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Trevi Fin Industriale

Quarterly Report Sep 30, 2022

4302_10-q_2022-09-30_4dcb2535-a3c6-4375-a95c-48de4caa6c12.pdf

Quarterly Report

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Gruppo Trevi

Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022

(con relativa relazione della società di revisione)

KPMG S.p.A. 30 settembre 2022

TREVI – Finanziaria industriale S.p.A.

Relazione Finanziaria al 30 giugno 2022

TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A. Sede Sociale Cesena (FC) – Via Larga 201 – Italia Capitale Sociale Euro 97.475.554 i.v. R.E.A. C.C.I.A.A. Forlì – Cesena N. 201.271 Codice Fiscale, P. IVA e Registro delle Imprese di Forlì – Cesena: 01547370401 Sito Internet: www.trevifin.com

COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI SOCIETARI

Alla data della redazione della presente relazione, a seguito dell'Assemblea dei Soci dell'11 agosto 2022, la composizione degli organi sociali è la seguente:

PRESIDENTE

Pierpaolo Di Stefano

AMMINISTRATORE DELEGATO

Giuseppe Caselli

CONSIGLIERI DI AMMINISTRAZIONE

Davide Manunta (non esecutivo) Manuela Franchi (non esecutivo e indipendente) Sara Kraus (non esecutivo e indipendente) Elisabetta Oliveri (non esecutivo e indipendente) Alessandro Piccioni (non esecutivo e indipendente) Cristina De Benetti (non esecutivo e indipendente) Anna Zanardi (non esecutivo e indipendente) Bartolomeo Cozzoli (non esecutivo e indipendente) Davide Contini (non esecutivo e indipendente)

COLLEGIO SINDACALE

Sindaci effettivi Marco Vicini (Presidente) Francesca Parente Mara Pierini

ALTRI ORGANI SOCIALI

Comitato per la nomina e remunerazione degli Amministratori Anna Zanardi (Presidente) Bartolomeo Cozzoli Alessandro Piccioni

Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità Manuela Franchi (Presidente)

Elisabetta Oliveri Davide Manunta

Direttore Amministrazione Finanza e Controllo

Massimo Sala Nominato dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari con delibera del Consiglio di Amministrazione del 11 agosto 2022.

Società di Revisione

KPMG S.p.A.

Nominata in data 15 maggio 2017 ed in carica fino alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025.

Comitato per il controllo delle Parti Correlate

Cristina De Benetti (Presidente) Sara Kraus Davide Contini

Organismo di Vigilanza Modello Organizzativo 231/01

Floriana Francesconi (Presidente) Yuri Zugolaro Matteo Tradii1 1 Il 15 settembre 2022 il dott. Tradii ha lasciato il Gruppo.

Il Gruppo Trevi è leader mondiale nell'ingegneria del sottosuolo a 360 gradi (fondazioni speciali, consolidamenti del terreno, recupero siti inquinati), nella progettazione e commercializzazione di tecnologie specialistiche del settore e nella realizzazione di parcheggi multipiano sotterranei automatizzati. Fondato a Cesena nel 1957, il Gruppo conta 67 società e, per il tramite di dealer e distributori, è presente in oltre 90 Paesi. Fra le principali caratteristiche del Gruppo Trevi ci sono l'internazionalizzazione e l'integrazione e l'interscambio continuo tra le due divisioni di cui si compone: la Divisione Trevi, che realizza opere di fondazioni speciali e consolidamenti di terreni per grandi interventi infrastrutturali (metropolitane, dighe, porti e banchine, ponti, linee ferroviarie e autostradali, edifici industriali e civili), e la Divisione Soilmec, che progetta, produce e commercializza macchinari, impianti e servizi per l'ingegneria del sottosuolo. La capogruppo Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A. (TreviFin) è quotata alla Borsa di Milano dal mese di luglio 1999. TreviFin rientra nel comparto Euronext Milan che, a seguito alle attività di rebranding dei mercati susseguenti alle operazioni di acquisizione del gruppo Borsa Italiana da parte di Euronext N.V., sostituisce la vecchia dizione di MTA

Relazione sull'andamento della gestione al 30 giugno 2022

Nota metodologica

Nel prosieguo della presente Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione sono riportate informazioni relative ai ricavi, alla redditività, alla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo Trevi al 30 giugno 2022.

Salvo ove diversamente indicato, tutti i valori sono espressi in migliaia. I confronti nel documento sono stati effettuati, per le poste patrimoniali, rispetto al 31 dicembre dell'esercizio precedente, mentre per le poste economiche il valore è stato confrontato con il relativo valore al semestre chiuso il 30 giugno 2021. Si precisa che le eventuali differenze rinvenibili in alcune tabelle sono dovute agli arrotondamenti dei valori espressi in migliaia di Euro. La società Capogruppo Trevi - Finanziaria Industriale S.p.A. è indicata con la sua denominazione sociale completa o semplicemente definita Trevifin o Società; il Gruppo facente capo alla stessa è nel seguito indicato come Gruppo Trevi o semplicemente definito il Gruppo.

Si specifica, inoltre, che il bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto sulla base dei saldi di apertura risultanti dal bilancio al 31 dicembre 2021, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 29 giugno 2022.

Principi contabili di riferimento

La Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2022 è stata redatta in ottemperanza a quanto disposto dall'articolo 154 ter. C.5. del D.lgs 58/98 – T.U.F. – e successive modificazioni ed integrazioni – ed in osservanza dell'articolo 2.2.3. del Regolamento di Borsa.

I principi contabili di riferimento, i principi di consolidamento ed i criteri di valutazione per la redazione della Relazione finanziaria semestrale sono conformi ed omogenei a quelli utilizzati per la redazione del Rapporto annuale al 31 dicembre 2021, disponibile sul sito www.trevifin.com, alla sezione "Investor Relations".

I principi contabili utilizzati dalla Capogruppo e dal Gruppo sono rappresentati dagli "International Financial Reporting Standards" adottati dall'Unione Europea ed in applicazione D.Lgs 38/2005 e dalle altre disposizioni CONSOB in materia di bilancio, secondo il criterio del costo (ad eccezione che per gli strumenti finanziari derivati, per gli strumenti finanziari qualificati per essere valutati al fair value, valutati al valore corrente) nonché nel presupposto della continuità aziendale.

Conto economico consolidato riclassificato

Gli schemi di conto economico del Gruppo, presenti nel prosieguo della presente Relazione degli amministratori sull'andamento della gestione, sono stati riclassificati secondo modalità di presentazione ritenute dal management utili a rappresentare indicatori intermedi di redditività quali Valore della Produzione, Margine Operativo Lordo (EBITDA), Risultato Operativo (EBIT).

Alcuni dei sopracitati indicatori intermedi di redditività non sono identificati come misura contabile nell'ambito dei Principi Contabili IFRS adottati dall'Unione Europea e pertanto la determinazione quantitativa di tali indicatori potrebbe non essere univoca. Tali indicatori costituiscono una misura utilizzata dal management per monitorare e valutare l'andamento operativo del Gruppo. Il management ritiene che tali indicatori siano un importante parametro per la misurazione della performance operativa in quanto non influenzati dagli effetti dei diversi criteri di determinazione degli imponibili fiscali, dall'ammontare e caratteristiche del capitale impiegato nonché dalle relative politiche di ammortamento. Il criterio di determinazione di tali indicatori applicato dal Gruppo potrebbe non essere omogeneo con quello adottato

da altri gruppi o società e, pertanto, il loro valore potrebbe non essere comparabile con quello determinato da questi ultimi.

Di seguito vengono esposti i principali dati economico-patrimoniali del Gruppo Trevi al 30 giugno 2022:

Principali risultati economici consolidati

(in migliaia di Euro) 30/06/2022 30/06/2021 Variazione Variazione %
Ricavi Totali 236.125 216.453 19.672 9%
EBITDA Ricorrente 23.087 19.999 3.089 15%
EBITDA 21.022 18.678 2.345 13%
Risultato Operativo (EBIT) (80) (4.455) 4.375 n.a.
Risultato netto da attività in funzionamento (18.385) (28.531) 10.147 36%
Risultato netto da attività discontinuate 0 0 0
Risultato netto dell'esercizio (18.385) (28.531) 10.147 36%
Risultato netto di Gruppo (19.776) (29.249) 9.473 32%

Portafoglio lavori ed ordini acquisiti

(in migliaia di Euro) 30/06/2022 31/12/2021 Variazione Variazione %
Portafoglio lavori 633.100 454.593 178.507 39%
(in migliaia di Euro) 1° semestre 2022 1° semestre 2021 Variazione Variazione %

Posizione finanziaria netta del Gruppo Trevi

(in migliaia di Euro) 30/06/2022 31/12/2021 Variazione Variazione %
Posizione finanziaria netta totale (274.561) (251.806) -22.755 -9%

Organico di Gruppo

30/06/2022 31/12/202
1
Variazione Variazione %
Numero dipendenti 3.107 3.218 (111) -3%

I ricavi totali nel primo semestre 2022 ammontano a circa 236,1 milioni di Euro, rispetto ai 216,5 milioni di Euro del 30 giugno 2021, in aumento per circa 19,7 milioni di Euro (+9%).

Gli indicatori EBITDA ricorrente ed EBITDA al 30 giugno 2022 sono pari, rispettivamente, a circa 23,1 e 21 milioni di Euro.

L'EBIT al 30 giugno 2022 è pari a -0,08 milioni di Euro, in miglioramento di 4,4 milioni di Euro rispetto al primo semestre 2021 (-4,5 milioni di Euro).

Il risultato netto di pertinenza del Gruppo al 30 giugno 2022 è pari a -19,8 milioni di Euro (-29,2 milioni di Euro nel primo semestre 2021).

Il portafoglio lavori al 30 giugno 2022 è pari a 633,1 milioni di Euro (al 31 dicembre 2021 era pari a 454,6 milioni di euro). Gli ordini acquisiti nel primo semestre 2022 sono pari a circa 391,3 milioni di Euro, in aumento di circa 71,8 milioni rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente (+22%).

La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo al 30 giugno 2022 è pari a 274,6 milioni di Euro, in aumento di 22,8 milioni di Euro rispetto ai 251,8 milioni di Euro registrati al 31 dicembre 2021.

Nel corso del primo semestre 2022 il Gruppo Trevi ha proseguito lungo il proprio percorso di rilancio nonostante il contesto generale influenzato dall'inflazionamento dei costi e dalle problematiche alla catena di fornitura indotte dalla guerra in Ucraina. Le misure per il contrasto della pandemia da COVID-19 hanno continuato ad essere adottate in coerenza con le disposizioni in essere vigenti sul territorio nazionale e nei paesi in cui il Gruppo opera, in un contesto generale di progressivo miglioramento: la gestione del rischio COVID-19 è diventata a tutti gli effetti un processo interamente incorporato nel Sistema di Gestione Salute e Sicurezza ISO45001 implementato dal Gruppo Trevi.

Si ricorda che nel corso del periodo la capogruppo Trevifin sta continuando la gestione delle trattative con le proprie banche finanziatrici resesi necessarie a fronte del mancato rispetto di uno dei parametri finanziari previsti al 31 dicembre 2020 dall'Accordo di Ristrutturazione (come infra definito).

A tale riguardo si rimanda al paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale"

Di seguito si riporta l'andamento del titolo Trevi Finanziaria Industriale in Borsa

Si riportano di seguito i prospetti riclassificati di conto economico consolidato, della Situazione patrimoniale-finanziaria e della Posizione Finanziaria netta.

(In migliaia di Euro) 30/06/2022 30/06/2021 Variazioni
RICAVI TOTALI 236.125 216.453 19.672
Variazioni delle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione 7.078 4.015 3.063
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 4.234 7.609 (3.375)
VALORE DELLA PRODUZIONE (1) 247.437 228.077 19.360
Consumi di materie prime e servizi esterni (2) (162.663) (145.526) (17.137)
VALORE AGGIUNTO (3) 84.774 82.551 2.223
Costo del personale (61.687) (62.552) 865
EBITDA RICORRENTE (4) 23.087 19.999 3.088
Oneri straordinari di ristrutturazione (2.065) (1.321) (744)
EBITDA (5) 21.022 18.678 2.344
Ammortamenti (14.990) (17.745) 2.755
Accantonamenti e svalutazioni (6.113) (5.388) (725)
RISULTATO OPERATIVO (EBIT) (6) (81) (4.455) 4.374
Proventi / (Oneri) finanziari (7) (7.089) (10.090) 3.001
Utili / (Perdite) su cambi (4.682) (2.526) (2.156)
Rettifiche di valore di attività finanziarie (402) 21 (423)
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (12.254) (17.050) 4.796
Imposte sul reddito (6.131) (11.481) 5.350
RISULTATO NETTO (18.385) (28.531) 10.146
Attribuibile a:
Azionisti della Capogruppo (19.776) (29.249) 9.473
Interessi di minoranza 1.391 718 (673)
RISULTATO NETTO (18.385) (28.531) 10.146

1 Il valore della produzione comprende le seguenti voci di bilancio: ricavi delle vendite e prestazioni, incrementi di immobilizzazioni per lavori interni, altri ricavi operativi e la variazione delle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione

2La voce "Consumi di materie prime e servizi esterni" comprende le seguenti voci di bilancio: materie prime e di consumo, variazione rimanenze materie prime, sussidiarie, di consumo e merci, ed altri costi operativi non comprensivi degli oneri diversi di gestione. Tale voce è esposta al netto degli oneri non ricorrenti.

3 Il Valore aggiunto è la somma del valore della produzione, dei consumi di materie prime e servizi esterni e degli oneri diversi di gestione.

4L'EBITDA ricorrente rappresenta l'EBITDA normalizzato eliminando dal calcolo dell'EBITDA i proventi e gli oneri straordinari e/o non ricorrenti nella gestione.

5L'EBITDA (Margine Operativo Lordo) è un indicatore economico non definito negli IFRS, adottati dal Gruppo Trevi a partire dal bilancio consolidato al 31 dicembre 2005. L'EBITDA è una misura utilizzata dal management di Trevi per monitorare e valutare l'andamento operativo del Gruppo. Il management ritiene che l'EBITDA sia un importante parametro per la misurazione della performance del Gruppo in quanto non è influenzato dalla volatilità dovuta agli effetti dei diversi criteri di determinazione degli imponibili fiscali, dall'ammontare e caratteristiche del capitale impiegato nonché dalle relative politiche di ammortamento. Alla data odierna (previo approfondimento successivo connesso alle evoluzioni delle definizioni di misuratori alternativi delle performance aziendali) l'EBITDA (Earnings before interests, taxes, depreciation and amortization) è definito da Trevi come Utile/Perdita d'esercizio al lordo degli ammortamenti di immobilizzazioni materiali e immateriali, accantonamenti e svalutazioni, degli oneri e proventi finanziari e delle imposte sul reddito.

6L'EBIT (Risultato Operativo) è un indicatore economico non definito negli IFRS. L'EBIT è una misura utilizzata dal management di Trevi per monitorare e valutare l'andamento operativo del Gruppo. Il management ritiene che l'EBIT sia un importante parametro per la misurazione della performance del Gruppo in quanto non è influenzato dalla volatilità dovuta agli effetti dei diversi criteri di determinazione degli imponibili fiscali, dall'ammontare e caratteristiche del capitale impiegato nonché dalle relative politiche di ammortamento. L'EBIT (Earnings before interests and taxes) è definito da Trevi come Utile/Perdita d'esercizio al lordo degli oneri e proventi finanziari e delle imposte sul reddito.

7 La voce "Proventi /(oneri) finanziari" è la sommatoria delle seguenti voci di bilancio: proventi finanziari e (costi finanziari).

Nella tavola seguente è riportata l'analisi della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata riclassificata al 30 giugno 2022: si specifica che le rimanenze tengono in considerazione la voce lavori in corso su ordinazione

(In migliaia di Euro) 30/06/2022 31/12/2021 Variazioni
A) Immobilizzazioni
-
Immobilizzazioni materiali (8)
174.388 173.144 1.242
-
Immobilizzazioni immateriali
16.093 15.999 94
-
Immobilizzazioni finanziarie (9)
708 647 61
191.187 189.790 1.397
B) Capitale d'esercizio netto
-
Rimanenze
171.712 139.875 31.838
-
Crediti commerciali (10)
218.099 222.068 (3.969)
-
Debiti commerciali (-) (11)
(123.646) (115.655) (7.990)
-
Acconti (12)
(33.728) (31.439) (2.289)
-
Altre attività (passività) (13)
(45.867) (51.800) 5.932
186.570 163.049 23.522
C) Attività e passività destinate alla dismissione 0
D) Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B+C) 377.757 352.839 24.919
E) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) (11.334) (11.109) (225)
F) CAPITALE INVESTITO NETTO (D+E) 366.423 341.730 24.693
Finanziato da:
G) Patrimonio Netto del Gruppo 92.967 91.556 1.411
H) Patrimonio Netto di pertinenza di terzi (1.105) (1.631) 526
I) Indebitamento finanziario netto (14) 274.561 251.806 22.755
L) TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (G+H+I) 366.423 341.730 24.693

Lo Stato Patrimoniale sopraesposto, oggetto delle note di commento, è una sintesi riclassificata dello Stato Patrimoniale Consolidato

(8) Il saldo delle immobilizzazioni materiali tiene conto anche degli investimenti immobiliari non strumentali.

(9) Il saldo delle immobilizzazioni finanziarie comprende le partecipazioni e gli altri crediti finanziari a lungo termine.

(10) Il saldo della voce crediti commerciali comprende: i crediti verso clienti sia non correnti che correnti, i crediti verso collegate correnti, importi dovuti dai committenti.

(11) Il saldo della voce debiti commerciali comprende: i debiti verso fornitori a breve termine, i debiti verso collegate a breve termine. (12) Il saldo della voce acconti comprende sia la parte a lungo che quella a breve.

(13) Il saldo della voce altre attività/(passività) comprende: i crediti/(debiti) verso altri, i ratei e risconti attivi/(passivi), importi dovuti ai committenti i crediti/(debiti) tributari e i fondi rischi sia a breve che a lungo termine.

(14) La Posizione Finanziaria Netta utilizzata come indicatore finanziario dell'indebitamento, viene rappresentata come sommatoria delle seguenti componenti positive e negative dello Stato Patrimoniale, in accordo con la comunicazione CONSOB n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, aggiornate con quanto previsto dall'orientamento ESMA 32-382-1138 del 4 marzo 2021 così come recepito dal richiamo di attenzione CONSOB n. 5/21 del 29 aprile 2021. Tale schema rappresenta la preliminare rappresentazione del Gruppo, alla luce degli attuali orientamenti ed interpretazioni disponibili:

componenti positive a breve e lungo termine: disponibilità liquide (cassa, assegni e banche attive), titoli di pronto smobilizzo dell'attivo circolante e crediti finanziari;componenti negative a breve e lungo termine: debiti verso banche, debiti verso altri finanziatori (società di leasing e società di factoring) e debiti verso soci per finanziamenti. Per un maggior dettaglio si rimanda ad apposita tabella in nota esplicativa.

Prospetto di riconciliazione dello Stato Patrimoniale riclassificato con il Bilancio Consolidato in merito alla riclassifica dei lavori in corso su ordinazione:

L'ambito di applicazione dell'IFRS 15 è relativo alla contabilizzazione dei lavori in corso su ordinazione nei bilanci degli appaltatori. Il principio prevede che il valore dei lavori in corso su ordinazione venga espresso al netto dei relativi acconti ricevuti dai committenti e che tale saldo netto trovi rappresentazione tra i crediti commerciali o tra le altre passività rispettivamente a seconda che lo stato di avanzamento dei lavori risulti superiore all'acconto ricevuto o inferiore.

Di seguito si riporta la riconciliazione tra i dati riportati nello stato patrimoniale riclassificato che non tiene in considerazione l'esposizione richiesta dall'IFRS 15 rispetto agli schemi di bilancio consolidato in cui tale effetto è riflesso.

Capitale d'esercizio netto 30/06/2022 Riclassifica 30/06/2022
Situaz.
Patrimoniale
finanziaria
31/12/2021 Riclassifica 31/12/2021
Situaz.
Patrimoniale
finanziaria
-
Rimanenze
171.712 (33.071) 138.641 139.875 (25.265) 114.609
-
Crediti commerciali
218.099 37.143 255.242 222.068 30.110 252.178
-
Debiti commerciali (-)
(123.646) 0 (123.646) (115.655) 0 (115.655)
-
Acconti (-)
(33.728) 7.116 (26.612) (31.439) 2.403 (29.036)
-
Altre attività (passività)
(45.867) (11.188) (57.055) (51.800) (7.248) (59.048)
186.570 0 186.570 163.049 0 163.049

La Posizione Finanziaria Netta al 30 giugno 2022, confrontata con i dati al 31 dicembre 2021, è riportata nel seguente prospetto:

(in migliaia di euro) 30/06/2022 31/12/2021 Variazioni
Debiti verso banche a breve termine (200.857) (201.135) 278
Debiti verso altri finanziatori a breve termine (73.511) (63.786) (9.725)
Strumenti finanziari derivati a breve termine 0 0 0
Attività finanziarie correnti 13.953 10.847 3.106
Disponibilità liquide a breve termine 67.068 77.647 (10.579)
Totale a breve termine (193.347) (176.427) (16.920)
Debiti verso banche a medio lungo termine (8.243) (12.697) 4.454
Debiti verso altri finanziatori a medio lungo termine (71.352) (72.699) 1.347
Strumenti finanziari derivati a medio lungo termine 0 0 0
Debiti Commerciali e altri debiti non correnti (1.770) (1.770)
Totale medio lungo termine (81.365) (85.396) 4.031
Indebitamento finanziario netto
(definito come da richiamo attenzione Consob n.5/21 del 29 aprile 2021)
(274.712) (261.823) (12.889)
Attività finanziarie non correnti 151 10.017 (9.866)
Posizione finanziaria netta Totale (274.561) (251.806) (22.755)

Si specifica, così come riportato nel paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale", che a seguito del mancato rispetto dei covenant relativi ai debiti bancari facenti capo all'Accordo di Ristrutturazione, i debiti sono stati rappresentati negli schemi di bilancio con scadenza nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 2024.

Andamento operativo del semestre

Il contesto di mercato

Il mercato mondiale delle costruzioni nel primo semestre 2022 è stato condizionato nella sua fase di ripresa dalle problematiche indotte dalle limitazioni del Covid-19 nel 2020 e 2021 da altri fenomeni quali: le conseguenze della guerra in Ucraina, l'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime oltre che l'aumento dei tassi di interesse a causa delle azioni delle banche centrali per contenere le spinte inflazionistiche. Il mercato mondiale delle costruzioni è tuttavia previsto crescere nel 2022 ad un tasso del 2,9% (fonte dati Global Data agosto 2022, in precedenza era stimato in aumento del 4%) ed i settori trainanti di questa crescita sono quelli delle infrastrutture (previsto in aumento del 6.0% nell'anno in corso), del settore energia e utilities (previsto in aumento del 4,7%) e del settore industriale (che proietta una crescita del 3,4%).

I prezzi di tutte le commodities sono incrementati: il Brent è cresciuto da 65 \$/barile nel primo semestre 2021 a 108 \$/barile del semestre 2022 (+66%) ed i prezzi del gas in Europa sono quintuplicati. Pur in questo contesto, il Gruppo Trevi nel primo semestre 2022 ha proseguito efficacemente nella sua fase di ripresa ottenendo in particolare ordini per 391,3 milioni di Euro a livello consolidato, di cui 310,2 relativi alla Divisione Trevi e 86 milioni di Euro alla Divisione Soilmec, con un portafoglio lavori consolidato giunto a 633,1 milioni di euro (+39 % rispetto al portafoglio lavori al 31 dicembre 2021 e + 38% rispetto al periodo precedente), di cui 545,4 milioni di Euro sono relativi alla Divisione Trevi e 69,6 milioni di Euro sono ascrivibili alla Divisione Soilmec

Gli investimenti

Gli investimenti lordi del Gruppo Trevi per il primo semestre 2022 ammontano a 13,6 milioni di Euro in immobilizzazioni materiali e a 1,7 milioni di Euro in immobilizzazioni immateriali.

Sul piano degli investimenti per il primo semestre 2022 si è proceduto all'acquisto di attrezzature di perforazione (nr. 2 idrofrese, nr.1 escavatore a fune, nr.1 impianto di dissabbiamento) per la TREVI Australia.

Allo stesso tempo sono stati riscattati alcuni beni oggetto di leasing o noleggio a lungo termine: nel particolare si tratta dell'impianto di Soil & Sediment Washing della 6V srl, una idrofresa, nr. 3 motopompe per jet grouting.

La restante parte degli investimenti è caratterizzata principalmente da acquisti di attrezzature minori a servizio della produzione.

Prosegue, e rimane l'opzione di approvvigionamento preferenziale, il noleggio di attrezzature con formule a medio e lungo termine, nei casi in cui è fattibile.

I disinvestimenti

Il volume di vendite gestito nel primo semestre è in linea con gli obiettivi prefissati su base annua. Sul piano dei disinvestimenti è continuato il processo di vendita di attrezzature obsolete, con un forte incremento di cessioni su quelle minori e sulla ricambistica presente nei vari magazzini. Nell'area Middle East è proseguita una forte riduzione di attrezzature di tipo cranes e micropiling rigs.

Si segnala il buon esito della cessione dell'immobile della società Trevi Galante (Colombia), che ha concluso totalmente il processo di vendita di tutte le attrezzature presenti.

È in fase di definizione la vendita di idrofrese e pompe per jet grouting che potrebbero generare ulteriori entrate. Le principali aree coinvolte in tali processi sono state l'area Latino-Americana, l'area Middle East, l'Italia e gli Stati Uniti.

Oltre ai disinvestimenti nelle aree sopra indicate, si cita il processo già avviato di vendita di attrezzature in fase di rientro dall' Algeria, ove sono previste importanti riduzioni delle attrezzature di proprietà presenti.

Andamento della gestione

Il portafoglio lavori del Gruppo Trevi al 30 giugno 2022 è pari a 633 milioni di Euro con un aumento del 48,8%, pari a 204 milioni di euro, rispetto a giugno 2021 (portafoglio lavori al 30 giugno 2021 era pari a 428,8 milioni di euro). Gli ordini acquisiti al 30 giugno 2022 a livello di Gruppo ammontano a circa 391,3 milioni di Euro, in aumento del 22%, pari a circa 71,8 milioni di Euro, rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente (gli ordini acquisiti al 30 giugno 2021 erano pari a circa 319,5 milioni di Euro). L'andamento dei Ricavi totali per settore operativo risulta essere il seguente:

GRUPPO TREVI 236.125 100% 218.181 100% 17.943 8%
Elisioni interdivisionali e con la Capogruppo (6.811) (4.846) (1.965)
Capogruppo 7.798 5.199 2.598 50%
Sub-totale settore Fondazioni (Core Business) 235.138 100% 217.828 100% 17.310
Elisioni interdivisionali (2.890) (2.642) (248)
Produzione macchinari speciali per fondazioni 55.928 23% 54.290 25% 1.638 3%
Lavori speciali di fondazioni 182.100 77% 166.180 75% 15.920 10%
Attività 30/06/2022 % 30/06/2021 % Variazioni %
(In migliaia di Euro)

I ricavi totali del Gruppo Trevi al 30 giugno 2022 ammontano a 236,1 milioni di Euro, evidenziando una crescita dell'8% (aumento di 17,9 milioni di euro) rispetto ai ricavi al 30 giugno 2021, che erano risultati pari a 218,2 milioni di Euro.

Lo scenario macro-economico internazionale, già incerto nel secondo semestre 2021, è divenuto ancora più complesso nel corso del primo semestre 2022. La spirale inflazionistica innescata dal vertiginoso aumento dei prezzi delle materie prime, dei carburanti, delle fonti energetiche e dei trasporti verificatasi nel secondo semestre 2021, ulteriormente accelerata dal conflitto tra Russia ed Ucraina, ha aggravato la crisi economica internazionale. Le restrizioni alle fonti di approvvigionamento del gas e dei prodotti petroliferi, del ferro, del grano e dei beni di prima necessità dall'Est Europa ha causato un ulteriore aumento dei prezzi, penalizzando di conseguenza tutte le attività produttive a livello internazionale.

Per quanto concerne il settore delle costruzioni, gli effetti più rilevanti della crisi economica mondiale si sono manifestati principalmente in ritardi nell'acquisizione di nuovi progetti, rallentamenti nella partenza di progetti già acquisiti, dovuti spesso alla difficoltà di approvvigionamento dei materiali e delle attrezzature e alla necessità di rinegoziare i ratei contrattuali per l'aumento dei prezzi delle materie prime, e in ritardi nell'esecuzione di opere in corso di svolgimento.

Per quanto riguarda il Gruppo Trevi nel primo semestre 2022, nonostante la crisi economica, la situazione di incertezza a livello internazionale e la conclusione di alcuni progetti rilevanti (come il tunnel di Drammen in Norvegia e il progetto dell'alta velocità Seli Lonato in Italia), i volumi prodotti sono in crescita rispetto allo stesso periodo del 2021 e le acquisizioni sono in netta ripresa (in un aumento del 22,5% rispetto a giugno 2021); si evidenzia inoltre un trend crescente del portafoglio ordini a partire da inizio anno, culminato a 633 milioni di euro a giugno 2022, con un aumento del 48,8% rispetto a giugno 2021. In considerazione di quanto esposto, si rilevano già nel primo semestre 2022 evidenti fattori di ripresa e di crescita a livello economico, favoriti da alcune caratteristiche peculiari del Gruppo Trevi, quali: l'eccellente

know-how ingegneristico, l'affidabilità dal punto di vista tecnologico e il forte orientamento alla soddisfazione del cliente.

Settore Fondazioni

Divisione Trevi

Di seguito viene descritta l'operatività dei cantieri che per la Divisione Trevi risulta particolarmente diversificata per area geografica:

• In Europa i ricavi complessivi a giugno 2022 sono in flessione rispetto a giugno 2021 (delta -38%, pari a -15,6 Milioni di euro), principalmente per la conclusione di alcuni grandi progetti nei primi mesi dell'anno (il tunnel di Drammen in Norvegia, il progetto dell'alta velocità Seli a Lonato ed il progetto per ST Microelectronics a Catania). Infatti, nonostante la crescita della produzione in Italia (+ 3 milioni di euro, pari al 18%) rispetto a giugno 2021, ha prevalso la diminuzione dei volumi negli altri paesi, in particolare in Norvegia (-10,7 milioni di euro) e in Francia (delta -8 Milioni di euro), inoltre resta critica l'area Dach (Germania e Austria), in cui è in atto una progressiva ristrutturazione.

In Francia tutti i progetti della metropolitana di Parigi sono stati conclusi dal punto di vista operativo, resta aperta la definizione di alcune partite contrattuali.

  • Nel Far East si registra una crescita dei ricavi del 10% rispetto al primo semestre del 2021 (delta + 3,7 milioni di euro), evidente soprattutto ad Hong Kong, grazie al contributo generato dal progetto di ampliamento dell'Aeroporto Internazionale a seguito di importanti variazioni contrattuali, mentre si è ridotta la produttività del progetto per l'estensione di Tung Chung New Town e il nuovo progetto di sviluppo urbano con Chung Wo è stato cancellato dalle Autorità locali. Nelle Filippine, i volumi sono aumentati del 5% rispetto a giugno del 2021, nonostante lo slittamento temporale di alcuni lavori e il verificarsi di alcuni stand-by per la mancata concessione di aree di lavoro in altri progetti. In ripresa anche l'Australia, dove è stato acquisito un importante progetto, il North East Link Project, di cui sono iniziati i lavori preparatori.
  • In Africa si riscontra una marcata crescita dei volumi rispetto all'anno precedente (delta +69%, pari a una variazione di circa 13 milioni di euro), particolarmente rilevante in Nigeria, grazie all'acquisizione del progetto Berth 3 extension at Jetty 2 MOF a Bonny Island, con committente Saipem – Daewoo.

In Nigeria, tuttavia, il processo di acquisizione di nuovi progetti ha subito rallentamenti. Risultano invece in flessione i ricavi in Algeria, dove i progetti con Cosider relativi alla metro di Algeri sono ormai prossimi alla conclusione.

  • In forte ripresa il Medio Oriente, caratterizzato da una netta crescita dei ricavi (delta di circa 17 milioni di euro, pari all' 80 %) rispetto al primo semestre 2021, in particolare in Arabia Saudita (delta +10,6 milioni di euro) grazie all'acquisizione dell'importante progetto di Neom. In ripresa anche i volumi negli Emirati Arabi (in aumento di +5,6 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo del 2021, principalmente per l'acquisizione del progetto di City Tower a Dubai.
  • Nel mercato nel Nord America permane la presenza di una forte concorrenza, una politica di prezzi molto aggressiva con conseguenti rallentamenti nei processi di approvvigionamento dei materiali e di acquisizione di nuovi progetti. I ricavi sono in calo (si è registrata una diminuzione di7 milioni di euro, pari al 18%) rispetto al primo semestre 2021 per una serie di motivi: ritardi nella partenza

della mobilizzazione e del test program a Roxboro, riduzione dell'importo dei lavori a backlog nell'area di Boston, ritardi nell'approvazione dei pagamenti da parte di USACE per i progetti realizzati in Florida. Tuttavia, grazie alle ottime performance di alcuni progetti, la marginalità dell'area è in miglioramento.

Da evidenziare l'effetto cambio USD/Euro positivo sui risultati del periodo del Gruppo, grazie alla rivalutazione del dollaro sull'euro.

• Nell'area del Sud America i volumi delle vendite sono in aumento (scostamento positivo di +3,8 milioni di euro) rispetto a giugno 2021, nonostante ci siano stati ripetuti stand-by, rallentamenti dell'attività produttiva e difficoltà di mobilizzazione nei cantieri in Argentina e in Uruguay. Da notare il recupero dei volumi e della marginalità per il progetto di Puerto Capurro in Uruguay, per cui è stato rinegoziato il contratto con il cliente. In Argentina l'inflazione galoppante continua a creare notevoli difficoltà nel controllo dei costi e nel riconoscimento di aggiornamenti tariffari dei contratti. Problemi di approntamento e numerosi stand-by dovuti al cliente hanno comportato scarsa produttività anche nel progetto della metropolitana di Panama City.

I principali ordini acquisiti o variazioni d'ordine ottenute nell'esercizio per area geografica dalla Divisione Trevi sono i seguenti:

Italia

  • Galleria Carron – Merano (BZ) – committente consorzio San Benedetto Scarl, guidato da Carron Bau S.r.l. - valore di circa 17,7 milioni di euro. Il progetto consiste in lavori di fondazione e consolidamento per un nuovo collegamento sotterraneo di circa 3,3 chilometri tra la superstrada Merano-Bolzano e la Val Passiria, asset principale della nuova circonvallazione nordovest. Un intervento importante perché consentirà di ridurre la dimensione del traffico e i tempi di percorrenza e di migliorare la qualità dell'aria in città.
  • Pavimental Firenze Sud - Incisa - committente Pavimental S.p.a valore di circa 5,0 milioni di euro. Si tratta della realizzazione di opere speciali di fondazione, pali, per l'esecuzione dei lavori di ampliamento della terza corsia nel tratto Firenze sud – Incisa - autostrada A1 Milano- Napoli. Si utilizza la tecnologia dei pali trivellati.
  • Menarini Sesto Fiorentino - Menarini Manufacturing Logistics and Services S.r.l. - valore di circa 3,8 milioni di euro. Progetto per la realizzazione di pali di fondazione e tiranti per la prossima costruzione di un nuovo sito produttivo della Menarini Industrie Farmaceutiche riunite.

Tajikistan

Rogun Dam HPP project - committente Webuild Spa TJ Branch - valore di circa 21,8 milioni di euro. L'opera consiste nella realizzazione del consolidamento, jet grouting e drenaggio della parete della Rogun Main Dam Foundation, che fa parte del progetto per incrementare la potenza della Centrale Idroelettrica di Rogun. La centrale si trova nel fiume Vakhsh che scorre dalle montagne del Pamir e il proprietario è Open Joint Stock Company (OJSC) "Rogun HPP" della Repubblica del Tagikistan. Lo scopo dei lavori nella prima fase consiste nella perforazione e stuccatura della roccia attorno alla diga in calcestruzzo, per consolidare e riempire eventuali crepe e fratture.

Hong Kong

Hong Kong International Airport - progetto di ampliamento dell'aeroporto di Hong Kong

• valore complessivo delle variazioni contrattuali con Gammon Engineering and Construction Co Ltd ca. 2,8 milioni di euro,

• a cui si contrappone una riduzione di circa. -7,2 milioni di euro del contratto di Penstone Hong Kong Limited

Il progetto di Chun Wo Fondation è stato cancellato dell'Housing Authority di Hong Kong, in compenso sono stati acquisiti alcuni progetti minori con Build King SK ecoplant JV e Titan Foundation Ltd.

Filippine

  • Malolos-Clark Railway NSCR CPN-02 (Zone 2+Zone 4) - con Acciona-Daelim JV (variazioni contrattuali) - valore complessivo delle variazioni contrattuali nel primo semestre 2022: circa 7,4 milioni di euro. Il Progetto fa parte della nuova linea ferroviaria North-South Commuter Railway di 161 Km, che collegherà le città di Clark e Calamba, situate rispettivamente a nord e sud di Manila. I pali trivellati aggiudicati alla Trevi Foundations Philippines costituiranno le fondazioni profonde del viadotto ferroviario principale, della stazione di San Fernando e di altri tre fabbricati di servizio.
  • MRT-7 Stations con SMC MRT-7- (variazioni contrattuali) - valore complessivo delle variazioni contrattuali nel primo semestre 2022: circa 10,4 milioni di euro. Il progetto ferroviario urbano si sviluppa tra l'area nord di Manila e la provincia di Bulacan e prevede l'installazione di pali trivellati di fondazione per sei stazioni della linea ferroviaria urbana e del viadotto principale.

Australia

North East Link Project (NEL Project) a Melbourne, per conto del consorzio Spark e in joint venture con Wagstaff Piling, per un valore complessivo come JV di 101,7 milioni di euro (quota della Trevi Australia: 70 %). Trevi eseguirà le opere di fondazione e consolidamento. Si tratta del più grande progetto di tunneling dello Stato di Victoria e prevede la realizzazione di due tunnel gemelli a tre corsie che andranno a completare la rete autostradale di Melbourne, allo scopo di ridurre i livelli di congestionamento del traffico e i tempi di viaggio per decine di migliaia di automobilisti.

Middle East

Arabia Saudita

  • La società controllata Arabian Soil Contractors, dopo aver completato l'esecuzione di tutte le prove dei pali da fondazione atti a definire la miglior soluzione tecnologica del progetto nella prima parte dell'anno (NEOM Main Piling test valore di circa 5,3 milioni di euro), ha firmato un contratto per la realizzazione delle fondazioni di "The Line", progetto futuristico ed eco-friendly in costruzione nella provincia di Tabuk con NEOM COMPANY - del valore di circa 50 milioni di euro. Si tratta di un progetto di grande portata e di durata pluriennale. L'avveniristica città ospiterà in futuro un milione di abitanti e sarà composta da una serie di comunità disposte su una linea retta, "The Line" appunto, lunga 170 chilometri, che corre dalla costa del Mar Rosso nel nord-ovest del Paese fino all'interno, attraversando deserti e montagne. Lo schema di distribuzione di The Line, sposta nel sottosuolo a due livelli distinti, l'alta velocità e le infrastrutture.
  • Zuluf - Site con ALKHODARI & SONS CO. del valore di ca 4,4 Milioni di euro Si tratta di un lavoro di ground improvement, preparatorio per il Central Processing Facility di ZULUF. Le tecnologie impiegate sono: RDC (Rapid dynamic compaction) / DC/DR (Dynamic compaction & Dynamic Replacement).

Emirati Arabi

City Tower – Piling con Dubai Contracting Co. - valore di circa 5,4 Milioni di euro. Il progetto prevede una serie di attività di fondazioni speciali (dewatering, lavori di scavo e rinforzo,

palificazione, puntellamento) per la costruzione di una torre a 83 piani finalizzata allo sviluppo di un centro commerciale e residenziale nel First Trade Centre di Dubai, che comprende negozi, uffici, appartamenti e parcheggi per auto su più piani.

Africa

Nigeria

  • BOURDILLON ROAD TOWER, IKOYI, Lagos Kaizen Properties valore contrattuale di circa 4 milioni di euro. Il progetto consiste in lavori di fondazione di pali per edifici ad uso residenziale
  • POP PLANT AT PORT HARCOURT, RIVERS STATE con Bua International Ltd., valore contrattuale di circa 2,3 milioni di euro.

Algeria

• Alcune variazioni contrattuali del contratto con Cosider per il progetto della Metro C1 estensione Ain Naja Baraki con Cosider, importo di circa 2,9 milioni di euro e del Tunnel Costantine di circa 1,1 milioni di euro.

Nord America

  • Landmark Phase III - Suffolk Construction Co building – valore contrattuale di 10,5 milioni di euro. Il progetto della terza fase del Landmark Center Redevelopment prevede la sostituzione della struttura esistente, situata all'incrocio di Brookline Avenue e Park Drive, con uffici e un edificio di scienze per la vita di circa 550.000 piedi quadrati.
  • Roxboro – cliente Trans Ash, progetto di circa 50 milioni di dollari americani. Il progetto consiste in un intervento preventivo di salvaguardia ambientale finalizzato alla costruzione di argini di contenimento, Deep Material Mixing (DMM), all'interno della discarica della centrale elettrica di Roxboro alimentata a carbone, situata nella Carolina del Nord. Le ceneri esauste di carbone all'interno del confine dei rifiuti della discarica di Roxboro devono essere stabilizzate per consentire lo scavo del bacino delle ceneri.

Sud America

Acquisizione di piccoli progetti in Argentina:

  • Remoción Dolfin D1 Y ejecución de nuevo cabezal -ACA Asociación Cooperativas Argentinas del valore di circa 2,5 M€,
  • Pantalla Pilotes secantes Barrio Rodrigo Bueno MIAVASA del valore di circa 1,1 M€

Andamento Operativo

Di seguito una descrizione delle principali commesse in corso di esecuzione nel primo semestre 2022, suddivise per area geografica e per progetto:

Europa

  • Italia: Scapigliato - Rosignano Marittimo – Livorno - Scapigliato S.r.l. – valore di circa 3,6 milioni di euro: realizzazione di paratia di trelicon e tiranti per arginare lo scivolamento della parete di una discarica. Il lavoro è stato eseguito in pochi mesi e terminerà in luglio.
  • Italia: Galleria Alta Velocità a Lonato (BS), Ente Appaltante: Cepav Due, soggetto attuatore della linea AV/AC della tratta Brescia Est-Verona, committente Seli Overseas S.p.A.: opera di consolidamento del terreno mediante perforazioni e iniezioni cementizie per la salvaguardia dell'Autostrada A4 e di alcuni edifici in corrispondenza dello scavo della nuova galleria dell'Alta

Velocità nella tratta Brescia Est – Verona, in località Lonato (BS). Il progetto ha avuto ottime performance ed è terminato all'inizio dell'anno.

  • Italia: Lavori di "Ristrutturazione banchina Marcegaglia" al porto di Ravenna, committente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale. Le tecnologie utilizzate consistono in: vibroflottazione del terreno; infissione di palancolato metallico; tiranti a barra.
  • Germania: Alte Akademie - Alte Akademie Immobilien –– Il progetto si inserisce nell'ambito di lavori di ristrutturazione di un edificio costruito nei primi anni '50, nel centro di Monaco, che sarà rinnovato per costruire uffici, negozi e appartamenti trasformandolo in un centro commerciale.

Hong Kong

  • Contratto nr. 3310 per il progetto Hong Kong Airport con Penstone Hong Kong Limited, si inserisce nel progetto di espansione dell'aeroporto di Hong Kong. Consiste in lavori di installazione di colonne di jet grouting.
  • Hong Kong: NL/2017/03 Tung Chun New Town Extension – La commessa fa parte del progetto di espansione di grande portata dell'attuale Tung Chung, finalizzato a realizzare una nuova città secondo un piano di sviluppo regolamentato, per poter accogliere la popolazione in crescita e per dotarla di servizi e infrastrutture locali e regionali adeguate.

Filippine

MRT-7 Stations – cliente SCM MRT-7 . Il progetto ferroviario urbano MRT Line-7 si sviluppa tra l'area nord di Manila e la provincia di Bulacan. Il Progetto prevede l'installazione di pali trivellati per sei stazioni della linea ferroviaria urbana e del viadotto principale.

Arabia Saudita

  • NEOM Main Piling Works (WO. NO. 1) – con NEOM COMPANY del valore di circa 50 milioni di euro.
  • Arabia Saudita - APOC Polypropiline Project - 2021-010063, committente Tecnimont Arabia Ltd., avente ad oggetto la costruzione di due impianti chimici. Il progetto ha avuto una riduzione dello scopo del lavoro ed è terminato nei primi mesi dell'anno.

Nigeria

Berth 3 Extension at Jetty 2 MOF a Bonny Island – committente Saipem & Daewoo JV Il progetto consiste nell'esecuzione degli aspetti ingegneristici e nella realizzazione dei lavori di ampliamento del molo di ormeggio n. 3 al MOF Jetty 2 a Bonny Island.

USA

  • 401 Congress (10 World Trade Center) - committente Suffolk Construction Co.,. Il progetto è finalizzato alla costruzione di nuovi uffici di classe A e a un edificio di scienze per la vita per importanti usi pubblici nel South Boston.
  • Florida - Herbert Hoover Dike - MATOC#2 con USACE: fa parte del programma di riabilitazione degli argini del Lago Okeechobee in Florida.
  • Florida - Herbert Hoover Dike – MATOC TO#4 con USACE: ulteriore tranche del progetto di riabilitazione degli argini del Lago Okeechobee in Florida. E' la continuazione dei vari lavori precedentemente completati da Treviicos e consiste nell'installazione di un cutoff wall che si sviluppa lungo circa 4 miglia di argine con profondità tra i 15 e i 20 metri.

Sud America

Metro Panamà Linea 3 – committente: Ministero dei lavori Pubblici di Panama, main contractor: Hyundai Engineering & Construction Co. Ltd. Il progetto finalizzato all'esecuzione della Metro Line 3 di Panama, che connetterà la città di Panama con il lato occidentale del canale di Panama.

Il lavoro in subappalto per TREVI consiste nella realizzazione di fondazioni, mediante la tecnologia dei pali trivellati di grande diametro a terra per viadotto, stazioni, urbanistica.

  • Argentina: Progetto di Aña Cua, cliente Consorcio Aña Cua A.R.T. (Astaldi (Italia) Rovella Carranza (Argentina) – Tecnoedil (Paraguay). Il progetto prevede l'esecuzione di opere civili e alcune parti elettromeccaniche dell'ampliamento della centrale idroelettrica di Yacyretá nel M.I. dal braccio Aña Cuá. La Pilotes Trevi si è aggiudicata due contratti di subappalto, uno per la costruzione di diaframmi in cemento plastico, che penetreranno nei nuclei stagni della diga esistente, al fine di collegare gli organi di tenuta della diga, e un contratto di perforazione ed iniezione.
  • Uruguay: Puerto Capurro – Il progetto ha recuperato buona marginalità nel corso dell'anno ed è praticamente terminato.

Divisione Soilmec

Il primo semestre 2022 per la divisione Soilmec è stato un periodo di ripresa del percorso di crescita che ha fatto registrare un fatturato aumentato del 10% rispetto al medesimo periodo del 2021. Questa crescita vede coinvolte principalmente l'Europa (Italia compresa) e il Medio Oriente, buona tenuta dell'area Asiatica, un piccolo ritardo negli Stati Uniti.

Nella Divisione Soilmec è stato lanciato un piano concreto di ristrutturazione e rilancio del business, ed i primi segnali di miglioramento sono già visibili.

Da segnalare anche un modesto decremento della marginalità percentuale, effetto dell'incremento del costo delle materie prime.

La Divisione Soilmec, nel primo semestre 2022, ha conseguito ordini per circa 86 Milioni di Euro (+6,0% rispetto al primo semestre 2021), incrementando il suo portafoglio a 69,6 Milioni di Euro, superiore di circa il 25% rispetto al giugno 2021.

In particolare, ad un robusto volume di ordini in Europa, si è affiancata l'ottima performance in Nord Africa registrando, nell'Area EMEA, una crescita di circa il 38 %, e dell'Area Asia-Pacifico +10%, invariato il Nord America.

Circa il 2% dei ricavi è stato impegnato in progetti di R&D che creeranno valore nel lungo termine guidando il progresso tecnologico. Un percorso di crescita sostenibile nel lungo periodo che vede al centro innovazione e sviluppo tecnologico, fattori abilitanti ed elementi decisivi che permettono di affrontare, in un contesto in continuo mutamento, le sfide del presente e del futuro e di coglierne le opportunità. In particolare, si stanno sviluppando progetti su Macchine ed Equipaggiamenti elettrici, allo sviluppo di macchine a guida autonoma e da remoto, alla trasformazione digitale, alla creazione di lavoro qualificato ed allo sviluppo di soluzioni per la sicurezza di persone, infrastrutture e territori.

Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale

Introduzione

La presente sezione ha lo scopo di: (i) esaminare la correttezza dell'applicazione del presupposto relativo alla continuità aziendale alla relazione semestrale relativa ai dati consolidati al 30 giugno 2022, anche alla luce della situazione economica, finanziaria e patrimoniale e delle ulteriori circostanze che possono assumere rilievo a tal fine; e (ii) identificare le incertezze al momento esistenti, valutando la significatività delle stesse e la probabilità che possano essere superate, prendendo in considerazione le misure poste in essere dal management e gli ulteriori fattori di mitigazione.

Si ricorda che, già a partire dall'approvazione del bilancio di esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020, erano stati individuati dalla direzione aziendale alcuni fattori di rischio per la continuità aziendale e, in particolare: (a) il rischio relativo al mancato rispetto delle clausole contrattuali contenute nell'Accordo di Ristrutturazione (come infra definito) e dalle possibili conseguenze derivanti da tale circostanza, anche alla luce dei rapporti con le Banche Finanziatrici (come infra definite); (b) gli eventuali rischi legati all'andamento della liquidità del Gruppo (come infra definito) per un periodo di almeno 12 mesi a partire dalla data di riferimento del suddetto bilancio; e (c) il rischio derivante dall'eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi di risanamento, come previsti dal Nuovo Piano Consolidato (come infra definito).

A tale riguardo, si ricorda altresì che come ampiamente indicato sia nell'ambito della relazione sulla gestione relativa al bilancio (d'esercizio e consolidato) al 31 dicembre 2020 che nelle relazioni successive sino al bilancio al 31 dicembre 2021, il Consiglio di Amministrazione, dopo aver attentamente ed esaustivamente valutato i rischi a cui la continuità era esposta, come sopra sintetizzati, aveva ritenuto appropriata l'adozione del presupposto della continuità aziendale, pur segnalando quale residua incertezza significativa la positiva conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici in relazione alle proposte di modifica all'Accordo di Ristrutturazione al tempo formulate dalla Società (su cui si richiama quanto esposto nelle rispettive relazioni sulla gestione). Ai fini della presente relazione, la continuità aziendale va dunque valutata tenendo conto delle circostanze predette e degli aggiornamenti disponibili in merito all'evolversi delle stesse successivamente alla data di approvazione del bilancio, da considerarsi fino alla data di formazione della presente relazione semestrale.

L'operazione di ristrutturazione e di ripatrimonializzazione del Gruppo conclusasi nel 2020

  • Al fine di fare fronte alla grave situazione di tensione economico-finanziaria della Società e del gruppo ad essa facente capo (il "Gruppo Trevi" o il "Gruppo"), a partire dal 2017 la Società ha avviato un processo di ripatrimonializzazione e di ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo, che ha portato alla sottoscrizione in data 5 agosto 2019 di un accordo di ristrutturazione ex articolo 182 bis l.fall. tra, inter alios, la Società, e le controllate Trevi e Soilmec, da una parte, e gli istituti finanziatori del Gruppo (le "Banche Finanziatrici"), dall'altra parte, il quale è stato successivamente omologato con decreto della Corte d'Appello di Bologna in data 10 gennaio 2020 (l'"Accordo di Ristrutturazione").
  • L'Accordo di Ristrutturazione e la relativa manovra finanziaria si innestavano su un piano industriale, economico e finanziario relativo al Gruppo Trevi per il periodo 2018-2022 (il "Piano Consolidato

Originario") – elaborato nel corso degli esercizi 2018 e 2019 – il quale è stato approvato, nella sua versione finale, dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 2 agosto 2019.

• Successivamente all'omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione, il Gruppo ha dato piena attuazione a tutte le principali operazioni societarie/straordinarie ivi previste quali, inter alia:

i) un aumento di capitale pari a Euro 150,8 milioni (l'"Aumento di Capitale"), di cui (i) una parte offerta in opzioni ai soci è stata interamente sottoscritta per Euro 130 milioni, di cui Euro 87,7 tramite versamento di denaro (Euro 77,4 milioni circa riferiti a CDPE Investimenti S.p.A. e Polaris Capital Management LLC), ed Euro 42,3 milioni con la conversione da parte delle principali Banche Finanziatrici di crediti finanziari vantati nei confronti della Società, secondo un rapporto di conversione pari a 4,5:1; e (ii) una parte riservata alle Banche Finanziatrici, con esclusione del diritto di opzione, è stata sottoscritta per Euro 20,8 milioni tramite conversione dei crediti finanziari vantati dalle banche stesse nei confronti della Società, secondo il medesimo rapporto di conversione pari a 4,5:1.

ii) la dismissione in data 31 marzo 2020 di Drillmec S.p.A., Petreven S.p.A. e di tutte le società al tempo facenti parte del Gruppo Trevi e operanti nel settore dell'Oil&Gas in favore del gruppo indiano facente capo a Megha Engineering & Infrastructures Ltd., primario operatore indiano del settore delle infrastrutture ("MEIL"), tra i leader mondiali del settore. I proventi derivanti da tale dismissione sono stati destinati al rimborso di parte dell'indebitamento gravante sulle società della divisione Oil&Gas, mentre la parte residua di tale indebitamento è stata accollata da parte di Trevifin e riscadenziata in maniera uniforme al debito oggetto di ristrutturazione;

iii) l'erogazione da parte di alcune Banche Finanziatrici di nuova finanza per cassa per un importo complessivamente pari a Euro 12.878.866,00, dei quali Euro 12.000.000,00 erogati prima dell'omologa, in attuazione dell'autorizzazione del Tribunale di Forlì ai sensi dell'art. 182 quinquies l.fall., ed Euro 878.866,00 erogati successivamente dell'omologa, ai sensi dell'art. 182 quater l.fall.;

iv) il consolidamento e il riscadenziamento della maggior parte del debito bancario al 31 dicembre 2024, e la riduzione del relativo tasso di interesse;

v) la conferma delle linee di credito esistenti e la concessione di nuove linee di credito per firma, volte a consentire al Gruppo di emettere le garanzie richieste nell'ambito della propria attività ordinaria, per complessivi circa Euro 200 milioni, una parte delle quali – pari a complessivi Euro 14,7 milioni – erogate anche durante il periodo antecedente l'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell'articolo 182 quinquies l.fall.; e

vi) il riscadenziamento sino a tutto il 31 dicembre 2024, e la modifica dei relativi termini e condizioni del prestito obbligazionario denominato «Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A. 2014 – 2019» emesso da Trevifin nell'esercizio 2014 per un valore di Euro 50 milioni (il "Prestito Obbligazionario").

Eventi successivi all'operazione di ristrutturazione

Successivamente al perfezionamento delle operazioni previste nell'Accordo di Ristrutturazione, sintetizzate nel paragrafo precedente, si sono verificati i seguenti eventi principali:

• in data 31 gennaio 2021 la Società ha comunicato al mercato che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data in relazione all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 – influenzato dagli effetti negativi della pandemia da Covid-19 sull'economia mondiale che ha

condizionato l'attività del Gruppo – era possibile prevedere che, in sede di approvazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 del Gruppo Trevi si sarebbe verificato il mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione, segnatamente il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA ricorrente consolidati;

• in data 24 febbraio 2021, Trevifin ha informato il mercato circa l'avvio delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici volte all'individuazione delle modifiche agli accordi in essere necessarie per fare fronte al prevedibile mancato rispetto di uno dei parametri finanziari già stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione in occasione dell'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2020. La Società ha inoltre informato il mercato circa il fatto che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data relative all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 e delle ulteriori analisi allora in corso sulle prospettive della Società nell'attuale contesto di mercato, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19, emergeva un generale rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano Consolidato Originario, che apparivano pertanto non interamente realizzabili nell'arco temporale considerato. In considerazione di ciò, nelle interlocuzioni avviate con le Banche Finanziatrici la Società ha avanzato l'ipotesi sia di concessione degli usuali waiver e modifiche ai parametri finanziari originariamente fissati nell'Accordo di Ristrutturazione, sia di rideterminazione di alcune scadenze previste nell'esercizio in corso in relazione a talune esposizioni, sulla base di un nuovo piano industriale che tenesse conto dell'attuale situazione, da recepire in un nuovo accordo con le Banche Finanziatrici.

Gli eventi successivi a quelli sopra elencati e le ulteriori azioni nel frattempo intraprese dal management saranno trattati nel prosieguo della presente sezione, con riferimento alle specifiche aree di rischio cui si riferiscono.

Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto

Le attuali condizioni dei mercati in cui opera il Gruppo Trevi, associate alla complessa situazione del Gruppo, hanno richiesto alla direzione della Società di svolgere, già a partire dall'approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020, valutazioni particolarmente accurate in merito al presupposto della continuità aziendale, con specifico riguardo ad alcune aree di rischio.

Già a partire dall'approvazione del progetto di bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020, il Consiglio di Amministrazione aveva proceduto a compiere tutte le necessarie valutazioni circa la sussistenza del presupposto della continuità aziendale tenendo conto, a tal fine, di tutte le informazioni disponibili relativamente ai prevedibili accadimenti futuri.

Nel determinare se il presupposto della continuazione dell'attività sia applicabile anche in occasione della presente relazione semestrale, gli Amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno – ma non limitato – a dodici mesi dopo la data di riferimento del bilancio consolidato semestrale abbreviato per il semestre chiuso al 30 giugno 2022. Sono stati presi in considerazione i principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi in merito alla continuità. In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha tenuto in considerazione le valutazioni che erano state effettuate a partire dall'approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020, ponendo particolare attenzione sulle circostanze che erano state identificate quali possibili fattori di rischio in tale sede, al fine di verificarne lo status. In linea con quanto era stato rilevato sin dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, nel caso di Trevifin e del Gruppo Trevi, gli indicatori di rischio da valutare con particolare attenzione sono tuttora quelli rientranti nell'area finanziaria come indicato in premessa del presente

capitolo e, in particolare, quelli legati alle possibili conseguenze derivanti dal mancato rispetto di alcune previsioni dell'Accordo di Ristrutturazione (e del piano sottostante allo stesso) e ai rapporti con le Banche Finanziatrici.

A tal proposito, anche per sgombrare il campo da eventuali fraintendimenti, va comunque evidenziato preliminarmente che, come già esposto nel precedente paragrafo e nelle relazioni sulla gestione, e relative note esplicative, a partire da quella relativa al bilancio al 31 dicembre 2020 , le operazioni previste dall'Accordo di Ristrutturazione sono state poste integralmente in essere in sostanziale conformità alle previsioni degli accordi originari, e ciò ha consentito alla Società e al Gruppo Trevi di riequilibrare immediatamente la propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria rispetto alla precedente situazione di crisi che aveva determinato la necessità di addivenire alla sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione stesso. Ciò trova conferma nella circostanza che il Gruppo Trevi, nonostante i consistenti ritardi nell'omologazione e, conseguentemente, nella successiva attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione e del piano ad esso sotteso (che pure hanno comportato maggiori costi a carico della Società e una minore marginalità) e nonostante il successivo scoppio della pandemia Covid-19 proprio a cavallo del completamento dell'Aumento di Capitale (che ne ha, con ogni probabilità, influenzato negativamente il pieno successo), è riuscito a ottenere risultati coerenti con gli scenari prudenziali che il management aveva elaborato proprio al fine di verificare la perdurante tenuta del piano (inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale), e a rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione alla data di verifica del 30 giugno 2020. Tuttavia, il protrarsi della pandemia, con la seconda ondata della diffusione del virus, le misure restrittive progressivamente più stringenti che gli Stati e le imprese sono stati costretti ad adottare nel corso del 2020 (restrizioni alla circolazione di persone e merci, chiusura di stabilimenti, misure di sicurezza, ecc.), la conseguente contrazione degli investimenti a livello internazionale e i consistenti ritardi nell'acquisizione di nuovi ordini e ritardi nell'esecuzione di alcuni progetti in corso e/o da acquisire, nonché il verificarsi di alcuni eventi ulteriori (quali la cancellazione ovvero la mancata acquisizione di alcune commesse) hanno influenzato negativamente i risultati del Gruppo a partire dal secondo semestre 2020, comportando un peggioramento di tutti i principali indicatori (fatturato, EBITDA e Posizione Finanziaria Netta) rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Originario per il medesimo periodo e una minore generazione di cassa netta, seppure con risultati economici in linea rispetto agli scenari prudenziali elaborati dal management e inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale. Le incertezze sulla continuità aziendale relative al Gruppo Trevi, così come le valutazioni sulla probabilità che le stesse vengano superate, vanno quindi inquadrate in tale ambito e analizzate alla luce delle conseguenze che tali circostanze hanno avuto e/o potranno avere sul processo di risanamento e, in generale, sull'attività del Gruppo Trevi.

In particolare, i già segnalati scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario rilevati in particolare a partire dal secondo semestre 2020, hanno comportato, da un lato, il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione e, dall'altro, la necessità di aggiornare gli obiettivi del suddetto piano - sempre nel rispetto delle originarie linee strategiche - e di rivedere le previsioni per i prossimi esercizi, mediante l'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Società in data 23 aprile 2021 di un nuovo piano industriale relativo al periodo 2021-2024. Tale nuovo piano è stato successivamente aggiornato, in un primo momento, al fine di recepire i dati contabili al 30 giugno 2021 e, successivamente, al fine di estendere il relativo arco temporale al periodo 2022-2026 nonché al fine di tenere conto di alcuni aspetti, tra cui le performance registrate nel corso dell'anno 2021 e alcuni elementi prudenziali che il management ha ritenuto opportuno considerare nei successivi anni di piano. Tale versione finale del piano, aggiornata al fine di tener conto della versione definitiva della Nuova Manovra Finanziaria (come infra definita), è stata dunque approvata dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 29 settembre 2022 (il "Nuovo Piano Consolidato").

Tale nuovo piano prevede livelli inferiori sia di ricavi che di EBITDA rispetto al Piano Consolidato Originario, così come una minore generazione di cassa e, conseguentemente, una Posizione Finanziaria Netta debitoria stabilmente più elevata.

Va detto altresì che il Nuovo Piano Consolidato considera come arco temporale il periodo 2022-2026, mentre il Piano Consolidato Originario considerava il periodo 2019-2022 (prevedendo che, al termine di tale periodo, fossero raggiunti gli obiettivi finali di risanamento del Gruppo). L'orizzonte temporale del Nuovo Piano Consolidato va dunque oltre quello del Piano Consolidato Originario. Tale circostanza implica evidentemente che il raggiungimento degli obiettivi di risanamento del Gruppo Trevi che, nell'ambito del Piano Consolidato Originario, era previsto per la fine dell'esercizio 2022, nell'ambito del Nuovo Piano Consolidato vada valutato in tale arco temporale più ampio.

Più nello specifico, gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario, e la conseguente necessità di elaborare e approvare il Nuovo Piano Consolidato comportano le seguenti conseguenze:

(i) il mancato rispetto di alcuni obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e la necessità di richiedere alle Banche Finanziatrici la sottoscrizione di un nuovo accordo che tenga conto delle previsioni del Nuovo Piano Consolidato. Su tale punto, si veda più nello specifico il successivo paragrafo;

(ii) una minore generazione di cassa rispetto a quella prevista dal Piano Consolidato Originario e la necessità, dunque, di valutare se tale circostanza possa far emergere, nell'orizzonte considerato, situazioni di tensione di cassa tali da non consentire la normale operatività del Gruppo; e

(iii) gli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, che hanno determinato la necessità di approvare il Nuovo Piano Consolidato e la conseguente necessità di valutare la perdurante capacità del Gruppo di riequilibrare la propria situazione economica e finanziaria.

Tali incertezze possono essere tutte ricondotte all'interno di una complessiva categoria di "rischio finanziario", che si sostanzia nella capacità della Società, a fronte delle circostanze sopra descritte, di rispettare gli impegni finanziari assunti nonché di generare e/o reperire risorse sufficienti per soddisfare le proprie esigenze finanziarie a sostegno del business, del programma di investimenti e degli obiettivi del Nuovo Piano Consolidato. Il ragionevole superamento di tali incertezze, come si vedrà nei successivi paragrafi, va valutato alla luce delle azioni intraprese dal management e dipende dal raggiungimento di un nuovo accordo con le Banche Finanziatrici in merito a una manovra finanziaria a supporto degli obiettivi di risanamento della Società e del Gruppo.

Nei paragrafi successivi si esamineranno in maniera analitica le circostanze prese in considerazione al fine di determinare la correttezza dell'applicazione del presupposto della continuità aziendale alla relazione semestrale consolidata.

Il mancato rispetto degli obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e le richieste di modifica formulate alle Banche Finanziatrici

Con riferimento all'Accordo di Ristrutturazione, le conseguenze della complessiva situazione nella quale si trova il Gruppo Trevi per effetto degli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario possono essere così sintetizzate.

  • A. Violazione dei parametri finanziari alla data di verifica del 31 dicembre 2020: sulla base dei risultati relativi all'esercizio 2020, come risultanti dal relativo bilancio consolidato, il Gruppo Trevi non è stato in grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione per la data di verifica del 31 dicembre 2020. In particolare, l'Accordo di Ristrutturazione prevede che, alla data di verifica che cade il 31 dicembre 2020, le Società Proponenti avrebbero rispettato i seguenti parametri finanziari:
    • Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / EBITDA inferiore o uguale a 4,5x ("Leverage Ratio"); e
    • Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / Patrimonio Netto Consolidato inferiore o uguale a 1,8x ("Debt/Equity Ratio").

Alla luce dei risultati derivanti dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, tali parametri finanziari non risultavano rispettati e, in particolare: (a) il Leverage Ratio risultava pari a 5,37x; e (b) il Debt/Equity Ratio risultava pari a 2,15x. Tale circostanza implica le seguenti possibili conseguenze, che costituiscono possibili rischi per la continuità aziendale: (i) la formale dichiarazione da parte delle Banche Finanziatrici circa il verificarsi di un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e la conseguente attivazione dei rimedi contrattualmente previsti, tra cui la decadenza dal beneficio del termine in relazione all'indebitamento finanziario oggetto dell'Accordo di Ristrutturazione, e la richiesta di immediato rimborso anticipato dell'indebitamento medesimo; e (ii) l'interruzione da parte delle Banche Finanziatrici delle linee di credito a breve termine per cassa e per firma previste dall'Accordo di Ristrutturazione, facendo venire meno il necessario sostegno finanziario al Gruppo. Quanto sopra, rende necessario un formale impegno delle Banche Finanziatrici a non avvalersi di alcuno di tali rimedi e una rinuncia all'esercizio degli stessi in conseguenza di tali violazioni, nonché l'impegno delle Banche Finanziatrici stesse a consentire l'utilizzo delle linee di credito a breve termine per cassa e per firma necessarie per supportare il business del Gruppo come più ampiamente descritto nel seguito;

B. Necessità di aggiornare i parametri finanziari per le successive date di verifica: le previsioni del Nuovo Piano Consolidato denotano che le Società Proponenti non saranno in grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione anche alle successive date di verifica. Infatti, i parametri finanziari che erano stati inseriti nell'Accordo di Ristrutturazione, e che le Società Proponenti si sono impegnate a rispettare a ciascuna data di verifica che cade il 30 giugno e il 31 dicembre di ciascun esercizio, erano basati sulle previsioni del Piano Consolidato Originario che, come si è detto, sono da ritenersi superate alla luce dei risultati raggiunti dal Gruppo, i quali mostrano un andamento peggiorativo rispetto alle previsioni originarie. Il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti alle successive date di verifica costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e comporterebbe le conseguenze già descritte al precedente paragrafo A., esponendo la Società e il Gruppo Trevi alle relative incertezze sulla continuità. Ciò implica la necessità di prevedere dei parametri finanziari rivisti ed allineati rispetto alle previsioni del Nuovo Piano Consolidato e, a tal fine, si è reso necessario richiedere alle Banche Finanziatrici che dessero il proprio consenso alle modifiche dell'Accordo di Ristrutturazione volte a: (a) dare atto, da un lato, della circostanza che si sono verificati degli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario i quali hanno richiesto la predisposizione ed approvazione del Nuovo Piano Consolidato; e (b) prevedere dei nuovi parametri finanziari, modificati al fine di renderli coerenti con il Nuovo Piano Consolidato;

C. Necessità di chiedere lo spostamento di alcune scadenze finanziarie: come detto, gli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, derivanti dalle conseguenze della pandemia da Covid-19, implicano un costante minore dimensionamento delle disponibilità liquide rispetto al Piano Consolidato Originario nel corso del biennio 2021-2022. In particolare, l'attuale Accordo di Ristrutturazione prevede che la gran parte dell'indebitamento finanziario nei confronti delle Banche Finanziatrici sia rimborsato bullet al 31 dicembre 2024 e, inoltre, esistono alcune scadenze finanziarie nel corso dei prossimi 12 mesi che non sono coerenti con la generazione di cassa del Gruppo come previsti dal Nuovo Piano Consolidato. Ovviamente il mancato rimborso di tali importi costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e potrebbe comportare conseguenze analoghe a quelle descritte ai precedenti punti (i) e (ii) di cui al precedente Paragrafo A, e le Banche Finanziatrici potrebbero esercitare i rimedi sopra descritti. Ciò rappresenta evidentemente un ulteriore elemento di incertezza da tenere in considerazione rispetto alla continuità aziendale, e ha reso necessario chiedere alle Banche Finanziatrici, da un lato, una sospensione dei suddetti obblighi di rimborso e, dall'altro, un riscadenziamento degli stessi a una data che sia coerente con i flussi di cassa previsti dal Nuovo Piano Consolidato.

Più in generale, le circostanze sopra descritte hanno richiesto al management di adoperarsi per elaborare e concordare con le Banche Finanziatrici una nuova manovra finanziaria, correttiva di quella che era stata posta alla base dell'Accordo di Ristrutturazione, al fine di rendere la struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo coerente con la nuova situazione.

Con riferimento alle circostanze sopra descritte, alle azioni intraprese al riguardo dal management e allo status delle stesse, si rimanda alle considerazioni svolte nei paragrafi successivi, e in particolare a quanto si dirà con riferimento all'Accordo di Standstill (come infra definito) e alle successive interlocuzioni, ancora in corso, con le Banche Finanziatrici finalizzate alla sottoscrizione del Nuovo Accordo (come infra definito).

Rischi relativi all'andamento della liquidità dei prossimi 12 mesi

In coerenza con le valutazioni svolte a partire dall'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, un elemento che è stato valutato con particolare attenzione, alla luce della minor generazione di cassa prevista dal Nuovo Piano Consolidato, è l'idoneità dei livelli di cassa previsti nei prossimi 12 mesi a garantire l'ordinaria operatività del Gruppo, il finanziamento delle relative commesse e il regolare pagamento dei fornitori. A fini di chiarezza, va premesso che appare improbabile, alla luce della complessiva situazione, ipotizzare che possano essere concesse al Gruppo, quantomeno nel breve periodo, nuove linee di credito per cassa non previste dal Piano Consolidato Originario. Il Gruppo dovrà quindi essere in grado di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie esclusivamente tramite il ricorso alle linee di credito esistenti per il finanziamento del circolante e tramite i flussi attivi derivanti dalla propria attività ordinaria, fatta unicamente eccezione per il possibile ricorso a linee per la cessione pro-soluto dei crediti rientranti nell'indebitamento finanziario consentito ai sensi dell'Accordo di Standstill nonché dal successivo Nuovo Accordo. Tale aspetto risulta come è ovvio centrale nella valutazione del presupposto della continuità aziendale, e ha reso necessaria, già a partire dall'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, un'attenta verifica delle previsioni di cassa dei 12 mesi successivi, per accertarsi che, sulla base delle previsioni elaborate dal management, i flussi attivi derivanti dall'attività siano ragionevolmente idonei a sostenere tempo per tempo le esigenze finanziarie del Gruppo senza ricorso a nuove linee di credito, e senza causare prevedibili situazioni di tensione di cassa. Tale verifica aveva dato esito positivo in occasione

dell'approvazione del bilancio 2020, della relazione semestrale 2021 e del bilancio 2021, ed è stata ripetuta anche ai fini dell'approvazione della relazione semestrale 2022. A questo fine, come si dirà più diffusamente nel prosieguo, la Direzione Aziendale ha aggiornato mensilmente le previsioni di cassa che erano state effettuate in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2021 sulla base dei dati actual ed ha esteso tali previsioni sino al 30 giugno 2023. Da tale esercizio emerge la ragionevole aspettativa di una situazione positiva di cassa del Gruppo almeno fino ad allora, sul presupposto del raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici, che consenta l'attuazione della Nuova Manovra Finanziaria (come di seguito descritta e definita), ivi incluso l'utilizzo delle linee di credito per firma necessarie nell'ambito delle commesse di cui le Società del Gruppo sono parte.

Rischi conseguenti agli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario e al possibile mancato raggiungimento degli obiettivi di riequilibrio economico-finanziario

In coerenza con le valutazioni svolte a partire dall'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, uno degli elementi presi in considerazione al fine di valutare le incertezze sulla continuità aziendale è se le previsioni del Nuovo Piano Consolidato, anche alla luce delle ultime risultanze circa l'andamento del Gruppo, appaiono comunque idonee a consentire, entro il relativo arco temporale di riferimento, il raggiungimento di un riequilibrio economico-finanziario, elemento dal quale dipende altresì la possibilità di raggiungere un accordo con le Banche Finanziatrici in relazione alla manovra finanziaria.

Si segnala in proposito che, sulla base dei dati al 30 giugno 2022, l'andamento del Gruppo nel primo semestre dell'anno per quanto riguarda i principali indicatori (Ricavi, EBITDA ricorrente, Posizione Finanziaria Netta, Ordini e Backlog) sono risultati sostanzialmente in linea con le previsioni del Nuovo Piano Consolidato. Inoltre, è stata confermata durante il primo semestre dell'anno 2022 la tendenza alla significativa crescita del backlog (già segnalata in occasione dell'approvazione del bilancio di esercizio 2021), grazie ai nuovi ordini acquisiti nel corso del primo semestre del corrente esercizio. I dati consolidati della relazione semestrale al 30 giugno 2022 confermano in sintesi le tendenze di ripresa del business che erano emerse in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2021, rappresentate nella formazione del Nuovo Piano Consolidato la cui realizzazione è un elemento rilevante per il raggiungimento degli obiettivi di riequilibrio economico-finanziario.

Le analisi svolte in merito ai rischi e alle incertezze cui il Gruppo è esposto, e le misure poste in essere dal management al fine di farvi fronte

Alla luce di quanto sopra, a partire dall'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2020, il Consiglio di Amministrazione aveva opportunamente richiesto e ottenuto le informazioni necessarie ad analizzare le circostanze descritte in precedenza, al fine di valutare se tali circostanze rappresentassero effettivamente degli elementi tali da costituire incertezze significative rispetto al presupposto della continuità aziendale e se tali incertezze potessero ragionevolmente essere superate. In tale occasione, i consiglieri avevano ritenuto di approvare il bilancio sul presupposto della continuità, pur segnalando una residua incertezza significativa relativa al rischio di mancato raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici. Il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto dunque opportuno richiedere e ottenere un aggiornamento delle informazioni in merito alle circostanze sopra descritte al fine di valutare la correttezza dell'applicazione del presupposto della continuità aziendale anche con riferimento all'approvazione della presente relazione semestrale al 30 giugno 2022.

A tal proposito, occorre considerare quanto segue.

L'Accordo di Standstill, le successive interlocuzioni con le Banche Finanziatrici e il Nuovo Accordo

Come già illustrato a partire dall'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, con riferimento alle circostanze sopra descritte, relative al mancato rispetto di alcune previsioni dell'Accordo di Ristrutturazione, sono state tempestivamente avviate, a partire dal mese di febbraio 2021, interlocuzioni con le Banche Finanziatrici (molte delle quali, si ricorda per inciso, sono divenute azioniste della Società in attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione), con il coinvolgimento dei rispettivi consulenti legali e finanziari. Ad oggi, anche a causa della numerosità dei soggetti coinvolti e delle posizioni non del tutto omogenee del ceto bancario, dette interlocuzioni non si sono ancora concluse con la sottoscrizione di un nuovo accordo, ma sono in uno stadio avanzato come meglio si dirà nel prosieguo.

Nell'ambito delle suddette interlocuzioni, come di prassi, le Banche Finanziatrici hanno chiesto ulteriori informazioni ed approfondimenti alla Società e ai suoi consulenti, anche al fine di poter completare i propri processi istruttori e, successivamente, avviare i propri processi deliberativi. Più in particolare, la Società e le Banche Finanziatrici hanno concordato sull'opportunità, a tutela delle banche stesse ma anche di tutti gli stakeholder, di: (i) sottoporre il Nuovo Piano Consolidato a una independent business review ("IBR"), che verificasse la ragionevole fondatezza delle assunzioni industriali e di mercato poste alla base del Nuovo Piano Consolidato; (ii) definire quanto prima una complessiva proposta di manovra finanziaria (e, se del caso, patrimoniale) a supporto del Nuovo Piano Consolidato, che includa le predette richieste formulate dalla Società, da sottoporre alle Banche Finanziatrici ai fini della sottoscrizione di un nuovo accordo con le stesse (il "Nuovo Accordo"); e (iii) inquadrare la nuova manovra finanziaria e il Nuovo Accordo nell'ambito di uno degli strumenti previsti dalla legge fallimentare per il risanamento delle imprese in crisi, e dunque di sottoporre il Nuovo Piano Consolidato, la nuova manovra finanziaria e il Nuovo Accordo all'esame di un esperto indipendente affinché rilasci le attestazioni previste dalla legge.

Sempre nel contesto delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici, al fine di gestire la fase corrente e di consentire, nell'interesse di tutte le parti coinvolte e in generale degli stakeholder del Gruppo Trevi, la gestione in continuità del business nelle more dei processi istruttori e decisionali delle banche, era stato sottoscritto in data 5 agosto 2021 un accordo di moratoria e standstill (l'"Accordo di Standstill") tra la Società, le controllate italiane Trevi, Soilmec e PSM e le Banche Finanziatrici. L'Accordo di Standstill prevedeva: (i) una generale sospensione degli obblighi relativi al rispetto dei parametri finanziari; (ii) la sospensione degli obblighi di pagamento degli importi dovuti nel corso del 2021; (iii) il mantenimento delle linee di credito esistenti, sia per cassa che per firma; e (iv) l'impegno a non avvalersi dei rimedi conseguenti al verificarsi degli "Eventi Rilevanti" relativi alle circostanze sopra descritte.

In coerenza con quanto sopra previsto, in data 22 dicembre 2021, nel contesto delle interlocuzioni sopracitate, sono state illustrate alle Banche Finanziatrici le linee guida di una prima ipotesi di manovra finanziaria (su cui si veda il comunicato stampa del 22 dicembre 2021, consultabile sul sito internet della Società) che prevedeva, tra l'altro (i) un rafforzamento patrimoniale da realizzare mediante un aumento di capitale per cassa da Euro 20 milioni e una conversione in capitale di Euro 60 milioni di credito bancario, (ii) il riscadenziamento del rimborso delle linee di credito a medio-lungo termine fino al 2026, con connessa modifica dei relativi parametri finanziari, (iii) l'estensione al 2026 della scadenza del Prestito Obbligazionario; (iv) la conferma delle linee di firma attualmente concesse al Gruppo, nella misura dell'80% del valore del complessivo plafond concesso ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione. Unitamente all'ipotesi di manovra, è stata sottoposta alle Banche Finanziatrici la richiesta di estendere dal 31 dicembre 2021 al 30 aprile 2022 la durata dell'Accordo di Standstill.

Le Banche Finanziatrici, tuttavia, hanno subordinato l'estensione della durata dell'Accordo di Standstill al raggiungimento di un accordo di massima sulle linee guida della nuova manovra finanziaria. Di conseguenza,

poiché le interlocuzioni relative a tale nuova manovra non erano ancora definite a tale data, il 31 dicembre 2021 l'Accordo di Standstill è scaduto, e non è stato formalmente rinnovato. Tuttavia, le parti hanno continuato le relative interlocuzioni in relazione alla nuova manovra finanziaria, e stanno operando un regime di standstill "de facto", come dimostra il fatto che le Banche Finanziatrici non solo non hanno ad oggi esercitato (né manifestato l'intenzione di esercitare) i rimedi previsti dall'Accordo di Ristrutturazione ma, oltre a portare avanti le succitate trattative in merito alla nuova ipotesi di manovra, hanno continuato a supportare il Gruppo, non riducendo gli utilizzi delle linee autoliquidanti e consentendo l'emissione di alcune garanzie individuate quali urgenti dalla Società nell'ambito dei progetti di cui le società del Gruppo sono parte e continuando a mettere a disposizione le linee di credito per cassa.

Il management, con l'ausilio degli advisor, ha nel contempo portato avanti le trattative sia con le Banche Finanziatrici che con i principali azionisti volte a definire la nuova manovra finanziaria. A tale riguardo, in data 26 aprile 2022 il Consiglio di Amministrazione aveva approvato una proposta di manovra finanziaria, parzialmente diversa da quella approvata a dicembre, di cui è stata data informativa al mercato (su cui si veda il comunicato stampa del 26 aprile 2022, consultabile sul sito internet della Società). Tale proposta di manovra è stata successivamente modificata ulteriormente al fine di tenere conto delle interlocuzioni nel frattempo intercorse con le Banche Finanziatrici. L'ultima versione della manovra finanziaria è quella approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 29 settembre 2022 e trasmessa alle Banche Finanziatrici (la "Nuova Manovra Finanziaria"), la quale prevede, in estrema sintesi:

(a) che la stessa sia posta in essere in esecuzione di un accordo basato su un piano attestato di risanamento ai sensi dell'art. 56 del codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza ("CCII") (corrispondente al precedente art. 67, comma III, lett.(d) della l.fall.);

(b) un aumento di capitale per cassa offerto in opzione ai soci per massimi Euro 25 milioni (ma in nessun caso superiore all'importo di debito oggetto di conversione), interamente garantiti pro quota dai soci CDPE Investimenti S.p.A. ("CDPE") e Polaris Capital Management LLC ("Polaris" e, congiuntamente a CDPE, i "Soci Istituzionali");

(c) un aumento di capitale riservato alle Banche Finanziatrici, da sottoscriversi tramite conversione dei crediti bancari in azioni ordinarie della Società, per un controvalore minimo di crediti almeno pari a 20 milioni di Euro, con facoltà per le Banche Finanziatrici di convertire un importo superiore a tale importo minimo;

(d) la subordinazione e postergazione sino al 30 giugno 2027 di una porzione del debito bancario fino a un massimo di Euro 40 milioni, lasciando in capo alle Banche Finanziatrici la scelta tra conversione e subordinazione dei relativi crediti, fermo restando che l'importo complessivo del debito oggetto di manovra sarà pari ad almeno Euro 40 milioni;

(e) l'estensione della scadenza finale dell'indebitamento a medio-lungo termine sino al 31 dicembre 2026, con introduzione di un piano di ammortamento a partire dal 2023;

(f) la concessione/conferma di linee di credito per firma a supporto dell'esecuzione del Nuovo Piano Consolidato;

(g) l'estensione al 2026 della scadenza del Prestito Obbligazionario.

Con riferimento alle interlocuzioni in corso con le Banche Finanziatrici e con i principali azionisti, la Società ha ricevuto in data 3 agosto e 1 agosto 2022, rispettivamente, da CDPE e da Polaris, delle lettere di conferma dell'impegno degli stessi, subordinatamente alla definitiva approvazione da parte dei relativi organi deliberanti e ad alcune ulteriori condizioni, tra cui il raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici, a sottoscrivere pro quota il sopra menzionato aumento di capitale in opzione, e a garantire, sempre pro-quota, la sottoscrizione dell'eventuale inoptato, fino a complessivi Euro 25 milioni, fermo restando che l'importo dell'impegno dei Soci Istituzionali non potrà essere superiore all'importo finale

dell'aumento di capitale per conversione sottoscritto dalle Banche Finanziatrici. In considerazioni delle differenze non sostanziali tra la versione di manovra finanziaria sulla base della quale sono state emesse tali lettere di conferma e la Nuova Manovra Finanziaria, si ritiene che tali impegni continuino ad essere tutt'ora validi e applicabili a quest'ultima. Inoltre, in data 17 giugno 2022 la Società aveva altresì ricevuto dai consulenti delle Banche Finanziatrici una comfort letter nella quale gli stessi avevano confermato - per conto di alcune Banche Finanziatrici congiuntamente titolari di una percentuale pari a circa il 75% di tutti i crediti per cassa e firma vantati dall'intero ceto bancario nei confronti delle società del Gruppo interessate nonché facenti parte del c.d. steering committee - il perdurante interesse di tali banche a valutare l'operazione di ristrutturazione del Gruppo e che, subordinatamente inter alia all'esito positivo delle analisi attualmente in corso sulla documentazione di supporto fornita dalla Società nonché al raggiungimento di un accordo tra tutte le Banche Finanziatrici e la Società in merito al contenuto definitivo della Nuova Manovra Finanziaria, le stesse avrebbero sottoposto tale manovra e il Nuovo Accordo all'approvazione dei rispettivi organi deliberativi. Sebbene tale comfort letter sia stata trasmessa per conto solo di alcune delle Banche Finanziatrici, le stesse come detto sono congiuntamente titolari di una percentuale molto significativa dell'indebitamento vantato dal ceto bancario verso le società del Gruppo interessate, e sono altresì parte dello steering committee

A tale riguardo, si segnala che, dalle ultime interlocuzioni informali intervenute con i consulenti delle Banche Finanziatrici, la Società è stata informata circa il fatto che queste ultime avrebbero avviato i propri iter approvativi, i quali dovrebbero concludersi tra la fine del mese di ottobre e la prima metà del mese di novembre. Inoltre, a riprova dell'avanzato stato di negoziazione sulla Manovra Finanziaria, in data 27 settembre 2022 la Società ha ricevuto sempre dai consulenti delle Banche Finanziatrici una prima bozza del Nuovo Accordo il quale potrà essere sottoscritto una volta completati gli anzidetti iter deliberativi e finalizzate le usuali attività di negoziazione tra le parti interessate. Alla luce di tali elementi, nonostante l'allungamento delle tempistiche dovuto anche alla molteplicità ed eterogeneità delle parti coinvolte, gli amministratori ritengono che siano stati fatti apprezzabili progressi in relazione alla Manovra Finanziaria che ormai è da considerarsi sostanzialmente definita e che, sebbene non si possa escludere che emergano posizioni non allineate delle Banche Finanziatrici e/o che gli iter deliberativi di queste ultime non si concludano nei tempi previsti, un accordo possa essere ragionevolmente sottoscritto entro la prima metà del mese di novembre 2022.

Va altresì segnalato che, anche in conformità a quanto previsto dall'Accordo di Standstill, la Società ha posto sin dal secondo semestre 2021 e sta continuando a porre in essere tutte le attività necessarie al fine di giungere alla sottoscrizione del Nuovo Accordo che recepisca i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria, in particolare:

(i) ha incaricato Alvarez & Marsal, società di consulenza di primario standing, di svolgere l'IBR sul Nuovo Piano Consolidato, attività che è stata completata e già presentata alle Banche Finanziatrici;

(ii) sono stati definiti i termini della proposta di Nuova Manovra Finanziaria con le Banche Finanziatrici e gli azionisti di riferimento; e

(iii) ha incaricato il Dott. Mario Ravaccia, dello Studio Spada & Partners, quale professionista attestatore incaricato di redigere le attestazioni necessarie relativamente al Nuovo Piano Consolidato e alla Nuova Manovra Finanziaria, e tale attività è attualmente in corso di finalizzazione.

Evidentemente, né il ricevimento delle sopra menzionate comfort letter da parte degli advisor delle Banche Finanziatrici e degli azionisti rilevanti, né il completamento delle attività sopra descritte consente, di per sé,

di ritenere superata l'incertezza derivante dagli Eventi Rilevanti verificatisi ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione nonché, in generale, dalla necessità di sottoscrivere un Nuovo Accordo con le Banche Finanziatrici volto a recepire i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria. Tale incertezza potrà ritenersi definitivamente superata esclusivamente a seguito del completamento dell'attività di attestazione del Nuovo Piano Consolidato e della positiva valutazione, da parte dei competenti organi di tutte le Banche Finanziatrici, della Nuova Manovra Finanziaria nonché della sottoscrizione ed intervenuta efficacia del Nuovo Accordo. Ciononostante, l'avanzato stato delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici in merito alla Nuova Manovra Finanziaria, nonché le comfort letter ricevute dagli advisor delle stesse nonché dagli azionisti rilevanti, per quanto non vincolanti, unitamente al supporto che le Banche Finanziatrici si sono dichiarate disponibili a continuare a fornire – seppure con qualche difficoltà – in favore del Gruppo consentendo l'emissione di garanzie qualificate quali urgenti dalla Società, rappresentano un segnale di significativo avanzamento nelle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici, che consente di prevedere una positiva conclusione delle trattative.

Prevedibile andamento della liquidità nel corso dei prossimi 12 mesi

Con riferimento all'incertezza segnalata in precedenza relativa al rischio che, a causa della minore generazione di cassa riflessa nelle previsioni del Nuovo Piano Consolidato, possano verificarsi delle situazioni di tensione di cassa nel corso dei 12 mesi successivi alla data di riferimento della relazione semestrale, va rilevato quanto segue.

Innanzitutto, va sottolineato che la Direzione Aziendale della Società monitora costantemente l'andamento della cassa del Gruppo, anche a livello delle singole Divisioni Trevi e Soilmec. In particolare, il management predispone un piano di tesoreria fino alla fine dell'anno in corso, che analizza l'andamento della cassa su base settimanale per i primi tre mesi e su base mensile per i mesi successivi, documento che viene aggiornato ogni 4 settimane sulla base dei dati actual a disposizione, provenienti da tutte le legal entity del Gruppo. Tale strumento, i cui risultati vengono analizzati e discussi con il management locale, consente di monitorare la cassa a breve termine, e di avere contezza di eventuali shortfall di cassa con congruo anticipo, in modo da poter adottare le iniziative di volta in volta necessarie. Tale piano di tesoreria è stato da ultimo aggiornato in data 22 settembre 2022 (con dati aggiornati a tale data), e mostra un andamento della liquidità che, anche nel momento di picco, resta positivo con un margine sufficiente a garantire la normale operatività del Gruppo.

Inoltre, in conformità a quanto previsto dall'Accordo di Standstill, il quale continua ad applicarsi de facto, la Società fornisce alle Banche Finanziatrici un piano di tesoreria aggiornato, verificato da parte di PricewaterhouseCoopers, relativo alle previsioni di cassa dei 6 mesi successivi, basato su previsioni settimanali per i primi 3 mesi, e su previsioni mensili per i 3 mesi successivi. L'ultimo piano di tesoreria aggiornato è stato fornito alle Banche Finanziatrici in data 29 settembre 2022, e sulla base di queste previsioni non sono emerse criticità relativamente alla situazione di cassa del Gruppo e/o delle singole divisioni nel relativo periodo. A tale riguardo, si ritiene opportuno precisare che tali previsioni assumono naturalmente che le Banche Finanziatrici continuino a supportare il Gruppo ai fini dell'acquisizione ed esecuzione delle relative commesse / ordini per l'intero periodo oggetto di analisi, attraverso l'emissione delle garanzie richieste.

Il management ha predisposto, inoltre, analisi approfondite circa il prevedibile andamento della liquidità nel corso dei 12 mesi successivi alla data di chiusura della relazione semestrale al 30 giugno 2022, predisposta raccogliendo le necessarie informazioni da parte di tutte le legal entity del Gruppo, che esamina il prevedibile andamento della liquidità sino al 30 giugno 2023. Tali analisi hanno confermato l'assenza di situazioni critiche dal punto di vista della cassa, tali da poter compromettere l'ordinaria

operatività del Gruppo.

Il Consiglio di Amministrazione, ai fini dell'approvazione della presente relazione, ha comunque esaminato in data 29 settembre 2022 l'aggiornamento di tale liquidity analysis sino al 30 giugno 2023. Pertanto, sulla base di tali proiezioni, è ragionevolmente prevedibile che la cassa minima del Gruppo si mantenga a un livello sufficiente per consentire al Gruppo di gestire la propria normale attività corrente secondo criteri di continuità e di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie per tutto il periodo considerato.

Il monitoraggio del management relativamente all'andamento della liquidità del Gruppo appare dunque adeguato alla situazione e le risultanze dell'analisi svolta non mostrano allo stato situazioni di tensioni e/o di shortfall di cassa fino a giugno 2023. Le previsioni di cassa appaiono redatte in modo ragionevolmente prudenziale.

In conclusione, tenuto conto che (i) le previsioni di tesoreria vengono svolte con metodologie consolidate nel tempo, (ii) tali previsioni sono oggetto di verifica da parte di un soggetto terzo e condivise periodicamente con le Banche Finanziatrici, e (iii) al 31 agosto Divisione Trevi ha acquisito ordini pari a circa il 100% dei ricavi che si prevede di realizzare nell'anno 2022, e Divisione Soilmec ha acquisito ordini pari a circa il 100% dei ricavi che si prevede di realizzare nell'anno 2022, ferme restando le possibili conseguenze, come sopra esposte, derivanti dal mancato rispetto delle clausole contrattuali dell'Accordo di Ristrutturazione, al momento si ritiene che il rischio relativo alle previsioni di tesoreria sia adeguatamente monitorato e mitigato.

Il raggiungimento dei target di risanamento

Come già rilevato in precedenza, i dati consolidati al 31 dicembre 2020 avevano mostrato scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, per gli impatti significativi della pandemia da Covid-19. Il management della Società si è dunque prontamente adoperato, sin dal mese di novembre 2020, nell'elaborazione di previsioni aggiornate basate su tali risultati di partenza, che sono contenute nel Nuovo Piano Consolidato. A tal fine, il management è stato affiancato da primari advisor industriali e finanziari.

A partire dall'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, il Consiglio di Amministrazione aveva valutato con particolare attenzione i rischi derivanti dalla possibile mancata attuazione del piano e da scostamenti rispetto al piano in questione e, in particolare, il rischio che il Nuovo Piano Consolidato non consentisse alla Società e al Gruppo di raggiungere i target di risanamento che si era originariamente prefissato, e aveva ritenuto tali rischi quali superabili (per un'esposizione delle relative considerazioni, si rimanda alle note esplicative e alle relazioni sulla gestione relative al bilancio 2020 e al bilancio 2021).

Al fine di aggiornare le valutazioni già effettuate dal Consiglio di Amministrazione in merito a tale fattore di rischio a partire dall'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, gli Amministratori hanno in questa sede svolto le considerazioni qui di seguito sinteticamente riportate:

  • gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario sono ascrivibili principalmente alla diffusione della pandemia Covid-19 ovvero legati a ulteriori eventi straordinari una tantum;
  • il Nuovo Piano Consolidato appare redatto secondo criteri ragionevoli e prudenziali che includono sia azioni volte all'incremento dei volumi sia al miglioramento della redditività, e mostra comunque la possibilità di raggiungere, al termine del piano stesso, una situazione di sostanziale equilibrio economico-finanziario e patrimoniale, e la sua fattibilità risulta confortata dall'andamento del primo semestre 2022, i cui risultati risultano essere in linea con le relative previsioni;

  • la fattibilità del Nuovo Piano Consolidato risulta confermata dai risultati al 30 giugno 2022 i quali mostrano una conferma della previsione dei ricavi e dell'EBITDA ricorrente per il primo semestre 2022 formulata in occasione dell'approvazione del bilancio 2021, ordini acquisiti nel primo semestre 2022 pari a circa 391,3 milioni di euro in aumento del 22% rispetto al medesimo periodo del precedente anno, un portafoglio ordini pari a 633,1 milioni di euro, in deciso aumento rispetto al 31 dicembre 2021 (+39%), e un andamento della Posizione Finanziaria Netta, che passa da 251,8milioni di euro registrata al 31 dicembre 2021 ai 274,6 milioni di euro consuntivati al 30 giugno 2022, in linea con le previsioni. Con riferimento alle considerazioni in merito ai potenziali impatti derivanti dal conflitto Russia-Ucraina e dal prolungarsi dell'emergenza sanitaria da Covid-19 si rimanda, rispettivamente, ai paragrafi "Impatti del conflitto Russia-Ucraina", "COVID-19" e "Rischio connesso all'andamento dei prezzi delle materie prime" della presente relazione;
  • l'IBR svolta da Alvarez & Marsal sul Nuovo Piano Consolidato e condivisa con le Banche Finanziatrici ha confermato ragionevolezza e fattibilità dello stesso;
  • la Nuova Manovra Finanziaria in corso di finalizzazione, sul contenuto della quale si sono pronunciati sia gli azionisti di riferimento (i.e., CDPE e Polaris) che le banche dello steering committee per il tramite dei propri consulenti, attraverso l'operazione di rafforzamento patrimoniale ivi prevista, consentirebbe di rafforzare ulteriormente la situazione economico-patrimoniale e finanziaria del Gruppo, dando altresì ulteriore impulso al business nonché al raggiungimento dei target di risanamento secondo quanto previsto dal Nuovo Piano Consolidato;

Peraltro, la ragionevolezza e fattibilità del Nuovo Piano Consolidato saranno altresì ulteriormente supportate dalla circostanza che lo stesso è in corso di attestazione da parte del professionista attestatore, Dott. Mario Ravaccia, dotato dei requisiti previsti dalla legge fallimentare, la cui attività è attualmente in corso di svolgimento, circostanza che rappresenta un fattore di ulteriore tutela per gli Amministratori e per gli altri stakeholder coinvolti. A tale riguardo, si segnala che in data 10 agosto 2022 il professionista attestatore ha rilasciato una comfort letter nell'ambito della quale ha confermato che, nel presupposto del verificarsi delle assunzioni ivi riportate, il Nuovo Piano Consolidato possa essere ritenuto attestabile ai sensi dell'art. 56, comma 3, del CCII sulla base di idonei accordi con le Banche Finanziatrici.

In conclusione, gli Amministratori osservano che, pur dando atto dei segnali incoraggianti che emergono dai dati relativi alla semestrale, il raggiungimento degli obiettivi di risanamento previsti dal Nuovo Piano Consolidato dipendono comunque dal perfezionamento del Nuovo Accordo che recepisca i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria, dando attuazione alla stessa.

Considerazioni conclusive

In conclusione, come ampiamente illustrato nei paragrafi che precedono nonché nelle ulteriori sezioni ivi espressamente richiamate, esistono talune incertezze derivanti dall'esposizione del Gruppo a rischi che, come sopra richiamato, hanno magnitudine di vario livello e per i quali sono stati approntati conseguenti presidi a tutela degli stessi. Allo stato attuale, permane quale rischio principale quello connesso alla conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici – nell'attuale situazione di standstill di fatto finalizzate al perfezionamento del Nuovo Accordo, che determina l'esistenza di un'incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Società e del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. Tuttavia, il Consiglio di Amministrazione, tenuto conto nel loro insieme delle circostanze sopra evidenziate, e alla luce dello stato delle interlocuzioni in corso con Banche Finanziatrici e con i loro advisor, ritiene appropriato l'utilizzo del presupposto della continuità aziendale nella redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2022 relativa al Gruppo Trevi.

COVID-19

Nel primo semestre del 2022 il Gruppo Trevi, al fine di garantire la sicurezza dei dipendenti e la continuità di business, ha proseguito con l'adozione delle misure per il contrasto della pandemia da COVID-19 in relazione alle disposizioni in essere vigenti sul territorio nazionale e nei paesi in cui il Gruppo opera, in un contesto generale di progressivo miglioramento.

Inoltre, la gestione del rischio COVID-19 è diventato a tutti gli effetti un processo interamente incorporato nel Sistema di Gestione Salute e Sicurezza ISO45001 implementato dal Gruppo Trevi.

Nel periodo gennaio – giugno 2022 si segnala un ridotto numero di contagi che ha colpito personale del Gruppo Trevi, e nessuna criticità per la salute delle persone colpite. Il principale focolaio che ha interessato le attività produttive è stato registrato nell'area APAC (Hong Kong), generando una perdita di 490 giorniuomo nel periodo da febbraio ad aprile 2022.

Nei mesi a venire l'azienda si muoverà in relazione alle nuove disposizioni applicabili ed agli scenari di rischio che si verranno a configurare mettendo in atto le misure necessarie.

Gestione dei rischi d'impresa

Obiettivi, politica di gestione e identificazione dei rischi finanziari

Il Gruppo Trevi è soggetto a diverse tipologie di rischio e di incertezza che possono impattare sull'attività operativa, la struttura finanziaria e i risultati economici.

Innanzitutto, il rischio di liquidità che condiziona le scelte strategiche di investimenti e acquisizione delle commesse.

Improvvisi cambiamenti nei contesti politici dove il Gruppo opera hanno immediate conseguenze sui risultati operativi e sulla posizione finanziaria.

Il Gruppo è altresì esposto al rischio di un peggioramento del contesto macroeconomico internazionale. L'introduzione di norme più severe in materia di protezione dei dati nell'Unione Europea e la maggiore complessità dell'IT, sottopone il Gruppo al rischio cyber.

Per garantire una gestione organica e trasparente dei principali rischi ed opportunità che possano avere impatto sulla creazione di valore del Gruppo, il risk management, allineandosi con gli obiettivi posti dall'Amministratore Delegato, conferma, sostanzialmente, l'approccio integrato del processo per gestire l'incertezza con metodologie coerenti e strumenti omogenei, pur rispettando la necessaria specificità delle Divisioni.

Obiettivi delle Commesse

Quest'ambito vuole supportare il top management e i singoli risk owner, fin dalla fase di business development e di negoziazione commerciale, assicurando un'analisi bottom-up e quali-quantitativa per individuare e gestire gli eventi con potenziale impatto sulle performance di commessa e del portfolio di Divisione, quali revenues, margine operativo, EBITDA, etc.

Obiettivi delle Divisioni

Quest'ambito include gli eventi con potenziale impatto sugli obiettivi delle Divisioni (non specificatamente di commessa) e sulla garanzia di prodotti e servizi di valore per i Clienti, con particolare attenzione ai KPI (Key Performance Indicators) dei principali Dipartimenti. La reportistica periodica è allineata con quella del Bilancio Consolidato (semestrale) mentre per le azioni di monitoraggio e mitigazione ha frequenza continua,

secondo le specifiche scadenze pianificate.

Obiettivi di Piano Industriale

Quest'ambito include la gestione di eventi con potenziale impatto sui target definiti dal Piano Industriale, con particolare riferimento al fatturato e alla creazione di un adeguato portafoglio ordini dell'esercizio di riferimento.

La Funzione Risk Management, con un approccio bottom-down basato sui dati messi a disposizione e aggiornati dalle società del Gruppo ed affiancando i responsabili commerciali delle Divisioni, definisce alcuni scenari di rischio ed opportunità per supportare il top management nelle valutazioni strategiche.

Rischi di liquidità

Per un'azienda la disponibilità di liquidità garantisce il rispetto delle scadenze previste e una sana crescita economica. La pianificazione dei flussi di cassa aziendali permette di avere una programmazione periodica delle liquidità mantenendo il controllo sulle entrate e le uscite e di riconoscere tempestivamente picchi di fabbisogno. A seguito della sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione con il ceto bancario siglato in

data 5 agosto 2019, la gestione della liquidità è stata garantita e regolata dallo stesso accordo, e successivamente alla firma dell'Accordo di moratoria e standstill sono stati rispettati gli obblighi informativi previsti in quest'ultimo accordo.

È stato, inoltre, istituito uno Steering Committee al fine di valutare l'andamento della cassa del Gruppo e delle singole società controllate, dando definitivo impulso alle attività di pianificazione finanziaria.

Rischio di tasso di cambio

In ragione dell'estensione geografica del Gruppo e dell'accesso ai mercati internazionali per lo sviluppo della cantieristica, le società del Gruppo sono esposte al rischio che una modifica dei tassi di cambio tra la divisa di conto e le altre divise generino variazioni inattese. Le grandezze economiche e patrimoniali derivanti da questa fluttuazione potrebbero impattare sia i singoli bilanci societari d'esercizio, sia a livello consolidato. Nello specifico, dato l'attuale assetto di Gruppo, l'esposizione al rischio di tasso di cambio è principalmente legata al dollaro statunitense. Si segnala altresì che il Gruppo ha interessi anche in paesi quali, l'Algeria e la Nigeria le cui valute potrebbero essere soggette a fluttuazioni anche rilevanti. Per quanto riguarda il dollaro statunitense, il rischio di tasso di cambio deriva principalmente dalla conversione in Euro delle poste relative alle partecipazioni in società la cui divisa di conto è diversa dall'Euro (c.d. "rischio traslativo").

Il Gruppo non ha sottoscritto contratti derivati anche a causa dei vincoli imposti nell'Accordo di Ristrutturazione e dalla connessa indisponibilità di linee di credito per effettuare hedging valutario. La politica di gestione del rischio di tasso di cambio è basata principalmente sull'utilizzo di listini in Euro o Dollaro.

Rischio di tasso di interesse

Il rischio di tasso di interesse a carico dell'impresa è costituito dall'aumento degli oneri finanziari derivanti dal rialzo dei tassi di interesse.

A seguito della firma dell'Accordo di Ristrutturazione, il Gruppo ha ottenuto una moratoria sia sul capitale che sugli interessi delle linee di cassa a Medio e Lungo Termine. Con l'efficacia dell'Accordo di Ristrutturazione, i tassi di interesse sulle linee di cassa a Medio e Lungo Termine sono stati uniformati ad un tasso fisso.

Le linee a Breve Termine erogate e disciplinate dall'Accordo di Ristrutturazione hanno mantenuto il pricing adeguato alla natura dell'operazione sottostante, mantenendo i tassi dei documenti finanziari originari come previsto dall'Accordo di Ristrutturazione.

Rischio di credito

La gestione del credito commerciale è un'attività essenziale per definire il massimo grado di esposizione che l'impresa ritiene ragionevolmente sopportabile per una fornitura che prevede un pagamento differito. Particolarmente utile per la configurazione di procedure finalizzate ad un'anticipata valutazione del rischio e della solvibilità del cliente, è la corretta applicazione delle tecniche di credit scoring e di Trade Finance. Essendo le linee di credito di factoring in fase di ripristino a seguito della firma dell'Accordo di Ristrutturazione, la gestione del rischio di credito ha imposto il mantenimento di un Comitato Rischi per la valutazione delle singole operazioni e dell'attività di credit&risk management attraverso l'utilizzo di strumenti di Trade Finance per la metalmeccanica e il controllo degli avanzamenti commesse nella cantieristica.

La veloce raccolta di informazioni inerenti al cliente (o potenziale cliente), la sua storia aziendale, l'assetto societario, il management di riferimento, l'attività svolta, la sua ubicazione, le caratteristiche e le potenzialità commerciali, associate ad informazioni di natura bancaria e ad altre rese disponibili da società

specializzate nella proposta di informazioni di natura commerciale, ha rappresentato un elemento a supporto della preliminare valutazione del cliente.

Rischio connesso alle attività svolte all'estero

L'evoluzione degli scenari economici e geo-politici influenza da sempre le attività finanziarie e industriali del Gruppo.

I ricavi per attività all'estero del Gruppo Trevi mantengono un trend di forte consolidamento sull'estero attestandosi circa su un 95% dell'ammontare totale.

Per tale ragione, il "rischio paese" è continuamente monitorato ed è caratterizzato dal rischio di insolvenza di operatori, pubblici e privati, legato all'area geografica di provenienza e indipendente dalla loro volontà. È anche il rischio legato alla provenienza di un determinato strumento finanziario e dipendente da variabili politiche, economiche e sociali.

Rischi aumento prezzi materie prime

Per quanto riguarda la Divisione Trevi, le materie prime maggiormente utilizzate nei cantieri sono il calcestruzzo e l'acciaio. Nei casi in cui il contratto preveda la fornitura di tali materiali si è provveduto ove possibile a mitigare il rischio fluttuazione prezzi con la presenza di clausole contrattuali che prevedono una revisione dei prezzi in funzione di determinati parametri economici. Nei casi in cui i contratti non prevedono formule di "price escalation" ci si cautela durante la fase di offerta utilizzando prezzi che tengono conto delle varie fluttuazioni pregresse ed analisi prospettiche dei relativi prezzi unitamente a congrue contingencies per eventuali incrementi non prevedibili.

A tale specifico riguardo vengono effettuate costanti analisi e monitoring sui vari mercati ove si opera dei relativi prezzi delle materie prime di interesse della Divisione Trevi che aiutano a prevedere i trend specifici dei prezzi unitamente a dare indicazioni su come affrontare eventuali variazioni improvvise.

Si segnala inoltre che la durata media di esecuzione dei contratti della Divisione Trevi è compresa tra sei e nove mesi, per cui nell'elaborazione delle offerte per la partecipazione alle gare di appalto, le analisi sopra citate sono un elemento importante per la mitigazione dei relativi rischi.

Ovviamente nei contratti in cui è il Cliente a fornire i materiali da incorporare in opera, il rischio in oggetto non è di pertinenza del Contrattista.

Nel corso del primo semestre 2022, alcune commesse in Italia hanno anche beneficiato di specifici decreti (Caro-Materiali) che hanno permesso di ottenere ristori.

Nei limitati casi in cui non siano stati previsti contrattualmente dei meccanismi di revisione prezzi, il Gruppo si impegna costantemente a richiedere i ristori ai clienti mediante i normali processi di richieste di variazioni contrattuali ai clienti.

Per quanto riguarda la Divisione Soilmec, la materia prima più utilizzata è l'acciaio. Il Management ha identificato varie azioni per mitigare gli effetti dell'incremento del prezzo di questa materia, tra cui l'ottimizzazione e la diversificazione dei contratti di fornitura trovando sul mercato fornitori più competitivi e/o che garantissero forniture a prezzi non soggetti a revisione e, in linea con quanto stanno già facendo i competitor, la modifica dei listini al fine di mantenere le stesse marginalità.

Rischi climatici

I principali aspetti ambientali associati all'attività del Gruppo Trevi – scarsamente probabili ma con impatto potenzialmente alto – sono correlati alle attività di perforazioni e fondazioni nei cantieri della Divisione Trevi. Allo scopo di ridurre la significatività di tali potenziali impatti, Trevi applica i principi di gestione ambientale in linea con lo standard ISO14001, all'interno del quale sono effettuate indagini ambientali specifiche prima dell'avvio delle commesse e controlli periodici durante le attività.

Inoltre, le attività effettuate nei cantieri hanno impatti anche sul clima in quanto richiedono l'utilizzo di macchine operatrici con motore a combustione. Trevi è impegnata a ridurre l'impatto ambientale associato alle emissioni prodotte da tali macchine attraverso sistemi di efficientamento delle stesse quali ad esempio la sensibilizzazione degli operatori verso un uso corretto delle attrezzature, il ricambio del parco macchine che prevede l'introduzione di macchine di nuova generazione più efficienti o elettriche (si veda linea High-Tech ed e-Tech di Soilmec), l'utilizzo di carburanti bio-diesel.

Inoltre, va segnalato che qualora si dovessero verificare danni da eventi metereologici o da danni ambientali diretti, sono presenti assicurazioni CAR (Construction All-Risks) in ogni cantiere, su cui si inseriscono le coperture assicurative RCT (Responsabilità Civile verso Terzi) con estensione alla copertura all'inquinamento accidentale e le coperture assicurative All-Risks sulle macchine ed attrezzature utilizzate.

Nell'ambito degli aspetti ambientali per la rendicontazione di carattere non finanziario (Dichiarazione Non Finanziaria) che il Gruppo redige dal 2017, sono stati identificati quattro indicatori, tra cui "la gestione delle emissioni e lotta al cambiamento climatico". Il tema fa riferimento alla promozione di strategie di riduzione delle emissioni in atmosfera e sviluppo di energie rinnovabili, con l'obiettivo per il Gruppo di ridurre gradualmente la dipendenza dal settore dei combustibili fossili e diminuire il proprio impatto sull'ambiente.

Si segnala che il Gruppo Trevi è risultato essere qualificato tra le prime 100 aziende che si sono distinte maggiormente nella riduzione della propria intensità di emissioni CO2. La ricerca è stata portata avanti dal Corriere della Sera con l'Agenzia Statista e si è basata su un campione di oltre 700 aziende italiane nel corso del 2021.

Rischio Cyber

Nell'intento di aumentare ed efficientare costantemente i processi di ICT Security, il Gruppo ha continuato nel percorso di adozione di nuove iniziative, strumenti e procedure volte a garantire livelli di sicurezza ICT sempre più elevati.

In tale contesto si ricorda, che in data 11 gennaio 2022, il Gruppo Trevi ha subito un attacco informatico che ha colpito i data center di Cesena (FC) ed Asolo (TV), determinando una temporanea inaccessibilità alle funzioni operative informatiche.

La funzionalità dell'intera infrastruttura IT è stata prontamente ripristinata e, in meno di ventiquattro ore, i servizi informatici principali sono ritornati ad essere disponibili e non si sono evidenziate perdite di dati e/o informazioni tali da pregiudicare le attività delle Aziende del Gruppo.

La pronta ed efficacie risposta con la quale il Gruppo ha gestito l'incidente, è stata resa possibile anche grazie all'implementazione di uno specifico Piano di Disaster Recovery e di Business Continuity e di infrastrutture con tecnologie Hybrid Cloud, che hanno consentito di salvaguardare la piena operatività delle Aziende.

Oltre ad un attento e meticoloso uso di nuove tecnologie per efficientare i processi legati alla Cyber Security, il Gruppo sta continuando ad adottare percorsi formativi specifici per suggerire agli utenti comportamenti idonei a evitare il coinvolgimento in processi «malevoli», oltre a proseguire nell'emissione

di «pillole informative» per segnalare casi concreti di frodi informatiche nei quali gli utenti potrebbero imbattersi se non seguissero le corrette procedure ed istruzioni.

A Giugno 2022, il Dipartimento IT Corporate ha inoltre iniziato il percorso per portare Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. all'ottenimento della certificazione ISO 27001:2013, ossia la norma che definisce lo standard internazionale che descrive le best practice per un ISMS (sistema di gestione della sicurezza delle informazioni, anche detto SGSI, in italiano). Ottenere una certificazione accreditata ISO 27001 permette di dimostrare che l'Azienda sta seguendo le best practice sulla sicurezza delle informazioni e fornisce un controllo indipendente e qualificato sul fatto che la sicurezza delle informazioni è gestita in linea con le best practice internazionali e gli obiettivi aziendali.

Si ritiene pertanto che le misure adottate e i presidi esistenti rappresentino adeguati elementi di mitigazione di questo rischio, e che, quindi, non residui un rischio rilevante ai fini della continuità delle attività aziendali.

Impatto del conflitto Russia Ucraina

In relazione alla guerra in Ucraina si segnala quanto segue:il Gruppo Trevi non ha attività produttive in Russia o Ucraina, né ha esternalizzato lo sviluppo o l'utilizzo di software e data centers nelle zone interessate dal conflitto. Pertanto, non vi è stata necessità di spostare personale fuori dalle zone del conflitto, e al momento non si ritiene che altri paesi impattati in qualche misura dal conflitto generino problematiche alle attività del Gruppo Trevi.

Pur non avendo attività produttive direttamente collegate con i paesi interessati dal conflitto, le spinte inflazionistiche e le difficoltà di approvvigionamento, stanno generando un aumento generalizzato dei prezzi delle materie prime.

Il Gruppo dispone tuttavia di strumenti di controllo di gestione e sta aumentando la frequenza e profondità dei controlli e delle analisi dei rischi per monitorare l'evoluzione del mercato, in un contesto nel quale è difficile fare previsioni di medio periodo.

Con riferimento alla fornitura – denominata in Euro – in corso nel primo trimestre del 2022 con un cliente russo in un paese terzo, il cui ammontare era inferiore all'1% dei ricavi totali del Gruppo, non si sono riscontrate problematiche legate all'inibizione dei sistemi di pagamento internazionali da Russia. Al 30-6- 2022 il credito vantato ammonta a 2,4 milioni di Euro con 188 migliaia di Euro di fornitura ancora da eseguire, e tuttavia alla data del 23 Settembre 2022, dopo il completamento della fornitura, il credito si è ridotto a 299 migliaia di Euro, interamente oggetto di bonifici di pagamento già pervenuti presso la banca della controllata Soilmec S.p.A. ed attualmente sottoposti alle verifiche di legge per il loro accredito definitivo in conto. Gli ordini ancora inclusi nel backlog per l'area russa sono marginali. Il Nuovo Piano Consolidato non prevede sviluppi in tali aree.

Non si prevedono difficoltà di finanziamento dal momento che non sono presenti esposizioni verso Russia ed Ucraina. Inoltre, il costo dei finanziamenti del Gruppo è a tasso fisso, essendo lo stesso cristallizzato secondo quanto previsto nell'Accordo di Ristrutturazione.

Infine, il Gruppo non ritiene che ci possano essere nuovi fattori di rischio di frode legati al conflitto in corso, mentre per quanto riguarda il rischio di attacchi informatici, negli ultimi anni sono state implementate nel Gruppo una serie di iniziative volte ad aumentare il livello di sicurezza dell'intera infrastruttura informatica.

Al momento non si ritiene che i rischi sopra indicati - alla luce dei fattori e delle considerazioni svolte circa il conflitto in corso, e in generale l'area geografica Russo-Ucraina - rappresentino un rischio residuo rilevante ai fini della continuità delle attività aziendali.

Analisi di Impairment Test al 30 giugno 2022

Il Gruppo ha provveduto a verificare la presenza di indicatori al 30 giugno 2022 che potessero segnalare l'esistenza di perdite durevoli di valore. Tale verifica è stata condotta sia in riferimento alle fonti esterne (capitalizzazione di mercato, tassi di attualizzazione e di crescita) sia in relazione alle fonti interne (indicazioni, derivanti dal sistema informativo interno, circa i risultati attesi). Avendo rilevato presunzioni di impairment, la Società ha provveduto ad effettuare il test di impairment al 30 giugno 2022: si rimanda allo specifico paragrafo "Impairment" inserito nelle Note illustrative ed esplicative al bilancio consolidato al 30 giugno 2022.

Personale e organizzazione

Nel corso del primo semestre 2022, in coerenza con quanto previsto dal piano, è proseguita la fase di riorganizzazione del Gruppo ed il ridimensionamento degli organici, per quanto attiene alla Divisione Trevi, attraverso una riallocazione delle risorse con elevate competenze provenienti da aree caratterizzate da un rallentamento del business, ciò al fine di non compromettere il bacino di competenze chiave della divisione; per quanto attiene alla Divisione Soilmec, attraverso una ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse.

Organico al 30 giugno 2022

L'organico di Gruppo al 30 giugno 2022 risulta essere pari a 3.107 risorse, con un decremento netto di 172 unità rispetto alle 3.279 al 30 giugno 2021.

L'organico medio nel periodo è stato pari a circa 3.193 unità.

Acquisto di azioni proprie

Nel primo semestre 2022 non sono state acquistate azioni proprie.

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura al 30 giugno 2022

Sono proseguite le attività commerciali e di produzione sia in Divisione Trevi che in Divisione Soilmec: nel bimestre luglio/agosto 2022 sono stati acquisiti nuovi ordini complessivamente pari a 40 milioni di euro, di cui 19,8 milioni di euro relativi alla Divisione Trevi e 21,7 relativi alla Divisione Soilmec ed il portafoglio ordini al 31 agosto 2022 è risultato pari a 594 milioni di euro (era pari a 633 milioni al 30 giugno 2022, mentre al 31 agosto 2021 era pari a 413 milioni di euro).

La posizione finanziaria netta al 31 luglio 2022 è risultata pari a 269,6 milioni di euro, rispetto ai 274,6 milioni consuntivati al 30 giugno 2022.

L'11 agosto, a seguito della nomina da parte dell'Assemblea dei Soci del nuovo Consiglio di Amministrazione si è tenuta la prima adunanza dello stesso.

Sono proseguite le trattative con le Banche in vista del raggiungimento del nuovo Accordo, di cui si prevede la firma entro tra la fine di ottobre e la prima settimana di novembre.

Sono proseguite, inoltre, le attività per l'estensione del nuovo sistema informatico SAP ad altre società del Gruppo Trevi.

Evoluzione prevedibile della gestione

Alla data della presente relazione e alla luce delle informazioni disponibili all'Emittente, sono attesi per l'anno 2022 ricavi compresi tra 530 e 555 milioni di euro ed un EBITDA ricorrente compreso tra 52 e 58 milioni di Euro. Si prevedono, infatti, per i prossimi mesi, la prosecuzione delle attività di produzione e vendita sia da parte della Divisione Trevi che da parte della Divisione Soilmec, anche con l'acquisizione di nuovi ordini e l'apertura di nuovi cantieri. Il portafoglio ordini atteso al 31 dicembre 2022 è compreso tra 550 e 600 milioni di Euro.

Si evidenzia, tuttavia, che le previsioni del Gruppo potrebbero essere influenzate da fattori esogeni non prevedibili e non rientranti nella sfera di controllo del management, che potrebbero modificare i risultati delle previsioni. Nei prossimi mesi proseguiranno, tra l'altro, anche le attività di estensione dell'implementazione del sistema informativo ERP SAP 4/HANA ad altre società del Gruppo.

Cesena, 29 Settembre 2022

Per il Consiglio di Amministrazione Il Presidente Pierpaolo Di Stefano

Bilancio Consolidato Semestrale Abbreviato al 30/06/2022

Prospetti contabili consolidati

1.1 Conto economico consolidato

(In migliaia di Euro)
Note 30/06/2022 30/06/2021
Ricavi delle vendite e delle prestazioni (19) 229.740 209.136
- Di cui con parti correlate 603 245
Altri ricavi operativi (19) 6.385 9.045
- Di cui con parti correlate 17 2.297
Sub-Totale Ricavi Totali 236.125 218.181
Variazione nelle rimanenze di prodotti finiti ed in corso di lavorazione 7.078 4.015
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni (20) 4.234 7.609
Materie prime e di consumo (102.586) (78.008)
Variazione rimanenze materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 14.914 546
Costo del personale (21) (62.699) (63.738)
Altri costi operativi (22) (76.044) (69.928)
- Di cui con parti correlate (54)
Ammortamenti (14.990) (17.745)
Accantonamenti e svalutazioni (23) (6.113) (5.388)
Risultato operativo (81) (4.456)
Proventi finanziari (24) 3.120 1.754
(Costi finanziari) (25) (10.209) (11.844)
Utili/(perdite) su cambi (26) (4.682) (2.526)
Sub-totale proventi/(costi) finanziari e utili/(perdite) su cambi (11.771) (12.616)
Rettifiche di Valore di attività finanziarie (402) 21
Risultato prima delle Imposte (12.254) (17.051)
Imposte sul reddito (27) (6.131) (11.480)
Risultato netto derivante dalle attività in funzionamento (18.385) (28.531)
Risultato netto derivante dalle attività destinate a essere cessate
Risultato dopo le imposte (18.385) (28.531)
Attribuibile a:
Azionisti della Capogruppo (19.776) (29.249)
Interessi di minoranza 1.391 718
Risultato del Gruppo per azione: (28) (0,13) (0,19)
Risultato del Gruppo per azione diluito: (28) (0,12) (0,17)

1.2 Conto economico complessivo consolidato

(In migliaia di Euro)
Descrizione 30/06/2022 30/06/2021
Utile/(perdita) del periodo (18.384) (28.530)
Altre componenti di conto economico complessivo che saranno successivamente riclassificate
nell'utile/(perdita) d'esercizio
Riserva di conversione 21.354 8.385
Totale altre componenti di conto economico complessivo che saranno successivamente riclassificate
nell'utile/(perdita) d'esercizio al netto delle imposte
21.354 8.385
Altre componenti di conto economico complessivo che non saranno successivamente riclassificate
nell'utile/(perdita) d'esercizio:
Utili/(perdite) attuariali
Imposte sul reddito
Totale altre componenti di conto economico complessivo che non saranno successivamente riclassificate
nell'utile/(perdita) d'esercizio al netto delle imposte
Risultato complessivo al netto dell'effetto fiscale 2.970 (20.145)
Azionisti della Società Capogruppo 1.623 (20.552)
Interessi di minoranza 1.347 407

1.3 Situazione patrimoniale finanziaria consolidata

(In migliaia di Euro)
ATTIVITÀ Note 30/06/2022 31/12/2021
Attività non correnti
Immobilizzazioni materiali
Terreni e fabbricati 46.287 47.430
Impianti e macchinari 94.056 95.065
Attrezzature Industriali e commerciali 12.123 14.173
Altri beni 9.325 14.027
Immobilizzazioni in corso e acconti 12.597 2.449
Totale Immobilizzazioni Materiali (1) 174.388 173.144
Immobilizzazioni immateriali
Costi di sviluppo 6.743 7.452
Diritti di brevetto industriale e utilizzo opere dell'ingegno 484 532
Concessioni, licenze e marchi 6.852 187
Avviamento 6 6
Immobilizzazioni in corso e acconti 1.704 7.432
Altre immobilizzazioni immateriali 304 390
Totale Immobilizzazioni Immateriali (2) 16.093 15.999
Investimenti immobiliari non strumentali 0
Partecipazioni (3) 708 647
- Partecipazioni in imprese collegate e a controllo congiunto valutate con il metodo del patrimonio netto 148 80
- Altre partecipazioni 560 567
Attività fiscali per imposte anticipate (4) 25.259 28.455
Strumenti finanziari derivati a lungo termine (5)
Altri crediti finanziari lungo termine 1.683 11.735
- Di cui con parti correlate
Crediti commerciali ed altre attività a lungo termine (6) 3.954 1.728
Totale Attività non correnti 222.085 231.708
Attività correnti
Rimanenze (7) 138.641 114.609
Crediti commerciali e altre attività a breve termine (8) 283.425 272.601
- Di cui con parti correlate 7.574 7.084
Attività fiscali per imposte correnti (9) 5.789 5.637
Strumenti finanziari derivati a breve termine
Attività finanziarie correnti (9a) 13.953 10.847
- Di cui parti correlate 1.343 1.319
Disponibilità liquide (10) 67.068 77.647
Totale attività correnti 508.876 481.341
TOTALE ATTIVITÀ 730.961 713.049

PATRIMONIO NETTO
Capitale sociale e riserve
Capitale sociale 97.374 97.374
Altre riserve 56.398 34.959
Risultato portato a nuovo (41.029) 12.200
Risultato di periodo (19.776) (52.977)
Patrimonio Netto del Gruppo (11) 92.967 91.556
Capitale e riserve di terzi (2.497) (3.314)
Utile del periodo di terzi 1.391 1.682
Patrimonio Netto di terzi (1.106) (1.632)
Totale Patrimonio netto 91.861 89.924
PASSIVITÀ
Passività non correnti
Finanziamenti a lungo termine (12) 8.243 12.697
Debiti verso altri finanziatori a lungo termine (12) 71.352 72.698
Strumenti finanziari derivati a lungo termine (12) 0 0
Passività fiscali per imposte differite (4) 24.908 26.209
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (13) 11.334 11.109
Fondi a lungo termine (14) 31.494 26.736
Altre passività a lungo termine (15) 4.838 6.965
Totale passività non correnti 152.169 156.414
Passività correnti
Debiti commerciali e altre passività a breve termine (16) 198.687 186.938
- Di cui con parti correlate 787 1.115
Passività fiscali per imposte correnti (17) 9.028 9.863
Finanziamenti a breve termine (18) 200.857 201.135
Debiti verso altri finanziatori a breve termine (18) 73.511 63.786
Strumenti finanziari derivati a breve termine 0
Fondi a breve termine (14) 4.846 4.989
Totale passività correnti 486.929 466.711
TOTALE PASSIVITÀ 639.098 623.125
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ 730.961 713.049

1.4 Rendiconto finanziario consolidato

Descrizione Note 30/06/2022 30/06/2021
Risultato netto del periodo di pertinenza della Capogruppo e dei terzi (18.384) (28.530)
Imposte sul reddito 6.131 11.480
Risultato ante imposte (12.253) (17.051)
Ammortamenti e svalutazioni (1)-(2)-(22) 15.293 17.823
(Proventi)/Oneri finanziari netti (23)-(24) 7.089 11.098
Variazioni dei fondi per rischi ed oneri del fondo benefici successivi a cessazione del rapporto di lavoro (13)-(14) (200) (319)
Accontamenti fondi rischi ed oneri (22) 7.023 7.216
Utilizzo fondi rischi ed oneri (717) (599)
Rettifiche di Valore di attività finanziarie 402 (21)
(Plusvalenze)/minusvalenze da realizzo o svalutazione di immobilizzazioni (1.723) 875
(A) Flusso di cassa dell'attività operativa ante variazione del Capitale Circolante 14.915 19.023
(Incremento)/Decremento Rimanenze (7) (20.276) (9.526)
(Incremento)/Decremento Crediti Commerciali (8) 7.163 562
(Incremento)/Decremento Debiti Commerciali (16) 3.363 (1.697)
(Incremento)/Decremento altre attività/passività (8)-(16) (9.016) 15.257
(B) Variazione del capitale circolante (18.765) 4.596
(C) Incasso proventi finanziari/pagamento interessi passivi (2.108) (3.818)
(D) Imposte pagate (3.059) (907)
(E) Flusso di cassa generato (assorbito) dall'attività operativa (A+B+C+D) (9.018) 18.894
Attività di investimento
(Investimenti)/Disinvestimenti operativi (1)-(2) (14.726) (8.369)
Differenze Cambio su Investimenti operativi netti 6.921 (1.877)
Variazioni netta delle attività finanziarie 7.145 2.228
(F) Flusso di cassa generato (assorbito) nelle attività di investimento (659) (8.018)
Attività di finanziamento
Incremento/(Decremento) Capitale Sociale e riserve per acquisto di azioni proprie (11) 0 0
Altre variazioni incluse quelle di terzi 0 0
Variazioni di prestiti, finanziamenti, strum. fin. derivati, leasing finanz., e altri finanz. (3.805) (5.571)
Dividendi incassati/(pagati) (1.047) (312)
(G) Flusso di cassa generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (4.852) (5.883)
(H) Variazione attività/(passività) discontinuate 0
Variazione netta delle disponibilità monetarie (E+F+G+H) (14.529) 4.993
Disponibilità liquide iniziali 77.647 69.810
Variazione cassa per attività destinate ad essere cedute 0 0
Effetto variazione dei tassi di cambio sulle disponibilità liquide 3.950 564
Variazione netta delle disponibilità monetarie (14.529) 4.993
Disponibilità liquide finali 67.068 75.367

1.5 Prospetto delle variazioni di patrimonio netto consolidato

(in migliaia di euro)
Descrizione Capitale
Sociale
Altre
Riserve
Utile
portato a
nuovo
Totale
del
Gruppo
Quota
Spettante
A Terzi
Totale Patrimonio
Netto
01/01/2021 97.374 247.974 (221.989) 123.359 (3.317) 120.042
Risultato del periodo (29.249) (29.249) 718 (28.530)
Altri utili / (perdite) complessivi 8.696 8.696 (311) 8.385
Totale utile/(perdita) complessivi 8.696 (29.249) (20.553) 407 (20.146)
Destinazione del risultato e distribuzione dividendi (236.250) 235.518 (732) (567) (1.299)
30/06/2021 97.374 20.420 (15.720) 102.074 (3.477) 98.597
(in migliaia di euro)
Descrizione Capitale
Sociale
Altre
Riserve
Utile
portato a
nuovo
Totale del
Gruppo
Quota
Spettante
A Terzi
Totale
Patrimonio
Netto
01/01/2022 97.374 34.959 (40.777) 91.556 (1.632) 89.924
Risultato del periodo (19.776) (19.776) 1.392 (18.384)
Altri utili / (perdite) complessivi 21.375 21.375 (21) 21.354
Totale utile/(perdita) complessivi 21.375 (19.776) 1.599 1.371 2.970
Destinazione del risultato e distribuzione dividendi (144) (144) (854) (998)
Aumento di Capitale (34) (34)
Acquisizione/dismissioni 63 (107) (44) 44 0
30/06/2022 97.374 56.397 (60.804) 92.967 (1.105) 91.862

Note illustrative al bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 Giugno 2022

Informazioni generali

TREVI − Finanziaria Industriale S.p.A. (di seguito "la Società") e le società da essa controllate (di seguito "Gruppo TREVI o "il Gruppo") svolgono la propria attività nel settore dei servizi di ingegneria delle fondazioni per opere civili, infrastrutturali e costruzione di attrezzature per fondazioni speciali (di seguito "Fondazioni").

Tali attività sono coordinate dalle due società operative principali del Gruppo:

  • Trevi S.p.A., al vertice del campo di attività dell'ingegneria del sottosuolo;
  • Soilmec S.p.A., che guida la relativa divisione e realizza e commercializza attrezzature per l'ingegneria del sottosuolo.

TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A. è quotata alla Borsa di Milano dal luglio 1999.

2.2 Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale

Introduzione

La presente sezione ha lo scopo di: (i) esaminare la correttezza dell'applicazione del presupposto relativo alla continuità aziendale alla relazione semestrale relativa ai dati consolidati al 30 giugno 2022, anche alla luce della situazione economica, finanziaria e patrimoniale e delle ulteriori circostanze che possono assumere rilievo a tal fine; e (ii) identificare le incertezze al momento esistenti, valutando la significatività delle stesse e la probabilità che possano essere superate, prendendo in considerazione le misure poste in essere dal management e gli ulteriori fattori di mitigazione.

Si ricorda che, già a partire dall'approvazione del bilancio di esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020, erano stati individuati dalla direzione aziendale alcuni fattori di rischio per la continuità aziendale e, in particolare: (a) il rischio relativo al mancato rispetto delle clausole contrattuali contenute nell'Accordo di Ristrutturazione (come infra definito) e dalle possibili conseguenze derivanti da tale circostanza, anche alla luce dei rapporti con le Banche Finanziatrici (come infra definite); (b) gli eventuali rischi legati all'andamento della liquidità del Gruppo (come infra definito) per un periodo di almeno 12 mesi a partire dalla data di riferimento del suddetto bilancio; e (c) il rischio derivante dall'eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi di risanamento, come previsti dal Nuovo Piano Consolidato (come infra definito).

A tale riguardo, si ricorda altresì che come ampiamente indicato sia nell'ambito della relazione sulla gestione relativa al bilancio (d'esercizio e consolidato) al 31 dicembre 2020 che nelle relazioni successive sino al bilancio al 31 dicembre 2021, il Consiglio di Amministrazione, dopo aver attentamente ed esaustivamente valutato i rischi a cui la continuità era esposta, come sopra sintetizzati, aveva ritenuto appropriata l'adozione del presupposto della continuità aziendale, pur segnalando quale residua incertezza significativa la positiva conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici in relazione alle proposte di modifica all'Accordo di Ristrutturazione al tempo formulate dalla Società (su cui si richiama quanto esposto nelle rispettive relazioni sulla gestione). Ai fini della presente relazione, la continuità aziendale va dunque valutata tenendo conto delle circostanze predette e degli aggiornamenti disponibili in merito all'evolversi delle stesse successivamente alla data di approvazione del bilancio, da considerarsi fino alla data di formazione della presente relazione semestrale.

L'operazione di ristrutturazione e di ripatrimonializzazione del Gruppo conclusasi nel 2020

• Al fine di fare fronte alla grave situazione di tensione economico-finanziaria della Società e del gruppo ad essa facente capo (il "Gruppo Trevi" o il "Gruppo"), a partire dal 2017 la Società ha avviato un processo di ripatrimonializzazione e di ristrutturazione dell'indebitamento finanziario del Gruppo, che ha

portato alla sottoscrizione in data 5 agosto 2019 di un accordo di ristrutturazione ex articolo 182 bis l.fall. tra, inter alios, la Società, e le controllate Trevi e Soilmec, da una parte, e gli istituti finanziatori del Gruppo (le "Banche Finanziatrici"), dall'altra parte, il quale è stato successivamente omologato con decreto della Corte d'Appello di Bologna in data 10 gennaio 2020 (l'"Accordo di Ristrutturazione").

  • L'Accordo di Ristrutturazione e la relativa manovra finanziaria si innestavano su un piano industriale, economico e finanziario relativo al Gruppo Trevi per il periodo 2018-2022 (il "Piano Consolidato Originario") – elaborato nel corso degli esercizi 2018 e 2019 – il quale è stato approvato, nella sua versione finale, dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 2 agosto 2019.
  • Successivamente all'omologazione dell'Accordo di Ristrutturazione, il Gruppo ha dato piena attuazione a tutte le principali operazioni societarie/straordinarie ivi previste quali, inter alia:

i) un aumento di capitale pari a Euro 150,8 milioni (l'"Aumento di Capitale"), di cui (i) una parte offerta in opzioni ai soci è stata interamente sottoscritta per Euro 130 milioni, di cui Euro 87,7 tramite versamento di denaro (Euro 77,4 milioni circa riferiti a CDPE Investimenti S.p.A. e Polaris Capital Management LLC), ed Euro 42,3 milioni con la conversione da parte delle principali Banche Finanziatrici di crediti finanziari vantati nei confronti della Società, secondo un rapporto di conversione pari a 4,5:1; e (ii) una parte riservata alle Banche Finanziatrici, con esclusione del diritto di opzione, è stata sottoscritta per Euro 20,8 milioni tramite conversione dei crediti finanziari vantati dalle banche stesse nei confronti della Società, secondo il medesimo rapporto di conversione pari a 4,5:1.

ii) la dismissione in data 31 marzo 2020 di Drillmec S.p.A., Petreven S.p.A. e di tutte le società al tempo facenti parte del Gruppo Trevi e operanti nel settore dell'Oil&Gas in favore del gruppo indiano facente capo a Megha Engineering & Infrastructures Ltd., primario operatore indiano del settore delle infrastrutture ("MEIL"), tra i leader mondiali del settore. I proventi derivanti da tale dismissione sono stati destinati al rimborso di parte dell'indebitamento gravante sulle società della divisione Oil&Gas, mentre la parte residua di tale indebitamento è stata accollata da parte di Trevifin e riscadenziata in maniera uniforme al debito oggetto di ristrutturazione;

iii) l'erogazione da parte di alcune Banche Finanziatrici di nuova finanza per cassa per un importo complessivamente pari a Euro 12.878.866,00, dei quali Euro 12.000.000,00 erogati prima dell'omologa, in attuazione dell'autorizzazione del Tribunale di Forlì ai sensi dell'art. 182 quinquies l.fall., ed Euro 878.866,00 erogati successivamente dell'omologa, ai sensi dell'art. 182 quater l.fall.;

iv) il consolidamento e il riscadenziamento della maggior parte del debito bancario al 31 dicembre 2024, e la riduzione del relativo tasso di interesse;

v) la conferma delle linee di credito esistenti e la concessione di nuove linee di credito per firma, volte a consentire al Gruppo di emettere le garanzie richieste nell'ambito della propria attività ordinaria, per complessivi circa Euro 200 milioni, una parte delle quali – pari a complessivi Euro 14,7 milioni –

erogate anche durante il periodo antecedente l'omologa dell'Accordo di Ristrutturazione ai sensi dell'articolo 182 quinquies l.fall.; e

vi) il riscadenziamento sino a tutto il 31 dicembre 2024, e la modifica dei relativi termini e condizioni del prestito obbligazionario denominato «Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A. 2014 – 2019» emesso da Trevifin nell'esercizio 2014 per un valore di Euro 50 milioni (il "Prestito Obbligazionario").

Eventi successivi all'operazione di ristrutturazione

Successivamente al perfezionamento delle operazioni previste nell'Accordo di Ristrutturazione, sintetizzate nel paragrafo precedente, si sono verificati i seguenti eventi principali:

  • in data 31 gennaio 2021 la Società ha comunicato al mercato che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data in relazione all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 – influenzato dagli effetti negativi della pandemia da Covid-19 sull'economia mondiale che ha condizionato l'attività del Gruppo – era possibile prevedere che, in sede di approvazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 del Gruppo Trevi si sarebbe verificato il mancato rispetto di uno dei parametri finanziari stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione, segnatamente il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA ricorrente consolidati;
  • in data 24 febbraio 2021, Trevifin ha informato il mercato circa l'avvio delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici volte all'individuazione delle modifiche agli accordi in essere necessarie per fare fronte al prevedibile mancato rispetto di uno dei parametri finanziari già stabiliti nell'Accordo di Ristrutturazione in occasione dell'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2020. La Società ha inoltre informato il mercato circa il fatto che, sulla base delle informazioni preliminari disponibili a tale data relative all'andamento della gestione nell'esercizio 2020 e delle ulteriori analisi allora in corso sulle prospettive della Società nell'attuale contesto di mercato, fortemente condizionato dagli effetti provocati a livello globale dalla diffusione della pandemia da Covid-19, emergeva un generale rallentamento nel raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano Consolidato Originario, che apparivano pertanto non interamente realizzabili nell'arco temporale considerato. In considerazione di ciò, nelle interlocuzioni avviate con le Banche Finanziatrici la Società ha avanzato l'ipotesi sia di concessione degli usuali waiver e modifiche ai parametri finanziari originariamente fissati nell'Accordo di Ristrutturazione, sia di rideterminazione di alcune scadenze previste nell'esercizio in corso in relazione a talune esposizioni, sulla base di un nuovo piano industriale che tenesse conto dell'attuale situazione, da recepire in un nuovo accordo con le Banche Finanziatrici.

Gli eventi successivi a quelli sopra elencati e le ulteriori azioni nel frattempo intraprese dal management saranno

trattati nel prosieguo della presente sezione, con riferimento alle specifiche aree di rischio cui si riferiscono.

Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto

Le attuali condizioni dei mercati in cui opera il Gruppo Trevi, associate alla complessa situazione del Gruppo, hanno richiesto alla direzione della Società di svolgere, già a partire dall'approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020, valutazioni particolarmente accurate in merito al presupposto della continuità aziendale, con specifico riguardo ad alcune aree di rischio.

Già a partire dall'approvazione del progetto di bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020, il Consiglio di Amministrazione aveva proceduto a compiere tutte le necessarie valutazioni circa la sussistenza del presupposto della continuità aziendale tenendo conto, a tal fine, di tutte le informazioni disponibili relativamente ai prevedibili accadimenti futuri.

Nel determinare se il presupposto della continuazione dell'attività sia applicabile anche in occasione della presente relazione semestrale, gli Amministratori hanno tenuto conto di tutte le informazioni disponibili sul futuro, relativo almeno – ma non limitato – a dodici mesi dopo la data di riferimento del bilancio consolidato semestrale abbreviato per il semestre chiuso al 30 giugno 2022. Sono stati presi in considerazione i principali indicatori di rischio che possono far sorgere dubbi in merito alla continuità. In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha tenuto in considerazione le valutazioni che erano state effettuate a partire dall'approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020, ponendo particolare attenzione sulle circostanze che erano state identificate quali possibili fattori di rischio in tale sede, al fine di verificarne lo status. In linea con quanto era stato rilevato sin dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, nel caso di Trevifin e del Gruppo Trevi, gli indicatori di rischio da valutare con particolare attenzione sono tuttora quelli rientranti nell'area finanziaria come indicato in premessa del presente capitolo e, in particolare, quelli legati alle possibili conseguenze derivanti dal mancato rispetto di alcune previsioni dell'Accordo di Ristrutturazione (e del piano sottostante allo stesso) e ai rapporti con le Banche Finanziatrici.

A tal proposito, anche per sgombrare il campo da eventuali fraintendimenti, va comunque evidenziato preliminarmente che, come già esposto nel precedente paragrafo e nelle relazioni sulla gestione, e relative note esplicative, a partire da quella relativa al bilancio al 31 dicembre 2020 , le operazioni previste dall'Accordo di Ristrutturazione sono state poste integralmente in essere in sostanziale conformità alle previsioni degli accordi originari, e ciò ha consentito alla Società e al Gruppo Trevi di riequilibrare immediatamente la propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria rispetto alla precedente situazione di crisi che aveva determinato la necessità di addivenire alla sottoscrizione dell'Accordo di Ristrutturazione stesso. Ciò trova conferma nella circostanza che il Gruppo Trevi, nonostante i consistenti ritardi nell'omologazione e, conseguentemente, nella successiva attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione e del piano ad esso sotteso (che pure hanno comportato maggiori costi a carico della Società e una minore marginalità) e nonostante il

successivo scoppio della pandemia Covid-19 proprio a cavallo del completamento dell'Aumento di Capitale (che ne ha, con ogni probabilità, influenzato negativamente il pieno successo), è riuscito a ottenere risultati coerenti con gli scenari prudenziali che il management aveva elaborato proprio al fine di verificare la perdurante tenuta del piano (inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale), e a rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione alla data di verifica del 30 giugno 2020. Tuttavia, il protrarsi della pandemia, con la seconda ondata della diffusione del virus, le misure restrittive progressivamente più stringenti che gli Stati e le imprese sono stati costretti ad adottare nel corso del 2020 (restrizioni alla circolazione di persone e merci, chiusura di stabilimenti, misure di sicurezza, ecc.), la conseguente contrazione degli investimenti a livello internazionale e i consistenti ritardi nell'acquisizione di nuovi ordini e ritardi nell'esecuzione di alcuni progetti in corso e/o da acquisire, nonché il verificarsi di alcuni eventi ulteriori (quali la cancellazione ovvero la mancata acquisizione di alcune commesse) hanno influenzato negativamente i risultati del Gruppo a partire dal secondo semestre 2020, comportando un peggioramento di tutti i principali indicatori (fatturato, EBITDA e Posizione Finanziaria Netta) rispetto alle previsioni del Piano Consolidato Originario per il medesimo periodo e una minore generazione di cassa netta, seppure con risultati economici in linea rispetto agli scenari prudenziali elaborati dal management e inclusi nel prospetto informativo relativo all'Aumento di Capitale. Le incertezze sulla continuità aziendale relative al Gruppo Trevi, così come le valutazioni sulla probabilità che le stesse vengano superate, vanno quindi inquadrate in tale ambito e analizzate alla luce delle conseguenze che tali circostanze hanno avuto e/o potranno avere sul processo di risanamento e, in generale, sull'attività del Gruppo Trevi.

In particolare, i già segnalati scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario rilevati in particolare a partire dal secondo semestre 2020, hanno comportato, da un lato, il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione e, dall'altro, la necessità di aggiornare gli obiettivi del suddetto piano - sempre nel rispetto delle originarie linee strategiche - e di rivedere le previsioni per i prossimi esercizi, mediante l'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Società in data 23 aprile 2021 di un nuovo piano industriale relativo al periodo 2021-2024. Tale nuovo piano è stato successivamente aggiornato, in un primo momento, al fine di recepire i dati contabili al 30 giugno 2021 e, successivamente, al fine di estendere il relativo arco temporale al periodo 2022-2026 nonché al fine di tenere conto di alcuni aspetti, tra cui le performance registrate nel corso dell'anno 2021 e alcuni elementi prudenziali che il management ha ritenuto opportuno considerare nei successivi anni di piano. Tale versione finale del piano, aggiornata al fine di tener conto della versione definitiva della Nuova Manovra Finanziaria (come infra definita), è stata dunque approvata dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 29 settembre 2022 (il "Nuovo Piano Consolidato").

Tale nuovo piano prevede livelli inferiori sia di ricavi che di EBITDA rispetto al Piano Consolidato Originario, così come una minore generazione di cassa e, conseguentemente, una Posizione Finanziaria Netta debitoria stabilmente più elevata.

Va detto altresì che il Nuovo Piano Consolidato considera come arco temporale il periodo 2022-2026, mentre il Piano Consolidato Originario considerava il periodo 2019-2022 (prevedendo che, al termine di tale periodo, fossero raggiunti gli obiettivi finali di risanamento del Gruppo). L'orizzonte temporale del Nuovo Piano Consolidato va dunque oltre quello del Piano Consolidato Originario. Tale circostanza implica evidentemente che il raggiungimento degli obiettivi di risanamento del Gruppo Trevi che, nell'ambito del Piano Consolidato Originario, era previsto per la fine dell'esercizio 2022, nell'ambito del Nuovo Piano Consolidato vada valutato in tale arco temporale più ampio.

Più nello specifico, gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario, e la conseguente necessità di elaborare e approvare il Nuovo Piano Consolidato comportano le seguenti conseguenze:

(i) il mancato rispetto di alcuni obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e la necessità di richiedere alle Banche Finanziatrici la sottoscrizione di un nuovo accordo che tenga conto delle previsioni del Nuovo Piano Consolidato. Su tale punto, si veda più nello specifico il successivo paragrafo;

(ii) una minore generazione di cassa rispetto a quella prevista dal Piano Consolidato Originario e la necessità, dunque, di valutare se tale circostanza possa far emergere, nell'orizzonte considerato, situazioni di tensione di cassa tali da non consentire la normale operatività del Gruppo; e

(iii) gli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, che hanno determinato la necessità di approvare il Nuovo Piano Consolidato e la conseguente necessità di valutare la perdurante capacità del Gruppo di riequilibrare la propria situazione economica e finanziaria.

Tali incertezze possono essere tutte ricondotte all'interno di una complessiva categoria di "rischio finanziario", che si sostanzia nella capacità della Società, a fronte delle circostanze sopra descritte, di rispettare gli impegni finanziari assunti nonché di generare e/o reperire risorse sufficienti per soddisfare le proprie esigenze finanziarie a sostegno del business, del programma di investimenti e degli obiettivi del Nuovo Piano Consolidato. Il ragionevole superamento di tali incertezze, come si vedrà nei successivi paragrafi, va valutato alla luce delle azioni intraprese dal management e dipende dal raggiungimento di un nuovo accordo con le Banche Finanziatrici in merito a una manovra finanziaria a supporto degli obiettivi di risanamento della Società e del Gruppo.

Nei paragrafi successivi si esamineranno in maniera analitica le circostanze prese in considerazione al fine di determinare la correttezza dell'applicazione del presupposto della continuità aziendale alla relazione semestrale consolidata.

Il mancato rispetto degli obblighi dell'Accordo di Ristrutturazione e le richieste di modifica formulate alle Banche Finanziatrici

Con riferimento all'Accordo di Ristrutturazione, le conseguenze della complessiva situazione nella quale si trova il Gruppo Trevi per effetto degli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario possono essere così sintetizzate.

  • A. Violazione dei parametri finanziari alla data di verifica del 31 dicembre 2020: sulla base dei risultati relativi all'esercizio 2020, come risultanti dal relativo bilancio consolidato, il Gruppo Trevi non è stato in grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione per la data di verifica del 31 dicembre 2020. In particolare, l'Accordo di Ristrutturazione prevede che, alla data di verifica che cade il 31 dicembre 2020, le Società Proponenti avrebbero rispettato i seguenti parametri finanziari:
    • Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / EBITDA inferiore o uguale a 4,5x ("Leverage Ratio"); e
    • Indebitamento Finanziario Netto Consolidato / Patrimonio Netto Consolidato inferiore o uguale a 1,8x ("Debt/Equity Ratio").

Alla luce dei risultati derivanti dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, tali parametri finanziari non risultavano rispettati e, in particolare: (a) il Leverage Ratio risultava pari a 5,37x; e (b) il Debt/Equity Ratio risultava pari a 2,15x. Tale circostanza implica le seguenti possibili conseguenze, che costituiscono possibili rischi per la continuità aziendale: (i) la formale dichiarazione da parte delle Banche Finanziatrici circa il verificarsi di un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e la conseguente attivazione dei rimedi contrattualmente previsti, tra cui la decadenza dal beneficio del termine in relazione all'indebitamento finanziario oggetto dell'Accordo di Ristrutturazione, e la richiesta di immediato rimborso anticipato dell'indebitamento medesimo; e (ii) l'interruzione da parte delle Banche Finanziatrici delle linee di credito a breve termine per cassa e per firma previste dall'Accordo di Ristrutturazione, facendo venire meno il necessario sostegno finanziario al Gruppo. Quanto sopra, rende necessario un formale impegno delle Banche Finanziatrici a non avvalersi di alcuno di tali rimedi e una rinuncia all'esercizio degli stessi in conseguenza di tali violazioni, nonché l'impegno delle Banche Finanziatrici stesse a consentire l'utilizzo delle linee di credito a breve termine per cassa e per firma necessarie per supportare il business del Gruppo come più ampiamente descritto nel seguito;

B. Necessità di aggiornare i parametri finanziari per le successive date di verifica: le previsioni del Nuovo Piano Consolidato denotano che le Società Proponenti non saranno in grado di rispettare i parametri finanziari previsti dall'Accordo di Ristrutturazione anche alle successive date di verifica.

Infatti, i parametri finanziari che erano stati inseriti nell'Accordo di Ristrutturazione, e che le Società Proponenti si sono impegnate a rispettare a ciascuna data di verifica che cade il 30 giugno e il 31 dicembre di ciascun esercizio, erano basati sulle previsioni del Piano Consolidato Originario che, come si è detto, sono da ritenersi superate alla luce dei risultati raggiunti dal Gruppo, i quali mostrano un andamento peggiorativo rispetto alle previsioni originarie. Il mancato rispetto dei parametri finanziari previsti alle successive date di verifica costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e comporterebbe le conseguenze già descritte al precedente paragrafo A., esponendo la Società e il Gruppo Trevi alle relative incertezze sulla continuità. Ciò implica la necessità di prevedere dei parametri finanziari rivisti ed allineati rispetto alle previsioni del Nuovo Piano Consolidato e, a tal fine, si è reso necessario richiedere alle Banche Finanziatrici che dessero il proprio consenso alle modifiche dell'Accordo di Ristrutturazione volte a: (a) dare atto, da un lato, della circostanza che si sono verificati degli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario i quali hanno richiesto la predisposizione ed approvazione del Nuovo Piano Consolidato; e (b) prevedere dei nuovi parametri finanziari, modificati al fine di renderli coerenti con il Nuovo Piano Consolidato;

C. Necessità di chiedere lo spostamento di alcune scadenze finanziarie: come detto, gli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, derivanti dalle conseguenze della pandemia da Covid-19, implicano un costante minore dimensionamento delle disponibilità liquide rispetto al Piano Consolidato Originario nel corso del biennio 2021-2022. In particolare, l'attuale Accordo di Ristrutturazione prevede che la gran parte dell'indebitamento finanziario nei confronti delle Banche Finanziatrici sia rimborsato bullet al 31 dicembre 2024 e, inoltre, esistono alcune scadenze finanziarie nel corso dei prossimi 12 mesi che non sono coerenti con la generazione di cassa del Gruppo come previsti dal Nuovo Piano Consolidato. Ovviamente il mancato rimborso di tali importi costituirebbe un "Evento Rilevante" ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione, e potrebbe comportare conseguenze analoghe a quelle descritte ai precedenti punti (i) e (ii) di cui al precedente Paragrafo A, e le Banche Finanziatrici potrebbero esercitare i rimedi sopra descritti. Ciò rappresenta evidentemente un ulteriore elemento di incertezza da tenere in considerazione rispetto alla continuità aziendale, e ha reso necessario chiedere alle Banche Finanziatrici, da un lato, una sospensione dei suddetti obblighi di rimborso e, dall'altro, un riscadenziamento degli stessi a una data che sia coerente con i flussi di cassa previsti dal Nuovo Piano Consolidato.

Più in generale, le circostanze sopra descritte hanno richiesto al management di adoperarsi per elaborare e concordare con le Banche Finanziatrici una nuova manovra finanziaria, correttiva di quella che era stata posta alla base dell'Accordo di Ristrutturazione, al fine di rendere la struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo coerente con la nuova situazione.

Con riferimento alle circostanze sopra descritte, alle azioni intraprese al riguardo dal management e allo status delle stesse, si rimanda alle considerazioni svolte nei paragrafi successivi, e in particolare a quanto si dirà con riferimento all'Accordo di Standstill (come infra definito) e alle successive interlocuzioni, ancora in corso, con le Banche Finanziatrici finalizzate alla sottoscrizione del Nuovo Accordo (come infra definito).

Rischi relativi all'andamento della liquidità dei prossimi 12 mesi

In coerenza con le valutazioni svolte a partire dall'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, un elemento che è stato valutato con particolare attenzione, alla luce della minor generazione di cassa prevista dal Nuovo Piano Consolidato, è l'idoneità dei livelli di cassa previsti nei prossimi 12 mesi a garantire l'ordinaria operatività del Gruppo, il finanziamento delle relative commesse e il regolare pagamento dei fornitori. A fini di chiarezza, va premesso che appare improbabile, alla luce della complessiva situazione, ipotizzare che possano essere concesse al Gruppo, quantomeno nel breve periodo, nuove linee di credito per cassa non previste dal Piano Consolidato Originario. Il Gruppo dovrà quindi essere in grado di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie esclusivamente tramite il ricorso alle linee di credito esistenti per il finanziamento del circolante e tramite i flussi attivi derivanti dalla propria attività ordinaria, fatta unicamente eccezione per il possibile ricorso a linee per la cessione pro-soluto dei crediti rientranti nell'indebitamento finanziario consentito ai sensi dell'Accordo di Standstill nonché dal successivo Nuovo Accordo. Tale aspetto risulta come è ovvio centrale nella valutazione del presupposto della continuità aziendale, e ha reso necessaria, già a partire dall'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, un'attenta verifica delle previsioni di cassa dei 12 mesi successivi, per accertarsi che, sulla base delle previsioni elaborate dal management, i flussi attivi derivanti dall'attività siano ragionevolmente idonei a sostenere tempo per tempo le esigenze finanziarie del Gruppo senza ricorso a nuove linee di credito, e senza causare prevedibili situazioni di tensione di cassa. Tale verifica aveva dato esito positivo in occasione dell'approvazione del bilancio 2020, della relazione semestrale 2021 e del bilancio 2021, ed è stata ripetuta anche ai fini dell'approvazione della relazione semestrale 2022. A questo fine, come si dirà più diffusamente nel prosieguo, la Direzione Aziendale ha aggiornato mensilmente le previsioni di cassa che erano state effettuate in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2021 sulla base dei dati actual ed ha esteso tali previsioni sino al 30 giugno 2023. Da tale esercizio emerge la ragionevole aspettativa di una situazione positiva di cassa del Gruppo almeno fino ad allora, sul presupposto del raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici, che consenta l'attuazione della Nuova Manovra Finanziaria (come di seguito descritta e definita), ivi incluso l'utilizzo delle linee di credito per firma necessarie nell'ambito delle commesse di cui le Società del Gruppo sono parte.

Rischi conseguenti agli scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario e al possibile mancato raggiungimento degli obiettivi di riequilibrio economico-finanziario

In coerenza con le valutazioni svolte a partire dall'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, uno degli elementi presi in considerazione al fine di valutare le incertezze sulla continuità aziendale è se le previsioni del Nuovo Piano Consolidato, anche alla luce delle ultime risultanze circa l'andamento del Gruppo, appaiono comunque idonee a consentire, entro il relativo arco temporale di riferimento, il raggiungimento di un riequilibrio economico-finanziario, elemento dal quale dipende altresì la possibilità di raggiungere un accordo con le Banche Finanziatrici in relazione alla manovra finanziaria.

Si segnala in proposito che, sulla base dei dati al 30 giugno 2022, l'andamento del Gruppo nel primo semestre dell'anno per quanto riguarda i principali indicatori (Ricavi, EBITDA ricorrente, Posizione Finanziaria Netta, Ordini e Backlog) sono risultati sostanzialmente in linea con le previsioni del Nuovo Piano Consolidato. Inoltre, è stata confermata durante il primo semestre dell'anno 2022 la tendenza alla significativa crescita del backlog (già segnalata in occasione dell'approvazione del bilancio di esercizio 2021), grazie ai nuovi ordini acquisiti nel corso del primo semestre del corrente esercizio. I dati consolidati della relazione semestrale al 30 giugno 2022 confermano in sintesi le tendenze di ripresa del business che erano emerse in occasione dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2021, rappresentate nella formazione del Nuovo Piano Consolidato la cui realizzazione è un elemento rilevante per il raggiungimento degli obiettivi di riequilibrio economico-finanziario.

Le analisi svolte in merito ai rischi e alle incertezze cui il Gruppo è esposto, e le misure poste in essere dal management al fine di farvi fronte

Alla luce di quanto sopra, a partire dall'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2020, il Consiglio di Amministrazione aveva opportunamente richiesto e ottenuto le informazioni necessarie ad analizzare le circostanze descritte in precedenza, al fine di valutare se tali circostanze rappresentassero effettivamente degli elementi tali da costituire incertezze significative rispetto al presupposto della continuità aziendale e se tali incertezze potessero ragionevolmente essere superate. In tale occasione, i consiglieri avevano ritenuto di approvare il bilancio sul presupposto della continuità, pur segnalando una residua incertezza significativa relativa al rischio di mancato raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici. Il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto dunque opportuno richiedere e ottenere un aggiornamento delle informazioni in merito alle circostanze sopra descritte al fine di valutare la correttezza dell'applicazione del presupposto della continuità aziendale anche con riferimento all'approvazione della presente relazione semestrale al 30 giugno 2022.

A tal proposito, occorre considerare quanto segue.

L'Accordo di Standstill, le successive interlocuzioni con le Banche Finanziatrici e il Nuovo Accordo

Come già illustrato a partire dall'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, con riferimento alle circostanze sopra descritte, relative al mancato rispetto di alcune previsioni dell'Accordo di Ristrutturazione, sono state tempestivamente avviate, a partire dal mese di febbraio 2021, interlocuzioni con le Banche Finanziatrici (molte delle quali, si ricorda per inciso, sono divenute azioniste della Società in attuazione dell'Accordo di Ristrutturazione), con il coinvolgimento dei rispettivi consulenti legali e finanziari. Ad oggi, anche a causa della numerosità dei soggetti coinvolti e delle posizioni non del tutto omogenee del ceto bancario, dette interlocuzioni non si sono ancora concluse con la sottoscrizione di un nuovo accordo, ma sono in uno stadio avanzato come meglio si dirà nel prosieguo.

Nell'ambito delle suddette interlocuzioni, come di prassi, le Banche Finanziatrici hanno chiesto ulteriori informazioni ed approfondimenti alla Società e ai suoi consulenti, anche al fine di poter completare i propri processi istruttori e, successivamente, avviare i propri processi deliberativi. Più in particolare, la Società e le Banche Finanziatrici hanno concordato sull'opportunità, a tutela delle banche stesse ma anche di tutti gli stakeholder, di: (i) sottoporre il Nuovo Piano Consolidato a una independent business review ("IBR"), che verificasse la ragionevole fondatezza delle assunzioni industriali e di mercato poste alla base del Nuovo Piano Consolidato; (ii) definire quanto prima una complessiva proposta di manovra finanziaria (e, se del caso, patrimoniale) a supporto del Nuovo Piano Consolidato, che includa le predette richieste formulate dalla Società, da sottoporre alle Banche Finanziatrici ai fini della sottoscrizione di un nuovo accordo con le stesse (il "Nuovo Accordo"); e (iii) inquadrare la nuova manovra finanziaria e il Nuovo Accordo nell'ambito di uno degli strumenti previsti dalla legge fallimentare per il risanamento delle imprese in crisi, e dunque di sottoporre il Nuovo Piano Consolidato, la nuova manovra finanziaria e il Nuovo Accordo all'esame di un esperto indipendente affinché rilasci le attestazioni previste dalla legge.

Sempre nel contesto delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici, al fine di gestire la fase corrente e di consentire, nell'interesse di tutte le parti coinvolte e in generale degli stakeholder del Gruppo Trevi, la gestione in continuità del business nelle more dei processi istruttori e decisionali delle banche, era stato sottoscritto in data 5 agosto 2021 un accordo di moratoria e standstill (l'"Accordo di Standstill") tra la Società, le controllate italiane Trevi, Soilmec e PSM e le Banche Finanziatrici. L'Accordo di Standstill prevedeva: (i) una generale sospensione degli obblighi relativi al rispetto dei parametri finanziari; (ii) la sospensione degli obblighi di pagamento degli importi dovuti nel corso del 2021; (iii) il mantenimento delle linee di credito esistenti, sia per cassa che per firma; e (iv) l'impegno a non avvalersi dei rimedi conseguenti al verificarsi degli "Eventi Rilevanti" relativi alle circostanze sopra descritte.

In coerenza con quanto sopra previsto, in data 22 dicembre 2021, nel contesto delle interlocuzioni sopracitate, sono state illustrate alle Banche Finanziatrici le linee guida di una prima ipotesi di manovra finanziaria (su cui si veda il comunicato stampa del 22 dicembre 2021, consultabile sul sito internet della Società) che prevedeva, tra l'altro (i) un rafforzamento patrimoniale da realizzare mediante un aumento di capitale per cassa da Euro 20 milioni e una conversione in capitale di Euro 60 milioni di credito bancario, (ii) il riscadenziamento del rimborso delle linee di credito a medio-lungo termine fino al 2026, con connessa modifica dei relativi parametri finanziari,

(iii) l'estensione al 2026 della scadenza del Prestito Obbligazionario; (iv) la conferma delle linee di firma attualmente concesse al Gruppo, nella misura dell'80% del valore del complessivo plafond concesso ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione. Unitamente all'ipotesi di manovra, è stata sottoposta alle Banche Finanziatrici la richiesta di estendere dal 31 dicembre 2021 al 30 aprile 2022 la durata dell'Accordo di Standstill.

Le Banche Finanziatrici, tuttavia, hanno subordinato l'estensione della durata dell'Accordo di Standstill al raggiungimento di un accordo di massima sulle linee guida della nuova manovra finanziaria. Di conseguenza, poiché le interlocuzioni relative a tale nuova manovra non erano ancora definite a tale data, il 31 dicembre 2021 l'Accordo di Standstill è scaduto, e non è stato formalmente rinnovato. Tuttavia, le parti hanno continuato le relative interlocuzioni in relazione alla nuova manovra finanziaria, e stanno operando un regime di standstill "de facto", come dimostra il fatto che le Banche Finanziatrici non solo non hanno ad oggi esercitato (né manifestato l'intenzione di esercitare) i rimedi previsti dall'Accordo di Ristrutturazione ma, oltre a portare avanti le succitate trattative in merito alla nuova ipotesi di manovra, hanno continuato a supportare il Gruppo, non riducendo gli utilizzi delle linee autoliquidanti e consentendo l'emissione di alcune garanzie individuate quali urgenti dalla Società nell'ambito dei progetti di cui le società del Gruppo sono parte e continuando a mettere a disposizione le linee di credito per cassa.

Il management, con l'ausilio degli advisor, ha nel contempo portato avanti le trattative sia con le Banche Finanziatrici che con i principali azionisti volte a definire la nuova manovra finanziaria. A tale riguardo, in data 26 aprile 2022 il Consiglio di Amministrazione aveva approvato una proposta di manovra finanziaria, parzialmente diversa da quella approvata a dicembre, di cui è stata data informativa al mercato (su cui si veda il comunicato stampa del 26 aprile 2022, consultabile sul sito internet della Società). Tale proposta di manovra è stata successivamente modificata ulteriormente al fine di tenere conto delle interlocuzioni nel frattempo intercorse con le Banche Finanziatrici. L'ultima versione della manovra finanziaria è quella approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 29 settembre 2022 e trasmessa alle Banche Finanziatrici (la "Nuova Manovra Finanziaria"), la quale prevede, in estrema sintesi:

(a) che la stessa sia posta in essere in esecuzione di un accordo basato su un piano attestato di risanamento ai sensi dell'art. 56 del codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza ("CCII") (corrispondente al precedente art. 67, comma III, lett.(d) della l.fall.);

(b) un aumento di capitale per cassa offerto in opzione ai soci per massimi Euro 25 milioni (ma in nessun caso superiore all'importo di debito oggetto di conversione), interamente garantiti pro quota dai soci CDPE Investimenti S.p.A. ("CDPE") e Polaris Capital Management LLC ("Polaris" e, congiuntamente a CDPE, i "Soci Istituzionali");

(c) un aumento di capitale riservato alle Banche Finanziatrici, da sottoscriversi tramite conversione dei crediti bancari in azioni ordinarie della Società, per un controvalore minimo di crediti almeno pari a 20 milioni di Euro, con facoltà per le Banche Finanziatrici di convertire un importo superiore a tale importo minimo;

(d) la subordinazione e postergazione sino al 30 giugno 2027 di una porzione del debito bancario fino a un massimo di Euro 40 milioni, lasciando in capo alle Banche Finanziatrici la scelta tra conversione e subordinazione dei relativi crediti, fermo restando che l'importo complessivo del debito oggetto di manovra sarà pari ad almeno Euro 40 milioni;

(e) l'estensione della scadenza finale dell'indebitamento a medio-lungo termine sino al 31 dicembre 2026, con introduzione di un piano di ammortamento a partire dal 2023;

(f) la concessione/conferma di linee di credito per firma a supporto dell'esecuzione del Nuovo Piano Consolidato;

(g) l'estensione al 2026 della scadenza del Prestito Obbligazionario.

Con riferimento alle interlocuzioni in corso con le Banche Finanziatrici e con i principali azionisti, la Società ha ricevuto in data 3 agosto e 1 agosto 2022, rispettivamente, da CDPE e da Polaris, delle lettere di conferma dell'impegno degli stessi, subordinatamente alla definitiva approvazione da parte dei relativi organi deliberanti e ad alcune ulteriori condizioni, tra cui il raggiungimento di un accordo con le Banche Finanziatrici, a sottoscrivere pro quota il sopra menzionato aumento di capitale in opzione, e a garantire, sempre pro-quota, la sottoscrizione dell'eventuale inoptato, fino a complessivi Euro 25 milioni, fermo restando che l'importo dell'impegno dei Soci Istituzionali non potrà essere superiore all'importo finale dell'aumento di capitale per conversione sottoscritto dalle Banche Finanziatrici. In considerazioni delle differenze non sostanziali tra la versione di manovra finanziaria sulla base della quale sono state emesse tali lettere di conferma e la Nuova Manovra Finanziaria, si ritiene che tali impegni continuino ad essere tutt'ora validi e applicabili a quest'ultima. Inoltre, in data 17 giugno 2022 la Società aveva altresì ricevuto dai consulenti delle Banche Finanziatrici una comfort letter nella quale gli stessi avevano confermato - per conto di alcune Banche Finanziatrici congiuntamente titolari di una percentuale pari a circa il 75% di tutti i crediti per cassa e firma vantati dall'intero ceto bancario nei confronti delle società del Gruppo interessate nonché facenti parte del c.d. steering committee - il perdurante interesse di tali banche a valutare l'operazione di ristrutturazione del Gruppo e che, subordinatamente inter alia all'esito positivo delle analisi attualmente in corso sulla documentazione di supporto fornita dalla Società nonché al raggiungimento di un accordo tra tutte le Banche Finanziatrici e la Società in merito al contenuto definitivo della Nuova Manovra Finanziaria, le stesse avrebbero sottoposto tale manovra e il Nuovo Accordo all'approvazione dei rispettivi organi deliberativi. Sebbene tale comfort letter sia stata trasmessa per conto solo di alcune delle Banche Finanziatrici, le stesse come detto sono congiuntamente titolari di una percentuale molto significativa dell'indebitamento vantato dal ceto bancario verso le società del Gruppo interessate, e sono altresì parte dello steering committee

A tale riguardo, si segnala che, dalle ultime interlocuzioni informali intervenute con i consulenti delle Banche Finanziatrici, la Società è stata informata circa il fatto che queste ultime avrebbero avviato i propri iter approvativi, i quali dovrebbero concludersi tra la fine del mese di ottobre e la prima metà del mese di novembre. Inoltre, a riprova dell'avanzato stato di negoziazione sulla Manovra Finanziaria, in data 27 settembre 2022 la Società ha ricevuto sempre dai consulenti delle Banche Finanziatrici una prima bozza del Nuovo Accordo il

quale potrà essere sottoscritto una volta completati gli anzidetti iter deliberativi e finalizzate le usuali attività di negoziazione tra le parti interessate. Alla luce di tali elementi, nonostante l'allungamento delle tempistiche dovuto anche alla molteplicità ed eterogeneità delle parti coinvolte, gli amministratori ritengono che siano stati fatti apprezzabili progressi in relazione alla Manovra Finanziaria che ormai è da considerarsi sostanzialmente definita e che, sebbene non si possa escludere che emergano posizioni non allineate delle Banche Finanziatrici e/o che gli iter deliberativi di queste ultime non si concludano nei tempi previsti, un accordo possa essere ragionevolmente sottoscritto entro la prima metà del mese di novembre 2022.

Va altresì segnalato che, anche in conformità a quanto previsto dall'Accordo di Standstill, la Società ha posto sin dal secondo semestre 2021 e sta continuando a porre in essere tutte le attività necessarie al fine di giungere alla sottoscrizione del Nuovo Accordo che recepisca i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria, in particolare:

(i) ha incaricato Alvarez & Marsal, società di consulenza di primario standing, di svolgere l'IBR sul Nuovo Piano Consolidato, attività che è stata completata e già presentata alle Banche Finanziatrici;

(ii) sono stati definiti i termini della proposta di Nuova Manovra Finanziaria con le Banche Finanziatrici e gli azionisti di riferimento; e

(iii) ha incaricato il Dott. Mario Ravaccia, dello Studio Spada & Partners, quale professionista attestatore incaricato di redigere le attestazioni necessarie relativamente al Nuovo Piano Consolidato e alla Nuova Manovra Finanziaria, e tale attività è attualmente in corso di finalizzazione.

Evidentemente, né il ricevimento delle sopra menzionate comfort letter da parte degli advisor delle Banche Finanziatrici e degli azionisti rilevanti, né il completamento delle attività sopra descritte consente, di per sé, di ritenere superata l'incertezza derivante dagli Eventi Rilevanti verificatisi ai sensi dell'Accordo di Ristrutturazione nonché, in generale, dalla necessità di sottoscrivere un Nuovo Accordo con le Banche Finanziatrici volto a recepire i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria. Tale incertezza potrà ritenersi definitivamente superata esclusivamente a seguito del completamento dell'attività di attestazione del Nuovo Piano Consolidato e della positiva valutazione, da parte dei competenti organi di tutte le Banche Finanziatrici, della Nuova Manovra Finanziaria nonché della sottoscrizione ed intervenuta efficacia del Nuovo Accordo. Ciononostante, l'avanzato stato delle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici in merito alla Nuova Manovra Finanziaria, nonché le comfort letter ricevute dagli advisor delle stesse nonché dagli azionisti rilevanti, per quanto non vincolanti, unitamente al supporto che le Banche Finanziatrici si sono dichiarate disponibili a continuare a fornire – seppure con qualche difficoltà – in favore del Gruppo consentendo l'emissione di garanzie qualificate quali urgenti dalla Società, rappresentano un segnale di significativo avanzamento nelle interlocuzioni con le Banche Finanziatrici, che consente di prevedere una positiva conclusione delle trattative.

Prevedibile andamento della liquidità nel corso dei prossimi 12 mesi

Con riferimento all'incertezza segnalata in precedenza relativa al rischio che, a causa della minore generazione di cassa riflessa nelle previsioni del Nuovo Piano Consolidato, possano verificarsi delle situazioni di tensione di cassa nel corso dei 12 mesi successivi alla data di riferimento della relazione semestrale, va rilevato quanto segue.

Innanzitutto, va sottolineato che la Direzione Aziendale della Società monitora costantemente l'andamento della cassa del Gruppo, anche a livello delle singole Divisioni Trevi e Soilmec. In particolare, il management predispone un piano di tesoreria fino alla fine dell'anno in corso, che analizza l'andamento della cassa su base settimanale per i primi tre mesi e su base mensile per i mesi successivi, documento che viene aggiornato ogni 4 settimane sulla base dei dati actual a disposizione, provenienti da tutte le legal entity del Gruppo. Tale strumento, i cui risultati vengono analizzati e discussi con il management locale, consente di monitorare la cassa a breve termine, e di avere contezza di eventuali shortfall di cassa con congruo anticipo, in modo da poter adottare le iniziative di volta in volta necessarie. Tale piano di tesoreria è stato da ultimo aggiornato in data 22 settembre 2022 (con dati aggiornati a tale data), e mostra un andamento della liquidità che, anche nel momento di picco, resta positivo con un margine sufficiente a garantire la normale operatività del Gruppo.

Inoltre, in conformità a quanto previsto dall'Accordo di Standstill, il quale continua ad applicarsi de facto, la Società fornisce alle Banche Finanziatrici un piano di tesoreria aggiornato, verificato da parte di PricewaterhouseCoopers, relativo alle previsioni di cassa dei 6 mesi successivi, basato su previsioni settimanali per i primi 3 mesi, e su previsioni mensili per i 3 mesi successivi. L'ultimo piano di tesoreria aggiornato è stato fornito alle Banche Finanziatrici in data 29 settembre 2022, e sulla base di queste previsioni non sono emerse criticità relativamente alla situazione di cassa del Gruppo e/o delle singole divisioni nel relativo periodo. A tale riguardo, si ritiene opportuno precisare che tali previsioni assumono naturalmente che le Banche Finanziatrici continuino a supportare il Gruppo ai fini dell'acquisizione ed esecuzione delle relative commesse / ordini per l'intero periodo oggetto di analisi, attraverso l'emissione delle garanzie richieste.

Il management ha predisposto, inoltre, analisi approfondite circa il prevedibile andamento della liquidità nel corso dei 12 mesi successivi alla data di chiusura della relazione semestrale al 30 giugno 2022, predisposta raccogliendo le necessarie informazioni da parte di tutte le legal entity del Gruppo, che esamina il prevedibile andamento della liquidità sino al 30 giugno 2023. Tali analisi hanno confermato l'assenza di situazioni critiche dal punto di vista della cassa, tali da poter compromettere l'ordinaria operatività del Gruppo.

Il Consiglio di Amministrazione, ai fini dell'approvazione della presente relazione, ha comunque esaminato in data 29 settembre 2022 l'aggiornamento di tale liquidity analysis sino al 30 giugno 2023. Pertanto, sulla base di tali proiezioni, è ragionevolmente prevedibile che la cassa minima del Gruppo si mantenga a un livello sufficiente per consentire al Gruppo di gestire la propria normale attività corrente secondo criteri di continuità e di fare fronte alle proprie esigenze finanziarie per tutto il periodo considerato.

Il monitoraggio del management relativamente all'andamento della liquidità del Gruppo appare dunque adeguato alla situazione e le risultanze dell'analisi svolta non mostrano allo stato situazioni di tensioni e/o di shortfall di cassa fino a giugno 2023. Le previsioni di cassa appaiono redatte in modo ragionevolmente prudenziale.

In conclusione, tenuto conto che (i) le previsioni di tesoreria vengono svolte con metodologie consolidate nel tempo, (ii) tali previsioni sono oggetto di verifica da parte di un soggetto terzo e condivise periodicamente con le Banche Finanziatrici, e (iii) al 31 agosto Divisione Trevi ha acquisito ordini pari a circa il 100% dei ricavi che si prevede di realizzare nell'anno 2022, e Divisione Soilmec ha acquisito ordini pari a circa il 100% dei ricavi che si prevede di realizzare nell'anno 2022, ferme restando le possibili conseguenze, come sopra esposte, derivanti dal mancato rispetto delle clausole contrattuali dell'Accordo di Ristrutturazione, al momento si ritiene che il rischio relativo alle previsioni di tesoreria sia adeguatamente monitorato e mitigato.

Il raggiungimento dei target di risanamento

.

Come già rilevato in precedenza, i dati consolidati al 31 dicembre 2020 avevano mostrato scostamenti rispetto al Piano Consolidato Originario, per gli impatti significativi della pandemia da Covid-19. Il management della Società si è dunque prontamente adoperato, sin dal mese di novembre 2020, nell'elaborazione di previsioni aggiornate basate su tali risultati di partenza, che sono contenute nel Nuovo Piano Consolidato. A tal fine, il management è stato affiancato da primari advisor industriali e finanziari.

A partire dall'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, il Consiglio di Amministrazione aveva valutato con particolare attenzione i rischi derivanti dalla possibile mancata attuazione del piano e da scostamenti rispetto al piano in questione e, in particolare, il rischio che il Nuovo Piano Consolidato non consentisse alla Società e al Gruppo di raggiungere i target di risanamento che si era originariamente prefissato, e aveva ritenuto tali rischi quali superabili (per un'esposizione delle relative considerazioni, si rimanda alle note esplicative e alle relazioni sulla gestione relative al bilancio 2020 e al bilancio 2021).

Al fine di aggiornare le valutazioni già effettuate dal Consiglio di Amministrazione in merito a tale fattore di rischio a partire dall'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, gli Amministratori hanno in questa sede svolto le considerazioni qui di seguito sinteticamente riportate:

  • gli scostamenti rilevati rispetto al Piano Consolidato Originario sono ascrivibili principalmente alla diffusione della pandemia Covid-19 ovvero legati a ulteriori eventi straordinari una tantum;
  • il Nuovo Piano Consolidato appare redatto secondo criteri ragionevoli e prudenziali che includono sia azioni volte all'incremento dei volumi sia al miglioramento della redditività, e mostra comunque la

possibilità di raggiungere, al termine del piano stesso, una situazione di sostanziale equilibrio economico-finanziario e patrimoniale, e la sua fattibilità risulta confortata dall'andamento del primo semestre 2022, i cui risultati risultano essere in linea con le relative previsioni;

  • la fattibilità del Nuovo Piano Consolidato risulta confermata dai risultati al 30 giugno 2022 i quali mostrano una conferma della previsione dei ricavi e dell'EBITDA ricorrente per il primo semestre 2022 formulata in occasione dell'approvazione del bilancio 2021, ordini acquisiti nel primo semestre 2022 pari a circa 391,3 milioni di euro in aumento del 22% rispetto al medesimo periodo del precedente anno, un portafoglio ordini pari a 633,1 milioni di euro, in deciso aumento rispetto al 31 dicembre 2021 (+39%), e un andamento della Posizione Finanziaria Netta, che passa da 251,8milioni di euro registrata al 31 dicembre 2021 ai 274,6 milioni di euro consuntivati al 30 giugno 2022, in linea con le previsioni. Con riferimento alle considerazioni in merito ai potenziali impatti derivanti dal conflitto Russia-Ucraina e dal prolungarsi dell'emergenza sanitaria da Covid-19 si rimanda, rispettivamente, ai paragrafi "Impatti del conflitto Russia-Ucraina", "COVID-19" e "Rischio connesso all'andamento dei prezzi delle materie prime" della presente relazione;
  • l'IBR svolta da Alvarez & Marsal sul Nuovo Piano Consolidato e condivisa con le Banche Finanziatrici ha confermato ragionevolezza e fattibilità dello stesso;
  • la Nuova Manovra Finanziaria in corso di finalizzazione, sul contenuto della quale si sono pronunciati sia gli azionisti di riferimento (i.e., CDPE e Polaris) che le banche dello steering committee per il tramite dei propri consulenti, attraverso l'operazione di rafforzamento patrimoniale ivi prevista, consentirebbe di rafforzare ulteriormente la situazione economico-patrimoniale e finanziaria del Gruppo, dando altresì ulteriore impulso al business nonché al raggiungimento dei target di risanamento secondo quanto previsto dal Nuovo Piano Consolidato;

Peraltro, la ragionevolezza e fattibilità del Nuovo Piano Consolidato saranno altresì ulteriormente supportate dalla circostanza che lo stesso è in corso di attestazione da parte del professionista attestatore, Dott. Mario Ravaccia, dotato dei requisiti previsti dalla legge fallimentare, la cui attività è attualmente in corso di svolgimento, circostanza che rappresenta un fattore di ulteriore tutela per gli Amministratori e per gli altri stakeholder coinvolti. A tale riguardo, si segnala che in data 10 agosto 2022 il professionista attestatore ha rilasciato una comfort letter nell'ambito della quale ha confermato che, nel presupposto del verificarsi delle assunzioni ivi riportate, il Nuovo Piano Consolidato possa essere ritenuto attestabile ai sensi dell'art. 56, comma 3, del CCII sulla base di idonei accordi con le Banche Finanziatrici.

In conclusione, gli Amministratori osservano che, pur dando atto dei segnali incoraggianti che emergono dai dati relativi alla semestrale, il raggiungimento degli obiettivi di risanamento previsti dal Nuovo Piano Consolidato dipendono comunque dal perfezionamento del Nuovo Accordo che recepisca i contenuti della Nuova Manovra Finanziaria, dando attuazione alla stessa.

Considerazioni conclusive

In conclusione, come ampiamente illustrato nei paragrafi che precedono nonché nelle ulteriori sezioni ivi espressamente richiamate, esistono talune incertezze derivanti dall'esposizione del Gruppo a rischi che, come sopra richiamato, hanno magnitudine di vario livello e per i quali sono stati approntati conseguenti presidi a tutela degli stessi. Allo stato attuale, permane quale rischio principale quello connesso alla conclusione delle trattative con le Banche Finanziatrici – nell'attuale situazione di standstill di fatto - finalizzate al perfezionamento del Nuovo Accordo, che determina l'esistenza di un'incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Società e del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. Tuttavia, il Consiglio di Amministrazione, tenuto conto nel loro insieme delle circostanze sopra evidenziate, e alla luce dello stato delle interlocuzioni in corso con Banche Finanziatrici e con i loro advisor, ritiene appropriato l'utilizzo del presupposto della continuità aziendale nella redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2022 relativa al Gruppo Trevi.

2.3 Principi contabili e criteri di valutazione

Premessa

Il presente bilancio consolidato semestrale abbreviato si riferisce al periodo di 6 mesi chiuso al 30 giugno 2022 ed è stato predisposto, ai sensi dell'art. 154-ter comma 2 e 3 del Testo Unico della Finanza, in conformità al Principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34), è costituito da Conto economico consolidato, dal Prospetto del conto economico complessivo consolidato, dalla Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal Rendiconto finanziario consolidato nonché dalle relative note illustrative.

Lo IAS 34 consente la redazione del bilancio intermedio in forma "sintetica", e cioè sulla base di un livello minimo di informativa significativamente inferiore a quanto previsto dagli International Financial Reporting Standards (di seguito "IFRS") nel loro insieme, laddove sia stato in precedenza reso disponibile al pubblico un bilancio completo di informativa predisposto in base agli IFRS. Il presente bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato redatto in forma "sintetica" e deve pertanto essere letto congiuntamente con il bilancio consolidato del Gruppo chiuso al 31 dicembre 2021 predisposto in conformità agli IFRS adottati dall'Unione Europea, al quale si rimanda per una migliore comprensione dei principi e criteri contabili adottati.

La redazione di un bilancio intermedio in accordo con lo IAS 34 - Interim Financial Reporting richiede giudizi, stime e assunzioni che hanno un effetto sulle attività, passività, costi e ricavi. Si segnala che i risultati consuntivi potrebbero rivelarsi diversi da quelli ottenuti tramite queste stime.

Prospetti e schemi di bilancio

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito dal Prospetto della Situazione Patrimoniale Finanziaria consolidata, dal Conto Economico consolidato e dal Prospetto di Conto Economico Complessivo consolidato, dal Rendiconto Finanziario consolidato, dal Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto consolidato e dalle presenti Note Illustrative. I dati economici costituiti dal Conto Economico consolidato e dal Prospetto di Conto Economico Complessivo consolidato, e i dati risultanti dal Rendiconto Finanziario consolidato e dal Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto consolidato del semestre chiuso al 30 giugno 2022 sono comparati con i dati economici del semestre chiuso al 30 giugno 2021, mentre i dati patrimoniali al 30 giugno 2022 sono presentati in forma comparativa con i corrispondenti valori al 31 dicembre 2021.

I Prospetti consolidati del Conto economico, del Conto economico complessivo, della situazione patrimoniale –finanziaria, delle variazioni di patrimonio netto e del Rendiconto finanziario sono redatti in forma estesa. La valuta di presentazione del presente bilancio consolidato è l'Euro, essendo tale valuta quella prevalente nelle economie in cui le società del Gruppo Trevi svolgono la loro attività; tutti i valori esposti sono in migliaia di Euro salvo quando diversamente indicato.

Si precisa infine che il presente bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 è assoggettato a revisione contabile limitata da parte di KPMG S.p.A.

Modifiche nei criteri contabili

Nella redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022, ad eccezione di quanto divenuto applicabile dal 1° gennaio 2022 e illustrato in seguito, il Gruppo ha applicato i medesimi principi contabili e criteri di valutazione applicati nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2021, al quale si rimanda per una più completa illustrazione. Nella redazione del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 il Gruppo non ha adottato anticipatamente alcun principio, interpretazione o miglioramento emanato ma non ancora obbligatoriamente in vigore.

Principi Contabili e interpretazioni di nuova emissione e omologati aventi efficacia dal 1° gennaio 2022

Di seguito sono elencati i principi contabili, emendamenti e interpretazioni pubblicati dallo IASB e omologati dall'Unione Europea applicati a partire dal 1° gennaio 2022:

Principio/Interpretazione Data entrata in vigore IASB
Modifiche a: 1° gennaio 2022

IFRS 3 Aggregazioni aziendali;

IAS 16 Immobili, impianti e macchinari;

IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali
Annual improvements 2018-2020 emessi il 14 maggio 2020

L'adozione delle modifiche introdotte a partire dal 1° gennaio 2022 non ha comportato significativi impatti sul presente bilancio consolidato semestrale.

Principi e interpretazioni omologati non adottati in via anticipata dalla Società

I principi contabili, emendamenti e interpretazioni pubblicati dallo IASB e dall'International Financial Reporting Standard Interpretations Committee ("IFRS IC") per i quali alla data del presente documento è stato completato il processo di omologazione da parte degli organismi competenti dell'Unione Europea sono elencati di seguito:

Principio/Interpretazione Data entrata in vigore IASB
Modifiche allo IAS 1 (Presentazione del bilancio) e IFRS Practice Statement 1° gennaio 2023
2: Disclosure of Accounting policies (emesso il 12 febbraio 2021)

Modifiche allo IAS 8 Accounting policies, Changes in Accounting Estimates
and Errors: Definition of Accounting Estimates (emesso il 12 febbraio 2021)
1° gennaio 2023
IFRS 17 (Contratti di assicurazione) emesso il 18 maggio 2017 e inclusa la
modifica all'IFRS 17 emessa il 25 giugno 2020
1° gennaio 2023

Con riferimento ai principi contabili che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2023 non sono previsti al momento effetti significativi sul bilancio consolidato del Gruppo.

Principi e interpretazioni pubblicati per i quali non è stato ancora concluso il processo di omologazione

I principi contabili, emendamenti e interpretazioni pubblicati dallo IASB e dall'International Financial Reporting Standard Interpretations Committee ("IFRS IC") per i quali alla data del presente documento, gli organismi competenti dell'Unione Europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione sono elencati di seguito:

Principio/Interpretazione Data entrata in vigore IASB
Modifica all'IFRS 17 (Contratti di assicurazione) Initial Application of IFRS
17 and IFRS 9 –
Comparative Information emesso il 9 dicembre 2021
1° gennaio 2023
Modifiche allo IAS 1 (Presentazione del bilancio): Classificazione delle
passività in correnti e non correnti emesso il 23 gennaio 2020 e successivo
amendment emesso il 15 luglio 2020
1° gennaio 2023
Modifiche allo IAS 12 Income Taxes: Deferred Tax related to Assets and
Liabilities arising from a Single Transaction (emesso il 7 maggio 2021)
1° gennaio 2023

Uso di stime

La predisposizione dei bilanci consolidati richiede da parte degli Amministratori l'applicazione di principi e metodologie contabili che, in talune circostanze, si basano su difficili e soggettive valutazioni e stime basate sull'esperienza storica ed assunzioni che vengono di volta in volta considerate ragionevoli e realistiche in funzione delle relative circostanze. In considerazione del documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Isvap n° 2 del 6 febbraio 2009 si precisa che le stime sono basate sulle più recenti informazioni di cui gli

Amministratori dispongono al momento della redazione del presente bilancio, non intaccandone, pertanto, l'attendibilità.

L'applicazione di tali stime ed assunzioni influenza gli importi riportati negli schemi di bilancio, quali la situazione patrimoniale - finanziaria, il conto economico ed il rendiconto finanziario, nonché l'informativa fornita.

Di seguito sono elencate le voci di bilancio che richiedono più di altre una maggiore soggettività da parte degli amministratori nell'elaborazione delle stime e per i quali un cambiamento nelle condizioni sottostanti le assunzioni utilizzate può avere un impatto significativo sul bilancio consolidato del Gruppo:

  • Valutazione degli attivi immobilizzati;
  • Lavori in corso su ordinazione;
  • Spese di sviluppo;
  • Imposte differite attive;
  • Accantonamenti per rischi su crediti;
  • Benefici ai dipendenti;
  • Accantonamenti per rischi e oneri;
  • Valutazione delle attività e passività finanziarie;
  • Strumenti derivati

Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ogni variazione sono riflessi nel conto economico nel periodo in cui la variazione è avvenuta.

Informazioni integrative su strumenti finanziari

In relazione agli strumenti finanziari rilevati nella situazione patrimoniale-finanziaria al fair value, l'IFRS 9 richiede che tali valori siano classificati sulla base di una gerarchia di livelli che rifletta la significatività degli input utilizzati nella determinazione del fair value. In particolare, la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:

  • Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
  • Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili;
  • Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti da dati di mercato osservabili.

Nelle tabelle che seguono sono riportate le attività e le passività al 30 giugno 2022 in base alle categorie previste dallo IFRS 9.

Legenda Categorie IFRS 9
-- -------------------------- -- --
Fair value a conto economico FVTPL
Fair value a conto economico complessivo FVOCI
Costo ammortizzato CA
FV – strumenti di copertura FVOCI o FVTPL

Di seguito sono riportate le informazioni integrative su strumenti finanziari ai sensi dell'IFRS9.

(in migliaia di Euro)
Descrizione Classi
IFRS9
Note 30/06/2022 Fair Value a
Patrimonio
Netto
Fair Value a
Conto
Economico
Effetto a Conto
Economico
ATTIVITA'
Attività finanziarie non correnti
Altri crediti finanziari lungo termine CA 1.683
Totale Attività finanziarie non correnti 1.683
Attività Finanziarie correnti
Altri crediti finanziari a breve termine CA 11.137
Strumenti finanziari derivati a breve termine FVTPL -
Attività finanziarie correnti CA 2.816
Disponibilità liquide CA 10 67.068
Totale Attività finanziarie correnti 81.021
Totale Attività finanziarie 82.704
PASSIVITA'
Passività finanziarie non correnti
Finanziamenti a lungo termine CA 11 8.243 171
Debiti verso altri finanziatori a lungo termine CA 11 71.352 415
Strumenti finanziari derivati a lungo termine FV -
Totale passività finanziarie non correnti 79.595

Passività finanziarie correnti
Finanziamenti a breve termine CA 17 200.857 4.748 4.164
Debiti verso altri finanziatori a breve termine CA 17 73.511 428
Strumenti finanziari derivati a breve termine FVTPL -
Totale passività finanziarie correnti 274.368
Totale passività finanziarie 353.963
Warrant FVTPL 876 2.763

Tassi di cambio adottati

I tassi di cambio applicati nella conversione dei bilanci e dei saldi in valuta diversa dall'Euro al 30 giugno 2022 sono i seguenti (valuta estera corrispondente ad 1 Euro):

Valuta - Descrizione Valuta Cambio medio Cambio finale
Dirham Emirati Arabi AED 4,0157 3,8146
Peso Argentino ARS 122,51 129,90
Dollaro Australiano AUD 1,5204 1,5099
Real Brasiliano BRL 5,5560 5,4229
Dollaro Canadese CAD 1,3901 1,3425
Franco Svizzero CHF 1,0319 0,9960
Peso Cileno CLP 902,71 962,06
Renminbi Cinese CNY 7,0825 6,9624
Peso Colombiano COP 4.282,41 4.279,07
Corona Danese DKK 7,4402 7,4392
Dinaro Algerino DZD 156,28 152,09
Lira Egiziana EGP 18,877 19,533
Lira Sterlina GBP 0,8424 0,8582
Dollaro Hong Kong HKD 8,5564 8,1493
Rupia Indiana INR 83,319 82,113
Yen Giapponese JPY 134,30 141,54
Dinaro Kuwait KWD 0,3330 0,3187
Dinaro Libico LYD 5,1253 5,0129
Peso Messicano MXN 22,166 20,964
Metical Mozambicano MZN 69,969 66,480
Naira Nigeriana NGN 454,13 430,82
Corona Norvegese NOK 9,9816 10,3485
Rial Omanita OMR 0,4204 0,3994
Peso Filippino PHP 56,998 57,150
Guarani PYG 7.566,10 7.119,06
Rial del Qatar QAR 3,9802 3,7809
Leu romeno RON 4,9457 4,9464
Riyal Saudita SAR 4,1005 3,8951
Corona Svedese SEK 10,480 10,730
Dollaro Singapore SGD 1,4921 1,4483
Baht Thailandese THB 36,856 36,754
Lira Turca TRY 16,257 17,322
Dollaro Statunitense USD 1,0935 1,0387
Peso uruguaiano UYU 45,945 40,834

Area di consolidamento

Rispetto al 31 dicembre 2021, è stata inclusa nell'area di consolidamento la Trevi Australia JV, facente capo alla controllata Trevi Australia Pty Ltd con una quota di partecipazione pari al 70%. Al 30 giugno 2022 è inoltre uscita dall'area di consolidamento la società Trevi Foundations Saudi Arabia, società non più operativa e chiusa definitivamente nel corso del primo semestre 2022.

Analisi di impairment test al 30 giugno 2022

Il Gruppo ha provveduto a verificare la presenza di indicatori di impairment al 30.06.2022 che potessero segnalare l'esistenza di perdite durevoli di valore. Tale verifica è stata condotta sia in riferimento alle fonti esterne (inter alia: capitalizzazione di borsa e tassi di attualizzazione) sia in relazione alle fonti interne (inter alia: indicazioni, derivanti dal sistema informativo interno, circa i risultati attesi).

Avendo rilevato presunzioni di impairment e in considerazione delle raccomandazioni fornite dai Regulators, la Società ha provveduto ad aggiornare, con riferimento al 30 giugno 2022, il test di impairment effettuato al 31.12.2021 ai sensi dello IAS 36 sul capitale investito netto nel bilancio consolidato. Tale aggiornamento ha previsto:

  • al primo livello la stima del valore recuperabile delle CGU Trevi e Soilmec;
  • al secondo livello la stima del valore recuperabile del Gruppo.

In accordo con lo IAS 36, inizialmente è stato confrontato il valore contabile (carrying value) dell'attività o del gruppo di attività componenti l'unità generatrice di flussi finanziari (CGU) con il valore recuperabile della stessa, dato dal maggiore tra il fair value (al netto degli eventuali oneri di vendita) ed il valore dei flussi di cassa netti attualizzati che si prevede saranno prodotti dall'attività o dal gruppo di attività componenti la CGU (valore d'uso).

Mediante tale aggiornamento si è determinata la recuperabilità del carrying amount di ciascuna CGU tramite il valore d'uso (Value in Use), individuato attualizzando i flussi di risultato di piano di ciascuna CGU, ovvero per mezzo del metodo finanziario del Discounted Cash Flow, metodologia direttamente richiamata dallo IAS 36.

Ai fini dell'esecuzione dell'aggiornamento sono stati utilizzati i dati economico-finanziari e patrimoniali actual al 30.06.2022 e quelli previsionali relativi al 2°semestre 2022 delle CGU Trevi, Soilmec e Trevi Finanziaria Industriale del Gruppo Trevi nonché le previsioni 2023 - 2026 dei flussi delle CGU Trevi, Soilmec e Trevi Finanziaria Industriale del Gruppo Trevi scaturenti dai Piani Strategici 2022 - 2026 elaborati dal Management con il supporto della società PricewaterhouseCoopers e soggetti ad Independent business review da parte della società Alvarez & Marsal, approvati dalla Capogruppo in data 27 aprile 2022.

Inoltre, sono stati aggiornati al 30 giugno 2022 i parametri finanziari alla base dell'attualizzazione dei flussi di cassa. Infatti, in continuità di metodo rispetto al 31 dicembre 2021, per l'attualizzazione dei flussi di cassa è stato calcolato un costo medio ponderato del capitale «WACC», aggiornato al 30.06.2022 e determinato secondo il modello economico del CAPM (Capital Asset Pricing Model) per il settore di attività delle CGU: settore «Foundations». Il WACC è stato determinato nell'8,91% e le singole variabili sono state desunte come segue:

tasso risk-free: 1,94%, tasso di rendimento dei titoli di un Paese maturo (Stati Uniti), pari alla media dei Bond 10Y relativi ai dodici mesi precedenti il 30.06.2022;

  • beta levered: 0,97, costruito come media del beta unlevered a 3Y di un campione di società comparabili levereggiato in funzione del rapporto D/E medio dei medesimi comparables (Fonte: Bloomberg);
  • equity risk premium: è stato utilizzato un tasso pari al 5,50% (come da best practices);
  • rischio Paese: 2,75%, tale componente è stata aggiunta al Ke dopo aver pesato per il beta l'ERP, ed è stata determinata quale media del rischio Paese dei Paesi di operatività delle CGU ponderata per la percentuale di produzione dell'EBIT 2026 in detti Paesi;
  • differenziale d'inflazione: 1,17%, tale componente è stata aggiunta al Ke al fine di considerare l'effetto dell'inflazione e determinare il tasso reale (Fonte: International Monetary Fund);
  • costo del debito lordo: pari al 2,41% (post tax: 1,80%) è stato determinato quale valore medio actual delle linee a medio lungo termine del Gruppo (che tiene conto dell'attuale livello di leva);
  • struttura finanziaria: D/D+E= 24,34%; E/D+E= 75,66%, determinata quale media dei comparables già considerati per la definizione del beta (Fonte: Bloomberg).

Per gli anni successivi al 2026, i flussi di cassa delle CGU sono stati calcolati sulla base di un Terminal Value determinato proiettando in perpetuity l'EBIT normalizzato dell'ultimo anno di piano esplicito (2026), al netto delle imposte figurative ad aliquota piena. È stato, inoltre, considerato un tasso di crescita g costruito in funzione della media dell'inflazione attesa nei Paesi di operatività di tali CGU, ponderata per la percentuale di EBIT 2026 effettivamente prodotta dalle stesse in tali Paesi. In particolare, il tasso di crescita g individuato è pari al 3,17%. Si precisa che ai fini della determinazione del Terminal Value, prudenzialmente, il WACC è stato aumentato di 2 punti percentuali (ovvero è stato considerato un WACC pari al 10,91%).

Quanto sopra non ha portato all'evidenza della necessità di una svalutazione degli attivi delle CGU Trevi e Soilmec, rispetto al valore contabile di iscrizione.

Inoltre è stato effettuato un aggiornamento ulteriore nella modalità asset side, verificando che il valore recuperabile degli attivi di Gruppo fosse superiore al loro valore contabile. L'Enterprise Value complessivo è stato calcolato con il metodo per somma di parti (SOTP), ovvero mediante la sommatoria de:

  • (+) l'Enterprise Value delle CGU Trevi e Soilmec;
  • (+) il valore attuale dei flussi operativi della holding Trevi Finanziaria Industriale;
  • (+) il valore delle attività afferenti investimenti accessori;
  • (-) il valore contabile dei fondi non operativi assimilabili a debito finanziario.

Il valore contabile di confronto è ricavato (per coerenza) sulla base de:

  • (+) il patrimonio netto di Gruppo al 30.06.2022;
  • (+) la posizione finanziaria netta, assunta al valore contabile al 30.06.2022.

Il confronto fra i sopra descritti valori non ha portato all'evidenza della necessità di una svalutazione degli attivi di Gruppo rispetto al valore contabile di iscrizione.

Infine, il Management ha analizzato la variabilità dei risultati delle stime di secondo livello al mutare dei principali input valutativi assunti, ipotizzando alternativamente: l'incremento del tasso di sconto (WACC)

rilevante per la determinazione del Terminal Value, la varianza dei free cash flow operativi rilevanti per la determinazione del Terminal Value.

È stata dapprima svolta un'analisi di sensitività sul tasso di sconto (WACC) adottato per il Terminal Value al fine di identificare la maggiorazione di tasso che porterebbe il valore recuperabile degli attivi di Gruppo ad essere almeno pari al relativo carrying amount (ovvero all'azzeramento dell'headroom riscontrato nel secondo livello del test). In tal circostanza una variazione in incremento puntuale del WACC del TV pari all'1,14% per le CGU Trevi e Soilmec (con WACC del TV pari a 12,05% contro un WACC del TV del 10,91% adottato nel caso base), porterebbe ad una coincidenza tra il valore recuperabile e il valore contabile degli attivi di Gruppo (con un margine di primo livello: per la CGU Trevi di Euro 43,7 milioni rispetto a Euro 67,6 milioni del caso base e per la CGU Soilmec di Euro 7,7 milioni rispetto a Euro 22,5 milioni del caso base).

Successivamente, è stata svolta un'analisi di sensitività sulla variazione dei free cash flow operativi rilevanti per la determinazione del Terminal Value, mantenendo invariati tutti gli altri criteri ed assunzioni di stima, al fine di identificare la percentuale di decremento dei free cash flow operativi di Terminal Value che porterebbe il valore recuperabile degli attivi di Gruppo ad uguagliare il relativo carrying amount.

Tale percentuale di decremento è stata individuata nel 12,81% (corrispondente ad un FCFO per il TV pari: per la CGU Trevi a Euro 18,5 milioni contro un FCFO per il TV del caso base pari a Euro 21,2 milioni e per la CGU Soilmec a 11,5 milioni di Euro contro un FCFO per il TV del caso base pari a 13,1 milioni di Euro). In tale circostanza si otterrebbe un margine di primo livello pari a Euro 43,7 milioni per la CGU Trevi rispetto a Euro 67,6 milioni del caso base e pari a Euro 7,7 milioni per la CGU Soilmec rispetto a Euro 22,5 milioni del caso base.

2.4 Commenti alle principali voci di Bilancio Consolidato Semestrale Abbreviato al 30 Giugno 2022

Di seguito sono riportati i commenti alle principali voci dello Stato Patrimoniale consolidato:

(1) Immobilizzazioni materiali

Le immobilizzazioni materiali a bilancio ammontano al 30 giugno 2022 a 174 milioni di Euro, con un incremento di 1 milione di Euro rispetto al loro valore netto al 31 dicembre 2021 (173 milioni di Euro). I movimenti relativi al primo semestre sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:

Descrizione Costo
originario
al
31/12/2021
Ammort.
Accumulat
o
31/12/2021
Valore
netto al
31/12/2021
Increm. Decrem. Ammort. Utilizzo
Fondo
Rettifiche
di valore
Riclass
var Fondo
amm.to
Riclass
var. Costo
orig.
Diff.
Cambio
Costo
Storico
Diff.
Cambio
Fdo.
amm.to
Costo
originario
30/06/2022
Ammort.
Accumulat
o
30/06/2022
Valore
netto al
30/06/2022
Terreni 13.560 (276) 13.284 (2) (316) (342) 0 0 (1.803) 2.688 226 (18) 16.156 (2.439) 13.717
Fabbricati 68.692 (34.546) 34.146 132 (613) (1.749) 529 0 2.902 (3.678) 2.139 (1.239) 66.672 (34.103) 32.569
Impianti e
macchinari
273.497 (178.432) 95.065 2.284 (9.503) (6.832) 8.250 0 21.534 (21.952) 14.366 (9.157) 258.692 (164.637) 94.055
Attrezzature
industriali e
commerciali
55.631 (41.458) 14.173 2.216 (4.494) (2.375) 3.784 (303) (19.511) 18.350 580 (297) 71.980 (59.857) 12.123
Altri beni 47.956 (33.929) 14.027 1.196 (5.451) (2.037) 2.070 0 556 (1.211) 1.174 (999) 43.664 (34.339) 9.325
Immobilizzazi
oni in corso ed
acconti
2.449 0 2.449 7.744 0 0 0 0 0 2.309 96 0 12.598 0 12.598
TOTALE 461.785 (288.641) 173.144 13.570 (20.377) (13.335) 14.633 (303) 3.678 (3.494) 18.581 (11.710) 469.762 (295.375) 174.387

Gli incrementi lordi del periodo sono complessivamente pari 13,6 milioni di Euro mentre i decrementi dell'esercizio risultano pari a 20,4 milioni di Euro. L'effetto cambio nel primo semestre è stato pari a 6,9 milioni di Euro. L'effetto netto delle rettifiche di valore del periodo ammontano a -0,3 migliaia di Euro.

(2) Immobilizzazioni immateriali

Le Immobilizzazioni immateriali al 30 giugno 2022 ammontano a 16,1 milioni di Euro, in linea rispetto al valore relativo al 31 dicembre 2021 (16 milioni di Euro).

I movimenti relativi al periodo sono sintetizzati nella tabella riportata di seguito:

Descrizione Costo
originario
al
31/12/2021
Ammort.
Accumulato
31/12/2021
Valore
netto al
31/12/2021
Increm. Decrem. Ammort. Utilizzo
Fondo
Svalutaz/
Rivalutaz
Diff.
Cambio
Costo
Storico
Diff.
Cambio
Fondo
amm.to
Altre
Variazioni
Altre
variazioni
Fondo
amm.to
Costo
originario
al
30/06/2022
Ammort.
Accumulato
30/06/2022
Valore
netto al
30/06/2022
Avviamento 484 (478) 6 0 0 0 0 0 0 0 (19) 19 465 (459) 6
Costi di sviluppo 44.824 (37.372) 7.452 10 0 (719) 0 0 0 0 (24) 24 44.810 (38.067) 6.743
Diritti di brevetto ind. e
di utilizzazione delle
opere dell'ingegno
3.696 (3.164) 532 14 0 (73) 0 0 0 0 0 11 3.710 (3.226) 484
Concessioni, licenze,
marchi e diritti simili
5.593 (5.406) 187 15 0 (771) 0 0 3 (3) 7.454 (33) 13.065 (6.213) 6.852
Immobilizzazioni in
corso ed acconti
7.432 0 7.432 1.678 0 0 0 0 26 0 (7.433) 0 1.703 0 1.703
Altre immobilizzazioni 4.161 (3.771) 390 0 (47) (98) 34 0 178 (153) (92) 92 4.200 (3.896) 304
TOTALE 66.190 (50.191) 15.999 1.717 (47) (1.661) 34 0 207 (156) (114) 113 67.953 (51.861) 16.093

Il valore netto dei costi di sviluppo al 30 giugno 2022 ammonta a 6,7 milioni di Euro (7,5 milioni di Euro al 31 dicembre 2021), con incrementi lordi marginali rispetto al 31 dicembre 2021; tali costi, che rispettano i requisiti richiesti dallo IAS 38, sono stati capitalizzati e successivamente ammortizzati a partire dall'inizio della produzione e lungo la vita economica media dei prodotti correlati.

Si evidenziano incrementi di Immobilizzazioni in corso ed acconti per circa 1,7 milioni di Euro, ascrivibili prevalentemente per la capitalizzazione dei costi per l'implementazione di un nuovo software ERP della Capogruppo.

Non sono state effettuate nel corso del semestre svalutazioni di immobilizzazioni immateriali.

(3) Partecipazioni

Le partecipazioni ammontano a 708 migliaia di Euro in aumento di 61 migliaia di Euro rispetto il 31 dicembre 2021. Tale movimentazione è principalmente dovuta all'adeguamento della partecipazione della Trevi Icos Nicholson JV, valutata con il metodo del patrimonio netto.

Descrizione 30/06/2022 31/12/2021 Variazioni
Crediti per imposte differite attive 25.259 28.455 (3.196)
TOTALE 25.259 28.455 (3.196)
Fondo imposte differite passive (24.908) (26.209) 1.301
TOTALE (24.908) (26.209) 1.301

(4) Attività fiscali per imposte anticipate e passività fiscali per imposte differite

Posizione netta alla fine dell'esercizio 351 2.246 (1.895)
-- ------------------------------------------ ----- ------- ---------

Le attività fiscali per imposte differite attive si riferiscono in parte a differenze temporanee e a perdite fiscali pregresse che in base alla normativa fiscale potranno essere recuperate nei prossimi esercizi e, per la restante parte, agli effetti fiscali differiti derivanti dalle scritture di consolidamento. Al 30 giugno 2022 ammontano complessivamente a 25,3 milioni di Euro, in calo di 3,2 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2021. Le imposte differite attive sono ritenute recuperabili in parte attraverso la compensazione con imposte differite passive che si riverseranno contestualmente in futuro e per la parte restante sono riconducibili a perdite fiscali della holding statunitense, che genera, anche prospetticamente, nel suo consolidato fiscale sufficienti imponibili al recupero delle imposte differite attive nette.

Le passività fiscali per imposte differite si riferiscono principalmente alle differenze tra i valori delle attività e passività esposte nel bilancio consolidato ed i corrispondenti valori fiscalmente riconosciuti nei Paesi ove il Gruppo opera. Al 30 giugno 2022 ammontano complessivamente a 24,9 milioni di Euro, con un decremento di 1,3 migliaia di Euro rispetto al 31 dicembre 2021. Le perdite pregresse al 30 giugno 2022 relative alle società italiane aderenti al consolidato fiscale, ammontano a circa 182,4 milioni di Euro, si segnala che su tali perdite pregresse sono state iscritte imposte anticipate per circa 2,5 milioni di Euro, calcolate considerando le stime di risultati imponibili futuri coerentemente con le previsioni di redditività del Gruppo nel periodo esplicito del Nuovo Piano Consolidato.

Di seguito la tabella di movimentazione:

Descrizione Saldo al 31/12/2021 Accantonamenti Decrementi Altre Variazioni Saldo al 30/06/2022
Crediti per imposte
differite attive
28.455 (4.317) (72) 1.193 25.259
Fondo imposte
differite passive
(26.209) 2.810 71 (1.580) (24.908)

Le altre variazioni sono principalmente imputabili alle differenze sui tassi di cambio.

(5) Strumenti finanziari derivati

Al 30 giugno 2022 non sono presenti strumenti derivati attivi a lungo termine.

(6) Crediti commerciali ed altre attività a lungo termine

Descrizione 30/06/2022 31/12/2021 Variazioni
Crediti verso clienti 3.930 2.137 1.793
Ratei e Risconti (411) (411) 0
Altri crediti a lungo termine 435 2 433
TOTALE 3.954 1.728 2.226

I crediti verso clienti si riferiscono a crediti commerciali verso clienti terzi con scadenza superiore all'anno, per 1,7 milioni di Euro della controllata Swissboring Overseas Piling Corporation e 2,2 milioni di Euro relativi alla controllata Trevi Algeria.

(7) Rimanenze

Il totale delle rimanenze al 30 giugno 2022 ammonta a 138,6 milioni di Euro e risulta così composto:

Descrizione 30/06/2022 31/12/2021 Variazioni
Materie prime sussidiarie e di
consumo
91.748 78.756 12.992
Prodotti in corso di lavorazione e
semilavorati
20.523 14.154 6.369
Prodotti finiti e merci 25.746 20.590 5.156
Acconti 624 1.109 (485)
TOTALE RIMANENZE 138.641 114.609 24.032

Il valore complessivo delle rimanenze esposte a bilancio è in aumento (24 milioni di Euro) rispetto al 31 dicembre 2021 e afferisce alla produzione di macchinari per l'ingegneria del sottosuolo. Le rimanenze sono esposte al netto del fondo svalutazione per 28,2 milioni di Euro (al 31 dicembre 2021 era pari ad Euro 25,6 milioni), a copertura del rischio di obsolescenza e lento smobilizzo di alcune merci in giacenza a fine periodo.

(8) Crediti commerciali ed altre attività a breve termine

L'ammontare totale al 30 giugno 2022 è pari a 283,4 milioni di Euro. La voce è così composta:

Descrizione 30/06/2022 31/12/2021 Variazioni
Crediti verso clienti 207.420 213.672 (6.252)
Importo dovuto dai committenti 37.143 30.110 7.033
Sub Totale Clienti 244.563 243.782 781
Crediti verso imprese collegate 7.574 7.084 490
Crediti verso l'erario per IVA 6.637 8.066 (1.429)
Crediti verso altri 19.627 10.129 9.498
Ratei e Risconti 5.024 3.540 1.484
Totale Clienti ed Altri 283.425 272.601 10.824

Di seguito si fornisce il dettaglio delle voci "Importi dovuti dai committenti" ed "Importi dovuti ai committenti":

Descrizione 30/06/2022 31/12/2021 Variazione
Attivo corrente:
Lavori in corso su ordinazione 39.840 30.207 9.633
Fondo svalutazione perdite a finire 0 0 0
Totale lavori in corso su ordinazione 39.840 30.207 9.633
Acconti da committenti (2.697) (97) (2.600)
Totale importi dovuti dai committenti 37.143 30.110 7.033
Passivo corrente:
Lavori in corso su ordinazione (6.768) (4.942) (1.827)
Crediti vs clienti 0 0 0
Acconti da committenti (4.419) (2.306) (2.113)
Totale importi dovuti ai committenti (11.188) (7.248) (3.940)

Il fondo svalutazione crediti ammonta a 64,6 milioni di Euro. La movimentazione di tale fondo è la seguente:

Descrizione Saldo al 31/12/2021 Accantonamenti Utilizzi Rilasci Altre variazioni Saldo al 30/06/2022
Fondo svalutazione crediti v\clienti 61.935 2.875 (457) (2.707) 3.667 65.313
TOTALE 61.935 2.875 (457) (2.707) 3.667 65.313

Gli accantonamenti pari a 2.875 migliaia di Euro al 30 giugno 2022 si riferiscono alla valutazione individuale di crediti, basata sull'analisi specifica delle singole posizioni, per i quali si ritiene che vi sia un grado di rischio nella riscossione. Gli utilizzi del fondo e rilasci afferiscono per 1,6 milioni di Euro a posizioni creditorie della divisione Trevi e per 1,5 milioni a quelle della divisione Soilmec.

Ratei e Risconti attivi

Tale voce risulta composta principalmente da risconti attivi dettagliati come segue:

Descrizione 30/06/2022 31/12/2021 Variazioni
Ratei attivi 502 612 (110)
Risconti attivi 4.522 2.928 1.594
TOTALE 5.024 3.540 1.484

Il dettaglio dei "Crediti verso altri" è il seguente:

Descrizione 30/06/2022 31/12/2021 Variazioni
Crediti verso dipendenti 874 722 152
Anticipi a fornitori 13.299 4.459 8.840
Altri 5.438 4.948 490
TOTALE 19.611 10.129 9.482

(9) Attività fiscali per imposte correnti

I crediti tributari verso l'Erario, per un totale di 5,8 milioni di Euro (5,6 al 31 dicembre 2021), sono rappresentati principalmente da crediti per imposte dirette e da acconti di imposta.

(9a) Attività finanziarie correnti

Le Attività finanziarie correnti ammontano a 13,9 milioni di Euro alla data del 30 giugno 2022 e si

riferiscono prevalentemente al Finanziamento della Capogruppo Trevifin a MEIL Global Holdings BV, nato al 31 marzo 2020, con scadenza a tre anni, che a partire dal 1° aprile 2022 è classificato tra le attività finanziarie a breve termine, per 1,3 milioni di Euro ai finanziamenti che la controllata Trevi S.p.A ha verso le sue società collegate e per la restante parte a altre attività finanziarie riconducibili alla controllate Swissboring Dubai.

Si precisa, inoltre, che la somma depositata nell'Escrow Account relativo alla cessione della Divisione

Oil&Gas, e pari a 8,7 milioni di Euro al 30 giugno 2022 è al netto del fondo svalutazione e risulta essere pari a zero.

(10) Disponibilità liquide

La voce è così composta:

Descrizione 30/06/2022 31/12/2021 Variazioni
Depositi bancari e postali 65.889 76.708 (10.819)
Denaro e valori di cassa 1.179 939 240
TOTALE 67.068 77.647 (10.579)

Per un'analisi della posizione finanziaria netta e alle disponibilità liquide del Gruppo Trevi si rimanda alla relazione sulla gestione ed al rendiconto finanziario.

Nel Gruppo sono presenti realtà nelle quali le disponibilità liquide presenti sui conti correnti societari non sono trasferibili all'estero nell'immediato per motivi di restrizioni valutarie (principalmente in Nigeria per un controvalore di circa 6,8 milioni di Euro).

(11) Patrimonio netto

Si riporta di seguito la composizione del Patrimonio Netto di Gruppo il cui ammontare al 30 giugno 2022 e pari a 92.967 migliaia di Euro:

- Capitale Sociale

La società ha emesso n. 150.855.693 azioni, di cui detiene come azioni proprie n. 20 azioni. Al 30 giugno 2022 il capitale sociale interamente sottoscritto e versato della Società è pari a 97.476 migliaia di Euro.

Riserva Sovrapprezzo azioni:

Ammonta al 30 giugno 2022 a 13.053 migliaia di Euro (invariata rispetto al 31 dicembre 2021). La movimentazione di tale riserva deriva da una riallocazione delle riserve avvenuta a seguito dell'adempimento della delibera di distribuzione del risultato della Capogruppo.

Riserva Legale:

La riserva legale rappresenta la parte di utili che, secondo quanto disposto dall'art. 2430 del codice civile, non può essere distribuita a titolo di dividendo. Al 30 giugno 2022 il valore di tale riserva ammonta a 19.475 migliaia di Euro (19.475 migliaia di Euro al 31 dicembre 2021).

Altre riserve:

Le altre riserve sono così composte:

Riserva fair value:

La riserva fair value accoglie la contropartita degli strumenti finanziari derivati valutati al Cash flow hedge secondo quanto previsto dallo IAS 39.

Riserva Straordinaria:

La riserva straordinaria al 30 giugno 2022 risulta pari a zero essendo stata integralmente utilizzata a copertura delle perdite accumulate pregresse al 31 dicembre 2021.

Riserva transizione I.F.R.S.:

La posta accoglie gli effetti della transizione agli IAS/IFRS delle società del Gruppo effettuata con riferimento al 1° gennaio 2004.

Riserva Azioni Proprie in Portafoglio:

La riserva azioni proprie in portafoglio ammonta alla data del 30 giugno 2022 a 736 migliaia di Euro, invariata rispetto al 31 dicembre 2021.

Riserva di conversione:

Tale riserva, è pari a 23.346 migliaia di Euro al 30 giugno 2022, riguarda le differenze cambio da conversione in Euro dei bilanci espressi in moneta diversa dall'Euro; la fluttuazione dei cambi è avvenuta principalmente tra l'Euro ed il Dollaro Americano e tra l'Euro e le valute dei paesi in Medio Oriente e Africa.

Utile portato a nuovo:

La posta include i risultati economici consolidati degli esercizi precedenti, per la parte non distribuita come dividendi agli Azionisti.

(12) Finanziamenti bancari e altri finanziamenti a lungo termine

Descrizione 30/06/2022 31/12/2021 Variazioni

Debiti verso altri finanziatori 58.289 58.743 (454)
Strumenti finanziari derivati 0 0 0
TOTALE 79.595 85.396 (5.801)

Il debito verso banche, salvo quanto di seguito indicato in merito al mancato rispetto dei parametri finanziari al 31 dicembre 2020, a valle dell'efficacia dell'Accordo di Ristrutturazione avvenuto in data 29 aprile 2020, è stato riscadenziato al 31 dicembre 2024.

I debiti verso società di leasing, pari a 13 milioni di Euro, sono costituiti principalmente dal debito sorto dall'applicazione del principio contabile IFRS 16.

I debiti verso altri finanziatori fanno capo quasi interamente alla Capogruppo e sono rappresentati principalmente dal prestito obbligazionario pari a 50 milioni di Euro.

Gli strumenti finanziari derivati a lungo termine sono pari a zero.

Si specifica, così come riportato nel paragrafo "Principali rischi ed incertezze cui il Gruppo Trevi è esposto e valutazioni sulla continuità aziendale", che a seguito del mancato rispetto dei covenant relativi ai debiti bancari facenti capo all'accordo di ristrutturazione, i debiti sono stati rappresentati negli schemi di bilancio nel breve periodo, così come riportato nella tabella sottostante.

Descrizione Da 1 a 5 anni Oltre 5 anni Totale
Debiti verso banche 8.243 8.243
Debiti verso società di leasing 10.665 2.398 13.063
Debiti verso altri finanziatori 58.289 58.289
TOTALE 77.197 2.398 79.595

(13) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro

Il trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato ed il fondo di trattamento di quiescenza ammontano al 30 giugno 2022 a 11,3 milioni di Euro e riflettono l'indennità maturata a fine anno dai dipendenti delle società italiane in conformità alle disposizioni di legge e gli accantonamenti effettuati dalle consociate estere per coprire le passività maturate nei confronti dei dipendenti.

Essi sono stati determinati come valore attuale dell'obbligo di prestazione definita, rettificato per tener conto degli "utili e perdite attuariali". L'effetto rilevato è stato calcolato da un attuario esterno ed indipendente in base al metodo della proiezione unitaria del credito.

La movimentazione nel corso dell'esercizio è stata la seguente:

Descrizione
Saldo al 31/12/2021
Accantonamenti Indennità e acconti
liquidati
Altri movimenti Saldo al 30/06/2022
------------------------------------ ---------------- ---------------------------------- ----------------- ---------------------

3.886
7.448
Descrizione 30/06/2022 31/12/2021
Saldo iniziale 4.948 5.404
Costi Operativi 0 0
Interessi passivi 22 17
Indennità pagate (523) (472)
Altri movimenti (1) (2)
Saldo Finale 4.446 4.948

Le principali assunzioni economico-finanziarie utilizzate dall'attuario sono esposte di seguito:

Descrizione 30/06/2022 31/12/2021
Tasso annuo tecnico di attualizzazione 0,98% 0,98%
Tasso annuo di inflazione 1,70% 1,70%
Tasso annuo aumento retribuzioni complessive 2,50% 2,50%
Tasso annuo incremento Tfr 2,78% 2,78%

(14) Fondi rischi ed oneri

I fondi per rischi e oneri risultano composti dalle seguenti poste:

Descrizione 30/06/2022 31/12/2021 Variazioni
Rischi contrattuali 10.327 7.957 2.370
Interventi in garanzia 865 869 (4)
Copertura perdite società partecipate 920 920 0
Rischi su vertenze 314 106 208
Altri fondi rischi 19.069 16.885 2.184
TOTALE Fondi rischi ed oneri a lungo termine 31.495 26.737 4.758
Altri fondi rischi 4.846 4.989 (143)
TOTALE Fondi rischi ed oneri a breve termine 4.846 4.989 (143)
TOTALE 36.341 31.726 4.615

Il saldo del fondo rischi contrattuali pari a circa 10,3 milioni di Euro è riconducibile prevalentemente alla controllata italiana Trevi S.p.A. per 7,6 milioni di Euro, alle controllate estere della divisione Trevi per complessivi 1,5 milioni di Euro e alle società della divisone Soilmec per un importo pari a circa 1,2 milioni di Euro

Il fondo per interventi in garanzia pari a 0,9 milioni di Euro è relativo agli accantonamenti per interventi in garanzia tecnica sui prodotti assistibili delle società del settore metalmeccanico.

Il fondo oneri per copertura perdite società partecipate per 0,9 milioni di Euro si riferisce alle partecipazioni minori della Trevi S.p.A.

Il fondo rischi su vertenze pari a 0,3 milioni di Euro si riferisce alla controllata Trevi Spa per 0,15 milioni di Euro e alla controllata Swissboring Qatar per 0,15 milioni di Euro.

Tale fondo rappresenta la miglior stima da parte del management delle passività che devono essere contabilizzate con riferimento a:

  • Procedimenti legali sorti nel corso dell'ordinaria attività operativa;
  • Procedimenti legali che vedono coinvolte autorità fiscali o tributarie.

La voce "Altri fondi rischi a lungo termine", include un fondo rischi pari a circa 8,8 milioni di Euro relativo al rischio che venga richiesto alla Società il riconoscimento di un debito da escussione di garanzie. Include, inoltre, fondi premi a dipendenti per un importo pari a 5,3 milioni di Euro e accollo debiti per un importo totale di circa 3,9 milioni di Euro, da ricondurre prevalentemente alla Capogruppo per 2,8 milioni di Euro e Trevi Spa per 0,8 milioni di Euro.

La voce "Altri fondi rischi a breve termine", pari a 4.8 milioni di Euro al 30 giugno 2022, include principalmente fondi rischi ascrivibili alla controllata Trevi Francia per circa 2,5 milioni di Euro, relativi alle commesse in corso di lavorazione ed ulteriori fondi ascrivibili a contenziosi di natura fiscale e legale.

Essendo le vendite di attrezzature e di servizi ripartite annualmente su centinaia di contratti, i rischi a cui il Gruppo è esposto sono ridotti per la natura stessa dell'attività svolta. Gli esborsi relativi a procedimenti in essere o futuri non possono essere previsti con certezza. È possibile che gli esiti giudiziari possano determinare costi non coperti, o non totalmente coperti, da indennizzi assicurativi, aventi pertanto effetti sulla situazione finanziaria e sui risultati del Gruppo. Tuttavia, alla data del 30 giugno 2022 il Gruppo ritiene di non avere passività potenziali eccedenti quanto stanziato alla voce "Altri Fondi" all'interno della categoria Interventi in garanzia in quanto ritiene che non vi sia un esborso probabile di risorse.

Si riepiloga di seguito la movimentazione dei fondi a lungo e a breve termine.

Descrizione Saldo al 31/12/2021 Accantonamenti Utilizzi Altre Variazioni Saldo al 30/06/2022
Fondi rischi a lungo termine 26.736 4.361 (664) 1.061 31.494
Fondi rischi a breve termine 4.989 25 (52) (117) 4.846

(15) Altre passività a lungo termine

La voce "Altre passività a lungo termine" al 30 giugno 2022 ammonta a circa 4,8 milioni di Euro (6,9 al 31 dicembre 2021). Il saldo è quasi interamente costituito dal valore della contabilizzazione, secondo quanto

previsto dal principio contabile IAS 32, del Warrant emesso dalla Capogruppo e previsto dalla complessa operazione di Ristrutturazione avvenuta nell'esercizio 2020.

Descrizione 30/06/2022 31/12/2021 Variazioni
Debiti verso fornitori 122.934 114.615 8.319
Acconti 26.520 28.998 (2.478)
Importi dovuti ai committenti 11.188 7.248 3.940
Debiti verso imprese collegate 787 1.115 (328)
Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale 3.813 3.654 159
Ratei e risconti passivi 3.151 1.938 1.213
Altri debiti 21.987 19.678 2.309
Debiti verso Erario per IVA 8.306 9.691 (1.385)
TOTALE 198.687 186.937 11.749

(16) Debiti commerciali e altre passività a breve termine

La voce "Importo dovuto ai committenti", per un importo pari a 11,2 milioni di Euro, espone il valore netto dei lavori in corso per il quale l'ammontare degli acconti ricevuti supera il valore delle relative lavorazioni.

Altri debiti:

Nella voce "Altri debiti" sono principalmente ricompresi:

Descrizione 30/06/2022 31/12/2021 Altre Variazioni
Debiti verso dipendenti 12.721 10.720 2.001
Altri 9.266 8.958 308
TOTALE 21.987 19.678 2.309

I debiti verso dipendenti sono relativi ai salari e stipendi da corrispondersi ed agli accantonamenti per ferie maturate e non godute.

(17) Passività fiscali per imposte correnti

I Debiti tributari ammontano al 30 giugno 2022 a 9 milioni di Euro, con un decremento di 0,8 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2021. Il saldo al 30 giugno comprende il debito relativo alle imposte stimate di competenza del primo semestre 2022.

(18) Finanziamenti e debiti verso altri finanziatori a breve termine

I Finanziamenti a breve termine ammontano al 30 giugno 2022 a 200,9 milioni di Euro e risultano così composti:

Descrizione 30/06/2022 31/12/2021 Variazioni
------------- ------------ ------------ ------------

TOTALE Finanziamenti a breve 200.856 201.135 (279)
Quota dei mutui e finanziamenti
scadenti entro i dodici mesi
4.501 4.222 279
Debiti verso banche 191.809 193.736 (1.927)
Scoperti di conto corrente 4.546 3.177 1.369
Descrizione 30/06/2022 31/12/2021 Variazioni
Debiti verso società di leasing 8.101 9.659 (1.558)
Debiti verso altri finanziatori 65.410 54.127 11.283
TOTALE Debiti verso altri
finanziatori 73.511 63.786 9.725

I finanziamenti a breve termine sono costituiti da debiti verso banche e dalle rate residue dovute a breve di mutui a lungo termine.

Si segnala che ai fini della classificazione tra breve e medio/lungo termine, a seguito del mancato rispetto dei covenant relativi ai debiti bancari relativi all'Accordo di Ristrutturazione, i debiti bancari sono stati rappresentati negli schemi di bilancio con scadenza nel breve periodo, pur rimanendo immutata la scadenza originaria prevista per il 2024.

I debiti verso società di leasing si riferiscono alle quote capitali delle rate scadenti entro 12 mesi ed includono i valori riferiti all'applicazione dell'IFRS16.

La voce "Debiti verso altri finanziatori" al 30 giugno 2022 include prevalentemente debiti verso istituti non bancari.

Posizione Finanziaria Netta

Si riportano di seguito le informazioni finanziarie predisposte secondo lo schema richiesto dalla comunicazione CONSOB n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, aggiornate con quanto previsto dall'orientamento ESMA 32-382-1138 del 4 marzo 2021 così come recepito dal richiamo di attenzione CONSOB n. 5/21 del 29 aprile 2021. Tale schema rappresenta la preliminare rappresentazione del Gruppo, alla luce degli attuali orientamenti ed interpretazioni disponibili.

Descrizione 30/06/2022 31/12/2021 Variazioni
A Disponibilità liquide 67.068 77.647 (10.579)
B Mezzi equivalenti a disponibilità liquide 2.776 8.845
C Altre attività finanziarie correnti 11.177 2.002 9.175
D Liquidità (A+B+C) 81.021 88.494 (7.473)
E Debito finanziario corrente (inclusi strumenti di debito) 260.305 249.533 10.772
F Parte corrente del debito finanziario non corrente 14.063 15.388 (1.325)
G Indebitamento finanziario netto (E+F) 274.368 264.921 9.447
H Indebitamento finanzairio corrente netto (G-D) 193.347 176.427 16.920
I Debito finanziaio non corrente 29.595 35.396 (5.801)
J Strumenti di debito 50.000 50.000 0

K Debiti commerciali e altri debiti non correnti 1.770 0 1.770
L Indebitamento finanziario non corrente (I+J+K) 81.365 85.396 (4.031)
M Totale indebitamento finanziario (H+L) (come da richiamo
attenzione Consob n.5/21 del 29 aprile 2021) 274.712 261.823 12.889

Si evidenzia che a seguito degli accordi raggiunti con il Gruppo MEIL, al quale è stata ceduta la Divisione Oil&Gas con l'operazione completatasi in data 31 marzo 2020, la Capogruppo Trevifin ha provveduto ad erogare un finanziamento fruttifero pari a 10 milioni di Euro a MEIL Global Holdings BV, con rimborso bullet a tre anni. Tale finanziamento a partire dal 1° aprile 2022 è classificato tra le attività finanziarie a breve termine.

Totale indebitamento finanziario (H+L) 274.712 261.823 12.889
(come da Richiamo attenzione Consob n.5/21 del 29 aprile 2021)
Altre attività finanziarie non correnti 151 10.017 (9.866)
Indebitamento finanziario netto totale (M-O) 274.561 251.806 22.755

Sulla base delle considerazioni riportate, lo schema suesposto potrebbe subire variazioni alla luce di ulteriori chiarimenti interpretativi da parte dei regulator.

Si precisa che nella attività finanziaria non sono considerate, ai fini del calcolo della Posizione Finanziaria Netta, i depositi cauzionali.

Si segnala che ai fini della classificazione tra breve e medio/lungo termine, a seguito del mancato rispetto dei covenant relativi ai debiti bancari relativi all'Accordo di Ristrutturazione, i debiti bancari sono stati rappresentati negli schemi di bilancio con scadenza nel breve periodo.

Il Warrant non è stato classificato come debito finanziario all'interno della posizione finanziaria netta in quanto:

  • la Società non ha alcuna obbligazione contrattuale a consegnare disponibilità liquide al possessore dei Warrant;

  • su detta passività non maturano interessi di alcun tipo;

  • questa passività deriva da uno strumento che al momento dell'eventuale suo futuro esercizio procurerà alla Società un aumento di capitale.

GARANZIE ED IMPEGNI

Di seguito, si elencano le garanzie prestate:

  • Garanzie prestate a Società di assicurazione (sia in Euro sia dollari USA): ammontano a Euro 424.636.692,63 e si riferiscono sia al rilascio di cauzioni per rimborsi di IVA della Società e delle principali Società controllate italiane sia alle garanzie rilasciate a favore di primarie compagnie di assicurazione americane, nell'interesse della sub - controllata Trevi Icos Corporation, per l'esecuzione dei propri progetti; tali garanzie si riducono in proporzione al residuo dei lavori ancora da eseguire alla fine di ogni esercizio. Fanno parte di questa categoria anche le garanzie contratte con Società di Assicurazione locali da parte delle controllate Trevi Foundations Philippines Inc e Trevigalante SA.
  • Garanzie prestate a terzi: ammontano a Euro 384.159.697,13 e si riferiscono in particolare a:
    • Mandati di credito per Euro 268.000.310,98 a garanzia di linee di cassa, di firma e contratti di leasing in capo alle società controllate da Trevi Finanziaria Industriale Spa;
    • Garanzie commerciali (principalmente per partecipare a gare di appalto, di buona esecuzione e per anticipi contrattuali) per Euro 111.855.781,15;
    • Garanzie finanziarie per Euro 4.303.604,99 rilasciate a Istituti di credito per finanziamenti ricevuti

(19) Ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizio e altri ricavi

Ammontano a 236,1 milioni di Euro contro 218,2 milioni di Euro del 30 giugno 2021 con un decremento pari a circa 17,9 milioni di Euro.

Il Gruppo opera in diversi settori di attività ed in diverse aree geografiche.

Area Geografica 30/06/2022 % 30/06/2021 % Variazioni %
Italia 24.021 10% 24.806 11% (784) -3%
Europa 28.214 12% 34.804 16% (6.590) -19%
U.S.A. e Canada 40.419 17% 57.820 27% (17.401) -30%
America Latina 16.393 7% 5.640 3% 10.753 191%
Africa 33.078 14% 23.706 11% 9.373 40%
Medio Oriente e Asia 43.102 18% 43.937 20% (835) -2%
Estremo Oriente e Resto del mondo 50.898 22% 27.469 13% 23.429 85%
Ricavi totali 236.125 100% 218.181 100% 17.944 8%

La ripartizione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizi e degli altri ricavi è la seguente:

L'incremento dei ricavi è imputabile prevalentemente ad alcune commesse della divisione Trevi, prevalentemente in Estremo Oriente, in Nigeria ed in America Latina.

Viene di seguito evidenziata la ripartizione dei ricavi fra il settore Fondazioni e la Capogruppo:

Attività 30/06/2022 30/06/2021 Variazioni
Lavori speciali di fondazioni 182.100 166.180 15.920
Produzione macchinari speciali per fondazioni 55.928 54.290 1.638
Elisioni e rettifiche Interdivisionali (2.890) (2.642) (248)
Sub-totale settore Fondazioni (Core Business) 235.138 217.828 17.310
Capogruppo 7.798 5.199 2.598
Elisioni interdivisionali e con la Capogruppo (6.811) (4.846) (1.964)
GRUPPO TREVI 236.125 218.181 17.944

Altri ricavi operativi

Gli "Altri ricavi e Proventi" ammontano a 6,4 milioni di Euro al 30 giugno 2022, in decremento di 2,7 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente. La voce è così composta:

Descrizione 30/06/2022 30/06/2021 Variazioni
Contributi in conto esercizio 115 114 1
Recuperi spese e riaddebiti a Consorzi 409 3.991 (3.582)
Vendite di ricambi e materie prime 892 865 27
Plusvalenze da alienazione beni strumentali 1.865 458 1.407
Risarcimento danni e rimborsi assicurativi 135 29 105
Affitti attivi 62 266 (203)
Sopravvenienze attive 649 709 (59)
Altri 2.259 2.614 (355)
Totale 6.385 9.046 (2.661)

La voce contributi in conto esercizio è riferita alle società Trevi spa per 76 migliaia di Euro e Soilmec Spa per 39 migliaia di Euro.

Si rilevano nel periodo "Recuperi di spese e riaddebiti a Consorzi" per 409 migliaia di Euro, in calo rispetto all'anno precedente di 3,6 milioni di Euro; le "Vendite di ricambi" si assestano anche quest'anno a circa 892 migliaia di Euro in linea con l'esercizio precedente; le "Plusvalenze da alienazione a terzi di beni strumentali" ammontano a 1.865 migliaia di Euro contro 458 migliaia di Euro del precedente esercizio. Ha contributo a tale incremento la Trevi Galante per circa 1 milione di Euro; il "Risarcimento danni e rimborsi assicurativi" ammonta a 135 migliaia di Euro in incremento di 105 migliaia di Euro rispetto al 2021. Le "Sopravvenienze attive" ammontano a 649 migliaia di Euro e sono state realizzate principalmente dalla divisione Trevi per circa 325 migliaia di Euro e dalla Capogruppo per Euro 253 migliaia di Euro. Alla voce "Altri" si registra un decremento di 355 migliaia di Euro.

(20) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni

La voce incrementi di immobilizzazioni per lavori interni ammonta al 30 giugno 2022 a 4,2 milioni di Euro, con un decremento di 3,4 milioni rispetto al saldo esposto al 30 giugno 2021.

COSTI DELLA PRODUZIONE

I costi della produzione ammontano complessivamente a 236,2 milioni di Euro al 30 giugno 2022 rispetto i 222,6 milioni di Euro del precedente esercizio, con un incremento di 11,4 milioni di Euro; di seguito si analizzano le principali voci.

(21) Costi del personale:

Ammontano a 62,7 milioni di Euro al 30 giugno 2022, in decremento di 1 milione di Euro rispetto all'esercizio precedente.

Descrizione 30/06/2022 30/06/2021 Variazioni
Salari e stipendi 48.885 48.839 45
Oneri sociali 11.569 11.363 206
Trattamento di fine rapporto 301 604 (303)
Trattamento di fine quiescenza 428 796 (368)
Altri costi 1.516 2.135 (620)
Totale 62.699 63.738 (1.039)

L'organico dei dipendenti e la variazione rispetto all'esercizio precedente risulta così determinato:

Descrizione 30/06/2022 30/06/2021 Variazioni Media
Dirigenti 62 63 (1) 63
Impiegati e Quadri 1.142 1.623 (481) 1.383
Operai 1.903 1.593 310 1.748
Totale Dipendenti 3.107 3.279 (172) 3.193

Le riduzioni del costo del lavoro sono dovute alla riduzione degli organici del Gruppo passati da 3.279 unità al 30 giugno 2021 a 3.107 unità al 30 giugno 2022 e alle azioni di contenimento dei costi.

(22) Altri costi operativi

Ammontano a 76,04 milioni di Euro al 30 giugno 2022, in aumento di 6,1 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente, per maggiori dettagli si rimanda alle descrizioni di seguito riportate.

Descrizione 30/06/2022 30/06/2021 Variazioni
Costi per servizi 62.763 55.297 7.466
Costi per godimento beni di terzi 10.856 9.615 1.241
Oneri diversi di gestione 2.425 5.016 (2.591)
Totale 76.044 69.928 6.116

Costi per servizi

Ammontano a 62,7 milioni di Euro al 30 giugno 2022 contro i 55,3 milioni di Euro del 30 giugno 2021. In questa voce sono principalmente ricompresi:

Descrizione 30/06/2022 30/06/2021 Variazioni
Subappalti 17.455 14.989 2.466
Consulenze tecniche, legali e fiscali 8.050 6.648 1.403
Altre spese per prestazioni di servizi 10.013 7.777 2.236
Spese di vitto, alloggio e viaggi 4.594 3.523 1.071
Assicurazioni 3.979 3.310 669
Spese di spedizione, doganali e trasporti 6.643 5.562 1.081
Manutenzioni e riparazioni 2.084 3.787 (1.704)
Servizi bancari 685 1.100 (415)
Spese per energia, telefoniche, gas, acqua e postali 1.285 1.231 54
Lavorazioni esterne 3.168 4.048 (880)
Assistenza tecnica 2.811 650 2.161
Pubblicità e promozioni 230 327 (98)
Servizi amministrativi 343 412 (68)
Forza motrice 423 1.206 (783)
Provvigioni ed oneri accessori 846 642 204
Spese di rappresentanza 155 86 69
Quota costi consortili 0 0 0
Totale 62.763 55.298 7.465

Costi per godimento beni di terzi:

Ammontano a 10,8 milioni di Euro al 30 giugno 2022, in aumento di 1,2 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente.

La voce si riferisce principalmente:

Descrizione 30/06/2022 30/06/2021 Variazioni
Noleggi di attrezzature 9.047 7.725 1.322
Affitti passivi 1.809 1.889 (80)
Totale 10.856 9.615 1.241

La voce "noleggi di attrezzature" comprende i costi per noleggi operativi per l'esecuzione delle commesse in corso; detti costi sono ascrivibili a noleggi di breve durata che hanno i requisiti per essere esclusi dalla contabilizzazione indicati dal principio IFRS 16.

Oneri diversi di gestione:

Ammontano a 2,4 milioni di Euro al 30 giugno 2022, in diminuzione di circa 2,6 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente. La loro composizione è la seguente:

Descrizione 30/06/2022 30/06/2021 Variazioni
Imposte e tasse indirette 957 1.106 (149)
Sopravvenienze passive 753 798 (45)
Altri oneri diversi 573 1.780 (1.207)
Minusvalenze ordinarie da alienazione cespiti 142 1.332 (1.190)
Totale 2.425 5.016 (2.591)

(23) Accantonamenti e svalutazioni:

Descrizione 30/06/2022 30/06/2021 Variazioni
Accantonamenti per rischi 4.386 4.863 (477)
Accantonamenti per crediti 1.424 447 977
Svalutazioni 303 78 225
Totale 6.113 5.388 725

Accantonamenti per rischi:

Ammontano a 4,4 milioni di Euro e si riferiscono principalmente ad accantonamenti relativi al fondo rischi contrattuali e a premi a dipendenti per 2,1 milioni di Euro e ad accantonamenti per rischi contrattuali per 2 milioni di Euro di cui riguardante rispettivamente la divisione Trevi per 1,5 milioni di Euro, la divisione Soilmec per 0,4 milioni di Euro e la Capogruppo per 0,1 milione di Euro.

Accantonamenti per crediti compresi nell'attivo circolante:

L'importo pari a 1,4 milioni di Euro, si riferisce quasi esclusivamente all'accantonamento per rischi su crediti commerciali di dubbio realizzo delle singole società controllate di cui relative alla divisione Trevi per 0,9 milioni di Euro e 0,5 milioni di Euro relative alla divisione Soilmec.

Svalutazioni:

Il saldo netto di svalutazioni e riprese di valore di asset è pari a 303 migliaia Euro al 30 giugno 2022, dovuto prevalentemente alla svalutazione di cespiti della divisione Trevi.

(24) Proventi finanziari:

I proventi finanziari ammontano a 3,1 milioni di Euro al 30 giugno 2022, in incremento di 1,4 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente.

La voce risulta così composta:

Descrizione 30/06/2022 30/06/2021 Variazioni
Interessi su crediti verso banche 95 145 (50)
Interessi su crediti verso la clientela 140 50 90
Altri proventi finanziari 2.885 1.559 1.327
Totale 3.120 1.754 1.366

Si è verificato un sensibile incremento dei proventi finanziari rispetto all'esercizio precedente per effetto quasi esclusivamente della voce "Altri proventi finanziari" e riguardano principalmente i proventi finanziari derivanti dalla misurazione del fair value del Warrant.

(25) Costi finanziari:

I costi finanziari ammontano a 10,2 milioni di Euro al 30 giugno 2022, in diminuzione di 1,6 milioni di Euro rispetto al periodo precedente.

La voce risulta così composta:

Descrizione 30/06/2022 30/06/2021 Variazioni
Interessi su debiti verso banche 3.217 3.778 (561)
Oneri finanziari da valutazione al costo ammortizzato 4.748 4.748 (0)
Spese e commissioni bancarie 1.111 1.091 20
Interessi passivi su mutui 7 30 (23)
Interessi su debiti per diritto di utilizzo 331 515 (184)
Oneri derivanti da contabilizzazione Warrant 513 0 513
Altri oneri finanziari 282 1.682 (1.400)
Totale 10.209 11.844 (1.635)

Gli interessi su debiti verso banche rappresentano i costi legati al reperimento di risorse finanziarie necessarie al funzionamento delle attività del Gruppo sul quale incidono in prevalenza le società capodivisione.

(26) Utili \ (Perdite) su cambi:

Al 30 giugno 2022, le differenze di cambio nette ammontano ad un importo negativo pari a 4,7 milioni di Euro e si originano principalmente per la fluttuazione tra l'Euro con le seguenti valute:

il dollaro statunitense, la Naira Nigeriana ed il Dirham degli Emirati Arabi.

Tali perdite sono quasi integralmente non realizzate.

Si riporta di seguito la composizione di tale voce:

Descrizione 30/06/2022 30/06/2021 Variazioni
Differenza cambio attive realizzate 2.578 1.250 1.328
Differenza cambio passive realizzate (1.615) (1.377) (238)
Sub-Totale utili/(perdite) realizzate 963 (127) 1.090
Differenza cambio attive non realizzate 21.156 11.101 10.056
Differenza cambio passive non realizzate (26.801) (13.499) (13.302)
Sub-Totale utili/(perdite) non realizzate (5.645) (2.398) (3.247)
Utile/(perdita) per differenze cambio (4.682) (2.525) (2.157)

(27) Imposte sul reddito dell'esercizio

Le imposte nette del periodo evidenziano un decremento di circa 5,3 milioni di Euro rispetto all'esercizio precedente e risultano così composte:

Descrizione 30/06/2022 30/06/2021 Variazioni
Imposte correnti:
- I.R.A.P. 0 0 0
- Imposte sul reddito 4.624 4.721 (97)
Imposte differite (2.085) 2.601 (4.686)
Imposte anticipate 3.592 4.157 (565)
Totale Imposte sul Reddito 6.131 11.480 (5.349)

Le imposte sul reddito dell'esercizio riguardano la stima delle imposte dirette dovute per l'esercizio, calcolate sulla base del reddito imponibile delle singole società del Gruppo consolidate.

Le imposte per le società estere sono calcolate secondo le aliquote vigenti nei rispettivi Paesi.

(28) Utile (Perdita) Gruppo per azione

Le assunzioni base per la determinazione dell'utile (perdita) per azione e diluito, sono le seguenti:

Descrizione 30/06/2022
Risultato netto
derivante dalle
attività in
funzionamento
30/06/2021
Risultato netto
derivante dalle
attività in
funzionamento
A Utile/(Perdita) netta del periodo (in migliaia di Euro) (19.776) (29.249)
B Numero medio ponderato di azioni ordinarie per la determinazione dell'utile base per azione 150.855.693 150.855.693
C Utile/(Perdita) per azione base: (A*1000) / B (0,13) (0,19)
D Utile/(Perdita) netta rettificata per dilution analysis (in migliaia di Euro) (19.776) (29.249)
E Numero medio ponderato di azioni ordinarie per la determinazione dell'utile diluito per
azione (B)
167.594.236 169.155.839
F Utile/(Perdita) per azione diluito: (D*1000) / E (0,12) (0,17)

2.5 Rapporti con parti correlate

I rapporti del Gruppo Trevi con entità correlate sono costituiti principalmente dai rapporti commerciali della controllata Trevi S.p.A. verso i propri consorzi, regolati a condizioni di mercato.

Gli importi più significativi dei crediti finanziari al 30 giugno 2022 sono di seguito esposti:

Crediti finanziari 30/06/2022 31/12/2021 Variazioni
Porto Messina S.c.a.r.l. 716 716 (1)
Pescara Park S.r.l. 627 602 25
Totale 1.343 1.319 24

Gli importi più significativi dei crediti commerciali e altre attività a breve termine al 30 giugno 2022 compresi all'interno della voce "Crediti commerciali e altre attività a breve termine" sono di seguito esposti:

Crediti commerciali e altre attività a breve termine 30/06/2022 31/12/2021 Variazioni
Sofitre Srl 244 2 242
Altri 0 0 0
Sub-totale 244 2 242
Porto Messina S.C.A.R.L. 826 810 15
Nuova Darsena S.C.A.R.L. 1.651 1.651 0
Trevi SGF INC S.C.A.R.L. 1.861 1.861 0
Treviicos-Nicholson JV (USA) 18 0 18
SEP SEFI (France) 2.550 2.552 (2)
Gemac Srl 0 3 (3)
Filippella S.C.A.R.L. 26 47 (21)
Altri 398 157 241
Sub-totale 7.330 7.081 249
Totale 7.574 7.084 491
% sui crediti commerciali consolidati 3,0% 2,8%

I ricavi realizzati dal Gruppo verso tali società sono di seguito esposti:

Ricavi vendita e prestazioni e altri servizi 30/06/2022 30/06/2021 Variazioni
Parcheggi S.p.A. 0 46 (46)
Sofitre Srl 200 0 200
Altri 0 0 0
Sub-totale 200 46 154
Treviicos-Nicholson JV (USA) 17 2.208 (2.191)
Hercules Trevi Foundation AB 273 0 273
Altri 129 288 (159)
Sub-totale 420 2.496 (2.076)
Totale 620 2.542 (1.922)
% sui ricavi totali 0,3% 1%
Ricavi Finanziari 30/06/2021 30/06/2021 Variazioni
Bologna Park -S.r.l 7 0 7
Altri 2 0 2
Totale 9 0 9

Gli importi più significativi dei debiti verso società correlate al 30 giugno 2023 compresi all'interno della voce "Debiti commerciali e altre passività a breve termine" sono di seguito esposti:

Dediti commerciali e altre passività a breve termine 30/06/2022 31/12/2021 Variazioni
IFC ltd 173 173 0
Sofitre Srl 22 340 (318)
Sub-totale 194 512 (318)
Filippella S.C.A.R.L. 3 3 0
Nuova Darsena 120 120 0
Porto Messina S.c.a.r.l. 234 234 (0)
Trevi SGF INC S.C.A.R.L. 90 90 0
Altri 146 155 (9)
Sub-totale 593 602 (9)
Totale 787 1.115 (328)
% sui debiti commerciali consolidati 0,6% 1,0%

I costi sostenuti dal Gruppo verso tali società correlate sono di seguito esposti:

Consumi di materie prime e servizi esterni 30/06/2022 30/06/2021 Variazioni
Sofitre Srl 0 0 0
Sub-totale 0 0 0
Treviicos-Nicholson JV (USA) 0 51 (51)
Altri 0 3 (3)
Sub-totale 0 54 (54)
Totale 0 54 (54)
% sui consumi di materie prime e servizi esterni consolidati 0,0% 0,0%

3 Informativa settoriale

Al fine della presentazione di un'informativa economica, patrimoniale e finanziaria per divisione (Segment Reporting) il Gruppo ha identificato, quale schema primario di presentazione dei dati settoriali, la distinzione per divisione. Tale rappresentazione riflette l'organizzazione del business del Gruppo e la struttura del reporting interno, sulla base della considerazione che i rischi ed i benefici sono influenzati dai settori di attività in cui il Gruppo opera.

Il management monitora separatamente i risultati operativi delle sue unità di business allo scopo di prendere decisioni in merito all'allocazione delle risorse ed alla valutazione delle performance. La performance divisionale è valutata sulla base dell'utile o perdita operativa che in certi aspetti, come riportato nelle tabelle che seguono, è misurato in modo diverso dall'utile o perdita operativa nel bilancio consolidato.

Si riportano di seguito i dati patrimoniali ed economici divisionali al 30 giugno 2022, rinviando a quanto riportato nella Relazione sulla gestione per un commento sull'andamento economico registrato dalle due Divisioni.

Si ritiene che il settore primario per identificare l'attività del Gruppo sia la suddivisione per tipologia di attività, mentre per il segmento secondario si fa riferimento all'area geografica; si rimanda alla relazione sulla gestione per il commento relativo alle sintesi economiche fornite dalla segment information.

DIVISIONE TREVI Sintesi Patrimoniale (in migliaia di Euro)

Sintesi patrimoniale Divisione Trevi 30/06/2022 31/12/2021 Variazione
A) Immobilizzazioni 127.981 119.865 8.115
B) Capitale d'esercizio netto
- Rimanenze 74.904 63.958 10.946
- Crediti commerciali 181.460 173.505 7.955
-
Debiti commerciali (-)
(103.175) (104.112) 936
-
Acconti (-)
(28.020) (26.708) (1.312)
-
Altre attività (passività)
(23.503) (29.017) 5.513
101.665 77.626 24.039
C) Attività e passività destinate alla dismissione
D) Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B) 229.646 197.491 32.155
E) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) (8.361) (7.801) (559)
F) CAPITALE INVESTITO NETTO (C+D) 221.285 189.690 31.595

DIVISIONE TREVI

Sintesi Economica (in migliaia di Euro)

Sintesi economica Divisione Trevi 30/06/2022 30/06/2021 Variazione
RICAVI TOTALI 182.100 166.180 15.920
Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti (0) (0) (0)
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 499 526 (27)
Altri ricavi operativi 0
VALORE DELLA PRODUZIONE 182.599 166.706 15.893
Consumi di materie prime e servizi esterni (112.592) (94.250) (18.342)
Oneri diversi di gestione (1.936) (3.879) 1.943
VALORE AGGIUNTO 68.071 68.578 (507)
% sui Ricavi Totali 37,38% 41,27%
Costo del lavoro (44.647) (46.756) 2.109
MARGINE OPERATIVO LORDO 23.424 21.822 1.602
% sui Ricavi Totali 12,86% 13,13%
Ammortamenti (10.383) (14.016) 3.633
Accantonamenti e Svalutazioni (4.121) (2.167) (1.954)
RISULTATO OPERATIVO 8.920 5.638 3.281
% sui Ricavi Totali 4,90% 3,39%

DIVISIONE SOILMEC Sintesi Patrimoniale (in migliaia di Euro)

Sintesi patrimoniale Divisione Soilmec 30/06/2022 31/12/2021 Variazione
A) Immobilizzazioni 43.990 49.355 (5.366)
B) Capitale d'esercizio netto
- Rimanenze 98.458 77.487 20.971
- Crediti commerciali 47.615 64.493 (16.878)
-
Debiti commerciali (-)
(53.882) (53.625) (257)
-
Acconti (-)
(5.752) (4.765) (986)
-
Altre attività (passività)
(3.230) (2.639) (591)
83.208 80.951 2.257
C) Attività e passività destinate alla dismissione
D) Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B) 127.198 130.306 (3.108)
E) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) (2.227) (2.538) 311
F) CAPITALE INVESTITO NETTO (C+D) 124.971 127.768 (2.797)

DIVISIONE SOILMEC Sintesi Economica (in migliaia di Euro)

Sintesi economica Divisione Soilmec 30/06/2022 30/06/2021 Variazione
RICAVI TOTALI 55.928 54.290 1.638
Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e
finiti
6.919 3.831 3.088
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 3.732 6.818 (3.086)
Altri ricavi operativi 0
VALORE DELLA PRODUZIONE 66.579 64.939 1.640
Consumi di materie prime e servizi esterni (51.444) (49.551) (1.893)
Oneri diversi di gestione (354) (988) 634
VALORE AGGIUNTO 14.781 14.400 382
% sui Ricavi Totali 26,43% 26,52%
Costo del lavoro (14.239) (13.520) (719)
MARGINE OPERATIVO LORDO 542 879 (337)
% sui Ricavi Totali 0,97% 1,62%
Ammortamenti (3.070) (3.145) 75
Accantonamenti e Svalutazioni (1.282) 591 (1.872)
RISULTATO OPERATIVO (3.809) (1.675) (2.134)
% sui Ricavi Totali -6,81% -3,08%

PROSPETTO DI RICONCILIAZIONE AL 30/06/2022

Sintesi Patrimoniale (in migliaia di Euro)

Sintesi Patrimoniale Divisione
Trevi
Divisione
Soilmec
Trevi
Finanziaria
Industriale
Rettifiche Gruppo
Trevi
A) Immobilizzazioni 127.981 43.990 220.188 (200.972) 191.187
B) Capitale d'esercizio netto
- Rimanenze 74.904 98.458 0 (1.650) 171.712
- Crediti commerciali 181.460 47.615 31.673 (42.649) 218.099
-
Debiti commerciali (-)
(103.175) (53.882) (10.828) 44.240 (123.646)
-
Acconti (-)
(28.020) (5.752) (1.014) 1.059 (33.728)
-
Altre attività (passività)
(23.503) (3.230) (23.229) 4.096 (45.867)
101.665 83.208 (3.398) 5.096 186.570
C) Attività e passività destinate alla dismissione 0 0 0 0 0
D) Capitale investito dedotte le Passività d'esercizio (A+B) 229.646 127.198 216.790 (195.876) 377.757
E) Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (-) (8.361) (2.227) (605) (142) (11.334)
F) CAPITALE INVESTITO NETTO (C+D) 221.285 124.971 216.185 (196.018) 366.423

La colonna rettifiche a livello di stato patrimoniale comprende, per la voce immobilizzazioni l'elisione delle partecipazioni e l'elisione dei crediti finanziari immobilizzati intercompany, per i crediti e debiti commerciali le restanti elisioni intercompany, per il Patrimonio Netto di Gruppo principalmente la contropartita dell'elisione delle partecipazioni.

PROSPETTO DI RICONCILIAZIONE AL 30/06/2022 Sintesi Economica (in migliaia di Euro)

Sintesi Economico Divisione
Trevi
Divisione
Soilmec
Trevi
Finanziaria
Industriale
Rettifiche Gruppo Trevi
RICAVI TOTALI 182.100 55.928 7.798 (9.701) 236.125
Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di
lavorazione, semilavorati e finiti
(0) 6.919 0 159 7.078
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 499 3.732 0 2 4.234
Altri ricavi operativi 0 0 0 0 0
VALORE DELLA PRODUZIONE 182.599 66.579 7.798 (9.539) 247.437
Consumi di materie prime e servizi esterni (112.592) (51.444) (5.140) 7.885 (161.291)
Oneri diversi di gestione (1.936) (354) (63) (71) (2.424)
VALORE AGGIUNTO 68.071 14.781 2.595 (1.725) 83.721
% sui Ricavi Totali 37,38% 26,43% 33,27% 35,46%
Costo del lavoro (44.647) (14.239) (3.401) (412) (62.699)
MARGINE OPERATIVO LORDO 23.424 542 (807) (2.137) 21.022
% sui Ricavi Totali 12,86% 0,97% -10,35% 8,90%
Ammortamenti (10.383) (3.070) (1.932) 395 (14.990)
Accantonamenti e Svalutazioni (4.121) (1.282) (888) 178 (6.113)
RISULTATO OPERATIVO 8.920 (3.809) (3.627) (1.564) (81)
% sui Ricavi Totali 4,90% -6,81% -46,51% -0,03%

3 Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura al 30 giugno 2022

Sono proseguite le attività commerciali e di produzione sia in Divisione Trevi che in Divisione Soilmec: nel bimestre luglio/agosto 2022 sono stati acquisiti nuovi ordini complessivamente pari a 40 milioni di euro, di cui 19,8 milioni di euro relativi alla Divisione Trevi e 21,7 relativi alla Divisione Soilmec ed il portafoglio ordini al 31 agosto 2022 è risultato pari a 594 milioni di euro (era pari a 633 milioni al 30 giugno 2022, mentre al 31 agosto 2021 era pari a 413 milioni di euro).

La posizione finanziaria netta al 31 luglio 2022 è risultata pari a 269,6 milioni di euro, rispetto ai 274,6 milioni consuntivati al 30 giugno 2022.

L'11 agosto, a seguito della nomina da parte dell'Assemblea dei Soci del nuovo Consiglio di Amministrazione si è tenuta la prima adunanza dello stesso.

Sono proseguite le trattative con le Banche in vista del raggiungimento del nuovo Accordo, di cui si prevede la firma entro tra la fine di ottobre e la, prima settimana di novembre.

Sono proseguite, inoltre, le attività per l'estensione del nuovo sistema informatico SAP ad altre società del Gruppo Trevi.

4 Eventi ed operazioni significative non ricorrenti

Non si rilevano eventi ed operazioni significative non ricorrenti nel primo semestre 2022. Si precisa tuttavia che nel bilancio semestrale 2022 sono presenti costi non ricorrenti riconducibili alle attività di ristrutturazione pari a circa 2 milioni di Euro.

5 Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali

Il Gruppo Trevi nel primo semestre 2022 non ha posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali.

Allegati

I presenti allegati contengono informazioni aggiuntive rispetto a quelle esposte nelle Note illustrative ed integrative, della quale costituiscono parte integrante.

1 Società assunte nel Bilancio consolidato al 30 giugno 2021 con il metodo dell'integrazione globale 2 Organigramma del Gruppo

Allegato 1

Società assunte nel bilancio consolidato al 30 giugno 2022 con il metodo dell'integrazione globale

DENOMINAZIONE SOCIALE PAESE VALUTA CAPITALE
SOCIALE
QUOTA %
TOTALE DEL
GRUPPO
TREVI – Finanziaria Industriale S.p.A. Italia Euro 97.373.554 Capogruppo
6V Srl Italia Euro 154.700 50,89%
Arabian Soil Contractors Ltd Arabia Saudita Riyal Saudita 1.000.000 99,78%
Foundation Construction Ltd Nigeria Naira 28.006.440 80,15%
Galante Cimentaciones Sa Peru Dollaro U.S.A. 1.213.612 99,78%
Galante Foundations Sa Repubblica di Panama Dollaro U.S.A. 99,78%
Hyper Servicos de Perfuracao Ltda Brasile Real Brasiliano 1.200.000 50,96%
Idt Fzco Emirati Arabi Uniti Dirham Emirati Arabi 1.000.000 99,80%
Idt Llc Fzc Emirati Arabi Uniti Dirham Emirati Arabi 6.000.000 94,82%
Parcheggi S.p.A. Italia Euro 307.536 60,00%
Pilotes Trevi Sacims Argentina Peso Argentino 446.920.542 99,76%
Pilotes Trevi Sacims - Paraguay Paraguay Guarani 99,76%
Pilotes Uruguay Sa Uruguay Peso Uruguaiano 80.000 99,76%
Profuro Intern. Lda Mozambico Metical 36.000.000 99,29%
PSM SpA Italia Euro 1.000.000 99,92%
RCT Explore Colombia Sas Colombia Dollaro U.S.A. 1.141.347 99,78%
RCT Srl Italia Euro 500.000 99,78%
Soilmec Algeria Algeria Dinaro Algerino 1.000.000 69,94%
Soilmec Australia Pty Ltd Australia Dollaro Australiano 100 99,92%
Soilmec Colombia Sas Colombia Peso Colombiano 371.433.810 99,92%
Soilmec Deutschland Gmbh Germania Euro 100.000 99,92%
Soilmec do Brasil Sa Brasile Real Brasiliano 5.500.000 83,75%
Soilmec F. Equipment Pvt. Ltd India Rupia Indiana 500.000 79,94%
Soilmec France Sas Francia Euro 1.100.000 99,92%
Soilmec H.K. Ltd Hong Kong Euro 44.743 99,92%
Soilmec Investment Pty Ltd Australia Dollaro Australiano 100 99,92%
Soilmec Japan Co. Ltd Giappone Yen Giapponese 45.000.000 92,93%
Soilmec North America Inc U.S.A. Dollaro U.S.A. 10 79,94%
Soilmec Singapore Pte Ltd Singapore Dollaro di Singapore 100.109 99,92%
Soilmec SpA Italia Euro 25.155.000 99,92%
Soilmec U.K. Ltd Regno Unito Sterlina inglese 120.000 99,92%
Soilmec WuJiang Co. Ltd Cina Renminbi 58.305.193 99,92%
Swissboring & Co. LLC Oman Rial Omanita 250.000 99,78%
Swissboring Overseas Piling Corp. Ltd (Dubai) Emirati Arabi Uniti Dirham Emirati Arabi 6.000.000 99,78%
Swissboring Overseas Piling Corporation Svizzera Franco Svizzero 100.000 99,78%
Swissboring Qatar WLL Qatar Rial del Qatar 250.000 99,78%
Trevi Algerie EURL Algeria Dinaro Algerino 53.000.000 99,78%
Trevi Arabco JV Egitto Dollaro U.S.A. 99,78%
Trevi Australia Pty Ltd Australia Dollaro Australiano 10 99,78%
Trevi Australia JV Australia Dollaro Australiano 69,85%
Trevi Chile SpA Chile Peso Cileno 10.510.930 99,76%
Trevi Cimentaciones CA Venezuela Euro 46.008.720 99,78%
Trevi Cimentacones y Consolidaciones Sa Repubblica di Panama Dollaro U.S.A. 9.387.597 99,78%
Trevi Construction Co. Ltd Hong Kong Dollaro U.S.A. 2.051.668 99,78%
Trevi Contractors BV Olanda Euro 907.600 99,78%
Trevi Drilling Services Saudi Arabia Co. Ltd Arabia Saudita Riyal Saudita 7.500.000 51,00%
Trevi Energy SpA in liquidazione Italia Euro 1.000.000 100,00%
Trevi Fondations Spèciales Sas Francia Euro 100.000 99,78%
Trevi Foundations Canada Inc Canada Dollaro U.S.A. 8 99,78%
Trevi Foundations Denmark A/S Danimarca Corona Danese 2.000.000 99,78%
Trevi Foundations Kuwait Co. WLL Kuwait Dinaro Kuwait 100.000 99,78%
Trevi Foundations Nigeria Ltd Nigeria Naira 500.000.000 59,75%
Trevi Foundations Philippines Inc Filippine Peso Filippino 52.500.000 99,78%

Trevi Foundations Saudi Arabia Co. Ltd Arabia Saudita Riyal Saudita 500.000 99,78%
Trevi Galante Sa Colombia Peso Colombiano 1.000.000.000 99,78%
Trevi Geotechnik GmbH Austria Euro 100.000 99,78%
Trevi Holding USA Corporation Stati Uniti Dollaro U.S.A. 1 99,78%
Trevi Insaat Ve Muhendislik AS Turchia Lira Turca 9.660.600 99,78%
Trevi ITT JV Thailandia Dollaro U.S.A. 99,78%
Trevi Panamericana Sa Repubblica di Panama Dollaro U.S.A. 1.221.366 99,78%
Trevi SpA Italia Euro 32.300.000 99,78%
Trevi SpezialTiefBau GmbH Germania Euro 50.000 99,78%
TreviGeos Fundacoes Especiais Ltda Brasile Real Brasiliano 5.000.000 50,89%
Treviicos Corporation U.S.A. Dollaro U.S.A. 23.500 99,78%
Treviicos Soletanche JV Stati Uniti Dollaro U.S.A. 54,88%
Treviicos South Inc U.S.A. Dollaro U.S.A. 5 99,78%
Trevi-Trevi Fin.-Sembenelli UTE (Bordeseco) Venezuela Dollaro U.S.A. 94,89%
Wagner Constructions LLC U.S.A. Dollaro U.S.A. 5.200.000 99,78%

(*) Soilmec do Brasil Sa appartiene al Gruppo per il 38,25%, tuttavia la percentuale considerata ai fini del consolidamento è pari all'83,75%;

(*) Soilmec WuJiang Co. Ltd appartiene al Gruppo per il 51%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;

(*) Swissboring & Co. LLC appartiene al Gruppo per il 70%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;

(*) Swissboring Qatar WLL appartiene al Gruppo per il 49%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;

(*) Trevi Arabco JV appartiene al Gruppo per il 51%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;

(*) Trevi Foundations Kuwait Co. WLL appartiene al Gruppo per il 49%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo;

(*) Trevi ITT JV appartiene al Gruppo per il 95%, tuttavia viene considerata integralmente nel perimetro di consolidamento del Gruppo.

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