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Trevi Fin Industriale

Annual / Quarterly Financial Statement Jul 21, 2022

4302_10-k_2022-07-21_02589716-0271-4067-bbb7-678389a51983.pdf

Annual / Quarterly Financial Statement

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Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.

Bilancio consolidato e d'esercizio al 31 dicembre 2021

(con relativa relazione della società di revisione)

KPMG S.p.A. 20 luglio 2022

TREVI - Finanziaria industriale S.p.A.

Relazione Finanziaria al 31 dicembre 2021

Ragione sociale dell'entità controllante

Ragione sociale della capogruppo

Spiegazione dei cambiamenti relativi alla denominazione dell'entità che redige il bilancio o ad altro mezzo di identificazione dalla chiusura del periodo di riferimento precedente

Sede dell'entità

Paese di registrazione

Forma giuridica dell'entità

Denominazione dell'entità che redige il bilancio o altro mezzo di identificazione

Descrizione della natura dell'attività dell'entità e delle sue principali operazioni

Indirizzo della sede legale dell'entità

Capitale Sociale Euro

REA CCIA.A.

Codice Fiscale, P. IVA e Registro delle Imprese di Forli - Cesena:

Sito Internet: Principale luogo di attività Trevi Finanziaria Industriale S.p.A Trevi Finanziaria Industriale S.p.A

E-MARKET CERTIFI

Nessuna

Cesena (FC) - Via Larga 201 - Italia Italia Società per azioni Trevi Finanziaria Industriale S.p. A Finanziaria Industriale Via Larga 201 ,Cesena (FC) 97.475.554 i.v. Forlì - Cesena N. 201 271

1547370401

www.trevifin.com Cesena (FC)

COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI SOCIETARI

PRESIDENTE

Luca d'Agnese

VICE PRESIDENTE

Cesare Trevisani

AMMINISTRATORI DELEGATI

Giuseppe Caselli Sergio Iasi

CONSIGLIERI DI AMMINISTRAZIONE

Luca Caviglia (non esecutivo) - sino al 2 marzo 20211 Tommaso Sabato (non esecutivo) - dal 2 marzo 20211 Marta Dassù (non esecutivo e indipendente) Cristina Finocchi Mahne (non esecutivo e indipendente) Elisabetta Oliveri (non esecutivo e indipendente) Alessandro Piccioni (non esecutivo e indipendente) Rita Rolli (non esecutivo e indipendente) Cinzia Farise' (non esecutivo e indipendente)

¹ L'ing. Sabato è stato cooptato in data 2 marzo 2021 a seguito della carica di Amministratore rassegnate dal dott. Luca Caviglia, Amministratore non esecutivo e non in possesso dei requisiti di indipendenza;

COLLEGIO SINDACALE Sindaci effettivi Marco Vicini (Presidente) Raffaele Ferrara Mara Pierini

ALTRI ORGANI SOCIALI

Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi Giuseppe Caselli

2

E-MARKET
SDIR

Comitato per la nomina e remunerazione degli Amministratori Elisabetta Oliveri (Presidente) Cristina Finocchi Mahne Alessandro Piccioni

Comitato Parti Correlate Marta Dassù (Presidente) Rita Rolli Elisabetta Oliveri

E-MARKET
SDIR

Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità Rita Rolli (Presidente) Luca Caviglia2 Cristina Finocchi Mahne

² con delibera del 13 aprile 2021 il Consiglio di Amninistrazione del Conitato con l'ing. Tomnato Sabato in sostituzione del dott. Luca Caviglia

Direttore Amministrazione Finanza e Controllo Massimo Sala

Nominato dirigente preposto alla redazione dei documenti con delibera del Consiglio di Amministrazione del 30 settembre 2019.

Società di Revisione

KPMG S.p.A.

Nominata in data 15 maggio 2017 ed in carica fino alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025.

Organismo di Vigilanza Modello Organizzativo 231/013

Floriana Francesconi (Presidente) Yuri Zugolaro Matteo Tradii

3 In data 31.12.2020 è scaduto il mandato triemale dell'OdV. Il Consiglio di amministrazione del 29 gennaio 2021 ha deliberato la nomina del nuovo ODV così come sopra riportato con un mandato triennale sino al 31.12.2023.

Il Gruppo Trevi è leader mondiale nell'ingegneria del sottosuolo a 360 gradi (fondazioni speciali, consolidamenti del terreno, recupero siti inquinati), nella progettazione di tecnologie specialistiche del settore e nella realizzazione di parcheggi multipiano sotterranei automatizzati. Fondato a Cesena nel 1957, il Gruppo conta circa 67 società e, per il tramite di dealer e distributori, è presente in oltre 90 Paesi. Fra le principali caratteristiche del Gruppo Trevi ci sono l'internazionalizzazione e l'integrazione e l'interscambio continuo tra le due divisioni di cui si compone: la Divisione Trevi, che realizza opere di fondazioni speciali e consolidamenti di terreni per grandi infrastrutturali (metropolitane, dighe, porti e banchine, ponti, linee ferroviarie e autostradali, edifici industriali e civili), e la Divisione Soilmec, che progetta, produce e commercializza macchinari, impianti e servizi per l'ingegneria del sottosuolo. La capogruppo Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A. (TreviFin) è quotata alla Borsa di Milano dal mese di luglio 1999. TreviFin rientra nel comparto Euronext Milan che, a seguito alle attività di rebranding dei mercati susseguenti alle operazioni di acquisizione del gruppo Borsa Italiana da parte di Euronext N.V., sostituisce la vecchia dizione di MTA

RELAZIONE SULLA GESTIONE -DEL CONSIGLIO D'AMMINISTRAZIONE AL BILANCIO CONSOLIDATO E AL BILANCIO D'ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2021

Signori Azionisti,

L'esercizio 2021, il cui bilancio viene sottoposto alla Vostra Approvazione, ha visto il Gruppo Trevi ancora tenacemente impegnato su diversi fronti: interno, a completare il processo di rafforzamento patrimoniale ed esterno, per affrontare le continue turbolenze di un mercato internazionale fortemente segnato dalla pandemia da Covid-19 e dalle spinte volte a modificare gli assetti globali nello scacchiere internazionale. È in questo contesto quanto mai complesso che il Gruppo continua ad impegnarsi con dedizione e passione per riacquisire il ruolo che gli compete per esperienza, capacità di innovare e di gestire e risolvere problematiche complesse nel settore dell'ingegneria del sottosuolo e delle attrezzature per realizzare opere sempre più sfidanti.

L'implementazione delle attività volte a rivedere la struttura organizzativa, a favorire la transizione digitale, a promuovere una cultura aziendale che operi per obiettivi sta permettendo al Gruppo di ridurre i costi operativi e di ben riposizionarsi sui mercati internazionali. Anche nel 2021 il Gruppo ha dovuto affrontare le sfide derivanti dal protrarsi dell'emergenza Covid-19 in Italia e in altri paesi europei. Tutte le funzioni competenti hanno assicurato al meglio la continuità delle attività operative e gestionali nei vari Paesi in cui opera il Gruppo ove è stato possibile, garantendo la salute e sicurezza del personale e rispettando tutte le prescrizioni imposte dai vari Governi nei rispettivi paesi.

Il Gruppo Trevi ha continuato a consolidare la propria posizione di riferimento nell'ingegneria del sottosuolo a 360 gradi (fondazioni speciali, consolidamenti del terreno, recupero siti inquinati, nella progettazione e commercializzazione di tecnologie specialistiche del settore quali macchine per pali, diaframmi e consolidamenti). La capogruppo, Trevi-Finanziaria Industriale SpA, ha continuato ad operare attraverso due principali controllate: la Divisione Trevi SpA e la Divisione Soilmec SpA. Tutte le attività del Gruppo beneficiano dell'accrescitivo effetto sinergico e della stretta collaborazione tecnico/ingegneristica di queste due divisioni, garantendo al Gruppo Trevi la possibilità di agire, e di essere riconosciuto, come un operatore innovativo ed altamente specializzato in grado di fornire soluzioni, prodotti e servizi nell'ingegneria del sottosuolo ad alto valore aggiunto per ogni situazione specifica ed/o necessità e con un occhio sempre attento ai temi della sostenibilità.

La resilienza mostrata dal Gruppo in questi ultimi difficili anni non è casuale: deriva dalla fiducia che gli azionisti, gli istituti di credito, i clienti ed i fornitori hanno sempre garantito alle persone della nostra organizzazione che da oltre 65 anni operano con professionalità e dedizione sul mercato mondiale

0

dell'ingegneria del sottosuolo. Queste caratteristiche hanno consentito al Gruppo di acquisire nel 2021 ordini per circa 600 milioni di euro, in aumento del 41% rispetto all'anno precedente, e di aumentare, quindi, il portafoglio ordini al 31 dicembre 2021 del 43% rispetto alla fine del 2020.

Il mio personale ringraziamento e quello dell'intero Consiglio di Amministrazione va quindi a tutti gli stakeholders del Gruppo Trevi e a tutte le donne e gli uomini della nostra organizzazione. Siamo pronti e sempre più determinati ad affrontare le nuove sfide che avremo di fronte e soprattutto a cogliere tutte le opportunità che, in seguito alla pandemia da Covid-19, il mercato delle costruzioni e infrastrutture inizia a proporre facendo leva sulla nostra riconosciuta capacità progettuale, tecnologica e realizzativa sia nelle opere di fondazione che nella costruzione di macchinari per i grandi progetti infrastrutturali. In attesa che i piani di sviluppo infrastrutturale trovino completa e adeguata applicazione e con l'augurio che le tensioni a livello mondiale possano smorzarsi al più presto, gli ordini già acquisiti nei primi mesi del 2022 lasciano ben sperare per la prosecuzione dell'attività durante questo anno di rilancio.

Giuseppe Caselli

Principali dati e risultati economico-finanziari del Gruppo

Nota metodologica

Nella presente Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione sono riportate informazioni relative ai ricavi, alla redditività, alla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2021.

Salvo ove diversamente indicato, tutti i valori sono espressi in migliaia di Euro. I confronti nel documento sono stati effettuati rispetto al 31 dicembre dell'esercizio precedente.

Si precisa che le eventuali differenze rinvenibili in alcune tabelle sono dovute agli arrotondamenti dei valori espressi in migliaia di Euro. La società Capogruppo Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A. è indicata con la sua denominazione sociale completa o semplicemente definita Trevifin o Società; il Gruppo facente capo alla stessa è nel seguito indicato come Gruppo Trevi o semplicemente definito il Gruppo.

Principi contabili di riferimento

La Relazione finanziaria al 31 dicembre 2021 è stata redatta in ottemperanza a quanto disposto dall'articolo 154 ter. C.5. del D.lgs 58/98 - T.U.F. - e successive modificazioni ed integrazioni - ed in osservanza dell'articolo 2.2.3. del Regolamento di Borsa.

I principi contabili di riferimento, i principi di consolidamento ed i criteri di valutazione per la redazione della Relazione finanziaria al 31 dicembre 2021 sono conformi ed omogenei a quelli utilizzati per la redazione del Rapporto annuale al 31 dicembre 2020, disponibile sul sito www.trevifin.com, alla sezione "Investor Relations".

I principi contabili utilizzati dalla Capogruppo e dal Gruppo sono rappresentati dagli "International Financial Reporting Standards" adottati dall'Unione Europea ed in applicazione D.Lgs 38/2005 e alle altre disposizioni CONSOB in materia di bilancio.

Si precisa che alcuni indicatori intermedi di redditività citati nella presente relazione non sono identificati come misura contabile nell'ambito dei Principi Contabili IFRS adottati dall'Unione Europea e pertanto la determinazione quantitativa di tali indicatori potrebbe non essere univoca. Tali indicatori costituiscono una misura utilizzata dal management per monitorare e valutare l'andamento operativo del Gruppo. Il management ritiene che tali indicatori siano un importante parametro per la misurazione della performance operativa in quanto non influenzati dagli effetti dei diversi criteri di determinazione degli imponibili fiscali, dall'ammontare e caratteristiche del capitale impiegato nonché dalle relative politiche di ammortamento. Il criterio di

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determinazione di tali indicatori applicato dal Gruppo potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altri gruppi o società e, pertanto, il loro valore potrebbe non essere comparabile con quello determinato da questi ultimi.

Di seguito vengono esposti i principali dati economico-patrimoniali del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2021:

Conto economico consolidato riclassificato

Gli schemi di conto economico del Gruppo, presenti nel prosieguo della presente Relazione degli amministratori sull'andamento della gestione, sono stati riclassificati secondo modalità di presentazione ritenute dal management utili a rappresentare indicatori intermedi di redditività quali Ricavi Totali, Margine Operativo Lordo (EBITDA), Risultato Operativo (EBIT).

Principali risultati economici consolidati

(in migliaia di Euro)
31/1 22/2017 31/6 272020 Variazione Variazione %
Ricavi Totali 494 616 491-315 3.301 1%
EBITDA Ricorrente 49 580 50-174 (594) -1%
EBITDA 42 484 45 387 (2.903) -6%
Risultato Operativo (EBIT) (5.631) ਦੇ ਤੋਂ ਤੇ (6.184) n.a.
Risultato netto da attività in funzionamento (51,296) 249 576 (300.872) n.a.
Risultato netto da attività discontinuate 0 (12.840) 12 840 n.a.
Risultato netto dell'esercizio (51,296) 236.736 (288.032) n.a.
Risultato netto di Gruppo (52.977) 241_468 (294.445) n.a.

Portafoglio lavori ed ordini acquisiti

(in migliana di Euro)
31/12/2021 31/12/2020 Variazione Variazione %
Portafoglio lavori 454 593 317.458 137.135 43%
2021 2020 Variazione Variazione %
Ordini acquisiti 600-197 425 443 174-754 41%

Posizione finanziaria netta del Gruppo Trevi

(in migliaia di Euro)
31/12/2021 31/12/2020 Variazione Variazione %
Posizione finanziaria netta totale (251-805) (269 447) 17 642 70/0

Organico di Gruppo

l (valori in Unità)
31/12/2021 31/12/2020 Variazione Variazione %
Numero dipendentı 3218 3.704 (486) -13%

7

I ricavi totali nell'esercizio 2021 ammontano a circa 494,6 milioni di Euro, rispetto ai 491,3 milioni di Euro del 31 dicembre 2020, in aumento per circa 3,3 milioni di Euro (1%).

Gli indicatori EBITDA ricorrente ed EBITDA al 31 dicembre 2021 sono pari, rispettivamente, a circa 49,6 e 42,5 milioni di Euro.

L'EBIT al 31 dicembre 2021 è pari a -5,6 milioni di Euro, in calo di 6,2 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente (0,5 milioni di Euro).

Il risultato netto di pertinenza del Gruppo al 31 dicembre 2021 è pari a -52,9 milioni di Euro (utile netto per 241,5 milioni di Euro nel 2020). Si ricorda che il risultato netto dell'esercizio 2020 era positivamente influenzato dagli effetti dell'implementazione dell'operazione di ripatrimonializzazione e di ristrutturazione dell'indebitamento completata il 29 maggio 2020, che aveva generato complessivamente un effetto netto positivo di circa 280,3 milioni di Euro, influenzando i proventi e oneri finanziari del Gruppo.

Il portafoglio lavori al 31 dicembre 2021 è pari a 454,6 milioni di Euro (al 31 dicembre 2020 era pari a 317,5 milioni di euro). Gli ordini acquisiti nell'esercizio 2021 sono pari a circa 600,2 milioni di Euro, in aumento di circa 174,7 milioni rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente (+41%).

La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo è pari a 251,8 milioni di Euro al 31 dicembre 2021, in miglioramento di 17,6 milioni di Euro rispetto ai 269,4 milioni di Euro registrati al 31 dicembre 2020.

Nel corso del 2021 il Gruppo Trevi ha proseguito le attività e gli sforzi per far fronte alla pandemia da Covid-19 e delle sue varianti in continua evoluzione, che hanno continuato a caratterizzare il contesto operativo e di mercato. Il progressivo dispiegarsi degli effetti delle campagne di vaccinazione ha fortemente contribuito a ridurre le incertezze che frenavano l'acquisizione di nuovi ordini e questo ha permesso, in particolare a partire dal secondo trimestre dell'anno, di iniziare a cogliere le opportunità su cui il Gruppo aveva sviluppato la sua attività commerciale. Il già citato significativo incremento degli ordini acquisiti ha permesso di aumentare il portafoglio ordini rispetto alla fine dell'anno precedente, ricostituendolo ad un livello tale da permettere la prosecuzione della fase di recupero economico e finanziario del Gruppo.

Nel corso dell'esercizio la capogruppo Trevifin ha gestito le trattative con le proprie banche finanziatrici resesi necessarie a fronte del mancato rispetto di uno dei parametri finanziari previsti al 31 dicembre 2020 dall'Accordo di Ristrutturazione (come infra definito).

A tale riguardo si rimanda al paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale".

Di seguito si riporta l'andamento del titolo Trevi Finanziaria Industriale in Borso dell'anno 2021:

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Si riportano di seguito i prospetti riclassificati di Conto economico consolidato, della Situazione patrimonialefinanziaria e dell'Indebitamento finanziario netto consolidato.

Conto Economico Consolidato

(in migliaia di Euro)
31/12/2021 31/12/2020 Variazione
RICAVI TOTALI 494.616 491.315 3.301
Variazioni delle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione (6.525) 5.901 (12.426)
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 12 850 13.478 (628)
VALORE DELLA PRODUZIONE1 500.941 510.694 (9.753)
Consumi di materie prime e servizi esterni2 (325,242) (324.644) (રુજર)
VALORE AGGIUNTO3 175.699 186.050 (10.351)
Costo del personale (126.119) (135.876) 9.757
EBITDA RICORRENTE4 49.580 50.174 (594)
Oneri straordinari di ristrutturazione (7.096) (4.787) (2.309)
EBITDA5 42.484 45.387 (2.903)
Ammortamenti (33.937) (41.220) 7-283
Accantonamenti e svalutazioni (14.178) (3.614) (10 564)
RISULTATO OPERATIVO (EBIT)6 (5.631) 553 (6.184)
Proventi / (Oneri) finanziari" (19.382) 259.341 (278.723)
Utili / (Perdite) su cambi (8.282) 2.840 (11.122)
Rettifiche di valore di attività finanziarie (460) (693) 233
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (33.755) 262.041 (295.796)
Risultato netto da attività destinate alla vendita 0 (12,840) 12 840
Imposte sul reddito (17.541) (12.465) (5.076)
RISULTATO NETTO (51.296) 236.736 (288.032)
Attribuihile a:
Azionisti della Capogruppo (52.977) 241-468 (294.445)
Interessi di minoranza 1-682 (4.733) (6.415)
RISULTATO NETTO (51.296) 236.736 (288.032)

Il Conto Economico sopraesposto è una sintesi riclassificata del Conto Economico Consolidato.

4 Il valore della produzione comprende le seguenti voci di bilancio: ricavi delle vendite e prestazioni, incrementi di immobilizzazioni per lavori interni, altri ricavi operativi e la variazione delle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione.

² La voce "Consuni di materie prime e servizi esterni" comprende le seguenti voci di bilancio: materie prime e di consumo, variazione rimanenze materie prime, sussidiarie, di consumo e merci, ed altri costi operativi degli oneri diversi di gestione. Tale voce è esposta al netto degli oneri non ricorrenti.

3 Il Valore aggiunto è la somma del valore della produzione, dei consumi di materie prime e servizi esterni e degli oneri diversi di gestione.

4 L'EBITDA ricorrente rappresenta l'EBITDA nornalizzato eliminando dal calcolo dell'EBITDA i proventi e gli oneri straordinari e/o non ricorrenti nella gestione.

5 L'EBITDA (Margine Operativo Lordo) è un indicatore economico non definito negii IFRS, adottati dal Gruppo Trevi a partire dal bilancio consolidato al 31 dicembre 2005. L'EBITDA è una misura utilizzata dal management di Trevi per monitorare e valuare l'andamento operativo del Gruppo. Il managenent rittene che l'EBITDA sia un importante parametro per la misurazione della performance del Gruppo in quanto non è influenzato dalla volatilià dovuta agli effetti di determinazione degli inponibili fiscali, dall'ammontare e caratteristiche del capitale impiegato nonché dalle relative politiche di ammortamento. Alla data odierna (previo approfondimento successivo connesso alle elefinizioni di nisuratori alternativi delle performance aziendali) l'EBITDA (Earnings before interests, taxes, depreciation and amoriization) è definito da Trevi come Utile/Perdita d'esercizio al lordo degli ammortamenti di immobilizazioni materiali, accantonamenti e svalutazioni, degli oneri e proventi finanziari e delle imposte sul reddito.

6 L'EBIT (Risultato Operativo) è un indicatore economico non definito negli IFRS, adottati dal bilancio consolidato al 31 dicembre 2005. L'EBIT è una misura utilizzata dal management di Trevi per monitorare e valutare l'andamento operativo del Gruppo. Il management ritiene che l'EBIT sia un importante parametro per la misurazione del Gruppo in quanto non è influenzato dalla volatilità dovuta agli effeti di determinazione degli imporibili fiscali, dall'ammontare e caratteristiche del capitale impiegato nonché dalle relative politiche di ammoriamento. L'EBIT (Earnings before interests and taxes) è definito da Trevi come Utile/Perdita d'esercizio al lordo degli oneri e proventi finanziari e delle imposte sul reddito.

7 La voce "Proventi ((oneri) finanziaria delle seguenti voci di bilancio: proventi finarziari e (costi finanziari).

Per quanto riguarda la ripartizione geografica dei ricavi totali, il peso dell'area italiana sul totale dei ricavi del Gruppo si colloca intorno al 13% (65,3 milioni di Euro), con un incremento del 34% rispetto all'anno precedente (48,7 milioni di Euro). Nel resto d'Europa, si registra un decremento rispetto all'anno precedente pari al 27%, con ricavi pari a 84 milioni di Euro nel 2021 contro i 115,8 milioni del 2020.

I ricavi dell'area nordamericana si attestano sui 114,1 milioni di Euro (23% dei ricavi totali), mentre in Sud America si attestano sui 16,2 milioni di Euro (3% dei ricavi totali).

I ricavi generati in Africa incidono per il 14% sui ricavi totali, passando da 36,7 milioni di Euro nell'anno precedente a 69,9 milioni nel 2021.

In Medio Oriente ed Asia si registra un incremento dell'11%, e i ricavi nel 2021 si attestano sui 59,9 milioni di Euro, rispetto ai 53,8 milioni di Euro nel 2020; il peso sul totali di tale area si attesta quindi attorno al 12% dei ricavi totali.

In Estremo Oriente e Oceania i ricavi sono pari a 85 milioni di Euro registrando un decremento dell'11% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (95,4 milioni di Euro).

GRUPPO TREVI

Ripartizione dei ricavi per area geografica

(in mighald at Euro)
Area Geografica 31/12/2021 % 31/12/2020 0/0 Variazione Variazione %
Italia 65.311 13% 48-676 10% 16 635 34%
Europa 84.055 17% 115 810 24% (31.756) -27%
U.S.A. e Canada 114.136 23% 109 542 22% 4.595 4%
America Latina 16 258 3% 31.371 6% (15.114) -48%
Africa 69-781 14% 36.710 7% 33-071 90%
Medio Oriente e Asia રેતું તેત્વે 12% 53-816 11% 6-184 11%
Estremo Oriente e Resto del mondo 85 076 17% વેરે 390 19% (10.314) -11%
Ricavi totali 494.616 100% 491.315 100% 3.301 1%

Ripartizione dei ricavi per settore

(in migliaia di Euro)
Attività 31/12/2021 0/0 31/12/2020 0/0 Variazione Variazione %
Lavori speciali di fondazioni 358 778 72% 377.627 76% (18.849) -5%
Produzione macchinari speciali per fondazioni 141-050 28% 118.458 24% 22 592 19%
Elisioni e rettifiche Interdivisionali (5.235) (6.446) -1-211
Sub-totale settore Fondazioni 494.593 100% 489.639 100% 4.954
Capogruppo 12.624 15.601 (2.977) -19%
Elisioni interdivisionali e con la Capogruppo (12.602) (13.925) 1.323
GRUPPO TREVI 494.616 100% 491.315 100% 3.300 1%
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Nella tavola seguente è riportata l'analisi della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata, le rimanenze tengono conto della voce lavori in corso su ordinazione:

31/12/2021 31/12/2020 Variazione
A) Immobilizzazioni
Immobilizzazioni materiali 173.144 191.079 (17.935)
Immobilizzazioni immateriali 15.999 10_847 5.152
Immobilizzazioni finanziarie 647 3.628 (2.981)
189.790 205.554 (15.764)
R) Capitale d'esercizio netto
Rimanenze 139.875 138.381 1.494
Crediti commerciali 222.068 197.386 24.682
Debiti commerciali (-)
-
(115.655) (100.471) (15.184)
Acconti (31.439) (16.665) (14.774)
Altre attività (passività) (51.800) (23.190) (28.609)
163.049 195.440 (32.391)
C) Attività e passività destinate alla dismissione 0
D) Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B+C) 352.839 400.994 (48.155)
D) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) (11.109) (11 508) ਤੇਰੇਰੇ
F) CAPITALE INVESTITO NETTO (D+E) 341.730 389.486 (47.756)
Finanziato da:
G) Patrimonio Netto del Gruppo 91.556 123.359 (31.803)
H) Patrimonio Netto di pertinenza di terzi (1.632) (3.318) 1.687
I) Indebitamento finanziario netto 251.806 269.446 (17.640)
L) TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (G+H+I) 341.730 389.487 (47.757)

Situazione Patrimoniale Finanziaria Consolidata

La Situazione Patrimoniale sopraesposta, oggetto delle note di commento, è una sintesi riclassificata della Situazione Patrimoniale Finanziaria Consolidata.

Prospetto di riconciliazione della Situazione Patrimoniale riclassificata con il Bilancio Consolidato in merito alla riclassifica dei lavori in corso su ordinazione

L'ambito di applicazione dell'IFRS 15 è relativo alla contabilizzazione dei lavori in corso su ordinazione nei bilanci degli appaltatori. Il principio prevede che il valore dei lavori in corso su ordinazione venga espresso al netto dei relativi acconti ricevuti dai committenti e che tale saldo netto trovi rappresentazione tra i crediti commerciali o tra le altre passività rispettivamente a seconda che lo stato di avanzamento dei lavori risulti superiore all'acconto ricevuto o inferiore.

Di seguito si riporta la riconciliazione tra i dati riportati nella situazione patrimoniale riclassificata, sopra esposta, che non tiene in considerazione richiesta dall'IFRS 15, rispetto agli schemi di bilancio consolidato in cui tale effetto è riflesso.

(in migliaia di Euro)
Capitale d'esercizio netto 31/12/2021 Riclassifica 31/12/2020
Riclassificato
31/12/2020 Riclassifica 31/12/2020
Riclassificato
Rimanenze 139 875 (25 265) 114 609 138 381 (15.670) 122.711
Crediti commerciali 222-068 30.110 252.178 197_386 15 007 212.394
Debiti commerciali (-) (115 655) 0 (115 655) (100.471) 0 (100.471)
Acconti (-) (31.439) 2 403 (29.036) (16,626) 6.730 (9.896)
Altre attività (passività) (51.800) (7.248) (59.047) (23.229) (6.068) (29.297)
163.049 163.049 195.441 0 195.441

Il capitale investito netto consolidato è pari a 341,7 milioni di Euro al 31 dicembre 2021 in decremento di 47,8 milioni di Euro rispetto al valore di 389,5 milioni di Euro registrato al 31 dicembre 2020.

La Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2021, confrontata con i dati al 31 dicembre 2020, è riportata nel seguente prospetto:

GRUPPO TREVI

Posizione Finanziaria Netta consolidata

(in migliaia di Euro)
31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Finanziamenti a breve termine (201.135) (194.176) (6.959)
Debiti verso altri finanziatori a breve termine (63-786) (71.483) 7.697
Strumenti finanziari derivati a breve termine 0
Attività finanziarie a breve termine 10-847 3.675 7-172
Disponibilità liquide a breve termine 77-647 69 810 7.837
Totale a breve termine (176.427) (192.174) 15.747
Finanziamenti a lungo termine (12.697) (8.234) (4.463)
Debiti verso altri finanziatori a lungo termine (72 699) (79.237) 6.538
Strumenti finanziari derivati a medio lungo termine 0 0 0
Debiti commerciali e altri debiti non correnti 0 0 0
Totale lungo termine (85.396) (87.471) 2.075
Indebitamento finanziario netto (definito come da richiamo Consob n.5/21 del 29
aprile 2021)
(261.823) (279.645) 17.822
Attività finanziarie non correnti 10-017 10.198 (181)
Posizione finanziaria netta Totale (251.806) (269.447) 17.641

Al 31 dicembre 2021 la Posizione Finanziaria Netta è pari a 251,8 milioni di Euro; confrontata con il valore relativo al 31 dicembre 2020 pari a 269,4 milioni di Euro è in miglioramento di 17,6 milioni di Euro.

Tale miglioramento è ascrivibile al flusso generato dall'attività operativa di incasso di crediti commerciali ed al pagamento di debiti commerciali ai fornitori di beni e servizi, che, nonostante il pagamento di debiti finanziari alle società di leasing, ha comunque permesso di migliorare la Posizione Finanziaria al 31 dicembre 2021 rispetto quella consuntivata al 31 dicembre 2020.

Si specifica, così come riportato nel paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale", che a seguito del mancato rispetto dei covenant relativi ai debiti bancari facenti capo all'Accordo di Ristrutturazione, i debiti sono stati rappresentati negli schemi di bilancio con scadenza nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 2024.

Andamento operativo dell'esercizio 2021

Il contesto di mercato

Seppur con diversi gradi di intensità e con diversa distribuzione geografica, il persistere della pandemia Covid-19 a livello globale ha continuato ad influenzare negativamente lo scenario macroeconomico mondiale per tutto il 2021.

Il progredire delle vaccinazioni, unitamente alle maggiori conoscenze acquisite al riguardo, in molte aree geografiche ha portato a miglioramenti sostanziali alla circolazione delle persone, alla progressiva riattivazione degli stabilimenti produttivi e delle relative attività; purtroppo restano paesi nei quali sono ancora in vigore forti limitazioni all'ingresso (Estremo Oriente, Australia) a seguito del susseguirsi di nuove ondate di infezioni che impediscono un ritorno alla normalità.

A differenza del 2020, il prezzo dei prodotti petroliferi ha visto un progressivo aumento da gennaio in previsione di un incremento globale della domanda. Come immediata conseguenza si sono verificati incrementi dei prezzi nei settori di produzione delle principali materie prime, trainati anche da un brusco aumento della domanda globale sulla scia dei primi segnali di ripresa. Da sottolineare per esempio l'importante incremento del prezzo del ferro che, a livello globale, ha influenzato negativamente il mondo delle costruzioni.

Un altro settore fortemente impattato dall'aumento dei prezzi è stata la logistica che ha registrato un incremento esponenziale sia i costi dei trasporti che quello di molte materie con immediati effetti sull'inflazione.

Per fare fronte alla crisi economica, numerosi Governi dei Paesi colpiti e diverse entità sovranazionali hanno adottato misure straordinarie da fine 2020 - inizio 2021 per sostenere i redditi delle famiglie, la liquidità delle imprese e garantire l'accesso al credito. Purtroppo, si nota una situazione molto disomogenea nei vari mercati, che è fondamentalmente legata alla capacità o meno dei singoli Governi di implementare azioni mirate di contenimento di questa spinta inflazionistica.

Sempre in ottica di contrasto alla crisi economica, molti Governi, soprattutto quelli delle economie più avanzate (Europa e Nord America in primis), hanno pianificato imponenti infrastrutturali come volani di ripresa per le economie messe in ginocchio dalla pandemia, in quanto questo tipo di interventi ha un ritorno diretto in termini di PIL dei Paesi investitori creando inoltre posti di lavoro sia diretti, sia nell'indotto

attraverso tutta la filiera produttiva. Purtroppo stiamo osservando una difficoltà nella veloce implementazione di questi piani infrastrutturali sia per problematiche sia a causa dagli incrementi dei prezzi delle materie prime che, oltre che mettere in difficolta i progetti in corso, rallentano l'implementazione di nuove iniziative.

Le acquisizioni e il portafoglio

Il portafoglio lavori al 31 dicembre 2021 è pari a 454,6 milioni di Euro con un aumento del 43%, pari a 137,1 milioni di Euro rispetto a dicembre 2020 (il portafoglio lavori al 31 dicembre 2020 era pari a 317,5 milioni di Euro). Gli ordini acquisiti nell'esercizio 2021 a livello di Gruppo ammontano a circa 600,2 milioni di Euro, in aumento del 41%, pari a circa 175 milioni di Euro rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente (l'order intake nel 2020 era di circa 425,4 milioni di Euro).

Gli investimenti

Gli investimenti lordi in immobilizzazioni materiali del Gruppo Trevi per 2021 ammontano a 17,4 milioni di Euro in immobilizzazioni materiali e a 7,3 milioni di Euro in immobilizzazioni immateriali.

Sul piano degli investimenti per l'anno 2021 si è proceduto all'acquisto di attrezzature di perforazione e ausiliarie per attuare un parziale e graduale rinnovo del parco attrezzature e per far fronte, nel contempo, ai fabbisogni specifici dei progetti.

I principali investimenti dell'anno 2021 sono rappresentati da nr. 4 perforatrici di grande diametro SOILMEC (SR-45 in Italia, SR-75 nelle Filippine, una SR-125 per USA e una SR-125 per Panama).

A queste si sono aggiunte nr. 3 perforatrici per piccola perforazione ed alcune motopompe ad alta pressione per i lavori di jet-grouting.

La restante parte degli investimenti è caratterizzata principalmente da acquisti di attrezzature minori a servizio della produzione.

Prosegue, e rimane l'opzione di approvvigionamento preferenziale, il noleggio di attrezzature con formule a medio e lungo termine, nei casi in cui è fattibile.

Sul piano dei disinvestimenti è continuato il processo di vendita di attrezzature obsolete (rigs, cranes, ancillaries) e di immobili in tutte le aree geografiche in cui opera il Gruppo, con particolare focus su aree Latam e Middle East, anche in funzione della necessità di generare cash flow destinato a nuovi investimenti in attrezzature di nuova generazione. Particolare attenzione è stata rivolta alla società Trevi Galante (Colombia) che ha concluso, quasi totalmente, il processo di vendita di tutte le attrezzature presenti, nonché dell'immobile in possesso della Società. In Venezuela si è iniziato ad impostare lo stesso processo di vendita

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degli asset presenti (seppur più complesso per le tematiche logistiche dell'area), che dovrebbe concludersi entro e non oltre il secondo semestre 2022.

Nell'area Middle East è proseguita una forte riduzione di attrezzature di tipo cranes e micropiling rigs.

Oltre ai disinvestimenti nelle aree sopra indicate, si citano le vendite di attrezzature portate a termine in Italia e in Algeria. Le principali tipologie di attrezzature oggetto di vendita sono risultate le perforatrici classe 40-80 ton, gru (lifting/HD/DC) classe 40-120 ton, le perforatrici per micropali/tiranti, oltre a numerose attrezzature ausiliarie ed utensili da scavo.

Il volume di vendite gestito nel corso dell'anno è stato pari a 5,23 milioni di Euro.

Analisi Settoriale

Andamento della Capogruppo

I servizi svolti dalla Capogruppo nei confronti delle controllate comprendono la direzione gestionale e amministrativa, la gestione del servizio delle risorse umane, la gestione del servizio informatico, la gestione del servizio di comunicazione di gruppo, la gestione delle partecipazioni e concessione di finanziamenti alle società controllate, oltre che l'attività di noleggio di attrezzature.

Il bilancio separato della Capogruppo dell'esercizio 2021, redatto secondo i principi contabili internazionali IAS / IFRS-EU, si è chiuso con ricavi delle vendite e delle prestazioni per circa 11,3 milioni di Euro (13,9 milioni di Euro nello scorso esercizio, con un decremento di 2,6 milioni di Euro), altri ricavi per circa 1,4 milioni di Euro (1,7 milioni di Euro nello scorso esercizio, con un decremento di 0,3 milioni di Euro).

Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) è negativo per circa 8,1 milioni di Euro (+0,3 milioni di Euro nell'esercizio precedente), comprensivo di oneri non ricorrenti pari a circa 5,3 milioni di Euro, mentre il risultato operativo (EBIT) risulta essere negativo per circa 19,7 milioni di Euro al 31 dicembre 2021 (negativo per 0,6 milioni di Euro al 31 dicembre 2020).

Per quanto riguarda la gestione finanziaria, si evidenzia che nell'esercizio 2021 non sono stati percepiti proventi da partecipazione (analogamente all'esercizio precedente); i proventi finanziari ammontano a circa 4,4 milioni di Euro (erano stati 281,9 milioni di Euro nel precedente esercizio 2020, prevalentemente per gli effetti complessivi dell'implementazione della Manovra Finanziaria di ristrutturazione del debito, con un decremento di circa 277,7 milioni di Euro), di cui interessi attivi ai finanziamenti concessi dalla Capogruppo alle sue controllate per circa 1,4 milioni di Euro nell'esercizio 2021 contro i 2,4 milioni di Euro nell'esercizio 2020. Il risultato finanziario è stato altresì caratterizzato dagli oneri per interessi passivi per circa 13,5 milioni di Euro (25,9 milioni di Euro registrati nel corso dell'esercizio 2020) e da una perdita su cambi pari a 0,6 milioni di Euro rispetto ad un utile di 0,7 milioni di Euro nell'esercizio precedente. Le rettifiche di

valore ad attività finanziarie sono positive ed ammontano a circa 5,4 milioni di Euro (negative per 2,5 milioni di Euro nell'esercizio precedente).

La Capogruppo ha quindi riportato un risultato ante imposte negativo per 24 milioni di Euro al 31 dicembre 2021, si evidenziano imposte complessive pari a 0,7 milioni di Euro, la perdita dell'esercizio dopo le imposte ammonta a circa 23,3 milioni di Euro al 31 dicembre 2021 (249 milioni di Euro è stato l'utile nello scorso esercizio).

Per quanto riguarda l'attivo immobilizzato, si evidenziano investimenti complessivi pari a circa 3,6 milioni di Euro (3,2 milioni di Euro nell'esercizio precedente) dovuti principalmente all'acquisizione di licenze informatiche e software applicativi; per quanto riguarda il commento dettagliato alle singole poste di bilancio si rimanda alle Note Esplicative al bilancio d'esercizio individuale della TREVI Finanziaria Industriale S.p.A.

Per il prospetto di raccordo dei risultati di periodo ed il patrimonio netto di Gruppo con gli analoghi valori della Capogruppo (DEM/6064293 del 28 luglio 2006) si rimanda alla tabella riportata alla fine del Paragrafo.

Per quanto riguarda la composizione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, si rimanda, in particolare, alla Relazione sul Governo Societario che fornisce ampi dettagli.

Principali indicatori patrimoniali ed economico-finanziari della Società

Ad oggi, in estrema sintesi i principali indicatori patrimoniali e economico-finanziari della Società sono i seguenti:

(în unità di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 11.266.767 13.906.209 (2.639.442)
Altri ricavi operativi 1.357.110 1-694.623 (337.513)
Ricavi Totali 12.623.877 15.600.832 (2.976.955)
Valore Aggiunto (1.879.996) 4-386-789 (6.266.785)
% sui Ricavi Totali (14,89)% 28.12% (43,01)%
Margine Operativo Lordo (EBITDA) (8.076.706) 298.782 (8.375.488)
% sui Ricavi Totali (63,98)% 1.92% N/A
Risultato Operativo (EBIT) (19.718.111) (642.756) (19.075.355)
% su Ricavi Totali (156,20)% (4,12)% (152,08)%
Risultato netto delle attività in funzionamento (23.293.569) 249.257.784 (272.551.353)
% sui Ricavi Totali (184,52)% 1597.72% N/A
Investimenti netti 3 648 630 3.181 254 467-376
Capitale investito netto 220 429 851 235 971 334 (15,541,484)
Posizione finanziaria netta 115.223.005 107.439.611 7.783.394
Patrimonio Netto 105 206 844 128 531.723 (23.324 879)
Risultato operativo netto / Capitale investito netto (R.O.I.) (8,95)% (0,27)% (8,67)%
Risultato netto / Patrimonio netto (R.O.E.) (22,14)% 193,93% N/A
Risultato operativo netto / Ricavi Totali (R.O.S.) (156,20)% (4,12)% (152,08)%
Posizione finanziaria netta / Patrimonio netto (Debt / Equity) 109.52% 83,59% 25,93%

Di seguito si riporta la riconciliazione tra patrimonio netto e risultato della Capogruppo e patrimonio netto e risultato di Gruppo:

NEW Your July 11 - 11 - Descrizione
100 100-19 61400 11 2001 0
Patrimonio netto
8 8 11 201
Risultato
Economico
TREVI-Finanziaria Industriale S.p.A. 105.207 (14.455)
Diff.patrimoni netti delle partecipazioni consolidate e loro valore nel bilancio della
Capogruppo
(46,060) (6,578)
Effetto eliminazione rivalutazioni/(svalutazioni) delle partecip.consolidate,
finanziamenti e dividendi
70.265 (32,333)
Applicazione principi contabili uniformi e altre rettifiche (52 141) 11.484
Differenza di Conversione 1.347 0
Elisioni margini, plusvalenze e rapporti intragruppo 11.306 (575)
Effetto applicazione IFRS 5 0 0
Patrimonio netto e risultato 89.924 (42.457)
Patrimonio netto e risultato di pertinenza di terzi (1.632) 1.682
Patrimonio netto e risultato di Gruppo 91.556 (44.138)

Riconciliazione Patrimonio netto e risultato da bilancio Capogruppo a Bilancio Consolidato

I ricavi totali del Gruppo Trevi per l'esercizio 2021 ammontano a 494,6 milioni di Euro, sostanzialmente in linea (+0,6 M€) con i ricavi al 31 dicembre 2020, pari a 491,3 milioni di Euro

Nel corso del 2021 si è verificata una progressiva ripresa delle attività produttive in generale e dell'operatività dei cantieri e del mercato delle costruzioni in particolare, grazie alle estese campagne di vaccinazione, che hanno permesso di contrastare la diffusione del Covid 19 e grazie agli interventi e alle misure straordinarie intraprese dai governi di diversi paesi a livello macroeconomico (cassa integrazione, ristori, Recovery fund, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l'Italia, etc.,.. ), messe in atto per fronteggiare le emergenze e per rilanciare l'economia, consentendo di contrastare gli effetti recessivi causati dall'aconomia mondiale. Ciò nonostante anche nel secondo semestre del 2021 lo scenario macroeconomico è rimasto molto critico: le difficoltà di approvvigionamento di numerose materiali, il vertiginoso aumento dei prezzi delle materie prime, dei carburanti, delle fonti energetiche e dei trasporti, con conseguente balzo dell'inflazione, hanno messo in crisi l'attività e la sopravvivenza di molte aziende e hanno incrementato le difficoltà economiche per molte famiglie, con il rischio di prolungare e accentuare la fase di recessione a livello mondiale.

Per quanto concerne il Gruppo, nonostante le difficoltà dello scenario internazionale e benché alcune importanti commesse siano terminate, nel corso del 2021 si è registrato un graduale recupero dei volumi prodotti con un marcato aumento a fine anno, fino ad allinearsi ai livelli annui del 2020; si è registrata inoltre una consistente ripresa delle acquisizioni (delta del +41% rispetto al 2020) e la conseguente marcata crescita del portafoglio ordini (delta del +43% rispetto al 2020).

Da evidenziare inoltre che alcuni fattori peculiari del Gruppo: l'eccellente know-how ingegneristico, la spiccata capacità di adattamento alle situazioni estreme e difficili, il forte orientamento alla soddisfazione del cliente e l'affidabilità dal punto di vista tecnologico, hanno giocato un ruolo determinante nel processo di ripresa del Gruppo stesso.

Divisione Trevi

La progressiva ripresa delle attività produttive e dell'operatività dei cantieri ha impattato la Divisione Trevi in maniera diversificata per area geografica:

· A livello complessivo i ricavi in Europa sono in flessione (delta -8%, pari a -7,2 milioni di Euro) nel 2021 rispetto all'anno precedente, in quanto a fronte di aree fortemente in crescita come la Norvegia e l'Italia, ha prevalso la diminuzione dei volumi in Francia (delta - 26 milioni di Euro) e nella zona Dach: Germania ( -5,6 milioni di Euro) e Austria (-1,7 milioni di Euro).

In Norvegia il progetto di Drammen ha conseguito ottime performance, sia a livello di volumi che di margini e in Italia diversi progetti, tra cui quello con Seli a Lonato, con ST Microelectronics a Catania e altri progetti minori hanno generato una consistente crescita in termini di volumi.

In Francia tutti i progetti della metropolitana di Parigi sono conclusi dal punto di vista operativo. Resta aperta la definizione di alcuni claims.

Su alcuni progetti europei si è riusciti ad ottenere il riconoscimento di stand-by rates a copertura dei costi di cantiere sostenuti durante il lockdown e la chiusura di alcuni claims in negoziazione da inizio anno.

  • · Nel Far East i ricavi sono nel complesso in calo rispetto al 2020: nelle Filippine, nonostante nel corso dell'anno ci siano stati rallentamenti dovuti alla diffusione del Covid 19 in alcuni cantieri e stand-by per la mancata concessione di aree di lavoro, i volumi di produzione risultano in crescita rispetto all'anno precedente grazie alle importanti nuove acquisizioni nell'anno. Le attività ad Hong Kong sono focalizzate sul progetto di ampliamento dell'Aeroporto Internazionale, per cui sono state ottenute alcune variazioni contrattuali e sul progetto con Chung Wo per l'estensione di Tung Chung New Town; tuttavia, i volumi sono complessivamente in flessione rispetto al 2020. In Australia i ricavi sono in calo rispetto al 2020 per la conclusione del progetto Forrest Field Airport Link.
  • · In Africa si registra una crescita dei volumi rispetto all'anno precedente (delta +26%), grazie soprattutto all'acquisizione di numerosi progetti favorita dalla ripresa del mercato nigeriano. Di particolare rilievo il progetto Berth 3 extension at Jetty 2 MOF a Bonny Island, con committente Saipem - Daewoo.

Risultano in flessione i ricavi in Algeria, dove i progetti con Cosider relativi alla metro di Algeri e al Tunnel di Costantine sono ormai prossimi alla conclusione.

In ripresa il Medio Oriente, in cui si riscontra complessivamente una crescita dei ricavi (delta +8%) rispetto al 2020, più marcata in Oman e in Arabia Saudita, dove sono stati acquisiti numerosi progetti, tra cui il progetto Apoc Polypropilene con Tecnimont (del valore di 6,8 milioni di Euro). Tuttavia, gli Emirati Arabi restano un'area critica, con ricavi in calo rispetto al 2020, principalmente a causa della mancata aggiudicazione di alcune importanti gare.

· Nel Nord America il mercato è caratterizzato da una forte competizione, da una politica di prezzi molto aggressiva ed è stato penalizzato da incrementi dei costi dei materiali e della manodopera, con conseguente rallentamento nel processo di acquisizione di nuovi progetti. I ricavi sono in aumento (del 9%) rispetto al 2020, a causa degli effetti restrittivi e delle interruzioni dovuti alla diffusione del Covid, soprattutto nei cantieri della Florida, ritardi nella partenza di alcuni progetti e alla riduzione dell'importo dei lavori nell'area di Boston.

Tuttavia gli Stati Uniti, il cui fatturato 2021 costituisce il 24% dei volumi di vendite della Divisione Trevi, continuano a rappresentare un mercato dalle grandi potenzialità di crescita per il settore Fondazioni.

· Permangono numerose criticità nell'area del Sud America: i volumi delle vendite risultano in forte calo, principalmente a causa delle ripercussioni della diffusione della pandemia Covid 19, delle restrizioni alle mobilità e alla circolazione delle persone e delle merci, di problemi doganali e sindacali, che hanno causato stand-by e rallentamenti dell'attività produttiva e problemi di mobilizzazione nei cantieri in Argentina e in Uruguay. L'inflazione continua ad affliggere l'Argentina creando notevoli difficoltà nel controllo dei costi e nel riconoscimento di aggiornamenti tariffari del contratto. In Cile è terminato il progetto Puente Chacao e la partenza del progetto della metro di Panama City, prevista all'inizio del 2021, è slittata alla fine dell'anno.

I principali ordini acquisiti nell'esercizio per area geografica dalla Divisione Trevi sono i seguenti:

Italia

  • · Enirewind Ravenna, progetto acquisito in ATI (TREVI Desmos), valore di circa 8 M €. Consiste nella Messa in Sicurezza Permanente dell'Area Vasche "ex Ambiente" nello stabilimento di Ravenna di proprietà della società Enirewind.
  • · ST Microelectronics a Catania committente ST Microelectronics, valore di 16,2 M €. L'oggetto dell'appalto consiste nella realizzazione delle opere di fondazione, per la successiva costruzione del nuovo stabilimento industriale destinato a centro di ricerca con laboratori di produzione "Silicon Carbide". Il progetto prevede l'installazione di pali trivellati, successivamente l'esecuzione di uno scavo di sbancamento.
  • · Molo di Genova Autorità Portuale Molo di Genova, valore di circa 24 M €. Lo scopo principale del progetto è dotare l'area cantieristica di Genova Sestri Ponente di un nuovo bacino di carenaggio in grado di consentire la costruzione di navi oltre le 110.000 ton. Ulteriori obiettivi secondari sono: l'adeguamento ed il miglioramento della viabilità esterna ed interna, correlata con programmi di prossimo futuro e di competenza delle Ferrovie dello Stato e di Autostrade per l'Italia, nonché l'adeguamento dell'area del bacino di evoluzione fronte cantieri in ragione dell'aumento delle dimensioni delle navi che vi transiteranno e che saranno oggetto di manovra. Nello specifico Trevi andrà a realizzare buona parte delle opere speciali di fondazione costituite da pali di grosso diametro 20

(da 500 fino a 1800 mm), sia isolati che secanti ed interventi di jet grouting, al fine di migliorare le caratteristiche del terreno e allo stesso tempo di impermeabilizzare i terreni più superficiali.

Filippine

  • · Pasig River Expressway (Segm. 2 phase 1) committente PAREX Corp., valore di ca. 58 M €. Il progetto consiste nella realizzazione di una superstrada sopraelevata a 6 corsie, che si estenderà per 19,365 km, e che rappresenterà il modo più veloce per raggiungere e transitare dalla città di Manila e la provincia di Rizal. Il viadotto di 7,32 Km del presente pacchetto partirà da Metro Manila Skyway 3 a Manila City e attraverserà il fiume Pasig. Prevede inoltre la costruzione di rampe varie e l'installazione di pali trivellati a terra e off-shore.
  • · NSCR CPN-02 (Zone 2+ Zone 4) committente Acciona-Daelim JV, valore 12,4 M €. Il Progetto Malolos-Clark Railway CPN-02 fa parte della nuova linea ferroviaria North-South Commuter Railway di 161 Km, che collegherà le città di Clark e Calamba, situate rispettivamente a nord e sud di Manila. I pali trivellati aggiudicati alla Trevi Foundations Philippines costituiranno le fondazioni profonde del viadotto ferroviario principale, della stazione di San Fernando e di altri tre fabbricati di servizio.
  • · MRT-7 Stations cliente SCM MRT-7, valore 5,8 M €. Il progetto ferroviario urbano MRT Line-7 si sviluppa tra l'area nord di Manila e la provincia di Bulacan. Il Progetto prevede l'installazione di pali trivellati di fondazione per sei stazioni della linea ferroviaria urbana e del viadotto principale.
  • Laguna Lake 150 MLD Water Treatment Plant cliente D.M. Consunji, Inc., valore di ca. 5,3 ME. Il lavoro, situato a Montinlupa City, 20 km a sud di Manila, prevede l'installazione di pali trivellati, che costituiranno le fondazioni profonde di un nuovo potabilizzatore. L'impianto tratterà le acque dell'adiacente Laguna Lake, producendo 150 milioni di litri di acqua (MLD) potabile al giorno.

Hong Kong

  • · Variazioni contrattuali al progetto Hong Kong International Airport Contract 3802 P 2 & 3, sezione 4 con il cliente Gammon Engineering and Construction Co Ltd, del valore complessivo di ca 5,7 ME
  • · Nuovo contratto nr. 3310 per il progetto Hong Airport con Penstone Hong Kong Limited, valore 24,5 M €. Anche questa commessa si inserisce nel progetto di espansione dell'aeroporto di Hong Kong. Consiste in lavori di installazione di colonne di jet grouting.
  • · Chun Wo contract nr. 20190274, committente Chun Wo Foundations Ltd., valore contrattuale di ca 7,7 M €. Il progetto si inserisce nel piano di espansione di grande portata dell'attuale Tung Chung, ed è finalizzato alla costruzione di edifici ad uso abitativo. I lavori sono in attesa di autorizzazione da parte dell'Housing Authority di Hong Kong.

Middle East

  • · Oman Sugar Refinery, cliente Oman Sugar Refinery Company, del valore di ca. 4,3 M E. Il lavoro è relativo alle opere di fondazione della raffineria di zucchero a Sohar. Il contratto prevede la realizzazione di circa 4.000 pali in CFA di diametro variabile.
  • · Arabia Saudita APOC Polypropiline Project 2021-010063, committente Tecnimont Arabia Ltd., valore 6,8 M €, avente ad oggetto la costruzione di due impianti chimici.
  • · Numerosi altri progetti minori

Africa

Nigeria

Numerosi nuovi progetti acquisiti tra cui i principali sono:

  • Berth 3 Extension at Jetty 2 MOF a Bonny Island, committente Saipem & Daewoo JV, valore 53,5 M €. Il progetto consiste nell'esecuzione degli aspetti ingegneristici e nella realizzazione dei lavori di ampliamento del molo di ormeggio n. 3 al MOF Jetty 2 a Bonny Island. La Trevi Foundation Nigeria gestisce il progetto come Main Contractor.
  • · PTML TERMINAL EXTENSION, cliente Ports & Terminal Multiservices Ltd., valore 7,3 M €. Trattasi di un lavoro di ampliamento dell'attuale banchina 11 di Grimaldi ad Apapa, Lagos, per consentire l'approdo di navi di nuova generazione (più lunghe di 30 m delle precedenti). Si tratta di "un ponte" realizzato su pali di diversi diametri.

Algeria

· Variazioni contrattuali ai progetti per la metro di Algeri: Metro D El Harrach Aeroport Tiranti e JG. circa 3,3 M € e Tunnel Costantine circa 5 M €.

Nord America

  • · Roxboro, cliente Trans Ash, valore di 30 M €. Il progetto consiste nella costruzione di un muro di stabilità, Deep Material Mixing (DMM), all'interno del confine dei rifiuti della discarica di Roxboro Steam Electric Plant (di Duke Energy), situata nella Carolina del Nord. La discarica si trova a sud della centrale ed è costruita parzialmente sopra e adiacente all'East Ash Basin (EAB). Le ceneri di carbone sotto e all'interno del confine dei rifiuti della discarica di Roxboro devono essere stabilizzate per consentire lo scavo dell'EAB.
  • · 401 Congress (10 World Trade Center), committente Suffolk Construction Co., valore di 7,4 M €. Il progetto è rivolto alla costruzione di nuovi uffici di classe A e a un edificio di scienze per la vita per importanti usi pubblici nel South Boston.

  • · Huntington Theatre Tower: il progetto, situato nel quartiere Fenway di Boston, prevede la costruzione di un grattacielo di 34 piani contenente 436 unità residenziali. Nei primi due piani, un terzo dello spazio sarà destinato a ristoranti e negozi e il restante spazio, all'accesso interno diretto all'Huntington Theatre ad uso degli operatori teatrali. L'edificio è fondato su 43 profondi elementi portanti incastrati nella roccia. Ci saranno anche tre livelli di parcheggio sotterraneo supportati da slurry wall. L'inizio dei lavori è previsto per la primavera del 2022.
  • · Chesnutt (Fitchburg) Massachussets USA, cliente J. Derenzo, valore ca. 5 M €. Lavori di fondazioni nell'ambito della costruzione di un nuovo edificio per uso uffici e laboratorio con due livelli di parcheggi sotterranei. Il progetto include l'installazione di diaframmi in roccia con profondità di circa 20 metri e un livello di bracing.
  • · Belden Bly Bridge, committente SPS New England, valore di 4,4 M € subappaltatore del Dipartimento dei trasporti del Massachusetts, valore di ca. 4,4 M €. Il progetto consiste nell'installazione di 21 pozzi perforati sul ponte sulla Route 107 sul fiume Saugus a Lynn, MA.

Sud America

  • · Progetto di Aña Cua Argentina, cliente Consorcio Aña Cua A.R.T. (Astaldi (Italia) Rovella Carranza (Argentina) - Tecnoedil (Paraguay). Il progetto prevede l'esecuzione di opere civili e alcune parti elettromeccaniche della centrale idroelettrica di Yacyretá nel M.I. dal braccio Aña Cuá, per cui la Pilotes Trevi si è aggiudicata due contratti di subappalto, uno per la costruzione di diaframmi in cemento plastico, che penetreranno nei nuclei stagni della diga esistente, al fine di collegare gli organi di tenuta della diga, e un contratto di perforazione ed iniezione, da eseguire in una seconda fase.
  • · Metro Panamà Linea 3, committente Ministero dei lavori Pubblici di Panama, main contractor: Hyundai Engineering & Construction Co. Ltd - valore 21,6 M €. Il Progetto consiste nell'esecuzione della Metro Line 3 di Panama, che connetterà la città di Panama con il lato occidentale del canale di Panama. La linea ha un'estensione di circa 25 km. L'oggetto del lavoro in subappalto per TREVI consiste nella realizzazione di fondazioni, mediante la tecnologia dei pali trivellati di grande diametro a terra per viadotto, stazioni, urbanistica e altro.

Portafoglio ordini

Di seguito una descrizione delle principali commesse in corso di esecuzione nel corso del 2021, suddivise per area geografica e progetto:

  • · Norvegia: Cut and Cover Tunnel Drammen Project, cliente Veidekke Entreprenor AS. Contratto per le opere di consolidamento e fondazione del nuovo tunnel ferroviario di Drammen. Il progetto terminerà all'inizio del 2022.
  • · Germania: Alte Akademie Alte Akademie Immobilien: il progetto si inserisce nell'ambito di lavori di ristrutturazione di un edificio costruito nei primi anni '50, nel centro di Monaco, che sarà rinnovato per costruire uffici, negozi e appartamenti trasformandolo in un centro commerciale.
  • · Lavori di "Ristrutturazione banchina Marcegaglia" al porto di Ravenna, committente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale, del valore di 8,6 ME. Le tecnologie utilizzate consistono in: vibroflottazione del terreno; infissione di palancolato metallico; tiranti a barra.
  • · Galleria Alta Velocità a Lonato (BS), Ente Appaltante: Cepav Due, soggetto attuatore della linea A V/AC della tratta Brescia Est-Verona, committente Seli Overseas S.p.A.: opera di consolidamento del terreno mediante perforazioni e iniezioni cementizie per la salvaguardia dell'Autostrada A4 e di alcuni edifici in corrispondenza della nuova galleria dell'Alta Velocità nella tratta Brescia Est - Verona, in località Lonato (BS). L'opera è prossima alla conclusione.
  • · ST Microelectronics Catania: il progetto è stato eseguito nel corso dell'anno con ottime performance.
  • · Il progetto North-South Commuter Railway (NSCR CP-01): il progetto prevede la costruzione di 22 Km di ferrovia sopraelevata e 7 stazioni da Bocaue (provincia di Bulacan) a Tutuban (Metro Manila); Trevi Philippines realizzerà tutte le opere di fondazione. Il progetto è prossimo al completamento.
  • Hong Kong: NL/2017/03 Tung Chun New Town Extension: la commessa fa parte del progetto di progetto di espansione di grande portata dell'attuale Tung Chung, finalizzato a realizzare una nuova città secondo un piano di sviluppo regolamentato, per poter accogliere la popolazione in crescita e per dotarla di servizi e infrastrutture locali e regionali adeguate.
  • · Hong Kong International Airport Contract 3206 Penstone Hong Kong Limited, progetto di ampliamento dell'aeroporto.
  • · UAE: Integrated Gas Development Expansion Project (IGD E), cliente Target e ADNOC (Abu Dhabi National Oil Company). Le opere di palificazione includono i pali pilota, prove statiche su opere permanenti, test sonici e di integrità, iniezioni e micropali. Il progetto è ormai giunto alla conclusione.
  • · Algeria: Metropolitana di Algeri: varie commesse relative ai lavori di fondazione delle tratte della metropolitana del Lotto 2 della Linea 1 della Metro di Algeri, con Cosider.
  • · Algeria: lavori di riabilitazione del Tunnel DJEBEL EL OUAHCH a Constantine con il cliente Cosider: lavori di iniezione di consolidamento tra le due canne della galleria facente parte della Autostrada Est-West.
  • · USA: Florida Herbert Hoover Dike MATOC TO#4 con USACE: fa parte del progetto di riabilitazione degli argini del Lago Okeechobee in Florida, valore 31 M Euro, durata ca. 2 anni. Il lavoro è la continuazione dei vari lavori precedentemente completati da Treviicos e consiste

nell'installazione di un cutoff wall che si sviluppa lungo circa 4 miglia di argine con profondità tra i 15 e i 20 metri.

  • USA: Florida Herbert Hoover Dike MATOC#2 con USACE e HHD Reach 1 Extension. Ulteriori tranches del programma di riabilitazione degli argini del Lago Okeechobee in Florida.
  • · USA Parcel 12 con Suffolk Construction: il progetto è giunto a conclusione a fine anno.
  • · Cile: Puente Chacao cliente Consorcio Puente Chacao SA: il progetto consiste nella costruzione di un ponte che collega l'isola di Chiloe con la terraferma. Trevi Chile ha firmato il contratto per l'esecuzione dei pali trivellati relativi alla Pila Centrale, Pila Sud con relativi abutment. Il progetto è terminato.
  • · Uruguay: Puerto Capurro: il progetto consiste nella costruzione del porto di Capurro nella baia di Montevideo.

Divisione Soilmec

Il 2021 per la divisione Soilmec è stato un anno di ripresa del percorso di crescita che ha fatto registrare ottime variazioni in buona parte delle aree geografiche con risultati superiori a quelli attestati prima della pandemia, ad eccezione dell'Area Asia-Pacifico che risente ancora degli effetti del COVID-19 sul mercato.

Nel perdurante scenario di incertezza, che ha caratterizzato l'anno appena trascorso, Soilmec ha dimostrato, con resilienza, la robustezza dei suoi fondamentali, industriali, economici e finanziari, ponendo le basi per la ripresa del percorso di crescita e di sviluppo sostenibile.

Sono stati acquisiti ordini al di sopra dei valori pre-pandemia e aumentati i ricavi; sono stati ottenuti buoni risultati operativi, raggiungendo gli obiettivi prefissati, con una generazione di cassa superiore alle attese iniziali.

La divisione Soilmec risulta quindi essere strutturalmente più solida del passato ed è supportata da una crescita del business sia in Europa che in Nord Africa. È stato lanciato un piano concreto di ristrutturazione e rilancio del business, ed i primi segnali di miglioramento sono già visibili.

Pur in presenza di una diffusa crisi nel settore, la divisione Soilmec, nel 2021, ha conseguito ordini per circa 153 Milioni di Euro (+52,0% rispetto al 2020), incrementando il suo portafoglio a 42 Milioni di Euro, superiore di circa il 43% rispetto al 2020.

In particolare, ad un robusto volume di ordini in Europa, si affianca l'ottima performance in Nord Africa registrando, nell'Area EMEA, una crescita di circa il 120 %, più che compensando il previsto calo del 6% dell'Area Asia-Pacifico e Nord America.

Nonostante gli effetti della pandemia, grazie agli sforzi intrapresi e alla solidità dei fondamentali dell'Azienda, nel 2021 sono stati conseguiti ricavi per oltre 140 Milioni di Euro registrando un incremento del 16% rispetto al 2020. Tutte le Linee di Prodotto di Soilmec segnano una consistente crescita con particolare menzione per il Prodotto Fresa, che registra un incremento del 113% contro il 2020.

Anche l'EBITDA, pari a 5,9 Milioni di Euro, è in linea con le previsioni, pur in presenza dei costi aggiuntivi sostenuti per garantire la tutela della salute di tutto il personale e dei costi all'avvio della ristrutturazione del comparto produttivo ed ingegneristico.

Si è registrato inoltre un significativo miglioramento del Capitale Investito Netto, per circa 17 Milioni di Euro, grazie all'azione di efficientamento del magazzino con conseguente riduzione delle rimanenze nette.

La divisione, ricoprendo un ruolo strategico all'interno del Gruppo, continua ad investire selettivamente in Ricerca & Sviluppo.

Circa il 2% dei ricavi è stato impegnato in progetti complessi che creeranno valore nel lungo termine guidando il progresso tecnologico. Un percorso di crescita sostenibile nel lungo periodo che vede al centro innovazione e sviluppo tecnologico, fattori abilitanti ed elementi decisivi che permettono di affrontare, in un contesto in continuo mutamento, le sfide del presente e del futuro e di coglierne le opportunità. In particolare, si sta contribuendo all'innovazione con progetti su Macchine ed Equipaggiamenti elettrici, allo sviluppo di macchine a guida autonoma e da remoto, alla trasformazione digitale, alla creazione di lavoro qualificato ed allo sviluppo di soluzioni per la sicurezza di persone, infrastrutture e territori.

Altre società

TREVI Energy S.p.A. La Società, costituita il 16 luglio 2007 per svolgere attività di progettazione, ingegneria e sviluppo di impianti industriali per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in particolare da fonte eolica e per progettare e costruire turbine eoliche, nel corso del 2020 è stata messa in liquidazione volontaria, nominando come liquidatore la Dott.ssa Elisa Monari.

Rapporti del Gruppo con imprese controllate non consolidate, collegate, controllanti, imprese sottoposte al controllo di queste ultime e con altre entità correlate

Il Gruppo Trevi ha rapporti limitati con SOFITRE S.r.l., (vedi nota 34 della Nota Integrativa) società controllata al 100% dalla Trevi Holding SE e le società ad essa facenti capo che si occupano prevalentemente dell'attività di costruzione e gestione dei parcheggi. Tali rapporti non hanno originato nell'esercizio per il Gruppo Trevi, ricavi o costi e hanno determinato alla data del 31 dicembre 2021 crediti, al netto del fondo svalutazione, per 2 migliaia di Euro e debiti per 340 migliaia di Euro.

Le condizioni di vendita praticate con le società correlate sono in linea alle normali condizioni di mercato. Non vi sono rapporti economici e patrimoniali per attività ordinarie con la società ex controllante Trevi Holding SE (anche "THSE") o la sua controllante I.F.I.T. S.r.l. e risultano marginali i rapporti con società controllate non consolidate e collegate descritti nella nota (34) del bilancio consolidato.

Si segnala che nel mese di dicembre 2020 fu sottoposta, con esito favorevole, all'attenzione del Comitato Operazioni con Parti Correlate della Capogruppo e successivamente al suo Consiglio di Amministrazione la definizione dell'operazione avente ad oggetto un'intesa per la stipula di una transazione con l'Azionista THSE e i relativi esponenti contenente alcuni impegni per il Gruppo Trevi che hanno trovato esecuzione parziale nel corso del 2021:

  • · In particolare, il 21 dicembre 2021, Trevi spa ha acquisito da Sofitre S.r.l. il 60% del capitale della Parcheggi S.p.A., società attiva nella gestione e manutenzione di parcheggi. L'acquisizione del 60% è avvenuta per 1,5 milioni di Euro per cassa secondo i valori di una perizia redatta da un esperto indipendente.
  • · Inoltre, è stato ceduto l'obbligo di acquisto del terreno sito in Sant'Andrea in Bagnolo di Cesena di proprietà di Sofitre S.r.l. ad una società terza, che aveva manifestato l'interesse all'acquisto sia del medesimo terreno, sia di un terreno contiguo che il Gruppo Trevi già possedeva tramite Immobiliare Siab S.r.l, società interamente controllata da Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. La società terza ha, quindi, acquisito la società Immobiliare Siab S.r.l. per 280 migliaia di Euro, che a

sua volta si è assunta l'obbligo di acquisire il terreno da Sofitre S.r.l.

· Nel mese di novembre 2021 si sono, inoltre, verificate le condizioni sospensive, a seguito delle quali è maturato l'importo in favore dei signori Davide e Gianluigi Trevisani, complessivamente pari all'importo lordo di 3 milioni di Euro che vengono corrisposti ai citati soggetti in 60 rate mensili di uguale importo a partire dal mese di gennaio 2022.

Principali rischi ed incertezze cui il gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale

Introduzione

La presente sezione ha lo scopo di: (i) esaminare la correttezza dell'applicazione del presupposto relativo alla continuità aziendale ai bilanci (d'esercizio e consolidato) relativi all'esercizio 2021 della Società e del Gruppo (come infra definito), anche alla situazione economica, finanziaria e patrimoniale e delle ulteriori circostanze che possono assumere rilievo a tal fine; e (ii) identificare le incertezze al momento esistenti, valutando la significatività delle stesse e la probabilità che possano essere superate, prendendo in considerazione le misure poste in essere dal management e gli ulteriori fattori di mitigazione.

Si ricorda che, già in occasione dell'approvazione del bilancio di esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2021, erano stati individuati dalla direzione aziendale alcuni fattori di rischio per la continuità aziendale e, in particolare: (a) il rischio relativo al mancato rispetto delle clausole contrattuali contenute nell' Accordo di Ristrutturazione (come infra definito) e dalle possibili conseguenze derivanti da tale circostanza, anche alla luce dei rapporti con le Banche 27

Finanziatrici (come infra definite); (b) gli eventuali rischi legati all'andamento della liquidità del Gruppo per un periodo di almeno 12 mesi a partire dalla data di riferimento del presente bilancio; e (c) il rischio derivante dall'eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi di risanamento, come previsti dal Nuovo Piano Consolidato (come infra definito).

A tale riguardo, si ricorda altresì che come ampiamente indicato nelle note esplicative al bilancio a cui si rimanda, sia nell'ambito della relazione relativa al bilancio (d'esercizio e consolidato) al 31 dicembre 2020 che nella relazione sulla gestione relativa alla semestrale al 30 giugno 2021, il Consiglio di Amministrazione, dopo aver attentamente ed esaustivamente valutato i rischi a cui la continuità era esposta, come sopra sintetizzati, aveva ritenuto appropriata l'adozione del presupposto della continuità aziendale, pur segnalando quale residua incertezza significativa la positiva conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici in relazione alle proposte di modifica all'Accordo di Ristrutturazione al tempo formulate dalla Società (su cui si richiama quanto esposto nelle rispettive relazioni sulla gestione). Ai fini della presente relazione, la continuità aziendale va dunque valutata tenendo conto delle circostanze predette e degli aggiornamenti disponibili in merito all'evolversi delle stesse successivamente alla data di approvazione della relazione semestrale, da considerarsi fino alla data di formazione del presente bilancio.

L'operazione di ristrutturazione e di ripatrimonializzazione del Gruppo conclusasi nel 2020

  • · Al fine di fare fronte alla grave situazione di tensione economico-finanziaria della Società e del gruppo ad essa facente capo (il "Gruppo Trevi" o il "Gruppo"), a partire dal 2017 la Società ha avviato un processo di ripatrimonializzazione e di ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo, che ha portato alla sottoscrizione in data 5 agosto 2019 di un accordo di ristrutturazione ex articolo 182 bis 1.fall. tra, inter alios, la Società, e le controllate Trevi e Soilmec, da una parte, e gli istituti finanziatori del Gruppo (le "Banche Finanziatrici"), dall'altra parte, il quale è stato successivamente omologato con decreto della Corte d'Appello di Bologna in data 10 gennaio 2020 (l'"Accordo di Ristrutturazione").
  • · L'Accordo di Ristrutturazione e la relativa manovra finanziaria si innestavano su un piano industriale, economico e finanziario relativo al Gruppo Trevi per il periodo 2018-2022 (il "Piano Consolidato Originario") – elaborato nel corso degli esercizi 2018 e 2019 – il quale è stato approvato, nella sua versione finale, dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 2 agosto 2019.
  • · Successivamente all'omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione, il Gruppo ha dato piena attuazione a tutte le principali operazioni societarie/straordinarie ivi previste quali, inter alia:

i) un aumento di capitale pari a Euro 150,8 milioni (l'"Aumento di Capitale"), di cui (i) una parte offerta in opzioni ai soci è stata interamente sottoscritta per Euro 130 milioni, di cui Euro 87,7 tramite versamento di denaro (Euro 77,4 milioni circa riferiti a CDPE Investimenti S.p.A. e Polaris Capital Management LLC), ed Euro 42,3 milioni con la conversione da parte delle principali Banche Finanziatrici di crediti finanziari vantati nei confronti della Società, secondo un rapporto di conversione pari a 4,5:1; e (ii) una parte riservata alle Banche Finanziatrici, con esclusione del diritto

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di opzione, è stata sottoscritta per Euro 20,8 milioni tramite conversione dei crediti finanziari vantati dalle banche stesse nei confronti della Società, secondo il medesimo rapporto di conversione pari a 4,5:1.

ii) la dismissione in data 31 marzo 2020 di Drillmec S.p.A., Petreven S.p.A. e di tutte le società al tempo facenti parte del Gruppo Trevi e operanti nel settore dell'Oil&Gas in favore del gruppo indiano facente capo a Megha Engineering & Infrastructures Ltd., primario operatore indiano del settore delle infrastrutture ("MEIL"), tra i leader mondiali del settore. I proventi derivanti da tale dismissione sono stati destinati al rimborso di parte dell'indebitamento gravante sulle società della divisione Oil&Gas, mentre la parte residua di tale indebitamento è stata accollata da parte di Trevifin e riscadenziata in maniera uniforme al debito oggetto di ristrutturazione;

iii) l'erogazione da parte di alcune Banche Finanziatrici di nuova finanza per cassa per un importo complessivamente pari a Euro 12.878.866,00, dei quali Euro 12.000.000,00 erogati prima dell'omologa, in attuazione dell'autorizzazione del Tribunale di Forlì ai sensi dell'art. 182 quinquies l.fall., ed Euro 878.866,00 erogati successivamente dell'omologa, ai sensi dell'art. 182 quater 1.fall .; iv) il consolidamento e il riscadenziamento della maggior parte del debito bancario al 31 dicembre

2024, e la riduzione del relativo tasso di interesse;

v) la conferma delle linee di credito esistenti e la concessione di credito per firma, volte a consentire al Gruppo di emettere le garanzie richieste nell'ambito della propria attività ordinaria, per complessivi circa Euro 200 milioni, una parte delle quali - pari a complessivi Euro 14,7 milioni erogate anche durante il periodo antecedente l'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell'articolo 182 quinquies 1.fall .; e

vi) il riscadenziamento sino a tutto il 31 dicembre 2024, e la modifica dei relativi termini e condizioni del prestito obbligazionario denominato «Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A. 2014 - 2019» emesso da Trevifin nell'esercizio 2014 per un valore di Euro 50 milioni (il "Prestito Obbligazionario").

Eventi successivi all'operazione di ristrutturazione

Successivamente al perfezionamento delle operazioni previste nell'Accordo di Ristrutturazione, sintetizzate nel paragrafo precedente, si sono verificati i seguenti eventi principali:

· in data 31 gennaio 2021 la Società ha comunicato al mercato che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data in relazione all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 - influenzato dagli effetti negativi della pandemia da Covid-19 sull'economia mondizionato l'attività del Gruppo – era possibile prevedere che, in sede di approvazione del bilancio consolidato del Gruppo Trevi si sarebbe verificato il mancato rispetto di uno dei parametri stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione, segnatamente il rapporto tra indebitamento netto ed EBITDA ricorrente consolidati;

· in data 24 febbraio 2021, Trevifin ha informato il mercato circa l'avvio delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici volte all'individuazione delle modifiche agli accordi in essere necessarie per fare fronte al prevedibile mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione in occasione dell'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2020. La Società ha inoltre informato il mercato circa il fatto che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data relative all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 e delle ulteriori analisi allora in corso sulle prospettive della Società nell'attuale contesto di mercato, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19, emergeva un generale rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano Consolidato Originario, che apparivano pertanto non interamente realizzabili nell'arco temporale considerazione di ciò, nelle interlocuzioni avviate con le Banche Finanziatrici la Società ha avanzato l'ipotesi sia di concessione degli usuali waiver e modifiche ai parametri finanziari originariamente fissati nell'Accordo di Ristrutturazione, sia di rideterminazione di alcune scadenze previste nell'esercizio in corso in relazione a talune esposizioni, sulla base di un nuovo piano industriale che tenesse conto dell'attuale situazione, da recepire in un nuovo accordo con le Banche Finanziatrici.

Gli eventi successivi a quelli sopra elencati e le ulteriori azioni intraprese dal management nel frattempo saranno trattati nel prosieguo della presente sezione, con riferimento alle specifiche aree di rischio cui si riferiscono.

Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto

Le attuali condizioni dei mercati in cui opera il Gruppo Trevi, associate alla complessa situazione del Gruppo, hanno richiesto alla direzione della Società di svolgere, già in occasione dell'ultimo bilancio di esercizio nonché dell'ultima relazione semestrale, valutazioni particolarmente accurate in merito al presupposto della continuità aziendale, con specifico riguardo ad alcune aree di rischio.

Già ai fini dell'approvazione del progetto di bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, il Consiglio di Amministrazione aveva proceduto a compiere tutte le necessarie valutazioni circa la sussistenza del presupposto della continuità aziendale tenendo conto, a tal fine, di tutte le informazioni disponibili relativamente ai prevedibili accadimenti futuri.

Nel determinare se il presupposto della continuazione dell'attività sia applicabile anche in occasione del presente bilancio, gli Amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno - ma non limitato - a dodici mesi dopo la data di riferimento del bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021. Sono stati presi in considerazione i principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi in merito alla continuità. In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha tenuto in considerazione le valutazioni che erano state effettuate in occasione dell'ultimo bilancio di esercizio e dell'ultima relazione semestrale, ponendo particolare attenzione sulle circostanze che erano state identificate quali possibili fattori di rischio in tale sede, al fine di verificarne lo status. In linea con quanto era stato rilevato in occasione del bilancio al 31 dicembre 2020 nonché della relazione semestrale al 30 giugno 2021, nel caso di Trevifin e del Gruppo Trevi, gli indicatori di rischio da valutare con particolare attenzione sono tuttora quelli rientranti nell'area finanziaria come indicato in premessa del presente capitolo e, in particolare, quelli legati alle possibili conseguenze derivanti dal mancato rispetto di alcune previsioni dell'Accordo di Ristrutturazione (e del piano sottostante allo stesso) e ai rapporti con le Banche Finanziatrici.

A tal proposito, anche per sgombrare il campo da eventuali fraintendimenti, va comunque evidenziato preliminarmente che, come già esposto nel precedente paragrafo e nelle relazioni sulla gestione, e relative note esplicative, relative al bilancio al 31 dicembre 2020 e alla semestrale al 30 giugno 2021, le operazioni previste dall'Accordo di Ristrutturazione, sono state poste integralmente in essere in sostanziale conformità alle previsioni degli accordi originari, e ciò ha consentito alla Società e al Gruppo Trevi di riequilibrare immediatamente la propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria rispetto alla precedente situazione di crisi che aveva determinato la necessità di addivenire alla sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione stesso. Ciò trova conferma nella circostanza che il Gruppo Trevi, nonostante i consistenti ritardi nell'omologazione e, conseguentemente, nella successiva attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione e del piano ad esso sotteso (che pure hanno comportato maggiori costi a carico della Società e una minore marginalità) e nonostante il successivo scoppio della pandemia Covid-19 proprio a cavallo del completamento dell'Aumento di Capitale (che ne ha, con ogni probabilità, influenzato negativamente il pieno successo), è riuscito a ottenere risultati coerenti con gli scenari prudenziali che il management aveva elaborato proprio al fine di verificare la perdurante tenuta del piano (inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di 31

Capitale), e a rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione alla data di verifica del 30 giugno 2020. Tuttavia, il protrarsi della pandemia, con la seconda ondata della diffusione del virus, le misure restrittive progressivamente più stringenti che gli Stati e le imprese sono stati costretti ad adottare nel corso del 2020 (restrizioni alla circolazione di persone e merci, chiusura di stabilimenti, misure di sicurezza, ecc.), la conseguente contrazione degli investimenti a livello internazionale e i consistenti ritardi nell'acquisizione di nuovi ordini e ritardi nell'esecuzione di alcuni progetti in corso e/o da acquisire, nonché il verificarsi di alcuni eventi ulteriori (quali la cancellazione ovvero la mancata acquisizione di alcune commesse) hanno influenzato negativamente i risultati del Gruppo a partire dal secondo semestre 2020, comportando un peggioramento di tutti i principali indicatori (fatturato, EBITDA e Posizione Finanziaria Netta) rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Originario per il medesimo periodo e una minore generazione di cassa netta, seppure con risultati economici in linea rispetto agli scenari prudenziali elaborati dal management e inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale. Le incertezze sulla continuità aziendale relative al Gruppo Trevi, così come le valutazioni sulla probabilità che le stesse vengano superate, vanno quindi inquadrate in tale ambito e analizzate alla luce delle conseguenze che tali circostanze hanno avuto e/o potranno avere sul processo di risanamento e, in generale, sull'attività del Gruppo Trevi.

In particolare, i già segnalati scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario rilevati in particolare a partire dal secondo semestre 2020, hanno comportato, da un lato, il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione e, dall'altro, la necessità di aggiornare gli obiettivi del suddetto piano - sempre nel rispetto delle originarie linee strategiche - e di rivedere le previsioni per i prossimi esercizi, mediante l'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Società in data 23 aprile 2021 di un nuovo piano industriale relativo al periodo 2021-2024. Tale nuovo piano è stato successivamente aggiornato, in un primo momento, al fine di recepire i dati contabili al 30 giugno 2021 e, successivamente, al fine di estendere il relativo arco temporale al periodo 2022-2026 nonché al fine di tenere conto di alcuni aspetti, tra cui le performance registrate nel corso dell'anno 2021 e alcuni elementi prudenziali negli anni di piano (il "Nuovo Piano Consolidato").

Tale piano prevede livelli inferiori sia di ricavi che di EBITDA rispetto al Piano Consolidato Originario, così come una minore generazione di cassa e, conseguentemente, una Posizione Finanziaria Netta debitoria stabilmente più elevata.

Va detto altresì che il Nuovo Piano Consolidato considera come arco temporale il periodo 2022-2026, mentre il Piano Consolidato Originario considerava il periodo 2019-2022 (prevedendo che, al termine di tale periodo, fossero raggiunti gli obiettivi finali di risanamento del Gruppo). L'orizzonte temporale del Nuovo Piano Consolidato va dunque oltre quello del Piano Consolidato Originario. Tale circostanza implica evidentemente che il raggiungimento degli obiettivi di risanamento del Gruppo Trevi che, nell'ambito del Piano Consolidato Originario, era previsto per la fine dell'esercizio 2022, nell'ambito del Nuovo Piano Consolidato vada valutato in tale arco temporale più ampio.

Più nello specifico, gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario, e la conseguente necessità di elaborare e approvare il Nuovo Piano Consolidato comportano le seguenti conseguenze:

(i) il mancato rispetto di alcuni obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e la necessità di richiedere alle Banche Finanziatrici la sottoscrizione di un nuovo accordo che tenga conto delle previsioni del Nuovo Piano Consolidato. Su tale punto, si veda più nello specifico il successivo paragrafo; (ii) una minore generazione di cassa rispetto a quella prevista dal Piano Consolidato Originario e la necessità, dunque, di valutare se tale circostanza possa far emergere, nell'orizzonte considerato, situazioni di tensione di cassa tali da non consentire la normale operatività del Gruppo; e (iii) gli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, che hanno determinato la necessità di approvare il Nuovo Piano Consolidato e la conseguente necessità di valutare la perdurante capacità del Gruppo di riequilibrare la propria situazione economica e finanziaria.

Tali incertezze possono essere tutte ricondotte all'interno di una complessiva categoria di "rischio finanziario", che si sostanzia nella capacità della Società, a fronte delle circostanze sopra descritte, di rispettare gli impegni finanziari assunti nonché di generare elo reperire risorse sufficienti per soddisfare le proprie esigenze finanziarie a sostegno del business, del programma di investimenti e degli obiettivi del Nuovo Piano Consolidato. Il ragionevole superamento di tali incertezze, come si vedrà nei successivi paragrafi, va valutato alla luce delle azioni intraprese dal management e dipende dal raggiungimento di un nuovo accordo con le Banche Finanziatrici in merito a una manovra finanziaria a supporto degli obiettivi di risanamento della Società.

Nei paragrafi successivi si esamineranno in maniera analitica le circostanze prese in considerazione al fine di determinare la correttezza dell'applicazione del presupposto della continuità aziendale al progetto di bilancio al 31 dicembre 2021.

Il mancato rispetto degli obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e le richieste di modifica formulate alle Banche Finanziatrici

Con riferimento all'Accordo di Ristrutturazione, le conseguenze della complessiva situazione nella quale si trova il Gruppo Trevi per effetto degli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario possono essere così sintetizzate.

A. Violazione dei parametri finanziari alla data di verifica del 31 dicembre 2020: sulla base dei risultati relativi all'esercizio 2020, come risultanti dal relativo bilancio consolidato, il Gruppo Trevi non è stato in grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione per la data di verifica del 31 dicembre 2020. In particolare, l'Accordo di Ristrutturazione prevede che, alla data di verifica che cade il 31 dicembre 2020, le Società Proponenti avrebbero rispettato i seguenti parametri finanziari:

· Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / EBITDA inferiore o uguale a 4,5x ("Leverage

ನನ

Ratio"); e

Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / Patrimonio Netto Consolidato inferiore o uguale ● a 1,8x ("Debt/Equity Ratio").

Alla luce dei risultati derivanti dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, tali parametri finanziari non risultavano rispettati e, in particolare: (a) il Leverage Ratio risultava pari a 5,37x; e (b) il Debt/Equity Ratio risultava pari a 2,15x. Tale circostanza implica le seguenti possibili conseguenze, che costituiscono possibili rischi per la continuità aziendale: (i) la formale dichiarazione da parte delle Banche Finanziatrici circa il verificarsi di un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e la conseguente attivazione dei rimedi contrattualmente previsti, tra cui la decadenza dal beneficio del termine in relazione all'indebitamento finanziario oggetto dell'Accordo di Ristrutturazione, e la richiesta di immediato rimborso anticipato dell'indebitamento medesimo; e (ii) l'interruzione da parte delle Banche Finanziatrici delle linee di credito a breve termine per cassa e per firma previste dall'Accordo di Ristrutturazione, facendo venire meno il necessario sostegno finanziario al Gruppo. Quanto sopra, rende necessario un formale impegno delle Banche Finanziatrici a non avvalersi di alcuno di tali rimedi e una rinuncia all'esercizio degli stessi in conseguenza di tali violazioni, nonché l'impegno delle Banche Finanziatrici stesse a consentire l'utilizzo delle linee di credito a breve termine per cassa e per firma necessarie per supportare il business del Gruppo come più ampiamente descritto nel seguito;

B. Necessità di aggiornare i parametri finanziari per le successive date di verifica: le previsioni del Nuovo Piano Consolidato denotano che, con ogni probabilità, le Società Proponenti non sarano in grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione anche alle successive date di verifica. Infatti, i parametri finanziari che erano stati inseriti nell'Accordo di Ristrutturazione, e che le Società Proponenti si sono impegnate a rispettare a ciascuna data di verifica che cade il 30 giugno e il 31 dicembre di ciascun esercizio, erano basati sulle previsioni del Piano Consolidato Originario che, come si è detto, sono da ritenersi superate alla luce dei risultati raggiunti dal Gruppo, i quali mostrano un andamento peggiorativo rispetto alle previsioni originarie. Il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti alle successive date di verifica costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e comporterebbe le conseguenze già descritte al precedente paragrafo A., esponendo la Società e il Gruppo Trevi alle relative incertezze sulla continuità. Ciò implica la necessità di prevedere dei parametri finanziari rivisti ed allineati rispetto alle previsioni del Nuovo Piano Consolidato e, a tal fine, si è reso necessario richiedere alle Banche Finanziatrici che dessero il proprio consenso alle modifiche dell'Accordo di Ristrutturazione volte a: (a) dare atto, da un lato, della circostanza che si sono verificati degli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario i quali hanno richiesto la predisposizione ed approvazione del Nuovo Piano Consolidato; e (b) prevedere dei nuovi parametri finanziari, modificati al fine di renderli coerenti con il Nuovo Piano Consolidato;

C. Necessità di chiedere lo spostamento di alcune scadenze finanziarie: come detto, gli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, derivanti dalle conseguenze della pandemia da Covid-19, implicano un costante minore dimensionamento delle disponibilità liquide rispetto al Piano Consolidato Originario nel corso del biennio 2021-2022. In particolare, l'attuale Accordo di Ristrutturazione prevede che la gran parte dell'indebitamento finanziario nei confronti delle Banche Finanziatrici sia rimborsato bullet al 31 dicembre 2024 e, inoltre, esistono alcune scadenze finanziarie nel corso dei prossimi 12 mesi che non sono coerenti con la generazione di cassa del Gruppo come previsti dal Nuovo Piano Consolidato. Ovviamente il mancato rimborso di tali importi costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e potrebbe comportare conseguenze analoghe a quelle descritte ai precedenti punti (i) e (ii) di cui al precedente Paragrafo A, e le Banche Finanziatrici potrebbero esercitare i rimedi sopra descritti. Ciò rappresenta evidentemente un ulteriore elemento di incertezza da tenere in considerazione rispetto alla continuità aziendale, e ha reso necessario chiedere alle Banche Finanziatrici, da un lato, una sospensione dei suddetti obblighi di rimborso e, dall'altro, un riscadenziamento degli stessi a una data che sia coerente con i flussi di cassa previsti dal Nuovo Piano Consolidato.

Più in generale, le circostanze sopra descritte hanno richiesto al management di adoperare e concordare con le Banche Finanziatrici una nuova manovra finanziaria, correttiva di quella che era stata posta alla base dell'Accordo di Ristrutturazione, al fine di rendere la struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo coerente con la nuova situazione.

Con riferimento alle circostanze sopra descritte, alle azioni intraprese al riguardo dal management e allo status delle stesse, si rimanda alle considerazioni svolte nei paragrafi successivi, e in particolare a quanto si dirà con riferimento all'Accordo di Standstill (come infra definito) e alle successive interlocuzioni, ancora in corso, con le Banche Finanziatrici finalizzate alla sottoscrizione del Nuovo Accordo (come infra definito).

Rischi relativi all'andamento della liquidità dei prossimi 12 mesi

In coerenza con le valutazioni svolte in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, un elemento che è stato valutato con particolare attenzione, alla luce della minor generazione di cassa prevista dal Nuovo Piano Consolidato, è l'idoneità dei livelli di cassa previsti nei prossimi 12 mesi a garantire l'ordinaria operatività del Gruppo, il finanziamento delle relative commesse e il regolare pagamento dei fornitori. A fini di chiarezza, va premesso che appare improbabile, alla luce della complessiva situazione, ipotizzare che possano essere concesse al Gruppo, quantomeno nel breve periodo, nuove linee di credito per cassa non previste dal Piano Consolidato Originario. Il Gruppo dovrà quindi essere in grado di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie esclusivamente tramite il ricorso alle linee di credito esistenti per il finanziamento del circolante e tramite i flussi attivi derivanti dalla propria attività ordinaria,

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fatta unicamente eccezione per il possibile ricorso a linee per la cessione pro-soluto dei crediti rientranti nell'indebitamento finanziario consentito ai sensi dell'Accordo di Standstill nonché dal successivo Nuovo Accordo. Tale aspetto risulta come è ovvio centrale nella valutazione del presupposto della continuità aziendale, e ha reso necessaria, già in occasione del bilancio al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, un'attenta verifica delle previsioni di cassa dei 12 mesi successivi, per accertarsi che, sulla base delle previsioni elaborate dal management, i flussi attivi derivanti dall'attività siano ragionevolmente idonei a sostenere tempo per tempo le esigenze finanziarie del Gruppo senza ricorso a nuove linee di credito, e senza causare prevedibili situazioni di tensione di cassa. Tale verifica aveva dato esito positivo in occasione dell'approvazione del bilancio 2020 e della relazione semestrale 2021, ed è stata ripetuta anche ai fini dell'approvazione del bilancio 2021. A questo fine, come si dirà più diffusamente nel prosieguo, la Direzione Aziendale ha aggiornato le previsioni di cassa che erano state effettuate in occasione dell'approvazione della relazione semestrale consolidata sulla base dei dati actual ed ha esteso tali previsioni sino al 31 dicembre 2022. Da tale esercizio emerge la ragionevole aspettativa di una situazione positiva di cassa del Gruppo almeno fino ad allora, sul presupposto del raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici, che consenta l'attuazione della Nuova Manovra Finanziaria (come di seguito descritta e definita), ivi incluso l'utilizzo delle linee di credito per firma necessarie nell'ambito delle commesse di cui le Società del Gruppo sono parte.

Rischi conseguenti agli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario e al possibile mancato raggiungimento degli obiettivi di riequilibrio economico-finanziario

In coerenza con le valutazioni svolte in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, uno degli elementi presi in considerazione al fine di valutare le incertezze sulla continuità aziendale è se le previsioni del Nuovo Piano Consolidato, anche alla luce delle ultime risultanze circa l'andamento del Gruppo, appaiono comunque idonee a consentire, entro il relativo arco temporale di riferimento, il raggiungimento di un riequilibrio economico-finanziario, elemento dal quale dipende altresì la possibilità di raggiungere un accordo con le Banche Finanziatrici in relazione alla manovra finanziaria

Si segnala in proposito che, sulla base dei dati al 31 dicembre 2021, l'andamento del Gruppo nel corso dell'anno per quanto riguarda i principali indicatori (Ricavi, EBITDA ricorrente e Posizione Finanziaria Netta) è risultato sostanzialmente in linea con le previsioni del Nuovo Piano Consolidato. A questo proposito, va segnalato in particolare che nel corso dell'anno il Gruppo ha generato cassa netta per circa 17,6 milioni di euro, passando da una Posizione Finanziaria Netta pari a 269,4 milioni di euro registrata al 31 dicembre 2020 a 251,8 milioni di euro al 31 dicembre 2021. Inoltre, è stata confermata durante l'anno la tendenza alla crescita del backlog (già segnalata in occasione dell'approvazione della relazione semestrale al 30 giugno 2021), grazie ai nuovi ordini acquisiti. I dati consolidati del bilancio al 31 dicembre 2021 confermano in sintesi le tendenze di ripresa del business che erano emerse in occasione della relazione semestrale al 30 giugno

2021, rappresentate nella formazione del Nuovo Piano Consolidato la cui realizzazione è un elemento rilevante per il raggiungimento degli obiettivi di riequilibrio economico-finanziario.

Le analisi svolte in merito ai rischi e alle incertezze cui il Gruppo è esposto, e le misure poste in essere dal management al fine di farvi fronte

Alla luce di quanto sopra, in occasione dell'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, il Consiglio di Amministrazione aveva opportunamente richiesto e ottenuto le informazioni necessarie ad analizzare le circostanze descritte in precedenza, al fine di valutare se tali circostanze rappresentassero effettivamente degli elementi tali da costituire incertezze significative rispetto al presupposto della continuità aziendale e se tali incertezze potessero ragionevolmente essere superate. In tale occasione, i consiglieri avevano ritenuto di approvare il bilancio sul presupposto della continuità, pur segnalando una residua incertezza significativa al rischio di mancato raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici. Il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto dunque opportuno richiedere e ottenere un aggiornamento delle informazioni in merito alle circostanze sopra descritte al fine di valutare la correttezza dell'applicazione del presupposto della continuità aziendale anche con riferimento all'approvazione del presente bilancio di esercizio al 31 dicembre 2021.

A tal proposito, occorre considerare quanto segue.

L'Accordo di Standstill, le successive interlocuzioni con le Banche Finanziatrici e il Nuovo Accordo

Come già illustrato nelle relazioni sulla gestione al bilancio al 31 dicembre 2020 e alla semestrale al 30 giugno 2021, con riferimento alle circostanze sopra descritte, relative al mancato rispetto di alcune previsioni dell'Accordo di Ristrutturazione, sono state tempestivamente avviate, a partire dal mese di febbraio 2021, interlocuzioni con le Banche Finanziatrici (molte delle quali, si ricorda per inciso, sono divenute azioniste della Società in attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione), con il coinvolgimento dei rispettivi consulenti legali e finanziari. Ad oggi, anche a causa della numerosità dei soggetti coinvolti e delle posizioni non del tutto omogenee del ceto bancario, dette interlocuzioni non si sono ancora concluse con la sottoscrizione di un nuovo accordo, ma sono in uno stadio avanzato come meglio si dirà nel prosieguo.

Nell'ambito delle suddette interlocuzioni, come di prassi, le Banche Finanziatrici hanno chiesto ulteriori informazioni ed approfondimenti alla Società e ai suoi consulenti, anche al fine di poter completare i propri processi istruttori e, successivamente, avviare i propri processi deliberativi. Più in particolare, la Società e le Banche Finanziatrici hanno concordato sull'opportunità, a tutela delle banche stesse ma anche di tutti gli stakeholder, di: (i) sottoporre il Nuovo Piano Consolidato a una independent business review ("IBR"), che verificasse la ragionevole fondatezza delle assunzioni industriali e di mercato poste alla base del Nuovo Piano Consolidato; (ii) definire quanto prima una complessiva proposta di manovra finanziaria (e, se del caso, patrimoniale) a supporto del Nuovo Piano Consolidato, che includa le predette richieste formulate dalla Società, da sottoporre alle Banche Finanziatrici ai fini della sottoscrizione di un nuovo accordo con le stesse (il "Nuovo

Accordo"); e (iii) inquadrare la nuova manovra finanziaria e il Nuovo Accordo nell'ambito di uno degli strumenti previsti dalla legge fallimentare per il risanamento delle imprese in crisi, e dunque di sottoporre il Nuovo Piano Consolidato, la nuova manovra finanziaria e il Nuovo Accordo all'esame di un esperto indipendente affinché rilasci le attestazioni previste dalla legge.

Sempre nel contesto delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici, al fine di gestire la fase corrente e di consentire, nell'interesse di tutte le parti coinvolte e in generale degli stakeholder del Gruppo Trevi, la gestione in continuità del business nelle more dei processi istruttori e decisionali delle banche, era stato sottoscritto in data 5 agosto 2021 un accordo di moratoria e standstill (1" Accordo di Standstill") tra la Società, le controllate italiane Trevi, Soilmec e PSM e le Banche Finanziatrici. L'Accordo di Standstill prevedeva: (i) una generale sospensione degli obblighi relativi al rispetto dei parametri finanziari; (ii) la sospensione degli obblighi di pagamento degli importi dovuti nel corso del 2021; (iii) il mantenimento delle linee di credito esistenti, sia per cassa che per firma; e (iv) l'impegno a non avvalersi dei rimedi conseguenti al verificarsi degli "Eventi Rilevanti" relativi alle circostanze sopra descritte.

In coerenza con quanto sopra previsto, in data 22 dicembre 2021, nel contesto delle interlocuzioni sopracitate, sono state illustrate alle Banche Finanziatrici le linee guida di una prima ipotesi di manovra finanziaria (su cui si veda il comunicato stampa del 22 dicembre 2021, consultabile sul sito internet della Società) che prevedeva, tra l'altro (i) un rafforzamento patrimoniale da realizzare mediante un aumento di capitale per cassa da Euro 20 milioni e una conversione in capitale di Euro 60 milioni di credito bancario, (ii) il riscadenziamento del rimborso delle linee di credito a medio-lungo termine fino al 2026, con connessa modifica dei relativi parametri finanziari. (iii) l'estensione al 2026 della scadenza del Prestito Obbligazionario; (iv) la conferma delle linee di firma attualmente concesse al Gruppo, nella misura dell'80% del valore del complessivo plafond concesso ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione. Unitamente all'ipotesi di manovra, è stata sottoposta alle Banche Finanziatrici la richiesta di estendere dal 31 dicembre 2021 al 30 aprile 2022 la durata dell'Accordo di Standstill.

Le Banche Finanziatrici, tuttavia, hanno subordinato l'estensione dell'Accordo di Standstill al raggiungimento di un accordo di massima sulle linee guida della nuova manovra finanziaria. Di conseguenza, in data 31 dicembre 2021 l'Accordo di Standstill è scaduto, e non è stato formalmente rinnovato. Tuttavia, le parti hanno continuato le relative interlocuzioni in relazione alla nuova manovra finanziaria, e stanno operando un regime di standstill "de facto", come dimostra il fatto che le Banche Finanziatrici non solo non hanno ad oggi esercitato (né manifestato l'intenzione di esercitare) i rimedi previsti dall' Accordo di Ristrutturazione ma, oltre a portare avanti le succitate trattative in merito alla nuova ipotesi di manovra, hanno continuato a supportare il Gruppo, non riducendo gli utilizzi delle linee autoliquidanti e consentendo l'emissione di alcune garanzie individuate quali urgenti dalla Società nell'ambito dei progetti di cui le società del Gruppo sono parte e continuando a mettere a disposizione le linee di credito per cassa.

Il management, con l'ausilio degli advisor, ha nel contempo portato avanti le trattative sia con le Banche Finanziatrici che con i principali azionisti volte a definire la nuova manovra finanziaria. A tale riguardo, in data 26 aprile 2022 il Consiglio di Amministrazione aveva approvato una proposta di manovra finanziaria,

parzialmente diversa da quella approvata a dicembre, di cui è stata data informativa al mercato (su cui si veda il comunicato stampa del 26 aprile 2022, consultabile sul sito internet della Società). Tale proposta di manovra è stata successivamente modificata ulteriormente al fine di tenere conto delle interlocuzioni nel frattempo intercorse con le Banche Finanziatrici. L'ultima versione della manovra finanziaria è quella trasmessa alle Banche Finanziatrici in data 9 giugno 2022 (la "Nuova Manovra Finanziaria"), la quale prevede, in estrema sintesi:

(a) che la stessa sia posta in esecuzione di un accordo basato su un piano attestato di risanamento ai sensi dell'art 67, comma III, lett.(d) della 1.fall.

(b) un aumento di capitale per cassa offerto in opzione ai soci per massimi Euro 25 milioni (ma in nessun caso superiore all'importo di debito oggetto di conversione), interamente garantiti pro quota dai soci CDPE Investimenti S.p.A. ("CDPE") e Polaris Capital Management LLC ("Polaris" e, congiuntamente a CDPE, i "Soci Istituzionali");

(c) un aumento di capitale riservato alle Banche Finanziatrici, da sottoscriversi tramite conversione dei crediti bancari in azioni ordinarie della Società, per un controvalore minimo di crediti almeno pari a 20 milioni di Euro, con facoltà per le Banche Finanziatrici di convertire un importo superiore a tale importo minimo;

(d) la subordinazione e postergazione di una porzione del debito bancario fino a un massimo di Euro 40 milioni, lasciando in capo alle Banche Finanziatrici la scelta tra conversione e subordinazione dei relativi crediti;

(e) l'estensione della scadenza finale dell'indebitamento a medio-lungo termine sino al 31 dicembre 2026, con introduzione di un piano di ammortamento a partire dal 2023;

(f) la concessione/conferma di linee di credito per firma a supporto dell'esecuzione del Nuovo Piano Consolidato;

(g) l'estensione al 2026 della scadenza del Prestito Obbligazionario.

Con riferimento alle interlocuzioni in corso con le Banche Finanziatrici e con i principali azionisti, la Società ha ricevuto in data 10 maggio e 17 maggio 2022, rispettivamente, da CDPE e da Polaris, delle lettere di conferma dell'impegno degli stessi, subordinatamente alla definitiva approvazione da parte dei relativi organi deliberanti e ad alcune ulteriori condizioni, tra cui il raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici, a sottoscrivere pro quota il sopra menzionato aumento di capitale in opzione, e a garantire, sempre pro-quota, la sottoscrizione dell'eventuale inoptato, fino a Euro 20 milioni. Sulla base delle interlocuzioni successivamente condotte dalla Società con i Soci Istituzionali, questi ultimi hanno confermato il proprio impegno fino a Euro 25 milioni, fermo restando che lo stesso non potrà essere superiore all'importo finale dell'aumento di capitale per conversione sottoscritto dalle Banche Finanziatrici. Inoltre, in data 17 giugno 2022 la Società ha altresì ricevuto dai consulenti delle Banche Finanziatrici una comfort letter nella quale gli stessi hanno confermato - per conto di alcune Banche Finanziatrici congiuntamente titolari di una percentuale pari a circa il 75% di tutti i crediti per cassa e firma vantati dall'intero ceto bancario nei confronti delle società del Gruppo interessate nonché facenti

parte del c.d. steering committee' - il perdurante interesse di tali banche a valutare l'operazione di ristrutturazione del Gruppo e che, subordinatamente inter alia all'esito positivo delle analisi attualmente in corso sulla documentazione di supporto fornita dalla Società nonché al raggiungimento di un accordo tra tutte le Banche Finanziatrici e la Società in merito al contenuto definitivo della Nuova Manovra Finanziaria, le stesse intendono sottoporre tale manovra e il Nuovo Accordo all'approvazione dei rispettivi organi deliberativi.

A tale riguardo, si segnala che sebbene tale comfort letter sia stata trasmessa per conto solo di alcune delle Banche Finanziatrici, le stesse come detto sono congiuntamente titolari di una percentuale molto significativa dell'indebitamento vantato dal ceto bancario verso le società del Gruppo interessate, e sono altresì parte dello steering committee. Peraltro, le interlocuzioni con le Banche Finanziatrici sono tuttora in corso e proseguiranno nelle prossime settimane, sia al fine di definire gli elementi di maggior dettaglio della Nuova Manovra Finanziaria (ivi incluso l'accordo tra le banche sulla ripartizione delle linee di credito per firma e sull'ordine di priorità dei pagamenti da effettuare nell'arco del piano), sia al fine di tenere conto delle posizioni dei creditori finanziari diversi dalle Banche Finanziatrici per conto delle quali la comfort letter è stata consegnata. Alla luce di tali elementi, sebbene non si possano escludere posizioni non allineate tra le Banche Finanziatrici, gli amministratori ritengono che esistono le condizioni per raggiungere un punto di incontro soddisfacente per tutte le parti nelle prossime settimane.

Va altresì segnalato che, anche in conformità a quanto previsto dall'Accordo di Standstill, la Società ha posto e sta continuando a porre in essere tutte le attività necessarie al fine di giungere alla sottoscrizione del Nuovo Accordo che recepisca i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria, in particolare:

(i) ha incaricato Alvarez & Marsal, società di consulenza di primario standing, al fine di svolgere l'IBR sul Nuovo Piano Consolidato, attività che è stata completata e già presentata alle Banche Finanziatrici;

(ii) sta definendo i termini della proposta di Nuova Manovra Finanziaria con le Banche Finanziatrici e gli azionisti di riferimento; e

(iii) ha incaricato il Dott. Mario Ravaccia, dello Studio Spada & Partners, quale professionista attestatore incaricato di redigere le attestazioni necessarie relativamente al Nuovo Piano Consolidato e alla Nuova Manovra Finanziaria, e tale attività è attualmente in corso di finalizzazione.

Evidentemente, né il ricevimento delle sopra menzionate comfort letter da parte degli advisor delle Banche Finanziatrici e degli azionisti rilevanti né il completamento delle attività sopra descritte consente, di per sé, di ritenere superata l'incertezza derivante dagli Eventi verificatisi ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione nonché, in generale, dalla necessità di sottoscrivere un Nuovo Accordo con le Banche Finanziatrici volto a recepire i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria. Tale incertezza potrà ritenersi

Si tratta di un comitato ristretto di Banche Finarziatici che è stato costituito in occasione dell'Accordo di Standstill, sulla base di un accordo interbancario, con finzioni di coordinamento delle stesse, al fine di agevolare el efficientare le attività di analisi e verifica dell'operazione, e di facilitare le trattative, fermo restando che Banche Finanziatrici mantiene piena discrezionalità circa l'adesione o mero all'eventuale nuovo accordo,

definitivamente superata esclusivamente a seguito del completamento dell'attività di attestazione del Nuovo Piano Consolidato e della positiva valutazione, da parte dei competenti organi di tutte le Banche Finanziatrici, della Nuova Manovra Finanziaria nonché della sottoscrizione ed intervenuta efficacia del Nuovo Accordo. Ciononostante, l'avanzato stato delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici in merito alla Nuova Manovra Finanziaria, nonché le comfort letter ricevute dagli advisor delle stesse nonché dagli azionisti rilevanti, per quanto non vincolanti, unitamente al supporto che le Banche Finanziatrici si sono dichiarate disponibili a continuare a fornire - seppure con qualche difficoltà - in favore del Gruppo consentendo l'emissione di garanzie qualificate quali urgenti dalla Società, rappresentano un segnale di significativo avanzamento nelle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici, che consente di prevedere una positiva conclusione delle trattative.

Prevedibile andamento della liquidità nel corso dei prossimi 12 mesi

Con riferimento all'incertezza segnalata in precedenza relativa al rischio che, a causa della minore generazione di cassa riflessa nelle previsioni del Nuovo Piano Consolidato, possano verificarsi delle situazioni di tensione di cassa nel corso dei 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio, va rilevato quanto segue. Innanzitutto, va sottolineato che la Direzione Aziendale della Società monitora costantemente l'andamento della cassa del Gruppo, anche a livello delle singole Divisioni Trevi e Soilmec. In particolare, il management predispone un piano di tesoreria fino alla fine dell'anno in corso, che analizza l'andamento della cassa su base settimanale per i primi tre mesi e su base mensile per i mesi successivi, documento che viene aggiornato ogni 4 settimane sulla base dei dati actual a disposizione, provenienti da tutte le legal entity del Gruppo. Tale strumento, i cui risultati vengono analizzati e discussi con il management locale, consente di monitorare la cassa a breve termine, e di avere contezza di eventuali shortfall di cassa con congruo anticipo, in modo da poter adottare le iniziative di volta necessarie. Tale piano di tesoreria è stato da ultimo aggiornato in data 22 aprile 2022, e mostra un andamento della liquidità che, anche nel momento di picco, resta positivo con un margine sufficiente a garantire la normale operatività del Gruppo.

Inoltre, in conformità a quanto previsto dall'Accordo di Standstill, la Società continua a fornire alle Banche Finanziatrici un piano di tesoreria aggiornato, verificato da parte di PricewaterhouseCoopers, relativo alle previsioni di cassa dei 6 mesi successivi, basato su previsioni settimanali per i primi 3 mesi, e su previsioni mensili per i 3 mesi successivi. L'ultimo piano di tesoreria aggiornato è stato fornito alle Banche Finanziatrici in data 3 maggio 2022, e sulla base di queste previsioni non sono emerse criticità relativamente alla situazione di cassa del Gruppo e/o delle singole divisioni nel relativo periodo. A tale riguardo, si ritiene opportuno precisare che tali previsioni assumono naturalmente che le Banche Finanziatrici continuino a supportare il Gruppo ai fini dell'acquisizione ed esecuzione delle relative commesse / ordini per l'intero periodo oggetto di analisi, attraverso l'emissione delle garanzie richieste.

Il management ha predisposto, inoltre, analisi approfondite andamento della liquidità nel corso dei 12 mesi successivi alla data di chiusura del bilancio al 31 dicembre 2021, predisposta raccogliendo le necessarie informazioni da parte di tutte le legal entity del Gruppo, che esamina il prevedibile andamento

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della liquidità sino al 31 dicembre 2022. Tali analisi hanno confermato l'assenza di situazioni critiche dal punto di vista della cassa, tali da poter compromettere l'ordinaria operatività del Gruppo.

Il Consiglio di Amministrazione, ai fini dell'approvazione del presente progetto di bilancio, ha comunque esaminato l'aggiornamento di tale liquidity analysis sino al 31 dicembre 2022. Pertanto, sulla base di tali proiezioni, è ragionevolmente prevedibile che la cassa minima del Gruppo si mantenga a un livello sufficiente per consentire al Gruppo di gestire la propria normale attività corrente secondo criteri di continuità e di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie per tutto il periodo considerato.

Il monitoraggio del management relativamente all'andamento della liquidità del Gruppo appare dunque adeguato alla situazione e le risultanze dell'analisi svolta non mostrano allo stato situazioni di tensioni e/o di shortfall di cassa fino a dicembre 2022. Le previsioni di cassa appaiono redatte in modo ragionevolmente prudenziale.

In conclusione, tenuto conto che (i) le previsioni di tesoreria vengono svolte con metodologie consolidate nel tempo, (ii) tali previsioni sono oggetto di verifica da parte di un soggetto terzo e condivise periodicamente con le Banche Finanziatrici, e (iii) al 31 marzo u.s. Divisione Trevi ha acquisito ordini pari a circa il 92% dei ricavi che si prevede di realizzare nell'anno 2022, e Divisione Soilmec ha acquisito ordini pari a circa il 69% dei ricavi che si prevede di realizzare nell'anno 2022, ferme restando le possibili conseguenze, come sopra esposte, derivanti dal mancato rispetto delle clausole contrattuali dell'Accordo di Ristrutturazione, al momento si ritiene che il rischio relativo alle previsioni di tesoreria sia adeguatamente monitorato e mitigato.

Il raggiungimento dei target di risanamento

Come già rilevato in precedenza, i dati consolidati al 31 dicembre 2020 avevano mostrato scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, per gli impatti significativi della pandemia da Covid-19. Il management della Società si è dunque prontamente adoperato, sin dal mese di novembre 2020, nell'elaborazione di previsioni aggiornate basate su tali risultati di partenza, che sono contenute nel Nuovo Piano Consolidato. A tal fine, il management è stato affiancato da primari advisor industriali e finanziari.

In occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, il Consiglio di Amministrazione aveva valutato con particolare attenzione i rischi derivanti dalla possibile mancata attuazione del piano e da scostamenti rispetto al piano in questione e, in particolare, il rischio che il Nuovo Piano Consolidato non consentisse alla Società e al Gruppo di raggiungere i target di risanamento che si era originariamente prefissato, e aveva ritenuto tali rischi quali superabili (per un'esposizione delle relative considerazioni, si rimanda alle relazioni sulla gestione relative al bilancio 2020 e alla relazione semestrale al 30 giugno 2021).

Al fine di aggiornare le valutazioni già effettuate dal Consiglio di Amministrazione in merito a tale fattore di rischio in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, gli Amministratori hanno in questa sede svolto le considerazioni qui di seguito sinteticamente riportate:

  • gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario sono ascrivibili principalmente alla diffusione della pandemia Covid-19 ovvero legati a ulteriori eventi straordinari una tantum;
  • il Nuovo Piano Consolidato appare redatto secondo criteri ragionevoli e prudenziali che includono sia azioni volte all'incremento dei volumi sia al miglioramento della redditività, e mostra comunque la possibilità di raggiungere, al termine del piano stesso, una situazione di sostanziale equilibrio economicofinanziario e patrimoniale, e la sua fattibilità risulta confortata dall'andamento del primo trimestre 2022, i cui risultati - che si segnala non sono stati ancora oggetto di review indipendente - risultano essere in linea con le relative previsioni;
  • la fattibilità del Nuovo Piano Consolidato risulta confermata dai risultati al 31 dicembre 2021 i quali mostrano una conferma della previsione dei ricavi e dell'EBITDA ricorrente per l'intero esercizio 2021 formulata in occasione della relazione della relazione semestrale 2021, ordini acquisiti nel 2021 pari a circa 600 milioni di euro in aumento del 41% rispetto al medesimo periodo del precedente anno, un portafoglio ordini pari a 454,6 milioni di euro, in deciso aumento rispetto al 31 dicembre 2020 (+43%), trend proseguito anche nel primo trimestre 2022, una diminuzione di 17,6 milioni di euro della Posizione Finanziaria Netta, che passa da 269,4 milioni di euro registrata al 31 dicembre 2020 ai 251,8 milioni di euro consuntivati al 31 dicembre 2021. Con riferimento alle considerazioni in merito ai potenziali impatti derivanti dal conflitto Russia-Ucraina e dal prolungarsi dell'emergenza sanitaria da Covid-19 si rimanda, rispettivamente, ai paragrafi "Impatti del conflitto Russia-Ucraina", "COVID-19" e "Rischio connesso all'andamento dei prezzi delle materie prime" della presente relazione;
  • ha confermato ragionevolezza e fattibilità dello stesso;
  • la Nuova Manovra Finanziaria in corso di finalizzazione, sul contenuto della quale si sono pronunciati sia gli azionisti di riferimento (i.e., CDPE e Polaris) che le banche dello steering committee per il tramite dei propri consulenti, attraverso l'operazione di rafforzamento patrimoniale ivi prevista, consentirebbe di rafforzare ulteriormente la situazione economico-patrimonialia del Gruppo, dando altresi ulteriore impulso al business nonché al raggiungimento dei target di risanamento secondo quanto previsto dal Nuovo Piano Consolidato;

Peraltro, la ragionevolezza e fattibilità del Nuovo Piano Consolidato saranno altresì ulteriormente supportate dalla circostanza che lo stesso è in corso di attestazione da parte del professionista attestatore, Dott. Mario Ravaccia, dotato dei requisti dalla legge fallimentare, la cui attività è attualmente in corso di svolgimento, circostanza che rappresenta un fattore di ulteriore tutela per gli Amministratori e per gli altri stakeholder coinvolti. A tale riguardo, si segnala che in data 17 maggio 2022 il professionista attestatore ha rilasciato una comfort letter nell'ambito della quale ha confermato che, nel presupposto del verificarsi delle assunzioni ivi riportate, il Nuovo Piano Consolidato possa essere ritenuto attestabile ai sensi dell'art. 67, comma 3, lett. d) l.fall. sulla base di idonei accordi con le Banche Finanziatrici.

In conclusione, gli Amministratori osservano che, pur dando atto dei segnali incoraggianti che emergono dai

dati relativi al bilancio 2021, il raggiungimento degli obiettivi di risanamento previsti dal Nuovo Piano Consolidato dipendono comunque dal perfezionamento del Nuovo Accordo che recepisca i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria, dando attuazione alla stessa.

Considerazioni conclusive

In conclusione, come ampiamente illustrato nei paragrafi che precedono nonché nelle ulteriori sezioni ivi espressamente richiamate, esistono talune incertezze derivanti dall'esposizione del Gruppo a rischi che, come sopra richiamato, hanno magnitudine di vario livello e per i quali sono approntati conseguenti presidi a tutela degli stessi. Tali rischi, tra cui in particolare la positiva conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici finalizzate al perfezionamento del Nuovo Accordo, esaminati nel loro complesso, indicano l'esistenza di un'incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Società e del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. Il Consiglio di Amministrazione, tenuto conto nel loro insieme delle circostanze sopra evidenziate, e alla luce delle interlocuzioni in corso con Banche Finanziatrici e con i loro advisor, ritiene appropriato l'utilizzo del presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio di esercizio della Società e consolidato del Gruppo Trevi.

COVID-19

Nel corso dell'anno 2021 il Gruppo Trevi, al fine di garantire la sicurezza dei dipendenti e la continuità di business, ha proseguito con l'adozione delle misure per il contrasto della pandemia da COVID-19 in relazione alle disposizioni in essere vigenti sul territorio nazionale e nei paesi in cui il gruppo opera.

Per fare questo, è stato mantenuto attivo il Team dedicato alla gestione dell'emergenza COVID-19 composto da figure dell'Alta Direzione, la Funzione HSE (Health, Safety and Environment), il Medico Competente ed i Rappresentanti dei lavoratori, che hanno assicurato un rapido processo decisionale volto a definire e mettere in atto specifiche azioni.

Tali azioni, che si possono riassumere nell'elenco che segue, hanno permesso di ottenere risultati significativi in materia di prevenzione e protezione, nonostante le difficoltà e le situazioni di rischio al contorno. Sono state effettuate:

  • · misurazione della temperatura corporea all'ingresso dei luoghi di lavoro;
  • · pulizia e sanificazione periodica degli ambienti di lavoro;
  • · informazione e formazione al personale sui corretti comportamenti per prevenire il contagio;
  • · messa a disposizione di dispositivi di protezione individuale quali mascherine e facciali filtranti;
  • · contingentamento per l'accesso alla mensa ed agli spogliatoi;

  • · incentivazione allo smart working ed all'utilizzo di piattaforme web per limitare gli incontri in presenza;
  • · tamponi rapidi aggiuntivi rispetto a quando definito dalle autorità competenti, circoscritti a situazioni di particolare rischio, al fine di prevenire l'insorgenza di focolai interni ai luoghi di lavoro e contagi in cascata.
  • · promozione di vaccinazione anti-covid attraverso:
    • sensibilizzazione in materia di vaccini nei confronti del personale aziendale;
    • adesione ad hub vaccinali per aziende promossi da associazioni territoriali (es. Confindustria Romagna) per facilitare il percorso vaccinale al personale della sede italiana;
    • supporto al personale espatriato e di cantiere, per facilitarne il percorso vaccinale nei luoghi di attività.

Inoltre, la gestione del rischio COVID-19 è diventato a tutti gli effetti un processo interamente incorporato nel Sistema di Gestione Salute e Sicurezza ISO45001 implementato dal Gruppo Trevi.

Nel corso dell'anno 2021 si segnala un numero di contagi che ha colpito personale del Gruppo Trevi in linea con gli andamenti del periodo in Italia e all'estero, senza particolari criticità per la salute delle persone colpite.

Nel 2022 si continuerà a gestire e revisionare i Piani COVID-19 aziendali in relazione alle nuove disposizioni applicabili ed ai cambi di livello di Rischio relativi alle aree geografiche in cui il Gruppo opera.

Per quanto riguarda il ricorso a misure normative per affrontare gli impatti negativi dalla pandemia da COVID-19, si segnala che nel corso del 2021 le società Trevi Spa e Soilmec Spa hanno utilizzato il credito di imposta generatosi per effetto della trasformazione delle imposte anticipate (DTA) relative alle perdite fiscali, a seguito della cessione dei crediti deteriorati effettuate a titolo oneroso entro il 31 dicembre 2020. Tale beneficio è stato previsto dalla Legge 13 ottobre 2020, n. 126, con la quale è stato convertito con modificazioni il D.L. 14 agosto 2020, n. 104 (c.d. "Decreto Agosto) in materia di trasformazione in crediti d'imposta delle imposte anticipate ("DTA") in caso di cessione di crediti deteriorati effettuate a titolo oneroso entro il 31 dicembre 2020. In particolare, a seguito della cessione di crediti effettuata da Trevi Spa in data 22 dicembre 2020, si è potuto usufruire di un credito di imposta pari ad Euro 173.627, utilizzato in compensazione per Euro 111.288,00 in data 18 gennaio 2021. Inoltre, a seguito della cessione di crediti deteriorati effettuata da Soilmec Spa il 22 dicembre 2020, si è potuto usufruire di un credito di imposta pari ad Euro 179.146,00 utilizzato integralmente in compensazione in data 16 gennaio 2021.

Inoltre, premesso che nell'ambito del DL n. 73/2021 c.d. "Decreto Sostegni-bis" è stato riproposto il c.d. "bonus sanificazione / acquisto DPI" per le spese sostenute per la sanificazione degli ambienti di lavoro e l'acquisto di DPI ed altri dispositivi di protezione per la salute di lavoratori e utenti, si evidenzia che le società Trevi Spa e Soilmec Spa hanno usufruito di tale credito di imposta pari al 30% delle spese agevolabili sostenute, per un importo pari rispettivamente ad Euro 3.165,00 e ad Euro 6.831,00.

Nel corso del primo Semestre 2021 dal ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, le società del Gruppo operanti in Italia (Trevi SpA, Soilmec SpA e PSM SpA) hanno complessivamente ottenuto circa 2 milioni di Euro di riduzione nel costo del lavoro.

Rischi e incertezze

Obiettivi, politica di gestione e identificazione dei rischi finanziari

La Direzione Finanziaria della Capogruppo ed i Responsabili Finanziari delle singole Società controllate gestiscono i rischi finanziari cui il Gruppo è esposto, seguendo le direttive contenute nella Treasury Risks Policy di Gruppo.

Le attività finanziarie del Gruppo sono rappresentate principalmente da cassa e depositi a breve, derivanti direttamente dall'attività operativa.

Le passività finanziarie comprendono invece finanziamenti bancari, prestiti obbligazionari e leasing finanziari, la cui funzione principale è di finanziare l'attività operativa.

I rischi generati da tali strumenti finanziari sono rappresentati dal rischio di tasso di interesse, dal rischio di tasso di cambio, dal rischio di liquidità e da quello di credito.

Il Gruppo Trevi si limita a svolgere un'attività sistematica di monitoraggio dei rischi finanziari sopra illustrati, non potendo, a causa delle previsioni contrattuali dell'Accordo di Ristrutturazione, utilizzare strumenti finanziari derivati al fine di ridurre tali rischi al minimo.

La definizione della composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile avviene a livello consolidato. La gestione dei rischi di tasso di cambio, liquidità e tasso di interesse è svolta principalmente dalla Capogruppo e dalle sub-holding di divisione; la gestione del rischio di credito è demandata alle singole società operative del Gruppo.

Rischi di liquidità

Il rischio di liquidità si può manifestare per l'incapacità di reperire, a condizioni economiche, le risorse finanziarie necessarie per l'operatività del Gruppo. I due principali fattori che influenzano la liquidità del Gruppo sono da una parte le risorse generate o assorbite dalle attività operative e di investimento e, dall'altra, le caratteristiche di scadenza e di rinnovabilità del debito o di liquidità degli impieghi finanziari. I fabbisogni di liquidità sono monitorati dalle funzioni centrali del Gruppo nell'ottica di garantire un efficace reperimento delle risorse finanziarie e/o un adeguato investimento della liquidità.

Il Gruppo a continuo monitoraggio della situazione della liquidità predispone i cash flow rotativi periodici e previsionali predisposti da parte di tutte le Società del Gruppo, i quali, poi, vengono consolidati ed analizzati dalla Capogruppo.

Si segnala che le disponibilità liquide sono parzialmente soggette a vincoli valutari relativamente ad alcuni Paesi in cui il Gruppo opera così come dettagliato nella seguente tabella:

Divisione Società Paese Vincolo Eur min
31/12/2021
Trevi l revucos Usa CRA - Bonding Company (Soggetta a
Covenant)
8.8
Trevi Trevi Foundations Nigeria Ltd Nigeria Restrizioni Valutarie 6,5
Trevi Foundation Construction Ltd Nigeria Restrizioni Valutarie 0.3
Trevi Swissboring Overseas Piling Corp, Ltd (Dubai) Dubai Cash Collateral su linea promiscua -
2,5
Totale 18.1

Ad oggi gran parte degli affidamenti con Istituti finanziatori sono regolati dall' Accordo di Ristrutturazione che si è perfezionato, nel corso del primo semestre 2020, con l'aumento di capitale e la conversione dei crediti vantati dagli istituti di credito in capitale.

Di seguito viene illustrata la distribuzione geografica delle disponibilità liquide del Gruppo al 31 dicembre 2021:

Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Italia 14 031 14.430 (399)
Europa (esclusa italia) 8 630 14.388 (5.758)
Stati Uniti e Canada 26.870 14.908 11-962
Sud America 4.378 4.959 (581)
Africa 14.922 7.956 6 966
Medio Oriente e Asia 6.368 6.354 14
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Estremo Oriente e Resto del mondo 2 448 6.815 (4.367)
Totale 77.647 69.810 7.837

I finanziamenti bancari del Gruppo alla fine dell'esercizio sono invece così ripartiti tra breve e lungo termine:

Finanziamenti a
breve termine
31/12/2021 31/12/2020 HOTONIA
Variazione
Italia 188.052 180 506 7-546
Europa (esclusa
Italia)
0 0 0
Stati Uniti e
Canada
6.180 5-705 475
Sud America 547 533 14
Africa 113 113 0
Finanziamenti a
medio lungo
termine
31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Italia 5.135 4-660 475
Europa (esclusa
Italia)
1.790 1.794 (4)
Stati Uniti e
Canada
0 0 0
Sud America 0 0 0
Africa 4-142 0 4.142

Totale 201.135 194.177 6.958 Totale 12.697 8.233 4.464
Resto del mondo 786 803 (17) Resto del mondo
Estremo Oriente 5 457 6517 (1.060) Estremo Oriente 1.630 1.779 (149)
Medio Oriente e
Asıa
0 Medio Oriente e
Asıa

La tabella seguente riporta invece il dettaglio per area geografica di tutte le passività finanziarie, includendo oltre ai finanziamenti bancari anche i derivati passivi, i leasing finanziari e debiti verso altri finanziatori:

Passività
finanziarie a
breve termine
31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Italia 245.879 243 226 2653
Europa (esclusa
Italia)
824 1.721 (897)
Stati Uniti e
Canada
6611 6.766 (155)
Sud America 1 288 1-897 (609)
Africa 457 259 198
Medio Oriente e
Asia
1-071 882 189
Estremo Oriente 7.911 10.031 (2.120)
Resto del mondo 881 877
Totale 264.921 265.659 (738)
Passività
finanziarie a
lungo termine
31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Italia 74.385 77.790 (3.405)
Europa (esclusa
Italia)
2.662 2.881 (219)
Stati Uniti e
Canada
l de 880 (686)
Sud America 132 17 115
Africa 4.756 427 4 329
Medio Oriente e
Asia
1 146 1.351 (205)
Estremo Oriente 2.117 4 090 (1.973)
Resto del mondo 3 34 (3))
Totale 85.396 87.470 (2.074)

Rischio di mercato

Il rischio di mercato è il rischio che il fair value dei flussi di cassa futuri di uno strumento si modificherà a causa delle variazioni nel prezzo di mercato. Il prezzo di mercato comprende quattro tipologie di rischio: il rischio di tasso, il rischio di valuta, il rischio di prezzo delle commodity e altri rischi di prezzo, così come il rischio di prezzo sui titoli rappresentativi di capitale (equity risk). Gli strumenti finanziari toccati dal rischio di mercato includono prestiti e finanziamenti, depositi disponibili per la vendita e strumenti finanziari derivati.

Rischio di tasso di interesse

L'esposizione al rischio delle variazioni dei tassi d'interesse di mercato è connessa ad operazioni di finanziamento sia a breve sia a lungo termine, con un tasso di interesse variabile.

Al 31 dicembre 2021, a seguito dell'entrata in vigore dell'AdR durante il corso del 2020, la totalità dei finanziamenti del Gruppo risulta essere a tasso fisso.

317 22021
Descrizione Tasso Fisso Tasso Variabile Totale
Finanziamenti e Leasing 300-316 300-316

Prestito Obbligazionario 50.000 50-000
Totale Passività Finanziarie 350.316 350.316

Rischio di cambio

Il Gruppo è esposto al rischio che variazioni nei tassi di cambio possano apportare variazioni ai risultati economici e patrimoniali del Gruppo. L'esposizione al rischio di cambio può essere di natura:

  • · Transattiva: variazioni del tasso di cambio intercorrenti tra la data in cui un impegno finanziario tra controparti diventa altamente probabile e/o certo o e la data di regolamento dell'impegno, variazioni che determinano uno scostamento tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi;
  • · Traslativa: variazioni del tasso di cambio determinano una variazione del valore delle poste patrimoniali in divisa, a seguito del consolidamento dei dati ai fini di bilancio e della loro traduzione nella moneta di conto della Capogruppo (Euro). Tali variazioni non determinano uno scostamento immediato tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi ma solo un effetto contabile sul patrimonio consolidato del Gruppo. L'effetto sui flussi di cassa si manifesta solo qualora siano effettuate operazioni sul patrimonio della società del Gruppo che redige il bilancio in divisa.

Il Gruppo valuta la propria esposizione al rischio di variazione dei tassi di cambio; gli strumenti utilizzati sono la correlazione dei flussi di pari valuta ma di segno opposto, la contrazione di finanziamenti di anticipazione commerciale e di natura finanziaria in pari valuta con il contratto di vendita. Il Gruppo non utilizza per la propria attività di copertura dal rischio di cambio strumenti di tipo dichiaratamente speculativo; tuttavia, nel caso in cui ci fossero e gli strumenti finanziari derivati non soddisfino le condizioni previste per il trattamento contabile degli strumenti di copertura richiesti dallo IFRS 9 o la società decide di non volersi avvalere della possibilità di hedge accounting, le loro variazioni di fair value sono contabilizzate a conto economico come oneri/proventi finanziari.

Nello specifico, il Gruppo gestisce il rischio transattivo. L'esposizione al rischio di variazioni dei tassi di cambio deriva dall'operatività del Gruppo in una pluralità di Paesi e in monete diverse dall'Euro, in particolare il Dollaro Statumitense e le divise ad esso agganciate. Poiché risultano operazioni significative in Paesi dell'area Dollaro, il bilancio del Gruppo può essere interessato in maniera considerevole dalle variazioni dei tassi di cambio Euro/Usd.

Il fair value di un contratto a termine è determinato come differenza tra il cambio a termine del contratto e quello di un'operazione di segno contrario di importo e scadenza uguale, ipotizzata ai tassi di cambio ed ai differenziali di tasso di interesse al 31 dicembre.

Rischio di credito

Il Gruppo è soggetto al rischio che il merito di credito di una controparte finanziaria o commerciale diventi insolvente.

Per la natura della sua attività, articolata in più settori, con un'accentuata diversificazione geografica delle unità produttive e per la pluralità di Paesi in cui sono venduti gli impianti e attrezzature il Gruppo non presenta una concentrazione del rischio di credito su pochi clienti/Paesi, anzi l'esposizione creditoria è suddivisa su un largo numero di controparti e clienti.

Il rischio di credito connesso al normale svolgimento delle operazioni commerciali è monitorato sia dalle singole società sia dalla direzione Finanziaria del Gruppo.

L'obiettivo è quello di minimizzare il rischio controparte attraverso il mantenimento dell'esposizione all'interno di limiti coerenti con il merito creditizio assegnato a ciascuna di esse dai diversi Credit Managers del Gruppo sulla base di informazioni storiche sui tassi di insolvenza delle controparti stesse.

Il Gruppo vende prevalentemente all'estero e utilizza per la copertura dei rischi di strumenti finanziari disponibili sul mercato, in particolare le Lettere di Credito e utilizza per progetti significativi gli strumenti del pagamento anticipato e della lettera di credito.

Rischio connesso alle attività svolte all'estero

L'evoluzione degli scenari economici e geo-politici influenza da sempre le attività finanziarie e industriali del Gruppo.

I ricavi per attività all'estero del Gruppo Trevi confermano un consolidamento sull'estero attestandosi a circa l'87% dell'ammontare totale; la presenza del Gruppo è localizzata principalmente in Europa, USA ed Estremo Oriente.

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Meno del 15% dei ricavi è localizzato in aree con un rischio politico e commerciale medio-alto caratterizzato cioè dal rischio di insolvenza di operatori, pubblici e privati, legato all'area geografica di provenienza e indipendente dalla loro volontà. È anche il rischio legato alla provenienza di un determinato strumento finanziario e dipendente da variabili politiche, economiche e sociali.

Con specifico riferimento ai paesi in cui Trevi opera, maggiormente esposti a questa tipologia di rischio, si precisa quanto segue:

Algeria

In Algeria il quadro politico interno è stato caratterizzato dallo svolgimento delle elezioni legislative di giugno, che tuttavia hanno fatto registrare un record negativo di affluenza. A livello economico, permangono gli effetti della crisi innescata dal Covid-19, che ha penalizzato particolarmente i sistemi economici poco diversificati come quello algerino, incentrato quasi esclusivamente sull'esportazione di idrocarburi. A questi fattori si aggiunge l'impatto di una crisi climatica senza precedenti, caratterizzata da ondate di calore record e da una serie di incendi che hanno devastato in particolar modo la regione nord-orientale di Tizi Ouzou, causando oltre 90 morti e centinaia di sfollati. Sul piano delle relazioni esterne, si è registrata l'interruzione dei rapporti diplomatici con il Marocco alla fine di agosto a seguito di una serie di frizioni intensificatesi negli ultimi mesi.

In questo contesto, si sono svolte a giugno le elezioni - le prime dopo l'uscita di scena di Abdelaziz Bouteflika, l'ex presidente che ha dominato la scena politica dal 1999 al 2019 e recentemente scomparso (17 settembre) all'età di 84 anni – per scegliere i rappresentanti dell'Assemblea nazionale, la camera bassa del parlamento. Secondo il governo e il presidente Tebboune, il voto doveva rappresentare "la seconda tappa fondamentale verso il cambiamento e la costruzione di un'Algeria democratica più vicina ai cittadini". Di fatto, però, con appena il 23% degli aventi diritto - stimati in 24 milioni - che si sono recati alle urne, le elezioni non hanno ottenuto il risultato sperato, ossia quello di riaccendere l'interesse del pubblico verso la politica e le istituzioni, facendo registrare la più bassa affluenza al voto degli ultimi anni e riconfermando un trend già emerso in occasione del referendum costituzionale dello scorso novembre, quando a votare fu il 24% degli elettori. In parte, questo risultato è il frutto di una campagna di boicottaggio condotta dai leader del movimento di protesta, noto come Hirak, e da alcune forze di opposizione, tra cui i partiti di minoranza come il Fronte delle forze socialiste (Ffs).

I risultati hanno visto il Fronte di liberazione nazionale (FIn), il partito nazionalista che ha dominato la scena politica algerina fin dall'indipendenza, ricevere la maggior parte dei voti.

Per far fronte alle difficoltà economiche il presidente e il nuovo governo hanno recentemente lanciato un piano d'azione che ha come obiettivo primario favorire gli investimenti, stimolare la crescita del settore privato e

diversificare l'economia rendendola meno dipendente dal settore degli idrocarburi. Tra gli assi portanti di questo piano, approvato a inizio settembre dal Consiglio dei ministri, vi è la modernizzazione dei sistemi bancario e finanziario attraverso digitalizzazione e internazionalizzazione degli istituti di credito algerini, ma anche una revisione della politica monetaria, inclusa quella dei tassi di cambio, al fine di incoraggiare gli investitori salvaguardando, al contempo, le esportazioni.

Argentina

L'Argentina, che rappresenta una delle economie più importanti dell'America Latina, sembra essere arrivata economicamente al collasso. Il Paese già da due anni si trovava in recessione economica, con il PIL diminuito tra il 2% e il 3% nel 2018 e nel 2019. Ancora una volta il Covid-19 non ha fatto altro che acutizzare questa precaria situazione: l'Argentina, infatti, ha risentito più di altri Paesi in America Latina e nel mondo della crisi causata dalla pandemia, con il PIL che è diminuito di poco più del 10% e con un'inflazione che è aumentata del 36,1%. Dati così allarmanti non si vedevano dalla crisi del 2001-2002, la crisi del corralino, considerata come la peggiore della storia argentina, quando il PIL era diminuito del 10,9%. Inoltre attualmente i prezzi dei beni di prima necessità sono aumentati del 4%, il tasso di persone sotto la soglia di povertà ha raggiunto il 44% e il valore della moneta si è dimezzato, tant'è che se nel gennaio 2020 il dollaro si comprava con 78 pesos, oggi ne sono necessari 160 e il mercato finanziario è diminuito da quota 350 miliardi di dollari a 20 miliardi, il che indica che molte aziende hanno perso valore e altre hanno lasciato il Paese.

Rischio connesso all'andamento dei prezzi delle materie prime

Energetici

Il 2021 è stato un anno decisamente significativo per il mercato petrolifero. Esattamente un anno fa, il prezzo di un barile di petrolio si aggirava attorno ai 50 dollari, per poi registrare nel corso dei mesi successivi incrementi di prezzo sempre maggiori. Il livello di prezzo più alto del 2021 si è registrato alla fine di ottobre, in cui un barile veniva scambiato attorno agli 86 dollari, per poi calare alla fine dell'anno. Negli ultimi 12 mesi la crescita registrata dei prezzi è stata di oltre il 25%, riuscendo quindi a superare nettamente la crisi del 2020 e oltrepassare quindi i livelli pre-pandemici.

Ciò che ha spinto così in alto il prezzo del petrolio è stato lo squilibrio registrato tra la domanda e l'offerta. Nel 2021 la domanda globale di petrolio è aumentata a seguito della ripresa delle attività economiche dopo il blocco imposto dalla pandemia, ma anche grazie alla ripresa degli spostamenti prima vietati, in virtù del rallentamento della diffusione del Covid-19. Un'ulteriore causa che contribuito alla crescita del prezzo del petrolio è stato l'aumento del gas. Dal momento in cui il prezzo di quest'ultimo ha raggiunto dei

massimi storici, il petrolio è stato scelto come sostituto nella produzione di energia, essendo economicamente più vantaggioso.

I principali produttori di greggio sono stati sorpresi dall'improvviso rimbalzo della domanda, non riuscendo a seguirne i ritmi di crescita a causa di diverse difficoltà.

In primo luogo per le continue interruzioni alla produzione, dovute alle avverse condizioni meteorologiche negli Stati Uniti, che hanno costretto le società energetiche ad attingere dalle scorte, le grandi quantità di greggio necessarie. In secondo luogo, a causa dei persistenti a livello globale e ritardi nella manutenzione dovuti alla pandemia, come nel caso di Nigeria, Angola e Kazakistan, alcuni membri dell'OpecPlus hanno avuto difficoltà ad aumentare la produzione.

Per quanto riguarda i potenziali impatti derivanti dai rischi sopra menzionati, si rimanda alle considerazioni più ampiamente espresse nel successivo paragrafo a commento dei costi di approvvigionamento delle materie prime.

Ferrosi, Metalli non ferrosi, Chimica Organica - Materie Plastiche

Dal punto di vista dei prezzi delle diverse famiglie di materie prime, si segnala a dicembre la significativa diminuzione dei Ferrosi, diminuiti di oltre il 5% e della filiera Chimica Organica - Materie Plastiche. Viceversa continuano a registrare aumenti i Metalli non ferrosi (+2.5 % su novembre), l'Energia (+2.1) e sopratutto il legno e la carta (+6.5%). L'analisi delle dinamiche nell'arco di tutto il 2021 modifica radicalmente la gerarchia dei beni con i maggiori aumenti. In prima posizione si colloca l'Energia, con un aumento prossimo al 100%, seguita a distanza dai Ferrosi (+57%) e da Legno e Carta (+54%). Gli aumenti annui di tutte le altre famiglie si collocano leggermente sotto al 50%, con i beni alimentari che si collocano all'ultima posizione per tassi di crescita.

Un caso a parte sono i metalli preziosi che avevano visto aumentare i loro prezzi anche nel corso della fase iniziale della pandemia, sostenuti dal loro ruolo di beni rifugio.

A tale riguardo, si segnala che nel contesto dell'IBR, a seguito di una verifica complessiva dei contratti relativi alle commesse / ordini in essere, è stata svolta una specifica analisi dei possibili impatti alla variabilità del prezzo di acquisto / disponibilità delle materie prime, dalla quale è emerso che:

  • = Divisione Trevi: stante la natura e la durata media delle relative commesse, il valore a rischio è calcolato in una dimensione economica non particolarmente rilevante nel complesso del volume di affari della Divisione;
  • Divisione Soilmec: si ritiene che il settore di appartenenza abbia già visto ribaltare sui prezzi dei prodotti le tendenze a rialzo dei costi di alcuni materiali.

Rischio Cyber

Si è in presenza di un cybercrime sia quando la condotta o l'oggetto materiale del crimine è correlato ad un sistema informatico o telematico, sia quando l'illecito è perpetrato sfruttando o colpendo il sistema.

Nell'intento di aumentare ed efficientare costantemente i processi di ICT Security, il Gruppo ha continuato nel percorso di adozione di nuove iniziative, strumenti e procedure volte a garantire livelli di sicurezza ICT sempre più elevati.

In tale contesto si rileva, che in data 11 gennaio 2022, il Gruppo Trevi ha subito un attacco informatico che ha colpito i data center di Cesena (FC) ed Asolo (TV), determinando una temporanea inaccessibilità alle funzioni operative informatiche.

La funzionalità dell'intera infrastruttura IT è stata prontamente ripristinata e, in meno di ventiquattro ore, i servizi informatici principali sono ritornati ad essere disponibili.

Ad oggi non si sono evidenziate perdite di dati e/o informazioni e non si rilevano conseguenze per le attività delle Aziende del Gruppo.

La pronta ed efficacie risposta con la quale il Gruppo ha gestito l'incidente, è stata resa possibile grazie alla presenza di uno specifico Piano di Disaster Recovery e Business Continuity e di infrastrutture con tecnologie Hybrid Cloud, che hanno consentito di salvaguardare servizi e backup.

Il Gruppo sta inoltre continuando ad adottare percorsi formativi specifici per suggerire agli utenti comportamenti idonei a evitare il coinvolgimento in processi «malevoli», oltre a proseguire nell'emissione di «pillole informative» per segnalare casi concreti di frodi informatiche nei quali gli utenti potrebbero imbattersi se non seguissero le corrette procedure ed istruzioni. Si ritiene pertanto che le misure adottate e i presidi esistenti rappresentino adeguati elementi di mitigazione di questo rischio, e che, quindi, non residui un rischio rilevante ai fini della continuità delle attività aziendali.

Impatti del conflitto Russia-Ucraina

In relaziona elle recentissime vicende di politica internazionale che coinvolgono la Russia e l'Ucraina, si segnalano di seguito i principali elementi con riferimento all'operatività del Gruppo.

Il Gruppo non ha attività produttive in Russia o Ucraina, né ha esternalizzato lo sviluppo o l'utilizzo di software e data centers nelle zone interessate dal conflitto. Pertanto, non vi è stata necessità di spostare personale fuori dalle zone del conflitto, e al momento non si ritiene che altri paesi impattati in qualche misura dal conflitto generino problematiche alle attività del Gruppo Trevi.

Inoltre, non si ritiene che le leggi sanzionatorie attuate da numerosi paesi nei confronti della Russia possano avere impatto sul business della Società e possano esporre a rischio legale le persone o le attività produttive del Gruppo. Tuttavia, per quanto riguarda la catena di approvvigionamento delle società del Gruppo, le sanzioni potrebbero portare, viste le caratteristiche dell'export della Russia, a spinte inflazionistiche sui costi delle materie prime e ad eventuali difficoltà di approvvigionamento delle stesse (ferroleghe, acciaio, microchip etc.), con impatto sui normali flussi produttivi.

Il Gruppo dispone di strumenti di controllo di gestione per monitorare gli impatti dalla spinta inflazionistica dei costi delle materie prime e, risultando impossibile al momento fare previsioni sull'evoluzione del conflitto, potrebbe rendersi necessario aumentare la frequenza e la profondità dei controlli e delle analisi dei rischi.

Con riferimento all'esecuzione di transazioni finanziarie per il tramite del Sistema bancario alla della presente relazione non si riscontrano problematiche legate all'inibizione di alcuni sistemi di pagamento internazionali per la Russia. Si rende noto che il Gruppo ha un'unica fornitura - denominata in Euro - in corso con un cliente russo in un paese terzo, il cui ammontare è inferiore all'1% dei ricavi totali del Gruppo, inoltre, la suddetta fornitura era coperta da anticipi e assistiti da garanzie emesse da una banca italiana. Alla data della presente relazione la parte di fornitura eseguita è stata interamente incassata e, quindi, le garanzie svincolate; una parte ulteriore di fornitura di circa 2,0 milioni di euro è in corso, e il backlog non include ulteriori ordini provenienti dalle aree sopra menzionate. Il Nuovo Piano Consolidato non prevede sviluppi in tali aree.

Non si prevedono difficoltà di finanziamento dal momento che non sono presenti esposizioni verso Russia ed Ucraina. Inoltre, il costo dei finanziamenti del Gruppo è a tasso fisso, essendo lo stesso cristallizzato secondo quanto previsto nell'Accordo di Ristrutturazione.

Infine, il Gruppo non ritiene che ci possano essere nuovi fattori di frode legati al conflitto in corso, mentre per quanto riguarda il rischio di attacchi informatici, negli ultimi anni sono state implementate nel Gruppo una serie di iniziative volte ad aumentare il livello di sicurezza dell'intera infrastruttura informatica.

Al momento non si rittene che i rischi sopra indicati - alla luce dei fattori e delle considerazioni svolte circa il conflitto in corso, e in generale l'area geografica Russo-Ucraina - rappresentino un rischio residuo rilevante ai fini della continuità delle attività aziendali.

Analisi di Impairment Test al 31 dicembre 2021

Il Gruppo ha provveduto a verificare la presenza di indicatori al 31.12.2021 che potessero segnalare l'esistenza di perdite durevoli di valore. Tale verifica è stata condotta sia in riferimento alle fonti esterne (capitalizzazione di mercato, tassi di attualizzazione e di crescita) sia in relazione alle fonti interne (indicazioni, derivanti dal sistema informativo interno, circa i risultati attesi). Avendo rilevato presunzioni di impairment, la Società ha provveduto ad effettuare il test di impairment al 31 dicembre 2021: si rimanda allo specifico paragrafo "Impairment" inserito nelle Note Esplicative al bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.

Personale e organizzazione

La Società Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A.

Nel corso del 2021 le posizioni apicali della Società hanno subito alcune variazioni. In particolare:

  • In data 28 febbraio 2021, il Dott. Riccardo Losappio ha rassegnato le dimissioni dalle cariche ricoperte in Soilmec S.p.A.
  • In data 1º marzo 2021, il Dott. Massimiliano Battistelli è stato nominato General Manager di Soilmec S.p.A.

Organico al 31 dicembre 2021

L'organico in essere al 31 dicembre 2021 risulta essere pari a 3.218 risorse con un decremento netto di 486 unità rispetto alle 3.704 risorse in essere al 31 dicembre 2020.

valori in Unita)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione Media
Dirigenti 77 108 (31) 93
Impiegati e Quadri 1.222 1 499 (277) 1361
Operai 1.919 2.097 (178) 2008
Totale Dipendenti 3.218 3.704 (486) 3.461

L'organico medio nel 2021 è stato pari a 3.461 risorse

La ripartizione per area geografica dei dipendenti è la seguente:

(valori in Unita)
Nº Dipendenti
Area Geografica 31/12/2021 31/12/2020
Italia 862
. .
869
Europa (esclusa Italia) 82 171
Stati Uniti e Canada 103 151
Sud America 269 376
Africa 493 577
Medio Oriente e Asia ર 8 ર 702
Estremo Oriente e resto del mondo 824 ૪૨ જ
Totale 3.218 704

Risorse umane

Il Gruppo pone da sempre molta attenzione alla gestione delle proprie risorse umane, che sono un patrimonio inestimabile di competenze e rappresentano il maggiore fattore di successo del Gruppo.

Il Codice Etico, il principale strumento di formalizzazione degli impegni aziendali su questi temi, definisce le risorse umane come elemento centrale della strategia aziendale, identificando nella tutela delle pari opportunità, nella promozione del merito e del talento, e nella creazione di un ambiente di lavoro sereno, stimolante e gratificante elementi chiave per tutte le società del mondo Trevi.

Il Gruppo Trevi dedica molte energie nello sviluppo del personale e nella costruzione di risorse che soddisfino requisiti di eccellenza, a tal fine misura e valuta la performance dei singoli e premia il raggiungimento dei risultati; il Performance Management System (PMS) è una pratica ormai consolidata in Gruppo Trevi: è infatti attivo già dal 2016, e nel corso degli anni le sue modalità e perimetri di applicazione si stanno potenziando ed ampliando.

Nel corso del 2021 il PMS è stato gestito per il personale white collar a sistema attraverso il gestionale Oracle HCM, coinvolgendo l'intera popolazione italiana, gli italiani espatriati e, per la prima volta, anche i white collar delle filiali del Gruppo in Middle East, Far East e North America. In queste aree geografiche, infatti, il sistema Oracle è attivo e disponibile da Gennaio 2021 ed il personale è stato formato sia sul nuovo processo che sull'utilizzo dello strumento. Nell'arco del 2022 è previsto il live di Oracle HCM anche in South America, per cui a partire dall'anno prossimo anche i white collar di questa area geografica verranno inclusi nel PMS. A tendere, l'obiettivo è quello di implementare Oracle HCM - e di conseguenza il processo di valutazione dei white collar - su perimetro Globale.

Per il personale blue collar, invece, durante il 2021 è stata condotta una campagna di valutazione offline per tutto il personale italiano, espatriato e non. Sono in corso valutazioni per portare a sistema anche questo processo di valutazione, creando delle schede ad hoc per le diverse tipologie di lavoratori: operai di sede e di cantiere. Inoltre, stiamo valutando come poter applicare il medesimo processo anche nelle filiali estere.

Una novità che è stata introdotta quest'anno è stata l'inclusione dei Comportamenti come oggetto di valutazione, marcando l'importanza anche per ruoli tecnici come quelli dei worker, dell'adesione ai valori e alla personificazione attraverso le proprie azioni della politica aziendale.

Le schede di valutazione PMS forniscono una visione completa della performance della persona e della sua aderenza ai valori e delle modalità comportamentali promosse dal Gruppo. Le sezioni dedicate alla segnalazione di esigenze formative, di sviluppo e di compensation forniscono gli elementi indispensabili per

l'avvio delle politiche di gestione delle risorse umane, in grado di garantire il pieno supporto nello sviluppo della persona, nella continuità aziendale e nell'assicurare soddisfazione reciproca tra azienda e collaboratore. Come ulteriore sviluppo per il 2022, grazie anche alla progressiva implementazione di nuovi moduli di Oracle HCM, l'obiettivo è quello di creare un link diretto con gli applicativi dedicati all'area Learning e Compensation, per far sì che non solo la funzione Risorse Umane (HR) ma anche il manager e la persona stessa possano avere strumenti integrati per la gestione della propria vita lavorativa a 360°.

Nel corso del 2021, ad integrazione del progetto di mappatura delle posizioni svoltosi nel 2020, è stata completata la digitalizzazione delle attività relative alle politiche meritocratiche (Compensation plan, Salary Review e Management By Objectives - MBO - ) attraverso l'implementazione di tali processi sul Software di Human Capital Management adottato dal Gruppo. I processi sono dunque stati rivisitati in chiave digital & smart, attraverso un'analisi accurata e coerente rispetto alle esigenze aziendali e il perfezionamento di un processo standardizzato worldwide. Sono stati inoltre implementati (e verranno ulteriormente revisionati e sviluppati nel 2022) i tool di reportistica, atti a fornire dati aggiornati secondo logiche e standard comuni. Durante l'anno 2022 una buona parte delle persone del Gruppo Trevi verranno formate sull'utilizzo di tali moduli, permettendo ad HR di valutarne l'impatto e di prendere in considerazione eventuali azioni correttive e di miglioramento. Questa attività permette a tutte le Società del Gruppo di agire, secondo linee guida comuni, attraverso un unico tool, nel rispetto di logiche e format standard e univoci.

Le informazioni sulle politiche retributive sono fornite all'interno della relazione sulla remunerazione predisposta dalla Società ai sensi dell'art. 123 -ter del 24 febbraio 1998 n. 58, disponibile nei termini della vigente normativa sia presso la sede sociale, Borsa Italiana S.p.A. e sul sito internet www.trevifin.com.

Le Academy interne di Gruppo Trevi - Foundations Technology Academy (FTA), dedicata alla formazione tecnica e Trevi Group Academy (TGA), dedicata alla formazione manageriale - sono attive ormai da diversi anni con lo scopo di potenziare e preservare le competenze delle persone che lavorano nel Gruppo, non solo raccogliendo e valorizzando le best practices ed il know-how, ma sostenendo anche l'imovazione e la gestione del cambiamento continuo. Il Gruppo Trevi si affida inoltre a fornitori esterni per i servizi di formazione quali corsi di lingue, informatica e aggiornamento professionale. Il costo relativo all'organizzazione ed erogazione dei corsi di formazione offerti ai propri dipendenti, è finanziato in modo parziale o totale dai Fondi interprofessionali come Fondimpresa (per impiegati, quadri e operai) e Fondirigenti (per i dirigenti).

Come ci siamo augurati lo scorso anno, nel corso del 2021 abbiamo cercato di estendere la capillarità del servizio, aumentando anche la coverage per le working category più difficili da raggiungere con strumenti digitali (blue collar) e potenziando la collaborazione con le funzioni HR Locali per i training ad hoc gestiti nelle varie Legal Entities. Continueremo a lavorare in questa direzione nel corso del 2022.

La Formazione Tecnica

ਟਰੇ

Il Gruppo Trevi già dal 2003 possiede una Academy Tecnica dedicata alla formazione del personale interno con l'obiettivo di formare il nuovo personale e aggiornarlo continuamente sulle tecnologie e attrezzature. In questo modo ci assicuriamo che il know-how aziendale non vada disperso e potenziamo le competenze tecniche dei dipendenti, favorendo con esse anche lo sviluppo aziendale.

Anche nel 2021 l'attività è stata in parte frenata dal Covid nelle parti tecnico pratiche, e si è quindi concentrata prevalentemente sullo sviluppo E-learning dei percorsi formativi e sulla ridefinizione dell'apparato di proposte formative. L'obiettivo posto è quello di garantire formazione continua e strutturata per il personale tecnico all'interno di un "LifeLong Learning" framework.

La Formazione Manageriale

Nel corso del 2021 sono proseguite le attività di Trevi Group Academy, creata nel 2016 al fine di promuovere la formazione di carattere manageriale e gestionale del Gruppo, per sviluppare tutte quelle competenze ritenute strategiche per l'azienda. Quattro sono i pillars principali su cui si basa l'erogazione delle sue attività formative:

People Management, Client Management, Project Management e Finance For Non-Financial People. Quest'anno, particolarmente interessanti sono state le iniziative proposte in area People, Finance, Project Management e Comunicazione.

Ambiente, sicurezza e salute dei lavoratori

Il Gruppo Trevi è fortemente impegnato per garantire la salute e la sicurezza dei suoi lavoratori, delle persone che utilizzano i suoi prodotti, o che vivono nelle comunità in cui opera. Inoltre, ogni attività è effettuata con la massima attenzione alla salvaguardia dell'ambiente.

Tale impegno è espresso:

  • · Esercitando leadership a tutti i livelli dell'organizzazione.
  • · Agendo sui valori e sulla mentalità delle persone, al fine di creare un ambiente di lavoro a "Zero Infortuni".
  • · Gestendo il sistema HSE come una responsabilità operativa con chiare autorità e responsabilità.
  • · Applicando un approccio sistematico alla gestione dei rischi e delle opportunità, per ottenere un continuo miglioramento delle prestazioni in ambito HSE.
  • · Sviluppando procedure di lavoro atte ad eliminare i pericoli e ridurre i rischi per la salute e la sicurezza.
  • · Incoraggiando la riduzione dell'impatto ambientale delle attività, con particolare riguardo verso un uso efficiente delle risorse, la minimizzazione dei rifiuti e la prevenzione dell'inquinamento.

  • · Effettuando un monitoraggio continuo di tutti i processi per garantire l'efficacia dei prodotti e servizi.
  • · Garantendo attività di formazione e sviluppo, per consentire alle persone di comprendere appieno il proprio ruolo e l'ambiente operativo di riferimento.
  • · Stabilendo processi di consultazione e partecipazione dei lavoratori.
  • · Osservando la conformità ai requisiti, alle norme, ai regolamenti e alle leggi applicabili.
  • · Lavorando per raggiungere i risultati attesi in ambito HSE e imparando continuamente dall'esperienza.
  • · Promuovendo una cultura in cui tutte le persone del Gruppo Trevi condividano questo impegno.

Così facendo, il Gruppo Trevi punta a raggiungere performance in ambito HSE di cui poter essere orgogliosi, generando soddisfazione dei clienti e degli altri stakeholder, ed assicurando una crescita sostenibile del proprio business.

Informazioni non finanziarie (DNF)

Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. è esonerata dall'obbligo di redigere la Dichiarazione di carattere non finanziario individuale di cui all'articolo 3 del D. Lgs. 254/2016 (nel seguito anche "il Decreto"), in quanto la stessa redige una Dichiarazione Consolidata di carattere non Finanziario, ai sensi dell'articolo 4 del Decreto citato. In conformità a quanto previsto dall'articolo 5, comma 3, lettera b, del Decreto, Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. ha predisposto la Dichiarazione Consolidata di carattere non finanziario, che costituisce una relazione distinta. La stessa, redatta "in conformità" ai Global Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards (GRI Standards) definiti nel 2018 - opzione referenced - e sottoposta ad esame limitato da parte di PricewaterhouseCoopers S.p.A., è disponibile sul sito internet della Società, sezione Investor Relator, sezione Relazioni Non Finanziarie.

Il Gruppo Trevi valuta la Sostenibilità come parte integrante e imprescindibile del proprio business in quanto essa rappresenta un modo per garantire la crescita di lungo periodo e la creazione di valore attraverso un efficace coinvolgimento di tutti gli stakeholders.

Inoltre, la natura del business e la complessità delle attività del Gruppo hanno da sempre richiesto una particolare attenzione agli aspetti legati alla sicurezza del lavoro, ambientali e sociali nell'esecuzione dei progetti.

In ottemperanza al Decreto, di recepimento della Direttiva Europea 2014/95/UE, il Gruppo Trevi ha redatto anche per l'anno 2021 la "Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario" con la quale rendiconta e

comunica ai propri stakeholders le proprie performance e politiche in relazione a un insieme di tematiche materiali che rientrano negli ambiti di riferimento: aspetti relativi alla gestione del personale, tutela dei diritti umani, lotta alla corruzione e aspetti sociali.

Nella seconda parte del 2021, la Matrice di Materialità è stata ulteriormente aggiornata e integrata grazie alle valutazioni espresse dai membri del Consiglio d'Amministrazione e del Collegio Sindacale del Gruppo Trevi. Alla luce dei risultati emersi si rileva una sostanziale corrispondenza con le precedenti valutazioni, tanto che l'integrazione non ha portato, di fatto, a cambiamenti della graduatoria di rilevanza, ma solo contenuti scostamenti all'interno della Matrice.

Tale Dichiarazione intende così assicurare la comprensione dell'azienda, del suo andamento, dei suoi risultati e dell'impatto da essa prodotto con riferimento all'anno 2021.

Il Gruppo Trevi è presente in oltre 67 paesi e gestisce le proprie attività a stretto con le popolazioni locali, in situazioni geograficamente e culturalmente eterogenee e spesso in scenari socio-politici delicati. Specialmente nei paesi dove la presenza dei cantieri Trevi è consolidata, il Gruppo svolge un ruolo attivo presso le comunità locali, fornendo un contributo allo sviluppo socio-economico del territorio che non si limita alla creazione di posti di lavoro ma implica relazioni di lungo termine con le comunità basate sul reciproco supporto. Gli esempi più rilevanti sono le collaborazioni con enti e organizzazioni locali per la realizzazione di programmi di sviluppo e sostegno nelle comunità, come ad esempio "Social Value".

Sin dalla sua costituzione avvenuta alla fine del 2007, "Social Value" si propone di promuovere e sostenere, a livello nazionale e internazionale, iniziative di solidarietà soprattutto in favore dei bambini e delle classi più deboli della popolazione con lo scopo di favorirne la crescita sociale e culturale.

Da rimarcare i molteplici esempi di collaborazione che dimostrano la capacità del Gruppo di adattarsi alle varie culture locali e grande capacità di project management nelle commesse più importanti.

Un altro punto di forza del Gruppo in relazione alle comunità locali è rappresentato dal grado sempre crescente di diversità della composizione del proprio personale, inteso come moltitudine di etnie di giovani talenti che oggi coprono il 16% della popolazione aziendale.

Il richiamo all'agire con integrità e professionalità, contenuto fin dal Codice Etico, e il riferimento alla creazione di un valore sostenibile è pienamente espresso dall'azienda: "Progettiamo e realizziamo strutture e fondazioni solide e sicure per le principali infrastrutture per migliorare la qualità della vita delle persone "

Il modello di Responsabilità Sociale adottato rispecchia questi principi e si esplica concretamente tramite:

  • · la DNF (Dichiarazione non finanziaria) che fornisce un resoconto, accurato e trasparente, degli impatti di natura economica, ambientale, sociale e culturale dell'attività dell'impresa
  • · Crescente attenzione per l'ambiente grazie ad un programma di monitoraggio e di riduzione delle conseguenze ambientali della propria attività
  • · Contributi al benessere dei dipendenti non solo sul posto di lavoro, ma anche sul porre una forte attenzione nel caso di espatriati all'ambiente di vita, alla sistemazione logistica della famiglia e all'educazione dei figli.
  • · Contribuiti allo sviluppo della comunità di riferimento attraverso investimenti in iniziative di rilievo sociale, educative, culturali e sportive.
  • · Il Gruppo Trevi ha sviluppato insieme all'Istituto Superiore Pascal Comandini di Cesena un innovativo progetto che vedrà alcuni professionisti d'azienda vestire i panni dell'insegnante. L'idea è quella di portare in aula, oltre alla conoscenza, soprattutto l'esperienza lavorativa maturata sul campo per trasferire così ai giovani studenti esperienze e nozioni che sfuggono ai programmi didattici.
  • · Pieno rispetto dei principi contenuti nel Codice Etico nello svolgimento della propria attività.

Nel corso del 2021, il Gruppo – anche attraverso le proprie Società - ha continuato a sostenere progetti di carattere sociale nonostante la contingenza nazionale e internazionale poco favorevole al settore e la fase di ristrutturazione del Gruppo Trevi abbia imposto una significativa riduzione delle risorse destinate alle attività sociali e di solidarietà. Fra i vari progetti d'utilità sociale portati avanti tramite il progetto Social Value segnaliamo:

  • · In Italia, per volontà del Gruppo Trevi, l'Università di Bologna, ha istituito una Borsa di Studio intitolata alla memoria dell'Ingegner Alberto Antonelli, per diversi anni responsabile dell'ufficio tecnico di Soilmec e punto di riferimento per molti giovani progettisti, scomparso prematuramente nella primavera del 2020. L'iniziativa sarà a favore degli studenti iscritti al 1º anno al Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica dell'Università di Bologna;
  • · In Argentina, la Pilotes Trevi Sacims ho sostenuto e supportato con donazioni di denaro e assistenza il "Jardín de Infantiles Nuestra Señora del Valle", l'asilo nido che si trova nel quartiere di Bancalari, Don Torcuato ed è l'unico istituto libero di primo livello della zona a tempo pieno e questo permette ai genitori dei 150 bambini, fra i 3 e 5 anni, che lo frequentano di svolgere i rispettivi lavori con la certezza che i propri figli siano accuditi in uno spazio dove sviluppano sia attività educative che ricreative.
  • · nelle Filippine, la branch di Trevi ha partecipato alla raccolta di materiale di prima necessità a favore delle persone colpite dal tifone Odette. Il super tifone Rai (noto nelle Filippine come "Odette") si è abbattuto nel sud-est delle Filippine con grande veemenza, tanto da risultare la tempesta più forte del 2021, fra le quindici che hanno funestato il Paese.
  • · Negli Stati Uniti, la filiale americana di Trevi ha contribuito al progetto "soccorso COVID" con una donazione per i bambini della St. Martha Paris and school di Filadelfia e sostenuto la famiglia di un dipendente di Treviicos deceduto per Covid.

Altre informazioni

Ai sensi della comunicazione Consob del 28 luglio 2006 n. DEM/6064293, si precisa che nel corso del 2021 il Gruppo Trevi non ha posto in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definito dalla comunicazione stessa.

Governance e delibere adottate nel periodo

  • In data 31 gennaio 2021, la Società ha comunicato al mercato che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data in relazione all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 – influenzato dagli effetti negativi della pandemia da Covid-19 sull'economia mondiale che ha condizionato l'attività del Gruppo – era possibile prevedere che, in sede di approvazione del bilancio consolidato del Gruppo Trevi si sarebbe verificato il mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione, segnatamente il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA ricorrente consolidati.
  • · In data 24 febbraio 2021, l'Emittente ha informato il mercato circa l'avvio delle interlocuzioni con le principali banche aderenti all'Accordo di Ristrutturazione volte all'individuazione delle modifiche agli accordi in essere necessarie per fare fronte al prevedibile mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione medesimo, in occasione dell'approvazione del

bilancio consolidato per l'esercizio 2020. La Società ha inoltre informato il mercato circa il fatto che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data relative all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 e delle ulteriori analisi allora in corso sulle prospettive della Società nell'attuale contesto di mercato, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19, emergeva un generale rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi individuati nel piano industriale 2018-2022, che apparivano pertanto non interamente realizzabili nell'arco temporale considerato.

  • · In data 23 aprile 2021 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il piano industriale 2021-2024 aggiornato al fine di tenere conto del rallentamento registrato nell'esercizio concluso il 31 dicembre 2020 e delle prospettive del Gruppo Trevi nell'attuale contesto, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19 (il "Piano Industriale Aggiornato"). Il piano è stato aggiornato sia negli obiettivi quantitativi, sia nella sua proiezione temporale, portata fino all'esercizio 2024, nel rispetto delle originarie linee strategiche e confermando comunque il raggiungimento degli obiettivi di risanamento, seppure in un arco temporale più ampio rispetto alle iniziali previsioni.
  • · In data 14 luglio 2021 il Consiglio di Amministrazione ha sottoscrizione di un accordo di moratoria e standstill (1"Accordo di Standstill") all'esito delle già menzionate negoziazioni con le banche aderenti all'Accordo di Ristrutturazione. L'Accordo di Standstill, sottoscritto in data 5 agosto 2021, prevede sino a tutto il 31 dicembre 2021 una sospensione di alcuni degli obblighi previsti dall'Accordo di Ristrutturazione, incluso l'obbligo di rispettare i parametri finanziari alle prossime date di verifica e l'obbligo di rimborsare alcune rate di indebitamento in scadenza nel corso del relativo periodo. L'Accordo di Standstill disciplina altresì la messa a disposizione da parte delle banche di nuovi impegni di firma durante tale periodo nell'ambito delle linee di credito esistenti, e ciò al fine di sostenere il business tramite l'acquisizione di nuove commesse e la prosecuzione di quelle in essere in linea con quanto previsto dal Piano Industriale Aggiornato. In adempimento di quanto previsto dall'Accordo di Standstill, inoltre, il Piano Industriale Aggiornato è stato sottoposto a una independent business review da parte di un advisor di primario standing.
  • · In data 22 dicembre 2021, nel contesto delle interlocuzioni sopracitate, sono state illustrate alle banche finanziatrici del Gruppo le linee guida di una possibile nuova manovra finanziaria che prevedono, tra l'altro (i) un rafforzamento patrimoniale da realizzare mediante un aumento di capitale per cassa da Euro 20 milioni e una conversione in capitale di Euro 60 milioni di credito bancario, (ii) il riscadenziamento del rimborso delle linee di credito a medio-lungo termine fino al 2026, con connessa modifica dei relativi parametri finanziari, e (iii) l'estensione al 2026 della scadenza del prestito obbligazionario 2021-2024. Unitamente all'ipotesi di manovra, è stata sottoposta alle banche finanziatrici la richiesta di estendere dal 31 dicembre 2021 al 30 aprile 2022 la durata dell'Accordo di Standstill.

Relazione sulla Remunerazione

In adempimento degli obblighi regolamentari e allo scopo di offrire agli Azionisti una ulteriore informativa utile alla conoscenza della Società, è stata redatta la "Relazione sulla Remunerazione", ai sensi dell'art. 123ter del TUF che viene pubblicata congiuntamente alla presente relazione presso la sede sociale e Borsa Italiana, oltre ad essere consultabile sul sito internet www.trevifin.com nella sezione Investor Relations - Corporate Governance; tale comunicazione è depositata in Borsa Italiana S.p.A. e presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato E Market Storage (http://), nei termini di regolamento.

La Relazione sulla remunerazione è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 29 giugno 2022 e tiene conto delle indicazioni di cui alla Delibera Consob n. 18049 del 23 dicembre 2011, pubblicata nella G.U. n. 303 del 30 dicembre 2011 nonché del decreto legislativo n. 49/2019 di attuazione della direttiva (UE) 2017/828 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 maggio 2017 (nel prosieguo, il 'Decreto') che, in materia di relazione sulla remunerazione, ha emendato: (i) il d.lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 (il 'TUF') e (ii) il Regolamento n. 11971 del 14 maggio 1999 recante la disciplina degli emittenti (il 'Regolamento Emittenti').

Informazioni aggiuntive

Composizione del capitale azionario

Il capitale sociale di TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A. alla data del 31 dicembre 2021 ammonta a Euro 97.475.554,00, interamente sottoscritto e versato, ed è composto da n. 150.855.693 azioni ordinarie senza valore nominale.

Alla data della presente Relazione la struttura del capitale sociale è la seguente:

  • · per il 25,67% CDPE Investimenti S.p.A. (società controllata da CDP Equity S.p.A.);
  • per il 24,13% Polaris Capital Management, LLC anche nella sua qualità di Registered Investment Advisor ai sensi dell'US Investment Advisers Act del 1940, per conto dei propri investitori;
  • · per il 37,2% circa da banche e istituzioni finanziarie che hanno assunto impegni di sottoscrizione nell'ambito dell'Accordo di Ristrutturazione; e
  • · per il 13,06% circa da altri investitori.

Azioni proprie o azioni e quote di società controllanti

La Società, alla data del 31 dicembre 2021 e alla data di redazione della presente Relazione, detiene n. 20 azioni proprie, rappresentative dello 0,0001% del capitale sociale della Società medesima.

Internal Dealing

Nel corso dell'anno 2021 la Società non ha ricevuto comunicazioni relative ad operazioni sulla partecipazione azionaria da parte di soggetti rilevanti.

Attività di ricerca e sviluppo

L'attività di ricerca e sviluppo svolta dalle società del Gruppo nel 2021 si è articolata nel perseguimento dei seguenti obiettivi:

  • · Gestire, promuovere e proteggere la proprietà intellettuale ed il know-how aziendale;
  • · Studio di applicazione dell'elettrificazione sulle macchine, con l'allargamento anche alla fascia del micropalo;
  • · Studio preliminare di sistemi di automatismo delle perforatrici.

Nel corso dell'anno sono state depositate numerose domande di brevetto, inerenti ad applicazioni sviluppate nell'ambito dell'Ingegneria di Prodotto. Sono inoltre state ottenute le concessioni di diversi brevetti depositati nel periodo precedente al 2021.

Riguardo al secondo punto è proseguito il progetto di una macchina per scavo diaframmi (fresa), dotata di un modulo di scavo completamente elettrificato ed è iniziato il progetto di una perforatrice per piccolo diametro. Per quanto riguarda il terzo punto è proseguita l'attività di studio relativa ad un sistema di automatismo delle perforatrici.

In particolare, circa il 2% dei ricavi della Divisione Soilmec è stato impegnato nell'imnovazione con progetti su macchine ed equipaggiamenti elettrici, nello sviluppo di macchine a guida autonoma e da remoto, nella trasformazione digitale, nella creazione di lavoro qualificato e nello sviluppo di soluzioni per la sicurezza di persone, infrastrutture e territori.

Procedura operazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione del 30 giugno 2021 ha aggiornato, con il parere favorevole del Comitato Parti Correlate, la procedura parti correlate precedentemente approvata nel Consiglio di Amministrazione del 30 maggio 2018, in attuazione di quanto previsto dall'art. 2391 bis c.c., dal Regolamento Operazioni con parti correlate adottato da CONSOB con delibera n. 17221 del 12/03/2010, come successivamente modificato e precisato con successive Comunicazioni della CONSOB.

La procedura operazioni con parti correlate approvata dalla Società è disponibile sul sito internet http://www.trevifin.com.

Ai sensi del regolamento Consob 11971 del 14 maggio 1999, al 31 dicembre 2021 non risultano esserci partecipazioni detenute personalmente da Amministratori e dai Sindaci effettivi e supplenti, nella Società e nelle società controllate.

Attività di direzione e coordinamento di società

All'esito dell'esecuzione dell'operazione di rafforzamento patrimoniale implementata nel corso del 2020, i soggetti che detengono partecipazioni nella Società in misura rilevante ai sensi dell'art. 120 TUF sono:

  • · CDPE Investimenti S.p.A., società controllata da CDP Equity S.p.A., che detiene in via indiretta n. 38.731.103 azioni, pari al 25,674% circa del capitale sociale;
  • · Polaris Capital Management, LLC, che detiene n. 36.405.561 azioni, pari al 24,13% circa del capitale sociale anche nella sua qualità di Registered Investment Advisor ai sensi dell'US Investment Advisers Act del 1940, per conto dei propri investitori;
  • · SACE S.p.A., società controllata da CDP Equity S.p.A., che detiene in via diretta n. 10.540.171 azioni, pari al 6,99% circa del capitale sociale;
  • · Intesa Sanpaolo S.p.A. che detiene in via diretta n. 10.417.060 azioni, pari al 6,91% circa del capitale sociale;
  • · AMCO ASSET MANAGEMENT COMPANY S.P.A. che detiene in via diretta n. 7.462.887 azioni, pari al 4,95% circa del capitale sociale;
  • · Banco BPM S.p.A. che detiene in via diretta n. 6.916.998 azioni, pari al 4,59% circa del capitale sociale;
  • · Banca del Mezzogiorno S.p.A. che detiene in via diretta n. 6.835.935 azioni, pari al 4,53% circa del capitale sociale;
  • · UniCredit S.p.A. che detiene in via diretta n. 6.510.550 azioni, pari al 4,32% circa del capitale sociale;
  • · Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. che detiene in via diretta n. 5.388.087 azioni, pari al 3,57% circa del capitale sociale;
  • · Stanley W. Watson Foundation che detiene in via diretta n. 4.529.531 azioni, pari al 3% circa del capitale sociale.

Riguardo all'informativa societaria, ex art. 2497 del Cod. Civ., relativa all'attività di direzione e coordinamento eventualmente svolta da società controllanti, si riporta che al 31 dicembre 2021 e alla data della presente Relazione, la Società non ha effettuato alcuna dichiarazione in merito ad eventuali attività di direzione e

coordinamento da parte di società controllanti in quanto alla data della presente Relazione non risulta che alcuno degli azionisti eserciti alcuna attività di direzione e coordinamento né detenga alcuna partecipazione di controllo.

La Società, alla data di redazione della presente Relazione, è capogruppo del Gruppo TREVI (ed in quanto tale redige il bilancio consolidato di Gruppo) ed esercita, ai sensi dell'art. 2497 del c.c., l'attività di direzione e coordinamento dell'attività delle società direttamente controllate:

  • · Trevi S.p.A., partecipata direttamente al 99,78%;
  • · Soilmec S.p.A., partecipata direttamente al 99,92%;
  • · RCT S.r.l., partecipata indirettamente al 99,78% (detenuta al 100% da TREVI S.p.A.);
  • · Trevi Energy in liquidazione S.p.A. con socio unico partecipata direttamente al 100%;
  • · PSM S.p.A., partecipata indirettamente al 99,92% (detenuta da Soilmec S.p.A. al 100%);
  • · Parcheggi S.p.A. partecipata indirettamente (detenuta al 60% da Trevi S.p.A.).

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura al 31 dicembre 2021

Nel corso dei primi tre mesi dell'anno il Gruppo ha acquisito ordini per circa 237 milioni di euro, rispetto ai 110,7 milioni di euro acquisiti nel medesimo periodo del 2021. La Divisione Trevi, in particolare, ha acquisito ordini per 180,4 milioni di euro (74,7 milioni nel medesimo periodo del 2021), mentre la Divisione Soilmec ha acquisito ordini per 61,1 milioni di euro (37,7 milioni nel primo trimestre 2021). Il portafoglio ordini del Gruppo al 31-3-2022 è giunto a 585 milioni di euro, in significativo aumento rispetto ai 329 milioni consuntivati al 31-3-2021 (erano 317 milioni di euro al 31-12-2020 e 455 milioni di euro al 31-12-2021).

Il trend dell'andamento del Gruppo Trevi nei primi mesi dell'anno per quanto riguarda l'acquisizione degli ordini, i ricavi di produzione ed il backlog, risulta sostanzialmente in linea con le previsioni del primo anno del Nuovo Piano Consolidato, il quale è stato aggiornato considerando come arco temporale il periodo 2022-2026, nonché con il recepimento dei dati contabili al 31 dicembre 2021 e di alcuni elementi prudenziali negli anni di piano.

La posizione finanziaria netta del Gruppo al 31-3-2022 è risultata pari a circa 266 milioni di euro, in aumento rispetto ai 251,8 milioni registrati a fine 2021, sia per effetto della stagionalità nell'andamento del Gruppo che per alcuni ritardi nella concessione di garanzie da parte delle banche che hanno indotto slittamenti negli incassi da clienti.

Nel corso del primo trimestre sono proseguite le interlocuzioni con le Banche Finanziatrici aderenti all' Accordo di Ristrutturazione iniziate sin dal mese di febbraio 2021 a seguito del mancato rispetto, a causa degli impatti del Covid-19, dei parametri finanziari al 31-12-2020 stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione. In particolare, successivamente alla presentazione alle Banche Finanziatrici, in data 22 dicembre 2021, delle linee guida di una possibile Nuova Manovra Finanziaria e alla contestuale richiesta di estendere al 30 aprile 2022 la durata dell' Accordo di Standstill, in data 31 dicembre 2021 tale accordo è scaduto, e non è stato formalmente rinnovato.

Tuttavia, le parti hanno continuato le relative interlocuzioni in relazione alla Nuova Manovra Finanziaria, e stanno operando in un regime di standstill "de facto", come dimostra il fatto che le Banche Finanziatrici non solo non hanno ad oggi esercitato (né manifestato l'intenzione di esercitare) i rimedi previsti dall'Accordo di Ristrutturazione ma, oltre a portare avanti le succitate trattative in merito alla nuova ipotesi di manovra, hanno continuato a supportare il Gruppo, non riducendo gli utilizzi delle linee autoliquidanti e consentendo l'emissione di alcune garanzie individuate quali urgenti dalla Società nell'ambito dei progetti di cui le società del Gruppo sono parte e continuando a mettere a disposizione le linee di credito per cassa.

Le sopra citate interlocuzioni sono finalizzate alla definizione della Nuova Manovra Finanziaria con le Banche Finanziatrici nonché al perfezionamento del Nuovo Accordo che recepirà i contenuti della stessa dandone attuazione. Inoltre, in data 26 aprile 2022 il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato una versione aggiornata delle linee guida della Nuova Manovra Finanziaria, la quale si differenzia da quella presentata lo scorso dicembre principalmente per i seguenti aspetti: (i) la riduzione dell'importo di debito bancario oggetto di conversione da Euro 60 milioni a un minimo di Euro 20 milioni; e (ii) la subordinazione e postergazione di una porzione del debito bancario fino a un massimo di Euro 40 milioni, lasciando in capo alle Banche Finanziatrici la scelta tra conversione e subordinazione dei relativi crediti.

Dopo aver installato il nuovo sistema informativo SAP in Trevi Finanziaria S.p.A., in Trevi S.p.A. ed in Soilmec S.p.A., nel primo trimestre dell'anno sono proseguite le attività per estendere ad altre 7 tra società e stabili organizzazioni estere il nuovo sistema informativo.

Si menziona inoltre che nel mese di gennaio 2022, in particolare il giorno 11/01/2022, il Gruppo Trevi ha subito un attacco informatico che ha colpito i data center di Cesena (FC) ed Asolo (TV), determinando una temporanea inaccessibilità alle funzioni operative informatiche.

La funzionalità dell'intera infrastruttura IT è stata prontamente ripristinata e, in meno di ventiquattro ore, i servizi informatici principali sono ritornati ad essere disponibili.

Ad oggi non si sono evidenziate perdite di dati e/o informazioni e non si rilevano conseguenze per le attività delle Aziende del Gruppo.

La pronta ed efficacie risposta con la quale il Gruppo ha gestito l'incidente, è stata resa possibile attraverso l'adozione di uno specifico Piano di Disaster Recovery e Business Continuity e di infrastrutture con tecnologie Hybrid Cloud, che hanno consentito di salvaguardare servizi e backup.

Destinazione del risultato

Si propone di utilizzare integralmente la Riserva Sovrapprezzo Azioni, pari a 13.053 migliaia di Euro, e per la parte residuale, pari a 1.401 migliaia di Euro, la Riserva Legale per coprire la perdita del periodo.

Evoluzione prevedibile della gestione

Nel corso dell'esercizio 2022 i ricavi del Gruppo Trevi sono attesi in aumento rispetto al 2021 ad un tasso compreso tra il 6% ed il 10%. L'evoluzione dello scenario mondiale influenzato dalla guerra tra Russia e Ucraina potrebbe condizionare l'operatività del Gruppo, che tuttavia non essendo presente nei Paesi in conflitto

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ed operando con un'ampia diversificazione geografica, al momento dell'approvazione di questo progetto di bilancio non appare esserne significativamente influenzata.

L'acquisizione di nuovi ordini nel 2022 è attesa allineata a quella dell'esercizio 2021 anche in virtù del buon andamento delle acquisizioni nel primo semestre.

Nel corso dei prossimi mesi proseguiranno le attività per raggiungere il Nuovo Accordo con le Banche Finanziatrici, che si auspica potrà avvenire entro il mese di agosto 2022.

BILANCIO CONSOLIDATO DELL'ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2021

BILANCIO CONSOLIDATO

SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA CONSOLIDATA

(in mighuma ui Dui V)
ATTIVITA Note 31/12/2021 31/12/2020
Attività non correnti
Immobilizzazioni materiali
Terreni e fabbricati 47.430 52 254
Impianti e macchinari 95.065 102.202
Attrezzature Industriali e commerciali 14.173 24.401
Altrı beni 14.027 10.329
Immobilizzazioni in corso e acconti 2.449 1.894
Totale Immobilizzazioni Materiali (1) 173.144 191.080
Immobilizzazioni immateriali
Costi di sviluppo 7.452 6.646
Diritti di brevetto industriale e utilizzo opere dell'ingegno 532 182
Concessioni, licenze e marchi 187 177
Avviamento 6 0
Immobilizzazioni in corso e acconti 7.432 3.392
Altre immobilizzazioni immateriali 390 450
Totale Immobilizzazioni Immateriali (2) 15.999 10.847
Partecipazioni (4) 647 3.628
- Partecipazioni in imprese collegate e a controllo congiunto valutate con il metodo del patrimonio
netto 80 2.978
- Altre partecipazioni 567 650
Attività fiscali per imposte anticipate (5) 28.455 29.465
Strumenti finanziari derivati a lungo termine 0
Altri crediti finanziari lungo termine (6) 11.735 11.052
- Di cui con parti correlate (34) 0
Crediti commerciali ed altre attività a lungo termine (7) 1.728 1-010
Totale Attività non correnti 231.708 247.082
Attività destinate alla dismissione 0 0
Attività correnti
Rimanenze (8) 114.609 122.712
Crediti commerciali e altre attività a breve termine (d) 272.601 240-694
- Di cui con parti correlate (34) 7.084 10.888
Attività fiscali per imposte correnti (10) 5.637 6-700
Strumenti finanziari derivati a breve termine 0
Attività finanziarie correnti (1) 10.847 3.675
- Di cui parti correlate (34) 1.319 1.297
Disponibilità liquide (12) 77.647 69 810
Totale attività correnti 481.341 443.591
TOTALE ATTIVITA 713.049 690.673

Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.

BILANCIO CONSOLIDATO

SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA CONSOLIDATA

(in migliaia di Euro)
PATRIMONIO NETTO Note 31/12/2021 31/12/2020
Capitale sociale e riserve
Capitale sociale 97.374 97.374
Altre riserve 34.959 247.974
Utile portato a nuovo 12.200 (463-457)
Risultato di periodo (52.977) 241.468
Patrimonio Netto del Gruppo 91.556 123.359
Capitale e riserve di terzi (3.314) 1.415
Utile del periodo di terzi 1.682 (4.733)
Patrimonio Netto di terzi (1.632) (3.318)
Totale Patrimonio netto (13) 89.924 120.041
PASSIVITA Note 31/12/202021 31/202020
Passività non correnti
Finanziamenti a lungo termine (14) 12.697 8.234
Debiti verso altri finanziatori a lungo termine (14) 72.698 79.237
Strumenti finanziari derivati a lungo termine (14) (0) (0)
Passività fiscali per imposte differite (15) 26.209 20.748
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (17) 11.109 11-508
Fondi a lungo termine (16) 26.736 15.632
Altre passività a lungo termine (17.1) 6.965 4.913
Totale passività non correnti 156.414 140.272
Passività destinate alla dismissione 0 0
Passività correnti
Debiti commerciali e altre passività a breve termine (18) 186.938 148 506
- Di cui con parti correlate (34) 1115 878
Passività fiscali per imposte correnti (19) 9.863 11-677
Finanziamenti a breve termine (20) 201.135 194.176
Debiti verso altri finanziatori a breve termine (21) 63.786 71-483
Strumenti finanziari derivati a breve termine (22) 0 0
Fondi a breve termine (23) 4.989 4.518
Totale passività correnti 466.711 430.360
TOTALE PASSIVITA 623,125 570.632
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ 713.049 690.673

Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Note 31/12/2021 STAD 2020
Ricavi delle vendite e delle prestazioni (24) 479.868 456.662
- Di cui con parti correlate (34) 440 1.003
Altri ricavi operativi (24) 14-748 34.654
- Di cui con parti correlate (34) 2.344 4.255
Sub-Totale Ricavi Totali 494.616 491.316
Variazione nelle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione (6.525) 5.901
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 12.850 13.478
Materie prime e di consumo (26) (174.494) (157.580)
Variazione rimanenze materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (27) (5-609) (968)
Costo del personale (34) (127.818) (138.575)
Altri costi operativi (1)-(2) (150,536) (168.184)
- Di cui con parti correlate (28) (191) 13
Ammortamenti (25) (33.937) (41.220)
Accantonamenti e svalutazioni (14.178) (3.614)
Risultato operativo (5.631) 554
Proventi finanziari (29) 3.429 293 301
(Costi finanziari) (30) (22,811) (33.960)
Utili/(perdite) su cambi (31) (8.282) 2.840
Sub-totale proventi/(costi) finanziari e utili/(perdite) su cambi (27.664) 262.181
Rettifiche di Valore di attività finanziarie (460) (694)
Risultato prima delle Imposte (33.755) 262.041
Imposte sul reddito (32) (17.540) (12.465)
Risultato netto derivante dalle attività in funzionamento (51.295) 249.576
Risultato netto derivante dalle attività destinate a essere cessate 0 (12.840)
Risultato dopo le imposte (51.295) 236.736
Attribuibile a:
Azionisti della Capogruppo (33) (52,977) 241-468
Interessi di minoranza 1.682 (4.733)
(51.295) 236.735
Risultato del Gruppo per azione: (0,35) 2,72
Risultato del Gruppo per azione diluito: (0.32) 2,43

Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.

(in migliaia di Euro)

E-MARKET
SDIR CERTIFIC

E-Market

SDIR Certific

CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO CONSOLIDATO

(in mighand at Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020
Utile/(perdita) del periodo (51.295) 236-736
Altre componenti di conto economico complessivo che saranno successivamente riclassificate
nell'utile/(perdita) d'esercizio
Riserva di cash flow hedge
Imposte sul reddito
Effetto variazione riserva cash flow hedge
Riserva di conversione 23.352 (21.492)
Totale altre componenti di conto economico complessivo che saranno successivamente
riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio al netto delle imposte
23,352 (21.492)
Altre componenti di conto economico complessivo che non saranno successivamente riclassificate
nell'utile/(perdita) d'esercizio:
Utili/(perdite) attuariali (31) 14
Imposte sul reddito
Totale altre componenti di conto economico complessivo che non saranno successivamente
riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio al netto delle imposte
(31) 14
Risultato complessivo al netto dell'effetto fiscale (27.974) 215.258
Azionisti della Società Capogruppo (29.717) 220-718
Interessi di minoranza 1.743 (5.460)

Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.

PROSPETTO CONSOLIDATO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO

(in migliaia di Euro)
Descrizione Capitale
Sociale
Altre
Riserve
Utile
portato a
nuovo
Totale del
Gruppo
Quota
Spettante A
lerzi
Totale
Patrimonio
Netto
01/01/2020 82.290 157.181 (458.562) (219.091) (3.078) (222.169)
Risultato del periodo 241,468 241,468 (4.733) 236.736
Utili/(perdite) attuariali 14 14 14
Altri utili / (perdite) complessivi (20.762) (20.762) (727) (21.490)
Totale utile/(perdita) complessivi (20.748) 241.468 220.720 (5.460) 215.260
Destinazione del risultato e distribuzione dividendi (196) (377) (573) (573)
Aumento di Capitale 15.084 134.702 149.786 (591) 149.195
Acquisizione/dismissioni (22.965) (4,518) (27.483) 5.811 (21.672)
31/12/2020 97.374 247.974 (221.989) 123.359 (3.318) 120.041
Descrizione Capitale
Sociale
Altre
Riserve
Utile
portato a
nuovo
Totale del
Gruppo
Quota
Spettante A
Terzi
Totale
Patrimonio
Netto
01/01/2021 97.374 247.974 (221.989) 123.359 (3.318) 120.041
Risultato del periodo (52.977) (52.977) 1.682 (51.295)
Utili/(perdite) attuariali (31) (31) (31)
Altri utili / (perdite) complessivi 23.292 23.292 રતે 23,352
Totale utile/(perdita) complessivi 23.261 (52.977) (29.716) 1.741 (27.974)
Destinazione del risultato e distribuzione dividendi (236,261) 236-539 278 56 334
Aumento di Capitale (11) (11)
Acquisizione/dismissioni e altri movimenti (14) (2.351) (2 365) (2.365)
31/12/2021 97.374 34.960 (40.778) 91.556 (1.632) 89.924

Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.

Si specifica, così come riportato nel paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale", che a seguito del mancato rispetto dei covenant relativi ai debiti bancari facenti capo all'accordo di ristrutturazione, in ottemperanza all' IFRS9, i debiti sono stati rappresentati negli schemi di bilancio con scadenza nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 2024.

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2020 31/12/2020
Risultato netto del periodo di pertinenza della Capogruppo e dei terzi (51.295) 236.736
Imposte sul reddito 17.540 12.465
Risultato ante imposte (33.755) 249.201
Ammortamenti e svalutazioni 34.210 38.328
(Proventi)/Oneri finanziari netti 19.382 (259.325)
Variazioni dei fondi per rischi ed oneri del fondo benefici successivi a cessazione del rapporto di lavoro (616) (709)
Accontamenti fondi rischi ed oneri 14.825 6.750
Utilizzo fondi rischi ed oneri (1.928) (4.426)
Rettifiche di Valore di attività finanziarie e attività discontinuate 460 694
(Plusvalenze)/minusvalenze da realizzo o svalutazione di immobilizzazioni 703 (967)
(A) Flusso di cassa dell'attività operativa ante variazione del Capitale Circolante 33.281 29.546
(Incremento)/Decremento Rimanenze 10.096 (11.467)
(Incremento)/Decremento Crediti Commerciali (32.358) 41.560
(Incremento)/Decremento Debiti Commerciali 30.775 (68.593)
(Incremento)/Decremento altre attività/passività 14.121 (13.249)
(B) Variazione del capitale circolante 22.634 (51.749)
(C) Incasso proventi finanziari/pagamento interessi passivi (5.853) (10.091)
(D) Imposte pagate (3.550) (5.356)
(E) Flusso di cassa generato (assorbito) dall'attività operativa (A+B+C+D) 46.512 (37.650)
Attività di investimento
(Investimenti)/Disinvestimenti operativi
Differenze Cambio
Variazioni netta delle attività finanziarie
(22 303)
5.392
(4.194)
(6.173)
(10.751)
281
(F) Flusso di cassa generato (assorbito) nelle attività di investimento (21.105) (16.643)
Attività di finanziamento
Incremento/(Decremento) Capitale Sociale e riserve per acquisto di azioni proprie 0 15.084
Altre variazioni incluse quelle di terzi 0 72.618
Variazioni di prestiti, finanziamenti, strum. fin. derivati, leasing finanz., e altri finanz. (19.517) (113.049)
Dividendi incassati/(pagati) (620) (644)
(G) Flusso di cassa generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (20.137) (25.991)
(H) Variazione attività/(passività) discontinuate 0 85.996
Variazione netta delle disponibilità monetarie (E+F+G+H) 5.270 5.712
Disponibilità liquide iniziali 69.810 77.709
Variazione cassa per attività destinate ad essere cedute 0 (8.444)
Effetto variazione dei tassi di cambio sulle disponibilità liquide 2 188 (5.116)
Effetto variazione di perimetro 379 (21)
Variazione netta delle disponibilità monetarie 5.270 5.712
Disponibilità liquide finali 77.647 69.810

Le note esplicative sono parte integrante del seguente bilancio consolidato.

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E-Market
SDIR Certific

NOTE ESPLICATIVE AL BILANCIO CONSOLIDATO DELL'ESERCIZIO 2021

Profilo ed attività del Gruppo

TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A. (di seguito "la Società da essa controllate (di seguito "Gruppo TREVI o "il Gruppo") svolgono la propria attività nel settore dei servizi di ingegneria delle fondazioni per opere civili, infrastrutturali e costruzione di attrezzature per fondazioni speciali (di seguito "Fondazioni").

Tali attività sono coordinate dalle due società operative principali del Gruppo:

  • · Trevi S.p.A., al vertice del campo di attività dell'ingegneria del sottosuolo;
  • · Soilmec S.p.A., che guida la relativa divisione e commercializza attrezzature per l'ingegneria del sottosuolo.

TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A. è quotata alla Borsa di Milano dal luglio 1999.

Criteri generali di redazione

Il presente progetto di bilancio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 29 giugno 2022

Il bilancio consolidato 2021 è stato predisposto nel rispetto dei Principi Contabili Internazionali ("IFRS") emessi dall'International Accounting Standards Board ("IASB") e omologati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'Art. 9 del D. Lgs. n. 38/2005. Per IFRS si intendono anche tutti i principi contabili internazionali rivisti ("IAS") e tutte le interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee ("IFRIC"), precedentemente denominate Standing Interpretations Committee ("SIC"). Il bilancio è redatto sulla base del principio del costo storico ad eccezione degli strumenti finanziari derivati che sono stati valutati al fair value. Il bilancio consolidato è redatto in migliaia di Euro, salvo ove diversamente indicato. Il bilancio consolidato fornisce informazioni comparative riferite all'esercizio precedente.

Il bilancio consolidato del Gruppo Trevi è stato predisposto applicando il presupposto della continuità aziendale.

In particolare, in sede di approvazione del progetto di bilancio 2021 il Consiglio di Amministrazione ha proceduto a compiere tutte le necessarie valutazioni circa la sussistenza del presupposto della continuità aziendale tenendo conto, a tal fine, di tutte le informazioni disponibili relativamente ai prevedibili accadimenti futuri.

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Nel determinare se il presupposto della continuazione dell'attività sia applicabile anche in occasione del presente bilancio, gli Amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno – ma non limitato – a dodici mesi dopo la data di riferimento del bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021. Sono stati presi in considerazione i principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi in merito alla continuità. In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha tenuto in considerazione le valutazioni che erano state effettuate in occasione dell'ultimo bilancio di esercizio e dell'ultima relazione semestrale, ponendo particolare attenzione sulle circostanze che erano state identificate quali possibili fattori di rischio in tale sede, al fine di verificarne lo status. In linea con quanto era stato rilevato in occasione del bilancio al 31 dicembre 2020 nonché della relazione semestrale al 30 giugno 2021, nel caso di Trevifin e del Gruppo Trevi, gli indicatori di rischio da valutare con particolare attenzione sono tuttora quelli rientranti nell'area finanziaria e, in particolare, quelli legati alle possibili conseguenze derivanti dal mancato rispetto di alcune previsioni dell'Accordo di Ristrutturazione (e del piano sottostante allo stesso) e ai rapporti con le Banche Finanziatrici.

Il Consiglio di Amministrazione, sulla base delle circostanze e delle considerazioni esposte nel paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale", ritiene quindi appropriato redigere il bilancio di esercizio e consolidato adottando il presupposto della continuità aziendale.

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Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale Introduzione

Introduzione

La presente sezione ha lo scopo di: (i) esaminare la correttezza dell'applicazione del presupposto relativo alla continuità aziendale ai bilanci (d'esercizio e consolidato) relativi all'esercizio 2021 della Società e del Gruppo (come infra definito), anche alla luce della situazione economica, finanziaria e patrimoniale e delle ulteriori circostanze che possono assumere rilievo a tal fine; e (ii) identificare le incertezze al momento esistenti, valutando la significatività delle stesse e la probabilità che possano essere superate, prendendo in considerazione le misure poste in essere dal management e gli ulteriori fattori di mitigazione.

Si ricorda che, già in occasione dell'approvazione del bilancio di esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2021, erano stati individuati dalla direzione aziendale alcuni fattori di rischio per la continuità aziendale e, in particolare: (a) il rischio relativo al mancato rispetto delle clausole contrattuali contenute nell' Accordo di Ristrutturazione (come infra definito) e dalle possibili conseguenze derivanti da tale circostanza, anche alla luce dei rapporti con le Banche Finanziatrici (come infra definite); (b) gli eventuali rischi legati all'andamento della liquidità del Gruppo per un periodo di almeno 12 mesi a partire dalla data di riferimento del presente bilancio; e (c) il rischio derivante dall'eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi di risanamento, come previsti dal Nuovo Piano Consolidato (come infra definito).

A tale riguardo, si ricorda altresì che come ampiamente indicato nelle note esplicative al bilancio a cui si rimanda, sia nell'ambito della relazione sulla gestione relativa al bilancio (d'esercizio e consolidato) al 31 dicembre 2020 che nella relazione relativa alla semestrale al 30 giugno 2021, il Consiglio di Amministrazione, dopo aver attentamente ed esaustivamente valutato i rischi a cui la continuità era esposta, come sopra sintetizzati, aveva ritenuto appropriata l'adozione del presupposto della continuità aziendale, pur segnalando quale residua incertezza significativa la positiva conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici in relazione alle proposte di modifica all'Accordo di Ristrutturazione al tempo formulate dalla Società (su cui si richiama quanto esposto nelle rispettive relazioni sulla gestione). Ai fini della presente relazione, la continuità aziendale va dunque valutata tenendo conto delle circostanze predette e degli aggiornamenti disponibili in merito all'evolversi delle stesse successivamente alla data di approvazione della relazione semestrale, da considerarsi fino alla data di formazione del presente bilancio.

L'operazione di ristrutturazione e di ripatrimonializzazione del Gruppo conclusasi nel 2020

· Al fine di fare fronte alla grave situazione di tensione economico-finanziaria della Società e del gruppo ad essa facente capo (il "Gruppo Trevi" o il "Gruppo"), a partire dal 2017 la Società ha avviato un processo di ripatrimonializzazione e di ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo, che ha portato alla sottoscrizione in data 5 agosto 2019 di un accordo di ristrutturazione ex articolo 182 bis 1.fall. tra, inter

alios, la Società, e le controllate Trevi e Soilmec, da una parte, e gli istituti finanziatori del Gruppo (le "Banche Finanziatrici"), dall'altra parte, il quale è stato successivamente omologato con decreto della Corte d'Appello di Bologna in data 10 gennaio 2020 (1'' Accordo di Ristrutturazione'').

  • · L'Accordo di Ristrutturazione e la relativa manovra finanziaria si innestavano su un piano industriale, economico e finanziario relativo al Gruppo Trevi per il periodo 2018-2022 (il "Piano Consolidato Originario") – elaborato nel corso degli esercizi 2018 e 2019 – il quale è stato approvato, nella sua versione finale, dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 2 agosto 2019.
  • · Successivamente all'omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione, il Gruppo ha dato piena attuazione a tutte le principali operazioni societarie/straordinarie ivi previste quali, inter alia:

i) un aumento di capitale pari a Euro 150,8 milioni (l'"Aumento di Capitale"), di cui (i) una parte offerta in opzioni ai soci è stata interamente sottoscritta per Euro 130 milioni, di cui Euro 87,7 tramite versamento di denaro (Euro 77,4 milioni circa riferiti a CDPE Investimenti S.p.A. e Polaris Capital Management LLC), ed Euro 42,3 milioni con la conversione da parte delle principali Banche Finanziatrici di crediti finanziari vantati nei confronti della Società, secondo un rapporto di conversione pari a 4,5:1; e (ii) una parte riservata alle Banche Finanziatrici, con esclusione del diritto di opzione, è stata sottoscritta per Euro 20,8 milioni tramite conversione dei crediti finanziari vantati dalle banche stesse nei confronti della Società, secondo il medesimo rapporto di conversione pari a 4,5:1.

ii) la dismissione in data 31 marzo 2020 di Drillmec S.p.A., Petreven S.p.A. e di tutte le società al tempo facenti parte del Gruppo Trevi e operanti nel settore dell'Oil&Gas in favore del gruppo indiano facente capo a Megha Engineering & Infrastructures Ltd., primario operatore indiano del settore delle infrastrutture ("MEIL"), tra i leader mondiali del settore. I proventi derivanti da tale dismissione sono stati destinati al rimborso di parte dell'indebitamento gravante sulle società della divisione Oil&Gas, mentre la parte residua di tale indebitamento è stata accollata da parte di Trevifin e riscadenziata in maniera uniforme al debito oggetto di ristrutturazione;

iii) l'erogazione da parte di alcune Banche Finanziatrici di nuova finanza per cassa per un importo complessivamente pari a Euro 12.878.866,00, dei quali Euro 12.000.000,00 erogati prima dell'omologa, in attuazione dell'autorizzazione del Tribunale di Forlì ai sensi dell'art. 182 quinquies 1.fall., ed Euro 878.866,00 erogati successivamente dell'omologa, ai sensi dell'art. 182 quater 1.fall.; iv) il consolidamento e il riscadenziamento della maggior parte del debito bancario al 31 dicembre

2024, e la riduzione del relativo tasso di interesse;

v) la conferma delle linee di credito esistenti e la concessione di nuove linee di credito per firma, volte a consentire al Gruppo di emettere le garanzie richieste nell'ambito della propria attività ordinaria, per complessivi circa Euro 200 milioni, una parte delle quali - pari a complessivi Euro 14,7 milioni erogate anche durante il periodo antecedente l'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell'articolo 182 quinquies 1.fall.; e

vi) il riscadenziamento sino a tutto il 31 dicembre 2024, e la modifica dei relativi termini e condizioni del prestito obbligazionario denominato «Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A. 2014 - 2019» emesso da Trevifin nell'esercizio 2014 per un valore di Euro 50 milioni (il "Prestito Obbligazionario").

Eventi successivi all'operazione di ristrutturazione

Successivamente al perfezionamento dell'Accordo di Ristrutturazione, sintetizzate nel paragrafo precedente, si sono verificati i seguenti eventi principali:

  • · in data 31 gennaio 2021 la Società ha comunicato al mercato che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data in relazione all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 – influenzato dagli effetti negativi della pandemia da Covid-19 sull'economia mondiale che ha condizionato l'attività del Gruppo – era possibile prevedere che, in sede di approvazione del bilancio consolidato del Gruppo Trevi si sarebbe verificato il mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione, segnatamente il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA ricorrente consolidati;
  • · in data 24 febbraio 2021, Trevifin ha informato il mercato circa l'avvio delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici volte all'individuazione delle modifiche agli accordi in essere necessarie per fare fronte al prevedibile mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione in occasione dell'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2020. La Società ha inoltre informato il mercato circa il fatto che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data relative all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 e delle ulteriori analisi allora in corso sulle prospettive della Società nell'attuale contesto di mercato, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19, emergeva un generale rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano Consolidato Originario, che apparivano pertanto non interamente realizzabili nell'arco temporale considerazione di ciò, nelle interlocuzioni avviate con le Banche Finanziatrici la Società ha avanzato l'ipotesi sia di concessione degli usuali waiver e modifiche ai parametri finanziari originariamente fissati nell'Accordo di Ristrutturazione, sia di rideterminazione di alcune scadenze previste nell'esercizio in corso in relazione a talune esposizioni, sulla base di un nuovo piano industriale che tenesse conto dell'attuazione, da recepire in un nuovo accordo con le Banche Finanziatrici.

Gli eventi successivi a quelli sopra elencati e le ulteriori azioni intraprese dal management nel frattempo saranno trattati nel prosieguo della presente sezione, con riferimento alle specifiche aree di rischio cui si riferiscono. Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto

Le attuali condizioni dei mercati in cui opera il Gruppo Trevi, associate alla complessa situazione del Gruppo, hanno richiesto alla direzione della Società di svolgere, già in occasione dell'ultimo bilancio

di esercizio nonché dell'ultima relazione semestrale, valutazioni particolarmente accurate in merito al presupposto della continuità aziendale, con specifico riguardo ad alcune aree di rischio.

Già ai fini dell'approvazione del progetto di bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, il Consiglio di Amministrazione aveva proceduto a compiere tutte le necessarie valutazioni circa la sussistenza del presupposto della continuità aziendale tenendo conto, a tal fine, di tutte le informazioni disponibili relativamente ai prevedibili accadimenti futuri.

Nel determinare se il presupposto dell'attività sia applicabile anche in occasione anche in occasione del presente bilancio, gli Amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno -- ma non limitato -- a dodici mesi dopo la data di riferimento del bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021. Sono stati presi in considerazione i principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi in merito alla continuità. In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha tenuto in considerazione le valutazioni che erano state effettuate in occasione dell'ultimo bilancio di esercizio e dell'ultima relazione semestrale, ponendo particolare attenzione sulle circostanze che erano state identificate quali possibili fattori di rischio in tale sede, al fine di verificarne lo status. In linea con quanto era stato rilevato in occasione del bilancio al 31 dicembre 2020 nonché della relazione semestrale al 30 giugno 2021, nel caso di Trevifin e del Gruppo Trevi, gli indicatori di rischio da valutare con particolare attenzione sono tuttora quelli rientranti nell'area finanziaria come indicato in premessa del presente capitolo e, in particolare, quelli legati alle possibili conseguenze derivanti dal mancato rispetto di alcune previsioni dell'Accordo di Ristrutturazione (e del piano sottostante allo stesso) e ai rapporti con le Banche Finanziatrici.

A tal proposito, anche per sgombrare il campo da eventuali fraintendimenti, va comunque evidenziato preliminarmente che, come già esposto nel precedente paragrafo e nella gestione, e relative note esplicative, relative al bilancio al 31 dicembre 2020 e alla semestrale al 30 giugno 2021, le operazioni previste dall'Accordo di Ristrutturazione, sono state poste integralmente in essere in sostanziale conformità alle previsioni degli accordi originari, e ciò ha consentito alla Società e al Gruppo Trevi di riequilibrare immediatamente la propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria rispetto alla precedente situazione di crisi che aveva determinato la necessità di addivenire alla sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione stesso. Ciò trova conferma nella circostanza che il Gruppo Trevi, nonostante i consistenti ritardi nell'omologazione e, conseguentemente, nella successiva attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione e del piano ad esso sotteso (che pure hanno comportato maggiori costi a carico della Società e una minore marginalità) e nonostante il successivo scoppio della pandemia Covid-19 proprio a cavallo del completamento dell'Aumento di Capitale (che ne ha, con ogni probabilità, influenzato negativamente il pieno successo), è riuscito a ottenere risultati coerenti con gli scenari prudenziali che il management aveva elaborato proprio al fine di verificare la perdurante tenuta del piano (inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale), e a rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione alla data di verifica del 30 giugno 2020. Tuttavia, il protrarsi della pandemia, con la seconda ondata della diffusione del virus, le misure restrittive progressivamente più stringenti che gli Stati e le imprese sono stati costretti ad adottare nel

corso del 2020 (restrizioni alla circolazione di persone e merci, chiusura di stabilimenti, misure di sicurezza, ecc.), la conseguente contrazione degli investimenti a livello internazionale e i consistenti ritardi nell'acquisizione di nuovi ordini e ritardi nell'esecuzione di alcuni progetti in corso e/o da acquisire, nonché il verificarsi di alcuni eventi ulteriori (quali la cancellazione ovvero la mancata acquisizione di alcune commesse) hanno influenzato negativamente i risultati del Gruppo a partire dal secondo semestre 2020, comportando un peggioramento di tutti i principali indicatori (fatturato, EBITDA e Posizione Finanziaria Netta) rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Originario per il medesimo periodo e una minore generazione di cassa netta, seppure con risultati economici in linea rispetto agli scenari prudenziali elaborati dal management e inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale. Le incertezze sulla continuità aziendale relative al Gruppo Trevi, così come le valutazioni sulla probabilità che le stesse vengano superate, vanno quindi inquadrate in tale ambito e analizzate alla luce delle conseguenze che tali circostanze hanno avuto e/o potranno avere sul processo di risanamento e, in generale, sull'attività del Gruppo Trevi.

In particolare, i già segnalati scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario rilevati in particolare a partire dal secondo semestre 2020, hanno comportato, da un lato, il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione e, dall'altro, la necessità di aggiornare gli obiettivi del suddetto piano - sempre nel rispetto delle originarie linee strategiche - e di rivedere le previsioni per i prossimi esercizi, mediante l'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Società in data 23 aprile 2021 di un nuovo piano industriale relativo al periodo 2021-2024. Tale nuovo piano è stato successivamente aggiornato, in un primo momento, al fine di recepire i dati contabili al 30 giugno 2021 e, successivamente, al fine di estendere il relativo arco temporale al periodo 2022-2026 nonché al fine di tenere conto di alcuni aspetti, tra cui le performance registrate nel corso dell'anno 2021 e alcuni elementi prudenziali negli anni di piano (il "Nuovo Piano Consolidato").

Tale piano prevede livelli inferiori sia di ricavi che di EBITDA rispetto al Piano Consolidato Originario, così come una minore generazione di cassa e, conseguentemente, una Posizione Finanziaria Netta debitoria stabilmente più elevata.

Va detto altresì che il Nuovo Piano Consolidato considera come arco temporale il periodo 2022-2026, mentre il Piano Consolidato Originario considerava il periodo 2019-2022 (prevedendo che, al termine di tale periodo, fossero raggiunti gli obiettivi finali di risanamento del Gruppo). L'orizzonte temporale del Nuovo Piano Consolidato va dunque oltre quello del Piano Consolidato Originario. Tale circostanza implica evidentemente che il raggiungimento degli obiettivi di risanamento del Gruppo Trevi che, nell'ambito del Piano Consolidato Originario, era previsto per la fine dell'esercizio 2022, nell'ambito del Nuovo Piano Consolidato vada valutato in tale arco temporale più ampio.

Più nello specifico, gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario, e la conseguente necessità di elaborare e approvare il Nuovo Piano Consolidato comportano le seguenti conseguenze:

(i) il mancato rispetto di alcuni obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e la necessità di richiedere alle Banche Finanziatrici la sottoscrizione di un nuovo accordo che tenga conto delle previsioni del Nuovo Piano Consolidato. Su tale punto, si veda più nello specifico il successivo paragrafo;

(ii) una minore generazione di cassa rispetto a quella prevista dal Piano Consolidato Originario e la necessità, dunque, di valutare se tale circostanza possa far emergere, nell'orizzonte considerato, situazioni di tensione di cassa tali da non consentire la normale operatività del Gruppo; e

(iii) gli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, che hanno determinato la necessità di approvare il Nuovo Piano Consolidato e la conseguente necessità di valutare la perdurante capacità del Gruppo di riequilibrare la propria situazione economica e finanziaria.

Tali incertezze possono essere tutte ricondotte all'interno di una complessiva categoria di "rischio finanziario", che si sostanzia nella capacità della Società, a fronte delle circostanze sopra descritte, di rispettare gli impegni finanziari assunti nonché di generare elo reperire risorse sufficienti per soddisfare le proprie esigenze finanziarie a sostegno del business, del programma di investimenti e degli obiettivi del Nuovo Piano Consolidato. Il ragionevole superamento di tali incertezze, come si vedrà nei successivi paragrafi, va valutato alla luce delle azioni intraprese dal management e dipende dal raggiungimento di un nuovo accordo con le Banche Finanziatrici in merito a una manovra finanziaria a supporto degli obiettivi di risanamento della Società.

Nei paragrafi successivi si esamineranno in maniera analitica le circostanze prese in considerazione al fine di determinare la correttezza dell'applicazione del presupposto della continuità aziendale al progetto di bilancio al 31 dicembre 2021.

Il mancato rispetto degli obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e le richieste di modifica formulate alle Banche Finanziatrici

Con riferimento all'Accordo di Ristrutturazione, le conseguenze della complessiva situazione nella quale si trova il Gruppo Trevi per effetto degli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario possono essere così sintetizzate.

A. Violazione dei parametri finanziari alla data di verifica del 31 dicembre 2020: sulla base dei risultati relativi all'esercizio 2020, come risultanti dal relativo bilancio consolidato, il Gruppo Trevi non è stato in grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione per la data di verifica del 31 dicembre 2020. In particolare, l'Accordo di Ristrutturazione prevede che, alla data di verifica che cade il 31 dicembre 2020, le Società Proponenti avrebbero rispettato i seguenti parametri finanziari:

Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / EBITDA inferiore o uguale a 4,5x ("Leverage Ratio"); e

· Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / Patrimonio Netto Consolidato inferiore o uguale a 1,8x ("Debt/Equity Ratio").

Alla luce dei risultati derivanti dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, tali parametri finanziari non risultavano rispettati e, in particolare: (a) il Leverage Ratio risultava pari a 5,37x; e (b) il Debt/Equity Ratio risultava pari a 2,15x. Tale circostanza implica le seguenti possibili conseguenze, che costituiscono possibili rischi per la continuità aziendale: (i) la formale dichiarazione da parte delle Banche Finanziatrici circa il verificarsi di un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e la conseguente attivazione dei rimedi contrattualmente previsti, tra cui la decadenza dal beneficio del termine in relazione all'indebitamento oggetto dell'Accordo di Ristrutturazione, e la richiesta di immediato rimborso anticipato dell'indebitamento medesimo; e (ii) l'interruzione da parte delle Banche Finanziatrici delle linee di credito a breve termine per cassa e per firma previste dall'Accordo di Ristrutturazione, facendo venire meno il necessario sostegno finanziario al Gruppo. Quanto sopra, rende necessario un formale impegno delle Banche Finanziatrici a non avvalersi di alcuno di tali rimedi e una rinuncia all'esercizio degli stessi in conseguenza di tali violazioni, nonché l'impegno delle Banche Finanziatrici stesse a consentire l'utilizzo delle linee di credito a breve termine per cassa e per firma necessarie per supportare il business del Gruppo come più ampiamente descritto nel seguito;

B. Necessità di aggiornare i parametri finanziari per le successive date di verifica: le previsioni del Nuovo Piano Consolidato denotano che, con ogni probabilità, le Società Proponenti non saranno in grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione anche alle successive date di verifica. Infatti, i parametri finanziari che erano stati inseriti nell'Accordo di Ristrutturazione, e che le Società Proponenti si sono impegnate a rispettare a ciascuna data di verifica che cade il 30 giugno e il 31 dicembre di ciascun esercizio, erano basati sulle previsioni del Piano Consolidato Originario che, come si è detto, sono da ritenersi superate alla luce dei risultati raggiunti dal Gruppo, i quali mostrano un andamento peggiorativo rispetto alle previsioni originarie. Il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti alle successive date di verifica costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e comporterebbe le conseguenze già descritte al precedente paragrafo A., esponendo la Società e il Gruppo Trevi alle relative incertezze sulla continuità. Ciò implica la necessità di prevedere dei parametri finanziari rivisti ed allineati rispetto alle previsioni del Nuovo Piano Consolidato e, a tal fine, si è reso necessario richiedere alle Banche Finanziatrici che dessero il proprio consenso alle modifiche dell'Accordo di Ristrutturazione volte a: (a) dare atto, da un lato, della circostanza che si sono verificati degli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario i quali hanno richiesto la predisposizione ed approvazione del Nuovo Piano Consolidato; e (b) prevedere dei nuovi parametri finanziari, modificati al fine di renderli coerenti con il Nuovo Piano Consolidato:

C. Necessità di chiedere lo spostamento di alcune scadenze finanziarie: come detto, gli scostamenti

rispetto al Piano Consolidato Originario, derivanti dalle conseguenze della pandemia da Covid-19, implicano un costante minore dimensionamento delle disponibilità liquide rispetto al Piano Consolidato Originario nel corso del biennio 2021-2022. In particolare, l'attuale Accordo di Ristrutturazione prevede che la gran parte dell'indebitamento finanziario nei confronti delle Banche Finanziatrici sia rimborsato bullet al 31 dicembre 2024 e, inoltre, esistono alcune scadenze finanziarie nel corso dei prossimi 12 mesi che non sono coerenti con la generazione di cassa del Gruppo come previsti dal Nuovo Piano Consolidato. Ovviamente il mancato rimborso di tali importi costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e potrebbe comportare conseguenze analoghe a quelle descritte ai precedenti punti (i) e (ii) di cui al precedente Paragrafo A, e le Banche Finanziatrici potrebbero esercitare i rimedi sopra descritti. Ciò rappresenta evidentemente un ulteriore elemento di incertezza da tenere in considerazione rispetto alla continuità aziendale, e ha reso necessario chiedere alle Banche Finanziatrici, da un lato, una sospensione dei suddetti obblighi di rimborso e, dall'altro, un riscadenziamento degli stessi a una data che sia coerente con i flussi di cassa previsti dal Nuovo Piano Consolidato.

Più in generale, le circostanze sopra descritte hanno richiesto al management di adoperarsi per elaborare e concordare con le Banche Finanziatrici una nuova manovra finanziaria, correttiva di quella che era stata posta alla base dell'Accordo di Ristrutturazione, al fine di rendere la struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo coerente con la nuova situazione.

Con riferimento alle circostanze sopra descritte, alle azioni intraprese al riguardo dal management e allo status delle stesse, si rimanda alle considerazioni svolte nei paragrafi successivi, e in particolare a quanto si dirà con riferimento all'Accordo di Standstill (come infra definito) e alle successive interlocuzioni, ancora in corso, con le Banche Finanziatrici finalizzate alla sottoscrizione del Nuovo Accordo (come infra definito).

Rischi relativi all'andamento della liquidità dei prossimi 12 mesi

In coerenza con le valutazioni svolte in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, un elemento che è stato valutato con particolare attenzione, alla luce della minor generazione di cassa prevista dal Nuovo Piano Consolidato, è l'idoneità dei livelli di cassa previsti nei prossimi 12 mesi a garantire l'ordinaria operatività del Gruppo, il finanziamento delle relative commesse e il regolare pagamento dei fornitori. A fini di chiarezza, va premesso che appare improbabile, alla luce della complessiva situazione, ipotizzare che possano essere concesse al Gruppo, quantomeno nel breve periodo, nuove linee di credito per cassa non previste dal Piano Consolidato Originario. Il Gruppo dovrà quindi essere in grado di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie esclusivamente tramite il ricorso alle linee di credito esistenti per il finanziamento del circolante e tramite i flussi attivi derivanti dalla propria attività ordinaria, fatta unicamente eccezione per il possibile ricorso a linee per la cessione pro-soluto dei crediti rientranti

nell'indebitamento finanziario consentito ai sensi dell'Accordo di Standstill nonché dal successivo Nuovo Accordo. Tale aspetto risulta come è ovvio centrale nella valutazione del presupposto della continuità aziendale, e ha reso necessaria, già in occasione del bilancio al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, un'attenta verifica delle previsioni di cassa dei 12 mesi successivi, per accertarsi che, sulla base delle previsioni elaborate dal management, i flussi attivi derivanti dall'attività siano ragionevolmente idonei a sostenere tempo per tempo le esigenze finanziarie del Gruppo senza ricorso a nuove linee di credito, e senza causare prevedibili situazioni di tensione di cassa. Tale verifica aveva dato esito positivo in occasione dell'approvazione del bilancio 2020 e della relazione semestrale 2021, ed è stata ripetuta anche ai fini dell'approvazione del bilancio 2021. A questo fine, come si dirà più diffusamente nel prosieguo, la Direzione Aziendale ha aggiornato le previsioni di cassa che erano state effettuate in occasione dell'approvazione della relazione semestrale consolidata sulla base dei dati actual ed ha esteso tali previsioni sino al 31 dicembre 2022. Da tale esercizio emerge la ragionevole aspettativa di una situazione positiva di cassa del Gruppo almeno fino ad allora, sul presupposto del raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici, che consenta l'attuazione della Nuova Manovra Finanziaria (come di seguito descritta e definita), ivi incluso l'utilizzo delle linee di credito per firma necessarie nell'ambito delle commesse di cui le Società del Gruppo sono parte.

Rischi conseguenti agli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario e al possibile mancato raggiungimento degli obiettivi di riequilibrio economico-finanziario

In coerenza con le valutazioni svolte in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, uno degli elementi presi in considerazione al fine di valutare le incertezze sulla continuità aziendale è se le previsioni del Nuovo Piano Consolidato, anche alla luce delle ultime risultanze circa l'andamento del Gruppo, appaiono comunque idonee a consentire, entro il relativo arco temporale di riferimento, il raggiungimento di un riequilibrio economico-finanziario, elemento dal quale dipende altresì la possibilità di raggiungere un accordo con le Banche Finanziatrici in relazione alla manovra finanziaria.

Si segnala in proposito che, sulla base dei dati al 31 dicembre 2021, l'andamento del Gruppo nel corso dell'anno per quanto riguarda i principali indicatori (Ricavi, EBITDA ricorrente e Posizione Finanziaria Netta) è risultato sostanzialmente in linea con le previsioni del Nuovo Piano Consolidato. A questo proposito, va segnalato in particolare che nel corso dell'anno il Gruppo ha generato cassa netta per circa 17,6 milioni di euro, passando da una Posizione Finanziaria Netta pari a 269,4 milioni di euro registrata al 31 dicembre 2020 a 251,8 milioni di euro al 31 dicembre 2021. Inoltre, è stata confermata durante l'anno la tendenza alla crescita del backlog (già segnalata in occasione della relazione semestrale al 30 giugno 2021), grazie ai nuovi ordini acquisiti. I dati consolidati del bilancio al 31 dicembre 2021 confermano in sintesi le tendenze di ripresa del business che erano emerse in occasione della relazione semestrale al 30 giugno

2021, rappresentate nella formazione del Nuovo Piano Consolidato la cui realizzazione è un elemento rilevante per il raggiungimento degli obiettivi di riequilibrio economico-finanziario.

Le analisi svolte in merito ai rischi e alle incertezze cui il Gruppo è esposto, e le misure poste in essere dal management al fine di farvi fronte

Alla luce di quanto sopra, in occasione dell'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, il Consiglio di Amministrazione aveva opportunamente richiesto e ottenuto le informazioni necessarie ad analizzare le circostanze descritte in precedenza, al fine di valutare se tali circostanze rappresentassero effettivamente degli elementi tali da costituire incertezze significative rispetto al presupposto della continuità aziendale e se tali incertezze potessero ragionevolmente essere superate. In tale occasione, i consiglieri avevano ritenuto di approvare il bilancio sul presupposto della continuità, pur segnalando una residua incertezza significativa relativa al rischio di mancato raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici. Il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto dunque opportuno richiedere e ottenere un aggiornamento delle informazioni in merito alle circostanze sopra descritte al fine di valutare la correttezza dell'applicazione della continuità aziendale anche con riferimento all'approvazione del presente bilancio di esercizio al 31 dicembre 2021.

A tal proposito, occorre considerare quanto segue.

L'Accordo di Standstill, le successive interlocuzioni con le Banche Finanziatrici e il Nuovo Accordo

Come già illustrato nelle relazioni sulla gestione relative al 31 dicembre 2020 e alla semestrale al 30 giugno 2021, con riferimento alle circostanze sopra descritte, relative al mancato rispetto di alcune previsioni dell'Accordo di Ristrutturazione, sono state tempestivamente avviate, a partire dal mese di febbraio 2021, interlocuzioni con le Banche Finanziatrici (molte delle quali, si ricorda per inciso, sono divenute azioniste della Società in attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione), con il coinvolgimento dei rispettivi consulenti legali e finanziari. Ad oggi, anche a causa della numerosità dei soggetti coinvolti e delle posizioni non del tutto omogenee del ceto bancario, dette interlocuzioni non si sono ancora concluse con la sottoscrizione di un nuovo accordo, ma sono in uno stadio avanzato come meglio si dirà nel prosieguo.

Nell'ambito delle suddette interlocuzioni, come di prassi, le Banche Finanziatrici hanno chiesto ulteriori informazioni ed approfondimenti alla Società e ai suoi consulenti, anche al fine di poter completare i propri processi istruttori e, successivamente, avviare i propri processi deliberativi. Più in particolare, la Società e le Banche Finanziatrici hanno concordato sull'opportunità, a tutela delle banche stesse ma anche di tutti gli stakeholder, di: (i) sottoporre il Nuovo Piano Consolidato a una independent business review ("IBR"), che verificasse la ragionevole fondatezza delle assunzioni industriali e di mercato poste alla base del Nuovo Piano Consolidato; (ii) definire quanto prima una complessiva proposta di manovra finanziaria (e, se del caso, patrimoniale) a supporto del Nuovo Piano Consolidato, che includa le predette richieste formulate dalla Società, da sottoporre alle Banche Finanziatrici ai fini della sottoscrizione di un nuovo accordo con le stesse (il "Nuovo

Accordo"); e (iii) inquadrare la nuova manovra finanziaria e il Nuovo Accordo nell'ambito di uno degli strumenti previsti dalla legge fallimentare per il risanamento delle imprese in crisi, e dunque di sottoporre il Nuovo Piano Consolidato, la nuova manovra finanziaria e il Nuovo Accordo all'esame di un esperto indipendente affinché rilasci le attestazioni previste dalla legge.

Sempre nel contesto delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici, al fine di gestire la fase corrente e di consentire, nell'interesse di tutte le parti coinvolte e in generale degli stakeholder del Gruppo Trevi, la gestione in continuità del business nelle more dei processi istruttori e decisionali delle banche, era stato sottoscritto in data 5 agosto 2021 un accordo di moratoria e standstill (1"Accordo di Standstill") tra la Società, le controllate italiane Trevi, Soilmec e PSM e le Banche Finanziatrici. L'Accordo di Standstill prevedeva: (î) una generale sospensione degli obblighi relativi al rispetto dei parametri finanziari; (ii) la sospensione degli obblighi di pagamento degli importi dovuti nel corso del 2021; (iii) il mantenimento delle linee di credito esistenti, sia per cassa che per firma; e (iv) l'impegno a non avvalersi dei rimedi conseguenti al verificarsi degli "Eventi Rilevanti" relativi alle circostanze sopra descritte.

In coerenza con quanto sopra previsto, in data 22 dicembre 2021, nel contesto delle interlocuzioni sopracitate, sono state illustrate alle Banche Finanziatrici le linee guida di una prima ipotesi di manovra finanziaria (su cui si veda il comunicato stampa del 22 dicembre 2021, consultabile sul sito internet della Società) che prevedeva, tra l'altro (i) un rafforzamento patrimoniale da realizzare mediante un aumento di capitale per cassa da Euro 20 milioni e una conversione in capitale di Euro 60 milioni di credito bancario, (ii) il riscadenziamento del rimborso delle linee di credito a medio-lungo termine fino al 2026, con connessa modifica dei relativi parametri finanziari, (iii) l'estensione al 2026 della scadenza del Prestito Obbligazionario; (iv) la conferma delle linee di firma attualmente concesse al Gruppo, nella misura dell'80% del valore del complessivo plafond concesso ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione. Unitamente all'ipotesi di manovra, è stata sottoposta alle Banche Finanziatrici la richiesta di estendere dal 31 dicembre 2021 al 30 aprile 2022 la durata dell'Accordo di Standstill.

Le Banche Finanziatrici, tuttavia, hanno subordinato l'estensione dell'Accordo di Standstill al raggiungimento di un accordo di massima sulle linee guida della nuova manovra finanziaria. Di conseguenza, in data 31 dicembre 2021 l'Accordo di Standstill è scaduto, e non è stato formalmente rinnovato. Tuttavia, le parti hanno continuato le relative interlocuzioni in relazione alla nuova manovra finanziaria, e stanno operando un regime di standstill "de facto", come dimostra il fatto che le Banche Finanziatrici non solo non hanno ad oggi esercitato (né manifestato l'intenzione di esercitare) i rimedi previsti dall'Accordo di Ristrutturazione ma, oltre a portare avanti le succitate trattative in merito alla nuova ipotesi di manovra, hanno continuato a supportare il Gruppo, non riducendo gli utilizzi delle linee autoliquidanti e consentendo l'emissione di alcune garanzie individuate quali urgenti dalla Società nell'ambito dei progetti di cui le società del Gruppo sono parte e continuando a mettere a disposizione le linee di credito per cassa.

Il management, con l'ausilio degli advisor, ha nel contempo portato avanti le trattative sia con le Banche Finanziatrici che con i principali azionisti volte a definire la nuova manovra finanziaria. A tale riguardo, in data 26 aprile 2022 il Consiglio di Amministrazione aveva approvato una proposta di manovra finanziaria,

parzialmente diversa da quella approvata a dicembre, di cui è stata data informativa al mercato (su cui si veda il comunicato stampa del 26 aprile 2022, consultabile sul sito internet della Società). Tale proposta di manovra è stata successivamente modificata ulteriormente al fine di tenere conto delle interlocuzioni nel frattempo intercorse con le Banche Finanziatrici. L'ultima versione della manovra finanziaria è quella trasmessa alle Banche Finanziatrici in data 9 giugno 2022 (la "Nuova Manovra Finanziaria"), la quale prevede, in estrema sintesi:

(a) che la stessa sia posta in esecuzione di un accordo basato su un piano attestato di risanamento ai sensi dell'art 67, comma III, lett.(d) della 1.fall.

(b) un aumento di capitale per cassa offerto in opzione ai soci per massimi Euro 25 milioni (ma in nessun caso superiore all'importo di debito oggetto di conversione), interamente garantiti pro quota dai soci CDPE Investimenti S.p.A. ("CDPE") e Polaris Capital Management LLC ("Polaris" e, congiuntamente a CDPE, i "Soci Istituzionali");

(c) un aumento di capitale riservato alle Banche Finanziatrici, da sottoscriversi tramite conversione dei crediti bancari in azioni ordinarie della Società, per un controvalore minimo di crediti almeno pari a 20 milioni di Euro, con facoltà per le Banche Finanziatrici di convertire un importo superiore a tale importo minimo;

(d) la subordinazione e postergazione di una porzione del debito bancario fino a un massimo di Euro 40 milioni, lasciando in capo alle Banche Finanziatrici la scelta tra conversione e subordinazione dei relativi crediti;

(e) l'estensione della scadenza finale dell'indebitamento a medio-lungo termine sino al 31 dicembre 2026, con introduzione di un piano di ammortamento a partire dal 2023;

(f) la concessione/conferma di linee di credito per firma a supporto dell'esecuzione del Nuovo Piano Consolidato;

(g) l'estensione al 2026 della scadenza del Prestito Obbligazionario.

Con riferimento alle interlocuzioni in corso con le Banche Finanziatrici e con i principali azionisti, la Società ha ricevuto in data 10 maggio e 17 maggio 2022, rispettivamente, da CDPE e da Polaris, delle lettere di conferma dell'impegno degli stessi, subordinatamente alla definitiva approvazione da parte dei relativi organi deliberanti e ad alcune ulteriori condizioni, tra cui il raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici, a sottoscrivere pro quota il sopra menzionato aumento di capitale in opzione, e a garantire, sempre pro-quota, la sottoscrizione dell'eventuale inoptato, fino a Euro 20 milioni. Sulla base delle interlocuzioni successivamente condotte dalla Società con i Soci Istituzionali, questi ultimi hanno confermato il proprio impegno fino a Euro 25 milioni, fermo restando che lo stesso non potrà essere superiore all'importo finale dell'aumento di capitale per conversione sottoscritto dalle Banche Finanziatrici. Inoltre, in data 17 giugno 2022 la Società ha altresi ricevuto dai consulenti delle Banche Finanziatrici una comfort letter nella quale gli stessi hanno confermato - per conto di alcune Banche Finanziatrici congiuntamente titolari di una percentuale pari a circa il 75% di tutti i crediti per cassa e firma vantati dall'intero ceto bancario nei confronti delle società del Gruppo interessate nonché facenti

parte del c.d. steering committee - il perdurante interesse di tali banche a valutare l'operazione di ristrutturazione del Gruppo e che, subordinatamente inter alia all'esito positivo delle analisi attualmente in corso sulla documentazione di supporto fornita dalla Società nonché al raggiungimento di un accordo tra tutte le Banche Finanziatrici e la Società in merito al contenuto definitivo della Nuova Manovra Finanziaria, le stesse intendono sottoporre tale manovra e il Nuovo Accordo all'approvazione dei rispettivi organi deliberativi.

A tale riguardo, si segnala che sebbene tale comfort letter sia stata trasmessa per conto solo di alcune delle Banche Finanziatrici, le stesse come detto sono congiuntamente titolari di una percentuale molto significativa dell'indebitamento vantato dal ceto bancario verso le società del Gruppo interessate, e sono altresì parte dello steering committee. Peraltro, le interlocuzioni con le Banche Finanziatrici sono tuttora in corso e proseguiranno nelle prossime settimane, sia al fine di definire gli elementi di maggior dettaglio della Nuova Manovra Finanziaria (ivi incluso l'accordo tra le banche sulla ripartizione delle linee di credito per firma e sull'ordine di priorità dei pagamenti da effettuare nell'arco del piano), sia al fine di tenere conto delle posizioni dei creditori finanziari diversi dalle Banche Finanziatrici per conto delle quali la comfort letter è stata consegnata. Alla luce di tali elementi, sebbene non si possano escludere posizioni non allineate tra le Banche Finanziatrici, gli amministratori ritengono che esistono le condizioni per raggiungere un punto di incontro soddisfacente per tutte le parti nelle prossime settimane.

Va altresì segnalato che, anche in conformità a quanto previsto dall'Accordo di Standstill, la Società ha posto e sta continuando a porre in essere tutte le attività necessarie al fine di giungere alla sottoscrizione del Nuovo Accordo che recepisca i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria, in particolare:

(i) ha incaricato Alvarez & Marsal, società di consulenza di primario standing, al fine di svolgere l'IBR sul Nuovo Piano Consolidato, attività che è stata completata e già presentata alle Banche Finanziatrici; (ii) sta definendo i termini della proposta di Nuova Manovra Finanziaria con le Banche Finanziatrici e gli

azionisti di riferimento; e

(iii) ha incaricato il Dott. Mario Ravaccia, dello Spada & Partners, quale professionista attestatore incaricato di redigere le attestazioni necessarie relativamente al Nuovo Piano Consolidato e alla Nuova Manovra Finanziaria, e tale attività è attualmente in corso di finalizzazione.

Evidentemente, né il ricevimento delle sopra menzionate comfort letter da parte degli advisor delle Banche Finanziatrici e degli azionisti rilevanti né il completamento delle attività sopra descritte consente, di per sé, di ritenere superata l'incertezza derivante dagli Eventi verificatisi ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione nonché, in generale, dalla necessità di sottoscrivere un Nuovo Accordo con le Banche

2 Si tratta di un comitato ristretto di Banche Finanziatrici che è stato costituito in occasione dell'Accordo di Standstill, sulla base di un accordo interbancario, con funzioni di coordinamento delle stesse, al fine di agevolare ed efficientare le attività di analisi e verifica dell'operazione, e di facilitare le trattative, fermo restando che ciascuna delle Banche Finanziatrici mantiene piena discrezionalità circa l'adesione o meno all'eventuale nuovo accordo.

Finanziatrici volto a recepire i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria. Tale incertezza potrà ritenersi definitivamente superata esclusivamente a seguito del completamento dell'attività di attestazione del Nuovo Piano Consolidato e della positiva valutazione, da parte dei competenti organi di tutte le Banche Finanziatrici, della Nuova Manovra Finanziaria nonché della sottoscrizione ed intervenuta efficacia del Nuovo Accordo. Ciononostante, l'avanzato stato delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici in merito alla Nuova Manovra Finanziaria, nonché le comfort letter ricevute dagli advisor delle stesse nonché dagli azionisti rilevanti, per quanto non vincolanti, unitamente al supporto che le Banche Finanziatrici si sono dichiarate disponibili a continuare a fornire-seppure con qualche difficoltà- in favore del Gruppo consentendo l'emissione di garanzie qualificate quali urgenti dalla Società, rappresentano un segnale di significativo avanzamento nelle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici, che consente di prevedere una positiva conclusione delle trattative.

Prevedibile andamento della liquidità nel corso dei prossimi 12 mesi

Con riferimento all'incertezza segnalata in precedenza relativa al rischio che, a causa della minore generazione di cassa riflessa nelle previsioni del Nuovo Piano Consolidato, possano verificarsi delle situazioni di tensione di cassa nel corso dei 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio, va rilevato quanto segue.

Innanzitutto, va sottolineato che la Direzione Aziendale della Società momitora costantemento della cassa del Gruppo, anche a livello delle singole Divisioni Trevi e Soilmec. Il management predispone un piano di tesoreria fino alla fine dell'anno in corso, che analizza l'andamento della cassa su base settimanale per i primi tre mesi e su base mensile per i mesi successivi, documento che viene aggiornato ogni 4 settimane sulla base dei dati actual a disposizione, provenienti da tutte le legal entity del Gruppo. Tale strumento, i cui risultati vengono analizzati e discussi con il management locale, consente di monitorare la cassa a breve termine, e di avere contezza di eventuali shortfall di cassa con congruo anticipo, in modo da poter adottare le iniziative di volta necessarie. Tale piano di tesoreria è stato da ultimo aggiornato in data 22 aprile 2022, e mostra un andamento della liquidità che, anche nel momento di picco, resta positivo con un margine sufficiente a garantire la normale operatività del Gruppo.

Inoltre, in conformità a quanto previsto dall'Accordo di Standstill, la Società continua a fornire alle Banche Finanziatrici un piano di tesoreria aggiornato, verificato da parte di PricewaterhouseCoopers, relativo alle previsioni di cassa dei 6 mesi successivi, basato su previsioni settimanali per i primi 3 mesi, e su previsioni mensili per i 3 mesi successivi. L'ultimo piano di tesoreria aggiornato è stato fornito alle Banche Finanziatrici in data 3 maggio 2022, e sulla base di queste previsioni non sono emerse criticità relativamente alla situazione di cassa del Gruppo e/o delle singole divisioni nel relativo periodo. A tale riguardo, si ritiene opportuno precisare che tali previsioni assumono naturalmente che le Banche Finanziatrici continuino a supportare il Gruppo ai fini dell'acquisizione ed esecuzione delle relative commesse / ordini per l'intero periodo oggetto di analisi, attraverso l'emissione delle garanzie richieste.

Il management ha predisposto, inoltre, analisi approfondite andamento della liquidità nel corso dei 12 mesi successivi alla data di chiusura del bilancio al 31 dicembre 2021, predisposta raccogliendo

le necessarie informazioni da parte di tutte le legal entity del Gruppo, che esamina il prevedibile andamento della liquidità sino al 31 dicembre 2022. Tali analisi hanno confermato l'assenza di situazioni critiche dal punto di vista della cassa, tali da poter compromettere l'ordinaria operatività del Gruppo.

Il Consiglio di Amministrazione, ai fini dell'approvazione del presente progetto di bilancio, ha comunque esaminato l'aggiornamento di tale liquidity analysis sino al 31 dicembre 2022. Pertanto, sulla base di tali proiezioni, è ragionevolmente prevedibile che la cassa minima del Gruppo si mantenga a un livello sufficiente per consentire al Gruppo di gestire la propria normale attività corrente secondo criteri di continuità e di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie per tutto il periodo considerato.

Il monitoraggio del management relativamento della liquidità del Gruppo appare dunque adeguato alla situazione e le risultanze dell'analisi svolta non mostrano allo stato situazioni di di shortfall di cassa fino a dicembre 2022. Le previsioni di cassa appaiono redatte in modo ragionevolmente prudenziale.

In conclusione, tenuto conto che (i) le previsioni di tesoreria vengono svolte con metodologie consolidate nel tempo, (ii) tali previsioni sono oggetto di verifica da parte di un soggetto terzo e condivise periodicamente con le Banche Finanziatrici, e (iii) al 31 marzo u.s. Divisione Trevi ha acquisito ordini pari a circa il 92% dei ricavi che si prevede di realizzare nell'anno 2022, e Divisione Soilmec ha acquisito ordini pari a circa il 69% dei ricavi che si prevede di realizzare nell'anno 2022, ferme restando le possibili conseguenze, come sopra esposte, derivanti dal mancato rispetto delle clausole contrattuali dell'Accordo di Ristrutturazione, al momento si ritiene che il rischio relativo alle previsioni di tesoreria sia adeguatamente monitorato e mitigato.

Il raggiungimento dei target di risanamento

Come già rilevato in precedenza, i dati consolidati al 31 dicembre 2020 avevano mostrato scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, per gli impatti significativi della pandemia da Covid-19. Il management della Società si è dunque prontamente adoperato, sin dal mese di novembre 2020, nell'elaborazione di previsioni aggiornate basate su tali risultati di partenza, che sono contenute nel Nuovo Piano Consolidato. A tal fine, il management è stato affiancato da primari advisor industriali e finanziari.

In occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, il Consiglio di Amministrazione aveva valutato con particolare attenzione i rischi derivanti dalla possibile mancata attuazione del piano e da scostamenti rispetto al piano in questione e, in rischio che il Nuovo Piano Consolidato non consentisse alla Società e al Gruppo di raggiungere i target di risanamento che si era originariamente prefissato, e aveva ritenuto tali rischi quali superabili (per un'esposizione delle relative considerazioni, si rimanda alle relazioni sulla gestione relative al bilancio 2020 e alla relazione semestrale al 30 giugno 2021).

Al fine di aggiornare le valutazioni già effettuate dal Consiglio di Amministrazione in merito a tale fattore di rischio in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, gli Amministratori hanno in questa sede svolto le considerazioni qui di seguito sinteticamente

riportate:

  • gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario sono ascrivibili principalmente alla diffusione della pandemia Covid-19 ovvero legati a ulteriori eventi straordinari una tantum;
  • il Nuovo Piano Consolidato appare redatto secondo criteri ragionevoli e prudenziali che includono sia azioni volte all'incremento dei volumi sia al miglioramento della redditività, e mostra comunque la possibilità di raggiungere, al termine del piano stesso, una situazione di sostanziale equilibrio economicofinanziario e patrimoniale, e la sua fattibilità risulta confortata dall'andamento del primo trimestre 2022, i cui risultati - che si segnala non sono stati ancora oggetto di review indipendente - risultano essere in linea con le relative previsioni;
  • la fattibilità del Nuovo Piano Consolidato risulta confermata dai risultati al 31 dicembre 2021 i quali mostrano una conferma della previsione dei ricavi e dell'EBITDA ricorrente per l'intero esercizio 2021 formulata in occasione della relazione della relazione semestrale 2021, ordini acquisiti nel 2021 pari a circa 600 milioni di euro in aumento del 41% rispetto al medesimo periodo del precedente anno, un portafoglio ordini pari a 454,6 milioni di euro, in deciso aumento rispetto al 31 dicembre 2020 (+43%), trend proseguito anche nel primo trimestre 2022, una diminuzione di 17,6 milioni di euro della Posizione Finanziaria Netta, che passa da 269,4 milioni di euro registrata al 31 dicembre 2020 ai 251,8 milioni di euro consuntivati al 31 dicembre 2021. Con riferimento alle considerazioni in merito ai potenziali impatti derivanti dal conflitto Russia-Ucraina e dal prolungarsi dell'emergenza sanitaria da Covid-19 si rimanda, rispettivamente, ai paragrafi "Impatti del conflitto Russia-Ucraina", "COVID-19" e "Rischio connesso all'andamento dei prezzi delle materie prime" della presente relazione;
  • l'IBR svolta da Alvarez & Marsal sul Nuovo Piano Consolidato e condivisa con le Banche Finanziatrici ha confermato ragionevolezza e fattibilità dello stesso;
  • gli azionisti di riferimento (i.e., CDPE e Polaris) che le banche dello steering committee per il tramite dei propri consulenti, attraverso l'operazione di rafforzamento patrimoniale ivi prevista, consentirebbe di rafforzare ulteriormente la situazione economico-patrimoniale e finanziaria del Gruppo, dando altresì ulteriore impulso al business nonché al raggiungimento dei target di risanamento secondo quanto previsto dal Nuovo Piano Consolidato;

Peraltro, la ragionevolezza e fattibilità del Nuovo Piano Consolidato saranno altresì ulteriormente supportate dalla circostanza che lo stesso è in corso di attestazione da parte del professionista attestatore, Dott. Mario Ravaccia, dotato dei requisti dalla legge fallimentare, la cui attività è attualmente in corso di svolgimento, circostanza che rappresenta un fattore di ulteriore tutela per gli Amministratori e per gli altri stakeholder coinvolti. A tale riguardo, si segnala che in data 17 maggio 2022 il professionista attestatore ha rilasciato una comfort letter nell'ambito della quale ha confermato che, nel presupposto del verificarsi delle assunzioni ivi riportate, il Nuovo Piano Consolidato possa essere ritenuto attestabile ai sensi dell'art. 67, comma 3, lett. d) l.fall. sulla base di idonei accordi con le Banche Finanziatrici.

In conclusione, gli Amministratori osservano che, pur dando atto dei segnali incoraggianti che emergono dai dati relativi al bilancio 2021, il raggiungimento degli obiettivi di risanamento previsti dal Nuovo Piano Consolidato dipendono comunque dal perfezionamento del Nuovo Accordo che recepisca i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria, dando attuazione alla stessa.

Considerazioni conclusive

In conclusione, come ampiamente illustrato nei paragrafi che precedono nonché nelle ulteriori sezioni ivi espressamente richiamate, esistono talune incertezze derivanti dall'esposizione del Gruppo a rischi che, come sopra richiamato, hanno magnitudine di vario livello e per i quali sono approntati conseguenti presidi a tutela degli stessi. Tali rischi, tra cui in particolare la positiva conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici finalizzate al perfezionamento del Nuovo Accordo, esaminati nel loro complesso, indicano l'esistenza di un'incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Società e del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. Il Consiglio di Amministrazione, tenuto conto nel loro insieme delle circostanze sopra evidenziate, e alla luce delle interlocuzioni in corso con Banche Finanziatrici e con i loro advisor, ritiene appropriato l'utilizzo del presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio di esercizio della Società e consolidato del Gruppo Trevi.

Prospetti e schemi di bilancio

Lo schema di Conto Economico consolidato riflette l'analisi dei costi e ricavi aggregati per natura in quanto tale classificazione è ritenuta maggiormente significativa ai fini della comprensione del risultato economico del Gruppo.

Lo schema di Conto Economico Complessivo consolidato include oltre all'utile dell'esercizio le altre variazioni dei movimenti di patrimonio netto diverse dalle transazioni con gli azionisti.

La Situazione Patrimoniale-Finanziaria consolidata è classificata sulla base del ciclo operativo, con la distinzione tra poste correnti e non correnti. Sulla base di questa distinzione le attività e le passività sono considerate correnti se si suppone che siano realizzate o estinte nel normale ciclo operativo del Gruppo entro 12 mesi dalla data del bilancio.

Il Rendiconto Finanziario consolidato è predisposto utilizzando il metodo indiretto per la determinazione dei flussi finanziari derivanti dall'attività di investimento o finanziaria.

Al fine della predisposizione del presente bilancio consolidato la Capogruppo e le società controllate, italiane ed estere, hanno predisposto le singole situazioni patrimoniali, economiche in conformità con gli IAS/IFRS, rettificando i propri bilanci d'esercizio redatti secondo le normative locali. I reporting package delle società controllate, collegate e delle joint venture, sono disponibili presso la sede sociale della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.

Principi di Consolidamento

Il bilancio consolidato comprende i bilanci della Trevi Finanziaria S.p.A. e delle sue controllate al 31 dicembre 2021.

Società Controllate:

il controllo si ottiene quando il Gruppo è esposto o ha diritto a rendimenti variabili, derivanti dal proprio rapporto con l'entità oggetto di investimento e, nel contempo, ha la capacità di incidere su tali rendimenti esercitando il proprio controllo su tale entità.

Specificatamente, ed ai sensi di quanto disposto dal principio IFRS 10, le società si definiscono controllate se e solo se la Capogruppo ha:

  • · il potere sull'entità oggetto di investimento (ovvero detiene validi diritti che gli conferiscono la capacità attuale di dirigere le attività rilevanti dell'entità oggetto di investimento);
  • · l'esposizione o i diritti a rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l'entità oggetto di investimento; e
  • · la capacità di esercitare il proprio potere sull'entità oggetto di investimento per incidere sull'ammontare dei suoi rendimenti.

Quando il Gruppo detiene meno della maggioranza dei diritti di voto (o diritti simili) deve considerare tutti i fatti e le circostanze rilevanti per stabilire se controlla l'entità oggetto di investimento.

Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi ai fini della definizione di controllo.

I bilanci di tutte le società controllate hanno data di chiusura coincidente con quella della capogruppo Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.

I bilanci delle società controllate sono consolidati con il metodo dell'integrazione globale dal momento dell'acquisizione del controllo fino alla data della sua eventuale cessazione. Il metodo dell'integrazione globale prevede che nella preparazione del bilancio consolidato vengano assunte linea le attività, le passività, nonché i costi e i ricavi delle imprese consolidate nel loro ammontare complessivo, attribuendo alle partecipazioni in apposite voci della situazione patrimoniale finanziaria, del conto economico e del conto economico complessivo la quota del patrimonio netto e del risultato dell'esercizio di loro spettanza.

Ai sensi dell'IFRS 10, la perdita complessiva (comprensiva dell'esercizio) è attribuita ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche quando il patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza presenta un saldo negativo.

I reciproci rapporti di debito/credito e costo/ricavo, presenti tra le società rientranti nell'area di

consolidamento, così come gli effetti di tutte le operazioni di rilevanza significativa intercorse tra le stesse, sono eliminati gli utili non ancora realizzati con terzi derivanti da operazioni tra le società del Gruppo, inclusi quelli derivanti dalla valutazione alla data di bilancio delle rimanenze di magazzino.

Il valore contabile della partecipazione in ciascuna delle controllate è eliminato a fronte della corrispondente quota di patrimonio netto di ciascuna delle controllate comprensiva degli eventuali adeguamenti al fair value alla data di acquisizione del controllo. In tale data l'avviamento, determinato come nel prosieguo, viene iscritto tra le attività immateriali, mentre l'eventuale "utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli (o avviamento negativo)" è iscritto nel contro economico.

Ai sensi dell'IFRS 10, le variazioni nell'interessenza partecipativa della controllante in una controllata che non comportano, in caso di cessione, la perdita del controllo sono contabilizzate come operazioni sul patrimonio netto. In tali circostanze, i valori contabili delle partecipazioni di maggioranza e di minoranza sono rettificati per riflettere le variazioni nelle loro relative interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore in cui vengono rettificate le partecipazioni di minoranza e il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto è rilevata direttamente nel patrimonio netto e attribuito ai soci della controllante. Se la controllante perde il controllo di una controllata, essa:

  • · Elimina contabilmente le attività (incluso qualsiasi avviamento) e le passività della controllata in base ai loro valori contabili alla data della perdita del controllo
  • · Elimina i valori contabili di qualsiasi precedente partecipazione di minoranza nella ex controllata alla data della perdita del controllo (inclusa qualsiasi altra componente di conto economico complessivo a essa attribuibile)
  • · Rileva il fair value (valore equo) del corrispettivo eventualmente ricevuto a seguito dell'operazione, dell'evento o delle circostanze che hanno determinato la perdita del controllo
  • · Rileva, se l'operazione che ha determinato la perdita del controllo implica una distribuzione delle azioni della controllata ai soci nella loro qualità di soci, detta distribuzione
  • · Rileva qualsiasi partecipazione precedentemente detenuta nella ex controllata al rispettivo fair value (valore equo) alla data della perdita del controllo
  • · Riclassifica nel prospetto dell'utile (perdita) d'esercizio, o trasferire direttamente negli utili portati a nuovo se previsto da altri IFRS, gli ammontari rilevati tra le altre componenti di conto economico in relazione alla controllata;
  • · Rileva qualsiasi differenza risultante come utile o perdita nel prospetto dell'utile (perdita) d'esercizio attribuibile alla controllante.

Società Collegate:

Le società Collegate sono quelle società sulle quali il Gruppo esercita un'influenza notevole. L'influenza notevole è il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata senza averne il controllo o il controllo congiunto. L'influenza si presume quando il Gruppo detiene una quota rilevante (quota compresa tra il 20% - 10% per partecipazioni in società quotate - ed il 50%) dei diritti di voto in Assemblea.

Le partecipazioni in imprese collegate sono incluse all'interno del bilancio consolidato applicando il metodo del patrimonio netto previsto dallo IAS 28 ("Partecipazioni in società collegate e joint venture").

La partecipazione è inizialmente iscritta al costo e successivamente all'acquisizione rettificata in conseguenza delle variazioni nella quota di pertinenza della partecipante nel patrimonio netto della partecipata.

La quota di pertinenza del Gruppo degli utili o delle perdite successive all'acquisizione delle società collegate viene riconosciuta all'interno dell'utile/perdita dell'esercizio.

Gli utili e le perdite non realizzate derivanti da operazioni con imprese collegate sono eliminati in funzione del valore della quota di partecipazione del Gruppo in quelle imprese.

Successivamente all'applicazione del metodo del patrimonio netto, il Gruppo valuta se sia necessario riconoscere una perdita di valore della propria partecipazione nella società collegata. Il Gruppo valuta a ogni data di bilancio se vi siano evidenze obiettive che la partecipazione nella società collegata abbia subito una perdita di valore. In tal caso, il Gruppo calcola l'ammontare della perdita come differenza tra il valore recuperabile della collegata e il valore di iscrizione della stessa nel proprio bilancio, rilevando tale differenza nel prospetto dell'utile (perdita) d'esercizio nella voce "quota di pertinenza del risultato di società collegate".

All'atto della perdita dell'influenza notevole sulla collegata, il Gruppo valuta e rileva la partecipazione residua al fair value. La differenza tra il valore di carico della partecipazione alla data di perdita dell'influenza notevole e il fair value della partecipazione residua e dei corrispettivi ricevuti è rilevata nel conto economico.

Joint Venture:

L'IFRS 11 ("Accordi a controllo congiunto") definisce il controllo congiunto come la condivisione, su base contrattuale, del controllo di un accordo, che esiste unicamente quando, per le decisioni relative alle attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo. Una Joint Venture pertanto è un accordo a controllo congiunto nel quale le parti che detengono il controllo congiunto vantano diritti sulle attività nette dell'accordo. Secondo l'IFRS 11, un joint venturer deve rilevare la propria interessenza nella joint venture come una partecipazione e deve contabilizzarla seguendo il metodo del patrimonio netto in conformità allo IAS 28 ("Partecipazioni in società collegate e joint venture").

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Conversione in Euro dei bilanci delle società estere:

Il bilancio consolidato è presentato in Euro, che è la valuta funzionale e di presentazione adottata dalla Capogruppo. La conversione in Euro dei bilanci delle società estere oggetto di consolidamento viene effettuata secondo il metodo dei cambi correnti, che prevede l'utilizzo del cambio in vigore alla chiusura dell'esercizio per la conversione delle poste patrimoniali ed il cambio medio dell'anno per le voci del conto economico. Le differenze derivanti dalla conversione del patrimonio netto iniziale ai cambi correnti di fine esercizio rispetto al valore di apertura e quelle originate dalla conversione del conto economico ai cambi medi dell'esercizio vengono contabilizzate in una riserva di conversione inclusa nel Conto Economico Complessivo.

Le differenze cambio di conversione risultanti dall'applicazione di questo metodo sono classificate come voce di Conto Economico Complessivo fino alla cessazione della partecipazione, momento nel quale tali differenze vengono iscritte nel conto economico.

I cambi utilizzati per l'esercizio 2021 sono stati i seguenti (valuta estera corrispondente ad 1 Euro, fonte dati Banca d'Italia):

Valuta Cambio Medio
per il 31/12/2021
Cambio corrente
Alla data di bilancio
Cambio Medio per
il 31/12/2020
Cambio corrente
Alla data di bilancio
31/12/2021 31/12/2020
Dirham Emirati Arabi ABD 4,16 4,34 4,19 4,51
Peso Argentino ARS 116,36 112,42 80,92 103,25
Dollaro Australiano AUD 1,56 1,57 1,65 1,59
Real Brasiliano BRL 6,31 6,38 ર,89 6,37
Franco Svizzero CHF 1,03 1,08 1,07 1,08
Peso Cileno CLP 964,35 898,39 903,14 872,52
Renminbi Cinese CNY 7,19 7,63 7,87 8,02
Peso Colombiano COP 4,598,7 4.429,5 4.217,1 4,202,3
Corona Danese DKK 7.44 7,44 7,45 7,44
Dinaro Algerino DZD 157,41 159,65 144,85 162,11
Euro EUR 1 l 1 l
Lira Sterlina GBP 0,84 0,86 0,89 0,90
Dollaro Hong Kong HKD 8,83 9,19 8,86 9,51
Rupia Indiana INR 84,23 87,44 84,64 89,66
Yen Giapponese JPY 130,38 129,88 121,85 126,49
Dinaro Kuwait KWD 0,34 0,36 0,35 0,37
Dinaro Libico LYD 5,21 5,34 1,58 1,64
Peso Messicano MXN 23,14 23,99 24,52 24,42
Metical
Mozambicano
MZN 72,50 77,54 79,28 91,70
Naira Nigeriana NGN 466,86 470,92 407,45 465.68
Corona Norvegese NOK 9,99 10,16 10,72 10.47
Rial Omanita OMR 0,44 0.45 0.44 0,47
Peso Filippino PHP 57,76 58,30 56,61 59,13
Rial del Qatar QAR 4,12 4,31 4,16 : 4,47
Leu romeno RON 4,95 4,92 4,84 4,87
Rublo Russo RUB 85,30 87,15 82.72 91,47
Riyal Saudita SAR 4,25 4,44 4,28 4,60
Corona Svedese SEK 10,25 10.15 10,48 10,03
Dollaro Singapore SGD 1,53 1,59 1,57 1,62
Baht Thailandese THB 37,65 37,84 35,71 36.73
E-MARKET
CERTIFIED
Lira Turca TRY 15.23 10-51 8.05 9.11
Dollaro Statunitense USD 1.13 1.18 1.14 1-23
Peso uruguaiano UYU 50-52 51,50 47,99 51.79

Area di consolidamento

Rispetto al 31 dicembre 2020, l'area di consolidamento è stata modificata per l'esclusione delle società Immobiliare Siab, ceduta nel corso del secondo semestre e IDT Llc precedentemente controllata da Soilmec Spa, la cui attività è cessata nel corso del secondo semestre. Si segnala altresì che in data 21 dicembre è avvenuta la finalizzazione del 60% della Parcheggi S.p.A, precedentemente società correlata, da parte della controllata Trevi S.p.A.

Le Società Collegate in cui la Controllante detiene direttamente una partecipazione non di controllo e le Joint Ventures, sono valutate secondo il metodo del patrimonio netto. Nell'allegato la sono indicate le partecipazioni valutate secondo il metodo del patrimonio netto. La valutazione a patrimonio netto viene effettuata prendendo a riferimento l'ultimo bilancio approvato da dette società.

Le partecipazioni di minoranza e le partecipazioni in società consortili minori o non operative, per le quali non è disponibile il fair value, sono iscritte al costo eventualmente rettificato per perdite durevoli di valore. In particolare, le società consortili a responsabilità limitata ed i consorzi, appositamente costituiti quali entità operative per iniziative o lavori acquisiti in raggruppamento temporaneo con altre imprese, che presentano bilanci senza alcun risultato economico in quanto compensano i costi direttamente sostenuti mediante corrispondenti addebiti alle imprese riunite, sono valutate secondo il metodo del costo.

La società Hercules Trevi Foundation A.B. è stata valutata con il metodo del costo, in quanto risulta essere di dimensione non rilevante. Tale società è stata costituita negli scorsi esercizi per l'esecuzione di opere nei relativi Paesi di appartenenza. La percentuale di possesso è la seguente:

Societa % di partecipazione
Hercules Trevi Foundation A.B. 49 890%

Per un maggiore dettaglio relativo a tutte le partecipazioni valutate con il metodo del costo si rinvia all'organigramma del Gruppo (allegato n. 2).

PRINCIPI CONTABILI E CRITERI DI VALUTAZIONE

I più significativi principi contabili e criteri di valutazione adottati per la redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 sono i seguenti:

Immobilizzazioni materiali e diritti di Utilizzo

Le immobilizzazioni materiali sono rilevate e valutate con il metodo del "costo" così come stabilito dallo IAS 16. Con l'utilizzo di tale criterio le immobilizzazioni materiali sono rilevate in bilancio al costo di acquisto o di produzione comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione e, successivamente, rettificato per tenere in considerazione gli ammortamenti, le eventuali perdite durevoli di valore ed i relativi ripristini di valore.

Gli ammortamenti sono calcolati ed imputati a Conto Economico con il metodo dell'ammortamento a quote costanti durante la vita utile stimata del cespite sul valore ammortizzabile pari al costo di iscrizione dell'attività, detratto il suo valore residuo.

Gli oneri finanziari direttamente imputabili all'acquisizione, costruzione di un'immobilizzazione materiale sono rilevati a Conto Economico.

La capitalizzazione dei costi inerenti all'ampliamento, ammodernamento degli elementi strutturali di proprietà o in uso da terzi, è effettuata esclusivamente nei limiti in cui gli stessi rispondano ai requisiti per essere separatamente classificati come attività o parte di una attività.

Il valore ammortizzabile di ciascun componente significativo di un'immobilizzazione materiale, avente differente vita utile, è ripartito a quote costanti lungo il periodo di utilizzo atteso.

and and summer of the many of the more of the more
Descrizione
Anni %
Terreni Vita utile illimitata
Fabbricati Industriali 33 3%
Costruzioni Leggere 10 10%
Attrezzature Generiche e Accessori 20 5%
Attrezzatura di perforazione 13 7,5%
Attrezzatura varia e minuta 5 20%
Automezzi 5-4 18,75%-25%
Autoveicoli da trasporto 10 10%
Escavatori e Pale 10 10%
Mobili e arredi per ufficio 8,3 12%
Macchine elettromeccaniche per ufficio 5 20%
Natanti 20 રેજી

Nota: per il fabbricato di Gariga di Podenzano (PC) sede di Drillmec S.p.A. la vita utile è stimata in 20 anni.

I criteri di ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno alla fine di ogni esercizio per tener conto di eventuali variazioni significative e sono adeguati in modo prospettico ove necessario.

I costi capitalizzabili per migliorie su beni di terzi sono attribuiti alle classi di cespiti cui si riferiscono e ammortizzati per il periodo più breve tra la durata residua del contratto d'affitto e la vita utile residua.

Il valore contabile delle immobilizzazioni materiali è mantenuto in bilancio nei limiti in cui vi sia evidenza

che tale valore potrà essere recuperato tramite l'uso. Un bene viene eliminato dal bilancio al momento della vendita o quando non ci si attendono benefici economici futuri dal sua dismissione. Eventuali perdite o utili (calcolati come differenza tra il ricavato netto della vendita e il valore contabile) sono inclusi nel conto economico al momento dell'eliminazione.

I costi di manutenzione aventi natura ordinaria sono addebitati integralmente al Conto Economico. Quelli aventi carattere incrementativo, in quanto prolungano la vita utile delle immobilizzazioni tecniche, sono capitalizzati.

I diritti di Utilizzo vengono valorizzati in applicazione dell'IFRS16.

Leasing

Il Gruppo valuta all'atto della sottoscrizione di un contratto se è, o contiene, un leasing. In altri termini, se il contratto conferisce il diritto di controllare l'uso di un bene identificato per un periodo di tempo in cambio di un corrispettivo. La definizione di un accordo contrattuale come operazione di leasing (o contenente un'operazione di leasing) si basa sulla sostanza dell'accordo e richiede di valutare se l'adempimento dell'accordo stesso dipenda dall'utilizzo di una o più attività specifiche o se l'accordo trasferisca alla controparte tutti i benefici economici derivanti dall'utilizzo dello stesso.

Il Gruppo in veste di locatario

Il Gruppo adotta un unico modello di riconoscimento e misurazione per tutti i leasing, eccetto per i leasing di breve termine ed i leasing di beni di modico valore. Il Gruppo riconosce le passività relative ai pagamenti del leasing e l'attività per diritto d'uso che rappresenta il diritto ad utilizzare il bene sottostante il contratto.

i) Attività per diritto d'uso

Il Gruppo riconosce le attività per il diritto d'uso alla data di inizio del leasing (cioè la data in cui l'attività sottostante è disponibile per l'uso). Le attività per il diritto d'uso sono misurate al costo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore, e rettificati per qualsiasi rimisurazione delle passività di leasing. Il costo delle attività per il diritto d'uso comprende l'ammontare delle passività di leasing rilevate, i costi diretti iniziali sostenuti e i pagamenti di leasing effettuati alla data di decorrenza o prima dell'inizio al netto di tutti gli eventuali incentivi ricevuti.

Se il leasing trasferisce la proprietà dell'attività sottostante al termine della durata del leasing o se il costo dell'attività consistente nel diritto di utilizzo riflette il locatario eserciterà l'opzione di acquisto, il locatario deve ammortizzare l'attività consistente nel diritto d' uso dalla data di decorrenza fino alla fine della vita utile dell'attività sottostante.

ii) Passività legate al leasing

Alla data di decorrenza del leasing, il Gruppo rileva le passività di leasing misurandole al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non ancora versati a tale data. I pagamenti dovuti includono i pagamenti fissi (compresi i pagamenti fissi nella sostanza) al netto di eventuali incentivi al leasing da ricevere, i pagamenti variabili di leasing che dipendono da un indice o un tasso, e gli importi che si prevede dovranno essere pagati a titolo di garanzie del valore residuo. I pagamenti del leasing includono anche il prezzo di esercizio di un'opzione di acquisto se si è ragionevolmente certi che tale opzione sarà esercitata dal Gruppo e i pagamenti di penalità di risoluzione del leasing, se la durata del leasing tiene conto dell'esercizio da parte del Gruppo dell'opzione di risoluzione del leasing stesso.

I pagamenti di leasing variabili che non dipendono da un indice o da un tasso vengono rilevati come costi nel periodo (salvo che non siano stati sostenuti per la produzione di rimanenze) in cui si verifica l'evento o la condizione che ha generato il pagamento.

Nel calcolo del valore attuale dei pagamenti dovuti, il Gruppo usa il tasso di finanziamento marginale alla data di inizio se il tasso d'interesse implicito non è determinabile facilmente. Dopo la data di decorrenza, l'importo della passività del leasing si incrementa per tener conto degli interessi sulla passività del leasing e diminuisce per considerare i pagamenti effettuati. Inoltre, il valore contabile dei debiti per leasing è rideterminato nel caso di eventuali modifiche del leasing o per la revisione dei termini contrattuali per la modifica dei pagamenti; è rideterminato, altresì, in presenza di modifiche in merito alla valutazione dell'acquisto dell'attività sottostante o per variazioni dei pagamenti futuri che deriva da una modifica dell'indice o del tasso utilizzato per determinare tali pagamenti.

Leasing di breve durata e leasing di attività a modesto valore

Il Gruppo applica l'esenzione per la rilevazione di breve durata (i.e., i leasing che hanno una durata di 12 mesi o inferiore dalla data di inizio e non contengono un'opzione di acquisto). Il Gruppo ha applicato inoltre l'esenzione per i leasing relatività a modesto valore in riferimento ai contratti di leasing relativi ad attrezzature il cui valore è considerato basso. I canoni relativi a leasing a breve termine e a leasing di attività a modesto valore sono rilevati come costi in quote costanti lungo la durata leasing,

Il Gruppo in veste di locatore

I contratti di leasing che sostanzialmente lasciano in capo al Gruppo tutti i rischi e benefici della proprietà del bene sono classificati come leasing operativi. I proventi da leasing derivanti da leasing operativi sono rilevati in quote costanti lungo la durata del leasing, e sono inclusi tra gli altri ricavi nel conto economico data la loro natura operativa. I costi iniziali di negoziazione sono aggiunti al valore contabile del bene locato e rilevati in base alla durata del contratto sulla medesima base dei proventi da locazione.

Cambiamenti nelle politiche contabili e informativa

L'IFRS 16 sostituisce lo IAS 17 (Leasing), l'IFRIC 4 (Determinare se un accordo contiene un leasing), il SIC 15 (Leasing Operativo–Incentivi) e il SIC-27 (La valutazione delle operazioni nella forma legale del leasing). L'IFRS 16 stabilisce i principi per la rilevazione, la presentazione e l'informativa dei contratti di leasing e richiede ai locatari di contabilizzare la maggior parte dei contratti di leasing seguendo un unico modello contabile in bilancio.

Il metodo di contabilizzazione per il locatore indicato nell'IFRS 16 rimane sostanzialmente invariato rispetto allo IAS 17. I locatori continueranno a classificare i leasing distinguendoli tra operativo e finanziario usando lo stesso principio di classificazione dello IAS 17.

Pertanto, l'IFRS 16 non ha impatti per i leasing laddove il Gruppo fosse un locatore.

Il Gruppo ha adottato l'IFRS 16 utilizzando il metodo di adozione retrospettico modificato con la data di applicazione iniziale al 1º Gennaio 2019. Secondo questo metodo, il principio viene applicato retroattivamente con l'effetto cumulativo di prima applicazione rilevato alla data di applicazione iniziale. Il Gruppo ha scelto di utilizzare l'espediente pratico di transizione secondo cui non è tenuta a rideterminare se il contratto è, o contiene, un leasing alla data dell'applicazione iniziale del 1º gennaio 2019.

Invece, il Gruppo ha applicato lo standard solo ai contratti, che alla data di applicazione iniziale, venivano precedentemente identificati come leasing applicando lo IAS 17 e l'IFRIC 4.

Il Gruppo ha in essere contratti per lease aventi ad oggetto varie tipologie di immobili, auto e hardware. Prima dell'adozione dell'IFRS 16, il Gruppo ha classificato ciascuno dei suoi lease (come locatario) alla data di inizio del contratto distinguendoli tra operativi e finanziari.

In sede di prima adozione dell'IFRS 16, il Gruppo ha adottato un unico approccio per il riconoscimento e la valutazione per tutti i leasing, eccetto che per i leasing di breve termine e di modico valore.

· Leasing precedentemente classificati come leasing finanziari

Il Gruppo non ha modificato il valore di carico delle attività e passività alla data di prima applicazione per i leasing precedentemente classificati come finanziari (e.g. le attività per diritto d'uso e le passività per leasing sono misurate al medesimo valore che avevano applicando lo IAS 17). I requisiti dell'IFRS 16 sono stati applicati a questi contratti di leasing a partire dal 1º Gennaio 2019.

· Leasing precedentemente classificati come operativi

Il Gruppo ha iscritto le attività per diritto d'uso e le passività per leasing per quei contratti che erano precedentemente classificati come operativi, eccetto che per i leasing di breve durata e per quelli di modico valore. Lo standard contiene specifici requisiti di prima adozione ed espedienti pratici, che sono stati applicati dal Gruppo.

Le attività per diritto d'uso sono state iscritte per un valore pari a quello della corrispondente passività per leasing, rettificato per l'importo di eventuali risconti passivi o ratei attivi al leasing rilevati nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria immediatamente prima della data dell'applicazione iniziale.

Le passività per lease sono state misurate al valore attuale dei restanti pagamenti dovuti per il leasing, attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale del locatario alla data dell'applicazione iniziale.

Il Gruppo ha contratti di leasing in essere aventi ad oggetto immobili, autoveicoli e attrezzature che sono usati nelle attività operative.

Il Gruppo inoltre ha taluni leasing la cui durata è uguale o inferiore ai 12 mesi ed attrezzature il cui valore è modesto. Come già accennato, il Gruppo ha scelto per questi contratti di applicare le esenzioni previste dall'IFRS 16.

Di seguito si fornisce informativa sui valori di bilancio delle attività per diritto d'uso:

(in migliaia di Euro)

Totale Attività per Diritto
Immobili Veicoli Attrezzature D'Uso Netto
Al 1º Gennaio 2021 6.592 1.036 9.781 17.409
Incrementi dell'anno 2207 1.753 1.459 5.420
Decrementi dell'anno 0 0 (1 032) (1.032)
Differenza da concambio ed altre variazioni (629) 168 (239) (1.000)
Costi per ammortamenti dell'esercizio (2.582) (870) (6.196) (9.649)
Al 31 Dicembre 2021 5.588 2.087 3.473 11.148

Di seguito si fornisce informativa sui valori di bilancio delle passività per leasing (incluse nella voce prestiti e finanziamenti) e i loro movimenti nel periodo:

(în migliaia di Euro)
2021
Al 1º Gennaio 17.600
Incrementi dell'anno 5 420
Decrementi dell'anno (1-032)
Interessi 448
Pagamenti (10.497)
Differenza da concambio ed altre variazioni (1.350)
Al 31 Dicembre 10.589

Corrente 5.060
Non corrente 5,529

Di seguito gli importi iscritti nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio:

(in migliaia di Euro)
2021
Costi per ammortamento dei diritti d'uso ਰੇ 649
Oneri finanziari sulle passività per leasing 448
Totale ammontare iscritto nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio 10.096

Aggregazioni Aziendali

Le aggregazioni aziendali sono rilevate secondo il metodo dell'acquisition method). Secondo tale metodo il costo di una acquisizione è valutato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione (calcolato come la somma dei fair value delle attività trasferite e delle passività assunte dal Gruppo alla data di acquisizione e degli strumenti di capitale emessi in cambio dell'impresa acquisita e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita). Gli oneri accessori alla transazione sono rilevati nel conto economico nel momento in cui sono sostenuti.

Alla data di acquisizione, le attività identificabili acquisite e le passività assunte sono rilevate al fair value alla data di acquisizione; costituiscono un'eccezione le seguenti poste, che sono invece valutate secondo il loro principio di riferimento:

  • · Imposte differite attive e passive;
  • · Attività e passività per benefici ai dipendenti;
  • · Passività o strumenti di capitale relativi a pagamenti basati su azioni dell'impresa acquisita o pagamenti basati su azioni relativi al Gruppo emessi in sostituzione di contratti dell'impresa acquisita;
  • · Attività destinate alla vendita e Discontinued Operation.

L'avviamento è determinato come l'eccedenza tra la somma dei corrispettivi trasferiti nell'aggregazione aziendale, del valore del patrimonio netto di pertinenza di terzi e del fair value dell'eventuale partecipazione precedentemente detenuta nell'impresa acquisita rispetto al fair value delle attività nette acquisite e passività assunte alla data di acquisizione. Se il valore delle attività nette acquisite e passività assunte alla data di acquisizione eccede la somma dei corrispettivi trasferiti, del valore del patrimonio netto di pertinenza di interessenze di terzi e del fair value dell'eventuale partecipazione precedentemente detenuta nell'impresa acquisita, tale eccedenza è rilevata immediatamente nel conto economico come provento derivante dalla transazione conclusa.

Le quote del patrimonio netto di interessenza di terzi, alla data di acquisizione, possono essere valutate al fair value oppure al pro-quota del valore delle attività nette riconosciute per l'impresa acquisita. La scelta del metodo di valutazione è effettuata transazione per transazione.

Eventuali corrispettivi sottoposti a condizione previsti dal contratto di aggregazione aziendale sono valutati al fair value alla data di acquisizione ed inclusi nel valore dei corrispettivi trasferiti nell'aggregazione aziendale ai fini della determinazione dell'avviamento. Eventuali variazioni successive di tale fair value, che sono qualificabili come rettifiche sorte nel periodo di misurazione, sono incluse nell'avviamento in modo retrospettivo. Le variazioni di fair value qualificabili come rettifiche sorte nel periodo di misurazione sono quelle che derivano da maggiori informazioni su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione, ottenute durante il periodo di misurazione (che non può eccedere il periodo di un anno dall'aggregazione aziendale).

Nel caso di aggregazioni aziendali avvenute per fasi, la partecipazione precedentemente detenuta dal Gruppo nell'impresa acquisita è rivalutata al fair value alla data di acquisizione del controllo e l'eventuale utile o perdita che ne consegue è rilevata nel conto economico. Eventuali valori derivanti dalla partecipazione precedentemente detenuta e rilevati negli Altri Utili o Perdite complessivi sono riclassificati nel conto economico come se la partecipazione fosse stata ceduta.

Se i valori iniziali di un'aggregazione aziendale sono incompleti alla data di chiusura del bilancio in cui l'aggregazione aziendale è avvenuta, il Gruppo riporta nel proprio bilancio consolidato i valori provvisori degli elementi per cui non può essere conclusa la rilevazione. Tali valori provvisori sono rettificati nel periodo di misurazione per tenere conto delle nuove informazioni ottenute su fatti e circostanze esistenti alla data di acquisizione che, se note, avrebbero avuto effetti sul valore delle attività e passività riconosciute a tale data.

Le aggregazioni aziendali avvenute prima del 1º gennaio 2010 sono state rilevate secondo la precedente versione dell'IFRS 3.

Avviamento

L'avviamento derivante da aggregazioni aziendali è inizialmente iscritto al costo alla data di acquisizione così come definito al precedente paragrafo. L'avviamento, non è ammortizzato, ma sottoposto a verifica per identificare eventuali riduzioni di valore con periodicità almeno annuale o, più frequentemente, quando vi sia un'indicazione che l'attività possa aver subito una perdita di valore ("impairment test"). Al fine della verifica per riduzione di valore l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità. Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle eventuali perdite di valore accumulate.

Al momento della cessione di una parte o dell'intera azienda precedentemente acquisita e dalla cui acquisizione era emerso un avviamento, nella determinazione della plusvalenza o della minusvalenza da cessione si tiene conto del corrispondente valore residuo dell'avviamento.

Immobilizzazioni immateriali

Le attività immateriali acquistate separatamente o prodotte internamente nel caso dei costi di sviluppo sono iscritte nell'attivo, quando è probabile che l'uso dell'attività genererà benefici economici futuri e quando il costo dell'attività può essere determinato in modo attendibile. Tali attività sono valutate al costo di acquisto o di produzione.

Le attività immateriali a vita utile definita sono ammortizzate a quote costanti sulla base della loro vita utile stimata come segue:

Costi di Sviluppo:

I costi di ricerca sono imputati a Conto Economico nel momento in cui sono sostenuti. I costi di sviluppo aventi i requisiti richiesti dallo IAS 38 per essere rilevati nell'attivo patrimoniale (la possibilità tecnica di completare l'attività immateriale, in modo tale che sia disponibile all'utilizzo o alla vendita, l'intenzione e la capacità di completare, utilizzare o vendere l'attività, la disponibilità delle risorse necessarie al completamento, la capacità di valutare attendibilmente il costo attribuibile durante lo sviluppo e le modalità con cui l'attività genererà benefici economici futuri) sono ammortizzati sulla base della loro prevista utilità futura a decorrere dal momento in cui i prodotti risultano disponibili per l'utilizzazione economica. La vita utile viene riesaminata e modificata al mutare delle previsioni sull'utilità futura.

– Diritti di brevetto industriale, utilizzazione delle opere d'ingegno, concessioni, licenze e marchi:

Sono valutati al costo al netto degli ammortamenti cumulati, determinati in base al criterio a quote costanti lungo il periodo di utilizzo atteso salvo non siano riscontrate significative perdite di valore. I criteri di ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno alla fine di ogni periodo amministrativo per tener conto di eventuali variazioni significative.

Le attività immateriali con vita utile indefinita non sono ammortizzate, ma sono sottoposte annualmente alla verifica di perdita di valore, sia a livello individuale sia a livello di unità generatrice di flussi di cassa. La valutazione della vita utile indefinita è rivista annualmente per determinare se tale attribuzione continui a essere sostenibile, altrimenti, il cambiamento da vita utile definita a vita utile definita si applica su base prospettica.

Perdita di valore delle attività

Il Gruppo verifica, almeno una volta all'anno e comunque ogni qual volta dovessero manifestarsi indicatori di impairment così come definiti dallo IAS 36, la recuperabilità delle attività immateriali (inclusi i costi di sviluppo capitalizzati) al fine di determinare se vi sia qualche indicazione che tali attività possano aver subito una perdita di valore. La recuperabilità del valore contabile di una attività materiale (terreni

e fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali, altri beni e immobilizzazioni in corso) viene verificata ogniqualvolta sussistano elementi che portino a ritenere la possibilità che si sia verificata una perdita di valore di tali attività.

Se esiste una tale evidenza, il valore di carico delle attività è ridotto al relativo valore recuperabile. La perdita di valore viene allocata alle attività non correnti in proporzione pro-rata alle altre attività non correnti fino ad azzerare il valore contabile o fino al valore di mercato del singolo bene documentato da specifica perizia attestante tale valore di mercato. Il valore recuperabile è testato a livello dell'unità generatrice di flussi di cassa.

Il valore recuperabile di un'attività è il maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il suo valore d'uso. Per determinare il valore d'uso di unità generatrice di cassa il Gruppo calcola il valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati, al lordo delle imposte, applicando un tasso di sconto, ante imposte, che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. Una perdita di valore è iscritta se il valore recuperabile è inferiore al valore contabile.

Quando, successivamente, una perdita su attività, diverse dall'avviamento, viene meno o si riduce, il valore contabile dell'attività o dell'unità generatrice di flussi finanziari è incrementato sino alla nuova stima del valore recuperabile e non può eccedere il valore che sarebbe stato determinato se non fosse stata rilevata alcuna perdita per riduzione di valore.

Il ripristino di una perdita di valore è iscritto immediatamente a conto economico.

Attività e passività finanziarie

Le attività e passività finanziarie sono trattate secondo lo IFRS 9, applicato a partire dal 1º Gennaio 2018:

In funzione delle caratteristiche dello strumento e del modello di business adottato per la relativa gestione, le attività finanziarie sono classificate nelle seguenti tre categorie:

  • (i) costo ammortizzato, per le attività finanziarie detenute con l'obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali che superano l'SPPI (Solely Payment of Principle and Interests) test in quanto i flussi di cassa rappresentano esclusivamente pagamenti di capitale e interesse. Tale categoria include i crediti commerciali, altri crediti di natura operativa inclusi nelle altre attività correnti e crediti di natura finanziaria inclusi nelle altre attività finanziarie correnti e non correnti;
  • (ii) per le attività finanziarie detenute con l'obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali, rappresentati esclusivamente dal pagamento di capitale e interesse, sia di realizzarne il valore attraverso la cessione (cd. business model held to collect and sell). Le variazioni di fair value sono rilevate con contropartita OCI, per poi essere rilasciate a Conto economico in sede di derecognition;
  • (iii) fair value con contropartita Conto economico (FVTPL -fair value through profit or loss), categoria che include le attività finanziarie che non hanno superato il test SPPI e quelle detenute con finalità di

negoziazione. In tal caso, le variazioni di fair value sono rilevate con contropartita il Conto economico.

La rilevazione iniziale avviene al fair value; per i crediti commerciali privi di una significativa componente finanziaria, il valore di rilevazione iniziale è rappresentato dal prezzo della transazione. Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie che generano flussi di cassa contrattuali rappresentativi esclusivamente di pagamenti di capitale e interessi sono valutate al costo ammortizzato se possedute con la finalità di incassarne i flussi di cassa contrattuali (cosiddetto business model held to collect). Secondo il metodo del costo ammortizzato il valore di iscrizione iniziale è successivamente rettificato per tener conto dei rimborsi in quota capitale, delle eventuali svalutazioni e dell'ammortamento della differenza tra il valore di rimborso e il valore di iscrizione iniziale. L'ammortamento è effettuato sulla base del tasso di interesse interno effettivo che rappresenta il tasso che rende uguali, al momento della rilevazione iniziale, il valore attuale dei flussi di cassa attesi e il valore di iscrizione iniziale. I crediti e le altre attività finanziarie valutati al costo ammortizzato sono presentati nello stato patrimoniale al netto del relativo fondo svalutazione. Le attività finanziarie rappresentative di strumenti di debito il cui modello di business prevede sia la possibilità di incassare i flussi di cassa contrattuali sia la possibilità di realizzare plusvalenze da cessione (cosiddetto business model held to collect and sell), sono valutate al fair value con imputazione degli effetti a OCI (di seguito anche FVTOCI). In tal caso sono rilevati a patrimonio netto, tra le altre componenti dell'utile complessivo, le variazioni di fair value dello strumento. L'ammontare cumulato delle variazioni di fair value, imputato nella riserva di patrimonio netto che accoglie le altre componenti dell'utile complessivo, è oggetto di reversal a conto economico all'atto dell'eliminazione contabile dello strumento. Vengono rilevati a conto economico gli interessi attivi calcolati utilizzando il tasso di interesse effettivo, le differenze di cambio e le svalutazioni. Un'attività finanziaria rappresentativa di uno strumento di debito che è detenuta con finalità di negoziazione o che, pur rientrando nei business model HTC o HTC&S non abbia superato il test SPPI, è valutata al fair value con imputazione degli effetti a conto economico (di seguito FVTPL). Le attività finanziarie cedute sono eliminate dall'attivo patrimoniale quando i diritti contrattuali connessi all'ottenimento dei flussi di cassa associati allo strumento finanziario scadono, ovvero sono trasferiti a terzi. La valutazione della recuperabilità delle attività finanziarie rappresentative di strumenti di debito non valutate al fair value con effetti a conto economico è effettuata sulla base del cosiddetto "Expected Credit Loss model".

Debiti finanziari e prestiti obbligazionari

I debiti finanziari e i prestiti obbligazionari sono rilevati inizialmente al costo, corrispondente al valore equo del corrispettivo ricevuto al netto degli oneri accessori di acquisizione dello strumento. Dopo la rilevazione iniziale, i finanziamenti sono valutati utilizzando il metodo del costo ammortizzato; tale metodo prevede che l'ammortamento venga determinato utilizzando il tasso di interesse effettivo, rappresentato dal tasso che rende uguali, al momento della rilevazione iniziale, il valore dei flussi di cassa attesi e il valore di iscrizione iniziale. Gli oneri accessori per le operazioni di finanziamento sono classivo di stato patrimoniale a

111

riduzione del finanziamento concesso e il costo ammortizzato è calcolato tenendo conto di tali oneri e di ogni eventuale sconto o previsti al momento della regolazione. Gli effetti economici della valutazione secondo il metodo del costo ammortizzato sono imputati alla voce "(Oneri)/Proventi finanziari".

Il fair value delle attività finanziarie è determinato sulla base dei prezzi di offerta quotati o mediante l'utilizzo di modelli finanziari. I fair value delle attività finanziarie non quotate sono stimati utilizzando apposite tecniche di valutazione adattate alla situazione specifica dell'emittente. Le attività finanziarie per le quali il valore corrente non può essere determinato in modo affidabile sono rilevate al costo ridotto per perdite di valore.

A ciascuna data di rendicontazione, è verificata la presenza di indicatori di perdita di valore e l'eventuale svalutazione è contabilizzata a conto economico. La perdita di valore precedentemente contabilizzata è ripristinata nel caso in cui vengano meno le circostanze che ne avevano comportato la rilevazione.

Azioni proprie

Come previsto dallo IAS 32, qualora vengano riacquistati strumenti rappresentativi del capitale proprio, tali strumenti (azioni proprie) sono dedotti direttamente al patrimonio netto alla voce Azioni proprie. Nessun utile o perdita viene rilevato nel conto economico all'acquisto, vendita o cancellazione delle azioni proprie.

Il corrispettivo pagato o ricevuto, incluso ogni costo sostenuto direttamente attribuibile all'operazione di capitale, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso, viene rilevato direttamente come movimento di patrimonio netto.

I diritti di voto legati alle azioni proprie sono annullati cosi come il diritto a ricevere dividendi. In caso di esercizio nel periodo di opzioni su azioni, queste vengono soddisfatte con azioni proprie.

Partecipazioni in altre imprese

Le partecipazioni in imprese diverse da quelle controllate, collegate e joint venture, per cui si rimanda all'area di consolidamento, sono classificate al momento dell'acquisto all'interno della voce "Partecipazioni" e valutate al costo qualora la determinazione del Fair Value non risulti attendibile; in tal caso il costo viene rettificato per perdite durevoli di valore secondo quanto disposto dallo IFRS9.

Contributi

I contributi sono rilevati qualora esista, indipendentemente dalla presenza di una formale delibera di concessione, una ragionevole certezza che la società rispetterà le condizioni previste per la concessione e che i contributi saranno ricevuti, così come stabilito dallo IAS 20 ("Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa sull'assistenza pubblica").

Il contributo è accreditato a conto economico in base alla vita utile del bene per il quale è concesso, mediante

la tecnica dei risconti, in modo da nettare le quote di ammortamento rilevate.

Un contributo riscuotibile come compensazione di spese e costi già sostenuti o con lo scopo di dare un immediato aiuto finanziario all'entità senza che vi siano costi futuri a esso correlati è rilevato come provento nell'esercizio nel quale diventa esigibile.

Rimanenze

Le rimanenze sono iscritte al minore tra il costo di acquisto ed il valore netto di presumibile realizzo; l'eventuale svalutazione contabilizzata in seguito alla perdita di valore viene ripristinata se negli esercizi successivi non sussistono più i presupposti che avevano portato ad operare la svalutazione stessa.

Il costo viene determinato secondo la configurazione del costo medio ponderato per le materie prime, sussidiarie, di consumo ed i semilavorati ed in base al costo specifico per le altre voci di magazzino.

Il valore di presumibile netto realizzo è costituito dal normale prezzo stimato di vendita nel corso normale delle attività, dedotti i costi stimati di completamento e i costi stimati per realizzare la vendita.

Crediti commerciali ed altre attività a breve termine

I crediti sono iscritti al costo ammortizzato, o se inferiore, al loro presumibile valore di realizzo. Se espressi in valuta i crediti sono valutati al cambio di fine periodo. I crediti, la cui scadenza rientra nei normali termini commerciali o che maturano interessi a valori di mercato, non sono attualizzati e sono iscritti al valore nominale al netto di un fondo svalutazione, esposto a diretta deduzione dei crediti stessi per portare la valutazione al presunto valore di realizzo.

Inoltre, in tale categoria di bilancio sono iscritte quelle quote di costi e proventi, comuni, per competenza, a due o più esercizi, per riflettere correttamente il principio della competenza temporale.

Cessioni di crediti

Il Gruppo effettua cessioni dei propri crediti commerciali e tributari attraverso operazioni di factoring.

Le operazioni di cessione di crediti possono essere pro-soluto; alcune cessioni pro-soluto includono clausole di pagamento differito (ad esempio, il pagamento da parte del factor di una parte minoritaria del prezzo di acquisto è subordinato al totale incasso dei crediti), richiedono una franchigia da parte del cedente o implicano il mantenimento di una significativa esposizione all'andamento dei flussi finanziari derivanti dai crediti ceduti.

Questo tipo di operazioni non rispetta i requisiti richiesti dallo IFRS9 per l'eliminazione dal bilancio delle attività, dal momento che non stati sostanzialmente trasferiti i relativi rischi e benefici.

Di conseguenza, tutti i crediti attraverso operazioni di factoring che non rispettano i requisiti per l'eliminazione stabiliti dallo IFRS9 rimangono iscritti nel bilancio del Gruppo, sebbene siano stati legalmente ceduti; una passività finanziaria di pari importo è contabilizzata nel bilancio consolidato ed iscritta all'interno della voce Debiti verso altri finanziatori. Tutti i crediti attraverso operazioni di factoring che rispettano i requisiti per l'eliminazione stabiliti dallo IFRS9, dove cioè vengono sostanzialmente trasferiti tutti i rischi e benefici, vengono eliminati dalla situazione patrimoniale e finanziaria.

Gli utili e le perdite relativi alla cessione di tali attività sono rilevati solo quando le attività stesse sono rimosse dalla situazione patrimoniale-finanziaria del Gruppo.

Disponibilità liquide

Le disponibilità liquide sono rappresentate da cassa, depositi a vista presso le banche di relazione e investimenti a breve termine (con scadenza originaria non superiore a 3 mesi) comunque facilmente convertibili in ammontare noti di denaro e soggetti ad un rischio non rilevante di valore rilevati al fair value.

Ai fini della redazione del rendiconto finanziario, le disponibilità liquide sono costituite da cassa, depositi a vista presso le banche e scoperti di conto corrente. Questi ultimi, ai fini della redazione dello stato patrimoniale, sono inclusi nei debiti finanziari del passivo corrente.

Patrimonio Netto

Capitale emesso

La posta è rappresentata dal capitale della Capogruppo sottoscritto e versato; esso è iscritto al valore nominale. Il riacquisto di azioni proprie, valutate al costo inclusivo degli oneri accessori, è contabilizzato come variazione di patrimonio netto e le azioni proprie sono portate a riduzione del capitale sociale per il valore nominale e a riduzione delle riserve per la differenza fra il costo sostenuto per l'acquisto ed il valore nominale.

  • Sovrapprezzo azioni:

La posta accoglie l'eccedenza del prezzo di emissione delle azioni rispetto al loro valore nominale; in tale riserva vanno ricomprese anche le differenze che emergono a seguito della conversione delle obbligazioni in azioni.

Altre riserve

Le poste sono costituite da riserve di capitale a destinazione specifica relative alla Capogruppo e dalle rettifiche eseguite in sede di transizione ai principi IAS/IFRS.

Utili (perdite) a nuovo

La posta include i risultati economici degli esercizi precedenti, per la parte non distribuita né accantonata a riserva (in caso di utili) o ripianata (in caso di perdite) e i trasferimenti da altre riserve di patrimonio quando si

libera il vincolo al quale erano sottoposte. All'interno della posta è inoltre incluso il risultato economico dell'esercizio.

Cancellazione

Una passività finanziaria viene cancellata quando l'obbligazione sottostante la passività è estinta, annullata ovvero onorata. Laddove una passività finanziaria esistente fosse sostituita da un'altra dello stesso prestatore, a condizioni sostanzialmente diverse, oppure le condizioni di una passività esistente venissero sostanzialmente modificate, tale scambio o modifica viene trattato come una cancellazione contabile della passività originale, accompagnata dalla rilevazione di una nuova passività, con iscrizione nel conto economico di eventuali differenze tra i valori contabili.

Strumenti derivati

Il Gruppo Trevi ha adottato una policy di Gruppo approvata dal C.d.A. del 1º febbraio 2008. Gli strumenti finanziari derivati sono inizialmente rilevati al fair value alla data in cui il contratto derivato e sottoscritto e, successivamente, sono nuovamente valutati al fair value. I derivati sono contabilizzati come attività finanziarie quando il fair value è positivo e come passività finanziarie quando il fair value è negativo.

Il fair value degli strumenti finanziari scambiati in un mercato attivo è determinato, a ogni data di bilancio, con riferimento alle quotazioni di mercato o alle quotazioni degli operatori (prezzo di offerta per le posizioni di lungo periodo e prezzo di domanda per le posizioni di breve periodo), senza alcuna deduzione per i costi di transazione.

Per gli strumenti finanziari non trattati in un mercato attivo, il fair value è determinato utilizzando una tecnica di valutazione. Tale tecnica può includere:

  • · l'utilizzo di transazioni recenti a condizioni di mercato;
  • · il riferimento al fair value attuale di un altro strumento sostanzialmente analogo;
  • · un'analisi dei flussi di cassa attualizzati o altri modelli di valutazione.

L'analisi del fair value degli strumenti finanziari e ulteriori dettagli sulla loro valutazione sono riportati nel paragrafo "Informazioni integrative su strumenti finanziari" incluso nel presente documento.

In base allo IFRS9 la rilevazione delle variazioni di fair value varia a seconda della designazione degli strumenti derivati (speculativi o di copertura) e della natura del rischio coperto (Fair Value Hedge o Cash Flow Hedge).

Nel caso di contratti designati come speculativi, le variazioni di fair value sono rilevate direttamente a conto economico.

In caso di applicazione del Fair Value Hedge sono contabilizzate a conto economico sia le variazioni di fair

value dello strumento di copertura che dello strumento coperto indipendentemente dal criterio di valutazione adottato per quest'ultimo.

In caso di applicazione del Cash Flow Hedge viene sospesa a conto economico complessivo la porzione di variazione del fair value dello strumento di copertura che è riconosciuta come copertura efficace, rilevando a conto economico la porzione inefficace. Le variazioni rilevate direttamente a conto economico complessivo sono rilasciate a conto economico nello stesso esercizio o negli esercizi in cui l'attività o la passività coperta influenza il conto economico.

Gli acquisti e le vendite di attività finanziarie sono contabilizzati alla data di negoziazione.

Debiti

I debiti sono iscritti al costo ammortizzato. Se espressi in valuta sono espressi al cambio di fine periodo.

Debito Warrant

L'aumento di capitale tramite esercizio dei warrant rientra nell'ambito di applicazione del principio contabile internazionale IAS 32 "Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio".

Il paragrafo 15 dello IAS 32 dispone che "l'emittente di uno strumento finanziario deve classificare lo strumento, o i suoi componenti, al momento della rilevazione iniziale come una passività finanziaria, attività finanziaria o uno strumento rappresentativo di capitale in conformità alla sostanza degli accordi contrattuali e alle definizioni di passività finanziaria, di attività finanziaria e di strumento rappresentativo di capitale.

In particolare, il paragrafo 16 dispone che "quando un emittente applica le definizioni di cui al paragrafo 11 ("i diritti, le opzioni o i warrant che danno il diritto di acquisire un numero fisso di strumenti rappresentativi di capitale della entità medesima per un ammontare fisso di una qualsiasi valuta sono da considerare strumenti rappresentativi di capitale se l'entità offre i diritti, le opzioni o i warrant proporzionalmente a tutti i detentori della stessa classe di propri strumenti rappresentativi di capitale") per determinare se uno strumento finanziario è uno strumento rappresentativo di capitale piuttosto che una passività finanziaria, lo strumento è uno strumento rappresentativo di capitale se, e soltanto se, entrambe le condizioni a) e b) di seguito sono soddisfatte:

a) Lo strumento non include alcuna obbligazione contrattuale:

i) a consegnare disponibilità liquide o un'altra attività finanziaria a un'altra entità; o

ii) a scambiare attività o passività finanziarie con un'altra entità a condizioni che sono potenzialmente sfavorevoli all'emittente.

b) Qualora lo strumento sarà o potrà essere regolato tramite strumenti rappresentativi di capitale dell'emittente, હે

i) un non derivato che non comporta alcuna obbligazione contrattuale per l'emittente a consegnare un numero 116

variabile di propri strumenti rappresentativi di capitale; o

ii) un derivato che sarà estinto soltanto dall'emittente scambiando un importo fisso di disponibilità liquide o di altra attività finanziaria contro un numero fisso di strumenti rappresentativi di capitale.

Un'obbligazione contrattuale, inclusa una obbligazione derivante da uno strumento finanziario derivato, che si concretizzerà, o potrà concretizzarsi, in un futuro ricevimento o consegna degli strumenti rappresentativi di capitale dell'emittente, ma che non soddisfa le condizioni (a) e (b) sopra, non è uno strumento rappresentativo di capitale" (c.d. fixed for fixed test).

Il paragrafo 21 ulteriormente chiarisce che il warrant è una passività finanziaria anche se l'entità deve o può estinguerla consegnando i propri strumenti rappresentativi di capitale. Non è uno strumento rappresentativo di capitale perché l'entità utilizza un quantitativo variabile di propri strumenti rappresentativi di capitale come mezzo per regolare il contratto.

Per poter, quindi, considerare un warrant quale strumento rappresentativo di capitale lo stesso deve superare il test c.d. fixed for fixed, cioè il warrant deve prevedere che il numero di azioni sottoscrivibile sia fissato in una quantità determinata (fixed) e che il corrispettivo incassato in caso di esercizio del warrant sia determinato altrettanto in una qualsiasi valuta in una quantità determinata.

Tenuto conto delle difficoltà interpretative del principio IAS 32 e dopo un confronto con gli organismi tecnici della società di revisione, il test del fixed for fixed risulta non superato per la presenza delle azioni bonus. Pertanto, in ossequio all'interpretazione data allo IAS 32, è stata registrata una passività non corrente in base al principio IFRS 9 nello stato patrimoniale al 31 dicembre 2021. Il fair value del warrant è stato misurato utilizzando un modello basato sul valore di mercato delle azioni Trevi Finanziaria e sulla volatilità del valore di borsa delle azioni di un paniere di comparables del Gruppo Trevi. Il fair value è stato aggiornato al 31 dicembre 2021 determinando il valore contabile in circa 3,6 milioni di Euro e viene rimisurato ad ogni reporting date.

Tale passività non è stata classificata come debito finanziario all'interno della posizione finanziaria netta in quanto:

  • la Società non ha alcuna obbligazione contrattuale a consegnare disponibilità liquide al possessore dei Warrant;
  • su detta passività non maturano interessi di alcun tipo;
  • questa passività deriva da uno strumento che al momento dell'eventuale suo futuro esercizio procurerà alla Società un aumento di capitale.

Il management monitora periodicamente la sussistenza dei presupposti che hanno portato all'iscrizione di tale passività.

Nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2021 la valorizzazione della passività ha trovato contropartita nel conto economico tra i proventi finanziari, come indicato nella nota (29).

Benefici ai dipendenti

Benefici a breve termine

I benefici a dipendenti a breve termine sono contabilizzati a conto economico nel periodo in cui viene prestata l'attività lavorativa.

Piani a benefici definiti

La Società riconosce ai propri dipendenti benefici a titolo di cessazione del rapporto di lavoro (Trattamento di Fine Rapporto). Tali benefici rientrano nella definizione di piani a benefici definiti determinati nell'esistenza e nell'ammontare ma incerti nella loro manifestazione. La passività è valutata secondo i principi indicati dallo IAS 19 utilizzando il metodo della proiezione unitaria del credito effettuato da attuari indipendenti. Tale calcolo consiste nell'attualizzazione dell'importo del beneficio che un dipendente riceverà alla data stimata di cessazione del rapporto di lavoro utilizzando ipotesi demografiche (come il tasso di mortalità ed il tasso di rotazione del personale) ed ipotesi finanziarie (come il tasso di sconto). L'ammontare dell'obbligo di prestazione definita è calcolato annualmente da un attuario esterno indipendente. Gli utili e le perdite attuariali relative a programmi a benefici derivanti da variazioni delle ipotesi attuariali utilizzate o da modifiche delle condizioni del piano sono contabilizzati nel conto economico complessivo nell'esercizio in cui si verificano. Per i piani a contribuzione definita la Società versa contributi a fondi pensionistici sia pubblici che privati su base obbligatoria, contrattuale o volontaria. I contributi sono riconosciuti come costo del lavoro.

A partire dal 1° gennaio 2007 la legge finanziaria e relativi hanno introdotto modificazioni rilevanti nella disciplina del T.F.R., tra cui la scelta del lavoratore in merito alla destinazione del proprio TFR maturando. In particolare, i nuovi flussi di T.F.R. possono essere indirizzati dal lavoratore a forme pensionistiche integrative da lui prescelte oppure mantenuti in azienda.

- Piani a contribuzione definita

Il Gruppo partecipa a piani pensionistici a contribuzione definita a gestione pubblica. Il versamento dei contributi esaurisce l'obbligazione del Gruppo nei confronti dei propri dipendenti. I contributi costituiscono pertanto costi del periodo in cui sono dovuti.

- Pagamenti basati su azioni

I principali dirigenti e alcuni managers della Società possono ricevere parte della remunerazione sotto forma di pagamenti basati su azioni. Secondo quanto stabilito dall'IFRS 2 gli stessi sono da considerarsi piani regolati con strumenti rappresentativi di capitale (cosiddetti "equity settled"). La maturazione del diritto al pagamento è correlata ad un periodo di vesting durante il quale i managers devono svolgere la loro attività come dipendenti. Pertanto, nel corso del periodo di vesting, il valore corrente dei pagamenti basati su azioni alla data di assegnazione è rilevato a conto economico come costo con contropartita un'apposita riserva del patrimonio

netto. Variazioni del valore corrente successive alla data di assegnazione non hanno effetto sulla valutazione iniziale. In particolare, il costo, corrispondente al valore corrente delle opzioni alla data di assegnazione, è riconosciuto tra i costi del personale sulla base di un criterio a quote costanti lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione, con contropartita riconosciuta a patrimonio netto.

Fondi per rischi ed oneri, attività e passività potenziali

I fondi per rischi ed oneri rappresentano passività probabili di ammontare elo scadenza incerta derivanti da eventi passati il cui adempimento comporterà l'impiego di risorse economiche. Gli accantonamenti sono stanziati esclusivamente in presenza di un'obbligazione attuale, legale o implicita, derivante da eventi passati e per i quali alla data di chiusura del bilancio può essere effettuata una stima attendibile dell'importo derivante dall'adempimento dell'obbligazione. L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'onere necessario per l'adempimento dell'obbligazione alla data di rendicontazione. I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di rendicontazione infrannuale e rettificati in modo da rappresentare la migliore stima corrente.

Laddove è previsto che l'esborso finanziario all'obbligazione avvenga oltre i normali termini di pagamento l'importo dell'accantonamento è rappresentato dal valore attuale dei pagamenti futuri attesi per l'estinzione dell'obbligazione.

Le attività potenziali non sono rilevate in bilancio; le passività potenziali valutati possibili ma non probabili non sono rilevate in bilancio è fornita, informativa a riguardo per quelle di ammontare significativo.

Imposte sul reddito dell'esercizio

Le imposte correnti sono calcolate sulla base del reddito imponibile dell'esercizio e della normativa di riferimento, applicando le aliquote fiscali vigenti alla data di bilancio.

Le aliquote e la normativa fiscale utilizzate per calcolare l'importo sono quelle emanate, o sostanzialmente in vigore, alla data di chiusura di bilancio nei paesi dove il Gruppo opera e genera il proprio reddito imponibile.

Le imposte correnti relative a elementi rilevati al di fuori del conto economico sono rilevate anch'esse al di fuori del conto economico e, quindi, nel prospetto del conto economico complessivo, coerentemente con la rilevazione dell'elemento cui si riferiscono.

Le imposte differite sono calcolate a fronte di tutte le differenze temporanee che emergono tra il valore fiscale di una attività e il relativo valore in bilancio ("liability method"). Le imposte differite sono calcolate utilizzando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili negli esercizi nei quali le differenze temporanee saranno realizzate o estinte.

Le imposte correnti e differite sono rilevate nel Conto Economico, ad eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate a conto economico complessivo che sono contabilizzate direttamente a

। ਹਰ

conto economico complessivo.

Le attività per imposte anticipate sono rilevate a fronte di tutte le differenze temporanee deducibili e per le attività e passività fiscali portate a nuovo, nella misura in cui sia probabile l'esistenza di adeguati utili fiscali futuri che possano rendere applicabile l'utilizzo delle differenze temporanee deducibili e delle attività e passività fiscali portate a nuovo.

Il valore di carico delle imposte differite attive viene riesaminato a ciascuna data di bilancio e ridotto nella misura in cui non sia più probabile che saranno disponibili in futuro sufficienti imponibili fiscali da permettere in tutto o in parte l'utilizzo di tale credito. Le imposte differite attive non rilevate sono riesaminate ad ogni data di bilancio e sono rilevate nella misura in cui diventati probabile che i redditi fiscali saranno sufficienti a consentire il recupero di tali imposte differite attive.

Garanzie e passività potenziali

Evidenziano gli impegni assunti, le garanzie prestate nonché i beni ricevuti e dati in deposito a vario titolo nei confronti di terzi non compresi nel perimetro di consolidamento. Le passività potenziali sono esposte al valore nominale. Le garanzie finanziarie sono rilevate al loro fair value fra le altre garanzie sono rilevate fra i fondi rischi quando rientrano nei criteri per l'iscrizione.

Ricavi e costi

La rilevazione dei ricavi da contratti con la clientela viene effettuata applicando un modello che prevede cinque step: (i) identificazione del contratto con il cliente; (i) identificazione delle performance obligation previste dal contratto; (ii) determinazione del corrispettivo della transazione; (iv) allocazione del corrispettivo della transazione alle performance obligation; (v) rilevazione dei ricavi al momento (o nel corso) della soddisfazione della singola performance obligation.

I ricavi riferiti ai lavori su commessa sono determinati in base alla percentuale di completamento.

I costi sono imputati secondo il principio della competenza temporale.

Parallelamente allo sviluppo del modello a cinque fasi, l'IFRS 15 tratta alcuni argomenti, quali costi contrattuali, modifiche contrattuali e informativa di bilancio.

Di seguito vengono sintetizzate le modalità applicative seguite dal Gruppo nell'applicazione dell'IFRS 15.

Identificazione del contratto con il cliente.

Un contratto verso il committente viene identificato e valutato in base all'IFRS 15 a seguito della firma vincolante del contratto di appalto che determina il sorgere delle obbligazioni reciproche tra il Gruppo TREVI il committente.

Nell'identificazione del contratto vengono considerate le condizioni previste dal paragrafo 9 dell'IFRS 15, di

seguito riportate:

a) le parti del contratto hanno approvato il contratto (per iscritto, oralmente o nel rispetto di altre pratiche commerciali abituali) e si sono impegnate ad adempiere le rispettive obbligazioni;

b) l'entità può individuare i diritti di ciascuna delle parti per quanto riguarda i beni o i servizi da trasferire;

c) l'entità può individuare le condizioni di pagamento dei beni o dei servizi da trasferire;

d) il contratto ha sostanza commerciale (ossia il rischio, la tempistica o l'importo dei flussi finanziari futuri dell'entità sono destinati a cambiare a seguito del contratto); e

e) è probabile che l'entità riceverà il corrispettivo a cui avrà diritto in cambio dei beni o dei servizi che saranno trasferiti al cliente.

Identificazione delle performance obbligation e ripartizione del corrispettivo contrattuale

L'IFRS 15 definisce performance obligation la promessa prevista nel contratto con il cliente di trasferire:

a) un bene e/o un servizio (o una combinazione di beni e servizi) distinto o

b) una serie di beni o servizi distinti che sono sostanzialmente simili e che sono trasferiti al cliente secondo le stesse modalità.

Nell'ottica dei contratti con i committenti del Gruppo TREVI solitamente la performance obligation è rappresentata dall'opera nel suo complesso. Infatti, nonostante le singole performance obligation previste nel contratto possano essere per loro natura distinte, nel contratto sono caratterizzate da forte interdipendenza e integrazione finalizzate al trasferimento al committente dell'infrastruttura nel suo complesso. Nei casi in cui vengano identificate più performance obligation nell'ambito del medesimo contratto si rende necessario attribuire alle performance obligation distinte l'appropriata quota di corrispettivo contrattuale in base all'IFRS 15. Nelle pratiche commerciali del Gruppo TREVI, solitamente i contratti con i clienti specificano dettagliatamente le componenti di prezzo per ogni item contrattuale (prezzo osservabile dal contratto).

Determinazione dei termini per l'adempimento delle performance obligation e riconoscimento dei Ricavi

In base all'IFRS 15 i ricavi devono essere rilevati quando (o man mano che) viene adempiuta la performance obligation trasferendo al cliente il bene o il servizio (ossia l'attività) promesso. L'attività è trasferita quando (o man mano che) il cliente ne acquisisce il controllo. I contratti con i committenti tipicamente sottoscritti nell'ambito del Gruppo TREVI relativi alla realizzazione di commesse pluriennali prevedono obbligazioni adempiute nel corso del tempo sulla base dell'avanzamento graduale delle attività e del trasferimento temporale del controllo dell'opera al committente.

Le ragioni per cui il riconoscimento nel corso del tempo viene considerato maggiormente rappresentativo sono:

· il cliente controlla l'opera oggetto del contratto nel momento in cui viene costruita (l'opera viene costruita direttamente all'interno del territorio messo a disposizione dal committente);

™ l'opera in corso di costruzione non può avere un uso alternativo e TREVI detiene il diritto a incassare il corrispettivo per le prestazioni rese nel corso della realizzazione.

Al fine di rilevare i ricavi, l'IFRS 15 richiede di valutare i progressi dell'adempimento della performance obligation scegliendo il criterio che meglio rappresenta il committente del controllo dell'infrastruttura in corso di costruzione. La valutazione dei progressi deve consentire di riflettere quanto fatto per trasferire al committente il controllo dell'opera. In tal senso, la metodologia appropriata di rilevazione dei ricavi deve essere vista in relazione al settore di riferimento del Gruppo ed alla complessità della combinazione dei beni e servizi forniti.

L'IFRS 15 prevede due metodologie alternative di rilevazione dei ricavi "over-time":

a) Metodo basato sugli output;

b) Metodo basato sugli input.

Con il primo metodo, i ricavi sono rilevati sulla base di valore dei beni o servizi trasferiti fino alla data considerata (per esempio avanzamento fisico, milestone contrattuali, numero di unità consegnate, ecc.).

Con il metodo basato sugli input, invece, i ricavi sono rilevati sulla base delle risorse impiegate dall'entità per adempiere la performance obligation contrattuale (per esempio, le risorse consumate, le ore di lavoro dedicate, i costi sostenuti, il tempo trascorso o le ore-macchina utilizzate) rispetto al totale degli input preventivati. Il metodo ritenuto maggiormente rappresentativo per il riconoscimento dei ricavi è il cost-to-cost determinato applicando la percentuale di avanzamento, quale rapporto tra costi totali previsti, al ricavo contrattuale complessivo previsto. Nel calcolo del rapporto tra costi previsti vengono considerati i soli costi che concorrono al trasferimento effettivo del controllo dei beni e/o servizi. Così facendo, tale metodologia di determinazione, consente una misurazione oggettiva del trasferimento del controllo al cliente in quanto prende in considerazione le variabili quantitative relative al contratto, nella sua completezza. Nella scelta del metodo appropriato di misurazione del trasferimento del controllo al committente, per le commesse del "Settore Fondazioni" la percentuale di completamento viene determinata applicando il criterio delle "misurazioni fisiche".

Determinazione del corrispettivo contrattuale

Data la complessità ingegneristica ed operativa, la dimensione e la durata pluriennale di realizzazione delle opere, i corrispettivi contrattuali, oltre al corrispettivo base stabilito nel contratto, includono corrispettivi aggiuntivi che rivestono elementi di cui si deve tenere conto. In particolare, i corrispettivi derivanti da riserve rappresentano corrispettivi aggiuntivi richiesti a fronte di maggiori oneri sostenuti (e/o da sostenere) per cause o eventi non prevedibili e imputabili al committente, a maggiori lavori eseguiti (e/o da sostenere) o a varianti di lavori non formalizzate in atti aggiuntivi. La determinazione dei corrispettivi aggiuntivi è soggetta, per sua natura, ad un certo grado di incertezza sia sugli importi che verranno riconosciuti dal cliente, sia sui tempi d'incasso che, solitamente, dipendono dall'esito di attività di negoziazione tra le parte

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di organi giudicanti. Tale tipologia di corrispettivo contrattuale viene disciplinata dall'IFRS 15 e ricondotta alla fattispecie delle "Modifiche Contrattuali". Secondo il principio contabile, una modifica contrattuale esiste se quest'ultima viene approvata da entrambe le parti contraenti; sempre secondo l'IFRS 15, inoltre, l'approvazione può avvenire in forma scritta, tramite accordo orale o attraverso le prassi commerciali del settore. In aggiunta, il principio disciplina che una modifica contrattuale possa esistere pur in presenza di dispute circa l'oggetto e/o il prezzo del contratto. In questo caso, in primo luogo è necessario valutare se i diritti al corrispettivo siano previsti contrattualmente generando il diritto esigibile (enforceable right). Una volta identificato il diritto esigibile, per l'iscrizione delle riserve e degli ammontari delle richieste aggiuntive al committente, è necessario seguire l'IFRS 15 in relazione ai "Corrispettivi Variabili". Pertanto, ai fini dell'adeguamento del prezzo della transazione per effetto dei corrispettivi derivanti da riserve verso il committente, è necessario definire se la circostanza che i connessi ricavi non vengano stornati in futuro sia considerata "altamente probabile". Al fine di queste valutazioni vengono presi in considerazione tutti gli aspetti rilevanti e le circostanze, incluso i termini del contratto stesso, le prassi commerciali e negoziali del settore o altre evidenze a supporto.

Penali

Il contratto con il committente può prevedere la maturazione di penali passive derivanti da inadempimento di determinate clausole contrattuali (quali ad esempio il mancato rispetto delle tempistiche di consegna). Nel momento in cui l'entità ha gli elementi per definire come "ragionevolmente prevedibile" la maturazione delle penali contrattuali, queste ultime vengono considerate a riduzione dei corrispettivi contrattuali. Per fare dette valutazioni vengono analizzati tutti gli indicatori, disponibili alla data di riferimento del bilancio, al fine di stimare la probabilità di un inadempimento contrattuale che possa comportare la maturazione di penali passive.

Perdite a finire

L'IFRS 15 non disciplina esplicitamento contabile relativo ai contratti in perdita, ma rinvia al trattamento contabile definito dallo IAS 37, che disciplina la metodologia di misurazione e classificazione (precedentemente dettati dallo IAS 11) dei contratti onerosi. In particolare, secondo la definizione dello IAS 37, un contratto è oneroso quando i costi non discrezionali ("unavoidable costs of meeting the obligation") eccedono i benefici economici attesi. L'eventuale perdita attesa deve essere stanziata in bilancio in un apposito fondo per rischi nel momento in cui tale perdita risulti probabile sulla base delle ultime stime effettuate dal management. I costi non discrezionali sono tutti quei costi che: # Sono direttamente proporzionali al contratto e incrementano la performance obligation trasferita contrattualmente al cliente; ... Non includono quei costi che saranno sostenuti a prescindere dal soddisfacimento della performance obligation; • Non possono essere evitati tramite azioni future. La valutazione di eventuali contratti in perdita (onerous test) deve essere svolta a livello di singola performance obligation. Tale approccio valutativo risulta maggiormente rappresentativo dei differenti margini di commessa, in relazione alla natura dei beni e servizi trasferiti al cliente.

Costi incrementali per l'ottenimento del contratto

L'IFRS 15 consente la capitalizzazione dei costi per l'ottenimento del contratto, a condizione che essi siano considerati "incrementali" e recuperabili tramite i benefici economici futuri del contratto. I costi incrementali sono tutti quei costi che vengono sostenuti come conseguenza dell'acquisizione della commessa. I costi, invece, che sono stati sostenuti indipendentemente dall'acquisizione della commessa, non potendo essere qualificati come incrementali, vengono spesati a conto economico non concorrendo a fare avanzamento contrattuale. I costi incrementali vengono capitalizzati in un'apposita voce dell'attivo immobilizzato (Costi contrattuali) e ammortizzati sistematicamente in modo corrispondente al trasferimento del controllo dei beni/servizi al cliente.

Costi per l'adempimento del contratto

L'IFRS 15 prevede la capitalizzazione dei costi per l'adempimento del contratto, cioè quei costi che rispettino tutti i seguenti criteri: " si riferiscono direttamente al contratto; " generano e migliorano le risorse che saranno utilizzate per il soddisfacimento della performance obligation contrattuale; # sono recuperabili tramite i benefici economici futuri del contratto. Nella prassi del settore in cui opera il Gruppo TREVI, solitamente tale tipologia di costi è rappresentata da costi pre-operativi, che in alcune fattispecie contrattuali sono esplicitamente riconosciuti dal committente tramite specifici item oggetto del contratto, mentre, in altri casi non trovano esplicito riconoscimento e vengono remunerati attraverso il margine complessivo di commessa. Il riconoscimento esplicito di tali costi implica che nel momento del loro sostenimento viene avviato il trasferimento del controllo dell'opera oggetto del contratto. Conseguentemente, tali costi non devono essere capitalizzati e devono concorrere alla determinazione dell'avanzamento contrattuale. Nel caso in cui il contratto non ne preveda il riconoscimento esplicito, nel rispetto delle tre condizioni sopra richiamate, i costi pre-operativi vengono capitalizzati e ammortizzati sistematicamente, in modo corrispondente al trasferimento del controllo dei beni/servizi al cliente. In aggiunta a quanto sopra specificato, le nuove disposizioni introdotte dall'IFRS 15 definiscono tutti quei costi che, per loro natura, non possono concorrere ad avanzamento contrattuale in quanto, nonostante siano specificatamente riferibili al contratto e siano considerati recuperabili, non concorrono a generare o migliorare le risorse che verranno impiegate per il soddisfacimento della performance obligation contrattuale, né contribuiscono al trasferimento del controllo dei beni e/o servizi al cliente.

Esposizione in bilancio

Le attività e le passività derivanti dal contratto sono classificate nelle voci della situazione patrimoniale e finanziaria "Crediti commerciali e altre attività a breve termine" e "Debiti commerciali e altre passività a breve termine", rispettivamente nella sezione dell'attivo e del passivo. La classificazione tra attività e passività contrattuali, in base a quanto stabilito dell'IFRS 15, è in funzione del rapporto tra la prestazione del Gruppo TREVI e il pagamento del cliente: le voci in esame rappresentano, infatti, la somma delle seguenti componenti analizzate singolarmente per ciascuna commessa: (+) Valore dei lavori progressivi, determinato in base alle norme stabilite dall'IFRS 15, secondo il metodo del Cost-to-Cost (-) Acconti ricevuti su lavori certificati (SAL) (-) Anticipi contrattuali. Se il valore risultante è positivo, il saldo netto della commessa è esposto nella voce

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"Crediti commerciali e altre attività a breve termine", viceversa, è esposto nella voce "Debiti commerciali e altre passività a breve termine". Qualora, in base al contratto, i valori in esame esprimano un diritto incondizionato al corrispettivo vengono presentati come crediti. Il conto economico del Gruppo TREVI evidenzia una voce di ricavo denominata "Ricavi delle vendite e delle prestazioni", presentata e valutata secondo il principio IFRS 15. La voce denominata "Altri ricavi operativi" include i proventi derivanti da transazioni diverse dai contratti verso i committenti ed è valutata secondo quanto stabilito da altri principi o da specifiche "Accounting Policy Election" di Gruppo. In particolare, quest'ultima voce accoglie proventi relativi a: plusvalenze da cessione di immobilizzazioni; proventi per riaddebito di costi, sopravvenienze attive, ricavi per ribalto costi dei consorzi e delle società consortili di diritto italiano. Con riferimento a quest'ultima fattispecie, si segnala che l'attività del Gruppo TREVI è caratterizzata dalla partecipazione in numerose entità di progetto che, soprattutto con riferimento alla realtà italiana, utilizzano la struttura consortile caratterizzata dal funzionamento a ribalto costi. Sotto il profilo della classificazione in base ai principi IFRS 10 e 11, tali entità sono state qualificate come controllate, collegate e joint venture. Considerando che tale fattispecie di ricavo non si riferisce all'esecuzione delle attività previste nel contratto di costruzione e non derivano da transazioni contrattuali con il committente, tali componenti positive di reddito sono state classificate tra gli "Altri ricavi operativi".

Proventi ed oneri finanziari

I ricavi e gli oneri finanziari sono rilevati a conto economico in base al principio della competenza temporale tenendo conto del tasso effettivo applicabile.

Per tutti gli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato e le attività finanziarie fruttifere classificate come disponibili per la vendita, gli interessi attivi sono rilevati utilizzando il tasso di interesse effettivo, che è il tasso che precisamente attualizza i pagamenti e gli incassi futuri, stimati lungo la vita attesa dello strumento finanziario o su un periodo più breve, quando necessario, rispetto al valore netto contabile dell'attività o passività finanziaria. Gli interessi attivi sono classificati tra i proventi finanziari nel conto economico.

Dividendi

Sono rilevati quando sorge il diritto degli Azionisti a ricevere il pagamento che normalmente corrisponde alla delibera assembleare di distribuzione dei dividendi.

La distribuzione di dividendi agli Azionisti viene registrata come passività nel bilancio nel periodo in cui la distribuzione degli stessi viene approvata dall'Assemblea degli Azionisti.

Utile per azione

L'utile base per azione è calcolato dividendo la quota di risultato economico del Gruppo, attribuibile alle azioni

ordinarie, per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione, escludendo le azioni proprie.

L'utile diluito per azione è calcolato dividendo l'utile o la perdita attribuibile agli Azionisti della Capogruppo per la media ponderata delle azioni in circolazione, tenendo conto degli effetti di tutte le potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo.

Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate

Un'attività operativa cessata è un componente del Gruppo le cui operazioni e i cui flussi finanziari sono chiaramente distinguibili dal resto del Gruppo che:

  • rappresenta un importante ramo autonomo di attività o area geografica di attività;

  • fa parte di un unico programma coordinato di dismissione di un importante ramo autonomo di attività o un'area geografica di attività; o

  • è una entità controllata acquisita esclusivamente con l'intenzione di rivenderla.

Un'attività operativa viene classificata come cessata al momento della vendita oppure quando soddisfa le condizioni per la classificazione nella categoria · posseduta per la vendita, se antecedente.

Quando un'attività operativa viene classificata come cessata, il conto economico complessivo comparativo viene rideterminato come se l'attività operativa fosse cessata a partire dall'esercizio comparativo.

Criteri di conversione delle poste in valuta

I crediti e debiti espressi in valute non appartenenti all'area Euro sono originariamente convertiti in Euro ai cambi storici alla data delle relative operazioni.

Le differenze cambio realizzate in occasione dell'incasso dei crediti e del pagamento dei debiti in valuta estera sono iscritte a conto economico al momento del realizzo.

Le attività e le passività in valuta, ad eccezione delle immobilizzazioni materiali, immateriali e partecipazioni, sono adeguate al tasso di cambio a pronti alla data di chiusura dell'esercizio ed i relativi utili o perdite su cambi sono imputati a Conto Economico. I contratti di compravendita a termine di valuta sono posti in essere per la copertura del rischio di fluttuazione dei corsi delle divise. Per quanto riguarda la contabilità delle filiali estere della controllata Trevi S.p.A. si rende noto che questa viene tenuta nella valuta dell'ambiente economico primario in cui esse operano (valuta funzionale). Alla chiusura dell'esercizio, si procede alla conversione dei saldi in valuta, in base al cambio puntuale al 31 di dicembre, pubblicato sul sito dell'Ufficio Italiano Cambi e le eventuali differenze di cambio sono riflesse a conto economico.

Uso di stime

La predisposizione dei bilanci consolidati richiede da parte degli Amministratori l'applicazione di principi e metodologie contabili che, in talune circostanze, si basano su difficili e soggettive valutazioni e stime basate

sull'esperienza storica ed assunzioni che vengono di volta in volta considerate ragionevoli e realistiche in funzione delle relative circostanze. In considerazione del documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Isvap nº 2 del 6 febbraio 2009 si precisa che le stime sono basate sulle più recenti informazioni di cui gli Amministratori dispongono al momento della redazione del presente bilancio, non intaccandone, pertanto, l'attendibilità.

L'applicazione di tali stime ed assunzioni influenza gli importi riportati negli schemi di bilancio, quali la situazione patrimoniale - finanziaria, il conto economico ed il rendiconto finanziario, nonché l'informativa fornita. I risultati finali delle poste di bilancio per le quali sono state utilizzate le suddette stime ed assunzioni, possono differire da quelli riportati nei bilanci a causa dell'incertezza che caratterizza le assunzioni e le condizioni sulla quali si basano le stime.

Di seguito sono elencate le voci di bilancio che richiedono più di altre una maggiore soggettività da parte degli amministratori nell'elaborazione delle stime e per i quali un cambiamento nelle condizioni sottostanti le assunzioni utilizzate può avere un impatto significativo sul bilancio consolidato del Gruppo:

  • · Svalutazione degli attivi immobilizzati;
  • . Lavori in corso su ordinazione;
  • . Spese di sviluppo;
  • Imposte differite attive; .
  • · Accantonamenti per rischi su crediti;
  • . Benefici ai dipendenti;
  • · Debiti finanziari e prestiti obbligazionari;
  • Accantonamenti per rischi e oneri. .

Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ogni variazione sono riflessi nel conto economico nel periodo in cui la variazione è avvenuta.

Impairment della attività finanziarie e delle financial guarantees

L'Impairment si applica a tutte le attività finanziarie valutate al Costo Ammortizzato e al Fair Value con variazioni di valore presentate nella voce Other Comprehensive Income (FVOCI), mentre sono escluse quelle al Fair Value i cui effetti delle variazioni sono rilevati a Conto Economico. Inoltre, rientrano nel perimetro di applicazione anche le seguenti tipologie di strumenti:

  • Loan Committment;
  • Crediti per leasing;
  • Contract asset;

· Garanzie finanziarie incluse nell'IFRS 9.

Le garanzie finanziarie non valutate al Fair Value rilevato a Conto Economico sono incluse nell'ambito di applicazione delle disposizioni dell'IFRS 9 relativamente all'impairment.

La definizione di garanzia finanziaria resta invariata rispetto a quanto già previsto dallo IAS 39 per il quale risultava che:

"Una garanzia finanziaria rappresenta un contratto nel quale la Società è tenuta ad onorare gli obblighi contrattuali di una terza parte nel momento in cui questa non rimborsi il proprio creditore".

La Società iscrive le garanzie finanziarie in Bilancio al fair value alla data di rilevazione iniziale ovvero alla data in cui diventa parte delle clausole contrattuali. Le garanzie finanziarie sono poi soggette ad impairment; pertanto, alle date di valutazione successive, il loro valore d'iscrizione sarà pari al maggiore tra il valore di iscrizione iniziale, al netto di eventuale ammortamento dei costi, e l'expected credit loss determinato secondo le nuove disposizioni dell'IFRS 9.

La regola generale di impairment prevista dall'IFRS 9 ha l'obiettivo di dare rappresentazione del deterioramento o del miglioramento della qualità del credito nel valore delle attività finanziarie detenute dalla Società. La modalità con cui si calcola l'ammontare di perdita attesa riconosciuta dipende, dalla variazione del rischio di credito dall'iscrizione iniziale dell'attività alla data di valutazione.

Pertanto, ad ogni reporting date, la Società rileverà l'accantonamento per le perdite future attese distinguendo tra differenti stage di collocazione che riflettono il merito creditizio della controparte, in particolare:

  • · Stage 1 per le attività che non hanno subito un incremento significativo del rischio di credito rispetto a quanto registrato al momento della rilevazione iniziale si dovrà procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la 12-months ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nei successivi 12 mesi (IFRS 9 § par. 5.5.5);
  • · Stage 2 per le attività che, invece, hanno subito un incremento significativo nel rischio di credito rispetto a quanto registrato al momento della rilevazione iniziale si dovrà procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la lifetime ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nella vita dello strumento (IFRS 9 §par. 5.5.3).
  • e Stage 3 per le attività che presentano evidenze effettive di impairment, l'accantonamento dovrà riflettere una svalutazione rappresentativa di un ECL su base lifetime, con probabilità di default pari al 100% (IFRS 9 Spar. 5.5.3).

In aggiunta, l'IFRS 9 §par. 5.5.15 prevede anche la possibilità di adottare un approccio semplificato per il calcolo delle perdite attese esclusivamente per le seguenti categorie:

  • Crediti commerciali e Contract Assets che:
    • o Non contengono una componente finanziaria significativa; o

  • o Contengono una componente finanziaria significativa ma la Società stabilisce a livello di policy contabile di misurare le perdite attese su base lifetime.
  • Crediti per leasing.

L'approccio semplificato parte dall'impostazione prevista per l'approccio generale, senza tuttavia richiedere alla Società di monitorare le variazioni del rischio di credito della controparte in quanto l'expected loss è sempre calcolata su base lifetime.

Il modello di impairment descritto nella presente istruzione operativa è stato applicato a tutte le attività finanziarie come definite dall'IFRS 9. Di seguito si riportano in particolare, le principali caratteristiche degli approcci adottati dal Gruppo e previsti da IFRS 9: Simplified Approach e General Approach.

Simplified Approach

L'approccio semplificato è stato adottato dal Gruppo con riferimento a:

  • · crediti commerciali (incluse le fatture da emettere);
  • · contract assets ("work in progress" attivi al netto degli anticipi ricevuti);
  • · crediti per anticipi erogati a fornitori.

Per tali fattispecie sono state applicate le regole dell'approccio semplificato indicate da IFRS 9, calcolando il valore del fondo svalutazione mediante il prodotto dei seguenti fattori:

  • · EAD Exposure At Default: esposizione contabile alla data di valutazione;
  • · PD Probability of Default: la probabilità che l'esposizione oggetto di valutazione possa andare in default e quindi non essere rimborsata. Come driver per la determinazione della probabilità di default dell'esposizione è stata considerata quella specifica della controparte. In particolare, la PD è stata determinata utilizzando fonti esterne (info-provider) e qualora non presente il dato specifico della controparte oggetto di valutazione, è stata applicata una PD espressiva del segmento di mercato di appartenenza della controparte o, in caso di campione poco rappresentativo, come ultima alternativa, la PD media rappresentativa del portafoglio crediti. Per le esposizioni verso controparti governative la PD utilizzata è quella relativa allo Stato di riferimento della controparte;
  • · LGD Loss Given Default: percentuale attesa di perdita in caso di default del creditore. Il modello di impairment IFRS 9 prevede la possibilità di calcolare internamente il parametro identificato della perdita attesa in caso di default. In alternativa a quest'ultimo, data l'impossibilità di ricostruire una base dati storica congrua al calcolo della LGD, il Gruppo ha deciso di adottare il parametro standard definito per la normativa bancaria e pari al 45%.

Per le attività finanziarie rientranti dell'approccio semplificato il periodo di default sulla base delle statistiche di incasso delle poste attive rientranti nel perimetro. Pertanto:

  • per le posizioni "in bonis" ovvero quelle non scadute, con riferimento esclusivo ai crediti commerciali ed alle fatture da emettere, la PD è definita su un orizzonte temporale di riferimento di 60 giorni, in coerenza con l'orizzonte medio di dilazione di pagamento che il Gruppo ha concordato sulla base:
    • o delle diverse aree geografiche in cui operano le singole legal entity di ogni divisione le cui dilazioni medie di pagamento divergono ma si discostano da un orizzonte medio di Gruppo pari a 2 mensilità;
    • o alle caratteristiche del business in cui la Società opera e sulle caratteristiche dei crediti commerciali che, per la maggior parte dei crediti emessi, richiedono una dilazione di pagamento a breve scadenza;
  • per le posizioni scadute entro il periodo di default (stabilito ad una soglia di 360 giorni dalla data di scadenza del credito), la PD è espressiva di un orizzonte temporale pari ad 1 anno. Il Gruppo ha concordato l'applicazione di una soglia di default diversa da quella definita dal principio contabile IFRS 9 (i.e. 90 giorni di scaduto), rigettando tale presunzione (si veda IFRS 9, par. B5.5.37) sulla base:
    • o dagli evidenti ritardi nei pagamenti da parte dei propri clienti, che molto spesso avvengono oltre i 90 giorni dalla scadenza del documento;
    • o da eventuali ritardi nei pagamenti dovuti alle caratteristiche del business in cui opera la società e, più in particolare, da potenziali ritardi nella fornitura di beni e servizi che il Gruppo offre ai propri clienti, generando un saldo da parte dei clienti solo a conclusione di un servizio, piuttosto che alla consegna fisica di un bene. Nello specifico:
      • · difficoltà temporanee di pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni;
      • un rallentamento nelle vendite dei beni oggetto di costruzione;
      • · difficoltà oggettive a ricevere incassi da clienti di alcuni paesi dettate da situazioni contingenti di natura legislativa o valutaria;
      • " intralci temporanei dovuti al rapporto fra cliente e fornitore che si sviluppa nel corso di una commessa;
      • · due date di non facile determinazione nel caso di pagamenti di ritenute a garanzia o somme precedentemente oggetto di contenzioso;

Entrando nel merito delle singole divisioni del gruppo: per la divisione Soilmec le vendite sono principalmente fatte tramite dealer/agenti con i quali esiste una "linea di credito" che viene regolarmente monitorata. Le partite scadute sono comunque oggetto di garanzia mediante le macchine in stock presso la yard del dealer. Sulle vendite, inoltre, salvo pochi casi, il pagamento avviene contestualmente alla consegna dell'attrezzatura o con una dilazione concordata per particolari clienti con cui esiste una "storicità".

Per tali motivi, il Gruppo ha prolungato il riconoscimento di un default optando per l'applicazione di una soglia pari ad 1 anno, ritenendo il superamento di tale soglia come identificativo di una effettiva difficoltà della controparte nel far fronte ai propri impegni debitori, generando un mancato incasso del credito per le società del Gruppo.

per le posizioni scadute oltre il periodo di default, invece, la PD è stata posta pari al 100%.

Il modello di valutazione dell'impairment dei contract assets e degli anticipi a fornitori, similmente a quanto definito per i crediti commerciali scaduti ma non in default, prevede l'applicazione di una PD espressiva di un orizzonte temporale di 1 anno.

Tuttavia, all'applicazione delle regole quantitative per il calcolo del fondo svalutazione dei crediti, può seguire l'applicazione di una percentuale di svalutazione specifica per determinate posizioni (i.e. clienti) sulla base dell'esperienza del management e/o di specifiche informazioni qualitative a disposizione.

General Approach

Per ciò che concerne, invece, le poste oggetto di impairment IFRS 9 che presupposti per l'applicazione del General Approach, la Società ha provveduto a definire una metodologia di Expected Credit Loss per ogni cluster di merito creditizio definito per tali esposizioni.

Financial Guarantees

Come anticipato, l'approccio generale prevede che la definizione dei parametri con cui si calcola l'ammontare di perdita attesa riconosciuta dipende dalla variazione del rischio che l'attività ha subito dall'iscrizione iniziale alla data di valutazione.

Per la valutazione dell'incremento del rischio di credito, il Gruppo ha preso in considerazione tutte le informazioni ragionevoli e accettabili che ha a disposizione o che può ottenere senza incorrere in oneri eccessivi.

Il Principio, inoltre, fornisce una lista esemplificativa delle variabili che possono essere considerate come driver per l'incremento del rischio di credito e che possono essere distinte in: dati macro economici (modifiche nella normativa, instabilità politica), dati relativi alla controparte (peggioramento nei risultati economico/finanziari, downgrade del credit rating), dati di mercato (CDS, credit spread, rating) e dati relativi al contratto (perdita di valore nei collateral, modifiche contrattuali sfavorevoli).

Di conseguenza, il calcolo dell'impairment su queste poste è stato effettuato in applicazione delle seguenti regole:

· Stage Allocation: l'allocazione in stage delle garanzie finanziarie della Holding è stato guidato da driver qualitativi e quantitativi, utilizzando le informazioni presenti su fonti esterne (info provider), la

variazione della probability of default e quanto stabilito dai diversi accordi con gli istituti bancari creditori del Gruppo.

In base ai parametri utilizzati ai fini della stage allocation, le garanzie finanziarie erogate da parte di Trevi Finanziaria SpA nei confronti delle società appartenenti alle divisioni del Gruppo, sono state classificate all'interno del cluster identificativo delle attività con un aumento del rischio di credito rispetto alla data di erogazione iniziale tale da procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la lifetime ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nella vita dello strumento.

  • ª Calcolo della perdita attesa: alla stregua di quanto descritto per i crediti commerciali del Gruppo, il calcolo dell'Expected Credit Loss per le posizioni relative alle garanzie finanziarie erogate è stato effettuato mediante il prodotto dei tre parametri di rischio:
    • o PD Probability of Default come driver per la determinazione della probabilità di default dell'esposizione è stata considerata la divisione di appartenenza della società per la quale è stata prestata la garanzia da parte della Capogruppo. In particolare, la PD è stata determinata utilizzando fonti esterne (info-provider) e qualora non presente il dato specifico della società oggetto di valutazione, è stata applicata una PD espressiva del segmento di mercato di appartenenza della divisione;
    • o LGD Loss Given Default: il Gruppo ha deciso di adottare il parametro standard definito per la normativa bancaria e pari al 45%, quale parametro identificato della perdita attesa in caso di default.
    • o EAD Exposure at Default: pari all'ammontare della garanzia rilasciata.

Nuovi principi contabili, emendamenti ed interpretazioni omologati dall'Unione Europea.

Nella redazione del presente bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 il Gruppo non ha adottato anticipatamente alcun principio, interpretazione o miglioramento emanato ma non ancora obbligatoriamente in vigore.

Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni di nuova applicazione

Di seguito sono elencati i principi contabili, emendamenti e interpretazioni pubblicati dallo IASB e omologati dall'Unione Europea applicati a partire dal 1° gennaio 2021:

Principio/Interpretazione Data entrata in
vigore IASB
Modifiche all'IFRS 4 (Contratti assicurativi) - differimento dell''IFRS 9 emesso il 25 giugno 2020 1º gennaio 2021
Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (Modifiche all'IFRS 9,
allo IAS 39, all'IFRS 7, all'IFRS 4 e all'IFRS 16) emesso 27 agosto 2020
1º gennaio 2021

I principi contabili, emendamenti e interpretazioni pubblicati dallo IASB e dall'International Financial Reporting Standard Interpretations Committee ('IFRS IC') per i quali alla data del presente documento, gli organismi competenti dell'Unione Europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione sono elencati di seguito:

Principio/Interpretazione entrata
Data
in
vigore IASB
Modifiche all'IFRS 16 Leases: Covid-19-Related Rent Concessions beyond 30 June 2021 (emesso
il 31 marzo 2021)
1° aprile 2021
Modifiche allo IAS 1 (Presentazione del bilancio) e IFRS Practice Statement 2: Disclosure of
Accounting policies (emesso il 12 febbraio 2021)
1º gennaio 2023
Modifiche allo IAS 8 Accounting policies, Changes in Accounting Estimates and Errors:
Definition of Accounting Estimates (emesso il 12 febbraio 2021)
1º gennaio 2023
Modifiche a:
· IFRS 3 Aggregazioni aziendali;
· IAS 16 Immobili, impianti e macchinari;
· IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali
. Annual Improvements 2018-2020
emessi il 14 maggio 2020
1º gennaio 2022
IFRS 17 (Contratti di assicurazione) emesso il 18 maggio 2017 e inclusa la modifica all'IFRS 17
emessa il 25 giugno 2020
1º gennaio 2023

GESTIONE DEL RISCHIO

Obiettivi, politica di gestione e identificazione dei rischi finanziari

La Direzione Finanziaria della Capogruppo ed i Responsabili Finanziari delle singole Società controllate gestiscono i rischi finanziari cui il Gruppo è esposto, seguendo le direttive contenute nella Treasury Risks Policy di Gruppo.

Le attività finanziarie del Gruppo sono rappresentate principalmente da cassa e depositi a breve, derivanti direttamente dall'attività operativa.

Le passività finanziarie comprendono invece finanziamenti bancari, prestiti obbligazionari e leasing finanziari, la cui funzione principale è di finanziare l'attività operativa.

I rischi generati da tali strumenti finanziari sono rappresentati dal rischio di tasso di interesse, dal rischio di tasso di cambio, dal rischio di liquidità e da quello di credito.

Il Gruppo Trevi si limita a svolgere un'attività sistematica di monitoraggio dei rischi finanziari sopra illustrati, non potendo, a causa delle previsioni contrattuali dell'Accordo di Ristrutturazione, utilizzare strumenti finanziari derivati al fine di ridurre tali rischi al minimo.

La definizione della composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile avviene a livello consolidato. La gestione dei rischi di tasso di cambio, liquidità e tasso di interesse è svolta principalmente dalla Capogruppo e dalle sub-holding di divisione; la gestione del rischio di credito è demandata alle singole società operative del Gruppo.

Rischi di liquidità

Il rischio di liquidità si può manifestare per l'incapacità di reperire, a condizioni economiche, le risorse finanziarie necessarie per l'operatività del Gruppo. I due principali fattori che influenzano la liquidità del Gruppo sono da una parte le risorse generate o assorbite dalle attività operative e di investimento e, dall'altra, le caratteristiche di scadenza e di rinnovabilità del debito o di liquidità degli impieghi finanziari. I fabbisogni di liquidità sono monitorati dalle funzioni centrali del Gruppo nell'ottica di garantire un efficace reperimento delle risorse finanziarie e/o un adeguato investimento della liquidità.

Il Gruppo a continuo monitoraggio della situazione della liquidità predispone i cash flow rotativi periodici e previsionali predisposti da parte di tutte le Società del Gruppo, i quali, poi, vengono consolidati ed analizzati dalla Capogruppo.

Si segnala che le disponibilità liquide sono parzialmente soggette a vincoli valutari relativamente ad alcuni Paesi in cui il Gruppo opera così come dettagliato nella seguente tabella:

Divisione Società Service - Saese Vincolo Eur min
31.12.2021
Trevi Treviicos Usa CRA - Bonding Company (Soggetta a
Covenant)
8.8
lievi Trevi Foundations Nigeria Ltd Nigeria Restrizioni Valutarie 6.5

lirevi Foundation Construction Ltd Nigeria Restrizioni Valutarie 0.3
l revi Swissboring Overseas Piling Corp. Ltd (Dubai) Dubai Cash Collateral su linea promiscua
Totale 18.1

Ad oggi gran parte degli affidamenti con Istituti finanziatori sono regolati dall' Accordo di Ristrutturazione che si è perfezionato, nel corso del primo semestre 2020, con l'aumento di capitale e la conversione dei crediti vantati dagli istituti di credito in capitale.

Di seguito viene illustrata la distribuzione geografica delle disponibilità liquide del Gruppo al 31 dicembre 2021:

Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Italia 14.031 14-430 (399)
Europa (esclusa italia) 8 630 14.388 (5,758)
Stati Uniti e Canada 26 870 14.908 11.962
Sud America 4.378 4.959 (581)
Africa 14.922 7.956 6.966
Medio Oriente e Asia 6-368 6 354 14
Estremo Oriente e Resto del mondo 2.448 6815 (4.367)
Totale 77.647 69.810 7.837

I finanziamenti bancari del Gruppo alla fine dell'esercizio sono invece così ripartiti tra breve e lungo termine:

Finanziamenti a
breve termine
31/12/2021 31/12/2020 Variazioni Finanziamenti a
medio lungo termine
31/12/2021 314 272020 Variazioni
Italia 188 052 180.506 7.546 Italia 5.135 4.660
Europa (esclusa
Italia)
0 0 0 Europa (esclusa
Italia)
1.790 1.794
Stati Uniti e
Canada
6-180 5.705 475 Stati Uniti e Canada 0 0
Sud America 547 ર્ટડે રે 14 Sud America 0 0
Africa 113 113 0 Africa 4.142 0
Medio Oriente e
Asia
0 0 0 Medio Oriente e Asia 0 0
Estremo Oriente 5.457 6.517 (1-060) Estremo Oriente 1.630 1.779
Resto del mondo 786 803 (17) Resto del mondo 0 0
Totale 201.135 194.177 6.958 Totale 12.697 8.233

La tabella seguente riporta invece il dettaglio per area geografica di tutte le passività finanziarie, includendo oltre ai finanziamenti bancari anche i derivati passivi, i leasing finanziari e debiti verso altri finanziatori:

Passività
finanziarie a
breve termine
31/12/2021 31/12/2020 Variazioni Passività finanziarie
a lungo termine
31/12/2021 31/12/2020 Variazioni

Italia 245.879 243 226 2 653 Italia 74.385 77.790 (3.405)
Europa (esclusa
Italia)
824 1-721 (897) Europa (esclusa
Italia)
2 662 2881 (219)
Stati Uniti e
Canada
6611 6.766 (155) Stati Uniti e Canada 194 880 (686)
Sud America 1-288 1.897 (609) Sud America 132 17 ો ર
Africa 457 259 198 Africa 4.756 427 4.329
Medio Oriente e
Asıa
1.071 882 189 Medio Oriente e Asia 1.146 1.351 (205)
Estremo Oriente 7911 10-031 (2,120) Estremo Oriente 2.117 4.090 (1.973)
Resto del mondo 881 877 Resto del mondo 3 34 (31)
Totale 264.921 265.659 (738) Totale 85.396 87.470 (2.074)

Rischio di mercato

Il rischio di mercato è il rischio che il fair value dei flussi di cassa futuri di uno strumento finanziario si modificherà a causa delle variazioni nel prezzo di mercato. Il prezzo di mercato comprende quattro tipologie di rischio: il rischio di tasso, il rischio di valuta, il rischio di prezzo delle commodity e altri rischi di prezzo, così come il rischio di prezzo sui titoli rappresentativi di capitale (equity risk). Gli strumenti finanziari toccati dal rischio di mercato includono prestiti e finanziamenti, depositi, partecipazioni disponibili per la vendita e strumenti finanziari derivati.

Rischio di tasso di interesse

L'esposizione al rischio delle variazioni dei tassi d'interesse di mercato è connessa ad operazioni di finanziamento sia a breve sia a lungo termine, con un tasso di interesse variabile.

Al 31 dicembre 2021, a seguito della firma e dell'entrata in vigore dell'AdR durante il corso del 2020, la totalità dei finanziamenti del Gruppo risulta essere a tasso fisso.

31/12/2021
Descrizione Tasso Fisso Tasso Variabile Totale
Finanziamenti e Leasing 300-316 () 300 316
Prestito Obbligazionario 50.000 50.000
Totale Passività Finanziarie 350.316 350.316

Rischio di cambio

Il Gruppo è esposto al rischio che variazioni nei tassi di cambio possano apportare variazioni ai risultati economici e patrimoniali del Gruppo. L'esposizione al rischio di cambio può essere di natura:

  • · Transattiva: variazioni del tasso di cambio intercorrenti tra la data in cui un impegno finanziario tra controparti diventa altamente probabile e/o certo o e la data di regolamento dell'impegno, variazioni che determinano uno scostamento tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi;
  • · Traslativa: variazioni del tasso di cambio determinano una variazione del valore delle poste patrimoniali in divisa, a seguito del consolidamento dei dati ai fini di bilancio e della loro traduzione nella moneta di conto della Capogruppo (Euro). Tali variazioni non determinano uno scostamento immediato tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi ma solo un effetto contabile sul patrimonio consolidato del Gruppo. L'effetto sui flussi di cassa si manifesta solo qualora siano effettuate operazioni sul patrimonio della società del Gruppo che redige il bilancio in divisa.

Il Gruppo valuta la propria esposizione al rischio di variazione dei tassi di cambio; gli strumenti utilizzati sono la correlazione dei flussi di pari valuta ma di segno opposto, la contrazione di finanziamenti di anticipazione commerciale e di natura finanziaria in pari valuta con il contratto di vendita. Il Gruppo non utilizza per la propria attività di copertura dal rischio di cambio strumenti di tipo dichiaratamente speculativo; tuttavia, nel caso in cui gli strumenti finanziari derivati non soddisfino le condizioni previste per il trattamento contabile degli strumenti di copertura richiesti dallo IFRS 9 o la società decide di non volersi avvalere della possibilità di hedge accounting, le loro variazioni di fair value sono contabilizzate a conto economico come oneri/proventi finanziari.

Nello specifico, il Gruppo gestisce il rischio transattivo. L'esposizione al rischio di variazioni dei tassi di cambio deriva dall'operatività del Gruppo in una pluralità di Paesi e in monete diverse dall'Euro, in particolare il Dollaro Statunitense e le divise ad esso agganciate. Poiché risultano operazioni significative in Paesi dell'area Dollaro, il bilancio del Gruppo può essere interessato in maniera considerevole dalle variazioni dei tassi di cambio Euro/Usd.

Il fair value di un contratto a termine è determinato come differenza tra il cambio a termine del contratto e quello di un'operazione di segno contrario di importo e scadenza uguale, ipotizzata ai tassi di cambio ed ai differenziali di tasso di interesse al 31 dicembre.

Rischio di credito

Il Gruppo è soggetto al rischio che il merito di credito di una controparte finanziaria o commerciale diventi insolvente. Per la natura della sua attività, articolata in più settori, con un'accentuata diversificazione geografica delle unità produttive e per la pluralità di Paesi in cui sono venduti gli impianti e attrezzature il Gruppo non presenta una concentrazione del rischio di credito su pochi clienti/Paesi, anzi l'esposizione creditoria è suddivisa su un largo numero di controparti e clienti.

Il rischio di credito connesso al normale svolgimento delle operazioni commerciali è monitorato sia dalle singole società sia dalla direzione Finanziaria del Gruppo.

L'obiettivo è quello di minimizzare il rischio controparte attraverso il mantenimento dell'esposizione all'interno di limiti coerenti con il merito creditizio assegnato a ciascuna di esse dai diversi Credit Managers del Gruppo sulla base di informazioni storiche sui tassi di insolvenza delle controparti stesse.

Il Gruppo vende prevalentemente all'estero e utilizza per la copertura dei rischi di credito gli strumenti finanziari disponibili sul mercato, in particolare le Lettere di Credito e utilizza per progetti significativi gli strumenti del pagamento anticipato e della lettera di credito.

Rischio connesso alle attività svolte all'estero

L'evoluzione degli scenari economici e geo-politici influenza da sempre le attività finanziarie e industriali del Gruppo.

I ricavi per attività all'estero del Gruppo Trevi confermano un consolidamento sull'estero attestandosi su un 87% dell'ammontare totale; la presenza del Gruppo è localizzata principalmente in Europa, USA ed Estremo Oriente.

Meno del 15% dei ricavi è localizzato in aree con un rischio politico e commerciale medio-alto caratterizzato cioè dal rischio di insolvenza di operatori, pubblici e privati, legato all'area geografica di provenienza e indipendente dalla loro volontà. E anche il rischio legato alla provenienza di un determinato strumento finanziario e dipendente da variabili politiche, economiche e sociali.

Con specifico riferimento ai paesi in cui Trevi opera, maggiormente esposti a questa tipologia di rischio, si precisa quanto segue:

Algeria

In Algeria il quadro politico interno è stato caratterizzato dallo svolgimento delle elezioni legislative di giugno, che tuttavia hanno fatto registrare un record negativo di affluenza. A livello economico, permangono gli effetti della crisi innescata dal Covid-19, che ha penalizzato particolarmente i sistemi economici poco diversificati come quello algerino, incentrato quasi esclusivamente sull'esportazione di idrocarburi. A questi fattori si aggiunge l'impatto di una crisi climatica senza precedenti, caratterizzata da ondate di calore record e da una serie di incendi che hanno devastato in particolar modo la regione nord-orientale di Tizi Ouzou, causando oltre 90 morti e centinaia di sfollati. Sul piano delle relazioni esterne, si è registrata l'interruzione dei rapporti diplomatici con il Marocco alla fine di agosto a seguito di una serie di frizioni intensificatesi negli ultimi mesi.

In questo contesto, si sono svolte a giugno le elezioni - le prime dopo l'uscita di scena di Abdelaziz Bouteflika, l'ex presidente che ha dominato la scena politica dal 1999 al 2019 e recentemente scomparso (17 settembre) all'età di 84 anni – per scegliere i rappresentanti dell'Assemblea nazionale, la camera bassa del parlamento. Secondo il governo e il presidente Tebboune, il voto doveva rappresentare "la seconda tappa fondamentale verso il cambiamento e la costruzione di un'Algeria democratica più vicina ai cittadini". Di fatto, però, con appena il 23% degli aventi diritto - stimati in 24 milioni - che si sono recati alle urne, le elezioni non hanno ottenuto il risultato sperato, ossia quello di riaccendere l'interesse del pubblico verso la politica e le istituzioni, facendo registrare la più bassa affluenza al voto degli ultimi anni e riconfermando un trend già emerso in occasione del referendum costituzionale dello scorso novembre, quando a votare fu il 24% degli elettori. In parte, questo risultato è il frutto di una campagna di boicottaggio condotta dai leader del movimento di protesta, noto come Hirak, e da alcune forze di opposizione, tra cui i partiti di minoranza come il Fronte delle forze socialiste (Ffs).

I risultati hanno visto il Fronte di liberazione nazionale (Fln), il partito nazionalista che ha dominato la scena politica algerina fin dall'indipendenza, ricevere la maggior parte dei voti.

Per far fronte alle difficoltà economiche il presidente e il nuovo governo hanno recentemente lanciato un piano d'azione che ha come obiettivo primario favorire gli investimenti, stimolare la crescita del settore privato e diversificare l'economia rendendola meno dipendente dal settore degli idrocarburi. Tra gli assi portanti di questo piano, approvato a inizio settembre dal Consiglio dei ministri, vi è la modernizzazione dei sistemi bancario e finanziario attraverso digitalizzazione e internazionalizzazione degli istituti di credito algerini, ma anche una revisione della politica monetaria, inclusa quella dei tassi di cambio, al fine di incoraggiare gli investitori salvaguardando, al contempo, le esportazioni.

Argentina

L'Argentina, che rappresenta una delle economie più importanti dell'America Latina, sembra essere arrivata economicamente al collasso. Il Paese già da due anni si trovava in recessione economica, con il PIL diminuito tra il 2% e il 3% nel 2018 e nel 2019. Ancora una volta la Covid-19 non ha fatto altro che acutizzare questa precaria situazione: l'Argentina, infatti, ha risentito più di altri Paesi in America Latina e nel mondo della crisi causata dalla pandemia, con il PIL che è diminuito di poco più del 10% e con un'inflazione che è aumentata del 36,1%. Dati così allarmanti non si vedevano dalla crisi del 2001-2002, la crisi del corralino, considerata come la peggiore della storia argentina, quando il PIL era diminuito del 10,9%. Inoltre attualmente i prezzi dei beni di prima necessità sono aumentati del 4%, il tasso di persone sotto la soglia di povertà ha raggiunto il 44% e il valore della moneta si è dimezzato, tant'è che se nel gennaio 2020 il dollaro si comprava con 78 pesos, oggi ne sono necessari 160 e il mercato finanziario è diminuito da quota 350 miliardi di dollari a 20 miliardi, il che indica che molte aziende hanno perso valore e altre hanno lasciato il Paese.

Rischio connesso all'andamento dei prezzi delle materie prime

Energetici

Il 2021 è stato un anno decisamente significativo per il mercato petrolifero. Esattamente un anno fa, il prezzo di un barile di petrolio si aggirava attorno ai 50 dollari, per poi registrare nel corso dei mesi successivi incrementi di prezzo sempre maggiori. Il livello di prezzo più alto del 2021 si è registrato alla fine di ottobre, in cui un barile veniva scambiato attorno agli 86 dollari, per poi calare alla fine dell'anno. Negli ultimi 12 mesi la crescita registrata dei prezzi è stata di oltre il 25%, riuscendo quindi a superare nettamente la crisi del 2020 e oltrepassare quindi i livelli pre-pandemici.

Ciò che ha spinto così in alto il prezzo del petrolio è stato lo squilibrio registrato tra la domanda e l'offerta. Nel 2021 la domanda globale di petrolio è aumentata a seguito della ripresa delle attività economiche dopo il blocco imposto dalla pandemia, ma anche grazie alla ripresa degli spostamenti prima vietati, in virtù del rallentamento della diffusione del Covid-19. Un'ulteriore causa che contribuito alla crescita del prezzo del petrolio è stato l'aumento del prezzo del gas. Dal momento in cui il prezzo di quest'ultimo ha raggiunto dei massimi storici, il petrolio è stato scelto come sostituto nella produzione di energia, essendo economicamente più vantaggioso.

I principali produttori di greggio sono stati sorpresi dall'improvviso rimbalzo della domanda, non riuscendo a seguirne i ritmi di crescita a causa di diverse difficoltà.

In primo luogo per le continue interruzioni alla produzione, dovute alle avverse condizioni meteorologiche negli Stati Uniti, che hanno costretto le società energetiche ad attingere dalle scorte le grandi quantità di greggio necessarie. In secondo luogo, a causa dei persistenti sottoinvestimenti e ritardi nella manutenzione dovuti alla pandemia, come nel caso di Nigeria, Angola e Kazakistan, alcuni membri dell'OpecPlus hanno avuto difficoltà ad aumentare la produzione.

Per quanto riguarda i potenziali impatti dai rischi sopra menzionati, si rimanda alle considerazioni più ampiamente espresse nel successivo paragrafo a commento dei costi di approvvigionamento delle materie prime.

Ferrosi, Metalli non ferrosi, Chimica Organica - Materie Plastiche

Dal punto di vista dei prezzi delle diverse famiglie di materie prime, si segnala a dicembre la significativa diminuzione dei Ferrosi, diminuiti di oltre il 5% e della filiera Chimica Organica - Materie Plastiche. Viceversa continuano a registrare aumenti i Metalli non ferrosi (+2.5 % su novembre), l'Energia (+2.1) e soprattutto il legno e la carta (+6.5%). L'analisi dell'arco di tutto il 2021 modifica radicalmente la gerarchia

dei beni con i maggiori aumenti. In prima posizione si colloca l'Energia, con un aumento prossimo al 100%, seguita a distanza dai Ferrosi (+57%) e da Legno e Carta (+54%). Gli aumenti annui di tutte le altre famiglie si collocano leggermente sotto al 50%, con i beni alimentari che si collocano all'ultima posizione per tassi di crescita.

Un caso a parte sono i metalli preziosi che avevano visto aumentare i loro prezzi anche nel corso della fase iniziale della pandemia, sostenuti dal loro ruolo di beni rifugio.

A tale riguardo, si segnala che nel contesto dell'IBR, a seguito di una verifica complessiva dei contratti relativi alle commesse / ordini in essere, è stata svolta una specifica analisi dei possibili impatti alla variabilità del prezzo di acquisto / disponibilità delle materie prime, dalla quale è emerso che:

  • Divisione Trevi: stante la natura e la durata media delle relative commesse, il valore a rischio è calcolato in una dimensione economica non particolarmente rilevante nel complesso del volume di affari della Divisione;
  • Divisione Soilmec: si ritiene che il settore di appartenenza abbia già visto ribaltare sui prezzi dei prodotti le tendenze a rialzo dei costi di alcuni materiali.

Rischio Cyber

Si è in presenza di un cybercrime sia quando la condotta o l'oggetto materiale del crimine è correlato ad un sistema informatico o telematico, sia quando l'illecito è perpetrato sfruttando o colpendo il sistema.

Nell'intento di aumentare ed efficientare costantemente i processi di ICT Security, il Gruppo ha continuato nel percorso di adozione di nuove iniziative, strumenti e procedure volte a garantire livelli di sicurezza ICT sempre più elevati.

In tale contesto si rileva, che in data 11 gennaio 2022, il Gruppo Trevi ha subito un attacco informatico che ha colpito i data center di Cesena (FC), determinando una temporanea inaccessibilità alle funzioni operative informatiche.

La funzionalità dell'intera infrastruttura IT è stata prontamente ripristinata e, in meno di ventiquattro ore, i servizi informatici principali sono ritornati ad essere disponibili.

Ad oggi non si sono evidenziate perdite di dati e/o informazioni e non si rilevano conseguenze per le attività delle Aziende del Gruppo.

La pronta ed efficacie risposta con la quale il Gruppo ha gestito l'incidente, è stata resa possibile grazie alla presenza di uno specifico Piano di Disaster Recovery e Business Continuity e di infrastrutture con tecnologie Hybrid Cloud, che hanno consentito di salvaguardare servizi e backup.

Il Gruppo sta inoltre continuando ad adottare percorsi formativi specifici per suggerire agli utenti comportamenti idonei a evitare il coinvolgimento in processi «malevoli», oltre a proseguire nell'emissione di «pillole informative» per segnalare casi concreti di frodi informatiche nei quali gli utenti potrebbero imbattersi se non seguissero le corrette procedure ed istruzioni. Si ritiene pertanto che le misure adottate e i presidi esistenti rappresentino adeguati elementi di mitigazione di questo rischio, e che, quindi, non residui un rischio rilevante ai fini della continuità delle attività aziendali.

INFORMAZIONI INTEGRATIVE SU STRUMENTI FINANZIARI

In relazione agli strumenti finanziari rilevati nella situazione patrimoniale-finanziaria al fair value, l'IFRS 7 richiede che tali valori siano classificati sulla base di una gerarchia di livelli che rifletta la significatività degli input utilizzati nella determinazione del fair value. In particolare, la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:

  • · Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
  • · Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi da dati di mercato osservabili;
  • · Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti da dati di mercato osservabili.

Nelle tabelle che seguono sono riportate le attività e le passività al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2019 in base alle categorie previste dallo IFRS 9.

Legenda Categorie IFRS 9

Fair value a conto economico FVIPL
Fair value a conto economico complessivo FVOCI
Costo ammortizzato CA
FV - strumenti di copertura FVOCI o FVTPL

Di seguito sono riportate le informazioni integrative su strumenti finanziari ai sensi dell'IFRS7.

(in mighund at Durv)
WITHLC HIT
Descrizione
Classi
119 RESO
Note 31/12/2021 Fair Value a
Patrimonio
Netto
Fair Value a
Conto
Economico
Effetto a Conto
Economico
ATTITUATION
Attività finanziarie non correnti
Altri crediti finanziari lungo termine CA б 11.735
Totale Attività finanziarie non correnti 11.735
Attività Finanziarie correnti
Altri crediti finanziari a breve termine CA 1.965
Strumenti finanziari derivati a breve termine FVTPL
Attività finanziarie correnti CA 11 8.882
Disponibilità liquide CA 12 77.647
Totale Attività finanziarie correnti 88.494
Totale Attività finanziarie 100.229
PASSIVITA'
Passività finanziarie non correnti
Finanziamenti a lungo termine CA 14 12 697
Debiti verso altri finanziatori a lungo termine CA 14 72.699 470
Strumenti finanziari derivati a lungo termine FV
Totale passività finanziarie non correnti 85.396
Passività finanziarie correnti
Finanziamenti a breve termine CA 20 201-135 9.496 9.278
Debiti verso altri finanziatori a breve termine CA 21 63-786 412
Strumenti finanziari derivati a breve termine FVTPL
Totale passività finanziarie correnti 264.921
Totale passività finanziarie 350.317
Warrant FVTPL 3.639 1.590

In seguito alla misurazione al fair value del Warrant è stato rilevato un provento finanziario pari a circa 1.590 migliaia di Euro

143

Analisi di impairment test al 31 dicembre 2021

Il Gruppo ha rivisto i propri indicatori di impairment al 31.12.2021. Avendo rilevato presunzioni di impairment e in considerazione del perdurare di un contesto caratterizzato da grande volatilità, è stato effettuato un test di impairment per le 2 Cash Generating Unit (CGU) del Gruppo Trevi (CGU Trevi e CGU Soilmec) e per il Gruppo nel suo complesso.

Il test di impairment, in accordo con lo IAS 36, è inizialmente avvenuto confrontando il valore contabile (carrying amount) dell'attività o del gruppo di attività componenti l'unità generatrice di flussi finanziari (CGU) con il valore recuperabile della stessa, dato dal maggiore tra il fair value (al netto degli eventuali oneri di vendita) ed il valore dei flussi di cassa netti attualizzati che si prevede saranno prodotti dall'attività o dal gruppo di attività componenti la CGU (valore d'uso).

Più in particolare, l'impairment test di primo livello sulle CGU Trevi e Soilmec è stato condotto, in continuità di metodo rispetto al test di impairment effettuato al 31.12.2020, testando in primo luogo la recuperabilità del carrying amount di ciascuna CGU tramite il valore d'uso (Value in Use), determinato attraverso l'attualizzazione dei flussi di risultato di piano di ciascuna CGU, ovvero mediante il metodo finanziario del Discounted Cash Flow, metodologia direttamente richiamata dallo IAS 36.

Tale metodo si basa sul presupposto che il valore del capitale economico di un'azienda ad una certa data (nel presente caso, il 31 dicembre 2021) sia rappresentato dalla somma algebrica dei seguenti elementi:

  • · valore "operativo", pari al valore attuale dei flussi di cassa prodotti dalla gestione operativa dell'azienda in un arco di tempo definito;
  • · valore delle attività accessorie non strategiche o strumentali alla data di riferimento.

Ai fini dell'esecuzione dell'impairment test sono state utilizzate le previsioni dei flussi finanziari scaturenti dall'Actual 2021 e dai Piani 2022 - 2026 elaborati per le CGU Trevi e Soilmec con il supporto della società PricewaterhouseCoopers S.p.A., approvati in data 26 aprile 2022.

I flussi di pianificazione considerati sono stati sterilizzati dagli effetti di ristrutturazioni ed efficientamenti futuri non ancora avviati, che il principio contabile richiede di escludere.

Ciò premesso, il flusso monetario atteso è stato costruito sulla base dei dati economici e patrimoniali rilevati nei Piani 2022 - 2026 di ciascuna CGU nonché sulla base dei dati Actual 2021. Più in particolare, partendo dal reddito operativo (EBIT) di ciascun periodo, sono state calcolate e sottratte le imposte dirette figurative ad aliquota piena e successivamente sommati i componenti negativi di reddito che non danno luogo a uscite monetarie, quali ammortamenti, determinando il "flusso finanziario della gestione operativa corrente", interpretabile come un flusso monetario "potenziale"; infatti, l'ammontare delle risorse monetarie effettivamente liberate dalla gestione caratteristica corrente risente subita nel periodo dagli elementi del patrimonio che sorgono e si estinguono per effetto dei cicli operativi (crediti commerciali, rimanenze, debiti commerciali, debiti verso il personale, ecc.) - variazioni di Capitale Netto. Il

flusso monetario della gestione operativa, infine, è stato determinato tenendo in considerazione anche gli investimenti (al netto dei disinvestimenti) in capitale fisso - c.d. CAPEX -.

Sempre in continuità di metodo rispetto al 31 dicembre 2020, per l'attualizzazione dei flussi di cassa è stato calcolato un costo medio ponderato del capitale «WACC», determinato secondo il modello economico del CAPM (Capital Asset Pricing Model) per il settore di attività delle CGU: settore «Foundations». Il WACC è stato determinato nell'8,24% e le singole variabili sono state desunte come segue:

  • · tasso risk-free: 1,45%, tasso di rendimento dei titoli di un Paese maturo (Stati Uniti), pari alla media dei Bond 10Y relativi ai dodici mesi precedenti il 31.12.2021;
  • · beta levered: 0,96, costruito come media del beta unlevered a 3Y di un campione di società comparabili levereggiato in funzione del rapporto D/E medio dei medesimi comparables;
  • · equity risk premium: è stato utilizzato un tasso pari al 5,00%;
  • · rischio Paese: 2,07%, tale componente è stata aggiunta al Ke dopo aver pesato per il beta l'ERP, ed è stata determinata quale media del rischio Paese dei Paesi di operatività delle CGU ponderata per la percentuale di produzione dell'EBIT 2026 in detti Paesi;
  • · differenziale d'inflazione: 0,50%, tale componente è stata aggiunta al Ke al fine di considerare l'effetto dell'inflazione e determinare il tasso reale;
  • · premio prudenzialità di execution: si è ritenuto opportuno incrementare il Ke di 1 punto percentuale;
  • delle linee di credito del Gruppo;
  • · struttura finanziaria: D/D+E= 19,94%; E/D+E= 80,06%, determinata quale media dei comparables già considerati per la definizione del beta.

Per gli anni successivi al 2026, i flussi di cassa delle CGU sono stati calcolati sulla base di un Terminal Value determinato proiettando in perpetuity l'EBIT normalizzato dell'ultimo anno di piano esplicito (2026), al netto delle imposte figurative ad aliquota piena. E stato, inoltre, considerato un tasso di crescita g costruito in funzione della media dell'inflazione attesa nei Paesi di operatività delle CGU, ponderata per la percentuale di EBIT 2026 effettivamente prodotta dalle stesse in tali Paesi. In particolare il tasso di crescita g è pari al 2,70%. Si precisa altresì che, ai fini della determinazione del Terminal Value, prudenzialmente, il WACC è stato aumentato di 2 punti percentuali (ovvero è stato considerato un WACC pari al 10,24%). Di conseguenza, il tasso di attualizzazione adottato per il Terminal Value, scaturente dalla differenza fra il predetto WACC incrementato di 2 punti percentuali e il tasso di crescita g, è pari al 7,54%. Dato preponderante, considerato che il Terminal Value rappresenta mediamente l'85,00% dell'Enterprise Value delle CGU.

Il test di impairment effettuato sullo scenario, e con i parametri di base, sopra rappresentato non ha portato all'evidenza di una svalutazione degli attivi delle CGU Trevi e Soilmec, rispetto al valore contabile di iscrizione.

L'impairment test di secondo livello è stato effettuato nella modalità asset side, verificando che il valore recuperabile degli attivi di Gruppo fosse superiore al loro valore contabile. L'enterprise Value complessivo è stato calcolato con il metodo per somma di parti (SOTP), ovvero mediante la sommatoria de:

  • · (+) l'Enterprise Value delle CGU Trevi e Soilmec;
  • · (+) il valore attuale dei flussi operativi della holding Trevi Finanziaria Industriale;
  • · (+) il valore delle attività afferenti investimenti accessori:
  • · (-) il valore contabile dei fondi non operativi assimilabili a debito finanziario.

Il valore contabile di confronto è ricavato (per coerenza) sulla base de:

  • · (+) il patrimonio netto di Gruppo al 31 dicembre 2021;
  • · (+) la posizione finanziaria netta, assunta al valore contabile al 31 dicembre 2021.

Tale confronto porta all'evidenza di una differenza positiva di Euro 46,1 milioni.

Il Management ha altresì analizzato la variabilità dei risultati delle stime di secondo livello al mutare dei principali input valutativi assunti, ipotizzando alternativamento del tasso di sconto (WACC) rilevante per la determinazione del Terminal Value e la varianza dei flussi FCFO rilevanti per la determinazione del Terminal Value.

È stata dapprima svolta un'analisi di sensitività sul tasso di sconto (WACC) adottato per il Terminal Value al fine di identificare la maggiorazione di tasso che porterebbe il valore recuperabile degli attivi di Gruppo ad essere almeno pari al relativo carrying amount (ovvero all'azzeramento dell'headroom riscontrato nel secondo livello del test). In tal circostanza una variazione in incremento puntuale del WACC per il TV pari all'1,33% per le CGU Trevi e Soilmec (con WACC per il TV pari all'11,57% contro un WACC del TV del 10,24% adottato nel caso base), porterebbe ad una coincidenza tra il valore recuperabile e il valore contabile degli attivi di Gruppo (con un margine di primo livello: per la CGU Trevi di Euro 47 milioni rispetto ai 76 milioni di Euro del caso base e per la CGU Soilmec di Euro 3 milioni rispetto ai 21 milioni di Euro del caso base).

Successivamente è stata svolta un'analisi di sensitività sulla variazione dei flussi FCFO rilevanti per la determinazione del Terminal Value, mantenendo invariati tutti gli altri criteri ed assunzioni di stima, al fine di identificare la percentuale di decremento degli FCFO del Terminal Value che porterebbe il valore recuperabile degli attivi di Gruppo ad uguagliare il relativo carrying amount.

Tale percentuale di decremento è stata individuata nel 15,03% (corrispondente ad un FCFO per il TV pari: per la CGU Trevi, a 18 milioni di Euro contro i 21 milioni di Euro del caso base e per la CGU Soilmec, a 11 milioni di Euro contro i 13 milioni di Euro del caso base). In tale circostanza si otterrebbe un margine di primo livello: per la CGU Trevi, di Euro 47 milioni rispetto ai 76 milioni di Euro del caso base e per la CGU Soilmec, di Euro 3 milioni rispetto ai 21 milioni di Euro del caso base.

In linea con quanto già effettuato al 31.12.2020, è stato svolto uno specifico test di impairment sui Progetti di Ricerca e Sviluppo realizzati dalla divisione Trevi e dalla divisione Soilmec negli anni scorsi. Tale specifico test è stato condotto mediante l'attualizzazione dei flussi riconducibili a ciascun Progetto al tasso WACC determinato nell'8,24%. Il test non ha portato all'evidenza di alcuna perdita di valore.

COMMENTO DELLE PRINCIPALI VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVITA' NON CORRENTI

(1) Immobilizzazioni materiali

Le immobilizzazioni materiali a bilancio ammontano al 31 dicembre 2021 a 173,3 milioni di Euro, con un decremento di 17,8 milioni di Euro rispetto al loro valore netto al 31 dicembre 2020 (191,1 milioni di Euro).

I movimenti relativi all'esercizio 2021 sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:

(în migliaid ai Euro)
Descrizione Costo
originario
31/12/2020
Ammort.
accumulato
31/12/2020
Valore
netto al
31/12/2020
nerem. Decrem. Ammort. Utilizzo
Fondo
Rettifiche
di valore
Riclass.
Fondo
amm.to
Riclass var.
costo
originario
Diff.
Cambio
costo
storico
Diff.
Cambio
Fondo
amm.to
Costo
originario
31/12/2021
Ammort.
accumulato
31/12/2021
Valore
netto al
31/12/202
Terreni 16 156 16 156 26 (237) (91) 0 (184) (2 490) 105 (1) 13 560 (276) 13 284
Fabbricati 68 ୧୦.୦ (32 601) 36.098 3 088 (7.321) (4,085) 3 231 (140) (278) 2 440 925 (1_112) 68 691 (34,546) 34 145
Impianti e macchinari 281-646 (179 444) 102 202 6 080 (26 430) (17_114) 21-145 (375) (1,264) 6,849 5 727 (1_755) 273 497 (178,432) 95 065
Attrezzature industriali
e commerciali
71 837 (47 436) 24 401 2 410 (8 274) (6.476) 10-354 રેત્રેર 2,360 (11,136) 1 дд (260) રેટે 631 (41 458) 14 173
Altri beni 42,783 (32,454) 10 329 5 213 (7.085) (4.171) ર રીકે 0 (1_707) 5 403 1_641 (1.112) 47 956 (33.929) 14.027
Immobilizzazioni in
corso ed acconti
1 894 1-894 રે રેણ (22) 0 0 0 0 0 21 0 2,449 0 2 449
TOTALE 483.016 (291.936) 191.080 17.373 (49.369) (31.937) 40,541 80 (1.073) 1.066 9.618 (4.240) 461.784 (288.641 173.143

Gli incrementi lordi del periodo sono complessivamente pari 17,4 milioni di Euro mentre i decrementi dell'esercizio sono risultano pari a 49,4 milioni di Euro al netto dell'utilizzo del fondo ammortamento pari a 40,5 milioni di Euro; i movimenti evidenziati si riferiscono alla normale attività di sostituzione di impianti ed attrezzature.

L'effetto cambio nell'esercizio 2021 è stato pari a 5,4 milioni di Euro. Alcune immobilizzazioni sono gravate da ipoteche a fronte dei finanziamenti ricevuti, così come descritti nella voce "Debiti". Nel corso dell'esercizio sono state effettuate alcune rettifiche di valore con un impatto di complessivi 0,08 milioni di Euro allineando i saldi di bilancio al valore presumibile di realizzo.

Il valore netto di carico delle immobilizzazioni materiali detenute in leasing al 31 dicembre 2021 a titolo di diritto di utilizzo è pari a 30,4 milioni di Euro (il corrispondente saldo al 31 dicembre 2020 era pari a 40,8 milioni di Euro). Il decremento pari a circa 10,4 milioni è ascrivibile prevalentemente al decorso dei contratti di leasing finanziari esistenti ed in parte all'effetto cambio.

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Terreni e fabbricati 15-789 18.539 (2,750)
Impianti e macchinari 9.955 15.680 (5.725)
Attrezzature industriali e commerciali 1.870 4.684 (2.814)
Altri beni 2.782 1.944 838
Totale 30.396 40.847 (10.451)

Le attività in leasing finanziario sono impiegate come garanzia per le relative passività assunte.

(2) Immobilizzazioni immateriali

Le Immobilizzazioni immateriali al 31 dicembre 2021 ammontano a 15,9 milioni di Euro, in aumento di 5,1 milioni di Euro rispetto al valore relativo al 31 dicembre 2020 (10,8 milioni di Euro). I movimenti relativi all'esercizio 2021 sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:

(in mighald at Euro)
Descrizione Costo
originario
all
31/12/2020
Ammort.
accumulato
31/12/2020
Valore
netto al
31/12/2020
Increm. Decrem. Ammort. Utilizzo
Foudo
Svalutaz e
rivalutaz
Riclass.
Fondo
amm.to
Riclass
var. costo
originario
Diff.
Cambio
costo
storico
Diff.
Cambio
Fondo
ammi.to
Costo
originario
31/12/2021
Ammort.
accumulato
31/12/2021
Valore
netto al
31/12/2021
Avviamento 459 (459) 0 0 0 25 (19) 484 (478) 6
Costi di sviluppo ો રે તેડર (9 289) 6 646 2,646 O (1 487) 0 (352) O 0 26.596 (26.597) 44 825 (37373) 7.452
Diritti di brevetto
ind, e di utilizzazione
delle opere
dell'ingegno
3 ਰੇਵਰ (3_787) 182 489 0 (140) 0 0 0 0 (763) 763 3 695 (3 164) ਟੇਡ I
Concessioni, licenze,
marchi e diritti simili
2811 (2634) 177 ਤੇ (505) (61) રે04 0 9 (ð) 3 274 (3.205) 5 592 (5.405) 187
Immobilizzazioni in
corso ed acconti
3 392 O 3 392 4_041 0 0 0 0 0 0 0 0 7 433 0 7 433
Altre
immobilizzazioni
2539 (2.089) 450 154 (721) (312) 725 0 રેરે (42) 2.164 (2.053) 4.161 (3.771) 390
TOTALE 29.105 (18.258) 10.847 7.388 (1.256) (2.000) 1.229 (352) 64 (51) 31.296 (31.111) 66.190 (50.191) 15.999

La voce "Incrementi", pari a 7,3 milioni di Euro, si riferisce principalmente ai costi capitalizzati per lo sviluppo di tecnologie e attrezzature utilizzate dalla Capogruppo e dalle controllate; tali costi, che rispettano i requisiti richiesti dallo IAS 38, sono stati infatti capitalizzati e successivamente ammortizzati a partire dall'inizio della produzione e lungo la vita economica media dei prodotti correlati.

Il valore netto dei costi di sviluppo al 31 dicembre 2021 ammonta a 7,4 milioni di Euro (6,6 milioni di Euro al 31 dicembre 2020), con un incremento lordo di periodo pari a 2,6 milioni di Euro.

Il valore netto della voce "Immobilizzazioni in corso ed acconti" ammonta a 7,4 milioni di Euro al 31 dicembre 2021 (3,4 milioni di Euro nell'esercizio precedente) con un incremento lordo pari a 4 milioni di Euro, dovuto alla capitalizzazione dei costi per l'implementazione di un nuovo software ERP della Capogruppo.

Con riferimento alla voce "Diritti di brevetto industriale e di utilizzazione dell'ingegno", il cui valore netto è pari a 0,5 milioni di Euro al 31 dicembre 2021, segnaliamo che l'incremento lordo pari a 0,4 milioni di Euro è imputabile principalmente alla capitalizzazione relativa a licenze d'uso di programmi.

Le "altre immobilizzazioni immateriali" ammontano al 31 dicembre 2021 a 0,3 milioni di Euro, in calo rispetto all'esercizio precedente di 0,06 milioni di Euro.

(3) Investimenti immobiliari non strumentali

Non sono presenti investimenti immobiliari non strumentali.

(4) Partecipazioni

Le partecipazioni ammontano a 647 migliaia di Euro, in decremento rispetto al valore dell'esercizio precedente, pari a 3,6 milioni di Euro.

Di seguito si evidenziano sinteticamente le variazioni intervenute nel 2020 nelle partecipazioni:

(in migliaia di Euro)
Descrizione Suldo al
31/12/2020
Incrementi Decrementi Rivalutazioni Svalutazioni Altre
variazioni
Saldo al
31/12/2021
Imprese collegate valutate al patrimonio
netto
2.995 O (3.876) 414 (4) 551 80
Altre imprese 633 (66) 567
TOTALE 3.628 0 (3.876) 414 (4) 485 647

La movimentazione del periodo si riferisce quasi esclusivamente alla società Trevi Nicholson JV.

(5) Attività fiscali per imposte anticipate

Tale voce si riferisce a differenze temporanee derivanti principalmente da eliminazioni di utili infragruppo ed al relativo beneficio fiscale e a perdite fiscali pregresse, che in base alla normativa fiscale potranno essere recuperate nei prossimi esercizi.

Nelle seguenti tabelle è fornita la movimentazione netta dei crediti per imposte anticipate e delle passività fiscali per imposte differite:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Crediti per imposte differite attive 28.455 29.465 (1.010)
TOTALE 28.455 29.465 (1.010)
Fondo imposte differite passive (26 209) (20.748) (5.461)
TOTALE (26.209) (20.748) (5.461)
Posizione netta alla fine dell'esercizio 2.246 8.717 (6.471)

Il valore della posizione netta alla fine dell'esercizio è pari a 2,2 milioni di Euro.

Le attività fiscali per imposte differite attive si riferiscono in parte a differenze temporanee e a perdite fiscali pregresse che in base alla normativa fiscale potranno essere recuperate nei prossimi esercizi e, per la restante parte, agli effetti fiscali differiti derivanti dalle scritture di consolidamento. Al 31 Dicembre 2021 ammontano complessivamente a 28,4 milioni di Euro, in diminuzione di 1 milione di Euro rispetto al 31 dicembre 2020. Le imposte differite attive sono ritenute recuperabili in parte attraverso la compensazione con imposte differite passive che si riverseranno contestualmente in futuro.

Le passività fiscali per imposte differite si riferiscono principalmente alle differenze tra i valori delle attività e passività esposte nel bilancio consolidato ed i corrispondenti valori fiscalmente riconosciuti nei Paesi ove il Gruppo opera. Al 31 Dicembre 2021 ammontano complessivamente a 26,2 milioni di Euro, con un decremento di 5,5 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2020.

Di seguito la tabella di movimentazione:

(in migliaia di Euro
Descrizione Saldo al
31/1 22/2020
Accantonamenti Decrementi Altre Variazioni Saldo al
31/12/202021
Crediti per imposte differite attive 29 465 1 443 (2,366) (87) 28 455
Fondo imposte differite passive (20.748) (6.091) 511 119 (26 209)

Di seguito sono riportati i principali elementi che compongono le imposte anticipate e le passività per imposte differite e la loro movimentazione durante l'esercizio in corso ed in quello precedente:

Descrizione Eliminazione utili
infragruppo
Applicazione
Principi
Contabili
Internazionali
Costi di
sviluppo
Adeguamento
Aliquote di
Gruppo
Bilanci
Civilistici e
Altre
1988 1111 20191111 100 1100 0
Totale
Saldi al 01/01/2020 14.866 (9.103) (957) (4.686) 12.315 12.434
Effetto a conto economico (2.582) 178 68 57 182 (2.097)
Effetto a patrimonio netto
Differenze cambio 38 (143) 240 874 1-009
Riclassifiche ed altre variazioni (7.041) 7.332 444 3627 (6.992) (2.630)
Saldi al 31/12/2020 5.281 (1.736) (444) (763) 6.379 8.716
Effetto a conto economico 374 (770) 70 78 (4.330) (4.578)
Effetto a patrimonio netto
Differenze cambio 13 10 (64) ા રેરે 94
Riclassifiche ed altre variazioni 0 61 56 (126) (1.977) (1.986)
Saldi al 31/12/2021 5.667 (2.435) (318) (875) 206 2.246

La voce "Bilanci Civilistici e altre" è principalmente composta da crediti per imposte anticipate iscritti a fronte delle perdite fiscali di talune società estere del Gruppo ed al 31 dicembre 2021 ammonta a circa 0,2 milioni di Euro.

Le perdite pregresse al 31 dicembre 2021 relative alle società italiane aderenti al consolidato fiscale, ammontano a circa 177 milioni di Euro, si segnala che su tali perdite pregresse sono state iscritte imposte anticipate per circa 3,6 milioni di Euro, calcolate considerando le stime di risultati imponibili futuri coerentemente con le previsioni di redditività del Gruppo nel periodo esplicito del Nuovo Piano Consolidato.

(6) Altri crediti finanziari a lungo termine

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Crediti verso imprese collegate
Depositi cauzionali 1.718 854 864
Altri 10.017 10.198 (181)
TOTALE 11.735 11.052 683

I crediti verso altri al 31 dicembre 2021 ammontano a 11,7 milioni di Euro e si riferiscono principalmente a un finanziamento pari a 10 milioni di Euro vantato nei confronti del Gruppo MEIL Global Holdings BV a seguito degli accordi di cessione dell'Oil&Gas perfezionatasi in data 30/03/2020; per tale finanziamento è previsto un rimborso bullet a 3 anni al tasso del 2%.

(7) Crediti commerciali ed altre attività a lungo termine

(in migliaia di Euro) 150

E-MARKE
SDIR

Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Crediti verso clienti 2.137 1.591 546
Ratei e Risconti (411) (572) ારો
Altri crediti a lungo termine 2 (9) 11
TOTALE 1.728 1.010 718

I crediti verso clienti si riferiscono a crediti commerciali verso clienti terzi con scadenza superiore all'anno, per 2,1 milioni di Euro della controllata Swissboring Overseas Piling Corporation. I risconti sono riferiti per la maggior parte alla controllata Trevi Nigeria per 0,4 milioni di Euro.

ATTIVITA' CORRENTI

(8) Rimanenze

Il totale delle rimanenze al 31 dicembre 2021 ammonta a 114,6 milioni di Euro e risulta così composto:

(In mighuid at Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Materie prime sussidiarie e di consumo 78-756 80.173 (1.417)
Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 14-154 13 856 298
Prodotti finiti e merci 20-590 28,597 (8.007)
Acconti 1-109 86 1.023
TOTALE RIMANENZE 114.609 122.712 (8.103)

Le rimanenze finali del Gruppo afferiscono alla produzione di macchinari per l'ingegneria del sottosuolo e sono rappresentate dai materiali e dai ricambi impiegati dal settore fondazioni; le rimanenze sono esposte al netto del fondo svalutazione dell'ammontare di 25,6 milioni di Euro (al 31 dicembre 2020 era pari ad Euro 24,5 milioni).

I lavori in corso su ordinazione sono espressi al netto dei relativi acconti ricevuti dai committenti e riclassificati tra i crediti commerciali o tra le altre passività rispettivamente a seconda che lo stato di avanzamento dei lavori risulti superiore all'acconto ricevuto o inferiore.

Il fondo svalutazione rimanenze ammonta a 25,6 milioni di Euro. La movimentazione di tale fondo è la seguente:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2020 Incrementi Utilizzi Altre e
Riclassifiche
31/12/2021
Materie prime sussidiarie e di consumo 22.728 2 039 (421) (187) 24 159
Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 173 (રેતુ) () (114)
Lavori in corso 0 0 0
Prodotti finiti e merci 1-560 (187) 0 52 1.425
Acconti 0 0 ()
TOTALE FONDO SVALUAZIONE RIMANENZE 24.461 1.793 (421) (249) 25.584

Gli Utilizzi del fondo afferiscono integralmente alle controllate della divisione Soilmec ed in 151

particolare alla società PSM. Gli Accantonamenti sono pari a 1,8 milioni di Euro e riguardano prevalentemente le società controllate della divisione Trevi, per un totale di 1,2 milioni di Euro derivante dall'area medio orientale e per 0,6 milioni di Euro dalla Trevi Foundation Nigeria. La voce "Altre e Riclassifiche" è alimentata quasi esclusivamente dall'effetto cambio.

(9) Crediti commerciali ed altre attività a breve termine

L'ammontare totale al 31 dicembre 2021 è pari a 272,7 milioni di Euro. La voce è così composta:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Crediti verso clienti 213 672 184.907 28.765
Importo dovuto dai committenti 30 110 15.007 15.103
Sub Totale Clienti 243.782 199.914 43.868
Crediti verso imprese collegate 7 084 10-888 (3.804)
Crediti verso l'erario per IVA 8 066 12.723 (4.657)
Crediti verso altri 10.129 13.205 (3.076)
Ratei e Risconti 3-540 3.964 (424)
Totale Clienti ed Altri 272.601 240.694 31.907

Di seguito si fornisce il dettaglio delle voci "Importi dovuti dai committenti" ed "Importi dovuti ai committenti":

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Attivo corrente:
Lavori in corso su ordinazione 30.207 16.019 14.188
Fondo svalutazione perdite a finire 0 0 0
Totale lavori in corso su ordinazione 30.207 16.019 14.188
Acconti da committenti (97) (1,012) 915
Totale importi dovuti dai committenti 30.110 15.007 15.103
Passivo corrente:
Lavori in corso su ordinazione (4.942) (349) (4,592)
Crediti vs clienti 0 0 0
Acconti da committenti (2.306) (5.718) 3.412
Totale importi dovuti ai committenti (7.248) (6.068) (1.180)

Il fondo svalutazione crediti ammonta a 61,9 milioni di Euro. La movimentazione di tale fondo è la seguente:

(in migliaia di Euro)
Descrizione Saldo al Accantonamenti Decrementi Rilasci - Altre variazioni Saldo al
31/12/2020 31/12/2021

E-MARKET
SDIR
CERTIFIED
Fondo svalutazione crediti viclienti 62.452 4. 3. C CHAL 4 AAV
-
3 237 51.933
TOTALE 62.452 2.151 (5.872) 133 3.337 61.935

Alla voce "Altre variazioni", incidono effetti cambio per circa 3,3 milioni di Euro.

Ratei e risconti attivi

Tale voce risulta composta principalmente da risconti attivi dettagliati come segue:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Ratei attivi 612 351 261
Risconti attivi 2 263 3.058 (795)
Interessi legge Sabatini 665 રેરેર 110
TOTALE 3.540 3.964 (424)

La voce "Altri ratei e risconti attivi" include costi sostenuti entro la chiusura dell'esercizio ma di competenza di esercizi successivi di diversa natura.

La ripartizione dei crediti per area geografica al 31 dicembre 2021 risulta essere la seguente:

(in migliaia di Euro)
31/12/2021 Italia Europa
(esclusa
Italia)
US A. e
Canada
America
Latina
Africa Medio
Oriente
e Asia
Estremo
Oriente
Resto
del
mondo
Totale
Crediti
Crediti verso clientı 31.342 22.008 24.397 6.953 60.608 61.783 35.075 1.615 243.782
Crediti verso collegate 3.841 2.552 0 0 528 0 163 0 7.084
Crediti tributari e IVA ર 696 217 0 132 456 166 1.339 60 8.066
Crediti verso altri 1.619 731 394 1.082 1-438 3.576 841 449 10.129
Ratei e risconti 1.483 111 39 716 રેલા રેતે રહે જે 0 32 3.540
TOTALE 43.980 25.619 24.831 8.882 63.591 66.123 37.418 2.157 272.601
314 27420 Italia Europa
(esclusa
Italia)
USA. e
Canada
America
Latina
Africa Medio
Oriente e
Asia
Estremo
Oriente
Resto del
mondo
Totale
Crediti
Crediti verso clienti 23.551 23.943 30.011 8 943 41.660 37.051 31-407 3-347 199.914
Crediti verso collegate 5.101 4.161 1.434 0 0 0 191 10.887
Crediti tributari e IVA 7.903 2:457 0 182 ાં રેર્ટ 410 1-513 123 12.723
Crediti verso altri । ೧೧೧೯೭ 1 205 269 471 510 7.769 1.860 27 13, 206
Ratei e risconti 2.112 161 40 511 501 રેજે રહે છે 22 19 3.964
TOTALE 39.762 31.927 31.754 10.107 42.806 45.828 34.993 3.516 240.694

I crediti verso società collegate al 31 dicembre 2021 ammontano a 7,1 milioni di Euro; il dettaglio è riportato nella Nota (34) - Rapporti con entità correlate.

La ripartizione dei Crediti verso clienti per valuta risulta essere la seguente;

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione

NGN
15 853
2.443 13.410
AED
10-978
13.089 (2.111)
USD
29.179
32 915 (3.736)
EURO
100 215
74.255 25.960

Conformente a quanto previsto dall'IFRS 7, si riporta di seguito un'analisi della dinamica dei crediti scaduti, suddivisi in classi di rischio omogenee:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Non scaduto 97_860 82.341 15 519
Scaduto da 1 a 3 mesi 61-114 46.623 14 491
Scaduto da 3 a 6 mesi 12.721 9 444 3 277
Scaduto da oltre 6 mesi 72.087 61.506 10.581
Totale 243.782 199.914 43.868

Nell'ottica di una politica di costante monitoraggio del credito da parte delle singole Società del Gruppo, sono state identificate delle fasce standard di valutazione, esplicitate nella seguente tabella:

Descrizione 31/19/2021 21/17/2020 Wantone
(in migliaia di Euro)
11 1 1 1 1155 111 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Monitoraggio standard 237 990 187.731 50 259
Monitoraggio speciale 1.979 221 (242)
Monitoraggio per invio a legale 101 1-264 (1.163)
Monitoraggio stragiudiziale in corso 2.154 6.797 (4.643)
Monitoraggio per causa legale in corso 1.558 1.901 (343)
Totale 243.782 199.914 43.868

Il dettaglio dei "Crediti verso altri" è il seguente:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Crediti verso dipendenti 722 584 138
Anticipi a fornitori 4 459 2914 1-545
Altri 4,947 9.707 (4.760)
TOTALE 10.128 13.205 (3.077)

(10) Attività fiscali per imposte correnti

I crediti tributari verso l'Erario sono rappresentati principalmente da crediti per imposte dirette e da acconti di imposta.

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Crediti verso l'erario per imposte dirette 5.637 6.700 .063)

COOLT IT = / Auto 17000
I ULALE 3.03 0.100

Gli importi maggiormente significativi sono rappresentati dai crediti per imposte assolte all'estero e dagli acconti versati in capo alle società controllate in Italia.

Strumenti finanziari derivati a breve termine e titoli negoziabili al fair value

Al 31 dicembre 2021, il saldo è pari a 0.

(11) Attività finanziarie correnti

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Attività finanziarie correnti 10:847 3 675 7-172
TOTALE 10.847 3.675 7.172

Le Attività finanziarie correnti ammontano a 10,8 milioni di Euro alla data del 31 dicembre 2021 e si riferiscono per 9,5 milioni di Euro a depositi bancari riconducibili prevalentemente alla controllata in medio oriente Swissboring e per 1,3 milioni di Euro a crediti finanziari verso società collegate non consolidate.

Si precisa, inoltre, che la somma depositata nell'Escrow Account relativo alla cessione della Divisione Oil&Gas, e pari a 9,2 milioni di Euro al 31 dicembre 2021 è al netto del fondo svalutazione e risulta essere pari a zero.

(12) Disponibilità liquide

La voce è così composta:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Depositi bancari e postali 76 708 69.292 7.416
Denaro e valori di cassa ਹੇਤੇ ਹੋ 518 421
TOTALE 77.647 69.810 7.837

Per un'analisi della posizione finanziaria netta e alle disponibilità liquide del Gruppo Trevi si rimanda alla relazione sulla gestione ed al rendiconto finanziario.

Inoltre, nel Gruppo sono presenti realtà nelle quali le disponibilità liquide presenti sui conti correnti societari non sono trasferibili nell'immediato per motivi di restrizioni valutarie (principalmente in Nigeria per 6,8 milioni di Euro).

PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ

(13) Patrimonio netto

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato del Gruppo:

(in migliaia di Euro)
Descrizione Capitale
Sociale
Riserva
Sovrapp.
Azioni
Riserva
Legale
Altre
Riserve
Riserva
di
Convers.
Utile
portato a
DVOMU
Utile del
periodo di
pertin. del
Gruppo
Totale
Patrimonio
Netto del
Gruppo
Saldi al 01/01/2020 82.290 114.480 8.353 17.238 17.110 (382.760) (75.802) (219.091)
Destinazione del risultato 2019 (75 802) 75.802
Aumento di capitale 15.084 135.755 (1.053) 149.786
Distribuzione di dividendi (377) (377)
Differenza di conversione e altri movimenti (196) (20.762) (20.958)
Utili/(perdite) attuariali e stock grant 14 14
Acquisizione quote di minoranza (5.251) (17.714) (4.518) (27.483)
Riserva da Cash-Flow Hedge
acquisizione (vendita) azioni proprie
Riclassifiche
Utile del periodo di pertinenza del Gruppo 241.468 241.468
Saldi al 31/12/2020 97.374 250.235 8.353 10.752 (21.366) (463.457) 241.468 123.359
Destinazione del risultato 2020 (239.077) 11.122 (10.964) 480 387 (241.468)
Aumento di Capitale
Distribuzione di dividendi 279 279
Differenza di conversione 23.288 23.288
Utili/(perdite) attuariali e stock grant (31) (31)
Acquisizione/(dismissioni) e altri
movimenti (14) (2.347) (2.361)
Riserva da Cash-Flow Hedge
acquisizione (vendita) azioni proprie
Riclassifiche 1 895 767 (2.662)
Utile del periodo di pertinenza del Gruppo (52.977) (52.977)
Saldi al 31/12/2021 97.374 13.053 19.475 524 1.908 12.200 (52.977) 91.556

Capitale Sociale -

La società ha emesso n. 150.855.693 azioni, di cui detiene come azioni proprie n. 20 azioni. Al 31 dicembre 2021 il capitale sociale interamente sottoscritto e versato della Società è pari a 97.476 migliaia di Euro, invariato rispetto al 31 dicembre 2020.

Di seguito viene rappresentata l'attuale composizione del capitale, al netto delle azioni proprie possedute, che ammonta al 31 dicembre 2021 a 97.373.554 Euro:

Numero di azioni Capitale Sociale Riserva Azioni Proprie
Saldo al 31/12/2019 1.645.793 82.289.633 (736.078)
Acquisto e cessione azioni proprie
Saldo al 31/12/2020 150.855.693 97.373.554 (736.078)
Acquisto e cessione azioni proprie . .
Saldo al 31/12/2021 150.855.693 97.373.554 (736.078)
  • Riserva Sovrapprezzo azioni:

Ammonta al 31 dicembre 2021 a 13.053 migliaia di Euro (250.235 migliaia di Euro al 31 dicembre 2020). La movimentazione di tale riserva deriva da una riallocazione delle riserve avvenuta a seguito dell'adempimento della delibera di distribuzione del risultato della Capogruppo.

Riserva Legale:

La riserva legale rappresenta la parte di utili che, secondo quanto disposto dall'art. 2430 del codice civile, non può essere distribuita a titolo di dividendo. Al 31 dicembre 2021 il valore di tale riserva ammonta a 19.475 migliaia di Euro (8.353 migliaia di Euro al 31 dicembre 2020). La movimentazione di tale riserva deriva da una riallocazione delle riserve avvenuta a seguito dell'adempimento della delibera di distribuzione del risultato della Capogruppo.

Altre riserve:

Le altre riserve sono così composte:

Riserva fair value:

La riserva fair value accoglie la contropartita degli strumenti finanziari valutati al Cash flow hedge secondo quanto previsto dallo IAS 39.

Riserva Straordinaria:

La riserva straordinaria al 31 dicembre 2021 è stata integralmente utilizzata a copertura delle perdite accumulate pregresse.

Riserva transizione I.F.R.S.:

La posta accoglie gli effetti della transizione agli IAS/IFRS delle società del Gruppo effettuata con riferimento al 1º gennaio 2004.

- Riserva Azioni Proprie in Portafoglio:

La riserva azioni proprie in portafoglio ammonta alla data del 31 dicembre 2021 a 736 migliaia di Euro, invariata rispetto al 31 dicembre 2020.

  • Riserva di conversione:

Tale riserva, pari ad un valore negativo per 1.908 migliaia di Euro al 31 dicembre 2021, riguarda le differenze cambio da conversione in Euro dei bilanci espressi in moneta diversa dall'Euro; la fluttuazione dei cambi è avvenuta principalmente tra l'Euro ed il Dollaro Americano e tra l'Euro e le valute dei paesi in Medio Oriente e Africa.

Utile portato a nuovo:

La posta include i risultati economici consolidati degli esercizi precedenti, per la parte non distribuita come dividendi agli Azionisti.

PASSIVITA' NON CORRENTI

(14) Finanziamenti bancari, altri finanziamenti e strumenti derivati

(in migliaia di euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Debiti verso banche 12 697 8.234 4 463
Debiti verso società di leasing 13 956 19.741 (5.785)
Debiti verso altri finanziatori 58.743 59 495 (752)
Strumenti finanziari derivati 0 0 0
TOTALE 85.396 87.470 (2.074)

La suddivisione dei finanziamenti bancari ed altri finanziamenti per scadenza si può così riassumere:

(in migliaia di Euro)
Descrizione Da 1 a 5 anni Oltre 5 anni Totale
Debiti verso banche 12.697 12.697
Debiti verso società di leasing 13.157 800 13.956
Debiti verso altri finanziatori 58-743 58.743
TOTALE 84.597 800 85.396

Il debito verso banche, salvo quanto di seguito indicato in merito al mancato rispetto dei parametri finanziari al 31 dicembre 2020, a valle dell'efficacia dell'AdR avvenuto in data 29 aprile 2020, è stato riscadenziato al 31 dicembre 2024. L'importo di Euro 12,7 milioni si riferisce al debito afferente agli accordi a latere dell'Accordo di Ristrutturazione.

I debiti verso società di leasing, pari a 13,9 milioni di Euro, sono costituiti principalmente dal debito sorto dall'applicazione del principio contabile IFRS 16.

I debiti verso altri finanziatori fanno capo quasi interamente alla Capogruppo e sono rappresentati principalmente dal prestito obbligazionario pari a 50 milioni di Euro.

Gli strumenti finanziari derivati a lungo termine sono pari a zero.

Si segnala che ai fini della classificazione tra breve e medio/lungo termine, a seguito del mancato rispetto dei covenant relativi ai debiti bancari negoziati nell'Accordo di Ristrutturazione, i debiti bancari sono stati rappresentati negli schemi di bilancio con scadenza nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 2024.

Si segnala che al 31 dicembre 2021 i parametri finanziari previsti dal regolamento del Prestito Obbligazionario "Trevi Finanziaria Industriale 2014-2024" sono stati rispettati.

31/12/2021 Valore Valore Anno Valuta Spread Indicizzazione In migliaia di euro Contabile scadenza nominale 50.000 50.000 2024 Euro 2,00% Prestiti obbligazionari non garantiti 2024 84.726 84.726 Euro 2,00% Finanziamento bancario non garantito 4.660 2025 4.660 Finanziamento bancario non garantito Euro 2.00% Euro Escussioni/Rientri su Finanziamenti Bancari 139,386 139.386 Totale passività onerose

I termini e le condizioni dei finanziamenti in essere della Capogruppo sono i seguenti:

(15) Passività fiscali per imposte differite e fondi a lungo termine

Le passività fiscali per imposte differite ammontano complessivamente a 26,2 milioni di Euro, in aumento di 5,4 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2020, in cui ammontavano a 20,7 milioni di Euro.

La movimentazione del fondo passività fiscali per imposte differite è la seguente:

(in migliaia di euro)
Descrizione Saldo al Accantonamenti Utilizzi Rilasci Altre Variazioni Saldo al
31/12/2020 31/12/2021
Fondo imposte differite 20.748 6.543 (રેતુ) (452) (571) 26 209
TOTALE 20.748 6.543 (59) (452) (571) 26.209

Le passività fiscali per imposte differite si riferiscono alle differenze tra i valori delle attività e passività esposte nel bilancio consolidato ed i corrispondenti valori fiscalmente riconosciuti nei Paesi ove il Gruppo opera.

La voce "Altre variazioni", per circa 0,5 milioni di Euro, si riferisce a riclassifiche ricondotte al fondo imposte anticipate e all'effetto cambi e variazione delle aliquote di imposta avvenute nel corso dell'anno.

Per il dettaglio della composizione del fondo imposte differite si rimanda a quanto già esposto alla nota (5).

(16) Passività potenziali

Il saldo degli Altri Fondi a lungo termine è pari a 18,3 milioni di Euro, in aumento di 2,7 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2020, pari a 15,6 milioni di Euro. Tale saldo è il risultato della seguente movimentazione avvenuta nel corso del 2021:

(in migliaia di euro)
Descrizione Saldo al
31/12/2020
Accantonamenti Utilizzi Altre Variazioni Saldo al 31/12/2021
Fondi rischi a lungo termine 15 633 15.078 (1.776) (2.198) 26 737

La voce "Altre variazioni" si riferisce ad effetti cambio e a riclassifiche patrimoniali dal fondo rischi a breve termine e a importi dovuti dai committenti.

Riportiamo nella seguente tabella la composizione dettagliata della voce "Fondi rischi a lungo termine":

(in migliaia di euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Rischi contrattuali 7.957 7-487 470
Interventi in garanzia 869 828 41
Copertura perdite società partecipate 920 46 874
Rischi su vertenze 106 235 (129)
Altri fondi rischi 16.885 7.037 9.848
TOTALE Fondi rischi ed oneri a lungo termine 26.737 15.633 11.104
Altri fondi rischi 4.989 4-518 471
TOTALE Fondi rischi ed oneri a breve termine 4.989 4.518 471
TOTALE 31.726 20.151 11.575

Il saldo del fondo rischi contrattuali pari a circa 7,9 milioni di Euro è riconducibile prevalentemente alla controllata italiana Trevi S.p.A.

Il fondo per interventi in garanzia pari a 0,8 milioni di Euro è relativo agli accantonamenti per interventi in garanzia tecnica sui prodotti assistibili delle società del settore metalmeccanico.

Il fondo oneri per copertura perdite società partecipate per 0,9 milioni di Euro si riferisce alle partecipazioni minori della Trevi S.p.A.

Il fondo rischi su vertenze pari a 0,1 milioni di Euro si riferisce integralmente alla controllata Trevi Spa. Tale fondo rappresenta la miglior stima da parte del management delle passività che devono essere contabilizzate con riferimento a:

  • Procedimenti legali sorti nel corso dell'ordinaria attività operativa;
  • Procedimenti legali che vedono coinvolte autorità fiscali o tributarie.

La voce "Altri fondi rischi a lungo termine", include un fondo rischi pari a circa 8.839 migliaia di

Euro dovuto al rischio che venga richiesto alla Società il riconoscimento di un debito da escussione di garanzie, come meglio esposto di seguito. Include, inoltre, fondi premi a dipendenti per un importo pari a 3,2 milioni di Euro e accollo debiti per un importo totale di circa 3,9 milioni di Euro, da ricondurre prevalentemente alla Capogruppo per 2,8 milioni di Euro e Trevi Spa per 0,8 milioni di Euro.

La voce "Altri fondi rischi a breve termine", pari a 4.9 milioni di Euro al 31 dicembre 2021, include principalmente fondi rischi ascrivibili alla controllata Trevi Francia per circa 2,5 milioni di Euro, relativi alle commesse in corso di lavorazione ed ulteriori fondi ascrivibili a contenziosi di natura fiscale e legale.

Essendo le vendite di attrezzature e di servizi ripartite annualmente su centinaia di contratti, i rischi a cui il Gruppo è esposto sono ridotti per la natura stessa dell'attività svolta. Gli esborsi relativi a procedimenti in essere o futuri non possono essere previsti con certezza. È possibile che gli esiti giudiziari possano determinare costi non coperti, o non totalmente coperti, da indennizzi assicurativi, aventi pertanto effetti sulla situazione finanziaria e sui risultati del Gruppo. Tuttavia, alla data del 31 dicembre 2021 il Gruppo ritiene di non avere passività potenziali eccedenti quanto stanziato alla voce "Altri Fondi" all'interno della categoria Interventi in garanzia in quanto ritiene che non vi sia un esborso probabile di risorse.

Nel secondo semestre 2021, è avvenuta un'escussione di garanzie relative a contratti di fornitura sottoscritti tra Drillmec S.p.A. e Iraqi Drilling Company, che ha comportato le seguenti azioni:

In data 11 agosto 2021, la Società ha depositato ricorso ex art. 700 c.p.c. introduttivo del procedimento Trib. Milano nei confronti di Iraqi Drilling Company ("IDC"), Trade Bank of Iraqi ("TBI"), Intesa Sanpaolo S.p.A., UniCredit S.p.A., Deutsche Bank S.p.A. e Drillmec S.p.A. ("Drillmec").

In tale sede, la Società ha chiesto l'inibitoria del pagamento di nove garanzie bancarie autonome a prima richiesta del valore complessivo di Euro 8.964.757,79, rilasciate da TBI, e delle relative nove controgaranzie rilasciate da Deutsche Bank S.p.A., UniCredit S.p.A. e Intesa Sanpaolo S.p.A.

Tali garanzie e controgaranzie erano state originariamente emesse dalle banche su richiesta di Drillmec - all'epoca facente parte della divisione Oil&Gas del gruppo di società riferibili alla Società, ceduta al gruppo indiano MEIL il 31 marzo 2020 - in relazione a nove contratti stipulati con IDC, controllata dal Ministero del Petrolio iracheno, per la fornitura di attrezzature per la perforazione del suolo e delle relative componenti di ricambio.

161

In data 9-10 agosto 2021 le banche controgaranti hanno dato notizia alla Società della richiesta di escussione delle garanzie a prima richiesta da parte di IDC e delle relative controgaranzie da parte di TBI, avanzando pretese di rivalsa anche nei confronti della Società. Per tale ragione, nell'ambito del procedimento ex art. 700 c.p.c., la Società ha chiesto al Tribunale anche di inibire qualsiasi rivalsa delle banche controgaranti nei confronti della Società.

Con decreto pubblicato il 13 agosto 2021, emesso inaudita altera parte, il Tribunale di Milano ha sospeso provvisoriamente l'escussione delle garanzie e delle controgaranzie oggetto di causa. Successivamente, con ordinanza del 22 ottobre 2021, il Giudice ha revocato il proprio decreto inaudita altera parte e ha rigettato il ricorso della Società.

A vverso tale ordinanza, la Società ha proposto reclamo ex art. 669- terdecies c.p.c. in data 28 ottobre 2021, successivamente rigettato con ordinanza del 28 gennaio 2022.

A seguito del deposito del reclamo, Deutsche Bank S.p.A., UniCredit S.p.A. e Intesa Sanpaolo S.p.A. hanno pagato a TBI gli importi oggetto delle controgaranzie. Per quanto noto, Intesa Sanpaolo S.p.A., che aveva emesso una controgaranzia per USD 144.800,00, si è soddisfatta in via di regresso sui conti di Drillmec.

Sempre in relazione ai fatti sopradescritti, MEIL (a cui il Gruppo Trevi ha ceduto nel marzo 2020 la totalità delle partecipazioni detenute in Drillmec) afferma di aver diritto a vedersi corrispondere dalla Società l'importo delle garanzie escusse da TBI, pari a circa 9 milioni di Euro. Tuttavia, le richieste di MEIL sono state contestate dalla Società.

Fermo restando che la citata controversia si trova in uno stadio embrionale, la Società ritiene che la vicenda origini da un'escussione palesemente fraudolenta da parte di IDC, dalla quale pertanto non sussistano obblighi di indennizzo in capo alla Società in quanto dalla stessa ritenute infondate. Ciononostante, nell'ambito delle interlocuzioni che la società sta conducendo con Unicredit S.p.A. e con Deutsche Bank S.p.A. in merito alla Nuova Manovra Finanziaria, alla luce delle richieste avanzate nel contesto dell'impostazione di detta manovra esistendo un rischio che venga richiesto alla società il riconoscimento del debito che potrebbe derivare da tali escussioni stante il potenziale ruolo di controgarante, la Società ha prudentemente accantonato a fondo rischi un ammontare pari a Euro 8.838.603,41.

Per quanto concerne le passività potenziali relative ai contenziosi fiscali, sulla base delle informazioni attualmente a disposizione e tenuto conto dei fondi rischi esistenti, si ritiene non determineranno sul bilancio effetti negativi rilevanti. Di seguito si riportano i principali contenziosi relativi alle società

162

italiane ed estere controllate direttamente o indirettamente da Trevi Finanziaria Industriale:

Società controllate italiane

Si segnalano i tre seguenti contenziosi fiscali con riferimento a società italiane:

italiana controllata da Soilmec Spa, in data 2 agosto 2018 è stato notificato il processo verbale di constatazione avente ad oggetto contestazioni in materia di Ires, Irap, Iva per un ammontare di circa Euro 4,9 milioni con riferimento ai periodi di imposta 2014-2015. Il rischio legato al contenzioso in essere, sulla base di un'analisi condivisa con il legale, è stato quantificato e accantonato a bilancio per un importo pari ad Euro 640.000. In data 4 novembre 2019 l'Agenzia delle Entrate ha notificato un avviso di accertamento sui periodi di imposta 2014-2015. La società, attraverso sottoscrizione, in data 29/05/2020, di atto di adesione con riferimento all'anno 2014 ed in data 2 ottobre 2020 con riferimento anno 2015, ha trovato un accordo con l'Agenzia delle Entrate per dirimere la controversia procedendo al versamento delle somme dovute in forma rateale.

Analogamente, al fine di evitare contenziosi fiscali su periodo di imposta 2016, ove erano presenti le medesime fattispecie oggetto di contestazione per gli anni pregressi, la società ha poi sottoscritto in data 22/02/2022 atto di adesione ai fini IRES ed in data 07/03/2022 atto di adesione ai fini IVA e IRAP, procedendo al pagamento della prima rata prevista come da piano di ammortamento.

Complessivamente gli oneri a carico della società per la definizione bonaria del contenzioso fiscale relativi ai 3 periodi di imposta 2014-2015-2016, ammontano a circa 460.000, quindi per un importo inferiore a quanto accantonato.

Per effetto della sottoscrizione degli accordi e dei pagamenti di cui sopra la società ad oggi non ha alcun contenzioso fiscale in essere.

Con riferimento a due società italiane consortili, di cui Trevi spa detiene la quota di maggioranza si segnala che:

proceduto alla rettifica delle dichiarazioni lva per gli anni d'imposta 2001 e 2002, presentate dalla società consortile partecipata, recuperando a tassazione, quale credito IVA non spettante, per l'anno 2001, l'importo pari a Euro 736.000 ed annullando per intero la parte di credito IVA chiesta a rimborso, per l'anno 2002, pari ad Euro 1,6 milioni. La società consortile ha quantificato, sulla base di un'analisi condivisa con il legale, in Euro 400.000 il rischio legato alla vicenda ed ha proceduto all'accantonamento ad uno specifico fondo. Per completezza si evidenzia che il concessionario della riscossione, nel frattempo, ha anche notificato sulla medesima fattispecie due cartelle esattoriali sugli anni 2001-2002, aventi ad oggetto le somme sopra indicate. La società ha incardinato sulle cartelle esattoriali un ulteriore contenzioso, autonomo rispetto a quello relativo ai due avvisi di accertamento. ll contenzioso relativo agli avvisi di accertamento si è chiuso con sentenza del 17 ottobre 2019 in Cassazione in parte sfavorevole alla società in quanto prevede applicazione dell'iva per un importo di 1.6 milioni di euro relativamente alle fatture di ribaltamento costi ai soci ma ha altresì previsto la non applicabilità delle sanzioni. La maggiore imposta iva addebitata ai soci potrà essere richiesta da questi

ultimi a rimborso.

La trattazione dei contenziosi fiscali relativi alle due cartelle esattoriali è prevista per il 17 maggio 2022.

= proceduto alla rettifica delle dichiarazioni Iva per gli anni d'imposta 2013 e 2014, presentate da una seconda società consortile a responsabilità limitata partecipata da Trevi Spa, recuperando a tassazione, quale credito IVA non spettante, per l'anno 2013, l'importo di 2,5 milioni di Euro, oltre interessi e sanzioni, e per l'anno 2014, l'importo di Euro 4,8 milioni di Euro oltre interessi e sanzioni. In data 14/12/2017 la Commissione Tributaria Provinciale ha emesso sentenza favorevole alla società. La società considerando la natura di rivalsa dell'Iva e la sentenza favorevole, previa condivisione con il legale, non ha accantonato somme sul contenzioso in questione.

In data 24/03/2022, si è addivenuto ad un accordo per dirimere la controversia con l'Agenzia delle Entrate di Forlì, relativa ai periodi di imposta 2013-2014, con versamento di un importo pari ad Euro 417.018,00 a titolo di sanzione, effettuato in data 8 aprile 2022, attraverso compensazione del credito iva dell'anno 2021. La società ad oggi non ha alcun contenzioso fiscale in essere.

Società controllate estere

Si segnalano i due seguenti contenziosi fiscali con riferimento a società estere:

l'Autorità fiscale olandese in data 29 dicembre 2018 ha notificato una contestazione nei confronti della sub holding olandese della divisione Petreven avente ad oggetto il recupero di una maggiore Corporate lncome Tax ed interessi per un importo pari a circa 4,3 milioni di Euro con riferimento al periodo di imposta 2014.

La società sulla base anche di un parere fiscale reso da primario consulente fiscale olandese, non ha accantonato nulla, pur ritenendo possibile un parziale esito sfavorevole della vicenda, ad oggi non quantificabile.

Si precisa che la società olandese, a seguito della divisione Oil & Gas avvenuta a marzo 2020 al gruppo indiano Meil, non è più parte integrante del Gruppo Trevi, ma in base agli accordi con il cessionario, il contenzioso fiscale descritto rimane a carico del Gruppo Trevi, in quanto relativo ad un periodo di imposta antecedente alla cessione.

La società, pur avendo la possibilità di presentare ricorso (sono previsti ancora due gradi di giudizio), sta tentando di trovare un accordo con l'autorità olandese ed ha presentato, nel corso del 2021, alle Autorità fiscali ulteriori memorie e documenti ed è in attesa di avere un riscontro circa una possibile conciliazione.

Nel primo semestre 2022 è previsto un incontro con le autorità fiscali olandesi diretto a definire un eventuale accordo.

l'Autorità fiscale della Repubblica Dominicana, ove società estera della divisione Trevi possiede una branch, ha notificato in data 19 gennaio 2018, contestazione avente ad oggetto il recupero di maggiore corporate Income Tax, oltre a sanzioni ed interessi, pari a circa 2,3 milioni di Euro con riferimento ai periodi di imposta 2012/13/14/15/16. La società ha contabilizzato accantonamenti per circa Euro 1,3 milioni ed ha incardinato un contenzioso.

L'importo accantonato è inferiore a quello contestato in quanto l'importo contestato non tiene conto di un precedente pagamento di debiti fiscali eseguito tramite cessione al Fisco dei crediti vantati verso l'ente pubblico destinatario dei servizi resi in Repubblica Dominicana.

La branch è stata successivamente assoggettata a procedura concorsuale; il Curatore Fallimentare ha proposto al giudice delegato di coprire le passività fiscali in parte con disponibilità su c/c bancario locale ed in parte attraverso utilizzo di crediti verso l'ente pubblico.

In data 15 luglio 2020, è stata notificata l'approvazione da parte del Tribunale competente della

chiusura della procedura fallimentare relativa alla branch di Trevi Galante, con conseguente chiusura del contenzioso con le Autorità fiscali attraverso le modalità proposte dal Curatore fallimentare sopra descritte. Nel corso del 2022 verrà completato l'iter formale della procedura fallimentare con conseguente cancellazione della branch dal Registro Imprese locale.

(17) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro

Il trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato ed il fondo di trattamento di quiescenza sono piani a benefici definiti ed ammontano al 31 dicembre 2021 a 11,1 milioni di Euro e riflettono l'indennità maturata a fine anno dai dipendenti delle società italiane in conformità alle disposizioni di legge e ad accantonamenti effettuati dalle consociate estere per coprire le passività maturate nei confronti dei dipendenti.

Essi sono stati determinati come valore attuale dell'obbligo di prestazione definita, rettificato per tener conto degli "utili e perdite attuariali". L'effetto rilevato è stato calcolato da un attuario esterno ed indipendente in base al metodo della proiezione unitaria del credito.

Descrizione Saldo al
31/12/2020
Accantonamenti Indennità e
acconti
liquidati
Altri movimenti (in mighum al curo)
Saldo al
31/12/2021
Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato 5.404 1.046 (1.602) 100 4.948
Fondo di trattamento di quiescenza ed obblighi simili 6.104 685 (1.179) 251 6.161
TOTALE 11.508 2.031 (2.781) 375 11.109

La movimentazione nel corso dell'esercizio è stata la seguente:

Gli altri movimenti del fondo trattamento di quiescenza si riferiscono all'effetto cambio delle controllate estere, nonché gli utili/perdite attuariali.

(in migliaia di euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020
Saldo iniziale 5.404 6.143
Costi Operativi 0 235
Interessi passivi 17 43
Indennità pagate (472) (837)
Altri movimenti (2) (179)
Saldo Finale 4.948 5.405

Le principali assunzioni economico-finanziarie utilizzate dall'attuario sono esposte di seguito:

Descrizione 31/12/2021 31/12/2020
Tasso annuo tecnico di attualizzazione 0-98% 0-34%
Tasso annuo di inflazione 1.70% 1.00%
Tasso annuo aumento retribuzioni complessive 2,50% 2,50%
Tasso annuo incremento Tfr 2,78% 2,25%

Si precisa che ai fini del calcolo attuariale è stato utilizzato un tasso di sconto determinato con riferimento ad un paniere di obbligazioni Corporate con rating AA (indice iBoxx Eurozone Corporates AA 10+), in linea con quanto consigliato dall'Associazione degli Attuari al 31 dicembre 2021.

Le ulteriori assunzioni utilizzate alla base del calcolo attuariale sono riportate di seguito:

  • Per le probabilità di morte sono state assunte quelle determinate dalla Ragioneria Generale dello Stato denominate RG48 distinte per sesso;
  • Per le probabilità di inabilità sono state assunte quelle distinte per sesso adottate nel modello INPS . per le proiezioni al 2010;
  • Per l'epoca di pensionamento per il generico attivo si è presupposto il raggiungimento del primo dei requisiti pensionabili validi per l'assicurazione generale obbligatoria;
  • Per le probabilità di uscita dall'attività lavorativa per cause diverse dalla morte in base a statistiche proprie del Gruppo, sono state considerate delle frequenze annue tra il 2,5 ed il 15%;
  • Per le probabilità di anticipazione si è presupposto un valore anno per anno pari al 2%.

Viene di seguito riportata un'analisi qualitativa della sensitività per le assunzioni significative al 31 dicembre 2021:

(in migliaia di Euro)
Gruppo Trevi
Past Service Liability
Tasso annuo di attualizzazione
0,50% -0,50%
Trevi S.p.A. 1.803 1.932
Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. 621 ર્શ્વ ભાગમાં આવેલા ગુજરાત રાજ્યના ગામનાં લોકોનો મુખ્ય વ્યવસાય ખેતી ખેતી કરવામાં આવેલું એક ગામનાં લોકોનો મુખ્ય વ્યવસાય ખેતી ખેતી કરવામાં આવેલું એક ગામનાં લોકોનો મુખ્ય વ્ય
Soilmec S.p.A. 1612 1787
PSM S.r.l. 578 638
Totali 4.615 5.008
(in migliaia di euro)
Past Service Liability -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Tasso di inflazione
0,25% -0,25%
Trevi S.p.A. 1.884 1.847
Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. 640 632
Soilmec S.p.A. 1.723 1.671
PSM S.r.l. રાં ર રેતે રહે છે. રેતે જે તે રહ્યા હતા. આ ગામના લોકોનો મુખ્ય વ્યવસાય ખેતી ખેતી કરવામાં આવેલું છે. આ ગામનાં મુખ્યત્વે ખેતી, ખેતમજૂરી તેમ જ પશુપાલન છે. આ ગામનાં મુખ્યત્વે ખેતી, ખેત
Totali 4.862 4.749
(in migliaia di euro)
Past Service Liability
Tasso annuo di turnover
2,00% -2,00%
Trevi S.p.A. 1.850 1.882
Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. 633 640
Soilmec S.p.A. 1 ୧୧୧୪ 1.729
PSM S r.l. 597 620
Totali 4.749 4.870

(17.1) Altre passività a lungo termine

La voce include principalmente la valutazione al 1 dicembre 2021 del loyalty warrant emesso in sede di aumento di capitale pari a 3.639 migliaia di Euro e per 2.400 migliaia di Euro, le indennità riconosciute in via transattiva in favore dei Sig. Davide e Gianluigi Trevisani, ex amministratori della Capogruppo, nel contesto degli accordi raggiunti con la ex controllante THSE, per un importo lordo complessivo pari a 3 milioni di Euro.

PASSIVITA' CORRENTI

Le passività correnti ammontano a 466,7 milioni di Euro al 31 dicembre 2021, in aumento di 36,3 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente.

Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Finanziamenti a breve termine (debiti verso banche) 195 015 157.568 37.447
Scoperti di conto corrente 3.177 6.081 (2.904)
Anticipi commerciali 2 943 30.527 (27.584)
Sub-totale finanziamenti a breve 201.135 194.176 6.959
Debiti verso società di leasing તે રહેતું 16.711 (7.052)
Debiti verso altri finanziatori 54.127 54.772 (645)
Sub-totale debiti verso altri finanziatori 63.786 71.483 (7.697)
Strumenti derivati a breve termine 0 0 0
Sub-totale Strumenti Derivati a breve 0 0 0
Debiti verso fomitori 114.615 99.549 15.066
Acconti 28.998 9.896 19.102
Importi dovuti ai committenti 7.248 6 068 1.180
Debiti verso imprese collegate 1.115 878 237
Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale 3.654 3.776 (122)
Ratei e risconti passivi 1 938 2 469 (531)
Altri debiti 19.678 16.878 2.800
Debiti verso Erario per I.V.A 9.691 8.992 699
Fondi a Breve Termine 4.989 4.518 471
Sub-totale altre passività a breve termine 191.926 153.024 38.902
Passività fiscali per imposte correnti 9.863 11.677 (1.814)
Sub-totale passività fiscali per imposte correnti 9.863 11.677 (1.814)
TOTALE 466.711 430.360 36.351

Si fornisce di seguito la consistenza della variazione delle varie voci:

Relativamente agli scaduti dei rapporti debitori commerciali, finanziari e verso dipendenti al 31 dicembre 2021 si evidenziano scaduti commerciali per un totale di circa 36,8 milioni di Euro, scaduti finanziari per complessivi 20,4 milioni di Euro e scaduti tributari per circa 0,04 milioni di Euro. Non si registrano scaduti riconducibili a debiti verso dipendenti ed istituti previdenziali.

(in migliaia di euro)

(18) Debiti verso fornitori ed acconti: ripartizione per area geografica e valuta

Si registra un incremento dei debiti verso fornitori al 31 dicembre 2021 (pari a circa 15 milioni di Euro) rispetto al corrispondente saldo al 31 dicembre 2020 (99,5 milioni di Euro).

La ripartizione per area geografica dei debiti verso fornitori ed acconti a breve termine risulta essere la seguente:

(in migliaia di Euro)
31/12/2021 Italia Europa
(esclusa
Italia)
Stati
Uniti e
Canada
America
Latina
Africa Medio
Oriente
e Asia
Estremo
Oriente
Resto
del
mondo
Totale
Fornitori 59.941 4.893 8 362 3.765 13.800 12.021 11.499 335 114.615
Acconti da clienti (1.782) 1.604 3.165 5-645 13.972 1.994 3.574 826 28.998
Importi dovuti ai committenti 2 222 0 4 938 0 0 0 87 0 7.248
Debiti verso società collegate 930 0 () ರಿ 2 0 173 0 1.115
TOTALE 61.312 6.497 16.466 9.419 27.775 14.015 15.332 1.160 151.976
31/12/2020 Italia Europa
(esclusa
Italia)
U.S.A. e
Canada
America
Latina
Africa Medio
Oriente e
Asia
Estremo
Oriente
Resto
del
mondo
Totale
Fornitori 50.729 10-119 7.674 4.133 5.600 9 131 9.557 2.605 99.548
Acconti da clienti 1.600 7 0 1.337 2 401 રેતેી 3.750 212 9.897
Importi dovuti ai committenti 3 417 gg4 1.657 0 0 0 0 0 6 068
Debiti verso società collegate 630 0 0 0 92 O ો રહ 0 878
TOTALE 56.376 11.20 9.331 5.470 8.093 9.721 13.463 2.817 116.391

La tabella sottostante riporta la ripartizione per valuta dei debiti verso fornitori:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
EURO 65.691 59.257 6 434
USD 9 259 9.267 (8)
AED 2.867 2,344 523
NGN 10 326 1.577 8.749
GBP 121 142 (21)
DKK 2 948 (946)
ALTRE 26.348 26.013 336
Totale 114.615 99.548 15.067

Debiti commerciali ed altre passività a breve termine:

Importo dovuto ai committenti:

La voce "Importo dovuto ai committenti", per un importo pari a 7,2 milioni di Euro, espone i lavori in corso su ordinazione al netto degli acconti relativi.

Debiti verso imprese collegate:

I debiti verso imprese collegate ammontanti a 1,1 milioni di Euro si riferiscono quasi interamente ai debiti di natura commerciale della controllata Trevi S.p.A. nei confronti di consorzi e della controllata Parcheggi S.p.A. verso una sua collegata. Si rimanda per il dettaglio di questi valori alla Nota (34) -Rapporti con entità correlate.

Debiti verso l'Erario per I.V.A.

I debiti verso Erario per I.V.A. sono incrementati rispetto al saldo esposto al 31 dicembre 2020 (8,9 milioni di Euro) di circa 0,6 milioni di Euro ed ammontano al 31 dicembre 2021 a 9,7 milioni di Euro.

Ratei e risconti:

I Ratei e risconti passivi ammontano al 31 dicembre 2021 a 1,9 milioni di Euro. Tale voce risulta così composta:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Ratei passivi 1-436 1.335 101
Risconti passivi 452 984 (532)
Risconti passivi legge Sabatini e Ossola 50 ા રેણ (100)
TOTALE 1.938 2.469 (531)

Le tabelle sopra evidenziate accolgono principalmente gli effetti economici di alcune commesse delle società controllate del settore fondazioni al fine di un allineamento della competenza economica dei ricavi da contratti.

Inoltre, i saldi includono il residuo delle plusvalenze da "lease-back" effettuate da talune società del Gruppo nelle vendite a società di leasing. Tali plusvalenze, secondo quanto previsto dai principi contabili, sono riscontate sulla base della durata dei contratti sottostanti.

Altri debiti:

Nella voce "Altri debiti" sono principalmente ricompresi:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Debiti verso dipendenti 10.720 9.230 1.490
Altri 8.958 7.648 1.310
TOTALE 19.678 16.878 2.800

I debiti verso dipendenti sono relativi ai salari e stipendi del mese di dicembre 2021 ed agli accantonamenti per ferie maturate e non godute.

(19) Passività fiscali per imposte correnti

I Debiti tributari ammontano al 31 dicembre 2021 a 9,8 milioni di Euro e risultano così composti;

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Debiti verso Erario per imposte dirette 0 0 0
Debiti verso erario c/IRES 1.447 504 943
Debiti verso erario c/IRAP 477 1 664 (1.187)
Altri 7 939 9.509 (1.570)
TOTALE 9.863 11.677 (1.814)

(20) Finanziamenti a breve termine

I Finanziamenti a breve termine ammontano al 31 dicembre 2021 a 201,1 milioni di Euro e risultano così composti:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Scoperti di conto corrente 3_177 6.081 (2.904)
Anticipi commerciali 2 943 30 527 (27.584)
Debiti verso banche 190.793 155 206 35 587
Quota dei mutui e finanziamenti scadenti entro i dodici mesi 4.222 2 362 1.860
TOTALE Finanziamenti a breve 201.135 194.176 6.959

I finanziamenti a breve termine sono costituiti da debiti verso banche e dalle rate residue dovute a breve di mutui a lungo termine.

Si specifica, inoltre, così come riportato nel paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale", che a seguito del mancato rispetto dei covenant relativi ai debiti bancari facenti capo all'Accordo di ristrutturazione seppur in regime di Standstill di fatto, in ottemperanza all' IFRS9 tali debiti sono stati rappresentati negli schemi di bilancio nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 2024.

(21) Debiti verso società di leasing e altri finanziatori

I debiti verso società di Leasing ed altri finanziatori ammontano al 31 dicembre 2021 a 63,8 milioni di Euro e risultano così composti:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Debiti verso società di leasing 9 659 16 711 (7.052)
Debiti verso altri finanziatori 54.127 54-772 (645)
TOTALE Debiti verso altri finanziatori 63.786 71.483 (7.697)

I debiti verso società di leasing si riferiscono alle quote capitali delle rate scadenti entro 12 mesi ed includono i valori riferiti all'applicazione dell'IFRS16.

La voce "Debiti verso altri finanziatori" al 31 dicembre 2021 include prevalentemente debiti verso

istituti non bancari.

(22) Strumenti finanziari derivati a breve termine

Al 31 dicembre 2021 non sono presenti strumenti finanziari derivati a breve termine.

(23) Fondi a breve termine

I fondi classificati a breve termine al 31 dicembre 2021 ammontano a 4,9 milioni di Euro (4,5 milioni di Euro al 31 dicembre 2020). L'importo più significativo di tale saldo è ascrivibile alla Trevi Francia. Di seguito si riporta la movimentazione dell'esercizio:

(in migliaia di Euro)
Descrizione Saldo al Accantonamenti Utilizzi - Rilasci - Altre Variazioni Saldo al
31/12/2020 31/12/2021
Altri fondi a breve termine 4.518 640 (152) (137) 120 4 989

La voce "Altre variazioni" è afferibile per la quasi totalità a differenze cambio,

171

Posizione Finanziaria Netta

Si riportano di seguito le informazioni finanziarie predisposte secondo lo schema richiesto dalla comunicazione CONSOB n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, aggiornate con quanto previsto dall'orientamento ESMA 32-382-1138 del 4 marzo 2021 così come recepito dal richiamo di attenzione CONSOB n. 5/21 del 29 aprile 2021. Tale schema rappresenta la rappresentazione del Gruppo, alla luce degli attuali orientamenti ed interpretazioni disponibili.

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
A Disponibilità liquide 77.647 69.810 7.837
B Mezzi equivalenti a disponibilità liquide 8 845 2.312 6.533
C Altre attività finanziarie correnti 2.002 1.363 639
D Liquidità (A+B+C) 88.494 73.485 15.009
ਦੇ Debito finanziario corrente (inclusi strumenti di debito) 249,533 245 744 3.789
Parte corrente del debito finanziario non corrente 15,388 19 915 (4.527)
Indebitamento finanziario netto (E+F) 264.921 265.659 (738)
H Indebitamento finanziario corrente netto (G-D) 176.427 192.174 (15.747)
Debito finanziario non corrente 35 396 37.471 (2.075)
Strumenti di debito 50-000 50-000 0
K Debiti commerciali e altri debiti non correnti 0
L Indebitamento finanziario non corrente (I+J+K) 85.396 87.471 (2.075)
M Totale indebitamento finanziario (H+L)
(come da Richiamo attenzione Consob n.5/21 del 29 aprile 2021)
261.823 279.645 (17.822)

Si evidenzia che a seguito degli accordi raggiunti con il Gruppo MEIL, al quale è stata ceduta la Divisione Oil&Gas con l'operazione completatasi in data 31 marzo 2020, il Gruppo Trevi ha provveduto ad erogare un finanziamento fruttifero pari a 10 milioni di Euro a MEIL Global Holdings BV, con rimborso bullet a tre anni. Tale finanziamento a partire dal 01/04/2022 verrà pertanto classificato tra le attività finanziarie a breve termine. Di seguito la rappresentazione che include tale importo che riconcilia con lo schema di indebitamento presente nella relazione sulla gestione.

Totale indebitamento finanziario (H+L)
(come da Richiamo attenzione Consob n.5/21 del 29 aprile 2021)
261.823 279.645 (17.822)
Altre attività finanziarie non correnti 10-017 10.198
Indebitamento finanziario netto totale (M-O) 251.806 269.447 (17.641)

Sulla base delle considerazioni riportate, lo schema sopra esposto potrebbe subire variazioni alla luce di ulteriori chiarimenti interpretativi da parte dei regulator. Si precisa che nell'attività finanziaria non sono considerate, ai fini del calcolo della Posizione Finanziaria Netta, i depositi cauzionali. Si segnala che ai fini della classificazione tra breve e medio/lungo termine, a seguito del mancato rispetto dei

covenant relativi ai debiti bancari relativi all'Accordo di Ristrutturazione, i debiti bancari sono stati rappresentati negli schemi di bilancio con scadenza nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 2024.

Il Warrant non è stato classificato come debito finanziario all'interno della posizione finanziaria netta in quanto:

  • la Società non ha alcuna obbligazione contrattuale a consegnare disponibilità liquide al possessore dei Warrant;

  • su detta passività non maturano interessi di alcun tipo;

  • questa passività deriva da uno strumento che al momento dell'eventuale suo futuro esercizio procurerà alla Società un aumento di capitale.

GARANZIE ED IMPEGNI

Di seguito, si elencano le garanzie prestate:

  • Garanzie prestate a Società di assicurazione (sia in Euro sia dollari USA): ammontano a Euro 332.934.751,64 e si riferiscono sia al rilascio di cauzioni per rimborsi di IVA della Società e delle principali Società controllate italiane sia alle garanzie rilasciate a favore di primarie compagnie di assicurazione americane, nell'interesse della sub - controllata Trevi Icos Corporation, per l'esecuzione dei propri progetti; tali garanzie si riducono in proporzione al residuo dei lavori ancora da eseguire alla fine di ogni esercizio. Fanno parte di questa categoria anche le garanzie contratte con Società di Assicurazione locali da parte delle controllate Trevi Foundations Philippines Inc e Trevigalante SA.
  • Garanzie prestate a terzi: ammontano a Euro 310.797.849,07 e si riferiscono in particolare a:
    • o Mandati di credito per Euro 197.718.853,48 a garanzia di linee di cassa, di firma e contratti di leasing in capo alle società controllate da Trevi Finanziaria Industriale Spa;
    • o Garanzie commerciali (principalmente per partecipare a gare di appalto, di buona esecuzione e per anticipi contrattuali) per Euro 107.173.622,49;
    • o Garanzie finanziarie per Euro 5.905.373,10 rilasciate a Istituti di credito per finanziamenti ricevuti.

173

COMMENTO ALLE PRINCIPALI VOCI DEL CONTO FCONOMICO

Vengono di seguito forniti alcuni dettagli ed informazioni relative al conto economico consolidato dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021. Per un'analisi più dettagliata dell'andamento dell'esercizio si rimanda a quanto detto nella Relazione sulla Gestione.

RICAVI

(24) Ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizio e altri ricavi

Ammontano a 494,6 milioni di Euro contro 491,3 milioni di Euro del 2020 con un incremento pari a 3,3 milioni di Euro.

Il Gruppo opera in diversi settori di attività ed in diverse aree geografiche.

La ripartizione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizi e degli altri ricavi è la seguente:

(in migliaia di Euro)
Area Geografica 31/12/2020 0/0 31/12/2020 0/0 Variazione 0/0
Italia 65_311 13% 48.676 10% 16.635 34%
Europa 84 055 17% 115 810 24% (31-756) -27%
U.S.A. e Canada 114-136 23% 109 542 22% 4.595 4%
America Latina 16.258 3% 31.371 6% (15.114) -48%
Africa 69-781 14% 36.710 7% 33.071 90%
Medio Oriente e Asia ਟੇਰੇ ਰੇਰੇਰੇ 12% 53-816 11% 6.184 11%
Estremo Oriente e Resto del mondo 85-076 17% તેરી તેને જેવી 19% (10.314) -11%
Ricavi totali 494.616 100% 491.315 100% 3.301 1%

In Italia l'incremento dei ricavi è ascrivibile principalmente alla divisione Trevi, in particolare alla controllata Trevi Spa. Negli Stati Uniti, in Canada e in Medio Oriente nel 2021 si è verificato un lieve incremento dei ricavi sia per la Divisione Trevi che per la divisione Soilmec, mentre in Africa l'incremento dei ricavi è imputabile a lavori di fondazione di una controllata nigeriana.

Il decremento del fatturato in America Latina e nel resto d'Europa è riconducibile principalmente alla divisione Trevi, mentre in Estremo Oriente il peggioramento deriva prevalentemente dalle attività di vendita della divisione Soilmec.

Viene di seguito evidenziata la ripartizione dei ricavi fra il settore Fondazioni, costituito dalla Divisione Trevi e Divisione Soilmec, e la Capogruppo:

(in migliaia di Euro)
Attività 31/12/2021 31/12/2020 Variazione

GRUPPO TREVI 494.616 491.315 3.301
Elisioni interdivisionali e con la Capogruppo (12.602) (13.925) 1-324
Capogruppo 12 624 15-601 (2.977)
Sub-totale settore Fondazioni (Core Business) 494.593 489.639 4.954
Elisioni e rettifiche Interdivisionali (5,235) (6.446) 1.211
Produzione macchinari speciali per fondazioni 141.050 118 458 22 592
Lavori speciali di fondazioni 358.778 377.627 (18.849)

Altri ricavi operativi

Gli "Altri ricavi e Proventi" ammontano a 14,7 milioni di Euro al 31 dicembre 2021, in decremento di circa 19,9 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente. La voce è così composta:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Contributi in conto esercizio 258 452 (194)
Recuperi spese e riaddebiti a Consorzi 5.588 4.830 758
Vendite di ricambi e materie prime 1.380 2.859 (1.479)
Plusvalenze da alienazione beni strumentali 1-802 3.488 (1.685)
Risarcimento danni e rimborsi assicurativi 60 1.544 (1.484)
Affitti attivi 374 620 (246)
Sopravvenienze attive 1.084 9.523 (8.439)
Altri 4.201 11.338 (7.136)
Totale 14.747 34.654 (19.907)

Si rilevano nell'esercizio 2021 "Recuperi di spese e riaddebiti a Consorzi" per 5,6 milioni di Euro, in aumento rispetto all'anno precedente di 0,7 milioni di Euro. Su tale voce incidono le attività consortili della controllata Trevi Spa. Le "Vendite di ricambi" si assestano a 1,4 milioni di Euro in decremento di 1,5 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente; le "Plusvalenze da alienazione a terzi di beni strumentali" ammontano a 1,8 milioni di Euro contro 3,5 milioni di Euro del precedente esercizio; il "Risarcimento danni e rimborsi assicurativi" ammonta a 0,06 milioni di Euro in decremento di 1,5 milioni di Euro rispetto al 2020; le "Sopravvenienze attive" sono pari 1,1 in diminuzione di 8,4 milioni di Euro rispetto al precedente esercizio; la voce "Altri" ammonta a 4,2 milioni di Euro al 31 dicembre 2021, diminuiti di 7,1 milioni di Euro rispetto al 2020.

(25) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni

La voce incrementi di immobilizzazioni per lavori interni ammonta al 31 dicembre 2021 a 12,8 milioni di Euro, con un decremento di 0,6 milioni rispetto al saldo esposto al 31 dicembre 2020.

COSTI DELLA PRODUZIONE

I costi della produzione ammontano complessivamente a 491,4 milioni di Euro al 31 dicembre 2021 rispetto i 490,7 milioni di Euro del precedente esercizio, con un aumento di 0,7 milioni di Euro; di seguito si analizzano le principali voci.

(26) Costi del personale:

Ammontano a 127,8 milioni di Euro al 31 dicembre 2021, in decremento di 10,7 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente.

(in migliaia di Euro)
Descrizione
SPSCHOOL DIRECTION OF
31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Salari e stipendi 98-649 105-840 (7.191)
Oneri sociali 23 537 23.277 260
Trattamento di fine rapporto 1-046 1.300 (254)
Trattamento di fine quiescenza જેક્ટ 2.167 (1,182)
Altri costi 3.601 5.992 (2,390)
Totale 127.818 138.576 (10.758)

L'organico dei dipendenti e la variazione rispetto all'esercizio precedente risultano così determinati:

(valori in Unità)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni Media
Dirigenti 77 108 (31) ਹੇਤੇ
Impiegati e Quadri 1.222 1 499 (277) 1.361
Operai 1.919 2.097 (178) 2.008
Totale Dipendenti 3.218 3.704 (486) 3.461

(valori in Unità) Nº Dipendenti Area Geografica 31/12/2021 31/12/2020 Italia 862 869 Europa (esclusa Italia) 82 171 Stati Uniti e Canada 103 151 Sud America 269 376 Africa 493 577 Medio Oriente e Asia ર્ ૪૪૨ 702 Estremo Oriente 824 858 Resto del Mondo 0 0 Totale 3.218 3.704

Le riduzioni del costo del lavoro sono dovute principalmente alla riduzione degli organici del Gruppo passati da 3.704 unità al 31 dicembre 2020 a 3.218 unità al 31 dicembre 2021 ed alle azioni di contenimento dei costi. Le società italiane del Gruppo hanno usufruito degli strumenti di legge per la riduzione dei costi del personale come descritto nel paragrafo "COVID-19" riportato nella relazione

sulla gestione.

(27) Altri costi operativi

Gli altri costi operativi ammontano a 150,5 milioni di Euro al 31 dicembre 2021, in diminuzione di 17,6 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente, per maggiori dettagli si rimanda alle descrizioni di seguito riportate.

(in mightant at Duru)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Costi per servizi 116,186 130 289 (14.103)
Costi per godimento beni di terzi 20 994 25 890 (4.896)
Oneri diversi di gestione 13 355 12 005 1.351
Totale 150.535 168.184 (17.649)

Costi per servizi:

Ammontano a 116,2 milioni di Euro al 31 dicembre 2021 contro i 130,3 milioni del 31 dicembre 2020. In questa voce sono principalmente ricompresi:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Subappalti 34.075 34.742 (667)
Consulenze tecniche, legali e fiscali 17.199 13.928 3.271
Altre spese per prestazioni di servizi 13.234 7-267 5.967
Spese di vitto, alloggio e viaggi 7.883 8.652 (768)
Assicurazioni 6.384 7.734 (1.350)
Spese di spedizione, doganali e trasporti 12.184 11.435 749
Manutenzioni e riparazioni 5215 8.538 (3.323)
Servizi bancari 1.680 2.696 (1,015)
Spese per energia, telefoniche, gas, acqua e postali 2.748 3 866 (1.118)
Lavorazioni esterne 8.317 17-304 (8.986)
Assistenza tecnica 2.366 6.062 (3.696)
Pubblicità e promozioni 701 806 (105)
Servizi amministrativi 359 740 (381)
Forza motrice 1.147 4.689 (3.542)
Provvigioni ed oneri accessori 2 450 1.622 828
Spese di rappresentanza 244 221 23
Quota costi consortili 0 (13) 13
Totale 116.186 130.289 (14.103)

I costi per servizi sono diminuiti del 10,8% rispetto l'esercizio precedente, con un decremento di 14,1 milioni di Euro.

Costi per godimento beni di terzi:

Ammontano a 20,9 milioni di Euro al 31 dicembre 2021, in decremento di 4,9 milioni di Euro rispetto

all'esercizio precedente.

La voce si riferisce principalmente a:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Noleggi di attrezzature 13 853 16.740 (2.886)
Affitti passivi 7.141 9:150 (2.009)
Totale 20.994 25.890 (4.896)

La voce "noleggi di attrezzature" comprende i costi per noleggi operativi per l'esecuzione delle commesse in corso; detti costi sono ascrivibili a noleggi di breve durata che hanno i requisiti per essere esclusi dalla contabilizzazione secondo quanto prescritto dal principio IFRS 16.

Oneri diversi di gestione:

Ammontano a 13,3 milioni di Euro al 31 dicembre 2021, in diminuzione di circa 1,3 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente. La loro composizione è la seguente:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Imposte e tasse indirette 2.851 2.530 321
Sopravvenienze passive 3.289 3.984 (୧୨୯)
Altri oneri diversi 4.710 2.970 1.740
Minusvalenze ordinarie da alienazione cespiti 2.506 2.521 (15)
Totale 13.356 12.005 1.351

Alla voce "Altri oneri diversi" contribuisce principalmente la Capogruppo per circa 3 milioni di Euro. Tale importo è riconducibile alle indennità riconosciute in favore dei Sig. Davide e Gianluigi Trevisani, ex amministratori della Capogruppo, nel contesto degli accordi raggiunti con la ex controllante THSE. Le indennità sono state riconosciute al verificarsi delle condizioni sospensive nel quarto trimestre del 2021.

(28) Accantonamenti e svalutazioni

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Accantonamenti per rischi 12.093 5.672 6 422
Accantonamenti per crediti 1.812 834 977
Rettifiche di valore di attività 273 (2.891) 3.164
Totale 14.178 3.614 10.564

Accantonamenti per rischi:

Ammontano a 12,1 milioni di Euro e si riferiscono prevalentemente all'ammontare relativo ad un

fondo rischi pari a circa 8.839 migliaia di Euro dovuto al rischio che venga richiesto alla Società il riconoscimento di un debito da escussione di garanzie e per il rimanente ad accantonamenti relativi al fondo premi a dipendenti e al fondo rischi contrattuali.

Accantonamenti per crediti compresi nell'attivo circolante:

L'importo pari a 1,8 milioni di Euro, si riferisce all'accantonamento per rischi su crediti commerciali di dubbio realizzo delle singole società controllate, prevalentementi alla divisione Trevi.

Rettifiche di valore di attività:

L'effetto netto delle rettifiche e delle riprese di valore di attività è pari a 0,3 milioni di Euro.

(29) Proventi finanziari

I proventi finanziari ammontano a 3,4 milioni di Euro al 31 dicembre 2021, in decremento di 289,9 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente.

La voce risulta così composta:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Interessi su crediti verso banche 226 156 70
Interessi su crediti verso la clientela 1-402 537 865
Proventi finanziari da valutazione al costo ammortizzato 0 44_313 (44.313)
Proventi finanziari da manovra finanziaria 0 247,632 (247.632)
Altri proventi finanziari 1.801 664 1.137
Totale 3.429 293.301 (289.873)

Si è verificato un sensibile decremento dei proventi finanziari rispetto all'esercizio precedente relativo alle seguenti poste:

  • includevano l'adeguamento dei debiti finanziari non correnti, a seguito del riscadenziamento dei debiti al 31 dicembre 2024 avvenuto al momento dell'efficacia dell'Accordo di Ristrutturazione;
  • "Proventi finanziari da manovra finanziaria", che includevano principalmente il provento finanziario

derivante dalla conversione di parte dei debiti finanziari in capitale da parte delle banche creditrici ed, in particolare, dalla contestuale estinzione di parte dei debiti finanziari in esecuzione dell'accordo di ristrutturazione ex art 182-bis della L.F.

Nella voce "Altri proventi finanziari" sono inclusi anche i proventi finanziari derivanti dalla misurazione del fair value del Warrant.

(30) Costi finanziari

I costi finanziari ammontano a 22,8 milioni di Euro al 31 dicembre 2021, in decremento di 11,1 milioni di Euro rispetto al periodo precedente.

La voce risulta così composta:

(in migliaia di Euro)
Descrizione
110000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000
31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Interessi su debiti verso banche 6.326 16.505 (10.179)
Oneri finanziari da iscrizione al fair value e contabilizzazione al
costo ammortizzato
9.496 6.330 3.166
Spese e commissioni bancarie 2 940 2.227 713
Interessi passivi su mutui 11 39 (28)
Interessi su debiti per diritto di utilizzo 882 1.233 (351)
Oneri derivanti da contabilizzazione Warrant 0 5.229 (5.229)
Altri oneri finanziari 3 1 25 2.396 759
Totale 22.811 33.960 (11.149)

Gli interessi su debiti verso banche rappresentano i costi legati al reperimento di risorse finanziarie necessarie al funzionamento delle attività del Gruppo sul quale incidono in prevalenza la Capogruppo e le società capodivisione.

Gli "Oneri finanziari da iscrizione al fair value e contabilizzazione al costo ammortizzato" fanno riferimento all'adeguamento al fair value dei debiti finanziari non correnti, a seguito del riscadenziamento dei debiti al 31 dicembre 2024 avvenuto al momento dell'efficacia dell'Accordo di Ristrutturazione.

(31) Utili / (Perdite) su cambi derivanti da transazioni in valuta estera

Al 31 dicembre 2021, le differenze di cambio nette ammontano ad un importo negativo pari a 8,3 milioni di Euro e si originano principalmente dalla la fluttuazione tra l'Euro ed il dollaro americano e tra l'Euro e le valute dei paesi in Medio Oriente e Africa.

Si riporta di seguito la composizione di tale voce:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Differenza cambio attive realizzate 5.373 7.673 (2.301)
Differenza cambio passive realizzate (5.658) (9.339) 3.681
Sub-Totale utili/(perdite) realizzate (285) (1.666) 1.381
Differenza cambio attive non realizzate 16_744 19.164 (2.421)
Differenza cambio passive non realizzate (24.740) (14.658) (10.082)
Sub-Totale utili/(perdite) non realizzate (7.996) 4.506 (12.502)
Utile/(perdita) per differenze cambio (8.282) 2.840 (11.121)

(32) Imposte sul reddito dell'esercizio

Le imposte nette del periodo evidenziano un aumento di circa 2,9 milioni di Euro al 31 dicembre

2021 rispetto all'esercizio precedente e risultano così composte:

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Imposte correnti:
- IRA.P. 0 1.664 (1.664)
- Imposte sul reddito 12 900 € 368 5.932
Imposte differite 6 365 1-094 5.271
Imposte anticipate (1.725) 2.739 (4.464)
Totale Imposte sul Reddito 17.541 12.465 5.075

Le imposte sul reddito dell'esercizio riguardano la stima delle imposte dirette dovute per l'esercizio, calcolate sulla base del reddito imponibile delle singole società del Gruppo consolidate.

Le imposte per le società estere sono calcolate secondo le aliquote vigenti nei rispettivi Paesi.

(in migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Utile (Perdite) del periodo prima delle imposte e dei terzi (33.755) 249.200 (282.955)
I.R.E.S. società italiane 0 O 0
Imposte differite società italiane e scritture di consolidamento (247) 4.152 (4.398)
Imposte complessive correnti e differite sul reddito società estere 14.662 4.857 9.804
IRAP. 477 1.664 (1.187)
Imposte pagate all'estero 4.056 1.721 2.335
Differenze imposte esercizi precedenti I.R.E.S. (1.408) 72 (1.479)
Imposte sul reddito riportate nel conto economico consolidato 17.540 12.465 5.074
Tax-rate n.d. 5%

(33) Utile/Perdita del Gruppo per azione:

Le assunzioni base per la determinazione dell'utile/perdita base e diluito sono le seguenti:

31/12/2021 31/12/2021 31/1 2/2020 31/12/2020
Descrizione Risultato netto
derivante dalle
attività in
funzionamento
Risultato Netto
da attività
destinate ad
essere cessate
Risultato netto
derivante dalle
attività in
funzionamento
Risultato Netto
da attività
destinate ad
essere cessate
Utile/(Perdita) netta del periodo (in migliaia di Euro) (52,977) 0 254 308 (12,840)
Numero medio ponderato di azioni ordinarie per la determinazione
dell'utile base per azione
150.855.693 150 855 693 88.624.205 88.624.205
Utile/(Perdita) per azione base: (A*1000) / B (0,35) 0,00 2,87 (0,14)
Utile/(Perdita) netta rettificata per dilution analysis (in migliaia di Euro) (52.977) 0 254 308 (12,840)
Numero medio ponderato di azioni ordinarie per la determinazione
dell'utile diluito per azione (B)
168.176 323 168.176.323 99.414.606 99.414.606
Utile/(Perdita) per azione diluito: (D*1000) / E (0,32) 0,000 2,56 (0,13)

181

E-MARKET
SDIR

RAPPORTI CON LE PARTI CORRELATE

Compensi ad Amministratori

Qui di seguito si indica, relativamente all'anno 2021, l'ammontare dei compensi spettanti agli Amministratori della Capogruppo per lo svolgimento di tali funzioni anche in altre imprese incluse nel consolidamento:

(in migliaia di Euro)
10 1 Nominativo pe 0 0 0 1 1 Società 11 0 23 1 1 1 Carica mi 1 Emolumenti
per la
carica
Emolumenti
controllate
Altri
compensi
Luca d'Agnese Trevi - Fin, Ind, S.p.A Presidente del Consiglio
d'Amministrazione
40 0
Cesare Trevisani Trevi - Fin. Ind. S.p.A Vice Presidente 100 0
Trevi - Fin, Ind. S.p.A Amministratore Delegato 0 531,2
Giuseppe Caselli Trevi S.p.A. Presidente del Consiglio
d'Amministrazione;
Amministratore Delegato
0
Soilmec S.p.A. Presidente del Consiglio
d'Amministrazione;
Amministratore Delegato
0
Trevi - Fin Ind S.p.A Amministratore Delegato 40 150
Sergio Iasi Trevi S.p.A. Consigliere
d'Amministrazione non
esecutivo
0
Soilmec S.p.A. Consigliere
d'Amministrazione non
esecutivo
0
Luca Caviglia- sino al 2 marzo 21 Trevi - Fin, Ind. S.p.A Consigliere d'Amministratore
non esecutivo
6,7
Trevi - Fin, Ind, S.p.A Controllo, Rischi e Membro del Comitato
Sostenibilità
3,7
Soilmec S.p.A. Consigliere
d'Amministrazione non
esecutivo
2,1
Tommaso Sabato - dal 2 marzo 21 Trevi - Fin. Ind. S.p.A Consigliere d'Amministratore
non esecutivo
33,3
Trevi - Fin. Ind. S.p.A Membro del Comitato
Controllo, Rischi e
Sostenibilità
18,6
Soilmec S p.A. Consigliere
d'Amministrazione non
esecutivo
10,4
Marta Dassù Trevi - Fin. Ind. S.p. A Consigliere
d'Amministrazione non
esecutivo ed indipendente
40
Trevi - Fin. Ind. S.p.A Presidente del Comitato Parti
Correlate
14,4
Cristina Finocchi Mahne Trevi - Fin. Ind. S.p.A. Consigliere
d'Amministrazione non
esecutivo ed indipendente
40
Trevi - Fin, Ind, S.p.A Membro del Comitato
Nomine e Remunerazione
13,3
Trevi - Fin, Ind, S.p.A Membro del Comitato
Controllo, Rischi e
Sostenibilità
22,3
Elisabetta Oliveri Trevi - Fin. Ind. S.p.A Consigliere
d'Amministrazione non
esecutivo ed indipendente
40

Trevi - Fin. Ind. S.p.A Presidente del Comitato
Nomine e Remunerazione
19
Trevi - Fin. Ind. S.p.A Membro del Comitato Parti
Correlate
11,3
Alessandro Piccioni Trevi - Fin. Ind. S.p.A Consigliere
d'Amministrazione non
esecutivo e indipendente
40
Trevi - Fin. Ind. S.p.A Membro del Comitato
Nomine e Remunerazione
13,3
Trevi S.p.A. Consigliere
d'Amministrazione non
esecutivo
22,5
Rita Rolli Trevi - Fin, Ind. S.p.A Consigliere
d'Amministrazione non
esecutivo ed indipendente
40
Trevi - Fin, Ind. S.p.A Presidente del Comitato
Controllo, Rischi e
Sostenibilità
28,3
Trevi - Fin. Ind. S.p.A Membro del Comitato Parti
Correlate
11,3
Cinzia Farisè Consigliere
Trevi - Fin. Ind. S.D.A d'Amministrazione non
esecutivo ed indinendente
40
--------------- ------------------------------------------------------------------------------------------- ---- --

(34) Altre operazioni con parti correlate

I rapporti del Gruppo Trevi con entità correlate sono costituiti principalmente dai rapporti commerciali della controllata Trevi S.p.A. verso i propri consorzi, regolati a condizioni di mercato. Gli importi più significativi di tali crediti al 31 dicembre 2021 e al 31 dicembre 2020 sono di seguito esposti:

(In migliaia di Euro)
Crediti finanziari 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Porto Messina S.c.a.r.l. 716 721 (2)
Pescara Park S r.l. 602 576 26
Totale 1.319 1.297 21

Gli importi più significativi dei crediti commerciali a breve termine al 31 dicembre 2021 ed al 31 dicembre 2020 compresi all'interno della voce "Crediti commerciali e altre attività a breve termine" sono di seguito esposti:

Crediti commerciali e altre attività a breve termine (In migliaia di Euro)
31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Parcheggi S.p.A. (0) 86 (86)
Roma Park S r J. 0 0 0
IFIT Srl 0 1 (1)
Sofitre Srl 2 620 (618)
Altri 0 0 0
Sub-totale 2 708 (705)
Porto Messina S.C.A.R.L. 810 810 0
Nuova Darsena S.C.A.R.L. 1.651 1.658 (7)
Trevi SGF INC S C A R L. 1-861 1.861 0
Treviicos-Nicholson JV (USA) 0 1.434 (1.434)
SEP SEFI (France) 2.552 4.161 (1.609)
Gemac Srl 3 1 2
Filippella S.C.A.R.L. 47 47 (0)
Altri 157 208 (21)
Sub-totale 7.081 10.180 (3.099)
Totale 7.084 10.888 (3.804)
% sui crediti commerciali consolidati 2,8% 5,1%

I ricavi realizzati dal Gruppo verso tali società sono di seguito esposti:

(In migliaia di Euro)
Ricavi vendita e prestazioni e altri servizi 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Roma Park S.r.l. 0 0
Parcheggi S.p.A. * 120 ા રેતે (39)
Sofitre Srl 0 0
Sub-totale 120 159 (39)
Nuova Darsena 3 0 3
Sep Trevi Sefi 0 537 (537)
Treviicos-Nicholson JV (USA) 2.250 4.177 (1.927)
Altri 410 385 25
Sub-totale 2.664 5.099 (2.435)
Totale 2.783 5.258 (2.475)
184

0/ ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
10 SIII T
ICAV
1-01-11 1
.

(*) Parcheggi Spa è stata acquisita il 21 dicembre 2021 ed è entrata nel perimetro di consolidamento a fine anno pertanto i ntratteruti sino a quella data sono considerati verso parti correlate.

(In migliaia di Euro)
Ricavi Finanziari 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Hercule Foundation AB 0 0 0
Altri 18 0 18
Totale 18 0 18

Gli importi più significativi dei debiti verso società correlate al 31 dicembre 2021 e al 31 dicembre 2020 compresi all'interno della voce "Debiti commerciali e altre passività a breve termine" sono di seguito esposti:

(In migliaia di Euro)
Debiti commerciali e altre passività a breve termine 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
IFC Itd 173 ા રહ્ય 17
Sofitre Srl 340 0 340
Sub-totale 512 156 357
Filippella S.C.A.R.L. 3 6 (3)
Consorzio Trevi Adanti 0 0 0
Nuova Darsena 120 147 (26)
Porto Messina S.c.a.r.l. 234 236 (2)
Trevi SGF INC S C A.R.L. 90 44 45
SEP SEFI (France) 0 0 0
Altri ો રેડ 290 (135)
Sub-totale 602 723 (120)
Totale 1.115 878 237
% sui debiti commerciali consolidati 1,0% 1.0%

I costi sostenuti dal Gruppo verso tali società correlate sono di seguito esposti;

(In migliaia di Euro)
Consumi di materie prime e servizi esterni 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
Sofitre Srl 0 0 0
Parcheggi S.p.a. 0 0 0
Sub-totale 0 0 0
Porto Messina S car 1. 7 (167) 174
Trevi SGF INC S.C.A.R.L. 0 2 (2)
Filippella S c ar.l. 3 4 (1)
Nuova Darsena S.c.ar.I. 120 147 (27)
Treviicos-Nicholson JV (USA) 52 0 52
SEP SEFI (France) 0 0 0
Gemac Srl 0 0 0
Altri 9 8
Sub-totale 191 (13) 204
Totale 191 (13) 204
% sui consumi di materie prime e servizi esterni consolidati 0.0% 0,0%

Oltre a quanto già evidenziato nell'informativa relativa alle acquisizioni del periodo, come si evince dalle tabelle sopraesposte, il Gruppo Trevi ha in essere rapporti modesti con le società facenti capo a Sofitre S.r.l., società controllata al 100% dalla famiglia Trevisani. Le transazioni con società del 185

Gruppo Sofitre (qualificabili per il Gruppo TREVI come società sottoposte al comune controllo da parte della famiglia Trevisani), avvenute nel corso del 2021 a normali condizioni di mercato, sono sintetizzate nella tabella sopraesposta, dalla quale emerge anche la trascurabile incidenza sui dati consolidati di Gruppo.

INFORMATIVA SETTORIALE

Al fine della presentazione di un'informativa economica, patrimoniale e finanziaria per divisione (Segment Reporting) il Gruppo ha identificato, quale schema primario di presentazione dei dati settoriali, la distinzione per divisione. Tale rappresentazione riflette l'organizzazione del business del Gruppo e la struttura del reporting interno, sulla base della considerazione che i rischi ed i benefici sono influenzati dai settori di attività in cui il Gruppo opera. Il management monitora separatamente i risultati operativi delle sue unità di business allo scopo di prendere decisioni in merito all'allocazione delle risorse ed alla valutazione delle performance divisionale è valutata sulla base dell'utile o perdita operativa che in certi aspetti, come riportato nelle tabelle che seguono, è misurato in modo diverso dall'utile o perdita operativa nel bilancio consolidato. Si riportano di seguito i dati patrimoniali ed economici divisionali al 31 dicembre 2021, rinviando a quanto riportato nella Relazione sulla gestione per un commento sull'andamento economico registrato dalle due Divisioni. Si ritiene che il settore primario per identificare l'attività del Gruppo sia la suddivisione per tipologia di attività, mentre per il segmento si fa riferimento all'area geografica; si rimanda alla relazione sulla gestione per il commento relativo alle sintesi economiche fornite dalla Segment information.

187

DIVISIONE TREVI Sintesi Patrimoniale

(In migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
A) Immobilizzazioni 119.865 134.153 (14.288)
B) Capitale d'esercizio netto
Rimanenze 63.958 53.909 10.050
Crediti commerciali 173-505 157.730 15.775
Debiti commerciali (-) (104.112) (107.656) 3.544
Acconti (-) (26.708) (13,880) (12.829)
Altre attività (passività) (29.017) (17.644) (11,373)
77.626 72.458 5.167
C) Attività e passività destinate alla dismissione
D) Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B) 197.491 206.612 (9.120)
E) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) (7.801) (7.958) 157
F) CAPITALE INVESTITO NETTO (C+D) 189.690 198.653 (8.963)

DIVISIONE TREVI Sintesi Economica

(In migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
RICAVI TOTALI 358.778 377.627 (18.849)
Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti (0) (0) 0
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 1-209 640 રેલેતે
Altri ricavi operativi 0
VALORE DELLA PRODUZIONE 359.987 378.267 (18.280)
Consumi di materie prime e servizi esterni (212,013) (225-185) 13-172
Oneri diversi di gestione (7.971) (9.137) 1.167
VALORE AGGIUNTO 140.003 143.944 (3.941)
% sui Ricavi Totali 39,02% 38,12%
Costo del lavoro (93-386) (102 871) 9 485
MARGINE OPERATIVO LORDO 46.617 41.073 5.544
% sui Ricavi Totali 12,99% 10,88%
Ammortamenti (26.729) (32 694) 5.965
Accantonamenti e Svalutazioni (1.963) (6-388) 4.425
RISULTATO OPERATIVO 17.925 1.991 15.934
% sui Ricavi Totali 5,00% 0,53%

e-market
SDIR certified

DIVISIONE SOILMEC Sintesi Patrimoniale

(In migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
A) Immobilizzazioni 49.355 51.667 (2.312)
B) Capitale d'esercizio netto
Rimanenze 77.487 86.872 (9.385)
Crediti commerciali 64.493 64.191 302
Debiti commerciali (-)
-
(53.625) (53.374) (251)
Acconti (-)
-
(4,765) (2.786) (1.980)
Altre attività (passività)
-
(2.639) 1.702 (4.342)
80.951 96.605 (15.655)
C) Attività e passività destinate alla dismissione
D) Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B) 130.306 148.272 (17.966)
E) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) (2.538) (2.855) 317
FT) CAPITALE INVESTITO NETTO (C+D) 127.768 145.418 (17.650)

DIVISIONE SOILMEC

Sintesi Economica

(In migliaia di Euro)
Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazione
RICAVI TOTALI 141.050 118.458 22.592
Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti (6.887) 5.751 (12 637)
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 11.612 11,365 247
Altri ricavi operativi 0
VALORE DELLA PRODUZIONE 145.775 135.574 10.201
Consumi di materie prime e servizi esterni (109.407) (98.965) (10.442)
Oneri diversi di gestione (2.010) (1.572) (438)
VALORE AGGIUNTO 34.358 35.037 (679)
% sui Ricavi Totali 24,36% 29,58%
Costo del lavoro (28.469) (30-125) 1-656
MARGINE OPERATIVO LORDO 5.889 4.912 977
% sui Ricavi Totali 4,17% 4,15%
Ammortamenti (6-014) (6.921) 937
Accantonamenti e Syalutazioni (2.025) 4.149 (6.174)
RISULTATO OPERATIVO (2.150) 2.110 (4.260)
% sui Ricavi Totali -1,52% 1.78%

PROSPETTO DI RICONCILIAZIONE AL 31/12/2021

Sintesi Patrimoniale

(In migliaia di Euro)
Descrizione Divisione
Trevi
Divisione
Soilmec
Trevi
Finanziaria
Industriale
Rettifiche Gruppo Trevi
A) Immobilizzazioni 119.865 49.355 220-865 (200.295) 189.790
B) Capitale d'esercizio netto
Rimanenze 63.958 77-487 0 (1,571) 139 875
Crediti commerciali 173 505 64 493 40.928 (56,858) 222,068
Debiti commerciali (-)
-
(104,112) (53,625) (15.857) 57,938 (115.655)
Acconti (-) (26.708) (4.765) (1:047) 1-082 (31.439)
Altre attività (passività) (29.017) (2.639) (23,824) 3.680 (51,800)
06 77.626 80.951 201 4.271 163.049
C) Attività e passività destinate alla dismissione
D) Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B) 197.491 130.306 221.066 (196.024) 352.839
ia) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) (7.801) (2.538) (636) (134) (11.109)
F) CAPITALE INVESTITO NETTO (C+D) 189.690 127.768 220.430 (196.158) 341.730

La colonna rettifiche a livello di stato patrimoniale comprende per la voce immobilizzazioni l'elisione delle partecipazioni e l'elisione dei crediti finanziari immobilizzati intercompany, per i crediti e debiti commerciali le restanti elisioni intercompany.

PROSPETTO DI RICONCILIAZIONE AL 31/12/2021

Sintesi Economica

(In migliaia di Euro)
Descrizione
1991 1131
Divisione
Trevi
Divisione
Soilmec
Trevi
Finanziaria
Industriale
Rettifiche Gruppo Trevi
RICAVI TOTALI 358.778 141.050 12.624 (17.836) 494.616
Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione,
semilavorati e finiti
(0) (6.887) 0 362 (6.525)
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 1-209 11-612 0 30 12.850
Altri ricavi operativi 0 0 0 0 0
VALORE DELLA PRODUZIONE 359.987 145.775 12.624 (17.445) 500.941
Consumi di materie prime e servizi esterni (212,013) (109.407) (11.153) 15.290 (317.283)
Oneri diversi di gestione (7.971) (2 010) (3.351) (24) (13.355)
VALORE AGGIUNTO 140.003 34.358 (1.880) (2.179) 170.303
% sui Ricavi Totali 39,02% 24,36% -14,89% 34.43%
Costo del lavoro (93-386) (28.469) (6.197) 234 (127.818)
MARGINE OPERATIVO LORDO 46.617 5.889 (8.077) (1.945) 42.484
% sui Ricavi Totali 12,99% 4,17% -63,98% 8-59%
Ammortamenti (26-729) (6.014) (2.430) 1.237 (33.937)
Accantonamenti e Svalutazioni (1,963) (2.025) (9.211) (979) (14.178)
RISULTATO OPERATIVO 17.925 (2.150) (19.718) (1.687) (5.631)
% sui Ricavi Totali 5,00% -1,52% -156,20% -1.14%

E-MARKET

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio

Nel corso dei primi tre mesi dell'anno il Gruppo ha acquisito ordini per circa 237 milioni di euro, rispetto ai 110,7 milioni di euro acquisiti nel medesimo periodo del 2021. La Divisione Trevi, in particolare, ha acquisito ordini per 180,4 milioni di euro (74,7 milioni nel medesimo periodo del 2021), mentre La Divisione Soilmec ha acquisito ordini per 61,1 milioni di euro (37,7 milioni nel primo trimestre 2021). Il portafoglio ordini del Gruppo al 31-3-2022 è giunto a 585 milioni di euro, in significativo aumento rispetto ai 329 milioni consuntivati al 31-3-2021 (erano 317 milioni di euro al 31-12-2020 e 455 milioni di euro al 31-12-2021).

Il trend dell'andamento del Gruppo Trevi nei primi mesi dell'anno per quanto riguarda l'acquisizione degli ordini, i ricavi di produzione ed il backlog, risulta sostanzialmente in linea con le previsioni del primo anno delle previsioni del Nuovo Piano Consolidato, il quale è stato aggiornato considerando come arco temporale il periodo 2022-2026, nonché con il recepimento dei dati contabili al 31 dicembre 2021 e di alcuni elementi prudenziali negli anni di piano.

La posizione finanziaria netta del Gruppo al 31-3-2022 è risultata pari a circa 266 milioni di euro, in aumento rispetto ai 251,8 milioni registrati a fine 2021 sia per effetto della stagionalità nell'andamento del Gruppo che per alcuni ritardi nella concessione di garanzie da parte delle banche che hanno indotto slittamenti negli incassi da clienti.

Nel corso del primo trimestre sono proseguite le interlocuzioni con le Banche Finanziatrici aderenti all'Accordo di Ristrutturazione iniziate sin dal mese di febbraio 2021 a seguito del mancato rispetto, a causa degli impatti del Covid-19, dei parametri finanziari al 31-12-2020 stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione. In particolare, successivamente alla presentazione alle Banche Finanziatrici in data 22 dicembre 2021 delle linee guida di una possibile Nuova Manovra Finanziaria e alla contestuale richiesta di estendere al 30 aprile 2022 la durata dell'Accordo di Standstill, in data 31 dicembre 2021 tale accordo è scaduto, e non è stato formalmente rinnovato. Tuttavia, le parti hanno continuato le relative interlocuzioni in relazione alla Nuova Manovra Finanziaria, e stanno operando un regime di standstill "de facto", come dimostra il fatto che le Banche Finanziatrici non solo non hanno ad oggi esercitato (né manifestato l'intenzione di esercitare) i rimedi previsti dall'Accordo di Ristrutturazione ma, oltre a portare avanti le succitate trattative in merito alla nuova ipotesi di manovra, hanno continuato a supportare il Gruppo, non riducendo gli utilizzi delle linee autoliquidanti e consentendo l'emissione di alcune garanzie individuate quali urgenti dalla Società nell'ambito dei progetti di cui le società del Gruppo sono parte e continuando a mettere a disposizione le linee di credito per cassa.

Le sopra citate interlocuzioni sono finalizzate alla definizione della Nuova Manovra Finanziaria con le Banche Finanziatrici nonché al perfezionamento del Nuovo Accordo che recepirà i contenuti della

stessa dandone attuazione. Inoltre, in data 26 aprile 2022 il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato una versione aggiornata delle linee guida della Nuova Manovra Finanziaria, la quale si differenzia da quella presentata lo scorso dicembre principalmente per i seguenti aspetti: (i) la riduzione dell'importo di debito bancario oggetto di conversione da Euro 60 milioni a un minimo di Euro 20 milioni; e (ii) la subordinazione e postergazione di una porzione del debito bancario fino a un massimo di Euro 40 milioni, lasciando in capo alle Banche Finanziatrici la scelta tra conversione e subordinazione dei relativi crediti.

Dopo aver installato il nuovo sistema informativo SAP in Trevi Finanziaria Industriale S.p.A., in Trevi S.p.A. ed in Soilmec S.p.A., nel primo trimestre dell'anno sono proseguite le attività per estendere ad altre 7 tra società e stabili organizzazioni estere il nuovo sistema informativo.

Si menziona inoltre che nel mese di gennaio 2022, in particolare il giorno 11/01/2022, il Gruppo Trevi ha subito un attacco informatico che ha colpito i data center di Cesena (FC) ed Asolo (TV), determinando una temporanea inaccessibilità alle funzioni operative informatiche.

La funzionalità dell'intera infrastruttura IT è stata prontamente ripristinata e, in meno di ventiquattro ore, i servizi informatici principali sono ritornati ad essere disponibili.

Ad oggi non si sono evidenziate perdite di dati e/o informazioni e non si rilevano conseguenze per le attività delle Aziende del Gruppo.

La pronta ed efficacie risposta con la quale il Gruppo ha gestito l'incidente, è stata resa possibile attraverso l'adozione di uno specifico Piano di Disaster Recovery e Business Continuity e di infrastrutture con tecnologie Hybrid Cloud, che hanno consentito di salvaguardare servizi e backup.

193

Eventi ed operazioni significative non ricorrenti

Non si rilevano eventi ed operazioni significative non ricorrenti.

Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali

Il Gruppo Trevi non ha posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali.

Compensi a Sindaci

Qui di seguito si indica, relativamente all'anno 2021, l'ammontare dei compensi spettanti ai Sindaci della Capogruppo per lo svolgimento di tali funzioni anche in altre imprese incluse nel consolidamento:

Nominativo III a HI - Carica Durata della carica
(in mesi)
Emolumenti
Società
Altri compensi Totale
M. Vicini PCS 12 રે() 50
R. Ferrara 12 40 0 40
M. Pierini 12 40 40
Totale 130 130

Corrispettivi di revisione contabile ai sensi dell'art. 160 c. 1-bis n. 303 Legge 262 del 28/12/2005 integrata da D.Lgs. 29/12/2006

(Importi in Euro) Revisione Servizi di attestazione Altri servizi Totale
Trevi Finanziaria Industriale S.pA.
KPMG SpA 230 289 35 039 0 266 228
Rete KPMG 0 0 0 0
230.289 35.939 0 266.228
Società controllate:
KPMG SpA 69.200 8.000 0 77-200
Rete KPMG 123 203 0 0 123-203
192.403 8.000 0 200.403
Totale 422.692 43.939 0 466.631

Integrazioni richieste da Consob ai sensi dell'art. 114 del D.Lgs. n. 58/98

In data 10 dicembre 2018 Consob, ai sensi dell'art. 114 del D.Lgs. n. 58/98, ha richiesto alla Società di comunicare, entro la fine di ogni mese, le seguenti informazioni aggiornate alla fine del mese precedente:

  • a) la posizione finanziaria netta della Società e del Gruppo ad essa facente capo, con l'evidenziazione delle componenti a breve separatamente da quelle a medio-lungo termine;
  • b) le posizioni debitorie scadute della Società e del Gruppo ad essa facente capo, ripartite per natura (finanziaria, commerciale, tributaria, previdenziale e verso dipendenti) e le connesse eventuali iniziative di reazione dei creditori (solleciti, ingiunzioni, sospensioni nella fornitura etc.);
  • c) le principali variazioni intervenute nei rapporti verso parti correlate di codesta Società e del Gruppo ad essa facente capo rispetto all'ultima relazione finanziaria annuale o semestrale approvata ex art. 154-ter del TUF;

Relativamente alla situazione al 31 dicembre 2021, le informazioni sono state oggetto di comunicazione al mercato con singoli Comunicati Stampa emessi mensilmente nel corso di tutto l'anno.Tutti i Comunicati Stampa citati sono disponibili nel sito internet della Società al seguente indirizzo https://www.trevifin.com/it/comunicati_stampa_

ALLEGATI

I presenti allegati contengono informazioni aggiuntive rispetto a quelle esposte nelle Note esplicative ed integrative, della quale costituiscono parte integrante.

Società assunte nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 con il metodo dell'integrazione 1 globale.

la Società assunte nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 con il metodo del patrimonio netto.

l b Società e consorzi assunti nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 con il metodo del costo.

2 Organigramma del Gruppo;

Allegato 1

SOCIETA' ASSUNTE NEL BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2021 CON IL METODO DELL'INTEGRAZIONE GLOBALE

DENOMINAZIONE SOCIALE PAESE ----- VALUTA CAPITALE
SOCIALE
QUOTA %
TOTUALLE DEL
GRUPPO
TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A. Italia Euro 97.373.554 Capogruppo
6V Srl Italia Euro 154-700 50,89%
Arabian Soil Contractors Ltd Arabia Saudita Riyal Saudita 1.000.000 99,78%
Foundation Construction Ltd Nigeria Naira 28.006.440 80,15%
Galante Cimentaciones Sa Peru Dollaro U S.A. 1.113 99,78%
Galante Foundations Sa Repubblica di Panama Dollaro U S.A. 99,78%
Hyper Servicos de Perfuracao Ltda Brasile Real Brasiliano 1-200-000 50,96%
Idt Fzco Emirati Arabi Uniti Dirham Emirati Arabi 1-000.000 99,80%
Idt Lic Fzc Emirati Arabi Uniti Dirham Emirati Arabi 6.000.000 94,82%
Parcheggi S.p.A. Italia Euro 307-536 60,00%
Pilotes Trevi Sacims Argentina Peso Argentino 328.251.067 99,76%
Pilotes Trevi Sacims - Paraguay Paraguay Guarani 99,76%
Pilotes Uruguay Sa Uruguay Peso Uruguaiano 80.000 99,76%
Profuro Intern. Lda Mozambico Metical 36,000,000 99,29%
PSM SpA Italia Euro 1-000-000 99,92%
RCT Explore Colombia Sas Colombia Dollaro U.S.A. 1:141-347 99,78%
RCT Srl Italia Euro 500-000 99,78%
Soilmec Algeria Algeria Dinaro Algerino 1.000.000 69,94%
Soilmec Australia Pty Ltd Australia Dollaro Australiano 100 99,92%
Soilmec Colombia Sas Colombia Peso Colombiano 371 433 810 99,92%
Soilmec Deutschland Gmbh Germania Euro 100-000 99,92%
Soilmec do Brasil Sa Brasile Real Brasiliano 5 500-000 83,75%
Soilmec F Equipment Pvt. Ltd India Rupia Indiana 500-000 79,94%
Soilmec France Sas Francia Euro 1.100.000 99,92%
Soilmec H.K., Ltd Hong Kong Euro 44.743 99,92%
Soilmec Investment Pty Ltd Australia Dollaro Australiano 100 99,92%
Soilmec Japan Co. Ltd Giappone Yen Giapponese 45-000.000 92,93%
Soilmec North America Inc U.S.A. Dollaro US A. 10 79,94%
Soilmec Singapore Pte Ltd Singapore Dollaro di Singapore 100,109 99,92%
Soilmec SpA Italia Euro 25 155 000 99,92%
Soilmec U.K. Ltd Regno Unito Sterlina inglese 120-000 99,92%
Soilmec WuJiang Co. Ltd Cina Renminbi 58.305.193 99,92%
Swissboring & Co. LLC Oman Rial Omanita 250 000 99,78%
Swissboring Overseas Piling Corp. Ltd (Dubai) Emirati Arabi Uniti Dirham Emirati Arabi 6.000.000 99,78%
Swissboring Overseas Piling Corporation Svizzera Franco Svizzero 100.000 99,78%
Swissboring Qatar WLL Qatar Rial del Qatar 250.000 99,78%
Trevi Algerie EURL Algeria Dinaro Algerino 53.000.000 99,78%
Trevi Arabco JV Egitto Dollaro U.S.A. 99,78%
Trevi Australia Pty Ltd Australia Dollaro Australiano 10 99.78%
Trevi Chile SpA Chile Peso Cileno 10.510.930 99,76%
Trevi Cimentaciones CA Venezuela Euro 46,008,719 99,78%
Trevi Cimentacones y Consolidaciones Sa Repubblica di Panama Dollaro U.S.A. 9 387 597 99,78%
Trevi Construction Co. Ltd Hong Kong Dollaro U.S.A. 2.051.668 99,78%
Trevi Contractors BV Olanda Euro 907-600 99,78%
Trevi Drilling Services Saudi Arabia Co. Ltd Arabia Saudita Riyal Saudita 7.500.000 51,00%
Trevi Energy SpA in liquidazione Italia Euro 1-000-000 100,00%
Trevi Fondations Spèciales Sas Francia Euro 100 000 99,78%
Trevi Foundations Canada Inc Canada Dollaro U S.A. 8 99,78%
Trevi Foundations Denmark A/S Danimarca Corona Danese 2.000.000 99,78%
Trevi Foundations Kuwait Co. WLL Kuwait Dinaro Kuwait 100 000 99,78%
Trevi Foundations Nigeria Ltd Nigeria Naira 500,000,000 59,75%
Trevi Foundations Philippines Inc Filippine Peso Filippino 52,500,000 99,78%

197

Trevi Foundations Saudi Arabia Co. Ltd Arabia Saudita Riyal Saudita 500.000 99,78%
Trevi Galante Sa Colombia Peso Colombiano 1.000_000.000 99,78%
Trevi Geotechnik GmbH Austria Euro 100-000 99,78%
Trevi Holding USA Corporation Stati Uniti Dollaro U.S.A. 99,78%
Trevi Insaat Ve Muhendislik AS Turchia Lira Turca 9.660.600 99,78%
Trevi ITT JV Thailandia Dollaro U.S.A. 99,78%
Trevi Panamericana Sa Repubblica di Panama Dollaro U.S.A. 1.221.366 99,78%
Trevi SpA Italia Euro 32.300.000 99,78%
Trevi SpezialTiefBau GmbH Germania Euro 50.000 99,78%
TreviGeos Fundacoes Especiais Ltda Brasile Real Brasiliano 5.000.000 50,89%
Treviicos Corporation U.S.A. Dollaro U S.A. 23 500 99,78%
Treviicos Soletanche JV Stati Uniti Dollaro U.S.A. 54,88%
Treviicos South Inc U.S.A. Dollaro U.S.A. 99,78%
Trevi-Trevi Fin .- Sembenelli UTE (Bordeseco) Venezuela Dollaro U.S.A. 94,89%
Wagner Constructions LLC U.S.A. Dollaro U.S.A. 5.200.000 99,78%

(*) Soilmec do Brasil Sa appartiene al Gruppo per il 38,25%, tuttavia la percentuale considerata ai fini del consolidamento è pari all'83,75%;

(*) Soilmec WuJiang Co. Ltd appartiene al Gruppo per il 51%, tuttavia viene considerata integralmente nel Gruppo,

(*) Swissboring & Co. LLC appartiene al Gruppo per il 70%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo,

(*) Swissboring Qatar WLL appartiene al Gruppo per il 49%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetto del Gruppo,

(*) Trevi Arabco IV appartiene al Gruppo per il 51%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;

(*) Trevi Foundations Kuwait Co, W.L. appartiene al Gruppo per il 49%, tuttavia viene considerata integralmente nel Gruppo,

(*) Trevi ITT JV appartiene al Gruppo per il 95%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo.

198

Allegato 1a SOCIETÀ ASSUNTE NEL BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2021 CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO

DENOMINAZIONE SOCIALE PABSE VALUTA CAPITALE
SOCIALE
QUOTA %
TOT. DEL
GRUPPO
VALORE DI
BILANCIO
(Euro/000)
J.V. Rodio-Trevi-Arab Contractor Egitto Dollaro U.S.A. 100.000 17,46% 0 ·
Trevi Icos-Nicholson JV Stati Uniti Dollaro U S A. 49.50% 80
TOTALE 80

Allegato 1b

SOCIETÀ E CONSORZI ASSUNTI NEL BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2021 CON IL METODO DEL COSTO

DENOMINAZIONE SOCIALE PAESE VALUTA CAPITAL B
SOCIALE
OUOTA %
TOT. DEL
GRUPPO
VALORE DI
BILANCIO
(Euro/000)
SOCIETA' CONSORTILI E CONSORZI
Consorzio Romagna Iniziative Italia Euro 41,317 12,00% 0
Trevi S G F Inc. per Napoli Italia Euro 10 000 54,88% 6
Consorzio Fondav Italia Euro 25 823 37,00% 0
Filippella S.c.ar.1. Italia Euro 10-000 100,00% 8
Porto di Messina Scari. Italia Euro 10 200 100,00% 0
Consorzio Water Alliance Italia Euro 60 000 100,00% 0
Compagnia del Sacro Cuore S.r.l. Italia Euro 0
Centuria S.c.ar.1. Italia Euro 308 000 1,58% 5
Soilmec Arabia Arabia Saudita Riyal Saudita . 24,25% 1
Nuova Darsena S.C.A.R.L. Italia Euro 10.000 50,80% 5
ALTRE SOCIETA'
Drillmec India India Euro 24
Comex S.p.A. (in liquidazione) Italia Euro 10.000 0,69% 0
Credito Cooperativo Romagnolo - BCC di Cesena e
Gatteo
Italia Euro 7.474.296 0,01% 0
Italthaj Trevi Thailandia Baht 80.000.000 2,19% 134
Hercules Trevi Foundation A B Syezia Corona 100.000 49,50% 103
Japan Foundations Giappone Yen Giapponese 5.907.978.000 0.00% 128
Bologna Park S.r.l., Italia Euro 50.000 56,13% 0
Pescara Park S.r.l. Italia Euro 10.000 34,92% 0
I.F.C Hong Kong Dollaro U.S.A. 18.933 0,10% 0
OOO Trevi Stroy Russia Rublo Russo 5 000 000 100,00% 0
Gemac Srl Romania Nuovo Leu 50-000 24,59% 3
Sviluppo Imprese Romagna S.p.A. Italia Furo 1.125.000 13,33% 150
SEP SEFI IV Francia Euro 50,00% 0
TOTALE 567

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Allegato 2 ORGANIGRAMMA DEL GRUPPO

Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 154-bis del D.Lgs. 58/98

  • I sottoscritti Giuseppe Caselli, Amministratore Delegato, e Massimo Sala, Direttore Amministrazione, Finanza e Controllo in qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari del Gruppo Trevi, attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    • · l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa; e
    • l'effettiva applicazione .

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato nel corso dell'esercizio 2021.

    1. Si attesta, inoltre, che:
  • 2.1 Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2021:
    • a) è redatto in conformità ai Principi Contabili Internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità Europea ai sensi del Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
    • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
    • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
  • 2.2 La relazione sulla gestione contiene riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nel corso dell'esercizio e alla loro incidenza sul bilancio consolidato, unitamente ad una descrizione dei principali rischi e incertezze dell'esercizio nonché le informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

Cesena, 29 giugno 2022

Guseppe Caselli

Massimo Sala

Aministratore Delegato

Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

KPMG S.p.A. Revisione e organizzazione contabile Via Innocenzo Malvasia, 6 40131 BOLOGNA BO Telefono +39 051 4392511 Email [email protected] PEC [email protected]

Relazione della società di revisione indipendente ai sensi degli artt. 14 del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 e 10 del Regolamento (UE) n. 537 del 16 aprile 2014

Agli Azionisti della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.

Relazione sulla revisione contabile del bilancio consolidato

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio consolidato del Gruppo Trevi (nel seguito anche il "Gruppo"), costituito dai prospetti della situazione patrimoniale finanziaria consolidata al 31 dicembre 2021, del conto economico consolidato, del conto economico complessivo consolidato, delle variazioni di patrimonio netto consolidato e del rendiconto finanziario consolidato per l'esercizio chiuso a tale data e dalle note esplicative al bilancio consolidato che includono anche la sintesi dei più significativi principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo Trevi al 31 dicembre 2021, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/05.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nel paragrafo "Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato" della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto alla Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. (nel seguito anche la "Società") in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Incertezza significativa relativa alla continuità aziendale

Si richiama l'attenzione su quanto descritto dagli Amministratori nel paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla

KPMG S.p.A. è una società per azioni di diritto italiano e fa parte del k KPMG di entità indipendenti affiliate a KPMG international Limited società di diritto inglese

Ancona Bari Bergamo Bologna Bolzano Brescia
Catania Como Firenza Genova Lecce Milano Napoli Novara Padova Palermo Parma Perugia escara Roma Torino Treviso Trieste Varese Verona

Socieța per azioni Canitale Euro 10-415 500000 Lv Registro Imprese Millano Monza Brianza Lodi e Codice Fiscale N 00709600159
REA Millano N 512867 Partita IVA 00709600159 VAT number IT00709600159 Sede legale: Via Viltor Pisani 25 20124 Milano MI ITALIA

Gruppo Trevi Relazione della società di revisione 31 dicembre 2021

continuità aziendale" delle note di commento al bilancio consolidato, in merito ad eventi e circostanze che indicano l'esistenza di un'incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Società e del Gruppo di continuare ad operare come entità in funzionamento.

L'ottenimento di elementi probativi sufficienti sull'appropriato utilizzo da parte degli Amministratori della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. del presupposto della continuità aziendale ha rappresentato un aspetto chiave della revisione contabile.

Le nostre procedure di revisione hanno incluso:

  • l'analisi del processo di valutazione degli Amministratori relativamente alla capacità della Società e del Gruppo di continuare ad operare come entità in funzionamento;
  • la comprensione e l'analisi di ragionevolezza delle principali ipotesi e assunzioni alla base del piano industriale aggiornato al fine di estendere il relativo arco temporale al periodo 2022-2026 (il "Nuovo Piano Consolidato");
  • il confronto delle suddette assunzioni con i dati storici della Società e del Gruppo e con informazioni ottenute da fonti esterne, ove disponibili;
  • l'esame delle analisi condotte dagli Amministratori nella valutazione dell'adeguatezza del Nuovo Piano Consolidato al raggiungimento dell'equilibrio finanziario della Società e del Gruppo;
  • l'ottenimento e la comprensione delle analisi effettuate dagli Amministratori relativamente alla stima dei potenziali impatti attesi derivanti dalle attuali tensioni geopolitiche internazionali e dall'evoluzione dell'emergenza sanitaria sul Nuovo Piano Consolidato e, conseguentemente, sulla continuità aziendale;
  • l'analisi delle linee guida della manovra finanziaria trasmessa alle banche in data 9 giugno 2022 (la "Nuova Manovra Finanziaria") e della relativa coerenza con il Nuovo Piano Consolidato;
  • l'analisi delle comunicazioni con le banche finanziatrici indirizzate alla sottoscrizione di un accordo volto a recepire il contenuto della Nuova Manovra Finanziaria;
  • l'analisi dei verbali delle adunanze del Consiglio di Amministrazione;
  • l'analisi degli eventi occorsi successivamente alla data di riferimento del bilancio che forniscano elementi informativi utili sulla continuità aziendale;
  • l'analisi dell'adeguatezza dell'informativa fornita nelle note di commento al bilancio consolidato relativamente alla continuità aziendale.

Il nostro giudizio non è espresso con rilievi in relazione a tale aspetto.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio consolidato nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

Gruppo Trevi Relazione della società di revisione 31 dicembre 2021

Oltre a quanto descritto nel paragrafo "Incertezza significativa relativa alla continuità aziendale", abbiamo identificato gli aspetti di seguito descritti come aspetti chiave della revisione da comunicare nella presente relazione.

Recuperabilità delle attività nette del Gruppo

Note esplicative al bilancio: nota esplicativa "Perdita di valore delle attività", nota esnlicativa "I lso di stime" nota esnlicativa "Analici di Imnairment tast al 31 diramhra

Responsabilità degli Amministratori e del Collegio Sindacale della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. per il bilancio consolidato

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato

l nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio consolidato nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche degli utilizzatori prese sulla base del bilancio consolidato.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

GruppoTREVI

TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A.

Progetto di bilancio d'Esercizio al 31 Dicembre 2021

TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A. Sede Sociale Cesena (FC) - Via Larga 201 - Italia Capitale Sociale Euro 97.475.554,00 i.v. R.E.A. C.C.I.A.A. Forlì - Cesena N. 201.271 Codice Fiscale, P. IVA e Registro delle Imprese di Forlì - Cesena: 01547370401 Sito Internet: www.trevifin.com

દી

e-market

SDIR certified

SITUAZIONE PATRIMONIALE E FINANZIARIA

importi espressi in unità di Euro

ATTIVITA Note 31/12/2021 31/12/2020
Attività non correnti
Immobilizzazioni materiali
Terreni e Fabbricati 6.392.853 6.496.405
lmpianti, macchinari ed attrezz.industriali e commerciali 13.320.574 15.540.247
Altri beni 507.750 62.527
Totale Immobilizzazioni Materiali (1) 20.221.176 22.099.179
Immobilizzazioni immateriali
Concessioni, licenze, marchi 45.830 72.400
Immobilizzazioni immateriali in corso ed acconti 7.432.440 3.391.625
Totale Immobilizzazioni Immateriali (2) 7.478.271 3.464.025
Partecipazioni in altre imprese (3) 175.594 175.594
Partecipazioni in imprese controllate (3) 192.989.567 193.588.542
Attività fiscali per imposte anticipate (4)
Altri crediti finanziari medio lungo termine 27.570 21.959
Altri crediti finanziari medio lungo termine verso controllate e altre imprese (5) 9.850.455 10.000.000
- Di cui verso parti correlate
Crediti commerciali e altri crediti mediolungo termine
Totale Immobilizzazioni Finanziarie 203.043.185 203.786.095
Totale Attività non correnti 230.742.632 229.349.299
Attività correnti
Crediti commerciali e altri crediti a breve termine (6) 4.788.830 7.325.211
- Di cui verso parti correlate 49.975
Crediti commerciali e altri crediti a breve termine verso controllate (7) 49.877.510 54.145.863
- Di cui verso parti correlate 49.877.510 54.145.863
Attività fiscali per imposte correnti (8) 265.235 1.498.779
Attività finanziarie correnti (a) 57.785.660 57.620.969
Disponibilità liquide (10) 1.551.657 2.813.477
Totale Attività correnti 114.268.892 123.404.299
TOTALE ATTIVITA' 345.011.524 352.753.599
PATRIMONIO NETTO Note 31/12/2021 31/12/2020
Capitale sociale e riserve
Capitale sociale 97.373.554 97.373.554
Altre riserve 31.126.859 270.076.969
Utile portato a nuovo incluso risultato netto dell'esercizio (23.293.569) (238.918.800)
Totale Patrimonio Netto (11) 105.206.844 128.531.723
PASSIVITA'
Passività non correnti
Finanziamenti a lungo termine (12) 4.634.431 4.660.235
Debiti verso altri finanziatori a lungo termine (13) 61.218.743 63.717.581
Strumenti finanziari derivati a lungo termine (14)
Passività fiscali per imposte differite (15) 649.624 980.710
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (16) 635.652 695.344
Fondi per rischi ed oneri (17) 14.575.582 10.963.781
Altre passività a lungo termine (17.1) 6.038.963 5.229.370
Totale Passività non correnti 87.752.995 86.247.021
Passività correnti
Debiti commerciali e altre passività a breve termine
Debiti commerciali e altre passività a breve termine verso
(18) 11.518.310 7.860.993
controllate (19) 21.607.964 19.083.957
- Di cui verso parti correlate 21.607.964 19.083.957
Passività fiscali per imposte correnti (20) 367.808 1.533.664
Finanziamenti a breve termine (21) 73.040.878 64.513.548
Debiti verso altri finanziatori a breve termine (22) 45.516.725 44.982.693
- Di cui verso parti correlate 4.242.379 3.911.662
Passività per strumenti finanziari derivati a breve termine (23)
Totale Passività correnti 152.051.685 137.974.855
TOTALE PASSIVITA 239.804.680 224.221.876
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA" 345.011.524 352.753.599

204

70

E-MARKET
SDIR certified

CONTO ECONOMICO

importi espressi in unità di Euro

Note 31/12/2021 31/12/2020
Ricavi delle vendite e delle prestazioni (24) 11.266.767 13.906.209
- Di cui verso parti correlate 11.111.831 13.256.967
Altri ricavi operativi (25) 1.357.110 1.694.623
- Di cui verso parti correlate 7.434 819.635
Materie prime e di consumo (26) (79.825) (73.838)
- Di cui verso parti correlate
Costo del personale (27) (6.196.710) (5.578.978)
Altri costi operativi (28) (14.424.048) (11.140.205)
- Di cui verso parti correlate (513.081) (673.868)
Ammortamenti (29) (2.430.275) (2.735.164)
Accantonamenti e svalutazioni (29.1) (9.211.130) 1.793.626
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 1.490.971
Risultato operativo (19.718.111) (642.756)
Proventi finanziari (30) 4.339.499 281.994.460
- Di cui verso parti correlate 1.341.877 2.439.154
Costi finanziari (31) (13.490.229) (25.979.932)
Utile (perdita) derivante da transazioni in valute estera (32) (555.818) 735.451
Sub Totale proventi / (costi) finanziari e utile / (perdita) su cambi (9.706.548) 256.749.979
Rettifiche di valore ad attività finanziarie (33) 5.421.818 (2.538.133)
- Di cui verso parti correlate 5.421.818 (2.538.133)
Risultato prima delle Imposte (24.002.841) 253.569.091
Imposte sul reddito (34) 709.272 (4.311.307)
Risultato Netto derivante dalle attività in funzionamento (34.1) (23.293.569) 249.257.784
Risultato Netto da attività destinate ad essere cessate (3.221.817)
Risultato netto (35) (23.293.569) 246.035.967

n

CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO
31/12/2021 31/12/2020
Utile/(perdita) del periodo (23.293.569) 246.035.967
Altre componenti di conto economico complessivo che saranno
successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio
Riserva di cash flow hedge
lmposte sul reddito
Effetto variazione riserva cash flow hedge
Totale altre componenti di conto economico complessivo che saranno
successivamente riclassificate nell'utile/{perdita} d'esercizio al netto delle
imposte
0 0
Altre componenti di conto economico complessivo che non saranno
successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio:
Utili/(perdite) attuariali
Imposte sul reddito
(31.311) 14.270
Totale altre componenti di conto economico complessivo che non saranno
successivamente riclassificate nell'utile/{perdita} d'esercizio al netto delle
imposte
(31.311) 14.220
Risultato complessivo al netto dell'effetto fiscale (23.324.880) 246.050.187

VARIAZIONI DI PATRIMONIO NETTO

importi espressi in unità di Euro

Utili (perdite) Totale
DESCRIZIONE Capitale Sociale Altre riserve accumulati Utile del periodo Patrimonio Netto
Saldo al 31/12/2019 82.289.633 134.032.585 (437.123.296) (47.831.469) (268.632.547)
Destinazione dell'Utile (47.831.469) 47.831.469
Distribuzione di dividendi
Aumento di Capitale 15.083.921 134.701.926 149.785.848
Altre variazioni 1.328.236 1.328.236
Utile / (Perdita) complessiva 14.220 246.035.967 246.050.187
Saldo al 31/12/2020 97.373.554 270.076.968 (484.954.765) 246.035.967 128.531.723
Destinazione dell'Utile (238.918.798) 484.954.765 (246.035.967) -
Distribuzione di dividendi -
Aumento di Capitale -
Altre variazioni
Utile / (Perdita) complessiva (31.311) (23.293.569) (23.324.880)
Saldo al 31/12/2021 97.373.554 31.126.859 (23.293.569) 105.206.844

206

E-MARKET
SDIR certified

RENDICONTO FINANZIARIO

importi espressi in unità di Euro

Note 31/12/2021 31/12/2020
Risultato del periodo (35) (23.293.569) 246.035.967
Imposte sul reddito (34) (709.272) 4.311.307
Risultato ante imposte (24.002.841) 250.347.274
Ammortamenti (29) 2.430.275 2.735.164
(Plusvalenze)/Minusvalenze per alienazione cespiti (1) - (2) (80.826) 582.000
(Proventi)/Costi finanziari (30) - (31) - (32) 9.150.730 (256.014.528)
Rettifiche di valore di attività finanziarie (33) (5.421.818) 2.538.133
Accantonamenti fondo rischi e benefici successivi
cessazione del rapporto di lavoro
(16) 281.742 278.978
Utilizzo fondi rischi e benefici successivi
cessazione del rapporto di lavoro
(16) (310.122) (407.463)
Accantonamenti fondi rischi e oneri e altri (22) 9.623.932 (2.375.626)
Utilizzi fondi rischi e oneri (17)
(A) Flusso di cassa dell'attività operativa ante variazioni del Capitale
Circolante
(8.328.928) (2.316.070)
(Incremento)/Decremento Crediti commerciali (6) 5.325.651 (9.753.476)
(Incremento)/Decremento altre attività (7) - (8) - (4) 2.168.867 5.304.761
Incremento/ (Decremento) Debiti commerciali (18) 4.332.109 (13.351.899)
Incremento/ (Decremento) Altre passività (15) - (19) - (20) 704.862 (19.660.707)
(B) Variazione del capitale circolante 12.531.490 (37.461.321)
( C ) Incassi(Esborsi) finanziari (30) - (31) - (32) (3.548.946) (5.271.218)
(D) Imposte dirette (pagate)/incassate (8) 741.665
(E) Flusso di cassa generato (assorbito) dall'attività operativa (A+B+C+D) 1.395.281 (45.048.609)
(Investimenti) netti in immobilizzazioni materiali (1) - (29) 106.729 87.456
(Investimenti) netti in immobilizzazioni immateriali (2) - (29) (2.201.775) (3.177.925)
Variazione netta delle Attività finanziarie (3) - (5) 280.000 (24.389)
(F) Flusso di cassa generato (assorbito) nelle attività di investimento (1.815.046) (3.114.859)
Incremento/ (Decremento) Capitale Sociale e riserve per acquisto azioni
proprie
(11) 15.083.921
Altre variazioni (11) 72.618.052
Incremento/ (Decremento) finanziamenti e altri finanziatori (9)-(12) - (13) -(14) -
(21) -(22)- (23)
(842.055) (122.867.260)
(G) Flusso di cassa netto della gestione finanziaria (842.055) (35.165.286)
(H) Variazione cassa per attività destinate ad essere cedute 85.996.000
(I) Aumento (Diminuzione) delle disponibilità liquide (E+F+G) (1.261.820) 2.667.246
Disponibilità liquide iniziali 2.813.477 146.231
Disponibilità liquide finali 1.551.657 2.813.477

2 Clo

NOTE ESPLICATIVE AL BILANCIO DELL'ESERCIZIO CHIUSO IL 31/12/2021

Profilo ed attività della Società

TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A. (di seguito "la Società") e le società da essa controllate (di seguito "Gruppo TREVI o "il Gruppo") svolgono la propria attività principalmente nel settore dei servizi di ingegneria delle fondazioni per opere civili, infrastrutturali e costruzione di attrezzature per fondazioni speciali (di seguito "Fondazioni").

Tali attività sono coordinate dalle due società operative principali del Gruppo:

  • · Trevi S.p.A., al vertice del campo di attività dell'ingegneria del sottosuolo;
  • · Soilmec S.p.A., che guida la relativa divisione e realizza e commercializza attrezzature per l'ingegneria del sottosuolo.

Inoltre, a seguito dell'acquisizione, da parte della controllata Trevi SpA, del 60% di Parcheggi SpA nel mese di dicembre 2021, in maniera marginale il Gruppo è anche attivo nella gestione di parcheggi automatizzati.

TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A. è quotata alla Borsa di Milano dal luglio 1999.

Il presente bilancio è stato approvato e autorizzato alla pubblicazione dal Consiglio di Amministrazione in data 29 giugno 2022. L'Assemblea degli Azionisti ha comunque facoltà di rettificare il bilancio così come proposto dal Consiglio di Amministrazione.

Per un commento sulle varie aree di attività in cui il Gruppo opera, sui rapporti con Società correlate e sui fatti avvenuti successivamente alla data di chiusura dell'esercizio, si rimanda a quanto detto nella Relazione sulla Gestione.

Struttura e contenuto dei Prospetti Contabili

Il bilancio d'esercizio della Società è stato redatto conformemente agli International Financial Reporting Standard (IFRS) emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e adottati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 così come recepito dal Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38 e successive modificazioni, comunicazioni e delibere CONSOB ed ai relativi principi interpretativi IFRIC emessi dall'International Reporting Interpretation Committee e dai precedenti SIC emessi dallo Standing Interpretations Committee.

Nella sezione "Criteri di valutazione" sono indicati i principi contabili internazionali di riferimento adottati nella redazione del bilancio della Società al 31 dicembre 2021.

Il bilancio d'esercizio della Società al 31 dicembre 2021 presenta, ai fini comparativi, i saldi

dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2020.

Sono state utilizzate le seguenti classificazioni:

  • la "situazione patrimoniale finanziaria" per poste correnti/non correnti;
  • il "conto economico" per natura;
  • il "conto economico complessivo", che include oltre all'utile dell'esercizio le altre variazioni; dei movimenti di patrimonio netto diverse dalle transazioni con gli azionisti;
  • il "rendiconto finanziario" redatto con il metodo indiretto.

Tali classificazioni si ritiene forniscano informazioni meglio rispondenti a rappresentare la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Società.

La valuta funzionale e di presentazione è l'Euro.

Per quanto riguarda i prospetti contenuti nel presente bilancio e le relative note esplicative, ove non diversamente indicato, sono esposti in unità di Euro.

Principi contabili

Il bilancio d'esercizio è stato redatto in base al principio generale del costo storico, fatta eccezione per le voci di bilancio che, in conformità agli IFRS, sono valutate in base al fair value, come indicato di seguito nei criteri di valutazione, nonché sul presupposto della continuità aziendale.

Criteri di Valutazione

La preparazione del bilancio richiede agli amministratori di effettuare valutazioni discrezionali, stime ed ipotesi che influenzano i valori di ricavi, costi, attività e passività, e l'indicazione di passività potenziali alla data di bilancio. Le principali voci di bilancio che hanno richiesto l'utilizzo di stime sono:

  • · valutazione delle partecipazioni; attività per imposte anticipate, relativamente, in particolare, alla probabilità di futuro riversamento delle stesse;
  • · accantonamenti al fondo svalutazione crediti ed ai fondi rischi;
  • · ipotesi principali applicate al ricalcolo attuariale del fondo TFR (benefici ai dipendenti), quali il tasso di turnover futuro e il tasso di sconto.

Il bilancio d'esercizio della Società al 31 dicembre 2021, è stato predisposto applicando il presupposto della continuità aziendale. Si rimanda al Paragrafo "Principali Rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale" per ulteriori commenti.

Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale

Introduzione

La presente sezione ha lo scopo di: (i) esaminare la correttezza dell'applicazione del presupposto relativo alla continuità aziendale ai bilanci (d'esercizio e consolidato) relativi all'esercizio 2021 della Società e del Gruppo (come infra definito), anche alla situazione economica, finanziaria e patrimoniale e delle ulteriori circostanze che possono assumere rillevo a tal fine; e (ii) identificare le incertezze al momento esistenti, valutando la significatività delle stesse e la probabilità che possano essere superate, prendendo in considerazione le misure poste in essere dal management e gli ulteriori fattori di mitigazione.

Si ricorda che, già in occasione dell'approvazione del bilancio di esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2021, erano stati individuati dalla direzione aziendale alcuni fattori di rischio per la continuità aziendale e, in particolare: (a) il rischio relativo al mancato rispetto delle clausole contrattuali contenute nell' Accordo di Ristrutturazione (come infra definito) e dalle possibili conseguenze derivanti da tale circostanza, anche alla luce dei rapporti con le Banche Finanziatrici (come infra definite); (b) gli eventuali rischi legati all'andamento della liquidità del Gruppo per un periodo di almeno 12 mesi a partire dalla data di riferimento del presente bilancio; e (c) il rischio derivante dall'eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi di risanamento, come previsti dal Nuovo Piano Consolidato (come infra definito).

A tale riguardo, si ricorda altresì che come ampiamente indicato nelle note esplicative al bilancio a cui si rimanda, sia nell'ambito della relazione relativa al bilancio (d'esercizio e consolidato) al 31 dicembre 2020 che nella relazione relativa alla semestrale al 30 giugno 2021, il Consiglio di Amministrazione, dopo aver attentamente ed esaustivamente valutato i rischi a cui la continuità era esposta, come sopra sintetizzati, aveva ritenuto appropriata l'adozione del presupposto della continuità aziendale, pur segnalando quale residua incertezza significativa la positiva conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici in relazione alle proposte di modifica all'Accordo di Ristrutturazione al tempo formulate dalla Società (su cui si richiama quanto esposto nelle rispettive relazioni sulla gestione). Ai fini della presente relazione, la continuità aziendale va dunque valutata tenendo conto delle circostanze predette e degli aggiornamenti disponibili in merito all'evolversi delle stesse successivamente alla data di approvazione della relazione semestrale, da considerarsi fino alla data di formazione del presente bilancio.

L'operazione di ristrutturazione e di ripatrimonializzazione del Gruppo conclusasi nel 2020

· Al fine di fare fronte alla grave situazione di tensione economico-finanziaria della Società e del gruppo ad essa facente capo (il "Gruppo Trevi" o il "Gruppo"), a partire dal 2017 la Società ha avviato un processo di ripatrimonializzazione e di ristrutturazione dell'indebitamento del Gruppo, che ha portato alla sottoscrizione in data 5 agosto 2019 di un accordo di ristrutturazione ex articolo 182 bis 1.fall. tra, inter 210

alios, la Società, e le controllate Trevi e Soilmec, da una parte, e gli istituti finanziatori del Gruppo (le "Banche Finanziatrici"), dall'altra parte, il quale è stato successivamente omologato con decreto della Corte d'Appello di Bologna in data 10 gennaio 2020 (1''Accordo di Ristrutturazione'').

  • · L'Accordo di Ristrutturazione e la relativa manovra finanziaria si innestavano su un piano industriale, economico e finanziario relativo al Gruppo Trevi per il periodo 2018-2022 (il "Piano Consolidato Originario") - elaborato nel corso degli esercizi 2018 e 2019 - il quale è stato approvato, nella sua versione finale, dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 2 agosto 2019.
  • · Successivamente all'omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione, il Gruppo ha dato piena attuazione a tutte le principali operazioni societarie/straordinarie ivi previste quali, inter alia:

i) un aumento di capitale pari a Euro 150,8 milioni (l'"Aumento di Capitale"), di cui (i) una parte offerta in opzioni ai soci è stata interamente sottoscritta per Euro 130 milioni, di cui Euro 87,7 tramite versamento di denaro (Euro 77,4 milioni circa riferiti a CDPE Investimenti S.p.A. e Polaris Capital Management LLC), ed Euro 42,3 milioni con la conversione da parte delle principali Banche Finanziatrici di crediti finanziari vantati nei confronti della Società, secondo un rapporto di conversione pari a 4,5:1; e (ii) una parte riservata alle Banche Finanziatrici, con esclusione del diritto di opzione, è stata sottoscritta per Euro 20,8 milioni tramite conversione dei crediti finanziari vantati dalle banche stesse nei confronti della Società, secondo il medesimo rapporto di conversione pari a 4,5:1.

ii) la dismissione in data 31 marzo 2020 di Drillmec S.p.A., Petreven S.p.A. e di tutte le società al tempo facenti parte del Gruppo Trevi e operanti nel settore dell'Oil&Gas in favore del gruppo indiano facente capo a Megha Engineering & Infrastructures Ltd., primario operatore indiano del settore delle infrastrutture ("MEIL"), tra i leader mondiali del settore. I proventi derivanti da tale dismissione sono stati destinati al rimborso di parte dell'indebitamento gravante sulle società della divisione Oil&Gas, mentre la parte residua di tale indebitamento è stata accollata da parte di Trevifin e riscadenziata in maniera uniforme al debito oggetto di ristrutturazione;

iii) l'erogazione da parte di alcune Banche Finanziatrici di nuova finanza per cassa per un importo complessivamente pari a Euro 12.878.866,00, dei quali Euro 12.000.000,00 erogati prima dell'omologa, in attuazione dell'autorizzazione del Tribunale di Forlì ai sensi dell'art. 182 quinquies l.fall., ed Euro 878.866,00 erogati successivamente dell'omologa, ai sensi dell'art. 182 quater 1.fall .;

iv) il consolidamento e il riscadenziamento della maggior parte del debito bancario al 31 dicembre 2024, e la riduzione del relativo tasso di interesse;

v) la conferma delle linee di credito esistenti e la concessione di nuove linee di credito per firma, volte a consentire al Gruppo di emettere le garanzie richieste nell'ambito della propria attività ordinaria, per complessivi circa Euro 200 milioni, una parte delle quali - pari a complessivi Euro 14,7 milioni erogate anche durante il periodo antecedente l'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell'articolo 182 quinquies 1.fall .; e

vi) il riscadenziamento sino a tutto il 31 dicembre 2024, e la modifica dei relativi termini e condizioni del prestito obbligazionario denominato «Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A. 2014 – 2019» emesso da Trevifin nell'esercizio 2014 per un valore di Euro 50 milioni (il "Prestito Obbligazionario").

Eventi successivi all'operazione di ristrutturazione

Successivamente al perfezionamento dell'Accordo di Ristrutturazione, sintetizzate nel paragrafo precedente, si sono verificati i seguenti eventi principali:

  • · in data 31 gennaio 2021 la Società ha comunicato al mercato che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data in relazione all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 – influenzato dagli effetti negativi della pandemia da Covid-19 sull'economia mondiale che ha condizionato l'attività del Gruppo – era possibile prevedere che, in sede di approvazione del bilancio consolidato del Gruppo Trevi si sarebbe verificato il mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione, segnatamente il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA ricorrente consolidati;
  • · in data 24 febbraio 2021, Trevifin ha informato il mercato circa l'avvio delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici volte all'individuazione delle modifiche agli accordi in essere necessarie per fare fronte al prevedibile mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione in occasione dell'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2020. La Società ha inoltre informato il mercato circa il fatto che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data relative all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 e delle ulteriori analisi allora in corso sulle prospettive della Società nell'attuale contesto di mercato, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19, emergeva un generale rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano Consolidato Originario, che apparivano pertanto non interamente realizzabili nell'arco temporale considerazione di ciò, nelle interlocuzioni avviate con le Banche Finanziatrici la Società ha avanzato l'ipotesi sia di concessione degli usuali waiver e modifiche ai parametri finanziari originariamente fissati nell'Accordo di Ristrutturazione, sia di rideterminazione di alcune scadenze previste nell'esercizio in corso in relazione a talune esposizioni, sulla base di un nuovo piano industriale che tenesse conto dell'attuale situazione, da recepire in un nuovo accordo con le Banche Finanziatrici.

Gli eventi successivi a quelli sopra elencati e le ulteriori azioni intrapresent nel frattempo saranno trattati nel prosieguo della presente sezione, con riferimento alle specifiche aree di rischio cui si riferiscono.

Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto

Le attuali condizioni dei mercati in cui opera il Gruppo Trevi, associate alla complessa situazione del Gruppo, hanno richiesto alla direzione della Società di svolgere, già in occasione dell'ultimo bilancio di esercizio nonché dell'ultima relazione semestrale, valutazioni particolarmente accurate in merito al presupposto della continuità aziendale, con specifico riguardo ad alcune aree di rischio.

Già ai fini dell'approvazione del progetto di bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, il Consiglio di Amministrazione aveva proceduto a compiere tutte le necessarie valutazioni circa la sussistenza della continuità aziendale tenendo conto, a tal fine, di tutte le informazioni disponibili relativamente ai prevedibili accadimenti futuri.

Nel determinare se il presupposto della continuazione dell'attività sia applicabile anche in occasione del presente bilancio, gli Amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno - ma non limitato - a dodici mesi dopo la data di riferimento del bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021. Sono stati presi in considerazione i principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi in merito alla continuità. In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha tenuto in considerazione le valutazioni che erano state effettuate in occasione dell'ultimo bilancio di esercizio e dell'ultima relazione semestrale, ponendo particolare attenzione sulle circostanze che erano state identificate quali possibili fattori di rischio in tale sede, al fine di verificarne lo status. In linea con quanto era stato rilevato in occasione del 'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020 nonché della relazione semestrale al 30 giugno 2021, nel caso di Trevifin e del Gruppo Trevi, gli indicatori di rischio da valutare con particolare attenzione sono tuttora quelli rientranti nell'area finanziaria come indicato in premessa del presente capitolo e, in particolare, quelli legati alle possibili conseguenze derivanti dal mancato rispetto di alcune previsioni dell'Accordo di Ristrutturazione (e del piano sottostante allo stesso) e ai rapporti con le Banche Finanziatrici.

A tal proposito, anche per sgombrare il campo da eventuali fraintendimenti, va comunque evidenziato preliminarmente che, come già esposto nel precedente paragrafo e nelle relazioni sulla gestione, e relative note esplicative, relative al bilancio al 31 dicembre 2020 e alla semestrale al 30 giugno 2021, le operazioni previste dall'Accordo di Ristrutturazione, sono state poste integralmente in essere in sostanziale conformità alle previsioni degli accordi originari, e ciò ha consentito alla Società e al Gruppo Trevi di riequilibrare immediatamente la propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria rispetto alla precedente situazione di crisi che aveva determinato la necessità di addivenire alla sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione stesso. Ciò trova conferma nella circostanza che il Gruppo Trevi, nonostante i consistenti ritardi nell'omologazione e, conseguentemente, nella successiva attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione e del piano ad esso sotteso (che pure hanno comportato maggiori costi a carico della Società e una minore marginalità) e nonostante il successivo scoppio della pandemia Covid-19 proprio a cavallo del completamento dell'Aumento di Capitale (che ne ha, con ogni probabilità, influenzato negativamente il pieno successo), è riuscito a ottenere risultati coerenti con gli scenari prudenziali che il management aveva elaborato proprio al fine di verificare la perdurante tenuta del piano (inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di 213

Capitale), e a rispettare i parametri finanziari previsti dall' Accordo di Ristrutturazione alla data di verifica del 30 giugno 2020. Tuttavia, il protrarsi della pandemia, con la seconda ondata della diffusione del virus, le misure restrittive progressivamente più stringenti che gli Stati e le imprese sono stati costretti ad adottare nel corso del 2020 (restrizioni alla circolazione di persone e merci, chiusura di stabilimenti, misure di sicurezza, ecc.), la conseguente contrazione degli investimenti a livello internazionale e i consistenti ritardi nell'acquisizione di nuovi ordini e ritardi nell'esecuzione di alcuni progetti in corso e/o da acquisire, nonché il verificarsi di alcuni eventi ulteriori (quali la cancellazione ovvero la mancata acquisizione di alcune commesse) hanno influenzato negativamente i risultati del Gruppo a partire dal secondo semestre 2020, comportando un peggioramento di tutti i principali indicatori (fatturato, EBITDA e Posizione Finanziaria Netta) rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Originario per il medesimo periodo e una minore generazione di cassa netta, seppure con risultati economici in linea rispetto agli scenari prudenziali elaborati dal management e inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale. Le incertezze sulla continuità aziendale relative al Gruppo Trevi, così come le valutazioni sulla probabilità che le stesse vengano superate, vanno quindi inquadrate in tale ambito e analizzate alla luce delle conseguenze che tali circostanze hanno avuto e/o potranno avere sul processo di risanamento e, in generale, sull'attività del Gruppo Trevi.

In particolare, i già segnalati scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario rilevati in particolare a partire dal secondo semestre 2020, hanno comportato, da un lato, il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione e, dall'altro, la necessità di aggiornare gli obiettivi del suddetto piano - sempre nel rispetto delle originarie linee strategiche - e di rivedere le previsioni per i prossimi esercizi, mediante l'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Società in data 23 aprile 2021 di un nuovo piano industriale relativo al periodo 2021-2024. Tale nuovo piano è stato successivamente aggiornato, in un primo momento, al fine di recepire i dati contabili al 30 giugno 2021 e, successivamente, al fine di estendere il relativo arco temporale al periodo 2022-2026 nonché al fine di tenere conto di alcuni aspetti, tra cui le performance registrate nel corso dell'anno 2021 e alcuni elementi prudenziali negli anni di piano (il "Nuovo Piano Consolidato").

Tale piano prevede livelli inferiori sia di ricavi che di EBITDA rispetto al Piano Consolidato Originario, così come una minore generazione di cassa e, conseguentemente, una Posizione Finanziaria Netta debitoria stabilmente più elevata.

Va detto altresì che il Nuovo Piano Consolidato considera come arco temporale il periodo 2022-2026, mentre il Piano Consolidato Originario considerava il periodo 2019-2022 (prevedendo che, al termine di tale periodo, fossero raggiunti gli obiettivi finali di risanamento del Gruppo). L'orizzonte temporale del Nuovo Piano Consolidato va dunque oltre quello del Piano Consolidato Originario. Tale circostanza implica evidentemente che il raggiungimento degli obiettivi di risanamento del Gruppo Trevi che, nell'ambito del Piano Consolidato Originario, era previsto per la fine dell'esercizio 2022, nell'ambito del Nuovo Piano Consolidato in tale arco temporale più ampio.

Più nello specifico, gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario, e la conseguente necessità di elaborare e approvare il Nuovo Piano Consolidato comportano le seguenti conseguenze:

(i) il mancato rispetto di alcuni obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e la necessità di richiedere alle Banche Finanziatrici la sottoscrizione di un nuovo accordo che tenga conto delle previsioni del Nuovo Piano Consolidato. Su tale punto, si veda più nello specifico il successivo paragrafo;

(ii) una minore generazione di cassa rispetto a quella prevista dal Piano Consolidato Originario e la necessità, dunque, di valutare se tale circostanza possa far emergere, nell'orizzonte considerato, situazioni di tensione di cassa tali da non consentire la normale operatività del Gruppo; e

(iii) gli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, che hanno determinato la necessità di approvare il Nuovo Piano Consolidato e la conseguente necessità di valutare la perdurante capacità del Gruppo di riequilibrare la propria situazione economica e finanziaria.

Tali incertezze possono essere tutte ricondotte all'interno di una complessiva categoria di "rischio finanziario", che si sostanzia nella capacità della Società, a fronte delle circostanze sopra descritte, di rispettare gli impegni finanziari assunti nonché di generare e/o reperire risorse sufficienti per soddisfare le proprie esigenze finanziarie a sostegno del business, del programma di investimenti e degli obiettivi del Nuovo Piano Consolidato. Il ragionevole superamento di tali incertezze, come si vedrà nei successivi paragrafi, va valutato alla luce delle azioni intraprese dal management e dipende dal raggiungimento di un nuovo accordo con le Banche Finanziatrici in merito a una manovra finanziaria a supporto degli obiettivi di risanamento della Società.

Nei paragrafi successivi si esaminera analitica le circostanze prese in considerazione al fine di determinare la correttezza dell'applicazione del presupposto della continuità aziendale al progetto di bilancio al 31 dicembre 2021.

Il mancato rispetto degli obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e le richieste di modifica formulate alle Banche Finanziatrici

Con riferimento all'Accordo di Ristrutturazione, le conseguenze della complessiva situazione nella quale si trova il Gruppo Trevi per effetto degli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario possono essere così sintetizzate.

A. Violazione dei parametri finanziari alla data di verifica del 31 dicembre 2020: sulla base dei risultati relativi all'esercizio 2020, come risultanti dal relativo bilancio consolidato, il Gruppo Trevi non è stato in grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione per la data di verifica del 31 dicembre 2020. In particolare, l'Accordo di Ristrutturazione prevede che, alla data di verifica che cade il 31 dicembre 2020, le Società Proponenti avrebbero rispettato i seguenti parametri finanziari:

· Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / EBITDA inferiore o uguale a 4,5x ("Leverage

Ratio"); e

· Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / Patrimonio Netto Consolidato inferiore o uguale a 1,8x ("Debt/Equity Ratio").

Alla luce dei risultati derivanti dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, tali parametri finanziari non risultavano rispettati e, in particolare: (a) il Leverage Ratio risultava pari a 5,37x; e (b) il Debt/Equity Ratio risultava pari a 2,15x. Tale circostanza implica le seguenti possibili conseguenze, che costituiscono possibili rischi per la continuità aziendale: (i) la formale dichiarazione da parte delle Banche Finanziatrici circa il verificarsi di un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e la conseguente attivazione dei rimedi contrattualmente previsti, tra cui la decadenza dal beneficio del termine in relazione all'indebitamento finanziario oggetto dell'Accordo di Ristrutturazione, e la richiesta di immediato rimborso anticipato dell'indebitamento medesimo; e (ii) l'interruzione da parte delle Banche Finanziatrici delle linee di credito a breve termine per cassa e per firma previste dall'Accordo di Ristrutturazione, facendo venire meno il necessario sostegno finanziario al Gruppo. Quanto sopra, rende necessario un formale impegno delle Banche Finanziatrici a non avvalersi di alcuno di tali rimedi e una rinuncia all'esercizio degli stessi in conseguenza di tali violazioni, nonché l'impegno delle Banche Finanziatrici stesse a consentire l'utilizzo delle linee di credito a breve termine per cassa e per firma necessarie per supportare il business del Gruppo come più ampiamente descritto nel seguito;

B. Necessità di aggiornare i parametri finanziari per le successive date di verifica: le previsioni del Nuovo Piano Consolidato denotano che, con ogni probabilità, le Società Proponenti non saranno in grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione anche alle successive date di verifica. Infatti, i parametri finanziari che erano stati inseriti nell'Accordo di Ristrutturazione, e che le Società Proponenti si sono impegnate a rispettare a ciascuna data di verifica che cade il 30 giugno e il 31 dicembre di ciascun esercizio, erano basati sulle previsioni del Piano Consolidato Originario che, come si è detto, sono da ritenersi superate alla luce dei risultati raggiunti dal Gruppo, i quali mostrano un andamento peggiorativo rispetto alle previsioni originarie. Il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti alle successive date di verifica costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e comporterebbe le conseguenze già descritte al precedente paragrafo A., esponendo la Società e il Gruppo Trevi alle relative incertezze sulla continuità. Ciò implica la necessità di prevedere dei parametri finanziari rivisti ed allineati rispetto alle previsioni del Nuovo Piano Consolidato e, a tal fine, si è reso necessario richiedere alle Banche Finanziatrici che dessero il proprio consenso alle modifiche dell'Accordo di Ristrutturazione volte a: (a) dare atto, da un lato, della circostanza che si sono verificati degli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario i quali hanno richiesto la predisposizione ed approvazione del Nuovo Piano Consolidato; e (b) prevedere dei nuovi parametri finanziari, modificati al fine di renderli coerenti con il Nuovo Piano Consolidato;

C. Necessità di chiedere lo spostamento di alcune scadenze finanziarie: come detto, gli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, derivanti dalle conseguenze della pandemia da Covid-19, implicano un costante minore dimensionamento delle disponibilità liquide rispetto al Piano Consolidato Originario nel corso del biennio 2021-2022. In particolare, l'attuale Accordo di Ristrutturazione prevede che la gran parte dell'indebitamento finanziario nei confronti delle Banche Finanziatrici sia rimborsato bullet al 31 dicembre 2024 e, inoltre, esistono alcune scadenze finanziarie nel corso dei prossimi 12 mesi che non sono coerenti con la generazione di cassa del Gruppo come previsti dal Nuovo Piano Consolidato. Ovviamente il mancato rimborso di tali importi costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e potrebbe comportare conseguenze analoghe a quelle descritte ai precedenti punti (i) e (ii) di cui al precedente Paragrafo A, e le Banche Finanziatrici potrebbero esercitare i rimedi sopra descritti. Ciò rappresenta evidentemente un ulteriore elemento di incertezza da tenere in considerazione rispetto alla continuità aziendale, e ha reso necessario chiedere alle Banche Finanziatrici, da un lato, una sospensione dei suddetti obblighi di rimborso e, dall'altro, un riscadenziamento degli stessi a una data che sia coerente con i flussi di cassa previsti dal Nuovo Piano Consolidato.

Più in generale, le circostanze sopra descritte hanno richiesto al management di adoperarsi per elaborare e concordare con le Banche Finanziatrici una nuova manovra finanziaria, correttiva di quella che era stata posta alla base dell'Accordo di Ristrutturazione, al fine di rendere la struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo coerente con la nuova situazione.

Con riferimento alle circostanze sopra descritte, alle azioni intraprese al riguardo dal management e allo status delle stesse, si rimanda alle considerazioni svolte nei paragrafi successivi, e in particolare a quanto si dirà con riferimento all'Accordo di Standstill (come infra definito) e alle successive interlocuzioni, ancora in corso, con le Banche Finanziatrici finalizzate alla sottoscrizione del Nuovo Accordo (come infra definito).

Rischi relativi all'andamento della liquidità dei prossimi 12 mesi

In coerenza con le valutazioni svolte in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, un elemento che è stato valutato con particolare attenzione, alla luce della minor generazione di cassa prevista dal Nuovo Piano Consolidato, è l'idoneità dei livelli di cassa previsti nei prossimi 12 mesi a garantire l'ordinaria operatività del Gruppo, il finanziamento delle relative commesse e il regolare pagamento dei fornitori. A fini di chiarezza, va premesso che appare improbabile, alla luce della complessiva situazione, ipotizzare che possano essere concesse al Gruppo, quantomeno nel breve periodo, nuove linee di credito per cassa non previste dal Piano Consolidato Originario. Il Gruppo dovrà quindi essere in grado di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie esclusivamente tramite il ricorso alle linee di credito esistenti per il finanziamento del circolante e tramite i flussi attivi derivanti dalla propria attività ordinaria,

fatta unicamente eccezione per il possibile ricorso a linee per la cessione pro-soluto dei crediti rientranti nell'indebitamento finanziario consentito ai sensi dell'Accordo di Standstill nonché dal successivo Nuovo Accordo. Tale aspetto risulta come è ovvio centrale nella valutazione del presupposto della continuità aziendale, e ha reso necessaria, già in occasione del bilancio al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, un'attenta verifica delle previsioni di cassa dei 12 mesi successivi, per accertarsi che, sulla base delle previsioni elaborate dal management, i flussi attivi derivanti dall'attività siano ragionevolmente idonei a sostenere tempo per tempo le esigenze finanziarie del Gruppo senza ricorso a nuove linee di credito, e senza causare prevedibili situazioni di tensione di cassa. Tale verifica aveva dato esito positivo in occasione dell'approvazione del bilancio 2020 e della relazione semestrale 2021, ed è stata ripetuta anche ai fini dell'approvazione del bilancio 2021. A questo fine, come si dirà più diffusamente nel prosieguo, la Direzione Aziendale ha aggiornato le previsioni di cassa che erano state effettuate in occasione dell'approvazione della relazione semestrale consolidata sulla base dei dati actual ed ha esteso tali previsioni sino al 31 dicembre 2022. Da tale esercizio emerge la ragionevole aspettativa di una situazione positiva di cassa del Gruppo almeno fino ad allora, sul presupposto del raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici, che consenta l'attuazione della Nuova Manovra Finanziaria (come di seguito descritta e definita), ivi incluso l'utilizzo delle linee di credito per firma necessarie nell'ambito delle commesse di cui le Società del Gruppo sono parte.

Rischi conseguenti agli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario e al possibile mancato raggiungimento degli obiettivi di riequilibrio economico-finanziario

In coerenza con le valutazioni svolte in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, uno degli elementi presi in considerazione al fine di valutare le incertezze sulla continuità aziendale è se le previsioni del Nuovo Piano Consolidato, anche alla luce delle ultime risultanze circa l'andamento del Gruppo, appaiono comunque idonee a consentire, entro il relativo arco temporale di riferimento, il raggiungimento di un riequilibrio economico-finanziario, elemento dal quale dipende altresì la possibilità di raggiungere un accordo con le Banche Finanziatrici in relazione alla manovra finanziaria.

Si segnala in proposito che, sulla base dei dati al 31 dicembre 2021, l'andamento del Gruppo nel corso dell'anno per quanto riguarda i principali indicatori (Ricavi, EBITDA ricorrente e Posizione Finanziaria Netta) è risultato sostanzialmente in linea con le previsioni del Nuovo Piano Consolidato. A questo proposito, va segnalato in particolare che nel corso dell'anno il Gruppo ha generato cassa netta per circa 17,6 milioni di euro, passando da una Posizione Finanziaria Netta pari a 269,4 milioni di euro registrata al 31 dicembre 2020 a 251,8 milioni di euro al 31 dicembre 2021. Inoltre, è stata confermata durante l'anno la tendenza alla crescita del backlog (già segnalata in occasione dell'approvazione della relazione semestrale al 30 giugno 2021), grazie ai nuovi ordini acquisiti. I dati consolidati del bilancio al 31 dicembre 2021 confermano in sintesi le tendenze di ripresa del business che erano emerse in occasione della relazione semestrale al 30 giugno

2021, rappresentate nella formazione del Nuovo Piano Consolidato la cui realizzazione è un elemento rilevante per il raggiungimento degli obiettivi di riequilibrio economico-finanziario.

Le analisi svolte in merito ai rischi e alle incertezze cui il Gruppo è esposto, e le misure poste in essere dal management al fine di farvi fronte

Alla luce di quanto sopra, in occasione dell'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, il Consiglio di Amministrazione aveva opportunamente richiesto e ottenuto le informazioni necessarie ad analizzare le circostanze descritte in precedenza, al fine di valutare se tali circostanze rappresentassero effettivamente degli elementi tali da costituire incertezze significative rispetto al presupposto della continuità aziendale e se tali incertezze potessero ragionevolmente essere superate. In tale occasione, i consiglieri avevano ritenuto di approvare il bilancio sul presupposto della continuità, pur segnalando una residua incertezza significativa al rischio di mancato raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici. Il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto dunque opportuno richiedere e ottenere un aggiornamento delle informazioni in merito alle circostanze sopra descritte al fine di valutare la correttezza dell'applicazione del presupposto della continuità aziendale anche con riferimento all'approvazione del presente bilancio di esercizio al 31 dicembre 2021.

A tal proposito, occorre considerare quanto segue.

L'Accordo di Standstill, le successive interlocuzioni con le Banche Finanziatrici e il Nuovo Accordo

Come già illustrato nelle relazioni sulla gestione relative al 31 dicembre 2020 e alla semestrale al 30 giugno 2021, con riferimento alle circostanze sopra descritte, relative al mancato rispetto di alcune previsioni dell'Accordo di Ristrutturazione, sono state tempestivamente avviate, a partire dal mese di febbraio 2021, interlocuzioni con le Banche Finanziatrici (molte delle quali, si ricorda per inciso, sono divenute azioniste della Società in attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione), con il coinvolgimento dei rispettivi consulenti legali e finanziari. Ad oggi, anche a causa della numerosità dei soggetti coinvolti e delle posizioni non del tutto omogenee del ceto bancario, dette interlocuzioni non si sono ancora concluse con la sottoscrizione di un nuovo accordo, ma sono in uno stadio avanzato come meglio si dirà nel prosieguo.

Nell'ambito delle suddette interlocuzioni, come di prassi, le Banche Finanziatrici hanno chiesto ulteriori informazioni ed approfondimenti alla Società e ai suoi consulenti, anche al fine di poter completare i propri processi istruttori e, successivamente, avviare i propri processi deliberativi. Più in particolare, la Società e le Banche Finanziatrici hanno concordato sull'opportunità, a tutela delle banche stesse ma anche di tutti gli stakeholder, di: (i) sottoporre il Nuovo Piano Consolidato a una independent business review ("IBR"), che verificasse la ragionevole fondatezza delle assunzioni industriali e di mercato poste alla base del Nuovo Piano Consolidato; (ii) definire quanto prima una complessiva proposta di manovra finanziaria (e, se del caso, patrimoniale) a supporto del Nuovo Piano Consolidato, che includa le predette richieste formulate dalla Società, da sottoporre alle Banche Finanziatrici ai fini della sottoscrizione di un nuovo accordo con le stesse (il "Nuovo

Accordo"); e (iii) inquadrare la nuova manovra finanziaria e il Nuovo Accordo nell'ambito di uno degli strumenti previsti dalla legge fallimentare per il risanamento delle imprese in crisi, e dunque di sottoporre il Nuovo Piano Consolidato, la nuova manovra finanziaria e il Nuovo Accordo all'esame di un esperto indipendente affinché rilasci le attestazioni previste dalla legge.

Sempre nel contesto delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici, al fine di gestire la fase corrente e di consentire, nell'interesse di tutte le parti coinvolte e in generale degli stakeholder del Gruppo Trevi, la gestione in continuità del business nelle more dei processi istruttori e decisionali delle banche, era stato sottoscritto in data 5 agosto 2021 un accordo di moratoria e standstill (1"Accordo di Standstill") tra la Società, le controllate italiane Trevi, Soilmec e PSM e le Banche Finanziatrici. L'Accordo di Standstill prevedeva: (i) una generale sospensione degli obblighi relativi al rispetto dei parametri finanziari; (ii) la sospensione degli obblighi di pagamento degli importi dovuti nel corso del 2021; (iii) il mantenimento delle linee di credito esistenti, sia per cassa che per firma; e (iv) l'impegno a non avvalersi dei rimedi conseguenti al verificarsi degli "Eventi Rilevanti" relativi alle circostanze sopra descritte.

In coerenza con quanto sopra previsto, in data 22 dicembre 2021, nel contesto delle interlocuzioni sopracitate, sono state illustrate alle Banche Finanziatrici le linee guida di una prima ipotesi di manovra finanziaria (su cui si veda il comunicato stampa del 22 dicembre 2021, consultabile sul sito internet della Società) che prevedeva, tra l'altro (i) un rafforzamento patrimoniale da realizzare mediante un aumento di capitale per cassa da Euro 20 milioni e una conversione in capitale di Euro 60 milioni di credito bancario, (ii) il riscadenziamento del rimborso delle linee di credito a medio-lungo termine fino al 2026, con connessa modifica dei relativi parametri finanziari, (iii) l'estensione al 2026 della scadenza del Prestito Obbligazionario; (iv) la conferma delle linee di firma attualmente concesse al Gruppo, nella misura dell'80% del valore del complessivo plafond concesso ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione. Unitamente all'ipotesi di manovra, è stata sottoposta alle Banche Finanziatrici la richiesta di estendere dal 31 dicembre 2021 al 30 aprile 2022 la durata dell'Accordo di Standstill.

Le Banche Finanziatrici, tuttavia, hanno subordinato l'estensione dell'Accordo di Standstill al raggiungimento di un accordo di massima sulle linee guida della nuova manovra finanziaria. Di conseguenza, in data 31 dicembre 2021 l'Accordo di Standstill è scaduto, e non è stato formalmente rinnovato. Tuttavia, le parti hanno continuato le relative interlocuzioni in relazione alla nuova manovra finanziaria, e stanno operando un regime di standstill "de facto", come dimostra il fatto che le Banche Finanziatrici non solo non hanno ad oggi esercitato (né manifestato l'intenzione di esercitare) i rimedi previsti dall' Accordo di Ristrutturazione ma, oltre a portare avanti le succitate trattative in merito alla nuova ipotesi di manovra, hanno continuato a supportare il Gruppo, non riducendo gli utilizzi delle linee autoliquidanti e consentendo l'emissione di alcune garanzie individuate quali urgenti dalla Società nell'ambito dei progetti di cui le società del Gruppo sono parte e continuando a mettere a disposizione le linee di credito per cassa.

Il management, con l'ausilio degli advisor, ha nel contempo portato avanti le trattative sia con le Banche Finanziatrici che con i principali azionisti volte a definire la nuova manovra finanziaria. A tale riguardo, in data 26 aprile 2022 il Consiglio di Amministrazione aveva approvato una proposta di manovra finanziaria,

parzialmente diversa da quella approvata a dicembre, di cui è stata data informativa al mercato (su cui si veda il comunicato stampa del 26 aprile 2022, consultabile sul sito internet della Società). Tale proposta di manovra è stata successivamente modificata ulteriormente al fine di tenere conto delle interlocuzioni nel frattempo intercorse con le Banche Finanziatrici. L'ultima versione della manovra finanziaria è quella trasmessa alle Banche Finanziatrici in data 9 giugno 2022 (la "Nuova Manovra Finanziaria"), la quale prevede, in estrema sintesi:

(a) che la stessa sia posta in esecuzione di un accordo basato su un piano attestato di risanamento ai sensi dell'art 67, comma III, lett.(d) della 1.fall.

(b) un aumento di capitale per cassa offerto in opzione ai soci per massimi Euro 25 milioni (ma in nessun caso superiore all'importo di debito oggetto di conversione), interamente garantiti pro quota dai soci CDPE Investimenti S.p.A. ("CDPE") e Polaris Capital Management LLC ("Polaris" e, congiuntamente a CDPE, i "Soci Istituzionali");

(c) un aumento di capitale riservato alle Banche Finanziatrici, da sottoscriversi tramite conversione dei crediti bancari in azioni ordinarie della Società, per un controvalore minimo di crediti almeno pari a 20 milioni di Euro, con facoltà per le Banche Finanziatrici di convertire un importo superiore a tale importo minimo;

(d) la subordinazione e postergazione di una porzione del debito bancario fino a un massimo di Euro 40 milioni, lasciando in capo alle Banche Finanziatrici la scelta tra conversione e subordinazione dei relativi crediti;

(e) l'estensione della scadenza finale dell'indebitamento a medio-lungo termine sino al 31 dicembre 2026, con introduzione di un piano di ammortamento a partire dal 2023;

(f) la concessione/conferma di linee di credito per firma a supporto dell'esecuzione del Nuovo Piano Consolidato;

(g) l'estensione al 2026 della scadenza del Prestito Obbligazionario.

Con riferimento alle interlocuzioni in corso con le Banche Finanziatrici e con i principali azionisti, la Società ha ricevuto in data 10 maggio e 17 maggio 2022, rispettivamente, da CDPE e da Polaris, delle lettere di conferma dell'impegno degli stessi, subordinatamente alla definitiva approvazione da parte dei relativi organi deliberanti e ad alcune ulteriori condizioni, tra cui il raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici, a sottoscrivere pro quota il sopra menzionato aumento di capitale in opzione, e a garantire, sempre pro-quota, la sottoscrizione dell'eventuale inoptato, fino a Euro 20 milioni. Sulla base delle interlocuzioni successivamente condotte dalla Società con i Soci Istituzionali, questi ultimi hanno confermato il proprio impegno fino a Euro 25 milioni, fermo restando che lo stesso non potrà essere superiore all'importo finale dell'aumento di capitale per conversione sottoscritto dalle Banche Finanziatrici. Inoltre, in data 17 giugno 2022 la Società ha altresì ricevuto dai consulenti delle Banche Finanziatrici una comfort letter nella quale gli stessi hanno confermato - per conto di alcune Banche Finanziatrici congiuntamente titolari di una percentuale pari a circa il 75% di tutti i crediti per cassa e firma vantati dall'intero ceto bancario nei confronti delle società del Gruppo interessate nonché facenti

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parte del c.d. steering committee 3 - il perdurante interesse di tali banche a valutare l'operazione di ristrutturazione del Gruppo e che, subordinatamente inter alia all'esito positivo delle analisi attualmente in corso sulla documentazione di supporto fornita dalla Società nonché al raggiungimento di un accordo tra tutte le Banche Finanziatrici e la Società in merito al contenuto definitivo della Nuova Manovra Finanziaria, le stesse intendono sottoporre tale manovra e il Nuovo Accordo all'approvazione dei rispettivi organi deliberativi.

A tale riguardo, si segnala che sebbene tale comfort letter sia stata trasmessa per conto solo di alcune delle Banche Finanziatrici, le stesse come detto sono congiuntamente titolari di una percentuale molto significativa dell'indebitamento vantato dal ceto bancario verso le società del Gruppo interessate, e sono altresì parte dello steering committee. Peraltro, le interlocuzioni con le Banche Finanziatrici sono tuttora in corso e proseguiranno nelle prossime settimane, sia al fine di definire gli elementi di maggior dettaglio della Nuova Manovra Finanziaria (ivi incluso l'accordo tra le banche sulla ripartizione delle linee di credito per firma e sull'ordine di priorità dei pagamenti da effettuare nell'arco del piano), sia al fine di tenere conto delle posizioni dei creditori finanziari diversi dalle Banche Finanziatrici per conto delle quali la comfort letter è stata consegnata. Alla luce di tali elementi, sebbene non si possano escludere posizioni non allineate tra le Banche Finanziatrici, gli amministratori ritengono che esistono le condizioni per raggiungere un punto di incontro soddisfacente per tutte le parti nelle prossime settimane.

Va altresì segnalato che, anche in conformità a quanto previsto dall'Accordo di Standstill, la Società ha posto e sta continuando a porre in essere tutte le attività necessarie al fine di giungere alla sottoscrizione del Nuovo Accordo che recepisca i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria, in particolare:

(i) ha incaricato Alvarez & Marsal, società di consulenza di primario standing, al fine di svolgere l'IBR sul Nuovo Piano Consolidato, attività che è stata completata e già presentata alle Banche Finanziatrici; (ii) sta definendo i termini della proposta di Nuova Manovra Finanziaria con le Banche Finanziatrici e gli

azionisti di riferimento; e

(iii) ha incaricato il Dott. Mario Ravaccia, dello Studio Spada & Partners, quale professionista attestatore incaricato di redigere le attestazioni necessarie relativamente al Nuovo Piano Consolidato e alla Nuova Manovra Finanziaria, e tale attività è attualmente in corso di finalizzazione.

Evidentemente, né il ricevimento delle sopra menzionate comfort letter da parte degli advisor delle Banche Finanziatrici e degli azionisti rilevanti né il completamento delle attività sopra descritte consente, di per sé, di ritenere superata l'incertezza derivante dagli Eventi Rilevanti verificatisi ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione nonché, in generale, dalla necessità di sottoscrivere un Nuovo Accordo con le Banche Finanziatrici volto a recepire i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria. Tale incertezza potrà ritenersi

3 Si tratta di un comitato ristretto di Banche Finanziatrio in occasione dell' Accordo di Standstill, sulla base di un acordo interbancaro, con funzioni di coordinamento delle stesse, al fine di agevolare ed efficientare le attività di analisi e verifica dell'operazione e di facilitare le trattative, fermo restando che Banche Finanziatici mantiene piena discrezionalità circa l'adesione o meno all'eventuale nuovo accordo

definitivamente superata esclusivamente a seguito del completamento dell'attività di attestazione del Nuovo Piano Consolidato e della positiva valutazione, da parte dei competenti organi di tutte le Banche Finanziatrici, della Nuova Manovra Finanziaria nonché della sottoscrizione ed intervenuta efficacia del Nuovo Accordo. Ciononostante, l'avanzato stato delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici in merito alla Nuova Manovra Finanziaria, nonché le comfort letter ricevute dagli advisor delle stesse nonché dagli azionisti rilevanti, per quanto non vincolanti, unitamente al supporto che le Banche Finanziatrici si sono dichiarate disponibili a continuare a fornire - seppure con qualche difficoltà - in favore del Gruppo consentendo l'emissione di garanzie qualificate quali urgenti dalla Società, rappresentano un segnale di significativo avanzamento nelle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici, che consente di prevedere una positiva conclusione delle trattative.

Prevedibile andamento della liquidità nel corso dei prossimi 12 mesi

Con riferimento all'incertezza segnalata in precedenza relativa al rischio che, a causa della minore generazione di cassa riflessa nelle previsioni del Nuovo Piano Consolidato, possano verificarsi delle situazioni di tensione di cassa nel corso dei 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio, va rilevato quanto segue.

Innanzitutto, va sottolineato che la Direzione Aziendale della Società monitora costantemente l'andamento della cassa del Gruppo, anche a livello delle singole Divisioni Trevi e Soilmec. In particolare, il management predispone un piano di tesoreria fino alla fine dell'anno in corso, che analizza l'andamento della cassa su base settimanale per i primi tre mesi e su base mensile per i mesi successivi, documento che viene aggiornato ogni 4 settimane sulla base dei dati actual a disposizione, provenienti da tutte le legal entity del Gruppo. Tale strumento, i cui risultati vengono analizzati e discussi con il management locale, consente di monitorare la cassa a breve termine, e di avere contezza di eventuali shortfall di cassa con congruo anticipo, in modo da poter adottare le iniziative di volta in volta necessarie. Tale piano di tesoreria è stato da ultimo aggiornato in data 22 aprile 2022, e mostra un andamento della liquidità che, anche nel momento di picco, resta positivo con un margine sufficiente a garantire la normale operatività del Gruppo.

Inoltre, in conformità a quanto previsto dall'Accordo di Standstill, la Società continua a fornire alle Banche Finanziatrici un piano di tesoreria aggiornato, verificato da parte di PricewaterhouseCoopers, relativo alle previsioni di cassa dei 6 mesi successivi, basato su previsioni settimanali per i primi 3 mesi, e su previsioni mensili per i 3 mesi successivi. L'ultimo piano di tesoreria aggiornato è stato fornito alle Banche Finanziatrici in data 3 maggio 2022, e sulla base di queste previsioni non sono emerse criticità relativamente alla situazione di cassa del Gruppo e/o delle singole divisioni nel relativo periodo. A tale riguardo, si ritiene opportuno precisare che tali previsioni assumono naturalmente che le Banche Finanziatrici continuino a supportare il Gruppo ai fini dell'acquisizione ed esecuzione delle relative commesse / ordini per l'intero periodo oggetto di analisi, attraverso l'emissione delle garanzie richieste.

Il management ha predisposto, inoltre, analisi approfondite andamento della liquidità nel corso dei 12 mesi successivi alla data di chiusura del bilancio al 31 dicembre 2021, predisposta raccogliendo le necessarie informazioni da parte di tutte le legal entity del Gruppo, che esamina il prevedibile andamento

della liquidità sino al 31 dicembre 2022. Tali analisi hanno confermato l'assenza di situazioni critiche dal punto di vista della cassa, tali da poter compromettere l'ordinaria operatività del Gruppo.

Il Consiglio di Amministrazione, ai fini dell'approvazione del presente progetto di bilancio, ha comunque esaminato l'aggiornamento di tale liquidity analysis sino al 31 dicembre 2022. Pertanto, sulla base di tali proiezioni, è ragionevolmente prevedibile che la cassa minima del Gruppo si mantenga a un livello sufficiente per consentire al Gruppo di gestire la propria normale attività corrente secondo criteri di continuità e di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie per tutto il periodo considerato.

Il monitoraggio del management relativamento all'andamento della liquidità del Gruppo appare dunque adeguato alla situazione e le risultanze dell'analisi svolta non mostrano allo stato situazioni di tensioni e/o di shortfall di cassa fino a dicembre 2022. Le previsioni di cassa appaiono redatte in modo ragionevolmente prudenziale.

In conclusione, tenuto conto che (i) le previsioni di tesoreria vengono svolte con metodologie consolidate nel tempo, (ii) tali previsioni sono oggetto di verifica da parte di un soggetto terzo e condivise periodicamente con le Banche Finanziatrici, e (iii) al 31 marzo u.s. Divisione Trevi ha acquisito ordini pari a circa il 92% dei ricavi che si prevede di realizzare nell'anno 2022, e Divisione Soilmec ha acquisito ordini pari a circa il 69% dei ricavi che si prevede di realizzare nell'anno 2022, ferme restando le possibili conseguenze, come sopra esposte, derivanti dal mancato rispetto delle clausole contrattuali dell'Accordo di Ristrutturazione, al momento si ritiene che il rischio relativo alle previsioni di tesoreria sia adeguatamente monitorato e mitigato.

Il raggiungimento dei target di risanamento

Come già rilevato in precedenza, i dati consolidati al 31 dicembre 2020 avevano mostrato scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, per gli impatti significativi della pandemia da Covid-19. Il management della Società si è dunque prontamente adoperato, sin dal mese di novembre 2020, nell'elaborazione di previsioni aggiornate basate su tali risultati di partenza, che sono contenute nel Nuovo Piano Consolidato. A tal fine, il management è stato affiancato da primari advisor industriali e finanziari.

In occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, il Consiglio di Amministrazione aveva valutato con particolare attenzione i rischi derivanti dalla possibile mancata attuazione del piano e da scostamenti rispetto al piano in questione e, in particolare, il rischio che il Nuovo Piano Consolidato non consentisse alla Società e al Gruppo di raggiungere i target di risanamento che si era originariamente prefissato, e aveva ritenuto tali rischi quali superabili (per un'esposizione delle relative considerazioni, si rimanda alle relazioni sulla gestione relative al bilancio 2020 e alla relazione semestrale al 30 giugno 2021).

Al fine di aggiornare le valutazioni già effettuate dal Consiglio di Amministrazione in merito a tale fattore di rischio in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020 e della relazione semestrale al 30 giugno 2021, gli Amministratori hanno in questa sede svolto le considerazioni qui di seguito sinteticamente riportate:

  • gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario sono ascrivibili principalmente alla diffusione della pandemia Covid-19 ovvero legati a ulteriori eventi straordinari una tantum;
  • il Nuovo Piano Consolidato appare redatto secondo criteri ragionevoli e prudenziali che includono sia azioni volte all'incremento dei volumi sia al miglioramento della redditività, e mostra comunque la possibilità di raggiungere, al termine del piano stesso, una situazione di sostanziale equilibrio economicofinanziario e patrimoniale, e la sua fattibilità risulta confortata dall'andamento del primo trimestre 2022, i cui risultati – che si segnala non sono stati ancora oggetto di review indipendente – risultano essere in linea con le relative previsioni;
  • la fattibilità del Nuovo Piano Consolidato risulta confermata dai risultati al 31 dicembre 2021 i quali mostrano una conferma della previsione dei ricavi e dell'EBITDA ricorrente per l'intero esercizio 2021 formulata in occasione della relazione semestrale 2021, ordini acquisiti nel 2021 pari a circa 600 milioni di euro in aumento del 41% rispetto al medesimo periodo del precedente anno, un portafoglio ordini pari a 454,6 milioni di euro, in deciso aumento rispetto al 31 dicembre 2020 (+43%), trend proseguito anche nel primo trimestre 2022, una diminuzione di 17,6 milioni di euro della Posizione Finanziaria Netta, che passa da 269,4 milioni di euro registrata al 31 dicembre 2020 ai 251,8 milioni di euro consuntivati al 31 dicembre 2021. Con riferimento alle considerazioni in merito ai potenziali impatti derivanti dal conflitto Russia-Ucraina e dal prolungarsi dell'emergenza sanitaria da Covid-19 si rimanda, rispettivamente, ai paragrafi "Impatti del conflitto Russia-Ucraina", "COVID-19" e "Rischio connesso all'andamento dei prezzi delle materie prime" della presente relazione;
  • l'IBR svolta da Alvarez & Marsal sul Nuovo Piano Consolidato e condivisa con le Banche Finanziatrici ha confermato ragionevolezza e fattibilità dello stesso;
  • la Nuova Manovra Finanziaria in corso di finalizzazione, sul contenuto della quale si sono pronunciati sia gli azionisti di riferimento (i.e., CDPE e Polaris) che le banche dello steering committee per il tramite dei propri consulenti, attraverso l'operazione di rafforzamento patrimoniale ivi prevista, consentirebbe di rafforzare ulteriormente la situazione economico-patrimonialia del Gruppo, dando altresi ulteriore impulso al business nonché al raggiungimento dei target di risanamento secondo quanto previsto dal Nuovo Piano Consolidato;

Peraltro, la ragionevolezza e fattibilità del Nuovo Piano Consolidato saranno altresì ulteriormente supportate dalla circostanza che lo stesso è in corso di attestazione da parte del professionista attestatore, Dott. Mario Ravaccia, dotato dei requisti dalla legge fallimentare, la cui attività è attualmente in corso di svolgimento, circostanza che rappresenta un fattore di ulteriore tutela per gli Amministratori e per gli altri stakeholder coinvolti. A tale riguardo, si segnala che in data 17 maggio 2022 il professionista attestatore ha rilasciato una comfort letter nell'ambito della quale ha confermato che, nel presupposto del verificarsi delle assunzioni ivi riportate, il Nuovo Piano Consolidato possa essere ritenuto attestabile ai sensi dell'art. 67, comma 3, lett. d) l.fall. sulla base di idonei accordi con le Banche Finanziatrici.

In conclusione, gli Amministratori osservano che, pur dando atto dei segnali incoraggianti che emergono dai

dati relativi al bilancio 2021, il raggiungimento degli obiettivi di risanamento previsti dal Nuovo Piano Consolidato dipendono comunque dal perfezionamento del Nuovo Accordo che recepisca i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria, dando attuazione alla stessa.

Considerazioni conclusive

In conclusione, come ampiamente illustrato nei paragrafi che precedono nonché nelle ulteriori sezioni ivi espressamente richiamate, esistono talune incertezze derivanti dall'esposizione del Gruppo a rischi che, come sopra richiamato, hanno magnitudine di vario livello e per i quali sono approntati conseguenti presidi a tutela degli stessi. Tali rischi, tra cui in particolare la positiva conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici finalizzate al perfezionamento del Nuovo Accordo, esaminati nel loro complesso, indicano l'esistenza di un'incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Società e del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. Il Consiglio di Amministrazione, tenuto conto nel loro insieme delle circostanze sopra evidenziate, e alla luce delle interlocuzioni in corso con Banche Finanziatrici e con i loro advisor, ritiene appropriato l'utilizzo del presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio di esercizio della Società e consolidato del Gruppo Trevi.

COVID-19

Nel corso dell'anno 2021 il Gruppo Trevi, al fine di garantire la sicurezza dei dipendenti e la continuità di business, ha proseguito con l'adozione delle misure per il contrasto della pandemia da COVID-19 in relazione alle disposizioni in essere vigenti sul territorio nazionale e nei paesi in cui il gruppo opera.

Per fare questo, è stato mantenuto attivo il Team dedicato alla gestione dell'emergenza COVID-19 composto da figure dell'Alta Direzione, la Funzione HSE (Health, Safety and Environment), il Medico Competente ed i Rappresentanti dei lavoratori, che hanno assicurato un rapido processo decisionale volto a definire e mettere in atto specifiche azioni.

Tali azioni, che si possono riassumere nell'elenco che segue, hanno permesso di ottenere risultati significativi in materia di prevenzione e protezione, nonostante le difficoltà e le situazioni di rischio al contorno. Sono state effettuate:

  • · misurazione della temperatura corporea all'ingresso dei luoghi di lavoro;
  • · pulizia e sanificazione periodica degli ambienti di lavoro;
  • · informazione e formazione al personale sui corretti comportamenti per prevenire il contagio;
  • · messa a disposizione di dispositivi di protezione individuale quali mascherine e facciali filtranti;
  • · contingentamento per l'accesso alla mensa ed agli spogliatoi;
  • · incentivazione allo smart working ed all'utilizzo di piattaforme web per limitare gli incontri in presenza;

  • · tamponi rapidi aggiuntivi rispetto a quando definito dalle autorità competenti, circoscritti a situazioni di particolare rischio, al fine di prevenire l'insorgenza di focolai interni ai luoghi di lavoro e contagi in cascata
  • promozione di vaccinazione anti-covid attraverso:
    • sensibilizzazione in materia di vaccini nei confronti del personale aziendale;
    • adesione ad hub vaccinali per aziende promossi da associazioni territoriali (es. Confindustria Romagna) per facilitare il percorso vaccinale al personale della sede italiana;
    • supporto al personale espatriato e di cantiere, per facilitarne il percorso vaccinale nei luoghi di attività.

Inoltre, la gestione del rischio COVID-19 è diventato a tutti gli effetti un processo interamente incorporato nel Sistema di Gestione Salute e Sicurezza ISO45001 implementato dal Gruppo Trevi.

Nel corso dell'anno 2021 si segnala un numero di contagi che ha colpito personale del Gruppo Trevi in linea con gli andamenti del periodo in Italia e all'estero, senza particolari criticità per la salute delle persone colpite.

Nel 2022 si continuerà a gestire e revisionare i Piani COVID-19 aziendali in relazione alle nuove disposizioni applicabili ed ai cambi di livello di Rischio relativi alle aree geografiche in cui il Gruppo opera.

Per quanto riguarda il ricorso a misure normative per affrontare gli impatti negativi dalla pandemia da COVID-19, si segnala che nel corso del 2021 le società Trevi Spa e Soilmec Spa hanno utilizzato il credito di imposta generatosi per effetto della trasformazione delle imposte anticipate (DTA) relative alle perdite fiscali, a seguito della cessione dei crediti deteriorati effettuate a titolo oneroso entro il 31 dicembre 2020. Tale beneficio è stato previsto dalla Legge 13 ottobre 2020, n. 126, con la quale è stato convertito con modificazioni il D.L. 14 agosto 2020, n. 104 (c.d. "Decreto Agosto) in materia di trasformazione in crediti d'imposta delle imposte anticipate ("DTA") in caso di cessione di crediti deteriorati effettuate a titolo oneroso entro il 31 dicembre 2020. In particolare, a seguito della cessione di crediti effettuata da Trevi Spa in data 22 dicembre 2020, si è potuto usufruire di un credito di imposta pari ad Euro 173.627, utilizzato in compensazione per Euro 1 11.288,00 in data 18 gennaio 2021. Inoltre, a seguito della cessione di crediti deteriorati effettuata da Soilmec Spa il 22 dicembre 2020, si è potuto usufruire di un credito di imposta pari ad Euro 179.146,00 utilizzato integralmente in compensazione in data 16 gennaio 2021.

Inoltre, premesso che nell'ambito del DL n. 73/2021 c.d. "Decreto Sostegni-bis" è stato riproposto il c.d. "bonus sanificazione / acquisto DPI" per le spese sostenute per la sanificazione degli ambienti di lavoro e l'acquisto di DPI ed altri dispositivi di protezione per la salute di lavoratori e utenti, si evidenzia che le società Trevi Spa e Soilmec Spa hanno usufruito di tale credito di imposta pari al 30% delle spese agevolabili sostenute, per un importo pari rispettivamente ad Euro 3.165,00 e ad Euro 6.831,00.

Nel corso del primo Semestre 2021 dal ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, le società del Gruppo operanti in Italia (Trevi SpA, Soilmec SpA e PSM SpA) hanno complessivamente ottenuto circa 2 milioni di Euro di riduzione nel costo del lavoro.

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Principali indicatori patrimoniali ed economico-finanziari della Società

Ad oggi, in estrema sintesi i principali indicatori patrimoniali e economico-finanziari della Società sono i seguenti:

(in unità di Euro) 31/12/2021 31/12/2020 Delta
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 11.266.767 13.906.209 (2.639.442)
Altri ricavi operativi 1.357.110 1.694.623 (337.513)
Ricavi Totali 12.623.877 15.600.832 (2.976.955)
Valore Aggiunto (1.879.996) 4.386.789 (6.266.785)
% sui Ricavi Totali (14,89)% 28,12% (43,01)%
Margine Operativo Lordo (EBITDA) (8.076.706) 298.782 (8.375.488)
% sui Ricavi Totali (63,98)% 1,92% N/A
Risultato Operativo (EBIT) (19.718.111) (642.756) (19.075.355)
% su Ricavi Totali (156,20)% (4,12)% (152,08)%
Risultato netto delle attività in funzionamento (23.293.569) 249.257.784 (272.551.353)
% sui Ricavi Totali (184,52)% 1597,72% N/A
Investimenti netti 3.648.630 3.181.254 467.376
Capitale investito netto 220.429.851 235.971.334 (15.541.484)
Posizione finanziaria netta 115.223.005 107.439.611 7.783.394
Patrimonio Netto 105.206.844 128.531.723 (23.324.879)
Risultato operativo netto / Capitale investito netto (R.O.I.) (8,95)% (0,27)% 18,671%
Risultato netto / Patrimonio netto (R.O.E.) (22,14)% 193,93% N/A
Risultato operativo netto / Ricavi Totali (R.O.S.) (156,20)% (4,12)% (152,08)%
Posizione finanziaria netta / Patrimonio netto (Debt / Equity) 109,52% 83,59% 25,93%

Criteri di redazione del bilancio

Immobilizzazioni materiali

Le immobilizzazioni materiali sono rilevate al costo di acquisizione o di produzione. Il costo di acquisizione o di produzione è rappresentato dal fair value del prezzo pagato per acquisire o costruire l'attività e ogni altro costo diretto sostenuto per predisporre l'attività al suo utilizzo. La capitalizzazione dei costi inerenti all'ampliamento, ammodernamento o miglioramento degli elementi strutturali di proprietà o in uso da terzi è effettuata esclusivamente nei limiti in cui gli stessi rispondano ai requisiti per essere separatamente classificati come attività o parte di una attività.

Le immobilizzazioni materiali sono iscritte al costo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle eventuali perdite di valore. Il valore ammortizzabile di ciascun componente significativo di un'immobilizzazione materiale, avente differente vita utile, è ripartito a quote costanti lungo il periodo di utilizzo atteso. Le vite utili per categoria di beni sono le seguenti:

CATEGORIA CESPITI ALIQUOTA
Terreni Vita utile illimitata
Fabbricati industriali e civili 5%
Mobili e arredi 12%
Macchine elettroniche 20%
Attrezzature di perforazione e fondazione 7,50%
Attrezzature generiche 10%
Automezzi 18,75%
Attrezzature varie e minute 20%

I criteri di ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno alla fine di ogni periodo amministrativo per tener conto di eventuali variazioni significative.

I costi capitalizzabili per migliorie su beni di terzi sono attribuiti alle classi di cespiti cui si riferiscono e ammortizzati per il periodo più breve tra la durata residua del contratto di utilizzo e la vita utile residua dei beni stessi.

Il valore contabile delle immobilizzazioni materiali è mantenuto in bilancio nei limiti in cui vi sia evidenza che tale valore potrà essere recuperato tramite l'uso. Qualora si rilevino indicatori che facciano prevedere difficoltà di recupero del valore netto contabile viene svolto l'impairment test. Il ripristino di valore è effettuato qualora vengano meno le ragioni alla base della stessa. I diritti di Utilizzo vengono valorizzati in applicazione dell'IFRS16.

Immobilizzazioni immateriali

Le immobilizzazioni immateriali sono rilevate al costo di acquisizione o di produzione. Il costo di acquisizione è rappresentato dal fair value del prezzo pagato per acquisire l'attività e ogni costo diretto sostenuto per predisporre l'attività al suo utilizzo.

I diritti di brevetto industriale e utilizzazione delle opere d'ingegno, concessioni, licenze, marchi e software sono valutati al costo al netto degli ammortamenti cumulati, determinati in base al criterio a quote costanti lungo la vita utile attesa pari a 5 esercizi, salvo non siano riscontrate significative perdite di valore. I criteri di ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno alla fine di ogni periodo amministrativo per tener conto di eventuali variazioni significative, così come stabilito dallo IAS 38.

Partecipazioni in società controllate e società collegate

Sono imprese controllate le imprese su cui Trevi – Finanziaria Industriale S.p.A. ha autonomamente il potere di determinare le scelte strategiche dell'impresa al fine di ottenerne i relativi benefici.

Generalmente si presume l'esistenza del controllo quando si detiene, direttamente o indirettamente, più della metà dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria considerando anche i cosiddetti voti potenziali cioè i diritti di voto derivanti da strumenti convertibili.

Sono imprese collegate le imprese su cui Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A. esercita un'influenza notevole nella determinazione delle scelte strategiche dell'impresa, pur non avendone il controllo, considerando anche i cosiddetti voti potenziali cioè i diritti di voto derivanti da strumenti convertibili; l'influenza notevole si presume quando Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A. detiene, direttamente o indirettamente, più del 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria.

Le partecipazioni in imprese controllate e collegate sono valutate al costo d'acquisto eventualmente ridotto in caso di distribuzione di capitale o di riserve di capitale ovvero in presenza di perdite di valore determinate applicando il cosiddetto "impairment test". Il costo è ripristinato negli esercizi successivi se vengono meno le ragioni che avevano originato le svalutazioni.

Il valore contabile di queste partecipazioni è sottoposto a verifica per rilevare eventuali perdite di valore quando eventi o cambiamenti indicano che il valore contabile potrebbe non essere recuperabile.

Partecipazioni in altre imprese

Le partecipazioni in altre imprese minori per le quali non è disponibile una quotazione di mercato sono iscritte al costo eventualmente rettificato per perdite durevoli di valore.

Perdita di valore di attività

Una perdita di valore si origina ogniqualvolta il valore contabile di un'attività sia superiore al suo valore recuperabile. Ad ogni data di bilancio viene accertata l'eventuale presenza di indicatori che facciano supporre l'esistenza di perdite di valore. In presenza di tali indicatori si procede alla stima del valore recuperabile dell'attività (impairment test) e alla contabilizzazione dell'eventuale svalutazione. Per le attività non ancora disponibili per l'uso e le attività rilevate nell'esercizio in corso, l'impairment test viene condotto con cadenza almeno annuale indipendentemente dalla presenza di tali indicatori.

Attività e passività finanziarie

Le attività e passività finanziarie sono trattate secondo lo IFRS 9, di prima applicazione dal 1º gennaio 2018.

In funzione delle caratteristiche dello strumento e del modello di business adottato per la relativa gestione, le attività finanziarie, che rappresentano strumenti di debito, sono classificate nelle seguenti tre categorie:

  • (iv) costo ammortizzato, per le attività finanziarie detenute con l'obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali che superano l'SPPI test in quanto i flussi di cassa rappresentano esclusivamente pagamenti di capitale e interesse. Tale categoria include i crediti commerciali, altri crediti di natura operativa inclusi nelle altre attività correnti e non correnti e crediti di natura finanziaria inclusi nelle altre attività finanziarie correnti e non correnti:
  • fair value con contropartita patrimonio netto (FVOCI fair value through other (v) comprehensive income), per le attività finanziarie detenute con l'obiettivo sia di incassare i flussi di cassa contrattuali, rappresentati esclusivamente dal pagamento di capitale e interesse, sia di realizzarne il valore attraverso la cessione (cd. business model hold to collect and sell). Le variazioni di fair value sono rilevate con contropartita OCI (Other Comprehensive Income), per poi essere rilasciate a conto economico in sede di derecognition;
  • (vi) come categoria residuale, per le attività che non sono detenute in uno dei business model di cui sopra. In tal caso, le variazioni di fair value sono rilevate con contropartita il conto economico.

La rilevazione iniziale avviene al fair value; per i crediti commerciali privi di una significativa componente finanziaria, il valore di rilevazione iniziale è rappresentato dal prezzo della transazione. Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie che generano flussi di cassa contrattuali rappresentativi esclusivamente di pagamenti di capitale e interessi sono valutate al costo ammortizzato se possedute con la finalità di incassarne i flussi di cassa contrattuali (cosiddetto business model hold to collect). Secondo il metodo del costo ammortizzato il valore di iscrizione iniziale è successivamente rettificato per tener conto dei rimborsi in quota capitale, delle eventuali svalutazioni e dell'ammortamento della differenza tra il valore di rimborso e il valore di iscrizione iniziale. L'ammortamento è effettuato sulla base del tasso di interesse interno effettivo che rappresenta il tasso che rende uguali, al momento della rilevazione iniziale, il valore attuale dei flussi di cassa attesi e il valore di iscrizione iniziale. I crediti e le altre attività finanziarie valutati al costo ammortizzato sono presentati nello stato patrimoniale al netto del relativo fondo svalutazione. Le attività finanziarie rappresentative di strumenti di debito il business prevede sia la possibilità di incassare i flussi di cassa contrattuali sia la possibilità di realizzare plusvalenze da cessione (cosiddetto business model hold to collect and sell), sono valutate al fair value con imputazione degli effetti a OCI (di seguito anche FVTOCI). In tal caso sono rilevati a patrimonio netto, tra le altre componenti dell'utile complessivo, le variazioni di fair value dello strumento.

L'ammontare cumulato delle variazioni di fair value, imputato nella riserva di patrimonio netto che accoglie le altre componenti dell'utile complessivo, è oggetto di storno a conto economico all'atto dell'eliminazione contabile dello strumento. Vengono rilevati a conto economico gli interessi attivi calcolati utilizzando il tasso di interesse effettivo, le differenze di cambio e le svalutazioni. Un'attività finanziaria rappresentativa di uno strumento di debito che non è valutata al costo ammortizzato o al FVTOCI è valutata al fair value con imputazione degli effetti a conto economico (di seguito FVTPL). Le attività finanziarie cedute sono eliminate dall'attivo patrimoniale quando i diritti contrattuali connessi all'ottenimento dei flussi di cassa associati allo strumento finanziario scadono, ovvero sono trasferiti a terzi. La valutazione della recuperabilità delle attività finanziarie rappresentative di strumenti di debito non valutate al fair value con effetti a conto economico è effettuata sulla base del cosiddetto "Expected Credit Loss model". Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nello specifico paragrafo IFRS 9.

Debiti finanziari e prestiti obbligazionari

I debiti finanziari e i prestiti obbligazionari sono rilevati inizialmente al costo, corrispondente al valore equo del corrispettivo ricevuto, al netto degli oneri accessori di acquisizione dello strumento. Dopo la rilevazione iniziale, i finanziamenti sono valutati utilizzando il metodo del costo ammortizzato; tale metodo prevede che l'ammortamento venga determinato utilizzando il tasso di interesse effettivo, rappresentato dal tasso che rende uguali, al momento della rilevazione iniziale, il valore dei flussi di cassa attesi e il valore di iscrizione iniziale. Gli oneri accessori per le operazioni di finanziamento sono classificati nel passivo di stato patrimoniale a riduzione del finanziamento concesso e il costo ammortizzato è calcolato tenendo conto di tali oneri e di ogni eventuale sconto o premio, previsti al momento della regolazione. Gli effetti economici della valutazione secondo il metodo del costo ammortizzato sono imputati alla voce "(Oneri)/Proventi finanziari".

Crediti commerciali, finanziari ed altre attività finanziarie a lungo termine

I crediti e le altre attività finanziarie a lungo termine sono inizialmente iscritti al fair value e successivamente valutati al costo ammortizzato.

Vengono regolarmente effettuate valutazioni al fine di verificare se esista evidenza oggettiva che le attività finanziarie, prese singolarmente o nell'ambito di un gruppo di attività, possano aver subito una riduzione di valore. Se esistono tali evidenze, la perdita di valore è rilevata come costo nel conto economico del periodo. Per ulteriori dettagli, si consulti il paragrafo "IFRS 9".

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Crediti commerciali ed altre attività a breve termine

I crediti, la cui scadenza rientra nei normali termini commerciali o che maturano interessi a valori di mercato, non sono attualizzati e sono iscritti al valore nominale al netto di un fondo svalutazione, esposto a diretta deduzione dei crediti stessi per portare la valutazione al presunto valore di realizzo: tale valore approssima il costo ammortizzato. Se espressi in valuta diversa dall'Euro, i crediti sono valutati al cambio di fine periodo.

Inoltre, in tale categoria di bilancio sono iscritte le quote di costi e proventi, comuni, per competenza, a due o più esercizi, per riflettere correttamente il principio della competenza temporale.

Le operazioni di cessione di crediti pro-solvendo e le cessioni pro-soluto che non rispettano i requisiti richiesti dallo IFRS 9 per l'eliminazione dal bilancio delle attività, in quanto non sono stati sostanzialmente trasferiti i relativi rischi e benefici, rimangono iscritti nel bilancio della Società, sebbene siano stati legalmente ceduti a terzi.

Disponibilità liquide

Le disponibilità liquide sono rappresentate dal saldo di cassa, dei depositi a vista presso le banche di relazione e da investimenti a breve termine (con scadenza originaria non superiore a 3 mesi) comunque facilmente convertibili in quantità note di denaro e soggetti ad un rischio non rilevante di cambiamenti di valore.

Le disponibilità liquide sono rilevate al fair value.

Ai fini del rendiconto finanziario, le disponibilità liquide sono costituite da cassa, depositi a vista presso le banche, altre attività finanziarie a breve ad alta liquidità, con scadenza originaria non superiore a 3 mesi, e scoperti di conto corrente. Questi ultimi, ai fini della redazione dello stato patrimoniale, sono inclusi nei debiti finanziari del passivo corrente.

Patrimonio netto

Capitale sociale

La posta è rappresentata dal capitale sottoscritto e versato; esso è iscritto al valore nominale. Il riacquisto di azioni proprie, valutate al costo inclusivo degli oneri accessori, è contabilizzato come variazione di patrimonio netto e le azioni proprie sono portate a riduzione del capitale sociale per il valore nominale e a riduzione delle riserve per la differenza fra il costo e il valore nominale.

· Riserva azioni proprie

Le azioni proprie sono iscritte in riduzione del patrimonio netto. In particolare, il valore nominale delle azioni proprie è contabilizzato in riduzione del capitale sociale emesso, mentre l'eccedenza del valore di acquisto rispetto al valore nominale è rilevato in apposita riserva di patrimonio netto. Nessun

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utile (perdita) è rilevata a conto economico per l'acquisto, vendita, emissione o cancellazione delle azioni proprie.

Riserva di fair value .

La posta accoglie le variazioni di fair value, al netto dell'effetto imposte, delle partite contabilizzate al fair value con contropartita patrimonio netto.

· Altre riserve

Le poste sono costituite da riserve di capitale a destinazione specifica, dalla riserva legale, dalla riserva straordinaria e dalla riserva per conversione obbligazioni.

• Utili (perdite) portati a nuovo incluso l'utile (perdita) dell'esercizio

La posta include i risultati economici degli esercizi precedenti, per la parte non distribuita né accantonata a riserva, ed i trasferimenti da altre riserve di patrimonio quando si libera il vincolo al quale erano sottoposte. All'interno della posta è inoltre incluso il risultato economico dell'esercizio.

Finanziamenti a lungo e breve termine

Sono inizialmente rilevati al costo che, alla data di accensione, risulta pari al fair value del corrispettivo ricevuto al netto degli oneri accessori di transazione. Successivamente, i finanziamenti sono valutati con il criterio del costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.

Benefici ai dipendenti

Piani a benefici definiti

La Società riconosce ai propri dipendenti benefici a titolo di cessazione del rapporto di lavoro (Trattamento di Fine Rapporto). Tali benefici rientrano nella definizione di piani a benefici definiti, determinati nell'esistenza e nell'ammontare ma incerti nella loro manifestazione. La passività è valutata secondo i principi indicati dallo IAS 19 utilizzando il metodo della proiezione unitaria del credito effettuato da attuari indipendenti. Tale calcolo consiste nell'attualizzazione dell'importo del beneficio che un dipendente riceverà alla data stimata di cessazione del rapporto di lavoro utilizzando ipotesi demografiche (come il tasso di mortalità ed il tasso di rotazione del personale) ed ipotesi finanziarie (come il tasso di sconto). L'ammontare dell'obbligo di prestazione definita è calcolato annualmente da un attuario esterno indipendente. Gli utili e le perdite attuariali sono contabilizzati nel conto economico di esercizio di competenza per l'intero ammontare. La Società non ha infatti usufruito della facilitazione del cosiddetto "metodo del corridoio".

A partire dal 1º gennaio 2007 la legge finanziaria e relativi hanno introdotto modificazioni rilevanti nella disciplina del T.F.R., tra cui la scelta del lavoratore in merito alla

destinazione del proprio TFR maturando. In particolare, i nuovi flussi di T.F.R. possono essere indirizzati dal lavoratore a forme pensionistiche integrative da lui prescelte oppure mantenuti in azienda.

Pagamenti basati su azioni

I principali dirigenti e alcuni managers della Società possono ricevere parte della remunerazione sotto forma di pagamenti basati su azioni. Secondo quanto stabilito dall'IFRS 2 gli stessi sono da considerarsi piani regolati con strumenti rappresentativi di capitale (cosiddetti "equity settled"). La maturazione del diritto al pagamento è correlata ad un periodo di vesting durante il quale i managers devono svolgere la loro attività come dipendenti. Pertanto, nel corso del periodo di vesting, il valore corrente dei pagamenti basati su azioni alla data di assegnazione è rilevato a conto economico come costo con contropartita un'apposita riserva del patrimonio netto. Variazioni del valore corrente successive alla data di assegnazione non hanno effetto sulla valutazione iniziale. In particolare, il costo, corrispondente al valore corrente delle opzioni alla data di assegnazione, è riconosciuto tra i costi del personale sulla base di un criterio a quote costanti lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione, con contropartita riconosciuta a patrimonio netto.

Fondi per rischi ed oneri, attività e passività potenziali

I fondi per rischi ed oneri rappresentano passività probabili di ammontare e/o scadenza incerta derivanti da eventi passati il cui adempimento comporterà l'impiego di risorse economiche. Gli accantonamenti sono stanziati esclusivamente in presenza di un'obbligazione attuale, legale o implicita, che rende necessario l'impiego di risorse economiche, sempre che possa essere effettuata una stima attendibile dell'obbligazione stessa. L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'onere necessario per l'adempimento dell'obbligazione alla data di rendicontazione. I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di rendicontazione e rettificati in modo da rappresentare la migliore stima corrente.

Laddove è previsto che l'esborso finanziario relativo all'obbligazione avvenga oltre i normali termini di pagamento e l'effetto dell'attualizzazione è rilevante, l'importo dell'accantonamento è rappresentato dal valore attuale dei pagamenti futuri attesi per l'estinzione dell'obbligazione.

Le attività potenziali non virtualmente certe e le passività potenziali non probabili non sono rilevate in bilancio; è fornita tuttavia informativa a riguardo per quelle di ammontare significativo (ove le attività potenziali siano probabli e le passività potenziali siano possibili).

Strumenti derivati

La Società ha adottato una Risk Policy di Gruppo. La rilevazione delle variazioni di fair value è differente a seconda della designazione degli strumenti derivati (speculativi o di copertura) e della natura del rischio coperto (Fair Value Hedge o Cash Flow Hedge).

Nel caso di contratti designati come speculativi, le variazioni di fair value sono rilevate direttamente a conto economico.

In caso di designazione dello strumento di copertura come Fair Value Hedge, sono contabilizzate a conto economico sia le variazioni di fair value dello strumento di copertura che quelle dello strumento coperto, indipendentemente dal criterio di valutazione adottato per quest'ultimo.

In caso di designazione dello strumento di copertura come Cash Flow Hedge viene sospesa a Patrimonio Netto la porzione di fair value dello strumento di copertura che è riconosciuta come copertura efficace, rilevando a conto economico la porzione inefficace. Le variazioni rilevate direttamente a Patrimonio Netto sono rilasciate a conto economico nello stesso esercizio o negli esercizi in cui l'attività o la passività coperta influenza il conto economico. Gli acquisti e le vendite di attività finanziarie sono contabilizzati alla data di negoziazione.

Debito Warrant

L'aumento di capitale tramite esercizio dei warrant rientra nell'ambito di applicazione del principio contabile internazionale IAS 32 "Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio".

Il paragrafo 15 dello IAS 32 dispone che "l'emittente di uno strumento finanziario deve classificare lo strumento, o i suoi componenti, al momento della rilevazione iniziale come una passività finanziaria, attività finanziaria o uno strumento rappresentativo di capitale in conformità alla sostanza degli accordi contrattuali e alle definizioni di passività finanziaria, di attività finanziaria e di strumento rappresentativo di capitale.

In particolare, il paragrafo 16 dispone che "quando un emittente applica le definizioni di cui al paragrafo 11 ("i diritti, le opzioni o i warrant che danno il diritto di acquisire un numero fisso di strumenti rappresentativi di capitale della entità medesima per un ammontare fisso di una qualsiasi valuta sono da considerare strumenti rappresentativi di capitale se l'entità offre i diritti, le opzioni o i warrant proporzionalmente a tutti i detentori della stessa classe di propri strumenti rappresentativi di capitale") per determinare se uno strumento finanziario è uno strumento rappresentativo di capitale piuttosto che una passività finanziaria, lo strumento è uno strumento rappresentativo di capitale se, e soltanto se, entrambe le condizioni a) e b) di seguito sono soddisfatte:

a) Lo strumento non include alcuna obbligazione contrattuale:

i) a consegnare disponibilità liquide o un'altra attività finanziaria a un'altra entità; o

ii) a scambiare attività o passività finanziarie con un'altra entità a condizioni che sono potenzialmente sfavorevoli all'emittente.

b) Qualora lo strumento sarà o potrà essere regolato tramite strumenti rappresentativi di capitale dell'emittente, è:

i) un non derivato che non comporta alcuna obbligazione contrattuale per l'emittente a consegnare un numero variabile di propri strumenti rappresentativi di capitale; o

ii) un derivato che sarà estinto soltanto dall'emittente scambiando un importo fisso di disponibilità liquide o di altra attività finanziaria contro un numero fisso di strumenti rappresentativi di capitale.

Un'obbligazione contrattuale, inclusa una obbligazione derivante da uno strumento finanziario derivato, che si concretizzerà, o potrà concretizzarsi, in un futuro ricevimento o consegna degli strumenti rappresentativi di capitale dell'emittente, ma che non soddisfa le condizioni (a) e (b) sopra, non è uno strumento rappresentativo di capitale" (c.d. fixed for fixed test).

Il paragrafo 21 ulteriormente chiarisce che il warrant è una passività finanziaria anche se l'entità deve o può estinguerla consegnando i propri strumenti rappresentativi di capitale. Non è uno strumento rappresentativo di capitale perché l'entità utilizza un quantitativo variabile di propri strumenti rappresentativi di capitale come mezzo per regolare il contratto.

Per poter, quindi, considerare un warrant quale strumento rappresentativo di capitale lo stesso deve superare il test c.d. fixed for fixed, cioè il warrant deve prevedere che il numero di azioni sottoscrivibile sia fissato in una quantità determinata (fixed) e che il corrispettivo incassato in caso di esercizio del warrant sia determinato altrettanto in una qualsiasi valuta in una quantità determinata.

Tenuto conto delle difficoltà interpretative del principio IAS 32 e dopo un confronto con gli organismi tecnici della società di revisione, il test del fixed for fixed risulta non superato per la presenza delle azioni bonus. Pertanto, in ossequio all'interpretazione data allo IAS 32, è stata registrata una passività non corrente in base al principio IFRS 9 nello stato patrimoniale al 31 dicembre 2021. Il fair value del warrant è stato misurato utilizzando un modello basato sul valore di mercato delle azioni Trevi Finanziaria e sulla volatilità del valore di borsa delle azioni di un paniere di comparables del Gruppo Trevi. Il fair value è stato aggiornato al 31 dicembre 2021 determinando il valore contabile in circa 3,6 milioni di Euro e viene rimisurato ad ogni reporting date.

Tale passività non è stata classificata come debito finanziario all'interno della posizione finanziaria netta in quanto:

  • la Società non ha alcuna obbligazione contrattuale a consegnare disponibilità liquide al possessore dei Warrant;
  • su detta passività non maturano interessi di alcun tipo;

  • questa passività deriva da uno strumento che al momento dell'eventuale suo futuro esercizio procurerà alla Società un aumento di capitale.

Il management monitora periodicamente la sussistenza dei presupposti che hanno portato all'iscrizione di tale passività.

Nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2021 la valorizzazione della passività ha trovato contropartita nel conto economico tra i proventi finanziari.

Ricavi e costi

La rilevazione dei ricavi da contratti con la clientela viene effettuata applicando un modello che prevede cinque step: (i) identificazione del contratto con il cliente; (ii) identificazione delle performance obligations previste dal contratto; (iii) determinazione del corrispettivo della transazione; (iv) allocazione del corrispettivo della transazione alle performance obligations; (v) rilevazione dei ricavi al momento (o nel corso) della soddisfazione della singola performance obligation. In applicazione di questi criteri, per la Società questo comporta che i ricavi derivanti dalla cessione dei beni di regola sono rilevati, al momento della performance obligation che solitamente avviene con la spedizione, mentre i ricavi derivanti dalla prestazione di servizi sono determinati con riferimento allo stadio di completamento, definito sulla base del lavoro svolto.

I costi sono imputati secondo criteri analoghi a quelli di riconoscimento dei ricavi e comunque secondo il principio della competenza temporale.

Gli interessi attivi e passivi sono rilevati in base al criterio della competenza temporale, tenendo conto del tasso effettivo applicabile.

I dividendi sono contabilizzati nell'esercizio in cui sorge il diritto degli azionisti a ricevere il pagamento.

Imposte

Le imposte dell'esercizio sono determinate sulla base del presumibile onere da assolvere in applicazione della normativa fiscale vigente.

Vengono inoltre rilevate le imposte differite e anticipate sulle differenze temporanee tra i valori patrimoniali iscritti in bilancio ed i corrispondenti valori riconosciuti ai fini fiscali, riporto a nuovo di perdite fiscali o crediti di imposta non utilizzati, sempre che sia probabile che il recupero (estinzione) riduca (aumenti) i pagamenti futuri di imposte rispetto a quelli che si sarebbero verificati se tale recupero (estinzione) non avesse avuto effetti fiscali di operazioni o altri fatti sono rilevati, a conto economico o direttamente a Patrimonio Netto, con le medesime modalità delle

operazioni o fatti che danno origine alla imposizione fiscale. Le altre imposte non correlate al reddito sono incluse tra gli "Altri costi operativi".

A partire dall'esercizio 2006 e alla data odierna, per rinnovi triennali, la Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A. e la quasi totalità delle sue controllate italiane, dirette e indirette, hanno deciso di aderire al consolidato fiscale nazionale ai sensi degli artt. 117/129 del Testo Unico delle Imposte sul Reddito (T.U.I.R.).

Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A. funge da società consolidante e determina un'unica base imponibile per il Gruppo di società aderenti al consolidato fiscale nazionale, che beneficia in tal modo della possibilità di compensare redditi imponibili con perdite fiscali in un'unica dichiarazione. Ciascuna società aderente al consolidato fiscale nazionale trasferisce alla società consolidante il reddito fiscale (reddito imponibile o perdita fiscale). Trevi – Finanziaria Industriale S.p.A. rileva un credito nei confronti delle società che apportano redditi imponibili, pari all'IRES da versare. Per contro, nei confronti delle società che apportano perdite fiscali, Trevi – Finanziaria Industriale S.p.A. iscrive un debito pari all'IRES sulla parte di perdita effettivamente compensata a livello di gruppo.

Valute

Le operazioni in valuta diversa dall'Euro sono convertite nella valuta funzionale al tasso di cambio alla data dell'operazione. Gli utili e le perdite su cambi derivanti dalla liquidazione di tali operazioni e dalla conversione alla data di rendicontazione di attività e passività monetarie in valuta sono rilevati a conto economico.

Uso di stime

La predisposizione dei bilanci richiede da parte degli Amministratori l'applicazione di principi e metodologie contabili che, in talune circostanze, si basano su difficili e soggettive valutazioni e stime basate sull'esperienza storica ed assunzioni che vengono di volta in volta considerate ragionevoli e realistiche in funzione delle relative circostanze. In considerazione del documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Isvap nº 2 del 6 febbraio 2009 si precisa che le stime sono basate sulle più recenti informazioni di cui gli Amministratori dispongono al momento della redazione del presente bilancio, non intaccandone, pertanto, l'attendibilità.

L'applicazione di tali stime ed assunzioni influenza gli importi riportati negli schemi di bilancio, quali lo stato patrimoniale, il conto economico ed il rendiconto finanziario, nonché l'informativa fornita. I risultati finali delle poste di bilancio per le quali sono state utilizzate le suddette stime ed assunzioni possono differire da quelli riportati nei bilanci a causa dell'incertezza che caratterizza le assunzioni e le condizioni sulla quali si basano le stime.

Di seguito sono elencate le voci di bilancio che richiedono più di altre una maggiore soggettività da parte degli Amministratori nell'elaborazione delle stime e per i quali un cambiamento nelle condizioni sottostanti le assunzioni utilizzate può avere un impatto significativo sul bilancio:

  • · Svalutazione degli attivi immobilizzati;
  • · Valutazione delle partecipazioni;
  • · Valutazione della recuperabilità dei crediti;
  • Imposte differite attive; .
  • Accantonamenti per rischi su crediti; .
  • Benefici ai dipendenti; .
  • · Valutazione degli strumenti finanziari complessi;
  • · Debiti finanziari e prestiti obbligazionari;
  • · Accantonamenti per rischi e oneri, attività e passività potenziali.

Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ogni variazione sono riflessi nel conto economico nel periodo in cui la variazione è avvenuta.

Bilancio

Copie del presente Bilancio, del Bilancio Consolidato, della relazione sulla gestione predisposta congiutamente per il Bilancio di esercizio e il Bilancio Consolidato, della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, della relazione sulla remunerazione e di quella degli organi di controllo, saranno depositate presso la sede sociale, sul sito internet www.trevifin.com, presso la Borsa Italiana S.p.A. e presso il Registro delle Imprese nei termini di normativa.

IFRS 9

In passato, lo IASB ha ritenuto che le disposizioni dettate dallo IAS 39 in tema di impairment non fossero più sufficienti ad una rapida, oggettiva e predittiva misurazione nella rilevazione delle perdite. Tale criticità ha, pertanto, fatto sorgere l'esigenza di avere delle nuove regole relative alla rilevazione e contabilizzazione delle perdite che permettessero di dare maggiore rilevanza ad una visione forward-looking nella stima, nonché ad una anticipazione dei loro effetti nei Bilanci delle società.

Il board ha dunque da tempo modificato l'approccio di svalutazione passando da un modello definito di "Incurred Loss" previsto dallo IAS 39 ad un modello definito di "Expected Credit Loss". Il primo prevedeva la rilevazione della perdita esclusivamente di cui avveniva l'evento di default; il secondo, al contrario, anticipa la rilevazione della perdita stimando, mediante l'utilizzo di variabili forward-looking, la probabilità che si verifichi l'evento di default.

Come definito nell'IFRS 9 § 5.5.1 e 5.5.2: l'impairment si applica a tutte le attività finanziarie valutate al Costo Ammortizzato e al Fair Value con variazioni di valore presentate nella voce Other Comprehensive Income (FVOCI), mentre sono escluse quelle al Fair Value i cui effetti delle variazioni sono rilevati a conto economico. Inoltre, rientrano nel perimetro di applicazione anche le seguenti tipologie di strumenti:

  • Loan Committment; .
  • Crediti per leasing; .
  • Contract asset: .
  • Garanzie finanziarie incluse nell'IFRS 9

Tra gli elementi di discontinuità rispetto al passato, vi è anche l'inclusione delle garanzie finanziarie non valutate al Fair Value rilevato a conto economico nell'ambito di applicazione delle disposizioni dell'IFRS 9 relativamente all'impairment.

La definizione di garanzia finanziaria resta invariata rispetto a quanto già previsto dallo IAS 39 per il quale risultava che:

"Una garanzia finanziaria rappresenta un contratto nel quale la società è tenuta ad onorare gli obblighi contrattuali di una terza parte nel momento in cui questa non rimborsi il proprio creditore". La Società iscrive le garanzie finanziarie in Bilancio al fair value alla data di rilevazione iniziale ovvero alla data in cui diventa parte delle clausole contrattuali. Le garanzie finanziarie sono poi soggette ad impairment; pertanto, alle date di valutazione successive, il loro valore d'iscrizione sarà pari al maggiore tra il valore di iscrizione iniziale, al netto di eventuale ammortamento dei costi, e l'expected credit loss determinato secondo le nuove disposizioni dell'IFRS 9.

La regola generale di impairment prevista dall'IFRS 9 ha l'obiettivo di dare rappresentazione del deterioramento o del miglioramento della qualità del credito nel valore delle attività finanziarie detenute dalla Società. La modalità con cui si calcola l'ammontare di perdita attesa riconosciuta dipende, dunque, dalla variazione del rischio di credito dall'iscrizione iniziale dell'attività alla data di valutazione.

Pertanto, ad ogni reporting date, la Società rileverà l'accantonamento per le perdite future attese distinguendo tra differenti stage di collocazione che riflettono il merito creditizio della controparte, in particolare:

· Stage 1 - per le attività che non hanno subito un incremento significativo del rischio di credito rispetto a quanto registrato al momento della rilevazione iniziale si dovrà procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la 12-months ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nei successivi 12 mesi (IFRS 9 § 5.5.5);

  • · Stage 2 per le attività che, invece, hanno subito un incremento significativo nel rischio di credito rispetto a quanto registrato al momento della rilevazione iniziale si dovrà procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la lifetime ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nella vita dello strumento (IFRS 9 § 5.5.3).
  • · Stage 3 per le attività che presentano evidenze effettive di impairment, l'accantonamento dovrà riflettere una svalutazione rappresentativa di un ECL su base lifetime, con probabilità di default pari al 100% (IFRS 9 § 5.5.3).

In aggiunta, l'IFRS 9 § 5.5.15 prevede anche la possibilità di adottare un approccio semplificato per il calcolo delle perdite attese esclusivamente per le seguenti categorie:

  • · Crediti commerciali e Contract Assets che:
    • o Non contengono una componente finanziaria significativa; o
    • o Contengono una componente finanziaria significativa ma la Società stabilisce a livello di policy contabile di misurare le perdite attese su base lifetime.
  • Crediti per leasing.

L'approccio semplificato parte dall'impostazione prevista per l'approccio generale, senza tuttavia richiedere alla Società di monitorare le variazioni del rischio di credito della controparte in quanto l'expected loss è sempre calcolata su base lifetime.

Il modello di impairment descritto nella presente istruzione operativa è stato applicato a tutte le attività finanziarie come definite dall'IFRS 9. Di seguito si riportano in particolare, le principali caratteristiche degli approcci adottati dal Gruppo e previsti da IFRS 9: Simplified Approach e General Approach.

Simplified Approach

L'approccio semplificato è stato adottato dal Gruppo con riferimento a:

  • · crediti commerciali (incluse le fatture da emettere);
  • · contract assets ("work in progress" attivi al netto degli anticipi ricevuti);
  • · crediti per anticipi erogati a fornitori.

Per tali fattispecie sono state applicate le regole dell'approccio semplificato indicate da IFRS 9, calcolando il valore del fondo svalutazione mediante il prodotto dei seguenti fattori:

  • · EAD Exposure At Default: esposizione contabile alla data di valutazione;
  • · PD Probability of Default: la probabilità che l'esposizione oggetto di valutazione possa

andare in default e quindi non essere rimborsata. Come driver per la determinazione della probabilità di default dell'esposizione è stata considerata quella specifica della controparte. In particolare, la PD è stata determinata utilizzando fonti esterne (info-provider) e qualora non presente il dato specifico della controparte oggetto di valutazione, è stata applicata una PD espressiva del segmento di mercato di appartenenza della controparte o, in caso di campione poco rappresentativo, come ultima alternativa, la PD media rappresentativa del portafoglio crediti. Per le esposizioni verso controparti governative la PD utilizzata è quella relativa allo Stato di riferimento della controparte;

· LGD - Loss Given Default: percentuale attesa di perdita in caso di default del creditore. Il modello di impairment IFRS 9 prevede la possibilità di calcolare internamente il parametro identificato della perdita attesa in caso di default. In alternativa a quest'ultimo, data l'impossibilità di ricostruire una base dati storica congrua al calcolo della LGD, il Gruppo ha deciso di adottare il parametro standard definito per la normativa bancaria e pari al 45%.

Per le attività finanziarie rientranti dell'approccio semplificato è stato identificato il periodo di default sulla base delle statistiche di incasso delle poste attive rientranti nel perimetro. Pertanto:

  • per le posizioni "in bonis" ovvero quelle non scadute, con riferimento esclusivo ai crediti commerciali ed alle fatture da emettere, la PD è definita su un orizzonte temporale di riferimento di 60 giorni, in coerenza con l'orizzonte medio di dilazione di pagamento che il Gruppo ha concordato sulla base:
    • o delle diverse aree geografiche in cui operano le singole legal entity di ogni divisione le cui dilazioni medie di pagamento divergono ma si discostano da un orizzonte medio di Gruppo pari a 2 mensilità;
    • o alle caratteristiche del business in cui la Società opera e sulle caratteristiche dei crediti commerciali che, per la maggior parte dei crediti emessi, richiedono una dilazione di pagamento a breve scadenza;
  • per le posizioni scadute entro il periodo di default (stabilito ad una soglia di 360 giorni dalla data di scadenza del credito), la PD è espressiva di un orizzonte temporale pari ad 1 anno. Il Gruppo ha concordato l'applicazione di una soglia di default diversa da quella definita dal principio contabile IFRS 9 (i.e. 90 giorni di scaduto), rigettando tale presunzione (si veda IFRS 9, par. B5.5.37) sulla base:
    • o dagli evidenti ritardi nei pagamenti da parte dei propri clienti, che molto spesso avvengono oltre i 90 giorni dalla scadenza del documento;

  • o da eventuali ritardi nei pagamenti dovuti alle caratteristiche del business in cui opera la società e, più in particolare, da potenziali ritardi nella fornitura di beni e servizi che il Gruppo offre ai propri clienti, generando un saldo da parte dei clienti solo a conclusione di un servizio, piuttosto che alla consegna fisica di un bene. Nello specifico:
    • · difficoltà temporanee di pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni;
    • · un rallentamento nelle vendite dei beni oggetto di costruzione;
    • · difficoltà oggettive a ricevere incassi da clienti di alcuni paesi dettate da situazioni contingenti di natura legislativa o valutaria;
    • " intralci temporanei dovuti al rapporto fra cliente e fornitore che si sviluppa nel corso di una commessa;
    • · due date di non facile determinazione nel caso di pagamenti di ritenute a garanzia o somme precedentemente oggetto di contenzioso;

Entrando nel merito delle singole divisioni del gruppo: per la divisione Soilmec le vendite sono principalmente fatte tramite dealer/agenti con i quali esiste una "linea di credito" che viene regolarmente monitorata. Le partite scadute sono comunque oggetto di garanzia mediante le macchine in stock presso la yard del dealer. Sulle vendite, inoltre, salvo pochi casi, il pagamento avviene contestualmente alla consegna dell'attrezzatura o con una dilazione concordata per particolari clienti con cui esiste una "storicità".

Per tali motivi, il Gruppo ha prolungato il riconoscimento di un default optando per l'applicazione di una soglia pari ad 1 anno, ritenendo il superamento di tale soglia come identificativo di una effettiva difficoltà della controparte nel far fronte ai propri impegni debitori, generando un mancato incasso del credito per le società del Gruppo.

per le posizioni scadute oltre il periodo di default, invece, la PD è stata posta pari al 100%.

Il modello di valutazione dell'impairment dei contract assets e degli anticipi a fornitori, similmente a quanto definito per i crediti commerciali scaduti ma non in default, prevede l'applicazione di una PD espressiva di un orizzonte temporale di 1 anno.

Tuttavia, all'applicazione delle regole quantitative per il calcolo del fondo svalutazione dei crediti, può seguire l'applicazione di una percentuale di svalutazione specifica per determinate posizioni (i.e. clienti) sulla base dell'esperienza del management e/o di specifiche informazioni qualitative a disposizione.

General Approach

Per ciò che concerne, invece, le poste oggetto di impairment IFRS 9 che presentano i presupposti per l'applicazione del General Approach, la Società ha provveduto a definire una metodologia di Expected Credit Loss per ogni cluster di merito creditizio definito per tali esposizioni.

Financial Guarantees

Come anticipato, l'approccio generale prevede che la definizione dei parametri con cui si calcola l'ammontare di perdita attesa riconosciuta dipende dalla variazione del rischio di credito che l'attività ha subito dall'iscrizione iniziale alla data di valutazione.

Per la valutazione dell'incremento del rischio di credito, il Gruppo ha preso in considerazione tutte le informazioni ragionevoli e accettabili che ha a disposizione o che può ottenere senza incorrere in oneri eccessivi.

Il Principio, inoltre, fornisce una lista esemplificativa delle variabili che possono essere considerate come driver per l'incremento del rischio di credito e che possono essere distinte in: dati macro economici (modifiche nella normativa, instabilità politica), dati relativi alla controparte (peggioramento nei risultati economico/finanziari, downgrade del credit rating), dati di mercato (CDS, credit spread, rating) e dati relativi al contratto (perdita di valore nei collateral, modifiche contrattuali sfavorevoli).

Di conseguenza, il calcolo dell'impairment su queste poste è stato effettuato in applicazione delle seguenti regole:

· Stage Allocation: l'allocazione in stage delle garanzie finanziarie della Holding è stato guidato da driver qualitativi e quantitativi, utilizzando le informazioni presenti su fonti esterne (info provider), la variazione della probability of default e quanto stabilito dai diversi accordi con gli istituti bancari creditori del Gruppo.

In base ai parametri utilizzati ai fini della stage allocation, le garanzie finanziarie erogate da parte di Trevi Finanziaria SpA nei confronti delle società appartenenti alle divisioni del Gruppo, sono state classificate all'interno del cluster identificativo delle attività con un aumento del rischio di credito rispetto alla data di erogazione iniziale tale da procedere a rilevare un accantonamento che rifletta la lifetime ECL, ovvero la probabilità che si verifichino eventi di default nella vita dello strumento.

  • · Calcolo della perdita attesa: alla stregua di quanto descritto per i crediti commerciali del Gruppo, il calcolo dell'Expected Credit Loss per le posizioni relative alle garanzie finanziarie erogate è stato effettuato mediante il prodotto dei tre parametri di rischio:
    • o PD Probability of Default come driver per la determinazione della probabilità di default dell'esposizione è stata considerata la divisione di appartenenza della società per la quale è stata prestata la garanzia da parte della Capogruppo. In particolare, la PD è stata determinata utilizzando fonti esterne (info-provider) e qualora non presente il dato specifico della società oggetto di valutazione, è stata applicata una PD espressiva del segmento di mercato di appartenenza della divisione;
    • o LGD Loss Given Default: il Gruppo ha deciso di adottare il parametro standard definito per la normativa bancaria e pari al 45%, quale parametro identificato della perdita attesa in caso di default.
    • o EAD Exposure at Default: pari all'ammontare della garanzia rilasciata.

IFRS 15

Il principio IFRS 15 è stato emanato nel maggio del 2014 dal FASB, con l'intento di sostituire i seguenti principi:

  • · lo IAS 11 "Commesse pluriennali e Interpretazioni",
  • · lo IAS 18 "Ricavi delle vendite e dei servizi",
  • · l'IFRIC 13 , IFRIC 15, IFRIC 18, SIC 31.

L'obiettivo dell'introduzione del principio contabile IFRS 15 "Revenue from Contracts with Customers", infatti, è quello di creare un quadro di riferimento completo ed omogeneo per la rilevazione dei ricavi, applicabile a tutti i contratti commerciali (ad eccezione dei contratti di leasing, dei contratti assicurativi e degli strumenti finanziari).

In questo modo, si crea una concentrazione della disciplina dei ricavi in un unico principio, definito "Five step model framework":

1) Identificazione del contratto con il cliente, per identificare l'insieme di diritti ed obblighi contrattuali a cui applicare il modello. In tale contesto, il Board ha definito i criteri che devono essere rispettati per includere i contratti con i clienti nello scopo dello standard.

2) identificazione delle performance obligations (PO) previste dal contratto, identificando beni e servizi promessi all'interno del contratto per determinare se possano o meno configurarsi come

«performance obligations» separate e distinte nel contratto. La valutazione deve essere fatta all'«inception date» per poter identificare le PO e in tale contesto, vanno determinate le PO distinte. (3) determinazione del corrispettivo della transazione: l'ammontare di corrispettivo che l'entità si aspetta di ricevere a fronte dei beni o servizi trasferiti al cliente, che include al suo interno, qualsiasi tipo di variable consideration.

(4) allocazione del corrispettivo della transazione alle performance obligations;

(5) rilevazione dei ricavi al momento (o nel corso) della soddisfazione della singola performance obligation: in questo caso, la Società deve riconoscersi i ricavi al momento in cui le PO vengono soddisfatte attraverso il trasferimento dei beni o servizi al cliente, e, in tale contesto, gli assets vengono trasferiti al momento in cui il cliente ottiene il controllo del bene.

Il principio stabilisce che tale valutazione debba essere effettuata per ogni PO. Tale modello introduce così un modello basato sul concetto di trasferimento di controllo.

L'IFRS 15.23 richiede, inoltre, ad un'entità di fornire informazioni circa i giudizi fatti, e le loro variazioni, nell'applicazione dello standard che significativamente influenzano la determinazione dell'ammontare e delle tempistiche di riconoscimento dei ricavi da contratti con i clienti.

La Società, nell'ambito dell'informativa dei principi contabili applicati, ha fornito una descrizione dei giudizi che significativamente influenzano la determinazione dell'ammontare e delle tempistiche di riconoscimento dei ricavi da contratti con i clienti. Le entità devono esercitare giudizio professionale nell'assicurarsi che le informazioni fornite siano sufficienti per rispettare gli obiettivi di informativa presenti nello standard.

Applicando il principio, dunque, le entità devono riconoscere i ricavi in modo da rappresentare in maniera fedele il trasferimento dei beni e servizi ceduti al cliente in misura rappresentativa del compenso che l'azienda si attende di ottenere in cambio dei beni e servizi forniti.

1.1 Corrispettivo variabile

Contestualmente viene introdotta anche una specifica disciplina per la contabilizzazione dei corrispettivi "variabili" o "potenziali".

Se il corrispettivo promesso nel contratto include un importo variabile, la Società stima l'importo del corrispettivo al quale avrà diritto in cambio al trasferimento dei beni al cliente.

Il corrispettivo variabile è stimato al momento della stipula del contratto e non ne è possibile la rilevazione fino a quando non sia altamente probabile che sia risolta l'incertezza associata al corrispettivo variabile e che non si debba rilevare una significativa rettifica in diminuzione all'importo dei ricavi cumulati che sono stati contabilizzati.

1.2 Corrispettivo non monetario

L'IFRS 15.48 richiede che l'entità, nel determinare il prezzo dell'operazione, debba tener conto degli effetti del corrispettivo variabile, della limitazione delle stime del corrispettivo variabile, dell'esistenza nel contratto di una componente di finanziamento significativa, del corrispettivo non monetario e del corrispettivo da pagare al cliente. Il corrispettivo da pagare al cliente è contabilizzato come una riduzione del prezzo dell'operazione a meno che il pagamento al cliente è effettuato in cambio di un bene o servizio distinto che il cliente trasferisce all'entità (IFRS 15.70). L'entità deve includere tale aspetto nell'informativa dei principi applicati, se significativa.

1.3 Garanzie

La Società fornisce tipicamente delle garanzie per le riparazioni dei difetti esistenti al momento della vendita, così come richiesto dalla legge. Queste garanzie di tipo standard sulla qualità sono contabilizzate come accantonamento a fondi per rischi e oneri.

Se il cliente ha la possibilità di acquistare la garanzia separatamente o se la garanzia fornisce un servizio distinto al cliente, oltre a correggere i difetti esistenti al momento della vendita, l'IFRS 15.B29 stabilisce che l'entità fornisca un servizio che è un'obbligazione di fare separata. In caso contrario, si tratta di una garanzia standard sulla qualità, che fornisce al cliente la certezza che il prodotto è conforme alle specifiche concordate.

La Società, nel corso del 2018, ha deciso di applicare il nuovo standard dalla data di efficacia obbligatoria, utilizzando il metodo della applicazione retrospettica modificata, permesso dal IFRS 15.C3 lettera b.

Usando tale metodo di transizione la Società ha scelto di rilevare l'effetto cumulativo dell'applicazione iniziale del presente principio come rettifica del saldo di apertura degli utili portati a nuovo (o, a seconda del caso, di altra componente del patrimonio netto) dell'esercizio che include la data dell'applicazione iniziale. In base a questo metodo transitorio, inoltre, la Società ha scelto di applicare il presente Principio retroattivamente solo ai contratti che non sono completati alla data dell'applicazione iniziale.

L'IFRS 15 ha inoltre introdotto un divieto di compensare posizioni creditorie con posizioni debitorie per lavori in corso e relativi acconti, se non riferite alla stessa commessa. Come effetto di tale cambiamento, e dopo che nel 2018 sono state introdotte due nuove voci di stato patrimoniale per la rilevazione separata delle attività per lavori in corso e dei relativi acconti, anche nello stato patrimoniale al 31 dicembre 2021, non sono state effettuate compensazioni generali fra lavori in corso e relativi acconti.

La Società ha applicato il modello IFRS 15 su ciascuno dei revenue stream identificati, accomunati dai medesimi fattori economici tra cui natura, timing e rischi di esecuzione oltre che da condizioni

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contrattuali (Terms & Conditions) omogenee per categoria di ricavo (IFRS 15 par. 114), rispettivamente:

  • a) Foundation & Construction contract;
  • b) Full Package;
  • c) Machine & Equipment;
  • d) Spare Parts;
  • e) Technical Assistance;
  • f) Other Services (Rental);
  • g) Servizi resi da Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.

Ai fini IFRS 15, solo nel caso in cui il contratto non preveda il riconoscimento esplicito di tali costi, questi devono essere oggetto di capitalizzazione e successivo ammortamento in coerenza con il trasferimento del controllo dell'asset, sempre che risultino (i) inerenti alla commessa, (ii) recuperabili e sottoposti regolarmente a processo di impairment per verificarne la recuperabilità.

IFRS 16

Leasing

La Società valuta all'atto della sottoscrizione di un contratto se è, o contiene, un leasing. In altri termini, se il contratto conferisce il diritto di controllare l'uso di un bene identificato per un periodo di tempo in cambio di un corrispettivo. La definizione di un accordo contrattuale come operazione di leasing (o contenente un'operazione di leasing) si basa sulla sostanza dell'accordo e richiede di valutare se l'adempimento dell'accordo stesso dipenda dall'utilizzo di una o più attività specifiche o se l'accordo trasferisca alla controparte tutti i benefici economici derivanti dall'utilizzo dello stesso.

La società in veste di locatario

La Società adotta un unico modello di riconoscimento e misurazione per tutti i leasing, eccetto per i leasing di breve termine ed i leasing di beni di modico valore. La Società riconosce le passività relative ai pagamenti del leasing e l'attività per diritto d'uso che rappresenta il diritto ad utilizzare il bene sottostante il contratto.

i) Attività per diritto d'uso:

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La Società riconosce le attività per il diritto d'uso alla data di inizio del leasing (cioè la data in cui l'attività sottostante è disponibile per l'uso). Le attività per il diritto d'uso sono misurate al costo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore, e rettificati per qualsiasi rimisurazione delle passività di leasing. Il costo delle attività per il diritto d'uso comprende l'ammontare delle passività di leasing rilevate, i costi diretti iniziali sostenuti e i pagamenti di leasing effettuati alla data di decorrenza o prima dell'inizio al netto di tutti gli eventuali incentivi ricevuti.

Se il leasing trasferisce la proprietà dell'attività sottostante al termine della durata del leasing o se il costo dell'attività consistente nel diritto di utilizzo riflette il fatto che il locatario eserciterà l'opzione di acquisto, il locatario deve ammortizzare l'attività consistente nel diritto d'uso dalla data di decorrenza fino alla fine della vita utile dell'attività sottostante.

Le attività per il diritto d'uso sono soggette a impairment. Si rinvia a quanto indicato nella sezione Perdita di valore di attività.

ii) Passività legate al leasing:

Alla data di decorrenza del leasing, la Società rileva le passività di leasing misurandole al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non ancora versati a tale data. I pagamenti dovuti includono i pagamenti fissi (compresi i pagamenti fissi nella sostanza) al netto di eventuali incentivi al leasing da ricevere, i pagamenti variabili di leasing che dipendono da un indice o un tasso, e gli importi che si prevede dovranno essere pagati a titolo di garanzie del valore residuo. I pagamenti del leasing includono anche il prezzo di esercizio di un'opzione di acquisto se si è ragionevolmente certi che tale opzione sarà esercitata dalla Società e i pagamenti di penalità di risoluzione del leasing, se la durata dello stesso tiene conto dell'esercizio da parte dell'opzione di risoluzione del leasing. I pagamenti di leasing variabili che non dipendono da un tasso vengono rilevati come costi nel periodo (salvo che non siano stati sostenuti per la produzione di rimanenze) in cui si verifica l'evento o la condizione che ha generato il pagamento.

Nel calcolo del valore attuale dei pagamenti dovuti, la Società usa il tasso di finanziamento marginale alla data di inizio se il tasso d'interesse implicito non è determinabile facilmente. Dopo la data di decorrenza, l'importo della passività del leasing si incrementa per tener conto degli interessi sulla passività del leasing e diminuisce per considerare i pagamenti effettuati. Inoltre, il valore contabile dei debiti per leasing è rideterminato nel caso di eventuali modifiche del leasing o per la revisione dei termini contrattuali per la modifica dei pagamenti; è rideterminato, altresì, in presenza di modifiche in merito alla valutazione dell'acquisto dell'attività sottostante o per

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variazioni dei pagamenti futuri che deriva da una modifica dell'indice o del tasso utilizzato per determinare tali pagamenti.

Le passività per leasing della Società sono incluse nella voce Debito verso altri finanziatori (a breve e lungo termine).

Leasing di breve durata e leasing di attività a modesto valore

La Società applica l'esenzione per la rilevazione di breve durata (i.e., i leasing che hanno una durata di 12 mesi o inferiore dalla data di inizio e non contengono un'opzione di acquisto). La Società ha applicato inoltre l'esenzione per i leasing relativi ad attività a modesto valore in riferimento ai contratti di leasing relativi ad attrezzature il cui valore è considerato basso. I canoni relativi a leasing a breve termine e a leasing di attività a modesto valore sono rilevati come costi in quote costanti lungo la durata del contratto.

Cambiamenti nelle politiche contabili e informativa

L'IFRS 16 sostituisce lo IAS 17 (Leasing), l'IFRIC 4 (Determinare se un accordo contiene un leasing), il SIC 15 (Leasing Operativo–Incentivi) e il SIC-27 (La valutazione delle operazioni nella forma legale del leasing). L'IFRS 16 stabilisce i principi per la rilevazione, la presentazione e l'informativa dei contratti di leasing e richiede ai locatari di contabilizzare la maggior parte dei contratti di leasing seguendo un unico modello contabile in bilancio.

Il metodo di contabilizzazione per il locatore indicato nell'IFRS 16 rimane sostanzialmente invariato rispetto allo IAS 17. I locatori continueranno a classificare i leasing distinguendoli tra operativo e finanziario usando lo stesso principio di classificazione dello IAS 17; pertanto, l'IFRS 16 non ha impatti per i leasing laddove il Gruppo fosse un locatore.

Il Gruppo ha adottato l'IFRS 16 utilizzando il metodo di adozione retrospettico modificato con la data di applicazione iniziale al 1º Gennaio 2019. Secondo questo metodo, il principio viene applicato retroattivamente con l'effetto cumulativo di prima applicazione rilevato alla data di applicazione iniziale. Il Gruppo ha scelto di utilizzare l'espediente pratico di transizione secondo cui non è tenuta a rideterminare se il contratto è, o contiene, un leasing alla data dell'applicazione iniziale del 1º gennaio 2019.

Invece, il Gruppo ha applicato lo standard solo ai contratti, che alla data di applicazione iniziale, venivano precedentemente identificati come leasing applicando lo IAS 17 e l'IFRIC 4.

Il Gruppo ha in essere contratti per lease aventi ad oggetto varie tipologie di immobili, auto e hardware. Prima dell'adozione dell'IFRS 16, il Gruppo ha classificato ciascuno dei suoi lease (come locatario) alla data di inizio del contratto distinguendoli tra operativi e finanziari.

In sede di prima adozione dell'IFRS 16, il Gruppo ha adottato un unico approccio per il riconoscimento e la valutazione per tutti i leasing, eccetto che per i leasing di breve termine e di modico valore.

· Leasing precedentemente classificati come leasing finanziari

Il Gruppo non ha modificato il valore di carico delle attività e passività alla data di prima applicazione per i leasing precedentemente classificati come finanziari (e.g. le attività per diritto d'uso e le passività per leasing sono misurate al medesimo valore che avevano applicando lo IAS 17). I requisiti dell'IFRS 16 sono stati applicati a questi contratti di leasing a partire dal 1º Gennaio 2019.

· Leasing precedentemente classificati come operativi

Il Gruppo ha iscritto le attività per diritto d'uso e le passività per leasing per quei contratti che erano precedentemente classificati come operativi, eccetto che per i leasing di breve durata e per quelli di modico valore. Lo standard contiene specifici di prima adozione ed espedienti pratici, che sono stati applicati dal Gruppo.

Le attività per diritto d'uso sono state iscritte per un valore pari a quello della corrispondente passività per leasing, rettificato per l'importo di eventuali risconti passivi al leasing rilevati nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria immediatamente prima della data dell'applicazione iniziale.

Le passività per lease sono state misurate al valore attuale dei restanti pagamenti dovuti per il leasing, attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale del locatario alla data dell'applicazione iniziale.

Il Gruppo ha contratti di leasing in essere aventi ad oggetto immobili, autoveicoli e attrezzature che sono usati nelle attività operative.

Il Gruppo inoltre ha taluni leasing la cui durata è uguale o inferiore ai 12 mesi ed attrezzature il cui valore è modesto. Come già accennato, il Gruppo ha scelto per questi contratti di applicare le esenzioni previste dall'IFRS 16.

Principi contabili applicabili

Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni di nuova applicazione

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Di seguito sono elencati i principi contabili, emendamenti e interpretazioni pubblicati dallo IASB e omologati dall'Unione Europea applicati a partire dal 1º gennaio 2021:

Principio/Interpretazione Data entrata in
vigore IASB
Modifiche all'IFRS 4 (Contratti assicurativi) - differimento dell''IFRS 9 emesso il 25 giugno 2020 1º gennaio 2021
Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (Modifiche all'IFRS 9, allo IAS 39,
all'IFRS 7, all'IFRS 4 e all'IFRS 16) emesso 27 agosto 2020
1º gennaio 2021

I principi contabili, emendamenti e interpretazioni pubblicati dallo IASB e dall'International Financial Reporting Standard Interpretations Committee ('IFRS IC') per i quali alla data del presente documento, gli organismi competenti dell'Unione Europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione sono elencati di seguito:

Principio/Interpretazione Data entrata in
vigore IASB
Modifiche all'IFRS 16 Lease: Covid-19-Related Rent Concessions beyond 30 June 2021 (emesso il 31 marzo
2021)
1° aprile 2021
Modifiche allo IAS 1 (Presentazione del bilancio) e IFRS Practice Statement 2: Disclosure of Accounting
policies (emesso il 12 febbraio 2021)
1º gennaio 2023
Modifiche allo IAS 8 Accounting policies, Changes in Accounting Estimates and Errors: Definition of
Accounting Estimates (emesso il 12 febbraio 2021)
1º gennaio 2023
Modifiche a:
▪ IFRS 3 Aggregazioni aziendali;
■ IAS 16 Immobili, impianti e macchinari;
■ IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali
■ Annual Improvements 2018-2020
emessi il 14 maggio 2020
1º gennaio 2022
IFRS 17 (Contratti di assicurazione) emesso il 18 maggio 2017 e inclusa la modifica all'IFRS 17 emessa il 25
giugno 2020
1º gennaio 2023

Attività di direzione e coordinamento della Società

La Società, alla data di redazione del presente bilancio, è Capogruppo del Gruppo TREVI (ed in quanto tale redige il bilancio consolidato di Gruppo), ed esercita ai sensi dell'art. 2497 del C.C., l'attività di direzione e coordinamento dell'attività delle seguenti società:

· Trevi S.p.A., partecipata direttamente al 99,78%;

  • · Soilmec S.p.A., partecipata direttamente al 99,92%;
  • · R.C.T. S.r.l., partecipata indirettamente al 99,78% (detenuta al 100% da TREVI S.p.A.);
  • · Trevi Energy S.p.A in liquidazione con socio unico partecipata direttamente al 100%;
  • · PSM S.p.A., partecipata indirettamente al 99,92% (detenuta da Soilmec S.p.A. al 100%);
  • · Parcheggi S.p.A. partecipata indirettamente al 59,87% (detenuta al 60% da TREVI S.p.A.);

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo

La Società ha adottato un modello di organizzazione, gestione e controllo (cosiddetto Modello 231) finalizzato a:

  • · Prevenire la commissione di reati ai sensi del D.Lgs 231/01;
  • · Definire ed incorporare una cultura aziendale basata sul rispetto e la trasparenza;
  • · Incrementare la consapevolezza tra i dipendenti e gli stakeholder.

Il Modello opera attraverso il monitoraggio delle operazioni soggette a rischi di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, introducendo presidi di controllo specifici che sono richiamati e resi operativi all'interno delle procedure/policy aziendali. Il Modello contiene misure atte a rilevare e ridurre i potenziali rischi di commissione dei reati presupposto e di non conformità rispetto alle disposizioni del D.Lgs 231/01. Per quanto attiene i rischi corruzione, i controlli previsti dal Modello sono coordinati e coerenti con il Sistema di Compliance Anti-Corruzione.

Un organismo di controllo indipendente, l'Organismo di Vigilanza, controlla l'effettiva attuazione e l'osservanza del Modello. La Società ha messo a disposizione dei dipendenti un indirizzo di posta elettronica per comunicare ed inviare flussi direttamente con ed all'Organismo di Vigilanza, garantendo al segnalante la riservatezza e la protezione da qualunque forma di ritorsione. In tema di whistleblowing la società si è dotata di un portale dedicato alle segnalazioni e conforme alle disposizioni normative vigenti.

Il sistema adottato è conforme alle previsioni della L. 179/2017.

Nel corso del 2021 la società ha iniziato un lavoro di aggiornamento del Modello 231/01 al fine di renderlo compliant con le più recenti novità normative (reati fiscali e doganali). La società inoltre ha già approvato il nuovo Codice Etico, nel quale sono state apportate novità in materia di sostenibilità, sicurezza, privacy e whistleblowing.

Privacy e protezione dei dati personali

Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR)

Il 25 maggio 2018 è diventato efficace il Regolamento generale per la protezione dei dati personali (Regolamento UE n. 2016/679 - General Data Protection Regulation – GDPR). Il Regolamento è direttamente applicabile in tutti gli Stati dell'Unione Europea e in Italia sostituisce le disposizioni del codice privacy incompatibili. Al fine di garantire - nell'ambito delle Società del Gruppo - la conformità dei trattamenti dei dati personali al GDPR, la Società ha realizzato gli interventi previsti dal piano di adeguamento.

In particolare, le attività svolte hanno comportato:

  • · definizione e diffusione di un organigramma (funzionigramma) privacy;
  • formazione: .
  • · definizione e diffusione delle informative per dipendenti, visitatori, clienti e fornitori ex artt. 12, 13 e 14 GDPR;
  • · definizione ed implementazione delle nomine ai sensi dell'art. 29 del Regolamento UE 2016/679 e dell'art.2quaterdecies del D.lgs. 196/2003 a tutti i dipendenti;
  • · definizione e diffusione degli standard di conferimento d'incarico ex art. 28 GDPR denominati Data Processor Agreement (DPA) a soggetti terzi che trattano i dati personali per conto del titolare del trattamento (es. fornitori di servizi quali il medico competente, gestore di servizi IT, etc.). I principali fornitori della Società e del Gruppo hanno già sottoscritto tali DPA;
  • · definizione e diffusione delle istruzioni operative generali delle misure tecniche ed organizzative per il trattamento dei dati (ex art. 32 GDPR);
  • · definizione e diffusione delle seguenti procedure: (i) data breach relativa alla gestione della violazione della sicurezza dei dati personali; (ii) esercizio dei diritti dell'interessato, relativa alle modalità di gestione di tali richieste; (iii) utilizzi degli strumenti informatici; (iv) modalità di svolgimento delle eventuali visite ispettive dell'Autorità di controllo;
  • · definizione e diffusione del template/procedura per la gestione in ambito IT e HR in caso di assunzioni, assenze, cambio mansioni e dimissioni di dipendenti;
  • · istruzioni operative in ambito di gestione dei cv;
  • · implementazione Registro dei Trattamenti dei dati personali;
  • nomina del DPO (Data Protection Officer) effettuata dal Consiglio di Amministrazione del 25 settembre 2019.

È stato quindi definito uno specifico progetto formativo finalizzato a sensibilizzare le diverse funzioni aziendali ed a illustrare le policiese procedure emesse per l'applicazione del GDPR.

Gestione del rischio

Obiettivi, politica di gestione e identificazione dei rischi finanziari

La Direzione Finanziaria della Capogruppo ed i Responsabili Finanziari delle singole Società controllate gestiscono i rischi finanziari cui la Società è esposta, seguendo le direttive contenute nella Treasury Risks Policy di Gruppo.

Le attività finanziarie della Società sono rappresentate principalmente da cassa e depositi a breve, derivanti direttamente dall'attività operativa.

Le passività finanziarie comprendono invece finanziamenti e leasing finanziari, la cui funzione principale è di finanziare l'attività operativa e di sviluppo.

I rischi generati da tali strumenti finanziari sono rappresentati dal rischio di tasso di interesse, dal rischio di tasso di cambio, dal rischio di liquidità e da quello di credito.

La Società si limita a svolgere un'attività sistematica di monitoraggio dei rischi finanziari sopra illustrati, non potendo, a causa dell'Accordo di Ristrutturazione attualmente in essere, utilizzare strumenti finanziari derivati al fine di ridurre tali rischi al minimo.

La definizione della composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile viene individuata dalla Società a livello consolidato.

Rischio di liquidità

E il rischio che l'impresa, a causa dell'incapacità di reperire nuovi fondi o di liquidare attività sul mercato, non riesca a far fronte ai pagamenti previsti, determinando così un impatto sul risultato economico nel caso in cui sia costretta a sostenere costi addizionali per fronteggiare i propri impegni o, come estrema conseguenza, una situazione di insolvibilità che pone a forte rischio l'attività aziendale.

A seguito della sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione, firmato in data 5 agosto 2019, la gestione della liquidità è stata garantita e regolata dallo stesso Accordo.

E stato inoltre istituito uno Steering Committee al fine di valutare mensilmente l'andamento delle disponiblità liquide, dando definitivo impulso alle attività di pianificazione finanziaria, che viene aggiornata mensilmente con un orizzonte di 20 settimane.

I finanziamenti bancari di Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A alla fine dell'esercizio sono così ripartiti tra breve e lungo termine:

Finanziamenti a breve termine

31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Totale 73.040.878 64.513.548 8.527.330
Finanziamenti a medio lungo termine
31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Totale 4.634.431 4.660.235 (25.804)

Il valore dei finanziamenti bancari a medio lungo termine iscritti a bilancio corrisponde al fair value degli stessi.

La tabella seguente riporta il totale delle passività finanziarie includendo oltre ai finanziamenti bancari anche i derivati passivi, i leasing e debiti verso altri finanziatori:

Passività finanziarie a breve termine
31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Totale 118.557.602 109.496.241 9.061.361
Passività finanziarie a medio lungo termine
31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Totale 65.853.174 68.377.816 (2.524.642)

Rischio di tasso di interesse

In data 1° Luglio 2014 il Consiglio di Amministrazione della Società capogruppo Tievi – Finanziaria Industriale SpA ha autorizzato la strutturazione ed esecuzione di un'operazione di emissione di un prestito obbligazionario denominato "Minibond 2014-2019" per un importo pari a Euro 50 milioni. Lo strumento è stato collocato sul mercato EXTRA MOT PRO di Borsa Italiana, dal 28 luglio 2014 ed è a tasso fisso. Le modiche al regolamento del prestito concernono, inter alia, la data di scadenza del prestito che è stata posticipata al 31 dicembre 2024, la rimodulazione degli interessi che sono stati rideterminati in misura pari al 2% a partire dalla data del 2 maggio 2019, e la ridefinizione di alcuni obblighi contrattuali e di taluni eventi rilevanti al fine di adeguarli all'attuale situazione della Società e al nuovo Piano.

31/12/2021
Tasso Fisso Tasso Variabile Totale
Finanziamenti e Leasing 130 168 130.168
Prestito Obbligazionario 50 000 50.000

. I'otale Passività Finanziarie 180.168 180.168
011/0 10/2 NACE
00170

Rischio di cambio

La Società è esposta al rischio che variazioni nei tassi di cambio possano apportare variazioni ai risultati economici e patrimoniali della stessa. L'esposizione al rischio di cambio della Società è di natura transattiva ovvero derivante da variazioni del tasso di cambio intercorrenti tra la data in cui un impegno finanziario tra controparti diventa altamente probabile e/o certo e la data di regolamento dell'impegno, variazioni che determinano uno scostamento tra flussi di cassa attesi e flussi di cassa effettivi.

La Società valuta regolarmente la propria esposizione al rischio di variazione dei tassi di cambio; gli strumenti utilizzati sono la correlazione dei flussi di pari valuta ma di segno opposto, la contrazione di finanziamenti in valuta, la vendita/acquisto a termine di valuta e l'utilizzo di strumenti finanziari derivati.

La Società non utilizza per la propria attività di copertura dal rischio di cambio strumenti di tipo dichiaratamente speculativo; tuttavia, nel caso in cui gli strumenti finanziari derivati non soddisfino le condizioni previste per il trattamento contabile degli strumenti di copertura richiesti dall'IFRS 39, le loro variazioni di fair value sono contabilizzate a conto economico come oneri / proventi finanziari. Nello specifico, la Società gestisce il rischio transattivo di cui si è fornita una descrizione sopra. L'esposizione al rischio di variazioni dei tassi di cambio deriva principalmente da rapporti intragruppo che la Società detiene. In particolare, il rischio maggiore è determinato dalla presenza di rapporti in Dollaro Statunitense e in divise ad esso agganciate.

Il fair value di un contratto a termine è determinato come differenza tra un cambio a termine del contratto e quello di un'operazione di segno contrario di importo e scadenza uguale, ipotizzata ai tassi di cambio ed ai differenziali di tasso di interesse al 31 dicembre.

Rischio di credito

Il rischio di credito rappresenta la possibilità che il debitore non sia in grado di adempiere ai suoi obblighi di pagamento di interessi e di rimborso di capitale.

La quasi totalità dei crediti commerciali della Società è rappresentata da crediti verso società controllate.

E-MARKE
SDIR

Informazioni integrative su strumenti finanziari

In relazione agli strumenti finanziari rilevati nella situazione patrimoniale-finanziaria al fair value, l'IFRS 7 richiede che tali valori siano classificati sulla base di una gerarchia di livelli che rifletta la significatività degli input utilizzati nella determinazione del fair value. In particolare, la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:

  • Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;

  • Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili;

  • Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti da dati di mercato osservabili.

Nelle tabelle che seguono sono riportate, per le attività e le passività al 31 dicembre 2021 e in base alle categorie previste dallo IFRS 9 le informazioni integrative su strumenti finanziari ai sensi dell'IFRS7 e i prospetti degli utili e delle perdite. Sono escluse le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute e le Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute.

Legenda Categorie IFRS 9
Costo ammortizzato CA
Attività possedute fino a scadenza HtM
FV - strumenti di copertura FVOCI o FVTPL
Valori di bilancio Rilevati secondo IFRS 9
Classi IFRS 9 Note 31/12/2021 Costo
ammortizzato
Costo Effetto a
Conto
Economico
Partecipazioni HtM 3 175.594 175.594
Altri crediti finanziari lungo termine
Totale Attività Finanziarie non correnti
CA 5 9.878.024
10.053.619
9.878.024
9.878.024
175.594 2.656.436
2.656.436
Attività finanziarie a breve CA 9 57.785.660 57.785.660
Disponibilità liquide CA 10 1.551.657 1.551.657 92.629
Totale Attività Finanziarie correnti 59.337.317 59.337.317 92.629
TOTALE ATTIVITA' FINANZIARIE 69.390.936 69.215.342 175.594 2.749.066
Finanziamenti a lungo termine CA 12 4.634.431 4.634.431 205.364
Debiti verso altri finanziatori a lungo
termine
CA 13 61.218.743 61.218.743 110.588
Strumenti finanziari derivati a lungo
termine
FV 14
Totale Passività Finanziarie non correnti 65.853.174 65.853.174 315.952
Finanziamenti a breve termine CA 21 73.040.878 73.040.878 3.236.629
Debiti verso altri finanziatori a breve
termine
CA 22 45.516.725 45.516.725 82.224

Strumenti finanziari derivati a breve
termine
FV 23
Totale Passività Finanziarie correnti 118.557.602 118.557.602 3.318.852
TOTALE PASSIVITA' FINANZIARIE 184.410.777 184.410.777 3.634.804
Warrant EV 3.638.963 1.590.407
TOTALE 188.049.740 184.410.777 704.669

Impairment test sulle partecipazioni di controllo e valutazione dei crediti finanziari

Con riferimento al bilancio al 31 dicembre 2021 della Capogruppo Trevi Finanziaria Industriale S.p.A., in linea rispetto al 31 dicembre 2020, il Management ha proceduto alla verifica dei valori d'iscrizione delle partecipazioni detenute in Trevi S.p.A. (pari al 99,78%) e in Soilmec S.p.A. (pari al 99,92%).

A tal fine, occorre preliminarmente osservare come, di fatto, esista un sostanziale allineamento tra le Cash Generating Unit del Gruppo e le rispettive Legal Entities. Ciò premesso, l'impairment test sulle partecipazioni di controllo iscritte nel bilancio separato di Trevi Finanziaria Industriale S.p.A., è stato condotto partendo dal valore recuperabile nell'accezione di value in use e stimando gli Equity Value delle singole Legal Entities in considerazione dei Surplus Assets rilevati e della Posizione Finanziaria Netta comprensiva dei fondi rischi assimilati a debito. Successivamente si è proceduto al confronto fra l'Equity Value, così determinato, e il valore di ciascuna partecipazione.

L'impairment test sulle partecipazioni Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A. è stato condotto partendo dal valore recuperabile, nell'accezione di value in use, determinato tramite l'attualizzazione dei flussi di risultato di piano di ciascuna Legal Entities, ovvero mediante il metodo finanziario del Discounted Cash Flow, metodologia direttamente richiamata dallo IAS 36.

Tale metodo si basa sul presupposto che il valore del capitale economico di un'azienda ad una certa data (nel presente caso, il 31 dicembre 2021) sia rappresentato dalla somma algebrica dei seguenti elementi:

  • · valore "operativo", pari al valore attuale dei flussi di cassa prodotti dalla gestione operativa dell'azienda in un arco di tempo definito;
  • · valore delle attività accessorie non strategiche o strumentali alla data di riferimento.

Ai fini dell'esecuzione dell'impairment test sono state utilizzate le previsioni dei flussi finanziari scaturenti dall'Actual 2021 e dai Piani 2022 - 2026 delle Legal Entities elaborati con il supporto della società PricewaterhouseCoopers S.p.A., approvati in data 26 aprile 2022.

I flussi di pianificazione considerati sono stati sterilizzati dagli effetti di ristrutturazioni ed efficientamenti futuri non ancora avviati, che il principio contabile richiede di escludere.

Il flusso monetario atteso è stato costruito partendo dal reddito operativo (EBIT) di ciascun periodo, calcolando e sottraendo le imposte dirette figurative ad aliquota piena e successivamente sommando i componenti negativi di reddito che non danno luogo a uscite monetarie, quali ammortamenti e accantonamenti, e determinando così il "flusso finanziario della gestione operativa corrente", interpretabile come un flusso monetario "potenziale"; infatti, l'ammontare delle risorse monetarie effettivamente liberate dalla gestione caratteristica corrente risente della variazione subita nel periodo dagli elementi del patrimonio che sorgono e si estinguono per effetto dei cicli operativi (crediti commerciali, rimanenze, debiti commerciali, debiti verso il personale, ecc.) - variazioni di Capitale Circolante Netto. Il flusso monetario della gestione operativa, infine, è stato determinato tenendo in considerazione anche gli investimenti (al netto dei disinvestimenti) in capitale fisso – c.d. CAPEX -.

Per l'attualizzazione dei flussi di cassa delle Legal Entities è stato calcolato un costo medio ponderato del capitale «WACC», determinato secondo il modello economico del CAPM (Capital Asset Pricing Model) Il WACC è stato determinato nell'8,24% e le singole variabili sono state desunte come segue:

  • · tasso risk-free: 1,45%, tasso di rendimento dei titoli di un Paese maturo (Stati Uniti), pari alla media dei Bond 10Y relativi ai dodici mesi precedenti il 31.12.2021;
  • beta levered: 0,96, costruito come media del beta unlevered a 3 Y di un campione di società comparabili levereggiato in funzione del rapporto D/E medio dei medesimi comparables;
  • · equity risk premium: è stato utilizzato un tasso pari al 5,00%;
  • · rischio Paese: 2,07%, tale componente è stata aggiunta al Ke dopo aver pesato per il beta l'ERP, ed è stata determinata quale media del rischio Paese dei Paesi di operatività delle Legal Entities ponderata per la percentuale di produzione dell'EBIT 2026 in detti Paesi;
  • · differenziale d'inflazione: 0,50%, tale componente è stata aggiunta al Ke al fine di considerare l'effetto dell'inflazione e determinare il tasso reale;
  • premio prudenzialità di execution: si è ritenuto opportuno incrementare il Ke di 1 punto percentuale;
  • · costo del debito lordo: pari al 2,41% (post tax: 1,80%) è stato determinato quale media dei tassi actual delle linee di credito del Gruppo;
  • · struttura finanziaria: D/D+E= 19,94%; E/D+E= 80,06%, determinata quale media dei comparables già considerati per la definizione del beta.

Per gli anni successivi al 2026, i flussi di cassa delle Società sono stati calcolati sulla base di un Terminal Value determinato proiettando in perpetuity l'EBIT normalizzato dell'ultimo anno di piano esplicito (2026), al netto delle imposte figurative ad aliquota piena. È stato, inoltre, considerato un tasso di crescita g costruito in funzione della media dell'inflazione attesa nei Paesi di operatività delle

Legal Entities, ponderata per la percentuale di EBIT 2026 effettivamente prodotta dalle stesse in tali Paesi. In particolare il tasso di crescita g è pari al 2,70%. Si precisa che ai fini della determinazione del Terminal Value, prudenzialmente, il WACC è stato aumentato di 2 punti percentuali (ovvero è stato considerato un WACC pari al 10,24%).

Successivamente l'Equity Value delle Società Trevi S.p.A. e Soilmec S.p.A. è stato determinato sommando all'Enterprise Value calcolato come sopra i Surplus Assets rilevati e sottraendo le eventuali Minorities e la Posizione Finanziaria Netta al 31.12.2021.

Infine si è quindi proceduto al confronto fra l'Equity Value, così determinato, e il valore di carico di ciascuna partecipazione.

Il test così operato non ha portato all'evidenza di perdite durevoli del valore delle partecipazioni detenute da Trevi Finanziaria Industriale in Trevi S.p.A. e in Soilmec S.p.A..

Analogo test è stato svolto a livello di Gruppo come indicato in bilancio consolidato, al quale si rimanda per una completa ed esaustiva lettura complessiva, nonché comprensione delle analisi svolte, dei risultati emersi e delle considerazioni svolte in merito alla sensitivity analysis ed alle conclusioni raggiunte.

Crediti

Conformemente a quanto previsto dall'IFRS 7, si riporta di seguito un'analisi della dinamica dei crediti scaduti, suddivisi in classi di rischio omogenee:

Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Non scaduto 4.516.771 8.235.921 (3.719.150)
Scaduto da 1 a 3 mesi 8.613.118 3.574.198 5.038.920
Scaduto da 3 a 6 mesi 1.172.433 2.082.744 (910.311)
Scaduto da oltre 6 mesi 26.539.428 32.599.361 (6.059.933)
Totale 40.841.750 46.492.223 (5.650.473)

I crediti esposti in tabella si riferiscono principalmente a crediti commerciali verso società controllate per attività commerciali e servizi svolti alle normali condizioni di mercato per circa 38.927 migliaia di Euro e per la restante parte a crediti verso clienti terzi. Inoltre, la Società presenta crediti per IVA per 1.754 migliaia di Euro (4.085 migliaia di Euro nell'esercizio precedente).

Il totale soprariportato non include i crediti per consolidato fiscale, pari a 10.950 migliaia di Euro, ed i risconti attivi per 1.006 migliaia di Euro, è esposto al lordo del fondo svalutazione crediti.

Si precisa, inoltre, che l'analisi relativa all'ageing dei crediti commerciali è stata svolta sui valori lordi dei medesimi: per ulteriori dettagli si rimanda al paragrafo IFRS 9 - Impairment.

263

Per la dinamica dei crediti scaduti è stato utilizzato il termine di pagamento di fatturazione eventualmente integrato da successivi accordi tra le parti. Per i suddetti crediti non sono state identificate delle fasce di monitoraggio speciali, rientrando tutti nella categoria standard.

Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Monitoraggio standard 40.841.750 46.492.223 (5.650.473)
Totale 40.841.750 46.492.223 (5.650.473)

8

COMMENTO DELLE PRINCIPALI VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVITA' NON CORRENTI

(1) Immobilizzazioni materiali

Le immobilizzazioni materiali ammontano al 31 dicembre 2021 a 20.221 migliaia di Euro, in diminuzione di 1.878 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente.

I movimenti relativi all'esercizio 2021 sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:

Descrizione Costo Fondo Valore Increm. Decrem Ammort, Utilizzo Rilascio Altre var Altre var. Costo Fondo Valore
originario al ammort al netto al Fondo costo orig f.do
amm to
originario al ammort al netto al
31/12/2020 31/12/2020 31/12/2020 31/12/2021 31/12/2021 31/12/2021
Terreni e fabbricati 7,616,383 (1,119,978) 6.496.405 42 379 (7.309) (138,562) 0 0 7_651_453 (1,258,540) 6,392,913
Impianti e macchinari 26.527.573 (12,459,104) 14,068.469 0 (1,241.641) (1-767-027) 1.208.866 82,084 300 206 (964, 290) 25,666,222 (13.981,553) 11.686.669
Attrezzature industriali e
commerciali
4,574,497 (3,102,719) 1.471 778 O 0 (345.806) (1.122 792) 1 630.723 3.451 705 (1,817 801) 1,633,904
Altri beni 457,999 (395,473) 62,526 557,690 (311-798) (153,568) 278,832 1 322 502 (1.248.433) 2 026 393 (1,518,643) 507-751
Immobilizzazioni In corso ed
acconti
O O 0 0 0
TOTALE 39.176.452 (17.077.274) 22.099.178 600.069 (1.560.748) (2.404.963) 1.487.700 82.084 499.916 (582.000) 38.797.773 (18.576.537) 20.221.236

La voce Terreni e Fabbricati si riferisce al valore di alcuni terreni e fabbricati, siti in Via Larga località di Pievesestina (FC), adiacenti allo stabilimento produttivo di Soilmec S.p.A.. L'aggregato ha registrato principalmente incrementi per 600 migliaia di Euro, ammortamenti per 2.405 migliaia di Euro; nell'esercizio in chiusura e in quello precedente non si è proceduto ad alcuna capitalizzazione di oneri finanziari.

(2) Immobilizzazioni immateriali

Le Immobilizzazioni immateriali al 31 dicembre 2021 ammontano a 7.478 migliaia di Euro, in aumento di 4.014 migliaia di Euro rispetto al 31 dicembre 2020.

I movimenti relativi all'esercizio 2021 sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:

Descrizione Costo
originario al
31/12/2020
Fondo
ammort al
31/12/2020
Valore
netto al
31/12/2020
Incrementi Decrem. Ammortamenti Altre var.
costo orig
Altre var
f do amm to
Costo
originario al
31/12/2021
Fondo
ammort al
31/12/2021
Valore
netto al
31/12/20
Concessioni, licenze e marchi
Immobilizzazioni immateriali
1.615 654
3.391 625
(1.543.254) 72 400
3.391 625
4.040 816 (1.258) (25.312) (21-312) 21.312 1 593 084
7432 441
(1.547.254)
0
21
45 830
7 432 44
in corso ed acconti
TOTALE
5.007.279 (1.543.254) 3.464.025 4.040.816 (1.258) (25.312) (21.312) 21.312 9.025.525 (1.547.254) 7.478.27

Gli incrementi pari a 4.041 migliaia di Euro registrati alla voce Immobilizzazioni immateriali in corso ed acconti si riferiscono principalmente all'acquisizione di licenze informatiche e software applicativi ed alla consulenza, ricevuta nell'ambito dell'implementazione del nuovo ERP di Gruppo.

(3) Partecipazioni

Le Partecipazioni ammontano al 31 dicembre 2021 a 193.165 migliaia di Euro, in decremento di circa 599 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente, la svalutazione si riferisce esclusivamente alla società Immobiliare SIAB SrL ceduta nel corso dell'esercizio 2021. Nella tabella seguente si evidenzia la suddivisione delle partecipazioni tra imprese controllate ed altre imprese:

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/20 Incrementi/(Decrementi) Svalutazioni Saldo al 31/12/21
Imprese controllate 193.588.542 (230.000) (368.975) 192.989.567
Altre Imprese 175.594 . . 175.594
TOTALE 193.764.136 (230.000) (368.975) 193.165.161

Il dettaglio delle partecipazioni in imprese controllate è riportato di seguito:

SOCIETA' CONTROLLATE Saldo al 31/12/20 Incrementi/ (Decrementi) Svalutazioni Saldo al 31/12/21
TREVI S.p.A. 158.145.817 158.145.817
SOILMEC S.p.A. 34.821.872 = 34.821.872
IMMOBILIARE SIAB S.R.L. 598.975 (230.000) (368.975)
INTERNATIONAL DRILLING TECHNOLOGIES FZCO 21.877 21.877
TOTALE SOCIETA' CONTROLLATE 19:1588.542 (230.000) (368.975) 192.989.567

L'impairment test effettuato non ha portato all'evidenza perdite di valore, per ulteriori dettagli si rimanda al paragrafo apposito.

Il saldo delle altre partecipazioni è pari a circa 176 migliaia di Euro, secondo il dettaglio riportato di seguito e risulta invariato rispetto all'esercizio precedente:

SOCIETA' CONTROLLATE Saldo al 31/12/20 Incrementi Decrementi Saldo al 31/12/21
COMEX SPA ಲ್ಲಿ ಕಾ ୧୦ ୧୦
BANCA DI CESENA S.P.A. 1.136 1.136
DRILLMEC INDIA PRIVATE LTD 24.390 24.390
SVILUPPO IMPRESE ROMAGNA S.P.A. 150.000 150.000
TOTALE SOCIETA' CONTROLLATE 175.594 175.594

SOCIETA' CONTROLLATE Sede Capitale
sociale (1)
Patrimonio
Netto
contabile
totale (1) 2021
Risultato di
esercizio (1)
2021
% Valore
Contabile (2)
Ns. quota
Patrimonio
Netto (2)
TREVI S.p.A. Italia 32.300.000 34.479.838 (13.152.969) 99,78% 158.145.817 34.403.982
SOILMEC S.p.A. Italia 25.155.000 16.992.466 (7.338.744) 99,92% 34.821.872 16.978.872
PILOTES TREVI S.a.c.i.m.s. Argentina 328.251.067 382.311.818 (349.401.922) 1,88% O 61.768
INTERNATIONAL DRILLING
TECHNOLOGIES FZCO
UAE 1.000.000 87.590.050 (20.312.664) 10,00% 21.877 2.105.783
TREVI ENERGY S.p.A. Italia 1.000.000 492.252 (87.936) 100,00% 492.252
TREVI DRILLING SERVICES SAUDI
ARABIA CO.
Arabia
Saudita
7.500.000 - 51,00%
TOTALE SOCIETA' CONTROLLATE 192.989.567

Riportiamo l'elenco ed i principali dati delle partecipazioni in società controllate al 31 dicembre 2021:

(1) Per Trevi S.p.A., Soilmec S.p.A., Trevi Ener per Pilotes Trevi S.o.c.i.s.m. dati in peso argentino; per International Drilling Technologies FZCO dati in AED; per Trevi Drilling Services Saudi Arabia Co. dati in SAR. (2) Dati in EUR

(3) i dati riportati relativi oll'esercizio 2021 per le società non sono ancora stati approvati dalle relative Assemblee dila dato di stesura del presente documento.

Il controvalore in Euro è stato ottenuto applicando il rapporto di cambio alla data di fine esercizio per il patrimonio netto e il cambio medio dell'esercizio per il risultato di esercizio, come da tabella seguente, fonte Banca d'Italia:

Cambio medio dell'esercizio
Euro Euro 1,0000
Dollari USA પાટર્ટ 1,1827
Riyal Saudita /Saudi Riyal SAR 4,4353
Peso Argentino ARS 112,4215
Dirhams Emirati Arabi AED 4,3436
Cambio fine esercizio
Euro Euro 1,0000
Dollari USA ાડદ 1,1326
Riyal Saudita /Saudi Riyal SAR 4,2473
Peso Argentino ARS 116,3622

Dirhams Emirati Arabi

AED

4,1595

Per il dettaglio delle partecipate, controllate e collegate, sia direttamente che indirettamente, si rinvia e si fa riferimento alla Nota Illustrativa del Bilancio Consolidato.

(4) Attività fiscali per imposte anticipate

Non sono stati contabilizzati crediti per imposte anticipate.

(5) Altri crediti finanziari medio lungo termine verso controllate e altre imprese

I crediti finanziari a medio lungo termine alla data del 31 dicembre 2021 ammontano complessivamente a 9.878 migliaia di Euro, in decremento di circa 144 migliaia di Euro rispetto alla stessa data dell'esercizio precedente.

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2021
Saldo al 31/12/2020
Variazioni
Altri Crediti Finanziari
Altre attività finanziarie non correnti 9.850.455 10.000.000 (149.546)
Depositi cauzionali e altri 27.570 21.959 5.611
Totale Crediti Finanziari 9.878.024 10.021.959 (143.935)

L'importo si riferisce quasi esclusivamente al finanziamento erogato nel corso del 2020 a MEIL Global Holdings BV per un importo pari a 10 milioni di Euro, con rimborso bullet a tre anni, ad un tasso di interesse del 2%.

ATTIVITA' CORRENTI

(6) Crediti commerciali e altri crediti a breve termine

I crediti commerciali e gli altri crediti a breve termine ammontano alla data del 31 dicembre 2021 a 4.789 migliaia di Euro, con un decremento di 2.536 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente, al termine del quale ammontavano a 7.325 migliaia di Euro. Come evidenziato in tabella principalmente derivante da credito IVA 2020 ceduto e compensato nel corso del 2021.

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2021 Saldo al 31/12/2020 Variazioni
Crediti verso clienti 2.000.937 2.025.640 (24.703)
Risconti attivi 1.006.376 1.219.711 (213.335)
lva c/erario 1.754.018 4.084.926 (2.330.908)
Crediti diversi 27.499 (5.066) 32.565
TOTALE 4.788.830 7.325.211 (2.536.381)

Nella tabella seguente i dettagli di tale voce:

(7) Crediti commerciali e altri crediti a breve termine verso Società controllate

I crediti commerciali e gli altri crediti a breve termine verso società controllate ammontano alla data del 31 dicembre 2021 a 49.878 migliaia di Euro, con un decremento di circa 4.268 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente.

Di seguito vengono riportati i dettagli relativi a tale voce:

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2021 Saldo al 31/12/2020 Variazioni
Crediti di natura commerciale 38.927.091 43.866.312 (4.939.221)
Crediti derivanti dal regime della tassazione di Gruppo 10.950.419 10.279.551 670.868
TOTALE 49.877.510 54.145.863 (4.268.353)

I crediti di natura commerciale nei confronti di società controllate derivano principalmente dall'attività di locazione operativa di immobilizzazioni materiali e dai servizi resi a favore delle società controllate.

I crediti derivanti dal regime di tassazione fiscale si riferiscono ai crediti vantati nei confronti di alcune Società italiane del Gruppo in ragione della loro adesione agli accordi di consolidato fiscale. I valori dei crediti di natura commerciale verso società controllate, il cui dettaglio è presente nel paragrafo "Altre Informazioni - Parti correlate", sono considerati al netto del relativo fondo svalutazione, al 31 dicembre 2021 pari a circa 383 migliaia di Euro; la parte restante del fondo pari a circa 61 migliaia di Euro si riferisce a crediti verso terze parti.

Descrizione Saldo al 31/12/2020 rilasci altre variazioni Saldo al 31/12/2021
Fondo svalutazione crediti 757 613 (313.111) 444.501
TOTALE 757.613 (313.111) 444.501

(8) Attività fiscali per imposte correnti

Le attività fiscali per imposte correnti sono pari a 265 migliaia di Euro, con un decremento di circa 1.234 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente, principalmente dovuto al decremento dei crediti IRES;

nella tabella seguente si riporta il relativo dettaglio:

Descrizione Saldo al 31/12/2021 Saldo al 31/12/2020 Variazioni
Erario c/imposte richieste a rimborso 53.069 137.799 (84.730)
Credito IRES da CFC 800 803 (3)
Erario c/Irap Crediti Tributari 199.997 247.009 (47.012)
Credito IRES Consolidato 11.368 1.113.168 (1.101.800)
Totale Attività fiscali per imposte correnti 265.235 1.498.779 (1.233.544)

(9) Attività finanziarie correnti

Le Attività finanziarie correnti ammontano alla data del 31 dicembre 2021 a 57.786 migliaia di Euro; si sottolinea che in questa voce confluisce sia la somma depositata nell'Escrow Account, relativo all'operazione di cessione della Divisione Oil&Gas, pari a 9.260 migliaia di Euro, sia il relativo fondo, essendo soggetto al vincolo di indisponibilità secondo gli accordi sottoscritti con l'Acquirente, che pareggia totalmente tale attività finanziaria.

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2021 Saldo al 31/12/2020 Variazioni
Trevi S.p.A. 17.383.037 17.383.037
Soilmec S.p.A. 40.247.782 38.547.782 1.700.000
Trevl Geos 1.641.860 (1.641.860)
Trevi Cimentaciones y Consolidaciones SA 154.841 154.841
Immobiliare SIAB 48.290 (48.290)
TOTALE 57.785.660 57.620.969 164.691

(10) Disponibilità liquide

Le disponibilità liquide ammontano alla data del 31 dicembre 2021 a 1.552 migliaia di Euro, con un decremento di 1.262 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente.

Nella tabella seguente i dettagli di tale voce:

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2021 Saldo al 31/12/2020 Variazioni
Depositi bancari 1.482.425 2.789.948 (1.307.523)
l Denaro e valori di cassa 69.232 23.529 45.703
TOTALE 1.551.657 2.813.477 (1.261.820)

Sulle disponibilità sopra indicate non sono presenti pledge né sussistono vincoli sulla cassa.

(11) PATRIMONIO NETTO

Le variazioni del patrimonio netto della Società sono riportate nel relativo prospetto contabile e nella seguente tabella:

DESCRIZIONE Capitale
Sociale (al
netto di
riduzione
per azioni
proprie)
Riserva
sovrapprezio
azioni
Riserva
Legale
Riserva
per
Azioni
proprie
Riserva
Straordinarl
a
Riserva
ાજરી
Riserva
Fair Value
Riserva
IAS 19
Riserva
IFRS 9
Utili (perdite)
accumulati
Risultato
dell'esercizio
Totale
Patrimonio
Netto
Saldo al
01/01/2020
82.289.63
114.480.296 8.353.039 (736.078 15.005.515 693.90 (1.524.585 11.654 (3.051.157 (437.123.294 (47.831.469) (268.632.546
Destinazione
dell'Utile e delle
riserve
(47.831.469) 47.831.469
Aumento di capitale 15.083.92 135,755,293 (2.947.485) 1 894 118 149.785.848
Altre variazioni 1,328,234 1,328,234
Utile / (Perdita)
complessiva
14.220 246.035.967 246.050.187
Saldo al
31/12/2020
97.373.55
4
250.235.589 8.353.039 (736.078 12.858.031 693.90
1
1.697.767 25,874 (3.051.157 (484.954.763 246.035.967 128,531,723
Saldo al
01/01/2021
97.373.55
4
250.235.589 8.353.039 (736.078 12.858.031 693.90
1
1.697.767 25.874 (3.051.157 (484.954.763 246.035.967 128.531.723
Destinazione
dell'Utile e delle
riserve
(237.182.438 11-121-67
2
(12,858,031) 484.954.763 (246.035.967
Aumento di capitale
Altre variazioni
Utile / (Perdita)
complessiva
(31:311 (23.293.269) (23.324.880)
Saldo al
31/12/2021
97.373.55
4
13.053.151 19.474.71
1
(736,078 11 693.90
1
1.697.767 (5.437) (3.051.157 (0) (23.293.569) 105.206.844

-Capitale Sociale:

La Società ha emesso n. 150.855.693 azioni di cui detiene come azioni proprie n.20 azioni. Al 31 dicembre 2021 il capitale sociale della Società, interamente sottoscritto e versato, è pari a 97.374 migliaia di Euro.

-Riserva Sovrapprezzo azioni:

Ammonta al 31 dicembre 2021 a 13.053 migliaia di Euro (250.236 migliaia di Euro al 31 dicembre 2020). La movimentazione di tale riserva deriva da una riallocazione delle riserve avvenuta a seguito dell'adempimento della delibera di destinazione del risultato della Società.

-Riserva Legale:

La riserva legale rappresenta la parte di utili che, secondo quanto disposto dall'art. 2430 del codice civile, non può essere distribuita a titolo di dividendo. Al 31 dicembre 2021 il valore di tale riserva ammonta a 19.475 migliaia di Euro; la movimentazione di tale riserva deriva da una riallocazione delle riserve avvenuta a seguito dell'adempimento della delibera di destinazione del risultato della Società.

-Riserva Azioni Proprie in Portafoglio:

La riserva azioni proprie in portafoglio ammonta alla data del 31 dicembre 2021 a -736 migliaia di Euro, invariata rispetto al 31 dicembre 2020.

-Riserva Straordinaria:

271

La riserva straordinaria, pari a 12.858 migliaia di Euro alla fine dell'esercizio 2020, alla data del 31 dicembre 2021 è stata integralmente utilizzata a copertura delle perdite accumulate pregresse.

-Riserva transizione IAS:

La riserva ammonta alla data del 31 dicembre 2021 a 694 migliaia di Euro e non ha subito variazioni nel corso dell'esercizio.

-Riserva Fair Value:

La riserva ammonta alla data del 31 dicembre 2021 a 1.698 migliaia di Euro, invariata rispetto all'esercizio precedente

-Riserva IAS 19:

La riserva ammonta alla data del 31 dicembre 2021 a circa 5 migliaia di Euro, con una variazione di circa 31 migliaia di Euro rispetto al 31 dicembre 2020.

-Riserva IFRS 9:

La riserva ammonta alla data del 31 dicembre 2021 è negativa per 3.051 migliaia di Euro, e non ha subito variazioni rispetto al 31 dicembre 2020.

-Utili/(perdite) accumulati:

La posta, al 31 dicembre 2021 è stata completamente azzerata (negativa per 484.955 migliaia di Euro al 31 dicembre 2020) utilizzando l'utile del periodo precedente, la Riserva Sovrapprezzo azioni e la Riserva Straordinaria, come da movimentazione esposta nella relativa tabella.

-Risultato dell'esercizio

Il risultato dell'esercizio 2021 evidenzia una perdita pari a -23.294 migliaia di Euro, rispetto all'esercizio precedente, in cui il risultato si era attestato ad un utile pari a 246.036 migliaia di Euro; si rimanda all'apposito paragrafo "Andamento della Capogruppo" nel Bilancio Consolidato.

Ai sensi dell'art. 2427 comma 1 n. 7 bis si dà dettaglio delle voci di Patrimonio Netto per origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità:

Capitale Sociale Saldo al 31/12/2021 Possibilità di
utilizzazione
Distribuibilità Riepilogo utilizzo
Capitale Sociale 97.373.554
Riserva Sovrapprezzo Azioni 13.053.151 B 13.053.151
Riserva Legale 19.474.711 B 19.474.711
Riserva Straordinaria . • B
Riserva differenza cambi positiva B
Altre Riserve (664.926) B (664.926)
Utili (Perdite) Accumulati = B (O)

Riserva per azioni proprie (736.078) 0 (736.078)
Utile / (Perdita) complessiva (23.293.569)
TOTALE 105.206.844

Possibilità di utilizzazione

A) Per aumento di capitale B) Per copertura perdite C) Per distribuzione ai soci

Risultato dell'esercizio

La perdita risultante dal bilancio dell'esercizio di TREVI - Finanziaria Industriale S.p.A., terminato al 31 dicembre 2021, ammonta a Euro -23.293.569. Si propone all'Assemblea dei Soci di coprire la perdita dell'esercizio 2021 utilizzando integralmente la Riserva Sovrapprezzo Azioni per Euro 13.053.151 e per la parte residua, pari a Euro 10.240.418, la Riserva Legale che, a seguito di questo utilizzo passerebbe da Euro 19.474.711 a Euro 9.234.293.

PASSIVITA'

PASSIVITA' NON CORRENTI

(12) Finanziamenti a lungo termine

I finanziamenti a lungo termine ammontano alla data del 31 dicembre 2021 a 4.634 migliaia di Euro, con un decremento rispetto al 31 dicembre 2020 per circa 26 migliaia di Euro:

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2021 Saldo al 31/12/2020 Variazioni
Finanziamenti M/L termine - quota a lungo 4.634.431 4.660.235 (25.804)
TOTALE 4.634.431 4.660.235 (25.804)

(13) Debiti verso altri finanziatori a lungo termine

I debiti verso altri finanziatori a lungo termine ammontano alla data del 31 dicembre 2021 a 61.219 migliaia di Euro, con un decremento di 2.499 migliaia di Euro rispetto alla stessa data dell'esercizio precedente in cui si attestavano a 63.718 migliaia di Euro; nella tabella seguente sono elencati i relativi dettagli:

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2021 Saldo al 31/12/2020 Variazioni
Debiti verso Caterpillar Financial S.A. 8.615.054 9.495.608 (880.554)
Prestito obbligazionario 50.000.000 50.000.000
Debiti verso società di leasing 2.603.689 4.221.973 (1.618.284)
E-MARKET
CERTIFIED
TOTALE 61.218.743 63.717.581
-------- ------------ ------------ --

Si segnala che al 31/12/2021 i parametri finanziari previsti dal regolamento del Prestito Obbligazionario "Trevi Finanziaria Industriale 2014-2024" sono stati rispettati.

I termini e le condizioni dei finanziamenti in essere sono i seguenti:

31/12/2021
In migliaia di euro Valuta Spread Indicizzazione Anno Valore Valore
scadenza nominale Contabile
Prestiti obbligazionari non garantiti Euro 2,00% 2024 50.000 50.000
Finanziamento bancario non garantito Euro 2,00% 2024 84.726 84.726
Finanziamenti bancari non garantiti non correnti Euro 2,00% 2025 4.660 4.660
Escussioni/Rientri su Finanziamenti Bancari Euro = 0 0
Totale passività onerose 139.386 139,386

(14) Passività per strumenti finanziari derivati a lungo termine

Al 31 dicembre 2021, in linea anche con l'esercizio precedente, la Società non presenta strumenti finanziari derivati a lungo termine.

(15) Passività fiscali per imposte differite

Le passività fiscali per imposte differite ammontano alla data del 31 dicembre 2021 a 650 migliaia di Euro, con un decremento di 331 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente, in cui si attestavano a 981 migliaia di Euro.

Di seguito viene riportato il dettaglio delle voci componenti il saldo:

DESCRIZIONE 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
F.do imposte esercizi precedenti 346.321 (346.321)
Differenze cambi non realizzate 649.624 634.390 15.235
TOTALE 649.624 980.711 (331.086)

Ai fini di una migliore rappresentazione il fondo imposte esercizi precedenti è stato riclassificato dalla voce "Passività fiscali" per imposte differite alla voce "Fondi per rischi ed oneri".

(16) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro

La posta accoglie la stima della passività, determinata sulla base di tecniche attuariali, relativa al trattamento economico da corrispondere ai dipendenti all'atto della cessazione del rapporto di lavoro.

I benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro ammontano alla data del 31 dicembre 2021 a 636 migliaia di Euro, con un decremento di circa 60 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente.

Nella tabella seguente vengono dettagliate le variazioni di tale voce relativamente all'esercizio 2021:

DESCRIZIONE Saldo al
31/12/2020
Quota
maturata e
stanziata a
conto
economico
Quota
trasferita ad
altre società
ed acconti
liquidati
Movimenti a
favore di fondi
pensionistici
integrativi ed
altre var.
Quota a
Riserva Fair
Value
Saldo al
31/12/2021
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di
avoro
695.344 281.742 (108.961) (201.160) (31.312) 635.652

Le ipotesi principali usate nel determinare l'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto, come precedentemente illustrato nel paragrafo relativo ai principi contabili adottati, sono qui di seguito illustrate:

31/12/2021 31/12/2020
% %
Tasso annuo tecnico di attualizzazione 0.98% 0,34%
Tasso di inflazione 1,70% 1,00%
Tasso annuo incremento TFR 2,50% 2,50%
Turnover 15,00% 15,00%

(17) Fondo per rischi ed oneri

Il fondo ammonta a 14.576 migliaia di Euro, con un incremento di circa 3.612 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente.

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2021 Saldo al 31/12/2020 Variazioni
Fondi per rischi ed oneri 14.575.582 10.963.781 3.611.801
TOTALE 14.575.582 10.963.781 3.611.801

Il saldo è costituito principalmente da un fondo rischi pari a circa 8.839 migliaia di Euro dovuto al rischio che venga richiesto alla società il riconoscimento del debito da escussione di garanzie, come meglio specificato nel proseguio della trattazione, da oneri futuri relativi all'accollo delle posizioni riconducibili alla Water Division conseguenti alla cessione della Divisione Oil & Gas per 2.823

migliaia di Euro, da accantonamenti relativi al fondo garanzie finanziarie prestate a società del Gruppo effettuati in ottemperanza del principio contabile IFRS 9 per 1.015 migliaia di Euro, e da premi e da oneri relativi al piano di incentivazione di lungo termine per 1.552 migliaia di Euro; il piano, approvato dall'Assemblea dei soci in data 30 dicembre 2020, è articolato su tre cicli annuali, ed ha per oggetto un premio in denaro e l'assegnazione gratuita, nella misura di un'azione gratuita della Società per ciascun diritto maturato, subordinando tale incentivo al raggiungimento di determinati obiettivi di performance ed alla permanenza del beneficiario in azienda. Si rimanda a quanto riportato alla nota (33) rettifiche di valore di attività finanziarie.

Nel secondo semestre 2021, è avvenuta un'escussione di garanzie relative a contratti di fornitura sottoscritti tra Drillmec S.p.A. e Iraqi Drilling Company, che ha comportato le seguenti azioni: In data 11 agosto 2021, la Società ha depositato ricorso ex art. 700 c.p.c. introduttivo del procedimento Trib. Milano nei confronti di Iraqi Drilling Company ("IDC"), Trade Bank of Iraqi ("TBI"), Intesa Sanpaolo S.p.A., UniCredit S.p.A., Deutsche Bank S.p.A. e Drillmec S.p.A. ("Drillmec").

In tale sede, la Società ha chiesto l'inibitoria del pagamento di nove garanzie bancarie autonome a prima richiesta del valore complessivo di Euro 8.964.757,79, rilasciate da TBI, e delle relative nove controgaranzie rilasciate da Deutsche Bank S.p.A., UniCredit S.p.A. e Intesa Sanpaolo S.p.A.

Tali garanzie e controgaranzie erano state originariamente emesse dalle banche su richiesta di Drillmec - all'epoca facente parte della divisione Oil&Gas del gruppo di società riferibili alla Società, ceduta al gruppo indiano MEIL il 31 marzo 2020 - in relazione a nove contratti stipulati con IDC, controllata dal Ministero del Petrolio iracheno, per la fornitura di attrezzature per la perforazione del suolo e delle relative componenti di ricambio.

In data 9-10 agosto 2021 le banche controgaranti hanno dato notizia alla Società della richiesta di escussione delle garanzie a prima richiesta da parte di IDC e delle relative controgaranzie da parte di TBI, avanzando pretese di rivalsa anche nei confronti della Società. Per tale ragione, nell'ambito del procedimento ex art. 700 c.p.c., la Società ha chiesto al Tribunale anche di inibire qualsiasi rivalsa delle banche controgaranti nei confronti della Società.

Con decreto pubblicato il 13 agosto 2021, emesso inaudita altera parte, il Tribunale di Milano ha sospeso provvisoriamente l'escussione delle garanzie e delle controgaranzie oggetto di causa. Successivamente, con ordinanza del 22 ottobre 2021, il Giudice ha revocato il proprio decreto inaudita altera parte e ha rigettato il ricorso della Società.

A vverso tale ordinanza, la Società ha proposto reclamo ex art. 669- terdecies c.p.c. in data 28 ottobre 2021, successivamente rigettato con ordinanza del 28 gennaio 2022.

276

A seguito del deposito del reclamo, Deutsche Bank S.p.A., UniCredit S.p.A. e Intesa Sanpaolo S.p.A. hanno pagato a TBI gli importi oggetto delle controgaranzie. Per quanto noto, Intesa Sanpaolo S.p.A., che aveva emesso una controgaranzia per USD 144.800,00, si è soddisfatta in via di regresso sui conti di Drillmec.

Sempre in relazione ai fatti sopradescritti, MEIL (a cui il Gruppo Trevi ha ceduto nel marzo 2020 la totalità delle partecipazioni detenute in Drillmec) afferma di aver diritto a vedersi corrispondere dalla Società l'importo delle garanzie escusse da TBI, pari a circa 9 milioni di Euro. Tuttavia, le richieste di MEIL sono state contestate dalla Società in quanto dalla stessa ritenute infondate.

Fermo restando che la citata controversia si trova in uno stadio embrionale, la Società ritiene che la vicenda origini da un'escussione palesemente fraudolenta da parte di IDC, dalla quale pertanto non sussistano obblighi di indennizzo in capo alla Società. Ciononostante, nell'ambito delle interlocuzioni che la Società sta conducendo con Unicredit S.p.A. e con Deutsche Bank S.p.A. in merito alla Nuova Manovra Finanziaria, alla luce delle richieste avanzate nel contesto dell'impostazione di detta manovra esistendo un rischio che venga richiesto alla Società il riconoscimento del debito che potrebbe derivare da tali escussioni stante il potenziale ruolo di controgarante, la Società ha prudentemente accantonato a fondo rischi un ammontare pari a Euro 8.838.603,41

(17.1) Altre passività a lungo termine

La voce include la valutazione al fair value al 31 dicembre 2021 del loyalty warrant emesso in sede di aumento di capitale pari a 3.639 migliaia di Euro e per la restante parte, pari a 2.400 migliaia di Euro, riconducibili alle indennità riconosciute in via transattiva in favore di alcuni ex amministratori della Società, nel contesto degli accordi raggiunti con la ex controllante THSE, per un importo lordo complessivo pari a 3 milioni di Euro.

PASSIVITA' CORRENTI

(18) Debiti commerciali e altre passività a breve termine

I debiti commerciali e le altre passività a breve termine ammontano alla data del 31 dicembre 2021 a 11.518 migliaia di Euro, con un incremento di 3.657 migliaia di Euro rispetto all'esercizio precedente.

277

Vengono di seguito forniti alcuni dettagli ed informazioni relativi al conto economico dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021.

(24) Ricavi delle vendite e delle prestazioni

I ricavi delle vendite e delle prestazioni ammontano a 11.267 migliaia di Euro contro 13.906 migliaia di Euro del 2020, con un decremento pari a 2.639; principalmente dovuto al minor volume di noleggi avvenuto nel corso del 2021 a causa del rallentamento delle attività in alcune società controllate; la composizione per natura di tali ricavi è la seguente:

DESCRIZIONE 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Ricavi per noleggio attrezzature 1.253.731 2.621.837 (1.368.106)
Ricavi per commissioni su garanzie 1.723.786 2.209.059 (485.274)
Ricavi per prestazioni di servizi ad imprese controllate 8.289.250 9.075.312 (786.062)
TOTALE 11.266.767 13.906.209 (2.639.442)

Di seguito si fornisce la composizione per area geografica dei ricavi delle vendite e delle prestazioni:

RIPARTIZIONE GEOGRAFICA 31/12/2021 % 31/12/2020 %
Italia 7.712.346 68,45% 9.244.380 66,48%
Europa (esclusa Italia) 692.842 6,15% 509.936 3,67%
U.S.A. e Canada 374.358 3,32% 748.290 5,38%
America Latina 394 931 3,51% 746.245 5,37%
Africa 14.788 0,13% 5.306 0,04%
Medio Oriente e Asia 899 405 7,98% 1.898.399 13,65%
Estremo Oriente 1.178.097 10,46% 753.653 5,42%
TOTALE 11.266.767 100% 13.906.209 100%

I ricavi sono stati quasi esclusivamente realizzati con società del Gruppo, e come indicato in tabella hanno riguardato attività di noleggio di attrezzature, servizi di direzione e supporto di natura gestionale ed amministrativa, la gestione del servizio delle risorse umane, la gestione del servizio informatico, comprensivo dei diritti all'utilizzo del software di gestione integrata d'impresa, e la gestione del servizio di comunicazione di Gruppo.

(25) Altri ricavi operativi

Gli altri ricavi operativi ammontano a 1.357 migliaia di Euro contro i 1.694 migliaia di Euro del 2020, con un decremento pari a 338 migliaia di Euro; nella tabella seguente il dettaglio di tale voce:

DESCRIZIONE 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Affitti Attivi 15.953 113.506 (97.554)
Recupero spese 1.024.185 674.079 350.106
Plusvalenze da alienazione cespiti 49.998 110.917 (60.919)
Sopravvenienze attive 94.250 300.620 (206.370)
Rimborsi assicurativi 0 488.838 (488.838)
Altri 172.725 6.663 166.062
TOTALE 1.357.110 1.694.623 (337.513)

La voce "Affitti attivi" si riferisce principalmente all'addebito alle controllate Trevi S.p.A. ed a Soilmec S.p.A. degli uffici in Cesena (FC), mentre la voce "Recupero spese" si riferisce principalmente a recuperi di costi sostenuti a vario titolo dalla Società a favore delle sue controllate.

(26) Materie prime e di consumo

I costi per materie prime e di consumo ammontano a circa 80 migliaia di Euro, contro 74 migliaia di Euro del 2020 con un incremento pari a 6 migliaia di Euro.

(27) Costo del personale

I costi del personale ammontano a 6.197 migliaia di Euro contro i 5.579 migliaia di Euro del 2020, con un incremento pari a circa 618 migliaia di Euro; il dettaglio del costo del lavoro è sintetizzato nella seguente tabella:

DESCRIZIONE 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Stipendi 4.398.592 4.362.558 36.033
Oneri sociali 1.516.376 937.442 578.934
Trattamento di fine rapporto 281.742 278.978 2.764
TOTALE 6.196.710 5.578.978 617.732

Si evidenzia, di seguito, la movimentazione di dettaglio registrata nel corso dell'esercizio:

DESCRIZIONE 31/12/2021 Variazioni in
aumento
Variazioni in
diminuzione
31/12/2020
Dirigenti 16 - 14
Impiegati e Quadri 48 19 5 34
TOTALE 64 22 C 48

(28) Altri costi operativi

Gli altri costi operativi ammontano a 14.424 migliaia di Euro contro i 11.140 migliaia di Euro del 2020 con un incremento pari a 3.283 migliaia di euro.

La voce è così composta:

DESCRIZIONE 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Costi per servizi di terzi 10.538.225 9.503.983 1.034.243
Costi per godimento beni di terzi 534.904 148.749 386.155
Oneri diversi di gestione 3.350.919 1.487.473 1.863.446
TOTALE 14.424.048 11.140.205 3.283.843

Gli oneri diversi di gestione tengono conto di 3.000 migliaia di Euro, riconducibili alle indennità già precedentemente descritte, riconosciute in via transattiva in favore di ex amministratori della Società, nel contesto degli accordi raggiunti con la ex controllante THSE.

I costi per servizi di terzi sono così dettagliati:

DESCRIZIONE 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Compensi ad Amministratori 681.264 979.959 (298.694)
Compensi ai Sindaci 135.687 147.437 (11.750)
Telefoniche 518.402 598.791 (80.389)
Prestazioni di terzi, consulenze legali, amministrative e tecniche 5.858.517 4.730.670 1.127.847
Manutenzione CED 2.620.724 2.048.188 572.536
Vitto, Alloggio e Viaggi 18.067 76.988 (58.920)
Assicurazioni 597.841 688.743 (90.902)
Pubblicità inserzioni e comunicazioni 12.918 98.453 (85.535)
Contributi INPS per lavoratori autonomi 35.000 58.452 (23.452)
Servizi bancari 4.800 0 4.800
Altri 55.005 76.302 (21.297)
TOTALE 10.538.225 9.503.983 1.034.243

I costi per servizi sono pari a circa 10.538 migliaia di Euro (9.503 migliaia di Euro nell'esercizio precedente) con un incremento pari a circa 1.034 migliaia di Euro. Per quanto riguaeda la voce relativa a prestazioni di terzi e consulenze l'incremento è principalmente dovuto alle numerose attività consulenziali, principalmente di natura legale e finanziaria, per le quali si rimanda a quanto descritto nel paragrafo "Eventi successivi all'operazione di ristrutturazione".

La voce "Compensi ad Amministratori" è comprensiva anche dei compensi erogati ai Consiglieri come membri dei Comitati per la nomina e remunerazione degli Amministratori, Comitato Controllo Rischi e Comitato Parti correlate.

Per maggiori dettagli si rimanda al successivo paragrafo "Altre Informazioni" sui compensi erogati agli Amministratori e Sindaci.

La spesa per canoni CED e manutenzione si riferisce all'attività svolta da fornitori per la manutenzione e lo sviluppo del Servizio Informatico di Gruppo che è accentrato in capo alla TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A., e che, come precedentemente sottolineato, fa parte dei vari servizi che la Società rende ed addebita alle controllate.

I costi per godimento beni di terzi sono ripartiti come segue:

DESCRIŽIONE 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Noleggio di attrezzature 61.432 37.820 23.612
Canoni licenza uso 407.414 407.414
Affitti passivi 66.058 110.929 (44.871)
TOTALE 534.904 148.749 386.155

I canoni relativi alle licenze d'uso ai fini di una migliore rappresentazione sono stati classificati, rispetto all'esercizio precedente, alla voce costi di godimento beni di terzi.

I dettagli relativi agli oneri diversi di gestione sono riportati nella seguente tabella:

DESCRIZIONE 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Imposte e tasse non sul reddito 223.873 758.809 (534.936)
Altri oneri diversi 3.008.000 301.832 2.706.168
Sopravvenienze passive diverse non deducibili 119.045 426.832 (307.786)
TOTALE 3.350.919 1.487.473 1.863.446

Gli altri oneri diversi, come già descritto precedentemente, tengono conto di 3.000 migliaia di Euro, riconducibili alle indennità già precedentemente descritte, riconosciute in via transattiva in favore di ex amministratori della Società, nel contesto degli accordi raggiunti con la ex controllante THSE.

(29) Ammortamenti

Gli ammortamenti ammontano a 2.430 migliaia di Euro contro i 2.735 migliaia di Euro del 2020, con un decremento pari a 304 migliaia di Euro, come di seguito dettagliato:

DESCRIZIONE 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali 25.312 32.256 (6.944)
Ammortamento delle immobilizzazioni materiali 2.404.963 2.702.908 (297.945)
TOTALE 2.430.275 2.735.164 (304.889)

Ulteriori dettagli sono riportati nel commento alla voce dell'attivo Immobilizzazioni Immateriali e Materiali.

(29.1) Accantonamenti,svalutazioni e utilizzi

Al 31 dicembre 2021 sono state effettuate svalutazioni nette pari a 9.211 migliaia di Euro riconducibili principalmente per 8.839 migliaia di Euro all'accantonamento a fondo rischi già descritto nel paragrafo "(17) Fondo per rischi ed oneri", e per la parte residua al piano di incentivazione a lungo termine ed ai premi previsti per il personale; il fondo svalutazione crediti, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9 ed ad un'analisi in merito alla recuperabilità degli stessi, è stato rilasciato per 313 migliaia di Euro.

DESCRIZIONE Saldo al 31/12/2021 Saldo al 31/12/2020 Variazioni
Accantonamenti (rilasci) per perdite su crediti (313.111) (3.935.596) 3.622.485
Rivalutazioni/ Svalutazioni immobilizz.materiali (82.085) 582.000 (664.085)
Altri accantonamenti 9.606.326 1.559.970 8.046.356
TOTALE 9.211.130 (1.793.626) 11.004.756

(30) Proventi finanziari

I proventi finanziari ammontano a 4.339 migliaia di Euro contro i 281.994 migliaia di Euro del 2020, con un decremento pari a 277.655 migliaia di Euro.

I dettagli di tale voce sono riportati di seguito:

DESCRIZIONE 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Proventi finanziari da crediti iscritti nelle immobilizzazioni 2.656.436 2.439.154 217.282
Proventi finanziari da valutazione al fair value 31.733.860 (31.733.860)
Proventi finanziari da manovra finanziaria 243.543.959 (243.543.959)
Proventi Finanziari diversi 1.683.062 4.277.487 (2.594.425)
TOTALE 4.339.499 281.994.460 (277.654.962)

La voce "Proventi finanziari diversi" accoglie principalmente i proventi finanziari dalla misurazione al fair value del Warrant pari a circa 1.590 migliaia di Euro

(31) Costi finanziari

I costi finanziari ammontano a 13.490 migliaia di Euro contro i 25.980 migliaia di Euro del 2020, con un decremento pari a 12.490 migliaia di Euro, dovuto principalmente alla voce "Oneri derivanti da contabilizzazione Warrant" per 5.229 migliaia di Euro ed al decremento degli interessi verso banche per circa 9.038 migliaia di Euro; si segnala inotre la variazione incrementativa pari a circa 2.267 migliaia di Euro relativa alla contabilizzazione al costo ammortizzato del debito finanziario determinato silla base del tasso di interesse effettivo di mercato desunto alla data di efficacia dell'Accordo di Ristrutturazione.

Nella tabella seguente il dettaglio di tale voce:

DESCRIZIONE 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Interessi verso banche 3.441.992 12.480.886 (9.038.893)
Oneri finanziari da valutazione al CA 6.800.113 4.533.408 2.266.704
Oneri derivanti da contabilizzazione Warrant 0 5.229.370 (5.229.370)
Spese e commissioni su fidejussioni 2.055.312 1.022.907 1.032.405
Interessi passivi verso società di leasing 192.812 1.008.614 (815.802)
Altri oneri finanziari 1.000.000 1.704.747 (704.747)
TOTALE 13.490.229 25.979.932 (12.489.703)

(32) Utili (perdite) derivanti da transazioni in valuta estera

Le transazioni in valuta estera per l'anno 2021 hanno comportato una perdita netta pari a 556 migliaia di Euro, rispetto ad un utile netto pari a 735 migliaia di Euro del 2020, con un peggioramento pari a 1.291 migliaia di Euro.

Descrizione 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
, Utili (Perdite) derivante da transazioni in valuta estera (555.818) 735.451 (1.291.269)
TOTALE (555.818) 735.451 (1.291.269)

(33) Rettifiche di valore ad attività finanziarie

Nel corso dell'esercizio la Società ha effettuato rettifiche di valore ad attività finanziarie per complessivi 5.422 migliaia di Euro, dei quali 5.860 migliaia di Euro si riferiscono all'applicazione dell'IFRS 9 sulle garanzie finanziarie verso società controllate, e 369 migliaia di Euro ad Immobiliare

SIAB, la controllata oggetto di cessione nel corso del 2021. Il differenziale pari a 10.385 migliaia di Euro relativo alla voce "Rettifica di valore" si riferisce al rilascio del fondo garanzie finanziarie ed è dovuto all'andamento sia dei Credit Default Swap (CDS), sia delle Probability of Deafult (PD) che risultano essersi ridotte nel corso del l'esercizio 2021; si segnala inoltre che attualmente si sta utilizzando un nuovo Provider.

DESCRIZIONE 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Svalutazioni Imm Fin non cost Partecipazioni 1.770.617 59.850 1.710.767
Svalutazione di Partecipazioni 368.975 1.178.128 (809.152)
Utilizzo F.do Svalutazione Crediti (1.701.710) (3.224.916) 1.523.206
Rettifica di valore (5.859.700) 4.525.071 (10.384.771)
TOTALE (5.421.818) 2.538.133 (7.959.950)

(34) Imposte sul reddito

L'accantonamento delle imposte sul reddito del periodo è stato calcolato tenendo conto del prevedibile imponibile fiscale. Le imposte sul reddito sono positive ed ammontano complessivamente a 709 migliaia di Euro, contro (4.311) migliaia di Euro del 2020, con un decremento di 5.021 migliaia di Euro principalmente imputabile sia alla minor imposta Irap per 1.534 migliaia di Euro (si ricorda che tale effetto era derivante dall'operazione di cessione del Settore Oil & Gas avvenuto nel corso del primo trimestre 2020), sia da un provento da consolidato fiscale pari a 699 migliaia di Euro; il dettaglio di tale voce è riepilogato nella seguente tabella:

DESCRIZIONE 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Imposta IRES dell'esercizio (699.214) 1.364.506 (2.063.720)
Imposta IRAP dell'esercizio 1.533.664 (1.533.664)
Imposte esercizi precedenti (25.293) (53.078) 27.785
Attività discontinuate (116.745) 116.745
Imposte anticipate 1.416.754 (1.416.754)
Imposte differite 15.235 166.206 (150.971)
TOTALE (709.272) 4.311.307 (5.020.579)

Le imposte correnti sono state calcolate con le aliquote fiscali del 24% per IRES e 4,82% per IRAP; si riporta nella tabella che segue la riconciliazione dell'onere fiscale effettivo con quello teorico:

Riconciliazione Onere Fiscale Teorico / Effettivo
31/12/2021 31/12/2020

Risultato prima delle Imposte (24.002.841) 250.347.274
Imposte calcolate all'aliquota fiscale in vigore (5.760.682) 24,00% 60.083.346 24,00%
Differenze Permanenti 5.036.176 (20,98%) (58.771.918) (23,48%)
Differenze Temporanee 15.234 (0,06%) 1.582.960 0,63%
Attività discontinuate (116.745)
IRAP 1.533.664
Totale Imposte Effettive a Conto Economico 709.272 (2,95%) (4.311.307) (1,72%)

(35) Utile netto

Risultato dell'esercizio

Al 31 dicembre 2021 il risultato netto risulta essere negativo per 23.294 migliaia di Euro (al 31 dicembre 2020 risultava essere positivo per 246.036 migliaia di Euro), il Patrimonio Netto al 31 dicembre 2021 è positivo ed è pari a 105.207 migliaia di Euro (128,5 milioni di Euro al 31 dicembre 2020). L'esercizio 2021 ha segnato un andamento negativo a livello di risultato operativo negativo per a 19.719 migliaia di Euro (risultato operativo dell'esercizio precedente negativo per 643 migliaia di Euro); il risultato netto derivante delle attività in funzionamento risulta essere negativo per 23.294 migliaia di Euro (nell'esercizio precedente era positivo per 249.257 migliaia di Euro)

La Società ha scelto di fornire l'informativa sull'utile per azione esclusivamente nel Bilancio consolidato di Gruppo secondo quanto previsto dallo IAS 33.

Rapporti con parti correlate

La seguente tabella mostra i valori complessivi delle transazioni intercorse nell'esercizio con parti correlate:

Rapporti della Capogruppo con società Controllate al 31/12/2021

Importi espressi in migliaia di Euro

Crediti finanziari a breve termine verso controllate 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Trevi S.p.A. 17.383 17.383 0
Soilmec S.p.A. 40.248 38.548 1.700
Altri 155 1.690 (1.535)

57.786 57.621 । ਦਿੱ
Crediti commerciali ed altri crediti a breve termini verso controllate 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Trevi S.p.A. 19.702 21.220 (1.517)
Soilmec S.p.A. 12.921 13.369 (449)
Altri 17.255 19.557 (2.302)
TOTALE 49.878 54.146 (4.268)
3.912 326
3.912 331
Debiti commerciali ed altri debiti a breve termini verso controllate 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Trevi S.p.A. 10.014 9.385 630
Soilmec S.p.A. 6.911 5.574 1.338
Altri 4.683 4.126 557
TOTALE 21.608 19.084 2.524
Ricavi vendite e prestazioni 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Trevi S.p.A. 4.402 5.877 (1.475)
Soilmec S.p.A. 2.868 2.586 283
Altri 3.842 4.795 (ਰੇਟੋਤ)
TOTALE 11.112 13.257 (2.145)
Consumi di materie prime e servizi esterni 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Trevi S.p.A. 215 197 18
Soilmec S.p.A. 187 460 (273)
Drillmec S.p.A. 0
Petreven S.p.A. 0
Altri 111 17 ਰੋਪੈ
TOTALE 513 674 (161)
Proventi finanziari 31/12/2021 31/12/2020 Variazioni
Trevi S.p.A. 370 666 (296)
Soilmec S.p.A. 911 1.595 (684)
Drillmec S.p.A. 0
Petreven S.p.A. 0
Altri 61 178 (117)
TOTALE 1.342 2.439 (1.097)
291

2 Se

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Relazione della società di revisione indipendente ai sensi degli artt. 14 del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 e 10 del Regolamento (UE) n. 537 del 16 aprile 2014

Agli Azionisti della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A.

Relazione sulla revisione contabile del bilancio d'esercizio

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. (nel seguito anche la "Società"), costituito dai prospetti della situazione patrimoniale e finanziaria al 31 dicembre 2021, del conto economico, del conto economico complessivo, delle variazioni di patrimonio netto e del rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalle note esplicative al bilancio che includono anche la sintesi dei più significativi principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. al 31 dicembre 2021, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/05.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nel paragrafo "Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio" della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto alla Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Incertezza significativa relativa alla continuità aziendale

Si richiama l'attenzione su quanto descritto dagli Amministratori nel paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla

KPMG S p A è una società per azioni di diritto italiano e fa parte del ork KPMG di entità indipendenti affiliate a KPMG International Limiled, società di diritto inglese

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R.E.A. Milano N. 512867 Parlita IVA 00709600159 VAT number !T00709600159
Sede legale: Via Viltor Pisani, 25 20124 Milano MII iTALiA

continuità aziendale" delle note di commento al bilancio d'esercizio, in merito ad eventi e circostanze che indicano l'esistenza di un'incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Società e del Gruppo di continuare ad operare come entità in funzionamento.

L'ottenimento di elementi probativi sufficienti sull'appropriato utilizzo da parte degli Amministratori della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. del presupposto della continuità aziendale ha rappresentato un aspetto chiave della revisione contabile.

Le nostre procedure di revisione hanno incluso:

  • l'analisi del processo di valutazione degli Amministratori relativamente alla capacità della Società e del Gruppo di continuare ad operare come entità in funzionamento;
  • la comprensione e l'analisi di ragionevolezza delle principali ipotesi e assunzioni alla base del piano industriale aggiornato ai fini di estendere il relativo arco temporale al periodo 2022-2026 (il "Nuovo Piano Consolidato");
  • il confronto delle suddette assunzioni con i dati storici della Società e del Gruppo e con informazioni ottenute da fonti esterne, ove disponibili;
  • l'esame delle analisi condotte dagli Amministratori nella valutazione dell'adeguatezza del Nuovo Piano Consolidato al raggiungimento dell'equilibrio finanziario della Società e del Gruppo;
  • l'ottenimento e la comprensione delle analisi effettuate dagli Amministratori relativamente alla stima dei potenziali impatti attesi derivanti dalle attuali tensioni geopolitiche internazionali e dall'evoluzione dell'emergenza sanitaria sul Nuovo Piano Consolidato e, conseguentemente, sulla continuità aziendale;
  • l'analisi delle linee guida della manovra finanziaria trasmessa alle banche in data 9 giugno 2022 (la "Nuova Manovra Finanziaria") e della relativa coerenza con il Nuovo Piano Consolidato;
  • l'analisi delle comunicazioni con le banche finanziatrici indirizzate alla sottoscrizione di un accordo volto a recepire il contenuto della Nuova Manovra Finanziaria;
  • l'analisi dei verbali delle adunanze del Consiglio di Amministrazione;
  • l'analisi degli eventi occorsi successivamente alla data di riferimento del bilancio che forniscano elementi informativi utili sulla continuità aziendale;
  • l'analisi dell'adeguatezza dell'informativa fornita nelle note di commento al bilancio d'esercizio relativamente alla continuità aziendale.

Il nostro giudizio non è espresso con rillievi in relazione a tale aspetto.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio d'esercizio nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

Oltre a quanto descritto nel paragrafo "Incertezza significativa relativa alla continuità aziendale", abbiamo identificato gli aspetti di seguito descritti come aspetti chiave della revisione da comunicare nella presente relazione.

Recuperabilità delle partecipazioni in società controllate e dei crediti finanziari verso società controllate

Note esplicative al bilancio: nota esplicativa "Perdita di valore di attività", nota esplicativa "Uso di stime", nota esplicativa "Impairment test sulle partecipazioni di controllo e valutazione dei crediti finanziari".

Aspetto chiave Procedure di revisione in risposta
all'aspetto chiave
In conseguenza del contesto nel quale la
Società si è trovata ad operare, con
riferimento alle partecipazioni in società
controllate, gli Amministratori hanno
Le procedure di revisione svolte hanno
incluso, anche con il supporto di specialisti
KPMG in materia:
effettuato un test di impairment con l'ausilio
di un esperto esterno, al fine di verificare la
presenza di potenziali perdite di valore.
Inoltre, gli Amministratori hanno valutato la
recuperabilità dei crediti finanziari verso le
medesime società.
Gli Amministratori, per le partecipazioni
verso società controllate riferibili al settore
delle "Fondazioni" (Trevi e Soilmec), hanno
determinato il valore recuperabile calcolando
il valore d'uso sulla base del metodo
dell'attualizzazione dei flussi finanziari attesi.
l ali flussi identificati per società sono inclusi
nel Nuovo Piano Consolidato.
- la comprensione del processo adottato
nella predisposizione del test di
impairment;
- la comprensione del processo adottato
nella predisposizione del Nuovo Piano
Consolidato dal quale sono estratti i
flussi finanziari futuri attesi alla base del
test di impairment e della recuperabilità
dei crediti finanziari;
- l'analisi della ragionevolezza delle
assunzioni adottate dagli Amministratori
nella predisposizione del Nuovo Piano
Consolidato;
Inoltre, gli Amministratori hanno determinato
il valore recuperabile dei crediti finanziari
verso le medesime società controllate sulla
base dei flussi finanziari attesi inclusi nel
citato Nuovo Piano Consolidato.
- il confronto tra i flussi finanziari utilizzati
ai fini del test di impairment e della
recuperabilità dei crediti finanziari e i
tlussi previsti nel Nuovo Piano
Consolidato;
Lo svolgimento del test di impairment e la
valutazione della recuperabilità dei crediti
finanziari richiede un elevato grado di
giudizio, con particolare riferimento alla
stima:
l'esame della ragionevolezza del
modello del test di impairment e delle
relative assunzioni, anche attraverso il
confronto con dati e informazioni esterni;
dei flussi finanziari attesi, che per la loro
determinazione devono tener conto
dell'andamento economico generale e
del settore di appartenenza, nonché dei
flussi di cassa prodotti dai business delle
partecipate negli esercizi passati;
- l'esame degli scostamenti tra le più
recenti situazioni contabili predisposte e
i dati inclusi nel Nuovo Piano
Consolidato e comprensione delle
motivazioni alla base degli stessi;
l'esame dell'appropriatezza
dell'informativa fornita nelle note
esplicative al bilancio d'esercizio in
relazione alle partecipazioni in società
controllate, ai crediti finanziari verso
società controllate ed al test di
impairment.
dei parametri finanziari da utilizzare ai
fini dell'attualizzazione dei flussi sopra
indicati.
Per tali ragioni, abbiamo considerato la
recuperabilità delle partecipazioni di controllo
e dei crediti finanziari riferibili alle medesime
partecipazioni un aspetto chiave dell'attività
di revisione.

Responsabilità degli Amministratori e del Collegio Sindacale della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. per il bilancio d'esercizio

Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/05 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli Amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità della Società di continuare a operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d'esercizio, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli Amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d'esercizio a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Società o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il Collegio Sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria della Società.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio

l nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche degli utilizzatori prese sulla base del bilancio d'esercizio.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio d'esercizio, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno della Società;

  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli Amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti a una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli Amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull'eventuale esistenza di un'incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Società di continuare a operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che la Società cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio d'esercizio nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio d'esercizio rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati a un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le relative misure di salvaguardia.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate ai sensi dell'art. 10 del Regolamento (UE) 537/14

L'Assemblea degli Azionisti della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. ci ha conferito in data 15 maggio 2017 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio e consolidato della Società per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'art. 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 537/14 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Società nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio d'esercizio espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al Collegio Sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'art. 11 del citato Regolamento.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio sulla conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815

Gli Amministratori della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. sono responsabili per l'applicazione delle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF - European Single Electronic Format) al bilancio d'esercizio, da includere nella relazione finanziaria annuale.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) 700B al fine di esprimere un giudizio sulla conformità del bilancio d'esercizio alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio è stato predisposto nel formato XHTML in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815.

Giudizio ai sensi dell'art. 14, comma 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10 e dell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98

Gli Amministratori della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione sul governo societario e gli assetti proprietari della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. al 31 dicembre 2021, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio d'esercizio e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98, con il bilancio d'esercizio della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. al 31 dicembre 2021 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio d'esercizio della Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. al 31 dicembre 2021 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'art. 14, comma 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Bologna, 20 luglio 2022

KPMG S.p.A.

Gianluca Geminiani Soelo

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