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Banca Ifis

Quarterly Report May 9, 2024

4153_10-q_2024-05-09_1438e2c2-a2b2-4db5-ae39-f60e1c0cec1e.pdf

Quarterly Report

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Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2024

2

Sommario 3
Cariche sociali5
Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo9
Prospetti contabili consolidati riclassificati 39
Nota informativa 45
Attestazione Dirigente Preposto 83
Allegati 87

4

Cariche sociali

6

Consiglio di Amministrazione in carica all'approvazione del presente documento

Vice Presidente Simona Arduini

Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio

Amministratore Delegato Frederik Herman Geertman (1)

Consiglieri Monica Billio Nicola Borri Beatrice Colleoni Roberto Diacetti Roberta Gobbi Luca Lo Giudice Antonella Malinconico Giovanni Meruzzi Paola Paoloni Monica Regazzi

(1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Condirettori Generali Fabio Lanza

Collegio Sindacale

Dirigente Preposto alla redazione Massimo Luigi Zanaboni dei documenti contabili societari

Ragione sociale Capogruppo - Banca Ifis S.p.A. Capitale Sociale - euro 53.811.095 i.v. Denominazione segnalante - Banca Ifis S.p.A. Ragione sociale entità controllante - La Scogliera S.A. Motivo cambio denominazione - nessuno Sede segnalante - Venezia Forma giuridica - S.p.A. Paese registrazione - Italia Principale luogo attività - Mestre Venezia Membro FCI Sede legale ed amministrativa - Via Terraglio, 63 30174 Mestre Venezia Natura attività segnalante - Attività creditizia ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia - 02505630109 Partita IVA - 04570150278 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche - 5508 Indirizzo Internet – www.bancaifis.it

Presidente Onorario Sebastien Egon Fürstenberg

Raffaele Zingone

Presidente Andrea Balelli

Sindaci Effettivi Annunziata Melaccio Franco Olivetti

Sindaci Supplenti Marinella Monterumisi Emanuela Rollino

Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.

8

Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo

10

Aspetti generali

Il Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2024 comprende i Prospetti contabili consolidati riclassificati, la correlata Nota informativa e la presente Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.

Per consentire una lettura più immediata dei risultati, all'interno della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo viene predisposto un conto economico consolidato riclassificato sintetico. Si evidenzia che in relazione all'operazione di acquisizione di Revalea S.p.A. perfezionata in data 31 ottobre 2023 e all'ingresso della stessa nel perimetro di consolidamento, i dati del primo trimestre 2024 ed in particolare quelli economici potrebbero risultare non pienamente comparabili con quelli dello stesso periodo dell'esercizio precedente. Tuttavia, si segnala che nei commenti alle singole voci è presentato, ove rilevante, il contributo della società acquisita. I dettagli analitici delle riesposizioni effettuate e delle riclassificazioni rispetto agli Schemi di Bilancio consolidato, conformi alla Circolare 262 della Banca d'Italia, sono forniti con distinti prospetti pubblicati tra gli allegati (si rimanda alla sezione "Allegati" del presente documento), in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie:

  • le rettifiche/riprese di valore nette afferenti al Settore Npl sono riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati (e quindi all'interno della voce "Margine di interesse") nella misura in cui rappresentative dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business;
  • gli accantonamenti netti su fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei "Costi operativi";
  • le voci di costo e ricavo ritenute come "non ricorrenti" (ad esempio perché connesse direttamente o indirettamente ad operazioni di aggregazione aziendale, come il c.d. "gain on a bargain purchase" ai sensi dell'IFRS 3), sono esclusi dal computo dei "Costi operativi", e pertanto sono stornati dalle rispettive voci da Schema di Bilancio Circolare 262 (es. "Altre spese amministrative", "Altri oneri/proventi di gestione") e inseriti in una specifica voce "Oneri e proventi non ricorrenti";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche del Gruppo (Banca Ifis e Banca Credifarma) in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (c.d. DGS o FITD) sono esposti in una voce separata denominata "Oneri relativi al sistema bancario" (la quale è esclusa del computo dei "Costi operativi"), anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" o "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri";
  • sono ricondotti nell'ambito dell'unica voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito":
    • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (ad eccezione di quelle relative al Settore Npl di cui al punto sopra) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
    • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate;
    • gli utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl.

Per quanto attiene alle componenti patrimoniali si è provveduto ad effettuare aggregazioni senza effettuare alcuna riclassifica.

Highlights

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
CONSOLIDATI
(in migliaia di euro)
31.03.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 1.184.454 857.533 326.921 38,1%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
252.101 234.878 17.223 7,3%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
522.504 749.176 (226.672) (30,3)%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
661.464 637.567 23.897 3,7%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
10.088.699 10.622.134 (533.435) (5,0)%
Totale attivo 13.654.095 14.051.361 (397.266) (2,8)%
Debiti verso banche 1.666.614 2.717.139 (1.050.525) (38,7)%
Debiti verso clientela 6.156.392 5.814.624 341.768 5,9%
Titoli in circolazione 3.515.924 3.288.895 227.029 6,9%
Patrimonio netto consolidato 1.741.658 1.693.699 47.959 2,8%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI PRIMI 3 MESI VARIAZIONE
CONSOLIDATI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 185.238 175.825 9.413 5,4%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(8.589) (9.971) 1.382 (13,9)%
Risultato netto della gestione finanziaria 176.649 165.854 10.795 6,5%
Costi operativi (102.120) (91.077) (11.043) 12,1%
Oneri relativi al sistema bancario (9) (5.863) 5.854 (99,8)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (2.149) (518) (1.631) 314,9%
Oneri e proventi non ricorrenti (40) - (40) n.a.
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo
delle imposte
72.331 68.396 3.935 5,8%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(24.701) (22.078) (2.623) 11,9%
Utile (perdita) del periodo 47.630 46.318 1.312 2,8%
Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi (454) (404) (50) 12,4%
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della
Capogruppo
47.176 45.914 1.262 2,7%

REDDITIVITA' COMPLESSIVA CONSOLIDATA
(in migliaia di euro)
31.03.2024 31.03.2023
Utile (perdita) del periodo 47.630 46.318
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (478) (376)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico (314) 5.999
Redditività complessiva consolidata 46.838 51.941
Redditività complessiva consolidata di pertinenza di terzi (456) (403)
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 46.382 51.538

Per i commenti circa le dinamiche patrimoniali ed economiche si rimanda alla sezione "Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo" della Nota informativa.

Risultati per Settore di attività

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto
economico
Dati al 31.03.2024 137.835 982 - 136.853 52.302 48.770 238.907
Dati al 31.12.2023 107.169 975 - 106.194 41.735 73.078 221.982
Variazione % 6,2% 0,7% - 28,9% 25,3% (33,3)% 7,6%
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Dati al 31.03.2024 1.293 - - 1.293 - 521.211 522.504
Dati al 31.12.2023 1.333 - - 1.333 - 747.843 749.176
Variazione % (3,0)% - - (3,0)% - (30,3)% (30,3)%
Crediti verso clientela (1)
Dati al 31.03.2024 6.522.046 2.572.242 1.551.171 2.398.633 1.618.158 1.948.495 10.088.699
Dati al 31.12.2023 6.763.468 2.844.805 1.552.204 2.366.459 1.646.158 2.212.509 10.622.134
Variazione % (3,6)% (9,6)% (0,1)% 1,4% (1,7)% (11,9)% (5,0)%
Avviamento
Dati al 31.03.2024 - - - - 38.020 - 38.020
Dati al 31.12.2023 - - - - 38.020 - 38.020
Variazione % - - - - 0,0% - 0,0%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 marzo 2024 titoli di Stato per 1.388,0 milioni di euro (1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Le restanti voci patrimoniali, diverse da quelle esposte nella tabella di cui sopra, risultano allocate al Settore Governance & Servizi e Non Core, a partire dal quale si procede alla riallocazione agli altri Settori delle voci economiche corrispondenti, su base diretta o indiretta.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI ECONOMICI
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
&
CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di interesse 60.409 28.128 12.764 19.517 73.902 6.447 140.758
Commissioni nette 24.310 16.594 3.069 4.647 (334) (902) 23.074
Altre componenti del margine
di intermediazione
4.550 8 - 4.542 735 16.121 21.406
Margine di intermediazione 89.269 44.730 15.833 28.706 74.303 21.666 185.238
Rettifiche/riprese di valore
nette per rischio di credito
(10.166) (2.192) (1.764) (6.210) 75 1.502 (8.589)
Risultato netto della gestione
finanziaria
79.103 42.538 14.069 22.496 74.378 23.168 176.649
Costi operativi (43.957) (24.864) (8.792) (10.301) (50.204) (7.959) (102.120)
Oneri relativi al sistema
bancario
- - - - - (9) (9)
Accantonamenti netti ai fondi
per rischi e oneri
(782) (780) (56) 54 262 (1.629) (2.149)
Oneri e proventi non ricorrenti - - - - (40) - (40)
Utile (perdita) dell'operatività
corrente al lordo dell'imposte
34.364 16.894 5.221 12.249 24.396 13.571 72.331
Imposte sul reddito del
periodo dell'operatività
corrente
(11.736) (5.769) (1.783) (4.184) (8.335) (4.630) (24.701)
Utile (perdita) del periodo 22.628 11.125 3.438 8.065 16.061 8.941 47.630
Utile (perdita) del periodo di
pertinenza di terzi
- - - - - (454) (454)
Utile (perdita) del periodo di
pertinenza della Capogruppo
22.628 11.125 3.438 8.065 16.061 8.487 47.176

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL GOVERNAN
CE &
SERVIZI E
NON
CORE(1)
Costo del credito (2)
Dati al 31.03.2024 0,61% 0,32% 0,45% 1,04% n.a. (1,05)%
Dati al 31.12.2023 0,95% 1,13% 0,29% 1,18% n.a. (1,46)%
Variazione % (0,34)% (0,81)% 0,16% (0,14)% n.a. 0,41%
Crediti in sofferenza netti/
Crediti verso clientela
Dati al 31.03.2024 0,3% 0,4% 0,0% 0,3% 78,1% 0,3%
Dati al 31.12.2023 0,3% 0,4% 0,0% 0,3% 77,6% 0,3%
Variazione % 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,5% 0,0%
Indice di copertura delle
sofferenze lorde
Dati al 31.03.2024 82,5% 87,5% 93,1% 52,5% 0,0% 54,8%
Dati al 31.12.2023 80,7% 85,6% 93,5% 50,4% 0,0% 53,8%
Variazione % 1,8% 1,9% (0,4)% 2,1% 0,0% 1,0%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
Dati al 31.03.2024 3,2% 4,5% 0,7% 3,2% 98,2% 1,3%
Dati al 31.12.2023 3,1% 4,5% 0,7% 3,1% 98,2% 1,2%
Variazione % 0,1% 0,0% 0,0% 0,1% 0,0% 0,1%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
Dati al 31.03.2024 5,6% 8,1% 2,0% 5,1% 98,2% 2,3%
Dati al 31.12.2023 5,3% 7,6% 1,9% 4,8% 98,2% 2,0%
Variazione % 0,3% 0,5% 0,1% 0,3% 0,0% 0,3%
RWA (3)
Dati al 31.03.2024 5.687.832 2.539.896 1.323.219 1.824.717 1.875.093 1.431.390
Dati al 31.12.2023 5.813.454 2.737.066 1.344.965 1.731.423 1.898.366 1.537.717
Variazione % (2,2)% (7,2)% (1,6)% 5,4% (1,2)% (6,9)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 marzo 2024 titoli di Stato per 1.388,0 milioni di euro (1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

(2) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(3) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Evoluzione trimestrale riclassificata

CONTO ECONOMICO ESERCIZIO 2024 ESERCIZIO 2023
CONSOLIDATO
RICLASSIFICATO:
EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
1°Trim. 4°Trim. 3°Trim. 2°Trim. 1°Trim.
Margine di interesse 140.758 156.691 134.820 135.247 139.439
Commissioni nette 23.074 23.922 24.002 26.970 23.327
Altre componenti del
margine di
intermediazione
21.406 11.646 5.029 10.464 13.059
Margine di
intermediazione
185.238 192.259 163.851 172.681 175.825
Rettifiche/Riprese di
valore nette per rischio di
credito
(8.589) (21.537) (14.532) (6.367) (9.971)
Risultato netto della
gestione finanziaria
176.649 170.722 149.319 166.314 165.854
Spese per il personale (43.396) (43.336) (40.021) (40.737) (39.708)
Altre spese
amministrative
(61.941) (71.251) (51.806) (61.343) (53.809)
Rettifiche/Riprese di
valore nette su attività
materiali e immateriali
(5.174) (4.682) (4.472) (4.350) (4.202)
Altri oneri/proventi di
gestione
8.391 7.709 4.894 5.824 6.642
Costi operativi (102.120) (111.560) (91.405) (100.606) (91.077)
Oneri relativi al sistema
bancario
(9) (854) (6.242) 1.766 (5.863)
Accantonamenti netti ai
fondi per rischi e oneri
(2.149) (6.383) 31 (8) (518)
Oneri e proventi non
ricorrenti
(40) (1.599) (1.320) - -
Utili (perdite) da cessioni
di investimenti
- 986 - - -
Utile (perdita) della
operatività corrente al
lordo delle imposte
72.331 51.312 50.383 67.466 68.396
Imposte sul reddito di
periodo dell'operatività
corrente
(24.701) (15.521) (16.264) (21.778) (22.078)
Utile (perdita) di periodo 47.630 35.791 34.119 45.688 46.318
Utile (perdita) di periodo
di pertinenza di terzi
(454) (422) (414) (566) (404)
Utile (perdita) di periodo
di pertinenza della
Capogruppo
47.176 35.369 33.705 45.122 45.914

Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso bilancio delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi Settori operativi alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei Settori operativi è coerente con le modalità adottate dalla Direzione per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.

L'informativa per Settore si articola, coerentemente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Commercial & Corporate Banking, che rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e comprende, inoltre, i prestiti personali con cessione del quinto dello stipendio o della pensione (CQS/CQP). Il Settore si sostanzia nelle Aree di Business Factoring, Leasing e Corporate Banking & Lending;
  • Settore Npl, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità, di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured. Tale Settore include il contributo reddituale riveniente da Revalea S.p.A., società acquisita nel corso del quarto trimestre 2023;
  • Settore Governance & Servizi e Non Core, che fornisce ai Settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende l'attività di tesoreria e il desk titoli di proprietà, oltre a taluni portafogli creditizi corporate posti in run-off in quanto ritenuti non strategici allo sviluppo del Gruppo.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, l'informativa di Settore relativamente alle componenti di Conto economico espone i risultati fino all'utile netto.

Settore Commercial & Corporate Banking

Il Settore Commercial & Corporate Banking accoglie le seguenti Aree di business:

  • Factoring: Area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico, che si sviluppano verso l'estero o che dall'estero si rivolgono a clientela italiana; include inoltre una business unit specializzata nell'acquisto di crediti fiscali ceduti da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance. Tale unità acquista crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti;
  • Leasing: Area che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate, non trattato dal Gruppo;
  • Corporate Banking & Lending: Area di business che aggrega più unità:
    • Structured Finance, comparto dedicato al supporto delle imprese e dei fondi private equity nella strutturazione di finanziamenti, sia bilaterali che in pool;
    • Equity Investments, comparto dedicato ad investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti;
    • Lending, comparto dedicato all'operatività del Gruppo a medio-lungo termine, orientato al sostegno del ciclo operativo dell'impresa e all'erogazione del credito al consumo sotto forma di operazioni di cessione del quinto della pensione o dello stipendio (CQS/CQP).

Di seguito i risultati del Settore al 31 marzo 2024.

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMI 3 MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 60.409 56.954 3.455 6,1%
Commissioni nette 24.310 23.493 817 3,5%
Altre componenti del margine di intermediazione 4.550 7.398 (2.848) (38,5)%
Margine di intermediazione 89.269 87.845 1.424 1,6%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(10.166) (12.096) 1.930 (16,0)%
Risultato netto della gestione finanziaria 79.103 75.749 3.354 4,4%
Costi operativi (43.957) (40.545) (3.412) 8,4%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (782) (253) (529) 209,1%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
34.364 34.951 (587) (1,7)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(11.736) (11.281) (455) 4,0%
Utile del periodo 22.628 23.670 (1.042) (4,4)%

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 22,6 milioni di euro, in riduzione di 1,0 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2023, principalmente per l'incremento dei costi operativi come meglio dettagliato in seguito sulla base del contributo delle singole Aree di business. Il margine di intermediazione del Settore è pari a 89,3 milioni di euro, in aumento di 1,4 milioni di euro rispetto all'omologo periodo dell'anno precedente grazie alle positive performance delle business unit dell'Area Factoring (+1,8 milioni di euro guidato dalle Filiali Italia ed International). Tale risultato è determinato dalla crescita del margine di interesse per 3,5 milioni di euro (+6,1%), delle commissioni nette (+0,8 milioni di euro, pari al +3,5%) il cui effetto positivo è stato parzialmente compensato dalla riduzione del risultato riveniente dalle altre componenti del margine di intermediazione per 2,8 milioni di euro, guidata da minori rivalutazioni al fair value dei titoli dell'Area Corporate Banking & Lending.

Rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente vi sono minori rettifiche di valore nette per 1,9 milioni di euro (-16,0%).

L'aumento dei costi operativi di 3,4 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2023 è principalmente dovuto alla crescita delle spese del personale sia per l'incremento dell'organico del personale sia per maggiori costi connessi al rinnovato Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL).

L'andamento della gestione delle Aree di business che compongono il Settore è descritto ed approfondito in seguito.

Nella tabella che segue vengono dettagliati i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela per qualità del credito.

COMMERCIAL & CORPORATE
BANKING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.03.2024
Valore nominale 99.223 182.097 96.876 378.196 6.421.825 6.800.021
Rettifiche di valore (81.901) (85.993) (4.609) (172.503) (105.472) (277.975)
Valore di bilancio 17.322 96.104 92.267 205.693 6.316.353 6.522.046
Coverage ratio 82,5% 47,2% 4,8% 45,6% 1,6% 4,1%
Gross ratio 1,5% 2,7% 1,4% 5,6% 94,4% 100,0%
Net ratio 0,3% 1,5% 1,4% 3,2% 96,8% 100,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2023
Valore nominale 98.969 170.367 105.968 375.304 6.657.667 7.032.971
Rettifiche di valore (79.915) (76.670) (5.849) (162.434) (107.070) (269.504)
Valore di bilancio 19.054 93.698 100.118 212.870 6.550.597 6.763.467
Coverage ratio 80,7% 45,0% 5,5% 43,3% 1,6% 3,8%
Gross ratio 1,4% 2,4% 1,5% 5,3% 94,7% 100,0%
Net ratio 0,3% 1,4% 1,5% 3,1% 96,9% 100,0%

Al 31 marzo 2024 le attività deteriorate nette nel Settore Commercial & Corporate Banking si attestano a 205,7 milioni di euro, in diminuzione di 7,2 milioni di euro rispetto al valore al 31 dicembre 2023 (212,9 milioni di euro). L'andamento è da ricondurre ad una diminuzione delle esposizioni scadute deteriorate dell'Area Factoring solo parzialmente controbilanciate da nuovi ingressi ad inadempienza probabile nell'Area Corporate Banking & Lending di posizioni singolarmente significative in precedenza in bonis.

Il coverage ratio del portafoglio deteriorato passa dal 43,3% del 31 dicembre 2023 al 45,6% del 31 marzo 2024. Tale dinamica è riconducibile a un incremento del coverage ratio delle inadempienze probabili e delle sofferenze, compensato in parte dalla riduzione del tasso di copertura sulle esposizioni scadute.

Si evidenzia infine che all'interno del Settore Commercial & Corporate Banking sono presenti crediti prevalentemente deteriorati (contabilmente classificati come POCI), riferiti principalmente ad attivi rinvenienti dalle business combination: il valore netto di tali attività è di 10,7 milioni di euro al 31 marzo 2024 rispetto a 12,3 milioni di euro del 31 dicembre 2023, di cui 7,1 milioni di euro deteriorati (8,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Tali valori incorporano sia gli effetti connessi allo smontamento temporale della "PPA", sia gli effetti derivanti dalle perdite attese lungo la vita utile dell'attività, come previsto dal principio contabile IFRS 9.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 31.03.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 0,61% 0,95% - (0,34)%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
3,2% 3,1% - 0,1%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
5,6% 5,3% - 0,3%
RWA (2) 5.687.832 5.813.454 (125.622) (2,2)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Per una migliore comprensione dei risultati del periodo, vengono commentati di seguito i contributi delle singole Aree di business del Settore Commercial & Corporate Banking.

Area Factoring

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMI 3 MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 28.128 26.751 1.377 5,1%
Commissioni nette 16.594 16.813 (220) (1,3)%
Altre componenti del margine di intermediazione 8 (662) 670 n.a.
Margine di intermediazione 44.730 42.902 1.828 4,3%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(2.192) (2.502) 310 (12,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 42.538 40.400 2.138 5,3%
Costi operativi (24.864) (23.974) (890) 3,7%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (780) 30 (810) n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
16.894 16.456 438 2,7%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(5.769) (5.265) (504) 9,6%
Utile del periodo 11.125 11.191 (66) (0,6)%

Nei primi tre mesi del 2024 il contributo dell'Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking ammonta a 44,7 milioni di euro, in aumento del 4,3% rispetto al risultato dello stesso periodo dello scorso esercizio. Tale risultato è dovuto al maggior contributo del margine di interesse (in aumento di 1,4 milioni di euro), mentre le commissioni nette registrano una contrazione di 0,2 milioni di euro. Il turnover dei primi tre mesi del 2024 è pari a 3,0 miliardi di euro, in diminuzione di 78 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, mentre il monte crediti registra un aumento di 24,3 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente (il dato al 31 marzo 2024 è pari a 3,4 miliardi di euro).

Nei primi tre mesi del 2024 si registrano rettifiche di valore nette per rischio di credito pari a 2,2 milioni di euro, in diminuzione di 0,3 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, in conseguenza principalmente di minori accantonamenti sui crediti in bonis, derivanti dall'aggiornamento dei modelli di rating.

Il risultato netto della gestione finanziaria si attesta quindi a 42,5 milioni di euro (+5,3% rispetto al risultato dello stesso periodo dello scorso esercizio).

L'aumento dei costi operativi di 0,9 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi del 2023 è principalmente dovuto a maggiori spese del personale connesse al rinnovato Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL).

Per quanto riguarda i principali aspetti patrimoniali, al 31 marzo 2024 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 2.572,2 milioni di euro, in diminuzione del 9,6% rispetto al dato del 31 dicembre 2023 a seguito della stagionalità del business.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela per qualità del credito.

AREA FACTORING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.03.2024
Valore nominale 72.219 72.117 74.956 219.292 2.489.307 2.708.599
Rettifiche di valore (63.183) (38.304) (955) (102.442) (33.915) (136.357)
Valore di bilancio 9.036 33.813 74.001 116.850 2.455.392 2.572.242
Coverage ratio 87,5% 53,1% 1,3% 46,7% 1,4% 5,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2023
Valore nominale 72.273 66.458 88.817 227.548 2.752.772 2.980.320
Rettifiche di valore (61.890) (34.170) (2.503) (98.563) (36.953) (135.516)
Valore di bilancio 10.383 32.288 86.314 128.985 2.715.819 2.844.804
Coverage ratio 85,6% 51,4% 2,8% 43,3% 1,3% 4,5%

Al 31 marzo 2024 si evidenzia una diminuzione dei crediti deteriorati netti per 12,1 milioni di euro dovuta quasi interamente al calo delle esposizioni scadute. In termini complessivi, il coverage delle esposizioni deteriorate aumenta di 340 bps (dal 43,3% al 46,7%) per effetto degli accantonamenti effettuati sulle inadempienze probabili e sulle sofferenze. In particolare, si sono registrati nel periodo ingressi ad inadempienza probabile di posizioni singolarmente significative che a dicembre 2023 erano in bonis.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 31.03.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 0,32% 1,13% - (0,81)%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
4,5% 4,5% - 0,0%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
8,1% 7,6% - 0,5%
RWA (2) 2.539.896 2.737.066 (197.170) (7,2)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Il costo del credito si riduce dall'1,13% al 31 dicembre 2023 allo 0,32% annualizzato al 31 marzo 2024 in quanto il dato comparato nel 2023 include rettifiche di valore nette per rischio di credito pari a complessivi 28,9 milioni di euro come conseguenza principalmente di accantonamenti specifici effettuati su controparti singolarmente significative.

Si segnala come le esposizioni deteriorate nette includano complessivamente 75,3 milioni di euro nei confronti del SSN (72,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMI 3 MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 12.764 12.508 256 2,0%
Commissioni nette 3.069 2.782 287 10,3%
Margine di intermediazione 15.833 15.290 543 3,6%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(1.764) (1.016) (748) 73,6%
Risultato netto della gestione finanziaria 14.069 14.274 (205) (1,4)%
Costi operativi (8.792) (7.536) (1.256) 16,7%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (56) - (56) n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
5.221 6.738 (1.517) (22,5)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(1.783) (2.175) 392 (18,0)%
Utile del periodo 3.438 4.563 (1.125) (24,7)%

Area Leasing

Il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 15,8 milioni di euro, in miglioramento di 0,5 milioni di euro rispetto al medesimo dato al 31 marzo 2023. Tale aumento è dovuto al maggior contributo del margine di interesse per 0,3 milioni di euro e al maggior margine commissionale per 0,3 milioni di euro.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 1,8 milioni di euro, in crescita di 0,7 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

I costi operativi dell'Area Leasing sono pari a 8,8 milioni di euro, con un aumento di 1,3 milioni di euro rispetto al dato al 31 marzo 2023, anche in questo caso legato principalmente a maggiori spese del personale per 0,7 milioni di euro connesse al rinnovato Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL).

Al 31 marzo 2024 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.551,2 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2023.

AREA LEASING (in migliaia di euro) SOFFERENZE INADEMPIENZE PROBABILI ESPOSIZIONI SCADUTE TOTALE DETERIORATO (STAGE 3) BONIS (STAGE 1 E 2) TOTALE CREDITI SITUAZIONE AL 31.03.2024 Valore nominale 11.176 12.948 7.603 31.727 1.558.745 1.590.472 Rettifiche di valore (10.402) (8.247) (2.086) (20.735) (18.566) (39.301) Valore di bilancio 774 4.701 5.517 10.992 1.540.179 1.551.171 Coverage ratio 93,1% 63,7% 27,4% 65,4% 1,2% 2,5% SITUAZIONE AL 31.12.2023 Valore nominale 10.597 12.865 7.314 30.776 1.559.223 1.589.999 Rettifiche di valore (9.910) (7.894) (2.244) (20.048) (17.748) (37.796) Valore di bilancio 688 4.972 5.070 10.730 1.541.475 1.552.205 Coverage ratio 93,5% 61,4% 30,7% 65,1% 1,1% 2,4%

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

Il coverage ratio delle attività deteriorate è aumentato dello 0,3% passando da 65,1% a 65,4%, mentre quello dei crediti in bonis passa dall'1,1% all'1,2% per effetto della revisione dei modelli satellite effettuata a febbraio 2024.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 31.03.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 0,45% 0,29% - 0,16%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
0,7% 0,7% - 0,0%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
2,0% 1,9% - 0,1%
RWA (2) 1.323.219 1.344.965 (21.746) (1,6)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Area Corporate Banking & Lending
-- ---------------------------------- -- -- --
DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMI 3 MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 19.517 17.695 1.822 10,3%
Commissioni nette 4.647 3.898 749 19,2%
Altre componenti del margine di intermediazione 4.542 8.060 (3.518) (43,6)%
Margine di intermediazione 28.706 29.653 (947) (3,2)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(6.210) (8.578) 2.368 (27,6)%
Risultato netto della gestione finanziaria 22.496 21.075 1.421 6,7%
Costi operativi (10.301) (9.035) (1.266) 14,0%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 54 (283) 337 n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
12.249 11.757 492 4,2%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(4.184) (3.841) (343) 8,9%
Utile del periodo 8.065 7.916 149 1,9%

Il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 28,7 milioni di euro al 31 marzo 2024, risulta in diminuzione di 0,9 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2023 (-3,2%). La variazione negativa è determinata dall'effetto combinato dei seguenti fattori:

  • crescita di 1,8 milioni di euro del margine di interesse (+10,3%), grazie al positivo contributo offerto dal comparto dal comparto Corporate Banking (e in particolare della business unit Structured Finance) per 2,2 milioni di euro;
  • maggiori commissioni nette per 0,7 milioni di euro (+19,2%), principalmente derivanti dal comparto Farmacie;
  • decremento per 3,5 milioni di euro del contributo delle altre componenti del margine di intermediazione riconducibili al comparto Corporate Banking, derivante dal minore contributo generato dalle poste valutate al fair value del comparto Equity Investment, tra cui i fondi OICR e le partecipazioni di minoranza, su cui si sono registrate nel periodo minori plusvalenze da valutazione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 6,2 milioni di euro, in diminuzione di 2,4 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente.

L'aumento dei costi operativi dell'Area Corporate Banking & Lending di 1,3 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi del 2023 è anch'esso riconducibile a maggiori spese del personale connesse al rinnovato Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL).

Al 31 marzo 2024 il totale dei crediti netti verso clientela dell'Area ammonta a 2.398,6 milioni di euro, in aumento di 32,2 milioni di euro rispetto al dato del 31 dicembre 2023.

AREA CORPORATE BANKING &
LENDING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.03.2024
Valore nominale 15.828 97.032 14.317 127.177 2.373.773 2.500.950
Rettifiche di valore (8.316) (39.442) (1.568) (49.326) (52.991) (102.317)
Valore di bilancio 7.512 57.590 12.749 77.851 2.320.782 2.398.633
Coverage ratio 52,5% 40,6% 11,0% 38,8% 2,2% 4,1%
SITUAZIONE AL 31.12.2023
Valore nominale 16.098 91.045 9.836 116.979 2.345.672 2.462.651
Rettifiche di valore (8.115) (34.606) (1.102) (43.823) (52.369) (96.192)
Valore di bilancio 7.983 56.439 8.734 73.156 2.293.304 2.366.460
Coverage ratio 50,4% 38,0% 11,2% 37,5% 2,2% 3,9%

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

L'ammontare delle esposizioni deteriorate nette al 31 marzo 2024, pari a 77,9 milioni di euro, risulta in aumento di 4,7 milioni di euro rispetto al valore di fine esercizio 2023. L'aumento è dovuto principalmente alle esposizioni scadute che, in termini di valore netto di bilancio, registrano una crescita di 4,0 milioni di euro principalmente concentrata nel comparto Lending (mutui garantiti).

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
31.03.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 1,04% 1,18% - (0,14)%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
3,2% 3,1% - 0,1%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
5,1% 4,8% - 0,3%
RWA (2) 1.824.717 1.731.423 93.294 5,4%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Settore Npl

È il Settore del Gruppo Banca Ifis dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti sia unsecured sia secured di difficile esigibilità, nonché all'attività di gestione di portafogli di terzi. L'attività è strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.

Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio crediti del Settore Npl per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; gli "interessi a conto economico" si riferiscono alle componenti del margine di intermediazione derivanti dalla contabilizzazione a costo ammortizzato del relativo portafoglio crediti; in particolare sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 43,2 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 30,1 milioni di euro nonché il contributo di Revalea per 9,4 milioni di euro, così come riportati nella tabella riepilogativa dei "Dati economici" nel seguito del presente paragrafo.

PORTAFOGLIO DI
PROPRIETA' DEL
SETTORE NPL
(in migliaia di euro)
VALORE
NOMINALE
RESIDUO
VALORI DI
BILANCIO
VAL. BIL. /
VAL. NOM.
RES.
INTERESSI A
CONTO
ECONOMICO
ERC CRITERIO DI
CONTABILIZZAZIO
NE PREVALENTE
Portafoglio acquisito da
Revalea
6.124.100 202.073 3,3% 9.426 486.109
Costo 125.558 8.882 7,1% - 19.737 Costo d'acquisto
Stragiudiziale 12.837.550 484.972 3,8% 21.104 800.023
di cui: Massiva (curve) 12.309.684 208.818 1,7% (2.334) 347.742 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Piani 527.866 276.154 52,3% 23.438 452.281 CA= VAN Flussi da
modello
Giudiziale 6.842.242 904.976 13,2% 52.222 1.804.273
di cui: Altre posizioni in
corso di lavorazione
giudiziale
1.387.935 156.313 11,3% - 334.153 Costo d'acquisto
di cui: Precetti,
Pignoramenti, ODA
2.068.305 614.935 29,7% 46.647 1.306.192 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Secured e
Corporate
3.386.002 133.728 3,9% 5.575 163.928 CA= VAN Flussi da
modello
Totale 25.929.450 1.600.903 6,2% 82.752 3.110.142

L'attività può essere suddivisa in tre macrocategorie:

  • gestione post acquisto, dove vengono espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche all'instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate; il credito viene classificato in una area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (8,9 milioni di euro al 31 marzo 2024 rispetto a 14,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023) senza contribuzione a conto economico in termini di margine. Di norma dopo 6-12 mesi le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle caratteristiche delle stesse;
  • gestione stragiudiziale, che accoglie le pratiche che possono essere gestite tramite attività di recupero a carattere transattivo. Le pratiche in attesa di conoscere l'esistenza o meno dello strumento di recupero più idoneo sono classificate in un bacino denominato "gestione massiva" e ammontano al 31 marzo 2024 a 208,8 milioni di euro rispetto a 216,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023, in diminuzione del 3,6%. Le pratiche su cui è stato concordato e formalizzato un piano di rientro registrano un aumento dell'1,1% attestandosi a 276,2 milioni di euro al 31 marzo 2024 (273,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023);
  • gestione giudiziale, che accoglie tutte le pratiche nei diversi stadi di lavorazione giudiziale che vanno dall'ottenimento del decreto ingiuntivo all'ottenimento di una Ordinanza di Assegnazione (ODA). Le pratiche che sono in attesa dell'azionamento legale più appropriato sono incluse nella categoria "Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale" e risultano pari a 156,3 milioni di euro al 31 marzo 2024 (175,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023); le pratiche che si trovano nelle fasi di precetto, pignoramento e ODA

trovano collocamento nell'apposito bacino che registra un incremento dell'1,6%%, attestandosi a 614,9 milioni di euro rispetto ai 605,2 milioni di euro registrati a dicembre 2023. Nel bacino della gestione giudiziale rientrano le posizioni "Secured e Corporate", di derivazione corporate bancaria o real estate, pari a 133,7 milioni di euro al 31 marzo 2024, in contrazione rispetto al dato al 31 dicembre 2023 (138,0 milioni di euro).

Si segnala infine che, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, il Gruppo può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMI 3 MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 73.902 67.945 5.957 8,8%
Commissioni nette (334) 802 (1.136) (141,6)%
Altre componenti del margine di intermediazione 735 725 10 1,4%
di cui: Utili (perdite) da cessione attività
finanziarie
116 546 (430) (78,8)%
Margine di intermediazione 74.303 69.472 4.831 7,0%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
75 - 75 n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria 74.378 69.472 4.906 7,1%
Costi operativi (50.204) (41.235) (8.969) 21,8%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 262 (44) 306 n.a.
Oneri e proventi non ricorrenti (40) - (40) n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
24.396 28.193 (3.797) (13,5)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(8.335) (9.100) 765 (8,4)%
Utile del periodo 16.061 19.093 (3.032) (15,9)%

Il margine di interesse, che ammonta a 73,9 milioni di euro (+8,8%), è composto da:

  • interessi attivi da costo ammortizzato, cioè gli interessi che maturano al tasso effettivo originario, che passano da 42,6 milioni di euro a 43,2 milioni di euro al 31 marzo 2024 per effetto di un incremento del valore medio dei crediti sottostanti che hanno completato la fase di verifica documentale e che sono usciti dalla fase di staging;
  • il contributo di Revalea, che ammonta a 9,7 milioni di euro, di cui 9,4 milioni di euro per interessi sul portafoglio di proprietà;
  • interessi attivi su notes e altre componenti minoritarie, che presentano al 31 marzo 2024 un saldo pari a 1,8 milioni di euro, in crescita rispetto ai 0,9 milioni di euro del primo trimestre 2023;
  • altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow, che variano da 30,4 milioni di euro di marzo 2023 a 30,1 milioni di euro al 31 marzo 2024, e riflettono la variazione dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati rispetto alle previsioni. A tale voce contribuisce, da un lato, la gestione stragiudiziale per 4,8 milioni di euro (11,2 milioni di euro al 31 marzo 2023), a cui contribuiscono i piani di rientro per 14,4 milioni di euro (in riduzione rispetto al dato di 19,9 milioni di euro del primo trimestre 2023) parzialmente compensati dall'effetto negativo dei modelli a curve per 9,6 milioni di euro (8,9 milioni di euro nell'omologo periodo dell'esercizio precedente). Dall'altro lato vi è il contributo della gestione legale per 25,3 milioni di euro (19,2 milioni di euro al 31 marzo 2023), a seguito del contributo delle azioni di

precetto, pignoramento e ODA. In particolare, la raccolta stragiudiziale evidenzia risultati inferiori rispetto all'omologo periodo dello scorso esercizio per effetto soprattutto delle minori attivazioni dei piani. Tuttavia, tale risultato è stato controbilanciato dalle performance della raccolta legale, la quale evidenzia un incremento della contribuzione al margine rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente per effetto soprattutto delle migliori valutazioni al costo ammortizzato di precetti e pignoramenti e del minor negativo delle svalutazioni riconducibili alle perdite posto di lavoro. Le dinamiche della raccolta legale e stragiudiziale e l'inclusione del portafoglio della controllata Revalea comportano una crescita dello stock dei crediti cosiddetti "paganti" portando gli incassi da recupero a 112,4 milioni di euro, in crescita rispetto ai 97,5 milioni di euro realizzati nel primo trimestre 2023.

• interessi passivi pari a 10,9 milioni di euro, in aumento di 4,9 milioni di euro rispetto al saldo dello stesso periodo dell'esercizio precedente.

Le commissioni nette rappresentano un costo di 0,3 milioni di euro al 31 marzo 2024, rispetto ai ricavi per 0,8 milioni di euro nel corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Tale variazione è interamente riconducibile alle commissioni riconosciute dalla società neoacquisita Revalea a servicer terzi.

Nel corso dei primi tre mesi del 2024 sono state realizzate cessioni di portafogli di Npl, in linea con le policy del Gruppo, da cui si sono generati utili netti da cessione pari a 0,1 milioni di euro, in flessione rispetto al dato di 0,5 milioni di euro registrato nei primi tre mesi del 2023.

In considerazione di quanto sopra, il margine di intermediazione del Settore Npl si attesta a complessivi 74,3 milioni di euro, in aumento di 4,8 milioni di euro rispetto a quello dello stesso periodo dell'esercizio precedente.

Il costo del credito del Settore Npl non presenta variazioni significative tra il primo trimestre 2024 e l'omologo periodo dell'anno precedente. I rilasci netti del periodo sono connessi alla variazione del fondo svalutazione su titoli di cartolarizzazione con sottostante crediti deteriorati.

I costi operativi, pari a 50,2 milioni di euro al 31 marzo 2024, risultano in aumento di 9,0 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi del 2023. Tale incremento deriva anche in questo caso parzialmente da maggiori spese del personale per 1,9 milioni di euro sia per l'incremento dell'organico sia per maggiori costi connessi al rinnovato CCNL, per 3,5 milioni di euro per l'ingresso nel perimetro di consolidamento di Revalea (acquisita a ottobre 2023), nonché a maggiori spese di recupero stragiudiziale per 3 milioni di euro.

La voce "Oneri e proventi non ricorrenti" include le voci di costo e ricavo ritenute come "non ricorrenti". Il saldo netto al 31 marzo 2024 è negativo per 40 mila euro e si riferisce ai costi operativi non ricorrenti di competenza del primo trimestre 2024 direttamente o indirettamente connessi all'acquisizione di Revalea e alla sua integrazione all'interno del Gruppo Banca Ifis e, nello specifico, del Settore Npl.

In conseguenza di quanto sopra, l'utile di periodo del Settore Npl è pari a 16,1 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 19,1 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

DATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 1.263.660 1.276.812 (13.152) (1,0)%
Inadempienze probabili nette 322.125 335.773 (13.648) (4,1)%
Esposizioni scadute deteriorate nette 3.813 4.029 (216) (5,4)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela
(stage 3)
1.589.598 1.616.614 (27.016) (1,7)%
Totale crediti in bonis netti (stage 1 e 2) 28.560 29.544 (984) (3,3)%
- di cui: crediti di proprietà acquistati 11.309 12.601 (1.292) (10,3)%
- di cui: crediti erogati 14.248 13.929 319 2,3%
- di cui: titoli di debito 1.250 1.848 (598) (32,4)%
- di cui: crediti connessi all'attività di servicer 1.753 1.166 587 50,3%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.618.158 1.646.158 (28.000) (1,7)%
- di cui: crediti di proprietà acquistati e valutati
al costo ammortizzato
1.600.903 1.629.215 (28.312) (1,7)%

Si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per qualità del credito.

In merito ai crediti del Settore Npl, 1.600,9 milioni di euro sono rappresentati da crediti appartenenti alla categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impaired – introdotta dal principio contabile IFRS 9, che rappresenta tutte quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate. Questi crediti rappresentano l'attività caratteristica del Settore. Restano esclusi da questa classificazione i crediti connessi all'attività di servicer per conto terzi e i titoli di debito valutati al costo ammortizzato.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 31.03.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 25.929.450 26.147.455 (218.005) (0,83)%
RWA (1) 1.875.093 1.898.366 (23.273) (1,2)%

(1) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi complessivi (ERC – Estimated Remaining Collections), incluso il portafoglio acquisito da Revalea, è pari a 3,1 miliardi di euro.

ANDAMENTO PORTAFOGLIO CREDITI DETERIORATI
SETTORE NPL
31.03.2024 31.12.2023
Portafoglio crediti iniziale 1.629.215 1.505.026
Acquisti (+) 1.284 230.589
- di cui da aggregazione aziendale - 210.762
Cessioni (-) (360) (21.244)
Utili (perdite) da cessioni (+/-) 116 10.377
Interessi da costo ammortizzato (+) 46.589 170.423
Altre componenti di interesse da variazione cash flow (+) 36.162 131.081
Incassi (-) (112.103) (397.038)
Portafoglio crediti finale 1.600.903 1.629.215

Il totale degli acquisti nei primi tre mesi del 2024 ammonta a 1,3 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 2,5 milioni di euro dei primi tre mesi del 2023. Nel corso del primo trimestre del 2024 sono state perfezionate operazioni di cessione di crediti Npl ad un prezzo di vendita complessivo di 0,4 milioni di euro che hanno prodotto utili netti per 0,1 milioni di euro.

La voce "Incassi", pari a 112,1 milioni di euro al 31 marzo 2024, include le rate incassate nel corso del periodo da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite, e risulta in aumento del 15,0% rispetto agli incassi di 97,5 milioni di euro dei primi tre mesi del 2023.

Al 31 marzo 2024 il portafoglio gestito dal Settore Npl comprende n° 2.472.721 pratiche, per un valore nominale pari a 25,9 miliardi di euro.

Settore Governance & Servizi e Non Core

Nel Settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Strategic Planning, Finance, Operations, Human Resources, Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai Settori operativi delle risorse finanziarie. Il Settore in questione comprende altresì l'attività di Proprietary Finance (desk titoli di proprietà) e l'attività di Securitization & Structured Solutions (investimento in Asset Backed Securities, strumentali alla realizzazione di operazioni di cartolarizzazione). Il Settore include inoltre i portafogli in run-off originati dall'ex Interbanca nonché altri portafogli di prestiti personali.

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMI 3 MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 6.447 14.540 (8.093) (55,7)%
Commissioni nette (902) (968) 66 (6,8)%
Altre componenti del margine di intermediazione 16.121 4.936 11.185 226,6%
Margine di intermediazione 21.666 18.508 3.158 17,1%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
1.502 2.125 (623) (29,3)%
Risultato netto della gestione finanziaria 23.168 20.633 2.535 12,3%
Costi operativi (7.959) (9.297) 1.338 (14,4)%
Oneri relativi al sistema bancario (9) (5.863) 5.854 (99,8)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (1.629) (221) (1.408) n.s.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
13.571 5.252 8.319 158,4%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(4.630) (1.697) (2.933) 172,8%
Utile (perdita) del periodo 8.941 3.555 5.386 151,5%
Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi (454) (404) (50) 12,4%
Utile (perdita) di periodo di pertinenza della
Capogruppo
8.487 3.151 5.336 163,3%

Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 21,7 milioni di euro, in aumento di 3,2 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi del 2023, ed è determinato in particolare dai seguenti fattori:

  • il margine di interesse risulta in diminuzione di 8,1 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi del 2023. La variazione negativa è dovuta per 2,5 milioni di euro al portafoglio in run-off del comparto Non Core, per 1,0 milioni di euro al comparto Capital Markets e per 4,6 milioni di euro al comparto Governance derivante principalmente dall'incremento del costo della raccolta;
  • le altre componenti del margine di intermediazione registrano un incremento di 11,2 milioni di euro. Tale incremento è dovuto per 5,5 milioni di euro principalmente alla cessione di uno SFP (Strumento Finanziario Partecipativo) del comparto Non Core e per 7 milioni di euro al comparto Capital Markets dovuto principalmente alla dismissione di posizioni obbligazionarie.

Sul versante della raccolta, il prodotto "Rendimax Conto Deposito" continua a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, con un costo complessivo che si attesta a 30,9 milioni di euro, in aumento rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente di 15,9 milioni di euro per l'incremento dei tassi medi nonostante la riduzione delle masse medie in gestione (4.502 milioni di euro al 31 marzo 2024 contro il dato di 3.932 milioni di euro al 31 marzo 2023). Il tasso medio annuo si attesta al 2,8% e registra un incremento rispetto al dato dell'1,5% del 31 marzo 2023 a seguito del successo delle campagne di raccolta retail effettuate nel corso del 2023.

Al 31 marzo 2024 il valore di bilancio delle obbligazioni emesse da Banca Ifis ammonta a 1.810,2 milioni di euro, in aumento di 374,4 milioni di euro per effetto principalmente dell'emissione a febbraio 2024, nell'ambito del programma di emissioni EMTN del Gruppo, di un bond di tipo Senior Preferred Unsecured per un ammontare pari a 400 milioni di euro (per maggiori dettagli si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel periodo"). Sul versante economico, gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni sono aumentati di 6,6 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi del 2023 attestandosi complessivamente a 21,7 milioni di euro al 31 marzo 2024.

La raccolta effettuata tramite cartolarizzazioni, pari a 1.705,7 milioni di euro al 31 marzo 2024, risulta in aumento di 228,9 milioni di euro rispetto al dato del 31 marzo 2023 e si compone come di seguito:

  • titoli emessi dal veicolo ABCP Programme per 945,2 milioni di euro relativi alla tranche senior;
  • titoli emessi dal veicolo Indigo Lease per 360,2 milioni di euro relativi alla tranche senior;
  • titoli emessi dal veicolo Emma SPV per 400,3 milioni di euro relativi alla tranche senior.

Gli interessi passivi maturati sono passati da 12,3 milioni di euro del 31 marzo 2023 a 22,4 milioni di euro del 31 marzo 2024 per effetto del collocamento a seguito della ristrutturazione dell'operazione di cartolarizzazione di Indigo Lease effettuata a luglio 2023 (al 31 marzo 2023 essa costituiva ancora un'autocartolarizzazione interamente sottoscritta da società del Gruppo Banca Ifis) e della variazione delle curve di mercato a cui sono indicizzate.

Si segnala inoltre l'accesso al funding tramite operazioni di TLTRO di valore nominale pari a 786,5 milioni di euro, in riduzione rispetto al 31 marzo 2023 per effetto del rimborso di nominali 500 milioni di euro a fine 2023 e di ulteriori nominali 750 milioni di euro a marzo 2024.

Per quanto concerne il costo del credito si evidenzia un peggioramento per 0,6 milioni di euro dovuto principalmente a minori riprese rispetto al dato al 31 marzo 2023, pari a 2,1 milioni di euro.

I costi operativi si attestano a 7,9 milioni di euro, registrando una diminuzione di 1,4 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2023. Tale delta è dovuto principalmente al fatto che nel 2023 sono stati sostenuti costi una tantum in specifiche attività di Marketing & Comunicazione per i 40 anni della Banca. In quanto costi non legati a specifiche tematiche di business, gli stessi sono stati imputati al Settore Governance & Servizi e Non Core.

La voce "oneri relativi al sistema bancario" include i costi ad oggi sostenuti per il funzionamento dei fondi di garanzia del sistema bancario. Il saldo al 31 marzo 2023 includeva la stima dell'ultima contribuzione prevista dal piano di accumulo del Single Resolution Fund.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri risultano pari a 1,6 milioni di euro, in aumento di 1,4 milioni di euro rispetto al dato al 31 marzo 2023, principalmente a causa di nuovi accantonamenti registrati nel primo trimestre 2024 a garanzia di posizioni cedute.

Per effetto delle dinamiche sopra rappresentate, l'utile di periodo del Settore Governance & Servizi e Non Core risulta pari a 8,9 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 marzo 2023 che ammontava a 3,6 milioni di euro (+5,4 milioni di euro). Escludendo l'utile del periodo di pertinenza di terzi, il contributo del Settore all'utile di periodo di pertinenza della Capogruppo è pari a 8,5 milioni di euro.

Per quanto riguarda i dati patrimoniali, al 31 marzo 2024 il totale dei crediti netti del Settore ammonta a 1.948,5 milioni di euro, in diminuzione dell'11,9% rispetto al dato al 31 dicembre 2023 (2.212,5 milioni di euro). La diminuzione di 264,0 milioni di euro è dovuta principalmente alla dismissione di titoli obbligazionari precedentemente commentate e al fisiologico decremento del portafoglio in run-off.

Si evidenzia che all'interno del Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti crediti prevalentemente deteriorati appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti principalmente ad attivi deteriorati rinvenienti da operazioni di business combination effettuate dal Gruppo Banca Ifis nel corso degli esercizi precedenti:

  • crediti deteriorati netti: 8,2 milioni di euro al 31 marzo 2024, in aumento di 0,3 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2023;
  • crediti in bonis netti: 12,4 milioni di euro al 31 marzo 2024, in riduzione di 4,5 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2023.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

SETTORE GOVERNANCE &
SERVIZI E NON CORE
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI(1)
SITUAZIONE AL 31.03.2024
Valore nominale 12.784 22.793 8.802 44.379 1.925.786 1.970.165
Rettifiche di valore (7.005) (8.294) (3.131) (18.430) (3.240) (21.670)
Valore di bilancio 5.779 14.499 5.671 25.949 1.922.546 1.948.495
Coverage ratio 54,8% 36,4% 35,6% 41,5% 0,2% 1,1%
SITUAZIONE AL 31.12.2023
Valore nominale 12.256 22.793 8.625 43.674 2.191.536 2.235.210
Rettifiche di valore (6.595) (8.241) (3.240) (18.076) (4.626) (22.702)
Valore di bilancio 5.661 14.552 5.385 25.598 2.186.910 2.212.508
Coverage ratio 53,8% 36,2% 37,6% 41,4% 0,2% 1,0%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 marzo 2024 titoli di Stato per 1.388,0 milioni di euro (1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

I coverage delle attività deteriorate del Settore sono influenzati dai crediti POCI, i cui valori lordi già scontano la stima delle perdite attese. Il coverage del portafoglio nel suo complesso al 31 marzo 2024 risulta sostanzialmente in linea con il dato del 31 dicembre 2023, e risulta legato essenzialmente al portafoglio dell'Area Non Core che registra un coverage più basso per la presenza al suo interno dei crediti POCI.

I crediti netti deteriorati del Settore Governance & Servizi e Non Core risultano sostanzialmente stabili rispetto al dato di dicembre 2023, mentre i crediti in bonis registrano una riduzione del 12,1% per effetto principalmente delle cessioni di titoli di debito effettuate nel periodo considerato, soprattutto relative a titoli di Stato (tali titoli siano passati da 1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023 a 1.388,0 milioni di euro a fine marzo 2024).

Informativa sulle tensioni internazionali

Il presente paragrafo vuole fornire una specifica disclosure sugli impatti generati dalle tensioni internazionali, soprattutto con riferimento al Medio Oriente.

A livello del Gruppo Banca Ifis sono stati condotti una serie di approfondimenti allo scopo di valutare le esposizioni (dirette e indirette) nei confronti di controparti residenti in zone interessate dalle suddette tensioni internazionali nonché stimare i relativi impatti e i presidi di contenimento del rischio.

Inoltre, la funzione Risk Management, in aggiunta ai fattori di rischio usualmente considerati, ha ritenuto ragionevole includere l'attuale situazione di tensione geopolitica quale ulteriore fattore di rischio.

In particolare, tale situazione è stata considerata all'interno della documentazione istituzionale (RAF, Recovery Plan e Resoconto ICAAP/ ILAAP) sotto un duplice punto di vista: da un lato come peggioramento delle severity e inclusione di nuove ipotesi di stress nel framework di stress test e dall'altro come extra requisito di Fondi propri a fronte dei rischi strategico e sovrano assunti dal Gruppo.

Più precisamente, dal punto di vista delle ipotesi considerate direttamente negli stress test, sono stati considerati:

  • un incremento del passaggio a deteriorato della clientela dell'Area Factoring operante in settori con outlook negativo;
  • l'utilizzo di matrici di transizione ulteriormente peggiorate per la clientela dell'Area Factoring, in sede di stress test pro Recovery Plan.

Sulle ipotesi che hanno impatto sui livelli di capitale interno allocato per i singoli rischi si segnala che:

  • è stato utilizzato uno scenario di tassi di interesse ulteriormente peggiorato come conseguenza di un ipotetico prolungarsi del contesto di elevata inflazione (derivante dalla carenza di materie prime causate dal conflitto) che ha condotto ad una stima più alta del capitale interno per il rischio sovrano;
  • è stato allocato ulteriore capitale interno a copertura del rischio strategico, ipotizzando un contesto economico incerto derivato dall'attuale situazione geopolitica.

Le analisi condotte hanno evidenziato un numero limitato di controparti presenti nelle zone interessate dalle tensioni internazionali in corso a cui corrispondono esposizioni creditizie dirette modeste. Analogamente, non sono state evidenziate particolari criticità con riferimento al portafoglio crediti commerciali.

Altre informazioni

Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012

In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt-out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐ bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

L'ultima versione della Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), è quella predisposta per l'esercizio 2023 sottoforma di relazione distinta dalla Relazione sulla gestione del Gruppo, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 7 marzo 2024 e pubblicata congiuntamente al Bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2023. Tale documento viene inoltre messo a disposizione nella Sezione "Corporate governance", sottosezione "Relazioni e documenti", paragrafo "Assetti e organizzazione di governo societario" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è stata predisposta sulla base del format messo a disposizione da Borsa Italiana.

Politiche di remunerazione

Nella Sezione "Corporate governance", sottosezione "Remunerazione" del sito internet aziendale www.bancaifis.it è disponibile la "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti 2023", redatta ai sensi dell'art. 123 ter del TUF, dove è illustrata la politica di remunerazione per il Gruppo Banca Ifis, la quale risulta sostanzialmente in linea con quella dell'esercizio precedente.

Misure sulla Privacy

Il Gruppo Banca Ifis ha consolidato un progetto di adeguamento al Regolamento (UE) 2016/679 al fine di recepire le disposizioni normative nel modello di gestione della privacy interno, prevedendo una serie di interventi di carattere sia tecnologico che organizzativo, con impatto su tutte le società del Gruppo.

Direzione e coordinamento da parte della controllante

Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca Ifis, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca Ifis.

Adesione al consolidato fiscale nazionale

Le società Banca Ifis S.p.A., Ifis Npl Investing S.p.A., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl Servicing S.p.A. e Cap.Ital.Fin. S.p.A. hanno optato, insieme alla controllante La Scogliera S.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.

I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti prevedendo una durata triennale.

L'adesione al regime del consolidato fiscale permette la compensazione degli imponibili fiscali delle società partecipanti (con utilizzo delle perdite e dell'ACE realizzate in costanza di adesione).

Come previsto dalla normativa in vigore, le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

In forza dell'applicazione di tale istituto, le perdite e gli utili fiscali di ciascuna società realizzati nei primi tre mesi del 2024 vengono trasferiti alla consolidante fiscale La Scogliera.

Il credito verso la consolidante fiscale La Scogliera, iscritto tra le "Altre attività", ammonta a 32,5 milioni di euro, mentre il relativo debito, iscritto tra le "Altre passività" nel presente Resoconto intermedio di gestione consolidato, al 31 marzo 2024 risulta pari a 37,9 milioni di euro, di cui 29,2 milioni di euro maturati presso la controllata Ifis Npl Investing. Il debito netto verso la consolidante fiscale La Scogliera ammonta, dunque, a 5,4 milioni di euro.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2023 Banca Ifis deteneva n. 1.343.018 azioni proprie, per un controvalore di 21,8 milioni di euro ed un valore nominale di 1.343.018 euro.

Nel corso del periodo Banca Ifis non ha effettuato operazioni su azioni proprie, e pertanto la giacenza a fine periodo risulta pari a n. 1.343.018 azioni proprie, per un controvalore di 21,8 milioni di euro ed un valore nominale di 1.343.018 euro.

Si precisa che il Gruppo Banca Ifis non detiene, direttamente o indirettamente, azioni della controllante La Scogliera S.A..

Operazioni con società del Gruppo e parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 285 di Banca d'Italia del 17 dicembre 2013, Parte terza, Capitolo 11 (in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati"), le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono effettuate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione denominata "Politica di Gruppo in materia di operazioni con parti correlate, soggetti collegati ed Esponenti Aziendali ex art. 136 T.U.B.", il cui ultimo aggiornamento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del primo trimestre 2024 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate esterne al perimetro del Resoconto intermedio di gestione consolidato.

Operazioni atipiche o inusuali

Nel corso dei primi tre mesi del 2024 il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Sedi della Banca

La Società ha sede legale in Venezia‐Mestre, nonché Uffici istituzionali della Presidenza in Roma e uffici operativi in Milano. Non risultano in essere sedi secondarie.

Risorse umane

Al 31 marzo 2024 i dipendenti del Gruppo Banca Ifis sono rappresentati da n. 1.968 unità (1.940 al 31 dicembre 2023). Si riporta di seguito un dettaglio della forza lavoro ripartita per livello di inquadramento.

DIPENDENTI DEL GRUPPO PER
LIVELLI DI INQUADRAMENTO
31.03.2024 31.12.2023 VARIAZIONI
Numero % Numero % Numero %
Dirigenti 100 5,1% 100 5,2% - 0,0%
Quadri direttivi 610 31,0% 608 31,3% 2 0,3%
Impiegati 1.258 63,9% 1.232 63,5% 26 2,1%
Totale dipendenti del Gruppo 1.968 100,0% 1.940 100,0% 28 1,4%

Attività di ricerca e sviluppo

Il Gruppo, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso del periodo.

38

Prospetti contabili consolidati riclassificati

40

Stato patrimoniale consolidato

VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro)
31.03.2024 31.12.2023
Cassa e disponibilità liquide 1.184.454 857.533
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 13.194 12.896
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto
economico
238.907 221.982
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
522.504 749.176
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 661.464 637.567
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 10.088.699 10.622.134
Derivati di copertura 42 -
Partecipazioni 24 24
Attività materiali 149.828 143.255
Attività immateriali 78.506 76.667
di cui:
- avviamento 38.020 38.020
Attività fiscali: 273.148 285.435
a) correnti 46.787 46.601
b) anticipate 226.361 238.834
Altre attività 443.325 444.692
Totale dell'attivo 13.654.095 14.051.361

Gruppo Banca Ifis Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2024
----------------------------------------------------------------------------------- -- -- --
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
(in migliaia di euro)
31.03.2024 31.12.2023
Debiti verso banche 1.666.614 2.717.139
Debiti verso clientela 6.156.392 5.814.624
Titoli in circolazione 3.515.924 3.288.895
Passività finanziarie di negoziazione 13.773 14.005
Derivati di copertura 7.707 11.644
Passività fiscali: 63.046 57.717
a) correnti 31.363 26.025
b) differite 31.683 31.692
Altre passività 422.036 387.554
Trattamento di fine rapporto del personale 7.845 7.906
Fondi per rischi e oneri: 59.100 58.178
Riserve da valutazione (32.028) (39.215)
Riserve 1.658.676 1.505.424
Acconti su dividendi (-) (62.962) (62.962)
Sovrapprezzi di emissione 84.108 84.108
Capitale 53.811 53.811
Azioni proprie (-) (21.817) (21.817)
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 14.694 14.240
Utile (perdita) del periodo (+/-) 47.176 160.110
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.654.095 14.051.361

Conto economico consolidato

VOCI
(in migliaia di euro)
31.03.2024 31.03.2023
Margine di interesse 140.758 139.439
Commissioni nette 23.074 23.327
Altre componenti del margine di intermediazione 21.406 13.059
Margine di intermediazione 185.238 175.825
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (8.589) (9.971)
Risultato netto della gestione finanziaria 176.649 165.854
Spese amministrative: (105.337) (93.517)
a) spese per il personale (43.396) (39.708)
b) altre spese amministrative (61.941) (53.809)
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (5.174) (4.202)
Altri oneri/proventi di gestione 8.391 6.642
Costi operativi (102.120) (91.077)
Oneri relativi al sistema bancario (9) (5.863)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (2.149) (518)
Oneri e proventi non ricorrenti (40) -
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 72.331 68.396
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (24.701) (22.078)
Utile (perdita) del periodo 47.630 46.318
Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi (454) (404)
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 47.176 45.914

Prospetto della redditività consolidata complessiva

VOCI
(in migliaia di euro)
31.03.2024 31.03.2023
Utile (perdita) del periodo 47.630 46.318
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico
(478) (376)
Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (706) (270)
Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
72 -
Piani a benefici definiti 156 (106)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico (314) 5.999
Differenze di cambio 297 93
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
(611) 5.906
Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (792) 5.623
Redditività complessiva 46.838 51.941
Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (456) (403)
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 46.382 51.538

Nota informativa

46

Politiche contabili

Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Resoconto intermedio di gestione consolidato del Gruppo Banca Ifis al 31 marzo 2024 è stato redatto secondo quanto previsto dal Regolamento di Borsa Italiana per le società quotate al segmento STAR (articolo 2.2.3 comma 3), che prevede l'obbligo di pubblicazione del resoconto intermedio di gestione entro 45 giorni dal termine di ogni trimestre dell'esercizio e tenuto conto dell'avviso n. 7587 del 21 aprile 2016 di Borsa italiana. Pertanto, come richiamato nel suddetto avviso, per quanto riguarda il contenuto del Resoconto intermedio di gestione consolidato, si è fatto riferimento a quanto previsto dal preesistente comma 5 dell'articolo 154-ter del D.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58.

Il Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2024 non espone tutta l'informativa richiesta nella redazione del Bilancio consolidato annuale secondo i principi contabili IFRS. Per tale motivo è necessario leggere il Resoconto intermedio di gestione consolidato unitamente al Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023. I criteri di redazione, i criteri di valutazione e di consolidamento ed i principi contabili adottati nella redazione del presente Resoconto intermedio di gestione consolidato sono conformi con i principi contabili adottati nella redazione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023, fatta eccezione per l'adozione dei nuovi o emendati principi contabili emanati dall'International Accounting Standards Board ("IASB") ed interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee ("IFRIC") come di seguito esposti.

Per IFRS si intendono i principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D. Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate nella Nota informativa possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2024 sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2023 del Gruppo Banca Ifis, a cui si rimanda, ad eccezione di un'integrazione relativa ai criteri di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle operazioni di copertura (hedge accounting), a seguito delle nuove strategie adottate dal Gruppo nel primo trimestre 2024 rispetto a quelle già in essere al 31 dicembre 2023, oggetto di illustrazione nel paragrafo successivo "Operazioni di copertura";

Operazioni di copertura

Criteri di classificazione

Con riferimento alle operazioni di copertura, il Gruppo Banca Ifis ha scelto di adottare in sede di prima applicazione le disposizioni dell'IFRS 9 e di non avvalersi dell'opzione, prevista dal medesimo principio, di applicare le regole di copertura contabile ("hedge accounting") dettate dal principio contabile IAS 39, nella versione omologata dalla Commissione Europea (cosiddetta versione "carved out"), ad eccezione degli specifici casi previsti nell'IFRS 9 (par. 6.1.3) e non disciplinati dallo stesso principio.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare dal punto di vista contabile potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, per il tramite degli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna al Gruppo possono essere designati come strumenti di copertura.

Rispetto al 31 dicembre 2023, dove l'unica tipologia di copertura utilizzata dal Gruppo era la copertura specifica di fair value ("micro" fair value hedge) con l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio e in particolare dalla variazione dei tassi di interesse, nel corso del primo trimestre 2024 è stata implementata una nuova strategia di copertura, sempre di tipo micro fair value hedge ma relativa a coprire l'esposizione alla variazione del fair value di titoli di capitale valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva (c.d. FVOCI) attribuibile alla variazione dei prezzi di mercato.

Uno strumento derivato può essere considerato di copertura se esiste documentazione formalizzata circa la relazione univoca con l'elemento coperto e se questa risulti efficace nel momento in cui la copertura abbia avuto inizio e, prospetticamente, lungo la vita della stessa.

All'inizio della relazione di copertura vi deve essere una designazione e documentazione formale della relazione di copertura, degli obiettivi della società nella gestione del rischio e della strategia nell'effettuare la copertura. Tale documentazione include l'identificazione dello strumento di copertura, l'elemento coperto, la natura del rischio coperto e di come valutare l'efficacia dello strumento di copertura nel compensare l'esposizione alle variazioni di fair value dell'elemento coperto.

Criteri di iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono rilevati al fair value, alla data di stipula dei relativi contratti, e sono classificati nell'attivo patrimoniale alla voce "50. Derivati di copertura" o nel passivo patrimoniale alla voce "40. Derivati di copertura" a seconda che il valore sia positivo o negativo.

Criteri di valutazione

Successivamente all'iscrizione iniziale, i derivati di copertura continuano ad essere valutati al fair value. In particolare, nel caso di copertura di fair value, si compensa la variazione del fair value dell'elemento coperto con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico (o a riserva di valutazione di patrimonio netto nel caso di fair value hedge su titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva) delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto.

L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è apprezzata dal confronto delle suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito nel momento in cui la copertura è stata attuata. Si ha efficacia quando le variazioni di fair value dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto per l'elemento di rischio oggetto di copertura.

La valutazione dell'efficacia viene effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infra-annuale utilizzando test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'efficacia attesa sulla base di limiti definiti internamente dal Gruppo.

Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta, il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento finanziario coperto riacquisisce il criterio di valutazione corrispondente alla sua classificazione di bilancio. Qualora l'attività o passività coperta sia valutata al costo ammortizzato, il maggiore o minore valore derivante dalla valutazione della stessa a fair value per effetto della copertura divenuta inefficace viene imputato a Conto economico secondo il metodo del tasso di interesse effettivo.

Inoltre, la contabilizzazione delle coperture di fair value in essere cessa prospetticamente nei seguenti casi:

  • lo strumento di copertura giunge a scadenza, è estinto o esercitato;
  • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato;
  • viene deciso di revocare la designazione.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob e Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le incertezze nelle previsioni formulate con riferimento al breve periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività del Gruppo e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, esaminati i rischi derivanti dall'attuale contesto macroeconomico, anche alla luce della situazione corrente, alle tensioni geopolitiche ed alle relative possibili implicazioni macroeconomiche ivi incluse quelle rivenienti dalle tensioni internazionali connesse al Medio Oriente, gli amministratori ritengono che il Gruppo Banca Ifis abbia la ragionevole aspettativa di continuare ad operare in un futuro prevedibile. Gli amministratori non ritengono, infatti, che siano emersi rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale e pertanto il Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2024 è stato redatto in ottica di continuità aziendale.

Imposta straordinaria sui c.d. "extraprofitti" delle banche di cui alla Legge n. 136/2023

La Legge n.136 del 9 ottobre 2023 ha convertito il Decreto-legge n. 104 del 10 agosto 2023 (c.d. "Decreto Omnibus bis" o "Decreto Asset"), introducendo nuove misure rivolte ad operatori economici e a privati nonché confermando o modificando alcune misure già esistenti. Tra le nuove misure introdotte si segnala l'istituzione, per l'anno 2023, di una imposta straordinaria sui margini di interesse (c.d. "extraprofitti") delle banche italiane, anche qualora operanti nel territorio dello Stato italiano tramite stabile organizzazione. In particolare, viene stabilità l'applicazione di un'aliquota del 40% su una base imponibile configurata confrontando il "Margine di interesse" di cui alla voce 30 del Conto economico degli istituti bancari (sulla base degli schemi di bilancio disciplinati dalla Circolare n. 262/2005 e successivi aggiornamenti di Banca d'Italia) dell'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022 e quello del solo periodo d'imposta antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024. In ogni caso, l'imposta così calcolata non può eccedere lo 0,26% delle attività ponderate per il rischio (c.d. RWA) su base individuale di ogni Banca. In luogo dell'effettuazione del versamento, ciascuna banca su base individuale può scegliere di destinare un determinato importo, non inferiore a 2,5 volte l'imposta calcolata come di cui ai punti sopra, a una riserva di utili non distribuibile di Patrimonio netto. In tal caso, qualora successivamente si scelga di voler utilizzare tale specifica riserva per la distribuzione di utili (e quindi di renderla da "non distribuibile" a "distribuibile"), entro 30 giorni dall'approvazione della relativa delibera è necessario versare l'imposta originariamente calcolata con una maggiorazione parametrata agli interessi maturati nel frattempo.

Dal punto di vista contabile, alla luce delle specifiche caratteristiche dell'imposta in oggetto e in particolare delle modalità di determinazione della stessa, sono state ritenute applicabili le disposizioni dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" e del principio contabile IAS 37 "Accantonamenti, passività e attività potenziali." In particolare, in base a quanto previsto dall'IFRIC 21 la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "evento vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento dello stesso. La definizione di passività fornita dallo IAS 37 prevede, altresì, che per l'adempimento dell'obbligazione sia da ritenersi probabile l'uscita di risorse che incorporano benefici economici.

Al riguardo si evidenzia che, in relazione a quanto previsto dalla norma, le banche del Gruppo Banca Ifis (Banca Ifis e Banca Credifarma) hanno la realistica alternativa di non effettuare il pagamento dell'imposta, appostando, in sede di approvazione dei rispettivi bilanci individuali 2023, una riserva di utili non distribuibile pari a 2,5 volte l'imposta straordinaria. Tale circostanza che rende di fatto non soddisfatto il descritto requisito previsto dal principio contabile. Ne consegue che, avendo gli Amministratori di ciascuna banca del Gruppo concluso

positivamente circa la possibilità di avvalersi di tale opzione ed avendo gli stessi verificato nel caso di specie la ragionevolezza di tale alternativa, alla data del 31 dicembre 2023 si è ritenuto non esistesse un evento vincolante a fronte del quale procedere alla rilevazione di una passività e del relativo onere per nessuna delle due banche lato individuale e, di conseguenza, a livello di saldi consolidati del Gruppo.

L'imposta in oggetto è quantificata in 9.562.045 euro per Banca Ifis e per 1.300.962 euro per Banca Credifarma. Pertanto, le corrispondenti appostazioni a riserva che gli amministratori hanno proposto alle relative assemblee e che sono state poi da queste deliberate ammontano a 23.905.112 euro per Banca Ifis (delibera in data 18 aprile 2024; per maggiori dettagli si veda la sezione "Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo") e 3.252.404 euro per Banca Credifarma (delibera in data 10 aprile 2024).

Si evidenzia inoltre che la previsione dell'ultima parte del comma 5-bis della Legge n. 136/2023 determini un'obbligazione da considerarsi nuova ed autonoma e consistente nel mantenimento del vincolo di non distribuibilità sulla riserva iscritta da ciascuna banca nei rispettivi bilanci individuali 2023. Al riguardo gli Amministratori di ciascuna banca valuteranno nel tempo la ragionevolezza sostanziale dell'opzione di non distribuire sulla base degli specifici fatti e circostanze.

Area e metodi di consolidamento

Il Resoconto intermedio di gestione consolidato del Gruppo Banca Ifis è stato redatto sulla base delle situazioni contabili al 31 marzo 2024 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento sulla base di principi contabili omogenei.

51

SEDE SEDE TIPO DI RAPPORTO DI
PARTECIPAZIONE
DISPONIBILITÀ
DENOMINAZIONI IMPRESE OPERATIVA LEGALE RAPPORTO
(1)
IMPRESA
PARTECIPANTE
QUOTA % VOTI % (2)
Ifis Finance Sp. z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Rental Services S.r.l. Milano Milano 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Investing S.p.A. Firenze,
Milano e
Mestre (VE)
Mestre (VE) 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Cap.Ital.Fin. S.p.A. Napoli Napoli 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Servicing S.p.A. Mestre (VE) Mestre (VE) 1 Ifis Npl Investing
S.p.A.
100% 100%
Revalea S.p.A. Milano Milano 1 Ifis Npl Investing
S.p.A.
100% 100%
Ifis Finance I.F.N. S.A. Bucarest Bucarest 1 Banca Ifis S.p.A. 99,99% 99,99%
Banca Credifarma S.p.A. Roma Roma 1 Banca Ifis S.p.A. 87,74% 87,74%
Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
1 Banca Ifis S.p.A. 51% 51%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Ifis ABCP Programme S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Emma S.P.V. S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria

3 = accordi con altri soci

4 = altre forme di controllo

5 = direzione unitaria ex art. 39, comma 1, del "decreto legislativo 136/2015"

6 = direzione unitaria ex art. 39, comma 2, del "decreto legislativo 136/2015"

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

Tutte le società sono state consolidate utilizzando il metodo integrale.

Relativamente alle società controllate sulla base di quanto successivamente illustrato incluse nell'area di consolidamento al 31 marzo 2024, rispetto alla situazione di fine 2023 non si sono registrate variazioni.

I prospetti contabili della controllata polacca Ifis Finance Sp. z o.o. e della controllata rumena Ifis Finance I.F.N. S.A., espressi entrambi in valuta estera, vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto di ciascuna partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca Ifis ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
  • l'esposizione alla variabilità dei risultati;
  • la capacità di influenzarne i risultati.

Più in dettaglio, l'IFRS 10 stabilisce che, per detenere il controllo, l'investitore debba avere la capacità di dirigere le attività rilevanti dell'entità, per effetto di un diritto giuridico o per una mera situazione di fatto, ed essere altresì esposto alla variabilità dei risultati che derivano da tale potere.

Alla luce dei riferimenti sopra illustrati, il Gruppo deve pertanto consolidare tutti i tipi di entità qualora siano soddisfatti tutti e tre i requisiti del controllo.

Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo.

Negli altri casi, la determinazione dell'area di consolidamento richiede di considerare tutti i fattori e le circostanze che conferiscono all'investitore la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti dell'entità (controllo di fatto). A tal fine risulta necessario considerare un insieme di fattori, quali, a mero titolo di esempio:

  • lo scopo ed il disegno dell'entità;
  • l'individuazione delle attività rilevanti e di come sono gestite;
  • qualsiasi diritto detenuto tramite accordi contrattuali che attribuiscono il potere di governare le attività rilevanti, quali il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità, il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nell'organo deliberativo o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dell'organo con funzioni deliberative;
  • eventuali diritti di voto potenziali esercitabili e considerati sostanziali;
  • coinvolgimento nell'entità nel ruolo di agente o di principale;
  • la natura e la dispersione di eventuali diritti detenuti da altri investitori.

Per le entità strutturate, ossia le entità per le quali i diritti di voto non sono considerati rilevanti per stabilire il controllo, lo stesso è ritenuto esistere laddove il Gruppo disponga dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulti esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

In particolare, le entità strutturate che hanno comportato la necessità di un consolidamento ai fini del Bilancio consolidato al 31 marzo 2024 sono rappresentate da alcune società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate da società del Gruppo. Per tali veicoli, gli elementi ritenuti rilevanti ai fini dell'identificazione del controllo e del conseguente consolidamento sono rappresentati dallo scopo di tali società, dall'esposizione ai risultati dell'operazione, dalla capacità di strutturare le operazioni e di dirigere le attività rilevanti e assumere le decisioni critiche per mezzo di contratti di servicing nonché dell'abilità di disporre della loro liquidazione.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate tramite maggioranza dei diritti di voto (le società con tipo di rapporto "1" di cui alla tabella precedente), nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione per le quali si è valutato sussistere una relazione di controllo ai sensi dell'IFRS 10. Tali SPV, ad esclusione del veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. per il quale il Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative, non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis.

L'utile (perdita) dell'esercizio e ciascuna delle altre componenti di conto economico complessivo sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza hanno un saldo negativo. Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai bilanci delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del Gruppo. Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del Gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.

Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono considerate come "equity transactions" ai sensi del par. 23 dell'IFRS 10 e sono pertanto contabilizzate direttamente a patrimonio netto.

Le entità controllate sono oggetto di consolidamento a partire dalla data in cui il Gruppo acquisisce il controllo, secondo il metodo dell'acquisto ("purchase method"), e cessano di essere consolidate dal momento in cui viene a mancare una situazione di controllo.

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle entità controllate. Ai fini del consolidamento, il valore contabile delle interessenze partecipative detenute dalla Capogruppo o dalle altre società del Gruppo è eliminato, a fronte dell'assunzione delle attività e delle passività delle partecipate, in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e della quota di spettanza di terzi, tenuto altresì conto dell'allocazione del costo in sede di acquisizione del controllo (cosiddetto "Purchase Price Allocation").

Per le entità controllate, la quota di terzi relativa al patrimonio, al risultato dell'esercizio e alla redditività complessiva è oggetto di rappresentazione separata nei rispettivi schemi di Bilancio consolidato, rispettivamente nelle voci: "Patrimonio di pertinenza di terzi", "Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi", "Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi".

Al riguardo si precisa che nessun effetto sul patrimonio, sul risultato economico e sulla redditività complessiva di pertinenza di terzi è conseguente al consolidamento dei patrimoni separati detenuti dalle società veicolo delle cartolarizzazioni originate dal Gruppo, non oggetto di "derecognition" nei bilanci separati delle banche del Gruppo cedenti.

I costi e i ricavi dell'entità controllata sono inclusi nel consolidato a partire dalla data di acquisizione del controllo. I costi e i ricavi di una controllata ceduta sono inclusi nel conto economico fino alla data di cessione; la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore contabile delle attività nette della stessa è oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "Utili (Perdite) da cessione di investimenti". In presenza di una cessione parziale dell'entità controllata, che non determina la perdita di controllo, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il relativo valore contabile viene rilevata in contropartita del patrimonio netto.

Le attività, le passività, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri relativi a transazioni intercorse tra imprese consolidate vengono integralmente eliminati.

Società sottoposte a influenza notevole

Sono considerate società collegate, cioè sottoposte a influenza notevole, le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa.

Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali,

aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Le partecipazioni in imprese sottoposte a influenza notevole vengono valutate in base al metodo del patrimonio netto, sulla base dei più recenti bilanci disponibili della società collegata, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative.

Al 31 dicembre 2023 le società sottoposte a influenza notevole sono Justlex Italia S.T.A.P.A. e Redacta S.T.A.a.r.l. con una quota di possesso rispettivamente pari al 20% e al 33%.

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione del presente Resoconto intermedio di gestione consolidato nonché ipotesi e ogni altro fattore considerato ragionevole alla luce dell'esperienza storica e delle evoluzioni future prevedibili.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati futuri potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche, alla data del presente documento non prevedibili né stimabili, rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte nel presente documento. Al riguardo si evidenzia che le rettifiche nelle stime di bilancio potrebbero rendersi necessarie a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, di nuove informazioni o della maggiore esperienza registrata.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche, sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni di Nota integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 31 marzo 2024. In particolare, gli aspetti che hanno richiesto il ricorso a stime complesse e particolarmente caratterizzate da significative assunzioni sono:

  • determinazione del fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • misurazione dei crediti del Settore Npl;
  • misurazione dell'Expected Credit Loss (ECL) per i crediti diversi dal Settore Npl e per i titoli di debito;
  • stima dei fondi per rischi e oneri;
  • stima delle perdite presunte a fronte del valore dell'avviamento iscritto;
  • valutazione circa la recuperabilità delle attività per imposte anticipate (DTA Deferred Tax Assets).

Per le tipologie di assets sopra elencate si presentano nei paragrafi seguenti le principali tematiche in tema di rischi e incertezze connessi a stime.

Determinazione del fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi

In presenza di crediti e strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei Livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati al fair value, si

rimanda al paragrafo "A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.

Misurazione dei crediti del Settore Npl

La misurazione dei crediti della specie viene effettuata con un significativo ricorso a modelli proprietari valutativi oggetto di verifica e adeguamento in via continuativa. In particolare, la funzione Risk Management esamina periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), anche il c.d. rischio modello, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso.

In particolare, per i crediti in gestione stragiudiziale, il modello proprietario in uso stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta di piani di rientro, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni realizzate, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Per i crediti in gestione giudiziale, cioè le posizioni per le quali è stata verificata la presenza di un posto di lavoro o di una pensione, è stato sviluppato un modello per la stima dei flussi di cassa antecedentemente all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA). In particolare, vengono stimati i flussi di cassa per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto non opposto dal debitore a partire dal 1° gennaio 2018.

Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'ODA.

All'ODA i flussi di cassa futuri vengono analiticamente determinati sulla base degli elementi oggettivi conosciuti per ogni singola posizione; in questo caso quindi le stime applicate sono perlopiù relative all'identificazione della durata del piano di pagamento.

La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in settori corporate, bancari o real estate ove i flussi di cassa sono valorizzati tramite previsione analitica del gestore.

Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto nella Parte E – "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.

Misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti diversi dal Settore Npl e per i titoli di debito

La determinazione della ECL per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato è un processo articolato che richiede il ricorso a assunzioni e stime significative.

Per le attività finanziarie per le quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, comporta la necessità di individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione e l'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 dei crediti e dei titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e tra le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate con riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dello strumento qualora sia stato accertato un significativo deterioramento o un indicatore di impairment (Stage 2 e Stage 3).

Ne consegue che il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:

  • la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati essenzialmente su modelli che considerano informazioni qualitative e quantitative per la misurazione delle Probabilità di Default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di bilancio oltre che di informazioni prospettiche (forward looking);
  • la valutazione di taluni elementi necessari per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia ed infine la probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione.

Nell'ambito dei possibili approcci ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso a specifiche metodologie o la selezione di taluni parametri estimativi può influenzare in modo significativo la valutazione di tali attività. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia. Per fronteggiare le situazioni di incertezza che caratterizzano il contesto macroeconomico e per tenere in debita considerazione i rischi non adeguatamente intercettati dai modelli valutativi in uso, il Gruppo ricorre a correttivi prudenziali nella determinazione della perdita attesa (c.d. overlay). Le valutazioni effettuate relativamente alla quantificazione dei management overlay supportano la congruità delle misure poste in essere; l'ammontare di ECL introdotto mediante post model adjustment è risultato conservativo rispetto alle analisi di sensitivity e di stress effettuate sul portafoglio.

Per maggiori informazioni in merito alle modalità e ai modelli di determinazione della ECL si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella sezione "Rischio di credito" della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Le società facenti parte del Gruppo sono soggetti passivi in talune tipologie di contenzioso e sono altresì esposte a numerose fattispecie di passività potenziali. Le complessità delle specifiche situazioni che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente ad eventuali problematiche interpretative, richiedono in lacune circostanze significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum, nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale. Tali circostanze rendono difficile la valutazione delle passività potenziali; ne consegue che la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari sono basate talvolta su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima anche complessi.

Nello specifico il Gruppo ricorre alla rilevazione di una passività quando:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione.

Se tutte queste condizioni non sono soddisfatte, non viene rilevata alcuna passività.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione e riflette i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo, l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

I fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate accolgono i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Per tali fattispecie sono adottate, in linea di principio, le medesime modalità di allocazione tra i tre Stage (stadi di rischio creditizio) e di calcolo della perdita attesa esposte con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Stima delle perdite presunte di valore dell'avviamento

In base al principio IAS 36, l'avviamento deve essere sottoposto almeno annualmente ad impairment test per verificarne la recuperabilità del valore. Lo IAS 36 richiede, inoltre, ad ogni data di riferimento di reporting, ivi incluse, dunque, le rendicontazioni infrannuali, un'analisi volta ad individuare la presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events") al verificarsi dei quali occorre procedere con l'impairment test. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il fair value, al netto dei costi di vendita. Al 31 marzo 2024 l'avviamento iscritto in Bilancio ammonta a 38,0 milioni di euro (valore invariato rispetto al 31 dicembre 2023) e risulta integralmente allocato alla Cash Generating Unit (CGU) "Settore Npl".

Con riferimento alla valutazione al 31 marzo 2024 circa presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events"), al verificarsi dei quali occorre procedere all'impairment test, tale analisi non ha riscontrato nessun indicatore di perdita.

Per quanto riguarda invece l'impairment test annuale, gli esiti del test condotto al 31 dicembre 2023 hanno portato a confermare la recuperabilità del valore iscritto nel Bilancio consolidato a tale data.

Per quanto riguarda i dettagli dell'impairment test dell'avviamento al 31 dicembre 2023, si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo", "Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100", Paragrafo "10.3 Altre informazioni" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.

Valutazione circa la recuperabilità delle attività per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Assets)

Tra gli attivi iscritti in bilancio figurano attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente generate da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, piuttosto che derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo.

In conformità con il principio contabile IAS 12, richiamato dalla "Politica di impairment di Gruppo", un'attività fiscale può essere rilevata solo nella misura in cui è probabile che siano disponibili redditi imponibili futuri che ne consentano la recuperabilità.

L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone pertanto una valutazione circa la probabilità in merito al recupero delle stesse. Tale valutazione non è condotta per le imposte anticipate di cui alla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 che risultano trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una

"perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP e per le quali conseguentemente il relativo recupero è quindi certo indipendentemente dalla capacità di generare redditi futuri.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta, il giudizio sulla loro probabilità è supportato da un esercizio valutativo di recuperabilità (c.d. probability test) caratterizzato da significativi elementi di complessità o soggettività. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti.

Con riferimento alla recuperabilità delle attività fiscali differite iscritte al 31 marzo 2024 diverse da quelle trasformabili ai sensi della Legge 2014/2011, sulla base dei redditi imponibili futuri stimati del Gruppo da ritenersi confermati alla luce dei risultati al 31 marzo 2024, non sono emersi elementi che possano far ritenere non probabile la recuperabilità delle DTA in oggetto, pari a complessivi 226,4 milioni di euro. Le citate DTA sono state conseguentemente ritenute recuperabili, ancorché in orizzonte temporale di medio periodo. Nello specifico, sulla base delle valutazioni condotte ricorrendo ad ipotesi conservative con particolare riferimento alla stima dei redditi futuri, sul totale complessivo pari a 226,4 milioni di euro, la quota riferibile alla Legge 214/2011 ammontante a 139,3 milioni di euro (pari al 61,5% del totale DTA) si riverserà entro il 2028 per espressa previsione normativa. La quota riferibile alle perdite fiscali pregresse e alle eccedenze ACE, pari a complessivi 40,9 milioni di euro (pari al 18,1% del totale DTA) dovrebbe essere integralmente recuperata dal 2026 al 2032 (dei quali circa 30 milioni di euro entro il 2028). La restante quota ammontante a 46,2 milioni di euro è riferita principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) ed è pertanto correlata all'andamento della relativa riserva. Si conferma altresì l'incertezza circa la recuperabilità delle DTA relative alla controllata Cap.Ital.Fin. realizzate principalmente prima dell'ingresso nel consolidato fiscale, che restano, pertanto, prudenzialmente non iscritte per complessivi 2,6 milioni di euro.

Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo

Aggregati patrimoniali riclassificati

PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
31.03.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 1.184.454 857.533 326.921 38,1%
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
238.907 221.982 16.925 7,6%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
522.504 749.176 (226.672) (30,3)%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
661.464 637.567 23.897 3,7%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
10.088.699 10.622.134 (533.435) (5,0)%
Attività materiali e immateriali 228.334 219.922 8.412 3,8%
Attività fiscali 273.148 285.435 (12.287) (4,3)%
Altre voci dell'attivo 456.585 457.612 (1.027) (0,2)%
Totale dell'attivo 13.654.095 14.051.361 (397.266) (2,8)%
Debiti verso banche valutati al costo
ammortizzato
1.666.614 2.717.139 (1.050.525) (38,7)%
Debiti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
6.156.392 5.814.624 341.768 5,9%
Titoli in circolazione 3.515.924 3.288.895 227.029 6,9%
Passività fiscali 63.046 57.717 5.329 9,2%
Fondi per rischi e oneri 59.100 58.178 922 1,6%
Altre voci del passivo 451.361 421.109 30.252 7,2%
Patrimonio netto consolidato 1.741.658 1.693.699 47.959 2,8%
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.654.095 14.051.361 (397.266) (2,8)%

Cassa e disponibilità liquide

La voce cassa e disponibilità liquide include i conti correnti bancari a vista e al 31 marzo 2024 ammonta a 1.184,5 milioni di euro, in aumento rispetto al dato di 857,5 milioni di euro a fine 2023 principalmente per la crescita dei depositi overnight detenuti dalla Capogruppo Banca Ifis presso Banca d'Italia (+365,0 milioni di euro) anche a seguito dell'emissione a febbraio 2024 del senior bond per nominali 400 milioni di euro (per maggiori dettagli a riguardo si veda la sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel periodo").

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

Le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico ammontano complessivamente a 238,9 milioni di euro al 31 marzo 2024. La voce è composta dai finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI Test, da titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza, nonché da quote di OICR.

La composizione della voce è di seguito riportata.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE
VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO A
CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.03.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Titoli di debito 97.186 86.919 10.267 11,8%
Titoli di capitale 53.674 51.051 2.623 5,1%
Quote di OICR 81.740 76.910 4.830 6,3%
Finanziamenti 6.307 7.102 (795) (11,2)%
Totale 238.907 221.982 16.925 7,6%

Nel dettaglio l'aumento della voce del 7,6% rispetto al 31 dicembre 2023 può essere così declinata:

  • la crescita dei titoli di debito per 10,3 milioni di euro (+11,8%) deriva per 9,3 milioni di euro dall'effetto netto delle sottoscrizioni e dei rimborsi del periodo e per 1,0 milioni di variazioni positive nette di fair value;
  • la crescita dei titoli di capitale per 2,6 milioni di euro (+5,1%) è dovuta principalmente alle variazioni di fair value nel periodo (2,0 milioni di euro) alla sottoscrizione di nuovi titoli (0,6 milioni di euro);
  • incremento nel periodo del saldo delle quote di OICR (+4,8 milioni di euro, +6,3%), a seguito della crescita registrata nelle valutazioni al fair value (3,5 milioni di euro) e del contributo positivo delle nuove sottoscrizioni nette per 1,7 milioni di euro;
  • diminuzione del valore contabile dei finanziamenti rispetto al 31 dicembre 2023 (-11,2%), a seguito principalmente degli incassi connessi al normale ammortamento da piano.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 522,5 milioni di euro al 31 marzo 2024, in diminuzione del 30,3% rispetto al dato a dicembre 2023. Esse includono i titoli di debito caratterizzati da Business Model "Held to Collect & Sell" (HTC&S) che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale per i quali il Gruppo ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal principio IFRS 9.

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR
VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITA'
COMPLESSIVA
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.03.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Titoli di debito 399.163 634.306 (235.143) (37,1)%
di cui: titoli di Stato 269.545 460.187 (190.642) (41,4)%
Titoli di capitale 123.341 114.870 8.471 7,4%
Totale 522.504 749.176 (226.672) (30,3)%

I titoli di debito di proprietà valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva risultano in riduzione di 235,1 milioni di euro (-37,1%) rispetto al saldo al 31 dicembre 2023, a causa principalmente dell'effetto delle scadenze naturali e delle dismissioni del periodo (288,5 milioni di euro, di cui 220,3 milioni di euro relativi a titoli di Stato), solo parzialmente sostituite dalle nuove sottoscrizioni del periodo (+54,2 milioni di euro, di cui 29,1 milioni di euro in titoli di Stato) e a fronte di una sostanziale invarianza nelle valutazioni al fair value del periodo. La relativa riserva negativa netta di fair value associata ammonta a 19,6 milioni di euro al 31 marzo 2024 (di cui 18,3 milioni di euro associati a titoli di Stato).

Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza che ammontano a 123,3 milioni di euro a fine marzo 2024, in crescita del 7,4% rispetto al 31 dicembre 2023, per effetto prevalentemente degli investimenti effettuati nei primi tre mesi del 2024 (+23,8 milioni di euro, di cui 16,3 milioni di euro su partecipazioni estere), il cui impatto ha più che compensato quello delle operazioni di cessione realizzate nel periodo (-15,8 milioni di euro) e quello della sostanziale stabilità nei valori del fair value del periodo. La riserva netta di fair value associata a tale portafoglio al 31 marzo 2024 presenta un valore negativo per 6,9 milioni di euro, in miglioramento rispetto al valore negativo di fine 2023 pari a 14,4 milioni di euro.

Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso banche valutati al costo ammortizzato ammonta al 31 marzo 2024 a 661,5 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 dicembre 2023 (pari a 637,6 milioni di euro).

In aggiunta ai crediti verso banche centrali per riserva obbligatoria, la voce comprende i titoli di debito di emittenti bancari a cui è associato un business model "Held to Collect (HTC)" e che hanno superato l'SPPI Test: tali titoli al 31 marzo 2024 presentano un valore di bilancio pari a 572,5 milioni di euro, in leggera riduzione rispetto al valore di 576,8 milioni di euro di fine 2023 prevalentemente a seguito delle dismissioni di titoli obbligazionari effettuate nel periodo (-106,8 milioni di euro, di cui 76,7 milioni di euro su obbligazioni italiane), il cui effetto ha più che compensato la variazione in aumento per le nuove sottoscrizioni del trimestre su obbligazioni bancarie italiane (+95,5 milioni di euro) ed estere (+ 8,1 milioni di euro).

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 10.088,7 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2023 (10.622,1 milioni di euro). La voce include titoli di debito per 1,8 miliardi di euro (2,0 miliardi di euro al 31 dicembre 2023), di cui 1,4 miliardi di euro relativi a titoli di Stato (1,6 miliardi di euro al 31 dicembre 2023). In assenza della componente titoli di debito, la voce registra una flessione del 3,5% (-300,8 milioni di euro).

Il Settore Commercial & Corporate Banking si attesta a 6.522,0 milioni di euro, registrando una diminuzione del 3,6% rispetto a dicembre 2023 (6.763,5 milioni di euro). L'andamento vede consolidarsi la crescita sia dell'Area Corporate Banking & Lending (+1,4%), con l'Area Leasing stabile (-0,1%) a cui contrappone un rallentamento dell'Area Factoring (-9,6%) in linea con la stagionalità del business. I crediti verso clientela del Settore Npl risultano sostanzialmente allineati rispetto al 31 dicembre 2023 (-1,7%), mentre il contributo del Settore Governance & Servizi e Non Core risulta in riduzione di 264,0 milioni di euro (-11,9%) rispetto al dato di fine 2023 pari a 2.212,5 milioni di euro, a seguito principalmente del normale ammortamento e della dismissione nel periodo di titoli di debito verso clientela per complessivi 302,6 milioni di euro (di cui 288,9 milioni di euro titoli di Stato) e del fisiologico decremento dei portafogli in run-off.

CREDITI VERSO LA CLIENTELA
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.03.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Settore Commercial & Corporate Banking 6.522.046 6.763.468 (241.422) (3,6)%
- di cui deteriorati 205.693 212.870 (7.177) (3,4)%
Area Factoring 2.572.242 2.844.805 (272.563) (9,6)%
- di cui deteriorati 116.850 128.985 (12.135) (9,4)%
Area Leasing 1.551.171 1.552.204 (1.033) (0,1)%
- di cui deteriorati 10.992 10.729 263 2,5%
Area Corporate Banking & Lending 2.398.633 2.366.459 32.174 1,4%
- di cui deteriorati 77.851 73.155 4.696 6,4%
Settore Npl 1.618.158 1.646.158 (28.000) (1,7)%
- di cui deteriorati 1.589.598 1.616.614 (27.016) (1,7)%
Settore Governance & Servizi e Non Core (1) 1.948.495 2.212.509 (264.014) (11,9)%
- di cui deteriorati 25.949 25.598 351 1,4%
Totale crediti verso la clientela 10.088.699 10.622.134 (533.435) (5,0)%
- di cui deteriorati 1.821.240 1.855.082 (33.842) (1,8)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 marzo 2024 titoli di Stato per 1.388,0 milioni di euro (1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del Settore Npl, si attesta a 1.821,2 milioni di euro al 31 marzo 2024 contro il dato di 1.885,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023 (-1,8%).

Al netto di tale componente relativa al Settore Npl, i crediti deteriorati netti si attestano a 231,6 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 238,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023 principalmente per effetto del contributo dell'Area Factoring.

Di seguito si riportano gli Npe ratio lordo e netto del Gruppo Banca Ifis relativi alla propria attività creditizia verso la clientela. Tali ratio sono calcolati escludendo i crediti del Settore Npl e i titoli di Stato valutati al costo ammortizzato.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 31.03.2024 31.12.2023 %
Net Npe ratio 3,26% 3,24% 0,02%
Gross Npe ratio 5,71% 5,48% 0,23%

L' Npe ratio netto si attesta al 3,26%, sostanzialmente in linea col dato di dicembre 2023, mentre l'Npe ratio lordo risulta pari a 5,71%, con un incremento di 23 bps rispetto a dicembre 2023 per lo più guidato dalla riduzione nel periodo dei crediti in bonis .

Si rimanda alla sezione "Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.

Attività immateriali e materiali

Le attività immateriali si attestano a 78,5 milioni di euro, in aumento del 2,4% rispetto al dato al 31 dicembre 2023 pari a 76,7 milioni di euro.

La voce è riferita a software e ad attività immateriali generate internamente per complessivi 40,5 milioni di euro (in aumento rispetto al saldo di 38,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023 a seguito degli investimenti effettuati nel periodo) e per 38,0 milioni di euro all'avviamento conseguente all'acquisizione dell'ex Gruppo Fbs. Per quanto riguarda le valutazioni del Gruppo circa l'impairment test di tale avviamento, si evidenzia che l'esito di tale test effettuato al 31 dicembre 2023 ha supportato la sua recuperabilità. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo", "Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100", paragrafo "10.3 Altre informazioni" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.

Con riferimento invece alla valutazione al 31 marzo 2024 circa presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events"), al verificarsi dei quali occorre procedere all'impairment test, tale analisi non ha riscontrato nessun indicatore di perdita.

Le attività materiali si attestano a 149,8 milioni di euro, rispetto al dato di 143,3 milioni di euro al 31 dicembre 2023, in aumento del 4,6%.

Gli immobili iscritti a fine marzo 2024 tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre - Venezia, sede di Banca Ifis.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali ammontano a 273,1 milioni di euro, in diminuzione del 4,3% rispetto al 31 dicembre 2023 principalmente per l'effetto dei rilasci delle quote delle imposte anticipate di cui alla Legge 214/11 prefissate dalla normativa in vigore.

In particolare, le attività per imposte correnti ammontano a 46,8 milioni di euro, e registrano sostanzialmente in linea rispetto al dato al 31 dicembre 2023.

Le attività per imposte anticipate ammontano a 226,4 milioni di euro, in calo rispetto al dato di 238,8 milioni di euro al 31 dicembre 2023, risultano composte principalmente per 139,3 milioni di euro da attività iscritte per rettifiche di valore su crediti verso la clientela, potenzialmente trasformabili in crediti d'imposta ai sensi della Legge 214/2011 (saldo in diminuzione per effetto dei rilasci pro quota relativi all'annualità 2024), per 40,9 milioni di euro da attività iscritte su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (41,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e per 46,2 milioni di euro (53,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023) da disallineamenti fiscali relativi principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) e ai fondi per rischi e oneri.

Con riferimento alla recuperabilità delle attività fiscali differite iscritte al 31 dicembre 2023, si rimanda al paragrafo "Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime" all'interno della sezione "Politiche contabili" della presente Nota informativa.

Le passività fiscali ammontano a 63,0 milioni di euro (57,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e risultano composte come segue:

  • da passività fiscali correnti, pari a 31,4 milioni di euro (26,0 milioni di euro al 31 dicembre 2023) che rappresentano il carico fiscale maturato nel periodo;
  • da passività per imposte differite, pari a 31,7 milioni di euro che risultano sostanzialmente in linea rispetto al saldo dell'esercizio precedente, e includono principalmente 25,3 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso.

Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successivi aggiornamenti, recepiti nella Circolare di Banca d'Italia n. 285.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività ponderate per il rischio (RWA) al 31 marzo 2024:

  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" sono oggetto di detrazione dal CET1; al 31 marzo 2024 la deduzione è pari a 40,9 milioni di euro. Si precisa inoltre che l'importo delle DTA dedotte dal CET1, così come previsto dall'art. 38 par. 5 ex CRR, risulta essere compensato per un importo pari 10,8 milioni di euro dalle corrispondenti passività fiscali differite. Tale deduzione sarà progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee", non vengono detratte dal CET1, ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 31 marzo 2024 tali attività, ammontano a 37,4 milioni di euro. L'importo sottoposto a ponderazione secondo un fattore del 250%, così come previsto dall'art. 38 par 5 ex CRR, è esposto al netto della compensazione con le corrispondenti passività fiscali differite per un importo pari 20,8 milioni di euro;
  • le "attività fiscali anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; al 31 marzo 2024 la corrispondente ponderazione ammonta a 139,3 milioni di euro;
  • le "attività fiscali correnti" ricevono una ponderazione pari a 0% in quanto esposizioni nei confronti dell'Amministrazione Centrale.

Altre voci dell'attivo e del passivo

Le altre voci dell'attivo, pari a 456,6 milioni di euro rispetto ad un saldo di 457,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023, accolgono principalmente:

  • attività finanziarie detenute per la negoziazione per 13,2 milioni di euro (12,9 milioni di euro al 31 dicembre 2023), quasi interamente riferite a operazioni in derivati (12,1 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 12,9 milioni di euro al 31 dicembre 2023) sostanzialmente coperte da posizioni speculari iscritte fra le passività finanziarie detenute per la negoziazione;
  • derivati attivi di copertura per 42 mila euro, che si riferiscono alla componente attiva della strategia di copertura di titoli di capitale valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, avviata a partire dal primo trimestre 2024;
  • altre attività per 443,3 milioni di euro (444,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023), che includono crediti verso Erario per 202,0 milioni di euro (di cui 188,7 milioni di euro relativi a crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi a cui corrisponde un valore nominale pari a 211,7 milioni di euro), partite transitorie ed portafoglio effetti per 91,0 milioni di euro; crediti verso la consolidante fiscale La Scogliera connessi al consolidato fiscale di Gruppo per 32,5 milioni di euro, e ratei e risconti attivi per 65,0 milioni di euro.

Le altre voci del passivo sono pari a 451,4 milioni di euro, rispetto al dato di 421,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023 e sono composte principalmente da:

  • derivati di negoziazione per 13,8 milioni di euro (in lieve diminuzione rispetto al 31 dicembre 2023, pari a 14,0 milioni di euro), prevalentemente riferiti a operazioni coperte da posizioni opposte iscritte fra le attività finanziarie detenute per la negoziazione;
  • derivati passivi di copertura, relativi principalmente alla strategia di micro fair value hedging sul rischio di tasso associato ai titoli di Stato detenuti dal Gruppo, che presentano un fair value negativo per 7,7 milioni di euro al 31 marzo 2024, in riduzione rispetto al saldo di 11,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023;
  • debito per TFR per 7,8 milioni di euro (sostanzialmente in linea rispetto al 31 dicembre 2023);
  • altre passività per 422,0 milioni di euro (387,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023), le cui poste più significative sono da ricondursi principalmente a partite transitorie e somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione (in aumento rispetto a dicembre 2023 per a seguito delle attività di lavorazione a

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fine trimestre), a debiti di funzionamento per 114,8 milioni di euro e al debito nei confronti della consolidante fiscale La Scogliera per 37,9 milioni di euro (31,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Raccolta

RACCOLTA
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.03.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 1.666.614 2.717.139 (1.050.525) (38,7)%
- Debiti verso banche centrali 815.647 1.577.874 (762.227) (48,3)%
- Pronti contro termine (PCT) 469.298 715.313 (246.015) (34,4)%
- Altri debiti 381.669 423.952 (42.283) (10,0)%
Debiti verso clientela 6.156.392 5.814.624 341.768 5,9%
- Pronti contro termine (PCT) 71.694 346.317 (274.623) (79,3)%
- Retail 5.094.682 4.474.892 619.790 13,9%
- Altri depositi vincolati 226.684 122.325 104.359 85,3%
- Debiti per leasing 23.110 22.702 408 1,8%
- Altri debiti 740.222 848.388 (108.166) (12,7)%
Titoli in circolazione 3.515.924 3.288.895 227.029 6,9%
Totale raccolta 11.338.930 11.820.658 (481.728) (4,1)%

Il totale della raccolta al 31 marzo 2024 risulta pari a 11,3 miliardi di euro e risulta in diminuzione rispetto al dato al 31 dicembre 2023 (-4,1%), ed è rappresentato per il 54,3% da debiti verso la clientela (49,2% al 31 dicembre 2023), per il 31,0% da titoli in circolazione (27,8% al 31 dicembre 2023) e per il 14,7% da debiti verso banche (23,0% al 31 dicembre 2023).

I debiti verso banche ammontano a 1,7 miliardi di euro, in diminuzione del 38,7% rispetto al dato di fine dicembre 2023 principalmente a seguito del rimborso di una tranche di linee TLTRO III per nominali 750 milioni di euro e di una riduzione dei PCT passivi verso banche per 246,0 milioni di euro. Al 31 marzo 2024 il saldo dei debiti verso banche è rappresentato principalmente dalle residue operazioni di TLTRO per 815,6 milioni di euro (importo inclusivo degli interessi maturati per 29,1 milioni di euro) e da PCT per 469,3 milioni di euro.

I debiti verso la clientela ammontano al 31 marzo 2024 a 6,2 miliardi di euro, in crescita del 5,9% rispetto al 31 dicembre 2023. La crescita è sostenuta dalla raccolta retail, che ammonta a 5,1 miliardi di euro a fine marzo 2024 (+13,9% rispetto al 31 dicembre 2023), solo parzialmente controbilanciata dalla riduzione per 274,6 milioni di euro dei PCT verso clientela.

I titoli in circolazione ammontano al 31 marzo 2024 a 3,5 miliardi di euro, in crescita di 227,0 milioni di euro a seguito dell'emissione a febbraio 2024 di un senior bond di nominali 400 milioni di euro e di durata 5 anni (per maggiori dettagli si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel corso del periodo" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo) e al normale ammortamento dei titoli di cartolarizzazione del Gruppo (-147,3 milioni di euro rispetto a dicembre 2023). I titoli in circolazione sono composti al 31 marzo 2024 da:

  • titoli emessi dal veicolo ABCP Programme per 0,9 miliardi di euro relativi alla tranche senior;
  • titoli emessi dal veicolo Indigo Lease per 0,4 miliardi di euro relativi alla tranche senior;
  • titoli emessi dal veicolo Emma SPV per 0,4 miliardi di euro relativi alla tranche senior;
  • 0,4 miliardi di euro relativi a prestiti subordinati, sostanzialmente in linea rispetto al 31 dicembre 2023;

• obbligazioni emesse da Banca Ifis per 1,4 miliardi di euro, in crescita per la sopraccitata emissione a febbraio 2024 del senior bond di 400 milioni di euro.

Di seguito si fornisce la rappresentazione della raccolta retail del Gruppo Banca Ifis.

RACCOLTA RETAIL
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.03.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Raccolta a breve termine (entro 18 mesi) 3.284.780 3.256.259 28.521 0,9%
di cui: Libero 444.278 458.116 (13.838) (3,0)%
di cui: Like/One 299.397 355.016 (55.619) (15,7)%
di cui: vincolati 2.040.034 2.145.288 (105.254) (4,9)%
di cui: German deposit 501.071 297.839 203.232 68,2%
Raccolta a medio-lungo termine (oltre 18 mesi) 1.809.902 1.218.633 591.269 48,5%
Totale raccolta retail 5.094.682 4.474.892 619.790 13,9%

Fondi per rischi e oneri

FONDI PER RISCHI E ONERI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.03.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a
impegni e garanzie finanziarie rilasciate
4.434 5.374 (940) (17,5)%
Fondi di quiescenza aziendali 194 196 (2) (1,0)%
Controversie legali e tributarie 43.529 43.029 500 1,2%
Oneri per il personale 2.445 2.592 (147) (5,7)%
Altri fondi 8.498 6.987 1.511 21,6%
Totale fondi per rischi e oneri 59.100 58.178 922 1,6%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere al 31 marzo 2024, confrontata con i valori della fine dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

I fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate al 31 marzo 2024 presentano un saldo pari a 4,4 milioni di euro, che riflette la svalutazione degli impegni irrevocabili a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo, che risulta in riduzione di 0,9 milioni di euro rispetto a dicembre 2023.

Fondi di quiescenza aziendali

La voce accoglie il fondo interno relativo al piano medico post-pensionistico (medical plan) a favore di alcuni dipendenti del Gruppo Banca Ifis, introdotto nel corso del 2023: trattasi di un piano a benefici definiti che prevede l'assistenza sanitaria e altri benefici ai dipendenti, anche dopo il pensionamento. Il Gruppo è responsabile dei costi e dei rischi collegati all'erogazione di tali benefici.

Con riferimento a tale fondo, in quanto fondo di previdenza complementare a prestazione definita la determinazione dei valori attuariali richiesti dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti" viene effettuata da un attuario indipendente, con l'utilizzo del "metodo della proiezione unitaria del credito" (Project Unit Credit Method). La passività è iscritta in bilancio al netto delle eventuali attività a servizio del piano e, gli utili e le perdite

attuariali calcolati nel processo di valutazione dei piani sono rilevati nel prospetto della redditività complessiva e, quindi, nel patrimonio netto.

Al 31 marzo 2024 il fondo in questione ammonta a 194 mila euro.

Controversie legali e fiscali

Al 31 marzo 2024 sono iscritti fondi per controversie legali e tributarie per complessivi 43,5 milioni di euro. Tale importo si compone principalmente come di seguito dettagliato:

  • 22,0 milioni di euro relativi a 28 controversie legate all'Area Factoring (a fronte di un petitum complessivo di 41,4 milioni di euro), sostanzialmente connesse alla richiesta di ripetizione di somme incassate o a pagamenti sotto garanzia relativi a posizioni di factoring in pro-soluto. Rispetto al 31 dicembre 2023 risultano pervenute 4 nuove cause il cui fondo corrispondente è pari a 0,9 milioni di euro, mentre si è chiusa 1 causa per un fondo complessivo pari a 97 mila euro;
  • 8,9 milioni di euro (a fronte di un petitum di 14,4 milioni di euro) relativi a 16 contenziosi derivanti dal ramo d'azienda acquisito dall'ex Aigis Banca e appartenenti principalmente all'Area Corporate Banking & Lending del Settore Commercial e Corporate Banking;
  • 6,6 milioni di euro (a fronte di un petitum di 54,1 milioni di euro) relativi a 7 controversie riguardanti l'Area Corporate Banking & Lending e derivanti dall'ex Interbanca. Rispetto al 31 dicembre 2023 risulta notificata una nuova causa il cui fondo corrispondente è pari a 62 mila euro;
  • 1,3 milioni di euro (a fronte di un petitum di 1,5 milioni di euro) relativi a 26 cause connesse all'Area Leasing e a crediti fiscali. Nel corso del primo trimestre 2024 non risultano essersi chiuse pratiche mentre risultano essere pervenuti 11 nuovi contenziosi il cui fondo per rischi e oneri associato è pari a 56 mila euro;
  • 2,5 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 7,0 milioni di euro) relativi a 53 controversie di Ifis Npl Investing. Nei primi tre mesi del 2024 risultano essersi chiusi 3 contenziosi per un fondo pari a 147 mila euro e sono pervenute 6 nuove cause il cui fondo stanziato al 31 marzo 2024 è pari a 42 mila euro;
  • 1,0 milioni di euro relativi a varie controversie riguardanti Banca Credifarma, a fronte di un petitum pari a 5,3 milioni di euro. Nel corso dei primi tre mesi del 2024 risultano essersi chiusi 2 contenziosi il cui fondo associato al 31 dicembre 2023 era pari a 14 mila euro e non risultano esser pervenute nuove cause;
  • 573 mila euro (a fronte di un petitum complessivo di 1,0 milioni di euro) relativi a 15 controversie riguardanti la società Revalea. Nel corso del periodo risulta esser stato notificato alla società un nuovo contenzioso il cui fondo per rischi e oneri associato al 31 marzo 2024 è pari a 1 mila euro, mentre si sono chiuse 3 cause il cui fondo complessivo al 31 dicembre 2023 era pari a 157 mila euro;
  • 617 mila euro (con un petitum corrispondente di 3,0 milioni di euro) relativi principalmente a contenziosi con clienti e agenti riferibili a Cap.Ital.Fin. Nel corso del primo trimestre 2024 risultano essersi chiuse 11 pratiche il cui fondo per rischi e oneri relativo al 31 dicembre 2023 era pari a 76 mila euro e si sono aperte 9 cause con fondo pari a 23 mila euro;
  • 30 mila euro (a fronte di un petitum di medesimo importo) relativi a contenziosi afferenti alla partecipata Ifis Rental Services.

Oneri per il personale

Al 31 marzo 2024 sono iscritti fondi per il personale per 2,4 milioni di euro (2,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023), di cui 1,9 milioni di euro relativi al Fondo di Solidarietà.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 31 marzo 2024 sono in essere "Altri fondi" per 8,5 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 dicembre 2023 (+1,5 milioni di euro, +21,6%) a seguito di accantonamenti netti per lo più derivanti da garanzie prestate in una operazione di cessione di strumenti di capitale. La voce è principalmente costituita da 3,9 milioni di euro per Indennità Suppletiva di Clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing, da 3,0 milioni di euro per il fondo rischi connesso alle operazioni di cessione e da 0,7 milioni di euro per fondo reclami.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 31 marzo 2024 il cui esito negativo è ritenuto solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa. Il petitum associato a tali passività potenziali ammonta complessivamente a 469,6 milioni di euro al 31 marzo 2024.

Nel corso del quarto trimestre 2022 Banca Ifis è stata citata in giudizio da parte degli organi di due procedure concorsuali che hanno chiesto la condanna della medesima al pagamento di 389,3 milioni di euro in un caso e di 47,7 milioni di euro nell'altro, a titolo di risarcimento del danno per abusiva concessione del credito nella sua qualità di finanziatore, seppur marginale, delle società ora in procedura. La prima richiesta è stata avanzata in solido con altri 23 istituti mentre la seconda in solido con altri 8 istituti. Il Gruppo, supportato dai propri consulenti legali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondi per rischi e oneri.

Contenziosi fiscali – imposte sul reddito

Contenzioso relativo alla presunta "stabile organizzazione" in Italia della società polacca Ifis Finance Sp. z o.o.

A seguito di una verifica fiscale per le annualità 2013/2017 sono stati notificati Avvisi di Accertamento per le annualità 2013/2017 con cui è stata contestata la "stabile organizzazione occulta" di Ifis Finance Sp. z o.o., società controllata con sede in Polonia.

La Guardia di Finanza ha ipotizzato che la sede in Polonia fosse utilizzata per l'esercizio dell'attività, nelle strategie di Gruppo, più come succursale/ufficio per la promozione e la vendita di servizi offerti, di fatto, dalla Capogruppo Banca Ifis piuttosto che costituire un autonomo soggetto giuridico indipendente ed autonomo nell'esercizio della sua attività.

Annualità 2013-2014-2015:

  • la Commissione tributaria Provinciale di Venezia in data 12 novembre 2020 ha integralmente accolto il ricorso presentato da Banca Ifis (sentenza N. 266/2021) avverso gli avvisi di accertamento IRES, addizionale IRES e IRAP per le annualità 2013/2014/2015 emessi dall'Agenzia delle Entrate. La commissione ha affermato infatti che è un "legittimo diritto della società controllante italiana, che vuole espandere la propria attività di servizi bancari e di factoring in Polonia, di determinare la strategia operativa della propria controllante costituita allo scopo";
  • in data 14 ottobre 2021 è stato notificato il deposito del ricorso alla commissione tributaria regionale del Veneto ("CTR") da parte dell'Agenzia delle Entrate;
  • in data 2 dicembre 2021 la Banca ha provveduto a depositare le proprie controdeduzioni a difesa delle proprie posizioni confermate dalla CTP;
  • con sentenza n. 201/2023, depositata il giorno 27 febbraio 2023, la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto ha rigettato il ricorso dell'Agenzia delle Entrate, confermando, quindi, la sentenza di primo grado (favorevole alla Banca) ed ha liquidato 5 mila euro di spese ex lege a favore della Banca stessa. Al momento, l'Agenzia delle Entrate non ha ancora proposto ricorso per Cassazione.

Annualità 2016:

  • a giugno 2022 sono stati notificati anche gli Avvisi di Accertamento relativi alla annualità 2016 contenenti le stesse contestazioni ed argomentazione della annualità precedenti con l'aggiunta della contestazione di costi contabilizzati nel 2016 ritenuti fuori competenza economica;
  • l'Avviso di Accertamento relativo all'annualità 2016 è stato impugnato nei termini previsti dalla normativa e contestualmente è stato versato un terzo delle imposte in pendenza di giudizio. La Commissione di

Giustizia Tributaria di Venezia, con sentenza n.111/2024 depositata il giorno 8 febbraio 2024, ha accolto il ricorso presentato dalla Banca.

Annualità 2017:

• a settembre 2022 sono stati notificati anche gli Avvisi di Accertamento relativi alla annualità 2017 contenenti le stesse contestazioni ed argomentazione della annualità precedenti. Questi atti sono stati impugnati nei termini di legge.

Contenziosi fiscali – imposta sul valore aggiunto (IVA)

In data 29 novembre 2023 è stato notificato l'Avviso di Accertamento in cui l'Agenzia delle Entrate (AdE) ha contestato alla Capogruppo Banca Ifis l'omesso versamento di IVA per 170 mila euro su 88 contratti per non aver effettuato adeguati controlli preventivi circa la presenza dei presupposti in presenza dei quali il cliente avrebbe potuto detrarre l'IVA sull'autovettura, non ritenendo sufficiente a tali fini l'emissione della lettera d'intenti attraverso la quale il cliente dichiarava di aver diritto, in qualità di esportatore abituale, alla ricezione della fattura in regime di non imponibilità.

L'Avviso di Accertamento in questione verrà impugnato nei termini previsti dalla normativa e contestualmente verrà versato un terzo delle imposte in pendenza di giudizio.

In merito a quanto descritto precedentemente il Gruppo, supportato da pareri dei propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza come possibile ma non probabile, e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo per rischi e oneri.

Patrimonio netto consolidato

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 31 marzo 2024 a 1.741,7 milioni di euro, in crescita del 2,8% rispetto al dato di fine 2023 pari a 1.693,7 milioni di euro. Le principali variazioni del Patrimonio netto consolidato sono riepilogate nelle seguenti tabelle.

PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.03.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 84.108 84.108 - 0,0%
Riserve da valutazione: (32.028) (39.215) 7.187 (18,3)%
- Titoli (26.697) (33.359) 6.662 (20,0)%
- Piani a benefici definiti (es. TFR) 446 290 156 53,8%
- Differenze di cambio (5.849) (6.146) 297 (4,8)%
- Copertura di titoli di capitale al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
72 - 72 n.a.
Riserve 1.658.676 1.505.424 153.252 10,2%
Acconti su dividendi (-) (62.962) (62.962) - 0,0%
Azioni proprie (-) (21.817) (21.817) - 0,0%
Patrimonio di pertinenza di terzi 14.694 14.240 454 3,2%
Utile del periodo di pertinenza della
Capogruppo
47.176 160.110 (112.934) (70,5)%
Patrimonio netto consolidato 1.741.658 1.693.699 47.959 2,8%

PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto consolidato al 31.12.2023 1.693.699
Incrementi: 49.276
Utile del periodo di pertinenza della Capogruppo 47.176
Variazione riserva da valutazione 525
- Piani a benefici definiti (es. TFR) 156
- Differenze di cambio 297
- Copertura di titoli di capitale al fair value con impatto sulla redditività complessiva 72
Stock option 657
Patrimonio netto di terzi 454
Altre variazioni 464
Decrementi: 1.317
Variazione riserva da valutazione su titoli (al netto di realizzi) 1.317
Patrimonio netto consolidato al 31.03.2024 1.741.658

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI CONSISTENZE
(in migliaia di euro) 31.03.2024(1) 31.12.2023(2)
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.530.859 1.544.497
Capitale di classe 1 (Tier 1) 1.531.786 1.545.424
Totale Fondi propri 1.781.242 1.812.324
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 10.220.896 10.390.002
CET1 Ratio 14,98% 14,87%
Tier 1 Ratio 14,99% 14,87%
Total Capital Ratio 17,43% 17,44%

(1) Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi tre mesi del 2024.

(2) Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) includono gli utili maturati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2023, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice Civile.

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 31 marzo 2024 sono stati determinati avendo a riferimento le modifiche regolamentari introdotte dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) 876/2019 (CRR2), che hanno modificato i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modifiche, recepiti nella Circolare di Banca d'Italia n. 285.

Ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali al 31 marzo 2024, in continuità con quanto effettuato a partire dal 30 giugno 2020, il Gruppo Banca Ifis ha applicato le disposizioni temporanee di sostegno ancora in vigore alla presente data contabile previste dal Regolamento UE 873/2020 (c.d. "quick-fix").

Il Regolamento UE 873/2020, relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri, definisce per gli enti la possibilità di includere nel loro CET1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti attraverso modalità che differiscono sulla

base del periodo transitorio di riferimento (1° gennaio 2018 - 31 dicembre 2019 e 1° gennaio 2020 - 31 dicembre 2024).

Si fa presente che Banca Ifis aveva, a suo tempo, già provveduto ad informare Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

L'inclusione nel CET1 avviene, in continuità con il precedente esercizio, in modo graduale applicando i seguenti fattori:

TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2018-2019 TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2020-2024
0,70 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020
0,50 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 1,00 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021
0,25 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 0,75 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022
0,00 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 0,50 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023
0,00 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 0,25 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024

Al 31 marzo 2024, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare gli impatti dell'IFRS 9 sul CET1, i Fondi propri ammontano a 1.781,2 milioni di euro, registrando una variazione negativa pari a 31,1 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023. Tale variazione è riconducibile principalmente alle seguenti componenti:

  • minor computabilità nel Capitale di classe 2 del prestito subordinato con scadenza inferiore a 5 anni, principalmente dovuto all'effetto congiunto dell'applicazione dell'ammortamento ai sensi dell'articolo 64 della CRR e della deduzione dell'obbligo al riacquisto autorizzato da Banca d'Italia, che ha comportato una variazione complessiva in diminuzione pari a 17,4 milioni di euro;
  • riduzione del filtro transitorio introdotto per attenuare l'impatto dell'FTA IFRS 9 (art. 473 bis CRR) pari a 13,8 milioni di euro;
  • maggior deduzione dal CET1 derivante dall'incremento dei crediti in perimetro del c.d. "Calendar Provisioning", pari a 6,9 milioni di euro;
  • minore deduzione degli investimenti in immobilizzazioni immateriali che ne determina una variazione positiva pari a 5 milioni di euro.

La variazione negativa dei Fondi propri dovuta ai fenomeni sopra richiamati è stata mitigata da una riduzione delle attività ponderate per il rischio (RWA) pari a 169,1 milioni di euro, come di seguito descritto.

Di seguito la composizione per Settore delle attività ponderate per il rischio (RWA).

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
ATTIVITA' PONDERATE PER IL
RISCHIO: COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL SETTORE
GOVERNANCE
& SERVIZI E
NON CORE
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
RWA per rischio di credito 5.687.832 2.539.896 1.323.219 1.824.717 1.875.093 1.431.390 8.994.315
RWA per rischio di mercato X X X X X X 109.288
RWA per rischio operativo (metodo
base)
X X X X X X 1.027.943
RWA per rischio di aggiustamento
della valutazione del credito
X X X X X X 89.350
Totale RWA X X X X X X 10.220.896

Al 31 marzo 2024, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare l'impatto dell'IFRS 9, le attività ponderate per il rischio (RWA) ammontano a 10.220,9 milioni di euro, con un decremento di 169,1 milioni rispetto a dicembre 2023. In particolare, si segnala:

  • una riduzione del rischio di credito pari a 255 milioni di euro riconducibile principalmente alle seguenti variazioni:
    • una riduzione di 179 milioni di euro registrata sul portafoglio Corporate, collegata principalmente ad un decremento degli impieghi nell'Area Factoring;
    • una riduzione di 43 milioni di euro relativi sulla classe di esposizioni verso enti dovuta, principalmente, alla diminuzione dell'operatività in PCT e titoli;
    • ad una riduzione registrata nel portafoglio "Esposizioni in stato di default" pari a 52 milioni di euro;
    • alle variazioni nette sulle altre classi di esposizioni, il cui effetto ammonta complessivamente ad un incremento per 18 milioni di euro;
  • ad un incremento delle componenti di rischio di mercato e rischio di cambio, pari complessivamente a 86 milioni di euro, dovuto rispettivamente all'aumento delle operazioni in derivati ed alle posizioni in valuta.

A seguito delle dinamiche sopra descritte, al 31 marzo 2024 il CET1 Ratio si attesta al 14,98%, in aumento di 11 basis point rispetto al 31 dicembre 2023, mentre il Total Capital Ratio si attesta al 17,43%, sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2023.

Al 31 marzo 2024, non considerando il filtro relativo al regime transitorio IFRS 9, i Fondi propri Fully Loaded ammontano a 1.769,0 milioni di euro e conseguentemente gli RWA in regime di piena applicazione ammontano a 10.220,9 milioni di euro.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI SENZA CONSISTENZE
APPLICAZIONE DISPOSIZIONI TRANSITORIE IFRS 9
(in migliaia di euro)
31.03.2024(1) 31.12.2023(2)
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.518.632 1.518.451
Capitale di classe 1 (Tier 1) 1.519.559 1.519.378
Totale Fondi propri 1.769.015 1.786.278
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 10.220.896 10.386.270
CET1 Ratio 14,86% 14,62%
Tier 1 Ratio 14,87% 14,63%
Total Capital Ratio 17,31% 17,20%

(1) Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi Propri (Total Capital) non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi tre mesi del 2024.

(2) Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi Propri (Total Capital) includono gli utili maturati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2023, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice Civile.

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che in data 29 gennaio 2024 il Gruppo Banca Ifis ha reso nota la decisione finale che Banca d'Italia ha adottato, a seguito dello SREP annuale, riguardante i nuovi requisiti di capitale che il Gruppo dovrà rispettare, a livello consolidato, per il 2024 e che si riportano di seguito (si veda anche la sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel periodo"):

  • CET1 Ratio pari all'8,00%, vincolante nella misura del 5,50%;
  • Tier 1 Ratio pari al 9,90%, vincolante nella misura del 7,40%;
  • Total Capital Ratio pari al 12,30%, vincolante nella misura del 9,80%.

Al fine di garantire un livello di capitale che possa assorbire eventuali perdite derivanti da scenari di stress, di cui all'articolo 104 ter della direttiva UE 36/2013, Banca d'Italia ha previsto per il Gruppo Banca Ifis i seguenti livelli di capitale (riepilogati nella tabella sotto riportata), ai quali si aggiunge il coefficiente anticiclico specifico:

  • CET1 Ratio pari al 9,00%, composto da un OCR CET1 Ratio pari all'8,00% e da una componente target (Pillar 2 Guidance) di 1,00%;
  • Tier 1 Ratio pari al 10,90%, composto da un OCR Tier 1 Ratio pari al 9,90% e da una componente target pari all'1,00%;
  • Total Capital Ratio pari al 13,30%, composto da un OCR Total Capital Ratio pari al 12,30% e da una componente target pari all'1,00%.
Overall Capital Requirement (OCR) 2024 Pillar 2
Guidance
Total
Art. 92 CRR SREP TSCR RCC(1) OCR Ratio P2G OCR e P2G
CET1 4,50% 1,00% 5,50% 2,50% 8,00% 1,00% 9,00%
Tier 1 6,00% 1,40% 7,40% 2,50% 9,90% 1,00% 10,90%
Total Capital 8,00% 1,80% 9,80% 2,50% 12,30% 1,00% 13,30%

(1) RCC: riserva di conservazione del capitale.

Al 31 marzo 2024, il Gruppo Banca Ifis soddisfa ampiamente i requisiti sopra menzionati.

I requisiti minimi di Fondi propri e passività ammissibili (MREL) comunicati da Banca d'Italia alla Capogruppo Banca Ifis e alla sua controllata Banca Credifarma sono riportati nella tabella seguente.

Requisito MREL
Banca Ifis Banca Credifarma
14,80% (1) del Total Risk Exposure Amount (TREA) 8% (1) del Total Risk Exposure Amount (TREA)
4,25% del Leverage Ratio Exposure 3% del Leverage Ratio Exposure

(1) Il requisito MREL in termini di TREA include "on top" la componente di requisito combinato di capitale pari al 2,50% (inclusiva della sola riserva di conservazione di capitale alla quale sommare la riserva anticiclica trimestralmente determinata).

Al 31 marzo 2024, a seguito del processo di monitoraggio, entrambi gli indicatori risultano ampiamente soddisfatti.

Posizione e coefficienti di liquidità del Gruppo

Nel corso dei primi tre mesi del 2024 il Gruppo ha proseguito la strategia di differenziazione dei canali distributivi, con l'obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. Il Gruppo dispone di una dotazione di liquidità al 31 marzo 2024 (tra riserve e attivi liberi finanziabili in BCE) tale da permettere un ampio rispetto dei limiti di LCR e di NSFR (con indici superiori rispettivamente al 2.600% e al 100%).

Informativa in merito al debito sovrano

La Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011, fornisce la disciplina in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata Comunicazione Consob, si segnala che al 31 marzo 2024 il valore di bilancio delle esposizioni al debito sovrano ammonta a 1.690 milioni di euro al netto della riserva da valutazione negativa pari a 18,3 milioni di euro.

Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 1.700 milioni di euro, presentano una vita media residua ponderata di 43 mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 31 marzo 2024 sono considerati di Livello 1.

In conformità alla comunicazione Consob, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi erogati nei confronti dello Stato italiano. Tali esposizioni alla data del 31 marzo 2024 ammontano a 329 milioni di euro, di cui 82 milioni di euro relativi a crediti fiscali.

Aggregati economici riclassificati

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 185,2 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 marzo 2023 (pari a 175,8 milioni di euro, +5,4%), a seguito della crescita di tutti i Settori; in particolare il Settore Commercial & Corporate Banking si attesta a 89,3 milioni di euro (+1,4 milioni di euro rispetto a marzo 2023), il Settore Npl si attesta a 74,3 milioni di euro (+4,8 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2023), seguito dal contributo del Settore Governance & Sevizi e Non Core pari a 21,7 milioni di euro, in crescita di 3,2 milioni di euro rispetto a marzo 2023.

Di seguito si presentano le principali componenti del margine di intermediazione e la relativa variazione rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

FORMAZIONE DEL MARGINE DI PRIMI 3 MESI VARIAZIONE
INTERMEDIAZIONE
(in migliaia di euro)
2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 140.758 139.439 1.319 0,9%
Commissioni nette 23.074 23.327 (253) (1,1)%
Altre componenti del margine di intermediazione 21.406 13.059 8.347 63,9%
Margine di intermediazione 185.238 175.825 9.413 5,4%

Il margine di interesse, pari a 140,8 milioni di euro al 31 marzo 2024, risulta sostanzialmente stabile rispetto al dato al 31 marzo 2023, in quanto la crescita dei contributi del Settore Commercial & Corporate Banking (+3,5 milioni di euro) e del Settore Npl (+6,0 milioni di euro) è stata di fatto compensata dalla riduzione del margine di interesse del Settore Governance & Servizi e Non Core (-8,1 milioni di euro) che risente sia del fisiologico minor contributo di un portafoglio in run-off e della relativa PPA sia del maggior costo del funding.

Le commissioni nette ammontano a 23,1 milioni di euro, sostanzialmente stabili rispetto al dato al 31 marzo 2023: tale andamento è da ricondursi principalmente al maggior contributo delle commissioni attive, connesso principalmente al comparto Farmacie dell'Area Corporate Banking & Lending (+0,8 milioni di euro), che è stato di fatto compensato da un parallelo incremento delle commissioni passive, soprattutto nel Settore Npl in cui, rispetto al 31 marzo 2023, ora sono incluse anche le commissioni riconosciute dalla società neoacquisita Revalea a servicer terzi per 1,4 milioni di euro. In particolare:

  • le commissioni attive sono pari a 28,0 milioni di euro e in aumento del 5,5% rispetto al 31 marzo 2023, e si riferiscono principalmente a commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro-soluto o in pro-solvendo, nella formula flat o mensile), a commissioni per operazioni di Structured Finance, ad operazioni di leasing, ad attività di servicing conto terzi e da altri corrispettivi a fronte dei servizi prestati;
  • le commissioni passive sono pari a 4,9 milioni di euro, in aumento di 1,7 milioni di euro rispetto al dato del corrispondente periodo del 2023 a causa dell'inclusione delle fee sostenute da Revalea, e si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.

Le altre componenti del margine di intermediazione risultano pari a 21,4 milioni di euro al 31 marzo 2024, in aumento di 8,3 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi del 2023 e si compongono come segue:

• per 12,4 milioni di euro al risultato netto positivo delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (in aumento di 3,5 milioni di euro rispetto al dato al 31 marzo 2023), principalmente rappresentato dalla variazione positiva netta di fair value nei primi tre mesi del 2024 dei titoli di capitale per 8,0 milioni di euro (che includono la plusvalenza da cessione per 5,9 milioni di euro di

strumenti finanziari partecipativi rinvenienti da un'operazione di ristrutturazione del debito di una posizione del comparto Non Core) e delle quote di fondi OICR per 3,5 milioni di euro;

  • per 9,7 milioni di euro agli utili netti da cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie (utili netti per 3,4 milioni di euro al 31 marzo 2023), composti da 9,6 milioni di euro connessi all'operatività su titoli del portafoglio di proprietà (soprattutto per le dismissioni di titoli obbligazionari) e da 0,1 milioni di euro derivanti dalle cessioni di crediti del Settore Npl;
  • per 0,8 milioni di euro per dividendi generati da azioni presenti nel portafoglio di proprietà del Gruppo (0,7 milioni di euro nei primi tre mesi del 2023);
  • per 0,6 milioni di euro come risultato netto negativo dell'attività di negoziazione, in peggioramento rispetto al risultato netto sostanzialmente nullo dei primi tre mesi del 2023 principalmente per la variazione del fair value nel periodo dei derivati di trading;
  • per 1,0 milioni di euro a titolo di risultato netto negativo dell'attività di copertura, avviata a partire dal secondo trimestre 2023 per realizzare un hedging sul rischio di tasso di interesse connesso al portafoglio di titoli di Stato al costo ammortizzato detenuti dal Gruppo.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 176,6 milioni di euro rispetto al dato di 165,9 milioni di euro del 31 marzo 2023 (+6,5%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO PRIMI 3 MESI VARIAZIONE
DELLA GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 185.238 175.825 9.413 5,4%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(8.589) (9.971) 1.382 (13,9)%
Risultato netto della gestione finanziaria 176.649 165.854 10.795 6,5%

Le rettifiche di valore per rischio di credito pari a 8,6 milioni di euro risultano in diminuzione di 1,4 milioni di euro rispetto a marzo 2023, periodo nel quale erano stati appostati 5,0 milioni di euro di c.d. "management overlay" per tenere conto del contesto macroeconomico e delle specificità del portafoglio del Gruppo per lo più afferenti all'Area Corporate Banking & Lending. Il costo del credito nel primo trimestre 2024 è stato caratterizzato principalmente dalle seguenti dinamiche:

  • una riduzione di 2,1 milioni di euro delle svalutazioni collettive relative al portafoglio bonis a seguito, da una parte, dell'aggiornamento effettuato a febbraio 2024 dei parametri di PD ed LGD dei modelli che ha comportato una ripresa di valore per 1,7 milioni di euro, e, dall'altra, da una riduzione dei volumi che ha implicato rilasci per 0,4 milioni di euro.
  • stanziamenti effettuati a fronte del deterioramento registrato sia nell'Area Factoring per 4,6 milioni di euro sia nel comparto Corporate Banking per 4,0 milioni di euro, a cui si aggiungono accantonamenti netti nell'Area Leasing e nel comparto Lending per complessivi 2 milioni di euro.

Per maggiori dettagli riguardo alle diverse dinamiche connesse al costo del credito si rimanda a quanto più diffusamente commentato nel paragrafo "Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo".

La formazione dell'utile netto di periodo

La formazione dell'utile netto del periodo è riepilogata nella tabella seguente.

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO PRIMI 3 MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024
176.649
2023
165.854
ASSOLUTA
10.795
%
6,5%
Risultato netto della gestione finanziaria
Costi operativi (102.120) (91.077) (11.043) 12,1%
Oneri relativi al sistema bancario (9) (5.863) 5.854 (99,8)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (2.149) (518) (1.631) 314,9%
Oneri e proventi non ricorrenti (40) - (40) n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
72.331 68.396 3.935 5,8%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(24.701) (22.078) (2.623) 11,9%
Utile (perdita) del periodo 47.630 46.318 1.312 2,8%
Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi (454) (404) (50) 12,4%
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della
Capogruppo
47.176 45.914 1.262 2,7%

I costi operativi sono pari a 102,1 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 marzo 2023 (+12,1%). L'andamento è da ricondursi da un lato alla crescita delle spese del personale (+3,7 milioni di euro rispetto a marzo 2023), legato all'incremento delle risorse e del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) dei dipendenti bancari, e dall'altro alle altre spese amministrative che crescono di 8,1 milioni di euro. Il cost/income ratio si attesta al 55,1%, in crescita rispetto al dato al 31 marzo 2023 (51,8%).

COSTI OPERATIVI PRIMI 3 MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Spese amministrative: 105.337 93.517 11.820 12,6%
a) spese per il personale 43.396 39.708 3.688 9,3%
b) altre spese amministrative 61.941 53.809 8.132 15,1%
Rettifiche/riprese di valore nette su attività
materiali e immateriali
5.174 4.202 972 23,1%
Altri oneri/proventi di gestione (8.391) (6.642) (1.749) 26,3%
Costi operativi 102.120 91.077 11.043 12,1%

Le spese per il personale, pari a 43,4 milioni di euro, registrano un aumento del 9,3% da ricondursi da un lato alla crescita delle risorse in forza alla data di riferimento (il numero dei dipendenti del Gruppo al 31 marzo 2024 è pari a 1.968, rispetto a 1.883 risorse al 31 marzo 2023) e dall'altro agli effetti del rinnovato CCNL (+1,8 milioni di euro).

Le altre spese amministrative al 31 marzo 2024 sono pari a 61,9 milioni di euro, in aumento rispetto al 31 marzo 2023. Tale variazione è legata al contributo della società Revalea per 4,4 milioni di euro (contributo non presente per il dato comparato di marzo 2023 in quanto la società è stata acquisita nel corso del quarto trimestre 2023), ai maggiori costi legati alla ristrutturazione delle cartolarizzazioni del Gruppo effettuate a luglio 2023 (+2,4 milioni di euro), nonchè ai maggiori costi di outsourcing relativi al Settore Npl (+2,7 milioni di euro).

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE PRIMI 3 MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 31.154 25.316 5.838 23,1%
Legali e consulenze 20.207 21.015 (808) (3,8)%
Compensi a società di revisione 454 406 48 11,8%
Servizi in outsourcing 10.492 3.895 6.597 169,4%
Imposte indirette e tasse 9.290 10.171 (881) (8,7)%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 21.497 18.322 3.175 17,3%
Assistenza e noleggio software 5.282 4.818 464 9,6%
Costi per cartolarizzazione 3.321 922 2.399 260,2%
Pubblicità e inserzioni 2.968 3.311 (343) (10,4)%
Spese per informazione clienti 2.926 2.642 284 10,7%
Spese relative agli immobili 2.084 1.828 256 14,0%
Spese telefoniche e trasmissione dati 957 913 44 4,8%
Spese spedizione e archiviazione documenti 937 1.024 (87) (8,5)%
Gestione e manutenzione autovetture 917 716 201 28,1%
Viaggi e trasferte 906 618 288 46,6%
Altre spese diverse 1.199 1.530 (331) (21,6)%
Totale altre spese amministrative 61.941 53.809 8.132 15,1%

L'andamento della voce è dettagliato nella tabella seguente.

La sottovoce "Legali e consulenze" risulta pari a 20,2 milioni di euro al 31 marzo 2024, in riduzione del 3,8% rispetto al dato del corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

La sottovoce "Servizi in outsourcing", pari a 10,5 milioni di euro al 31 marzo 2024, registra un incremento per 6,6 milioni di euro rispetto al dato del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. La variazione è da ricondurre da un lato all'ingresso nel perimetro del Gruppo della neoacquisita società Revalea (+4,1 milioni di euro), e dall'altro all'attività di recupero di Ifis Npl Investing che nel corso del primo trimestre 2023 aveva beneficiato della sistemazione degli effetti connessi al cambio del sistema provvigionale.

La voce "Imposte indirette e tasse", pari a 9,3 milioni di euro, risulta in riduzione rispetto al dato al 31 marzo 2023 pari a 10,2 milioni di euro (-8,7%). La voce è composta prevalentemente dall'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti deteriorati per un importo pari a 6,1 milioni di euro al 31 marzo 2024, in diminuzione di 1,3 milioni di euro linea rispetto all'omologo periodo dell'anno precedente, e include inoltre costi per imposta di bollo per 2,8 milioni di euro (in linea con il dato al 31 marzo 2023) il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

Le "Spese per acquisto di beni e altri servizi" risultano pari a 21,5 milioni di euro, in aumento del 17,3% rispetto ai 18,3 milioni di euro del 31 marzo 2023. I primi fattori che influenzano principalmente il risultato sono:

  • assistenza e noleggio software, i quali aumentano del 9,6% rispetto ai primi tre mesi dell'esercizio 2023, riconducibili per la quasi totalità a maggiori interventi di assistenza ai software del Gruppo;
  • costi per cartolarizzazione, che passano da 0,9 milioni di euro di marzo 2023 a 3,3 milioni di euro di marzo 2024 principalmente per effetto delle maggiori spese di recupero sulle pratiche cartolarizzate effettuate

dal veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l., il cui incremento segue lo sviluppo del portafoglio cartolarizzato sottostante;

  • le spese di pubblicità passano da 3,3 milioni di euro a 3,0 milioni di euro a marzo 2024, in quanto il dato comparato risentiva dell'impatto delle nuove campagne pubblicitarie effettuate nel primo trimestre 2023 (esercizio in cui ricorreva il 40° anniversario dalla fondazione di Banca Ifis);
  • spese per informazione clienti, le quali si attestano a 2,9 milioni di euro, in aumento del 10,7% per effetto principalmente della ciclicità delle spese connesse alla lavorazione dei portafogli in gestione a Gruppo e della tipologia degli acquisti di portafogli deteriorati effettuati alla fine dell'esercizio precedente.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali risultano al 31 marzo 2024 rispettivamente pari a 2,8 milioni di euro e 2,4 milioni di euro e sono sostanzialmente in linea con i dati dell'omologo periodo dell'esercizio precedente.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 8,4 milioni di euro al 31 marzo 2024, registrano una crescita di 1,7 milioni di euro (+26,3%) rispetto al dato dell'equivalente periodo dell'anno scorso. La voce si riferisce principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

Per effetto delle dinamiche delineate in precedenza, i costi operativi a marzo 2024 ammontano a 102,1 milioni di euro, in crescita rispetto al saldo a marzo 2023 pari a 91,1 milioni di euro.

La voce oneri relativi al sistema bancario al 31 marzo 2024 risulta essere pari a 9 mila euro e include i costi di competenza del primo trimestre 2024 sostenuti per il funzionamento dei fondi di garanzia del sistema bancario, in diminuzione rispetto al saldo al 31 marzo 2023, che includeva anche per 5,9 milioni di euro la stima dell'ultima contribuzione prevista dal piano di accumulo del Single Resolution Fund (SRF).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri, al 31 marzo 2024, risultano essere pari a 2,1 milioni di euro, in aumento di 1,6 milioni di euro rispetto al saldo al 31 marzo 2023. L'andamento del primo trimestre 2024 è stato caratterizzato da accantonamenti relativi ai pagamenti sotto garanzia per 0,9 milioni di euro e per 1,5 milioni di euro per garanzie per indennizzi relativi ad una operazione di cessione di una quota partecipativa.

La voce "Oneri e proventi non ricorrenti" include le voci di costo e ricavo ritenute come "non ricorrenti". Il saldo netto al 31 marzo 2024 è negativo per 40 mila euro e si riferisce ai costi operativi non ricorrenti di competenza del primo trimestre 2024 direttamente o indirettamente connessi all'acquisizione di Revalea e alla sua integrazione all'interno del Gruppo Banca Ifis e, nello specifico, del Settore Npl.

Le imposte sul reddito al 31 marzo 2024 ammontano a 24,7 milioni di euro, il tax rate è pari al 34,15%, in aumento rispetto al dato di 32,28% del corrispondente periodo dell'esercizio precedente per effetto della abrogazione del beneficio ACE a decorrere dall'esercizio 2024.

L'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 47,2 milioni di euro, in aumento del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Fatti di rilievo avvenuti nel periodo

Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Media" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo.

Conclusione SREP sui requisiti di capitale: Banca Ifis ampiamente sopra delle indicazioni di Banca d'Italia

In data 29 gennaio 2024 il Gruppo Banca Ifis ha ricevuto da Banca d'Italia la notifica di conclusione del periodico processo di revisione prudenziale ("SREP decision") condotto sul Gruppo.

Banca d'Italia ha individuato per il 2024 i seguenti requisiti di capitale (pari alla somma di Overall Capital Requirement e Pillar 2 Guidance) su base consolidata:

  • CET1 Ratio pari al 9,00%;
  • Tier 1 Ratio pari al 10,90%;
  • Total Capital Ratio pari al 13,30%.

I requisiti di capitale sopra riportati includono la componente Target della Pillar 2 Guidance pari all'1,00%.

Emissione di un bond da 400 milioni di euro con scadenza a 5 anni

In data 20 febbraio 2024, Banca Ifis ha concluso il collocamento di un'emissione obbligazionaria di tipo Senior Preferred Unsecured nell'ambito del proprio programma di emissioni EMTN per un ammontare pari a 400 milioni di euro. L'operazione è stata destinata ad investitori istituzionali.

In particolare, l'emissione ha una durata quinquennale, con data di regolamento 27 febbraio 2024. Il reoffer price è pari a 99,362 per un rendimento a scadenza del 5,65% ed una cedola pagabile annualmente del 5,50%. L'obbligazione è stata quotata presso l'Euronext di Milano e ha un rating atteso di BB+ da parte di Fitch e di Baa3 da parte di Moody's.

Il collocamento dell'obbligazione in oggetto rientra nel programma di funding EMTN previsto dal Piano Industriale della Banca relativo al triennio 2022-2024, che stima 2,5 miliardi di euro di nuovi collocamenti.

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

L'Assemblea degli Azionisti ha approvato il Bilancio d'esercizio 2023 e la distribuzione di un dividendo di 0,90 euro per azione a titolo di saldo per l'esercizio

L'Assemblea degli Azionisti di Banca Ifis S.p.A., riunitasi in data 18 aprile 2024 in unica convocazione sotto la presidenza di Ernesto Fürstenberg Fassio, nel rispetto delle disposizioni vigenti, quindi secondo le modalità previste dall'art. 106 del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020, ha approvato in sede ordinaria:

  • il Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2023;
  • la destinazione dell'utile netto, tenuto conto dell'esercizio dell'opzione di patrimonializzazione prevista dall'art. 26 comma 5-bis del Decreto-legge n. 104/2023 (convertito con modificazioni dalla Legge 9 ottobre 2023, n. 136), a riserva non distribuibile per 23.905.112 euro (importo pari a due volte e mezza l'imposta calcolata ai sensi del richiamato art. 26 del Decreto-legge n. 104/2023);
  • la distribuzione di un saldo del dividendo per l'esercizio 2023 pari a 0,90 euro, al lordo delle ritenute di legge, per ciascuna delle azioni Banca Ifis emesse e in circolazione. Tale saldo del dividendo 2023 verrà messo in pagamento con data stacco cedola (ex date) il 20 maggio 2024, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 21 maggio 2024 e data di pagamento il 22 maggio 2024;
  • la Sezione I del documento "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti" redatto ai sensi dell'art. 123-ter del D. Lgs. n. 58/1998. L'Assemblea ha inoltre deliberato in senso favorevole sulla Sezione II del citato documento, relativa all'attuazione delle politiche di remunerazione nel corso dell'esercizio 2023;
  • la proposta dell'azionista di maggioranza La Scogliera S.A. di nominare come nuovo amministratore indipendente Nicola Borri, in sostituzione del consigliere dimissionario Sebastien Egon Fürstenberg che, in qualità di Presidente onorario, continua a partecipare alla vita societaria e consiliare nei termini di Statuto. Il prof. Borri rimarrà in carica fino alla naturale scadenza del Consiglio di Amministrazione attualmente in carica, ossia fino all'Assemblea chiamata a deliberare l'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2024.

Non sono intervenuti altri fatti di rilievo tra la chiusura del periodo e la data di approvazione del Resoconto intermedio di gestione consolidato da parte del Consiglio di Amministrazione.

Venezia – Mestre, 9 maggio 2024

Per il Consiglio di Amministrazione

L'Amministratore Delegato

Frederik Herman Geertman

Attestazione Dirigente Preposto

84

Dichiarazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, nella persona di Massimo Luigi Zanaboni

DICHIARA

ai sensi dell'art. 154-bis, secondo comma, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n.58, "Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria", che l'informativa contabile contenuta nel presente Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2024 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

Venezia - Mestre, 9 maggio 2024

Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Massimo Luigi Zanaboni

86

Allegati

88

Raccordo tra prospetti contabili consolidati riclassificati e schemi di Bilancio Consolidati

RACCORDO TRA VOCI DELL'ATTIVO E VOCI DELL'ATTIVO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
31.03.2024 31.12.2023
Cassa e disponibilità liquide 1.184.454 857.533
+ 10. Cassa e disponibilità liquide 1.184.454 857.533
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 13.194 12.896
+ 20.a Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico:
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione
13.194 12.896
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico 238.907 221.982
+ 20.c Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico:
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
238.907 221.982
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 522.504 749.176
+ 30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
522.504 749.176
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 661.464 637.567
+ 40.a Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso
banche
661.464 637.567
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 10.088.699 10.622.134
+ 40.b Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso
clientela
10.088.699 10.622.134
Derivati di copertura 42 -
+ 50. Derivati di copertura 42 -
Partecipazioni 24 24
+ 70. Partecipazioni 24 24
Attività materiali 149.828 143.255
+ 90. Attività materiali 149.828 143.255
Attività immateriali 78.506 76.667
+ 100. Attività immateriali 78.506 76.667
di cui: - avviamento 38.020 38.020
Attività fiscali 285.435
a) correnti 46.787 46.601
+ 110.a Attività fiscali: a) correnti 46.787 46.601
b) anticipate 226.361 238.834
+ 110.b Attività fiscali: b) anticipate 226.361 238.834
Altre attività 443.325 444.692
+ 130. Altre attività 443.325 444.692
Totale dell'attivo 13.654.095 14.051.361

Gruppo Banca Ifis Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2024
-- -----------------------------------------------------------------------
RACCORDO TRA VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO E
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
31.03.2024 31.12.2023
Debiti verso banche 1.666.614 2.717.139
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso
+
10.a
banche
1.666.614 2.717.139
Debiti verso clientela 6.156.392 5.814.624
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) debiti verso
+
10.b
clientela
6.156.392 5.814.624
Titoli in circolazione 3.515.924 3.288.895
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: c) titoli in
+
10.c
circolazione
3.515.924 3.288.895
Passività finanziarie di negoziazione 13.773 14.005
+
20.
Passività finanziarie di negoziazione
13.773 14.005
Derivati di copertura 7.707 11.644
+
40.
Derivati di copertura
7.707 11.644
Passività fiscali 63.046 57.717
a) correnti 31.363 26.025
+
60.a
Passività fiscali: a) correnti
31.363 26.025
b) differite 31.683 31.692
+
60.b
Passività fiscali: b) differite
31.683 31.692
Altre passività 422.036 387.554
+
80.
Altre passività
422.036 387.554
Trattamento di fine rapporto del personale 7.845 7.906
+
90.
Trattamento di fine rapporto del personale
7.845 7.906
Fondi per rischi e oneri 59.100 58.178
+
100.a
Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate
4.434 5.374
+
100.b
Fondi per rischi e oneri: b) quiescenza e obblighi simili
194 196
+
100.c
Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri
54.472 52.608
Riserve da valutazione
(32.028)
+
120.
Riserve da valutazione
(32.028) (39.215)
Riserve 1.658.676 1.505.424
+
150.
Riserve
1.658.676 1.505.424
Acconti su dividendi (-) (62.962) (62.962)
+
155.
Acconti su dividendi (-)
(62.962) (62.962)
Sovrapprezzi di emissione 84.108 84.108
+
160.
Sovrapprezzi di emissione
84.108 84.108
Capitale 53.811 53.811
+
170.
Capitale
53.811 53.811
Azioni proprie (-) (21.817)
(21.817)
+
180.
Azioni proprie (-)
(21.817)
(21.817)
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-)
14.694
+
190.
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-)
14.240
Utile (perdita) del periodo
47.176
+
200.
Utile (perdita) del periodo (+/-)
47.176 160.110
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.654.095 14.051.361

RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO E CONTO ECONOMICO
CONSOLIDATO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
31.03.2024 31.03.2023
Margine di interesse 140.758 139.439
+ 30. Margine di interesse 104.607 109.092
+ 130.a (Parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette del Settore Npl nella misura
rappresentativa dell'operatività del business
36.151 30.347
Commissioni nette 23.074 23.327
+ 60. Commissioni nette 23.074 23.327
Altre componenti del margine di intermediazione 21.406 13.059
+ 70. Dividendi e proventi simili 845 737
+ 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (588) (41)
+ 90. Risultato netto dell'attività di copertura (1.032) -
+ 100.a Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
8.731 2.477
+ 100.b Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla redditività complessiva
922 402
+ 100.c Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: c) passività finanziarie 87 523
+ 110.b Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair
value con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
12.441 8.961
Margine di intermediazione 185.238 175.825
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (8.589) (9.971)
+ 130.a Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: a)
attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
26.311 20.497
- 130.a (Parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette del Settore Npl nella misura
rappresentativa dell'operatività del business
(36.151) (30.347)
+ 130.b Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a:
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
376 21
+ 200.a (parziale) Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie
rilasciate
875 (142)
Risultato netto della gestione finanziaria 176.649 165.854
Spese amministrative (105.337) (93.517)
+ 190.a a) spese per il personale (43.396) (39.708)
+ 190.b b) altre spese amministrative (61.990) (53.822)
- 190.b (parziale) b) altre spese amministrative: oneri non ricorrenti 40 -
- 190.b (parziale) b) altre spese amministrative: contributi ai Fondi di risoluzione e tutela
depositi
9 13
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (5.174) (4.202)
+ 210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (2.777) (2.346)
+ 220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (2.397) (1.856)
Altri oneri/proventi di gestione 8.391 6.642
+ 230. Altri oneri/proventi di gestione 8.391 6.642
Costi operativi (102.120) (91.077)
+ 240. Costi operativi (103.443) (97.600)
- 190.b (parziale) b) altre spese amministrative: oneri non ricorrenti 40 -
- 190.b (parziale) b) altre spese amministrative: contributi ai Fondi di risoluzione e tutela
depositi
9 13
- 200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 1.274 6.510
Oneri relativi al sistema bancario (5.863)
+
190.b (parziale)
b) altre spese amministrative: contributi ai Fondi di risoluzione e tutela
depositi
(9) (13)
+
200.a (parziale)
Accantonamenti netti su impegni e garanzie rilasciate: contributi ai
Fondi di risoluzione e tutela depositi
- (5.850)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (518)
+
200.a
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie
rilasciate
875 (5.992)
-
200.a (parziale)
Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie
rilasciate
(875) 142
-
200.a (parziale)
Accantonamenti netti su impegni e garanzie rilasciate: contributi ai
Fondi di risoluzione e tutela depositi
- 5.850
+
200.b
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: b) altri accantonamenti
netti
(2.149) (518)
Oneri e proventi non ricorrenti -
+
190.b (parziale)
b) altre spese amministrative: oneri non ricorrenti (40) -
Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 68.396
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (24.701) (22.078)
+
300.
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (24.701) (22.078)
Utile (Perdita) del periodo 47.630 46.318
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi (454) (404)
+
340.
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi (454) (404)
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 45.914

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