispetto a 170,4 milioni di euro al 31 dicembre 2020, a seguito del rilascio progressivo dei portafogli acquistati nel 2020 che ha ridotto le posizioni valorizzate al costo a fine giugno 2021) senza contribuzione a conto economico in termini di margine. Di norma dopo 6-12 mesi le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle caratteristiche delle stesse;

  • gestione stragiudiziale, che accoglie le pratiche che possono essere gestite tramite attività di recupero a carattere transattivo. Le pratiche in attesa di conoscere l'esistenza o meno dello strumento di recupero più idoneo sono classificate in un bacino denominato "gestione massiva" e ammontano al 30 giugno 2021 a 198,1 milioni di euro rispetto a 173,8 milioni di euro al 31 dicembre 2020, in aumento dell'14%. Le pratiche su cui è stato concordato e formalizzato un piano di rientro registrano un aumento del 17,9% attestandosi a 194,6 milioni di euro al 30 giugno 2021 (164,9 milioni di euro al 31 dicembre 2020);
  • gestione giudiziale, che accoglie tutte le pratiche nei diversi stadi di lavorazione giudiziale che vanno dall'ottenimento del decreto ingiuntivo all'ottenimento di una ordinanza di assegnazione "ODA". Le pratiche che sono in attesa dell'azionamento legale più appropriato sono incluse nella categoria "Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale" e risultano pari a 330,1 milioni di euro al 30 giugno 2021 (296,3 milioni di euro al 31 dicembre 2020); le pratiche che si trovano nelle fasi di precetto, pignoramento e ODA trovano collocamento nell'apposito bacino che registra un incremento del 5,9%, attestandosi a 466,2 milioni di euro rispetto ai 440,2 milioni di euro registrati a dicembre 2020. Nel bacino della gestione giudiziale rientrano le posizioni "Secured e Corporate", di derivazione corporate bancaria o real estate, pari a 165,2 milioni di euro al 30 giugno 2021 rispetto a 158,0 milioni di euro al 31 dicembre 2020.

Si segnala infine che talvolta, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, il Gruppo può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.

DATI ECONOMICI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2021 2020 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 73.294 68.873 4.421 6,4%
Interessi attivi notes e altre componenti
minoritarie
537 464 73 15,7%
Altre componenti del margine di interesse da
variazione di cash flow
60.057 14.559 45.498 312,5%
Costo della raccolta (13.178) (13.742) 564 (4,1)%
Margine di interesse 120.710 70.154 50.556 72,1%
Commissioni nette 1.084 2.478 (1.394) (56,3)%
Altre componenti del margine di intermediazione (247) (840) 593 (70,6)%
Utile da cessione crediti 1.679 1.225 454 37,1%
Margine di intermediazione 123.226 73.017 50.209 68,8%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(8.835) - (8.835) n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria 114.391 73.017 41.374 56,7%
Costi operativi (82.641) (65.631) (17.010) 25,9%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
31.750 7.386 24.364 329,9%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(10.031) (1.737) (8.294) n.s.
Utile (perdita) di periodo 21.719 5.649 16.070 284,5%

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
2° TRIMESTRE VARIAZIONE
2021 2020 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 37.104 34.379 2.725 7,9%
Interessi attivi notes e altre componenti
minoritarie
36 27 9 33,3%
Altre componenti del margine di interesse da
variazione di cash flow
32.525 (533) 33.058 n.s.
Costo della raccolta (6.598) (6.568) (30) 0,5%
Margine di interesse 63.067 27.305 35.762 131,0%
Commissioni nette 1.007 1.189 (182) (15,3)%
Altre componenti del margine di intermediazione 128 64 64 100,0%
Utile da cessione crediti 760 1.225 (465) (38,0)%
Margine di intermediazione 64.962 29.783 35.179 118,1%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(8.835) - (8.835) n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria 56.127 29.783 26.344 88,5%
Costi operativi (41.151) (32.157) (8.994) 28,0%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
14.976 (2.374) 17.350 n.s.
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(4.731) 1.249 (5.980) n.s.
Utile (perdita) di periodo 10.245 (1.125) 11.370 n.s.

Il risultato netto della gestione finanziaria del Settore Npl si attesta pertanto a complessivi 114,4 milioni di euro (73,0 milioni di euro al 30 giugno 2020, in aumento del 56,7%). L'incremento significativo di tale risultato rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente è da ricondursi alla mutata situazione economico-sanitaria che ha investito il Paese nel corso dello scorso anno e che oggi vede i suoi effetti molto più attenuati. Infatti, a marzo 2020 fu disposta la chiusura dei tribunali con ordinanza governativa, che si tradusse in uno stallo delle attività di recupero giudiziale e di conseguenza nella paralisi della produzione di atti legali volti al recupero mobiliare presso terzi.

In particolare, la voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso di interesse effettivo originario, passa da 68,9 milioni di euro a 73,3 milioni di euro al 30 giugno 2021 con un incremento del 6,4% dovuto principalmente all'aumento delle masse di crediti al costo ammortizzato.

La voce "Altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow", che passa da 14,6 milioni di euro nel primo semestre 2020 a 60,1 milioni di euro al 30 giugno 2021 per il mutato contesto pandemico che aveva negativamente influenzato il primo semestre 2020. A tale voce concorrono: la gestione stragiudiziale per 25,3 milioni di euro, composti da 33,3 milioni di euro riferiti a piani di rientro e variazioni negative di 8,0 milioni di euro riferite a curve, e la gestione legale per 34,8 milioni di euro, dove il contributo delle azioni di precetto, pignoramento e ODA è di circa 32,1 milioni di euro mentre quello del bacino secured e corporate è di circa una perdita di 2,7 milioni di euro.

Sostanzialmente in linea il costo della raccolta rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

La riduzione della voce commissioni nette è dovuta sia all'aumento delle commissioni passive su incassi e pagamenti sia alla riduzione delle commissioni attive derivanti dall'attività di servicing su portafogli di terzi.

La voce "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" si riferisce alla svalutazione di crediti effettuata a seguito di un'analisi di dettaglio ancora in corso, svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19, in termini di maggiori tempi di incasso principalmente sulle posizioni caratterizzate da vintage più alta.

Coerentemente con la ripresa delle attività di recupero, i costi operativi evidenziano un aumento del 25,9% (+17,0 milioni di euro circa) passando da 65,6 milioni di euro del 30 giugno 2020 a 82,6 milioni di euro del 30 giugno 2021. Tale aumento è sostanzialmente dovuto ai costi variabili collegati al recupero dei crediti.

L'utile di periodo del Settore Npl è pari a circa 21,7 milioni di euro, in aumento del 284% rispetto a quello del medesimo periodo dell'esercizio precedente grazie alla ripresa di tutte le attività di business.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2021 31.12.2020 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 1.032.490 1.041.196 (8.706) (0,8)%
Inadempienze probabili nette 312.245 339.799 (27.554) (8,1)%
Esposizioni scadute deteriorate nette 3.172 90 3.082 n.s.
Totale attività deteriorate nette verso clientela
(stage 3)
1.347.907 1.381.085 (33.178) (2,4)%
Crediti in bonis netti (stage 1 e 2) 22.839 24.518 (1.679) (6,8)%
Totale crediti per cassa verso clientela (1) 1.370.746 1.405.603 (34.857) (2,5)%

Si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per categoria di rischio di vigilanza.

(1) Il totale crediti per cassa verso clientela include crediti connessi all'attività di servicer per 1,7 milioni di euro e per 1,9 milioni di euro rispettivamente al 30 giugno 2021 e al 31 dicembre 2020.

I crediti del Settore Npl appartengono alla categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impairedintrodotta dal principio contabile IFRS 9, rappresentato da tutte quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2021 31.12.2020 ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 19.282.351 19.787.379 (505.028) (2,6)%
Totale RWA 2.131.840 2.211.695 (79.855) (3,6)%

La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi complessivi (ERC – Estimated Remaining Collections) è pari a circa 2,7 miliardi di euro.

ANDAMENTO PORTAFOGLIO CREDITI DETERIORATI
SETTORE NPL
30.06.2021 31.12.2020
Portafoglio crediti iniziale 1.403.711 1.278.220
Acquisti 15.685 224.291
Cessioni (6.544) (26.095)
Utili da cessioni 1.678 5.000
Interessi da costo ammortizzato 73.294 139.114
Altre componenti di interesse da variazione cash flow 60.057 42.538
Rettifiche su Crediti (8.835) -
Incassi (170.043) (259.357)
Portafoglio crediti finale 1.369.003 1.403.711

Il totale degli acquisti nel primo semestre 2021 ammonta a 15,7 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 60,7 milioni di euro del primo semestre dell'esercizio precedente. Nel corso dei primi sei mesi del 2021 sono state perfezionate operazioni di cessione ad un prezzo di vendita complessivo di circa 6,5 milioni di euro che hanno prodotto utili per circa 1,7 milioni di euro.

La voce "Incassi" pari a 170,0 milioni include le rate incassate nel corso del trimestre da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite, e risulta in aumento del 45,4% rispetto agli incassi di 116,9 milioni di euro del primo semestre 2020 che risentivano degli effetti della situazione economico sanitaria allora in corso.

Analogamente, le dinamiche della raccolta dei piani di rientro (pari al valore nominale di tutte le rate dei piani sottoscritti dai debitori nel periodo) sono risultate in aumento, attestandosi a 219,9 milioni di euro al 30 giugno 2021 contro 134,9 milioni di euro al 30 giugno 2020.

A fine periodo il portafoglio gestito dal Settore Npl comprende n° 1.942.015 pratiche, per un valore nominale pari a circa 19,3 miliardi di euro.

SETTORE GOVERNANCE & SERVIZI E NON CORE

Nel Settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Pianificazione e Controllo di Gestione, Finance, Operations, Comunicazione Marketing e Relazioni Esterne, Risorse Umane, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai Settori operativi delle risorse finanziarie. Il Settore in questione comprende altresì l'attività di Finanza Proprietaria (desk titoli di proprietà) e la controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A., società attiva nell'ambito della cessione del quinto dello stipendio o pensione. Il Settore include inoltre i portafogli in run-off originati dall'ex Interbanca nonché altri portafogli di prestiti personali.

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
1° SEMESTRE VARIAZIONE
2021 2020 ASSOLUTA %
Margine di interesse 22.265 27.247 (4.982) (18,3)%
Commissioni nette (830) 490 (1.320) (269,4)%
Altre componenti del margine di intermediazione 8.532 5.963 2.569 43,1%
Margine di intermediazione 29.967 33.700 (3.733) (11,1)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(14.373) (13.380) (993) 7,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 15.594 20.320 (4.726) (23,3)%
Costi operativi (21.326) (32.600) 11.274 (34,6)%
Utili (perdite) da cessione di investimenti - 24.161 (24.161) (100,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
(5.732) 11.881 (17.613) (148,2)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
1.720 (2.800) 4.520 (161,4)%
Utile (perdita) del periodo (4.012) 9.081 (13.093) (144,2)%
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
2° TRIMESTRE VARIAZIONE
2021 2020 ASSOLUTA %
Margine di interesse 7.760 14.738 (6.978) (47,3)%
Commissioni nette (392) 407 (799) (196,3)%
Altre componenti del margine di intermediazione 8.069 9.601 (1.532) (16,0)%
Margine di intermediazione 15.437 24.746 (9.309) (37,6)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(3.974) (5.916) 1.942 (32,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria 11.463 18.830 (7.367) (39,1)%
Costi operativi (8.382) (20.590) 12.208 (59,3)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
3.081 (1.760) 4.841 (275,1)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(1.096) 2.053 (3.149) (153,4)%
Utile (perdita) del periodo 1.985 292 1.693 n.s.

Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 30,0 milioni di euro, in calo di 3,7 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente: in particolare il Settore vede un calo del margine dell'Area Governance & Servizi per 4,5 milioni di euro leggermente compensato da un aumento dell'Area Non Core per 0,8 milioni di euro. Tale variazione può essere così declinata:

• il margine di interesse risulta in calo complessivamente di 5,0 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020. Tale variazione è legata per 4,8 milioni di euro alla riduzione del margine di interesse del portafoglio Non Core in run-off e dalla conseguente riduzione fisiologica del reversal PPA. Sostanzialmente in linea il margine di interesse dell'Area Governance & Servizi in cui il contributo del comparto Finanza Proprietaria per 4,8 milioni di euro viene sostanzialmente compensato dalla riduzione del margine di

interesse del comparto Tesoreria per circa 5,0 milioni di euro dovuti a minori interessi attivi figurativi per circa 10 milioni di euro e al contestuale minor costo della raccolta per circa 5 milioni di euro;

  • le commissioni nette risultano in calo di 1,3 milioni di euro, per effetto prevalentemente dei costi inerenti all'operazione di autocartolarizzazione effettuata dal Gruppo Banca Ifis nel primo semestre 2021 con oggetto crediti del Settore Npl;
  • le altre componenti del margine di intermediazione risultano in crescita di 2,6 milioni di euro. Tale effetto è il risultato combinato di una crescita nell'Area Non Core per 5,9 milioni di euro e nel comparto Finanza Proprietaria per 4,3 milioni di euro, che ha più che compensato i minori utili da riacquisto bond emessi per circa 7,0 milioni di euro e l'effetto negativo su cambi per 0,7 milioni di euro. In particolare, la crescita nell'Area Non Core è guidata dal risultato positivo connesso alla cessione di due operazioni del comparto Workout & Recovery e da minori svalutazioni del portafoglio al fair value rispetto al primo semestre del precedente esercizio; il risultato positivo del comparto Finanza Proprietaria è invece connesso a maggiori dividendi percepiti dal portafoglio titoli del Gruppo.

Sul versante della raccolta, il prodotto Rendimax continua a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, con un costo complessivo che si attesta a circa 29,3 milioni di euro, in lieve riduzione rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente (30,0 milioni di euro) per la contrazione delle masse medie in gestione (4.353 milioni di euro al 30 giugno 2021 contro il dato di 4.461 milioni di euro al 30 giugno 2020, -2,4%) nonostante tassi mediamente in linea con il primo semestre 2020. Al 30 giugno 2021 il valore di bilancio dei titoli obbligazionari ammonta a 1.064,6 milioni di euro, in leggero calo rispetto al dato del 31 dicembre 2020. Si segnala, nel primo trimestre 2021 il rimborso integrale per circa 63 milioni di euro di un prestito obbligazionario emesso dall'incorporata Interbanca, arrivato a naturale scadenza. Sul versante economico, gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni sono diminuiti di 2,8 milioni di euro attestandosi complessivamente ad un valore di 15,7 milioni di euro (contro i 18,5 milioni del primo semestre 2020).

La raccolta effettuata tramite emissione di titoli da crediti cartolarizzati ammonta al 30 giugno 2021 a 1.323 milioni di euro, in crescita di 390 milioni rispetto alle emissioni dello stesso periodo del 2020, quando il valore si attestava a 933 milioni di euro. L'incremento deriva principalmente dalla ristrutturazione di una cartolarizzazione predisposta dalla controllata Farbanca e che ha previsto l'emissione di nuovi titoli per arrivare ad un totale di 372 milioni di euro di note Senior in circolazione.

Si segnala inoltre l'accesso al funding tramite operazioni di TLTRO per un valore di bilancio pari a 2,1 miliardi di euro.

Per quanto concerne il costo del credito, si evidenzia un incremento delle rettifiche nette che si attestano a 14,4 milioni di euro rispetto ai 13,4 milioni di euro al 30 giugno 2020. Tale variazione è riconducibile all'Area Non Core comparto Commercial Lending.

I costi operativi si attestano a 21,3 milioni di euro, con una diminuzione di 11,3 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2020. La variazione è principalmente riconducibile ad effetti non ricorrenti che hanno interessato i due semestri a confronto. In particolare il primo semestre 2021 include negli altri proventi 3,4 milioni di euro connessi alla differenza positiva emersa in fase di allocazione provvisoria del prezzo di acquisto del ramo d'azienda ex Aigis Banca, mentre il primo semestre 2020 includeva 6,9 milioni di euro relativi al fondo di solidarietà dipendenti.

Al 30 giugno 2021 il totale dei crediti netti del Settore ammonta a 2.045,1 milioni di euro, in crescita del 17,7% rispetto al dato al 31 dicembre 2020 (1.737,2 milioni di euro). L'incremento di circa 307,9 milioni di euro è

sostanzialmente legato all'attività del comparto di Finanza Proprietaria, la quale opera prevalentemente attraverso l'acquisto di titoli governativi. Allo stesso tempo i portafogli in run-off del Settore sono diminuiti di circa 98,0 milioni di euro.

Si evidenzia che all'interno del Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti prevalentemente ad attivi deteriorati rinvenienti dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca:

  • crediti deteriorati netti: 19,2 milioni di euro al 30 giugno 2021, in riduzione rispetto al dato di 25,1 milioni di euro del 31 dicembre 2020;
  • crediti in bonis netti: 14,7 milioni di euro al 30 giugno 2021, in calo rispetto ai 17,2 milioni di euro del 31 dicembre 2020.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.

SETTORE GOVERNANCE &
SERVIZI E NON CORE
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI(1)
SITUAZIONE AL 30.06.2021
Valore nominale 22.230 54.557 6.765 83.552 2.002.567 2.086.119
Rettifiche di valore (7.768) (24.312) (2.318) (34.398) (6.630) (41.028)
Valore di bilancio 14.462 30.245 4.447 49.154 1.995.937 2.045.091
Coverage ratio 34,9% 44,6% 34,3% 41,2% 0,3% 2,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2020
Valore nominale 22.090 51.180 3.479 76.749 1.695.232 1.771.981
Rettifiche di valore (6.424) (19.612) (769) (26.805) (7.968) (34.773)
Valore di bilancio 15.666 31.568 2.710 49.944 1.687.264 1.737.208
Coverage ratio 29,1% 38,3% 22,1% 34,9% 0,5% 2,0%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2021 Titoli di Stato per 1.408,0 milioni di euro (1.095,3 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

I coverage delle attività deteriorate del Settore sono influenzati da crediti appartenenti alla cosìddetta categoria dei "POCI", i cui valori lordi già scontano la stima delle perdite attese. Il coverage del portafoglio in bonis al 30 giugno 2021 risulta in diminuzione per circa 0,2% rispetto al dato del 31 dicembre 2020.

2.9 L'azione Banca Ifis

2.9.1. La quotazione

Con decorrenza 29 novembre 2004 le azioni ordinarie di Banca Ifis S.p.A. sono state ammesse al segmento STAR. Il passaggio al segmento STAR è avvenuto dopo un anno di quotazione al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana S.p.A. In precedenza, sin dal 1990, le azioni erano negoziate al Mercato Ristretto di Borsa Italiana. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine periodo. Banca Ifis, a partire dal 18 giugno 2012, è diventata operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap.

PREZZO UFFICIALE AZIONE 30.06.2021 31.12.2020 31.12.2019 31.12.2018 31.12.2017
Prezzo del titolo a fine periodo 13,40 9,18 14,00 15,44 40,77

2.9.2. Price/book value

E' esposto di seguito il rapporto tra prezzo di Borsa a fine periodo e patrimonio netto consolidato in rapporto alle azioni in circolazione.

Price/book value 30.06.2021 31.12.2020 31.12.2019 31.12.2018 31.12.2017
Prezzo del titolo a fine periodo 13,40 9,18 14,00 15,44 40,77
Patrimonio netto consolidato per azione 29,44 28,99 28,79 27,30 25,62
Price/book value 0,46 0,32 0,49 0,57 1,59
Azioni in circolazione 30.06.2021 31.12.2020 31.12.2019 31.12.2018 31.12.2017
Numero azioni in circolazione
a fine periodo (in migliaia)(1)
53.472 53.460 53.452 53.441 53.433

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

2.9.3 Earning per share

Di seguito sono evidenziati il rapporto tra utile netto consolidato di periodo e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nel periodo, al netto delle azioni proprie in portafoglio.

Utile per azione (EPS - Earnings per share) e utile diluito per azione 30.06.2021 30.06.2020
Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) 48.331 36.756
Numero medio azioni in circolazione 53.468.051 53.457.850
Numero medio azioni diluite 53.468.051 53.457.850
Utile consolidato di periodo per azione (unità di euro) 0,90 0,69
Utile consolidato di periodo per azione diluito (unità di euro) 0,90 0,69

2.9.4 Le regole di corporate governance

Banca Ifis ha aderito al Codice di Autodisciplina delle società quotate. Risultano costituiti, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione della Banca, il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato Nomine e il Comitato Remunerazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D. Lgs. 231/2001.

2.9.5 Le regole di internal dealing

La regolamentazione di Banca Ifis in materia di internal dealing è conforme alla disciplina di derivazione comunitaria (Regolamento UE n. 596/2014, c.d. Market Abuse Regulation).

La procedura attualmente vigente disciplina gli adempimenti posti in capo alla Banca in relazione alle operazioni compiute dai Soggetti Rilevanti e dalle Persone ad essi Strettamente Legate e aventi ad oggetto sia quote o altri titoli di credito emessi da Banca Ifis, sia strumenti finanziari ad essi collegati. Ciò al fine di assicurare la massima trasparenza informativa nei confronti del mercato.

In particolare, la procedura disciplina:

  • gli adempimenti connessi alla identificazione dei Soggetti Rilevanti e delle c.d. "Persone Strettamente Legate";
  • la gestione delle informazioni relative alle Operazioni, comunicate alla Banca dai Soggetti Rilevanti;
  • la gestione dei c.d. "periodi di chiusura", vale a dire quegli intervalli temporali nell'ambito dei quali i Soggetti Rilevanti debbono astenersi dal compiere operazioni su quote e altri titoli di credito emessi da Banca Ifis, nonché su strumenti finanziari ad essi collegati.

Tale documento è disponibile nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

2.9.6 Le regole per la gestione delle informazioni privilegiate

Le procedure interne in materia di gestione delle informazioni privilegiate e di gestione dell'elenco delle persone che hanno accesso ad informazioni privilegiate sono conformi alla richiamata Market Abuse Regulation.

In applicazione dell'art. 115 bis del D. Lgs. 58/1998, Banca Ifis ha istituito un registro (il c.d. registro degli insider) delle persone che, in ragione dell'attività lavorativa o professionale ovvero delle funzioni svolte, hanno accesso ad informazioni privilegiate, e ne cura il puntuale aggiornamento.

Si è inoltre dotata di una politica di Gruppo per la gestione delle informazioni privilegiate al fine di:

  • evitare che soggetti che, per le funzioni che svolgono, non hanno motivo di conoscere tale informazione abbiano accesso alle stesse;
  • individuare in via continuativa le persone che hanno accesso alle informazioni stesse.

Descrive, inoltre, il processo di gestione delle Informazioni Privilegiate di Emittenti terzi, anche con riferimento alla gestione dei sondaggi di mercato passivi.

2.10 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo

Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Investor Relations" ed alla sezione "Media Press" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo.

2.10.1 Riorganizzazione societaria delle attività di Gruppo nel Settore Npl

Il 1° gennaio 2021 all'interno del Settore Npl è stata completata la riorganizzazione societaria con la realizzazione di una filiera verticale volta a garantire la separazione e l'indipendenza tra le attività di acquisto dei crediti e quelle di recupero. Le attività del Gruppo nel comparto dei Non Performing Loans sono state dunque riorganizzate in tre società: Ifis Npl Investing, Ifis Npl Servicing e Ifis Real Estate. La prima si occupa dell'acquisizione dei portafogli, la seconda della gestione e del recupero mentre Ifis Real Estate si occupa delle attività immobiliari al servizio delle altre due società.

2.10.2 Dimissioni del Consigliere Divo Gronchi

Il 14 gennaio 2021 l'Amministratore indipendente Divo Gronchi ha rassegnato, con decorrenza immediata, le dimissioni dalla carica di Consigliere e, conseguentemente, di componente del Comitato Nomine e dell'Organismo di Vigilanza della Società. Il Consiglio di Amministrazione, preso atto delle dimissioni del dottor Divo Gronchi, ha deliberato di integrare la composizione del Comitato Nomine individuando come nuovo membro Monica Billio. Il Consiglio ha, altresì, deliberato di integrare la composizione dell'Organismo di Vigilanza della Banca nominando come nuovo membro Beatrice Colleoni.

2.10.3 Accordo per la cessazione dei rapporti con Luciano Colombini

L'11 febbraio 2021 l'Amministratore Delegato, Luciano Colombini ha rassegnato le proprie dimissioni già preannunciate a dicembre 2020, dal ruolo di Amministratore Delegato e dalla carica di consigliere di amministrazione di Banca Ifis, per intraprendere nuove sfide professionali. Il dott. Colombini ha cessato dalla carica alla conclusione dell'Assemblea degli azionisti del 22 aprile 2021.

In data 11 febbraio 2021 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha, quindi, approvato, con il parere favorevole del Comitato Remunerazioni e del Collegio sindacale, un accordo per la cessazione dei rapporti con Luciano Colombini. L'accordo, in linea con la Politica di Remunerazione approvata dalla Banca, prevede che venga riconosciuto al dott. Colombini il compenso per la carica di Amministratore Delegato fino alla data di effettiva cessazione, nonché le componenti differite del bonus già maturato e riconosciuto per l'esercizio 2019, che saranno erogate nei tempi e nei modi previsti dalla Politica di Remunerazione. Inoltre il dott. Colombini, alla data di cessazione dalla carica, percepirà un trattamento di fine mandato pari ai compensi, fissi e variabili, previsti per la durata residua del mandato triennale originariamente conferitogli (12 mensilità di remunerazione ricorrente), da corrispondersi con le tempistiche e secondo le modalità previste nella Politica di Remunerazione (e, dunque, per il 50% in strumenti finanziari, con un periodo di differimento di una quota pari al 40% del trattamento, di 3 anni, ferma, in ogni caso, l'applicazione di clausole di malus e di clawback). Non sono previsti obblighi di non concorrenza.

2.10.4 Banca Ifis ha realizzato la prima cartolarizzazione in Italia di crediti Npl assistiti da ordinanze di assegnazione

Il 22 marzo 2021 Banca Ifis ha comunicato di aver realizzato a scopo di finanziamento, tramite la controllata Ifis Npl Investing, la prima cartolarizzazione in Italia di un portafoglio non performing costituito per la maggior parte da crediti unsecured assistiti da ordinanze di assegnazione. L'operazione si è configurata come una novità per questa tipologia di crediti deteriorati dove l'iter di recupero degli stessi, mediante esecuzione forzata (pignoramento del quinto dello stipendio), è in stadio avanzato. L'operazione aveva come obiettivo la raccolta per Ifis Npl Investing fino a 350 milioni di euro di liquidità sul mercato istituzionale senza deconsolidare i crediti sottostanti. I portafogli di crediti oggetto dell'operazione (un portafoglio di crediti secured e un portafoglio unsecured assistito da ordinanze di assegnazione) di proprietà della controllata Ifis Npl Investing, sono stati trasferiti a un veicolo di nuova costituzione denominato Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. che ha emesso delle note senior, mezzanine e junior.

2.10.5 L'Assemblea degli azionisti ha approvato il Bilancio 2020. Geertman Amministratore Delegato

L'Assemblea degli Azionisti di Banca Ifis, riunitasi il 22 aprile 2021 sotto la presidenza di Sebastien Egon Fürstenberg ha approvato il Bilancio d'esercizio 2020 e la distribuzione di un dividendo lordo unitario pari a 0,47 euro per azione dedotto dai Fondi propri al 31 dicembre 2020: data di pagamento dal 26 maggio 2021, record date il 25 maggio 2021 e data stacco cedola (n. 23) il 24 maggio 2021. L'Assemblea ha confermato alla carica di Amministratore Delegato Frederik Geertman, già cooptato come consigliere in data 11 febbraio 2021, e ha approvato la proposta dell'azionista di maggioranza La Scogliera S.p.A. di nominare come nuovo amministratore indipendente Monica Regazzi in sostituzione del consigliere dimissionario Luciano Colombini. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi al termine dell'Assemblea degli azionisti, ha quindi nominato l'Ing. Frederik Geertman Amministratore Delegato di Banca Ifis, conferendogli i relativi poteri.

2.10.6 Banca Ifis interviene per garantire i depositanti di Aigis Banca con l'acquisto di un ramo operativo dell'azienda

In data 23 maggio 2021 Banca Ifis ha condiviso con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) i termini e le condizioni dell'intervento volto a garantire i depositanti di Aigis Banca, posta in liquidazione coatta amministrativa dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. La Banca d'Italia, che ha nominato il Commissario Liquidatore di Aigis Banca, ha approvato la cessione di attività, passività e rapporti giuridici della stessa in favore di Banca Ifis. Il prezzo corrisposto da Banca Ifis, a titolo simbolico, pari a un euro, insieme all'intervento del Fondo Interbancario di Tutela Depositi dei Depositi, per complessivi 48,8 milioni di euro, e ai termini del contratto garantiscono l'assenza di impatti materiali sui ratios patrimoniali (CET1), di asset quality e sul conto economico del Gruppo.

2.10.7 Comunicazione de La Scogliera S.p.A. in merito al trasferimento della sede della Holding nel cantone di Vaud (Losanna)

Banca Ifis, in data 18 giugno 2021, ha preso atto di quanto comunicato da La Scogliera S.p.A. (socio di maggioranza dell'Istituto con il 50,5% del capitale) in merito all'approvazione, da parte dell'Assemblea degli azionisti dello stesso socio di maggioranza, del trasferimento della sede della holding nel cantone di Vaud (Losanna). Il trasferimento da parte de La Scogliera S.p.A. è soggetto al verificarsi delle condizioni sospensive

stabilite dall'Assemblea dei suoi azionisti, tra cui quella relativa all'ottenimento di un parere rilasciato dall'Agenzia delle Entrate in merito alle conseguenze tributarie del trasferimento, nonché al positivo completamento, atteso entro il corrente anno, dei previsti adempimenti normativi. Per quanto riguarda la Banca (che mantiene inalterata la sua presenza in Italia) il trasferimento potrebbe avere, tra l'altro, anche l'effetto di ottimizzarne i requisiti patrimoniali.

2.11 Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

2.11.1 L'Assemblea straordinaria degli azionisti approva le modifiche allo Statuto che designa due Condirettori Generali

L'Assemblea straordinaria degli Azionisti di Banca Ifis riunitasi il 28 luglio 2021 in un'unica convocazione sotto la presidenza di Ernesto Fürstenberg Fassio ha approvato le modifiche agli articoli 10, 11, 13, 15, 17, 18, 20, 21 e 22 dello Statuto sociale in previsione del nuovo assetto organizzativo che introdurrà le figure di due Condirettori Generali. Con provvedimento n. 1091263 del 20 luglio 2021 Banca d'Italia ha accertato che le predette modifiche non contrastano con il criterio della sana e prudente gestione. Al termine dell'iter autorizzativo, i due Condirettori Generali saranno Fabio Lanza e Raffaele Zingone. L'Assemblea ordinaria degli Azionisti di Banca Ifis ha quindi successivamente approvato tutti gli altri punti all'ordine del giorno.

Non sono intervenuti altri fatti di rilievo tra la chiusura del periodo e la data di approvazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021 da parte del Consiglio di Amministrazione.

2.12 Informativa sul Covid-19

2.12.rmativa al pubblico

In linea con la Comunicazione di Banca d'Italia del 30 giugno 2020 – "Orientamenti dell'Autorità bancaria europea relativi agli obblighi di segnalazione e di informativa al pubblico sulle esposizioni oggetto di misure applicate alla luce della crisi Covid-19", con cui si dà attuazione agli Orientamenti dell'Autorità bancaria europea (EBA) relativi agli obblighi di segnalazione e di informativa al pubblico sulle esposizioni oggetto di misure applicate alla luce della crisi Covid-19 (EBA/GL/2020/07) vengono fornite informazioni su:

  • i finanziamenti oggetto di "moratorie" che rientrano nell'ambito di applicazione degli Orientamenti dell'EBA sulle moratorie legislative e non legislative relative ai pagamenti dei prestiti applicate alla luce della crisi Covid-19 (EBA/GL/2020/02);
  • i finanziamenti oggetto di misure di concessione (c.d. forbearance measures) applicate a seguito della crisi Covid-19;
  • i nuovi finanziamenti garantiti dallo Stato o altro Ente pubblico.

Il Gruppo Banca Ifis sta supportando attivamente la propria clientela in questa fase di emergenza sanitaria, per contrastarne gli effetti sulle proprie attività.

In tale contesto offre diverse misure di sostegno finanziario, accedendo, in funzione alle caratteristiche del cliente e alle necessità a lui più idonee, al seguente catalogo:

  • moratorie di tipo legislativo (Decreto "Cura Italia"), finalizzate a fornire sostegno finanziario alle micro, piccole e medie imprese (PMI) tramite la sospensione dei pagamenti dei prestiti fino al 30/09/2020. La misura è destinata a soggetti non classificati in stato deteriorato (non-performing) alla data della richiesta;
  • altre moratorie non legislative definite nell'ambito di accordi di categoria (Accordo per il Credito 2019 Imprese in Ripresa 2.0), destinati alle micro, piccole e medie imprese (PMI) e alle imprese di maggiori dimensioni rispetto alla categoria delle PMI. La durata delle moratorie è valutata, caso per caso, sulla base delle specifiche esigenze della clientela, fino ad un massimo di 24 mesi (o 100% della durata residua in caso di mutui, o 270 giorni nel caso di finanziamenti a breve termine) con corrispondente traslazione del piano di ammortamento per una durata pari al periodo di sospensione. Con riferimento alla qualità del credito, la moratoria è destinata a soggetti che non presentino, alla data del 31 gennaio 2020, esposizioni classificate come deteriorate (non-performing) ai sensi della disciplina di vigilanza e comunque, non classificati in sofferenza alla data di presentazione della richiesta;
  • concessione di nuova liquidità o liquidità aggiuntiva (Decreto "Liquidità"), attraverso l'accesso alla garanzia del Fondo di Garanzia (Legge n. 662/96), la cui operatività è stata ampliata ai fini del sostegno alle imprese di micro, piccole e medie dimensioni e a imprese con numero di dipendenti non superiore a 499 (Mid Cap) iscritte al Registro delle Imprese appartenenti a diversi settori produttivi con sede sul territorio nazionale.

Il catalogo delle misure disponibili per la clientela è integrato da ulteriori misure di sostegno definite internamente e valutate caso per caso, destinate alle imprese clienti non rientranti nell'ambito di applicazione del Decreto "Cura Italia" e/o dell' "Accordo ABI".

Informazioni su prestiti e anticipazioni soggetti a moratorie legislative e non legislative

Riepilogo delle moratorie conformi a disposizioni EBA (legislative and non legislative)

Di cui:
garantiti
Valore contabile lordo
Numero di
debitori
Di cui: garantiti
Dati in migliaia
di euro
Totale Di cui:
moratorie
legislative
Di cui: soggetti
a estensione
della moratoria
Di cui:
scadute
Durata residua delle moratorie
Totale <= 3 mesi > 3 mesi
<= 6 mesi
> 6 mesi
<= 9 mesi
> 9 mesi
<= 12 mesi
> 12 mesi
<= 18 mesi
> 18 mesi
Prestiti e
anticipazioni
soggetti a moratoria
(concessa)
10.348 10.323 792.933 792.689 777.211 650.140 633.431 22.162 95.998 41.098 - - -
di cui: a famiglie X X X 103.125 102.592 75.603 79.314 675 21.757 1.378 - - -
di cui: garantiti da
beni immobili
residenziali a titolo di
garanzia reale
X X X 13.810 13.810 2.551 4.962 51 8.797 - - - -
di cui: a società non
finanziarie
X X X 685.789 670.844 571.404 551.157 20.672 74.241 39.719 - - -
di cui: a piccole e
medie imprese
X X X 538.351 530.229 443.859 420.843 18.230 61.968 37.310 - - -
di cui: garantiti da
beni immobili non
residenziali a titolo di
garanzia reale
X X X 74.748 71.298 25.627 38.251 105 34.766 1.626 - - -

Riepilogo delle altre misure di forbearance connesse al Covid-19

Valore contabile lordo
Dati in migliaia di euro Numero di
debitori
Di cui: garantiti
Di cui:
garantiti
Totale Di cui: Di cui: con
estensione
Covid
Durata residua delle misure oggetto di concessione relative a Covid-19
(periodo di grazia / moratoria sui pagamenti)
Totale scadute 19
oggetto di
misure di
forbearance
<= 3 mesi > 3 mesi
<= 6 mesi
> 6 mesi
<= 9 mesi
> 9 mesi
<= 12 mesi
> 12 mesi
<= 18 mesi
> 18 mesi
Altri finanziamenti e anticipazioni
con Covid-19
oggetto di misure di
forbearance
691 691 54.225 54.225 54.225 52.479 - - - - - -
di cui: a famiglie X X X 5.949 5.949 4.203 - - - - - -
di cui: a società non finanziarie X X X 48.251 48.251 48.251 - - - - - -

Riepilogo dei finanziamenti e anticipazioni di nuova erogazione soggetti a regimi di garanzia pubblica nel contesto di crisi Covid-19

Di cui: con garanzia
Di cui: Durata residua della garanzia pubblica Pagamenti ricevuti da
Dati in migliaia di euro Numero di debitori pubblica esercitata Totale Di cui: con garanzia
pubblica esercitata
<= 6
mesi
> 6
mesi
<= 12
mesi
> 1 anno
<= 2 anni
> 2 anni
<= 5 anni
garanzie pubbliche nel
periodo
Finanziamenti e anticipazioni di
nuova erogazione soggetti a
regimi di garanzia pubblica
1.674 481.687 - - 66 1.937 120.886 -
di cui: a famiglie X X 9.078 - - - - 450 -
di cui: a società non finanziarie X X 472.464 - - 66 1.937 120.290 -

Informativa su prestiti e anticipazioni soggetti a moratorie EBA (legislative e non legislative)

Valore contabile lordo Rettifiche di valore cumulate, variazioni negative cumulate nel fair value per rischio
di credito
Importo
massimo
considerab
ile della
garanzia
Valore
contabil
e lordo
Non deteriorate Deteriorate Non deteriorate Deteriorate
Dati in migliaia
di euro
Tot. Tot. Di cui:
period
o di
grazia
di
capital
e e
intere
ssi
Di cui:
esposizi
oni con
misure
di
forbeara
nce
Di cui:
strumen
ti con
SICR
dall'iscri
zione
iniziale
ma non
deteriora
ti (Stage
2)
Tot. Di cui:
periodo
di grazia
di
capitale
e
interessi
Di cui:
esposi
zioni
con
misur
e di
forbea
rance
Di cui:
UTP non
scaduti
o
scaduti
<= 90 gg
Tot. Tot. Di cui:
periodo
di grazia
di
capitale
e
interessi
Di cui:
esposi
zioni
con
misur
e di
forbea
rance
Di cui:
strumen
ti con
SICR
dall'iscri
zione
iniziale
ma non
deteriora
ti (Stage
2)
Tot. Di cui:
period
o di
grazia
di
capital
e e
interes
si
Di cui:
esposi
zioni
con
misure
di
forbear
ance
Di cui:
UTP non
scaduti
o
scaduti
<= 90 gg
Garanzia
pubblica
ricevuta
nel
contesto di
crisi
Covid-19
Incassi
verso
esposizi
oni
deteriora
te
Perdita
economica
Prestiti e
anticipazioni
soggetti a
moratoria
(concessa)
159.258 156.646 951 2.216 3.070 2.612 43 885 1.565 (1.199) (808) (3) (75) (98) (391) - (92) (260) 292 363 (15)
di cui: a
famiglie
23.811 23.768 51 1.036 1.084 43 43 - 43 (161) (161) - (46) (48) - - - - - - -
di cui:
garantiti da
immobili
residenziali a
titolo di
garanzia reale
8.848 8.806 51 1.000 1.000 43 43 - 43 (79) (79) - (43) (43) - - - - - - -
di cui: a
società non
finanziarie
134.632 132.063 900 1.179 1.987 2.569 - 885 1.522 (1.031) (640) (3) (29) (50) (391) - (92) (260) 292 363 (15)
di cui: a
piccole e medie
imprese
117.508 115.795 900 1.106 1.874 1.713 - 339 963 (844) (546) (3) (27) (45) (298) - (45) (168) 292 363 (15)
di cui:
garantiti da
immobili non
residenziali a
titolo di
garanzia reale
36.497 36.200 - - - 297 - 297 - (173) (173) - - - - - - - - - -

2.13 Evoluzione prevedibile della gestione

Il contesto macroeconomico è previsto in progressivo miglioramento, grazie alle riapertura delle economie dei principali paesi mondiali. Le principali incognite sono relative al livello dei tassi di interesse e di inflazione ed alla forza della ripresa economica nel medio periodo. L'aumento dell'inflazione e dei tassi di interesse, secondo le banche centrali e molti investitori, dovrebbe essere di natura transitoria e imputabile a possibili colli di bottiglia nella ripresa della produzione di alcuni beni o servizi. Tuttavia, la crescente competizione globale, l'innovazione e la bassa crescita demografica dovrebbero mantenere l'inflazione bassa nel lungo periodo. Inoltre la ripresa economica nel medio termine potrebbe dimostrarsi meno forte delle attese e le banche centrali ed i governi potrebbero continuare a dover supportare le economie mondiali. In questo contesto macroeconomico, la BCE potrebbe preservare un consistente stimolo monetario e una trasmissione della politica monetaria, con tassi negativi e consistenti acquisti di titoli per un periodo di tempo prolungato.

La Banca d'Italia stima il PIL dell'Italia in crescita del 5,1% nel 2021 e del 4,4% nel 2022. Grazie al supporto delle banche centrali e dei governi, le banche italiane stanno registrando tassi di default inferiori a quelli riportati nelle crisi precedenti.

In seguito alla crisi del Covid-19, Banca Ifis ha avviato una serie di azioni manageriali destinate a proseguire nei prossimi trimestri e volte ad affrontare il nuovo contesto competitivo. La Banca ha accelerato il processo di digitalizzazione, con l'obiettivo di offrire entro il primo semestre 2022 un servizio self service e completamente digitale per tutti i prodotti bancari e iniziative strategiche volte a migliorare l'efficienza del servicing del business Npl e ad aumentare i saldi e stralci per le posizioni debitorie caratterizzate da maggiore incertezza e da più lunghe tempistiche di recupero. Inoltre, la Banca intende proseguire nella sua politica prudenziale in termini di accantonamenti: nel secondo trimestre 2021, nell'ambito di ulteriore prudenza in relazione agli impatti di lungo termine della crisi da Covid-19, è stata avviata la revisione del portafoglio Npl e di quello commerciale, principalmente sulle posizioni con elevato vintage. L'analisi, tutt'ora in corso, terminerà nel secondo semestre 2021.

2.14 Altre informazioni

2.14.1 Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012

In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt-out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

2.14.2 Misure sulla Privacy

Il Gruppo Banca Ifis ha consolidato un progetto di adeguamento al Regolamento (UE) 2016/679 al fine di recepire le disposizioni normative nel modello di gestione della privacy interno, prevedendo una serie di interventi di carattere sia tecnologico che organizzativo, con impatto su tutte le società del gruppo.

2.14.3 Direzione e coordinamento da parte della controllante

Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.p.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca Ifis, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca Ifis.

2.14.4 Adesione al consolidato fiscale nazionale

Le società Banca Ifis S.p.A., Ifis Npl Investing S.p.A., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl Servicing S.p.A., Ifis Real Estate S.p.A. e Cap.Ital.Fin. S.p.A, hanno optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.

I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti prevedendo una durata triennale.

Come previsto dalla normativa in vigore, le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

In forza dell'applicazione di tale istituto, le perdite e gli utili fiscali di ciascuna società realizzati nel periodo di imposta 2021 vengono trasferiti alla consolidante fiscale La Scogliera S.p.A.

Per effetto principalmente della compensazione del risultato netto del primo semestre 2021 con le perdite fiscali ed eccedenze ACE pregresse, il credito netto iscritto verso la controllante al 30 giugno 2021 si riduce a 1,6 milioni contro i 10,8 milioni alla fine dell'esercizio precedente.

2.14.5 Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2020 Banca Ifis deteneva n. 351.427 azioni proprie, per un controvalore di 2,9 milioni di euro ed un valore nominale di 351.427 euro.

Nel corso del primo semestre 2021 Banca Ifis ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile riferita ai risultati degli esercizi 2016 e 2017 n. 12.288 azioni proprie al prezzo medio di 33,98 euro, per un controvalore di 418 mila euro ed un valore nominale di 12.288 euro, realizzando utili per 317 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve sovrapprezzo.

La giacenza a fine periodo risulta pertanto pari a n. 339.139 azioni proprie, per un controvalore di 2,8 milioni di euro ed un valore nominale di 339.139 euro.

2.14.6 Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 285 della Banca d'Italia del 17 dicembre 2013, Parte terza, Capitolo 11 (in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati"), le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono effettuate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione, il cui ultimo aggiornamento risale al 24 giugno 2021.

Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del primo semestre 2021 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate esterne al perimetro del Bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Si rinvia a quanto descritto nel paragrafo Operazioni con parti correlate delle Note Illustrative per l'informativa in ordine alle singole operazioni con parti correlate.

2.14.7 Operazioni atipiche o inusuali

Nel corso del primo semestre 2021 il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

2.14.8 Le attività di ricerca e sviluppo

Il Gruppo, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso del periodo.

Venezia – Mestre, 5 agosto 2021

Per il Consiglio di Amministrazione

L'Amministratore Delegato

Frederik Geertman

Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021

3. Bilancio consolidato semestrale abbreviato 3. Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Schemi di Bilancio Consolidato

3.1 Stato patrimoniale consolidato

VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro)
30.06.2021 31.12.2020
10. Cassa e disponibilità liquide 2.641 82
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
159.969 157.848
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.659 20.870
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
153.310 136.978
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
799.051 774.555
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 11.482.139 10.218.683
a) crediti verso banche 1.606.657 1.083.281
b) crediti verso clientela 9.875.482 9.135.402
90. Attività materiali 120.566 115.149
100. Attività immateriali 61.124 60.970
di cui:
- avviamento 38.804 38.798
110. Attività fiscali: 343.010 381.431
a) correnti 41.709 74.255
b) anticipate 301.301 307.176
130. Altre attività 300.113 317.478
Totale dell'attivo 13.268.613 12.026.196

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
(in migliaia di euro)
30.06.2021 31.12.2020
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 11.000.224 9.908.039
a) debiti verso banche 2.728.071 2.367.082
b) debiti verso clientela 5.884.418 5.471.874
c) titoli in circolazione 2.387.735 2.069.083
20. Passività finanziarie di negoziazione 5.040 18.551
60. Passività fiscali: 44.993 48.154
a) correnti 8.832 12.018
b) differite 36.161 36.136
80. Altre passività 570.901 438.311
90. Trattamento di fine rapporto del personale 8.875 9.235
100. Fondi per rischi e oneri: 64.554 53.944
a) impegni e garanzie rilasciate 13.027 10.988
c) altri fondi per rischi e oneri 51.527 42.956
120. Riserve da valutazione (22.233) (19.337)
150. Riserve 1.366.886 1.320.871
160. Sovrapprezzi di emissione 102.972 102.491
170. Capitale 53.811 53.811
180. Azioni proprie (-) (2.847) (2.948)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -) 27.106 26.270
200. Utile (perdita) del periodo (+/-) 48.331 68.804
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.268.613 12.026.196

Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021

3.2 Conto economico consolidato

VOCI
(in migliaia di euro)
30.06.2021 30.06.2020
10. Interessi attivi e proventi assimilati 228.486 209.523
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 227.565 208.948
20. Interessi passivi e oneri assimilati (55.523) (54.405)
30. Margine di interesse 172.963 155.118
40. Commissioni attive 47.596 43.480
50. Commissioni passive (6.745) (3.673)
60. Commissioni nette 40.851 39.807
70. Dividendi e proventi simili 6.130 2.408
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (1.478) 1.032
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 6.881 8.745
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.934 1.223
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
2.939 583
c) passività finanziarie 8 6.939
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico
7.208 (8.880)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair 7.208 (8.880)
120. value
Margine di intermediazione
232.555 198.230
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: 17.469 (18.779)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 17.483 (18.459)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
(14) (320)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 250.024 179.451
190. Spese amministrative: (179.219) (142.745)
a) spese per il personale (67.725) (60.680)
b) altre spese amministrative (111.494) (82.065)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (5.619) (16.301)
a) impegni e garanzie rilasciate (3.192) (7.025)
b) altri accantonamenti netti (2.427) (9.276)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (4.576) (4.220)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (4.569) (4.377)
230. Altri oneri/proventi di gestione 15.824 12.185
240. Costi operativi (178.159) (155.458)
280. Utile (Perdite) da cessioni di investimenti - 24.161
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 71.865 48.154
300. Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (22.702) (11.332)
330. Utile (perdita) del periodo 49.163 36.822
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi 832 66
350. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 48.331 36.756

3.3 Prospetto della redditività consolidata complessiva

VOCI
(in migliaia di euro)
30.06.2021 30.06.2020
10. Utile (Perdita) del periodo 49.163 36.822
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a
conto economico
2.007 (16.967)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
1.841 (16.803)
70. Piani a benefici definiti 166 (164)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a
conto economico
(2.147) (3.277)
110. Differenze di cambio 285 (1.663)
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva
(2.432) (1.614)
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (140) (20.244)
180. Redditività complessiva (Voce 10 + 170) 49.023 16.578
190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 835 63
200. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della
Capogruppo
48.188 16.515
E-MARKET
SDIR
CERTIFIED

3.4 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2021

2.2020 Allocazione
risultato esercizio
precedente
Variazioni del
periodo
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31.1 Modifica saldi apertura Esistenze all'01.01.2021 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve missione nuove
azioni
E
Acquisto azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
menti di
Variazione
capitale
stru
Derivati su proprie
azioni
Stock options interessenze
partecipative
Variazioni
mplessiva
Redditività
periodo
del
co
monio netto di pertinenza
Capogruppo al 30.06.2021
Patri
monio netto di terzi
al 30.06.2021
Patri
monio netto consolidato
al 30.06.2021
Patri
Capitale: X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) azioni ordinarie 53.811 X 53.811 - X X - - X X X X - X 53.811 24.797 78.608
b) altre azioni - X - - X X - - X X X X - X - - -
Sovrapprezzi di
emissione
102.491 X 102.491 - X 481 - X X X X X - X 102.972 - 102.972
Riserve: X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) di utili 1.315.479 - 1.315.479 43.672 X 2.154 - - - X X X - X 1.361.305 1.407 1.362.712
b) altre 5.392 - 5.392 - X 189 - X - X - - - X 5.581 - 5.581
Riserve da valutazione (19.337) - (19.337) X X (2.753) X X X X X X - (143) (22.233) 69 (22.164)
Strumenti di capitale - X - X X X X X X - X X - X - - -
Azioni proprie (2.948) X (2.948) X X X - 101 X X X X X X (2.847) - (2.847)
Utile (perdita) del
periodo di pertinenza
della Capogruppo
68.804 - 68.804 (43.672) (25.132) X X X X X X X X 48.331 48.331 832 49.163
Patrimonio netto di
pertinenza della
Capogruppo
1.523.692 - 1.523.692 - (25.132) 71 - 101 - - - - - 48.188 1.546.920 X X
Patrimonio netto di
terzi
26.270 - 26.270 - - - - - - - - - - 835 X 27.106 X
Patrimonio netto
consolidato
1.549.962 - 1.549.962 - (25.132) 71 - 101 - - - - - 49.023 X X 1.574.026

3.5 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2020

9
2.201
risultato esercizio
precedente
Allocazione Variazioni del
periodo
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31.1 Modifica saldi apertura Esistenze all'01.01.2020 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve missione nuove
azioni
E
Acquisto azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
menti di
Variazione
capitale
stru
Derivati su proprie
azioni
Stock options interessenze
partecipative
Variazioni
mplessiva
periodoo
Redditività
del
co
monio netto di pertinenza
Capogruppo al 30.06.2020
Patri
monio netto di terzi
al 30.06.2020
Patri
monio netto consolidato
al 30.06.2020
Patri
Capitale:
a) azioni ordinarie 53.811 X 53.811 - X X - - X X X X - X 53.811 4.430 58.241
b) altre azioni - X - - X X - - X X X X - X - - -
Sovrapprezzi di
emissione
102.285 X 102.285 - X 206 - X X X X X - X 102.491 - 102.491
Riserve:
a) di utili 1.254.846 - 1.254.846 95.751 X (34.628) - - - X X X - X 1.315.969 1.069 1.317.038
b) altre 5.392 - 5.392 - X - - X - X - - - X 5.392 - 5.392
Riserve da valutazione (3.037) - (3.037) X X 3.125 X X X X X X - (20.241) (20.153) 65 (20.088)
Strumenti di capitale - X - X X X X X X - X X - X - - -
Azioni proprie (3.012) X (3.012) X X X - 64 X X X X X X (2.948) - (2.948)
Utile (perdita) del
periodo
di pertinenza
della Capogruppo
123.097 - 123.097 (95.751) (27.346) X X X X X X X X 36.756 36.756 66 36.822
Patrimonio netto di
pertinenza della
Capogruppo
1.533.382 - 1.533.382 - (27.346) (31.297) - 64 - - - - - 16.515 1.491.318 X X
Patrimonio netto di
terzi
5.571 - 5.571 - - - - - - - - - (4) 63 X 5.630 X
Patrimonio netto
consolidato
1.538.953 - 1.538.953 - (27.346) (31.297) - 64 - - - - (4) 16.578 X X 1.496.948

3.6 Rendiconto finanziario consolidato

VOCI
(in migliaia di euro)
30.06.2021 30.06.2020
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 64.337 96.774
- risultato del periodo (+/-) 48.331 36.756
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle
altre attività/passività valutate al fair value con impatto a conto economico (-
/+)
(5.730) 7.848
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) (17.469) 18.779
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali
(+/-)
9.145 8.597
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 11.238 16.301
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 22.702 11.332
- altri aggiustamenti (+/-) (3.880) (2.839)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (841.259) (811.251)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 12.733 1.045
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value (9.124) 1.558
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
121.687 9.671
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (974.099) (781.988)
- altre attività 7.544 (41.537)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 769.053 699.897
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 676.584 707.783
- passività finanziarie di negoziazione (13.511) 286
- altre passività 105.980 (8.172)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A (+/-) (7.869) (14.580)
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da - 50.500
- vendite di attività materiali - 50.500
2. Liquidità assorbita da 35.679 (35.918)
- acquisti di partecipazioni - (4)
- acquisti di attività materiali (6.333) (31.824)
- acquisti di attività immateriali (4.723) (4.090)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda 46.735 -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento B (+/-) 35.679 14.582
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale (326) -
- distribuzione dividendi e altre finalità (24.926) -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C (+/-) (25.251) -
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO D=A+/-B+/-C 2.559 2

3.6.1 Riconciliazione rendiconto finanziario consolidato

VOCI
(in migliaia di euro)
30.06.2021 30.06.2020
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DEL PERIODO E 82 56
LIQUIDITA' TOTALE NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO D 2.559 2
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLA VARIAZIONE DEI CAMBI F - -
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DEL PERIODO G=E+/-D+/-F 2.641 58

Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021

4. Note illustrative

4.1 Politiche contabili

4.1.1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2021 è stato predisposto in conformità allo IAS 34 (Bilanci Intermedi) nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

In particolare, il contenuto del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato è conforme allo IAS 34 (Bilanci intermedi); inoltre, in base al paragrafo 10 del citato principio, il Gruppo si è avvalso della facoltà di redigere il Bilancio consolidato semestrale in versione sintetica.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato incluso nella Relazione finanziaria semestrale consolidata è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione EY S.p.A.

4.1.2 Principi generali di redazione

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito da:

  • gli Schemi del Bilancio consolidato (composto dagli schemi di stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal rendiconto finanziario consolidato);
  • dalle Note illustrative;

ed è inoltre corredato dalla Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato redatto secondo quanto previsto dall'art.154-ter del D.Lgs n. 58 del 24 febbraio 1998 e in applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate nelle note illustrative possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2020 del Gruppo Banca Ifis. Il Gruppo non ha esercitato l'opzione di applicazione anticipata di alcun principio,

interpretazione o modifica emanati ma non ancora efficaci. Diverse modifiche e interpretazioni sono applicabili per la prima volta nel 2021, ma non hanno un impatto sul Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo. Si fa rinvio per un'esposizione completa alla nota 4.1.5.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob ed Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve/medio periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto, ancora segnato dalla pandemia, non essere più sufficienti.

In proposito, esaminati i rischi e le incertezze connessi all'attuale contesto macroeconomico, anche in considerazione della recrudescenza della pandemia Covid-19, si ritiene ragionevole l'aspettativa che il Gruppo Banca Ifis continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale.

Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente dal Gruppo, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.

4.1.3 Area e metodi di consolidamento

La Relazione finanziaria semestrale consolidata del Gruppo Banca Ifis è stata redatta sulla base delle situazioni contabili al 30 giugno 2021 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento.

Il Gruppo al 30 giugno 2021 è composto dalla controllante Banca Ifis S.p.A., dalle società controllate al 100% Ifis Finance Sp. z o.o., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl Investing S.p.A. (già Ifis Npl S.p.A.), Cap.Ital.Fin. S.p.A., Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Gemini S.p.A.) e Ifis Real Estate S.p.A., da Ifis Finance I.F.N. S.A. controllata al 99,99%, dalla società controllata al 70% Credifarma S.p.A, da Farbanca S.p.A., acquisita a fine 2020 e controllata al 70,77% e del veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l., di cui a fine giugno 2021 è stata acquisita la maggioranza delle quote partecipative.

A tal riguardo, si segnala che in data 1° gennaio 2021 all'interno del Settore Npl è stata completata una riorganizzazione societaria con l'obiettivo di garantire la separazione e l'indipendenza tra le attività di acquisto dei crediti e quelle di recupero tramite tre società: Ifis Npl Investing, Ifis Npl Servicing e Ifis Real Estate (per maggiori dettagli a riguardo si rimanda allo specifico paragrafo nella sezione "2.10 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo"). Con riferimento alle società coinvolte e alla loro denominazione sociale si precisa che, rispetto alla situazione al 31 dicembre 2020:

  • la società Ifis Npl S.p.A. in data 1° gennaio 2021 è stata ridenominata Ifis Npl Investing S.p.A.;
  • la società Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.) è stata fusa per incorporazione in Ifis Npl Investing con decorrenza 1° gennaio 2021;
  • la società Gemini S.p.A. è stata ridenominata Ifis Npl Servicing S.p.A. a far data dal 1° gennaio 2021.

Trattandosi di operazioni "under common cotrol" non vi sono variazioni dell'area di consolidamento né impatti sul Bilancio consolidato semestriale abbreviato del Gruppo al 30 giugno 2021.

Tutte le società incluse nell'area di consolidamento sono state consolidate utilizzando il metodo integrale.

I prospetti contabili della controllata polacca Ifis Finance Sp. z o.o. e della controllata rumena Ifis Finance I.F.N. S.A., espressi entrambi in valuta estera, vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data dell'operazione. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto di ciascuna partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

Le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3; la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione della data di acquisizione;
  • la rilevazione e la valutazione delle attività identificabili acquisite, delle passività identificabili assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita;
  • la rilevazione e la valutazione dell'avviamento o di un utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni aggregazione aziendale, il Gruppo definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nel periodo di competenza e classificati tra le spese amministrative.

L'eventuale corrispettivo potenziale da riconoscere è rilevato dall'acquirente al fair value alla data di acquisizione.

L'avviamento è inizialmente rilevato al costo rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo. Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli ammontari da rilevare

alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa (CGU – Cash Generating Unit) del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.

Se l'avviamento è stato allocato a una CGU e l'entità dismette parte delle attività di tale unità, l'avviamento associato all'attività dismessa è incluso nel valore contabile dell'attività quando si determina l'utile o la perdita della dismissione. L'avviamento associato con l'attività dismessa è determinato sulla base dei valori relativi dell'attività dismessa e della parte mantenuta della CGU.

Dal processo di consolidamento delle società controllate sono emersi i seguenti avviamenti iscritti alla voce "attività immateriali": 38,0 milioni di euro per il consolidamento dell'ex Gruppo Fbs e 784 mila euro al cambio di fine periodo per quanto riguarda la controllata polacca Ifis Finance Sp. z o.o..

Nel corso del primo semestre 2021 Banca Ifis ha effettuato l'acquisizione del ramo d'azienda dell'ex Aigis Banca, dal cui processo di allocazione del costo dell'acquisizione che è attualmente in corso è stata identificata provvisoriamente una differenza negativa tra il costo dell'aggregazione ed il fair value delle attività acquisite, passività assunte e passività potenziali identificabili. Tale differenza provvisoria, pari a 3,4 milioni di euro, è stata iscritta nel presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banca Ifis a titolo di "Altri proventi di gestione". Per maggiori dettagli con riferimento a tale operazione si rimanda al paragrafo 4.4 "Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda".

SEDE SEDE TIPO DI RAPPORTO DI
PARTECIPAZIONE
DISPONIBILITÀ
DENOMINAZIONI IMPRESE OPERATIVA LEGALE RAPPORTO
(1)
IMPRESA
PARTECIPANTE
QUOTA % VOTI % (2)
Ifis Finance Sp. z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Rental Services S.r.l. Milano Milano 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Investing S.p.A. (già
Ifis Npl S.p.A.)
Firenze,
Milano e
Mestre (VE)
Mestre (VE) 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Real Estate S.p.A. Milano Milano 1 Ifis Npl Servicing
S.p.A. (già Gemini
S.p.A.)
100% 100%
Cap. Ital. Fin. S.p.A. Napoli Napoli 1 Banca Ifis S.p.A.
100%
100%
Ifis Npl Servicing S.p.A. (già
Gemini S.p.A.)
Mestre (VE) Mestre (VE) 1 Ifis Npl Investing
S.p.A. (già Ifis Npl
S.p.A.)
100% 100%
Ifis Finance I.F.N. S.A. Bucarest Bucarest 1 Banca Ifis S.p.A. 99,99% 99,99%
Farbanca S.p.A. Bologna Bologna 1 Banca Ifis S.p.A. 70,77% 70,77%
Credifarma S.p.A. Roma Roma 1 Banca Ifis S.p.A. 70% 70%
Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
1 Banca Ifis S.p.A. 51% 51%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Ifis ABCP Programme S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Emma S.P.V. S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Urano Spv S.r.l. Milano Milano 4 Altra 0% 0%

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria

  • 3 = accordi con altri soci
  • 4 = altre forme di controllo
  • 5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"

6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca Ifis ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
  • l'esposizione alla variabilità dei risultati;

• la capacità di influenzarne i risultati.

Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo. Il consolidamento di una controllata inizia quando il Gruppo ne ottiene il controllo e cessa quando il Gruppo perde il controllo. Le attività, le passività, i ricavi ed i costi della controllata acquisita o ceduta nel corso del periodo di competenza sono inclusi nel Resoconto intermedio di gestione consolidato dalla data in cui il Gruppo ottiene il controllo fino alla data in cui il Gruppo non esercita più il controllo sulla società.

L'utile (perdita) del periodo e ciascuna delle altre componenti di conto economico complessivo sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza hanno un saldo negativo. Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai bilanci delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del gruppo. Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del Gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.

Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono contabilizzate a patrimonio netto.

Se il Gruppo perde il controllo di una controllata, deve eliminare le relative attività (incluso l'avviamento), passività, le interessenze delle minoranze e le altre componenti di patrimonio netto, mentre l'eventuale utile o perdita è rilevato a conto economico. La quota di partecipazione eventualmente mantenuta deve essere rilevata al fair value.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate elencate al precedente paragrafo, nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione per le quali si è valutato sussistere una relazione di controllo ai sensi dell'IFRS 10. Tali SPV, ad esclusione del veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. per il quale al 30 giugno 2021 il Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative, non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis.

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi

Denominazioni imprese Interessenze
dei terzi %
Disponibilità
voti dei terzi
(1)
%
Dividendi distribuiti ai terzi
Credifarma S.p.A. 30,00% 30,00% -
Farbanca S.p.A. 22,23% 22,23% -

(1) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria

Partecipazioni con interessenze di terzi significative: informazioni contabili

Denominazioni Totale
attivo
Cassa e
disponi
-bilità
liquide
Attività
finanziari
e
Attività
material
i e
immate
riali
Passività
finanziari
e
Patrimoni
o netto
Margine
di
interess
e
Margine
di
interme
-
diazione
Costi
operativ
i
Utile
(Perdita)
della
operativit
à corrente
al lordo
delle
imposte
Utile
(Perdita)
della
operativit
à corrente
al netto
delle
imposte
Utile
(Perdita
) dei
gruppi
di
attività
in via di
dismis
sione al
netto
delle
imposte
Utile
(Perdita
) di
periodo
(1)
Altre
compone
-nti
reddituali
al netto
delle
imposte
(2)
Redditività comples
siva
(3)
=
(1) + (2)
Credifarma S.p.A. 131.486 4 124.330 1.551 107.198 19.720 2.259 3.513 (2.888) 538 389 - 389 4 393
Farbanca S.p.A. 728.071 8 718.363 1.000 616.643 72.493 7.234 8.617 (3.470) 3.725 2.447 - 2.447 6 2.452

4.1.4 Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio consolidato semestrale abbreviato

Non sono intervenuti fatti nel periodo tra la chiusura del periodo di reporting e la data di redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato dei quali non si sia tenuto conto ai fini della redazione dello stesso.

Si rinvia all'informativa esposta nella Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura del periodo di riferimento e fino alla data di redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato.

4.1.5 Altri aspetti

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine anche in conseguenza dell'attuale situazione connessa alla pandemia di Covid-19.

In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel Resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 giugno 2021, così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 30 giugno 2021.

Inoltre, le stime ed assunzioni adottate nella predisposizione della presente Relazione sono influenzate dagli impatti ragionevolmente prevedibili del Covid-19. Non è possibile escludere che ulteriori impatti nei prossimi mesi, al momento non prevedibili in termini di tempistica e importo, possano influenzare le ipotesi e assunzioni alla base dei processi di stima rispetto a quelle considerate nelle stime condotte ai fini della redazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021, rendendo così necessario apportare delle variazioni ai valori delle attività e delle passività iscritte, ad oggi non prevedibili né stimabili.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci di bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti del Settore Npl;
  • crediti gestiti dalla BU Pharma, con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;
  • misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti diversi dal Settore Npl;
  • fondi per rischi e oneri;
  • trattamento di fine rapporto;
  • avviamento, altre attività immateriali e gain on a bargain purchase.

Fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi

In presenza di crediti e strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in

merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati al fair value, si rimanda al paragrafo "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.

Crediti del Settore Npl

Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti al Settore Npl, la funzione Risk Management esamina periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), anche il c.d. rischio modello, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso.

In particolare, per i crediti in gestione stragiudiziale, il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta di piani di rientro, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Per i crediti in gestione giudiziale, cioè le posizioni per le quali è stata verificata la presenza di un posto di lavoro o di una pensione, è stato sviluppato un modello per la stima dei flussi di cassa antecedentemente all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA). In particolare vengono stimati i flussi di cassa per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto non opposto dal debitore a partire dal 1° gennaio 2018.

Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino al momento in cui non sono rispettati i requisiti per l'applicazione del predetto modello o, nel caso residuale delle posizioni che hanno ottenuto un decreto non opposto dal debitore antecedentemente al 1° gennaio 2018, fino all'ottenimento dell'ODA.

All'ODA i flussi di cassa futuri vengono analiticamente determinati sulla base degli elementi oggettivi conosciuti per ogni singola posizione; in questo caso quindi le stime applicate sono perlopiù relative all'identificazione della durata del piano di pagamento.

Per tenere conto dell'attuale contesto ancora segnato dalla pandemia in corso e al fine di incorporare nella stima dei flussi di cassa gli effetti legati alla temporanea chiusura delle attività produttive, già in sede di Bilancio 2020 sono stati apportati alcuni correttivi dei modelli di stima che hanno comportato, con riferimento alla gestione stragiudiziale, una limitata contrazione degli incassi attesi per gli esercizi 2021 e 2022 in coerenza con le generali proiezioni macroeconomiche.

Analogamente, in coerenza con le normative emanate, sono stati introdotti alcuni correttivi ai modelli che trattano sia le posizioni secured Npl, per effetto dell'allungamento delle tempistiche di incasso dovuto alla sospensione a procedere al pignoramento degli immobili ricevuti a garanzia, sia le posizioni per le quali sono in corso Procedure Concorsuali.

Crediti gestiti dalla BU Pharma con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile

In riferimento ai crediti della BU Pharma, il Gruppo utilizza un modello proprietario di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale gestiti dalla BU Pharma, che include la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche del Gruppo e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese dalla BU Pharma (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca Ifis sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".

Misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti diversi dal Settore Npl

L'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:

  • la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati sia su modelli di misurazione delle Probabilità di Default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di chiusura del periodo che su altri criteri di backstop quali la concessione di misure di forbearance o la presenza di scaduti da oltre 30 giorni;
  • la valutazione di taluni elementi necessari per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia ed infine la probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione.

La quantificazione delle "Expected Credit Losses" (ECL) è determinata in funzione della presenza o meno di un incremento significativo del rischio di credito dello strumento finanziario rispetto a quello determinato alla data di rilevazione iniziale del medesimo.

Per quanto riguarda la valutazione dell'incremento significativo di rischio di credito, tra le misure di supporto all'economia che hanno avuto ricadute su di essa è certamente importante menzionare la concessione di moratorie. Con la sospensione dei pagamenti dei piani di ammortamento viene anche meno la verifica dello scaduto oltre 30 giorni per effettuare l'allocazione in Stage 2. Ciò ha portato il Gruppo ad introdurre, già nel Bilancio 2020, correttivi prudenziali rivolti ai rapporti con controparti oggetto di moratoria o appartenenti a particolari settori economici considerati a più elevato impatto di rischio da Covid-19, al fine di coglierne l'incremento di rischio atteso.

Analogamente, con riferimento alle Forward Looking Information, si è provveduto ad aggiornare gli scenari macroeconomici a seguito dell'evolversi della crisi economica legata alla diffusione del Covid-19 anche in considerazione delle raccomandazioni diramate dalle Autorità di Vigilanza.

Infine, coerentemente con quanto fatto per il portafoglio secured del Settore Npl, sono stati rivisti i tempi di incasso dei crediti e dei portafogli di crediti garantiti da immobili per i quali sono in corso Procedure Concorsuali per riflettere la già citata sospensione delle esecuzioni immobiliari anche nel Settore Commercial & Corporate Banking.

Si rimanda a quanto più diffusamente indicato al paragrafo "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.

Avviamento e altre attività immateriali

Le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3, utilizzando l'"acquisition method". L'avviamento è inizialmente rilevato al costo rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo.

Per quanto riguarda il processo di allocazione del costo dell'aggregazione alle attività, passività e passività potenziali del soggetto acquisito identificabili alla data di acquisto e valutate in base ai rispettivi fair value (cosiddetta Purchase Price Allocation – "PPA"), si procede con un preventivo lavoro di mappatura delle attività e passività per le quali si è ritenuto probabile riscontrare significative differenze di valore tra il fair value ed il rispettivo valore contabile.

In particolare, i fair value sono determinati sulla base della metodologia ritenuta più opportuna per ciascuna classe di attività e passività acquisite (ad esempio, per il portafoglio creditizio il metodo dei discounted cash flow, ovvero l'attualizzazione dei flussi di cassa attesi).

Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli ammontari da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico quale "gain on bargain purchase".

Successivamente, in base al principio IAS 36, l'avviamento deve essere sottoposto annualmente ad impairment test per verificare la recuperabilità del valore. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il fair value, al netto dei costi di vendita.

Per la determinazione del valore d'uso dell'avviamento allocato alle Cash Generating Units ("CGU") di cui è composto, il Gruppo Banca Ifis provvede alla stima sia dei flussi finanziari futuri nel periodo esplicito di previsione sia dei flussi utilizzati per determinare il cosiddetto Terminal Value. Analogamente, è oggetto di stima da parte del Gruppo il tasso di attualizzazione dei flussi finanziari futuri precedentemente stimati. Tale tasso di attualizzazione è stimato dal Gruppo utilizzando il "Capital Asset Pricing Model" (CAPM).

Si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo", Sezione "10 - Attività immateriali - Voce 100", Paragrafo "10.3 Altre informazioni" del Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2020.

Per quanto riguarda la differenza rilevata a conto economico relativa al fair value provvisoriamente determinato ed il corrispettivo corrisposto in merito all'acquisto del ramo d'azienda dell'ex Aigis Banca, si rimanda a quanto

più diffusamente commentato nel paragrago 4.4 "Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda" del presente documento.

Per le altre fattispecie elencate, si rinvia a quanto riportato nei criteri di valutazione descritti al paragrafo "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.

Entrata in vigore di nuovi principi contabili

Principi emanati, entrati in vigore ed applicabili al presente bilancio

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 è stato predisposto in conformità allo IAS 34 (Bilanci Intermedi) nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore alla data di riferimento. Si veda quanto riportato al paragrafo Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali.

I principi contabili adottati per la predisposizione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, risultano sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.

Il Gruppo ha inoltre adottato per la prima volta alcuni principi contabili e modifiche che sono in vigore per gli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2021. Si riporta nel seguito l'indicazione dei nuovi principi contabili e delle modifiche apportate a principi contabili già esistenti omologati dall'UE, sottolineando che non hanno avuto impatti materiali sui dati riportati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021:

  • "Amendments to IFRS 9, IAS 39, IFRS 7, IFRS 4 and IFRS 16 Interest Rate Benchmark Reform Phase 2";
  • "Amendments to IFRS 4 Insurance Contracts deferral of IFRS 19".

Non si sono verificati ulteriori aspetti che richiedano l'informativa di cui allo IAS 8 paragrafi 28, 29, 30, 31, 39, 40 e 49.

Emendamenti emanati ai principi contabili ma non ancora in vigore

Di seguito si riportano, invece, i nuovi principi contabili internazionali o le modifiche agli stessi non ancora omologati dalla Commissione Europea la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato . Il Gruppo ritiene non significativi gli impatti derivanti dall'adozione delle seguenti interpretazioni e modifiche dei principi contabili internazionali già esistenti:

  • "Amendments to:
    • IFRS 3 Business Combinations;
    • IAS 16 Property, Plant and Equipment;
    • IAS 37 Provisions, Contingent Liabilities and Contingent Assets
    • Annual Improvements 2018-2020" (tutti dal 1° gennaio 2022);
  • "Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements: Classification of Liabilities as Current or Non-current and Classification of Liabilities as Current or Non-current - Deferral of Effective Date" (dal 1° gennaio 2023);

  • "Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements and IFRS Practice Statement 2: Disclosure of Accounting policies" (dal 1° gennaio 2023);
  • "Amendments to IAS 8 Accounting policies, Changes in Accounting Estimates and Errors: Definition of Accounting Estimates" (dal 1° gennaio 2023);
  • "IFRS 17 Insurance Contracts, including Amendments to IFRS 17" (dal 1° gennaio 2023)

Termini di approvazione e pubblicazione della Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata

L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che quanto prima e comunque entro tre mesi dalla chiusura del primo semestre dell'esercizio, sia pubblicata la Relazione finanziaria semestrale consolidata comprendente il Bilancio semestrale consolidato abbreviato, la relazione intermedia sulla gestione e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. La Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021 del Gruppo Banca Ifis è sottoposta all'approvazione del Consiglio di Amministrazione della Banca in data 5 agosto 2021.

4.1.6 Le principali voci di bilancio

I principi contabili adottati per la predisposizione del presente Bilancio semestrale consolidato abbreviato, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2020 del Gruppo Banca Ifis, al quale si fa rinvio per un'esposizione completa.

4.1.7 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

Nel corso del primo semestre 2021 non sono stati effettuati trasferimenti di attività finanziarie tra portafogli.

4.1.8 Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.

Il fair value di un'attività o passività è valutato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che gli stessi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti; in particolare la gerarchia si compone di tre livelli.

  • Livello 1: il fair value dello strumento è determinato in base a prezzi di quotazione (non rettificati) osservati su mercati attivi.
  • Livello 2: il fair value dello strumento è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, come ad esempio:
    • prezzi quotati per attività o passività similari;

  • prezzi quotati per attività o passività identiche o similari su mercati non attivi;
  • parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, tassi di default e fattori di illiquidità;
  • parametri non osservabili ma supportati e confermati da dati di mercato.
  • Livello 3: il fair value dello strumento è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente input non osservabili su mercati attivi.

Ogni attività o passività finanziaria del Gruppo viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a). La valutazione del fair value è classificata interamente nello stesso livello della gerarchia del fair value in cui è classificato l'input di più basso livello.

La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, sono applicate in ordine gerarchico: la gerarchia del fair value attribuisce infatti la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).

Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo.

Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.

L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.

In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.

In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

Nei casi in cui non sia disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentano l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In questi casi la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:

  • lo sviluppo dei cash-flow futuri, eventualmente condizionati a eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il livello di determinati parametri di input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad es. report di agenzie di rating o primari attori del mercato).

Nei casi descritti è valutata l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustments che tengono conto dei risk premiums che gli operatori considerano quando prezzano gli strumenti. I valuation adjustments, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:

  • model adjustments: aggiustamenti che tengano conto di eventuali debolezze dei modelli valutativi evidenziate durante le fasi di calibrazione;
  • liquidity adjustments: aggiustamenti per tener conto del bid-ask spread nel caso in cui il modello stimi un mid price;
  • credit risk adjustments: aggiustamenti connessi al rischio di controparte o al proprio rischio emittente;
  • other risk adjustments: aggiustamenti connessi ad un risk premium 'prezzato' sul mercato (ad esempio relativo alla complessità di valutazione dello strumento).

Per quanto riguarda la valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il metodo utilizzato dal Gruppo per la valutazione dei crediti obbligatoriamente al fair value è il Discounted Cash Flow Model, declinato scontando i flussi di cassa attesi di ogni finanziamento ad un tasso di mercato costituito tenendo in considerazione elementi quali il tasso risk free per pari scadenze, il costo del funding, il rischio di credito lifetime di controparte ed il costo dell'assorbimento di capitale.

Per la valorizzazione dei titoli di capitale non quotati, si utilizzano principalmente modelli reddituali e finanziari (Discounted Cash Flow Model o Multipli di mercato di società comparabili).

Con specifico riferimento alla valutazione delle quote di OICR, l'approccio utilizzato sulla base delle metodologie sopra presentate per la valutazione è il Net Asset Value determinato dalla SGR. Si dovrà verificare se, nella determinazione del NAV, gli asset del fondo sono stati valutati a fair value secondo gli IVS (International Valuation Standards) e/o i RICS Valuation (Professional Standars Red Book). Al NAV così determinato viene applicato uno sconto mediante un tasso strutturato come precedentemente descritto.

Infine con riferimento ai derivati non quotati in mercati attivi, "over the counter" (OTC), il fair value deve essere quantificato in base a tecniche di valutazione che tengano conto di tutti i fattori di rischio che potrebbero incidere sul valore dello strumento finanziario da valutare, utilizzando, parametri rilevabili sui mercati (tassi di interesse, tassi di cambio, indici di borsa, ecc.) opportunamente corretti per tenere conto del merito creditizio della specifica controparte, per includere il rischio di credito della controparte (CVA, Credit Value Adjustment) e/o il proprio rischio di credito (DVA, Debt Value Adjustment).

Per quanto riguarda la valutazione di attività e passività finanziarie valutate al fair value su base non ricorrente, ll portafoglio crediti di riferimento è costituito da quel' esposizione per cassa classificate in bonis con una vita residua superiore all'anno (medio lungo termine). Sono pertanto escluse dal perimetro di valutazione tutte le esposizioni classificate in default, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno ed i crediti di firma in quanto si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato.

Per la valorizzazione al fair value dei crediti in bonis, data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti è il Discounted Cash Flow Model, ovvero lo sconto dei flussi di cassa futuri previsti ad un tasso risk free per pari scadenza, a cui va aggiunto uno spread rappresentativo del rischio di default delle controparti, a cui è aggiunto un liquidity premium.

Per quanto attiene al portafoglio crediti del Settore Npl che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il Discounted Cash Flow Model. In questo caso i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso di mercato. Nel calcolo del tasso di mercato non è considerato un credit spread in quanto il rischio di credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale sulla base delle evidenze storiche dei recuperi delle posizioni presenti nel portafoglio del Gruppo, proietta i flussi di cassa. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa future sono definite in base ad un algoritmo interno, ovvero dal gestore della posizione in funzione del tipo di lavorazione del credito sottostante.

Con riferimento ai crediti fiscali acquisiti, si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato; l'unico elemento di incertezza su tali posizioni vantate nei confronti dell'erario, è infatti dato dal tempo in cui tali crediti vengono incassati e allo stato non si registrano significative differenze temporali sul rimborso dei crediti da parte dell'amministrazione finanziaria. Va notato in aggiunta che Banca Ifis in tale segmento di operatività risulta essere uno dei principali player di riferimento, elemento che la rende price maker in caso di eventuale vendita dello stesso.

In generale per la valutazione del fair value di Livello 3 di attività e passività si fa riferimento a:

  • tassi di mercato, calcolati come da market practice utilizzando o i tassi monetari per scadenze inferiori all'anno e tassi swap per scadenze superiori, ovvero i tassi rilevati sul mercato per transazioni equivalenti;
  • credit spread di Banca Ifis;
  • bilanci consuntivi e dati di business plan.

Processi e sensibilità delle valutazioni

Come richiesto dal principio IFRS 13, il Gruppo effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo gli elementi che vanno a comporre la curva di sconti dei flussi di cassa, ovvero i flussi di cassa attesi.

Gerarchia del fair value

Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il Gruppo Banca Ifis effettua passaggi di livello sulla base delle seguenti linee guida.

Per i titoli di debito e i finanziamenti, il passaggio da livello 3 a livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato. Il

passaggio dal livello 3 al livello 1 si realizza, invece, quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo. Il passaggio da livello 2 a livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato.

Per gli strumenti di capitale iscritti tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva il trasferimento di livello avviene:

  • quando nel periodo si sono resi disponibili input osservabili sul mercato (es. prezzi definiti nell'ambito di transazioni comparabili sul medesimo strumento tra controparti indipendenti e consapevoli). In questo caso, si procede alla riclassifica dal livello 3 al livello 2;
  • quando gli elementi direttamente o indirettamente osservabili presi a base per la valutazione sono venuti meno, ovvero non sono più aggiornati (es. transazioni comparabili non più recenti o multipli non più applicabili). In questo caso si ricorre a tecniche di valutazione che utilizzano input non osservabili.

Informativa di natura quantitativa

Gerarchia del fair value

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività finanziarie misurate al 30.06.2021 31.12.2020
fair value
(in migliaia di euro)
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valute al fair
value con impatto a conto
economico
2.099 4.560 153.310 11.623 19.250 126.975
a) attività finanziarie detenute per
la negoziazione
2.099 4.560 - 1.620 19.250 -
b) attività finanziarie designate al
fair value
- - - - - -
c) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value
- - 153.310 10.003 - 126.975
2. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
760.306 - 38.745 749.322 - 25.233
3. Derivati di copertura - - - - - -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 762.405 4.560 192.055 760.945 19.250 152.208
1. Passività finanziarie detenute
per la negoziazione
- 5.040 - - 18.551 -
2. Passività finanziarie designate
al fair value
- - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - - -
Totale - 5.040 - - 18.551 -

Legenda:

L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

Si segnala che alla data del 30 giugno 2021 l'impatto dell'applicazione del Credit Value Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati con mark-to-market positivo è pari a 220 mila euro (relativi a derivati di negoziazione); per quanto riguarda gli strumenti con mark-to-market negativo, non vi è impatto dell'applicazione del Debt Value Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Attività/Passività non misurate 30.06.2021 31.12.2020
al fair value o misurate al fair
value su base non ricorrente
(in migliaia di euro)
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
11.482.139 2.050.030 - 9.666.464 10.218.683 1.239.323 - 9.037.067
2. Attività materiali
detenute a scopo di
investimento
873 - - 873 565 - - 565
3. Attività non correnti e
gruppi di attività in via
di dismissione
- - - - - - - -
Totale 11.483.012 2.050.030 - 9.667.337 10.219.248 1.239.323 - 9.037.632
1. Passività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
11.000.224 1.069.380 - 9.338.051 9.908.039 768.887 - 9.108.401
2. Passività associate
ad attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 11.000.224 1.069.380 - 9.338.051 9.908.039 768.887 - 9.108.401

Legenda

VB= Valore di bilancio

L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

4.1.9 Informativa su cd. "day one profit/loss"

Con riferimento a quanto previsto dall'IFRS 7 par. 28, viene stabilito che uno strumento finanziario deve essere iscritto inizialmente per un valore pari al suo fair value che, salvo evidenze contrarie, è pari al prezzo pagato/incassato nella negoziazione. Il succitato principio disciplina tali situazioni stabilendo che è legittima l'iscrizione dello strumento finanziario ad un fair value diverso dall'importo pagato/incassato solo se il fair value è determinato:

  • facendo riferimento a transazioni di mercato correnti e osservabili nel medesimo strumento;
  • attraverso tecniche di valutazione che utilizzano esclusivamente, quali variabili, soltanto dati derivanti da mercati osservabili.

In altri termini, la presunzione generale dello IFRS 9, secondo cui il fair value è pari al prezzo pagato/incassato, può essere superata solo nel caso in cui sussistano evidenze oggettive che il prezzo pagato/incassato non sia rappresentativo del reale valore di mercato dello strumento finanziario oggetto della negoziazione. Dette evidenze devono essere desunte unicamente da parametri oggettivi e non confutabili, eliminando in questo modo ogni ipotesi di discrezionalità in capo al valutatore. La differenza tra il fair value ed il prezzo negoziato, solamente al ricorrere delle condizioni sopra riportate, è rappresentativa del c.d. "day one profit" ed è iscritta immediatamente a conto economico.

Nell'ambito dell'attività svolta dal Gruppo nel corso del primo semestre 2021 non sono rilevabili operazioni ascrivibili alla fattispecie in parola.

4.2 Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo

PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2021 31.12.2020 ASSOLUTA %
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
153.310 136.978 16.332 11,9%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
799.051 774.555 24.496 3,2%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
1.606.657 1.083.281 523.376 48,3%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
9.875.482 9.135.402 740.080 8,1%
Attività materiali e immateriali 181.690 176.119 5.571 3,2%
Attività fiscali 343.010 381.431 (38.421) (10,1)%
Altre voci dell'attivo 309.413 338.430 (29.017) (8,6)%
Totale dell'attivo 13.268.613 12.026.196 1.242.417 10,3%
Debiti verso banche valutati al costo
ammortizzato
2.728.071 2.367.082 360.989 15,3%
Debiti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
5.884.418 5.471.874 412.544 7,5%
Titoli in circolazione 2.387.735 2.069.083 318.652 15,4%
Passività fiscali 44.993 48.154 (3.161) (6,6)%
Fondi per rischi e oneri 64.554 53.944 10.610 19,7%
Altre voci del passivo 584.816 466.097 118.719 25,5%
Patrimonio netto del Gruppo 1.574.026 1.549.962 24.064 1,6%
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.268.613 12.026.196 1.242.417 10,3%

4.2.1 Aggregati patrimoniali

Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico ammontano complessivamente a 153,3 milioni di euro al 30 giugno 2021. La voce è composta dai finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI Test, da titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza, nonché da quote di fondi di OICR. Senza considerare gli incassi del periodo, la crescita dell'11,9% rispetto al 31 dicembre 2020 è determinata principalmente, oltre che dagli effetti valutativi del periodo pari a circa 5,0 milioni di euro, da due nuovi finanziamenti al fair value per complessivi 11,4 milioni e dalla sottoscrizione nel semestre di titoli relativi a cartolarizzazioni di terzi per complessivi 12,8 milioni di euro, il cui effetto è stato parzialmente compensato dalla chiusura nel periodo di un fondo OICR ed estinzione di esposizioni creditizie valutate al fair value che al 31 dicembre 2020 erano valorizzati rispettivamente per 10,0 milioni di euro e per 4,7 milioni di euro.

La composizione della voce è di seguito riportata.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE
VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO A
CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2021 31.12.2020 ASSOLUTA %
Titoli di debito 16.165 3.532 12.633 357,7%
Titoli di capitale 23.479 20.683 2.796 13,5%
Quote di OICR 75.851 81.479 (5.628) (6,9)%
Finanziamenti 37.815 31.284 6.531 20,9%
Totale 153.310 136.978 16.332 11,9%

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 799,1 milioni di euro al 30 giugno 2021, in crescita del 3,2% rispetto al dato a dicembre 2020. Queste includono i titoli di debito che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale per i quali il Gruppo ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal principio IFRS 9.

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR
VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITA'
COMPLESSIVA
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2021 31.12.2020 ASSOLUTA %
Titoli di debito 725.756 721.216 4.540 0,6%
Titoli di capitale 73.295 53.339 19.956 37,4%
Totale 799.051 774.555 24.496 3,2%

I titoli di debito detenuti in portafoglio al 30 giugno 2021 ammontano a 725,8 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al 31 dicembre 2020. Si segnala che nel semestre le nuove acquisizioni di titoli di debito includono i titoli iscritti a seguito dell'acquisizione del ramo d'azienda dell'ex Aigis Banca per un amontare pari a 149,1 milioni di euro. La riserva negativa netta di fair value ammonta a 0,6 milioni di euro, in diminuzione rispetto al saldo positivo di 1,8 milioni di euro al 31 dicembre 2020 proprio a seguito delle cessioni avvenute nei primi sei mesi del 2021.

Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito in portafoglio.

Emittente/Scadenza 1 anno 2 anni 3 anni 5 anni Oltre 5 anni Totale
Titoli governativi 317.010 186.998 37.420 78.641 51.522 671.591
% sul totale 43,7% 25,8% 5,2% 10,8% 7,1% 92,5%
Banche - 3.029 - 12.223 3.330 18.582
% sul totale - 0,4% - 1,7% 0,5% 2,6%
Altri emittenti 3.007 - - 21.977 10.599 35.583
% sul totale 0,4% - - 3,0% 1,5% 4,9%
Totale 320.017 190.027 37.420 112.841 65.451 725.756
% sul totale 44,1% 26,2% 5,2% 15,5% 9,0% 100,0%

Sono inoltre inclusi in tale voce titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza che ammontano a 73,3 milioni di euro, in crescita del 37,4% rispetto al 31 dicembre 2020, per effetto prevalentemente degli investimenti effettuati nel primo semestre 2021 e relativi al portafoglio di Finanza Proprietaria.

Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso banche valutati al costo ammortizzato ammonta al 30 giugno 2021 a 1.606,7 milioni di euro, in aumento del 48,3% rispetto al dato al 31 dicembre 2020 (pari a 1.083,3 milioni di euro). La voce è prevalentemente riferita a crediti verso banche centrali (1.110,8 milioni di euro al 30 giugno 2021 rispetto ai 693,8 milioni di euro al 31 dicembre 2020), che costituiscono la provvista mantenuta al fine di garantire l'ordinato svolgimento delle attività gestionali. Al netto del contributo dei crediti verso banche centrali, l'aumento del saldo della voce registrato nel primo semestre 2021 è dovuto inoltre ai nuovi investimenti in titoli bancari valutati al costo ammortizzato, il cui saldo è passato da 56,7 milioni di euro al 31 dicembre 2020 a 127,4 milioni di euro al 30 giugno 2021.

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 9.875,5 milioni di euro con un aumento dell'8,1% rispetto al 31 dicembre 2020 (9.135,4 milioni di euro). La voce include titoli di debito per 1,7 miliardi di euro (1,3 miliardi al 31 dicembre 2020), di cui titoli di stato per 1,4 miliardi di euro.

L'apporto del Settore Commercial & Corporate Banking è in crescita rispetto al saldo dell'omologo periodo del precedente esercizio (+7,8%). Tale crescita è concentrata nell'Area di business Corporate Banking & Lending (+26,2%), a fronte di una sostanziale stabilità nelle evoluzioni del periodo per le aree Factoring e Leasing e del Settore Npl, mentre si registra un aumento di 307,9 milioni di euro delle esposizioni del Settore Governance & Servizi e Non Core, principalmente per l'effetto di acquisti di titoli di debito nel corso del primo semestre 2021.

CREDITI VERSO LA CLIENTELA CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
30.06.2021 31.12.2020 ASSOLUTA %
Settore Commercial & Corporate Banking 6.459.645 5.992.591 467.054 7,8%
- di cui deteriorati 176.206 160.826 15.380 9,6%
Area Factoring 2.748.756 2.755.488 (6.732) (0,2)%
- di cui deteriorati 114.479 115.783 (1.304) (1,1)%
Area Leasing 1.410.810 1.414.055 (3.245) (0,2)%
- di cui deteriorati 12.351 11.377 974 8,6%
Area Corporate Banking & Lending 2.300.079 1.823.048 477.031 26,2%
- di cui deteriorati 49.376 33.666 15.710 46,7%
Settore Npl 1.370.746 1.405.603 (34.857) (2,5)%
- di cui deteriorati 1.347.907 1.381.085 (33.178) (2,4)%
Settore Governance & Servizi e Non Core 2.045.091 1.737.208 307.883 17,7%
- di cui deteriorati 49.154 49.944 (790) (1,6)%
Totale Crediti verso la clientela 9.875.482 9.135.402 740.080 8,1%
- di cui deteriorati 1.573.267 1.591.855 (18.588) (1,2)%

Si rimanda alla sezione "Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo" per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.

Le attività immateriali e materiali

Le attivita immateriali si attestano a 61,1 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2020 (+0,3%).

La voce è riferita a software per 22,3 milioni di euro e ad avviamenti per circa 38,8 milioni di euro, dei quali 38,0 milioni di euro derivanti dalla acquisisizone dell'ex Gruppo Fbs e 0,8 milioni di euro derivanti dalla acquiszione della controllata polacca Ifis Finance Sp. z o.o..

Per quanto riguarda le valutazioni del Gruppo circa l'impairment test di tali avviamenti, si evidenzia che l'esito di tale test effettuato al 31 dicembre 2020, ha supportato la recuperabilità di entrambi gli avviamenti iscritti. Confermando ad oggi la validità delle azioni intraprese dal Gruppo, si ritiene che, anche in considerazione della natura anticiclica di taluni business del Gruppo ed in particolare del Settore Npl su cui è allocato l'avviamento più significativo del Gruppo, l'emergenza sanitaria in essere non determinerà impatti significativi sui risultati consolidati attesi nel lungo termine. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo, Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100, Paragrafo 10.3 "Altre informazioni" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.

Le attività materiali si attestano a 120,6 milioni di euro, rispetto ai 115,1 milioni di euro al 31 dicembre 2020, in aumento del 4,7%.

Gli immobili iscritti a fine giugno 2021 tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre - Venezia, sede di Banca Ifis. Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettata ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso del periodo non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali, che ammontano a 343,0 milioni di euro, registrano una flessione rispetto al dato del 31 dicembre 2020 pari a 381,4 milioni di euro (-10,1%).

Le attività per imposte correnti ammontano a 41,7 milioni di euro contro il dato di 74,3 milioni di euro al 31 dicembre 2020 (-43,8%). Le attività per imposte anticipate ammontano a 301,3 milioni di euro contro 307,2 milioni di euro al 31 dicembre 2020, e risultano composte principalmente per 219,4 milioni di euro (in linea con il saldo al 31 dicembre 2020) da attività iscritte per svalutazioni su crediti, potenzialmente trasformabili in crediti d'imposta, e per 50,3 milioni di euro da attività iscritte su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (51,1 milioni di euro al 31 dicembre 2020). Non si intravedono al momento rischi sulla non recuperabilità delle imposte anticipate in un orizzonte di medio-lungo termine.

Le passività fiscali ammontano a 45,0 milioni di euro, in diminuzione del 6,6% rispetto al dato del 31 dicembre 2020 pari a 48,2 milioni di euro.

Le passività fiscali correnti, pari a 8,8 milioni di euro rappresentano il carico fiscale del periodo.

Le passività per imposte differite, pari a 36,1 milioni di euro, sono sostanzialmente in linea con il 31 dicembre 2020 e includono principalmente 31,4 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 0,5 milioni di euro sulle rivalutazioni sugli immobili, 2,9 milioni di euro su disallineamenti di crediti commerciali e 0,8 milioni di euro relativo ad attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI).

Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modificazioni, recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività a rischio ponderate al 30 giugno 2021:

  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" vengono detratte dal CET1; al 30 giugno 2021 la deduzione del 100% è pari a 41,7 milioni di euro, comprensivo della pertinenza della Holding del Gruppo Bancario; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee", non vengono detratte dal CET1, ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 30 giugno 2021; tali attività, comprensive della pertinenza della Holding del Gruppo Bancario, ammontano a 31,6 milioni di euro e sono compensate per 24,2 milioni di euro dalle corrispondenti passività fiscali differite;
  • le "attività fiscali anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; al 30 giugno 2021 la corrispondente ponderazione ammonta a 219,4 milioni di euro;
  • le "attività fiscali correnti" ricevono una ponderazione dello 0% in quanto esposizioni nei confronti dell'Amministrazione Centrale.

Complessivamente le Attività Fiscali, iscritte al 30 giugno 2021 e dedotte dai Fondi propri al 100%, comportano un onere pari a 0,45% in termini di CET1, destinato a ridursi nel futuro per effetto dell'utilizzo delle poste in contropartita all'emersione di reddito imponibile.

Altre voci dell'attivo e del passivo

Le altre voci dell'attivo, pari a 309,4 milioni di euro rispetto ad un saldo di 338,4 milioni di euro al 31 dicembre 2020, accolgono principalmente:

• attività finanziarie detenute per la negoziazione per 6,7 milioni di euro (in diminuzione del 68,1% rispetto al dato di 20,9 milioni di euro del 31 dicembre 2020), riferite per 4,6 milioni di euro a operazioni in derivati (che registrano un significativo decremento rispetto al dato di 19,3 milioni a fine 2020 per lo smontamento nel semestre di numerose posizioni in derivati), prevalentemente coperte da posizioni opposte iscritte fra le passività finanziarie detenute per la negoziazione, e per 2,1 milioni di euro da titoli inclusi nel portafoglio di trading del Gruppo (in aumento del 29,6% rispetto al saldo di 1,6 milioni di euro al 31 dicembre 2020 a seguito principalmente dei nuovi investimenti del semestre);

• altre attività per 300,1 milioni di euro (317,5 milioni di euro al 31 dicembre 2020, -5,5%) di cui 30,7 milioni di euro riferiti al credito nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A. in virtù degli accordi per il consolidamento fiscale (83,3 milioni di euro al 31 dicembre 2020). La riduzione del saldo della voce nel corso del primo semestre 2021 per complessivi 17,4 milioni di euro deriva prevalentemente dall'incasso a febbraio 2021 del credito di 14,1 milioni di euro nei confronti del Gruppo General Electric e relativo all'effetto fiscale sull'indennizzo già ricevuto per l'adesione alla pace fiscale del 2019, e per lo scostamento del saldo IVA di Gruppo, passato da un credito di 7,9 milioni di euro al 31 dicembre 2020 ad un credito di 7,7 milioni di euro al 30 giugno 2021.

Le altre voci del passivo sono pari a 584,8 milioni di euro rispetto a 466,1 milioni di euro al 31 dicembre 2020 e sono composte da:

  • derivati di negoziazione per 5,0 milioni di euro, prevalentemente riferiti a operazioni coperte da posizioni opposte iscritte fra le attività finanziarie detenute per la negoziazione, il cui saldo è in netta diminuzione rispetto al dato di 18,6 milioni di euro al 31 dicembre 2020 a seguito del sopraccitato smontamento di posizioni in derivati nel corso dei primi sei mesi del 2021;
  • debito per TFR per 8,9 milioni di euro (9,2 milioni di euro al 31 dicembre 2020);
  • altre passività per 570,9 milioni di euro (438,3 milioni di euro al 31 dicembre 2020, +30,3%), le cui poste più significative sono da ricondurre a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione, al debito pari a 58,8 milioni di euro per dividendi 2019 sospesi a seguito delle raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza e non ancora distribuiti, a debiti di funzionamento per circa 72,6 milioni di euro e al debito nei confronti della controllante La Scogliera per 29,1 milioni di euro.
RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2021 31.12.2020 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 2.728.071 2.367.082 360.989 15,3%
- Debiti verso banche centrali 2.199.921 2.116.961 82.960 3,9%
di cui: TLTRO 2.115.774 1.994.722 121.052 6,1%
di cui: Altri depositi 84.147 122.239 (38.092) (31,2)%
- Pronti contro termine (PCT) 283.086 - 283.086 n.a.
- Altri debiti 245.064 250.121 (5.057) (2,0)%
Debiti verso clientela 5.884.418 5.471.874 412.544 7,5%
- Retail 4.496.963 4.459.954 37.009 0,8%
- Altri depositi vincolati 617.957 280.484 337.473 120,3%
- Debiti per leasing 19.851 16.891 2.960 17,5%
- Altri debiti 749.647 714.545 35.102 4,9%
Titoli in circolazione 2.387.735 2.069.083 318.652 15,4%
Totale raccolta 11.000.224 9.908.039 1.092.185 11,0%

La raccolta

Il totale della raccolta al 30 giugno 2021 risulta pari a 11.000,2 milioni di euro (+11,0% rispetto al 31 dicembre 2020), è rappresentato per il 53,5% da debiti verso la clientela (55,2% al 31 dicembre 2020), per il 24,8% da debiti verso banche (23,9% al 31 dicembre 2020) e per il 21,7% da titoli in circolazione (20,9% al 31 dicembre 2020).

I debiti verso la clientela ammontano al 30 giugno 2021 a 5.884,4 milioni di euro con una crescita del 7,5% rispetto al 31 dicembre 2020 legata principalmente all'apporto dei depositi riferiti al ramo di azienda di ex Aigis Banca per 412,6 milioni di euro.

RACCOLTA RETAIL CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2021 31.12.2020 ASSOLUTA %
Raccolta a breve termine (entro 18 mesi) 3.121.696 3.196.110 (74.414) (2,3)%
di cui: LIBERO 750.806 723.240 27.566 3,8%
di cui: LIKE/ONE 1.099.713 1.084.400 15.313 1,4%
di cui: VINCOLATI 1.176.924 1.316.288 (139.364) (10,6)%
di cui: GERMAN DEPOSIT 94.253 72.182 22.071 30,6%
Raccolta lungo termine (oltre 18 mesi) 1.375.267 1.263.844 111.423 8,8%
Totale raccolta 4.496.963 4.459.954 37.009 0,8%

I debiti verso banche ammontano a 2.728,1 milioni di euro, in aumento del 15,3% rispetto al dato al 31 dicembre 2020, principalmente per nuove operazioni in pronti contro termine (PCT).

I titoli in circolazione ammontano a 2.387,7 milioni di euro al 30 giugno 2021, in crescita rispetto al dato di 2.069,1 milioni di euro al 31 dicembre 2020. Tale incremento è da ricondurre principalmente ai titoli senior per complessivi 372 milioni di euro relativi alla cartolarizzazione Emma, oggetto di ristrutturazione a giugno 2021, il cui effetto è stato parzialmente compensato dal rimborso integrale per circa 63 milioni di euro delle obbligazioni emesse dall'ex Interbanca, giunte a scadenza a marzo 2021.

Fondi per rischi e oneri

FONDI RISCHI E ONERI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2021 31.12.2020 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a
impegni e garanzie finanziarie rilasciate
13.027 10.988 2.039 18,6%
Controversie legali e tributarie 32.852 21.016 11.836 56,3%
Oneri per il personale 5.456 7.148 (1.692) (23,7)%
Altri fondi 13.219 14.792 (1.573) (10,6)%
Totale fondi per rischi e oneri 64.554 53.944 10.610 19,7%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere alla fine del primo semestre 2021, confrontata con i valori dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Al 30 giugno 2021 il saldo pari a 13,0 milioni di euro, in aumento rispetto al valore di fine esercizio precedente (pari a 11,0 milioni di euro), riflette la svalutazione degli impegni e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo.

Controversie legali e tributarie

Al 30 giugno 2021 sono iscritti fondi per controversie legali e tributarie per complessivi 32,9 milioni di euro (21,0 milioni di euro al 31 dicembre 2020). Tale importo si compone come di seguito dettagliato:

  • 11,2 milioni di euro relativi a 28 controversie legate all'Area Crediti Commerciali (a fronte di un petitum complessivo di 33,5 milioni di euro), tali controversie sono sostanzialmente connesse alla richiesta di ripetizione di somme incassate o a pagamenti sotto garanzia relativi a posizioni di factoring in pro soluto;
  • 6,4 milioni di euro (a fronte di un petitum di 63,9 milioni di euro) relativi a 11 controversie riguardanti l'Area Corporate Banking & Commercial Lending derivanti dalla ex Interbanca;
  • 0,9 milioni di euro (a fronte di un petitum di 3,0 milioni di euro) relativi a 46 cause connesse all'Area Leasing;
  • 11,0 milioni di euro relativi a controversie afferenti al ramo d'azienda dell'ex Aigis Banca acquisito nel primo semestre 2021 con un petitum corrispondente a 16,9 milioni di euro;
  • 1,8 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 4,7 milioni di euro) a 65 controversie legate a crediti della controllata Ifis Npl Investing;
  • 1,0 milioni di euro a varie controversie riguardanti Credifarma a fronte di un petitum complessivo pari a 1,4 milioni di euro;
  • 371 mila euro (con un petitum corrispondente di 4,0 milioni di euro) relativi a 31 contenziosi con clienti e agenti riferibili a Cap. Ital. Fin.;
  • 129 mila euro a 5 controversie riguardanti Farbanca (a fronte di un petitum di 2,8 milioni di euro);
  • 38 mila euro (a fronte di un petitum di medesimo importo) relativi a contenziosi afferenti alla partecipata Ifis Rental Services.

Oneri per il personale

Al 30 giugno 2021 sono iscritti fondi per il personale per 5,5 milioni di euro (7,1 milioni di euro al 31 dicembre 2020) da attribuire per 5,2 milioni di euro al Fondo di Solidarietà istituito nel 2020 al fine di dar corso al programma di razionalizzazione dei costi previsto nell'ambito del Piano Industriale 2020-2022.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 30 giugno 2021, sono in essere "Altri fondi" per 13,2 milioni di euro, in diminuzione del 10,6% rispetto al dato di 14,8 milioni di euro al 31 dicembre 2020. La voce è principalmente costituita da 7,1 milioni di euro a fronte di probabili indennizzi contrattuali per cessione di crediti, 4,6 milioni di euro per Indennità Suppletiva di Clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing e da 0,8 milioni di euro per fondo reclami.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 30 giugno 2021 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Contenzioso fiscale

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti. Società coinvolta Ifis Leasing S.p.A. (ex Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni «integrali» dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e

riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2014. Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 242,7 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

Contenzioso relativo alla presunta «stabile organizzazione» in Italia della società polacca Ifis Finance Sp. z o.o.

A seguito dell'indagine svolta dalla Guardia di Finanza relativamente a Imposte Dirette, IVA e degli altri tributi per le annualità d'imposta 2016 e 2017 e 2013/2015, limitatamente ai rapporti intrattenuti con la controllata polacca Ifis Finance Sp. z o.o., sono stati notificati Avvisi di Accertamento con riferimento alle annualità 2013/2015. La Guardia di Finanza sostiene di aver ravvisato elementi idonei a ritenere che, nel Paese estero (Polonia), sia stata costituita una "stabile organizzazione" di Banca Ifis e non un autonomo soggetto giuridico con capacità di autodeterminazione. In altre parole, disconoscendo l'autonoma organizzazione giuridica della Società con contestuale residenza fiscale della stessa in Polonia, i costi ed i ricavi della sede in Polonia costituirebbero componenti positivi o negativi produttivi di reddito imponibile in Italia (al netto del credito di imposta per le imposte pagate all'estero in via definitiva). Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 756 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%. L'udienza, a cui ha partecipato il Dott. Dario Stevanato, è stata discussa presso la seconda sezione della Commissione Tributaria Provinciale di Venezia il giorno 12 novembre 2020. La sentenza N. 266/2021 discussa il 12/11/2020 e depositata il 19/03/2021 ha integralmente accolto il ricorso della Banca ed ha compensato le spese. La commissione ha affermato infatti che è un "legittimo diritto della società controllante italiana, che vuole espandere la propria attività di servizi bancari e di factoring in Polonia, di determinare la strategia operativa della propria controllante costituita allo scopo".

In merito a tutti i contenziosi fiscali sopra citati il Gruppo, supportato dai propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza come possibile ma non probabile, e pertanto ha ritenuto opportuno effettuare accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Indennizzi

In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative a Interbanca e alle altre società partecipate. In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Il Patrimonio netto consolidato

Il Patrimonio netto consolidato di Gruppo si attesta, al 30 giugno 2021, a 1.574,0 milioni di euro (.1.550,0 milioni di euro al 31 dicembre 2020). Le principali variazioni del Patrimonio netto consolidato riguardano:

  • la variazione positiva relativa al risultato di periodo di pertinenza della Capogruppo di 48,3 milioni di euro;
  • la variazione positiva del Patrimonio netto di terzi per 0,8 milioni di euro, per la quota parte dei risultati di periodo maturati dalle controllate Farbanca e Credifarma;
  • la variazione negativa di 25,1 milioni di euro connessi ai dividendi distribuiti nel corso dell'esercizio;
  • la variazione positiva di 0,2 milioni di euro della riserva da valutazione connessa agli utili netti attuariali su TFR maturati nel periodo;
  • la variazione positiva di 0,3 milioni di euro della riserva da valutazione per differenze cambi;

• la variazione netta negativa per 0,6 milioni di euro della riserva da valutazione su titoli rilevata nel primo semestre 2021, dovuta all'adeguamento di fair value degli strumenti finanziari nel portafoglio "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (al netto degli utili realizzati tramite cessione di titoli di capitale in tale portafoglio, rappresentati contabilmente da un giroconto da riserve di valutazione a riserve di utili).

La composizione e la variazione rispetto alla fine dell'esercizio precedente sono riepilogate nelle tabelle seguenti.

PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2021 31.12.2020 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 102.972 102.491 481 0,5%
Riserve da valutazione: (22.233) (19.337) (2.896) 15,0%
- Titoli (14.080) (10.733) (3.347) 31,2%
- TFR (263) (429) 166 (38,7)%
- differenze di cambio (7.890) (8.175) 285 (3,5)%
Riserve 1.366.886 1.320.871 46.015 3,5%
Azioni proprie (2.847) (2.948) 101 (3,4)%
Patrimonio di pertinenza di terzi 27.106 26.270 836 3,2%
Utile del periodo di pertinenza della
Capogruppo
48.331 68.804 (20.473) (29,8)%
Patrimonio netto del Gruppo 1.574.026 1.549.962 24.064 1,6%
PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto al 31.12.2020 1.549.962
Incrementi: 49.787
Utile del periodo di pertinenza della Capogruppo 48.331
Variazione riserva da valutazione: 451
- TFR 166
- differenze di cambio 285
Altre variazioni 169
Patrimonio netto di terzi 836
Decrementi: 25.723
Dividendi distribuiti 25.132
Variazione riserva da valutazione: 591
- Titoli (al netto di realizzi) 591
Patrimonio netto al 30.06.2021 1.574.026

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI CONSISTENZE
(in migliaia di euro) 30.06.2021 31.12.2020
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.066.061 1.038.715
Capitale di classe 1 (T1) 1.124.166 1.091.858
Totale Fondi propri 1.405.366 1.366.421
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 9.319.520 9.203.971
Ratio – Capitale primario di classe 1 11,44% 11,29%
Ratio – Capitale di classe 1 12,06% 11,86%
Ratio – Totale Fondi propri 15,08% 14,85%

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri al 30 giugno 2021 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi sei mesi del 2021.

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 30 giugno 2021 sono stati determinati avendo a riferimento le modifiche regolamentari introdotte dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) 876/2019 (CRR2), che hanno modificato i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modifiche, recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286. I requisiti patrimoniali consolidati, in ottemperanza a quanto previsto dall'art. 19 del CRR, vengono calcolati includendo nel consolidamento prudenziale la Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile.

Con riferimento alla comunicazione ricevuta da La Scogliera S.p.A. a giugno 2021, in merito al possibile trasferimento della sede della Holding nel cantone di Vaud (Losanna), si precisa che, qualora tale trasferimento si realizzasse, esso comporterebbe degli effetti positivi sui ratio patrimoniali del Gruppo rispetto alla situazione attualmente in essere. Tale trasferimento consentirebbe il deconsolidamento della Holding dal Gruppo Bancario Banca Ifis con la conseguente piena computabilità nei Fondi propri consolidati degli interessi di minoranza (cd. minorities) che, ad oggi, così come stabilito dalla CRR, sono computati solo in misura sufficiente a consentire il soddisfacimento dei requisiti minimi di capitale. Per maggiori dettagli relativamente a tale operazione, si rimanda alla sezione "2.10 Fatti di rilievo" del presente documento.

Ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali al 30 giugno 2021, in continuità con quanto fatto a partire dal 30 giugno 2020, il Gruppo ha applicato le disposizioni temporanee di sostegno previste dal Regolamento (UE) 873/2020 (c.d. "quick-fix").

Il Regolamento EU 873/2020, relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri - definisce per gli Enti la possibilità di includere nel loro capitale primario di classe 1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti attraverso modalità che differiscono sulla base del periodo transitorio di riferimento (1° gennaio 2018-31 dicembre 2019 e 1° gennaio 2020-31 dicembre 2024).

Si fa presente che Banca Ifis aveva - a suo tempo - già provveduto ad informare la Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

L'inclusione nel CET1 avverrà in modo graduale applicando i seguenti fattori:

Al 30 giugno 2021, l'applicazione dell'IFRS 9 ha comportato un aumento degli accantonamenti per perdite attese su crediti per 25,1 milioni di euro, al netto dell'effetto fiscale.

Pertanto, in applicazione dei due diversi trattamenti temporanei, è stato riconosciuto nel capitale primario di classe 1 - CET1 - di pertinenza del Gruppo, l'importo di 12,7 milioni di euro.

Sempre con riferimento alle novità normative introdotte dal Regolamento (UE) 873/2020 con potenziale impatto sul CET1, si segnala il trattamento temporaneo di profitti e perdite non realizzati per variazioni del fair value di strumenti di debito emessi dalle Amministrazioni centrali, regionali e locali; Banca Ifis ha informato la Banca d'Italia della propria decisione di applicare le nuove disposizioni transitorie a partire dal 31 dicembre 2020.

L'inclusione nel CET1 sta avvenendo in modo graduale applicando i seguenti fattori.

TRATTAMENTO TEMPORANEO PER RISERVA OCI
1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020
0,70 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021
0,40 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022

Al 30 giugno 2021, le riserve positive OCI su strumenti di debito emessi dalle Amministrazioni centrali, regionali e locali, al netto dell'effetto fiscale, ammontano a 1 milioni di euro.

Pertanto, in applicazione del trattamento temporaneo, è stato sterilizzato dal capitale primario di classe 1 - CET1 - di pertinenza del Gruppo, l'importo positivo di 0,5 milioni di euro.

In applicazione dei trattamenti temporanei volti ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 e delle riserve OCI su titoli governativi sui Fondi propri, il Gruppo Bancario Banca Ifis è tenuto durante il periodo transitorio a pubblicare gli importi dei Fondi propri e dei relativi coefficienti di capitale e di leva finanziaria di cui disporrebbe se non avesse applicato tali disposizioni transitorie. L'applicazione del regime transitorio ha un impatto sui fondi propri totali pari a 24 bps.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI SENZA CONSISTENZE
APPLICAZIONE DISPOSIZIONI TRANSITORIE IFRS 9
(in migliaia di euro)
30.06.2021 31.12.2020
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.041.481 1.014.822
Capitale di classe 1 (T1) 1.099.587 1.067.964
Totale Fondi propri 1.380.787 1.342.527
Totale attività ponderate per il rischio 9.306.822 9.189.077
Ratio – Capitale primario di classe 1 11,19% 11,04%
Ratio – Capitale di classe 1 11,81% 11,62%
Ratio – Totale Fondi propri 14,84% 14,61%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 30 giugno 2021.

COEFFICIENTE DI LEVA FINANZIARIA
CON / SENZA APPLICAZIONE DISPOSIZIONI TRANSITORIE IFRS 9/Reg. 876/2019
(in %)
CONSISTENZE
31.12.2020
Coefficiente Leva finanziaria senza applicazione disposizioni transitorie 8,57% 8,59%
Coefficiente Leva finanziaria con applicazione disposizioni transitorie 8,73% 9,23%

In riferimento alle principali novità del nuovo framework normativo applicabile dal 30 giugno 2021, di seguito si illustrano i principali impatti per il Gruppo Bancario Banca Ifis.

Con riferimento al coefficiente di leva finanziaria, a partire da giugno 2021, il Regolamento (UE) 876/2019 ha introdotto il requisito minimo del 3%, con la previsione della ricalibratura proporzionale per compensare l'esclusione di alcune esposizioni verso Banche Centrali (art. 429 bis CRR2).

Ai fini del rischio di credito e del calcolo degli assorbimenti patrimoniali, l'entrata in vigore della CRR2, ha introdotto importanti novità in merito al trattamento ai fini del rischio di credito delle esposizioni sotto forma di quote o di azioni in organismi di investimento collettivi (OIC). In particolare, l'articolo 132 CRR, così come modificato dal Regolamento (UE) 876/2019, prevede l'applicazione di metodologie di calcolo dei requisiti patrimoniali basati sulla granularità di informazioni di cui l'Ente è in grado di disporre relativamente alla composizione degli OICR in portafoglio alla data di riferimento. La disponibilità di tali informazioni ha consentito l'applicazione della metodologia Look Through Approach (c.d. LTA), così come previsto dall'art. 132 bis, par.2 della CRR2, consentendo una riduzione di 30 milioni di euro di RWA su un portafoglio di 106 milioni di euro.

Tra le novità introdotte dal Regolamento (UE) 876/2019 meritano di essere menzionate le nuove metodologie previste per il calcolo del valore dell'esposizione per le posizioni in derivati finanziari soggetti al rischio di controparte. In particolare, il rispetto delle soglie previste dall'art. 273 bis, paragrafo 2 della CRR2 ha permesso l'utilizzo del metodo semplificato dell'esposizione originaria e data la non materialità delle posizioni in derivati, l'impatto non risulta significativo.

Tra le altre novità normative introdotte dal Regolamento EU 873/2020 con potenziale impatto sul CET1 si segnala la facoltà di non dedurre parzialmente dal CET1 le attività immateriali ascrivibili a software, applicando un ammortamento prudenziale calcolato su tre anni.

Si informa che Banca Ifis nella definizione dei Fondi propri al 30 giugno 2021 si è avvalsa di tale facoltà e che l'ammontare della quota non dedotta al 30 giugno 2021 è pari a 4,9 milioni di euro.

Tra le novità intervenute nel secondo trimestre 2021 che hanno contribuito ad una riduzione degli assorbimenti patrimoniali, rileva l'ottenimento della Garanzia concessa dallo Stato Italiano (cartolarizzazioni GACS) sui titoli senior relativi ad una operazione di cartolarizzazione multi-originator di crediti in sofferenza. La relativa riduzione degli RWA ammonta a 57 milioni di euro.

In data 23 maggio 2021 Banca Ifis, di concerto con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), ha perfezionato l'acquisto di un ramo d'azienda dalla ex Aigis Banca (per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "4.4 Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda" del presente documento) . In particolare, l'acquisizione ha riguardato crediti alle piccole e medie imprese per finanziamenti di medio lungo termine assistiti da garanzia del Medio Credito Centrale e factoring che rappresentano circa il 4,2% dell'attivo e contribuiscono marginalmente (1%) ai dati di RWA consolidati.

La variazione positiva di 39 milioni di euro dei Fondi propri rispetto al 31 dicembre 2020 è riconducibile principalmente alle seguenti componenti:

  • la minor deduzione dal CET1 del 100% delle "Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" per un ammontare pari a 41,7 milioni di euro rispetto ai 56,2 milioni di euro dedotti al 31 dicembre 2020; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà ulteriormente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • la riduzione delle riserve da utili per 2,9 milioni di euro;
  • la minor deduzione delle componenti negative relative agli investimenti in software, derivante dall'applicazione dell'ammortamento prudenziale in luogo di quello contabile, così come concesso dal Regolamento UE 2176/2020, per i quali il Gruppo Banca Ifis ha deciso di avvalersi;
  • la maggior deduzione delle altre componenti di conto economico imputabili alla riserva di valutazione sui titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 1,5 milioni di euro;
  • l'incremento della quota computabile delle partecipazioni di minoranza (art. 84 CRR), per un ammontare pari a 28,5 milioni di euro, in funzione dell'aumento delle attività ponderate per il rischio e della correlata riduzione di eccedenza di capitale;
  • l'incremento dei Risk Weighted Assets per un ammontare pari a 386,6 milioni di euro, dovuto principalmente alla crescita degli impieghi nell'Area Factoring per la clientela corporate, all'operatività in PCT passivi con clientela istituzionale nonché all'acquisizione del ramo dalla ex Aigis Banca come sopra descritto.

La crescita dei Fondi propri, dovuta ai fenomeni sopra richiamati, ha fatto sì che al 30 giugno 2021 il Total capital ratio si attesti al 15,08%, in aumento rispetto alle risultanze conseguite al 31 dicembre 2020, pari al 14,85%; tale trend si riscontra anche per il CET1 ratio, ora pari all'11,44%, rispetto al dato precedente pari all'11,29%.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL SETTORE
GOVERNANCE
& SERVIZI E
NON CORE
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Totale RWA Settore 5.063.242 2.274.675 1.270.912 1.517.655 2.131.840 1.111.805 8.306.888
Rischio mercato X X X X X X 99.493
Rischio operativo (metodo base) X X X X X X 869.698
Rischio di aggiustamento della
valutazione del credito
X X X X X X 43.441
Totale RWA X X X X X X 9.319.520

Di seguito la composizione per Settore delle attività ponderate per il rischio (RWA).

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha comunicato al Gruppo Bancario Banca Ifis di adottare per il 2021, in continuità con il 2020, i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • coefficiente di Capitale primario di classe 1 (CET1 ratio) pari all'8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
  • coefficiente di Capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
  • coefficiente di Capitale totale (Total Capital ratio) pari al 12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.

Il Gruppo Bancario Banca Ifis soddisfa al 30 giugno 2021 i predetti requisiti prudenziali.

Come descritto in precedenza, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile; ricalcolando ai soli fini informativi i coefficienti patrimoniali del solo Gruppo Bancario Banca Ifis, essi si attesterebbero ai valori riportati nella tabella di seguito esposta.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI: CONSISTENZE
PERIMETRO DEL GRUPPO BANCARIO BANCA IFIS
(in migliaia di euro)
30.06.2021 31.12.2020
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.441.751 1.422.796
Capitale di classe 1 (T1) 1.443.521 1.424.610
Totale Fondi propri 1.846.327 1.827.409
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 9.294.588 9.194.733
Ratio – Capitale primario di classe 1 15,51% 15,47%
Ratio – Capitale di classe 1 15,53% 15,49%
Ratio – Totale Fondi propri 19,86% 19,87%

Il Capitale primario di classe 1, il Capitale di classe 1 e il Totale Fondi propri al 30 giugno 2021 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi sei mesi del 2021.

Informativa in merito al Debito Sovrano

In data 5 agosto 2011 la Consob (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 30 giugno 2021 le esposizioni al debito sovrano sono costituite interamente da titoli emessi dalla Repubblica Italiana e il cui valore di bilancio ammonta a 1.973 milioni di euro, al netto della riserva da valutazione positiva pari a 1 milioni di euro.

Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a circa 1.936 milioni di euro, presentano una vita media residua ponderata di circa 47 mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 30 giugno 2021 sono considerati di livello 1.

In conformità alla comunicazione Consob, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi erogati nei confronti dello Stato Italiano: tali esposizioni alla data del 30 giugno 2021 ammontano a 711 milioni di euro, di cui 113 milioni di euro relativi a crediti fiscali.

4.2.2 Aggregati economici

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 232,6 milioni di euro, in crescita del 17,3% rispetto al dato al 30 giugno 2020, pari a 198,2 milioni di euro. Tale aumento di 34,3 milioni di euro è legato principalmente ai seguenti fattori:

  • effetto del migliore contesto economico generale di cui hanno beneficiato i Settori operativi del Gruppo;
  • contributo di 8,6 milioni di euro di Farbanca S.p.A. e di circa 1,3 milioni di euro del ramo ex Aigis Banca (non facenti parte del Gruppo Banca Ifis nel primo semestre 2020);
  • maggior contributo positivo delle altre componenti del margine di intermediazone per 15,4 milioni di euro come dettagliato nel seguito del documento.
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
(in migliaia di euro)
1° SEMESTRE VARIAZIONE
2021 2020 ASSOLUTA %
Margine di interesse 172.963 155.118 17.845 11,5%
Commissioni nette 40.851 39.807 1.044 2,6%
Altre componenti del margine di intermediazione 18.741 3.305 15.436 n.s.
Margine di intermediazione 232.555 198.230 34.325 17,3%

Il margine di interesse aumenta dell'11,5%, passando da 155,1 milioni di euro al 30 giugno 2020 a 173,0 milioni di euro al 30 giugno 2021, sia a seguito dei maggiori volumi sottostanti rispetto alla situazione del primo semestre 2020, che aveva fortemente risentito delle limitazioni connesse alla pandemia da Covid-19 sia per i contributi di Farbanca S.p.A e del ramo ex Aigis Banca come più diffusamente commentato nel paragrafo "2.8 Contributo dei Settori ai risultati del Gruppo – dati riclassificati".

Le commissioni nette ammontano a 40,9 milioni di euro, sostanzialmente in linea al dato al 30 giugno 2020: tale andamento è stato guidato da un maggior contributo delle commissioni attive, connesso principalmente alle attività del comparto Finanza strutturata, che ha più che compensato la maggiore incidenza delle commissioni passive, a seguito delle acquisizioni in ambito Npl effettuate nel primo semestre 2021.

Le altre componenti del margine di intermediazione si compongono come segue:

  • per 7,2 milioni di euro al risultato netto positivo delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (in aumento di 16,1 milioni di euro rispetto al risultato negativo di 8,9 milioni di euro al 30 giugno 2020), che include la variazione positiva netta di fair value di strumenti di capitale e quote di fondi OICR per 6,8 milioni di euro, la variazione positiva di fair value su finanziamenti per 0,6 milioni di euro e la variazione negativa di fair value dei titoli di cartolarizzazione detenuti dalla controllata Ifis Npl Investing (già Ifis Npl) per 0,2 milioni di euro;
  • per 6,9 milioni di euro agli utili netti da cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie (utili netti pari a 8,7 milioni di euro al 30 giugno 2020);
  • per 6,1 milioni di euro per dividendi generati da azioni presenti nel portafoglio di proprietà del Gruppo (2,4 milioni nei primi sei mesi del 2020);
  • per -1,5 milioni di euro al risultato netto negativo dell'attività di negoziazione (risultato netto positivo pari a 1,0 milioni di euro nel primo semestre 2020).

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 250,0 milioni di euro contro il dato di 179,5 milioni del 30 giugno 2020 (+39,3%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO
DELLA GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
1° SEMESTRE VARIAZIONE
2021 2020 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 232.555 198.230 34.325 17,3%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
17.469 (18.779) 36.248 n.s.
Risultato netto della gestione finanziaria 250.024 179.451 70.573 39,3%

Le riprese di valore nette per rischio di credito ammontano a 17,5 milioni di euro al 30 giugno 2021 rispetto a rettifiche nette per 18,8 milioni di euro al 30 giugno 2020. Si evidenzia come in questa voce confluiscano gli effetti derivanti dalla variazione delle stime dei flussi di cassa dei crediti del Settore Npl, che, così come previsto dal principio IFRS 9, rientrano nella categoria dei crediti "POCI" ("Purchased or originated credit-impaired"). Per maggiori dettagli riguardo alle diverse dinamiche delle Rettifiche e riprese di valore nette per rischio di credito si rimanda a quanto più diffusamente commentato nel paragrafo "2.8 Contributo dei Settori ai risultati del Gruppo – dati riclassificati".

La formazione dell'utile netto di periodo

La formazione dell'utile netto del periodo è riepilogata nella tabella seguente:

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2021 2020 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 250.024 179.451 70.573 39,3%
Costi operativi (178.159) (155.458) (22.701) 14,6%
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti - 24.161 (24.161) (100,0)%
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo
delle imposte
71.865 48.154 23.711 49,2%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(22.702) (11.332) (11.370) 100,3%
Utile (perdita) del periodo 49.163 36.822 12.341 33,5%
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 832 66 766 n.s.
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della
Capogruppo
48.331 36.756 11.575 31,5%

I costi operativi sono pari a 178,2 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 30 giugno 2020 (+14,6%).

COSTI OPERATIVI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2021 2020 ASSOLUTA %
Spese amministrative: 179.219 142.745 36.474 25,6%
a) spese per il personale 67.725 60.680 7.045 11,6%
b) altre spese amministrative 111.494 82.065 29.429 35,9%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 5.619 16.301 (10.682) (65,5)%
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
materiali e immateriali
9.145 8.597 548 6,4%
Altri oneri/proventi di gestione (15.824) (12.185) (3.639) 29,9%
Costi operativi 178.159 155.458 22.701 14,6%

Le spese per il personale, pari a 67,7 milioni di euro, registrano un incremento dell11,6% (60,7 milioni di euro al 30 giugno 2020). L'aumento di tale voce, rispetto al primo semestre del 2020, è dovuto principalmente dall'ingresso nel Gruppo Banca Ifis di Farbanca e del ramo della ex Aigis Banca per circa 2,1 milioni di euro e da maggiori stanziamenti per remunerazioni variabili per circa 4,0 milioni di euro. Il numero dei dipendenti del Gruppo al 30 giugno 2021 è pari a 1.844 rispetto a 1.745 risorse al 30 giugno 2020, principalmente per gli ingressi connessi a Farbanca e Aigis.

Le altre spese amministrative, al 30 giugno 2021, sono pari a 111,5 milioni di euro, in aumento del 35,9% rispetto al 30 giugno 2020. L'incremento è da ricondurre a maggiori costi per servizi professionali e spese per acquisto di beni e altri servizi legati principalmente sia alla ripresa dell'attività di recupero crediti del Settore Npl, sia alla precedentemente citata variazione del perimetro di consolidamento per Farbanca e per il ramo acquisito dall'ex Aigis Banca e ai relativi costi di integrazione.

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2021 2020 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 54.516 34.832 19.684 56,5%
Legali e consulenze 36.729 24.777 11.952 48,2%
Revisione 467 425 42 9,9%
Servizi in outsourcing 17.320 9.630 7.690 79,9%
Imposte indirette e tasse 19.850 15.743 4.107 26,1%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 37.128 31.490 5.638 17,9%
Assistenza e noleggio software 8.400 7.106 1.294 18,2%
Spese per informazione clienti 8.227 7.897 330 4,2%
FITD e Resolution fund 4.407 3.062 1.345 43,9%
Pubblicità e inserzioni 3.291 2.397 894 37,3%
Spese relative agli immobili 3.099 2.822 277 9,8%
Spese telefoniche e trasmissione dati 2.120 1.754 366 20,9%
Costi per cartolarizzazione 1.999 917 1.082 118,0%
Spese spedizione e archiviazione documenti 1.967 2.279 (311) (13,7)%
Gestione e manutenzione autovetture 1.064 1.008 56 5,6%
Viaggi e trasferte 536 873 (337) (38,6)%
Altre spese diverse 2.017 1.375 642 46,7%
Totale altre spese amministrative 111.494 82.065 29.429 35,9%

La sottovoce "Legali e consulenze" risulta pari a 36,7 milioni di euro nel primo semestre 2021, in aumento del 48,2% rispetto ai 24,8 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. L'incremento della voce è da ricondursi principalmente alla ripresa dell'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al Settore Npl, che al 30 giugno 2021 ammonta a 17,0 milioni di euro, contro il dato di 7,7 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente a seguito della ripresa delle attività connesse ai tribunali. Inoltre è influenzata dalla prosecuzione delle attività di riorganizzazione delle strutture aziendali del Gruppo anche a livello tecnologico e all'entrata nel Gruppo di Farbanca (1,3 milioni di euro).

La sottovoce "Servizi in outsourcing", pari a 17,3 milioni di euro al 30 giugno 2021, registra un significativo incremento (79,9%) rispetto al dato pari a 9,6 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente ed è prevalentemente riferibile all'attività di recupero stragiudiziale del Settore Npl che nel primo semestre 2020 era stata sospesa a seguito del lockdown generalizzato imposto dalle autorità nazionali con un conseguente generale rallentamento nell'attività creditizia e quindi nei volumi gestiti, con la chiusura dei tribunali e il conseguente impedimento allo svolgimento delle attività legali per il recupero crediti del Settore Npl.

La voce "Imposte indirette e tasse", pari a 19,9 milioni di euro rispetto a 15,7 milioni di euro al 30 giugno 2020, registra un incremento pari al 26,1%. La voce, composta prevalentemente dall'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al Settore Npl per un importo pari a 11,8 milioni di euro al 30 giugno 2021, registra un aumento rispetto al 30 giugno 2020 per effetto della ripresa dell'operatività dei tribunali a seguito delle precedentemente citate chiusure del 2020 (9,3 milioni di euro al 30 giugno 2020). La voce include inoltre costi per imposta di bollo per 6,1 milioni di euro il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

Le "Spese per acquisto di beni e servizi" risultano pari a 37,1 milioni di euro, in aumento del 17,9% rispetto ai 31,5 milioni di euro del 30 giugno 2020. L'andamento della voce è influenzato dall'effetto contrapposto di alcune voci più significative, ed in particolare:

  • spese di assistenza e noleggio software che passano dal saldo di 7,1 milioni di euro al 30 giugno 2020 a 8,4 milioni di euro al 30 giugno 2021 (+18,2%) principalmente a seguito delle progettualità volte alla digitalizzazione e all'innovazione tecnologica del Gruppo Banca Ifis;
  • spese per informazione clienti, si attestano a 8,2 milioni di euro, in aumento del 4,2% per effetto del rallentamento delle attività nel primo semestre del 2020 durante il periodo di lockdown. Tali spese sono legate alla valutazione degli asset a garanzia dei portafogli in gestione, concentrate in particolare nel Settore Npl, che come detto, ha risentito delle limitazioni imposte dall'emergenza sanitaria legata al Covid-19;
  • contribuzione al FITD e Resolution Fund che al 30 giugno 2021 ammonta a 4,4 milioni di euro, in crescita del 43,9% rispetto ai 3,1 milioni di euro al 30 giugno 2020;
  • spese di pubblicità che passano da 2,4 milioni di euro a 3,3 milioni di euro a giugno 2021 a seguito della proseguzione dell'attività di rebranding iniziata nel secondo semestre del 2020;
  • spese di cartolarizzazione che passano da 0,9 milioni di euro a 2,0 milioni di euro (+118,0%), a seguito delle maggiori operazioni effettuate nel primo semestre 2021 rispetto ai primi sei mesi dell'esercizio 2020;
  • viaggi e trasferte, attestandosi a 0,5 milioni euro, fanno registrare una diminuzione del 38,6%, per effetto delle restrizioni agli spostamenti imposte a partire dal secondo trimestre 2020.

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri sono pari a 5,6 milioni di euro, in riduzione del 65,5% rispetto ai 16,3 milioni di euro al 30 giugno 2020. La variazione è riconducibile a minori accantonamenti per rischi di credito su impegni e garanzie per 3,8 milioni di euro; inoltre tale voce al 30 giugno 2020 includeva l'accantonamento di 6,9 milioni di euro relativi al Fondo di Solidarietà per il personale.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 15,8 milioni di euro, registrano un incremento del 29,9% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. La voce si riferisce principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa componente di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing. La variazione è dovuta principalmente alla differenza positiva emersa in fase di allocazione provvisoria del prezzo di acquisto del ramo d'azienda ex Aigis Banca e pari a 3,4 milioni di euro.

L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 71,9 milioni di euro, in aumento del 49,2% rispetto al dato al 30 giugno 2020.

Le imposte sul reddito ammontano a 22,7 milioni di euro; il tax rate al 30 giugno 2021 è pari al 31,59%. L'incremento è dovuto ai maggiori utili ante imposte rispetto al primo semestre 2020.

L'utile netto di periodo del Gruppo ammonta a 49,2 milioni di euro in crescita del 33,5% rispetto allo stesso periodo del 2020. Al netto dell'utile di periodo di pertinenza dei terzi pari a 832 mila, l'utile di pertinenza della Capogruppo ammonta a 48,3 milioni di euro, in aumento di 11,6 milioni di euro (+31,5%) rispetto allo stesso periodo del 2020.

4.3 Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Organizzazione del governo dei rischi

La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.

Con riferimento al governo dei rischi, il Gruppo ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework, mentre nell'ambito del cosiddetto Secondo Pilastro trovano collocazione i processi ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) e ILAAP (Internal Liquidity Adeguacy Assessment Process) in relazione ai quali il Gruppo effettua una autonoma valutazione, rispettivamente della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di Primo Pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc.) e della propria adeguatezza in relazione al governo e alla gestione del rischio di liquidità e del funding.

Tale processo ha accompagnato la redazione e l'invio all'Organo di Vigilanza nel mese di maggio 2021 del Resoconto annuale ICAAP e ILAAP con riferimento alla situazione al 31 dicembre 2020 e alle proiezioni previste per il 2021 inclusive delle stime d'impatto derivanti dalla situazione emergenziale sanitaria in corso.

Sempre con riferimento al 31 dicembre 2020 in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina del cosiddetto Terzo Pilastro (o Pillar 3), Banca Ifis ha pubblicato, congiuntamente al Bilancio consolidato 2020, l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Investor Relations.

In relazione a quanto sopra e ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti - Disposizioni di Vigilanza per le banche - il Gruppo Banca Ifis si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di garantire l'adeguatezza patrimoniale e la solidità finanziaria ed economica del Gruppo.

Il sistema dei controlli interni del Gruppo Banca Ifis è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • l'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • il contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio del Gruppo (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • la salvaguardia del valore delle attività e la protezione dalle perdite;
  • l'efficacia e l'efficienza dei processi aziendali;
  • l'affidabilità e la sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;

  • la prevenzione del rischio che il Gruppo sia coinvolto, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • la conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne.

I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:

  • i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative o incorporati nelle procedure ovvero eseguiti nell'ambito dell'attività di back office. Le strutture operative sono le prime responsabili del processo di gestione dei rischi: nel corso dell'operatività giornaliera tali strutture devono identificare, misurare o valutare, monitorare, attenuare e riportare i rischi derivanti dall'ordinaria attività aziendale in conformità con il processo di gestione dei rischi; esse devono rispettare i limiti operativi loro assegnati coerentemente con gli obiettivi di rischio e con le procedure in cui si articola il processo di gestione dei rischi;
  • i controlli sui rischi e sulla conformità (c.d. "controlli di secondo livello"), con l'obiettivo di assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi, il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni, la conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione;
  • l'attività di revisione interna (c.d. "controlli di terzo livello"), volta a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo, con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi.

I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore incaricato del Sistema di Controllo Interno e gestione dei Rischi, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Funzione Risk Management, Funzione Compliance, Funzione Antiriciclaggio) cui si aggiunge anche il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari in funzione della connotazione di realtà bancaria con azioni quotate, sono dettagliatamente descritti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, il cui ultimo aggiornamento è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione congiuntamente al Bilancio consolidato 2020 e pubblicato sul sito internet della Banca nella sezione Corporate Governance.

Cultura del rischio

La Capogruppo agevola lo sviluppo e la diffusione a tutti i livelli di una cultura del rischio integrata in relazione alle diverse tipologie di rischi ed estesa a tutto il Gruppo. In particolare, in collaborazione con le diverse funzioni aziendali e le Risorse Umane, sono sviluppati e attuati programmi di formazione per sensibilizzare i dipendenti in merito alle responsabilità in materia di prevenzione e gestione dei rischi.

In tale ambito, le funzioni di controllo di Capogruppo (Risk Management, Compliance e Antiriciclaggio, Conformità) sono parti attive, per quanto di competenza, nei processi formativi. Viene promossa una cultura improntata a comportamenti di responsabilità diffusa, con azione capillare di formazione del personale, mirata sia ad acquisire la conoscenza del framework di presidio dei rischi (impostazioni, metodologie, applicazioni operative, regole e limiti, controlli), sia a interiorizzare i profili valoriali di Gruppo (codice etico, comportamenti, regole di condotta e relazione).

Nella presente parte delle Note illustrative sono fornite le informazioni riguardanti i profili di rischio di seguito indicati, le relative politiche di gestione e copertura messe in atto dal Gruppo e l'operatività in strumenti finanziari derivati:

  • rischio di credito;
  • rischi di mercato:
    • di tasso di interesse;
    • di prezzo;
    • di cambio,
  • rischio di liquidità;
  • rischi operativi.

Rischi del consolidato contabile

Informazioni di natura quantitativa

Le esposizioni lorde indicate nelle tabelle nel seguito riportate tengono conto del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nei bilanci delle controllate.

Qualità del credito

Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
1.088.694 436.395 48.178 585.274 9.323.598 11.482.139
2. Attività finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
- - - - 707.175 707.175
3. Attività finanziarie
designate al fair value
- - - - - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - 53.980 53.980
5. Attività finanziare in
corso di dismissione
- - - - - -
Totale 30.06.2021 1.088.694 436.395 48.178 585.274 10.084.753 12.243.294
Totale 31.12.2020 1.103.776 479.235 33.249 313.374 9.045.081 10.974.715

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.

Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
complessivi
Write-off
parziali
Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
Totale
(esposizio
ne netta)
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
1.819.703 246.436 1.573.267 50.539 9.986.862 77.990 9.908.872 11.482.139
2. Attività finanziarie
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività
complessiva
- - - - 707.175 - 707.175 707.175
3. Attività finanziarie
designate al fair
value
- - - - X X - -
4. Altre attività
finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - X X 53.980 53.980
5. Attività finanziarie
in corso di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 30.06.2021 1.819.703 246.436 1.573.267 50.539 10.694.037 77.990 10.670.027 12.243.294
Totale 31.12.2020 1.852.431 236.173 1.616.258 40.555 9.418.602 70.557 9.358.457 10.974.715

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.

Attività di evidente scarsa
qualità creditizia
Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
209 30 4.530
2. Derivati di copertura - - -
Totale 30.06.2021 209 30 4.530
Totale 31.12.2020 312 32 19.217

Entità strutturate non consolidate contabilmente

Informazioni di natura qualitativa

Non vi sono società strutturate non consolidate al 30 giugno 2021.

Rischi del consolidato prudenziale

Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

Aspetti generali

Il Gruppo, nell'ambito delle linee guida approvate dall'Organo Amministrativo della Capogruppo e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di vigilanza, persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato che viene offerto alle piccole e medie imprese. In questo ambito il Gruppo si prefigge di ampliare la propria quota di mercato nei segmenti del credito commerciale, anche nei confronti di soggetti con fabbisogni specialistici come le farmacie, del leasing, del credito fiscale e di quello di dubbia esigibilità, tramite l'offerta di servizi finanziari di alta qualità, elevato livello di personalizzazione, controllo del rischio di credito e redditività coerente con la qualità offerta. Costituisce mercato di riferimento complementare per l'attività creditizia del Gruppo Bancario anche il settore Privati, nel rispetto degli indirizzi strategici tempo per tempo definiti dal Piano Industriale e relative iniziative di attuazione. L'operatività riferita al settore farmaceutico, viene svolta dalle controllate Farbanca, operatore bancario specializzato nei finanziamenti a medio-lungo termine alle farmacie, e Credifarma, intermediario specializzato nella concessione di anticipazioni, finanziamenti a medio e lungo termine, leasing strumentale e servizi finanziari alle farmacie; il Gruppo ha così rafforzato il ruolo a supporto del settore farmaceutico accelerando, grazie alle migliori competenze, lo sviluppo di servizi sempre più specialistici, personalizzati e digitali, per la prima volta integrati in un unico grande operatore.

Nel corso del mese di maggio 2021 la Capogruppo ha acquisito un ramo operativo dell'ex Aigis Banca, posta in liquidazione coatta amministrativa dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. Il perimetro oggetto di acquisizione da parte di Banca Ifis ha riguardato per quanto riguarda l'attivo, oltre al portafoglio obbligazionario di proprietà (per lo più Titoli di Stato), crediti alle piccole e medie imprese rappresentati principalmente da finanziamenti a medio lungo termine assistiti da garanzie del Medioredito Centrale (MCC) e da crediti factoring, per quanto riguarda il passivo, l'acquisizione ha riguardato principalmente i depositi, inclusi quelli della clientela retail; è stato inoltre oggetto di trasferimento il relativo personale presente sulle sedi di Milano, Roma e Bari.

L'attività del Gruppo bancario si sviluppa attualmente nei seguenti ambiti operativi:

  • l'attività di acquisto e gestione dei crediti d'impresa (factoring) si caratterizza per l'assunzione diretta di rischio derivante dalla concessione di finanziamenti e anticipazioni, nonché di eventuale garanzia, sui crediti commerciali a favore prevalentemente delle piccole-medie imprese. Una parte delle attività del segmento factoring comprende l'acquisto a titolo definitivo di crediti verso enti pubblici del settore sanitario ed enti territoriali;
  • le attività di corporate lending e di finanza strutturata si concentrano sull'offerta di finanziamenti a medio e lungo termine e di prodotti secured ed unsecured a sostegno di imprese operanti sul territorio nazionale per garantirne lo sviluppo per linee interne o esterne attraverso operazioni straordinarie, finalizzate al riposizionamento, all'espansione, a sviluppare alleanze o integrazioni, a favorire riorganizzazioni o l'apertura del capitale a nuovi partner o investitori. Le controparti clienti tipiche di tale segmento sono società di capitali;
  • gli investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti;
  • i finanziamenti a medio lungo termine rivolti alle piccole e medie imprese (PMI) , operanti nei principali settori produttivi, coperti dalla garanzia pubblica, ideata dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) del Fondo Centrale di Garanzia ed ampliata nell'utilizzo a seguito dell'emergenza Covid-19;
  • le principali attività del segmento leasing sono svolte nei confronti di piccoli operatori economici (POE) e piccole medie imprese (PMI). In generale il leasing finanziario si rivolge a liberi professionisti e a imprese nel finanziamento di auto aziendali e veicoli commerciali e per facilitare l'investimento in beni

strumentali rivolta ad aziende e rivenditori. Il noleggio a lungo termine invece insiste prevalentemente su equipment finance, con prevalente incidenza di prodotti da ufficio e informatici, in misura ridotta in macchinari industriali ed apparecchi medicali;

  • l'attività di acquisizione di crediti di natura finanziaria di difficile esigibilità (non performing loans), gestita dalla controllata Ifis Npl Investing S.p.A. (già Ifis Npl S.p.A.), nei confronti prevalentemente di clientela retail;
  • le attività di servicing (master and special services), gestione di portafogli Npl con attività di recupero giudiziale e stragiudiziale, consulenza in attività di due diligence e investitore autorizzato in operazioni su Npl, gestite da Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Gemini S.p.A.);
  • la concessione di finanziamenti rivolti alla clientela retail anche mediante la definizione e il rifinanziamento di crediti non performing ceduti per i quali è previsto un rientro tramite CQS/CQP, gestita dalla controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A.;
  • l'attività di concessione di finanziamenti a breve e medio periodo in favore delle farmacie, gestita dalla controllata Credifarma S.p.A. e Farbanca S.p.A., anche attraverso lo smobilizzo dei crediti vantati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale e degli enti, pubblici e privati, erogatori di prestazioni sanitarie.

In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca Ifis ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).

Durante il 2020, allo scopo di recepire gli impatti dell'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19 nei modelli di valutazione contabile dei crediti Npl, sono state effettuate analisi ed implementate nuove logiche prudenziali, oltre alle misure Istituzionali introdotte per il sostentamento temporaneo dell'economia nazionale, ancora valide per l'anno 2021.

Il Governo italiano, allo scopo di continuare a supportare dal punto di vista finanziario le PMI alleviando le tensioni di liquidità causate dall'emergenza da Covid-19, ha emanato il Decreto Legge 25 maggio 2021 nr 73 (Decreto Sostegni bis) che contiene i seguenti provvedimenti:

  • relativamente alle garanzie su portafogli di nuovi finanziamenti a medio lungo termine rivolti a imprese con numero di dipendenti non superiore a 499 per la realizzazione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione e/o di programmi di investimenti, la concessione dell'innalzamento dei portafogli di investimenti a 500 milioni di euro, a condizione che la durata sia compresa tra un minimo di 6 anni e un massimo di 15 anni e siano finalizzati per almeno il 60% a progetti di ricerca, sviluppo e innovazione e/o di programmi di investimenti;
  • proroga sino al 31 dicembre 2021 delle misure temporanee per il sostegno alla liquidità delle imprese, ed estensione fino a 10 anni della durata massima dei finanziamenti con garanzia pubblica (Sace), rispetto al limite di 6 anni fissato in precedenza;
  • proroga sino al 31 dicembre 2021 della moratoria per le PMI, per le aperture di credito a revoca e per i prestiti accordati a fronte di anticipi su crediti esistenti alla data del 29 febbraio 2020 o, se superiori, sia per la parte utilizzata sia per quella non ancora utilizzata.

Tali misure consentono, altresì, di mitigare eventuali impatti negativi sulla qualità del credito delle banche.

In particolare, per il Settore Npl, durante il periodo di emergenza sanitaria, sono state rafforzate le attività di recupero attraverso la modalità telefonica (phone collection) essendo state temporaneamente sospese le attività door to door della rete agenti. Le restrizioni imposte a seguito della diffusione del Covid-19 risultano in parte superate nel primo semestre del 2021, ove si è rilevato un sostanziale ritorno dell'attività dei tribunali ai livelli di pre-pandemia.

Al fine di incorporare nella stima dei flussi di cassa gli effetti legati alla temporanea chiusura delle attività produttive, sono stati apportati alcuni correttivi ai modelli di stima che hanno comportato, con riferimento alla gestione stragiudiziale, una limitata contrazione degli incassi attesi per gli esercizi 2021 e 2022 in coerenza con le generali proiezioni macroeconomiche di scenario utilizzate per le proiezioni di medio termine.

In coerenza con le normative emanate, sono stati apportati alcuni correttivi ai modelli che trattano sia le posizioni secured Npl, per effetto dell'allungamento delle tempistiche di incasso dovuto alla sospensione a procedere al pignoramento degli immobili ricevuti a garanzia, sia le posizioni per le quali sono in corso Procedure Concorsuali.

Per quanto concerne i finanziamenti a privati sotto forma di CQS e CQP concessi tramite la controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A., il Gruppo ha subito l'effetto della chiusura e del blocco della produzione di numerose aziende che hanno fatto uso, in molti casi, dell'ammortizzatore sociale della Cassa Integrazione in Deroga; ciò ha comportato l'erogazione della retribuzione direttamente dall'INPS generando ritardi nell'erogazione dei fondi e, di conseguenza, nella ricezione dei pagamenti.

Il Gruppo ha ritenuto opportuno provvedere al congelamento selettivo delle rate del piano di ammortamento per tutta la durata del meccanismo contributivo. A giugno 2021 il numero delle posizioni interessate da tale sospensione si è ridotto a 9: gli effetti economici e finanziari complessivi sono pertanto da considerarsi irrilevanti.

In ambito Corporate, a seguito dell'emergenza Covid-19 il Gruppo Banca Ifis ha implementato varie attività per rispondere al meglio alla situazione emergenziale e in linea alla nuova normativa. Nello specifico, ha aderito al Decreto Cura Italia, all'Accordo per il credito Abi e al Decreto Liquidità, con la conseguente concessione di moratorie ed erogazione di nuovi finanziamenti coperti dalla Garanzia del Fondo Centrale.

Durante il 2020 il Gruppo Banca Ifis, in linea con il Decreto Cura italia, ha implementato le seguenti misure di sostegno per le micro, piccole e medie imprese aventi sede in Italia che risultavano classificate in bonis e con carenza di liquidità a seguito dell'epidemia Covid-19:

  • limitazione alla revoca di affidamenti fino al 30 giugno 2021;
  • proroga fino al 30 giugno 2021 dei prestiti non rateali con scadenza contrattuale antecedente.
  • sospensione fino al 30 giugno 2021 e dilazione delle rate di mutuo e dei canoni di leasing.

Alla data del 30 giugno 2021 le posizioni oggetto di moratoria sono state singolarmente riviste e, laddove ne ricorressero i presupposti, classificate a forborne.

Con riferimento a Credifarma, al 30 giugno 2021 sussistono n. 16 controparti che hanno beneficiato del prolungamento della sospensione della quota di capitale ex decreto "Cura Italia". Il controvalore complessivo delle rate sospese ammonta a circa a un milione di euro di cui 975 mila euro a titolo di capitale . L'importo relativo alle quote interessi delle rate sospese fino al momento dell'ultimo rinnovo della moratoria (circa 46 mila

euro) verrà recuperato a partire dalla chiusura definitiva della misura in argomento. Gli effetti economici complessivi derivanti dalla moratoria risultano non materiali.

Con riferimento a Farbanca, al 30 giugno 2021 sussistono n. 126 controparti che hanno beneficiato del prolungamento della sospensione della quota di capitale ex decreto "Cura Italia" per un controvalore pari a circa 3 milioni di euro. L'ammontare della quota interessi relativo alle rate sospese è stato già accodato e pertanto non risulta più sospeso.

Con riferimento all'entrata in vigore delle nuove regole in materia di "Classificazione in Default delle controparti" con decorrenza dal 1° gennaio 2021 (c.d. "New DoD – Definition of Default"), si ritiene che essa non abbia prodotto un impatto significativo in termini di deterioramento della qualità degli attivi creditizi del Gruppo Banca Ifis. Per maggiori dettagli sulla "New DoD" si rimanda alla sezione "2.7 Impatti modifiche normative" del presente documento.

Politiche di gestione del rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia il Gruppo Banca Ifis è esposto al rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte possa generare una corrispondente variazione inattesa nel valore della relativa esposizione creditizia che porti ad una cancellazione totale o parziale dei crediti. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma in cui il fido si estrinseca.

Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il servizio e il rimborso del debito (per mancanza di liquidità, insolvenza, ecc.), come pure anche al manifestarsi di circostanze che si riflettono sulle condizioni economico/finanziarie del debitore, quali il "rischio Paese".

Aspetti organizzativi

I principi e le linee guida che il Gruppo Banca Ifis intende darsi in materia di concessione del credito sono espressi all'interno della "Politica Creditizia di Gruppo" applicata e diffusa, per quanto di competenza, a tutte le unità organizzative della Banca e delle società del Gruppo coinvolte nei processi di assunzione e gestione del credito.

Al suo interno sono declinati:

  • i ruoli e le responsabilità degli organi aziendali e delle strutture organizzative coinvolte nel processo del credito;
  • la definizione delle strategie creditizie e delle regole creditizie con riferimento ai segmenti di clientela, controparti e tipologie di operazioni assumibili, i limiti di affidamento assegnati su controparti non bancarie, i limiti di esposizione assegnati per le diverse tipologie di attività economiche, l'individuazione delle Operazioni di Maggior Rilievo (OMR) per la verifica preventiva di coerenza delle stesse con i limiti e gli obiettivi di rischio definiti nel Risk Appetite Framework (RAF) di Gruppo, i limiti di rischio assegnati per le operazioni con soggetti collegati e/o con esponenti aziendali ex 136 T.U.B.. Le attività di monitoraggio, revisione e aggiornamento delle strategie e delle regole creditizie prevedono il coinvolgimento: della i) Direzione Grandi Rischi e Monitoraggio della Capogruppo, nel coordinamento del processo di formulazione delle proposte di revisione e aggiornamento delle politiche creditizie da sottoporre per l'approvazione al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo; ii) Funzione Risk Management della Capogruppo, nel monitoraggio dei risultati conseguiti dal Gruppo in termini di volumi

e posizionamento complessivo effettivo sul mercato del credito coerentemente con le strategie creditizie definite;

  • gli elementi maggiormente qualificanti nell'ambito del processo del credito con particolare riferimento:
    • alla definizione delle categorie di rischio da assegnare alla clientela, in funzione del diverso profilo di rischio attribuibile alle forme tecniche di finanziamento oggetto di affidamento, in stretto raccordo con i processi operativi legati al "Sistema delle deleghe di Gruppo" in materia di assunzione del rischio di credito;
    • all'esame di tutte le informazioni utili, sia di natura interna che esterna, funzionali alla determinazione del merito creditizio del cliente e della solvibilità futura del debitore effettuando la valutazione del rischio di credito, in primo luogo, sulle normali fonti di rientro dell'esposizione e in via successiva, considerando l'utilizzo delle garanzie accessorie collegate all'intervento creditizio;
  • le attività di monitoraggio e revisione del modello di definizione delle facoltà creditizie ovvero la matrice delle facoltà di concessione del credito ed i relativi massimali;
  • l'articolazione del processo del credito, nel suo ciclo complessivo, nei due macro-processi "istruttoria ed erogazione del credito" e "monitoraggio e recupero del credito".

A livello operativo, le diverse società del Gruppo declinano in Procedure Organizzate o Note Operative le specifiche modalità gestionali di applicazione delle regole creditizie.

Nell'ambito del Gruppo Banca Ifis, un ruolo fondamentale nella gestione e nel controllo del rischio di credito è svolto dagli Organi Societari della Banca e delle società finanziarie controllate che, secondo le rispettive competenze, assicurano l'adeguato presidio del rischio di credito individuando gli orientamenti strategici, le politiche di gestione e controllo del rischio, verificandone nel continuo l'efficienza e l'efficacia e definendo i compiti e le responsabilità delle funzioni aziendali coinvolte nei relativi processi.

Nell'attuale assetto organizzativo intervengono nel presidio e governo del rischio di credito specifiche aree di responsabilità centrali che garantiscono, con l'adeguato livello di segregazione, lo svolgimento delle attività di gestione e dei controlli di primo e secondo livello del rischio, mediante l'adozione di adeguati processi e applicativi informatici.

In linea generale, il processo creditizio nel suo insieme, pur conservando le specificità derivanti dai differenti prodotti/ portafogli, risponde ad un criterio organizzativo comune articolato principalmente su fasi operative, ruoli, responsabilità e controlli di vario livello.

La struttura organizzativa di Banca Ifis si articola, in particolare, nelle seguenti Business Units declinate per tipologia di attività, accentrate nella Direzione Affari:

  • Commerciale Italia, unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle imprese domestiche, sia di breve che di medio-lungo termine;
  • Farmacie, unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle farmacie domestiche, sia sviluppate internamente che segnalate dalla rete commerciale della società controllata Credifarma;
  • International, unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle imprese domestiche che effettuano attività di export nonché ad imprese straniere;

  • Crediti Erariali, unità organizzativa dedicata all'acquisto di crediti erariali, prevalentemente da società in procedura concorsuale o in stato di liquidazione;
  • Corporate Finance, unità organizzativa dedicata all'offerta di operazioni di finanza strutturata o di investimento in imprese non finanziarie in bonis o in quote di organismi interposti;
  • Leasing e Noleggio, unità organizzativa dedicata all'erogazione e alla gestione di prodotti di leasing e di renting;
  • Sviluppo Assicurazioni, unità organizzativa dedicata all'offerta di prodotti assicurativi;
  • Progetto Banca Corporate, unità organizzativa dedicata a definire e monitorare la possibile evoluzione della Banca in termini di modello distributivo e di catalogo prodotti per le PMI;
  • Marketing e Business Strategy, unità organizzativa che si occupa delle attività di pianificazione e monitoraggio della produzione commerciale e della realizzazione di specifiche campagne commerciali, individuandone il target, i canali di contatto e gli strumenti di monitoraggio.

All'interno dell'Area Gestione della Direzione Affari si colloca una specifica unità organizzativa dedicata all'acquisto e alla gestione di crediti nei confronti delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere denominata Gestione Pharma.

In aggiunta, alle dipendenze della Direzione Crediti Problematici, nel processo del credito interviene il Servizio Special Situations, unità organizzativa deputata ad identificare e valutare le opportunità di concessione di nuova finanza ad aziende italiane che, seppur caratterizzate da una positiva redditività operativa di gestione caratteristica, sono uscite o stanno uscendo da una situazione di squilibrio finanziario e/o patrimoniale.

Infine, alla data di riferimento della presente informativa, intervengono le attività creditizie svolte dalle controllate:

  • Ifis Npl Investing S.p.A. , società dedicata all'acquisizione e alla cessione di crediti non performing, prevalentemente originati da istituzioni finanziarie e banche;
  • Ifis Npl Servicing S.p.A. , società specializzata nella gestione di crediti Npl e nell'attività di servicing e recupero per conto terzi;
  • Ifis Real Estate S.p.A., società dedicata alle attività immobiliari al servizio delle controllate Ifis Npl Investing S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A.;
  • Cap.Ital.Fin. S.p.A., società operante nel settore della cessione del quinto dello stipendio/pensione, delegazione di pagamento e nell'attività distributiva di prodotti finanziari quali mutuo e prestito personale;
  • Credifarma S.p.A., società di riferimento per le farmacie per la concessione di anticipazioni, finanziamenti a medio e lungo termine, leasing strumentale e servizi finanziari;
  • Ifis Finance Sp. z o.o. e Ifis Finance I.F.N. S.A., società di factoring operanti rispettivamente in Polonia e Romania;
  • Ifis Rental Services S.r.l., società non regolata specializzata nel segmento del noleggio operativo;
  • Farbanca S.p.A., operatore bancario rivolto prevalentemente al mondo della farmacia e della sanità.

In via iniziale, ciascuna unità organizzativa, relativamente al proprio settore di attività, sviluppa e gestisce le relazioni commerciali e le opportunità di business in collaborazione con le Filiali presenti sul territorio nazionale, nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione.

Relativamente al processo di concessione del credito, ciascuna business unit individua la possibilità di nuove operazioni nel rispetto delle politiche di credito vigenti e sulla base del risk appetite definito; in tale contesto effettua l'esame istruttorio delle domande di nuovi affidamenti e procede alla formalizzazione di una proposta da sottoporre ai competenti soggetti deliberanti, assicurando l'applicazione delle politiche di credito, dei controlli stabiliti ed effettuando un'analisi di merito creditizio come previsto dalla normativa interna vigente.

Le proposte di affidamento e/o di acquisizione di crediti vengono presentate ai competenti soggetti deliberanti che, sulla base dei rispettivi poteri delegati, esprimono la propria decisione in materia di concessione del fido richiesto; la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).

Le Filiali di Banca Ifis non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito; ad esse viene attribuita, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte dei soggetti competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.

Le operatività delle società controllate prevedono delle autonomie deliberative locali stabilite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca Ifis.

Segue la fase di perfezionamento del credito che si riflette nella stipula del contratto, nelle attività relative all'acquisizione delle eventuali garanzie, nell'erogazione del finanziamento concesso. In tali fasi le business units sono affiancate da specifiche unità organizzative di supporto cui competono la predisposizione del contratto coerentemente ai disposti di delibera, nonché i controlli sul corretto adempimento di tutte le attività che portano all'erogazione del finanziamento.

La gestione operativa del credito, svolta per la clientela performing, comprende principalmente l'attività di gestione ordinaria e di monitoraggio effettuate da strutture istituite presso ciascuna società del Gruppo al fine di garantire la verifica continua e proattiva della clientela affidata. Tale attività è affiancata da un'attività di monitoraggio effettuata a livello di Gruppo da una specifica unità organizzativa istituita presso la Capogruppo, allo scopo di identificare le controparti che presentano anomalie andamentali, al fine di anticipare il manifestarsi di casi problematici e a fornire un adeguato reporting alle competenti funzioni aziendali.

Nel caso in cui la posizione di credito presenti oggettive situazioni di problematicità nel rimborso, la stessa viene trasferita a specifiche funzioni specializzate per prodotto nella gestione e recupero di operazioni deteriorate.

Il processo di acquisizione del portafoglio crediti non performing adottato dalle strutture del Settore Npl prevede analoghe fasi organizzative riassumibili in:

  • origination, con l'individuazione delle controparti con cui effettuare le operazioni di acquisto e la valutazione dell'interesse commerciale nell'eseguire dette operazioni;
  • due diligence, con le attività di valutazione del portafoglio oggetto di acquisizione svolte da personale altamente qualificato, tese a valutare la qualità del portafoglio oggetto di cessione, nonché gli impatti organizzativi. Successivamente alla fase di due diligence vengono fissate le condizioni economiche di offerta/acquisto del portafoglio crediti e definite le modalità di gestione interna (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative;
  • delibera, con le attività di predisposizione del fascicolo istruttorio, assunzione, recepimento ed attuazione della delibera da parte del competente organo deliberante;

• perfezionamento, con le attività di predisposizione e successiva stipula del contratto di acquisto e pagamento del prezzo.

Gli acquisti sono effettuati direttamente da originator e/o veicoli dedicati (mercato primario) o, in alcune circostanze, da operatori che abbiano acquistato sul mercato primario e che intendano dismettere per varie ragioni il loro investimento (mercato secondario). I crediti – derivanti da operazioni di credito al consumo tradizionale, carte di credito, prestiti finalizzati – si caratterizzano per essere prevalentemente non garantiti ("unsecured"); si riscontra anche la presenza di saldi di conto corrente nel caso di cessioni da parte di banche.

Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca di informazioni propedeutiche al corretto instradamento della posizione verso le modalità di recupero più adeguate, il credito viene classificato in un'area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto senza contribuzione a conto economico in termini di margine.

A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche (gestione stragiudiziale e gestione giudiziale), che svolge un'attività strettamente connessa alla trasformazione in posizioni paganti e all'incasso dei crediti.

La gestione operativa del recupero dei crediti rivenienti da operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità è curata sia da risorse interne alla controllata Ifis Npl Investing S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A. sia da una diffusa e collaudata rete di società di esazione e di agenti in attività finanziaria operanti sull'intero territorio nazionale.

L'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste, invece, nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (ODA) del quinto della pensione o dello stipendio (la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione) o della vendita sul mercato dell'asset a garanzia del credito (gestione secured). Di tali gestioni viene data di seguito specifica informativa.

Viene infine valutata altresì la convenienza ad effettuare operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing, prevalentemente rappresentati da code di lavorazione, da sottoporre – per l'approvazione – ai competenti Organi deliberanti, coerentemente agli obiettivi di redditività prefissati e previa analisi degli impatti contabili, segnaletici, legali ed operativi che da esse discendono. A tal fine, si avvale degli approfondimenti operati per gli ambiti di rispettiva competenza dalle pertinenti funzioni aziendali della Capogruppo.

Gestione stragiudiziale

Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio cosiddetto di gestione "massiva", in attesa che il processo di recupero tramite call center o reti di recupero possa culminare con una raccolta di piani di rientro di cui sopra (nella forma di proposta/accettazione da cliente a banca). In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato dalla funzione Risk Management su dati storici interni, denominato cd. "modello a curve"; tale modello proietta delle aspettative di incasso su cluster di crediti omogenei in base al profilo di recupero storicamente osservato (macro regione, importo del credito, persona fisica/persona giuridica, anzianità della pratica rispetto alla data di DBT, tipologia di mercato di acquisto), a cui sono aggiunti dei correttivi prudenziali quali, a titolo esemplificativo, il cap dei flussi di cassa simulati per quei debitori che hanno un'età

superiore alle aspettative di vita presenti nelle tavole di mortalità fornite dall'Istat. Tale modalità di valorizzazione dei flussi di recupero del credito comporta che il profilo di recupero atteso sia decrescente al trascorrere del tempo rispetto alla data di acquisto dello stesso, fino ad arrivare ad azzerare il valore patrimoniale del credito al raggiungimento del decimo anno dalla data di acquisto.

Le aspettative di incasso tengono altresì conto della probabilità di ottenimento di un piano di rientro al netto delle relative probabilità di insoluto.

I piani di rientro (raccolta) che possono essere sottoscritti sono di due fattispecie:

  • piani cambiari: ovvero quell'insieme di posizioni creditizie per cui il debitore ha sottoscritto un piano di rientro supportato dal rilascio di cambiali ;
  • Manifestazioni di Volontà (cd. MdV): ovvero quelle pratiche per cui il processo di recupero ha condotto alla raccolta di un piano di rientro formalizzato da parte del debitore.

Nel momento in cui la posizione ottiene un piano di rientro pagante (c.d. "piani attivi"), ovvero dopo aver osservato il pagamento di almeno tre volte il valore della rata media del piano, i flussi di cassa del "modello a curve" vengono sostituiti dai flussi di cassa del "modello deterministico", che proietta le rate future del piano di rientro concordato con il debitore al netto del tasso di insoluto storicamente osservato e tenendo conto anche in questo caso di un cap ai flussi di cassa simulati laddove l'età del debitore ecceda quanto riportato nelle tavole di mortalità dell'ISTAT in ordine alle aspettative di vita.

Le posizioni che non ottengono un piano di rientro pagante restano valorizzate tramite il "modello a curve"; ciò comporta che man mano che trascorre il tempo si riduce la probabilità di incasso anche tramite piano e conseguentemente i cash flow attesi si riducono fino ad azzerarsi.

Si segnala che tali modelli sono oggetto di aggiornamento periodico ("ricalibrazione") dalla funzione di Risk Management per tenere conto delle evoluzioni storiche osservate sia nella dinamica degli incassi sia nelle caratteristiche dei portafogli oggetto di acquisto.

Gestione giudiziale

Le posizioni che hanno i requisiti (presenza di un posto di lavoro o di una pensione) per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione. In tale bacino sono ricomprese anche delle pratiche (minoritarie) che vengono lavorate in una logica di pignoramento immobiliare.

La lavorazione giudiziale, intesa come azione esecutiva mobiliare presso terzi, è caratterizzata da diverse fasi legali finalizzate all'ottenimento di un titolo esecutivo, che nel loro complesso durano di norma 18-24 mesi (le durate e la relativa volatilità dipende dal tribunale in cui viene gestita la pratica) e sono così declinate:

  • ottenimento decreto ingiuntivo,
  • precetto,
  • pignoramento mobiliare e
  • ODA (Ordinanza di Assegnazione somme).

Tali posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di due modelli proprietari sviluppati dalla funzione Risk Management su dati storici interni, denominati cd. "modello Legal Factory pre ODA" e "modello ODA". Nel corso del quarto trimestre del 2020 è stato

implementato, all'interno del modello Legal Factory pre ODA e del modello ODA, il modulo per il calcolo dei cash flow futuri sui creditori con età superiore a 67 anni; tale modulo è stato sviluppato al fine di considerare la possibilità che il soggetto, una volta andato in pensione, arrivi a percepire una pensione aggredibile che, alla fine del nuovo iter giudiziale, permetterà di azionare una nuova Ordinanza di Assegnazione somme.

La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, altresì caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in settori corporate, bancari o real estate.

Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

Il Gruppo Banca Ifis nel tempo si è dotato di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascuna tipologia di clientela e di prodotto.

Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito verificando la puntualità dei rimborsi, la correttezza del rapporto, le informazioni segnalate dal Sistema alla Centrale dei Rischi o a banche dati selezionate e il profilo reputazionale e ad esaminare, per ciascuna di queste, le cause sottostanti.

Con riferimento alle attività di controllo del portafoglio, come riportato in precedenza, i crediti verso la clientela sono monitorati da specifiche unità all'interno delle citate business units alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); si affiancano ulteriori attività di controllo svolte a livello centralizzato da specifica unità organizzativa basate principalmente sull'utilizzo di modelli di analisi andamentale tra cui quelli sviluppati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo, volti ad identificare situazioni di anomalia negli indicatori di early warning specificatamente individuati.

Alle esposizioni di rischio creditizio verso imprese viene attribuito un rating sulla base di modelli sviluppati internamente. Tali modelli sono stati portati in produzione a inizio 2021 e sono differenziati per segmento, in modo da garantire l'applicazione di modelli appropriati su popolazione omogenea dal punto di vista delle caratteristiche e della rischiosità. Esistono dunque modelli per società di capitali (modelli Corporate), differenziati per due cluster dimensionali, e un modello per società semplici o di persone e ditte individuali (modelli Small Business).

Nell'espletamento delle attività di misurazione e controllo assume un'importanza fondamentale l'attività svolta dal Risk Management nell'ambito dei controlli di secondo livello.

Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione di Risk Management:

• presidia, monitora e valuta i rischi creditizi, eseguendo i controlli e le analisi secondo le linee guida definite; in particolare: i) valuta la qualità del credito, garantendo il rispetto degli indirizzi e delle strategie creditizie attraverso il monitoraggio nel continuo degli indicatori di rischio di credito; ii) monitora costantemente l'esposizione al rischio di credito e il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione del rischio di credito; iii) verifica, mediante controlli di secondo livello, il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e valuta la coerenza delle classificazioni e la congruità degli accantonamenti; iv) monitora l'esposizione al rischio di concentrazione e l'andamento delle esposizioni classificate come Grandi Esposizioni;

  • svolge attività di analisi quantitativa a supporto delle business units per l'utilizzo gestionale delle misure di rischio;
  • presidia il processo di sorveglianza del valore delle garanzie reali, personali e finanziarie acquisite.

Anche all'interno delle singole società appartenenti al Gruppo, è dedicata una particolare attenzione al monitoraggio del rischio di credito. Nel corso del primo semestre 2021, sulle controllate Credifarma, Cap.Ital.Fin e Farbanca:

  • sono state stimate le soglie di attenzione e di criticità degli indicatori gestionali e monitorato, su base mensile, l'eventuale superamento delle stesse;
  • sono state effettuate, con periodicità trimestrale, le analisi di stress testing finalizzate a determinare gli effetti sul capitale interno a fronte del rischio di credito e sulle riserve (sia generiche sia specifiche) di variazioni peggiorative, determinate in modalità judgemental, della probabilità di default;
  • con periodicità mensile (a partire da maggio 2021 per Farbanca) è stata condotta l'attività di verifica el corretto monitoraggio del credito.

Il Gruppo Banca Ifis pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha dato mandato all'Alta Direzione di agire in funzione di un contenimento dei grandi rischi. In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che, impegnano il Gruppo in misura rilevante.

In relazione al rischio di credito connesso agli investimenti in titoli obbligazionari e di equity investment il Gruppo è costantemente impegnato nel monitoraggio della qualità creditizia; adeguata informativa periodica viene fornita al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione della Capogruppo Banca Ifis.

Nell'ambito dei principi Basilea 3, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca Ifis ha scelto di avvalersi del metodo standardizzato; con riferimento alla determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di concentrazione single-name, incluso fra i rischi di secondo pilastro, il Gruppo applica il metodo Granularity Adjustment definito nell'allegato B, Titolo III della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 al quale viene aggiunto un add-on di capitale calcolato con la metodologia ABI per la stima del rischio di concentrazione geo-settoriale.

La Capogruppo Banca Ifis, al fine di valutare le proprie vulnerabilità a livello di gestione del capitale e della liquidità, ha sviluppato delle tecniche quantitative e qualitative con le quali valuta la propria esposizione ad eventi eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, misurano gli effetti per la Banca e le sue controllate, in termini di rischiosità, derivanti da movimenti congiunti delle variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi. Tali analisi interessano in maniera rilevante il rischio di credito.

Le analisi di stress consentono di verificare la resilienza del Gruppo, simulando e stimando gli impatti di situazioni avverse, e forniscono importanti indicazioni in merito alla propria esposizione ai rischi e agli strumenti, all'adeguatezza dei relativi sistemi di mitigazione e controllo ed alla capacità di far fronte a perdite inattese anche in ottica prospettica e di pianificazione.

La Capogruppo Banca Ifis, a fini regolamentari, effettua esercizi di stress nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework, della predisposizione del Recovery Plan e del resoconto ICAAP e ILAAP, almeno su base annuale, come richiesto dalla normativa di vigilanza prudenziale vigente. In tale contesto valuta, fra gli altri, la sostenibilità delle strategie creditizie in condizioni avverse.

Metodi di misurazione delle perdite attese

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).

Gli aspetti più significativi che caratterizzano tale approccio, riguardano:

  • la classificazione dei crediti in tre diversi livelli (o "Stage") a cui corrispondono distinte metodologie di calcolo delle perdite da rilevare; nello Stage 1 rientrano le posizioni performing che non hanno subito un incremento significativo del rischio creditizio altrimenti posizionate in Stage 2; nello Stage 3 rientrano tutte le posizioni classificate come non performing classificate a sofferenza, inadempienza probabile scaduto deteriorato secondo i criteri e le regole specificatamente adottate dal Gruppo;
  • il calcolo della perdita attesa calcolata a 12 mesi per lo Stage 1 o per l'intera vita utile del credito (lifetime) per gli Stage 2 e 3;
  • le condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (Through the cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • le informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori di macroeconomici (forward looking) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore.

In tale contesto, il Gruppo ha adottato, nell'ambito della stima delle rettifiche di valore dei crediti performing, una metodologia di determinazione dell'incremento "significativo" del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione inziale, che comporta la classificazione degli strumenti negli Stage 1 e 2, combinando elementi statistici (c.d. quantitativi) e andamentali (c.d. qualitativi).

Per indicare il "significativo" aumento del rischio di credito, il Gruppo Banca Ifis si avvale dei "transfer criteria" quantitativi e qualitativi descritti di seguito, applicati al portafoglio crediti in funzione della tipologia di controparte definita mediante opportuna portafogliazione creditizia:

  • L'unico transfer criteria quantitativo è la Significant Deterioration per il quale, al fine di identificare il "significativo aumento del rischio di credito", per le esposizioni dei portafogli rated, è stato impiegato un approccio sostenuto da analisi quantitative che determina la classificazione in Stage 2 qualora la variazione della PD a un anno tra la data di origination e quella di valutazione risulti superiori ad una soglia predefinita.
  • Transfer criteria qualitativi:
    • "Rebuttable presumption 30 days past due": il principio afferma che, indipendentemente dal modo in cui l'entità valuti aumenti significativi del rischio di credito, vi è una presunzione relativa che il rischio di credito dell'attività finanziaria sia aumentato significativamente dopo la rilevazione iniziale quando i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. L'entità può confutare tale presunzione qualora abbia informazioni ragionevoli che dimostrano che il rischio di credito non è significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale anche se i pagamenti

contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. Tale possibilità non è stata però perseguita dal Gruppo Ifis;

  • "Forbearance": tale criterio prevede che uno strumento finanziario venga allocato in Stage 2 nel momento in cui per tale esposizione viene registrato uno status di forbearance;
  • "Watchlist": il criterio prevede di identificare dei criteri qualitativi di deterioramento definiti dal Gruppo nell'ambito del processo di definizione di posizioni particolarmente rischiose nella fase di monitoraggio dei crediti.

Secondo l'IFRS 9, un'entità può ritenere che il rischio di credito su uno strumento finanziario non sia notevolmente aumentato dalla rilevazione iniziale se lo strumento finanziario ha un rischio di credito basso alla data di riferimento del bilancio, ovvero:

  • deve possedere un rischio di default basso;
  • il debitore, nel breve termine, dimostra di avere una forte capacità di far fronte ai propri obblighi;
  • il creditore si aspetta che, nel lungo termine, i cambiamenti avversi nelle condizioni economiche e di business potrebbero ridurre la capacità del debitore di adempiere ai suoi obblighi.

La valutazione delle perdite attese su crediti (Expected Credit Loss – ECL) considera i mancati incassi (cash shortfall), la probabilità di default, e il valore monetario del tempo. In particolare il Gruppo valuta il fondo a copertura delle perdite dello strumento finanziario per un importo pari alle:

  • perdite attese a 12 mesi per i rapporti che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (cd. Stage 1); ossia stima i mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default nei successivi 12 mesi, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino;
  • perdite attese "Lifetime" per i rapporti che hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (cd. Stage 2); ossia stima mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default lungo tutta la vita residua dello strumento, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino ed attualizzati alla data di valutazione (ECL).

Al fine di realizzare la maggiore aderenza possibile ai requisiti normativi nei processi di calcolo delle proprie svalutazioni collettive, il Gruppo ha definito uno specifico framework metodologico. Tale attività ha previsto lo sviluppo di metodologie e analisi di natura quantitativa basate su dati proprietari e di natura qualitativa, volte essenzialmente alla modellizzazione dei seguenti parametri di rischio ed aspetti metodologici rilevanti per il calcolo dell'impairment IFRS 9:

  • stima della Probability of Default (PD);
  • stima della Loss Given Default (LGD);
  • stima della Exposure at Default (EAD);
  • definizione dei transfer logic di stage allocation;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi point-in-time;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi forward looking.

Con riferimento alle esposizioni nei confronti di Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti del settore pubblico (low default portfolios) sono stati usati tassi di default associati a matrici di migrazioni fornite da informazioni pubbliche della società di rating Moody's o da altri provider esterni.

Su alcune entità controllate, ancorchè le riserve generiche siano determinate mediante approccio forfettario, pertanto in funzione delle grandezze di rischio calcolate (PD, LGD ed EAD) sulla base di evidenze interne, le

riserve specifiche possono seguire diverse metodologie di calcolo (a titolo esemplificativo adottando un approccio judgemental, piuttosto che un approccio forfettario) in funzione dell'esperienza giudiziale maturata sui flussi di cassa attesi sulle posizioni in default. La Funzione di Risk Management confronta periodicamente la consistenza delle riserve con le stime di perdita attesa ottenute utilizzando grandezze di rischio stimate sulla base delle evidenze interne, riconducibili alle medesime posizioni deteriorate.

Con riferimento al portafoglio titoli, vista la complessità metodologica legata allo sviluppo di un modello dedicato, il Gruppo ha optato per l'utilizzo del processo di calcolo dell'impairment IFRS 9 che Cedacri mette a disposizione a livello consortile (i.e. stima dei parametri di rischio, calcolo Stage allocation ed ECL). Nello specifico, la formula di calcolo dell'impairment per le tranches dei titoli in Stage 1 e 2 risulta coerente con l'approccio utilizzato per le esposizioni creditizie. La Stage allocation dei titoli di debito performing, presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in Stage viene definita secondo specifici transfer criteria connessi a tale tipologia di portafoglio. Le esposizioni sono classificate in Stage 3 nei casi in cui il rischio creditizio sia deteriorato al punto da considerare il titolo impaired, ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.

Le suddette metodologie sono state sviluppate tenendo conto di molteplici soluzioni, della complessità attuale e prospettica del portafoglio del Gruppo nonché delle logiche di mantenimento e aggiornamento dei parametri di rischio.

Lo sviluppo delle logiche multi-periodali su parametri di rischio è stata definito esclusivamente per la PD; gli altri parametri di rischio di credito (LGD e CCF) vengono applicati in modo costante fino alla scadenza. La LGD è stata stimata su evidenze storiche proprietarie ad eccezione delle controparti Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti Territoriali (esclusi i comuni), per le quali, in assenza di dati storici oggettivi, è stata stimata una LGD di settore.

Il Gruppo si è dotato di modelli econometrici (basati sul framework degli stress test – c.d. modelli satellite) finalizzati a prevedere l'evoluzione dei fattori di rischio dell'istituto (i.e. principalmente PD, LGD, EAD e migrazioni tra stati per rischio di credito) sulla base di una previsione congiunta dell'evoluzione degli indicatori economici e finanziari (cfr. scenario macro economico).

I modelli satellite rispondono alla necessità di individuare l'esistenza di una relazione significativa tra le condizioni economiche generali (i.e. variabili macro-economiche e finanziarie) e una variabile proxy del fattore di rischio (i.e. variabile target), ad esempio il merito creditizio delle controparti (che rappresenta la rispettiva probabilità d'insolvenza a sintesi del fattore PD) nonché degli stessi recovery rates (a sintesi del fattore LGD per sofferenze).

La Funzione Risk Management ha incluso le previsioni definite dai propri modelli satellite nelle strutture a termine di PD lifetime. Sono state definite ai fini di applicazione degli shift macro-economici le matrici di migrazioni tra stati del credito di ciascun perimetro e derivati gli scaling factor da applicare alle curve come da metodologia definita. Partendo dunque da una matrice di transizione iniziale, l'approccio utilizzato consente di ottenere una matrice stressata.

I modelli satellite sviluppati per la PD sono stati applicati anche al Danger Rate, utilizzati in ambito LGD.

Per le esposizioni in Stage 3 non soggette a svalutazione analitica, il Gruppo definisce una provision lifetime in linea con il concetto di expected credit loss (ECL). Con particolare riferimento al parametro di LGD, ai fini del calcolo delle perdite collettive delle esposizioni in Stage 3 (principalmente scaduto deteriorato e inadempienza probabile), sono stati effettuati degli adeguamenti per garantire la coerenza con le metriche adottate per i crediti performing.

Valutazione dell'incremento significativo del rischio di credito (SICR)

Tra le misure di supporto all'economia che hanno avuto ricadute sulla valutazione dell'incremento significativo di rischio di credito è certamente importante menzionare la concessione di moratorie. Con la sospensione dei pagamenti dei piani di ammortamento viene anche meno la verifica dello scaduto oltre 30 giorni per effettuare l'allocazione in Stage 2. Ciò ha portato il Gruppo ad introdurre un correttivo prudenziale collettivo rivolto ai rapporti con controparti appartenenti a particolari settori che sono considerati ad elevato impatto di rischio da Covid-19 (trasporti, turismo, ristorazione, automotive). Tale misura prudenziale è stata adottata al fine di cogliere l'incremento di rischio atteso in quei settori economici maggiormente impattati dall'attuale crisi pandemica e dalla conseguente crisi economica in atto.

Sono stati inoltre aggiunti ulteriori correttivi forfettari per quelle esposizioni relative ad alcune specifiche tipologie di finanziamenti a medio e lungo termine, ad oggi regolari, ma che si ritiene saranno più a rischio nel rispettare il piano di ammortamento previsto a seguito degli impatti economici attesi post Covid-19.

Misurazione delle perdite attese

Con riferimento alle Forward Looking Information alimentanti il processo di provisioning IFRS 9, mediante utilizzo dei modelli satellite riportati in precedenza, la funzione Risk Management ha provveduto ad aggiornare gli scenari macroeconomici a seguito dell'evolversi della crisi economica legata alla diffusione del Covid-19 anche in considerazione delle raccomandazioni diramate dalle Autorità di Vigilanza. Le informazioni utilizzate da Banca Ifis per aggiornare gli impatti forward looking nelle stime dei parametri di rischio provengono da diversi istituti, tra cui Banca d'Italia e ECB.

Si è ritenuto di aggiornare anche la probabilità di accadimento degli scenari considerando, nello scenario baseline, una probabilità di accadimento elevata (70%), riservando allo scenario avverso una probabilità di accadimento del 25%, superiore a quella associata allo scenario migliorativo (5%) in virtù dell'elevata incertezza e considerando il perdurare di limitazioni agli spostamenti e alle attività economiche.

Nel terzo trimestre 2020 è stato introdotto un ulteriore correttivo nel calcolo delle perdite attese derivanti da operatività di leasing su posizioni oggetto di moratoria. I beni propri di tali operazioni sono autoveicoli, veicoli commerciali e industriali caratterizzati da un degrado del bene tipicamente allineato con il piano finanziario. La concessione della moratoria introduce un disallineamento di oltre 12 mesi tra le due curve, diminuendo dunque il grado di copertura del collaterale al credito leasing e introducendo un rischio di maggiore LGD al verificarsi del default cliente. Il correttivo introdotto ha lo scopo di adeguare il calcolo della perdita attesa sia agli impatti sopra descritto nonchè l'incremento del rischio default atteso sulle medesime controparti.

Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Rientrano nell'ambito delle tecniche di mitigazione del rischio di credito quegli strumenti che contribuiscono a ridurre la perdita che il Gruppo andrebbe a sopportare in caso di default della controparte; nello specifico, ci si

riferisce alle garanzie ricevute dalla clientela, sia di tipo reale sia personale, e ad eventuali contratti che possono determinare una riduzione del rischio di credito.

In linea generale, nell'ambito del processo di concessione e gestione del credito, per talune tipologie di affidamenti, viene incentivato il rilascio da parte della clientela di idonee garanzie atte a ridurne la rischiosità. Esse possono essere rappresentate da garanzie reali che gravano su beni, quali ad esempio i pegni su attività finanziarie, le ipoteche su immobili (residenziali/non residenziali) e/o da garanzie personali (tipicamente le fidejussioni) che gravano su un soggetto terzo ove la persona (fisica o giuridica) si costituisce garante della posizione debitoria del cliente in caso di insolvenza.

In particolare:

  • nell'ambito dell'attività di factoring, qualora la tipologia e/o la qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti di merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto dal Gruppo nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti. Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring, ove si ritiene che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati per una corretta valutazione/ assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o piuttosto che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro soluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factors corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati;
  • in ambito finanziamenti verso imprese, ove possibile, si acquisiscono idonee garanzie del Fondo Centrale di Garanzia o da altre società rientranti nel perimetro pubblico come SACE S.p.A.;
  • in relazione all'operatività Special Situations e Finanza Strutturata, si acquisiscono garanzie in funzione allo standing della controparte, alla durata ed alla tipologia del finanziamento. Tra queste garanzie rientrano oltre alle garanzie ipotecarie, i privilegi su impianti e macchinari, i pegni, le fideiussioni, le assicurazioni del credito ed i depositi collaterali;
  • in relazione all'operatività leasing finanziario, occorre sottolineare che il rischio di credito è attenuato dalla presenza del bene oggetto del leasing. Il locatore ne mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente;
  • in relazione all'operatività in crediti di difficile esigibilità ed acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, ed al relativo modello di business, non vengono di norma poste in essere azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi;
  • la cessione del quinto è senza dubbio una forma tecnica poco rischiosa, in considerazione delle particolarità di questo prodotto che prevede obbligatoriamente una copertura assicurativa per il rischio di decesso e/o di perdita di impiego del cliente ed il vincolo, a maggior garanzia del finanziamento, del Trattamento di Fine Rapporto maturato dal cliente;
  • l'operatività di finanziamento alle farmacie prevede un'anticipazione accompagnata da una cessione o da un mandato all'incasso dei crediti con la possibilità di utilizzare le anticipazioni successive a decurtazione dei finanziamenti in essere.

In linea con quanto stabilito dal Decreto Liquidità (D.L. 8 aprile 2020 n. 23) il Gruppo ha usufruito delle garanzie offerte dal Fondo di Garanzia statale per la tipologia di clientela e finanziamenti previsti dal Decreto, con

coperture che possono arrivare fino al 100%. Tale garanzia consente una riduzione degli RWA relativi al rischio di credito, in proporzione alla quota di esposizione coperta dal Fondo.

Nell'ambito dei portafogli Npl acquisiti sono incluse posizioni garantite da ipoteche su immobili che presentano una rischiosità inferiore rispetto al portafoglio complessivo acquisito.

La determinazione dell'ammontare complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso cliente e/o gruppo giuridico ed economico tiene conto di appositi criteri per la ponderazione delle diverse categorie di rischio e delle garanzie. In particolare, al valore di stima delle garanzie reali vengono applicati "scarti" prudenziali, differenziati per tipologia di garanzia.

Il Gruppo verifica nel continuo la qualità e l'adeguatezza delle garanzie acquisite sul portafoglio crediti, con presidi di secondo livello effettuati dalla funzione Risk Management della Capogruppo e svolti in ambito Single File Review.

Esposizioni creditizie deteriorate Strategie e politiche di gestione

Il Gruppo adotta un business model che presenta elementi peculiari rispetto alla maggior parte degli istituti bancari nazionali che operano sul mercato prevalentemente come banche generaliste.

Tale peculiarità del business si riverbera nei processi e sugli assetti gestionali, generando dinamiche dei flussi e degli stock che si riflettono nelle poste dell'attivo e relativi indicatori.

Nondimeno, la Capogruppo ritiene che il riferimento a ratios gestionali e strutturali "di sistema" e il mantenimento dei propri indicatori su livelli di eccellenza, rappresenti un elemento di qualità e valore da perseguire come specifico obiettivo, sia per il rafforzamento degli assetti aziendali sia per il miglioramento dei processi interni.

Tra questi, la qualità degli attivi riveste un carattere di assoluta priorità che deve esprimersi sia nella capacità di erogare credito, minimizzando i rischi di deterioramento delle esposizioni, sia nella capacità di gestire le esposizioni deteriorate, ottimizzando le performance di recupero in termini di ammontare e tempistiche di recupero.

In tal senso l'azione del Gruppo è orientata verso una duplice direzione:

  • una costante tensione al miglioramento non solo dei processi di selezione ed erogazione del credito, ma anche dei processi di gestione dei crediti in bonis, risalendo, ove opportuno, fino alle politiche commerciali e/o di selezione delle singole operazioni, al fine di contenere al meglio la generazione di crediti deteriorati;
  • la definizione di obiettivi quantitativi (quali limiti massimi) in termini di esposizioni deteriorate nonché di interventi predefiniti da attuarsi secondo idonei criteri di applicazione e priorità, al fine di assicurare nel tempo il rispetto dei limiti prefissati.

Nella gestione di tali aspetti il Gruppo deve, peraltro, necessariamente tenere conto dei diversi segmenti di attività e correlate tipologie di credito, declinando soluzioni ed azioni coerenti con le specificità dei singoli comparti, al fine di assicurare il miglior risultato in termini di tutela del valore e velocità di soluzione.

Ciò premesso, il Gruppo in sede dell'aggiornamento annuale del piano operativo di gestione degli Npl di breve e di medio e lungo, presentato all'Autorità di Vigilanza lo scorso marzo 2021, ha mantenuto quali indicatori di performance e obiettivi espliciti da perseguire con una gestione attenta e proattiva, i seguenti due indicatori:

  • "Npe ratio lordo", costituto dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate lorde" e il "totale dei crediti erogati alla clientela";
  • "Npe ratio netto", costituito dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate al netto delle relative rettifiche" e il "totale dei crediti erogati alla clientela".

Con riferimento alle esposizioni creditizie per cassa verso clientela in essere alla data del 30 giugno 2021, escluse le posizioni rivenienti dall'acquisto e gestione di crediti deteriorati di terzi originators gestite dalle controllate Ifis Npl Investing S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A. , nonché i portafogli di crediti retail, in considerazione anche degli impatti che l'emergenza Covid 19 sta avendo sull'economia, i livelli di Npe ratio risultano in linea rispetto agli obiettivi prefissati in sede di definizione delle proiezioni contenute nel Budget Operativo 2021. Indipendentemente dalla congiuntura in atto, il perseguimento dell'obiettivo di generale contenimento dello stock di crediti deteriorati permane ed è atteso che avvenga attraverso una strategia differenziata in relazione alla specificità dei singoli portafogli interessati (tenendo in considerazione la tipologia di controparte e la specificità dei singoli prodotti). In linea generale, le azioni che verranno adottate sono essenzialmente riconducibili alle seguenti direttrici, peraltro da tempo perseguite:

  • contenimento del default rate al fine di ridurre l'afflusso di posizioni a non performing attraverso l'estensione e il rafforzamento dell'attività di monitoraggio delle relazioni creditizie volta ad anticipare, ed eventualmente a prevenire, il deterioramento delle posizioni;
  • miglioramento dei tassi di rientro "in bonis" attraverso un impiego più rilevante di misure di concessione nei confronti delle controparti che presentano segnali di difficoltà finanziaria;
  • sfruttamento delle expertise attualmente presenti nel Gruppo Banca Ifis e dei virtuosi processi di recupero esistenti per massimizzare i saggi di recupero;
  • riduzione dello stock di crediti deteriorati attraverso la valutazione di cessioni selettive di singole posizioni rilevanti, nonché attraverso l'applicazione delle vigenti politiche di write-off.

Le posizioni deteriorate o che presentano criticità marcate sono gestite direttamente da specifiche unità organizzative istituite in ciascuna società del Gruppo Bancario che:

  • verificano la volontà e la capacità della controparte di far fronte al pagamento del debito al fine di stabilire la più idonea strategia di recupero da adottare;
  • gestiscono il contenzioso, giudiziale e stragiudiziale relativo al recupero del credito;
  • definiscono e propongono al competente soggetto deliberante l'eventuale modifica dello stato amministrativo e la quantificazione dei "dubbi esiti analitici" sulle posizioni assegnate;
  • assicurano il monitoraggio della consistenza delle esposizioni classificate a sofferenza e delle relative attività di recupero in corso.

Write off

Il write off costituisce, come specificato dall'IFRS 9, un evento che dà luogo a una cancellazione contabile quando non si hanno più ragionevoli aspettative di recuperare l'attività finanziaria. Esso può verificarsi prima che le azioni legali per il recupero dell'attività finanziaria siano terminate e non comporta necessariamente la rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte del Gruppo.

L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte del Gruppo. A titolo esemplificativo e non esaustivo ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc.

Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito, al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero molto marginali, su base almeno semestrale si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano determinate caratteristiche definite a livello di singolo prodotto.

La cancellazione dei crediti irrecuperabili rappresenta una buona pratica gestionale. Consente, infatti, alle strutture di concentrarsi sui crediti ancora recuperabili, garantisce un'adeguata rappresentazione del rapporto tra crediti anomali e crediti complessivi e assicura una corretta rappresentazione degli attivi di bilancio.

A livello organizzativo, le modalità operative di stralcio delle esposizioni creditizie seguite dalle diverse strutture del Gruppo e di informativa all'Alta Direzione, sono riportate dettagliatamente nelle politiche aziendali di monitoraggio e recupero del credito.

Nel corso del primo semestre 2021 sono state effettuate cancellazioni totali senza rinuncia al credito di esposizioni interamente svalutate per un valore nominale di 25,8 milioni di euro.

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate Aspetti organizzativi

Si definiscono "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (POCI - Purchase or Originated Credit Impaired)" le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate.

Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di portafoglio) e di aggregazione aziendale.

A seconda del Business Model con il quale l'attività è gestita, i POCI sono classificati o come Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o come Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Come precedentemente indicato, gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione di un tasso di interesse effettivo corretto per il credito cioè il tasso che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza tutti i futuri incassi stimati dell'attività considerando nella stima anche le perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario ("ECL lifetime").

Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione a conto economico di rettifiche o di riprese di valore. Le variazioni favorevoli delle ECL lifetime sono rilevate come riprese di valore, anche qualora tali ECL lifetime risultassero inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.

Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stage 3.

Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività risultino "in bonis" le stesse sono classificate nell'ambito dello Stage 2.

Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stage 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua.

Rientrano tra le "attività deteriorate acquisite" i crediti acquisiti dalle controllate Ifis Npl Investing S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A. acquistati a valori sensibilmente inferiori rispetto al valore nominale, nonché gli attivi deteriorati rinvenienti dalle varie business combination in ambito IFRS 3 effettuate dal Gruppo Banca Ifis (come quelle relative all'ex Gruppo GE Capital Interbanca, all'ex Gruppo Fbs, alle società Credifarma S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A. e Farbanca S.p.A. nonché al ramo d'azienda ex Aigis Banca). Tali attivi deteriorati sono inseriti all'interno del perimetro POCI sulla base della sussistenza, per ciascun singolo rapporto, della qualità del credito deteriorata al momento della relativa acquisizione, come previsto dal principio IFRS 9.

Informazioni quantitative

Relativamente al portafoglio proprietario di Ifis Npl Investing S.p.A. ad oggi oggetto di lavorazione, il valore nominale residuo è di circa 19.282 milioni di euro. Tali crediti, il cui valore nominale alla data d'acquisto era di circa 20.092 milioni di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di circa 1.173 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari a circa il 5,84% del valore nominale storico. Nel corso del primo semestre 2021 sono stati acquistati circa 115 milioni di euro a fronte di un corrispettivo di circa 15,9 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio del 13,79%. Il portafoglio complessivo dei crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati presenta un'anzianità complessiva media ponderata di circa 43 mesi rispetto alla data di acquisizione degli stessi.

Per quanto riguarda le singole fasi di lavorazione dei crediti Npl, così come descritte al precedente paragrafo "Aspetti organizzativi" relativo al rischio di credito, il valore di bilancio al 30 giugno 2021 delle posizioni in gestione stragiudiziale ammonta a 445 milioni di euro, mentre il valore di bilancio delle posizioni in gestione giudiziale2 ammonta a 912 milioni di euro.

Si segnala, infine, che, per cogliere le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, Ifis Npl Investing S.p.A. può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione. Nel corso del primo semestre del 2021 Ifis Npl Investing S.p.A. ha perfezionato 5 operazioni di vendita di portafogli a primari player attivi nell'acquisto di crediti Npl. Complessivamente sono stati ceduti crediti per un valore di circa 90 milioni di euro, corrispondenti a circa 6 mila posizioni, a fronte di un prezzo complessivo di vendita pari a circa 6,5 milioni di euro.

Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Con riferimento agli effetti derivanti dalle misure di sostegno all'economia messe in atto dal governo e adottate dal Gruppo si fa rinvio a quanto riportato nei paragrafi precedenti.

Durante la vita delle attività finanziarie e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie possono essere oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio (cosiddetta "modification senza derecognition") o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

2 Gestione giudiziale comprensiva di Esecutiva mobiliare presso terzi, Posizioni Corporate, MIPO e Procedura concorsuale.

In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:

  • le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali e concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:
    • le prime, volte a "trattenere" il cliente, vedono coinvolto un debitore che non versa in una situazione di difficoltà finanziaria. In questa casistica sono incluse tutte le operazioni di rinegoziazione che sono volte ad adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta la banca effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, ove non fosse effettuata, il cliente potrebbe finanziarsi presso un altro intermediario e la banca subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti;
    • le seconde, effettuate per "ragioni di rischio creditizio" (misure di forbearance), sono riconducibili al tentativo della banca di massimizzare la recovery dei cash flow del credito originario. I rischi e i benefici sottostanti, successivamente alle modifiche, di norma, non sono sostanzialmente trasferiti e, conseguentemente, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio (salvo quanto si dirà in seguito in tema di elementi oggettivi), è quella effettuata tramite il "modification accounting" - che implica la rilevazione a conto economico della differenza tra valore contabile e valore attuale dei flussi di cassa modificati scontati al tasso di interesse originario - e non tramite la derecognition;
  • la presenza di specifici elementi oggettivi che incidono sulle modifiche sostanziali delle caratteristiche e/o dei flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio la modifica della tipologia di rischio controparte a cui si è esposti), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.

Primo stadio Secondo stadio
Terzo stadio
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30 giorni
fino a 90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30 giorni
a 90 giorni
fino
Oltre 90 giorni Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30 giorni
a 90 giorni
fino
Oltre 90 giorni
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
120.004 1.430 7.646 13.227 39.597 231.597 3.695 4.794 1.443.261
2. Attività finanziarie
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività
complessiva
2.499 - - - - - - - -
3. Attività finanziarie
in corso di
dismissione
- - - - - - - - -
Totale 30.06.2021 122.503 1.430 7.646 13.227 39.597 231.597 3.695 4.794 1.443.261
Totale 31.12.2020 134.906 1.730 12.009 2.865 42.376 239.638 3.366 3.672 1.494.493

Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto

netti
Esposizione lorda Rettifiche di
Portafogli/stadi di rischio Deteriorate Non deteriorate valore
complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
netta
Write-off
parziali
complessivi
A. Esposizioni creditizie
per cassa
a) Sofferenze 1.220.121 X 131.429 1.088.692 7.132
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
142.985 X 4.095 138.890 -
b) Inadempienze
probabili
538.983 X 102.604 436.379 -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
118.429 X 18.433 99.995 -
c) Esposizioni scadute
deteriorate
53.318 X 5.539 47.779 32
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
3.818 X 1.098 2.720 -
d) Esposizioni scadute
non deteriorate
X 581.762 14.173 567.589 10
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
X 6.459 260 6.199 -
e) Altre esposizioni non
deteriorate
X 8.378.245 62.395 8.315.850 41.023
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
X 82.938 4.453 78.485 -
Totale (A) 1.812.422 8.960.007 316.140 10.456.289 48.196
B. Esposizioni creditizie
fuori bilancio
a) Deteriorate 98.603 X 6.740 91.863 -
b) Non deteriorate X 1.431.938 6.287 1.425.651 -
Totale (B) 98.603 1.431.938 13.027 1.517.514 -
Totale (A+B) 1.911.025 10.391.945 329.167 11.973.803 48.196

Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).

Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Esposizioni/ Amministrazioni
pubbliche
Società finanziarie Società finanziarie
(di cui: imprese di
assicurazione)
Società non
finanziarie
Famiglie
Controparti Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessiv
e
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessiv
e
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessi
ve
A. Esposizioni
creditizie per
cassa
A.1 Sofferenze 3.601 8.570 1.237 97 - - 168.001 113.804 915.853 8.958
- di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
- - 24 - - - 4.948 3.554 133.918 541
A.2
Inadempienze
probabili
826 111 15.082 2.913 - - 115.681 92.150 304.790 7.430
- di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
- - 16 - - - 30.191 15.177 69.788 3.256
A.3 Esposizioni
scadute
deteriorate
16.739 88 20 1 - - 19.515 2.392 11.505 3.058
- di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
- - - - - - 486 64 2.234 1.034
A.4 Esposizioni
non deteriorate
2.663.045 6.507 278.542 2.263 - - 5.223.542 58.646 718.310 9.152
- di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
841 5 38 1 - - 65.178 3.723 18.627 984
Totale (A) 2.684.211 15.276 294.881 5.274 - - 5.526.739 266.992 1.950.458 28.598
B. Esposizioni
creditizie fuori
bilancio
B.1 Esposizioni
deteriorate
- - 7.188 258 - - 68.864 6.424 15.811 58
B.2 Esposizioni
non deteriorate
- - 127.855 754 - - 1.008.209 5.480 289.587 53
Totale (B) - - 135.043 1.012 - - 1.077.073 11.904 305.398 111
Totale al
30.06.2021
(A+B)
2.684.211 15.276 429.924 6.286 - - 6.603.812 278.896 2.255.856 28.709
Totale al
31.12.2020
(A+B)
2.454.167 10.000 468.545 6.454 326 9 5.224.287 261.398 2.286.612 27.284

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Contropar
ti
Esposizion
e netta
Rettifich
e valore
comples
sive
Esposizi
one
netta
Rettifich
e valore
comples
sive
Esposizi
one
netta
Rettifich
e valore
comples
sive
Esposizi
one
netta
Rettifich
e valore
comples
sive
Esposizi
one
netta
Rettifich
e valore
comples
sive
A. Esposizioni
creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 1.088.223 130.831 451 597 12 - 1 1 5 -
A.2 Inadempienze
probabili
435.681 101.350 691 1.254 3 - - - 4 -
A.3 Esposizioni
scadute deteriorate
43.463 5.188 4.302 350 14 1 - - - -
A.4 Esposizioni non
deteriorate
8.386.250 67.562 391.680 8.182 78.027 794 22.252 21 5.230 9
Totale (A) 9.953.617 304.931 397.124 10.383 78.056 795 22.253 22 5.239 9
B. Esposizioni
creditizie fuori
bilancio
B.1 Esposizioni
deteriorate
91.634 6.740 229 - - - - - - -
B.2 Esposizioni non
deteriorate
1.268.163 6.087 156.559 200 - - 568 - 361 -
Totale (B) 1.359.797 12.827 156.788 200 - - 568 - 361 -
Totale al 30.06.2021
(A+B)
11.313.414 317.758 553.912 10.583 78.056 795 22.821 22 5.600 9
Totale al 31.12.2020
(A+B)
9.980.528 293.297 330.051 10.478 81.980 1.171 37.917 177 3.135 13

Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Operazioni di cartolarizzazione

Non formano oggetto di rilevazione nella presente sezione le operazioni di cartolarizzazione nelle quali siano originator banche del medesimo consolidato prudenziale e il complesso delle passività emesse (ad esempio, titoli ABS, finanziamenti nella fase di warehousing, ecc.) dalle società veicolo sia sottoscritto all'atto dell'emissione da una o più società del medesimo consolidato prudenziale. In altri termini, le operazioni di autocartolarizzazione interamente sottoscritte da società appartenenti al consolidato prudenziale del Gruppo Banca Ifis, quali quelle dei veicoli Indigo Lease S.r.l. e Ifis Npl 2021-1 Spv S.r.l., sono trattate in una sezione successiva a cui si rimanda.

Informazioni di natura qualitativa Obiettivi, strategie e processi

Il Gruppo detiene esposizioni verso operazioni di cartolarizzazioni originate da terzi, acquisite con finalità di investimento allo scopo di generare margine di profitto e di realizzare un apprezzabile ritorno a medio-lungo termine sul capitale.

Tali operazioni possono essere originate dalle diverse Business Unit del Gruppo, in relazione alle caratteristiche del portafoglio sottostante, sia in bonis che deteriorato, ovvero nell'ambito dell'attività di investimento della liquidità.

Le attività di acquisizione vengono svolte in conformità con le politiche e procedure relative al rischio di credito, ed in particolare con le politiche vigenti in tema di cartolarizzazione e le investiment policies vigenti per il portafoglio di Finanza Proprietaria, e nel rispetto della propensione al rischio stabilite nell'ambito del Risk Appetite Framework. Il Gruppo investe in cartolarizzazioni di cui è in grado di valutare, in forza dell'esperienza maturata, i relativi asset sottostanti.

In particolare, l'unità proponente, identificata l'opportunità di investimento, svolge le attività di due diligence al fine di valutare i flussi di cassa futuri e la congruità del prezzo, coordinando, a tal fine, le unità organizzative di volta in volta competenti e formalizzando i relativi esiti da sottoporre all'organo deliberante competente.

Successivamente all'acquisizione, l'investimento è oggetto di monitoraggio, su base continuativa, con riferimento agli indicatori di performance delle esposizioni sottostanti e all'aderenza dei flussi di cassa rispetto alle valutazioni effettuate in sede di acquisizione.

Politiche di copertura adottate per mitigare i rischi connessi

Il Gruppo si è dotato di una "Politica per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione nel ruolo di promotore e investitore" con la quale disciplina il processo di gestione delle operazioni di cartolarizzazione nelle ipotesi in cui intervenga nel ruolo di "investitore" (cioè di soggetto sottoscrittore dei titoli) ovvero di "promotore" (cioè di soggetto che struttura l'operazione così come definito dell'art. 2 del Regolamento (UE) 2017/2402). La politica definisce con chiarezza, per ciascuna delle fattispecie identificate, i compiti delle unità organizzative e degli organi aziendali coinvolti, sia con riferimento alle attività propedeutiche di due diligence sia con riguardo al monitoraggio, nel continuo, delle performance dell'operazione.

Nella presente sezione viene fornita illustrazione sulle esposizioni del Gruppo verso le operazioni di cartolarizzazione; in tali operazioni il Gruppo riveste, a seconda dei casi, il ruolo di originator, sponsor o investitore.

Operazione di cartolarizzazione Ifis ABCP Programme

In data 7 ottobre 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali verso debitori ceduti di durata triennale. A fronte della ricessione iniziale dei crediti da parte di Banca Ifis (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato Ifis ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrengers dell'operazione, per un ammontare pari a 850 milioni di euro, aumentato a 1.000 milioni di euro nel corso del secondo trimestre del 2018, contestualmente all'allungamento di due anni del periodo revolving. Un ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni di euro, inizialmente emessi per 19,2 milioni di euro, con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, era stata sottoscritta da Banca Ifis. Al 31 dicembre 2018 la quota sottoscritta dalla Banca aveva raggiunto l'importo massimo di 150 milioni di euro. Nel corso del primo semestre 2019 tale quota è stata dapprima parzialmente rimborsata dal veicolo, successivamente ceduta ad una banca terza per il valore complessivo residuo di 98,9 milioni di euro. Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. deferred purchase price).

L'attività di servicing è svolta dalla stessa Banca Ifis che, con la propria struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare ad ogni cut off date la quadratura delle evidenze di fine periodo;
  • procedere ad ogni cut off date alla verifica, al completamento e alla trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e dalle banche finanziatrici.

Il programma di cartolarizzazione prevede che gli incassi ricevuti dalla Banca vengano trasmessi al veicolo quotidianamente, mentre le ricessioni periodiche del nuovo portafoglio avvengono con cadenza di circa sei volte al mese; in questo modo viene garantito un elapsed temporale ravvicinato fra i flussi in uscita dalla Banca e i flussi in entrata relativi al pagamento delle nuove cessioni.

Si evidenzia che i crediti verso debitori ceduti cartolarizzati sono solo in parte iscritti nell'attivo di bilancio, in particolare per la parte che la Banca ha acquistato dal cedente a titolo definitivo, ovvero con il trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici. Le tabelle riportate nell'informativa quantitativa riportano pertanto solamente tale porzione di portafoglio.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti per la derecognition. Inoltre si è provveduto al consolidamento dei veicoli al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.

La perdita teorica massima che può subire Banca Ifis è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca Ifis subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:

  • i crediti acquistati a titolo definitivo cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "factoring";
  • il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto tra i "titoli in circolazione";
  • gli interessi attivi sui crediti sono rimasti iscritti nella medesima voce di bilancio "interessi attivi su crediti verso clientela";
  • gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";
  • le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in cui ha avuto inizio il programma.

Al 30 giugno 2021 gli interessi passivi sulle senior notes iscritti a conto economico sono pari a 3,3 milioni di euro.

Operazione di cartolarizzazione Emma

Al 30 giugno 2021 risulta in essere un'operazione di cartolarizzazione denominata Emma, predisposta da Farbanca ed entrata nell'ambito del Gruppo Banca Ifis per effetto dell'acquisizione del 70,77% di tale società nel corso del 2020. L'altra operazione di cartolarizzazione gestita da Farbanca, denominata Ambra e avente natura multioriginator con il coinvolgimento di altre due società facenti dell'ex Gruppo Banca Popolare di Vicenza, è stata chiusa nel corso del primo semestre 2021.

La cartolarizzazione Emma è stata perfezionata autonomamente da Farbanca a marzo 2018 per un valore nominale complessivo pari a circa 460 milioni euro. Il portafoglio dei crediti oggetto di cessione ha riguardato crediti in bonis relativi a contratti di mutuo fondiari, ipotecari e chirografari, caratterizzati da un seasoning medio di 7 anni. L'operazione, strutturata da Banca IMI (Gruppo Intesa Sanpaolo), è stata perfezionata con l'acquisizione dei crediti da parte della società veicolo Legge n. 130/1999 Emma S.P.V. S.r.l.. I titoli sono stati emessi in tre classi: una classe senior per un importo pari a 322 milioni di euro, interamente sottoscritta da investitori istituzionali tramite collocamento privato; una classe mezzanine pari a 46 milioni di euro e una classe junior pari a 96 milioni di euro, entrambe sottoscritte integralmente da Farbanca.

L'operazione in questione è stata oggetto di ristrutturazione nel corso del mese di giugno 2021. La ristrutturazione, che ha previsto un size increase dell'operazione fino a complessivi 540 milioni di euro, è stata realizzata con il coinvolgimento della Capogruppo Banca Ifis e di Intesa Sanpaolo in qualità di co-arrangers. A seguito di tale ristrutturazione, i titoli sono stati emessi in tre classi: la classe senior, per un valore nominale pari a 397,5 milioni di euro, è stata interamente sottoscritta da Intesa Sanpaolo mentre le classi mezzanine e junior, pari rispettivamente a 53 milioni di euro e 90,1 milioni di euro, sono state interamente sottoscritte da Farbanca.

La suddetta operazione di cartolarizzazione non soddisfa i requisiti per la derecognition ai sensi dell'IFRS 9, non configurando un trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi. Pertanto le attività cedute e non cancellate riferibili a crediti oggetto di tali cartolarizzazioni, non presentando i requisiti previsti per la derecognition, sono stati "ripresi" in Bilancio.

Operazione di cartolarizzazione di terzi

Al 30 giugno 2021 il Gruppo detiene un portafoglio di titoli derivanti da cartolarizzazioni di terzi per complessivi 153,3 milioni di euro: in particolare detiene titoli monotranche per 13,6 milioni di euro, titoli senior per 116,3 milioni di euro nonchè titoli mezzanine e junior per complessivi 4,1 milioni di euro.

Nello specifico trattasi di n. 12 distinte operazioni di cartolarizzazione di terzi in essere alla data di riferimento, di cui si riportano di seguito le caratteristiche principali delle operazioni:

  • Cartolarizzazione "Elite Basket Bond (EBB)", la quale ha previsto da parte del veicolo EBB S.r.l. l'emissione ad un prezzo pari al valore nominale, per complessivi 122 milioni di euro, di Asset Backed Securities (ABS) in un'unica tranche con durata sino a dicembre 2027 avente come underlying un portafoglio ("Basket") di minibond emessi da n. 11 società quotate italiane. La peculiarità di tale operazione consiste nel fatto che tali titoli sono obbligazioni senior unsecured ma beneficiano di un Credit Enhancement di stampo mutualistico pari al 15% dell'importo complessivo dell'operazione (24 milioni di euro), da utilizzarsi nel caso di ritardi e/o insolvenze da parte delle società emittenti nel pagamento di interessi e/o capitale sui minibond. La Capogruppo partecipa a tale operazione nella sola qualità di underwriter iscrivendosi nel proprio attivo una quota della tranche di cui sopra pari a 5,2 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "FINO 1": si tratta di un investimento in qualità di Senior Noteholder in un'operazione di securitization le cui tranche emesse sono supportate da garanzia statale "GACS" (Garanzia sulla Cartolarizzazione di Sofferenze) e con sottostante posizioni a sofferenza aventi un valore nominale complessivo originario di circa 5,4 miliardi di euro. La tranche oggetto di sottoscrizione per originari 92,5 milioni di euro da parte di Banca Ifis (su un valore nominale complessivo di 650 milioni di euro) è la Senior Note di Classe A, caratterizzata da una scadenza ad ottobre 2045. Al netto dei rimborsi avvenuti

nel corso del periodo, al 30 giugno 2021 la quota sottoscritta di tranche presenta un valore di bilancio pari a 26,5 milioni di euro (al 31 dicembre 2020 era pari a 35,7 milioni di euro);

  • Cartolarizzazione "Elipso Finance": si tratta di un investimento in qualità di Mezzanine Noteholder in un'operazione di securitization e con sottostante posizioni a sofferenza aventi un valore nominale complessivo originario di circa 2,6 miliardi di euro. L'unica tranche ad oggi detenuta da parte della controllata Ifis Npl Investing S.p.A., è la Mezzanine Note di Classe B, caratterizzata da una scadenza a gennaio 2025 ed un valore nominale residuo/principal amount oustanding pari ad 19,5 milioni di euro (nessuna ammortizzazione al 30 giugno 2021). Non sono intervenuti rimborsi in linea capitale nel corso del periodo e al 30 giugno 2021 la quota sottoscritta di tranche presenta un valore di bilancio pari a 2,5 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Auxilio": si tratta di un investimento effettuato a ottobre 2020 per un valore nominale iniziale pari ad 1,9 milioni di euro, relativo all'acquisto da parte di Banca Ifis di una quota dei titoli senior con struttura c.d. "partly paid" per un valore nozionale pro quota Banca pari a 10 milioni di euro, con scadenza legale a settembre 2035, emessi dal veicolo per la cartolarizzazione Auxilio SPV S.r.l., con sottostante crediti derivanti da finanziamenti assistiti dalla garanzia del Fondo Centrale di Garanzia. L'operazione è caratterizzata da un periodo di ramp up durante il quale l'emittente potrà acquistare ulteriori crediti a valere sui proventi derivanti dal versamento di ulteriori tranches del prezzo di sottoscrizione dei titoli; per effetto dei versamenti effettuati tra la data di acquisto e il 30 giugno 2021 il valore nominale residuo della tranche senior detenuta è pari a 9,99 milioni di euro. Non sono intervenuti rimborsi in linea capitale nei mesi intercorrenti tra la data di investimento e la fine del primo semestre 2021 e, al 30 giugno 2021, la quota sottoscritta presenta un valore di bilancio in linea con il valore nominale residuo;
  • •Cartolarizzazione "Dyret II": il coinvolgimento del Gruppo Banca Ifis si limita all'acquisto nel corso del mese di novembre 2020 da parte della Capogruppo di tranche senior di titoli con struttura "partly paid" e "ramp-up" period giunto a conclusione alla data del predetto acquisto, emessi dal veicolo per la cartolarizzazione Dyret SPV S.r.l. e aventi a collaterale crediti derivanti da finanziamenti assistiti da cessione del quinto dello stipendio, della pensione o da delegazione di pagamento, per un valore nominale residuo pro quota Banca alla data di acquisto pari ad 14,9 milioni di euro . I titoli prevedono il rimborso periodico del capitale a valere sui flussi derivanti dal portafoglio cartolarizzato ed hanno scadenza legale a dicembre 2035. Al 30 giugno 2021, il valore nominale residuo è pari a 12,6 milioni di euro per effetto dei rimborsi intervenuti tra la data di acquisto dei titoli e la chiusura del periodo mentre il valore contabile delle tranche sottoscritte è pari a 12,5 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Futura 2019": Banca Ifis nel febbraio 2020 ha sottoscritto, per un valore nominale di 2,7 milioni di euro, titoli con classe senior aventi scadenza luglio 2044 emessi dalla società veicolo Futura 2019 S.r.l.. Non sono avvenuti rimborsi su tali titoli successivamente alla loro sottoscrizione, ed essi al 30 giugno 2021 presentano un valore netto contabile pari a 2,3 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "BCC NPLs 2020": tale operazione è stata realizzata a novembre 2020 da Iccrea Banca su un sottostante di Npl per complessivi 2,4 miliardi di euro, suddivisi su più di 9.600 debitori e 17.000 posizioni. Tale operazione, condotta tramite l'SPV BCC NPLs 2020 S.r.l., è assistita dallo schema di garanzia dello Stato GACS e ha riguardato l'emissione di titoli con classe senior, mezzanine e junior e scadenza gennaio 2045. La Capogruppo Banca Ifis è stata coinvolta relativamente alla sottoscrizione di una quota di titoli per ciascuna tranche, per complessivi 55,5 milioni di euro a livello di valore nominale. Dalla sottoscrizione alla chiusura del primo semestre 2021 non si sono registrati rimborsi su tali titoli, e il valore di bilancio al 30 giugno 2021 dei titoli sottoscritti è pari a 55,1 milioni di euro per le tranche

senior (valutate al costo ammortizzato), mentre il valore attribuito alle quote mezzanine e junior (valutate al fair value con impatto a conto economico) è sostanzialmente nullo;

  • Cartolarizzazione "Bluwater": si tratta di un'operazione realizzata nel mese di dicembre 2020 avente come originator Banco BPM e come società veicolo Pillarstone Italy SPV S.r.l. e che ha consistito nell'emissione di un'unica tranche di titoli (titoli c.d. "monotranche") con scadenza ottobre 2030. Banca Ifis ha sottoscritto una quota di tali titoli per 3,7 milioni di valore nominale, che al 30 giugno 2021 presenta un valore di bilancio pari a 0,8 milioni di euro (titoli valutati al fair value con impatto a conto economico);
  • Cartolarizzazione "Gaia Spv", portafogli "Sparta" e "Volterra" si tratta di due operazioni di acquisto di portafogli di crediti non-performing realizzatesi a fine 2020 e perfezionate con l'emissione dei titoli nel primo semestre 2021 dal veicolo Gaia Spv S.r.l., nelle quali Banca Ifis ha partecipato quale sottoscrittore di una quota dei titoli monotranche emessi, aventi un valore di bilancio complessivo al 30 giugno 2021 pari a 12,8 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Galadriel", tramite il veicolo Galadriel SPE S.r.l.: operazione con sottostante finanziamenti garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia istituito presso il Mediocredito Centrale ai sensi della Legge 662 del 23 Dicembre 1996, a cui la Capogruppo ha partecipato nel primo semestre 2021 tramite l'investimento in titoli "partly paid" per un valore nozionale pro quota Banca pari a 20 milioni di euro per i titoli di Classe A, pari a circa 5 milioni di euro per titoli di Classe B1 e circa 9 milioni di euro in titoli di classe B2. Al 30 giugno 2021 i titoli sono caratterizzati da un valore nominale residuo rispettivamente pari a 4,8 milioni di euro, 50 mila euro e 10 mila euro; si segnala inoltre che nell'ambito della predetta operazione, Banca Ifis ha rivestito il ruolo di co-arranger assieme ad Intesa Sanpaolo S.p.A.;
  • Cartolarizzazione "Valsabbina", avviata a novembre 2020 da Banca Valsabbina e con sottostante finanziamenti garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia istituito presso il Mediocredito Centrale ai sensi della Legge 662 del 23 Dicembre 1996, a cui Banca Ifis ha aderito nel primo semestre 2021 in qualità di sottoscrittore di titoli mezzanine caratterizzati da un valore di bilancio a fine giugno 2021 pari a 1,4 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Urano", entrata nel perimetro del Gruppo Banca Ifis per effetto dell'acquisizione nel primo semestre 2021 del ramo di azienda dell'ex Aigis Banca e caratterizzata dall'integrale sottoscrizione da parte dell'ex Aigis Banca dei titoli monotranche emessi e aventi come sottostanti crediti di una banca terza. Come conseguenza di tale integrazione sottoscrizione dei titoli, il veicolo Urano rientra all'interno dell'area di consolidamento del Gruppo Banca Ifis ai sensi dell'IFRS 10 (per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 4.1.3 "Area e metodi di consolidamento"), e pertanto i crediti sottostanti a tale cartolarizzazione sono stati iscritti nell'attivo del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021.

Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

Non vi sono società strutturate non consolidate al 30 giugno 2021.

Operazioni di cessione

Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Le attività finanziarie trasferite ma non eliminate sono riferite ai crediti cartolarizzati.

Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Nel corso del primo semestre 2021 non sono state fatte operazioni di cessione dei crediti a fondi comuni di investimento con attribuzione delle relative quote.

Rischi di mercato Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza Informazioni di natura qualitativa Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Gli effetti della pandemia Covid-19, relativamente al rischio di mercato inerente le poste facenti parte del portafoglio di negoziazione, sono stati caratterizzati da impatti contenuti, in linea con la marginalità e la dimensione di tale portafoglio rispetto al complessivo portafoglio di proprietà del Gruppo, come statuito internamente dal Risk Appetite Framework.

L'operatività in oggetto ha rilevato una gestione caratterizzata da un accurato e stringente controllo del rischio declinato operativamente sia attraverso un accorto impiego di strumenti derivati in un'ottica di copertura (economica, non contabile) ed enhancement economico del portafoglio bancario, sia in una marginale allocazione di liquidità relativa al portafoglio di negoziazione e stabilita in termini di investimento potenziale.

In coerenza con la strategia gestionale menzionata, malgrado l'eccezionalità dell'evento pandemico, non sono state rilevate nel corso del primo semestre 2021 violazioni delle soglie di rischio assegnate internamente.

Aspetti generali

Nel corso del primo semestre 2021 è proseguita la strategia di investimento disciplinata nella "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis", articolata in coerenza con l'appetito al rischio formulato dal Consiglio di Amministrazione nell'ambito del processo del Risk Appetite Framework e declinato nella "Politica di Gruppo per la gestione dei Rischi di Mercato" e con il sistema di obiettivi e limiti.

All'interno di tale processo la strategia di investimento complessiva ha continuato ad attribuire centralità alla "stance" conservativa, costituita principalmente da un portafoglio a basso rischio caratterizzato da un'elevata liquidabilità e da una strategia di ritorni costanti nel medio termine.

Le inerenti attività a costituzione di tale portafoglio sono quindi principalmente valutate a costo ammortizzato o attraverso il metodo FVOCI; esse rientrano nel perimetro del portafoglio bancario e non configurano, quindi, rischio di mercato.

In tale ambito, la componente afferente al "portafoglio di negoziazione" da cui si origina il rischio di mercato in oggetto è risultata marginale sia in termini assoluti di valori di rischio rilevati che rispetto ai limiti stabiliti. Il portafoglio di negoziazione risulta principalmente composto da opzioni e future derivanti da operazioni di hedging ed enhancement ancillari alla strategia di investimento negli asset facenti parte del "portafoglio bancario" e dal portafoglio di "discretionary trading", caratterizzato da un'ottica speculativa di breve periodo e da un'esposizione marginale. È inoltre presente per importi residuali un titolo di capitale.

All'interno del portafoglio di negoziazione sono inoltre presenti operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Banking in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa

assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella "Politica di Gruppo per la gestione dei Rischi di Mercato", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento.

In particolare, la misurazione e valutazione dei rischi di mercato si basa sulle diverse caratteristiche (in termini di orizzonte temporale, strumenti di investimento, ecc.) delle strategie di investimento del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis. Coerentemente con quanto delineato nel documento "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis", in cui sono definite le strategie che si intendono seguire in termini di struttura dei portafogli, strumenti oggetto di operatività e attività in dettaglio.

In tale ambito, il monitoraggio della coerenza del profilo di rischio dei portafogli del Gruppo rispetto agli obiettivi di rischio/rendimento si basa su un sistema di limiti (strategici e operativi) che prevede l'utilizzo combinato di diversi indicatori. In particolare, sono definiti:

  • Limite di Massima Perdita Accettabile;
  • Limite di Massimo Impatto Finanziario Lordo negativo;
  • Limite di VaR;
  • Limiti di sensitivity e di greche;
  • Eventuali limiti sulla tipologia di strumenti finanziari ammessi;
  • Eventuali limiti di composizione.

Il rispetto dei limiti assegnati a ogni portafoglio è oggetto di verifica giornaliera.

L'indicatore gestionale di sintesi utilizzato per la valutazione dell'esposizione ai rischi in oggetto è il Value at Risk (VaR), che rappresenta una misura statistica che consente di stimare la perdita che potrebbe verificarsi a seguito di movimenti avversi dei fattori di rischio.

Il VaR viene misurato utilizzando un intervallo di confidenza del 99% e un holding period pari a 1 giorno; esprime la "soglia" di perdita giornaliera che, sulla base di ipotesi probabilistiche, potrebbe essere superata solo nell'1% dei casi. La metodologia utilizzata per il calcolo del VaR è quella della simulazione storica. Con questo approccio il portafoglio viene rivalutato applicando tutte le variazioni dei fattori di rischio registrate nell'anno precedente (256 osservazioni). I valori così ottenuti sono confrontati con il valore corrente del portafoglio, determinando la relativa serie di perdite o guadagni ipotetici. Il VaR corrispondi al novantanovesimo peggior risultato tra quelli ottenuti.

Il VaR viene inoltre ripartito, con finalità di monitoraggio, tra i fattori di rischio afferenti il portafoglio.

Ad integrazione delle indicazioni di rischio derivanti dal VaR, viene utilizzato gestionalmente, con finalità di monitoraggio, anche l'Expected Shortfall (ES), che esprime la perdita giornaliera che eccede il dato di VaR.

La capacità previsionale del modello di misurazione dei rischi adottato è verificata attraverso un'analisi giornaliera di backtesting che effettua un test retrospettivo, in cui viene confrontato il VaR relativo alle posizioni presenti nel portafoglio al tempo t-1 con il conto economico generato da tali posizioni al tempo t.

Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio bancario Informazioni di natura qualitativa

Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'assunzione di un significativo rischio di tasso d'interesse è in linea di principio estranea alla gestione del Gruppo. In termini di composizione dello stato patrimoniale con riferimento alla fattispecie di rischio in oggetto, relativamente alla componente passiva, la fonte di provvista prevalente continua ad essere costituita dal conto di deposito online Rendimax, i depositi della clientela a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte della Banca nel rispetto delle norme e dei contratti, per i depositi liberi a vista e a chiamata. Le ulteriori componenti principali di provvista riguardano raccolta obbligazionaria a tasso fisso, operazioni di auto-cartolarizzazione a tasso variabile e i prestiti con l'Eurosistema (c.d. TLTRO).

Relativamente all'attivo gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile, sia con riguardo alla componente di credito commerciale che di finanziamenti corporate.

Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità svolta dalle controllate Ifis Npl Investing S.p.A. (già Ifis Npl S.p.A.) e Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Gemini S.p.A.), caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale, rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso.

Al 30 giugno 2021 il portafoglio titoli obbligazionari complessivo è composto principalmente da titoli governativi, per una percentuale pari a circa l'87%; la modified duration media complessiva è pari a circa 2,8 anni.

La funzione aziendale preposta a garantire la gestione del rischio di tasso è la Direzione Centrale Capital Markets, che in linea con l'appetito al rischio stabilito, definisce le azioni necessarie al perseguimento dello stesso. Alla funzione di Risk Management spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati. L'Alta Direzione propone annualmente al Consiglio della Banca le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerisce in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate dalla Banca.

La posizione di rischio di tasso è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito della specifica reportistica mensile predisposta dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro; le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella vigente "Politica di Gruppo per la gestione del Rischio di Tasso di interesse sul banking book", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento. Il monitoraggio viene effettuato a livello consolidato.

In considerazione dell'entità del rischio assunto, il Gruppo Banca Ifis generalmente non utilizza strumenti di copertura del rischio tasso classificati in regime di hedge accounting.

La classificazione dei titoli obbligazionari detenuti tra le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali del Gruppo come conseguenza della variazione del fair value dei titoli. E' inoltre presente una quota residuale di titoli di capitale, caratterizzati dall'appartenenza ai maggiori indici europei e ampiamenti liquidi, detenuti anch'essi tra le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Quota parte di tali attività è oggetto di operazioni di copertura economica attraverso l'utilizzo di operazioni derivate facenti parte del portafoglio di negoziazione.

Da un punto di vista gestionale le sopra menzionate attività, afferenti alla gestione del Portafoglio di Proprietà del Gruppo, sono oggetto di specifico monitoraggio come disciplinato all'interno della "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi di mercato".

Rischio di cambio Informazioni di natura qualitativa Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

L'assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performances di tesoreria, rappresenta un'operatività estranea alle politiche del Gruppo. Le operazioni in divisa di Banca Ifis si sostanziano principalmente in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring e nella copertura di asset denominati in divisa, come quote di fondi OICR. In tale ottica le attività in oggetto sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.

Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della Direzione Centrale Capital Markets, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.

La Direzione Centrale Capital Markets è impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.

L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avvengono nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione giornaliera netta in cambi particolarmente stringenti.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la Direzione Centrale Capital Markets, che si occupa, tra l'altro, della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, sulla base delle proposte effettuate dalla Direzione Centrale Capital Markets, di asseverare tali suggerimenti e proporre quindi annualmente al Consiglio di Amministrazione della Banca le politiche di funding e di gestione del rischio cambio

nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività del Gruppo in coerenza con le politiche di rischio approvate.

L'operatività sul mercato polacco e su quello rumeno, rispettivamente tramite le controllate Ifis Finance Sp. z o.o. e Ifis Finance I.F.N. S.A., non muta la sopra evidenziata impostazione: le attività denominate in zloty e in leu vengono finanziati mediante provvista nella medesima valuta.

Con l'acquisizione della partecipata polacca, Banca Ifis ha assunto in proprio il rischio di cambio rappresentato dall'investimento iniziale nel capitale di Ifis Finance Sp. z o.o. per 21,2 milioni di zloty e dal successivo aumento di capitale sociale di importo pari a 66 milioni di zloty.

Per quanto riguarda invece la controllata rumena Ifis Finance I.F.N. S.A., Banca Ifis ha assunto in proprio il rischio di cambio al momento della sua costituzione tramite il versamento iniziale nel capitale sociale per complessivi 14,7 milioni di leu romeni.

Banca Ifis possiede, inoltre, una partecipazione pari al 4,68% del capitale sociale della società India Factoring and Finance Solutions Private Limited, per complessivi 20 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 3.044 mila euro al cambio storico. Tale partecipazione è stata assoggettata ad impairment test nel corso dell'esercizio 2015 con un effetto a conto economico di 2,4 milioni di euro. A partire dal 2016 il fair value è stato adeguato, in contropartita del patrimonio netto, fino a portare il valore della partecipazione a 324 mila euro al 30 giugno 2021.

Attività di copertura del rischio di cambio

In considerazione della dimensione della posizione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.

Gli strumenti derivati e le politiche di copertura Gli strumenti derivati di negoziazione Derivati finanziari

Si rinvia a quanto descritto nel paragrafo Rischi di mercato.

Rischio di liquidità Informazioni di natura qualitativa Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte ad esigenze di liquidità. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.

Nel corso del primo semestre 2021, in linea con la strategia definita nel funding plan, il Gruppo ha incrementato la componente di raccolta cartolarizzata, sia collocata direttamente a investitori istituzionali che utilizzata indirettamente come collaterale in operazioni di repo a medio termine con investitori istituzionali. Le altre forme principali di provvista (raccolta da clientela, Eurosistema, emissioni obbligazionarie) sono rimaste sostanzialmente stabili.

Al 30 giugno 2021 le fonti finanziarie sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta on-line presso la clientela retail e composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito del programma EMTN, dalla raccolta effettuata presso l'Eurosistema (TLTRO), da operazioni di cartolarizzazione a medio-lungo termine nonchè dal canale Abaco presso la Banca d'Italia.

Con riferimento alle attività del Gruppo esse sono composte dall'operatività inerente al factoring, derivante principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti principalmente dall'operatività di leasing, corporate banking, finanza strutturata e work-out and recovery.

Relativamente all'attività svolta dal Gruppo nell'ambito del Settore Npl e del comparto relativo all'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

L'ammontare delle riserve di liquidità di elevata qualità (principalmente detenute dal Gruppo presso il conto corrente intrattenuto con Banca d'Italia e titoli governativi facenti parte della riserva infra-giornaliera) consente di soddisfare i requisiti normativi (rispetto dei limiti LCR e NSFR) e interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità.

Il Gruppo è costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi, al fine di disporre di riserve di liquidità disponibili adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici.

Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la Direzione Centrale Capital Markets, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati e supportare l'attività dell'Alta Direzione cui spetta il compito, con il supporto della Direzione Centrale Capital Markets, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.

Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure e politiche inerenti il rischio di liquidità e tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Capogruppo utilizza un framework interno di governo, monitoraggio e gestione del rischio di liquidità a livello di Gruppo.

In conformità alle disposizioni di vigilanza il Gruppo è altresì dotato di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardarsi da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.

La posizione di rischio di liquidità è oggetto di periodico reporting predisposto dalla funzione Risk Management per il Consiglio di Amministrazione della Banca.

Con riferimento alle partecipate polacche e rumene, l'attività di tesoreria è coordinata dalla Capogruppo.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Nel periodo di maggiore turbolenza dei mercati a seguito della pandemia Covid-19, le riserve di liquidità disponibili e prontamente utilizzabili si sono mantenute ampiamente capienti rispetto alle obbligazioni del Gruppo, rilevando costantemente, per gli indicatori regolamentari LCR e NSFR, valori significativamente superiori alle soglie richieste. Anche in termini di survival period, che considera il verificarsi di un severo scenario di stress combinato, si sono rilevati valori in linea con l'appetito al rischio definito.

Relativamente all'evoluzione dei volumi di provvista ascrivibile agli effetti della pandemia nel corso del primo semestre 2021, la liquidità disponibile si è mantenuta su livelli significativamente superiori ai limiti regolamentari ed interni ed in significativo incremento rispetto alla fine del 2020.

In coerenza con la strategia menzionata in termini di gestione e appetito al rischio, malgrado l'eccezionalità dell'evento pandemico, non sono state rilevate nel corso del primo semestre 2021 violazioni delle soglie di rischio assegnate internamente.

Operazioni di autocartolarizzazione Indigo Lease

Nel corso del mese di dicembre 2016, il Gruppo Banca Ifis, tramite la società oggi incorporata ex Ifis Leasing S.p.A. (originator), ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.

All'operazione è stato attribuito un rating da Moody's e da DBRS. Le medesime agenzie si occuperanno del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.

Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo all'incorporata ex Ifis Leasing S.p.A. utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) (Moody's) e di AA (sf) (DBRS), il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati dalla stessa ex Ifis Leasing S.p.A. (oggi incorporata in Banca Ifis S.p.A.), a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro. Inoltre, a quest'ultima è stato conferito specifico mandato di servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.

Nel corso del 2017, a seguito ristrutturazione dell'operazione, è stato avviato un sistema revolving che prevede ricessioni mensili di nuovi crediti al veicolo, fino al mese di luglio 2021. Contestualmente è stato incrementato il valore nominale massimo dei titoli senior e junior rispettivamente a 609,5 e 169,7 milioni di euro. Nello stesso periodo, la controllante Banca Ifis S.p.A. ha acquistato la totalità dei titoli senior emessi dal veicolo. A seguito fusione di ex Ifis Leasing S.p.A. a maggio 2018, Banca Ifis è divenuta sottoscrittrice anche dei titoli junior.

Alla data del 30 giugno 2021 la totalità dei titoli emessi dal veicolo risulta pertanto sottoscritta dal Gruppo Banca Ifis.

Si segnala che, in forza delle condizioni contrattuali sottostanti l'operazione, non si configura il trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute (crediti).

Ifis Npl 2021-1 Spv

A marzo 2021 Banca Ifis ha realizzato a scopo di finanziamento, tramite la controllata Ifis Npl Investing S.p.A. (già Ifis Npl S.p.A.), la prima cartolarizzazione in Italia di un portafoglio non performing costituito per la maggior parte da crediti unsecured assistiti da ordinanze di assegnazione. L'operazione si è configurata come una novità per questa tipologia di crediti deteriorati dove l'iter di recupero degli stessi, mediante esecuzione forzata (pignoramento del quinto dello stipendio), è in stadio avanzato. L'operazione aveva come obiettivo la raccolta per Ifis Npl Investing S.p.A. fino a 350 milioni di euro di liquidità sul mercato istituzionale senza deconsolidare i crediti sottostanti. I portafogli di crediti oggetto dell'operazione (un portafoglio di crediti secured e un portafoglio unsecured assistito da ordinanze di assegnazione) di proprietà della controllata Ifis Npl Investing, sono stati trasferiti a un veicolo di nuova costituzione denominato Ifis Npl 2021-1 Spv S.r.l. che ha emesso delle note senior, mezzanine e junior. Tali tranche sono state inizialmente interamente sottoscritte da Ifis Npl Investing, e successivamente le tranche senior (al netto del 5% trattenuto da Ifis Npl Investing in qualità di originator ai sensi della retention rule) sono state cedute a Banca Ifis.

Al 30 giugno 2021 i titoli emessi dal veicolo risultano pertanto interamente sottoscritti dal Gruppo Banca Ifis. Si segnala che le tranche senior detenute da Banca Ifis sono state utilizzate per operazioni di long term repo con primarie controparti bancarie.

Sulla base delle condizioni contrattuali sottostanti la cartolarizzazione in oggetto, non si realizza il trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici relativi ai crediti oggetto di cessione al veicolo.

Operazioni di cartolarizzazione

Si rinvia a quanto commentato fra i rischi di credito in ordine alle operazioni di cartolarizzazione in essere al 30 giugno 2021 e alle finalità per le quali sono state effettuate.

Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Non rientrano in tale definizione il rischio strategico ed il rischio di reputazione, mentre risultano ricompresi il rischio legale (ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da altre controversie), il rischio informatico, il rischio di mancata conformità, il rischio di frode, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo nonché il rischio di errata informativa finanziaria.

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono rappresentate da errori operativi, inefficienza o inadeguatezza dei processi operativi e dei relativi controlli/ presidi, frodi interne ed esterne, mancata conformità della regolamentazione interna alle norme esterne, esternalizzazione di funzioni aziendali, livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, inadeguatezza o indisponibilità dei sistemi hardware e software, crescente ricorso all'automazione, sotto-dimensionamento degli organici rispetto al livello dimensionale dell'operatività ed infine inadeguatezza delle politiche di gestione e formazione del personale.

Il Gruppo Banca Ifis ha da tempo definito – coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore – il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività di controllo volte a identificare,

valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per una corretta gestione del rischio operativo sono peraltro rappresentati dalla raccolta dei dati di perdita operativa (Loss Data Collection) e dall'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio operativo (Risk Self Assessment).

Il processo di raccolta strutturata e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo risulta consolidato, grazie anche ad una costante e continua attività, da parte del Risk Management, di diffusione tra le strutture aziendali di una cultura orientata alla gestione proattiva dei rischi operativi e quindi di sensibilizzazione al correlato processo di Loss Data Collection.

Si segnala che nel corso del primo trimestre 2021 si è conclusa la campagna periodica di Risk Self Assessment avviata nell'ultimo trimestre del 2020 che ha incluso il perimetro societario in essere a fine anno ad eccezione della società Farbanca S.p.A., Ifis Finance I.F.N. S.A. ed Ifis Real Estate S.p.A. che saranno incluse a partire dal prossimo esercizio. A seguito della campagna, sono state identificate le principali criticità operative e di conseguenza sono stati definiti ed avviati specifici interventi di mitigazione volti a rafforzare ulteriormente i presidi a fronte dei rischi operativi.

Nel medesimo periodo, si è conclusa inoltre la campagna di Model Risk Self Assessment, condotta considerando le unità organizzative in qualità di Model Owner presenti presso la Capogruppo e presso le controllate Ifis Npl Investing S.p.A. e Cap.Ital.Fin. S.p.A in quanto la responsabilità dello sviluppo e della manutenzione dei modelli risulta attribuita al Risk Management di Capogruppo. A seguito della campagna, sono stati individuati i modelli maggiormente esposti al rischio e segnalati alla funzione Convalida per la definizione di opportune azioni di mitigazione.

Oltre alle sopraccitate attività, il framework di Gruppo per la gestione del rischio operativo prevede la definizione di un set di indicatori di rischio in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella esposizione della Banca e delle sue controllate ai rischi operativi. Tali indicatori vengono monitorati nel continuo e illustrati all'interno di report periodici condivisi con le strutture e gli organi di competenza: al superamento di determinate soglie o in caso di andamenti anomali, si attivano specifici processi di escalation volti a definire e implementare appropriati interventi di mitigazione.

Si segnala inoltre che al fine di prevenire e gestire il rischio operativo, il Risk Management di Capogruppo è impegnato, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, nelle attività di valutazione delle esternalizzazioni delle funzioni operative e nella valutazione dei rischi associati all'introduzione di nuovi prodotti e servizi. Infine contribuisce al monitoraggio dell'evoluzione del rischio informatico nonché dell'efficacia delle misure di protezione delle risorse ICT.

In relazione alle società del Gruppo Banca Ifis, si specifica che la gestione del rischio operativo risulta, allo stato attuale, assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie anche per quanto riguarda la gestione dei rischi.

Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, il Gruppo ha adottato il cosiddetto Metodo Base previsto dalla normativa prudenziale.

Si segnala che, parallelamente alla gestione del rischio operativo, è attivo un processo di gestione del rischio reputazionale.

Il rischio reputazionale rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti del Gruppo, investitori o Autorità di Vigilanza.

Il rischio reputazionale è considerato un rischio di secondo livello, in quanto è generato dalla manifestazione di altre tipologie di rischio, quali il rischio di non conformità, il rischio strategico e in particolar modo i rischi operativi.

La gestione del rischio reputazionale risulta, come per il rischio operativo, assicurata dal Risk Management della Capogruppo che definisce il framework complessivo di Gruppo – coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore – per la gestione del rischio reputazionale volto a identificare, valutare, monitorare i rischi reputazionali assunti o assumibili nelle diverse Società del Gruppo e nelle diverse unità organizzative. Il framework prevede la raccolta degli eventi di rischio reputazionale che si manifestano, l'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio reputazionale (Risk Self Assessment) e un set di indicatori di rischio monitorati nel continuo.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Con riferimento agli impatti derivanti dall'emergenza Covid-19, le strategie di gestione dei rischi operativi e di reputazione hanno subito, durante l'anno 2020, delle modifiche sia a seguito di specifiche richieste da parte del regolatore, sia per ricalibrare il sistema dei controlli interni al fine di rendere le attività di monitoraggio più rispondenti alle mutate modalità di svolgimento di alcune attività di business a seguito delle restrizioni imposte.

A seguito dell'alleggerimento delle misure restrittive e la conseguente ripresa delle attività di business su dimensioni operative ordinarie, anche le strategie di gestione dei rischi operativi e di reputazione sono state gradualmente riadattate.

In particolare, le modalità di svolgimento delle attività di Risk Management inerenti il monitoraggio ed il reporting nei diversi ambiti (ad esempio Contestazioni, Npl, ecc.), nonché gli indicatori di rischio (Key Risk Indicators) che avevano subito delle rimodulazioni nell'ottica di rendere i controlli maggiormente aderenti alle diverse condizioni operative ed esigenze di business, sono stati ripristinati su livelli regolari.

Rischi delle altre imprese Informazioni di natura qualitativa

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte del Gruppo Bancario, che non siano già stati riportati nella sezione relativa al Gruppo Bancario.

4.4 Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Operazioni realizzate durante il periodo

All'interno di un intervento condiviso con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e volto a garantire i depositanti di Aigis Banca, posta in liquidazione coatta amministrativa dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, la Banca d'Italia, che ha nominato il Commissario Liquidatore di Aigis Banca, ha approvato la cessione di attività, passività e rapporti giuridici della stessa in favore di Banca Ifis. Il Commissario di Aigis Banca, in data 23 maggio 2021, ha stipulato con Banca Ifis l'atto di cessione definitivo. Il perimetro oggetto di acquisizione da parte di Banca Ifis ha riguardato per quanto riguarda l'attivo, oltre al portafoglio obbligazionario di proprietà (per lo più Titoli di Stato), crediti alle piccole e medie imprese rappresentati principalmente da finanziamenti a medio lungo termine assistiti da garanzie del Medioredito Centrale (MCC) e da crediti factoring. Per quanto riguarda il passivo, l'acquisizione ha riguardato principalmente i depositi, inclusi quelli della clientela retail; è stato inoltre oggetto di trasferimento il relativo personale presente sulle sedi di Milano, Roma e Bari. Restano esclusi i titoli collegati a Greensill Bank AG in insolvenza, le attività fiscali, il prestito obbligazionario subordinato emesso da Aigis Banca, nonché alcuni altri rapporti giuridici considerati non funzionali all'operazione. Il prezzo corrisposto da Banca Ifis, a titolo simbolico, è pari a un euro.

Il principio IFRS 3 prevede che alla data di riferimento dell'aggregazione aziendale si identifichi il costo dell'aggregazione e lo si allochi successivamente alle attività, passività e passività potenziali del soggetto acquisito identificabili alla data di acquisto e valutate in base ai rispettivi fair value rilevati alla medesima data. Lo stesso principio prevede inoltre che l'allocazione del costo dell'aggregazione anzidetta, debba essere quantificata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione.

In ottemperanza di quanto sopra, il Gruppo Banca Ifis ha dato avvio al relativo processo di allocazione e in linea con quanto previsto dal suddetto principio IFRS, si precisa che, alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato, il processo di allocazione del prezzo ("Purchase Price Allocation", di seguito anche "PPA") deve intendersi provvisorio sia con riferimento al perimetro dell'aggregazione sia con riferimento alla valutazione delle attività acquisite e delle passività assunte. Infatti, il ramo d'azienda in parola potrebbe essere ancora oggetto di un aggiustamento in base a quanto previsto contrattualmente.

In considerazione che il processo di allocazione del prezzo è attualmente ancora in corso svolgimento, la definzione del fair value finale delle attività e passività oggetto di acquisizione potrebbe discostarsi da quello identificato in via preliminare alla data del presente documento.

Allo stato attuale, le principali differenze provvisoriamente identificate tra valori contabili ed il relativo fair value sono principalmente riconducibili:

  • ai crediti verso la clientela, per i quali si sono provvisoriamente rivisti i cash flow attesi per quanto riguarda il rischio di credito, tenendo in considerazione inoltre le garanzie ricevute anche tramite l'intervento del FITD;
  • ai titoli di debito per quanto concerne la differenza tra il fair value degli strumenti quotati ed il relativo valore di iscrizione al costo ammortizzato;
  • alle attività immateriali, in considerazione della loro possibilità di utilizzazione;
  • ai fondi per rischi ed oneri, relativamente a maggiori accantonamenti su contenziosi passivi per i quali è ritenuto probabile il sostenimento di un esborso netto da parte del Gruppo.

Di seguito si riportano i valori contabili ed i fair value delle attività e delle passività acquisite così come provvisoriamente definiti.

Descrizione
(migliaia di euro)
Attività e
passività
acquisite al
23.05.2021
Attività e
passività
acquisite al fair
value(*)
Fair value
adjustment
provvisorio
Cassa e disponibilità liquide (*) 46.735 46.735 -
Attività finanziarie al fair value con impatto a conto
economico
2.506 2.506 -
Titoli di debito al costo ammortizzato 156.630 155.688 (942)
Crediti verso banche e verso la clientela 376.557 372.365 (4.192)
Attività materiali 2.018 2.018 -
Attività mmateriali 491 - (491)
Altre attività 8.711 8.711 -
Attività acquisite 593.648 588.023 (5.625)
Passività finanziarie al costo ammortizzato (564.463) (564.463) -
Altre passività (9.271) (9.271) -
Trattamento di fine rapporto del personale (203) (203) -
Fondo per rischi e oneri (1.365) (10.728) (9.363)
Passività assunte (575.302) (584.665) (9.363)
Attività nette (A) 18.346 3.358 (14.988)
Corrispettivo dell'acquisizione, erogato con
disponibilità liquide (B)
X - X
Differenza negativa di valore (gain on bargain
purchase) dall'acquisizione (C = B - A)
X (3.358) X

(*) La voce in oggetto include il versamento a sostegno del ramo dell'ex Aigis Banca di 38,6 milioni di euro effettuato dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi all'interno dell'operazione.

Analisi dei flussi di cassa dell'acquisizione
(migliaia di euro)
Corrispettivo dell'acquisizione, erogato con disponibilità liquide -
Costi di transazione dell'acquisizione (inclusi nei flussi di cassa delle attività operative)
Disponibilità nette acquisite con la controllata (inclusa nei flussi di cassa delle attività
d'investimento)
46.735
Flusso di cassa netto dell'acquisizione (*) 46.735

(*) La voce in oggetto include il versamento a sostegno del ramo dell'ex Aigis Banca di 38,6 milioni di euro effettuato dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) all'interno dell'operazione.

Il processo di allocazione del costo dell'acquisizione precedentemente descritto ed attualmente in corso, ha portato ad identificare provvisoriamente una differenza negativa tra il costo dell'aggregazione ed il fair value delle attività acquisite, passività assunte e passività potenziali identificabili. Tale differenza provvisoria, pari a 3,4 milioni di euro, è stata iscritta nel presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banca Ifis a titolo di "Altri proventi di gestione".

Operazioni realizzate dopo la chiusura del periodo

Il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni di aggregazione aziendale dopo la chiusura del periodo e fino alla redazione della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata.

Rettifiche retrospettive

Nessuna rettifica retrospettiva è stata applicata nel corso del primo semestre 2021 ad operazioni di aggregazione aziendale condotte in esercizi precedenti.

4.5 Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto dalla Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la procedura per l'operatività con "soggetti collegati", la cui ultima versione è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 24 giugno 2021. Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del primo semestre 2021 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

Al 30 giugno 2021 il Gruppo Banca Ifis è controllato dalla società La Scogliera S.p.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca Ifis S.p.A, dalle società controllate al 100% Ifis Finance Sp. z o.o., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl Investing S.p.A. (già Ifis Npl S.p.A.), Cap.Ital.Fin. S.p.A., Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Gemini S.p.A.) e Ifis Real Estate S.p.A., da Ifis Finance I.F.N. S.A. controllata al 99,99%, dalla società controllata al 70% Credifarma S.p.A, da Farbanca S.p.A., acquisita a fine 2020 e controllata al 70,77% e del veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l., di cui a fine giugno 2021 è stata acquisita la maggioranza delle quote partecipative

Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per il Gruppo Banca Ifis, comprendono:

  • la società controllante;
  • i dirigenti con responsabilità strategica;
  • gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategica o le società controllate dagli (o collegate agli) stessi o dai (ai) loro stretti familiari.

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.

Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di Banca Ifis, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.

Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (6° aggiornamento del 30 novembre 2018) sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.

Dirigenti con responsabilità strategica

Benefici a breve termine
per i dipendenti
Benefici successivi
al rapporto di lavoro
Altri benefici a lungo
termine
Indennità per
cessazione del
rapporto di lavoro
Pagamenti basati su azioni
4.622 - 270 110 35

Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli Amministratori per un importo lordo di 2,0 milioni di euro e ai Sindaci per un importo lordo di 178 mila euro.

Voci di bilancio Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altri parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Attività finanziarie
valutate al fair value con
impatto a conto
economico
- - 1.109 1.109 0,7%
Attività finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
- - 347 347 0,0%
Crediti verso clientela
valutati al costo
ammortizzato
- 12.273 7.889 20.162 0,2%
Altre attività 30.717 - - 30.717 10,2%
Totale attività 30.717 12.273 9.345 52.335 0,4%
Debiti verso clientela
valutati al costo
ammortizzato
120 7.479 7.599 0,1%
Altre passività 29.137 - - 29.137 5,1%
Riserve - - (7.220) (7.220) (0,5)%
Totale passività 29.137 120 259 29.516 0,2%
Voci di bilancio Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altri parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Interessi attivi e proventi
assimilati
- - 172 172 0,1%
Interessi passivi e oneri
assimilati
- 1 - 1 (0,0)%
Commissioni attive - - 19 19 0,0%

Si segnala che è in corso l'attività di ristrutturazione di alcuni edifici di Banca Ifis da parte di una società controllata da un soggetto correlato alla Capogruppo, i cui costi vengono capitalizzati a titolo di immobilizzazioni in corso e al 30 giugno 2021 ammontano a 4,8 milioni di euro.

I rapporti con la società controllante sono relativi all'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli art. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scritture private sottoscritte tra le parti. Tutte le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione. In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile e le perdite fiscali vengono trasferite alla consolidante La Scogliera S.p.A. che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. In seguito all'esercizio dell'opzione al 30 giugno 2021, Banca Ifis S.p.A. ha iscritto un credito verso la controllante pari a 27,1 milioni di euro, Ifis Rental Services un credito per 2,5 milioni di euro e Cap.Ital.Fin. un credito per 1,1 milioni di euro, Ifis Npl Investing ha iscritto un debito netto pari a 28,0 milioni di euro e Ifis Npl Servicing un debito netto per 1,2 milioni di euro.

I rapporti con i dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a conti correnti e depositi Rendimax oltre che a mutui.

I rapporti con le altre parti correlate che rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca Ifis vedono condizioni applicate allineate a quelle di mercato.

Venezia – Mestre, 5 agosto 2021

Per il Consiglio di Amministrazione

L'Amministratore Delegato

Frederik Geertman

4.6 Attestazione del Dirigente Preposto

Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 ai sensi dell'art. 154-bis, paragrafo 5, del D.lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti Frederik Geertman, Amministratore Delegato, e Mariacristina Taormina, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banca Ifis S.p.A. attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. i. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa;
    3. ii. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato, nel corso del periodo 1 gennaio 2021 – 30 giugno 2021.
    1. La verifica dell'adeguatezza e dell'effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili per la formazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 è stata condotta sulla base di una metodologia sviluppata da Banca Ifis S.p.A. ispirata alle linee guida fornite dall'Internal Control –Integrated Framework emanato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (CoSO), standard riconosciuto a livello internazionale.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1 il bilancio consolidato semestrale abbreviato:
      • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicati riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
    3. 3.2 La relazione intermedia sulla gestione del Gruppo comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio e alla loro incidenza sul bilancio consolidato semestrale abbreviato, unitamente a una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio.

La relazione intermedia sulla gestione del Gruppo comprende, altresì, un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

Venezia, 5 agosto 2021

Amministratore Delegato Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Frederik Geertman Mariacristina Taormina

4.7 Relazione della società di revisione contabile limitata al Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Banca IFIS S.p.A.

Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021

Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

EY S.p.A. Via Isonzo, 11 37126 Verona

Tel: +39 045 8312511 Fax: +39 045 8312550 ey.com

Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

Agli Azionisti di Banca IFIS S.p.A.

Introduzione

Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dallo stato patrimoniale al 30 giugno 2021, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per il periodo chiuso a tale data e dalle relative note illustrative di Banca IFIS S.p.A. e controllate (il "Gruppo Banca IFIS"). Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea. È nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.

Portata della revisione contabile limitata

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n. 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Conclusioni

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banca IFIS al 30 giugno 2021 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea.

Verona, 5 agosto 2021

EY S.p.A. Giuseppe Miele (Revisore Legale)

EY S.p.A. Sede Legale: Via Lombardia, 31 - 00187 Roma Capitale Sociale Euro 2.525.000,00 i.v. Iscritta alla S.O. del Registro delle Imprese presso la C.C.I.A.A. di Roma Codice fiscale e numero di iscrizione 00434000584 - numero R.E.A. 250904 P.IVA 00891231003 Iscritta al Registro Revisori Legali al n. 70945 Pubblicato sulla G.U. Suppl. 13 - IV Serie Speciale del 17/2/1998 Iscritta all'Albo Speciale delle società di revisione Consob al progressivo n. 2 delibera n.10831 del 16/7/1997

A member firm of Ernst & Young Global Limited

Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021

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