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Banca Ifis

Quarterly Report Nov 9, 2023

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Quarterly Report

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Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2023

Gruppo Banca Ifis | Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2023

Sommario

Cariche sociali 3
Resoconto intermedio di gestione consolidato 5
Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo6
Prospetti contabili consolidati riclassificati 39
Nota informativa43
Relazione sulla distribuzione di un acconto dividendi 2023 81
Relazione degli amministratori sulla distribuzione di un acconto dividendi ai sensi dell'art. 2433-bis del codice
civile 82
Prospetto contabile di Banca Ifis predisposto ai sensi dell'art 2433-bis del codice civile96
Attestazione Dirigente Preposto 111
Allegati 113

3

Gruppo Banca Ifis | Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2023

Cariche sociali

Consiglio di Amministrazione in carica all'approvazione del presente documento

Presidente Onorario e Consigliere Sebastien Egon Fürstenberg

Vice Presidente Simona Arduini

Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio

Amministratore Delegato Frederik Herman Geertman (1)

Consiglieri Monica Billio Beatrice Colleoni Roberto Diacetti Roberta Gobbi Luca Lo Giudice Antonella Malinconico Giovanni Meruzzi Paola Paoloni Monica Regazzi

(1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Condirettori Generali Fabio Lanza

Collegio Sindacale

Dirigente Preposto alla redazione Massimo Luigi Zanaboni dei documenti contabili societari

Ragione sociale Capogruppo - Banca Ifis S.p.A. Capitale Sociale - euro 53.811.095 i.v. Denominazione segnalante - Banca Ifis S.p.A. Ragione sociale entità controllante - La Scogliera S.A. Motivo cambio denominazione - nessuno Sede segnalante - Venezia Forma giuridica - S.p.A. Paese registrazione - Italia Principale luogo attività - Mestre Venezia Membro FCI Sede legale ed amministrativa - Via Terraglio, 63 30174 Mestre Venezia Natura attività segnalante - Attività creditizia ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia - 02505630109 Partita IVA - 04570150278 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche - 5508 Indirizzo Internet – www.bancaifis.it

Raffaele Zingone

Presidente Andrea Balelli

Sindaci Effettivi Annunziata Melaccio Franco Olivetti

Sindaci Supplenti Marinella Monterumisi Emanuela Rollino

Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.

5

Resoconto intermedio di gestione consolidato

Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo

Aspetti generali

Il Resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2023 comprende i Prospetti contabili consolidati riclassificati, la correlata Nota informativa e la presente Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.

Per consentire una lettura più immediata dei risultati, all'interno della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo viene predisposto un conto economico consolidato riclassificato sintetico. Per un confronto omogeneo, i dati economici riferiti ai periodi precedenti sono normalmente riesposti, ove necessario e se materiali, anche per tenere conto delle eventuali variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

I dettagli analitici delle riesposizioni effettuate e delle riclassificazioni rispetto agli Schemi di bilancio consolidato, conformi alla Circolare 262 della Banca d'Italia, sono forniti con distinti prospetti pubblicati tra gli allegati (si rimanda alla sezione "Allegati" del presente documento), in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie:

  • le rettifiche/riprese di valore nette afferenti al Settore Npl sono riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati (e quindi all'interno della voce "Margine di interesse") nella misura in cui rappresentative dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business;
  • gli accantonamenti netti su fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei "Costi operativi";
  • sono ricondotti nell'ambito dell'unica voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito":
    • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (ad eccezione di quelle relative al Settore Npl di cui al punto sopra) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
    • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate;
    • gli utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl.

Per quanto attiene alle componenti patrimoniali si è provveduto ad effettuare aggregazioni senza effettuare alcuna riclassifica.

Risultati e strategia

Commento dell'Amministratore Delegato

I risultati dei primi nove mesi del 2023 confermano la solidità del nostro modello di business e la nostra capacità di cogliere opportunità in un contesto macroeconomico finora favorevole, derivante da un periodo di crescita economica e dal contestuale rialzo dei tassi di interesse. Un contesto che, tuttavia, lascia intravedere i primi segnali di deterioramento. Nell'ultimo trimestre la Banca ha, con successo, controbilanciato il calo della domanda di credito con una vivace attività commerciale che ha visto, tra l'altro, lo sviluppo di prodotti e soluzioni mirate a sostenere la transizione sostenibile e la digitalizzazione delle piccole e medie imprese italiane. In quest'ottica, l'offerta commerciale è stata ampliata con nuove soluzioni di leasing nei comparti auto, mobilità green alternativa ed energia sostenibile, e un nuovo prodotto di noleggio tech dedicato alla clientela privata. Tutto questo accelerando il percorso di digitalizzazione previsto dal Piano Industriale D.O.E.S. 2022-24 con l'evoluzione della piattaforma Ifis4Business in myIfis, mantenendo una politica creditizia attenta in termini di pricing e contenimento del rischio. L'accantonamento complessivo sui crediti in bonis a fronte di rischi macroeconomici è pari a circa 65 milioni di euro e conferma l'approccio prudente rispetto al mutevole scenario macroeconomico. Anche nel business Npl, il miglioramento dell'efficienza delle strategie di recupero si è riflesso nella crescita degli incassi rispetto allo stesso periodo del 2022, nonostante un contesto di tassi di interesse e inflazione molto più elevati. In linea con le tempistiche attese, lo scorso 31 ottobre, a seguito dell'ottenimento delle necessarie autorizzazioni normativo regolamentari, abbiamo perfezionato la partnership di lungo periodo per la gestione dei crediti deteriorati, siglata nel maggio 2023 con il Gruppo Mediobanca, volta a consolidare il posizionamento di Banca Ifis come operatore di riferimento nel mercato dei crediti deteriorati nel segmento small tickets unsecured.

Principali dinamiche del periodo

Il margine di intermediazione si attesta a 512,4 milioni di euro, in crescita del 4,8% rispetto al dato al 30 settembre 2022, pari a 488,7 milioni di euro. A tale risultato contribuisce il Settore Commercial & Corporate Banking con la crescita dell'Area Factoring, che si attesta a 130,5 milioni di euro con un incremento del 5,9%, grazie all'aumento del margine di interesse e delle commissioni nette, l'Area Leasing (46,4 milioni di euro, in miglioramento di 3,8 milioni di euro rispetto al medesimo dato al 30 settembre 2022) e alle migliori performance dell'Area Corporate Banking & Lending (82,2 milioni di euro, +38,5% rispetto al dato del 30 settembre 2022). Il Settore Npl che si attesta a complessivi 202,1 milioni di euro, in aumento di 1,3 milioni di euro rispetto a quello dello stesso periodo dell'esercizio precedente, soprattutto grazie ai maggiori interessi attivi (connessi all'aumento del valore medio dei crediti sottostanti) e alle buone performance della raccolta legale. Infine, il Settore Governance & Servizi e Non Core che si attesta a 51,2 milioni di euro, in diminuzione di 11,5 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2022, tale riduzione è determinata da un decremento del margine di interesse di 4,6 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2022 principalmente per effetto dell'impatto negativo dovuto all'incremento del costo del funding e dalle altre componenti del margine di intermediazione che risultano anch'esse in diminuzione di 7,4 milioni di euro, a seguito di minori utili da cessione di attività finanziarie e a variazioni negative di fair value su strumenti derivati di negoziazione.

Le rettifiche di valore per rischio di credito pari a 30,9 milioni di euro risultano in diminuzione di 18,0 milioni di euro rispetto a settembre 2022. La variazione è principalmente legata a significativi recuperi su posizioni svalutate o stralciate e dalla positiva risoluzione avente oggetto una posizione ristrutturata.

I costi operativi sono pari a 288,5 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 30 settembre 2022 (+3,6%).

Il cost/income ratio si attesta al 56,3% (in diminuzione del 0,7% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

Di seguito si riportano le principali componenti della voce:

  • le spese per il personale, pari a 120,5 milioni di euro, registrano un aumento dell'8,3% da ricondursi all'incremento dell'organico, a maggiori remunerazioni variabili nonché a ulteriori stanziamenti in vista del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) dei dipendenti bancari;
  • le altre spese amministrative al 30 settembre 2023 sono pari a 172,4 milioni di euro, in linea rispetto al 30 settembre 2022 soprattutto con riferimento alle spese di acquisto di beni e servizi, in aumento del 15,6%.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri al 30 settembre 2023, risultano essere pari a 6,7 milioni di euro e sono quasi interamente rappresentati dall'accantonamento al Fondo Unico di Risoluzione. Il saldo risulta in peggioramento di 2,2 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2022 (+48,8%), principalmente a causa del fatto che il saldo comparato dei primi nove mesi del 2022 includeva la ripresa per 5,6 milioni di euro sui fondi rischi connessi alle operazioni di cessione crediti in ambito GACS.

L'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 124,7 milioni di euro, in aumento del 18,2% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Di seguito le principali dinamiche dei singoli Settori che concorrono alla formazione dei risultati economicopatrimoniali al 30 settembre 2023.

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 70,7 milioni di euro, in aumento di 26,7 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2022. Come meglio dettagliato in seguito, tale risultato è guidato dalla crescita del margine di interesse per 20,7 milioni di euro (+13,4%), delle commissioni nette (+8,7 milioni di euro, pari al +13,6%) e delle altre componenti del margine di intermediazione per 4,5 milioni di euro, nonché dalle minori rettifiche di valore nette per 8,0 milioni di euro (-19,1%).

Con riferimento al margine di intermediazione, esso deriva dall'effetto combinato delle varie Aree del Settore come di seguito illustrato:

  • il contributo dell'Area Factoring ammonta a 130,5 milioni di euro, in aumento del 5,9% rispetto al risultato dello stesso periodo dello scorso esercizio. Tale risultato è dovuto al maggior contributo sia del margine di interesse (in aumento di 2,4 milioni di euro) sia delle commissioni nette (in aumento di 5,6 milioni di euro), come conseguenza dell'aumento dei rendimenti dei crediti gestiti;
  • il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 46,4 milioni di euro, in miglioramento di 3,8 milioni di euro rispetto al medesimo dato al 30 settembre 2022. Tale aumento è dovuto al maggior contributo del margine di interesse per 4,6 milioni di euro, il quale è stato compensato parzialmente dal minore margine commissionale per 0,9 milioni di euro;
  • il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 82,2 milioni di euro al 30 settembre 2023, risulta in aumento di 22,9 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2022 (+38,5%). La variazione positiva è determinata dall'effetto combinato dei seguenti fattori:
    • crescita di 13,7 milioni di euro del margine di interesse (+32,1%), grazie al positivo contributo offerto dai finanziamenti verso PMI e farmacie per 10,7 milioni di euro e dal comparto Corporate Banking (e in particolare della business unit Finanza strutturata) per 3,0 milioni di euro;
    • maggiori commissioni nette per 4,0 milioni di euro (+42,4%), principalmente derivanti dall'attività del comparto Corporate Banking;
    • incremento per 5,1 milioni di euro delle altre componenti del margine di intermediazione riconducibili al comparto Corporate Banking derivante dal maggior contributo generato dalle poste valutate al fair value, tra cui i fondi OICR (su cui si sono registrate nel periodo maggiori plusvalenze da valutazione) e le partecipazioni di minoranza.

Le rettifiche di valore nette su crediti del Settore ammontano a 33,9 milioni di euro, in diminuzione di 8,0 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente. Tale variazione è riconducibile principalmente all'Area Factoring, in quanto il dato dei primi nove mesi del 2022 era influenzato da rettifiche su posizioni commerciali con vintage più elevata soprattutto connesse a posizioni verso il SSN. Si registra, inoltre, nei primi nove mesi del 2023 una contrazione del portafoglio deteriorato rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

L'aumento dei costi operativi di 4,1 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2022 è sostanzialmente dovuto alla crescita delle spese del personale sia per l'incremento dell'organico sia per maggiori remunerazioni variabili e per ulteriori stanziamenti in vista del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL).

L'utile del periodo del Settore Npl è pari a 44,4 milioni di euro. Il margine di intermediazione del Settore ammonta a 202,1 milioni di euro e risulta sostanzialmente in linea con il dato dell'omologo periodo dell'esercizio precedente, in quanto la crescita degli interessi legata all'incremento degli impieghi medi e le migliori performance della raccolta legale sono state sostanzialmente compensate dal minor contributo della gestione stragiudiziale e da minori utili da cessione di portafogli Npl. I costi operativi risultano in crescita di 1,9 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2022. Tale incremento deriva da maggiori spese del personale sia per incremento organico che per aumenti previsti del CCNL.

Gli incassi del Settore Npl pari a 294,8 milioni di euro al 30 settembre 2023, include le rate incassate nel corso del periodo da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite, e risulta in aumento del 4,0% rispetto agli incassi di 283,4 milioni di euro dei primi nove mesi del 2022.

L'utile del Settore Governance & Servizi e Non Core al 30 settembre 2023 è pari a 11,1 milioni di euro, in diminuzione rispetto al dato del 30 settembre 2022 pari a 18,0 milioni di euro. Il margine di intermediazione si attesta a 51,2 milioni di euro, in diminuzione di 11,5 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2022, a causa di un decremento del margine di interesse di 4,6 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2022, principalmente per l'incremento del costo del funding, e delle altre componenti del margine di intermediazione, che risultano anch'esse in diminuzione di 7,4 milioni di euro, a seguito di minori utili da cessione di attività finanziarie e di variazioni negative di fair value su strumenti derivati di negoziazione.

I costi operativi si attestano a 31,4 milioni di euro, registrando un aumento di 4,0 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2022. Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri risultano pari a 6,4 milioni di euro, in aumento di 4,6 milioni di euro rispetto al dato al 30 settembre 2022, principalmente perché il dato comparativo includeva riprese su GACS al termine del periodo di garanzia.

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 9.908,4 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2022 (10.186,9 milioni di euro). La voce include titoli di debito per 2,1 miliardi di euro (in aumento rispetto al dato di fine 2022 di 1,9 miliardi di euro, +7,3%), di cui 1,7 miliardi di euro relativi a titoli di Stato (1,5 miliardi di euro al 31 dicembre 2022). Il Settore Commercial & Corporate Banking registra un leggero rallentamento (-4,5%) concentrato nell'Area Factoring (-14,4%), a fronte della sostanziale stabilità dell'Area Leasing e dell'Area Corporate Banking & Lending. Il Settore Governance & Servizi e Non Core risulta in crescita di 96,3 milioni di euro (principalmente a seguito del sopraccitato aumento nei primi nove mesi del 2023 del portafoglio di titoli di debito), mentre i crediti del Settore Npl registrano una leggera riduzione rispetto al 31 dicembre 2022 (-5,3%).

Nel corso dei primi nove mesi del 2023, il Gruppo ha proseguito la strategia di differenziazione dei canali distributivi, con l'obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. Il Gruppo dispone di una dotazione di liquidità al 30 settembre 2023 (tra riserve e attivi liberi finanziabili in BCE) tale da permettere un ampio rispetto dei limiti di LCR (con indice superiore al 1.200%).

Il totale della raccolta al 30 settembre 2023 risulta pari a 11,7 miliardi di euro e risulta sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2022, ed è rappresentato per il 45,0% da debiti verso la clientela (45,8% al 31 dicembre 2022), per il 27,6% da debiti verso banche (30,7% al 31 dicembre 2022) e per il 27,4% da titoli in circolazione (23,4% al 31 dicembre 2022).

La struttura del funding risulta così composta:

  • 45,0% clientela;
  • 17,7% TLTRO;
  • 15,0% Asset Backed Securities (ABS);
  • 12,4% titoli di debito;
  • 9,9% altro.

I debiti verso banche ammontano a 3,2 miliardi di euro, in diminuzione del 5,4% rispetto al dato di fine dicembre 2022 principalmente per effetto della sopraggiunta scadenza di finanziamenti a breve termine verso banche centrali (LTRO). Al 30 settembre 2023 il saldo dei debiti verso banche è rappresentato principalmente dalle operazioni di TLTRO per 2,1 miliardi di euro e da PCT per 0,9 miliardi di euro. Ai fini della contabilizzazione degli interessi sui finanziamenti TLTRO sono utilizzati i dati actual rilevati fino alla data di riferimento.

I debiti verso la clientela ammontano al 30 settembre 2023 a 5,3 miliardi di euro, in crescita del 3,5% rispetto al 31 dicembre 2022. La crescita è sostenuta sia dalla raccolta retail, che ammonta a 4,4 miliardi di euro a fine settembre 2023 (+4,9%), sia dalla componente pronti contro termine (PCT), che registra una crescita di 21,7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022.

I titoli in circolazione ammontano al 30 settembre 2023 a 3,2 miliardi di euro e sono composti da:

  • titoli emessi dal veicolo ABCP Programme per 1,0 miliardi di euro relativi alla tranche senior;
  • titoli emessi dal veicolo Indigo Lease per 0,4 miliardi di euro relativi alla tranche senior, a seguito della ristrutturazione dell'operazione avvenuta nel corso del terzo trimestre 2023;
  • titoli emessi dal veicolo Emma SPV per 0,4 miliardi di euro relativi alla tranche senior;
  • 0,4 miliardi di euro relativi a prestiti subordinati, in linea rispetto al 31 dicembre 2022;
  • obbligazioni emesse da Banca Ifis per 1,1 miliardi di euro. Rispetto al 31 dicembre 2022 si segnala la seguente movimentazione:
  • 600 milioni di euro relativi ai due senior bond, ciascuno di nominali 300 milioni di euro e di durata rispettivamente 4 anni e 5 anni, emessi a gennaio 2023 e a settembre 2023;
  • 45 milioni di euro relativi alla seconda tranche emessa a marzo 2023 e relativa a un senior bond di durata 4 anni e nominale complessivo pari a 110 milioni di euro;
  • rimborso di 300 milioni di euro dell'obbligazione senior emessa nel 2018 e scaduta ad aprile 2023.

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 settembre 2023 a 1.705,1 milioni di euro, in crescita del 6,7% rispetto al dato di fine 2022 pari a 1.597,8 milioni di euro. Le principali variazioni possono ricondursi a:

  • la variazione positiva relativa al risultato del periodo di pertinenza della Capogruppo di 124,7 milioni di euro;
  • la variazione negativa per il pagamento del saldo sui dividendi 2022 per 21,0 milioni di euro;
  • la variazione positiva del Patrimonio netto di terzi per 1,4 milioni di euro, per la quota parte dei risultati di periodo maturati dalla controllata Banca Credifarma;
  • altre variazioni in aumento per 2,0 milioni di euro connessi ai programmi di remunerazione in azioni della Capogruppo Banca Ifis previsti dal Gruppo.

I coefficienti patrimoniali1 del Gruppo Banca Ifis al 30 settembre 2023 si attestano per il CET1 al 15,53%, per il Tier 1 a 15,54% e per il Total Capital al 18,42%.

Si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha adottato i seguenti requisiti di capitale per il Gruppo Banca Ifis, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • CET1 Ratio pari al 7,90%, vincolante nella misura del 5,40%;
  • Tier 1 Ratio pari al 9,75%, vincolante nella misura del 7,25%;
  • Total Capital Ratio pari al 12,15%, vincolante nella misura del 9,65%.

Al fine di garantire un livello di capitale che possa assorbire eventuali perdite derivanti da scenari di stress, di cui all'articolo 104 ter della direttiva UE 36/2013, Banca d'Italia ha previsto per il Gruppo Banca Ifis i seguenti livelli di capitale, ai quali si aggiunge il coefficiente anticiclico specifico:

  • CET1 Ratio pari all'8,65%, composto da un OCR CET1 Ratio pari al 7,90% e da una componente target (Pillar 2 Guidance) di 0,75%;
  • Tier 1 Ratio pari al 10,50%, composto da un OCR Tier 1 Ratio pari al 9,75% e da una componente target pari a 0,75%;
  • Total Capital Ratio pari al 12,90%, composto da un OCR Total Capital Ratio pari al 12,15% e da una componente target pari a 0,75%.

Il Gruppo Banca Ifis al 30 settembre 2023 soddisfa ampiamente i predetti requisiti prudenziali.

1 Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 30 settembre 2023 includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove mesi del 2023, al netto dell'acconto sul dividendo. Gli utili generati computati a Fondi Propri tengono conto anche del dividendo prevedibile ai sensi dell'art. 2 del Regolamento UE n. 241/2014.

Highlights

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI
CONSOLIDATI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 1.453.013 603.134 849.879 140,9%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
214.664 222.088 (7.424) (3,3)%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
780.762 697.611 83.151 11,9%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
616.616 565.762 50.854 9,0%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
9.908.360 10.186.932 (278.572) (2,7)%
Totale attivo 13.920.393 13.262.377 658.016 5,0%
Debiti verso banche 3.236.570 3.422.160 (185.590) (5,4)%
Debiti verso clientela 5.280.665 5.103.343 177.322 3,5%
Titoli in circolazione 3.209.338 2.605.195 604.143 23,2%
Patrimonio netto consolidato 1.705.099 1.597.781 107.318 6,7%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI
CONSOLIDATI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 512.357 488.692 23.665 4,8%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(30.870) (48.874) 18.004 (36,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria 481.487 439.818 41.669 9,5%
Costi operativi (288.525) (278.538) (9.987) 3,6%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.717) (4.515) (2.202) 48,8%
Rettifiche di valore dell'avviamento - (762) 762 (100,0)%
Utili (perdite) da cessioni di investimenti - 304 (304) (100,0)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(60.120) (50.190) (9.930) 19,8%
Utile del periodo 126.125 106.117 20.008 18,9%
(Utile) perdita di periodo di pertinenza di terzi (1.384) (574) (810) 141,1%
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 124.741 105.543 19.198 18,2%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI
CONSOLIDATI TRIMESTRALI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
3° TRIMESTRE VARIAZIONE
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 163.851 164.738 (887) (0,5)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(14.532) (15.200) 668 (4,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 149.319 149.538 (219) (0,1)%
Costi operativi (92.745) (93.028) 283 (0,3)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.191) (7.576) 1.385 (18,3)%
Utili (perdite) da cessioni di investimenti - 169 (169) (100,0)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(16.264) (15.767) (497) 3,2%
Utile del periodo 34.119 33.336 783 2,3%
(Utile) perdita di periodo di pertinenza di terzi (414) (308) (106) 34,4%
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 33.705 33.028 677 2,0%
REDDITIVITA' COMPLESSIVA CONSOLIDATA
(in migliaia di euro)
30.09.2023 30.09.2022
Utile (perdita) del periodo 126.125 106.117
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (4.540) (1.894)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 4.711 (36.606)
Redditività complessiva consolidata 126.296 67.617
Redditività complessiva consolidata di pertinenza di terzi (1.385) (569)
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 124.911 67.048
KPI DI GRUPPO PATRIMONIALI 30.09.2023 31.12.2022
CET1 Ratio (1) 15,53% 15,01%
Total Capital Ratio (1) 18,42% 18,82%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811
Numero di azioni in circolazione a fine periodo (2) (in migliaia) 52.468 53.433
Price/book value per share 0,51 0,44

(1) Il CET1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 30 settembre 2023 includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove mesi del 2023, al netto dell'acconto sul dividendo. Gli utili generati computati a Fondi propri tengono conto anche del dividendo prevedibile ai sensi dell'art. 2 del Regolamento UE n. 241/2014.

(2) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

KPI DI GRUPPO ECONOMICI 30.09.2023 30.09.2022
Earnings per share (EPS) 2,38 2,00
Cost/Income ratio riclassificato 56,3% 57,0%

Risultati per Settore di attività

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI
E NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair value con
impatto a conto
economico
Dati al 30.09.2023 90.135 1.017 - 89.118 33.788 68.970 192.893
Dati al 31.12.2022 75.412 2.071 - 73.341 42.489 77.319 195.220
Variazione % 19,5% (50,9)% - 21,5% (20,5)% (10,8)% (1,2)%
Attività finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
Dati al 30.09.2023 1.857 - - 1.857 - 778.905 780.762
Dati al 31.12.2022 1.695 - - 1.695 - 695.916 697.611
Variazione % 9,6% - - 9,6% - 11,9% 11,9%
Crediti verso clientela (1)
Dati al 30.09.2023 6.220.789 2.359.367 1.494.185 2.367.237 1.439.188 2.248.383 9.908.360
Dati al 31.12.2022 6.514.989 2.755.592 1.472.177 2.287.221 1.519.864 2.152.078 10.186.932
Variazione % (4,5)% (14,4)% 1,5% 3,5% (5,3)% 4,5% (2,7)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 settembre 2023 titoli di Stato per 1.671,6 milioni di euro (1.541,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
DATI ECONOMICI
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 30.09.2023 259.084 130.496 46.411 82.177 202.112 51.161 512.357
Dati al 30.09.2022 225.176 123.212 42.648 59.316 200.860 62.656 488.692
Variazione % 15,1% 5,9% 8,8% 38,5% 0,6% (18,3)% 4,8%
Risultato netto della gestione
finanziaria
Dati al 30.09.2023 225.213 124.599 43.382 57.232 202.112 54.162 481.487
Dati al 30.09.2022 183.293 108.687 40.939 33.667 200.860 55.665 439.818
Variazione % 22,9% 14,6% 6,0% 70,0% 0,6% (2,7)% 9,5%
Utile (perdita) di periodo
Dati al 30.09.2023 70.658 37.400 12.852 20.406 44.405 11.062 126.125
Dati al 30.09.2022 43.954 27.257 13.307 3.390 44.204 17.958 106.117
Variazione % 60,8% 37,2% (3,4)% n.s. 0,5% (38,4)% 18,9%
SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
DATI ECONOMICI
TRIMESTRALI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Terzo trimestre 2023 84.339 44.222 15.871 24.246 65.580 13.932 163.851
Terzo trimestre 2022 82.948 44.298 13.673 24.977 65.866 15.924 164.738
Variazione % 1,7% (0,2)% 16,1% (2,9)% (0,4)% (12,5)% (0,5)%
Risultato netto della gestione
finanziaria
Terzo trimestre 2023 70.260 39.824 14.484 15.952 65.580 13.479 149.319
Terzo trimestre 2022 69.211 40.132 11.493 17.586 65.866 14.461 149.538
Variazione % 1,5% (0,8)% 26,0% (9,3)% (0,4)% (6,8)% (0,1)%
Utile (perdita) di periodo
Terzo trimestre 2023 21.308 11.971 4.556 4.781 13.931 (1.120) 34.119
Terzo trimestre 2022 19.588 10.739 2.451 6.398 11.693 2.056 33.336
Variazione % 8,8% 11,5% 85,9% (25,3)% 19,1% (154,5)% 2,3%

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVERNANCE
& SERVIZI E
NON CORE (1)
Costo del credito (2)
Dati al 30.09.2023 0,71% 0,31% 0,27% 1,44% - (0,70)%
Dati al 31.12.2022 0,76% 0,56% 0,20% 1,35% - 1,25%
Variazione % (0,05)% (0,25)% 0,07% 0,09% - (1,95)%
Crediti in sofferenza
netti/Crediti verso clientela
Dati al 30.09.2023 0,4% 0,6% 0,1% 0,5% 74,5% 0,3%
Dati al 31.12.2022 0,4% 0,5% 0,0% 0,5% 73,4% 0,3%
Variazione % 0,0% 0,1% 0,1% 0,0% 1,1% 0,0%
Indice di copertura delle
sofferenze lorde
Dati al 30.09.2023 74,0% 80,6% 92,9% 41,5% 0,0% 52,1%
Dati al 31.12.2022 72,0% 77,9% 94,6% 32,8% 0,0% 47,5%
Variazione % 2,0% 2,7% (1,7)% 8,7% 0,0% 4,6%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
Dati al 30.09.2023 3,8% 6,3% 0,8% 3,2% 98,7% 1,2%
Dati al 31.12.2022 3,9% 6,6% 1,0% 2,4% 97,9% 1,6%
Variazione (0,1)% (0,3)% (0,2)% 0,8% 0,8% (0,4)%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
Dati al 30.09.2023 5,9% 9,7% 2,2% 4,5% 98,7% 1,9%
Dati al 31.12.2022 5,7% 9,5% 2,3% 3,2% 97,9% 2,5%
Variazione 0,2% 0,2% (0,1)% 1,3% 0,8% (0,6)%
RWA (3)
Dati al 30.09.2023 5.326.767 2.275.094 1.309.455 1.742.218 1.696.810 1.778.316
Dati al 31.12.2022 5.571.253 2.625.900 1.329.890 1.615.463 1.794.321 1.753.938
Variazione % (4,4)% (13,4)% (1,5)% 7,8% (5,4)% 1,4%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 settembre 2023 titoli di Stato per 1.671,6 milioni di euro (1.541,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022), che ai fini del calcolo del costo del credito non sono stati considerati.

(2) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(3) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio): l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Evoluzione trimestrale

CONTO ECONOMICO ESERCIZIO 2023 ESERCIZIO 2022
CONSOLIDATO
RICLASSIFICATO:
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
3° Trim. 2° Trim. 1° Trim. 4° Trim. 3° Trim. 2° Trim. 1° Trim.
Margine di interesse 134.820 135.247 139.439 155.746 128.153 133.282 131.069
Commissioni nette 24.002 26.970 23.327 28.303 22.998 21.487 20.725
Altre componenti del margine di
intermediazione
5.029 10.464 13.059 7.806 13.587 5.861 11.530
Margine di intermediazione 163.851 172.681 175.825 191.855 164.738 160.630 163.324
Rettifiche/Riprese di valore
nette per rischio di credito
(14.532) (6.367) (9.971) (28.641) (15.200) (16.666) (17.008)
Risultato netto della gestione
finanziaria
149.319 166.314 165.854 163.214 149.538 143.964 146.316
Spese per il personale (40.021) (40.737) (39.708) (39.590) (37.646) (37.033) (36.565)
Altre spese amministrative (53.146) (65.427) (53.822) (70.896) (56.878) (61.079) (53.568)
Rettifiche/Riprese di valore
nette su attività materiali e
immateriali
(4.472) (4.350) (4.202) (4.595) (4.095) (4.145) (4.080)
Altri oneri/proventi di gestione 4.894 5.824 6.642 3.241 5.591 4.570 6.390
Costi operativi (92.745) (104.690) (91.090) (111.840) (93.028) (97.687) (87.823)
Accantonamenti netti ai fondi
per rischi e oneri
(6.191) 5.842 (6.368) 4.115 (7.576) 9.483 (6.422)
Rettifiche di valore
dell'avviamento
- - - - - (762) -
Utili (perdite) da cessioni di
investimenti
- - - - 169 135 -
Utile della operatività corrente
al lordo delle imposte
50.383 67.466 68.396 55.489 49.103 55.133 52.071
Imposte sul reddito del periodo
dell'operatività corrente
(16.264) (21.778) (22.078) (19.719) (15.767) (17.703) (16.720)
Utile di periodo 34.119 45.688 46.318 35.770 33.336 37.430 35.351
(Utile) perdita di periodo di
pertinenza di terzi
(414) (566) (404) (227) (308) 137 (403)
Utile di periodo di pertinenza
della Capogruppo
33.705 45.122 45.914 35.543 33.028 37.567 34.948

Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso bilancio delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi Settori operativi alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei Settori operativi è coerente con le modalità adottate dalla Direzione per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.

L'informativa per Settore si articola, coerentemente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Commercial & Corporate Banking, rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e comprende, inoltre, i prestiti personali con cessione del quinto dello stipendio o della pensione (CQS/CQP). Il Settore si sostanzia nelle Aree di Business Factoring, Leasing e Corporate Banking & Lending;
  • Settore Npl, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità, di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured;
  • Settore Governance & Servizi e Non Core, che fornisce ai Settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende l'attività di Treasury e il desk titoli di proprietà, oltre a taluni portafogli creditizi corporate posti in run-off in quanto ritenuti non strategici allo sviluppo del Gruppo.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, l'informativa di Settore relativamente alle componenti di conto economico espone i risultati fino all'utile netto.

Settore Commercial & Corporate Banking

Il Settore Commercial & Corporate Banking accoglie le seguenti Aree di business:

  • Factoring: Area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico, che si sviluppano verso l'estero o che dall'estero si rivolgono a clientela italiana; include inoltre una business unit specializzata nell'acquisto di crediti fiscali ceduti da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance. Tale unità acquista crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti;
  • Leasing: Area che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate, non trattato dal Gruppo;
  • Corporate Banking & Lending: Area di business che aggrega più unità:
    • Finanza Strutturata, comparto dedicato al supporto delle imprese e dei fondi private equity nella strutturazione di finanziamenti, sia bilaterali che in pool;
    • Equity Investments, comparto dedicato ad investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti;
    • Lending, comparto dedicato all'operatività del Gruppo a medio-lungo termine, orientato al sostegno del ciclo operativo dell'impresa e all'erogazione del credito al consumo sotto forma di operazioni di cessione del quinto della pensione o dello stipendio (CQS/CQP).

Di seguito i risultati del Settore al 30 settembre 2023.

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 175.247 154.514 20.733 13,4%
Commissioni nette 72.694 64.006 8.688 13,6%
Altre componenti del margine di intermediazione 11.143 6.656 4.487 67,4%
Margine di intermediazione 259.084 225.176 33.908 15,1%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(33.871) (41.883) 8.012 (19,1)%
Risultato netto della gestione finanziaria 225.213 183.293 41.920 22,9%
Costi operativi (120.462) (116.387) (4.075) 3,5%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (415) (1.805) 1.390 (77,0)%
Rettifiche di valore dell'avviamento - (762) 762 (100,0)%
Utile da cessione di investimenti - 405 (405) (100,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
104.336 64.744 39.592 61,2%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(33.678) (20.790) (12.888) 62,0%
Utile di periodo 70.658 43.954 26.704 60,8%
DATI ECONOMICI 3° TRIMESTRE VARIAZIONE
TRIMESTRALI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 59.740 54.946 4.794 8,7%
Commissioni nette 23.963 22.555 1.408 6,2%
Altre componenti del margine di intermediazione 636 5.447 (4.811) (88,3)%
Margine di intermediazione 84.339 82.948 1.391 1,7%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(14.079) (13.737) (342) 2,5%
Risultato netto della gestione finanziaria 70.260 69.211 1.049 1,5%
Costi operativi (38.760) (39.138) 378 (1,0)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (38) (1.389) 1.351 (97,3)%
Utile da cessione di investimenti - 169 (169) (100,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
31.462 28.853 2.609 9,0%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(10.154) (9.265) (889) 9,6%
Utile di periodo 21.308 19.588 1.720 8,8%

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 70,7 milioni di euro, in aumento di 26,7 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2022. Come meglio dettagliato in seguito, tale risultato è guidato dalla crescita del margine di interesse per 20,7 milioni di euro (+13,4%), delle commissioni nette (+8,7 milioni di euro, pari al +13,6%) e delle altre componenti del margine di intermediazione per 4,5 milioni di euro, nonché dalle minori rettifiche di valore nette per 8,0 milioni di euro (-19,1%).

L'aumento dei costi operativi di 4,1 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2022 è sostanzialmente dovuto alla crescita delle spese del personale sia per l'incremento dell'organico sia per maggiori remunerazioni variabili e per ulteriori stanziamenti in vista del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL).

L'andamento della gestione delle Aree di business che compongono il Settore è descritto ed approfondito in seguito.

Nella tabella che segue vengono dettagliati i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela per qualità del credito.

COMMERCIAL & CORPORATE
BANKING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.09.2023
Valore nominale 101.098 158.756 124.976 384.830 6.088.014 6.472.844
Rettifiche di valore (74.822) (67.025) (6.492) (148.339) (103.716) (252.055)
Valore di bilancio 26.276 91.731 118.484 236.491 5.984.298 6.220.789
Coverage ratio 74,0% 42,2% 5,2% 38,5% 1,7% 3,9%
Gross ratio 1,6% 2,5% 1,9% 5,9% 94,1% 100,0%
Net ratio 0,4% 1,5% 1,9% 3,8% 96,2% 100,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2022
Valore nominale 89.947 141.717 150.450 382.113 6.351.591 6.733.704
Rettifiche di valore (64.774) (56.027) (10.289) (131.089) (87.625) (218.715)
Valore di bilancio 25.173 85.690 140.161 251.024 6.263.965 6.514.989
Coverage ratio 72,0% 39,5% 6,8% 34,3% 1,4% 3,2%
Gross ratio 1,3% 2,1% 2,2% 5,7% 94,3% 100,0%
Net ratio 0,4% 1,3% 2,2% 3,9% 96,1% 100,0%

Al 30 settembre 2023 le attività deteriorate nette nel Settore Commercial & Corporate Banking si attestano a 236,5 milioni di euro, in diminuzione di 14,5 milioni di euro rispetto al valore al 31 dicembre 2022 (251,0 milioni di euro). La diminuzione è dovuta principalmente al calo delle esposizioni scadute per 21,7 milioni di euro. L'andamento è da ricondurre ad una diminuzione delle esposizioni scadute deteriorate sia dell'Area Factoring che dell'Area Leasing solo parzialmente controbilanciate da nuovi ingressi nel comparto Corporate Banking di posizioni singolarmente significative in precedenza in bonis.

Il coverage ratio del portafoglio deteriorato passa dal 34,3% del 31 dicembre 2022 al 38,5% del 30 settembre 2023. Tale dinamica è riconducibile a un incremento del coverage ratio delle inadempienze probabili e delle sofferenze, compensato in parte dalla riduzione del tasso di copertura sulle esposizioni scadute.

Si evidenzia infine che all'interno del Settore Commercial & Corporate Banking sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti principalmente ad attivi rinvenienti dalle business combination: il valore netto di tali attività è di 13,6 milioni di euro al 30 settembre 2023 rispetto a 14,0 milioni di euro del 31 dicembre 2022, di cui 9,4 milioni di euro deteriorati (8,6 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

Tali valori incorporano sia gli effetti connessi allo smontamento temporale della "PPA", sia gli effetti derivanti dalle perdite attese lungo la vita utile dell'attività, come previsto dal principio contabile IFRS 9.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 0,71% 0,76% n.a. (0,05%)
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
3,8% 3,9% n.a. (0,1%)
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
5,9% 5,7% n.a. 0,2%
Totale RWA (2) 5.326.767 5.571.253 (244.486) (4,4)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Per una migliore comprensione dei risultati del periodo, vengono commentati di seguito i contributi delle singole Aree di business del Settore Commercial & Corporate Banking.

Area Factoring

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 80.555 78.185 2.370 3,0%
Commissioni nette 50.995 45.443 5.552 12,2%
Altre componenti del margine di intermediazione (1.054) (416) (638) 153,4%
Margine di intermediazione 130.496 123.212 7.284 5,9%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(5.897) (14.525) 8.628 (59,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 124.599 108.687 15.912 14,6%
Costi operativi (69.722) (65.281) (4.441) 6,8%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 349 (2.495) 2.844 (114,0)%
Rettifiche di valore dell'avviamento - (762) 762 (100,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
55.226 40.149 15.077 37,6%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(17.826) (12.892) (4.934) 38,3%
Utile di periodo 37.400 27.257 10.143 37,2%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 3° TRIMESTRE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 27.462 28.461 (999) (3,5)%
Commissioni nette 16.792 15.855 937 5,9%
Altre componenti del margine di intermediazione (32) (18) (14) 77,8%
Margine di intermediazione 44.222 44.298 (76) (0,2)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(4.398) (4.166) (232) 5,6%
Risultato netto della gestione finanziaria 39.824 40.132 (308) (0,8)%
Costi operativi (22.097) (22.964) 867 (3,8)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (50) (1.350) 1.300 (96,3)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
17.677 15.818 1.859 11,8%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(5.706) (5.079) (627) 12,3%
Utile di periodo 11.971 10.739 1.232 11,5%

Nei primi nove mesi del 2023 il contributo dell'Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking ammonta a 130,5 milioni di euro, in aumento del 5,9% rispetto al risultato dello stesso periodo dello scorso esercizio. Tale risultato è dovuto al maggior contributo sia del margine di interesse (in aumento di 2,4 milioni di euro) sia delle commissioni nette (in aumento di 5,6 milioni di euro), come conseguenza dell'aumento dei rendimenti dei crediti gestiti. Il turnover dei primi nove mesi del 2023 è pari a 9,8 miliardi di euro, in aumento di 51 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, mentre il monte crediti registra una contrazione di circa 340 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente (il dato al 30 settembre 2023 è pari a 3,3 miliardi di euro).

Nei primi nove mesi del 2023 si registrano rettifiche di valore nette per rischio di credito pari a 5,9 milioni di euro, in diminuzione di 8,6 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente che era influenzato da rettifiche su posizioni commerciali con vintage più elevata soprattutto connesse a posizioni verso il Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Si registra, inoltre, nei primi nove mesi del 2023 una contrazione del portafoglio deteriorato rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

Il risultato netto della gestione finanziaria si attesta quindi a 124,6 milioni di euro (+14,6% rispetto al risultato dello stesso periodo dello scorso esercizio).

L'aumento dei costi operativi di 4,4 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2022 è sostanzialmente dovuto a maggiori spese del personale per incremento complessivo delle remunerazioni e dell'organico del Gruppo e, per la parte rimanente, per maggiori spese amministrative associate principalmente alla stagionalità delle spese pubblicitarie, a maggiori spese legali nonché a progettualità ICT.

Per quanto riguarda i principali aspetti patrimoniali, al 30 settembre 2023 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 2.359,4 milioni di euro, in diminuzione del 14,4% rispetto al dato del 31 dicembre 2022.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela per qualità del credito.

AREA FACTORING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.09.2023
Valore nominale 67.970 68.067 104.862 240.899 2.234.821 2.475.720
Rettifiche di valore (54.774) (34.984) (2.681) (92.439) (23.914) (116.353)
Valore di bilancio 13.196 33.083 102.181 148.460 2.210.907 2.359.367
Coverage ratio 80,6% 51,4% 2,6% 38,4% 1,1% 4,7%
SITUAZIONE AL 31.12.2022
Valore nominale 64.829 79.592 127.151 271.573 2.597.733 2.869.306
Rettifiche di valore (50.482) (34.524) (5.473) (90.480) (23.234) (113.713)
Valore di bilancio 14.348 45.068 121.678 181.094 2.574.499 2.755.592
Coverage ratio 77,9% 43,4% 4,3% 33,3% 0,9% 4,0%

Al 30 settembre 2023 si evidenzia una diminuzione dei crediti deteriorati netti per 32,6 milioni di euro dovuto prevalentemente al calo delle esposizioni scadute per 19,5 milioni di euro. In termini complessivi, il coverage delle esposizioni deteriorate aumenta del 5,1% per effetto degli accantonamenti effettuati sulle inadempienze probabili e sulle sofferenze.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 0,31% 0,56% n.a. (0,25)%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
6,3% 6,6% n.a. (0,3)%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
9,7% 9,5% n.a. 0,2%
Totale RWA (2) 2.275.094 2.625.900 (350.806) (13,4)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale). (2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

L'indicatore "Attività deteriorate nette/Crediti verso clientela netti" passa dal 6,6% al 6,3% poiché gli effetti positivi derivanti dalla diminuzione delle esposizioni deteriorate hanno più che compensato la riduzione delle esposizioni in bonis nel periodo di riferimento.

Si segnala come le esposizioni deteriorate nette includano complessivamente 96,5 milioni di euro nei confronti del SSN (112,3 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

Area Leasing

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 38.172 33.538 4.634 13,8%
Commissioni nette 8.239 9.110 (871) (9,6)%
Margine di intermediazione 46.411 42.648 3.763 8,8%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(3.029) (1.709) (1.320) 77,2%
Risultato netto della gestione finanziaria 43.382 40.939 2.443 6,0%
Costi operativi (23.874) (22.390) (1.484) 6,6%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (530) 1.052 (1.582) (150,4)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
18.978 19.601 (623) (3,2)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(6.126) (6.294) 168 (2,7)%
Utile di periodo 12.852 13.307 (455) (3,4)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 3° TRIMESTRE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 13.216 11.030 2.186 19,8%
Commissioni nette 2.655 2.643 12 0,5%
Margine di intermediazione 15.871 13.673 2.198 16,1%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(1.387) (2.180) 793 (36,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 14.484 11.493 2.991 26,0%
Costi operativi (7.784) (7.882) 98 (1,2)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 27 - 27 n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
6.727 3.611 3.116 86,3%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(2.171) (1.160) (1.011) 87,2%
Utile di periodo 4.556 2.451 2.105 85,9%

Il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 46,4 milioni di euro, in miglioramento di 3,8 milioni di euro rispetto al medesimo dato al 30 settembre 2022. Tale aumento è dovuto al maggior contributo del margine di interesse per 4,6 milioni di euro, il quale è stato compensato parzialmente dal minore margine commissionale per 0,9 milioni di euro.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 3,0 milioni di euro, in peggioramento di 1,3 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Si ricorda come il costo del credito dei primi nove mesi del 2022 aveva fattorizzato riprese sui crediti in bonis per effetto di una miglior composizione del portafoglio nonché una rivisitazione dei correttivi prudenziali applicati ai modelli per tener conto dell'evoluzione del contesto pandemico e dei nuovi potenziali impatti sul contesto economico derivanti dal conflitto tra Russia e Ucraina, dallo scenario inflattivo e dal rallentamento della crescita economica.

I costi operativi dell'Area Leasing sono pari a 23,9 milioni di euro, con un aumento di 1,5 milioni di euro rispetto al dato al 30 settembre 2022, anche in questo caso legato principalmente a maggiori spese del personale per 1,4 milioni di euro.

Al 30 settembre 2023 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.494,2 milioni di euro, in aumento di 22,0 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2022.

Il coverage ratio del deteriorato è in aumento di 5,3% passando da 59,7% a 65,0%. Tale incremento è guidato dall'aumento dell'incidenza sul portafoglio totale deteriorato delle posizioni classificate a sofferenza. Nei primi nove mesi del 2023 si è assistito infatti ad un miglioramento delle performance del portafoglio che ha comportato maggiori ritorni in bonis di esposizioni scadute e ridotte nuove classificazioni a scaduto deteriorato rispetto ai periodi precedenti.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

AREA LEASING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.09.2023
Valore nominale 12.271 12.618 8.444 33.333 1.499.918 1.533.251
Rettifiche di valore (11.402) (7.799) (2.469) (21.670) (17.396) (39.066)
Valore di bilancio 869 4.819 5.975 11.663 1.482.522 1.494.185
Coverage ratio 92,9% 61,8% 29,2% 65,0% 1,2% 2,5%
SITUAZIONE AL 31.12.2022
Valore nominale 9.784 13.542 11.652 34.977 1.475.310 1.510.287
Rettifiche di valore (9.258) (8.084) (3.523) (20.865) (17.246) (38.111)
Valore di bilancio 526 5.457 8.129 14.112 1.458.065 1.472.177
Coverage ratio 94,6% 59,7% 30,2% 59,7% 1,2% 2,5%
KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 0,27% 0,20% n.a. 0,07%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
0,8% 1,0% n.a. (0,2)%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
2,2% 2,3% n.a. (0,1)%
Totale RWA (2) 1.309.455 1.329.890 (20.435) (1,5)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Area Corporate Banking & Lending

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 56.520 42.791 13.730 32,1%
Commissioni nette 13.460 9.453 4.007 42,4%
Altre componenti del margine di intermediazione 12.197 7.072 5.125 72,5%
Margine di intermediazione 82.177 59.316 22.861 38,5%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(24.945) (25.649) 704 (2,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria 57.232 33.667 23.565 70,0%
Costi operativi (26.866) (28.716) 1.850 (6,4)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (234) (362) 128 (35,4)%
Utili (perdite) da cessione di investimenti - 405 (405) (100,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
30.132 4.994 25.138 n.s.
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(9.726) (1.604) (8.122) n.s.
Utile di periodo 20.406 3.390 17.017 n.s.
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 3° TRIMESTRE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 19.062 15.455 3.607 23,3%
Commissioni nette 4.516 4.057 459 11,3%
Altre componenti del margine di intermediazione 668 5.465 (4.797) (87,8)%
Margine di intermediazione 24.246 24.977 (731) (2,9)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(8.294) (7.391) (903) 12,2%
Risultato netto della gestione finanziaria 15.952 17.586 (1.634) (9,3)%
Costi operativi (8.879) (8.292) (587) 7,1%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (15) (39) 24 (61,5)%
Utili (perdite) da cessione di investimenti - 169 (169) (100,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
7.058 9.424 (2.366) (25,1)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(2.277) (3.026) 749 (24,8)%
Utile di periodo 4.781 6.398 (1.617) (25,3)%

Il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 82,2 milioni di euro al 30 settembre 2023, risulta in aumento di 22,9 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2022 (+38,5%). La variazione positiva è determinata dall'effetto combinato dei seguenti fattori:

  • crescita di 13,7 milioni di euro del margine di interesse (+32,1%), grazie al positivo contributo offerto dai finanziamenti verso PMI e farmacie per 10,7 milioni di euro e dal comparto Corporate Banking (e in particolare della business unit Finanza strutturata) per 3 milioni di euro;
  • maggiori commissioni nette per 4,0 milioni di euro (+42,4%), principalmente derivanti dall'attività del comparto Corporate Banking;
  • incremento per 5,1 milioni di euro delle altre componenti del margine di intermediazione riconducibili al comparto Corporate Banking derivante dal maggior contributo generato dalle poste valutate al fair value, tra cui i fondi OICR (su cui si sono registrate nel periodo maggiori plusvalenze da valutazione) e le

partecipazioni di minoranza (per le quali si è registrato un aumento degli utili netti realizzati dalle cessioni dei primi nove mesi del 2023 rispetto al dato al 30 settembre 2022).

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 24,9 milioni di euro, in linea con il dato del medesimo periodo dell'esercizio precedente. A fronte di una sostanziale stabilità delle rettifiche su crediti dell'Area, i primi nove mesi del 2023 hanno beneficiato di maggiori riprese da incasso principalmente connesse a posizioni precedentemente svalutate di pertinenza della controllata Banca Credifarma.

La diminuzione dei costi operativi dell'Area Corporate Banking & Lending di 1,9 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2022 è principalmente riconducibile a minori consulenze progettuali e di integrazione in ambito ICT connesse alla fusione, avvenuta ad aprile 2022, di Banca Credifarma. Questa diminuzione è stata tuttavia parzialmente compensata da maggiori spese del personale rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente.

Al 30 settembre 2023 il totale dei crediti netti verso clientela dell'Area ammonta a 2.367,2 milioni di euro, in aumento di 80,0 milioni di euro rispetto al dato del 31 dicembre 2022.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

AREA CORPORATE BANKING &
LENDING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.09.2023
Valore nominale 20.857 78.071 11.670 110.598 2.353.275 2.463.873
Rettifiche di valore (8.646) (24.242) (1.342) (34.230) (62.406) (96.636)
Valore di bilancio 12.211 53.829 10.328 76.368 2.290.869 2.367.237
Coverage ratio 41,5% 31,1% 11,5% 30,9% 2,7% 3,9%
SITUAZIONE AL 31.12.2022
Valore nominale 15.333 48.583 11.647 75.563 2.278.548 2.354.111
Rettifiche di valore (5.034) (13.419) (1.292) (19.745) (47.146) (66.891)
Valore di bilancio 10.299 35.164 10.355 55.818 2.231.402 2.287.221
Coverage ratio 32,8% 27,6% 11,1% 26,1% 2,1% 2,8%

L'ammontare delle esposizioni deteriorate nette al 30 settembre 2023, pari a 76,4 milioni di euro, risulta in aumento di 20,6 milioni di euro rispetto al valore di fine esercizio 2022. L'andamento delle esposizioni scadute sono pressoché stabili, per contro le esposizioni in sofferenze crescono del 18,6% rispetto al dato del 31 dicembre 2022. Le inadempienze probabili risentono dell'effetto del deterioramento di crediti commerciali relativi al comparto Lending precedentemente classificati in bonis.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 1,44% 1,35% n.a. 0,09%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
3,2% 2,4% n.a. 0,8%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
4,5% 3,2% n.a. 1,3%
Totale RWA (2) 1.742.218 1.615.463 126.755 7,8%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Settore Npl

È il Settore del Gruppo Banca Ifis dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti sia unsecured sia secured di difficile esigibilità, nonché all'attività di gestione di portafogli di terzi. L'attività è strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.

Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio crediti del Settore Npl per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; gli "interessi a conto economico" si riferiscono alle componenti del margine di intermediazione derivanti dalla contabilizzazione a costo ammortizzato del relativo portafoglio crediti; in particolare sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 127,3 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 85,2 milioni di euro, così come riportati nella tabella riepilogativa dei "Dati economici" nel seguito del presente paragrafo.

PORTAFOGLIO DI
PROPRIETA' DEL
SETTORE NPL
(in migliaia di euro)
VALORE
NOMINALE
RESIDUO
VALORI DI
BILANCIO
VAL. BIL. /
VAL. NOM.
RES.
INTERESSI A
CONTO
ECONOMICO
ERC CRITERIO DI
CONTABILIZZAZION
E PREVALENTE
Costo 286.406 27.370 9,6% - 73.955 Costo d'acquisto
Stragiudiziale 13.558.206 484.399 3,6% 76.323 811.258
di cui: Massiva (curve) 13.041.001 222.634 1,7% (543) 378.940 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Piani 517.205 261.765 50,6% 76.866 432.318 CA= VAN Flussi da
modello
Giudiziale 7.328.028 922.330 12,6% 136.122 1.858.245
di cui: Altre posizioni in
corso di lavorazione
giudiziale
1.571.559 185.924 11,8% - 392.812 Costo d'acquisto
di cui: Precetti,
Pignoramenti, ODA
1.980.611 590.679 29,8% 114.876 1.287.320 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Secured e
Corporate
3.775.858 145.727 3,9% 21.246 178.113 CA= VAN Flussi da
modello
Totale 21.172.640 1.434.099 6,8% 212.445 2.743.458

L'attività può essere suddivisa in tre macrocategorie:

  • gestione post acquisto, dove vengono espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche all'instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate; il credito viene classificato in una area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (27,4 milioni di euro al 30 settembre 2023 rispetto a 113,7 milioni di euro al 31 dicembre 2022) senza contribuzione a conto economico in termini di margine. Di norma dopo 6-12 mesi le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle caratteristiche delle stesse;
  • gestione stragiudiziale, che accoglie le pratiche che possono essere gestite tramite attività di recupero a carattere transattivo. Le pratiche in attesa di conoscere l'esistenza o meno dello strumento di recupero più idoneo sono classificate in un bacino denominato "gestione massiva" e ammontano al 30 settembre 2023 a 222,6 milioni di euro rispetto a 237,7 milioni di euro al 31 dicembre 2022, in diminuzione del 6,3%. Le pratiche su cui è stato concordato e formalizzato un piano di rientro registrano un aumento del 12,7% attestandosi a 261,8 milioni di euro al 30 settembre 2023 (232,3 milioni di euro al 31 dicembre 2022);
  • gestione giudiziale, che accoglie tutte le pratiche nei diversi stadi di lavorazione giudiziale che vanno dall'ottenimento del decreto ingiuntivo all'ottenimento di una Ordinanza di Assegnazione (ODA). Le pratiche che sono in attesa dell'azionamento legale più appropriato sono incluse nella categoria "Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale" e risultano pari a 185,9 milioni di euro al 30 settembre 2023 (207,8 milioni di euro al 31 dicembre 2022); le pratiche che si trovano nelle fasi di precetto, pignoramento e ODA trovano collocamento nell'apposito bacino che registra un incremento del 6,8%, attestandosi a 590,7 milioni di euro rispetto ai 553,2 milioni di euro registrati a dicembre 2022. Nel bacino della gestione giudiziale rientrano le posizioni "Secured e Corporate", di derivazione corporate bancaria o real estate, pari

a 145,7 milioni di euro al 30 settembre 2023, in contrazione rispetto al dato al 31 dicembre 2022 (160,5 milioni di euro).

Si segnala infine che talvolta, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, il Gruppo può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2023 2022 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 127.293 119.381 7.912 6,6%
Interessi attivi su notes e altre componenti
minoritarie
3.505 2.478 1.027 41,4%
Altre componenti del margine di interesse da
variazione di cash flow
85.152 91.741 (6.589) (7,2)%
Interessi passivi (21.952) (20.487) (1.465) 7,2%
Margine di interesse 193.998 193.113 885 0,5%
Commissioni nette 2.497 2.583 (85) (3,3)%
Altre componenti del margine di intermediazione (486) (1.353) 867 (64,1)%
Utili (perdite) da cessione attività finanziarie 6.103 6.517 (414) (6,4)%
Margine di intermediazione 202.112 200.860 1.252 0,6%
Risultato netto della gestione finanziaria 202.112 200.860 1.252 0,6%
Costi operativi (136.680) (134.755) (1.925) 1,4%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 138 (889) 1.027 (115,5)%
Utili (perdite) da cessioni di investimenti - (101) 101 (100,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
65.570 65.114 456 0,7%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(21.165) (20.910) (255) 1,2%
Utile di periodo 44.405 44.204 201 0,5%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
3° TRIMESTRE VARIAZIONE
2023 2022 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 42.616 41.279 1.337 3,2%
Interessi attivi su notes e altre componenti
minoritarie
1.535 989 546 55,2%
Altre componenti del margine di interesse da
variazione di cash flow
27.752 25.362 2.390 9,4%
Interessi passivi (9.857) (6.886) (2.971) 43,1%
Margine di interesse 62.046 60.744 1.302 2,1%
Commissioni nette 738 738 - 0,0%
Altre componenti del margine di intermediazione (74) (158) 84 (53,2)%
Utili (perdite) da cessione attività finanziarie 2.870 4.542 (1.672) (36,8)%
Margine di intermediazione 65.580 65.866 (286) (0,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 65.580 65.866 (286) (0,4)%
Costi operativi (45.130) (47.976) 2.846 (5,9)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 121 (667) 788 (118,1)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
20.571 17.224 3.347 19,4%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(6.640) (5.531) (1.109) 20,1%
Utile di periodo 13.931 11.693 2.238 19,1%

La voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso effettivo originario, passa da 119,4 milioni di euro a 127,3 milioni di euro al 30 settembre 2023 per effetto di un aumento del valore medio dei crediti sottostanti che hanno completato la fase di verifica documentale (fase di staging).

La voce "Altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow", che passa da 91,7 milioni di euro nei primi nove mesi del 2022 a 85,2 milioni di euro al 30 settembre 2023, riflette la variazione dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati rispetto alle previsioni. A tale voce concorrono:

  • la gestione stragiudiziale per 29,1 milioni di euro (32,8 milioni di euro al 30 settembre 2022), a cui contribuiscono i piani di rientro per 52,8 milioni di euro (in crescita rispetto al dato di 49,4 milioni di euro nei primi nove mesi del 2022) parzialmente compensati dall'effetto negativo dei modelli a curve per 23,7 milioni di euro (16,6 milioni di euro nell'omologo periodo dell'esercizio precedente);
  • la gestione legale per 56,1 milioni di euro (58,9 milioni di euro al 30 settembre 2022), a seguito del contributo delle azioni di precetto, pignoramento e ODA.

Continuano le buone performance della raccolta legale, riconducibili soprattutto al maggior numero di precetti e pignoramenti prodotti. Tale crescita è stata controbilanciata dalle performance della raccolta stragiudiziale, la quale evidenzia una riduzione della contribuzione al margine rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente per effetto soprattutto della riduzione della raccolta degli accordi di pagamento (piani). Le dinamiche della raccolta legale e stragiudiziale comportano una crescita dello stock dei crediti cosiddetti "paganti" portando gli incassi a 294,8 milioni di euro, in crescita rispetto ai 283,4 milioni di euro realizzati nei primi nove mesi del 2022.

Le commissioni nette, pari a 2,5 milioni di euro al 30 settembre 2023, sono sostanzialmente in linea con il precedente periodo di riferimento.

Nel corso dei primi nove mesi del 2023 sono state realizzate cessioni di portafogli di Npl, in linea con le policy del Gruppo, da cui si sono generati utili netti da cessione pari a 6,1 milioni di euro, in leggera flessione rispetto al dato di 6,5 milioni di euro registrato nei primi nove mesi del 2022.

In considerazione di quanto sopra, il margine di intermediazione del Settore Npl si attesta a complessivi 202,1 milioni di euro, in aumento di 1,3 milioni di euro rispetto a quello dello stesso periodo dell'esercizio precedente.

I costi operativi, pari a 136,7 milioni di euro al 30 settembre 2023, risultano in aumento di 1,9 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2022. Tale incremento deriva anche in questo caso da maggiori spese del personale sia per incremento organico (inclusivo dell'effort della Capogruppo Banca Ifis) che per aumenti previsti del CCNL (già fattorizzati su settembre 2023).

In conseguenza di quanto sopra, l'utile di periodo del Settore Npl è pari a 44,4 milioni di euro, in linea con il dato del corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

Si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per qualità del credito.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 1.072.624 1.115.926 (43.302) (3,9)%
Inadempienze probabili nette 343.885 367.886 (24.001) (6,5)%
Esposizioni scadute deteriorate nette 4.081 4.343 (262) (6,0)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela
(stage 3)
1.420.590 1.488.155 (67.565) (4,5)%
Crediti in bonis netti (stage 1 e 2) 18.598 31.709 (13.111) (41,3)%
- di cui: Crediti di proprietà 13.509 16.871 (3.362) (19,9)%
- di cui: Titoli di debito 3.361 13.686 (10.325) (75,4)%
- di cui: Crediti connessi all'attività di servicer 1.728 1.152 576 50,0%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.439.188 1.519.864 (80.676) (5,3)%
- di cui: crediti di proprietà valutati al costo
ammortizzato
1.434.099 1.505.026 (70.927) (4,7)%

La quasi totalità dei crediti valutati al costo ammortizzato del Settore Npl appartiene alla categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impaired – introdotta dal principio contabile IFRS 9, rappresentato da tutte quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate. Restano esclusi da questa classificazione i crediti connessi all'attività di servicer per conto terzi e i titoli di debito valutati al costo ammortizzato.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 21.172.640 23.064.676 (1.892.036) (8,2)%
Totale RWA (1) 1.696.810 1.794.321 (97.511) (5,4)%

(1) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi complessivi (ERC – Estimated Remaining Collections) è pari a 2,7 miliardi di euro.

ANDAMENTO PORTAFOGLIO DI PROPRIETA' DEL
SETTORE NPL
30.09.2023 31.12.2022
Portafoglio crediti iniziale 1.505.026 1.477.681
Acquisti (+) 16.708 148.942
Cessioni (-) (11.420) (22.105)
Utili da cessioni (+/-) 6.096 10.699
Interessi da costo ammortizzato (+) 127.293 161.507
Altre componenti di interesse da variazione cash flow (+) 85.152 133.413
Rettifiche su crediti (+/-) - (21.697)
Incassi (-) (294.756) (383.414)
Portafoglio crediti finale 1.434.099 1.505.026

Il totale degli acquisti nei primi nove mesi del 2023 ammonta a 16,7 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 70,2 milioni di euro dei primi nove mesi del 2022. Tale riduzione è principalmente riconducibile alla chiusura dell'operazione di acquisto della società Revalea S.p.a. (conclusa lo scorso 31 ottobre 2023), che include tra gli attivi della società, un portafoglio Npl di circa 6,5 miliardi di euro di GBV per un valore di carico a costo ammortizzato che al 30 settembre 2023 ammonta a circa 230 milioni di euro (per maggiori dettagli si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo"). Nel corso dei primi nove mesi del 2023 sono state perfezionate operazioni di cessione di crediti Npl ad un prezzo di vendita complessivo di 11,4 milioni di euro che hanno prodotto utili per 6,1 milioni di euro.

La voce "Incassi", pari a 294,8 milioni di euro al 30 settembre 2023, include le rate incassate nel corso del periodo da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite, e risulta in aumento del 4,0% rispetto agli incassi di 283,4 milioni di euro dei primi nove mesi del 2022.

Al 30 settembre 2023 il portafoglio gestito dal Settore Npl comprende n° 1.971.575 pratiche, per un valore nominale pari a 21,2 miliardi di euro.

Settore Governance & Servizi e Non Core

Nel Settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Strategic Planning, Finance, Operations, Human Resources, Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai Settori operativi delle risorse finanziarie. Il Settore in questione comprende altresì l'attività di Proprietary Finance (desk titoli di proprietà) e l'attività di Securitization & Structured Solutions (investimento in Asset Backed Securities, strumentali alla realizzazione di operazioni di cartolarizzazioni). Il Settore include inoltre i portafogli in run-off originati dall'ex Interbanca nonché altri portafogli di prestiti personali.

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 40.261 44.877 (4.616) (10,3)%
Commissioni nette (892) (1.379) 487 (35,4)%
Altre componenti del margine di intermediazione 11.792 19.158 (7.366) (38,5)%
Margine di intermediazione 51.161 62.656 (11.495) (18,3)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
3.001 (6.991) 9.993 (142,9)%
Risultato netto della gestione finanziaria 54.162 55.665 (1.502) (2,7)%
Costi operativi (31.383) (27.396) (3.987) 14,6%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.440) (1.821) (4.619) 253,6%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
16.339 26.448 (10.109) (38,2)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(5.277) (8.490) 3.213 (37,8)%
Utile (perdita) di periodo 11.062 17.958 (6.896) (38,4)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 3° TRIMESTRE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 13.034 12.463 571 4,6%
Commissioni nette (699) (295) (404) 137,1%
Altre componenti del margine di intermediazione 1.597 3.756 (2.159) (57,5)%
Margine di intermediazione 13.932 15.924 (1.992) (12,5)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(453) (1.463) 1.010 (69,0)%
Risultato netto della gestione finanziaria 13.479 14.461 (982) (6,8)%
Costi operativi (8.855) (5.914) (2.941) 49,7%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.274) (5.520) (754) 13,6%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
(1.650) 3.027 (4.677) (154,5)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
530 (971) 1.501 (154,6)%
Utile (perdita) di periodo (1.120) 2.056 (3.176) (154,5)%

Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 51,2 milioni di euro, in diminuzione di 11,5 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2022, ed è determinato in particolare dai seguenti fattori:

  • il margine di interesse risulta in diminuzione di 4,6 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2022. La variazione negativa deriva principalmente dall'incremento del costo della raccolta;
  • le altre componenti del margine di intermediazione risultano in diminuzione di 7,4 milioni di euro, a seguito di minori utili da cessione di attività finanziarie (-1,5 milioni di euro), maggiori dividendi rivenienti dal comparto azionario (+1,7 milioni di euro) e a variazioni negative di fair value su strumenti derivati di negoziazione (-7,6 milioni di euro.

Sul versante della raccolta, il prodotto "Rendimax Conto Deposito" continua a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, con un costo complessivo che si attesta a 55,3 milioni di euro, in aumento rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente di 17 milioni di euro per l'incremento dei tassi medi nonostante la riduzione delle masse medie in gestione (3.994 milioni di euro al 30 settembre 2023 contro il dato di 4.224 milioni di euro al 30 settembre 2022). Nel complesso la raccolta retail a vista e vincolata registra un tasso medio pari all'1,85% rispetto al dato dell'1,22% del 30 settembre 2022.

Al 30 settembre 2023 il valore di bilancio delle obbligazioni emesse da Banca Ifis ammonta a 1.451,8 milioni di euro, in aumento di 398,6 milioni di euro per effetto di tre nuove emissioni rispetto alla situazione in essere al 30 settembre 2022 e la contestuale scadenza ad aprile 2023 dell'obbligazione senior emessa nel 2018. Le tre nuove emissioni sono la seconda tranche di un senior bond di durata 4 anni emessa a marzo 2023, e due senior bond di nominali 300 milioni di euro emessi rispettivamente a gennaio 2023, con durata 4 anni, e a settembre 2023, con durata 5 anni (per maggiori dettagli su queste due emissioni del 2023 si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel periodo"). Sul versante economico, gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni sono aumentati di 23,5 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2022 attestandosi complessivamente a 46,6 milioni di euro al 30 settembre 2023.

La raccolta effettuata tramite cartolarizzazioni, pari a 1.757,4 milioni di euro al 30 settembre 2023, risulta in aumento rispetto al dato del 30 settembre 2022 (1.378,9 milioni di euro) e si compone come di seguito:

  • titoli emessi dal veicolo ABCP Programme per 1,0 miliardi di euro relativi alla tranche senior;
  • titoli emessi dal veicolo Indigo Lease per 0,4 miliardi di euro relativi alla tranche senior, a seguito della ristrutturazione dell'operazione avvenuta nel corso del terzo trimestre 2023;
  • titoli emessi dal veicolo Emma SPV per 0,4 miliardi di euro relativi alla tranche senior.

La variazione in aumento del saldo è da ricondurre principalmente alla ristrutturazione del veicolo Indigo Lease. Gli interessi passivi maturati sono passati da 6,7 milioni di euro del 30 settembre 2022 a 46,7 milioni di euro del 30 settembre 2023 per effetto del marcato incremento delle curve di mercato a cui sono indicizzate.

Si segnala inoltre l'accesso al funding tramite operazioni di TLTRO di valore nominale pari a 2,0 miliardi di euro; gli interessi passivi maturati al 30 settembre 2023 sono pari a 47,4 milioni di euro.

Per quanto concerne il costo del credito si evidenzia un miglioramento per 10,0 milioni di euro. Il dato al 30 settembre 2023 si attesta a riprese nette per 3,0 milioni di euro, beneficiando di riprese, principalmente da incasso, su posizioni precedentemente interamente svalutate, e risulta in controtendenza rispetto alle rettifiche nette pari a 7,0 milioni di euro registrate a settembre 2022, le quali erano influenzate per contro da accantonamenti su una posizione singolarmente significativa.

I costi operativi si attestano a 31,4 milioni di euro, registrando un aumento di 4,0 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2022. Tale variazione è legata alle maggiori attività in essere in ambito Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability nel corso dei primi nove mesi del 2023, anno in cui ricorre il 40° anniversario di Banca Ifis.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri risultano pari a 6,4 milioni di euro, in aumento di 4,6 milioni di euro rispetto al dato al 30 settembre 2022, principalmente perché il dato comparativo includeva riprese su GACS al termine del periodo di garanzia.

Per quanto riguarda i dati patrimoniali, al 30 settembre 2023 il totale dei crediti netti del Settore ammonta a 2.248,4 milioni di euro, in aumento del 4,5% rispetto al dato al 31 dicembre 2022 (2.152,1 milioni di euro). L'aumento di 96,3 milioni di euro è dovuto per 121 milioni di euro ai comparti titoli di Proprietary Finance e di Securitization & Structured Solutions, il cui maggior contributo ha più che compensato il naturale run-off del portafoglio Non Core per 25 milioni di euro.

Si evidenzia che all'interno del Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti prevalentemente ad attivi deteriorati rinvenienti dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca:

  • crediti deteriorati netti: 9,3 milioni di euro al 30 settembre 2023, in diminuzione di 1,8 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2022;
  • crediti in bonis netti: 23,9 milioni di euro al 30 settembre 2023, in aumento di 2,8 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2022.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

SETTORE GOVERNANCE &
SERVIZI E NON CORE
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI(1)
SITUAZIONE AL 30.09.2023
Valore nominale 12.539 23.945 7.521 44.005 2.226.896 2.270.901
Rettifiche di valore (6.539) (8.343) (2.730) (17.612) (4.906) (22.518)
Valore di bilancio 6.000 15.602 4.791 26.393 2.221.990 2.248.383
Coverage ratio 52,1% 34,8% 36,3% 40,0% 0,2% 1,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2022
Valore nominale 12.708 37.550 4.182 54.441 2.123.966 2.178.407
Rettifiche di valore (6.040) (13.237) (1.081) (20.358) (5.971) (26.329)
Valore di bilancio 6.668 24.313 3.102 34.083 2.117.996 2.152.078
Coverage ratio 47,5% 35,3% 25,8% 37,4% 0,3% 1,2%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 settembre 2023 titoli di Stato per 1.671,6 milioni di euro (1.541,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

I coverage delle attività deteriorate del Settore sono influenzati da crediti appartenenti alla cosiddetta categoria dei POCI, i cui valori lordi già scontano la stima delle perdite attese. Il coverage del portafoglio nel suo complesso al 30 settembre 2023 risulta in diminuzione rispetto al dato del 31 dicembre 2022, legato essenzialmente al portafoglio dell'Area Non Core.

Informativa sul conflitto Russia-Ucraina

Il presente paragrafo vuole fornire una specifica disclosure sugli impatti generati dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

A livello del Gruppo Banca Ifis sono stati condotti una serie di approfondimenti allo scopo di valutare le esposizioni (dirette e indirette) nei confronti di controparti residenti in Russia, Bielorussia e Ucraina nonché stimare i relativi impatti e i presidi di contenimento del rischio.

Inoltre, la funzione Risk Management, in aggiunta ai fattori di rischio usualmente considerati, ha ritenuto ragionevole includere l'attuale situazione di tensione geopolitica quale ulteriore fattore di rischio.

In particolare, tale situazione è stata considerata all'interno della documentazione istituzionale (RAF, Recovery Plan e Resoconto ICAAP/ ILAAP) sotto un duplice punto di vista: da un lato come peggioramento delle severity e inclusione di nuove ipotesi di stress nel framework di stress test e dall'altro come extra requisito di Fondi propri a fronte dei Rischi Strategico e Sovrano assunti dal Gruppo.

Più precisamente, dal punto di vista delle ipotesi considerate direttamente negli stress test, sono stati considerati:

  • un incremento del passaggio a deteriorato della clientela factoring esposta verso l'Ucraina e la Russia;
  • l'utilizzo di matrici di transizione ulteriormente peggiorate per la clientela factoring, in sede di stress test pro Recovery Plan.

Sulle ipotesi che hanno impatto sui livelli di capitale interno allocato per i singoli rischi si segnala che:

  • è stato utilizzato uno scenario di tassi di interesse ulteriormente peggiorato come conseguenza di un ipotetico prolungarsi del contesto di elevata inflazione (derivante dalla carenza di materie prime causate dal conflitto) che ha condotto ad una stima più alta del capitale interno per il rischio sovrano;
  • è stato allocato ulteriore capitale interno a copertura del rischio strategico, ipotizzando un contesto economico incerto derivato dall'attuale situazione geopolitica.

Le analisi condotte hanno evidenziato un numero limitato di controparti presenti nei Paesi interessati dal conflitto in corso a cui corrispondono esposizioni creditizie dirette modeste. Analogamente, non sono state evidenziate particolari criticità con riferimento al portafoglio crediti commerciali.

Altre informazioni

Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012

In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt-out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐ bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

Si segnala che nel corso dei primi nove mesi del 2023 non sono intervenute variazioni con riferimento alla Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, per cui si rimanda all'ultima predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), cioè quelle predisposta per l'esercizio 2022 sottoforma di relazione distinta dalla Relazione sulla gestione del Gruppo, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 9 marzo 2023 e pubblicata congiuntamente al Bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2022. Tale documento viene inoltre messo a disposizione nella Sezione "Corporate governance", sottosezione "Relazioni e documenti", paragrafo "Assetti e Organizzazione di Governo Societario" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è stata predisposta sulla base del format messo a disposizione da Borsa Italiana.

Politiche di remunerazione

Nella Sezione "Corporate governance", sottosezione "Remunerazione" del sito internet aziendale www.bancaifis.it è disponibile la "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti 2022", redatta ai sensi dell'art. 123 ter del TUF, dove è illustrata la politica di remunerazione per il Gruppo Banca Ifis, la quale risulta sostanzialmente in linea con le precedenti versioni, fatte salve le novità normative previste in particolare dalle Disposizioni di Vigilanza in recepimento della CRDV (Direttiva 2019/878/UE).

Misure sulla Privacy

Il Gruppo Banca Ifis ha consolidato un progetto di adeguamento al Regolamento (UE) 2016/679 al fine di recepire le disposizioni normative nel modello di gestione della privacy interno, prevedendo una serie di interventi di carattere sia tecnologico che organizzativo, con impatto su tutte le società del Gruppo.

Direzione e coordinamento da parte della controllante

Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca Ifis, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca Ifis.

Adesione al consolidato fiscale nazionale

Le società Banca Ifis S.p.A., Ifis Npl Investing S.p.A., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl Servicing S.p.A. e Cap.Ital.Fin. S.p.A. hanno optato, insieme alla controllante La Scogliera S.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.

I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti prevedendo una durata triennale.

L'adesione al regime del consolidato fiscale permette la compensazione degli imponibili fiscali delle società partecipanti (con utilizzo delle perdite e dell'ACE realizzate in costanza di adesione).

Come previsto dalla normativa in vigore, le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

In forza dell'applicazione di tale istituto, le perdite e gli utili fiscali di ciascuna società realizzati nei primi nove mesi del 2023 vengono trasferiti alla consolidante fiscale La Scogliera.

Il credito verso la consolidante fiscale La Scogliera, iscritto tra le "Altre attività", ammonta a 15,3 milioni di euro, mentre il relativo debito, iscritto tra le "Altre passività" nel presente Resoconto intermedio di gestione consolidato, al 30 settembre 2023 risulta pari a 23,2 milioni di euro, di cui 19,7 milioni di euro maturati presso la controllata Ifis Npl Investing. Il debito netto verso la consolidante fiscale La Scogliera ammonta, dunque, a 7,9 milioni di euro.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2022 Banca Ifis deteneva n. 1.377.981 azioni proprie, per un controvalore di 22,1 milioni di euro ed un valore nominale di 1.377.981 euro.

Nel corso del periodo Banca Ifis ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile n. 34.963 azioni proprie al prezzo medio di 9,39 euro, per un controvalore di 341 mila euro ed un valore nominale di 34.963 euro, realizzando utili per 54 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve sovrapprezzo.

Considerando le operazioni di cui sopra, la giacenza a fine periodo risulta pari a n. 1.343.018 azioni proprie, per un controvalore di 21,8 milioni di euro ed un valore nominale di 1.343.018 euro.

Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 285 di Banca d'Italia del 17 dicembre 2013, Parte terza, Capitolo 11 (in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati"), le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono effettuate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione denominata "Politica di Gruppo in materia di operazioni con parti correlate, soggetti collegati ed Esponenti Aziendali ex art. 136 T.U.B.", il cui ultimo aggiornamento risale a febbraio 2022.

Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso dei primi nove mesi del 2023 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate esterne al perimetro del Resoconto intermedio di gestione consolidato.

Operazioni atipiche o inusuali

Nel corso dei primi nove mesi del 2023 il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le sedi della Banca

La Società ha sede legale in Venezia‐Mestre, nonché Uffici istituzionali della Presidenza in Roma e uffici operativi in Milano. Non risultano in essere sedi secondarie.

Risorse umane

Al 30 settembre 2023 i dipendenti del Gruppo Banca Ifis sono rappresentati da n. 1.933 unità (1.874 al 31 dicembre 2022). Si riporta di seguito un dettaglio della forza lavoro ripartita per livello di inquadramento.

DIPENDENTI DEL GRUPPO PER
LIVELLI DI INQUADRAMENTO
30.09.2023
31.12.2022
VARIAZIONI
Numero % Numero % Numero %
Dirigenti 98 5,1% 95 5,1% 3 3,2%
Quadri direttivi 598 30,9% 567 30,3% 31 5,5%
Impiegati 1.237 64,0% 1.212 64,7% 25 2,1%
Totale dipendenti del Gruppo 1.933 100,0% 1.874 100,0% 59 3,1%

Le attività di ricerca e sviluppo

Il Gruppo, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso del periodo.

Prospetti contabili consolidati riclassificati

Stato patrimoniale consolidato

VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro)
30.09.2023 31.12.2022
Cassa e disponibilità liquide 1.453.013 603.134
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 21.771 26.868
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a
conto economico
192.893 195.220
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
780.762 697.611
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 616.616 565.762
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 9.908.360 10.186.932
Derivati di copertura 4.819 -
Attività materiali 132.435 126.341
Attività immateriali 71.789 64.264
di cui:
- avviamento 38.020 38.020
Attività fiscali: 271.668 325.181
a) correnti 31.214 60.924
b) anticipate 240.454 264.257
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 813 -
Altre attività 465.454 471.064
Totale dell'attivo 13.920.393 13.262.377

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
(in migliaia di euro)
30.09.2023 31.12.2022
Debiti verso banche 3.236.570 3.422.160
Debiti verso clientela 5.280.665 5.103.343
Titoli in circolazione 3.209.338 2.605.195
Passività finanziarie di negoziazione 20.933 25.982
Passività fiscali: 50.449 52.298
a) correnti 20.296 21.961
b) differite 30.153 30.337
Altre passività 352.148 391.697
Trattamento di fine rapporto del personale 7.231 7.696
Fondi per rischi e oneri 57.960 56.225
Riserve da valutazione (57.021) (59.722)
Riserve 1.507.460 1.440.944
Acconti su dividendi (-) - (52.433)
Sovrapprezzi di emissione 84.108 83.767
Capitale 53.811 53.811
Azioni proprie (-) (21.817) (22.104)
Patrimonio di pertinenza di terzi 13.817 12.432
Utile del periodo 124.741 141.086
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.920.393 13.262.377

Conto economico consolidato

VOCI
(in migliaia di euro)
30.09.2023 30.09.2022
Margine di interesse 409.506 392.504
Commissioni nette 74.299 65.210
Altre componenti del margine di intermediazione 28.552 30.978
Margine di intermediazione 512.357 488.692
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (30.870) (48.874)
Risultato netto della gestione finanziaria 481.487 439.818
Spese amministrative: (292.861) (282.769)
a) spese per il personale (120.466) (111.244)
b) altre spese amministrative (172.395) (171.525)
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (13.024) (12.320)
Altri oneri/proventi di gestione 17.360 16.551
Costi operativi (288.525) (278.538)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.717) (4.515)
Rettifiche di valore dell'avviamento - (762)
Utili (perdite) da cessioni di investimenti - 304
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 186.245 156.307
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (60.120) (50.190)
Utile (perdita) del periodo 126.125 106.117
(Utile) perdita del periodo di pertinenza di terzi (1.384) (574)
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 124.741 105.543

Prospetto della redditività consolidata complessiva

VOCI
(in migliaia di euro)
30.09.2023 30.09.2022
Utile (perdita) del periodo 126.125 106.117
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (4.540) (1.894)
Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (4.715) (2.688)
Piani a benefici definiti 175 794
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 4.711 (36.606)
Differenze di cambio 270 (2.124)
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
4.441 (34.482)
Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 171 (38.500)
Redditività complessiva 126.296 67.617
Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (1.385) (569)
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 124.911 67.048

Nota informativa

Politiche contabili

Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Resoconto intermedio di gestione consolidato del Gruppo Banca Ifis al 30 settembre 2023 è stato redatto secondo quanto previsto dal Regolamento di Borsa Italiana per le società quotate al segmento STAR (articolo 2.2.3 comma 3), che prevede l'obbligo di pubblicazione del resoconto intermedio di gestione entro 45 giorni dal termine di ogni trimestre dell'esercizio e tenuto conto dell'avviso n. 7587 del 21 aprile 2016 di Borsa italiana. Pertanto, come richiamato nel suddetto avviso, per quanto riguarda il contenuto del Resoconto intermedio di gestione consolidato, si è fatto riferimento a quanto previsto dal preesistente comma 5 dell'articolo 154-ter del D.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58.

Il Resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2023 non espone tutta l'informativa richiesta nella redazione del Bilancio consolidato annuale secondo i principi contabili IFRS. Per tale motivo è necessario leggere il Resoconto intermedio di gestione consolidato unitamente al Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022. I criteri di redazione, i criteri di valutazione e di consolidamento ed i principi contabili adottati nella redazione del presente Resoconto intermedio di gestione consolidato sono conformi con i principi contabili adottati nella redazione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022, fatta eccezione per l'adozione dei nuovi o emendati principi contabili emanati dall'International Accounting Standards Board ("IASB") ed interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee ("IFRIC") come di seguito esposti.

Per IFRS si intendono i principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D. Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate nella Nota informativa possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2023 sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2022 del Gruppo Banca Ifis, a cui si rimanda, ad eccezione di:

  • i criteri di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle operazioni di copertura (hedge accounting) adottati dal Gruppo per la prima volta nel corso del 2023, illustrati nel paragrafo successivo "Operazioni di copertura";
  • le disposizioni contabili e le interpretazioni applicabili alla fattispecie dell'imposta straordinaria sui margini di interesse (c.d. "extraprofitti") delle banche italiane, introdotta con La Legge n.136 del 9 ottobre 2023, per le quali si rimanda al seguente paragrafo "Imposta straordinaria sui c.d. "extraprofitti" delle banche di cui alla Legge n. 136/2023".

Operazioni di copertura Criteri di classificazione

Con riferimento alle operazioni di copertura, il Gruppo Banca Ifis ha scelto di adottare in sede di prima applicazione le disposizioni dell'IFRS 9 e di non avvalersi dell'opzione, prevista dal medesimo principio, di applicare le regole di copertura contabile ("hedge accounting") dettate dal principio contabile IAS 39, nella versione omologata dalla

Commissione Europea (cosiddetta versione "carved out"), ad eccezione degli specifici casi previsti nell'IFRS 9 (par. 6.1.3) e non disciplinati dallo stesso principio.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare dal punto di vista contabile potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, per il tramite degli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna al Gruppo possono essere designati come strumenti di copertura.

L'unica tipologia di copertura utilizzata dal Gruppo al 30 settembre 2023 è la copertura specifica di fair value ("micro" fair value hedge), che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio e in particolare dalla variazione dei tassi di interesse.

Uno strumento derivato può essere considerato di copertura se esiste documentazione formalizzata circa la relazione univoca con l'elemento coperto e se questa risulti efficace nel momento in cui la copertura abbia avuto inizio e, prospetticamente, lungo la vita della stessa.

All'inizio della relazione di copertura vi deve essere una designazione e documentazione formale della relazione di copertura, degli obiettivi della società nella gestione del rischio e della strategia nell'effettuare la copertura. Tale documentazione include l'identificazione dello strumento di copertura, l'elemento coperto, la natura del rischio coperto e di come valutare l'efficacia dello strumento di copertura nel compensare l'esposizione alle variazioni di fair value dell'elemento coperto.

Criteri di iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono rilevati al fair value, alla data di stipula dei relativi contratti, e sono classificati nell'attivo patrimoniale alla voce "50. Derivati di copertura" o nel passivo patrimoniale alla voce "40. Derivati di copertura" a seconda che il valore sia positivo o negativo.

Criteri di valutazione

Successivamente all'iscrizione iniziale, i derivati di copertura continuano ad essere valutati al fair value. In particolare, nel caso di copertura di fair value, si compensa la variazione del fair value dell'elemento coperto con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto.

L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è apprezzata dal confronto delle suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito nel momento in cui la copertura è stata attuata. Si ha efficacia quando le variazioni di fair value dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto per l'elemento di rischio oggetto di copertura.

La valutazione dell'efficacia viene effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infra-annuale utilizzando test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'efficacia attesa sulla base di limiti definiti internamente dal Gruppo.

Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta, il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento finanziario coperto riacquisisce il criterio di valutazione corrispondente alla sua classificazione di bilancio. Qualora l'attività o passività coperta sia valutata al costo ammortizzato, il maggiore o minore valore derivante dalla valutazione della stessa a fair value per effetto della copertura divenuta inefficace viene imputato a Conto economico secondo il metodo del tasso di interesse effettivo.

Inoltre, la contabilizzazione delle coperture di fair value in essere cessa prospetticamente nei seguenti casi:

  • lo strumento di copertura giunge a scadenza, è estinto o esercitato;
  • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato;
  • viene deciso di revocare la designazione.

Imposta straordinaria sui c.d. "extraprofitti" delle banche di cui alla Legge n. 136/2023

La Legge n.136 del 9 ottobre 2023 ha convertito il Decreto-legge n. 104 del 10 agosto 2023 (c.d. "Decreto Omnibus bis" o "Decreto Asset"), introducendo nuove misure rivolte ad operatori economici e a privati nonché confermando o modificando alcune misure già esistenti. Tra le nuove misure introdotte si segnala l'istituzione, per l'anno 2023, di una imposta straordinaria sui margini di interesse (c.d. "extraprofitti") delle banche italiane, anche qualora operanti nel territorio dello Stato italiano tramite stabile organizzazione. In particolare, viene stabilità l'applicazione di un'aliquota del 40% su una base imponibile configurata confrontando il "Margine di interesse" di cui alla voce 30 del Conto economico degli istituti bancari (sulla base degli schemi di bilancio disciplinati dalla Circolare n. 262/2005 e successivi aggiornamenti di Banca d'Italia) dell'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022 e quello del solo periodo d'imposta antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024. In ogni caso, l'imposta così calcolata non può eccedere lo 0,26% delle attività ponderate per il rischio (c.d. RWA) su base individuale di ogni Banca. In luogo dell'effettuazione del versamento, ciascuna banca su base individuale può scegliere di destinare un determinato importo, non inferiore a 2,5 volte l'imposta calcolata come di cui ai punti sopra, a una riserva di utili non distribuibile di Patrimonio netto. In tal caso, qualora successivamente si scelga di voler utilizzare tale specifica riserva per la distribuzione di utili (e quindi di renderla da "non distribuibile" a "distribuibile"), entro 30 giorni dall'approvazione della relativa delibera è necessario versare l'imposta originariamente calcolata con una maggiorazione parametrata agli interessi maturati nel frattempo.

Dal punto di vista contabile, alla luce delle specifiche caratteristiche dell'imposta in oggetto e in particolare delle modalità di determinazione della stessa, sono state ritenute applicabili le disposizioni dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" e del principio contabile IAS 37 "Accantonamenti, passività e attività potenziali." In particolare, in base a quanto previsto dall'IFRIC 21 la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "evento vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento dello stesso. La definizione di passività fornita dallo IAS 37 prevede, altresì, che per l'adempimento dell'obbligazione sia da ritenersi probabile l'uscita di risorse che incorporano benefici economici.

Al riguardo si evidenzia che, in relazione a quanto previsto dalla norma, le banche del Gruppo Banca Ifis (Banca Ifis e Banca Credifarma) hanno la realistica alternativa di non effettuare il pagamento dell'imposta, appostando, in sede di approvazione dei rispettivi bilanci individuali 2023, una riserva di utili non distribuibile pari a 2,5 volte l'imposta straordinaria. Tale circostanza che rende di fatto non soddisfatto il descritto requisito previsto dal principio contabile. Ne consegue che, avendo gli Amministratori di ciascuna banca del Gruppo concluso positivamente circa la possibilità di avvalersi di tale opzione ed avendo gli stessi verificato nel caso di specie la ragionevolezza di tale alternativa, alla data del 30 settembre 2023 si è ritenuto non esistesse un evento vincolante a fronte del quale procedere alla rilevazione di una passività e del relativo onere per nessuna delle due banche lato individuale e, di conseguenza, a livello di saldi consolidati del Gruppo.

Si evidenzia inoltre che la previsione dell'ultima parte del comma 5-bis della Legge n. 136/2023 determini un'obbligazione da considerarsi nuova ed autonoma e consistente nel mantenimento del vincolo di non distribuibilità sulla riserva iscritta da ciascuna banca nei rispettivi bilanci individuali 2023. Al riguardo gli Amministratori di ciascuna banca valuteranno nel tempo la ragionevolezza sostanziale dell'opzione di non distribuire sulla base degli specifici fatti e circostanze.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob e Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve periodo richiedono di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, esaminati i rischi e le derivanti dall'attuale contesto macroeconomico, anche a seguito della situazione corrente relativa alle implicazioni macroeconomiche connesse al conflitto militare tra Russia e Ucraina e alle tensioni in Medio Oriente, si ritiene ragionevole l'aspettativa che il Gruppo Banca Ifis continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2023 è predisposto nel presupposto della continuità aziendale.

Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente del Gruppo, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.

Area e metodi di consolidamento

Il Resoconto intermedio di gestione consolidato del Gruppo Banca Ifis è stato redatto sulla base delle situazioni contabili al 30 settembre 2023 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento sulla base di principi contabili omogenei.

SEDE SEDE TIPO DI RAPPORTO DI
PARTECIPAZIONE
DISPONIBILITÀ
DENOMINAZIONI IMPRESE OPERATIVA LEGALE RAPPORTO
(1)
IMPRESA
PARTECIPANTE
QUOTA % VOTI % (2)
Ifis Finance Sp. z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Rental Services S.r.l. Milano Milano 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Investing S.p.A. Firenze,
Milano e
Mestre (VE)
Mestre (VE) 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Cap.Ital.Fin. S.p.A. Napoli Napoli 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Servicing S.p.A. Mestre (VE) Mestre (VE) 1 Ifis Npl Investing
S.p.A.
100% 100%
Ifis Finance I.F.N. S.A. Bucarest Bucarest 1 Banca Ifis S.p.A. 99,99% 99,99%
Banca Credifarma S.p.A. Roma Roma 1 Banca Ifis S.p.A. 87,74% 87,74%
Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
1 Banca Ifis S.p.A. 51% 51%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Ifis ABCP Programme S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Emma S.P.V. S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria

3 = accordi con altri soci

4 = altre forme di controllo

5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"

6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

Tutte le società sono state consolidate utilizzando il metodo integrale.

Relativamente alle società controllate sulla base di quanto successivamente illustrato incluse nell'area di consolidamento al 30 settembre 2023, rispetto alla situazione di fine 2022 non si sono registrate variazioni.

I prospetti contabili della controllata polacca Ifis Finance Sp. z o.o. e della controllata rumena Ifis Finance I.F.N. S.A., espressi entrambi in valuta estera, vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto di ciascuna partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca Ifis ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
  • l'esposizione alla variabilità dei risultati;
  • la capacità di influenzarne i risultati.

Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo. Il consolidamento di una controllata inizia quando il Gruppo ne ottiene il controllo e cessa quando il Gruppo perde il controllo. Le attività, le passività, i ricavi ed i costi della controllata acquisita o ceduta nel corso del periodo di competenza sono inclusi nei prospetti consolidati dalla data in cui il Gruppo ottiene il controllo fino alla data in cui il Gruppo non esercita più il controllo sulla società.

Il controllo delle entità strutturate, ossia delle entità per le quali i diritti di voto non sono considerati rilevanti per stabilire il controllo, è ritenuto esistere laddove il Gruppo disponga dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulti esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

Su tali basi, le entità strutturate che hanno comportato la necessità di un consolidamento ai fini del Resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2023 sono rappresentate da alcune società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate da società del Gruppo. Per tali veicoli, gli elementi ritenuti rilevanti ai fini dell'identificazione del controllo e del conseguente consolidamento sono rappresentati dallo scopo di tali società, dall'esposizione ai risultati dell'operazione, dalla capacità di strutturare le operazioni e di dirigere le attività rilevanti e assumere le decisioni critiche per mezzo di contratti di servicing nonché dell'abilità di disporre della loro liquidazione.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate tramite maggioranza dei diritti di voto (le società con tipo di rapporto "1" di cui alla tabella precedente), nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione per le quali si è valutato sussistere una relazione di controllo ai sensi dell'IFRS 10. Tali SPV, ad esclusione del veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. per il quale il Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative, non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis (si veda a tale riguardo l'immagine all'inizio della sezione "Area e metodi di consolidamento", dove le suddette SPV non sono incluse).

L'utile (perdita) del periodo e ciascuna delle altre componenti di conto economico complessivo sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza hanno un saldo negativo. Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai bilanci delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del Gruppo. Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del Gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.

Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono considerate come "equity transactions" ai sensi del par. 23 dell'IFRS 10 e sono pertanto contabilizzate direttamente a patrimonio netto.

Se il Gruppo perde il controllo di una controllata, deve eliminare le relative attività (incluso l'avviamento), passività, le interessenze delle minoranze e le altre componenti di patrimonio netto, mentre l'eventuale utile o perdita è rilevato a conto economico. La quota di partecipazione eventualmente mantenuta deve essere rilevata sulla base delle regole di contabilizzazione prescritte dal principio applicabile (e.g. IAS 28, in caso residui un'influenza notevole, oppure IFRS 9).

Le operazioni di aggregazione aziendale devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3; la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione della data di acquisizione;
  • la rilevazione e la valutazione delle attività identificabili acquisite, delle passività identificabili assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita;
  • la rilevazione e la valutazione dell'avviamento o di un utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni aggregazione aziendale, il Gruppo definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nel periodo di riferimento e classificati tra le spese amministrative.

L'eventuale corrispettivo potenziale da riconoscere è rilevato dall'acquirente al fair value alla data di acquisizione.

L'avviamento è inizialmente rilevato al costo, rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo. Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli importi da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa (CGU – Cash Generating Unit) del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.

Se l'avviamento è stato allocato a una CGU e l'entità dismette parte delle attività di tale unità, l'avviamento associato all'attività dismessa è incluso nel valore contabile dell'attività quando si determina l'utile o la perdita della dismissione. L'avviamento associato con l'attività dismessa è determinato sulla base dei valori relativi dell'attività dismessa e della parte mantenuta della CGU.

Dal processo di consolidamento delle società controllate è emerso un avviamento iscritto alla voce "attività immateriali" per 38,0 milioni di euro per il consolidamento dell'ex Gruppo Fbs, acquisito nel corso del 2019.

Tale avviamento è stato sottoposto all'annuale processo di impairment test al 31 dicembre 2022, da cui non sono emerse necessità di rettifiche di valore. Per maggiori dettagli a riguardo si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo", "Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100", paragrafo "10.3 Altre informazioni" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Con riferimento alla valutazione al 30 settembre 2023 circa presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events"), al verificarsi dei quali occorre procedere all'impairment test, tale analisi non ha riscontrato nessun indicatore di perdita.

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti nei prospetti contabili e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione del presente Resoconto intermedio di gestione consolidato nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine, anche in conseguenza dell'attuale situazione connessa all'elevata incertezza del contesto macroeconomico internazionale.

In particolare, sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel Resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2023, così come previsto dai principi contabili internazionali. Detti processi sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale e sostengono i valori di iscrizione al 30 settembre 2023.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci di bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti del Settore Npl;
  • crediti connessi al Sistema Sanitario Nazionale (SSN), con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;
  • misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti diversi da quelli del Settore Npl e per i titoli di debito;
  • fondi per rischi e oneri;
  • stima delle perdite presunte di valore dell'avviamento;
  • attività per imposte anticipate (DTA Deferred Tax Assets).

Per le tipologie di assets sopra elencate si presentano nei paragrafi seguenti le principali tematiche in tema di rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime.

Fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi

In presenza di crediti e strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei Livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati al fair value, si rimanda al paragrafo "A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Crediti del Settore Npl

Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti al Settore Npl, il Risk Management esamina periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), anche il c.d. rischio modello, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso.

In particolare, per i crediti in gestione stragiudiziale, il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta di piani di rientro, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni realizzate, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Per i crediti in gestione giudiziale, cioè le posizioni per le quali è stata verificata la presenza di un posto di lavoro o di una pensione, è stato sviluppato un modello per la stima dei flussi di cassa antecedentemente all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA). In particolare, vengono stimati i flussi di cassa per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto non opposto dal debitore a partire dal 1° gennaio 2018.

Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'ODA.

All'ODA i flussi di cassa futuri vengono analiticamente determinati sulla base degli elementi oggettivi conosciuti per ogni singola posizione; in questo caso quindi le stime applicate sono perlopiù relative all'identificazione della durata del piano di pagamento.

La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in settori corporate, bancari o real estate ove i flussi di cassa sono valorizzati tramite previsione analitica del gestore.

In riferimento alle posizioni giudiziali in Legal Factory, a partire dall'esercizio 2022 è stato recepito nel "modello LF Pre ODA" e nel "modello ODA" il cambiamento normativo riferito all'art. 21-bis della Legge n.142 del 21 settembre 2022 che disciplina il limite di pignorabilità delle somme percepite a titolo di pensione. La nuova normativa è entrata in vigore il 22 settembre 2022 e indica che, per le sole somme percepite a titolo di pensione, il limite di impignorabilità passa dai circa 702 euro ai 1.000 euro. Tale modifica normativa ha impattato sull'ammontare pignorabile delle sole posizioni dove l'unica fonte di reddito aggredibile con pignoramento presso terzi è rappresentata da una pensione; non ci sono stati impatti per le posizioni relative a soggetti aggredibili sulla base di somme percepite a titolo di stipendio.

Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto nella Parte E – "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Crediti connessi al Sistema Sanitario Nazionale (SSN) con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile

In riferimento ai crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), il Gruppo utilizza un modello proprietario di stima dei flussi di cassa che include la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche del Gruppo e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca Ifis sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".

Misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti diversi da quelli del Settore Npl e per i titoli di debito

L'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:

  • la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati essenzialmente su modelli di misurazione delle Probabilità di Default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di bilancio;
  • la valutazione di taluni elementi necessari per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia ed infine la probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione.

La quantificazione delle "Expected Credit Losses" (ECL) è determinata in funzione della presenza o meno di un incremento significativo del rischio di credito dello strumento finanziario rispetto a quello determinato alla data di rilevazione iniziale del medesimo.

L'emergenza sanitaria di inizio marzo 2020 e lo scoppio della guerra in Ucraina alla fine di febbraio 2022 hanno generato un rallentamento della crescita economica mondiale che ha spinto gli enti a considerare un incremento significativo di rischio di credito. Questo ha portato il Gruppo ad introdurre correttivi prudenziali rivolti ai rapporti con controparti appartenenti a particolari settori economici considerati a più elevato impatto di rischio da Covid19 e rischio derivante dal conflitto Russia-Ucraina, dallo scenario inflattivo e dal rallentamento della crescita economica.

In particolare, nel corso del 2022 sono stati rivisti i correttivi prudenziali applicati al fine di definire gli accantonamenti addizionali contabilizzati in precedenza a seguito del contesto pandemico, anche alla luce del fatto che il deterioramento del portafoglio è stato, complessivamente, meno pronunciato di quanto ipotizzato.

Allo stesso tempo, sono stati introdotti alcuni correttivi prudenziali per tener conto dell'attuale contesto macroeconomico che continua ad essere caratterizzato da forte incertezza. I rischi per la crescita sono legati in particolare all'evoluzione del conflitto in Ucraina e all'inflazione di fondo che resta elevata e potrebbe prolungare la restrizione monetaria in corso nelle principali economie avanzate. I correttivi prudenziali a copertura di tale incertezza, visti nel loro insieme, sono stati oggetto quindi di rivalutazione nel corso dell'esercizio 2022 e dei primi nove mesi del 2023.

Per quanto riguarda le informazioni Forward Looking, gli scenari macroeconomici integrati nelle stime dei parametri di rischio fattorizzano le proiezioni EBA pubblicate in occasione dell'esercizio di stress test previsto per il 2023. Tali scenari garantiscono una buona copertura delle informazioni riflettono in maniera prudenziale gli aspetti precedentemente indicati.

Infine, sono stati rivisti i tempi di incasso dei crediti e dei portafogli di crediti garantiti da immobili per i quali sono in corso procedure concorsuali per riflettere la già citata sospensione delle esecuzioni immobiliari anche nel Settore Commercial & Corporate Banking.

Si rimanda a quanto più diffusamente indicato al paragrafo "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Fondi per rischi e oneri

I fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate accolgono i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Per tali fattispecie sono adottate, in linea di principio, le medesime modalità di allocazione tra i tre Stage (stadi di rischio creditizio) e di calcolo della perdita attesa esposte con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Inoltre, accolgono anche i fondi per rischi ed oneri costituti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nel richiamato perimetro di applicazione dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Nello specifico gli altri fondi per rischi e oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione.

Se tutte queste condizioni non sono soddisfatte, non viene rilevata alcuna passività.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione e riflette i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo, l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

Stima delle perdite presunte di valore dell'avviamento

Le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3, utilizzando l'"acquisition method". L'avviamento è inizialmente rilevato al costo rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo.

Per quanto riguarda il processo di allocazione del costo dell'aggregazione alle attività, passività e passività potenziali del soggetto acquisito identificabili alla data di acquisto e valutate in base ai rispettivi fair value (cosiddetta Purchase Price Allocation – "PPA"), si procede con un preventivo lavoro di mappatura delle attività e passività per le quali si è ritenuto probabile riscontrare significative differenze di valore tra il fair value ed il rispettivo valore contabile.

In particolare, i fair value sono determinati sulla base della metodologia ritenuta più opportuna per ciascuna classe di attività e passività acquisite (ad esempio, per il portafoglio creditizio il metodo dei discounted cash flow - DCF, cioè l'attualizzazione dei flussi di cassa attesi).

Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli importi da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico quale "gain on bargain purchase".

Successivamente, in base al principio IAS 36, l'avviamento deve essere sottoposto annualmente ad impairment test per verificare la recuperabilità del valore. Lo IAS 36 richiede, inoltre, ad ogni data di riferimento di bilancio, ivi inclusi, dunque, le chiusure infrannuali, un'analisi volta ad individuare la presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events") al verificarsi dei quali occorre procedere all'impairment test degli avviamenti/attività immateriali oggetto di analisi. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il valore d'uso ed il fair value, al netto dei costi di vendita.

Per la determinazione del valore d'uso dell'avviamento allocato alle Cash Generating Units ("CGU") di cui è composto, il Gruppo Banca Ifis provvede alla stima sia dei flussi finanziari futuri nel periodo esplicito di previsione sia dei flussi utilizzati per determinare il cosiddetto Terminal Value. Analogamente, è oggetto di stima da parte del Gruppo il tasso di attualizzazione dei flussi finanziari futuri precedentemente stimati. Tale tasso di attualizzazione è stimato dal Gruppo utilizzando il "Capital Asset Pricing Model" (CAPM).

Con riferimento invece alla valutazione al 30 settembre 2023 circa presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events"), al verificarsi dei quali occorre procedere all'impairment test, tale analisi non ha riscontrato nessun indicatore di perdita.

Si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo", "Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100", paragrafo "10.3 Altre informazioni" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Attività per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Assets)

In conformità con il principio contabile IAS 12, richiamato dalla "Politica di impairment di Gruppo", un'attività fiscale differita per perdite fiscali e crediti d'imposta non utilizzati riportati a nuovo deve essere rilevata nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere utilizzati le perdite fiscali e i crediti d'imposta non utilizzati. Nello specifico, anche per la valutazione della

recuperabilità delle DTA, il Gruppo deve valutare, di volta in volta in relazione agli andamenti negativi di conto economico:

  • se ha differenze temporanee imponibili sufficienti, con riferimento alla medesima giurisdizione fiscale e al medesimo soggetto di imposta, che si tradurranno in importi imponibili a fronte dei quali le perdite fiscali o i crediti d'imposta non utilizzati possano essere utilizzati prima della loro scadenza;
  • se è probabile che abbia redditi imponibili prima della scadenza delle perdite fiscali o dei crediti d'imposta non utilizzati;
  • se le perdite fiscali non utilizzate derivino da cause identificabili che è improbabile che si ripetano; e
  • se il Gruppo dispone di una pianificazione fiscale in base alla quale si avrà reddito imponibile nel periodo nel quale potranno essere utilizzati le perdite fiscali o i crediti d'imposta non utilizzati.

Con riferimento alla recuperabilità delle attività fiscali differite iscritte al 30 settembre 2023 diverse da quelle trasformabili ai sensi della Legge 2014/2011, sulla base dei redditi imponibili futuri desumibili dal Piano Industriale 2022-2024 del Gruppo da ritenersi confermati alla luce dei risultati al 30 settembre 2023, non sono emersi elementi che possano far ritenere non recuperabili le DTA in oggetto, pari a complessivi 240,5 milioni di euro al 30 settembre 2023. Si conferma conseguentemente la valutazione di recuperabilità delle citate DTA, ancorché in orizzonte temporale di medio periodo, effettuata in sede di predisposizione del Bilancio chiuso al 31 dicembre 2022. Nello specifico, sul totale complessivo pari a 240,5 milioni di euro, la quota riferibile alla Legge 214/2011 ammontante a 147,2 milioni di euro (pari al 61,2% del totale DTA) si riversa entro il 2026 per espressa previsione normativa. La quota riferibile alle perdite fiscali pregresse e alle eccedenze ACE, pari a complessivi 40 milioni di euro (pari al 16,6% del totale DTA) si prevede venga integralmente recuperata dal 2027 al 2032 (dei quali circa 30 milioni di euro entro il 2028). La restante quota ammontante a 53,4 milioni di euro è riferita principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) ed è pertanto correlata all'andamento della relativa riserva. Si conferma altresì l'incertezza circa la recuperabilità delle DTA relative alla controllata Cap.Ital.Fin. realizzate principalmente prima dell'ingresso nel consolidato fiscale, che restano, pertanto, prudenzialmente non iscritte per complessivi 2,4 milioni di euro.

Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo

Aggregati patrimoniali riclassificati
PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 1.453.013 603.134 849.879 140,9%
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
192.893 195.220 (2.327) (1,2)%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
780.762 697.611 83.151 11,9%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
616.616 565.762 50.854 9,0%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
9.908.360 10.186.932 (278.572) (2,7)%
Attività materiali e immateriali 204.224 190.605 13.619 7,1%
Attività fiscali 271.668 325.181 (53.513) (16,5)%
Altre voci dell'attivo 492.857 497.932 (5.075) (1,0)%
Totale dell'attivo 13.920.393 13.262.377 658.016 5,0%
Debiti verso banche 3.236.570 3.422.160 (185.590) (5,4)%
Debiti verso clientela 5.280.665 5.103.343 177.322 3,5%
Titoli in circolazione 3.209.338 2.605.195 604.143 23,2%
Passività fiscali 50.449 52.298 (1.849) (3,5)%
Fondi per rischi e oneri 57.960 56.225 1.735 3,1%
Altre voci del passivo 380.312 425.375 (45.063) (10,6)%
Patrimonio netto consolidato 1.705.099 1.597.781 107.318 6,7%
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.920.393 13.262.377 658.016 5,0%

Cassa e disponibilità liquide

La voce cassa e disponibilità liquide include i conti correnti bancari a vista e al 30 settembre 2023 ammonta a 1.453,0 milioni di euro, in aumento rispetto al dato di 603,1 milioni di euro a fine 2022 principalmente per l'effetto dell'emissione a settembre 2023 di un bond da 300 milioni di euro (per maggiori dettagli si veda la sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel periodo") e per la crescita dei depositi overnight detenuti dalla Capogruppo Banca Ifis.

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

Le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico ammontano complessivamente a 192,9 milioni di euro al 30 settembre 2023. La voce è composta dai finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI Test, da titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza, nonché da quote di OICR.

Gruppo Banca Ifis | Resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2023

La composizione della voce è di seguito riportata.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE
VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO A
CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Titoli di debito 68.901 72.844 (3.943) (5,4)%
Titoli di capitale 44.609 34.979 9.630 27,5%
Quote di OICR 65.011 70.209 (5.198) (7,4)%
Finanziamenti 14.372 17.188 (2.817) (16,4)%
Totale 192.893 195.220 (2.326) (1,2)%

Nel dettaglio la riduzione della voce dell'1,2% rispetto al 31 dicembre 2022 può essere così declinata:

  • La diminuzione dei titoli di debito di 3,9 milioni di euro è sostanzialmente legata al normale ammortamento dei titoli e ad incassi per cessioni del periodo:
  • la crescita dei titoli di capitale per 9,6 milioni di euro è dovuta principalmente alla sottoscrizione di nuovi titoli (8,0 milioni di euro) e per variazioni di fair value nel periodo (4,8 milioni di euro);
  • Riduzione nei primi nove mesi del 2023 del saldo delle quote di OICR (-7,4%), a seguito della distribuzione nel periodo di quote e proventi significativi il cui effetto ha più che compensato il contributo positivo delle nuove sottoscrizioni e delle rivalutazioni;
  • Decrescita del valore di bilancio dei finanziamenti rispetto al 31 dicembre 2022 (-16,4%), a seguito degli incassi connessi al normale ammortamento da piano.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 780,8 milioni di euro al 30 settembre 2023, in aumento dell'11,9% rispetto al dato a dicembre 2022. Esse includono i titoli di debito caratterizzati da Business Model "Held to Collect & Sell" (HTC&S) che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale per i quali il Gruppo ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal principio IFRS 9.

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR
VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITA'
COMPLESSIVA
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Titoli di debito 658.495 589.638 68.857 11,7%
di cui titoli di Stato 466.360 400.266 66.095 16,5%
Titoli di capitale 122.267 107.973 14.294 13,2%
Totale 780.762 697.611 83.151 11,9%

La crescita dei titoli di debito di proprietà è dovuta all'effetto combinato di nuove sottoscrizioni sia con emittenti bancari (+76,6 milioni di euro) sia con emittenti non finanziari (+88,5 milioni di euro, di cui +74,8 milioni di euro in titoli di Stato), e della rivalutazione positiva nei primi nove mesi del 2023 (+6,3 milioni di euro, concentrati principalmente sul portafoglio dei titoli di Stato). Tale variazione ha più che compensato la diminuzione connessa ai normali incassi e alle cessioni. La relativa riserva negativa netta di fair value associata ammonta a 31,4 milioni di euro al 30 settembre 2023 (di cui 28,8 milioni di euro associati a titoli di Stato).

Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza che ammontano a 122,3 milioni di euro a fine settembre 2023, in crescita del 13,2% rispetto al 31 dicembre 2022, per effetto prevalentemente degli investimenti effettuati nei primi nove mesi del 2023 (+39,0 milioni di euro, di cui 27,3 milioni di euro su partecipazioni estere), il cui impatto ha più che compensato quello delle operazioni di cessione realizzate nel periodo (-19,6 milioni di euro). La riserva netta di fair value associata a tale portafoglio al 30 settembre 2023 presenta un valore negativo per 17,3 milioni di euro, in leggero peggioramento rispetto al valore negativo di fine 2022 pari a 14,8 milioni di euro.

Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso banche valutati al costo ammortizzato ammonta al 30 settembre 2023 a 616,6 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 dicembre 2022 (pari a 565,8 milioni di euro).

In aggiunta ai crediti verso banche centrali, che costituiscono la provvista mantenuta al fine di garantire l'ordinato svolgimento delle attività gestionali, la voce comprende i titoli di debito di emittenti bancari a cui è associato un business model "Held to Collect (HTC)" e che hanno superato l'SPPI Test: tali titoli al 30 settembre 2023 presentano un valore di bilancio pari a 568,3 milioni di euro, in aumento rispetto al valore di 526,2 milioni di euro di fine 2022 prevalentemente a seguito nei nuovi investimenti effettuati nel periodo su obbligazioni bancarie italiane (+28,5 milioni di euro) ed estere (+15,9 milioni di euro).

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 9.908,4 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2022 (10.186,9 milioni di euro). La voce include titoli di debito per 2,1 miliardi di euro (in aumento rispetto al dato di fine 2022 di 1,9 miliardi di euro, +7,3%), di cui 1,7 miliardi di euro relativi a titoli di Stato (1,5 miliardi di euro al 31 dicembre 2022). Il Settore Commercial & Corporate Banking registra un leggero rallentamento (-4,5%) concentrato nell'Area Factoring (-14,4%), a fronte della sostanziale stabilità dell'Area Leasing e dell'Area Corporate Banking & Lending. Il Settore Governance & Servizi e Non Core risulta in crescita di 96,3 milioni di euro (principalmente a seguito del sopraccitato aumento nei primi nove mesi del 2023 del portafoglio di titoli di debito), mentre i crediti del Settore Npl registrano una leggera riduzione rispetto al 31 dicembre 2022 (-5,3%).

CREDITI VERSO LA CLIENTELA CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
30.09.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Settore Commercial & Corporate Banking 6.220.789 6.514.989 (294.200) (4,5)%
- di cui deteriorati 236.491 251.024 (14.533) (5,8)%
Area Factoring 2.359.367 2.755.592 (396.225) (14,4)%
- di cui deteriorati 148.460 181.094 (32.634) (18,0)%
Area Leasing 1.494.185 1.472.177 22.008 1,5%
- di cui deteriorati 11.663 14.112 (2.449) (17,4)%
Area Corporate Banking & Lending 2.367.237 2.287.221 80.016 3,5%
- di cui deteriorati 76.368 55.818 20.550 36,8%
Settore Npl 1.439.188 1.519.864 (80.676) (5,3)%
- di cui deteriorati 1.420.590 1.488.155 (67.565) (4,5)%
Settore Governance & Servizi e Non Core (1) 2.248.383 2.152.078 96.305 4,5%
- di cui deteriorati 26.393 34.083 (7.690) (22,6)%
Totale crediti verso la clientela 9.908.360 10.186.932 (278.572) (2,7)%
- di cui deteriorati 1.683.474 1.773.261 (89.787) (5,1)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 settembre 2023 titoli di Stato per 1.671,6 milioni di euro (1.541,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del Settore Npl, si attesta a 1.683,5 milioni di euro al 30 settembre 2023 contro il dato di 1.773,3 milioni di euro al 31 dicembre 2022 (-5,1%).

Al netto di tale componente relativa al Settore Npl, i crediti deteriorati netti si attestano a 262,9 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 285,1 milioni di euro al 31 dicembre 2022 principalmente per effetto del contributo dell'Area Factoring.

Di seguito si riportano gli Npe ratio lordo e netto del Gruppo Banca Ifis relativi alla propria attività creditizia verso la clientela. Tali ratio sono calcolati escludendo i crediti del Settore Npl e i titoli di Stato valutati al costo ammortizzato.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2023 31.12.2022 %
Net Npe ratio 3,87% 3,99% (0,12)%
Gross Npe ratio 6,06% 5,91% 0,15%

Si rimanda alla sezione "Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.

Le attività immateriali e materiali

Le attività immateriali si attestano a 71,8 milioni di euro, in aumento dell'11,7% rispetto al dato al 31 dicembre 2022 pari a 64,3 milioni di euro.

La voce è riferita a software per 33,8 milioni di euro (in aumento rispetto al saldo di 26,2 milioni di euro al 31 dicembre 2022 a seguito degli investimenti effettuati nel periodo) e per 38,0 milioni di euro all'avviamento conseguente all'acquisizione dell'ex Gruppo Fbs. Per quanto riguarda le valutazioni del Gruppo circa l'impairment test di tale avviamento, si evidenzia che l'esito di tale test effettuato al 31 dicembre 2022 ha supportato la sua recuperabilità. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo", "Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100", paragrafo "10.3 Altre informazioni" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Con riferimento invece alla valutazione al 30 settembre 2023 circa presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events"), al verificarsi dei quali occorre procedere all'impairment test, tale analisi non ha riscontrato nessun indicatore di perdita.

Le attività materiali si attestano a 132,4 milioni di euro, rispetto al dato di 126,3 milioni di euro al 31 dicembre 2022, in aumento del 4,8%.

Gli immobili iscritti a fine settembre 2023 tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre - Venezia, sede di Banca Ifis. Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettata ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso del periodo non sono emersi elementi che abbiano fatto ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali ammontano a 271,7 milioni di euro, in diminuzione del 16,5% rispetto al 31 dicembre 2022 principalmente per l'incasso 21,3 milioni di euro relativo a un credito IRES precedentemente chiesto a rimborso e per i rilasci delle quote delle imposte anticipate di cui alla Legge 214/11 prefissate dalla normativa in vigore.

In particolare, le attività per imposte correnti ammontano a 31,2 milioni di euro, registrano una flessione significativa rispetto al dato al 31 dicembre 2022 (-48,8%) per effetto sia della liquidazione delle imposte relative all'esercizio precedente sia per il precedentemente citato incasso.

Le attività per imposte anticipate ammontano a 240,5 milioni di euro rispetto al dato di 264,3 milioni di euro al 31 dicembre 2022 e risultano composte principalmente per 147,2 milioni di euro da attività iscritte per rettifiche di valore su crediti verso la clientela, potenzialmente trasformabili in crediti d'imposta ai sensi della Legge 214/2011 (saldo in diminuzione per effetto dei rilasci previsti per l'annualità 2023), per 40,0 milioni di euro da attività iscritte su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (39,6 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e per 53,4 milioni di euro (52,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022) da disallineamenti fiscali relativi principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI).

Con riferimento alla recuperabilità delle attività fiscali differite iscritte al 30 settembre 2023 diverse da quelle trasformabili ai sensi della Legge 2014/2011, sulla base dei redditi imponibili futuri desumibili dal Piano Industriale

2022-2024 del Gruppo da ritenersi confermati alla luce dei risultati al 30 settembre 2023, non sono emersi elementi che possano far ritenere non recuperabili le DTA in oggetto, pari a complessivi 240,5 milioni di euro al 30 settembre 2023. Si conferma conseguentemente la valutazione di recuperabilità delle citate DTA, ancorché in orizzonte temporale di medio periodo, effettuata in sede di predisposizione del Bilancio chiuso al 31 dicembre 2022. Nello specifico, sul totale complessivo pari a 240,5 milioni di euro, la quota riferibile alla Legge 214/2011 ammontante a 147,2 milioni di euro (pari al 61,2% del totale DTA) si riversa entro il 2026 per espressa previsione normativa. La quota riferibile alle perdite fiscali pregresse e alle eccedenze ACE, pari a complessivi 40 milioni di euro (pari al 16,6% del totale DTA) si prevede venga integralmente recuperata dal 2027 al 2032 (dei quali circa 30 milioni di euro entro il 2028). La restante quota ammontante a 53,4 milioni di euro è riferita principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) ed è pertanto correlata all'andamento della relativa riserva. Si conferma altresì l'incertezza circa la recuperabilità delle DTA relative alla controllata Cap.Ital.Fin. realizzate principalmente prima dell'ingresso nel consolidato fiscale, che restano, pertanto, prudenzialmente non iscritte per complessivi 2,4 milioni di euro.

Le passività fiscali ammontano a 50,4 milioni di euro (52,3 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e risultano composte come segue:

  • da passività fiscali correnti, pari a 20,3 milioni di euro (22,0 milioni di euro al 31 dicembre 2022) che rappresentano il carico fiscale maturato nel periodo;
  • da passività per imposte differite, pari a 30,2 milioni di euro che risultano in linea rispetto al saldo dell'esercizio precedente, e includono principalmente 28,8 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso.

Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successivi aggiornamenti, recepiti nelle Circolari di Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività a rischio ponderate (RWA) al 30 settembre 2023:

  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" sono oggetto di detrazione dal CET1; al 30 settembre 2023 la deduzione è pari a 40 milioni di euro. Si precisa inoltre che l'importo delle DTA dedotte dal CET1, così come previsto dall'art. 38 par. 5 ex CRR, risulta essere compensato per un importo pari a 8,5 milioni di euro dalle corrispondenti passività fiscali differite. Tale deduzione sarà progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee", non vengono detratte dal CET1 ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 30 settembre 2023 tali attività ammontano a 47 milioni di euro. L'importo sottoposto a ponderazione secondo un fattore del 250%, così come previsto dall'art. 38 par. 5 ex CRR, è già esposto al netto della compensazione con le corrispondenti passività fiscali differite per un importo pari a 21,6 milioni di euro;
  • le "attività fiscali anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; al 30 settembre 2023 la corrispondente ponderazione ammonta a 147,2 milioni di euro;
  • le "attività fiscali correnti" ricevono una ponderazione pari a 0% in quanto esposizioni nei confronti dell'Amministrazione Centrale.

Altre voci dell'attivo e del passivo

Le altre voci dell'attivo, pari a 492,9 milioni di euro rispetto ad un saldo di 497,9 milioni di euro al 31 dicembre 2022, accolgono principalmente:

• attività finanziarie detenute per la negoziazione per 21,8 milioni di euro (in diminuzione rispetto al dato di 26,9 milioni di euro del 31 dicembre 2022), quasi interamente riferite a operazioni in derivati (il cui valore è in riduzione rispetto al dato di 25,6 milioni di euro al 31 dicembre 2022) sostanzialmente coperte da posizioni speculari iscritte fra le passività finanziarie detenute per la negoziazione. Il dato al 31 dicembre 2022 di tale voce includeva per 1,3 milioni di euro titoli di debito e di capitale appartenenti al portafoglio di trading del Gruppo, i quali sono stati interamente ceduti nel corso dei primi nove mesi del 2023;

  • derivati attivi di copertura nell'ambito della strategia di micro fair value hedging sul rischio di tasso associato ai titoli di Stato detenuti dal Gruppo, che presentano un fair value positivo al 30 settembre 2023 pari a 4,8 milioni di euro, rispetto ad un saldo nullo al 31 dicembre 2022 in quanto tale strategia è stata attivata nel corso dei primi nove mesi del 2023,
  • attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione, il cui saldo al 30 settembre 2023 è pari a 0,8 milioni di euro e si riferisce ad un immobile a Roma di proprietà della controllata Banca Credifarma che è stato destinato alla vendita (tale voce al 31 dicembre 2022 presenta un saldo nullo, in quanto la destinazione alla vendita è stata effettuata nel primo semestre 2023);
  • altre attività per 465,5 milioni di euro (471,1 milioni di euro al 31 dicembre 2022), di cui 217,9 milioni di euro relativi a crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi (a cui corrisponde un valore nominale pari a 245,2 milioni di euro) e 15,3 milioni di euro di credito verso la consolidante fiscale La Scogliera (5,6 milioni al 31 dicembre 2022). Si segnala che il saldo al 31 dicembre 2022 relativo al credito verso la consolidante fiscale La Scogliera è stato interamente incassato nel corso del primo semestre 2023 e pertanto il saldo verso la consolidante fiscale al 30 settembre 2023 si riferisce esclusivamente agli acconti versati a valere sull'anno 2023.

Le altre voci del passivo sono pari a 380,3 milioni di euro, rispetto al dato di 425,4 milioni di euro al 31 dicembre 2022 e sono composte principalmente da:

  • derivati di negoziazione per 20,9 milioni di euro, prevalentemente riferiti a operazioni coperte da posizioni opposte iscritte fra le attività finanziarie detenute per la negoziazione;
  • debito per TFR per 7,2 milioni di euro (sostanzialmente in linea rispetto al 31 dicembre 2022);
  • altre passività per 352,1 milioni di euro (391,7 milioni di euro al 31 dicembre 2022), le cui poste più significative sono da ricondursi principalmente a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione, a debiti di funzionamento per 96,3 milioni di euro e al debito nei confronti della consolidante fiscale La Scogliera per 23,2 milioni di euro (33,7 milioni di euro al 31 dicembre 2022). In particolare, si segnala come l'esposizione a debito al 31 dicembre 2022 verso La Scogliera è stata interamente saldata nel corso del primo semestre 2023 e, pertanto, il saldo verso la consolidante fiscale al 30 settembre 2023 si riferisce esclusivamente a fattispecie fiscali di competenza dei primi nove mesi del 2023.

RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.09.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 3.236.570 3.422.160 (185.590) (5,4)%
- Debiti verso banche centrali 2.070.525 2.423.647 (353.122) (14,6)%
di cui: TLTRO 2.070.525 2.023.162 47.363 2,3%
di cui: LTRO - 400.485 (400.485) (100,0)%
- Pronti contro termine (PCT) 899.017 731.791 167.226 22,9%
- Altri debiti 267.028 266.722 306 0,1%
Debiti verso clientela 5.280.665 5.103.343 177.322 3,5%
- Pronti contro termine (PCT) 71.681 50.003 21.678 43,4%
- Retail 4.363.712 4.159.855 203.857 4,9%
- Altri depositi vincolati 130.322 116.339 13.983 12,0%
- Debiti per leasing 22.337 21.733 604 2,8%
- Altri debiti 692.613 755.413 (62.800) (8,3)%
Titoli in circolazione 3.209.338 2.605.195 604.143 23,2%
Totale raccolta 11.726.573 11.130.698 595.875 5,4%

La raccolta

Il totale della raccolta al 30 settembre 2023 risulta pari a 11,7 miliardi di euro e risulta sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2022, ed è rappresentato per il 45,0% da debiti verso la clientela (45,8% al 31 dicembre 2022), per il 27,6% da debiti verso banche (30,7% al 31 dicembre 2022) e per il 27,4% da titoli in circolazione (23,4% al 31 dicembre 2022).

I debiti verso banche ammontano a 3,2 miliardi di euro, in diminuzione del 5,4% rispetto al dato di fine dicembre 2022 principalmente per effetto della sopraggiunta scadenza di finanziamenti a breve termine verso banche centrali (LTRO). Al 30 settembre 2023 il saldo dei debiti verso banche è rappresentato principalmente dalle operazioni di TLTRO per 2,1 miliardi di euro e da PCT per 0,9 miliardi di euro. Ai fini della contabilizzazione degli interessi sui finanziamenti TLTRO sono utilizzati i dati actual rilevati fino alla data di riferimento.

I debiti verso la clientela ammontano al 30 settembre 2023 a 5,3 miliardi di euro, in crescita del 3,5% rispetto al 31 dicembre 2022. La crescita è sostenuta sia dalla raccolta retail, che ammonta a 4,4 miliardi di euro a fine settembre 2023 (+4,9%), sia dalla componente pronti contro termine (PCT), che registra una crescita di 21,7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022.

I titoli in circolazione ammontano al 30 settembre 2023 a 3,2 miliardi di euro e sono composti da:

  • titoli emessi dal veicolo ABCP Programme per 1,0 miliardi di euro relativi alla tranche senior;
  • titoli emessi dal veicolo Indigo Lease per 0,4 miliardi di euro relativi alla tranche senior, a seguito della ristrutturazione dell'operazione avvenuta nel corso del terzo trimestre 2023;
  • titoli emessi dal veicolo Emma SPV per 0,4 miliardi di euro relativi alla tranche senior;
  • 0,4 miliardi di euro relativi a prestiti subordinati, in linea rispetto al 31 dicembre 2022;
  • obbligazioni emesse da Banca Ifis per 1,1 miliardi di euro. Rispetto al 31 dicembre 2022 si segnala la seguente movimentazione:
    • 600 milioni di euro relativi ai due senior bond, ciascuno di nominali 300 milioni di euro e di durata rispettivamente 4 anni e 5 anni, emessi a gennaio 2023 e a settembre 2023 (per maggiori dettagli si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel periodo");
    • 45 milioni di euro relativi alla seconda tranche emessa a marzo 2023 e relativa a un senior bond di durata 4 anni e nominale complessivo pari a 110 milioni di euro;
    • rimborso di 300 milioni di euro dell'obbligazione senior emessa nel 2018 e scaduta ad aprile 2023.

Di seguito si fornisce la rappresentazione della raccolta retail del Gruppo Banca Ifis:

RACCOLTA RETAIL
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Raccolta a breve termine (entro 18 mesi) 3.355.936 2.976.991 378.945 12,7%
di cui: LIBERO 533.265 728.224 (194.959) (26,8)%
di cui: LIKE/ONE 456.654 747.970 (291.316) (38,9)%
di cui: VINCOLATI 2.132.521 1.437.863 694.658 48,3%
di cui: GERMAN DEPOSIT 233.496 62.934 170.562 271,0%
Raccolta lungo termine (oltre 18 mesi) 1.007.776 1.182.864 (175.088) (14,8)%
Totale raccolta retail 4.363.712 4.159.855 203.857 4,9%

Fondi per rischi e oneri

FONDI RISCHI E ONERI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.09.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e
garanzie finanziarie rilasciate
5.751 9.364 (3.613) (38,6)%
FITD e Fondo Unico di Risoluzione 7.265 - 7.265 n.a.
Fondi di quiescenza aziendali 180 - 180 n.a.
Controversie legali e tributarie 35.459 37.543 (2.084) (5,6)%
Oneri per il personale 2.685 2.800 (115) (4,1)%
Altri fondi 6.620 6.518 102 1,6%
Totale fondi per rischi e oneri 57.960 56.225 1.735 3,1%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere al 30 settembre 2023, confrontata con i valori della fine dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Al 30 settembre 2023 il saldo pari a 5,8 milioni di euro riflette la svalutazione degli impegni irrevocabili a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo.

FITD e Fondo Unico di Risoluzione

La voce al 30 settembre 2023 include la stima per 7,3 milioni di euro relativa alla contribuzione annuale al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) prevista per fine esercizio.

Fondi di quiescenza aziendali

La voce accoglie il fondo interno relativo al piano medico post-pensionistico (medical plan) a favore di alcuni dipendenti del Gruppo Banca Ifis, introdotto nel corso del terzo trimestre 2023: trattasi di un piano a benefici definiti che prevede l'assistenza sanitaria e altri benefici ai dipendenti, anche dopo il pensionamento. Il Gruppo è responsabile dei costi e dei rischi collegati all'erogazione di tali benefici.

Con riferimento a tale fondo, in quanto fondo di previdenza complementare a prestazione definita la determinazione dei valori attuariali richiesti dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti" viene effettuata da un attuario indipendente, con l'utilizzo del "metodo della proiezione unitaria del credito" (Project Unit Credit Method). La passività è iscritta in bilancio al netto delle eventuali attività a servizio del piano e, gli utili e le perdite attuariali calcolati nel processo di valutazione dei piani sono rilevati nel prospetto della redditività complessiva e, quindi, nel patrimonio netto.

Al 30 settembre 2023 il fondo in questione ammonta a 180 mila euro.

Controversie legali e fiscali

Al 30 settembre 2023 sono iscritti fondi per controversie legali e tributarie per complessivi 35,5 milioni di euro. Tale importo si compone principalmente come di seguito dettagliato:

  • 8,9 milioni di euro (a fronte di un petitum di 14,4 milioni di euro) relativi a 18 contenziosi derivanti dal ramo d'azienda acquisito dall'ex Aigis Banca e appartenenti principalmente all'Area Corporate Banking & Lending del Settore Commercial e Corporate Banking. Nel corso del periodo risulta essersi chiuso un contenzioso il cui fondo rischi e oneri associato era pari a 40 mila euro, e inoltre si sono registrati utilizzi per 0,8 milioni di euro su contenziosi ancora in essere al 30 settembre 2023;
  • 18,2 milioni di euro relativi a 25 controversie legate all'Area Factoring (a fronte di un petitum complessivo di 39,9 milioni di euro), sostanzialmente connesse alla richiesta di ripetizione di somme incassate o a pagamenti sotto garanzia relativi a posizioni di factoring in pro-soluto. Rispetto al 31 dicembre 2022 risulta pervenuta una sola nuova causa il cui fondo corrispondente è pari a 50 mila euro, mentre si sono chiuse 4 cause per un fondo complessivo pari a 140 mila euro;
  • 3,2 milioni di euro (a fronte di un petitum di 50,0 milioni di euro) relativi a 5 controversie riguardanti l'Area Corporate Banking & Lending e derivanti dall'ex Interbanca. Tale fondo risulta invariato rispetto al 31 dicembre 2022;
  • 1,3 milioni di euro (a fronte di un petitum di 1,6 milioni di euro) relativi a 16 cause connesse all'Area Leasing e a crediti fiscali. Nel corso dei primi nove mesi del 2023 risultano essersi chiuse 5 pratiche il cui fondo rischi e oneri relativo al 31 dicembre 2022 era pari a 238 mila euro, mentre nel periodo non risultano essere pervenuti nuovi contenziosi;
  • 2,6 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 7,1 milioni di euro) a 51 controversie di Ifis Npl Investing. Nei primi nove mesi del 2023 risultano essersi chiusi 13 contenziosi per un fondo pari a 87 mila euro e sono pervenute 29 nuove cause il cui fondo stanziato al 30 settembre 2023 è pari a 240 mila euro;
  • 451 mila euro relativi a varie controversie riguardanti Banca Credifarma, a fronte di un petitum pari a 4,4 milioni di euro. Non risultano essere stati notificati alla società nuovi contenziosi nei primi nove mesi del 2023, mentre nel periodo si sono chiuse 2 cause il cui fondo al 31 dicembre 2022 era pari a 21 mila euro;
  • 654 mila euro (con un petitum corrispondente di 3,4 milioni di euro) relativi a contenziosi con clienti e agenti riferibili a Cap.Ital.Fin.. Rispetto alla fine dell'esercizio precedente si sono chiuse 7 cause (alle quali corrispondeva un fondo di 60 mila euro) e se ne sono aperte 13 di nuove il cui relativo fondo rischi e oneri stanziato al 30 settembre 2023 è pari a 32 mila euro;
  • 30 mila euro (a fronte di un petitum di medesimo importo) relativi a contenziosi afferenti alla partecipata Ifis Rental Services.

Oneri per il personale

Al 30 settembre 2023 sono iscritti fondi per il personale per 2,7 milioni di euro (2,8 milioni di euro al 31 dicembre 2022), di cui 1,9 milioni di euro relativi al Fondo di Solidarietà istituito nel 2020.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 30 settembre 2023 sono in essere "Altri fondi" per 6,6 milioni di euro, in linea rispetto al dato al 31 dicembre 2022. La voce è principalmente costituita da 3,6 milioni di euro per Indennità Suppletiva di Clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing, da 1,5 milioni di euro per il fondo rischi connesso alle operazioni di cessione crediti effettuate in ambito GACS e da 0,8 milioni di euro per fondo reclami.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 30 settembre 2023 il cui esito negativo è ritenuto solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa. Il petitum associato a tali passività potenziali ammonta complessivamente a 471,6 milioni di euro al 30 settembre 2023.

Nel corso del quarto trimestre 2022 Banca Ifis è stata citata in giudizio da parte degli organi di due procedure concorsuali che hanno chiesto la condanna della medesima al pagamento di 389,3 milioni di euro in un caso e di 47,7 milioni di euro nell'altro, a titolo di risarcimento del danno per abusiva concessione del credito nella sua qualità di finanziatore, seppur marginale, delle società ora in procedura. La prima richiesta è stata avanzata in solido con altri 23 istituti mentre la seconda in solido con altri 8 istituti. Il Gruppo, supportato dai propri consulenti legali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondi rischi e oneri.

Contenzioso fiscale

In merito a tutti i contenziosi fiscali citati di seguito, il Gruppo, supportato dai propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Contenzioso relativo alla presunta "stabile organizzazione" in Italia della società polacca Ifis Finance Sp. z o.o.

A seguito di una verifica fiscale per le annualità 2013/2017 sono stati notificati Avvisi di Accertamento per le annualità 2013/2016 con cui è stata contestata la "stabile organizzazione occulta" di Ifis Finance Sp. z o.o., società controllata con sede in Polonia.

La Guardia di Finanza ha ipotizzato che la sede in Polonia fosse utilizzata per l'esercizio dell'attività, nelle strategie di Gruppo, più come succursale/ufficio per la promozione e la vendita di servizi offerti, di fatto, dalla Capogruppo Banca Ifis piuttosto che costituire un autonomo soggetto giuridico indipendente ed autonomo nell'esercizio della sua attività.

Annualità 2013-2014-2015:

  • La Commissione tributaria Provinciale di Venezia in data 12 novembre 2020 ha integralmente accolto il ricorso presentato da Banca Ifis (sentenza N. 266/2021) avverso gli avvisi di accertamento IRES, addizionale IRES e IRAP per le annualità 2013/2014/2015 emessi dall'Agenzia delle Entrate. La commissione ha affermato infatti che è un "legittimo diritto della società controllante italiana, che vuole espandere la propria attività di servizi bancari e di factoring in Polonia, di determinare la strategia operativa della propria controllante costituita allo scopo";
  • In data 14 ottobre 2021 è stato notificato il deposito del ricorso alla commissione tributaria regionale del Veneto ("CTR") da parte dell'Agenzia delle Entrate;
  • In data 2 dicembre 2021 la Banca ha provveduto a depositare le proprie controdeduzioni a difesa delle proprie posizioni confermate dalla CTP;
  • Con sentenza n. 201/2023, depositata il giorno 27 febbraio 2023, la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto ha rigettato il ricorso dell'Agenzia delle Entrate, confermando, quindi, la sentenza di primo grado (favorevole alla Banca) ed ha liquidato 5 mila euro di spese ex lege a favore della Banca stessa. Al momento, l'Agenzia delle Entrate non ha ancora proposto ricorso per Cassazione.

Annualità 2016:

  • A giugno 2022 sono stati notificati anche gli Avvisi di Accertamento relativi alla annualità 2016 contenenti le stesse contestazioni ed argomentazione della annualità precedenti con l'aggiunta della contestazione di costi contabilizzati nel 2016 ritenuti fuori competenza economica;
  • L'Avviso di Accertamento relativo all'annualità 2016 è stato impugnato nei termini previsti dalla normativa e contestualmente è stato versato un terzo delle imposte in pendenza di giudizio. L'udienza per la trattazione presso la Corte di Giustizia Tributaria di primo grado è fissata per il 22 novembre 2023.

Annualità 2017:

• A settembre 2022 sono stati notificati anche gli Avvisi di Accertamento relativi alla annualità 2017 contenenti le stesse contestazioni ed argomentazione della annualità precedenti. Questi atti verranno impugnati nei termini di legge.

Patrimonio netto consolidato

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 settembre 2023 a 1.705,1 milioni di euro, in crescita del 6,7% rispetto al dato di fine 2022 pari a 1.597,8 milioni di euro. Le principali variazioni del Patrimonio netto consolidato sono riepilogate nelle seguenti tabelle.

PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO: CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
30.09.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 84.108 83.767 341 0,4%
Riserve da valutazione: (57.021) (59.722) 2.701 (4,5)%
- Titoli (48.711) (50.634) 1.923 (3,8)%
- Piani a benefici definiti (es: TFR) 556 381 175 45,9%
- Differenze di cambio (8.866) (9.469) 603 (6,4)%
Riserve 1.507.460 1.440.944 66.516 4,6%
Acconti su dividendi (-) - (52.433) 52.433 (100,0)%
Azioni proprie (-) (21.817) (22.104) 287 (1,3)%
Patrimonio di pertinenza di terzi 13.817 12.432 1.385 11,1%
Utile del periodo di pertinenza della Capogruppo 124.741 141.086 (16.345) (11,6)%
Patrimonio netto consolidato 1.705.099 1.597.781 107.318 6,7%
PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto consolidato al 31.12.2022 1.597.781
Incrementi: 128.911
Utile netto di pertinenza della Capogruppo 124.741
Vendita/assegnazione azioni proprie 341
Variazione riserva da valutazione: 778
- Piani a benefici definiti (es: TFR) 175
- Differenze di cambio 603
Stock options 820
Patrimonio netto di terzi 1.385
Altre variazioni 846
Decrementi: 21.593
Dividendi distribuiti 20.985
Variazione riserva da valutazione su titoli (al netto dei realizzi) 608
Patrimonio netto consolidato al 30.09.2023 1.705.099

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI CONSISTENZE
(in migliaia di euro) 30.09.2023 31.12.2022
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.536.437 1.520.570
Capitale di classe 1 (Tier 1) 1.537.420 1.521.490
Totale Fondi propri 1.822.028 1.906.288
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 9.892.146 10.128.064
CET1 Ratio 15,53% 15,01%
Tier 1 Ratio 15,54% 15,02%
Total Capital Ratio 18,42% 18,82%

Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 30 settembre 2023 includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove mesi del 2023, al netto dell'acconto sul dividendo. Gli utili generati computati a Fondi Propri tengono conto anche del dividendo prevedibile ai sensi dell'art. 2 del Regolamento UE n. 241/2014.

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 30 settembre 2023 sono stati determinati avendo a riferimento le modifiche regolamentari introdotte dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) 876/2019 (CRR2), che hanno modificato i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modifiche, recepiti nelle Circolari di Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali al 30 settembre 2023, in continuità con quanto effettuato a partire dal 30 giugno 2020, il Gruppo Banca Ifis ha applicato le disposizioni temporanee di sostegno ancora in vigore alla presente data contabile previste dal Regolamento UE 873/2020 (c.d. "quick-fix").

Tra le novità del periodo di riferimento si segnala la conclusione del periodo transitorio introdotto dal Regolamento (UE) 873/2020 per l'applicazione delle disposizioni temporanee di sostegno della pandemia di Covid-19 ai fini dell'applicazione del filtro prudenziale per profitti e perdite non realizzate in strumenti di debito emessi dalle amministrazioni centrali classificate nella categoria FVOCI.

Il Regolamento UE 873/2020, relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri, definisce per gli enti la possibilità di includere nel loro CET1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti attraverso modalità che differiscono sulla base del periodo transitorio di riferimento (1° gennaio 2018 - 31 dicembre 2019 e 1° gennaio 2020 - 31 dicembre 2024).

Si fa presente che Banca Ifis aveva, a suo tempo, già provveduto ad informare Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

L'inclusione nel CET1 avviene, in continuità con il precedente esercizio, in modo graduale applicando i seguenti fattori:

TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2018-2019 TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2020-2024
0,70 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020
0,50 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 1,00 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021
0,25 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 0,75 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022
0,00 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 0,50 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023
0,00 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 0,25 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024

Al 30 settembre 2023, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare gli impatti dell'IFRS 9 sul CET1, i Fondi propri ammontano a 1.822,0 milioni di euro, registrando una variazione negativa pari a 84,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022. Tale variazione è riconducibile principalmente alle seguenti componenti:

  • inclusione degli utili generati dal Gruppo Bancario al 30 settembre 2023. al netto del dividendo prevedibile secondo quanto previsto dall'art. 2 del Regolamento UE n. 241/2014. La variazione positiva ammonta a 43,6 milioni di euro;
  • conclusione del periodo transitorio per l'applicazione del filtro prudenziale FVOCI (art. 468 CRR) che ha portato ad una variazione negativa di CET1 di 13 milioni di euro;
  • riduzione del filtro transitorio introdotto per attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 (art. 473 bis CRR) pari a 6,4 milioni di euro;
  • minor computabilità nel Capitale di classe 2 del prestito subordinato con scadenza inferiore a 5 anni per l'effetto congiunto dell'applicazione dell'ammortamento ai sensi dell'articolo 64 della CRR e della deduzione dell'obbligo al riacquisto autorizzato da Banca d'Italia, che ha comportato una variazione complessiva in diminuzione pari a 100,3 milioni di euro;
  • deduzione delle attività immateriali sottoforma di software a seguito del trattamento prudenziale introdotto dal Regolamento UE 2176/2020, la cui variazione negativa ammonta a 3,3 milioni di euro;
  • maggior deduzione derivante dalla deduzione dal CET1 dei crediti in perimetro del c.d. "Calendar provisioning", pari a 12 milioni di euro;
  • minor deduzione delle altre componenti di conto economico imputabili alla riserva di valutazione sui titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) pari ad una variazione positiva di 2,7 milioni di euro;

La variazione negativa dei Fondi propri dovuta ai fenomeni sopra richiamati è stata sostanzialmente compensata da una riduzione della componente di RWA. Al 30 settembre 2023 il CET1 Ratio si attesta al 15,53%, in aumento rispetto al 31 dicembre 2022 mentre il Total Capital Ratio si attesta al 18,42%, registrando una diminuzione di 40 basis point.

Al 30 settembre 2023, non considerando il filtro relativo al regime transitorio IFRS 9, i Fondi propri Fully Loaded ammontano a 1.796,8 milioni di euro e conseguentemente gli RWA in regime di piena applicazione sono pari a 9.888,5 milioni di euro.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI SENZA CONSISTENZE
APPLICAZIONE DISPOSIZIONI TRANSITORIE IFRS 9
(in migliaia di euro)
30.09.2023 31.12.2022
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.511.206 1.475.910
Capitale di classe 1 (Tier 1) 1.512.189 1.476.830
Totale Fondi propri 1.796.797 1.861.628
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 9.888.468 10.115.502
CET1 Ratio 15,28% 14,59%
Tier 1 Ratio 15,29% 14,60%
Total Capital Ratio 18,17% 18,40%

Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 30 settembre 2023 includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove mesi del 2023, al netto dell'acconto sul dividendo. Gli utili generati computati a Fondi propri tengono conto anche del dividendo prevedibile ai sensi dell'art. 2 del Regolamento UE n. 241/2014.

Di seguito la composizione per Settore delle attività ponderate per il rischio (RWA).
SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
ATTIVITA' PONDERATE PER IL
RISCHIO: COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL SETTORE
GOVERNANCE
& SERVIZI E
NON CORE
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
RWA per rischio di credito 5.326.767 2.275.094 1.309.455 1.742.218 1.696.810 1.778.316 8.801.893
RWA per rischio mercato X X X X X X 55.321
RWA per rischio operativo (metodo
base)
X X X X X X 915.942
RWA per rischio di aggiustamento
della valutazione del credito
X X X X X X 118.990
Totale RWA X X X X X X 9.892.146

Al 30 settembre 2023, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare l'impatto dell'IFRS 9, le attività ponderate per il rischio (RWA) ammontano a 9.892,1 milioni di euro, con un decremento di 235,9 milioni di euro rispetto a dicembre 2022. In particolare, si segnala:

  • una riduzione del rischio di credito pari a 317,6 milioni di euro riconducibile principalmente alle seguenti variazioni:
    • una riduzione di 332,8 milioni di euro registrata sul portafoglio Corporate e collegata ad una flessione degli impieghi nell'Area Factoring;
    • un incremento di 91,6 milioni di euro collegato all'aumento degli investimenti in pronti contro termine (PCT) verso controparti bancarie, parzialmente compensato da una riduzione di RWA sulle altre classi di attività regolamentari;
    • una riduzione di 140 milioni di euro registrata nel portafoglio "Esposizioni in stato di default", imputabile per 70 milioni di euro alla riduzione dei crediti deteriorati dell'Area Factoring e per 70 milioni di euro a minori acquisti di portafogli non performing;
    • incremento netto del portafoglio Retail pari a 63,5 milioni di euro;
  • ad un incremento di 34,6 milioni di euro del rischio di mercato imputabile principalmente alle seguenti componenti:
    • un aumento della posizione complessiva netta in cambi che supera la soglia del 2% del totale Fondi propri (art. 351 CRR) e che ha comportato il calcolo del requisito. La variazione in aumento ammonta a 43 milioni di euro rispetto a dicembre 2022;
    • una riduzione del rischio di mercato sui titoli di debito e di capitale pari complessivamente a 8,4 milioni di euro;
  • un aumento del CVA (Credit Valuation Adjustment) per 47 milioni di euro, dovuto alla ristrutturazione delle operazioni in derivati nei primi nove mesi del 2023 anche a fronte dell'attivazione delle operazioni di copertura del banking book di tipo "micro fair value hedge" su titoli di Stato iscritti nel portafoglio bancario (HTC).

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha adottato i seguenti requisiti di capitale per il Gruppo Banca Ifis, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • CET1 Ratio pari al 7,90%, vincolante nella misura del 5,40%;
  • Tier 1 Ratio pari al 9,75%, vincolante nella misura del 7,25%;
  • Total Capital Ratio pari al 12,15%, vincolante nella misura del 9,65%.

Al fine di garantire un livello di capitale che possa assorbire eventuali perdite derivanti da scenari di stress, di cui all'articolo 104 ter della direttiva UE 36/2013, Banca d'Italia ha previsto per il Gruppo Banca Ifis i seguenti livelli di capitale (riepilogati nella tabella sotto riportata), ai quali si aggiunge il coefficiente anticiclico specifico:

  • CET1 Ratio pari all'8,65%, composto da un OCR CET1 Ratio pari al 7,90% e da una componente target (Pillar 2 Guidance) di 0,75%;
  • Tier 1 Ratio pari al 10,50%, composto da un OCR Tier 1 Ratio pari al 9,75% e da una componente target pari allo 0,75%;
  • Total Capital Ratio pari al 12,90%, composto da un OCR Total Capital Ratio pari al 12,15% e da una componente target pari allo 0,75%.
Overall Capital Requirement (OCR) Pillar 2
Guidance
Total
Art. 92 CRR SREP TSCR RCC(1) OCR Ratio P2G OCR e P2G
CET1 4,50% 0,90% 5,40% 2,50% 7,90% 0,75% 8,65%
Tier 1 6,00% 1,25% 7,25% 2,50% 9,75% 0,75% 10,50%
Total Capital 8,00% 1,65% 9,65% 2,50% 12,15% 0,75% 12,90%

(1) RCC: riserva di conservazione del capitale.

Il Gruppo Banca Ifis soddisfa al 30 settembre 2023 i predetti requisiti prudenziali.

I requisiti minimi di fondi propri e passività ammissibili (MREL) comunicati da Banca d'Italia alla Capogruppo Banca Ifis e alla sua controllata Banca Credifarma sono i seguenti:

REQUISITO MREL
Banca Ifis Banca Credifarma
12,15% del Total Risk Exposure Amount 8% del Total Risk Exposure Amount
4,25% del Leverage Ratio Exposure 3% del Leverage Ratio Exposure

Al 30 settembre 2023, a seguito del processo di monitoraggio, entrambi gli indicatori risultano soddisfatti al di sopra del limite predefinito.

Informativa in merito al debito sovrano

La Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, riprendendo il documento ESMA n. 2011/266, fornisce la disciplina in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata Comunicazione Consob, si segnala che al 30 settembre 2023 il valore di bilancio delle esposizioni al debito sovrano ammonta a 2.169 milioni di euro al netto della riserva da valutazione negativa pari a 28,3 milioni di euro.

Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 2.193 milioni di euro, presentano una vita media residua ponderata di 35 mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 30 settembre 2023 sono considerati di Livello 1.

In conformità alla comunicazione Consob, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi erogati nei confronti dello Stato italiano; tali esposizioni alla data del 30 settembre 2023 ammontano a 238 milioni di euro, di cui 81 milioni di euro relativi a crediti fiscali.

Posizione e coefficienti di liquidità del Gruppo

Nel corso dei primi nove mesi del 2023 il Gruppo ha proseguito la strategia di differenziazione dei canali distributivi, con l'obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. Il Gruppo dispone di una dotazione di liquidità al 30 settembre 2023 (tra riserve e attivi liberi finanziabili in BCE) tale da permettere un ampio rispetto dei limiti di LCR (con indice superiore al 1.200%).

Aggregati economici riclassificati

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 512,4 milioni di euro, in crescita del 4,8% rispetto al dato al 30 settembre 2022, pari a 488,7 milioni di euro.

Di seguito si presentano le principali componenti del margine di intermediazione e la relativa variazione rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 409.506 392.504 17.002 4,3%
Commissioni nette 74.299 65.210 9.089 13,9%
Altre componenti del margine di intermediazione 28.552 30.978 (2.426) (7,8)%
Margine di intermediazione 512.357 488.692 23.665 4,8%

Il margine di interesse aumenta del 4,3%, passando da 392,5 milioni di euro al 30 settembre 2022 a 409,5 milioni di euro al 30 settembre 2023. Il principale fattore di crescita è rappresentato dall'aumento di 20,7 milioni di euro del margine di interesse del Settore Commercial & Corporate Banking rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, che ha giovato del positivo trend dei tassi di interesse nel corso dei primi nove mesi del 2023.

Le commissioni nette ammontano a 74,3 milioni di euro, in aumento del 13,9% rispetto al dato al 30 settembre 2022: tale andamento da ricondursi principalmente al maggior contributo delle commissioni attive, connesso all'aumento dei rendimenti dei crediti dell'Area Factoring rispetto al 30 settembre 2022, a fronte di una stabile incidenza delle commissioni passive. In particolare:

  • Le commissioni attive sono pari a 84,4 milioni di euro e in aumento del 12,5% rispetto al 30 settembre 2022, e si riferiscono principalmente a commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro-soluto o in pro-solvendo, nella formula flat o mensile), a commissioni per operazioni di finanza strutturata, ad operazioni di leasing, ad attività di servicing conto terzi e da altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati;
  • Le commissioni passive sono pari a 10,1 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato del corrispondente periodo del 2022, e si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.

Le altre componenti del margine di intermediazione risultano pari a 28,6 milioni di euro al 30 settembre 2023, in riduzione di 2,4 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2022 e si compongono come segue:

  • per 13,4 milioni di euro per dividendi generati da azioni presenti nel portafoglio di proprietà del Gruppo (9,0 milioni di euro nei primi nove mesi del 2022);
  • per 3,1 milioni di euro come risultato netto negativo dell'attività di negoziazione, in peggioramento rispetto al risultato positivo di 4,7 milioni di euro dei primi nove mesi del 2022 principalmente generato dall'attività di trading del comparto Proprietary Finance;
  • per 0,8 milioni di euro a titolo di risultato netto negativo dell'attività di copertura, la quale è stata avviata a partire dal primo semestre 2023 per realizzare un hedging sul rischio di tasso di interesse connesso al portafoglio di titoli di Stato al costo ammortizzato detenuti dal Gruppo;
  • per 10,5 milioni di euro agli utili netti da cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie (utili netti per 11,3 milioni di euro al 30 settembre 2022), composti principalmente da 6,1 milioni di euro derivanti dalle cessioni di crediti del Settore Npl nonché da 3,4 milioni di euro connessi all'operatività su titoli del portafoglio di proprietà;
  • per 8,6 milioni di euro al risultato netto positivo delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (in significativa crescita rispetto al dato pari a 6,0 milioni di euro al 30 settembre 2022, il quale risentiva del mutato contesto macroeconomico dei primi nove mesi del 2022 in termini di tassi di mercato), principalmente rappresentato dalla variazione positiva netta di fair value nei primi nove mesi del 2023 delle quote di fondi OICR per 2,2 milioni di euro e dei titoli di capitale per 4,8 milioni di euro.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 481,5 milioni di euro rispetto al dato di 439,8 milioni di euro del 30 settembre 2022 (+9,5%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO
DELLA GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 512.357 488.692 23.665 4,8%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(30.870) (48.874) 18.004 (36,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria 481.487 439.818 41.669 9,5%

Le rettifiche di valore per rischio di credito pari a 30,9 milioni di euro risultano in diminuzione di 18,0 milioni di euro rispetto a settembre 2022. La variazione è principalmente legata a significativi recuperi su posizioni svalutate o stralciate e dalla positiva risoluzione avente oggetto una posizione ristrutturata. Per maggiori dettagli riguardo alle diverse dinamiche connesse al costo del credito si rimanda a quanto più diffusamente commentato nel paragrafo "Contributo dei Settori ai risultati del Gruppo".

La formazione dell'utile netto di periodo

La formazione dell'utile netto del periodo è riepilogata nella tabella seguente:

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2023 2022 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 481.487 439.818 41.669 9,5%
Costi operativi (288.525) (278.538) (9.987) 3,6%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.717) (4.515) (2.202) 48,8%
Rettifiche di valore dell'avviamento - (762) 762 (100,0)%
Utili (perdite) da cessione di investimenti - 304 (304) (100,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
186.245 156.307 29.938 19,2%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(60.120) (50.190) (9.930) 19,8%
Utile del periodo di pertinenza di terzi (1.384) (574) (810) 141,1%
Utile del periodo di pertinenza della Capogruppo 124.741 105.543 19.198 18,2%

I costi operativi sono pari a 288,5 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 30 settembre 2022 (+3,6%).

COSTI OPERATIVI
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2023 2022 ASSOLUTA %
Spese amministrative: 292.861 282.769 10.092 3,6%
a) spese per il personale 120.466 111.244 9.222 8,3%
b) altre spese amministrative 172.395 171.525 870 0,5%
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
materiali e immateriali
13.024 12.320 704 5,7%
Altri oneri/proventi di gestione (17.360) (16.551) (809) 4,9%
Costi operativi 288.525 278.538 9.987 3,6%

Le spese per il personale, pari a 120,5 milioni di euro, registrano un aumento dell'8,3% da ricondursi all'incremento dell'organico, a maggiori remunerazioni variabili nonché a ulteriori stanziamenti in vista del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) dei dipendenti bancari. Il numero dei dipendenti del Gruppo al 30 settembre 2023 è pari a 1.933 rispetto a 1.867 risorse al 30 settembre 2022.

Le altre spese amministrative al 30 settembre 2023 sono pari a 172,4 milioni di euro, in linea rispetto al 30 settembre 2022. L'andamento della voce è influenzato dall'effetto contrapposto di alcune voci come riepilogato nella tabella seguente.

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2023 2022 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 81.441 88.251 (6.810) (7,7)%
Legali e consulenze 61.522 59.611 1.911 3,2%
Compensi a società di revisione 547 847 (300) (35,4)%
Servizi in outsourcing 19.372 27.793 (8.421) (30,3)%
Imposte indirette e tasse 30.220 30.738 (518) (1,7)%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 60.734 52.536 8.198 15,6%
Assistenza e noleggio software 15.285 14.096 1.189 8,4%
Pubblicità e inserzioni 9.939 7.295 2.644 36,2%
Spese per informazione clienti 7.777 6.380 1.397 21,9%
Spese relative agli immobili 4.880 4.573 307 6,7%
FITD e Fondo Unico di Risoluzione 4.110 4.650 (540) (11,6)%
Costi per cartolarizzazione 3.749 3.059 690 22,6%
Spese spedizione e archiviazione documenti 2.811 3.489 (678) (19,4)%
Spese telefoniche e trasmissione dati 2.662 2.796 (134) (4,8)%
Gestione e manutenzione autovetture 2.417 1.912 505 26,4%
Viaggi e trasferte 2.386 1.040 1.346 129,5%
Altre spese diverse 4.718 3.246 1.472 45,4%
Totale altre spese amministrative 172.395 171.525 870 0,5%

La sottovoce "Legali e consulenze" risulta pari a 61,5 milioni di euro al 30 settembre 2023, in crescita del 3,2% rispetto al dato del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. La variazione della voce è da ricondursi principalmente al costo dell'attività di recupero giudiziale dei crediti deteriorati, che al 30 settembre 2023 ammonta a 30,7 milioni di euro, la cui crescita rispetto al saldo pari a 23,5 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente ha più che compensato il venir meno di alcuni costi connessi

all'implementazione dei progetti strategici del Gruppo Banca Ifis chiusi nel 2022 nonché dei costi connessi all'integrazione tra le controllate Farbanca e Credifarma.

La sottovoce "Servizi in outsourcing", pari a 19,4 milioni di euro al 30 settembre 2023, registra un decremento (- 30,3%) rispetto al dato del corrispondente periodo dell'esercizio precedente ed è prevalentemente riferibile alla minore attività di recupero stragiudiziale.

La voce "Imposte indirette e tasse", pari a 30,2 milioni di euro, in linea rispetto al dato al 30 settembre 2022. La voce è composta prevalentemente dall'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti deteriorati per un importo pari a 20,4 milioni di euro al 30 settembre 2023, in linea rispetto all'omologo periodo dell'anno precedente, e include inoltre costi per imposta di bollo per 8,8 milioni di euro il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

Le "Spese per acquisto di beni e altri servizi" risultano pari a 60,7 milioni di euro, in aumento del 15,6% rispetto ai 52,5 milioni di euro del 30 settembre 2022. I primi fattori che influenzano principalmente il risultato sono:

  • assistenza e noleggio software, i quali aumentano dell'8,4% rispetto ai primi nove mesi dell'esercizio 2022, riconducibili per la quasi totalità a maggiori interventi di assistenza ai software del Gruppo;
  • le spese di pubblicità passano da 7,3 milioni di euro a 9,9 milioni di euro a settembre 2023, a seguito dell'impostazione di nuove campagne pubblicitarie effettuate nei primi nove mesi del 2023 (esercizio in cui ricorre il 40° anniversario dalla fondazione di Banca Ifis) rispetto al corrispondente periodo del 2022;
  • spese per informazione clienti, le quali si attestano a 7,8 milioni di euro, in aumento del 21,9% per effetto principalmente della ciclicità delle spese connesse alla lavorazione dei portafogli in gestione a Gruppo e della tipologia degli acquisti di portafogli deteriorati effettuati alla fine dell'esercizio precedente.

Le rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali risultano al 30 settembre 2023 rispettivamente pari a 7,1 milioni di euro e 6,0 milioni di euro, sostanzialmente in linea con i dati dell'omologo periodo dell'esercizio precedente.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 17,4 milioni di euro al 30 settembre 2023, registrano una crescita di 0,8 milioni di euro rispetto al dato dell'equivalente periodo dell'anno scorso.

Per effetto delle dinamiche delineate in precedenza, i costi operativi a settembre 2023 ammontano a 288,5 milioni di euro, in crescita rispetto al saldo a settembre 2022 pari a 278,5 milioni di euro.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri al 30 settembre 2023, risultano essere pari a 6,7 milioni di euro e sono quasi interamente rappresentati dall'accantonamento al Fondo Unico di Risoluzione. Il saldo risulta in peggioramento di 2,2 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2022 (+48,8%), principalmente a causa del fatto che il saldo comparato dei primi nove mesi del 2022 includeva la ripresa per 5,6 milioni di euro sui fondi rischi connessi alle operazioni di cessione crediti in ambito GACS.

Si segnala inoltre che i dati comparati dei primi nove mesi del 2022 includevano:

  • la svalutazione integrale per 762 mila euro dell'avviamento allocato alla controllata polacca Ifis Finance Sp z o.o., registrata nella voce "rettifiche di valore dell'avviamento";
  • gli effetti netti della cessione della controllata Ifis Real Estate e della riorganizzazione degli assetti proprietari di Banca Credifarma, i quali hanno impattato sulla voce "utili (perdite) da cessione di investimenti" per complessivi 0,3 milioni di euro.

L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 186,2 milioni di euro, in aumento del 19,2% rispetto al dato al 30 settembre 2022.

Le imposte sul reddito al 30 settembre 2023 ammontano a 60,1 milioni di euro, e il tax rate è pari al 32,28%, e risulta essere sostanzialmente in linea con il dato di 32,11% del corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

L'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 124,7 milioni di euro, in aumento del 18,2% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Fatti di rilievo avvenuti nel periodo

Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Media" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo.

Emissione a gennaio 2023 di bond da 300 milioni di euro con scadenza a 4 anni

In data 12 gennaio 2023, Banca Ifis ha concluso con successo il collocamento di un'emissione obbligazionaria di tipo Senior Preferred nell'ambito del proprio programma di emissioni EMTN per un ammontare pari a 300 milioni di euro. L'operazione è stata destinata ad investitori istituzionali. In particolare, l'emissione ha una durata quadriennale, con data di regolamento prevista per il 19 gennaio 2023. Il reoffer price è pari a 99,569 per un rendimento a scadenza del 6,25% ed una cedola pagabile annualmente del 6,125%. L'obbligazione è stata quotata presso l'Euronext di Dublino e ha un rating atteso di BB+ da parte di Fitch e di Baa3 da parte di Moody's. Il collocamento dell'obbligazione in oggetto rientra nel programma di funding EMTN previsto dal Piano Industriale 2022-2024 del Gruppo, che stima 2,5 miliardi di euro di nuovi collocamenti.

L'Assemblea degli Azionisti ha approvato il Bilancio d'esercizio 2022, la distribuzione di un dividendo di 0,40 euro per azione a titolo di saldo per l'esercizio e la nomina di Sebastien Egon Fürstenberg a Presidente Onorario

L'Assemblea degli Azionisti di Banca Ifis, riunitasi in data 20 aprile 2023 in unica convocazione sotto la presidenza di Ernesto Fürstenberg Fassio, nel rispetto delle disposizioni vigenti, quindi secondo le modalità previste dall'art. 106 del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020, ha approvato:

  • in sede ordinaria:
    • il Bilancio d'esercizio 2022 di Banca Ifis;
    • la distribuzione agli azionisti di un dividendo di 0,40 euro a titolo di saldo per l'esercizio 2022, al lordo delle eventuali ritenute di legge, per ciascuna azione con stacco cedola (n. 27) il 22 maggio 2023, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 23 maggio 2023 e data di pagamento (payment date) il 24 maggio 2023;
    • la Sezione I del documento "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti" redatto ai sensi dell'art. 123-ter del D. Lgs. n. 58/1998. L'Assemblea ha inoltre deliberato in senso favorevole sulla Sezione II del citato documento relativa all'attuazione delle politiche di remunerazione nel corso dell'esercizio 2022;
    • la modifica a talune previsioni del piano di incentivazione di lungo termine denominato "Piano LTI 2021-2023";
    • la nomina del Fondatore, Sebastien Egon Fürstenberg, a Presidente Onorario di Banca Ifis a tempo indeterminato.
  • in sede straordinaria, le modifiche agli articoli 2, 4, 6, 8, 12, 14 e 20 dello Statuto di Banca Ifis.

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis nomina Simona Arduini Vice Presidente

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis S.p.A., riunitosi in data 13 luglio 2023 ha approvato all'unanimità la nomina della professoressa Simona Arduini a Vice Presidente. Simona Arduini supporterà la Banca, tra l'altro, nello sviluppo di progetti nell'ambito della sostenibilità in ogni sua declinazione. La prof. Arduini manterrà il proprio

ruolo di Presidente del Comitato Controllo e Rischi fino a scadenza ed entrerà altresì a far parte del Comitato Sostenibilità. È stata, inoltre, confermata la sussistenza dei requisiti di indipendenza in capo alla prof. Arduini.

Ristrutturazione della prima cartolarizzazione in Italia di crediti Npl assistiti da Ordinanza di Assegnazione (ODA)

Banca Ifis in data 28 luglio 2023, con il supporto di JP Morgan SE in qualità di co-arrangers, ha perfezionato la ristrutturazione della cartolarizzazione di crediti non performing realizzata nel marzo 2021 tramite il veicolo di cartolarizzazione Ifis NPL 2021-1 SPV.

La ristrutturazione della Ifis NPL 2021-1 SPV rientra nell'ambito delle attività di funding e consente a Banca Ifis di raccogliere liquidità sul mercato istituzionale senza deconsolidare i crediti sottostanti dal bilancio della controllata Ifis Npl Investing. L'operazione ha generato inoltre un rafforzamento del profilo di liquidità del Gruppo Banca Ifis, permettendo contestualmente a Ifis Npl Investing di incrementare la propria capacità di autofinanziare le attività di investimento in nuovi portafogli Npl.

In particolare, la ristrutturazione della cartolarizzazione prevede la cessione alla SPV di un nuovo portafoglio di crediti non performing di titolarità della controllata Ifis Npl Investing. Il portafoglio ceduto raggruppa prevalentemente crediti unsecured assistiti da Ordinanze di Assegnazione (ODA) del quinto dello stipendio o oggetto di recupero stragiudiziale.

Per effetto dell'ulteriore cessione, la SPV ha emesso in data 28 luglio 2023 tre tranches di nuovi titoli senior, mezzanine e junior per un valore nominale complessivamente pari a 630 milioni di euro. I titoli senior, pari ad un valore nominale di 515 milioni di euro, sono stati in parte destinati al rimborso dei titoli senior esistenti e per il residuo sottoscritti da Ifis Npl Investing (successivamente ceduti da quest'ultima alla Capogruppo Banca Ifis) e sono utilizzati per operazioni di finanziamento mediante pronti contro termine (PCT) sul mercato istituzionale. I titoli mezzanine, destinati in parte al rimborso dei titoli mezzanine esistenti, ed i titoli junior saranno invece interamente sottoscritti da Ifis Npl Investing.

I titoli senior hanno ricevuto rating investment grade da parte di tre primarie agenzie di rating (Moody's, Scope Ratings e ARC Ratings) e sono stati quotati sul segmento professionale ExtraMOT PRO del mercato regolamento di Borsa Italiana.

Approvazione nuova politica di dividendi di Banca Ifis

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis del 3 agosto 2023 ha approvato la nuova politica di remunerazione degli azionisti. Tale Dividend Policy prevede un meccanismo di tipo progressivo con incremento del payout ratio al superamento della soglia di utili necessari a soddisfare il fabbisogno di capitale della Banca (retained earnings), nel rispetto del contesto macroeconomico e regolamentare di riferimento e dello stato di avanzamento del Piano Industriale tempo per tempo vigente. Il Consiglio potrà proporre all'Assemblea di distribuire una quota degli utili d'esercizio della Banca fino al 50% dell'utile netto consolidato di pertinenza di Banca Ifis fino alla Soglia di Rilevanza identificata in sede di definizione del budget annuale e al 100% dell'utile netto consolidato di pertinenza di Banca Ifis eccedente la Soglia di Rilevanza. La Soglia di Rilevanza, per il 2023, è fissata in 100 milioni di euro. Resta ferma, in ogni caso, la piena discrezionalità del Consiglio nella definizione, volta per volta, della proposta di distribuzione di dividendi da sottoporre all'Assemblea, in conformità a quanto previsto dall'art. 28 CRR.

Pubblicazione del primo TCFD Report di Banca Ifis

In data 3 agosto 2023 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha approvato la prima edizione del TCFD Report, che presenta le informazioni utili agli investitori e agli stakeholder per valutare correttamente i rischi e le opportunità della Banca legati al clima. Il documento, redatto su base volontaria e allineato alle raccomandazioni della Task-force on Climate-related Financial Disclosure (TCFD), nata su iniziativa del Financial Stability Board, amplia ulteriormente la rendicontazione ESG del Gruppo, rappresentando, tra gli altri progetti, la strategia di riduzione delle emissioni finanziate sul portafoglio creditizio che la Banca ha definito aderendo, per prima in Italia, alla Net-Zero Banking Alliance (NZBA), l'iniziativa promossa dalle Nazioni Unite per accelerare la transizione sostenibile del settore bancario internazionale. Il TCFD Report di Banca Ifis è disponibile nel sito www.bancaifis.it nella sezione "Sostenibilità", sottosezione "Environment".

Emissione a settembre 2023 di bond da 300 milioni di euro con scadenza a 5 anni

In data 6 settembre 2023 Banca Ifis ha completato il collocamento di un'emissione obbligazionaria di tipo Senior Preferred destinata ad investitori istituzionali per un ammontare di 300 milioni di euro. L'operazione rientra nell'ambito del programma di emissioni EMTN da 5 miliardi di euro, così come previsto dal Piano Industriale 2022- 2024 della Banca. Nel dettaglio, l'emissione obbligazionaria ha una durata di 5 anni, con data di regolamento prevista per il 13 settembre 2023 e scadenza il 13 settembre 2028. Il reoffer price è stato fissato alla pari e con una cedola pagabile annualmente del 6,875%. L'obbligazione è quotata presso il Luxembourg Stock Exchange e ha un rating di Baa3 da parte di Moody's e di BB+ da parte di Fitch.

Roberto Ferrari nominato nuovo CFO di Banca Ifis

Banca Ifis ha rafforzato la propria squadra manageriale con l'inserimento di Roberto Ferrari che, a far data dal 20 settembre 2023, è stato nominato Chief Financial Officer (CFO). Nel suo nuovo ruolo, Ferrari risponde direttamente all'Amministratore Delegato, Frederik Geertman.

In conformità alle disposizioni contenute nelle Istruzioni al Regolamento dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A., si informa che il dott. Ferrari non è titolare di azioni di Banca Ifis.

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

Imposta straordinaria sui c.d. "extraprofitti" delle banche di cui alla Legge n. 136/2023

In data 9 ottobre 2023 la Legge n.136 ha convertito il Decreto-legge n. 104 del 10 agosto 2023 (c.d. "Decreto Omnibus bis" o "Decreto Asset"), introducendo, per l'anno 2023, una imposta straordinaria sui margini di interesse (c.d. "extraprofitti") delle banche italiane, anche qualora operanti nel territorio dello Stato italiano tramite stabile organizzazione. Con riferimento alle valutazioni e agli impatti di tale imposta straordinaria sulle banche del Gruppo (Banca Ifis e Banca Credifarma), si rimanda allo specifico paragrafo inserito nella sezione "Politiche contabili".

Perfezionata la partnership industriale negli Npl con il Gruppo Mediobanca

In data 31 ottobre 2023 Banca Ifis e il Gruppo Mediobanca hanno perfezionato la partnership di lungo periodo siglata lo scorso maggio per la gestione dei crediti deteriorati (Npl). In particolare, a seguito dell'ottenimento delle necessarie autorizzazioni normativo regolamentari, Banca Ifis ha perfezionato l'acquisto dal Gruppo Mediobanca, per un corrispettivo di 100 milioni di euro, Revalea S.p.A., società nata nel 2022 dallo scorporo di Npl derivanti da attività di acquisizioni di portafogli di sofferenze con un gross book value di 6,5 miliardi di euro e un valore netto di bilancio di 232,1 milioni di euro al 30 settembre 2023. L'operazione consolida il posizionamento di Banca Ifis come operatore di riferimento nel mercato dei crediti deteriorati nel segmento small tickets unsecured e consente a Mediobanca di uscire dal business del Npl, non più tra le attività core del Gruppo, consolidando altresì la specializzazione di MBCredit Solutions nell'attività di gestione e recupero potendo contare su volumi di business costanti per i prossimi anni. Con il perfezionamento dell'operazione è entrato, infatti, in vigore l'accordo pluriennale di servicing ai sensi del quale MBCredit Solutions continuerà ad affiancare Banca Ifis nell'attività di gestione nonché di recupero dei crediti in sofferenza e deteriorati. Nel contesto dell'acquisizione, 18 dipendenti di Revalea sono andati a rafforzare il team del Gruppo Banca Ifis.

Non sono intervenuti altri fatti nel periodo tra la chiusura del periodo di reporting e la data di redazione del Resoconto intermedio di gestione consolidato dei quali non si sia tenuto conto ai fini della redazione dello stesso.

Si segnala come il trend macroeconomico e geopolitico registrato nei primi nove mesi del 2023 stia continuando. Le economie degli Stati Uniti e dell'Europa si sono dimostrate resilienti all'aumento dei tassi di interesse, riducendo i rischi associati ad una forte recessione. L'inflazione, pur rimanendo su livelli elevati, ha avviato un trend discendente, il prezzo delle materie prime e dell'energia è diminuito notevolmente negli ultimi mesi, la spesa dei consumatori e l'eccesso di domanda sul mercato del lavoro sono in diminuzione.

Per fermare la crescita inflattiva, la Banca Centrale Europea (BCE) il 14 settembre 2023 ha deciso di alzare i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento di 25 punti base portandoli al 4,5%, un livello che non si vedeva dal 2001.

Inoltre, la guerra in Ucraina non avrebbe causato ulteriori shock sull'economia mondiale rimanendo confinata a Russia e Ucraina. Sono tuttavia aumentate le tensioni in Medio Oriente con un'evoluzione ad oggi difficilmente prevedibile.

È molto probabile che l'elevata inflazione, la politica monetaria restrittiva e i riflessi del perdurare del conflitto in Ucraina e ora in Medio Oriente sulle materie prime, determinino un ulteriore rallentamento dell'economia nei prossimi trimestri.

Venezia – Mestre, 9 novembre 2023

Per il Consiglio di Amministrazione

L'Amministratore Delegato

Frederik Herman Geertman

Gruppo Banca Ifis | Resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2023

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dividendi 2023

Relazione sulla distribuzione di un acconto

Relazione degli amministratori sulla distribuzione di un acconto dividendi ai sensi dell'art. 2433-bis del Codice civile

Considerazioni sulla distribuzione dei dividendi

La presente relazione viene presentata allo scopo di deliberare la distribuzione di un acconto sui dividendi dell'esercizio 2023 secondo quanto previsto dall'art. 2433-bis del Codice civile.

L'art. 2433-bis del Codice civile prevede che la distribuzione di acconti sui dividendi sia consentita alle società il cui bilancio sia assoggettato per legge a revisione legale dei conti, qualora tale distribuzione sia prevista dallo Statuto e in presenza di un giudizio positivo sul bilancio dell'esercizio precedente da parte del soggetto incaricato di effettuare la revisione legale dei conti e la sua approvazione da parte degli organi competenti. È altresì previsto che la distribuzione di acconti sui dividendi non sia consentita quando dall'ultimo bilancio approvato risultino perdite relative all'esercizio o a esercizi precedenti.

Inoltre, la distribuzione deve essere deliberata dal Consiglio di amministrazione sulla base di un prospetto contabile e di una relazione degli amministratori dai quali risulti che la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della società consenta la distribuzione stessa. Su tali documenti deve essere acquisito il parere del soggetto incaricato di effettuare la revisione legale dei conti.

In merito alla quantificazione dell'importo dell'acconto sui dividendi, la normativa prevede che la distribuzione non possa eccedere la minor somma tra l'importo degli utili conseguiti a partire dalla chiusura dell'esercizio precedente, diminuito delle quote che dovranno essere destinate a riserva per obbligo legale o statutario, e quello delle riserve disponibili.

Il Gruppo Banca Ifis, in linea con il Piano Industriale 2022-2024 approvato dal Consiglio di amministrazione in data 10 febbraio 2022 e con la nuova politica di remunerazione degli azionisti di Banca Ifis approvata il 3 agosto 2023, prevede il pagamento, a valere sui risultati 2023, di un ammontare di dividendi corrispondenti al 50% dell'utile netto consolidato di pertinenza del Gruppo fino alla soglia di rilevanza identificata in sede di definizione del budget annuale (e pari per l'esercizio 2023 a 100 milioni di euro) e al 100% dell'utile netto consolidato di pertinenza del Gruppo eccedente tale soglia.

Banca Ifis S.p.A. possiede tutti i requisiti richiesti dal suddetto articolo del c.c. utili all'esercizio della facoltà di corrispondere un anticipo sui dividendi dell'esercizio in corso.

In particolare, si precisa che il Bilancio d'esercizio di Banca Ifis al 31 dicembre 2022:

  • non ha evidenziato perdite relative all'esercizio o a esercizi precedenti;
  • è stato assoggettato a revisione legale da parte di EY S.p.A. che ha rilasciato un giudizio positivo in data 29 marzo 2023;
  • è stato approvato dalla Assemblea degli Azionisti in data 20 aprile 2023.

Inoltre, l'art. 24 dello statuto sociale di Banca Ifis prevede che il Consiglio di Amministrazione possa deliberare la distribuzione di acconti sui dividendi.

Banca Ifis ha determinato la distribuzione dell'acconto sulla base del prospetto contabile al 30 settembre 2023 predisposto in conformità ai criteri di rilevazione e di valutazione stabiliti dai principi contabili internazionali, International Financial Reporting Standards – IFRS omologati dalla Unione Europea (IFRS-EU) come descritti al paragrafo "Criteri di redazione e politiche contabili" delle Note esplicative, al quale si rinvia per una più completa presentazione.

Il Prospetto contabile è composto dallo Stato patrimoniale al 30 settembre 2023, dal Conto economico del periodo dal 1° gennaio 2023 al 30 settembre 2023, dal Prospetto della Redditività complessiva rilevato nello stesso periodo, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto del periodo 1° gennaio 2023 – 30 settembre 2023 e dal Rendiconto finanziario del periodo 1° gennaio 2023 - 30 settembre 2023.

Nella determinazione dell'utile di periodo disponibile, e quindi dell'acconto distribuibile, sono state considerate tutte le poste che, nel rispetto della normativa in vigore, concorrono a tale determinazione.

La sintesi dei dati rilevanti per la determinazione dell'acconto distribuibile è illustrata nella seguente tabella:

Banca Ifis S.p.A. - Descrizione voce 30.09.2023
Utile di periodo (1° gennaio 2023 - 30 settembre 2023) 134.112
Quota utile di periodo da destinare a riserva legale (1) -
Utile di periodo disponibile 134.112
Riserve disponibili 1.186.083
Acconto distribuibile (art. 2433-bis, comma 4, c.c.) 134.112
Acconto dividendo proposto (2) 62.962
Acconto dividendo proposto per azione in circolazione (al netto delle azioni proprie) 1,2

(1) la riserva legale, pari a 10,8 milioni di euro al 30 settembre 2023, rappresenta il 20,0% del capitale sociale.

(2) l'ammontare dell'acconto proposto è stato definito sulla base di un payout ratio pari a circa del 50% dell'utile consolidato del periodo, di pertinenza della Capogruppo.

Pertanto, ai sensi dell'art. 2433-bis, comma 4 del Codice civile, la somma massima distribuibile a titolo di acconto sul dividendo sarebbe pari a 134 milioni di euro.

L'ammontare dell'acconto del dividendo sull'esercizio 2023 proposto è pari a 62.961.692,40 euro ed è stato determinato sulla base di un payout ratio pari a circa il 50% dell'utile consolidato di pertinenza del Gruppo nei limiti della politica di remunerazione degli azionisti di Banca Ifis approvata il 3 agosto 2023.

L'acconto per azione pari ad 1,2 euro (al lordo delle ritenute di legge) dovrà essere assegnato ad ognuna delle n. 52.468.077 azioni emesse e in circolazione che costituiscono il capitale sociale di Banca Ifis al netto delle azioni proprie pari a 1.343.018 azioni. Resta inteso che, nel caso in cui il numero totale delle azioni di Banca Ifis in circolazione fosse oggetto di variazione, l'importo complessivo dell'acconto sul dividendo resterà immutato e quello unitario si intenderà automaticamente adeguato al nuovo numero di azioni in circolazione. L'acconto sul dividendo 2023 verrà messo in pagamento con data stacco cedola n. 28 (ex date) il 20 novembre 2023, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 21 novembre e data di pagamento (payment date) il 22 novembre 2023.

La determinazione dell'acconto come sopra indicato, tiene inoltre in considerazione come il Consiglio di amministrazione di Banca Ifis abbia deliberato di impegnarsi sin da ora affinché in sede di proposta alla Assemblea degli Azionisti che approverà il bilancio d'esercizio 2023 siano destinati circa 16,6 milioni di euro ad una riserva non distribuibile. Tale importo corrisponde al 250% dell'imposta ad oggi stimata della cosiddetta "tassa extra profitti" di cui alla Legge 136/2023, più diffusamente commentata nel seguente prospetto contabile, che la norma prevede espressamente possa essere destinata a riserva non distribuibile di patrimonio netto in luogo del versamento dell'imposta straordinaria oggi stimata in circa 6,6 milioni di euro. L'esercizio di tale opzione risulta pienamente percorribile in quanto già oggi gli utili conseguiti nei primi nove mesi dell'esercizio in corso consentirebbero di garantire la destinazione di parte degli stessi ad apposita riserva indisponibile permettendo al contempo il rispetto della Dividend Policy in essere a livello di Gruppo. La percorribilità di tale opzione viene inoltre confermata dal fatto il Gruppo si attende di chiudere l'esercizio 2023, anche tenuto in considerazione dell'attuale situazione macroeconomica dei mercati, nazionale e sovranazionale, con un risultato netto superiore, sia a livello individuale sia a livello di Gruppo Banca Ifis, rispetto a quanto già consuntivato nei primi nove mesi dell'anno.

A fronte della distribuzione del suddetto acconto sui dividendi, i coefficienti patrimoniali sia della Banca sia del Gruppo si mantengono ampiamente superiori ai livelli minimi richiesti. Di seguito si riportano i ratio alla data di riferimento.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI CONSISTENZE 30.09.2023
(in migliaia di euro) Gruppo Banca Ifis Banca Ifis
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.536.437 1.268.742
Capitale di classe 1 (T1) 1.537.420 1.268.742
Totale Fondi propri 1.822.028 1.552.038
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 9.892.146 8.389.855
CET1 Ratio 15,53% 15,12%
Tier 1 Ratio 15,54% 15,12%
Total Capital Ratio 18,42% 18,50%

Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 30 settembre 2023 includono gli utili generati nei primi nove mesi del 2023, al netto dell'acconto sul dividendo. Gli utili generati computati a Fondi propri tengono conto anche del dividendo prevedibile ai sensi dell'art. 2 del Regolamento UE n. 241/2014.

Aspetti generali

Per consentire una lettura più immediata dei risultati, all'interno del presente documento viene predisposto un conto economico riclassificato sintetico. Per un confronto omogeneo, i dati economici riferiti ai periodi precedenti sono normalmente riesposti, ove necessario e se materiali. Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico riguardano le seguenti fattispecie:

  • gli accantonamenti netti su fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei "Costi operativi";
  • sono ricondotti nell'ambito dell'unica voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito":
  • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
  • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate;
  • Per quanto attiene alle componenti patrimoniali si è provveduto ad effettuare aggregazioni senza effettuare alcuna riclassifica.

Aggregati patrimoniali di Banca Ifis S.p.A.

In base a quanto disposto dall'art. 2433-bis c.c., comma 5, è stato predisposto un prospetto contabile alla data del 30 settembre 2023 che riporta un utile netto di 134,1 milioni di euro. Di seguito si riportano i principali aggregati patrimoniali di Banca Ifis al 30 settembre 2023.

PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.09.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 1.278.418 440.114 838.304 190,5%
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
186.150 187.594 (1.444) (0,8)%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
780.757 697.606 83.151 11,9%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
613.639 562.336 51.303 9,1%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
8.654.956 8.755.082 (100.126) (1,1)%
Partecipazioni 674.257 661.332 12.925 2,0%
Attività materiali e immateriali 159.198 145.158 14.040 9,7%
Attività fiscali 246.350 296.853 (50.503) (17,0)%
Altre voci dell'attivo 391.572 455.376 (63.804) (14,0)%
Totale dell'attivo 12.985.297 12.201.451 783.846 6,4%
Debiti verso banche valutati al costo
ammortizzato
3.269.562 3.485.345 (215.783) (6,2)%
Debiti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
6.507.951 5.947.294 560.657 9,4%
Titoli in circolazione 1.451.894 1.109.027 342.867 30,9%
Passività fiscali 37.127 36.009 1.118 3,1%
Fondi per rischi e oneri 52.727 50.370 2.357 4,7%
Altre voci del passivo 260.866 283.223 (22.357) (7,9)%
Patrimonio netto 1.405.170 1.290.183 114.987 8,9%
Totale del passivo e del patrimonio netto 12.985.297 12.201.451 783.846 6,4%

Cassa e disponibilità liquide

La voce cassa e disponibilità liquide include i conti correnti bancari a vista e al 30 settembre 2023 ammonta a 1.278,4 milioni di euro, in aumento rispetto al dato di 440,1 milioni di euro a fine 2022 principalmente per la crescita dei depositi overnight detenuti presso Banca d'Italia.

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico ammontano complessivamente a 186,1 milioni di euro al 30 settembre 2023. La voce è composta dai finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI Test, da titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza, nonché da quote di fondi di OICR. La voce rimane sostanzialmente in linea al dato del 31 dicembre 2022 (-0,8%) dove il normale ammortamento di titoli di debito e di finanziamenti al fair value e il rimborso di quote di OICR è stato compensato da nuovi investimenti in titoli di capitale effettuali nei primi nove mesi del 2023.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE CONSISTENZE VARIAZIONE
VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO A
CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
30.09.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Titoli di debito 67.310 70.917 (3.607) (5,1)%
Titoli di capitale 44.585 34.955 9.630 27,5%
Quote di OICR 59.883 64.533 (4.650) (7,2)%
Finanziamenti 14.372 17.189 (2.817) (16,4)%
Totale 186.150 187.594 (1.444) (0,8)%

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 780,8 milioni di euro al 30 settembre 2023, in aumento dell'11,9% rispetto al dato a dicembre 2022. Esse includono i titoli di debito caratterizzati da Business Model "Held to Collect & Sell" (HTC&S) che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale per i quali il Gruppo ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal principio IFRS 9.

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR
VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITA'
COMPLESSIVA
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Titoli di debito 658.495 589.638 68.857 11,7%
Titoli di capitale 122.262 107.968 14.294 13,2%
Totale 780.757 697.606 83.151 11,9%

La crescita dei titoli di debito di proprietà è dovuta all'effetto combinato di nuove sottoscrizioni sia con emittenti bancari (+76,6 milioni di euro) sia con emittenti non finanziari (+88,5 milioni di euro, di cui +74,8 milioni di euro in titoli di Stato), e della rivalutazione positiva nei primi nove mesi del 2023 (+6,3 milioni di euro, concentrati principalmente sul portafoglio dei titoli di Stato). Tale variazione ha più che compensato la diminuzione connessa ai normali incassi e alle cessioni. La relativa riserva negativa netta di fair value associata ammonta a 31,4 milioni di euro al 30 settembre 2023, di cui 28,8 milioni di euro associati a titoli di Stato; la corrispondente riserva negativa al 31 dicembre 2022 ammontava a 35,8 milioni di euro di cui 33,1 milioni di euro relativi ai titoli di Stato.

Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza che ammontano a 122,3 milioni di euro a fine settembre 2023, in crescita del 13,2% rispetto al 31 dicembre 2022, per effetto prevalentemente degli investimenti effettuati nei primi nove mesi del 2023 (+39,0 milioni di euro, di cui 27,3 milioni di euro su partecipazioni estere), il cui impatto ha più che compensato quello delle operazioni di cessione realizzate nel periodo (-19,6 milioni di euro). La riserva netta di fair value associata a tale portafoglio al 30 settembre 2023 presenta un valore negativo per 17,3 milioni di euro (-14,8 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 8.655,0 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2022 (8.755,1 milioni di euro). La voce include titoli di debito per 2.568,4 milioni di euro (in aumento rispetto al dato di fine 2022 di 2.130,1 milioni di euro, +20,6%), di cui 1.671,6 milioni di euro relativi a titoli di Stato (in aumento dell'8,4% rispetto al dato di fine 2022 di 1.541,5 milioni di euro). A fronte di una sostanziale stabilità degli attivi legati all'operatività leasing ed a un aumento dei crediti connessi all'attività di Corporate Banking & Lending, si assiste ad un calo del 14,7% delle esposizioni factoring. Sono infine in crescita del 14,7% le esposizioni della Banca appartenenti al settore Governance & Servizi e Non Core principalmente a seguito degli investimenti in titoli di debito effettuati nel corso del periodo.

Banca Ifis Relazione sulla distribuzione di un acconto dividendi 2023
-- -- -- -- ------------------------------------------------------------------------- -- -- -- --
Qualità del credito voce 40 clientela
(in migliaia di euro) SOFFERENZE INADEMPIENZ
E PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.09.2023
Valore nominale 109.411 176.053 126.967 412.431 8.501.880 8.914.311

I crediti deteriorati registrano una diminuzione del 7,6% rispetto al 31 dicembre 2022 per effetto di una contrazione per circa 18,9 milioni della componente scaduta deteriorata quasi totalmente ascrivibile al comparto del factoring. Anche le inadempienze probabili nette registrano una diminuzione a seguito principalmente di una rettifica individualmente significativa effettuata nel corso del terzo trimestre 2023 e riferita alla attività di Corporate Banking.

Rettifiche di valore (78.772) (72.377) (7.523) (158.672) (100.683) (259.355) Valore di bilancio 30.639 103.676 119.444 253.759 8.401.197 8.654.956 Coverage ratio (72,0)% (41,1)% (5,9)% (38,5)% (1,2)% (2,9)%

Valore nominale 97.186 171.827 147.507 416.520 8.567.595 8.984.115 Rettifiche di valore (67.913) (64.885) (9.161) (141.958) (87.074) (229.032) Valore di bilancio 29.273 106.942 138.347 274.562 8.480.521 8.755.082 Coverage ratio (69,9)% (37,8)% (6,2)% (34,1)% (1,0)% (2,5)%

Le sofferenze nette registrano un incremento, seppur contenuto, pari a 1,3 milioni di euro (+4,7%) nonostante il coverage ratio risulti in aumento, passando dal 69,9% al 72,0%.

Le attività immateriali e materiali

SITUAZIONE AL 31.12.2022

Le attività immateriali si attestano a 29,4 milioni di euro, in crescita (+29,8%) rispetto al dato al 31 dicembre 2022. La voce è interamente riferita a software.

Le attività materiali si attestano a 129,8 milioni di euro, in crescita del 6% rispetto ai 122,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022. Tale incremento è ascrivibile principalmente ad interventi su alcune sedi del Gruppo in locazione.

Gli immobili iscritti a fine settembre 2023 tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre - Venezia, sede di Banca Ifis. Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettata ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso del periodo non sono emersi elementi che abbiano fatto ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali ammontano a 246,3 milioni di euro, in diminuzione del 17% rispetto al 31 dicembre 2022 principalmente per l'incasso 21,3 milioni di euro relativo a un credito IRES precedentemente chiesto a rimborso e per i rilasci delle quote delle Imposte Anticipate di cui alla Legge 214/11 prefissate dalla normativa in vigore.

In particolare, le attività per imposte correnti ammontano a 23,8 milioni di euro, registrano una flessione significativa rispetto al dato al 31 dicembre 2022 (-49,2%) per effetto sia della liquidazione delle imposte relative all'esercizio precedente sia per il precedentemente citato incasso.

Le attività per imposte anticipate ammontano a 222,5 milioni di euro contro 249,9 milioni di euro al 31 dicembre 2022 e risultano composte principalmente per 143,5 milioni di euro da attività iscritte per svalutazioni su crediti,

potenzialmente trasformabili in crediti d'imposta (166,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022), e per 40,0 milioni di euro da attività iscritte su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (39,6 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

Con riferimento alla recuperabilità delle attività fiscali differite iscritte al 30 settembre 2023 diverse da quelle trasformabili ai sensi della Legge 2014/2011, sulla base dei redditi imponibili futuri desumibili dal Piano Industriale 2022-2024 del Gruppo da ritenersi confermati alla luce dei risultati al 30 settembre 2023, non sono emersi elementi che possano far ritenere non recuperabili le DTA in oggetto, pari a complessivi 222,5 milioni di euro al 30 settembre 2023. Si conferma conseguentemente la valutazione di recuperabilità delle citate DTA, ancorché in orizzonte temporale di medio periodo, effettuata in sede di predisposizione del Bilancio chiuso al 31 dicembre 2022. Nello specifico, sul totale complessivo pari a 222,5 milioni di euro, la quota riferibile alla Legge 214/2011 ammontante a 143,4 milioni di euro (pari al 64,4% del totale DTA) si riversa entro il 2026 per espressa previsione normativa. La quota riferibile alle perdite fiscali pregresse e alle eccedenze ACE, pari a complessivi 40 milioni di euro (pari al 18,0% del totale DTA) si prevede venga integralmente recuperata dal 2027 al 2032 (dei quali circa 30 milioni di euro entro il 2028). La restante quota ammontante a 39,1 milioni di euro (pari al 17,6% del totale DTA) è riferita principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) ed è pertanto correlata all'andamento della relativa riserva.

Le passività fiscali ammontano a 37,1 milioni di euro, in crescita del 3,0% rispetto al dato del 31 dicembre 2022 pari a 36,0 milioni di euro.

Le passività fiscali correnti, pari a 7,0 milioni di euro, rappresentano il carico fiscale del periodo di competenza, in crescita di 1,3 milioni di euro rispetto ai 5,7 milioni di euro del 31 dicembre 2022.

Le passività per imposte differite, pari a 30,1 milioni di euro, includono principalmente 28,8 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso.

Altre voci dell'attivo

Le altre voci dell'attivo, pari a 391,6 milioni di euro rispetto ad un saldo di 455,4 milioni di euro al 31 dicembre 2022, accolgono principalmente:

  • attività finanziarie detenute per la negoziazione per 1,2 milioni di euro (in diminuzione rispetto al dato di 1,8 milioni di euro del 31 dicembre 2022), riferite per la quasi totalità a operazioni in derivati prevalentemente coperte da posizioni speculari iscritte fra le passività finanziarie detenute per la negoziazione);
  • derivati attivi di copertura pari a 4,8 milioni di euro; l'attività di micro fair value hedging è stata introdotta a partire da giugno 2023 per gestire il rischio di tasso associato ai titoli di Stato detenuti da Banca Ifis;
  • altre attività per 385,6 milioni di euro (453,6 milioni di euro al 31 dicembre 2022, -15,0%), di cui 217,9 milioni di euro relativi a crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi (a cui corrisponde un valore nominale pari a 245,2 milioni di euro) in diminuzione di 39,0 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022.

La raccolta

Il totale della raccolta al 30 settembre 2023 risulta pari a 11.229,4 milioni di euro, in aumento rispetto al 31 dicembre 2022 (+6,5%). I debiti verso la clientela continuano a rappresentare la forma principale di raccolta con il 58,0% (56,4% al 31 dicembre 2022), seguiti dai debiti verso banche con il 29,1% (33,1 % al 31 dicembre 2022), e dai titoli in circolazione con il 12,9% (10,5% al 31 dicembre 2022).

I debiti verso la clientela ammontano al 30 settembre 2023 a 6.508 milioni di euro, in aumento del 9,4% rispetto al dato al 31 dicembre 2022 a seguito dell'incremento dei depositi a scadenza e dei finanziamenti, che hanno compensato la diminuzione dei debiti verso banche pari al 6,2% rispetto al dato di dicembre 2022 che si attestano a 3.270 milioni di euro.

I titoli in circolazione ammontano a 1.451,9 milioni di euro in aumentano del 30,9% e sono costituiti da obbligazioni emesse da Banca Ifis per 1,1 miliardi di euro e da 0,4 miliardi di euro relativi a prestiti subordinati. Di seguito la movimentazione rispetto al 31 dicembre 2022:

  • 600 milioni di euro relativi ai due senior bond, ciascuno di nominali 300 milioni di euro e di durata rispettivamente 4 anni e 5 anni, emessi a gennaio 2023 e a settembre 2023;
  • 45 milioni di euro relativi alla seconda tranche emessa a marzo 2023 e relativa a un senior bond di durata 4 anni e nominale complessivo pari a 110 milioni di euro;
  • rimborso di 300 milioni di euro dell'obbligazione senior emessa nel 2018 e scaduta ad aprile 2023.

I fondi rischi e oneri

I fondi rischi e oneri ammontano a 52,7 milioni di euro al 30 settembre 2023, e risultano così dettagliati:

FONDI PER RISCHI E ONERI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.09.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e
garanzie finanziarie rilasciate
5.640 9.107 (3.467) (38,1)%
FITD e Fondo Unico di Risoluzione 7.050 - 7.050 n.a.
Fondi di quiescenza aziendali 175 - 175 n.a.
Controversie legali 31.685 33.095 (1.410) (4,3)%
Oneri del personale 1.989 2.322 (333) (14,3)%
Altri fondi 6.188 5.846 342 5,9%
Totale fondi rischi e oneri 52.727 50.370 2.357 4,70%

La variazione in aumento di 2,4 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2022 è da ricondurre principalmente all' accantonamento al FITD (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi) solo parzialmente compensato da minor accantonamenti su impegni ad erogare.

Inoltre, la risoluzione di alcune controversie legali ha condotto ad una riduzione delle consistenze in essere al 31 dicembre 2022 di circa 1,4 milioni di euro.

La voce fondi di quiescenza aziendali accoglie il fondo interno relativo al piano medico post-pensionistico (medical plan) a favore di alcuni dipendenti della Banca, introdotto nel corso del terzo trimestre 2023: trattasi di un piano a benefici definiti che prevede l'assistenza sanitaria e altri benefici ai dipendenti, anche dopo il pensionamento. La Banca è responsabile dei costi e dei rischi collegati all'erogazione di tali benefici. Al 30 settembre 2023 il fondo in questione ammonta a 0,2 milioni euro.

Altre voci del passivo

Le altre voci del passivo risultano pari a 260,9 milioni di euro al 30 settembre 2023, in aumento del 7,9% rispetto al dato di 283,2 milioni di euro al 31 dicembre 2022. Esse sono composte da:

  • derivati di negoziazione per 20,9 milioni di euro, (26,0 milioni di euro al 31 dicembre 2022), sostanzialmente riferiti ad una operazione legate alla cartolarizzazione di crediti del Settore Npl.
  • debito per TFR per 5,1 milioni di euro (5,4 milioni di euro al 31 dicembre 2022);
  • altre passività per 234,9 milioni di euro (251,8 milioni di euro al 31 dicembre 2022) le cui poste più significative sono da ricondurre a debiti verso fornitori per 64,7 milioni di euro, a somme a disposizione della clientela per 21,2 milioni di euro, partite transitorie per 27,8 milioni di euro e incassi in attesa di imputazione per 50,6 milioni di euro.

Aggregati economici di Banca Ifis S.p.A.

Al fine di agevolare la lettura, qui di seguito viene esposto il conto economico secondo uno schema riclassificato.

PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 179.323 164.729 14.594 8,9%
Commissioni nette 66.732 58.417 8.315 14,2%
Altre componenti del margine di intermediazione 111.276 44.070 67.206 152,5%
Margine di intermediazione 357.331 267.216 90.115 33,7%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(31.510) (46.198) 14.688 (31,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria 325.821 221.018 104.803 47,4%
Spese amministrative: (172.592) (164.463) (8.129) 4,9%
a) spese per il personale (90.178) (83.603) (6.575) 7,9%
b) altre spese amministrative (82.414) (80.860) (1.554) 1,9%
Rettifiche/riprese di valore nette su attività
materiali e immateriali
(11.467) (10.740) (727) 6,8%
Altri oneri/proventi di gestione 28.870 25.818 3.052 11,8%
Costi operativi (155.189) (149.385) (5.804) 3,9%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.394) (2.978) (3.416) 114,7%
Utili (perdite) delle partecipazioni (2.012) (1.451) (561) 38,7%
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo
delle imposte
162.226 67.204 95.022 141,4%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(28.114) (2.902) (25.212) 868,8%
Utile (perdita) del periodo 134.112 64.302 69.810 108,6%

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 357,3 milioni di euro, in crescita del 33,7% rispetto al dato al 30 settembre 2022, pari a 267,2 milioni di euro.

Di seguito la variazione e le principali componenti del margine di intermediazione.

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 179.323 164.729 14.594 8,9%
Commissioni nette 66.732 58.417 8.315 14,2%
Altre componenti del margine di intermediazione 111.276 44.070 67.206 152,5%
Margine di intermediazione 357.331 267.216 90.115 33,7%

Il margine di interesse aumenta del 8,9%, passando da 164,7 milioni di euro al 30 settembre 2022 a 179,3 milioni di euro al 30 settembre 2023, grazie anche al positivo trend dei tassi di interesse e ai maggiori volumi in tutti gli ambiti operativi della banca.

Le commissioni nette ammontano a 66,7 milioni di euro, in aumento del 14,2% rispetto al dato al 30 settembre 2022 a seguito del miglioramento del contributo da parte delle commissioni attive, le quali hanno beneficiato della crescita del turnover dell'operatività Factoring e dall'attività connessa alla Finanza strutturata.

Le commissioni passive, pari a 7,8 milioni di euro in linea col dato di 7,9 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2022, si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.

La crescita di 67,2 milioni di euro rispetto ai primi 9 mesi del 2022 delle altre componenti del margine di intermediazione, è da ricondurre sostanzialmente all'incasso del dividendo di 89 milioni di euro dalla controllata Ifis Npl Investing S.p.A. (40 milioni di euro al 30 settembre 2022), e da minori perdite derivanti dalla attività di negoziazione per 12,9 milioni di euro. La voce in oggetto nei primi nove mesi del 2022 aveva registrato variazioni negative concentrate in particolar modo su un singolo derivato utilizzato per la copertura gestionale di speculari operazioni effettuate da società controllate.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria è pari a 325,8 milioni di euro contro il dato di 221,0 milioni di euro del 30 settembre 2022 (+47,4%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO
DELLA GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 357.331 267.216 90.115 33,7%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(31.510) (46.198) 14.688 (31,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria 325.821 221.018 104.803 47,4%

Le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 31,5 milioni di euro al 30 settembre 2023, in diminuzione di 14,7 milioni di euro rispetto al dato di 46,2 milioni di euro al 30 settembre 2022. La riduzione è principalmente legata a maggiori riprese da incasso su posizioni deteriorate precedentemente svalutate.

La formazione dell'utile netto di periodo

I costi operativi sono pari a 155,2 milioni di euro al 30 settembre 2023, in aumento rispetto al dato al 30 settembre 2022 (+3,9%).

COSTI OPERATIVI
(in migliaia di euro)
PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
2023 2022 ASSOLUTA %
Spese amministrative: (172.592) (164.463) (8.129) 4,9%
a) spese per il personale (90.178) (83.603) (6.575) 7,9%
b) altre spese amministrative (82.414) (80.860) (1.554) 1,9%
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
materiali e immateriali
(11.467) (10.740) (727) 6,8%
Altri oneri/proventi di gestione 28.870 25.818 3.052 11,8%
Costi operativi (155.189) (149.385) (5.804) 3,9%

Le spese per il personale al 30 settembre 2023 sono pari a 90,2 milioni di euro. L'incremento rispetto al dato al 30 settembre 2022 è da ricondursi principalmente all'incremento dell'organico (+4,6%), a maggiori remunerazioni variabili nonché a ulteriori stanziamenti in vista del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) dei dipendenti bancari.

Le altre spese amministrative al 30 settembre 2023 sono pari a 82,4 milioni di euro, in aumento del 1,9% rispetto al 30 settembre 2022. Gli incrementi più significativi riguardano costi di pubblicità e marketing e assistenza e noleggio software; in contrazione invece i costi legali e di consulenza.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 28,9 milioni di euro al 30 settembre 2023, registrano un incremento di 3,1 milioni di euro rispetto al dato del corrispondente periodo dell'esercizio precedente (pari a 25,8 milioni di euro). La voce si riferisce principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi e di società del Gruppo, la cui relativa componente di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO PRIMI NOVE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2023 2022 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 325.821 221.018 104.803 47,4%
Costi operativi (155.189) (149.385) (5.804) 3,9%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.394) (2.978) (3.416) 114,7%
Utili (perdite) delle partecipazioni (2.012) (1.451) (561) 38,7%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
162.226 67.204 95.022 141,4%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(28.114) (2.902) (25.212) n.s.
Utile del periodo 134.112 64.302 69.810 108,6%

La formazione dell'utile netto del periodo è riepilogata nella tabella seguente:

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri presentano a fine settembre 2023 un saldo di 6,4 milioni di euro, in aumento rispetto ai 3 milioni di euro dello stesso periodo dell'esercizio precedente. Il saldo alla data del 30 settembre 2022 includeva una ripresa per 5,6 milioni di euro sui fondi rischi connessi alle operazioni di cessione crediti in ambito GACS.

L'incremento del carico fiscale al 30 settembre 2023 rispetto al 30 settembre 2022 è legato alla minore incidenza dei dividendi incassati nel periodo (che sono tassati al 4,13%) sul totale utile ante imposte del periodo rispetto a quella del corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

Presidio dei rischi

L'informativa sul ruolo svolto da Banca Ifis per garantire un efficace ed efficiente presidio dei rischi a livello di Gruppo è riportata nei corrispondenti paragrafi della Nota Integrativa e delle Note Illustrative, rispettivamente del Bilancio d'esercizio chiuso al 31 dicembre 2022 e del Bilancio semestrale abbreviato ai quali si fa rimando.

Relativamente al rischio di credito, a seguito delle incertezze nelle prospettive dell'economia la Banca, nel corso del 2023, si è ritenuto opportuno rafforzare ulteriormente il proprio profilo di conservatività nella determinazione delle perdite attese sui crediti introducendo, sul portafoglio performing, delle coperture aggiuntive extra modello (cfr. management overlay).

Con riferimento ai rischi operativi e reputazionali, si rimanda all'informativa pubblicata all'interno del Bilancio semestrale abbreviato nella quale vengono illustrati i processi di gestione misurazione e controllo vigenti presso la Capogruppo e le altre società del Gruppo, nonché le principali progettualità in corso.

Con riferimento ai rischi di mercato, ed in particolare al portafoglio di negoziazione, l'attività è costantemente sotto monitoraggio da parte della funzione di controllo dei rischi. Si ricorda comunque che i rischi associati, misurati in termini di RWA, sono del tutto marginali rispetto agli altri rischi di primo pilastro. I controlli effettuati, svolti ai fini di un monitoraggio gestionale, sono estesi anche a parte del portafoglio di banking book, in modo da avere una visione completa e prudente dei rischi della Banca.

Con riferimento al rischio tasso, è stata affinata la metodologia di calcolo e monitoraggio del rischio in modo da essere compliant con la nuova normativa e di avere una vista precisa e aggiornata dell'andamento del margine di interesse della Banca. Gli investimenti sostenuti in termini di risorse tecniche per perseguire tale obiettivo, consente anche di realizzare un migliore monitoraggio del rischio di liquidità.

Eventi di rilievo successivi alla data del 30 settembre 2023

Imposta straordinaria sui c.d. "extraprofitti" delle banche di cui alla Legge n. 136/2023

In data 9 ottobre 2023 la Legge n.136 ha convertito il Decreto-legge n. 104 del 10 agosto 2023 (c.d. "Decreto Omnibus bis" o "Decreto Asset"), introducendo, per l'anno 2023, una imposta straordinaria sui margini di interesse (c.d. "extraprofitti") delle banche italiane, anche qualora operanti nel territorio dello Stato italiano tramite stabile organizzazione. Con riferimento alle valutazioni e agli impatti di tale imposta straordinaria su Banca Ifis, si rimanda allo specifico paragrafo inserito nella sezione "Criteri di redazione e politiche contabili" delle Note esplicative.

Perfezionata la partnership industriale negli Npl con il Gruppo Mediobanca

In data 31 ottobre 2023 Banca Ifis e il Gruppo Mediobanca hanno perfezionato la partnership di lungo periodo siglata lo scorso maggio per la gestione dei crediti deteriorati (Npl). In particolare, a seguito dell'ottenimento delle necessarie autorizzazioni normativo regolamentari, Banca Ifis ha perfezionato l'acquisto dal Gruppo Mediobanca, per un corrispettivo di 100 milioni di euro, Revalea S.p.A., società nata nel 2022 dallo scorporo di Npl derivanti da attività di acquisizioni di portafogli di sofferenze con un gross book value di 6,5 miliardi di euro e un valore netto di bilancio di 232,1 milioni di euro al 30 settembre 2023. L'operazione consolida il posizionamento di Banca Ifis come operatore di riferimento nel mercato dei crediti deteriorati nel segmento small tickets unsecured e consente a Mediobanca di uscire dal business del Npl, non più tra le attività core del Gruppo, consolidando altresì la specializzazione di MBCredit Solutions nell'attività di gestione e recupero potendo contare su volumi di business costanti per i prossimi anni. Con il perfezionamento dell'operazione è entrato, infatti, in vigore l'accordo pluriennale di servicing ai sensi del quale MBCredit Solutions continuerà ad affiancare Banca Ifis nell'attività di gestione nonché di recupero dei crediti in sofferenza e deteriorati. Nel contesto dell'acquisizione, 18 dipendenti di Revalea sono andati a rafforzare il team del Gruppo Banca Ifis.

Successivamente al 30 settembre 2023 non sono intervenuti eventi tali da incidere negativamente sulla Situazione economico-patrimoniale della Banca e del Gruppo al 30 settembre 2023.

Informativa sulle prospettive economiche ed evoluzione prevedibile della gestione

Sulla base delle informazioni in nostro possesso alla data della presente Relazione e stante l'attuale situazione macroeconomica dei mercati, nazionale e sovranazionale, si ritiene che il Gruppo Banca Ifis sia in grado di chiudere l'esercizio 2023 con un risultato netto pari a circa 160 milioni di euro, in linea con le guidance presentate al mercato il 3 agosto 2023 e superiore ai 137 milioni di euro di target del secondo anno del Piano Industriale 2022-2024 approvato da Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis S.p.A. in data 10 febbraio 2022.

Per quanto attiene la Banca, ci si attende un risultato netto per l'esercizio 2023 superiore a quanto consuntivato nei primi nove mesi dell'anno.

Ai fini della realizzabilità del risultato netto consolidato atteso nel secondo anno del sopra citato Piano Industriale 2022-2024, sono state considerate anche le principali implicazioni derivanti dal contesto macroeconomico in essere, sia in termini di innalzamento dei tassi di interesse sia di possibili effetti dell'aumento dell'inflazione e del rallentamento economico registrato in Europa ed in Italia. Non emergono elementi che ci facciano ritenere che ci possano essere significativi scostamenti nelle principali grandezze economiche del Gruppo tali da alterare le dinamiche fino ad oggi manifestatesi ed in misura tale da non permettere il raggiungimento del risultato netto del Gruppo Banca Ifis alla fine dell'esercizio.

In considerazione di quanto sopra illustrato, fatti salvi gli effetti del verificarsi di eventi di natura eccezionale o dipendenti da variabili sostanzialmente non controllabili dalla Banca (ad oggi comunque non ipotizzabili), ci si aspetta per fine esercizio, sia a livello consolidato sia a livello individuale, che i Fondi propri siano ampiamente superiori ai requisiti patrimoniali minimi imposti dalla vigente normativa e dall'Autorità di Vigilanza.

Per quanto attiene alla distribuzione dei dividendi del Gruppo a valere sui risultati del 2023 si prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi in denaro conforme alla nuova politica di dividendo approvata dal Consiglio di amministrazione in data 3 agosto 2023 che prevede il 50% dell'utile netto consolidato fino alla soglia di rilevanza identificata in 100 milioni di euro e il 100% dell'utile netto consolidato di Banca Ifis eccedente 100 milioni di euro. Tenuto conto che la politica di remunerazione degli azionisti della Banca prevede la distribuzione di un acconto sui dividendi annuali nel mese di novembre è previsto che il Consiglio di amministrazione in data odierna deliberi un acconto pari a 1,2 euro per azione ovvero complessivi 63 milioni di euro in pagamento il 22 novembre 2023.

Venezia – Mestre, 9 novembre 2023

Per il Consiglio di amministrazione

L'Amministratore Delegato

Frederik Herman Geertman

Si segnala che nel corso della seduta del Consiglio di amministrazione del 9 novembre 2023, dopo l'approvazione del presente documento, la società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. ha rilasciato il parere normativamente previsto.

Prospetto contabile di Banca Ifis predisposto ai sensi dell'art 2433-bis del Codice civile

Stato patrimoniale

VOCI DELL'ATTIVO
(in euro)
30.09.2023 31.12.2022
10. Cassa e disponibilità liquide 1.278.418.259 440.113.632
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
187.328.330 189.364.286
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.177.844 1.770.200
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
186.150.486 187.594.086
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
780.757.040 697.606.474
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 9.268.595.210 9.317.417.852
a) crediti verso banche 613.639.372 562.336.322
b) crediti verso clientela 8.654.955.838 8.755.081.530
50. Derivati di copertura 4.818.549 -
70. Partecipazioni 674.256.853 661.332.156
80. Attività materiali 129.807.957 122.515.526
90. Attività immateriali 29.390.236 22.641.532
100. Attività fiscali: 246.350.020 296.853.729
a) correnti 23.824.172 46.951.327
b) anticipate 222.525.848 249.902.402
120. Altre attività 385.574.746 453.604.458
Totale dell'attivo 12.985.297.200 12.201.449.645

acconto dividendi 2

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 30.09.2023 31.12.2022
10. (in euro)
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
11.229.407.066 10.541.665.757
a) debiti verso banche 3.269.562.128 3.485.344.719
b) debiti verso clientela 6.507.951.076 5.947.293.799
c) titoli in circolazione 1.451.893.862 1.109.027.238
20. Passività finanziarie di negoziazione 20.932.787 25.981.863
60. Passività fiscali: 37.126.900 36.009.281
a) correnti 7.051.161 5.735.357
b) differite 30.075.739 30.273.924
80. Altre passività 234.872.113 251.813.515
90. Trattamento di fine rapporto del personale 5.061.240 5.426.669
100. Fondi per rischi e oneri: 52.726.995 50.370.168
a) impegni e garanzie rilasciate 12.689.680 9.107.111
b) quiescenza e obblighi simili 175.025 -
c) altri fondi per rischi e oneri 39.862.290 41.263.057
110. Riserve da valutazione (48.252.984) (50.653.450)
140. Riserve 1.203.210.129 1.197.999.003
145. Acconti sui dividendi - (52.433.114)
150. Sovrapprezzi di emissione 84.107.651 83.766.584
160. Capitale 53.811.095 53.811.095
170. Azioni proprie (-) (21.817.335) (22.104.058)
180. Utile (perdita) del periodo (+/-) 134.111.543 79.796.332
Totale del passivo e del patrimonio netto 12.985.297.200 12.201.449.645

acconto dividendi 2

Conto economico

VOCI
(in euro)
30.09.2023 30.09.2022
10. Interessi attivi e proventi assimilati 402.864.920 239.506.886
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 393.319.523 236.543.386
20. Interessi passivi e oneri assimilati (223.541.856) (74.777.611)
30. Margine di interesse 179.323.064 164.729.275
40. Commissioni attive 74.543.080 66.285.332
50. Commissioni passive (7.811.253) (7.868.151)
60. Commissioni nette 66.731.827 58.417.181
70. Dividendi e proventi simili 102.418.786 49.040.340
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (4.128.411) (16.994.868)
90. Risultato netto dell'attività di copertura (834.320) -
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 4.385.706 4.756.148
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.036.394 4.849.933
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
1.343.873 (87.666)
c) passività finanziarie 1.005.439 (6.120)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico
9.434.080 7.269.396
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
9.434.080 7.269.396
120. Margine di intermediazione 357.330.732 267.217.471
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (33.745.784) (46.912.354)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (33.512.202) (46.225.865)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
(233.582) (686.489)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 323.584.948 220.305.118
160. Spese amministrative: (172.591.983) (164.463.150)
a) spese per il personale (90.178.448) (83.603.656)
b) altre spese amministrative (82.413.535) (80.859.494)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (4.157.710) (2.263.304)
a) impegni e garanzie rilasciate (3.770.511) (7.348.777)
b) altri accantonamenti netti (387.199) 5.085.473
180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (6.315.589) (5.879.508)
190. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (5.151.438) (4.860.322)
200. Altri oneri/proventi di gestione 28.868.877 25.816.483
210. Costi operativi (159.347.843) (151.649.801)
220. Utili (Perdite) delle partecipazioni (2.011.562) (1.450.914)
260. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 162.225.543 67.204.402
270. Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (28.114.000) (2.901.960)
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 134.111.543 64.302.442
300. Utile (perdita) del periodo 134.111.543 64.302.442

acconto dividendi 2

Prospetto della redditività complessiva

VOCI
(in euro)
30.09.2023 30.09.2022
10. Utile (Perdita) del periodo 134.111.543 64.302.442
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a
conto economico
(4.570.666) (2.351.229)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(4.714.501) (2.880.117)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto
economico (variazioni del proprio merito creditizio)
- -
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti 143.835 528.948
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto
- -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
4.440.585 (34.481.926)
100. Copertura di investimenti esteri - -
110. Differenze cambio - -
120. Copertura dei flussi finanziari - -
130. Strumenti di copertura (elementi non designati) - -
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
4.440.585 (34.481.926)
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto
- -
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (130.081) (36.833.156)
180. Redditività complessiva (Voce 10 + 170) 133.981.462 27.469.286

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 30 settembre 2023

Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni del periodo
2.2022 Operazioni sul patrimonio netto
(in unità di euro) Esistenze al 31.1 Modifica saldi apertura Esistenze all' 01.01.2023 Riserve Dividendi e altre destinazioni
Variazioni di riserve
missione nuove azioni
E
Acquisto azioni proprie Acconti su dividendi Distribuzione straordinaria
dividendi
menti di
capitale
Variazione stru
Derivati su proprie azioni Stock options mplessiva del
periodo al 30.09.2023
Redditività co
monio netto al 30.09.2023
Patri
Capitale:
a) azioni ordinarie 53.811.095 - 53.811.095 - - - - - - - - - - - 53.811.095
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione 83.766.584 - 83.766.584 - - 286.724 54.343 - - - - - - - 84.107.651
Riserve:
a) di utili 1.194.780.799 - 1.194.780.799 6.378.451 - (1.987.806) - - - - - - - - 1.199.171.444
b) altre 3.218.204 - 3.218.204 - - - - - - - - - 820.481 - 4.038.685
Riserve da valutazione (50.653.450) - (50.653.450) - - 2.530.546 - - - - - - - (130.081) (48.252.984)
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - - - -
Acconti su dividendi (52.433.114) - (52.433.114) - 52.433.114 - - - - - - - - - -
Azioni proprie (22.104.058) - (22.104.058) - - - 286.723 - - - - - - - (21.817.335)
Utile (perdita) del periodo 79.796.332 - 79.796.332 (6.378.451) (73.417.881) - - - - - - - - 134.111.543 134.111.543
Patrimonio netto 1.290.182.392 - 1.290.182.392 - (20.984.767) 829.464 341.066 - - - - - 820.481 133.981.462 1.405.170.099

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 30 settembre 2022

Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni del periodo
2.2021 Riserve Dividendi e altre destinazioni Operazioni sul patrimonio netto
(in unità di euro) Esistenze al 31.1 Modifica saldi apertura Esistenze all' 01.01.2022 Variazioni di riserve missione nuove azioni
E
Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria
dividendi
menti di
capitale
Variazione stru
Derivati su proprie azioni Stock options mplessiva del
periodo al 30.09.2022
Redditività co
monio netto al 30.09.2022
Patri
Capitale:
a) azioni ordinarie 53.811.095 - 53.811.095 - - - - - - - - - - 53.811.095
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione 102.972.388 - 102.972.388 - - (20.785.364) - - - - - - - 82.187.024
Riserve:
a) di utili 1.165.429.600 - 1.165.429.600 6.656.251 - 23.841.991 - - - - - - - 1.195.927.842
b) altre 5.309.648 - 5.309.648 - - (1.266.961) - - - - - 463.097 - 4.505.783
Riserve da valutazione: (16.581.115) - (16.581.115) - - (499.441) - - - - - - (36.833.156) (53.913.712)
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - - -
Azioni proprie (2.846.521) - (2.846.521) - - - - - - - - - - (22.104.058)
Utile (perdita) del periodo 56.467.709 - 56.467.709 (6.656.251) (49.811.458) - - (19.257.537) - - - - 64.302.442 64.302.442
Patrimonio netto 1.364.562.804 - 1.364.562.804 - (49.811.458) 1.290.225 - (19.257.537) - - 463.097 27.469.286 1.324.716.417

Rendiconto finanziario

RENDICONTO FINANZIARIO
Metodo indiretto
(in euro)
30.09.2023 30.09.2022
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 123.173.959 101.633.037
- risultato del periodo (+/-) 134.111.543 64.302.442
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e
sulle altre attività/passività valutate al fair value con impatto a conto
economico (-/+)
(5.305.669) 9.725.473
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 834.321 -
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 33.745.784 46.912.354
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e
immateriali (+/-)
11.467.027 10.739.830
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 7.884.960 4.526.608
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 28.114.000 2.901.960
- altri aggiustamenti (+/-) (87.678.007) (37.475.629)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 26.434.936 555.849.712
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (3.536.055) (21.872.981)
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value 10.877.680 9.724.035
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(80.983.682) (11.991.777)
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 10.133.368 547.155.396
- altre attività 89.943.625 32.835.040
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 660.072.058 (628.981.304)
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 686.838.479 (644.847.260)
- passività finanziarie di negoziazione (5.049.076) 19.678.403
- altre passività (21.717.345) (3.812.446)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A (+/-) 809.680.953 28.501.446
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 89.000.000 41.147.382
- vendite di partecipazioni - 1.147.422
- dividendi incassati su partecipazioni 89.000.000 39.999.960
2. Liquidità assorbita da (39.542.332) (28.751.158)
- acquisti di partecipazioni (14.937.000) (14.922.549)
- acquisti di attività materiali (12.705.190) (8.502.699)
- acquisti di attività immateriali (11.900.142) (5.325.910)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento B (+/-) 49.457.668 12.396.224
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie - (19.300.440)
- distribuzione dividendi e altre finalità (20.833.994) (49.733.642)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C (+/-) (20.833.994) (69.034.082)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO D=A+/-B+/-C 838.304.627 (28.136.412)

LEGENDA: (+) generata (-) assorbita

Riconciliazione rendiconto finanziario

VOCI
(in euro)
30.09.2023 30.09.2022
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DEL PERIODO E 440.113.632 86.518.994
LIQUIDITA' TOTALE NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO D 838.304.627 (28.136.412)
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLA VARIAZIONE DEI
CAMBI F
- -
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DEL PERIODO G=E+/-
D+/-F
1.278.418.259 58.382.582

Note esplicative

Criteri di redazione e politiche contabili

Il presente prospetto contabile al 30 settembre 2023 redatto ai sensi dell'art. 2433-bis C.C., è costituito dagli schemi contabili (stato patrimoniale, conto economico, prospetto della redditività complessiva, prospetto delle variazioni del patrimonio netto, rendiconto finanziario) e dalle presenti Note esplicative. I suddetti schemi sono stati predisposti applicando i principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Standards Interpretations Committee (IFRS-IC) omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005.

Il presente documento non include le note esplicative che sarebbero richieste per rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria e il risultato economico di periodo di Banca Ifis S.p.A. in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea.

I principi contabili adottati per la predisposizione del Prospetto contabile al 30 settembre 2023, con riferimento ai criteri di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, sono rimasti invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2022 di Banca Ifis S.p.A., a cui pertanto si fa esplicito rinvio, ad eccezione di:

  • i criteri di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle operazioni di copertura (hedge accounting) adottati da Banca Ifis per la prima volta nel corso del 2023, illustrati nel paragrafo successivo "Operazioni di copertura";
  • le disposizioni contabili e le interpretazioni applicabili alla fattispecie dell'imposta straordinaria sui margini di interesse (c.d. "extraprofitti") delle banche italiane, introdotta con La Legge n.136 del 9 ottobre 2023, per le quali si rimanda al seguente paragrafo "Imposta straordinaria sui c.d. "extraprofitti" delle banche di cui alla Legge n. 136/2023".

Gli schemi contabili sono stati redatti secondo quanto disposto dallo IAS 1 e dalle Istruzioni contenute nella Circolare della Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti.

Operazioni di copertura Criteri di classificazione

Con riferimento alle operazioni di copertura, Banca Ifis ha scelto di adottare in sede di prima applicazione le disposizioni dell'IFRS 9 e di non avvalersi dell'opzione, prevista dal medesimo principio, di applicare le regole di copertura contabile ("hedge accounting") dettate dal principio contabile IAS 39, nella versione omologata dalla Commissione Europea (cosiddetta versione "carved out"), ad eccezione degli specifici casi previsti nell'IFRS 9 (par. 6.1.3) e non disciplinati dallo stesso principio.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare dal punto di vista contabile potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, per il tramite degli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna al Gruppo possono essere designati come strumenti di copertura.

L'unica tipologia di copertura utilizzata da Banca Ifis al 30 settembre 2023 è la copertura specifica di fair value ("micro" fair value hedge), che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio e in particolare dalla variazione dei tassi di interesse.

Uno strumento derivato può essere considerato di copertura se esiste documentazione formalizzata circa la relazione univoca con l'elemento coperto e se questa risulti efficace nel momento in cui la copertura abbia avuto inizio e, prospetticamente, lungo la vita della stessa.

All'inizio della relazione di copertura vi deve essere una designazione e documentazione formale della relazione di copertura, degli obiettivi della società nella gestione del rischio e della strategia nell'effettuare la copertura. Tale documentazione include l'identificazione dello strumento di copertura, l'elemento coperto, la natura del rischio coperto e di come valutare l'efficacia dello strumento di copertura nel compensare l'esposizione alle variazioni di fair value dell'elemento coperto.

Criteri di iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono rilevati al fair value, alla data di stipula dei relativi contratti, e sono classificati nell'attivo patrimoniale alla voce "50. Derivati di copertura" o nel passivo patrimoniale alla voce "40. Derivati di copertura" a seconda che il valore sia positivo o negativo.

Criteri di valutazione

Successivamente all'iscrizione iniziale, i derivati di copertura continuano ad essere valutati al fair value. In particolare, nel caso di copertura di fair value, si compensa la variazione del fair value dell'elemento coperto con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto.

L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è apprezzata dal confronto delle suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito nel momento in cui la copertura è stata attuata. Si ha efficacia quando le variazioni di fair value dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto per l'elemento di rischio oggetto di copertura.

La valutazione dell'efficacia viene effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infra-annuale utilizzando test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'efficacia attesa sulla base di limiti definiti internamente dalla Banca.

Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta, il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento finanziario coperto riacquisisce il criterio di valutazione corrispondente alla sua classificazione di bilancio. Qualora l'attività o passività coperta sia valutata al costo ammortizzato, il maggiore o minore valore derivante dalla valutazione della stessa a fair value per effetto della copertura divenuta inefficace viene imputato a Conto economico secondo il metodo del tasso di interesse effettivo.

Inoltre, la contabilizzazione delle coperture di fair value in essere cessa prospetticamente nei seguenti casi:

  • lo strumento di copertura giunge a scadenza, è estinto o esercitato;
  • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato;
  • viene deciso di revocare la designazione.

Imposta straordinaria sui c.d. "extraprofitti" delle banche di cui alla Legge n. 136/2023

La Legge n.136 del 9 ottobre 2023 ha convertito il Decreto-legge n. 104 del 10 agosto 2023 (c.d. "Decreto Omnibus bis" o "Decreto Asset"), introducendo nuove misure rivolte ad operatori economici e a privati nonché confermando o modificando alcune misure già esistenti. Tra le nuove misure introdotte si segnala l'istituzione, per l'anno 2023,

di una imposta straordinaria sui margini di interesse (c.d. "extraprofitti") delle banche italiane, anche qualora operanti nel territorio dello Stato italiano tramite stabile organizzazione. In particolare, viene stabilità l'applicazione di un'aliquota del 40% su una base imponibile configurata confrontando il "Margine di interesse" di cui alla voce 30 del Conto economico degli istituti bancari (sulla base degli schemi di bilancio disciplinati dalla Circolare n. 262/2066 e successivi aggiornamenti di Banca d'Italia) dell'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022 e quello del solo periodo d'imposta antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024. In ogni caso, l'imposta così calcolata non può eccedere lo 0,26% delle attività ponderate per il rischio (c.d. RWA) su base individuale di ogni Banca. In luogo dell'effettuazione del versamento, ciascuna banca su base individuale può scegliere di destinare un determinato importo, non inferiore a 2,5 volte l'imposta calcolata come di cui ai punti sopra, a una riserva di utili non distribuibile di Patrimonio netto. In tal caso, qualora successivamente si scelga di voler utilizzare tale specifica riserva per la distribuzione di utili (e quindi di renderla da "non distribuibile" a "distribuibile"), entro 30 giorni dall'approvazione della relativa delibera è necessario versare l'imposta originariamente calcolata con una maggiorazione parametrata agli interessi maturati nel frattempo.

Dal punto di vista contabile, alla luce delle specifiche caratteristiche dell'imposta in oggetto e in particolare delle modalità di determinazione della stessa, sono state ritenute applicabili le disposizioni dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" e del principio contabile IAS 37 "Accantonamenti, passività e attività potenziali." In particolare, in base a quanto previsto dall'IFRIC 21 la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "evento vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento dello stesso. La definizione di passività fornita dallo IAS 37 prevede, altresì, che per l'adempimento dell'obbligazione sia da ritenersi probabile l'uscita di risorse che incorporano benefici economici.

Al riguardo si evidenzia che, in relazione a quanto previsto dalla norma, Banca Ifis ha la realistica alternativa di non effettuare il pagamento dell'imposta, appostando, in sede di approvazione del bilancio 2023, una riserva di utili non distribuibile pari a 2,5 volte l'imposta straordinaria. Tale circostanza rende di fatto non soddisfatto il descritto requisito previsto dal principio contabile. Ne consegue che, avendo gli Amministratori della Banca concluso positivamente circa la possibilità di avvalersi di tale opzione ed avendo gli stessi verificato nel caso di specie la ragionevolezza di tale alternativa, alla data del 30 settembre 2023 si è ritenuto non esistesse un evento vincolante a fronte del quale procedere alla rilevazione di una passività e del relativo onere.

Si evidenzia inoltre che la previsione dell'ultima parte del comma 5-bis della Legge n. 136/2023 determini un'obbligazione da considerarsi nuova ed autonoma e consistente nel mantenimento del vincolo di non distribuibilità sulla riserva iscritta dalla banca nel bilancio individuale 2023. Al riguardo gli Amministratori di Banca Ifis valuteranno nel tempo la ragionevolezza sostanziale dell'opzione di non distribuire sulla base degli specifici fatti e circostanze.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob ed Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve periodo richiedono di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, esaminati i rischi e le derivanti dall'attuale contesto macroeconomico, anche a seguito della situazione corrente relativa alle implicazioni macroeconomiche connesse al conflitto militare tra Russia e Ucraina e alle tensioni in Medio Oriente, si ritiene ragionevole l'aspettativa che Banca Ifis continui ad operare in un futuro

prevedibile e, conseguentemente, i Prospetti contabili al 30 settembre 2023 è predisposto nel presupposto della continuità aziendale.

Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente da Banca Ifis, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.

Altri aspetti

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti nei prospetti contabili e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione del presente Prospetto contabile nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine anche in conseguenza dell'attuale scenario macroeconomico.

In particolare, sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel presente documento al 30 settembre 2023, così come previsto dai principi contabili internazionali. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 30 settembre 2023

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci di bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti connessi al Sistema Sanitario Nazionale (SSN), con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;
  • misurazione dell'Expected Credit Loss;
  • fondi per rischi e oneri;
  • attività per imposte anticipate (DTA Deferred Tax Assets);
  • partecipazioni.

Per le tipologie di assets sopra elencate (ad eccezione delle partecipazioni), si presentano nei paragrafi seguenti le principali tematiche in tema di rischi e incertezze connessi a stime. Per quanto riguarda invece le fattispecie relative a fondi per rischi e oneri e partecipazioni, si rinvia a quanto riportato nei criteri di valutazione descritti al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del Bilancio individuale al 31 dicembre 2022.

Fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi

In presenza di crediti e strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati al fair value, si rimanda al paragrafo "A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio" del Bilancio individuale al 31 dicembre 2022.

Crediti connessi al Sistema Sanitario Nazionale (SSN) con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile

In riferimento ai crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), il Gruppo utilizza un modello proprietario di stima dei flussi di cassa che include la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche della Banca e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese

(transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca Ifis sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".

Misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti e per i titoli di debito

L'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:

  • la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati essenzialmente su modelli di misurazione delle Probabilità di Default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di bilancio;
  • la valutazione di taluni elementi necessari per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia ed infine la probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione.

La quantificazione delle "Expected Credit Losses" (ECL) è determinata in funzione della presenza o meno di un incremento significativo del rischio di credito dello strumento finanziario rispetto a quello determinato alla data di rilevazione iniziale del medesimo.

L'emergenza sanitaria di inizio marzo 2020 e lo scoppio della guerra in Ucraina alla fine di febbraio 2022 hanno generato un rallentamento della crescita economica mondiale che ha spinto gli enti a considerare un incremento significativo di rischio di credito. Questo ha portato la Banca ad introdurre correttivi prudenziali rivolti ai rapporti con controparti appartenenti a particolari settori economici considerati a più elevato impatto di rischio da Covid-19 e rischio derivante dal conflitto Russia-Ucraina, dallo scenario inflattivo e dal rallentamento della crescita economica.

In particolare, nel corso del 2022 sono stati rivisti i correttivi prudenziali applicati al fine di definire gli accantonamenti addizionali contabilizzati in precedenza a seguito del contesto pandemico, anche alla luce del fatto che il deterioramento del portafoglio è stato, complessivamente, meno pronunciato di quanto ipotizzato.

Allo stesso tempo, sono stati introdotti alcuni correttivi prudenziali per tener conto dell'attuale contesto macroeconomico che continua ad essere caratterizzato da forte incertezza. I rischi per la crescita sono legati in particolare all'evoluzione del conflitto in Ucraina e all'inflazione di fondo che resta elevata e potrebbe prolungare la restrizione monetaria in corso nelle principali economie avanzate. I correttivi prudenziali a copertura di tale incertezza, visti nel loro insieme, sono stati oggetto quindi di rivalutazione nel corso dell'esercizio 2022 e dei primi nove mesi del 2023.

Per quanto riguarda le informazioni Forward Looking, gli scenari macroeconomici integrati nelle stime dei parametri di rischio fattorizzano le proiezioni EBA pubblicate in occasione dell'esercizio di stress test previsto per il 2023. Tali scenari garantiscono una buona copertura delle informazioni riflettono in maniera prudenziale gli aspetti precedentemente indicati.

Infine, sono stati rivisti i tempi di incasso dei crediti e dei portafogli di crediti garantiti da immobili per i quali sono in corso procedure concorsuali per riflettere la già citata sospensione delle esecuzioni immobiliari anche nel Settore Commercial & Corporate Banking.

Si rimanda a quanto più diffusamente indicato al paragrafo "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" del Bilancio individuale al 31 dicembre 2022.

Fondi per rischi e oneri

I fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate accolgono i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Per tali fattispecie sono adottate, in linea di principio, le medesime modalità di allocazione tra i tre Stage (stadi di rischio creditizio) e di calcolo della perdita attesa esposte con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Inoltre, accolgono anche i fondi per rischi ed oneri costituti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nel richiamato perimetro di applicazione dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Nello specifico gli altri fondi per rischi e oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione.

Se tutte queste condizioni non sono soddisfatte, non viene rilevata alcuna passività.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione e riflette i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo, l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

Attività per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Assets)

In conformità con il principio contabile IAS 12, richiamato dalla "Politica di impairment di Gruppo", un'attività fiscale differita per perdite fiscali e crediti d'imposta non utilizzati riportati a nuovo deve essere rilevata nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere utilizzati le perdite fiscali e i crediti d'imposta non utilizzati. Nello specifico, anche per la valutazione della recuperabilità delle DTA, Banca Ifis deve valutare, di volta in volta in relazione agli andamenti negativi di conto economico:

  • se ha differenze temporanee imponibili sufficienti, con riferimento alla medesima giurisdizione fiscale e al medesimo soggetto di imposta, che si tradurranno in importi imponibili a fronte dei quali le perdite fiscali o i crediti d'imposta non utilizzati possano essere utilizzati prima della loro scadenza;
  • se è probabile che abbia redditi imponibili prima della scadenza delle perdite fiscali o dei crediti d'imposta non utilizzati;
  • se le perdite fiscali non utilizzate derivino da cause identificabili che è improbabile che si ripetano; e
  • se Banca Ifis dispone di una pianificazione fiscale in base alla quale si avrà reddito imponibile nel periodo nel quale potranno essere utilizzati le perdite fiscali o i crediti d'imposta non utilizzati.

Con riferimento alla recuperabilità delle attività fiscali differite iscritte al 30 settembre 2023 diverse da quelle trasformabili ai sensi della Legge 2014/2011, sulla base dei redditi imponibili futuri desumibili dal Piano Industriale 2022-2024 del Gruppo da ritenersi confermati alla luce dei risultati al 30 settembre 2023, non sono emersi elementi che possano far ritenere non recuperabili le DTA in oggetto, pari a complessivi 222,5 milioni di euro al 30 settembre

  1. Si conferma conseguentemente la valutazione di recuperabilità delle citate DTA, ancorché in orizzonte temporale di medio periodo, effettuata in sede di predisposizione del Bilancio chiuso al 31 dicembre 2022. Nello specifico, sul totale complessivo pari a 222,5 milioni di euro, la quota riferibile alla Legge 214/2011 ammontante a 143,4 milioni di euro (pari al 64,4% del totale DTA) si riversa entro il 2026 per espressa previsione normativa. La quota riferibile alle perdite fiscali pregresse e alle eccedenze ACE, pari a complessivi 40 milioni di euro (pari al 18,0% del totale DTA) si prevede venga integralmente recuperata dal 2027 al 2032 (dei quali circa 30 milioni di euro entro il 2028). La restante quota ammontante a 39,1 milioni di euro (pari al 17,6% del totale DTA) è riferita principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) ed è pertanto correlata all'andamento della relativa riserva.

Informativa sul conflitto Russia-Ucraina

Come già evidenziato nella survey inviata da Banca d'Italia a fine marzo 2022 e avente come oggetto una prima valutazione degli impatti che scenari sfavorevoli legati alla situazione di crisi generata dal conflitto hanno sulla Banca, sono stati condotti una serie di approfondimenti allo scopo di valutare le esposizioni (dirette e indirette) nei confronti di controparti residenti in Russia, Bielorussia e Ucraina nonché stimare i relativi impatti e i presidi di contenimento del rischio.

Inoltre, la funzione Risk Management, in aggiunta ai fattori di rischio usualmente considerati, ha ritenuto ragionevole includere l'attuale situazione di tensione geopolitica quale ulteriore fattore di rischio.

In particolare, tale situazione è stata considerata all'interno della documentazione istituzionale (RAF, Recovery Plan e Resoconto ICAAP/ ILAAP) sotto un duplice punto di vista: da un lato come peggioramento delle severity e inclusione di nuove ipotesi di stress nel framework di stress test e dall'altro come extra requisito di fondi propri a fronte dei Rischi Strategico e Sovrano assunti dalla Banca.

Più precisamente, dal punto di vista delle ipotesi considerate direttamente negli stress test, sono stati considerati:

  • un incremento del passaggio a deteriorato della clientela factoring esposta verso l'Ucraina e la Russia;
  • l'utilizzo di matrici di transizione ulteriormente peggiorate per la clientela factoring, in sede di stress test pro Recovery Plan.

Sulle ipotesi che hanno impatto sui livelli di capitale interno allocato per i singoli rischi si segnala che:

  • è stato utilizzato uno scenario di tassi di interesse ulteriormente peggiorato come conseguenza di un ipotetico prolungarsi dell'attuale contesto di alta inflazione (derivante dalla carenza di materie prime causate dal conflitto) che ha condotto ad una stima più alta del capitale interno per il rischio sovrano;
  • è stato allocato ulteriore capitale interno a copertura del rischio strategico, ipotizzando un contesto economico incerto derivato dall'attuale situazione geopolitica.

Le analisi condotte fino ad oggi hanno evidenziato un numero limitato di controparti presenti nei Paesi interessati dal conflitto in corso a cui corrispondono esposizioni creditizie dirette modeste. Analogamente, non sono state evidenziate particolari criticità con riferimento al portafoglio crediti commerciali.

Per un'informativa più dettagliata relativa all'impatto generato dal conflitto Russia-Ucraina sulle varie tipologie di rischio inerenti a Banca Ifis (rischio di credito, rischio di tasso di interesse, rischio di prezzo, rischio di cambio, rischio di liquidità e rischi operativi) si rimanda alle specifiche sezioni predisposte nelle Note Illustrative all'interno della sezione "4.3.3 Rischi del consolidato prudenziale" della Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023.

111

Banca Ifis | Relazione sulla distribuzione di un acconto dividendi 2023

Attestazione Dirigente Preposto

Dichiarazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, nella persona di Massimo Luigi Zanaboni

DICHIARA

ai sensi dell'art. 154-bis, secondo comma, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n.58, "Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria", che l'informativa contabile contenuta nel presente Resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2023 e nella Relazione sulla distribuzione di un acconto dividendi 2023 di Banca Ifis corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

Venezia - Mestre, 9 novembre 2023

Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Massimo Luigi Zanaboni

Gruppo Banca Ifis | Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2023

113

Allegati

Raccordo tra prospetti contabili consolidati riclassificati e schemi di bilancio consolidati

RACCORDO TRA VOCI DELL'ATTIVO E VOCI DELL'ATTIVO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
30.09.2023 31.12.2022
Cassa e disponibilità liquide 1.453.013 603.134
+
10.
Cassa e disponibilità liquide
1.453.013 603.134
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 21.771 26.868
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a)
+
20.a
attività finanziarie detenute per la negoziazione
21.771 26.868
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico 192.893 195.220
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c)
+
20.c
altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
192.893 195.220
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 780.762 697.611
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
+
30.
complessiva
780.762 697.611
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 616.616 565.762
+
40.a
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche
616.616 565.762
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 9.908.360 10.186.932
+
40.b
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso clientela
9.908.360 10.186.932
Derivati di copertura 4.819 -
+
50.
Derivati di copertura
4.819 -
Attività materiali 132.435 126.341
+
90.
Attività materiali
132.435 126.341
Attività immateriali 71.789 64.264
+
100.
Attività immateriali
71.789 64.264
di cui: - avviamento 38.020 38.020
Attività fiscali 271.668 325.181
a) correnti 31.214 60.924
+
110.a
Attività fiscali: a) correnti
31.214 60.924
b) anticipate 240.454 264.257
+
110.b
Attività fiscali: b) anticipate
240.454 264.257
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 813 -
+
120.
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
813 -
Altre attività 465.454 471.064
+
130.
Altre attività
465.454 471.064
Totale dell'attivo 13.920.393 13.262.377
RACCORDO TRA VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO E VOCI DEL PASSIVO E
DEL PATRIMONIO NETTO RICLASSIFICATO
30.09.2023 31.12.2022
(in migliaia di euro)
Debiti verso banche 3.236.570 3.422.160
+
10.a
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche
3.236.570 3.422.160
Debiti verso clientela 5.280.665 5.103.343
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) debiti verso
+
10.b
clientela
5.280.665 5.103.343
Titoli in circolazione 3.209.338 2.605.195
+
10.c
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: c) titoli in circolazione
3.209.338 2.605.195
Passività finanziarie di negoziazione 20.933 25.982
+
20.
Passività finanziarie di negoziazione
20.933 25.982
Passività fiscali 50.449 52.298
a) correnti 20.296 21.961
+
60.a
Passività fiscali: a) correnti
20.296 21.961
b) differite 30.153 30.337
+
60.b
Passività fiscali: b) differite
30.153 30.337
Altre passività 352.148 391.697
+
80.
Altre passività
352.148 391.697
Trattamento di fine rapporto del personale 7.231 7.696
+
90.
Trattamento di fine rapporto del personale
7.231 7.696
Fondi per rischi e oneri 57.960 56.225
+
100.a
Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate
13.016 9.364
+
100.b
Fondi per rischi e oneri: b) quiescenza e obblighi simili
180 -
+
100.c
Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri
44.764 46.861
Riserve da valutazione (57.021) (59.722)
+
120.
Riserve da valutazione
(57.021) (59.722)
Riserve 1.507.460 1.440.944
+
150.
Riserve
1.507.460 1.440.944
Acconti su dividendi (-) - (52.433)
+
155.
Acconti su dividendi (-)
- (52.433)
Sovrapprezzi di emissione 84.108 83.767
+
160.
Sovrapprezzi di emissione
84.108 83.767
Capitale 53.811 53.811
+
170.
Capitale
53.811 53.811
Azioni proprie (-) (21.817) (22.104)
+
180.
Azioni proprie (-)
(21.817) (22.104)
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 13.817 12.432
+
190.
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-)
13.817 12.432
Utile (perdita) del periodo 124.741 141.086
+
200.
Utile (perdita) del periodo (+/-)
124.741 141.086
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.920.393 13.262.377
RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO E CONTO ECONOMICO 30.09.2023 30.09.2022
Margine di interesse (in migliaia di euro) 409.506 392.504
+
30.
Margine di interesse 324.358 300.770
+
130.a (Parziale)
Rettifiche/Riprese di valore nette del Settore Npl nella misura
rappresentativa dell'operatività del business
85.148 91.734
Commissioni nette 74.299 65.210
+
60.
Commissioni nette 74.299 65.210
Altre componenti del margine di intermediazione 28.552 30.978
+
70.
Dividendi e proventi simili 13.419 9.040
+
80.
Risultato netto dell'attività di negoziazione (3.065) 4.654
+
90.
Risultato netto dell'attività di copertura (834) -
+
100.a
Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
8.132 11.351
+
100.b
Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla redditività complessiva
1.344 (88)
+
100.c
Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: c) passività finanziarie 1.005 (6)
+
110.b
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair
value con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
8.551 6.027
Margine di intermediazione 512.357 488.692
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (30.870) (48.874)
+
130.a
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: a)
attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
52.128 42.712
-
130.a (Parziale)
Rettifiche/Riprese di valore nette del Settore Npl nella misura
rappresentativa dell'operatività del business
(85.148) (91.734)
+
130.b
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a:
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(234) (686)
+
200.a (parziale)
Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie
rilasciate
2.384 834
Risultato netto della gestione finanziaria 481.487 439.818
Spese amministrative (292.861) (282.769)
+
190.a
a) spese per il personale (120.466) (111.244)
+
190.b
b) altre spese amministrative (172.395) (171.525)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (12.320)
+
210.
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (7.068) (6.645)
+
220.
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (5.956) (5.675)
Altri oneri/proventi di gestione 16.551
+
230.
Altri oneri/proventi di gestione 17.360 16.551
RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO E CONTO ECONOMICO
CONSOLIDATO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
30.09.2023 30.09.2022
Costi operativi (288.525) (278.538)
+ 240. Costi operativi (292.858) (282.219)
- 200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 4.333 3.681
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.717) (4.515)
+ 200.a Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie
rilasciate
(3.838) (7.534)
- 200.a (parziale) Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie
rilasciate
(2.384) (834)
+ 200.b Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: b) altri accantonamenti
netti
(495) 3.853
Rettifiche di valore dell'avviamento - (762)
+ 270. Rettifiche di valore dell'avviamento - (762)
Utile (Perdite) da cessioni di investimenti - 304
+ 280. Utile (Perdite) da cessioni di investimenti - 304
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 186.245 156.307
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (60.120) (50.190)
+ 300. Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (60.120) (50.190)
Utile (perdita) di periodo 126.125 106.117
(Utile) perdita di periodo di pertinenza di terzi (1.384) (574)
+ 340. Utile (perdita) di periodo di pertinenza di terzi (1.384) (574)
Utile (perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 124.741 105.543

Raccordo tra prospetti contabili riclassificati e schemi di bilancio di Banca Ifis

RACCORDO TRA VOCI DELL'ATTIVO E VOCI DELL'ATTIVO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
30.09.2023 31.12.2022
Cassa e disponibilità liquide 1.278.418 440.114
+ 10.
Cassa e disponibilità liquide
1.278.418 440.114
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.178 1.770
+ 20.a Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività
finanziarie detenute per la negoziazione
1.178 1.770
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico 186.150 187.594
+ 20.c Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre
attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
186.150 187.594
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 780.757 697.606
+ 30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 780.757 697.606
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 613.639 562.336
+ 40.a Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche 613.639 562.336
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 8.654.956 8.755.082
+ 40.b Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso clientela 8.654.956 8.755.082
Derivati di copertura 4.819 -
+ 50. Derivati di copertura 4.819 -
Partecipazioni 674.257 661.333
+ 70 Partecipazioni 674.257 661.333
Attività materiali 129.808 122.516
+ 80. Attività materiali 129.808 122.516
Attività immateriali 29.390 22.642
+ 90. Attività immateriali 29.390 22.642
di cui : - avviamento - -
Attività fiscali 246.350 296.853
a) correnti 23.824 46.951
+ 100.a Attività fiscali: a) correnti 23.824 46.951
b) anticipate 222.526 249.902
+ 110.b Attività fiscali: b) anticipate 222.526 249.902
Altre attività 385.575 453.606
+ 120. Altre attività 385.575 453.606
Totale dell'attivo 12.985.297 12.201.451
RACCORDO TRA VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO E VOCI DEL PASSIVO E DEL
PATRIMONIO NETTO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
31.12.2022
Debiti verso banche 3.485.345
+
10.a
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche 3.269.562 3.485.345
Debiti verso clientela 5.947.294
+
10.b
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) debiti verso clientela 6.507.951 5.947.294
Titoli in circolazione 1.451.894 1.109.027
+
10.c
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: c) titoli in circolazione 1.451.894 1.109.027
Passività finanziarie di negoziazione 20.933 25.982
+
20.
Passività finanziarie di negoziazione 20.933 25.982
Passività fiscali 37.127 36.009
a) correnti 7.051 5.735
+
60.a
Passività fiscali: a) correnti 7.051 5.735
b) differite 30.076 30.274
+
60.b
Passività fiscali: b) differite 30.076 30.274
Altre passività 251.814
+
80.
Altre passività 234.871 251.814
Trattamento di fine rapporto del personale 5.061 5.427
+
90.
Trattamento di fine rapporto del personale 5.061 5.427
Fondi per rischi e oneri 52.727 50.370
+
100.a
Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate 12.690 9.107
+
100.b
Fondi per rischi e oneri: b) quiescenza e obblighi simili 175 -
+
100.c
Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri 39.862 41.263
Riserve da valutazione (48.253) (50.653)
+
110.
Riserve da valutazione (48.253) (50.653)
Riserve 1.203.210 1.197.999
+
140.
Riserve 1.203.210 1.197.999
Acconti su dividendi (-) - (52.433)
+
145.
Acconti su dividendi (-) - (52.433)
Sovrapprezzi di emissione 84.108 83.767
+
150.
Sovrapprezzi di emissione 84.108 83.767
Capitale 53.811 53.811
+
160.
Capitale 53.811 53.811
Azioni proprie (-) (21.817) (22.104)
+
170.
Azioni proprie (-) (21.817) (22.104)
Utile (perdita) del periodo (+/-) 79.796
Totale del passivo e del patrimonio netto 12.201.451
RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO INDIVIDUALE E CONTO ECONOMICO
RICLASSIFICATO (in migliaia di euro)
30.09.2023 30.09.2022
Margine di interesse 179.323 164.729
+ 30. Margine di interesse 179.323 164.729
Commissioni nette 66.732 58.417
+ 60. Commissioni nette 66.732 58.417
Altre componenti del margine di intermediazione 111.276 44.070
+ 70. Dividendi e proventi simili 102.419 49.040
+ 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (4.128) (16.995)
+ 90. Risultato netto dell'attività di copertura (834) -
+ 100.a Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
2.036 4.850
+ 100.b Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla redditività complessiva
1.344 (88)
+ 100.c Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: c) passività finanziarie
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair
1.005 (6)
+ 110.b value con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
9.434 7.269
Margine di intermediazione 357.331 267.216
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (31.510) (46.198)
+ 130.a Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: a) attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato
(33.512) (46.226)
+ 130.b Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: b) attività
finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
(234) (686)
+ 170.a (parziale) Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie
rilasciate
2.236 714
Risultato netto della gestione finanziaria 325.821 221.018
Spese amministrative (172.592) (164.463)
+ 160.a a) spese per il personale (90.178) (83.603)
+ 160.b b) altre spese amministrative (82.414) (80.860)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (11.467) (10.740)
+ 180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (6.316) (5.880)
+ 190. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (5.151) (4.860)
Altri oneri/proventi di gestione 28.870 25.818
+ 200. Altri oneri/proventi di gestione 28.870 25.818
Costi operativi (155.189) (149.385)
+ 210. Costi operativi (159.347) (151.649)
- 170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 4.158 2.264
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.394) (2.978)
+ 170.a Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie
rilasciate
(3.771) (7.349)
- 170.a (parziale) Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie
rilasciate
(2.236) (714)
+ 170.b Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: b) altri accantonamenti
netti
(387) 5.085
RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO INDIVIDUALE E CONTO ECONOMICO
RICLASSIFICATO (in migliaia di euro)
30.09.2023 30.09.2022
Utile (Perdite) delle partecipazioni (2.012) (1.451)
+
220.
Utile (Perdite) delle partecipazioni
(2.012) (1.451)
Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 162.226 67.204
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (28.114) (2.902)
+
270.
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente
(28.114) (2.902)
Utile del periodo 134.112 64.302

Gruppo Banca Ifis | Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2023

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