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Trevi Fin Industriale

Quarterly Report Oct 1, 2021

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Quarterly Report

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TREVI – Finanziaria industriale S.p.A.

Relazione Finanziaria al 30 giugno 2021

TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A.

Sede Sociale Cesena (FC) – Via Larga 201 – Italia

Capitale Sociale Euro 97.475.554 i.v.

R.E.A. C.C.I.A.A. Forlì – Cesena N. 201.271

Codice Fiscale, P. IVA e Registro delle Imprese di Forlì – Cesena: 01547370401

Sito Internet: www.trevifin.com

COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI SOCIETARI

PRESIDENTE Luca d'Agnese

VICE PRESIDENTE

Cesare Trevisani

AMMINISTRATORI DELEGATI

Giuseppe Caselli Sergio Iasi

CONSIGLIERI DI AMMINISTRAZIONE

Tommaso Sabato (non esecutivo) - dal 2 marzo 20211 Marta Dassù (non esecutivo e indipendente) Cristina Finocchi Mahne (non esecutivo e indipendente) Elisabetta Oliveri (non esecutivo e indipendente) Alessandro Piccioni (non esecutivo e indipendente) Rita Rolli (non esecutivo e indipendente) Cinzia Farise' (non esecutivo e indipendente) - dal 30 dicembre 20202

1 L'ing. Sabato è stato cooptato in data 2 marzo 2021 a seguito delle dimissioni dalla carica di Amministratore rassegnate dal dott. Luca Caviglia, Amministratore non esecutivo e non in possesso dei requisiti di indipendenza;

2 La dott.ssa Farise' è stata nominata in data 30 dicembre 2020 a seguito delle dimissioni dalla carica di Amministratore rassegnate dall'ing. Stefano Trevisani, Amministratore esecutivo e non in possesso dei requisiti di indipendenza

COLLEGIO SINDACALE Sindaci effettivi Marco Vicini (Presidente) Raffaele Ferrara Mara Pierini

ALTRI ORGANI SOCIALI

Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi Giuseppe Caselli

Comitato per la nomina e remunerazione degli Amministratori Elisabetta Oliveri (Presidente) Cristina Finocchi Mahne Alessandro Piccioni

Comitato Parti Correlate Marta Dassù (Presidente) Rita Rolli Elisabetta Oliveri

Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità Rita Rolli (Presidente) Tommaso Sabato5 Cristina Finocchi Mahne

5con delibera del 13 aprile 2021 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l'integrazione del Comitato con l'ing. Tommaso Sabato in sostituzione del dott. Luca Caviglia

Direttore Amministrazione Finanza e Controllo

Massimo Sala

Nominato dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari con delibera del Consiglio di Amministrazione del 30 settembre 2019.

Società di Revisione

KPMG S.p.A.

Nominata in data 15 maggio 2017 ed in carica fino alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025.

Organismo di Vigilanza Modello Organizzativo 231/016

Floriana Francesconi (Presidente) Yuri Zugolaro Matteo Tradii

6In data 31.12.2020 è scaduto il mandato triennale dell'OdV. Il Consiglio di amministrazione del 29 gennaio 2021 ha deliberato la nomina del nuovo ODV così come sopra riportato con un mandato triennale sino al 31.12.2023.

Relazione sull'andamento della gestione al 30 giugno 2021

Nota metodologica

Nel prosieguo della presente Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione sono riportate informazioni relative ai ricavi, alla redditività, alla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo Trevi al 30 giugno 2021.

Salvo ove diversamente indicato, tutti i valori sono espressi in migliaia. I confronti nel documento sono stati effettuati, per le poste patrimoniali, rispetto al 31 dicembre dell'esercizio precedente, mentre per le poste economiche il valore è stato confrontato con il relativo valore al semestre chiuso il 30 giugno 2020.

Si precisa che le eventuali differenze rinvenibili in alcune tabelle sono dovute agli arrotondamenti dei valori espressi in migliaia di Euro. La società Capogruppo Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A. è indicata con la sua denominazione sociale completa o semplicemente definita Trevifin o Società; il Gruppo facente capo alla stessa è nel seguito indicato come Gruppo Trevi o semplicemente definito il Gruppo.

Si specifica, inoltre, che il bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto sulla base dei saldi di apertura risultanti dal bilancio approvato dal Consiglio di Amministrazione del 28 aprile 2021.

Principi contabili di riferimento

La Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2021 è stata redatta in ottemperanza a quanto disposto dall'articolo 154 ter. C.5. del D.lgs 58/98 – T.U.F. – e successive modificazioni ed integrazioni – ed in osservanza dell'articolo 2.2.3. del Regolamento di Borsa.

I principi contabili di riferimento, i principi di consolidamento ed i criteri di valutazione per la redazione della Relazione finanziaria semestrale sono conformi ed omogenei a quelli utilizzati per la redazione del Rapporto annuale al 31 dicembre 2020, disponibile sul sito www.trevifin.com, alla sezione "Investor Relations".

I principi contabili utilizzati dalla Capogruppo e dal Gruppo sono rappresentati dagli "International Financial Reporting Standards" adottati dall'Unione Europea ed in applicazione D.Lgs 38/2005 e dalle altre disposizioni CONSOB in materia di bilancio, secondo il criterio del costo (ad eccezione che per gli strumenti finanziari derivati, per gli strumenti finanziari qualificati per essere valutati al fair value, valutati al valore corrente) nonché nel presupposto della continuità aziendale.

Conto economico consolidato riclassificato

Gli schemi di conto economico del Gruppo, presenti nel prosieguo della presente Relazione degli amministratori sull'andamento della gestione, sono stati riclassificati secondo modalità di presentazione ritenute dal management utili a rappresentare indicatori intermedi di redditività quali Valore della Produzione, Margine Operativo Lordo (EBITDA), Risultato Operativo (EBIT).

Alcuni dei sopracitati indicatori intermedi di redditività non sono identificati come misura contabile nell'ambito dei Principi Contabili IFRS adottati dall'Unione Europea e pertanto la determinazione quantitativa di tali indicatori potrebbe non essere univoca. Tali indicatori costituiscono una misura utilizzata dal management per monitorare e valutare l'andamento operativo del Gruppo. Il management ritiene che tali indicatori siano un importante parametro per la misurazione della performance operativa in quanto non influenzati dagli effetti dei diversi criteri di determinazione degli imponibili fiscali, dall'ammontare e caratteristiche del capitale impiegato nonché dalle relative politiche di ammortamento. Il criterio di determinazione di tali indicatori applicato dal Gruppo potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altri gruppi o società e, pertanto, il loro valore potrebbe non essere comparabile con quello determinato da questi ultimi.

Di seguito vengono esposti i principali dati economico-patrimoniali del Gruppo Trevi al 30 giugno 2021:

Principali risultati economici consolidati

(in migliaia di Euro) 30/06/2021 30/06/2020 Variazione Variazione %
Ricavi Totali 216.453 238.383 (21.930) -9%
EBITDA Ricorrente 19.999 34.320 (14.321) -42%
EBITDA 18.678 32.256 (13.578) -42%
Risultato Operativo (EBIT) (4.455) 7.183 (11.638) n.a
Risultato netto da attività in funzionamento (28.531) 258.352 (286.883) n.a
Risultato netto da attività discontinuate 0 (10.601) 10.601 n.a.
Risultato netto dell'esercizio (28.531) 247.751 (276.282) n.a.
Risultato netto di Gruppo (29.249) 251.470 (280.719) n.a

Portafoglio lavori ed ordini acquisiti

(in migliaia di Euro) 30/06/2021 31/12/2020 Variazione Variazione %
Portafoglio lavori 428.759 317.458 111.301 35%
(in migliaia di Euro) 1° semestre 2021 1° semestre 2020 Variazione Variazione %

Posizione finanziaria netta del Gruppo Trevi

(in migliaia di Euro) 30/06/2021 31/12/2020 Variazione Variazione
%
Posizione finanziaria netta totale (263.018) (269.447) 6.429 2%

La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo è pari a 263 milioni di euro al 30 giugno 2021, in miglioramento di 6,4 milioni di euro rispetto ai 269,5 milioni di euro registrati al 31 dicembre 2020 e rispetto ai 281,5 consuntivati al 31 marzo 2021.

Organico di Gruppo

30/06/2021 31/12/2020 Variazione Variazione %
Numero dipendenti 3.279 3.704 (425) -11%

I ricavi totali ammontano a 216,5 milioni di Euro al 30 giugno 2021, rispetto ai 238,4 del 30 giugno 2020, in calo di circa 22 milioni di Euro. Si ricorda che tali valori si riferiscono esclusivamente alle attività di ingegneria del sottosuolo della Divisione Trevi e della Divisione Soilmec, core business del Gruppo.

Gli indicatori EBITDA ricorrente ed EBITDA al 30 giugno 2021 sono pari, rispettivamente, a circa 20 e 18,7 milioni di Euro. La differenza tra essi, pari a 1,3 milioni, è legata a proventi ed oneri di natura straordinaria e/o non ricorrenti nella gestione. La citata e prevista riduzione dell'EBITDA ricorrente rispetto al periodo precedente è pari a circa 14,3 milioni di Euro.

L'EBIT al 30 giugno 2021 è negativo per 4,5 milioni di Euro (7,2 milioni di Euro positivi nel primo semestre 2020) per effetto di ammortamenti e svalutazioni.

Il risultato netto di pertinenza del Gruppo al 30 giugno 2021 è negativo per 29,3 milioni di Euro (251,5 milioni di Euro positivi nel primo semestre 2020). Si ricorda che il risultato netto del primo semestre del 2020 era positivamente influenzato dagli effetti dell'implementazione dell'operazione di ripatrimonializzazione e di ristrutturazione dell'indebitamento completata il 29 maggio 2020, che aveva generato complessivamente un effetto netto positivo di circa 280,3 milioni di Euro, influenzando i proventi e oneri finanziari del Gruppo.

Nel corso del primo semestre 2021 il Gruppo ha proseguito le operazioni e gli sforzi per far fronte agli effetti della pandemia Covid-19 che si è diffusa in Italia ed a livello globale a partire dal primo trimestre del 2020 (si veda il paragrafo "COVID-19"); ha intensificato l'attività commerciale per acquisire ordini ed aumentare il portafoglio ordini, ricostituendolo ad un livello tale da garantire la prosecuzione della fase di recupero economico e finanziario del Gruppo, ed ha gestito le trattative con le banche resesi necessarie a fronte del mancato rispetto dei parametri finanziari dell'Accordo di Ristrutturazione (di seguito anche "AdR") al 31 dicembre 2020.

L'attività commerciale ha permesso l'acquisizione di ordini per 319,5 milioni di Euro nei primi sei mesi del 2021, +34% rispetto al medesimo periodo del 2020. In particolare, la Divisione Trevi ha acquisito ordini per 241,6 milioni di Euro (+19% rispetto al 2020), mentre la Divisione Soilmec ha acquisito ordini per 80,9 milioni di Euro (+208% rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente). Il portafoglio ordini al 30 giugno 2021 è pari a 429 milioni di euro (di cui 373 milioni di Euro per la Divisione Trevi e 56 milioni di euro per la Divisone Soilmec). Il portafoglio del Gruppo era pari a 317 milioni di Euro al 31 dicembre 2020 e pari a 374,5 milioni di Euro al 31 dicembre 2019.

Per quanto riguarda le trattative con le banche, si ricorda che, in data 31 gennaio 2021, la Società ha comunicato al mercato che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data in relazione all'andamento della

gestione nell'esercizio 2020 – influenzato anche dagli effetti negativi della pandemia da Covid-19 sull'economia mondiale che ha condizionato l'attività del Gruppo – era possibile prevedere che, in sede di approvazione del bilancio consolidato del Gruppo Trevi, si sarebbe verificato il mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione, segnatamente il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA ricorrente consolidati. Successivamente, il 24 febbraio 2021, Trevifin ha informato il mercato circa l'avvio delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici volte all'individuazione delle modifiche agli accordi in essere necessarie per fare fronte al prevedibile mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione in occasione dell'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2020. La Società ha, inoltre, informato il mercato circa il fatto che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data, relative all'andamento della gestione nell'esercizio 2020, e delle ulteriori analisi allora in corso sulle prospettive della Società nell'attuale contesto di mercato, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19, emergeva un generale rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano Consolidato Originario, che apparivano pertanto non interamente realizzabili nell'arco temporale considerato. In considerazione di ciò, nelle interlocuzioni avviate con le Banche Finanziatrici, la Società ha avanzato l'ipotesi sia di concessione degli usuali waiver e modifiche ai parametri finanziari originariamente fissati nell'Accordo di Ristrutturazione, sia di rideterminazione di alcune scadenze previste nell'esercizio in corso in relazione a talune esposizioni.

Le trattative con le banche, avviate e condotte nel corso del primo semestre, hanno portato alla sottoscrizione in data 5 agosto 2021 di un accordo di moratoria e standstill (l'"Accordo di Standstill") tra la Società, le controllate italiane Trevi, Soilmec e PSM e le Banche Finanziatrici. L'Accordo di Standstill prevede: (i) una generale sospensione degli obblighi relativi al rispetto dei parametri finanziari; (ii) la sospensione degli obblighi di pagamento degli importi dovuti nel corso del 2021; (iii) il mantenimento delle linee di credito esistenti, sia per cassa che per firma (per quanto riguarda le linee di firma, le stesse sono state suddivise in tranche utilizzabili al raggiungimento di determinate milestone); e (iv) l'impegno a non avvalersi dei rimedi conseguenti al verificarsi degli "Eventi Rilevanti" relativi alle circostanze sopra descritte. La durata dell'Accordo di Standstill è sino al 31 dicembre 2021, ferma restando la facoltà di estendere tale durata, con il consenso di tutte le parti, laddove ciò dovesse rendersi necessario (si rimanda per dettagli maggiori al paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale").

Importanti attività sono state svolte, inoltre, per migliorare la qualità dei sistemi informativi del Gruppo nel primo semestre raggiungendo importanti obiettivi: il 28 giugno è avvenuto il go-live del sistema informativo SAP per le società Trevi Finanziaria Industriale SpA e Trevi SpA. e nel mese di giugno 2021 è stato avviato anche il nuovo sistema di CRM (Customer Relationship Management) Microsoft Dynamics per supportare l'attività commerciale dell'intera Divisione Trevi, uniformandola alla Divisione Soilmec, che già lo utilizzava. Si ricorda che l'avvio in esercizio del sistema SAP fa seguito all'installazione del sistema di consolidamento e reporting Tagetik, avvenuto nel luglio del 2020, e all'avvio del sistema di tesoreria centralizzata (primo modulo SAP) integrato con Home Banking, avvenuto nel novembre del 2020. Sul sistema di tesoreria centralizzata oggi sono gestiti i flussi finanziari di oltre 30 società del Gruppo.

Al 30 giugno 2021 il Patrimonio Netto dalla Società Trevi Finanziaria Industriale SpA è risultato pari a 116,4 milioni di Euro (128,5 milioni di Euro al 31 dicembre 2020), mentre al 30 giugno 2021 il Patrimonio Netto del Gruppo è risultato pari a 102,1 milioni di Euro (123,4 milioni di Euro al 31 dicembre 2020), mentre il Patrimonio Netto Consolidato è risultato pari a 98,6 milioni di Euro (120,0 milioni di Euro al 31 dicembre 2020).

Di seguito si riporta l'andamento del titolo Trevi Finanziaria Industriale in Borsa:

Si riportano di seguito i prospetti riclassificati di Conto economico consolidato, della Situazione patrimoniale-finanziaria e della Posizione finanziaria netta.

(In migliaia di Euro) 30/06/2021 30/06/2020 Variazioni
RICAVI TOTALI 216.453 238.383 (21.930)
Variazioni delle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione 4.015 2.735 1.280
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 7.609 7.002 607
VALORE DELLA PRODUZIONE (1) 228.077 248.119 (20.042)
Consumi di materie prime e servizi esterni (2) (145.526) (145.979) 453
VALORE AGGIUNTO (3) 82.551 102.141 (19.590)
Costo del personale (62.552) (67.821) 5.269
EBITDA RICORRENTE (4) 19.999 34.320 (14.321)
Oneri straordinari di ristrutturazione (1.321) (2.064) 743
EBITDA (5) 18.678 32.256 (13.578)
Ammortamenti (17.745) (21.784) 4.039
Accantonamenti e svalutazioni (5.388) (3.289) (2.099)
RISULTATO OPERATIVO (EBIT) (6) (4.455) 7.183 (11.638)
Proventi / (Oneri) finanziari (7) (10.090) 257.722 (267.812)
Utili / (Perdite) su cambi (2.526) (5.369) 2.843
Rettifiche di valore di attività finanziarie 21 (281) 302
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (17.050) 259.255 (276.305)
Risultato netto da attività destinate alla vendita 0 (10.601) 10.601
Imposte sul reddito (11.481) (904) (10.577)
RISULTATO NETTO (28.531) 247.751 (276.282)
Attribuibile a:
Azionisti della Capogruppo (29.249) 251.470 (280.719)
Interessi di minoranza 718 (3.719) (4.437)
RISULTATO NETTO (28.531) 247.751 (276.282)

1 Il valore della produzione comprende le seguenti voci di bilancio: ricavi delle vendite e prestazioni, incrementi di immobilizzazioni per lavori interni, altri ricavi operativi e la variazione delle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione

2La voce "Consumi di materie prime e servizi esterni" comprende le seguenti voci di bilancio: materie prime e di consumo, variazione rimanenze materie prime, sussidiarie, di consumo e merci, ed altri costi operativi non comprensivi degli oneri diversi di gestione. Tale voce è esposta al netto degli oneri non ricorrenti.

3Il Valore aggiunto è la somma del valore della produzione, dei consumi di materie prime e servizi esterni e degli oneri diversi di gestione.

4L'EBITDA ricorrente rappresenta l'EBITDA normalizzato eliminando dal calcolo dell'EBITDA i proventi e gli oneri straordinari e/o non ricorrenti nella gestione.

5L'EBITDA (Margine Operativo Lordo) è un indicatore economico non definito negli IFRS, adottati dal Gruppo Trevi a partire dal bilancio consolidato al 31 dicembre 2005. L'EBITDA è una misura utilizzata dal management di Trevi per monitorare e valutare l'andamento operativo del Gruppo. Il management ritiene che l'EBITDA sia un importante parametro per la misurazione della performance del Gruppo in quanto non è influenzato dalla volatilità dovuta agli effetti dei diversi criteri di determinazione degli imponibili fiscali, dall'ammontare e caratteristiche del capitale impiegato nonché dalle relative politiche di ammortamento. Alla data odierna (previo approfondimento successivo connesso alle evoluzioni delle definizioni di misuratori alternativi delle performance aziendali) l'EBITDA (Earnings before interests, taxes, depreciation and amortization) è definito da Trevi come Utile/Perdita d'esercizio al lordo degli ammortamenti di immobilizzazioni materiali e immateriali, accantonamenti e svalutazioni, degli oneri e proventi finanziari e delle imposte sul reddito.

6L'EBIT (Risultato Operativo) è un indicatore economico non definito negli IFRS. L'EBIT è una misura utilizzata dal management di Trevi per monitorare e valutare l'andamento operativo del Gruppo. Il management ritiene che l'EBIT sia un importante parametro per la misurazione della performance del Gruppo in quanto non è influenzato dalla volatilità dovuta agli effetti dei diversi criteri di determinazione degli imponibili fiscali, dall'ammontare e caratteristiche del capitale impiegato nonché dalle relative politiche di ammortamento. L'EBIT (Earnings before interests and taxes) è definito da Trevi come Utile/Perdita d'esercizio al lordo degli oneri e proventi finanziari e delle imposte sul reddito.

7La voce "Proventi /(oneri) finanziari" è la sommatoria delle seguenti voci di bilancio: proventi finanziari e (costi finanziari).

Nella tavola seguente è riportata l'analisi della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata riclassificata al 30 giugno 2021: si specifica che le rimanenze tengono in considerazione la voce lavori in corso su ordinazione

(In migliaia di Euro) 30/06/2021 31/12/2020 Variazioni
A) Immobilizzazioni
Immobilizzazioni materiali (8)
-
180.255 191.079 (10.825)
-
Immobilizzazioni immateriali
12.476 10.847 1.629
Immobilizzazioni finanziarie (9)
-
962 3.628 (2.666)
193.693 205.554 (11.861)
B) Capitale d'esercizio netto
-
Rimanenze
150.927 138.381 12.547
Crediti commerciali (10)
-
190.937 197.386 (6.450)
Debiti commerciali (-) (11)
-
(93.837) (100.471) 6.633
Acconti (12)
-
(26.935) (16.665) (10.269)
Altre attività (passività) (13)
-
(42.059) (23.190) (18.869)
179.033 195.441 (16.408)
C) Attività e passività destinate alla dismissione 0 0 0
D) Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B+C) 372.727 400.996 (28.269)
E) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) (11.111) (11.508) 397
F) CAPITALE INVESTITO NETTO (D+E) 361.615 389.488 (27.872)
Finanziato da:
G) Patrimonio Netto del Gruppo 102.074 123.359 (21.285)
H) Patrimonio Netto di pertinenza di terzi (3.477) (3.317) (160)
I) Indebitamento finanziario netto (14) 263.018 269.446 (6.427)
L) TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (G+H+I) 361.615 389.488 (27.872)

Lo Stato Patrimoniale sopraesposto, oggetto delle note di commento, è una sintesi riclassificata dello Stato Patrimoniale Consolidato

(8) Il saldo delle immobilizzazioni materiali tiene conto anche degli investimenti immobiliari non strumentali.

(9) Il saldo delle immobilizzazioni finanziarie comprende le partecipazioni e gli altri crediti finanziari a lungo termine.

(10) Il saldo della voce crediti commerciali comprende: i crediti verso clienti sia non correnti che correnti, i crediti verso collegate correnti, importi dovuti dai committenti.

(11) Il saldo della voce debiti commerciali comprende: i debiti verso fornitori a breve termine, i debiti verso collegate a breve termine. (12) Il saldo della voce acconti comprende sia la parte a lungo che quella a breve.

(13) Il saldo della voce altre attività/(passività) comprende: i crediti/(debiti) verso altri, i ratei e risconti attivi/(passivi), importi dovuti ai committenti i crediti/(debiti) tributari e i fondi rischi sia a breve che a lungo termine.

(14) La Posizione Finanziaria Netta utilizzata come indicatore finanziario dell'indebitamento, viene rappresentata come sommatoria delle seguenti componenti positive e negative dello Stato Patrimoniale, in accordo con la comunicazione CONSOB n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, aggiornate con quanto previsto dall'orientamento ESMA 32-382-1138 del 4 marzo 2021 così come recepito dal richiamo di attenzione CONSOB n. 5/21 del 29 aprile 2021. Tale schema rappresenta la preliminare rappresentazione del Gruppo, alla luce degli attuali orientamenti ed interpretazioni disponibili:

componenti positive a breve e lungo termine: disponibilità liquide (cassa, assegni e banche attive), titoli di pronto smobilizzo dell'attivo circolante e crediti finanziari;componenti negative a breve e lungo termine: debiti verso banche, debiti verso altri finanziatori (società di leasing e società di factoring) e debiti verso soci per finanziamenti. Per un maggior dettaglio si rimanda ad apposita tabella in nota esplicativa.

Prospetto di riconciliazione dello Stato Patrimoniale riclassificato con il Bilancio Consolidato in merito alla riclassifica dei lavori in corso su ordinazione:

L'ambito di applicazione dell'IFRS 15 è relativo alla contabilizzazione dei lavori in corso su ordinazione nei bilanci degli appaltatori. Il principio prevede che il valore dei lavori in corso su ordinazione venga espresso al netto dei relativi acconti ricevuti dai committenti e che tale saldo netto trovi rappresentazione tra i crediti commerciali o tra le altre passività rispettivamente a seconda che lo stato di avanzamento dei lavori risulti superiore all'acconto ricevuto o inferiore.

Di seguito si riporta la riconciliazione tra i dati riportati nello stato patrimoniale riclassificato che non tiene in considerazione l'esposizione richiesta dall'IFRS 15 rispetto agli schemi di bilancio consolidato in cui tale effetto è riflesso.

Capitale d'esercizio netto 31/12/2020 Riclassifica 31/12/2020
Riclassificato
30/06/2021 Riclassifica 30/06/2021
Riclassificato
-
Rimanenze
138.381 (15.669) 122.712 150.927 (20.259) 130.669
-
Crediti commerciali
197.386 15.007 212.393 190.937 20.740 211.676
-
Debiti commerciali (-)
(100.471) 0 (100.471) (93.837) 0 (93.837)
-
Acconti (-)
(16.626) 6.730 (9.896) (26.935) 12.019 (14.915)
-
Altre attività (passività)
(23.229) (6.068) (29.297) (42.059) (12.500) (54.559)
195.441 0 195.441 179.033 0 179.033

La Posizione Finanziaria Netta al 30 giugno 2021, confrontata con i dati al 31 dicembre 2020, è riportata nel seguente prospetto:

(in migliaia di euro) 30/06/2021 31/12/2020 Variazioni
Debiti verso banche a breve termine (200.835) (194.176) (6.659)
Debiti verso altri finanziatori a breve termine (66.596) (71.483) 4.887
Strumenti finanziari derivati a breve termine 0 0 0
Attività finanziarie correnti 3.827 3.675 152
Disponibilità liquide a breve termine 75.367 69.810 5.557
Totale a breve termine (188.237) (192.174) 3.937
Debiti verso banche a medio lungo termine (8.223) (8.234) 11
Debiti verso altri finanziatori a medio lungo termine (76.705) (79.237) 2.532
Strumenti finanziari derivati a medio lungo termine 0
Debiti Commerciali e altri debiti non correnti 0
Totale medio lungo termine (84.928) (87.471) 2.543
Indebitamento finanziario netto
(definito come da richiamo attenzione Consob n.5/21 del 29 aprile 2021)
(273.165) (279.645) 6.480
Attività finanziarie non correnti 10.147 10.198 (51)
Posizione finanziaria netta Totale (263.018) (269.447) 6.429

Al 30 giugno 2021 la Posizione Finanziaria Netta è pari a 263 milioni di Euro, confrontata con il valore relativo al 31 dicembre 2020 pari a 269,5 milioni di Euro è in miglioramento di 6,4 milioni di Euro.

Tale miglioramento è ascrivibile al flusso generato dall'attività operativa di incasso di crediti commerciali ed al pagamento di debiti commerciali ai fornitori di beni e servizi, che, nonostante il pagamento di debiti

finanziari alle società di leasing, ha comunque permesso di migliorare la Posizione Finanziaria Netta al 30 giugno 2021 rispetto quella consuntivata al 31 dicembre 2020.

Si specifica, così come riportato nel paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale", che a seguito del mancato rispetto dei covenant relativi ai debiti bancari facenti capo all'Accordo di Ristrutturazione, i debiti sono stati rappresentati negli schemi di bilancio con scadenza nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 2024.

Andamento operativo del semestre

Il contesto di mercato

Nel primo semestre del 2021 il persistere della pandemia Covid-19 a livello globale ha continuato ad influenzare negativamente lo scenario macroeconomico mondiale, anche se si intravedono alcuni segnali di ripresa.

Pur sussistendo misure straordinarie di limitazione alla circolazione di merci e persone e di chiusura di stabilimenti e di attività produttive, oltre a obblighi di quarantena, la progressione della campagna di vaccinazione nell'area Euro ha comunque rappresentato un passo in avanti importante nel processo di risoluzione della crisi sanitaria in atto, anche se le nuove varianti lasciano ancora qualche dubbio sul futuro.

A differenza del 2020, il prezzo dei prodotti petroliferi ha visto un progressivo aumento da gennaio in previsione di un incremento globale della domanda. Come immediata conseguenza si sono verificati incrementi nei settori di produzione delle principali materie prime, trainato da un brusco aumento della domanda globale sulla scia dei primi segnali di ripresa. Da sottolineare per esempio l'importante incremento del prezzo del ferro che, a livello globale, ha influenzato negativamente il mondo delle costruzioni.

Per fare fronte alla crisi economica, numerosi Governi dei Paesi colpiti e diverse entità sovranazionali hanno adottato misure straordinarie fin dalla fine del primo semestre 2020 per sostenere i redditi delle famiglie, la liquidità delle imprese e garantire l'accesso al credito. A seguito di queste misure e grazie al progredire delle campagne di vaccinazione, si sono rilevati diffusi segnali di ripresa a livello globale, che stanno dando già i primi risultati. Purtroppo, si nota una situazione molto disomogenea nei vari mercati, che è fondamentalmente legata alla capacità o meno dei singoli Governi di implementare una politica vaccinale valida e tempestiva (in Europa e in USA si evidenziano importanti azioni, mentre in Sud America, Estremo Oriente ed Africa si riscontrano ritardi).

Sempre in ottica di contrasto alla crisi economica, molti Governi, soprattutto quelli delle economie più avanzate (Europa e Nord America in primis) hanno pianificato imponenti investimenti infrastrutturali come volani di ripresa per le economie messe in ginocchio dalla pandemia, in quanto questo tipo di interventi hanno un ritorno diretto in termini di PIL dei Paesi investitori e creano posti di lavoro sia diretti, sia nell'indotto attraverso tutta la filiera produttiva.

Le acquisizioni ed il portafoglio

Le acquisizioni di ordini del Gruppo Trevi nel corso del primo semestre del 2021 ammontano a circa 320 milioni di Euro, rispetto ai 238 milioni circa del medesimo periodo dell'anno precedente, di cui circa 242 milioni relativi alla Divisione Trevi (203 milioni di Euro nel corrispondente periodo del 2020) e 81 milioni nella Divisione Soilmec (35 milioni nel corrispondente periodo del 2020), al lordo degli ordini intradivisionali.

Il portafoglio ordini al 30 giugno 2021 del Gruppo Trevi è pari a 429 milioni di Euro (400 milioni di Euro al 30 giugno 2020). Per quanto riguarda l'articolazione per Divisione, 373 milioni di Euro si riferiscono alla Divisione Trevi (357 milioni di Euro al 30 giugno 2020), mentre 56 milioni si riferiscono alla Divisione Soilmec (43 milioni al 30 giugno 2020), includendo anche il portafoglio verso la Divisione Trevi.

Gli investimenti

Gli investimenti lordi in immobilizzazioni materiali del Gruppo Trevi per il primo semestre 2021 ammontano a 10,5 milioni di Euro per i Tangible e a 2,5 milioni di Euro per gli Intangibles.

Divisione Trevi

Sul piano degli investimenti per l'anno 2021 è previsto l'acquisto di attrezzature di perforazione e ausiliarie per procedere ad un parziale e graduale rinnovo del parco attrezzature e per far fronte, nel contempo, a fabbisogni specifici di progetti speciali in corso di acquisizione.

Nel primo semestre 2021 gli investimenti hanno riguardato principalmente attrezzature minori e a servizio della produzione, mentre gli investimenti in attrezzature principali di scavo saranno formalizzati a fronte dell'acquisizione di nuovi progetti strategici previsti nel corso della seconda metà dell'anno, inoltre prosegue il noleggio di attrezzature con formule a medio e lungo termine, nei casi in cui è fattibile.

Sul piano dei disinvestimenti si sta attuando un processo di dismissione di attrezzature obsolete di perforazione e ausiliare in tutte le aree geografiche in cui opera la Divisione e si sta procedendo alla dismissione di yards non più necessarie, in funzione della mutata distribuzione geografica del portafoglio lavori.

Nel primo semestre 2021, a livello di Head Quarter, è stata gestita la dismissione di attrezzature di perforazione e gru in Colombia e nell'area del Medioriente.

Le tipologie di attrezzature oggetto di vendita sono risultate rigs classe 40-80 ton e cranes classe 40-120 ton, oltre a numerose attrezzature ausiliarie ed utensili da scavo.

Sono in corso alcune importanti trattative su rigs di classe 90-100 (ubicate in area ME, in Italia ed in USA), destinate a mercati di nicchia, con specifiche richieste, e sono in fase di conclusione le trattative di vendita di due yards in Italia e all'estero.

Il Gruppo, in coerenza con il piano industriale 2018-2022, poi aggiornato con il piano industriale 2021-2024, ha intrapreso una profonda rivisitazione della struttura dei costi aziendali e di ottimizzazione dei processi aziendali e organizzativi. Da evidenziare in particolare il lancio del progetto IT per l'implementazione del sistema ERP SAP/4 Hana e dei progetti di tesoreria centralizzata e bilancio consolidato andati live nel 2020. Il progetto ERP SAP/4 Hana, della durata prevista di circa 3 anni, coinvolge la maggior parte delle Legal Entities del gruppo e da fine giugno 2021 è già in uso da parte di Trevi Finanziaria Industriale SpA e Trevi SpA.

L'andamento della gestione

I ricavi totali del Gruppo Trevi al 30 giugno ammontano a 216,5 milioni di Euro, in flessione di circa 22 milioni di Euro al 30 giugno 2020 (238,4 Milioni di Euro). A livello internazionale il mercato evidenzia segnali di ripresa, grazie alla estesa campagna di vaccinazione, che ha ridotto la diffusione della pandemia Covid-19, benché soprattutto nel corso del primo trimestre i governi di numerosi paesi in cui gli effetti della pandemia hanno avuto un maggior impatto abbiano continuato ad adottare misure restrittive alla circolazione di persone e merci, obblighi di quarantena e si siano verificati rallentamenti o chiusura di diverse attività produttive.

Oltre alle opportunità di crescita previste nel mercato delle costruzioni, la ripresa dell'economia è dovuta principalmente alla pianificazione di importanti interventi infrastrutturali che molti Governi attuano per dare slancio e impulso alle economie dei singoli paesi.

Per quanto concerne il Gruppo, nonostante le difficoltà dello scenario internazionale e benché alcune importanti commesse siano state completate, a partire dal secondo trimestre 2021 si è registrato un aumento dei volumi prodotti, la ripresa delle acquisizioni e la conseguente crescita del portafoglio ordini.

Alla ripresa hanno contribuito alcuni fattori chiave, peculiari del Gruppo: la forte capacità di adattamento alle situazioni estreme e difficili, il know-how ingegneristico di eccellenza, il forte orientamento alla soddisfazione del cliente ed il riconoscimento del Gruppo Trevi come partner tecnologico affidabile.

Di seguito alcune considerazioni sull'andamento della Divisione Trevi per area geografica.

Europa

I volumi di fatturato nel mercato europeo sono in contrazione rispetto al primo semestre 2020, per i seguenti motivi:

  • sono conclusi i lavori relativi al grande cantiere F4 a Francoforte, mentre il nuovo cantiere di Alte Akademie a Monaco è partito a rilento a causa di problemi di timeline dei lavori.
  • In Francia sono terminati tutti i cantieri della Metropolitana di Parigi.
  • Nel 1° Semestre 2020 aveva impattato molto positivamente il cantiere Anse du Portier a Montecarlo, terminato nel luglio del 2020.
  • Ha invece influito molto positivamente sui volumi la Norvegia, grazie al progetto Drammen, dove si è riusciti a realizzare performance produttive molto positive e si sono ottenuti riconoscimenti relativi a stand-by rates coprendo parte dei costi di cantiere sostenuti durante il lockdown.

Far East

  • I volumi sono in forte crescita nelle Filippine rispetto ai ricavi del primo semestre 2020, in parte grazie alla riduzione dell'impatto Covid, che nel 2020 aveva inciso pesantemente sulle attività produttive, e in parte all'andamento positivo di alcuni dei progetti principali: NSCR CP-01 (Mainline, TP & Depot), JG Summit Expansion Phase 1, MRT 7 Guideway & Stations, NLEX-SLEX Connector Road Section.
  • I ricavi sono in aumento anche ad Hong Kong, dove sono state formalizzate importanti variazioni contrattuali del progetto per l'ampliamento dell'Aeroporto Internazionale e del progetto Tung Chun New Town Extension.
  • In Australia è invece giunto a conclusione il progetto Forrest Field Airport Link con Salini (attività di ground freezing).

Medioriente

  • Si evidenzia una contrazione dei volumi in confronto al primo semestre 2020 nell'area geografica del Medioriente, in particolare a Dubai, a causa della competizione molto aggressiva e delle minori acquisizioni rispetto al previsto.
  • In Oman ha impattato significativamente il ritardo nella partenza del Sugar Oman Project e la tendenza negativa del settore delle costruzioni.
  • In linea all'anno precedente invece l'andamento dell'Arabia Saudita che si conferma il mercato principale in Medioriente.
  • Buona dinamica dei volumi in Kuwait grazie alle recenti acquisizione di nuovi progetti.

Africa

  • In Nigeria i volumi sono in crescita grazie alle recenti acquisizioni, nonostante nel corso del primo semestre 2021 si siano verificati alcuni fermi cantiere per la difficoltà di approvvigionamento dei materiali e ci sia stato personale in stand-by causa covid.
  • In Algeria i ricavi sono in leggera flessione nel periodo, tuttavia sono state ottenute rilevanti variazioni contrattuali per i progetti del Tunnel di Constantine e per la Metro D El Harrach Aeroport con Cosider.

Sud America

  • Nel continente sudamericano i ricavi sono risultati in forte contrazione rispetto allo stesso periodo del 2020. Il calo coinvolge principalmente la Colombia, paese in cui la società ha deciso di chiudere le attività operative, e in Cile, in quanto il mega-progetto Puente Chacao è stato terminato.
  • Sono iniziate le operazioni di mobilizzazione a Panama per il recente progetto di costruzione della metropolitana di Panama City con Hyundai.
  • L'inflazione e il COVID continuano tuttavia ad affliggere il continente creando ulteriori difficoltà nel controllo dei costi e nel riconoscimento di aggiornamenti tariffari del contratto.

Nord America

• Si osserva un incremento di volumi dei ricavi, rispetto al primo semestre 2020, dovuto principalmente alle ottime performance di alcuni progetti come North Washington State Bridge e in Florida i progetti HHD Matoc 2 e Matoc 4. Il Nord America continua a rappresentare un mercato dalle grandi potenzialità di crescita per il settore Fondazioni. Sono previste acquisizioni di importanti lavori nel secondo semestre del 2021.

Divisione Soilmec

Nel primo Semestre 2021 Soilmec ha operato in continuità produttiva nonostante le criticità esogene pandemiche che hanno impattato anche il flusso di approvvigionamenti delle materie prime.

Il mercato del micropalo è stato vivace per tutto il periodo con un sostanziale incremento rispetto al 2020 chiudendo il primo semestre con un incremento degli ordini in tutta la gamma dei prodotti.

La crescita degli ordini è in linea con il tracciato del piano industriale che traguarda un tasso incrementale costante per tutto il 2021.

Le Operations hanno recuperato una buona continuità e puntualità delle consegne consentendo di dare continuità al processo produttivo e minimizzando le inefficienze. Al fine di contenere gli impatti della flessione delle vendite, che nel 2020 sono state causate prevalentemente dalla pandemia, nel primo semestre si è fatto ricorso a misure straordinarie di contenimento dei costi (tra i quali cassa integrazione nelle sedi italiane, ed utilizzo di strumenti analoghi disponibili nei Paesi esteri) accompagnate da un processo di razionalizzazione dei processi ed una nuova strategia di prodotto.

I ricavi ammontano a 54,3 Milioni di Euro con uno scostamento negativo rispetto alle previsioni dovuto allo slittamento nell'emissione dell'obbligazione contrattuale prevista nel contratto di fornitura per ArabCo. I ricavi semestrali sono risultati comunque superiori di circa 6,7 Milioni di Euro rispetto al primo Semestre del 2020. La marginalità associata al volume dei ricavi del primo Semestre 2021 è inferiore rispetto alle attese principalmente a causa del diverso mix delle vendite del primo semestre che ha visto maggiori vendite di micropalo rispetto all'alto di gamma. Nonostante questo, grazie alle azioni per il recupero di efficienza e di contenimento dei costi, l'EBITDA del primo semestre 2021 chiude positivamente anche rispetto alle previsioni. Le proiezioni di vendite del secondo semestre appaiono interessanti e superiori a quelle del primo semestre 2021.

Nonostante l'impatto sulla marginalità, grazie alle sopra esposte strategie di efficienza e conseguente contenimento dei costi, l'EBITDA del primo Semestre 2021 chiude positivamente rispetto al Piano 2021. Le proiezioni di fatturato del secondo semestre sono in linea con il Management Plan.

Di seguito i principali ordini acquisiti per Area Geografica:

Divisione Trevi:

Italia

Enirewind - Ravenna, progetto acquisito in ATI (TREVI, mandataria con quota al 99% e la Desmos mandante, con quota 1%), prevede la Messa in Sicurezza Permanente dell'Area Vasche "ex Ambiente" nello stabilimento di Ravenna di proprietà della società Enirewind - valore di circa 8 M €. Le principali attività prevedono l'esecuzione di diaframmi plastici di cinturazione, la realizzazione della protezione superficiale, con capping costituito da geocompositi e geomembrane in HDPE.

E' prevista inoltre la redazione del progetto costruttivo, in collaborazione con la società mandante Desmos.

ST Microelectronics - ST Microelectronics Catania, Valore totale 17,7 M €. L'oggetto dell'appalto consiste nella realizzazione delle opere di fondazione, per la successiva costruzione del nuovo stabilimento industriale destinato a centro di ricerca con laboratori di produzione "SILICON

CARBIDE". Il progetto prevede l'installazione di pali trivellati, successivamente l'esecuzione di uno scavo di sbancamento di circa 65.000 mc per raggiungere la quota di imposta della fondazione dell'edificio futuro e posare lo strato di "magrone" di sottofondazione

Medioriente

  • Oman Sugar Refinery, cliente Oman Sugar Refinery Company, del valore di ca. 4,3 M. Il lavoro è relativo alle opere di fondazione della raffineria di zucchero a Sohar. Il contratto prevede la realizzazione di circa 4.000 pali in CFA di diametro variabile.
  • Construction of Wadi AI-Jifnain Flood Protection (JIF07 Dam), in Muscat Governorate cliente Strabag Oman LLC, del valore di ca. 3 M €. Scopo del lavoro è la realizzazione di una diga in terra battuta per il contenimento delle acque piovane per evitare l'allagamento di parte della città di Muscat. Prevede la realizzazione di circa 24,000 mq. di diaframma impermeabile plastico, avente uno spessore di 800 mm.

Stati Uniti

  • Belden Bly Bridge Mulberry, FL, cliente SPS New England, subappaltatore del Dipartimento dei trasporti del Massachusetts, valore di ca. 4,4 M €. Il progetto consiste nell'installazione di 21 pozzi perforati sul ponte sulla Route 107 sul fiume Saugus a Lynn, MA.
  • Mosaic Fertilizer Area III, cliente Geo Solutions Inc. valore ca. 3,5 M €. Il progetto prevede l'installazione di 767 colonne di jet grouting sovrapposte, presso lo stabilimento Mosaic nel New Wales, destinato alla produzione di fertilizzanti fosfatici e ingredienti per mangimi ed ha lo scopo di migliorare le caratteristiche di resistenza e permeabilità dei materiali da molto sciolti a molto morbidi nel range di profondità da -20 a +50 piedi.
  • Chesnutt (Fitchburg) Massachussets USA, cliente J. Derenzo valore ca. 5 M €. Lavori di fondazioni nell'ambito della costruzione di un nuovo edificio per uso uffici e laboratorio con due livelli di parcheggi sotterranei. Il progetto include l'installazione di diaframmi in roccia con profondità di circa 20 metri e un livello di bracing.

Filippine

Pasig River Expressway (Segm. 2 – phase 1) – committente PAREX Corp., valore di ca. 58 M €. Il progetto consiste nella realizzazione di una superstrada sopraelevata, che si estenderà per 19.365 km, a 6 corsie e rappresenterà il modo più veloce per raggiungere e transitare dalla città di Manila e la

provincia di Rizal. Il viadotto di 7,32 Km del presente pacchetto partirà da Metro Manila Skyway 3 a Manila City e passerà sopra al fiume Pasig. Prevede inoltre 3,2 km di rampe varie e l'installazione di pali trivellati a terra e off-shore.210

NSCR CPN-02 (Zone 2+ Zone 4) - committente Acciona-Daelim JV, valore 12.4 M €

Il Progetto Malolos-Clark Railway CPN-02 fa parte della nuova linea ferroviaria North-South Commuter Railway di 161 Km, che collegherà le città di Clark e Calamba, situate rispettivamente a nord e sud di Manila. I pali trivellati aggiudicati alla Trevi Foundations Philippines costituiranno le fondazioni profonde del viadotto ferroviario principale, della stazione di San Fernando e di altri tre fabbricati di servizio.

  • MRT-7 Stations cliente SCM MRT-7, valore 5,5 M €. Il progetto ferroviario urbano MRT Line-7 si sviluppa tra l'area nord di Manila e la provincia di Bulacan. Il Progetto prevede l'installazione di pali trivellati di fondazione per sei stazioni della linea ferroviaria urbana e del viadotto principale.
  • Laguna Lake 150 MLD Water Treatment Plant cliente D.M. Consunji, Inc., valore di ca. 5,3 M€. Il lavoro, situato a Montinlupa City, 20 km a sud di Manila, prevede l'installazione di pali trivellati, che costituiranno le fondazioni profonde di un nuovo potabilizzatore. L'impianto tratterà le acque dell'adiacente Laguna Lake, producendo 150 milioni di litri di acqua (MLD) potabile al giorno.

Africa

PTML TERMINAL EXTENSION - cliente Ports & Terminal Multiservices Ltd. - Nigeria, valore 7,3 M € - Trattasi di un lavoro di ampliamento dell'attuale banchina 11 di Grimaldi ad Apapa, Lagos, per consentire l'approdo di navi RORO di nuova generazione (più lunghe di 30 m delle precedenti). Si tratta di "un ponte" su pali di diversi diametri.

Sud America

  • Progetto di Aña Cua Argentina, cliente Consorcio Aña Cua A.R.T. (Astaldi (Italia) Rovella Carranza (Argentina) – Tecnoedil (Paraguay). Il progetto prevede l'esecuzione di opere civili e alcune parti elettromeccaniche dell'ampliamento della centrale idroelettrica di Yacyretá nel M.I. dal braccio Aña Cuá, per cui la Pilotes Trevi si è aggiudicata due contratti di subappalto per un valore totale di ca. 10,2 M€: un contratto per la costruzione di diaframmi in cemento plastico, che penetreranno nei nuclei stagni della diga esistente, al fine di collegare gli organi di tenuta della diga e un contratto di perforazione ed iniezione.
  • Metro Panamà Linea 3 committente: Ministero dei lavori Pubblici di Panama, main contractor: Hyundai Engineering & Construction Co. Ltd – valore 22,2 M €. Il Progetto consiste

nell'esecuzione della Metro Line 3 di Panama, che connetterà la città di Panama con il lato occidentale del canale di Panama. La linea ha un'estensione di circa 25 km. e consentirà di ridurre i tempi di trasporto da un'ora e mezzo a 45 minuti. L'oggetto del lavoro in subappalto per TREVI è l'esecuzione del 50% del progetto denominato Lotto "A" e consiste nella realizzazione di fondazioni, mediante la tecnologia dei pali trivellati di grande diametro a terra per viadotto, stazioni, urbanistica e altro. La data prevista di inizio delle attività di perforazione è a fine ottobre 2021.

Di seguito una descrizione delle principali commesse della Divisione Trevi in corso di esecuzione nel primo semestre 2021, suddivise per area geografica e progetto:

  • Francia: Metro Grand Paris: Realizzazione di diaframmi con idrofresa, jet grouting e drilling & grouting nel contesto della nuova linea metropolitana del Grand Paris Express – Trevi France sta eseguendo lavori all'interno dei lotti 16 L02 (NGE Genie Civil- Salini. Da notare che sia l'opera citata, che i vari progetti della metropolitana di Parigi, sono conclusi.
  • Cut and Cover Tunnel and Soil Tunnel Drammen Project, in Norvegia, del valore di 38,8 M€, cliente Veidekke Entreprenor AS: contratto per le opere di consolidamento e fondazione del nuovo tunnel ferroviario di Drammen.
  • Galleria Alta Velocità a Lonato (BS), Ente Appaltante: Cepav Due, soggetto attuatore della linea AV/AC della tratta Brescia Est-Verona, committente Seli Overseas S.p.A., valore di 15,9 M€: opera di consolidamento del terreno mediante perforazioni e iniezioni cementizie per la salvaguardia dell'Autostrada A4 e di alcuni edifici in corrispondenza dello scavo della nuova galleria dell'Alta Velocità nella tratta Brescia Est – Verona, in località Lonato (BS).
  • HK International Airport Contract 3206, cliente Penstone Hong Kong Limited, a Hong Kong, valore 11,8 M €. Il progetto si inserisce nel contesto dei lavori di espansione dell'aeroporto di Hong Kong.
  • Progetto "Jet Grouting Works for NL/2017/03 Tung Chun New Town Extension, con Build King SCT Joint Venture – Hong Kong. La commessa fa parte del progetto di espansione di grande portata dell'attuale Tung Chung, finalizzato a realizzare una nuova città secondo un piano di sviluppo regolamentato, per poter accogliere la popolazione in crescita e per dotarla di servizi e infrastrutture locali e regionali adeguate.
  • Il progetto North-South Commuter Railway (NSCR) Mainline,TP and Depot nelle Filippine. Il progetto prevede la costruzione di 22 Km di ferrovia sopraelevata e 7 stazioni da Bocaue (provincia di Bulacan) a Tutuban (Metro Manila). Trevi Philippines realizzerà tutte le opere di fondazione per un valore di circa 21,0 M €. Il progetto si concluderà nel terzo trimestre 2021.
  • USA: Florida Herbert Hoover Dike (MATOC 4) Il progetto fa parte del programma di riabilitazione degli argini del Lago Okeechobee in Florida., firmato con USACE, valore 34 M USD.

  • USA: Florida Herbert Hoover Dike Reach 1 Extention. E' compreso nello stesso programma di riabilitazione, sopra menzionato. Trevi Icos South aveva già lavorato in questo progetto in lotti precedentemente assegnati e il nuovo cantiere evidenzia la capacità tecnica e l'alta considerazione con la quale viene valutato il Gruppo Trevi nell'ambito dei progetti di "Dam Rehabilitation" in USA e nel mondo.
  • USA: North Washington State Bridge. Il progetto prevede l'installazione di pozzi perforati (DS) del ponte sostitutivo che collega Downtown Boston e Charlestown, vicino agli uffici della nostra sede a Boston.

COVID-19

Nel primo semestre 2021 il Gruppo Trevi, al fine di garantire la sicurezza dei dipendenti e la continuità di business, ha proseguito con l'adozione delle misure per il contrasto della pandemia da COVID-19 in relazione alle disposizioni in essere vigenti sul territorio nazionale e nei paesi in cui il gruppo opera.

Per fare questo, è stato mantenuto attivo il Team dedicato alla gestione dell'emergenza COVID-19 composto da figure dell'Alta Direzione, la funzione HSE (Health, Safety and Environment), il Medico Competente ed i Rappresentanti dei lavoratori, che hanno assicurato un rapido processo decisionale volto a definire e mettere in atto specifiche azioni.

Tali azioni, che si possono riassumere nell'elenco che segue, hanno permesso di ottenere risultati significativi in materia di prevenzione e protezione, nonostante le difficoltà e le situazioni di rischio al contorno. Sono state effettuate:

  • misurazione della temperatura corporea all'ingresso dei luoghi di lavoro;
  • pulizia e sanificazione periodica degli ambienti di lavoro;
  • informazione e formazione al personale sui corretti comportamenti per prevenire il contagio;
  • messa a disposizione di dispositivi di protezione individuale quali mascherine e facciali filtranti;
  • contingentamento per l'accesso alla mensa ed agli spogliatoi;
  • incentivazione allo smart working ed all'utilizzo di piattaforme web per limitare gli incontri in presenza;
  • tamponi rapidi aggiuntivi rispetto a quando definito dalle autorità competenti, circoscritti a situazioni di particolare rischio, al fine di prevenire l'insorgenza di focolai interni ai luoghi di lavoro e contagi in cascata.
  • promozione di vaccinazione anti-covid attraverso:
    • sensibilizzazione in materia di vaccini nei confronti del personale aziendale;
    • adesione ad hub vaccinali per aziende promossi da associazioni territoriali (es. Confindustria Romagna) per facilitare il percorso vaccinale al personale della sede italiana;

  • supporto al personale espatriato e di cantiere, per facilitarne il percorso vaccinale nei luoghi di attività.

Inoltre, la gestione del rischio COVID-19 è diventato a tutti gli effetti un processo interamente incorporato nel Sistema di Gestione Salute e Sicurezza ISO45001 implementato dal Gruppo Trevi.

Nel primo semestre 2021 si segnala un numero di contagi che ha colpito personale del Gruppo Trevi (dato di dettaglio disponibile solo per il personale operante in Italia ed espatriato) inferiore ai 100 casi, di cui nessun caso critico per la salute delle persone colpite.

Il numero dei contagi nel Gruppo Trevi ha segnato, al 30 giugno, una progressiva diminuzione in linea con gli andamenti nazionali ed internazionali, ad eccezione dell'area Argentina/Uruguay.

Nel corso del secondo semestre si continuerà a gestire e revisionare i Piani COVID-19 aziendali in relazione alle nuove disposizioni applicabili ed ai cambi di livello di Rischio relativi alle aree geografiche in cui il Gruppo opera (a livello di rischio più basso deve corrispondere un allentamento delle misure – con riduzione costi - nei limiti del consentito dalla legislazione di riferimento). Si continuerà a tenere monitorati, in tutte le aree geografiche interessate dal business, i piani vaccinali in vigore, valutando, ove possibile, percorsi di vaccinazione alternativi a quelli pubblici per favorire ed accelerare l'immunità della popolazione aziendale.

Per quanto riguarda il ricorso a misure normative per affrontare gli impatti negativi dalla pandemia da COVID-19, si segnala che nel corso del primo semestre 2021 le società Trevi SpA e Soilmec SpA hanno utilizzato il credito di imposta generatosi per effetto della trasformazione delle imposte anticipate (DTA) relative alle perdite fiscali, a seguito della cessione dei crediti deteriorati effettuate a titolo oneroso entro il 31 dicembre 2020. Tale beneficio è stato previsto dalla Legge 13 ottobre 2020, n. 126, con la quale è stato convertito con modificazioni il D.L. 14 agosto 2020, n. 104 (c.d. "Decreto Agosto) in materia di trasformazione in crediti d'imposta delle imposte anticipate ("DTA") in caso di cessione di crediti deteriorati effettuate a titolo oneroso entro il 31 dicembre 2020. In particolare, a seguito della cessione di crediti effettuata da Trevi SpA in data 22 dicembre 2020, si è potuto usufruire di un credito di imposta pari ad Euro 173.627, utilizzato in compensazione per Euro 111.288,00 in data 18 gennaio 2021. Inoltre, a seguito della cessione di crediti deteriorati effettuata da Soilmec SpA il 22 dicembre 2020, si è potuto usufruire di un credito di imposta pari ad Euro 179.146,00 utilizzato integralmente in compensazione in data 16 gennaio 2021.

Nel corso del primo Semestre 2021 dal ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, le società del Gruppo operanti in Italia (Trevifin, Trevi SpA, Soilmec SpA e PSM SpA) hanno complessivamente ottenuto circa 2 milioni di Euro di riduzione nel costo del lavoro.

Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale

Introduzione

La presente sezione ha lo scopo di: (i) esaminare la correttezza dell'applicazione del presupposto relativo alla continuità aziendale alla relazione semestrale relativa ai dati consolidati al 30 giugno 2021, anche alla luce della situazione economica, finanziaria e patrimoniale e delle ulteriori circostanze che possono assumere rilievo a tal fine; e (ii) identificare le incertezze al momento esistenti, valutando la significatività delle stesse e la probabilità che possano essere superate, prendendo in considerazione le misure poste in essere dal management e gli ulteriori fattori di mitigazione.

Si ricorda che, in occasione dell'approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020, erano stati individuati dalla direzione aziendale alcuni fattori di rischio per la continuità aziendale e, in particolare: (a) il rischio relativo al mancato rispetto delle clausole contrattuali contenute nell'Accordo di Ristrutturazione (come infra definito) e dalle possibili conseguenze derivanti da tale circostanza, anche alla luce dei rapporti con le Banche Finanziatrici (come infra definite); (b) gli eventuali rischi legati all'andamento della liquidità del Gruppo per un periodo di almeno 12 mesi a partire dalla data di riferimento del bilancio; e (c) il rischio derivante dall'eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi di risanamento, come previsti dal Piano Consolidato Aggiornato (come infra definito).

A tale riguardo, si ricorda altresì che, sempre nell'ambito del bilancio di esercizio e consolidato al 31 dicembre 2020 e nella relativa relazione sulla gestione, il consiglio di amministrazione, dopo aver attentamente ed esaustivamente valutato i rischi a cui la continuità era esposta, come sopra sintetizzati, aveva ritenuto appropriata l'adozione del presupposto della continuità aziendale, pur segnalando quale residua incertezza significativa la positiva conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici in relazione alle proposte di modifica all'Accordo di Ristrutturazione formulate dalla Società (su cui si richiama quanto esposto nella relazione sulla gestione relativa al bilancio al 31 dicembre 2020). Ai fini della presente relazione, la continuità aziendale va dunque valutata tenendo conto delle circostanze predette e degli aggiornamenti disponibili in merito all'evolversi delle stesse successivamente alla data di approvazione del bilancio.

Al fine di descrivere in maniera puntuale le specifiche aree di rischio nell'ambito delle quali la continuità della Società è stata in concreto verificata, occorre in via preliminare ricordare che la Società e il Gruppo hanno affrontato negli anni passati un complesso processo di risanamento economico, finanziario e patrimoniale conclusosi nella prima metà del 2020, a causa di alcune difficoltà e incertezze che si sono manifestate a partire dall'esercizio 2017. Pare pertanto opportuno ricapitolare brevemente in questa sede le principali tappe di tale percorso sino ad oggi.

L'operazione di ristrutturazione e di ripatrimonializzazione del Gruppo conclusasi nel 2020

  • Al fine di fare fronte alla grave situazione di tensione economico-finanziaria della Società e del gruppo ad essa facente capo (il "Gruppo Trevi" o il "Gruppo"), a partire dal 2017 la Società ha avviato un processo di ripatrimonializzazione e di ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo da attuarsi nell'ambito di un accordo ex articolo 182 bis della Legge Fallimentare (come infra definita), il quale ha coinvolto, da un lato, i creditori finanziari del Gruppo Trevi e, dall'altro, i propri azionisti principali.
  • La manovra finanziaria definitiva (la "Manovra Finanziaria Originaria") relativa alla suindicata operazione è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 8 maggio 2019 e, a seguito di alcune modifiche e integrazioni, in data 17 luglio 2019. Tale manovra si innestava su un piano industriale, economico e finanziario relativo al Gruppo Trevi per il periodo 2018-2022 (il "Piano Consolidato Originario") – elaborato nel corso degli esercizi 2018 e 2019 – il quale è stato approvato, nella sua versione finale, dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 2 agosto 2019. La manovra in questione prevedeva, in estrema sintesi:
    • i) un aumento di capitale di massimi Euro 193,1 milioni, di cui: (a) Euro 130.001.189,07 a pagamento e in via inscindibile, con diritto di opzione in favore degli azionisti della Società ai sensi dell'articolo 2441, comma 1, cod. civ., a un prezzo di sottoscrizione per azione pari a Euro 0,01 (tenuto conto del raggruppamento azionario eseguito il 18 novembre 2019) (l'"Aumento di Capitale in Opzione"); e (b) un ulteriore importo fino a Euro 63.137.242,00, inscindibile sino all'importo di Euro 10.593.896,00, riservato alle Banche Finanziatrici, da eseguirsi mediante compensazione dei crediti secondo un rapporto di conversione pari a 4,5 volte il prezzo di emissione (l'"Aumento di Capitale per Conversione" e, insieme all'Aumento di Capitale in Opzione, l'"Aumento di Capitale"). L'Aumento di Capitale in Opzione era interamente garantito, come segue: (A) quanto a ca. Euro 77,4 milioni, dagli impegni di sottoscrizione assunti da parte dei soci FSI Investimenti S.p.A. ("FSI") e Polaris Capital Management LLC ("Polaris" e, congiuntamente a Polaris, i "Soci Istituzionali"); e (B) quanto ai residui ca. Euro 52,6 milioni, degli impegni di sottoscrizione assunti dalle Banche Finanziatrici tramite l'utilizzo in compensazione dei loro crediti complessivamente pari a Euro 284,1 milioni, fermo restando che, qualora l'Aumento di Capitale in Opzione avesse dovuto essere sottoscritto dalle Banche Finanziatrici tramite la conversione dei loro crediti, ciò avrebbe comportato una conseguente riduzione dell'importo da sottoscriversi nell'ambito dell'Aumento di Capitale in Conversione, per un importo pari a quello utilizzato per sottoscrivere l'Aumento di Capitale in Opzione;
    • ii) la dismissione di Drillmec S.p.A., Petreven S.p.A. e di tutte le società al tempo facenti parte del Gruppo Trevi e operanti nel settore dell'Oil&Gas (la "Dismissione Oil&Gas") in favore del gruppo indiano facente capo a Megha Engineering & Infrastructures Ltd., primario operatore indiano del settore delle infrastrutture ("MEIL"), tra i leader mondiali del settore. I proventi derivanti da tale dismissione sarebbero stati destinati al rimborso di parte dell'indebitamento gravante sulle società della divisione Oil&Gas, mentre la parte residua di tale indebitamento sarebbe stata accollata da parte di Trevifin e utilizzata per sottoscrivere l'Aumento di Capitale per

Conversione ovvero riscadenziata in maniera uniforme al debito oggetto di ristrutturazione di cui al successivo punto (v);

  • iii) nel caso di mancata integrale sottoscrizione della porzione di Aumento di Capitale in Opzione, l'eventuale concessione ed erogazione in favore di Trevi S.p.A. ("Trevi") e Soilmec S.p.A. ("Soilmec" e, congiuntamente a Trevifin e Trevi, le "Società Proponenti") di un finanziamento a medio-lungo termine in pool per cassa per un importo massimo complessivo pari al minore tra (a) Euro 41 milioni, e (b) la differenza tra Euro 130 milioni e l'ammontare dell'Aumento di Capitale in Opzione effettivamente sottoscritto dal mercato e dagli azionisti (ivi inclusi i Soci Istituzionali), da cui dovevano essere ulteriormente dedotti i proventi netti derivanti dalla cessione della divisione Petreven in eccesso rispetto a Euro 11,6 milioni (la "Nuova Finanza"). Di tale finanziamento, una parte pari a Euro 12 milioni sono stati erogati nel periodo intercorrente tra il deposito del ricorso ex articolo 182 LF e la data di intervenuta definitività del decreto di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione (come infra definito) (e, dunque, a seguito dell'autorizzazione da parte del Tribunale competente ai sensi dell'articolo 182 quinquies, comma 1, LF). La parte residua di tale Nuova Finanza, che in considerazione dei criteri previsti dal relativo contratto di finanziamento è risultata pari a Euro 878.866,00, è stata erogata successivamente all'esecuzione dell'Aumento di Capitale in data 31 luglio 2020;
  • iv) il consolidamento e il riscadenziamento del debito bancario che avrà data di scadenza finale e relativo rimborso balloon al 31 dicembre 2024, salvi i casi di rimborso anticipato obbligatorio, e la modifica dei relativi termini e condizioni;
  • v) la conferma delle linee di credito esistenti e la concessione di nuove linee di credito per firma, volte a consentire al Gruppo di emettere le garanzie richieste nell'ambito della propria attività ordinaria, per complessivi circa Euro 200 milioni, una parte delle quali – pari a complessivi Euro 39,3 milioni – da erogarsi anche durante il periodo intercorrente tra la data di deposito e la data di omologa dell'Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell'articolo 182 quinquies LF, subordinatamente all'ottenimento dell'autorizzazione da parte del Tribunale competente;
  • vi) il pagamento, da parte di Trevifin, di un importo pari a Euro 8,3 milioni in favore di SC Lowy creditore finanziario che aveva rifiutato di aderire alla proposta di conversione in azioni ordinarie di cui al precedente punto (i) – a saldo e stralcio del credito di Euro 27,8 milioni (con uno stralcio implicito del credito originario pari al 70%); e
  • vii) il riscadenziamento sino a tutto il 31 dicembre 2024, e la modifica dei relativi termini e condizioni del prestito obbligazionario denominato «Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A. 5,25% 2014 – 2019» emesso da Trevifin nell'esercizio 2014 per un valore di Euro 50 milioni (il "Prestito Obbligazionario"), già approvato dall'assemblea dei bondholder in data 2 maggio 2019.
  • In data 5 agosto 2019, sono stati sottoscritti gli accordi per la realizzazione della complessiva operazione di ripatrimonializzazione di Trevifin e ristrutturazione dell'indebitamento del Gruppo, e più in dettaglio:

  • i) l'accordo di ristrutturazione dei debiti (l'"Accordo di Ristrutturazione") sottoscritto, inter alios, dalla Società, Trevi e Soilmec, da una parte, e dagli istituti finanziatori del Gruppo Trevi (le "Banche Finanziatrici"), dall'altra parte, da sottoporre all'omologa del Tribunale ai sensi dell'articolo 182 bis del R.D. 16 marzo 1942 n. 267 (la "Legge Fallimentare" o "LF"), nonché gli ulteriori accordi con altri creditori finanziari, anch'essi sottoposti ad omologa ai sensi del medesimo articolo 182 bis LF (gli "Accordi Ulteriori"), volti a disciplinare la ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo Trevi;
  • ii) lo share purchase agreement sottoscritto da Trevifin, le controllate Trevi, Soilmec e Trevi Holding USA Corporation, da una parte, e MEIL Global Holdings B.V., società di diritto olandese direttamente controllata da MEIL, dall'altra parte, volto a disciplinare la Dismissione Oil&Gas (lo "SPA");
  • iii) l'accordo di investimento con il quale i Soci Istituzionali hanno assunto nei confronti di Trevifin inter alia impegni di sottoscrizione per circa Euro 77,4 milioni complessivi in relazione all'Aumento di Capitale in Opzione; e
  • iv) il contratto di finanziamento, con il quale alcune Banche Finanziatrici si sono impegnate a concedere la Nuova Finanza in favore di Trevi e Soilmec.
  • Con provvedimento del 7 novembre 2019, pervenuto a Trevifin il 15 novembre, il Tribunale di Forlì ha rigettato la richiesta di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori. Trevifin, e le controllate Trevi e Soilmec hanno tempestivamente proposto reclamo presso la Corte di Appello di Bologna in data 29 novembre 2019, affinché, con revisione del provvedimento di rigetto, venisse accolta la richiesta di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori. Con decreti del 10 gennaio 2020, notificati a Trevifin, Trevi e Soilmec in data 21 gennaio 2020, la Corte d'Appello di Bologna ha accolto i reclami avverso i provvedimenti del Tribunale di Forlì di rigetto dell'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori, ritenendo fondate le ragioni addotte dalle società reclamanti, e ha pertanto omologato tali accordi.
  • In data 11 marzo 2020 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il Covid-19 "pandemia". A fronte di tale dichiarazione, sia il Governo Italiano, sia la maggior parte dei governi di Paesi europei ed extra europei hanno implementato azioni volte al contenimento e alla prevenzione della diffusione della pandemia, tra cui la chiusura temporanea di attività commerciali e produttive e la limitazione degli spostamenti sia all'interno dei Paesi sia da/verso l'esterno (c.d. lockdown).
  • In data 31 marzo 2020 a seguito del c.d. primo closing perfezionato in data 28 febbraio 2020 è stata completata con successo la cessione della divisione Oil&Gas del Gruppo Trevi in favore di MEIL Global Holdings B.V. In particolare, ai sensi dello SPA, l'intero capitale sociale di Drillmec S.p.A., Drillmec Inc. e Petreven S.p.A. è stato trasferito al Gruppo MEIL per un corrispettivo (debt free) pari a circa Euro 116,4 milioni. Parte del prezzo corrisposto dal Gruppo MEIL è stato utilizzato da Trevifin, prima del lancio dell'Aumento di Capitale, per il rimborso di 48,5 milioni di euro dell'indebitamento bancario relativo alla divisione Oil&Gas, già oggetto di accollo da parte della Società per circa 107,2 milioni di euro, in

conformità con quanto previsto dall'Accordo di Ristrutturazione. Inoltre, una parte del prezzo pari a Euro 14 milioni è stata utilizzata, in conformità agli accordi sottoscritti con il Gruppo MEIL, al fine di costituire un deposito vincolato (c.d. "Escrow Amount") a garanzia degli eventuali obblighi di indennizzo che fossero insorti successivamente al closing dell'operazione;

  • In data 29 maggio 2020 Trevifin ha reso noto al mercato che si è positivamente concluso l'Aumento di Capitale, nell'ambito del quale sono state sottoscritte n. 15.083.921.496 azioni ordinarie di nuova emissione della Società, per un controvalore complessivo pari a Euro 150.839.214,96. In particolare:
    • o la tranche di Aumento di Capitale in Opzione offerto in opzioni ai soci è stata interamente sottoscritta per Euro 130.001.189,07, di cui Euro 87.701.972,96 (Euro 77,4 mln circa riferiti ai Soci Istituzionali) tramite versamento di denaro, ed Euro 42.299.216,02 con la conversione da parte delle principali Banche Finanziatrici di crediti finanziari vantati nei confronti della Società, secondo un rapporto di conversione pari a 4,5:1; e
    • o la tranche di Aumento di Capitale per Conversione riservato alle Banche Finanziatrici, con esclusione del diritto di opzione, è stata sottoscritta per Euro 20.838.025,89 tramite conversione dei crediti finanziari vantati dalle banche stesse nei confronti della Società, secondo il medesimo rapporto di conversione pari a 4,5:1.
  • In data 29 giugno 2020 il Consiglio di Amministrazione di Trevifin, pur in presenza di incertezze relative all'effettiva attuazione del Piano Consolidato Originario, ha approvato i risultati consolidati al 31 dicembre 2019 sulla base del presupposto della continuità aziendale fondando le proprie conclusioni sulla base dei seguenti elementi:
    • i) l'accoglimento del reclamo avverso i provvedimenti di rigetto adottati dal Tribunale di Forlì al fine di ottenere l'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori, e la conseguente omologa degli stessi con decreto della Corte d'Appello di Bologna del 10 gennaio 2020;
    • ii) il completamento della cessione della divisione Oil&Gas a MEIL Global Holdings B.V. da parte del Gruppo Trevi in data 31 marzo 2020;
    • iii) l'intervenuta efficacia dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori in data 29 aprile 2020 a seguito del verificarsi delle condizioni sospensive ivi previste, con conseguente riscadenziamento dell'indebitamento finanziario del Gruppo nei termini ivi previsti;
    • iv) il completamento in data 29 maggio 2020 dell'Aumento di Capitale di Trevifin, nell'ambito del quale sono state sottoscritte n. 15.083.921.496 azioni ordinarie di nuova emissione della Società, per un controvalore complessivo pari a Euro 150.839.214,96; e
    • v) con riferimento, infine, ai fattori di incertezza legati al Piano Consolidato Originario, la circostanza che lo stesso è stato redatto, con l'ausilio di primari advisor industriali e finanziari, è stato più volte esaminato dal Consiglio di Amministrazione ed attestato da parte dell'esperto nominato ai sensi dell'articolo 182 bis LF ed omologato dalla Corte d'Appello di Bologna.

Eventi successivi all'operazione di ristrutturazione

  • In data 22 settembre 2020 il Consiglio di Amministrazione di Trevifin ha approvato i risultati consolidati semestrali al 30 giugno 2020 sulla base del presupposto della continuità aziendale fondando le proprie conclusioni considerando le seguenti circostanze:
    • i) a seguito dell'esecuzione dell'operazione di rafforzamento patrimoniale di Trevifin e di ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo:
      • o il patrimonio netto della Società è passato da -268,6 milioni di Euro al 31 dicembre 2019 a +124,0 milioni di Euro al 30 giugno 2020, permettendo il superamento della situazione ex articolo 2447 del codice civile;
      • o l'indebitamento finanziario netto del Gruppo si è ridotto dai circa 736 milioni di Euro del 31 dicembre 2019 ai circa 251 milioni di Euro del 30 giugno 2020; e
      • o l'indebitamento residuo del Gruppo è stato quasi integralmente (337,8 milioni di euro rispetto a 349,8 milioni di euro) riscadenziato, prevedendo un rimborso bullet al 31 dicembre 2024, con la modifica dei relativi termini e condizioni;
    • ii) il primo semestre 2020 si era chiuso in linea con le previsioni più aggiornate incluse nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale e le previsioni per l'anno in corso erano in linea con gli scenari prudenziali elaborati dal management all'inizio della pandemia da Covid-19;
    • iii) il Consiglio di Amministrazione ha esaminato le previsioni di ripresa del settore Construction nelle diverse economie in cui opera il Gruppo, ritenendo presenti diverse opportunità per nuovi contratti per il Gruppo;
    • iv) molti governi in molti Paesi delle economie sviluppate ed emergenti, dopo aver protetto il proprio sistema socio-economico con iniziative di lockdown e limitazione alla circolazione di persone e merci, hanno adottato strumenti per sostenere i diversi sistemi economici, con politiche fiscali espansive, mettendo a disposizione liquidità per famiglie e imprese, e predisponendo piani di rilancio delle economie spesso basati su investimenti infrastrutturali. Pertanto, nonostante per il 2020 lo scenario in merito alla pandemia da Covid-19 sia tale da far ritenere rilevanti gli impatti attesi sul mercato Construction nel 2020, in particolare nel primo semestre, e le stime di crescita del mercato Construction per il 2020 sono state riviste al ribasso coerentemente con le prospettive di contrazione del PIL globale nell'arco dell'anno, resta invece confermata la previsione di recupero di tale mercato nel corso del 2021, sulla base dell'attesa di investimenti governativi a supporto dell'economia (come ad esempio il Piano U.S.A. da 2 trilioni di USD), che si prevede vedano nelle costruzioni e infrastrutture uno dei settori centrali per il rilancio; e
    • v) quanto al Piano Consolidato Originario, pur essendo presenti fisiologici fattori di incertezza legati alla sua completa realizzazione (anche a causa di eventi esogeni e imprevedibili quali, al tempo della sua predisposizione, la pandemia Covid-19), è stato redatto, con l'ausilio di primari advisor industriali e finanziari, ed è stato più volte esaminato dal Consiglio di Amministrazione, nonché

attestato da parte dell'esperto nominato ai sensi dell'articolo 182 bis LF ed omologato dalla Corte d'Appello di Bologna.

  • In data 31 gennaio 2021 la Società ha comunicato al mercato che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data in relazione all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 – influenzato anche dagli effetti negativi della pandemia da Covid-19 sull'economia mondiale che ha condizionato l'attività del Gruppo – era possibile prevedere che, in sede di approvazione del bilancio consolidato del Gruppo Trevi si sarebbe verificato il mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione, segnatamente il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA ricorrente consolidati.
  • In data 24 febbraio 2021, Trevifin ha informato il mercato circa l'avvio delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici volte all'individuazione delle modifiche agli accordi in essere necessarie per fare fronte al prevedibile mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione in occasione dell'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2020. La Società ha inoltre informato il mercato circa il fatto che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data relative all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 e delle ulteriori analisi allora in corso sulle prospettive della Società nell'attuale contesto di mercato, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19, emergeva un generale rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano Consolidato Originario, che apparivano pertanto non interamente realizzabili nell'arco temporale considerato. In considerazione di ciò, nelle interlocuzioni avviate con le Banche Finanziatrici la Società ha avanzato l'ipotesi sia di concessione degli usuali waiver e modifiche ai parametri finanziari originariamente fissati nell'Accordo di Ristrutturazione, sia di rideterminazione di alcune scadenze previste nell'esercizio in corso in relazione a talune esposizioni.

Gli eventi successivi a quelli sopra elencati e le ulteriori azioni intraprese dal management nel frattempo saranno trattati nel prosieguo della presente sezione, con riferimento alle specifiche aree di rischio cui si riferiscono.

Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto

Le attuali condizioni dei mercati in cui opera il Gruppo Trevi, associate alla complessa situazione del Gruppo, hanno richiesto alla direzione della Società di svolgere, già in occasione dell'approvazione dell'ultimo bilancio di esercizio, valutazioni particolarmente accurate in merito al presupposto della continuità aziendale, con specifico riguardo ad alcune aree di rischio.

In particolare, ai fini dell'approvazione della relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2021, il Consiglio di Amministrazione ha proceduto a compiere tutte le necessarie valutazioni circa la sussistenza del presupposto della continuità aziendale tenendo conto, a tal fine, di tutte le informazioni disponibili relativamente ai prevedibili accadimenti futuri.

Nel determinare se il presupposto della continuazione dell'attività sia applicabile, gli amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno – ma non limitato – a dodici mesi dopo la data di riferimento della relazione semestrale al 30 giugno 2021. Sono stati presi in considerazione i

principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi in merito alla continuità. In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha tenuto in considerazione le valutazioni che erano state effettuate in occasione dell'approvazione dell'ultimo bilancio di esercizio, ponendo particolare attenzione sulle circostanze che erano state identificate quali possibili fattori di rischio in tale sede, al fine di verificarne lo status. In linea con quanto era stato rilevato in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, nel caso di Trevifin e del Gruppo Trevi, gli indicatori di rischio da valutare con particolare attenzione sono tuttora quelli rientranti nell'area finanziaria e, in particolare, quelli legati al mancato rispetto di alcune previsioni dell'Accordo di Ristrutturazione (e del piano sottostante allo stesso) e ai rapporti con le Banche Finanziatrici.

A tal proposito, anche per sgombrare il campo da eventuali fraintendimenti, va comunque evidenziato preliminarmente che, come già esposto nel precedente paragrafo e nella relazione sulla gestione relativa al bilancio al 31 dicembre 2020, le operazioni che componevano la Manovra Finanziaria Originaria, come disciplinata dall'Accordo di Ristrutturazione, sono state poste integralmente in essere in sostanziale conformità alle previsioni degli accordi originari, e ciò ha consentito alla Società e al Gruppo Trevi di riequilibrare immediatamente la propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria rispetto alla precedente situazione di crisi che aveva determinato la necessità di addivenire alla sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione stesso. Ciò trova conferma nella circostanza che il Gruppo Trevi, nonostante i consistenti ritardi nell'omologazione e, conseguentemente, nella successiva attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione e del piano ad esso sotteso (che pure hanno comportato maggiori costi a carico della Società e una minore marginalità) e nonostante il successivo scoppio della pandemia Covid-19 proprio a cavallo del completamento dell'Aumento di Capitale (che ne ha, con ogni probabilità, influenzato negativamente il pieno successo), è riuscito a ottenere risultati coerenti con gli scenari prudenziali che il management aveva elaborato proprio al fine di verificare la perdurante tenuta del piano (inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale), e a rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione alla data di verifica del 30 giugno 2020. Tuttavia, il protrarsi della pandemia, con la seconda ondata della diffusione del virus, le misure restrittive progressivamente più stringenti che gli stati e le imprese sono stati costretti ad adottare nel corso del 2020 (restrizioni alla circolazione di persone e merci, chiusura di stabilimenti, misure di sicurezza, ecc.), la conseguente contrazione degli investimenti a livello internazionale e i consistenti ritardi nell'acquisizione di nuovi ordini e ritardi nell'esecuzione di alcuni progetti in corso e/o da acquisire, nonché il verificarsi di alcuni eventi ulteriori (quali la cancellazione ovvero la mancata acquisizione di alcune commesse) hanno influenzato negativamente i risultati del Gruppo soprattutto nel secondo semestre 2020, comportando un peggioramento di tutti i principali indicatori (fatturato, EBITDA e Posizione Finanziaria Netta) rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Originario per il medesimo periodo e una minore generazione di cassa netta, seppure con risultati economici in linea rispetto agli scenari prudenziali elaborati dal management e inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale. Le incertezze sulla continuità aziendale relative al Gruppo Trevi, così come le valutazioni sulla probabilità che le stesse vengano superate, vanno quindi inquadrate in tale ambito e analizzate alla luce delle conseguenze che tali circostanze hanno avuto e/o potranno avere sul processo di risanamento e, in generale, sull'attività del Gruppo Trevi.

In particolare, i già segnalati scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario rilevati in particolare nel corso del secondo semestre 2020, hanno comportato, da un lato, il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione e, dall'altro, la necessità di aggiornare gli obiettivi del suddetto piano - sempre nel rispetto delle originarie linee strategiche - e di rivedere le previsioni per i prossimi esercizi, mediante l'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Società in data 23 aprile 2021 di un nuovo piano industriale relativo al periodo 2021-2024 (il "Piano Consolidato Aggiornato"). Tale piano prevede livelli inferiori sia di ricavi che di EBITDA rispetto al Piano Consolidato Originario, così come una minore generazione di cassa e, conseguentemente, una Posizione Finanziaria Netta stabilmente più elevata.

Va detto altresì che il Piano Consolidato Aggiornato considera come arco temporale il periodo 2021-2024, mentre il Piano Consolidato Originario considerava il periodo 2019-2022 (prevedendo che, al termine di tale periodo, fossero raggiunti gli obiettivi finali di risanamento del Gruppo). L'orizzonte temporale del Piano Consolidato Aggiornato, pur essendo allineato alle principali scadenze dell'indebitamento finanziario previste dall'Accordo di Ristrutturazione e dagli accordi con i creditori finanziari del Gruppo Trevi, va dunque oltre quello del Piano Consolidato Originario. Tale circostanza implica evidentemente che il raggiungimento degli obiettivi di risanamento del Gruppo Trevi che, nell'ambito del Piano Consolidato Originario, era previsto per la fine dell'esercizio 2022, nell'ambito del Piano Consolidato Aggiornato vada valutato in tale arco temporale più ampio.

Più nello specifico, gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario, e la conseguente necessità di elaborare e approvare il Piano Consolidato Aggiornato comportano le seguenti conseguenze:

  • (i) il mancato rispetto di alcuni obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e la necessità di richiedere alle Banche Finanziatrici alcune modifiche rispetto allo stesso ovvero di sottoscrivere un nuovo accordo. Su tale punto, si veda più nello specifico il successivo paragrafo;
  • (ii) una minore generazione di cassa rispetto a quella prevista dal Piano Consolidato Originario e la necessità, dunque, di valutare se tale circostanza possa far emergere, nell'orizzonte considerato, situazioni di tensione di cassa tali da non consentire la normale operatività del Gruppo; e
  • (iii) gli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, che hanno determinato la necessità di approvare il Piano Consolidato Aggiornato e la conseguente necessità di valutare la perdurante capacità del Gruppo di riequilibrare la propria situazione economica e finanziaria.

Tali incertezze possono essere tutte ricondotte all'interno di una complessiva categoria di "rischio finanziario", che si sostanzia nella capacità della Società, a fronte delle circostanze sopra descritte, di rispettare gli impegni finanziari assunti nonché di generare e/o reperire risorse sufficienti per soddisfare le proprie esigenze finanziarie a sostegno del programma di investimenti e degli obiettivi del Piano Consolidato Aggiornato. Il ragionevole superamento di tali incertezze, come si vedrà nei successivi paragrafi, va valutato alla luce delle azioni intraprese dal management e dipende dal raggiungimento di un nuovo accordo con le Banche Finanziatrici in merito a una manovra finanziaria a supporto degli obiettivi di risanamento della Società.

Nei paragrafi successivi si esamineranno in maniera analitica le circostanze prese in considerazione al fine di determinare la correttezza dell'applicazione del presupposto della continuità aziendale alla relazione

semestrale consolidata.

Il mancato rispetto degli obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e le richieste di modifica formulate alle Banche Finanziatrici

Con riferimento all'Accordo di Ristrutturazione, le conseguenze della complessiva situazione nella quale si trova il Gruppo Trevi per effetto degli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario possono essere così sintetizzate.

  • A. Violazione dei parametri finanziari alla data di verifica del 31 dicembre 2020: sulla base dei risultati relativi all'esercizio 2020, come risultanti dal relativo bilancio consolidato, il Gruppo Trevi non è stato in grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione per la data di verifica del 31 dicembre 2020. In particolare, l'Accordo di Ristrutturazione prevede che, alla data di verifica che cade il 31 dicembre 2020, le Società Proponenti avrebbero rispettato i seguenti parametri finanziari:
    • Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / EBITDA inferiore o uguale a 4,5x ("Leverage Ratio"); e
    • Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / Patrimonio Netto Consolidato inferiore o uguale a 1,8x ("Debt/Equity Ratio").

Alla luce dei risultati derivanti dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, tali parametri finanziari non risultano rispettati e, in particolare: (a) il Leverage Ratio risulta pari a 5,36x; e (b) il Debt/Equity Ratio risulta pari a 2,24x. Tale circostanza implica le seguenti possibili conseguenze, che costituiscono possibili rischi per la continuità aziendale: (i) la formale dichiarazione da parte delle Banche Finanziatrici circa il verificarsi di un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e la conseguente attivazione dei rimedi contrattualmente previsti, tra cui la decadenza dal beneficio del termine in relazione all'indebitamento finanziario oggetto dell'Accordo di Ristrutturazione, e la richiesta di immediato rimborso anticipato dell'indebitamento medesimo; e (ii) l'interruzione da parte delle Banche Finanziatrici delle linee di credito a breve termine per cassa e per firma previste dall'Accordo di Ristrutturazione, facendo venire meno il necessario sostegno finanziario al Gruppo. Quanto sopra, rende necessario un formale impegno delle Banche Finanziatrici a non avvalersi di alcuno di tali rimedi e una rinuncia all'esercizio degli stessi in conseguenza di tali violazioni;

B. Necessità di aggiornare i parametri finanziari per le successive date di verifica: le previsioni del Piano Consolidato Aggiornato denotano che, con ogni probabilità, le Società Proponenti non saranno in grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione anche alle successive date di verifica. Infatti, i parametri finanziari che erano stati inseriti nell'Accordo di Ristrutturazione, e che le Società Proponenti si sono impegnate a rispettare a ciascuna data di verifica che cade il 30 giugno e del 31 dicembre di ciascun esercizio, erano basati sulle previsioni del Piano Consolidato Originario

che, come si è detto, sono da ritenersi superate alla luce dei risultati raggiunti dal Gruppo, i quali mostrano un andamento peggiorativo rispetto alle previsioni originarie. Il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti alle successive date di verifica costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e comporterebbe le conseguenze già descritte al precedente paragrafo A., esponendo la Società e il Gruppo Trevi alle relative incertezze sulla continuità. Ciò implica la necessità di prevedere dei parametri finanziari rivisti ed allineati rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato e, a tal fine, si è reso necessario richiedere alle Banche Finanziatrici che dessero il proprio consenso alle modifiche dell'Accordo di Ristrutturazione volte a: (a) dare atto, da un lato, della circostanza che si sono verificati degli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario i quali hanno richiesto la predisposizione ed approvazione del Piano Consolidato Aggiornato; e (b) prevedere dei nuovi parametri finanziari, modificati al fine di renderli coerenti con il Piano Consolidato Aggiornato;

C. Necessità di chiedere lo spostamento di alcune scadenze finanziarie: come detto, gli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, derivanti anche dalle conseguenze della pandemia da Covid-19, implicano un costante minore dimensionamento delle disponibilità liquide rispetto al Piano Consolidato Originario nel corso del biennio 2021-2022, con particolare riferimento al primo semestre del 2021. Sebbene l'Accordo di Ristrutturazione preveda che la gran parte dell'indebitamento finanziario nei confronti delle banche aderenti vada rimborsato bullet al 31 dicembre 2024, esistono alcune scadenze finanziarie nel corso dei prossimi 12 mesi che, laddove le Società Proponenti dessero corso ai relativi pagamenti, potrebbero creare situazioni di tensioni di cassa e mettere a rischio la capacità del Gruppo di fare fronte alle esigenze finanziarie del business. Più in particolare, l'Accordo di Ristrutturazione prevede: (a) l'obbligo di rimborsare, entro il dodicesimo mese dalla c.d. Data di Conversione, cioè il 29 maggio 2021, alcuni insoluti che erano stati riscadenziati al momento della sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione, per un importo pari a ca. Euro 19,2 milioni (i cc.dd. "Insoluti"); (b) l'obbligo di rimborsare le rate in linea capitale della c.d. Nuova Finanza concessa nell'ambito dell'Accordo di Ristrutturazione in scadenza il 30 giugno e il 31 dicembre 2021, per un importo complessivamente pari a ca. Euro 1,9 milioni. Il mancato rimborso di tali importi costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e potrebbe comportare conseguenze analoghe a quelle descritte ai precedenti punti (i) e (ii) di cui al precedente Paragrafo A, e le Banche Finanziatrici potrebbero esercitare i rimedi sopra descritti. Ciò rappresenta evidentemente un ulteriore elemento di incertezza da tenere in considerazione rispetto alla continuità aziendale, e ha reso necessario chiedere alle Banche Finanziatrici una sospensione dei suddetti obblighi di rimborso e un riscadenziamento degli stessi a una data che sia coerente con i flussi di cassa previsti dal Piano Consolidato Aggiornato. Inoltre, l'Accordo di Ristrutturazione prevede che, nel caso in cui l'Importo Escrow (che, si ricorda, costituisce un deposito vincolato a garanzia di eventuali obblighi di indennizzo nascente dai contratti relativi alla Dismissione Oil&Gas) fosse liberato, tale importo debba essere

destinato al rimborso anticipato di alcune delle Banche Finanziatrici (i.e., le banche che vantavano esposizioni nei confronti delle società che facevano parte della Divisione Oil&Gas).

Con riferimento alle circostanze sopra descritte, si rimanda alle considerazioni svolte nei paragrafi successivi, e in particolare a quanto si dirà con riferimento all'Accordo di Standstill (come infra definito) che è stato sottoscritto in data 5 agosto 2021, con il quale è stato provvisoriamente posto rimedio ad alcune delle situazioni sopra descritte, sebbene sia tuttora necessario raggiungere un accordo definitivo con le Banche Finanziatrici in merito alle modifiche all'Accordo di Ristrutturazione in essere (ovvero a un nuovo accordo).

Rischi relativi all'andamento della liquidità dei prossimi 12 mesi

In coerenza con le valutazioni svolte in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, un elemento che è stato valutato con particolare attenzione, alla luce della minor generazione di cassa prevista dal Piano Consolidato Aggiornato, è l'idoneità dei livelli di cassa previsti nei prossimi 12 mesi a garantire l'ordinaria operatività del Gruppo, il finanziamento delle relative commesse e il regolare pagamento dei fornitori. A fini di chiarezza, va premesso che appare improbabile, alla luce della complessiva situazione, ipotizzare che possano essere concesse al Gruppo nuove linee di credito per cassa non previste dal Piano Consolidato Originario. Il Gruppo dovrà quindi essere in grado di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie esclusivamente tramite il ricorso alle linee di credito esistenti per il finanziamento del circolante e tramite i flussi attivi derivanti dalla propria attività ordinaria, fatta unicamente eccezione per il possibile ricorso a linee per la cessione pro-soluto dei crediti rientranti nell'indebitamento finanziario consentito ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione. Tale aspetto risulta come è ovvio centrale nella valutazione del presupposto della continuità aziendale, e ha reso necessaria, già in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, un'attenta verifica delle previsioni di cassa dei 12 mesi successivi, per accertarsi che, sulla base delle previsioni elaborate dal management, i flussi attivi derivanti dall'attività siano fossero ragionevolmente idonei a sostenere tempo per tempo le esigenze finanziarie del Gruppo senza ricorso a nuove linee di credito, e senza causare prevedibili situazioni di tensione di cassa. Tale verifica aveva dato esito positivo in occasione dell'approvazione del bilancio, ma è parso opportuno rinnovarla ai fini dell'approvazione della relazione semestrale. A questo fine, come si dirà più diffusamente nel prosieguo, la Direzione Aziendale ha aggiornato le previsioni di cassa che erano state effettuate in occasione dell'approvazione del bilancio sulla base dei dati actual ed ha esteso tali previsioni sino al 30 giugno 2022. Da tale esercizio, come si dirà meglio nel prosieguo, emerge la ragionevole aspettativa di una situazione positiva di cassa del Gruppo almeno fino ad allora.

Rischi conseguenti agli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario e al possibile mancato raggiungimento degli obiettivi di riequilibrio economico-finanziario

In coerenza con le valutazioni svolte in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, uno degli elementi presi in considerazione al fine di valutare le incertezze sulla continuità aziendale è se le previsioni del Piano Industriale Aggiornato, anche alla luce delle ultime risultanze circa l'andamento del

Gruppo, appaiono comunque idonee a consentire il raggiungimento di un riequilibrio economico-finanziario, elemento dal quale dipende altresì la possibilità di raggiungere un accordo con le Banche Finanziatrici in relazione alla manovra finanziaria.

Si segnala in proposito che, sulla base dei dati al 30 giugno 2021, l'andamento del Gruppo nei primi mesi dell'anno per quanto riguarda i principali indicatori (Ricavi EBITDA ricorrente e Posizione Finanziaria Netta-PFN) è risultato sostanzialmente in linea con le previsioni del primo anno del Piano Consolidato Aggiornato. In particolare, al 30 giugno 2021 mentre i ricavi risultano essere inferiori rispetto alle previsioni, EBITDA è in linea e la PFN ha registrato un andamento migliorativo, riducendosi rispetto all'inizio dell'anno. A questo proposito, va segnalato in particolare che nel corso dei primi sei mesi dell'anno il Gruppo ha generato cassa netta per circa 5,5 milioni di euro, passando da 69,8 registrati ad inizio anno a 75,3 milioni al 30 giugno 2021. Inoltre, a partire dal mese di marzo 2021, è stata confermata durante il primo semestre dell'anno la tendenza alla crescita del backlog (già segnalata in occasione dell'approvazione del bilancio di esercizio), grazie ai nuovi ordini acquisiti. I dati consolidati della relazione semestrale al 30 giugno 2021 confermano in sintesi le tendenze di ripresa del business che erano emerse in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020.

Le analisi svolte in merito ai rischi e alle incertezze cui il Gruppo è esposto, e le misure poste in essere dal management al fine di farvi fronte

Alla luce di quanto sopra, in occasione dell'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2020, il Consiglio di Amministrazione aveva opportunamente richiesto e ottenuto le informazioni necessarie ad analizzare le circostanze descritte in precedenza, al fine di valutare se tali circostanze rappresentassero effettivamente degli elementi tali da costituire incertezze significative rispetto al presupposto della continuità aziendale e se tali incertezze possano ragionevolmente essere superate. In tale occasione, i consiglieri avevano ritenuto di approvare il bilancio sul presupposto della continuità, pur segnalando una residua incertezza significativa relativa al rischio di mancato raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici. Il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto dunque opportuno richiedere e ottenere un aggiornamento delle informazioni in merito alle circostanze sopra descritte al fine di valutare la correttezza dell'applicazione del presupposto della continuità aziendale anche con riferimento all'approvazione della relazione semestrale al 30 giugno 2021. A tal proposito, occorre considerare quanto segue.

L'Accordo di Standstill e i rapporti con le Banche Finanziatrici

Come già illustrato nella relazione sulla gestione relativa al bilancio al 31 dicembre 2020, con riferimento alle circostanze sopra descritte, relative al mancato rispetto di alcune previsioni dell'Accordo di Ristrutturazione, sono state tempestivamente avviate, a partire dal mese di febbraio 2021, interlocuzioni con le Banche Finanziatrici (molte delle quali, si ricorda per inciso, sono divenute azioniste della Società in attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione), con il coinvolgimento dei rispettivi consulenti legali e finanziari.

Nell'ambito di tali interlocuzioni, è stato trasmesso alle Banche Finanziatrici un documento nel quale erano contenute le seguenti richieste:

  • concessione di un waiver relativamente al mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione alla data di verifica del 31 dicembre 2020;
  • disapplicazione dell'obbligo di rispettare i parametri finanziari alle successive date di verifica del 30 giugno 2021 e del 31 dicembre 2021;
  • modifica dei parametri finanziari in relazione alle date di verifica relative agli esercizi successivi, al fine di allinearli rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato;
  • proroga dell'obbligo di rimborso dei cc.dd. Insoluti, pari a ca. Euro 14,3 milioni, che in base all'Accordo di Ristrutturazione è previsto a fine maggio 2021, sino al 31 dicembre 2022;
  • moratoria delle rate di rimborso in linea capitale della Nuova Finanza previste in scadenza il 30 giugno e 31 dicembre 2021, per un importo pari a ca. 1,9 mln, e riscadenziamento delle stesse sino al 30 giugno 2022; e
  • proroga sino al 31 dicembre 2022 dell'obbligo di rimborsare gli eventuali importi residui depositati sul c.d. Escrow Account a garanzia degli obblighi di indennizzo assunti dalla Società ai sensi dello SPA, laddove tali importi fossero stati liberati.

A fronte di tali richieste, come di prassi, le Banche Finanziatrici hanno chiesto ulteriori informazioni ed approfondimenti alla Società e ai suoi consulenti, anche al fine di poter completare i propri processi istruttori e, successivamente, avviare i propri processi deliberativi. Più in particolare, la Società e le Banche Finanziatrici hanno concordato sull'opportunità, a tutela delle banche stesse ma anche di tutti gli stakeholder, di: (i) sottoporre il Piano Consolidato Aggiornato a una independent business review ("IBR"), che verificasse la ragionevolezza fondatezza delle assunzioni industriali e di mercato poste alla base del Piano Consolidato Aggiornato; (ii) definire quanto prima una complessiva proposta manovra finanziaria (e, se del caso, patrimoniale) a supporto del Piano Consolidato Aggiornato, che includa le predette richieste formulate dalla Società (la "Nuova Manovra Finanziaria"), da sottoporre alle Banche Finanziatrici ai fini della sottoscrizione di un nuovo accordo con le stesse (il "Nuovo Accordo"); e (iii) inquadrare la Nuova Manovra Finanziaria e il Nuovo Accordo nell'ambito di uno degli strumenti previsti dalla legge fallimentare per il risanamento delle imprese in crisi, e dunque di sottoporre il Piano Consolidato Aggiornato, la Nuova Manovra Finanziaria e il Nuovo Accordo all'esame di un esperto indipendente affinché rilasci le attestazioni previste dalla legge.

Sempre nel contesto delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici, al fine di gestire la fase corrente e di consentire, nell'interesse di tutte le parti coinvolte e in generale degli stakeholder del Gruppo Trevi, la gestione in continuità del business nelle more dei processi istruttori e decisionali delle banche, è stato sottoscritto in data 5 agosto 2021 un accordo di moratoria e standstill (l'"Accordo di Standstill") tra la Società, le controllate italiane Trevi, Soilmec e PSM e le Banche Finanziatrici. L'Accordo di Standstill prevede: (i) una generale

sospensione degli obblighi relativi al rispetto dei parametri finanziari; (ii) la sospensione degli obblighi pagamento degli importi dovuti nel corso del 2021; (iii) il mantenimento delle linee di credito esistenti, sia per cassa che per firma (per quanto riguarda le linee di firma, le stesse sono state suddivise in tranche utilizzabili al raggiungimento di determinate milestone); e (iv) l'impegno a non avvalersi dei rimedi conseguenti al verificarsi degli "Eventi Rilevanti" relativi alle circostanze sopra descritte. La durata dell'Accordo di Standstill è sino al 31 dicembre 2021, ferma restando la facoltà di estendere tale durata, con il consenso di tutte le parti, laddove ciò dovesse rendersi necessario. La sottoscrizione dell'Accordo di Standstill, sebbene non sia di per sé sufficiente a superare definitivamente le incertezze relative alla continuità aziendale rappresentate nel precedente paragrafo – le quali sarebbero infatti superate esclusivamente tramite la sottoscrizione del Nuovo Accordo con le banche, che recepisca il contenuto della Nuova Manovra Finanziaria – rappresenta indubbiamente un segnale molto importante dal punto di vista della continuità aziendale. Infatti, tale accordo, da un lato pone provvisoriamente rimedio agli Eventi Rilevanti dell'Accordo di Ristrutturazione, che erano stati descritti nei precedenti paragrafi e dall'altro rappresenta una chiara indicazione circa l'intenzione delle Banche Finanziatrici di collaborare al fine di individuare la soluzione più adeguata al definitivo risanamento e al rilancio del Gruppo, consentendo a quest'ultimo di poter continuare a svolgere la propria attività in continuità e di poter rispettare le previsioni del Piano Consolidato Aggiornato. Va altresì segnalato che, in conformità a quanto previsto dall'Accordo di Standstill, la Società sta ponendo in essere le attività necessarie al fine di rispettare le milestone ivi previste e, in particolare:

  • (i) ha incaricato Alvarez & Marsal, società di consulenza di primario standing, al fine di svolgere l'IBR sul Piano Consolidato Aggiornato, attività che è in corso di completamento al fine di poter essere presentata alle Banche Finanziatrici;
  • (ii) sta completando, con l'ausilio dei propri advisor, la proposta di Nuova Manovra Finanziaria che dovrà essere discussa con le Banche Finanziatrici; e
  • (iii) ha incaricato il Dott. Mario Ravaccia, dello Studio Spada & Partners, al fine di redigere le attestazioni necessarie relativamente al Piano Consolidato Aggiornato e alla Nuova Manovra Finanziaria.

Evidentemente, né la sottoscrizione dell'Accordo di Standstill né il completamento delle attività suddette consente, di per sé, di ritenere superata l'incertezza derivante dagli Eventi Rilevanti verificatisi ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione nonché, in generale, dall'esigenza di sottoscrivere un Nuovo Accordo con le Banche Finanziatrici volto a recepire i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria. Tale incertezza potrà ritenersi definitivamente superata esclusivamente a seguito della positiva valutazione, da parte dei competenti organi delle Banche Finanziatrici, della Nuova Manovra Finanziaria nonché della sottoscrizione ed intervenuta efficacia del Nuovo Accordo. Ciononostante, l'Accordo di Standstill rappresenta un significativo avanzamento nelle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici e, anche in considerazione di ciò, gli amministratori ritengono ragionevole che tale incertezza possa essere superata nel corso dei prossimi mesi attraverso l'adozione delle misure intraprese dal management, che sono da ritenersi adeguate alla luce della situazione.

Prevedibile andamento della liquidità nel corso dei prossimi 12 mesi

Con riferimento all'incertezza segnalata in precedenza relativa al rischio che, a causa della minore generazione di cassa conseguente alla pandemia da Codiv-19 e riflessa nelle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato, possano verificarsi delle situazioni di tensione di cassa nel corso dei 12 mesi successivi alla data di riferimento della relazione della relazione semestrale, va rilevato quanto segue.

Innanzitutto, come già segnalato in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, va sottolineato che la Direzione Aziendale della Società monitora costantemente l'andamento della cassa del Gruppo, anche a livello delle singole Divisioni Trevi e Soilmec. In particolare, il management predispone un piano di tesoreria a breve termine che analizza l'andamento della cassa nelle successive 20 settimane, documento che viene aggiornato ogni 4 settimane sulla base dei dati actual a disposizione, provenienti da tutte le legal entity del Gruppo. Tale strumento, i cui risultati vengono analizzati e discussi con il management locale, consente di monitorare la cassa a breve termine, e di avere contezza di eventuali shortfall di cassa con congruo anticipo, in modo da poter adottare le iniziative di volta in volta necessarie. Tale piano di tesoreria è stato da ultimo aggiornato tra il 20 e il 23 settembre u.s., e mostra un andamento della liquidità che, anche nel momento di picco, resta comunque positivo con un margine sufficiente a garantire la normale operatività del Gruppo.

Inoltre, in conformità a quanto previsto dall'Accordo di Standstill, la Società fornisce alle Banche Finanziatrici un piano di tesoreria aggiornato, verificato da parte di PricewaterhouseCoopers, relativo alle previsioni di cassa dei 6 mesi successivi, basato su previsioni settimanali, per i primi 3 mesi, e su previsioni mensili, per i 6 mesi successivi. L'ultimo piano di tesoreria aggiornato è stato fornito alle Banche Finanziatrici in data 10 settembre 2021, e sulla base delle relative previsioni non sono emerse criticità relativamente alla situazione di cassa del Gruppo e/o delle singole divisioni nel relativo periodo.

Si ricorda altresì che, in occasione dell'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2020, erano state svolte analisi approfondite da parte del management circa il prevedibile andamento della liquidità nel corso dei 12 mesi successivi. Era stato predisposto in particolare un budget mensilizzato che analizzava l'andamento della liquidità nel corso dell'esercizio in corso nonché una liquidity analysis, predisposta raccogliendo le necessarie informazioni da parte di tutte le legal entity del Gruppo, che esaminava il prevedibile andamento della liquidità sino al 31 marzo 2022. Tali analisi avevano confermato che non venivano evidenziate situazioni critiche dal punto di vista della cassa, tali da poter compromettere l'ordinaria operatività del Gruppo.

Il Consiglio di Amministrazione, ai fini dell'approvazione della presente relazione semestrale, ha comunque esaminato l'aggiornamento di tale liquidity analysis, estendendo il periodo oggetto della stessa sino a tutto il 30 giugno 2022, tenendo in considerazione i dati consuntivi del Gruppo al 30 giugno 2021. In primo luogo, si segnala che i dati consuntivi hanno confermato la correttezza delle previsioni che erano state elaborate in occasione dell'approvazione del bilancio, non essendosi riscontrate nel corso del primo semestre situazioni di tensione e/o shortfall di cassa. Al contrario, il profilo di generazione di cassa del Gruppo è risultato migliore delle previsioni e, nel corso del primo semestre, il Gruppo ha generato cassa netta, migliorando la posizione finanziaria netta consolidata. Ciò è dovuto alla ripresa del mercato e agli incassi ricevuti durante i primi sei

mesi dell'anno. Per quanto riguarda i mesi successivi, le analisi di liquidità svolte mostrano un andamento progressivamente crescente per tutto l'esercizio in corso e per il primo semestre 2022, senza evidenziare situazioni di particolare criticità, ferma restando la necessità di un costante monitoraggio della situazione. Pertanto, sulla base di tali proiezioni, è ragionevolmente prevedibile che la cassa minima del Gruppo si mantenga a un livello sufficiente per consentire al Gruppo di gestire la propria normale attività corrente secondo criteri di continuità e di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie per tutto il periodo considerato. Il monitoraggio del management relativamente all'andamento della liquidità del Gruppo appare dunque adeguato alla situazione e le risultanze dell'analisi svolta non mostrano allo stato situazioni di tensioni e/o di shortflall di cassa fino a giugno 2022. Le previsioni di cassa appaiono redatte in modo prudenziale, prendendo in considerazione soltanto gli incassi le cui tempistiche sono state opportunamente verificate, e non includendo le previsioni di incassi rispetto alle quali esistono dubbi in merito alle tempistiche di pagamento, e non includendo altresì anticipi di clienti su commesse di dimensioni rilevanti.

In conclusione, sulla base di quanto sopra, non appaiono oggi esservi elementi per ritenere che, durante i 12 mesi successivi alla data di riferimento della relazione semestrale siano prevedibili situazioni di tensioni di cassa tali da compromettere la normale operatività del Gruppo. La relativa incertezza, a seguito delle analisi opportunamente svolte, deve dunque ritenersi superata sulla base delle informazioni attualmente disponibili.

Il raggiungimento dei target di risanamento

Come già rilevato in precedenza, i dati consolidati al 31 dicembre 2020 avevano mostrato scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, anche per gli impatti significativi della pandemia da Covid-19. Il management della Società si è dunque prontamente adoperato, sin dal mese di novembre 2020, nell'elaborazione di previsioni aggiornate basate su tali risultati di partenza, che sono contenute nel Piano Consolidato Aggiornato. A tal fine, il management è stato affiancato da primari advisor industriali e finanziari.

In occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, il Consiglio di Amministrazione aveva valutato con particolare attenzione i rischi derivanti dagli scostamenti in questione e, in particolare, il rischio che il Piano Consolidato Aggiornato non consentisse alla Società e al Gruppo di raggiungere i target di risanamento che si era originariamente prefissato.

Tale incertezza era stata ritenuta superabile sulla base delle considerazioni qui di seguito sinteticamente riportate (per un'esposizione più esaustiva, si rimanda alla relazione sulla gestione relativa al bilancio 2020):

  • (i) gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario sono ascrivibili principalmente alla diffusione della pandemia Covid-19 ovvero legati a ulteriori eventi straordinari una tantum;
  • (ii) alla luce della scadenza di gran parte dell'indebitamento finanziario cui il Gruppo è esposto, che è nel 2024, vi è un margine di due ulteriori esercizi per poter migliorare il merito di credito e gli indicatori di "rifinanziabilità" del Gruppo. Il Piano Consolidato Aggiornato, infatti, sviluppa le relative previsioni anche con riferimento agli esercizi successivi al 2022 (i.e., 2023 e 2024). Le assunzioni di crescita relative a tali esercizi appaiono sostenibili e non incoerenti con quelle degli esercizi precedenti e, sulla base delle relative proiezioni del Piano Consolidato Aggiornato tutti i principali indicatori del Gruppo

dovrebbero ulteriormente migliorare tanto che, al termine del relativo periodo di piano, il Gruppo dovrebbe raggiungere un Leverage Ratio pari a circa 2,3x, parametro finanziario che risulta coerente con quello che, già in occasione dell'Accordo di Ristrutturazione, era stato ritenuto da parte dell'attestatore, prof. Enrico Laghi, idoneo a consentire la rifinanziabilità dell'indebitamento finanziario del Gruppo (sebbene come detto, in base alle previsioni del Piano Consolidato Originario, tale parametro avrebbe dovuto essere raggiunto già nel 2022);

  • (iii) il Piano Consolidato Aggiornato appare redatto secondo criteri ragionevoli e prudenziali e mostra comunque la possibilità di raggiungere, al termine del piano stesso, una situazione di sostanziale equilibrio economico-finanziario e patrimoniale, e la sua fattibilità risulta confermata dall'andamento dei primi mesi del 2021; e
  • (iv) a ulteriore conferma delle precedenti considerazioni, gli amministratori avevano sottolineato come i dati preliminari a disposizione del management alla data di approvazione del bilancio stessero fornendo conferme circa le ipotesi che erano state formulate nel Piano Consolidato Aggiornato, per quanto riguarda il backlog e l'acquisizione di ordini.

Sulla base di tali considerazioni, gli amministratori, pur evidenziando come le previsioni del Piano Consolidato Aggiornato siano, per loro natura, incerte, avevano ritenuto superabile l'incertezza in esame, e avevano ritenuto ragionevole che, anche grazie alle misure in corso di discussione con le Banche Finanziatrici, il Gruppo avrebbe comunque raggiunto una situazione di equilibrio economico, patrimoniale e finanziario al termine dell'arco di piano.

È evidente, peraltro, come la capacità del Gruppo di raggiungere una situazione di definitivo equilibrio economico e finanziario dipenda anche dal raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici in relazione a una Manovra Finanziaria che risulti adeguata alla luce delle previsioni del piano.

Da tale punto di vista, come già rilevato nell'ambito del paragrafo relativo all'Accordo di Standstill, successivamente alla data di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, la Società e le Banche Finanziatrici, nell'ambito del percorso che dovrà portare all'approvazione della Nuova Manovra Finanziaria e alla sottoscrizione del Nuovo Accordo, hanno condiviso l'opportunità, nell'interesse di tutti gli stakeholder coinvolti, di sottoporre il Piano Consolidato Aggiornato (e le relative assunzioni su cui lo stesso si fonda) a una revisione indipendente, attività che è in corso di completamento a cura di Alvares & Marsal, e successivamente di sottoporre sia il Piano Consolidato Aggiornato che la Nuova Manovra Finanziaria all'attestazione di un professionista dotato dei requisiti previsti dalla legge fallimentare, al fine di inquadrare il Nuovo Accordo con le Banche Finanziatrici nell'ambito di uno degli strumenti previsti da quest'ultima per la soluzione della crisi d'impresa.

Tale verifica indipendente rappresenta un fattore di ulteriore tutela per gli amministratori e per gli altri

stakeholder coinvolti. Tuttavia, va rilevato come, tipicamente, tali verifiche possano adottare approcci più cautelativi (ad esempio una maggiore difficoltà del Gruppo nell'acquisizione di nuovi contratti, ovvero una minore marginalità) e/o possano far emergere ulteriori fattori di rischio di attuazione delle ipotesi industriali formulate dal management (quali, ad esempio, nuove chiusure determinate dalla pandemia COVID-19), che potrebbero evidenziare il rischio di mancato raggiungimento degli obiettivi di crescita prefissati nel piano in assenza di opportuni accorgimenti.

Pertanto, la Nuova Manovra Finanziaria che sarà presentata alle Banche Finanziatrici e discussa con le stesse dovrà tenere conto dei rischi che dovessero essere evidenziati dalle revisioni indipendenti in corso, in coerenza con gli obiettivi di risanamento prefissati.

In conclusione, gli amministratori osservano che, pur dando atto dei segnali incoraggianti che emergono dai dati relativi alla semestrale, il raggiungimento degli obiettivi di risanamento previsti dal Piano Consolidato Aggiornato dipendono comunque dal raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici in relazione a una manovra finanziaria che sia idonea per il Gruppo, anche nel caso in cui si verifichino scenari meno favorevoli rispetto alle ipotesi formulate nel Piano Consolidato Aggiornato.

Considerazioni conclusive

In conclusione si ritiene opportuno segnalare che, anche tenuto conto nell'insieme delle circostanze sopra evidenziate, residua un'incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sul rispetto del presupposto della continuità aziendale: tale incertezza è legata alla positiva conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici in relazione alla proposta di Nuova Manovra Finanziaria e alla sottoscrizione del Nuovo Accordo (su cui si richiamano le considerazioni svolte nel precedente paragrafo), che tenga conto anche degli eventuali fattori di rischio che dovessero emergere nell'ambito delle revisioni indipendenti in corso sul Piano Consolidato Aggiornato.

Pur in presenza di tale incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Società e del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento, il Consiglio di Amministrazione ritiene che, allo stato, non sussistano circostanze tali da imporre l'abbandono del principio di continuità aziendale nella redazione della relazione semestrale relativa al Gruppo Trevi, e ritiene pertanto appropriato redigere tale relazione adottando il presupposto della continuità aziendale sulla base delle considerazioni sopra svolte.

Personale e organizzazione

Nel corso del primo semestre 2021, in coerenza con quanto previsto dal piano, è proseguita la fase di riorganizzazione del Gruppo ed il ridimensionamento degli organici nelle aree caratterizzate da un rallentamento del business, senza compromettere il bacino di competenze chiave del Gruppo.

A causa della pandemia dovuta al diffondersi del virus del Covid-19, al fine di ridurre l'impatto dovuto alla riduzione del carico di lavoro e alla sospensione delle attività di alcuni cantieri sia in Italia che all'estero, il Gruppo ha adottato in Italia gli strumenti di cassa integrazione messi a disposizione dai DPCM e nel contempo ha indirizzato il personale verso un utilizzo delle ferie, in particolare di quelle pregresse.

Organico al 30 giugno 2021

L'organico di Gruppo al 30 giugno 2021 risulta essere pari a 3.279 risorse, con un decremento netto di 425 unità rispetto alle 3.704 nel settore Fondazioni al 31 dicembre 2020.

L'organico medio nel periodo è stato pari a circa 3.462 unità.

Gestione dei rischi d'impresa

Obiettivi, politica di gestione e identificazione dei rischi finanziari

Il Gruppo Trevi è soggetto a diverse tipologie di rischio e di incertezza che possono impattare sull'attività operativa, la struttura finanziaria e i risultati economici.

Innanzitutto il rischio di liquidità che condiziona le scelte strategiche di investimenti e acquisizione delle commesse.

Improvvisi cambiamenti nei contesti politici dove il Gruppo opera hanno immediate conseguenze sui risultati operativi e sulla posizione finanziaria.

Il Gruppo è altresì esposto al rischio di un peggioramento del contesto macro-economico internazionale.

L'introduzione di norme più severe in materia di protezione dei dati nell'Unione Europea e la maggiore complessità dell'IT, sottopone il Gruppo al rischio cyber.

Per mitigare l'esposizione a tali rischi, il Gruppo Trevi, tra gli altri progetti, ha terminato nel 2018 l'implementazione di un sistema di risk management che si fonda su 2 capisaldi del PRMS (Project Risk Management System) per Trevifin e per la Divisione Trevi ed il definitivo accentramento della Funzione Assicurativa e la gestione dei claim in Trevifin a servizio di tutte le Divisioni del Gruppo.

È stato inoltre creato ed è sempre stato operativo il Comitato Rischi per l'analisi dettagliata delle commesse in fase di acquisizione.

Rischi di liquidità

Per un'azienda la disponibilità di liquidità garantisce il rispetto delle scadenze previste e una sana crescita economica. La pianificazione dei flussi di cassa aziendali permette di avere una programmazione periodica delle liquidità mantenendo il controllo sulle entrate e le uscite e di riconoscere tempestivamente picchi di fabbisogno. A seguito della sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione con il ceto bancario siglato in data 5 agosto 2019, la gestione della liquidità è stata garantita e regolata dallo stesso accordo, e successivamente alla firma dell'Accordo di moratoria e standstill sono stati rispettati gli obblighi informativi previsti in quest'ultimo accordo.

È stato, inoltre, istituito uno Steering Committee al fine di valutare l'andamento della cassa del Gruppo e delle singole società controllate, dando definitivo impulso alle attività di pianificazione finanziaria.

Rischio di tasso di cambio

In ragione dell'estensione geografica del Gruppo e dell'accesso ai mercati internazionali per lo sviluppo della cantieristica, le società del Gruppo sono esposte al rischio che una modifica dei tassi di cambio tra la divisa di conto e le altre divise generino variazioni inattese. Le grandezze economiche e patrimoniali derivanti da questa fluttuazione potrebbero impattare sia i singoli bilanci societari d'esercizio, sia a livello consolidato. Nello specifico, dato l'attuale assetto di Gruppo, l'esposizione al rischio di tasso di cambio è principalmente legata al dollaro statunitense. Si segnala altresì che il Gruppo ha interessi anche in paesi quali la Turchia, l'Algeria e la Nigeria le cui valute potrebbero essere soggette a fluttuazioni anche rilevanti.

Per quanto riguarda il dollaro statunitense, il rischio di tasso di cambio deriva principalmente dalla conversione in Euro delle poste relative alle partecipazioni in società la cui divisa di conto è diversa dall'Euro (c.d. "rischio traslativo").

Il Gruppo non ha sottoscritto contratti derivati anche a causa dei vincoli imposti nell'Accordo di Ristrutturazione e dalla connessa indisponibilità di linee di credito per effettuare hedging valutario.

La politica di gestione del rischio di tasso di cambio è basata principalmente sull'utilizzo di listini in Euro o Dollaro.

Rischio di tasso di interesse

Il rischio di tasso di interesse a carico dell'impresa è costituito dall'aumento degli oneri finanziari derivanti dal rialzo dei tassi di interesse.

A seguito della firma dell'Accordo di Ristrutturazione, il Gruppo ha ottenuto una moratoria sia sul capitale che sugli interessi delle linee di cassa a Medio e Lungo Termine. Con l'efficacia dell'Accordo di Ristrutturazione, i tassi di interesse sulle linee di cassa a Medio e Lungo Termine sono stati uniformati ad un tasso fisso.

Le linee a Breve Termine erogate e disciplinate dall'Accordo di Ristrutturazione hanno mantenuto il pricing adeguato alla natura dell'operazione sottostante, mantenendo i tassi dei documenti finanziari originari come previsto dall'Accordo di Ristrutturazione.

Rischio di credito

La gestione del credito commerciale è un'attività essenziale per definire il massimo grado di esposizione che l'impresa ritiene ragionevolmente sopportabile per una fornitura che prevede un pagamento differito. Particolarmente utile per la configurazione di procedure finalizzate ad un'anticipata valutazione del rischio e della solvibilità del cliente, è la corretta applicazione delle tecniche di credit scoring e di Trade Finance.

Essendo le linee di credito di factoring in fase di ripristino a seguito della firma dell'Accordo di Ristrutturazione, la gestione del rischio di credito ha imposto il mantenimento di un Comitato Rischi per la valutazione delle singole operazioni e dell'attività di credit&risk management attraverso l'utilizzo di strumenti di Trade Finance per la metalmeccanica e il controllo degli avanzamenti commesse nella cantieristica.

La veloce raccolta di informazioni inerenti al cliente (o potenziale cliente), la sua storia aziendale, l'assetto societario, il management di riferimento, l'attività svolta, la sua ubicazione, le caratteristiche e le potenzialità commerciali, associate ad informazioni di natura bancaria e ad altre rese disponibili da società specializzate nella proposta di informazioni di natura commerciale, ha rappresentato un elemento a supporto della preliminare valutazione del cliente.

Rischio connesso alle attività svolte all'estero

L'evoluzione degli scenari economici e geo-politici influenza da sempre le attività finanziarie e industriali del Gruppo.

I ricavi per attività all'estero del Gruppo Trevi mantengono un trend di forte consolidamento sull'estero attestandosi circa su un 95% dell'ammontare totale.

Per tale ragione, il "rischio paese" è continuamente monitorato ed è caratterizzato dal rischio di insolvenza di operatori, pubblici e privati, legato all'area geografica di provenienza e indipendente dalla loro volontà. È anche il rischio legato alla provenienza di un determinato strumento finanziario e dipendente da variabili politiche, economiche e sociali.

Rischio Cyber

Si è in presenza di un cybercrime sia quando la condotta o l'oggetto materiale del crimine è correlato ad un sistema informatico o telematico, sia quando l'illecito è perpetrato sfruttando o colpendo il sistema.

Nell'intento di aumentare ed efficientare costantemente i processi di ICT Security, il Gruppo ha continuato nel percorso di adozione di nuove iniziative, strumenti e procedure volte a garantire livelli di sicurezza ICT sempre più elevati.

Acquisto di azioni proprie

Nel primo semestre 2021 non sono state acquistate azioni proprie.

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura al 30 giugno 2021

Sono proseguite le attività commerciali e di produzione sia in Divisione Trevi che in Divisione Soilmec: nel bimestre luglio/agosto 2021 sono stati acquisiti nuovi ordini complessivamente pari a 57,4 milioni di euro, di cui 37.4 milioni di euro relativi alla Divisione Trevi e 20,6 relativi alla Divisione Soilmec ed il portafoglio ordini al 31 agosto 2021 è risultato pari a 413 milioni di euro (era pari a 429 milioni al 30 giugno 2021, mentre al 31 agosto 2020 era pari a 392 milioni di euro).

Il 5 agosto 2021 è stato firmato l'Accordo di Moratoria e Standstill con le Banche, e le condizioni sospensive si sono verificate il giorno successivo.

In conformità a quanto previsto dall'Accordo di Standstill, la Società ha successivamente posto in essere le attività necessarie al fine di rispettare le milestone ivi previste e, in particolare:

  • (i) ha incaricato Alvarez & Marsal, società di consulenza di primario standing, al fine di svolgere una independent business review ("IBR"), che verificasse la ragionevole fondatezza delle assunzioni industriali e di mercato poste alla base del Piano Consolidato Aggiornato;
  • (ii) sta completando, con l'ausilio dei propri advisor, la proposta di Nuova Manovra Finanziaria che dovrà essere discussa con le Banche Finanziatrici; e
  • (iii) ha incaricato il Dott. Mario Ravaccia, dello Studio Spada & Partners, al fine di redigere le attestazioni necessarie relativamente al Piano Consolidato Aggiornato e alla Nuova Manovra Finanziaria.

Fino al 29 settembre 2021, nel corso del terzo trimestre 2021 a causa del Covid-19 sono stati persi 350 giorni /uomo di lavoro negli Stati Uniti sul cantiere Project MATOC to #2 e circa 1.250 giorni/uomo di lavoro nelle Filippine, mentre tutti gli altri cantieri nel mondo non hanno perso giornate/uomo di lavoro.

Nel momento di approvazione di questa relazione semestrale (29 settembre 2021) tutti i cantieri nel mondo e la fabbrica di Soilmec a Cesena sono operativi.

Sono proseguite le attività per l'installazione del sistema informatico SAP in Trevi Finanziaria Industriale ed in Trevi SpA, oltre che le attività progettuali ed implementative per estendere l'utilizzo ad altre società del Gruppo Trevi.

Evoluzione prevedibile della gestione

Alla data della presente relazione e alla luce delle informazioni disponibili all'Emittente, sono attesi per l'anno 2021 ricavi compresi tra 490 e 510 milioni di euro ed un EBITDA ricorrente compreso tra 47 e 52 milioni di Euro. Si prevedono, infatti, per i prossimi mesi, la prosecuzione delle attività di produzione e vendita in corso

Bilancio Consolidato Semestrale Abbreviato al 30 Giugno 2021

1. Prospetti contabili consolidati

1.1Conto economico consolidato

(In migliaia di Euro)
Note 30/06/2021 30/06/2020
Ricavi delle vendite e delle prestazioni (19) 209.136 214.704
- Di cui con parti correlate 245 664
Altri ricavi operativi (19) 9.045 23.678
- Di cui con parti correlate 2.297 2.757
Sub-Totale Ricavi Totali 218.181 238.383
Materie prime e di consumo (78.008) (76.679)
Variazione rimanenze materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 546 15.729
Costo del personale (20) (63.738) (68.792)
Altri costi operativi (21) (69.928) (86.121)
- Di cui con parti correlate (54) (49)
Ammortamenti (1)-(2) (17.745) (21.784)
Accantonamenti e svalutazioni (22) (5.388) (3.289)
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 7.609 7.002
Variazione nelle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione 4.015 2.735
Risultato operativo (4.456) 7.183
Proventi finanziari (23) 1.754 288.185
(Costi finanziari) (24) (11.844) (30.463)
Utili/(perdite) su cambi (25) (2.526) (5.369)
Sub-totale proventi/(costi) finanziari e utili/(perdite) su cambi (12.616) 252.353
Rettifiche di Valore di attività finanziarie 21 (281)
Risultato prima delle Imposte (17.051) 259.255
Imposte sul reddito (26) (11.480) (904)
Risultato netto derivante dalle attività in funzionamento (28.531) 258.352
Risultato netto derivante dalle attività destinate a essere cessate 0 (10.601)
Risultato dopo le imposte (28.531) 247.751
Attribuibile a:
Azionisti della Capogruppo (29.249) 251.470
Interessi di minoranza 718 (3.719)
Risultato del Gruppo per azione: (27) (0,19) 9,781
Risultato del Gruppo per azione diluito: (27) (0,17) 8,720

2. 1.2 Conto economico complessivo consolidato

(In migliaia di Euro)
Descrizione 30/06/2021 30/06/2020
Utile/(perdita) del periodo (28.530) 247.751
Altre componenti di conto economico complessivo che saranno successivamente riclassificate
nell'utile/(perdita) d'esercizio
Riserva di conversione 8.385 (599)
Totale altre componenti di conto economico complessivo che saranno successivamente riclassificate
nell'utile/(perdita) d'esercizio al netto delle imposte
8.385 (599)
Altre componenti di conto economico complessivo che non saranno successivamente riclassificate
nell'utile/(perdita) d'esercizio:
Utili/(perdite) attuariali
Imposte sul reddito
Totale altre componenti di conto economico complessivo che non saranno successivamente riclassificate
nell'utile/(perdita) d'esercizio al netto delle imposte
Risultato complessivo al netto dell'effetto fiscale (20.145) 247.151
Azionisti della Società Capogruppo
Interessi di minoranza
(20.552)
407
250.965
(3.814)

3. 1.3 Situazione patrimoniale finanziaria consolidata

(In migliaia di Euro)
ATTIVITÀ Note 30/06/2021 31/12/2020
Attività non correnti
Immobilizzazioni materiali
Terreni e fabbricati 49.415 52.254
Impianti e macchinari 96.454 102.202
Attrezzature Industriali e commerciali 19.659 24.401
Altri beni 12.350 10.329
Immobilizzazioni in corso e acconti 2.376 1.894
Totale Immobilizzazioni Materiali (1) 180.254 191.079
Immobilizzazioni immateriali
Costi di sviluppo 7.008 6.646
Diritti di brevetto industriale e utilizzo opere dell'ingegno 161 182
Concessioni, licenze e marchi 152 177
Immobilizzazioni in corso e acconti 4.802 3.392
Altre immobilizzazioni immateriali 353 450
Totale Immobilizzazioni Immateriali (2) 12.476 10.847
Investimenti immobiliari non strumentali 0
Partecipazioni (3) 962 3.628
- Partecipazioni in imprese collegate e a controllo congiunto valutate con il metodo del patrimonio netto 421 2.995
- Altre partecipazioni 541 633
Attività fiscali per imposte anticipate (4) 23.166 29.465
Strumenti finanzairi derivati a lungo termine (5) 0 0
Altri crediti finanziari lungo termine 11.573 11.052
- Di cui con parti correlate 0 0
Crediti commerciali ed altre attività a lungo termine (6) 1.681 1.010
Totale Attività non correnti 230.112 247.082
Attività correnti
Rimanenze (7) 130.669 122.711
Crediti commerciali e altre attività a breve termine (8) 234.530 240.695
- Di cui con parti correlate 8.804 10.888
Attività fiscali per imposte correnti (9) 4.037 6.700
Strumenti finanziari derivati a breve termine 0 0
Attività finanziarie correnti 3.827 3.675
- Di cui parti correlate 1.348 1.297
Disponibilità liquide (10) 75.367 69.810
Totale attività correnti 448.430 443.591
TOTALE ATTIVITÀ 678.542 690.673

PATRIMONIO NETTO
Capitale sociale e riserve
Capitale sociale 97.374 97.374
Altre riserve 20.420 247.974
Utile portato a nuovo 13.529 (463.457)
Risultato di periodo (29.249) 241.468
Patrimonio Netto del Gruppo (11) 102.074 123.359
Capitale e riserve di terzi (4.195) 1.415
Utile del periodo di terzi 718 (4.733)
Patrimonio Netto di terzi (3.477) (3.318)
Totale Patrimonio netto 98.597 120.041
PASSIVITÀ
Passività non correnti
Finanziamenti a lungo termine (12) 8.223 8.234
Debiti verso altri finanziatori a lungo termine (12) 76.705 79.237
Strumenti finanziari derivati a lungo termine (12) (0) (0)
Passività fiscali per imposte differite (4) 20.034 20.748
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (13) 11.111 11.508
Fondi a lungo termine 20.887 15.632
Altre passività a lungo termine 5.106 4.913
Totale passività non correnti 142.066 140.272
Passività correnti
Debiti commerciali e altre passività a breve termine (16) 157.207 148.506
- Di cui con parti correlate 784 878
Passività fiscali per imposte correnti (17) 8.809 11.677
Finanziamenti a breve termine (18) 200.835 194.176
Debiti verso altri finanziatori a breve termine (18) 66.596 71.483
Strumenti finanziari derivati a breve termine 0 0
Fondi a breve termine
(14)
4.432 4.518
Totale passività correnti 437.879 430.360
TOTALE PASSIVITÀ 579.945 570.632
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ 678.542 690.673

4. 1.4 Rendiconto finanziario consolidato

Descrizione Note 30/06/2021 30/06/2020
Risultato netto del periodo di pertinenza della Capogruppo e dei terzi (28.530) 247.751
Imposte sul reddito 11.480 (904)
Risultato ante imposte (17.051) 246.847
Ammortamenti e svalutazioni (1)-(2)-(22) 17.823 22.410
(Proventi)/Oneri finanziari netti (23)-(24) 11.098 (258.107)
Variazioni dei fondi per rischi ed oneri del fondo benefici successivi a cessazione del rapporto di lavoro (13)-(14) (319) 2.936
Accontamenti fondi rischi ed oneri (22) 7.216 3.545
Utilizzo fondi rischi ed oneri (599) (5.100)
Rettifiche di Valore di attività finanziarie (21) 281
(Plusvalenze)/minusvalenze da realizzo o svalutazione di immobilizzazioni 875 (390)
(A) Flusso di cassa dell'attività operativa ante variazione del Capitale Circolante 19.023 12.421
(Incremento)/Decremento Rimanenze (7) (9.526) (25.858)
(Incremento)/Decremento Crediti Commerciali (8) 562 5.601
(Incremento)/Decremento Debiti Commerciali (16) (1.697) (11.188)
(Incremento)/Decremento altre attività/passività (8)-(16) 15.257 (8.368)
(B) Variazione del capitale circolante 4.596 (39.813)
(C) Incasso proventi finanziari/pagamento interessi passivi (3.818) (10.116)
(D) Imposte pagate (907) (4.474)
(E) Flusso di cassa generato (assorbito) dall'attività operativa (A+B+C+D) 18.894 (41.981)
Attività di investimento
(Investimenti)/Disinvestimenti operativi (1)-(2) (8.369) (4.756)
Differenze Cambio su Investimenti operativi netti (1.877)
Variazioni netta delle attività finanziarie 2.228 (451)
(F) Flusso di cassa generato (assorbito) nelle attività di investimento (8.018) (5.207)
Attività di finanziamento
Incremento/(Decremento) Capitale Sociale e riserve per acquisto di azioni proprie (11) 0 15.084
Altre variazioni incluse quelle di terzi 0 72.592
Variazioni di prestiti, finanziamenti, strum. fin. derivati, leasing finanz., e altri finanz. (5.571) (91.086)
Dividendi incassati/(pagati) (312) 0
(G) Flusso di cassa generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (5.883) (3.410)
(H) Variazione attività/(passività) discontinuate 0 87.965
Variazione netta delle disponibilità monetarie (E+F+G+H) 4.993 37.367
Disponibilità liquide iniziali 69.810 77.709
Variazione cassa per attività destinate ad essere cedute 0 (8.444)
Effetto variazione dei tassi di cambio sulle disponibilità liquide 564 (1.525)
Variazione netta delle disponibilità monetarie 4.993 37.367
Disponibilità liquide finali 75.367 105.107

5. 1.5 Prospetto delle variazioni di patrimonio netto consolidato

(in migliaia di euro)
Descrizione Capitale
Sociale
Altre
Riserve
Utile
portato a
nuovo
Totale
del
Gruppo
Quota
Spettante
A Terzi
Totale Patrimonio
Netto
01/01/20 82.290 157.181 (458.562) (219.091) (3.076) (222.167)
Risultato del periodo 251.470 251.470 (3.719) 247.751
Altri utili / (perdite) complessivi (505) (505) (95) (600)
Totale utile/(perdita) complessivi (505) 251.470 250.965 (3.814) 247.151
Aumento di Capitale 15.084 135.028 150.112 16 150.128
Acquisizione/dismissioni (13.766) (11.526) (25.292) 5.110 (20.182)
30/06/2020 97.374 277.938 (218.618) 156.694 (1.764) 154.930
(in migliaia di euro)
Descrizione Capitale
Sociale
Altre
Riserve
Utile
portato a
nuovo
Totale
del
Gruppo
Quota
Spettante
A Terzi
Totale
Patrimonio
Netto
01/01/21 97.374 247.974 (221.989) 123.359 (3.317) 120.042
Risultato del periodo (29.249) (29.249) 718 (28.531)
Altri utili / (perdite) complessivi 8.696 8.696 (311) 8.385
Totale utile/(perdita) complessivi 8.696 (29.249) (20.553) 407 (20.146)
Destinazione del risultato e distribuzione dividendi (236.250) 235.518 (732) (567) (1.299)
30/06/21 97.374 20.420 (15.720) 102.074 (3.477) 98.597

Note illustrative al bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 Giugno 2021

2.rmazioni generali

TREVI − Finanziaria Industriale S.p.A. (di seguito "la Società") e le società da essa controllate (di seguito "Gruppo TREVI o "il Gruppo") svolgono la propria attività nel settore dei servizi di ingegneria delle fondazioni per opere civili, infrastrutturali e costruzione di attrezzature per fondazioni speciali (di seguito "Fondazioni").

Tali attività sono coordinate dalle due società operative principali del Gruppo:

  • Trevi S.p.A., al vertice del campo di attività dell'ingegneria del sottosuolo;
  • Soilmec S.p.A., che guida la relativa divisione e realizza e commercializza attrezzature per l'ingegneria del sottosuolo.

TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A. è quotata alla Borsa di Milano dal luglio 1999.

2.2 Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale

Introduzione

La presente sezione ha lo scopo di: (i) esaminare la correttezza dell'applicazione del presupposto relativo alla continuità aziendale alla relazione semestrale relativa ai dati consolidati al 30 giugno 2021, anche alla luce della situazione economica, finanziaria e patrimoniale e delle ulteriori circostanze che possono assumere rilievo a tal fine; e (ii) identificare le incertezze al momento esistenti, valutando la significatività delle stesse e la probabilità che possano essere superate, prendendo in considerazione le misure poste in essere dal management e gli ulteriori fattori di mitigazione.

Si ricorda che, in occasione dell'approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020, erano stati individuati dalla direzione aziendale alcuni fattori di rischio per la continuità aziendale e, in particolare: (a) il rischio relativo al mancato rispetto delle clausole contrattuali contenute nell'Accordo di Ristrutturazione (come infra definito) e dalle possibili conseguenze derivanti da tale circostanza, anche alla luce dei rapporti con le Banche Finanziatrici (come infra definite); (b) gli eventuali rischi legati all'andamento della liquidità del Gruppo per un periodo di almeno 12 mesi a partire dalla data di riferimento del bilancio; e (c) il rischio derivante dall'eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi di risanamento, come previsti dal Piano Consolidato Aggiornato (come infra definito).

A tale riguardo, si ricorda altresì che, sempre nell'ambito del bilancio di esercizio e consolidato al 31 dicembre 2020 e nella relativa relazione sulla gestione, il consiglio di amministrazione, dopo aver attentamente ed esaustivamente valutato i rischi a cui la continuità era esposta, come sopra sintetizzati, aveva ritenuto appropriata l'adozione del presupposto della continuità aziendale, pur segnalando quale residua incertezza significativa la positiva conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici in relazione alle proposte di

modifica all'Accordo di Ristrutturazione formulate dalla Società (su cui si richiama quanto esposto nella relazione sulla gestione relativa al bilancio al 31 dicembre 2020). Ai fini della presente relazione, la continuità aziendale va dunque valutata tenendo conto delle circostanze predette e degli aggiornamenti disponibili in merito all'evolversi delle stesse successivamente alla data di approvazione del bilancio.

Al fine di descrivere in maniera puntuale le specifiche aree di rischio nell'ambito delle quali la continuità della Società è stata in concreto verificata, occorre in via preliminare ricordare che la Società e il Gruppo hanno affrontato negli anni passati un complesso processo di risanamento economico, finanziario e patrimoniale conclusosi nella prima metà del 2020, a causa di alcune difficoltà e incertezze che si sono manifestate a partire dall'esercizio 2017. Pare pertanto opportuno ricapitolare brevemente in questa sede le principali tappe di tale percorso sino ad oggi.

L'operazione di ristrutturazione e di ripatrimonializzazione del Gruppo conclusasi nel 2020

  • Al fine di fare fronte alla grave situazione di tensione economico-finanziaria della Società e del gruppo ad essa facente capo (il "Gruppo Trevi" o il "Gruppo"), a partire dal 2017 la Società ha avviato un processo di ripatrimonializzazione e di ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo da attuarsi nell'ambito di un accordo ex articolo 182 bis della Legge Fallimentare (come infra definita), il quale ha coinvolto, da un lato, i creditori finanziari del Gruppo Trevi e, dall'altro, i propri azionisti principali.
  • La manovra finanziaria definitiva (la "Manovra Finanziaria Originaria") relativa alla suindicata operazione è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 8 maggio 2019 e, a seguito di alcune modifiche e integrazioni, in data 17 luglio 2019. Tale manovra si innestava su un piano industriale, economico e finanziario relativo al Gruppo Trevi per il periodo 2018-2022 (il "Piano Consolidato Originario") – elaborato nel corso degli esercizi 2018 e 2019 – il quale è stato approvato, nella sua versione finale, dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 2 agosto 2019. La manovra in questione prevedeva, in estrema sintesi:
    • viii) un aumento di capitale di massimi Euro 193,1 milioni, di cui: (a) Euro 130.001.189,07 a pagamento e in via inscindibile, con diritto di opzione in favore degli azionisti della Società ai sensi dell'articolo 2441, comma 1, cod. civ., a un prezzo di sottoscrizione per azione pari a Euro 0,01 (tenuto conto del raggruppamento azionario eseguito il 18 novembre 2019) (l'"Aumento di Capitale in Opzione"); e (b) un ulteriore importo fino a Euro 63.137.242,00, inscindibile sino all'importo di Euro 10.593.896,00, riservato alle Banche Finanziatrici, da eseguirsi mediante compensazione dei crediti secondo un rapporto di conversione pari a 4,5 volte il prezzo di emissione (l'"Aumento di Capitale per Conversione" e, insieme all'Aumento di Capitale in Opzione, l'"Aumento di Capitale"). L'Aumento di Capitale in Opzione era interamente garantito, come segue: (A) quanto a ca. Euro 77,4 milioni, dagli impegni di sottoscrizione assunti da parte dei soci FSI Investimenti S.p.A. ("FSI") e Polaris Capital Management LLC ("Polaris" e, congiuntamente a Polaris, i "Soci Istituzionali"); e (B) quanto ai residui ca. Euro 52,6 milioni,

degli impegni di sottoscrizione assunti dalle Banche Finanziatrici tramite l'utilizzo in compensazione dei loro crediti complessivamente pari a Euro 284,1 milioni, fermo restando che, qualora l'Aumento di Capitale in Opzione avesse dovuto essere sottoscritto dalle Banche Finanziatrici tramite la conversione dei loro crediti, ciò avrebbe comportato una conseguente riduzione dell'importo da sottoscriversi nell'ambito dell'Aumento di Capitale in Conversione, per un importo pari a quello utilizzato per sottoscrivere l'Aumento di Capitale in Opzione;

  • ix) la dismissione di Drillmec S.p.A., Petreven S.p.A. e di tutte le società al tempo facenti parte del Gruppo Trevi e operanti nel settore dell'Oil&Gas (la "Dismissione Oil&Gas") in favore del gruppo indiano facente capo a Megha Engineering & Infrastructures Ltd., primario operatore indiano del settore delle infrastrutture ("MEIL"), tra i leader mondiali del settore. I proventi derivanti da tale dismissione sarebbero stati destinati al rimborso di parte dell'indebitamento gravante sulle società della divisione Oil&Gas, mentre la parte residua di tale indebitamento sarebbe stata accollata da parte di Trevifin e utilizzata per sottoscrivere l'Aumento di Capitale per Conversione ovvero riscadenziata in maniera uniforme al debito oggetto di ristrutturazione di cui al successivo punto (v);
  • x) nel caso di mancata integrale sottoscrizione della porzione di Aumento di Capitale in Opzione, l'eventuale concessione ed erogazione in favore di Trevi S.p.A. ("Trevi") e Soilmec S.p.A. ("Soilmec" e, congiuntamente a Trevifin e Trevi, le "Società Proponenti") di un finanziamento a medio-lungo termine in pool per cassa per un importo massimo complessivo pari al minore tra (a) Euro 41 milioni, e (b) la differenza tra Euro 130 milioni e l'ammontare dell'Aumento di Capitale in Opzione effettivamente sottoscritto dal mercato e dagli azionisti (ivi inclusi i Soci Istituzionali), da cui dovevano essere ulteriormente dedotti i proventi netti derivanti dalla cessione della divisione Petreven in eccesso rispetto a Euro 11,6 milioni (la "Nuova Finanza"). Di tale finanziamento, una parte pari a Euro 12 milioni sono stati erogati nel periodo intercorrente tra il deposito del ricorso ex articolo 182 LF e la data di intervenuta definitività del decreto di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione (come infra definito) (e, dunque, a seguito dell'autorizzazione da parte del Tribunale competente ai sensi dell'articolo 182 quinquies, comma 1, LF). La parte residua di tale Nuova Finanza, che in considerazione dei criteri previsti dal relativo contratto di finanziamento è risultata pari a Euro 878.866,00, è stata erogata successivamente all'esecuzione dell'Aumento di Capitale in data 31 luglio 2020;
  • xi) il consolidamento e il riscadenziamento del debito bancario che avrà data di scadenza finale e relativo rimborso balloon al 31 dicembre 2024, salvi i casi di rimborso anticipato obbligatorio, e la modifica dei relativi termini e condizioni;
  • xii) la conferma delle linee di credito esistenti e la concessione di nuove linee di credito per firma, volte a consentire al Gruppo di emettere le garanzie richieste nell'ambito della propria attività ordinaria, per complessivi circa Euro 200 milioni, una parte delle quali – pari a complessivi Euro 39,3 milioni – da erogarsi anche durante il periodo intercorrente tra la data di deposito e la data di

omologa dell'Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell'articolo 182 quinquies LF, subordinatamente all'ottenimento dell'autorizzazione da parte del Tribunale competente;

  • xiii) il pagamento, da parte di Trevifin, di un importo pari a Euro 8,3 milioni in favore di SC Lowy –creditore finanziario che aveva rifiutato di aderire alla proposta di conversione in azioni ordinarie di cui al precedente punto (i) – a saldo e stralcio del credito di Euro 27,8 milioni (con uno stralcio implicito del credito originario pari al 70%); e
  • xiv)il riscadenziamento sino a tutto il 31 dicembre 2024, e la modifica dei relativi termini e condizioni del prestito obbligazionario denominato «Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A. 5,25% 2014 – 2019» emesso da Trevifin nell'esercizio 2014 per un valore di Euro 50 milioni (il "Prestito Obbligazionario"), già approvato dall'assemblea dei bondholder in data 2 maggio 2019.
  • In data 5 agosto 2019, sono stati sottoscritti gli accordi per la realizzazione della complessiva operazione di ripatrimonializzazione di Trevifin e ristrutturazione dell'indebitamento del Gruppo, e più in dettaglio:
    • v) l'accordo di ristrutturazione dei debiti (l'"Accordo di Ristrutturazione") sottoscritto, inter alios, dalla Società, Trevi e Soilmec, da una parte, e dagli istituti finanziatori del Gruppo Trevi (le "Banche Finanziatrici"), dall'altra parte, da sottoporre all'omologa del Tribunale ai sensi dell'articolo 182 bis del R.D. 16 marzo 1942 n. 267 (la "Legge Fallimentare" o "LF"), nonché gli ulteriori accordi con altri creditori finanziari, anch'essi sottoposti ad omologa ai sensi del medesimo articolo 182 bis LF (gli "Accordi Ulteriori"), volti a disciplinare la ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo Trevi;
    • vi) lo share purchase agreement sottoscritto da Trevifin, le controllate Trevi, Soilmec e Trevi Holding USA Corporation, da una parte, e MEIL Global Holdings B.V., società di diritto olandese direttamente controllata da MEIL, dall'altra parte, volto a disciplinare la Dismissione Oil&Gas (lo "SPA");
    • vii) l'accordo di investimento con il quale i Soci Istituzionali hanno assunto nei confronti di Trevifin inter alia impegni di sottoscrizione per circa Euro 77,4 milioni complessivi in relazione all'Aumento di Capitale in Opzione; e
    • viii) il contratto di finanziamento, con il quale alcune Banche Finanziatrici si sono impegnate a concedere la Nuova Finanza in favore di Trevi e Soilmec.
  • Con provvedimento del 7 novembre 2019, pervenuto a Trevifin il 15 novembre, il Tribunale di Forlì ha rigettato la richiesta di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori. Trevifin, e le controllate Trevi e Soilmec hanno tempestivamente proposto reclamo presso la Corte di Appello di Bologna in data 29 novembre 2019, affinché, con revisione del provvedimento di rigetto, venisse accolta la richiesta di omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori. Con decreti del 10 gennaio 2020, notificati a Trevifin, Trevi e Soilmec in data 21 gennaio 2020, la Corte d'Appello di Bologna ha accolto i reclami avverso i provvedimenti del Tribunale di Forlì di rigetto dell'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori, ritenendo fondate le ragioni addotte dalle società reclamanti, e ha pertanto omologato tali accordi.

  • In data 11 marzo 2020 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il Covid-19 "pandemia". A fronte di tale dichiarazione, sia il Governo Italiano, sia la maggior parte dei governi di Paesi europei ed extra europei hanno implementato azioni volte al contenimento e alla prevenzione della diffusione della pandemia, tra cui la chiusura temporanea di attività commerciali e produttive e la limitazione degli spostamenti sia all'interno dei Paesi sia da/verso l'esterno (c.d. lockdown).
  • In data 31 marzo 2020 a seguito del c.d. primo closing perfezionato in data 28 febbraio 2020 è stata completata con successo la cessione della divisione Oil&Gas del Gruppo Trevi in favore di MEIL Global Holdings B.V. In particolare, ai sensi dello SPA, l'intero capitale sociale di Drillmec S.p.A., Drillmec Inc. e Petreven S.p.A. è stato trasferito al Gruppo MEIL per un corrispettivo (debt free) pari a circa Euro 116,4 milioni. Parte del prezzo corrisposto dal Gruppo MEIL è stato utilizzato da Trevifin, prima del lancio dell'Aumento di Capitale, per il rimborso di 48,5 milioni di euro dell'indebitamento bancario relativo alla divisione Oil&Gas, già oggetto di accollo da parte della Società per circa 107,2 milioni di euro, in conformità con quanto previsto dall'Accordo di Ristrutturazione. Inoltre, una parte del prezzo pari a Euro 14 milioni è stata utilizzata, in conformità agli accordi sottoscritti con il Gruppo MEIL, al fine di costituire un deposito vincolato (c.d. "Escrow Amount") a garanzia degli eventuali obblighi di indennizzo che fossero insorti successivamente al closing dell'operazione;
  • In data 29 maggio 2020 Trevifin ha reso noto al mercato che si è positivamente concluso l'Aumento di Capitale, nell'ambito del quale sono state sottoscritte n. 15.083.921.496 azioni ordinarie di nuova emissione della Società, per un controvalore complessivo pari a Euro 150.839.214,96. In particolare:
    • o la tranche di Aumento di Capitale in Opzione offerto in opzioni ai soci è stata interamente sottoscritta per Euro 130.001.189,07, di cui Euro 87.701.972,96 (Euro 77,4 mln circa riferiti ai Soci Istituzionali) tramite versamento di denaro, ed Euro 42.299.216,02 con la conversione da parte delle principali Banche Finanziatrici di crediti finanziari vantati nei confronti della Società, secondo un rapporto di conversione pari a 4,5:1; e
    • o la tranche di Aumento di Capitale per Conversione riservato alle Banche Finanziatrici, con esclusione del diritto di opzione, è stata sottoscritta per Euro 20.838.025,89 tramite conversione dei crediti finanziari vantati dalle banche stesse nei confronti della Società, secondo il medesimo rapporto di conversione pari a 4,5:1.
  • In data 29 giugno 2020 il Consiglio di Amministrazione di Trevifin, pur in presenza di incertezze relative all'effettiva attuazione del Piano Consolidato Originario, ha approvato i risultati consolidati al 31 dicembre 2019 sulla base del presupposto della continuità aziendale fondando le proprie conclusioni sulla base dei seguenti elementi:
    • vi) l'accoglimento del reclamo avverso i provvedimenti di rigetto adottati dal Tribunale di Forlì al fine di ottenere l'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori, e la conseguente omologa degli stessi con decreto della Corte d'Appello di Bologna del 10 gennaio 2020;

  • vii) il completamento della cessione della divisione Oil&Gas a MEIL Global Holdings B.V. da parte del Gruppo Trevi in data 31 marzo 2020;
  • viii) l'intervenuta efficacia dell'Accordo di Ristrutturazione e degli Accordi Ulteriori in data 29 aprile 2020 a seguito del verificarsi delle condizioni sospensive ivi previste, con conseguente riscadenziamento dell'indebitamento finanziario del Gruppo nei termini ivi previsti;
  • ix) il completamento in data 29 maggio 2020 dell'Aumento di Capitale di Trevifin, nell'ambito del quale sono state sottoscritte n. 15.083.921.496 azioni ordinarie di nuova emissione della Società, per un controvalore complessivo pari a Euro 150.839.214,96; e
  • x) con riferimento, infine, ai fattori di incertezza legati al Piano Consolidato Originario, la circostanza che lo stesso è stato redatto, con l'ausilio di primari advisor industriali e finanziari, è stato più volte esaminato dal Consiglio di Amministrazione ed attestato da parte dell'esperto nominato ai sensi dell'articolo 182 bis LF ed omologato dalla Corte d'Appello di Bologna.

Eventi successivi all'operazione di ristrutturazione

  • In data 22 settembre 2020 il Consiglio di Amministrazione di Trevifin ha approvato i risultati consolidati semestrali al 30 giugno 2020 sulla base del presupposto della continuità aziendale fondando le proprie conclusioni considerando le seguenti circostanze:
    • vi) a seguito dell'esecuzione dell'operazione di rafforzamento patrimoniale di Trevifin e di ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo:
      • o il patrimonio netto della Società è passato da -268,6 milioni di Euro al 31 dicembre 2019 a +124,0 milioni di Euro al 30 giugno 2020, permettendo il superamento della situazione ex articolo 2447 del codice civile;
      • o l'indebitamento finanziario netto del Gruppo si è ridotto dai circa 736 milioni di Euro del 31 dicembre 2019 ai circa 251 milioni di Euro del 30 giugno 2020; e
      • o l'indebitamento residuo del Gruppo è stato quasi integralmente (337,8 milioni di euro rispetto a 349,8 milioni di euro) riscadenziato, prevedendo un rimborso bullet al 31 dicembre 2024, con la modifica dei relativi termini e condizioni;
    • vii) il primo semestre 2020 si era chiuso in linea con le previsioni più aggiornate incluse nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale e le previsioni per l'anno in corso erano in linea con gli scenari prudenziali elaborati dal management all'inizio della pandemia da Covid-19;
    • viii) il Consiglio di Amministrazione ha esaminato le previsioni di ripresa del settore Construction nelle diverse economie in cui opera il Gruppo, ritenendo presenti diverse opportunità per nuovi contratti per il Gruppo;
    • ix) molti governi in molti Paesi delle economie sviluppate ed emergenti, dopo aver protetto il proprio sistema socio-economico con iniziative di lockdown e limitazione alla circolazione di persone e merci, hanno adottato strumenti per sostenere i diversi sistemi economici, con politiche fiscali espansive, mettendo a disposizione liquidità per famiglie e imprese, e predisponendo piani di

rilancio delle economie spesso basati su investimenti infrastrutturali. Pertanto, nonostante per il 2020 lo scenario in merito alla pandemia da Covid-19 sia tale da far ritenere rilevanti gli impatti attesi sul mercato Construction nel 2020, in particolare nel primo semestre, e le stime di crescita del mercato Construction per il 2020 sono state riviste al ribasso coerentemente con le prospettive di contrazione del PIL globale nell'arco dell'anno, resta invece confermata la previsione di recupero di tale mercato nel corso del 2021, sulla base dell'attesa di investimenti governativi a supporto dell'economia (come ad esempio il Piano U.S.A. da 2 trilioni di USD), che si prevede vedano nelle costruzioni e infrastrutture uno dei settori centrali per il rilancio; e

  • x) quanto al Piano Consolidato Originario, pur essendo presenti fisiologici fattori di incertezza legati alla sua completa realizzazione (anche a causa di eventi esogeni e imprevedibili quali, al tempo della sua predisposizione, la pandemia Covid-19), è stato redatto, con l'ausilio di primari advisor industriali e finanziari, ed è stato più volte esaminato dal Consiglio di Amministrazione, nonché attestato da parte dell'esperto nominato ai sensi dell'articolo 182 bis LF ed omologato dalla Corte d'Appello di Bologna.
  • In data 31 gennaio 2021 la Società ha comunicato al mercato che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data in relazione all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 – influenzato anche dagli effetti negativi della pandemia da Covid-19 sull'economia mondiale che ha condizionato l'attività del Gruppo – era possibile prevedere che, in sede di approvazione del bilancio consolidato del Gruppo Trevi si sarebbe verificato il mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione, segnatamente il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA ricorrente consolidati.
  • In data 24 febbraio 2021, Trevifin ha informato il mercato circa l'avvio delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici volte all'individuazione delle modifiche agli accordi in essere necessarie per fare fronte al prevedibile mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione in occasione dell'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2020. La Società ha inoltre informato il mercato circa il fatto che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data relative all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 e delle ulteriori analisi allora in corso sulle prospettive della Società nell'attuale contesto di mercato, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19, emergeva un generale rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano Consolidato Originario, che apparivano pertanto non interamente realizzabili nell'arco temporale considerato. In considerazione di ciò, nelle interlocuzioni avviate con le Banche Finanziatrici la Società ha avanzato l'ipotesi sia di concessione degli usuali waiver e modifiche ai parametri finanziari originariamente fissati nell'Accordo di Ristrutturazione, sia di rideterminazione di alcune scadenze previste nell'esercizio in corso in relazione a talune esposizioni.

Gli eventi successivi a quelli sopra elencati e le ulteriori azioni intraprese dal management nel frattempo saranno trattati nel prosieguo della presente sezione, con riferimento alle specifiche aree di rischio cui si riferiscono.

Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto

Le attuali condizioni dei mercati in cui opera il Gruppo Trevi, associate alla complessa situazione del Gruppo, hanno richiesto alla direzione della Società di svolgere, già in occasione dell'approvazione dell'ultimo bilancio di esercizio, valutazioni particolarmente accurate in merito al presupposto della continuità aziendale, con specifico riguardo ad alcune aree di rischio.

In particolare, ai fini dell'approvazione della relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2021, il Consiglio di Amministrazione ha proceduto a compiere tutte le necessarie valutazioni circa la sussistenza del presupposto della continuità aziendale tenendo conto, a tal fine, di tutte le informazioni disponibili relativamente ai prevedibili accadimenti futuri.

Nel determinare se il presupposto della continuazione dell'attività sia applicabile, gli amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno – ma non limitato – a dodici mesi dopo la data di riferimento della relazione semestrale al 30 giugno 2021. Sono stati presi in considerazione i principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi in merito alla continuità. In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha tenuto in considerazione le valutazioni che erano state effettuate in occasione dell'approvazione dell'ultimo bilancio di esercizio, ponendo particolare attenzione sulle circostanze che erano state identificate quali possibili fattori di rischio in tale sede, al fine di verificarne lo status. In linea con quanto era stato rilevato in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, nel caso di Trevifin e del Gruppo Trevi, gli indicatori di rischio da valutare con particolare attenzione sono tuttora quelli rientranti nell'area finanziaria e, in particolare, quelli legati al mancato rispetto di alcune previsioni dell'Accordo di Ristrutturazione (e del piano sottostante allo stesso) e ai rapporti con le Banche Finanziatrici.

A tal proposito, anche per sgombrare il campo da eventuali fraintendimenti, va comunque evidenziato preliminarmente che, come già esposto nel precedente paragrafo e nella relazione sulla gestione relativa al bilancio al 31 dicembre 2020, le operazioni che componevano la Manovra Finanziaria Originaria, come disciplinata dall'Accordo di Ristrutturazione, sono state poste integralmente in essere in sostanziale conformità alle previsioni degli accordi originari, e ciò ha consentito alla Società e al Gruppo Trevi di riequilibrare immediatamente la propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria rispetto alla precedente situazione di crisi che aveva determinato la necessità di addivenire alla sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione stesso. Ciò trova conferma nella circostanza che il Gruppo Trevi, nonostante i consistenti ritardi nell'omologazione e, conseguentemente, nella successiva attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione e del piano ad esso sotteso (che pure hanno comportato maggiori costi a carico della Società e una minore marginalità) e nonostante il successivo scoppio della pandemia Covid-19 proprio a cavallo del completamento dell'Aumento di Capitale (che ne ha, con ogni probabilità, influenzato negativamente il pieno successo), è riuscito a ottenere risultati coerenti con gli scenari prudenziali che il management aveva elaborato proprio al fine di verificare la perdurante tenuta del piano (inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale), e a rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione alla data di verifica del 30 giugno 2020. Tuttavia, il protrarsi della pandemia, con la seconda ondata della diffusione del virus, le misure restrittive progressivamente più stringenti che gli stati e le imprese sono stati costretti ad adottare nel

corso del 2020 (restrizioni alla circolazione di persone e merci, chiusura di stabilimenti, misure di sicurezza, ecc.), la conseguente contrazione degli investimenti a livello internazionale e i consistenti ritardi nell'acquisizione di nuovi ordini e ritardi nell'esecuzione di alcuni progetti in corso e/o da acquisire, nonché il verificarsi di alcuni eventi ulteriori (quali la cancellazione ovvero la mancata acquisizione di alcune commesse) hanno influenzato negativamente i risultati del Gruppo soprattutto nel secondo semestre 2020, comportando un peggioramento di tutti i principali indicatori (fatturato, EBITDA e Posizione Finanziaria Netta) rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Originario per il medesimo periodo e una minore generazione di cassa netta, seppure con risultati economici in linea rispetto agli scenari prudenziali elaborati dal management e inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale. Le incertezze sulla continuità aziendale relative al Gruppo Trevi, così come le valutazioni sulla probabilità che le stesse vengano superate, vanno quindi inquadrate in tale ambito e analizzate alla luce delle conseguenze che tali circostanze hanno avuto e/o potranno avere sul processo di risanamento e, in generale, sull'attività del Gruppo Trevi.

In particolare, i già segnalati scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario rilevati in particolare nel corso del secondo semestre 2020, hanno comportato, da un lato, il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione e, dall'altro, la necessità di aggiornare gli obiettivi del suddetto piano - sempre nel rispetto delle originarie linee strategiche - e di rivedere le previsioni per i prossimi esercizi, mediante l'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Società in data 23 aprile 2021 di un nuovo piano industriale relativo al periodo 2021-2024 (il "Piano Consolidato Aggiornato"). Tale piano prevede livelli inferiori sia di ricavi che di EBITDA rispetto al Piano Consolidato Originario, così come una minore generazione di cassa e, conseguentemente, una Posizione Finanziaria Netta stabilmente più elevata.

Va detto altresì che il Piano Consolidato Aggiornato considera come arco temporale il periodo 2021-2024, mentre il Piano Consolidato Originario considerava il periodo 2019-2022 (prevedendo che, al termine di tale periodo, fossero raggiunti gli obiettivi finali di risanamento del Gruppo). L'orizzonte temporale del Piano Consolidato Aggiornato, pur essendo allineato alle principali scadenze dell'indebitamento finanziario previste dall'Accordo di Ristrutturazione e dagli accordi con i creditori finanziari del Gruppo Trevi, va dunque oltre quello del Piano Consolidato Originario. Tale circostanza implica evidentemente che il raggiungimento degli obiettivi di risanamento del Gruppo Trevi che, nell'ambito del Piano Consolidato Originario, era previsto per la fine dell'esercizio 2022, nell'ambito del Piano Consolidato Aggiornato vada valutato in tale arco temporale più ampio.

Più nello specifico, gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario, e la conseguente necessità di elaborare e approvare il Piano Consolidato Aggiornato comportano le seguenti conseguenze:

  • (iv) il mancato rispetto di alcuni obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e la necessità di richiedere alle Banche Finanziatrici alcune modifiche rispetto allo stesso ovvero di sottoscrivere un nuovo accordo. Su tale punto, si veda più nello specifico il successivo paragrafo;
  • (v) una minore generazione di cassa rispetto a quella prevista dal Piano Consolidato Originario e la necessità, dunque, di valutare se tale circostanza possa far emergere, nell'orizzonte considerato, situazioni di tensione di cassa tali da non consentire la normale operatività del Gruppo; e

(vi) gli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, che hanno determinato la necessità di approvare il Piano Consolidato Aggiornato e la conseguente necessità di valutare la perdurante capacità del Gruppo di riequilibrare la propria situazione economica e finanziaria.

Tali incertezze possono essere tutte ricondotte all'interno di una complessiva categoria di "rischio finanziario", che si sostanzia nella capacità della Società, a fronte delle circostanze sopra descritte, di rispettare gli impegni finanziari assunti nonché di generare e/o reperire risorse sufficienti per soddisfare le proprie esigenze finanziarie a sostegno del programma di investimenti e degli obiettivi del Piano Consolidato Aggiornato. Il ragionevole superamento di tali incertezze, come si vedrà nei successivi paragrafi, va valutato alla luce delle azioni intraprese dal management e dipende dal raggiungimento di un nuovo accordo con le Banche Finanziatrici in merito a una manovra finanziaria a supporto degli obiettivi di risanamento della Società.

Nei paragrafi successivi si esamineranno in maniera analitica le circostanze prese in considerazione al fine di determinare la correttezza dell'applicazione del presupposto della continuità aziendale alla relazione semestrale consolidata.

Il mancato rispetto degli obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e le richieste di modifica formulate alle Banche Finanziatrici

Con riferimento all'Accordo di Ristrutturazione, le conseguenze della complessiva situazione nella quale si trova il Gruppo Trevi per effetto degli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario possono essere così sintetizzate.

  • D. Violazione dei parametri finanziari alla data di verifica del 31 dicembre 2020: sulla base dei risultati relativi all'esercizio 2020, come risultanti dal relativo bilancio consolidato, il Gruppo Trevi non è stato in grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione per la data di verifica del 31 dicembre 2020. In particolare, l'Accordo di Ristrutturazione prevede che, alla data di verifica che cade il 31 dicembre 2020, le Società Proponenti avrebbero rispettato i seguenti parametri finanziari:
    • Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / EBITDA inferiore o uguale a 4,5x ("Leverage Ratio"); e
    • Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / Patrimonio Netto Consolidato inferiore o uguale a 1,8x ("Debt/Equity Ratio").

Alla luce dei risultati derivanti dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, tali parametri finanziari non risultano rispettati e, in particolare: (a) il Leverage Ratio risulta pari a 5,36x; e (b) il Debt/Equity Ratio risulta pari a 2,24x. Tale circostanza implica le seguenti possibili conseguenze, che costituiscono possibili rischi per la continuità aziendale: (i) la formale dichiarazione da parte delle Banche Finanziatrici circa il verificarsi di un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e la conseguente attivazione dei rimedi contrattualmente previsti, tra cui la decadenza dal beneficio del termine in relazione all'indebitamento finanziario oggetto dell'Accordo di Ristrutturazione, e la

richiesta di immediato rimborso anticipato dell'indebitamento medesimo; e (ii) l'interruzione da parte delle Banche Finanziatrici delle linee di credito a breve termine per cassa e per firma previste dall'Accordo di Ristrutturazione, facendo venire meno il necessario sostegno finanziario al Gruppo. Quanto sopra, rende necessario un formale impegno delle Banche Finanziatrici a non avvalersi di alcuno di tali rimedi e una rinuncia all'esercizio degli stessi in conseguenza di tali violazioni;

  • E. Necessità di aggiornare i parametri finanziari per le successive date di verifica: le previsioni del Piano Consolidato Aggiornato denotano che, con ogni probabilità, le Società Proponenti non saranno in grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione anche alle successive date di verifica. Infatti, i parametri finanziari che erano stati inseriti nell'Accordo di Ristrutturazione, e che le Società Proponenti si sono impegnate a rispettare a ciascuna data di verifica che cade il 30 giugno e del 31 dicembre di ciascun esercizio, erano basati sulle previsioni del Piano Consolidato Originario che, come si è detto, sono da ritenersi superate alla luce dei risultati raggiunti dal Gruppo, i quali mostrano un andamento peggiorativo rispetto alle previsioni originarie. Il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti alle successive date di verifica costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e comporterebbe le conseguenze già descritte al precedente paragrafo A., esponendo la Società e il Gruppo Trevi alle relative incertezze sulla continuità. Ciò implica la necessità di prevedere dei parametri finanziari rivisti ed allineati rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato e, a tal fine, si è reso necessario richiedere alle Banche Finanziatrici che dessero il proprio consenso alle modifiche dell'Accordo di Ristrutturazione volte a: (a) dare atto, da un lato, della circostanza che si sono verificati degli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario i quali hanno richiesto la predisposizione ed approvazione del Piano Consolidato Aggiornato; e (b) prevedere dei nuovi parametri finanziari, modificati al fine di renderli coerenti con il Piano Consolidato Aggiornato;
  • F. Necessità di chiedere lo spostamento di alcune scadenze finanziarie: come detto, gli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, derivanti anche dalle conseguenze della pandemia da Covid-19, implicano un costante minore dimensionamento delle disponibilità liquide rispetto al Piano Consolidato Originario nel corso del biennio 2021-2022, con particolare riferimento al primo semestre del 2021. Sebbene l'Accordo di Ristrutturazione preveda che la gran parte dell'indebitamento finanziario nei confronti delle banche aderenti vada rimborsato bullet al 31 dicembre 2024, esistono alcune scadenze finanziarie nel corso dei prossimi 12 mesi che, laddove le Società Proponenti dessero corso ai relativi pagamenti, potrebbero creare situazioni di tensioni di cassa e mettere a rischio la capacità del Gruppo di fare fronte alle esigenze finanziarie del business. Più in particolare, l'Accordo di Ristrutturazione prevede: (a) l'obbligo di rimborsare, entro il dodicesimo mese dalla c.d. Data di Conversione, cioè il 29 maggio 2021, alcuni insoluti che erano stati riscadenziati al momento della sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione, per un importo pari a ca. Euro 19,2 milioni (i cc.dd.

"Insoluti"); (b) l'obbligo di rimborsare le rate in linea capitale della c.d. Nuova Finanza concessa nell'ambito dell'Accordo di Ristrutturazione in scadenza il 30 giugno e il 31 dicembre 2021, per un importo complessivamente pari a ca. Euro 1,9 milioni. Il mancato rimborso di tali importi costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e potrebbe comportare conseguenze analoghe a quelle descritte ai precedenti punti (i) e (ii) di cui al precedente Paragrafo A, e le Banche Finanziatrici potrebbero esercitare i rimedi sopra descritti. Ciò rappresenta evidentemente un ulteriore elemento di incertezza da tenere in considerazione rispetto alla continuità aziendale, e ha reso necessario chiedere alle Banche Finanziatrici una sospensione dei suddetti obblighi di rimborso e un riscadenziamento degli stessi a una data che sia coerente con i flussi di cassa previsti dal Piano Consolidato Aggiornato. Inoltre, l'Accordo di Ristrutturazione prevede che, nel caso in cui l'Importo Escrow (che, si ricorda, costituisce un deposito vincolato a garanzia di eventuali obblighi di indennizzo nascente dai contratti relativi alla Dismissione Oil&Gas) fosse liberato, tale importo debba essere destinato al rimborso anticipato di alcune delle Banche Finanziatrici (i.e., le banche che vantavano esposizioni nei confronti delle società che facevano parte della Divisione Oil&Gas).

Con riferimento alle circostanze sopra descritte, si rimanda alle considerazioni svolte nei paragrafi successivi, e in particolare a quanto si dirà con riferimento all'Accordo di Standstill (come infra definito) che è stato sottoscritto in data 5 agosto 2021, con il quale è stato provvisoriamente posto rimedio ad alcune delle situazioni sopra descritte, sebbene sia tuttora necessario raggiungere un accordo definitivo con le Banche Finanziatrici in merito alle modifiche all'Accordo di Ristrutturazione in essere (ovvero a un nuovo accordo).

Rischi relativi all'andamento della liquidità dei prossimi 12 mesi

In coerenza con le valutazioni svolte in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, un elemento che è stato valutato con particolare attenzione, alla luce della minor generazione di cassa prevista dal Piano Consolidato Aggiornato, è l'idoneità dei livelli di cassa previsti nei prossimi 12 mesi a garantire l'ordinaria operatività del Gruppo, il finanziamento delle relative commesse e il regolare pagamento dei fornitori. A fini di chiarezza, va premesso che appare improbabile, alla luce della complessiva situazione, ipotizzare che possano essere concesse al Gruppo nuove linee di credito per cassa non previste dal Piano Consolidato Originario. Il Gruppo dovrà quindi essere in grado di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie esclusivamente tramite il ricorso alle linee di credito esistenti per il finanziamento del circolante e tramite i flussi attivi derivanti dalla propria attività ordinaria, fatta unicamente eccezione per il possibile ricorso a linee per la cessione pro-soluto dei crediti rientranti nell'indebitamento finanziario consentito ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione. Tale aspetto risulta come è ovvio centrale nella valutazione del presupposto della continuità aziendale, e ha reso necessaria, già in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, un'attenta verifica delle previsioni di cassa dei 12 mesi successivi, per accertarsi che, sulla base delle previsioni elaborate dal management, i flussi attivi derivanti dall'attività siano fossero ragionevolmente idonei a sostenere tempo per tempo le esigenze finanziarie del Gruppo senza ricorso a nuove linee di credito, e senza causare prevedibili

situazioni di tensione di cassa. Tale verifica aveva dato esito positivo in occasione dell'approvazione del bilancio, ma è parso opportuno rinnovarla ai fini dell'approvazione della relazione semestrale. A questo fine, come si dirà più diffusamente nel prosieguo, la Direzione Aziendale ha aggiornato le previsioni di cassa che erano state effettuate in occasione dell'approvazione del bilancio sulla base dei dati actual ed ha esteso tali previsioni sino al 30 giugno 2022. Da tale esercizio, come si dirà meglio nel prosieguo, emerge la ragionevole aspettativa di una situazione positiva di cassa del Gruppo almeno fino ad allora.

Rischi conseguenti agli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario e al possibile mancato raggiungimento degli obiettivi di riequilibrio economico-finanziario

In coerenza con le valutazioni svolte in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, uno degli elementi presi in considerazione al fine di valutare le incertezze sulla continuità aziendale è se le previsioni del Piano Industriale Aggiornato, anche alla luce delle ultime risultanze circa l'andamento del Gruppo, appaiono comunque idonee a consentire il raggiungimento di un riequilibrio economico-finanziario, elemento dal quale dipende altresì la possibilità di raggiungere un accordo con le Banche Finanziatrici in relazione alla manovra finanziaria.

Si segnala in proposito che, sulla base dei dati al 30 giugno 2021, l'andamento del Gruppo nei primi mesi dell'anno per quanto riguarda i principali indicatori (Ricavi EBITDA ricorrente e Posizione Finanziaria Netta-PFN) è risultato sostanzialmente in linea con le previsioni del primo anno del Piano Consolidato Aggiornato. In particolare, al 30 giugno 2021 mentre i ricavi risultano essere inferiori rispetto alle previsioni, EBITDA è in linea e la PFN ha registrato un andamento migliorativo, riducendosi rispetto all'inizio dell'anno. A questo proposito, va segnalato in particolare che nel corso dei primi sei mesi dell'anno il Gruppo ha generato cassa netta per circa 5,5 milioni di euro, passando da 69,8 registrati ad inizio anno a 75,3 milioni al 30 giugno 2021. Inoltre, a partire dal mese di marzo 2021, è stata confermata durante il primo semestre dell'anno la tendenza alla crescita del backlog (già segnalata in occasione dell'approvazione del bilancio di esercizio), grazie ai nuovi ordini acquisiti. I dati consolidati della relazione semestrale al 30 giugno 2021 confermano in sintesi le tendenze di ripresa del business che erano emerse in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020.

Le analisi svolte in merito ai rischi e alle incertezze cui il Gruppo è esposto, e le misure poste in essere dal management al fine di farvi fronte

Alla luce di quanto sopra, in occasione dell'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2020, il Consiglio di Amministrazione aveva opportunamente richiesto e ottenuto le informazioni necessarie ad analizzare le circostanze descritte in precedenza, al fine di valutare se tali circostanze rappresentassero effettivamente degli elementi tali da costituire incertezze significative rispetto al presupposto della continuità aziendale e se tali incertezze possano ragionevolmente essere superate. In tale occasione, i consiglieri avevano ritenuto di approvare il bilancio sul presupposto della continuità, pur segnalando una residua incertezza significativa relativa al rischio di mancato raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici. Il Consiglio di

Amministrazione ha ritenuto dunque opportuno richiedere e ottenere un aggiornamento delle informazioni in merito alle circostanze sopra descritte al fine di valutare la correttezza dell'applicazione del presupposto della continuità aziendale anche con riferimento all'approvazione della relazione semestrale al 30 giugno 2021. A tal proposito, occorre considerare quanto segue.

L'Accordo di Standstill e i rapporti con le Banche Finanziatrici

Come già illustrato nella relazione sulla gestione relativa al bilancio al 31 dicembre 2020, con riferimento alle circostanze sopra descritte, relative al mancato rispetto di alcune previsioni dell'Accordo di Ristrutturazione, sono state tempestivamente avviate, a partire dal mese di febbraio 2021, interlocuzioni con le Banche Finanziatrici (molte delle quali, si ricorda per inciso, sono divenute azioniste della Società in attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione), con il coinvolgimento dei rispettivi consulenti legali e finanziari. Nell'ambito di tali interlocuzioni, è stato trasmesso alle Banche Finanziatrici un documento nel quale erano contenute le seguenti richieste:

  • concessione di un waiver relativamente al mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione alla data di verifica del 31 dicembre 2020;
  • disapplicazione dell'obbligo di rispettare i parametri finanziari alle successive date di verifica del 30 giugno 2021 e del 31 dicembre 2021;
  • modifica dei parametri finanziari in relazione alle date di verifica relative agli esercizi successivi, al fine di allinearli rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato;
  • proroga dell'obbligo di rimborso dei cc.dd. Insoluti, pari a ca. Euro 14,3 milioni, che in base all'Accordo di Ristrutturazione è previsto a fine maggio 2021, sino al 31 dicembre 2022;
  • moratoria delle rate di rimborso in linea capitale della Nuova Finanza previste in scadenza il 30 giugno e 31 dicembre 2021, per un importo pari a ca. 1,9 mln, e riscadenziamento delle stesse sino al 30 giugno 2022; e
  • proroga sino al 31 dicembre 2022 dell'obbligo di rimborsare gli eventuali importi residui depositati sul c.d. Escrow Account a garanzia degli obblighi di indennizzo assunti dalla Società ai sensi dello SPA, laddove tali importi fossero stati liberati.

A fronte di tali richieste, come di prassi, le Banche Finanziatrici hanno chiesto ulteriori informazioni ed approfondimenti alla Società e ai suoi consulenti, anche al fine di poter completare i propri processi istruttori e, successivamente, avviare i propri processi deliberativi. Più in particolare, la Società e le Banche Finanziatrici hanno concordato sull'opportunità, a tutela delle banche stesse ma anche di tutti gli stakeholder, di: (i) sottoporre il Piano Consolidato Aggiornato a una independent business review ("IBR"), che verificasse la ragionevolezza fondatezza delle assunzioni industriali e di mercato poste alla base del Piano Consolidato Aggiornato; (ii) definire quanto prima una complessiva proposta manovra finanziaria (e, se del caso, patrimoniale) a supporto del Piano Consolidato Aggiornato, che includa le predette richieste formulate dalla Società (la "Nuova Manovra

Finanziaria"), da sottoporre alle Banche Finanziatrici ai fini della sottoscrizione di un nuovo accordo con le stesse (il "Nuovo Accordo"); e (iii) inquadrare la Nuova Manovra Finanziaria e il Nuovo Accordo nell'ambito di uno degli strumenti previsti dalla legge fallimentare per il risanamento delle imprese in crisi, e dunque di sottoporre il Piano Consolidato Aggiornato, la Nuova Manovra Finanziaria e il Nuovo Accordo all'esame di un esperto indipendente affinché rilasci le attestazioni previste dalla legge.

Sempre nel contesto delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici, al fine di gestire la fase corrente e di consentire, nell'interesse di tutte le parti coinvolte e in generale degli stakeholder del Gruppo Trevi, la gestione in continuità del business nelle more dei processi istruttori e decisionali delle banche, è stato sottoscritto in data 5 agosto 2021 un accordo di moratoria e standstill (l'"Accordo di Standstill") tra la Società, le controllate italiane Trevi, Soilmec e PSM e le Banche Finanziatrici. L'Accordo di Standstill prevede: (i) una generale sospensione degli obblighi relativi al rispetto dei parametri finanziari; (ii) la sospensione degli obblighi pagamento degli importi dovuti nel corso del 2021; (iii) il mantenimento delle linee di credito esistenti, sia per cassa che per firma (per quanto riguarda le linee di firma, le stesse sono state suddivise in tranche utilizzabili al raggiungimento di determinate milestone); e (iv) l'impegno a non avvalersi dei rimedi conseguenti al verificarsi degli "Eventi Rilevanti" relativi alle circostanze sopra descritte. La durata dell'Accordo di Standstill è sino al 31 dicembre 2021, ferma restando la facoltà di estendere tale durata, con il consenso di tutte le parti, laddove ciò dovesse rendersi necessario. La sottoscrizione dell'Accordo di Standstill, sebbene non sia di per sé sufficiente a superare definitivamente le incertezze relative alla continuità aziendale rappresentate nel precedente paragrafo – le quali sarebbero infatti superate esclusivamente tramite la sottoscrizione del Nuovo Accordo con le banche, che recepisca il contenuto della Nuova Manovra Finanziaria – rappresenta indubbiamente un segnale molto importante dal punto di vista della continuità aziendale. Infatti, tale accordo, da un lato pone provvisoriamente rimedio agli Eventi Rilevanti dell'Accordo di Ristrutturazione, che erano stati descritti nei precedenti paragrafi e dall'altro rappresenta una chiara indicazione circa l'intenzione delle Banche Finanziatrici di collaborare al fine di individuare la soluzione più adeguata al definitivo risanamento e al rilancio del Gruppo, consentendo a quest'ultimo di poter continuare a svolgere la propria attività in continuità e di poter rispettare le previsioni del Piano Consolidato Aggiornato. Va altresì segnalato che, in conformità a quanto previsto dall'Accordo di Standstill, la Società sta ponendo in essere le attività necessarie al fine di rispettare le milestone ivi previste e, in particolare:

  • (iv) ha incaricato Alvarez & Marsal, società di consulenza di primario standing, al fine di svolgere l'IBR sul Piano Consolidato Aggiornato, attività che è in corso di completamento al fine di poter essere presentata alle Banche Finanziatrici;
  • (v) sta completando, con l'ausilio dei propri advisor, la proposta di Nuova Manovra Finanziaria che dovrà essere discussa con le Banche Finanziatrici; e
  • (vi) ha incaricato il Dott. Mario Ravaccia, dello Studio Spada & Partners, al fine di redigere le attestazioni necessarie relativamente al Piano Consolidato Aggiornato e alla Nuova Manovra Finanziaria.

Evidentemente, né la sottoscrizione dell'Accordo di Standstill né il completamento delle attività suddette consente, di per sé, di ritenere superata l'incertezza derivante dagli Eventi Rilevanti verificatisi ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione nonché, in generale, dall'esigenza di sottoscrivere un Nuovo Accordo con le Banche Finanziatrici volto a recepire i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria. Tale incertezza potrà ritenersi definitivamente superata esclusivamente a seguito della positiva valutazione, da parte dei competenti organi delle Banche Finanziatrici, della Nuova Manovra Finanziaria nonché della sottoscrizione ed intervenuta efficacia del Nuovo Accordo. Ciononostante, l'Accordo di Standstill rappresenta un significativo avanzamento nelle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici e, anche in considerazione di ciò, gli amministratori ritengono ragionevole che tale incertezza possa essere superata nel corso dei prossimi mesi attraverso l'adozione delle misure intraprese dal management, che sono da ritenersi adeguate alla luce della situazione.

Prevedibile andamento della liquidità nel corso dei prossimi 12 mesi

Con riferimento all'incertezza segnalata in precedenza relativa al rischio che, a causa della minore generazione di cassa conseguente alla pandemia da Codiv-19 e riflessa nelle previsioni del Piano Consolidato Aggiornato, possano verificarsi delle situazioni di tensione di cassa nel corso dei 12 mesi successivi alla data di riferimento della relazione della relazione semestrale, va rilevato quanto segue.

Innanzitutto, come già segnalato in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, va sottolineato che la Direzione Aziendale della Società monitora costantemente l'andamento della cassa del Gruppo, anche a livello delle singole Divisioni Trevi e Soilmec. In particolare, il management predispone un piano di tesoreria a breve termine che analizza l'andamento della cassa nelle successive 20 settimane, documento che viene aggiornato ogni 4 settimane sulla base dei dati actual a disposizione, provenienti da tutte le legal entity del Gruppo. Tale strumento, i cui risultati vengono analizzati e discussi con il management locale, consente di monitorare la cassa a breve termine, e di avere contezza di eventuali shortfall di cassa con congruo anticipo, in modo da poter adottare le iniziative di volta in volta necessarie. Tale piano di tesoreria è stato da ultimo aggiornato tra il 20 e il 23 settembre u.s., e mostra un andamento della liquidità che, anche nel momento di picco, resta comunque positivo con un margine sufficiente a garantire la normale operatività del Gruppo.

Inoltre, in conformità a quanto previsto dall'Accordo di Standstill, la Società fornisce alle Banche Finanziatrici un piano di tesoreria aggiornato, verificato da parte di PricewaterhouseCoopers, relativo alle previsioni di cassa dei 6 mesi successivi, basato su previsioni settimanali, per i primi 3 mesi, e su previsioni mensili, per i 6 mesi successivi. L'ultimo piano di tesoreria aggiornato è stato fornito alle Banche Finanziatrici in data 10 settembre 2021, e sulla base delle relative previsioni non sono emerse criticità relativamente alla situazione di cassa del Gruppo e/o delle singole divisioni nel relativo periodo.

Si ricorda altresì che, in occasione dell'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2020, erano state svolte analisi approfondite da parte del management circa il prevedibile andamento della liquidità nel corso dei 12 mesi successivi. Era stato predisposto in particolare un budget mensilizzato che analizzava l'andamento della liquidità nel corso dell'esercizio in corso nonché una liquidity analysis, predisposta raccogliendo le necessarie

informazioni da parte di tutte le legal entity del Gruppo, che esaminava il prevedibile andamento della liquidità sino al 31 marzo 2022. Tali analisi avevano confermato che non venivano evidenziate situazioni critiche dal punto di vista della cassa, tali da poter compromettere l'ordinaria operatività del Gruppo.

Il Consiglio di Amministrazione, ai fini dell'approvazione della presente relazione semestrale, ha comunque esaminato l'aggiornamento di tale liquidity analysis, estendendo il periodo oggetto della stessa sino a tutto il 30 giugno 2022, tenendo in considerazione i dati consuntivi del Gruppo al 30 giugno 2021. In primo luogo, si segnala che i dati consuntivi hanno confermato la correttezza delle previsioni che erano state elaborate in occasione dell'approvazione del bilancio, non essendosi riscontrate nel corso del primo semestre situazioni di tensione e/o shortfall di cassa. Al contrario, il profilo di generazione di cassa del Gruppo è risultato migliore delle previsioni e, nel corso del primo semestre, il Gruppo ha generato cassa netta, migliorando la posizione finanziaria netta consolidata. Ciò è dovuto alla ripresa del mercato e agli incassi ricevuti durante i primi sei mesi dell'anno. Per quanto riguarda i mesi successivi, le analisi di liquidità svolte mostrano un andamento progressivamente crescente per tutto l'esercizio in corso e per il primo semestre 2022, senza evidenziare situazioni di particolare criticità, ferma restando la necessità di un costante monitoraggio della situazione. Pertanto, sulla base di tali proiezioni, è ragionevolmente prevedibile che la cassa minima del Gruppo si mantenga a un livello sufficiente per consentire al Gruppo di gestire la propria normale attività corrente secondo criteri di continuità e di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie per tutto il periodo considerato.

Il monitoraggio del management relativamente all'andamento della liquidità del Gruppo appare dunque adeguato alla situazione e le risultanze dell'analisi svolta non mostrano allo stato situazioni di tensioni e/o di shortflall di cassa fino a giugno 2022. Le previsioni di cassa appaiono redatte in modo prudenziale, prendendo in considerazione soltanto gli incassi le cui tempistiche sono state opportunamente verificate, e non includendo le previsioni di incassi rispetto alle quali esistono dubbi in merito alle tempistiche di pagamento, e non includendo altresì anticipi di clienti su commesse di dimensioni rilevanti.

In conclusione, sulla base di quanto sopra, non appaiono oggi esservi elementi per ritenere che, durante i 12 mesi successivi alla data di riferimento della relazione semestrale siano prevedibili situazioni di tensioni di cassa tali da compromettere la normale operatività del Gruppo. La relativa incertezza, a seguito delle analisi opportunamente svolte, deve dunque ritenersi superata sulla base delle informazioni attualmente disponibili.

Il raggiungimento dei target di risanamento

Come già rilevato in precedenza, i dati consolidati al 31 dicembre 2020 avevano mostrato scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, anche per gli impatti significativi della pandemia da Covid-19. Il management della Società si è dunque prontamente adoperato, sin dal mese di novembre 2020, nell'elaborazione di previsioni aggiornate basate su tali risultati di partenza, che sono contenute nel Piano Consolidato Aggiornato. A tal fine, il management è stato affiancato da primari advisor industriali e finanziari.

In occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, il Consiglio di Amministrazione aveva valutato con particolare attenzione i rischi derivanti dagli scostamenti in questione e, in particolare, il rischio che il Piano Consolidato Aggiornato non consentisse alla Società e al Gruppo di raggiungere i target di

risanamento che si era originariamente prefissato.

Tale incertezza era stata ritenuta superabile sulla base delle considerazioni qui di seguito sinteticamente riportate (per un'esposizione più esaustiva, si rimanda alla relazione sulla gestione relativa al bilancio 2020):

  • (v) gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario sono ascrivibili principalmente alla diffusione della pandemia Covid-19 ovvero legati a ulteriori eventi straordinari una tantum;
  • (vi) alla luce della scadenza di gran parte dell'indebitamento finanziario cui il Gruppo è esposto, che è nel 2024, vi è un margine di due ulteriori esercizi per poter migliorare il merito di credito e gli indicatori di "rifinanziabilità" del Gruppo. Il Piano Consolidato Aggiornato, infatti, sviluppa le relative previsioni anche con riferimento agli esercizi successivi al 2022 (i.e., 2023 e 2024). Le assunzioni di crescita relative a tali esercizi appaiono sostenibili e non incoerenti con quelle degli esercizi precedenti e, sulla base delle relative proiezioni del Piano Consolidato Aggiornato tutti i principali indicatori del Gruppo dovrebbero ulteriormente migliorare tanto che, al termine del relativo periodo di piano, il Gruppo dovrebbe raggiungere un Leverage Ratio pari a circa 2,3x, parametro finanziario che risulta coerente con quello che, già in occasione dell'Accordo di Ristrutturazione, era stato ritenuto da parte dell'attestatore, prof. Enrico Laghi, idoneo a consentire la rifinanziabilità dell'indebitamento finanziario del Gruppo (sebbene come detto, in base alle previsioni del Piano Consolidato Originario, tale parametro avrebbe dovuto essere raggiunto già nel 2022);
  • (vii) il Piano Consolidato Aggiornato appare redatto secondo criteri ragionevoli e prudenziali e mostra comunque la possibilità di raggiungere, al termine del piano stesso, una situazione di sostanziale equilibrio economico-finanziario e patrimoniale, e la sua fattibilità risulta confermata dall'andamento dei primi mesi del 2021; e
  • (viii) a ulteriore conferma delle precedenti considerazioni, gli amministratori avevano sottolineato come i dati preliminari a disposizione del management alla data di approvazione del bilancio stessero fornendo conferme circa le ipotesi che erano state formulate nel Piano Consolidato Aggiornato, per quanto riguarda il backlog e l'acquisizione di ordini.

Sulla base di tali considerazioni, gli amministratori, pur evidenziando come le previsioni del Piano Consolidato Aggiornato siano, per loro natura, incerte, avevano ritenuto superabile l'incertezza in esame, e avevano ritenuto ragionevole che, anche grazie alle misure in corso di discussione con le Banche Finanziatrici, il Gruppo avrebbe comunque raggiunto una situazione di equilibrio economico, patrimoniale e finanziario al termine dell'arco di piano.

È evidente, peraltro, come la capacità del Gruppo di raggiungere una situazione di definitivo equilibrio economico e finanziario dipenda anche dal raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici in relazione a una Manovra Finanziaria che risulti adeguata alla luce delle previsioni del piano.

Da tale punto di vista, come già rilevato nell'ambito del paragrafo relativo all'Accordo di Standstill,

successivamente alla data di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, la Società e le Banche Finanziatrici, nell'ambito del percorso che dovrà portare all'approvazione della Nuova Manovra Finanziaria e alla sottoscrizione del Nuovo Accordo, hanno condiviso l'opportunità, nell'interesse di tutti gli stakeholder coinvolti, di sottoporre il Piano Consolidato Aggiornato (e le relative assunzioni su cui lo stesso si fonda) a una revisione indipendente, attività che è in corso di completamento a cura di Alvares & Marsal, e successivamente di sottoporre sia il Piano Consolidato Aggiornato che la Nuova Manovra Finanziaria all'attestazione di un professionista dotato dei requisiti previsti dalla legge fallimentare, al fine di inquadrare il Nuovo Accordo con le Banche Finanziatrici nell'ambito di uno degli strumenti previsti da quest'ultima per la soluzione della crisi d'impresa.

Tale verifica indipendente rappresenta un fattore di ulteriore tutela per gli amministratori e per gli altri stakeholder coinvolti. Tuttavia, va rilevato come, tipicamente, tali verifiche possano adottare approcci più cautelativi (ad esempio una maggiore difficoltà del Gruppo nell'acquisizione di nuovi contratti, ovvero una minore marginalità) e/o possano far emergere ulteriori fattori di rischio di attuazione delle ipotesi industriali formulate dal management (quali, ad esempio, nuove chiusure determinate dalla pandemia COVID-19), che potrebbero evidenziare il rischio di mancato raggiungimento degli obiettivi di crescita prefissati nel piano in assenza di opportuni accorgimenti.

Pertanto, la Nuova Manovra Finanziaria che sarà presentata alle Banche Finanziatrici e discussa con le stesse dovrà tenere conto dei rischi che dovessero essere evidenziati dalle revisioni indipendenti in corso, in coerenza con gli obiettivi di risanamento prefissati.

In conclusione, gli amministratori osservano che, pur dando atto dei segnali incoraggianti che emergono dai dati relativi alla semestrale, il raggiungimento degli obiettivi di risanamento previsti dal Piano Consolidato Aggiornato dipendono comunque dal raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici in relazione a una manovra finanziaria che sia idonea per il Gruppo, anche nel caso in cui si verifichino scenari meno favorevoli rispetto alle ipotesi formulate nel Piano Consolidato Aggiornato.

Considerazioni conclusive

In conclusione si ritiene opportuno segnalare che, anche tenuto conto nell'insieme delle circostanze sopra evidenziate, residua un'incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sul rispetto del presupposto della continuità aziendale: tale incertezza è legata alla positiva conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici in relazione alla proposta di Nuova Manovra Finanziaria e alla sottoscrizione del Nuovo Accordo (su cui si richiamano le considerazioni svolte nel precedente paragrafo), che tenga conto anche degli eventuali fattori di rischio che dovessero emergere nell'ambito delle revisioni indipendenti in corso sul Piano Consolidato Aggiornato.

Pur in presenza di tale incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Società e del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento, il Consiglio di Amministrazione ritiene che, allo stato, non sussistano circostanze tali da imporre l'abbandono del principio di continuità aziendale nella redazione della relazione semestrale relativa al Gruppo Trevi, e ritiene pertanto appropriato redigere tale relazione adottando il presupposto della continuità aziendale sulla base delle considerazioni sopra svolte.

2.3 Principi contabili e criteri di valutazione

Premessa

Il presente bilancio consolidato semestrale abbreviato si riferisce al periodo di 6 mesi chiuso al 30 giugno 2021 ed è stato predisposto, ai sensi dell'art. 154-ter comma 2 e 3 del Testo Unico della Finanza, in conformità al Principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34), è costituito da Conto economico consolidato, dal Prospetto del conto economico complessivo consolidato, dalla Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal Rendiconto finanziario consolidato nonché dalle relative note illustrative.

Lo IAS 34 consente la redazione del bilancio intermedio in forma "sintetica", e cioè sulla base di un livello minimo di informativa significativamente inferiore a quanto previsto dagli International Financial Reporting Standards (di seguito "IFRS") nel loro insieme, laddove sia stato in precedenza reso disponibile al pubblico un bilancio completo di informativa predisposto in base agli IFRS. Il presente bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato redatto in forma "sintetica" e deve pertanto essere letto congiuntamente con il bilancio consolidato del Gruppo chiuso al 31 dicembre 2020 predisposto in conformità agli IFRS adottati dall'Unione Europea, al quale si rimanda per una migliore comprensione dei principi e criteri contabili adottati.

La redazione di un bilancio intermedio in accordo con lo IAS 34 - Interim Financial Reporting richiede giudizi, stime e assunzioni che hanno un effetto sulle attività, passività, costi e ricavi. Si segnala che i risultati consuntivi potrebbero rivelarsi diversi da quelli ottenuti tramite queste stime.

Prospetti e schemi di bilancio

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito dal Prospetto della Situazione Patrimoniale Finanziaria consolidata, dal Conto Economico consolidato e dal Prospetto di Conto Economico Complessivo consolidato, dal Rendiconto Finanziario consolidato, dal Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto consolidato e dalle presenti Note Illustrative. I dati economici costituiti dal Conto Economico consolidato e dal Prospetto di Conto Economico Complessivo consolidato, e i dati risultanti dal Rendiconto Finanziario consolidato e dal Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto consolidato del semestre chiuso al 30 giugno 2021 sono comparati con i dati economici del semestre chiuso al 30 giugno 2020, mentre i dati patrimoniali al 30 giugno 2021 sono presentati in forma comparativa con i corrispondenti valori al 31 dicembre 2020.

I Prospetti consolidati del Conto economico, del Conto economico complessivo, della situazione patrimoniale –finanziaria, delle variazioni di patrimonio netto e del Rendiconto finanziario sono redatti in forma estesa. La valuta di presentazione del presente bilancio consolidato è l'Euro, essendo tale valuta quella prevalente nelle economie in cui le società del Gruppo Trevi svolgono la loro attività; tutti i valori esposti sono in migliaia di Euro salvo quando diversamente indicato.

Si precisa infine che il presente bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 è assoggettato a revisione contabile limitata da parte di KPMG S.p.A.

Modifiche nei criteri contabili

Nella redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021, ad eccezione di quanto divenuto applicabile dal 1° gennaio 2021 e illustrato in seguito, il Gruppo ha applicato i medesimi principi contabili e criteri di valutazione applicati nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2020, al quale si rimanda per una più completa illustrazione. Nella redazione del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 il Gruppo non ha adottato anticipatamente alcun principio, interpretazione o miglioramento emanato ma non ancora obbligatoriamente in vigore.

Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni di nuova applicazione

Principi contabili non ancora applicabili

Cambiamenti di principi contabili

Non ci sono principi contabili applicati per la prima volta per la redazione del presente bilancio abbreviato, che abbiano prodotto effetti da rilevare.

Nuovi principi contabili non ancora in vigore

Come richiesto dallo IAS 8 – Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori – nel seguito sono indicati i nuovi principi e le nuove interpretazioni contabili, oltre alle modifiche ai principi e alle interpretazioni esistenti già applicabili, non ancora in vigore o non ancora omologati dalla Unione Europea (UE), più significativi che potrebbero trovare applicazione in futuro nel bilancio.

Modifiche allo IAS 37 "Onerous Contracts - Cost of Fulfilling a Contract"

In data 14 maggio 2020, lo IASB ha emesso le modifiche allo IAS 37 "Onerous Contracts - Cost of Fulfilling a Contract" (di seguito modifiche allo IAS 37), volte a fornire chiarimenti in merito alle modalità di determinazione dell'onerosità di un contratto. Le modifiche allo IAS 37 sono efficaci a partire dagli esercizi che hanno inizio il, o dopo il, 1° gennaio 2022.

Modifiche allo IAS 16 "Property, Plant and Equipment: Proceeds before Intended Use"

In data 14 maggio 2020, lo IASB ha emesso le modifiche allo IAS 16 "Property, Plant and Equipment: Proceeds before Intended Use" (di seguito modifiche allo IAS 16), volte a definire che i ricavi derivanti dalla vendita di beni prodotti da un asset prima che lo stesso sia pronto per l'uso previsto siano imputati a conto economico unitamente ai relativi costi di produzione. Le modifiche allo IAS 16 sono efficaci a partire dagli esercizi che hanno inizio il, o dopo il, 1° gennaio 2022.

Modifiche all'IFRS 3 "Reference to the Conceptual Framework"

In data 14 maggio 2020, lo IASB ha emesso le modifiche all'IFRS 3 "Reference to the Conceptual Framework" (di seguito modifiche all'IFRS 3), per: (i) completare l'aggiornamento dei riferimenti al Conceptual Framework for Financial Reporting presenti nel principio contabile; (ii) fornire chiarimenti in merito ai presupposti per la rilevazione, all'acquisition date, di fondi, passività potenziali e passività per tributi (cd levy) assunti nell'ambito di un'operazione di business combination; (iii) esplicitare il fatto che le attività potenziali non possono essere rilevate nell'ambito di una business combination. Le modifiche all'IFRS 3 sono efficaci a partire dagli esercizi che hanno inizio il, o dopo il, 1° gennaio 2022.

Modifiche allo IAS 1 "Classification of Liabilities as Current or Non-current—Deferral of Effective Date"

In data 15 luglio 2020, lo IASB ha emesso le modifiche allo IAS 1 "Classification of Liabilities as Current or Noncurrent—Deferral of Effective Date" volte a differire di un anno la data di efficacia delle modifiche allo IAS 1 "Presentation of Financial Statements: Classification of Liabilities as Current or Non-current" (di seguito modifiche allo IAS 1), emesse dallo IASB il 23 gennaio 2020. Le modifiche allo IAS 1 sono efficaci a partire dagli esercizi che hanno inizio il, o dopo il, 1° gennaio 2023.

Per tutti i principi di nuova emissione, nonché per le rivisitazioni e gli emendamenti ai principi esistenti, il gruppo sta valutando gli eventuali impatti attualmente non ragionevolmente stimabili, derivanti dalla loro applicazione futura.

Uso di stime

La predisposizione dei bilanci consolidati richiede da parte degli Amministratori l'applicazione di principi e metodologie contabili che, in talune circostanze, si basano su difficili e soggettive valutazioni e stime basate sull'esperienza storica ed assunzioni che vengono di volta in volta considerate ragionevoli e realistiche in funzione delle relative circostanze. In considerazione del documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Isvap n° 2 del 6 febbraio 2009 si precisa che le stime sono basate sulle più recenti informazioni di cui gli Amministratori dispongono al momento della redazione del presente bilancio, non intaccandone, pertanto, l'attendibilità.

L'applicazione di tali stime ed assunzioni influenza gli importi riportati negli schemi di bilancio, quali la situazione patrimoniale - finanziaria, il conto economico ed il rendiconto finanziario, nonché l'informativa fornita. I risultati finali delle poste di bilancio per le quali sono state utilizzate le suddette stime ed assunzioni, possono differire da quelli riportati nei bilanci a causa dell'incertezza che caratterizza le assunzioni e le condizioni sulla quali si basano le stime.

Di seguito sono elencate le voci di bilancio che richiedono più di altre una maggiore soggettività da parte degli amministratori nell'elaborazione delle stime e per i quali un cambiamento nelle condizioni sottostanti le assunzioni utilizzate può avere un impatto significativo sul bilancio consolidato del Gruppo:

  • Valutazione degli attivi immobilizzati;
  • Lavori in corso su ordinazione;
  • Spese di sviluppo;
  • Imposte differite attive;
  • Accantonamenti per rischi su crediti;
  • Benefici ai dipendenti;
  • Accantonamenti per rischi e oneri;
  • Valutazione delle attività e passività finanziarie;
  • Strumenti derivati

Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ogni variazione sono riflessi nel conto economico nel periodo in cui la variazione è avvenuta.

Informazioni integrative su strumenti finanziari

In relazione agli strumenti finanziari rilevati nella situazione patrimoniale-finanziaria al fair value, l'IFRS 9 richiede che tali valori siano classificati sulla base di una gerarchia di livelli che rifletta la significatività degli input utilizzati nella determinazione del fair value. In particolare, la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:

  • Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
  • Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili;
  • Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti da dati di mercato osservabili.

Nelle tabelle che seguono sono riportate le attività e le passività al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2019 in base alle categorie previste dallo IFRS 9.

Legenda Categorie IFRS 9
Fair value a conto economico FVTPL
Fair value a conto economico complessivo FVOCI
Costo ammortizzato CA
FV – strumenti di copertura FVOCI o FVTPL

Di seguito sono riportate le informazioni integrative su strumenti finanziari ai sensi dell'IFRS9.

(importi in migliaia di Euro)
Classi Fair Value a
Patrimonio
Fair Value
a Conto
Effetto a Conto
Descrizione IFRS9 Note 30/06/2021 Netto Economico Economico
ATTIVITA'
Attività finanziarie non correnti
Altri crediti finanziari lungo termine CA 6 11.573
Totale Attività finanziarie non correnti 11.573
Attività Finanziarie correnti
Altri crediti finanziari a breve termine CA 1.392
Strumenti finanziari derivati a breve termine FVTPL -
Attività finanziarie correnti CA 11 2.434
Disponibilità liquide CA 12 75.367
Totale Attività finanziarie correnti 79.193
Totale Attività finanziarie 90.766
PASSIVITA'
Passività finanziarie non correnti
Finanziamenti a lungo termine CA 14 -
Debiti verso altri finanziatori a lungo termine CA 14 76.705 276
Strumenti finanziari derivati a lungo termine FV -
Totale passività finanziarie non correnti 76.705
Passività finanziarie correnti
Finanziamenti a breve termine CA 20 200.835 4.748 4.899
Debiti verso altri finanziatori a breve termine CA 21 66.596 240
Strumenti finanziari derivati a breve termine FVTPL -
Totale passività finanziarie correnti 267.431
Totale passività finanziarie 344.136

Tassi di cambio adottati

I tassi di cambio applicati nella conversione dei bilanci e dei saldi in valuta diversa dall'Euro al 30 giugno 2021 sono i seguenti (valuta estera corrispondente ad 1 Euro):

Valuta - Descrizione Valuta Cambio medio Cambio finale
Dirham Emirati Arabi AED 4,4266 4,3644
Peso Argentino ARS 110,0405 113,6435
Dollaro Australiano AUD 1,5626 1,5853
Real Brasiliano BRL 6,4902 5,9050
Dollaro Canadese CAD 1,5030 1,4722
Franco Svizzero CHF 1,0946 1,0980
Peso Cileno CLP 868,0174 866,7500
Renminbi Cinese CNY 7,7960 7,6742
Peso Colombiano COP 4.370,3272 4.474,1800
Corona Danese DKK 7,4368 7,4362
Dinaro Algerino DZD 160,5409 159,6165
Lira Egiziana EGP 18,9108 18,6281
Lira Sterlina GBP 0,8680 0,8581
Dollaro Hong Kong HKD 9,3551 9,2293
Rupia Indiana INR 88,4126 88,3240
Yen Giapponese JPY 129,8681 131,4300
Dinaro Kuwait KWD 0,3639 0,3578
Dinaro Libico LYD 5,3928 5,3515
Peso Messicano MXN 24,3270 23,5784
Metical Mozambicano MZN 81,0016 75,7400
Naira Nigeriana NGN 465,2324 486,8399
Corona Norvegese NOK 10,1759 10,1717
Rial Omanita OMR 0,4635 0,4569
Peso Filippino PHP 58,1577 58,0630
Guarani PYG 8.048,5002 8.024,4200
Rial del Qatar QAR 4,3875 4,3258
Leu romeno RON 4,9016 4,9280
Rublo Russo RUB 89,5502 86,7725
Riyal Saudita SAR 4,5201 4,4565
Corona Svedese SEK 10,1308 10,1110
Dollaro Singapore SGD 1,6059 1,5976
Baht Thailandese THB 37,1531 38,1180
Lira Turca TRY 9,5226 10,3210
Dollaro Statunitense USD 1,2053 1,1884
Peso uruguaiano UYU 52,4303 51,6230

Area di consolidamento

Rispetto al 31 dicembre 2020, è stata inclusa nell'area di consolidamento al 30 giugno 2021 la società Pilotes Trevi Sacism – Paraguay, operante in America Latina, detenuta al 100% dalla Pilotes Trevi Sacism – Argentina e consolidata con il metodo dell'integrazione globale.

Analisi di impairment test al 30 giugno 2021

Il Gruppo ha provveduto a verificare la presenza di indicatori di impairment al 30 giugno 2021 che potessero segnalare l'esistenza di perdite durevoli di valore. Tale verifica è stata condotta sia in riferimento alle fonti esterne (tassi di attualizzazione e di crescita) sia in relazione alle fonti interne (indicazioni, derivanti dal sistema informativo interno, circa i risultati attesi).

Avendo rilevato presunzioni di impairment e in considerazione delle raccomandazioni fornite dai Regulators, la Società ha provveduto ad aggiornare, con riferimento al 30 giugno 2021, il test di impairment effettuato al 31 dicembre 2020 ai sensi dello IAS 36 sul capitale investito netto nel bilancio consolidato. Tale aggiornamento ha previsto:

  • al primo livello la stima del valore recuperabile delle CGU Trevi e Soilmec;
  • al secondo livello la stima del valore recuperabile del Gruppo.

In accordo con lo IAS 36, inizialmente è stato confrontato il valore contabile (carrying value) dell'attività o del gruppo di attività componenti l'unità generatrice di flussi finanziari (CGU) con il valore recuperabile della stessa, dato dal maggiore tra il fair value (al netto degli eventuali oneri di vendita) ed il valore dei flussi di cassa netti attualizzati che si prevede saranno prodotti dall'attività o dal gruppo di attività componenti la CGU (valore d'uso).

Tramite tale aggiornamento si è determinata la recuperabilità del carrying amount di ciascuna CGU tramite il valore d'uso (Value in Use), determinato tramite l'attualizzazione dei flussi di risultato di piano di ciascuna CGU, ovvero mediante il metodo finanziario del Discounted Cash Flow, metodologia direttamente richiamata dallo IAS 36.

Ai fini dell'esecuzione dell'aggiornamento sono state utilizzate le previsioni 2021 - 2024 dei flussi finanziari (aggiornate anche al fine di tenere in considerazione i dati consuntivi al 30 giugno 2021) scaturenti dai Piani Strategici 2021 - 2024 elaborati per le CGU Trevi e Soilmec con il supporto della società Pricewaterhousecoopers.

Inoltre, sono stati aggiornati al 30 giugno 2021 i parametri finanziari alla base dell'attualizzazione dei flussi di cassa, infatti in continuità di metodo rispetto al 31 dicembre 2020, per l'attualizzazione dei flussi di cassa è stato calcolato un costo medio ponderato del capitale «WACC», aggiornato al 30.06.2021 e determinato secondo il modello economico del CAPM (Capital Asset Pricing Model) per il settore di attività delle CGU: settore "Foundations". Il WACC è stato determinato nel 6,67% e le singole variabili sono state desunte come segue:

tasso risk-free: 1,12%, tasso di rendimento dei titoli di un Paese maturo (Stati Uniti), pari alla media dei Bond 10Y relativi ai dodici mesi precedenti il 30 giugno 2021;

  • beta levered: 0,66, costruito come media del beta unlevered a 3Y di un campione di società comparabili levereggiato in funzione del rapporto D/E medio dei medesimi comparables;
  • equity risk premium: è stato utilizzato un tasso pari al 4,38% (Fonte: Aswath Damodaran, aggiornamento di luglio 2021);
  • rischio Paese: 1,55%, tale componente è stata aggiunta al Ke dopo aver pesato per il beta l'ERP, ed è stata determinata quale media del rischio Paese dei Paesi di operatività delle CGU ponderata per la percentuale di produzione dell'EBIT 2024 in detti Paesi;
  • differenziale d'inflazione: 0,42%, tale componente è stata aggiunta al Ke al fine di considerare l'effetto dell'inflazione e determinare il tasso reale;
  • premio prudenzialità di execution: si è ritenuto opportuno incrementare il Ke di 3 punti percentuali;
  • costo del debito lordo: pari al 2,44% (post tax: 1,82%) è stato determinato quale valore medio actual delle linee a medio lungo termine del Gruppo (che tiene conto dell'attuale livello di leva);
  • struttura finanziaria: D/D+E= 32,34%; E/D+E= 67,66%, determinata quale media dei comparables già considerati per la definizione del beta.

Per gli anni successivi al 2024, i flussi di cassa delle CGU sono stati calcolati sulla base di un Terminal Value determinato proiettando in perpetuity l'EBIT normalizzato dell'ultimo anno di piano esplicito (2024), al netto delle imposte figurative ad aliquota piena. È stato, inoltre, considerato un tasso di crescita g costruito in funzione della media dell'inflazione attesa1 nei Paesi di operatività di tali CGU, ponderata per la percentuale di EBIT 2024 effettivamente prodotta dalle stesse in tali Paesi. In particolare, il tasso di crescita g è pari al 2,82%. Si precisa che ai fini della determinazione del Terminal Value, prudenzialmente, il WACC è stato aumentato di 2 punti percentuali (ovvero è stato considerato un WACC pari all'8,67%).

Quanto sopra non ha portato all'evidenza della necessità di una svalutazione degli attivi delle CGU Trevi e Soilmec, rispetto al valore contabile di iscrizione.

Inoltre, è stato effettuato un aggiornamento ulteriore nella modalità asset side, verificando che il valore recuperabile degli attivi di Gruppo fosse superiore al loro valore contabile. L'Enterprise Value complessivo

è stato calcolato con il metodo per somma di parti (SOTP), ovvero mediante la sommatoria de:

  • (+) l'Enterprise Value delle CGU Trevi e Soilmec;
  • (+) il valore attuale dei flussi operativi della holding Trevi Finanziaria Industriale;
  • (+) il valore delle attività afferenti investimenti accessori;
  • (-) il valore contabile dei fondi non operativi assimilabili a debito finanziario.

Il valore contabile di confronto è ricavato (per coerenza) sulla base de:

  • (+) il patrimonio netto di Gruppo al 30 giugno 2021;
  • (+) la posizione finanziaria netta, assunta al valore contabile al 30 giugno 2021.

1 Fonte: International Monetary Found (IMF)

Infine, è stata effettuata un'analisi di sensitività sul tasso di sconto WACC, in quanto si ritiene che tale ultimo fattore possa riflettere con maggiore immediatezza gli impatti dell'incertezza dell'attuale contesto economico. La Società ha, quindi, analizzato la variabilità dei risultati delle stime delle CGU TREVI e SOILMEC e del II livello del test ipotizzando un incremento del tasso di sconto WACC sia in riferimento al periodo esplicito sia in relazione al calcolo del Terminal Value, mantenendo fissi tutti gli altri parametri.

Considerata la particolare situazione contingente che ha generato negli ultimi mesi una significativa volatilità dei rendimenti di mercato, si è ritenuto innanzitutto opportuno operare una sensitivity sul WACC che prevedesse, sia con riferimento al periodo esplicito sia a quello post 2024, un aumento del tasso di attualizzazione pari all'1,00%.

In tale circostanza non si rileverebbe la necessità di una svalutazione degli attivi delle CGU Trevi e Soilmec, rispetto al valore contabile di iscrizione. Inoltre, si manterrebbe un importante margine di secondo livello.

È stata, inoltre, condotta un'ulteriore analisi di sensitività sul tasso di sconto (WACC) identificando la maggiorazione puntuale di tasso che porterebbe il valore recuperabile di Gruppo ad essere almeno pari al relativo carrying amount (ovvero all'azzeramento dell'headroom riscontrato nel II livello del test).

Tale incremento del tasso è stato identificato nel 6,03% (con un WACC per il periodo esplicito pari al 12,69% - contro il 6,67% del caso base - e un WACC per il Terminal Value pari al 14,69% - contro l'8,67% del caso base -). In tal circostanza si avrebbe:

  • un significativo margine tra il valore recuperabile e il valore contabile degli attivi della CGU TREVI (I livello);
  • un impairment loss degli attivi della CGU SOILMEC (I livello);
  • una coincidenza tra il valore recuperabile e il valore contabile degli attivi di Gruppo (II livello).

2.4 Commenti alle principali voci di Bilancio Consolidato Semestrale Abbreviato al 30 Giugno 2021

Di seguito sono riportati i commenti alle principali voci dello Stato Patrimoniale consolidato:

(1) Immobilizzazioni materiali

Le immobilizzazioni materiali a bilancio ammontano al 30 giugno 2021 a 180 milioni di Euro, con un decremento di 10,8 milioni di Euro rispetto al loro valore netto al 31 dicembre 2020 ( 191 milioni di Euro). I movimenti relativi al primo semestre sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:

Descrizione Costo
originario
al
31/12/2020
Ammort.
Accumulato
31/12/2020
Valore
netto al
31/12/2020
Increm. Decrem. Ammort. Utilizzo
Fondo
Svalutaz. Riclass
var Fondo
amm.to
Riclass
var. Costo
orig.
Diff.
Cambio
Costo
Storico
Diff.
Cambio
Fdo.
amm.to
Costo
originario
30/06/2021
Ammort.
Accumulato
30/06/2021
Valore
netto al
30/06/2021
Terreni 16.156 0 16.156 1 (7) (46) 0 0 0 0 3 0 16.153 (46) 16.107
Fabbricati 68.699 (32.602) 36.097 1.756 (5.263) (2.012) 2.477 0 (217) 215 675 (420) 66.082 (32.774) 33.308
Impianti e
macchinari
281.646 (179.444) 102.202 2.493 (10.277) (9.778) 10.700 (65) 1.199 (1.356) (1.824) 3.160 270.617 (174.163) 96.454
Attrezzature
industriali e
commerciali
71.837 (47.436) 24.401 (163) (8.220) (3.391) 6.462 (13) 1.574 (1.034) 303 (260) 62.710 (43.051) 19.659
Altri beni 42.783 (32.454) 10.329 5.919 (4.588) (1.642) 2.481 0 (1.091) 709 565 (331) 45.388 (33.037) 12.351
Immobilizzazi
oni in corso ed
acconti
1.894 0 1.894 486 (12) 0 0 0 0 0 8 0 2.376 0 2.376
TOTALE 483.015 (291.936) 191.079 10.492 (28.367) (16.869) 22.120 (78) 1.465 (1.466) (270) 2.149 463.326 (283.071) 180.255

Gli incrementi lordi del periodo sono complessivamente pari 10,5 milioni di Euro mentre i decrementi dell'esercizio risultano pari a 28 milioni di Euro.

L'effetto cambio nel primo semestre è stato pari a 1,8 milioni di Euro.

L'effetto netto di svalutazioni e rivalutazioni del periodo ammontano a 78 migliaia di Euro.

(2) Immobilizzazioni immateriali

Le Immobilizzazioni immateriali al 30 giugno 2021 ammontano a 12,4 milioni di Euro, in aumento di 1,6 milioni di Euro rispetto al valore relativo al 31 dicembre 2020 (10,8 milioni di Euro).

I movimenti relativi al periodo sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:

Descrizione Costo
originario
al
31/12/2020
Ammort.
Accumulato
31/12/2020
Valore
netto al
31/12/2020
Increm. Decrem. Ammort. Utilizzo
Fondo
Svalutaz. Diff.
Cambio
Costo
Storico
Diff.
Cambio
Fondo
amm.to
Altre
Variazioni
Altre
variazioni
Fondo
amm.to
Costo
originario
al
30/06/2021
Ammort.
Accumulato
30/06/2021
Valore
netto al
30/06/2021
Avviamento 459 (459) 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 459 (459) 0
Costi di sviluppo 15.935 (9.289) 6.646 1.049 0 (687) 0 0 0 0 26.287 (26.287) 43.271 (36.263) 7.008
Diritti di brevetto ind. e
di utilizzazione delle
opere dell'ingegno
3.969 (3.787) 182 26 0 (47) 0 0 0 0 (763) 764 3.232 (3.070) 162
Concessioni, licenze,
marchi e diritti simili
2.811 (2.634) 177 1 0 (25) 0 0 5 (5) 2.920 (2.921) 5.737 (5.585) 152
Immobilizzazioni in
corso ed acconti
3.392 0 3.392 1.409 0 0 0 1 4.802 0 4.802
Altre immobilizzazioni 2.539 (2.089) 450 23 0 (117) 0 0 (33) 30 941 (941) 3.470 (3.117) 353
TOTALE 29.105 (18.258) 10.847 2.508 0 (876) 0 0 (28) 25 29.386 (29.385) 60.971 (48.494) 12.477

Il valore netto dei costi di sviluppo al 30 giugno 2021 ammonta a 7 milioni di Euro (6,6 milioni di Euro al 31 dicembre 2020), con un incremento lordo di periodo pari a 1 milione di Euro; tali costi, che rispettano i requisiti richiesti dallo IAS 38, sono stati capitalizzati e successivamente ammortizzati a partire dall'inizio della produzione e lungo la vita economica media dei prodotti correlati.

Non sono state effettuate nel corso del semestre svalutazioni di immobilizzazioni immateriali.

(3) Partecipazioni

Le partecipazioni ammontano a 962 migliaia di Euro, in decremento rispetto al valore dell'esercizio precedente pari a 3,6 milioni di Euro. Tale movimentazione è principalmente dovuta all'adeguamento della partecipazione della Trevi Icos Nicholson JV, valutata con il metodo del patrimonio netto.

(4) Attività fiscali per imposte anticipate e passività fiscali per imposte differite
Descrizione 30/06/2021 31/12/2020 Variazioni
Crediti per imposte differite attive 23.166 29.465 (6.299)
TOTALE 23.166 29.465 (6.299)
Fondo imposte differite passive (20.034) (20.748) 714
TOTALE (20.034) (20.748) 714
Posizione netta alla fine dell'esercizio 3.132 8.717 (5.585)

Le attività fiscali per imposte differite attive si riferiscono in parte a differenze temporanee e a perdite fiscali pregresse che in base alla normativa fiscale potranno essere recuperate nei prossimi esercizi e, per la restante parte, agli effetti fiscali differiti derivanti dalle scritture di consolidamento. Al 30 giugno 2021 ammontano complessivamente a 23,1 milioni di Euro, in calo di 6,3 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2020. Le imposte differite attive sono ritenute recuperabili in parte attraverso la compensazione con imposte differite passive che si riverseranno contestualmente in futuro e per la parte restante sono riconducibili a perdite fiscali della holding statunitense, che genera nel suo consolidato fiscale sufficienti imponibili al recupero delle imposte differite attive nette.

Le passività fiscali per imposte differite si riferiscono principalmente alle differenze tra i valori delle attività e passività esposte nel bilancio consolidato ed i corrispondenti valori fiscalmente riconosciuti nei Paesi ove il Gruppo opera. Al 30 giugno 2021 ammontano complessivamente a 20 milioni di Euro, con un decremento di 714 migliaia di Euro rispetto al 31 dicembre 2020. Le perdite fiscali maturate dalla società negli esercizi pregressi, ammontano a Euro 174 milioni.

Si precisa che su tali perdite fiscali non risultano iscritti in bilancio importi per potenziali crediti derivanti da imposte anticipate.

Di seguito la tabella di movimentazione:

Descrizione Saldo al 31/12/2020 Accantonamenti Decrementi Altre Variazioni Saldo al 30/06/2021
Crediti per imposte
differite attive
29.465 (7.031) (2.012) 2.744 23.166
Fondo imposte
differite passive
(20.748) 273 507 (66) (20.034)

Le altre variazioni sono principalmente imputabili alle differenze sui tassi di cambio.

(5) Strumenti finanziari derivati

Al 30 giugno 2021 non sono presenti strumenti derivati attivi a lungo termine.

(6) Crediti commerciali ed altre attività a lungo termine

Descrizione 30/06/2021 31/12/2020 Variazioni
Crediti verso clienti 1.712 1.591 121
Ratei e Risconti (310) (572) 262
Altri crediti a lungo termine 279 (9) 288
TOTALE 1.681 1.010 671

I crediti verso clienti si riferiscono a crediti commerciali verso clienti terzi con scadenza superiore all'anno, per 1,7 milioni di Euro della controllata Swissboring Overseas Piling Corporation.

(7) Rimanenze

Il totale delle rimanenze al 30 giugno 2021 ammonta a 130,7 milioni di Euro e risulta così composto:

Descrizione 30/06/2021 31/12/2020 Variazioni
Materie prime sussidiarie e di
consumo
80.874 80.173 701
Prodotti in corso di lavorazione e
semilavorati
15.861 13.856 2.005
Prodotti finiti e merci 31.127 28.597 2.530
Acconti 2.806 86 2.720
TOTALE RIMANENZE 130.669 122.712 7.956

Il valore complessivo delle rimanenze esposte a bilancio è in aumento (7,9 milioni di Euro) rispetto al 31 dicembre 2020 e afferisce alla produzione di macchinari per l'ingegneria del sottosuolo. Le rimanenze sono esposte al netto del fondo svalutazione per 26,5 milioni di Euro (al 31 dicembre 2020 era pari ad Euro 24,5 milioni), a copertura del rischio di obsolescenza e lento smobilizzo di alcune merci in giacenza a fine periodo.

(8) Crediti commerciali ed altre attività a breve termine

L'ammontare totale al 30 giugno 2021 è pari a 234,5 milioni di Euro. La voce è così composta:

Descrizione 30/06/2021 31/12/2020 Variazioni
Crediti verso clienti 181.171 184.907 (3.736)
Importo dovuto dai committenti 20.740 15.007 5.733
Sub Totale Clienti 201.911 199.914 1.997
Crediti verso imprese collegate 8.804 10.888 (2.084)
Crediti verso l'erario per IVA 8.214 12.723 (4.509)
Crediti verso altri 10.322 13.205 (2.883)
Ratei e Risconti 5.279 3.964 1.315
Totale Clienti ed Altri 234.530 240.694 (6.164)

Di seguito si fornisce il dettaglio delle voci "Importi dovuti dai committenti" ed "Importi dovuti ai committenti":

Descrizione 30/06/2021 31/12/2020 Variazione
Attivo corrente:
Lavori in corso su ordinazione 23.760 16.019 7.742
Fondo svalutazione perdite a finire 0 0 0
Totale lavori in corso su ordinazione 23.760 16.019 7.742
Acconti da committenti (3.021) (1.012) (2.009)
Totale importi dovuti dai committenti 20.740 15.007 5.733
Passivo corrente:
Lavori in corso su ordinazione (3.502) (349) (3.153)
Crediti vs clienti 0 0 0
Acconti da committenti (8.999) (5.718) (3.280)
Totale importi dovuti ai committenti (12.500) (6.068) (6.433)

Il fondo svalutazione crediti ammonta a 64,6 milioni di Euro. La movimentazione di tale fondo è la seguente:

Descrizione Saldo al 31/12/2020 Accantonamenti Utilizzi Rilasci Altre variazioni Saldo al 30/06/2021
Fondo svalutazione crediti v\clienti 65.183 892 (1.359) (606) 524 64.635
TOTALE 65.183 892 (1.359) (606) 524 64.635

Gli accantonamenti pari a 892 migliaia di Euro al 30 giugno 2021 si riferiscono alla valutazione individuale di crediti, basata sull'analisi specifica delle singole posizioni, per i quali si ritiene che vi sia un grado di rischio nella riscossione. I decrementi afferiscono per 946 migliaia di Euro a posizioni creditorie della divisione Trevi e per la restante parte a posizioni della divisione Soilmec.

Ratei e Risconti attivi

Tale voce risulta composta principalmente da risconti attivi dettagliati come segue:

Descrizione 30/06/2021 31/12/2020 Variazioni
Ratei attivi 287 351 (64)
Risconti attivi 4.431 3.058 1.373
Interessi legge Sabatini 561 555 6
TOTALE 5.279 3.964 1.315

Il dettaglio dei "Crediti verso altri" è il seguente:

Descrizione 30/06/2021 31/12/2020 Variazioni
Crediti verso dipendenti 779 584 195
Anticipi a fornitori 5.014 2.914 2.100
Altri 4.529 9.707 (5.178)
TOTALE 10.322 13.205 (2.883)

(9) Attività fiscali per imposte correnti

I crediti tributari verso l'Erario, per un totale di 4 milioni di Euro (6,7 al 31 dicembre 2020), sono rappresentati principalmente da crediti per imposte dirette e da acconti di imposta.

(10) Disponibilità liquide

La voce è così composta:

Descrizione 30/06/2021 31/12/2020 Variazioni
Depositi bancari e postali 74.683 69.292 5.391
Denaro e valori di cassa 684 518 166
TOTALE 75.367 69.810 5.557

Per un'analisi della posizione finanziaria netta e alle disponibilità liquide del Gruppo Trevi si rimanda alla relazione sulla gestione ed al rendiconto finanziario.

Nel Gruppo sono presenti realtà nelle quali le disponibilità liquide presenti sui conti correnti societari non sono trasferibili all'estero nell'immediato per motivi di restrizioni valutarie (principalmente in Nigeria per un controvalore di circa 6,5 milioni di Euro). Negli Stati Uniti sono presenti 10 milioni di Dollari Americani sotto vincolo contrattuale e che quindi non possono essere trasferiti fuori del paese.

(11) Patrimonio netto

Si riporta di seguito la composizione del Patrimonio Netto al 30 giugno 2021:

- Capitale Sociale

La società ha emesso n. 150.855.693 azioni, di cui detiene come azioni proprie n. 20 azioni. Al 30 giugno 2021 il capitale sociale interamente sottoscritto e versato della Società è pari a 97.374 migliaia di Euro.

- Riserva Sovrapprezzo azioni:

Ammonta al 30 giugno 2021 a 13.053 migliaia di Euro (250.235 migliaia di Euro al 30 dicembre 2020). La movimentazione di tale riserva deriva da una riallocazione delle riserve avvenuta a seguito dell'adempimento della delibera di distribuzione del risultato della Capogruppo.

- Riserva Legale:

La riserva legale rappresenta la parte di utili che, secondo quanto disposto dall'art. 2430 del codice civile, non può essere distribuita a titolo di dividendo. Al 30 giugno 2021 il valore di tale riserva ammonta a 19.475 migliaia di Euro (8.353 migliaia di Euro al 30 dicembre 2020). La movimentazione di tale riserva deriva da una riallocazione delle riserve avvenuta a seguito dell'adempimento della delibera di distribuzione del risultato della Capogruppo.

- Utile portato a nuovo:

La posta include i risultati economici consolidati degli esercizi precedenti, per la parte non distribuita come dividendi agli Azionisti; al 30 giugno 2021 è pari a 13.529 migliaia di Euro (- 463.457 migliaia di Euro al 31 dicembre 2020). La movimentazione di tale posta deriva in parte anche dalla riallocazione delle riserve avvenuta a seguito dell'adempimento della delibera di distribuzione del risultato della Capogruppo.

Altre riserve:

Le altre riserve sono così composte:

  • Riserva di conversione:

Tale riserva, pari ad un valore negativo per 12.674 migliaia di Euro al 30 giugno 2021 (-21.366 al 30 dicembre 2020), riguarda le differenze cambio da conversione in Euro dei bilanci espressi in moneta diversa dall'Euro.

- Riserva fair value

La riserva fair value accoglie la contropartita degli strumenti finanziari derivati valutati al Cash flow hedge secondo quanto previsto dallo IAS 39.

- Riserva transizione I.F.R.S.:

La posta accoglie gli effetti della transizione agli IAS/IFRS delle società del Gruppo effettuata con riferimento al 1° gennaio 2004.

- Riserva Azioni Proprie in Portafoglio:

La riserva azioni proprie in portafoglio ammonta alla data del 30 giugno 2021 a 736 migliaia di Euro, invariata rispetto al 31 dicembre 2020.

(12) Finanziamenti bancari e altri finanziamenti a lungo termine

Descrizione 30/06/2021 31/12/2020 Variazioni
Debiti verso banche 8.223 8.234 (11)
Debiti verso società di leasing 17.511 19.741 (2.230)
Debiti verso altri finanziatori 59.194 59.495 (301)
Strumenti finanziari derivati 0 0 0
TOTALE 84.928 87.470 (2.542)

Il debito verso banche, salvo quanto di seguito indicato in merito al mancato rispetto dei parametri finanziari al 31 dicembre 2020, a valle dell'efficacia dell'Accordo di Ristrutturazione avvenuto in data 29 aprile 2020, è stato riscadenziato al 31 dicembre 2024.

I debiti verso società di leasing, pari a 17,5 milioni di Euro, sono costituiti principalmente dal debito sorto dall'applicazione del principio contabile IFRS 16.

I debiti verso altri finanziatori fanno capo quasi interamente alla Capogruppo e sono rappresentati principalmente dal prestito obbligazionario pari a 50 milioni di Euro.

Gli strumenti finanziari derivati a lungo termine sono pari a zero.

Si specifica, così come riportato nel paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale", che a seguito del mancato rispetto dei covenant relativi ai debiti bancari facenti capo all'accordo di ristrutturazione, i debiti sono stati rappresentati negli schemi di bilancio nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 2024, così come riportato nella tabella sottostante.

Descrizione Da 1 a 5 anni Oltre 5 anni Totale
Debiti verso banche 8.223 0 8.223
Debiti verso società di leasing 16.861 650 17.511
Debiti verso altri finanziatori 59.194 0 59.194
TOTALE 84.928 0 84.928

(13) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro

Il trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato ed il fondo di trattamento di quiescenza ammontano al 30 giugno 2021 a 11,1 milioni di Euro e riflettono l'indennità maturata a fine anno dai dipendenti delle società italiane in conformità alle disposizioni di legge e gli accantonamenti effettuati dalle consociate estere per coprire le passività maturate nei confronti dei dipendenti.

Essi sono stati determinati come valore attuale dell'obbligo di prestazione definita, rettificato per tener conto degli "utili e perdite attuariali". L'effetto rilevato è stato calcolato da un attuario esterno ed indipendente in base al metodo della proiezione unitaria del credito.

La movimentazione nel corso dell'esercizio è stata la seguente:

Descrizione Saldo al 31/12/2020 Accantonamenti Indennità e acconti
liquidati
Altri movimenti Saldo al 30/06/2021
Trattamento di fine
rapporto di lavoro
subordinato
5.404 604 (760) (165) 5.083
Fondo di trattamento
di quiescenza ed
obblighi simili
6.104 796 (959) 87 6.028
TOTALE 11.508 1.400 (1.719) (78) 11.111
Descrizione 30/06/2021 31/12/2020
Saldo iniziale 5.404 6.143
Costi Operativi 51 235
Interessi passivi 9 43
Indennità pagate (316) (837)
Altri movimenti (65) (179)
Saldo Finale 5.083 5.404

Le principali assunzioni economico-finanziarie utilizzate dall'attuario sono esposte di seguito:

Descrizione 30/06/2021 31/12/2020
Tasso annuo tecnico di attualizzazione 0,34% 0,34%
Tasso annuo di inflazione 1,00% 1,00%
Tasso annuo aumento retribuzioni complessive 2,50% 2,50%
Tasso annuo incremento Tfr 2,25% 2,25%

(14) Fondi rischi ed oneri

I fondi per rischi e oneri risultano composti dalle seguenti poste:

Descrizione 30/06/2021 31/12/2020 Variazioni
Rischi contrattuali 7.752 7.487 265
Interventi in garanzia 835 828 7
Copertura perdite società partecipate 325 46 279
Rischi su vertenze 279 235 44
Altri fondi rischi 11.696 7.037 4.659
TOTALE Fondi rischi ed oneri a lungo termine 20.887 15.633 5.254
Altri fondi rischi 4.432 4.518 (86)
TOTALE Fondi rischi ed oneri a breve termine 4.432 4.518 (86)
TOTALE 25.319 20.151 5.168

Il saldo del fondo rischi contrattuali pari a circa 7,8 milioni di Euro è riconducibile prevalentemente alla controllata italiana Trevi S.p.A.

Il fondo per interventi in garanzia pari a 0,8 milioni di Euro è relativo agli accantonamenti per interventi in garanzia tecnica sui prodotti assistibili delle società del settore metalmeccanico.

Il fondo oneri per copertura perdite società partecipate per 0,3 milioni di Euro si riferisce alle partecipazioni minori della Trevi S.p.A.

Il fondo rischi su vertenze pari a 0,2 milioni di Euro si riferisce integralmente alla controllata Trevi Spa.

Tale fondo rappresenta la miglior stima da parte del management delle passività che devono essere contabilizzate con riferimento a:

  • Procedimenti legali sorti nel corso dell'ordinaria attività operativa;
  • Procedimenti legali che vedono coinvolte autorità fiscali o tributarie.

L'incremento della voce "Altri fondi rischi a lungo termine", è riconducibile principalmente alle indennità riconosciute in via transattiva in favore dei Sig. Davide e Gianluigi Trevisani, ex amministratori della Capogruppo, nel contesto degli accordi raggiunti con la ex controllante THSE, per un importo lordo pari a 3 milioni di Euro. Il riconoscimento di queste indennità è soggetto al verificarsi di alcune condizioni sospensive, che si ritiene si possano verificare nel quarto trimestre del 2021, con pagamenti in 60 rate mensili.

La voce raccoglie, inoltre, fondi premi a dipendenti, fondi relativi a contenziosi fiscali e accollo debiti per un importo totale di circa 8,7 milioni di Euro, da ricondurre prevalentemente alle controllate italiane, per circa 3,7 milioni di Euro, ed alla capogruppo, per circa 4,6 milioni di Euro.

La voce "Altri fondi rischi a breve termine", pari a 4,4 milioni di Euro al 30 giugno 2021, include principalmente fondi rischi ascrivibili alla controllata Trevi Francia per circa 2,5 milioni di Euro, relativi alle commesse in corso di lavorazione, oltre a circa 0,5 milioni di Euro ascrivibili a contenziosi di natura fiscale e legale.

Descrizione Saldo al 31/12/2020 Accantonamenti Utilizzi Altre Variazioni Saldo al 30/06/2021
Fondi rischi a lungo termine 15.633 4.838 (440) 856 20.887
Fondi rischi a breve termine 4.518 25 (159) 47 4.432
TOTALE 20.151 4.863 (599) 903 25.318

Si riepiloga di seguito la movimentazione dei fondi a lungo e a breve termine.

Per quanto concerne le passività potenziali relative ai contenziosi fiscali, sulla base delle informazioni attualmente a disposizione e tenuto conto dei fondi rischi esistenti, si ritiene non determineranno sul bilancio effetti negativi rilevanti.

(15) Altre passività a lungo termine

La voce "Altre passività a lungo termine" al 30 giugno 2021 ammonta a circa 5,1 milioni di Euro (4,9 al 31 dicembre 2020). Il saldo è quasi interamente costituito dal valore della contabilizzazione, secondo quanto previsto dal principio contabile IAS 32, del Warrant emesso dalla Capogruppo e previsto dalla complessa operazione di Ristrutturazione avvenuta nell'esercizio 2020.

(16) Debiti commerciali e altre passività a breve termine

Descrizione 30/06/2021 31/12/2020 Variazioni
Debiti verso fornitori 93.128 99.549 (6.421)
Acconti 14.877 9.896 4.981
Importi dovuti ai committenti 12.500 6.068 6.432
Debiti verso imprese collegate 784 878 (94)
Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale 3.766 3.776 (10)
Ratei e risconti passivi 2.453 2.469 (16)
Altri debiti 20.235 16.878 3.357
Debiti verso Erario per IVA 9.464 8.992 472
TOTALE 157.207 148.506 8.701

La voce "Importo dovuto ai committenti", per un importo pari a 12,5 milioni di Euro, espone il valore netto dei lavori in corso per il quale l'ammontare degli acconti ricevuti supera il valore delle relative lavorazioni.

Altri debiti:

Nella voce "Altri debiti" sono principalmente ricompresi:

Descrizione 30/06/2021 31/12/2020 Altre Variazioni
Debiti verso dipendenti 10.135 9.230 905
Altri 10.100 7.648 2.452
TOTALE 20.235 16.878 3.357

I debiti verso dipendenti sono relativi ai salari e stipendi da corrispondersi ed agli accantonamenti per ferie maturate e non godute.

(17) Passività fiscali per imposte correnti

I Debiti tributari ammontano al 30 giugno 2021 a 8,8 milioni di Euro, con un decremento di 2,9 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2020. Il saldo al 30 giugno comprende il debito relativo alle imposte stimate di competenza del primo semestre 2021.

(18) Finanziamenti e debiti verso altri finanziatori a breve termine

I Finanziamenti a breve termine ammontano al 30 giugno 2021 a 200,8 milioni di Euro e risultano così composti:

Descrizione 30/06/2021 31/12/2020 Variazioni
Scoperti di conto corrente 6.304 6.081 223
Anticipi commerciali 26.321 30.527 (4.206)
Debiti verso banche 165.848 155.207 10.641
Quota dei mutui e finanziamenti
scadenti entro i dodici mesi
2.362 2.362 0
TOTALE Finanziamenti a breve 200.835 194.177 6.658
Descrizione 30/06/2021 31/12/2020 Variazioni
Debiti verso società di leasing 12.388 16.711 (4.323)
Debiti verso altri finanziatori 54.208 54.772 (564)
TOTALE Debiti verso altri
finanziatori
66.596 71.483 (4.887)

I finanziamenti a breve termine sono costituiti da debiti verso banche e dalle rate residue dovute a breve di mutui a lungo termine.

Si segnala che ai fini della classificazione tra breve e medio/lungo termine, a seguito del mancato rispetto dei covenant relativi ai debiti bancari relativi all'Accordo di Ristrutturazione, i debiti bancari sono stati rappresentati negli schemi di bilancio con scadenza nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 2024.

I debiti verso società di leasing si riferiscono alle quote capitali delle rate scadenti entro 12 mesi ed includono i valori riferiti all'applicazione dell'IFRS16.

La voce "Debiti verso altri finanziatori" al 30 giugno 2021 include prevalentemente debiti verso istituti non bancari.

Posizione Finanziaria Netta

Si riportano di seguito le informazioni finanziarie predisposte secondo lo schema richiesto dalla comunicazione CONSOB n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, aggiornate con quanto previsto dall'orientamento ESMA 32-382-1138 del 4 marzo 2021 così come recepito dal richiamo di attenzione CONSOB n. 5/21 del 29 aprile 2021. Tale schema rappresenta la preliminare rappresentazione del Gruppo, alla luce degli attuali orientamenti ed interpretazioni disponibili.

Descrizione 30/06/2021 31/12/2020 Variazioni
A Disponibilità liquide 75.367 69.810 5.557
B Mezzi equivalenti a disponibilità liquide 0 0 0
C Altre attività finanziarie correnti 3.827 3.675 152
D Liquidità (A+B+C) 79.194 73.485 5.709
E Debito finanziario corrente (inclusi strumenti di debito) 265.069 263.297 1.771
F Parte corrente del debito finanziario non corrente 2.362 2.362 0
G Indebitamento finanziario netto (E+F) 267.431 265.659 1.771
H Indebitamento finanzairio corrente netto (G-D) 188.237 192.174 (3.938)
I Debito finanziaio non corrente 34.928 37.471 (2.543)
J Strumenti di debito 50.000 50.000 0
K Debiti commerciali e altri debiti non correnti 0 0 0
L Indebitamento finanziario non corrente (I+J+K) 84.928 87.471 (2.543)
M Totale indebitamento finanziario (H+L) (come da richiamo
attenzione Consob n.5/21 del 29 aprile 2021)
273.165 279.645 (6.481)
O Altre attività finanziarie non correnti 10.147 10.198 (51)
P Posizione finanziaria netta totale (M+O) 263.018 269.447 (6.430)

Sulla base delle considerazioni riportate, lo schema suesposto potrebbe subire variazioni alla luce di ulteriori chiarimenti interpretativi da parte dei regulator.

Si precisa che nella attività finanziaria non sono considerate, ai fini del calcolo della Posizione Finanziaria Netta, i depositi cauzionali.

Si segnala che ai fini della classificazione tra breve e medio/lungo termine, a seguito del mancato rispetto dei covenant relativi ai debiti bancari relativi all'Accordo di Ristrutturazione, i debiti bancari sono stati rappresentati negli schemi di bilancio con scadenza nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 2024.

GARANZIE ED IMPEGNI

Di seguito, si elencano le garanzie prestate:

  • Garanzie prestate a Società di assicurazione (sia in Euro sia dollari USA): ammontano a Euro 332.840.898 e si riferiscono sia al rilascio di cauzioni per rimborsi di IVA della Società e delle principali Società controllate italiane sia alle garanzie rilasciate a favore di primarie compagnie di assicurazione americane, nell'interesse della sub - controllata Trevi Icos Corporation, per l'esecuzione dei propri progetti; tali garanzie si riducono in proporzione al residuo dei lavori ancora da eseguire alla fine di ogni esercizio. Fanno parte di questa categoria anche le garanzie contratte con Società di Assicurazione locali da parte delle controllate Trevi Foundations Philippines Inc e Trevigalante SA.
  • Garanzie prestate a terzi: ammontano a Euro 232.316.567 e si riferiscono in particolare a:
  • Mandati di credito per Euro 146.310.374 a garanzia di linee di cassa, di firma e contratti di leasing in capo alle società controllate da Trevi Finanziaria Industriale Spa;
  • Garanzie commerciali (principalmente per partecipare a gare di appalto, di buona esecuzione e per anticipi contrattuali) per Euro 82.413.127 ;
  • Garanzie finanziarie per Euro 3.593.066 rilasciate a Istituti di credito per finanziamenti ricevuti.

(19) Ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizio e altri ricavi

Ammontano a 218,2 milioni di Euro contro 238,4 milioni di Euro del 30 giugno 2020 con un decremento pari a circa 20,2 milioni di Euro.

Il Gruppo opera in diversi settori di attività ed in diverse aree geografiche.

La ripartizione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizi e degli altri ricavi è la seguente:

Area Geografica 30/06/2021 % 30/06/2020 % Variazioni %
Italia 24.806 11% 23.724 10% 1.082 5%
Europa 34.804 16% 63.949 27% (29.145) -46%
U.S.A. e Canada 57.820 27% 50.687 21% 7.133 14%
America Latina 5.640 3% 13.579 6% (7.939) -58%
Africa 23.706 11% 18.481 8% 5.225 28%
Medio Oriente e Asia 43.937 20% 28.195 12% 15.742 56%
Estremo Oriente e Resto del mondo 27.469 13% 39.766 17% (12.297) -31%
Ricavi totali 218.181 100% 238.383 100% (20.201) -8%

Il decremento dei ricavi è imputabile prevalentemente al completamento di alcune commesse della divisione Trevi, prevalentemente nell'area Europea e Estremo Oriente.

Viene di seguito evidenziata la ripartizione dei ricavi fra il settore Fondazioni e la Capogruppo:

Attività 30/06/2021 30/06/2020 Variazioni
Lavori speciali di fondazioni 166.180 196.793 (30.613)
Produzione macchinari speciali per fondazioni 54.290 42.916 11.374
Elisioni e rettifiche Interdivisionali (2.642) (2.391) (251)
Sub-totale settore Fondazioni (Core Business) 217.828 237.318 (19.490)
Capogruppo 5.199 9.819 (4.619)
Elisioni interdivisionali e con la Capogruppo (4.846) (8.754) 3.908
GRUPPO TREVI 218.181 238.383 (20.202)

Altri ricavi operativi

Gli "Altri ricavi e Proventi" ammontano a 9 milioni di Euro al 30 giugno 2020, in decremento di 14,6 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente. La voce è così composta:

Descrizione 30/06/2021 30/06/2020 Variazioni
Contributi in conto esercizio 114 115 (2)
Recuperi spese e riaddebiti a Consorzi 3.991 5.758 (1.767)
Vendite di ricambi e materie prime 865 2.822 (1.957)
Plusvalenze da alienazione beni strumentali 458 1.269 (811)
Risarcimento danni e rimborsi assicurativi 29 1.202 (1.173)
Affitti attivi 266 413 (148)
Sopravvenienze attive 709 7.997 (7.288)
Altri 2.614 4.101 (1.487)
Totale 9.046 23.678 (14.632)

Si rilevano nel periodo "Recuperi di spese e riaddebiti a Consorzi" per 3,9 milioni di Euro, in calo rispetto all'anno precedente di 1,8 milioni di Euro; le "Vendite di ricambi" si assestano a 0,8 milioni di Euro in decremento di 1,9 milioni di Euro; le "Plusvalenze da alienazione a terzi di beni strumentali" ammontano a 0,4 milioni di Euro contro 1,3 milioni di Euro del precedente esercizio; il "Risarcimento danni e rimborsi assicurativi" ammonta a 29 migliaia di Euro in decremento di 1,2 milioni di Euro rispetto al 2020. Le "Sopravvenienze attive" sono state realizzate per circa 429 migliaia di Euro dalla divisione Trevi, per circa 203 migliaia di Euro la divisione Soilmec e per la restante parte la Capogruppo. Alla voce "Altri" contribuisce prevalentemente, per circa 2,1 milioni di Euro la divisione Trevi.

La voce contributi in conto esercizio è riferita alle società Trevi spa per 79 migliaia di Euro e Soilmec Spa per 35 migliaia di Euro.

COSTI DELLA PRODUZIONE

I costi della produzione ammontano complessivamente a 222,6 milioni di Euro al 30 giugno 2021 rispetto i 231,2 milioni di Euro del precedente esercizio, con un decremento i 8,6 milioni di Euro; di seguito si analizzano le principali voci.

(20) Costi del personale:

Ammontano a 63,7 milioni di Euro al 30 giugno 2021, in decremento di 3,6 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente.

Descrizione 30/06/2021 30/06/2020 Variazioni
Salari e stipendi 48.839 52.485 (3.646)
Oneri sociali 11.363 11.064 299
Trattamento di fine rapporto 604 631 (27)
Trattamento di fine quiescenza 796 1.139 (343)
Altri costi 2.135 3.473 (1.338)
Totale 63.738 68.792 (5.055)

L'organico dei dipendenti e la variazione rispetto all'esercizio precedente risulta così determinato:

Descrizione 30/06/2021 30/06/2020 Variazioni Media
Dirigenti 63 81 (18) 72
Impiegati e Quadri 1.623 1.292 331 1.458
Operai 1.593 2.272 (679) 1.933
Totale Dipendenti 3.279 3.645 (366) 3.462

Le riduzioni del costo del lavoro sono dovute alla riduzione degli organici del Gruppo passati da 3.645 unità al 30 giugno 2020 a 3.279 unità al 30 giugno 2021 e alle azioni di contenimento dei costi. Le società italiane del Gruppo hanno usufruito degli strumenti di legge per la riduzione dei costi del personale.

(21) Altri costi operativi

Ammontano a 69,9 milioni di Euro al 30 giugno 2021, in diminuzione di 12,6 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente, per maggiori dettagli si rimanda alle descrizioni di seguito riportate.

Descrizione 30/06/2021 30/06/2020 Variazioni
Costi per servizi 55.298 67.904 (12.607)
Costi per godimento beni di terzi 9.615 12.916 (3.301)
Oneri diversi di gestione 5.016 5.302 (285)
Totale 69.928 86.122 (16.194)

Costi per servizi

Ammontano a 55,3 milioni di Euro al 30 giugno 2021 contro i 67,9 milioni del 30 giugno 2020. In questa voce sono principalmente ricompresi:

Descrizione 30/06/2021 30/06/2020 Variazioni
Subappalti 14.989 17.262 (2.273)
Consulenze tecniche, legali e fiscali 6.648 8.364 (1.716)
Altre spese per prestazioni di servizi 7.777 9.170 (1.394)
Spese di vitto, alloggio e viaggi 3.523 4.770 (1.247)
Assicurazioni 3.310 3.958 (649)
Spese di spedizione, doganali e trasporti 5.562 5.386 175
Manutenzioni e riparazioni 3.787 3.470 318
Servizi bancari 1.100 2.373 (1.274)
Spese per energia, telefoniche, gas, acqua e postali 1.231 2.002 (771)
Lavorazioni esterne 4.048 9.156 (5.109)
Assistenza tecnica 650 520 129
Pubblicità e promozioni 327 418 (91)
Servizi amministrativi 412 706 (294)
Forza motrice 1.206 136 1.071
Provvigioni ed oneri accessori 642 73 569
Spese di rappresentanza 86 138 (52)
Quota costi consortili 0 0 0
Totale 55.298 67.904 (12.606)

Costi per godimento beni di terzi:

Ammontano a 9,6 milioni di Euro al 30 giugno 2021, in diminuzione di 3,3 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente.

La voce si riferisce principalmente:

Descrizione 30/06/2021 30/06/2020 Variazioni
Noleggi di attrezzature 7.725 9.944 (2.218)
Affitti passivi 1.889 2.972 (1.083)
Totale 9.615 12.916 (3.302)

La voce "noleggi di attrezzature" comprende i costi per noleggi operativi per l'esecuzione delle commesse in corso; detti costi sono ascrivibili a noleggi di breve durata che hanno i requisiti per essere esclusi dalla contabilizzazione indicati dal principio IFRS 16.

Oneri diversi di gestione:

Ammontano a 5 milioni di Euro al 30 giugno 2021, in diminuzione di circa 0,3 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente. La loro composizione è la seguente:

Descrizione 30/06/2021 30/06/2020 Variazioni
Imposte e tasse indirette 1.106 1.779 (673)
Sopravvenienze passive 798 1.634 (835)
Altri oneri diversi 1.780 1.009 770
Minusvalenze ordinarie da alienazione cespiti 1.332 879 453
Totale 5.016 5.302 (286)

(22) Accantonamenti e svalutazioni:

Descrizione 30/06/2021 30/06/2020 Variazioni
Accantonamenti per rischi 4.863 2.202 2.661
Accantonamenti per crediti 447 461 (13)
Svalutazioni 78 626 (549)
Totale 5.388 3.289 2.099

Accantonamenti per rischi:

Ammontano a 4,9 milioni di Euro e si riferiscono principalmente ad accantonamenti relativi al fondo rischi contrattuali e a premi a dipendenti; in particolare per un importo lordo pari a 3 milioni di Euro si riferiscono a indennità riconosciute in via transattiva in favore dei Sig. Davide e Gianluigi Trevisani, ex amministratori della Capogruppo, nel contesto degli accordi raggiunti con la ex controllante THSE. Il riconoscimento di queste indennità è soggetto al verificarsi di alcune condizioni sospensive, che si ritiene si possano verificare nel quarto trimestre del 2021, con pagamenti in 60 rate mensili.

Accantonamenti per crediti compresi nell'attivo circolante:

L'importo pari a 0,4 milioni di Euro, si riferisce quasi esclusivamente all'accantonamento per rischi su crediti commerciali di dubbio realizzo delle singole società controllate.

Svalutazioni:

Il saldo netto di svalutazioni e riprese di valore di asset è pari a 78 migliaia Euro al 30 giugno 2021, dovuto prevalentemente alla svalutazione di cespiti della divisione Soilmec.

(23) Proventi finanziari:

I proventi finanziari ammontano a 1,7 milioni di Euro al 30 giugno 2021, in diminuzione di 286 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente.

La voce risulta così composta:

Descrizione 30/06/2021 30/06/2020 Variazioni
Interessi su crediti verso banche 145 98 47
Interessi su crediti verso la clientela 50 25 25
Proventi finanziari da valutazione al costo ammortizzato 0 42.730 (42.730)
Proventi finanziari da manovra finanziaria 0 244.289 (244.289)
Altri proventi finanziari 1.559 1.043 516
Totale 1.754 288.185 (286.431)

Si è verificato un sensibile decremento dei proventi finanziari rispetto all'esercizio precedente relativo alle seguenti poste:

  • "Proventi finanziari da valutazione al costo ammortizzato", che al 30 giugno 2020 includevano l'adeguamento dei debiti finanziari non correnti, a seguito del riscadenziamento dei debiti al 31 dicembre 2024 avvenuto al momento dell'efficacia dell'Accordo di Ristrutturazione;
  • "Proventi finanziari da manovra finanziaria", che includevano principalmente il provento finanziario derivante dalla conversione di parte dei debiti finanziari in capitale da parte delle banche creditrici ed in particolare dalla contestuale estinzione di parte dei debiti finanziari in esecuzione dell'accordo di ristrutturazione ex art 182-bis della L.F.

Nella voce "Altri proventi finanziari" sono inclusi anche i proventi finanziari derivanti dalla misurazione del fair value del Warrant.

(24) Costi finanziari:

I costi finanziari ammontano a 11,8 milioni di Euro al 30 giugno 2021, in diminuzione di 18,2 milioni di Euro rispetto al periodo precedente.

La voce risulta così composta:

Descrizione 30/06/2021 30/06/2020 Variazioni
Interessi su debiti verso banche 3.778 15.460 (11.682)
Oneri finanziari da valutazione al costo ammortizzato 4.748 0 4.748
Spese e commissioni bancarie 1.091 533 558
Interessi passivi su mutui 30 84 (54)
Interessi su debiti per diritto di utilizzo 515 734 (219)
Oneri derivanti da contabilizzazione Warrant 0 11.948 (11.948)
Altri oneri finanziari 1.681 1.317 364
Totale 11.844 30.077 (18.234)

Gli interessi su debiti verso banche rappresentano i costi legati al reperimento di risorse finanziarie necessarie al funzionamento delle attività del Gruppo sul quale incidono in prevalenza le società capodivisione.

Gli "Oneri finanziari da valutazione al costo ammortizzato" fanno riferimento all'adeguamento dei debiti finanziari non correnti, a seguito del riscadenziamento dei debiti al 31 dicembre 2024 avvenuto al momento dell'efficacia dell'Accordo di Ristrutturazione.

(25) Utili \ (Perdite) su cambi:

Al 30 giugno 2021, le differenze di cambio nette ammontano ad un importo negativo pari a 2,5 milioni di Euro e si originano principalmente per la fluttuazione tra l'Euro ed il dollaro statunitense, quasi integralmente non realizzate.

Si riporta di seguito la composizione di tale voce:

Descrizione 30/06/2021 30/06/2020 Variazioni
Differenza cambio attive realizzate 1.250 3.189 (1.939)
Differenza cambio passive realizzate (1.377) (3.402) 2.025
Sub-Totale utili/(perdite) realizzate (127) (213) 86
Differenza cambio attive non realizzate 11.101 2.748 8.352
Differenza cambio passive non realizzate (13.499) (7.904) (5.595)
Sub-Totale utili/(perdite) non realizzate (2.398) (5.156) 2.758
Utile/(perdita) per differenze cambio (2.525) (5.369) 2.844

(26) Imposte sul reddito dell'esercizio

Le imposte nette del periodo evidenziano un aumento di circa 10 milioni di Euro al 30 giugno 2020 rispetto all'esercizio precedente e risultano così composte:

Descrizione 30/06/2021 30/06/2020 Variazioni
Imposte correnti:
- I.R.A.P. 176 1.881 (1.706)
- Imposte sul reddito 4.545 864 3.681
Imposte differite 2.601 (2.634) 5.236
Imposte anticipate 4.157 793 3.365
Totale Imposte sul Reddito 11.480 904 10.576

Le imposte sul reddito dell'esercizio riguardano la stima delle imposte dirette dovute per l'esercizio, calcolate sulla base del reddito imponibile delle singole società del Gruppo consolidate.

Le imposte per le società estere sono calcolate secondo le aliquote vigenti nei rispettivi Paesi.

(27) Utile (Perdita) Gruppo per azione

Le assunzioni base per la determinazione dell'utile (perdita) per azione e diluito, sono le seguenti:

Descrizione 30/06/2021
Risultato netto
derivante dalle
attività in
funzionamento
30/06/2021
Risultato
Netto da
attività
destinate ad
essere
cessate
30/06/2020
Risultato netto
derivante dalle
attività in
funzionamento
30/06/2020
Risultato
Netto da
attività
destinate ad
essere cessate
A Utile/(Perdita) netta del periodo (in migliaia di Euro) (29.249) 0 262.071 (10.601)
B Numero medio ponderato di azioni ordinarie per la determinazione
dell'utile base per azione
150.855.693 150.855.693 25.708.855 25.708.855
C Utile/(Perdita) per azione base: (A*1000) / B (0,19) 0,00 10,194 (0,412)
D Utile/(Perdita) netta rettificata per dilution analysis (in migliaia di Euro) (29.249) 0 262.071 (10.601)
E Numero medio ponderato di azioni ordinarie per la determinazione
dell'utile diluito per azione (B)
169.155.839 169.155.839 28.837.602 28.837.602
F Utile/(Perdita) per azione diluito: (D*1000) / E -0,173 0,000 9,09 (0,37)

2.5 Rapporti con parti correlate

I rapporti del Gruppo Trevi con entità correlate sono costituiti principalmente dai rapporti commerciali della controllata Trevi S.p.A. verso i propri consorzi, regolati a condizioni di mercato.

Gli importi più significativi dei crediti finanziari al 30 giugno 2021 sono di seguito esposti:

Crediti finanziari 30/06/2021 31/12/2020 Variazioni
Porto Messina S.c.a.r.l. 716 721 (5)
Pescara Park S.r.l. 632 576 56
Totale 1.348 1.297 51

Gli importi più significativi dei crediti commerciali e altre attività a breve termine al 30 giugno 2021 compresi all'interno della voce "Crediti commerciali e altre attività a breve termine" sono di seguito esposti:

Crediti commerciali e altre attività a breve termine 30/06/2021 31/12/2020 Variazioni
Parcheggi S.p.A. 79 86 (6)
Roma Park S.r.l. 0 0 0
IFIT Srl 0 1 (1)
Sofitre Srl 1.001 620 381
Altri 0 0
Sub-totale 1.080 708 373
Porto Messina S.C.A.R.L. 810 810 0
Nuova Darsena S.C.A.R.L. 1.573 1.658 (85)
Trevi SGF INC S.C.A.R.L. 1.861 1.861 0
Treviicos-Nicholson JV (USA) 51 1.434 (1.383)
SEP SEFI (France) 3.213 4.161 (948)
Gemac Srl 0 1 (1)
Filippella S.C.A.R.L. 47 47 (0)
Altri 169 208 (40)
Sub-totale 7.723 10.180 (2.457)
Totale 8.804 10.888 (2.084)
% sui crediti commerciali consolidati 4% 5%

I ricavi realizzati dal Gruppo verso tali società sono di seguito esposti:

Ricavi vendita e prestazioni e altri servizi 30/06/2021 30/06/2020 Variazioni
Roma Park S.r.l. 0 0 0
Parcheggi S.p.A. 46 40 6
Sofitre Srl 0 0 0
Altri 0 6 (6)
Sub-totale 46 46 (0)
Hercules Foundation AB 0 0 0
Nuova Darsena 0 0 0
Sep Trevi Sefi 0 499 (499)
Treviicos-Nicholson JV (USA) 2.208 2.522 (314)
Altri 288 354 (66)
Sub-totale 2.496 3.375 (879)
Totale 2.542 3.421 (879)
% sui ricavi totali 1,1% 1,4%
Ricavi Finanziari 30/06/2021 30/06/2020 Variazioni
Hercule Foundation AB 0 0 0
E-MARKET
SDIR
CERTIFIED
Altri 8 0 8
Totale 8 0 8

Gli importi più significativi dei debiti verso società correlate al 30 giugno 2021 compresi all'interno della voce "Debiti commerciali e altre passività a breve termine" sono di seguito esposti:

Dediti commerciali e altre passività a breve termine 30/06/2021 31/12/2020 Variazioni
IFC ltd 156 156 0
Sofitre Srl 208 0 208
Sub-totale 364 156 208
Filippella S.C.A.R.L. 0 6 (6)
Consorzio Trevi Adanti 0 0 0
Nuova Darsena 0 147 (147)
Porto Messina S.c.a.r.l. 236 236 0
Trevi SGF INC S.C.A.R.L. 44 44 0
SEP SEFI (France) 0 0 0
Altri 140 290 (150)
Sub-totale 420 723 (302)
Totale 784 878 (94)
% sui debiti commerciali consolidati 1% 1%

I costi sostenuti dal Gruppo verso tali società correlate sono di seguito esposti:

Consumi di materie prime e servizi esterni 30/06/2021 30/06/2020 Variazioni
Sofitre Srl 0 49 (49)
Parcheggi S.p.a. 0 0 0
Sub-totale 0 49 (49)
Porto Messina S.c.a.r.l. 0 0 0
Trevi SGF INC S.C.A.R.L. 0 0 0
Filippella S.c.a.r.l. 0 0 0
Nuova Darsena S.c.a.r.l. 0 0 0
Treviicos-Nicholson JV (USA) 51 0 51
SEP SEFI (France) 0 0 0
Gemac Srl 0 0 0
Altri 3 0 3
Sub-totale 54 0 54
Totale 54 49
% sui consumi di materie prime e servizi esterni consolidati 0% 0%

3 Informativa settoriale

Al fine della presentazione di un'informativa economica, patrimoniale e finanziaria per divisione (Segment Reporting) il Gruppo ha identificato, quale schema primario di presentazione dei dati settoriali, la distinzione per divisione. Tale rappresentazione riflette l'organizzazione del business del Gruppo e la struttura del reporting interno, sulla base della considerazione che i rischi ed i benefici sono influenzati dai settori di attività in cui il Gruppo opera.

Il management monitora separatamente i risultati operativi delle sue unità di business allo scopo di prendere decisioni in merito all'allocazione delle risorse ed alla valutazione delle performance. La performance divisionale è valutata sulla base dell'utile o perdita operativa che in certi aspetti, come riportato nelle tabelle che seguono, è misurato in modo diverso dall'utile o perdita operativa nel bilancio consolidato.

Si riportano di seguito i dati patrimoniali ed economici divisionali al 30 giugno 2021, rinviando a quanto riportato nella Relazione sulla gestione per un commento sull'andamento economico registrato dalle due Divisioni.

Si ritiene che il settore primario per identificare l'attività del Gruppo sia la suddivisione per tipologia di attività, mentre per il segmento secondario si fa riferimento all'area geografica; si rimanda alla relazione sulla gestione per il commento relativo alle sintesi economiche fornite dalla segment information.

DIVISIONE TREVI Sintesi Patrimoniale (in migliaia di Euro)

Sintesi patrimoniale Divisione Trevi 30/06/2021 31/12/2020 Variazione
A) Immobilizzazioni 123.933 134.153 (10.220)
B) Capitale d'esercizio netto
- Rimanenze 59.345 53.908 5.437
- Crediti commerciali 164.549 157.730 6.819
-
Debiti commerciali (-)
(97.750) (107.656) 9.906
-
Acconti (-)
(22.731) (13.880) (8.851)
-
Altre attività (passività)
(25.927) (17.644) (8.283)
77.486 72.458 5.027
C) Attività e passività destinate alla dismissione
D) Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B) 201.419 206.612 (5.193)
E) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) (7.712) (7.958) 246
F) CAPITALE INVESTITO NETTO (C+D) 193.707 198.653 (4.947)

DIVISIONE TREVI Sintesi Economica (in migliaia di Euro)

Sintesi economica Divisione Trevi 30/06/2021 30/06/2020 Variazione
RICAVI TOTALI 166.180 196.793 (30.613)
Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti (0) (0) 0
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 526 474 52
Altri ricavi operativi 0
VALORE DELLA PRODUZIONE 166.706 197.267 (30.561)
Consumi di materie prime e servizi esterni (94.250) (115.434) 21.184
Oneri diversi di gestione (3.879) (3.826) (52)
VALORE AGGIUNTO 68.578 78.007 (9.430)
% sui Ricavi Totali 41,27% 39,64%
Costo del lavoro (46.756) (50.706) 3.950
MARGINE OPERATIVO LORDO 21.822 27.301 (5.479)
% sui Ricavi Totali 13,13% 13,87%
Ammortamenti (14.016) (17.881) 3.865
Accantonamenti e Svalutazioni (2.167) (3.380) 1.213
RISULTATO OPERATIVO 5.638 6.040 (402)
% sui Ricavi Totali 3,39% 3,07%

DIVISIONE SOILMEC Sintesi Patrimoniale (in migliaia di Euro)

Sintesi patrimoniale Divisione Soilmec 30/06/2021 31/12/2020 Variazione
A) Immobilizzazioni 49.423 51.056 (1.633)
B) Capitale d'esercizio netto
- Rimanenze 93.798 77.586 16.212
- Crediti commerciali 48.988 82.648 (33.660)
-
Debiti commerciali (-)
(52.386) (62.084) 9.698
-
Acconti (-)
(4.194) (2.962) (1.232)
-
Altre attività (passività)
(3.002) 1.638 (4.640)
83.204 96.826 (13.622)
C) Attività e passività destinate alla dismissione
D) Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B) 132.626 147.882 (15.256)
E) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) (2.715) (3.044) 329
F) CAPITALE INVESTITO NETTO (C+D) 129.911 144.838 (14.927)

DIVISIONE SOILMEC Sintesi Economica (in migliaia di Euro)

Sintesi economica Divisione Soilmec 30/06/2021 30/06/2020 Variazione
RICAVI TOTALI 54.290 42.916 11.374
Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e
finiti
3.831 2.885 946
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 6.818 5.788 1.030
Altri ricavi operativi 0
VALORE DELLA PRODUZIONE 64.939 51.589 13.350
Consumi di materie prime e servizi esterni (49.551) (32.834) (16.717)
Oneri diversi di gestione (988) (546) (443)
VALORE AGGIUNTO 14.400 18.209 (3.810)
% sui Ricavi Totali 26,52% 42,43%
Costo del lavoro (13.520) (16.099) 2.578
MARGINE OPERATIVO LORDO 879 2.110 (1.231)
% sui Ricavi Totali 1,62% 4,92%
Ammortamenti (3.145) (2.996) (149)
Accantonamenti e Svalutazioni 591 856 (265)
RISULTATO OPERATIVO (1.675) (30) (1.645)
% sui Ricavi Totali -3,08% -0,07%

PROSPETTO DI RICONCILIAZIONE AL 30/06/2021

Sintesi Patrimoniale (in migliaia di Euro)

Sintesi Patrimoniale Divisione
Trevi
Divisione
Soilmec
Trevi
Finanziaria
Industriale
Rettifiche Gruppo
Trevi
A) Immobilizzazioni 123.933 49.423 219.225 (198.888) 193.693
B) Capitale d'esercizio netto
- Rimanenze 59.345 93.798 0 (2.216) 150.927
- Crediti commerciali 164.549 48.988 44.208 (66.808) 190.937
-
Debiti commerciali (-)
(97.750) (52.386) (11.730) 68.029 (93.837)
-
Acconti (-)
(22.731) (4.194) (1.175) 1.165 (26.935)
-
Altre attività (passività)
(25.927) (3.002) (22.637) 9.507 (42.059)
77.486 83.204 8.667 9.677 179.033
C) Attività e passività destinate alla dismissione
D) Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B) 201.419 132.626 227.892 (189.211) 372.727
E) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) (7.712) (2.715) (684) 0 (11.111)
F) CAPITALE INVESTITO NETTO (C+D) 193.707 129.911 227.208 (189.211) 361.615

La colonna rettifiche a livello di stato patrimoniale comprende, per la voce immobilizzazioni l'elisione delle partecipazioni e l'elisione dei crediti finanziari immobilizzati intercompany, per i crediti e debiti commerciali le restanti elisioni intercompany, per il Patrimonio Netto di Gruppo principalmente la contropartita dell'elisione delle partecipazioni.

PROSPETTO DI RICONCILIAZIONE AL 30/06/2021 Sintesi Economica (in migliaia di Euro)

Sintesi Economico Divisione
Trevi
Divisione
Soilmec
Trevi
Finanziaria
Industriale
Rettifiche Gruppo Trevi
RICAVI TOTALI 166.180 54.290 5.199 (7.488) 218.181
Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di
lavorazione, semilavorati e finiti
(0) 3.831 0 184 4.015
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 526 6.818 235 30 7.609
Altri ricavi operativi 0 0 0 0 0
VALORE DELLA PRODUZIONE 166.706 64.939 5.434 (7.275) 229.804
Consumi di materie prime e servizi esterni (94.250) (49.551) (5.344) 6.771 (142.373)
Oneri diversi di gestione (3.879) (988) (79) (70) (5.016)
VALORE AGGIUNTO 68.578 14.400 11 (574) 82.415
% sui Ricavi Totali 41,27% 26,52% 0,22%
Costo del lavoro (46.756) (13.520) (3.461) (0) (63.738)
MARGINE OPERATIVO LORDO 21.822 879 (3.450) (574) 18.677
% sui Ricavi Totali 13,13% 1,62% -66,36% 8,56%
Ammortamenti (14.016) (3.145) (1.045) 461 (17.745)
Accantonamenti e Svalutazioni (2.167) 591 (3.261) (550) (5.388)
RISULTATO OPERATIVO 5.638 (1.675) (7.756) (663) (4.456)
% sui Ricavi Totali 3,39% -3,08% -149,17%

3 Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura al 30 giugno 2021

Sono proseguite le attività commerciali e di produzione sia in Divisione Trevi che in Divisione Soilmec: nel bimestre luglio/agosto 2021 sono stati acquisiti nuovi ordini complessivamente pari a 57,4 milioni di euro, di cui 37.4 milioni di euro relativi alla Divisione Trevi e 20,6 relativi alla Divisione Soilmec ed il portafoglio ordini al 31 agosto 2021 è risultato pari a 413 milioni di euro (era pari a 429 milioni al 30 giugno 2021, mentre al 31 agosto 2020 era pari a 392 milioni di euro).

Il 5 agosto 2021 è stato firmato l'Accordo di Moratoria e Standstill con le Banche, e le condizioni sospensive si sono verificate il giorno successivo.

In conformità a quanto previsto dall'Accordo di Standstill, la Società ha successivamente posto in essere le attività necessarie al fine di rispettare le milestone ivi previste e, in particolare:

  • (iv) ha incaricato Alvarez & Marsal, società di consulenza di primario standing, al fine di svolgere una independent business review ("IBR"), che verificasse la ragionevole fondatezza delle assunzioni industriali e di mercato poste alla base del Piano Consolidato Aggiornato;
  • (v) sta completando, con l'ausilio dei propri advisor, la proposta di Nuova Manovra Finanziaria che dovrà essere discussa con le Banche Finanziatrici; e
  • (vi) ha incaricato il Dott. Mario Ravaccia, dello Studio Spada & Partners, al fine di redigere le attestazioni necessarie relativamente al Piano Consolidato Aggiornato e alla Nuova Manovra Finanziaria.

Fino al 29 settembre 2021, nel corso del terzo trimestre 2021 a causa del Covid-19 sono stati persi 350 giorni /uomo di lavoro negli Stati Uniti sul cantiere Project MATOC to #2 e circa 1.250 giorni/uomo di lavoro nelle Filippine, mentre tutti gli altri cantieri nel mondo non hanno perso giornate/uomo di lavoro.

Nel momento di approvazione di questa relazione semestrale (29 settembre 2021) tutti i cantieri nel mondo e la fabbrica di Soilmec a Cesena sono operativi.

Sono proseguite le attività per l'installazione del sistema informatico SAP in Trevi Finanziaria Industriale ed in Trevi SpA, oltre che le attività progettuali ed implementative per estendere l'utilizzo ad altre società del Gruppo Trevi.

4 Eventi ed operazioni significative non ricorrenti

Non si rilevano eventi ed operazioni significative non ricorrenti nel primo semestre 2021.

5 Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali

Il Gruppo Trevi nel primo semestre 2021 non ha posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali.

Allegati

I presenti allegati contengono informazioni aggiuntive rispetto a quelle esposte nelle Note illustrative ed integrative, della quale costituiscono parte integrante.

1 Società assunte nel Bilancio consolidato al 30 giugno 2021 con il metodo dell'integrazione globale

2 Organigramma del Gruppo

Allegato 1

Società assunte nel bilancio consolidato al 30 giugno 2021 con il metodo dell'integrazione globale

DENOMINAZIONE
SOCIALE
PAESE VALUTA CAPITALE SOCIALE QUOTA % TOTALE
DEL GRUPPO
TREVI – Finanziaria Industriale
S.p.A.
Italia Euro 97.373.554 Capogruppo
Arabian Soil Contractors Ltd Arabia Saudita Riyal Saudita 1.000.000 99,78%
Borde Seco Venezuela Dollaro U.S.A. 94,89%
Foundation Construction Ltd Nigeria Naira 28.006.440 80,15%
Galante Cimentaciones Sa Perù Dollaro U.S.A. 1.113 99,78%
Galante Foundations Sa Repubblica di Panama Dollaro U.S.A. 99,78%
Hyper Servicos de Perfuracao
Ltda
Brasile Real Brasiliano 1.200.000 50,96%
Idt Fzco Emirati Arabi Uniti Dirham Emirati Arabi 1.000.000 99,80%
Idt Llc Emirati Arabi Uniti Dirham Emirati Arabi 1.000.000 99,80%
Idt Llc Fzc Emirati Arabi Uniti Dirham Emirati Arabi 6.000.000 94,82%
Immobiliare SIAB Srl Italia Euro 80.000 100,00%
Pilotes Trevi Sacims Argentina Peso Argentino 217.468.871 99,76%
Pilotes Trevi Sacims - Paraguay Paraguay Guarani 99,76%
Pilotes Uruguay Sa Uruguay Peso Uruguaiano 80.000 99,76%
Profuro Intern. Lda Mozambico Metical 36.000.000 99,29%
PSM SpA Italia Euro 1.000.000 99,92%
RCT Explore Colombia Sas Colombia Dollaro U.S.A. 1.141.347 99,78%
RCT Srl Italia Euro 500.000 99,78%
Soilmec Algeria Algeria Dinaro Algerino 1.000.000 69,94%
Soilmec Australia Pty Ltd Australia Dollaro Australiano 100 99,92%
Soilmec Colombia Sas Colombia Peso Colombiano 371.433.810 99,92%
Soilmec Deutschland Gmbh Germania Euro 100.000 99,92%
Soilmec do Brasil Sa Brasile Real Brasiliano 5.500.000 83,75%
Soilmec F. Equipment Pvt. Ltd India Rupia Indiana 500.000 79,94%
Soilmec France Sas Francia Euro 1.100.000 99,92%
Soilmec H.K. Ltd Hong Kong Euro 44.743 99,92%
Soilmec Investment Pty Ltd Australia Dollaro Australiano 100 99,92%
Soilmec Japan Co. Ltd Giappone Yen Giapponese 45.000.000 92,93%
Soilmec North America Inc U.S.A. Dollaro U.S.A. 10 79,94%
Soilmec SpA Italia Euro 25.155.000 99,92%
Soilmec Singapore Pte Ltd Singapore Dollaro di Singapore 100.109 99,92%
Soilmec U.K. Ltd Regno Unito Sterlina inglese 120.000 99,92%
Soilmec WuJiang Co. Ltd Cina Renminbi 58.305.193 99,92%
Swissboring & Co. LLC Oman Rial Omanita 250.000 99,78%
Swissboring Overseas Piling
Corp. Ltd (Dubai)
Emirati Arabi Uniti Dirham Emirati Arabi 6.000.000 99,78%
Swissboring Overseas Piling
Corporation
Svizzera Franco Svizzero 100.000 99,78%
Swissboring Qatar WLL Qatar Rial del Qatar 250.000 99,78%
Trevi Algerie EURL Algeria Dinaro Algerino 53.000.000 99,78%
Trevi Arabco JV Egitto Dollaro U.S.A. 99,78%
Trevi Australia Pty Ltd Australia Dollaro Australiano 10 99,78%
Trevi Chile SpA Chile Peso Cileno 10.510.930 99,76%
Trevi Cimentaciones CA Venezuela Euro 46.008.720 99,78%
Trevi Cimentacones y
Consolidaciones Sa
Repubblica di Panama Dollaro U.S.A. 9.387.597 99,78%

Trevi Construction Co. Ltd Hong Kong Dollaro U.S.A. 2.051.668 99,78%
Trevi Contractors BV Olanda Euro 907.600 99,78%
Trevi Drilling Services Saudi
Arabia Co. Ltd
Arabia Saudita Riyal Saudita 7.500.000 51,00%
Trevi Energy SpA in
liquidazione
Italia Euro 1.000.000 100,00%
Trevi Fondations Spèciales Sas Francia Euro 100.000 99,78%
Trevi Foundations Canada Inc Canada Dollaro U.S.A. 8 99,78%
Trevi Foundations Denmark
A/S
Danimarca Corona Danese 2.000.000 99,78%
Trevi Foundations Kuwait Co.
WLL
Kuwait Dinaro Kuwait 100.000 99,78%
Trevi Foundations Nigeria Ltd Nigeria Naira 402.554.879 59,75%
Trevi Foundations Philippines
Inc
Filippine Peso Filippino 52.500.000 99,78%
Trevi Foundations Saudi Arabia
Co. Ltd
Arabia Saudita Riyal Saudita 500.000 99,78%
Trevi Galante Sa Colombia Peso Colombiano 1.000.000.000 99,78%
Trevi Geotechnik GmbH Austria Euro 100.000 99,78%
Trevi Holding USA Corporation Stati Uniti Dollaro U.S.A. 99,78%
Trevi Insaat Ve Muhendislik AS Turchia Lira Turca 777.600 99,78%
Trevi ITT JV Thailandia Dollaro U.S.A. 99,78%
Trevi Panamericana Sa Repubblica di Panama Dollaro U.S.A. 1.221.366 99,78%
Trevi SpA Italia Euro 32.300.000 99,78%
Trevi SpezialTiefBau GmbH Germania Euro 50.000 99,78%
TreviGeos Fundacoes Especiais
Ltda
Brasile Real Brasiliano 5.000.000 50,89%
Treviicos Corporation U.S.A. Dollaro U.S.A. 23.500 99,78%
Treviicos Soletanche JV Stati Uniti Dollaro U.S.A. 54,88%
Treviicos South Inc U.S.A. Dollaro U.S.A. 5 99,78%
Wagner Constructions LLC U.S.A. Dollaro U.S.A. 5.200.000 99,78%
6V Srl Italia Euro 154.700 50,89%

(*) Soilmec do Brasil Sa appartiene al Gruppo per il 38,25%, tuttavia la percentuale considerata ai fini del consolidamento è pari all'83,75%;

(*) Soilmec WuJiang Co. Ltd appartiene al Gruppo per il 51%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;

(*) Swissboring & Co. LLC appartiene al Gruppo per il 70%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;

(*) Swissboring Qatar WLL appartiene al Gruppo per il 49%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;

(*) Trevi Arabco JV appartiene al Gruppo per il 51%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;

(*) Trevi Foundations Kuwait Co. WLL appartiene al Gruppo per il 49%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;

(*) Trevi ITT JV appartiene al Gruppo per il 95%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo.

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