AI Terminal

MODULE: AI_ANALYST
Interactive Q&A, Risk Assessment, Summarization
MODULE: DATA_EXTRACT
Excel Export, XBRL Parsing, Table Digitization
MODULE: PEER_COMP
Sector Benchmarking, Sentiment Analysis
SYSTEM ACCESS LOCKED
Authenticate / Register Log In

Banca Ifis

Interim / Quarterly Report Aug 2, 2024

4153_ir_2024-08-02_a2f08d74-33e9-425b-86df-c6a625452c5a.pdf

Interim / Quarterly Report

Open in Viewer

Opens in native device viewer

Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

Cariche sociali5
Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo9
Bilancio consolidato semestrale abbreviato 51
Note illustrative 61
Attestazioni e relazioni 163
Allegati169

Cariche sociali

Cariche sociali e Società di revisione in carica all'approvazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

Vice Presidente Simona Arduini Consiglieri Monica Billio

Presidente Onorario Sebastien Egon Fürstenberg

Consiglio di Amministrazione

Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio Amministratore Delegato Frederik Herman Geertman (1) Nicola Borri Beatrice Colleoni Roberto Diacetti Roberta Gobbi Luca Lo Giudice Antonella Malinconico Giovanni Meruzzi Paola Paoloni Monica Regazzi

(1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Presidente Andrea Balelli

Condirettori Generali Fabio Lanza

Ragione sociale Capogruppo: Banca Ifis S.p.A.

Collegio Sindacale

Sindaci Effettivi Annunziata Melaccio Franco Olivetti Sindaci Supplenti Marinella Monterumisi Emanuela Rollino

Direzione Generale

Raffaele Zingone

Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari Massimo Luigi Zanaboni

Società di Revisione

PricewaterhouseCoopers S.p.A.

Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v. Denominazione segnalante: Banca Ifis S.p.A. Ragione sociale entità controllante: La Scogliera S.A. Motivo cambio denominazione: nessuno Sede segnalante: Venezia Forma giuridica: S.p.A. Paese registrazione: Italia Principale luogo attività: Mestre - Venezia Membro FCI Sede legale ed amministrativa: Via Terraglio, 63 30174 Mestre - Venezia Natura attività segnalante: Attività creditizia ABI: 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109 Partita IVA: 04570150278 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 5508 Indirizzo Internet: www.bancaifis.it

8

Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo

10

Aspetti generali

La Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024 è costituita dalla Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo e dal Bilancio consolidato semestrale abbreviato, ed è corredata dall'attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari.

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, all'interno della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo, sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo tempestivo indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economico-finanziari aggregati di rapida e facile comprensione. Si evidenzia che in relazione all'operazione di acquisizione di Revalea S.p.A. perfezionata in data 31 ottobre 2023 e all'ingresso della stessa nel perimetro di consolidamento, i dati del primo semestre 2024 ed in particolare quelli economici potrebbero risultare non pienamente comparabili con quelli dello stesso periodo dell'esercizio precedente. Tuttavia, si segnala che nei commenti alle singole voci è presentato, ove rilevante, il contributo della società acquisita. I dettagli analitici delle riesposizioni effettuate e delle riclassificazioni rispetto agli Schemi di Bilancio consolidato, conformi alla Circolare 262 della Banca d'Italia, sono forniti con distinti prospetti pubblicati tra gli allegati (si rimanda alla sezione "Allegati" del presente documento), in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie:

  • le rettifiche/riprese di valore nette afferenti al Settore Npl sono riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati (e quindi all'interno della voce "Margine di interesse") nella misura in cui rappresentative dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business;
  • gli accantonamenti netti su fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei "Costi operativi";
  • le voci di costo e ricavo ritenute come "non ricorrenti" (ad esempio perché connesse direttamente o indirettamente ad operazioni di aggregazione aziendale, come il c.d. "gain on a bargain purchase" ai sensi dell'IFRS 3), sono esclusi dal computo dei "Costi operativi", e pertanto sono stornati dalle rispettive voci da Schema di Bilancio Circolare 262 (es. "Altre spese amministrative", "Altri oneri/proventi di gestione") e inseriti in una specifica voce "Oneri e proventi non ricorrenti";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche del Gruppo (Banca Ifis e Banca Credifarma) in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (c.d. DGS o FITD) sono esposti in una voce separata denominata "Oneri relativi al sistema bancario" (la quale è esclusa del computo dei "Costi operativi"), anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" o "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri";
  • sono ricondotti nell'ambito dell'unica voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito":
    • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (ad eccezione di quelle relative al Settore Npl di cui al punto sopra) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
    • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate;
    • gli utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl.

Per quanto attiene alle componenti patrimoniali si è provveduto ad effettuare aggregazioni senza effettuare alcuna riclassifica.

Prospetti contabili riclassificati

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro)
30.06.2024 31.12.2023
Cassa e disponibilità liquide 637.310 857.533
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 16.194 12.896
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto
economico
245.606 221.982
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 536.313 749.176
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 690.501 637.567
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 10.463.920 10.622.134
Partecipazioni 24 24
Attività materiali 155.713 143.255
Attività immateriali 79.795 76.667
di cui:
- avviamento 38.020 38.020
Attività fiscali: 246.041 285.435
a) correnti 25.957 46.601
b) anticipate 220.084 238.834
Altre attività 401.369 444.692
Totale dell'attivo 13.472.786 14.051.361
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
(in migliaia di euro)
30.06.2024 31.12.2023
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato 1.343.651 2.717.139
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato 6.774.913 5.814.624
Titoli in circolazione valutati al costo ammortizzato 3.108.078 3.288.895
Passività finanziarie di negoziazione 14.539 14.005
Derivati di copertura 3.414 11.644
Passività fiscali: 46.445 57.717
a) correnti 14.996 26.025
b) differite 31.449 31.692
Altre passività 379.621 387.554
Trattamento di fine rapporto del personale 7.677 7.906
Fondi per rischi e oneri 58.016 58.178
Riserve da valutazione (36.526) (39.215)
Riserve 1.546.079 1.505.424
Acconti su dividendi (-) - (62.962)
Sovrapprezzi di emissione 85.353 84.108
Capitale 53.811 53.811
Azioni proprie (-) (20.990) (21.817)
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 15.091 14.240
Utile (perdita) del periodo (+/-) 93.614 160.110
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.472.786 14.051.361

Conto economico consolidato riclassificato

VOCI DEL CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
30.06.2024 30.06.2023
Margine di interesse 287.363 274.686
Commissioni nette 46.909 50.297
Altre componenti del margine di intermediazione 40.242 23.523
Margine di intermediazione 374.514 348.506
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (15.841) (16.338)
Risultato netto della gestione finanziaria 358.673 332.168
Spese amministrative: (210.800) (195.604)
a) spese per il personale (86.613) (80.445)
b) altre spese amministrative (124.187) (115.159)
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (10.820) (8.552)
Altri oneri/proventi di gestione 15.524 12.466
Costi operativi (206.096) (191.690)
Oneri relativi al sistema bancario (8.096) (4.090)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (706) (526)
Oneri e proventi non ricorrenti (320) -
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 143.455 135.862
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (48.990) (43.856)
Utile (perdita) del periodo 94.465 92.006
(Utile) perdita del periodo di pertinenza di terzi (851) (970)
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 93.614 91.036

Prospetto della redditività consolidata complessiva

REDDITIVITA' COMPLESSIVA CONSOLIDATA
(in migliaia di euro)
30.06.2024 30.06.2023
Utile (perdita) del periodo 94.465 92.006
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico
(2.666) (3.565)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico (3.033) 8.444
Redditività complessiva 88.766 96.885
Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (851) (970)
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 87.915 95.915

Per i commenti circa le dinamiche patrimoniali ed economiche si rimanda alla sezione "Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo" delle Note illustrative.

Risultati per Settore di attività

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto
economico
Dati al 30.06.2024 140.110 981 - 139.129 49.687 55.809 245.606
Dati al 31.12.2023 107.169 975 - 106.194 41.735 73.078 221.982
Variazione % 30,7% 0,6% - 31,0% 19,1% (23,6)% 10,6%
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Dati al 30.06.2024 1.288 - - 1.288 - 535.025 536.313
Dati al 31.12.2023 1.333 - - 1.333 - 747.843 749.176
Variazione % (3,4)% - - (3,4)% - (28,5)% (28,4)%
Crediti verso clientela (1)
Dati al 30.06.2024 6.742.972 2.744.496 1.571.179 2.427.297 1.590.648 2.130.300 10.463.920
Dati al 31.12.2023 6.763.468 2.844.805 1.552.204 2.366.459 1.646.158 2.212.509 10.622.134
Variazione % (0,3)% (3,5)% 1,2% 2,6% (3,4)% (3,7)% (1,5)%
Avviamento
Dati al 30.06.2024 - - - - 38.020 - 38.020
Dati al 31.12.2023 - - - - 38.020 - 38.020
Variazione % - - - - 0,0% - 0,0%
Altre attività
Dati al 30.06.2024 162.188 162.188 - - - 239.181 401.369
Dati al 31.12.2023 208.748 208.748 - - - 235.944 444.692
Variazione % (22,3)% (22,3)% - - - 1,4% (9,7)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2024 titoli di Stato per 1.469,0 milioni di euro (1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Le restanti voci patrimoniali, diverse da quelle esposte nella tabella di cui sopra, risultano allocate al Settore Governance & Servizi e Non Core, a partire dal quale si procede alla riallocazione agli altri Settori delle voci economiche corrispondenti, su base diretta o indiretta.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI ECONOMICI
RICLASSIFICATI
AL 30.06.2024
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
&
CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di interesse 121.343 57.441 25.139 38.763 153.618 12.402 287.363
Commissioni nette 49.024 32.848 5.634 10.542 (416) (1.699) 46.909
Altre componenti del margine
di intermediazione
6.124 17 - 6.107 7.110 27.008 40.242
Margine di intermediazione 176.491 90.306 30.773 55.412 160.312 37.711 374.514
Rettifiche/riprese di valore
nette per rischio di credito
(18.945) (9.158) (3.750) (6.037) 124 2.980 (15.841)
Risultato netto della gestione
finanziaria
157.546 81.148 27.023 49.375 160.436 40.691 358.673
Costi operativi (88.280) (50.246) (18.456) (19.578) (98.408) (19.408) (206.096)
Oneri relativi al sistema
bancario
- - - - - (8.096) (8.096)
Accantonamenti netti ai fondi
per rischi e oneri
(3.996) (8.359) 116 4.247 1.757 1.533 (706)
Oneri e proventi non ricorrenti - - - - (320) - (320)
Utile (perdita) dell'operatività
corrente al lordo dell'imposte
65.270 22.543 8.683 34.044 63.465 14.720 143.455
Imposte sul reddito del
periodo dell'operatività
corrente
(22.289) (7.698) (2.966) (11.625) (21.673) (5.028) (48.990)
Utile (perdita) del periodo 42.981 14.845 5.717 22.419 41.792 9.692 94.465
(Utile) perdita del periodo di
pertinenza di terzi
- - - - - (851) (851)
Utile (perdita) del periodo di
pertinenza della Capogruppo
42.981 14.845 5.717 22.419 41.792 8.841 93.614

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL GOVERNAN
CE &
SERVIZI E
NON
CORE(1)
Costo del credito (2)
Dati al 30.06.2024 0,57% 0,68% 0,48% 0,50% n.a. (1,01)%
Dati al 31.12.2023 0,95% 1,13% 0,29% 1,18% n.a. (1,46)%
Variazione % (0,38)% (0,45)% 0,19% (0,68)% n.a. 0,45%
Crediti in sofferenza netti/
Crediti verso clientela
Dati al 30.06.2024 0,3% 0,3% 0,0% 0,5% 78,4% 0,2%
Dati al 31.12.2023 0,3% 0,4% 0,0% 0,3% 77,6% 0,3%
Variazione % 0,0% (0,1)% 0,0% 0,2% 0,8% (0,1)%
Indice di copertura delle
sofferenze lorde
Dati al 30.06.2024 79,7% 87,8% 93,5% 45,6% 0,0% 64,0%
Dati al 31.12.2023 80,7% 85,6% 93,5% 50,4% 0,0% 53,8%
Variazione % (1,0)% 2,2% 0,0% (4,8)% 0,0% 10,2%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
Dati al 30.06.2024 3,0% 4,1% 0,7% 3,2% 98,3% 1,2%
Dati al 31.12.2023 3,1% 4,5% 0,7% 3,1% 98,2% 1,2%
Variazione % (0,1)% (0,4)% 0,0% 0,1% 0,1% 0,0%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
Dati al 30.06.2024 5,3% 7,5% 2,0% 4,7% 98,3% 2,0%
Dati al 31.12.2023 5,3% 7,6% 1,9% 4,8% 98,2% 2,0%
Variazione % 0,0% (0,1)% 0,1% (0,1)% 0,1% 0,0%
RWA (3)
Dati al 30.06.2024 5.791.237 2.692.154 1.294.785 1.804.298 1.846.111 1.428.530
Dati al 31.12.2023 5.813.454 2.737.066 1.344.965 1.731.423 1.898.366 1.537.717
Variazione % (0,4)% (1,6)% (3,7)% 4,2% (2,8)% (7,1)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2024 titoli di Stato per 1.469,0 milioni di euro (1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

(2) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(3) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Evoluzione trimestrale

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO ESERCIZIO 2024 ESERCIZIO 2023
RICLASSIFICATO: EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
2°Trim. 1°Trim. 4°Trim. 3°Trim. 2°Trim. 1°Trim.
Margine di interesse 146.605 140.758 156.691 134.820 135.247 139.439
Commissioni nette 23.835 23.074 23.922 24.002 26.970 23.327
Altre componenti del margine di
intermediazione
18.836 21.406 11.646 5.029 10.464 13.059
Margine di intermediazione 189.276 185.238 192.259 163.851 172.681 175.825
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(7.252) (8.589) (21.537) (14.532) (6.367) (9.971)
Risultato netto della gestione finanziaria 182.024 176.649 170.722 149.319 166.314 165.854
Spese per il personale (43.217) (43.396) (43.336) (40.021) (40.737) (39.708)
Altre spese amministrative (62.246) (61.941) (71.244) (51.806) (61.337) (53.822)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
materiali e immateriali
(5.646) (5.174) (4.682) (4.472) (4.350) (4.202)
Altri oneri/proventi di gestione 7.133 8.391 7.709 4.894 5.824 6.642
Costi operativi (103.976) (102.120) (111.553) (91.405) (100.600) (91.090)
Oneri relativi al sistema bancario (8.087) (9) (861) (6.242) 1.760 (5.850)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 1.443 (2.149) (6.383) 31 (8) (518)
Oneri e proventi non ricorrenti (280) (40) (1.599) (1.320) - -
Utili (perdite) da cessioni di investimenti - - 986 - - -
Utile (perdita) della operatività corrente al
lordo delle imposte
71.124 72.331 51.312 50.383 67.466 68.396
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(24.289) (24.701) (15.521) (16.264) (21.778) (22.078)
Utile (perdita) di periodo 46.835 47.630 35.791 34.119 45.688 46.318
(Utile) perdita di periodo di pertinenza di terzi (397) (454) (422) (414) (566) (404)
Utile (perdita) di periodo di pertinenza della
Capogruppo
46.438 47.176 35.369 33.705 45.122 45.914

IAP – Indicatori Alternativi di Performance

Il Gruppo Banca Ifis ha definito alcuni indicatori, rappresentati nelle tabelle dei KPI di Gruppo, che forniscono Indicatori Alternativi di Performance ("IAP") utili agli investitori in quanto facilitano l'identificazione di trend operativi e parametri finanziari significativi.

Per i bilanci intermedi alcuni indicatori presentati nell'informativa annuale sono ritenuti non rappresentativi.

Per una corretta interpretazione di tali IAP si evidenzia quanto segue:

  • tali indicatori sono costruiti esclusivamente a partire da dati storici del Gruppo e non sono indicativi dell'andamento futuro del Gruppo medesimo;
  • gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali ("IFRS") e, pur essendo derivati dai Bilanci consolidati del Gruppo, non sono assoggettati a revisione contabile;
  • gli IAP non devono essere considerati sostituitivi degli indicatori previsti dai principi contabili di riferimento (IFRS);
  • la lettura di detti IAP deve essere effettuata unitamente alle informazioni finanziarie del Gruppo tratte dal Bilancio consolidato semestrale abbreviato;
  • le definizioni degli indicatori utilizzati dal Gruppo, in quanto non rivenienti dai principi contabili di riferimento, potrebbero non essere omogenee con quelle adottate da altre società/gruppi e quindi con esse comparabili;
  • gli IAP utilizzati dal Gruppo risultano elaborati con continuità e omogeneità di definizione e rappresentazione per tutti i periodi per i quali sono incluse informazioni finanziarie nella presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024.

Come richiesto dalle linee guida pubblicate dall'ESMA (ESMA/2015/1415), di seguito si rappresenta nel dettaglio la modalità di calcolo di tali indicatori al fine di rendere l'informativa presentata maggiormente intellegibile.

Cost/Income ratio riclassificato
(in migliaia di euro)
30.06.2024 30.06.2023
A. Costi operativi riclassificati 206.096 191.690
B. Margine di intermediazione riclassificato 374.514 348.506
Cost/Income ratio riclassificato (A/B) 55,0% 55,0%
Price/book value per share 30.06.2024 31.12.2023
A. Prezzo del titolo a fine periodo 19,43 15,70
B. Patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo per azione 32,74 32,01
Price/book value per share (A/B) euro 0,59 0,49

Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso bilancio delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi Settori operativi alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei Settori operativi è coerente con le modalità adottate dalla Direzione per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.

L'informativa per Settore si articola, coerentemente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Commercial & Corporate Banking, che rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e comprende, inoltre, i prestiti personali con cessione del quinto dello stipendio o della pensione (CQS/CQP). Il Settore si sostanzia nelle Aree di Business Factoring, Leasing e Corporate Banking & Lending;
  • Settore Npl, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità, di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured. Tale Settore include il contributo reddituale riveniente da Revalea S.p.A., società acquisita nel corso del quarto trimestre 2023;
  • Settore Governance & Servizi e Non Core, che fornisce ai Settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende l'attività di tesoreria e il desk titoli di proprietà, oltre a taluni portafogli creditizi corporate posti in run-off in quanto ritenuti non strategici allo sviluppo del Gruppo.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, l'informativa di Settore relativamente alle componenti di Conto economico espone i risultati fino all'utile netto.

Settore Commercial & Corporate Banking

Il Settore Commercial & Corporate Banking accoglie le seguenti Aree di business:

  • Factoring: Area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico, che si sviluppano verso l'estero o che dall'estero si rivolgono a clientela italiana; include inoltre una business unit specializzata nell'acquisto di crediti fiscali ceduti da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance. Tale unità acquista crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti;
  • Leasing: Area che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate, non trattato dal Gruppo;
  • Corporate Banking & Lending: Area di business che aggrega più unità:
    • Structured Finance, comparto dedicato al supporto delle imprese e dei fondi private equity nella strutturazione di finanziamenti, sia bilaterali che in pool;
    • Equity Investments, comparto dedicato ad investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti;
    • Lending, comparto dedicato all'operatività del Gruppo a medio-lungo termine, orientato al sostegno del ciclo operativo dell'impresa e all'erogazione del credito al consumo sotto forma di operazioni di cessione del quinto della pensione o dello stipendio (CQS/CQP).
DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 121.343 115.640 5.703 4,9%
Commissioni nette 49.024 48.731 293 0,6%
Altre componenti del margine di intermediazione 6.124 10.507 (4.383) (41,7)%
Margine di intermediazione 176.491 174.878 1.613 0,9%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(18.945) (19.792) 847 (4,3)%
Risultato netto della gestione finanziaria 157.546 155.086 2.460 1,6%
Costi operativi (88.280) (81.702) (6.578) 8,1%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (3.996) (377) (3.619) n.s.
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo
delle imposte
65.270 73.007 (7.737) (10,6)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(22.289) (23.567) 1.278 (5,4)%
Utile (perdita) del periodo 42.981 49.440 (6.459) (13,1)%

Di seguito i risultati del Settore al 30 giugno 2024.

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 43,0 milioni di euro, in riduzione di 6,5 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2023, principalmente per l'incremento dei costi operativi come meglio dettagliato in seguito sulla base del contributo delle singole Aree di business. Il margine di intermediazione del Settore è pari a 176,5 milioni di euro, in aumento di 1,6 milioni di euro rispetto all'omologo periodo dell'anno precedente grazie alle positive performance dell'Area Factoring (+3,6 milioni di euro). Tale risultato è determinato dalla crescita del margine di interesse per 5,7 milioni di euro (+4,9%), a fronte della sostanziale stabilità delle commissioni nette i cui effetti sono stati parzialmente compensati dalla riduzione delle altre componenti del margine di intermediazione per 4,4 milioni di euro. Quest'ultima dinamica è principalmente ascrivibile a minori rivalutazioni al fair value dei titoli dell'Area Corporate Banking & Lending.

Rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente vi sono minori rettifiche di valore nette per 0,8 milioni di euro (-4,3%).

L'aumento dei costi operativi di 6,6 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2023 è dovuto alla crescita delle spese del personale sia per l'incremento dell'organico che per maggiori costi connessi al rinnovato Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL). Sono inoltre in crescita i costi legati all'ammortamento delle immobilizzazioni immateriali relativi a investimenti in software funzionali alla digitalizzazione del rapporto con la clientela e al relativo processo di generazione e gestione del credito.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri presentano al 30 giugno 2024 un valore negativo pari a 4,0 milioni di euro, in peggioramento rispetto al valore negativo per 0,4 milioni di euro del primo semestre 2023. L'aggravio di 3,6 milioni di euro è da ricondurre principalmente a stanziamenti a copertura di rischi connessi a contenziosi in essere su crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi, solo parzialmente compensati da rilasci per la positiva risoluzione di contenziosi esistenti.

L'andamento della gestione delle Aree di business che compongono il Settore è descritto ed approfondito in seguito.

Nella tabella che segue vengono dettagliati i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela per qualità del credito.

COMMERCIAL & CORPORATE
BANKING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2024
Valore nominale 110.602 163.045 96.389 370.036 6.649.690 7.019.726
Rettifiche di valore (88.184) (75.770) (4.788) (168.742) (108.012) (276.754)
Valore di bilancio 22.418 87.275 91.601 201.294 6.541.678 6.742.972
Coverage ratio 79,7% 46,5% 5,0% 45,6% 1,6% 3,9%
Gross ratio 1,6% 2,3% 1,4% 5,3% 94,7% 100,0%
Net ratio 0,3% 1,3% 1,4% 3,0% 97,0% 100,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2023
Valore nominale 98.969 170.367 105.968 375.304 6.657.667 7.032.971
Rettifiche di valore (79.915) (76.670) (5.849) (162.434) (107.070) (269.504)
Valore di bilancio 19.054 93.698 100.118 212.870 6.550.597 6.763.467
Coverage ratio 80,7% 45,0% 5,5% 43,3% 1,6% 3,8%
Gross ratio 1,4% 2,4% 1,5% 5,3% 94,7% 100,0%
Net ratio 0,3% 1,4% 1,5% 3,1% 96,9% 100,0%

Al 30 giugno 2024 le attività deteriorate nette nel Settore Commercial & Corporate Banking si attestano a 201,3 milioni di euro, in diminuzione di 11,6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023 (212,9 milioni di euro). L'andamento è da ricondurre ad una significativa diminuzione sia delle esposizioni scadute deteriorate per 8,5 milioni di euro (in particolare quelle dell'Area Factoring) che delle inadempienze probabili per 6,4 milioni di euro (soprattutto con riferimento all'Area Corporate Banking & Lending), solo in parte compensata da maggiori migrazioni a sofferenza per 3,4 milioni di euro.

Il coverage ratio del portafoglio deteriorato passa dal 43,3% del 31 dicembre 2023 al 45,6% del 30 giugno 2024, esito dell'incremento del coverage ratio associato alle inadempienze probabili, compensato in parte dalla riduzione del tasso di copertura sulle esposizioni scadute e delle sofferenze.

Nel Settore Commercial & Corporate Banking sono presenti crediti prevalentemente deteriorati contabilmente classificati come POCI, riferiti principalmente ad attivi rinvenienti da operazioni di aggregazione aziendale: il valore netto di tali attività è di 10,4 milioni di euro al 30 giugno 2024 rispetto a 12,3 milioni di euro del 31 dicembre 2023, di cui 6,8 milioni di euro deteriorati (8,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Tali valori incorporano sia gli effetti connessi allo smontamento temporale degli effetti rilevati in sede di "PPA", sia gli effetti derivanti dalle perdite attese lungo la vita utile dell'attività, come previsto dal principio contabile IFRS 9.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 0,57% 0,95% - (0,38)%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
3,0% 3,1% - (0,1)%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
5,3% 5,3% - 0,0%
RWA (2) 5.791.237 5.813.454 (22.217) (0,4)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Per una migliore comprensione dei risultati del periodo, vengono commentati di seguito i contributi delle singole Aree di business del Settore Commercial & Corporate Banking.

Area Factoring

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 57.441 53.662 3.779 7,0%
Commissioni nette 32.848 34.035 (1.187) (3,5)%
Altre componenti del margine di intermediazione 17 (1.022) 1.039 (101,7)%
Margine di intermediazione 90.306 86.675 3.631 4,2%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(9.158) (1.499) (7.659) n.s.
Risultato netto della gestione finanziaria 81.148 85.176 (4.028) (4,7)%
Costi operativi (50.246) (47.626) (2.620) 5,5%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (8.359) 399 (8.758) n.s.
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo
delle imposte
22.543 37.949 (15.406) (40,6)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(7.698) (12.163) 4.465 (36,7)%
Utile (perdita) del periodo 14.845 25.786 (10.941) (42,4)%

Nei primi sei mesi del 2024 il contributo dell'Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking ammonta a 90,3 milioni di euro, in aumento del 4,2% rispetto al risultato dello stesso periodo dello scorso esercizio. Tale risultato è dovuto al maggior contributo del margine di interesse (in aumento di 3,8 milioni di euro), mentre le commissioni nette registrano una contrazione di 1,2 milioni di euro. Il turnover del primo

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

semestre 2024 è pari a 6,4 miliardi di euro, in lieve diminuzione di 80 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, mentre il monte crediti registra un lieve aumento di 43 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente (il dato al 30 giugno 2024 è pari a 3,7 miliardi di euro).

Nel primo semestre 2024 si registrano rettifiche di valore nette per rischio di credito pari a 9,2 milioni di euro, in aumento di 7,7 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, per effetto di maggiori accantonamenti su posizioni deteriorate.

Il risultato netto della gestione finanziaria si attesta quindi a 81,1 milioni di euro (-4,7% rispetto al risultato dello stesso periodo dello scorso esercizio).

L'aumento dei costi operativi di 2,6 milioni di euro rispetto al primo semestre 2023 è principalmente dovuto a maggiori spese del personale connesse al rinnovato CCNL. Sono inoltre in crescita i costi legati all'ammortamento delle immobilizzazioni immateriali relativi a investimenti in software funzionali alla digitalizzazione del rapporto con la clientela ed al relativo processo di generazione e gestione del credito.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri sono caratterizzati al 30 giugno 2024 da un valore negativo pari a 8,4 milioni di euro, in peggioramento rispetto al valore positivo per 0,4 milioni di euro dei primi sei mesi del 2023. L'aggravio di 8,8 milioni di euro è da ricondurre principalmente ai già citati stanziamenti a copertura di rischi connessi a contenziosi in essere su crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi.

Per quanto riguarda i principali aspetti patrimoniali, al 30 giugno 2024 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 2.744,5 milioni di euro, in diminuzione del 3,5% rispetto al dato del 31 dicembre 2023 in linea con la stagionalità del business.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela per qualità del credito.

AREA FACTORING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2024
Valore nominale 76.782 67.704 73.384 217.870 2.667.881 2.885.751
Rettifiche di valore (67.383) (36.065) (971) (104.419) (36.836) (141.255)
Valore di bilancio 9.399 31.639 72.413 113.451 2.631.045 2.744.496
Coverage ratio 87,8% 53,3% 1,3% 47,9% 1,4% 4,9%
SITUAZIONE AL 31.12.2023
Valore nominale 72.273 66.458 88.817 227.548 2.752.772 2.980.320
Rettifiche di valore (61.890) (34.170) (2.503) (98.563) (36.953) (135.516)
Valore di bilancio 10.383 32.288 86.314 128.985 2.715.819 2.844.804
Coverage ratio 85,6% 51,4% 2,8% 43,3% 1,3% 4,5%

Il totale dei crediti netti dell'Area ammonta a 2,7 miliardi di euro, in riduzione del 3,5% rispetto al dato del 31 dicembre 2023 a seguito della stagionalità del business del factoring. Al 30 giugno 2024 si evidenzia una diminuzione dei crediti deteriorati netti per 15,5 milioni di euro dovuta quasi interamente al calo delle esposizioni scadute. In termini complessivi, il coverage delle esposizioni deteriorate aumenta di 460 bps (dal 43,3% al 47,9%) per effetto degli accantonamenti effettuati nel periodo sulle inadempienze probabili e sulle sofferenze.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 0,68% 1,13% - (0,45)%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
4,1% 4,5% - (0,4)%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
7,5% 7,6% - (0,1)%
RWA (2) 2.692.154 2.737.066 (44.912) (1,6)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Il costo del credito si riduce dall'1,13% al 31 dicembre 2023 allo 0,68% al 30 giugno 2024 (dato annualizzato) in quanto il dato comparato dell'esercizio 2023 includeva rettifiche di valore nette per rischio di credito pari a complessivi 28,9 milioni di euro come conseguenza principalmente di accantonamenti specifici effettuati su controparti singolarmente significative.

Si segnala come le esposizioni deteriorate nette includano complessivamente 72,9 milioni di euro nei confronti del SSN (72,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Area Leasing

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 %
Margine di interesse 25.139 24.956 183 0,7%
Commissioni nette 5.634 5.583 51 0,9%
Margine di intermediazione 30.773 30.539 234 0,8%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(3.750) (1.642) (2.108) 128,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 27.023 28.897 (1.874) (6,5)%
Costi operativi (18.456) (16.090) (2.366) 14,7%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 116 (557) 673 (120,8)%
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo
delle imposte
8.683 12.250 (3.567) (29,1)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(2.966) (3.954) 988 (25,0)%
Utile (perdita) del periodo 5.717 8.296 (2.579) (31,1)%

Il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 30,8 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 30 giugno 2023.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 3,8 milioni di euro, in crescita di 2,1 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il dato del primo semestre 2024 è negativamente influenzato da svalutazioni singolarmente significative nel comparto noleggio per 1,2 milioni di euro.

I costi operativi sono pari a 18,5 milioni di euro, in aumento di 2,4 milioni di euro rispetto al dato al 30 giugno 2023. Anche in questo caso, l'incremento è dovuto all'effetto combinato di maggiori spese del personale connesse al rinnovato CCNL nonché all'ammortamento di nuovi software a supporto del business.

Al 30 giugno 2024 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.571,2 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2023.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

AREA LEASING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2024
Valore nominale 11.249 14.220 7.441 32.910 1.578.953 1.611.863
Rettifiche di valore (10.517) (9.275) (2.094) (21.886) (18.798) (40.684)
Valore di bilancio 732 4.945 5.347 11.024 1.560.155 1.571.179
Coverage ratio 93,5% 65,2% 28,1% 66,5% 1,2% 2,5%
SITUAZIONE AL 31.12.2023
Valore nominale 10.597 12.865 7.314 30.776 1.559.223 1.589.999
Rettifiche di valore (9.910) (7.894) (2.244) (20.048) (17.748) (37.796)
Valore di bilancio 688 4.972 5.070 10.730 1.541.475 1.552.205
Coverage ratio 93,5% 61,4% 30,7% 65,1% 1,1% 2,4%

Il totale delle esposizioni creditizie nette risulta sostanzialmente in linea col dato di dicembre 2023, mentre le esposizioni nette deteriorate aumentano del 2,7% rispetto a dicembre 2023.

Il coverage ratio delle attività deteriorate è aumentato di 140 bps passando da 65,1% a 66,5%, principalmente a causa del deterioramento di posizioni singolarmente significative a inadempienza probabile, mentre quello dei crediti in bonis passa dall'1,1% all'1,2% per effetto della revisione dei modelli satellite effettuata nel periodo febbraio-maggio 2024.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 0,48% 0,29% - 0,19%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
0,7% 0,7% - 0,0%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
2,0% 1,9% - 0,1%
RWA (2) 1.294.785 1.344.965 (50.180) (3,7)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Area Corporate Banking & Lending
-- ---------------------------------- -- -- --
DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024
2023
ASSOLUTA %
Margine di interesse 38.763 37.022 1.741 4,7%
Commissioni nette 10.542 9.113 1.429 15,7%
Altre componenti del margine di intermediazione 6.107 11.529 (5.422) (47,0)%
Margine di intermediazione 55.412 57.664 (2.252) (3,9)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(6.037) (16.651) 10.614 (63,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria 49.375 41.013 8.362 20,4%
Costi operativi (19.578) (17.986) (1.592) 8,9%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 4.247 (219) 4.466 n.s.
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo
delle imposte
34.044 22.808 11.236 49,3%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(11.625) (7.450) (4.175) 56,0%
Utile (perdita) del periodo 22.419 15.358 7.061 46,0%

Il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending è pari a 55,4 milioni di euro al 30 giugno 2024, in diminuzione di 2,3 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2023 (-3,9%). La variazione negativa è determinata dall'effetto combinato dei seguenti fattori:

  • crescita di 1,7 milioni di euro del margine di interesse (+4,7%), grazie al positivo contributo del comparto Corporate Banking per 3,9 milioni di euro, parzialmente compensato dal decremento del comparto Farmacie per 2,3 milioni di euro;
  • maggiori commissioni nette per 1,4 milioni di euro (+15,7%), principalmente derivanti dal comparto Farmacie;
  • decremento per 5,4 milioni di euro del contributo delle altre componenti del margine di intermediazione principalmente per effetto delle minori plusvalenze da cessione.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 6,0 milioni di euro, in diminuzione di 10,6 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente.

L'aumento dei costi operativi di 1,6 milioni di euro rispetto al primo semestre 2023 è dovuto all'effetto combinato di maggiori spese del personale connesse al rinnovato CCNL nonché a maggiori spese ICT e di rete interbancaria a supporto dell'operatività verso la clientela.

I rilasci netti per fondi per rischi e oneri del periodo, pari a 4,2 milioni di euro, sono riferiti alla risoluzione di contenziosi derivanti dall'acquisizione dal ramo d'azienda ex Aigis Banca.

Al 30 giugno 2024 il totale dei crediti netti verso clientela dell'Area ammonta a 2.427,3 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato del 31 dicembre 2023.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

AREA CORPORATE BANKING &
LENDING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2024
Valore nominale 22.571 81.121 15.564 119.256 2.402.856 2.522.112
Rettifiche di valore (10.284) (30.430) (1.723) (42.437) (52.378) (94.815)
Valore di bilancio 12.287 50.691 13.841 76.819 2.350.478 2.427.297
Coverage ratio 45,6% 37,5% 11,1% 35,6% 2,2% 3,8%
SITUAZIONE AL 31.12.2023
Valore nominale 16.098 91.045 9.836 116.979 2.345.672 2.462.651
Rettifiche di valore (8.115) (34.606) (1.102) (43.823) (52.369) (96.192)
Valore di bilancio 7.983 56.439 8.734 73.156 2.293.304 2.366.460
Coverage ratio 50,4% 38,0% 11,2% 37,5% 2,2% 3,9%

L'ammontare delle esposizioni deteriorate nette al 30 giugno 2024, pari a 76,8 milioni di euro, risulta in aumento di 3,7 milioni di euro rispetto al valore di fine esercizio 2023. L'aumento è dovuto principalmente alle esposizioni scadute (in crescita in particolare nel comparto Lending dei mutui garantiti) e alle sofferenze.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 0,50% 1,18% - (0,68)%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
3,2% 3,1% - 0,1%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
4,7% 4,8% - (0,1)%
RWA (2) 1.804.298 1.731.423 72.875 4,2%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Settore Npl

È il Settore del Gruppo Banca Ifis dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti sia unsecured sia secured di difficile esigibilità, nonché all'attività di gestione di portafogli di terzi. L'attività è strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.

Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio crediti del Settore Npl per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; gli "interessi a conto economico" si riferiscono alle componenti del margine di intermediazione derivanti dalla contabilizzazione a costo ammortizzato del relativo portafoglio crediti; in particolare sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 86,0 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 67,3 milioni di euro nonché il contributo di Revalea per 18,2 milioni di euro, così come riportati nella tabella riepilogativa dei "Dati economici riclassificati" nel seguito del presente paragrafo.

PORTAFOGLIO DI
PROPRIETA' DEL
SETTORE NPL
(in migliaia di euro)
VALORE
NOMINALE
RESIDUO
VALORI DI
BILANCIO
VAL. BIL. /
VAL. NOM.
RES.
INTERESSI A
CONTO
ECONOMICO
ERC CRITERIO DI
CONTABILIZZAZIO
NE PREVALENTE
Portafoglio acquisito da
Revalea
6.104.700 197.506 3,2% 18.219 473.117
Costo 254.247 8.646 3,4% - 6.713 Costo d'acquisto
Stragiudiziale 11.561.030 465.702 4,0% 41.359 766.757
di cui: Massiva (curve) 11.038.724 192.775 1,7% (4.189) 319.531 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Piani 522.306 272.927 52,3% 45.548 447.226 CA= VAN Flussi da
modello
Giudiziale 6.554.755 902.623 13,8% 111.993 1.777.728
di cui: Altre posizioni in
corso di lavorazione
giudiziale
1.274.239 141.404 11,1% - 292.515 Costo d'acquisto
di cui: Precetti,
Pignoramenti, ODA
2.123.531 632.924 29,8% 99.107 1.329.036 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Secured e
Corporate
3.156.985 128.295 4,1% 12.886 156.177 CA= VAN Flussi da
modello
Totale 24.474.732 1.574.477 6,4% 171.571 3.024.315

L'attività può essere suddivisa in tre macrocategorie:

  • gestione post acquisto, dove vengono espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche all'instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate; il credito viene classificato in una area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (8,6 milioni di euro al 30 giugno 2024 rispetto a 14,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023) senza contribuzione a conto economico in termini di margine. Di norma dopo 6-12 mesi le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle caratteristiche delle stesse;
  • gestione stragiudiziale, che accoglie le pratiche che possono essere gestite tramite attività di recupero a carattere transattivo. Le pratiche in attesa di conoscere l'esistenza o meno dello strumento di recupero più idoneo sono classificate in un bacino denominato "gestione massiva" e ammontano al 30 giugno 2024 a 192,8 milioni di euro rispetto a 216,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023, in diminuzione dell'11,0%. Le pratiche su cui è stato concordato e formalizzato un piano di rientro si attestano a 272,9 milioni di euro al 30 giugno 2024 (273,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023);
  • gestione giudiziale, che accoglie tutte le pratiche nei diversi stadi di lavorazione giudiziale che vanno dall'ottenimento del decreto ingiuntivo all'ottenimento di una Ordinanza di Assegnazione (ODA). Le

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

pratiche che sono in attesa dell'azionamento legale più appropriato sono incluse nella categoria "Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale" e risultano pari a 141,4 milioni di euro al 30 giugno 2024 (175,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023); le pratiche che si trovano nelle fasi di precetto, pignoramento e ODA trovano collocamento nell'apposito bacino che registra un incremento del 4,6%, attestandosi a 632,9 milioni di euro rispetto ai 605,2 milioni di euro registrati a dicembre 2023. Nel bacino della gestione giudiziale rientrano le posizioni "Secured e Corporate", di derivazione corporate bancaria o real estate, pari a 128,3 milioni di euro al 30 giugno 2024, in riduzione rispetto al dato al 31 dicembre 2023 (138,0 milioni di euro).

Si segnala infine che, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, il Gruppo può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da posizioni su cui non si prevedono recuperi significativi.

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 153.618 131.952 21.666 16,4%
Commissioni nette (416) 1.759 (2.175) (123,7)%
Altre componenti del margine di intermediazione 7.110 2.821 4.289 152,0%
- di cui: Utili (perdite) da cessione di attività
finanziarie
6.312 3.235 3.077 95,2%
Margine di intermediazione 160.312 136.532 23.780 17,4%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
124 - 124 n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria 160.436 136.532 23.904 17,5%
Costi operativi (98.408) (91.551) (6.857) 7,5%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 1.757 17 1.740 n.s.
Oneri e proventi non ricorrenti (320) - (320) n.a.
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo
delle imposte
63.465 44.998 18.467 41,0%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(21.673) (14.525) (7.148) 49,2%
Utile (perdita) del periodo 41.792 30.473 11.319 37,1%

Il margine di interesse, che ammonta a 153,6 milioni di euro (+16,4%), è composto da:

  • interessi attivi da costo ammortizzato, cioè gli interessi che maturano al tasso effettivo originario, che passano da 84,7 milioni di euro a 86,0 milioni di euro al 30 giugno 2024 per effetto di un incremento del valore medio dei crediti sottostanti che hanno completato la fase di verifica documentale e che sono usciti dalla fase di staging;
  • interessi attivi su notes e altre componenti minoritarie, che presentano al 30 giugno 2024 un saldo pari a 3,6 milioni di euro, in crescita rispetto ai 2,0 milioni di euro del primo semestre 2023;
  • il contributo in termini di interessi attivi e da variazione di cash flow di Revalea, che ammonta a 18,8 milioni di euro, di cui 18,2 milioni di euro per interessi sul portafoglio di proprietà
  • altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow, che variano da 57,4 milioni di euro di giugno 2023 a 67,3 milioni di euro al 30 giugno 2024, e riflettono la variazione dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati rispetto alle previsioni. A tale voce contribuisce, da un lato, la gestione stragiudiziale per 9,1 milioni di euro (21,6 milioni di euro al 30 giugno 2023), a cui contribuiscono i piani di rientro per 27,4 milioni di euro (in riduzione rispetto al dato di 37,8 milioni di euro del primo semestre 2023) parzialmente compensati dall'effetto negativo dei modelli a curve per 18,3 milioni di euro (16,1 milioni di

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

euro nell'omologo periodo dell'esercizio precedente). Dall'altro lato vi è il contributo della gestione legale per 58,2 milioni di euro (35,8 milioni di euro al 30 giugno 2023), a seguito di azioni di precetto, pignoramento e ODA;

• interessi passivi pari a 22,1 milioni di euro, in aumento di 10,0 milioni di euro rispetto al saldo dello stesso periodo dell'esercizio precedente.

Le commissioni nette rappresentano un costo di 0,4 milioni di euro al 30 giugno 2024, rispetto ai ricavi per 1,8 milioni di euro nel corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Tale variazione è sostanzialmente riconducibile alle commissioni per la gestione del portafoglio della neoacquisita Revalea riconosciute ad un servicer terzo.

Nel corso dei primi sei mesi del 2024 sono state realizzate cessioni di portafogli di Npl, in linea con le policy del Gruppo, da cui si sono generati utili netti da cessione pari a 6,3 milioni di euro, in aumento di 3,1 milioni di euro rispetto al primo semestre 2023.

In considerazione di quanto sopra, il margine di intermediazione del Settore Npl si attesta a complessivi 160,3 milioni di euro, in aumento di 23,8 milioni di euro rispetto a quello dello stesso periodo dell'esercizio precedente.

Il costo del credito del Settore Npl non presenta variazioni significative tra il primo semestre 2024 e l'omologo periodo dell'anno precedente. I rilasci netti del periodo sono connessi alla variazione del fondo svalutazione su titoli di cartolarizzazione con sottostante crediti deteriorati.

I costi operativi, pari a 98,4 milioni di euro al 30 giugno 2024, risultano in aumento di 6,9 milioni di euro rispetto al primo semestre 2023. Tale incremento è dovuto all'effetto combinato di maggiori spese del personale connesse sia al rinnovato CCNL che all'incremento dell'organico per 3,0 milioni di euro, oltre ai maggiori costi di recupero crediti legati alla neoacquisita Revalea.

La voce "Oneri e proventi non ricorrenti" presenta un saldo netto al 30 giugno 2024 negativo per 320 mila euro e si riferisce ai costi operativi non ricorrenti di competenza del primo semestre 2024 connessi all'acquisizione di Revalea e alla sua integrazione all'interno del Gruppo Banca Ifis e, nello specifico, del Settore Npl.

In conseguenza di quanto sopra, l'utile di periodo del Settore Npl è pari a 41,8 milioni di euro, in aumento di 11,3 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

Si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per qualità del credito.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 1.247.642 1.276.812 (29.170) (2,3)%
Inadempienze probabili nette 312.336 335.773 (23.437) (7,0)%
Esposizioni scadute deteriorate nette 3.876 4.029 (153) (3,8)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela
(stage 3)
1.563.854 1.616.614 (52.760) (3,3)%
Totale crediti in bonis netti (stage 1 e 2) 26.794 29.544 (2.750) (9,3)%
- di cui: crediti di proprietà acquistati 10.623 12.601 (1.978) (15,7)%
- di cui: crediti erogati 14.519 13.929 590 4,2%
- di cui: titoli di debito 364 1.848 (1.484) (80,3)%
- di cui: crediti connessi all'attività di servicer per
conto terzi
1.288 1.166 122 10,5%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.590.648 1.646.158 (55.510) (3,4)%
- di cui: crediti di proprietà acquistati e valutati
al costo ammortizzato
1.574.477 1.629.215 (54.738) (3,4)%

In merito ai crediti del Settore Npl, 1.574,5 milioni di euro sono rappresentati da crediti appartenenti alla categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impaired – introdotta dal principio contabile IFRS 9, che rappresenta tutte quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate. Questi crediti rappresentano l'attività caratteristica del Settore. Restano esclusi da questa classificazione le nuove erogazioni di crediti in bonis, i titoli di debito valutati al costo ammortizzato e i crediti connessi all'attività di servicer per conto terzi.

KPI (in migliaia di euro) CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 24.474.732 26.147.455 (1.672.723) (6,4)%
RWA (1) 1.846.111 1.898.366 (52.255) (2,8)%

(1) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi complessivi (ERC – Estimated Remaining Collections), incluso il portafoglio acquisito da Revalea, è pari a 3 miliardi di euro.

ANDAMENTO PORTAFOGLIO CREDITI DETERIORATI
SETTORE NPL
30.06.2024 31.12.2023
Portafoglio crediti iniziale 1.629.215 1.505.026
Acquisti (+) 6.060 230.589
- di cui da aggregazione aziendale - 210.762
Cessioni (-) (19.094) (21.244)
Utili (perdite) da cessioni (+/-) 6.310 10.377
Interessi da costo ammortizzato (+) 92.515 170.423
Altre componenti di interesse da variazione cash flow (+) 79.057 131.081
Incassi (-) (219.586) (397.038)
Portafoglio crediti finale 1.574.477 1.629.215

Il totale degli acquisti nel primo semestre 2024 ammonta a 6,1 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 15,3 milioni di euro dei primi sei mesi del 2023. Nel corso del primo semestre 2024 sono state perfezionate operazioni di cessione di crediti Npl ad un prezzo di vendita complessivo di 19,1 milioni di euro che hanno prodotto utili netti per 6,3 milioni di euro.

La voce "Incassi", pari a 219,6 milioni di euro al 30 giugno 2024, include le rate incassate nel corso del periodo da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite, e risulta in aumento del 12,6% rispetto agli incassi di 195,0 milioni di euro del primo semestre 2023.

Al 30 giugno 2024 il portafoglio gestito dal Settore Npl comprende n° 2.350.298 pratiche, per un valore nominale pari a 24,5 miliardi di euro.

Settore Governance & Servizi e Non Core

Nel Settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Strategic Planning, Finance, Operations, Human Resources, Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai Settori operativi delle risorse finanziarie. Il Settore in questione comprende altresì l'attività di Proprietary Finance (desk titoli di proprietà) e l'attività di Securitization & Structured Solutions (investimento in Asset Backed Securities, strumentali alla realizzazione di operazioni di cartolarizzazione). Il Settore include inoltre i portafogli in run-off originati dall'ex Interbanca nonché altri portafogli di prestiti personali.

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 12.402 27.094 (14.692) (54,2)%
Commissioni nette (1.699) (193) (1.506) 779,8%
Altre componenti del margine di intermediazione 27.008 10.195 16.813 164,9%
Margine di intermediazione 37.711 37.096 615 1,7%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
2.980 3.454 (474) (13,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria 40.691 40.550 141 0,3%
Costi operativi (19.408) (18.437) (971) 5,3%
Oneri relativi al sistema bancario (8.096) (4.090) (4.006) 97,9%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 1.533 (166) 1.699 n.s.
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo
delle imposte
14.720 17.857 (3.137) (17,6)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(5.028) (5.764) 736 (12,8)%
Utile (perdita) del periodo 9.692 12.093 (2.401) (19,9)%
(Utile) perdita del periodo di pertinenza di terzi (851) (970) 119 (12,3)%
Utile (perdita) di periodo di pertinenza della
Capogruppo
8.842 11.123 (2.281) (20,5)%

Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 37,7 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al primo semestre 2023, ed è determinato in particolare dalle seguenti dinamiche:

• il margine di interesse risulta in diminuzione di 14,7 milioni di euro rispetto primo semestre 2023. La variazione negativa è dovuta per 4,3 milioni di euro al portafoglio in run-off del comparto Non Core, e la restante variazione di 10,4 milioni di euro è imputabile all'incremento del costo della raccolta;

• le altre componenti del margine di intermediazione registrano un incremento di 16,8 milioni di euro, dovuto per 6,0 milioni di euro alla cessione di uno SFP (Strumento Finanziario Partecipativo) e per 12,6 milioni di euro alla dismissione di posizioni obbligazionarie.

Sul versante della raccolta, il prodotto "Rendimax Conto Deposito" continua a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, con un costo complessivo che si attesta a 60,7 milioni di euro, in aumento rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente di 27,3 milioni di euro per l'incremento dei tassi medi offerti che passano dall'1,73% del 30 giugno 2023 al 2,95% al 30 giugno 2024 a seguito del successo delle campagne di raccolta retail effettuate a fine 2023 e inizio 2024. Anche le masse medie in gestione risultano in crescita, e risultano pari a 4.142 milioni di euro al 30 giugno 2024 contro il dato di 3.885 milioni di euro al 30 giugno 2023.

Al 30 giugno 2024 il valore di bilancio delle obbligazioni emesse da Banca Ifis ammonta a 1.510,1 milioni di euro, in aumento di 363,0 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2023 per effetto di due nuove emissioni rispetto alla situazione in essere al 30 giugno 2023 e la contestuale scadenza a giugno 2024 dell'obbligazione Senior Preferred emessa nel 2020 per un valore nominale pari a 400 milioni di euro. Le due nuove emissioni, effettuate nell'ambito del programma di emissioni EMTN del Gruppo, sono entrambe Senior Preferred di durata 5 anni, una emessa a settembre 2023 di nominali 300 milioni di euro, e l'altra emessa a febbraio 2024 con valore nominale pari a 400 milioni di euro (per maggiori dettagli su quest'ultima si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel periodo"). Sul versante economico, gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni sono aumentati di 16,5 milioni di euro rispetto al primo semestre 2023 attestandosi complessivamente a 47 milioni di euro al 30 giugno 2024.

La raccolta effettuata tramite cartolarizzazioni, pari a 1.598,0 milioni di euro al 30 giugno 2024, risulta in aumento di 143,4 milioni di euro rispetto al dato del 30 giugno 2023 e si compone come di seguito:

  • titoli emessi dal veicolo ABCP Programme per 873,2 milioni di euro relativi alla tranche senior. Si precisa che a fine giugno 2024 è stata completata la ristrutturazione di tale cartolarizzazione, avente ad oggetto crediti factoring di proprietà (per maggiori dettagli si rimanda alla successiva sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel periodo");
  • titoli emessi dal veicolo Indigo Lease per 400,3 milioni di euro relativi alla tranche senior;
  • titoli emessi dal veicolo Emma SPV per 324,5 milioni di euro relativi alla tranche senior.

Gli interessi passivi maturati sono passati da 28,2 milioni di euro del 30 giugno 2023 a 42,4 milioni di euro del 30 giugno 2024 per effetto della variazione delle curve di mercato a cui sono indicizzate e per il collocamento, avvenuto nel mese di luglio 2023, delle notes della cartolarizzazione Indigo Lease effettuato con la ristrutturazione dell'operazione (al 30 giugno 2023 essa costituiva ancora un'autocartolarizzazione interamente sottoscritta da società del Gruppo Banca Ifis).

Si segnala inoltre l'accesso al funding tramite operazioni di TLTRO di valore nominale pari a 411,5 milioni di euro (con scadenza finale settembre 2024), in riduzione rispetto al 30 giugno 2023 per effetto del rimborso di nominali 500 milioni di euro a fine 2023, di nominali 750 milioni di euro a marzo 2024 e di nominali 375 milioni di euro a giugno 2024.

Per quanto concerne il costo del credito si evidenzia un peggioramento per 0,5 milioni di euro.

I costi operativi si attestano a 19,4 milioni di euro, registrando un aumento di 1,0 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2023, legato a maggiori spese di consulenza e a maggiori costi ICT per potenziare il presidio in ambito Climate & ESG. In quanto costi non legati a specifiche tematiche immediate di business, gli stessi sono stati imputati al Settore Governance & Servizi e Non Core.

La voce "oneri relativi al sistema bancario" include i costi sostenuti nel periodo per il funzionamento dei fondi di garanzia del sistema bancario. Nella fattispecie, al 30 giugno 2024 la voce ammonta a 8,1 milioni di euro e si Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

riferisce al costo della contribuzione annuale al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), di cui 7,9 milioni di euro relativi alla Capogruppo Banca Ifis e il residuo di competenza della controllata Banca Credifarma. Si ricorda che a febbraio 2024, con l'introduzione nello Statuto del FITD dell'art. 42-bis, sono state definite norme transitorie per consentire il richiamo delle contribuzioni 2024 entro il 3 luglio 2024, determinando di fatto un anticipo del calcolo e del versamento delle quote da parte delle banche aderenti e della conseguente rilevazione a Conto economico (negli anni pregressi veniva solitamente richiesto nel corso del quarto trimestre di ogni esercizio). Il saldo comparato al 30 giugno 2023, pari a 4,1 milioni di euro, rappresenta il costo della contribuzione prevista dal piano di accumulo del Fondo di Risoluzione Unico (FRU o SRF - Single Resolution Fund) effettuata nel primo semestre 2023. Per quanto riguarda il SRF nulla è stato richiesto in termini di contribuzione al 30 giugno 2024, essendo stato raggiunto l'obiettivo del piano di accumulo nel 2023.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri presentano un valore positivo pari a 1,5 milioni di euro, grazie alla positiva risoluzione per il Gruppo di un contenzioso in essere. I rilasci rilevati sono stati solo parzialmente compensato dagli accantonamenti del periodo effettuati principalmente per garanzie contrattuali prestate su posizioni cedute.

Per effetto delle dinamiche sopra rappresentate, l'utile di periodo del Settore Governance & Servizi e Non Core risulta pari a 9,7 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato al 30 giugno 2023 che ammontava a 12,1 milioni di euro (-2,4 milioni di euro). Escludendo l'utile del periodo di pertinenza di terzi, il contributo del Settore all'utile di periodo di pertinenza della Capogruppo è pari a 8,8 milioni di euro.

Per quanto riguarda i dati patrimoniali, al 30 giugno 2024 il totale dei crediti netti del Settore ammonta a 2.130,3 milioni di euro, in diminuzione del 3,7% rispetto al dato al 31 dicembre 2023 (2.212,5 milioni di euro). La diminuzione di 82,2 milioni di euro è dovuta principalmente alla dismissione di titoli obbligazionari precedentemente commentate e al fisiologico decremento del portafoglio in run-off.

Si evidenzia che nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti crediti prevalentemente deteriorati appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti principalmente ad attivi deteriorati rinvenienti da operazioni di business combination effettuate dal Gruppo Banca Ifis nel corso degli esercizi precedenti:

  • crediti deteriorati netti: 6,4 milioni di euro al 30 giugno 2024, in riduzione di 1,6 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2023;
  • crediti in bonis netti: 11,9 milioni di euro al 30 giugno 2024, in riduzione di 4,9 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2023.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

SETTORE GOVERNANCE &
SERVIZI E NON CORE
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI(1)
SITUAZIONE AL 30.06.2024
Valore nominale 11.155 23.637 8.443 43.235 2.109.299 2.152.534
Rettifiche di valore (7.140) (8.568) (2.949) (18.658) (3.576) (22.234)
Valore di bilancio 4.015 15.069 5.494 24.577 2.105.723 2.130.300
Coverage ratio 64,0% 36,2% 34,9% 43,2% 0,2% 1,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2023
Valore nominale 12.256 22.793 8.625 43.674 2.191.536 2.235.210
Rettifiche di valore (6.595) (8.241) (3.240) (18.076) (4.626) (22.702)
Valore di bilancio 5.661 14.552 5.385 25.598 2.186.910 2.212.508
Coverage ratio 53,8% 36,2% 37,6% 41,4% 0,2% 1,0%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2024 titoli di Stato per 1.469,0 milioni di euro (1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

I coverage delle attività deteriorate del Settore sono influenzati dai crediti POCI, i cui valori lordi già scontano la stima delle perdite attese. Il coverage del portafoglio nel suo complesso al 30 giugno 2024 risulta sostanzialmente in linea con il dato del 31 dicembre 2023, e risulta legato essenzialmente al portafoglio dell'Area Non Core che registra un coverage più basso per la presenza al suo interno dei crediti POCI.

I crediti netti deteriorati del Settore Governance & Servizi e Non Core risultano in riduzione del 4,0% rispetto al dato di dicembre 2023, a causa della riduzione del portafoglio in sofferenza, mentre i crediti in bonis registrano una riduzione del 3,7% per effetto principalmente delle cessioni di titoli di debito effettuate nel periodo considerato, soprattutto relative a titoli di Stato (tali titoli sono passati da 1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023 a 1.469,0 milioni di euro a fine giugno 2024).

Il coverage dei crediti deteriorati, influenzata dai suddetti crediti POCI, si attesta al 43,2% a giugno 2024 (41,4% al 31 dicembre 2023).

L'azione Banca Ifis

La quotazione

Le azioni ordinarie di Banca Ifis S.p.A. sono quotate presso il segmento STAR, e la Banca risulta operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine periodo.

Prezzo ufficiale azione 30.06.2024 31.12.2023 31.12.2022 31.12.2021 31.12.2020
Prezzo del titolo a fine periodo 19,43 15,70 13,31 17,07 9,18

Price/book value

È esposto di seguito il rapporto tra prezzo di Borsa a fine periodo e patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo in rapporto alle azioni in circolazione.

Price/book value 30.06.2024 31.12.2023 31.12.2022 31.12.2021 31.12.2020
Prezzo del titolo a fine periodo 19,43 15,70 13,31 17,07 9,18
Patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo per
azione
32,74 32,01 30,24 29,85 28,50
Price/book value 0,59 0,49 0,44 0,57 0,32
Azioni in circolazione 30.06.2024 31.12.2023 31.12.2022 31.12.2021 31.12.2020
Numero azioni in circolazione
a fine periodo (in migliaia)(1)
52.570 52.468 52.433 53.472 53.460

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Earnings per share (EPS)

Di seguito è evidenziato l'Earnings per share (EPS), cioè il rapporto tra utile netto consolidato di periodo e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nel periodo, al netto delle azioni proprie in portafoglio.

Utile per azione e utile diluito per azione 30.06.2024 30.06.2023
Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) 93.614 91.036
Numero medio azioni in circolazione (1) 52.529.575 52.456.037
Numero medio di azioni in circolazione ai fini dell'utile per azione diluito 53.388.645 52.456.037
Utile per azione (EPS) 1,78 1,74
Utile per azione (EPS) diluito 1,75 1,74

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Le regole di corporate governance

Banca Ifis ha aderito al Codice di Corporate Governance delle società quotate. Risultano costituiti, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione della Banca, il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato Nomine e il Comitato Remunerazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D. Lgs. 231/2001.

Le regole di internal dealing

La regolamentazione di Banca Ifis in materia di internal dealing è conforme alla disciplina di derivazione comunitaria (Regolamento UE n. 596/2014, c.d. Market Abuse Regulation) e mira ad assicurare la massima trasparenza informativa nei confronti del mercato.

La "Politica in materia di operazioni compiute da Soggetti Rilevanti e da Persone ad essi Strettamente Legate su quote, titoli di credito e strumenti finanziari collegati emessi da Banca Ifis" (Politica Internal Dealing) disciplina:

  • gli adempimenti connessi all'identificazione dei Soggetti Rilevanti e delle persone "strettamente legate";
  • la gestione delle informazioni relative alle operazioni oltre la soglia minima di importo su quote, titoli di credito o strumenti collegati emessi da Banca Ifis, compiute, direttamente o indirettamente, da un Soggetto Rilevante o da una "Persona Strettamente Legata" e soggetta agli obblighi di notifica;
  • la gestione dei "periodi di chiusura", intervalli temporali nell'ambito dei quali i Soggetti Rilevanti devono astenersi dal compiere operazioni su quote e altri titoli di credito emessi da Banca Ifis, nonché su strumenti finanziari a essi collegati.

I soggetti rilevanti sono:

  • i componenti del Consiglio di Amministrazione;
  • i componenti del Collegio Sindacale;
  • i dirigenti considerati come aventi "responsabilità strategica", cioè:
    • qualunque soggetto che detenga una partecipazione calcolata ai sensi dell'articolo 118 del Regolamento Emittenti, pari almeno al 10% del capitale sociale di Banca Ifis, rappresentato da azioni con diritto di voto oppure qualunque soggetto che controlli la Banca;
    • gli ulteriori soggetti individuati come tali, anche per periodi di tempo circoscritti, con apposita delibera del Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis.

Tale documento è disponibile nella Sezione "Corporate Governance", sottosezione "Internal Dealing" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Le regole per la gestione delle informazioni privilegiate

Le procedure interne in materia di gestione delle informazioni privilegiate e di gestione dell'elenco delle persone che hanno accesso ad informazioni privilegiate sono conformi alla Market Abuse Regulation.

In applicazione dell'art. 115 bis del D. Lgs. 58/1998, Banca Ifis ha istituito un registro (il c.d. registro degli insider) delle persone che, in ragione dell'attività lavorativa o professionale o delle funzioni svolte, hanno accesso ad informazioni privilegiate, e ne cura il puntuale aggiornamento.

Il Gruppo si è inoltre dotato della "Politica di Gruppo per la gestione delle informazioni privilegiate", al fine di:

  • evitare che soggetti che, per le funzioni che svolgono, non hanno motivo di conoscere tale informazione abbiano accesso alle stesse;
  • individuare in via continuativa le persone che hanno accesso alle informazioni stesse.

Tale politica descrive, inoltre, il processo di gestione delle informazioni privilegiate di emittenti terzi, anche con riferimento alla gestione dei sondaggi di mercato passivi.

Fatti di rilievo avvenuti nel periodo

Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Media" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa. Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo.

Conclusione SREP sui requisiti di capitale: Banca Ifis ampiamente sopra delle indicazioni di Banca d'Italia

In data 29 gennaio 2024 il Gruppo Banca Ifis ha ricevuto da Banca d'Italia la notifica di conclusione del periodico processo di revisione prudenziale ("SREP decision") condotto sul Gruppo.

Banca d'Italia ha individuato per il 2024 i seguenti requisiti di capitale (pari alla somma di Overall Capital Requirement e Pillar 2 Guidance) su base consolidata:

  • CET1 Ratio pari al 9,00%;
  • Tier 1 Ratio pari al 10,90%;
  • Total Capital Ratio pari al 13,30%.

I requisiti di capitale sopra riportati includono la componente Target della Pillar 2 Guidance pari all'1,00%.

Emissione di un bond da 400 milioni di euro con scadenza a 5 anni

In data 20 febbraio 2024, Banca Ifis ha concluso il collocamento di un'emissione obbligazionaria di tipo Senior Preferred Unsecured nell'ambito del proprio programma di emissioni EMTN per un ammontare pari a 400 milioni di euro. L'operazione è stata destinata ad investitori istituzionali.

In particolare, l'emissione ha una durata quinquennale, con data di regolamento 27 febbraio 2024. Il reoffer price è pari a 99,362 per un rendimento a scadenza del 5,65% ed una cedola pagabile annualmente del 5,50%. L'obbligazione è stata quotata presso l'Euronext di Milano e ha un rating atteso di BB+ da parte di Fitch e di Baa3 da parte di Moody's.

Il collocamento dell'obbligazione in oggetto rientra nel programma di funding EMTN previsto dal Piano Industriale del Gruppo relativo al triennio 2022-2024, che stima 2,5 miliardi di euro di nuovi collocamenti.

L'Assemblea degli Azionisti ha approvato il Bilancio d'esercizio 2023 e la distribuzione di un dividendo di 0,90 euro per azione a titolo di saldo per l'esercizio

L'Assemblea degli Azionisti di Banca Ifis S.p.A., riunitasi in data 18 aprile 2024 in unica convocazione sotto la presidenza di Ernesto Fürstenberg Fassio, nel rispetto delle disposizioni vigenti, quindi secondo le modalità previste dall'art. 106 del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020, ha approvato in sede ordinaria:

  • il Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2023;
  • la destinazione dell'utile netto, tenuto conto dell'esercizio dell'opzione di patrimonializzazione prevista dall'art. 26 comma 5-bis del Decreto-legge n. 104/2023 (convertito con modificazioni dalla Legge 9 ottobre 2023, n. 136), a riserva non distribuibile per 23.905.112 euro (importo pari a due volte e mezza l'imposta calcolata ai sensi del richiamato art. 26 del Decreto-legge n. 104/2023);
  • la distribuzione di un saldo del dividendo per l'esercizio 2023 pari a 0,90 euro, al lordo delle ritenute di legge, per ciascuna delle azioni Banca Ifis emesse e in circolazione. Tale saldo del dividendo 2023 verrà

messo in pagamento con data stacco cedola (ex date) il 20 maggio 2024, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 21 maggio 2024 e data di pagamento il 22 maggio 2024;

  • la Sezione I del documento "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti" redatto ai sensi dell'art. 123-ter del D. Lgs. n. 58/1998. L'Assemblea ha inoltre deliberato in senso favorevole sulla Sezione II del citato documento, relativa all'attuazione delle politiche di remunerazione nel corso dell'esercizio 2023;
  • la proposta dell'azionista di maggioranza La Scogliera S.A. di nominare come nuovo amministratore indipendente Nicola Borri, in sostituzione del consigliere dimissionario Sebastien Egon Fürstenberg che, in qualità di Presidente onorario, continua a partecipare alla vita societaria e consiliare nei termini di Statuto. Il prof. Borri rimarrà in carica fino alla naturale scadenza del Consiglio di Amministrazione attualmente in carica, ossia fino all'Assemblea chiamata a deliberare l'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2024.

Ristrutturazione della cartolarizzazione "Ifis ABCP Programme" di crediti factoring del valore di 1,15 miliardi di euro

In data 28 giugno 2024 Banca Ifis ha concluso con successo la ristrutturazione della cartolarizzazione denominata "Ifis ABCP Programme" del valore di 1,15 miliardi di euro avente ad oggetto crediti factoring di proprietà. Tale cartolarizzazione è stata inizialmente perfezionata il 13 ottobre 2016 e ha ad oggetto la cessione su base rotativa di crediti vantati verso la clientela privata derivanti dall'attività di factoring ordinaria del Gruppo, acquistati sia prosoluto, sia pro solvendo e di cui sia stata notificata la cessione al debitore ceduto.

L'operazione di ristrutturazione ha portato Banca Ifis, che ha assunto il ruolo di Lead-Arranger e Calculation Agent, a migliorare le condizioni economiche della cartolarizzazione e ad allargare la platea degli investitori, che è passata da sei a otto istituti. Alle banche già coinvolte nel progetto si sono aggiunte Cassa Depositi e Prestiti (CDP), il cui impegno mira a garantire nuova finanza alle Pmi, e Natixis CIB, quest'ultima assumendo anche il ruolo di co-arranger.

Tale operazione di ristrutturazione non ha avuto impatti sulla situazione economica e patrimoniale al 30 giugno 2024 del Gruppo Banca Ifis.

Rimborsate nel semestre linee TLTRO per 1,1 miliardi di euro

Per quanto concerne la raccolta TLTRO, si segnala come nel primo semestre 2024, grazie alla solida posizione di liquidità del Gruppo pari a 1,7 miliardi di euro di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE, si è proseguito con il percorso di rimborso anticipato rispetto alla scadenza di settembre 2024, delle linee TLTRO III per un ulteriore valore nominale di 1.125 milioni di euro (portando a nominali 1.625 milioni l'ammontare di linee TLTRO III sin qui rimborsate) completando inoltre con largo anticipo tutte le azioni manageriali per rimborsare entro settembre 2024 il residuo valore nominale di 411,5 milioni di euro.

Si evidenzia come, già dalla fine del 2023, il Gruppo abbia posto in essere le azioni manageriali propedeutiche alla sostituzione di tale componente di funding attraverso emissioni di obbligazioni senior, l'incremento della raccolta retail con una strategia multicanale e campagne di marketing mirate nonché con la ristrutturazione di operazioni di cartolarizzazione sui portafogli del Gruppo. Tali azioni hanno quindi di fatto modificato la struttura di funding del Gruppo che al 30 giugno 2024 è rappresentata per il 60,3% da debiti verso la clientela (49,0% al 30 giugno 2023), per il 27,7% da titoli in circolazione (23,4% al 30 giugno 2023) e per il 12,0% da debiti verso banche (27,6% al 30 giugno 2023).

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

Non sono intervenuti fatti di rilievo tra la chiusura del periodo e la data di approvazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata da parte del Consiglio di Amministrazione.

Informativa sulle tensioni internazionali

Il presente paragrafo vuole fornire una specifica disclosure sugli impatti generati dalle tensioni internazionali, soprattutto con riferimento al Medio Oriente e al perdurare del conflitto Russia-Ucraina.

A livello di Gruppo Banca Ifis viene svolto un monitoraggio a livello di rischio Paese sulle nazioni coinvolte nei conflitti. Tali monitoraggi continuativi hanno evidenziato un numero limitato di controparti presenti nelle zone interessate dalle tensioni internazionali in corso a cui corrispondono esposizioni creditizie dirette modeste. Analogamente, non sono state evidenziate particolari criticità con riferimento al portafoglio crediti commerciali.

Inoltre, la funzione Risk Management, in aggiunta ai fattori di rischio usualmente considerati, continua a ritenere ragionevole includere l'attuale situazione di tensione geopolitica quale ulteriore fattore di rischio.

In particolare, tale situazione è stata considerata all'interno della documentazione istituzionale (RAF, Recovery Plan e Resoconto ICAAP/ILAAP) sotto un duplice punto di vista: da un lato come peggioramento delle severity e inclusione di nuove ipotesi di stress nel framework di stress test, e dall'altro come extra requisito di Fondi propri a fronte dei rischi strategico e sovrano assunti dal Gruppo.

Evoluzione prevedibile della gestione

Le economie degli Stati Uniti e dell'Europa si sono dimostrate resilienti all'aumento dei tassi di interesse. Le ragioni delle resilienze delle economie degli Stati Uniti e dell'Europa sembrano trovare ragione nella combinazione di politiche fiscali espansive, elevata liquidità disponibile sui mercati finanziari e forte domanda di lavoro. Nel primo semestre 2024 l'inflazione ha proseguito la tendenza discendente iniziata nel 2023. La spesa dei consumatori e l'eccesso di domanda sul mercato del lavoro, soprattutto negli Stati Uniti, hanno avviato un trend in discesa. Inoltre, le guerre in Medio Oriente ed in Ucraina non hanno causato shock sull'economia mondiale, rimanendo confinate in specifici territori. Nella sua riunione del 6 giugno 2024 la BCE ha ridotto i tassi di interesse dello 0,25%, e sta valutando le tempistiche di una ulteriore possibile riduzione, con il duplice obiettivo di continuare il progressivo calo dell'inflazione ed evitare che si inneschi una eccessiva contrazione della domanda interna. La dinamica dei tagli dei tassi di interesse si avvia ad essere comunque più lenta rispetto a quanto stimato a inizio anno.

Secondo le stime ISTAT, il Pil italiano è atteso in crescita dell'1,0% nel 2024 e dell'1,1% nel 2025, in moderata accelerazione rispetto allo 0,9% del 2023. Nel 2024 l'aumento del Pil verrebbe sostenuto dal contributo sia della domanda interna al netto delle scorte, sia della domanda estera netta (+0,7% per entrambe), con un contributo delle scorte ancora negativo (-0,4%). Nel 2025 la crescita dell'economia italiana dovrebbe essere trainata prevalentemente dalla domanda interna (+0,9%). I consumi privati continuano a essere sostenuti dal rafforzamento del mercato del lavoro e dall'incremento delle retribuzioni in termini reali, ma frenati da un aumento della propensione al risparmio. Tali dinamiche dovrebbero determinare per il 2024 una crescita moderata (+0,4%) dei consumi delle famiglie e una successiva accelerazione nel 2025 (+1%). Per gli investimenti fissi lordi si prevede una dinamica di decelerazione nel biennio di previsione (+1,5% e +1,2% rispettivamente nel 2024 e 2025, dal +4,7% del 2023), determinata dal venire meno degli incentivi fiscali all'edilizia, che dovrebbero essere compensati sia dagli effetti dell'attuazione delle misure previste dal PNRR sia dalla riduzione dei tassi di interesse. Per i prossimi mesi ci si attende un graduale ritorno verso tassi di inflazione vicini ai target della BCE; tale dinamica determinerà, per il 2024 una forte decelerazione del deflatore della spesa delle famiglie residenti (+1,6% dal +5,2% del 2023) a cui seguirà un moderato incremento nel 2025 (+2,0%).

In questo contesto macroeconomico i risultati delle principali banche europee hanno beneficiato, dal lato dei ricavi, dell'aumento dei tassi di interesse e, dal lato degli accantonamenti, di un limitato deterioramento della qualità dell'attivo. La posizione di capitale e di liquidità del settore bancario europeo ha dimostrato una buona solidità. Nel primo semestre 2024 Banca Ifis ha conseguito un utile di pertinenza della Capogruppo di 94 milioni di euro, confermando il suo forte profilo economico, patrimoniale e finanziario. Le analisi condotte fino ad oggi sul Gruppo non hanno evidenziato significativi segnali di deterioramento sulla qualità dell'attivo, su cui comunque è stata applicata una prudente politica in termini di accantonamenti, e sul recupero dei portafogli Npl. Da inizio anno il Gruppo ha inoltre avviato una serie di azioni manageriali volte a ridurre l'impatto negativo di una possibile riduzione dei tassi di interesse. Nello specifico la duration del portafoglio titoli di proprietà del Gruppo è stata aumentata dai 2,3 anni di dicembre 2023, ai 2,8 anni di marzo 2024, ai 3,1 anni di giugno 2024, mentre la percentuale delle nuove erogazioni leasing a tasso fisso è stata quasi raddoppiata a circa l'80% rispetto all'ultimo semestre del 2023. Banca Ifis conferma quindi l'obiettivo di circa 160 milioni di euro di utile per l'esercizio 2024, in assenza di shock macroeconomici, pur in un contesto caratterizzato dal rallentamento della crescita e un costo della raccolta più elevato. Il Gruppo continua a monitorare con attenzione i rischi di mercato che possono impattare il business.

Altre informazioni

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI CONSISTENZE
(in migliaia di euro) 30.06.2024(1) 31.12.2023(2)
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.569.618 1.544.497
Capitale di classe 1 (Tier 1) 1.570.547 1.545.424
Totale Fondi propri 1.802.564 1.812.324
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 10.245.592 10.390.002
CET1 Ratio 15,32% 14,87%
Tier 1 Ratio 15,33% 14,87%
Total Capital Ratio 17,59% 17,44%

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

(1) Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nel primo semestre 2024 al netto del relativo dividendo maturato.

(2) Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) includono gli utili maturati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2023, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice civile.

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 30 giugno 2024 sono stati determinati avendo a riferimento le modifiche regolamentari introdotte dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) 876/2019 (CRR2), che hanno modificato i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modifiche, recepiti nella Circolare di Banca d'Italia n. 285.

Ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali al 30 giugno 2024, in continuità con quanto effettuato a partire dal 30 giugno 2020, il Gruppo Banca Ifis ha applicato le disposizioni temporanee di sostegno ancora in vigore alla presente data contabile previste dal Regolamento UE 873/2020 (c.d. "quick-fix").

Il Regolamento UE 873/2020, relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri, definisce per gli enti la possibilità di includere nel loro CET1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti attraverso modalità che differiscono sulla base del periodo transitorio di riferimento (1° gennaio 2018 - 31 dicembre 2019 e 1° gennaio 2020 - 31 dicembre 2024).

Si fa presente che Banca Ifis aveva, a suo tempo, già provveduto ad informare Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

L'inclusione nel CET1 avviene, in continuità con il precedente esercizio, in modo graduale applicando i seguenti fattori:

TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2018-2019 TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2020-2024
0,70 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020
0,50 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 1,00 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021
0,25 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 0,75 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022
0,00 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 0,50 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023
0,00 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 0,25 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024

Al 30 giugno 2024, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare gli impatti dell'IFRS 9 sul CET1, i Fondi propri ammontano a 1.802,6 milioni di euro, registrando una variazione negativa pari a 9,8 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023. Tale variazione è riconducibile principalmente alle seguenti componenti:

  • inclusione dell'utile di periodo al 30 giugno 2024 al netto del relativo dividendo maturato: la variazione positiva ammonta a 46,8 milioni di euro;
  • minore deduzione degli investimenti in immobilizzazioni immateriali che ne determina una variazione positiva pari a 8 milioni di euro;
  • variazione positiva di altre riserve per un ammontare pari a 2,8 milioni di euro;
  • riduzione del filtro transitorio introdotto per attenuare l'impatto dell'FTA IFRS 9 (art. 473 bis CRR) pari a 13,4 milioni di euro;
  • maggior deduzione dal CET1 derivante dall'incremento dei crediti in perimetro del c.d. "Calendar Provisioning", pari a 12,4 milioni di euro;
  • alla diminuzione delle riserve principalmente dovute alla variazione dei titoli classificati in regime di fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI): la variazione negativa ammonta a 6,7 milioni di euro;
  • minor computabilità nel Capitale di classe 2 del prestito subordinato con scadenza inferiore a 5 anni, principalmente dovuto all'effetto congiunto dell'applicazione dell'ammortamento ai sensi dell'articolo 64 della CRR e della deduzione dell'obbligo al riacquisto autorizzato da Banca d'Italia, che ha comportato una variazione complessiva in diminuzione pari a 34,9 milioni di euro.

La variazione negativa dei Fondi propri dovuta ai fenomeni sopra richiamati è stata mitigata da una riduzione delle attività ponderate per il rischio (RWA) pari a 144,4 milioni di euro, come di seguito descritto.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
GOVERNANCE
& SERVIZI E
NON CORE
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
ATTIVITA' PONDERATE PER IL
RISCHIO: COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL
RWA per rischio di credito 5.791.237 2.692.154 1.294.785 1.804.298 1.846.111 1.428.530 9.065.878
RWA per rischio di mercato X X X X X X 65.816
RWA per rischio operativo (metodo
base)
X X X X X X 1.027.943
RWA per rischio di aggiustamento
della valutazione del credito
X X X X X X 85.955
Totale RWA X X X X X X 10.245.592

Di seguito la composizione per Settore delle attività ponderate per il rischio (RWA).

Al 30 giugno 2024, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare l'impatto dell'IFRS 9, le attività ponderate per il rischio (RWA) ammontano a 10.245,6 milioni di euro, con un decremento di 144,4 milioni rispetto a dicembre 2023. In particolare, si segnala:

  • una riduzione del rischio di credito pari a 183,7 milioni di euro riconducibile principalmente alle seguenti variazioni:
    • una riduzione di 43,8 milioni di euro registrata sul portafoglio corporate, collegata principalmente ad un decremento degli impieghi nell'Area Factoring;
    • una riduzione di 79,3 milioni di euro relativi alla classe di esposizioni verso enti dovuta, principalmente, alla diminuzione dell'operatività in PCT e titoli;
    • ad una riduzione registrata nel portafoglio "Esposizioni in stato di default" pari a 117,1 milioni di euro, a seguito di una diminuzione dei volumi nel Settore Npl;

  • alle variazioni nette sulle altre classi di esposizioni, il cui effetto ammonta complessivamente ad un incremento per 56,6 milioni di euro;
  • ad un incremento delle componenti di rischio di mercato e Credit Valuation Adjustment (CVA), pari complessivamente a 39,2 milioni di euro, dovuto rispettivamente all'aumento delle operazioni in derivati.

A seguito delle dinamiche sopra descritte, al 30 giugno 2024 il CET1 Ratio si attesta al 15,32%, in aumento di 45 basis point rispetto al 31 dicembre 2023, mentre il Total Capital Ratio si attesta al 17,59%, registrando un aumento di 15 basis point rispetto al dato al 31 dicembre 2023.

Al 30 giugno 2024, non considerando il filtro relativo al regime transitorio IFRS 9, i Fondi propri Fully Loaded ammontano a 1.789,9 milioni di euro e conseguentemente gli RWA in regime di piena applicazione ammontano a 10.245,6 milioni di euro.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI SENZA CONSISTENZE
APPLICAZIONE DISPOSIZIONI TRANSITORIE IFRS 9
(in migliaia di euro)
30.06.2024(1) 31.12.2023(2)
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.556.961 1.518.451
Capitale di classe 1 (Tier 1) 1.557.890 1.519.378
Totale Fondi propri 1.789.907 1.786.278
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 10.245.592 10.386.270
CET1 Ratio 15,20% 14,62%
Tier 1 Ratio 15,21% 14,63%
Total Capital Ratio 17,47% 17,20%

(1) Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi Propri (Total Capital) includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nel primo semestre 2024 al netto del relativo dividendo maturato.

(2) Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi Propri (Total Capital) includono gli utili maturati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2023, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice civile.

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che in data 29 gennaio 2024 il Gruppo Banca Ifis ha reso nota la decisione finale che Banca d'Italia ha adottato, a seguito dello SREP annuale, riguardante i nuovi requisiti di capitale che il Gruppo dovrà rispettare, a livello consolidato, per il 2024 e che si riportano di seguito (si veda anche la sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel periodo"), comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale (RCC):

  • CET1 Ratio pari all'8,00%, vincolante nella misura del 5,50%;
  • Tier 1 Ratio pari al 9,90%, vincolante nella misura del 7,40%;
  • Total Capital Ratio pari al 12,30%, vincolante nella misura del 9,80%.

Al fine di garantire un livello di capitale che possa assorbire eventuali perdite derivanti da scenari di stress, di cui all'articolo 104 ter della direttiva UE 36/2013, Banca d'Italia ha previsto per il Gruppo Banca Ifis i seguenti livelli di capitale (riepilogati nella tabella sotto riportata), ai quali si aggiunge il coefficiente anticiclico specifico:

  • CET1 Ratio pari al 9,00%, composto da un OCR CET1 Ratio pari all'8,00% e da una componente target (Pillar 2 Guidance) di 1,00%;
  • Tier 1 Ratio pari al 10,90%, composto da un OCR Tier 1 Ratio pari al 9,90% e da una componente target pari all'1,00%;
  • Total Capital Ratio pari al 13,30%, composto da un OCR Total Capital Ratio pari al 12,30% e da una componente target pari all'1,00%.

Overall Capital Requirement (OCR) 2024 Pillar 2
Guidance
Total
Art. 92 CRR SREP TSCR RCC(1) OCR Ratio P2G OCR e P2G
CET1 4,50% 1,00% 5,50% 2,50% 8,00% 1,00% 9,00%
Tier 1 6,00% 1,40% 7,40% 2,50% 9,90% 1,00% 10,90%
Total Capital 8,00% 1,80% 9,80% 2,50% 12,30% 1,00% 13,30%

(1) RCC: riserva di conservazione del capitale.

Al 30 giugno 2024, il Gruppo Banca Ifis soddisfa ampiamente i requisiti sopra menzionati.

Procedimento di determinazione del requisito minimo di passività soggette a bail-in

I requisiti minimi di Fondi propri e passività ammissibili (MREL) comunicati da Banca d'Italia alla Capogruppo Banca Ifis e alla sua controllata Banca Credifarma sono riportati nella tabella seguente.

Requisito MREL
Banca Ifis Banca Credifarma
14,80% (1) del Total Risk Exposure Amount (TREA) 8% (1) del Total Risk Exposure Amount (TREA)
4,25% del Leverage Ratio Exposure 3% del Leverage Ratio Exposure

(1) Il requisito MREL in termini di TREA include "on top" la componente di requisito combinato di capitale pari al 2,50% (inclusiva della sola riserva di conservazione di capitale alla quale sommare la riserva anticiclica trimestralmente determinata).

Al 30 giugno 2024, a seguito del processo di monitoraggio, entrambi gli indicatori risultano ampiamente soddisfatti.

In data 27 giugno 2024 Banca d'Italia ha comunicato alla Capogruppo Banca Ifis e alla sua controllata Banca Credifarma l'avvio del procedimento di determinazione dei nuovi requisiti che prevedono per Banca Ifis il 14,81%1 del TREA e il 4,26% del LRE e per Banca Credifarma l'8% del TREA e il 3% del LRE.

Posizione e coefficienti di liquidità del Gruppo

Nel corso del primo semestre 2024 il Gruppo ha proseguito la strategia di differenziazione dei canali distributivi, con l'obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. Il Gruppo dispone di una dotazione di liquidità al 30 giugno 2024 (tra riserve e attivi liberi finanziabili in BCE) tale da permettere un ampio rispetto dei limiti di LCR e di NSFR (con indici superiori rispettivamente al 1.250% e al 100%).

Informativa in merito al debito sovrano

La Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011, fornisce la disciplina in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata Comunicazione Consob, si segnala che al 30 giugno 2024 il valore di bilancio delle esposizioni al debito sovrano ammonta a 1.803 milioni di euro al netto della riserva da valutazione negativa pari a 21 milioni di euro.

1 Il requisito MREL in termini di TREA include "on top" la componente di requisito combinato di capitale pari al 2,50% (inclusiva della sola riserva di conservazione di capitale al quale sommare la riserva anticiclica trimestralmente determinata).

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 1.846 milioni di euro, presentano una vita media residua ponderata di 49 mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 30 giugno 2024 sono considerati di Livello 1.

In conformità alla comunicazione Consob, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi erogati nei confronti dello Stato italiano. Tali esposizioni alla data del 30 giugno 2024 ammontano a 317 milioni di euro, di cui 88 milioni di euro relativi a crediti fiscali.

Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012

In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt-out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐ bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

L'ultima versione della Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), è quella predisposta per l'esercizio 2023 sottoforma di relazione distinta dalla Relazione sulla gestione del Gruppo, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 7 marzo 2024 e pubblicata congiuntamente al Bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2023. Tale documento viene inoltre messo a disposizione nella Sezione "Corporate governance", sottosezione "Relazioni e documenti", paragrafo "Assetti e organizzazione di governo societario" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è stata predisposta sulla base del format messo a disposizione da Borsa Italiana.

Politiche di remunerazione

Nella Sezione "Corporate governance", sottosezione "Remunerazione" del sito internet aziendale www.bancaifis.it è disponibile la "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti - 2024", redatta ai sensi dell'art. 123 ter del TUF, dove è illustrata la politica di remunerazione per il Gruppo Banca Ifis, la quale risulta sostanzialmente in linea con quella dell'esercizio precedente.

Misure sulla Privacy

Il Gruppo Banca Ifis ha consolidato un progetto di adeguamento al Regolamento (UE) 2016/679 al fine di recepire le disposizioni normative nel modello di gestione della privacy interno, prevedendo una serie di interventi di carattere sia tecnologico che organizzativo, con impatto su tutte le società del Gruppo.

Direzione e coordinamento da parte della controllante

Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca Ifis, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca Ifis.

Adesione al consolidato fiscale nazionale

Le società Banca Ifis S.p.A., Ifis Npl Investing S.p.A., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl Servicing S.p.A. e Cap.Ital.Fin. S.p.A. hanno optato, insieme alla controllante La Scogliera S.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.

I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti prevedendo una durata triennale.

L'adesione al regime del consolidato fiscale permette la compensazione degli imponibili fiscali delle società partecipanti (con utilizzo delle perdite e dell'ACE realizzate in costanza di adesione).

Come previsto dalla normativa in vigore, le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la sede secondaria italiana di La Scogliera S.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

In forza dell'applicazione di tale istituto, le perdite e gli utili fiscali di ciascuna società realizzati nel primo semestre del 2024 vengono trasferiti alla consolidante fiscale La Scogliera.

Il credito verso la consolidante fiscale La Scogliera, iscritto tra le "Altre attività", ammonta a 10,2 milioni di euro, mentre il relativo debito, iscritto tra le "Altre passività" nella presente Relazione finanziaria semestrale consolidata, al 30 giugno 2024 risulta pari a 17,7 milioni di euro, di cui 15,5 milioni di euro maturati presso la controllata Ifis Npl Investing. Il debito netto verso la consolidante fiscale La Scogliera ammonta, dunque, a 7,5 milioni di euro.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2023 Banca Ifis deteneva n. 1.343.018 azioni proprie, per un controvalore di 21,8 milioni di euro ed un valore nominale di 1.343.018 euro.

Nel corso del primo semestre 2024 Banca Ifis ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile n. 101.703 azioni proprie al prezzo medio di 12,55 euro, per un controvalore di 1,2 milioni di euro ed un valore nominale di 101.703 euro, realizzando utili per 419 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve sovrapprezzo.

Nel corso del periodo non vi sono state ulteriori operazioni su azioni proprie, oltre a quanto indicato sopra.

Considerando le operazioni di cui sopra, la giacenza al 30 giugno 2024 risulta pari a n. 1.241.315 azioni proprie, per un controvalore di 21,0 milioni di euro ed un valore nominale di 1.241.315 euro.

Si precisa che il Gruppo Banca Ifis non detiene, direttamente o indirettamente, azioni della controllante La Scogliera S.A..

Operazioni con società del Gruppo e parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 285 di Banca d'Italia del 17 dicembre 2013, Parte terza, Capitolo 11 (in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati"), le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono effettuate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione denominata "Politica di Gruppo in materia di operazioni con parti correlate, soggetti collegati ed Esponenti Aziendali ex art. 136 T.U.B.", il cui ultimo aggiornamento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del primo semestre 2024 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate esterne al perimetro della Relazione finanziaria semestrale consolidata. Per maggiori dettagli si veda la sezione "Operazioni con parti correlate" all'interno delle Note illustrative del presente documento.

Operazioni atipiche o inusuali

Nel corso del primo semestre del 2024 il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Sedi della Banca

La Banca ha sede legale in Venezia‐Mestre, nonché Uffici istituzionali della Presidenza in Roma e uffici operativi in Milano. Non risultano in essere sedi secondarie.

Risorse umane

Al 30 giugno 2024 i dipendenti del Gruppo Banca Ifis sono rappresentati da n. 1.979 unità (1.940 al 31 dicembre 2023). Si riporta di seguito un dettaglio della forza lavoro ripartita per livello di inquadramento.

DIPENDENTI DEL GRUPPO PER 30.06.2024 31.12.2023 VARIAZIONI
LIVELLI DI INQUADRAMENTO Numero % Numero % Numero %
Dirigenti 100 5,1% 100 5,2% - 0,0%
Quadri direttivi 636 32,1% 608 31,3% 28 4,6%
Impiegati 1.243 62,8% 1.232 63,5% 11 0,9%
Totale dipendenti del Gruppo 1.979 100,0% 1.940 100,0% 39 2,0%

Attività di ricerca e sviluppo

Il Gruppo, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso del periodo.

Venezia – Mestre, 2 agosto 2024

Per il Consiglio di Amministrazione

L'Amministratore Delegato

Frederik Herman Geertman

50

Bilancio consolidato semestrale abbreviato

52

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

Stato patrimoniale consolidato

VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro)
30.06.2024 31.12.2023
10. Cassa e disponibilità liquide 637.310 857.533
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 261.800 234.878
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 16.194 12.896
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 245.606 221.982
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
536.313 749.176
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 11.154.421 11.259.701
a) crediti verso banche 690.501 637.567
b) crediti verso clientela 10.463.920 10.622.134
70. Partecipazioni 24 24
90. Attività materiali 155.713 143.255
100. Attività immateriali 79.795 76.667
di cui:
- avviamento 38.020 38.020
110. Attività fiscali: 246.041 285.435
a) correnti 25.957 46.601
b) anticipate 220.084 238.834
130. Altre attività 401.369 444.692
Totale dell'attivo 13.472.786 14.051.361

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
(in migliaia di euro)
30.06.2024 31.12.2023
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 11.226.642 11.820.658
a) debiti verso banche 1.343.651 2.717.139
b) debiti verso clientela 6.774.913 5.814.624
c) titoli in circolazione 3.108.078 3.288.895
20. Passività finanziarie di negoziazione 14.539 14.005
40. Derivati di copertura 3.414 11.644
60. Passività fiscali: 46.445 57.717
a) correnti 14.996 26.025
b) differite 31.449 31.692
80. Altre passività 379.621 387.554
90. Trattamento di fine rapporto del personale 7.677 7.906
100. Fondi per rischi e oneri: 58.016 58.178
a) impegni e garanzie rilasciate 5.045 5.374
b) quiescenza e obblighi simili 232 196
c) altri fondi per rischi e oneri 52.739 52.608
120. Riserve da valutazione (36.526) (39.215)
150. Riserve 1.546.079 1.505.424
155. Acconti su dividendi (-) - (62.962)
160. Sovrapprezzi di emissione 85.353 84.108
170. Capitale 53.811 53.811
180. Azioni proprie (-) (20.990) (21.817)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 15.091 14.240
200. Utile (perdita) del periodo (+/-) 93.614 160.110
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.472.786 14.051.361

Conto economico consolidato

VOCI
(in migliaia di euro)
30.06.2024 30.06.2023
10. Interessi attivi e proventi assimilati 431.426 359.987
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 421.583 351.561
20. Interessi passivi e oneri assimilati (223.108) (142.696)
30. Margine di interesse 208.318 217.291
40. Commissioni attive 56.678 56.737
50. Commissioni passive (9.769) (6.440)
60. Commissioni nette 46.909 50.297
70. Dividendi e proventi simili 8.674 8.795
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 3.401 (3.377)
90. Risultato netto dell'attività di copertura (1.317) (251)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 16.662 7.045
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15.519 5.178
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
1.056 836
c) passività finanziarie 87 1.031
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico
12.822 11.311
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 12.822 11.311
120. Margine di intermediazione 295.469 291.111
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: 62.938 38.974
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 62.442 38.995
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
496 (21)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 358.407 330.085
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 358.407 330.085
190. Spese amministrative: (219.216) (199.694)
a) spese per il personale (86.613) (80.445)
b) altre spese amministrative (132.603) (119.249)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (440) 1.557
a) impegni e garanzie rilasciate 266 2.083
b) altri accantonamenti netti (706) (526)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (5.790) (4.642)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (5.030) (3.910)
230. Altri oneri/proventi di gestione 15.524 12.466
240. Costi operativi (214.952) (194.223)
290. Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 143.455 135.862
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (48.990) (43.856)
330. Utile (perdita) del periodo 94.465 92.006
340. Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi (851) (970)
350. Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 93.614 91.036

Utile per azione e utile diluito per azione 30.06.2024 30.06.2023
Utile per azione (EPS) 1,78 1,74
Utile per azione (EPS) diluito 1,75 1,74

Prospetto della redditività consolidata complessiva

VOCI
(in migliaia di euro)
30.06.2024 30.06.2023
10. Utile (perdita) del periodo 94.465 92.006
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a
conto economico
(2.666) (3.565)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(2.950) (3.535)
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
11 -
70. Piani a benefici definiti 272 (30)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a
conto economico
(3.033) 8.444
120. Differenze di cambio 310 2.102
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
(3.343) 6.342
200. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (5.699) 4.879
210. Redditività complessiva (Voce 10 + 200) 88.766 96.885
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (852) (970)
230. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della
Capogruppo
87.914 95.915

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2024

Allocazione
risultato esercizio
precedente
Variazioni del periodo
2.2023 4 Operazioni sul patrimonio netto
(dati in migliaia di euro) Esistenze al 31.1 Modifica saldi apertura Esistenze all'01.01.202 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve missione nuove azioni
E
Acquisto azioni proprie Acconti su dividendi Distribuzione straordinaria
dividendi
menti di
capitale
Variazione stru
Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze
partecipative
mplessiva del
periodo
Redditività co
monio netto consolidato al
4
30.06.202
Patri
monio netto del Gruppo al
4
30.06.202
Patri
monio netto di terzi al
4
30.06.202
Patri
Capitale: X X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) azioni ordinarie 59.589 X 59.589 - X X - - X X X X X - X 59.589 53.811 5.778
b) altre azioni - X - - X X - - X X X X X - X - - -
Sovrapprezzi di emissione 85.728 X 85.728 - X 826 419 X X X X X X - X 86.973 85.353 1.620
Riserve: X X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) di utili 1.496.626 - 1.496.626 51.676 X (9.370) - - X - X X X - X 1.538.932 1.533.146 5.786
b) altre 13.815 - 13.815 - X - - X X - X - 155 - X 13.970 12.933 1.037
Riserve da valutazione (39.197) - (39.197) X X 8.388 X X X X X X X - (5.699) (36.508) (36.526) 18
Strumenti di capitale - X - X X X X X X X - X X - X - - -
Acconti su dividendi (62.962) X (62.962) X 62.962 X X X - X X X X X X - - -
Azioni proprie (21.817) X (21.817) X X X 827 - X X X X X X X (20.990) (20.990) -
Utile (perdita) del periodo 161.916 - 161.916 (51.676) (110.240) X X X X X X X X X 94.465 94.465 93.614 851
Patrimonio netto consolidato 1.693.699 - 1.693.699 - (47.278) (156) 1.246 - - - - - 155 - 88.766 1.736.432 X X
Patrimonio netto del Gruppo 1.679.459 - 1.679.459 - (47.278) (156) 1.246 - - - - - 155 - 87.914 1.721.341 1.721.341 X
Patrimonio netto di terzi 14.240 - 14.240 - - - - - - - - - - - 852 15.091 X 15.091

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2023

Esistenze all'01.01.2023 Allocazione
risultato esercizio
precedente
Variazioni del periodo
2.2022 Operazioni sul patrimonio netto
(dati in migliaia di euro) Esistenze al 31.1 Modifica saldi apertura Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve missione nuove azioni
E
Acquisto azioni proprie Acconti su dividendi Distribuzione straordinaria
dividendi
menti di
capitale
Variazione stru
Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze
partecipative
mplessiva del
periodo
Redditività co
monio netto consolidato al
30.06.2023
Patri
monio netto del Gruppo al
30.06.2023
Patri
monio netto di terzi
al 30.06.2023
Patri
Capitale: X X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) azioni ordinarie 59.587 X 59.587 - X X - - X X X X X - X 59.587 53.811 5.776
b) altre azioni - X - - X X - - X X X X X - X - - -
Sovrapprezzi di emissione 85.387 X 85.387 - X 341 - X X X X X X - X 85.728 84.108 1.620
Riserve: X X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) di utili 1.431.977 - 1.431.977 68.469 X (1.945) - - X - X X X - X 1.498.501 1.494.521 3.980
b) altre 13.184 - 13.184 - X - - X X - X - 541 - X 13.725 12.688 1.037
Riserve da valutazione (59.704) - (59.704) X X 2.083 X X X X X X X - 4.879 (52.742) (52.760) 18
Strumenti di capitale - X - X X X X X X X - X X - X - - -
Acconti su dividendi (52.433) X (52.433) X 52.433 X X X - X X X X X X - - -
Azioni proprie (22.104) X (22.104) X X X - 287 X X X X X X X (21.817) (21.817) -
Utile (perdita) del periodo 141.887 - 141.887 (68.469) (73.418) X X X X X X X X X 92.006 92.006 91.036 970
Patrimonio netto consolidato 1.597.781 - 1.597.781 - (20.985) 479 - 287 - - - - 541 - 96.885 1.674.988 X X
Patrimonio netto del Gruppo 1.585.349 - 1.585.349 - (20.985) 479 - 287 - - - - 541 - 95.915 1.661.586 1.661.586 X
Patrimonio netto di terzi 12.432 - 12.432 - - - - - - - - - - - 970 13.402 X 13.402

Rendiconto finanziario consolidato

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO
Metodo indiretto (in migliaia di euro)
30.06.2024 30.06.2023
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 80.753 93.716
- risultato del periodo (+/-) 94.465 90.066
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
attività/passività valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
(16.223) (7.934)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 1.317 251
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) (62.938) (38.974)
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 10.820 8.552
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 4.040 (3.114)
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 48.990 43.856
- altri aggiustamenti (+/-) 282 1.013
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 388.653 5.163
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 103 (2.168)
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value (10.802) 38.657
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 207.659 (69.123)
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 157.966 46.457
- altre attività 33.727 (8.660)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (619.785) 14.937
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (596.892) 10.138
- passività finanziarie di negoziazione 534 368
- altre passività (23.427) 4.431
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (+/-) (150.379) 113.816
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da - -
- vendite di partecipazioni - -
- vendite di attività materiali - -
2. Liquidità assorbita da (22.697) (14.688)
- acquisti di attività materiali (15.372) (6.424)
- acquisti di attività immateriali (7.325) (8.264)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (+/-) (22.697) (14.688)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie - -
- distribuzione dividendi e altre finalità (47.146) (20.834)
- vendita/acquisto di controllo di terzi - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (+/-) (47.146) (20.834)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO (220.223) 78.294
RICONCILIAZIONE
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DEL PERIODO 857.533 603.134
LIQUIDITA' TOTALE NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO (220.223) 78.294
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLA VARIAZIONE DEI CAMBI - -
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DEL PERIODO 637.310 681.428

60

Note illustrative

62

Politiche contabili

Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dall'Unione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dall'Unione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato sono quelli in vigore al 30 giugno 2024 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2024 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio a quanto successivamente illustrato.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob ed ESMA) con i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione finanziaria, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

I principi contabili utilizzati per la redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato sono quelli adottati per la predisposizione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023, al quale si fa rimando per l'illustrazione dei criteri di iscrizione, classificazione, valutazione, cancellazione e rilevazione delle componenti reddituali relative alle voci di bilancio.

Con riferimento all'informativa fornita, si rappresenta che il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 è redatto in forma sintetica, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS 34 "Bilanci intermedi".

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis in data 2 agosto 2024, è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.,

Principi generali di redazione

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito da:

  • gli Schemi del Bilancio consolidato (composti dagli schemi di stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal rendiconto finanziario consolidato);
  • specifiche Note illustrative.

ed è inoltre corredato dalla Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato redatto secondo quanto previsto dall'art.154-ter del D.Lgs n. 58 del 24 febbraio 1998 e in applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.

Per la compilazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato si è fatto riferimento agli schemi emanati da Banca d'Italia con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005, 8° aggiornamento del 17 novembre 2022.

In linea con la citata Circolare, negli schemi non sono riportate le voci che non presentano importi per il periodo di riferimento e per il periodo utilizzato ai fini dei dati comparati.

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 30 giugno 2024, l'informativa comparativa relativa, per i saldi di Stato patrimoniale, all'ultimo Bilancio consolidato approvato al 31 dicembre 2023 e, per i saldi relativi a Conto economico, Redditività complessiva, Variazioni del patrimonio netto e Rendiconto finanziario, quelli della Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023.

Si evidenzia che in relazione all'operazione di acquisizione di Revalea S.p.A. perfezionata in data 31 ottobre 2023 e all'ingresso della stessa nel perimetro di consolidamento, i dati del primo semestre 2024 ed in particolare quelli economici potrebbero risultare non pienamente comparabili con quelli dello stesso periodo dell'esercizio precedente. Tuttavia, si segnala che nei commenti alle singole voci è presentato, ove rilevante, il contributo della società acquisita.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate nelle Note illustrative possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2023 del Gruppo Banca Ifis, a cui si rimanda.

I dati contabili utilizzati per la stesura del Bilancio semestrale abbreviato sono quelli predisposti dalle società controllate con riferimento al 30 giugno 2024, rettificati, ove necessario, per adeguarli ai principi contabili utilizzati dal Gruppo. Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella citata Circolare sono ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nelle Note illustrative sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto nel rispetto dei seguenti principi generali:

  • continuità aziendale: il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto nella prospettiva della continuità dell'attività del Gruppo, come successivamente illustrato nel dettaglio;
  • rilevazione per competenza economica: il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto secondo il principio della rilevazione per competenza economica;
  • coerenza di presentazione: la presentazione e la classificazione delle voci nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato viene mantenuta costante da un periodo all'altro a meno che un principio o una interpretazione non richieda un cambiamento nella presentazione o che un'altra presentazione o classificazione non sia più appropriata. In quest'ultimo caso nelle Note illustrative viene fornita l'informativa riguardante i cambiamenti effettuati rispetto al periodo precedente;
  • rilevanza e aggregazione: gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi

costituiscono i conti del Bilancio consolidato semestrale abbreviato. Agli schemi di Bilancio consolidato semestrale abbreviato precedentemente descritti possono essere aggiunte nuove voci qualora di rilievo se il loro contenuto non è riconducibile ad alcuna delle voci già previste dagli schemi. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorre una delle due seguenti condizioni:

  • l'importo delle sottovoci sia irrilevante;
  • il raggruppamento favorisce la chiarezza del Bilancio consolidato semestrale abbreviato;
  • prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni e gli altri eventi sono rilevati e rappresentati in conformità alla loro sostanza e realtà economica e non solamente secondo la loro forma legale;
  • compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non vengono compensati a meno che ciò non sia consentito o richiesto da un principio contabile internazionale o da una sua interpretazione o da quanto disposto dalla citata Circolare n. 262;
  • informazioni comparative: per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa al periodo precedente, a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente. I dati relativi al periodo precedente possono essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni relative al periodo di riferimento. L'eventuale non comparabilità, l'adattamento o l'impossibilità di quest'ultimo sono segnalati e commentati nelle Note illustrative.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob e Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le incertezze nelle previsioni formulate con riferimento al breve periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività del Gruppo e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, esaminati i rischi derivanti dall'attuale contesto macroeconomico, anche alla luce della situazione corrente, alle tensioni geopolitiche ed alle relative possibili implicazioni macroeconomiche ivi incluse quelle rivenienti dalle tensioni internazionali connesse al Medio Oriente, gli amministratori ritengono che il Gruppo Banca Ifis abbia la ragionevole aspettativa di continuare ad operare in un futuro prevedibile. Gli amministratori, infatti, non hanno ravvisato rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale e pertanto il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 è predisposto nel presupposto della continuità aziendale. Per maggiori dettagli sulle analisi condotte con riferimento alle tensioni internazionali si rimanda allo specifico paragrafo della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo denominato "Informativa sulle tensioni internazionali".

Area e metodi di consolidamento

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banca Ifis è stato redatto sulla base delle situazioni contabili al 30 giugno 2024 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento sulla base di principi contabili omogenei.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

66

Gruppo Banca Ifis Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024
SEDE SEDE TIPO DI RAPPORTO DI
PARTECIPAZIONE
DISPONIBILITÀ
DENOMINAZIONI IMPRESE OPERATIVA LEGALE RAPPORTO
(1)
IMPRESA
PARTECIPANTE
QUOTA % VOTI % (2)
Ifis Finance Sp. z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Rental Services S.r.l. Milano Milano 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Investing S.p.A. Firenze,
Milano e
Mestre (VE)
Mestre (VE) 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Cap.Ital.Fin. S.p.A. Napoli Napoli 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Servicing S.p.A. Mestre (VE) Mestre (VE) 1 Ifis Npl Investing
S.p.A.
100% 100%
Revalea S.p.A. Milano Milano 1 Ifis Npl Investing
S.p.A.
100% 100%
Ifis Finance I.F.N. S.A. Bucarest Bucarest 1 Banca Ifis S.p.A. 99,99% 99,99%
Banca Credifarma S.p.A. Roma Roma 1 Banca Ifis S.p.A. 87,74% 87,74%
Ifis NPL 2021-1 SPV S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
1 Banca Ifis S.p.A. 51% 51%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Ifis ABCP Programme S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Emma S.P.V. S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

  • 1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria
  • 2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria
  • 3 = accordi con altri soci
  • 4 = altre forme di controllo
  • 5 = direzione unitaria ex art. 39, comma 1, del "decreto legislativo 136/2015"
  • 6 = direzione unitaria ex art. 39, comma 2, del "decreto legislativo 136/2015"
  • (2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

Tutte le società sono state consolidate utilizzando il metodo integrale.

Relativamente alle società controllate sulla base di quanto successivamente illustrato incluse nell'area di consolidamento al 30 giugno 2024, rispetto alla situazione di fine 2023 non si sono registrate variazioni.

I prospetti contabili della controllata polacca Ifis Finance Sp. z o.o. e della controllata rumena Ifis Finance I.F.N. S.A., espressi entrambi in valuta estera, vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto di ciascuna partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

Con riferimento alla società controllata Revalea S.p.A., acquisita in data 31 ottobre 2023, si precisa che l'allocazione del costo di acquisizione pari a 100 milioni di euro, attraverso la rilevazione al fair value delle attività e delle passività del soggetto acquisito, comprese eventuali attività intangibili non già iscritte in precedenza nel bilancio della società, alla data del 30 giugno 2024 è da ritenersi ancora provvisoria, in quanto l'IFRS 3 consente

di avvalersi della possibilità di completare il processo di Purchase Price Allocation entro 12 mesi dalla data di acquisizione.

Il Gruppo Banca Ifis, in qualità di acquirente, ha rilevato alla data di acquisizione del controllo di Revalea una differenza di 8,5 milioni di euro, che è stata attribuita a "bargain purchase" e rilevata nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 nella voce "Altri oneri e proventi di gestione" di conto economico.

Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento, Banca Ifis ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
  • l'esposizione alla variabilità dei risultati;
  • la capacità di influenzarne i risultati.

Più in dettaglio, l'IFRS 10 stabilisce che, per detenere il controllo, l'investitore debba avere la capacità di dirigere le attività rilevanti dell'entità, per effetto di un diritto giuridico o per una mera situazione di fatto, ed essere altresì esposto alla variabilità dei risultati che derivano da tale potere.

Alla luce dei riferimenti sopra illustrati, il Gruppo deve pertanto consolidare tutti i tipi di entità qualora siano soddisfatti tutti e tre i requisiti del controllo.

Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo.

Negli altri casi, la determinazione dell'area di consolidamento richiede di considerare tutti i fattori e le circostanze che conferiscono all'investitore la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti dell'entità (controllo di fatto). A tal fine risulta necessario considerare un insieme di fattori, quali, a mero titolo di esempio:

  • lo scopo ed il disegno dell'entità;
  • l'individuazione delle attività rilevanti e di come sono gestite;
  • qualsiasi diritto detenuto tramite accordi contrattuali che attribuiscono il potere di governare le attività rilevanti, quali il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità, il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nell'organo deliberativo o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dell'organo con funzioni deliberative;
  • eventuali diritti di voto potenziali esercitabili e considerati sostanziali;
  • coinvolgimento nell'entità nel ruolo di agente o di principale;
  • la natura e la dispersione di eventuali diritti detenuti da altri investitori.

Per le entità strutturate, ossia le entità per le quali i diritti di voto non sono considerati rilevanti per stabilire il controllo, lo stesso è ritenuto esistere laddove il Gruppo disponga dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulti esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

In particolare, le entità strutturate che hanno comportato la necessità di un consolidamento ai fini del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 sono rappresentate da alcune società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate da società del Gruppo. Per tali veicoli, gli elementi ritenuti rilevanti ai fini dell'identificazione del controllo e del conseguente consolidamento sono rappresentati dallo scopo di tali società, dall'esposizione ai risultati dell'operazione, dalla capacità di strutturare le operazioni e di dirigere le attività rilevanti e assumere le decisioni critiche per mezzo di contratti di servicing nonché dell'abilità di disporre della loro liquidazione.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate tramite maggioranza dei diritti di voto (le società con tipo di rapporto "1" di cui alla tabella precedente), nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione per le quali si è valutato sussistere una relazione di controllo ai sensi dell'IFRS 10. Tali SPV, ad esclusione del veicolo Ifis NPL 2021-1 SPV S.r.l. per il quale il Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative, non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis.

L'utile (perdita) del periodo e ciascuna delle altre componenti di conto economico complessivo sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza hanno un saldo negativo. Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai bilanci delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del Gruppo. Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del Gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.

Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono considerate come "equity transactions" ai sensi del par. 23 dell'IFRS 10 e sono pertanto contabilizzate direttamente a patrimonio netto.

Le entità controllate sono oggetto di consolidamento a partire dalla data in cui il Gruppo acquisisce il controllo, secondo il metodo dell'acquisto ("purchase method"), e cessano di essere consolidate dal momento in cui viene a mancare una situazione di controllo.

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle entità controllate. Ai fini del consolidamento, il valore contabile delle interessenze partecipative detenute dalla Capogruppo o dalle altre società del Gruppo è eliminato, a fronte dell'assunzione delle attività e delle passività delle partecipate, in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e della quota di spettanza di terzi, tenuto altresì conto dell'allocazione del costo in sede di acquisizione del controllo (cosiddetto "Purchase Price Allocation").

Per le entità controllate, la quota di terzi relativa al patrimonio, al risultato dell'esercizio e alla redditività complessiva è oggetto di rappresentazione separata nei rispettivi schemi del Bilancio consolidato semestrale abbreviato, rispettivamente nelle voci: "Patrimonio di pertinenza di terzi", "Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi", "Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi".

Al riguardo si precisa che nessun effetto sul patrimonio, sul risultato economico e sulla redditività complessiva di pertinenza di terzi è conseguente al consolidamento dei patrimoni separati detenuti dalle società veicolo delle cartolarizzazioni originate dal Gruppo, non oggetto di "derecognition" nei bilanci separati delle banche del Gruppo cedenti.

I costi e i ricavi dell'entità controllata sono inclusi nel consolidato a partire dalla data di acquisizione del controllo. I costi e i ricavi di una controllata ceduta sono inclusi nel conto economico fino alla data di cessione; la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore contabile delle attività nette della stessa è oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "Utili (Perdite) da cessione di investimenti". In presenza di una cessione parziale dell'entità controllata, che non determina la perdita di controllo, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il relativo valore contabile viene rilevata in contropartita del patrimonio netto.

Le attività, le passività, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri relativi a transazioni intercorse tra imprese consolidate vengono integralmente eliminati.

Società sottoposte a influenza notevole

Sono considerate società collegate, cioè sottoposte a influenza notevole, le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa.

Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Le partecipazioni in imprese sottoposte a influenza notevole vengono valutate in base al metodo del patrimonio netto, sulla base dei più recenti bilanci disponibili della società collegata, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative.

Al 30 giugno 2024 le società sottoposte a influenza notevole sono Justlex Italia S.T.A.P.A. e Redacta S.T.A.a.r.l. con una quota di possesso rispettivamente pari al 20% e al 33%.

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi

Denominazioni imprese Interessenze dei terzi % Disponibilità voti dei terzi %(1) Dividendi distribuiti ai terzi
Banca Credifarma S.p.A. 12,26% 12,26% -

(1) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

Partecipazioni con interessenze di terzi significative: informazioni contabili

Denominazioni Totale
attivo
Cassa e
disponi
bilità
liquide
Attività
finan
ziarie
Attività
materiali e
immate
riali
Passività
finan
ziarie
Patrimo
nio netto
Margine di
interesse
Margine di
interme
diazione
Costi
operativi
Utile
(Perdita)
dell'ope
ratività
corrente al
lordo delle
imposte
Utile
(Perdita)
dell'ope
ratività
corrente al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
dei gruppi
di attività
in via di
dismis
sione al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
del
periodo
(1)
Altre
compo
nenti
reddituali
al netto
delle
imposte
(2)
Redditivi

comples
siva
(3)
=
(1) + (2)
Banca Credifarma
S.p.A.
707.425 5.166 691.532 988 548.426 123.073 15.737 19.009 (7.824) 10.484 6.938 - 6.938 5 6.943

Eventi successivi alla data di riferimento del Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Non si sono verificati eventi significativi nel periodo compreso tra la data di riferimento della relazione semestrale (30 giugno 2024) e la data di approvazione della stessa da parte del Consiglio di Amministrazione (2 agosto 2024) diversi da quelli riconducibili alla fattispecie dei "non adjusting events" ai sensi del principio contabile IAS 10, ossia eventi che non comportano alcuna rettifica dei saldi di bilancio, in quanto espressione di situazioni sorte successivamente alla data di riferimento della relazione semestrale.

Si rinvia all'informativa esposta nella sezione "Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura del periodo di riferimento e fino alla data di redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Altri aspetti

Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni al 30 giugno 2024

Aspetti ambientali e climatici

La considerazione degli aspetti ambientali e climatici rappresenta un importante elemento di attenzione nella strategia perseguita dal Gruppo Banca Ifis, in grado di condizionare le attività operative, gli obiettivi e le modalità di conduzione del business, nella consapevolezza di poter avere un ruolo di primo piano nell'azione contro i cambiamenti climatici.

In tale ottica, è emersa una maggiore consapevolezza del Gruppo in merito all'impatto delle tematiche ESG sul business model, sul contesto competitivo nonché sugli obiettivi e sulle strategie, nel suo ruolo di guida per le imprese e la clientela privata, nel processo di transizione verso una economia che affianchi alla sostenibilità economica quella ambientale e sociale.

Per l'informativa specifica sulla gestione dei rischi del Gruppo in ambito ambientale e climatico, le progettualità avviate e gli effetti sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Gestione dei rischi legati al climate change" contenuto nella successiva sezione "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" all'interno delle Note illustrative.

Ambiente macroeconomico

Con riferimento al contesto macroeconomico, si evidenzia che nella situazione attuale le previsioni macroeconomiche risultano caratterizzate da significativi fattori di incertezza, richiedendo pertanto rilevanti elementi di giudizio nella selezione delle ipotesi e delle previsioni da assumere a riferimento nelle valutazioni di bilancio.

Ci si attende che l'elevato costo del credito rallenti ancora la domanda globale di beni di investimento e durevoli.

Le proiezioni future potrebbero essere impattate da eventuali blocchi o rallentamenti nelle catene globali, derivanti in particolare dagli attacchi al traffico marittimo nel Mar Rosso, o aumenti nei prezzi dell'energia causati da prosecuzione o ampliamento delle tensioni in Medio Oriente.

Le stime sulla produzione mondiale ed europea sono orientate a uno sviluppo contenuto, e anche l'economia del nostro Paese si dovrebbe muovere su un sentiero di crescita debole.

Tuttavia, c'è la possibilità che lo scarso dinamismo del commercio mondiale persista a lungo e che questo possa impattare negativamente sull'economia italiana. In particolare, sono tre i fronti di rischio internazionale:

  • la debolezza dell'economia della Cina;
  • il peggioramento delle tensioni politiche internazionali che, incidendo sulla fiducia di famiglie e imprese, potrebbero indebolire il mercato interno e far crescere i prezzi delle materie prime;

• l'ulteriore inasprimento delle condizioni di finanziamento con impatto sulla dinamica pro-ciclica degli investimenti.

In ogni caso, segnali positivi possono derivare dalle seguenti considerazioni:

  • le economie degli Stati Uniti e dell'Europa si sono dimostrate resilienti all'aumento dei tassi di interesse, grazie alla combinazione di politiche fiscali espansive, elevata liquidità disponibile sui mercati finanziari e forte domanda di lavoro;
  • l'inflazione, la spesa dei consumatori e l'eccesso di domanda sul mercato del lavoro hanno avviato un trend discendente che ci si attende possa proseguire;
  • le guerre in Medio Oriente ed in Ucraina non hanno causato shock sull'economia mondiale, rimanendo confinate in specifici territori;
  • a fine 2023 le banche centrali hanno terminato il ciclo di rialzi dei tassi di interesse iniziato nel 2022 e nel corso del 2024 hanno avviato un processo di loro riduzione (con riferimento al contesto europeo, la BCE ha deciso un taglio dei tassi di 25 basis point a inizio giugno 2024) con l'obiettivo di continuare il progressivo calo dell'inflazione ed evitare che si inneschi una eccessiva contrazione della domanda interna.

Per maggiori dettagli riguardo alle considerazioni del Gruppo Banca Ifis in tema di contesto macroeconomico, si rimanda alle seguenti sezioni della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo: "Informativa sulle tensioni internazionali" e "Evoluzione prevedibile della gestione".

Con particolare riguardo ai riflessi sulla situazione patrimoniale ed economica al 30 giugno 2024, si rimanda a quanto di seguito illustrato all'interno del paragrafo "Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime" della presente sezione "Altri aspetti".

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione della presente relazione finanziaria semestrale consolidata nonché ipotesi e ogni altro fattore considerato ragionevole alla luce dell'esperienza storica e delle evoluzioni future prevedibili.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati futuri potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche, alla data del presente documento non prevedibili né stimabili, rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte nel presente documento. Al riguardo si evidenzia che le rettifiche nelle stime di bilancio potrebbero rendersi necessarie a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, di nuove informazioni o della maggiore esperienza registrata.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche, sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni di Nota integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 30 giugno 2024. In particolare, gli aspetti che hanno richiesto il ricorso a stime complesse e particolarmente caratterizzate da significative assunzioni sono:

  • determinazione del fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • misurazione dei crediti del Settore Npl;
  • misurazione dell'Expected Credit Loss (ECL) per i crediti diversi dal Settore Npl e per i titoli di debito;
  • stima dei fondi per rischi e oneri;
  • stima di recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto;
  • valutazione circa la recuperabilità delle attività per imposte anticipate (DTA Deferred Tax Assets).

Per le tipologie di assets sopra elencate si presentano nei paragrafi seguenti le principali tematiche in tema di rischi e incertezze connessi a stime.

Determinazione del fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi

In presenza di crediti e strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei Livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati al fair value, si rimanda al paragrafo "A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.

Misurazione dei crediti del Settore Npl

La misurazione dei crediti della specie viene effettuata con un significativo ricorso a modelli proprietari valutativi oggetto di verifica e adeguamento in via continuativa. In particolare, la funzione Risk Management esamina periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), anche il c.d. rischio modello, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso.

In particolare, per i crediti in gestione stragiudiziale, il modello proprietario in uso stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta di piani di rientro, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni realizzate, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Per i crediti in gestione giudiziale, cioè le posizioni per le quali è stata verificata la presenza di un posto di lavoro o di una pensione, è stato sviluppato un modello per la stima dei flussi di cassa antecedentemente all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA). In particolare, vengono stimati i flussi di cassa per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto non opposto dal debitore a partire dal 1° gennaio 2018.

Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'ODA.

All'ODA i flussi di cassa futuri vengono analiticamente determinati sulla base degli elementi oggettivi conosciuti per ogni singola posizione; in questo caso quindi le stime applicate sono perlopiù relative all'identificazione della durata del piano di pagamento.

La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in settori corporate, bancari o real estate ove i flussi di cassa sono valorizzati tramite previsione analitica del gestore.

Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto nella Sezione "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle Note illustrative all'interno del presente documento.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

Misurazione dell'Expected Credit Loss (ECL) per i crediti diversi da quelli del Settore Npl e per i titoli di debito

La determinazione della ECL per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato è un processo articolato che richiede il ricorso ad assunzioni e stime significative.

Per le attività finanziarie per le quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, comporta la necessità di individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione e l'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 dei crediti e dei titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e tra le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate con riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dello strumento qualora sia stato accertato un significativo deterioramento o un indicatore di impairment (Stage 2 e Stage 3).

Ne consegue che il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:

  • la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati essenzialmente su modelli che considerano informazioni qualitative e quantitative per la misurazione delle Probabilità di Default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di bilancio oltre che di informazioni prospettiche (forward looking);
  • la valutazione di taluni elementi necessari per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia ed infine la probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione.

Nell'ambito dei possibili approcci ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso a specifiche metodologie o la selezione di taluni parametri estimativi può influenzare in modo significativo la valutazione di tali attività. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia. Per fronteggiare le situazioni di incertezza che caratterizzano il contesto macroeconomico e per tenere in debita considerazione i rischi non adeguatamente intercettati dai modelli valutativi in uso, il Gruppo ricorre a correttivi prudenziali nella determinazione della perdita attesa (c.d. overlay). Le valutazioni effettuate relativamente alla quantificazione dei management overlay supportano la congruità delle misure poste in essere; l'ammontare di ECL introdotto mediante post model adjustment è risultato conservativo rispetto alle analisi di sensitivity e di stress effettuate sul portafoglio.

Per maggiori informazioni in merito alle modalità e ai modelli di determinazione della ECL si fa rinvio a quanto illustrato nel sottoparagrafo "Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nel paragrafo "Rischio di credito" della sezione "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle Note illustrative all'interno del presente documento.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Le società facenti parte del Gruppo sono soggetti passivi in talune tipologie di contenzioso e sono altresì esposte a numerose fattispecie di passività potenziali. Le complessità delle specifiche situazioni che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente ad eventuali problematiche interpretative, richiedono in alcune circostanze significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum, nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase

iniziale. Tali circostanze rendono difficile la valutazione delle passività potenziali; ne consegue che la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari sono basate talvolta su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima anche complessi.

Nello specifico il Gruppo ricorre alla rilevazione di una passività quando:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione.

Se tutte queste condizioni non sono soddisfatte, non viene rilevata alcuna passività.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione e riflette i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo, l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

I fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate accolgono i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Per tali fattispecie sono adottate, in linea di principio, le medesime modalità di allocazione tra i tre Stage (stadi di rischio creditizio) e di calcolo della perdita attesa esposte con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Stima di recuperabilità del valore dell'avviamento

In base al principio IAS 36, l'avviamento deve essere sottoposto almeno annualmente ad impairment test per verificarne la recuperabilità del valore. Lo IAS 36 richiede, inoltre, ad ogni data di riferimento di reporting, ivi incluse, dunque, le rendicontazioni infrannuali, un'analisi volta ad individuare la presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events") al verificarsi dei quali occorre procedere con l'impairment test. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il valore d'uso ed il fair value, al netto dei costi di vendita. Al 30 giugno 2024 l'avviamento iscritto nell'attivo ammonta a 38,0 milioni di euro (valore invariato rispetto al 31 dicembre 2023) e risulta integralmente allocato alla Cash Generating Unit (CGU) "Settore Npl".

Con riferimento alla valutazione al 30 giugno 2024 circa la presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events"), al verificarsi dei quali occorre procedere all'impairment test, tale analisi non ha evidenziato nessun indicatore di perdita.

Si evidenzia che gli esiti del test condotto al 31 dicembre 2023 avevano portato a confermare la recuperabilità del valore iscritto nel Bilancio consolidato a tale data.

Valutazione circa la recuperabilità delle attività per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Assets)

Tra gli attivi iscritti in bilancio figurano attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente generate da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, piuttosto che derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo.

In conformità con il principio contabile IAS 12, richiamato dalla "Politica di impairment di Gruppo", un'attività fiscale può essere rilevata solo nella misura in cui è probabile che siano disponibili redditi imponibili futuri che ne consentano la recuperabilità.

L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone pertanto una valutazione circa la probabilità in merito al recupero delle stesse. Tale valutazione non è condotta per le imposte anticipate di cui alla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 che risultano trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP e per le quali conseguentemente il relativo recupero è quindi certo indipendentemente dalla capacità di generare redditi futuri.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta, il giudizio sulla loro probabilità è supportato da un esercizio valutativo di recuperabilità (c.d. probability test). In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti.

Con riferimento alla recuperabilità delle attività fiscali differite iscritte al 30 giugno 2024 diverse da quelle trasformabili ai sensi della Legge 2014/2011, sulla base dei redditi imponibili futuri stimati del Gruppo da ritenersi confermati alla luce dei risultati al 30 giugno 2024, non sono emersi elementi che possano far ritenere non probabile la recuperabilità delle DTA in oggetto, pari a complessivi 84,0 milioni di euro (52,6 milioni di euro se considerate al netto delle DTL iscritte per 31,4 milioni di euro). Le citate DTA sono state conseguentemente ritenute recuperabili, ancorché in orizzonte temporale di medio periodo. Nello specifico, sulla base delle valutazioni condotte ricorrendo ad ipotesi conservative con particolare riferimento alla stima dei redditi futuri, sul totale complessivo pari a 220,1 milioni di euro, la quota riferibile alla Legge 214/2011 ammontante a 136,0 milioni di euro (pari al 61,8% del totale DTA) si riverserà entro il 2028 per espressa previsione normativa. La quota riferibile alle perdite fiscali pregresse e alle eccedenze ACE, pari a complessivi 40,5 milioni di euro (pari al 18,4% del totale DTA) dovrebbe essere integralmente recuperata dal 2026 al 2032 (dei quali circa 30 milioni di euro entro il 2028). La restante quota ammontante a 43,5 milioni di euro è riferita principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) ed è pertanto correlata all'andamento della relativa riserva. In considerazione dell'incertezza circa la recuperabilità delle DTA relative alle perdite fiscali pregresse della controllata Cap.Ital.Fin. realizzate principalmente prima dell'ingresso nel consolidato fiscale, non si è prudenzialmente proceduto alla relativa rilevazione; le DTA non iscritte ammontano a complessivi 2,6 milioni di euro.

Termini di approvazione e pubblicazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata

L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che quanto prima e comunque entro tre mesi dalla chiusura del primo semestre dell'esercizio, sia pubblicata la Relazione finanziaria semestrale consolidata comprendente il Bilancio semestrale consolidato abbreviato, la Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. La Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024 del Gruppo Banca Ifis è sottoposta all'approvazione del Consiglio di Amministrazione della Banca in data 2 agosto 2024.

Entrata in vigore di nuovi principi contabili

Principi emanati, entrati in vigore ed applicabili al presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 è stato predisposto in conformità allo IAS 34 (Bilanci intermedi) nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore alla data di riferimento. Si veda quanto riportato al paragrafo "Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali".

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

Di seguito si illustrano i nuovi principi contabili o le modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché le nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nel primo semestre 2024 da quelli adottabili nei periodi successivi riportando tuttavia anche le modifiche intervenute nel primo semestre.

Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati e da applicare obbligatoriamente ai fini della redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024

Regolamento (UE) n. 2579 del 20 novembre 2023 – Modifiche all'IFRS 16 "Passività del leasing in un'operazione di vendita e retrolocazione"

In data 22 settembre 2022 lo IASB ha emanato, in risposta ad una raccomandazione dell'IFRIC, le modifiche in oggetto, con la finalità di chiarire come un venditore-locatario debba effettuare la valutazione successiva delle passività in operazioni di vendita e leaseback che soddisfano i requisiti dell'IFRS 15 ai fini della contabilizzazione come vendita. La vendita e retrolocazione è un'operazione con la quale un locatario vende un bene ed in seguito lo affitta per un periodo di tempo dal nuovo proprietario. L'IFRS 16 includeva già le informazioni per la contabilizzazione di una vendita e retro-locazione alla data in cui avviene l'operazione, ma non il trattamento successivo.

In particolare, il locatario deve determinare la passività di una siffatta operazione in modo tale da non rilevare a conto economico importi che si riferiscono al RoU (che lui stesso ha trattenuto), ad eccezione dell'eventuale utile o perdita relativa alla risoluzione parziale o totale del contratto.

Tali modifiche riguardano le operazioni di vendita e retrolocazione concluse successivamente alla data della prima applicazione.

Regolamento (UE) n. 2822 del 19 dicembre 2023 – Modifiche allo IAS 1 "Classificazione delle passività come correnti o non correnti e Passività non correnti con clausole"

In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha emanato l'emendamento allo IAS 1 "Classificazione delle passività in correnti e non correnti", al fine di chiarire che la classificazione delle passività, tra correnti e non correnti, dipende dai diritti esistenti alla fine del periodo di riferimento. La relativa applicazione, inizialmente prevista per l'esercizio 2022, è stata dapprima differita al 1° gennaio 2023, con le modifiche approvate dallo IASB in data 15 luglio 2020, per essere infine rinviata al 1° gennaio 2024, con le modifiche emanate il 31 ottobre 2022 "Passività non correnti con Covenants". Tale ultimo emendamento prevede che solo i covenant che un'entità è tenuta a rispettare alla data di rendicontazione o prima di tale data siano tali da influire sulla classificazione di una passività come corrente o non corrente. Viene inoltre richiesto di indicare in nota integrativa le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di comprendere il rischio che le passività non correnti con covenant possano diventare rimborsabili entro dodici mesi.

Regolamento (UE) n. 1317 del 15 maggio 2024 – Modifiche allo IAS 7 e all'IFRS 7 "Accordi di finanziamento per la forniture"

In data 25 maggio 2023 lo IASB ha pubblicato attraverso tale emendamento alcuni obblighi di informativa volti a migliorare la trasparenza degli accordi finanziari con i fornitori e i loro effetti sulle passività, sui flussi di cassa e sull'esposizione al rischio di liquidità di una società.

La mancata trasparenza sul contenuto dei citati accordi di finanziamento rappresenta un ostacolo ad una corretta analisi da parte degli investitori di una società.

Con le modifiche si mira ad integrare i requisiti già previsti nei principi contabili, obbligando le società a fornire i termini e le condizioni degli accordi, le passività che fanno parte degli accordi con separata indicazione degli importi per i quali i fornitori hanno già ricevuto il pagamento, gli intervalli di scadenze di pagamento e le informazioni sul rischio di liquidità.

Principi emanati e omologati ma la cui applicazione decorre successivamente al 30 giugno 2024

Al 30 giugno 2024 non vi sono principi che rientrano nella fattispecie di tale paragrafo.

Principi emanati ma non ancora omologati e in vigore

Di seguito si riportano, invece, i nuovi principi contabili internazionali o le modifiche agli stessi non ancora oggetto di omologazione da parte della Commissione Europea la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato. Il Gruppo non si attende impatti significativi derivanti dall'adozione delle seguenti interpretazioni e modifiche dei principi contabili internazionali già esistenti.

Modifiche allo IAS 21: "The Effects of Changes in Foreign Exchange Rates: Lack of Exchangeability"

In data 15 agosto 2023 lo IAS ha pubblicato un emendamento allo IAS 21 con l'obiettivo di specificare le situazioni in cui una valuta è convertibile in un'altra, le modalità di determinazione del tasso di cambio da applicare quando una valuta non è scambiabile con le altre e la disclosure che deve essere fornita in tal caso. Le modifiche saranno applicabili dal 1° gennaio 2025 o successivamente.

IFRS 18 "Presentation and Disclosure in Financial Statements"

Lo IASB in data 9 aprile 2024 ha pubblicato il nuovo principio contabile IFRS 18 "Presentation and Disclosure in Financial Statements" che sostituisce lo IAS 1 "Presentazione del bilancio".

Il nuovo principio introduce tre serie di nuovi requisiti per migliorare la rendicontazione finanziaria delle società e fornire agli investitori una base migliore per effettuare analisi e confronti:

  • migliore comparabilità nel conto economico;
  • maggiore trasparenza delle misure di performance definite dal management;
  • raggruppamento più utile delle informazioni nel bilancio.

Essendo la struttura del bilancio bancario disciplinata dalla Circolare n. 262 di Banca d'Italia, al momento non si evidenziano impatti o gap informativi che, in ogni caso, dovranno essere recepiti nella citata Circolare. La prima applicazione del nuovo principio è prevista per il 1° gennaio 2027.

IFRS 19 "Subsidiaries without Public Accountability: Disclosures"

Lo IASB in data 9 maggio 2024 ha pubblicato il nuovo principio contabile IFRS 19 "Subsidiaries without Public Accountability: Disclosures" che sarà applicabile per i periodi di bilancio che hanno inizio il 1° gennaio 2027.

L'IFRS 19 è stato istituito per le società controllate da una capogruppo che redige il bilancio in conformità ai principi IFRS, al fine di ridurre i costi di redazione del bilancio IFRS, consentendo di fornire un'informativa ridotta:

• alle controllate che per il proprio bilancio utilizzano gli IFRS per le PMI o i principi contabili nazionali e che per i propri bilanci spesso sono tenute ad avere un doppio binario data la diversità delle disposizioni contenute in tali principi rispetto a quelle dei principi contabili IFRS;

• alle controllate che utilizzano i principi contabili IFRS per i propri bilanci e che sono tenute a fornire informazioni integrative che possono essere sproporzionate rispetto alle esigenze informative dei loro utilizzatori.

Tale agevolazione è applicabile alle sole controllate che non abbiano "responsabilità pubblica".

Una controllata ha responsabilità pubblica se:

  • i suoi strumenti di debito o di capitale sono negoziati in un mercato pubblico o è in procinto di emettere tali strumenti per la negoziazione in un mercato pubblico (una borsa valori nazionale o estera o un mercato over-the-counter, compresi i mercati locali e regionali), o
  • una delle sue attività principali consiste nel detenere attività a titolo fiduciario per un ampio gruppo di persone (ad esempio, banche, cooperative di credito, compagnie di assicurazioni, intermediari di valori mobiliari, fondi comuni di investimento e banche d'investimento).

Le entità che presentano le caratteristiche di cui sopra possono, ma non sono obbligate ad applicare l'IFRS 19 nel proprio bilancio consolidato, separato o individuale.

Modifiche all'IFRS 9 e all'IFRS 7 "Classification and Measurement of Financial Instruments"

Lo IASB in data 30 maggio 2024 ha emanato una modifica all'IFRS 9 (e di riflesso all'IFRS 7), la cui prima applicazione è prevista per il 1° gennaio 2026, derivante dalle risposte ai Post Implementation Review su alcune aree di maggior preoccupazione o di dubbio innescate dall'applicazione del principio stesso.

In particolare, i temi affrontati riguardano:

  • la classificazione degli strumenti finanziari con caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali impattati da clausole ESG. Su tale argomento lo IASB ha previsto alcuni esempi, non esaustivi, di strumenti finanziari che determinano il superamento o meno del test SPPI. In maggior dettaglio:
    • la presenza di una clausola che prevede il riconoscimento di interessi aggiuntivi nel caso in cui il mutuatario raggiunga un obiettivo ESG (ad esempio una riduzione delle emissioni di carbonio), la cui entità è predeterminata contrattualmente, ricade nel novero di un "basic lending agreement" quindi consente il passaggio del test;
    • l'esistenza di una condizione che prevede l'adeguamento del tasso di interesse in base ad una variabile di mercato (ad esempio l'indice del prezzo del carbonio) non compensa il prestatore per i rischi e i costi associati al prestito dell'importo principale; pertanto, non delinea un accordo di basic lending;
  • l'estinzione di passività mediante sistemi di pagamento elettronico. La modifica prevede che si possa estinguere una passività in contanti, utilizzando un sistema di pagamento elettronico, prima della data di regolamento (in deroga a quanto attualmente previsto) e se, e solo se l'istruzione di pagamento che è stata disposta dall'entità:
    • non può essere ritirata, interrotta o annullata;
    • il contante da utilizzare per il regolamento dell'istruzione di pagamento non è accessibile e
    • il rischio di regolamento associato al sistema di pagamento elettronico non è significativo, ovvero quando il completamento dell'istruzione di pagamento segue un procedimento amministrativo standard ed il tempo che intercorre tra i requisiti (a) e (b) e la consegna del contante alla controparte è breve. Tuttavia, il rischio di regolamento non sarebbe poco significativo se il completamento dell'istruzione di pagamento è subordinato alla capacità dell'entità di consegnare il contante alla data di regolamento.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

Dalle citate modifiche non si attendono impatti significativi sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

Nel corso del primo semestre 2024 non sono stati effettuati trasferimenti di attività finanziarie tra portafogli.

Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.

Il fair value di un'attività o passività è valutato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che gli stessi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti; in particolare la gerarchia si compone di tre Livelli:

  • Livello 1: il fair value dello strumento è determinato in base a prezzi di quotazione (non rettificati) osservati su mercati attivi.
  • Livello 2: il fair value dello strumento è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, come ad esempio:
    • prezzi quotati per attività o passività similari;
    • prezzi quotati per attività o passività identiche o similari su mercati non attivi;
    • parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, tassi di default e fattori di illiquidità;
    • parametri non osservabili ma supportati e confermati da dati di mercato.
  • Livello 3: il fair value dello strumento è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente input non osservabili su mercati attivi.

Ogni attività o passività finanziaria del Gruppo viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti Livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a). La valutazione del fair value è classificata interamente nello stesso Livello della gerarchia del fair value in cui è classificato l'input di più basso Livello.

La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, sono applicate in ordine gerarchico: la gerarchia del fair value attribuisce infatti la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).

Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo, come descritto di seguito.

Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.

In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.

In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

Nei casi in cui non fosse disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentissero l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongano l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In questi casi la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo basata su specifiche ipotesi riguardanti:

  • lo sviluppo dei cash flow futuri, eventualmente condizionati a eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il Livello di determinati parametri di input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad esempio report di agenzie di rating o primari attori del mercato).

Nei casi descritti è sempre tenuta in considerazione l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustment che tengano conto dei risk premium che gli operatori tipicamente valutano in fase di pricing degli strumenti. I valuation adjustment, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:

  • model adjustment: aggiustamenti che tengano conto di eventuali debolezze dei modelli valutativi evidenziate durante le fasi di calibrazione;
  • liquidity adjustment: aggiustamenti per tener conto del bid-ask spread nel caso in cui il modello stimi un mid price;
  • credit risk adjustment: aggiustamenti connessi al rischio di controparte o al proprio rischio emittente;
  • other risk adjustment: aggiustamenti connessi ad un risk premium "prezzato" sul mercato (ad esempio relativo alla complessità di valutazione dello strumento).

Per quanto riguarda la valutazione al fair value, il Gruppo adotta varie metodologie declinate a seconda delle specifiche caratteristiche dei prodotti oggetto di valutazione.

Per la valutazione dei crediti obbligatoriamente al fair value, il metodo utilizzato è il Discounted Cash Flow Model (DCF Model), declinato scontando i flussi di cassa attesi di ogni finanziamento ad un tasso di mercato costituito tenendo in considerazione elementi quali il tasso risk free (rf) per pari scadenze, il costo del funding (COF – "Cost of Funding"), il rischio di credito lifetime di controparte ed il costo dell'assorbimento di capitale.

Per la valorizzazione dei titoli di capitale non quotati, si utilizzano principalmente modelli reddituali e finanziari, in particolare la metodologia definita come "Multipli di mercato di società comparabili" alla quale viene confrontato un metodo di controllo come il "Discounted Cash Flow Model" o il "metodo delle Transazioni comparabili". Quest'ultimo metodo si applica su transazioni che presentano caratteristiche economiche e patrimoniali simili a quella oggetto di valutazione e aggiustamento per le grandezze economico e patrimoniali dell'asset valutato.

Con specifico riferimento alla valutazione delle quote di OICR, l'approccio utilizzato prevede come base di partenza per la determinazione del fair value il Net Asset Value (NAV). Successivamente si dovrà verificare se, nella determinazione del NAV, gli asset del fondo sono stati valutati a fair value secondo gli standard internazionali applicabili. Al NAV così determinato viene applicato uno sconto mediante un tasso strutturato come segue:

  • liquidity adjustment: lo sconto di liquidabilità deve tenere conto dell'incapacità di smobilizzare l'impegno economico in tempi brevi. Tale sconto, che si riferisce ad un orizzonte temporale in grado di esprimere la durata media degli investimenti presenti nel fondo, è applicato al NAV sopra definito in maniera inversamente proporzionale alle variazioni del NAV stesso. Terminata la fase di investimento, lo sconto applicato scenderà proporzionalmente di anno in anno fino ad assestarsi allo sconto base applicato per il primo anno;
  • credit risk adjustment: lo sconto sul rischio di credito deve tener conto della probabilità di default del sottostante in cui investe il fondo;
  • other risk adjustment: rientra all'interno della categoria lo sconto di qualsiasi altro elemento significativo conosciuto dal gestore dello strumento al momento della valutazione.

Con riferimento ai derivati non quotati in mercati attivi, "Over the Counter" (OTC), il fair value deve essere quantificato in base a tecniche di valutazione che tengano conto di tutti i fattori di rischio che potrebbero incidere sul valore dello strumento finanziario da valutare, utilizzando, parametri rilevabili sui mercati (tassi di interesse, tassi di cambio, indici di Borsa, ecc.) opportunamente corretti per tenere conto del merito creditizio della specifica controparte, per includere il rischio di credito della controparte (CVA - Credit Valuation Adjustment) e/o il proprio rischio di credito (DVA - Debit Valuation Adjustment).

La variazione dei tassi di interesse intervenuta nel corso del primo semestre 2024 ha avuto un impatto sul fair value dei derivati. Tuttavia, con riferimento alla misurazione del rischio di controparte (Credit Valuation Adjustment e Debit Valuation Adjustment), alla data del 30 giugno 2024, l'impatto sui valori patrimoniali dei derivati con markto-market, sia positivo che negativo, è sostanzialmente nullo in quanto la quasi totalità degli strumenti finanziari derivati risultano collateralizzati mediante accordi di Credit Support Annex (CSA). Il saldo al 30 giugno 2024 dei derivati, per i quali non è presente l'elemento di mitigazione del rischio di controparte (CSA), non è da ritenersi significativo (78 mila euro, in riduzione rispetto al dato di 153 mila euro al 31 dicembre 2023).

Per quanto riguarda la valutazione di attività e passività finanziarie valutate al fair value su base non ricorrente, il portafoglio crediti di riferimento è costituito dalle esposizioni per cassa classificate in bonis con una vita residua superiore all'anno (medio-lungo termine). Il fair value viene convenzionalmente assunto pari al valore contabile per tutte le esposizioni classificate come deteriorate diverse da quelle del Settore Npl, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno ed i crediti di firma, in quanto si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al valore di carico.

Per i crediti deteriorati (sofferenze, inadempienze probabili, past due), il fair value è assunto convenzionalmente pari al valore netto di bilancio ed è esposto nel Livello 3. Al riguardo si segnala che, nel recente passato sono state osservate sul mercato italiano significative transazioni di cessioni di crediti deteriorati con prezzi che hanno scontato le specifiche caratteristiche dei portafogli ceduti e dei differenti rendimenti richiesti dagli acquirenti. Il fair value determinato in base alle suddette transazioni sarebbe pertanto caratterizzato da un'elevata dispersione di valori, tale da rendere non oggettiva l'individuazione di un valore di riferimento.

Per la valorizzazione al fair value dei crediti in bonis, data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti in bonis è il sopraccitato DCF Model applicato ai crediti con vita residua superiore all'anno, mentre per gli altri crediti con scadenza a breve o privi di scadenza viene considerato il valore nominale. I flussi di cassa futuri sono composti dalla somma della quota capitale e interessi e attualizzati con un tasso formato dal credit spread (curve di coverage) e dal tasso Euribor 3 mesi.

Per quanto attiene al portafoglio crediti del Settore Npl che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il già citato DCF Model. In questo caso i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso di mercato. Nel calcolo del tasso di mercato non è considerato un credit spread, in quanto il rischio di credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale, sulla base delle evidenze storiche dei recuperi delle posizioni presenti nel portafoglio del Gruppo, proietta i flussi di cassa. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa future sono definite in base ad un algoritmo interno o dal gestore della posizione in funzione del tipo di lavorazione del credito sottostante.

Per quanto riguarda le passività finanziarie al costo ammortizzato, il fair value calcolato a fini di informativa viene determinato applicando le metodologie seguenti:

  • per le passività a medio e lungo termine, la valutazione viene effettuata attraverso l'attualizzazione dei flussi di cassa futuri utilizzando un tasso di interesse di mercato che incorpora la componente relativa al proprio rischio di credito;
  • per le passività a vista, con scadenza nel breve termine o indeterminata, il valore contabile viene considerato una buona approssimazione del fair value.

Processi e sensibilità delle valutazioni

Come richiesto dal principio IFRS 13, il Gruppo effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di Livello 3 delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value, quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, gli elementi che vanno a comporre la curva di sconti dei flussi di cassa o i flussi di cassa attesi.

Per quanto riguarda le esposizioni in titoli di debito valutate al fair value di Livello 3, pari a 93,1 milioni di euro al 30 giugno 2024, gli effetti di potenziali variazioni dei parametri utilizzati sono ritenuti non significativi.

Per i titoli di capitale e le quote di OICR di Livello 3, pari rispettivamente al 30 giugno 2024 a 127,2 milioni di euro e 86,1 milioni di euro, non è di regola possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è attinto da fonti terze, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (ad esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitività.

Gerarchia del fair value

Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il Gruppo Banca Ifis effettua passaggi di Livello sulla base delle seguenti linee guida:

• per i titoli di debito e i finanziamenti:

  • il passaggio da Livello 3 a Livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato;
  • il passaggio dal Livello 3 al Livello 1 si realizza quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo;
  • il passaggio da Livello 2 a Livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato.
  • per gli strumenti di capitale il trasferimento di Livello avviene:
    • quando nel periodo si sono resi disponibili input osservabili sul mercato (ad esempio prezzi definiti nell'ambito di transazioni comparabili sul medesimo strumento tra controparti indipendenti e consapevoli). In questo caso, si procede alla riclassifica dal Livello 3 al Livello 2;
    • quando gli elementi direttamente o indirettamente osservabili presi a base per la valutazione sono venuti meno o non sono più aggiornati (ad esempio transazioni comparabili non più recenti o multipli non più applicabili). In tal caso si ricorre a tecniche di valutazione che utilizzano input non osservabili.

Informativa di natura quantitativa

Gerarchia del fair value

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per Livelli di fair value

Attività/Passività finanziarie misurate al fair 30.06.2024 31.12.2023
value
(in migliaia di euro)
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valute al fair value
con impatto a conto economico
7.247 14.475 240.078 5.144 12.896 216.838
a) attività finanziarie detenute per la
negoziazione
1.719 14.475 - - 12.896 -
b) attività finanziarie designate al fair
value
- - - - - -
c) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
5.528 - 240.078 5.144 - 216.838
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
459.848 5.679 70.786 673.789 5.373 70.014
3. Derivati di copertura - - - - - -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 467.095 20.154 310.864 678.933 18.269 286.852
1. Passività finanziarie detenute per la
negoziazione
- 14.539 - - 14.005 -
2. Passività finanziarie designate al fair
value
- - - - - -
3. Derivati di copertura - 3.414 - - 11.644 -
Totale - 17.953 - - 25.649 -

Legenda:

L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

Si segnala che alla data del 30 giugno 2024 l'impatto dell'applicazione del Credit Valuation Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati con mark-to-market positivo è sostanzialmente nullo; per quanto riguarda gli strumenti con mark-to-market negativo, non vi è impatto dell'applicazione del Debit Valuation Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati.

Con riferimento ai derivati di copertura, tutti gli strumenti sono collateralizzati mediante accordi di CSA.

Le attività finanziarie di negoziazione e le passività finanziarie di negoziazione al 30 giugno 2024 comprendono esclusivamente strumenti derivati di trading, tutti classificati a Livello 2, ad eccezione di un titolo di stato ed un titolo di capitale detenuti a fini di negoziazione e classificati Livello 1.

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, esse sono principalmente costituite da titoli quotati (Livello 1). Relativamente ai titoli nel Livello 3, l'importo include quote di partecipazione in Banca d'Italia per un valore di bilancio di 50,0 milioni di euro.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per Livelli del fair value

Attività/Passività non misurate al
fair value o misurate al fair value su
30.06.2024 31.12.2023
base non ricorrente
(in migliaia di euro)
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
11.154.421 2.194.114 2.030 8.941.620 11.259.701 2.341.123 - 8.907.986
2. Attività materiali detenute a
scopo di investimento
407 - - 407 407 - - 407
3. Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
- - - -
Totale 11.154.828 2.194.114 2.030 8.942.027 11.260.108 2.341.123 - 8.908.393
1. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
11.226.642 1.406.884 110.456 9.490.547 11.820.658 1.329.813 104.630 10.726.387
2. Passività associate ad attività
in via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 11.226.642 1.406.884 110.456 9.490.547 11.820.658 1.329.813 104.630 10.726.387

Legenda

VB= Valore di bilancio

L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

La voce attività finanziarie valutate al costo ammortizzato include titoli di debito verso banche e verso clientela valutati al costo ammortizzato per un valore di bilancio al 30 giugno 2024 pari a complessivi 2.475,6 milioni di euro e caratterizzati da un fair value per complessivi 2.411,7 milioni di euro (di cui 2.194,1 milioni di euro a Livello 1, 2,0 milioni di euro a Livello 2 e 215,5 milioni di euro a Livello 3). Tale perimetro comprende titoli di stato al costo ammortizzato per un valore di bilancio a fine giugno 2024 di 1.469,0 milioni di euro, a cui corrisponde un fair value di Livello 1 di 1.405,5 milioni di euro.

Informativa sul cd. "day one profit/loss"

Con riferimento a quanto previsto dall'IFRS 7 par. 28, uno strumento finanziario deve essere iscritto inizialmente per un valore pari al suo fair value che, salvo evidenze contrarie, è pari al prezzo pagato/incassato nella negoziazione. Il sopraccitato principio disciplina tali situazioni stabilendo che è legittima l'iscrizione dello strumento finanziario ad un fair value diverso dall'importo pagato/incassato solo se il fair value è determinato:

  • facendo riferimento a transazioni di mercato correnti e osservabili nel medesimo strumento;
  • attraverso tecniche di valutazione che utilizzano esclusivamente, quali variabili, soltanto dati derivanti da mercati osservabili.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

In altri termini, la presunzione dello IFRS 9, secondo cui il fair value è pari al prezzo pagato/incassato, può essere superata solo nel caso in cui sussistano evidenze oggettive che il prezzo pagato/incassato non sia rappresentativo del reale valore di mercato dello strumento finanziario oggetto della negoziazione.

Dette evidenze devono essere desunte unicamente da parametri oggettivi e non confutabili, eliminando in questo modo ogni ipotesi di discrezionalità in capo al valutatore.

La differenza tra il fair value ed il prezzo negoziato, solamente al ricorrere delle condizioni sopra riportate, è rappresentativa del c.d. "day one profit" ed è iscritta immediatamente a conto economico.

Nell'ambito dell'attività svolta dal Gruppo nel corso del primo semestre 2024 non sono rilevabili operazioni ascrivibili a tale fattispecie.

Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo

Aggregati patrimoniali
PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
30.06.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 637.310 857.533 (220.223) (25,7)%
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
245.606 221.982 23.624 10,6%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
536.313 749.176 (212.863) (28,4)%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
690.501 637.567 52.934 8,3%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
10.463.920 10.622.134 (158.214) (1,5)%
Attività materiali e immateriali 235.508 219.922 15.586 7,1%
Attività fiscali 246.041 285.435 (39.394) (13,8)%
Altre voci dell'attivo 417.587 457.612 (40.025) (8,7)%
Totale dell'attivo 13.472.786 14.051.361 (578.575) (4,1)%
Debiti verso banche valutati al costo
ammortizzato
1.343.651 2.717.139 (1.373.488) (50,5)%
Debiti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
6.774.913 5.814.624 960.289 16,5%
Titoli in circolazione valutati al costo
ammortizzato
3.108.078 3.288.895 (180.817) (5,5)%
Passività fiscali 46.445 57.717 (11.272) (19,5)%
Fondi per rischi e oneri 58.016 58.178 (162) (0,3)%
Altre voci del passivo 405.251 421.109 (15.858) (3,8)%
Patrimonio netto consolidato 1.736.432 1.693.699 42.733 2,5%
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.472.786 14.051.361 (578.575) (4,1)%

Cassa e disponibilità liquide

La voce cassa e disponibilità liquide include i conti correnti bancari a vista e al 30 giugno 2024 ammonta a 637,3 milioni di euro. La riduzione rispetto al dato di 857,5 milioni di euro a fine 2023 è legata alla diminuzione dei depositi overnight presso Banca d'Italia (-145 milioni di euro) e dei conti correnti a vista presso banche per circa 75 milioni di euro in relazione all'andamento delle cartolarizzazioni in essere.

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

Le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico ammontano complessivamente a 245,6 milioni di euro al 30 giugno 2024. La voce è composta dai finanziamenti e dai titoli di debito che non hanno superato l'SPPI Test, da titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza, nonché da quote di OICR.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

La composizione della voce è di seguito riportata.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE CONSISTENZE VARIAZIONE
VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO A
CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
30.06.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Titoli di debito 93.065 86.919 6.146 7,1%
Titoli di capitale 56.439 51.051 5.388 10,6%
Quote di OICR 91.636 76.910 14.726 19,1%
Finanziamenti 4.466 7.102 (2.636) (37,1)%
Totale 245.606 221.982 23.624 10,6%

L'aumento della voce del 10,6% rispetto al 31 dicembre 2023 può essere così declinata nel dettaglio:

  • la crescita dei titoli di debito per 6,1 milioni di euro (+7,1%) deriva per 5,6 milioni di euro dall'effetto netto delle sottoscrizioni e dei rimborsi del periodo e per 0,5 milioni di euro dalle variazioni positive nette di fair value;
  • la crescita dei titoli di capitale per 5,4 milioni di euro (+10,6%) è dovuta principalmente alle variazioni di fair value nel periodo (+4,8 milioni di euro) e alla sottoscrizione di nuovi titoli (+0,6 milioni di euro);
  • incremento nel periodo del saldo delle quote di OICR (+14,7 milioni di euro, +19,1%), a seguito della crescita registrata nelle valutazioni al fair value (+1,7 milioni di euro) e del contributo positivo delle nuove sottoscrizioni nette per 13,1 milioni di euro;
  • diminuzione del valore contabile dei finanziamenti rispetto al 31 dicembre 2023 (-37,1%), a seguito principalmente dell'incasso a chiusura di una posizione singolarmente significativa per 2,5 milioni di euro.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 536,3 milioni di euro al 30 giugno 2024, in diminuzione del 28,4% rispetto al dato a dicembre 2023. Esse includono i titoli di debito caratterizzati da Business Model "Held to Collect & Sell" (HTC&S) che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale per i quali il Gruppo ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal principio IFRS 9.

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR
VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITA'
COMPLESSIVA
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Titoli di debito 412.478 634.306 (221.828) (35,0)%
di cui: titoli di Stato 300.843 460.187 (159.344) (34,6)%
Titoli di capitale 123.835 114.870 8.965 7,8%
Totale 536.313 749.176 (212.863) (28,4)%

I titoli di debito di proprietà valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva risultano in riduzione di 221,8 milioni di euro (-35,0%) rispetto al saldo al 31 dicembre 2023, a causa principalmente dell'effetto delle scadenze naturali e delle dismissioni del periodo (322,4 milioni di euro, di cui 246,8 milioni di euro relativi a titoli di Stato principalmente per scadenze naturali sopraggiunte), solo parzialmente sostituite dalle nuove sottoscrizioni del periodo (+106,9 milioni di euro, di cui 91,1 milioni di euro in titoli di Stato) e a fronte di una sostanzialmente invarianza nelle valutazioni al fair value nel periodo. La relativa riserva negativa netta di fair value associata ammonta a 22,3 milioni di euro al 30 giugno 2024 (di cui 21,0 milioni di euro associati a titoli di Stato).

Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza che ammontano a 123,8 milioni di euro a fine giugno 2024, in crescita del 7,8% rispetto al 31 dicembre 2023, per effetto prevalentemente degli investimenti effettuati nel primo semestre 2024 (+30,5 milioni di euro, di cui 17,6 milioni di euro su partecipazioni estere), solo parzialmente controbilanciati dalle operazioni di cessione del periodo (-19,1 milioni di euro) e dalla lieve diminuzione nei valori del fair value del periodo (-2,5 milioni di euro). La riserva netta di fair value associata a tale portafoglio al 30 giugno 2024 presenta un valore negativo per 8,9 milioni di euro, in miglioramento rispetto al valore negativo di fine 2023 pari a 14,4 milioni di euro.

Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso banche valutati al costo ammortizzato ammonta al 30 giugno 2024 a 690,5 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 dicembre 2023 (pari a 637,6 milioni di euro). La dinamica della voce va ricondotta alla crescita della componente crediti verso banche centrali per riserva obbligatoria (+14,6 milioni di euro), così come per i pronti contro termine (PCT) verso banche, in aumento di 25,2 milioni di euro.

In aggiunta ai crediti verso banche centrali per riserva obbligatoria e ai PCT bancari, la voce comprende i titoli di debito di emittenti bancari a cui è associato un business model "Held to Collect (HTC)" e che hanno superato l'SPPI Test: tali titoli al 30 giugno 2024 presentano un valore di bilancio pari a 582,8 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto al dato di dicembre 2023 (+1%, pari +5,8 milioni di euro), in quanto l'effetto delle nuove sottoscrizioni del semestre su obbligazioni bancarie italiane (+148,3 milioni di euro) ed estere (+13,9 milioni di euro) è stato sostanzialmente compensato da quello delle dismissioni di titoli obbligazionari effettuate nel periodo nei limiti previsti dalle policy definite dal Gruppo (155,7 milioni di euro, di cui 104,4 milioni di euro su obbligazioni italiane).

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 10.463,9 milioni di euro, sostanzialmente stabili (-1,5%) rispetto al dato del 31 dicembre 2023 pari a 10.622,1 milioni di euro. La voce include titoli di debito per 1,9 miliardi di euro (2,0 miliardi di euro al 31 dicembre 2023, -6,4%), di cui 1,5 miliardi di euro relativi a titoli di Stato (1,6 miliardi di euro al 31 dicembre 2023, -9,8%). In assenza della componente titoli di debito, i crediti verso la clientela si attestano a 8.571 milioni di euro, sostanzialmente stabili rispetto al dato di dicembre 2023 (8.600 milioni di euro).

Si riportano qui di seguito le principali dinamiche per Settore:

  • il Settore Commercial & Corporate Banking si attesta a 6.743,0 milioni di euro, contro i 6.763,5 milioni di euro di dicembre 2023. L'andamento vede consolidarsi la crescita dell'Area Corporate Banking & Lending (+60,8 milioni di euro, +2,6%) e dell'Area Leasing (+1,2%) a cui si contrappone un rallentamento dell'Area Factoring (-100,3 milioni di euro, -3,5%) in linea con la stagionalità del business;
  • i crediti verso clientela del Settore Npl risultano in riduzione rispetto al 31 dicembre 2023 (-3,4%), attestandosi a 1.591 milioni di euro;
  • il contributo del Settore Governance & Servizi e Non Core si attesta a 2.130 milioni di euro, in diminuzione del 3,7% rispetto al dato di fine 2023 pari a 2.212,5 milioni di euro, a seguito principalmente del normale ammortamento e della dismissione nel periodo di titoli di debito per complessivi 347,0 milioni di euro (di cui 320,4 milioni di euro relativi a titoli di Stato) e del fisiologico decremento dei portafogli in run-off del comparto Non Core (-22,3 milioni di euro rispetto a dicembre 2023, -12,1%).

CREDITI VERSO LA CLIENTELA
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Settore Commercial & Corporate Banking 6.742.972 6.763.468 (20.496) (0,3)%
- di cui deteriorati 201.293 212.870 (11.577) (5,4)%
Area Factoring 2.744.496 2.844.805 (100.309) (3,5)%
- di cui deteriorati 113.450 128.985 (15.535) (12,0)%
Area Leasing 1.571.179 1.552.204 18.975 1,2%
- di cui deteriorati 11.024 10.729 295 2,7%
Area Corporate Banking & Lending 2.427.297 2.366.459 60.838 2,6%
- di cui deteriorati 76.819 73.155 3.664 5,0%
Settore Npl 1.590.648 1.646.158 (55.510) (3,4)%
- di cui deteriorati 1.563.854 1.616.614 (52.760) (3,3)%
Settore Governance & Servizi e Non Core (1) 2.130.300 2.212.509 (82.208) (3,7)%
- di cui deteriorati 24.577 25.598 (1.021) (4,0)%
Totale crediti verso la clientela 10.463.920 10.622.134 (158.214) (1,5)%
- di cui deteriorati 1.789.725 1.855.082 (65.357) (3,5)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2024 titoli di Stato per 1.469,0 milioni di euro (1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del Settore Npl, si attesta a 1.789,7 milioni di euro al 30 giugno 2024 contro il dato di 1.885,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023 (-3,5%).

Al netto di tale componente relativa al Settore Npl, i crediti deteriorati netti si attestano a 225,9 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 238,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023 principalmente per effetto del contributo dell'Area Factoring.

Di seguito si riportano gli Npe ratio lordo e netto del Gruppo Banca Ifis relativi alla propria attività creditizia verso la clientela. Tali ratio sono calcolati escludendo i crediti del Settore Npl e i titoli di Stato valutati al costo ammortizzato.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2024 31.12.2023 %
Net Npe ratio 3,05% 3,24% (0,19)%
Gross Npe ratio 5,36% 5,48% (0,12)%

L' Npe ratio netto si attesta al 3,05%, in riduzione di 19 bps rispetto al dato di dicembre 2023, mentre l'Npe ratio lordo risulta pari al 5,36%, con una riduzione di 12 bps rispetto a dicembre 2023. La variazione è guidata dalla riduzione delle esposizioni deteriorate nette e dall'incremento delle esposizioni in bonis.

Si rimanda alla sezione "Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.

Attività immateriali e materiali

Le attività immateriali si attestano a 79,8 milioni di euro, in aumento del 4,1% rispetto al dato al 31 dicembre 2023 pari a 76,7 milioni di euro.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

La voce è riferita a software e ad attività immateriali generate internamente per complessivi 41,8 milioni di euro (in aumento rispetto al saldo di 38,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023 a seguito degli investimenti effettuati nel periodo) e per 38,0 milioni di euro all'avviamento conseguente all'acquisizione dell'ex Gruppo Fbs.

Le attività materiali si attestano a 155,7 milioni di euro, rispetto al dato di 143,3 milioni di euro al 31 dicembre 2023, in aumento dell'8,7% a seguito principalmente degli investimenti effettuati nel primo semestre 2024 dalla Capogruppo Banca Ifis, tra cui gli acquisti di un immobile uso uffici a Milano e di Palazzo San Pantalon a Venezia, sulla cui facciata è dipinta l'opera "The Migrant Child" dell'artista Banksy.

Gli immobili iscritti a fine giugno 2024 tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Fürstenberg" ("Villa Marocco") sito in Mestre - Venezia, sede di Banca Ifis.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali ammontano a 246,0 milioni di euro, in diminuzione del 13,8% rispetto al 31 dicembre 2023 principalmente per l'effetto dei rigiri delle quote delle imposte anticipate di cui alla Legge 214/11 prefissate dalla normativa in vigore.

In particolare, le attività per imposte correnti ammontano a 26,0 milioni di euro, e risultano in diminuzione del 44,3% rispetto al dato al 31 dicembre 2023 che risultava essere pari a 46,6 milioni di euro per effetto della liquidazione delle imposte relative all'esercizio precedente.

Le attività per imposte anticipate ammontano a 220,1 milioni di euro, in calo rispetto al dato di 238,8 milioni di euro al 31 dicembre 2023, risultano composte principalmente per 136,0 milioni di euro da attività iscritte per rettifiche di valore su crediti verso la clientela, potenzialmente trasformabili in crediti d'imposta ai sensi della Legge 214/2011 (144,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023), per 40,5 milioni di euro da attività iscritte su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (41,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e per 43,5 milioni di euro (53,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023) da disallineamenti fiscali relativi principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) e ai fondi per rischi e oneri. La riduzione è principalmente ascrivibile al rilascio della quota di competenza del periodo prevista dalla normativa in vigore delle imposte anticipate trasformabili in crediti d'imposta ai sensi della Legge 214/2011.

Con riferimento alla recuperabilità delle attività fiscali differite iscritte al 30 giugno 2024, si rimanda al paragrafo "Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime" all'interno della sezione "Politiche contabili" delle presenti Note illustrative.

Le passività fiscali ammontano a 46,4 milioni di euro (57,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e risultano composte come segue:

  • da passività fiscali correnti, pari a 15,0 milioni di euro (26,0 milioni di euro al 31 dicembre 2023) che rappresentano il carico fiscale maturato nel periodo;
  • da passività per imposte differite, pari a 31,5 milioni di euro che risultano sostanzialmente in linea rispetto al saldo dell'esercizio precedente, e includono principalmente 25,3 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso.

Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successivi aggiornamenti, recepiti nella Circolare di Banca d'Italia n. 285.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività ponderate per il rischio (RWA) al 30 giugno 2024:

  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" sono oggetto di detrazione dal CET1; al 30 giugno 2024 la deduzione è pari a 40,5 milioni di euro. Si precisa inoltre che l'importo delle DTA dedotte dal CET1, così come previsto dall'art. 38 par. 5 ex CRR, risulta essere compensato per un importo pari a 9,3 milioni di euro dalle corrispondenti passività fiscali differite. Tale deduzione sarà progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee", non vengono detratte dal CET1, ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 30 giugno 2024 tali attività, ammontano a 44 milioni di euro. L'importo sottoposto a ponderazione secondo un fattore del 250%, così come previsto dall'art. 38 par 5 ex CRR, è esposto al netto della compensazione con le corrispondenti passività fiscali differite per un importo pari a 22 milioni di euro;
  • le "attività fiscali anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; al 30 giugno 2024 la corrispondente ponderazione ammonta a 136 milioni di euro;
  • le "attività fiscali correnti" ricevono una ponderazione pari a 0% in quanto esposizioni nei confronti dell'Amministrazione Centrale.

Altre voci dell'attivo e del passivo

Le altre voci dell'attivo, pari a 417,6 milioni di euro rispetto ad un saldo di 457,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023, sono così composte:

  • attività finanziarie detenute per la negoziazione per 16,2 milioni di euro (12,9 milioni di euro al 31 dicembre 2023), principalmente riferite a operazioni in derivati (14,5 milioni di euro, in aumento rispetto al dato di 12,9 milioni di euro al 31 dicembre 2023) coperte da posizioni speculari iscritte fra le passività finanziarie detenute per la negoziazione;
  • altre attività per 401,4 milioni di euro (444,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023), che includono crediti verso Erario per 178,0 milioni di euro (di cui 162,2 milioni di euro relativi a crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi a cui corrisponde un valore nominale pari a 183,0 milioni di euro, in riduzione rispetto al valore di bilancio pari a 208,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023), partite transitorie ed portafoglio effetti per 100,9 milioni di euro (in crescita di 28,4 milioni di euro rispetto a dicembre 2023), ratei e risconti attivi per 66,1 milioni di euro (+6,2 milioni di euro rispetto a dicembre 2023) e crediti verso la consolidante fiscale La Scogliera connessi al consolidato fiscale di Gruppo per 10,2 milioni di euro (- 22,0 milioni di euro rispetto a dicembre 2023). Si segnala che il saldo al 31 dicembre 2023 relativo al credito verso la consolidante fiscale La Scogliera è stato interamente incassato nel corso del primo semestre 2024, e pertanto il saldo verso la consolidante fiscale al 30 giugno 2024 si riferisce quasi esclusivamente agli acconti versati a valere sull'anno 2024.

Con specifico riferimento ai sopraccitati crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi iscritti nella voce "altre attività" per un valore nominale di 183,0 milioni di euro al 30 giugno 2024, si segnala che nel corso del primo semestre 2024 si è verificato un aggiornamento della normativa associata. Infatti, con l'approvazione della Legge n. 67 del 23 maggio 2024 e pubblicata nella GU n. 123 del 28 maggio 2024, sono state introdotte alcune importanti novità in tema di crediti da bonus edilizia.

In particolare, è stato disposto che:

• le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2024 per interventi da Super Eco Bonus sono detraibili in capo al beneficiario in 10 quote annuali;

  • Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024
  • le quote residue dei Crediti da Super Eco Bonus 110% che siano "tracciabili" (ossia muniti di codice identificativo) e che siano stati acquistati ad un prezzo inferiore al 75% del loro valore nominale dovranno essere ripartite in 6 anni a partire dal 1° gennaio 2025;
  • dal 1° gennaio 2025 non sarà più possibile effettuare compensazioni di qualsiasi credito da Ecobonus con debiti previdenziali INPS e assicurativi INAIL.

Con riferimento alla specifica posizione del Gruppo Banca Ifis in questo nuovo scenario normativo, sulle base delle analisi condotte si ritiene ragionevolmente che tali nuove disposizioni non abbiano alcun impatto significativo né in termini di allungamento dell'orizzonte temporale di compensazione né in termini di limitazioni quantitative alla compensazione stessa. Infatti:

  • il Gruppo ha smesso di acquistare tali crediti all'inizio dell'esercizio 2022;
  • nessun credito da bonus edilizia incluso nel portafoglio del Gruppo risulta soddisfare contemporaneamente le tre condizioni necessarie per l'applicazione della nuova ripartizione in 6 anni;
  • il Gruppo ha acquistato crediti da utilizzare in compensazione per un importo complessivo al di sotto della propria tax capacity sia per non esporsi al rischio di incapienza sia per lasciare spazio alle compensazioni di crediti di imposta rinvenienti da altre tipologie di agevolazioni (e.g. mondo cinematografico).

Le altre voci del passivo sono pari a 405,3 milioni di euro, rispetto al dato di 421,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023 e sono composte principalmente da:

  • derivati di negoziazione per 14,5 milioni di euro, prevalentemente riferiti a operazioni coperte da posizioni opposte iscritte fra le attività finanziarie detenute per la negoziazione, e risultano in aumento del 3,8% rispetto al saldo 31 dicembre 2023, pari a 14,0 milioni di euro, specularmente all'andamento della componente presente nell'attivo;
  • derivati passivi di copertura, relativi alla strategia di micro fair value hedging sul rischio di tasso associato ai titoli di Stato detenuti dal Gruppo, che presentano un fair value negativo per 3,4 milioni di euro al 30 giugno 2024, in riduzione rispetto al saldo di 11,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023;
  • debito per TFR per 7,7 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato di 7,9 milioni di euro al 31 dicembre 2023;
  • altre passività per 379,6 milioni di euro, in diminuzione del 2% rispetto al saldo di 387,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023. La voce ha registrato un incremento in alcune partite debitorie legate al sistema bancario (FITD) per 8,1 milioni di euro, controbilanciate dalla diminuzione dei debiti verso la consolidante fiscale La Scogliera (-13,6 milioni di euro) e dei debiti verso Erario e previdenziali per 7,6 milioni di euro. In particolare, le poste più significative che compongono il saldo al 30 giugno 2024 sono da ricondursi principalmente a partite transitorie e somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione, a debiti di funzionamento per 118,9 milioni di euro e al debito nei confronti di La Scogliera per 17,7 milioni di euro (31,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023). In particolare, si segnala come l'esposizione a debito al 31 dicembre 2023 verso La Scogliera sia stata interamente saldata nel corso del primo semestre 2024 e, pertanto, il saldo verso la consolidante fiscale al 30 giugno 2024 si riferisce esclusivamente a fattispecie fiscali di competenza del primo semestre 2024.

Raccolta
---------- --
RACCOLTA
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 1.343.651 2.717.139 (1.373.488) (50,5)%
- Debiti verso banche centrali 510.253 1.577.874 (1.067.621) (67,7)%
- Pronti contro termine (PCT) 477.978 715.313 (237.335) (33,2)%
- Altri debiti 355.420 423.952 (68.532) (16,2)%
Debiti verso clientela 6.774.913 5.814.624 960.289 16,5%
- Pronti contro termine (PCT) 635.780 346.317 289.463 83,6%
- Retail 5.054.332 4.474.892 579.440 12,9%
- Altri depositi vincolati 252.547 122.325 130.222 106,5%
- Debiti per leasing 23.710 22.702 1.008 4,4%
- Altri debiti 808.544 848.388 (39.844) (4,7)%
Titoli in circolazione 3.108.078 3.288.895 (180.817) (5,5)%
Totale raccolta 11.226.642 11.820.658 (594.016) (5,0)%

Il totale della raccolta al 30 giugno 2024 risulta pari a 11,2 miliardi di euro e risulta in diminuzione rispetto al dato al 31 dicembre 2023 (-5,0%), ed è rappresentato per il 60,3% da debiti verso la clientela (49,2% al 31 dicembre 2023), per il 27,7% da titoli in circolazione (27,8% al 31 dicembre 2023) e per il 12,0% da debiti verso banche (23,0% al 31 dicembre 2023).

I debiti verso banche ammontano a 1,3 miliardi di euro, in diminuzione del 50,5% rispetto al dato di fine dicembre 2023 principalmente a seguito del rimborso di due linee TLTRO III avvenuti nel primo semestre 2024 complessivamente per nominali 1,1 miliardi di euro (un rimborso di una tranche per nominali 750 milioni di euro nel primo trimestre e un rimborso parziale di nominali 375 milioni di euro a fine giugno 2024) e di una riduzione dei PCT passivi verso banche per 237,3 milioni di euro. Al 30 giugno 2024 il saldo dei debiti verso banche è rappresentato principalmente dalle residue operazioni di TLTRO per 430,9 milioni di euro (importo inclusivo degli interessi maturati per 19,4 milioni di euro), caratterizzate da scadenza finale a settembre 2024, da depositi passivi in valuta per 79,4 milioni di euro a seguito della partecipazione a fine giugno da parte della Capogruppo Banca Ifis all'asta settimanale della BCE relativa alle operazioni di rifinanziamento in dollari (tali depositi sono giunti a scadenza e restituiti in data 5 luglio 2024), e da PCT per 478,0 milioni di euro.

I debiti verso la clientela ammontano al 30 giugno 2024 a 6,8 miliardi di euro, in crescita del 16,5% rispetto al 31 dicembre 2023. La crescita è sostenuta dalla raccolta retail, che ammonta a 5,1 miliardi di euro a fine giugno 2024 (+12,9% rispetto al 31 dicembre 2023), e dai PCT verso clientela, pari a 635,8 milioni di euro (+289,5 milioni di euro rispetto al saldo a fine 2023, pari al +83,6%).

I titoli in circolazione ammontano al 30 giugno 2024 a 3,1 miliardi di euro, in riduzione di 180,8 milioni di euro (- 5,5%) a seguito delle dinamiche del semestre, caratterizzato dell'emissione a febbraio 2024 di un senior bond di nominali 400 milioni di euro e di durata 5 anni (per maggiori dettagli si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel periodo" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo), il quale ha sostanzialmente sostituito il bond Senior Preferred di nominali 400 milioni di euro emesso nel 2020 e giunto a scadenza in data 25 giugno 2024, e dal normale ammortamento dei titoli di cartolarizzazione del Gruppo (-255,1 milioni di euro rispetto a dicembre 2023). I titoli in circolazione sono composti al 30 giugno 2024 da:

  • titoli emessi dal veicolo ABCP Programme per 873,2 milioni di euro relativi alla tranche senior. Si precisa che a fine giugno 2024 è stata completata la ristrutturazione di tale cartolarizzazione, avente ad oggetto crediti factoring di proprietà (per maggiori dettagli si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel periodo" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo);
  • titoli emessi dal veicolo Indigo Lease per 400,3 milioni di euro relativi alla tranche senior;
  • titoli emessi dal veicolo Emma SPV per 324,5 milioni di euro relativi alla tranche senior;
  • 386,3 miliardi di euro relativi a prestiti subordinati, sostanzialmente in linea rispetto al 31 dicembre 2023;
  • obbligazioni emesse da Banca Ifis per 1,1 miliardi di euro, in leggera crescita rispetto al dato di fine dicembre 2023 (+5,7%) per la sopraccitata emissione a febbraio 2024 del senior bond di 400 milioni di euro, la quale ha più che compensato gli incassi del semestre sulle altre obbligazioni.

Di seguito si fornisce la rappresentazione della raccolta retail del Gruppo Banca Ifis.

RACCOLTA RETAIL
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Raccolta a breve termine (entro 18 mesi) 3.454.031 3.256.259 197.772 6,1%
di cui: Libero 444.507 458.116 (13.609) (3,0)%
di cui: Like/One 273.399 355.016 (81.617) (23,0)%
di cui: vincolati 2.266.946 2.145.288 121.658 5,7%
di cui: German deposit 469.179 297.839 171.340 57,5%
Raccolta a medio-lungo termine (oltre 18 mesi) 1.600.301 1.218.633 381.668 31,3%
Totale raccolta retail 5.054.332 4.474.892 579.440 12,9%

Fondi per rischi e oneri

FONDI PER RISCHI E ONERI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Fondi relativi a impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
5.045 5.374 (329) (6,1)%
Fondi di quiescenza aziendali 232 196 36 18,4%
Controversie legali e tributarie 35.709 43.029 (7.320) (17,0)%
Oneri per il personale 2.119 2.592 (473) (18,2)%
Altri fondi 14.911 6.987 7.924 113,4%
Totale fondi per rischi e oneri 58.016 58.178 (162) (0,3)%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere al 30 giugno 2024, confrontata con i valori della fine dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.

Fondi relativi a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

I fondi relativi a impegni e garanzie finanziarie rilasciate al 30 giugno 2024 presentano un saldo pari a 5,0 milioni di euro, che riflette la svalutazione degli impegni irrevocabili a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo, che risulta sostanzialmente stabile rispetto a dicembre 2023 (-0,3 milioni di euro).

Fondi di quiescenza aziendali

La voce accoglie il fondo interno relativo al piano medico post-pensionistico (medical plan) a favore di alcuni dipendenti del Gruppo Banca Ifis, introdotto nel corso del 2023: trattasi di un piano a benefici definiti che prevede

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

l'assistenza sanitaria e altri benefici ai dipendenti, anche dopo il pensionamento. Il Gruppo è responsabile dei costi e dei rischi collegati all'erogazione di tali benefici.

Con riferimento a tale fondo, in quanto fondo di previdenza complementare a prestazione definita la determinazione dei valori attuariali richiesti dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti" viene effettuata da un attuario indipendente, con l'utilizzo del "metodo della proiezione unitaria del credito" (Project Unit Credit Method). La passività è iscritta in bilancio al netto delle eventuali attività a servizio del piano e, gli utili e le perdite attuariali calcolati nel processo di valutazione dei piani sono rilevati nel prospetto della redditività complessiva e, quindi, nel patrimonio netto.

Al 30 giugno 2024 il fondo in questione ammonta a 232 mila euro, in aumento di 36 mila euro rispetto al saldo al 31 dicembre 2023.

Controversie legali e tributarie

Al 30 giugno 2024 sono iscritti fondi per controversie legali e tributarie per complessivi 35,7 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 43,0 milioni di euro al 31 dicembre 2023. Tale importo si compone principalmente come di seguito dettagliato:

  • 23,1 milioni di euro relativi a 31 controversie legate all'Area Factoring (a fronte di un petitum complessivo di 42,3 milioni di euro), sostanzialmente connesse alla richiesta di ripetizione di somme incassate o a pagamenti sotto garanzia relativi a posizioni di factoring in pro-soluto. Rispetto al 31 dicembre 2023 risultano pervenute 7 nuove cause il cui fondo corrispondente è pari a 1,9 milioni di euro, mentre si sono chiuse 2 cause per un fondo complessivo pari a 107 mila euro;
  • 4,7 milioni di euro (a fronte di un petitum di 8,4 milioni di euro) relativi a 10 contenziosi derivanti dal ramo d'azienda acquisito dall'ex Aigis Banca e appartenenti principalmente all'Area Corporate Banking & Lending del Settore Commercial e Corporate Banking. Nel corso del periodo si sono chiusi o sono in fase di risoluzione 7 contenziosi il cui fondo associato al 31 dicembre 2023 era pari a 6,2 milioni di euro;
  • 3,3 milioni di euro (a fronte di un petitum di 4,1 milioni di euro) relativi a 6 controversie riguardanti l'Area Corporate Banking & Lending e derivanti dall'ex Interbanca. Rispetto al 31 dicembre 2023 risulta notificata una nuova causa il cui fondo corrispondente al 30 giugno 2024 è pari a 62 mila euro e risulta essersi chiusa una controversia il cui fondo associato era pari a 3,2 milioni di euro;
  • 1,2 milioni di euro (a fronte di un petitum di 1,5 milioni di euro) relativi a 23 cause connesse all'Area Leasing e a crediti fiscali. Nel corso del primo semestre 2024 risultano essersi chiuse 3 pratiche il cui fondo rischi e oneri associato era pari a 11 mila euro al 31 dicembre 2023 mentre risultano essere pervenuti 11 nuovi contenziosi il cui fondo per rischi e oneri associato è pari a 56 mila euro;
  • 1,4 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 6,7 milioni di euro) relativi a 45 controversie di Ifis Npl Investing. Nel primo semestre 2024 risultano essersi chiusi 20 contenziosi per un fondo pari a 307 mila euro e sono pervenute 8 nuove cause il cui fondo stanziato al 30 giugno 2024 è pari a 54 mila euro;
  • 957 mila euro relativi a varie controversie riguardanti Banca Credifarma, a fronte di un petitum pari a 4,0 milioni di euro. Nel primo semestre 2024 risultano essersi chiusi 3 contenziosi il cui fondo associato al 31 dicembre 2023 era pari a 64 mila euro e non risultano esser pervenute nuove cause;
  • 526 mila euro (a fronte di un petitum complessivo di 868 mila euro) relativi a 12 controversie riguardanti la società Revalea. Nel corso del periodo non risultano essere stati notificati alla società nuovi contenziosi, mentre si sono chiuse 6 cause il cui fondo complessivo al 31 dicembre 2023 era pari a 203 mila euro;
  • 487 mila euro (con un petitum corrispondente di 1,1 milioni di euro) relativi principalmente a contenziosi con clienti e agenti riferibili a Cap.Ital.Fin. Nel corso del primo semestre 2024 risultano essersi chiuse 18 pratiche il cui fondo per rischi e oneri relativo al 31 dicembre 2023 era pari a 236 mila euro e si sono aperte 13 cause con fondo pari a 30 mila euro;

• 30 mila euro (a fronte di un petitum di medesimo importo) relativi a contenziosi afferenti alla partecipata Ifis Rental Services.

Oneri per il personale

Al 30 giugno 2024 sono iscritti fondi per il personale per 2,1 milioni di euro (2,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023), di cui 1,6 milioni di euro relativi al Fondo di Solidarietà.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 30 giugno 2024 sono in essere "Altri fondi" per 14,9 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 dicembre 2023 (+7,9 milioni di euro, +113%) a seguito principalmente di stanziamenti a copertura di rischi connessi a contenziosi in essere su crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi. La voce è inoltre costituita da 3,7 milioni di euro per Indennità Suppletiva di Clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing, da 3,0 milioni di euro per il fondo rischi connesso alle operazioni di cessione e da 0,4 milioni di euro per fondo reclami.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali ai sensi dello IAS 37 maggiormente significative esistenti al 30 giugno 2024 il cui esito negativo è ritenuto non probabile ancorchè possibile. Tale informativa non viene fornita con riferimento alle situazioni la cui probabilità di impiegare risorse atte a produrre benefici economici sia remota. Il petitum associato a tali passività potenziali ammonta complessivamente a 469,7 milioni di euro al 30 giugno 2024.

Nel corso del 2022 Banca Ifis è stata citata in giudizio da parte degli organi di due procedure concorsuali che hanno chiesto la condanna della medesima al pagamento di 389,3 milioni di euro in un caso e di 47,7 milioni di euro nell'altro, a titolo di risarcimento del danno per abusiva concessione del credito nella sua qualità di finanziatore, seppur marginale, delle società ora in procedura. La prima richiesta è stata avanzata in solido con altri 23 istituti mentre la seconda in solido con altri 8 istituti. Il Gruppo, supportato dai propri consulenti legali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondi per rischi e oneri.

Contenziosi fiscali – imposte sul reddito Contenzioso relativo alla presunta "stabile organizzazione" in Italia della società polacca Ifis Finance Sp. z o.o.

A seguito di una verifica fiscale per le annualità 2013/2017 sono stati notificati Avvisi di Accertamento per le annualità 2013/2017 con cui è stata contestata la "stabile organizzazione occulta" di Ifis Finance Sp. z o.o., società controllata con sede in Polonia.

L'Amministrazione Finanziaria ha ipotizzato che la sede in Polonia fosse utilizzata per l'esercizio dell'attività, nelle strategie di Gruppo, più come succursale/ufficio per la promozione e la vendita di servizi offerti, di fatto, dalla Capogruppo Banca Ifis piuttosto che costituire un autonomo soggetto giuridico indipendente ed autonomo nell'esercizio della sua attività

• Per le annualità 2013-2014-2015 sia la Corte di Giustizia di primo grado (Sentenza n.266/2021) che la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado (Sentenza n.201/2023) hanno integralmente accolto le argomentazioni di Banca Ifis rigettando le contestazioni dell'Agenzia delle Entrate. I giudici hanno affermato infatti che è un "legittimo diritto della società controllante italiana, che vuole espandere la propria attività di servizi bancari e di factoring in Polonia, di determinare la strategia operativa della propria controllante costituita allo scopo". L'Agenzia delle Entrate ha tempo per promuovere eventuale ricorso per Cassazione sino al 29 settembre 2024.

• Per le annualità 2016 e 2017 la Corte di Giustizia di primo grado ha integralmente accolto il ricorso della Banca (Sentenza 111/2024 e Sentenza 426/2024).

Contenziosi fiscali – imposta sul valore aggiunto (IVA)

In data 29 novembre 2023 è stato notificato l'Avviso di Accertamento in cui l'Agenzia delle Entrate (AdE) ha contestato alla Capogruppo Banca Ifis l'omesso versamento di IVA per 170 mila euro su 88 contratti per non aver effettuato adeguati controlli preventivi circa la presenza dei presupposti in presenza dei quali il cliente avrebbe potuto detrarre l'IVA sull'autovettura, non ritenendo sufficiente a tali fini l'emissione della lettera d'intenti attraverso la quale il cliente dichiarava di aver diritto, in qualità di esportatore abituale, alla ricezione della fattura in regime di non imponibilità.

L'Avviso di Accertamento in questione è stato impugnato nei termini previsti dalla normativa e contestualmente è stato versato un terzo delle imposte in pendenza di giudizio.

In merito a quanto descritto precedentemente il Gruppo, supportato da pareri dei propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza come possibile ma non probabile, e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo per rischi e oneri.

Patrimonio netto consolidato

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 giugno 2024 a 1.736,4 milioni di euro, in crescita del 2,5% rispetto al dato di fine 2023 pari a 1.693,7 milioni di euro. Le principali variazioni del Patrimonio netto consolidato sono riepilogate nelle seguenti tabelle.

PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 85.353 84.108 1.245 1,5%
Riserve da valutazione: (36.526) (39.215) 2.689 (6,9)%
- Titoli (31.252) (33.359) 2.107 (6,3)%
- Piani a benefici definiti (es. TFR) 562 290 272 93,8%
- Differenze di cambio (5.836) (6.146) 310 (5,0)%
Riserve 1.546.079 1.505.424 40.655 2,7%
Acconti su dividendi (-) - (62.962) 62.962 (100,0)%
Azioni proprie (-) (20.990) (21.817) 827 (3,8)%
Patrimonio di pertinenza di terzi 15.091 14.240 851 6,0%
Utile del periodo di pertinenza della
Capogruppo
93.614 160.110 (66.496) (41,5)%
Patrimonio netto consolidato 1.736.432 1.693.699 42.733 2,5%

PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto consolidato al 31.12.2023 1.693.699
Incrementi: 96.460
Utile del periodo di pertinenza della Capogruppo 93.614
Vendita o assegnazione azioni proprie 1.246
Variazione riserva da valutazione 593
- Piani a benefici definiti (es. TFR) 272
- Differenze di cambio 310
- Copertura di titoli di capitale al fair value con impatto sulla redditività complessiva (al netto
di realizzi)
11
Stock option 155
Patrimonio netto di terzi 852
Decrementi: 53.727
Dividendi distribuiti 47.278
Variazione riserva da valutazione su titoli (al netto di realizzi) 6.293
Altre variazioni 156
Patrimonio netto consolidato al 30.06.2024 1.736.432

Con riferimento all'imposta straordinaria sui c.d. "extraprofitti" delle banche di cui alla Legge n. 136/2023, si segnala come le corrispondenti appostazioni a riserva che gli amministratori hanno proposto alle relative assemblee, siano state da queste deliberate e ammontino a 23.905.112 euro per Banca Ifis (delibera in data 18 aprile 2024) e 3.252.404 euro per Banca Credifarma (delibera in data 10 aprile 2024). Si evidenzia infine che la previsione dell'ultima parte del comma 5-bis della Legge n. 136/2023 determini un'obbligazione da considerarsi nuova ed autonoma e consistente nel mantenimento del vincolo di non distribuibilità sulla riserva iscritta da ciascuna banca nei rispettivi bilanci individuali. Al riguardo, gli amministratori confermano al momento l'intenzione di non procedere ad alcuna distribuzione delle riserve così costituite.

Aggregati economici

In relazione all'operazione di acquisizione di Revalea S.p.A. perfezionata in data 31 ottobre 2023 e all'ingresso della stessa nel perimetro di consolidamento, i dati economici del primo semestre 2024 potrebbero risultare non pienamente comparabili con quelli dello stesso periodo dell'esercizio precedente. Tuttavia, si segnala che nei commenti alle singole voci è presentato, ove rilevante, il contributo della società acquisita.

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 295,5 milioni di euro, in crescita dell'1,5% rispetto al dato al 30 giugno 2023 pari a 291,1 milioni di euro, a seguito della crescita del contributo di tutti i Settori.

Di seguito si presentano le principali componenti del margine di intermediazione e la relativa variazione rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
(in migliaia di euro)
PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 208.318 217.291 (8.973) (4,1)%
Commissioni nette 46.909 50.297 (3.388) (6,7)%
Altre componenti del margine di intermediazione 40.242 23.523 16.719 71,1%
Margine di intermediazione 295.469 291.111 4.358 1,5%

Il margine di interesse diminuisce del 4,1%, passando da 217,3 milioni di euro al 30 giugno 2023 a 208,3 milioni di euro al 30 giugno 2024, in quanto il positivo contributo del Settore Commercial & Corporate Banking e del Settore Npl è stato parzialmente controbilanciato dalla riduzione del margine di interesse del Settore Governance & Servizi e Non Core che risente sia del fisiologico minor contributo di un portafoglio in run-off e della relativa PPA (-1,5 milioni di euro) sia del maggior costo del funding.

Le commissioni nette ammontano a 46,9 milioni di euro, in decremento rispetto al dato al 30 giugno 2023 per 3,4 milioni di euro, in quanto il contributo positivo del comparto Farmacie dell'Area Lending (+0,8 milioni di euro) è stato più che compensato dalle commissioni riconosciute dalla società neoacquisita Revalea ad un servicer terzo, pari a 2,4 milioni di euro. In particolare:

  • le commissioni attive sono pari a 56,7 milioni di euro, in linea rispetto al 30 giugno 2023, e si riferiscono principalmente a commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro-soluto o in pro-solvendo, nella formula flat o mensile), a commissioni per operazioni di Structured Finance, ad operazioni di leasing, ad attività di servicing per conto terzi e da altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati;
  • le commissioni passive sono pari a 9,8 milioni di euro, in aumento di 3,3 milioni di euro rispetto al dato del corrispondente periodo del 2023 in relazione alle commissioni sostenute da Revalea, e si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.

Le altre componenti del margine di intermediazione risultano pari a 40,2 milioni di euro al 30 giugno 2024, in crescita di 16,7 milioni di euro rispetto al primo semestre 2023. Di seguito si riportano le sue componenti:

• utili netti da cessione/riacquisto di attività e passività finanziarie per 16,7 milioni di euro (+9,7 milioni di euro rispetto agli utili netti per 7,0 milioni di euro al 30 giugno 2023), composti principalmente da 10,3

milioni di euro connessi all'operatività su titoli del portafoglio di proprietà soprattutto per le dismissioni di titoli obbligazionari (contro il dato 2,8 milioni di euro registrati primo semestre 2023), di cui 7,7 milioni di euro relativi a titoli di debito bancari, e da 6,3 milioni di euro derivanti dalle cessioni di crediti del Settore Npl (3,2 milioni di euro al 30 giugno 2023);

  • risultato netto positivo delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico per 12,8 milioni di euro (in aumento di 1,5 milioni di euro rispetto al dato al 30 giugno 2023), principalmente rappresentato dalla variazione positiva netta di fair value nei primi sei mesi del 2024 dei titoli di capitale per 10,7 milioni di euro (che includono la plusvalenza da cessione per 6,0 milioni di euro di strumenti finanziari partecipativi rinvenienti da un'operazione di ristrutturazione del debito di una posizione del comparto Non Core) e delle quote di fondi OICR per 1,7 milioni di euro;
  • dividendi generati da azioni presenti nel portafoglio di proprietà del Gruppo per 8,7 milioni di euro (-0,1 milioni di euro rispetto al dato dei primi sei mesi del 2023);
  • risultato netto positivo dell'attività di negoziazione per 3,4 milioni di euro come, in aumento di 6,8 milioni di euro rispetto al risultato netto negativo per 3,4 milioni di euro dei primi sei mesi del 2023 principalmente per il contributo positivo dei derivati di trading (+5,2 milioni di euro rispetto al saldo a giugno 2023);
  • risultato netto negativo dell'attività di copertura per 1,3 milioni di euro, in peggioramento rispetto al dato negativo di 0,3 milioni di euro al 30 giugno 2023, il quale tuttavia non è un dato prontamente comparabile in quanto l'attività di copertura era stata avviata solo dal mese di giugno 2023.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 358,4 milioni di euro rispetto al dato di 330,1 milioni di euro del 30 giugno 2023 (+8,6%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO DELLA
GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 295.469 291.111 4.358 1,5%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito relativo a:
62.938 38.974 23.964 61,5%
a) attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
62.442 38.995 23.447 60,1%
b) attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
496 (21) 517 n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria 358.407 330.085 28.322 8,6%

Le riprese di valore nette per rischio di credito ammontano a 62,9 milioni di euro al 30 giugno 2024, in miglioramento di 24,0 milioni di euro rispetto al dato di 39,0 milioni di euro al 30 giugno 2023. Si evidenzia come in questa voce confluiscano gli effetti derivanti dalla variazione delle stime dei flussi di cassa dei crediti del Settore Npl, che, così come previsto dal principio IFRS 9, rientrano nella categoria dei crediti "POCI" ("Purchased or originated credit-impaired"). Tali effetti valutativi relativi al Settore Npl ammontano a riprese nette per 79,1 milioni di euro al 30 giugno 2024, rispetto a riprese nette di 57,4 milioni di euro al 30 giugno 2023 e correlati alla variazione dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati rispetto alle previsioni.

Per maggiori dettagli riguardo alle diverse dinamiche connesse al costo del credito riclassificato si rimanda a quanto più diffusamente commentato nel paragrafo "Contributo dei Settori ai risultati del Gruppo" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.

La formazione dell'utile netto del periodo

La formazione dell'utile netto del periodo è riepilogata nella tabella seguente:

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO
(in migliaia di euro)
PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
2024 2023 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 358.407 330.085 28.322 8,6%
Costi operativi (214.952) (194.223) (20.729) 10,7%
Utile della operatività corrente al lordo delle
imposte
143.455 135.862 7.593 5,6%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(48.990) (43.856) (5.134) 11,7%
Utile (perdita) del periodo 94.465 92.006 2.459 2,7%
Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi (851) (970) 119 (12,3)%
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della
Capogruppo
93.614 91.036 2.578 2,8%

I costi operativi sono pari a 215,0 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 30 giugno 2023 (+10,7%).

COSTI OPERATIVI PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Spese amministrative: 219.216 199.694 19.522 9,8%
a) spese per il personale 86.613 80.445 6.168 7,7%
b) altre spese amministrative 132.603 119.249 13.354 11,2%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 440 (1.557) 1.997 (128,3)%
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
materiali e immateriali
10.820 8.552 2.268 26,5%
Altri oneri/proventi di gestione (15.524) (12.466) (3.058) 24,5%
Costi operativi 214.952 194.223 20.729 10,7%

Le spese per il personale, pari a 86,6 milioni di euro, registrano un aumento del 7,7% da ricondursi da un lato alla crescita delle risorse in forza alla data di riferimento (il numero dei dipendenti del Gruppo al 30 giugno 2024 è pari a 1.979, in aumento del 3,8% rispetto a 1.906 risorse al 30 giugno 2023) e dall'altro agli effetti del rinnovato CCNL (+3,0 milioni di euro).

Le altre spese amministrative al 30 giugno 2024 sono pari a 132,6 milioni di euro, in aumento rispetto al 30 giugno 2023. Tale variazione è legata principalmente al contributo della società Revalea per 9,1 milioni di euro (contributo non presente per il dato comparato di giugno 2023 in quanto la società è stata acquisita nel corso del quarto trimestre 2023), nonché ai maggiori costi per 4,0 milioni di euro per gli oneri relativi al sistema bancario a seguito della variazione nel primo semestre 2024 delle logiche sottese al calcolo e al versamento delle quote ad essi relative.

L'andamento della voce è dettagliato nella tabella seguente.

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 67.365 55.906 11.459 20,5%
Spese legali e consulenze 40.543 43.593 (3.050) (7,0)%
Compensi a società di revisione 574 439 135 30,7%
Servizi in outsourcing 26.248 11.874 14.374 121,1%
Imposte indirette e tasse 18.563 22.077 (3.514) (15,9)%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 46.355 41.266 5.089 12,3%
Assistenza e noleggio software 10.848 10.142 706 7,0%
FITD e Fondo Unico di Risoluzione 8.096 4.090 4.006 97,9%
Pubblicità e inserzioni 7.303 5.857 1.446 24,7%
Spese per informazione clienti 5.255 5.326 (71) (1,3)%
Spese relative agli immobili 3.997 3.440 557 16,2%
Viaggi e trasferte 1.929 1.514 415 27,4%
Spese spedizione e archiviazione documenti 1.895 1.962 (67) (3,4)%
Spese telefoniche e trasmissione dati 1.861 1.770 91 5,1%
Gestione e manutenzione autovetture 1.838 1.657 181 10,9%
Costi per cartolarizzazione 832 1.879 (1.047) (55,7)%
Altre spese diverse 2.501 3.629 (1.128) (31,1)%
Spese amministrative non ricorrenti 320 - 320 n.a.
Totale altre spese amministrative 132.603 119.249 13.354 11,2%

La sottovoce "Spese per servizi professionali" risulta pari a 67,4 milioni di euro al 30 giugno 2024, in aumento di 11,5 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2023 (+20,5%), e si compone principalmente di:

  • "Spese legali e consulenze", che risultano pari a 40,5 milioni di euro nel primo semestre 2024, in riduzione del 7,0% rispetto al dato del corrispondente periodo dell'esercizio precedente;
  • costi per "Servizi in outsourcing", che sono pari a 26,2 milioni di euro al 30 giugno 2024 e registrano un incremento per 14,4 milioni di euro rispetto al dato del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. La variazione è da ricondurre da un lato all'ingresso nel perimetro del Gruppo della neoacquisita società Revalea (+7,1 milioni di euro), e dall'altro al maggior costo dell'attività di recupero di Ifis Npl Investing (+7,4 milioni di euro) che nel corso del primo semestre 2023 aveva beneficiato della sistemazione degli effetti connessi al cambio del sistema provvigionale.

La sottovoce "Imposte indirette e tasse", pari a 18,6 milioni di euro, risulta in riduzione rispetto al dato al 30 giugno 2023 pari a 22,1 milioni di euro (-15,9%). La voce è composta prevalentemente dall'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti deteriorati per un importo pari a 11,7 milioni di euro al 30 giugno 2024, in diminuzione di 3,6 milioni di euro rispetto all'omologo periodo dell'anno precedente, e include inoltre costi per imposta di bollo per 6,2 milioni di euro (in linea con il dato al 30 giugno 2023) il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

La sottovoce "Spese per acquisto di beni e altri servizi" risulta pari a 46,4 milioni di euro, in aumento del 12,3% rispetto ai 41,3 milioni di euro del 30 giugno 2023. I primi fattori che influenzano principalmente il risultato sono:

  • costi per "Assistenza e noleggio software", i quali aumentano del 7,0% rispetto ai primi sei mesi dell'esercizio 2023, riconducibili per la quasi totalità a maggiori interventi di assistenza ai software del Gruppo;
  • il costo della contribuzione annuale al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) pari a 8,1 milioni di euro, di cui 7,9 milioni di euro relativi alla Capogruppo Banca Ifis e il residuo di competenza della controllata Banca Credifarma. Si ricorda che a febbraio 2024, con l'introduzione nello Statuto del FITD dell'art. 42-bis, sono state definite norme transitorie per consentire il richiamo delle contribuzioni 2024 entro il 3 luglio 2024, determinando di fatto un anticipo del calcolo e del versamento delle quote da parte delle banche aderenti e della conseguente rilevazione a Conto economico (negli anni pregressi veniva solitamente richiesto nel corso del quarto trimestre di ogni esercizio). Il saldo comparato al 30 giugno 2023, pari a 4,1 milioni di euro, rappresenta il costo della contribuzione prevista dal piano di accumulo del Fondo di Risoluzione Unico (FRU o SRF - Single Resolution Fund) effettuata nel primo semestre 2023. Per quanto riguarda il SRF nulla è stato richiesto in termini di contribuzione al 30 giugno 2024, essendo stato raggiunto l'obiettivo del piano di accumulo nel 2023;
  • spese per "Pubblicità e inserzioni", che passano da 5,9 milioni di euro a 7,3 milioni di euro a giugno 2024, per effetto delle maggiori sponsorizzazioni effettuate nel primo semestre 2024 dal Gruppo.

La voce "Spese amministrative non ricorrenti" risulta pari al 30 giugno 2024 a 320 mila euro e include i costi amministrativi direttamente o indirettamente connessi all'acquisizione di Revalea e alla sua integrazione nell'ambito del Settore Npl (saldo nullo al 30 giugno 2023 in quanto l'acquisizione di Revalea a tale data non era ancora stata realizzata).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri al 30 giugno 2024 risultano essere pari a 0,4 milioni di euro, mentre il saldo al 30 giugno 2023 registrava riprese nette per 1,6 milioni di euro. L'andamento del primo semestre 2024 è stato caratterizzato da:

  • riprese nette su impegni e garanzie rilasciate per 0,3 milioni di euro;
  • accantonamenti netti su altri fondi per rischi e oneri per 0,7 milioni di euro, composti principalmente da:
    • accantonamenti netti registrati sulla Capogruppo Banca Ifis per 2,5 milioni di euro, composti prevalentemente da uno stanziamento per 6,6 milioni di euro per far fronte a potenziali rischi connessi a contenziosi esistenti su crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi (iscritti nella voce patrimoniale "Altre attività"), nonché da accantonamenti relativi ai pagamenti sotto garanzia per 1,2 milioni di euro e per 1,5 milioni di euro per garanzie per indennizzi relativi ad una operazione di cessione di una quota partecipativa, i cui effetti negativi sono stati parzialmente compensati da rilasci su posizioni singolarmente significative per 7,2 milioni di euro;
    • rilasci netti registrati sulle società del Settore Npl per complessivi 1,8 milioni di euro relativi a vari contenziosi passivi.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali risultano al 30 giugno 2024 rispettivamente pari a 5,8 milioni di euro e 5,0 milioni di euro e sono sostanzialmente in linea con i dati dell'omologo periodo dell'esercizio precedente.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 15,5 milioni di euro al 30 giugno 2024, registrano una crescita di 3,1 milioni di euro (+24,5%) rispetto al dato dell'equivalente periodo dell'anno scorso. La voce si riferisce principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese

amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

Per effetto delle dinamiche delineate in precedenza, i costi operativi a giugno 2024 ammontano a 215,0 milioni di euro, in crescita rispetto al saldo a giugno 2023 pari a 194,2 milioni di euro.

L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 143,5 milioni di euro, in aumento del 5,6% rispetto al dato al 30 giugno 2023.

Le imposte sul reddito al 30 giugno 2024 ammontano a 49,0 milioni di euro, e il tax rate è pari al 34,15%, in aumento rispetto al dato di 32,28% del corrispondente periodo dell'esercizio precedente per effetto della abrogazione del beneficio ACE a decorrere dall'esercizio 2024.

L'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 93,6 milioni di euro, in aumento del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Organizzazione del governo dei rischi

La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.

Con riferimento al governo dei rischi, il Gruppo ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework, mentre nell'ambito del cosiddetto Secondo Pilastro trovano collocazione i processi ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) e ILAAP (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process) in relazione ai quali il Gruppo effettua una autonoma valutazione, rispettivamente della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di Primo Pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc.) e della propria adeguatezza in relazione al governo e alla gestione del rischio di liquidità e del funding.

Con riferimento al 31 dicembre 2023 e in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina del cosiddetto Terzo Pilastro (o Pillar 3), il Gruppo Banca Ifis ha pubblicato, congiuntamente al Bilancio consolidato 2023, l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione "Investor Relations" e rimane valido alla data di approvazione della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024.

In relazione a quanto sopra e ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti "Disposizioni di Vigilanza per le banche", il Gruppo Banca Ifis si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di garantire l'adeguatezza patrimoniale e la solidità finanziaria ed economica del Gruppo.

Il Sistema dei Controlli Interni del Gruppo Banca Ifis è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • l'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • il contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio del Gruppo (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • la salvaguardia del valore delle attività e la protezione dalle perdite;
  • l'efficacia e l'efficienza dei processi aziendali;
  • l'affidabilità e la sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • la prevenzione del rischio che il Gruppo sia coinvolto, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • la conformità delle operazioni con la legge e la normativa di Vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne.

I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:

• i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative, incorporati nelle procedure o eseguiti nell'ambito dell'attività di back office. Le strutture operative sono le prime responsabili del processo di gestione dei rischi: nel corso dell'operatività

giornaliera tali strutture devono identificare, misurare o valutare, monitorare, attenuare e riportare i rischi derivanti dall'ordinaria attività aziendale in conformità con il processo di gestione dei rischi; esse devono rispettare i limiti operativi loro assegnati coerentemente con gli obiettivi di rischio e con le procedure in cui si articola il processo di gestione dei rischi;

  • i controlli sui rischi e sulla conformità (c.d. "controlli di secondo livello"), con l'obiettivo di assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi, il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni, la conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione;
  • l'attività di revisione interna (c.d. "controlli di terzo livello"), volta a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo, con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi.

I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore incaricato del Sistema di Controllo Interno e gestione dei Rischi, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.lgs. 231/2001, funzione Internal Audit, funzione Risk Management, funzione Compliance, funzione Anti-Money Laundering) cui si aggiunge anche il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari in funzione della connotazione di realtà bancaria con azioni quotate, sono dettagliatamente descritti nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, il cui ultimo aggiornamento è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis in data 7 marzo 2024 congiuntamente al Bilancio consolidato 2023 e pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione "Corporate Governance".

Cultura del rischio

La Capogruppo agevola lo sviluppo e la diffusione a tutti i livelli di una cultura del rischio integrata in relazione alle diverse tipologie di rischi ed estesa a tutto il Gruppo. In particolare, in collaborazione con le diverse funzioni aziendali e la funzione Human Resources, sono sviluppati e attuati programmi di formazione per sensibilizzare i dipendenti in merito alle responsabilità in materia di prevenzione e gestione dei rischi.

In tale ambito, le funzioni di controllo di Capogruppo (Risk Management, Compliance, Anti-Money Laundering) sono parti attive, per quanto di competenza, nei processi formativi. Viene promossa una cultura improntata a comportamenti di responsabilità diffusa, con azione capillare di formazione del personale, mirata sia ad acquisire la conoscenza del framework di presidio dei rischi (impostazioni, metodologie, applicazioni operative, regole e limiti, controlli), sia a interiorizzare i profili valoriali di Gruppo (codice etico, comportamenti, regole di condotta e relazione).

Nella presente parte della Note illustrative sono fornite le informazioni riguardanti i profili di rischio di seguito indicati, le relative politiche di gestione e copertura messe in atto dal Gruppo e l'operatività in strumenti finanziari derivati:

  • rischio di credito;
  • rischi di mercato:
    • di tasso di interesse;
    • di prezzo;
    • di cambio,
  • rischio di liquidità;
  • rischi operativi.

Gestione dei rischi legati al climate change

I rischi connessi al climate change figurano tra le aree tematiche di particolare rilevanza indicate da ESMA nel public statement del 28 ottobre 2022 denominato "European common enforcement priorities for 2022 annual financial reports".

A tale riguardo, il Gruppo Banca Ifis nel corso degli anni e in linea con le richieste dell'art. 3 del D. Lgs. 254/2016, ha attivato processi e definito specifiche responsabilità per identificare e gestire i principali rischi connessi al climate change e agli altri temi ESG.

Con specifico riferimento ai rischi climatici e ambientali, l'analisi delle aspettative di vigilanza ha dato luogo all'avvio di una progettualità con lo scopo di integrare i fattori ambientali nelle strategie aziendali, nei sistemi di governo e controllo, nel risk management framework e nella disclosure. Ulteriore obiettivo strategico è quello di incorporare i relativi rischi nei principali processi valutativi aziendali.

Il piano pluriennale di allineamento alle aspettative di vigilanza in materia di rischi climatici e ambientali, posto in essere da Banca Ifis e consegnato a Banca d'Italia a inizio 2023, si articola in stream progettuali che coinvolgono diverse aree.

Tra le attività già intraprese da Banca Ifis vi sono l'esercizio di un materiality assessment, funzionale all'individuazione dei fattori di rischio climatici e ai meccanismi causali secondo cui tali fattori si trasferiscono ai rischi tradizionali (canali di trasmissione).

Per quanto riguarda i fattori di rischio, si riconoscono i rischi fisici e i rischi di transizione. In particolare, per quanto riguarda i rischi fisici sono stati analizzati eventi climatici avversi, di natura cronica o acuta, e tra questi sono stati individuati quelli rilevanti per il contesto in cui opera Banca Ifis. Tali effetti sono stati analizzati sulla base di diversi elementi quali, ad esempio, la georeferenziazione del portafoglio, dell'operatività aziendale e, più in generale, dei principali asset considerati importanti per la continuità operativa. In riferimento invece ai rischi di transizione i driver identificati sono raggruppati in tre categorie: l'innovazione tecnologica, la regolamentazione in evoluzione e le preferenze dei consumatori.

Tipologia di rischio Orizzonte temporale
Normativo Driver di rischio
Policy a livello globale (e.g. Paris Agreement) possono limitare le
attività e i settori con un alto livello di emissioni e rischio
ambientale. A titolo di esempio, la regolamentazione sugli Energy
Performance Certificate può impattare il valore degli immobili in
portafoglio
Medio termine
Rischi di Transizione Tecnologico La transizione verso tecnologie a basso impatto ambientale
richiede un costo maggiore da sostenere da parte delle imprese
per adeguare gli impianti e le sedi produttive, potenzialmente
impattando il modello di business e la capacità di generare ricavi
e profitti
Medio termine
Mercato Un cambiamento nelle preferenze dei consumatori verso
consumi più climate-friendly impatta potenzialmente tutti i
settori maggiorente legati ad un alto consumo di energia e/o alti
livelli di inquinamento
Medio termine
Acuto Ondate di calore, incendi, inondazioni, siccità, frane, terremoti Breve termine
Rischi Fisici Cronico Temperature estreme,
erosione del suolo,
stress idrico,
incremento del livello del mare
Medio termine/Lungo
termine

La tabella sottostante descrive le principali categorie e rispettivi driver di rischio associati ai rischi climatici fisici e di transizione con relativo orizzonte temporale.

Le risultanze dell'esercizio di materiality assessment denotano un'esposizione nel complesso moderata ai rischi climatici e ambientali.

In linea con quanto previsto dalle aspettative di Banca d'Italia sui rischi climatici e ambientali (i.e. aspettative VI), la Capogruppo Banca Ifis ha effettuato nel corso del primo semestre 2024 un primo esercizio di Climate Stress test che è stato allegato al Resoconto ICAAP. Lo studio degli effetti dei rischi climatici e ambientali sul rischio di

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

credito è stato condotto analizzando il possibile impatto di gravi cambiamenti climatici sul conto economico attraverso il deterioramento della qualità del credito e dei parametri di rischio.

La scelta dello scenario climatico è stata guidata dalle caratteristiche del portafoglio del Gruppo Banca Ifis, poco collateralizzato e principalmente composto da prodotti a breve scadenza quali il factoring. Data la bassa materialità di esposizioni collateralizzate, gli scenari che colgono i rischi fisici, come quello dell'alluvione, non sono stati ritenuti adatti alle specificità del Gruppo. È stato scelto lo scenario "Short term disorderly", condiviso dalla BCE nell'ambito dello stress test climatico del 2022, poiché è l'ultimo scenario climatico a breve termine prontamente disponibile sul mercato. Questo scenario valuta le vulnerabilità a breve termine delle banche a fronte di un forte e improvviso aumento del prezzo delle emissioni conseguente di una transizione disordinata. Cattura il rischio di transizione anticipando gli effetti a lungo termine in un evento di coda severo ma plausibile. A differenza degli scenari di lungo termine a 30 anni, lo scenario di breve periodo non riflette pienamente i benefici derivanti dalla transizione e la relativa ripresa economica. In termini di severità, tuttavia, non è così negativo come un tipico scenario dell'EU-Wide stress test, in quanto una transizione disordinata è diversa da una grave crisi economica. Rispetto allo scenario baseline, la crescita economica italiana è prevista in riduzione di circa il 3,7% a livello cumulato sui 2 anni (rispetto il 9,6% dello scenario avverso dell'EU-Wide stress test 2023). Le variabili energetiche come il prezzo del petrolio al barile (previsto in crescita di 66 dollari e di 124 dollari al primo e secondo anno di proiezione rispetto allo scenario baseline) sono quelle maggiormente stressate in quanto riflettono l'aumento del costo delle emissioni, ipotesi principale dello scenario climatico "Short-term disorderly". Rispetto a scenari climatici più recenti, non considerati essendo di lungo periodo (con proiezioni fino al 2050) come il "Delayed transition" pubblicato da NGFS (fase 4), lo scenario "Short term disorderly" considerato per l'esercizio di Climate Stress è più severo in termini di shock dei prezzi energetici (cioè prezzo del petrolio al barile).

Per allineare lo scenario alle attuali condizioni economiche, le proiezioni macroeconomiche sono state definite applicando gli shock (cioè le deviazioni rispetto allo scenario di base) dello scenario "Short-term disorderly" del Climate Risk Stress Test 2022 alle ultime proiezioni dello scenario baseline. Tale approccio garantisce coerenza e comparabilità di risultato con i più recenti scenari sottesi al budget gestionale piuttosto che all'esercizio di valutazione dell'adeguatezza del capitale.

INDICATORI FINANZIARI Scenario climatico – Short term disorderly
FINE ESERCIZIO (%) 2024 2025 2026
Crescita del PIL reale italiano a/a (2,2)% (0,2)% 0,8%
Disoccupazione italiana 8,2% 8,3% 7,5%
Euribor 3M 4,0% 3,6% 3,1%
Rendimento BTP 10 anni 4,8% 5,1% 5,7%
Crescita del prezzo del petrolio al barile Brent a/a 76,6% 40,5% 25,7%
Inflazione italiana 2,9% 2,8% 2,9%

Di seguito si riportano le proiezioni delle principali variabili macroeconomiche dello scenario climatico considerato.

Il risultato dell'esercizio di stress test in termini di applicazione dello scenario climatico "Short term disorderly" sui parametri di rischio (PD ed LGD) del Gruppo Banca Ifis è un impatto marginale a livello di incremento di ECL.

Rischi del consolidato contabile

Informazioni di natura quantitativa

Le esposizioni lorde indicate nelle tabelle nel seguito riportate tengono conto del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nei bilanci delle controllate.

Qualità del credito

Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
1.274.075 414.680 100.970 213.262 9.151.434 11.154.421
2. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - 412.478 412.478
3. Attività finanziarie designate
al fair value
- - - - - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value
- 4.440 - - 93.091 97.531
5. Attività finanziare in corso di
dismissione
- - - - - -
Totale 30.06.2024 1.274.075 419.120 100.970 213.262 9.657.003 11.664.430
Totale 31.12.2023 1.303.993 448.587 109.533 230.248 9.895.667 11.988.028

Sono esclusi dalla presente tabella i crediti a vista verso banche (i quali sono classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide, conformemente alle disposizioni di Banca d'Italia), i titoli di capitale e le quote di OICR.

Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Totale
(esposi
zione
netta)
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
1.977.124 187.399 1.789.725 9.477.101 112.405 9.364.696 11.154.421
2. Attività finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
- - - 413.145 667 412.478 412.478
3. Attività finanziarie
designate al fair value
- - - X X - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate
al fair value
4.440 - 4.440 X X 93.091 97.531
5. Attività finanziarie in
corso di dismissione
- - - - - - -
Totale 30.06.2024 1.981.564 187.399 1.794.165 9.890.246 113.072 9.870.265 11.664.430
Totale 31.12.2023 2.042.622 180.510 1.862.112 10.153.262 114.337 10.125.916 11.988.028

Sono esclusi dalla presente tabella i crediti a vista verso banche (i quali sono classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide, conformemente alle disposizioni di Banca d'Italia), i titoli di capitale e le quote di OICR.

Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

Non vi sono società strutturate non consolidate al 30 giugno 2024 diverse dalla società di cartolarizzazione rientranti nel perimetro del Gruppo Banca Ifis.

Rischi del consolidato prudenziale

Rischio di credito

Aspetti generali

Il Gruppo, nell'ambito delle linee guida approvate dall'organo amministrativo della Capogruppo e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di vigilanza, persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato che viene offerto alle piccole-medie imprese (PMI). In questo ambito il Gruppo si prefigge di ampliare la propria quota di mercato nei segmenti del credito commerciale, anche nei confronti di soggetti con fabbisogni specialistici come le farmacie, del leasing, del credito fiscale e di quello di dubbia esigibilità, tramite l'offerta di servizi finanziari di alta qualità, elevato livello di personalizzazione, controllo del rischio di credito e redditività coerente con la qualità offerta. Costituisce mercato di riferimento complementare per l'attività creditizia del Gruppo Bancario anche il comparto Privati, nel rispetto degli indirizzi strategici tempo per tempo definiti dal Piano Industriale 2022-2024 e relative iniziative di attuazione. L'operatività riferita al comparto farmaceutico viene svolta dalla controllata Banca Credifarma, operatore bancario specializzato nella concessione di anticipazioni, finanziamenti a medio-lungo termine e servizi finanziari alle farmacie.

L'attività del Gruppo bancario si sviluppa alla data di riferimento del presente documento nei seguenti ambiti operativi:

  • l'attività di acquisto e gestione dei crediti d'impresa (factoring), che si caratterizza per l'assunzione diretta di rischio derivante dalla concessione di finanziamenti e anticipazioni, nonché di eventuale garanzia, sui crediti commerciali a favore prevalentemente delle PMI. Una parte delle attività del segmento factoring comprende l'acquisto a titolo definitivo di crediti verso enti pubblici del comparto sanitario ed enti territoriali;
  • le attività di Corporate Lending e di Structured Finance, le quali si concentrano sull'offerta di finanziamenti a medio-lungo termine e di prodotti secured ed unsecured a sostegno di imprese operanti sul territorio nazionale per garantirne lo sviluppo per linee interne o esterne attraverso operazioni straordinarie, finalizzate al riposizionamento, all'espansione, a sviluppare alleanze o integrazioni, a favorire riorganizzazioni o l'apertura del capitale a nuovi partner o investitori. Le controparti clienti tipiche di tale segmento sono società di capitali;
  • gli investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti;
  • i finanziamenti a medio-lungo termine rivolti alle PMI, operanti nei principali settori produttivi, coperti dalla garanzia pubblica, ideata dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) del Fondo Centrale di Garanzia;
  • le attività del segmento leasing, principalmente svolte nei confronti di piccoli operatori economici (POE) e PMI. In generale il leasing finanziario si rivolge a liberi professionisti e a imprese nel finanziamento di auto aziendali e veicoli commerciali e per facilitare l'investimento in beni strumentali rivolta ad aziende e rivenditori. Il noleggio a lungo termine invece insiste prevalentemente su equipment finance, con prevalente incidenza di prodotti da ufficio e informatici, in misura ridotta in macchinari industriali ed apparecchi medicali;
  • l'attività di acquisizione di crediti di natura finanziaria di difficile esigibilità (Npl non performing loans), gestita dalle controllate Ifis Npl Investing e Revalea, nei confronti prevalentemente di clientela retail;
  • le attività di servicing (master and special services), gestione di portafogli Npl con attività di recupero giudiziale e stragiudiziale, consulenza in attività di due diligence e investitore autorizzato in operazioni su Npl, gestite dalla controllata Ifis Npl Servicing;

  • la concessione di finanziamenti rivolti alla clientela retail anche mediante la definizione e il rifinanziamento di crediti non performing ceduti per i quali è previsto un rientro tramite CQS/CQP, gestita dalla controllata Cap.Ital.Fin.;
  • l'attività di concessione di finanziamenti a breve e medio periodo in favore delle farmacie, gestita dalla controllata Banca Credifarma, anche attraverso lo smobilizzo dei crediti vantati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e degli enti, pubblici e privati, erogatori di prestazioni sanitarie;
  • l'attività di gestione del portafoglio proprietario, effettuata in misura preponderante tramite investimenti di natura finanziaria su strumenti obbligazionari, in larga parte governativi, e azionari quotati;
  • l'attività in ambito di operazioni di cartolarizzazione, che si rivolge ad operatori del comparto, in particolare ad originator ed investitori, attraverso l'offerta di finanza tramite investimenti in Asset Backed Securities (ABS) ed altre esposizioni verso schemi di cartolarizzazione e l'assunzione dei ruoli di arranger e sponsor nell'ambito di tali operazioni in un'ottica di cross selling. Gli investimenti si concentrano prevalentemente in tranches senior e mezzanine con sottostante attivi in bonis e con un trade off favorevole in termini di redditività attesa rispetto al loro risk weighting.

In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca Ifis ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).

Politiche di gestione del rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia il Gruppo Banca Ifis è esposto al rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte possa generare una corrispondente variazione inattesa nel valore della relativa esposizione creditizia che porti ad una perdita di valore totale o parziale dei crediti. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma in cui il fido si estrinseca.

Le principali cause di inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il servizio e il rimborso del debito (per mancanza di liquidità, insolvenza, ecc.), come pure anche al manifestarsi di circostanze che si riflettono sulle condizioni economico/finanziarie del debitore, quali il "rischio Paese".

In riferimento ai crediti acquistati deteriorati (POCI), un ulteriore rischio a cui il Gruppo è esposto è il rischio di inadeguato recupero, cioè le perdite sostenute per il mancato recupero dei crediti vantati verso controparti in default.

Aspetti organizzativi

I principi e le linee guida che il Gruppo Banca Ifis segue in materia di concessione del credito sono espressi all'interno della "Politica Creditizia di Gruppo" applicata e diffusa, per quanto di competenza, a tutte le unità organizzative della Banca e delle società del Gruppo coinvolte nei processi di assunzione e gestione del credito.

Al suo interno sono declinati:

  • i ruoli e le responsabilità degli organi aziendali e delle strutture organizzative coinvolte nel processo del credito;
  • la definizione delle strategie creditizie e delle regole creditizie con riferimento ai segmenti di clientela, controparti e tipologie di operazioni assumibili, i limiti di affidamento assegnati su controparti non bancarie, i limiti di esposizione assegnati per le diverse tipologie di attività economiche, l'individuazione delle Operazioni di Maggior Rilievo (OMR) per la verifica preventiva di coerenza delle stesse con i limiti e gli obiettivi di rischio definiti nel Risk Appetite Framework (RAF) di Gruppo, i limiti di rischio assegnati per

le operazioni con soggetti collegati e/o con esponenti aziendali ex 136 T.U.B.. Le attività di monitoraggio, revisione e aggiornamento delle strategie e delle regole creditizie prevedono il coinvolgimento:

  • dell'unità organizzativa Large Risks & Monitoring della Capogruppo, nel coordinamento del processo di formulazione delle proposte di revisione e aggiornamento delle politiche creditizie da sottoporre per l'approvazione al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo;
  • della funzione Risk Management della Capogruppo, nel monitoraggio dei risultati conseguiti dal Gruppo in termini di volumi e posizionamento complessivo effettivo sul mercato del credito coerentemente con le strategie creditizie definite;
  • gli elementi maggiormente qualificanti nell'ambito del processo del credito con particolare riferimento:
    • alla definizione delle categorie di rischio da assegnare alla clientela, in funzione del diverso profilo di rischio attribuibile alle forme tecniche di finanziamento oggetto di affidamento, in stretto raccordo con i processi operativi legati al "Sistema delle deleghe di Gruppo" in materia di assunzione del rischio di credito;
    • all'esame di tutte le informazioni utili, sia di natura interna che esterna, funzionali alla determinazione del merito creditizio del cliente e della solvibilità futura del debitore effettuando la valutazione del rischio di credito, in primo luogo, sulle normali fonti di rientro dell'esposizione e in via successiva, considerando l'utilizzo delle garanzie accessorie collegate all'intervento creditizio;
  • le attività di monitoraggio e revisione del modello di definizione delle facoltà creditizie, cioè la matrice delle facoltà di concessione del credito ed i relativi massimali;
  • l'articolazione del processo del credito, nel suo ciclo complessivo, nei due macro-processi "istruttoria ed erogazione del credito" e "monitoraggio e recupero del credito".

A livello operativo, le diverse società del Gruppo declinano in Procedure organizzative o Note operative le specifiche modalità gestionali di applicazione delle regole creditizie.

Nell'ambito del Gruppo Banca Ifis, un ruolo fondamentale nella gestione e nel controllo del rischio di credito è svolto dagli organi societari della Banca e delle banche e altre società finanziarie controllate che, secondo le rispettive competenze, assicurano l'adeguato presidio del rischio di credito individuando gli orientamenti strategici, le politiche di gestione e controllo del rischio, verificandone nel continuo l'efficienza e l'efficacia e definendo i compiti e le responsabilità delle funzioni aziendali coinvolte nei relativi processi.

Nell'attuale assetto organizzativo intervengono nel presidio e governo del rischio di credito specifiche aree di responsabilità centrali che garantiscono, con l'adeguato livello di segregazione, lo svolgimento delle attività di gestione e dei controlli di primo e secondo livello del rischio, mediante l'adozione di adeguati processi e applicativi informatici.

In linea generale, il processo creditizio nel suo insieme, pur conservando le specificità derivanti dai differenti prodotti/portafogli, risponde ad un criterio organizzativo comune articolato principalmente su fasi operative, ruoli, responsabilità e controlli di vario livello.

La struttura organizzativa di Banca Ifis si articola, in particolare, nelle seguenti business unit declinate per tipologia di attività, accentrate nell'area del Condirettore Generale Chief Commercial Officer (CCO):

• Commercial & Corporate Banking Underwriting dedicata sia con riferimento alla prima concessione del credito sia con riguardo alle attività di rinnovo - revisione, alla valutazione del merito di credito delle controparti nonché il rischio insito nelle operazioni e delibera gli affidamenti nel rispetto dei poteri ad essa attribuiti dal Consiglio di Amministrazione e formalizzati nel Sistema delle Deleghe di Gruppo per l'assunzione del rischio di credito;

  • Commercial Banking, dedicata alla promozione di servizi di finanziamento alle imprese domestiche e straniere e alla cura del corretto rapporto con le controparti sviluppate direttamente o indirettamente, oltre ai debitori (domestici o esteri) acquisiti nell'ambito delle operazioni effettuate;
  • Corporate & Investment Banking, dedicata all'offerta di operazioni di Structured Finance o di investimento in imprese non finanziarie in bonis o in quote di organismi interposti;
  • Farmacie, gestisce direttamente i rapporti del portafoglio in essere con controparti farmacie domestiche in stretta collaborazione con le unità organizzative della controllata Banca Credifarma;
  • Insurance, dedicata ai prodotti assicurativi offerti alla propria clientela;
  • Leasing & Rental, dedicata all'erogazione e alla gestione di prodotti di leasing e renting;
  • Marketing & Business Strategy, a supporto delle business unit che riferiscono al Condirettore Generale Chief Commercial Officer;
  • Tax Credit, dedicata all'acquisto di crediti erariali da società in procedura concorsuale, in liquidazione volontaria e da aziende in bonis;
  • Individuals, dedicata allo sviluppo di prodotti, servizi e opportunità di business legati ai servizi transazionali e ai servizi bancari di raccolta in relazione al segmento della clientela Privati;
  • Anti-Fraud, dedicata al presidio del coordinamento trasversale delle strutture del Gruppo che gestiscono l'offerta di prodotti alla clientela rispetto all'esecuzione dei controlli in materia di prevenzione e valutazione dei tentativi di frode e di attuazione delle azioni di risposta.

Infine, alla data di riferimento della presente informativa, intervengono le attività svolte dalle seguenti società controllate:

  • Ifis Npl Investing S.p.A., società dedicata all'acquisizione e alla cessione di crediti non performing (Npl), prevalentemente originati da istituzioni finanziarie e banche;
  • Ifis Npl Servicing S.p.A., società specializzata nella gestione di crediti Npl e nell'attività di servicing e recupero per conto terzi;
  • Revalea S.p.A., società nata nel 2022 dallo scorporo di Npl derivanti da attività di acquisizioni di portafogli di sofferenze e acquisita dal Gruppo Banca Ifis a ottobre 2023, nell'ambito della partnership di lungo periodo siglata con il Gruppo Mediobanca per la gestione degli Npl;
  • Cap.Ital.Fin. S.p.A., società operante nel comparto della cessione del quinto dello stipendio/pensione (CQS/CQP), delegazione di pagamento (DP) e nell'attività distributiva di prodotti finanziari quali mutuo e prestito personale;
  • Banca Credifarma S.p.A., operatore bancario rivolto prevalentemente al mondo della farmacia e della sanità e operante nel business relativo alla concessione a farmacie di anticipazioni, finanziamenti a medio-lungo termine e servizi finanziari;
  • Ifis Finance Sp. z o.o. e Ifis Finance I.F.N. S.A., società di factoring operanti rispettivamente in Polonia e Romania;
  • Ifis Rental Services S.r.l., società non regolamentata specializzata nel segmento del noleggio operativo.

Aspetti organizzativi credito ordinario

In via iniziale, ciascuna unità organizzativa, relativamente al proprio comparto di attività, sviluppa e gestisce le relazioni commerciali e le opportunità di business in collaborazione con le filiali presenti sul territorio nazionale, nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione.

Relativamente al processo di concessione del credito, ciascuna business unit individua la possibilità di nuove operazioni nel rispetto delle politiche di credito vigenti e sulla base del risk appetite definito; in tale contesto effettua l'esame istruttorio delle domande di nuovi affidamenti e procede alla formalizzazione di una proposta da sottoporre ai competenti soggetti deliberanti, assicurando l'applicazione delle politiche di credito, dei controlli stabiliti ed effettuando un'analisi di merito creditizio come previsto dalla normativa interna vigente.

Le proposte di affidamento e/o di acquisizione di crediti vengono presentate ai competenti soggetti deliberanti che, sulla base dei rispettivi poteri delegati, esprimono la propria decisione in materia di concessione del fido richiesto; la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).

Le filiali di Banca Ifis non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito; ad esse viene attribuita, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte dei soggetti competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.

Le operatività delle società controllate prevedono delle autonomie deliberative locali stabilite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca Ifis.

Segue la fase di perfezionamento del credito che si riflette nella stipula del contratto, nelle attività relative all'acquisizione delle eventuali garanzie, nell'erogazione del finanziamento concesso. In tali fasi le business unit sono affiancate da specifiche unità organizzative di supporto cui competono la predisposizione del contratto coerentemente ai disposti di delibera, nonché i controlli sul corretto adempimento di tutte le attività che portano all'erogazione del finanziamento.

La gestione operativa del credito, svolta per la clientela performing, comprende principalmente le attività di gestione ordinaria e di monitoraggio effettuate da strutture istituite presso ciascuna società del Gruppo al fine di garantire la verifica continua e proattiva della clientela affidata. Tale attività è affiancata da un monitoraggio svolto a livello di Gruppo da una specifica unità organizzativa istituita presso la Capogruppo, allo scopo di identificare le controparti che presentano anomalie andamentali, al fine di anticipare il manifestarsi di casi problematici e a fornire un adeguato reporting alle competenti funzioni aziendali.

Nel caso in cui la posizione di credito presenti oggettive situazioni di problematicità nel rimborso, la stessa viene trasferita a specifiche funzioni specializzate per prodotto nella gestione e recupero di operazioni deteriorate.

Aspetti organizzativi credito acquistato deteriorato (POCI)

Si definiscono "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (POCI - Purchase or Originated Credit Impaired)" le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate.

Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di portafoglio) e di aggregazione aziendale.

Gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione di un tasso di interesse effettivo corretto per il credito, cioè il tasso che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza tutti i futuri incassi stimati dell'attività considerando nella stima anche le perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario ("ECL lifetime").

Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione a conto economico di rettifiche o di riprese di valore. Le variazioni favorevoli delle ECL lifetime sono rilevate come riprese di valore, anche qualora tali ECL lifetime risultassero inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.

I POCI sono convenzionalmente presentati all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stage 3.

Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività POCI risultino "in bonis" le stesse sono classificate nell'ambito dello Stage 2.

Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stage 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua (in altri termini, deve essere sempre mantenuto un orizzonte "lifetime" e non a 12 mesi, come invece è previsto per le posizioni in Stage 1).

Rientrano tra le "attività deteriorate acquisite" i crediti acquisiti dalle controllate Ifis Npl Investing, Ifis Npl Servicing e Revalea a valori sensibilmente inferiori rispetto al valore nominale, nonché gli attivi deteriorati rinvenienti dalle

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

varie business combination in ambito IFRS 3 effettuate dal Gruppo Banca Ifis (come quelle relative all'ex Gruppo GE Capital Interbanca, all'ex Gruppo Fbs, alle società Credifarma S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A., Farbanca S.p.A. e Revalea S.p.A. nonché al ramo d'azienda ex Aigis Banca). Tali attivi deteriorati sono inseriti all'interno del perimetro POCI sulla base della sussistenza, per ciascun singolo rapporto, della qualità del credito deteriorata al momento della relativa acquisizione, come previsto dal principio IFRS 9.

In riferimento al processo di acquisizione del portafoglio crediti non performing (POCI) adottato dalle strutture del Settore Npl, sono previste fasi organizzative analoghe a quelle del credito ordinario riassumibili in:

  • origination, con l'individuazione delle controparti con cui effettuare le operazioni di acquisto e la valutazione dell'interesse commerciale nell'eseguire dette operazioni;
  • due diligence, con le attività di valutazione del portafoglio oggetto di acquisizione svolte da personale altamente qualificato, tese a valutare la qualità del portafoglio oggetto di cessione, nonché gli impatti organizzativi. Successivamente alla fase di due diligence vengono fissate le condizioni economiche di offerta/acquisto del portafoglio crediti e definite le modalità di gestione interna (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative;
  • delibera, con le attività di predisposizione del fascicolo istruttorio, assunzione, recepimento ed attuazione della delibera da parte del competente organo deliberante;
  • perfezionamento, con le attività di predisposizione e successiva stipula del contratto di acquisto e pagamento del prezzo.

Gli acquisti sono effettuati direttamente da originator e/o veicoli dedicati (mercato primario) o, in alcune circostanze, da operatori che abbiano acquistato sul mercato primario e che intendano dismettere per varie ragioni il loro investimento (mercato secondario). I crediti (derivanti da operazioni di credito al consumo tradizionale, carte di credito e prestiti finalizzati) si caratterizzano per essere prevalentemente non garantiti ("unsecured"); si riscontra anche la presenza di saldi di conto corrente nel caso di cessioni da parte di banche.

Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca di informazioni propedeutiche al corretto instradamento della posizione verso le modalità di recupero più adeguate, il credito viene classificato in un'area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto senza contribuzione a conto economico in termini di margine.

A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche (gestione stragiudiziale e gestione giudiziale), che svolge un'attività strettamente connessa alla trasformazione in posizioni paganti e all'incasso dei crediti.

La gestione operativa del recupero dei crediti rivenienti da operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità è curata sia da risorse interne alle controllate Ifis Npl Investing, Ifis Npl Servicing e Revalea, sia da una diffusa e collaudata rete di società di esazione e di agenti in attività finanziaria operanti sull'intero territorio nazionale.

L'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste, invece, nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (ODA) del quinto della pensione o dello stipendio (la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione) o della vendita sul mercato dell'asset a garanzia del credito (gestione secured). Di tali gestioni viene data di seguito specifica informativa.

Viene, infine, valutata altresì la convenienza ad effettuare operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing (Npl), prevalentemente rappresentati da code di lavorazione, crediti prescritti o di proprietà di debitori deceduti, da sottoporre per l'approvazione ai competenti organi deliberanti, coerentemente agli obiettivi di redditività prefissati e previa analisi degli impatti contabili, segnaletici, legali ed operativi che da esse discendono.

A tal fine, si avvale degli approfondimenti operati per gli ambiti di rispettiva competenza dalle pertinenti funzioni aziendali della Capogruppo.

Gestione stragiudiziale

Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio cosiddetto di gestione "massiva", in attesa che il processo di recupero tramite call center o reti di recupero possa culminare con una raccolta di piani di rientro di cui sopra (nella forma di proposta/accettazione da cliente a banca). In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato dalla funzione Risk Management su dati storici interni, denominato "modello a curve"; tale modello proietta delle aspettative di incasso su cluster di crediti omogenei in base al profilo di recupero storicamente osservato (macroregione, importo del credito, anzianità della pratica rispetto alla data di DBT, cedente), a cui sono aggiunti dei correttivi prudenziali quali, a titolo esemplificativo, il cap dei flussi di cassa simulati per quei debitori che hanno un'età superiore alle aspettative di vita presenti nelle tavole di mortalità fornite dall'Istat. Tale modalità di valorizzazione dei flussi di recupero del credito comporta che il profilo di recupero atteso sia decrescente al trascorrere del tempo rispetto alla data di acquisto dello stesso, fino ad arrivare ad azzerare il valore patrimoniale del credito al raggiungimento del decimo anno dalla data di acquisto.

Le aspettative di incasso tengono altresì conto della probabilità di ottenimento di un piano di rientro al netto delle relative probabilità di insoluto.

I piani di rientro (raccolta) che possono essere sottoscritti sono di due fattispecie:

  • piani cambiari: l'insieme di posizioni creditizie per cui il debitore ha sottoscritto un piano di rientro supportato dal rilascio di cambiali. Si specifica che sono in continuo calo i volumi di piani cambiari (raccolta interna) in portafoglio in quanto per scelta strategica non vengano più raccolti piani stragiudiziali con tale modalità di pagamento. L'eventuale nuova raccolta è quindi esclusivamente frutto di pratiche acquistate paganti;
  • Manifestazioni di Volontà (MdV): le pratiche per cui il processo di recupero ha condotto alla raccolta di un piano di rientro su base volontaria formalizzato da parte del debitore.

Nel momento in cui la posizione ottiene un piano di rientro pagante (c.d. "piani attivi"), cioè dopo aver osservato il pagamento di almeno tre volte il valore della rata media del piano, i flussi di cassa del "modello a curve" vengono sostituiti dai flussi di cassa del "modello deterministico", che proietta le rate future del piano di rientro concordato con il debitore al netto del tasso di insoluto storicamente osservato e tenendo conto anche in questo caso di un cap ai flussi di cassa simulati laddove l'età del debitore ecceda quanto riportato nelle tavole di mortalità dell'Istat in ordine alle aspettative di vita.

Le posizioni che non ottengono un piano di rientro pagante restano valorizzate tramite il "modello a curve"; ciò comporta che man mano che trascorre il tempo si riduce la probabilità di incasso anche tramite piano e conseguentemente i cash flow attesi si riducono fino ad azzerarsi.

Come già iniziato nel corso del 2021, anche negli esercizi 2022 e 2023 e nel primo semestre 2024 la gestione si è vista partecipe di una nuova modalità di chiusura, cosiddetta "saldo e stralcio delle posizioni", al fine di anticipare il recupero pur concedendo una riduzione dell'importo dovuto (stralcio) al debitore. Tale modalità di incasso non si sostituisce alle modalità sopra descritte ma vede partecipe alcune campagne su posizioni specifiche e individuate dalla gestione.

Gestione giudiziale

Le posizioni che hanno i requisiti (presenza di un posto di lavoro o di una pensione) per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione. In tale bacino sono ricomprese anche delle pratiche (minoritarie) che vengono lavorate in una logica di pignoramento immobiliare.

La lavorazione giudiziale, intesa come azione esecutiva mobiliare presso terzi, è caratterizzata da diverse fasi legali finalizzate all'ottenimento di un titolo esecutivo, che nel loro complesso durano di norma 18-24 mesi (le durate e la relativa volatilità dipende dal tribunale in cui viene gestita la pratica) e sono così declinate:

  • ottenimento decreto ingiuntivo,
  • precetto,
  • pignoramento mobiliare e
  • ODA (Ordinanza di Assegnazione somme).

Tali posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di due modelli proprietari sviluppati dalla funzione Risk Management su dati storici interni, denominati cd. "modello Legal Factory pre ODA" e "modello ODA".

Per quanto riguarda il modello pre ODA, nel corso del primo semestre 2024 si è dato avvio alle attività di ristima volte ad aggiornare le serie storiche, a valutare modifiche rilevanti nei processi di cui tener conto nella definizione del perimetro, alla quantificazione delle variabili target (ad esempio moduli durata, probabilità di migrazione, rata, spese, tasso di aggredibilità) nonché alla realizzazione di un fine tuning dell'impianto metodologico (ad esempio revisione della long list di ogni modulo, delle tecniche di clustering e di quantificazione delle stime).

La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, altresì caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in comparti corporate, bancari o real estate.

Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

Il Gruppo Banca Ifis nel tempo si è dotato di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascuna tipologia di clientela e di prodotto.

Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito verificando la puntualità dei rimborsi, la correttezza del rapporto, le informazioni segnalate dal Sistema alla Centrale dei Rischi o a banche dati selezionate e il profilo reputazionale e ad esaminare, per ciascuna di queste, le cause sottostanti.

Con riferimento alle attività di controllo del portafoglio, come riportato in precedenza, i crediti verso la clientela sono monitorati da specifiche unità all'interno delle citate business unit alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); si affiancano ulteriori attività di controllo svolte a livello centralizzato da una specifica unità organizzativa basate principalmente sull'utilizzo di modelli di analisi andamentale tra cui quelli sviluppati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo, volti ad identificare situazioni di anomalia negli indicatori di early warning specificatamente individuati.

Alle esposizioni di rischio creditizio verso imprese viene attribuito un rating sulla base di modelli sviluppati internamente. Tali modelli sono differenziati per segmento di clientela, in modo da garantire l'applicazione di modelli appropriati su popolazione omogenea dal punto di vista delle caratteristiche e della rischiosità. Esistono dunque modelli per società di capitali, differenziati per due cluster dimensionali, e un modello per società semplici o di persone e ditte individuali. I modelli di rating si compongono di diversi moduli che indagano più aree informative a seconda della tipologia di controparte e si integrano con informazioni qualitative di diversa natura.

La classe di rating rappresenta un driver fondamentale per il calcolo delle svalutazioni sui crediti performing; oltre a collegare direttamente la perdita attesa al livello di rischio specifico della singola controparte, i modelli di rating consentono l'attivazione del criterio di stage allocation quantitativo, che prevede, mediante il confronto tra la rischiosità al momento della concessione e quella attuale, di valutare il significativo incremento di rischio e quindi l'appostazione a Stage 2 della posizione. Nel framework di determinazione della perdita attesa rientrano anche i modelli satellite funzionali all'introduzione di elementi forward looking nelle stime dei parametri di rischio in totale conformità con quanto richiesto dal principio contabile IFRS 9.

Nell'espletamento delle attività di misurazione e controllo assume un'importanza fondamentale l'attività svolta dal Risk Management nell'ambito dei controlli di secondo livello.

Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione di Risk Management:

  • presidia, monitora e valuta i rischi creditizi, eseguendo i controlli e le analisi secondo le linee guida definite. In particolare:
    • valuta la qualità del credito, garantendo il rispetto degli indirizzi e delle strategie creditizie attraverso il monitoraggio nel continuo degli indicatori di rischio di credito;
    • monitora costantemente l'esposizione al rischio di credito e il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione del rischio di credito;
    • verifica, mediante controlli di secondo livello, il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e valuta la coerenza delle classificazioni e la congruità degli accantonamenti;
    • monitora l'esposizione al rischio di concentrazione e l'andamento delle esposizioni classificate come "Grandi esposizioni";
  • svolge attività di analisi quantitativa a supporto delle business unit per l'utilizzo gestionale delle misure di rischio;
  • presidia il processo di sorveglianza del valore delle garanzie reali, personali e finanziarie acquisite;
  • analizza la coerenza rispetto al RAF di Gruppo per quanto riguarda gli ambiti di asset quality e costo del credito.

Il Gruppo Banca Ifis pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha dato mandato all'Alta Direzione di agire in funzione di un contenimento delle "Grandi esposizioni". In linea con le indicazioni del Consiglio, sono sottoposte a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che impegnano il Gruppo in misura rilevante.

In relazione al rischio di credito connesso agli investimenti in titoli obbligazionari e di capitale, il Gruppo è costantemente impegnato nel monitoraggio della qualità creditizia; adeguata informativa periodica viene fornita al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione della Capogruppo Banca Ifis.

Nell'ambito dei principi Basilea 3, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca Ifis ha scelto di avvalersi del metodo standardizzato; con riferimento alla determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di concentrazione single-name, incluso fra i rischi di secondo pilastro, il Gruppo applica il metodo Granularity Adjustment definito nell'allegato B, Titolo III della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 al quale viene aggiunto un add-on di capitale calcolato con la metodologia ABI per la stima del rischio di concentrazione geo-settoriale.

La Capogruppo Banca Ifis, al fine di valutare le proprie vulnerabilità a livello di gestione del capitale e della liquidità, ha sviluppato delle tecniche quantitative e qualitative con le quali valuta la propria esposizione ad eventi eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, misurano gli effetti per la Banca e le sue controllate, in termini di rischiosità, derivanti da movimenti congiunti delle variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi. Tali analisi interessano in maniera rilevante il rischio di credito.

Le analisi di stress consentono di verificare la resilienza del Gruppo, simulando e stimando gli impatti di situazioni avverse, e forniscono importanti indicazioni in merito alla propria esposizione ai rischi, all'adeguatezza dei relativi sistemi di mitigazione e controllo ed alla capacità di far fronte a perdite inattese anche in ottica prospettica e di pianificazione. Al fine dell'esecuzione delle prove di stress test, il Gruppo ha sviluppato internamente delle metodologie che permettono, anche sfruttando sinergie con i modelli satellite utilizzati in ambito IFRS 9, di proiettare la qualità degli attivi in coerenza con scenari macroeconomici avversi e valutare le ricadute in termini di

diversi indicatori di qualità del credito, quali l'incidenza del credito deteriorato o l'incremento delle rettifiche sui crediti.

La Capogruppo Banca Ifis, a fini regolamentari, effettua esercizi di stress nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework (RAF), della predisposizione del Recovery Plan e del Resoconto ICAAP e ILAAP, almeno su base annuale, come richiesto dalla normativa di vigilanza prudenziale vigente. In tale contesto valuta, fra gli altri, la sostenibilità delle strategie creditizie in condizioni avverse.

Metodi di misurazione delle perdite attese

Si evidenzia preliminarmente che con riferimento al calcolo delle perdite attese, nel corso del primo semestre 2024 è proseguito il processo di rivisitazione e di fine tuning dei modelli in uso con l'obiettivo di riflettere più puntualmente le perdite attese delle esposizioni non deteriorate (performing), anche in conseguenza delle evidenze storiche disponibili e delle persistenti incertezze nel contesto macro economico di riferimento.

In particolare, relativamente ai modelli sviluppati internamente, sono state aggiornate le stime dei parametri di rischio (PD ed LGD) sia per quanto riguarda la componente Through the Cycle (di seguito anche TTC), mediante allungamento delle serie storiche, sia relativamente alle componenti Point in Time (di seguito anche PIT) e Forward Looking (di seguito anche FL). In riferimento al parametro di PD è stato introdotto un model change nelle modalità di inclusione di elementi PIT e FL che prevede di calibrare i primi 3 nodi annuali della curva delle PD TTC a degli Anchor Point calcolati sulla base di un opportuno mix di informazioni storiche e prospettiche. Altra novità introdotta riguarda gli scenari macroeconomici sottesi al condizionamento forward looking; in corrispondenza del fine semestre sono stati aggiornati gli scenari, i cui dettagli sono riportati più avanti in questa sezione, per consentire una valutazione dei crediti quanto più conforme possibile al principio contabile. Le attività di sviluppo e manutenzione del framework di impairment IFRS 9 non hanno avuto impatti significativi né in termini assoluti né in termini di livello di copertura del portafoglio.

La perdita attesa definita sulla base del modello viene integrata con una serie di aggiustamenti manageriali (cosiddetti "Post model adjustment" o "Overlays") al fine di fattorizzare taluni elementi valutativi non adeguatamente intercettati dai modelli in uso.

Di seguito viene fornita illustrazione del framework di misurazione delle perdite attese adottato dal Gruppo, compresi eventuali cambiamenti introdotti nei modelli e nei criteri di calcolo delle perdite attese nell'ambito del continuo processo di revisione dei modelli, in funzione della tipologia di intervento (valutazione del SICR, stima delle forward-looking information, altre modifiche del modello, e utilizzo di eventuali management overlays).

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico e diverse dai POCI per i quali si rimanda a quanto precedentemente illustrato, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL - Expected Credit Losses).

Gli aspetti più significativi che caratterizzano tale approccio riguardano:

  • la classificazione dei crediti in tre diversi livelli (o "Stage") a cui corrispondono distinte metodologie di calcolo delle perdite da rilevare; nello Stage 1 rientrano le posizioni performing che non hanno subito un incremento significativo del rischio creditizio altrimenti posizionate in Stage 2; nello Stage 3 rientrano tutte le posizioni classificate come non performing classificate a sofferenza, inadempienza probabile o scaduto deteriorato secondo i criteri e le regole specificatamente adottate dal Gruppo;
  • il calcolo della perdita attesa calcolata a 12 mesi per lo Stage 1 o per l'intera vita utile del credito (lifetime) per gli Stage 2 e 3;
  • le condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (Through the cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • le informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori di macroeconomici (forward looking) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore.

In tale contesto, il Gruppo ha adottato, nell'ambito della stima delle rettifiche di valore dei crediti performing, una metodologia di determinazione dell'incremento "significativo" del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione inziale, che comporta la classificazione degli strumenti negli Stage 1 e 2, combinando elementi statistici (c.d. quantitativi) e andamentali (c.d. qualitativi). Si fa presente che non viene applicato un probation period per l'uscita delle posizioni performing da Stage 2.

Per indicare il "significativo" aumento del rischio di credito, il Gruppo Banca Ifis si avvale dei "transfer criteria" quantitativi e qualitativi descritti di seguito, applicati al portafoglio crediti in funzione della tipologia di controparte definita mediante opportuna portafogliazione creditizia:

  • l'unico transfer criteria quantitativo è il c.d. "PD comparison" per il quale, al fine di identificare il significativo aumento del rischio di credito, per le esposizioni dei portafogli rated (imprese domestiche), è stato impiegato un approccio sostenuto da analisi quantitative che determina la classificazione in Stage 2 qualora la variazione della PD a un anno tra la data di origination e quella di valutazione risulti superiore ad una soglia predefinita. La scelta di ricorrere al confronto tra le PD a 1 anno in luogo di un approccio lifetime, determinata anche in considerazione della soluzione messa a disposizione dall'outsourcer del motore di impairment, è supportata da apposite analisi che evidenziano un'elevata correlazione tra la metrica SICR calcolata in ottica lifetime e quella calcolata in ottica 1 anno. Tale soglia è assegnata sulla base del rating ad origination (laddove disponibile) di ciascun rapporto ed è rappresentata dal numero di notch di downgrade del rating per cui il rischio di credito del rapporto è da considerarsi significativamente incrementato. Pertanto, se il rating alla data di riferimento supera la soglia, cioè il rating ad origination maggiorato del numero di notch ad esso associato, il rapporto viene allocato a Stage 2;
  • transfer criteria qualitativi:
    • "Rebuttable presumption 30 days past due": il principio IFRS 9 afferma che, indipendentemente dal modo in cui l'entità valuti aumenti significativi del rischio di credito, vi è una presunzione relativa che il rischio di credito dell'attività finanziaria sia aumentato significativamente dopo la rilevazione iniziale quando i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. L'entità può confutare tale presunzione qualora abbia informazioni ragionevoli che dimostrano che il rischio di credito non è significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale anche se i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. Tale possibilità non è stata però perseguita dal Gruppo Ifis;
    • "Forbearance": tale criterio prevede che uno strumento finanziario venga allocato in Stage 2 nel momento in cui per tale esposizione viene registrato uno status di forbearance;
    • "Watchlist": il criterio prevede di trasferire a Stage 2 posizioni che risultano attenzionate nell'ambito del processo di definizione di posizioni particolarmente rischiose nella fase di monitoraggio dei crediti;
    • "EBA Backstop": il criterio prevede di trasferire a Stage 2 posizioni con PD alla "reporting date" con una variazione superiore del 200% (c.d. threefold) rispetto all'"origination date" oppure con PD alla "reporting date" superiore al 20%.

Secondo l'IFRS 9, un'entità può ritenere che il rischio di credito su uno strumento finanziario non sia notevolmente aumentato dalla rilevazione iniziale se lo strumento finanziario presenta un rischio di credito basso alla data di riferimento del Bilancio, cioè:

  • possiede un rischio di default basso;
  • il debitore, nel breve termine, dimostra di avere una forte capacità di far fronte ai propri obblighi;
  • il creditore si aspetta che, nel lungo termine, i cambiamenti avversi nelle condizioni economiche e di business non possano ridurre la capacità del debitore di adempiere ai suoi obblighi.

La valutazione delle perdite attese su crediti (Expected Credit Losses - ECL) considera i mancati incassi (cash shortfall), la probabilità di default (PD), e il valore monetario del tempo. In particolare, il Gruppo valuta il fondo a copertura delle perdite dello strumento finanziario per un importo pari alle:

  • perdite attese entro 12 mesi per i rapporti che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (Stage 1); in altri termini il Gruppo stima i mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default entro i successivi 12 mesi, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino;
  • perdite attese "lifetime" per i rapporti che hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (Stage 2); ossia il Gruppo stima i mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default lungo tutta la vita residua dello strumento, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino ed attualizzati alla data di valutazione.

Al fine di realizzare la maggiore aderenza possibile ai requisiti normativi nei processi di calcolo delle proprie svalutazioni collettive, il Gruppo ha definito uno specifico framework metodologico sottoposto a backtesting almeno annuale nonché a validazione da parte della funzione predisposta alla convalida dei modelli interni. Tale attività ha previsto lo sviluppo di metodologie e analisi di natura quantitativa basate su dati proprietari e di natura qualitativa, volte essenzialmente alla modellazione dei seguenti parametri di rischio ed aspetti metodologici rilevanti per il calcolo dell'impairment IFRS 9:

  • stima della Probability of Default (PD), che esprime la probabilità di accadimento di un evento di insolvenza della posizione creditizia in un determinato arco temporale. La metodologia di stima prevede di ricorrere ad un opportuno stimatore per il calcolo dei Cumulative Default Rate (di seguito anche CDR), cioè della probabilità storicamente osservata che si realizzi un evento di default entro un determinato orizzonte di tempo. I CDR vengono successivamente interpolati utilizzando una forma funzionale appropriata;
  • stima della Loss Given Default (LGD), che esprime la percentuale di perdita stimata in caso di insolvenza della posizione creditizia. È stato scelto un approccio "workout LGD" basato su dati interni; pertanto, tale parametro viene definito sulla base delle evidenze di recupero storiche osservate per ogni perimetro ove possibile;
  • definizione dei transfer logic di Stage allocation, che prevedono la ricalibrazione delle soglie di SICR;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi point-in-time: i parametri creditizi sono calibrati su un orizzonte che considera l'intero ciclo economico, pertanto, in accordo con il principio contabile IFRS 9, si rende necessaria una correzione PIT ("point in time") per riflettere nei parametri la condizione corrente;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi forward looking: i parametri creditizi sono calibrati su un orizzonte che considera l'intero ciclo economico; pertanto, in accordo con il principio contabile IFRS 9, si rende necessaria l'inclusione di elementi forward looking per riflettere le aspettative sull'evoluzione futura del ciclo economico.

Le suddette metodologie sono state sviluppate tenendo conto di molteplici soluzioni, della complessità attuale e prospettica del portafoglio del Gruppo nonché delle logiche di mantenimento e aggiornamento dei parametri di rischio.

Le serie storiche alla base della stima dei parametri di rischio sono aggiornate con cadenza annuale; calibrazioni che vedono coinvolte la componente di scenari prospettici sono aggiornate con cadenza almeno annuale, ovvero sulla base dell'evoluzione del contesto. Per quanto riguarda l'EAD non insiste una modellistica interna, e il valore di EAD è pari al valore contabile corretto mediante l'applicazione del fattore di conversione creditizia o CCF (Credit Conversion Factor) per tutta la durata dell'esposizione.

Con riferimento alla PD di esposizioni nei confronti di banche, amministrazioni centrali ed enti del settore pubblico (low default portfolio) sono usati tassi di default associati a matrici di migrazioni fornite da informazioni pubbliche della società di rating Moody's o da altri provider esterni.

La LGD è stimata su evidenze storiche proprietarie ad eccezione di alcune residuali operatività (per mancanza di sufficienti dati storici oggettivi dato il business recente o data la particolare tipologia di controparte – i.e. banche, amministrazioni centrali ed enti territoriali) per le quali è stato fatto ricorso ad una LGD di settore. I flussi di cassa utilizzati nella stima della LGD sono attualizzati al tasso di interesse effettivo (EIR - Effective Interest Rate).

Al fine di determinare i parametri di rischio in una logica forward looking, il Gruppo si è dotato di modelli econometrici (basati sul framework degli stress test - c.d. modelli satellite) finalizzati a prevedere l'evoluzione dei fattori di rischio dell'istituto (cioè principalmente PD e migrazioni tra stati per rischio di credito) sulla base di una previsione congiunta dell'evoluzione degli indicatori economici e finanziari (scenario macroeconomico). I modelli satellite utilizzati rispondono alla necessità di individuare l'esistenza di una relazione significativa tra le condizioni economiche generali (variabili macroeconomiche e finanziarie) e una variabile proxy del fattore di rischio (variabile target), cioè il merito creditizio delle controparti (che rappresenta la rispettiva probabilità d'insolvenza a sintesi del fattore PD) che nella sua forma aggregata a livello di istituto viene rappresentato da un'attenta calibrazione dei tassi di deterioramento rilevati da Banca d'Italia.

Sfruttando la relazione individuata tra variabile target e i fattori macroeconomici, è dunque possibile ottenere valori previsionali dei tassi di deterioramento applicando le proiezioni future delle variabili esplicative provenienti da info-provider esterno, impiegate anche a fini di informativa istituzionale e dalla funzione di Strategic Planning nell'ambito delle attività di competenza. La funzione Risk Management, in ottemperanza al principio IFRS 9, impiega scenari macroeconomici che descrivono due contesti caratterizzati da livelli crescenti di severità e criticità delle previsioni: uno scenario "baseline" e uno scenario "adverse". Rispetto allo scorso esercizio, non viene più impiegato uno scenario "benigno" (scenario c.d. "upside") in quanto non incluso nella fornitura. Tali scenari producono due diverse previsioni dei modelli satellite, rendendo necessaria una ponderazione: per l'esercizio in corso è stato definito di bilanciare i pesi dello scenario baseline e dello scenario adverse in considerazione dell'incertezza del quadro macroeconomico, che vede, da un lato, nel contesto geopolitico uno dei principali fattori di instabilità, e dall'altro il possibile manifestarsi di rischi non trascurabili connessi con l'evoluzione dell'attività economica globale.

La funzione Risk Management ha pertanto incluso le previsioni definite dai propri modelli satellite nelle strutture a termine di PD lifetime sfruttando il framework di Merton. Sono state infatti definite le matrici di migrazione tra stati del credito di ciascun perimetro e, attraverso l'applicazione degli shift macroeconomici output dei modelli satellite, sono state ottenute le proiezioni stressate delle matrici, permettendo di derivare degli scaling factor calcolati sui tassi di default stressati da applicare alle curve di PD come da metodologia definita.

I modelli satellite sviluppati per la PD sono stati applicati in maniera speculare anche al Danger Rate, cioè alle migrazioni tra stati del credito, utilizzato in ambito LGD, il quale nella sua configurazione point in time & forward looking conferisce una struttura multi periodale alla LGD.

Con riferimento al portafoglio titoli, vista la complessità metodologica legata allo sviluppo di un modello dedicato, il Gruppo ha optato per l'utilizzo del processo di calcolo dell'impairment IFRS 9 che l'outsourcer del sistema informatico mette a disposizione a livello consortile (cioè stima dei parametri di rischio, calcolo Stage allocation ed ECL). Nello specifico, la formula di calcolo dell'impairment per le tranche dei titoli in Stage 1 e in Stage 2 risulta coerente con l'approccio utilizzato per le esposizioni creditizie. La Stage allocation dei titoli di debito performing presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in Stage viene definita secondo specifici transfer criteria connessi a tale tipologia di portafoglio. In ambito titoli, a differenza di quanto avviene per il portafoglio crediti, viene applicata la "low credit risk exemption" limitatamente alla porzione di titoli in portafoglio afferenti alla categoria investment grade. Le esposizioni sono classificate in Stage 3 nei casi in cui il rischio creditizio sia deteriorato al punto da considerare il titolo impaired, ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.

Misurazione delle perdite attese (ECL)

Con riferimento all'inclusione dei fattori Forward Looking alimentanti il processo di provisioning IFRS 9, mediante utilizzo dei modelli satellite, la funzione Risk Management nel corso del primo semestre 2024 ha provveduto ad aggiornare gli scenari macroeconomici reperendoli da un info provider esterno e ponendoli a confronto con fonti ufficiali.

L'attuale contesto macroeconomico incorpora sia un cauto ottimismo sulla prosecuzione della ripresa, con segnali di riduzione dell'inflazione e attesa di allentamento della politica monetaria, sia le ripercussioni dell'incerto contesto geopolitico, con possibili ripercussioni sul commercio globale e sui prezzi di materie prime ed energia. Il Gruppo adotta due scenari, al fine di riflettere l'incertezza del contesto macroeconomico:

  • Scenario base: è il principale scenario di riferimento che prevede un'attività economica globale resiliente ed in crescita più rapida rispetto a crisi precedenti, con buone performance anche da parte dell'Italia. L'inflazione si riduce gradualmente favorita dalla caduta dei prezzi dell'energia e dal progressivo esaurimento dell'effetto traslazione. I tassi di interesse sono pertanto attesi in diminuzione. Tuttavia, è anche atteso un cambio di impostazione delle politiche di bilancio in senso restrittivo per fronteggiare l'indebitamento pubblico cresciuto in tempo di crisi;
  • Scenario avverso: è lo scenario severo ma plausibile secondo cui la situazione geopolitica globale è prevista in peggioramento a causa di conflitti ed esiti elettorali con potenziali conseguenze sul prezzo dei trasporti, dell'energia e delle materie prime, frenando il commercio mondiale e le decisioni di investimento e facendo risalire l'inflazione. Un'inflazione che non scende induce le banche centrali a procedere ad ulteriori rialzi dei tassi di policy, nonostante diversi Paesi sperimentino fasi di forte rallentamento e anche ricadute sull'attività economica. Si attende inoltre che l'Italia subisca un'interpretazione particolarmente rigorosa del Patto di Stabilità e Crescita.
INDICATORI FINANZIARI Scenario Base Scenario Avverso
FINE ESERCIZIO (%) 2024 2025 2026 2024 2025 2026
Crescita del PIL reale italiano a/a 0,7% 0,9% 0,7% 0,1% 0,4% 0,5%
Disoccupazione italiana 7,1% 7,2% 7,0% 7,3% 7,7% 8,1%
Euribor 3M 3,7% 2,7% 2,6% 3,8% 3,0% 2,9%
Rendimento BTP 10 anni 3,8% 4,0% 4,4% 3,9% 4,7% 5,0%
Crescita del prezzo del petrolio al barile Brent a/a 0,8% 1,8% 0,5% 15,4% 1,8% 0,5%
Inflazione italiana 1,8% 2,1% 2,0% 3,0% 2,3% 2,1%

Con riferimento alle probabilità di accadimento degli scenari, quello baseline è caratterizzato da una probabilità di accadimento del 60% mentre lo scenario avverso da una probabilità del 40% al fine di riflettere l'incerto contesto macroeconomico mantenendo un ancoraggio su stime baseline.

Al fine di fornire informazioni tali da consentire una chiara comprensione degli elementi di giudizio utilizzati dal management e i relativi impatti, sono estate effettuate apposite analisi di sensitività. L'inclusione dei fattori forward looking per la misurazione delle perdite attese risulta, infatti, essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto richiede di formulare previsioni macroeconomiche, di selezionare scenari e relative probabilità di accadimento nonché di definire un modello in grado di esprimere la relazione tra i citati fattori macroeconomici e i tassi di inadempimento delle esposizioni oggetto di valutazione.

Per tale motivo, al fine di poter apprezzare gli impatti sulle perdite attese conseguenti alla selezione di differenti scenari macroeconomici e in ottemperanza alle raccomandazioni formulate dall'ESMA, da ultimo con il documento del 13 maggio 2022, vengono di seguito fornite apposite analisi di sensitivity, in termini di ECL. Tali analisi sono state condotte attribuendo una ponderazione del 100% a ciascun singolo scenario macroeconomico ("base" e "avverso") rispetto all'approccio multiscenario seguito ai fini della redazione del presente documento.

La selezione di una sensitività multifattoriale, ottenuta facendo variare più parametri contemporaneamente ed implicita nella scelta di considerare scenari macroeconomici alternativi, è giustificata dal fatto che vi sono

innumerevoli interrelazioni tra i diversi fattori macroeconomici tali da rendere meno rappresentativa un'analisi di sensitività basata sul singolo fattore (a titolo di esempio, alla variazione del PIL sarebbero infatti correlate le variazioni di molte altre variabili macroeconomiche).

La base di riferimento per le analisi di sensitivity è rappresentata dalle perdite attese (ECL) relative alle esposizioni creditizie verso la clientela del Gruppo - finanziamenti per cassa e crediti di firma. Trattasi, in particolare, dell'ECL determinata sulla base dei modelli in uso, e quindi non inclusiva dei post model adjustment illustrati successivamente.

In particolare, la ponderazione al 100% "adverse" porterebbe ad un impatto sull'ECL da modello pari a circa il +0,7%, mentre la ponderazione 100% "baseline" porterebbe ad un impatto di circa -0,5%, (in un range ampio non oltre 0,4 milioni di euro).

L'emergenza sanitaria connessa al Covid-19 di inizio marzo 2020 ha generato impatti senza precedenti sulla crescita economica mondiale. Tale circostanza ha spinto gli intermediari a considerare possibili impatti sul rischio di credito prodotti da tali fattori di rischio straordinari non adeguatamente intercettati dai modelli di calcolo della perdita attesa (ECL) in uso. Quanto premesso, unito alla necessità di cogliere in ottica "forward looking" le aspettative di un rapido deterioramento delle condizioni macroeconomiche, ha portato il Gruppo ad introdurre nel tempo correttivi di tipo prudenziale (c.d. management overlay) nella determinazione delle perdite attese (ECL); tali correttivi avevano in particolare l'obiettivo di cogliere i rischi connessi alle esposizioni nei confronti di controparti appartenenti ai settori economici potenzialmente più vulnerabili.

Successivamente al 2021, a seguito delle tensioni geopolitiche connesse al conflitto Russia-Ucraina e a quello in Medio-Oriente, dello scenario inflattivo e del rallentamento della crescita economica, i correttivi prudenziali applicati e precedentemente descritti sono stati sostituiti e rideterminati con l'obiettivo di fattorizzare i rischi emergenti dal contesto macroeconomico di riferimento. In particolare, sono stati introdotti alcuni nuovi correttivi prudenziali per tener conto del contesto macroeconomico fortemente influenzato dalle tensioni geopolitiche, dall'impatto della crescita dei prezzi energetici, dalla dinamica inflattiva, e dal significativo incremento dei tassi di interesse al fine di intercettare fattori di rischio relativi alle controparti appartenenti a settori ritenuti particolarmente esposti ai nuovi rischi emergenti; in particolare, imprese dei settori manifatturiero, agricolo, trasporti e commercio energia. L'approccio e i criteri utilizzati sono stati resi progressivamente più analitici e coerenti nel tempo attraverso affinamenti introdotti al fine di riflettere la migliore percezione del Gruppo in merito all'evoluzione dei rischi connessi.

Nel corso del 2023, inoltre, al fine di meglio cogliere la rischiosità del portafoglio, si è proceduto ad aumentare la correlazione tra management overlay e allocazione ai diversi stadi di rischio, riservando un ammontare superiore allo Stage 2, in coerenza con la maggior rischiosità insita in questo perimetro di esposizioni, tenendo inoltre in considerazione valutazioni "expert based" su posizioni specifiche qui allocate.

Conseguentemente al 30 giugno 2024 l'ammontare complessivo dei correttivi prudenziali descritti (management overlay) è pari a 52,3 milioni di euro suddivisi quasi equamente tra correttivi a copertura di multipli fattori di rischio (in particolare connessi ai rischi inflattivi, geopolitici e di approvvigionamento di energia) e correttivi a copertura delle aspettative macro-economiche avverse, le cui quantificazioni sono anche supportate da analisi di stress scenario e di sensitivity nonché da valutazioni "expert based". Al 30 giugno 2024 risultano altresì previsti ulteriori 12,8 milioni di euro di correttivi prudenziali a protezione di posizioni specificatamente individuate per tenere in considerazione di un loro possibile deterioramento stimabile in un orizzonte di tempo ragionevolmente breve e non colto dagli attuali modelli (valutazioni "expert based").

Nel corso del primo semestre 2024 si è effettuato uno studio degli effetti dei rischi climatici e ambientali sul rischio di credito, analizzando i possibili impatti che eventi climatici acuti catturati nello scenario "Short term disorderly" (descritto nel sottoparagrafo "Gestione dei rischi legati al climate change" all'interno del paragrafo "Organizzazione del governo dei rischi") potrebbero causare sui parametri di rischio (PD e LGD) e conseguentemente sull'ECL del portafoglio performing. Con riferimento allo scenario overall del primo semestre

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

2024 (ponderato per il 60% come "baseline" e per il 40% come "adverse"), l'applicazione dello scenario climatico "Short term disorderly" sui parametri di rischio (PD ed LGD) del Gruppo Banca Ifis comporterebbe un impatto marginale a livello di incremento di ECL. Data la bassa materialità, non si ritiene necessario includere i fattori climatici nei parametri di rischio né allocare ECL aggiuntiva tramite applicazione di un overlay specifico.

Infine, per quanto riguarda la determinazione delle perdite attese sulle esposizioni classificate nello Stage 3 valutate analiticamente, la quantificazione delle stesse è determinata in base alle previsioni di recupero, formulate dal gestore, attualizzate in funzione dei tassi di interesse effettivi originari e della relativa tempistica di recupero. Per le esposizioni in Stage 3 non soggette a svalutazione analitica, il Gruppo definisce una provision lifetime in linea con il concetto di Expected Credit Loss (ECL). Viene quindi applicato il parametro di LGD, definito in coerenza con le metriche adottate per i crediti performing, per calcolare le perdite collettive delle esposizioni in Stage 3.

Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Rientrano nell'ambito delle tecniche di mitigazione del rischio di credito quegli strumenti che contribuiscono a ridurre la perdita che il Gruppo andrebbe a sopportare in caso di default della controparte; nello specifico, ci si riferisce alle garanzie ricevute dalla clientela, sia di tipo reale sia personale, e ad eventuali contratti che possono determinare una riduzione del rischio di credito.

In linea generale, nell'ambito del processo di concessione e gestione del credito, per talune tipologie di affidamenti, viene incentivato il rilascio da parte della clientela di idonee garanzie atte a ridurne la rischiosità. Esse possono essere rappresentate da:

  • garanzie reali che gravano su beni, quali ad esempio i pegni su attività finanziarie, le ipoteche su immobili (residenziali/non residenziali); e/o
  • garanzie personali (tipicamente le fideiussioni) che gravano su un soggetto terzo ove la persona (fisica o giuridica) si costituisca garante della posizione debitoria del cliente in caso di insolvenza.

In particolare:

  • nell'ambito dell'attività di factoring, qualora la tipologia e/o la qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti di merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto dal Gruppo nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti. Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring, ove si ritenga che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati a una corretta valutazione/assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro-soluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factor corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati;
  • in ambito finanziamenti verso imprese, ove possibile, si acquisiscono idonee garanzie del Fondo Centrale di Garanzia o da altre società rientranti nel perimetro pubblico come SACE S.p.A.;
  • in relazione all'operatività di Structured Finance, si acquisiscono garanzie in funzione allo standing della controparte, alla durata ed alla tipologia del finanziamento. Tra queste garanzie rientrano oltre alle garanzie ipotecarie, i privilegi su impianti e macchinari, i pegni, le fideiussioni, le assicurazioni del credito ed i depositi collaterali;
  • in relazione all'operatività relativa al leasing finanziario, occorre sottolineare che il rischio di credito è attenuato dalla presenza del bene oggetto del leasing. Il locatore ne mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente;

  • in relazione all'operatività in crediti di difficile esigibilità ed acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, ed al relativo modello di business, non vengono di norma realizzate azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi;
  • la cessione del quinto è una forma tecnica poco rischiosa, in considerazione delle particolarità di questo prodotto che prevede obbligatoriamente una copertura assicurativa per il rischio di decesso e/o di perdita di impiego del cliente ed il vincolo, a maggior garanzia del finanziamento, del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) maturato dal cliente.
  • l'operatività di finanziamento alle farmacie prevede un'anticipazione accompagnata da una cessione o da un mandato all'incasso dei crediti con la possibilità di utilizzare le anticipazioni successive a decurtazione dei finanziamenti in essere.

In linea con quanto stabilito dal Decreto Liquidità (D.L. 8 aprile 2020 n. 23) il Gruppo ha usufruito delle garanzie offerte dal Fondo di Garanzia statale per la tipologia di clientela e finanziamenti previsti dal Decreto, con coperture che possono arrivare fino al 100%. Tale garanzia consente una riduzione degli RWA relativi al rischio di credito, in proporzione alla quota di esposizione coperta dal Fondo.

Nell'ambito dei portafogli Npl acquisiti sono incluse posizioni garantite da ipoteche su immobili che presentano una rischiosità inferiore rispetto al portafoglio complessivo acquisito.

La determinazione dell'ammontare complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso cliente e/o gruppo giuridico ed economico tiene conto di appositi criteri per la ponderazione delle diverse categorie di rischio e delle garanzie. In particolare, al valore di stima delle garanzie reali vengono applicati "scarti" prudenziali, differenziati per tipologia di garanzia.

Il Gruppo verifica nel continuo la qualità e l'adeguatezza delle garanzie acquisite sul portafoglio crediti, con presidi di secondo livello effettuati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo e svolti in ambito Single File Review (SFR).

Esposizioni creditizie deteriorate (Npl - non performing loans) Strategie e politiche di gestione

Il Gruppo adotta un business model che presenta elementi peculiari rispetto alla maggior parte degli istituti bancari nazionali che operano sul mercato prevalentemente come banche generaliste.

Tale peculiarità del business si riverbera nei processi e sugli assetti gestionali, generando dinamiche dei flussi e degli stock che si riflettono nelle poste dell'attivo e relativi indicatori.

Nondimeno, la Capogruppo ritiene che il riferimento a ratio gestionali e strutturali "di sistema" e il mantenimento dei propri indicatori su livelli di eccellenza, rappresenti un elemento di qualità e valore da perseguire come specifico obiettivo, sia per il rafforzamento degli assetti aziendali sia per il miglioramento dei processi interni.

Tra questi, la qualità degli attivi riveste un carattere di assoluta priorità che deve esprimersi sia nella capacità di erogare credito, minimizzando i rischi di deterioramento delle esposizioni, sia nella capacità di gestire le esposizioni deteriorate, ottimizzando le performance di recupero in termini di ammontare e tempistiche di recupero.

In tal senso l'azione del Gruppo è orientata verso una duplice direzione:

  • una costante tensione al miglioramento non solo dei processi di selezione ed erogazione del credito, ma anche dei processi di gestione dei crediti in bonis, risalendo, ove opportuno, fino alle politiche commerciali e/o di selezione delle singole operazioni, al fine di contenere al meglio la generazione di crediti deteriorati;
  • la definizione di obiettivi quantitativi (quali limiti massimi) in termini di esposizioni deteriorate nonché di interventi predefiniti da attuarsi secondo idonei criteri di applicazione e priorità, al fine di assicurare nel tempo il rispetto dei limiti prefissati.

Nella gestione di tali aspetti il Gruppo deve, peraltro, necessariamente tenere conto dei diversi segmenti di attività e correlate tipologie di credito, declinando soluzioni ed azioni coerenti con le specificità dei singoli comparti, al fine di assicurare il miglior risultato in termini di tutela del valore e velocità di soluzione.

Ciò premesso, il Gruppo in sede dell'aggiornamento annuale del "Piano operativo di gestione degli Npl", presentato a Banca d'Italia a marzo 2024, ha mantenuto quali indicatori di performance e obiettivi espliciti da perseguire con una gestione attenta e proattiva, i seguenti due indicatori:

  • "Npe ratio lordo" (Gross Npe ratio), costituito dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate lorde" e il "totale dei crediti erogati alla clientela";
  • "Npe ratio netto" (Net Npe ratio), costituito dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate al netto delle relative rettifiche" e il "totale dei crediti erogati alla clientela".

Con riferimento alle esposizioni creditizie per cassa verso clientela in essere alla data del 30 giugno 2024, escluse le posizioni rivenienti dall'acquisto e gestione di crediti deteriorati di terzi originator gestite dalle controllate Ifis Npl Investing, Ifis Npl Servicing e Revalea, nonché i portafogli di crediti retail, in considerazione anche dell'incertezza sull'andamento dell'economia globale, i livelli di Npe ratio risultano in linea rispetto all'ultimo piano di gestione degli Npl definito a inizio 2024. Indipendentemente dalla congiuntura in atto, il perseguimento dell'obiettivo di generale contenimento dello stock di crediti deteriorati permane ed è atteso che avvenga attraverso una strategia differenziata in relazione alla specificità dei singoli portafogli interessati (tenendo in considerazione la tipologia di controparte e la specificità dei singoli prodotti). In linea generale, le azioni che verranno adottate sono essenzialmente riconducibili alle seguenti direttrici, peraltro da tempo perseguite:

  • contenimento del default rate al fine di ridurre l'afflusso di posizioni a non performing attraverso l'estensione e il rafforzamento dell'attività di monitoraggio delle relazioni creditizie volta ad anticipare, ed eventualmente a prevenire, il deterioramento delle posizioni;
  • miglioramento dei tassi di rientro "in bonis" attraverso un impiego più rilevante di misure di concessione nei confronti delle controparti che presentano segnali di difficoltà finanziaria;
  • sfruttamento dell'expertise presenti nel Gruppo Banca Ifis alla data di riferimento del documento e dei virtuosi processi di recupero esistenti per massimizzare i tassi di recupero;
  • riduzione dello stock di crediti deteriorati attraverso la valutazione di cessioni selettive di singole posizioni rilevanti, nonché attraverso l'applicazione delle vigenti politiche di write-off.

Le posizioni deteriorate o le posizioni performing che presentano comunque criticità marcate sono gestite direttamente da specifiche unità organizzative istituite in ciascuna società del Gruppo che:

  • verificano la volontà e la capacità della controparte di far fronte al pagamento del debito al fine di stabilire la più idonea strategia di recupero da adottare;
  • gestiscono il contenzioso, giudiziale e stragiudiziale relativo al recupero del credito;
  • definiscono e propongono al competente soggetto deliberante l'eventuale modifica dello stato amministrativo e la quantificazione dei "dubbi esiti analitici" sulle posizioni assegnate;
  • assicurano il monitoraggio della consistenza delle esposizioni classificate a sofferenza e delle relative attività di recupero in corso.

Write off

Il write off costituisce, come specificato dall'IFRS 9, un evento che dà luogo a una cancellazione contabile totale o parziale quando non si hanno più ragionevoli aspettative di recuperare l'attività finanziaria. Esso può verificarsi prima che le azioni legali per il recupero dell'attività finanziaria siano terminate e non comporta necessariamente la rinuncia al diritto legale di recuperare il credito.

L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte del Gruppo. A titolo esemplificativo e non esaustivo ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc.

Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito, al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero molto marginali, su base almeno semestrale si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano determinate caratteristiche definite a livello di singolo prodotto.

A livello di Gruppo si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano contemporaneamente le seguenti caratteristiche:

  • svalutazione totale del credito;
  • anzianità di permanenza nello status sofferenza superiore a 5 anni;
  • avvenuta dichiarazione di fallimento, o ammissione a liquidazione coatta amministrativa (LCA) o altra procedura concorsuale in corso.

La cancellazione dei crediti irrecuperabili rappresenta una buona pratica gestionale. Consente, infatti, alle strutture di concentrarsi sui crediti ancora recuperabili, garantisce un'adeguata rappresentazione del rapporto tra crediti anomali e crediti complessivi e assicura una corretta rappresentazione degli attivi di bilancio.

A livello organizzativo, le modalità operative di stralcio delle esposizioni creditizie seguite dalle diverse strutture del Gruppo e di informativa all'Alta Direzione, sono riportate dettagliatamente nelle politiche di monitoraggio e recupero del credito predisposte a livello di Gruppo.

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (POCI) Aspetti organizzativi

Per gli aspetti organizzativi relativamente alle attività finanziarie impaired acquisite o originate si rimanda al precedente paragrafo ad hoc inserito nella sottosezione "Aspetti organizzativi" della presente sezione "Rischi del consolidato prudenziale".

Informazioni quantitative

Relativamente al portafoglio proprietario di Ifis Npl Investing S.p.A., il valore nominale residuo è di 18.370 milioni di euro. Tali crediti, il cui valore nominale alla data d'acquisto era di 19.764 milioni di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di 1.130 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari al 5,72% del valore nominale storico. Nel corso del primo semestre 2024 sono stati acquistati crediti per un valore nominale di 212 milioni di euro a fronte di un corrispettivo di 6 milioni di euro, che corrisponde ad un prezzo medio del 2,8%. Il portafoglio complessivo dei crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati presenta un'anzianità complessiva media ponderata di 64,4 mesi rispetto alla data di acquisizione degli stessi.

Per quanto concerne invece il portafoglio proprietario della neoacquisita Revalea S.p.A., il valore nominale residuo al 30 giugno 2024 è di 6.106 milioni di euro.

Per quanto riguarda le singole fasi di lavorazione dei crediti Npl, così come descritte al precedente paragrafo "Aspetti organizzativi" relativo al rischio di credito, il valore di bilancio al 30 giugno 2024 delle posizioni in gestione stragiudiziale ammonta a 458 milioni di euro, mentre il valore di bilancio delle posizioni in gestione giudiziale2 ammonta a 918 milioni di euro.

Si segnala, infine, che, per cogliere le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, Ifis Npl Investing e Revalea possono procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione. Nel corso dei primi sei mesi del 2024 sono state perfezionate n. 6 operazioni significative di vendita di portafogli a primari player attivi nell'acquisto di crediti Npl.

2 Gestione giudiziale comprensiva di Esecutiva mobiliare presso terzi, Posizioni Corporate, MIPO e Procedura concorsuale.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

Complessivamente sono stati ceduti crediti per un valore di 1.477 milioni di euro a fronte di un prezzo complessivo di vendita pari a 19 milioni di euro.

Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Durante la vita delle attività finanziarie e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie possono essere oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria debba continuare ad essere rilevata in bilancio (cosiddetta "modification senza derecognition") o se, al contrario, lo strumento originario debba essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba quindi essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:

  • le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali e concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:
    • le prime, volte a "trattenere" il cliente, vedono coinvolto un debitore che non versa in una situazione di difficoltà finanziaria. In questa casistica sono incluse tutte le operazioni di rinegoziazione che sono volte a adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta il Gruppo effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, ove non fosse effettuata, il cliente potrebbe finanziarsi presso un altro intermediario e il Gruppo subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti;
    • le seconde, effettuate per "ragioni di rischio creditizio" (misure di forbearance), sono riconducibili al tentativo del Gruppo di massimizzare la recovery dei cash flow del credito originario. I rischi e i benefici sottostanti, successivamente alle modifiche, di norma, non sono sostanzialmente trasferiti e, conseguentemente, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio (salvo quanto si dirà in seguito in tema di elementi oggettivi), è quella effettuata tramite il "modification accounting", che implica la rilevazione a conto economico della differenza tra valore contabile e valore attuale dei flussi di cassa modificati scontati al tasso di interesse originario, e non tramite la derecognition;
  • la presenza di specifici elementi oggettivi che incidono sulle modifiche sostanziali delle caratteristiche e/o dei flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio la modifica della tipologia di rischio controparte a cui si è esposti), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.

Al 30 giugno 2024 l'impatto sul Gruppo Banca Ifis delle rinegoziazioni commerciali o delle concessioni che costituiscono "modification senza derecognition" ai sensi dell'IFRS 9 è sostanzialmente nullo.

Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Esposizione netta Totale Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate Totale Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate A. Esposizioni creditizie per cassa a) Sofferenze 1.367.586 X - 116.473 1.251.113 93.514 X - 93.514 - 1.274.072 b) Inadempienze probabili 501.548 X - 175.443 321.665 82.685 X - 82.685 - 418.863 c) Esposizioni scadute deteriorate 107.611 X - 103.324 4.287 6.882 X - 6.882 - 100.729 d) Esposizioni scadute non deteriorate 227.342 53.163 163.088 X 11.091 17.626 270 17.354 X - 209.716 e) Altre esposizioni non deteriorate 8.835.354 8.241.528 485.214 X 14.991 92.994 67.123 25.871 X - 8.742.360 Totale (A) 11.039.441 8.294.691 648.302 395.240 1.603.147 293.701 67.393 43.225 183.081 - 10.745.740 B. Esposizioni creditizie fuori bilancio a) Deteriorate 29.303 X - 29.303 - 2.081 X - 2.081 - 27.222 b) Non deteriorate 2.152.731 1.226.575 210.479 X - 2.964 2.370 594 X - 2.149.767 Totale (B) 2.182.034 1.226.575 210.479 29.303 - 5.045 2.370 594 2.081 - 2.176.989 Totale (A+B) 13.221.475 9.521.266 858.781 424.543 1.603.147 298.746 69.763 43.819 185.162 - 12.922.729

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).

Operazioni di cartolarizzazione

Non formano oggetto di rilevazione nella presente sezione le operazioni di cartolarizzazione nelle quali siano originator banche del medesimo consolidato prudenziale e il complesso delle passività emesse (ad esempio, titoli ABS, finanziamenti nella fase di warehousing, ecc.) dalle società veicolo sia sottoscritto all'atto dell'emissione da una o più società del medesimo consolidato prudenziale. In altri termini, le operazioni di autocartolarizzazione interamente sottoscritte da società appartenenti al consolidato prudenziale del Gruppo Banca Ifis, quali quella del veicolo Ifis NPL 2021-1 SPV S.r.l., sono trattate in una sezione successiva a cui si rimanda.

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo Banca Ifis ha predisposto la "Politica di Gruppo per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione nel ruolo di Cedente/Promotore/Investitore", con la quale disciplina il processo di gestione delle operazioni di cartolarizzazione nelle ipotesi in cui intervenga nel ruolo di "cedente" (cioè di soggetto che ha partecipato al contratto originario che ha costituito le obbligazioni che originano le esposizioni cartolarizzate o che ha acquistato le esposizioni di un terzo e successivamente procede alla loro cartolarizzazione), di "investitore" (cioè di soggetto sottoscrittore dei titoli) o di "promotore" (cioè di soggetto che struttura l'operazione così come definito dell'art. 2 del Regolamento UE 2017/2402). Tale politica definisce con chiarezza, per ciascuna delle fattispecie identificate, i compiti delle unità organizzative e degli organi aziendali coinvolti, sia con riferimento alle attività propedeutiche di due diligence sia con riguardo al monitoraggio, nel continuo, delle performance dell'operazione.

Di seguito sono elencate le operazioni di cartolarizzazione in essere al 30 giugno 2024.

Cartolarizzazione Ifis ABCP Programme

Nel 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali verso debitori ceduti di durata triennale. A fronte della ricessione iniziale dei crediti da parte di Banca Ifis (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato Ifis ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrangers dell'operazione, per un ammontare pari a 850 milioni di euro, aumentato a 1.000 milioni di euro nel corso del 2018, contestualmente all'allungamento di due anni del periodo revolving. Un ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni di euro, inizialmente emessi per 19,2 milioni di euro e con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, era stata sottoscritta da Banca Ifis. Nel corso del 2019 tale quota è stata dapprima parzialmente rimborsata dal veicolo e successivamente ceduta ad una banca terza per il valore complessivo residuo di 98,9 milioni di euro. Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. deferred purchase price).

A fine giugno 2024 tale cartolarizzazione è stata oggetto di ristrutturazione per un valore di 1,2 miliardi di euro. Tale operazione di ristrutturazione ha portato Banca Ifis, che ha assunto il ruolo di Lead-Arranger e Calculation Agent, a migliorare le condizioni economiche della cartolarizzazione e ad allargare la platea degli investitori, che è passata da sei a otto istituti. Alle banche già coinvolte nel progetto si sono aggiunte Cassa Depositi e Prestiti (CDP), il cui impegno mira a garantire nuova finanza alle Pmi, e Natixis CIB, quest'ultima assumendo anche il ruolo di co-arranger. La ristrutturazione ha previsto complessivamente il mantenimento delle caratteristiche strutturali attuali, al netto dell'estensione del revolving period per un periodo di 24 mesi, dell'estensione della final maturity date dei titoli e di una revisione delle condizioni economiche applicate. I titoli della cartolarizzazione sono oggi quotati presso il segmento ExtraMOT PRO di Borsa Italiana. Tale operazione di ristrutturazione non ha avuto impatti sulla situazione economica e patrimoniale al 30 giugno 2024 del Gruppo Banca Ifis.

L'attività di servicing è svolta dalla stessa Banca Ifis che, con la propria struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare ad ogni cut off date la quadratura delle evidenze di fine periodo;
  • procedere ad ogni cut off date alla verifica, al completamento e alla trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e dalle banche finanziatrici.

Il programma di cartolarizzazione prevede che gli incassi ricevuti dalla Banca vengano trasmessi al veicolo quotidianamente, mentre le ricessioni periodiche del nuovo portafoglio avvengono con cadenza di circa sei volte al mese; in questo modo viene garantito un elapsed temporale ravvicinato fra i flussi in uscita dalla Banca e i flussi in entrata relativi al pagamento delle nuove cessioni.

Si evidenzia che i crediti verso debitori ceduti cartolarizzati sono solo in parte iscritti nell'attivo di bilancio, in particolare per la parte che la Banca ha acquistato dal cedente a titolo definitivo, cioè con il trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici. Le tabelle riportate nell'informativa quantitativa riportano pertanto solamente tale porzione di portafoglio.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti per la derecognition. Inoltre, si è provveduto al consolidamento del veicolo Ifis ABCP Programme S.r.l. in quanto, a seguito di un'analisi circa i requisiti stabiliti dall'IFRS 10, esso è risultato come soggetto al controllo di Banca Ifis (per maggiori dettagli si rimanda alla sezione "Area e metodi di consolidamento" del paragrafo "Politiche contabili" delle presenti Note illustrative).

La perdita teorica massima che può subire Banca Ifis è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca Ifis subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:

  • i crediti acquistati a titolo definitivo cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "factoring";
  • il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto nella voce "titoli in circolazione" del passivo di stato patrimoniale;
  • gli interessi attivi sui crediti sono rimasti iscritti nella medesima voce di conto economico "interessi attivi e proventi assimilati";
  • gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";
  • le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in cui ha avuto inizio il programma.

Cartolarizzazione Emma

L'operazione di cartolarizzazione denominata Emma, predisposta dall'ex Farbanca (ora ridenominata Banca Credifarma a seguito della fusione per incorporazione dell'ex Credifarma realizzatasi ad aprile 2022), è entrata nell'ambito del Gruppo Banca Ifis per effetto dell'acquisizione del controllo di tale società nel corso del 2020.

Tale cartolarizzazione è stata perfezionata autonomamente dall'ex Farbanca a marzo 2018 per un valore nominale complessivo pari a 460 milioni di euro. Il portafoglio dei crediti oggetto di cessione ha riguardato crediti in bonis relativi a contratti di mutuo fondiari, ipotecari e chirografari, caratterizzati da un seasoning medio di 7 anni. L'operazione, strutturata da Banca IMI (Gruppo Intesa Sanpaolo), è stata perfezionata con l'acquisizione dei crediti da parte della società veicolo Legge n. 130/1999 denominata Emma S.P.V. S.r.l.. I titoli sono stati emessi in tre classi: una classe senior per un importo pari a 322 milioni di euro (interamente sottoscritta da investitori istituzionali tramite collocamento privato), una classe mezzanine pari a 46 milioni di euro e una classe junior pari a 96 milioni di euro (entrambe sottoscritte integralmente dall'ex Farbanca).

L'operazione in questione è stata oggetto di ristrutturazione nel corso del mese di giugno 2021. La ristrutturazione, che ha previsto l'estensione del c.d. revolving period ed un size increase dell'operazione fino a complessivi 540 milioni di euro, è stata realizzata con il coinvolgimento della Capogruppo Banca Ifis e di Intesa Sanpaolo in qualità di co-arrangers. A seguito di tale ristrutturazione, i titoli sono stati emessi in tre classi con natura partly paid: la classe senior, per un valore nominale pari a 397,5 milioni di euro, è stata interamente sottoscritta da Duomo Funding Plc mentre le classi mezzanine e junior, con un valore nominale pari rispettivamente a 53,0 milioni di euro e 90,1 milioni di euro, sono state interamente sottoscritte dall'ex Farbanca (ora Banca Credifarma), la quale adempie anche agli obblighi di retention ai sensi della CRR in qualità di originator.

Per effetto della struttura revolving dell'operazione, nel corso del 2023 sono state effettuate cessioni di ulteriori n. 312 nuovi crediti, per un controvalore complessivo di 104,7 milioni di euro (importo di stipula residuo in essere, compreso di capitale non pagato e interessi e spese su rate scadute e non pagate).

L'importo outstanding dei titoli senior, mezzanine e junior al 30 giugno 2024 risulta pari rispettivamente a 321,5 milioni di euro, 53,0 milioni di euro e 83,5 milioni di euro.

La suddetta operazione di cartolarizzazione non soddisfa i requisiti per la derecognition ai sensi dell'IFRS 9, non configurando un trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi. Pertanto, le attività cedute e non cancellate riferibili a crediti oggetto di tali cartolarizzazioni, non presentando i requisiti previsti per la derecognition, sono state "riprese" nei saldi contabili consolidati del Gruppo Banca Ifis.

Cartolarizzazione Indigo Lease

Nel 2016 il Gruppo Banca Ifis, tramite la società originator ex Ifis Leasing S.p.A. (da maggio 2018 incorporata in Banca Ifis), ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.

All'operazione è stato attribuito un rating dalle agenzie Moody's e da DBRS, le quali si occupano inoltre del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.

Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo all'incorporata ex Ifis Leasing utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) da parte di Moody's e di AA (sf) da parte di DBRS, il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre, sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati dalla stessa ex Ifis Leasing, a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro. Inoltre, a quest'ultima è stato conferito specifico mandato di servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.

Nel corso del 2017, a seguito della ristrutturazione dell'operazione, è stato avviato un sistema revolving che prevede ricessioni mensili di nuovi crediti al veicolo, fino a luglio 2021. Contestualmente è stato incrementato il valore nominale massimo dei titoli senior e junior rispettivamente a 609,5 e 169,7 milioni di euro. Nello stesso periodo, Banca Ifis ha acquistato la totalità dei titoli senior emessi dal veicolo. A seguito della fusione per incorporazione a maggio 2018 dell'ex Ifis Leasing in Banca Ifis, quest'ultima è divenuta sottoscrittrice anche dei titoli junior.

Una seconda ristrutturazione è poi avvenuta a giugno 2021, con conferma del valore nominale dei titoli e contestuale prolungamento del periodo di revolving fino a luglio 2023.

A luglio 2023 Banca Ifis ha finalizzato la ristrutturazione della cartolarizzazione, la quale ha comportato l'estensione del revolving period per un ulteriore biennio ed un incremento del principal amount outstanding dei titoli senior, nonché il derating ed il delisting degli stessi dalla Borsa di Lussemburgo (a far data dal 20 luglio 2023), oltre all'ottenimento della qualifica di cartolarizzazione STS (cartolarizzazioni "Semplici, Trasparenti e Standardizzate") ai sensi del Regolamento UE 2017/2402 ("Regolamento Cartolarizzazioni").

Nell'ambito dell'operazione Banca Ifis ha ceduto ad UniCredit Bank AG l'intero ammontare dei titoli senior, corrispondenti ad un valore nominale pari a 609,5 milioni di euro e un principal amount outstanding pari a 400 milioni di euro. I titoli junior, per un principal amount outstanding pari a 147,6 milioni di euro, sono stati integralmente ritenuti dal Banca Ifis in qualità di originator. Pertanto, da luglio 2023 Indigo Lease non si configura più come un'autocartolarizzazione.

La suddetta operazione di cartolarizzazione non soddisfa i requisiti per la derecognition ai sensi dell'IFRS 9, non configurando un trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi. Pertanto, le attività cedute e non cancellate riferibili a crediti oggetto di tali cartolarizzazioni, non presentando i requisiti previsti per la derecognition, sono state "riprese" nei saldi contabili consolidati del Gruppo Banca Ifis.

Altre cartolarizzazioni

Al 30 giugno 2024 il Gruppo Banca Ifis detiene complessivamente un portafoglio di titoli emessi da veicoli di cartolarizzazione per complessivi 313,3 milioni di euro, di cui 220,3 milioni di euro valutati al costo ammortizzato e 93,1 milioni di euro valutati al fair value con impatto a conto economico. Tali dati includono:

  • cartolarizzazioni multioriginator nelle quali il Gruppo ha assunto, insieme ad altre banche, anche il ruolo di cedente. Il Gruppo ha sottoscritto titoli il cui valore di bilancio al 30 giugno 2024 è pari a 39,3 milioni di euro (al 31 dicembre 2023 il valore di bilancio era pari a 44,1 milioni di euro). Per ulteriori dettagli si rimanda al successivo paragrafo "Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente", all'interno della sottosezione "Operazioni di cessione" della presente sezione "Rischi del consolidato prudenziale".
  • titoli monotranche caratterizzati da un valore di bilancio al 30 giugno 2024 pari a 53,1 milioni di euro;
  • titoli con sottostante attività non finanziarie per un valore di bilancio al 30 giugno 2024 pari a 33,0 milioni di euro.

Operazioni di cessione

Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Le operazioni di trasferimento che non hanno comportato la cancellazione dal bilancio delle sottostanti attività finanziarie sono rappresentate da:

  • operazioni di cartolarizzazione di esposizioni creditizie verso la clientela;
  • operazioni di pronti contro termine (PCT) passive su titoli di proprietà, in prevalenza classificati nei portafogli delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Per le operazioni passive di PCT, la mancata "derecognition" del titolo, oggetto di cessione a pronti, deriva dal fatto che il Gruppo trattiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici connessi al titolo, avendo l'obbligo di riacquistarlo a termine ad un prezzo stabilito contrattualmente. I titoli oggetto di trasferimento continuano pertanto a trovare rappresentazione nei portafogli contabili di appartenenza; il corrispettivo della cessione viene rilevato tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso le banche o b) debiti verso la clientela", in funzione della tipologia di controparte. Al riguardo si deve segnalare che nelle seguenti tabelle non trovano rappresentazione le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate su titoli non iscritti in bilancio, qualora la disponibilità degli stessi consegua ad operazioni di PCT attivi.

Per le operazioni di cartolarizzazione, descritte nel precedente paragrafo "Operazioni di cartolarizzazione", la mancata "derecognition" consegue alla sottoscrizione, da parte del Gruppo, delle tranche dei titoli junior o di esposizioni analoghe, che comportano, in capo allo stesso, il rischio delle prime perdite e, parimenti, il beneficio connesso al rendimento del portafoglio delle attività trasferite. A fronte del trasferimento, il corrispettivo incassato viene rilevato in contropartita della rilevazione di un debito verso la società veicolo, al netto delle tranche di titoli sottoscritti o di utilizzi di forme di sostegno di liquidità a favore del veicolo al fine di effettuare pagamenti in linea capitale. Il finanziamento così iscritto verso la società veicolo è destinato a ridursi per effetto delle somme incassate dall'originator, in qualità di "servicer", e trasferite allo stesso veicolo.

Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento

Il Gruppo non ha effettuato operazioni di cessione per le quali sia necessario fornire informazioni ai sensi dell'IFRS 7.

Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Al 30 giugno 2024 il Gruppo detiene titoli cartolarizzati e quote di fondi comuni d'investimento acquisite a seguito di operazioni di cessione di attività finanziarie cancellate integralmente, effettuate nel corso del primo semestre 2024 e negli esercizi precedenti. Tali operazioni hanno comportato la cessione di attività finanziarie, costituite da finanziamenti, da parte del Gruppo a società veicolo per la cartolarizzazione o a fondi comuni d'investimento e la loro cancellazione dal bilancio ai sensi dell'IFRS 9, a seguito della verifica che la originator stesso (la Capogruppo

Banca Ifis) abbia trasferito sostanzialmente i rischi ed i benefici delle attività cedute e non abbia contemporaneamente mantenuto alcun controllo sulle medesime attività. In sostituzione di tali attività cancellate, sono state invece iscritte tra le attività finanziarie i titoli cartolarizzati o le quote dei fondi ricevuti nelle medesime operazioni.

Si riporta di seguito l'informativa relativa alle operazioni di cessione di tipo multioriginator di portafogli creditizi, in particolare di quelli "unlikely to pay", riconducibili a cessione dei crediti a un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti.

Nella seguente tabella viene fornito il dettaglio dei fondi detenuti, con evidenza della società di gestione del fondo e il valore di bilancio al 30 giugno 2024.

Nome del fondo Valore di bilancio al
30.06.2024 (in
migliaia di euro)
Società di gestione
del Risparmio
Illimity Credit & Corporate Turnaround Fund 5.944 Illimity SGR
City Regeneration Fund 6.858 Redo SGR
IDeA Corporate Credit Recovery I - Comparto Crediti 5.597 Dea Capital Alternative Funds SGR
IDeA Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti 2.788 Dea Capital Alternative Funds SGR
IDeA Corporate Credit Recovery II - Comparto Shipping 2.598 Dea Capital Alternative Funds SGR
BCC NPLs 2020 33.909 BCC NPLs 2020 S.r.l
BCC NPLs 2021 5.381 BCC NPLs 2021 S.r.l

Operazioni concluse nel primo semestre 2024

Fondo "Illimity Credit & Corporate Turnaround Fund"

Fondo comune di investimento alternativo italiano mobiliare di tipo chiuso riservato a investitori professionali istituito nel 2021 con l'obiettivo di effettuare investimenti in crediti corporate unlikely-to-pay, strumenti di equity e semi-equity, con focus su PMI italiane in temporaneo squilibrio economico-finanziario ma con solide prospettive di rilancio.

Nell'aprile 2024 Banca Ifis ha sottoscritto quote per un valore complessivo di 7,4 milioni di euro, importo coincidente con il prezzo di cessione del credito vantato nei confronti di un unico debitore, leader nello sviluppo e nella distribuzione di alzacristalli e maniglie per autovetture e veicoli industriali.

Al 30 giugno 2024 la quota di partecipazione di Banca Ifis è pari al 3,33% del valore totale delle sottoscrizioni del fondo, e il suo valore di bilancio è pari a 5,9 milioni di euro.

Operazioni concluse negli esercizi precedenti

Fondo "City Regeneration Fund"

Fondo comune di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso e riservato a investitori professionali istituito nel novembre 2020 con l'obiettivo di effettuare investimenti sostenibili in iniziative immobiliari volte alla rigenerazione urbana e aventi impatto sociale, con focalizzazione su Social Housing, Senior Living e Student Housing.

Nel novembre 2023 Banca Ifis ha ceduto il credito vantato nei confronti di un unico debitore, titolare del più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia, con un valore nominale di 9,2 milioni di euro ed un valore di bilancio di 5,9 milioni di euro. A fronte della transazione, Banca Ifis ha ricevuto le quote del fondo City Regeneration Fund" iscritte ad un fair value di 6,3 milioni di euro.

Al 30 giugno 2024, la quota di partecipazione di Banca Ifis è pari all'1,9% del valore totale delle sottoscrizioni del Fondo e il suo valore di bilancio è pari a 6,9 milioni di euro.

Fondo IDeA CCR I – Comparto Crediti

Fondo costituito a gennaio 2016, con l'obiettivo di acquistare crediti e strumenti non performing vantati dalle banche nei confronti di società coinvolte in processi di ristrutturazione.

Banca Ifis è divenuta quotista nel mese di luglio 2019, nell'ambito dell'ultimo closing realizzato dal comparto, attraverso la sottoscrizione di quote per un controvalore di 15,9 milioni di euro, in concomitanza con la cessione al Fondo di crediti e strumenti partecipativi vantati nei confronti di un operatore del settore automotive. La quota di partecipazione al Fondo di Banca Ifis è rappresentativa del 13,66% del comparto. Nel corso del 2023 e del primo semestre 2024 non sono intervenute distribuzioni a valere sul comparto. Il team di gestione del comparto è focalizzato nella vendita dell'ultimo asset in portafoglio da cui deriverà il rimborso finale delle quote. Il suo valore di bilancio al 30 giugno 2024 è pari a 5,6 milioni di euro.

Fondo IDeA CCR II - Comparto Crediti

Fondo costituito nel 2017, replica del fondo CCR I avviato negli anni precedenti, con l'obiettivo di acquistare crediti e strumenti non performing vantati dalle banche nei confronti di società coinvolte in processi di ristrutturazione.

Nel 2017 Banca Ifis ha sottoscritto quote per un valore iniziale complessivo di 8,8 milioni di euro, in concomitanza con la cessione al Fondo del credito vantato nei confronti di unico debitore operante nel settore manufatturiero.

Alla sottoscrizione la partecipazione al comparto da parte di Banca Ifis era pari al 3,72%. A seguito dei successivi closing posti in essere dal Fondo, che non hanno visto la partecipazione di Banca Ifis, la partecipazione al comparto del Fondo, alla data del 30 giugno 2024, si è ridotta all'1,07%.

Nel corso degli anni sono intervenute distribuzioni a favore dei quotisti. Il suo valore di bilancio al 30 giugno 2024 è pari a 2,8 milioni di euro.

Fondo IDeA CCR II - Comparto Shipping

Comparto istituito nel 2018 all'interno del Fondo CCR II avviato nel 2017, specifico per crediti non performing rivenienti da operazioni con operatori del settore navale. Il comparto è denominato in dollari statunitensi.

La sottoscrizione delle quote del comparto da parte di Banca Ifis è avvenuta a dicembre 2018 con un investimento di 37,7 milioni di dollari, importo coincidente con il prezzo di cessione di crediti garantiti da ipoteca navale, vantati nei confronti di altrettanti operatori. La quota di partecipazione di Banca Ifis rappresenta il 19,34% delle quote del comparto.

Nel corso degli anni il Fondo ha operato importanti distribuzioni dei proventi realizzati attraverso l'attività di ristrutturazione dei crediti, repossess delle navi e successiva vendita di parte di esse, anticipando di molto la recovery attesa dai quotisti. Il suo valore di bilancio al 30 giugno 2024 è pari a 2,6 milioni di euro.

In aggiunta a quanto sopra, sempre nell'ottica di perseguire l'attività di de-risking, Banca Ifis ha partecipato a due operazioni di cartolarizzazione multioriginator rispettivamente nel 2020 e nel 2021.

Cartolarizzazione "BCC NPLs 2020"

Operazione multioriginator con cui si è perfezionata in data 18/11/2020, da parte di 90 banche di cui 88 appartenenti al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea e due banche esterne a tale gruppo (Banca Ifis e Banca Popolare Valconca), la cessione di altrettanti portafogli di crediti deteriorati classificati a sofferenza alla data di cessione per una pretesa creditoria complessiva di nominali 2.347,1 milione di euro (di cui 249,0 milioni di euro relativi al portafoglio ceduto dalla Banca) a favore di una società veicolo ("BCC NPLs 2020 S.r.l.") costituita ai sensi della Legge 130/1999 attraverso la realizzazione di una cartolarizzazione assistita dalla garanzia dello Stato sulle passività emesse (c.d. "GACS") ai sensi del D.L. 14 febbraio 2016, n.18.

BCC NPLs 2020 S.r.l. ha finanziato l'acquisto del portafoglio crediti mediante l'emissione di titoli asset-backed, ai sensi del combinato disposto degli articoli 1e 5 della Legge 130, per un valore nominale complessivo pari a circa 585 milioni di euro, articolati nelle seguenti classi:

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

  • 520 milioni di euro di titoli senior (di cui nominali 55,1 milioni di euro sottoscritti dalla Banca), scadenza gennaio 2045 e dotati di rating Baa2 e BBB rilasciati, rispettivamente, da Moody's Italia S.r.l. e Scope;
  • 41 milioni di euro di titoli mezzanine, scadenza gennaio 2045 e dotati di rating Caa2 e CC rilasciati, rispettivamente, da Moody's Italia S.r.l. e Scope;
  • 24 milioni di euro di titoli junior, scadenza gennaio 2045, non dotati di rating.

I titoli mezzanine ed i titoli junior sono stati sottoscritti da investitori indipendenti che non hanno relazioni e/o legami con le banche cedenti, fermo restando che ciascuna banca cedente si è impegnata al mantenimento di una quota almeno pari al 5% del valore nominale di ciascuna tranche di titoli emesse nel contesto dell'Operazione. La quota di titoli mezzanine e junior sottoscritti dal Gruppo Banca Ifis è pari a, rispettivamente, 245 mila euro e 143 mila euro.

Nel contesto di tale operazione il Gruppo ha beneficiato della derecognition contabile e prudenziale delle attività cedute. Il valore di bilancio al 30 giugno 2024 è pari a 33,7 milioni di euro per le quote senior, 0,2 milioni di euro per le quote mezzanine le quote junior hanno un valore non rilevante.

Cartolarizzazione "BCC NPLs 2021"

Operazione multioriginator con cui si è perfezionata in data 16/11/2021, da parte di 77 Banche, di cui 74 appartenenti al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea e 3 banche esterne a tale gruppo (Banca Ifis, Cassa di Risparmio di Asti e Guber Banca), la cessione di altrettanti portafogli di crediti deteriorati classificati a sofferenza alla data di cessione per una pretesa creditoria complessiva di nominali 1.311,9 milioni di euro (di cui 86,9 milioni di euro relativi al portafoglio ceduto dalla Banca) a favore di una società veicolo ("BCC NPLs 2021 S.r.l.") costituita ai sensi della Legge 130/1999 attraverso la realizzazione di una cartolarizzazione assistita dalla garanzia dello Stato sulle passività emesse (c.d. "GACS") ai sensi del D.L. 14 febbraio 2016, n.18.

BCC NPLs 2021 S.r.l ha finanziato l'acquisto del portafoglio crediti mediante l'emissione di titoli asset-backed, ai sensi del combinato disposto degli articoli 1 e 5 della Legge 130, per un valore nominale complessivo pari a 336,5 milioni di euro, articolati nelle seguenti classi:

  • 284 milioni di euro di titoli senior (di cui nominali 7,8 milioni di euro sottoscritti dalla Banca), scadenza aprile 2046 e dotati di rating Baa2, BBB e BBB rilasciati, rispettivamente, da Moody's Italia S.r.l., Scope e Arc Rating S.A.;
  • 39,5 milioni di euro di titoli mezzanine, scadenza aprile 2046 e dotati di rating Caa2, CCC e CCC+ rilasciati, rispettivamente, da Moody's Italia S.r.l., Scope e Arc Rating S.A.;
  • 13 milioni di euro di titoli junior, scadenza aprile 2046, non dotati di rating.

I titoli mezzanine ed i titoli junior, sono stati sottoscritti da investitori indipendenti che non hanno relazioni e/o legami con le banche cedenti, fermo restando che ciascuna banca cedente si è impegnata al mantenimento di una quota almeno pari al 5% del valore nominale di ciascuna tranche di titoli emesse nel contesto dell'operazione. La quota di titoli mezzanine e junior sottoscritti dal Gruppo Banca Ifis è pari a, rispettivamente, 131 mila euro e 43 mila euro.

Nel contesto di tale operazione il Gruppo ha beneficiato della derecognition contabile e prudenziale delle attività cedute. Il valore di bilancio al 30 giugno 2024 è pari a 5,4 milioni di euro per le quote senior, mentre le quote mezzanine e junior hanno un valore non rilevante.

Operazioni di covered bond

Il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni di covered bond.

Consolidato prudenziale – modelli per la misurazione del rischio di credito

Il Gruppo Banca Ifis non dispone di modelli interni di portafoglio sul rischio di credito (metodologia VAR).

Rischi di mercato

Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza Aspetti generali

Nel corso del primo semestre 2024 sono proseguite le strategie di investimento disciplinate nella "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis" e nella "Politica di gestione dell'operatività di investimento di Securitization & Structured Solutions", articolate in coerenza con l'appetito al rischio formulato dal Consiglio di Amministrazione nell'ambito del processo del Risk Appetite Framework (RAF) e declinato nella "Politica di Gruppo del Risk Management per la gestione dei rischi di mercato" e con il sistema di obiettivi e limiti.

In coerenza con la "stance" conservativa declinata nei documenti sopra citati, la strategia di investimento complessiva si è focalizzata nel contenimento del rischio, attuata principalmente ricercando titoli caratterizzati da un'elevata liquidabilità e da una strategia di ritorni costanti nel medio termine.

La componente afferente al "portafoglio di negoziazione" (trading book) da cui si origina il rischio di mercato in oggetto è risultata marginale rispetto al totale degli investimenti nel banking book, sia in termini assoluti di valori di rischio rilevati che rispetto ai limiti stabiliti. Il portafoglio di negoziazione risulta principalmente composto da opzioni e future derivanti da operazioni di hedging ed enhancement ancillari alla strategia di investimento negli asset facenti parte del "portafoglio bancario" (banking book) e dal portafoglio di "discretionary trading", caratterizzato da un'ottica speculativa di breve periodo e da un'esposizione marginale.

All'interno del portafoglio di negoziazione sono inoltre presenti operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Banking in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella "Politica di Gruppo del Risk Management per la gestione dei rischi di mercato", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio di tale rischio.

In particolare, la misurazione e valutazione dei rischi di mercato si basa sulle diverse caratteristiche (in termini di orizzonte temporale, strumenti di investimento, ecc.) delle strategie di investimento declinate nei documenti "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis" e "Politica di gestione dell'operatività di investimento di Securitization & Structured Solutions" in termini di struttura dei portafogli, strumenti oggetto di operatività e attività in dettaglio.

In tale ambito, il monitoraggio della coerenza del profilo di rischio dei portafogli del Gruppo rispetto agli obiettivi di rischio/rendimento si basa su un sistema di limiti (strategici e gestionali) che prevede l'utilizzo combinato di diversi indicatori. In particolare, sono definiti:

  • limite di Massima Perdita Accettabile;
  • limite di Massimo Impatto Finanziario Lordo negativo;
  • limite di VaR (Value at Risk);
  • limiti di sensitivity e di greche;
  • eventuali limiti sulla tipologia di strumenti finanziari ammessi;
  • eventuali limiti di composizione.

Il rispetto dei limiti assegnati a ogni portafoglio è oggetto di verifica giornaliera.

L'indicatore di sintesi utilizzato per la valutazione dell'esposizione ai rischi in oggetto è il Value at Risk (VaR), che rappresenta la market best practice per il monitoraggio dei rischi derivanti dall'operatività nei mercati finanziari. Si precisa comunque che il VaR e i limiti che da questo derivano, pur non essendo utilizzati dal Gruppo come modello interno proprietario per la determinazione dei requisiti patrimoniali, sono utilizzati nel continuo a fini di valutazioni gestionali. In un'ottica più ampia relativa all'operatività sui mercati finanziari, viene prudenzialmente monitorato secondo la logica dei rischi di mercato e soggetto a specifici limiti anche il portafoglio bancario, ossia le posizioni a cui è associato un business model HTC&S (Held to Collect and Sell) e contabilizzate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI), nonché le posizioni contabilizzate a fair value con impatto a economico (FVTPL), le cui variazioni di valore potrebbero avere impatti significativi sulle riserve (e conseguentemente sui valori patrimoniali) e/o sul conto economico del Gruppo.

Il VaR è una misura statistica che consente di stimare la perdita che potrebbe verificarsi a seguito di movimenti avversi dei fattori di rischio.

Nello specifico, il VaR viene misurato utilizzando un intervallo di confidenza del 99% e un holding period pari a 1 giorno, ed esprime la "soglia" di perdita giornaliera che, sulla base di ipotesi probabilistiche, potrebbe essere superata solo nell'1% dei casi. La metodologia utilizzata per il calcolo del VaR è quella della simulazione storica. Con questo approccio il portafoglio viene rivalutato applicando tutte le variazioni dei fattori di rischio registrate nell'anno precedente (256 osservazioni). I valori così ottenuti sono confrontati con il valore corrente del portafoglio, determinando la relativa serie di perdite o guadagni ipotetici. Il VaR corrisponde alla media tra il secondo e terzo peggior risultato tra quelli ottenuti.

Il VaR viene inoltre ripartito, con finalità di monitoraggio, tra i fattori di rischio afferenti al portafoglio.

Ad integrazione delle indicazioni di rischio derivanti dal VaR, viene utilizzato gestionalmente, con finalità di monitoraggio, anche l'Expected Shortfall (ES), che esprime la perdita giornaliera che eccede il dato di VaR, e lo Stressed VaR, che rappresenta un VaR calcolato in un periodo storico particolarmente turbolento, che nel caso specifico corrisponde alla crisi del debito italiano del 2011-2012 e alla pandemia Covid-19 del 2020.

La capacità previsionale del modello di misurazione dei rischi adottato è verificata attraverso un'analisi giornaliera di backtesting, che effettua un test retrospettivo in cui viene confrontato il VaR relativo alle posizioni presenti nel portafoglio al tempo t-1 con il conto economico generato da tali posizioni al tempo t.

Nel corso del primo semestre del 2024 l'utilizzo del VaR è risultato ampiamente sempre al di sotto del limite assegnato, anche in conseguenza della bassa volatilità registrata dalle varie asset class, come si può osservare dal grafico di seguito riportato. Il dato registrato a fine giugno 2024 si assesta a 2,8 milioni di euro, a fronte di un livello di risk appetite pari a circa 8 milioni di euro.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio bancario

Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'assunzione di un significativo rischio di tasso d'interesse è in linea di principio estranea alla gestione del Gruppo. In termini di composizione dello stato patrimoniale con riferimento alla fattispecie di rischio in oggetto, relativamente alla componente passiva, la fonte di provvista prevalente continua ad essere costituita dai conti di deposito online e conti corrente Rendimax, declinati nelle forme tecniche di conti deposito della clientela a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte del Gruppo nel rispetto delle norme e dei contratti, per le forme tecniche di conti correnti liberi a vista e a chiamata. Le ulteriori componenti principali di provvista riguardano raccolta obbligazionaria a tasso fisso, operazioni di cartolarizzazione a tasso variabile, pronti contro termine (PCT) sia a tasso fisso che variabile e i prestiti con l'Eurosistema (c.d. TLTRO) a tasso variabile.

Relativamente all'attivo gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile, sia con riguardo alla componente di credito commerciale che di finanziamenti corporate.

Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità svolta dalle controllate Ifis Npl Investing, Revalea e Ifis Npl Servicing, le prime due risultano caratterizzate da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale e rilevano un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso.

Al 30 giugno 2024 il portafoglio titoli obbligazionari complessivo è composto principalmente da titoli governativi, per una percentuale pari al 66%; la modified duration media e scadenza media del portafoglio risultano rispettivamente pari a 3,1 anni e a 3,9 anni.

La funzione Capital Markets è preposta a garantire la gestione del rischio di tasso e, in linea con il risk appetite stabilito, definisce le azioni necessarie al perseguimento dello stesso. Alla funzione Risk Management spetta il compito di proporre il risk appetite, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati. L'Alta Direzione propone annualmente al Consiglio della Capogruppo Banca Ifis le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerisce in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate nell'ambito del Gruppo.

La posizione di rischio di tasso è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo nell'ambito della specifica reportistica mensile predisposta dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro; le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella vigente "Politica di Gruppo per la gestione del rischio di tasso di interesse sul banking book", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento. Il monitoraggio viene effettuato a livello consolidato.

A partire dal 2023 il Gruppo Banca Ifis utilizza strumenti di copertura del rischio tasso classificati in regime di hedge accounting. In particolare, il Gruppo adotta una strategia di tipo "fair value hedge", in cui gli strumenti di copertura sono contratti derivati di tipo IRS plain vanilla e gli "elementi coperti" sono alcuni titoli di Stato (nella fattispecie BTP italiani) valutati al costo ammortizzato.

La classificazione dei titoli obbligazionari detenuti tra le "Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva" introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali del Gruppo come conseguenza della variazione del fair value dei titoli. È inoltre presente una quota residuale di titoli di capitale, caratterizzati dall'appartenenza ai maggiori indici europei e ampiamenti liquidi, detenuti anch'essi tra le "Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Quota parte di tali attività è oggetto di operazioni di copertura economica attraverso l'utilizzo di operazioni derivate facenti parte del portafoglio di negoziazione, non rappresentate contabilmente tramite il regime di hedge accounting.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

Si riportano di seguito le analisi di sensitivity per le principali voci di bilancio patrimoniali, sia attive che passive, con l'evidenza dell'effetto di un movimento in aumento o in riduzione di 1 punto base, riportando di fianco anche la relativa duration.

Macro voce (dati in migliaia di euro) Sensitivity -1bps Sensitivity +1bps Duration
1. Attività per cassa 2.507 (2.507) 1,71
1.1 Titoli di debito 802 (802) 2,47
1.2 Finanziamenti a banche 3 (3) 0,05
1.3 Finanziamenti a clientela 1.701 (1.701) 1,60
2. Passività per cassa (1.356) 1.356 1,15
2.1 Debiti verso clientela e titoli emessi (1.309) 1.309 1,26
2.2 Debiti verso banche (47) 47 0,33
3.1 Derivati di copertura - gamba variabile 8 (8) 0,22
3.2 Derivati di copertura - gamba fissa (171) 171 4,41
Totale 988 (988) 0,53

Da un punto di vista gestionale le sopra menzionate attività sono oggetto di specifico monitoraggio come disciplinato all'interno dei documenti "Politica di Gruppo del Risk Management per la gestione dei rischi di mercato" e "Politica di Gruppo per la gestione del rischio tasso".

Si riporta nella tabella seguente l'analisi di sensitivity con riferimento all'impatto a livello della voce economica "Margine di interesse", e di conseguenza a livello di risultato del periodo ante imposte, di una variazione in aumento o in riduzione di 1 punto base, declinata a livello delle associate componenti patrimoniali produttive di interessi.

Macro voce (dati in migliaia di euro) Sensitivity -1 bps Sensitivity +1 bps
Titoli di debito (78) 78
Finanziamenti a banche (38) 38
Finanziamenti a clientela (486) 486
Debiti verso clientela e titoli emessi 348 (348)
Debiti verso banche 101 (101)
Derivati di copertura (29) 29
Totale (183) 183

Si precisa che, come da richiesta normativa, i valori proposti nelle precedenti tabelle rappresentano analisi di sensitivity riferite ad un orizzonte temporale di 12 mesi.

Rischio di cambio

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

L'assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performance di tesoreria, rappresenta un'operatività estranea alle politiche del Gruppo. Le operazioni in divisa del Gruppo Banca Ifis si sostanziano principalmente in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring e nella copertura di asset denominati in divisa, come quote di fondi OICR. In tale ottica le attività in oggetto sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.

Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della funzione Capital Markets, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring,

con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.

La funzione Capital Markets è impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.

L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avvengono nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione giornaliera netta in cambi particolarmente stringenti.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la funzione Capital Markets, che si occupa, fra le sue varie attività, della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione, cui spetta il compito, sulla base delle proposte effettuate dalla funzione Capital Markets, di asseverare tali suggerimenti e proporre quindi annualmente al Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività del Gruppo in coerenza con le politiche di rischio approvate.

Per quanto concerne le controllate Ifis Finance Sp. z o.o. e Ifis Finance I.F.N. S.A., operanti rispettivamente su mercato polacco e rumeno, le esposizioni in zloty e in leu rivenienti dall'attività di factoring vengono finanziate mediante provvista nella medesima valuta.

Con l'acquisizione della partecipata polacca, Banca Ifis ha assunto in proprio il rischio di cambio rappresentato dall'investimento iniziale nel capitale di Ifis Finance Sp. z o.o. per 21,2 milioni di zloty e dal successivo aumento di capitale sociale di importo pari a 66 milioni di zloty.

Per quanto riguarda invece la controllata rumena Ifis Finance I.F.N. S.A., Banca Ifis ha assunto in proprio il rischio di cambio al momento della sua costituzione tramite il versamento iniziale nel capitale sociale per complessivi 14,7 milioni di leu romeni e al momento dei versamenti a titolo di aumento di capitale nel corso del secondo semestre 2022, del primo e del secondo semestre 2023 rispettivamente di 9,6 milioni di leu, 24,7 milioni di leu e 49,0 milioni di leu.

Banca Ifis possiede, inoltre, una partecipazione pari al 4,68% del capitale sociale della società India Factoring and Finance Solutions Private Limited, per complessivi 20 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 3,0 milioni di euro al cambio storico. Tale partecipazione è stata assoggettata ad impairment test nel corso dell'esercizio 2015 con un effetto a conto economico di 2,4 milioni di euro. A partire dal 2016 il fair value è stato adeguato, in contropartita del patrimonio netto, fino a portare il valore della partecipazione a 701 mila euro al 30 giugno 2024.

La funzione Risk Management è impegnata nel monitoraggio dei limiti prefissati, finalizzati a verificare che il rischio cambio del Gruppo rimanga contenuto. Al 30 giugno 2024 la posizione netta complessiva ammonta a circa 3 milioni di euro (pari a circa lo 0,2% dei Fondi propri), con un'esposizione massima sulla singola divisa pari a 2 milioni di euro.

Attività di copertura del rischio di cambio

In considerazione della dimensione della posizione e di quanto sopra riportato in merito alle modalità di gestione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.

Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

Gli strumenti derivati di negoziazione

Derivati finanziari

Si rinvia a quanto descritto nel paragrafo precedente "Rischi di mercato".

Derivati creditizi

Il Gruppo Banca Ifis non detiene derivati creditizi.

Le coperture contabili

Attività di copertura del fair value

L'attività di copertura posta in essere dal Gruppo Banca Ifis è finalizzata ridurre l'esposizione complessiva del Gruppo verso il rischio tasso di interesse, causata da movimenti della curva dei tassi. Nello specifico, la strategia di copertura è quella relativa a un "pacchetto" di coperture specifiche su titoli a tasso fisso del portafoglio di proprietà del Gruppo a cui è associato un business model "HTC" (Held to Collect). Si tratta di titoli di Stato emessi dal Governo italiano (BTP) che superano il c.d. "SPPI test" prescritto dall'IFRS 9, e pertanto sono classificati nella voce di bilancio patrimoniale "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso clientela".

Il Gruppo in ambito hedge accounting applica il principio IFRS 9 e alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato adotta solamente coperture specifiche (micro fair value hedge) e non coperture generiche (macro fair value hedge).

Nell'ambito del micro fair value hedge sono coperti titoli di debito dell'attivo.

Le principali tipologie di derivati utilizzati sono rappresentate da interest rate swap (IRS) plain, non quotati su mercati regolamentati ma negoziati nell'ambito dei circuiti over the counter (OTC).

Attività di copertura dei flussi finanziari

Il Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2024 non effettua coperture contabili di tipo "cash flow hedge" (copertura dei flussi finanziari).

Attività di copertura di investimenti esteri

Il Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2024 non effettua coperture contabili di tipo "net investment hedging in a foreign entity" (copertura di investimenti esteri).

Strumenti di copertura

Le principali cause di inefficacia del modello adottato dal Gruppo per la verifica dell'efficacia delle coperture sono imputabili ai seguenti fenomeni:

  • disallineamento tra nozionale del derivato e del sottostante coperto rilevato al momento della designazione iniziale o generato successivamente, come nel caso di eventuali cessioni parziali dei titoli oggetto di copertura;
  • applicazione di curve diverse su derivato di copertura ed oggetto coperto ai fini dell'effettuazione del test di efficacia sulle coperture di tipo fair value hedge. I derivati sono scontati alle curve Overnight, mentre gli oggetti coperti sono scontati alla curva di indicizzazione dello strumento di copertura;
  • inclusione nel test di efficacia del valore della gamba variabile del derivato di copertura, nell'ipotesi di copertura di tipo fair value hedge.

L'inefficacia della copertura è prontamente rilevata ai fini:

  • della determinazione dell'effetto a conto economico o a livello di redditività complessiva (nel caso di fair value hedge su titoli di capitale valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva);
  • della valutazione in merito alla possibilità di continuare ad applicare le regole di hedge accounting.

Il Gruppo non utilizza le coperture dinamiche, così come definite nell'IFRS 7, paragrafo 23C.

Elementi coperti

Le principali tipologie di elementi coperti sono, alla data di riferimento del presente documento, titoli di debito dell'attivo. Sono coperti in relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge, utilizzando interest rate swap (IRS) come strumenti di copertura.

In genere è coperto il rischio tasso per tutta o per la maggior parte della durata dell'obbligazione.

Per verificare l'efficacia della copertura, il Gruppo utilizza un test di efficacia prospettico misurato attraverso il rapporto tra i delta fair value di ciascun strumento di copertura e del correlato elemento coperto sulla base di analisi di sensitività di 100 bps sui tassi di interesse. La verifica dell'efficacia della copertura attraverso il prospettico sopra descritto viene effettuata prima della designazione della relazione di copertura, come stima exante, e successivamente viene monitorata nel continuo ed è oggetto di reporting periodico verso l'Alta Direzione.

Rischio di liquidità

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte ad esigenze di liquidità. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.

Al 30 giugno 2024 le fonti finanziarie sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta online (prodotto Rendimax) composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito del programma EMTN, da operazioni di cartolarizzazione a medio-lungo termine nonché dalla raccolta da clientela corporate; la raccolta sotto forma di pronti contro termine (PCT), stipulati con primarie realtà bancarie, si è confermata anche nel primo semestre 2024 una rilevante fonte di funding. Per quanto infine concerne la raccolta presso l'Eurosistema (TLTRO), in naturale scadenza nel corso del 2024, continua la fase di anticipo del rimborso già iniziata a fine 2023. Nel corso del primo semestre 2024, infatti, si è provveduto a rimborsare anticipatamente un totale di 1,1 miliardi di euro, facendo scendere l'ammontare ancora in essere (che al 31 dicembre 2023 era pari a 1,6 miliardi di euro) a 0,4 miliardi di euro alla data del 30 giugno 2024.

Con riferimento alle attività del Gruppo esse sono composte dall'operatività inerente al factoring, derivante principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti principalmente dall'operatività di Leasing, Corporate banking, Structured Finance e Workout, Restructuring & Recovery; di notevole importanza anche l'attività di gestione del portafoglio titoli, composto principalmente da titoli governativi italiani eleggibili e prontamente liquidabili.

Relativamente all'attività svolta dal Gruppo nell'ambito del Settore Npl e del comparto relativo all'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni realizzate, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Il Gruppo è costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi, al fine di disporre di riserve di liquidità disponibili adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici.

L'ammontare delle riserve di liquidità di elevata qualità (costituite principalmente dal saldo del conto di gestione con Banca d'Italia e dalla quota libera di titoli eleggibili) consente di soddisfare i requisiti normativi (rispetto dei limiti LCR e NSFR) e interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità.

La gestione della liquidità operativa di Gruppo ha l'obiettivo di assicurare la capacità del Gruppo Banca Ifis di far fronte agli impegni di pagamento per cassa nell'orizzonte temporale di breve termine. La condizione essenziale

per la normale continuità operativa dell'attività bancaria è il mantenimento di uno sbilancio sostenibile tra flussi di liquidità in entrata e in uscita nel breve termine. Dal punto di vista gestionale la metrica di riferimento in tale ambito è la differenza tra il flusso netto cumulato di cassa e la Counterbalancing Capacity, cioè la riserva di liquidità che permette di fronteggiare condizioni di stress di breve termine, oltre alla misura regolamentare del Liquidity Coverage Ratio (LCR). Dal punto di vista del brevissimo termine, il Gruppo adotta il sistema di analisi e di monitoraggio della liquidità intraday con l'obiettivo di garantire il normale sviluppo della giornata di tesoreria della Banca e la sua capacità di far fronte ai propri impegni di pagamento infragiornalieri.

La gestione della liquidità strutturale di Gruppo mira ad assicurare l'equilibrio finanziario della struttura per scadenze sull'orizzonte temporale superiore all'anno. Il mantenimento di un adeguato rapporto tra passività e attività a medio/lungo termine è finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di raccolta a breve termine, sia attuali, sia prospettiche. Le metriche di riferimento fanno riferimento all'indicatore regolamentare del Net Stable Funding Ratio (NSFR) e, gestionalmente ai gap ratio che misurano sia il rapporto tra il totale della raccolta e degli impieghi con scadenza oltre 1 anno nonchè oltre 3 e 5 anni.

I principali indicatori utilizzati dal Gruppo Banca Ifis per la valutazione del profilo di liquidità sono i seguenti:

  • Liquidity Coverage Ratio (LCR), che rappresenta l'indicatore di liquidità di breve termine e corrisponde al rapporto tra l'ammontare degli High Quality Liquidity Asset (attività liquide di elevata qualità) e il totale dei deflussi di cassa netti nei 30 giorni di calendario successivi. A partire dal 2018 l'indicatore è soggetto ad un requisito minimo regolamentare del 100%;
  • Net Stable Funding Ratio (NSFR), che rappresenta l'indicatore di liquidità strutturale a 12 mesi e corrisponde al rapporto tra l'ammontare disponibile di provvista stabile e l'ammontare obbligatorio di provvista stabile. Per tale indicatore il requisito minimo regolamentare è stato definito a partire dal 2021 pari al 100%.

Di seguito si riportano i due indicatori nel periodo di riferimento a confronto con l'anno precedente.

1° TRIM.
2023
2° TRIM.
2023
3° TRIM.
2023
4° TRIM.
2023
1° TRIM.
2024
2° TRIM.
2024
LCR 869% 1.073% 1.229% 1.149% 2.619% 1.295%
NSFR 130% 127% 133% 133% 140% >100%

Entrambi gli indicatori permangono quindi ampiamente al di sopra dei limiti regolamentari, confermando una più che adeguata posizione di liquidità sia sul fronte della liquidità operativa che su quello della liquidità strutturale.

Con specifico riferimento ai fattori di rischio climatici e ambientali, l'analisi di materialità condotta ha portato a quantificare gli stessi come non materiali, in virtù dello scarso impatto di tali fattori in termini di riserve di liquidità disponibili e relativi deflussi di liquidità sulla raccolta del Gruppo.

Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la funzione Capital Markets, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di proporre il risk appetite, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati e supportare l'attività dell'Alta Direzione. A quest'ultima spetta il compito, con il supporto della funzione Capital Markets, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.

Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure e politiche inerenti al rischio di liquidità e tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Capogruppo utilizza un framework interno di governo, monitoraggio e gestione del rischio di liquidità a livello di Gruppo.

In conformità alle disposizioni di vigilanza il Gruppo è altresì dotato di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardarsi da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la

continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.

La posizione di rischio di liquidità è oggetto di periodico reporting predisposto dalla funzione Risk Management per il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis.

Con riferimento alle partecipate polacca e rumena, l'attività di tesoreria è coordinata dalla Capogruppo.

Operazioni di autocartolarizzazione Ifis NPL 2021-1 Spv

A marzo 2021 Banca Ifis ha realizzato a scopo di finanziamento, tramite la controllata Ifis Npl Investing, la prima cartolarizzazione in Italia di un portafoglio non performing costituito per la maggior parte da crediti unsecured assistiti da ordinanze di assegnazione (ODA). L'operazione si è configurata come una novità per questa tipologia di crediti deteriorati dove l'iter di recupero degli stessi, mediante esecuzione forzata (pignoramento del quinto dello stipendio), è in stadio avanzato. L'operazione aveva come obiettivo la raccolta per Ifis Npl Investing fino a 350 milioni di euro di liquidità sul mercato istituzionale senza deconsolidare i crediti sottostanti. I portafogli di crediti oggetto dell'operazione (un portafoglio di crediti secured e un portafoglio unsecured assistito da ODA) di proprietà di Ifis Npl Investing, sono stati trasferiti a un veicolo di nuova costituzione denominato Ifis NPL 2021-1 Spv S.r.l., che ha emesso dei titoli di cartolarizzazione suddivisi fra le tranche senior, mezzanine e junior. Tali tranche sono state inizialmente interamente sottoscritte da Ifis Npl Investing, e successivamente le tranche senior (al netto del 5% trattenuto da Ifis Npl Investing in qualità di originator ai sensi della retention rule) sono state cedute a Banca Ifis.

Al 30 giugno 2024 i titoli emessi dal veicolo risultano pertanto interamente sottoscritti dal Gruppo Banca Ifis. Si segnala che le tranche senior detenute da Banca Ifis sono state utilizzate per operazioni di long term repo con primarie controparti bancarie.

Sulla base delle condizioni contrattuali sottostanti la cartolarizzazione in oggetto, non si realizza dal punto di vista contabile il trasferimento sostanziale (c.d. derecognition ai sensi dell'IFRS 9) di tutti i rischi e benefici relativi ai crediti oggetto di cessione al veicolo.

Operazioni di cartolarizzazione

Si rinvia a quanto commentato nella sezione precedente denominata "Rischio di credito" in ordine alle operazioni di cartolarizzazione in essere al 30 giugno 2024 e alle finalità per le quali sono state effettuate.

Rischi operativi

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Non rientrano in tale definizione il rischio strategico ed il rischio di reputazione, mentre risultano ricompresi il rischio legale (ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale oppure da altre controversie), il rischio informatico, il rischio di mancata conformità, il rischio di frode, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo nonché il rischio di errata informativa finanziaria.

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono rappresentate da errori operativi, inefficienza o inadeguatezza dei processi operativi e dei relativi controlli/presidi, frodi interne ed esterne, mancata conformità della regolamentazione interna alle norme esterne, esternalizzazione di funzioni aziendali, livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, inadeguatezza o indisponibilità dei sistemi hardware e software, crescente ricorso all'automazione, sotto-dimensionamento degli organici rispetto al livello dimensionale dell'operatività ed infine inadeguatezza delle politiche di gestione e formazione del personale.

Il Gruppo Banca Ifis ha da tempo definito, coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore, il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività di controllo volte a identificare, valutare,

monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per la corretta gestione del rischio operativo sono rappresentati:

  • dall'attività di Loss Data Collection, cioè di raccolta strutturata e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo che risulta consolidato grazie anche ad una costante attività da parte della funzione Risk Management di diffusione tra le strutture aziendali di una cultura orientata alla sensibilizzazione e gestione proattiva dei rischi operativi;
  • dall'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio mediante l'esecuzione delle campagne periodiche di Risk Self Assessment e Model Risk Self Assessment, finalizzate ad avere una visione complessiva dei rischi in termini di frequenza e/o impatto finanziario potenziale e dei relativi presidi organizzativi.

Con specifico riferimento al monitoraggio dell'evoluzione del rischio ICT e di sicurezza e della valutazione dell'efficacia delle misure di protezione delle risorse ICT, il Gruppo Banca Ifis, in conformità con il requisito normativo3 ha optato per un modello condiviso di responsabilità assegnando i compiti alle funzioni aziendali di controllo Risk Management e Compliance, in relazione ai ruoli, alle responsabilità e alle competenze proprie di ciascuna delle due funzioni. In particolare, la funzione Risk Management conduce i processi di analisi dei rischi ICT e di sicurezza secondo il quadro di riferimento organizzativo e metodologico approvato dal Consiglio di Amministrazione al fine, ad esempio, di verificare il rispetto del livello di propensione al rischio ICT e di sicurezza, dei relativi obiettivi di rischio che il Gruppo intende raggiungere e i conseguenti limiti operativi. Qualora il livello di rischio ICT e di sicurezza ecceda il valore soglia definito, al fine di ricondurlo all'interno della soglia di rischio accettabile, vengono identificate delle misure per il suo trattamento che confluiscono nel "Piano dei Trattamenti" che individua le responsabilità per l'implementazione delle singole azioni correttive.

I risultati delle sopraccitate analisi sono rendicontati all'interno del "Rapporto sintetico sulla situazione del rischio ICT e di sicurezza" soggetto ad approvazione annuale da parte dell'Amministratore Delegato in qualità di organo con funzione di gestione.

Oltre alle sopraccitate attività, il framework di Gruppo per la gestione del rischio operativo (inclusi il rischio ICT e di sicurezza) prevede la definizione di un set di indicatori in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella esposizione della Banca e delle sue controllate ai rischi operativi. Tali indicatori vengono monitorati nel continuo e illustrati all'interno di report periodici tramite misure sintetiche di rischio condivise con le strutture e gli organi di competenza: al superamento di determinate soglie o in caso di andamenti anomali, si attivano specifici processi di escalation volti a definire e implementare appropriati interventi di mitigazione. In aggiunta, nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework (RAF), della predisposizione del Recovery Plan e del Resoconto ICAAP, la funzione Risk Management effettua delle analisi con le quali valuta la propria esposizione ad eventi di rischio operativo eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, contribuiscono a verificare la resilienza del Gruppo, simulando gli impatti di situazioni avverse in termini di rischiosità in ipotesi di scenari avversi.

Si segnala inoltre che, al fine di prevenire e gestire il rischio operativo, la funzione Risk Management di Capogruppo è impegnata, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, nelle attività di supervisione dei rischi connessi ai rapporti di fornitura con terze parti nonché alle esternalizzazioni delle funzioni operative semplici, essenziali o importanti, nella valutazione dei rischi associati all'introduzione di nuovi prodotti e servizi e nella valutazione preliminare dell'impatto in termini operativi delle modifiche massive delle condizioni economiche e contrattuali dei prodotti.

3 Il 2 novembre 2022 Banca d'Italia ha emanato il 40° aggiornamento delle "Disposizioni di vigilanza per le banche", modificando il Capitolo 4 "Il sistema informativo" e il Capitolo 5 "La continuità operativa" della Parte Prima, Titolo IV, per dare attuazione agli "Orientamenti sulla gestione dei rischi relativi alle tecnologie dell'informazione (ICT) e di sicurezza" (EBA/GL/2019/04) emanati dall'EBA. Con l'occasione sono stati inoltre effettuati alcuni interventi di raccordo e aggiornamento dei riferimenti interni alla Sezione I del Capitolo 3 "Il sistema dei controlli interni" . Inoltre, in seguito all'emanazione del Regolamento relativo alla Resilienza Operativa Digitale («DORA»), il Gruppo Banca Ifis ha avviato un'iniziativa progettuale dedicata volta a definire ed implementare gli interventi di adeguamento necessari per garantire la conformità.

In relazione alle società del Gruppo Banca Ifis, si specifica che la gestione del rischio operativo risulta assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie anche per quanto riguarda l'ambito di risk management.

Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, il Gruppo ha adottato il cosiddetto Metodo Base previsto dalla normativa prudenziale.

Si segnala che, parallelamente alla gestione del rischio operativo, è attivo un processo di gestione del rischio reputazionale.

Il rischio reputazionale rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti del Gruppo, investitori o Autorità di Vigilanza.

Il rischio reputazionale è considerato un rischio di secondo livello, in quanto è generato dalla manifestazione di altre tipologie di rischio, quali il rischio di non conformità, il rischio strategico e in particolar modo i rischi operativi.

La gestione del rischio reputazionale risulta, come per il rischio operativo, assicurata dalla funzione Risk Management della Capogruppo che definisce il framework complessivo di Gruppo, coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore, per la gestione del rischio reputazionale volto a identificare, valutare, monitorare i rischi reputazionali assunti o assumibili nelle diverse società del Gruppo e nelle diverse unità organizzative. Il framework prevede l'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio reputazionale (Risk Self Assessment) e la definizione di un set di indicatori di rischio monitorati nel continuo. I principi e le linee guida che il Gruppo Banca Ifis intende darsi in materia di gestione dei rischi operativi e reputazionali sono espressi all'interno della "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi operativi e di reputazione" applicata e diffusa, per quanto di competenza, a tutte le unità organizzative della Banca e delle società del Gruppo. Allo stesso modo, per quanto riguarda i fondamenti che ispirano la gestione del rischio informatico, è in vigore la "Politica di Gruppo per la gestione del Rischio ICT e di Sicurezza" che agisce sia a livello della Capogruppo Banca Ifis che di società controllate.

Rischi delle imprese di assicurazione

Il Gruppo Banca Ifis non effettua operazioni da cui conseguono rischi da riportare nella presente sezione.

Rischi delle altre imprese

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte del Gruppo Bancario, che non siano già stati riportati nella sezione relativa al Gruppo Bancario.

Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto da Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la "Politica di Gruppo in materia di operazioni con parti correlate, soggetti collegati ed Esponenti Aziendali ex art. 136 T.U.B.". Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del primo semestre 2024 non sono state effettuate con parti correlate operazioni concluse nel periodo che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo.

Per quanto riguarda le operazioni di maggiore rilevanza effettuate con parti correlate così come definite dalle politiche del Gruppo ai sensi dell'art. 4 del regolamento Consob recante disposizioni in materia di operazioni con parti correlate, si veda lo specifico paragrafo alla successiva sezione "Informazioni sulle transazioni con parti correlate" della presente sezione.

Al 30 giugno 2024 il Gruppo Banca Ifis è controllato dalla società La Scogliera S.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca Ifis S.p.A., dalle società controllate al 100% Ifis Finance Sp. z o.o., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl Investing S.p.A., Ifis Npl Servicing S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A. e Revalea S.p.A., da Ifis Finance I.F.N. S.A. controllata al 99,99%, dalla società controllata all'87,74% Banca Credifarma S.p.A. e dal veicolo Ifis NPL 2021-1 SPV S.r.l., di cui il Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative.

Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per il Gruppo Banca Ifis, comprendono:

  • la società controllante La Scogliera S.A.;
  • i dirigenti con responsabilità strategica della Capogruppo;
  • gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategica della Capogruppo o le società controllate dagli (o collegate agli) stessi o dai (ai) loro stretti familiari.

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.

Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività della Capogruppo Banca Ifis, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.

Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.

Dirigenti con responsabilità strategica in carica al 30 giugno 2024

Benefici a Benefici Altri benefici
a lungo
termine
Indennità
per
cessazione
del rapporto
di lavoro
Pagamenti basati su azioni
Dati in migliaia di euro breve
termine per i
dipendenti
successivi al
rapporto di
lavoro
Stock option Altri
pagamenti
basati su
azioni
Organi di amministrazione e
controllo (1)
3.038 - 89 - 103 175
Altri manager (2) 3.289 38 229 168 45 448
Totale al 30.06.2024 6.327 38 318 168 148 623

(1) Sono riferiti a cariche nel Consiglio di Amministrazione (o organi assimilati) e del Collegio Sindacale della Capogruppo Banca Ifis.

(2) Sono riferiti a 17 manager con carica di Condirettore Generale o altro dirigente con responsabilità strategica della Capogruppo Banca Ifis.

Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli amministratori per un importo lordo di 3,2 milioni di euro e ai sindaci per un importo lordo di 184 mila euro. I benefici successivi al rapporto di lavoro pari a 38 mila euro si riferiscono alla polizza sanitaria destinata ai dirigenti che cessano il rapporto di lavoro per pensionamento.

Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e gli impegni in essere al 30 giugno 2024, distintamente per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Transazioni con parti correlate: voci di stato patrimoniale e fuori bilancio

Voci di bilancio
(dati in migliaia di euro)
Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto a conto
economico
- - 18.508 18.508 7,1%
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - 347 347 0,1%
Crediti verso clientela valutati al
costo ammortizzato
- 11.632 1.027 12.659 0,1%
Altre attività 10.179 - 1.510 11.689 2,9%
Totale attività 10.179 11.632 21.392 43.203 0,3%
Debiti verso clientela valutati al
costo ammortizzato
- 1.897 1.764 3.661 0,1%
Altre passività 17.658 - 3.545 21.203 5,6%
Riserve da valutazione - - 720 720 (2,0)%
Totale passività 17.658 1.897 6.029 25.584 0,2%
Impegni e garanzie (fuori bilancio) - 16 1.027 1.043 n.a.

Transazioni con parti correlate: voci di conto economico

Voci di bilancio
(dati in migliaia di euro)
Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Interessi attivi e proventi
assimilati
- 13 - 13 0,0%
Interessi passivi e oneri assimilati - (10) (4) (15) 0,0%
Commissioni attive - - 3 3 0,0%
Spese amministrative (73) - (8.611) (8.684) 13,2%
Altri oneri e proventi di gestione - 1 123 124 0,5%

I rapporti con la società controllante La Scogliera S.A. sono relativi all'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli art. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra la controllante e le società controllate include nel consolidato fiscale sono stati regolati mediante scritture private sottoscritte tra le parti. Tutte le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione. In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile e le perdite fiscali vengono trasferite alla consolidante La Scogliera S.A. che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. Con riferimento alla voce "Altre attività", al 30 giugno 2024 Cap.Ital.Fin. ha iscritto un credito verso la controllante pari a 565 mila di euro, Ifis Rental Services un credito per 1,7 milioni di euro, mentre Ifis Npl Investing e Ifis Npl Servicing hanno iscritto rispettivamente un credito per 7,3 milioni di euro e 604 mila euro. Con riferimento alla voce "Altre passività", al 30 giugno 2024 Ifis Rental Services ha registrato un debito pari a 1,4 milioni di euro, Ifis Npl Investing un debito pari a 15,5 milioni di euro e Ifis Npl Servicing un debito per 773 mila euro.

Gli importi iscritti tra le "Altre attività" verso la consolidante La Scogliera per complessivi 10,2 milioni di euro rappresentano quasi esclusivamente acconti versati a valere sul periodo di imposta 2024, mentre gli importi iscritti tra le "Altre passività" rappresentano il carico fiscale relativo al primo semestre 2024.

I rapporti con dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a mutui, conti correnti e depositi Rendimax.

In generale, i rapporti con le altre parti correlate che rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca Ifis vedono condizioni applicate allineate a quelle di mercato. Figurano tra le altre attività 1,5 milioni di euro verso un socio di minoranza della Banca quali acconti per la fornitura di beni e servizi.

In aggiunta a quanto sopra, nel corso del primo semestre 2024 il Gruppo ha acquistato servizi legali da società collegate per 8,7 milioni di euro che sono poi riscontati sulla base dello stato di avanzamento della lavorazione dei crediti afferenti al Settore Npl.

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche), per il Gruppo Banca Ifis non risultano operazioni di maggiore rilevanza concluse nel corso del primo semestre 2024.

Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Di seguito si riportano gli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, così come definiti dall'IFRS 2, previsti per il personale del Gruppo Banca Ifis,

Per tutto il personale dipendente, ad eccezione di quello di una società controllata del Gruppo per cui vi è un diverso inquadramento a livello di CCNL, è previsto un sistema di remunerazione variabile.

L'accesso alla parte variabile per tutto il personale è subordinato al rispetto delle condizioni di accesso (c.d. "gate") previste dai seguenti indicatori rilevati alla data di fine esercizio:

  • Return On Risk-Adjusted Capital (RORAC) a livello di Gruppo, definito come il rapporto tra l'utile netto consolidato e il Capitale assorbito dai rischi di Primo pilastro (cioè l'8% dei Risk Weighted Assets di Primo pilastro), superiore alla soglia di tolerance definita annualmente nel Risk Appetite Framework (RAF) del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato;
  • rispetto della soglia di tolerance, superiore al limite minimo regolamentare, dell'indicatore Liquidity Coverage Ratio (LCR) di Gruppo, così come definita annualmente nel RAF del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato nel rispetto della normativa di vigilanza vigente;
  • rispetto della soglia di tolerance, superiore al limite minimo regolamentare, dell'indicatore Net Stable Funding Ratio (NSFR) di Gruppo, così come definita annualmente nel RAF del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato nel rispetto della normativa di vigilanza vigente;
  • Total Capital Ratio consolidato superiore alla soglia di tolerance definita annualmente nel RAF del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato, la quale è superiore ai requisiti di capitale (Overall Capital Requirement) comunicati dall'Organo di Vigilanza nell'ambito delle "Decisioni sul Capitale" a conclusione del periodico processo di revisione prudenziale (SREP).

Il mancato raggiungimento di uno dei suddetti parametri impedirà la corresponsione della componente variabile.

Fatta salva l'apertura dei gate di accesso al pagamento della remunerazione variabile sopra descritti, la remunerazione variabile dell'Amministratore Delegato di Capogruppo è legata al raggiungimento di specifici obiettivi di performance qualitativi e quantitativi.

In particolare, l'Amministratore Delegato è destinatario di un Sistema incentivante di breve termine ("STI"). Egli è stato inoltre destinatario di un "Piano Long Term Incentive 2021-2023" (il "Piano LTI"), giunto a scadenza in data 31 dicembre 2023, per il quale si rimanda all'informativa riportata nel paragrafo specifico in questa sezione.

Per quanto riguarda il Sistema Incentivante di breve termine (STI), gli obiettivi assegnati all'Amministratore Delegato rappresentano una combinazione di criteri quantitativi e qualitativi, riferiti ai risultati del Gruppo, nonché agli aspetti qualitativi relativi all'azione strategica.

La performance scorecard prevede la declinazione dei seguenti KPI:

  • KPI economico-finanziari con peso del 65%, declinati su tre specifici driver (redditività, costo del credito ed efficienza), coerenti con gli obiettivi del Gruppo;
  • KPI di strategia e sostenibilità con peso del 35%, che mirano a valutare il conseguimento delle direttive strategiche nonché il conseguimento degli obiettivi aziendali in ambito ESG.

Il cap massimo di remunerazione variabile di breve termine erogabile all'Amministratore Delegato è fissato nel 60% della retribuzione fissa; la remunerazione variabile maturerà sulla base del grado di raggiungimento degli obiettivi prevedendo un'erogazione della remunerazione variabile secondo una progressione lineare tra il 60% e il 100%.

Tale componente variabile viene corrisposta per una quota pari al 40% con un pagamento non differito (up front) e per una quota pari al 60% con un pagamento differito per un periodo di tempo di cinque anni (a decorrere dall'anno successivo all'anno di maturazione della quota up front), in conformità a quanto previsto dalle disposizioni di vigilanza in materia per le remunerazioni variabili di importo particolarmente elevato.

La quota della remunerazione variabile sottoposta a differimento (pari al 60%) viene così corrisposta:

  • 55% (cioè il 33% della remunerazione variabile complessiva) in azioni di Banca Ifis che saranno esercitabili al termine dell'ulteriore periodo di retention di 1 anno;
  • 45% (cioè il 27% della remunerazione variabile complessiva) per cassa ("cash"), oggetto di rivalutazione annuale al tasso legale tempo per tempo vigente.

La quota della remunerazione variabile up front (pari al 40%) viene così corrisposta:

  • 50% (cioè il 20% della remunerazione variabile complessiva) in azioni di Banca Ifis esercitabili al termine dell'ulteriore periodo di retention di 1 anno;
  • 50% (cioè il 20% della remunerazione variabile complessiva) erogato "cash".

Resta inteso che l'assegnazione di azioni di Banca Ifis interesserà, oltre all'Amministratore Delegato e ai Condirettori Generali, il personale dipendente individuato come più rilevante ai sensi della Circolare n. 285/2013 e del Regolamento Delegato n. 923/2021 laddove la componente variabile della retribuzione risulti superiore a 50 mila euro o rappresenti più di un terzo della remunerazione totale annua.

Al fine dell'assegnazione della remunerazione variabile in strumenti finanziari, cioè in azioni di Banca Ifis, la Banca calcola il fair value dell'azione, al momento dell'assegnazione, in base alla media del prezzo di Borsa con riferimento al mese precedente alla data di approvazione del Bilancio di esercizio di Banca Ifis da parte dell'Assemblea (o, in caso assegnazione di remunerazione variabile a qualsiasi titolo successiva all'Assemblea medesima, dalla data dell'evento, con tale intendendosi eventuali date di sottoscrizione di accordi o in mancanza di questi, le date di approvazione da parte degli organi competenti dei relativi riconoscimenti). Il numero delle azioni è determinato all'intero più prossimo.

La componente variabile è soggetta ai meccanismi di malus/claw back, i quali possono determinare l'azzeramento dell'importo al verificarsi di determinate condizioni.

Piano di Long Term Incentive (LTI) 2021-2023 per l'Amministratore Delegato, i Condirettori Generali e altri dipendenti del Gruppo

Piano LTI per l'Amministratore Delegato

L'Amministratore Delegato di Banca Ifis è stato inoltre destinatario di un Piano di Long Term Incentive (LTI) 2021- 2023, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 24 giugno 2021 e dall'Assemblea degli Azionisti della Capogruppo in data 28 luglio 2021, e giunto a maturazione in data 31 dicembre 2023. Il Piano ha previsto l'assegnazione all'Amministratore Delegato, a titolo gratuito, di un determinato numero di opzioni che daranno diritto di acquistare, a un prezzo di esercizio unitario (c.d. "strike price") pari a 12,92 euro, un corrispondente numero di azioni di Banca Ifis.

Il Piano ha previsto a favore dell'Amministratore Delegato di Capogruppo il diritto di ricevere, al termine del periodo di vesting e al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano medesimo, sino a un massimo di n. 696.000 opzioni.

Considerata la maturazione del Piano al 31 dicembre 2023 al termine del periodo di vesting triennale (2021-2023), le opzioni diventeranno esercitabili a valle di un ulteriore anno di retention, subordinatamente alla circostanza che il rapporto tra la Banca e l'Amministratore Delegato sia ancora in essere, e che siano stati raggiunti predeterminati obiettivi quantitativi e qualitativi, finanziari e non finanziari, legati a strategie di lungo termine del Gruppo.

La consuntivazione effettuata ha confermato il raggiungimento del livello minimo con riferimento agli obiettivi TSR e del livello massimo con riferimento agli indicatori economico-finanziari e a quelli ESG. Conseguentemente, sulla base della delibera dell'Assemblea degli Azionisti di Banca Ifis del 18 aprile 2024 all'Amministratore Delegato sono state assegnati n. 609.000 diritti di opzione, che saranno esercitabili a valle di un anno di retention secondo le tempistiche regolamentari previste.

Anche per il Piano LTI 2021-2023, l'assegnazione delle opzioni all'Amministratore Delegato è effettuata per il 40% come up front e per il 60% come differito in 5 anni.

Piano LTI per i Condirettori Generali e altri dipendenti del Gruppo

Come previsto dal Piano approvato dall'Assemblea del 28 luglio 2021, e in esecuzione del mandato in tale sede conferito al Consiglio di Amministrazione, in data 9 giugno 2022 è stata da quest'ultimo deliberata l'inclusione nel Piano LTI, oltre all'Amministratore Delegato, di n. 13 "ulteriori beneficiari", con assegnazione agli stessi dei medesimi obiettivi già previsti per l'Amministratore Delegato e illustrati nella Politica di Remunerazione 2022. Tali integrazioni del Piano sono state poi approvate dall'Assemblea degli azionisti di Banca Ifis del 28 luglio 2022.

Anche per tali ulteriori beneficiari, rappresentati da manager di elevato livello del Gruppo (tra cui n. 12 dirigenti con responsabilità strategiche, Condirettori Generali inclusi), il Piano ha previsto l'assegnazione di un determinato numero di opzioni che daranno diritto di acquistare, a titolo gratuito e sempre allo strike price unitario di 12,92 euro, di un corrispondente numero di azioni di Banca Ifis.

Un'ulteriore integrazione a tale Piano, proposta dal Consiglio di Amministrazione e approvata dall'Assemblea dei soci del 20 aprile 2023, ha avuto ad oggetto aspetti operativi di meccanica del Piano (che rimane per il resto immutato in tutti i suoi elementi essenziali e strutturali, per come già approvati alle precedenti sedute assembleari citate). In particolare, l'integrazione ha consistito nel riconoscere la possibilità per i beneficiari, in occasione dell'apertura di ciascuna finestra di esercizio delle opzioni, di posticipare l'esercizio di tutte o parte delle opzioni eventualmente maturate ed esercitabili già in tale finestra nelle successive "finestre di esercitabilità" previste dal Piano.

Si rileva al riguardo che, nel corso del primo semestre 2023 si sono registrate le dimissioni di un dirigente con responsabilità strategica incluso nel Piano, con conseguente perdita della qualità di beneficiario del Piano stesso.

Per effetto delle sopracitate novità intercorse nel 2022 e nel 2023, i beneficiari del Piano in aggiunta all'Amministratore Delegato ammontano complessivamente a 12, di cui 11 dirigenti con responsabilità strategiche, e l'ammontare massimo di opzioni assegnabili è pari a n. 300.000.

Anche questo Piano è giunto a maturazione il 31 dicembre 2023 al termine del periodo di vesting, e le opzioni diventeranno esercitabili a valle di un ulteriore anno di retention, subordinatamente alla circostanza che il rapporto tra il Gruppo e i beneficiari sia ancora in essere, e che siano stati raggiunti predeterminati obiettivi quantitativi e qualitativi, finanziari e non finanziari, legati a strategie di lungo termine del Gruppo. Le opzioni saranno esercitabili al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano e per un numero complessivo sino ad un massimo di 300.000 opzioni (320.000 originarie) complessivamente assegnabili ai 13 ulteriori beneficiari.

Le suddette opzioni sono computate per ciascuno dei beneficiari, ai fini del calcolo del rapporto fra remunerazione fissa e variabile, al 50% per l'esercizio 2022 e al restante 50% per l'esercizio 2023.

La consuntivazione è stata effettuata, per quanto riguarda gli obiettivi di TSR e quelli di utile lordo, per l'arco temporale di vesting biennale mentre per gli altri obiettivi la consuntivazione è avvenuta in base ai risultati raggiunti al 31 dicembre 2023 (considerando quindi l'intera durata del Piano 2021–2023).

L'esito della consuntivazione del Piano ha rilevato che gli obiettivi TSR non sono stati raggiunti in considerazione del periodo di vesting biennale anziché triennale; gli altri obiettivi sono stati raggiunti al livello massimo. Conseguentemente, mediante delibera dell'Assemblea degli Azionisti di Banca Ifis del 18 aprile 2024 per i restanti 12 beneficiari sono state assegnati complessivamente n. 225.000 diritti di opzione che saranno esercitabili al termine del periodo di retention di un anno.

Rappresentazione contabile al 30 giugno 2024

A livello contabile tale piano di stock option è stato rappresentato conformemente alle disposizioni dell'IFRS 2 per le operazioni regolate con strumenti rappresentativi di capitale (c.d. equity settled transactions). In considerazione della difficoltà di valutare attendibilmente il fair value delle prestazioni ricevute come contropartita delle stock option, viene fatto riferimento al fair value iniziale di quest'ultime.

Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione di tali opzioni a fronte delle prestazioni oggetto del Piano LTI è rilevato come costo a conto economico alla voce "Spese amministrative: a) spese per il personale" in contropartita della voce "Riserve" del patrimonio netto secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo di vesting in cui viene fornita la prestazione. Per il primo semestre 2024 il costo corrispondente registrato a Conto economico ammonta a 155 mila euro, mentre l'apposita riserva di patrimonio netto in contropartita (la quale include anche la quota parte di costo maturata negli esercizi 2021, 2022 e 2023) ammonta complessivamente a 2,2 milioni di euro ed è associata alle sole stock option effettivamente assegnate tramite delibera dell'Assemblea del 18 aprile 2024.

Per maggiori dettagli sugli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali per il Gruppo Banca Ifis si rimanda alla "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti - 2024", redatta ai sensi dell'art. 123 ter del TUF, disponibile nella sezione "Corporate governance" sottosezione "Remunerazione" del sito internet aziendale www.bancaifis.it, dove è illustrata la politica di remunerazione valevole per l'esercizio 2024 per il Gruppo.

Altre informazioni

In caso di raggiungimento di un risultato pari o superiore al 100% rispetto ai target annuali assegnati, la componente variabile dell'Alta Direzione si riterrà maturata in misura del 100% del proprio valore; il numero di azioni che verranno attribuite sarà comunque calcolato come sopra descritto.

Informativa di Settore

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera.

È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "Settori operativi" alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei "Settori operativi" della presente Parte L è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance. In tale ottica, anche al fine di migliorare la rappresentazione della redditività del Gruppo, sono evidenziati anche Settori operativi che risultano al di sotto delle soglie quantitative previste dal par. 13 dell'IFRS 8.

Per il primo semestre 2024, i Settori operativi assunti a riferimento per la fornitura dell'informativa in esame sono i medesimi utilizzati per il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023, cioè:

  • Settore Commercial & Corporate Banking, che rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e comprende, inoltre, i prestiti personali con cessione del quinto dello stipendio o della pensione (CQS/CQP). Il Settore si sostanzia nelle Aree di Business Factoring, Leasing e Corporate Banking & Lending;
  • Settore Npl, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità, di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured;
  • Settore Governance & Servizi e Non Core, che fornisce ai Settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende l'attività di tesoreria e il desk titoli di proprietà, oltre a taluni portafogli creditizi corporate posti in run-off in quanto ritenuti non strategici allo sviluppo del Gruppo.

Per una descrizione in merito alla configurazione sui suddetti Settori operativi si fa rinvio all'informativa contenuta nella sezione "Risultati per Settore di attività" della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Nelle successive tabelle vengono forniti i dati economici e patrimoniali dettagliati per Settore al 30 giugno 2024 comparati con i corrispondenti dati dell'omologo periodo dell'esercizio precedente.

Per consentire una lettura più immediata dei risultati, all'interno della presente sezione vengono predisposti dati economici riclassificati.

I dettagli analitici delle riesposizioni effettuate e delle riclassificazioni rispetto allo schema previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia sono forniti con distinti prospetti pubblicati tra gli allegati (si rimanda alla sezione "Allegati" del presente documento), in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le riclassificazioni e aggregazioni dei dati economici riguardano le seguenti fattispecie:

  • le rettifiche/riprese di valore nette afferenti al Settore Npl sono riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati (e quindi all'interno della voce "Margine di interesse") nella misura in cui rappresentative dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business;
  • gli accantonamenti netti su fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei "Costi operativi";
  • le voci di costo e ricavo ritenute come "non ricorrenti" (ad esempio perché connesse direttamente o indirettamente ad operazioni di aggregazione aziendale, come il c.d. "gain on a bargain purchase" ai sensi dell'IFRS 3), sono esclusi dal computo dei "Costi operativi", e pertanto sono stornati dalle rispettive voci da Schema di Bilancio Circolare 262 (es. "Altre spese amministrative", "Altri oneri/proventi di gestione") e inseriti in una specifica voce "Oneri e proventi non ricorrenti";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche del Gruppo (Banca Ifis e Banca Credifarma) in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei

depositi (c.d. DGS o FITD) sono esposti in una voce separata denominata "Oneri relativi al sistema bancario" (la quale è esclusa del computo dei "Costi operativi"), anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" o "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri";

  • sono ricondotti nell'ambito dell'unica voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito":
    • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (ad eccezione di quelle relative al Settore Npl di cui al punto sopra) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
    • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate;
    • gli utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl.

Per quanto attiene alle componenti patrimoniali si è provveduto ad effettuare aggregazioni senza effettuare alcuna riclassifica.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, l'informativa di Settore relativamente alle componenti di conto economico riclassificato espone i risultati fino all'utile netto.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
di cui:
CORPORATE
AREA
BANKING &
LEASING
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto
economico
Dati al 30.06.2024 140.110 981 - 139.129 49.687 55.809 245.606
Dati al 31.12.2023 107.169 975 - 106.194 41.735 73.078 221.982
Variazione % 30,7% 0,6% - 31,0% 19,1% (23,6)% 10,6%
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Dati al 30.06.2024 1.288 - - 1.288 - 535.025 536.313
Dati al 31.12.2023 1.333 - - 1.333 - 747.843 749.176
Variazione % (3,4)% - - (3,4)% - (28,5)% (28,4)%
Crediti verso clientela (1)
Dati al 30.06.2024 6.742.972 2.744.496 1.571.179 2.427.297 1.590.648 2.130.300 10.463.920
Dati al 31.12.2023 6.763.468 2.844.805 1.552.204 2.366.459 1.646.158 2.212.509 10.622.134
Variazione % (0,3)% (3,5)% 1,2% 2,6% (3,4)% (3,7)% (1,5)%
Avviamento
Dati al 30.06.2024 - - - - 38.020 - 38.020
Dati al 31.12.2023 - - - - 38.020 - 38.020
Variazione % - - - - 0,0% - 0,0%
Altre attività
Dati al 30.06.2024 162.188 162.188 - - - 239.181 401.369
Dati al 31.12.2023 208.748 208.748 - - - 235.944 444.692
Variazione % (22,3)% (22,3)% - - - 1,4% (9,7)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2024 titoli di Stato per 1.469,0 milioni di euro (1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Le restanti voci patrimoniali, diverse da quelle esposte nella tabella di cui sopra, risultano allocate al Settore Governance & Servizi e Non Core, a partire dal quale si procede alla riallocazione agli altri Settori delle voci economiche corrispondenti, su base diretta o indiretta.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI ECONOMICI
RICLASSIFICATI
AL 30.06.2024
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
&
CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di interesse 121.343 57.441 25.139 38.763 153.618 12.402 287.363
Commissioni nette 49.024 32.848 5.634 10.542 (416) (1.699) 46.909
Altre componenti del margine
di intermediazione
6.124 17 - 6.107 7.110 27.008 40.242
Margine di intermediazione 176.491 90.306 30.773 55.412 160.312 37.711 374.514
Rettifiche/riprese di valore
nette per rischio di credito
(18.945) (9.158) (3.750) (6.037) 124 2.980 (15.841)
Risultato netto della gestione
finanziaria
157.546 81.148 27.023 49.375 160.436 40.691 358.673
Costi operativi (88.280) (50.246) (18.456) (19.578) (98.408) (19.408) (206.096)
Oneri relativi al sistema
bancario
- - - - - (8.096) (8.096)
Accantonamenti netti ai fondi
per rischi e oneri
(3.996) (8.359) 116 4.247 1.757 1.533 (706)
Oneri e proventi non ricorrenti - - - - (320) - (320)
Utile (perdita) dell'operatività
corrente al lordo dell'imposte
65.270 22.543 8.683 34.044 63.465 14.720 143.455
Imposte sul reddito del
periodo dell'operatività
corrente
(22.289) (7.698) (2.966) (11.625) (21.673) (5.028) (48.990)
Utile (perdita) del periodo 42.981 14.845 5.717 22.419 41.792 9.692 94.465
Utile (perdita) del periodo di
pertinenza di terzi
- - - - - (851) (851)
Utile (perdita) del periodo di
pertinenza della Capogruppo
42.981 14.845 5.717 22.419 41.792 8.841 93.614

Per una maggiore analisi dei risultati dei Settori di attività si rimanda alla sezione "Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo" della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Venezia – Mestre, 2 agosto 2024

Per il Consiglio di Amministrazione

L'Amministratore Delegato

Frederik Herman Geertman

162

Attestazioni e relazioni

164

Attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 ai sensi dell'art. 154-bis, paragrafo 5, del D.lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti Frederik Herman Geertman, Amministratore Delegato, e Massimo Luigi Zanaboni, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banca Ifis S.p.A. attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. i. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa;
    3. ii. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato, nel corso del periodo 1° gennaio 2024 – 30 giugno 2024.
    1. La verifica dell'adeguatezza e dell'effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 è stata condotta sulla base di una metodologia sviluppata da Banca Ifis S.p.A. ispirata alle linee guida fornite dall'Internal Control – Integrated Framework emanato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (CoSO), standard riconosciuto a livello internazionale.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1 Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato:
      • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicati riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
    3. 3.2 La Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio e alla loro incidenza sul Bilancio consolidato semestrale abbreviato, unitamente a una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio.

La Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo comprende, altresì, un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

Venezia - Mestre, 2 agosto 2024

Frederik Herman Geertman Massimo Luigi Zanaboni

Amministratore Delegato ll Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Relazione della società di revisione contabile limitata al Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

Agli azionisti di Banca Ifis SpA

Introduzione

Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dallo stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato e dalle relative note illustrative di Banca Ifis SpA e controllate (Gruppo Banca Ifis) al 30 giugno 2024. Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dairilnione Europea. E' nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.

Portata della revisione contabile limitata

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri perla revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n° 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tuttii fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Conclusioni

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2024 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile perl'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato daH'Unione Europea.

Milano, 2 agosto 2024

PricewaterhouseCoopers SpA

PriceivaterhouseCoopers SpA

Sede legale; Milano 20145 Piazza Tre Torri 2 Tel. 02 77851 Fax 02 7785240 Capitale Sociale Euro 6.890.000,00 i.v. C.F. e P.IVA e Reg. Imprese Milano Monza Brianza Lodi 12979880155 Iscritta al n° 119644 del Registro dei Revisori Legali - Altri Uffici: Ancona 60131 Via Sandro Totti 1 Tel. 071 2132311 - Bari 70122 Via Abate Gimma 72 Tel. 080 5640211 - Bergamo 24121 Largo Belotti 5 Tel. 035 229691 - Bologna 40124 Via Luigi Carlo Farini 12 Tel. 051 6186211 - Brescia 25121 Viale Duca d'Aosta 28 Tel. 030 3697501 - Catania 95129 Corso Italia 302 Tel. 095 75323n - Firenze 50121 Viale Gramsci 15 Tel. 055 2482811 - Genova 16121 Piazza Piccapietra 9 Tel. 010 29041 - Napoli 80121 Via dei Mille 16 Tel. 081 36181 - Padova 35138 Via Vicenza 4 Tel. 049 873481 - Palermo 90141 Via Marchese Ugo 60 Tel. 091 349737 - Parma 43121 Viale Tanara 20/A Tel. 0521 275911 - Pescara 65127 Piazza Ettore Trailo 8 Tel. 085 4545711 - Roma 00154 Largo Pochetti 29 Tel. 06 570251 - Torino 10122 Corso Palestre lo Tel. on 556771 - Trento 38122 Viale della Costituzione 33 Tel. 0461237004 - Treviso 31100 Viale Felissent 90 Tel. 0422 696911 - Trieste 34125 Via Cesare Battisti 18 Tel. 040 3480781 - Udine 33100 Via Poscolle 43 Tel. 0432 25789 - Varese 21100 Via Albuzzi 43 Tel. 0332 285039 -Verona 37135 Via Francia 21/C Tel. 045 8263001 - Vicenza 36100 Piazza Pontelandolfo g Tel. 0444 393311

Allegati

170

Raccordo tra prospetti contabili consolidati riclassificati e schemi di bilancio consolidati

RACCORDO TRA VOCI DELL'ATTIVO E VOCI DELL'ATTIVO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
31.12.2023
Cassa e disponibilità liquide 637.310 857.533
+ 10. Cassa e disponibilità liquide 637.310 857.533
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 16.194 12.896
+ 20.a Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a)
attività finanziarie detenute per la negoziazione
16.194 12.896
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico 245.606 221.982
+ 20.c Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre
attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
245.606 221.982
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 536.313 749.176
+ 30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
536.313 749.176
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 690.501 637.567
+ 40.a Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche 690.501 637.567
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 10.463.920 10.622.134
+ 40.b Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso clientela 10.463.920 10.622.134
Partecipazioni 24 24
+ 70. Partecipazioni 24 24
Attività materiali 155.713 143.255
+ 90. Attività materiali 155.713 143.255
Attività immateriali 79.795 76.667
+ 100. Attività immateriali 79.795 76.667
di cui: - avviamento 38.020 38.020
Attività fiscali 246.041 285.435
a) correnti 25.957 46.601
+ 110.a Attività fiscali: a) correnti 25.957 46.601
b) anticipate 220.084 238.834
+ 110.b Attività fiscali: b) anticipate 220.084 238.834
Altre attività 444.692
+ 130. Altre attività 401.369 444.692
Totale dell'attivo 13.472.786 14.051.361

RACCORDO TRA VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO E
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
30.06.2024 31.12.2023
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato 2.717.139
+
10.a
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche 1.343.651 2.717.139
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato 6.774.913 5.814.624
+
10.b
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) debiti verso clientela 6.774.913 5.814.624
Titoli in circolazione valutati al costo ammortizzato 3.108.078 3.288.895
+
10.c
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: c) titoli in circolazione 3.108.078 3.288.895
Passività finanziarie di negoziazione 14.539 14.005
+
20.
Passività finanziarie di negoziazione 14.539 14.005
Derivati di copertura 3.414 11.644
+
40.
Derivati di copertura 3.414 11.644
Passività fiscali 46.445 57.717
a) correnti 14.996 26.025
+
60.a
Passività fiscali: a) correnti 14.996 26.025
b) differite 31.449 31.692
+
60.b
Passività fiscali: b) differite 31.449 31.692
Altre passività 379.621 387.554
+
80.
Altre passività 379.621 387.554
Trattamento di fine rapporto del personale 7.677 7.906
+
90.
Trattamento di fine rapporto del personale 7.677 7.906
Fondi per rischi e oneri 58.016 58.178
+
100.a
Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate 5.045 5.374
+
100.b
Fondi per rischi e oneri: b) quiescenza e obblighi simili 232 196
+
100.c
Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri 52.739 52.608
Riserve da valutazione (36.526) (39.215)
+
120.
Riserve da valutazione (36.526) (39.215)
Riserve 1.546.079 1.505.424
+
150.
Riserve 1.546.079 1.505.424
Acconti su dividendi (-) - (62.962)
+
155.
Acconti su dividendi (-) - (62.962)
Sovrapprezzi di emissione 85.353 84.108
+
160.
Sovrapprezzi di emissione 85.353 84.108
Capitale 53.811 53.811
+
170.
Capitale 53.811 53.811
Azioni proprie (-) (20.990) (21.817)
+
180.
Azioni proprie (-) (20.990) (21.817)
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 15.091 14.240
+
190.
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-)
15.091 14.240
Utile (perdita) del periodo 93.614 160.110
+
200.
Utile (perdita) del periodo (+/-)
93.614 160.110
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.472.786 14.051.361

RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO E CONTO ECONOMICO
CONSOLIDATO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
30.06.2024 30.06.2023
Margine di interesse 274.686
+ 30. Margine di interesse 287.363
208.318
217.291
+ 10. Interessi attivi e proventi assimilati 431.426 359.987
+ 20. Interessi passivi e oneri assimilati (223.108) (142.696)
+ 130.a (Parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette del Settore Npl nella misura
rappresentativa dell'operatività del business
79.045 57.395
Commissioni nette 46.909 50.297
+ 60. Commissioni nette 46.909 50.297
+ 40. Commissioni attive 56.678 56.737
+ 50. Commissioni passive (9.769) (6.440)
Altre componenti del margine di intermediazione 40.242 23.523
+ 70. Dividendi e proventi simili 8.674 8.795
+ 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 3.401 (3.377)
+ 90. Risultato netto dell'attività di copertura (1.317) (251)
+ 100.a Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
15.519 5.178
+ 100.b Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla redditività complessiva
1.056 836
+ 100.c Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: c) passività finanziarie 87 1.031
+ 110.b Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair
value con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
12.822 11.311
Margine di intermediazione 374.514 348.506
+ 120. Margine di intermediazione 295.469 291.111
+ 130.a (Parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette del Settore Npl nella misura
rappresentativa dell'operatività del business
79.045 57.395
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (15.841) (16.338)
+ 130.a Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: a)
attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
62.442 38.995
- 130.a (Parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette del Settore Npl nella misura
rappresentativa dell'operatività del business
(79.045) (57.395)
+ 130.b Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a:
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
496 (21)
+ 200.a (parziale) Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie
rilasciate
266 2.083
Risultato netto della gestione finanziaria 358.673 332.168
+ 180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 358.407 330.085
+ 150. Risultato netto della gestione finanziaria 358.407 330.085
+ 200.a (parziale) Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie
rilasciate
266 2.083
<< Continua a pagina successiva >>

RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO E CONTO ECONOMICO
CONSOLIDATO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
30.06.2023
Spese amministrative (195.604)
a) spese per il personale (80.445)
+ 190.a a) spese per il personale (86.613) (80.445)
b) altre spese amministrative (124.187) (115.159)
+ 190.b b) altre spese amministrative (132.603) (119.249)
-
190.b (parziale)
b) altre spese amministrative: oneri non ricorrenti 320 -
-
190.b (parziale)
b) altre spese amministrative: contributi ai Fondi di risoluzione e tutela
depositi
8.096 4.090
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (10.820) (8.552)
+ 210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (5.790) (4.642)
+ 220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (5.030) (3.910)
Altri oneri/proventi di gestione 15.524 12.466
+ 230. Altri oneri/proventi di gestione 15.524 12.466
Costi operativi (206.096) (191.690)
+ 240. Costi operativi (214.952) (194.223)
-
190.b (parziale)
b) altre spese amministrative: oneri non ricorrenti 320 -
-
190.b (parziale)
b) altre spese amministrative: contributi ai Fondi di risoluzione e tutela
depositi
8.096 4.090
-
200.
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 440 (1.557)
Oneri relativi al sistema bancario (4.090)
+ 190.b (parziale) b) altre spese amministrative: contributi ai Fondi di risoluzione e tutela
depositi
(8.096) (4.090)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (526)
+ 200.a Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie
rilasciate
266 2.083
-
200.a (parziale)
Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie
rilasciate
(266) (2.083)
+ 200.b Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: b) altri accantonamenti
netti
(706) (526)
Oneri e proventi non ricorrenti (320) -
+ 190.b (parziale) b) altre spese amministrative: oneri non ricorrenti (320) -
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 143.455 135.862
+ 290. Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 143.455 135.862
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (48.990) (43.856)
+ 300. Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (48.990) (43.856)
Utile (Perdita) del periodo 94.465 92.006
+ 330. Utile (perdita) del periodo 94.465 92.006
+ 310. Utile (perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 94.465 92.006
(Utile) perdita del periodo di pertinenza di terzi (970)
+ 340. Utile (perdita) di periodo di pertinenza di terzi (851) (970)
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 91.036
+ 350. Utile (perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 93.614 91.036

175

Talk to a Data Expert

Have a question? We'll get back to you promptly.