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Banca Ifis

Interim / Quarterly Report Aug 3, 2023

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Interim / Quarterly Report

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Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023

Cariche sociali3
Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo5
Aspetti generali 6
Risultati e strategia 7
Highlights 14
Risultati per Settore di attività 16
Evoluzione trimestrale 19
IAP – Indicatori Alternativi di Performance 20
Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo 21
L'azione Banca Ifis 39
Fatti di rilievo avvenuti nel periodo 41
Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 43
Informativa sul conflitto Russia-Ucraina 44
Evoluzione prevedibile della gestione 45
Altre informazioni 46
Bilancio consolidato semestrale abbreviato49
Stato patrimoniale consolidato 50
Conto economico consolidato 52
Prospetto della redditività consolidata complessiva 54
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2023 55
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2022 56
Rendiconto finanziario consolidato 57
Note illustrative59
Politiche contabili 60
Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo 86
Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 108
Informativa di Settore 149
Operazioni con parti correlate 152
Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 155
Attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari 159
Relazione della società di revisione contabile limitata al Bilancio consolidato semestrale abbreviato 160
Allegati 163

3

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023

Cariche sociali

Consiglio di Amministrazione in carica all'approvazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata

Presidente Onorario e Consigliere Sebastien Egon Fürstenberg

Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio

Vice Presidente Simona Arduini

Amministratore Delegato Frederik Herman Geertman (1)

Consiglieri Monica Billio Beatrice Colleoni Roberto Diacetti Roberta Gobbi Luca Lo Giudice Antonella Malinconico Giovanni Meruzzi Paola Paoloni Monica Regazzi

(1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Condirettori Generali Fabio Lanza

Collegio Sindacale

Dirigente Preposto alla redazione Massimo Luigi Zanaboni dei documenti contabili societari

Ragione sociale Capogruppo - Banca Ifis S.p.A. Capitale Sociale - euro 53.811.095 i.v. Denominazione segnalante - Banca Ifis S.p.A. Ragione sociale entità controllante - La Scogliera S.A. Motivo cambio denominazione - nessuno Sede segnalante - Venezia Forma giuridica - S.p.A. Paese registrazione - Italia Principale luogo attività - Mestre Venezia Membro FCI Sede legale ed amministrativa - Via Terraglio, 63 30174 Mestre Venezia Natura attività segnalante - Attività creditizia ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia - 02505630109 Partita IVA - 04570150278 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche - 5508 Indirizzo Internet – www.bancaifis.it

Raffaele Zingone

Presidente Andrea Balelli

Sindaci Effettivi Annunziata Melaccio Franco Olivetti

Sindaci Supplenti Marinella Monterumisi Emanuela Rollino

Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.

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Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023

Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo

Aspetti generali

Per consentire una lettura più immediata dei risultati, viene predisposto un conto economico consolidato riclassificato sintetico. Per un confronto omogeneo, i dati economici riferiti ai periodi precedenti sono normalmente riesposti, ove necessario e se significativi, anche per tenere conto delle eventuali variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

I dettagli analitici delle riesposizioni effettuate e delle riclassificazioni rispetto allo schema previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia sono forniti con distinti prospetti pubblicati tra gli allegati (si rimanda alla sezione "Allegati" della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023), in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie:

  • le rettifiche/riprese di valore nette afferenti al Settore Npl sono riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati (e quindi all'interno della voce "Margine di interesse") nella misura in cui rappresentative dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business;
  • gli accantonamenti netti su fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei "Costi operativi";
  • sono ricondotti nell'ambito dell'unica voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito":
    • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (ad eccezione di quelle relative al Settore Npl di cui al punto sopra) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
    • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate;
    • gli utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl.

Per quanto attiene alle componenti patrimoniali si è provveduto ad effettuare aggregazioni senza effettuare alcuna riclassifica.

Risultati e strategia

Commento dell'Amministratore Delegato

I risultati ottenuti dalla Banca nel primo semestre 2023 confermano la solidità di un modello di business che, nonostante un contesto macroeconomico sfidante, ha dimostrato di saper coniugare la sostenibilità finanziaria con l'attenzione a tutti gli stakeholder. Nel periodo, tutti i principali indicatori hanno registrato una importante crescita che ci ha portato a rivedere al rialzo le stime di utile per il 2023 a 160 milioni di euro, rispetto ai 150 milioni di euro stimati a febbraio 2023, che già superavano l'obiettivo di 137 milioni di euro del Piano Industriale 2022-2024. Tale risultato è stato raggiunto anche grazie alla crescita positiva dei ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking, sostenuti dalla positiva correlazione con il rialzo dei tassi di interesse, dal dinamismo della rete commerciale e dall'accelerazione del processo di digitalizzazione che ha messo a disposizione nuove piattaforme e strumenti utili a migliorare l'efficienza sia del business commerciale che nell'Npl dove, nel periodo, i recuperi di cassa sui portafogli acquistati sono stati pari a 195 milioni di euro, in crescita del 7% rispetto al primo semestre del 2022. Abbiamo già avviato il piano di funding per rimborsare i 2 miliardi di euro di TLTRO, potenzialmente anche prima della scadenza di settembre 2024, con il remarketing delle note senior della cartolarizzazione leasing per circa 400 milioni di euro e il ramp-up della cartolarizzazione Npl per ulteriori circa 400 milioni di euro. A queste operazioni si aggiungono i circa 700 milioni di euro del portafoglio di proprietà in naturale scadenza entro settembre 2024. Nei prossimi trimestri sono, inoltre, previste operazioni di pronti contro termine sul portafoglio di proprietà, l'aumento della raccolta retail con una strategia multicanale ed emissioni obbligazionarie senior. Infine, nel primo semestre 2023, la prudente politica di credito della Banca ci ha portato a incrementare di 14 milioni di euro, per un totale di 65 milioni di euro, le riserve accantonate per far fronte ai potenziali rischi macroeconomici.

Nuova politica di dividendi

Il Consiglio di Amministrazione che approva i risultati del primo semestre 2023 approverà anche la nuova politica di remunerazione degli azionisti di Banca Ifis. Tale Dividend Policy prevede un meccanismo di tipo progressivo con incremento del payout ratio al superamento della soglia di utili necessari a soddisfare il fabbisogno di capitale della Banca (retained earnings), nel rispetto del contesto macroeconomico e regolamentare di riferimento e dello stato di avanzamento del Piano Industriale tempo per tempo vigente. Il Consiglio potrà proporre all'Assemblea di distribuire una quota degli utili d'esercizio della Banca fino al 50% dell'utile netto consolidato di pertinenza di Banca Ifis fino alla Soglia di Rilevanza identificata in sede di definizione del budget annuale e al 100% dell'utile netto consolidato di pertinenza di Banca Ifis eccedente la Soglia di Rilevanza. La Soglia di Rilevanza, per il 2023, è fissata in 100 milioni di euro. Resta ferma, in ogni caso, la piena discrezionalità del Consiglio nella definizione, volta per volta, della proposta di distribuzione di dividendi da sottoporre all'Assemblea, in conformità a quanto previsto dall'art. 28 CRR.

TCFD Report

Il Consiglio di Amministrazione che approva i risultati del primo semestre 2023 approverà anche la prima edizione del TCFD Report, che presenta le informazioni utili agli investitori e agli stakeholder per valutare correttamente i rischi e le opportunità di Banca Ifis legati al clima. Il documento, redatto su base volontaria e allineato alle raccomandazioni della Task-force on Climate-related Financial Disclosure (TCFD), nata su iniziativa del Financial Stability Board, amplia ulteriormente la rendicontazione ESG del Gruppo, rappresentando, tra gli altri progetti, la strategia di riduzione delle emissioni finanziate sul portafoglio creditizio che la Banca ha definito aderendo, per prima in Italia, alla Net-Zero Banking Alliance (NZBA), l'iniziativa promossa dalle Nazioni Unite per accelerare la transizione sostenibile del settore bancario internazionale.

Principali dinamiche del periodo

Il margine di intermediazione si attesta a 348,5 milioni di euro, in crescita del 7,6% rispetto ai 324,0 milioni di euro del 30 giugno 2022. A tale risultato contribuiscono la crescita dell'Area Factoring, con 86,4 milioni di euro e un incremento del 9,5%, grazie all'aumento del margine di interesse e delle commissioni nette, la crescita dell'Area Leasing (30,5 milioni di euro, in miglioramento di 1,6 milioni di euro rispetto al medesimo dato al 30 giugno 2022) e alle migliori performance dell'Area Corporate Banking & Lending (57,9 milioni di euro, +68,7% rispetto al dato del 30 giugno 2022).

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023

Il margine di intermediazione del Settore Npl si attesta a complessivi 136,5 milioni di euro, in aumento di 1,5 milioni di euro rispetto a quello dello stesso periodo dell'esercizio precedente, soprattutto grazie ai maggiori interessi attivi (connessi all'aumento del valore medio dei crediti sottostanti) e alle buone performance della raccolta legale riconducibili principalmente al maggior numero di precetti e pignoramenti prodotti. Tali variazioni sono state controbilanciate dalla minor raccolta stragiudiziale.

Il margine di intermediazione del Settore Governance & Servizi e Non Core si attesta a 37,1 milioni di euro, in diminuzione di 9,6 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022, tale riduzione è determinata da un decremento del margine di interesse di 5,3 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022 principalmente per effetto l'impatto negativo dovuto all'incremento del costo del funding e dalle altre componenti del margine di intermediazione che risultano anch'esse in diminuzione di 5,2 milioni di euro, a seguito di minori utili da cessione di attività finanziarie e a variazioni negative di fair value su strumenti derivati di negoziazione.

Le rettifiche di valore per rischio di credito pari a 16,3 milioni di euro risultano in diminuzione di 17,3 milioni di euro rispetto al primo semestre del 2022. La riduzione è principalmente legata a maggiori riprese da incasso su posizioni deteriorate precedentemente svalutate.

I costi operativi sono pari a 195,8 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 30 giugno 2022 (+5,5%).

Il cost/income ratio si attesta al 56,2% (in miglioramento dell'1,1% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

Di seguito si riportano le principali componenti della voce:

  • le spese per il personale, pari a 80,4 milioni di euro, registrano un aumento del 9,3% da ricondursi ad una crescita delle risorse in forza alla data di riferimento, a maggiori remunerazioni variabili e alla stima dei costi connessi al rinnovo del contratto collettivo dei dipendenti bancari;
  • le altre spese amministrative al 30 giugno 2023 sono pari a 119,2 milioni di euro registrano una crescita del 4,0% rispetto a giugno 2022 soprattutto con riferimento alle spese di acquisto di beni e servizi, in aumento del 14,0%.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri al 30 giugno 2023 risultano essere pari a 526 mila euro. La voce nel primo semestre 2022 aveva beneficiato di rilasci per 5,6 milioni di euro a seguito di operazioni di cessione di crediti in ambito GACS.

L'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 91,0 milioni di euro, in aumento del 25,5% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Di seguito le principali dinamiche dei singoli Settori che concorrono alla formazione dei risultati economicopatrimoniali al 30 giugno 2023.

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 49,4 milioni di euro, in aumento di 25,1 milioni di euro (+102,9%) rispetto al 30 giugno 2022. Come meglio dettagliato in seguito, tale risultato è guidato dalla crescita del margine di interesse per 16,1 milioni di euro (+16,1%), delle commissioni nette (+7,3 milioni di euro, pari al +17,6%) e delle altre componenti del margine di intermediazione per 9,3 milioni di euro, nonché dalle minori rettifiche di valore nette per 8,4 milioni di euro (-29,7%).

Con riferimento al margine di intermediazione, esso deriva dall'effetto combinato delle varie Aree del Settore come di seguito illustrato:

  • il contributo dell'Area Factoring ammonta a 86,4 milioni di euro, in aumento del 9,5% rispetto al risultato dello stesso periodo dello scorso esercizio. Tale risultato è dovuto al maggior contributo sia del margine di interesse (in aumento di 3,5 milioni di euro) sia delle commissioni nette (in aumento di 4,6 milioni di euro), come conseguenza dell'aumento dei rendimenti dei crediti gestiti;
  • il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 30,5 milioni di euro, in miglioramento di 1,6 milioni di euro rispetto al medesimo dato al 30 giugno 2022. Tale aumento è dovuto al maggior contributo del margine di interesse per 2,4 milioni di euro, il quale è stato compensato parzialmente dal minore margine commissionale per 0,9 milioni di euro;
  • il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 57,9 milioni di euro al 30 giugno 2023, risulta in aumento di 23,6 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2022 (+68,7%). La variazione positiva è determinata dall'effetto combinato dei seguenti fattori:
    • crescita di 10,1 milioni di euro del margine di interesse (+37,0%), grazie in particolare al positivo apporto del comparto Lending, per effetto dei contributi del comparto farmaceutico per 5,0 milioni di euro, per 2,4 milioni di euro del comparto che assiste le PMI, per 2,3 milioni di euro del comparto Corporate Banking (e in particolare della business unit Finanza strutturata) ed, infine, per 0,4 milioni di euro comparto CQS/CQP gestito tramite la controllata Cap.Ital.Fin.;
    • maggiori commissioni nette per 3,6 milioni di euro (+65,9%), principalmente derivanti dal comparto Corporate Banking (nello specifico dell'unità Finanza strutturata);
    • incremento di 9,9 milioni di euro delle altre componenti del margine di intermediazione riconducibili al comparto Corporate Banking derivante dal maggior contributo generato dalle poste valutate al fair value, tra cui i fondi OICR e le partecipazioni di minoranza.

Le rettifiche di valore nette su crediti del Settore ammontano a 19,8 milioni di euro, in diminuzione di 8,4 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente. Tale variazione è riconducibile principalmente all'Area Factoring, sia perché il dato del primo semestre 2022 era influenzato da rettifiche su posizioni commerciali con vintage più elevata soprattutto connesse a posizioni verso il SSN sia in quanto nel primo semestre 2023 si sono registrate maggiori riprese da incasso su posizioni deteriorate precedentemente svalutate.

L'aumento dei costi operativi di 4,5 milioni di euro del Settore Commercial & Corporate Banking rispetto al 30 giugno 2022 è sostanzialmente dovuto alla crescita delle spese del personale sia per l'incremento dell'organico sia per maggiori remunerazioni variabili e per ulteriori stanziamenti in vista del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL).

L'utile del periodo del Settore Npl è pari a 30,5 milioni di euro. Il margine di intermediazione del Settore ammonta a 136,5 milioni di euro e risulta sostanzialmente in linea con il dato dell'omologo periodo dell'esercizio precedente, in quanto la crescita degli interessi legata all'incremento degli impieghi medi e le migliori performance della raccolta legale sono state sostanzialmente compensate dal minor contributo della gestione stragiudiziale e da minori utili da cessione di portafogli Npl. I costi operativi risultano in crescita di 4,8 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022 risultando pari a 91,6 milioni di euro al 30 giugno 2023. Tale incremento è dato da maggiori spese del personale per 2,0 milioni di euro sia per incremento organico (inclusivo dell'effort della Capogruppo Banca Ifis) che per aumenti previsti del CCNL (già fattorizzati su giugno 2023), mentre il residuo incremento di 2,8 milioni di euro è relativo a maggiori costi di recupero.

Gli incassi del Settore Npl nel primo semestre 2023 sono pari a 195,0 milioni di euro, includono le rate incassate nel corso del periodo da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite, e risultano in aumento del 7,0% rispetto agli incassi di 182,2 milioni di euro del primo semestre 2022.

L'utile del Settore Governance & Servizi e Non Core al 30 giugno 2023 è pari a 12,1 milioni di euro, in diminuzione rispetto al dato del 30 giugno 2022 pari a 15,9 milioni di euro. Il margine di intermediazione si attesta a 37,1 milioni di euro, in diminuzione di 9,6 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022, a causa di un decremento del margine di interesse di 5,3 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022, principalmente per l'incremento del costo del funding, e delle altre componenti del margine di intermediazione, che risultano anch'esse in diminuzione di 5,2 milioni di euro, a seguito di minori utili da cessione di attività finanziarie e di variazioni negative di fair value su strumenti derivati di negoziazione.

I costi operativi del Settore si attestano a 22,5 milioni di euro, registrando un aumento di 1,0 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2022. Tale variazione è legata alle maggiori attività in essere in ambito Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability nel corso del primo semestre del 2023, anno in cui ricorre il 40° anniversario di Banca Ifis. Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri risultano pari a 0,2 milioni di euro, in aumento di 3,9 milioni di euro rispetto al dato al 30 giugno 2022, principalmente perché il dato comparativo includeva riprese su GACS al termine del periodo di garanzia.

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 10.114,4 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2022 (10.186,9 milioni di euro). La voce include titoli di debito per 2,1 miliardi di euro (in aumento rispetto al dato di fine 2022 di 1,9 miliardi di euro, +6,3%), di cui 1,7 miliardi di euro relativi a titoli di Stato. Il Settore Commercial & Corporate Banking registra un leggero rallentamento (-2,0%) concentrato nell'Area Factoring (-7,2%) la quale risente dell'effetto della stagionalità, a fronte della sostanziale stabilità dell'Area Leasing e dell'Area Corporate Banking & Lending. Il Settore Governance & Servizi e Non Core risulta in crescita di 102,5 milioni di euro (principalmente a seguito dell'aumento nel primo semestre 2023 del portafoglio di titoli di debito), mentre i crediti del Settore Npl registrano una leggera riduzione rispetto al 31 dicembre 2022 (-2,9%).

Nel corso del primo semestre 2023 il Gruppo ha proseguito la strategia di differenziazione dei canali distributivi, con l'obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. Il Gruppo dispone di una dotazione di liquidità al 30 giugno 2023 (tra riserve e attivi liberi finanziabili in BCE) tale da permettere un ampio rispetto dei limiti di LCR (con indice superiore al 1.000%).

Il totale della raccolta al 30 giugno 2023 risulta pari a 11,1 miliardi di euro e risulta in linea con il dato al 31 dicembre 2022, ed è rappresentato per il 49,0% da debiti verso la clientela (45,8% al 31 dicembre 2022), per il

27,6% da debiti verso banche (30,7% al 31 dicembre 2022) e per il 23,4% da titoli in circolazione (incidenza invariata rispetto al 31 dicembre 2022).

La struttura del funding risulta così composta:

  • 49,0% clientela;
  • 18,4% TLTRO;
  • 13,1% Asset Backed Securities (ABS);
  • 10,3% titoli di debito;
  • 9,2% altro.

I debiti verso banche ammontano a 3,1 miliardi di euro, in diminuzione del 10,0% rispetto al dato di fine dicembre 2022 principalmente per effetto della sopraggiunta scadenza di finanziamenti a breve termine verso banche centrali (LTRO). Al 30 giugno 2023 il saldo dei debiti verso banche è rappresentato principalmente dalle operazioni di TLTRO per circa 2,0 miliardi di euro e da PCT per 0,8 miliardi di euro.

I debiti verso la clientela ammontano al 30 giugno 2023 a 5,5 miliardi di euro, in crescita del 7,0% rispetto al 31 dicembre 2022. La crescita è sostenuta sia dalla raccolta retail, che ammonta a 4,3 miliardi di euro a fine giugno 2023 (+2,8%), sia dalla componente pronti contro termine (PCT), che registra una crescita di 255,5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022.

I titoli in circolazione ammontano al 30 giugno 2023 a 2,6 miliardi di euro e sono composti da:

  • titoli emessi dal veicolo ABCP Programme per 1,1 miliardi di euro relativi alla tranche senior ;
  • titoli emessi dal veicolo Emma SPV per 0,4 miliardi di euro relativi alla tranche senior;
  • obbligazioni emesse da Banca Ifis per 1,1 miliardi di euro, di cui 0,4 miliardi di euro relativi a prestiti subordinati. Rispetto al 31 dicembre 2022 si segnala la seguente movimentazione:
    • 300 milioni di euro relativi senior bond di durata 4 anni emesso a gennaio 2023;
    • 45 milioni di euro relativi alla seconda tranche emessa a marzo 2023 e relativa a un senior bond di durata 4 anni e nominale complessivo 110 milioni di euro;
    • rimborso di 300 milioni di euro dell'obbligazione senior emessa nel 2018 e scaduta ad aprile 2023.

Al 30 giugno 2023 il Patrimonio netto consolidato del Gruppo si attesta a 1.675,0 milioni di euro (1.597,8 milioni di euro al 31 dicembre 2022). Le principali variazioni possono ricondursi a:

  • la variazione positiva relativa al risultato del periodo di pertinenza della Capogruppo di 91,0 milioni di euro;
  • la variazione negativa per il pagamento del saldo sui dividendi 2022 per 21,0 milioni di euro;
  • la variazione positiva netta di 4,9 milioni di euro della sola componente di conto economico complessivo della riserva di valutazione, principalmente dovuta alle variazioni di fair value degli strumenti finanziari con impatto sulla redditività complessiva e per differenze cambio;
  • la variazione positiva del Patrimonio netto di terzi per 1,0 milioni di euro, per la quota parte dei risultati di periodo maturati dalla controllata Banca Credifarma;
  • altre variazioni in aumento per 1,3 milioni di euro connessi ai programmi di remunerazione in azioni della Capogruppo Banca Ifis previsti dal Gruppo.

I coefficienti patrimoniali1 del Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2023 si attestano per il CET1 al 15,01%, per il Tier 1 a 15,02% e per il Total Capital al 18,04%.

Si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha adottato i seguenti requisiti di capitale per il Gruppo Banca Ifis, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • CET1 Ratio pari al 7,90%, vincolante nella misura del 5,40%;
  • Tier 1 Ratio pari al 9,75%, vincolante nella misura del 7,25%;
  • Total Capital Ratio pari al 12,15%, vincolante nella misura del 9,65%.

Al fine di garantire un livello di capitale che possa assorbire eventuali perdite derivanti da scenari di stress, di cui all'articolo 104 ter della direttiva UE 36/2013, Banca d'Italia ha previsto per il Gruppo Banca Ifis i seguenti livelli di capitale, ai quali si aggiunge il coefficiente anticiclico specifico:

  • CET1 Ratio pari all'8,65%, composto da un OCR CET1 Ratio pari al 7,90% e da una componente target (Pillar 2 Guidance) di 0,75%;
  • Tier 1 Ratio pari al 10,50%, composto da un OCR Tier 1 Ratio pari al 9,75% e da una componente target pari a 0,75%;
  • Total Capital Ratio pari al 12,90%, composto da un OCR Total Capital Ratio pari al 12,15% e da una componente target pari a 0,75%.

Il Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2023 soddisfa ampiamente i predetti requisiti prudenziali.

(1) Il CET1 e il totale Fondi propri (Total Capital) al 30 giugno 2023 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi sei mesi del 2023.

Highlights

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 681.428 603.134 78.294 13,0%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
193.137 222.088 (28.951) (13,0)%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
773.675 697.611 76.064 10,9%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
630.277 565.762 64.515 11,4%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
10.114.445 10.186.932 (72.487) (0,7)%
Totale attivo 13.352.096 13.262.377 89.719 0,7%
Debiti verso banche 3.079.322 3.422.160 (342.838) (10,0)%
Debiti verso clientela 5.460.902 5.103.343 357.559 7,0%
Titoli in circolazione 2.601.658 2.605.195 (3.537) (0,1)%
Patrimonio netto consolidato 1.674.988 1.597.781 77.207 4,8%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
CONSOLIDATI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 348.506 323.954 24.552 7,6%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(16.338) (33.674) 17.336 (51,5)%
Risultato netto della gestione finanziaria 332.168 290.280 41.888 14,4%
Costi operativi (195.780) (185.510) (10.270) 5,5%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (526) 3.061 (3.587) (117,2)%
Rettifiche di valore dell'avviamento - (762) 762 (100,0)%
Utile da cessioni di investimenti - 135 (135) (100,0)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(43.856) (34.423) (9.433) 27,4%
Utile del periodo 92.006 72.781 19.225 26,4%
(Utile) perdita di periodo di pertinenza di terzi (970) (266) (704) 264,7%
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 91.036 72.515 18.521 25,5%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI
CONSOLIDATI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2° TRIMESTRE VARIAZIONE
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 172.681 160.630 12.051 7,5%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(6.367) (16.666) 10.299 (61,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria 166.314 143.964 22.350 15,5%
Costi operativi (104.690) (97.687) (7.003) 7,2%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 5.842 9.483 (3.641) (38,4)%
Rettifiche di valore dell'avviamento - (762) 762 (100,0)%
Utile da cessioni di investimenti - 135 (135) (100,0)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(21.778) (17.703) (4.075) 23,0%
Utile del periodo 45.688 37.430 8.258 22,1%
(Utile) perdita di periodo di pertinenza di terzi (566) 137 (703) n.s.
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 45.122 37.567 7.555 20,1%
REDDITIVITA' COMPLESSIVA CONSOLIDATA RICLASSIFICATA
(in migliaia di euro)
30.06.2023 30.06.2022
Utile (perdita) del periodo 92.006 72.781
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (3.565) 1.481
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 8.444 (24.173)
Redditività complessiva consolidata 96.885 50.089
Redditività complessiva consolidata di pertinenza di terzi (970) (262)
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 95.915 49.827
KPI DI GRUPPO PATRIMONIALI 30.06.2023 31.12.2022
CET1 Ratio(1) 15,01% 15,01%
Total Capital Ratio(1) 18,04% 18,82%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811
Numero di azioni in circolazione a fine periodo(2) (in migliaia) 52.468 53.433
Price/book value per share 0,46 0,44

(1) Il CET1 e il totale Fondi propri (Total Capital) al 30 giugno 2023 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi sei mesi del 2023.

(2) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

KPI DI GRUPPO ECONOMICI 30.06.2023 30.06.2022
Earnings per share (EPS) 1,74 1,38
Cost/Income ratio 56,2% 57,3%

Risultati per Settore di attività

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
&
CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI
GRUPPO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate
al fair value con impatto a
conto economico
Dati al 30.06.2023 84.809 1.049 - 83.760 32.769 50.296 167.874
Dati al 31.12.2022 75.412 2.071 - 73.341 42.489 77.319 195.220
Variazione % 12,5% (49,3)% - 14,2% (22,9)% (35,0)% (14,0)%
Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto
sulla redditività
complessiva
Dati al 30.06.2023 1.639 - - 1.639 - 772.036 773.675
Dati al 31.12.2022 1.695 - - 1.695 - 695.916 697.611
Variazione % (3,3)% - - (3,3)% - 10,9% 10,9%
Crediti verso clientela(1)
Dati al 30.06.2023 6.383.517 2.557.997 1.498.735 2.326.784 1.476.332 2.254.596 10.114.445
Dati al 31.12.2022 6.514.989 2.755.592 1.472.177 2.287.221 1.519.864 2.152.078 10.186.932
Variazione % (2,0)% (7,2)% 1,8% 1,7% (2,9)% 4,8% (0,7)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2023 titoli di Stato per 1.678,4 milioni di euro (1.541,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI ECONOMICI
SEMESTRALI
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
&
CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 30.06.2023 174.878 86.406 30.539 57.933 136.532 37.096 348.506
Dati al 30.06.2022 142.225 78.914 28.975 34.336 134.993 46.736 323.954
Variazione % 23,0% 9,5% 5,4% 68,7% 1,1% (20,6)% 7,6%
Risultato netto della
gestione finanziaria
Dati al 30.06.2023 155.086 84.907 28.897 41.282 136.532 40.550 332.168
Dati al 30.06.2022 114.079 68.555 29.446 16.078 134.993 41.208 290.280
Variazione % 35,9% 23,9% (1,9)% 156,8% 1,1% (1,6)% 14,4%
Utile (perdita) di periodo
Dati al 30.06.2023 49.440 25.517 8.296 15.627 30.473 12.093 92.006
Dati al 30.06.2022 24.364 16.519 10.855 (3.010) 32.512 15.905 72.781
Variazione % 102,9% 54,5% (23,6)% n.s. (6,3)% (24,0)% 26,4%

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI ECONOMICI
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
&
CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Secondo trimestre 2023 87.031 43.649 15.249 28.133 67.061 18.589 172.681
Secondo trimestre 2022 68.387 39.052 13.780 15.555 65.182 27.061 160.630
Variazione % 27,3% 11,8% 10,7% 80,9% 2,9% (31,3)% 7,5%
Risultato netto della
gestione finanziaria
Secondo trimestre 2023 79.335 44.652 14.623 20.060 67.061 19.918 166.314
Secondo trimestre 2022 54.715 38.013 14.914 1.788 65.182 24.067 143.964
Variazione % 45,0% 17,5% (2,0)% n.s. 2,9% (17,2)% 15,5%
Utile (perdita) di periodo
Secondo trimestre 2023 25.770 14.471 3.733 7.566 11.380 8.538 45.688
Secondo trimestre 2022 10.169 10.053 5.626 (5.510) 13.101 14.160 37.430
Variazione % 153,4% 43,9% (33,6)% n.s. (13,1)% (39,7)% 22,1%
SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVERN
ANCE &
SERVIZI E
NON
CORE(1)
Costo del credito(2)
Dati al 30.06.2023 0,62% 0,12% 0,22% 1,45% - (1,21)%
Dati al 31.12.2022 0,76% 0,56% 0,20% 1,35% - 1,25%
Variazione % (0,14)% (0,44)% 0,02% 0,10% - (2,46)%
Crediti in sofferenza netti/ Crediti verso
clientela
Dati al 30.06.2023 0,4% 0,5% 0,1% 0,4% 73,7% 0,3%
Dati al 31.12.2022 0,4% 0,5% 0,0% 0,5% 73,4% 0,3%
Variazione % (0,0)% (0,0)% 0,1% (0,1)% 0,3% (0,0)%
Indice di copertura delle sofferenze lorde
Dati al 30.06.2023 75,1% 80,7% 92,7% 40,2% - 51,8%
Dati al 31.12.2022 72,0% 77,9% 94,6% 32,8% - 47,5%
Variazione % 3,1% 2,8% (1,9)% 7,4% - 4,3%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
Dati al 30.06.2023 3,6% 6,4% 0,8% 2,4% 98,3% 1,7%
Dati al 31.12.2022 3,9% 6,6% 1,0% 2,4% 97,9% 1,6%
Variazione % (0,3)% (0,2)% (0,2)% (0,0)% 0,4% 0,1%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
Dati al 30.06.2023 5,6% 9,6% 2,2% 3,3% 98,3% 2,4%
Dati al 31.12.2022 5,7% 9,5% 2,3% 3,2% 97,9% 2,5%
Variazione % (0,1)% 0,1% (0,1)% 0,1% 0,4% (0,1)%
RWA(3)
Dati al 30.06.2023 5.456.109 2.468.591 1.306.004 1.681.514 1.728.652 1.765.598
Dati al 31.12.2022 5.571.253 2.625.900 1.329.890 1.615.463 1.794.321 1.753.938
Variazione % (2,1)% (6,0)% (1,8)% 4,1% (3,7)% 0,7%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2023 titoli di Stato per 1.678,4 milioni di euro (1.541,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022), che ai fini del calcolo del costo del credito non stati considerati.

(2) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(3) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Evoluzione trimestrale

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO: ESERCIZIO 2023 ESERCIZIO 2022
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
2°Trim. 1°Trim. 4°Trim. 3°Trim. 2°Trim. 1°Trim.
Margine di intermediazione 172.681 175.825 191.855 164.738 160.630 163.324
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(6.367) (9.971) (28.641) (15.200) (16.666) (17.008)
Risultato netto della gestione finanziaria 166.314 165.854 163.214 149.538 143.964 146.316
Spese per il personale (40.737) (39.708) (39.590) (37.646) (37.033) (36.565)
Altre spese amministrative (65.427) (53.822) (70.896) (56.878) (61.079) (53.568)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
materiali e immateriali
(4.350) (4.202) (4.595) (4.095) (4.145) (4.080)
Altri oneri/proventi di gestione 5.824 6.642 3.241 5.591 4.570 6.390
Costi operativi (104.690) (91.090) (111.840) (93.028) (97.687) (87.823)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 5.842 (6.368) 4.115 (7.576) 9.483 (6.422)
Rettifiche di valore dell'avviamento - - - - (762) -
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti - - - 169 135 -
Utile della operatività corrente al lordo delle
imposte
67.466 68.396 55.489 49.103 55.133 52.071
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(21.778) (22.078) (19.719) (15.767) (17.703) (16.720)
Utile di periodo 45.688 46.318 35.770 33.336 37.430 35.351
(Utile) perdita di periodo di pertinenza di terzi (566) (404) (227) (308) 137 (403)
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 45.122 45.914 35.543 33.028 37.567 34.948

IAP – Indicatori Alternativi di Performance

Il Gruppo Banca Ifis ha definito alcuni indicatori, rappresentati nelle tabelle dei KPI di Gruppo, che forniscono Indicatori Alternativi di Performance ("IAP") utili agli investitori in quanto facilitano l'identificazione di trend operativi e parametri finanziari significativi.

Per i bilanci intermedi alcuni indicatori presentati nell'informativa annuale sono ritenuti non rappresentativi.

Per una corretta interpretazione di tali IAP si evidenzia quanto segue:

  • tali indicatori sono costruiti esclusivamente a partire da dati storici del Gruppo e non sono indicativi dell'andamento futuro del Gruppo medesimo;
  • gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali ("IFRS") e, pur essendo derivati dai Bilanci consolidati del Gruppo, non sono assoggettati a revisione contabile;
  • gli IAP non devono essere considerati sostituitivi degli indicatori previsti dai principi contabili di riferimento (IFRS);
  • la lettura di detti IAP deve essere effettuata unitamente alle informazioni finanziarie del Gruppo tratte dal Bilancio consolidato semestrale abbreviato;
  • le definizioni degli indicatori utilizzati dal Gruppo, in quanto non rivenienti dai principi contabili di riferimento, potrebbero non essere omogenee con quelle adottate da altre società/gruppi e quindi con esse comparabili;
  • gli IAP utilizzati dal Gruppo risultano elaborati con continuità e omogeneità di definizione e rappresentazione per tutti i periodi per i quali sono incluse informazioni finanziarie nella presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023.

Come richiesto dalle linee guida pubblicate dall'ESMA (ESMA/2015/1415), di seguito si rappresenta nel dettaglio la modalità di calcolo di tali indicatori al fine di rendere l'informativa presentata maggiormente intellegibile.

Cost/Income ratio riclassificato
(in migliaia di euro)
30.06.2023 30.06.2022
A. Costi operativi riclassificati 195.780 185.510
B. Margine di intermediazione riclassificato 348.506 323.954
Cost/Income ratio riclassificato (A/B) 56,2% 57,3%
Price/book value per share 30.06.2023 31.12.2022
A. Prezzo del titolo a fine periodo 14,66 13,31
B. Patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo per azione 31,67 30,24
Price/book value per share (A/B) euro 0,46 0,44

Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso bilancio delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi Settori operativi alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei Settori operativi è coerente con le modalità adottate dalla Direzione per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.

L'informativa per Settore si articola, coerentemente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Commercial & Corporate Banking, rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e comprende, inoltre, i prestiti personali con cessione del quinto dello stipendio o della pensione (CQS/CQP). Il Settore si sostanzia nelle Aree di Business Factoring, Leasing e Corporate Banking & Lending;
  • Settore Npl, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità, di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured;
  • Settore Governance & Servizi e Non Core, che fornisce ai Settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende l'attività di Treasury e il desk titoli di proprietà oltre a taluni portafogli creditizi corporate posti in run-off in quanto ritenuti non strategici allo sviluppo del Gruppo.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, l'informativa di Settore relativamente alle componenti di conto economico espone i risultati fino all'utile netto.

Settore Commercial & Corporate Banking

Il Settore Commercial & Corporate Banking accoglie le seguenti Aree di business:

  • Factoring: Area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico, che si sviluppano verso l'estero o che dall'estero si rivolgono a clientela italiana; include inoltre una business unit specializzata nell'acquisto di crediti fiscali ceduti da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance. Tale unità acquista crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti;
  • Leasing: Area che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate, non trattato dal Gruppo;
  • Corporate Banking & Lending: Area di business che aggrega più unità:
    • Finanza Strutturata, comparto dedicato al supporto delle imprese e dei fondi private equity nella strutturazione di finanziamenti, sia bilaterali che in pool;
    • Equity Investments, comparto dedicato ad investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti;
    • Lending, comparto dedicato all'operatività del Gruppo a medio-lungo termine, orientato al sostegno del ciclo operativo dell'impresa e all'erogazione del credito al consumo sotto forma di in operazioni di cessione del quinto della pensione o dello stipendio (CQS/CQP).

Di seguito i risultati del Settore al 30 giugno 2023.

DATI ECONOMICI SEMESTRALI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 115.640 99.567 16.073 16,1%
Commissioni nette 48.731 41.450 7.281 17,6%
Altre componenti del margine di intermediazione 10.507 1.208 9.299 n.s.
Margine di intermediazione 174.878 142.225 32.653 23,0%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(19.792) (28.146) 8.354 (29,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria 155.086 114.079 41.007 35,9%
Costi operativi (81.702) (77.249) (4.453) 5,8%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (377) (415) 38 (9,2)%
Rettifiche di valore dell'avviamento - (762) 762 (100,0)%
Utile da cessione di investimenti - 236 (236) (100,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
73.007 35.889 37.118 103,4%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(23.567) (11.525) (12.042) 104,5%
Utile di periodo 49.440 24.364 25.076 102,9%
DATI ECONOMICI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
TRIMESTRALI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 58.685 47.575 11.110 23,4%
Commissioni nette 25.237 21.083 4.154 19,7%
Altre componenti del margine di intermediazione 3.109 (271) 3.380 n.s.
Margine di intermediazione 87.031 68.387 18.644 27,3%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(7.696) (13.672) 5.976 (43,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria 79.335 54.715 24.620 45,0%
Costi operativi (41.156) (38.964) (2.192) 5,6%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (124) (246) 122 (49,5)%
Rettifiche di valore dell'avviamento - (762) 762 (100,0)%
Utile da cessione di investimenti - 236 (236) (100,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
38.055 14.979 23.076 154,1%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(12.285) (4.810) (7.475) 155,4%
Utile di periodo 25.770 10.169 15.601 153,4%

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 49,4 milioni di euro, in aumento di 25,1 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2022. Come meglio dettagliato in seguito, tale risultato è guidato dalla crescita del margine di interesse per 16,1 milioni di euro (+16,1%), delle commissioni nette (+7,3 milioni di euro, pari al +17,6%) e delle altre componenti del margine di intermediazione per 9,3 milioni di euro, nonché dalle minori rettifiche di valore nette per 8,4 milioni di euro (-29,7%).

L'aumento dei costi operativi di 4,5 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2022 è sostanzialmente dovuto alla crescita delle spese del personale sia per l'incremento dell'organico sia per maggiori remunerazioni variabili e per ulteriori stanziamenti in vista del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL).

L'andamento della gestione delle Aree di business che compongono il Settore è descritto ed approfondito in seguito.

Nella tabella che segue vengono dettagliati i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela per qualità del credito.

COMMERCIAL & CORPORATE
BANKING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2023
Valore nominale 94.832 144.953 130.897 370.682 6.253.030 6.623.712
Rettifiche di valore (71.231) (61.689) (6.164) (139.084) (101.111) (240.196)
Valore di bilancio 23.601 83.264 124.733 231.598 6.151.919 6.383.517
Coverage ratio 75,1% 42,6% 4,7% 37,5% 1,6% 3,6%
Gross ratio 1,4% 2,2% 2,0% 5,6% 94,4% 100,0%
Net ratio 0,4% 1,3% 2,0% 3,6% 96,4% 100,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2022
Valore nominale 89.947 141.717 150.450 382.113 6.351.591 6.733.704
Rettifiche di valore (64.774) (56.027) (10.289) (131.089) (87.625) (218.715)
Valore di bilancio 25.173 85.690 140.161 251.024 6.263.965 6.514.989
Coverage ratio 72,0% 39,5% 6,8% 34,3% 1,4% 3,2%
Gross ratio 1,3% 2,1% 2,2% 5,7% 94,3% 100,0%
Net ratio 0,4% 1,3% 2,2% 3,9% 96,1% 100,0%

Al 30 giugno 2023 le attività deteriorate nette nel Settore Commercial & Corporate Banking si attestano a 231,6 milioni di euro, in diminuzione di 19,4 milioni di euro rispetto al valore al 31 dicembre 2022 (251,0 milioni di euro). La diminuzione è dovuta principalmente al calo delle esposizioni scadute per 15,4 milioni di euro.

Il coverage ratio del portafoglio deteriorato passa dal 34,3% del 31 dicembre 2022 al 37,5% del 30 giugno 2023. Tale dinamica è riconducibile a un incremento del coverage ratio delle inadempienze probabili e delle sofferenze, compensato in parte dalla riduzione del tasso di copertura sulle esposizioni scadute.

Si evidenzia infine che all'interno del Settore Commercial & Corporate Banking sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti principalmente ad attivi rinvenienti dalle business combination: il valore netto di tali attività è di 10,9 milioni di euro al 30 giugno 2023 rispetto a 14,0 milioni di euro del 31 dicembre 2022, di cui 6,2 milioni di euro deteriorati (8,6 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

Tali valori incorporano sia gli effetti connessi allo smontamento temporale della "PPA", sia gli effetti derivanti dalle perdite attese lungo la vita utile dell'attività, come previsto dal principio contabile IFRS 9.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Costo del credito(1) 0,62% 0,76% n.a. (0,14)%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
3,6% 3,9% n.a. (0,2)%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
5,6% 5,7% n.a. (0,1)%
Totale RWA (2) 5.456.109 5.571.253 (115.144) (2,1)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Per una migliore comprensione dei risultati del periodo, vengono commentati di seguito i contributi delle singole Aree di business del Settore Commercial & Corporate Banking.

Area Factoring

DATI ECONOMICI SEMESTRALI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 53.226 49.723 3.503 7,0%
Commissioni nette 34.202 29.589 4.613 15,6%
Altre componenti del margine di intermediazione (1.022) (398) (624) 156,8%
Margine di intermediazione 86.406 78.914 7.492 9,5%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(1.499) (10.359) 8.860 (85,5)%
Risultato netto della gestione finanziaria 84.907 68.555 16.352 23,9%
Costi operativi (47.626) (42.317) (5.309) 12,5%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 399 (1.144) 1.543 (134,9)%
Rettifiche di valore dell'avviamento - (762) 762 (100,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
37.680 24.332 13.348 54,9%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(12.163) (7.813) (4.350) 55,7%
Utile di periodo 25.517 16.519 8.998 54,5%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 26.695 24.378 2.317 9,5%
Commissioni nette 17.314 14.978 2.336 15,6%
Altre componenti del margine di intermediazione (360) (304) (56) 18,4%
Margine di intermediazione 43.649 39.052 4.597 11,8%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
1.003 (1.039) 2.042 (196,5)%
Risultato netto della gestione finanziaria 44.652 38.013 6.639 17,5%
Costi operativi (23.652) (20.965) (2.687) 12,8%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 369 (1.479) 1.848 (124,9)%
Rettifiche di valore dell'avviamento - (762) 762 (100,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
21.369 14.807 6.562 44,3%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(6.898) (4.754) (2.144) 45,1%
Utile di periodo 14.471 10.053 4.418 43,9%

Nel primo semestre 2023 il contributo dell'Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking ammonta a 86,4 milioni di euro, in aumento del 9,5% rispetto al risultato dello stesso periodo dello scorso esercizio. Tale risultato è dovuto al maggior contributo sia del margine di interesse (in aumento di 3,5 milioni di euro) sia delle commissioni nette (in aumento di 4,6 milioni di euro), come conseguenza dell'aumento dei rendimenti dei crediti gestiti. Il turnover del primo semestre 2023 è pari a 6,5 miliardi di euro, in aumento di 60 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, mentre il monte crediti registra una contrazione di circa 70 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente (il dato al 30 giugno 2023 è pari a 3,7 miliardi di euro).

Nel primo semestre 2023 si registrano rettifiche di valore nette per rischio di credito pari a 1,5 milioni di euro, in diminuzione di 8,9 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente che era influenzato da rettifiche su posizioni commerciali con vintage più elevata soprattutto connesse a posizioni verso il SSN. Si registrano, inoltre, nel primo semestre 2023 maggiori riprese da incasso su posizioni deteriorate precedentemente svalutate.

Il risultato netto della gestione finanziaria si attesta quindi a 84,9 milioni di euro (+23,9% rispetto al risultato dello stesso periodo dello scorso esercizio).

L'aumento dei costi operativi di 5,3 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022 è sostanzialmente dovuto a maggiori spese del personale per 2,5 milioni di euro per incremento complessivo delle remunerazioni e dell'organico del Gruppo e, per la parte rimanente, per maggiori spese amministrative associate principalmente alla stagionalità delle spese pubblicitarie, a maggiori spese legali nonché a progettualità ICT.

Per quanto riguarda i principali aspetti patrimoniali, al 30 giugno 2023 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 2.558,0 milioni di euro, in diminuzione del 7,2% rispetto al dato del 31 dicembre 2022, influenzato dalla stagionalità del business.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela per qualità del credito.

AREA FACTORING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2023
Valore nominale 65.829 82.043 109.075 256.948 2.418.117 2.675.065
Rettifiche di valore (53.145) (38.246) (2.164) (93.555) (23.512) (117.067)
Valore di bilancio 12.684 43.797 106.912 163.393 2.394.605 2.557.997
Coverage ratio 80,7% 46,6% 2,0% 36,4% 1,0% 4,4%
SITUAZIONE AL 31.12.2022
Valore nominale 64.829 79.592 127.151 271.573 2.597.733 2.869.306
Rettifiche di valore (50.482) (34.524) (5.473) (90.480) (23.234) (113.713)
Valore di bilancio 14.348 45.068 121.678 181.094 2.574.499 2.755.592
Coverage ratio 77,9% 43,4% 4,3% 33,3% 0,9% 4,0%

Al 30 giugno 2023 si evidenzia una diminuzione dei crediti deteriorati netti per 17,7 milioni di euro dovuto prevalentemente al calo delle esposizioni scadute per 14,8 milioni di euro. In termini complessivi il coverage delle esposizioni deteriorate aumenta del 3,1% per effetto degli accantonamenti effettuati sulle inadempienze probabili e sulle sofferenze.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Costo del credito(1) 0,12% 0,56% n.a. (0,44)%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
6,4% 6,6% n.a. (0,2)%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
9,6% 9,5% n.a. 0,1%
Totale RWA(2) 2.468.591 2.625.900 (157.309) (6,0)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

L'indicatore "Attività deteriorate nette/Crediti verso clientela netti" passa dal 6,6% al 6,4% poiché gli effetti positivi derivanti dalla diminuzione delle esposizioni deteriorate hanno più che compensato la riduzione delle esposizioni in bonis nel periodo di riferimento.

Si segnala come le esposizioni deteriorate nette includano complessivamente 92,3 milioni di euro nei confronti del SSN (112,3 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

Area Leasing

DATI ECONOMICI SEMESTRALI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 24.956 22.508 2.448 10,9%
Commissioni nette 5.583 6.467 (884) (13,7)%
Margine di intermediazione 30.539 28.975 1.564 5,4%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(1.642) 471 (2.113) (448,6)%
Risultato netto della gestione finanziaria 28.897 29.446 (549) (1,9)%
Costi operativi (16.090) (14.508) (1.582) 10,9%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (557) 1.052 (1.609) (152,9)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
12.250 15.990 (3.740) (23,4)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(3.954) (5.135) 1.181 (23,0)%
Utile di periodo 8.296 10.855 (2.559) (23,6)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 12.448 10.215 2.232 21,9%
Commissioni nette 2.801 3.565 (764) (21,4)%
Margine di intermediazione 15.249 13.780 1.469 10,7%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(626) 1.134 (1.760) (155,2)%
Risultato netto della gestione finanziaria 14.623 14.914 (291) (2,0)%
Costi operativi (8.554) (7.678) (876) 11,4%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (557) 1.052 (1.609) (152,9)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
5.512 8.288 (2.776) (33,5)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(1.779) (2.662) 883 (33,2)%
Utile di periodo 3.733 5.626 (1.893) (33,6)%

Il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 30,5 milioni di euro, in miglioramento di 1,6 milioni di euro rispetto al medesimo dato al 30 giugno 2022. Tale aumento è dovuto al maggior contributo del margine di interesse per 2,4 milioni di euro, il quale è stato compensato parzialmente dal minore margine commissionale per 0,9 milioni di euro.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 1,6 milioni di euro, in peggioramento di 2,1 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Si ricorda come il costo del credito del primo semestre 2022 aveva fattorizzato riprese sui crediti in bonis per effetto di una miglior composizione del portafoglio nonché una rivisitazione dei correttivi prudenziali applicati ai modelli per tener conto dell'evoluzione del contesto pandemico

e dei nuovi potenziali impatti sul contesto economico derivanti dal conflitto tra Russia e Ucraina, dallo scenario inflattivo e dal rallentamento della crescita economica.

I costi operativi dell'Area Leasing sono pari a 16,1 milioni di euro, con un aumento di 1,6 milioni di euro rispetto al dato al 30 giugno 2022, anche in questo caso legato principalmente a maggiori spese del personale.

Al 30 giugno 2023 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.498,7 milioni di euro, in aumento di 26,6 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2022.

Il coverage ratio del deteriorato è in aumento di 4,5% passando da 59,7% a 64,2%. Tale incremento è guidato dall'aumento dell'incidenza sul portafoglio totale deteriorato delle posizioni classificate a inadempienza probabile e a sofferenza. Nel primo semestre 2023 si è assistito infatti ad un miglioramento delle performance del portafoglio che ha comportato maggiori ritorni in bonis di esposizioni scadute e ridotte nuove classificazioni a scaduto deteriorato rispetto ai periodi precedenti.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

AREA LEASING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2023
Valore nominale 12.232 13.074 8.763 34.069 1.503.354 1.537.423
Rettifiche di valore (11.343) (8.012) (2.533) (21.888) (16.800) (38.688)
Valore di bilancio 889 5.063 6.229 12.181 1.486.554 1.498.735
Coverage ratio 92,7% 61,3% 28,9% 64,2% 1,1% 2,5%
SITUAZIONE AL 31.12.2022
Valore nominale 9.784 13.542 11.652 34.977 1.475.310 1.510.287
Rettifiche di valore (9.258) (8.084) (3.523) (20.865) (17.246) (38.111)
Valore di bilancio 526 5.457 8.129 14.112 1.458.065 1.472.177
Coverage ratio 94,6% 59,7% 30,2% 59,7% 1,2% 2,5%
CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 30.06.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 0,22% 0,20% n.a. 0,02%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
0,8% 1,0% n.a. (0,2)%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
2,2% 2,3% n.a. (0,1)%
Totale RWA (2) 1.306.004 1.329.890 (23.886) (1,8)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Area Corporate Banking & Lending

DATI ECONOMICI SEMESTRALI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 37.458 27.336 10.122 37,0%
Commissioni nette 8.946 5.394 3.552 65,9%
Altre componenti del margine di intermediazione 11.529 1.606 9.923 n.s.
Margine di intermediazione 57.933 34.336 23.597 68,7%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(16.651) (18.258) 1.607 (8,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria 41.282 16.078 25.204 156,8%
Costi operativi (17.986) (20.424) 2.438 (11,9)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (219) (323) 104 (32,2)%
Utili (perdite) da cessione di investimenti - 236 (236) (100,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
23.077 (4.433) 27.510 n.s.
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(7.450) 1.423 (8.873) n.s.
Utile di periodo 15.627 (3.010) 18.637 n.s.
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 19.542 12.982 6.560 50,5%
Commissioni nette 5.122 2.540 2.582 101,7%
Altre componenti del margine di intermediazione 3.469 33 3.436 n.s.
Margine di intermediazione 28.133 15.555 12.578 80,9%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(8.073) (13.767) 5.694 (41,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 20.060 1.788 18.272 n.s.
Costi operativi (8.950) (10.321) 1.371 (13,3)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 64 181 (117) (64,6)%
Utili (perdite) da cessione di investimenti - 236 (236) (100,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
11.174 (8.116) 19.290 (237,7)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(3.608) 2.606 (6.214) (238,4)%
Utile di periodo 7.566 (5.510) 13.076 (237,3)%

Il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 57,9 milioni di euro al 30 giugno 2023, risulta in aumento di 23,6 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2022 (+68,7%). La variazione positiva è determinata dall'effetto combinato dei seguenti fattori:

  • crescita di 10,1 milioni di euro del margine di interesse (+37,0%), grazie in particolare al positivo apporto del comparto Lending, per effetto dei contributi del comparto farmaceutico per 5,0 milioni di euro, per 2,4 milioni di euro del comparto che assiste le PMI, per 2,3 milioni di euro del comparto Corporate Banking (e in particolare della business unit Finanza strutturata) e, infine, per 0,4 milioni di euro comparto CQS/CQP gestito tramite la controllata Cap.Ital.Fin.;
  • maggiori commissioni nette per 3,6 milioni di euro (+65,9%), principalmente derivanti dall'attività del comparto Corporate Banking (nello specifico dell'unità Finanza strutturata);

• incremento per 9,9 milioni di euro delle altre componenti del margine di intermediazione riconducibili al comparto Corporate Banking derivante dal maggior contributo generato dalle poste valutate al fair value, tra cui i fondi OICR (su cui si sono registrate nel periodo maggiori plusvalenze da valutazione) e le partecipazioni di minoranza (per le quali si è registrato un aumento degli utili netti realizzati dalle cessioni del primo semestre 2023 rispetto al dato al 30 giugno 2022).

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 16,7 milioni di euro, in diminuzione di 1,6 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente. A fronte di una sostanziale stabilità delle rettifiche su crediti dell'Area, il primo semestre del 2023 ha beneficiato di maggiori riprese da incasso principalmente connesse a posizioni precedentemente svalutate di pertinenza della controllata Banca Credifarma.

La diminuzione dei costi operativi dell'Area Corporate Banking & Lending di 2,4 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022 è principalmente riconducibile a minori consulenze progettuali e di integrazione in ambito ICT connesse alla fusione, avvenuta ad aprile 2022, di Banca Credifarma. Questa diminuzione è stata tuttavia parzialmente compensata da maggiori spese del personale rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente.

Al 30 giugno 2023 il totale dei crediti netti verso clientela dell'Area ammonta a 2.326,8 milioni di euro, in aumento di 39,6 milioni di euro rispetto al dato del 31 dicembre 2022.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

AREA CORPORATE BANKING &
LENDING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2023
Valore nominale 16.771 49.835 13.059 79.666 2.331.559 2.411.224
Rettifiche di valore (6.744) (15.431) (1.467) (23.642) (60.798) (84.440)
Valore di bilancio 10.027 34.405 11.592 56.024 2.270.760 2.326.784
Coverage ratio 40,2% 31,0% 11,2% 29,7% 2,6% 3,5%
SITUAZIONE AL 31.12.2022
Valore nominale 15.333 48.583 11.647 75.563 2.278.548 2.354.111
Rettifiche di valore (5.034) (13.419) (1.292) (19.745) (47.146) (66.891)
Valore di bilancio 10.299 35.164 10.355 55.818 2.231.402 2.287.221
Coverage ratio 32,8% 27,6% 11,1% 26,1% 2,1% 2,8%

L'ammontare delle esposizioni deteriorate nette al 30 giugno 2023, pari a 56,0 milioni di euro, è in aumento per 0,2 milioni di euro rispetto al valore di fine esercizio 2022.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 30.06.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 1,45% 1,35% n.a. 0,09%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
2,4% 2,4% n.a. (0,0)%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
3,3% 3,2% n.a. 0,1%
Totale RWA (2) 1.681.514 1.615.463 66.051 4,1%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Settore Npl

È il Settore del Gruppo Banca Ifis dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti sia unsecured sia secured di difficile esigibilità, nonché all'attività di gestione di portafogli di terzi. L'attività è strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.

Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio crediti del Settore Npl per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; gli "interessi a conto economico" si riferiscono alle componenti del margine di intermediazione derivanti dalla contabilizzazione a costo ammortizzato del relativo portafoglio crediti; in particolare sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 84,7 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 57,5 milioni di euro, così come riportati nella tabella riepilogativa dei "Dati economici" nel seguito del presente paragrafo.

PORTAFOGLIO DI
PROPRIETA' DEL
SETTORE NPL
(in migliaia di euro)
VALORE
NOMINALE
RESIDUO
VALORI DI
BILANCIO
VAL. BIL. /
VAL. NOM.
RES.
INTERESSI A
CONTO
ECONOMICO
ERC CRITERIO DI
CONTABILIZZAZIONE
PREVALENTE
Costo 1.148.571 91.520 8,0% - 181.368 Costo d'acquisto
Stragiudiziale 13.509.856 460.206 3,4% 52.910 781.263
di cui: Massiva (curve) 13.034.749 221.547 1,7% (517) 378.147 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Piani 475.107 238.659 50,2% 53.427 403.116 CA= VAN Flussi da
modello
Giudiziale 7.338.064 913.345 12,4% 89.169 1.857.199
di cui: Altre posizioni in
corso di lavorazione
giudiziale
1.608.822 194.285 12,1% - 415.366 Costo d'acquisto
di cui: Precetti,
Pignoramenti, ODA
1.910.191 570.116 29,8% 76.450 1.257.059 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Secured e
Corporate
3.819.051 148.944 3,9% 12.719 184.774 CA= VAN Flussi da
modello
Totale 21.996.491 1.465.070 6,7% 142.079 2.819.830

L'attività può essere suddivisa in tre macrocategorie:

  • gestione post acquisto, dove vengono espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche all'instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate; il credito viene classificato in una area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (91,5 milioni di euro al 30 giugno 2023 rispetto a 113,7 milioni di euro al 31 dicembre 2022) senza contribuzione a conto economico in termini di margine. Di norma dopo 6-12 mesi le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle caratteristiche delle stesse;
  • gestione stragiudiziale, che accoglie le pratiche che possono essere gestite tramite attività di recupero a carattere transattivo. Le pratiche in attesa di conoscere l'esistenza o meno dello strumento di recupero più idoneo sono classificate in un bacino denominato "gestione massiva" e ammontano al 30 giugno 2023 a 221,5 milioni di euro rispetto a 237,7 milioni di euro al 31 dicembre 2022, in diminuzione del 6,8%. Le pratiche su cui è stato concordato e formalizzato un piano di rientro registrano un aumento del 2,7% attestandosi a 238,7 milioni di euro al 30 giugno 2023 (232,3 milioni di euro al 31 dicembre 2022);
  • gestione giudiziale, che accoglie tutte le pratiche nei diversi stadi di lavorazione giudiziale che vanno dall'ottenimento del decreto ingiuntivo all'ottenimento di una Ordinanza di Assegnazione (ODA). Le pratiche che sono in attesa dell'azionamento legale più appropriato sono incluse nella categoria "Altre

posizioni in corso di lavorazione giudiziale" e risultano pari a 194,3 milioni di euro al 30 giugno 2023 (207,8 milioni di euro al 31 dicembre 2022); le pratiche che si trovano nelle fasi di precetto, pignoramento e ODA trovano collocamento nell'apposito bacino che registra un incremento del 3,1%, attestandosi a 571,1 milioni di euro rispetto ai 553,2 milioni di euro registrati a dicembre 2022. Nel bacino della gestione giudiziale rientrano le posizioni "Secured e Corporate", di derivazione corporate bancaria o real estate, pari a 148,9 milioni di euro al 30 giugno 2023, in contrazione rispetto al dato al 31 dicembre 2022 (160,5 milioni di euro).

Si segnala infine che talvolta, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, il Gruppo può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.

DATI ECONOMICI SEMESTRALI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 84.678 78.219 6.459 8,3%
Interessi attivi notes e altre componenti
minoritarie
1.970 1.472 498 33,8%
Altre componenti del margine di interesse da
variazione di cash flow
57.400 66.278 (8.878) (13,4)%
Interessi passivi (12.096) (13.601) 1.505 (11,1)%
Margine di interesse 131.952 132.368 (416) (0,3)%
Commissioni nette 1.759 1.844 (85) (4,6)%
Altre componenti del margine di intermediazione (412) (1.195) 783 (65,5)%
Utili (perdite) da cessione attività finanziarie 3.233 1.976 1.257 63,6%
Margine di intermediazione 136.532 134.993 1.539 1,1%
Costi operativi (91.551) (86.779) (4.772) 5,5%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 17 (222) 239 (107,7)%
Utili (perdite) da cessioni di investimenti - (101) 101 (100,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
44.998 47.891 (2.893) (6,0)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(14.525) (15.379) 854 (5,6)%
Utile di periodo 30.473 32.512 (2.039) (6,3)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 42.091 39.239 2.852 7,3%
Interessi attivi notes e altre componenti
minoritarie
981 180 801 445,0%
Altre componenti del margine di interesse da
variazione di cash flow
27.044 32.157 (5.113) (15,9)%
Interessi passivi (6.108) (6.847) 739 (10,8)%
Margine di interesse 64.008
64.728
(720)
(1,1)%
Commissioni nette 957 842 115 13,7%
Altre componenti del margine di intermediazione (591) (389) (202) 51,9%
Utili (perdite) da cessione attività finanziarie 2.687 1 2.686 n.s.
Margine di intermediazione 67.061 65.182 1.879 2,9%
Costi operativi (50.316) (45.773) (4.543) 9,9%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 60 (10) 70 n.s.
Utili (perdite) da cessioni di investimenti - (101) 101 (100,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
16.805 19.298 (2.493) (12,9)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(5.425) (6.197) 772 (12,5)%
Utile di periodo 11.380 13.101 (1.721) (13,1)%

La voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso effettivo originario, passa da 78,2 milioni di euro a 84,7 milioni di euro al 30 giugno 2023 per effetto di un aumento del valore medio dei crediti sottostanti.

La voce "Altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow", che passa da 66,3 milioni di euro nel primo semestre 2022 a 57,4 milioni di euro al 30 giugno 2023, riflette la variazione dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati rispetto alle previsioni. A tale voce concorrono:

  • la gestione stragiudiziale per 21,6 milioni di euro, a cui contribuiscono i piani di rientro per 37,8 milioni di euro parzialmente compensati dall'effetto negativo dei modelli a curve per 16,1 milioni di euro;
  • la gestione legale per 35,8 milioni di euro, a seguito del contributo delle azioni di precetto, pignoramento e ODA.

Continuano le buone performance e la crescita della raccolta legale, riconducibili soprattutto al maggior numero di precetti e pignoramenti prodotti. Tale crescita è stata controbilanciata dalle performance della raccolta stragiudiziale, la quale evidenzia una riduzione della contribuzione al margine rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente per effetto soprattutto della riduzione della raccolta degli accordi di pagamento (piani). Le dinamiche della raccolta legale e stragiudiziale comportano una crescita dello stock dei crediti cosiddetti "paganti" portando gli incassi a 195,0 milioni di euro, in crescita del 7,0% rispetto ai 182,2 milioni di euro realizzati nel primo semestre 2022.

Le commissioni nette, pari a 1,8 milioni di euro al 30 giugno 2023, sono sostanzialmente in linea con il precedente periodo di riferimento.

Nel corso del primo semestre 2023 sono state realizzate cessioni di portafogli di Npl, in linea con le policy del Gruppo, da cui si sono generati utili netti da cessione pari a 3,2 milioni di euro, in aumento rispetto al dato di 2,0 milioni di euro registrato nei primi sei mesi del 2022.

In considerazione di quanto sopra, il margine di intermediazione del Settore Npl si attesta a complessivi 136,5 milioni di euro, in aumento di 1,5 milioni di euro rispetto a quello dello stesso periodo dell'esercizio precedente.

I costi operativi, pari a 91,6 milioni di euro al 30 giugno 2023, risultano in aumento di 4,8 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022. Tale incremento è dato da maggiori spese del personale per 2,0 milioni di euro sia per incremento organico (inclusivo dell'effort della Capogruppo Banca Ifis) che per aumenti previsti del CCNL (già fattorizzati su giugno 2023), mentre il residuo incremento di 2,8 milioni di euro è relativo a maggiori costi di recupero.

In conseguenza di quanto sopra, l'utile di periodo del Settore Npl è pari a 30,5 milioni di euro.

Si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per qualità del credito.

DATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 1.088.511 1.115.926 (27.415) (2,5)%
Inadempienze probabili nette 358.251 367.886 (9.635) (2,6)%
Esposizioni scadute deteriorate nette 4.146 4.343 (197) (4,5)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela
(stage 3)
1.450.908 1.488.155 (37.247) (2,5)%
Crediti in bonis netti (stage 1 e 2) 25.424 31.709 (6.285) (19,8)%
- di cui: Crediti di proprietà 14.162 16.871 (2.709) (16,1)%
- di cui: Titoli di debito 9.973 13.686 (3.713) (27,1)%
- di cui: Crediti connessi all'attività di servicer 1.289 1.152 137 11,9%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.476.332 1.519.864 (43.532) (2,9)%
- di cui: crediti di proprietà valutati al costo
ammortizzato
1.465.070 1.505.026 (39.956) (2,7)%

La quasi totalità dei crediti valutati al costo ammortizzato del Settore Npl appartiene alla categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impaired – introdotta dal principio contabile IFRS 9, rappresentato da tutte quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate. Restano esclusi da questa classificazione i crediti connessi all'attività di servicer per conto terzi e i titoli di debito valutati al costo ammortizzato.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 30.06.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 21.996.491 23.064.676 (1.068.185) (4,6)%
Totale RWA (1) 1.728.652 1.794.321 (65.669) (3,7)%

(1) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi complessivi (ERC – Estimated Remaining Collections) è pari a 2,8 miliardi di euro.

ANDAMENTO PORTAFOGLIO DI PROPRIETA' DEL
SETTORE NPL
30.06.2023 31.12.2022
Portafoglio crediti iniziale 1.505.026 1.477.681
Acquisti (+) 15.304 148.942
Cessioni (-) (5.558) (22.105)
Utili da cessioni (+/-) 3.233 10.699
Interessi da costo ammortizzato (+) 84.678 161.507
Altre componenti di interesse da variazione cash flow (+) 57.400 133.413
Rettifiche su crediti (+/-) - (21.697)
Incassi (-) (195.013) (383.414)
Portafoglio crediti finale 1.465.070 1.505.026

Il totale degli acquisti nel primo semestre 2023 ammonta a 15,3 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 66,2 milioni di euro dei primi sei mesi del 2022. Nel corso del primo semestre 2023 sono state perfezionate operazioni di cessione di crediti Npl ad un prezzo di vendita complessivo di 5,6 milioni di euro che hanno prodotto utili per 3,2 milioni di euro.

La voce "Incassi", pari a 195,0 milioni di euro al 30 giugno 2023, include le rate incassate nel corso del periodo da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite, e risulta in aumento del 7,0% rispetto agli incassi di 182,2 milioni di euro del primo semestre 2022.

Al 30 giugno 2023 il portafoglio gestito dal Settore Npl comprende n° 2.123.217 pratiche, per un valore nominale pari a 22,0 miliardi di euro.

Settore Governance & Servizi e Non Core

Nel Settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Strategic Planning, Finance, Operations, Human Resources, Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai Settori operativi delle risorse finanziarie. Il Settore in questione comprende altresì l'attività di Proprietary Finance (desk titoli di proprietà) e l'attività di Securitization & Structured Solutions (investimento in Asset Backed Securities, strumentali alla realizzazione di operazioni di cartolarizzazioni). Il Settore include inoltre i portafogli in run-off originati dall'ex Interbanca nonché altri portafogli di prestiti personali.

DATI ECONOMICI SEMESTRALI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 27.094 32.416 (5.322) (16,4)%
Commissioni nette (193) (1.082) 889 (82,2)%
Altre componenti del margine di intermediazione 10.195 15.402 (5.207) (33,8)%
Margine di intermediazione 37.096 46.736 (9.640) (20,6)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
3.454 (5.528) 8.982 (162,5)%
Risultato netto della gestione finanziaria 40.550 41.208 (658) (1,6)%
Costi operativi (22.527) (21.482) (1.045) 4,9%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (166) 3.698 (3.864) (104,5)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
17.857 23.424 (5.567) (23,8)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(5.764) (7.519) 1.755 (23,3)%
Utile (perdita) di periodo 12.093 15.905 (3.812) (24,0)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 12.554 20.979 (8.425) (40,2)%
Commissioni nette 776 (438) 1.214 (277,2)%
Altre componenti del margine di intermediazione 5.259 6.520 (1.261) (19,3)%
Margine di intermediazione 18.589 27.061 (8.472) (31,3)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
1.329 (2.994) 4.323 (144,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 19.918 24.067 (4.149) (17,2)%
Costi operativi (13.218) (12.950) (268) 2,1%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 5.906 9.739 (3.833) (39,4)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
12.606 20.856 (8.250) (39,6)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(4.068) (6.696) 2.628 (39,2)%
Utile (perdita) di periodo 8.538 14.160 (5.622) (39,7)%

Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 37,1 milioni di euro, in diminuzione di 9,6 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022, ed è determinato in particolare dai seguenti fattori:

  • il margine di interesse risulta in diminuzione di 5,3 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022. La variazione negativa deriva principalmente dall'incremento del costo del funding che contribuisce alla riduzione del margine dell'attività di tesoreria per 4,9 milioni di euro;
  • le altre componenti del margine di intermediazione risultano in diminuzione di 5,2 milioni di euro, a seguito di minori utili da cessione di attività finanziarie e di variazioni negative di fair value su strumenti derivati di negoziazione.

Sul versante della raccolta, il prodotto "Rendimax Conto Deposito" continua a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, con un costo complessivo che si attesta a 33,4 milioni di euro, in aumento rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente di 8,5 milioni di euro per l'incremento dei tassi medi nonostante la riduzione delle masse medie in gestione (3.885 milioni di euro al 30 giugno 2023 contro il dato di 4.139 milioni di euro al 30 giugno 2022). Nel complesso la raccolta retail a vista e vincolata registra un tasso medio pari all'1,73% rispetto al dato dell'1,22% del 30 giugno 2022. Al 30 giugno 2023 il valore di bilancio delle obbligazioni emesse da Banca Ifis ammonta a 1.147 milioni di euro, in aumento di 100,7 milioni di euro per effetto di due nuove emissioni rispetto alla situazione in essere al 30 giugno 2022 e la contestuale scadenza ad aprile 2023 dell'obbligazione senior emesso nel 2018. Le due nuove emissioni sono un senior bond di durata 4 anni e nominale 110 milioni di euro e un senior bond di durata 4 anni e nominale 300 milioni di euro (per maggiori dettagli su quest'ultimo si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel periodo"). Sul versante economico, gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni sono aumentati di 15,2 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022 attestandosi complessivamente a 30,5 milioni di euro al 30 giugno 2023.

La raccolta effettuata tramite cartolarizzazioni, pari a 1.455 milioni di euro al 30 giugno 2023, risulta sostanzialmente in linea al dato del 30 giugno 2022 (1.464 milioni di euro). Gli interessi passivi maturati sono passati da 3,4 milioni di euro del 30 giugno 2022 a circa 27 milioni di euro del 30 giugno 2023 per effetto del marcato incremento delle curve di mercato a cui sono indicizzate.

Si segnala inoltre l'accesso al funding tramite operazioni di TLTRO di valore nominale pari a 2,0 miliardi di euro; gli interessi passivi maturati al 30 giugno 2023 sono pari a 28,2 milioni di euro.

Per quanto concerne il costo del credito si evidenzia un miglioramento per 9,0 milioni di euro. Il dato al 30 giugno 2023 si attesta a riprese nette per 3,5 milioni di euro, beneficiando di riprese su posizioni precedentemente interamente svalutate, e risulta in controtendenza rispetto alle rettifiche nette pari a 5,5 milioni di euro registrate a giugno 2022, le quali erano influenzate da accantonamenti su una posizione singolarmente significativa.

I costi operativi si attestano a 22,5 milioni di euro, registrando un aumento di 1,0 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2022. Tale variazione è legata alle maggiori attività in essere in ambito Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability nel corso del primo semestre del 2023, anno in cui ricorre il 40° anniversario di Banca Ifis.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri risultano pari a 0,2 milioni di euro, in aumento di 3,9 milioni di euro rispetto al dato al 30 giugno 2022, principalmente perché il dato comparativo includeva riprese su GACS al termine del periodo di garanzia.

Per quanto riguarda i dati patrimoniali, al 30 giugno 2023 il totale dei crediti netti del Settore ammonta a 2.254,6 milioni di euro, in aumento del 4,8% rispetto al dato al 31 dicembre 2022 (2.152,1 milioni di euro). L'aumento di 102,5 milioni di euro è dovuto per 126 milioni di euro ai comparti titoli di Proprietary Finance e di Securitisation & Structured Solutions, il cui maggior contributo ha più che compensato il naturale run-off del portafoglio Non Core per 23 milioni di euro.

Si evidenzia che all'interno del Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti prevalentemente ad attivi deteriorati rinvenienti dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca:

  • crediti deteriorati netti: 13,2 milioni di euro al 30 giugno 2023, in aumento di 2,1 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2022;
  • crediti in bonis netti: 22,6 milioni di euro al 30 giugno 2023, in aumento di 1,5 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2022.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

SETTORE GOVERNANCE &
SERVIZI E NON CORE
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI(1)
SITUAZIONE AL 30.06.2023
Valore nominale 12.308 34.611 7.972 54.891 2.221.790 2.276.682
Rettifiche di valore (6.373) (7.852) (2.823) (17.049) (5.037) (22.085)
Valore di bilancio 5.935 26.759 5.149 37.843 2.216.753 2.254.596
Coverage ratio 51,8% 22,7% 35,4% 31,1% 0,2% 1,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2022
Valore nominale 12.708 37.550 4.182 54.441 2.123.966 2.178.407
Rettifiche di valore (6.040) (13.237) (1.081) (20.358) (5.971) (26.329)
Valore di bilancio 6.668 24.313 3.102 34.083 2.117.996 2.152.078
Coverage ratio 47,5% 35,3% 25,8% 37,4% 0,3% 1,2%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2023 titoli di Stato per 1.678,4 milioni di euro (1.541,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

I coverage delle attività deteriorate del Settore sono influenzati da crediti appartenenti alla cosiddetta categoria dei POCI, i cui valori lordi già scontano la stima delle perdite attese. Il coverage del portafoglio nel suo complesso al 30 giugno 2023 risulta in diminuzione rispetto al dato del 31 dicembre 2022, legato essenzialmente al portafoglio dell'Area Non Core.

L'azione Banca Ifis

La quotazione

Le azioni ordinarie di Banca Ifis S.p.A. sono quotate presso il segmento STAR, e la Banca risulta operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine periodo.

Prezzo ufficiale azione 30.06.2023 31.12.2022 31.12.2021 31.12.2020 31.12.2019
Prezzo del titolo a fine periodo 14,66 13,31 17,07 9,18 14,00

Price/book value

È esposto di seguito il rapporto tra prezzo di Borsa a fine periodo e patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo in rapporto alle azioni in circolazione.

Price/book value 30.06.2023 31.12.2022 31.12.2021 31.12.2020 31.12.2019
Prezzo del titolo a fine periodo 14,66 13,31 17,07 9,18 14,00
Patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo
per azione
31,67 30,24 29,85 28,50 28,69
Price/book value 0,46 0,44 0,57 0,32 0,49
Azioni in circolazione 30.06.2023 31.12.2022 31.12.2021 31.12.2020 31.12.2019
Numero azioni in circolazione
a fine periodo (in migliaia)(1) 52.468 52.433 53.472 53.460 53.452

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Earnings per share (EPS)

Di seguito è evidenziato l'Earnings per share (EPS), cioè il rapporto tra utile netto consolidato di periodo e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nel periodo, al netto delle azioni proprie in portafoglio.

Utile per azione e utile diluito per azione 30.06.2023 30.06.2022
Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) 91.036 72.515
Numero medio azioni in circolazione (1) 52.456.037 52.685.625
Numero medio di azioni in circolazione ai fini dell'utile per azione diluito 52.456.037 52.685.625
Utile per azione (EPS) 1,74 1,38
Utile per azione (EPS) diluito 1,74 1,38

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Le regole di corporate governance

Banca Ifis ha aderito al Codice di Autodisciplina delle società quotate. Risultano costituiti, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione della Banca, il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato Nomine e il Comitato Remunerazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D. Lgs. 231/2001.

Le regole di internal dealing

La regolamentazione di Banca Ifis in materia di internal dealing è conforme alla disciplina di derivazione comunitaria (Regolamento UE n. 596/2014, c.d. Market Abuse Regulation) e mira ad assicurare la massima trasparenza informativa nei confronti del mercato.

La "Politica in materia di operazioni compiute da Soggetti Rilevanti e da Persone ad essi Strettamente Legate su quote, titoli di credito e strumenti finanziari collegati emessi da Banca Ifis" (Politica Internal Dealing) disciplina:

  • Gli adempimenti connessi all'identificazione dei Soggetti Rilevanti e delle persone "strettamente legate";
  • La gestione delle informazioni relative alle operazioni oltre la soglia minima di importo su quote, titoli di credito o strumenti collegati emessi da Banca Ifis, compiute, direttamente o indirettamente, da un Soggetto Rilevante o da una "Persona Strettamente Legata" e soggetta agli obblighi di notifica;
  • La gestione dei "periodi di chiusura", intervalli temporali nell'ambito dei quali i Soggetti Rilevanti devono astenersi dal compiere operazioni su quote e altri titoli di credito emessi da Banca Ifis, nonché su strumenti finanziari a essi collegati.

I soggetti rilevanti sono:

  • I componenti del Consiglio di Amministrazione;
  • I componenti del Collegio Sindacale;
  • I dirigenti considerati come aventi "responsabilità strategica", cioè:
    • qualunque soggetto che detenga una partecipazione calcolata ai sensi dell'articolo 118 del Regolamento Emittenti, pari almeno al 10% del capitale sociale di Banca Ifis, rappresentato da azioni con diritto di voto oppure qualunque soggetto che controlli la Banca;
    • gli ulteriori soggetti individuati come tali, anche per periodi di tempo circoscritti, con apposita delibera del Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis.

Tale documento è disponibile nella Sezione "Corporate Governance", sottosezione "Internal Dealing" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Le regole per la gestione delle informazioni privilegiate

Le procedure interne in materia di gestione delle informazioni privilegiate e di gestione dell'elenco delle persone che hanno accesso ad informazioni privilegiate sono conformi alla Market Abuse Regulation.

In applicazione dell'art. 115 bis del D. Lgs. 58/1998, Banca Ifis ha istituito un registro (il c.d. registro degli insider) delle persone che, in ragione dell'attività lavorativa o professionale o delle funzioni svolte, hanno accesso ad informazioni privilegiate, e ne cura il puntuale aggiornamento.

Il Gruppo si è inoltre dotato della "Politica di Gruppo per la gestione delle informazioni privilegiate", al fine di:

  • evitare che soggetti che, per le funzioni che svolgono, non hanno motivo di conoscere tale informazione abbiano accesso alle stesse;
  • individuare in via continuativa le persone che hanno accesso alle informazioni stesse.

Tale politica descrive, inoltre, il processo di gestione delle informazioni privilegiate di emittenti terzi, anche con riferimento alla gestione dei sondaggi di mercato passivi.

Fatti di rilievo avvenuti nel periodo

Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Media" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo.

Emissione bond da 300 milioni di euro con scadenza a 4 anni

In data 12 gennaio 2023, Banca Ifis ha concluso con successo il collocamento di un'emissione obbligazionaria di tipo Senior Preferred nell'ambito del proprio programma di emissioni EMTN per un ammontare pari a 300 milioni di euro. L'operazione è stata destinata ad investitori istituzionali. In particolare, l'emissione ha una durata quadriennale, con data di regolamento prevista per il 19 gennaio 2023. Il reoffer price è pari a 99,569 per un rendimento a scadenza del 6,25% ed una cedola pagabile annualmente del 6,125%. L'obbligazione è stata quotata presso l'Euronext di Dublino e ha un rating atteso di BB+ da parte di Fitch e di Baa3 da parte di Moody's. Il collocamento dell'obbligazione in oggetto rientra nel programma di funding EMTN previsto dal Piano Industriale 2022-2024 del Gruppo, che stima 2,5 miliardi di euro di nuovi collocamenti.

L'Assemblea degli Azionisti ha approvato il Bilancio d'esercizio 2022, la distribuzione di un dividendo di 0,40 euro per azione a titolo di saldo per l'esercizio e la nomina di Sebastien Egon Fürstenberg a Presidente Onorario

L'Assemblea degli Azionisti di Banca Ifis, riunitasi in data 20 aprile 2023 in unica convocazione sotto la presidenza di Ernesto Fürstenberg Fassio, nel rispetto delle disposizioni vigenti, quindi secondo le modalità previste dall'art. 106 del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020, ha approvato:

  • in sede ordinaria:
    • il Bilancio d'esercizio 2022 di Banca Ifis;
    • la distribuzione agli azionisti di un dividendo di 0,40 euro a titolo di saldo per l'esercizio 2022, al lordo delle eventuali ritenute di legge, per ciascuna azione con stacco cedola (n. 27) il 22 maggio 2023, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 23 maggio 2023 e data di pagamento (payment date) il 24 maggio 2023;
    • la Sezione I del documento "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti" redatto ai sensi dell'art. 123-ter del D. Lgs. n. 58/1998. L'Assemblea ha inoltre deliberato in senso favorevole sulla Sezione II del citato documento relativa all'attuazione delle politiche di remunerazione nel corso dell'esercizio 2022;
    • la modifica a talune previsioni del piano di incentivazione di lungo termine denominato "Piano LTI 2021-2023";
    • la nomina del Fondatore, Sebastien Egon Fürstenberg, a Presidente Onorario di Banca Ifis a tempo indeterminato.
  • in sede straordinaria, le modifiche agli articoli 2, 4, 6, 8, 12, 14 e 20 dello Statuto di Banca Ifis.

Siglata partnership industriale negli Npl con il Gruppo Mediobanca

In data 22 giugno 2023, Banca Ifis e il Gruppo Mediobanca hanno comunicato di aver siglato una partnership di lungo periodo per la gestione dei crediti deteriorati (Npl). Secondo l'accordo Banca Ifis rileverà da Mediobanca, per un corrispettivo di 100 milioni di euro, Revalea S.p.A., società nata nel 2022 dallo scorporo di Npl derivanti da attività di acquisizioni di portafogli di sofferenze.

La partnership ha una forte valenza industriale poiché consolida il posizionamento di Banca Ifis come operatore di riferimento nel mercato dei crediti deteriorati nel segmento small tickets unsecured. I due istituti hanno inoltre contestualmente siglato un accordo pluriennale di servicing che prevede che MBCredit Solutions (società del Gruppo Mediobanca specializzata nella gestione dei crediti) continui ad affiancare Banca Ifis nell'attività di gestione nonché di recupero dei crediti in sofferenza e deteriorati mettendo a disposizione del partner le proprie competenze professionali e industriali, in aggiunta a un accordo di forward flow sugli Npl derivanti dal credito al consumo di Compass.

Il portafoglio di crediti deteriorati di Revalea S.p.A., del valore nominale di 6,8 miliardi di euro e netto di bilancio di 256 milioni di euro, è caratterizzato da prestiti unsecured provenienti per l'89% dal settore bancario e composti per il 64% da crediti Retail e per il restante da Crediti Corporate. Al perfezionamento dell'operazione, il team di 22 professionisti che fanno parte di Revalea andrà a rafforzare la squadra di Banca Ifis.

Il closing dell'operazione, subordinato solo all'ottenimento delle relative autorizzazioni normativo regolamentari, è atteso entro il quarto trimestre del 2023. L'operazione comporterà una decurtazione del CET1 di Banca Ifis di circa 40 bps.

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis nomina Simona Arduini Vice Presidente

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis S.p.A., riunitosi in data 13 luglio 2023 ha approvato all'unanimità la nomina della professoressa Simona Arduini a Vice Presidente. Simona Arduini supporterà la Banca, tra l'altro, nello sviluppo di progetti nell'ambito della sostenibilità in ogni sua declinazione. La prof. Arduini manterrà il proprio ruolo di Presidente del Comitato Controllo e Rischi fino a scadenza ed entrerà altresì a far parte del Comitato Sostenibilità. È stata, inoltre, confermata la sussistenza dei requisiti di indipendenza in capo alla prof. Arduini.

Non sono intervenuti altri fatti di rilievo tra la chiusura del periodo e la data di approvazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata da parte del Consiglio di Amministrazione.

Informativa sul conflitto Russia-Ucraina

Il presente paragrafo vuole fornire una specifica disclosure sugli impatti generati dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

A livello del Gruppo Banca Ifis sono stati condotti una serie di approfondimenti allo scopo di valutare le esposizioni (dirette e indirette) nei confronti di controparti residenti in Russia, Bielorussia e Ucraina nonché stimare i relativi impatti e i presidi di contenimento del rischio.

Inoltre, la funzione Risk Management, in aggiunta ai fattori di rischio usualmente considerati, ha ritenuto ragionevole includere l'attuale situazione di tensione geopolitica quale ulteriore fattore di rischio.

In particolare, tale situazione è stata considerata all'interno della documentazione istituzionale (RAF, Recovery Plan e Resoconto ICAAP/ ILAAP) sotto un duplice punto di vista: da un lato come peggioramento delle severity e inclusione di nuove ipotesi di stress nel framework di stress test e dall'altro come extra requisito di Fondi propri a fronte dei Rischi Strategico e Sovrano assunti dal Gruppo.

Più precisamente, dal punto di vista delle ipotesi considerate direttamente negli stress test, sono stati considerati:

  • un incremento del passaggio a deteriorato della clientela factoring esposta verso l'Ucraina e la Russia;
  • l'utilizzo di matrici di transizione ulteriormente peggiorate per la clientela factoring, in sede di stress test pro Recovery Plan.

Sulle ipotesi che hanno impatto sui livelli di capitale interno allocato per i singoli rischi si segnala che:

  • è stato utilizzato uno scenario di tassi di interesse ulteriormente peggiorato come conseguenza di un ipotetico prolungarsi del contesto di elevata inflazione (derivante dalla carenza di materie prime causate dal conflitto) che ha condotto ad una stima più alta del capitale interno per il rischio sovrano;
  • è stato allocato ulteriore capitale interno a copertura del rischio strategico, ipotizzando un contesto economico incerto derivato dall'attuale situazione geopolitica.

Le analisi condotte hanno evidenziato un numero limitato di controparti presenti nei Paesi interessati dal conflitto in corso a cui corrispondono esposizioni creditizie dirette modeste. Analogamente, non sono state evidenziate particolari criticità con riferimento al portafoglio crediti commerciali.

Evoluzione prevedibile della gestione

Le economie degli Stati Uniti e dell'Europa si sono dimostrate resilienti all'aumento dei tassi di interesse, riducendo i rischi associati ad una forte recessione. L'inflazione, pur rimanendo su livelli elevati, ha avviato un trend discendente, i prezzi delle materie prime e dell'energia sono diminuiti notevolmente negli ultimi mesi e risultano in diminuzione la spesa dei consumatori e l'eccesso di domanda sul mercato del lavoro.

Inoltre, la guerra in Ucraina non ha causato ulteriori shock sull'economia mondiale, rimanendo confinata a Russia e Ucraina senza coinvolgere altri Paesi europei, e la crisi delle banche di medie dimensioni statunitensi e di Credit Suisse è stata riassorbita in poche settimane.

Le ragioni delle resilienze delle economie degli Stati Uniti e dell'Europa sembrano trovare ragione nella combinazione di politiche fiscali espansive, elevata liquidità disponibile sui mercati finanziari, assenza di shock geopolitici, eccesso di risparmio dei consumatori registrato nel periodo del Covid-19 e forte domanda di lavoro.

Le politiche monetarie delle Banche centrali devono ora individuare fino a che punto proseguire il rialzo dei tassi di interesse per evitare che si inneschi una eccessiva contrazione della domanda interna. L'obiettivo sembra, infatti, quello di ridurre la velocità del rialzo dei tassi di interesse e le politiche fiscali espansive generando il probabile rallentamento dell'economia e dell'inflazione che consentirà, in un orizzonte di medio periodo, la riduzione dei tassi di interesse.

Nel primo trimestre 2023 l'economia italiana registra una crescita pari allo 0,6% in termini congiunturali e all'1,9% in termini tendenziali dopo la battuta d'arresto di fine 2022. La ripresa è dovuta alla domanda interna con contributi positivi dei consumi privati per 0,3% e dei consumi pubblici e degli investimenti, entrambi pari allo 0,2%. Per il 2023, Il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) italiano prevede una crescita del PIL dell'1,0% e un deficit pari a circa il 4,5% del PIL. La politica fiscale è quindi attesa come espansiva anche nel 2023.

In questo contesto macroeconomico i risultati delle principali banche europee hanno beneficiato, dal lato dei ricavi, dell'aumento dei tassi di interesse e, dal lato degli accantonamenti, di un limitato deterioramento della qualità dell'attivo. La posizione di capitale e di liquidità del settore bancario europeo ha dimostrato, nel complesso, una buona solidità.

Nel primo semestre 2023 il Gruppo ha conseguito un utile di pertinenza della Capogruppo di 91,0 milioni di euro, confermando il suo forte profilo economico, patrimoniale e finanziario. Le analisi condotte fino ad oggi sul Gruppo non hanno evidenziato segnali di deterioramento sulla qualità dell'attivo, su cui comunque è stata applicata una prudente politica in termini di accantonamenti, e sul recupero dei portafogli Npl. Il Gruppo monitora comunque con attenzione i rischi di mercato che possono impattare il business, con particolare attenzione all'evoluzione del contesto macroeconomico e di costo medio del funding. Tali considerazioni, nell'assunzione che non si verifichino shock geopolitici o macroeconomici e/o significativi cambiamenti regolamentari, portano a prevedere un risultato dell'intero esercizio 2023 in crescita rispetto sia alle aspettative dichiarate in sede di presentazione dei risultati del 2022 sia a quelle incluse nel Piano Industriale 2022-2024.

Altre informazioni

Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012

In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt-out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

Si segnala che nel corso del primo semestre 2023 non sono intervenute variazioni con riferimento alla Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, per cui si rimanda all'ultima predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), cioè quelle predisposta per l'esercizio 2022 sottoforma di relazione distinta dalla Relazione sulla gestione del Gruppo, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 9 marzo 2023 e pubblicata congiuntamente al Bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2022. Tale documento viene inoltre messo a disposizione nella Sezione "Corporate governance", sottosezione "Relazioni e documenti", paragrafo "Assetti e Organizzazione di Governo Societario" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è stata predisposta sulla base del format messo a disposizione da Borsa Italiana.

Politiche di remunerazione

Nella Sezione "Corporate governance", sottosezione "Remunerazione" del sito internet aziendale www.bancaifis.it è disponibile la "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti 2022", redatta ai sensi dell'art. 123 ter del TUF, dove è illustrata la politica di remunerazione valevole per l'esercizio 2022 per il Gruppo Banca Ifis, la quale risulta sostanzialmente in linea con le precedenti versioni, fatte salve le novità normative previste in particolare dalle Disposizioni di Vigilanza in recepimento della CRDV (Direttiva 2019/878/UE).

Misure sulla Privacy

Il Gruppo Banca Ifis ha consolidato un progetto di adeguamento al Regolamento (UE) 2016/679 al fine di recepire le disposizioni normative nel modello di gestione della privacy interno, prevedendo una serie di interventi di carattere sia tecnologico che organizzativo, con impatto su tutte le società del Gruppo.

Direzione e coordinamento da parte della controllante

Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca Ifis, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca Ifis.

Adesione al consolidato fiscale nazionale

Le società Banca Ifis S.p.A., Ifis Npl Investing S.p.A., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl Servicing S.p.A. e Cap.Ital.Fin. S.p.A. hanno optato, insieme alla controllante La Scogliera S.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.

I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti prevedendo una durata triennale.

L'adesione al regime del consolidato fiscale permette la compensazione degli imponibili fiscali delle società partecipanti (con utilizzo delle perdite e dell'ACE realizzate in costanza di adesione).

Come previsto dalla normativa in vigore, le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

In forza dell'applicazione di tale istituto, le perdite e gli utili fiscali di ciascuna società realizzati nel primo semestre 2023 vengono trasferiti alla consolidante fiscale La Scogliera.

Il credito verso la consolidante fiscale La Scogliera, iscritto tra le "Altre attività", ammonta a 13,1 milioni di euro, mentre il relativo debito, iscritto tra le "Altre passività" nella presente Relazione finanziaria semestrale consolidata, al 30 giugno 2023 risulta pari a 14,2 milioni di euro, di cui 12,8 milioni di euro maturati presso la controllata Ifis Npl Investing. Il debito netto verso la consolidante fiscale La Scogliera ammonta, dunque, a 1,2 milioni di euro.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2022 Banca Ifis deteneva n. 1.377.981 azioni proprie, per un controvalore di 22,1 milioni di euro ed un valore nominale di 1.377.981 euro.

Nel corso del periodo Banca Ifis ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile n. 34.963 azioni proprie al prezzo medio di 9,39 euro, per un controvalore di 341 mila euro ed un valore nominale di 34.963 euro, realizzando utili per 54 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve sovrapprezzo.

Considerando le operazioni di cui sopra, la giacenza a fine periodo risulta pari a n. 1.343.018 azioni proprie, per un controvalore di 21,8 milioni di euro ed un valore nominale di 1.343.018 euro.

Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 285 di Banca d'Italia del 17 dicembre 2013, Parte terza, Capitolo 11 (in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati"), le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono effettuate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione denominata "Politica di Gruppo in materia di operazioni con parti correlate, soggetti collegati ed Esponenti Aziendali ex art. 136 T.U.B.", il cui ultimo aggiornamento risale a febbraio 2022.

Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del primo semestre 2023 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate esterne al perimetro del Bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Si rinvia a quanto descritto della sezione "Operazioni con parti correlate" delle Note illustrative per l'informativa in ordine alle singole operazioni con parti correlate.

Operazioni atipiche o inusuali

Nel corso del primo semestre 2023 il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le sedi della Banca

La Società ha sede legale in Venezia‐Mestre, nonché Uffici istituzionali della Presidenza in Roma e uffici operativi in Milano. Non risultano in essere sedi secondarie.

Risorse umane

Al 30 giugno 2023 i dipendenti del Gruppo Banca Ifis sono rappresentati da n. 1.906 unità (1.874 al 31 dicembre 2022). Si riporta di seguito un dettaglio della forza lavoro ripartita per livello di inquadramento.

DIPENDENTI DEL GRUPPO PER 30.06.2023 31.12.2022 VARIAZIONI
LIVELLI DI INQUADRAMENTO Numero % Numero % Numero %
Dirigenti 95 5,0% 95 5,1% - 0,0%
Quadri direttivi 590 31,0% 567 30,3% 23 4,1%
Impiegati 1.221 64,1% 1.212 64,7% 9 0,7%
Totale dipendenti del Gruppo 1.906 100,0% 1.874 100,0% 32 1,7%

Le attività di ricerca e sviluppo

Il Gruppo, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso del periodo.

Rischi

Per quanto riguarda l'informativa su principali rischi del Gruppo Banca Ifis si rimanda alla specifica sezione "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle Note illustrative.

Venezia – Mestre, 3 agosto 2023

Per il Consiglio di Amministrazione

L'Amministratore Delegato

$$
\zeta_{\omega\omega\omega\iota} \not\models_{\mathfrak{c}\iota\omega\omega\iota} \not\models_{\mathfrak{c}\iota\omega\omega\iota}
$$

Frederik Herman Geertman

49

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023

Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Stato patrimoniale consolidato

VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro)
30.06.2023 31.12.2022
10. Cassa e disponibilità liquide 681.428 603.134
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
193.137 222.088
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 25.263 26.868
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 167.874 195.220
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
773.675 697.611
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 10.744.722 10.752.694
a) crediti verso banche 630.277 565.762
b) crediti verso clientela 10.114.445 10.186.932
50. Derivati di copertura 323 -
90. Attività materiali 128.356 126.341
100. Attività immateriali 68.618 64.264
di cui:
- avviamento 38.020 38.020
110. Attività fiscali: 292.251 325.181
a) correnti 51.549 60.924
b) anticipate 240.702 264.257
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 813 -
130. Altre attività 468.773 471.064
Totale dell'attivo 13.352.096 13.262.377

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
(in migliaia di euro)
30.06.2023 31.12.2022
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 11.141.882 11.130.698
a) debiti verso banche 3.079.322 3.422.160
b) debiti verso clientela 5.460.902 5.103.343
c) titoli in circolazione 2.601.658 2.605.195
20. Passività finanziarie di negoziazione 25.954 25.982
40. Derivati di copertura 12 -
60. Passività fiscali: 42.584 52.298
a) correnti 12.517 21.961
b) differite 30.067 30.337
80. Altre passività 406.913 391.697
90. Trattamento di fine rapporto del personale 7.565 7.696
100. Fondi per rischi e oneri: 52.198 56.225
a) impegni e garanzie rilasciate 7.114 9.364
c) altri fondi per rischi e oneri 45.084 46.861
120. Riserve da valutazione (52.760) (59.722)
150. Riserve 1.507.208 1.440.944
155. Acconti su dividendi (-) - (52.433)
160. Sovrapprezzi di emissione 84.108 83.767
170. Capitale 53.811 53.811
180. Azioni proprie (-) (21.817) (22.104)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 13.402 12.432
200. Utile (perdita) del periodo (+/-) 91.036 141.086
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.352.096 13.262.377

Conto economico consolidato

VOCI 30.06.2023 30.06.2022
10. (in migliaia di euro)
Interessi attivi e proventi assimilati
359.987 248.318
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 351.561 245.512
20. Interessi passivi e oneri assimilati (142.696) (50.210)
30. Margine di interesse 217.291 198.108
40. Commissioni attive 56.737 48.273
50. Commissioni passive (6.440) (6.061)
60. Commissioni nette 50.297 42.212
70. Dividendi e proventi simili 8.795 8.052
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (3.377) 2.494
90. Risultato netto dell'attività di copertura (251) -
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 7.045 6.550
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.178 6.771
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
836 (156)
c) passività finanziarie 1.031 (65)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico
11.311 295
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 11.311 295
120. Margine di intermediazione 291.111 257.711
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: 38.974 32.210
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 38.995 32.610
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(21) (400)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 330.085 289.921
190. Spese amministrative: (199.694) (188.245)
a) spese per il personale (80.445) (73.598)
b) altre spese amministrative (119.249) (114.647)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 1.557 3.420
a) impegni e garanzie rilasciate 2.083 (1.259)
b) altri accantonamenti netti (526) 4.679
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (4.642) (4.343)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (3.910) (3.882)
230. Altri oneri/proventi di gestione 12.466 10.960
240. Costi operativi (194.223) (182.090)
270. Rettifiche di valore dell'avviamento - (762)
280. Utili (perdite) da cessioni di investimenti - 135
290. Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 135.862 107.204
300. Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (43.856) (34.423)
330. Utile (perdita) del periodo 92.006 72.781
340. Utile (perdita) di periodo di pertinenza di terzi (970) (266)
350. Utile (perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 91.036 72.515

Utile per azione e utile diluito per azione 30.06.2023 30.06.2022
Utile per azione (EPS) 1,74 1,38
Utile per azione (EPS) diluito 1,74 1,38

Prospetto della redditività consolidata complessiva

VOCI 30.06.2023 30.06.2022
(in migliaia di euro)
10. Utile (Perdita) del periodo 92.006 72.781
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a
conto economico
(3.565) 1.481
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(3.535) 625
70. Piani a benefici definiti (30) 856
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a
conto economico
8.444 (24.173)
120. Differenze di cambio 2.102 (763)
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva
6.342 (23.410)
200. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 4.879 (22.692)
210. Redditività complessiva (Voce 10 + 200) 96.885 50.089
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (970) (262)
230. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della
Capogruppo
95.915 49.827

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2023

Allocazione
risultato esercizio
precedente
Variazioni del periodo
2.2022
(in migliaia di euro) Esistenze al 31.1 Modifica saldi apertura Esistenze all'01.01.2023 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve missione nuove azioni
E
Acquisto azioni proprie Acconti su dividendi Distribuzione straordinaria
dividendi
menti di
capitale
Variazione stru
Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze
partecipative
mplessiva del
periodo
Redditività co
monio netto consolidato al 30.06.2023
Patri
monio netto del Gruppo al
30.06.2023
Patri
monio netto di terzi
al 30.06.2023
Patri
Capitale: X X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) azioni ordinarie 59.587 X 59.587 - X X - - X X X X X - X 59.587 53.811 5.776
b) altre azioni - X - - X X - - X X X X X - X - - -
Sovrapprezzi di emissione 85.387 X 85.387 - X 341 - X X X X X X - X 85.728 84.108 1.620
Riserve: X X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) di utili 1.431.977 - 1.431.977 68.469 X (1.945) - - X - X X X - X 1.498.501 1.494.521 3.980
b) altre 13.184 - 13.184 - X - - X X - X - 541 - X 13.725 12.688 1.037
Riserve da valutazione (59.704) - (59.704) X X 2.083 X X X X X X X - 4.879 (52.742) (52.760) 18
Strumenti di capitale - X - X X X X X X X - X X - X - - -
Acconti su dividendi (52.433) X (52.433) X 52.433 X X X - X X X X X X - - -
Azioni proprie (22.104) X (22.104) X X X - 287 X X X X X X X (21.817) (21.817) -
Utile (perdita) del periodo 141.887 - 141.887 (68.469) (73.418) X X X X X X X X X 92.006 92.006 91.036 970
Patrimonio netto
consolidato
1.597.781 - 1.597.781 - (20.985) 479 - 287 - - - - 541 - 96.885 1.674.988 X X
Patrimonio netto del Gruppo 1.585.349 - 1.585.349 - (20.985) 479 - 287 - - - - 541 - 95.915 1.661.586 1.661.586 X
Patrimonio netto di terzi 12.432 - 12.432 - - - - - - - - - - - 970 13.402 X 13.402

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2022

precedente Allocazione
risultato esercizio
Variazioni del periodo
2.2021 Esistenze all'01.01.2022 Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31.1
(in migliaia di euro)
Modifica saldi apertura Riserve Dividendi e altre destinazioni
Variazioni di riserve
missione nuove azioni
E
Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria
dividendi
menti di
capitale
Variazione stru
Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze
partecipative
mplessiva del
periodo
Redditività co
monio netto consolidato
al 30.06.2022
Patri
monio netto del Gruppo al 30.06.2022
Patri
monio netto di terzi al 30.06.2022
Patri
Capitale: X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) azioni ordinarie 68.460 X 68.460 - X X - - X X X X (8.873) X 59.587 53.811 5.776
b) altre azioni - X - - X X - - X X X X - X - - -
Sovrapprezzi di emissione 106.797 X 106.797 - X (20.785) - X X X X X (2.205) X 83.807 82.187 1.620
Riserve: X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) di utili 1.368.773 - 1.368.773 52.492 X 23.727 - - - X X X (12.084) X 1.432.908 1.429.727 3.181
b) altre 5.784 - 5.784 - X (1.618) - X - X - 230 9.843 X 14.239 13.202 1.037
Riserve da valutazione: (25.382) - (25.382) X X (691) X X X X X X (36) (22.692) (48.801) (48.818) 17
Strumenti di capitale - X - X X X X X X - X X - X - - -
Azioni proprie (2.847) X (2.847) X X X - (19.257) X X X X X X (22.104) (22.104) -
Utile (perdita) del periodo 102.303 - 102.303 (52.492) (49.811) X X X X X X X X 72.781 72.781 72.515 266
Patrimonio netto consolidato 1.623.888 - 1.623.888 - (49.811) 633 - (19.257) - - - 230 (13.355) 50.089 1.592.417 X X
Patrimonio netto del Gruppo 1.596.102 - 1.596.102 - (49.811) 633 - (19.257) - - - 230 2.796 49.827 1.580.520 1.580.520 X
Patrimonio netto di terzi 27.786 - 27.786 - - - - - - - - - (16.151) 262 11.897 X 11.897

Rendiconto finanziario consolidato

VOCI
(in migliaia di euro)
30.06.2023 30.06.2022
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 93.716 74.626
- risultato del periodo (+/-) 90.066 72.781
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e
sulle altre attività/passività valutate al fair value con impatto a conto
economico (-/+)
(7.934) (2.789)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 251 -
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) (38.974) (32.210)
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali
(+/-)
8.552 8.225
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) (3.114) (6.840)
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 43.856 34.423
- altri aggiustamenti (+/-) 1.013 1.037
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 5.163 313.761
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (2.168) (2.777)
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value 38.657 4.925
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(69.123) (2.737)
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 46.457 332.272
- altre attività (8.660) (17.922)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 14.937 (369.300)
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 10.138 (396.653)
- passività finanziarie di negoziazione 368 (763)
- altre passività 4.431 28.116
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A (+/-) 113.816 19.088
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da - 62
- vendite di attività materiali - 12
- vendite di società controllate e di rami d'azienda - 50
2. Liquidità assorbita da (14.688) (7.502)
- acquisti di attività materiali (6.424) (5.137)
- acquisti di attività immateriali (8.264) (2.365)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento B (+/-) (14.688) (7.440)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie - (19.300)
- distribuzione dividendi e altre finalità (20.834) (49.734)
- vendita/acquisto di controllo di terzi - (12.922)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C (+/-) (20.834) (81.956)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO D=A+/-B+/-C 78.294 (70.308)

Riconciliazione rendiconto finanziario consolidato

VOCI
(in migliaia di euro)
30.06.2023 30.06.2022
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DEL PERIODO E 603.134 355.381
LIQUIDITA' TOTALE NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO D 78.294 (70.308)
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLA VARIAZIONE DEI CAMBI F - -
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DEL PERIODO G=E+/-D+/-F 681.428 285.073

59

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023

Note illustrative

Politiche contabili

Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2023 è stato predisposto in conformità allo IAS 34 (Bilanci intermedi) nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dall'Unione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

In particolare, il contenuto del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato è conforme allo IAS 34 (Bilanci intermedi); inoltre, in base al paragrafo 10 del citato principio, il Gruppo si è avvalso della facoltà di redigere il Bilancio consolidato semestrale in forma abbreviata.

Nella Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo e nelle Note illustrative sono fornite le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle leggi, oltre ad altre informazioni non obbligatorie ma ritenute ugualmente necessarie per dare una rappresentazione corretta e veritiera della situazione del Gruppo, con specifico riferimento alle pubblicazioni dell'ESMA e ai richiami di attenzione Consob applicabili. In particolare, si è fatto riferimento al comunicato Consob del 18 marzo 2022, che richiama l'attenzione degli emittenti vigilati sull'impatto della guerra in Ucraina in ordine alle informazioni privilegiate e alle rendicontazioni finanziarie ed al richiamo di attenzione Consob 3/22 del 19 maggio 2022, che riprende il contenuto del Public Statement dell'ESMA del 13 maggio 2022 riguardante gli effetti dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia sulle rendicontazioni finanziarie semestrali redatte secondo lo IAS 34.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato incluso nella Relazione finanziaria semestrale consolidata è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.

Principi generali di redazione

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito da:

  • gli Schemi del Bilancio consolidato (composti dagli schemi di stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal rendiconto finanziario consolidato);
  • specifiche Note illustrative;

ed è inoltre corredato dalla Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato redatto secondo quanto previsto dall'art.154-ter del D.Lgs n. 58 del 24 febbraio 1998 e in applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.

Per la compilazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato si è fatto riferimento agli schemi emanati da Banca d'Italia con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005, 8° aggiornamento del 17 novembre 2022.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate nelle note illustrative possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

I criteri di iscrizione, misurazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2022 del Gruppo Banca Ifis, a cui si rimanda, ad eccezione dei criteri di contabilizzazione delle operazioni di copertura (hedge accounting) implementate dal Gruppo Banca Ifis per la prima volta nel corso del primo semestre 2023, illustrati nel paragrafo successivo "Operazioni di copertura".

Il Gruppo non ha esercitato l'opzione di applicazione anticipata di alcun principio, interpretazione o modifica emanati ma non ancora efficaci. Diverse modifiche e interpretazioni sono applicabili per la prima volta nel primo semestre del 2023, ma non hanno avuto impatti sul Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo. Si fa rinvio per un'esposizione completa al paragrafo "Altri aspetti".

Operazioni di copertura

Criteri di classificazione

Con riferimento alle operazioni di copertura, il Gruppo Banca Ifis ha scelto di adottare in sede di prima applicazione le disposizioni dell'IFRS 9 e di non avvalersi dell'opzione, prevista dal medesimo principio, di applicare le regole di copertura contabile ("hedge accounting") dettate dal principio contabile IAS 39, nella versione omologata dalla Commissione Europea (cosiddetta versione "carved out"), ad eccezione degli specifici casi previsti nell'IFRS 9 (par. 6.1.3) e non disciplinati dallo stesso principio.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare dal punto di vista contabile potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, per il tramite degli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna al Gruppo possono essere designati come strumenti di copertura.

L'unica tipologia di copertura utilizzata dal Gruppo al 30 giugno 2023 è la copertura specifica di fair value ("micro" fair value hedge), che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio e in particolare dalla variazione dei tassi di interesse.

Uno strumento derivato può essere considerato di copertura se esiste documentazione formalizzata circa la relazione univoca con l'elemento coperto e se questa risulti efficace nel momento in cui la copertura abbia avuto inizio e, prospetticamente, lungo la vita della stessa.

All'inizio della relazione di copertura vi deve essere una designazione e documentazione formale della relazione di copertura, degli obiettivi della società nella gestione del rischio e della strategia nell'effettuare la copertura. Tale documentazione include l'identificazione dello strumento di copertura, l'elemento coperto, la natura del rischio coperto e di come valutare l'efficacia dello strumento di copertura nel compensare l'esposizione alle variazioni di fair value dell'elemento coperto.

Criteri di iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono rilevati al fair value, alla data di stipula dei relativi contratti, e sono classificati nell'attivo patrimoniale alla voce "50. Derivati di copertura" o nel passivo patrimoniale alla voce "40. Derivati di copertura" a seconda che il valore sia positivo o negativo.

Criteri di valutazione

Successivamente all'iscrizione iniziale, i derivati di copertura continuano ad essere valutati al fair value. In particolare, nel caso di copertura di fair value, si compensa la variazione del fair value dell'elemento coperto con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto.

L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è apprezzata dal confronto delle suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito nel momento in cui la copertura è stata attuata. Si ha efficacia quando le variazioni di fair value dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto per l'elemento di rischio oggetto di copertura.

La valutazione dell'efficacia viene effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infra-annuale utilizzando test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'efficacia attesa sulla base di limiti definiti internamente dal Gruppo.

Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta, il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento finanziario coperto riacquisisce il criterio di valutazione corrispondente alla sua classificazione di bilancio. Qualora l'attività o passività coperta sia valutata al costo ammortizzato, il maggiore o minore valore derivante dalla valutazione della stessa a fair value per effetto della copertura divenuta inefficace viene imputato a Conto economico secondo il metodo del tasso di interesse effettivo.

Inoltre, la contabilizzazione delle coperture di fair value in essere cessa prospetticamente nei seguenti casi:

  • lo strumento di copertura giunge a scadenza, è estinto o esercitato;
  • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato
  • viene deciso di revocare la designazione.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob e Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve periodo richiedono di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, esaminati i rischi e le derivanti dall'attuale contesto macroeconomico, anche a seguito della situazione corrente relativa alle implicazioni macroeconomiche connesse al conflitto militare tra Russia e Ucraina, si ritiene ragionevole l'aspettativa che il Gruppo Banca Ifis continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 è predisposto nel presupposto della continuità aziendale. Per maggiori dettagli sulle analisi condotte con riferimento al conflitto Russia-Ucraina si rimanda allo specifico paragrafo della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo denominato "Informativa sul conflitto Russia-Ucraina".

Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente del Gruppo, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.

Area e metodi di consolidamento

La Relazione finanziaria semestrale consolidata del Gruppo Banca Ifis è stata redatta sulla base delle situazioni contabili al 30 giugno 2023 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento sulla base di principi contabili omogenei.

Tutte le società sono state consolidate utilizzando il metodo integrale.

Relativamente alle società controllate sulla base di quanto successivamente illustrato incluse nell'area di consolidamento al 30 giugno 2023, rispetto alla situazione di fine 2022 non si sono registrate variazioni.

I prospetti contabili della controllata polacca Ifis Finance Sp. z o.o. e della controllata rumena Ifis Finance I.F.N. S.A., espressi entrambi in valuta estera, vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto di ciascuna partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva
SEDE SEDE TIPO DI RAPPORTO DI
PARTECIPAZIONE
DISPONIBILITÀ
DENOMINAZIONI IMPRESE OPERATIVA LEGALE RAPPORTO
(1)
IMPRESA
PARTECIPANTE
QUOTA % VOTI % (2)
Ifis Finance Sp. z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Rental Services S.r.l. Milano Milano 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Investing S.p.A. Firenze,
Milano e
Mestre (VE)
Mestre (VE) 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Cap.Ital.Fin. S.p.A. Napoli Napoli 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Servicing S.p.A. Mestre (VE) Mestre (VE) 1 Ifis Npl Investing
S.p.A.
100% 100%
Ifis Finance I.F.N. S.A. Bucarest Bucarest 1 Banca Ifis S.p.A. 99,99% 99,99%
Banca Credifarma S.p.A. Roma Roma 1 Banca Ifis S.p.A. 87,74% 87,74%
Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
1 Banca Ifis S.p.A. 51% 51%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Ifis ABCP Programme S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Emma S.P.V. S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

  • 1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria
  • 2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria
  • 3 = accordi con altri soci
  • 4 = altre forme di controllo
  • 5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"

6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca Ifis ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
  • l'esposizione alla variabilità dei risultati;
  • la capacità di influenzarne i risultati.

Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo. Il consolidamento di una controllata inizia quando il Gruppo ne ottiene il controllo e cessa quando il Gruppo perde il controllo. Le attività, le passività, i ricavi ed i costi della controllata acquisita o ceduta nel corso del periodo di competenza sono inclusi nei prospetti consolidati dalla data in cui il Gruppo ottiene il controllo fino alla data in cui il Gruppo non esercita più il controllo sulla società.

Il controllo delle entità strutturate, ossia delle entità per le quali i diritti di voto non sono considerati rilevanti per stabilire il controllo, è ritenuto esistere laddove il Gruppo disponga dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulti esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

Su tali basi, le entità strutturate che hanno comportato la necessità di un consolidamento ai fini del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 sono rappresentate da alcune società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate da società del Gruppo. Per tali veicoli, gli elementi ritenuti rilevanti ai fini dell'identificazione del controllo e del conseguente consolidamento sono rappresentati dallo scopo di tali società, dall'esposizione ai risultati dell'operazione, dalla capacità di strutturare le operazioni e di dirigere le attività rilevanti e assumere le decisioni critiche per mezzo di contratti di servicing nonché dell'abilità di disporre della loro liquidazione.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate tramite maggioranza dei diritti di voto (le società con tipo di rapporto "1" di cui alla tabella precedente), nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione per le quali si è valutato sussistere una relazione di controllo ai sensi dell'IFRS 10. Tali SPV, ad esclusione del veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. per il quale il Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative, non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis (si veda a tale riguardo l'immagine all'inizio della sezione "Area e metodi di consolidamento", dove le suddette SPV non sono incluse).

L'utile (perdita) del periodo e ciascuna delle altre componenti di conto economico complessivo sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza hanno un saldo negativo. Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai bilanci delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del Gruppo. Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del Gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.

Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono considerate come "equity transactions" ai sensi del par. 23 dell'IFRS 10 e sono pertanto contabilizzate direttamente a patrimonio netto.

Se il Gruppo perde il controllo di una controllata, deve eliminare le relative attività (incluso l'avviamento), passività, le interessenze delle minoranze e le altre componenti di patrimonio netto, mentre l'eventuale utile o perdita è rilevato a conto economico. La quota di partecipazione eventualmente mantenuta deve essere rilevata sulla base delle regole di contabilizzazione prescritte dal principio applicabile (e.g. IAS 28, in caso residui un'influenza notevole, oppure IFRS 9).

Le operazioni di aggregazione aziendale devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3; la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione della data di acquisizione;
  • la rilevazione e la valutazione delle attività identificabili acquisite, delle passività identificabili assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita;
  • la rilevazione e la valutazione dell'avviamento o di un utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni aggregazione aziendale, il Gruppo definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nel periodo di riferimento e classificati tra le spese amministrative.

L'eventuale corrispettivo potenziale da riconoscere è rilevato dall'acquirente al fair value alla data di acquisizione.

L'avviamento è inizialmente rilevato al costo, rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo. Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli importi da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa (CGU – Cash Generating Unit) del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.

Se l'avviamento è stato allocato a una CGU e l'entità dismette parte delle attività di tale unità, l'avviamento associato all'attività dismessa è incluso nel valore contabile dell'attività quando si determina l'utile o la perdita della dismissione. L'avviamento associato con l'attività dismessa è determinato sulla base dei valori relativi dell'attività dismessa e della parte mantenuta della CGU.

Dal processo di consolidamento delle società controllate è emerso un avviamento iscritto alla voce "attività immateriali" per 38,0 milioni di euro per il consolidamento dell'ex Gruppo Fbs, acquisito nel corso del 2019.

Tale avviamento è stato sottoposto all'annuale processo di impairment test al 31 dicembre 2022, da cui non sono emerse necessità di rettifiche di valore. Per maggiori dettagli a riguardo si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo", "Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100", paragrafo "10.3 Altre informazioni" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Con riferimento alla valutazione al 30 giugno 2023 circa presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events"), al verificarsi dei quali occorre procedere all'impairment test, tale analisi non ha riscontrato nessun indicatore di perdita.

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi

Denominazioni imprese Interessenze dei terzi % Disponibilità voti dei terzi %(1) Dividendi distribuiti ai terzi
Banca Credifarma S.p.A. 12,26% 12,26% -

(1) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria

Partecipazioni con interessenze di terzi significative: informazioni contabili

Denominazioni Totale
attivo
Cassa e
disponi
bilità
liquide
Attività
finan
ziarie
Attività
materiali e
immate
riali
Passività
finan
ziarie
Patrimo
nio netto
Margine di
interesse
Margine di
interme
diazione
Costi
operativi
Utile
(Perdita)
dell'ope
ratività
corrente al
lordo delle
imposte
Utile
(Perdita)
dell'ope
ratività
corrente al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
dei gruppi
di attività
in via di
dismis
sione al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
di periodo
(1)
Altre
compo
nenti
reddituali
al netto
delle
imposte
(2)
Redditivi

comples
siva
(3)
=
(1) + (2)
Banca Credifarma
S.p.A.
757.039 27.975 703.147 432 587.630 109.308 13.745 16.141 (6.199) 11.837 7.908 - 7.908 - 7.908

Eventi successivi alla data di riferimento del Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Non si sono verificati eventi nel periodo tra la chiusura del periodo di reporting e la data di redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato tali da avere impatto sulla situazione patrimoniale ed economica al 30 giugno 2023.

Si rinvia all'informativa esposta nella sezione "Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura del periodo di riferimento e fino alla data di redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Altri aspetti

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti nei prospetti contabili e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine, anche in conseguenza dell'attuale situazione connessa all'elevata incertezza del contesto macroeconomico internazionale.

In particolare, sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nella Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023, così come previsto dai principi contabili internazionali. Detti processi sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale e sostengono i valori di iscrizione al 30 giugno 2023.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci di bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti del Settore Npl;
  • crediti connessi al Sistema Sanitario Nazionale (SSN), con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;
  • misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti diversi da quelli del Settore Npl e per i titoli di debito;
  • fondi per rischi e oneri;
  • stima delle perdite presunte di valore dell'avviamento e di altre attività immateriali;
  • attività per imposte anticipate (DTA Deferred Tax Assets).

Per le tipologie di assets sopra elencate si presentano nei paragrafi seguenti le principali tematiche in tema di rischi e incertezze connessi a stime.

Fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi

In presenza di crediti e strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei Livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati al fair value, si rimanda al paragrafo "A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Crediti del Settore Npl

Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti al Settore Npl, il Risk Management esamina periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), anche il c.d. rischio modello, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso.

In particolare, per i crediti in gestione stragiudiziale, il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta di piani di rientro, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni realizzate, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Per i crediti in gestione giudiziale, cioè le posizioni per le quali è stata verificata la presenza di un posto di lavoro o di una pensione, è stato sviluppato un modello per la stima dei flussi di cassa antecedentemente all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA). In particolare, vengono stimati i flussi di cassa per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto non opposto dal debitore a partire dal 1° gennaio 2018.

Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'ODA.

All'ODA i flussi di cassa futuri vengono analiticamente determinati sulla base degli elementi oggettivi conosciuti per ogni singola posizione; in questo caso quindi le stime applicate sono perlopiù relative all'identificazione della durata del piano di pagamento.

La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in settori corporate, bancari o real estate ove i flussi di cassa sono valorizzati tramite previsione analitica del gestore.

In riferimento alle posizioni giudiziali in Legal Factory, a partire dall'esercizio 2022 è stato recepito nel "modello LF Pre ODA" e nel "modello ODA" il cambiamento normativo riferito all'art. 21-bis della Legge n.142 del 21 settembre 2022 che disciplina il limite di pignorabilità delle somme percepite a titolo di pensione. La nuova normativa è entrata in vigore il 22 settembre 2022 e indica che, per le sole somme percepite a titolo di pensione,

il limite di impignorabilità passa dai circa 702 euro ai 1000 euro. Tale modifica normativa ha impattato sull'ammontare pignorabile delle sole posizioni dove l'unica fonte di reddito aggredibile con pignoramento presso terzi è rappresentata da una pensione; non ci sono stati impatti per le posizioni relative a soggetti aggredibili sulla base di somme percepite a titolo di stipendio.

Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto nella Parte E – "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Crediti connessi al Sistema Sanitario Nazionale (SSN) con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile

In riferimento ai crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), il Gruppo utilizza un modello proprietario di stima dei flussi di cassa che include la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche del Gruppo e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca Ifis sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".

Misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti diversi da quelli del Settore Npl e per i titoli di debito

L'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:

  • la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati essenzialmente su modelli di misurazione delle Probabilità di Default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di bilancio;
  • la valutazione di taluni elementi necessari per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia ed infine la probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione.

La quantificazione delle "Expected Credit Losses" (ECL) è determinata in funzione della presenza o meno di un incremento significativo del rischio di credito dello strumento finanziario rispetto a quello determinato alla data di rilevazione iniziale del medesimo.

L'emergenza sanitaria di inizio marzo 2020 e lo scoppio della guerra in Ucraina alla fine di febbraio 2022 hanno generato un rallentamento della crescita economica mondiale che ha spinto gli enti a considerare un incremento significativo di rischio di credito. Questo ha portato il Gruppo ad introdurre correttivi prudenziali rivolti ai rapporti con controparti appartenenti a particolari settori economici considerati a più elevato impatto di rischio da Covid-19 e rischio derivante dal conflitto Russia-Ucraina, dallo scenario inflattivo e dal rallentamento della crescita economica.

In particolare, nel corso del 2022 sono stati rivisti i correttivi prudenziali applicati al fine di definire gli accantonamenti addizionali contabilizzati in precedenza a seguito del contesto pandemico, anche alla luce del fatto che il deterioramento del portafoglio è stato, complessivamente, meno pronunciato di quanto ipotizzato.

Allo stesso tempo, sono stati introdotti alcuni correttivi prudenziali per tener conto dell'attuale contesto macroeconomico che continua ad essere caratterizzato da forte incertezza. I rischi per la crescita sono legati in particolare all'evoluzione del conflitto in Ucraina e all'inflazione di fondo che resta elevata e potrebbe prolungare la restrizione monetaria in corso nelle principali economie avanzate. I correttivi prudenziali a copertura di tale incertezza, visti nel loro insieme, sono stati oggetto quindi di rivalutazione nel corso dell'esercizio 2022 e del primo semestre 2023.

Per quanto riguarda le informazioni Forward Looking, gli scenari macroeconomici integrati nelle stime dei parametri di rischio fattorizzano le proiezioni EBA pubblicate in occasione dell'esercizio di stress test previsto per il 2023. Tali scenari garantiscono una buona copertura delle informazioni riflettono in maniera prudenziale gli aspetti precedentemente indicati.

Infine, sono stati rivisti i tempi di incasso dei crediti e dei portafogli di crediti garantiti da immobili per i quali sono in corso procedure concorsuali per riflettere la già citata sospensione delle esecuzioni immobiliari anche nel Settore Commercial & Corporate Banking.

Si rimanda a quanto più diffusamente indicato al paragrafo "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Fondi per rischi e oneri

I fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate accolgono i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Per tali fattispecie sono adottate, in linea di principio, le medesime modalità di allocazione tra i tre Stage (stadi di rischio creditizio) e di calcolo della perdita attesa esposte con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Inoltre, accolgono anche i fondi per rischi ed oneri costituti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nel richiamato perimetro di applicazione dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Nello specifico gli altri fondi per rischi e oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione.

Se tutte queste condizioni non sono soddisfatte, non viene rilevata alcuna passività.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione e riflette i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo, l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

Stima delle perdite presunte di valore dell'avviamento e di altre attività immateriali

Le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3, utilizzando l'"acquisition method". L'avviamento è inizialmente rilevato al costo rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo.

Per quanto riguarda il processo di allocazione del costo dell'aggregazione alle attività, passività e passività potenziali del soggetto acquisito identificabili alla data di acquisto e valutate in base ai rispettivi fair value (cosiddetta Purchase Price Allocation – "PPA"), si procede con un preventivo lavoro di mappatura delle attività e passività per le quali si è ritenuto probabile riscontrare significative differenze di valore tra il fair value ed il rispettivo valore contabile.

In particolare, i fair value sono determinati sulla base della metodologia ritenuta più opportuna per ciascuna classe di attività e passività acquisite (ad esempio, per il portafoglio creditizio il metodo dei discounted cash flow - DCF, cioè l'attualizzazione dei flussi di cassa attesi).

Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli importi da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico quale "gain on bargain purchase".

Successivamente, in base al principio IAS 36, l'avviamento deve essere sottoposto annualmente ad impairment test per verificare la recuperabilità del valore. Lo IAS 36 richiede, inoltre, ad ogni data di riferimento di bilancio, ivi inclusi, dunque, le chiusure infrannuali, un'analisi volta ad individuare la presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events") al verificarsi dei quali occorre procedere all'impairment test degli avviamenti/attività immateriali oggetto di analisi. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il valore d'uso ed il fair value, al netto dei costi di vendita.

Per la determinazione del valore d'uso dell'avviamento allocato alle Cash Generating Units ("CGU") di cui è composto, il Gruppo Banca Ifis provvede alla stima sia dei flussi finanziari futuri nel periodo esplicito di previsione sia dei flussi utilizzati per determinare il cosiddetto Terminal Value. Analogamente, è oggetto di stima da parte del Gruppo il tasso di attualizzazione dei flussi finanziari futuri precedentemente stimati. Tale tasso di attualizzazione è stimato dal Gruppo utilizzando il "Capital Asset Pricing Model" (CAPM).

Con riferimento invece alla valutazione al 30 giugno 2023 circa presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events"), al verificarsi dei quali occorre procedere all'impairment test, tale analisi non ha riscontrato nessun indicatore di perdita.

Si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo", "Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100", paragrafo "10.3 Altre informazioni" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Attività per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Assets)

In conformità con il principio contabile IAS 12, richiamato dalla "Politica di impairment di Gruppo", un'attività fiscale differita per perdite fiscali e crediti d'imposta non utilizzati riportati a nuovo deve essere rilevata nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere utilizzati le perdite fiscali e i crediti d'imposta non utilizzati. Nello specifico, anche per la valutazione della recuperabilità delle DTA, il Gruppo deve valutare, di volta in volta in relazione agli andamenti negativi di conto economico:

  • se ha differenze temporanee imponibili sufficienti, con riferimento alla medesima giurisdizione fiscale e al medesimo soggetto di imposta, che si tradurranno in importi imponibili a fronte dei quali le perdite fiscali o i crediti d'imposta non utilizzati possano essere utilizzati prima della loro scadenza;
  • se è probabile che abbia redditi imponibili prima della scadenza delle perdite fiscali o dei crediti d'imposta non utilizzati;
  • se le perdite fiscali non utilizzate derivino da cause identificabili che è improbabile che si ripetano; e
  • se il Gruppo dispone di una pianificazione fiscale in base alla quale si avrà reddito imponibile nel periodo nel quale potranno essere utilizzati le perdite fiscali o i crediti d'imposta non utilizzati.

Con riferimento alla recuperabilità delle attività fiscali differite iscritte al 30 giugno 2023 diverse da quelle trasformabili ai sensi della Legge 2014/2011, sulla base dei redditi imponibili futuri desumibili dal Piano Industriale 2022-2024 del Gruppo da ritenersi confermati alla luce dei risultati al 30 giugno 2023, non sono emersi elementi che possano far ritenere non recuperabili le DTA in oggetto, pari a complessivi 39,8 milioni di euro al 30 giugno 2023. Si conferma conseguentemente la valutazione di recuperabilità delle citate DTA, ancorché in orizzonte temporale di medio-lungo periodo, effettuata in sede di predisposizione del Bilancio chiuso al 31 dicembre 2022. Nello specifico, sul totale complessivo pari a 240,7 milioni di euro, la quota riferibile alla Legge 214/2011 ammontante a 156,5 milioni di euro (pari al 65% del totale DTA) si riversa entro il 2026 per espressa previsione normativa. La quota riferibile alle perdite fiscali pregresse e alle eccedenze ACE, pari a complessivi 39,8 milioni di euro (pari al 16,5% del totale DTA) verrà integralmente recuperata dal 2027 al 2032 (dei quali circa 30 milioni di euro entro il 2028). La restante quota ammontante a 44,4 milioni di euro è riferita principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) ed è pertanto correlata all'andamento della relativa riserva. Si conferma altresì l'incertezza circa la recuperabilità delle DTA relative alla controllata Cap.Ital.Fin. realizzate principalmente prima dell'ingresso nel consolidato fiscale, che restano, pertanto, prudenzialmente non iscritte per complessivi 2,4 milioni di euro.

Entrata in vigore di nuovi principi contabili

Principi emanati, entrati in vigore ed applicabili al presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 è stato predisposto in conformità allo IAS 34 (Bilanci intermedi) nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore alla data di riferimento. Si veda quanto riportato al paragrafo "Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali".

I principi contabili adottati per la predisposizione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, risultano sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022, a cui si rimanda, ad eccezione dell'applicazione dell'IFRS 9 in ambito hedge accounting (implementato per il Gruppo Banca Ifis per la prima volta nel corso del primo semestre 2023), per cui si rimanda al paragrafo "Operazioni di copertura" riportato all'interno della precedente sezione "Principi generali di redazione".

Il Gruppo ha inoltre adottato per la prima volta alcuni principi contabili e modifiche che sono in vigore per gli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2023. Si riporta nel seguito l'indicazione dei nuovi principi contabili e delle modifiche apportate a principi contabili già esistenti omologati dall'UE, sottolineando che non hanno avuto impatti materiali sulla situazione patrimoniale ed economica riportata nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023:

  • "Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements: Classification of Liabilities as Current or Non-current and Classification of Liabilities as Current or Non-current - Deferral of Effective Date";
  • "Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements and IFRS Practice Statement 2: Disclosure of Accounting policies";
  • "Amendments to IAS 8 Accounting policies, Changes in Accounting Estimates and Errors: Definition of Accounting Estimates";
  • "IFRS 17 Insurance Contracts, including Amendments to IFRS 17".

Con particolare riferimento all'IFRS 17, si precisa che tale principio non risulta applicabile al perimetro del Gruppo Banca Ifis in quanto il Gruppo non detiene contratti assicurativi.

Non si sono verificati ulteriori aspetti che richiedano l'informativa di cui allo IAS 8 paragrafi 28, 29, 30, 31, 39, 40 e 49.

Principi emanati ma non ancora omologati e in vigore

Di seguito si riportano, invece, i nuovi principi contabili internazionali o le modifiche agli stessi non ancora omologati dalla Commissione Europea la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato. Il Gruppo non si attende impatti significativi derivanti dall'adozione delle seguenti interpretazioni e modifiche dei principi contabili internazionali già esistenti:

  • "Amendments to IFRS 16 Lease Liability in a Sale and Leaseback" (dal 1° gennaio 2024);
  • "Amendments to IAS 1 Non-current Liabilities with Covenants" (dal 1° gennaio 2024).

Termini di approvazione e pubblicazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata

L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che quanto prima e comunque entro tre mesi dalla chiusura del primo semestre dell'esercizio, sia pubblicata la Relazione finanziaria semestrale consolidata comprendente il Bilancio semestrale consolidato abbreviato, la Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. La Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023 del Gruppo Banca Ifis è sottoposta all'approvazione del Consiglio di Amministrazione della Banca in data 3 agosto 2023.

Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

Nel corso del primo semestre 2023 non sono stati effettuati trasferimenti di attività finanziarie tra portafogli.

Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.

Il fair value di un'attività o passività è valutato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che gli stessi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti, sulla base di tre Livelli.

  • Livello 1: il fair value dello strumento è determinato in base a prezzi di quotazione (non rettificati) osservati su mercati attivi.
  • Livello 2: il fair value dello strumento è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, come ad esempio:
    • prezzi quotati per attività o passività similari;
    • prezzi quotati per attività o passività identiche o similari su mercati non attivi;
    • parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, tassi di default e fattori di illiquidità;
    • parametri non osservabili ma supportati e confermati da dati di mercato.
  • Livello 3: il fair value dello strumento è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente input non osservabili su mercati attivi.

Ogni attività o passività finanziaria del Gruppo viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti Livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a). La valutazione del fair value è classificata interamente nello stesso Livello della gerarchia del fair value in cui è classificato l'input di più basso Livello.

La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, in quanto sussiste in ordine gerarchico in cui la massima priorità è attribuita ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).

Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo.

Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.

L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.

In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.

In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

Nei casi in cui non sia disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentano l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In tali fattispecie la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:

  • lo sviluppo dei cash-flow futuri, eventualmente condizionati a eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il Livello di determinati parametri di input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad es. report di agenzie di rating o primari attori del mercato).

Nei casi descritti è sempre tenuta in considerazione l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustments, che tengono conto dei risk premiums che gli operatori considerano quando prezzano gli strumenti. I valuation adjustments, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:

• model adjustments: aggiustamenti che tengano conto di eventuali debolezze dei modelli valutativi evidenziate durante le fasi di calibrazione;

  • liquidity adjustments: aggiustamenti per tener conto del bid-ask spread nel caso in cui il modello stimi un mid price;
  • credit risk adjustments: aggiustamenti connessi al rischio di controparte o al proprio rischio emittente;
  • other risk adjustments: aggiustamenti connessi ad un risk premium "prezzato" sul mercato (ad esempio relativo alla complessità di valutazione dello strumento).

Per quanto riguarda la valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il metodo utilizzato dal Gruppo per la valutazione dei crediti obbligatoriamente al fair value è il Discounted Cash Flow Model (DCF Model), declinato scontando i flussi di cassa attesi di ogni finanziamento ad un tasso di mercato costituito tenendo in considerazione elementi quali il tasso risk free (rf) per pari scadenze, il costo del funding (COF – "Cost of Funding"), il rischio di credito lifetime di controparte ed il costo dell'assorbimento di capitale.

Per la valorizzazione dei titoli di capitale non quotati, si utilizzano principalmente modelli reddituali e finanziari (DCF Model o Multipli di mercato di società comparabili).

Con specifico riferimento alla valutazione delle quote di OICR, l'approccio utilizzato sulla base delle metodologie sopra presentate per la valutazione è il Net Asset Value (NAV) determinato dalla Società di Gestione. Ad ogni data di reporting si verifica se, nella determinazione del NAV, gli asset del fondo sono stati valutati a fair value. Al NAV così determinato viene applicato uno sconto mediante un tasso strutturato come precedentemente descritto.

Infine, con riferimento ai derivati non quotati in mercati attivi, "Over the Counter" (OTC), il fair value deve essere quantificato in base a tecniche di valutazione che tengano conto di tutti i fattori di rischio che potrebbero incidere sul valore dello strumento finanziario da valutare, utilizzando parametri rilevabili sui mercati (tassi di interesse, tassi di cambio, indici di Borsa, ecc.) opportunamente corretti per tenere conto del merito creditizio della specifica controparte, per includere il rischio di credito della controparte (CVA - Credit Value Adjustment) e/o il proprio rischio di credito (DVA - Debt Value Adjustment).

L'incremento dei tassi di interesse, intervenuto nel corso del periodo, ha avuto un impatto significativo sul fair value dei derivati. Tuttavia, con riferimento alla misurazione del rischio di controparte (Credit Value Adjustment e Debit Value Adjustment), alla data del 30 giugno 2023, l'impatto sui valori patrimoniali dei derivati con markto-market, sia positivo che negativo, è sostanzialmente nullo in quanto la quasi totalità degli strumenti finanziari derivati, risultano collateralizzati mediante accordi di Credit Support Annex (CSA). Il saldo al 30 giugno 2023 dei derivati, per i quali non è presente l'elemento di mitigazione del rischio di controparte (CSA), non è significativo ed è pari a 161 mila euro.

Per quanto riguarda la valutazione di attività e passività finanziarie valutate al fair value su base non ricorrente, il portafoglio crediti di riferimento è costituito dalle esposizioni per cassa classificate in bonis con una vita residua superiore all'anno (medio-lungo termine). Sono pertanto escluse dal perimetro di valutazione tutte le esposizioni classificate come deteriorate diverse da quelle del Settore Npl, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno ed i crediti di firma, in quanto per queste si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato.

Per i crediti deteriorati (sofferenze, inadempienze probabili, past due), il fair value è assunto convenzionalmente pari al valore netto di bilancio ed è esposto nel Livello 3. Al riguardo si segnala che, nel recente passato sono

state osservate sul mercato italiano significative transazioni di cessioni di crediti deteriorati con prezzi che hanno scontato le specifiche caratteristiche dei portafogli ceduti e dei differenti rendimenti richiesti dagli acquirenti. Il fair value determinato in base alle suddette transazioni sarebbe pertanto caratterizzato da un'elevata dispersione di valori, tale da rendere non oggettiva l'individuazione di un valore di riferimento.

Per la valorizzazione al fair value dei crediti in bonis, data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti è il sopraccitato DCF Model, cioè lo sconto dei flussi di cassa futuri previsti ad un tasso risk free (rf) per pari scadenza, a cui sono aggiunti uno spread rappresentativo del rischio di default delle controparti ed un liquidity premium.

Per quanto attiene al portafoglio crediti del Settore Npl che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il già citato DCF Model. In questo caso i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso di mercato. Nel calcolo del tasso di mercato non è considerato un credit spread in quanto il rischio di credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale, sulla base delle evidenze storiche dei recuperi delle posizioni presenti nel portafoglio del Gruppo, proietta i flussi di cassa. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa future sono definite in base ad un algoritmo interno o dal gestore della posizione in funzione del tipo di lavorazione del credito sottostante.

Con riferimento ai crediti fiscali acquisiti, costituiti da crediti erariali chiesti a rimborso e rilevati nella voce "attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" di riferimento dell'Area Factoring, si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato; l'unico elemento di incertezza su tali posizioni vantate nei confronti dell'erario è infatti dato dal tempo in cui tali crediti vengono incassati e allo stato non si registrano significative differenze temporali sul rimborso dei crediti da parte dell'amministrazione finanziaria. Va notato in aggiunta che il Gruppo Banca Ifis in tale segmento di operatività risulta essere uno dei principali player di riferimento, elemento che lo rende price maker in caso di eventuale vendita dello stesso.

In generale per la valutazione del fair value di Livello 3 di attività e passività si fa riferimento a:

  • tassi di mercato, calcolati come da market practice utilizzando i tassi monetari per scadenze inferiori all'anno e tassi swap per scadenze superiori, o i tassi rilevati sul mercato per transazioni equivalenti;
  • credit spread di Banca Ifis;
  • bilanci consuntivi e dati di business plan.

Processi e sensibilità delle valutazioni

Come richiesto dal principio IFRS 13, il Gruppo effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di Livello 3 delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value, quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, gli elementi che vanno a comporre la curva di sconti dei flussi di cassa o i flussi di cassa attesi.

Per quanto riguarda le esposizioni in titoli di debito valutate al fair value Livello 3, pari a circa 49,9 milioni di euro al 30 giugno 2023, gli effetti di potenziali variazioni dei parametri utilizzati sono ritenuti non significativi.

Per i titoli capitale e le quote di OICR non è di regola possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è attinto da fonti terze, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (ad esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitività.

Gerarchia del fair value

Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il Gruppo Banca Ifis effettua passaggi di Livello sulla base delle seguenti linee guida:

  • Per i titoli di debito e i finanziamenti:
    • il passaggio da Livello 3 a Livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato;
    • il passaggio dal Livello 3 al Livello 1 si realizza quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo;
    • il passaggio da Livello 2 a Livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato.
  • Per gli strumenti di capitale il trasferimento di Livello avviene:
    • quando nel periodo si sono resi disponibili input osservabili sul mercato (ad esempio prezzi definiti nell'ambito di transazioni comparabili sul medesimo strumento tra controparti indipendenti e consapevoli). In questo caso, si procede alla riclassifica dal Livello 3 al Livello 2;
    • quando gli elementi direttamente o indirettamente osservabili presi a base per la valutazione sono venuti meno o non sono più aggiornati (ad esempio transazioni comparabili non più recenti o multipli non più applicabili). In tal caso si ricorre a tecniche di valutazione che utilizzano input non osservabili.

Informativa di natura quantitativa

Gerarchia del fair value

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per Livelli di fair value

Attività/Passività finanziarie misurate al 30.06.2023
fair value
(in migliaia di euro)
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valute al fair
value con impatto a conto
economico
7.113 25.262 160.762 32.399 25.598 164.091
a) attività finanziarie detenute per
la negoziazione
1 25.262 - 1.270 25.598 -
b) attività finanziarie designate al
fair value
- - - - - -
c) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value
7.112 - 160.762 31.129 - 164.091
2. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
705.662 - 68.013 631.016 - 66.595
3. Derivati di copertura - 323 - - - -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 712.775 25.585 228.775 663.415 25.598 230.686
1. Passività finanziarie detenute
per la negoziazione
- 25.954 - - 25.982 -
2. Passività finanziarie designate
al fair value
- - - - - -
3. Derivati di copertura - 12 - - - -
Totale - 25.966 - - 25.982 -

Legenda:

L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

Si segnala che alla data del 30 giugno 2023 l'impatto dell'applicazione del Credit Value Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati con mark-to-market positivo è sostanzialmente nullo; per quanto riguarda gli strumenti con mark-to-market negativo, non vi è impatto dell'applicazione del Debt Value Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati.

Con riferimento ai derivati di copertura, tutti gli strumenti sono collateralizzati mediante accordi di CSA.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per Livelli
del fair value
Attività/Passività non 30.06.2023 31.12.2022
misurate al fair value o
misurate al fair value su base
non ricorrente
(in migliaia di euro)
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
10.744.722 2.354.202 - 8.344.458 10.752.694 2.121.051 - 8.610.143
2. Attività materiali
detenute a scopo di
investimento
423 - - 423 423 - - 423
3. Attività non correnti e
gruppi di attività in via di
dismissione
813 - - 813 - - - -
Totale 10.745.958 2.354.202 - 8.345.694 10.753.117 2.121.051 - 8.610.566
1. Passività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
11.141.882 997.331 109.120 10.416.399 11.130.698 1.002.626 64.192 10.410.567
2. Passività associate ad
attività in via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 11.141.882 997.331 109.120 10.416.399 11.130.698 1.002.626 64.192 10.410.567

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per Livelli del fair value

Legenda

VB= Valore di bilancio

L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

Informativa sul cd. "day one profit/loss"

Con riferimento a quanto previsto dall'IFRS 7 par. 28, uno strumento finanziario deve essere iscritto inizialmente per un valore pari al suo fair value che, salvo evidenze contrarie, è pari al prezzo pagato/incassato nella negoziazione. Il sopraccitato principio disciplina tali situazioni stabilendo che è legittima l'iscrizione dello strumento finanziario ad un fair value diverso dall'importo pagato/incassato solo se il fair value è determinato:

  • facendo riferimento a transazioni di mercato correnti e osservabili nel medesimo strumento;
  • attraverso tecniche di valutazione che utilizzano esclusivamente, quali variabili, soltanto dati derivanti da mercati osservabili.

In altri termini, la presunzione generale dell'IFRS 9, secondo cui il fair value è pari al prezzo pagato/incassato, può essere superata solo nel caso in cui sussistano evidenze oggettive che il prezzo pagato/incassato non sia rappresentativo del reale valore di mercato dello strumento finanziario oggetto della negoziazione.

Dette evidenze devono essere desunte unicamente da parametri oggettivi e non confutabili, eliminando in questo modo ogni ipotesi di discrezionalità in capo al valutatore.

La differenza tra il fair value ed il prezzo negoziato, solamente al ricorrere delle condizioni sopra riportate, è rappresentativa del c.d. "day one profit" ed è iscritta immediatamente a conto economico.

Nell'ambito dell'attività svolta dal Gruppo nel corso del primo semestre 2023 non sono rilevabili operazioni ascrivibili alla fattispecie in oggetto.

Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo

Aggregati patrimoniali

PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 681.428 603.134 78.294 13,0%
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
167.874 195.220 (27.346) (14,0)%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
773.675 697.611 76.064 10,9%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
630.277 565.762 64.515 11,4%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
10.114.445 10.186.932 (72.487) (0,7)%
Attività materiali e immateriali 196.974 190.605 6.369 3,3%
Attività fiscali 292.251 325.181 (32.930) (10,1)%
Altre voci dell'attivo 495.172 497.932 (2.760) (0,6)%
Totale dell'attivo 13.352.096 13.262.377 89.719 0,7%
Debiti verso banche 3.079.322 3.422.160 (342.838) (10,0)%
Debiti verso clientela 5.460.902 5.103.343 357.559 7,0%
Titoli in circolazione 2.601.658 2.605.195 (3.537) (0,1)%
Passività fiscali 42.584 52.298 (9.714) (18,6)%
Fondi per rischi e oneri 52.198 56.225 (4.027) (7,2)%
Altre voci del passivo 440.444 425.375 15.069 3,5%
Patrimonio netto consolidato 1.674.988 1.597.781 77.207 4,8%
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.352.096 13.262.377 89.719 0,7%

Cassa e disponibilità liquide

La voce cassa e disponibilità liquide include i conti correnti bancari a vista e al 30 giugno 2023 ammonta a 681,4 milioni di euro, in aumento rispetto al dato di 603,1 milioni di euro a fine 2022 principalmente per la crescita dei depositi overnight detenuti dalla Capogruppo Banca Ifis.

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

Le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico ammontano complessivamente a 167,9 milioni di euro al 30 giugno 2023. La voce è composta dai finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI Test, da titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza, nonché da quote di OICR.

La composizione della voce è di seguito riportata.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE CONSISTENZE VARIAZIONE
VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO A
CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
30.06.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Titoli di debito 39.808 72.844 (33.036) (45,4)%
Titoli di capitale 42.252 34.979 7.273 20,8%
Quote di OICR 68.598 70.209 (1.611) (2,3)%
Finanziamenti 17.217 17.188 29 0,2%
Totale 167.874 195.220 (27.346) (14,0)%

Nel dettaglio la riduzione della voce del 14,0% rispetto al 31 dicembre 2022 può essere così declinata:

  • La diminuzione dei titoli di debito di 33,0 milioni di euro è sostanzialmente legata al normale ammortamento dei titoli e ad incassi per cessioni del periodo:
  • la crescita dei titoli di capitale per 7,3 milioni di euro è dovuta sostanzialmente alla sottoscrizione di nuovi titoli (4,6 milioni di euro) e per variazioni di fair value nel periodo (2,7 milioni di euro);
  • Sostanziale stabilità nel primo semestre 2023 del saldo delle quote di OICR e dei finanziamenti.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 773,7 milioni di euro al 30 giugno 2023, in aumento del 10,9% rispetto al dato a dicembre 2022. Esse includono i titoli di debito caratterizzati da Business Model "Held to Collect & Sell" (HTC&S) che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale per i quali il Gruppo ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal principio IFRS 9.

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR
VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITA'
COMPLESSIVA
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Titoli di debito 654.500 589.638 64.862 11,0%
di cui titoli di Stato 470.552 400.266 70.287 17,6%
Titoli di capitale 119.175 107.973 11.202 10,4%
Totale 773.675 697.611 76.064 10,9%

La crescita dei titoli di debito di proprietà è dovuta all'effetto combinato di nuove sottoscrizioni sia con emittenti bancari (+46,9 milioni di euro) sia con emittenti non finanziari (+80,7 milioni di euro, di cui +73,9 milioni di euro in titoli di Stato), e della rivalutazione positiva nei primi sei mesi del 2023 a seguito del mutato scenario di mercato (+9,4 milioni di euro, concentrati principalmente sul portafoglio dei titoli di Stato). Tale variazione ha più che compensato la diminuzione connessa ai normali incassi e alle cessioni. La relativa riserva negativa netta di fair value associata ammonta a 29,5 milioni di euro al 30 giugno 2023 (di cui 26,2 milioni di euro associati a titoli di Stato).

Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Emittente/Scadenza 1 anno 2 anni 3 anni 5 anni Oltre 5 anni Totale
Titoli di Stato 237.134 - 30.744 39.525 163.149 470.552
% sul totale 36,2% 0,0% 4,7% 6,0% 24,9% 71,9%
Banche 6.570 18.150 21.273 41.551 20.388 107.932
% sul totale 1,0% 2,8% 3,3% 6,3% 3,1% 16,5%
Altri emittenti 5.230 16.222 29.014 25.550 - 76.016
% sul totale 0,8% 2,5% 4,4% 3,9% 0,0% 11,6%
Totale 248.934 34.372 81.031 106.626 183.537 654.500
% sul totale 38,0% 5,3% 12,4% 16,3% 28,0% 100,0%

Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza che ammontano a 119,2 milioni di euro a fine giugno 2023, in crescita del 10,4% rispetto al 31 dicembre 2022, per effetto prevalentemente degli investimenti effettuati nel primo semestre 2023 (+29,9 milioni di euro, di cui 21,6 milioni di euro su partecipazioni estere), il cui impatto ha più che compensato quello delle operazioni di cessione realizzate nel periodo (-15,8 milioni di euro). La riserva netta di fair value associata a tale portafoglio al 30 giugno 2023 presenta un valore negativo per 16,6 milioni di euro, in leggero peggioramento rispetto al valore negativo di fine 2022 pari a 14,8 milioni di euro.

Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso banche valutati al costo ammortizzato ammonta al 30 giugno 2023 a 630,3 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 dicembre 2022 (pari a 565,8 milioni di euro).

In aggiunta ai crediti verso banche centrali, che costituiscono la provvista mantenuta al fine di garantire l'ordinato svolgimento delle attività gestionali, la voce comprende:

  • operazioni di pronti contro termine (PCT) con controparti bancarie, le quali costituiscono una novità del primo semestre 2023 e presentano un saldo di 22,8 milioni di euro;
  • i titoli di debito di emittenti bancari a cui è associato un business model "Held to Collect (HTC)" e che hanno superato l'SPPI Test: tali titoli al 30 giugno 2023 presentano un valore di bilancio pari a 570,2 milioni di euro, in aumento rispetto al valore di 526,2 milioni di euro di fine 2022 prevalentemente a seguito nei nuovi investimenti effettuati nel periodo su obbligazioni bancarie italiane (+29,8 milioni di euro) ed estere (+14,8 milioni di euro).

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 10.114,4 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2022 (10.186,9 milioni di euro). La voce include titoli di debito per 2,1 miliardi di euro (in aumento rispetto al dato di fine 2022 di 1,9 miliardi di euro, +6,3%), di cui 1,7 miliardi di euro relativi a titoli di Stato. Il Settore Commercial & Corporate Banking registra un leggero rallentamento (-2,0%) concentrato nell'Area Factoring (-7,2%) la quale risente dell'effetto della stagionalità, a fronte della sostanziale stabilità dell'Area Leasing e dell'Area Corporate Banking & Lending. Il Settore Governance & Servizi e Non Core risulta in crescita di 102,5 milioni di euro (principalmente a seguito del sopraccitato aumento nel primo semestre 2023 del portafoglio di titoli di debito), mentre i crediti del Settore Npl registrano una leggera riduzione rispetto al 31 dicembre 2022 (-2,9%).

CREDITI VERSO LA CLIENTELA CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
30.06.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Settore Commercial & Corporate Banking 6.383.517 6.514.989 (131.473) (2,0)%
- di cui deteriorati 231.598 251.024 (19.426) (7,7)%
Area Factoring 2.557.997 2.755.592 (197.595) (7,2)%
- di cui deteriorati 163.393 181.094 (17.701) (9,8)%
Area Leasing 1.498.735 1.472.177 26.558 1,8%
- di cui deteriorati 12.181 14.112 (1.931) (13,7)%
Area Corporate Banking & Lending 2.326.784 2.287.221 39.563 1,7%
- di cui deteriorati 56.024 55.818 206 0,4%
Settore Npl 1.476.332 1.519.864 (43.532) (2,9)%
- di cui deteriorati 1.450.908 1.488.155 (37.247) (2,5)%
Settore Governance & Servizi e Non Core (1) 2.254.596 2.152.078 102.518 4,8%
- di cui deteriorati 37.843 34.083 3.760 11,0%
Totale crediti verso la clientela 10.114.445 10.186.932 (72.487) (0,7)%
- di cui deteriorati 1.720.349 1.773.261 (52.912) (3,0)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core presenti al 30 giugno 2023 titoli di Stato per 1.678,4 milioni di euro (1.541,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del Settore Npl, si attesta a 1.720,3 milioni di euro al 30 giugno 2023 contro il dato di 1.773,3 milioni di euro al 31 dicembre 2022 (-3,0%).

Al netto di tale componente relativa al Settore Npl, i crediti deteriorati netti si attestano a 269,4 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 285,1 milioni di euro al 31 dicembre 2022 principalmente per effetto del contributo dell'Area Factoring.

Di seguito si riportano gli Npe ratio lordo e netto del Gruppo Banca Ifis relativi alla propria attività creditizia verso la clientela. Tali ratio sono calcolati escludendo i crediti del Settore Npl e i titoli di Stato valutati al costo ammortizzato.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2023 31.12.2022 %
Net Npe ratio 3,87% 3,99% (0,12)%
Gross Npe ratio 5,89% 5,91% (0,02)%

Si rimanda alla sezione "Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.

Le attività immateriali e materiali

Le attività immateriali si attestano a 68,6 milioni di euro, in aumento del 6,8% rispetto al dato al 31 dicembre 2022 pari a 64,3 milioni di euro.

La voce è riferita a software per 30,6 milioni di euro (in aumento rispetto al saldo di 26,2 milioni di euro al 31 dicembre 2022 a seguito degli investimenti effettuati nel periodo) e per 38,0 milioni di euro all'avviamento conseguente all'acquisizione dell'ex Gruppo Fbs. Per quanto riguarda le valutazioni del Gruppo circa l'impairment test di tale avviamento, si evidenzia che l'esito di tale test effettuato al 31 dicembre 2022 ha supportato la sua recuperabilità. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella "Parte B – Informazioni

sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo", "Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100", paragrafo "10.3 Altre informazioni" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Con riferimento invece alla valutazione al 30 giugno 2023 circa presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events"), al verificarsi dei quali occorre procedere all'impairment test, tale analisi non ha riscontrato nessun indicatore di perdita.

Le attività materiali si attestano a 128,4 milioni di euro, rispetto al dato di 126,3 milioni di euro al 31 dicembre 2022, in aumento dell'1,6%.

Gli immobili iscritti a fine giugno 2023 tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre - Venezia, sede di Banca Ifis. Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettata ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso del periodo non sono emersi elementi che abbiano fatto ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali ammontano a 292,3 milioni di euro, in diminuzione di 32,9 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2022 pari a 325,2 milioni di euro.

Le attività per imposte correnti ammontano a 51,5 milioni di euro, in diminuzione di 9,4 milioni di euro rispetto al dato del 31 dicembre 2022 per effetto della liquidazione delle imposte relative all'esercizio precedente.

Le attività per imposte anticipate ammontano a 240,7 milioni di euro rispetto al dato di 264,3 milioni di euro al 31 dicembre 2022 e risultano composte principalmente per 156,5 milioni di euro da attività iscritte per rettifiche di valore su crediti verso la clientela, potenzialmente trasformabili in crediti d'imposta ai sensi della Legge 214/2011 (saldo in diminuzione per effetto dei rilasci previsti per l'annualità 2023), per 39,8 milioni di euro da attività iscritte su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (39,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e per 44,4 milioni di euro (52,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022) da disallineamenti fiscali relativi principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI).

Con riferimento alla recuperabilità delle attività fiscali differite iscritte al 30 giugno 2023 diverse da quelle trasformabili ai sensi della Legge 2014/2011, sulla base dei redditi imponibili futuri desumibili dal Piano Industriale 2022-2024 del Gruppo da ritenersi confermati alla luce dei risultati al 30 giugno 2023, non sono emersi elementi che possano far ritenere non recuperabili le DTA in oggetto, pari a complessivi 39,8 milioni di euro al 30 giugno 2023. Si conferma conseguentemente la valutazione di recuperabilità delle citate DTA, ancorché in orizzonte temporale di medio-lungo periodo , effettuata in sede di predisposizione del Bilancio chiuso al 31 dicembre 2022. Nello specifico, sul totale complessivo pari a 240,7 milioni di euro, la quota riferibile alla Legge 214/2011 ammontante a 156,5 milioni di euro (pari al 65% del totale DTA) si riversa entro il 2026 per espressa previsione normativa. La quota riferibile alle perdite fiscali pregresse e alle eccedenze ACE, pari a complessivi 39,8 milioni di euro (pari al 16,5% del totale DTA) verrà integralmente recuperata dal 2027 al 2032 (dei quali circa 30 milioni di euro entro il 2028). La restante quota ammontante a 44,4 milioni di euro è riferita principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) ed è pertanto correlata all'andamento della relativa riserva. Si conferma altresì l'incertezza circa la recuperabilità delle DTA relative alla controllata Cap.Ital.Fin. realizzate principalmente prima dell'ingresso nel consolidato fiscale, che restano, pertanto, prudenzialmente non iscritte per complessivi 2,4 milioni di euro.

Le passività fiscali ammontano a 42,6 milioni di euro e risultano composte come segue:

  • da passività fiscali correnti, pari a 12,5 milioni di euro (22,0 milioni di euro al 31 dicembre 2022) che rappresentano il carico fiscale maturato nel semestre;
  • da passività per imposte differite, pari a 30,1 milioni di euro che risultano in linea rispetto al saldo dell'esercizio precedente, e includono principalmente 26,0 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 0,3 milioni di euro sulle rivalutazioni sugli immobili, 2,8 milioni di euro su disallineamenti di crediti commerciali.

Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successivi aggiornamenti, recepiti nelle Circolari di Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività a rischio ponderate (RWA) al 30 giugno 2023:

  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" sono oggetto di detrazione dal CET1; al 30 giugno 2023 la deduzione è pari a 39,8 milioni di euro. Si precisa inoltre che l'importo delle DTA dedotte dal CET1, così come previsto dall'art. 38 par. 5 ex CRR, risulta essere compensato per un importo pari a 10 milioni di euro dalle corrispondenti passività fiscali differite. Tale deduzione sarà progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee", non vengono detratte dal CET1 ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 30 giugno 2023 tali attività ammontano a 38 milioni di euro. L'importo sottoposto a ponderazione secondo un fattore del 250%, così come previsto dall'art. 38 par. 5 ex CRR, è già esposto al netto della compensazione con le corrispondenti passività fiscali differite per un importo pari a 20 milioni di euro;
  • le "attività fiscali anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; al 30 giugno 2023 la corrispondente ponderazione ammonta a 156,5 milioni di euro;
  • le "attività fiscali correnti" ricevono una ponderazione pari a 0% in quanto esposizioni nei confronti dell'Amministrazione Centrale.

Complessivamente le attività fiscali iscritte al 30 giugno 2023 e dedotte dai Fondi propri al 100% comportano un impatto sostanzialmente nullo in termini di CET1.

Altre voci dell'attivo e del passivo

Le altre voci dell'attivo, pari a 495,2 milioni di euro rispetto ad un saldo di 497,9 milioni di euro al 31 dicembre 2022, accolgono principalmente:

• attività finanziarie detenute per la negoziazione per 25,3 milioni di euro (in leggera diminuzione rispetto al dato di 26,9 milioni di euro del 31 dicembre 2022), interamente riferite a operazioni in derivati (il cui valore è tendenzialmente in linea rispetto al 31 dicembre 2022) sostanzialmente coperte da posizioni speculari iscritte fra le passività finanziarie detenute per la negoziazione. Il dato al 31 dicembre 2022 di tale voce includeva per 1,3 milioni di euro titoli di debito e di capitale appartenenti al portafoglio di trading del Gruppo, i quali sono stati interamente ceduti nel corso del primo semestre 2023;

  • derivati attivi di copertura nell'ambito della strategia di micro fair value hedging sul rischio di tasso associato ai titoli di Stato detenuti dal Gruppo, che presentano un fair value positivo al 30 giugno 2023 pari a 0,3 milioni di euro, rispetto ad un saldo nullo al 31 dicembre 2022 in quanto tale strategia è stata attivata nel corso del primo semestre 2023,
  • attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione, il cui saldo al 30 giugno 2023 è pari a 0,8 milioni di euro e si riferisce ad un immobile a Roma di proprietà della controllata Banca Credifarma che è stato destinato alla vendita (tale voce al 31 dicembre 2022 presenta un saldo nullo, in quanto la destinazione alla vendita è stata effettuata nel primo semestre 2023);
  • altre attività per 468,8 milioni di euro (471,1 milioni di euro al 31 dicembre 2022), di cui 219,3 milioni di euro relativi a crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi (a cui corrisponde un valore nominale pari a 248,7 milioni di euro) e 13,1 milioni di euro di credito verso la consolidante fiscale La Scogliera (5,6 milioni al 31 dicembre 2022). Si segnala che il saldo al 31 dicembre 2022 relativo al credito verso la consolidante fiscale La Scogliera è stato interamente incassato nel corso del primo semestre 2023 e pertanto il saldo verso la consolidante fiscale al 30 giugno 2023 si riferisce esclusivamente agli acconti versati a valere sull'anno 2023.

Le altre voci del passivo sono pari a 440,4 milioni di euro, rispetto al dato di 425,4 milioni di euro al 31 dicembre 2022 e sono composte principalmente da:

  • derivati di negoziazione per 26,0 milioni di euro, prevalentemente riferiti a operazioni coperte da posizioni opposte iscritte fra le attività finanziarie detenute per la negoziazione;
  • debito per TFR per 7,6 milioni di euro (sostanzialmente in linea rispetto al 31 dicembre 2022);
  • altre passività per 406,9 milioni di euro (391,7 milioni di euro al 31 dicembre 2022), le cui poste più significative sono da ricondursi principalmente a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione, a debiti di funzionamento per 105,3 milioni di euro e al debito nei confronti della consolidante fiscale La Scogliera per 14,2 milioni di euro (33,7 milioni di euro al 31 dicembre 2022). In particolare, si segnala come l'esposizione a debito al 31 dicembre 2022 verso La Scogliera è stata interamente saldata nel corso del primo semestre 2023 e, pertanto, il saldo verso la consolidante fiscale al 30 giugno 2023 si riferisce esclusivamente a fattispecie fiscali di competenza del semestre.

La raccolta

RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 3.079.322 3.422.160 (342.838) (10,0)%
- Debiti verso banche centrali 2.051.331 2.423.647 (372.316) (15,4)%
di cui: TLTRO 2.051.331 2.023.162 28.169 1,4%
di cui: LTRO - 400.485 (400.485) (100,0)%
- Pronti contro termine (PCT) 795.547 731.791 63.756 8,7%
- Altri debiti 232.444 266.722 (34.278) (12,9)%
Debiti verso clientela 5.460.902 5.103.343 357.559 7,0%
- Pronti contro termine (PCT) 305.549 50.003 255.546 n.s.
- Retail 4.278.024 4.159.855 118.169 2,8%
- Altri depositi vincolati 118.712 116.339 2.373 2,0%
- Debiti per leasing 22.211 21.733 478 2,2%
- Altri debiti 736.406 755.413 (19.007) (2,5)%
Titoli in circolazione 2.601.658 2.605.195 (3.537) (0,1)%
Totale raccolta 11.141.882 11.130.698 11.184 0,1%

Il totale della raccolta al 30 giugno 2023 risulta pari a 11,1 miliardi di euro e risulta in linea con il dato al 31 dicembre 2022, ed è rappresentato per il 49,0% da debiti verso la clientela (45,8% al 31 dicembre 2022), per il 27,6% da debiti verso banche (30,7% al 31 dicembre 2022) e per il 23,4% da titoli in circolazione (incidenza invariata rispetto al 31 dicembre 2022).

I debiti verso banche ammontano a 3,1 miliardi di euro, in diminuzione del 10,0% rispetto al dato di fine dicembre 2022 principalmente per effetto della sopraggiunta scadenza di finanziamenti a breve termine verso banche centrali (LTRO). Al 30 giugno 2023 il saldo dei debiti verso banche è rappresentato principalmente dalle operazioni di TLTRO per circa 2,0 miliardi di euro e da PCT per 0,8 miliardi di euro. Ai fini della contabilizzazione degli interessi sui finanziamenti TLTRO sono utilizzati i dati actual rilevati fino alla data di riferimento.

I debiti verso la clientela ammontano al 30 giugno 2023 a 5,5 miliardi di euro, in crescita del 7,0% rispetto al 31 dicembre 2022. La crescita è sostenuta sia dalla raccolta retail, che ammonta a 4,3 miliardi di euro a fine giugno 2023 (+2,8%), sia dalla componente pronti contro termine (PCT), che registra una crescita di 255,5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022.

I titoli in circolazione ammontano al 30 giugno 2023 a 2,6 miliardi di euro e sono composti da:

  • titoli emessi dal veicolo ABCP Programme per 1,1 miliardi di euro relativi alla tranche senior ;
  • titoli emessi dal veicolo Emma SPV per 0,4 miliardi di euro relativi alla tranche senior;
  • obbligazioni emesse da Banca Ifis per 1,1 miliardi di euro, di cui 0,4 miliardi di euro relativi a prestiti subordinati. Rispetto al 31 dicembre 2022 si segnala la seguente movimentazione:
    • 300 milioni di euro relativi senior bond di durata 4 anni emesso a gennaio 2023 (per maggiori dettagli su quest'ultimo si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel periodo");
    • 45 milioni di euro relativi alla seconda tranche emessa a marzo 2023 e relativa a un senior bond di durata 4 anni e nominale complessivo 110 milioni di euro;
    • rimborso di 300 milioni di euro dell'obbligazione senior emessa nel 2018 e scaduta ad aprile 2023.

Di seguito si fornisce la rappresentazione della raccolta retail del Gruppo Banca Ifis:

RACCOLTA RETAIL CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Raccolta a breve termine (entro 18 mesi) 3.155.205 2.976.991 178.214 6,0%
di cui: LIBERO 557.157 728.224 (171.067) (23,5)%
di cui: LIKE/ONE 517.561 747.970 (230.409) (30,8)%
di cui: VINCOLATI 1.907.932 1.437.863 470.069 32,7%
di cui: GERMAN DEPOSIT 172.555 62.934 109.621 174,2%
Raccolta lungo termine (oltre 18 mesi) 1.122.819 1.182.864 (60.045) (5,1)%
Totale raccolta retail 4.278.024 4.159.855 118.169 2,8%

Fondi per rischi e oneri

FONDI RISCHI E ONERI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e
garanzie finanziarie rilasciate
7.114 9.364 (2.250) (24,0)%
Controversie legali e tributarie 35.562 37.543 (1.981) (5,3)%
Oneri per il personale 3.013 2.800 213 7,6%
Altri fondi 6.509 6.518 (9) (0,1)%
Totale fondi per rischi e oneri 52.198 56.225 (4.027) (7,2)%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere alla fine del primo semestre 2023, confrontata con i valori della fine dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Al 30 giugno 2023 il saldo pari a 7,1 milioni di euro riflette la svalutazione degli impegni irrevocabili a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo.

Controversie legali e tributarie

Al 30 giugno 2023 sono iscritti fondi per controversie legali e tributarie per complessivi 35,6 milioni di euro. Tale importo si compone principalmente come di seguito dettagliato:

  • 8,9 milioni di euro (a fronte di un petitum di 16,0 milioni di euro) relativi a 18 contenziosi derivanti dal ramo d'azienda acquisito dall'ex Aigis Banca e appartenenti principalmente all'Area Corporate Banking & Lending del Settore Commercial e Corporate Banking. Nel corso del periodo risultano essersi chiusi due contenziosi il cui fondo rischi e oneri associato al 31 dicembre 2022 era pari a 75 mila euro;
  • 18,2 milioni di euro relativi a 25 controversie legate all'Area Factoring (a fronte di un petitum complessivo di 39,9 milioni di euro), sostanzialmente connesse alla richiesta di ripetizione di somme incassate o a pagamenti sotto garanzia relativi a posizioni di factoring in pro-soluto. Rispetto al 31 dicembre 2022 risulta pervenuta una sola nuova causa il cui fondo corrispondente è pari a 5 mila euro, mentre si sono chiuse 6 cause per un fondo complessivo pari a 135 mila euro;

  • 3,2 milioni di euro (a fronte di un petitum di 50,0 milioni di euro) relativi a 5 controversie riguardanti l'Area Corporate Banking & Lending e derivanti dall'ex Interbanca. Tale fondo risulta invariato rispetto al 31 dicembre 2022;
  • 1,4 milioni di euro (a fronte di un petitum di 1,6 milioni di euro) relativi a 20 cause connesse all'Area Leasing e a crediti fiscali. Nel corso dei primi sei mesi del 2023 risultano essersi chiuse 3 pratiche il cui fondo rischi e oneri relativo al 31 dicembre 2022 era pari a 211 mila euro, mentre nel periodo non risultano essere pervenuti nuovi contenziosi;
  • 2,7 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 7,2 milioni di euro) a 56 controversie di Ifis Npl Investing. Nei primi sei mesi del 2023 risultano essersi chiusi 25 contenziosi per un fondo pari a 204 mila euro e sono pervenute 14 nuove cause il cui fondo stanziato nel primo semestre 2023 è pari a 85 mila euro;
  • 451 mila euro relativi a varie controversie riguardanti Banca Credifarma, a fronte di un petitum pari a 4,4 milioni di euro). Non risultano esser stati notificati alla società nuovi contenziosi nei primi sei mesi del 2023, mentre nel periodo si sono chiuse due cause il cui fondo al 31 dicembre 2022 era pari a 22 mila euro;
  • 647 mila euro (con un petitum corrispondente di 3,4 milioni di euro) relativi a contenziosi con clienti e agenti riferibili a Cap.Ital.Fin. Rispetto alla fine dell'esercizio precedente si sono chiuse 3 cause (alle quali corrispondeva un fondo di 47 mila euro) e se ne sono aperte 2 di nuove il cui relativo fondo rischi e oneri stanziato al 30 giugno 2023 è pari a 6 mila euro;
  • 30 mila euro (a fronte di un petitum di medesimo importo) relativi a contenziosi afferenti alla partecipata Ifis Rental Services.

Oneri per il personale

Al 30 giugno 2023 sono iscritti fondi per il personale per 3,0 milioni di euro (2,8 milioni di euro al 31 dicembre 2022), di cui 2,1 milioni di euro relativi al Fondo di Solidarietà istituito nel 2020.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 30 giugno 2023 sono in essere "Altri fondi" per 6,5 milioni di euro, in linea rispetto al dato al 31 dicembre 2022. La voce è principalmente costituita da 3,6 milioni di euro per Indennità Suppletiva di Clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing, da 1,5 milioni di euro per il fondo rischi connesso alle operazioni di cessione crediti effettuate in ambito GACS e da 0,8 milioni di euro per fondo reclami.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 30 giugno 2023 il cui esito negativo è ritenuto solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa. Il petitum associato a tali passività potenziali ammonta complessivamente a 480,6 milioni di euro al 30 giugno 2023.

Nel corso del quarto trimestre 2022 Banca Ifis è stata citata in giudizio da parte degli organi di due procedure concorsuali che hanno chiesto la condanna della medesima al pagamento di 389,3 milioni di euro in un caso e di 47,7 milioni di euro nell'altro, a titolo di risarcimento del danno per abusiva concessione del credito nella sua qualità di finanziatore, seppur marginale, delle società ora in procedura. La prima richiesta è stata avanzata in solido con altri 23 istituti mentre la seconda in solido con altri 8 istituti. Il Gruppo, supportato dai propri consulenti legali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondi rischi e oneri.

Contenzioso fiscale

In merito a tutti i contenziosi fiscali citati di seguito, il Gruppo, supportato dai propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Contenzioso relativo alla presunta "stabile organizzazione" in Italia della società polacca Ifis Finance Sp. z o.o.

A seguito di una verifica fiscale per le annualità 2013/2017 sono stati notificati Avvisi di Accertamento per le annualità 2013/2016 con cui è stata contestata la "stabile organizzazione occulta" di Ifis Finance Sp. z o.o., società controllata con sede in Polonia.

La Guardia di Finanza ha ipotizzato che la sede in Polonia fosse utilizzata per l'esercizio dell'attività, nelle strategie di Gruppo, più come succursale/ufficio per la promozione e la vendita di servizi offerti, di fatto, dalla Capogruppo Banca Ifis piuttosto che costituire un autonomo soggetto giuridico indipendente ed autonomo nell'esercizio della sua attività.

Annualità 2013-2014-2015:

  • La Commissione tributaria Provinciale di Venezia in data 12 novembre 2020 ha integralmente accolto il ricorso presentato da Banca Ifis (sentenza N. 266/2021) avverso gli avvisi di accertamento IRES, addizionale IRES e IRAP per le annualità 2013/2014/2015 emessi dall'Agenzia delle Entrate. La commissione ha affermato infatti che è un "legittimo diritto della società controllante italiana, che vuole espandere la propria attività di servizi bancari e di factoring in Polonia, di determinare la strategia operativa della propria controllante costituita allo scopo";
  • In data 14 ottobre 2021 è stato notificato il deposito del ricorso alla commissione tributaria regionale del Veneto ("CTR") da parte dell'Agenzia delle Entrate;
  • In data 2 dicembre 2021 la Banca ha provveduto a depositare le proprie controdeduzioni a difesa delle proprie posizioni confermate dalla CTP;
  • Con sentenza n. 201/2023, depositata il giorno 27 febbraio 2023, la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto ha rigettato il ricorso dell'Agenzia delle Entrate, confermando, quindi, la sentenza di primo grado (favorevole alla Banca) ed ha liquidato 5 mila euro di spese ex lege a favore della Banca stessa. Al momento, l'Agenzia delle Entrate non ha ancora proposto ricorso per Cassazione.

Annualità 2016:

  • A giugno 2022 sono stati notificati anche gli Avvisi di Accertamento relativi alla annualità 2016 contenenti le stesse contestazioni ed argomentazione della annualità precedenti con l'aggiunta della contestazione di costi contabilizzati nel 2016 ritenuti fuori competenza economica;
  • L'Avviso di Accertamento relativo all'annualità 2016 è stato impugnato nei termini previsti dalla normativa e contestualmente è stato versato un terzo delle imposte in pendenza di giudizio. Si è in attesa della fissazione della data di udienza presso la Corte di Giustizia Tributaria di primo grado.

Il Patrimonio netto consolidato

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 giugno 2023 a 1.675,0 milioni di euro, in crescita del 4,8% rispetto al dato di fine 2022 pari a 1.597,8 milioni di euro. Le principali variazioni del Patrimonio netto consolidato sono riepilogate nelle seguenti tabelle.

PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO: CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
30.06.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 84.108 83.767 341 0,4%
Riserve da valutazione: (52.760) (59.722) 6.962 (11,7)%
- Titoli (46.077) (50.634) 4.557 (9,0)%
- TFR 351 381 (30) (7,9)%
- differenze di cambio (7.034) (9.469) 2.435 (25,7)%
Riserve 1.507.208 1.440.944 66.264 4,6%
Acconti su dividendi (-) - (52.433) 52.433 (100,0)%
Azioni proprie (-) (21.817) (22.104) 287 (1,3)%
Patrimonio di pertinenza di terzi 13.402 12.432 970 7,8%
Utile del periodo di pertinenza della Capogruppo 91.036 141.086 (50.050) (35,5)%
Patrimonio netto consolidato 1.674.988 1.597.781 77.207 4,8%
PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto consolidato al 31.12.2022 1.597.781
Incrementi: 98.222
Utile netto di pertinenza della Capogruppo 91.036
Vendita/assegnazione azioni proprie 287
Variazione riserva da valutazione: 4.909
- Titoli (al netto di realizzi) 2.474
- differenze di cambio 2.435
Stock options 541
Patrimonio netto di terzi 970
Altre variazioni 479
Decrementi: 21.015
Dividendi distribuiti 20.985
Variazione riserva da valutazione per TFR 30
Patrimonio netto consolidato al 30.06.2023 1.674.988

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI CONSISTENZE
(in migliaia di euro) (1)
30.06.2023
31.12.2022
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.501.605 1.520.570
Capitale di classe 1 (Tier 1) 1.502.575 1.521.490
Totale Fondi propri 1.804.800 1.906.288
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 10.004.645 10.128.064
CET1 Ratio 15,01% 15,01%
Tier 1 Ratio 15,02% 15,02%
Total Capital Ratio 18,04% 18,82%

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

(1) Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 30 giugno 2023 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi sei mesi del 2023.

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 30 giugno 2023 sono stati determinati avendo a riferimento le modifiche regolamentari introdotte dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) 876/2019 (CRR2), che hanno modificato i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modifiche, recepiti nelle Circolari di Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali al 30 giugno 2023, in continuità con quanto fatto a partire dal 30 giugno 2020, il Gruppo Banca Ifis ha applicato le disposizioni temporanee di sostegno ancora in vigore alla presente data contabile previste dal Regolamento UE 873/2020 (c.d. "quick-fix").

Tra le novità del semestre si segnala la conclusione del periodo transitorio introdotto dal Regolamento (UE) 873/2020 per l'applicazione delle disposizioni temporanee di sostegno della pandemia di Covid-19 ai fini dell'applicazione del filtro prudenziale per profitti e perdite non realizzate in strumenti di debito emessi dalle amministrazioni centrali classificate nella categoria FVOCI.

Il Regolamento UE 873/2020, relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri, definisce per gli enti la possibilità di includere nel loro CET1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti attraverso modalità che differiscono sulla base del periodo transitorio di riferimento (1° gennaio 2018 - 31 dicembre 2019 e 1° gennaio 2020 - 31 dicembre 2024).

Si fa presente che Banca Ifis aveva, a suo tempo, già provveduto ad informare Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

L'inclusione nel CET1 avviene, in continuità con il precedente esercizio, in modo graduale applicando i seguenti fattori:

TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2018-2019 TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2020-2024
0,70 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020
0,50 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 1,00 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021
0,25 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 0,75 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022
0,00 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 0,50 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023
0,00 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 0,25 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024

Al 30 giugno 2023, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare gli impatti dell'IFRS 9 sul CET1, i Fondi propri ammontano a 1.804,8 milioni di euro, registrando una variazione negativa pari a 101,5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022. Tale variazione è riconducibile principalmente alle seguenti componenti:

  • conclusione del periodo transitorio per l'applicazione del filtro prudenziale FVOCI (art. 468 CRR) che ha portato ad una variazione negativa di CET1 di 13 milioni di euro;
  • riduzione del filtro transitorio introdotto per attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 (art. 473 bis CRR) pari a 7,3 milioni di euro;
  • minor computabilità nel Capitale di classe 2 del prestito subordinato con scadenza inferiore a 5 anni per l'effetto congiunto dell'applicazione dell'ammortamento ai sensi dell'articolo 64 della CRR e della deduzione dell'obbligo al riacquisto autorizzato da Banca d'Italia, che ha comportato una variazione complessiva in diminuzione pari a 82,6 milioni di euro;
  • riduzione delle attività immateriali sottoforma di software dedotte a seguito del trattamento prudenziale introdotto dal Regolamento UE 2176/2020. La variazione positiva ammonta a 2,3 milioni di euro;
  • maggior deduzione derivante dalla deduzione da CET1 dei crediti in perimetro del Calendar provisioning, pari a 11,1 milioni di euro.
  • minor deduzione delle altre componenti di conto economico imputabili alla riserva di valutazione sui titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) pari ad una variazione positiva di 7 milioni di euro.

La variazione negativa dei Fondi propri dovuta ai fenomeni sopra richiamati è stata sostanzialmente compensata da una riduzione della componente di RWA. Al 30 giugno 2023 il CET1 Ratio si attesta al 15,01% in linea rispetto al 31 dicembre 2022 mentre il Total Capital Ratio si attesta al 18,04%, registrando una diminuzione di 78 basis point.

Al 30 giugno 2023, non considerando il filtro relativo al regime transitorio IFRS 9, i Fondi propri Fully Loaded ammontano a 1.780,5 milioni di euro e conseguentemente gli RWA in regime di piena applicazione ammontano a 10.001,2 milioni di euro.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI SENZA CONSISTENZE
APPLICAZIONE DISPOSIZIONI TRANSITORIE IFRS 9
(in migliaia di euro)
(1)
30.06.2023
31.12.2022
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.477.298 1.475.910
Capitale di classe 1 (Tier 1) 1.478.268 1.476.830
Totale Fondi propri 1.780.493 1.861.628
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 10.001.189 10.115.502
CET1 Ratio 14,77% 14,59%
Tier 1 Ratio 14,78% 14,60%
Total Capital Ratio 17,80% 18,40%

(1) Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 30 giugno 2023 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi sei mesi del 2023.

Di seguito la composizione per Settore delle attività ponderate per il rischio (RWA).

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
ATTIVITA' PONDERATE PER IL
RISCHIO: COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL SETTORE
GOVERNANCE
& SERVIZI E
NON CORE
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
RWA per rischio di credito 5.456.109 2.468.591 1.306.004 1.681.514 1.728.652 1.765.598 8.950.359
RWA per rischio mercato X X X X X X 52.917
RWA per rischio operativo (metodo
base)
X X X X X X 915.942
RWA per rischio di aggiustamento
della valutazione del credito
X X X X X X 85.427
Totale RWA X X X X X X 10.004.645

Al 30 giugno 2023, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare l'impatto dell'IFRS 9, le attività ponderate per il rischio (RWA) ammontano a 10.004,6 milioni di euro, con un decremento di 123,4 milioni di euro rispetto a dicembre 2022. In particolare, si segnala:

  • una riduzione del rischio di credito pari a 169 milioni di euro riconducibile principalmente alle seguenti variazioni:
    • una riduzione di 210 milioni di euro registrata sul portafoglio Corporate e collegata ad una flessione degli impieghi nell'Area Factoring;
    • un incremento di 50 milioni di euro collegato all'aumento degli investimenti in pronti contro termine (PCT) verso controparti bancarie, parzialmente compensato da una riduzione di RWA sulle altre classi di attività regolamentari;
  • ad un incremento di 32 milioni di euro del rischio di mercato imputabile principalmente alle seguenti componenti:
    • un aumento della posizione complessiva netta in cambi che supera la soglia del 2% del totale Fondi Propri (art. 351 CRR) e che ha comportato il calcolo del requisito. La variazione in aumento ammonta a 37 milioni di euro rispetto a dicembre 2022;
    • una riduzione del rischio di mercato sui titoli di debito e di capitale pari complessivamente a 5 milioni di euro;
  • un aumento del CVA (Credit Value Adjustment) per 13 milioni di euro, dovuto all'aumento degli investimenti in derivati registrato nel primo semestre 2023 anche a fronte dell'attivazione delle

operazioni di copertura del banking book di tipo "micro fair vale hedge" su titoli di Stato iscritti nel portafoglio bancario (HTC).

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha adottato i seguenti requisiti di capitale per il Gruppo Banca Ifis, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • CET1 Ratio pari al 7,90%, vincolante nella misura del 5,40%;
  • Tier 1 Ratio pari al 9,75%, vincolante nella misura del 7,25%;
  • Total Capital Ratio pari al 12,15%, vincolante nella misura del 9,65%.

Al fine di garantire un livello di capitale che possa assorbire eventuali perdite derivanti da scenari di stress, di cui all'articolo 104 ter della direttiva UE 36/2013, Banca d'Italia ha previsto per il Gruppo Banca Ifis i seguenti livelli di capitale (riepilogati nella tabella sotto riportata), ai quali si aggiunge il coefficiente anticiclico specifico:

  • CET1 Ratio pari all'8,65%, composto da un OCR CET1 ratio pari a 7,90% e da una componente target (Pillar 2 Guidance) di 0,75%;
  • Tier 1 Ratio pari al 10,50%, composto da un OCR T1 ratio pari a 9,75% e da una componente target pari a 0,75%;
  • Total Capital Ratio pari al 12,90%, composto da un OCR TC ratio pari a 12,15% e da una componente target pari a 0,75%.
Overall Capital Requirement (OCR) Pillar 2
Guidance
Total
Art. 92 CRR SREP TSCR RCC (1) OCR Ratio P2G OCR e P2G
CET1 4,50% 0,90% 5,40% 2,50% 7,90% 0,75% 8,65%
Tier 1 6,00% 1,25% 7,25% 2,50% 9,75% 0,75% 10,50%
Total Capital 8,00% 1,65% 9,65% 2,50% 12,15% 0,75% 12,90%

(1) RCC: riserva di conservazione del capitale.

Il Gruppo Banca Ifis soddisfa al 30 giugno 2023 i predetti requisiti prudenziali.

Nel secondo trimestre 2022 Banca d'Italia ha comunicato alla Capogruppo Banca Ifis e alla sua controllata Banca Credifarma la conclusione del procedimento di determinazione del requisito minimo di Fondi propri e passività ammissibili (MREL). I requisiti minimi da rispettare sono i seguenti:

Requisito MREL
Banca Ifis Banca Credifarma
9,65% del Total Risk Exposure Amount 8% del Total Risk Exposure Amount
3% del Leverage Ratio Exposure 3% del Leverage Ratio Exposure

Al 30 giugno 2023, a seguito del processo di monitoraggio, entrambi gli indicatori risultano soddisfatti al di sopra del limite predefinito.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023

Informativa in merito al debito sovrano

La Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, riprendendo il documento ESMA n. 2011/266, fornisce la disciplina in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata Comunicazione Consob, si segnala che al 30 giugno 2023 il valore di bilancio delle esposizioni al debito sovrano ammonta a 2.184 milioni di euro al netto della riserva da valutazione negativa pari a 25,8 milioni di euro. Le esposizioni sono costituite per una parte considerevole da titoli emessi dalla Repubblica Italiana.

Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 2.197 milioni di euro, presentano una vita media residua ponderata di 38 mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 30 giugno 2023 sono considerati di Livello 1.

In conformità alla comunicazione Consob, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi erogati nei confronti dello Stato italiano; tali esposizioni alla data del 30 giugno 2023 ammontano a 346 milioni di euro, di cui 83 milioni di euro relativi a crediti fiscali.

Posizione e coefficienti di liquidità del Gruppo

Nel corso del primo semestre 2023 il Gruppo ha proseguito la strategia di differenziazione dei canali distributivi, con l'obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. Il Gruppo dispone di una dotazione di liquidità al 30 giugno 2023 (tra riserve e attivi liberi finanziabili in BCE) tale da permettere un ampio rispetto dei limiti di LCR (con indice superiore al 1.000%).

Aggregati economici La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 291,1 milioni di euro, in crescita del 13,0% rispetto al dato al 30 giugno 2022, pari a 257,7 milioni di euro.

Di seguito si presentano le principali componenti del margine di intermediazione e la relativa variazione rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 217.291 198.108 19.183 9,7%
Commissioni nette 50.297 42.212 8.085 19,2%
Altre componenti del margine di intermediazione 23.523 17.391 6.132 35,3%
Margine di intermediazione 291.111 257.711 33.400 13,0%

Il margine di interesse aumenta del 9,7%, passando da 198,1 milioni di euro al 30 giugno 2022 a 217,3 milioni di euro al 30 giugno 2023. Il principale fattore di crescita è rappresentato dall'aumento di 16,1 milioni di euro del margine di interesse del Settore Commercial & Corporate Banking rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, che ha giovato del positivo trend dei tassi di interesse.

Le commissioni nette ammontano a 50,3 milioni di euro, in aumento del 19,2% rispetto al dato al 30 giugno 2022: tale andamento da ricondursi principalmente al maggior contributo delle commissioni attive, connesso all'aumento dei rendimenti dei crediti dell'Area Factoring rispetto al 30 giugno 2022, a fronte di una stabile incidenza delle commissioni passive. In particolare:

  • Le commissioni attive sono pari a 56,7 milioni di euro e in aumento dell'17,5% rispetto al 30 giugno 2022, e si riferiscono principalmente a commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro-soluto o in pro-solvendo, nella formula flat o mensile), a commissioni per operazioni di finanza strutturata, ad operazioni di leasing, ad attività di servicing conto terzi e da altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.
  • Le commissioni passive sono pari a 6,4 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato del corrispondente periodo del 2022, e si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.

Le altre componenti del margine di intermediazione risultano pari a 23,5 milioni di euro al 30 giugno 2023, in aumento di 6,1 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022 e si compongono come segue:

  • per 8,8 milioni di euro per dividendi generati da azioni presenti nel portafoglio di proprietà del Gruppo (8,1 milioni di euro nei primi sei mesi del 2022);
  • per 3,4 milioni di euro come risultato netto negativo dell'attività di negoziazione, in peggioramento rispetto al risultato positivo di 2,5 milioni di euro dei primi sei mesi del 2022 principalmente generato dall'attività di trading del comparto Proprietary Finance;

  • per 0,3 milioni di euro a titolo di risultato netto negativo dell'attività di copertura, la quale è stata avviata a partire dal primo semestre 2023 per realizzare un hedging sul rischio di tasso di interesse connesso al portafoglio di titoli di Stato al costo ammortizzato detenuti dal Gruppo;
  • per 7,0 milioni di euro agli utili netti da cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie (utili netti per 6,6 milioni di euro al 30 giugno 2022), composti principalmente da 3,2 milioni di euro derivanti dalle cessioni di crediti del Settore Npl nonché da 2,8 milioni di euro connessi all'operatività su titoli del portafoglio di proprietà;
  • per 11,3 milioni di euro al risultato netto positivo delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (in significativa crescita rispetto al dato pari a 0,3 milioni di euro al 30 giugno 2022, il quale risentiva del mutato contesto macroeconomico del primo semestre 2022 in termini di tassi di mercato), principalmente rappresentato dalla variazione positiva netta di fair value delle quote di fondi OICR per 7,7 milioni di euro e dagli utili da cessioni nel primo semestre 2023 di titoli di capitale pari a 2,7 milioni di euro.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 330,1 milioni di euro rispetto al dato di 289,9 milioni di euro del 30 giugno 2022 (+13,9%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO DELLA 1° SEMESTRE VARIAZIONE
GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 291.111 257.711 33.400 13,0%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito relativo a:
38.974 32.210 6.764 21,0%
a) attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
38.995 32.610 6.385 19,6%
b) attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
(21) (400) 379 (94,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria 330.085 289.921 40.164 13,9%

Le riprese di valore nette per rischio di credito ammontano a 39,0 milioni di euro al 30 giugno 2023, in miglioramento di 6,8 milioni di euro rispetto al dato di 32,2 milioni di euro al 30 giugno 2022. Si evidenzia come in questa voce confluiscano gli effetti derivanti dalla variazione delle stime dei flussi di cassa dei crediti del Settore Npl, che, così come previsto dal principio IFRS 9, rientrano nella categoria dei crediti "POCI" ("Purchased or originated credit-impaired"). Tali effetti valutativi relativi al Settore Npl ammontano a riprese nette per 57,4 milioni di euro al 30 giugno 2023, rispetto a riprese nette di 66,3 milioni di euro al 30 giugno 2022 e correlati alla variazione dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati rispetto alle previsioni.

Senza considerare il contributo del Settore Npl, le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 18,4 milioni di euro, in miglioramento di 15,6 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022, principalmente a seguito di maggiori riprese da incasso su posizioni deteriorate precedentemente svalutate.

Per maggiori dettagli riguardo alle diverse dinamiche connesse al costo del credito riclassificato si rimanda a quanto più diffusamente commentato nel paragrafo "Contributo dei Settori ai risultati del Gruppo" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023

La formazione dell'utile netto del periodo

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2023 2022 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 330.085 289.921 40.164 13,9%
Costi operativi (194.223) (182.090) (12.133) 6,7%
Rettifiche di valore dell'avviamento - (762) 762 (100,0)%
Utili (perdite) da cessioni di investimenti - 135 (135) (100,0)%
Utile della operatività corrente al lordo delle
imposte
135.862 107.204 28.658 26,7%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(43.856) (34.423) (9.433) 27,4%
Utile (perdita) del periodo 92.006 72.781 19.225 26,4%
(Utile) perdita del periodo di pertinenza di terzi (970) (266) (704) 264,7%
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della
Capogruppo
91.036 72.515 18.521 25,5%

La formazione dell'utile netto del periodo è riepilogata nella tabella seguente:

I costi operativi sono pari a 194,2 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 30 giugno 2022 (+6,7%).

COSTI OPERATIVI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2023 2022 %
Spese amministrative: 199.694 188.245 11.449 6,1%
a) spese per il personale 80.445 73.598 6.847 9,3%
b) altre spese amministrative 119.249 114.647 4.602 4,0%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (1.557) (3.420) 1.863 (54,5)%
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
materiali e immateriali
8.552 8.225 327 4,0%
Altri oneri/proventi di gestione (12.466) (10.960) (1.506) 13,7%
Costi operativi 194.223 182.090 12.133 6,7%

Le spese per il personale, pari a 80,4 milioni di euro, registrano un aumento del 9,3% da ricondursi all'incremento dell'organico, a maggiori remunerazioni variabili nonché a ulteriori stanziamenti in vista del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) dei dipendenti bancari. Il numero dei dipendenti del Gruppo al 30 giugno 2023 è pari a 1.906 rispetto a 1.837 risorse al 30 giugno 2022.

Le altre spese amministrative al 30 giugno 2023 sono pari a 119,2 milioni di euro, in crescita di 4,6 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2022. L'andamento della voce è influenzato dall'effetto contrapposto di alcune voci come riepilogato nella tabella seguente.

VARIAZIONE
2023 2022 ASSOLUTA %
55.906 57.842 (1.936) (3,3)%
43.593 40.157 3.436 8,6%
439 665 (226) (34,0)%
11.874 17.020 (5.146) (30,2)%
22.077 20.606 1.471 7,1%
41.266 36.199 5.067 14,0%
10.142 8.944 1.198 13,4%
5.857 3.997 1.860 46,5%
5.326 3.790 1.536 40,5%
4.090 4.621 (531) (11,5)%
3.440 3.827 (387) (10,1)%
1.962 2.861 (899) (31,4)%
1.879 2.269 (390) (17,2)%
1.770 1.786 (16) (0,9)%
1.657 1.223 434 35,5%
1.514 599 915 152,8%
3.629 2.283 1.346 59,0%
119.249 114.647 4.602 4,0%
1° SEMESTRE

La sottovoce "Legali e consulenze" risulta pari a 43,6 milioni di euro nel primo semestre 2023, in crescita dell'8,6% rispetto al dato del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. La variazione della voce è da ricondursi principalmente al costo dell'attività di recupero giudiziale dei crediti deteriorati, che al 30 giugno 2023 ammonta a 30,4 milioni di euro, la cui crescita rispetto al saldo pari a 21,7 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente ha più che compensato il venir meno di alcuni costi connessi all'implementazione dei progetti strategici del Gruppo Banca Ifis chiusi nel 2022 nonché dei costi connessi all'integrazione tra le controllate Farbanca e Credifarma.

La sottovoce "Servizi in outsourcing", pari a 11,9 milioni di euro al 30 giugno 2023, registra un decremento (- 30,2%) rispetto al dato del corrispondente periodo dell'esercizio precedente ed è prevalentemente riferibile alla minore attività di recupero stragiudiziale.

La voce "Imposte indirette e tasse", pari a 22,1 milioni di euro rispetto a 20,6 milioni di euro al 30 giugno 2022, in crescita del 7,1%. La voce è composta prevalentemente dall'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti deteriorati per un importo pari a 15,3 milioni di euro al 30 giugno 2023, rispetto al dato dell'omologo periodo dell'anno precedente che risultava pari a 13,7 milioni di euro, e include inoltre costi per imposta di bollo per 6,1 milioni di euro il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

Le "Spese per acquisto di beni e altri servizi" risultano pari a 41,3 milioni di euro, in aumento del 14,0% rispetto ai 36,2 milioni di euro del 30 giugno 2022. I primi fattori che influenzano principalmente il risultato sono:

• assistenza e noleggio software, i quali aumentano del 13,4% rispetto ai primi sei mesi dell'esercizio 2022, riconducibili per la quasi totalità a maggiori interventi di assistenza ai software del Gruppo che passano da 3,0 milioni di euro al 30 giugno 2022 a 4,3 milioni di euro al 30 giugno 2023.

  • le spese di pubblicità passano da 4,0 milioni di euro a 5,9 milioni di euro a giugno 2023, a seguito dell'impostazione di nuove campagne pubblicitarie effettuate nei primi sei mesi del 2023 (esercizio in cui ricorre il 40° anniversario dalla fondazione di Banca Ifis) rispetto al primo semestre 2022;
  • spese per informazione clienti, le quali si attestano a 5,3 milioni di euro, in aumento del 40,5% per effetto principalmente della ciclicità delle spese connesse alla lavorazione dei portafogli in gestione a Gruppo e della tipologia degli acquisti di portafogli deteriorati effettuati alla fine dell'esercizio precedente.

La contribuzione del Fondo Unico di Risoluzione effettuata nel primo semestre 2023 è pari a complessivi 4,1 milioni di euro, di cui 3,9 milioni di euro (4,5 milioni di euro al 30 giugno 2022) si riferiscono alla Capogruppo Banca Ifis e il residuo alla controllata Banca Credifarma.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri al 30 giugno 2023, risultano essere pari a 1,6 milioni di euro, in diminuzione di 1,9 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2022 (-54,5%), principalmente per l'effetto netto positivo su impegni e garanzie rilasciate pari a 3,3 milioni di euro.

Le rettifiche e riprese di valore nette su attività materiali e immateriali risultano al 30 giugno 2023 rispettivamente 4,6 milioni di euro e 3,9 milioni di euro, sostanzialmente stabili ed in linea con i dati dell'omologo periodo dell'esercizio precedente.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 12,5 milioni di euro al 30 giugno 2023, registrano una crescita netta positiva di 1,5 milioni di euro rispetto al dato dell'equivalente periodo dell'anno scorso.

Per effetto delle dinamiche delineate in precedenza, i costi operativi a giugno 2023 ammontano a 194,2 milioni di euro, in crescita rispetto al saldo a giugno 2022 pari a 182,1 milioni di euro.

Si segnala inoltre che i dati comparati del primo semestre 2022 includevano:

  • la svalutazione integrale per 762 mila euro dell'avviamento allocato alla controllata polacca Ifis Finance Sp z o.o., registrata nella voce "rettifiche di valore dell'avviamento";
  • gli effetti netti della cessione della controllata Ifis Real Estate e della riorganizzazione degli assetti proprietari di Banca Credifarma, i quali hanno impattato sulla voce "utili (perdite) da cessione di investimenti" per 0,1 milioni di euro.

L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 135,9 milioni di euro, in aumento del 26,7% rispetto al dato al 30 giugno 2022.

Le imposte sul reddito al 30 giugno 2023 ammontano a 43,9 milioni di euro, e il tax rate è pari al 32,28%, e risulta essere sostanzialmente in linea con il dato di 32,11% del corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

L'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 91,0 milioni di euro, in aumento del 25,5% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Organizzazione del governo dei rischi

La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.

Con riferimento al governo dei rischi, il Gruppo ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework (RAF), mentre nell'ambito del cosiddetto Secondo Pilastro (Pillar 2) trovano collocazione i processi ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) e ILAAP (Internal Liquidity Adeguacy Assessment Process) in relazione ai quali il Gruppo effettua una autonoma valutazione, rispettivamente della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di Primo Pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc.) e della propria adeguatezza in relazione al governo e alla gestione del rischio di liquidità e del funding.

Con riferimento al 31 dicembre 2022 e in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina del cosiddetto Terzo Pilastro (Pillar 3), Banca Ifis ha pubblicato, congiuntamente al Bilancio consolidato 2022, l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Investor Relations e rimane valido alla data di approvazione della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023.

In relazione a quanto sopra e ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti "Disposizioni di Vigilanza per le banche", il Gruppo Banca Ifis si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di garantire l'adeguatezza patrimoniale e la solidità finanziaria ed economica del Gruppo.

Il Sistema dei Controlli Interni del Gruppo Banca Ifis è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • l'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • il contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio del Gruppo (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • la salvaguardia del valore delle attività e la protezione dalle perdite;
  • l'efficacia e l'efficienza dei processi aziendali;
  • l'affidabilità e la sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • la prevenzione del rischio che il Gruppo sia coinvolto, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • la conformità delle operazioni con la legge e la normativa di Vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne.

I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:

  • i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative o incorporati nelle procedure cioè eseguiti nell'ambito dell'attività di back office. Le strutture operative sono le prime responsabili del processo di gestione dei rischi: nel corso dell'operatività giornaliera tali strutture devono identificare, misurare o valutare, monitorare, attenuare e riportare i rischi derivanti dall'ordinaria attività aziendale in conformità con il processo di gestione dei rischi; esse devono rispettare i limiti operativi loro assegnati coerentemente con gli obiettivi di rischio e con le procedure in cui si articola il processo di gestione dei rischi;
  • i controlli sui rischi e sulla conformità (c.d. "controlli di secondo livello"), con l'obiettivo di assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi, il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni, la conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione;
  • l'attività di revisione interna (c.d. "controlli di terzo livello"), volta a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo, con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi.

I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore incaricato del Sistema di Controllo Interno e gestione dei rischi, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Funzione Risk Management, Funzione Compliance, Funzione Anti-Money Laundering) cui si aggiunge anche il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari in funzione della connotazione di realtà bancaria con azioni quotate, sono dettagliatamente descritti nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari", predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, il cui ultimo aggiornamento è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis in data 9 marzo 2023 congiuntamente al Bilancio consolidato 2022 e pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Corporate Governance.

Cultura del rischio

La Capogruppo agevola lo sviluppo e la diffusione a tutti i livelli di una cultura del rischio integrata in relazione alle diverse tipologie di rischi ed estesa a tutto il Gruppo. In particolare, in collaborazione con le diverse funzioni aziendali e la funzione Human Resources, sono sviluppati e attuati programmi di formazione per sensibilizzare i dipendenti in merito alle responsabilità in materia di prevenzione e gestione dei rischi.

In tale ambito, le funzioni di controllo di Capogruppo (Risk Management, Compliance, Anti-Money Laundering) sono parti attive, per quanto di competenza, nei processi formativi. Viene promossa una cultura improntata a comportamenti di responsabilità diffusa, con azione capillare di formazione del personale, mirata sia ad acquisire la conoscenza del framework di presidio dei rischi (impostazioni, metodologie, applicazioni operative, regole e limiti, controlli), sia a interiorizzare i profili valoriali di Gruppo (codice etico, comportamenti, regole di condotta e relazione).

Nella presente parte delle Note illustrative sono fornite le informazioni riguardanti i profili di rischio di seguito indicati, le relative politiche di gestione e copertura messe in atto dal Gruppo e l'operatività in strumenti finanziari derivati:

  • rischio di credito;
  • rischi di mercato:

  • di tasso di interesse;
  • di prezzo;
  • di cambio,
  • rischio di liquidità;
  • rischi operativi.

Gestione dei rischi legati al climate change

I rischi connessi al climate change figurano tra le aree tematiche di particolare rilevanza indicate da ESMA nel public statement del 28 ottobre 2022 denominato "European common enforcement priorities for 2022 annual financial reports".

A tale riguardo, il Gruppo Banca Ifis nel corso degli anni e in linea con le richieste dell'art. 3 del D. Lgs. 254/2016, ha attivato processi e definito specifiche responsabilità per identificare e gestire i principali rischi connessi al climate change e agli altri temi ESG.

Con specifico riferimento ai rischi climatici e ambientali, l'analisi delle aspettative di vigilanza ha dato luogo all'avvio di una progettualità con lo scopo di integrare i fattori ambientali nelle strategie aziendali, nei sistemi di governo e controllo, nel risk management framework e nella disclosure.

Il piano pluriennale di allineamento alle aspettative di vigilanza in materia di rischi climatici e ambientali, posto in essere da Banca Ifis e consegnato a Banca d'Italia a inizio 2023, si articola in stream progettuali che coinvolgono diverse aree.

Tra le attività già intraprese da Banca Ifis vi sono l'esercizio di un materiality assessment, funzionale all'individuazione dei fattori di rischio climatici e ai meccanismi causali secondo cui tali fattori si trasferiscono ai rischi tradizionali (canali di trasmissione).

Per quanto riguarda i fattori di rischio, si riconoscono i rischi fisici e i rischi di transizione. In particolare, per quanto riguarda i rischi fisici sono stati analizzati eventi climatici avversi, di natura cronica o acuta, e tra questi sono stati individuati quelli rilevanti per il contesto in cui opera Banca Ifis. Tali effetti sono stati analizzati sulla base di diversi elementi quali, ad esempio, la georeferenziazione del portafoglio, dell'operatività aziendale e, più in generale, dei principali asset considerati importanti per la continuità operativa. In riferimento invece ai rischi di transizione i driver identificati sono raggruppati in tre categorie: l'innovazione tecnologica, la regolamentazione in evoluzione e le preferenze dei consumatori.

La tabella sottostante descrive le principali categorie e rispettivi driver di rischio associati ai rischi climatici fisici e di transizione con relativo orizzonte temporale.

Tipologia di rischio Driver di rischio Orizzonte temporale
Rischi di
Transizione
Normativo Policy a livello globale (e.g. Paris Agreement) possono
limitare le attività e i settori con un alto livello di emissioni
e
rischio
ambientale.
A
titolo
di
esempio,
la
regolamentazione sugli Energy Performance Certificate
può impattare il valore degli immobili in portafoglio
Medio termine
Tecnologico La
transizione
verso
tecnologie
a
basso
impatto
ambientale richiede un costo maggiore da sostenere da
parte delle imprese per adeguare gli impianti e le sedi
produttive, potenzialmente impattando il modello di
business e la capacità di generare ricavi e profitti
Medio termine
Mercato Un cambiamento nelle preferenze dei consumatori verso
consumi più climate-friendly impatta potenzialmente tutti i
settori maggiorente legati ad un alto consumo di energia
e/o alti livelli di inquinamento
Medio termine
Acuto Ondate di calore, incendi, inondazioni, siccità, frane,
terremoti
Breve termine
Rischi Fisici Cronico Temperature estreme, erosione del suolo, stress idrico,
incremento del livello del mare
Medio
termine/Lungo
termine

Le risultanze dell'esercizio di materiality assessment denotano un'esposizione nel complesso moderata ai rischi climatici e ambientali.

In linea con le attività progettuali e con le aspettative di vigilanza connesse ai rischi climatici, si prevede di integrare nel processo valutativo del rischio di credito le considerazioni sopra riportate, ad oggi ancora in fase di studio e analisi, connesse alla quantificazione degli impatti dei rischi climatici (rischi di transizione e fisici).

Rischi del consolidato contabile

Informazioni di natura quantitativa

Le esposizioni lorde indicate nelle tabelle nel seguito riportate tengono conto del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nei bilanci delle controllate.

Qualità del credito

Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
1.118.046 468.274 134.028 208.948 8.815.426 10.744.722
2. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - 654.500 654.500
3. Attività finanziarie
designate al fair value
- - - - - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value
4.933 8.572 - - 43.520 57.025
5. Attività finanziare in corso
di dismissione
- - - - - -
Totale 30.06.2023 1.122.979 476.846 134.028 208.948 9.513.446 11.456.247
Totale 31.12.2022 1.152.704 486.402 147.606 225.047 9.420.605 11.432.364

Sono esclusi dalla presente tabella i crediti a vista verso banche (i quali sono classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide, conformemente alle disposizioni di Banca d'Italia), i titoli di capitale e le quote OICR.

Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
complessivi (1)
Write-off
parziali
Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
Totale
(esposi
zione netta)
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
1.876.482 156.133 1.720.349 3.494 9.132.306 107.933 9.024.373 10.744.722
2. Attività finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
- - - - 655.604 1.104 654.500 654.500
3. Attività finanziarie
designate al fair value
- - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair value
13.505 - 13.505 - X X 43.520 57.025
5. Attività finanziarie in
corso di dismissione
- - - - - - - -
Totale 30.06.2023 1.889.987 156.133 1.733.854 3.494 9.787.910 109.037 9.722.393 11.456.247
Totale 31.12.2022 1.938.159 151.448 1.786.711 3.730 9.665.624 96.553 9.645.653 11.432.364

(1) Valore da esporre a fini informativi.

Sono esclusi dalla presente tabella i crediti a vista verso banche (i quali sono classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide, conformemente alle disposizioni di Banca d'Italia), i titoli di capitale e le quote OICR.

Attività di evidente scarsa
qualità creditizia
Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
- - 25.263
2. Derivati di copertura - - 323
Totale 30.06.2023 - - 25.586
Totale 31.12.2022 9 4 26.271

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale.

Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

Non vi sono società strutturate non consolidate al 30 giugno 2023.

Rischi del consolidato prudenziale

Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa Aspetti generali

Il Gruppo, nell'ambito delle linee guida approvate dall'Organo Amministrativo della Capogruppo e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di vigilanza, persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato che viene offerto alle piccole-medie imprese (PMI). In questo ambito il Gruppo si prefigge di ampliare la propria quota di mercato nei segmenti del credito commerciale, anche nei confronti di soggetti con fabbisogni specialistici come le farmacie, del leasing, del credito fiscale e di quello di dubbia esigibilità, tramite l'offerta di servizi finanziari di alta qualità, elevato livello di personalizzazione, controllo del rischio di credito e redditività coerente con la qualità offerta. Costituisce mercato di riferimento complementare per l'attività creditizia del Gruppo Bancario anche il comparto Privati, nel rispetto degli indirizzi strategici tempo per tempo definiti dal Piano Industriale 2022-2024 e relative iniziative di attuazione. L'operatività riferita al settore farmaceutico viene svolta dalla controllata Banca Credifarma, operatore bancario specializzato nella concessione di anticipazioni, finanziamenti a medio-lungo termine e servizi finanziari alle farmacie.

L'attività del Gruppo bancario si sviluppa attualmente nei seguenti ambiti operativi:

  • l'attività di acquisto e gestione dei crediti d'impresa (factoring), che si caratterizza per l'assunzione diretta di rischio derivante dalla concessione di finanziamenti e anticipazioni, nonché di eventuale garanzia, sui crediti commerciali a favore prevalentemente delle PMI. Una parte delle attività del segmento factoring comprende l'acquisto a titolo definitivo di crediti verso enti pubblici del comparto sanitario ed enti territoriali;
  • le attività di corporate lending e di finanza strutturata, le quali si concentrano sull'offerta di finanziamenti a medio-lungo termine e di prodotti secured ed unsecured a sostegno di imprese operanti sul territorio nazionale per garantirne lo sviluppo per linee interne o esterne attraverso operazioni straordinarie, finalizzate al riposizionamento, all'espansione, a sviluppare alleanze o integrazioni, a favorire riorganizzazioni o l'apertura del capitale a nuovi partner o investitori. Le controparti clienti tipiche di tale segmento sono società di capitali;
  • gli investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti;
  • i finanziamenti a medio-lungo termine rivolti alle PMI , operanti nei principali settori produttivi, coperti dalla garanzia pubblica, ideata dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) del Fondo Centrale di Garanzia ed ampliata nell'utilizzo a seguito dell'emergenza Covid-19;
  • le attività del segmento leasing, principalmente svolte nei confronti di piccoli operatori economici (POE) e PMI. In generale il leasing finanziario si rivolge a liberi professionisti e a imprese nel finanziamento di auto aziendali e veicoli commerciali e per facilitare l'investimento in beni strumentali rivolta ad aziende e rivenditori. Il noleggio a lungo termine invece insiste prevalentemente su equipment finance, con prevalente incidenza di prodotti da ufficio e informatici, in misura ridotta in macchinari industriali ed apparecchi medicali;
  • l'attività di acquisizione di crediti di natura finanziaria di difficile esigibilità (Npl non performing loans), gestita dalla controllata Ifis Npl Investing, nei confronti prevalentemente di clientela retail;
  • le attività di servicing (master and special services), gestione di portafogli Npl con attività di recupero giudiziale e stragiudiziale, consulenza in attività di due diligence e investitore autorizzato in operazioni su Npl, gestite da Ifis Npl Servicing;
  • la concessione di finanziamenti rivolti alla clientela retail anche mediante la definizione e il rifinanziamento di crediti non performing ceduti per i quali è previsto un rientro tramite CQS/CQP, gestita dalla controllata Cap.Ital.Fin.;
  • l'attività di concessione di finanziamenti a breve e medio periodo in favore delle farmacie, gestita dalla controllata Banca Credifarma, anche attraverso lo smobilizzo dei crediti vantati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e degli enti, pubblici e privati, erogatori di prestazioni sanitarie;
  • l'attività di gestione del portafoglio proprietario, esitata in misura preponderante tramite investimenti di natura finanziaria su strumenti obbligazionari, in larga parte governativi, e azionari quotati;
  • l'attività in ambito di operazioni di cartolarizzazione, che si rivolge ad operatori del comparto, in particolare ad originators ed investitori, attraverso l'offerta di finanza tramite investimenti in asset backed securities (ABS) ed altre esposizioni verso schemi di cartolarizzazione e l'assunzione dei ruoli di arranger e sponsor nell'ambito di tali operazioni in un'ottica di cross selling. Gli investimenti si concentrano prevalentemente in tranches senior e mezzanine con sottostante attivi in bonis e con un trade off favorevole in termini di redditività attesa rispetto al loro risk weighting.

In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca Ifis ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).

Politiche di gestione del rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia il Gruppo Banca Ifis è esposto al rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte possa generare una corrispondente variazione inattesa nel valore della relativa esposizione creditizia che porti ad una cancellazione totale o parziale dei crediti. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma in cui il fido si estrinseca.

Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il servizio e il rimborso del debito (per mancanza di liquidità, insolvenza, ecc.), come pure anche al manifestarsi di circostanze che si riflettono sulle condizioni economico/finanziarie del debitore, quali il "rischio Paese".

Aspetti organizzativi

I principi e le linee guida che il Gruppo Banca Ifis intende darsi in materia di concessione del credito sono espressi all'interno della "Politica Creditizia di Gruppo" applicata e diffusa, per quanto di competenza, a tutte le unità organizzative della Banca e delle società del Gruppo coinvolte nei processi di assunzione e gestione del credito.

Al suo interno sono declinati:

  • i ruoli e le responsabilità degli organi aziendali e delle strutture organizzative coinvolte nel processo del credito;
  • la definizione delle strategie creditizie e delle regole creditizie con riferimento ai segmenti di clientela, controparti e tipologie di operazioni assumibili, i limiti di affidamento assegnati su controparti non bancarie, i limiti di esposizione assegnati per le diverse tipologie di attività economiche, l'individuazione delle Operazioni di Maggior Rilievo (OMR) per la verifica preventiva di coerenza delle stesse con i limiti e gli obiettivi di rischio definiti nel Risk Appetite Framework (RAF) di Gruppo, i limiti di rischio assegnati per le operazioni con soggetti collegati e/o con esponenti aziendali ex 136 T.U.B.. Le attività di

monitoraggio, revisione e aggiornamento delle strategie e delle regole creditizie prevedono il coinvolgimento:

  • dell'unità organizzativa Large Risks & Monitoring della Capogruppo, nel coordinamento del processo di formulazione delle proposte di revisione e aggiornamento delle politiche creditizie da sottoporre per l'approvazione al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo;
  • della funzione Risk Management della Capogruppo, nel monitoraggio dei risultati conseguiti dal Gruppo in termini di volumi e posizionamento complessivo effettivo sul mercato del credito coerentemente con le strategie creditizie definite;
  • gli elementi maggiormente qualificanti nell'ambito del processo del credito con particolare riferimento:
    • alla definizione delle categorie di rischio da assegnare alla clientela, in funzione del diverso profilo di rischio attribuibile alle forme tecniche di finanziamento oggetto di affidamento, in stretto raccordo con i processi operativi legati al "Sistema delle deleghe di Gruppo" in materia di assunzione del rischio di credito;
    • all'esame di tutte le informazioni utili, sia di natura interna che esterna, funzionali alla determinazione del merito creditizio del cliente e della solvibilità futura del debitore effettuando la valutazione del rischio di credito, in primo luogo, sulle normali fonti di rientro dell'esposizione e in via successiva, considerando l'utilizzo delle garanzie accessorie collegate all'intervento creditizio;
  • le attività di monitoraggio e revisione del modello di definizione delle facoltà creditizie, cioè la matrice delle facoltà di concessione del credito ed i relativi massimali;
  • l'articolazione del processo del credito, nel suo ciclo complessivo, nei due macro-processi "istruttoria ed erogazione del credito" e "monitoraggio e recupero del credito".

A livello operativo, le diverse società del Gruppo declinano in Procedure Organizzate o Note Operative le specifiche modalità gestionali di applicazione delle regole creditizie.

Nell'ambito del Gruppo Banca Ifis, un ruolo fondamentale nella gestione e nel controllo del rischio di credito è svolto dagli organi societari della Banca e delle banche e altre società finanziarie controllate che, secondo le rispettive competenze, assicurano l'adeguato presidio del rischio di credito individuando gli orientamenti strategici, le politiche di gestione e controllo del rischio, verificandone nel continuo l'efficienza e l'efficacia e definendo i compiti e le responsabilità delle funzioni aziendali coinvolte nei relativi processi.

Nell'attuale assetto organizzativo intervengono nel presidio e governo del rischio di credito specifiche aree di responsabilità centrali che garantiscono, con l'adeguato livello di segregazione, lo svolgimento delle attività di gestione e dei controlli di primo e secondo livello del rischio, mediante l'adozione di adeguati processi e applicativi informatici.

In linea generale, il processo creditizio nel suo insieme, pur conservando le specificità derivanti dai differenti prodotti/ portafogli, risponde ad un criterio organizzativo comune articolato principalmente su fasi operative, ruoli, responsabilità e controlli di vario livello.

La struttura organizzativa di Banca Ifis si articola, in particolare, nelle seguenti business unit declinate per tipologia di attività, accentrate nell'area del Condirettore Generale Chief Commercial Officer (COO):

• Commercial & Corporate Banking Underwriting, dedicata sia con riferimento alla prima concessione del credito sia con riguardo alle attività di rinnovo – revisione, alla valutazione del merito di credito delle controparti nonché il rischio insito nelle operazioni e delibera gli affidamenti nel rispetto dei poteri ad essa attribuiti dal Consiglio di Amministrazione e formalizzati nel Sistema delle Deleghe di Gruppo per l'assunzione del rischio di credito;

  • Commercial Banking, dedicata alla promozione di servizi di finanziamento alle imprese domestiche e straniere e alla cura del corretto rapporto con le controparti sviluppate direttamente o indirettamente, oltre ai debitori (domestici o esteri) acquisiti nell'ambito delle operazioni effettuate;
  • Corporate & Investment Banking, dedicata all'offerta di operazioni di finanza strutturata o di investimento in imprese non finanziarie in bonis o in quote di organismi interposti;
  • Farmacie, unità organizzativa che gestisce direttamente i rapporti del portafoglio in essere con controparti farmacie domestiche in stretta collaborazione con le unità organizzative della controllata Banca Credifarma;
  • Insurance, dedicata ai prodotti assicurativi offerti alla propria clientela;
  • Leasing & Rental, dedicata all'erogazione e alla gestione di prodotti di leasing e di renting;
  • Marketing & Business Strategy, a supporto delle business unit che riferiscono al Condirettore Generale Chief Commercial Officer;
  • Tax Credit, dedicata all'acquisto di crediti erariali da società in procedura concorsuale, in liquidazione volontaria e da aziende in bonis.

Infine, alla data di riferimento della presente informativa, intervengono le attività creditizie svolte dalle seguenti società controllate:

  • Ifis Npl Investing S.p.A., società dedicata all'acquisizione e alla cessione di crediti non performing (Npl), prevalentemente originati da istituzioni finanziarie e banche;
  • Ifis Npl Servicing S.p.A., società specializzata nella gestione di crediti Npl e nell'attività di servicing e recupero per conto terzi;
  • Cap.Ital.Fin. S.p.A., società operante nel settore della cessione del quinto dello stipendio/pensione (CQS/CQP), delegazione di pagamento (DP) e nell'attività distributiva di prodotti finanziari quali mutuo e prestito personale;
  • Banca Credifarma S.p.A., operatore bancario rivolto prevalentemente al mondo della farmacia e della sanità e operante nel business relativo alla concessione a farmacie di anticipazioni, finanziamenti a medio-lungo termine e servizi finanziari;
  • Ifis Finance Sp. z o.o. e Ifis Finance I.F.N. S.A., società di factoring operanti rispettivamente in Polonia e Romania;
  • Ifis Rental Services S.r.l., società non regolata specializzata nel segmento del noleggio operativo.

In via iniziale, ciascuna unità organizzativa, relativamente al proprio settore di attività, sviluppa e gestisce le relazioni commerciali e le opportunità di business in collaborazione con le filiali presenti sul territorio nazionale, nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione.

Relativamente al processo di concessione del credito, ciascuna business unit individua la possibilità di nuove operazioni nel rispetto delle politiche di credito vigenti e sulla base del risk appetite definito; in tale contesto effettua l'esame istruttorio delle domande di nuovi affidamenti e procede alla formalizzazione di una proposta da sottoporre ai competenti soggetti deliberanti, assicurando l'applicazione delle politiche di credito, dei controlli stabiliti ed effettuando un'analisi di merito creditizio come previsto dalla normativa interna vigente.

Le proposte di affidamento e/o di acquisizione di crediti vengono presentate ai competenti soggetti deliberanti che, sulla base dei rispettivi poteri delegati, esprimono la propria decisione in materia di concessione del fido richiesto; la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).

Le filiali di Banca Ifis non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito; ad esse viene attribuita, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte dei soggetti competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.

Le operatività delle società controllate prevedono delle autonomie deliberative locali stabilite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca Ifis.

Segue la fase di perfezionamento del credito che si riflette nella stipula del contratto, nelle attività relative all'acquisizione delle eventuali garanzie, nell'erogazione del finanziamento concesso. In tali fasi le business unit sono affiancate da specifiche unità organizzative di supporto cui competono la predisposizione del contratto coerentemente ai disposti di delibera, nonché i controlli sul corretto adempimento di tutte le attività che portano all'erogazione del finanziamento.

La gestione operativa del credito, svolta per la clientela performing, comprende principalmente l'attività di gestione ordinaria e di monitoraggio effettuate da strutture istituite presso ciascuna società del Gruppo al fine di garantire la verifica continua e proattiva della clientela affidata. Tale attività è affiancata da un'attività di monitoraggio svolto a livello di Gruppo da una specifica unità organizzativa istituita presso la Capogruppo, allo scopo di identificare le controparti che presentano anomalie andamentali, al fine di anticipare il manifestarsi di casi problematici e a fornire un adeguato reporting alle competenti funzioni aziendali.

Nel caso in cui la posizione di credito presenti oggettive situazioni di problematicità nel rimborso, la stessa viene trasferita a specifiche funzioni specializzate per prodotto nella gestione e recupero di operazioni deteriorate.

Il processo di acquisizione del portafoglio crediti non performing adottato dalle strutture del Settore Npl prevede analoghe fasi organizzative riassumibili in:

  • origination, con l'individuazione delle controparti con cui effettuare le operazioni di acquisto e la valutazione dell'interesse commerciale nell'eseguire dette operazioni;
  • due diligence, con le attività di valutazione del portafoglio oggetto di acquisizione svolte da personale altamente qualificato, tese a valutare la qualità del portafoglio oggetto di cessione, nonché gli impatti organizzativi. Successivamente alla fase di due diligence vengono fissate le condizioni economiche di offerta/acquisto del portafoglio crediti e definite le modalità di gestione interna (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative;
  • delibera, con le attività di predisposizione del fascicolo istruttorio, assunzione, recepimento ed attuazione della delibera da parte del competente organo deliberante;
  • perfezionamento, con le attività di predisposizione e successiva stipula del contratto di acquisto e pagamento del prezzo.

Gli acquisti sono effettuati direttamente da originator e/o veicoli dedicati (mercato primario) o, in alcune circostanze, da operatori che abbiano acquistato sul mercato primario e che intendano dismettere per varie ragioni il loro investimento (mercato secondario). I crediti (derivanti da operazioni di credito al consumo tradizionale, carte di credito e prestiti finalizzati) si caratterizzano per essere prevalentemente non garantiti ("unsecured"); si riscontra anche la presenza di saldi di conto corrente nel caso di cessioni da parte di banche.

Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca di informazioni propedeutiche al corretto instradamento della posizione verso le modalità di recupero più adeguate, il credito viene classificato in un'area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto senza contribuzione a conto economico in termini di margine.

A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche (gestione stragiudiziale e gestione giudiziale), che svolge un'attività strettamente connessa alla trasformazione in posizioni paganti e all'incasso dei crediti.

La gestione operativa del recupero dei crediti rivenienti da operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità è curata sia da risorse interne alle controllate Ifis Npl Investing e Ifis Npl Servicing sia da una diffusa e collaudata rete di società di esazione e di agenti in attività finanziaria operanti sull'intero territorio nazionale.

L'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste, invece, nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (ODA) del quinto della pensione o dello stipendio (la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione) o della vendita sul mercato dell'asset a garanzia del credito (gestione secured). Di tali gestioni viene data di seguito specifica informativa.

Viene, infine, valutata altresì la convenienza ad effettuare operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing (Npl), prevalentemente rappresentati da code di lavorazione, crediti prescritti o di proprietà di debitori deceduti, da sottoporre per l'approvazione ai competenti organi deliberanti, coerentemente agli obiettivi di redditività prefissati e previa analisi degli impatti contabili, segnaletici, legali ed operativi che da esse discendono. A tal fine, si avvale degli approfondimenti operati per gli ambiti di rispettiva competenza dalle pertinenti funzioni aziendali della Capogruppo.

Gestione stragiudiziale

Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio cosiddetto di gestione "massiva", in attesa che il processo di recupero tramite call center o reti di recupero possa culminare con una raccolta di piani di rientro di cui sopra (nella forma di proposta/accettazione da cliente a banca). In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato dalla funzione Risk Management su dati storici interni, denominato "modello a curve"; tale modello proietta delle aspettative di incasso su cluster di crediti omogenei in base al profilo di recupero storicamente osservato (macroregione, importo del credito, anzianità della pratica rispetto alla data di DBT, cedente), a cui sono aggiunti dei correttivi prudenziali quali, a titolo esemplificativo, il cap dei flussi di cassa simulati per quei debitori che hanno un'età superiore alle aspettative di vita presenti nelle tavole di mortalità fornite dall'Istat. Tale modalità di valorizzazione dei flussi di recupero del credito comporta che il profilo di recupero atteso sia decrescente al trascorrere del tempo rispetto alla data di acquisto dello stesso, fino ad arrivare ad azzerare il valore patrimoniale del credito al raggiungimento del decimo anno dalla data di acquisto.

Come già indicato nel Bilancio consolidato 2022, il modello a curve nel corso del 2021 è stato affinato in quanto i modelli vengono rivisti con cadenza biennale al fine di allungare e aggiornare le serie storiche, verificare la tenuta dei cluster e la robustezza statistica, tenere in considerazione eventuali nuove modalità gestionali e valutare effetti macroeconomici.

Le aspettative di incasso tengono altresì conto della probabilità di ottenimento di un piano di rientro al netto delle relative probabilità di insoluto.

I piani di rientro (raccolta) che possono essere sottoscritti sono di due fattispecie:

• piani cambiari: l'insieme di posizioni creditizie per cui il debitore ha sottoscritto un piano di rientro supportato dal rilascio di cambiali. Si specifica che sono in continuo calo i volumi di piani cambiari (raccolta interna) in portafoglio in quanto per scelta strategica non vengano più raccolti piani stragiudiziali con tale modalità di pagamento. L'eventuale nuova raccolta è quindi esclusivamente frutto di pratiche acquistate paganti;

• Manifestazioni di Volontà (MdV): si tratta di quelle pratiche per cui il processo di recupero ha condotto alla raccolta di un piano di rientro formalizzato da parte del debitore.

Nel momento in cui la posizione ottiene un piano di rientro pagante (c.d. "piani attivi"), cioè dopo aver osservato il pagamento di almeno tre volte il valore della rata media del piano, i flussi di cassa del "modello a curve" vengono sostituiti dai flussi di cassa del "modello deterministico", che proietta le rate future del piano di rientro concordato con il debitore al netto del tasso di insoluto storicamente osservato e tenendo conto anche in questo caso di un cap ai flussi di cassa simulati laddove l'età del debitore ecceda quanto riportato nelle tavole di mortalità dell'Istat in ordine alle aspettative di vita.

Le posizioni che non ottengono un piano di rientro pagante restano valorizzate tramite il "modello a curve"; ciò comporta che man mano che trascorre il tempo si riduce la probabilità di incasso anche tramite piano e conseguentemente i cash flow attesi si riducono fino ad azzerarsi.

Come già iniziato nel corso del 2021, anche nell'esercizio 2022 e nel primo semestre 2023 la gestione si è vista partecipe di una nuova modalità di chiusura, cosiddetta "saldo e stralcio delle posizioni", al fine di anticipare il recupero pur concedendo una riduzione dell'importo dovuto (stralcio) al debitore. Tale modalità di incasso non si sostituisce alle modalità sopra descritte ma vede partecipe alcune campagne su posizioni specifiche e individuate dalla gestione.

Gestione giudiziale

Le posizioni che hanno i requisiti (presenza di un posto di lavoro o di una pensione) per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione. In tale bacino sono ricomprese anche delle pratiche (minoritarie) che vengono lavorate in una logica di pignoramento immobiliare.

La lavorazione giudiziale, intesa come azione esecutiva mobiliare presso terzi, è caratterizzata da diverse fasi legali finalizzate all'ottenimento di un titolo esecutivo, che nel loro complesso durano di norma 18-24 mesi (le durate e la relativa volatilità dipende dal tribunale in cui viene gestita la pratica) e sono così declinate:

  • ottenimento decreto ingiuntivo;
  • precetto;
  • pignoramento mobiliare;
  • ODA (Ordinanza di Assegnazione somme).

Tali posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di due modelli proprietari sviluppati dalla funzione Risk Management su dati storici interni, denominati cd. "modello Legal Factory pre ODA" e "modello ODA".

Il modello pre ODA nel corso del 2021 è stato ricalibrato in quanto, come avvenuto per il modello a curve, i modelli vengono rivisti con cadenza biennale al fine di allungarne le serie storiche, verificare la tenuta dei cluster e la robustezza statistica, tenere in considerazione eventuali nuove modalità gestionali e valutare effetti macroeconomici.

La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, altresì caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in settori corporate, bancari o real estate.

Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

Il Gruppo Banca Ifis nel tempo si è dotato di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascuna tipologia di clientela e di prodotto.

Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito verificando la puntualità dei rimborsi, la correttezza del rapporto, le informazioni segnalate dal Sistema alla Centrale dei Rischi o a banche dati selezionate e il profilo reputazionale e ad esaminare, per ciascuna di queste, le cause sottostanti.

Con riferimento alle attività di controllo del portafoglio, come riportato in precedenza, i crediti verso la clientela sono monitorati da specifiche unità all'interno delle citate business unit alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); si affiancano ulteriori attività di controllo svolte a livello centralizzato da una specifica unità organizzativa basate principalmente sull'utilizzo di modelli di analisi andamentale tra cui quelli sviluppati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo, volti ad identificare situazioni di anomalia negli indicatori di early warning specificatamente individuati.

Alle esposizioni di rischio creditizio verso imprese viene attribuito un rating sulla base di modelli sviluppati internamente. Tali modelli sono stati portati in produzione a inizio 2021 e sono differenziati per segmento, in modo da garantire l'applicazione di modelli appropriati su popolazione omogenea dal punto di vista delle caratteristiche e della rischiosità. Esistono dunque modelli per società di capitali, differenziati per due cluster dimensionali, e un modello per società semplici o di persone e ditte individuali. I modelli di rating si compongono di diversi moduli che indagano più aree informative a seconda della tipologia di controparte e si integrano con informazioni qualitative di diversa natura. L'estensione all'utilizzo dei modelli su tutta l'operatività verso imprese di Capogruppo ha permesso, mediante l'aumento della copertura dei modelli, la realizzazione di obiettivi di omogeneità in termini di misurazione dei rischi lungo il processo del credito. Il processo di provisioning ha visto ampliare la popolazione a cui è possibile applicare il criterio di stage allocation per significativo incremento del rischio di credito, mediante confronto tra rating al momento della concessione e rating attuale, in ottica di conformità con quanto richiesto dal principio contabile IFRS 9.

Nell'espletamento delle attività di misurazione e controllo assume un'importanza fondamentale l'attività svolta dalla funzione Risk Management nell'ambito dei controlli di secondo livello.

Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione Risk Management:

  • presidia, monitora e valuta i rischi creditizi, eseguendo i controlli e le analisi secondo le linee guida definite; in particolare:
    • valuta la qualità del credito, garantendo il rispetto degli indirizzi e delle strategie creditizie attraverso il monitoraggio nel continuo degli indicatori di rischio di credito;
    • monitora costantemente l'esposizione al rischio di credito e il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione del rischio di credito;
    • verifica, mediante controlli di secondo livello, il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e valuta la coerenza delle classificazioni e la congruità degli accantonamenti;
    • monitora l'esposizione al rischio di concentrazione e l'andamento delle esposizioni classificate come "Grandi esposizioni";

  • svolge attività di analisi quantitativa a supporto delle business unit per l'utilizzo gestionale delle misure di rischio;
  • presidia il processo di sorveglianza del valore delle garanzie reali, personali e finanziarie acquisite.

Il Gruppo Banca Ifis pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha dato mandato all'Alta Direzione di agire in funzione di un contenimento delle "Grandi esposizioni". In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che, impegnano il Gruppo in misura rilevante.

In relazione al rischio di credito connesso agli investimenti in titoli obbligazionari e di equity investment, il Gruppo è costantemente impegnato nel monitoraggio della qualità creditizia; adeguata informativa periodica viene fornita al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione della Capogruppo Banca Ifis.

Nell'ambito dei principi Basilea 3, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca Ifis ha scelto di avvalersi del metodo standardizzato; con riferimento alla determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di concentrazione single-name, incluso fra i rischi di secondo pilastro, il Gruppo applica il metodo Granularity Adjustment definito nell'allegato B, Titolo III della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 al quale viene aggiunto un add-on di capitale calcolato con la metodologia ABI per la stima del rischio di concentrazione geo-settoriale.

La Capogruppo Banca Ifis, al fine di valutare le proprie vulnerabilità a livello di gestione del capitale e della liquidità, ha sviluppato delle tecniche quantitative e qualitative con le quali valuta la propria esposizione ad eventi eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, misurano gli effetti per la Banca e le sue controllate, in termini di rischiosità, derivanti da movimenti congiunti delle variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi. Tali analisi interessano in maniera rilevante il rischio di credito.

Le analisi di stress consentono di verificare la resilienza del Gruppo, simulando e stimando gli impatti di situazioni avverse, e forniscono importanti indicazioni in merito alla propria esposizione ai rischi e agli strumenti, all'adeguatezza dei relativi sistemi di mitigazione e controllo ed alla capacità di far fronte a perdite inattese anche in ottica prospettica e di pianificazione.

La Capogruppo Banca Ifis, a fini regolamentari, effettua esercizi di stress nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework (RAF), della predisposizione del Recovery Plan e del Resoconto ICAAP e ILAAP, almeno su base annuale, come richiesto dalla normativa di vigilanza prudenziale vigente. In tale contesto valuta, fra gli altri, la sostenibilità delle strategie creditizie in condizioni avverse.

Metodi di misurazione delle perdite attese

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).

Gli aspetti più significativi che caratterizzano tale approccio riguardano:

• la classificazione dei crediti in tre diversi livelli (o "Stage") a cui corrispondono distinte metodologie di calcolo delle perdite da rilevare; nello Stage 1 rientrano le posizioni performing che non hanno subito un incremento significativo del rischio creditizio altrimenti posizionate in Stage 2; nello Stage 3 rientrano tutte le posizioni classificate come non performing classificate a sofferenza, inadempienza probabile scaduto deteriorato secondo i criteri e le regole specificatamente adottate dal Gruppo;

  • il calcolo della perdita attesa calcolata a 12 mesi per lo Stage 1 o per l'intera vita utile del credito (lifetime) per gli Stage 2 e 3;
  • le condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (Through the cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • le informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori di macroeconomici (forward looking) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore.

In tale contesto, il Gruppo ha adottato, nell'ambito della stima delle rettifiche di valore dei crediti performing, una metodologia di determinazione dell'incremento "significativo" del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione inziale, che comporta la classificazione degli strumenti negli Stage 1 e 2, combinando elementi statistici (c.d. quantitativi) e andamentali (c.d. qualitativi).

Per indicare il "significativo" aumento del rischio di credito, il Gruppo Banca Ifis si avvale dei "transfer criteria" quantitativi e qualitativi descritti di seguito, applicati al portafoglio crediti in funzione della tipologia di controparte definita mediante opportuna portafogliazione creditizia:

  • L'unico transfer criteria quantitativo è la Significant Deterioration per il quale, al fine di identificare il "significativo aumento del rischio di credito", per le esposizioni dei portafogli rated (imprese domestiche), è stato impiegato un approccio sostenuto da analisi quantitative che determina la classificazione in Stage 2 qualora la variazione della PD a un anno tra la data di origination e quella di valutazione risulti superiore ad una soglia predefinita. Tale soglia è assegnata sulla base del rating ad origination (laddove disponibile) di ciascun rapporto ed è rappresentata dal numero di notch di downgrade del rating per cui il rischio di credito del rapporto è da considerarsi significativamente deteriorato. Pertanto, se il rating alla data di riferimento supera la soglia, cioè il rating ad origination maggiorato del numero di notch ad esso associato, il rapporto viene allocato a Stage 2;
  • Transfer criteria qualitativi:
    • "Rebuttable presumption 30 days past due": il principio afferma che, indipendentemente dal modo in cui l'entità valuti aumenti significativi del rischio di credito, vi è una presunzione relativa che il rischio di credito dell'attività finanziaria sia aumentato significativamente dopo la rilevazione iniziale quando i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. L'entità può confutare tale presunzione qualora abbia informazioni ragionevoli che dimostrano che il rischio di credito non è significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale anche se i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. Tale possibilità di confutazione non è stata però perseguita dal Gruppo Ifis;
    • "Forbearance": tale criterio prevede che uno strumento finanziario venga allocato in Stage 2 nel momento in cui per tale esposizione viene registrato uno status di forbearance;
    • "Watchlist": il criterio prevede di identificare dei criteri qualitativi di deterioramento definiti dal Gruppo nell'ambito del processo di definizione di posizioni particolarmente rischiose nella fase di monitoraggio dei crediti.

Secondo l'IFRS 9, un'entità può ritenere che il rischio di credito su uno strumento finanziario non sia notevolmente aumentato dalla rilevazione iniziale se lo strumento finanziario ha un rischio di credito basso alla data di riferimento del bilancio, cioè:

  • deve possedere un rischio di default basso;
  • il debitore, nel breve termine, dimostra di avere una forte capacità di far fronte ai propri obblighi;
  • il creditore si aspetta che, nel lungo termine, i cambiamenti avversi nelle condizioni economiche e di business potrebbero ridurre la capacità del debitore di adempiere ai suoi obblighi.

La valutazione delle perdite attese su crediti (Expected Credit Loss – ECL) considera i mancati incassi (cash shortfall), la probabilità di default (PD), e il valore monetario del tempo. In particolare, il Gruppo valuta il fondo a copertura delle perdite dello strumento finanziario per un importo pari alle:

  • perdite attese a 12 mesi per i rapporti che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (Stage 1); in altri termini il Gruppo stima i mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default nei successivi 12 mesi, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino;
  • perdite attese "lifetime" per i rapporti che hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (Stage 2); ossia il Gruppo stima mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default lungo tutta la vita residua dello strumento, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino ed attualizzati alla data di valutazione.

Al fine di realizzare la maggiore aderenza possibile ai requisiti normativi nei processi di calcolo delle proprie svalutazioni collettive, il Gruppo ha definito uno specifico framework metodologico. Tale attività ha previsto lo sviluppo di metodologie e analisi di natura quantitativa basate su dati proprietari e di natura qualitativa, volte essenzialmente alla modellizzazione dei seguenti parametri di rischio ed aspetti metodologici rilevanti per il calcolo dell'impairment IFRS 9:

  • stima della Probability of Default (PD);
  • stima della Loss Given Default (LGD);
  • definizione dei transfer logic di Stage allocation;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi point-in-time;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi forward looking.

Con riferimento alle esposizioni nei confronti di banche, amministrazioni centrali ed enti del settore pubblico (low default portfolio) sono stati usati tassi di default associati a matrici di migrazioni fornite da informazioni pubbliche della società di rating Moody's o da altri provider esterni.

Su alcune società controllate, ancorché le svalutazioni collettive siano determinate mediante approccio forfettario, pertanto in funzione delle grandezze di rischio calcolate (PD, LGD ed EAD) sulla base di evidenze interne, le svalutazioni analitiche possono seguire diverse metodologie di calcolo (a titolo esemplificativo adottando un approccio judgemental, piuttosto che un approccio forfettario) in funzione dell'esperienza giudiziale maturata sui flussi di cassa attesi sulle posizioni in default. La funzione Risk Management confronta periodicamente la consistenza dei fondi svalutazione con le stime di perdita attesa ottenute utilizzando grandezze di rischio stimate sulla base delle evidenze interne, riconducibili alle medesime posizioni deteriorate.

Con riferimento al portafoglio titoli, vista la complessità metodologica legata allo sviluppo di un modello dedicato, il Gruppo ha optato per l'utilizzo del processo di calcolo dell'impairment IFRS 9 che l'outsourcer del sistema informatico mette a disposizione a livello consortile (cioè stima dei parametri di rischio, calcolo Stage allocation ed ECL). Nello specifico, la formula di calcolo dell'impairment per le tranches dei titoli in Stage 1 e 2 risulta coerente con l'approccio utilizzato per le esposizioni creditizie. La Stage allocation dei titoli di debito performing presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in Stage viene definita secondo specifici transfer criteria connessi a tale tipologia di portafoglio. Le esposizioni sono classificate in Stage 3 nei casi in cui il rischio creditizio sia deteriorato al punto da considerare il titolo impaired, ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.

Le suddette metodologie sono state sviluppate tenendo conto di molteplici soluzioni, della complessità attuale e prospettica del portafoglio del Gruppo nonché delle logiche di mantenimento e aggiornamento dei parametri di rischio.

Lo sviluppo delle logiche multi-periodali su parametri di rischio, già presente per la PD, è stato introdotto nel 2023 anche per la LGD (limitatamente ai crediti performing) per maggior aderenza al principio IFRS 9, con impatti non significativi date le caratteristiche del portafoglio (i.e. scadenze brevi); i CCF invece vengono applicati in modo costante fino alla scadenza. La LGD è stata stimata su evidenze storiche proprietarie ad eccezione delle controparti banche, amministrazioni centrali ed enti territoriali (esclusi i comuni) per le quali, in assenza di dati storici oggettivi, è stata stimata una LGD di settore.

Il Gruppo si è dotato di modelli econometrici (basati sul framework degli stress test – c.d. modelli satellite) finalizzati a prevedere l'evoluzione dei fattori di rischio dell'istituto (principalmente PD e migrazioni tra stati per rischio di credito) sulla base di una previsione congiunta dell'evoluzione degli indicatori economici e finanziari (scenario macroeconomico).

I modelli satellite, ristimati nel corso del secondo semestre 2022, rispondono alla necessità di individuare l'esistenza di una relazione significativa tra le condizioni economiche generali (variabili macroeconomiche e finanziarie) e una variabile proxy del fattore di rischio (variabile target), cioè il merito creditizio delle controparti (che rappresenta la rispettiva probabilità d'insolvenza a sintesi del fattore PD) che nella sua forma aggregata a livello di istituto viene rappresentato da un'attenta calibrazione dei tassi di deterioramento rilevati da Banca d'Italia.

Sfruttando la relazione individuata tra variabile target e i fattori macroeconomici, è dunque possibile ottenere valori previsionali dei tassi di deterioramento applicando le proiezioni future delle variabili esplicative recuperate da fonti istituzionali, quali EBA, Banca d'Italia, BCE e altri enti preposti a studi del settore, a seconda della disponibilità delle fonti e della maggior rilevanza di alcune fonti rispetto ad altre (i.e. ogniqualvolta si rendono disponibili scenari EBA per l'esercizio di Stress Test questi vengono preferiti alle altre fonti per completezza e importanza). La funzione Risk Management, in ottemperanza al principio IFRS 9, impiega scenari macroeconomici che descrivono tre contesti caratterizzati da livelli crescenti di severità e criticità delle previsioni: uno scenario "upside", uno scenario "baseline" e uno scenario "adverse". Tali scenari producono tre diverse previsioni dei modelli satellite, rendendo necessaria una ponderazione: per l'anno corrente è stato definito di limitare il peso dello scenario upside e di bilanciare i pesi dello scenario baseline e dello scenario adverse in considerazione dell'incertezza del quadro macroeconomico dovuta al protrarsi del conflitto russoucraino, alla generale crescita dell'inflazione guidata dai prezzi energetici e dalle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, ed infine alle condizioni di accesso al credito più restrittive.

La funzione Risk Management ha pertanto incluso le previsioni definite dai propri modelli satellite nelle strutture a termine di PD lifetime sfruttando il framework di Merton. Sono state infatti definite le matrici di migrazione tra stati del credito di ciascun perimetro e, attraverso l'applicazione degli shift macroeconomici output dei modelli satellite, sono state ottenute le proiezioni stressate delle matrici, permettendo di derivare degli scaling factor calcolati sui tassi di default stressati da applicare alle curve di PD come da metodologia definita.

I modelli satellite sviluppati per la PD sono stati applicati in maniera speculare anche al Danger Rate, cioè alle migrazioni tra stati del credito, utilizzato in ambito LGD, il quale nella sua configurazione point in time & forward looking conferisce una struttura multi periodale alla LGD.

Per le esposizioni in Stage 3 non soggette a svalutazione analitica, il Gruppo definisce una provision lifetime in linea con il concetto di Expected Credit Loss (ECL). Con particolare riferimento al parametro di LGD, ai fini del calcolo delle perdite collettive delle esposizioni in Stage 3 (principalmente scaduto deteriorato e inadempienza probabile), sono stati effettuati degli adeguamenti per garantire la coerenza con le metriche adottate per i crediti performing.

Misurazione delle perdite attese (ECL)

Con riferimento alle Forward Looking Information alimentanti il processo di provisioning IFRS 9, mediante utilizzo dei modelli satellite di recente aggiornamento, la funzione Risk Management nel corso del 2022 ha provveduto ad aggiornare gli scenari macroeconomici, reperendoli dalla pubblicazione EBA di febbraio 2023 delle proiezioni macroeconomiche per l'esercizio di stress test. Tali scenari garantiscono una buona copertura delle informazioni e fattorizzano il contesto macroeconomico fortemente incerto a causa degli effetti recessivi legati al conflitto russo-ucraino, della generale dinamica inflattiva guidata dai prezzi energetici e dalla difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, di condizioni monetarie e creditizie più restrittive. La funzione Risk Management, prudenzialmente, ha ritenuto di non effettuare un ulteriore aggiornamento degli scenari a giugno 2023, in quanto le recenti pubblicazioni di Banca d'Italia tengono in considerazione la ripresa del PIL avvenuta nel primo semestre del 2023, un'attenuazione delle conseguenze negative del conflitto russo-ucraino, le misure benefiche del c.d. "Decreto Lavoro" e del soprattutto del programma "Next Generation EU", il quale dovrebbe contrastare il calo degli investimenti privati dovuto all'inasprimento dei tassi di interesse, ed infine ripercussioni lievi ma positive sull'inflazione la quale rispetto a gennaio 2023 è stata rivista al ribasso per la discesa dei costi energetici, più rapida di quanto ipotizzato in precedenza. Ciononostante, essendo questi scenari caratterizzati da incertezza elevata con rischi per la crescita comunque orientati al ribasso anche per la connessione all'attività economica globale la cui evoluzione al momento risulta di difficile previsione, la funzione Risk Management ha preferito mantenere gli scenari più prudenziali pubblicati da EBA ad inizio 2023. Un rallentamento macroeconomico nel 2023, l'impatto dell'ondata inflattiva e l'aumento degli oneri sul debito impresso dall'incremento dei tassi di politica monetaria potrebbero, infatti, comportare un peggioramento dei tassi di deterioramento e decadimento del credito.

Con riferimento alle probabilità di accadimento degli scenari, quello baseline è caratterizzato da una probabilità di accadimento del 50%, lo scenario avverso da una probabilità del 45% e lo scenario migliorativo da una probabilità del 5%, al fine di riflettere l'incerto contesto macroeconomico. La ponderazione al 100% "upside" porterebbe ad un impatto sulle provision pari a circa il -4%, mentre la ponderazione al 100% "adverse" porterebbe ad un impatto sulle provision pari a circa il +5% (in un range tra 1,5 e 2 milioni di euro).

Inoltre, per effetto del contesto macroeconomico incerto sopra descritto ed al fine di intercettare le ricadute sui sistemi economici e finanziari, il Gruppo ha introdotto fattori correttivi sotto forma di management overlays al fine di effettuare una stima adeguata degli aspetti di incertezza, relativi alla valutazione dei crediti performing, altrimenti non adeguatamente colti dai modelli di misurazione del rischio in uso.

Nello specifico sono stati adottati management overlay correlati agli effetti dell'aumentata vulnerabilità relativa ad esposizioni verso controparti appartenenti a particolari settori (trasporti, agricoltura, manifatturiero e commercio energia), e ad esposizioni di finanza strutturata. Con riferimento a queste ultime, nello specifico, si è tenuto conto anche di ulteriori elementi di rischio riconducibili sia al grado di concentrazione, sia alle specifiche modalità di rimborso e di rifinanziamento di tali esposizioni.

Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Rientrano nell'ambito delle tecniche di mitigazione del rischio di credito quegli strumenti che contribuiscono a ridurre la perdita che il Gruppo andrebbe a sopportare in caso di default della controparte; nello specifico, ci si riferisce alle garanzie ricevute dalla clientela, sia di tipo reale sia personale, e ad eventuali contratti che possono determinare una riduzione del rischio di credito.

In linea generale, nell'ambito del processo di concessione e gestione del credito, per talune tipologie di affidamenti, viene incentivato il rilascio da parte della clientela di idonee garanzie atte a ridurne la rischiosità. Esse possono essere rappresentate da:

  • garanzie reali che gravano su beni, quali ad esempio i pegni su attività finanziarie, le ipoteche su immobili (residenziali/non residenziali); e/o
  • garanzie personali (tipicamente le fidejussioni) che gravano su un soggetto terzo ove la persona (fisica o giuridica) si costituisce garante della posizione debitoria del cliente in caso di insolvenza.

In particolare:

  • nell'ambito dell'attività di factoring, qualora la tipologia e/o la qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti di merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto dal Gruppo nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti. Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring, ove si ritiene che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati a una corretta valutazione/assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività prosoluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factor corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati;
  • in ambito finanziamenti verso imprese, ove possibile, si acquisiscono idonee garanzie del Fondo Centrale di Garanzia o da altre società rientranti nel perimetro pubblico come SACE S.p.A.;
  • in relazione all'operatività di Finanza Strutturata, si acquisiscono garanzie in funzione allo standing della controparte, alla durata ed alla tipologia del finanziamento. Tra queste garanzie rientrano, oltre alle garanzie ipotecarie, i privilegi su impianti e macchinari, i pegni, le fideiussioni, le assicurazioni del credito ed i depositi collaterali;
  • in relazione all'operatività relativa al leasing finanziario, occorre sottolineare che il rischio di credito è attenuato dalla presenza del bene oggetto del leasing. Il locatore ne mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente;
  • in relazione all'operatività in crediti di difficile esigibilità ed acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, ed al relativo modello di business, non vengono di norma realizzate azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi;
  • la cessione del quinto è una forma tecnica poco rischiosa, in considerazione delle particolarità di questo prodotto che prevede obbligatoriamente una copertura assicurativa per il rischio di decesso e/o di perdita di impiego del cliente ed il vincolo, a maggior garanzia del finanziamento, del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) maturato dal cliente;
  • l'operatività di finanziamento alle farmacie prevede un'anticipazione accompagnata da una cessione o da un mandato all'incasso dei crediti con la possibilità di utilizzare le anticipazioni successive a decurtazione dei finanziamenti in essere.

In linea con quanto stabilito dal Decreto Liquidità (D.L. 8 aprile 2020 n. 23) il Gruppo ha usufruito delle garanzie offerte dal Fondo di Garanzia statale per la tipologia di clientela e finanziamenti previsti dal Decreto, con coperture che possono arrivare fino al 100%. Tale garanzia consente una riduzione degli RWA relativi al rischio di credito, in proporzione alla quota di esposizione coperta dal Fondo.

Nell'ambito dei portafogli Npl acquisiti sono incluse posizioni garantite da ipoteche su immobili che presentano una rischiosità inferiore rispetto al portafoglio complessivo acquisito.

La determinazione dell'ammontare complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso cliente e/o gruppo giuridico ed economico tiene conto di appositi criteri per la ponderazione delle diverse categorie di rischio e delle garanzie. In particolare, al valore di stima delle garanzie reali vengono applicati "scarti" prudenziali, differenziati per tipologia di garanzia.

Il Gruppo verifica nel continuo la qualità e l'adeguatezza delle garanzie acquisite sul portafoglio crediti, con presidi di secondo livello effettuati dalla funzione Risk Management della Capogruppo e svolti in ambito Single File Review (SFR).

Esposizioni creditizie deteriorate

Strategie e politiche di gestione

Il Gruppo adotta un business model che presenta elementi peculiari rispetto alla maggior parte degli istituti bancari nazionali che operano sul mercato prevalentemente come banche generaliste.

Tale peculiarità del business si riverbera nei processi e sugli assetti gestionali, generando dinamiche dei flussi e degli stock che si riflettono nelle poste dell'attivo e relativi indicatori.

Nondimeno, la Capogruppo ritiene che il riferimento a ratio gestionali e strutturali "di sistema" e il mantenimento dei propri indicatori su livelli di eccellenza, rappresenti un elemento di qualità e valore da perseguire come specifico obiettivo, sia per il rafforzamento degli assetti aziendali sia per il miglioramento dei processi interni.

Tra questi, la qualità degli attivi riveste un carattere di assoluta priorità che deve esprimersi sia nella capacità di erogare credito, minimizzando i rischi di deterioramento delle esposizioni, sia nella capacità di gestire le esposizioni deteriorate, ottimizzando le performance di recupero in termini di ammontare e tempistiche di recupero.

In tal senso l'azione del Gruppo è orientata verso una duplice direzione:

  • una costante tensione al miglioramento non solo dei processi di selezione ed erogazione del credito, ma anche dei processi di gestione dei crediti in bonis, risalendo, ove opportuno, fino alle politiche commerciali e/o di selezione delle singole operazioni, al fine di contenere al meglio la generazione di crediti deteriorati;
  • la definizione di obiettivi quantitativi (quali limiti massimi) in termini di esposizioni deteriorate nonché di interventi predefiniti da attuarsi secondo idonei criteri di applicazione e priorità, al fine di assicurare nel tempo il rispetto dei limiti prefissati.

Nella gestione di tali aspetti il Gruppo deve, peraltro, necessariamente tenere conto dei diversi segmenti di attività e correlate tipologie di credito, declinando soluzioni ed azioni coerenti con le specificità dei singoli comparti, al fine di assicurare il miglior risultato in termini di tutela del valore e velocità di soluzione.

Ciò premesso, il Gruppo in sede dell'aggiornamento annuale del "Piano operativo di gestione degli Npl di breve e di medio e lungo periodo", presentato a Banca d'Italia a marzo 2023, ha mantenuto quali indicatori di performance e obiettivi espliciti da perseguire con una gestione attenta e proattiva, i seguenti due indicatori:

  • "Npe ratio lordo", costituto dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate lorde" e il "totale dei crediti erogati alla clientela";
  • "Npe ratio netto", costituito dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate al netto delle relative rettifiche" e il "totale dei crediti erogati alla clientela".

Con riferimento alle esposizioni creditizie per cassa verso clientela in essere alla data del 30 giugno 2023, escluse le posizioni rivenienti dall'acquisto e gestione di crediti deteriorati di terzi originator gestite dalle controllate Ifis Npl Investing e Ifis Npl Servicing, nonché i portafogli di crediti retail, in considerazione anche degli impatti che il conflitto tra Russia e Ucraina stanno avendo sull'economia, i livelli di Npe ratio risultano in linea rispetto agli obiettivi prefissati in sede di definizione delle proiezioni del Piano Industriale 2022-2024. Indipendentemente dalla congiuntura in atto, il perseguimento dell'obiettivo di generale contenimento dello stock di crediti deteriorati permane ed è atteso che avvenga attraverso una strategia differenziata in relazione alla specificità dei singoli portafogli interessati (tenendo in considerazione la tipologia di controparte e la specificità dei singoli prodotti). In linea generale, le azioni che verranno adottate sono essenzialmente riconducibili alle seguenti direttrici, peraltro da tempo perseguite:

  • contenimento del default rate al fine di ridurre l'afflusso di posizioni a non performing attraverso l'estensione e il rafforzamento dell'attività di monitoraggio delle relazioni creditizie volta ad anticipare, ed eventualmente a prevenire, il deterioramento delle posizioni;
  • miglioramento dei tassi di rientro "in bonis" attraverso un impiego più rilevante di misure di concessione nei confronti delle controparti che presentano segnali di difficoltà finanziaria;
  • sfruttamento dell'expertise attualmente presenti nel Gruppo Banca Ifis e dei virtuosi processi di recupero esistenti per massimizzare i tassi di recupero;
  • riduzione dello stock di crediti deteriorati attraverso la valutazione di cessioni selettive di singole posizioni rilevanti, nonché attraverso l'applicazione delle vigenti politiche di write-off.

Le posizioni deteriorate o le posizioni performing che presentano comunque criticità marcate sono gestite direttamente da specifiche unità organizzative istituite in ciascuna società del Gruppo che:

  • verificano la volontà e la capacità della controparte di far fronte al pagamento del debito al fine di stabilire la più idonea strategia di recupero da adottare;
  • gestiscono il contenzioso, giudiziale e stragiudiziale relativo al recupero del credito;
  • definiscono e propongono al competente soggetto deliberante l'eventuale modifica dello stato amministrativo e la quantificazione dei "dubbi esiti analitici" sulle posizioni assegnate;
  • assicurano il monitoraggio della consistenza delle esposizioni classificate a sofferenza e delle relative attività di recupero in corso.

Write off

Il write off costituisce, come specificato dall'IFRS 9, un evento che dà luogo a una cancellazione contabile quando non si hanno più ragionevoli aspettative di recuperare l'attività finanziaria. Esso può verificarsi prima che le azioni legali per il recupero dell'attività finanziaria siano terminate e non comporta necessariamente la rinuncia al diritto legale di recuperare il credito.

L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte del Gruppo. A titolo esemplificativo e non esaustivo ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc.

Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito, al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero molto marginali, su base almeno semestrale si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano determinate caratteristiche definite a livello di singolo prodotto.

La cancellazione dei crediti irrecuperabili rappresenta una buona pratica gestionale. Consente, infatti, alle strutture di concentrarsi sui crediti ancora recuperabili, garantisce un'adeguata rappresentazione del rapporto tra crediti anomali e crediti complessivi e assicura una corretta rappresentazione degli attivi di bilancio.

A livello organizzativo, le modalità operative di stralcio delle esposizioni creditizie seguite dalle diverse strutture del Gruppo e di informativa all'Alta Direzione sono riportate dettagliatamente nelle politiche aziendali di monitoraggio e recupero del credito predisposte a livello di Gruppo.

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (POCI)

Si definiscono "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (POCI - Purchase or Originated Credit Impaired) le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate.

Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di portafoglio) e di aggregazione aziendale.

A seconda del business model con il quale l'attività è gestita, i POCI sono classificati come "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" (nel caso di modello "HTC&S – Held to Collect and Sell") oppure come "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (nel caso di modello "HTC – Held to Collect"). Come precedentemente indicato, gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione di un tasso di interesse effettivo corretto per il credito cioè il tasso che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza tutti i futuri incassi stimati dell'attività considerando nella stima anche le perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario ("ECL lifetime").

Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione a conto economico di rettifiche o di riprese di valore. Le variazioni favorevoli delle ECL lifetime sono rilevate come riprese di valore, anche qualora tali ECL lifetime risultassero inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.

I POCI sono convenzionalmente presentati all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stage 3.

Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività POCI risultino "in bonis", le stesse sono classificate nell'ambito dello Stage 2.

Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stage 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua (in altri termini, deve essere sempre mantenuto un orizzonte "lifetime" e non a 12 mesi, come invece è previsto per le posizioni in Stage 1).

Rientrano tra le "attività deteriorate acquisite" i crediti acquisiti dalle controllate Ifis Npl Investing e Ifis Npl Servicing a valori sensibilmente inferiori rispetto al valore nominale, nonché gli attivi deteriorati rinvenienti dalle varie business combination in ambito IFRS 3 effettuate dal Gruppo Banca Ifis (come quelle relative all'ex Gruppo GE Capital Interbanca, all'ex Gruppo Fbs, alle società Credifarma, Cap.Ital.Fin. e Farbanca nonché al ramo d'azienda ex Aigis Banca). Tali attivi deteriorati sono inseriti all'interno del perimetro POCI sulla base della sussistenza, per ciascun singolo rapporto, della qualità del credito deteriorata al momento della relativa acquisizione, come previsto dal principio IFRS 9.

Relativamente al portafoglio proprietario di Ifis Npl Investing, il valore nominale residuo è di 21.996 milioni di euro. Tali crediti, il cui valore nominale alla data d'acquisto era di 23.240 milioni di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di 1.310 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari al 5,64% del valore nominale storico. Nel corso del primo semestre 2023 sono stati acquistati 120 milioni di euro a fronte di un corrispettivo di 15,4 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio del 12,9%. Il portafoglio complessivo dei crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati presenta un'anzianità complessiva media ponderata di 58 mesi rispetto alla data di acquisizione degli stessi.

Per quanto riguarda le singole fasi di lavorazione dei crediti Npl, così come descritte al precedente paragrafo "Aspetti organizzativi" relativo al rischio di credito, il valore di bilancio al 30 giugno 2023 delle posizioni in gestione stragiudiziale ammonta a 457 milioni di euro, mentre il valore di bilancio delle posizioni in gestione giudiziale2 ammonta a 926 milioni di euro.

Si segnala, infine, che, per cogliere le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, Ifis Npl Investing può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione. Nel corso del primo semestre del 2023 Ifis Npl Investing ha perfezionato n.3 operazioni di vendita di portafogli a primari player attivi nell'acquisto di crediti Npl. Complessivamente sono stati ceduti crediti per un valore di 713 milioni di euro a fronte di un prezzo complessivo di vendita pari a 5,6 milioni di euro.

Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Durante la vita delle attività finanziarie e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie possono essere oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio (cosiddetta "modification senza derecognition") o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio ("derecognition") e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:

  • le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali e concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:
    • le prime, volte a "trattenere" il cliente, vedono coinvolto un debitore che non versa in una situazione di difficoltà finanziaria. In questa casistica sono incluse tutte le operazioni di rinegoziazione che sono volte a adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta il Gruppo effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, ove non fosse

(2) Gestione giudiziale comprensiva di Esecutiva mobiliare presso terzi, Posizioni Corporate, MIPO e Procedura concorsuale.

effettuata, il cliente potrebbe finanziarsi presso un altro intermediario e il Gruppo subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti;

  • le seconde, effettuate per "ragioni di rischio creditizio" (misure di forbearance), sono riconducibili al tentativo del Gruppo di massimizzare la recovery dei cash flow del credito originario. I rischi e i benefici sottostanti, successivamente alle modifiche, di norma, non sono sostanzialmente trasferiti e, conseguentemente, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio (salvo quanto si dirà in seguito in tema di elementi oggettivi), è quella effettuata tramite il "modification accounting", che implica la rilevazione a conto economico della differenza tra valore contabile e valore attuale dei flussi di cassa modificati scontati al tasso di interesse originario, e non tramite la derecognition;
  • la presenza di specifici elementi oggettivi che incidono sulle modifiche sostanziali delle caratteristiche e/o dei flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio la modifica della tipologia di rischio controparte a cui si è esposti), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023

Impaired acquisite o

Terzo stadio

Esposizione netta

Writeoff parziali comples-

Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi

Secondo stadio

Tipologie esposizioni/valori lorda Totale Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate Totale Primo stadio

Esposizione

originate sivi *
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 1.198.563 X X 98.329 1.100.234 75.585 X X 74.863 722 1.122.978 3.455
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
178.385 X X 6.154 172.231 5.527 X X 5.527 - 172.858 -
b) Inadempienze probabili 545.403 X X 167.734 377.669 68.651 X X 67.161 1.490 476.752 188
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
105.337 X X 22.380 82.957 10.906 X X 10.906 - 94.431 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 141.554 X X 136.855 4.699 7.808 X X 7.676 132 133.746 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
3.703 X X 3.025 678 700 X X 700 - 3.003 -
d) Esposizioni scadute non
deteriorate
252.439 77.700 159.501 X 15.238 4.671 1.318 3.353 X - 247.768 180
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
3.276 - 2.623 X 653 75 - 75 X - 3.201 -
e) Altre esposizioni non deteriorate 8.650.465 8.320.632 303.639 X 26.194 101.273 90.985 10.288 X - 8.549.192 40.077
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
76.633 - 74.972 X 1.661 4.421 - 4.421 X - 72.212 -
Totale (A) 10.788.424 8.398.332 463.140 402.918 1.524.034 257.988 92.303 13.641 149.700 2.344 10.530.436 43.900
B. Esposizioni creditizie fuori
bilancio
a) Deteriorate 82.795 X X 82.795 - 2.375 X X 2.375 - 80.420 -
b) Non deteriorate 1.778.700 1.749.849 28.851 X - 4.741 4.362 379 X - 1.773.959 -
Totale (B) 1.861.495 1.749.849 28.851 82.795 - 7.116 4.362 379 2.375 - 1.854.379 -
Totale (A+B) 12.649.919 10.148.181 491.991 485.713 1.524.034 265.104 96.665 14.020 152.075 2.344 12.384.815 43.900

* Valore da esporre a fini informativi

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).

Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Esposizioni/ Amministrazioni pubbliche Società finanziarie assicurazione) Società finanziarie
(di cui: imprese di
Società non finanziarie Famiglie
Controparti Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
A. Esposizioni creditizie
per cassa
A.1 Sofferenze 7 (321) 1.246 (53) - - 143.477 (70.225) 978.248 (4.986)
-
di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- - 60 - - - 8.612 (4.928) 164.186 (599)
A.2 Inadempienze
probabili
8.925 (3.118) 10.019 (912) - - 106.198 (56.823) 351.610 (7.798)
-
di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- - 58 (119) - - 14.182 (8.783) 80.191 (2.004)
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
96.903 (962) - - - - 25.608 (3.531) 11.235 (3.315)
-
di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
51 - - - - - 1.183 (241) 1.769 (459)
A.4 Esposizioni non
deteriorate
2.424.763 (1.934) 513.602 (10.860) 771 (1) 5.147.315 (86.612) 711.280 (6.538)
-
di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- - 36 - - - 65.700 (4.183) 9.677 (313)
Totale (A) 2.530.598 (6.335) 524.867 (11.825) 771 (1) 5.422.598 (217.191) 2.052.373 (22.637)
B. Esposizioni creditizie
fuori bilancio
B.1 Esposizioni
deteriorate
- - 2.801 (200) - - 74.117 (2.162) 3.502 (13)
B.2 Esposizioni non
deteriorate
- - 471.888 (2.386) - - 1.098.770 (2.334) 203.301 (21)
Totale (B) - - 474.689 (2.586) - - 1.172.887 (4.496) 206.803 (34)
Totale al 30.06.2023
(A+B)
2.530.598 (6.335) 999.556 (14.411) 771 (1) 6.595.485 (221.687) 2.259.176 (22.671)
Totale al 31.12.2022
(A+B)
2.382.599 (6.390) 2.035.480 (12.614) 1.295 - 5.562.595 (201.867) 539.254 (18.132)

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023

Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/
Controparti
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per
cassa
A.1 Sofferenze 1.122.578 (75.530) 383 (54) 9 - - (1) 8 -
A.2 Inadempienze probabili 472.493 (68.530) 4.250 (121) 5 - - - 4 -
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
132.003 (7.595) 1.649 (202) 93 (11) 1 - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 8.238.060 (101.142) 539.928 (4.547) 11.815 (134) 3.678 (57) 3.479 (64)
Totale (A) 9.965.134 (252.797) 546.210 (4.924) 11.922 (145) 3.679 (58) 3.491 (64)
B. Esposizioni creditizie fuori
bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 75.180 (2.375) 5.240 - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.666.071 (4.375) 107.669 (366) - - 194 - 25 -
Totale (B) 1.741.251 (6.750) 112.909 (366) - - 194 - 25 -
Totale al 30.06.2023 (A+B) 11.706.385 (259.547) 659.119 (5.290) 11.922 (145) 3.873 (58) 3.516 (64)
Totale al 31.12.2022
(A+B)
9.896.687 (233.689) 571.684 (4.725) 31.253 (307) 19.687 (277) 617 (5)

Operazioni di cartolarizzazione

Non formano oggetto di rilevazione nella presente sezione le operazioni di cartolarizzazione nelle quali siano originator banche del medesimo consolidato prudenziale e il complesso delle passività emesse (ad esempio, titoli ABS, finanziamenti nella fase di warehousing, ecc.) dalle società veicolo sia sottoscritto all'atto dell'emissione da una o più società del medesimo consolidato prudenziale. In altri termini, le operazioni di autocartolarizzazione interamente sottoscritte da società appartenenti al consolidato prudenziale del Gruppo Banca Ifis, quali quelle dei veicoli Indigo Lease S.r.l. e Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l., sono trattate in una sezione successiva a cui si rimanda.

Obiettivi, strategie e processi

Il Gruppo detiene esposizioni verso operazioni di cartolarizzazioni originate da terzi, acquisite con finalità di investimento allo scopo di generare margine di profitto e di realizzare un apprezzabile ritorno a medio-lungo termine sul capitale.

Tali operazioni possono essere originate dalle diverse business unit del Gruppo, in relazione alle caratteristiche del portafoglio sottostante, sia in bonis che deteriorato, oppure nell'ambito dell'attività di investimento della liquidità.

Le attività di acquisizione vengono svolte in conformità con le politiche e procedure relative al rischio di credito, ed in particolare con le politiche vigenti in tema di cartolarizzazione e le investment policies vigenti per il portafoglio di Proprietary Finance, e nel rispetto della propensione al rischio stabilite nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF). Il Gruppo investe in cartolarizzazioni di cui è in grado di valutare, in forza dell'esperienza maturata, i relativi asset sottostanti.

In particolare, l'unità proponente, identificata l'opportunità di investimento, svolge le attività di due diligence al fine di valutare i flussi di cassa futuri e la congruità del prezzo, coordinando, a tal fine, le unità organizzative di volta in volta competenti e formalizzando i relativi esiti da sottoporre all'organo deliberante competente.

Successivamente all'acquisizione, l'investimento è oggetto di monitoraggio, su base continuativa, con riferimento agli indicatori di performance delle esposizioni sottostanti e all'aderenza dei flussi di cassa rispetto alle valutazioni effettuate in sede di acquisizione.

Politiche di copertura adottate per mitigare i rischi connessi

Il Gruppo Banca Ifis ha predisposto la "Politica di Gruppo per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione nel ruolo di Cedente/Promotore/Investitore", con la quale disciplina il processo di gestione delle operazioni di cartolarizzazione nelle ipotesi in cui intervenga nel ruolo di "cedente" (cioè di soggetto che ha partecipato al contratto originario che ha costituito le obbligazioni che originano le esposizioni cartolarizzate o che ha acquistato le esposizioni di un terzo e successivamente procede alla loro cartolarizzazione), di "investitore" (cioè di soggetto sottoscrittore dei titoli) o di "promotore" (cioè di soggetto che struttura l'operazione così come definito dell'art. 2 del Regolamento UE 2017/2402). Tale politica definisce con chiarezza, per ciascuna delle fattispecie identificate, i compiti delle unità organizzative e degli organi aziendali coinvolti, sia con riferimento alle attività propedeutiche di due diligence sia con riguardo al monitoraggio, nel continuo, delle performance dell'operazione.

Nella presente sezione viene fornita illustrazione sulle esposizioni del Gruppo Banca Ifis verso le operazioni di cartolarizzazione, in cui il Gruppo riveste, a seconda dei casi, il ruolo di originator, sponsor o investitore.

Cartolarizzazione Ifis ABCP Programme

Nel 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali verso debitori ceduti di durata triennale. A fronte della ricessione iniziale dei crediti da parte di Banca Ifis (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato Ifis ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrangers dell'operazione, per un ammontare pari a 850 milioni di euro, aumentato a 1.000 milioni di euro nel corso del 2018, contestualmente all'allungamento di due anni del periodo revolving. Un ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni di euro, inizialmente emessi per 19,2 milioni di euro e con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, era stata sottoscritta da Banca Ifis. Nel corso del 2019 tale quota è stata dapprima parzialmente rimborsata dal veicolo e successivamente ceduta ad una banca terza per il valore complessivo residuo di 98,9 milioni di euro. Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. deferred purchase price).

L'attività di servicing è svolta direttamente da Banca Ifis che, con la propria struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare ad ogni cut off date la quadratura delle evidenze di fine periodo;
  • procedere ad ogni cut off date alla verifica, al completamento e alla trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e dalle banche finanziatrici.

Il programma di cartolarizzazione prevede che gli incassi ricevuti dalla Banca vengano trasmessi al veicolo quotidianamente, mentre le ricessioni periodiche del nuovo portafoglio avvengono con cadenza di circa sei volte al mese; in questo modo viene garantito un elapsed temporale ravvicinato fra i flussi in uscita dalla Banca e i flussi in entrata relativi al pagamento delle nuove cessioni.

Si evidenzia che i crediti verso debitori ceduti cartolarizzati sono solo in parte iscritti nell'attivo di bilancio, in particolare per la parte che la Banca ha acquistato dal cedente a titolo definitivo, cioè con il trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti per la derecognition. Inoltre, si è provveduto al consolidamento del veicolo Ifis ABCP Programme S.r.l. in quanto, a seguito di un'analisi circa i requisiti stabiliti dall'IFRS 10, esso è risultato come soggetto al controllo di Banca Ifis (per maggiori dettagli si rimanda alla sezione "Area e metodi di consolidamento" delle presenti Note illustrative).

La perdita teorica massima che può subire Banca Ifis è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca Ifis subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:

  • i crediti acquistati a titolo definitivo cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "factoring";
  • il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto tra i "titoli in circolazione" del passivo di stato patrimoniale;
  • gli interessi attivi sui crediti sono rimasti iscritti nella medesima voce di conto economico "interessi attivi e proventi assimilati";
  • gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";

• le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in cui ha avuto inizio il programma.

Cartolarizzazione Emma

L'operazione di cartolarizzazione denominata Emma, predisposta dall'ex Farbanca (ora ridenominata Banca Credifarma a seguito della fusione per incorporazione dell'ex Credifarma realizzatasi ad aprile 2022), è entrata nell'ambito del Gruppo Banca Ifis per effetto dell'acquisizione del controllo di tale società nel corso del 2020.

Tale cartolarizzazione è stata perfezionata autonomamente dall'ex Farbanca a marzo 2018 per un valore nominale complessivo pari a circa 460 milioni di euro. Il portafoglio dei crediti oggetto di cessione ha riguardato crediti in bonis relativi a contratti di mutuo fondiari, ipotecari e chirografari, caratterizzati da un seasoning medio di 7 anni. L'operazione, strutturata da Banca IMI (Gruppo Intesa Sanpaolo), è stata perfezionata con l'acquisizione dei crediti da parte della società veicolo Legge n. 130/1999 Emma S.P.V. S.r.l.. I titoli sono stati emessi in tre classi: una classe senior per un importo pari a 322 milioni di euro (interamente sottoscritta da investitori istituzionali tramite collocamento privato), una classe mezzanine pari a 46 milioni di euro e una classe junior pari a 96 milioni di euro (entrambe sottoscritte integralmente dall'ex Farbanca).

L'operazione in questione è stata oggetto di ristrutturazione nel corso del mese di giugno 2021. La ristrutturazione, che ha previsto un size increase dell'operazione fino a complessivi 540 milioni di euro, è stata realizzata con il coinvolgimento della Capogruppo Banca Ifis e di Intesa Sanpaolo in qualità di co-arrangers. A seguito di tale ristrutturazione, i titoli sono stati emessi in tre classi: la classe senior, per un valore nominale pari a 397,5 milioni di euro, è stata interamente sottoscritta da Intesa Sanpaolo mentre le classi mezzanine e junior, pari rispettivamente a 53,0 milioni di euro e 90,1 milioni di euro, sono state interamente sottoscritte dall'ex Farbanca (ora Banca Credifarma).

Nel corso del mese di giugno 2023 è stata realizzata una cessione di crediti bonis al veicolo Emma per 44,7 milioni di euro. A seguito di tale operazione, le classi mezzanine e junior (interamente sottoscritte da Banca Credifarma) sono caratterizzate da un book value pari rispettivamente a 53,0 milioni di euro e 82,9 milioni di euro.

La suddetta operazione di cartolarizzazione non soddisfa i requisiti per la derecognition ai sensi dell'IFRS 9, non configurando un trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi. Pertanto, le attività cedute e non cancellate riferibili a crediti oggetto di tali cartolarizzazioni, non presentando i requisiti previsti per la derecognition, sono state "riprese" nei saldi contabili consolidati del Gruppo Banca Ifis.

Cartolarizzazioni di terzi

Al 30 giugno 2023 il Gruppo Banca Ifis detiene un portafoglio di titoli derivanti da cartolarizzazioni di terzi per complessivi 195,1 milioni di euro: in particolare detiene titoli monotranche per 29,5 milioni di euro, titoli senior per 136,9 milioni di euro nonché titoli mezzanine e junior per complessivi 28,7 milioni di euro. Non vi sono nuove operazioni di cartolarizzazioni di terzi effettuate nel corso del primo semestre 2023.

Operazioni di cessione

Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Le attività finanziarie trasferite ma non eliminate sono riferite ai crediti cartolarizzati.

Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Nel corso del primo semestre 2023 non sono state effettuate operazioni di cessione di crediti a veicoli di cartolarizzazione a fronte dei quali la Banca e le società del Gruppo abbiano sottoscritto i relativi titoli.

Rischi di mercato

Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza Aspetti generali

Nel corso del primo semestre 2023 sono proseguite le strategie di investimento disciplinate nella "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis" e nella "Politica di gestione dell'operatività di investimento di Securitization & Structured Solutions", articolate in coerenza con l'appetito al rischio formulato dal Consiglio di Amministrazione nell'ambito del processo del Risk Appetite Framework (RAF) e declinato nella "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi di mercato" e con il sistema di obiettivi e limiti.

In coerenza con la "stance" conservativa declinata nei documenti sopra citati, anche nel primo semestre 2023 la strategia di investimento complessiva si è focalizzata nel contenimento del rischio, attuata principalmente ricercando titoli caratterizzati da un'elevata liquidabilità e da una strategia di ritorni costanti nel medio termine.

La componente afferente al "portafoglio di negoziazione" (trading book) da cui si origina il rischio di mercato in oggetto è risultata marginale rispetto al totale degli investimenti nel banking book, sia in termini assoluti di valori di rischio rilevati che rispetto ai limiti stabiliti. Il portafoglio di negoziazione risulta principalmente composto da opzioni e future derivanti da operazioni di hedging ed enhancement ancillari alla strategia di investimento negli asset facenti parte del "portafoglio bancario" (banking book) e dal portafoglio di "discretionary trading", caratterizzato da un'ottica speculativa di breve periodo e da un'esposizione marginale.

All'interno del portafoglio di negoziazione sono inoltre presenti operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Banking in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi di mercato", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio di tale rischio.

In particolare, la misurazione e valutazione dei rischi di mercato si basa sulle diverse caratteristiche (in termini di orizzonte temporale, strumenti di investimento, ecc.) delle strategie di investimento declinate nei documenti "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis" e "Politica di gestione dell'operatività di investimento di Securitization & Structured Solutions" in termini di struttura dei portafogli, strumenti oggetto di operatività e attività in dettaglio.

In tale ambito, il monitoraggio della coerenza del profilo di rischio dei portafogli del Gruppo rispetto agli obiettivi di rischio/rendimento si basa su un sistema di limiti (strategici e operativi) che prevede l'utilizzo combinato di diversi indicatori. In particolare, sono definiti:

  • Limite di Massima Perdita Accettabile;
  • Limite di Massimo Impatto Finanziario Lordo negativo;
  • Limite di VaR (Value at Risk);
  • Limiti di sensitivity e di greche;
  • Eventuali limiti sulla tipologia di strumenti finanziari ammessi;
  • Eventuali limiti di composizione.

Il rispetto dei limiti assegnati a ogni portafoglio è oggetto di verifica giornaliera.

L'indicatore gestionale di sintesi utilizzato per la valutazione dell'esposizione ai rischi in oggetto è il Value at Risk (VaR), che rappresenta una misura statistica che consente di stimare la perdita che potrebbe verificarsi a seguito di movimenti avversi dei fattori di rischio.

Il VaR viene misurato utilizzando un intervallo di confidenza del 99% e un holding period pari a 1 giorno; esprime la "soglia" di perdita giornaliera che, sulla base di ipotesi probabilistiche, potrebbe essere superata solo nell'1% dei casi. La metodologia utilizzata per il calcolo del VaR è quella della simulazione storica. Con questo approccio il portafoglio viene rivalutato applicando tutte le variazioni dei fattori di rischio registrate nell'anno precedente (256 osservazioni). I valori così ottenuti sono confrontati con il valore corrente del portafoglio, determinando la relativa serie di perdite o guadagni ipotetici. Il VaR corrisponde alla media tra il secondo e terzo peggior risultato tra quelli ottenuti.

Il VaR viene inoltre ripartito, con finalità di monitoraggio, tra i fattori di rischio afferenti al portafoglio.

Ad integrazione delle indicazioni di rischio derivanti dal VaR, viene utilizzato gestionalmente, con finalità di monitoraggio, anche l'Expected Shortfall (ES), che esprime la perdita giornaliera che eccede il dato di VaR, e gli Stressed VaR, che rappresentano VaR calcolati in un periodo storico particolarmente turbolento, che nel caso specifico corrisponde alla crisi del debito italiano del 2011-2012 e alla pandemia Covid-19 del 2020.

La capacità previsionale del modello di misurazione dei rischi adottato è verificata attraverso un'analisi giornaliera di backtesting, che effettua un test retrospettivo in cui viene confrontato il VaR relativo alle posizioni presenti nel portafoglio al tempo t-1 con il conto economico generato da tali posizioni al tempo t.

Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio bancario

Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'assunzione di un significativo rischio di tasso d'interesse è in linea di principio estranea alla gestione del Gruppo. In termini di composizione dello stato patrimoniale con riferimento alla fattispecie di rischio in oggetto, relativamente alla componente passiva la fonte di provvista prevalente continua ad essere costituita dai conti di deposito online e conti corrente Rendimax, declinati nelle forme tecniche di conti deposito della clientela a tasso fisso per la componente vincolata e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte del Gruppo nel rispetto delle norme e dei contratti per le forme tecniche di conti correnti liberi a vista e a chiamata. Le ulteriori componenti principali di provvista riguardano la raccolta obbligazionaria a tasso fisso, le operazioni di autocartolarizzazione a tasso variabile e i prestiti con l'Eurosistema (c.d. TLTRO) a tasso variabile.

Relativamente all'attivo gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile, sia con riguardo alla componente di credito commerciale che di finanziamenti corporate.

Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità svolta dalle controllate Ifis Npl Investing e Ifis Npl Servicing, la prima risulta caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale e rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso.

Al 30 giugno 2023 il portafoglio titoli obbligazionari complessivo è composto principalmente da titoli governativi, per una percentuale pari al 69%; la modified duration media complessiva è pari a 3,2 anni.

La funzione aziendale preposta a garantire la gestione del rischio di tasso è la funzione Capital Markets, che, in linea con il risk appetite stabilito, definisce le azioni necessarie al perseguimento dello stesso. Alla funzione Risk Management spetta il compito di proporre il risk appetite, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati. L'Alta Direzione propone annualmente al Consiglio della Capogruppo Banca Ifis le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio

di tasso, nonché suggerisce in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate nell'ambito del Gruppo.

La posizione di rischio di tasso è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito della specifica reportistica mensile predisposta dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro; le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella vigente "Politica di Gruppo per la gestione del rischio di tasso di interesse sul banking book", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento. Il monitoraggio viene effettuato a livello consolidato.

A partire dal primo semestre 2023 il Gruppo Banca Ifis utilizza strumenti di copertura del rischio tasso classificati in regime di hedge accounting. In particolare, il Gruppo adotta una strategia di tipo "fair value hedge", in cui gli strumenti di copertura sono contratti derivati di tipo IRS plain vanilla e gli "elementi coperti" sono alcuni titoli di Stato (nella fattispecie BTP italiani) valutati al costo ammortizzato.

La classificazione dei titoli obbligazionari detenuti tra le "Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva" introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali del Gruppo come conseguenza della variazione del fair value di tali titoli. È inoltre presente una quota residuale di titoli di capitale, caratterizzati dall'appartenenza ai maggiori indici europei e ampiamenti liquidi, detenuti anch'essi tra le "Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Quota parte di tali attività è oggetto di copertura economica attraverso l'utilizzo di operazioni derivate facenti parte del portafoglio di negoziazione, non rappresentate contabilmente tramite il regime di hedge accounting.

Da un punto di vista gestionale le sopra menzionate attività sono oggetto di specifico monitoraggio come disciplinato all'interno della "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi di mercato".

Rischio di cambio

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

L'assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performance di tesoreria, rappresenta un'operatività estranea alle politiche del Gruppo. Le operazioni in divisa del Gruppo Banca Ifis si sostanziano principalmente in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring e nella copertura di asset denominati in divisa, come quote di fondi OICR. In tale ottica le attività in oggetto sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.

Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della funzione Capital Markets, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.

La funzione Capital Markets è impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.

L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avvengono nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione giornaliera netta in cambi particolarmente stringenti.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la funzione Capital Markets, che si occupa, tra le sue varie attività, della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, sulla base delle proposte effettuate dalla funzione Capital Markets, di asseverare tali suggerimenti e proporre quindi annualmente al Consiglio di Amministrazione della Banca le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività del Gruppo in coerenza con le politiche di rischio approvate.

Per quanto concerne le controllate Ifis Finance Sp. z o.o. e Ifis Finance I.F.N. S.A., operanti rispettivamente sui mercati polacco e rumeno, le esposizioni in zloty e in leu rivenienti dall'attività di factoring vengono finanziate mediante provvista nella medesima valuta.

Con l'acquisizione della partecipata polacca, Banca Ifis ha assunto in proprio il rischio di cambio rappresentato dall'investimento iniziale nel capitale di Ifis Finance Sp. z o.o. per 21,2 milioni di zloty e dal successivo aumento di capitale sociale di importo pari a 66 milioni di zloty.

Per quanto riguarda invece la controllata rumena Ifis Finance I.F.N. S.A., Banca Ifis ha assunto in proprio il rischio di cambio al momento della sua costituzione tramite il versamento iniziale nel capitale sociale per complessivi 14,7 milioni di leu romeni e al momento dei versamenti a titolo di aumento di capitale nel corso del secondo semestre 2022 e del primo semestre 2023 rispettivamente di 9,6 milioni di leu e di 24,7 milioni di leu.

Banca Ifis possiede, inoltre, una partecipazione pari al 4,68% del capitale sociale della società India Factoring and Finance Solutions Private Limited, per complessivi 20 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 3,0 milioni di euro al cambio storico. Tale partecipazione è stata assoggettata ad impairment test nel corso del 2015 con un effetto a conto economico di 2,4 milioni di euro. A partire dal 2016 il fair value è stato adeguato, in contropartita del patrimonio netto, fino a portare il valore della partecipazione a 484 mila euro al 30 giugno 2023.

Attività di copertura del rischio di cambio

In considerazione della dimensione della posizione e di quanto sopra riportato in merito alle modalità di gestione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.

Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

Le coperture contabili

Attività di copertura del fair value

L'attività di copertura posta in essere dal Gruppo Banca Ifis è finalizzata ridurre l'esposizione complessiva della Banca verso il rischio tasso di interesse, causata da movimenti della curva dei tassi. Nello specifico, la strategia di copertura è quella relativa a un "pacchetto" di coperture specifiche su titoli a tasso fisso del Portafoglio di Proprietà del Gruppo a cui è associato un business model "HTC" (Held to Collect). Si tratta di titoli di Stato emessi dal Governo italiano (BTP) che superano il c.d. "SPPI test" prescritto dall'IFRS 9, e pertanto sono classificati nella voce di bilancio patrimoniale "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – crediti verso clientela".

Il Gruppo in ambito hedge accounting applica il principio IFRS 9 e attualmente adotta solamente coperture specifiche (micro fair value hedge) e non coperture generiche (macro fair value hedge).

Nell'ambito del micro fair value hedge sono coperti titoli di debito dell'attivo.

Le principali tipologie di derivati utilizzati sono rappresentate da interest rate swap (IRS) plain, non quotati su mercati regolamentati ma negoziati nell'ambito dei circuiti over the counter (OTC).

Strumenti di copertura

Le principali cause di inefficacia del modello adottato dal Gruppo per la verifica dell'efficacia delle coperture sono imputabili ai seguenti fenomeni:

  • disallineamento tra nozionale del derivato e del sottostante coperto rilevato al momento della designazione iniziale o generato successivamente, come nel caso di eventuali cessioni parziali dei titoli oggetto di copertura;
  • applicazione di curve diverse su derivato di copertura ed oggetto coperto ai fini dell'effettuazione del test di efficacia sulle coperture di tipo fair value hedge. I derivati sono scontati alle curve Overnight, mentre gli oggetti coperti sono scontati alla curva di indicizzazione dello strumento di copertura;
  • inclusione nel test di efficacia del valore della gamba variabile del derivato di copertura, nell'ipotesi di copertura di tipo fair value hedge.

L'inefficacia della copertura è prontamente rilevata ai fini:

  • della determinazione dell'effetto a conto economico;
  • della valutazione in merito alla possibilità di continuare ad applicare le regole di hedge accounting.

Il Gruppo non utilizza le coperture dinamiche, così come definite nell'IFRS 7, paragrafo 23C.

Elementi coperti

Le principali tipologie di elementi coperti sono attualmente titoli di debito dell'attivo. Sono coperti in relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge, utilizzando interest rate swap (IRS) come strumenti di copertura.

In genere è coperto il rischio tasso per tutta o per la maggior parte della durata dell'obbligazione.

Per verificare l'efficacia della copertura, il Gruppo utilizza un test di efficacia prospettico misurato attraverso il rapporto tra i delta fair value di ciascun strumento di copertura e del correlato elemento coperto sulla base di analisi di sensitività di 100 bps sui tassi di interesse. La verifica dell'efficacia della copertura attraverso il prospettico sopra descritto viene effettuata prima della designazione della relazione di copertura, come stima ex-ante, e successivamente viene monitorata nel continuo ed è oggetto di reporting periodico verso l'Alta Direzione.

Gli strumenti derivati di negoziazione Derivati finanziari

Si rinvia a quanto descritto nel paragrafo precedente "Rischi di mercato".

Rischio di liquidità

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte ad esigenze di liquidità. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.

Nel corso del primo semestre 2023, il funding mix del Gruppo si è mantenuto stabile; al 30 giugno 2023 le fonti finanziarie sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta on-line (prodotto Rendimax) composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito del programma EMTN, dalla raccolta effettuata presso l'Eurosistema (TLTRO), da operazioni di cartolarizzazione a medio-lungo termine nonché dalla raccolta da clientela corporate.

Con riferimento alle attività del Gruppo, esse sono composte dall'operatività inerente al factoring, derivante principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti principalmente dall'operatività di Leasing, Corporate banking, Finanza strutturata e Work-out and recovery; di notevole importanza anche l'attività di gestione del portafoglio titoli, composto principalmente da titoli governativi italiani eleggibili e prontamente liquidabili.

Relativamente all'attività svolta dal Gruppo nell'ambito del Settore Npl e del comparto relativo all'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni realizzate, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

L'ammontare delle riserve di liquidità di elevata qualità (costituite principalmente dal saldo del conto di gestione con Banca d'Italia e dalla quota libera di titoli eleggibili) consente di soddisfare i requisiti normativi (rispetto dei limiti LCR e NSFR) e i requisiti interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità.

Il Gruppo è costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi, al fine di disporre di riserve di liquidità disponibili adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici.

Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la funzione Capital Markets, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione Risk Management, cui spetta il compito di proporre il risk appetite, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati e supportare l'attività dell'Alta Direzione. A quest'ultima spetta il compito, con il supporto della funzione Capital Markets, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.

Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure e politiche inerenti al rischio di liquidità e tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Capogruppo utilizza un framework interno di governo, monitoraggio e gestione del rischio di liquidità a livello di Gruppo.

In conformità alle disposizioni di vigilanza il Gruppo è altresì dotato di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardarsi da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.

La posizione di rischio di liquidità è oggetto di periodico reporting predisposto dalla funzione Risk Management per il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis.

Con riferimento alle partecipate polacca e rumena, l'attività di tesoreria è coordinata dalla Capogruppo.

Operazioni di cartolarizzazione

Si rinvia a quanto commentato nel paragrafo precedente "Rischio di credito" in ordine alle operazioni di cartolarizzazione in essere al 30 giugno 2023 e alle finalità per le quali sono state effettuate.

Operazioni di autocartolarizzazione

Il Gruppo Banca Ifis ha predisposto due operazioni di cartolarizzazione per le quali detiene la totalità dei titoli emessi dai veicoli. Di seguito si presentano gli elementi principali delle stesse.

Indigo Lease

Nel 2016 il Gruppo Banca Ifis, tramite la società originator ex Ifis Leasing S.p.A. (da maggio 2018 incorporata in Banca Ifis), ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.

All'operazione è stato attribuito un rating da Moody's e da DBRS. Le medesime agenzie si occuperanno del monitoraggio a cadenza annuale per tutta la durata dell'operazione.

Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo all'incorporata ex Ifis Leasing utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) da parte di Moody's e di AA (sf) da parte di DBRS, il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre, sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati dalla stessa ex Ifis Leasing, a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro. Inoltre, a quest'ultima è stato conferito specifico mandato di servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.

Nel corso del 2017, con la prima ristrutturazione dell'operazione, è stato avviato un sistema revolving che prevede ricessioni mensili di nuovi crediti al veicolo, fino a luglio 2021. Contestualmente è stato incrementato il valore nominale massimo dei titoli senior e junior rispettivamente a 609,5 e 169,7 milioni di euro. Nello stesso periodo, Banca Ifis ha acquistato la totalità dei titoli senior emessi dal veicolo. A seguito della fusione per incorporazione a maggio 2018 dell'ex Ifis Leasing in Banca Ifis, quest'ultima è divenuta sottoscrittrice anche dei titoli junior.

Una seconda ristrutturazione è poi avvenuta a giugno 2021, con conferma del valore nominale dei titoli e contestuale prolungamento del periodo di revolving fino a luglio 2023.

Alla data del 30 giugno 2023 la totalità dei titoli emessi dal veicolo risulta sottoscritta dal Gruppo Banca Ifis.

Si segnala che, in forza delle condizioni contrattuali sottostanti l'operazione, non si configura dal punto di vista contabile il trasferimento sostanziale (c.d. derecognition ai sensi dell'IFRS 9) di tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute (crediti).

Si precisa inoltre che, a far data dal 20 luglio 2023, i titoli emessi da Indigo Lease sono stati oggetto di delisting dalla Borsa di Lussemburgo e sono stati pertanto ritirati dalla negoziazione.

Ifis Npl 2021-1 Spv

A marzo 2021 Banca Ifis ha realizzato a scopo di finanziamento, tramite la controllata Ifis Npl Investing, la prima cartolarizzazione in Italia di un portafoglio non performing costituito per la maggior parte da crediti unsecured assistiti da ordinanze di assegnazione (ODA). L'operazione si è configurata come una novità per questa tipologia di crediti deteriorati dove l'iter di recupero degli stessi, mediante esecuzione forzata (pignoramento del quinto dello stipendio), è in stadio avanzato. L'operazione aveva come obiettivo la raccolta per Ifis Npl Investing fino a 350 milioni di euro di liquidità sul mercato istituzionale senza deconsolidare i crediti sottostanti. I portafogli di crediti oggetto dell'operazione (un portafoglio di crediti secured e un portafoglio unsecured assistito da ODA) di proprietà di Ifis Npl Investing, sono stati trasferiti a un veicolo di nuova costituzione denominato Ifis Npl 2021-1 Spv S.r.l. che ha emesso dei titoli di cartolarizzazione suddivisi fra le tranche senior, mezzanine e junior. Tali tranche sono state inizialmente interamente sottoscritte da Ifis Npl Investing, e successivamente le tranche senior (al netto del 5% trattenuto da Ifis Npl Investing in qualità di originator ai sensi della retention rule) sono state cedute a Banca Ifis.

Al 30 giugno 2023 i titoli emessi dal veicolo risultano pertanto interamente sottoscritti dal Gruppo Banca Ifis. Si segnala che le tranche senior detenute da Banca Ifis sono state utilizzate per operazioni di long term repo con primarie controparti bancarie.

Sulla base delle condizioni contrattuali sottostanti la cartolarizzazione in oggetto, non si realizza dal punto di vista contabile il trasferimento sostanziale (c.d. derecognition ai sensi dell'IFRS 9) di tutti i rischi e benefici relativi ai crediti oggetto di cessione al veicolo.

Rischi operativi

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Non rientrano in tale definizione il rischio strategico e il rischio di reputazione, mentre risultano ricompresi il rischio legale (ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale oppure da altre controversie), il rischio informatico, il rischio di mancata conformità, il rischio di frode, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo nonché il rischio di errata informativa finanziaria.

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono rappresentate da errori operativi, inefficienza o inadeguatezza dei processi operativi e dei relativi controlli/presidi, frodi interne ed esterne, mancata conformità della regolamentazione interna alle norme esterne, esternalizzazione di funzioni aziendali, livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, inadeguatezza o indisponibilità dei sistemi hardware e software, crescente ricorso all'automazione, sotto-dimensionamento degli organici rispetto al livello dimensionale dell'operatività ed infine inadeguatezza delle politiche di gestione e formazione del personale.

Il Gruppo Banca Ifis ha da tempo definito, coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore, il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività di controllo volte a identificare, valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per la corretta gestione del rischio operativo sono rappresentati:

• dall'attività di Loss Data Collection, cioè di raccolta strutturata e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo che risulta consolidato grazie anche ad una costante attività da parte della funzione Risk Management di diffusione tra le strutture aziendali di una cultura orientata alla sensibilizzazione e gestione proattiva dei rischi operativi;

• dall'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio mediante l'esecuzione delle campagne periodiche di Risk Self Assessment e Model Risk Self Assessment, finalizzate ad avere una visione complessiva dei rischi in termini di frequenza e/o impatto finanziario potenziale e dei relativi presidi organizzativi.

Con specifico riferimento al monitoraggio dell'evoluzione del rischio ICT e di Sicurezza e della valutazione dell'efficacia delle misure di protezione delle risorse ICT, il Gruppo Banca Ifis, in conformità con il requisito normativo3 ha optato per un modello condiviso di responsabilità assegnando i compiti alle funzioni aziendali di controllo Risk Management e Compliance, in relazione ai ruoli, alle responsabilità e alle competenze proprie di ciascuna delle due funzioni. In particolare, la funzione Risk Management conduce i processi di analisi dei rischi ICT e di sicurezza secondo il quadro di riferimento organizzativo e metodologico approvato dal Consiglio di Amministrazione al fine, ad esempio, di verificare il rispetto del livello di propensione al rischio ICT e di sicurezza, dei relativi obiettivi di rischio che la Banca intende raggiungere e i conseguenti limiti operativi. Qualora il livello di rischio ICT e di sicurezza ecceda il valore soglia definito, al fine di ricondurlo all'interno della soglia di rischio accettabile, vengono identificate delle misure per il suo trattamento che confluiscono nel "Piano dei Trattamenti" che individua le responsabilità per l'implementazione delle singole azioni correttive.

I risultati delle sopraccitate analisi sono rendicontati all'interno del "Rapporto sintetico sulla situazione del rischio ICT e di sicurezza" soggetto ad approvazione annuale da parte dell'Amministratore Delegato in qualità di organo con funzione di gestione.

Oltre alle sopraccitate attività, il framework di Gruppo per la gestione del rischio operativo (inclusi il rischio ICT e di Sicurezza) prevede la definizione di un set di indicatori in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella esposizione della Banca e delle sue controllate ai rischi operativi. Tali indicatori vengono monitorati nel continuo e illustrati all'interno di report periodici tramite misure sintetiche di rischio condivise con le strutture e gli organi di competenza: al superamento di determinate soglie o in caso di andamenti anomali, si attivano specifici processi di escalation volti a definire e implementare appropriati interventi di mitigazione. In aggiunta, nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework (RAF), della predisposizione del Recovery Plan e del Resoconto ICAAP, la funzione Risk Management effettua delle analisi con le quali valuta la propria esposizione ad eventi di rischio operativo eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, contribuiscono a verificare la resilienza del Gruppo, simulando gli impatti di situazioni avverse in termini di rischiosità in ipotesi di scenari avversi.

Si segnala inoltre che, al fine di prevenire e gestire il rischio operativo, la funzione Risk Management di Capogruppo è impegnata, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, nelle attività di supervisione dei rischi connessi ai rapporti di fornitura con terze parti nonché alle esternalizzazioni delle funzioni operative semplici, essenziali o importanti, nella valutazione dei rischi associati all'introduzione di nuovi prodotti e servizi e nella valutazione preliminare dell'impatto in termini operativi delle modifiche massive delle condizioni economiche e contrattuali dei prodotti.

(3) Il 2 novembre 2022 Banca d'Italia ha emanato il 40° aggiornamento delle "Disposizioni di vigilanza per le banche", modificando il Capitolo 4 "Il sistema informativo" e il Capitolo 5 "La continuità operativa" della Parte Prima, Titolo IV, per dare attuazione agli "Orientamenti sulla gestione dei rischi relativi alle tecnologie dell'informazione (ICT) e di sicurezza" (EBA/GL/2019/04) emanati dall'EBA. Con l'occasione sono stati inoltre effettuati alcuni interventi di raccordo e aggiornamento dei riferimenti interni alla Sezione I del Capitolo 3 "Il sistema dei controlli interni".

In relazione alle società del Gruppo Banca Ifis, si specifica che la gestione del rischio operativo risulta assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie anche per quanto riguarda l'ambito di Risk management.

Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, il Gruppo ha adottato il cosiddetto Metodo Base previsto dalla normativa prudenziale.

Si segnala che, parallelamente alla gestione del rischio operativo, è attivo un processo di gestione del rischio reputazionale.

Il rischio reputazionale rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti del Gruppo, investitori o Autorità di Vigilanza.

Il rischio reputazionale è considerato un rischio di secondo livello, in quanto è generato dalla manifestazione di altre tipologie di rischio, quali il rischio di non conformità, il rischio strategico e in particolar modo i rischi operativi.

La gestione del rischio reputazionale risulta, come per il rischio operativo, assicurata dalla funzione Risk Management della Capogruppo che definisce il framework complessivo di Gruppo, coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore, per la gestione del rischio reputazionale volto a identificare, valutare, monitorare i rischi reputazionali assunti o assumibili nelle diverse società del Gruppo e nelle diverse unità organizzative. Il framework prevede l'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio reputazionale (Risk Self Assessment) e la definizione di un set di indicatori di rischio monitorati nel continuo. I principi e le linee guida che il Gruppo Banca Ifis intende darsi in materia di gestione dei rischi operativi e reputazionali sono espressi all'interno della "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi operativi e di reputazione" applicata e diffusa, per quanto di competenza, a tutte le unità organizzative della Banca e delle società del Gruppo.

Rischi delle altre imprese

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte del Gruppo Bancario, che non siano già stati riportati nella sezione relativa al Gruppo Bancario.

Informativa di Settore

Di seguito si riportano le informazioni sui Settori operativi al 30 giugno 2023 richieste dal paragrafo 16A dello IAS 34.

Per consentire una lettura più immediata dei risultati, all'interno della presente sezione vengono predisposti dati economici riclassificati. Per un confronto omogeneo, i dati economici riferiti ai periodi precedenti sono normalmente riesposti, ove necessario e se significativi, anche per tenere conto delle eventuali variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

I dettagli analitici delle riesposizioni effettuate e delle riclassificazioni rispetto allo schema previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia sono forniti con distinti prospetti pubblicati tra gli allegati (si rimanda alla sezione "Allegati" della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023), in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie:

  • le rettifiche/riprese di valore nette afferenti al Settore Npl sono riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati (e quindi all'interno della voce "Margine di interesse") nella misura in cui rappresentative dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business;
  • gli accantonamenti netti su fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei "Costi operativi";
  • sono ricondotti nell'ambito dell'unica voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito":
    • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (ad eccezione di quelle relative al Settore Npl di cui al punto sopra) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
    • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate;
    • gli utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl.

Per quanto attiene alle componenti patrimoniali si è provveduto ad effettuare aggregazioni senza effettuare alcuna riclassifica.

L'informativa per Settore si articola, coerentemente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Commercial & Corporate Banking, rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e comprende, inoltre, i prestiti personali con cessione del quinto dello stipendio o della pensione (CQS/CQP). Il Settore si sostanzia nelle Aree di Business Factoring, Leasing e Corporate Banking & Lending;
  • Settore Npl, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità, di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured;
  • Settore Governance & Servizi e Non Core, che fornisce ai Settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende l'attività di Treasury e il desk titoli di proprietà oltre a taluni portafogli creditizi corporate posti in run-off in quanto ritenuti non strategici allo sviluppo del Gruppo.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, l'informativa di Settore relativamente alle componenti di conto economico espone i risultati fino all'utile netto.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
&
CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI
GRUPPO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate
al fair value con impatto a
conto economico
Dati al 30.06.2023 84.809 1.049 - 83.760 32.769 50.296 167.874
Dati al 31.12.2022 75.412 2.071 - 73.341 42.489 77.319 195.220
Variazione % 12,5% (49,3)% - 14,2% (22,9)% (35,0)% (14,0)%
Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto
sulla redditività
complessiva
Dati al 30.06.2023 1.639 - - 1.639 - 772.036 773.675
Dati al 31.12.2022 1.695 - - 1.695 - 695.916 697.611
Variazione % (3,3)% - - (3,3)% - 10,9% 10,9%
Crediti verso clientela(1)
Dati al 30.06.2023 6.383.517 2.557.997 1.498.735 2.326.784 1.476.332 2.254.596 10.114.445
Dati al 31.12.2022 6.514.989 2.755.592 1.472.177 2.287.221 1.519.864 2.152.078 10.186.932
Variazione % (2,0)% (7,2)% 1,8% 1,7% (2,9)% 4,8% (0,7)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2023 titoli di Stato per 1.678,4 milioni di euro (1.541,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI ECONOMICI
SEMESTRALI
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
&
CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 30.06.2023 174.878 86.406 30.539 57.933 136.532 37.096 348.506
Dati al 30.06.2022 142.225 78.914 28.975 34.336 134.993 46.736 323.954
Variazione % 23,0% 9,5% 5,4% 68,7% 1,1% (20,6)% 7,6%
Risultato netto della
gestione finanziaria
Dati al 30.06.2023 155.086 84.907 28.897 41.282 136.532 40.550 332.168
Dati al 30.06.2022 114.079 68.555 29.446 16.078 134.993 41.208 290.280
Variazione % 35,9% 23,9% (1,9)% 156,8% 1,1% (1,6)% 14,4%
Utile (perdita) di periodo
Dati al 30.06.2023 49.440 25.517 8.296 15.627 30.473 12.093 92.006
Dati al 30.06.2022 24.364 16.519 10.855 (3.010) 32.512 15.905 72.781
Variazione % 102,9% 54,5% (23,6)% n.s. (6,3)% (24,0)% 26,4%

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023

Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto da Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la "Politica di Gruppo in materia di operazioni con parti correlate, soggetti collegati ed Esponenti Aziendali ex art. 136 T.U.B.". Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del primo semestre 2023 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

Al 30 giugno 2023 il Gruppo Banca Ifis è controllato dalla società La Scogliera S.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca Ifis S.p.A, dalle società controllate al 100% Ifis Finance Sp. z o.o., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl Investing S.p.A., Ifis Npl Servicing S.p.A. e Cap.Ital.Fin. S.p.A., da Ifis Finance I.F.N. S.A. controllata al 99,99%, dalla società controllata all'87,74% Banca Credifarma S.p.A. e dal veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l., di cui il Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative.

Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per il Gruppo Banca Ifis, comprendono:

  • la società controllante La Scogliera S.A.;
  • i dirigenti con responsabilità strategica della Capogruppo;
  • gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategica della Capogruppo o le società controllate dagli (o collegate agli) stessi o dai (ai) loro stretti familiari.

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.

Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività della Capogruppo Banca Ifis, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.

Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.

Benefici a Benefici Indennità Pagamenti basati su azioni
Dati in migliaia di euro breve
termine per i
dipendenti
successivi al
rapporto di
lavoro
Altri benefici
a lungo
termine
per
cessazione
del rapporto
di lavoro
Stock option Altri
pagamenti
basati su
azioni
Organi di amministrazione e
controllo (1)
2.276 - 85 - 235 167
Altri manager (2) 3.451 - 138 161 262 273
Totale al 30.06.2023 5.727 - 223 161 497 440

Dirigenti con responsabilità strategica in carica al 30 giugno 2023

(1) Sono riferiti a cariche nel Consiglio di Amministrazione (o organi assimilati) della Capogruppo Banca Ifis.

(2) Sono riferiti a 16 manager con carica di Condirettore Generale o altro dirigente con responsabilità strategica della Capogruppo Banca Ifis.

Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli Amministratori per un importo lordo di 2,6 milioni di euro e ai Sindaci per un importo lordo di 184 mila euro.

Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e gli impegni in essere al 30 giugno 2023, distintamente per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Transazioni con parti correlate: voci di stato patrimoniale e fuori bilancio

Voci di bilancio
(dati in migliaia di euro)
Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto a impatto a
conto economico
- - 14.386 14.386 7,4%
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - 2.847 2.847 0,4%
Crediti verso clientela valutati al
costo ammortizzato
- 1.446 17.124 18.570 0,2%
Altre attività 13.073 - - 13.073 2,8%
Totale attività 13.073 1.446 34.358 48.877 0,4%
Debiti verso clientela valutati al
costo ammortizzato
- 681 669 1.350 0,0%
Altre passività 14.233 - - 14.233 3,5%
Fondi per rischi e oneri - - 200 200 0,4%
Riserve da valutazione - - (6.817) (6.817) 12,9%
Totale passività 14.233 681 (5.949) 8.695 0,1%
Impegni e garanzie (fuori bilancio) - 125 3.995 4.119 n.a.

Transazioni con parti correlate: voci di conto economico

Voci di bilancio
(dati in migliaia di euro)
Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Interessi attivi e proventi
assimilati
- 9 413 422 0,1%
Interessi passivi e oneri assimilati - (3) (1) (4) 0,0%
Commissioni attive - - 23 23 0,0%
Spese amministrative (51) (10) - (61) 0,0%

I rapporti con la società controllante La Scogliera S.A. sono relativi all'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli art. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra la controllante e le società controllate include nel consolidato fiscale sono stati regolati mediante scritture private sottoscritte tra le parti. Tutte le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione. In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile e le perdite fiscali vengono trasferite alla consolidante La Scogliera S.A. che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. Con riferimento alla voce "Altre attività", al 30 giugno 2023 Banca Ifis ha iscritto un credito verso la controllante pari a 1,9 milioni di euro, Cap.Ital.Fin. un credito per 0,7 milioni di euro, mentre Ifis Npl Investing e Ifis Npl Servicing hanno iscritto rispettivamente un credito per 9,7 milioni di euro e 0,8 milioni di euro per acconti versati per l'anno 2023. Con riferimento alla voce "Altre passività", al 30 giugno 2023, Ifis Rental Services ha registrato un debito per 0,4 milioni di euro, Ifis Npl Investing un debito pari a 12,8 milioni di euro e Ifis Npl Servicing un debito per 1,1 milioni di euro rappresentante il carico fiscale del primo semestre 2023.

I rapporti con dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a mutui, conti correnti e depositi Rendimax.

La voce "Fondi per rischi e oneri" è relativa a svalutazioni forfettarie su impegni e garanzie rilasciate a favore di soggetti correlati.

I rapporti con le altre parti correlate che rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca Ifis vedono condizioni applicate allineate a quelle di mercato.

Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

L'accesso alla parte variabile per tutto il personale è subordinato al rispetto delle condizioni di accesso (c.d. "gate") previste dai seguenti indicatori rilevati alla data di fine esercizio:

  • Rapporto tra Return On Risk-Adjusted Capital (RORAC) consuntivo di Gruppo e quello previsionale approvato dal Consiglio di Amministrazione (RORAC*) non inferiore all'80%;
  • rispetto del limite minimo regolamentare tempo per tempo vigente dell'indicatore Liquidity Coverage Ratio (LCR) di Gruppo;
  • rispetto del limite minimo regolamentare tempo per tempo vigente dell'indicatore Net Stable Funding Ratio (NSFR) di Gruppo;
  • Total Capital Ratio consolidato superiore ai requisiti di capitale (Overall Capital Requirement) comunicati dall'Organo di Vigilanza nell'ambito delle "Decisioni sul Capitale" a conclusione del periodico processo di revisione prudenziale (SREP);

Il mancato raggiungimento di uno dei suddetti parametri impedirà la corresponsione della componente variabile.

Fatta salva l'apertura dei gate di accesso al pagamento della remunerazione variabile sopra descritti, la remunerazione variabile dell'Amministratore Delegato di Capogruppo è legata al raggiungimento di specifici obiettivi di performance qualitativi e quantitativi.

In particolare, l'Amministratore Delegato è destinatario:

  • di un Sistema incentivante di breve termine ("STI");
  • di un "Piano Long Term Incentive 2021-2023" (il "Piano LTI").

Per quanto riguarda il Sistema Incentivante di breve termine (STI), gli obiettivi assegnati all'Amministratore Delegato rappresentano una combinazione di criteri quantitativi e qualitativi, riferiti ai risultati del Gruppo, nonché agli aspetti qualitativi relativi all'azione strategica.

La performance scorecard prevede la declinazione dei seguenti KPI:

  • KPI economico-finanziari con peso del 65%, declinati su tre specifici driver (redditività, costo del credito ed efficienza), coerenti con gli obiettivi del 2022 del Gruppo;
  • KPI di strategia e sostenibilità con peso del 35%, che mirano a valutare il conseguimento delle direttive strategiche nonché il conseguimento degli obiettivi aziendali in ambito ESG.

Il cap massimo di remunerazione variabile di breve termine erogabile all'Amministratore Delegato è fissato nel 60% della retribuzione fissa; la remunerazione variabile maturerà sulla base del grado di raggiungimento degli obiettivi prevedendo un'erogazione della remunerazione variabile secondo una progressione lineare tra il 60% e il 100%.

Tale componente variabile viene corrisposta per una quota pari al 40% con un pagamento non differito (up front) e per una quota pari al 60% con un pagamento differito per un periodo di tempo di cinque anni (a decorrere dall'anno successivo all'anno di maturazione della quota up front), in conformità a quanto previsto dalle disposizioni di vigilanza in materia per le remunerazioni variabili di importo particolarmente elevato.

La quota della remunerazione variabile sottoposta a differimento (pari al 60%) viene così corrisposta:

• 55% (cioè il 33% della remunerazione variabile complessiva) in azioni di Banca Ifis che saranno esercitabili al termine dell'ulteriore periodo di retention di 1 anno;

• 45% (cioè il 27% della remunerazione variabile complessiva) per cassa ("cash"), oggetto di rivalutazione annuale al tasso legale tempo per tempo vigente.

La quota della remunerazione variabile up front (pari al 40%) viene così corrisposta:

  • 50% (cioè il 20% della remunerazione variabile complessiva) in azioni di Banca Ifis esercitabili al termine dell'ulteriore periodo di retention di 1 anno;
  • 50% (cioè il 20% della remunerazione variabile complessiva) erogato "cash".

Per quanto riguarda i Condirettori Generali, gli obiettivi assegnati con riferimento al Sistema incentivante di breve termine (STI) rappresentano una combinazione di criteri quantitativi e qualitativi, riferiti ai risultati del Gruppo, nonché agli aspetti qualitativi relativi al conseguimento delle direttive strategiche.

La performance scorecard prevede la declinazione dei seguenti KPI:

  • KPI economico-finanziari con peso del 65%, declinati su tre specifici driver (redditività, costo del credito ed efficienza), coerenti con gli obiettivi del Gruppo;
  • KPI di strategia e sostenibilità con peso del 35%, che mirano a valutare il conseguimento delle direttive strategiche, nonché degli obiettivi aziendali in ambito ESG.

La retribuzione variabile maturerà sulla base del grado di raggiungimento degli obiettivi, prevedendo un'erogazione della remunerazione variabile seconda una progressione lineare tra il 60% e il 100%.

Tale componente variabile viene corrisposta per una quota pari al 60% con un pagamento non differito (up front) e per una quota pari al 40% con un pagamento differito per un periodo di tempo di quattro anni (a decorrere dall'anno successivo all'anno di maturazione della quota up front) in conformità a quanto previsto dalle disposizioni di vigilanza in materia per le remunerazioni variabili superiori alla soglia di materialità ma non di importo particolarmente elevato.

La quota della remunerazione variabile sottoposta a differimento (pari al 40%) viene così corrisposta:

  • 50% (cioè il 20% della remunerazione variabile complessiva) in azioni di Banca Ifis esercitabili al termine dell'ulteriore periodo di retention di 1 anno;
  • 50% (cioè il 20% della remunerazione variabile complessiva) erogato "cash".

La quota della remunerazione variabile up front (pari al 60%) viene così corrisposta:

  • 50% (cioè il 30% della remunerazione variabile complessiva) in azioni di Banca Ifis esercitabili al termine dell'ulteriore periodo di retention di 1 anno;
  • 50% (cioè il 30% della remunerazione variabile complessiva) erogato "cash".

Resta inteso che l'assegnazione di azioni di Banca Ifis interesserà, oltre all'Amministratore Delegato e ai Condirettori Generali, il personale dipendente individuato come più rilevante ai sensi della Circolare n. 285/2013 e del Regolamento Delegato n. 923/2021 laddove la componente variabile della retribuzione risulti superiore a 50 mila euro o rappresenti più di un terzo della remunerazione totale annua.

Al fine dell'assegnazione della remunerazione variabile in strumenti finanziari, cioè in azioni di Banca Ifis, la Banca calcola il fair value dell'azione, al momento dell'assegnazione, in base alla media del prezzo di Borsa con riferimento al mese precedente alla data di approvazione del Bilancio di esercizio di Banca Ifis da parte dell'Assemblea (o, in caso assegnazione di remunerazione variabile a qualsiasi titolo successiva all'Assemblea medesima, dalla data dell'evento, con tale intendendosi eventuali date di sottoscrizione di accordi o in mancanza di questi, le date di approvazione da parte degli organi competenti dei relativi riconoscimenti). Il numero delle azioni è determinato all'intero più prossimo.

La componente variabile è soggetta ai meccanismi di malus/claw back i quali possono determinare l'azzeramento dell'importo, al verificarsi di determinate condizioni.

Altre informazioni

In caso di raggiungimento di un risultato pari o superiore al 100% rispetto ai target annuali assegnati, la componente variabile dell'Alta Direzione si riterrà maturata in misura del 100% del proprio valore; il numero di azioni che verranno attribuite sarà comunque calcolato come sopra descritto.

Piano di Long Term Incentive (LTI) 2021-2023 per l'Amministratore Delegato, i Condirettori Generali e altri dipendenti del Gruppo

L'Amministratore Delegato di Banca Ifis è inoltre destinatario di un Piano di Long Term Incentive (LTI) 2021-2023, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 24 giugno 2021 e dall'Assemblea degli Azionisti della Capogruppo in data 28 luglio 2021. Il Piano prevede l'assegnazione all'Amministratore Delegato, a titolo gratuito, di un determinato numero di opzioni che daranno diritto di acquistare, a un prezzo di esercizio unitario (c.d. "strike price") pari a 12,92 euro, un corrispondente numero di azioni di Banca Ifis.

Il Piano ha una durata triennale (2021, 2022 e 2023) e le opzioni diventeranno esercitabili a valle del suddetto periodo di vesting triennale e di un ulteriore anno di retention, subordinatamente alla circostanza che il rapporto tra la Banca e l'Amministratore Delegato sia ancora in essere, e che siano stati raggiunti predeterminati obiettivi quantitativi e qualitativi, finanziari e non finanziari, legati a strategie di lungo termine della Banca.

Il Piano prevede a favore dell'Amministratore Delegato di Capogruppo il diritto di ricevere, al termine del periodo di vesting e al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano medesimo, sino a un massimo di n. 696.000 opzioni.

Successivamente, come previsto dal Piano approvato dall'Assemblea del 28 luglio 2021, e in esecuzione del mandato in tale sede conferito al Consiglio di Amministrazione, in data 9 giugno 2022 è stata da quest'ultimo deliberata l'inclusione nel Piano di n. 13 "ulteriori beneficiari", con assegnazione agli stessi dei medesimi obiettivi già previsti per l'Amministratore Delegato e illustrati nella Politica di Remunerazione 2022. Tali integrazioni del Piano sono state poi approvate dall'Assemblea degli azionisti di Banca Ifis del 28 luglio 2022.

Anche per tali ulteriori beneficiari, rappresentati da manager di elevato livello del Gruppo (tra cui n. 12 dirigenti con responsabilità strategiche, Condirettori Generali inclusi), il Piano prevede l'assegnazione di un determinato numero di opzioni che daranno diritto di acquistare, a titolo gratuito e sempre allo strike price unitario di 12,92 euro, di un corrispondente numero di azioni di Banca Ifis. Il diritto a ricevere le opzioni maturerà al termine del periodo di vesting (che per gli ulteriori beneficiari sarà biennale, 2022-2023) e al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano, sino ad un massimo di 320.000 opzioni complessivamente assegnabili ai 13 ulteriori beneficiari.

Un'ulteriore integrazione a tale Piano, proposta dal Consiglio di Amministrazione e approvata dall'Assemblea dei soci del 20 aprile 2023 (si veda anche quanto riportato nella sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel periodo" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo), ha avuto ad oggetto aspetti operativi di meccanica del Piano (che rimane per il resto immutato in tutti i suoi elementi essenziali e strutturali, per come già approvati alle precedenti sedute assembleari citate). In particolare, l'integrazione ha consistito nel riconoscere la possibilità per i beneficiari, in occasione dell'apertura di ciascuna finestra di esercizio delle opzioni, di posticipare l'esercizio di tutte o parte delle opzioni eventualmente maturate ed esercitabili già in tale finestra nelle successive "finestre di esercitabilità" previste dal Piano.

Inoltre, nel corso del primo semestre 2023 si sono registrate le dimissioni di un dirigente con responsabilità strategica incluso nel Piano, con conseguente perdita della qualità di beneficiario del Piano stesso.

Per effetto delle sopraccitate novità intercorse nel 2022 e nel primo semestre 2023, al 30 giugno 2023 i beneficiari del Piano ammontano complessivamente a 13, di cui 12 dirigenti con responsabilità strategiche (tra cui l'Amministratore Delegato), e l'ammontare massimo di opzioni assegnabili è pari a n. 996.000 (696.000 all'Amministratore Delegato e 300.000 agli altri beneficiari).

A livello contabile tale piano di stock option è stato rappresentato conformemente alle disposizioni dell'IFRS 2 per le operazioni regolate con strumenti rappresentativi di capitale (c.d. equity settled transactions). In considerazione della difficoltà di valutare attendibilmente il fair value delle prestazioni ricevute come contropartita delle stock option, viene fatto riferimento al fair value iniziale di quest'ultime.

Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione di tali opzioni a fronte delle prestazioni oggetto del Piano LTI è rilevato come costo a conto economico alla voce "Spese amministrative: a) spese per il personale" in contropartita della voce "Riserve" del patrimonio netto secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo di vesting in cui viene fornita la prestazione. Per il primo semestre 2023 il costo corrispondente registrato a Conto economico ammonta a 541 mila euro, mentre l'apposita riserva di patrimonio netto in contropartita (la quale include anche la quota parte di costo maturata negli esercizi 2021 e 2022) ammonta complessivamente a 1,5 milioni di euro.

Venezia – Mestre, 3 agosto 2023

Per il Consiglio di Amministrazione

L'Amministratore Delegato

Frederik Herman Geertman

Attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 ai sensi dell'art. 154-bis, paragrafo 5, del D.lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti Frederik Herman Geertman, Amministratore Delegato, e Massimo Luigi Zanaboni, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banca Ifis S.p.A. attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. i. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa;
    3. ii. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato, nel corso del periodo 1° gennaio 2023 – 30 giugno 2023.
    1. La verifica dell'adeguatezza e dell'effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 è stata condotta sulla base di una metodologia sviluppata da Banca Ifis S.p.A. ispirata alle linee guida fornite dall'Internal Control – Integrated Framework emanato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (CoSO), standard riconosciuto a livello internazionale.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1 Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato:
      • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicati riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
    3. 3.2 La Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio e alla loro incidenza sul Bilancio consolidato semestrale abbreviato, unitamente a una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio.

La Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo comprende, altresì, un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

Venezia - Mestre, 3 agosto 2023

Frederik Herman Geertman Massimo Luigi Zanaboni

Amministratore Delegato ll Dirigente Preposto alla redazione

dei documenti contabili societari

Relazione della società di revisione contabile limitata al Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

Agli azionisti di Banca IFIS SpA

Introduzione

Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dallo stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato e dalle relative note illustrative di Banca IFIS SpA e controllate (Gruppo Banca IFIS) al 30 giugno 2023. Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile perl'informativa finanziaria infrannuale (LAS 34) adottato daH'Unione Europea. E' nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.

Portata della revisione contabile limitata

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n° 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Conclusioni

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banca IFIS al 30 giugno 2023 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea.

PriceivaterhouseCoopers SpA

Sede legale: Milano 20145 Piazza Tre Toni 2 Tel. 02 77851 Fax 02 7785240 Capitale Sociale Buio 6.890.000,00 i.v. C.F. e P.IVA e Reg. Imprese Milano Monza Brìanza Lodi 12979880155 Iscritta al 11° 119644 del Registro dei Revisori Legali - Altri Uffici: Ancona 60131 Via Sandro Torti 1 Tel. 071 2132311 - Bari 70122 Via Abate Giinma 72 Tel. 080 5640211 - Bergamo 24121 Largo Belotti 5 Tel. 035 229691 - Bologna 40126 Via Angelo Finelli 8 Tel. 051 6186211 - Brescia 25121 Viale Duca dAosta 28 Tel. 030 3697501 - Catania 95129 Coreo Italia 302 Tel. 095 7532311 - Firenze 50121 Viale Gramsci 15 Tel. 055 2482811 - Genova 16121 Piazza Piccapietra 9 Tel. 010 29041 - Napoli 80121 Via dei Mille 16 Tel. 081 36181 - Padova 35138 Via Vicenza 4 Tel. 049 873481 - Palermo 90141 Via Marchese Ugo 60 Tel. 091349737 - Parma 43121 Viale Tanara 20/A Tel. 0521275911 - Pescara 65127 Piazza Ettore Troilo 8 Tel. 085 4545711 - Roma 00154 Largo Fochetti 29 Tel. 06 570251 - Torino 10122 Corso Palestra 10 Tel. Oli 556771 - Trento 38122 Viale della Costituzione 33 Tel. 0461237004 - Treviso 31100 Viale Felissent 90 Tel. 0422 696911 - Trieste 34125 Via Cesare Battisti 18 Tel. 040 3480781 - Udine 33100 Via Poscolle 43 Tel. 0432 25789 - Varese 21100 Via Albuzzi 43 Tel. 0332 285039 -Verona 37135 Via Francia 21/C Tel. 045 8263001 - Vicenza 36100 Piazza Pontelandolfo 9 Tel. 0444 393311

Altri aspetti

Il bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2022 e il bilancio consolidato semestrale abbreviato per il periodo chiuso al 30 giugno 2022 sono stati rispettivamente sottoposti a revisione contabile e a revisione contabile limitata da parte di un altro revisore che il 29 marzo 2023 ha espresso un giudizio senza modifica sul bilancio e, il 4 agosto 2022 ha espresso delle conclusioni senza modifica sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Milano, 3 agosto 2023

PricewaterhouseCoopers SpA

Pierfrancescp Anglani (Revisore legale)

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Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023

Allegati

Raccordo tra prospetti contabili consolidati riclassificati e schemi di bilancio consolidati

RACCORDO TRA VOCI DELL'ATTIVO E VOCI DELL'ATTIVO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
30.06.2023 31.12.2022
Cassa e disponibilità liquide 681.428 603.134
+
10.
Cassa e disponibilità liquide
681.428 603.134
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 25.263 26.868
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a)
+
20.a
attività finanziarie detenute per la negoziazione
25.263 26.868
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico 167.874 195.220
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c)
+
20.c
altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
167.874 195.220
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 773.675 697.611
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
+
30.
complessiva
773.675 697.611
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 630.277 565.762
+
40.a
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche
630.277 565.762
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 10.114.445 10.186.932
+
40.b
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso clientela
10.114.445 10.186.932
Derivati di copertura 323 -
+
50.
Derivati di copertura
323 -
Attività materiali 126.341
+
90.
Attività materiali
128.356 126.341
Attività immateriali 68.618 64.264
+
100.
Attività immateriali
68.618 64.264
di cui: - avviamento 38.020 38.020
Attività fiscali 292.251 325.181
a) correnti 51.549 60.924
+
110.a
Attività fiscali: a) correnti
51.549 60.924
b) anticipate 240.702 264.257
+
110.b
Attività fiscali: b) anticipate
240.702 264.257
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione -
+
120.
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
813 -
Altre attività 468.773 471.064
+
130.
Altre attività
468.773 471.064
Totale dell'attivo 13.352.096 13.262.377

RACCORDO TRA VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO E VOCI DEL PASSIVO E
DEL PATRIMONIO NETTO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
30.06.2023 31.12.2022
Debiti verso banche 3.079.322 3.422.160
+
10.a
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche
3.079.322 3.422.160
Debiti verso clientela 5.460.902 5.103.343
+
10.b
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) debiti verso clientela
5.460.902 5.103.343
Titoli in circolazione 2.601.658 2.605.195
+
10.c
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: c) titoli in circolazione
2.601.658 2.605.195
Passività finanziarie di negoziazione 25.954 25.982
+
20.
Passività finanziarie di negoziazione
25.954 25.982
Derivati di copertura 12 -
+
40.
Derivati di copertura
12 -
Passività fiscali 42.584 52.298
a) correnti 12.517 21.961
+
60.a
Passività fiscali: a) correnti
12.517 21.961
b) differite 30.067 30.337
+
60.b
Passività fiscali: b) differite
30.067 30.337
Altre passività 406.913 391.697
+
80.
Altre passività
406.913 391.697
Trattamento di fine rapporto del personale 7.565 7.696
+
90.
Trattamento di fine rapporto del personale
7.565 7.696
Fondi per rischi e oneri 52.198 56.225
+
100.a
Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate
7.114 9.364
+
100.c
Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri
45.084 46.861
Riserve da valutazione (52.760) (59.722)
+
120.
Riserve da valutazione
(59.722)
Riserve 1.507.208 1.440.944
+
150.
Riserve
1.507.208 1.440.944
Acconti su dividendi (-) - (52.433)
+
155.
Acconti su dividendi (-)
- (52.433)
Sovrapprezzi di emissione 84.108 83.767
+
160.
Sovrapprezzi di emissione
84.108 83.767
Capitale 53.811 53.811
+
170.
Capitale
53.811 53.811
Azioni proprie (-) (21.817) (22.104)
+
180.
Azioni proprie (-)
(21.817) (22.104)
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 12.432
+
190.
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-)
13.402 12.432
Utile (perdita) del periodo 91.036 141.086
+
200.
Utile (perdita) del periodo (+/-)
91.036 141.086
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.352.096 13.262.377

RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO E CONTO ECONOMICO
CONSOLIDATO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
30.06.2022
Margine di interesse 274.686 264.351
+ 30. Margine di interesse 217.291 198.108
+ 130.a (Parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette del Settore Npl nella misura
rappresentativa dell'operatività del business
57.395 66.243
Commissioni nette 50.297 42.212
+ 60. Commissioni nette 50.297 42.212
Altre componenti del margine di intermediazione 23.523 17.391
+ 70. Dividendi e proventi simili 8.795 8.052
+ 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (3.377) 2.494
+ 90. Risultato netto dell'attività di copertura (251) -
+ 100.a Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
5.178 6.771
+ 100.b Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla redditività complessiva
836 (156)
+ 100.c Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: c) passività finanziarie 1.031 (65)
+ 110.b Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair
value con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
11.311 295
Margine di intermediazione 348.506 323.954
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (16.338) (33.674)
+ 130.a Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: a) attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato
38.995 32.610
- 130.a (Parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette del Settore Npl nella misura
rappresentativa dell'operatività del business
(57.395) (66.243)
+ 130.b Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a:
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(21) (400)
+ 200.a (parziale) Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie
rilasciate
2.083 359
Risultato netto della gestione finanziaria 332.168 290.280
Spese amministrative (199.694) (188.245)
+ 190.a a) spese per il personale (80.445) (73.598)
+ 190.b b) altre spese amministrative (119.249) (114.647)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (8.552) (8.225)
+ 210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (4.642) (4.343)
+ 220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (3.910) (3.882)
Altri oneri/proventi di gestione 12.466 10.960
+ 230. Altri oneri/proventi di gestione 12.466 10.960

RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO E CONTO ECONOMICO
CONSOLIDATO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
30.06.2023 30.06.2022
Costi operativi (195.780) (185.510)
+
240.
Costi operativi (194.223) (182.090)
-
200.
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (1.557) (3.420)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (526) 3.061
+
200.a
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie
rilasciate
2.083 (1.259)
-
200.a (parziale)
Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie
rilasciate
(2.083) (359)
+
200.b
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: b) altri accantonamenti
netti
(526) 4.679
Rettifiche di valore dell'avviamento - (762)
+
270.
Rettifiche di valore dell'avviamento - (762)
Utile (Perdite) da cessioni di investimenti - 135
+
280.
Utile (Perdite) da cessioni di investimenti - 135
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 135.862 107.204
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (43.856) (34.423)
+
300.
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (43.856) (34.423)
Utile (perdita) di periodo 92.006 72.781
(Utile) perdita di periodo di pertinenza di terzi (970) (266)
+
340.
(Utile) perdita di periodo di pertinenza di terzi (970) (266)
Utile (perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 91.036 72.515

168

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023

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