Governance Information • Mar 30, 2023
Governance Information
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Pillar 3 Al 31 dicembre 2022
1

| Premessa | 4 |
|---|---|
| Riferimenti ai requisiti regolamentari di informativa |
6 |
| Requisito informativo generale |
8 |
| Organizzazione della unità organizzativa di controllo Risk Management | 16 |
| Profilo di rischio e sistemi di gestione e misurazione dei rischi18 | |
| Monitoraggio e Reporting21 | |
| Sistema di Governance 22 |
|
| Ambito di applicazione 25 |
|
| Informativa quantitativa 25 |
|
| Composizione dei Fondi Propri e delle passività ammissibili 29 |
|
| Informativa quantitativa 30 |
|
| Adeguatezza patrimoniale45 | |
| Informativa quantitativa 46 |
|
| Leva finanziaria53 | |
| Informativa quantitativa 53 |
|
| Rischio di liquidità 58 |
|
| Informativa quantitativa 62 |
|
| Rischio di credito66 | |
| Obiettivi e politiche di gestione del rischio di credito66 | |
| Dettagli per segmento di attività66 | |
| Impatti derivanti dalla "New DoD"69 | |
| Sistemi di gestione, misurazione, controllo e reporting70 | |
| Metodologie adottate per determinare le rettifiche di valore 74 |
|
| Esposizioni al rischio di credito Sovrano Italia 79 |
|
| Uso dell'ECAI79 | |
| Informativa quantitativa 80 |
|
| Attività vincolate e non vincolate91 | |
| Informativa quantitativa 92 |
|
| Rischio di controparte 94 |
|
| Informativa quantitativa 95 |
|
| Rischio di aggiustamento della valutazione del credito98 |

| Operazioni di cartolarizzazione 99 |
|
|---|---|
| Informativa quantitativa 108 |
|
| Rischio operativo111 | |
| Informativa quantitativa 112 |
|
| Rischio di tasso di interesse 114 |
|
| Informativa quantitativa 115 |
|
| Rischio di mercato 117 |
|
| Informativa quantitativa 119 |
|
| Rischio di concentrazione e grandi esposizioni 121 |
|
| Informativa quantitativa 122 |
|
| Sistemi e prassi di remunerazione e incentivazione 123 |
|
| Informativa quantitativa 128 |
|
| Dichiarazione dell'Amministratore delegato ai sensi dell'art, 435, lettere e) ed f) del regolamento UE 575/2013134 | |
| Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari135 |

A far data dal 1° gennaio 2014, sono state trasposte nell'ordinamento dell'Unione Europea le riforme degli accordi del Comitato di Basilea ("Basilea 3") volte a rafforzare la capacità delle banche di assorbire shock derivanti da tensioni finanziarie ed economiche, indipendentemente dalla loro origine, a migliorare la gestione del rischio e la governance, a rafforzare la trasparenza e l'informativa delle banche stesse. In tale azione, il Comitato di Basilea ha mantenuto l'approccio basato su tre Pilastri che era alla base del precedente accordo sul capitale noto come "Basilea 2", integrandolo e rafforzandolo per accrescere in termini qualitativi e quantitativi la dotazione di capitale degli intermediari, introducendo strumenti di vigilanza anticiclici, norme sulla gestione del rischio di liquidità e sul contenimento della leva finanziaria.
In particolare, il Terzo Pilastro (in seguito anche "Pillar 3") si basa sul presupposto che la Disciplina del Mercato (Market Discipline) possa contribuire a rafforzare la regolamentazione del capitale e quindi promuovere la stabilità e la solidità delle banche e del settore finanziario.
Lo scopo del Terzo Pilastro è pertanto quello di integrare i requisiti patrimoniali minimi (Primo Pilastro) e il processo di controllo prudenziale (Secondo Pilastro), attraverso l'individuazione di un insieme di requisiti di trasparenza informativa che consentano agli operatori del Mercato di disporre di informazioni rilevanti, complete e affidabili circa l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione di tali rischi.
In ambito comunitario, i contenuti di "Basilea 3" sono stati recepiti nei seguenti atti normativi:
Con la pubblicazione del Regolamento (UE) No 876/2019 (CRR2), l'EBA ha introdotto una serie di modifiche significative al framework normativo. Tali cambiamenti, riguardanti in particolare la parte Otto della CRR, hanno come obiettivo quello di omogeneizzare l'informativa periodica da fornire al mercato. A tal proposito, nel Regolamento di Esecuzione (UE) No 637/2021 sono state fornite agli operatori le istruzioni sulle informazioni da pubblicare. Secondo quanto stabilito dal Regolamento CRR2, le banche pubblicano le informazioni richieste almeno su base annua; spetta agli stessi enti valutare la necessità di fornire con maggior frequenza le informazioni richieste, alla luce delle caratteristiche rilevanti dell'attività in essere e di elementi suscettibili di rapidi cambiamenti. Le linee guida indicano un contenuto minimo coerente con la rilevanza

dell'ente segnalante, con particolare riferimento ai requisiti di capitale, composizione e adeguatezza patrimoniale, leverage ratio, esposizione ai rischi e caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi.
Inoltre, con riferimento al rischio di tasso di interesse sul Banking Book, EBA ha pubblicato a novembre 2021 gli ITS EBA/ITS/2021/07 che modificano la CRR2, per quanto concerne gli obblighi di comunicazione delle esposizioni al rischio di tasso di interesse su posizioni non detenute nel portafoglio di negoziazione (conformemente all'articolo 448 del CRR2). Tali standard sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea nel il 13 aprile 2022 e pertanto risultano già in vigore per l'informativa pubblicata al 31 dicembre 2022.
I dati sono esposti in milioni di euro, ove non diversamente indicato.
Il Gruppo Banca Ifis pubblica questa informativa al pubblico e gli eventuali successivi aggiornamenti sul proprio sito Internet all'indirizzo www.bancaifis.it, nella sezione Investor Relations – Risultati finanziari e presentazioni.

Le tabelle di seguito elencate riportano una sintesi della collocazione dell'informativa resa al mercato, in conformità con i requisiti informativi regolamentari disciplinati dalla normativa europea, in particolare CRR2 parte VIII e Regolamento (UE) No 637/2021.
| Articolo CRR2 | Riferimento sezione Pillar 3 |
|---|---|
| 435 – Obiettivi e politiche di gestione del rischio | Requisito informativo generale |
| 436 – Ambito di applicazione | Ambito di applicazione |
| 437 – Fondi Propri e passività ammissibili | Composizione dei Fondi Propri e delle passività ammissibili |
| 438 – Requisiti di Fondi Propri e gli importi delle esposizioni ponderati per il rischio |
Adeguatezza patrimoniale |
| 439 – Esposizione al rischio di controparte | Rischio di controparte: metodo standardizzato |
| 440 – Riserve di capitale anticicliche | Adeguatezza patrimoniale |
| 442 – Esposizioni al rischio di credito e al rischio di diluizione | Rischio di credito: informazioni generali |
| 443 –Attività vincolate e non vincolate | Attività vincolate e non vincolate |
| 444 – Uso del metodo standardizzato | Rischio di credito: uso delle ECAI |
| 445 – Esposizione al rischio di mercato | Rischio di mercato |
| 446 – Gestione del rischio operativo | Rischio operativo |
| 448 – Esposizione al rischio di tasso di interesse su posizioni non incluse nel portafoglio di negoziazione |
Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario |
| 449- Esposizione in posizioni verso la cartolarizzazione | Operazioni di cartolarizzazione |
| 450 - Politica di remunerazione | Sistemi e prassi di remunerazione e incentivazione |
| 451- Coefficiente di leva finanziaria | Leva finanziaria |
| 451bis - Requisiti in materia di liquidità | Rischio di liquidità |
| Tabella | Tipologia informazioni | Paragrafo |
|---|---|---|
| EU OVA, EU OVB, EU OVC | Qualitativa | Requisito informativo generale |
| EU LIB, EU LIA, EU LI1, EU LI2, EU LI3 | Qualitativa & Quantitativa | Ambito di applicazione |
| EU CCA, EU CC1, EU CC2, IFRS9-FL | Qualitativa & Quantitativa | Composizione dei Fondi Propri e delle passività ammissibili |
| EU KM1, EU OV1, EU CCyB1, EU CCyB2, EU INS1 | Quantitativa | Adeguatezza patrimoniale |

| Tabella | Tipologia informazioni | Paragrafo |
|---|---|---|
| EU LRA, EU LR1, EU LR2, EU LR3 | Qualitativa & Quantitativa | Leva finanziaria |
| EU LIQA, EU LIQ1,EU LIQB, EU LIQ2 | Qualitativa & Quantitativa | Rischio di liquidità |
| EU CRA, EU CRB, EU CR1, EU CR1-A, EU CR2, EU CRC, EU CR3, EU CQ1, EU CQ3, EU CQ5, |
Qualitativa & Quantitativa | Rischio di credito: informazioni generali e tabelle qualità del credito |
| EU CR4, EU CR5 | Quantitativa | Rischio di credito: ECAI |
| EU AE1, EU AE2, EU AE3, EU AE4 | Qualitativa & Quantitativa | Attività vincolate e non vincolate |
| EU CCRA, EU CCR1, EU CCR2, EU CCR3, EU CCR5, EU CCR8 |
Qualitativa & Quantitativa | Rischio di controparte |
| EU-SECA EU-SEC1, EU-SEC4, EU-SEC5 | Qualitativa & Quantitativa | Operazioni di cartolarizzazione |
| EU-OR1 | Quantitativa | Rischio operativo |
| EU IRRBBA, EU IRRBB1 | Qualitativa & Quantitativa | Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario |
| EU MRA, EU MR1 | Qualitativa & Quantitativa | Rischio di mercato |
| EU REMA, EU REM1, EU REM2, EU REM3 EU REM4, EU REM5 |
Qualitativa & Quantitativa | Sistemi e prassi di remunerazione e incentivazione |

La disciplina di vigilanza si è dotata di un sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.
Alla data del 31 dicembre 2022 il Gruppo risulta composto dalla Capogruppo Banca Ifis S.p.A. e dalle società controllate Ifis NPL Servicing S.p.A., Ifis NPL Investing, S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A., Banca Credifarma S.p.A., Ifis Finance Sp. z o.o., Ifis Finance I.F.N. S.A., Ifis Npl 2021-1 SPV e Ifis Rental Services S.r.l. Di seguito la rappresentazione grafica del Gruppo Banca Ifis alla data del 31/12/2022.
Il Gruppo Banca Ifis, alla data di riferimento del 31/12/2022 risulta così composto:

Sono incluse nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate elencate precedentemente, nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione per le quali si è valutato sussistere una relazione di controllo ai sensi dell'IFRS 10. Tali SPV, ad esclusione del veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. per il quale il

Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative, non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis e sono di seguito riepilogate:
La struttura organizzativa si articola nei seguenti settori, settore Commercial and Corporate Banking; settore NPL e settore Governance & Servizi e Non core:
Il Settore Commercial & Corporate Banking accoglie le seguenti Aree di business:
È il Settore del Gruppo Banca Ifis dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti sia unsecured che secured di difficile esigibilità, nonché all'attività di gestione di portafogli di terzi. L'attività è strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati. Tale attività può essere suddivisa in tre macrocategorie:

• gestione giudiziale, che accoglie tutte le pratiche nei diversi stadi di lavorazione giudiziale che vanno dall'ottenimento del decreto ingiuntivo all'ottenimento di una ordinanza di assegnazione "ODA".
Nel Settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Pianificazione e Controllo di Gestione, Finance, Operations, Comunicazione Marketing e Relazioni Esterne, Risorse Umane, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai Settori operativi delle risorse finanziarie. Il Settore in questione comprende altresì l'attività di Finanza Proprietaria (desk titoli di proprietà) e l'attività di Securitization & Structured Solutions (investimento in Asset Backed Securities, strumentali alla realizzazione di operazioni di cartolarizzazioni). Il Settore include inoltre i portafogli in run-off originati dall'ex Interbanca nonché altri portafogli di prestiti personali.
Il complessivo processo di gestione e controllo dei rischi coinvolge, con diversi ruoli, gli organi amministrativi e di controllo delle società del Gruppo e delle Controllate nonché la Direzione Generale della Capogruppo e le strutture operative di tutto il Gruppo.
Nel modello adottato dalla Capogruppo Banca Ifis S.p.A.:
Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo riveste un ruolo centrale nell'organizzazione societaria in quanto è l'Organo deputato alla determinazione degli indirizzi e degli obiettivi aziendali strategici e alla verifica della loro attuazione, all'applicazione dei piani industriali e di operazioni strategiche, dettando inoltre i principi dell'attività di direzione e coordinamento delle società del Gruppo Banca Ifis S.p.A., nell'interesse dei Soci. Esso svolge una funzione di vigilanza in ordine al raggiungimento degli obiettivi strategici della Banca e del Gruppo nel suo complesso. In particolare, relativamente al sistema di governo e controllo dei rischi, ha la responsabilità di:

• garantire la funzionalità, l'efficienza e l'efficacia del sistema di gestione e controllo dei rischi con verifiche periodiche deliberando gli interventi al fine di eliminare le carenze e le disfunzioni eventualmente emerse nel processo di risk management.
All'interno del Consiglio di Amministrazione sono costituiti:
La funzione di gestione è svolta dall'Amministratore Delegato che la esercita anche avvalendosi dei Condirettori Generali. È responsabile dell'attuazione degli orientamenti strategici e delle politiche di governo dei rischi definiti dal Consiglio di Amministrazione cui riporta direttamente in proposito, nonché dell'adozione di tutti gli interventi necessari ad assicurare l'aderenza dell'organizzazione e del sistema dei controlli interni ai principi e requisiti regolamentari applicabili, monitorandone nel continuo il rispetto. A tale scopo definisce i processi di gestione, dei rischi. Sono stati costituiti i seguenti Comitati di Direzione:

Il Collegio Sindacale vigila sull'osservanza delle norme di legge, regolamentari e statutarie, sulla corretta amministrazione, sulla adeguatezza degli assetti contabili ed organizzativi della Banca, sulle funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni. Considerata la pluralità di funzioni e strutture aziendali aventi compiti e responsabilità di controllo, tale Organo è tenuto ad accertare l'efficacia di tutte le strutture e funzioni coinvolte nel sistema dei controlli interni e l'adeguato coordinamento delle medesime, promuovendo gli interventi correttivi delle carenze e delle irregolarità rilevate. Per l'importanza che detti compiti rivestono ai fini della vigilanza, il Collegio Sindacale deve informare senza indugio la Banca d'Italia di tutti i fatti e gli atti di cui venga a conoscenza che possano costituire una irregolarità nella gestione della Banca o una violazione delle norme disciplinanti l'attività bancaria.
Il Sistema dei Controlli Interni del Gruppo Banca Ifis riveste un ruolo centrale nell'organizzazione aziendale. Esso rappresenta un elemento fondamentale di conoscenza per gli organi gestionali in modo da garantire piena consapevolezza della situazione ed un efficace presidio dei rischi aziendali e delle loro interrelazioni. In tale contesto: i) orienta i mutamenti delle linee strategiche e delle politiche aziendali e consente di adattarle in modo coerente al contesto organizzativo; ii) presidia la funzionalità dei sistemi gestionali e il rispetto degli istituti di vigilanza prudenziale; iii) favorisce la diffusione di una corretta cultura dei rischi, della legalità e dei valori aziendali.
Esso è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

La Capogruppo Banca Ifis S.p.A. formalizza e rende noti alle Controllate i criteri che presiedono le diverse fasi che costituiscono il processo di gestione dei rischi. Essa, inoltre, convalida i processi di gestione dei rischi all'interno del Gruppo. Per quanto riguarda in particolare il rischio di credito, la Capogruppo fissa i criteri di valutazione delle posizioni e crea una base informativa comune che consenta alle Controllate di conoscere l'esposizione dei clienti nei confronti del Gruppo nonché le valutazioni inerenti alle posizioni dei soggetti affidati. La Capogruppo decide in merito all'adozione dei sistemi interni di misurazione dei rischi e ne determina le caratteristiche essenziali, assumendosi la responsabilità della realizzazione del progetto nonché della supervisione sul corretto funzionamento di tali sistemi e sul loro costante adeguamento sotto il profilo metodologico, organizzativo e procedurale.
La Capogruppo impartisce inoltre alle Controllate direttive per la progettazione del sistema dei controlli interni aziendali. Le Controllate si dotano di un sistema dei controlli interni che sia coerente con la strategia e la politica del Gruppo in materia di controlli, fermo restando il rispetto della disciplina eventualmente applicabile su base individuale. È comunque necessario che la Capogruppo, nel rispetto dei vincoli locali, adotti tutte le iniziative atte a garantire standard di controllo e presidi comparabili a quelli previsti dalle disposizioni di vigilanza italiane, anche nei casi in cui la normativa estera non preveda analoghi livelli di attenzione.
Per verificare la rispondenza dei comportamenti delle Società appartenenti al Gruppo agli indirizzi della Capogruppo, nonché l'efficacia del sistema dei controlli interni, la Capogruppo si attiva affinché, nei limiti dell'ordinamento, la funzione di revisione interna a livello consolidato effettui periodicamente verifiche in loco sulle componenti del Gruppo, tenuto conto della rilevanza delle diverse tipologie di rischio assunte dalle diverse entità.
Il sistema dei controlli interni è progettato tenendo conto della normativa applicabile e delle peculiarità del business esercitato sia da Banca Ifis S.p.A. sia dalle sue Controllate. Alla data del presente documento, le funzioni di controllo di Ifis NPL Investing S.p.A., Ifis NPL Servicing S.p.A., Banca Credifarma S.p.A., Cap.Ital.Fin S.p.A. sono accentrate presso la Capogruppo, mentre con riferimento a Ifis Finance IFN SA sono state costituite e accentrate in Capogruppo la funzione di revisione interna e la funzione di controllo dei rischi. Con riferimento, infine, a Ifis Rental Services, Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. e Ifis Finance Sp. z o.o, , viste le caratteristiche operative nonché il limitato livello di rischio delle stesse apportato al Gruppo, non sono state istituite le funzioni di controllo. Presso Ifis Finance Sp. z o.o, però, nel rispetto della normativa locale vigente,

si è comunque provveduto alla designazione di un membro del relativo Board quale responsabile degli adempimenti in materia di antiriciclaggio.
I controlli coinvolgono, con diversi ruoli, gli Organi aziendali delle società del Gruppo e delle Controllate, la Direzione Generale della Capogruppo e tutto il personale del Gruppo.
Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:
Gli Organi societari promuovono una cultura aziendale che valorizzi la funzione di controllo: tutti i livelli di personale all'interno dell'organizzazione devono essere consapevoli del ruolo ad essi attribuito nel sistema dei controlli interni ed esserne pienamente coinvolti.
I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore Delegato, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Funzione di Risk Management, Funzione di Compliance e Funzione Antiriciclaggio) sono dettagliatamente descritti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, la cui ultima versione è approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 9 marzo 2023 e pubblicata sul sito internet della Banca nella sezione Corporate Governance.
Brevemente, in aggiunta a quanto già riportato nel precedente paragrafo in termini di ruoli e compiti svolti dagli organi amministrativi, si riassumono nel seguito i ruoli e i compiti assegnati ai restanti attori del sistema dei controlli interni, in particolare:
• Organismo di Vigilanza ai sensi del D. Lgs. 231/2001: per la completa osservanza ed interpretazione del Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D. Lgs. 231/2001 di Banca Ifis è istituito con delibera del Consiglio

d'Amministrazione del 26 ottobre 2004, l'Organismo di Vigilanza. I membri dell'Organismo sono scelti tra soggetti qualificati ed esperti in ambito legale o contabile o fiscale, dotati di adeguata professionalità nelle anzidette materie ed in possesso dei requisiti di indipendenza e di autonomia. I membri dell'Organismo non sono soggetti, in tale qualità e nell'ambito dello svolgimento della propria funzione, al potere gerarchico e disciplinare di alcun organo o funzione societaria. L'Organismo di Vigilanza è composto da un Sindaco, a scelta del Collegio Sindacale, dai Responsabili, tempo per tempo in carica, delle funzioni Internal Audit e Compliance oltre che da due consiglieri indipendenti, a scelta del Consiglio di Amministrazione, uno dei quali con l'incarico di presidente;

riferimento alla pianificazione e allo svolgimento di attività di verifica richieste da questi ultimi e garantisce nei loro confronti il monitoraggio delle novità normative di riferimento;
• Funzione Antiriciclaggio: la funzione di controllo Antiriciclaggio della Capogruppo verifica nel continuo che le procedure aziendali siano coerenti con l'obiettivo di prevenire e contrastare la violazione di norme esterne (leggi e regolamenti) e di autoregolamentazione in materia di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.
Il Risk Management di Capogruppo ha la missione di:
Il Risk Management di Capogruppo esercita le proprie funzioni per Banca Ifis S.p.A. e, nell'ambito delle attività di direzione e coordinamento, estende il suo perimetro di competenza a tutte le Società del Gruppo.
Nell'ambito del sistema dei controlli interni, la funzione di controllo dei rischi è incardinata nel Risk Management, che dipende gerarchicamente dell'Amministratore Delegato. Il Responsabile del Risk Management (di seguito anche "Chief Risk Officer" oppure "CRO") ha accesso diretto al Consiglio di Amministrazione ed al Collegio Sindacale e comunica con essi senza restrizioni o intermediazioni.

Il Risk Management:
Il Risk Management è separato sotto il profilo organizzativo dall'Internal Audit, dalla Compliance e dall'Antiriciclaggio. Inoltre, non è coinvolto nei processi di assunzione del rischio. Si considerano coinvolte nell'assunzione del rischio le strutture che hanno, anche non cumulativamente, le seguenti caratteristiche:
La nomina del CRO è di competenza del Consiglio di Amministrazione, sentito il Collegio Sindacale, previa valutazione dei requisiti di indipendenza, autorevolezza e professionalità. Parimenti, l'eventuale revoca dell'incarico è di competenza del Consiglio di Amministrazione, sentito il Collegio Sindacale
Al fine di traguardare la propria missione istituzionale in modo efficace ed efficiente, la struttura organizzativa del Risk Management si compone di unità organizzative di staff, unità organizzative di secondo livello e unità organizzative di terzo livello in ambito rischi creditizi. Le unità organizzative di staff sono identificate nelle strutture di "Risk Governance", avente il compito di supportare il CRO nei processi decisionali e di garantire una visione di insieme dei diversi rischi e della loro reciproca interazione e di "Convalida", preposta alla convalida dei sistemi di misurazione interna dei rischi a fini gestionali. Le unità organizzative di secondo livello sono identificate nelle strutture "Risk Data Governance", "Sviluppo Modelli", "Rischi operativi e di Reputazione", "Antifrode", "Rischi finanziari", "NPL e Crediti Erariali", "Rischi Creditizi Corporate". Con riferimento a quest'ultima, sono istituite due unità organizzative di terzo livello, individuate in funzione dei business specifici svolti dal Gruppo: "Crediti vs Imprese" e "Leasing".
Il Regolamento del Risk Management di Capogruppo, nel rispetto delle Disposizioni di Vigilanza per banche di cui alla Circolare n. 285/2013 della Banca d'Italia, descrive nel dettaglio il perimetro e la mission dello stesso, anche con riferimento all'attività di direzione e coordinamento esercitata dalla Capogruppo sulle Società controllate, il relativo assetto organizzativo, i compiti delle unità organizzative di staff e di secondo e terzo livello che lo compongono, i rapporti che la Funzione intrattiene con gli Organi aziendali e le altre unità organizzative di Banca Ifis S.p.A. nonché con le società del Gruppo coinvolte nel processo di gestione dei rischi ed infine i principali flussi informativi predisposti.

Per le società appartenenti al Gruppo, le attività di gestione e controllo dei rischi sono state accentrate presso la funzione di Risk Management di Capogruppo, a seguito degli esiti delle valutazioni effettuale sulla convenienza ad accentrare presso la stessa l'attività di controllo dei rischi.
L'individuazione dei rischi e l'aggiornamento periodico della tassonomia viene effettuata dal Risk Management e sottoposta all'Internal Audit per relativa condivisione.
Tale identificazione e valutazione dei rischi si integra con la fase di definizione del Risk Appetite Framework e costituisce la cornice all'interno della quale si sviluppano tutte le altre attività di misurazione, valutazione e monitoraggio dei rischi. Al fine di valutare la rilevanza potenziale dei diversi rischi all'interno del Gruppo sono stati considerati i seguenti driver:
La rilevanza potenziale dei singoli rischi viene sintetizzata su una scala a tre valori (Alta, Media, Bassa) sulla base di una valutazione soggettiva congiunta delle funzioni di controllo della Capogruppo (cd. approccio judgemental).
La Capogruppo, ai fini dei processi di gruppo per la valutazione dell'adeguatezza del capitale (ICAAP) e del sistema di governo e gestione della liquidità (ILAAP), considera rischi rilevanti le tipologie di rischio alle quali ha assegnato, alla conclusione del sopra esposto processo di valutazione dei rischi, i livelli di rilevanza "Alta" e "Media".
La tabella seguente riporta i rischi complessivamente identificati a livello di Gruppo e la relativa rilevanza:
| Rischio | Descrizione | Rilevanza |
|---|---|---|
| Rappresenta il rischio di perdita derivante dall'insolvenza o dal peggioramento del merito creditizio delle controparti affidate dal Gruppo; si compone: |
||
| • della dimensione di rischio controparte. Riguarda il rischio di insolvenza o di peggioramento del merito creditizio delle controparti verso cui il Gruppo è esposto; |
||
| Rischio di credito | • della dimensione di rischio operazione. Riguarda sia le perdite che il Gruppo sostiene per il mancato recupero dei crediti vantati verso controparti in default, sia l'incremento dei valori di esposizione verso soggetti che, in seguito ad un peggioramento della propria situazione economico – finanziaria, tendono (in tutti quei casi di forme tecniche di affidamento a c.d. "valore incerto") ad utilizzare maggiormente il fido loro concesso riducendo così il residuale margine disponibile. |
Alta |
| Rischio di controparte | Rappresenta il rischio che la controparte di una transazione, avente ad oggetto strumenti finanziari per i quali il fair value non incorpora il rischio di credito della controparte stessa, risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari della transazione stessa |
Bassa |

| Rischio | Descrizione | Rilevanza |
|---|---|---|
| Rischio di concentrazione del credito |
Rischio derivante da esposizioni verso controparti, incluse le controparti centrali, gruppi di controparti connesse e controparti operanti nel medesimo settore economico, nella medesima regione geografica o che esercitano la stessa attività o trattano la stessa merce, nonché dall'applicazione di tecniche di attenuazione del rischio di credito, compresi, in particolare, i rischi derivanti da esposizioni indirette, come, ad esempio, nei confronti di singoli fornitori di garanzie |
Media |
| Rischio paese | Rappresenta il rischio di perdite causate da eventi che si verificano in un paese diverso dall'Italia. Il concetto di rischio paese è più ampio di quello di rischio sovrano in quanto è riferito a tutte le esposizioni indipendentemente dalla natura delle controparti, siano esse persone fisiche, imprese, banche o amministrazioni pubbliche |
Bassa |
| Rischio sovrano Italia | Rappresenta il rischio che il governo italiano non rispetti le proprie obbligazioni finanziarie per fattori economici, finanziari e politici |
Media |
| Rischio trasferimento | Rischio che il Gruppo, affidatario di un soggetto che percepisce le sue principali fonti di reddito in una valuta diversa da quella dell'affidamento, realizzi delle perdite dovute alle difficoltà del debitore di convertire la propria valuta nella valuta in cui è denominata l'esposizione |
Bassa |
| Rischio residuo | Rappresenta il rischio che le tecniche riconosciute per l'attenuazione del rischio di credito utilizzate dal Gruppo (cd. Credit Risk Mitigation) risultino meno efficaci del previsto |
Bassa |
| Rischio di regolamento e consegna |
Rappresenta il rischio che una controparte non adempia al proprio obbligo di consegna o pagamento nell'ambito di una transazione di strumenti finanziari |
Bassa |
| Rischio derivante da operazioni di cartolarizzazione |
Rappresenta il rischio che la sostanza economica dell'operazione di cartolarizzazione non sia pienamente rispecchiata nelle decisioni di valutazione e di gestione del rischio. |
Bassa |
| Rischio da partecipazioni |
Rischio di una perdita di valore della partecipazione (in imprese finanziarie e non) detenuta dal Gruppo derivante dalla possibilità di incorrere in perdite in conto capitale, di conseguire un rendimento inferiore a quanto previsto e/o di dover sostenere immobilizzi per periodi superiori alle attese iniziali. Tale rischio include eventuali conflitti di interesse e di inadeguata separatezza organizzativa o societaria fra l'attività di investimento in partecipazioni e la rimanente attività bancaria. |
Bassa |
| Rischio operativo | Rappresenta il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane, sistemi interni o da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l'altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Rientrano nel rischio operativo diverse fattispecie di rischi, che per la rilevanza assunta dalle stesse all'interno del Gruppo, vengono poi valutate separatamente. |
Alta |
| Rischio ICT e di Sicurezza |
Rischio di perdite corrente o potenziale dovuto all'inadeguatezza o al guasto di hardware e software di infrastrutture tecniche suscettibile di compromettere la disponibilità, l'integrità, l'accessibilità e la sicurezza di tali infrastrutture e dei dati. |
Alta |
| Rischio di modello | Rappresenta la possibilità che si registrino impatti economici e/o patrimoniali derivanti dallo sviluppo e implementazione di qualsiasi modello, proprietario e non, da parte del Gruppo e/ o dall'uso improprio o errato dei risultati prodotti dai modelli utilizzati. |
Alta |
| Rischio di reputazione | Rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti del Gruppo, investitori o Autorità di Vigilanza. |
Media |
| Rischio di mercato | Rappresenta il rischio di perdita derivante dai movimenti avversi dei prezzi di mercato (corsi azionari, tassi di interesse, tassi di cambio, prezzi di merci, volatilità dei risk factor, e così via) con riferimento al portafoglio di negoziazione ai fini di Vigilanza (rischi di posizione, regolamento e concentrazione) e all'intero bilancio del Gruppo (rischio di cambio e di posizione su merci). |
Bassa |
| Rischio di aggiustamento della valutazione del credito |
Si intende un aggiustamento alla valutazione intermedia di mercato del portafoglio di operazioni di una controparte riconducibile agli strumenti derivati OTC. Tale aggiustamento riflette il valore di mercato corrente del rischio di controparte dell'ente ma non riflette il valore di mercato corrente del rischio di credito dell'ente nei confronti della controparte. |
Bassa |

| Rischio | Descrizione | Rilevanza |
|---|---|---|
| Rischio di tasso d'interesse |
Rischio derivante da variazioni potenziali dei tassi di interesse, con riferimento alle attività diverse dalla negoziazione. Esso rappresenta il rischio che variazioni inattese dei tassi di interesse possano determinare effetti negativi sia in termini reddituali, riducendo il margine di interesse, sia in termini patrimoniali, riducendo il valore economico della Banca. |
Alta |
| Rischio di liquidità | Rappresenta la situazione di difficoltà o incapacità dell'azienda di far fronte puntualmente ai propri impegni di pagamento per l'incapacità sia di reperire fondi sul mercato (funding liquidity risk), sia di smobilizzare i propri attivi (market liquidity risk). |
Alta |
| Rischio connesso alla quota di attività vincolate |
Il rischio connesso alla quota di attività vincolate deriva dall'indisponibilità di attivi prontamente liquidabili tramite vendita, vendita con patto di riacquisto, cessione in garanzia o cartolarizzazione. |
Alta |
| Rischio di leva finanziaria eccessiva |
Rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda il Gruppo vulnerabile, rendendo necessaria l'adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività. |
Bassa |
| Rischio strategico e di business |
Rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da cambiamenti del contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata di decisioni, scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo. |
Media |
Nell'ambito del RAF, l'Organo con Funzione di Supervisione Strategica (di seguito OFSS) definisce gli indicatori strategici, necessari al monitoraggio degli obiettivi strategico-finanziari del Gruppo. Nel più ampio ambito del processo di gestione dei rischi, il Risk Management identifica altresì ulteriori indicatori di rischio finalizzati a rafforzare il proprio presidio, sottoponendoli per approvazione all'OFSS.
Le categorie di indicatori sono oggetto di monitoraggio periodico da parte del Risk Management, anche avvalendosi delle analoghe strutture delle controllate e sono, in base alla tipologia, trasmessi sia agli organi aziendali che alle altre strutture aziendali. Con riferimento agli indicatori strategici, questi sono suddivisi in indicatori strategici che presentano dei vincoli regolamentari, misurati secondo una logica consolidata, e indicatori strategici per i quali non è definito alcun vincolo regolamentare.
La motivazione che ha condotto a tale distinzione è da ricercarsi nel fatto che per gli indicatori strategici senza vincoli espressamente previsti dal regolatore, la conseguenza del superamento delle soglie di attenzione ed allarme potrebbe avere degli impatti potenziali sulla sostenibilità del modello di business del Gruppo, tuttavia senza pregiudicare in maniera repentina la vulnerabilità patrimoniale o di liquidità.
Per ciascun indicatore sono stati definiti i seguenti concetti rilevanti ai fini RAF:

In caso di violazione delle soglie sopra indicate, è attivato un articolato processo di escalation che richiede la tempestiva definizione delle procedure e degli interventi gestionali da attivare per il raggiungimento della soglia di tolleranza, previa analisi delle ragioni che hanno determinato il superamento delle soglie.
La verifica e la rendicontazione trimestrale del posizionamento aziendale con riferimento agli indicatori individuati è integrata nel sistema di reporting periodico per i vertici aziendali (Tableau de Bord).
Il monitoraggio degli obiettivi di rischio è funzionale all'individuazione di eventuali criticità dei momenti di pianificazione e gestione aziendale dei rischi ed è propedeutica all'implementazione di azioni correttive e di riallineamento, nel rispetto dei principi generali di sana e prudente gestione aziendale.
Tale attività fa capo al Risk Management che ha il compito di assicurare il presidio e la gestione integrata dei rischi garantendo lo sviluppo e il miglioramento delle metodologie e dei modelli relativi alla loro misurazione.
Il Risk Management, coadiuvato dalle unità organizzative specialistiche e dalle altre unità organizzative di controllo, produce una reportistica periodica verso gli Organi e le unità aziendali al fine di permettere la verifica della coerenza tra l'attuazione del RAF, gli obiettivi strategici e le soglie approvate.
Annualmente vengono redatti, fra gli altri per rilevanza, i documenti di aggiornamento relativi a: (i) determinazione della propensione al rischio del Gruppo (Risk Appetite Framework - RAF); (ii) valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (Internal Capital Adequacy Assessment Process – ICAAP) e della liquidità (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process – ILAAP); (iii) piano di emergenza per fronteggiare situazioni avverse nel reperimento di fondi e per il pronto ripianamento di eventuali carenze di liquidità (Contingency Funding and Recovery Plan - CFRP).
Nel corso del 2022 è stato altresì redatto il Piano di Risanamento di Gruppo (Recovery Plan), un documento contenente le misure preparatorie volte a prevenire ed a risolvere tempestivamente eventuali situazioni di crisi; in esso sono descritte le modalità con cui il Gruppo intende ripristinare una condizione di equilibrio patrimoniale e finanziario in condizioni di severo deterioramento tecnico (near to default).
In aggiunta, con cadenza trimestrale, la funzione di Risk Management predispone idonea reportistica per il Consiglio di Amministrazione (Tableau de Bord) che consente il monitoraggio non solo degli indicatori strategici ma anche degli indicatori di rischio gestionali. Si affianca, infine, un'articolata reportistica periodica di supporto alle strutture di business del Gruppo.

Lo Statuto prevede che la Società sia amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da un minimo di cinque a un massimo di quindici membri eletti dall'Assemblea la cui carica dura per un periodo non superiore a tre esercizi, stabilito all'atto della nomina, e scade alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio della loro carica. La nomina degli Amministratori avviene sulla base del meccanismo del voto di lista da parte dell'assemblea dei soci, in ottemperanza alle vigenti disposizioni e al rispetto dei criteri di composizione relativi alla presenza di amministratori di minoranza, indipendenti, e che rispettino l'equilibrio fra generi.
Al fine di favorire una ottimale individuazione delle candidature da proporre per il rinnovo dell'Organo Amministrativo, a supporto degli azionisti ed in ottemperanza alle Disposizioni di Vigilanza per le banche in materia di Governo societario, il Consiglio di Amministrazione identifica preventivamente, con il supporto del Comitato Nomine, la propria composizione quali-quantitativa considerata ottimale individuando e motivando il profilo teorico dei candidati. Le analisi condotte, riportate nel documento "Composizione quali-quantitativa ottimale del Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis", vengono pubblicate sul sito internet della Banca.
I soci, in occasione dell'Assemblea del 28 aprile 2022, hanno nominato il Consiglio di Amministrazione in carica per il triennio 2022-2024 eleggendo 13 consiglieri, rispettando la composizione quali-quantitativa dell'Organo adeguata in termini di diversificazione di genere (la componente femminile è passata da 4 a 7 elementi rispetto al precedente mandato) e di ruolo attribuito ai consiglieri (il numero di amministratori indipendenti è passato da 7 a 9); nonché adeguata alla complessità e ai lavori dell'Organo e in linea con gli attuali orientamenti che prediligono una composizione dello stesso non pletorica e dotata di un grado di eterogeneità adeguato a consentire agli amministratori un fattivo contributo alle attività del Consiglio.
Il Consiglio neoeletto si è riunito al termine dell'Assemblea degli azionisti e ha verificato ed accertato il possesso dei requisiti d'indipendenza ai sensi della normativa vigente e del Codice di Corporate Governance delle Società Quotate procedendo con la nomina dei componenti dei Comitati Endoconsiliari (Comitato Controllo e Rischi, Comitato Nomine e Comitato Remunerazioni), dell'Organismo di Vigilanza, della Lead Independent Director e dell'Amministratore incaricato del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei rischi.
In data 12 maggio 2022 il Consiglio, con il supporto del Comitato Nomine, in ottemperanza alle Disposizioni di vigilanza in materia di procedura di valutazione dell'idoneità degli esponenti di banche, intermediari finanziari, istituti di moneta elettronica, istituti di pagamento e sistemi di garanzia dei depositanti, entro trenta giorni dalla nomina, ha effettuato la verifica de:

• la rispondenza tra la composizione quali-quantitativa ottimale indicata nel documento "Composizione qualiquantitativa ritenuta ottimale del Consiglio di Amministrazione 2022" e quella effettiva risultante dal processo di nomina.
Il Consiglio verifica il permanere dei requisiti dinnanzi indicati con cadenza annuale, in prossimità dell'avvio del processo di autovalutazione previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013 (Titolo IV, Capitolo 1). Tale processo è finalizzato ad assicurare una verifica del corretto ed efficace funzionamento dell'organo e della sua adeguata composizione, ad individuare i principali punti di debolezza, a promuoverne la discussione all'interno dell'Organo e definire le azioni correttive da adottare, nonché a rafforzare i rapporti di collaborazione e di fiducia tra i singoli componenti.
Maggiori informazioni relative al processo di selezione dei membri del Consiglio, al numero degli incarichi ricoperti dai membri dell'organo di gestione e ulteriori informazioni relative alla governance sono fornite nella "Relazione su Governo Societario e Assetti Proprietari per l'esercizio 2022".
Il Consiglio di Amministrazione, in ottemperanza alle disposizioni dettate dalla Circolare 285/2013 e dal Codice di Corporate Governance, ha costituito nel proprio ambito un Comitato Controllo e Rischi composto da cinque dei tredici componenti del Consiglio di Amministrazione scelti tra gli amministratori non esecutivi, tutti indipendenti.
Nel corso del 2022 il Comitato si è riunito per 21 volte, cinque delle quali in forma congiunta con il Collegio Sindacale. Dall'inizio dell'anno 2023 sino alla data di approvazione del presente documento il Comitato si è riunito sei volte, delle quali due in via congiunta con il Collegio Sindacale. Il Comitato Controllo e Rischi ha il compito di supportare le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al sistema di controllo interno e rischi, all'approvazione delle relazioni periodiche di carattere finanziario e non finanziario e di supportare il Consiglio in tema di analisi dei temi rilevanti per la generazione di valore nel lungo termine nell'ottica di successo sostenibile. Con particolare riferimento ai compiti in materia di gestione e controllo dei rischi, il Comitato svolge funzioni di supporto all'organo con funzione di supervisione strategica:
Il flusso informativo sui rischi che è destinato al Consiglio di Amministrazione è individuato con specifica regolamentazione interna e si compone principalmente di documenti predisposti dalle funzioni di controllo e concernenti la pianificazione delle attività e la relativa rendicontazione (relazioni annuali e Tableau de Bord trimestrali che sono successivamente trasmessi alla Banca d'Italia) nonché altre verifiche previste dalla normativa vigente (reportistica sui rischi rilevanti assunti dal gruppo,

informativa sulle verifiche concernenti il governo e la gestione del rischio di liquidità, relazione sulle funzioni operative importanti esternalizzate, RAF, resoconto ICAAP e ILAAP, Recovery Plan etc.).

Gli obblighi di informativa di cui al presente documento si applicano a Banca Ifis S.p.A. Capogruppo del Gruppo Bancario Banca Ifis iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari.
Ai fini prudenziali si sono applicati i metodi di consolidamento previsti dalla Circolare della Banca d'Italia n° 285 del 17 dicembre 2013 (e successivi aggiornamenti) – "Disposizioni di vigilanza per le banche". In particolare, si è applicato il metodo di consolidamento integrale alle società bancarie, finanziarie e strumentali appartenenti al Gruppo Bancario.
La tabella EU LI1 riporta, con riferimento al 31 dicembre 2022, la riconciliazione dei dati di Stato patrimoniale consolidato (Bilancio pubblicato) con i dati di Stato Patrimoniale secondo il perimetro di Vigilanza, nonché la ripartizione delle poste di bilancio tra le categorie di rischio regolamentari. Le differenze tra i valori di bilancio secondo il perimetro contabile e i valori di bilancio nel rispetto del perimetro regolamentare sono riconducibili al deconsolidamento delle società non facenti parte del Gruppo Bancario e al loro consolidamento con il metodo del patrimonio netto nel perimetro prudenziale.
| Valori contabili degli elementi | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valori contabili riportati nel bilancio pubblicato |
Valori contabili nell'ambito del consolida mento prudenzial e |
soggetti al quadro relativo al rischio di credito |
soggetti al quadro relativo al CCR |
soggetti al quadro relativo alla cartolarizz azione |
soggetti al quadro relativo al rischio di mercato |
non soggetti a requisiti di Fondi Propri o soggetti a deduzione dai Fondi Propri |
|||
| Attività | |||||||||
| 10 | Cassa e disponibilità | 603 | 602 | 602 | - | - | - | - | |
| 20 | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
222 | 222 | 192 | 26 | 3 | 27 | - | |
| 30 | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
698 | 698 | 698 | - | - | - | - | |
| 40 | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
10.753 | 10.578 | 10.351 | 12 | 208 | - | 7 | |
| 50 | Derivati di copertura | - | - | - | - | - | - | - | |
| 60 | Adeguamento al valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica |
- | - | - | - | - | - | - | |
| 70 | Partecipazioni | - | 183 | 183 | - | - | - | - | |
| 80 | Riserve tecniche a carico dei riassicuratori | - | - | - | - | - | - | - |

| Valori contabili contabili nell'ambito soggetti al soggetti al soggetti al riportati del soggetti al quadro quadro quadro nel consolida quadro relativo relativo al relativo al bilancio mento relativo al alla rischio di rischio di pubblicato prudenzial CCR cartolarizz credito mercato e azione 90 Attività materiali 126 126 126 - - - 100 Attività immateriali 64 64 12 - - - 110 Attività fiscali 325 318 278 - - - Attività non correnti e gruppi di attività in via di 120 - - - - - - - dismissione 130 Altre attività 471 468 468 - - - - Totale attività 13.262 13.260 12.911 38 211 27 Passività Passività finanziarie valutate al costo 10 11.131 11.143 - 781 - - ammortizzato 20 Passività finanziarie di negoziazione 26 26 - 26 - 26 - 30 Passività finanziarie designate al fair value - - - - - - - 40 Derivati di copertura - - - - - - - Adeguamento di valore delle passività finanziarie 50 - - - - - - - oggetto di copertura 60 Passività fiscali 52 52 - - - - Passività associate ad attività in via di 70 - - - - - - - dismissione 80 Altre passività 392 378 - - - - - 90 Trattamento di fine rapporto del personale 8 8 - - - - - 100 Fondi per rischi e oneri 56 56 - - - - - 110 Riserve tecniche - - - - - - - 120 Riserve da valutazione -60 -60 - - - - 130 Azioni rimborsabili - - - - - - - |
Valori contabili degli elementi | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valori | non soggetti a requisiti di Fondi Propri o soggetti a deduzione dai Fondi Propri |
||||||||
| 52 | |||||||||
| 40 | |||||||||
| 99 | |||||||||
| 383 | |||||||||
| 30 | |||||||||
| -60 | |||||||||
| 140 | Strumenti di capitale | - | - | - | - | - | - | - | |
| 150 Riserve 1.441 1.449 - - - - |
1.449 | ||||||||
| 155 Acconti su dividendi -52 -52 - - - - - |
|||||||||
| 160 Sovraprezzo di emissione 84 84 - - - - |
84 | ||||||||
| 170 Capitale 54 54 - - - - |
54 | ||||||||
| 180 Azioni proprie -22 -22 - - - - |
-22 |

| Valori contabili riportati nel bilancio pubblicato |
Valori contabili nell'ambito del consolida mento prudenzial e |
Valori contabili degli elementi | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| soggetti al quadro relativo al rischio di credito |
soggetti al quadro relativo al CCR |
soggetti al quadro relativo alla cartolarizz azione |
soggetti al quadro relativo al rischio di mercato |
non soggetti a requisiti di Fondi Propri o soggetti a deduzione dai Fondi Propri |
|||||
| 190 | Patrimonio di pertinenza di terzi | 12 | 12 | - | - | - | - | 6 | |
| 200 | Utile d'esercizio | 141 | 133 | - | - | - | - | 60 | |
| Totale passività e patrimonio netto | 13.262 | 13.260 | - | - | - | - | - |
La tabella EU LI2 espone la riconciliazione tra l'importo totale in base al perimetro di consolidamento regolamentare (Valori di bilancio) e il valore dell'esposizione soggetto ai requisiti patrimoniali, per ogni tipologia di rischio. Le principali differenze tra i valori contabili determinati in base al perimetro di consolidamento regolamentare e gli importi delle esposizioni determinate a fini regolamentari, per quanto riguarda il rischio di credito, si possono ascrivere ai seguenti fenomeni:
| Totale | quadro relativo al rischio di credito |
quadro relativo alla cartolarizzazione |
quadro relativo al CCR |
quadro relativo al rischio di mercato |
||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 | Valore contabile delle attività nell'ambito del consolidamento prudenziale (come nel modello LI1) |
13.186 | 12.911 | 211 | 38 | 27 |
| 2 | Valore contabile delle passività nell'ambito del consolidamento prudenziale (come nel modello LI1) |
833 | - | - | 807 | 26 |
| 3 | Importo netto totale nell'ambito del consolidamento prudenziale |
14.019 | 12.911 | 211 | 845 | - |
| 4 | Importi fuori bilancio | - | 646 | - | - | - |
| 5 | Effetto di sostituzione dovuto a CRM (Garanzie su operazioni di Cartolarizzazione) |
- | 62 | -62 | - | - |
| 6 | Esposizione al CVA | - | - | - | 65 | - |
| 7 | Componente relativa al Rischio di Controparte legato ad operazioni SFT |
- | - | - | 52 | - |
| 8 | Add on per Esposizioni in derivati (metodo esposizione originaria) |
- | - | - | 40 | - |
| 9 | Altre differenze | - | 4 | - | - | - |
| 10 | Importi delle esposizioni considerati a fini regolamentari |
14.019 | 13.623 | 149 | 1.002 | - |

| Metodo di consolidamento prudenziale | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Denominazione del soggetto | Metodo di consolidamento contabile |
Consolidame nto integrale |
Consolidamento proporzionale |
Metodo del patrimonio netto |
Né consolidato né dedotto |
Dedotto | Descrizione del soggetto |
| BANCA IFIS S.P.A. | Integrale | X | Ente creditizio | ||||
| IFIS FINANCE SP ZOO | Integrale | X | Ente finanziario | ||||
| IFIS FINANCE I.F.N. S.A. | Integrale | X | Ente finanziario | ||||
| IFIS RENTAL SERVICES S.R.L. | Integrale | X | Impresa noleggio beni mobili |
||||
| CAP.ITAL.FIN S.P.A. | Integrale | X | Ente finanziario | ||||
| BANCA CREDIFARMA S.P.A. | Integrale | X | Ente creditizio | ||||
| IFIS NPL INVESTING S.P.A. | Integrale | X | Ente finanziario | ||||
| IFIS NPL SERVICING S.P.A. | Integrale | X | Ente finanziario | ||||
| IFIS ABC PROGRAMME S.R.L. (*) |
Integrale | X | Società veicolo | ||||
| INDIGO LEASE S.R.L. (*) | Integrale | X | Società veicolo | ||||
| EMMA SPV S.R.L. (*) | Integrale | X | Società veicolo | ||||
| IFIS NPL 2021-1 SPV S.R.L. | Integrale | X | Società veicolo |
(*) Special Purpose Vehicle, non giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis, istituite per le operazioni di cartolarizzazione per le quali si è valutato sussistere una relazione di controllo ai sensi dell'IFRS 10
Si precisa che all'interno del Gruppo non vi sono impedimenti che ostacolino il rapido trasferimento di risorse patrimoniali o di fondi.

Di seguito si presenta una sintesi dei requisiti patrimoniali consolidati calcolati alla data del 31 dicembre 2022.
| Consistenze | ||||
|---|---|---|---|---|
| (dati in migliaia) | 31.12.2022 | 31.12.2021 | ||
| Capitale primario di classe 1 (CET1) | 1.520.570 | 1.486.880 | ||
| Capitale di classe 1 (TIER1) | 1.521.490 | 1.488.624 | ||
| Totale Fondi Propri | 1.906.288 | 1.891.346 | ||
| Totale attività ponderate per il rischio (RWA) | 10.128.064 | 9.633.003 | ||
| CET1 Ratio | 15,01% | 15,44% | ||
| TIER1 Ratio | 15,02% | 15,45% | ||
| Total Capital Ratio | 18,82% | 19,63% |
Il CET1, il TIER1 e il totale Fondi propri (Total Capital) includono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2022, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice civile.
I Fondi Propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 31 dicembre 2022 sono stati determinati avendo a riferimento le modifiche regolamentari introdotte dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) 876/2019 (CRR2), che hanno modificato i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modifiche, recepiti nelle Circolari di Banca d'Italia n. 285 e n. 286.
Ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali al 31 dicembre 2022, in continuità con quanto fatto a partire dal 30 giugno 2020, il Gruppo ha applicato le disposizioni temporanee di sostegno previste dal Regolamento UE 873/2020 (c.d. "quick-fix").
Si segnala l'entrata in vigore nel corso del terzo trimestre 2022 per le banche del Regolamento delegato (UE) n. 954/2022 per quanto riguarda la specificazione delle modalità di calcolo delle rettifiche di valore su crediti specifiche e generiche delle esposizioni in default. In particolare, l'applicazione del suddetto Regolamento ha permesso di considerare lo sconto sul prezzo di acquisto dei crediti deteriorati come maggiore rettifica di valore. Questo ha quindi permesso di ridurre in modo sostanziale le ponderazioni medie su tali tipologie di crediti.
Il Regolamento UE 873/2020, relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi Propri, definisce per gli enti la possibilità di includere nel loro CET1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti attraverso modalità che differiscono sulla base del periodo transitorio di riferimento (1° gennaio 2018-31 dicembre 2019 e 1° gennaio 2020-31 dicembre 2024).
Si fa presente che Banca Ifis aveva, a suo tempo, già provveduto ad informare Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

L'inclusione nel CET1 è avvenuta con riferimento agli esercizi già trascorsi, ed avverrà per il 2023 e per il 2024, in modo graduale, applicando i seguenti fattori:
| 2018-2019 | 2020-2024 |
|---|---|
| 0,70 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 | 1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 |
| 0,50 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 | 1,00 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 |
| 0,25 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 | 0,75 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 |
| 0,00 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 | 0,50 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 |
| 0,00 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 | 0,25 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 |
Sempre con riferimento alle novità normative introdotte dal Regolamento UE 873/2020 con potenziale impatto sul CET1, si segnala il trattamento temporaneo di profitti e perdite non realizzati per variazioni del fair value di strumenti di debito emessi dalle Amministrazioni centrali, regionali e locali; Banca Ifis ha informato Banca d'Italia della propria decisione di applicare le nuove disposizioni transitorie a partire dal 31 dicembre 2020.
L'inclusione nel CET1 avviene in modo graduale applicando i seguenti fattori.
| 2020-2024 | |||
|---|---|---|---|
| 1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 | |||
| 0,70 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 | |||
| 0,40 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 |
IFRS9-FL - Confronto dei Fondi Propri, dei coefficienti patrimoniali e di leva finanziaria con e senza l'applicazione di disposizioni transitorie per l'IFRS9

| Capitale disponibile (importi) | 31/12/2022 | 31/12/2021 | 31/12/2020 | |
|---|---|---|---|---|
| 1 | Capitale primario di classe 1 (CET1) | 1.521 | 1.487 | 1.039 |
| 2 | Capitale primario di classe 1 (CET1) come se non fossero state applicate le disposizioni transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti |
1.489 | 1.455 | 1.020 |
| 2a | Capitale primario di classe 1 (CET1) come se non fosse applicato il trattamento temporaneo previsto dall'articolo 468 del CRR per i profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
1.508 | 1.427 | 1.037 |
| 3 | Capitale di classe 1 | 1.521 | 1.489 | 1.092 |
| 4 | Capitale di classe 1 (CET1) come se non fossero state applicate le disposizioni transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti |
1.490 | 1.457 | 1.073 |
| 4a | Capitale di classe 1 come se non fosse applicato il trattamento temporaneo previsto dall'articolo 468 del CRR per i profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
1.508 | 1.429 | 1.090 |
| 5 | Capitale totale | 1.906 | 1.891 | 1.366 |
| 6 | Capitale totale come se non fossero state applicate le disposizioni transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti |
1.875 | 1.859 | 1.348 |
| 6a | Capitale totale come se non fosse applicato il trattamento temporaneo previsto dall'articolo 468 del CRR per i profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
1.893 | 1.831 | 1.365 |
| Attività ponderate per il rischio (importi) | ||||
| 7 | Totale delle attività ponderate per il rischio | 10.128 | 9.633 | 9.204 |
| 8 | Totale delle attività ponderate per il rischio come se non fossero state applicate le disposizioni transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti |
10.116 | 9.614 | 9.189 |
| Coefficienti patrimoniali | ||||
| 9 | Capitale primario di classe 1 (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) | 15,01% | 15,44% | 11,29% |
| 10 | Capitale primario di classe 1 (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) come se non fossero state applicate le disposizioni transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti |
14,72% | 15,13% | 11,10% |
| 10a | Capitale primario di classe 1 (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) come se non fosse applicato il trattamento temporaneo previsto dall'articolo 468 del CRR per i profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
14,88% | 14,81% | 11,27% |
| 11 | Capitale di classe 1 (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) | 15,02% | 15,45% | 11,86% |
| 12 | Capitale di classe 1 (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) come se non fossero state applicate le disposizioni transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti |
14,73% | 15,15% | 11,68% |
| 12a | Capitale primario di classe 1 (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) come se non fosse applicato il trattamento temporaneo previsto dall'articolo 468 del CRR per i profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
14,89% | 14,83% | 11,85% |
| 13 | Capitale totale (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) | 18,82% | 19,63% | 14,85% |

| 14 | Capitale totale (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) come se non fossero state applicate le disposizioni transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti |
18,53% | 19,34% | 14,67% |
|---|---|---|---|---|
| 14a | Capitale totale (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) come se non fosse applicato il trattamento temporaneo previsto dall'articolo 468 del CRR per i profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
18,69% | 19,01% | 14,83% |
| Coefficiente di leva finanziaria | ||||
| 15 | Misurazione dell'esposizione totale del coefficiente di leva finanziaria | 14.213 | 13.716 | 11.834 |
| 16 | Coefficiente di leva finanziaria | 10,71% | 10,86% | 9,23% |
| 17 | Coefficiente di leva finanziaria come se non fossero state applicate le disposizioni transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti |
13,19% | 10,62% | 9,07% |
| 17a | Coefficiente di leva finanziaria come se non fosse applicato il trattamento temporaneo previsto dall'articolo 468 del CRR per i profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
13,32% | 10,41% | 9,21% |
Al 31 dicembre 2022, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare gli impatti dell'IFRS 9 sul CET1 e del filtro prudenziale per utili e perdite non realizzati su attività finanziarie valutate al fair value, i Fondi Propri ammontano a 1.906,3 milioni di euro.
La variazione positiva di 14,9 milioni di euro dei Fondi Propri rispetto al 31 dicembre 2021 è riconducibile principalmente alle seguenti componenti:

• alla riduzione del valore contabile del prestito subordinato ammissibile come Capitale di classe 2 (Tier 2) per effetto dell'ammortamento ai sensi dell'articolo 64 CRR che ne determina una minore computabilità nei Fondi Propri pari a 16,4 milioni di euro.
La variazione positiva dei Fondi Propri dovuta ai fenomeni sopra richiamati è stata più che compensata da un maggiore incremento della componente di RWA. In particolare, al 31 dicembre 2022 il Total Capital Ratio si attesta al 18,82%, in diminuzione rispetto alle risultanze conseguite al 31 dicembre 2021, pari al 19,63%; tale tendenza si riscontra anche per il CET1 Ratio, pari al 15,01% a fine dicembre 2022 rispetto al dato pari al 15,44% al 31 dicembre 2021.
Al 31 dicembre 2022, non considerando il filtro relativo al regime transitorio IFRS 9 né considerando il filtro prudenziale per le esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria FVOCI, i Fondi Propri Fully Loaded ammontano a 1.861,6 milioni di euro, e conseguentemente gli RWA in regime di piena applicazione ammontano a 10.115,5 milioni di euro.
| (dati in migliaia) | 31.12.2022 | 31.12.2021 |
|---|---|---|
| Capitale primario di classe 1 (CET1) | 1.475.910 | 1.452.393 |
| Capitale di classe 1 (TIER1) | 1.476.830 | 1.454.137 |
| Totale Fondi Propri | 1.861.628 | 1.856.859 |
| Totale attività ponderate per il rischio | 10.115.502 | 9.615.465 |
| CET1 Ratio | 14,59% | 15,10% |
| TIER1 Ratio | 14,60% | 15,12% |
| Total Capital Ratio | 18,40% | 19,31% |
Il CET1, il Tier 1 e il totale Fondi Propri includono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2022, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice civile
Al 31 dicembre 2022, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare l'impatto dell'IFRS 9, le attività ponderate per il rischio (RWA) ammontano a 10.128,1 milioni di euro, derivanti dai rischi di credito e di controparte per 9.119,5 milioni di euro, dal rischio operativo per 915,9 milioni di euro, dal rischio di mercato per 20,7 milioni di euro e dal rischio di aggiustamento della valutazione del credito per 71,9 milioni di euro.
Di seguito la composizione per Settore delle attività ponderate per il rischio (RWA)

| Fonte basata su numeri /lettere di | |||
|---|---|---|---|
| riferimento dello stato patrimoniale | |||
| Importi | nell'ambito del consolidamento | ||
| prudenziale | |||
| Capitale primario di classe 1 (CET1): strumenti e riserve | |||
| Strumenti di capitale e le relative riserve sovrapprezzo azioni | 138 | h) | |
| 1 | Di cui tipo di strumento 1 | 138 | |
| Di cui tipo di strumento 2 | - | ||
| Di cui tipo di strumento 3 | - | ||
| 2 | Utili non distribuiti | 1.437 | |
| 3 | Altre componenti di conto economico complessivo accumulate (e altre | -48 | |
| EU-3a | riserve) Fondi per rischi bancari generali |
||
| Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484, paragrafo 3, del CRR | - | ||
| 4 | e le relative riserve sovrapprezzo azioni soggetti a eliminazione progressiva dal CET1 |
- | |
| 5 | Interessi di minoranza (importo consentito nel CET1 consolidato) | 4 | |
| EU-5a | Utili di periodo verificati da persone indipendenti al netto di tutti gli oneri o dividendi prevedibili |
60 | |
| 6 | Capitale primario di classe 1 (CET1) prima delle rettifiche regolamentari | 1.591 | |
| Capitale primario di classe 1 (CET1): rettifiche regolamentari | |||
| 7 | Rettifiche di valore supplementari (importo negativo) | -1 | |
| 8 | Attività immateriali (al netto delle relative passività fiscali) (importo negativo) | -52 | a) meno d) |
| 9 | Non applicabile | - | |
| Attività fiscali differite che dipendono dalla redditività futura, escluse quelle | |||
| 10 | derivanti da differenze temporanee (al netto delle relative passività fiscali per le quali sono soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 38, paragrafo 3, del |
-30 | |
| CRR) (importo negativo) | |||
| Riserve di valore equo relative ai profitti e alle perdite generati dalla copertura | |||
| 11 | dei flussi di cassa degli strumenti finanziari che non sono valutati al valore | - | |
| equo | |||
| 12 | Importi negativi risultanti dal calcolo degli importi delle perdite attese | - | |
| 13 | Qualsiasi aumento del patrimonio netto risultante da attività cartolarizzate (importo negativo) |
- | |
| I profitti o le perdite sulle passività dell'ente valutate al valore equo dovuti a | |||
| 14 | variazioni del merito di credito | - | |
| 15 | Attività dei fondi pensione a prestazioni definite (importo negativo) | - | |
| 16 | Propri strumenti del CET1 detenuti dall'ente direttamente, indirettamente o sinteticamente (importo negativo) |
-22 |

| Fonte basata su numeri /lettere di | |||
|---|---|---|---|
| Importi | riferimento dello stato patrimoniale | ||
| nell'ambito del consolidamento | |||
| prudenziale | |||
| Strumenti del CET1 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente, | |||
| 17 | indirettamente o sinteticamente, quando tali soggetti detengono con l'ente | ||
| una partecipazione incrociata reciproca concepita per gonfiare artificialmente | - | ||
| i Fondi Propri dell'ente (importo negativo) | |||
| Strumenti del CET1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente | |||
| direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente non ha un | |||
| 18 | investimento significativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del | - | |
| 10 % e al netto di posizioni corte ammissibili) (importo negativo) | |||
| Strumenti di CET1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente | |||
| direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente ha un | |||
| 19 | investimento significativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del | - | |
| 10% e al netto di posizioni corte ammissibili) (importo negativo) | |||
| 20 | Non applicabile | ||
| - | |||
| EU | Importo dell'esposizione dei seguenti elementi, che possiedono i requisiti per | ||
| 20a | ricevere un fattore di ponderazione del rischio pari al 1250%, quando l'ente | - | |
| opta per la deduzione | |||
| EU | Di cui partecipazioni qualificate al di fuori del settore finanziario (importo | - | |
| 20b | negativo) | ||
| EU 20c |
Di cui posizioni verso la cartolarizzazione (importo negativo) | - | |
| EU | |||
| 20d | Di cui operazioni con regolamento non contestuale (importo negativo) | - | |
| Attività fiscali differite che derivano da differenze temporanee (importo | |||
| superiore alla soglia del 10 %, al netto delle relative passività fiscali per le | |||
| 21 | quali sono soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 38, paragrafo 3, del CRR) | - | |
| (importo negativo) | |||
| 22 | Importo che supera la soglia del 17,65 % (importo negativo) | ||
| Di cui strumenti di CET1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente | - | ||
| 23 | direttamente, indirettamente e sinteticamente, quando l'ente ha un | ||
| investimento significativo in tali soggetti | - | ||
| 24 | Non applicabile | - | |
| 25 | Di cui attività fiscali differite che derivano da differenze temporanee | - | |
| EU | |||
| 25a | Perdite relative all'esercizio in corso (importo negativo) | - | |
| Tributi prevedibili relativi agli elementi del CET1, ad eccezione dei casi in cui | |||
| EU | l'ente adatta, di conseguenza, l'importo degli elementi del CET1 nella misura | ||
| in cui tali tributi riducano l'importo fino a concorrenza del quale questi | - | ||
| 25b | elementi possono essere destinati alla copertura di rischi o perdite (importo | ||
| negativo) | |||
| 26 | Non applicabile | - | |

| Fonte basata su numeri /lettere di | |||
|---|---|---|---|
| riferimento dello stato patrimoniale | |||
| Importi | nell'ambito del consolidamento | ||
| prudenziale | |||
| Deduzioni ammissibili dal capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) che superano | |||
| 27 | gli elementi dell'AT1 dell'ente (importo negativo) | - | |
| 27a | Altre rettifiche regolamentari | 35 | |
| 28 | Totale delle rettifiche regolamentari del capitale primario di classe 1 (CET1) | -70 | |
| 29 | Capitale primario di classe 1 (CET1) | 1.521 | |
| Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1): strumenti | |||
| 30 | Strumenti di capitale e le relative riserve sovrapprezzo azioni | - | |
| 31 | Di cui classificati come patrimonio netto a norma dei principi contabili applicabili |
- | |
| 32 | Di cui classificati come passività a norma dei principi contabili applicabili | - | |
| 33 | Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484, paragrafo 4, del CRR e le relative riserve sovrapprezzo azioni soggetti a eliminazione progressiva dall'AT1 |
- | |
| EU 33a |
Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 494 bis, paragrafo 1, del CRR soggetti a eliminazione graduale dall'AT1 |
- | |
| EU 33b |
Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 494 ter, paragrafo 1, del CRR soggetti a eliminazione graduale dall'AT1 |
- | |
| Capitale di classe 1 ammissibile incluso nel capitale AT1 consolidato | |||
| 34 | (compresi gli interessi di minoranza non inclusi nella riga 5) emesso da | 1 | |
| filiazioni e detenuto da terzi | |||
| 35 | di cui strumenti emessi da filiazioni soggetti a eliminazione progressiva | - | |
| 36 | Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) prima delle rettifiche regolamentari | 1 | |
| Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1): rettifiche regolamentari | |||
| 37 | Propri strumenti di AT1 detenuti dall'ente direttamente, indirettamente o sinteticamente (importo negativo) |
- | |
| 38 | Strumenti di AT1 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando tali soggetti detengono con l'ente una partecipazione incrociata reciproca concepita per gonfiare artificialmente i Fondi Propri dell'ente (importo negativo) |
- | |
| 39 | Strumenti di AT1 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente non ha un investimento significativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del 10 % e al netto di posizioni corte ammissibili) (importo negativo) |
- | |
| 40 | Strumenti di AT1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti (al netto di posizioni corte ammissibili) (importo negativo) |
- | |
| 41 | Non applicabile | - |

| Fonte basata su numeri /lettere di | |||
|---|---|---|---|
| Importi | riferimento dello stato patrimoniale | ||
| nell'ambito del consolidamento | |||
| prudenziale | |||
| 42 | Deduzioni ammissibili dal capitale di classe 2 (T2) che superano gli elementi del T2 dell'ente (importo negativo) |
- | |
| 42a | Altre rettifiche regolamentari del capitale AT1 | - | |
| 43 | Totale delle rettifiche regolamentari del capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) | - | |
| 44 | Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) | 1 | |
| 45 | Capitale di classe 1 (T1 = CET1 + AT1) | 1.521 | |
| Capitale di classe 2 (T2) strumenti | |||
| 46 | Strumenti di capitale e le relative riserve sovrapprezzo azioni | 384 | |
| 47 | Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484, paragrafo 5, del CRR e le relative riserve sovrapprezzo azioni soggetti a eliminazione progressiva dal T2 ai sensi dell'articolo 486, paragrafo 4, del CRR |
- | |
| EU 47a |
Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 494 bis, paragrafo 2, del CRR soggetti a eliminazione graduale dal T2 |
- | |
| EU 47b |
Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 494 ter, paragrafo 2, del CRR soggetti a eliminazione graduale dal T2 |
- | |
| 48 | Strumenti di Fondi Propri ammissibili inclusi nel capitale T2 consolidato (compresi gli interessi di minoranza e strumenti di AT1 non inclusi nella riga 5 o nella riga 34) emessi da filiazioni e detenuti da terzi |
1 | |
| 49 | di cui strumenti emessi da filiazioni soggetti a eliminazione progressiva | - | |
| 50 | Rettifiche di valore su crediti | - | |
| 51 | Capitale di classe 2 (T2) prima delle rettifiche regolamentari | 385 | |
| Capitale di classe 2 (T2): rettifiche regolamentari | |||
| 52 | Strumenti propri di T2 e prestiti subordinati detenuti dall'ente direttamente, indirettamente o sinteticamente (importo negativo) |
- | |
| 53 | Strumenti di T2 e prestiti subordinati di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando tali soggetti detengono con l'ente una partecipazione incrociata reciproca concepita per gonfiare artificialmente i Fondi Propri dell'ente (importo negativo) |
- | |
| 54 | Strumenti di T2 e prestiti subordinati di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente non ha un investimento significativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del 10 % e al netto di posizioni corte ammissibili) (importo negativo) |
- | |
| 54a | Non applicabile | - | |
| 55 | Strumenti di T2 e prestiti subordinati di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti (al netto di posizioni corte ammissibili) (importo negativo) |
- | |
| 56 | Non applicabile | - |

| Fonte basata su numeri /lettere di | |||
|---|---|---|---|
| riferimento dello stato patrimoniale | |||
| Importi | nell'ambito del consolidamento | ||
| prudenziale | |||
| EU | Deduzioni di passività ammissibili che superano gli elementi delle passività | ||
| 56a | ammissibili dell'ente (importo negativo) | - | |
| EU 56b |
Altre rettifiche regolamentari del capitale T2 | - | |
| 57 | Totale delle rettifiche regolamentari del capitale di classe 2 (T2) | - | |
| 58 | Capitale di classe 2 (T2) | 385 | |
| 59 | Capitale totale (TC = T1 + T2) | 1.906 | |
| 60 | Importo complessivo dell'esposizione al rischio | 10.128 | |
| Coefficienti e requisiti patrimoniali, comprese le riserve di capitale | |||
| 61 | Capitale primario di classe 1 | 15,01% | |
| 62 | Capitale di classe 1 | 15,02% | |
| 63 | Capitale totale | 18,82% | |
| 64 | Requisiti patrimoniali complessivi CET1 dell'ente | 7,91% | |
| 65 | Di cui requisito della riserva di conservazione del capitale | 2,50% | |
| 66 | Di cui requisito della riserva di capitale anticiclica | 0,01% | |
| 67 | Di cui requisito della riserva a fronte del rischio sistemico | 0% | |
| EU 67a |
Di cui requisito della riserva di capitale degli enti a rilevanza sistemica a livello globale (G-SII) o degli altri enti a rilevanza sistemica (O-SII) |
0% | |
| EU | Di cui requisiti aggiuntivi di Fondi Propri per far fronte a rischi diversi dal | ||
| 67b | rischio di leva finanziaria eccessiva | 0,9% | |
| 68 | Capitale primario di classe 1 (in percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) disponibile dopo aver soddisfatto i requisiti patrimoniali minimi |
6,35% | |
| Minimi nazionali (se diversi da Basilea III) | |||
| 69 | Non applicabile | - | |
| 70 | Non applicabile | - | |
| 71 | Non applicabile | - | |
| Importi inferiori alle soglie di deduzione (prima della ponderazione del rischio) | |||
| Fondi propri e passività ammissibili di soggetti del settore finanziario detenuti | |||
| direttamente o indirettamente, quando l'ente non ha un investimento | 86 | ||
| 72 | significativo in tali soggetti (importo inferiore alla soglia del 10% e al netto di | ||
| posizioni corte ammissibili) | |||
| Strumenti di CET1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente | |||
| 73 | direttamente o indirettamente, quando l'ente ha un investimento significativo | ||
| in tali soggetti (importo inferiore alla soglia del 17,65 % e al netto di posizioni | 12 | ||
| corte ammissibili) |

| Importi | Fonte basata su numeri /lettere di riferimento dello stato patrimoniale nell'ambito del consolidamento prudenziale |
||||
|---|---|---|---|---|---|
| 74 | Non applicabile | - | |||
| 75 | Attività fiscali differite che derivano da differenze temporanee (importo inferiore alla soglia del 17,65 %, al netto delle relative passività fiscali per le quali sono soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 38, paragrafo 3, del CRR) |
25 | |||
| Massimali applicabili per l'inclusione di accantonamenti nel capitale di classe 2 | |||||
| 76 | Rettifiche di valore su crediti incluse nel T2 in relazione alle esposizioni soggette al metodo standardizzato (prima dell'applicazione del massimale) |
- | |||
| 77 | Massimale per l'inclusione di rettifiche di valore su crediti nel T2 nel quadro del metodo standardizzato |
- | |||
| 78 | Rettifiche di valore su crediti incluse nel T2 in relazione alle esposizioni soggette al metodo basato sui rating interni (prima dell'applicazione del massimale) |
- | |||
| 79 | Massimale per l'inclusione di rettifiche di valore su crediti nel T2 nel quadro del metodo basato sui rating interni |
- | |||
| Strumenti di capitale soggetti a eliminazione progressiva (applicabile soltanto tra il 1° gennaio 2014 e il 1° gennaio 2022) | |||||
| 80 | Massimale corrente sugli strumenti di CET1 soggetti a eliminazione progressiva |
- | |||
| 81 | Importo escluso dal CET1 in ragione del massimale (superamento del massimale dopo i rimborsi e le scadenze) |
- | |||
| 82 | Massimale corrente sugli strumenti di AT1 soggetti a eliminazione progressiva |
- | |||
| 83 | Importo escluso dall'AT1 in ragione del massimale (superamento del massimale dopo i rimborsi e le scadenze) |
- | |||
| 84 | Massimale corrente sugli strumenti di T2 soggetti a eliminazione progressiva | - | g | ||
| 85 | Importo escluso dal T2 in ragione del massimale (superamento del massimale dopo i rimborsi e le scadenze) |
- |
Modello EU CC2: riconciliazione dei Fondi Propri regolamentari con lo stato patrimoniale nel bilancio sottoposto a revisione contabile
| Stato patrimoniale incluso nel bilancio pubblicato Alla fine del periodo |
Nell'ambito del consolidamento prudenziale Alla fine del periodo |
Ammontare rilevante ai fini dei Fondi Propri |
Rif. Tavola "EU CC1 - Composizione dei Fondi Propri Riga regolamentari" |
||
|---|---|---|---|---|---|
| Attività 100 Attività immateriali |
|||||
| 110 | Attività fiscali: b) anticipate | 64 264 |
64 258 |
52 40 |
8 10 |

| Stato patrimoniale incluso nel bilancio pubblicato |
Nell'ambito del consolidamento prudenziale |
Ammontare rilevante ai fini dei Fondi Propri |
Rif. Tavola "EU CC1 - Composizione dei Fondi Propri Riga regolamentari" |
||
|---|---|---|---|---|---|
| Alla fine del periodo |
Alla fine del periodo |
||||
| Totale attivo | 328 | 322 | 92 | ||
| Passività | |||||
| 10 | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: c) Titoli in circolazione |
400 | 400 | 384 | 46 |
| 60 | Passività fiscali: b) differite | 30 | 30 | 10 | 10 |
| 120 | Riserve da valutazione | -60 | -60 | -60 | 3 |
| 150 | Riserve | 1.441 | 1.448 | 1.448 | 2 |
| 160 | Sovraprezzo di emissione | 84 | 84 | 84 | 1 |
| 170 | Capitale | 54 | 54 | 54 | 1 |
| 180 | Azioni Proprie (-) | -22 | -22 | -22 | 16 |
| 190 | Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) | 12 | 12 | 6 | 5,34,48 |
| 200 | Utile (Perdita) d'Esercizio (+/-) | 141 | 133 | 60 | EU-5a |
| Totale passivo | |||||
| Capitale proprio | |||||
| 1 | (-) Rettifiche di valore dovute ai requisiti per la valutazione prudente |
- | - | -1 | 7 |
| 2 | Filtri Transitori | - | - | 45 | 27a |
| 3 | (-) Obblighi effettivi o potenziali di acquistare strumenti propri di capitale primario di classe 1 |
- | - | 0 | 16 |
| 4 | (-) Copertura insufficiente per le esposizioni deteriorate | - | - | -10 | 27a |
| Capitale proprio totale | - | - | 1.906 | - |
| Informazioni qualitative o | ||
|---|---|---|
| quantitative | ||
| 1 | Emittente | BANCA IFIS SPA |
| 2 | Identificativo unico (ad es. identificativo CUSIP, ISIN o Bloomberg per i collocamenti privati) | IT0003188064 |
| 2a | Collocamento pubblico o privato | Pubblico |
| 3 | Legislazione applicabile allo strumento | Legge italiana |

| Informazioni qualitative o quantitative |
||
|---|---|---|
| 3a | Riconoscimento contrattuale dei poteri di svalutazione e di conversione delle autorità di risoluzione |
N/A |
| Trattamento regolamentare | ||
| 4 | Trattamento corrente tenendo conto, se del caso, delle disposizioni transitorie del CRR | Capitale primario di classe 1 |
| 5 | Disposizioni post-transitorie del CRR | Capitale primario di classe 1 |
| 6 | Ammissibile a livello solo/(sub-)consolidato / solo & (sub-)consolidato | Singolo ente e consolidato |
| 7 | Tipo di strumento (i tipi devono essere specificati per ciascuna giurisdizione) | Azioni ordinarie |
| 8 | Importo rilevato nel capitale regolamentare o nelle passività ammissibili (moneta in milioni, alla più recente data di riferimento per la segnalazione) |
54 |
| 9 | Importo nominale dello strumento | 54 |
| EU-9a | Prezzo di emissione | 54 |
| EU-9b | Prezzo di rimborso | N/A |
| 10 | Classificazione contabile | Patrimonio Netto |
| 11 | Data di emissione originaria | 07/10/2003 |
| 12 | Irredimibile o a scadenza | Irredimibile |
| 13 | Data di scadenza originaria | N/A |
| 14 | Rimborso anticipato a discrezione dell'emittente soggetto ad approvazione preventiva dell'autorità di vigilanza |
N/A |
| 15 | Data del rimborso anticipato facoltativo, date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso |
N/A |
| 16 | Date successive di rimborso anticipato, se del caso | N/A |
| Cedole/dividendi | ||
| 17 | Dividendi/cedole fissi o variabili | Variabili |
| 18 | Tasso della cedola ed eventuale indice collegato | N/A |
| 19 | Esistenza di un "dividend stopper" | NO |
| EU 20a |
Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio (in termini di tempo) | N/A |
| EU 20b |
Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio (in termini di importo) | N/A |
| 21 | Presenza di "step up" o di altro incentivo al rimborso | N/A |
| 22 | Non cumulativo o cumulativo | N/A |
| 23 | Convertibile o non convertibile | N/A |
| 24 | Se convertibile, evento(i) che determina(no) la conversione | N/A |
| 25 | Se convertibile, integralmente o parzialmente | N/A |

| Informazioni qualitative o | ||
|---|---|---|
| quantitative | ||
| 26 | Se convertibile, tasso di conversione | N/A |
| 27 | Se convertibile, conversione obbligatoria o facoltativa | N/A |
| 28 | Se convertibile, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile | N/A |
| 29 | Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito | N/A |
| 30 | Meccanismi di svalutazione (write down) | NO |
| 31 | In caso di svalutazione, evento(i) che la determina(no) | N/A |
| 32 | In caso di svalutazione, svalutazione totale o parziale | N/A |
| 33 | In caso di svalutazione, svalutazione permanente o temporanea | N/A |
| 34 | In caso di svalutazione temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione | N/A |
| 34a | Tipo di subordinazione (solo per le passività ammissibili) | N/A |
| EU 34b |
Rango dello strumento nella procedura ordinaria di insolvenza | N/A |
| 35 | Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (specificare il tipo di strumento di rango immediatamente superiore (senior)) |
N/A |
| 36 | Caratteristiche non conformi oggetto di disposizioni transitorie | NO |
| 37 | In caso affermativo, specificare le caratteristiche non conformi | N/A |
| 37a | Link alla versione integrale dei termini e delle condizioni dello strumento (signposting) | N/A |
| Informazioni qualitative o | |||
|---|---|---|---|
| quantitative | |||
| 1 | Emittente | BANCA IFIS SPA | |
| 2 | Identificativo unico (ad es. identificativo CUSIP, ISIN o Bloomberg per i collocamenti privati) | XS1700435453 | |
| 2a | Collocamento pubblico o privato | Pubblico | |
| 3 | Legislazione applicabile allo strumento | Legge italiana | |
| 3a | Riconoscimento contrattuale dei poteri di svalutazione e di conversione delle autorità di risoluzione |
N/A | |
| Trattamento regolamentare | |||
| 4 | Trattamento corrente tenendo conto, se del caso, delle disposizioni transitorie del CRR | Capitale di classe 2 | |
| 5 | Disposizioni post-transitorie del CRR | Capitale di classe 2 | |
| 6 | Ammissibile a livello solo/(sub-)consolidato / solo & (sub-)consolidato | Singolo ente e consolidato | |
| 7 | Tipo di strumento (i tipi devono essere specificati per ciascuna giurisdizione) | Obbligazione subordinata - art. 62 CRR |
|
| 8 | Importo rilevato nel capitale regolamentare o nelle passività ammissibili (moneta in milioni, alla più recente data di riferimento per la segnalazione) |
400 | |
| 9 | Importo nominale dello strumento | 400 | |
| EU-9a | Prezzo di emissione | 400 | |
| EU-9b | Prezzo di rimborso | N/A |

| Informazioni qualitative o | ||
|---|---|---|
| quantitative | ||
| 10 | Classificazione contabile | Passività- costo ammortizzato |
| 11 | Data di emissione originaria | 17/10/2017 |
| 12 | Irredimibile o a scadenza | scadenza |
| 13 | Data di scadenza originaria | 17/10/2027 |
| 14 | Rimborso anticipato a discrezione dell'emittente soggetto ad approvazione preventiva dell'autorità di vigilanza |
SI |
| 15 | Data del rimborso anticipato facoltativo, date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso |
|
| 16 | Date successive di rimborso anticipato, se del caso | |
| Cedole/dividendi | ||
| 17 | Dividendi/cedole fissi o variabili | Fissi |
| 18 | Tasso della cedola ed eventuale indice collegato | 7,38% |
| 19 | Esistenza di un "dividend stopper" | NO |
| EU 20a |
Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio (in termini di tempo) | Obbligatorio |
| EU 20b |
Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio (in termini di importo) | Obbligatorio |
| 21 | Presenza di "step up" o di altro incentivo al rimborso | NO |
| 22 | Non cumulativo o cumulativo | Non cumulativo |
| 23 | Convertibile o non convertibile | Non convertibile |
| 24 | Se convertibile, evento(i) che determina(no) la conversione | N/A |
| 25 | Se convertibile, integralmente o parzialmente | N/A |
| 26 | Se convertibile, tasso di conversione | N/A |
| 27 | Se convertibile, conversione obbligatoria o facoltativa | N/A |
| 28 | Se convertibile, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile | N/A |
| 29 | Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito | N/A |
| 30 | Meccanismi di svalutazione (write down) | NO |
| 31 | In caso di svalutazione, evento(i) che la determina(no) | N/A |
| 32 | In caso di svalutazione, svalutazione totale o parziale | N/A |
| 33 | In caso di svalutazione, svalutazione permanente o temporanea | N/A |
| 34 | In caso di svalutazione temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione | N/A |
| 34a | Tipo di subordinazione (solo per le passività ammissibili) | N/A |
| EU 34b |
Rango dello strumento nella procedura ordinaria di insolvenza | N/A |

| Informazioni qualitative o quantitative |
||
|---|---|---|
| 35 | Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (specificare il tipo di strumento di rango immediatamente superiore (senior)) |
N/A |
| 36 | Caratteristiche non conformi oggetto di disposizioni transitorie | NO |
| 37 | In caso affermativo, specificare le caratteristiche non conformi | N/A |
| 37a | Link alla versione integrale dei termini e delle condizioni dello strumento (signposting) |

Il Gruppo pone particolare attenzione al monitoraggio della propria adeguatezza patrimoniale, al fine di assicurare che la dotazione di capitale sia coerente con la propria propensione al rischio e con i requisiti di vigilanza. In sede di processo ICAAP, il Gruppo valuta la propria adeguatezza patrimoniale considerando i fabbisogni di capitale derivanti dall'esposizione ai rischi rilevanti di primo e secondo Pilastro cui il Gruppo è o potrebbe essere esposto nello svolgimento della propria operatività attuale e prospettica. Vengono, inoltre, svolte delle analisi di sensibilità per valutare l'impatto di condizioni economiche particolarmente avverse sui fabbisogni di capitale derivanti dall'esposizione ai principali rischi (c.d. "prove di stress"), al fine di valutare la propria dotazione di capitale anche in condizioni estreme.
La valutazione dell'adeguatezza patrimoniale che viene inviato annualmente alla Banca d'Italia, unitamente alle delibere ed alle relazioni con le quali gli Organi Aziendali si sono espressi in merito, secondo le rispettive competenze ed attribuzioni.
Banca d'Italia, sulla base dei complessivi elementi di valutazione a disposizione, ai sensi dell'art. 67 ter c1 lettera d) del decreto legislativo n. 385 del 1° settembre 1993 (c.d. TUB), ha disposto che a decorrere da giugno 20221 Banca Ifis adottasse i seguenti coefficienti di capitale a livello consolidato:
| Grandezza | Soglia OCR | Requisito minimo regolamentare |
Requisito aggiuntivo SREP |
Riserva di conservazione |
Coefficiente anticiclico specifico |
|---|---|---|---|---|---|
| CET 1 Ratio | 7,91% | 4,5% | 0,9% | 2,5% | 0,01% |
| TIER 1 Ratio | 9,76% | 6% | 1,25% | 2,5% | 0,01% |
| Total Capital Ratio | 12,16% | 8% | 1,65% | 2,5% | 0,01% |
Banca d'Italia considera il coefficiente della riserva di capitale anticiclica in vigore per il 4° trimestre del 2022 pari allo zero per cento. Con riguardo alle esposizioni creditizie rilevanti verso altri paesi per i quali il coefficiente anticiclico è maggiore di zero, si determina un "coefficiente anticiclico specifico" pari a 0,01%.
Per assicurare il rispetto delle misure vincolanti sopra evidenziate e garantire che i Fondi Propri della banca possano assorbire eventuali perdite derivanti da scenari di stress, tenendo conto delle prove di stress prudenziali di cui all'art. 100 della direttiva 2013/36/UE, la banca d'Italia si aspetta che Banca Ifis mantenga nel continuo i seguenti livelli di capitale:
| Grandezza | Soglia finale | Soglia OCR | Componente P2G |
|---|---|---|---|
| CET 1 Ratio | 8,66% | 7,91% | 0,75% |
| TIER 1 Ratio | 10,51% | 9,76% | 0,75% |
| Total Capital Ratio | 12,91% | 12,16% | 0,75% |
1 Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP), ha comunicato in data 19 maggio 2022 al Gruppo Banca Ifis di adottare per il 2022 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato indicati nelle tabelle riportate

Il Gruppo Bancario Banca Ifis soddisfa al 31 dicembre 2022 i requisiti prudenziali.
Nel secondo trimestre 2022 Banca d'Italia ha comunicato alla Capogruppo Banca Ifis e alla sua controllata Banca Credifarma la conclusione del procedimento di determinazione del requisito minimo di Fondi Propri e passività ammissibili (MREL). I requisiti minimi da rispettare sono i seguenti:
| Banca Ifis | Banca Credifarma |
|---|---|
| 9,65% del Total Risk Exposure Amount | 8% del Total Risk Exposure Amount |
| 3% del Leverage Ratio Exposure | 3% del Leverage Ratio Exposure |
Al 31 dicembre 2022, a seguito del processo di monitoraggio, entrambi gli indicatori risultano soddisfatti al di sopra del limite predefinito.
| 31/12/2022 | 30/06/2022 | 31/12/2021 | |||
|---|---|---|---|---|---|
| Fondi propri disponibili (importi) | |||||
| 1 | Capitale primario di classe 1 (CET1) | 1.521 | 1.471 | 1.487 | |
| 2 | Capitale di classe 1 | 1.521 | 1.472 | 1.489 | |
| 3 | Capitale totale | 1.906 | 1.873 | 1.891 | |
| Importi dell'esposizione ponderati per il rischio | |||||
| 4 | Importo complessivo dell'esposizione al rischio | 10.128 | 9.858 | 9.633 | |
| Coefficienti di capitale (in percentuale dell'importo dell'esposizione ponderato per il rischio) | |||||
| 5 | Coefficiente del capitale primario di classe 1 (%) | 15,01% | 14,92% | 15,44% | |
| 6 | Coefficiente del capitale di classe 1 (%) 15,02% |
14,93% | 15,45% | ||
| 7 | Coefficiente di capitale totale (in %) | 19,00% | 19,63% | ||
| Requisiti aggiuntivi di Fondi Propri per far fronte a rischi diversi dal rischio di leva finanziaria eccessiva (in percentuale dell'importo dell'esposizione ponderato per il rischio) |
|||||
| EU | Requisiti aggiuntivi di Fondi Propri per far fronte a rischi diversi dal rischio di leva finanziaria | ||||
| 7a | eccessiva (in %) | 1,65% | 2,00% | ||
| EU 7b |
Di cui costituiti da capitale CET1 (punti percentuali) | 0,90% | 1,12% | ||
| EU 7c |
Di cui costituiti da capitale di classe 1 (punti percentuali) | 1,25% | 1,50% | ||
| EU 7d |
Requisiti di Fondi Propri SREP totali (%) 9,65% 9,65% |
10,00% | |||
| Requisito combinato di riserva e requisito patrimoniale complessivo (in percentuale dell'importo dell'esposizione ponderato per il rischio) |
|||||
| 8 | Riserva di conservazione del capitale (%) | 2,50% | 2,50% | 2,50% |

| 31/12/2022 | 30/06/2022 | 31/12/2021 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| EU | Riserva di conservazione dovuta al rischio macroprudenziale o sistemico individuato a livello | ||||||
| 8a | - - di uno Stato membro (%) |
- | |||||
| 9 | Riserva di capitale anticiclica specifica dell'ente (%) 0,01% 0,002% |
||||||
| EU 9a |
Riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (%) | - | - | - | |||
| 10 | Riserva degli enti a rilevanza sistemica a livello globale (%) | - | - | ||||
| EU 10a |
Riserva di altri enti a rilevanza sistemica (%) | - | - | - | |||
| 11 | Requisito combinato di riserva di capitale (%) | 2,51% | 2,50% | 2,50% | |||
| EU 11a |
Requisiti patrimoniali complessivi (%) | 12,16% | 12,15% | 12,50% | |||
| 12 | CET1 disponibile dopo aver soddisfatto i requisiti di Fondi Propri SREP totali (%) | 6,35% | 6,27% | 7,32% | |||
| Coefficiente di leva finanziaria | |||||||
| 13 | Misura dell'esposizione complessiva | 14.213 | 13.369 | 13.367 | |||
| 14 | Coefficiente di leva finanziaria (%) | 10,71% | 11,01% | 11,14% | |||
| Requisiti aggiuntivi di Fondi Propri per far fronte al rischio di leva finanziaria eccessiva (in percentuale della misura dell'esposizione complessiva) |
|||||||
| EU 14a |
Requisiti aggiuntivi di Fondi Propri per far fronte al rischio di leva finanziaria eccessiva (in %) | - | - | ||||
| EU 14b |
di cui costituiti da capitale CET1 (punti percentuali) | - | - | ||||
| EU 14c |
Requisiti del coefficiente di leva finanziaria totali SREP (%) 3,00% 3,00% |
3,18% | |||||
| Riserva del coefficiente di leva finanziaria e requisito complessivo del coefficiente di leva finanziaria (in percentuale della misura dell'esposizione totale) |
|||||||
| EU 14d |
Requisito di riserva del coefficiente di leva finanziaria (%) 0% |
0% | 0% | ||||
| EU 14e |
Requisito del coefficiente di leva finanziaria complessivo (%) 3,00% 3,00% |
3,18% | |||||
| Coefficiente di copertura della liquidità | |||||||
| 15 | Totale delle attività liquide di elevata qualità (HQLA) (valore ponderato - media) | 645 | 1.007 | 1.032 | |||
| EU 16a |
Deflussi di cassa - Valore ponderato totale | 475 | 392 | 415 | |||
| EU 16b |
Afflussi di cassa - Valore ponderato totale | 751 | 728 | ||||
| 16 | Totale dei deflussi di cassa netti (valore corretto) | 119 | 98 | 104 | |||
| 17 | Coefficiente di copertura della liquidità (%) | 542,71% 1027,82% |
995,62% | ||||
| Coefficiente netto di finanziamento stabile | |||||||
| 18 | Finanziamento stabile disponibile totale 10.919 11.214 |
10.902 | |||||
| 19 | Finanziamento stabile richiesto totale 8.849 8.079 |
8.092 |

| 31/12/2022 | 30/06/2022 | 31/12/2021 | ||
|---|---|---|---|---|
| 20 | Coefficiente NSFR (%) | 123,39% | 138,80% | 134,73% |
| Importi complessivi dell'esposizione al rischio (TREA) |
Requisiti totali di Fondi Propri |
|||
|---|---|---|---|---|
| 31/12/2022 | 31/12/2021 | T | ||
| 1 | Rischio di credito (escluso il CCR) | 8.846 | 8.476 | 708 |
| 2 | Di cui metodo standardizzato | 8.846 | 8.476 | 708 |
| 3 | Di cui metodo IRB di base (F-IRB) | - | - | - |
| 4 | Di cui metodo di assegnazione | - | - | - |
| EU 4a | Di cui strumenti di capitale soggetti al metodo della ponderazione semplice |
- | - | - |
| 5 | Di cui metodo IRB avanzato (A-IRB) | - | - | - |
| 6 | Rischio di controparte (CCR) | 265 | 114 | 21 |
| 7 | Di cui metodo standardizzato | - | - | - |
| 8 | Di cui metodo dei modelli interni (IMM) | - | - | - |
| EU 8a | Di cui esposizioni verso una CCP | - | - | - |
| EU 8b | Di cui aggiustamento della valutazione del credito (CVA) | 72 | 35 | 6 |
| 9 | Di cui altri CCR | 193 | 79 | 15 |
| 15 | Rischio di regolamento | - | - | - |
| 16 | Esposizioni verso le cartolarizzazioni esterne al portafoglio di negoziazione (tenendo conto del massimale) |
80 | 83 | 6 |
| 17 | Di cui metodo SEC-IRBA | - | - | - |
| 18 | Di cui metodo SEC-ERBA (compreso IAA) | 2 | 0 | 0 |
| 19 | Di cui metodo SEC-SA | 78 | 83 | 6 |
| EU 19a | Di cui 1250 % / deduzione | - | - | - |
| 20 | Rischi di posizione, di cambio e di posizione in merci (rischio di mercato) |
21 | 82 | 2 |
| 21 | Di cui metodo standardizzato | 21 | 82 | 2 |
| 22 | Di cui IMA | - | - | - |
| EU 22a | Grandi esposizioni | - | - | - |
| 23 | Rischio operativo | 916 | 878 | 73 |
| EU 23a | Di cui metodo base | 916 | 878 | 73 |
| EU 23b | Di cui metodo standardizzato | - | - | - |
| EU 23c | Di cui metodo avanzato di misurazione | - | - | - |

| Importi complessivi dell'esposizione al rischio (TREA) |
Requisiti totali di Fondi Propri |
|||
|---|---|---|---|---|
| 31/12/2022 | 31/12/2021 | T | ||
| 24 | Importo al di sotto delle soglie per la deduzione (soggetto a fattore di ponderazione del rischio del 250 %) |
25 | 39 | 2 |
| 29 | Totale | 10.128 | 9.633 | 810 |
| Esposizioni creditizie generiche | Esposizioni creditizie rilevanti — Rischio di mercato |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore dell'esposizione secondo il metodo standardizzato |
Valore dell'esposizione secondo il metodo IRB |
Somma delle posizioni lunghe e corte delle esposizioni contenute nel portafoglio di negoziazione secondo il metodo standardizzato |
Valore delle esposizioni nel portafoglio di negoziazione secondo i modelli interni |
Valore dell'esposizione delle esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione |
Valore dell'esposizione complessiva |
||
| Ripartizione per paese: |
|||||||
| Austria | 8 | - | - | - | - | 8 | |
| Belgio | 4 | - | - | - | - | 4 | |
| Brasile | 1 | - | - | - | - | 1 | |
| Canada | 4 | - | - | - | - | 4 | |
| Svizzera | 101 | - | - | - | - | 101 | |
| Repubblica Ceca |
5 | - | - | - | - | 5 | |
| Germania | 45 | - | - | - | - | 45 | |
| Danimarca | 1 | - | - | - | - | 1 | |
| Spagna | 24 | - | - | - | - | 24 | |
| Finlandia | 1 | - | - | - | - | 1 | |
| Francia | 88 | - | - | - | - | 88 | |
| Regno Unito | 17 | - | - | - | - | 17 | |
| Grecia | 5 | - | - | - | - | 5 | |
| Croazia | 2 | - | - | - | - | 2 | |
| Irlanda | 14 | - | - | - | - | 14 | |
| Israele | 4 | - | - | - | - | 4 | |
| India | 1 | - | - | - | - | 1 | |
| Italia | 8.742 | - | 1 | - | 149 | 8.892 |

| Esposizioni creditizie generiche | Esposizioni creditizie rilevanti — Rischio di mercato |
|||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore dell'esposizione secondo il metodo standardizzato |
Valore dell'esposizione secondo il metodo IRB |
Somma delle posizioni lunghe e corte delle esposizioni contenute nel portafoglio di negoziazione secondo il metodo standardizzato |
Valore delle esposizioni nel portafoglio di negoziazione secondo i modelli interni |
Valore dell'esposizione delle esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione |
Valore dell'esposizione complessiva |
|||
| Ripartizione per paese: |
||||||||
| Corea Del Sud | 2 | - | - | - | - | 2 | ||
| Lussemburgo | 24 | - | - | - | - | 24 | ||
| Malta | 1 | - | - | - | - | 1 | ||
| Messico | 2 | - | - | - | - | 2 | ||
| Paesi Bassi | 22 | - | - | - | - | 22 | ||
| Polonia | 108 | - | - | - | - | 108 | ||
| Portogallo | 4 | - | - | - | - | 4 | ||
| Romania | 23 | - | - | - | - | 23 | ||
| Arabia Saudita |
13 | - | - | - | - | 13 | ||
| Svezia | 12 | - | - | - | - | 12 | ||
| Slovacchia | 1 | - | - | - | - | 1 | ||
| Turchia | 31 | - | - | - | - | 31 | ||
| Stati Uniti | 23 | - | - | - | - | 23 | ||
| 020 | Totale | 9.334 | - | 1 | - | 149 | 9.484 |
Modello EU CCyB1: distribuzione geografica delle esposizioni creditizie rilevanti ai fini del calcolo della riserva di capitale anticiclica (2/2)
| Requisiti di Fondi Propri | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni creditizie rilevanti — Rischio di credito |
Esposizioni creditizie rilevanti — Rischio di mercato |
Esposizioni creditizie rilevanti — Posizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione |
Totale | Importi delle esposizioni ponderati per il rischio |
Fattori di ponderazione dei requisiti di Fondi Propri (%) |
Coefficiente anticiclico (%) |
||
| Ripartizione per paese: |
||||||||
| Austria | 1 | 0 | 0 | 1 | 8 | 0,09% | 0% | |
| Belgio | 0 | 0 | 0 | 0 | 4 | 0,05% | 0% | |
| Brasile | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0,01% | 0% |

| Requisiti di Fondi Propri | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni creditizie rilevanti — Rischio di credito |
Esposizioni creditizie rilevanti — Rischio di mercato |
Esposizioni creditizie rilevanti — Posizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione |
Totale | Importi delle esposizioni ponderati per il rischio |
Fattori di ponderazione dei requisiti di Fondi Propri (%) |
Coefficiente anticiclico (%) |
||
| Ripartizione per paese: |
||||||||
| Canada | 0 | 0 | 0 | 0 | 4 | 0,05% | 0% | |
| Svizzera | 8 | 0 | 0 | 8 | 101 | 1,21% | 0% | |
| Repubblica Ceca | 0 | 0 | 0 | 0 | 5 | 0,06% | 1,50% | |
| Germania | 4 | 0 | 0 | 4 | 44 | 0,53% | 0% | |
| Danimarca | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0,02% | 2,00% | |
| Spagna | 2 | 0 | 0 | 2 | 24 | 0,29% | 0% | |
| Finlandia | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0,01% | 0% | |
| Francia | 7 | 0 | 0 | 7 | 87 | 1,04% | 0% | |
| Regno Unito | 1 | 0 | 0 | 1 | 17 | 0,21% | 1,00% | |
| Grecia | 0 | 0 | 0 | 0 | 5 | 0,06% | 0% | |
| Croazia | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0,03% | 0% | |
| Irlanda | 1 | 0 | 0 | 1 | 14 | 0,17% | 0% | |
| Israele | 0 | 0 | 0 | 0 | 4 | 0,05% | 0% | |
| India | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0,01% | 0% | |
| Italia | 609 | 0 | 7 | 616 | 7.703 | 92,52% | 0% | |
| Corea Del Sud | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0,02% | 0% | |
| Lussemburgo | 2 | 0 | 0 | 2 | 26 | 0,32% | 0,50% | |
| Malta | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0,01% | 0% | |
| Messico | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0,02% | 0% | |
| Paesi Bassi | 2 | 0 | 0 | 2 | 22 | 0,27% | 0% | |
| Polonia | 11 | 0 | 0 | 11 | 134 | 1,61% | 0% | |
| Portogallo | 0 | 0 | 0 | 0 | 3 | 0,04% | 0% | |
| Romania | 2 | 0 | 0 | 2 | 24 | 0,29% | 0,50% | |
| Arabia Saudita | 1 | 0 | 0 | 1 | 13 | 0,15% | 0% | |
| Svezia | 1 | 0 | 0 | 1 | 12 | 0,14% | 1,00% | |
| Slovacchia | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0,01% | 1,00% | |
| Turchia | 3 | 0 | 0 | 3 | 31 | 0,38% | 0% |

| Requisiti di Fondi Propri | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni creditizie rilevanti — Rischio di credito |
Esposizioni creditizie rilevanti — Rischio di mercato |
Esposizioni creditizie rilevanti — Posizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione |
Totale | Importi delle esposizioni ponderati per il rischio |
Fattori di ponderazione dei requisiti di Fondi Propri (%) |
Coefficiente anticiclico (%) |
||
| Ripartizione per paese: |
||||||||
| Stati Uniti | 2 | 0 | 0 | 2 | 23 | 0,28% | 0% | |
| 020 | Totale | 658 | 0 | 7 | 666 | 8.322 |
| a | ||
|---|---|---|
| 1 | Importo complessivo dell'esposizione al rischio | 10.128 |
| 2 | Coefficiente anticiclico specifico dell'ente | 0,0001 |
| 3 | Requisito di riserva di capitale anticiclica specifica dell'ente | 1 |
| a | b | |
|---|---|---|
| Valore dell'esposizione | Importo dell'esposizione al rischio |
|
| Strumenti di Fondi Propri detenuti in imprese di assicurazione o di riassicurazione o società di partecipazione assicurativa non dedotti dai Fondi Propri |
0,02 | 0,02 |

Rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda il Gruppo vulnerabile, rendendo necessaria l'adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività.
Il Regolamento (UE) n. 876/2019 (c.d. CRR 2), che modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 (c.d. CRR), ha introdotto dal 28 giugno 2021 un requisito di primo pilastro di leva finanziaria pari al 3%.
L'indice di leva consente di vincolare l'espansione delle esposizioni complessive alla disponibilità di un'adeguata base patrimoniale e contenere, nelle fasi espansive del ciclo economico, il livello di indebitamento delle banche, contribuendo in tal modo a ridurre il rischio di processi di deleveraging in situazioni di crisi.
L'indicatore deriva dal rapporto tra i Fondi Propri per la componente rappresentata dagli elementi e strumenti del Capitale primario di classe 1 e la dimensione delle attività a rischio del Gruppo Bancario, in bilancio e fuori bilancio, opportunamente calibrate in applicazione di specifici fattori di conversione. Ai fini regolamentari la misurazione dell'indice di leva finanziaria viene effettuata tramite procedure informatiche dedicate alla produzione periodica delle segnalazioni statistiche e di vigilanza prudenziale consolidata. La frequenza di produzione del leverage ratio è trimestrale. L'indicatore è soggetto a monitoraggio a livello di Gruppo Bancario.
L'indicatore, calcolato trimestralmente a livello, è oggetto di monitoraggio ed è una delle metriche di riferimento nell'ambito del Risk Appetite Framework per il presidio dei rischi e dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo. Solo ai fini informativi, con l'entrata in vigore della CRR2, è richiesto, nell'ambito della segnalazione prudenziale, di dare informativa anche dei valori medi delle esposizioni in Secured Financial Transaction, senza impatto però sulla ratio che continua ad essere calcolato con il dato puntuale.
A livello regolamentare il rischio di leva finanziaria non concorre alla definizione del capitale interno complessivo nel processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP) svolto annualmente dal Gruppo Bancario.
Il rischio di leva è soggetto a limiti quantitativi: non è previsto un requisito patrimoniale di primo pilastro, né il rischio concorre alla definizione del capitale interno complessivo. Il rischio viene monitorato trimestralmente attraverso il calcolo dell'indicatore di leverage ratio in linea con quello regolamentare e calcolato come rapporto fra Capitale di classe 1 (Tier 1) e una misura dell'esposizione complessiva che comprende poste in bilancio ed elementi fuori bilancio non dedotti. Alla data di riferimento del presente Resoconto il coefficiente di leva finanziaria è risultato essere pari a 10,71%, circa 3,5 volte superiore rispetto al valore minimo regolamentare del 3%.

| Importo applicabile | |||
|---|---|---|---|
| 1 | Attività totali come da bilancio pubblicato | 13.260 | |
| 2 | Rettifica per i soggetti consolidati a fini contabili ma esclusi dall'ambito del consolidamento prudenziale | - | |
| 3 | (Rettifica per le esposizioni cartolarizzate che soddisfano i requisiti operativi per il riconoscimento del trasferimento del rischio) |
- | |
| 4 | (Rettifica per l'esenzione temporanea delle esposizioni verso banche centrali (se del caso)) | - | |
| 5 | (Rettifica per le attività fiduciarie iscritte a bilancio a norma della disciplina contabile applicabile ma escluse dalla misura dell'esposizione complessiva conformemente all'articolo 429 bis, paragrafo 1, lettera i), del CRR) |
- | |
| 6 | Rettifica per gli acquisti e le vendite standardizzati di attività finanziarie soggette alla registrazione sulla base della data di negoziazione |
- | |
| 7 | Rettifica per le operazioni di tesoreria accentrata ammissibili | - | |
| 8 | Rettifica per gli strumenti finanziari derivati | 40 | |
| 9 | Rettifica per le operazioni di finanziamento tramite titoli (SFT) | 188 | |
| 10 | Rettifica per gli elementi fuori bilancio (conversione delle esposizioni fuori bilancio in importi equivalenti di credito) | 780 | |
| 11 | (Rettifica per gli aggiustamenti per la valutazione prudente e gli accantonamenti specifici e generici che hanno ridotto il capitale di classe 1) |
- | |
| EU 11a |
(Rettifica per le esposizioni escluse dalla misura dell'esposizione complessiva conformemente all'articolo 429 bis, paragrafo 1, lettera c), del CRR) |
- | |
| EU 11b |
(Rettifica per le esposizioni escluse dalla misura dell'esposizione complessiva conformemente all'articolo 429 bis, paragrafo 1, lettera j), del CRR) |
- | |
| 12 | Altre rettifiche | -55 | |
| 13 | Misura dell'esposizione complessiva | 14.213 |
| Esposizioni del coefficiente di leva finanziaria (CRR) |
|||
|---|---|---|---|
| 31/12/2022 | 30/06/2022 | ||
| Esposizioni in bilancio (esclusi derivati e SFT) | |||
| 1 | Elementi in bilancio (esclusi derivati e SFT, ma comprese le garanzie reali) | 13.234 | 12.566 |
| 2 | Maggiorazione per le garanzie reali fornite su derivati se dedotte dalle attività in bilancio in base alla disciplina contabile applicabile |
- | - |
| 3 | (Deduzioni dei crediti per il margine di variazione in contante fornito in operazioni su derivati) | - | - |
| 4 | (Rettifica per i titoli ricevuti nell'ambito di operazioni di finanziamento tramite titoli che sono iscritti come attività) |
- | - |
| 5 | (Rettifiche di valore su crediti generiche degli elementi in bilancio) | - | - |
| 6 | (Importi delle attività dedotte nella determinazione del capitale di classe 1) | -55 | -53 |
| 7 | Esposizioni in bilancio complessive (esclusi derivati e SFT) | 13.179 | 12.513 |
| Esposizioni su derivati |

| Esposizioni del coefficiente di leva finanziaria (CRR) |
|||
|---|---|---|---|
| 31/12/2022 | 30/06/2022 | ||
| 8 | Costo di sostituzione associato alle operazioni su derivati SA-CCR (al netto del margine di variazione in contante ammissibile) |
- | - |
| EU-8a | Deroga per derivati: contributo ai costi di sostituzione nel quadro del metodo standardizzato semplificato |
- | - |
| 9 | Importi delle maggiorazioni per le esposizioni potenziali future associate alle operazioni su derivati SA-CCR |
- | - |
| EU-9a | Deroga per derivati: contributo all'esposizione potenziale futura nel quadro del metodo standardizzato semplificato |
- | - |
| EU-9b | Esposizione calcolata secondo il metodo dell'esposizione originaria | 65 | 82 |
| 10 | (Componente CCP esentata delle esposizioni da negoziazione compensate per conto del cliente) (SA-CCR) |
- | - |
| EU 10a |
(Componente CCP esentata delle esposizioni da negoziazione compensate per conto del cliente) (metodo standardizzato semplificato) |
- | - |
| EU 10b |
(Componente CCP esentata delle esposizioni da negoziazione compensate per conto del cliente) (metodo dell'esposizione originaria) |
- | - |
| 11 | Importo nozionale effettivo rettificato dei derivati su crediti venduti | - | - |
| 12 | (Compensazioni nozionali effettive rettificate e deduzione delle maggiorazioni per i derivati su crediti venduti) |
- | - |
| 13 | Totale delle esposizioni in derivati | 65 | 82 |
| Esposizioni su operazioni di finanziamento tramite titoli (SFT) | |||
| 14 | Attività SFT lorde (senza riconoscimento della compensazione) previa rettifica per le operazioni contabilizzate come vendita |
- | - |
| 15 | (Importi compensati risultanti dai debiti e crediti in contante delle attività SFT lorde) | - | - |
| 16 | Esposizione al rischio di controparte per le attività SFT | - | - |
| EU 16a |
Deroga per SFT: esposizione al rischio di controparte conformemente all'articolo 429 sexies, paragrafo 5, e all'articolo 222 del CRR. |
188 | 56 |
| 17 | Esposizioni su operazioni effettuate come agente | - | - |
| EU 17a |
(Componente CCP esentata delle esposizioni su SFT compensate per conto del cliente) | - | - |
| 18 | Totale delle esposizioni su operazioni di finanziamento tramite titoli | 188 | 56 |
| Altre esposizioni fuori bilancio | |||
| 19 | Importo nozionale lordo delle esposizioni fuori bilancio | 1.641 | 1.562 |
| 20 | (Rettifiche per conversione in importi equivalenti di credito) | -861 | -844 |
| 21 | (Accantonamenti generici dedotti nella determinazione del capitale di classe 1 e accantonamenti specifici associati alle esposizioni fuori bilancio) |
- | - |
| 22 | Esposizioni fuori bilancio | 780 | 718 |
| Esposizioni escluse | |||
| EU 22a |
(Esposizioni escluse dalla misura dell'esposizione complessiva conformemente all'articolo 429 bis, paragrafo 1, lettera c), del CRR) |
- | - |

| Esposizioni del coefficiente di leva finanziaria (CRR) |
|||
|---|---|---|---|
| 31/12/2022 | 30/06/2022 | ||
| EU 22b |
(Esposizioni esentate conformemente all'articolo 429 bis, paragrafo 1, lettera j), del CRR (in bilancio e fuori bilancio)) |
- | - |
| EU 22c |
(Esposizioni di banche (o unità) pubbliche di sviluppo escluse - Investimenti del settore pubblico) | - | - |
| EU 22d |
(Esposizioni di banche (o unità) pubbliche di sviluppo escluse - Prestiti agevolati) | - | - |
| EU 22e |
(Esposizioni escluse derivanti da trasferimenti (passing-through) di prestiti agevolati da parte di un ente che non sia una banca (o unità) pubblica di sviluppo) |
- | - |
| EU 22f |
(Parti garantite escluse delle esposizioni derivanti da crediti all'esportazione) | - | - |
| EU 22g |
(Garanzie reali in eccesso depositate presso agenti triparty escluse) | - | - |
| EU 22h |
(Servizi connessi a un CSD di CSD/enti esclusi conformemente all'articolo 429 bis, paragrafo 1, lettera o), del CRR) |
- | - |
| EU 22i |
(Servizi connessi a un CSD di enti designati esclusi conformemente all'articolo 429 bis, paragrafo 1, lettera p), del CRR) |
- | - |
| EU 22j |
(Riduzione del valore dell'esposizione di prestiti di prefinanziamento o di prestiti intermedi) | - | - |
| EU 22k |
(Totale delle esposizioni escluse) | - | - |
| Capitale e misura dell'esposizione complessiva | |||
| 23 | Capitale di classe 1 | 1.521 | 1.472 |
| 24 | Misura dell'esposizione complessiva | 14.213 | 13.369 |
| Coefficiente di leva finanziaria | |||
| 25 | Coefficiente di leva finanziaria (%) | 10,71% | 11,01% |
| EU 25 |
Coefficiente di leva finanziaria (escluso l'impatto dell'esenzione degli investimenti del settore pubblico e dei prestiti agevolati) (%) |
10,71% | 11,01% |
| 25a | Coefficiente di leva finanziaria (escluso l'impatto di un'eventuale esenzione temporanea applicabile delle riserve della banca centrale) (%) |
10,71% | 11,01% |
| 26 | Requisito regolamentare del coefficiente minimo di leva finanziaria (%) | 3,00% | 3,00% |
| EU 26a |
Requisiti aggiuntivi di Fondi Propri per far fronte al rischio di leva finanziaria eccessiva (%) | - | - |
| EU 26b |
Di cui costituiti da capitale CET1 | - | - |
| 27 | Requisito di riserva del coefficiente di leva finanziaria (%) | - | - |
| EU 27a |
Requisito del coefficiente di leva finanziaria complessivo (%) | 3,00% | 3,00% |
| Scelta in merito a disposizioni transitorie ed esposizioni rilevanti | |||
| EU 27b |
Scelta in merito alle disposizioni transitorie per la definizione della misura del capitale | Transitorio | Transitorio |

| Esposizioni del coefficiente di leva finanziaria (CRR) |
||
|---|---|---|
| 31/12/2022 | 30/06/2022 | |
| Informazioni sui valori medi | ||
| Media dei valori giornalieri delle attività lorde di SFT, dopo le rettifiche per le operazioni contabili di | ||
| vendita e al netto dei debiti e dei crediti in contante associati | - | |
| Valore di fine trimestre delle attività lorde di SFT, dopo le rettifiche per le operazioni contabili di | ||
| vendita e al netto dei debiti e dei crediti in contante associati | - | |
| Misura dell'esposizione complessiva (compreso l'impatto di un'eventuale esenzione temporanea | ||
| applicabile delle riserve della banca centrale) comprendente i valori medi della riga 28 delle attività | 14.213 | 13.369 |
| lorde di SFT (dopo la rettifica per le operazioni contabili di vendita e al netto dei debiti e dei crediti in | ||
| contante associati) | ||
| Misura dell'esposizione complessiva (escluso l'impatto di un'eventuale esenzione temporanea | ||
| applicabile delle riserve della banca centrale) comprendente i valori medi della riga 28 delle attività | 14.213 | 13.369 |
| lorde di SFT (dopo la rettifica per le operazioni contabili di vendita e al netto dei debiti e dei crediti in | ||
| contante associati) | ||
| Coefficiente di leva finanziaria (compreso l'impatto di un'eventuale esenzione temporanea applicabile | ||
| delle riserve della banca centrale) comprendente i valori medi della riga 28 delle attività lorde di SFT | 10,71% | 11,01% |
| (dopo la rettifica per le operazioni contabili di vendita e al netto dei debiti e dei crediti in contante | ||
| associati) | ||
| Coefficiente di leva finanziaria (escluso l'impatto di un'eventuale esenzione temporanea applicabile | ||
| delle riserve della banca centrale) comprendente i valori medi della riga 28 delle attività lorde di SFT | 10,71% | 11,01% |
| (dopo la rettifica per le operazioni contabili di vendita e al netto dei debiti e dei crediti in contante | ||
| associati) | ||
| - - |
| Esposizioni del coefficiente di leva finanziaria (CRR) |
||
|---|---|---|
| EU-1 | Totale delle esposizioni in bilancio (esclusi derivati, SFT ed esposizioni esentate), di cui | 13.234 |
| EU-2 | Esposizioni nel portafoglio di negoziazione | 1 |
| EU-3 | Esposizioni nel portafoglio bancario, di cui | 13.233 |
| EU-4 | Obbligazioni garantite | 0 |
| EU-5 | Esposizioni trattate come emittenti sovrani | 2.996 |
| EU-6 | Esposizioni verso amministrazioni regionali, banche multilaterali di sviluppo, organizzazioni internazionali e organismi del settore pubblico non trattati come emittenti sovrani |
235 |
| EU-7 | Esposizioni verso enti | 893 |
| EU-8 | Esposizioni garantite da ipoteche su beni immobili | 203 |
| EU-9 | Esposizioni al dettaglio | 2.106 |
| EU-10 | Esposizioni verso imprese | 3.924 |
| EU-11 | Esposizioni in stato di default | 1.786 |
| EU-12 | Altre esposizioni (ad es. in strumenti di capitale, cartolarizzazioni e altre attività diverse da crediti) | 1.090 |

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte ad esigenze di liquidità. Rappresenta, altresì, rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.
Il governo del rischio di liquidità a breve termine ha lo scopo di gestire gli eventi che impattano sulla posizione di liquidità operativa del Gruppo con l'obiettivo primario del mantenimento della capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari, minimizzandone i costi.
Il governo della liquidità strutturale, ossia degli eventi che impattano sulla posizione di liquidità del Gruppo nell'orizzonte temporale oltre l'anno, ha l'obiettivo primario del mantenimento di un adeguato rapporto tra passività ed attività a mediolungo termine evitando pressioni sulle fonti di liquidità a breve termine attuali e prospettiche, ottimizzando contestualmente il costo della provvista.
La gestione dei rischi menzionati viene effettuata a livello integrato per tutte le società rientranti nel perimetro.
Il modello di governo del rischio di liquidità e funding del Gruppo Banca Ifis si pone i seguenti obiettivi:
Nel corso del 2022, il funding mix del Gruppo si è mantenuto sostanzialmente stabile; al 31 dicembre 2022 le fonti finanziarie sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta online (prodotto Rendimax) composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito del programma EMTN, dalla raccolta effettuata presso l'Eurosistema (TLTRO), da operazioni di cartolarizzazione a medio-lungo termine nonché dalla raccolta da clientela corporate.
Con riferimento alle attività del Gruppo esse sono composte dall'operatività inerente al factoring, derivante principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti principalmente dall'operatività di leasing, corporate banking, finanza strutturata e work-out and recovery; di notevole importanza anche l'attività di gestione del portafoglio titoli, composto principalmente da titoli governativi italiani eleggibili e prontamente liquidabili.
Relativamente all'attività svolta dal Gruppo nel Settore NPL ed acquisto crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla

data di effettivo incasso. In tale ottica, assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.
L'ammontare di riserve di liquidità di elevata qualità (principalmente detenute dal Gruppo presso il conto corrente con Banca d'Italia e titoli governativi facenti parte della riserva infra-giornaliera) consente di soddisfare i requisiti normativi (rispetto dei limiti LCR e NSFR) e interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità sia con riferimento all'orizzonte di breve termine (liquidità operativa) che di medio-lungo termine (liquidità strutturale).
Il Gruppo è costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale, dell'equilibrio strutturale tra attivo e passivo in termini di durata, che dei costi, al fine di disporre di riserve di liquidità disponibili adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici.
Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità fanno riferimento alla Direzione Centrale Capital Markets, in relazione alla gestione diretta e centralizzata della liquidità, alla funzione di Risk Management, che concorre alla definizione delle politiche, dei processi e degli strumenti di identificazione, valutazione, monitoraggio, mitigazione e reporting di Gruppo con riguardo al rischio di liquidità. Il Risk Management verifica, inoltre, il rispetto dei limiti imposti alle varie funzioni aziendali e propone al Consiglio di Amministrazione ed all'Amministratore Delegato iniziative di attenuazione dei rischi. Al Risk Management spetta inoltre il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati e supportare l'attività dell'Alta Direzione cui spetta il compito, con il supporto della Direzione Centrale Capital Markets, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.
La posizione di rischio di liquidità è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.
Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure e politiche inerenti al rischio di liquidità e tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Capogruppo utilizza un framework interno di governo, monitoraggio e gestione del rischio di liquidità a livello di Gruppo.
In termini di ambito di applicazione e misurazione del rischio di liquidità il Gruppo garantisce un livello di liquidità adeguato e bilanciato, tale da assicurare la costante disponibilità di sufficienti fondi per far fronte agli impegni di pagamento quotidiani (liquidità infragiornaliera) e nel breve e lungo periodo, come di seguito sinteticamente descritto.
La gestione della liquidità infragiornaliera del Gruppo è demandata a Direzione Centrale Capital Markets, che svolge nel contempo attività di controllo di primo livello garantendo l'adozione di azioni operative atte ad assicurare che i flussi di uscita previsti nel corso della giornata siano adeguatamente monitorati e che ci siano disponibilità finanziarie liquide sufficienti ad eseguirli. Inoltre, la misurazione dei livelli di riserve di liquidità infragiornaliera, intese come attività che possono essere prontamente rimborsate o vendute anche in condizioni di stress, viene effettuata giornalmente dal Risk Management tramite la counterbalancing capacity.

Il Risk Management effettua giornalmente una ricognizione dei flussi di cassa in entrata e in uscita, certi e attesi – e dei conseguenti sbilanci o eccedenze – nelle diverse fasce di scadenza che compongono la Maturity Ladder. La granularità delle scadenze prese in considerazione e fissate all'interno della Maturity Ladder operativa di cui il Gruppo si è dotato è coerente con le caratteristiche operative del business e, quindi, con la durata delle attività e passività aziendali (relativamente all'orizzonte di breve termine che caratterizza la liquidità operativa). Nell'ambito della misurazione della liquidità operativa, l'obiettivo è di assicurare l'adeguatezza e il bilanciamento dei flussi di cassa in entrata e in uscita aventi scadenza certa o stimata compresa nell'orizzonte temporale di 12 mesi.
Il Risk Management misura la liquidità strutturale allo scopo di garantire l'equilibrio e la stabilità del profilo di liquidità sull'orizzonte temporale superiore a 12 mesi ed il raccordo con la gestione della liquidità di breve termine. In particolare, la misurazione della liquidità strutturale ha l'obiettivo primario di garantire il mantenimento di un adeguato rapporto tra passività ed attività a medio-lungo termine evitando pressioni sulle fonti di liquidità a breve termine attuali e prospettiche ed ottimizzando contestualmente il costo della provvista.
La gestione dei rischi menzionati viene effettuata a livello integrato dal Gruppo Banca Ifis per tutte le società rientranti nel perimetro.
Il Risk Management definisce un set di indicatori di rischio in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella liquidità del Gruppo e definisce il relativo sistema dei limiti (operativi con riferimento agli indicatori strategici definiti nel RAF e gestionali per le altre tipologie di indicatori) che comporta l'attivazione di specifici processi di escalation in funzione della gravità della situazione riscontrata. Il complessivo sistema dei limiti viene revisionato almeno una volta nel corso dell'anno nonché con frequenza maggiore in presenza di specifiche esigenze derivanti, ad esempio, dall'evoluzione nella struttura e/o del modello di business del Gruppo, da cambiamenti intercorsi nel piano strategico e nei budget, nella disciplina prudenziale, nelle metodologie di misurazione dei rischi.
La posizione di liquidità del Gruppo è monitorata quotidianamente sia in condizioni di normale corso degli affari che in condizioni di stress. Il framework utilizzato prevede la simulazione di stress temporanei e quindi di breve termine impattanti sulla liquidità operativa. L'orizzonte di simulazione misurato nei vari scenari è quindi pari ad un anno. Relativamente alla liquidità strutturale, avente come finalità la verifica dell'equilibrio finanziario nel medio-lungo termine, vengono definiti all'interno dei relativi processi di pianificazione strategica gli scenari di stress da utilizzare.
Gli stress test effettuati sono condotti a livello di Gruppo e non di singola società poiché, come precedentemente menzionato, il modello di gestione di liquidità del Gruppo Banca Ifis è accentrato a livello di Gruppo.
Le risultanze delle prove di stress sono messe a disposizione degli Organi e delle Funzioni aziendali con frequenza mensile, in particolare a:
Il Comitato Finanza viene aggiornato con frequenza pari a quella della sua convocazione (attualmente trimestrale).

Le analisi di stress test forniscono informazioni a fronte delle quali possono eventualmente essere intraprese azioni operative volte a:
In linea generale, gli esiti derivanti dall'applicazione degli stress test vengono utilizzati per verificare:
Altresì, le evidenze degli scenari di stress test vengono utilizzate in fase sia di pianificazione strategica della liquidità che di definizione dei limiti operativi e di RAF.
I ruoli e le responsabilità nonché le metodologie per l'applicazione di stress test e la frequenza per la produzione e rendicontazione agli Organi e alle Funzioni aziendali delle evidenze derivanti dalle prove di stress sono formalizzati all'interno della normativa interna che disciplina il framework interno di governo e gestione del rischio di liquidità.
In conformità alle disposizioni di vigilanza la Banca è altresì dotata di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardare il Gruppo bancario da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati. Le linee di azione del Contingency Funding Plan possono avere o lo scopo di generare riserve di liquidità o di trattenere gli outflow. Le suddette linee di azione possono essere attivate in funzione della natura (sistemica o specifica) e dello stato (allerta o crisi). Gli interventi sono focalizzati in primis ad incrementare le riserve di liquidità disponibili sia attraverso manovre atte ad aumentare velocemente il funding disponibile (es. interventi sulla raccolta diretta) che a ridurre, ove possibile, l'ammontare futuro di erogazioni.
Il CFP si applica a tutto il Gruppo e ogni attività connessa viene svolta dalle strutture di Capogruppo, tenuto presente il fatto che la gestione delle eventuali esigenze/disponibilità finanziarie viene sviluppata in coordinamento con la Tesoreria di Capogruppo.
Maggiori dettagli informativi di natura quantitativa sono riportati nella sezione E della nota integrativa del Bilancio consolidato del Gruppo Bancario Banca Ifis.
Nel corso degli ultimi mesi, le tensioni geopolitiche hanno ulteriormente esacerbato una pressione inflazionistica già in essere a fine 2021. Questa situazione ha portato ad un incremento dei tassi di interesse che ha avuto sia impatti diretti che indiretti sul profilo di liquidità del Gruppo. Da un punto di vista dell'impatto diretto si è assistito ad una minor attrattività, da

parte degli investitori, per il prodotto di raccolta online (Rendimax), mentre gli impatti indiretti hanno generato, sia un inasprimento delle condizioni inerenti al mercato primario delle emissioni obbligazionarie sia una riduzione del valore dei titoli obbligazionari a tasso fisso in portafoglio, con conseguente riflesso negativo sulle riserve di liquidità disponibili.
Nonostante ciò, le riserve di liquidità disponibili e prontamente utilizzabili si sono mantenute ampiamente capienti rispetto alle obbligazioni del Gruppo, rilevando costantemente, per gli indicatori regolamentari LCR e NSFR, valori significativamente superiori alle soglie richieste. Anche in termini di survival period, che considera il verificarsi di un severo scenario di stress combinato, si sono rilevati valori in linea con l'appetito al rischio definito.
In coerenza con la strategia menzionata in termini di gestione e appetito al rischio, malgrado l'incerto scenario geopolitico che ha visto lo scoppio del conflitto Russia-Ucraina e le recrudescenze della pandemia, non sono state rilevate nel corso del 2022 violazioni delle soglie di rischio assegnate internamente.
| Totale valore non ponderato (media) | Totale valore ponderato (media) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| EU 1a | Trimestre che termina il (GG Mese AAAA) |
31/12/22 | 30/09/22 | 30/06/22 | 31/03/22 | 31/12/22 | 30/09/22 | 30/06/22 | 31/03/22 | |
| EU 1b | Numero di punti di dati usati per il calcolo delle medie |
12 | 12 | 12 | 12 | 12 | 12 | 12 | 12 | |
| Attività liquide di elevata qualità | ||||||||||
| 1 | Totale delle attività liquide di elevata qualità (HQLA) |
1.154 | 1.310 | 1.502 | 1.618 | |||||
| Deflussi di cassa | ||||||||||
| 2 | Depositi al dettaglio e depositi di piccole imprese, di cui |
3.748 | 3.828 | 3.796 | 3.886 | 115 | 116 | 114 | 115 | |
| 3 | Depositi stabili | 160 | 169 | 164 | 170 | 8 | 8 | 8 | 9 | |
| 4 | Depositi meno stabili | 1.055 | 1.054 | 1.045 | 1.043 | 107 | 107 | 106 | 106 | |
| 5 | Finanziamento all'ingrosso non garantito |
459 | 490 | 489 | 473 | 210 | 214 | 216 | 202 | |
| 6 | Depositi operativi (tutte le controparti) e depositi in reti di banche cooperative |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 7 | Depositi non operativi (tutte le controparti) |
459 | 490 | 485 | 473 | 210 | 214 | 212 | 202 | |
| 8 | Debito non garantito | - | - | 3 | - | - | - | 3 | - | |
| 9 | Finanziamento all'ingrosso garantito | - | - | - | - | |||||
| 10 | Obblighi aggiuntivi | 83 | 89 | 90 | 86 | 11 | 11 | 12 | 10 | |
| 11 | Deflussi connessi ad esposizioni in derivati e altri obblighi in materia di garanzie reali |
- | - | 1 | - | - | - | 1 | - |

| Totale valore non ponderato (media) | Totale valore ponderato (media) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 12 | Deflussi connessi alla perdita di finanziamenti su prodotti di debito |
3 | 3 | 3 | 2 | 3 | 3 | 3 | 2 | ||
| 13 | Linee di credito e di liquidità | 80 | 86 | 86 | 84 | 8 | 8 | 8 | 8 | ||
| 14 | Altre obbligazioni di finanziamento contrattuali |
117 | 140 | 142 | 158 | 108 | 116 | 117 | 126 | ||
| 15 | Altre obbligazioni di finanziamento potenziali |
- | 8 | 6 | 14 | - | 1 | 1 | 2 | ||
| 16 | TOTALE DEI DEFLUSSI DI CASSA | 444 | 458 | 460 | 455 | ||||||
| Afflussi di casa | |||||||||||
| 17 | Prestiti garantiti (ad es. contratti di vendita con patto di riacquisto passivo) |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 18 | Afflussi da esposizioni pienamente in bonis |
1.175 | 1.199 | 1.192 | 1.191 | 734 | 731 | 707 | 715 | ||
| 19 | Altri afflussi di cassa | 162 | 132 | 112 | 87 | 42 | 27 | 28 | 22 | ||
| EU 19a |
(Differenza tra gli afflussi ponderati totali e i deflussi ponderati totali derivanti da operazioni in paesi terzi in cui vigono restrizioni al trasferimento o che sono denominate in valute non convertibili) |
- | - | - | - | ||||||
| EU 19b |
(Afflussi in eccesso da un ente creditizio specializzato connesso) |
- | - | - | - | ||||||
| 20 | TOTALE DEGLI AFFLUSSI DI CASSA | 1.336 | 1.331 | 1.304 | 1.278 | 777 | 762 | 734 | 735 | ||
| EU 20a |
Afflussi totalmente esenti | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| EU 20b |
Afflussi soggetti al massimale del 90 % | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| EU 20c |
Afflussi soggetti al massimale del 75 % | 1.336 | 1.331 | 1.304 | 1.278 | 777 | 762 | 734 | 735 | ||
| EU 21 |
RISERVA DI LIQUIDITÀ | 1.154 | 1.310 | 1.521 | 1.618 | ||||||
| 22 | TOTALE DEI DEFLUSSI DI CASSA NETTI | 111 | 114 | 115 | 114 | ||||||
| 23 | COEFFICIENTE DI COPERTURA DELLA LIQUIDITÀ |
10,40 | 11,51 | 13,22 | 14,21 |
La tabella espone le informazioni quantitative inerenti al Liquidity Coverage Ratio (LCR) del Gruppo, misurato secondo Normativa Regolamentare europea (CRR e CRD IV) ed oggetto di segnalazione mensile all'autorità di Vigilanza competente (tale indicatore include la stima prudenziale dei "deflussi aggiuntivi per altri prodotti e servizi" in ottemperanza all'art. 23 del

Regolamento Delegato (UE) No 2015/61). I dati esposti sono calcolati come media semplice delle osservazioni di fine mese rilevate nei dodici mesi precedenti il termine di ciascun trimestre. La media risulta stabile nel tempo e l'indicatore è in linea con i limiti del citato regolamento.
| (Importo in valuta) | Valore non ponderato per durata | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Privo di scadenza |
residua < 6 mesi |
da 6 mesi a < 1 anno |
≥ 1 anno |
Valore ponderato |
||
| Elementi di finanziamento stabile disponibile (ASF) | ||||||
| 1 | Elementi e strumenti di capitale | 1.691 | - | 384 | 2.074 | |
| 2 | Fondi propri | 1.691 | - | 384 | 2.074 | |
| 3 | Altri strumenti di capitale | - | - | - | - | |
| 4 | Depositi al dettaglio | 2.338 | 466 | 1.617 | 4.149 | |
| 5 | Depositi stabili | 173 | 2 | 2 | 168 | |
| 6 | Depositi meno stabili | 2.165 | 464 | 1.615 | 3.981 | |
| 7 | Finanziamento all'ingrosso: | 2.064 | 244 | 4.240 | 4.579 | |
| 8 | Depositi operativi | - | - | - | - | |
| 9 | Altri finanziamenti all'ingrosso | 2.064 | 244 | 4.240 | 4.579 | |
| 10 | Passività correlate | - | - | - | - | |
| 11 | Altre passività: | - | 160 | 18 | 108 | 117 |
| 12 | NSFR derivati passivi | - | ||||
| 13 | Tutte le altre passività e gli altri strumenti di capitale non compresi nelle categorie di cui sopra |
160 | 18 | 108 | 117 | |
| 14 | Finanziamento stabile disponibile (ASF) totale | 10.919 | ||||
| Elementi di finanziamento stabile richiesto (RSF) | ||||||
| 15 | Totale delle attività liquide di elevata qualità (HQLA) | 955 | ||||
| EU 15a |
Attività vincolate per una durata residua pari o superiore a un anno in un aggregato di copertura |
- | - | - | - | |
| 16 | Depositi detenuti presso altri enti finanziari a fini operativi | - | - | - | - | |
| 17 | Prestiti e titoli in bonis: | 3.003 | 592 | 4.607 | 5.070 | |
| 18 | Operazioni di finanziamento tramite titoli in bonis con clienti finanziari garantite da HQLA di livello 1 soggette a un coefficiente di scarto dello 0% |
- | - | - | - | |
| 19 | Operazioni di finanziamento tramite titoli in bonis con clienti finanziari garantite da altre attività e prestiti e anticipazioni a enti finanziari |
279 | 22 | 147 | 186 | |
| 20 | Prestiti in bonis a clienti costituiti da società non finanziarie, clienti al dettaglio e piccole imprese e prestiti a emittenti sovrani e organismi del settore pubblico, di cui |
608 | 336 | 2.692 | 3.041 | |
| 21 | Con un fattore di ponderazione del rischio pari o inferiore al 35 % nel quadro del metodo standardizzato di Basilea II per il rischio di credito |
135 | 66 | 651 | 743 |

| (Importo in valuta) | Valore non ponderato per durata | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Privo di scadenza |
residua < 6 mesi |
da 6 mesi a < 1 anno |
≥ 1 anno |
Valore ponderato |
||
| 22 | Mutui ipotecari su immobili residenziali in bonis, di cui | 2 | 2 | 74 | - | |
| 23 | Con un fattore di ponderazione del rischio pari o inferiore al 35 % nel quadro del metodo standardizzato di Basilea II per il rischio di credito |
1 | 1 | 71 | - | |
| 24 | Altri prestiti e titoli che non sono in stato di default e che non sono ammissibili come HQLA, compresi gli strumenti di capitale negoziati in mercati e i prodotti in bilancio relativi al finanziamento al commercio |
2.114 | 232 | 1.694 | 1.843 | |
| 25 | Attività correlate | - | - | - | - | |
| 26 | Altre attività: | 1.162 | 62 | 1.865 | 2.729 | |
| 27 | Merci negoziate fisicamente | - | - | |||
| 28 | Attività fornite come margine iniziale per i contratti derivati e come contributo ai fondi di garanzia delle CCP |
12 | - | - | 10 | |
| 29 | NSFR derivati attivi | 26 | 26 | |||
| 30 | NSFR derivati passivi prima della deduzione del margine di variazione fornito | 26 | 1 | |||
| 31 | Tutte le altre attività non comprese nelle categorie di cui sopra | 1.098 | 62 | 1.865 | 2.692 | |
| 32 | Elementi fuori bilancio | 305 | 6 | 70 | 94 | |
| 33 | RSF totale | 8.849 | ||||
| 34 | Coefficiente netto di finanziamento stabile (%) | 123,39% |
La tabella EU LIQ2 espone le informazioni quantitative inerenti al coefficiente netto di finanziamento stabile (NSFR) del Gruppo. L'indicatore si attesta ad un livello del 123,39%, superiore al limite regolamentare del 100%. Sebbene l'indicatore segnali un livello di attività altamente liquide sufficientemente capiente, lo stesso è molto concentrato sulle attività di Livello 1 emesse da enti sovrani.

Il Gruppo, nell'ambito delle linee guida approvate dall'Organo Amministrativo della Capogruppo e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di vigilanza, persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato delle piccole e medie imprese. In questo ambito il Gruppo si prefigge di ampliare la propria quota di mercato nei segmenti del credito commerciale, anche nei confronti di soggetti con fabbisogni specialistici come le farmacie, del leasing, del credito fiscale e di quello di dubbia esigibilità, tramite l'offerta di servizi finanziari di alta qualità, elevato livello di personalizzazione, controllo del rischio di credito e redditività coerente con la qualità offerta.
In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca Ifis ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).
Nell'ambito del Gruppo Banca Ifis, un ruolo fondamentale nella gestione e nel controllo del rischio di credito è svolto dagli Organi Societari della Banca e delle società finanziarie controllate che, secondo le rispettive competenze, assicurano l'adeguato presidio del rischio di credito individuando gli orientamenti strategici, le politiche di gestione e controllo del rischio, verificandone nel continuo l'efficienza e l'efficacia e definendo i compiti e le responsabilità delle funzioni aziendali coinvolte nei relativi processi.
Nell'attuale assetto organizzativo intervengono nel presidio e governo del rischio di credito specifiche aree di responsabilità centrali che garantiscono, con l'adeguato livello di segregazione, lo svolgimento delle attività di gestione e dei controlli di primo e secondo livello del rischio, mediante l'adozione di adeguati processi e applicativi informatici.
In linea generale, il processo creditizio nel suo insieme, pur conservando le specificità derivanti dai differenti prodotti/portafogli, risponde ad un criterio organizzativo comune articolato principalmente su fasi operative, ruoli, responsabilità e controlli di vario livello.
La struttura organizzativa di Banca Ifis si articola, in particolare, nelle seguenti Business Units declinate per tipologia di attività, accentrate nell'area del Condirettore Generale Chief Commercial Officer (COO):

Nel processo del credito, intervengono inoltre, alla data di riferimento della presente informativa, le attività creditizie svolte dalle controllate:
In via iniziale, ciascuna unità organizzativa, relativamente al proprio settore di attività, sviluppa e gestisce le relazioni commerciali e le opportunità di business in collaborazione con le Filiali presenti sul territorio nazionale, nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione.
Relativamente al processo di concessione del credito, ciascuna area di business individua la possibilità di nuove operazioni nel rispetto delle politiche di credito vigenti e sulla base del risk appetite definito; in tale contesto effettua l'esame istruttorio delle domande di nuovi affidamenti e procede alla formalizzazione di una proposta da sottoporre ai competenti soggetti deliberanti, assicurando l'applicazione delle politiche di credito, dei controlli stabiliti ed effettuando un'analisi di merito creditizio come previsto dalla normativa interna vigente.

Le proposte di affidamento e/o di acquisizione di crediti vengono presentate ai competenti soggetti deliberanti che, sulla base dei rispettivi poteri delegati, esprimono la propria decisione in materia di concessione del fido richiesto; la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).
Le Filiali di Banca Ifis S.p.a. non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito; ad esse viene attribuita, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte dei soggetti competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.
Le operatività delle società controllate prevedono delle autonomie deliberative locali definite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca Ifis.
Segue la fase di perfezionamento del credito che si riflette nella stipula del contratto, nelle attività relative all'acquisizione delle eventuali garanzie, nell'erogazione del finanziamento concesso. In tali fasi le aree di business sono affiancate da specifiche unità organizzative di supporto cui competono la predisposizione del contratto coerentemente ai disposti di delibera, nonché i controlli sul corretto adempimento di tutte le attività che portano all'erogazione del finanziamento.
Il processo di acquisizione del portafoglio crediti non performing adottato dalle strutture del Settore NPL prevede analoghe fasi organizzative riassumibili in:
La gestione operativa del credito, svolta per la clientela performing, comprende principalmente l'attività di gestione ordinaria e di monitoraggio effettuate da strutture istituite presso ciascuna società del Gruppo al fine di garantire la verifica continua e proattiva della clientela affidata. Tale attività è affiancata da un'attività di monitoraggio effettuata a livello di Gruppo da una specifica unità organizzativa istituita presso la Capogruppo, allo scopo di identificare le controparti che presentano anomalie andamentali, al fine di anticipare il manifestarsi di casi problematici e a fornire un adeguato reporting alle competenti funzioni aziendali.
Nel caso in cui la posizione di credito presenti oggettive situazioni di problematicità nel rimborso, la stessa viene trasferita a specifiche funzioni specializzate per prodotto nella gestione e recupero di operazioni deteriorate.

La gestione operativa del recupero dei crediti rivenienti da operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità è curata sia da risorse interne alla controllata Ifis NPL Investing S.p.A. e Ifis NPL Servicing S.p.A., sia da una diffusa e collaudata rete di società di esazione e di agenti in attività finanziaria operanti sull'intero territorio nazionale. L'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste, invece, nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (OdA) del quinto della pensione o dello stipendio (la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione) o della vendita sul mercato dell'asset a garanzia del credito (gestione secured).
Viene infine valutata altresì la convenienza ad effettuare operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing, prevalentemente rappresentati da code di lavorazione, da sottoporre – per l'approvazione – ai competenti Organi deliberanti, coerentemente agli obiettivi di redditività prefissati e previa analisi degli impatti contabili, segnaletici, legali ed operativi che da esse discendono. A tal fine, si avvale degli approfondimenti operati per gli ambiti di rispettiva competenza dalle pertinenti funzioni aziendali della Capogruppo.
Le regole in materia di "Classificazione in Default delle controparti" (c.d. "New DoD – Definition of Default") sono entrate in vigore dal 1° gennaio 2021. In tale contesto, per il solo specifico comparto degli enti del SSN, il conteggio dei giorni di arretrato aveva trovato una sostanziale sospensione ad esito degli interventi legislativi emergenziali correlati alla pandemia da Covid-19 e, in particolare, a seguito dell'introduzione dell'art. 117, comma 4, del Decreto-legge n. 34 del 19 maggio 2020.Tale provvedimento prevedeva infatti la sospensione delle esecuzioni e l'inefficacia dei pignoramenti nei confronti degli enti del SSN (c.d. blocco delle esecuzioni) fino al 31 dicembre 2020, successivamente prorogata fino al 31 dicembre 202rza dell'art. 3, comma 8, del Decreto-legge n. 183 del 31 dicembre 2020.
Il blocco delle esecuzioni aveva lo scopo di consentire agli enti del SSN di non pagare i propri debiti (pur temporaneamente) ai fini della realizzazione di superiori interessi pubblici legati anche all'emergenza sanitaria: conseguentemente era stato sospeso il conteggio dei giorni di arretrato ex art. 178 CRR in relazione alle esposizioni delle ASL nei confronti del Gruppo.
Pertanto, le nuove modalità di trattamento dei crediti scaduti, con riferimento alla specifica ed unica fattispecie dei crediti commerciali verso enti del SSN acquistati dal Gruppo a titolo definitivo, avrebbero avuto concreta applicazione a partire dal 1° gennaio 2022.
In data 8 dicembre 2021 è invece intervenuta la sentenza della Corte costituzionale 236/2021, che ha dichiarato costituzionalmente illegittima la proroga del blocco delle esecuzioni disposta dall'art. 3, comma 8, del già menzionato Decreto-legge n. 183/2021.
Alla luce di quanto precede, in sede di ultimazione e chiusura del Bilancio consolidato dell'esercizio precedente, tenuto conto della "tardiva" emanazione della Sentenza e dell'assenza di consolidate prassi di mercato o indicazioni di autorità o associazioni di categoria circa gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale 236/2021 sulla data da cui far decorrere

il conteggio dei giorni di arretrato delle esposizioni nei confronti degli enti del SSN, è stato avviato un processo di analisi volto ad individuare un approccio, improntato a responsabilità e ragionevolezza, per rappresentare la realtà fattuale dei contesti di riferimento e fornirne una corretta rappresentazione contabile, anche sotto i profili della rischiosità del credito e della classificazione delle esposizioni nei confronti degli enti del SSN.
In tale contesto, è stato adottato l'approccio sostanzialistico nella classificazione e conseguente valutazione delle relative esposizioni illustrato nel Bilancio consolidato dell'esercizio precedente.
Nel corso del primo semestre del 2022 sono state completate le attività di approfondimento ed analisi delle tematiche precedentemente citate e, a far data dal 30 giugno 2022, in luogo dell'approccio sopra richiamato, è stato applicato anche per le esposizioni verso gli enti del SSN il solo criterio relativo al mero conteggio dei giorni di arretrato previsto dalla New DoD ai fini dell'individuazione delle esposizioni in default, pur in sostanziale assenza di specifici rischi di credito della controparte.
Il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.
Il Gruppo Banca Ifis nel tempo si è dotato di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascuna tipologia di clientela e di prodotto.
Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito verificando la puntualità dei rimborsi, la correttezza del rapporto, le informazioni segnalate dal Sistema alla Centrale dei Rischi o a banche dati selezionate e il profilo reputazionale e ad esaminare, per ciascuna di queste, le cause sottostanti.
Con riferimento alle attività di controllo del portafoglio, come riportato in precedenza, i crediti verso la clientela sono monitorati da specifiche unità all'interno delle citate aree di business alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); si affiancano ulteriori attività di controllo svolte a livello centralizzato da specifica unità organizzativa basate principalmente sull'utilizzo di modelli di analisi andamentale tra cui quelli sviluppati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo, volti ad identificare situazioni di anomalia negli indicatori di early warning specificatamente individuati.
Alle esposizioni di rischio creditizio verso imprese viene attribuito un rating sulla base di modelli sviluppati internamente. Tali modelli sono stati portati in produzione a inizio 2021 e sono differenziati per segmento, in modo da garantire l'applicazione di modelli appropriati su popolazione omogenea dal punto di vista delle caratteristiche e della rischiosità. Esistono dunque modelli per società di capitali, differenziati per due cluster dimensionali, e un modello per società semplici o di persone e ditte individuali. I modelli di rating si compongono di diversi moduli che indagano più aree informative a seconda della tipologia di controparte e si integrano con informazioni qualitative di diversa natura. L'estensione all'utilizzo dei modelli su tutta l'operatività verso imprese di Capogruppo ha permesso, mediante l'aumento della copertura dei modelli,

la realizzazione di obiettivi di omogeneità in termini di misurazione dei rischi lungo il processo del credito. Il processo di provisioning ha visto ampliare la popolazione a cui è possibile applicare il criterio di stage allocation per significativo incremento del rischio di credito, mediante confronto tra rating al momento della concessione e rating attuale, in ottica di conformità con quanto richiesto dal principio contabile IFRS9.
Nell'espletamento delle attività di misurazione e controllo assume un'importanza fondamentale l'attività svolta dal Risk Management nell'ambito dei controlli di secondo livello.
Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione di Risk Management:
Nell'ampia progettualità Loan Origination and Monitoring (EBA LOM), nel corso del 2022 sono stati portati avanti diversi progetti. In particolare:

In relazione al rischio di credito connesso agli investimenti in titoli obbligazionari e di equity la Banca è costantemente impegnata nel monitoraggio della qualità creditizia; adeguata informativa periodica viene fornita al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione di Banca Ifis.
La Funzione di Risk Management predispone e trasmette l'informativa periodica sull'evoluzione dei rischi creditizi assunti dal Gruppo e dalle singole società del Gruppo, con evidenza degli scostamenti tra i livelli di esposizione effettivi e gli obiettivi di rischio fissati. In particolare, nell'ambito del processo di sorveglianza dell'andamento degli indicatori di rischio, la funzione garantisce un efficace sistema di segnalazione e reporting degli scostamenti registrati informando tempestivamente le aree produttive in caso di approssimazione alle soglie di attenzione; in caso di raggiungimento attiva le conseguenti procedure di escalation e i necessari interventi di riallineamento, informando opportunamente gli Organi aziendali, l'Alta Direzione e l'Internal Audit per le valutazioni del caso. La verifica e la rendicontazione trimestrale del posizionamento aziendale con riferimento agli indicatori individuati è integrata nel sistema di reporting periodico per i vertici aziendali (Tableau de Bord). Il Risk Management fornisce alle strutture di business del Gruppo un'articolata reportistica periodica di supporto. Un dettaglio maggiore in merito alle grandezze individuate ai fini della gestione, monitoraggio e reporting del rischio di credito è descritto nella specifica documentazione interna.
Nell'ambito dei principi Basilea 3, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca Ifis ha scelto di avvalersi del metodo standardizzato.
In via preliminare, la Capogruppo Banca Ifis, al fine di valutare le proprie vulnerabilità a livello di gestione del capitale e della liquidità, ha sviluppato delle tecniche quantitative e qualitative con le quali valuta la propria esposizione ad eventi eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, misurano gli effetti per la Banca e le sue controllate, in termini di rischiosità, derivanti da movimenti congiunti delle variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi. Tali analisi interessano in maniera rilevante il rischio di credito.
Le analisi di stress consentono di verificare la resilienza del Gruppo, simulando e stimando gli impatti di situazioni avverse, e forniscono importanti indicazioni in merito alla propria esposizione ai rischi e agli strumenti, all'adeguatezza dei relativi sistemi di mitigazione e controllo ed alla capacità di far fronte a perdite inattese anche in ottica prospettica e di pianificazione.
La Capogruppo Banca Ifis, a fini regolamentari, effettua esercizi di stress nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework, della predisposizione del Recovery Plan e del presente resoconto ICAAP e ILAAP, almeno su base annuale, come richiesto dalla normativa di vigilanza prudenziale vigente. In tale contesto valuta, fra gli altri, la sostenibilità delle strategie creditizie in condizioni avverse.
Rientrano nell'ambito delle tecniche di mitigazione del rischio di credito gli strumenti che contribuiscono a ridurre la perdita che il Gruppo andrebbe a sopportare in caso di default della controparte; nello specifico, ci si riferisce alle garanzie ricevute

dalla clientela, sia di tipo reale sia personale, e ad eventuali contratti che possono determinare una riduzione del rischio di credito.
In linea generale, nell'ambito del processo di concessione e gestione del credito, per talune tipologie di affidamenti, viene incentivato il rilascio da parte della clientela di idonee garanzie atte a ridurne la rischiosità. Esse possono essere rappresentate da garanzie reali che gravano su beni, quali ad esempio i pegni su attività finanziarie, le ipoteche su immobili (residenziali/non residenziali) e/o da garanzie personali (tipicamente le fideiussioni) che gravano su un soggetto terzo ove la persona (fisica o giuridica) si costituisce garante della posizione debitoria del cliente in caso di insolvenza. In particolare:

• l'operatività di finanziamento alle farmacie che prevede la concessione di mutui ipotecari e chirografari, anticipazioni di crediti commerciali, linee di credito a revoca.
In linea con quanto stabilito dal Decreto Liquidità (D.L. 8 aprile 2020 n. 23 e modifiche seguenti) il Gruppo ha usufruito delle garanzie offerte dal Fondo di Garanzia statale per la tipologia di clientela e finanziamenti previsti dal Decreto, con coperture che possono arrivare fino al 100%. Tale garanzia consente una riduzione degli RWA relativi al rischio di credito, in proporzione alla quota di esposizione coperta dal Fondo.
Nell'ambito dei portafogli NPL acquisiti sono incluse posizioni garantite da ipoteche su immobili che presentano una rischiosità inferiore rispetto al portafoglio complessivo acquisito.
La determinazione dell'ammontare complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso cliente e/o gruppo giuridico ed economico tiene conto di appositi criteri per la ponderazione delle diverse categorie di rischio e delle garanzie. In particolare, al valore di stima delle garanzie reali vengono applicati "scarti" prudenziali, differenziati per tipologia di garanzia.
La Banca verifica nel continuo la qualità e l'adeguatezza delle garanzie acquisite sul portafoglio crediti, con presidi di secondo livello effettuati dalla funzione di Risk Management della Banca e svolti in ambito Single File Review.
La definizione di crediti "deteriorati" adottata dal Gruppo Banca Ifis a fini contabili coincide con quella utilizzata a fini di vigilanza. In particolare, la Circolare n. 272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, "Matrice dei conti", nell'ambito della definizione dei parametri relativi alla qualità del credito, stabilisce:
"si definiscono esposizioni creditizie "deteriorate" le esposizioni creditizie per cassa (finanziamenti e titoli di debito) e "fuori bilancio" (garanzie rilasciate, impegni irrevocabili e revocabili a erogare fondi, ecc.) verso debitori che ricadono nella categoria "Non-performing" ai sensi del Regolamento 630/2019 che modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014 della Commissione, e successive modificazioni e integrazioni (Implementing Technical Standards; di seguito, ITS). Ai fini delle segnalazioni statistiche di vigilanza le esposizioni creditizie deteriorate sono ripartite nelle categorie delle sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate. La classificazione delle esposizioni nelle tre categorie dovrà essere univoca tra i soggetti ricompresi nel perimetro delle segnalazioni di vigilanza su base consolidata, sulla base di una valutazione condivisa sullo stato di deterioramento del cliente (ivi inclusa l'insolvenza) che tenga conto di tutti gli elementi informativi a disposizione del gruppo".
Ai sensi dell'IFRS 9, sono soggette alle relative previsioni in materia di impairment le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva diverse dai titoli di capitale e gli impegni all'erogazione di finanziamenti e le garanzie rilasciate che non sono valutati al fair value con impatto a Conto economico.

La quantificazione delle "Expected Credit Losses" (ECL) è determinata in funzione della presenza o meno di un incremento significativo del rischio di credito dello strumento finanziario rispetto a quello determinato alla data di rilevazione iniziale del medesimo.
Il modello generale di deterioramento richiede la classificazione in tre Stage degli strumenti finanziari inclusi nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9. I tre Stage riflettono il modello di deterioramento della qualità del credito:
In tale contesto, il Gruppo ha adottato una metodologia di determinazione dell'incremento "significativo" del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale, che comporti il passaggio dallo Stage 1 e 2, combinando elementi statistici (c.d. quantitativi) e andamentali (c.d. qualitativi).
Per indicare il significativo aumento del rischio di credito, il Gruppo Banca Ifis si avvale dei "transfer criteria" quantitativi e qualitativi descritti di seguito, applicati al portafoglio crediti in funzione della tipologia di controparte definita mediante opportuna portafogliazione creditizia:

o "Watchlist": il criterio prevede di identificare dei criteri qualitativi di deterioramento definiti dal Gruppo nell'ambito del processo di definizione di posizioni particolarmente rischiose nella fase di monitoraggio dei crediti.
Secondo l'IFRS 9, un'entità può ritenere che il rischio di credito su uno strumento finanziario non sia notevolmente aumentato dalla rilevazione iniziale se lo strumento presenta un rischio di credito basso alla data di riferimento del bilancio, cioè:
La valutazione delle perdite attese su crediti (Expected Credit Losses – ECL) considera i mancati incassi (cash shortfall), la probabilità di default, e il valore monetario del tempo. In particolare, il Gruppo valuta il fondo a copertura delle perdite dello strumento finanziario per un importo pari alle:
Al fine di realizzare la maggiore aderenza possibile ai requisiti normativi nei processi di calcolo delle proprie svalutazioni collettive, il Gruppo ha definito uno specifico framework metodologico. Tale attività ha previsto lo sviluppo di metodologie e analisi quantitative basate su dati proprietari e di natura qualitativa, volte essenzialmente alla modellazione dei seguenti parametri di rischio ed aspetti metodologici rilevanti per il calcolo dell'impairment IFRS 9:
Con riferimento alle esposizioni nei confronti di Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti del settore pubblico (low default portfolios) sono stati usati tassi di default associati a matrici di migrazioni fornite da informazioni pubbliche della società di rating Moody's o da altri provider esterni.
Su alcune entità controllate, ancorché le svalutazioni collettive siano determinate mediante approccio forfettario; pertanto, in funzione delle grandezze di rischio calcolate (PD, LGD ed EAD) sulla base di evidenze interne, le svalutazioni analitiche

sono determinate in funzione dell'esperienza giudiziale maturata sui flussi di cassa attesi sulle posizioni in default. La funzione di Risk Management confronta periodicamente la consistenza dei fondi svalutazione con le stime di perdita attesa ottenute utilizzando grandezze di rischio stimate sulla base delle evidenze interne, riconducibili alle medesime posizioni deteriorate.
Con riferimento al portafoglio titoli, vista la complessità metodologica legata allo sviluppo di un modello dedicato, il Gruppo ha optato per l'utilizzo del processo di calcolo dell'impairment IFRS 9 che l'outsourcer del sistema informativo mette a disposizione a livello consortile (cioè stima dei parametri di rischio, calcolo Stage allocation ed ECL). Nello specifico, la formula di calcolo dell'impairment per le tranches dei titoli in Stage 1 e 2 risulta coerente con l'approccio utilizzato per le esposizioni creditizie. La Stage allocation dei titoli di debito performing, presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in Stage viene definita secondo specifici transfer criteria connessi a tale tipologia di portafoglio. Le esposizioni sono classificate in Stage 3 nei casi in cui il rischio creditizio sia deteriorato al punto da considerare il titolo impaired, ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.
Le suddette metodologie sono state sviluppate tenendo conto di molteplici soluzioni, della complessità attuale e prospettica del portafoglio del Gruppo nonché delle logiche di mantenimento e aggiornamento dei parametri di rischio.
Lo sviluppo delle logiche multi-periodali su parametri di rischio è stato definito esclusivamente per la PD; gli altri parametri di rischio di credito (LGD e CCF) vengono applicati in modo costante fino alla scadenza. La LGD è stata stimata su evidenze storiche proprietarie ad eccezione delle controparti Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti Territoriali (esclusi i comuni), per le quali, in assenza di dati storici oggettivi, è stata utilizzata una LGD di settore.
Il Gruppo si è dotato di modelli econometrici (basati sul framework degli stress test – c.d. modelli satellite) finalizzati a prevedere l'evoluzione dei fattori di rischio dell'istituto (i.e. principalmente PD, LGD, EAD e migrazioni tra stati per rischio di credito) sulla base di una previsione congiunta dell'evoluzione degli indicatori economici e finanziari (cfr. scenario macroeconomico).
I modelli satellite rispondono alla necessità di individuare l'esistenza di una relazione significativa tra le condizioni economiche generali (i.e. variabili macroeconomiche e finanziarie) e una variabile proxy del fattore di rischio (i.e. variabile target), ad esempio il merito creditizio delle controparti (che rappresenta la rispettiva probabilità d'insolvenza a sintesi del fattore PD) nonché degli stessi recovery rates (a sintesi del fattore LGD per sofferenze).
La funzione Risk Management ha incluso le previsioni definite dai propri modelli satellite nelle strutture a termine di PD lifetime. Sono state definite ai fini di applicazione degli shift macroeconomici le matrici di migrazioni tra stati del credito di ciascun perimetro e derivati gli scaling factor da applicare alle curve come da metodologia definita. Partendo dunque da una matrice di transizione iniziale, l'approccio utilizzato consente di ottenere una matrice stressata.
I modelli satellite sviluppati per la PD sono stati applicati anche al Danger Rate, utilizzati in ambito LGD.
Per le esposizioni in Stage 3 non soggette a svalutazione analitica, il Gruppo definisce una provision lifetime in linea con il concetto di Expected Credit Loss (ECL). Con particolare riferimento al parametro di LGD, ai fini del calcolo delle perdite

collettive delle esposizioni in Stage 3 (principalmente scaduto deteriorato e inadempienza probabile), sono stati effettuati degli adeguamenti per garantire la coerenza con le metriche adottate per i crediti performing.
Per le esposizioni in Stage 3 soggette a svalutazione analitica, le rettifiche sono effettuate dalle strutture deputate al recupero del credito.
Per la quantificazione dell'importo da rettificare, le strutture deputate adottano uno dei seguenti approcci in funzione dello stato della controparte:
La valutazione analitica dovrà altresì tener conto dell'eventuali ulteriori rettifiche derivati da probabili scenari di vendita, laddove la strategia di recupero preveda anche la cessione sul mercato.
Con comunicazione del 30 giugno 2020, la Banca d'Italia ha dato attuazione agli Orientamenti EBA relativi agli obblighi di segnalazione e di informativa al pubblico sulle esposizioni oggetto di misure applicate alla luce della crisi Covid-19 (EBA/GL/2020/07). L'obiettivo delle linee guida è monitorare, a livello europeo ed in misura armonizzata, le moratorie concesse a sostegno della clientela in risposta alla crisi scaturita da Covid-19 nonché fornire un'adeguata e idonea comprensione del profilo di rischio degli enti vigilati, in coerenza con le informazioni relative alla segnalazione consolidata Finrep. A tal fine, gli enti sono tenuti a pubblicare informativa in merito a:

All'interno della sezione che riporta le informazioni quantitative, vengono esposte due delle tre tabelle previste dall'Allegato 3 EBA/GL/2020/07. La tabella "esposizioni oggetto di misure di forbearance applicate a seguito della crisi Covid-19" non viene pubblicata in quanto non vi è più esposizione.
Il portafoglio titoli del banking book valorizza complessivamente 2,8 miliardi di euro ed è composto principalmente da strumenti finanziari con rischio Italia 1,8 miliardi di euro.
Il Gruppo nel corso del 2022 ha ridotto la sua esposizione verso lo Stato italiano per investimenti in titoli governativi. Il Gruppo si è avvale della facoltà di neutralizzare (parzialmente) i profitti e le perdite non realizzate nelle misure previste dall'art. 468 del Regolamento 575/2013; è inoltre necessario sottolineare che, oltre alle strategie gestionali adottate ai fini di contenimento del rischio, la componente di titoli di stato italiani classificata in HTCS e quindi le cui variazioni di valore di mercato possono determinare potenziali impatti sul patrimonio è pari al 22% del totale governativi italiani in portafoglio.
Si rileva che, rispetto al totale attivo, la quota parte di liquidità investita in titoli di Stato italiani risulta essere pari a circa il 14% a fine 2022.
Ai fini del calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, Banca Ifis utilizza l'agenzia di rating esterna di valutazione (ECAI) Fitch Ratings solo per le posizioni incluse nella classe "Esposizioni verso Amministrazioni centrali e Banche centrali". Banca Ifis inoltre utilizza il rating ECAI Cerved per le controparti imprese, aventi alcune specifiche caratteristiche di dimensione e impiego, al fine di calcolare gli assorbimenti patrimoniali a fini di vigilanza. Queste posizioni sono incluse nelle classi "Esposizione verso Imprese". Per le altre asset class non sono utilizzati rating esterni.
| Classi regolamentari | ECA/ECAI | Caratteristiche del rating |
|---|---|---|
| Esposizioni verso Amministrazioni centrali e banche centrali | Fitch Ratings | Solicited/Unsolicited |
| Esposizioni verso amministrazioni regionali o autorità locali | - | - |
| Esposizioni verso organismi del settore pubblico | - | - |
| Esposizioni verso enti | - | - |
| Esposizioni verso imprese | Cerved | Solicited/Unsolicited |
| Esposizioni al dettaglio | - | - |
| Esposizioni in stato di default | - | - |
| Esposizioni associate a un rischio particolarmente elevato | - | - |
| Esposizioni in strumenti di capitale | - | - |

Si riportano di seguito le tabelle segnaletiche relative al rischio di credito.
| Valore contabile lordo / importo nominale | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni in bonis | Esposizioni deteriorate | ||||||
| Di cui fase 1 |
Di cui fase 2 |
Di cui fase 2 |
Di cui fase 3 | ||||
| 005 | Disponibilità presso banche centrali e altri depositi a vista |
610 | 610 | - | - | - | |
| 010 | Prestiti e anticipazioni | 6.437 | 5.897 | 493 | 1.933 | 412 | |
| 020 | Banche centrali | - | - | - | - | - | |
| 030 | Amministrazioni pubbliche | 289 | 200 | 89 | 125 | 124 | |
| 040 | Enti creditizi | 33 | 33 | - | - | - | |
| 050 | Altre società finanziarie | 246 | 245 | - | 12 | 11 | |
| 060 | Società non finanziarie | 5.150 | 4.758 | 362 | 409 | 239 | |
| 070 | Di cui PMI | 2.758 | 2.553 | 195 | 85 | 77 | |
| 080 | Famiglie | 316 | 245 | 50 | 26 | 16 | |
| 090 | Titoli di debito | 3.124 | 3.051 | - | - | - | |
| 100 | Banche centrali | - | - | - | - | - | |
| 110 | Amministrazioni pubbliche | 1.975 | 1.975 | - | - | - | |
| 120 | Enti creditizi | 666 | 635 | - | - | - | |
| 130 | Altre società finanziarie | 339 | 297 | - | - | - | |
| 140 | Società non finanziarie | 143 | 143 | - | - | - | |
| 150 | Esposizioni fuori bilancio | 1.526 | 1.475 | 51 | 88 | 88 | |
| 160 | Banche centrali | - | - | - | - | - | |
| 170 | Amministrazioni pubbliche | - | - | - | - | - | |
| 180 | Enti creditizi | - | - | - | - | - | |
| 190 | Altre società finanziarie | 202 | 202 | - | - | 3 | |
| 200 | Società non finanziarie | 1.100 | 1.054 | 46 | - | 81 | |
| 210 | Famiglie | 225 | 220 | 5 | - | 3 | |
| 220 | Totale | 11.697 | 11.033 | 544 | 2.021 | - | 499 |

| Riduzione di valore accumulata, variazioni negative accumulate del valore equo dovute al rischio di credito e accantonamenti |
Garanzie reali e finanziarie ricevute |
|||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni in bonis - Riduzione di valore accumulata e accantonamenti |
Esposizioni deteriorate – Riduzione di valore accumulata, variazioni negative accumulate del valore equo dovute al rischio di credito e accantonamenti |
Cancellazioni parziali accumulate |
Su esposizioni in bonis |
Su esposizioni deteriorate |
||||||
| Di cui fase 1 |
Di cui fase 2 |
Di cui fase 2 |
Di cui fase 3 |
|||||||
| 005 | Disponibilità presso banche centrali e altri depositi a vista |
-1 | -1 | 0 | ||||||
| 010 | Prestiti e anticipazioni | -90 | -75 | -14 | -147 | -147 | -46 | 2.922 | 234 | |
| 020 | Banche centrali | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 030 | Amministrazioni pubbliche | -2 | 0 | -2 | -4 | -4 | -35 | - | - | |
| 040 | Enti creditizi | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 050 | Altre società finanziarie | -7 | -7 | - | -1 | -1 | - | 43 | 10 | |
| 060 | Società non finanziarie | -73 | -62 | -10 | -126 | -126 | -5 | 2.351 | 141 | |
| 070 | Di cui PMI | -35 | -29 | -5 | -31 | -31 | 0 | 1.544 | 33 | |
| 080 | Famiglie | -8 | -6 | -2 | -16 | -16 | -6 | 527 | 12 | |
| 090 | Titoli di debito | -6 | -6 | - | 55 | |||||
| 100 | Banche centrali | - | - | - | ||||||
| 110 | Amministrazioni pubbliche | - | - | - | ||||||
| 120 | Enti creditizi | -2 | -2 | - | ||||||
| 130 | Altre società finanziarie | -2 | -2 | - | 55 | |||||
| 140 | Società non finanziarie | -1 | -1 | - | ||||||
| 150 | Esposizioni fuori bilancio | 7 | 4 | 3 | 3 | 3 | 35 | 1 | ||
| 160 | Banche centrali | - | - | - | - | - | ||||
| 170 | Amministrazioni pubbliche | - | - | - | - | - | ||||
| 180 | Enti creditizi | - | - | - | - | - | ||||
| 190 | Altre società finanziarie | 2 | 2 | - | - | 1 | ||||
| 200 | Società non finanziarie | 5 | 2 | 3 | 2 | 30 | ||||
| 210 | Famiglie | - | - | - | - | 5 | ||||
| 220 | Totale | -90 | -78 | -12 | -144 | - | -144 | -46 | 3.013 | 235 |

| Valore netto dell'esposizione | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Su richiesta | <= 1 anno | > 1 anno <= 5 anni |
> 5 anni | Nessuna durata indicata |
Totale | |||||||
| 1 | Prestiti e anticipazioni | 23 | 4.286 | 2.399 | 1.208 | 217 | 8.134 | |||||
| 2 | Titoli di debito | - | 76 | 2.081 | 962 | - | 3.118 | |||||
| 3 | Totale | 23 | 4.363 | 4.480 | 2.169 | 217 | 11.252 |
| Valore contabile lordo | ||
|---|---|---|
| 010 | Stock iniziale di prestiti e anticipazioni deteriorati | 1.937 |
| 020 | Afflussi verso portafogli deteriorati | 1.596 |
| 030 | Deflussi da portafogli deteriorati | -1.600 |
| 040 | Deflusso dovuto alle cancellazioni | -115 |
| 050 | Deflusso dovuto ad altre situazioni | -1.485 |
| 060 | Stock finale di prestiti e anticipazioni deteriorati | 1.933 |
| Valore contabile lordo / importo nominale delle esposizioni oggetto di misure di concessione |
Riduzione di valore accumulata, variazioni negative accumulate del valore equo dovute al rischio di credito e accantonamenti |
Garanzie reali e garanzie finanziarie ricevute su esposizioni oggetto di misure di concessione |
||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Deteriorate oggetto di misure di concessione |
Di cui garanzie |
|||||||||
| In bonis oggetto di misure di concessione |
di cui in stato di default |
di cui hanno subito una riduzione di valore |
Su esposizioni in bonis oggetto di misure di concessione |
Su esposizioni deteriorate oggetto di misure di concessione |
reali e garanzie finanziarie ricevute su esposizioni deteriorate oggetto di misure di concessione |
|||||
| Disponibilità presso banche | ||||||||||
| 005 | centrali e altri depositi a | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| vista | ||||||||||
| 010 | Prestiti e anticipazioni | 86 | 276 | 276 | 33 | -4 | -16 | 12 | 5 | |
| 020 | Banche centrali | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 030 | Amministrazioni pubbliche | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 040 | Enti creditizi | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 050 | Altre società finanziarie | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 060 | Società non finanziarie | 73 | 33 | 33 | 22 | -4 | -12 | 10 | 4 | |
| 070 | Famiglie | 12 | 242 | 242 | 11 | -1 | -4 | 2 | 1 |

| Valore contabile lordo / importo nominale delle esposizioni oggetto di misure di concessione |
di credito e accantonamenti | Riduzione di valore accumulata, variazioni negative accumulate del valore equo dovute al rischio |
Garanzie reali e garanzie finanziarie ricevute su esposizioni oggetto di misure di concessione |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Deteriorate oggetto di misure di concessione |
Di cui garanzie |
||||||||
| In bonis oggetto di misure di concessione |
di cui in stato di default |
di cui hanno subito una riduzione di valore |
Su esposizioni in bonis oggetto di misure di concessione |
Su esposizioni deteriorate oggetto di misure di concessione |
reali e garanzie finanziarie ricevute su esposizioni deteriorate oggetto di misure di concessione |
||||
| 080 | Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 090 | Impegni all'erogazione di finanziamenti dati |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 100 | Totale | 86 | 276 | 276 | 33 | -4 | -16 | 12 | 5 |
| Valore contabile lordo / importo nominale | |||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni in bonis | Esposizioni deteriorate | ||||||||||||||||
| Non scadute o scadute da ≤ 30 giorni |
Scadu te da > 30 giorni ≤ 90 giorni |
Inademp ienze probabil i che non sono scadute o che sono scadute da ≤ 90 giorni |
Scadu te da > 90 giorni ≤ 180 giorni |
Scadu te da > 180 giorni ≤ 1 anno |
Scadu te da > 1 anno ≤ 2 anni |
Scadute da > 2 anni <= 5 ann i |
Scadute da > 5 anni <= 7 ann i |
Scadute da > 7 anni |
Di cui in stato di default |
||||||||
| 005 | Disponibilità presso banche centrali e altri depositi a vista |
610 | 610 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||
| 010 | Prestiti e anticipazioni |
6.437 | 6.283 | 154 | 1.933 | 699 | 25 | 93 | 143 | 534 | 221 | 218 | 1.933 | ||||
| 020 | Banche centrali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||
| 030 | Amministra zioni pubbliche |
289 | 200 | 89 | 125 | 60 | 4 | 12 | 10 | 26 | 5 | 7 | 125 |

| Valore contabile lordo / importo nominale | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni in bonis | Esposizioni deteriorate | ||||||||||||
| Non scadute o scadute da ≤ 30 giorni |
Scadu te da > 30 giorni ≤ 90 giorni |
Inademp ienze probabil i che non sono scadute o che sono scadute da ≤ 90 giorni |
Scadu te da > 90 giorni ≤ 180 giorni |
Scadu te da > 180 giorni ≤ 1 anno |
Scadu te da > 1 anno ≤ 2 anni |
Scadute da > 2 anni <= 5 ann i |
Scadute da > 5 anni <= 7 ann i |
Scadute da > 7 anni |
Di cui in stato di default |
||||
| 040 | Enti creditizi |
33 | 33 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 050 | Altre società finanziarie |
246 | 245 | - | 12 | 9 | - | - | 2 | 1 | - | - | 12 |
| 060 | Società non finanziarie |
5.150 | 5.099 | 51 | 409 | 119 | 13 | 39 | 25 | 151 | 45 | 16 | 409 |
| 070 | Di cui PMI | 2.758 | 2.734 | 24 | 85 | 49 | 7 | 9 | 2 | 12 | 4 | 2 | 85 |
| 080 | Famiglie | 720 | 706 | 14 | 1.387 | 511 | 8 | 41 | 106 | 355 | 170 | 195 | 1.387 |
| 090 | Titoli di debito |
3.124 | 3.124 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 100 | Banche centrali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 110 | Amministra zioni pubbliche |
1.975 | 1.975 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 120 | Enti creditizi |
666 | 666 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 130 | Altre società finanziarie |
339 | 339 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 140 | Società non finanziarie |
143 | 143 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 150 | Esposizioni fuori bilancio |
1.526 | - | - | 88 | - | - | - | - | - | - | - | 88 |
| 160 | Banche centrali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 170 | Amministra zioni pubbliche |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |

| Valore contabile lordo / importo nominale | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni in bonis | Esposizioni deteriorate | ||||||||||||
| Non scadute o scadute da ≤ 30 giorni |
Scadu te da > 30 giorni ≤ 90 giorni |
Inademp ienze probabil i che non sono scadute o che sono scadute da ≤ 90 giorni |
Scadu te da > 90 giorni ≤ 180 giorni |
Scadu te da > 180 giorni ≤ 1 anno |
Scadu te da > 1 anno ≤ 2 anni |
Scadute da > 2 anni <= 5 ann i |
Scadute da > 5 anni <= 7 ann i |
Scadute da > 7 anni |
Di cui in stato di default |
||||
| 180 | Enti creditizi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 190 | Altre società finanziarie |
202 | - | - | 3 | - | - | - | - | - | - | - | 3 |
| 200 | Società non finanziarie |
1.100 | - | - | 81 | - | - | - | - | - | - | - | 81 |
| 210 | Famiglie | 225 | - | - | 3 | - | - | - | - | - | - | - | 3 |
| 220 | Totale | 11.697 | 10.016 | 154 | 2.021 | 699 | 25 | 93 | 143 | 534 | 221 | 218 | 2.021 |
| Valore contabile lordo | Variazioni negative accumulate del valore equo dovute |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Di cui deteriorate |
Di cui prestiti e anticipazioni |
||||||
| Di cui in stato di default |
soggetti a riduzione di valore |
accumulata | al rischio di credito su esposizioni deteriorate |
||||
| 010 | Agricoltura, silvicoltura e pesca | 72 | 11 | 11 | 72 | -1 | - |
| 020 | Attività estrattiva | 8 | 1 | 1 | 8 | - | - |
| 030 | Attività manifatturiera | 2.097 | 101 | 101 | 2.093 | -77 | - |
| 040 | Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata | 109 | 10 | 10 | 109 | -7 | - |
| 050 | Approvvigionamento idrico | 64 | 2 | 2 | 64 | - | - |
| 060 | Costruzioni | 476 | 78 | 78 | 471 | -34 | - |
| 070 | Commercio all'ingrosso e al dettaglio | 1.472 | 109 | 109 | 1.472 | -36 | - |
| 080 | Trasporto e stoccaggio | 355 | 23 | 23 | 355 | -13 | - |

| Valore contabile lordo | Variazioni negative |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Di cui | Di cui prestiti | Riduzione di | accumulate del valore |
||||
| deteriorate Di cui in |
e anticipazioni soggetti a |
valore accumulata |
equo dovute al rischio di |
||||
| stato di | riduzione di | credito su esposizioni |
|||||
| default | valore | deteriorate | |||||
| 090 | Servizi di alloggio e di ristorazione | 64 | 18 | 18 | 64 | -3 | - |
| 100 | Servizi di informazione e comunicazione | 85 | 3 | 3 | 85 | -1 | - |
| 105 | Attività finanziarie e assicurative | 3 | - | - | 3 | - | - |
| 110 | Attività immobiliari | 88 | 21 | 21 | 79 | -4 | - |
| 120 | Attività professionali, scientifiche e tecniche | 157 | 16 | 16 | 157 | -12 | - |
| 130 | Attività amministrative e di servizi di supporto | 233 | 9 | 9 | 233 | -5 | - |
| 140 | Amministrazione pubblica e difesa, previdenza sociale obbligatoria |
- | - | - | - | - | - |
| 150 | Istruzione | 4 | - | - | 4 | - | - |
| 160 | Attività dei servizi sanitari e di assistenza sociale | 102 | 3 | 3 | 102 | -2 | - |
| 170 | Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento | 147 | 2 | 2 | 147 | -1 | - |
| 180 | Altri servizi | 24 | 2 | 2 | 24 | -1 | - |
| 190 | Totale | 5.559 | 409 | 409 | 5.542 | -199 | - |
| Valore contabile non garantito |
Valore contabile garantito |
di cui garantito da garanzie reali |
di cui garantito da garanzie finanziarie |
di cui garantito da derivati su crediti |
||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 | Prestiti e anticipazioni | 5.586 | 3.156 | 2.044 | 1.112 | - |
| 2 | Titoli di debito | 3.063 | 55 | - | 55 | |
| 3 | Totale | 8.649 | 3.212 | 2.044 | 1.168 | - |
| 4 | di cui esposizioni deteriorate | 1.552 | 234 | 137 | 97 | - |
| EU-5 | di cui in stato di default | 1.552 | 234 | 137 | 97 | - |

La tabella seguente riporta il dettaglio delle esposizioni che siano state assoggettate nel corso della propria esistenza a moratorie in base alle linee guida EBA/GL/2020/02. Sono quindi incluse anche le posizioni per le quali è decaduto il periodo di sospensione dei pagamenti o che abbiano nel tempo perso la conformità ai requisiti stabiliti dall'EBA.
| Valore contabile lordo | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Numero | Di cui: scadute |
Durata residua delle moratorie | |||||||||||
| di debitori |
Di cui: moratorie legislative |
<= 3 mesi | > 3 mesi <= 6 mesi |
> 6 mesi <= 9 mesi |
> 9 mesi <= 12 mesi |
> 1 anno | |||||||
| 1 | Prestiti e anticipazioni per i quali è stata offerta una moratoria |
7.764 | 458 | ||||||||||
| 2 | Prestiti e anticipazioni soggetti a moratoria (concessa) |
7.759 | 455 | 451 | 455 | - | - | - | - | - | |||
| 3 | di cui: a famiglie | 63 | 63 | 63 | - | - | - | - | - | ||||
| 4 | di cui: garantiti da beni immobili residenziali a titolo di garanzia reale |
11 | 11 | 11 | - | - | - | - | - | ||||
| 5 | di cui: a società non finanziarie |
389 | 385 | 389 | - | - | - | - | - | ||||
| 6 | di cui: a piccole e medie imprese |
307 | 305 | 307 | - | - | - | - | - | ||||
| 7 | di cui: garantiti da beni immobili non residenziali a titolo di garanzia reale |
57 | 55 | 57 | - | - | - | - | - |
La tabella riporta una panoramica dello stock di nuove erogazioni supportate dalle garanzie governative introdotte per aiutare le imprese a far fronte alla crisi provocata dall'epidemia Covid19.

| Valore contabile lordo | Importo massimo della garanzia che può essere considerato |
Valore contabile lordo |
|||
|---|---|---|---|---|---|
| di cui: oggetto di misure di «forbearance» |
Garanzie pubbliche ricevute |
Afflussi nelle esposizioni deteriorate |
|||
| 1 | Nuovi prestiti e anticipazioni soggetti a schemi di garanzia pubblica |
502 | - | 413 | 15 |
| 2 | di cui: a famiglie | 11 | - | ||
| 3 | di cui: garantiti da beni immobili residenziali a titolo di garanzia reale |
0 | - | ||
| 4 | di cui: a società non finanziarie | 491 | - | 405 | 15 |
| 5 | di cui: a piccole e medie imprese | 396 | 10 | ||
| 6 | di cui: garantiti da beni immobili non residenziali a titolo di garanzia reale |
6 | - |
| Esposizioni pre-CCF e pre-CRM | Esposizioni post-CCF e post-CRM | RWA e densità degli RWA |
|||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Classi di esposizioni | Esposizioni in bilancio |
Esposizioni fuori bilancio |
Esposizioni in bilancio |
Esposizioni fuori bilancio |
RWA | Densità degli RWA (%) |
|
| Amministrazioni centrali o banche | |||||||
| 1 | centrali | 2.936 | - | 3.709 | - | 235 | 6,34% |
| Amministrazioni regionali o autorità | |||||||
| 2 | locali | 21 | - | 21 | - | 4 | 20,00% |
| 3 | Organismi del settore pubblico | 214 | - | 214 | - | 116 | 54,30% |
| 4 | Banche multilaterali di sviluppo | - | - | - | - | - | 0% |
| 5 | Organizzazioni internazionali | - | - | - | - | - | 0% |
| 6 | Enti | 881 | 6 | 881 | 2 | 619 | 70,20% |
| 7 | Imprese | 3.924 | 825 | 3.583 | 509 | 3.760 | 91,91% |
| 8 | Al dettaglio | 2.106 | 626 | 1.774 | 43 | 1.076 | 59,24% |
| 9 | Garantite da ipoteche su beni immobili | 203 | 0 | 203 | 0 | 71 | 35,09% |
| 10 | Esposizioni in stato di default | 1.780 | 82 | 1.734 | 69 | 2.003 | 111,06% |
| 11 | Esposizioni associate a un rischio | ||||||
| particolarmente elevato | 72 | - | 72 | - | 108 | 150,00% | |
| 12 | Obbligazioni garantite | - | - | - | - | - | 0% |
| 13 | Enti e imprese con valutazione del | ||||||
| merito di credito a breve termine | - | - | - | - | - | 0% | |
| 14 | Organismi di investimento collettivo | 70 | 41 | 70 | 20 | 131 | 144,48% |
| 15 | Strumenti di capitale | 353 | - | 353 | - | 375 | 106,27% |
| 16 | Altre posizioni | 356 | - | 365 | 3 | 347 | 94,38% |

| Esposizioni pre-CCF e pre-CRM | Esposizioni post-CCF e post-CRM | RWA e densità degli RWA |
|||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Classi di esposizioni | Esposizioni in bilancio |
Esposizioni fuori bilancio |
Esposizioni in bilancio |
Esposizioni fuori bilancio |
RWA | Densità degli RWA (%) |
|
| 17 | TOTALE | 12.915 | 1.580 | 12.977 | 646 | 8.846 | 64,93% |
| Classi di | Fattori di ponderazione del rischio | Di cui | ||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| esposizioni | 0% | 2% | 4% | 10% | 20% | 35% | 50% | 70% | 75% | 100% | 150% | 250% | 370% | 1250% | Altri | Totale | prive di rating |
|
| 1 | Amministrazio ni centrali o banche centrali |
3.512 | - | - | - | - | - | - | - | - | 172 | 0 | 25 | - | - | - | 3.709 | 3.709 |
| 2 | Amministrazio ni regionali o autorità locali |
- | - | - | - | 21 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 21 | 21 |
| 3 | Organismi del settore pubblico |
- | - | - | - | 122 | - | - | - | 0 | 92 | - | - | - | - | - | 214 | 214 |
| 4 | Banche multilaterali di sviluppo |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 5 | Organizzazioni internazionali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 6 | Enti | 3 | - | - | - | 325 | - | - | - | - | 554 | - | - | - | - | - | 882 | 882 |
| 7 | Imprese | - | - | - | - | 32 | - | 250 | - | - | 3.657 | 152 | - | - | - | - | 4.092 | 2.533 |
| 8 | Esposizioni al dettaglio |
- | - | - | - | - | 35 | - | - | 1.782 | - | - | - | - | - | - | 1.817 | 1.817 |
| 9 | Esposizioni garantite da ipoteche su beni immobili |
- | - | - | - | - | 142 | 61 | - | - | - | - | - | - | - | - | 203 | 203 |
| 10 | Esposizioni in stato di default |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 1.404 | 399 | - | - | - | - | 1.804 | 1.794 |
| 11 | Esposizioni associate a un rischio particolarment e elevato |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 72 | - | - | - | - | 72 | 72 |
| 12 | Obbligazioni garantite |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 13 | Esposizioni verso enti e imprese con valutazione del merito di credito a breve termine |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 14 | Quote o azioni in organismi di |
- | - | - | - | 5 | - | - | - | - | 16 | 48 | - | - | 1 | 20 | 91 | 91 |

| Classi di esposizioni |
Fattori di ponderazione del rischio | Di cui | ||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 0% | 2% | 4% | 10% | 20% | 35% | 50% | 70% | 75% | 100% | 150% | 250% | 370% | 1250% | Altri | Totale | prive di rating |
||
| investimento collettivo |
||||||||||||||||||
| 15 | Esposizioni in strumenti di capitale |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 338 | - | 15 | - | - | - | 353 | 353 |
| 16 | Altre posizioni | 12 | - | - | - | 11 | - | - | - | - | 345 | - | - | - | - | - | 368 | 368 |
| 1 7 |
TOTALE | 3.526 | - | - | - | 516 | 177 | 311 | - | 1.782 | 6.579 | 671 | 40 | - | 1 | 20 | 13.624 | 12.055 |

Viene definito "vincolato" oppure "encumbered" l'attivo che è stato ceduto a garanzia o, a qualunque titolo, è stato destinato a costituire la copertura al credito ricevuto e pertanto non può essere liberamente utilizzato. Non viene considerato vincolato ciò che eccede il credito ricevuto – tecnicamente l'overcollateralization. L'Asset Encumbrance Ratio rappresenta, a livello di Gruppo, il rapporto tra: al Numeratore la quota di attivi di Bilancio impegnati sommata alla quota delle garanzie collaterali ricevute e riutilizzate e al Denominatore il totale degli attivi di Bilancio (vincolati e non) sommati alle garanzie collaterali ricevute (vincolate e non). Se da un lato l'obiettivo dell'Asset Encumbrance Ratio è quello di fornire un'informazione al pubblico ed ai creditori sul livello delle attività impegnate del Gruppo, e quindi non disponibili, dall'altro fornisce un'indicazione preziosa sulla strategia di finanziamento di un'istituzione e sulla sua capacità prospettica di raccolta, a prezzi ragionevoli, attraverso funding secured. Di converso e più in generale l'indicatore fornisce una misura sintetica dello stato di salute del mercato non garantito. Adeguatamente analizzato, e se corredato da indicazioni di durata del vincolo, può fornire ulteriori utili indicazioni su rischio di rifinanziamento (tecnicamente rollover risk), rischio di liquidità e rischio operativo. Il rischio connesso alla quota di attività vincolate (asset encumbrance) determina:
Le operazioni per le quali il Gruppo di norma vincola una parte delle proprie attività finanziarie sono riferibili alle seguenti fattispecie:
Per monitorare il livello di esposizione a tale rischio il Gruppo utilizza il c.d. "asset encumbrance ratio".
La gestione operativa del rischio connesso alla quota di attività vincolate è in capo alla Direzione Capital Market.
A copertura di tale tipologia di rischio non viene allocato capitale interno; tuttavia, sono definiti presidi di controllo dedicati svolti dalla funzione Risk Management della Banca. Tali controlli si sostanziano nello svolgimento di stress test giornalieri sul valore delle attività poste in garanzia ad operazioni di finanziamento fornite dalla Banca Centrale Europea ed atti a verificare il potenziale impatto di un detrimento delle stesse nell'ambito del rischio di liquidità.

In considerazione della importanza crescente assunta dalla provvista collateralizzata nel corso del 2022, del conseguente aumento del livello inerente all'asset encumbrance ratio e del previsto incremento di tale tipologia di funding nel corso del 2023, la rilevanza potenziale del rischio connesso alla quota di attività vincolate è valutata come alta. Per tale ragione, all'interno del processo di pianificazione strategica e definizione del Funding Plan, il Risk Management provvede a misurare la quota prospettica di encumbered asset ed a valutarne il livello complessivo e la sua sostenibilità rispetto al benchmark di mercato, provvedendo anche in tale sede a sottoporle a stress test sulla base degli scenari definiti.
| Valore contabile delle attività vincolate |
Fair value (valore equo) delle attività vincolate |
Valore contabile delle attività non vincolate |
Fair value (valore equo) delle attività non vincolate |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| di cui EHQLA ed HQLA nozionalmente ammissibili |
di cui EHQLA ed HQLA nozionalmente ammissibili |
di cui EHQLA ed HQLA |
di cui EHQLA ed HQLA |
||||||
| Attività dell'ente che pubblica l'informativa |
3.624 | 1.582 | - | - | 8.888 | 848 | - | - | |
| Strumenti rappresentativi di capitale |
- | - | - | - | 217 | - | 216 | - | |
| Titoli di debito | 1.748 | 1.582 | 1.817 | 1.541 | 682 | 334 | 753 | 320 | |
| di cui obbligazioni garantite |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| di cui cartolarizzazioni | 36 | - | 110 | - | 232 | - | 231 | - | |
| di cui emessi da amministrazioni pubbliche |
1.555 | 1.582 | 1.563 | 1.541 | 340 | 334 | 325 | 320 | |
| di cui emessi da società finanziarie |
211 | - | 232 | - | 357 | - | 354 | - | |
| di cui emessi da società non finanziarie |
44 | - | 40 | - | 77 | - | 76 | - | |
| Altre attività | 1.845 | - | - | 7.941 | 466 |
| Valore equo delle garanzie reali ricevute o dei | Non vincolati | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| titoli di debito di propria emissione vincolati | Valore equo delle garanzie reali ricevute o dei titoli di debito di propria emissione vincolabili |
|||||
| di cui EHQLA ed HQLA nozionalmente ammissibili |
di cui EHQLA ed HQLA | |||||
| 130 | Garanzie reali ricevute dall'ente che pubblica | - | - | - | - | |
| l'informativa | ||||||
| 140 | Finanziamenti a vista | - | - | - | - | |
| 150 | Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - |

| Non vincolati | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore equo delle garanzie reali ricevute o dei titoli di debito di propria emissione vincolati |
Valore equo delle garanzie reali ricevute o dei titoli di debito di propria emissione vincolabili |
|||||
| di cui EHQLA ed HQLA nozionalmente ammissibili |
di cui EHQLA ed HQLA | |||||
| 160 | Titoli di debito | - | - | - | - | |
| 170 | di cui obbligazioni garantite | - | - | - | - | |
| 180 | di cui cartolarizzazioni | - | - | - | - | |
| 190 | di cui emessi da amministrazioni pubbliche | - | - | - | - | |
| 200 | di cui emessi da società finanziarie | - | - | - | - | |
| 210 | di cui emessi da società non finanziarie | - | - | - | - | |
| 220 | Prestiti e anicipazioni diversi da finanziamenti a vista |
- | - | - | - | |
| 230 | Altre garanzie reali ricevute | - | - | - | - | |
| Titoli di debito di propria emissione diversi da | - | - | ||||
| 240 | obbligazioni garantite o cartolarizzazioni | 64 | 64 | |||
| proprie | ||||||
| Obbligazioni garantite e cartolarizzazioni di | - | - | - | - | ||
| 241 | propria emissione non ancora costituite in | |||||
| garanzia | ||||||
| 250 | TOTALE DELLE GARANZIE REALI RICEVUTE | - | - | |||
| E DEI TITOLI DI DEBITO DI PROPRIA | 3.624 | 2.237 | ||||
| EMISSIONE |
| Passività corrispondenti, passività potenziali o titoli concessi in prestito |
Attività, garanzie reali ricevute e titoli di debito di propria emissione diversi da obbligazioni garantite e cartolarizzazioni, vincolati |
||||
|---|---|---|---|---|---|
| 010 | Valore contabile delle passività | 4.583 | |||
| finanziarie selezionate | 3.940 |

Il rischio di controparte rappresenta il rischio che la controparte di una transazione, avente ad oggetto strumenti finanziari, risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari della transazione stessa.
Il rischio di controparte insiste attualmente sull'operatività in prodotti derivati generata dall'attività di Finanza Proprietaria, Area appartenente alla Direzione Capital Markets e deputata ad individuare, implementare e realizzare le strategie di investimento per il Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis; è inoltre presente un portafoglio residuale di prodotti derivati, principalmente su tassi di interesse, riveniente dall'attività di Corporate in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.
Nel corso del 2021 inoltre, in merito al rischio di controporte, per finalità di copertura economica della componente di tasso di interesse dell'operazione di auto-cartolarizzazione eseguita da Ifis NPL Investing è stata posta in essere un'operazione derivata (acquisto di un'opzione cap venduta da una primaria controparte finanziaria). In considerazione dell'incremento dei tassi di interesse si è verificato il superamento, alle date di regolamento previste, dei livelli (strike) di tasso di interesse definiti dall'opzione, e conseguentemente la controparte venditrice dell'opzione in oggetto risulterebbe quindi debitrice nei confronti di I Ifis NPL Investing.
A livello organizzativo la gestione dell'operatività in strumenti finanziari è curata dalla Direzione Capital Markets in conformità alle politiche definite e agli indirizzi assegnati secondo limiti operativi e di rischio ed obiettivi di redditività.
Da un punto di vista prospettico ci si attende un impatto non significativo su tale rischio in relazione alla tipologia di operatività, alla natura delle controparti ed ai sistemi di marginazione previsti.
Per quanto riguarda il rischio di controparte connaturato all'attività di raccolta in pronti contro termine, il suo monitoraggio si sostanzia in una puntuale e costante verifica della struttura e qualità del portafoglio titoli di proprietà, in quanto il rischio sottostante è direttamente connesso al merito creditizio delle controparti con le quali vengono poste in essere le operazioni di finanziamento collateralizzato (generalmente controparti centrali quali Cassa Compensazione e Garanzia e Banca Centrale Europea) e proporzionale alla volatilità di prezzo dei titoli in portafoglio dati in garanzia.
In relazione sia al basso livello di esposizione del portafoglio di prodotti derivati, sia alla scarsa incidenza dei capitali interni assorbiti connessi al rischio di controparte (CCR) sul totale complessivo del capitale interno assorbito sui rischi, si ritiene che la rilevanza potenziale del suddetto rischio a livello di Gruppo sia "bassa".
Il Gruppo, per la misurazione del rischio di controparte e la misurazione del relativo capitale interno, si basa sulle metodologie prescritte dal Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 – Parte Tre, Titolo II, Capo 6 (CCR) e per la relativa applicazione in Italia dalla Circolare 285/2013, ai fini del computo dei pertinenti requisiti patrimoniali regolamentari.

| Costo di sostituzione (RC) |
Esposizione potenziale futura (PFE) |
EPE effettiva |
Alfa utilizzata per il calcolo del valore dell'esposizione a fini regolamentari |
Valore dell'espo sizione pre-CRM |
Valore dell'esposizio ne post-CRM |
Valore dell'esposizi one |
RWEA | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| EU-1 | EU - Metodo | 26 | 65 | 65 | 15 | ||||
| dell'esposizione | |||||||||
| originaria (per i | 21 | - | 1,4 | 65 | |||||
| derivati) | |||||||||
| EU - SA-CCR | |||||||||
| EU-2 | semplificato (per i | - | - | - | 1.4 | - | - | - | - |
| derivati) | |||||||||
| SA-CCR (per i | |||||||||
| 1 | derivati) | - | - | - | 1.4 | - | - | - | - |
| IMM (per derivati e | |||||||||
| 2 | SFT) | - | - | - | - | - | - | - | - |
| di cui insiemi di | |||||||||
| attività soggette a | |||||||||
| compensazione | |||||||||
| 2a | contenenti | - | - | - | - | - | - | - | - |
| operazioni di | |||||||||
| finanziamento | |||||||||
| tramite titoli | |||||||||
| di cui insiemi di | |||||||||
| attività soggette a | |||||||||
| compensazione | |||||||||
| 2b | contenenti derivati e | - | - | - | - | - | - | - | - |
| operazioni con | |||||||||
| regolamento a | |||||||||
| lungo termine | |||||||||
| di cui da insiemi di | |||||||||
| attività soggette ad | |||||||||
| 2c | accordo di | ||||||||
| compensazione | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| contrattuale tra | |||||||||
| prodotti differenti | |||||||||
| Metodo | |||||||||
| semplificato per il | |||||||||
| 3 | trattamento delle | ||||||||
| garanzie reali | - | - | - | - | 833 | 833 | 833 | 178 | |
| finanziarie (per le | |||||||||
| SFT) | |||||||||
| Metodo integrale | |||||||||
| 4 | per il trattamento | - | - | - | - | - | - | - | - |
| delle garanzie reali |

| Costo di sostituzione (RC) |
Esposizione potenziale futura (PFE) |
EPE effettiva |
Alfa utilizzata per il calcolo del valore dell'esposizione a fini regolamentari |
Valore dell'espo sizione pre-CRM |
Valore dell'esposizio ne post-CRM |
Valore dell'esposizi one |
RWEA | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| finanziarie (per le | |||||||||
| SFT) | |||||||||
| 5 | VaR per le SFT | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 6 | Totale | - | - | - | - | 898 | 898 | 898 | 193 |
| Valore dell'esposizione |
RWEA | ||
|---|---|---|---|
| 1 | Totale delle operazioni soggette al metodo avanzato | - | - |
| 2 | i) componente VaR (incluso il moltiplicatore 3×) | - | - |
| 3 | ii) componente VaR in condizioni di stress (incluso il moltiplicatore 3×) | - | - |
| 4 | Operazioni soggette al metodo standardizzato | 65 | 72 |
| EU-4 | Operazioni soggette al metodo alternativo (sulla base del metodo dell'esposizione originaria) |
- | - |
| 5 | Totale operazioni soggette a requisiti di Fondi Propri per il rischio di CVA | 65 | 72 |
| Classi di esposizioni | Fattore di ponderazione del rischio | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 0% | 2% | 4% | 10% | 20% | 50% | 70% | 75% | 100% | 150% | Altri | Valore dell'esposizione complessiva |
||
| 1 | Amministrazioni centrali o | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2 | banche centrali Amministrazioni regionali o autorità locali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3 | Organismi del settore pubblico |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 4 | Banche multilaterali di sviluppo |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 5 | Organizzazioni internazionali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 6 | Enti | - | - | - | - | 540 | - | - | - | 29 | - | - | 569 |
| 7 | Imprese | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 8 | Al dettaglio | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 9 | Enti e imprese con valutazione del merito di credito a breve termine |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |

| Classi di esposizioni | Fattore di ponderazione del rischio | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 0% | 2% | 4% | 10% | 20% | 50% | 70% | 75% | 100% | 150% | Altri | Valore dell'esposizione complessiva |
||
| 10 | Altre posizioni (*) | 50 | - | - | - | 279 | - | - | - | - | - | - | 329 |
| 11 | Valore dell'esposizione complessiva |
50 | - | - | - | 819 | - | - | - | 29 | - | - | 898 |
| Tipo di garanzia reale |
Garanzie reali utilizzate in operazioni su derivati | Garanzie reali utilizzate in SFT | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Fair value (valore equo) delle garanzie reali ricevute |
Fair value (valore equo) delle garanzie reali fornite |
Fair value (valore equo) delle garanzie reali ricevute |
Fair value (valore equo) delle garanzie reali fornite |
||||||||
| Separate | Non separate | Separate | Non separate | Separate | Non separate | Separate | Non separate | ||||
| 1 | Cassa - valuta nazionale |
- | - | - | 25 | 0 | 781 | - | 3 | ||
| 2 | Cassa - altre valute |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 3 | Debito sovrano nazionale |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 4 | Altro debito sovrano |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 5 | Debito delle agenzie pubbliche |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 6 | Obbligazioni societarie |
- | - | - | - | - | - | - | 833 | ||
| 7 | Titoli di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 8 | Altre garanzie reali |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 9 | Totale | - | - | - | 25 | - | 781 | - | 836 |
| a | b | ||
|---|---|---|---|
| Valore dell'esposizione |
RWEA | ||
| 1 | Esposizioni verso QCCP (totale) | 0,25 | |
| 2 | Esposizioni per negoziazioni presso QCCP (esclusi il margine iniziale e i contributi al fondo di garanzia) di cui: |
50 | - |
| 3 | i) derivati OTC | - | - |
| 4 | ii) derivati negoziati in borsa | - | - |
| 5 | iii) SFT | 50 | - |
| 6 | iv) insiemi di attività soggette a compensazione per i quali è stata approvata la compensazione tra prodotti differenti |
- | - |

| a | b | ||
|---|---|---|---|
| Valore dell'esposizione |
RWEA | ||
| 7 | Margine iniziale separato | - | - |
| 8 | Margine iniziale non separato | - | - |
| 9 | Contributi prefinanziati al fondo di garanzia | 12 | 0,25 |
| 10 | Contributi non finanziati al fondo di garanzia | - | - |
| 11 | Esposizioni verso non QCCP (totale) | - | - |
| 12 | Esposizioni per negoziazioni presso non QCCP (esclusi il margine iniziale e i contributi al fondo di garanzia) di cui: |
- | - |
| 13 | i) derivati OTC | - | - |
| 14 | ii) derivati negoziati in borsa | - | - |
| 15 | iii) SFT | - | - |
| 16 | iv) insiemi di attività soggette a compensazione per i quali è stata approvata la compensazione tra prodotti differenti |
- | - |
| 17 | Margine iniziale separato | - | - |
| 18 | Margine iniziale non separato | - | - |
| 19 | Contributi prefinanziati al fondo di garanzia | - | - |
| 20 | Contributi non finanziati al fondo di garanzia | - | - |
Si intende un aggiustamento alla valutazione intermedia di mercato del portafoglio di operazioni di una controparte riconducibile agli strumenti derivati OTC. Tale aggiustamento riflette il valore di mercato corrente del rischio di controparte dell'ente ma non riflette il valore di mercato corrente del rischio di credito dell'ente nei confronti della controparte.
Il rischio di aggiustamento della valutazione del credito (Credit Value Adjustment – CVA) insiste sul medesimo portafoglio assoggettato al rischio di controparte precedentemente analizzato. Esso riflette il valore di mercato corrente al rischio stesso.
La Banca, per la misurazione dei rischi di aggiustamento della valutazione del credito e la misurazione del relativo capitale interno, si basa sulla metodologia prescritta dal Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 – Parte Tre, Titolo VI e per la relativa applicazione in Italia dalla Circolare 285/2013, ai fini del computo del pertinente requisito patrimoniale regolamentare. In particolare, per le transazioni riguardanti i derivati, ai fini della misurazione del rischio di aggiustamento della valutazione del credito, adotta il "metodo standardizzato" (articolo 384 CRR).

Possiamo distinguere le operazioni di Cartolarizzazione del Gruppo in due categorie:
In data 7 ottobre 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali di durata triennale. A fronte della cessione pro solvendo iniziale dei crediti da parte di Banca Ifis (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato Ifis ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrangers dell'operazione, per un iniziale ammontare pari a 850 milioni di euro, aumentato a 1.000 milioni di euro nel corso del secondo trimestre del 2018, contestualmente all'allungamento di due anni del periodo revolving.
Un'ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni di euro, inizialmente emessi per 19,2 milioni di euro, con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, era stata sottoscritta da Banca Ifis. Nel corso del primo semestre 2019 tale quota è stata dapprima parzialmente rimborsata dal veicolo, successivamente ceduta ad una banca terza per il valore complessivo residuo di 98,9 milioni di euro.
Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. DPP - deferred purchase price).
In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti per la derecognition.
La perdita teorica massima che può subire Banca Ifis è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca Ifis subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:

• le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in cui ha avuto inizio il programma.
È importante sottolineare che l'operazione non è stata effettuata con lo scopo di trasferire su terzi il rischio di credito di Banca Ifis (relativamente al portafoglio oggetto di cartolarizzazione) ma di fare funding a buon mercato. Pertanto, sussiste piena coerenza tra la sostanza economica dell'operazione e i prefissati obiettivi di gestione dei rischi di credito, liquidità e tasso di interesse.
L'operazione di cartolarizzazione denominata Emma, predisposta dall'ex Farbanca (ora ridenominata Banca Credifarma a seguito della fusione per incorporazione dell'ex Credifarma realizzatasi ad aprile 2022), è entrata nell'ambito del Gruppo Banca Ifis per effetto dell'acquisizione del controllo di tale società nel corso del 2020.
Tale cartolarizzazione è stata perfezionata autonomamente dall'ex Farbanca a marzo 2018 per un valore nominale complessivo pari a 460 milioni euro. Il portafoglio dei crediti oggetto di cessione ha riguardato crediti in bonis relativi a contratti di mutuo fondiari, ipotecari e chirografari, caratterizzati da un seasoning medio di 7 anni. L'operazione, strutturata da Banca IMI (Gruppo Intesa Sanpaolo), è stata perfezionata con l'acquisizione dei crediti da parte della società veicolo Legge n. 130/1999 denominata Emma S.P.V. S.r.l.. I titoli sono stati emessi in tre classi: una classe senior per un importo pari a 322 milioni di euro (interamente sottoscritta da investitori istituzionali tramite collocamento privato), una classe mezzanine pari a 46 milioni di euro e una classe junior pari a 96 milioni di euro (entrambe sottoscritte integralmente dall'ex Farbanca).
L'operazione in questione è stata oggetto di ristrutturazione nel corso del mese di giugno 2021. La ristrutturazione, che ha previsto un size increase dell'operazione fino a complessivi 540 milioni di euro, è stata realizzata con il coinvolgimento della Capogruppo Banca Ifis e di Intesa Sanpaolo in qualità di co-arrangers. A seguito di tale ristrutturazione, i titoli sono stati emessi in tre classi: la classe senior, per un valore nominale pari a 397,5 milioni di euro, è stata interamente sottoscritta da Intesa Sanpaolo mentre le classi mezzanine e junior, pari rispettivamente a 53,0 milioni di euro e 90,1 milioni di euro, sono state interamente sottoscritte dall'ex Farbanca (ora Banca Credifarma).
La suddetta operazione di cartolarizzazione non soddisfa i requisiti per la derecognition ai sensi dell'IFRS 9, non configurando un trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi. Pertanto, le attività cedute e non cancellate riferibili a crediti oggetto di tali cartolarizzazioni, non presentando i requisiti previsti per la derecognition, sono state "riprese" nei saldi contabili consolidati del Gruppo Banca Ifis.
È importante sottolineare che l'operazione non è stata effettuata con lo scopo di trasferire su terzi il rischio di credito (relativamente al portafoglio oggetto di cartolarizzazione) ma di fare funding a buon mercato. Pertanto, sussiste piena coerenza tra la sostanza economica dell'operazione e i prefissati obiettivi di gestione dei rischi di credito, liquidità e tasso di interesse.

A marzo 2021 Banca Ifis ha realizzato a scopo di finanziamento, tramite la controllata Ifis Npl Investing S.p.A., la prima cartolarizzazione in Italia di un portafoglio non performing costituito per la maggior parte da crediti unsecured assistiti da ordinanze di assegnazione (ODA). L'operazione si è configurata come una novità per questa tipologia di crediti deteriorati dove l'iter di recupero degli stessi, mediante esecuzione forzata (pignoramento del quinto dello stipendio), è in stadio avanzato. L'operazione aveva come obiettivo la raccolta per Ifis Npl Investing fino a 350 milioni di euro di liquidità sul mercato istituzionale senza deconsolidare i crediti sottostanti. I portafogli di crediti oggetto dell'operazione (un portafoglio di crediti secured e un portafoglio unsecured assistito da ODA) di proprietà di Ifis Npl Investing, sono stati trasferiti a un veicolo di nuova costituzione denominato Ifis Npl 2021-1 Spv S.r.l., che ha emesso dei titoli di cartolarizzazione suddivisi fra le tranche senior, mezzanine e junior. Tali tranche sono state inizialmente interamente sottoscritte da Ifis Npl Investing, e successivamente le tranche senior (al netto del 5% trattenuto da Ifis Npl Investing in qualità di originator ai sensi della retention rule) sono state cedute a Banca Ifis.
Al 31 dicembre 2022 i titoli emessi dal veicolo risultano pertanto interamente sottoscritti dal Gruppo Banca Ifis. Sulla base delle condizioni contrattuali sottostanti la cartolarizzazione in oggetto, non si realizza dal punto di vista contabile il trasferimento sostanziale (c.d. derecognition ai sensi dell'IFRS 9) di tutti i rischi e benefici relativi ai crediti oggetto di cessione al veicolo.
Si segnala che le tranche senior detenute da Banca Ifis sono state utilizzate, coerentemente agli obiettivi di gestione del rischio fissati in fase di origination della cartolarizzazione in argomento, per operazioni di long term repo con primarie controparti bancarie e pertanto con finalità di funding e non di trasferimento del rischio di credito.
Nel 2016 il Gruppo Banca Ifis, tramite la società originator ex Ifis Leasing S.p.A. (da maggio 2018 incorporata in Banca Ifis), ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.
All'operazione è stato attribuito un rating dalle agenzie Moody's e da DBRS, le quali si occupano inoltre del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.
Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo all'incorporata ex Ifis Leasing S.p.A. utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) da parte di Moody's e di AA (sf) da parte di DBRS, il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre, sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati dalla stessa ex Ifis Leasing, a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro. Inoltre, a quest'ultima è stato conferito specifico mandato di servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.

Nel corso del 2017, a seguito della ristrutturazione dell'operazione, è stato avviato un sistema revolving che prevede ricessioni mensili di nuovi crediti al veicolo, fino a luglio 2021. Contestualmente è stato incrementato il valore nominale massimo dei titoli senior e junior rispettivamente a 609,5 e 169,7 milioni di euro. Nello stesso periodo, Banca Ifis ha acquistato la totalità dei titoli senior emessi dal veicolo. A seguito della fusione per incorporazione a maggio 2018 dell'ex Ifis Leasing S.p.A. in Banca Ifis, quest'ultima è divenuta sottoscrittrice anche dei titoli junior. Alla data del 31 dicembre 2022 la totalità dei titoli emessi dal veicolo risulta pertanto sottoscritta dal Gruppo Banca Ifis.
Si segnala che, in forza delle condizioni contrattuali sottostanti l'operazione, non si configura dal punto di vista contabile trasferimento sostanziale (c.d. derecognition ai sensi dell'IFRS) di tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute (crediti).
Si tratta di un'operazione di cartolarizzazione emessa nel giungo 2015 dalla società veicolo Crediarc, cui la ex Credifarma aveva ceduto (con significativo trasferimento del rischio di credito) tre tipologie di crediti: la prima costituita da mutui in bonis a medio-lungo termine erogati in favore di farmacie italiane (esposizione paria a 103.774.715), la seconda e la terza costituiti da crediti deteriorati di diversa forma tecnica e riconducibili rispettivamente alle inadempienze probabili (esposizione pari a Euro 5.229.838) ed alle sofferenze (esposizione pari a Euro 40.202.013).
La ex Credifarma ha mantenuto l'interesse economico minimo nella cartolarizzazione non cedendo il 5% dei crediti rientranti nel portafoglio da cartolarizzare. Tali crediti sono stati selezionati in modalità casuale.
Si riporta di seguito una tabella sinottica relativa ai crediti in portafoglio che residuano al 31/12/2022
| Qualità del credito | Nr. Controparti | Esposizione lorda | Esposizione netta |
|---|---|---|---|
| BONIS | 4 | 280.587 | 278.621 |
| Inadempienza probabile | 3 | 1.019.673 | 316.120 |
| TOTALE | 7 | 1.300.260 | 594.750 |
Si tratta di un'operazione di cartolarizzazione emessa nel giugno 2011 dalla società veicolo Arcobaleno Finance, cui la ex Credifarma aveva ceduto crediti rappresentati da mutui in bonis a medio-lungo termine erogati alle farmacie. I titoli senior (classe A) sono stati interamente collocati presso investitori istituzionali mentre i titoli junior (classe B) sono stati sottoscritti dalla ex Credifarma. Nell'ambito del programma di riqualificazione, in data 30 giugno 2015, la ex Credifarma ha ritenuto opportuno modificare alcuni termini essenziali della cartolarizzazione Arcobaleno 2011 e, in particolare, ha ceduto pro soluto la totalità dei titoli junior a Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. e Unicredit S.p.A. che all'epoca detenevano partecipazioni nella ex Credifarma. Tale circostanza ha determinato il trasferimento del rischio di credito e pertanto si è proceduto alla derecognition del relativo attivo.

La ex Credifarma ha mantenuto l'interesse economico minimo nella cartolarizzazione riacquistando il 5% dei crediti ceduti, selezionati questi ultimi in modalità casuale.
| Qualità del credito | Nr. Controparti | Esposizione lorda | Esposizione netta |
|---|---|---|---|
| BONIS | 3 | 67.428 | 66.956 |
| Inadempienza probabile | 1 | 792.307 | 79.231 |
| TOTALE | 4 | 859.735 | 146.186 |
Si riporta di seguito una tabella sinottica relativa ai crediti in portafoglio che residuano al 31/12/2022.
Al 31 dicembre 2022 il Gruppo detiene il seguente portafoglio di titoli derivanti da cartolarizzazioni di terzi:


3,7 milioni di valore nominale, che al 31 dicembre 2022 presenta un valore di bilancio pari a 0,6 milioni di euro (titoli valutati al fair value con impatto a conto economico);

acquistato una quota pari a circa 9 milioni di euro dei titoli senior emessi dal veicolo Spv Project 1806 Srl. Al 31 dicembre 2022 i titoli presentano un valore netto di bilancio pari a circa 4,4 milioni di euro;

Si segnala per completezza che la Capogruppo Banca Ifis partecipa, attraverso il più ampio intervento compiuto nel 2017 dallo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), a quote delle notes mezzanine e junior della cartolarizzazione "Berenice" per complessivi 0,1 milioni di euro

| L'ente agisce in qualità di investitore | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tradizionali | Totale parziale | ||||||||
| STS Non-STS |
Sintetiche | ||||||||
| 1 | Totale delle esposizioni | 77 | 72 | - | 149 | ||||
| 2 | Al dettaglio (totale) | 77 | 22 | - | 99 | ||||
| 3 | Mutui ipotecari su immobili residenziali | - | - | - | - | ||||
| 4 | Carte di credito | - | - | - | - | ||||
| 5 | Altre esposizioni al dettaglio | 77 | 22 | - | 99 | ||||
| 6 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - | ||||
| 7 | All'ingrosso (totale) | - | 49 | - | 49 | ||||
| 8 | Prestiti a imprese | - | 49 | - | 49 | ||||
| 9 | Mutui ipotecari su immobili non residenziali | - | - | - | - | ||||
| 10 | Leasing e crediti | - | - | - | - | ||||
| 11 | Altre all'ingrosso | - | - | - | - | ||||
| 12 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - |
Modello EU SEC1: esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione2
Modello EU SEC4 – Esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione e relativi requisiti patrimoniali regolamentari: l'ente agisce in qualità di investitore (1/2)
| Valori dell'esposizione (per fascia di RW/deduzione) |
Valori dell'esposizione (per metodo regolamentare) |
|||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| ≤20 % RW |
da >20 % a 50% RW |
da >50 % a 100 % RW |
da >100 % a <1 250 % RW |
1 250 % RW/ded uzioni |
SEC IRBA |
SEC ERBA (compres o IAA) |
SEC-SA | 1 250 % RW/deduzi oni |
||
| 1 | Totale delle esposizioni | 80 | 32 | 23 | 14 | 0,1 | - | - | 149 | - |
| 2 | Cartolarizzazione tradizionale |
80 | 32 | 23 | 14 | 0,1 | - | - | 149 | - |
| 3 | Cartolarizzazioni | 80 | 32 | 23 | 14 | 0,1 | - | - | 149 | - |
| 4 | Sottostante al dettaglio | 60 | 32 | 8 | - | - | - | - | 99 | - |
| 5 | di cui STS | 45 | 32 | - | - | - | - | 77 | - | |
| 6 | All'ingrosso | 20 | 15 | 14 | 49 | |||||
| 7 | di cui STS | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
2 Porzione di tabella EU SEC1 rilevante per il Gruppo.

| Valori dell'esposizione (per fascia di RW/deduzione) |
Valori dell'esposizione (per metodo regolamentare) |
|||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| ≤20 % RW |
da >20 % a 50% RW |
da >50 % a 100 % RW |
da >100 % a <1 250 % RW |
1 250 % RW/ded uzioni |
SEC IRBA |
SEC ERBA (compres o IAA) |
SEC-SA | 1 250 % RW/deduzi oni |
||
| 8 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 9 | Cartolarizzazione sintetica |
- | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 10 | Cartolarizzazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 11 | Sottostante al dettaglio | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 12 | All'ingrosso | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 13 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| RWEA (per metodo regolamentare) | Requisito patrimoniale dopo l'applicazione del massimale |
|||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| SEC IRBA |
SEC-ERBA (compreso IAA) |
SEC-SA | 1 250 % RW/deduzioni |
SEC IRBA |
SEC-ERBA (compreso IAA) |
SEC-SA | 1 250 % RW/deduzioni |
|||
| 1 | Totale delle esposizioni | - | - | 106 | 1 | - | - | 6 | - | |
| 2 | Cartolarizzazione tradizionale |
- | - | 106 | 1 | - | - | 6 | - | |
| 3 | Cartolarizzazioni | - | - | 106 | 1 | - | - | 6 | - | |
| 4 | Sottostante al dettaglio | - | - | 26 | - | - | - | 2 | - | |
| 5 | di cui STS | - | - | 19 | - | - | - | 1 | - | |
| 6 | All'ingrosso | - | - | 79 | - | - | - | 4 | - | |
| 7 | di cui STS | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 8 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 9 | Cartolarizzazione sintetica |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 10 | Cartolarizzazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 11 | Sottostante al dettaglio | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 12 | All'ingrosso | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 13 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - | - | - | - | - |

Modello EU SEC5 – Esposizioni cartolarizzate dall'ente: esposizioni in stato di default e rettifiche di valore su crediti specifiche
| Esposizioni cartolarizzate dall'ente — L'ente agisce in qualità di cedente o promotore | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Importo nominale in essere totale | |||||||||
| di cui esposizioni in stato di default |
Importo totale delle rettifiche di valore su crediti specifiche effettuate nel periodo |
||||||||
| 1 | Totale delle esposizioni | 3.161 | 1.578 | 12 | |||||
| 2 | Al dettaglio (totale) | - | - | - | |||||
| 3 | Mutui ipotecari su immobili residenziali |
- | - | - | |||||
| 4 | Carte di credito | - | - | - | |||||
| 5 | Altre esposizioni al dettaglio | - | - | - | |||||
| 6 | Ricartolarizzazione | - | - | - | |||||
| 7 | All'ingrosso (totale) | 3.161 | 1.578 | 12 | |||||
| 8 | Prestiti a imprese | - | - | - | |||||
| 9 | Mutui ipotecari su immobili non residenziali |
- | - | - | |||||
| 10 | Leasing e crediti | - | - | - | |||||
| 11 | Altre all'ingrosso | - | - | - | |||||
| 12 | Ricartolarizzazione | - | - | - |

Il Gruppo Banca Ifis ha da tempo definito, coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practices di settore, il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività di controllo volte a identificare, valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per la gestione del rischio operativo sono rappresentati dall'attività di Loss Data Collection, ovvero di raccolta strutturata e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo che risulta consolidato grazie anche ad una costante attività da parte del Risk Management di diffusione tra le strutture aziendali di una cultura orientata alla sensibilizzazione e gestione proattiva dei rischi operativi; dall'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio mediante l'esecuzione delle campagne periodiche di Risk Self Assessment e Model Risk Self Assessment, finalizzate ad avere una visione complessiva dei rischi in termini di frequenza e/o impatto finanziario potenziale e dei relativi presidi organizzativi. Il Risk Management contribuisce, inoltre, mediante il processo di ICT Risk Assessment di Gruppo e di monitoraggio dei servizi IT erogati dalle terze parti ICT, dei servizi IT erogati dalle terze parti ICT al monitoraggio dell'evoluzione del rischio informatico.
Oltre alle sopraccitate attività, il framework di Gruppo per la gestione del rischio operativo prevede la definizione di un set di indicatori in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella esposizione della Banca e delle sue controllate ai rischi operativi. Tali indicatori vengono monitorati nel continuo e illustrati all'interno di report periodici tramite misure sintetiche di rischio condivise con le strutture e gli organi di competenza: al superamento di determinate soglie o in caso di andamenti anomali, si attivano specifici processi di escalation volti a definire e implementare appropriati interventi di mitigazione. In aggiunta, nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework (RAF), della predisposizione del Recovery Plan e del Resoconto ICAAP, la funzione Risk Management effettua delle analisi con le quali valuta la propria esposizione ad eventi di rischio operativo eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, contribuiscono a verificare la resilienza del Gruppo, simulando gli impatti di situazioni avverse in termini di rischiosità in ipotesi di scenari avversi.
Si segnala inoltre che, al fine di prevenire e gestire il rischio operativo, la funzione Risk Management di Capogruppo è impegnata ad esempio, in collaborazione con le altre funzioni aziendali e per quanto di competenza, nelle attività di supervisione dei rischi in materia di outsourcing e nella valutazione dei rischi associati all'introduzione di nuovi prodotti e servizi nonché all'ingresso in nuovi mercati.
La fase di mitigazione del rischio operativo si concretizza nell'individuazione di interventi orientati alla prevenzione e all'attenuazione dell'esposizione al rischio operativo. In particolare, gli interventi di mitigazione sono valutati ed eventualmente attivati sulla base dell'analisi delle evidenze risultanti dalle diverse attività di monitoraggio oppure in caso di violazione delle soglie prefissate per gli indicatori di rischio.
In relazione alle società del Gruppo Banca Ifis, si specifica che la gestione del rischio operativo risulta, allo stato attuale, assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie per quanto riguarda

la gestione dei rischi. Il framework complessivo di gestione del rischio operativo è stato pertanto esteso, sulla base del principio di proporzionalità, mediante l'adozione del medesimo approccio metodologico e degli strumenti informatici sviluppati presso la Capogruppo.
Si segnala che, parallelamente alla gestione del rischio operativo, è attivo un processo di gestione del rischio reputazionale. Il rischio reputazionale rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti del Gruppo, investitori o Autorità di Vigilanza. Il rischio di reputazione è generato dalla manifestazione di altre tipologie di rischio, quali il rischio di non conformità, il rischio strategico e in particolar modo i rischi operativi.
La gestione del rischio reputazionale risulta, come per il rischio operativo, assicurata dalla funzione Risk Management della Capogruppo che definisce il framework complessivo di Gruppo per la gestione di tale rischio. Il framework prevede l'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio reputazionale (Risk Self Assessment) e la definizione di un set di indicatori di rischio monitorati nel continuo.
I principi e le linee guida che il Gruppo Banca Ifis intende darsi in materia di gestione dei rischi operativi e reputazionali sono espressi all'interno della "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi operativi e di reputazione" applicata e diffusa, per quanto di competenza, a tutte le unità organizzative della Banca e delle società del Gruppo.
Il Gruppo Bancario, per la misurazione del rischio operativo e per la misurazione del capitale interno si basa sul "metodo base" disciplinato dal Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 – Parte Tre, Titolo III e per la relativa applicazione in Italia dalla Circolare 285/2013 ai fini del computo del requisito patrimoniale regolamentare.
In particolare, calcola il requisito patrimoniale minimo obbligatorio a fronte dei rischi operativi ricorrendo al metodo dell'indicatore di base (BIA – Basic Indicator Approach). Il metodo quantifica l'assorbimento di capitale nella misura del 15% della media degli ultimi tre esercizi dei valori dell'"indicatore rilevante" di cui all'art. 316 Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 rappresentativo dei volumi di operatività aziendale.
Ai fini regolamentari, la misurazione del rischio operativo viene effettuata tramite procedure informatiche dedicate alla produzione periodica delle segnalazioni statistiche e di vigilanza prudenziale consolidata.
L'adozione del "metodo base" ha determinato a livello consolidato un requisito patrimoniale al 31 dicembre 2022 pari a circa 73.275 milioni di euro, dalla Banca ritenuto in grado di fronteggiare gli impatti finanziari inattesi di potenziali eventi rischiosi che dovessero accadere nel corso del 2023.
Con riguardo al processo di Loss Data Collection in uso, le perdite operative sono classificate in ragione delle categorie di rischio definite dalla disciplina di Vigilanza ed elencate di seguito:
(a) frodi interne: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna dell'intermediario;

I risultati del processo di raccolta delle perdite operative nel 2022 riferibili al Gruppo Bancario sono rappresentati nei grafici sottostante dove si riporta la distribuzione percentuale della numerosità degli eventi e delle perdite operative, suddivise nelle 7 categorie di Event Type sopra elencate.

| Attività bancarie | Indicatore rilevante | Requisiti di Fondi | Importo | |||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Anno-3 | Anno-2 | Ultimo anno | Propri | dell'esposizione al rischio |
||
| 1 | Attività bancarie soggette al metodo base (BIA) | 456 | 476 | 534 | 73 | 92 |
| 2 | Attività bancarie soggette al metodo standardizzato (TSA) / al metodo standardizzato alternativo (ASA) |
- | - | - | - | - |
| 3 | Soggette al metodo TSA | - | - | - | - | - |
| 4 | Soggette al metodo ASA | - | - | - | - | - |
| 5 | Attività bancarie soggette a metodi avanzati di misurazione (AMA) |
- | - | - | - | - |

Il rischio di tasso d'interesse sul portafoglio bancario è un rischio trasversale che incide su tutte le società del Gruppo e la cui gestione è accentrata presso la Capogruppo. L'assunzione di rischio di tasso d'interesse significativa è in linea di principio estranea alla gestione della Banca e del Gruppo.
L'esposizione a tale rischio viene analizzata attraverso la sensitività del margine di interesse e del valore economico a variazioni dei tassi di interesse. Le analisi riguardanti la sensitività del margine di interesse vengono utilizzate a livello gestionale per verificare il posizionamento del Gruppo a breve termine, mentre l'approccio del valore economico ha per sua natura una rilevanza di medio-lungo termine.
Il monitoraggio del rischio di tasso si avvale di una serie di indicatori di rischio che sono verificati e rendicontati mensilmente nel reporting periodico di gruppo indirizzato ai vertici aziendali. Sono valutate ed attivate laddove ritenuto opportuno azioni di mitigazione di copertura del rischio tasso al superamento delle soglie prefissate.
La funzione aziendale preposta a garantire la gestione del rischio di tasso è la Direzione Centrale Capital Markets, che in linea con l'appetito al rischio stabilito, definisce le azioni necessarie al perseguimento dello stesso. Alla funzione di Risk Management spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati. L'Alta Direzione propone annualmente al Consiglio della Banca le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerisce in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate dalla Banca.
La posizione di rischio di tasso è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca sia nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali, che in termini di reportistica mensile specifica.
Ai fini della valutazione aziendale dell'adeguatezza patrimoniale, è richiesto ai Gruppi bancari di Classe 2, e quindi al nostro gruppo Banca Ifis, di predisporre sistemi di misurazione, controllo e attenuazione adeguati a valutare il rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario, in termini di variazioni sia del valore economico sia del margine di interesse.
Il Gruppo Bancario, per la misurazione del rischio di tasso di interesse relativo al "portafoglio bancario" ai fini del computo del pertinente requisito patrimoniale regolamentare, si è basato sulla metodologia semplificata prescritta dalla Circolare 285/2013 – Parte Prima - Titolo III "Processo di controllo prudenziale" – Capitolo 1 – allegato C (variazioni del valore economico).
Il Gruppo si approvvigiona principalmente attraverso la raccolta retail, a tasso fisso per la parte vincolata e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte della Capogruppo, per i depositi liberi a vista e a chiamata. L'offerta del Gruppo prevede la possibilità di vincolare le somme con durata massima fino a cinque anni. Altre componenti di raccolta rilevanti risultano essere le operazioni di auto-cartolarizzazione, caratterizzate da un tasso indicizzato, di crediti commerciali e finanziamenti a medio-lungo termine, la raccolta da Eurosistema (TLTRO) e l'emissione di prestiti obbligazionari generalmente a tasso fisso e riservati a investitori qualificati.

L'attivo del Gruppo riguardante i crediti verso clientela risulta essere prevalentemente costituito da operazioni a tasso variabile, relative al credito commerciale, al corporate lending, al leasing ed a finanziamenti a medio-lungo termine. La componente principale di asset a tasso fisso riguarda il comparto NPL ed una parte significativa del portafoglio titoli di proprietà.
In termini di composizione dello stato patrimoniale con riferimento alla fattispecie di rischio in oggetto, relativamente alla componente passiva, la fonte di provvista prevalente continua ad essere costituita dal conto di deposito online "Rendimax", i depositi della clientela a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte della Banca nel rispetto delle norme e dei contratti, per i depositi liberi a vista e a chiamata. Le ulteriori componenti principali di provvista riguardano raccolta obbligazionaria a tasso fisso, operazioni di autocartolarizzazione a tasso variabile, i prestiti con l'Eurosistema (c.d. TLTRO e LTRO) a tasso variabile e le varie operazioni di repo con controparti istituzionali.
Relativamente all'attivo gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile, sia con riguardo alla componente di credito commerciale e che di finanziamenti corporate.
Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità (svolta dalle controllate Ifis NPL Investing S.p.A. e Ifis NPL Servicing S.p.A.), caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale, rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso anche all'incertezza sui tempi di incasso.
Al 31 dicembre 2022 il portafoglio titoli obbligazionari complessivo è composto principalmente da titoli governativi, per una percentuale pari al 65%; la modified duration media complessiva è pari a 4 anni.
Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro; le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella vigente "Politica di Gruppo per la gestione del Rischio di Tasso di interesse sul banking book", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento. Il monitoraggio viene effettuato sia a livello consolidato che, ove previsto, a livello di singola società del Gruppo.
In considerazione dell'entità del rischio assunto, il Gruppo Banca Ifis generalmente non utilizza strumenti di copertura specifica del rischio tasso.
Il Gruppo Bancario, per la misurazione del rischio di tasso di interesse relativo al "portafoglio bancario", si è basato sulla metodologia semplificata prescritta dalla Circolare 285/2013 – Parte Prima - Titolo III "Processo di controllo prudenziale" – Capitolo 1 (allegati C e C-bis).
La metodologia semplificata, di cui all'allegato C della Circolare 285/2013, recentemente modificata dalla Banca d'Italia in recepimento degli orientamenti EBA/GL/2018/02, prevede che tutte le attività e le passività siano classificate in 19 fasce temporali in base alla loro vita residua, se poste a tasso fisso e sulla data di repricing se poste a tasso variabile. All'interno

di ciascuna fascia viene calcolata l'esposizione netta, ottenuta dalla compensazione tra posizioni attive e posizioni passive. Le esposizioni nette di ogni fascia sono poi moltiplicate per i fattori di ponderazione ottenuti dal prodotto fra la variazione ipotetica dei tassi prescelta e l'approssimazione di duration modificata relativa a ciascuna fascia fornita. Le esposizioni ponderate delle diverse fasce sono sommate fra di loro. L'esposizione ponderata netta ottenuta approssima la variazione del valore attuale delle poste patrimoniali nell'eventualità dello shock di tasso ipotizzato.
La sintesi delle misurazioni sviluppate in sede di quantificazione del Capitale Interno assorbito dal rischio di tasso d'interesse, in termini di variazioni del valore economico, alla data del 31 dicembre 2022, è pari a 98,976 mila euro.
La sintesi delle misurazioni sviluppate in termini di variazioni del margine di interesse alla data del 31 dicembre 2022 è riportata nella tavola che segue, in cui non viene applicato alcun floor allo shock negativo. Tale misurazione, al momento, non prefigura alcun obbligo per l'intermediario.
Banca Ifis sta implementando un nuovo sistema di monitoraggio gestionale del rischio di tasso di interesse coerentemente alle best practices del mercato.
Di seguito si presenta il valore del rischio tasso di interesse alla data del 31/12/2022 e confrontato con la data precedente del 31/12/2021, coerente con l'approccio attualmente richiesto dalla normativa vigente previsto dalla circolare 285/2013. Si segnala, nello specifico, che i valori riportati con il segno positivo rappresentano una riduzione del valore economico o del cambiamento del NII. Viceversa, valori negativi sono da intendersi come positivi nel contesto dell'ipotesi di stress.
Si segnala infine che, sempre in continuità con quanto previsto dalla normativa, i conti correnti non vincolati sono assegnati secondo l'approccio regolamentare definito nella circolare 285/2013.
| Changes of the economic value of equity | Changes of the net interest income | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Supervisory shock scenario | Current period | Last period | Current period | Last period | ||
| 1 | Parallel up | 98.976 | - 38.187 | 22.663 | 67.978 | |
| 2 | Parallel down | - 98.976 | 38.187 | - 24.791 | - 55.030 | |
| 3 | Steepener | 52.995 | 76.112 | - | - | |
| 4 | Flattener | - 38.400 | - 84.611 | - | - | |
| 5 | Short rates up | - 8.372 | - 92.373 | - | - | |
| 6 | Short rates down | 8.372 | 92.373 | - | - |

Nel corso del 2022 sono proseguite le strategie di investimento disciplinate nella "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis" e nella "Politica di gestione dell'operatività di investimento di Securitization & Structured Solutions", articolata in coerenza con l'appetito al rischio formulato dal Consiglio di Amministrazione nell'ambito del processo del Risk Appetite Framework (RAF) e declinato nella "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi di mercato" e con il sistema di obiettivi e limiti.
In coerenza con la "stance" conservativa declinata nei documenti sopra citati, per buona parte dell'anno la strategia di investimento complessiva si è focalizzata nel contenimento del rischio, attuata principalmente ricercando titoli caratterizzati da un'elevata liquidabilità e da una strategia di ritorni costanti nel medio termine.
Solo nell'ultimo trimestre del 2022, a fronte di un contesto di forte volatilità sui tassi di interesse e di widening degli spread di credito con un conseguente aumento dei rendimenti generalizzato dei titoli di debito, si è scelto di incrementare il portafoglio obbligazionario di circa 500 milioni di euro su titoli investendo in titoli del comparto financial. È stato continuamente attenzionato il rispetto dei principali criteri di diversificazione e di risk appetite previsti dal Gruppo.
In tale ambito la componente afferente al "portafoglio di negoziazione" da cui si origina il rischio di mercato in oggetto, è risultata marginale sia in termini assoluti di valori di rischio rilevati che rispetto ai limiti stabiliti. Il portafoglio di negoziazione risulta principalmente composto dalle componenti opzionali derivanti principalmente da operazioni di hedging ed enhancement ancillari alla strategia di investimento negli asset facenti parte del "portafoglio bancario" e dal portafoglio di "discretionary trading", caratterizzato da un'ottica speculativa di breve periodo e da un'esposizione marginale.
All'interno del portafoglio di negoziazione sono inoltre presenti operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Banking in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.
Da un punto di vista gestionale interno, in ottica più ampia e in generale relativa all'operatività sui mercati finanziari, viene prudenzialmente monitorato secondo la logica dei rischi di mercato e soggetto a specifici limiti anche il portafoglio bancario, ossia le posizioni postate in HTC&S e contabilizzate come FVOCI, le cui variazioni di valore potrebbero avere impatti significativi sulle riserve e conseguentemente sui valori patrimoniali della Banca.
Oltre a quanto sopra descritto rientrano, tra le attività generatrici di rischio di mercato, le posizioni in valuta assoggettate al rischio cambio e i contratti derivati stipulati con controparti corporate inerenti a un legacy portfolio attualmente in fase di run-off.
In relazione al rischio di cambio, le operazioni in divisa si sostanziano principalmente:
• in operazioni poste in essere con la clientela di norma correlate alla tipica attività di factoring e lending, originate sia dalle Business Unit italiane che dalle controllate estere (in Polonia e Romania) per le quali il rischio di cambio viene mitigato sin dall'origine ricorrendo a provvista avente la medesima valuta originaria;

• in operazioni rientranti nell'attività tipica della Tesoreria per la gestione del mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta effettuati sul mercato.
La Banca, per la misurazione dei rischi di mercato del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza e per la misurazione del rischio di cambio si basa sulle metodologie prescritte dal Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 – Parte Tre, Titolo IV, e per la relativa applicazione in Italia dalla Circolare 285/2013 per il computo del pertinente requisito patrimoniale regolamentare.
In particolare, la metodologia standardizzata permette di calcolare il requisito patrimoniale complessivo, sulla base del cosiddetto "approccio a blocchi" (building-block approach), secondo il quale il requisito complessivo viene ottenuto come somma dei requisiti di capitale a fronte dei seguenti rischi:
A livello gestionale, le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella "Politica di Gruppo per la gestione dei Rischi di Mercato", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento. Il livello di appetito al rischio è definito nel Risk Appetite Framework, declinato nelle principali strategie di investimento e gestione definite nella "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis".
In particolare, la misurazione e valutazione dei rischi di mercato si basa sulle diverse caratteristiche (in termini di orizzonte temporale, strumenti di investimento, etc.,) delle strategie di investimento del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis. Coerentemente con quanto delineato nel documento "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis", in cui sono definite le strategie che si intendono seguire in termini di struttura dei portafogli, strumenti oggetto di operatività e attività in dettaglio.
In tale ambito, il monitoraggio della coerenza del profilo di rischio dei portafogli del Gruppo rispetto agli obiettivi di rischio/rendimento si basa su un sistema di limiti (strategici e operativi) che prevede l'utilizzo combinato di diversi indicatori. In particolare, sono definiti:

Il rispetto dei limiti assegnati a ogni portafoglio è oggetto di verifica giornaliera.
L'indicatore gestionale di sintesi utilizzato per la valutazione dell'esposizione ai rischi in oggetto è il Value at Risk (VaR), che rappresenta una misura statistica che consente di stimare la perdita che potrebbe verificarsi a seguito di movimenti avversi dei fattori di rischio.
Il VaR viene misurato utilizzando un intervallo di confidenza del 99% e un holding period pari a 1 giorno; esprime la "soglia" di perdita giornaliera che, sulla base di ipotesi probabilistiche, potrebbe essere superata solo nell'1% dei casi. La metodologia utilizzata per il calcolo del VaR è quella della simulazione storica. Con questo approccio il portafoglio viene rivalutato applicando tutte le variazioni dei fattori di rischio registrate nell'anno precedente (256 osservazioni). I valori così ottenuti sono confrontati con il valore corrente del portafoglio, determinando la relativa serie di perdite o guadagni ipotetici. Il VaR corrisponde alla media tra il secondo e terzo peggior risultato tra quelli ottenuti.
Il VaR viene inoltre ripartito, con finalità di monitoraggio, tra i fattori di rischio afferenti al portafoglio.
Ad integrazione delle indicazioni di rischio derivanti dal VaR, viene utilizzato gestionalmente, con finalità di monitoraggio, anche l'Expected Shortfall (ES), che esprime la perdita giornaliera media che eccede il dato di VaR, e lo Stressed VaR, che rappresenta un VaR calcolato in un periodo storico particolarmente turbolento che nel caso specifico corrisponde alla crisi del debito italiano del 2011-2012.
La capacità previsionale del modello di misurazione dei rischi adottato è verificata attraverso un'analisi giornaliera di backtesting che effettua un test retrospettivo, in cui viene confrontato il VaR relativo alle posizioni presenti nel portafoglio al tempo t-1 con il conto economico generato da tali posizioni al tempo t.
Il posizionamento rispetto ai rischi di mercato è oggetto di periodico reporting predisposto dal Risk Management al Consiglio di Amministrazione, sia in termini di specifica reportistica mensile, sia nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale.
| RWEA | ||
|---|---|---|
| Prodotti outright | - | |
| 1 | Rischio di tasso di interesse (generico e specifico) | 15 |
| 2 | Rischio azionario (generico e specifico) | 5 |

| RWEA | ||
|---|---|---|
| 3 | Rischio di cambio | - |
| 4 | Rischio di posizioni in merci | - |
| Opzioni | - | |
| 5 | Metodo semplificato | - |
| 6 | Metodo delta plus | 0,01 |
| 7 | Metodo di scenario | - |
| 8 | Cartolarizzazione (rischio specifico) - |
|
| 9 | Totale | 21 |

Il Gruppo Banca Ifis pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha dato mandato all'Alta Direzione di agire in funzione di un contenimento dei grandi rischi. In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che impegnano il Gruppo in misura rilevante.
In linea con le prescrizioni di vigilanza nel processo del credito, ai fini della gestione e del controllo del rischio di concentrazione, si possono distinguere due differenti fasi: la prima rappresentata dall'affidamento, in particolare in sede di assunzione delle "Grandi Esposizioni" e la seconda, è identificabile nel monitoraggio continuativo della qualità delle esposizioni in essere, soprattutto di maggiore ammontare.
Il Gruppo Banca Ifis, con modalità correlate alla natura dei prodotti/clientela intermediati, si è dotato di procedure interne coerenti con l'assunzione e il monitoraggio delle "Grandi Esposizioni", da applicare in via cautelativa anche ai finanziamenti che pur non risultando "Grandi Esposizioni" abbiano dimensioni tali da poter avere effetti di rilievo sulla solidità patrimoniale della società finanziatrice in caso di crisi del soggetto/gruppo affidato. In particolare, le società del Gruppo Bancario, avvalendosi anzitutto delle evidenze fornite dall'anagrafe della Banca che identifica per tutta la clientela del Gruppo Bancario i rapporti in essere e gli eventuali legami giuridici ed economici, acquisiscono nel corso dell'istruttoria per la concessione di un nuovo finanziamento o del monitoraggio della posizione, tutti i dati e le informazioni ritenute necessarie per valutare la singola operazione nel coacervo complessivo dell'esposizione con il gruppo di appartenenza della controparte, la cui composizione viene mantenuta nel tempo aggiornata.
La funzione Risk Management monitora periodicamente la composizione della clientela ed il relativo grado di concentrazione, con particolare focus verso i prenditori di grande rilievo, al fine di mantenere, per quanto possibile un soddisfacente frazionamento del rischio creditizio e di limitare le potenziali perdite in caso di insolvenza di controparti con esposizioni debitorie rilevanti. Con riguardo ai portafogli con caratteristiche retail l'attività di monitoraggio in materia di concentrazione si declina con logiche di portafoglio e attraverso fattispecie differenziate in relazione alla tipologia di prodotto e di gestione.
Ai fini della segnalazione delle Grandi esposizioni prevista dalla CRR2, il limite previsto è pari al 10% del Tier 1 capital (relativo al valore nominale delle esposizioni), mentre il limite di concentrazione è pari al 25% dello stesso Tier 1 capital (in questo caso relativo al valore ponderato successivamente all'applicazione delle traslazioni e della CRM ai fini del rischio di credito in base alla metodologia applicata dal Gruppo (Metodo integrale in caso di garanzie reali finanziarie).
La Banca assicura il costante rispetto dei limiti regolamentari alla concentrazione dei rischi sia su base individuale che consolidata, nonché il rispetto dei limiti regolamentari più stringenti riferiti a soggetti collegati. I risultati delle verifiche sono riportati all'Alta Direzione all'interno del Tableau de Bord a cadenza trimestrale.
Al fine di compiere una completa misurazione dei rischi a cui il Gruppo è esposto, nell'ambito del secondo pilastro Banca Ifis calcola l'Add-On di capitale a fronte del rischio di concentrazione single-name e geo-settoriale.

Una rappresentazione quantitativa delle "Grandi Esposizioni" in essere alla data del 31 dicembre 2022 è riportata nella sezione E della nota integrativa del Bilancio consolidato del Gruppo Bancario Banca Ifis. L'ammontare complessivo delle Grandi Esposizioni al valore ponderato al 31 dicembre 2022 è costituito per 209 milioni di euro da attività fiscali, per 182 milioni di euro da esposizione nei confronti di partecipazioni non rientranti nel perimetro di consolidamento prudenziale e dai restanti 552 milioni di euro di posizioni vs. Intermediari Vigilati, per lo più in operatività di PCT, derivati e titoli.

La Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti (nel seguito anche Relazione) è stata predisposta per il Gruppo Banca Ifis ai sensi:
Sono inoltre state considerate le disposizioni contenute nel "Codice di Corporate Governance", nonché il format di Borsa Italiana S.p.A. per la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123 bis del TUF.
La Relazione è consultabile sul sito internet della banca all'indirizzo: www.bancaifis.it.

I principali organi e soggetti della Capogruppo coinvolti nella predisposizione, approvazione ed eventuale revisione della politica di remunerazione e incentivazione sono: l'Assemblea, il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Remunerazioni, l'Amministratore Delegato, la Direzione Generale, le Risorse Umane, le Funzioni di Controllo e la Direzione Governo Piano Industriale, Pianificazione e Controllo di Gestione.
Le politiche di remunerazione e incentivazione di cui alla Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrispostiti si applicano a tutte le Società del Gruppo con sede in Italia e alle Società con sede all'estero (laddove compatibile con la normativa locale). Le stesse politiche contengono un focus sulle disposizioni di maggior dettaglio previste per i soli membri del personale che hanno un impatto sostanziale sul profilo di rischio del Gruppo (c.d. personale più rilevante, PPR).
La politica di remunerazione e incentivazione, che ha durata annuale, è definita dalla Capogruppo con la finalità di attrarre, motivare e trattenere persone in possesso delle qualità professionali richieste per perseguire proficuamente, in accordo con i valori aziendali e secondo una politica di prudente gestione del rischio (in coerenza con quanto definito nell'ambito delle disposizioni sul processo di controllo prudenziale), gli obiettivi, di breve e/o di medio-lungo termine, correlati agli obiettivi strategici del Gruppo, contribuendo, così, al conseguimento di risultati volti a rafforzare la solidità operativa, economica e finanziaria della Società in un'ottica di lungo termine e alla salvaguardia della sostenibilità del Gruppo Banca Ifis.
La struttura della componente variabile della remunerazione deve essere comunque compatibile con le analisi di rischio intraprese dal gruppo bancario e, per essere sostenibile, deve essere compatibile con i livelli di capitale e liquidità nel medio e lungo periodo.
In linea con le Disposizioni di Vigilanza, il Gruppo Banca Ifis non è classificabile come "banche di minori dimensioni o complessità operativa" e pertanto è tenuto ad applicare l'intera disciplina "proporzionalmente", cioè tenendo conto delle caratteristiche e dimensioni nonché della rischiosità e della complessità dell'attività svolta.
Il Gruppo non è tuttavia tenuto ad applicare le suddette regole di maggior dettaglio della Sezione III delle Disposizioni di Vigilanza al personale più rilevante la cui remunerazione variabile annua rispetti la duplice seguente condizione:
In conformità con le Disposizioni di Vigilanza, il Gruppo definisce:
Soglia di materialità: la remunerazione variabile del personale più rilevante che supera l'ammontare di Euro 50.000 o rappresenta più di un terzo della remunerazione totale annua

Importo di remunerazione variabile «particolarmente elevato»: si intende il minore tra il 25% della remunerazione complessiva media degli high earners italiani, come risultante dal più recente rapporto pubblicato dall'EBA e 10 volte la remunerazione complessiva media dei dipendenti del Gruppo Ifis.
Periodo di Differimento e quote differite: è il vesting cui è soggetta la remunerazione variabile, al fine di tenere conto dell'andamento nel tempo dei rischi assunti dalla Banca.
In linea con le Disposizioni di Vigilanza:
Strumenti finanziari: le disposizioni di Vigilanza prevedono che la remunerazione variabile soggetta a differimento (ai sensi del punto che precede) sia bilanciata per una quota almeno pari al 50% in strumenti finanziari, per tali intendendosi, nel Gruppo Banca Ifis, le azioni della Capogruppo. In caso di soggetti apicali e di importo di remunerazione variabile particolarmente elevato, è richiesto che più del 50% della parte differita sia composta da strumenti finanziari.
Periodo di retention: il periodo durante il quale vige un divieto di vendita delle azioni, fissato in 1 anno.
Si riassumono di seguito le modalità di corresponsione della remunerazione variabile (Sistema incentivante di breve periodo) per il personale più rilevante adottate dal Gruppo Banca Ifis:
| Upfront | Differimento | |||
|---|---|---|---|---|
| pari o inferiore alla soglia di materialità |
100% cash | |||
| superiore alla soglia di materialità e non di importo particolarmente elevato |
60% upfront, di cui: 50% (ovvero il 30% della remunerazione variabile complessiva) in azioni Banca Ifis, che saranno esercitabili al termine del periodo di retention) di un 1 anno 50% (ovvero il 30% della remunerazione variabile complessiva) erogato cash |
40% differito in 4 anni a decorrere dall'anno successivo all'anno di maturazione della quota up-front, di cui: 50% (ovvero il 20% della remunerazione variabile complessiva) in azioni Banca Ifis, che saranno esercitabili al termine dell'ulteriore periodo di retention di un 1 anno - 50% (ovvero il 20% della remunerazione variabile complessiva) cash, oggetto di rivalutazione annuale al tasso legale tempo per tempo vigente. |
||
| di importo particolarmente elevato |
40% upfront, di cui: - 50% (ovvero il 20% della remunerazione variabile complessiva) in azioni Banca Ifis, che saranno esercitabili al termine del periodo di retention) di un 1 anno 50% (ovvero il 20% della remunerazione variabile complessiva) erogato cash |
60% differito in 5 anni a decorrere dall'anno successivo all'anno di maturazione della quota up-front, , di cui: 55% (ovvero il 33% della remunerazione variabile complessiva) in azioni Banca Ifis, che saranno esercitabili al termine dell'ulteriore periodo di retention di un 1 anno 45% (ovvero il 27% della remunerazione variabile complessiva) cash, oggetto di rivalutazione annuale al tasso legale tempo per tempo vigente. |
A seguito delle deliberazioni assunte nel corso del 2021 dal Consiglio di Amministrazione e dell'Assemblea dei soci- per quanto di rispettiva competenza, è stata prevista l'introduzione di un "Piano Long Term Incentive 2021-2023" (il "Piano LTI"), che prevede l'assegnazione – ai top manager della Banca e del Gruppo, all'uopo individuati dal Consiglio di Amministrazione

c) Descrizione del modo in cui i rischi correnti e futuri sono presi in considerazione nei processi di remunerazione. Le informazioni comprendono un riepilogo dei principali rischi, la loro misurazione e il modo in cui tali misure incidono sulla remunerazione.
L'accesso alla parte variabile per tutto il personale è subordinato al rispetto delle condizioni di accesso (c.d. "gate") previste dai seguenti indicatori rilevati alla data del fine anno:
Il mancato raggiungimento di uno dei suddetti parametri impedirà la corresponsione della componente variabile.
Ferma l'apertura dei gate di accesso, in presenza di scenari avversi, di situazioni eccezionali e non prevedibili, nonché in caso di una misura dell'Utile lordo a livello di Bilancio Consolidato inferiore alle attese del 20%, il Consiglio di Amministrazione può valutare su proposta del Comitato Remunerazioni, previo parere del Comitato Rischi - una ridefinizione degli ammontari di remunerazione variabile alle differenti categorie di personale, con conseguente riduzione pro quota.

La remunerazione del personale più rilevante si compone di una retribuzione annua omnicomprensiva (RAL) e di una componente variabile definita preventivamente per singolo soggetto, in relazione al ruolo ricoperto. Il limite al rapporto fisso/variabile è pari a 1:1, ad eccezione:
Per la determinazione dei compensi del personale più rilevante appartenente alle funzioni di controllo sono in ogni caso esclusi meccanismi di incentivazione collegati ai risultati economici
Per quanto attiene il Dirigente preposto e il Responsabile della Direzione Human Resources, la remunerazione variabile è comunque contenuta.

• La Banca si riserva di promuovere le azioni opportune per la restituzione/azzeramento della componente variabile riconosciuta e/o pagata al personale qualora si siano determinate le condizioni previste allo scopo (applicazione dei c.d. meccanismi di correzione ex post: malus/clawback) e declinate nelle Politiche di remunerazione e incentivazione del Gruppo.
Infine, e fatto esplicito divieto al singolo dipendente di effettuare strategie di copertura personale o di assicurazione sulla remunerazione (hedging strategy) o su altri aspetti che possano alterare o inficiare gli effetti di allineamento al rischio aziendale insiti nei meccanismi di remunerazione previsti.
Nell'ambito della remunerazione variabile oltre ai sistemi incentivanti di breve e lungo termine rientrano:
| Organo di amministrazione - funzione di supervisione strategica |
Organo di amministrazione - funzione di gestione |
Altri membri dell'alta dirigenza |
Altri membri del personale più rilevante |
|||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 | Remunerazione fissa |
Numero dei membri del personale più rilevante |
12 | 1 | 6 | 43 |
| 2 | Remunerazione fissa complessiva |
2,307 | 0,780 | 1,537 | 6,327 | |
| 3 | Di cui in contanti | 2,307 | 0,780 | 1,537 | 6,327 | |
| 4 | (Non applicabile nell'UE) | - | - | - | - | |
| EU-4a | Di cui azioni o partecipazioni al capitale equivalenti |
- | - | - | - | |
| 5 | Di cui strumenti collegati alle azioni o strumenti non monetari equivalenti |
- | - | - | - |

| Organo di amministrazione - funzione di supervisione strategica |
Organo di amministrazione - funzione di gestione |
Altri membri dell'alta dirigenza |
Altri membri del personale più rilevante |
|||
|---|---|---|---|---|---|---|
| EU-5x | Di cui altri strumenti | - | - | - | - | |
| 6 | (Non applicabile nell'UE) | - | - | - | - | |
| 7 | Di cui altre forme | - | - | - | - | |
| 8 | (Non applicabile nell'UE) | - | - | - | - | |
| 9 | Numero dei membri del personale più rilevante |
12 | 1 | 6 | 42 | |
| 10 | Remunerazione variabile complessiva |
0,133 | 0,630 | 0,925 | 2,213 | |
| 11 | Di cui in contanti | 0,133 | 0,126 | 0,313 | 1,123 | |
| 12 | Di cui differita | 0 | 0,189 | 0,175 | 0,312 | |
| EU-13a | Di cui azioni o partecipazioni al capitale equivalenti |
0 | 0,126 | 0,263 | 0,467 | |
| EU-14a | Remunerazione | Di cui differita | 0 | 0,189 | 0,175 | 0,312 |
| EU-13b | variabile | Di cui strumenti collegati alle azioni o strumenti non monetari equivalenti |
- | - | - | - |
| EU-14b | Di cui differita | - | - | - | - | |
| EU-14x | Di cui altri strumenti | - | - | - | - | |
| EU-14y | Di cui differita | - | - | - | - | |
| 15 | Di cui altre forme | - | - | - | - | |
| 16 | Di cui differita | - | - | - | - | |
| 17 | Remunerazione complessiva (2 + 10) | 2,440 | 1,410 | 2,462 | 8,541 |
| Organo di amministrazione - funzione di supervisione strategica |
Organo di amministrazione - funzione di gestione |
Altri membri dell'alta dirigenza |
Altri membri del personale più rilevante |
||
|---|---|---|---|---|---|
| Premi facenti parte della remunerazione variabile garantita | |||||
| 1 | Premi facenti parte della remunerazione variabile garantita – Numero dei membri del personale più rilevante |
- | - | - | - |
| 2 | Premi facenti parte della remunerazione variabile garantita – Importo complessivo |
- | - | - | - |
| 3 | Di cui premi facenti parte della remunerazione variabile garantita versati nel corso dell'esercizio che non sono presi in considerazione nel limite massimo dei bonus |
- | - | - | - |
Trattamenti di fine rapporto riconosciuti in periodi precedenti che sono stati versati nel corso dell'esercizio

| Organo di amministrazione - funzione di supervisione strategica |
Organo di amministrazione - funzione di gestione |
Altri membri dell'alta dirigenza |
Altri membri del personale più rilevante |
||
|---|---|---|---|---|---|
| 4 | Trattamenti di fine rapporto riconosciuti in periodi precedenti che sono stati versati nel corso dell'esercizio – Numero dei membri del personale più rilevante |
- | - | - | - |
| 5 | Trattamenti di fine rapporto riconosciuti in periodi precedenti che sono stati versati nel corso dell'esercizio – Importo complessivo |
- | - | - | - |
| Trattamenti di fine rapporto riconosciuti nel corso dell'esercizio | |||||
| 6 | Trattamenti di fine rapporto riconosciuti nel corso dell'esercizio – Numero dei membri del personale più rilevante |
- | - | - | - |
| 7 | Trattamenti di fine rapporto riconosciuti nel corso dell'esercizio – Importo complessivo |
- | - | - | - |
| 8 | Di cui versati nel corso dell'esercizio | - | - | - | - |
| 9 | Di cui differiti | - | - | - | - |
| 10 | Di cui trattamenti di fine rapporto versati nel corso dell'esercizio non considerati nel limite massimo dei bonus |
- | - | - | - |
| 11 | Di cui l'importo più elevato riconosciuto a una singola persona |
- | - | - | - |
| Remunerazione differita e soggetta a mantenimento |
Importo complessivo della remunerazion e differita riconosciuta per periodi di prestazione precedenti |
Di cui importi che maturano nel corso dell'esercizi o |
Di cui importi che maturerann o negli esercizi successivi |
Importo della correzione delle performance, effettuata nell'esercizio, sulla remunerazion e differita che sarebbe dovuta maturare nel corso dell'esercizio |
Importo della correzione delle performance, effettuata nell'esercizio, sulla remunerazion e differita che sarebbe dovuta maturare in successivi anni di prestazione |
Importo complessivo delle correzioni effettuate nel corso dell'esercizio dovute a correzioni implicite ex post (ossia variazioni di valore della remunerazion e differita dovute alle variazioni dei prezzi degli strumenti) |
Importo complessivo della remunerazion e differita riconosciuta prima dell'esercizio, effettivament e versato nel corso dell'esercizio |
Importo complessivo della remunerazion e differita riconosciuta per il precedente periodo di prestazione che è stata maturata ma è soggetta a periodi di manteniment o |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 | Organo di amministrazion e - funzione di supervisione strategica |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 2 | In contanti | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3 | Azioni o partecipazioni al capitale equivalenti |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 4 | Strumenti collegati alle azioni o strumenti non monetari equivalenti |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 5 | Altri strumenti |
- | - | - | - | - | - | - | - |

| Remunerazione differita e soggetta a mantenimento |
Importo complessivo della remunerazion e differita riconosciuta per periodi di prestazione precedenti |
Di cui importi che maturano nel corso dell'esercizi o |
Di cui importi che maturerann o negli esercizi successivi |
Importo della correzione delle performance, effettuata nell'esercizio, sulla remunerazion e differita che sarebbe dovuta maturare nel corso dell'esercizio |
Importo della correzione delle performance, effettuata nell'esercizio, sulla remunerazion e differita che sarebbe dovuta maturare in successivi anni di prestazione |
Importo complessivo delle correzioni effettuate nel corso dell'esercizio dovute a correzioni implicite ex post (ossia variazioni di valore della remunerazion e differita dovute alle variazioni dei prezzi degli strumenti) |
Importo complessivo della remunerazion e differita riconosciuta prima dell'esercizio, effettivament e versato nel corso dell'esercizio |
Importo complessivo della remunerazion e differita riconosciuta per il precedente periodo di prestazione che è stata maturata ma è soggetta a periodi di manteniment o |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 6 | Altre forme | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 7 | Organo di amministrazion e - funzione di gestione |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 8 | In contanti | 0,137 | 0,010 | 0,128 | - | - | - | - | 0,094 |
| 9 | Azioni o partecipazioni al capitale equivalenti |
0,147 | 0,147 | - | - | - | - | 0,111 | |
| 1 0 |
Strumenti collegati alle azioni o strumenti non monetari equivalenti |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 1 1 |
Altri strumenti |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 1 2 |
Altre forme | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1 3 |
Altri membri dell'alta dirigenza |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 1 4 |
In contanti | 0,124 | 0,124 | - | - | - | - | 0,124 | |
| 1 5 |
Azioni o partecipazioni al capitale equivalenti |
0,124 | 0,124 | - | - | - | - | 0,124 | |
| 1 6 |
Strumenti collegati alle azioni o strumenti non monetari equivalenti |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 1 7 |
Altri strumenti |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 1 8 |
Altre forme | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1 9 |
Altri membri del personale più rilevante |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 2 0 |
In contanti | 0,261 | 0,054 | 0,207 | 0,013 | - | - | 0,030 | 0,207 |
| 2 1 |
Azioni o partecipazioni al capitale equivalenti |
0,290 | 0,030 | 0,261 | 0,007 | 0,013 | - | 0,030 | 0,261 |

| Remunerazione differita e soggetta a mantenimento |
Importo complessivo della remunerazion e differita riconosciuta per periodi di prestazione precedenti |
Di cui importi che maturano nel corso dell'esercizi o |
Di cui importi che maturerann o negli esercizi successivi |
Importo complessivo Importo della delle Importo della correzione correzioni correzione delle effettuate nel delle performance, corso performance, effettuata dell'esercizio effettuata nell'esercizio, dovute a nell'esercizio, sulla correzioni sulla remunerazion implicite ex remunerazion e differita che post (ossia e differita che sarebbe variazioni di sarebbe dovuta valore della dovuta maturare in remunerazion maturare nel successivi e differita corso anni di dovute alle dell'esercizio prestazione variazioni dei prezzi degli |
Importo complessivo della remunerazion e differita riconosciuta prima dell'esercizio, effettivament e versato nel corso dell'esercizio |
Importo complessivo della remunerazion e differita riconosciuta per il precedente periodo di prestazione che è stata maturata ma è soggetta a periodi di manteniment o |
|||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2 2 |
Strumenti collegati alle azioni o strumenti non monetari equivalenti |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 2 3 |
Altri strumenti |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 2 4 |
Altre forme | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2 5 |
Importo totale | 1,083 | 0,093 | 0,990 | 0,021 | 0,013 | 0 | 0,059 | 0,920 |
| Membri del personale più rilevante che hanno una remunerazione elevata ai sensi dell'articolo 450, lettera i), del CRR |
||
|---|---|---|
| 1 | Da 1 000 000 a meno di 1 500 000 | 1 |
| 2 | Da 1 500 000 a meno di 2 000 000 | - |
| 3 | Da 2 000 000 a meno di 2 500 000 | - |
| 4 | Da 2 500 000 a meno di 3 000 000 | - |
| 5 | Da 3 000 000 a meno di 3 500 000 | - |
| 6 | Da 3 500 000 a meno di 4 000 000 | - |
| 7 | Da 4 000 000 a meno di 4 500 000 | - |
| 8 | Da 4 500 000 a meno di 5 000 000 | - |
| 9 | Da 5 000 000 a meno di 6 000 000 | - |
| 10 | Da 6 000 000 a meno di 7 000 000 | - |
| 11 | Da 7 000 000 a meno di 8 000 000 | - |

| Remunerazione dell'organo di amministrazione | Aree di business | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Organo di amministrazione - funzione di supervisione strategica |
Organo di amministrazione - funzione di gestione |
Totale organo di amministrazione |
Funzioni aziendali |
Funzioni di controllo interno indipendenti |
Tutte le altre |
Totale | ||
| 1 | Numero complessivo dei membri del personale più rilevante |
|||||||
| 2 | Di cui membri dell'organo di amministrazione |
12 | 1 | 13 | ||||
| 3 | Di cui altri membri dell'alta dirigenza |
17 | 4 | 28 | ||||
| 4 | Di cui altri membri del personale più rilevante |
|||||||
| 5 | Remunerazione complessiva del personale più rilevante |
2,44 | 1,41 | 3,85 | 4,28 | 0,80 | 5,11 | 14,85 |
| 6 | Di cui remunerazione variabile |
0,13 | 0,63 | 0,76 | 1,22 | 0,20 | 1,73 | 3,90 |
| 7 | Di cui remunerazione fissa |
2,31 | 0,78 | 3,09 | 3,07 | 0,61 | 4,19 | 10,95 |

L'Amministratore Delegato, Frederik Herman Geertman , su, su mandato del Consiglio di Amministrazione, dichiara ai sensi dell'art, 435 comma 1, lettere e) ed f) del Regolamento 575/2013 (CRR) che:
Venezia, lì 9 marzo 2023
L'Amministratore Delegato
Frederik Herman Geertman
Firmato digitalmente da: Frederik Herman Geertman Limitazioni d'uso: Explicit Text: Certificate issued through Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) digital identity, not usable to require other SPID digital identity Data: 22/03/2023 17:18:57

La sottoscritta, Mariacristina Taormina, Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banca Ifis S,p,A, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del "Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria" che l'informativa contabile contenuta nel presente documento "Informativa al Pubblico al 31 dicembre 2022 – Pillar 3" corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
Venezia, lì 9 marzo 2023
Il Dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari
Mariacristina Taormina
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