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Telecom Italia Rsp

Quarterly Report Aug 3, 2021

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Quarterly Report

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SOMMARIO

RELAZIONE INTERMEDIA SULLA GESTIONE AL 30 GIUGNO 2021

Highlights 4
Premessa 9
Principali variazioni del perimetro di consolidamento del Gruppo TIM 10
Andamento economico consolidato 11
Principali dati economici e operativi delle Business Unit del Gruppo TIM 16
Andamento patrimoniale e finanziario consolidato 24
Tabelle di dettaglio - Dati consolidati 32
Indicatori After Lease 39
Eventi successivi al 30 giugno 2021 40
Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2021 40
Principali rischi e incertezze 41
Principali variazioni del contesto normativo 47
Organi sociali al 30 giugno 2021 58
Macrostruttura organizzativa 60
Informazioni per gli investitori 61
Operazioni con parti correlate 63
Indicatori alternativi di performance 64
Innovazione, ricerca e sviluppo 66

BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AL 30 GIUGNO 2021 DEL GRUPPO TIM ................................................ 69

Indice 70
Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata 71
Conto economico separato consolidato 73
Conto economico complessivo consolidato 74
Movimenti del patrimonio netto consolidato 75
Rendiconto finanziario consolidato 76
Note al Bilancio consolidato semestrale abbreviato 78
Attestazione al Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del
Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
157
Relazione della Società di Revisione sulla revisione contabile limitata del Bilancio
consolidato semestrale abbreviato
158
NOTIZIE UTILI 159

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Presidente Salvatore Rossi (indipendente)
Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Gubitosi
Consiglieri Paolo Boccardelli (indipendente)
Paola Bonomo (indipendente)
Franck Cadoret
Paola Camagni (indipendente)
Maurizio Carli (indipendente)
Luca De Meo (indipendente)
Cristiana Falcone (indipendente)
Federico Ferro Luzzi (indipendente)
Giovanni Gorno Tempini
Marella Moretti (indipendente)
Ilaria Romagnoli (indipendente)
Arnaud Roy de Puyfontaine
Paola Sapienza (indipendente)
Segretario Agostino Nuzzolo

COLLEGIO SINDACALE

Presidente Francesco Fallacara
Sindaci Effettivi Angelo Rocco Bonissoni
Francesca di Donato
Anna Doro
Massimo Gambini
Sindaci Supplenti Ilaria Antonella Belluco
Laura Fiordelisi
Franco Maurizio Lagro
Paolo Prandi

Società di revisione EY S.p.A.

HIGHLIGHTS

Nel secondo trimestre è proseguita l'azione di stabilizzazione e rilancio del business domestico e l'apertura di una nuova fase di crescita legata ai mercati adiacenti, in particolare quelli dei contenuti e dei servizi innovativi per la clientela business. Sul fronte dei contenuti, TIM ha concluso e reso operativi gli accordi con DAZN e Mediaset Infinity per l'ampliamento dell'offerta di TimVision. Un passo avanti importante nell'esecuzione del piano "Beyond connectivity", con il conseguimento di una leadership nel mondo consumer che si aggiunge a quella che l'azienda sta consolidando nel mondo business grazie alle attività delle factory di Gruppo – Noovle, Olivetti, Sparkle e Telsy – e all'estensione del portafoglio di servizi innovativi per imprese e pubbliche amministrazioni.

L'indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2021 si è ridotto di 3,9 miliardi di euro YoY (3,7 miliardi di euro su base After lease), attestandosi a 22,1 miliardi di euro (17,4 miliardi di euro su base after lease).

Ulteriori progressi significativi sono stati registrati nell'implementazione delle iniziative strategiche:

  • Sviluppo offerta convergente e TimVision: a luglio è stata lanciata la nuova offerta TimVision per vedere il meglio del calcio nazionale e internazionale insieme ai migliori contenuti di cinema e intrattenimento. L'offerta "TIMVISION Calcio e Sport" comprende, in un unico pacchetto, DAZN con tutta la Serie A TIM, Mediaset Infinity con 104 match di UEFA Champions League, insieme ad un'ampia offerta con i migliori contenuti - film, serie TV, programmi d'intrattenimento e produzioni originali – disponibili nel catalogo TimVision anche grazie agli accordi già attivi con importanti partner (Netflix, Discovery, Disney+ e altri). L'offerta calcio è destinata a un bacino potenziale di utenza di circa 5 milioni di famiglie, oggi prevalentemente su satellite, con l'obiettivo di accelerare il passaggio alla banda ultralarga e quindi la digitalizzazione del Paese.
  • Rete in fibra: a regime l'attività di sviluppo della rete FTTH della nuova società FiberCop, che nel solo mese di giugno ha coperto oltre 310 mila nuove unità immobiliari (Istat), aumentando complessivamente le unità immobiliari FTTH del 15% in sei mesi. Al 30 giugno oltre il 93% delle linee fisse erano raggiunte dalla banda ultralarga.
  • Noovle: in linea con gli obiettivi di piano (ricavi del secondo trimestre +20% YoY) lo sviluppo del business del cloud e dei data center grazie all'azione di Noovle e alla partnership con Google Cloud, che consentono di acquisire crescenti quote di mercato.
  • Prosegue il dialogo con CDP per la definizione di iniziative strategiche congiunte mirate ad accelerare la digitalizzazione del Paese su vari temi, inclusa la rete, anche allo scopo di ottimizzare le risorse che saranno disponibili con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato nelle scorse settimane dall'Unione Europea.

Andamento del secondo trimestre 2021

Prosegue l'implementazione della strategia commerciale che sta consentendo, a partire già dal Q4 2020, la stabilizzazione dei ricavi nel segmento del fisso e una maggiore fedeltà dei clienti nel mercato del mobile: nel secondo trimestre il tasso di abbandono ('churn') nel segmento mobile si è portato ai livelli più bassi degli ultimi 14 anni (3,7%) ed è migliorato ulteriormente nel fisso (3,4%).

Il numero complessivo delle linee mobili di TIM si è attestato a 30,3 milioni, in crescita rispetto al trimestre precedente di 95 mila linee. In un mercato che rimane competitivo nella parte a minor valore (clientela lowspending), prosegue il trend di stabilizzazione della base clienti: nella 'mobile number portability' (ovvero il flusso verso altri operatori, pari a 103 mila linee) TIM registra per il quarto trimestre consecutivo il miglior risultato tra gli operatori infrastrutturati. Al tempo stesso il settore vede il flusso delle portabilità ridursi complessivamente del 2% YoY, a dimostrazione del raffreddamento della competizione nella parte a maggior valore (clientela high-spending).

Nel fisso è confermata la stabilizzazione delle linee per il terzo trimestre consecutivo, favorita dal ritorno alla crescita del mercato italiano della telefonia fissa, che nel primo trimestre 2021 si è incrementato di 450 mila linee YoY (fonte AGCOM) e continua la crescita delle connessioni FTTH nella quale TIM ha avuto l'accelerazione più importante fra tutti gli operatori nel periodo marzo 2020 – marzo 2021.

Nel trimestre la migrazione della base clienti TIM verso la banda ultralarga è stata di +231 mila linee retail grazie anche al portafoglio di offerta sempre più ricco e orientato alla convergenza e alla spinta impressa nella copertura in fibra ottica: oltre il 93% delle famiglie italiane con linea fissa è raggiunto dalla banda ultralarga.

Nel secondo trimestre 2021 sono state attivate 366 mila nuove linee ultrabroadband retail e wholesale, raggiungendo i 9,4 milioni di unità con un incremento del 20% YoY.

I ricavi di Gruppo nel trimestre si sono attestati a 3,8 miliardi di euro, in crescita rispetto al secondo trimestre 2020 di un punto percentuale. In crescita anche i ricavi della telefonia fissa domestica (+0,2% YoY).

I ricavi da servizi di Gruppo nel trimestre sono stati pari a 3,5 miliardi di euro, con un trend rispetto all'anno precedente (-1,7%) in miglioramento rispetto al trimestre precedente (-2,5% YoY).

Nel segmento Business continua la crescita dei ricavi legati ai servizi innovativi (+28,5% YoY ricavi ICT), anche grazie al contributo positivo di Noovle e della partnership con Google Cloud.

Nel Wholesale (internazionale e domestico) i ricavi da servizi di telefonia fissa nel secondo trimestre 2021 sono stati complessivamente stabili (+0,3% YoY).

In Brasile i ricavi da servizi hanno accelerato la crescita (+8,7% YoY) beneficiando della strategia focalizzata sul valore che ha comportato un importante incremento del ricavo medio per utente (ARPU).

L'EBITDA organico di Gruppo nel trimestre si è attestato a 1,6 miliardi di euro (-5,8% YoY) e quello della Business Unit Domestic a 1,3 miliardi di euro (-8,4% YoY).

L'EBITDA After Lease si è attestato a 1,4 miliardi di euro (-7,4% YoY): 1,2 miliardi di euro a livello domestico (-9,5% YoY) e 252 milioni di euro per TIM Brasil (+4,9% YoY). Al netto di discontinuità sul costo del lavoro e ai costi di startup dell'offerta calcio e delle factory l'EBITDA After Lease domestico registra una variazione del – 2,5% YoY.

A livello di Gruppo, gli investimenti si sono attestati a 1,1 miliardi di euro (0,9 miliardi escludendo le licenze), in linea con gli obiettivi aggiornati di piano e con un trend in aumento (+34% YoY escluse licenze) legato al rallentamento imputabile al COVID 19 nel secondo trimestre 2020. Cambiato il mix degli investimenti ora prevalentemente dedicati alla crescita sia in Italia, (reti in fibra, Cloud & Data center, partnership con DAZN) sia in Brasile.

Il risultato netto attribuibile ai Soci della Controllante si è attestato a 0,1 miliardi di euro nel trimestre.

L'Equity free cash flow (363 milioni di euro nel semestre, 89 milioni di euro su base after lease) è stato influenzato da pagamenti straordinari effettuati nel secondo trimestre: 231 milioni di euro relativi alla tassa sostitutiva per l'affrancamento dell'avviamento che genera un tax asset di 5,9 miliardi di euro di cui la società beneficerà nei prossimi 18 anni, e 148 milioni di euro per lo più legati a contenziosi a fronte di accantonamenti effettuati negli esercizi precedenti. Il confronto con l'anno precedente risente inoltre delle misure prese nel 2020 per fronteggiare l'emergenza pandemica, come ad esempio lo slittamento del pagamento della Fistel al secondo semestre e il rallentamento delle attività di investimento, e delle azioni di ottimizzazione nella gestione del capitale circolante, grazie all'avvio di TimFin.

Highlights finanziari

(milioni di euro) 2° Trimestre
2021
2° Trimestre
2020
Variazioni % 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazioni %
(a) (b) (a-b) (a) (b) (a-b)
Ricavi 3.815 3.795 0,5 7.567 7.759 (2,5)
EBITDA
(1)
1.593 1.663 (4,2) 2.770 3.398 (18,5)
EBITDA Margin
(1)
41,8% 43,8% (2,0)pp 36,6% 43,8% (7,2)pp
EBIT
(1)
456 509 (10,4) 501 1.042 (51,9)
EBIT Margin
(1)
12,0% 13,4% (1,4)pp 6,6% 13,4% (6,8)pp
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della
Controllante
79 118 (137) 678
Investimenti industriali & spectrum 1.117 655 70,5 1.808 1.254 44,2
30.6.2021 31.12.2020 Variazione
assoluta
(a) (b) (a-b)
Indebitamento finanziario netto rettificato
(1)
22.072 23.326 (1.254)

(1)Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Indicatori alternativi di performance".

Risultati organici (1)

(milioni di euro) 2° Trimestre
2021
2° Trimestre
2020
Variazioni % 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazioni %
comparabile comparabile
(a) (b) (a) (b)
RICAVI TOTALI 3.815 3.779 1,0 7.567 7.531 0,5
Domestic 3.132 3.163 (1,0) 6.233 6.284 (0,8)
Brasile 690 625 10,5 1.348 1.264 6,6
Altre attività, rettifiche e elisioni (7) (9) (14) (17)
RICAVI DA SERVIZI 3.459 3.520 (1,7) 6.846 6.996 (2,1)
Domestic 2.798 2.914 (4,0) 5.551 5.778 (3,9)
o/w Wireline 2.157 2.208 (2,3) 4.294 4.357 (1,4)
o/w Mobile 783 843 (7,1) 1.540 1.696 (9,2)
Brasile 668 615 8,7 1.309 1.235 6,0
Altre attività, rettifiche e elisioni (7) (9) (14) (17)
EBITDA 1.639 1.740 (5,8) 3.217 3.339 (3,7)
Domestic 1.315 1.435 (8,4) 2.591 2.745 (5,6)
Brasile 328 308 6,4 632 598 5,6
Altre attività, rettifiche e elisioni (4) (3) (6) (4)
EBITDA After Lease 1.433 1.547 (7,4) 2.816 2.954 (4,7)
Domestic 1.185 1.310 (9,5) 2.336 2.492 (6,3)
Brasile 252 240 4,9 486 465 4,4
Altre attività, rettifiche e elisioni (4) (3) (6) (3)
CAPEX (al netto delle licenze TLC) 877 655 33,9 1.568 1.200 30,7
Domestic 735 549 33,9 1.225 957 28,0
Brasile 142 106 34,6 343 243 41,4

(1) I risultati organici escludono le partite non ricorrenti e la base comparabile è calcolata al netto dell'effetto di conversione dei bilanci in valuta e della variazione del perimetro di consolidamento.

(milioni di euro) 2° Trimestre
2021
2° Trimestre
2020
Variazioni % 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazioni %
(a) (b) (a) (b)
Equity Free Cash Flow (106) 512 363 978 (62,9)
Equity Free Cash Flow After Lease (218) 336 89 531 (83,2)
Indebitamento Finanziario Netto (2) 22.072 25.971 (15,0)
Indebitamento Finanziario Netto After Lease(2) 17.415 21.095 (17,4)

(2) Indebitamento finanziario netto rettificato. La variazione del fair value dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie è rettificata dall'Indebitamento Finanziario Netto contabile non avendo effetti monetari.

Le iniziative di TIM per la digitalizzazione del Paese e di sostegno in seguito all'emergenza Covid-19

TIM, anche nell'ottica di far fronte alle esigenze di distanziamento sociale, all'interruzione delle prestazioni di servizi in presenza, al blocco della mobilità e all'interruzione dei servizi scolastici e didattici ha proseguito nel suo piano per la digitalizzazione del Paese, andando avanti con le proprie iniziative a supporto di cittadini, aziende e istituzioni.

Di seguito le principali azioni che sono proseguite nel primo semestre di questo anno.

Interventi di copertura in fibra

■ Nel primo semestre 2021 sono stati realizzati 2.582 cabinet portando il totale dei Comuni che da marzo 2020 hanno beneficiato di interventi di copertura in fibra ad oltre 4.000.

Scuola e competenze digitali

  • Prosegue l'attività di "Operazione Risorgimento Digitale", la grande alleanza promossa da TIM e oltre 40 partner di eccellenza del settore pubblico, privato e del no-profit, per ridurre il digital divide e superare il ritardo rispetto agli altri Paesi europei nell'utilizzo delle nuove tecnologie. Ad oggi sono state formate oltre 51.000 persone, gestite 60.000 richieste di supporto per l'utilizzo delle tecnologie e sono state realizzate iniziative di sensibilizzazione che hanno raggiunto oltre 1 milione di persone.
  • Per consentire alle scuole dell'obbligo di proseguire con l'attività didattica, in ottica di social open innovation, TIM ha indicato la community di WeSchool al tavolo delle emergenze educative del Ministero dell'Istruzione, e lanciato il progetto #LaScuolaContinua insieme a Cisco, Google, IBM, e WeSchool mettendo a disposizione il supporto informativo per garantire la didattica a distanza. L'impegno di TIM con il Ministero dell'Istruzione prosegue inoltre con Nuovi Docenti Digitali, iniziativa che nasce dalla collaborazione di Operazione Risorgimento Digitale con WeSchool. Un percorso formativo dedicato ai docenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado per imparare le nuove metodologie didattiche potenziate dal digitale, per mettere i ragazzi al centro dell'apprendimento, creare partecipazione e interazione, sviluppando dinamiche collaborative e di responsabilità.

Clienti

■ Prosegue E-learning card, l'offerta a disposizione di tutti i clienti prepagati di telefonia mobile TIM che consente di navigare sulle principali piattaforme di e-learning senza limiti e costi. In totale sono 225.000 le E-learning card attivate tra il 15 maggio 2020 (lancio dell'iniziativa) ed il 30 giugno 2021 e 34.500 le nuove attivazioni registrate nel periodo gennaio-giugno 2021.

Dipendenti

  • Nell'ambito delle iniziative di welfare sanitario rivolte ai dipendenti è stata promossa una campagna di screening per la prevenzione del contagio da Covid-19 tramite l'effettuazione di test sierologici e antigenici rapidi (tra giugno 2020 e marzo 2021), destinata principalmente al personale che ha continuato ad operare in campo durante l'emergenza e che ha interessato circa 12.000 dipendenti. Nel corso del 2021 la campagna è stata allargata a tutti i dipendenti TIM, con la collaborazione di Assilt.
  • Sempre nell'ottica di contrastare la diffusione del virus tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021 è stata condotta una campagna di vaccinazione antinfluenzale ad ampio spettro a cui hanno aderito circa 5.000 dipendenti.
  • Sono state previste specifiche modalità per la gestione di eventuali casi di accertata o sospetta positività al Covid-19, oltre ad una specifica copertura assicurativa per i propri dipendenti in caso di ricovero a seguito di contagio da Covid-19.
  • Prosegue il lavoro agile con oltre 33.000 dipendenti in smart-working alla data del 30 giugno 2021. Pianificate le attività per il rientro in sede in piena sicurezza, anche mediante la sottoscrizione di specifici accordi con le Organizzazioni Sindacali.

TIM Brasil (selezione delle principali iniziative)

  • Il 75% dei dipendenti, compresi gli addetti ai Call Center, hanno avuto accesso al lavoro a distanza. Il programma si è rivelato vincente e continuerà a funzionare da remoto anche dopo la fine della pandemia.
  • Monitoraggio e controllo statistico, da parte della Direzione Salute e Sicurezza, dei casi accertati di Covid-19 tra dipendenti e terzi allocati nei negozi di proprietà TIM.
  • Estensione della validità dei crediti fino a 20 reais per 60 giorni a sostegno dei clienti prepagati a basso reddito.
  • Accesso all'applicazione Coronavirus del sistema sanitario SUS e al sito del Ministero della Salute senza consumo del plafond dati Internet.
  • Primo operatore in Brasile a stabilire una partnership tecnologica a supporto della lotta al Covid-19 per l'applicazione della metodologia di analisi dei dati anonimi aggregati.
  • Rese prioritarie dall'azienda le esigenze degli abbonati corporate dell'area governativa, cercando di garantire il più alto livello possibile di disponibilità di risorse, in particolare per le istituzioni sanitarie e gli ospedali.
  • Partnership tra gli operatori brasiliani per creare un piano internet a costi ridotti per i governi (federali, statali e comunali), con l'obiettivo di offrire accesso gratuito a Intenet agli studenti delle scuole pubbliche su piattaforme di e-learning.

  • Partecipazione alla campagna di match-funding Salvando Vidas, della Banca Nazionale per lo Sviluppo Economico e Sociale (BNDES), con la donazione di 500.000 reais per l'acquisto di materiale medico e ospedaliero, attrezzature e altre forniture necessarie nella lotta al Covid-19.

  • Instituto TIM ha rinnovato il proprio sostegno alla Campagna Gesto Solidário, promossa da Instituto Biomob, per ulteriori sei mesi di donazione di oltre 1.700 cesti alimentari di base a 600 famiglie socialmente vulnerabili in diverse comunità dello stato di Rio de Janeiro.

Performance non finanziaria

Nel corso del primo semestre si sono rafforzati gli impegni in ambito sociale, inclusi nel Piano Strategico 2021-2023, grazie alle iniziative messe in campo per contrastare l'emergenza Covid-19 che ha colpito l'Italia e i Paesi in cui operiamo. Oggi più che mai le infrastrutture e il lavoro delle persone di TIM si confermano fondamentali per superare le difficoltà date dalla separazione fisica e, più in generale, per accelerare il raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030.

A inizio gennaio 2021, il Gruppo ha allineato le proprie fonti di finanziamento al Piano Strategico che pone gli obiettivi ESG al centro della propria strategia di sviluppo, collocando, con grande successo, il primo Sustainability Bond di TIM per un miliardo di euro. Nel periodo TIM ha mantenuto la presenza nei principali indici e rating di sostenibilità.

Inoltre, la governance della sostenibilità si è ulteriormente rafforzata con l'istituzione di un Comitato Endoconsiliare di Sostenibilità presieduto dal Presidente del Gruppo TIM che ha il compito, tra l'altro, di accelerare l'implementazione degli impegni in ambito sociale, ambientale e di governance (ESG), inclusi nel Piano Strategico.

PREMESSA

La Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2021 del Gruppo TIM è stata redatta nel rispetto dell'art. 154–ter (Relazioni finanziarie) del D.Lgs. n. 58/1998 (Testo Unico della Finanza - TUF) e successive modifiche ed integrazioni e predisposta in conformità allo IAS 34 (Bilanci intermedi) e nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione dei principi contabili internazionali emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/2005.

La Relazione finanziaria semestrale comprende:

  • la Relazione intermedia sulla gestione;
  • il Bilancio consolidato semestrale abbreviato;
  • l'attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 è sottoposto a revisione contabile limitata.

I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio Consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2020 ai quali si rimanda, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2021.

Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare, gli indicatori alternativi di performance si riferiscono a: EBITDA; EBIT; variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT; EBITDA margin e EBIT margin; indebitamento finanziario netto contabile e rettificato; Equity Free Cash Flow. A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, inoltre, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

  • EBITDA adjusted After Lease ("EBITDA-AL"), calcolato rettificando l'EBITDA Organico al netto delle partite non ricorrenti, degli importi connessi al trattamento contabile dei contratti di leasing secondo l'IFRS 16;
  • Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, calcolato escludendo dall'Indebitamento finanziario netto rettificato le passività nette connesse al trattamento contabile dei contratti di leasing secondo l'IFRS 16;
  • Equity Free Cash Flow After Lease, calcolato escludendo dall'Equity Free Cash Flow i fabbisogni relativi ai canoni di leasing.

In linea con gli orientamenti dell'ESMA sugli indicatori alternativi di performance (Orientamenti ESMA/2015/1415), il significato e il contenuto degli stessi sono illustrati nel Capitolo "Indicatori Alternativi di Performance" ed è anche fornito il dettaglio analitico degli importi delle riclassifiche apportate e delle modalità di determinazione degli indicatori.

Si segnala infine che il capitolo "Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2021" contiene dichiarazioni previsionali (forward-looking statements) riguardanti intenzioni, convinzioni o attuali aspettative del Gruppo in relazione ai risultati finanziari e ad altri aspetti delle attività e strategie del Gruppo. Il lettore della presente Relazione intermedia sulla gestione non deve porre un indebito affidamento su tali dichiarazioni previsionali, in quanto i risultati consuntivi potrebbero differire significativamente da quelli contenuti in dette previsioni come conseguenza di rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo. Per maggiori dettagli, si rimanda a quanto illustrato nel capitolo "Principali rischi e incertezze", in cui sono dettagliatamente riportati i principali rischi afferenti all'attività di business del Gruppo TIM che possono incidere, anche in modo considerevole, sulla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL PERIMETRO DI CONSOLIDAMENTO DEL GRUPPO TIM

Le principali operazioni societarie intervenute nel primo semestre 2021 sono state le seguenti:

  • Noovle S.p.A. (Business Unit Domestic): dal 1° gennaio 2021 è efficace il conferimento a Noovle S.p.A. del ramo di azienda di TIM S.p.A. costituito dalle attività e passività e dal personale dipendente riconducibili all'erogazione di servizi relativi al Cloud e Edge Computing e all'affitto degli spazi, anche virtuali, offerto anche attraverso una rete dedicata di Data Center;
  • FiberCop S.p.A.; Flash Fiber S.r.l. (Business Unit Domestic): dal 31 marzo 2021 è efficace il conferimento a FiberCop S.p.A. del ramo di azienda di TIM S.p.A. costituito dall'insieme di beni, attività e passività e rapporti giuridici organizzati funzionalmente per la fornitura di servizi di accesso passivi in rame o fibra, ad uso di TIM e a servizio di other authorized operators (OAO), mediante la rete secondaria (c.d. "ultimo miglio"). Al tempo stesso si è concluso l'acquisto da parte di Teemo Bidco, società indirettamente controllata da KKR Global Infrastructure Investors III L.P., del 37,5% di FiberCop da TIM e Fastweb ha sottoscritto azioni FiberCop corrispondenti al 4,5% del capitale della società, mediante conferimento della quota detenuta in Flash Fiber, che è stata contestualmente incorporata in FiberCop;
  • TIM Tank S.r.l. (Altre attività): in data 1° aprile 2021 è stata fusa in Telecom Italia Ventures S.r.l. con effetti contabili e fiscali retroattivi al 1° gennaio 2021;
  • Telecom Italia Trust Technologies S.r.l. (Business Unit Domestic): con decorrenza 1° aprile 2021 la partecipazione nella società è stata conferita da TIM S.p.A. a Olivetti S.p.A.;
  • TIM S.p.A. (Business Unit Domestic): in data 30 giugno 2021 è stata perfezionata l'operazione di acquisizione delle Business Unit di BT Italia che offrono servizi ai clienti della Pubblica Amministrazione e ai clienti Small & Medium Business (SMB) ovvero alle piccole e medie imprese. L'operazione di acquisizione include anche le attività di supporto ai clienti della Business Unit SMB fornite da Atlanet, il Contact Center BT di Palermo.

Si segnala inoltre:

TIMFin S.p.A.: il 14 gennaio 2021 è stata iscritta all'Albo degli Intermediari Finanziari ex art. 106 TUB.

Nel primo semestre 2020 le principali variazioni del perimetro di consolidamento erano state le seguenti:

  • Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A. (INWIT) (Business Unit Domestic): il 31 marzo 2020 si è perfezionata la fusione mediante incorporazione di Vodafone Towers S.r.l. in INWIT S.p.A.. Tale operazione, che ha consentito la nascita del primo Tower Operator italiano, ha comportato la diluizione, da parte del Gruppo TIM, della partecipazione nel capitale di INWIT dal 60% al 37,5%; pertanto, dal 31 marzo 2020 la partecipazione in INWIT S.p.A. è valutata con il metodo del patrimonio netto. A decorrere dal Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2019 e sino al perfezionamento della fusione sopracitata INWIT S.p.A. è stata presentata come "Asset posseduto per la vendita (Asset held for sale)"; pertanto i dati economici e i flussi finanziari consolidati del primo semestre 2020 del Gruppo TIM includono i dati del primo trimestre 2020 di INWIT S.p.A. al netto degli ammortamenti del periodo, come richiesto dall'IFRS 5. Si segnala inoltre che nel corso dell'esercizio 2020 sono stati ceduti ulteriori pacchetti azionari pari al 7,3% del capitale sociale di INWIT. Al 30 giugno 2021 la partecipazione del Gruppo TIM in INWIT è pari al 30,2%.
  • Noovle S.r.l. (Business Unit Domestic): in data 21 maggio 2020 TIM S.p.A. ha perfezionato l'acquisizione del 100% delle quote di Noovle S.r.l., società italiana di consulenza ICT e system integration specializzata nella fornitura di progetti e soluzioni cloud e tra i principali partner di Google Cloud nel mercato italiano.

ANDAMENTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Ricavi

I ricavi totali del Gruppo TIM del primo semestre 2021 ammontano a 7.567 milioni di euro, -2,5% rispetto al primo semestre 2020 (7.759 milioni di euro); in termini organici i ricavi totali sono in crescita dello 0,5%.

L'analisi dei ricavi totali del primo semestre 2021 ripartiti per settore operativo in confronto al primo semestre 2020 è la seguente:

(milioni di euro) 1° Sem. 2021
1° Sem. 2020
Variazioni
peso % peso % assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Domestic 6.233 82,4 6.259 80,7 (26) (0,4) (0,8)
Brasile 1.348 17,8 1.517 19,6 (169) (11,1) 6,6
Altre Attività
Rettifiche ed elisioni (14) (0,2) (17) (0,3) 3
Totale consolidato 7.567 100,0 7.759 100,0 (192) (2,5) 0,5

La variazione organica dei ricavi consolidati di Gruppo è calcolata escludendo l'effetto negativo delle variazioni dei tassi di cambio1 (-262 milioni di euro), le variazioni del perimetro di consolidamento (INWIT) (-3 milioni di euro) nonché le componenti non ricorrenti. In particolare, il primo semestre 2020 scontava rettifiche di ricavi non ricorrenti per -37 milioni di euro connesse alle iniziative commerciali di TIM S.p.A. a supporto della clientela per il contrasto dell'emergenza Covid-19.

I ricavi del secondo trimestre 2021 ammontano a 3.815 milioni di euro (3.795 milioni di euro nel secondo trimestre 2020).

EBITDA

L'EBITDA del Gruppo TIM del primo semestre 2021 è pari a 2.770 milioni di euro (3.398 milioni di euro nel primo semestre 2020,-3,7% in termini organici).

Il dettaglio dell'EBITDA e dell'incidenza percentuale del margine sui ricavi ripartiti per settore operativo del primo semestre 2021 in confronto con il primo semestre 2020 sono i seguenti:

(milioni di euro) 1° Sem. 2021 1° Sem. 2020 Variazioni
peso % peso % assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Domestic 2.146 77,5 2.684 79,0 (538) (20,0) (5,6)
% sui Ricavi 34,4 42,9 (8,5) pp (2,1) pp
Brasile 630 22,7 718 21,1 (88) (12,3) 5,6
% sui Ricavi 46,7 47,3 (0,6) pp (0,4) pp
Altre Attività (4) (0,1) (5) (0,1) 1
Rettifiche ed elisioni (2) (0,1) 1 (3)
Totale consolidato 2.770 100,0 3.398 100,0 (628) (18,5) (3,7)

L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente si attesta a 3.217 milioni di euro con un'incidenza sui ricavi del 42,5% (3.339 milioni di euro nel primo semestre 2020, con un'incidenza sui ricavi del 44,3%).

L'EBITDA del primo semestre 2021 sconta oneri non ricorrenti per complessivi 447 milioni di euro principalmente relativi a costi del personale connessi anche all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, come definita negli Accordi sindacali siglati tra alcune società del Gruppo, inclusa la Capogruppo TIM S.p.A., e le Organizzazioni Sindacali. Gli oneri non ricorrenti includono altresì accantonamenti per contenziosi, transazioni, sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate, oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti nonché oneri connessi all'emergenza Covid-19 (18 milioni di euro) principalmente per accantonamenti relativi alla gestione dei crediti ed alle attese di peggioramento dell'Expected Credit Loss di una parte della clientela.

Nel primo semestre 2020 il Gruppo TIM aveva registrato oneri non ricorrenti per complessivi 132 milioni di euro (già al netto della variazione di perimetro di 5 milioni di euro) di cui 69 milioni di euro ricollegabili all'emergenza Covid-19 in Italia. Il primo semestre 2020 scontava altresì oneri non ricorrenti connessi principalmente a

I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di valuta locale per 1 euro) sono per il real brasiliano pari a 6,48919 nel primo semestre 2021 e a 5,40843 nel primo semestre 2020; per il dollaro americano sono pari a 1,20504 nel primo semestre 2021 e a 1,10186 nel primo semestre 2020. L'impatto della variazione dei tassi di cambio è calcolato applicando al periodo posto a confronto i tassi di conversione delle valute estere utilizzati per il periodo corrente.

processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale ed accantonamenti per contenziosi, sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate.

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazioni
assolute %
EBITDA 2.770 3.398 (628) (18,5)
Effetto conversione bilanci in valuta (122) 122
Effetto variazione perimetro di consolidamento (69) 69
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 447 132 315
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 3.217 3.339 (122) (3,7)
% sui Ricavi 42,5 44,3 (1,8)pp

L'EBITDA del secondo trimestre 2021 ammonta a 1.593 milioni di euro (1.663 milioni di euro nel secondo trimestre 2020).

L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente del secondo trimestre 2021 è pari a 1.639 milioni di euro (1.740 milioni di euro nel secondo trimestre 2020).

Sull'EBITDA hanno inciso in particolare gli andamenti delle voci di seguito analizzate:

■ Acquisti di materie e servizi (3.120 milioni di euro; 2.840 milioni di euro nel primo semestre 2020):

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazione
Acquisti di beni 660 480 180
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi di
accesso a reti di telecomunicazioni
642 617 25
Costi commerciali e di pubblicità 533 555 (22)
Consulenze e prestazioni professionali 113 107 6
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing 379 536 (157)
Costi per godimento beni di terzi 274 211 63
Altri 519 334 185
Totale acquisti di materie e servizi 3.120 2.840 280
% sui Ricavi 41,2 36,6 4,6

L'incremento è riferibile principalmente alla Business Unit Domestic per 312 milioni di euro ed è dovuto ai maggiori acquisti di beni per la rivendita, a spese di vendita tenendo in conto il miglioramento dei costi contrattuali differiti legati alla riduzione del churn, a costi di godimento di beni di terzi principalmente per costi di noleggio licenze software oltre a maggiori canoni di ospitalità su siti non strategici connessi al Master Service Agreement (MSA) stipulato tra TIM S.p.A e INWIT con efficacia dal 31 marzo 2020.

■ Costi del personale (1.715 milioni di euro; 1.372 milioni di euro nel primo semestre 2020):

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazione
Costi del personale Italia 1.592 1.232 360
Costi e oneri del personale ordinari 1.257 1.196 61
Oneri di ristrutturazione e altro 335 36 299
Costi del personale Estero 123 140 (17)
Costi e oneri del personale ordinari 123 140 (17)
Oneri di ristrutturazione e altro
Totale costi del personale 1.715 1.372 343
% sui Ricavi 22,7 17,7 5,0pp

L'incremento netto di 343 milioni di euro è principalmente attribuibile:

• all'aumento di 61 milioni di euro della componente italiana dei costi ordinari del personale, sostanzialmente derivanti dal saldo tra i saving dovuti alla riduzione della consistenza media retribuita (pari a complessive –2.007 unità medie) e gli oneri correlati sia al rinnovo del CCNL sia al differenziale tra i benefici derivanti dal Contratto di Espansione della Capogruppo consuntivato nel 2020 e quello nel corso del 2021 (pari +2.456 unità medie);

• all'incremento di 299 milioni di euro della componente italiana degli "oneri di ristrutturazione e altro", correlato principalmente all'accantonamento nel primo semestre 2021 degli oneri per l'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, a valle dell'accordo sindacale siglato tra la Capogruppo e le OO.SS. l'8 marzo 2021 e degli accordi siglati rispettivamente il 6 maggio 2021 dalla società TI Sparkle, il 27 aprile 2021 dalla società Noovle S.p.A., il 15 marzo 2021 dalla società Olivetti;

• per 17 milioni di euro al decremento della componente estera correlato principalmente all'impatto della variazione dei tassi di cambio della Business Unit Brasile.

■ Altri proventi operativi (169 milioni di euro; 90 milioni di euro nel primo semestre 2020):

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazione
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 20 22 (2)
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 6 8 (2)
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 17 15 2
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 6 7 (1)
Revisioni di stima e altre rettifiche 44 25 19
Proventi da formazione agevolata 63 63
Altri 13 13
Totale 169 90 79

Nel primo semestre 2021 i "Proventi da formazione agevolata" comprendono 60 milioni di euro relativi ai rimborsi valorizzati per le ore di formazione consuntivate nel primo semestre 2021 (oltre 3 milioni di ore, con il coinvolgimento di circa 37.000 dipendenti); tali rimborsi sono correlati alle attività legate al progetto formativo finanziato attraverso il Fondo Nuove Competenze (Fondo ministeriale diretto alla diffusione di competenze innovative nell'ambito delle Aziende), che ha avuto inizio a dicembre 2020 e si è concluso a maggio 2021. Al 31 dicembre 2020 i rimborsi sono stati pari a circa 13 milioni di euro.

■ Altri costi operativi (424 milioni di euro; 502 milioni di euro nel primo semestre 2020):

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazione
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 144 256 (112)
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 24 43 (19)
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni 92 104 (12)
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse 51 47 4
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 80 14 66
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages 6 7 (1)
Altri 27 31 (4)
Totale 424 502 (78)

Il decremento si riferisce essenzialmente alla Business Unit Domestic (39 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (39 milioni di euro, di cui circa 30 milioni di euro connessi alla dinamica dei tassi di cambio).

Gli altri costi operativi del primo semestre 2021 includono una componente non ricorrente pari a 86 milioni di euro riferibile principalmente a contenziosi, transazioni, oneri per sanzioni di carattere regolatorio ed oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti oltre agli accantonamenti ed oneri connessi alla gestione del credito in relazione all'emergenza Covid-19 (15 milioni di euro) a seguito delle attese di peggioramento dell'Expected Credit Loss di una parte della clientela.

Con riferimento alle svalutazioni ed oneri connessi alla gestione del credito, si segnala che la riduzione è la conseguenza di un programma di ottimizzazione dei processi avviato dal 2020 volto a efficientare la gestione del credito, a 360 gradi, intervenendo sull'intero processo che coinvolge il cliente. In particolare si fa riferimento alla fase di accettazione, gestione e recupero del credito fino ad arrivare al modello di valutazione delle nuove offerte commerciali.

La componente non ricorrente del primo semestre 2020, pari a 39 milioni di euro, era relativa ad accantonamenti ed oneri della Business Unit Domestic connessi alla gestione del credito in relazione all'emergenza Covid-19 (21 milioni di euro) nonché a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlati.

Ammortamenti

Ammontano a 2.268 milioni di euro (2.348 milioni di euro nel primo semestre 2020) e sono così dettagliati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazione
Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita 804 824 (20)
Ammortamento delle attività materiali 1.125 1.171 (46)
Ammortamento diritti d'uso su beni di terzi 339 353 (14)
Totale 2.268 2.348 (80)

Svalutazioni nette di attività non correnti

Sono pari a zero sia nel primo semestre 2021 sia nel primo semestre 2020.

L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza annuale in occasione della redazione del bilancio consolidato e separato della società. Peraltro, qualora si verifichino specifici eventi o circostanze ("trigger event") che possano fare presumere la possibilità che l'Avviamento abbia subito una riduzione di valore, il test di impairment viene effettuato anche in occasione della redazione dei bilanci intermedi.

La società in accordo con le procedure aziendali ha ritenuto di effettuare in occasione della redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2021 il test di impairment dell'avviamento.

La verifica per riduzione di valore non ha comportato svalutazioni sull'avviamento attribuito sia alla Cash Generating Unit Domestic che alla Cash Generating Unit Brasile, confermando a giugno 2021 i valori di avviamento iscritti in bilancio.

Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nella Nota "Avviamento" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 del Gruppo TIM.

EBIT

L'EBIT del Gruppo TIM del primo semestre 2021 è pari a 501 milioni di euro (1.042 milioni di euro nel primo semestre 2020).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 948 milioni di euro (1.065 milioni di euro nel primo semestre 2020) con un'incidenza sui ricavi del 12,5% (14,1% nel primo semestre 2020).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazioni
assolute %
EBIT 501 1.042 (541) (51,9)
Effetto conversione bilanci in valuta (36) 36
Effetto variazione perimetro di consolidamento (73) 73
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 447 132 315
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente 948 1.065 (117) (11,0)

L'effetto della variazione dei cambi è sostanzialmente relativo alla Business Unit Brasile.

L'EBIT del secondo trimestre 2021 ammonta a 456 milioni di euro (509 milioni di euro nel secondo trimestre 2020).

L'EBIT organico al netto della componente non ricorrente del secondo trimestre 2021 è pari a 502 milioni di euro (598 milioni di euro nel secondo trimestre 2020).

Saldo dei proventi/(oneri) finanziari

Il saldo dei proventi/(oneri) finanziari è negativo e pari a 582 milioni di euro (negativo per 603 milioni di euro nel primo semestre 2020): la positiva variazione deriva principalmente dai minori oneri finanziari connessi alla riduzione dell'esposizione debitoria del Gruppo e del livello dei tassi di interesse, soltanto in parte compensata dai minori effetti positivi della variazione di alcune partite non monetarie di natura valutativa e contabile.

Imposte sul reddito

Nel primo semestre 2021 la voce è positiva per 2 milioni di euro (-166 milioni di euro nel primo semestre 2020) e beneficia, in particolare dei minori oneri fiscali della Capogruppo.

Utile (perdita) del periodo

E' così dettagliato:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Utile (perdita) del periodo (45) 723
Attribuibile a:
Soci della Controllante:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (137) 678
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (137) 678
Partecipazioni di minoranza:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 92 45
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
Utile (perdita) del periodo attribuibile alle Partecipazioni di
minoranza
92 45

Il risultato netto del primo semestre 2021 attribuibile ai Soci della Controllante si attesta a -137 milioni di euro (+678 milioni di euro nel primo semestre 2020); escludendo l'impatto delle partite non ricorrenti il risultato netto del primo semestre 2021 è pari a 207 milioni di euro (336 milioni di euro nel primo semestre 2020).

PRINCIPALI DATI ECONOMICI E OPERATIVI DELLE BUSINESS UNIT DEL GRUPPO TIM

Domestic

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Ricavi 6.233 6.259 (26) (0,4) (0,8)
EBITDA 2.146 2.684 (538) (20,0) (5,6)
% sui Ricavi 34,4 42,9 (8,5) pp (2,1)pp
EBIT 313 833 (520) (62,4) (15,0)
% sui Ricavi 5,0 13,3 (8,3) pp (2,0)pp
Personale a fine periodo (unità) (°) 43.157 (*) 42.925 232 0,5

(°) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 12 unità al 30 giugno 2021 (14 unità al 31 dicembre 2020) (*) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2020

(milioni di euro) 2° Trimestre
2021
2° Trimestre
2020
Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Ricavi 3.132 3.146 (14) (0,4) (1,0)
EBITDA 1.271 1.338 (67) (5,0) (8,4)
% sui Ricavi 40,6 42,5 (1,9) pp (3,4)pp
EBIT 356 403 (47) (11,7) (20,2)
% sui Ricavi 11,4 12,8 (1,4)pp (3,0) pp

Fisso

30.6.2021 31.12.2020 30.6.2020
Accessi totali TIM Retail (migliaia) 8.765 8.791 8.943
di cui NGN (1) 4.926 4.432 4.031
Accessi totali TIM Wholesale (migliaia) 7.822 7.974 8.083
di cui NGN 4.516 4.220 3.862
Accessi broadband TIM Retail attivi (migliaia) 7.783 7.635 7.523
ARPU Consumer (€/mese) (2) 31,1 33,0 33,6
ARPU Broadband (€/mese) (3) 32,6 31,3 29,8

(1) Accessi UltraBroadband in modalità FTTx e FWA, incluse anche le linee "solo dati" e GBE (Gigabit Ethernet).

(2) Ricavi da servizi retail organici Consumer rapportati alla consistenza media degli accessi Consumer. (3) Ricavi da servizi broadband e ICT organici rapportati alla consistenza media degli accessi TIM retail.

Mobile

30.6.2021 31.12.2020 30.6.2020
Consistenza linee a fine periodo (migliaia) 30.317 30.170 30.502
di cui Human 19.306 19.795 20.155
Churn rate (%) (4) 7,5 18,6 9,2
Users broadband (migliaia) (5) 12.853 12.818 12.875
ARPU Retail (€/mese) (6) 7,5 8,0 8,3
ARPU Human (€/mese) (7) 11,6 12,1 12,3

(4) Percentuale di linee totali cessate nel periodo rispetto alla consistenza media totale.

(5) Linee mobili che utilizzano servizi dati.

(6) Ricavi da servizi retail organici (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media totale linee. (7) Ricavi da servizi retail organici (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media linee human.

Ricavi

I ricavi della Business Unit Domestic ammontano a 6.233 milioni di euro, con una variazione di -26 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020 (-0,4%). In termini organici si riducono di 51 milioni di euro (-0,8% rispetto al primo semestre 2020); in particolare, i ricavi del primo semestre 2020 scontavano partite non ricorrenti per 37 milioni di euro, principalmente riferiti a rettifiche di ricavi connesse a iniziative commerciali di TIM S.p.A. a supporto della clientela per il contrasto dell'emergenza Covid-19.

I ricavi da Servizi stand alone ammontano a 5.551 milioni di euro (-207 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020, -3,6%) e scontano gli impatti del contesto competitivo sulla customer base nonché una riduzione dei livelli di ARPU; in termini organici, al netto della sopra citata componente non ricorrente, essi si riducono di 227 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020 (-3,9%).

In dettaglio:

  • i ricavi da Servizi stand alone del mercato Fisso sono pari, in termini organici, a 4.294 milioni di euro, con una variazione rispetto al primo semestre 2020 di -1,4% dovuta prevalentemente alla diminuzione degli accessi e dei livelli di ARPU nel segmento Consumer, che si riflette anche nell'andamento dei ricavi da servizi broadband (-41 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020, -3,6%), compensata dalla crescita dei ricavi da soluzioni ICT (+136 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020, +29,7%);
  • i ricavi da Servizi stand alone del mercato Mobile sono pari, in termini organici, a 1.540 milioni di euro (-156 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020, -9,2%) principalmente per effetto dei livelli di ARPU e della contrazione della customer base.

I ricavi Handset e Bundle & Handset, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari, in termini organici, a 682 milioni di euro nel primo semestre 2021, con un incremento di 176 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020, in maggior parte attribuibile al comparto Fisso.

Nella tabella seguente sono riportati i principali risultati conseguiti nel primo semestre 2021 dalla Business Unit Domestic per segmento di clientela/aree di attività, posti a confronto con il primo semestre 2020.

(milioni di euro) 2° Trimestre
2021
2° Trimestre
2020
1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazioni %
(a) (b) (c) (d) (a/b) (c/d) organica
esclusi
non
ricorrenti
(a/b)
organica
esclusi
non
ricorrenti
(c/d)
Ricavi 3.132 3.144 6.233 6.259 (0,4) (0,4) (1,0) (0,8)
Consumer 1.327 1.432 2.735 2.904 (7,3) (5,8) (7,7) (6,1)
Business 1.016 994 1.999 1.980 2,2 1,0 0,4 (0,5)
Wholesale National Market 534 496 1.029 931 7,7 10,5 7,5 10,5
Wholesale International Market 250 224 468 445 11,6 5,2 14,2 7,3
Other 5 (2) 2 (1)

Relativamente ai segmenti di mercato della Business Unit Domestic si segnalano le seguenti dinamiche rispetto al primo semestre 2020:

  • Consumer: il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme dei servizi e prodotti di fonia e internet gestiti e sviluppati per le persone e le famiglie nel Fisso e nel Mobile e dalla telefonia pubblica; attività di caring, supporto al credito operativo, loyalty e retention, attività di vendita di competenza e gestione amministrativa dei clienti; è inclusa la società TIM Retail, che coordina l'attività dei negozi Flagship. In termini organici, al netto della citata componente non ricorrente, i ricavi del segmento Consumer sono pari a 2.735 milioni di euro (-179 milioni di euro, -6,1%) e presentano un andamento, rispetto al primo semestre 2020, che sconta l'impatto dello sfidante contesto competitivo e una maggiore disciplina dei processi commerciali. La dinamica osservata sui ricavi complessivi è presente anche sui ricavi da servizi stand alone, che sono pari a 2.369 milioni di euro, con una variazione di -255 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020 (-9,7%). In particolare:
  • i ricavi da Servizi stand alone del Mobile sono pari, in termini organici, a 1.045 milioni di euro (-121 milioni di euro, -10,4% rispetto al primo semestre 2020). Permane l'impatto della dinamica competitiva seppur con una minore riduzione della customer base calling; in riduzione i ricavi da roaming e quelli da traffico entrante per la progressiva riduzione delle tariffe di interconnessione;
  • i ricavi da Servizi stand alone del Fisso sono pari, in termini organici, a 1.343 milioni di euro (-131 milioni di euro, –8,9% rispetto al primo semestre 2020), prevalentemente per effetto della riduzione dei livelli di ARPU e della minore Customer Base, che nel corso del primo semestre 2021 ha avuto un calo in progressiva attenuazione. Si evidenzia la crescita dei clienti BroadBand, in particolare gli Ultra BroadBand.

I ricavi Handset e Bundle & Handset del segmento Consumer sono pari a 366 milioni di euro, con +77 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020 (+26,5%). L'incremento è dovuto, principalmente, alle vendite del programma voucher PC sul fisso e al minore impatto delle restrizioni per emergenza sanitaria Covid-19 rispetto al lockdown 2020.

17

  • Business: il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme dei servizi e prodotti di fonia, dati, internet e soluzioni ICT gestiti e sviluppati per la clientela delle PMI (Piccole e medie imprese), SOHO (Small Office Home Office), Top, Public Sector, Large Account ed Enterprise nel Fisso e nel Mobile. Sono incluse le società: Olivetti, TI Trust Technologies, Telsy e il gruppo Noovle. In termini organici, al netto della citata componente non ricorrente, i ricavi del segmento Business sono pari a 1.999 milioni di euro (-9 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020, -0,5%, di cui -1,9% per la componente dei ricavi da servizi stand alone). In particolare:
  • i ricavi totali del Mobile evidenziano una performance organica negativa rispetto al primo semestre 2020 (-5,2%), legata alla componente dei ricavi da servizi stand alone (-9,6%) e al trend dell'ARPU;
  • i ricavi totali del Fisso in termini organici hanno subito una variazione di +16 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020 (+1,0) grazie anche ai ricavi da servizi (+0,7%) principalmente trainati dall'incremento dei ricavi da servizi ICT.
  • Wholesale National Market: il perimetro di riferimento è costituito dalla gestione e sviluppo del portafoglio dei servizi wholesale, regolamentati e non, diretti agli operatori di telecomunicazioni del mercato domestico sia del Fisso che del Mobile. Sono incluse le società: TI San Marino e Telefonia Mobile Sammarinese. Il segmento Wholesale National Market presenta nel primo semestre 2021 ricavi pari a 1.029 milioni di euro, in aumento rispetto al primo semestre 2020 di +98 milioni di euro (+10,5%), con una performance positiva guidata prevalentemente dalla crescita degli accessi trainata dal comparto Ultra BroadBand.
  • Wholesale International Market: in tale ambito sono ricomprese le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle che opera nel mercato dei servizi internazionali voce, dati e internet destinati agli operatori di telecomunicazioni fisse e mobili, agli ISP/ASP (mercato Wholesale) e alle aziende multinazionali attraverso reti proprietarie nei mercati Europei, nel Mediterraneo e in Sud America. I ricavi del primo semestre 2021 del segmento Wholesale International Market sono pari a 468 milioni di euro, con un incremento di 23 milioni di euro (+5,2%) rispetto al primo semestre 2020.
  • Other: il perimetro di riferimento è costituito da:
  • Altre strutture Operations: presidio dell'innovazione tecnologica e dei processi di sviluppo, ingegneria, realizzazione ed esercizio delle infrastrutture di rete, IT, impiantistiche e immobiliari di competenza; nonché la società FiberCop Spa;
  • Staff & Other: servizi e prestazioni svolte dalle funzioni di Staff e altre attività di supporto effettuate da società minori.

EBITDA

L'EBITDA del primo semestre 2021 della Business Unit Domestic è pari a 2.146 milioni di euro, (-538 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020, -20,0%.

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 2.591 milioni di euro, (-154 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020 -5,6%) con un'incidenza sui ricavi pari al 41,6% (-2,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2020). In particolare, l'EBITDA del primo semestre 2021 sconta un impatto complessivo di -445 milioni di euro di partite non ricorrenti, di cui -18 milioni di euro ricollegabili all'emergenza Covid-19 in Italia. Inoltre, gli oneri non ricorrenti includono oneri connessi a processi di riorganizzazione/ ristrutturazione aziendale, accantonamenti per contenziosi, sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate nonché oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti.

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazioni
assolute %
EBITDA 2.146 2.684 (538) (20,0)
Effetto conversione bilanci in valuta (2) 2
Effetto variazione perimetro di consolidamento (69) 69
Oneri/ (Proventi) non ricorrenti 445 132 313
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 2.591 2.745 (154) (5,6)

L'EBITDA del secondo trimestre 2021 è pari a 1.271 milioni di euro (-67 milioni di euro rispetto al 2020, -5,0%).

In relazione alle dinamiche delle principali voci si evidenzia quanto segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazione
Acquisti di materie e servizi 2.627 2.315 312
Costi del personale 1.604 1.244 360
Altri costi operativi 279 318 (39)

In particolare:

■ Altri proventi operativi sono pari a 162 milioni di euro con un incremento di 77 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazione
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 15 19 (4)
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 6 8 (2)
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 16 14 2
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 6 7 (1)
Revisioni di stima e altre rettifiche 44 25 19
Proventi da formazione agevolata 63 63
Altri proventi 12 12
Totale 162 85 77

■ Acquisti di materie e servizi sono pari a 2.627 milioni di euro con un incremento di 312 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazione
Acquisti di beni 611 434 177
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi
d'interconnessione
584 549 35
Costi commerciali e di pubblicità 369 388 (19)
Consulenze e prestazioni professionali 71 62 9
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing 296 438 (142)
Costi per godimento di beni di terzi 203 144 59
Altri 493 300 193
Totale acquisti di materie e servizi 2.627 2.315 312
% sui Ricavi 42,1 37,0 5,2

L'incremento di 312 milioni di euro è principalmente dovuto ai maggiori acquisti di beni per la rivendita, spese di vendita tenendo in conto il miglioramento dei costi contrattuali differiti legati alla riduzione del churn, costi di godimento di beni di terzi soprattutto costi di noleggio licenze software e a maggiori canoni di ospitalità su siti non strategici legati al contratto MSA Inwit che è partito ad aprile 2020.

  • Costi del personale sono pari a 1.604 milioni di euro con un incremento di 360 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020.
  • Altri costi operativi sono pari a 279 milioni di euro con una diminuzione di 39 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020:
(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazione
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 101 192 (91)
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 9 22 (13)
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di
telecomunicazioni
21 22 (1)
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse 42 39 3
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 80 14 66
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e
stages
5 6 (1)
Altri oneri 21 23 (2)
Totale 279 318 (39)

Gli Altri costi operativi del primo semestre 2021 includono una componente non ricorrente, pari a 86 milioni di euro, riferibile agli accantonamenti ed oneri connessi alla gestione del credito in relazione all'emergenza Covid-19 (15 milioni di euro), oneri per sanzioni di carattere regolatorio ed oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti. In particolare, con riferimento alla gestione del credito si rileva che lo scenario originato dalla pandemia ha determinato un peggioramento dell'Expected Credit Loss di una parte della clientela. Di conseguenza l'accantonamento a fondo svalutazione crediti è stato adeguato in funzione del differenziale di perdita attesa. Con riferimento alle svalutazioni ed oneri connessi alla gestione del credito, si segnala che la riduzione è la conseguenza di un programma di ottimizzazione dei processi avviato dal 2020 volto a efficientare la gestione del credito, a 360 gradi, intervenendo sull'intero processo che coinvolge il cliente. In particolare si fa riferimento alla fase di accettazione, gestione e recupero del credito fino ad arrivare al modello di valutazione delle nuove offerte commerciali.

La componente non ricorrente del primo semestre 2020, pari a 39 milioni di euro, si riferiva principalmente a contenziosi di carattere regolatorio e passività ad essi correlate e a passività con clienti e/o fornitori.

EBIT

L'EBIT del primo semestre 2021 della Business Unit Domestic è pari a 313 milioni di euro, (-520 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020), con un'incidenza sui ricavi pari al -5,0% (-8,3 punti percentuali rispetto al primo semestre 2020).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 758 milioni di euro (-134 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020, -15,0%) con un'incidenza sui ricavi del 12,2% (14,2% nel primo semestre 2020). L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazioni
assolute %
EBIT 313 833 (520) (62,4)
Effetto variazione perimetro di consolidamento (73) 73
Oneri/ (Proventi) non ricorrenti 445 132 313
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente 758 892 (134) (15,0)

L'EBIT del secondo trimestre 2021 è pari a 356 milioni di euro (-47 milioni di euro rispetto al 2020, -11,7%).

Brasile

(milioni di euro) (milioni di reais)
1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazioni
assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
(a) (b) (c) (d) (c-d) (c-d)/d
Ricavi 1.348 1.517 8.747 8.202 545 6,6 6,6
EBITDA 630 718 4.086 3.883 203 5,2 5,6
% sui Ricavi 46,7 47,3 46,7 47,3 (0,6)pp (0,4)pp
EBIT 194 212 1.256 1.144 112 9,8 11,0
% sui Ricavi 14,4 13,9 14,4 13,9 0,5pp 0,6pp
Personale a fine periodo (unità) 9.234 (*)9.409 (175) (1,9)

(*) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2020.

I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di real per 1 euro) sono pari a 6,48919. nel primo semestre 2021 e a 5,40843 nel primo semestre 2020.

(milioni di euro) (milioni di reais)
2° Trimestre
2021
2° Trimestre
2020
2° Trimestre
2021
2° Trimestre
2020
Variazioni
assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
(a) (b) (c) (d) (c-d) (c-d)/d
Ricavi 690 658 4.407 3.987 420 10,5 10,5
EBITDA 326 328 2.078 1.967 111 5,6 6,4
% sui Ricavi 47,2 49,3 47,2 49,3 (2,1) pp (1,8)pp
EBIT 104 107 664 629 35 5,6 7,8
% sui Ricavi 15,1 15,8 15,1 15,8 (0,7) pp (0,4)pp
1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Consistenza linee a fine periodo (migliaia) (*) 51.341 (1) 51.433
MOU (minuti/mese) (**) 111,3 121,6
ARPU (reais) 25,6 23,6

(1) Consistenza al 31 dicembre 2020.

(*) Include linee aziendali. (**) Al netto dei visitors.

La Business Unit Brasile (gruppo TIM Brasil) offre servizi di telefonia mobile con tecnologia UMTS, GSM e LTE. Inoltre, il gruppo Tim Brasil offre trasmissione dati tramite reti in fibre ottiche con tecnologia full IP, come DWDM e MPLS e servizi di banda larga residenziale.

Nel dicembre 2020, TIM ha annunciato che l'offerta presentata da TIM S.A. (la società operativa del gruppo Tim Brasil) insieme a Telefônica Brasil S.A. (VIVO) e Claro S.A., è stata dichiarata aggiudicataria del processo di vendita competitivo per l'acquisto delle attività mobili del Gruppo Oi. Il perfezionamento dell'operazione, atteso nel corso del 2021, è comunque soggetto al verificarsi di alcune condizioni sospensive previste negli accordi e alle autorizzazioni delle Autorità competenti.

Il valore complessivo dell'operazione ammonta a 16,5 miliardi di reais a cui si aggiunge il corrispettivo offerto al Gruppo Oi, di circa 819 milioni di reais, come valore attuale netto (NPV) per i Take-or-Pay Data Transmission Capacity Contracts. TIM Brasil parteciperà all'operazione con un investimento di circa 7,3 miliardi di reais, da corrispondere al closing e 476 milioni di reais relativi alla quota di TIM Brasil nel valore attuale netto (NPV) dei contratti. Considerato il basso indebitamento e le favorevoli condizioni di mercato, TIM S.A. ritiene di finanziare l'acquisizione facendo ricorso alla cassa e al mercato del debito locale. Tuttavia, in caso di eventuali cambiamenti delle condizioni di mercato, TIM S.A. valuterà tutte le opzioni disponibili.

Il piano d'acquisto prevede che TIM Brasil, Telefônica Brasil e Claro procedano al riparto degli asset mobili di Oi e, in particolare, dei clienti, delle radio-frequenze e dell'infrastruttura di accesso mobile.

In particolare, a TIM Brasil saranno assegnati:

  • circa 14,5 milioni di clienti (pari al 40% della customer base totale di UPI Ativos Móveis), secondo i dati Anatel di aprile 2020. La ripartizione tiene conto di criteri che favoriscono la concorrenza tra gli operatori presenti sul mercato locale;
  • circa 49 MHz come media nazionale ponderata per popolazione (il 54% delle frequenze radio di UPI Ativos Móveis). La ripartizione rispetta rigorosamente i limiti di spettro per gruppo stabiliti da Anatel;
  • circa 7,2 mila siti di accesso mobile (pari al 49% dei siti di UPI Ativos Móveis).

L'operazione, una volta perfezionata, porterà valore non solo alla sua controllata in Brasile, ma anche a tutto il Gruppo TIM e ai suoi azionisti perché permetterà di accelerare la crescita e aumentare l'efficienza operativa attraverso sinergie rilevanti. Inoltre, sono previsti effetti positivi anche per i clienti, visto che dall'operazione sono attesi miglioramenti nella user-experience e nella qualità dei servizi offerti. Infine, dall'operazione si attendono benefici per tutto il settore delle TLC in Sud America, che si rafforzerà in termini di capacità di investimento, innovazione tecnologica e competitività.

Accordo con IHS per la partecipazione in FiberCo

Il 5 maggio 2021, TIM S.A. ha informato i propri azionisti e il mercato in generale che, in una riunione del Consiglio di Amministrazione della Società tenutasi in quella data, è stato approvato un accordo ("Accordo") tra TIM S.A. e IHS Fiber Brasil - Cessao de Infraestruturas Ltda. ("IHS"), al fine di acquisire una partecipazione in FiberCo Soluções de Infraestrutura Ltda. ("FiberCo"), veicolo istituito dalla Società per la separazione degli asset di rete e la fornitura di servizi di infrastruttura.

Secondo l'Accordo, TIM cederà il 51% del capitale sociale di FiberCo a IHS e il restante 49% rimarrà sotto il controllo della Società. Il rapporto tra i soci sarà regolato da un patto parasociale da stipulare al momento della chiusura della transazione.

L'asset base iniziale di FiberCo sarà costituito dal contributo dell'infrastruttura di rete secondaria di TIM che copre circa 6,4 milioni di abitazioni, di cui 3,5 milioni con linee FTTH e 3,5 milioni con linee FTTC. Inoltre verranno trasferiti a FiberCo altri asset, contratti e dipendenti, tutti esclusivamente legati alle proprie attività. Tali trasferimenti avranno luogo solo dopo l'approvazione dell'Accordo da parte delle autorità competenti.

In questo contesto, l'Enterprise Value di FiberCo è stato fissato a 2,6 miliardi di reais. La transazione include una componente primaria (609.000.000 reais) destinata alla liquidità di FiberCo e una componente secondaria (pari a 1.027.590.000 reais) da corrispondere a TIM.

La missione di FiberCo è quella di implementare, gestire e mantenere l'infrastruttura dell'ultimo miglio per l'accesso a banda larga da offrire nel mercato wholesale. Tuttavia, i termini dell'accordo definiscono TIM come cliente principale, avente la prerogativa di un periodo di esclusiva di 6 (sei) mesi dall'ingresso in nuove aree.

La presente transazione è soggetta all'adempimento di alcune condizioni precedenti, tra cui il conferimento degli asset sopra descritti e l'ottenimento di autorizzazioni da parte delle autorità competenti, come l'Agência Nacional de Telecomunicações - ANATEL e il Conselho Administrativo de Defesa Econômica - CADE.

Ricavi

I ricavi del primo semestre 2021 della Business Unit Brasile (gruppo TIM Brasil) ammontano a 8.747 milioni di reais (8.202 milioni di reais nel primo semestre 2020, +6,6%) in accelerazione rispetto ai livelli registrati a partire dal terzo trimestre 2020.

L'accelerazione è stata spinta dai ricavi da servizi (8.495 milioni di reais rispetto a 8.017 milioni di reais nel primo semestre 2020, +6,0%) con i ricavi da servizi di telefonia mobile in crescita del +5,6% rispetto al primo semestre 2020. Questa performance è riconducibile principalmente al recupero continuo dei segmenti pre-paid e post-paid. I Ricavi da servizi di telefonia fissa hanno mostrato una crescita dell'11,9% rispetto al primo semestre del 2020, determinata soprattutto dal ritmo di espansione di TIM Live.

I ricavi da vendite di prodotti si sono attestati a 252 milioni di reais (185 milioni di reais nel primo semestre 2020, +36,2%).

I ricavi del secondo trimestre 2021 ammontano a 4.407 milioni di reais, in crescita del 10,5% rispetto al secondo trimestre 2020 (3.987 milioni di reais).

Nel primo semestre 2021 l'ARPU mobile è stato di 25,6 reais, in crescita rispetto al dato registrato nel primo semestre 2020 (23,6 reais) grazie al generale riposizionamento verso il segmento post-paid e a nuove iniziative commerciali volte a promuovere l'utilizzo dei dati e la spesa media per cliente.

Le linee mobili complessive al 30 giugno 2021 sono pari a 51,3 milioni, -0,1 milioni rispetto al 31 dicembre 2020 (51,4 milioni). Questa variazione è principalmente riconducibile al segmento pre-paid (-0,4 milioni), parzialmente compensata dall'andamento nel segmento post-paid (+0,3 milioni), anche per effetto del consolidamento in atto sul mercato delle seconde SIM. Al 30 giugno 2021 i clienti post-paid rappresentano il 43,1% della base clienti, con un incremento di 0,7 punti percentuali rispetto a dicembre 2020 (42,4%).

Le attività BroadBand di TIM Live hanno registrato, nel semestre, una crescita netta positiva della base clienti di 21,3 mila unità, +3,3% rispetto al 31 dicembre 2020. Inoltre, la base clienti continua a concentrarsi nelle connessioni ad alta velocità, con più del 50% che supera i 100Mbps.

EBITDA

L'EBITDA del primo semestre 2021 ammonta a 4.086 milioni di reais (3.883 milioni di reais nel primo semestre 2020, +5,2%) e il margine sui ricavi è pari al 46,7% (47,3% nel primo semestre 2020).

L'EBITDA del primo semestre 2021 sconta oneri non ricorrenti per 14 milioni di reais principalmente connessi allo sviluppo di progetti non ricorrenti.

L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente è in crescita del 5,6% ed è calcolato come segue:

(milioni di reais) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazioni
assolute %
EBITDA 4.086 3.883 203 5,2
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 14 14
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 4.100 3.883 217 5,6

La crescita dell'EBITDA è attribuibile alla crescita dei ricavi e all'efficienza del controllo dei costi. Il relativo margine sui ricavi, in termini organici si attesta al 46,9% (47,3% nel primo semestre 2020).

L'EBITDA del secondo trimestre 2021 è pari a 2.078 milioni di reais, in crescita del 5,6% rispetto al secondo trimestre 2020 (1.967 milioni di reais).

Al netto degli oneri non ricorrenti il margine sui ricavi del secondo trimestre 2021 si attesta al 47,5% (49,3% nel secondo trimestre 2020).

Sono di seguito evidenziate le dinamiche delle principali voci di costo:

(milioni di euro) (milioni di reais)
1° Semestre
1° Semestre
2021
2020
1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazione
(a) (b) (c) (d) (c-d)
Acquisti di materie e servizi 502 538 3.260 2.909 351
Costi del personale 110 127 715 685 30
Altri costi operativi 143 182 927 982 (55)
Variazione delle rimanenze 3 21 21

EBIT

L'EBIT del primo semestre 2021 è pari a 1.256 milioni di reais (1.144 milioni di reais nel primo semestre 2020, +9,8%).

L'EBIT organico al netto della componente non ricorrente si attesta nel primo semestre 2021 a 1.270 milioni di reais (1.144 milioni di reais nel primo semestre 2020) con un margine sui ricavi del 14,5% (13,9% nel primo semestre 2020).

L'EBIT organico al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

(milioni di reais) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazioni
assolute %
EBIT 1.256 1.144 112 9,8
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 14 14
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente 1.270 1.144 126 11,0

L'EBIT del secondo trimestre 2021 è pari a 664 milioni di reais (629 milioni di reais nel secondo trimestre 2020).

Al netto degli oneri non ricorrenti l'EBIT margin del secondo trimestre 2021 è pari al 15,4%, (15,8% nel secondo trimestre 2020).

ANDAMENTO PATRIMONIALE E FINANZIARIO CONSOLIDATO

Attivo non corrente

■ Avviamento: si riduce di 137 milioni di euro, da 22.847 milioni di euro al 31 dicembre 2020 a 22.710 milioni di euro al 30 giugno 2021, principalmente per effetto della riclassifica nell'ambito delle "Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute" di parte dell'avviamento attribuito alla Cash Generating Unit Brasile (-181 milioni di euro) e connesso alla prevista cessione del controllo di FiberCo Soluções de Infraestrutura, società costituita per la separazione degli asset di rete del gruppo Tim Brasil e la connessa fornitura di servizi di infrastruttura. La differenza cambio del primo semestre 2021 è positiva per 44 milioni di euro ed è anch'essa relativa all'avviamento attribuito alla Cash Generating Unit Brasile1 .

Per maggiori dettagli si rimanda alla Nota "Avviamento" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 del Gruppo TIM.

  • Attività immateriali a vita utile definita: si riducono di 55 milioni di euro, da 6.740 milioni di euro di fine 2020 a 6.685 milioni di euro al 30 giugno 2021, quale saldo fra le seguenti partite:
  • investimenti industriali (+ 661 milioni di euro);
  • ammortamenti del periodo (-804 milioni di euro);
  • altre dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto positivo di 88 milioni di euro, di cui 74 milioni di euro di differenze cambio positive essenzialmente relative alla Business Unit Brasile).
  • Attività materiali: si riducono di 92 milioni di euro, da 13.141 milioni di euro di fine 2020 a 13.049 al 30 giugno 2021, quale saldo fra le seguenti partite:
  • investimenti industriali (+1.113 milioni di euro);
  • ammortamenti del periodo (-1.125 milioni di euro);
  • riclassifica nell'ambito delle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" delle attività materiali connesse all'accordo di cessione di Fiberco (-178 milioni di euro);
  • altre dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto positivo di 98 milioni di euro, comprensivo di 135 milioni di euro di differenze cambio positive principalmente relative alla Business Unit Brasile).
  • Diritti d'uso su beni di terzi: si riducono di 94 milioni di euro, da 4.992 milioni di euro di fine 2020 a 4.898 milioni di euro al 30 giugno 2021, quale saldo fra le seguenti partite:
  • investimenti (+ 34 milioni di euro) e incrementi di contratti di leasing (+253 milioni di euro);
  • ammortamenti del periodo (-339 milioni di euro);
  • dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto negativo di 42 milioni di euro). Le differenze cambio sono positive per 86 milioni di euro e relative essenzialmente alla Business Unit Brasile. Le altre variazioni comprendono altresì le variazioni connesse al minor valore di diritti d'uso iscritto a seguito di modifiche contrattuali intervenute nel periodo.
  • Altre attività non correnti: sono pari a 14.876 milioni di euro e comprendono principalmente attività per imposte differite attive per 7.592 milioni di euro di cui 7.382 milioni di euro relative alla Capogruppo TIM S.p.A. iscritte principalmente a seguito del riconoscimento fiscale di maggiori valori iscritti in bilancio ai sensi del DL 104/2020 art. 110, co. 8 e 8 bis. Le altre attività non correnti comprendono altresì il valore della partecipazione nella joint venture INWIT (pari al 30 giugno 2021 a 2.650 milioni di euro).

Il tasso di cambio puntuale utilizzato per la conversione in euro del real brasiliano (espresso in termini di unità di valuta locale per 1 euro) è pari a 5,94461 al 30 giugno 2021 ed era pari 6,37680 al 31 dicembre 2020.

Patrimonio netto consolidato

E' pari a 30.598 milioni di euro (28.840 milioni di euro al 31 dicembre 2020), di cui 26.006 milioni di euro attribuibili ai Soci della Controllante (26.215 milioni di euro al 31 dicembre 2020) e 4.592 milioni di euro attribuibili alle partecipazioni di minoranza (2.625 milioni di euro al 31 dicembre 2020). Più in dettaglio, le variazioni del patrimonio netto consolidato sono le seguenti:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
A inizio periodo 28.840 22.626
Utile (perdita) complessivo del periodo 375 5.836
Dividendi deliberati da: (336) (378)
TIM S.p.A. (318) (316)
Altre società del Gruppo (18) (62)
FiberCop - aumento di capitale 1.750
INWIT - deconsolidamento (644)
Daphne 3 - aumento di capitale 1.334
Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto 13 43
Daphne 3 - distribuzione ris. sovrapprezzo azioni (42)
Altri movimenti (2) 23
A fine periodo 30.598 28.840

Flussi finanziari

L'indebitamento finanziario netto rettificato è pari a 22.072 milioni di euro in riduzione di 1.254 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020 (23.326 milioni di euro).

Il flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow) di Gruppo del primo semestre 2021 è positivo per 819 milioni di euro (1.545 milioni di euro nel primo semestre 2020), ovvero 1.059 milioni di euro al netto di 240 milioni di euro pagati per la per la proroga dei diritti d'uso relativi alle frequenze 2100 MHz in Italia.

Inoltre, le principali operazioni che hanno inciso sull'andamento dell'indebitamento finanziario netto rettificato sono di seguito esposte:

Variazione dell'Indebitamento finanziario netto rettificato

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazione
(a) (b) (a-b)
EBITDA 2.770 3.398 (628)
Investimenti industriali di competenza (1.808) (1.254) (554)
Variazione del capitale circolante netto operativo: (113) (53) (60)
Variazione delle rimanenze (52) 14 (66)
Variazione dei crediti commerciali 108 321 (213)
Variazione dei debiti commerciali (384) (1.293) 909
Altre variazioni di crediti/debiti operativi 215 905 (690)
Variazione dei fondi relativi al personale 256 (435) 691
Variazione dei fondi operativi e altre variazioni (286) (111) (175)
Operating free cash flow netto 819 1.545 (726)
% sui Ricavi 10,8 19,9 (9,1)pp
Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni 1.766 1.018 748
Aumenti/Rimborsi di capitale comprensivi di oneri accessori 8 (8)
Investimenti finanziari (66) (20) (46)
Pagamento dividendi (336) (356) 20
Incrementi di contratti di leasing (253) (637) 384
Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti, non
operativi
(676) 139 (815)
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato delle attività in funzionamento
1.254 1.697 (443)
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto delle
attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato
1.254 1.697 (443)

Equity Free Cash Flow

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazione
Operating Free Cash Flow Netto 819 1.545 (726)
Licenze di telefonia mobile / spectrum 240 240
Gestione finanziaria (587) (604) 17
Imposte sul reddito e altri (109) 37 (146)
Equity Free Cash Flow 363 978 (615)

Oltre a quanto già precedentemente dettagliato con riferimento all'EBITDA, hanno in particolare inciso sulla variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato del primo semestre 2021 le seguenti voci:

Investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile/spectrum

Nel primo semestre 2021 gli investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile/spectrum sono pari a 1.808 milioni di euro (1.254 milioni di euro nel primo semestre 2020).

Gli investimenti industriali sono così ripartiti per settore operativo:

(milioni di euro) 1° Sem. 2021 1° Sem. 2020 Variazione
peso % peso %
Domestic 1.465 81,0 963 76,8 502
Brasile 343 19,0 291 23,2 52
Altre Attività
Rettifiche ed elisioni
Totale consolidato 1.808 100,0 1.254 100,0 554
% sui Ricavi 23,9 16,2 7,7pp

In particolare:

  • la Business Unit Domestic presenta investimenti industriali per 1.465 milioni di euro, +502 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020, incremento dovuto principalmente allo sviluppo delle reti FTTC/FTTH e al pagamento delle licenze (240 milioni di euro), verso il MISE, per la proroga dei diritti d'uso relativi alle frequenze (2100 MHz);
  • la Business Unit Brasile ha registrato nel primo semestre 2021 investimenti industriali per 343 milioni di euro (291 milioni di euro nel primo semestre 2020). Escludendo l'impatto dovuto alla dinamica dei tassi di cambio (-48 milioni di euro), gli investimenti industriali sono aumentati di 100 milioni di euro e sono principalmente finalizzati al rafforzamento dell'infrastruttura della rete UltraBroadBand mobile ed allo sviluppo del business fisso BroadBand di TIM Live.

Variazione del Capitale circolante netto operativo

La variazione del Capitale circolante netto operativo del primo semestre 2021 riflette un assorbimento di 113 milioni di euro (-53 milioni nel primo semestre 2020) conseguente principalmente alla variazione negativa dei debiti commerciali (-384 milioni di euro) a cui si è contrapposta la variazione positiva dei crediti commerciali (+108 milioni di euro) e degli altri crediti e debiti operativi (+215 milioni di euro).

Variazione dei fondi relativi al personale

Nel primo semestre 2021 aumentano complessivamente di 256 milioni di euro sostanzialmente per effetto degli accantonamenti degli oneri per l'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, a valle dell'accordo sindacale siglato tra la Capogruppo e le OO.SS e dagli accordi siglati dalle società TI Sparkle, Noovle, Olivetti.

Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni

E' positivo per 1.766 milioni di euro e si riferisce principalmente alla cessione del 37,5% di FiberCop S.p.A alla società indirettamente controllata da KKR Global Infrastructure Investors III L.P. nonché alla cessione di attività immateriali e materiali.

Nel primo semestre 2020 era positivo per 1.018 milioni di euro e si riferiva quasi interamente al deconsolidamento di INWIT S.p.A. nonché all'incasso derivante dalla cessione da parte del Gruppo TIM del 4,3% di INWIT, attraverso una procedura di accelerated book-building riservata ad investitori istituzionali.

Incrementi di contratti di leasing

Nel primo semestre 2021 la voce è pari a 253 milioni di euro (637 milioni di euro nel primo semestre 2020) e comprende il maggior valore di diritti d'uso iscritti a seguito di nuovi contratti di locazione passiva, di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti di locazione esistenti.

Nel primo semestre 2020 comprendevano 368 milioni di euro connessi all'iscrizione di nuovi diritti d'uso sui beni di INWIT S.p.A. a seguito dell'efficacia, dal 31 marzo 2020, del nuovo contratto di Master Service Agreement (MSA) stipulato tra TIM S.p.A. e INWIT S.p.A..

Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti non operativi

Nel primo semestre 2021 il flusso presenta un saldo negativo per complessivi 676 milioni di euro. Comprende principalmente gli esborsi relativi alle componenti della gestione finanziaria, il pagamento delle imposte sul reddito nonché la variazione dei debiti e crediti di natura non operativa.

Cessioni di crediti a società di factoring

Si segnala che le cessioni di crediti commerciali pro soluto a società di factoring perfezionate nel primo semestre 2021 hanno comportato un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto rettificato al 30 giugno 2021 pari a 1.367 milioni di euro (1.970 milioni di euro al 31 dicembre 2020; 1.573 milioni di euro al 30 giugno 2020).

Indebitamento finanziario netto

La composizione dell'indebitamento finanziario netto è la seguente:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020 Variazione
(a) (b) (a-b)
Passività finanziarie non correnti
Obbligazioni 17.159 18.856 (1.697)
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 4.553 4.799 (246)
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione
passiva 4.106 4.199 (93)
25.818 27.854 (2.036)
Passività finanziarie correnti (*)
Obbligazioni 3.347 988 2.359
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 1.235 2.689 (1.454)
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 660 631 29
5.242 4.308 934
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Totale debito finanziario lordo 31.060 32.162 (1.102)
Attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva (49) (43) (6)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie (2.194) (2.267) 73
(2.243) (2.310) 67
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni (1.311) (1.092) (219)
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva (60) (55) (5)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie (150) (162) 12
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (4.969) (4.829) (140)
(6.490) (6.138) (352)
Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Totale attività finanziarie (8.733) (8.448) (285)
Indebitamento finanziario netto contabile 22.327 23.714 (1.387)
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(255) (388) 133
Indebitamento finanziario netto rettificato 22.072 23.326 (1.254)
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato 29.395 30.193 (798)
Totale attività finanziarie rettificate (7.323) (6.867) (456)
(*) di cui quota corrente del debito a M/L termine:
Obbligazioni 3.347 988 2.359
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 924 1.541 (617)
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 657 628 29

Le politiche di gestione dei rischi finanziari del Gruppo TIM tendono alla minimizzazione dei rischi di mercato, all'integrale copertura del rischio di cambio e all'ottimizzazione dell'esposizione ai tassi di interesse attraverso opportune diversificazioni di portafoglio, attuate anche mediante l'utilizzo di selezionati strumenti finanziari derivati. Si sottolinea che tali strumenti non hanno fini speculativi e che hanno tutti un titolo sottostante, oggetto di copertura.

Si evidenzia inoltre che, al fine di determinare la propria esposizione ai tassi di interesse, il Gruppo definisce una composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile e utilizza gli strumenti finanziari derivati al fine di tendere alla prestabilita composizione del debito. Tenuto conto dell'attività operativa del Gruppo, la combinazione ritenuta più idonea nel medio-lungo termine delle passività finanziarie non correnti è stata individuata, sulla base del valore nominale, nel range 65% - 75% per la componente a tasso fisso e 25% - 35% per la componente a tasso variabile.

Nella gestione dei rischi di mercato il Gruppo si è dotato di Linee Guida "Gestione e controllo dei rischi finanziari" e utilizza principalmente gli strumenti finanziari derivati IRS e CCIRS.

Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti dell' IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.

Per ulteriori dettagli si rimanda al capitolo "Indicatori alternativi di performance".

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato ammonta a 22.072 milioni di euro al 30 giugno 2021, in diminuzione di 1.254 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020 (23.326 milioni di euro). La riduzione indotta dalla generazione di cassa operativa, ottenuta anche con ottimizzazione del capitale circolante, e dalla conclusione dell'acquisto da parte di KKR Infrastructure del 37,5% di FiberCop da TIM per un controvalore di 1.758 milioni di euro, è stata parzialmente contenuta dai pagamenti dei dividendi (336 milioni di euro), della sanzione (116 milioni di euro) connessa al procedimento Antitrust A514 (presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e dei servizi retail della rete fissa BL e BUL), dell'imposta sostitutiva del valore allineato dell'attivo (231 milioni di euro) e per la proroga dei diritti d'uso delle frequenze in banda 2100 Mhz (240 milioni di euro).

Per una migliore comprensione dell'informativa, nella tabella che segue sono illustrate le diverse modalità di rappresentazione dell'Indebitamento Finanziario Netto:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020 Variazione
(a) (b) (a-b)
Indebitamento Finanziario Netto contabile 22.327 23.714 (1.387)
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie (255) (388) 133
Indebitamento Finanziario Netto rettificato 22.072 23.326 (1.254)
Leasing (4.657) (4.732) 75
Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease 17.415 18.594 (1.179)

L'Indebitamento Finanziario Netto contabile al 30 giugno 2021 è pari a 22.327 milioni di euro, in diminuzione di 1.387 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020 (23.714 milioni di euro). Lo storno della valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie registra una variazione di 133 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020 sostanzialmente a seguito della marcata discesa dei tassi di interesse in dollari americani e la correlata rivalutazione delle coperture sulle obbligazioni in valuta US. Tale variazione è rettificata nell'Indebitamento Finanziario contabile non avendo effetti monetari.

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease (al netto dell'impatto di tutti i lease), metrica adottata dai principali peer europei, al 30 giugno 2021 risulta pari a 17.415 milioni di euro, in diminuzione di 1.179 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020 (18.594 milioni di euro).

Debito finanziario lordo

Obbligazioni

Le obbligazioni al 30 giugno 2021 sono iscritte per un importo pari a 20.506 milioni di euro (19.844 milioni di euro al 31 dicembre 2020). In termini di valore nominale di rimborso sono pari a 20.125 milioni di euro (19.249 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del primo semestre 2021 si segnala quanto segue:

(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di emissione
Nuove emissioni
Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 1,625% Euro 1.000 18/1/2021
TIM S.A. 1.600 milioni di BRL IPCA+4,1682% BRL 1.600 15/6/2021
(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di rimborso
Rimborsi
Telecom Italia S.p.A. 564 milioni di euro 4,500% (1) Euro 564 25/1/2021

(1) Al netto dei riacquisti per 436 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.

Con riferimento al Prestito obbligazionario 2002-2022 di Telecom Italia S.p.A., riservato in sottoscrizione al personale del Gruppo, si segnala che al 30 giugno 2021 è pari a 222 milioni di euro (valore nominale), in aumento di 5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020 (217 milioni di euro).

Revolving Credit Facility e Term Loan

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed disponibili al 30 giugno 2021:

(miliardi di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Sustainability-linked RCF – scadenza maggio 2026 4,0
Revolving Credit Facility – scadenza gennaio 2023 5,0
Bridge to Bond Facility – scadenza maggio 2021 1,7
Totale 4,0 6,7

Al 30 giugno 2021 TIM dispone di Term Loan bilaterali con diverse controparti bancarie per complessivi 965 milioni di euro.

In data 18 gennaio 2021 TIM ha emesso il suo primo Sustainability Bond a 8 anni per un ammontare pari a 1 miliardo di euro, cedola 1,625%.

In data 19 gennaio 2021 TIM ha cancellato totalmente la Linea di credito da 1,7 miliardi di euro, non utilizzati, stipulata in data 18 maggio 2020 come Bridge to Bond per successive emissioni sul mercato obbligazionario ed una scadenza iniziale di 12 mesi con opzione di estensione per ulteriori 12 mesi.

In data 13 maggio 2021 TIM ha esteso di 5 anni la Revolving Credit Facility, riducendo l'ammontare a 4 miliardi di euro e trasformandola nella prima linea di credito ESG-linked del Gruppo.

Scadenze delle passività finanziarie e costo medio del debito

La scadenza media delle passività finanziarie non correnti (inclusa la quota del medio-lungo termine scadente entro dodici mesi) è pari a 6,91 anni.

Il costo medio del debito di Gruppo, inteso come costo di periodo calcolato su base annua e derivante dal rapporto tra oneri correlati al debito ed esposizione media, è pari a circa il 3,6%, mentre il costo medio del debito di Gruppo "After Lease" risulta pari a circa il 3,3%.

Per quanto riguarda il dettaglio delle scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, si rimanda a quanto riportato nella Nota "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 del Gruppo TIM.

Attività finanziarie correnti e margine di liquidità

Il margine di liquidità disponibile per il Gruppo TIM è pari a 10.280 miilioni di euro ed è calcolato considerando:

  • la "Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti" e i "Titoli correnti diversi dalle partecipazioni" per complessivi 6.280 milioni di euro (5.921 milioni di euro al 31 dicembre 2020);
  • l'ammontare della Sustainability-linked Revolving Credit Facility pari a 4.000 milioni di euro, totalmente disponibile.

Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie (correnti e non) di Gruppo in scadenza per i prossimi 30 mesi.

In particolare:

Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti per 4.969 milioni di euro (4.829 milioni di euro al 31 dicembre 2020). Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide sono così analizzabili:

  • scadenze: gli impieghi hanno una durata massima di tre mesi;
  • rischio controparte: gli impieghi delle società europee sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie, finanziarie e industriali con elevato merito di credito. Gli impieghi delle società in Sud America sono stati effettuati con primarie controparti locali;
  • rischio Paese: gli impieghi sono stati effettuati sulle principali piazze finanziarie europee.

Titoli correnti diversi dalle partecipazioni per 1.311 milioni di euro (1.092 milioni di euro al 31 dicembre 2020): tali forme di investimento rappresentano un'alternativa all'impiego della liquidità con l'obiettivo di migliorarne il rendimento. Comprendono 323 milioni di euro di Titoli di Stato italiani ed europei detenuti da Telecom Italia Finance S.A., 413.milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili, e 575 milioni di euro relativi a impieghi in fondi monetari effettuati dalla Business Unit Brasile. Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato.

Nel secondo trimestre del 2021 l'indebitamento finanziario netto rettificato ammonta a 22.072 milioni di euro in aumento di 917 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2021 (21.155 milioni di euro): tale incremento è imputabile ai pagamenti dei dividendi (312 milioni di euro), della sanzione (116 milioni di euro) connesso al procedimento Antitrust A514 (presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e dei servizi retail della rete fissa BL e BUL), dell'imposta sostitutiva del valore allineato dell'attivo (231 milioni di euro) e per la proroga dei diritti d'uso delle frequenze in banda 2100 Mhz (240 milioni di euro).

(milioni di euro) 30.6.2021 31.3.2021 Variazione
(a) (b) (a-b)
Indebitamento finanziario netto contabile 22.327 21.672 655
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(255) (517) 262
Indebitamento finanziario netto rettificato 22.072 21.155 917
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato 29.395 29.442 (47)
Totale attività finanziarie rettificate (7.323) (8.287) 964

TABELLE DI DETTAGLIO – DATI CONSOLIDATI

Si riportano di seguito gli schemi di Conto Economico Separato Consolidato, Conto Economico Complessivo Consolidato, Situazione Patrimoniale–Finanziaria Consolidata, Rendiconto Finanziario Consolidato nonché Altre informazioni del Gruppo TIM.

Conto economico separato consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute %
Ricavi 7.567 7.759 (192) (2,5)
Altri proventi operativi 169 90 79 87,8
Totale ricavi e proventi operativi 7.736 7.849 (113) (1,4)
Acquisti di materie e servizi (3.120) (2.840) (280) (9,9)
Costi del personale (1.715) (1.372) (343) (25,0)
Altri costi operativi (424) (502) 78 15,5
Variazione delle rimanenze 49 6 43
Attività realizzate internamente 244 257 (13) (5,1)
Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/
(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di
attività non correnti (EBITDA)
2.770 3.398 (628) (18,5)
Ammortamenti (2.268) (2.348) 80 3,4
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti
(1) (8) 7 87,5
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti
Risultato operativo (EBIT) 501 1.042 (541) (51,9)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e
Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
22 2 20
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 12 448 (436)
Proventi finanziari 546 501 45 9,0
Oneri finanziari (1.128) (1.104) (24) (2,2)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività
in funzionamento
(47) 889 (936)
Imposte sul reddito 2 (166) 168
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (45) 723 (768)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo (45) 723 (768)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (137) 678 (815)
Partecipazioni di minoranza 92 45 47

Conto economico complessivo consolidato

Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio) è di seguito esposto il prospetto di Conto Economico Complessivo Consolidato, comprensivo, oltre che dell'Utile (perdita) del periodo, come da Conto Economico Separato Consolidato, delle altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse dalle transazioni con gli Azionisti.

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Utile (perdita) del periodo
(a)
(45) 723
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 5 (7)
Effetto fiscale
(b) 5 (7)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali 22 (3)
Effetto fiscale (5) 1
(c) 17 (2)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente
riclassificate nel conto economico separato consolidato
(e=b+c+d)
22 (9)
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (12) (3)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (3)
Effetto fiscale 1 (1)
(f) (14) (4)
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 565 610
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (427) (29)
Effetto fiscale (33) (142)
(g) 105 439
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere 307 (1.443)
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto
economico separato consolidato
Effetto fiscale
(h) 307 (1.443)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato consolidato
(k=f+g+h+i)
398 (1.008)
Totale altre componenti del conto economico complessivo
consolidato
(m=e+k)
420 (1.017)
Utile (perdita) complessivo del periodo
(a+m)
375 (294)
Attribuibile a:
Soci della Controllante 187 104
Partecipazioni di minoranza 188 (398)

Prospetto della situazione patrimoniale–finanziaria consolidata

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 22.710 22.847 (137)
Attività immateriali a vita utile definita 6.685 6.740 (55)
29.395 29.587 (192)
Attività materiali
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 13.049 13.141 (92)
Diritti d'uso su beni di terzi 4.898 4.992 (94)
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
2.699 2.728 (29)
Altre partecipazioni 82 54 28
Crediti finanziari non correnti per contratti di
locazione attiva
49 43 6
Altre attività finanziarie non correnti 2.194 2.267 (73)
Crediti vari e altre attività non correnti 2.260 2.114 146
Attività per imposte anticipate 7.592 7.496 96
14.876 14.702 174
Totale Attività non correnti (a)
62.218
62.422 (204)
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 340 287 53
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 4.349 4.280 69
Crediti per imposte sul reddito 42 86 (44)
Attività finanziarie correnti
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione
attiva
60 55 5
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti
finanziari e altre attività finanziarie correnti
1.461 1.254 207
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 4.969 4.829 140
6.490 6.138 352
Sub-totale Attività correnti 11.221 10.791 430
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad
essere cedute
di natura finanziaria
di natura non finanziaria 365 365
365 365
Totale Attività correnti (b)
11.586
10.791 795
Totale Attività
(a+b)
73.804 73.213 591

A partire dal 1 gennaio 2021, ai fini di una maggiore chiarezza espositiva, i crediti per lavori in corso su ordinazione al netto dei relativi acconti vengono iscritti nell'ambito della voce Rimanenze di magazzino. Il periodo comparativo è stato coerentemente riclassificato.

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della
Controllante
26.006 26.215 (209)
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
4.592 2.625 1.967
Totale Patrimonio netto (c) 30.598 28.840 1.758
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di
finanziamento e altri
21.712 23.655 (1.943)
Passività finanziarie non correnti per contratti di
locazione passiva
4.106 4.199 (93)
Fondi relativi al personale 888 724 164
Passività per imposte differite 293 277 16
Fondi per rischi e oneri 689 770 (81)
Debiti vari e altre passività non correnti 3.157 3.602 (445)
Totale Passività non correnti (d) 30.845 33.227 (2.382)
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di
finanziamento e altri
4.582 3.677 905
Passività finanziarie correnti per contratti di
locazione passiva
660 631 29
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 6.803 6.567 236
Debiti per imposte sul reddito 248 271 (23)
Sub-totale Passività correnti 12.293 11.146 1.147
Passività direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere
cedute
di natura finanziaria
di natura non finanziaria 68 68
68 68
Totale Passività correnti (e) 12.361 11.146 1.215
Totale Passività (f=d+e) 43.206 44.373 (1.167)
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 73.804 73.213 591

A partire dal 1 gennaio 2021, ai fini di una maggiore chiarezza espositiva, i crediti per lavori in corso su ordinazione al netto dei relativi acconti vengono iscritti nell'ambito della voce Rimanenze di magazzino. Il periodo comparativo è stato coerentemente riclassificato.

Rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (45) 723
Rettifiche per:
Ammortamenti 2.268 2.348
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) (9) 22
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate (differite) (49) 87
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
1 (439)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
(22) (2)
Variazione dei fondi relativi al personale 256 (435)
Variazione delle rimanenze (52) 14
Variazione dei crediti commerciali 108 321
Variazione dei debiti commerciali (230) (574)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito (235) 68
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività (66) 1.897
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) 1.925 4.030
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi
per cassa
(1.960) (1.974)
Contributi in conto capitale incassati 23
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle
disponibilità acquisite
(7)
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni (66) (7)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati
attivi di copertura e non)
(204) (20)
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di
rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute
(33)
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali,
materiali e di altre attività non correnti
9 402
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) (2.221) (1.616)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre (480) (646)
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) 1.912 1.097
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (2.108) (1.450)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non (38) (516)
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) 8
Dividendi pagati (336) (356)
Variazioni di possesso in imprese controllate 1.758 (1)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) 708 (1.864)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(d)
Flusso monetario complessivo (e=a+b+c+d) 412 550
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo (f) 4.508 3.202
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide
equivalenti nette
(g) 48 (150)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo (h=e+f+g) 4.968 3.602

Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Acquisti di attività immateriali (661) (474)
Acquisti di attività materiali (1.113) (771)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi (287) (646)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per competenza
(2.061) (1.891)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti
d'uso su beni di terzi
101 (83)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per cassa
(1.960) (1.974)

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (254) (27)
Interessi pagati (863) (917)
Interessi incassati 229 223
Dividendi incassati 86 256

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 4.829 3.138
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (321) (1)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
65
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
4.508 3.202
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 4.969 3.603
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (1) (1)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
4.968 3.602

Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7 sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 del Gruppo TIM.

Altre informazioni

Consistenza media retribuita del personale

(unità equivalenti) 1° Semestre
2021
Esercizio
2020
1° Semestre
2020
Variazione
(a) (b) (c) (a-c)
Consistenza media retribuita – Italia 39.951 40.140 39.501 450
Consistenza media retribuita - Estero 9.069 8.959 8.927 142
Totale consistenza media retribuita (1) 49.020 49.099 48.428 592

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 12 unità medie in Italia nel primo semestre 2021; 9 unità medie in Italia nell'esercizio 2020; 5 unità medie in Italia nel primo semestre 2020.

Organico a fine periodo

(unità) 30.6.2021 31.12.2020 30.6.2020 Variazione
(a) (b) (c) (a-b)
Organico – Italia 42.910 42.680 45.236 230
Organico – Estero 9.494 9.667 9.847 (173)
Totale organico a fine periodo (1) 52.404 52.347 55.083 57

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 12 unità in Italia al 30.6.2021; 14 unità in Italia al 31.12.2020; 7 unità in Italia al 30.6.2020.

Organico a fine periodo - dettaglio per Business Unit

(unità) 30.6.2021
(a)
31.12.2020
(b)
30.6.2020
(c)
Variazione
(a-b)
Domestic 43.157 42.925 45.473 232
Brasile 9.234 9.409 9.596 (175)
Altre attività 13 13 14
Totale 52.404 52.347 55.083 57

INDICATORI AFTER LEASE

Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare a seguito dell'adozione dell'IFRS 16 il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazioni
assolute %
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 3.217 3.339 (122) (3,7)
Canoni per leasing (401) (385) (16) (4,0)
EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL) 2.816 2.954 (138) (4,7)

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE DOMESTIC

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazioni
assolute %
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 2.591 2.745 (154) (5,6)
Canoni per leasing (255) (253) (2) (0,8)
EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL) 2.336 2.492 (156) (6,3)

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE BRASILE

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazioni
assolute %
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 632 598 34 5,6
Canoni per leasing (146) (133) (13) (10,2)
EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL) 486 465 21 4,4

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO RETTIFICATO AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020 Variazione
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato 22.072 23.326 (1.254)
Leasing (4.657) (4.732) 75
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato - After Lease 17.415 18.594 (1.179)

EQUITY FREE CASH FLOW AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Variazione
Equity Free Cash Flow 363 978 (615)
Leasing (274) (447) 173
Equity Free Cash Flow After Lease 89 531 (442)

EVENTI SUCCESSIVI AL 30 GIUGNO 2021

Si rimanda alla Nota "Eventi successivi al 30 giugno 2021" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo TIM.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE PER L'ESERCIZIO 2021

Target finanziari del piano 2021-2023 (IFRS 16/After Lease) al netto dell'acquisizione con Vivo e Claro, degli asset mobili di Oi e dei benefici attesi dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), come aggiornati in data 19 luglio 2021:

  • Equity Free Cash Flow cumulato nell'arco del Piano triennale pari a circa 4 miliardi di euro, al netto di 0,7 miliardi di euro di imposta sostitutiva ex DL 104/2020;
  • Riduzione dell'indebitamento di Gruppo After Lease a circa 16,8 miliardi di euro a fine 2021 e un rapporto tra debito netto After Lease ed EBITDA After Lease al 2023 di 2,6x;
  • Ricavi di Gruppo Organici da servizi previsti stabili o in leggera crescita (stable to low single-digit growth) nel 2021 e in crescita (low to mid single-digit growth) nel 2022-2023;
  • EBITDA After Lease organico di Gruppo previsto in leggero calo (low to mid single-digit decrease) nel 2021 e in crescita (mid single-digit growth) nel 2022-2023;
  • Ricavi da servizi Domestic previsti stabili nel 2021 e in leggera crescita (low to mid single-digit growth) nel 2022-2023;
  • EBITDA After Lease Organico domestico previsto in calo (mid single-digit decrease) nel 2021 e in crescita (mid single-digit growth) nel 2022-2023;
  • Domestic Capex attesi a circa 3,0-3,1 miliardi di euro annui, in funzione della crescita degli abbonati al servizio calcio;
  • Politica dividendi: minimo 1 euro cent per le azioni ordinarie e 2,75 euro cent per le azioni di risparmio nel periodo 2021-2023;
  • Guidance ESG: percentuale di energia elettrica rinnovabile al 100% entro il 2025 e riduzione di emissioni indirette al -100% entro il 2025.

PRINCIPALI RISCHI E INCERTEZZE

Il governo dei rischi rappresenta uno strumento strategico per la creazione di valore.

Il Gruppo TIM ha adottato un Modello di Risk Management in continua evoluzione, allineato con normative e standard internazionali, per consentire di individuare e gestire i rischi in modo omogeneo all'interno delle società del Gruppo, evidenziando potenziali sinergie tra gli attori coinvolti nella valutazione del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi.

Il processo Risk Management è progettato per individuare eventi potenziali che possono influire sull'attività d'impresa, per gestire il rischio entro limiti accettabili e per fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi aziendali.

Il Modello di Risk Management adottato dal Gruppo TIM

  • classifica i rischi sulla base del loro impatto in Strategici (derivanti dalla evoluzione dei fattori sottostanti le principali assunzioni utilizzate per lo sviluppo del Piano Strategico) e Operativi (derivanti dall'evoluzione dei fattori di rischio, sia endogeni che esogeni, che possono compromettere il raggiungimento degli obiettivi di business);
  • valuta i rischi non solo singolarmente, ma anche in un'ottica di portafoglio rischi (analisi delle correlazioni);
  • individua e aggiorna l'insieme complessivo dei rischi ai quali è esposto il Gruppo mediante l'analisi del Piano Industriale, il monitoraggio del contesto di riferimento (macroeconomico, regolatorio, ecc.), un monitoraggio ciclico con i Risk Owner al fine di intercettare eventuali variazioni e/o nuovi scenari di rischio, analisi specifiche sui rischi a cui possono essere esposti gli asset aziendali.

L'evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2021 potrebbe essere influenzata da rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo.

In tale ambito, si evidenzia l'emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19. Inoltre, a titolo non esaustivo si richiamano i seguenti ulteriori fattori: il cambiamento del contesto di mercato, l'ingresso di nuovi potenziali competitors in ambito fisso e mobile, l'avvio di procedimenti da parte delle Autorità e i conseguenti ritardi nell'implementazione delle nuove strategie, gli eventuali vincoli connessi all'esercizio dei Poteri Speciali da parte del Governo (Golden Power) con effetti - al momento non prevedibili - in termini di scelte strategiche ed in termini di sviluppo temporale degli obiettivi triennali già annunciati che possono comportare, per alcuni di essi, una progressione temporale diversa rispetto alla tempistica inizialmente prevista o il relativo raggiungimento con percorsi nuovi e più articolati.

Rischi relativi alle attività di business e del settore

Rischi connessi alle dinamiche competitive

Il mercato delle telecomunicazioni è caratterizzato da una forte competizione che potrebbe comportare una riduzione della quota di mercato negli ambiti geografici in cui opera il Gruppo TIM e una riduzione dei prezzi e dei margini. La natura della competizione è sui prodotti e servizi innovativi nonché sulla capacità di evolvere verso un'offerta sempre più convergente che si ampli anche al mondo dei contenuti, così come sul prezzo dei servizi tradizionali e non. L'impiego di nuove tecnologie (IoT) e dei nuovi strumenti di conoscenza e gestione del cliente (Big Data) costituiscono elementi abilitanti per la mitigazione dei suddetti rischi, così come potrebbero rappresentare un ulteriore fattore di rischio in caso di mancato sfruttamento delle opportunità che derivano dal loro utilizzo.

Dal lato della competizione infrastrutturale, considerato inoltre l'accordo per la costituzione della società FiberCop che ha come obiettivo l'accelerazione della copertura in fibra del paese, lo sviluppo di operatori alternativi potrebbe rappresentare una minaccia per TIM anche oltre l'orizzonte di Piano.

Sul mercato brasiliano il rischio competitivo è rappresentato dalla rapida transizione del Business Model legato ai servizi tradizionali e dal potenziale consolidamento del settore. I cambiamenti nel profilo di consumo (migrazione da voice a data) dei consumatori richiedono agli operatori velocità nel preparare le proprie infrastrutture e ammodernare i propri portafogli di prodotti e servizi. In tale contesto il gruppo TIM Brasil potrebbe essere impattato dalla necessità di un rapido sviluppo delle tecnologie e delle infrastrutture, così come dall'incremento della competizione sia attraverso strategie commerciali che attraverso possibili aggregazioni nel settore. Inoltre, il lento recupero dalla profonda crisi economica del paese il ritardo delle riforme strutturali necessarie, la pandemia da Covid-19 e tutte le restrizioni imposte per contrastarne il diffondersi, hanno direttamente influito sui consumi e in particolare sul segmento del prepagato.

Rischi associati allo sviluppo delle reti fisse e mobili

Per mantenere ed espandere il portafoglio clienti del Gruppo TIM in ognuno dei mercati in cui opera, si rende necessario conservare, aggiornare e migliorare tempestivamente le reti esistenti. Una rete affidabile e di alta qualità è necessaria per mantenere la base clienti e minimizzare le cessazioni proteggendo i ricavi dell'azienda da fenomeni erosivi.

Il mantenimento e il miglioramento delle strutture esistenti dipendono dalla capacità del Gruppo di:

  • realizzare i piani di sviluppo delle reti con il necessario livello di efficacia/efficienza e nei tempi previsti dai piani di sviluppo del business;
  • aggiornare le funzionalità delle reti per offrire ai clienti servizi sempre più vicini alle loro esigenze;
  • aumentare la copertura geografica dei servizi innovativi;
  • aggiornare la struttura dei sistemi e delle reti per adattarla alle nuove tecnologie;
  • sostenere nel lungo termine il necessario livello di investimenti.

Rischi di Cyber Security

Il rischio cyber è un fenomeno in crescita a livello mondiale e come tale richiede un costante presidio da parte di TIM, dato l'ingente patrimonio di asset informatico che l'azienda gestisce sia in termini di proprie infrastrutture di telecomunicazioni, sia in termini di asset necessari all'erogazione di servizi alla clientela.

Alla luce di queste considerazioni, estremo impulso è stato dato alla protezione delle reti dalle principali minacce (ad esempio: virus, malware, hacker, furto di dati). Rispetto all'ampia tassonomia degli attaccanti (Cyber-Criminals, Cyber-Terrorists, Insiders, ecc.) l'attività è condotta da TIM non solo a salvaguardia delle proprie infrastrutture ma, in uno spirito di forte responsabilità, anche nei confronti del patrimonio informativo della clientela, che rappresenta un target prioritario per l'azienda.

Per quanto riguarda la fase di prevenzione, TIM presidia le analisi di rischio cyber definendo i piani di sicurezza per gli asset informatici dell'azienda, allo scopo di identificare preventivamente le azioni necessarie alla mitigazione del rischio cyber e di garantire l'adozione di un approccio di security by design, provvedendo anche al monitoraggio dei piani delle suddette azioni ed alle verifiche di effettiva applicazione in campo.

Per quanto riguarda la fase di reazione rispetto ad attacchi cyber, il Security Operation Center (SOC), opera h24 per 365 giorni l'anno, allo scopo di gestire incidenti di sicurezza informatica così da contribuire a contenere gli impatti. TIM ha inoltre posto in essere un programma assicurativo a copertura dei rischi cyber.

Rischi di Continuità di Business

Il successo del Gruppo TIM dipende fortemente dalla capacità di offrire in modo continuativo e ininterrotto i servizi/prodotti che eroga attraverso la disponibilità dei processi e dei relativi asset a supporto, che sono sensibili a diverse minacce sia esogene sia endogene. TIM ha adottato un framework di "Business Continuity Model System", in linea con gli standard internazionali, per analizzare e prevenire le minacce sopra indicate.

TIM infatti considera la Business Continuity un elemento fondamentale per la tutela del Valore e della Reputazione del Gruppo, nell'erogazione dei propri servizi e nel pieno rispetto di quanto definito nei contratti con la Clientela, nella normativa di settore e, più in generale, in coerenza con le metodologie e le best practice di riferimento.

TIM mette in atto un processo continuo di gestione e di governo che, supportato dalla Direzione Aziendale, garantisce che vengano intrapresi i passi necessari per identificare l'impatto di potenziali perdite, mantenere praticabili i piani e le strategie di ripristino e assicurare la continuità dei servizi mediante programmi di formazione, test, esercitazioni e periodiche attività di aggiornamento e revisione.

TIM inoltre effettua periodiche attività di risk assessment sugli asset aziendali volte a valutare e mitigare i rischi di possibili danni diretti e/o di interruzione di attività, implementando altresì specifici programmi assicurativi a copertura di questi rischi.

Già da febbraio 2020 il modello del BCMS ed in particolare i Piani di Continuità Operativa sono stati utilizzati anche come strumenti per garantire la massima operatività a fronte dell'emergenza sanitaria generata dalla diffusione del Covid-19. L'adozione tempestiva, da parte di tutte le Direzioni aziendali, delle misure di continuità definite ha reso possibile l'adozione di adeguate strategie per la prosecuzione delle attività di business sia da remoto che nelle operazioni on-field, garantendo sempre la massima tutela della salute dei dipendenti.

Rischi di frodi

Il progresso tecnologico mette a disposizione dell'attività fraudolenta strumenti e tecniche di abuso sempre più sofisticati e caratterizzati da rapidità di perpetrazione ed elevati impatti economici.

Fenomeni "tradizionali" quali le frodi da sottoscrizione, interconnessione e commerciali generano oggi la quota maggiore di revenue loss e continueranno ad essere significativi nel prossimo futuro, ma nuove tipologie di frodi "internet style" acquisiranno progressivamente maggior rilievo (Internet spamming/phishing, service reselling, VoIP bypass, ecc.). Inoltre, alcune specifiche tipologie di servizi resi (es. servizi wholesale di interconnessione, voce o dati) si prestano al rischio potenziale di utilizzo da parte di terze parti per la costruzione di schemi di transazione fittizie, asservite a illeciti di tipo fiscale e/o di riciclaggio internazionale.

Il Gruppo TIM si è da tempo dotato di un modello organizzativo articolato su un presidio di governance dei fenomeni fraudolenti ed un distinto presidio operativo di gestione e contrasto.

La procedura per il contrasto delle frodi esterne, traendo spunto dai processi aziendali a rischio reato previsti dal D.Lgs. n. 231/2001, definisce specifici schemi di controllo interni comprensivi di indicazioni comportamentali a cui i dipendenti ed i collaboratori dell'Azienda (ivi compresi i fornitori) si devono attenere (Prevention). Nella fase di Detection vengono individuati i potenziali casi di frode che - a seguito di verifiche preliminari sulla fondatezza dell'illecito - potranno essere oggetto di investigation e contrasto. A completamento del ciclo endto-end di gestione delle frodi con il monitoring vengono verificati i risultati dell'azione svolta e individuate le eventuali azioni di miglioramento dell'efficacia del processo di fraud management.

Il contrasto alle frodi interne, attuato, nel rispetto dei vincoli derivanti da accordi sindacali in materia di divieto di controllo a distanza dell'attività lavorativa del personale come recentemente aggiornati, viene effettuato attraverso la rilevazione di informazioni relative alla concentrazione di operazioni anomale che facciano ipotizzare gravi illeciti.

Rischi legati ai principali temi di sostenibilità

Da molti anni il Gruppo coinvolge attivamente e consulta sistematicamente i propri stakeholder con l'obiettivo di migliorare le performance ambientali, sociali e di governance (ESG) dell'azienda. I risultati dell'attività di engagement, come emergono dalla matrice di materialità, sono riflessi nel Piano di Sostenibilità, cuore del Piano Strategico triennale del Gruppo.

Il piano di azioni a supporto della strategia ESG è finalizzato ad ottenere un impatto concreto e rilevante nello sviluppo del business che ha fatto propri obiettivi di tutela dell'ambiente e di inclusione sociale.

Riduzione dei consumi energetici e lotta ai cambiamenti climatici

TIM e ERG hanno firmato un accordo in Italia per la fornitura di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.

TIM, attraverso questo accordo, arriverà a coprire nei prossimi anni circa il 20% dei consumi energetici aziendali attraverso fonti rinnovabili, rafforzando l'impegno per il perseguimento degli obiettivi di eco-efficientamento e utilizzo di fonti rinnovabili su cui poggia la strategia del Gruppo.

L'operazione, inoltre, rappresenta un importante contributo allo sviluppo del settore dell'energia pulita, in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di Co2 e decarbonizzazione stabiliti dall'Unione Europea.

In particolare, il Gruppo si è posto l'obiettivo di diventare carbon neutral entro il 2030, con una sempre più crescente attenzione ai consumi energetici, il cui mancato contenimento oltre che ad un impatto negativo sul clima, potrebbe portare un mancato saving di costi.

Le misure adottate da TIM includono:

  • iniziative e progetti finalizzati a minimizzare l'impatto ambientale delle attività aziendali, dei clienti che utilizzano prodotti del settore ICT e della catena di fornitura;
  • interventi di efficientamento energetico nell'ambito del perimetro di centrali e CED;
  • incremento dell'utilizzo di energia da fonti rinnovabili nei processi aziendali.

Il continuo aumento delle temperature medie globali sta impattando in modo significativo sugli eventi naturali/ catastrofali.

Le conseguenze negative legate ai cambiamenti climatici (es. alluvioni, esondazioni, windstorm), possono impattare anche sugli asset aziendali (danni materiali) e sulla Continuità del Business (Business Interruption). A tal proposito TIM ha posto in essere specifiche attività di valutazione, mitigazione e monitoraggio dei rischi derivanti da tali eventi, oltre che adeguate coperture assicurative.

Inclusione sociale

Il digital divide rappresenta un grande ostacolo alla diffusione della digitalizzazione e ai correlati servizi di connettività con il rischio di ripercussioni in ambito commerciale. L'"Operazione Risorgimento Digitale" iniziata nel 2019, prima grande scuola gratuita per la diffusione delle competenze digitali in Italia, è il progetto principale per l'inclusione che vuole colmare il divario digitale che interessa le aree a minore urbanizzazione del Paese.

Competenze ed engagement del personale

La capacità di attrarre e trattenere personale qualificato e specializzato e motivato è un fattore chiave di successo per il perseguimento degli obiettivi strategici e il raggiungimento di un adeguato livello di customer experience.

TIM ha avviato un programma di assunzioni, ricercando profili professionali compatibili con il piano di reindustrializzazione/riorganizzazione aziendale e la realizzazione per tutto il personale di un programma di adeguamento delle competenze a supporto dei processi di riqualificazione, di reskilling e di upskilling, anche riguardante importanti internalizzazioni di attività core, tecnico-specialistiche evolute e tradizionali.

A seguito della Engagement Survey 2020, è stato predisposto il piano per il personale TIM con l'obiettivo di incrementare l'engagement nel corso di 3 anni.

Il piano racchiude una serie di azioni, tra quelle già in essere, quelle oggetto di revisione e quelle introdotte exnovo, che guardano al benessere personale, organizzativo e a supporto delle persone per lavorare e vivere meglio in azienda e, a sua volta, si inquadra nell'ancora più ampio Piano di Sostenibilità di TIM.

Rischi finanziari

Il Gruppo TIM può essere esposto ai rischi di natura finanziaria come i rischi derivanti dalle fluttuazioni dei tassi di interesse e dei tassi di cambio, rischio di credito, rischio di liquidità e a rischi legati all'andamento in generale dei mercati azionari di riferimento e – più specificamente - rischi legati all'andamento della quotazione delle azioni delle società del Gruppo TIM. Tali rischi possono impattare negativamente i risultati e la struttura finanziaria del Gruppo. Pertanto, per la loro gestione, il Gruppo TIM ha definito, a livello centralizzato, le linee guida alle quali deve essere ispirata la gestione operativa, l'individuazione degli strumenti finanziari più idonei a soddisfare gli obiettivi prefissati ed il monitoraggio dei risultati conseguiti. In particolare, per mitigare il rischio di liquidità, il Gruppo TIM ha l'obiettivo di mantenere un "adeguato livello di flessibilità finanziaria", in termini di disponibilità liquide e linee di credito sindacate committed, che consenta la copertura delle esigenze di rifinanziamento almeno dei successivi 12-18 mesi.

I potenziali impatti della c.d. Brexit in termini di rischi finanziari non sono considerati significativi per il Gruppo TIM. In aggiunta, le politiche di gestione dei rischi finanziari adottate prevedono l'integrale copertura del rischio di cambio e la minimizzazione dell'esposizione ai tassi di interesse e al rischio controparte e risultano efficaci anche nel contesto Brexit.

Rischi relativi alle condizioni macroeconomiche

Covid-19

Il perdurare dello stato di emergenza sanitaria per la diffusione del Covid-19 e i provvedimenti restrittivi emanati da Autorità nazionali ed estere, oltre al peggioramento del quadro macroeconomico globale e al rischio di deterioramento del profilo creditizio di alcuni segmenti di clientela, potrebbe determinare rallentamenti nell'attività d'impresa, derivanti da limitazioni di alcune tipologie di interventi tecnici e commerciali, da difficoltà incontrate dalla clientela e da discontinuità nella catena di fornitura, con impatti negativi sui risultati complessivi del Gruppo.

La gestione di questo fenomeno emergenziale prevede, anche in considerazione del servizio pubblico erogato, la realizzazione di tutte le attività inerenti la continuità operativa dei processi aziendali con l'obiettivo di garantire la funzionalità dei servizi erogati e la tutela della salute dei dipendenti.

L'evoluzione della situazione sanitaria mondiale legata al Covid-19 e il completamento della campagna vaccinale sono elementi fondamentali per la ripresa economica e sociale nazionale ed internazionale.

Rischi connessi ai fattori macroeconomici

La situazione economico-finanziaria del Gruppo TIM dipende dall'influenza di molteplici fattori macroeconomici come la crescita economica, la fiducia dei consumatori, i tassi di interesse e i tassi di cambio dei mercati in cui è presente.

L'ultimo trimestre 2021 ha registrato un lieve incremento del PIL dello 0,1% rispetto al IV trimestre 2020 (-0,8% rispetto al primo trimestre 2020). Il contributo positivo alla crescita proviene soprattutto dagli investimenti fissi (+3,7% rispetto al trimestre precedente). Lenta, invece, la ripresa dei consumi delle famiglie e della pubblica amministrazione (-1% rispetto al trimestre precedente). In particolare, sono diminuiti gli acquisti di beni durevoli (-0,9%), servizi (-4,2%) e beni semidurevoli (-3,6%), mentre sono aumentati gli acquisti dei beni non durevoli (+1,9%). Le esportazioni in volume crescono dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dell'1,2% nei confronti del primo trimestre 2020.

In generale nel 2020 l'economia italiana ha risentito in misura maggiore rispetto agli altri paesi dell'area euro dell'emergenza Covid-19 (stima PIL Italia -8,9% vs 2019; PIL area euro -6,2% vs 2019). Il quadro globale è caratterizzato da una decisa ripresa del commercio mondiale e da un progressivo miglioramento della produzione, seppure con tempistica e ritmi eterogenei tra i paesi. Per l'Italia si prevede una sostenuta crescita del PIL sia nel 2021 (+4,7%) sia nel 2022 (+4,4%). Tali scenari incorporano gli effetti della progressiva introduzione degli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L'effettiva capacità di realizzazione delle misure programmate, l'evoluzione dell'emergenza sanitaria e il completamento della campagna vaccinale rappresentano gli elementi principali per la ripresa economica e sociale. I rischi associati agli scenari sono legati all'effettiva capacità di realizzazione delle misure programmate oltre che all'evoluzione dell'emergenza sanitaria e della campagna vaccinale.

La propensione al consumo, soprattutto nel settore dei servizi, ha subito un'importante riduzione sia per effetto delle misure di contenimento dei contagi sia per una maggiore prudenza dei consumatori anche nella fase di convivenza con il virus. Le misure di contenimento dei contagi e di sostegno al reddito delle famiglie varate dal governo italiano, oltre ad avere ricadute positive sul lato della domanda, hanno determinato un significativo aumento del debito pubblico che si è attestato al 157% del PIL nel 2020 con un aumento di 21 p.p. rispetto al 2019. Le previsioni stimano una lieve riduzione del debito/PIL al 2023 di circa 6 p.p.. Anche nel 2021 i conti pubblici saranno condizionati da importanti stanziamenti di bilancio (ca. 100 miliardi di euro) destinati a contrastare gli effetti recessivi della crisi. Già sono state varate diverse misure tra cui il Decreto Sostegni per un importo pari a 32 miliardi di euro dedicati soprattutto alle imprese.

Anche l'aumento dei tassi di disoccupazione è stato bloccato dalle misure di sostegno pubblico e dal blocco dei licenziamenti tuttavia i mercati del lavoro avranno bisogno di tempo per recuperare. L'inflazione varierà notevolmente nel corso di quest'anno, in quanto le ipotesi sui prezzi dell'energia e sulle variazioni delle aliquote IVA determinano notevoli fluttuazioni del livello dei prezzi rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Per l'Unione Europea le previsioni attuali indicano un'inflazione all'1,9 % nel 2021 e all'1,5 % nel 2022. Per la zona euro i valori corrispondenti sono dell'1,7 % nel 2021 e dell'1,3 % nel 2022.

La ripresa della crescita economica andrà di pari passo con l'aumento delle vaccinazioni e l'allentamento delle restrizioni. La crescita, a partire dal secondo trimestre sarà trainata dai consumi privati, dagli investimenti e dalla crescente domanda di esportazioni dell'UE da parte di un'economia mondiale in fase di rafforzamento.

In Brasile, dopo tre anni di modesta crescita, il declino del PIL del 4,1% nel 2020 è stato influenzato significativamente dall'emergenza pandemica Covid-19 e dalle restrizioni imposte per contenerne la diffusione, dal lock-down e dalle misure di distanziamento sociale che hanno determinato una generale contrazione commerciale ed economica, soprattutto se confrontata con la crescita dell'1,1% del 2019.

Dopo un devastante primo semestre 2020 quando la pandemia ha portato alla chiusura delle attività commerciali, alle forti restrizioni nella circolazione e ad un considerevole deflusso dei capitali, già iniziato nel 2019, lo scenario nel secondo semestre è cambiato e il terzo trimestre ha registrato una forte crescita del PIL. L'anno 2020 non ha recuperato il livello di attività della fine del 2019, ma l'impatto è stato inferiore rispetto alle aspettative iniziali.

Recentemente, dopo l'adozione delle stringenti misure di restrizione nella circolazione e di distanziamento sociale per ridurre la trasmissione del Covid-19, il graduale alleggerimento delle misure restrittive e il ritorno alle attività economiche e il supporto finanziario del governo hanno contribuito ad un lieve recupero registrato nel secondo semestre 2020. Non è tuttavia ancora possibile prevedere se l'economia brasiliana e i risultati di TIM Brasil torneranno ai livelli precrisi.

Rischi relativi al contesto legislativo e regolatorio

Rischi di natura regolatoria

Il settore delle comunicazioni elettroniche è fortemente regolamentato. In tale contesto, nuove decisioni da parte dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCom) possono determinare cambiamenti nel quadro delle regole che possono incidere sui risultati attesi del Gruppo e sulle guidance comunicate al mercato. Inoltre, la posizione di significativo potere di mercato detenuta da TIM nei mercati dell'accesso di rete fissa e la struttura dei mercati mobili comportano un'elevata attenzione da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sulle dinamiche competitive del settore.

I principali elementi che introducono incertezza sono i seguenti:

■ mancanza di prevedibilità nei tempi di avvio e nelle conseguenti decisioni finali di nuovi procedimenti sia da parte di AGCom che di AGCM;

  • eventuali decisioni AGCom circa politiche tariffarie, anche con effetto retroattivo (ad esempio: revisione dei prezzi relativi ad anni precedenti, efficacia ed effettiva attuazione di politiche di repricing, anche a seguito di sentenze del Giudice amministrativo);
  • eventuali decisioni AGCom che possano condizionare le scelte tecnologiche, con potenziale impatto sui tempi di ritorno degli investimenti infrastrutturali;
  • eventuali decisioni AGCM che possano limitare la capacità competitiva di TIM (ad esempio, in termini di livello minimo dei prezzi retail per garantirne la replicabilità);
  • eventuale inadeguatezza, riscontrata da AGCom o AGCM, nell'implementazione di processi e sistemi volti alla gestione dei servizi regolamentati;
  • eventuali decisioni AGCom o AGCM che impongono vincoli sul pricing delle offerte fisse e mobili sulla base della normativa a tutela dei consumatori.

Rischi di Compliance

Il Gruppo TIM può essere esposto a rischi di non conformità, derivanti dall'inosservanza/violazione della normativa esterna (leggi, regolamenti, nuovi principi contabili, provvedimenti delle autorità) e interna (c.d. autoregolamentazione come, ad esempio, statuto e codice etico), con conseguenti effetti sanzionatori di natura giudiziaria o amministrativa, perdite finanziarie o danni reputazionali.

Il Gruppo TIM ha come obiettivo la compliance dei processi, e quindi delle procedure e dei sistemi informativi che li regolano, e dei comportamenti aziendali rispetto alle normative di riferimento. Il rischio è associato agli eventuali ritardi temporali necessari a rendere compliant i processi rispetto all'evoluzione normativa o qualora sia rilevata una mancanza di conformità ed è monitorato tramite il sistema dei controlli interni allo scopo predisposto.

General Data Protection Regulation (GDPR)

Particolare rilevanza assume la conformità al Regolamento UE 2016/679 (General Data Protection Regulation, GDPR), diventato direttamente applicabile a partire dal 25 maggio 2018 e recepito nell'ordinamento italiano tramite il D.Lgs. n. 101/2018, in quanto, rispetto al previgente Codice Privacy tra le altre disposizioni prevede anche un forte inasprimento delle sanzioni amministrative pecuniarie, che per alcune fattispecie di violazioni possono essere irrogate fino a 20 milioni di euro, o per le imprese, fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell'esercizio precedente, se superiore. Partendo dal modello operativo già in essere con la previgente normativa Privacy, il Gruppo TIM ha esteso gli strumenti necessari per assicurare la conformità al GDPR, attivando anche specifici presidi organizzativi. In particolare, è stato istituito un comitato di steering sui temi della compliance al GDPR, presieduto dal vertice aziendale e che fornisce l'indirizzo per il perseguimento degli obiettivi di conformità Al comitato sono sottoposte le valutazioni di conformità e i risultati delle attività di controllo, sia ex-ante che ex-post, svolte dalla Direzione Compliance in accordo con la struttura del Data Protection Officer di Gruppo, che operano secondo i principi di autonomia e di segregation of duties e che partecipano al Sistema di Controllo Interno della Società. I processi operativi della Società sono stati adeguati secondo il principio della privacy-by-design, con particolare attenzione ai processi commerciali, di relazione con il cliente e quelli tecnologici, adottando le modalità definite dalla normativa aziendale dedicata all'applicazione del GDPR e che recepisce le direttive dell'autorità Garante della protezione dei dati personali. I trattamenti di dati personali sono sottoposti a valutazione preventiva secondo le indicazioni del European Data Protection Board (EDPB), sono oggetto di censimento e le relative responsabilità vengono attribuite all'opportuno livello manageriale della organizzazione della Società, come previsto dal Codice Privacy in applicazione del principio di accountability fissato dal GDPR.

Salute e Sicurezza sul Lavoro

La conformità agli adempimenti previsti in materia di sicurezza sul lavoro è assicurata in TIM attraverso l'applicazione della normativa vigente in materia, a partire dalla effettuazione e periodico aggiornamento della valutazione dei rischi e del relativo documento.

Riguardo alla gestione degli impatti della pandemia da Covid-19, TIM ha fin da subito adottato tutte le iniziative necessarie a dare completa attuazione alle disposizioni di carattere emergenziale emanate, in più fasi, dal Governo e dalle Regioni, per il contenimento del contagio del virus.

E' stato esteso il Lavoro Agile settimanale a tutte le figure professionali che hanno potuto svolgere attività da remoto, compresi gli operatori di call center, sono stati definiti appositi Protocolli di prevenzione e protezione, modulati tenendo conto della specificità lavorativa, per tutti coloro che hanno dovuto continuare a lavorare on field (tecnici, addetti ai negozi e ai Data center) dotandoli di appositi Dispositivi di Protezione Individuali e, in coerenza con gli orientamenti giuridici e tenuto conto degli indirizzi governativi e delle autorità sanitarie, è stato formalizzato ai sensi del D.lgs. 81/2008 uno specifico documento dedicato al tema Covid-19 contenente tutte le misure a tutela del personale volte a prevenire il contagio.

Inoltre, TIM ha supportato i dipendenti con iniziative dedicate quali ad esempio:

  • una campagna continuativa di informazione e sensibilizzazione rivolta a tutto il personale;
  • una campagna di welfare sanitario, su adesione volontaria, basata su test sierologici ed antigeni rapidi volti a verificare il grado di immunità al Covid-19 tramite risposta anticorpale, destinata principalmente al personale che ha continuato ad operare in campo durante l'emergenza;
  • una campagna di vaccinazione antinfluenzale, sempre su base volontaria, indirizzata a tutto il personale del Gruppo TIM;
  • una copertura assicurativa dedicata, a tutela della popolazione aziendale;
  • un servizio di supporto psicologico da parte di professionisti esterni;

  • specifiche modalità per la gestione di eventuali casi di accertata o sospetta positività al Covid-19, oltre ad una specifica copertura assicurativa per i propri dipendenti in caso di ricovero a seguito di contagio da Covid-19;

  • criteri per la mobilità interregionale ed internazionale per comprovate esigenze lavorative, sempre nei limiti imposti dagli schemi definiti dalle autorità sanitarie competenti;
  • la sottoscrizione di accordo con le Organizzazioni Sindacali per la gestione del rientro in sicurezza.

Golden Power

L'emanazione dei Decreti cosiddetti "Golden Power", finalizzati all'esercizio dei poteri speciali sugli assetti societari nei settori della Difesa e della Sicurezza Nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica, nello specifico settore delle Telecomunicazioni, incide nella relazione pubblico-privato, arricchendo, in aggiunta, il valore degli asset tecnologici e dei servizi inclusi nel perimetro Golden Power, con un contenuto derivato dalla finalità istituzionale perseguita.

In sintesi, la Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 28 settembre 2017 ha stabilito che la Società è soggetta agli obblighi di cui al D.L. n. 21/2012 (norme in materia di poteri speciali), in quanto impresa che:

  • svolge "attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale" (come da art. 1 del D.L.) e
  • detiene reti e impianti "necessari ad assicurare l'approvvigionamento minimo e l'operatività dei servizi pubblici essenziali", beni e rapporti "di rilevanza strategica per l'interesse nazionale" nel settore delle comunicazioni (come da art. 2 dello stesso D.L.).

L'architettura normativa relativa a TIM, conseguentemente, ha comportato una prima fase nel 2017 con l'emanazione dei D.P.C.M. 16 ottobre e 2 novembre.

Il dettato governativo, successivamente, è stato integrato con la Legge 20 maggio 2019, n. 41 che ha ricompreso in un più ampio quadro di misure urgenti, quelle relative ai servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G.

Con il sopra menzionato provvedimento del 16 ottobre 2017, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 1 del Decreto Golden Power mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni gravanti su TIM e sulle società controllate Sparkle e Telsy. Si tratta di misure in ambito governance aziendale e di organizzazione; in particolare, la Presidenza del Consiglio dei Ministri impone la presenza nei rispettivi Consigli di Amministrazione di un Consigliere Delegato alla Sicurezza – figura attualmente coincidente con quella dell'Amministratore Delegato – (con cittadinanza italiana e munito di abilitazione di sicurezza) e la costituzione di una Organizzazione di Sicurezza.

Con provvedimento del 2 novembre 2017 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha altresì esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 2 del Decreto Golden Power, mediante l'imposizione di ulteriori prescrizioni e condizioni.

Con i successivi decreti attuativi del 5 settembre 2019 e del 6 luglio e del 7 agosto 2020, il Legislatore ha imposto l'esercizio dei poteri speciali con riferimento alle forniture di tecnologia 5G con produzione extraeuropea, affermando che tali servizi di comunicazione costituiscono attività di rilevanza strategica per il sistema di Difesa e Sicurezza Nazionale.

Rischi relativi ai procedimenti legali e delle Autorità Regolatorie

Il Gruppo TIM deve affrontare controversie e contenziosi con autorità fiscali e di governo, autorità di regolamentazione, autorità garanti della concorrenza, altri operatori di TLC ed altri soggetti. I possibili impatti di tali procedimenti sono generalmente incerti. Questi temi potrebbero, singolarmente o nel loro insieme, in caso di soluzione sfavorevole per il Gruppo, avere un effetto negativo anche significativo sui risultati operativi, sulla situazione finanziaria e sui flussi di cassa.

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL CONTESTO NORMATIVO

Domestic

Si riportano di seguito le principali variazioni del contesto normativo in ambito domestico intervenute nel primo semestre 2021.

In merito ai procedimenti Antitrust nonché a quello relativo alla Fatturazione a 28 giorni, si rimanda alla Nota "Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 del Gruppo TIM.

Nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche UE

La Direttiva (UE) 2018/1972, che istituisce il nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche Europeo (Codice), sarà applicabile negli Stati membri a valle del suo recepimento negli ordinamenti legislativi nazionali, che doveva avvenire entro il 21 dicembre 2020. È stata approvata la legge 22 aprile 2021, n. 53 (Legge di delegazione europea 2019-2020), che identifica all'articolo 4 i princìpi e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva (UE) 2018/1972. La trasposizione del Codice è attesa nei prossimi mesi.

Il Codice rivede e sostituisce il precedente quadro regolamentare europeo costituito dalla Direttiva Accesso, Direttiva Quadro, Direttiva Autorizzazioni e Direttiva Servizio Universale. Le principali novità riguardano la regolamentazione dell'accesso/interconnessione, la gestione dello spettro e gli obblighi di Servizio Universale.

Regolamentazione accesso e interconnessione

Le nuove norme mirano a stimolare gli investimenti nelle reti ad altissima capacità continuando a tutelare la concorrenza e gli interessi degli utenti finali.

Il nuovo Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche promuove il co-investimento quale modello per sviluppare le reti ad altissima capacità (Very High Capacity Networks - VHCN), prevedendo la possibilità di non imporre obblighi regolamentari ex-ante sulle nuove VHCN realizzate in co-investimento a fronte di specifici impegni vincolanti dell'operatore con Significativo Potere di Mercato (SPM) sulle condizioni di accesso e sull'apertura dell'offerta di co-investimento.

Il nuovo Codice prevede, inoltre, un regime regolamentare più leggero per le imprese SPM che hanno sviluppato un modello "wholesale-only", in base al quale l'Autorità Nazionale di Regolamentazione (ANR) potrà esentare da alcuni obblighi, tra cui quello di orientamento al costo, gli operatori SPM che offrono servizi di comunicazione elettronica esclusivamente nei mercati all'ingrosso, imponendo loro solo gli obblighi di accesso e non discriminazione, nonché l'obbligo di praticare prezzi equi e ragionevoli.

Il Codice privilegia, infine, l'obbligo di accesso alle infrastrutture rispetto agli altri obblighi ex ante ed estende la possibilità di imporre obblighi simmetrici di accesso alle infrastrutture essenziali di rete oltre il primo punto di distribuzione/concentrazione. Sono introdotti periodi più lunghi (cinque anni anziché tre) di market review per offrire maggiori certezze agli operatori. Le nuove misure fin qui richiamate mirano ad incentivare gli investimenti nelle nuove VHCN.

Regolamentazione terminazione fissa e mobile delle chiamate vocali

Il 22 aprile 2021 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale UE il Regolamento delegato (UE) 2021/654 del 18 dicembre 2020 relativo alla fissazione dei prezzi massimi di terminazione vocale (fissa e mobile) a livello UE, così come richiesto dal nuovo Codice. I cap europei (prezzi massimi UE) sui prezzi di terminazione sono applicati agli operatori che forniscono i servizi di terminazione fissa e mobile (sostituendo i prezzi fissati dalle Autorità di regolamentazione nazionale) dal 1° luglio 2021.

Il prezzo massimo UE di terminazione fissa è pari a 0,07 eurocent/min.

Il prezzo massimo UE di terminazione mobile è pari a 0,2 eurocent/min.

Al fine di consentire una transizione graduale del prezzo di terminazione mobile al cap europeo è applicato un glide path di tre anni con i seguenti valori per l'Italia: 0,67 eurocent/min nel 2021, 0,55 eurocent/min nel 2022 e 0,40 eurocent/min nel 2023, con atterraggio a 0,2 eurocent/min nel 2024.

Sotto determinate condizioni, che dovrebbero garantire in linea di principio la reciprocità dei prezzi, i suddetti cap si applicano anche alla terminazione di chiamate originate fuori dalla UE.

Gestione dello spettro

Il nuovo Codice introduce nuove regole per lo sviluppo delle reti mobili e del 5G, tra cui la durata minima dei diritti d'uso delle frequenze, pari a 15 anni con possibilità di proroga di ulteriori 5 anni. Viene, inoltre, introdotto un regime agevolato per l'installazione delle small cell:

  • coerenza delle norme di installazione a livello nazionale;
  • installazione non soggetta a permessi individuali preventivi (salvo alcune eccezioni);
  • installazione non soggetta a contributi o oneri oltre agli oneri amministrativi;
  • diritto di accesso a condizioni eque, ragionevoli, trasparenti e non discriminatorie a qualsiasi infrastruttura fisica controllata da autorità pubbliche (e.g. pali della luce, segnali stradali, ecc.).

La Commissione europea ha adottato il 20 luglio 2020 il regolamento di esecuzione (UE) 2020/1070 (applicabile dal 21 dicembre 2020) che definisce le caratteristiche fisiche e tecniche delle small cell che ricadono nell'ambito di applicazione del regime agevolato.

Raccomandazione "connettività"

La Raccomandazione (UE) 2020/1307 della Commissione europea, del 18 settembre 2020, impone agli Stati membri di adottare e attuare con urgenza uno strumento comune dell'Unione per ridurre i costi di installazione delle VHCN e garantire un accesso allo spettro radio 5G tempestivo e favorevole agli investimenti al fine di promuovere la connettività a sostegno della ripresa economica dalla crisi Covid-19 nell'Unione. A marzo 2021 è stato pubblicato il pacchetto di strumenti comuni volte a promuovere la connettività e l'Italia ha successivamente inviato la sua roadmap di implementazione delle misure.

Obblighi Servizio Universale

Il Codice prevede che sia imposto, in capo a tutti i fornitori del servizio di accesso a internet a banda larga e dei servizi di comunicazione vocale in postazione fissa, un obbligo di "accessibilità economica" per gli utenti residenziali (in particolare a basso reddito o con esigenze sociali particolari). Gli Stati membri hanno comunque la facoltà di imporre gli obblighi di servizio universale (inclusi obblighi di copertura ove necessario) in capo ad imprese designate (come avviene attualmente in Italia, dove TIM è l'impresa designata).

Ciascuno Stato membro deve decidere quale sia l'accesso adeguato a internet a banda larga; la velocità di accesso deve come minimo consentire agli utenti finali di fruire dei servizi elencati all'allegato V del Codice.

Uno Stato membro ha la possibilità di continuare a prevedere obblighi legati alla telefonia pubblica, se la necessità di tale servizio è determinata sulla base delle circostanze nazionali.

Non sono più previsti obblighi specifici di QoS-Qualità del Servizio legati alla fornitura del servizio universale.

Gli Stati membri possono inoltre scegliere la modalità di finanziamento pubblico e/o settoriale dei costi legati al servizio universale.

Le novità introdotte dal Codice porteranno, presumibilmente, ad una revisione del regime di servizio universale attualmente applicato in Italia.

Nelle more del recepimento del nuovo Codice nella legislazione nazionale, l'Autorità ha già dato attuazione alla norma che abroga gli obblighi di obiettivi minimi di qualità dei servizi di accesso e telefonia vocale definiti dall'Autorità e imposti ai soli operatori incaricati della fornitura del servizio universale (in Italia la sola TIM). In tal modo, è stata eliminata l'attuale asimmetria tra TIM e i concorrenti che, pur offrendo i medesimi servizi di accesso e telefonia vocale, non erano sottoposti ad alcun obbligo di qualità e ad alcuna azione di vigilanza ed eventuali contestazioni sul rispetto dei corrispondenti obiettivi annuali di qualità.

Comunicazione Target 2030 Digital Compass

Il 9 marzo 2021 la Commissione europea ha adottato la Comunicazione COM(2021) 118 final relativa alla definizione dei seguenti obiettivi digitali al 2030:

  • Cittadini dotati di competenze digitali e professionisti altamente qualificati nel settore digitale:
  • 20 milioni di specialisti impiegati nel settore ICT nella UE, con "convergenza" tra donne e uomini (ovvero aumento numero di donne impiegate nel settore);
  • 80% della popolazione adulta con competenze digitali di base.
  • Infrastrutture digitali sicure, performanti e sostenibili:
  • Copertura Gigabit per tutte le famiglie europee, con copertura 5G per tutte le aree popolate;
  • La produzione europea di semiconduttori sostenibili e all'avanguardia, inclusi i processori, raggiunge almeno il 20% del valore della produzione mondiale;
  • Realizzazione di 10.000 nodi periferici (edge) altamente sicuri a impatto climatico zero in Europa, distribuiti in modo che possano garantire l'accesso ai servizi dati con bassa latenza (pochi millisecondi) ovunque siano localizzate le imprese;
  • Primo computer con l'accelerazione quantistica in Europa entro il 2025 per consentire all'Europa di essere all'avanguardia delle capacità quantistiche entro il 2030.
  • Trasformazione digitale delle imprese:
  • 75% delle imprese europee utilizza servizi di cloud computing, big data e Intelligenza artificiale;
  • Oltre il 90% delle PMI europee raggiunge almeno un livello base di intensità digitale;
  • Aumentare scale-up e finanziamenti per raddoppiare le imprese "unicorno" (start-up con valore di \$1 miliardo) in Europa.
  • Digitalizzazione dei servizi pubblici:
  • 100% servizi pubblici fondamentali disponibili online per i cittadini e le imprese europee;
  • 100% dei cittadini europei ha accesso alle cartelle cliniche in forma elettronica;
  • 80% dei cittadini usa l'identità digitale (eID).

Mercati wholesale di rete fissa

Analisi mercato dell'accesso di rete fissa

Il provvedimento finale pubblicato in data 8 agosto 2019 definisce gli obblighi e le condizioni economiche dei servizi di accesso wholesale per il periodo 2018-2021.

Le principali decisioni riguardano:

  • abrogazione della qualifica di TIM come operatore con Significativo Potere di Mercato (SPM) nel mercato dell'accesso – e, di conseguenza, abrogazione di tutti gli obblighi di regolamentazione ex ante - nel comune di Milano e conferma della qualifica di operatore SPM nel resto del territorio nazionale;
  • abrogazione dell'obbligo di orientamento al costo dei prezzi dei servizi bitstream rame e fibra in 26 comuni considerati "contendibili" (lista da aggiornare con frequenza annuale); possibilità di applicare, nei medesimi comuni, prezzi VULA diversi dal valore medio nazionale fissato dall'Autorità a partire dal 2021, qualora siano verificate determinate condizioni che saranno definite dall'Autorità con apposito procedimento avviato con delibera n. 481/19/CONS pubblicata in data 4 febbraio 2020;
  • canoni di accesso wholesale su rame e fibra per il 2018 pari a quelli del 2017, a meno di una contenuta riduzione del canone VULA FTTC;
  • aumento graduale del prezzo del full unbundling (ULL) e del bitstream su rame nel triennio 2019-2021;
  • stabilità del prezzo del sub loop unbundling (SLU) nel triennio 2019-2021;
  • graduale diminuzione dei prezzi di accesso in fibra (VULA FTTC e FTTH) e differenziazione, a partire dal 2021, del prezzo della banda a seconda se la linea di accesso sia su rete in rame o NGA;
  • abrogazione degli attuali obblighi di comunicazione preventiva ad AGCom e verifica di "replicabilità" ex ante per le offerte di punta (cosiddette "offerte flagship") con velocità maggiore o uguale a 100 Mbit/s e riduzione, negli altri casi, del periodo di comunicazione preventiva da 30 a 20 giorni;
  • definizione del processo e delle tempistiche per la chiusura delle centrali di TIM (decommissioning);
  • possibilità di utilizzo del vectoring nei cabinet FTTC nei quali gli operatori alternativi non hanno richiesto linee di sub loop unbundling (SLU);
  • eliminazione delle attuali asimmetrie nelle procedure di cambio operatore su rete TIM tra processi di rientro in TIM e quelli di passaggio da TIM ad operatori alternativi.

Nel novembre 2020, AGCom ha concluso la valutazione preliminare di affidabilità del progetto di separazione volontaria di TIM per la creazione di Fibercop (la Newco che acquisirà la rete di accesso secondaria in rame e fibra, attualmente in capo a TIM e Flash Fiber, controllata da TIM e partecipata da KKR Infrastructure Fund e Fastweb).

Con la delibera n. 637/20/CONS, pubblicata nel dicembre 2020, l'Autorità ha avviato il procedimento relativo all'analisi coordinata dei mercati dei servizi di accesso alla rete fissa ai sensi dell'articolo 50-ter del Codice e, contemporaneamente, ha avviato la consultazione pubblica sul progetto di separazione volontaria della rete di accesso fisso di TIM.

Una volta completata la prima fase di consultazione sul Progetto Fibercop, AGCom sta proseguendo l'analisi coordinata con più elementi disponibili, sia con riferimento al quadro normativo (recepimento del nuovo Codice europeo delle comunicazioni elettroniche a livello nazionale e adozione della nuova Raccomandazione sui mercati rilevanti) e un primo riscontro ricevuto da parte delle parti interessate sull'impatto generale del progetto sui mercati dell'accesso alla rete fissa di TIM.

In data 29 gennaio 2021, TIM ha pubblicato sul proprio sito wholesale per tutti gli operatori interessati una offerta di coinvestimento che prevede la realizzazione di una nuova rete in fibra in 1.610 comuni entro il 2025 e contestualmente ha notificato l'offerta ad AGCom ai sensi degli articoli 76 e 79 del Nuovo Codice europeo delle Comunicazioni elettroniche (CCEE) affinché ne sia valutata la conformità al suddetto art. 76 ai fini della deregolamentazione della nuova infrastruttura in fibra. Il progetto di coinvestimento è aperto a qualsiasi fornitore di reti o servizi di comunicazione elettronica ed è il primo caso di coinvestimento europeo su scala nazionale e di applicazione del nuovo Codice. Ad aprile 2021, con delibera n. 110/21/CONS, AGCom ha avviato il market test sull'offerta di co-investimento di TIM. La consultazione si è conclusa lo scorso 7 giugno 2021. Il 25 giugno 2021, a seguito della consultazione pubblica di Infratel per la mappatura delle coperture NGA e VHCN nelle aree grigie e nere del Paese, TIM ha esteso il proprio piano di copertura ad ulteriori 968 comuni in aree grigie, corrispondenti ad ulteriori 0,7 milioni di Unità Immobiliari Tecniche coperte in fibra. In questo modo il Gruppo TIM raggiungerà, entro aprile 2026, un totale di 2.578 comuni e coprirà un totale di 13,6 milioni di Unità Immobiliari Tecniche, corrispondenti a circa l'80% delle Unità Immobiliari tecniche in aree grigie e nere.

Bandi Infratel per il sussidio delle reti a Banda Ultra Larga

Nella riunione del COBUL del 5 maggio 2020 il Governo ha approvato un piano esecutivo per il finanziamento pubblico per un importo totale di 2,7 miliardi di euro, prevedendo i seguenti interventi a sostegno dello sviluppo della domanda e delle infrastrutture UBB.

■ Piano Scuola 2020-23 (400 milioni di euro)

  • collegare 32.213 plessi scolastici (81,4% del totale) con banda ultra-larga fino a 1 Gbps con 100 Mbps garantiti
  • tutti i plessi scolastici delle scuole medie e superiori su tutto il territorio nazionale
  • tutti i plessi delle scuole primarie e dell'infanzia nelle "aree bianche"

■ Piano Voucher (1.146 milioni di euro)

  • Famiglie con ISEE sotto 20.000 euro (286.542.816,30 euro): 500 euro (200 euro per la connettività + 300 euro per Tablet o PC in comodato d'uso)
  • Altre famiglie (320.927.954,20 euro): 200 euro per la connettività ad almeno 30 Mbps (tutte le tecnologie incluso satellite)
  • Imprese > 30 Mbit/s (114.617.126,50 euro): 500 euro per la connettività ad almeno 30 Mbps (tutte le tecnologie, incluso satellite)
  • Imprese fibra (401.159.942,80 euro): 2.000 euro per la connettività fino a 1 Gbits (fibra)

■ Piano Aree Grigie (1.126 milioni di euro)

• infrastrutturazione di alcuni distretti industriali nelle "aree grigie" su base regionale e i comuni a maggior concentrazione di imprese rispetto alla popolazione.

Piano Scuola

Dopo una Consultazione pubblica sul Piano Scuola conclusasi a settembre, il 19 ottobre 2020, Infratel ha pubblicato un bando di gara il cui termine per la presentazione delle offerte è stato fissato al 4 dicembre 2020, che prevede un finanziamento pubblico di 274 milioni di euro suddivisi in 7 lotti su base geografica (con un limite di due lotti che possono essere assegnati dallo stesso concorrente che può presentare offerte per tutti i lotti).

In data 24 febbraio le gare sui singoli lotti sono state aggiudicate come segue:

  • 4 lotti a Fastweb comprendenti le seguenti regioni: Liguria, Piemonte, Lazio, Sardegna, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia;
  • 2 lotti a TIM comprendenti le seguenti regioni: Toscana, Veneto, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia;
  • 1 lotto a Intred S.p.A; Lombardia.

Piano Voucher

Una prima fase di intervento, da attuare urgentemente entro il 2020, è stata avviata il 9 novembre 2020 e riguarda le famiglie meno abbienti (soglia ISEE fino a 20.000 euro) completamente prive di servizi di connettività, o con servizi di connettività inferiori a 30Mbit /s.

Una seconda fase di intervento, da attuare dopo una consultazione pubblica, riguarda le famiglie con un reddito ISEE fino a 50.000 euro e le imprese.

Per attuare la seconda fase del Piano Voucher, Infratel ha effettuato una consultazione pubblica, conclusasi nel settembre 2020.

I risultati della consultazione non sono ancora stati pubblicati. Al termine della consultazione pubblica, il piano di intervento in questione sarà notificato alla Commissione europea ai sensi dell'articolo 108, comma 3, del TFUE e quindi disciplinato da un apposito decreto del Ministro dello Sviluppo Economico.

Piano Aree Grigie

In data 24 giugno 2020, Infratel, al fine di individuare le aree grigie su cui indirizzare i nuovi interventi stabiliti dal COBUL del 5 maggio 2020, ha avviato una nuova consultazione sulla copertura delle aree grigie e nere al fine di:

  • monitorare il mantenimento degli impegni di copertura assunti, ai sensi del punto 65 degli Orientamenti Comunitari, dagli operatori che hanno risposto alla Consultazione del 2019;
  • ottenere l'evidenza di nuovi interventi attuati o pianificati per il prossimo triennio.

Nel settembre 2020 Infratel ha pubblicato i risultati del monitoraggio per aggiornare la mappatura della copertura UBB delle aree grigie e nere da parte di operatori privati nel triennio 2020-2022.

Il PNRR, approvato dal Parlamento e trasmesso il 30 aprile alla Commissione europea prevede una serie di iniziative, con l'intento di portare entro il 2026 connessioni a banda ultra-larga su tutto il territorio nazionale. Vengono stanziati, complessivamente, 6,7 miliardi di euro, distribuiti sui seguenti Piani:

  • Piano "Italia 1 Giga" (3,86 miliardi di euro);
  • Piano "Italia 5G" (2,02 miliardi di euro);
  • Aree No 4G/5G (1 miliardo di euro)
  • Corridoi 5G (0,6 miliardi di euro)
  • Strade extraurbane 5G ready (0,42 miliardi di euro)
  • Piano "Sanità Connessa" (0,50 miliardi di euro);
  • Piano "Scuola Connessa", già avviato (0,26 miliardi di euro);
  • Piano" Collegamento isole minori" già avviato (0,06 miliardi di euro).

Attraverso tali misure, il Governo intende anticipare al 2026 – quindi di ben 4 anni – gli obiettivi di connettività a 1 Gbps per tutti e la piena copertura 5G delle aree popolate fissati dalla nuova strategia europea Digital Compass per il 2030.

Per dare attuazione a tale Piano, Infratel ha avviato una consultazione pubblica, terminata il 15 giugno 2021, per la "Mappatura 2021 delle reti a Banda ultralarga: Connessioni fisse NGA e VHCN nella aree nere e grigie".

La mappatura riguarda 21,3 milioni di civici grigi e neri e richiede che gli operatori dichiarino i propri piani di copertura VHCN e NGA di questi civici per il prossimo quinquennio (30/04/2021 – 30/04/2026), indicando sia le coperture di rete disponibili al 30 aprile 2021 sia quelle previste in ciascuno dei prossimi 5 anni, fino al 30 aprile 2026.

Sulla base degli esiti della consultazione, saranno definite le aree non coperte VHCN da privati al 2026 che saranno oggetto di finanziamento pubblico per lo step change a 1 Gbps, secondo modalità di gara ancora da definire.

In data 10 giugno 2021 Infratel ha avviato anche la mappatura 2021 delle connessioni mobili.

Entro il 31 agosto 2021, gli operatori dovranno dichiarare i piani di copertura mobile, indicando le coperture di rete disponibili al 31/5/2021 e quelle previste nei prossimi 5 anni, fino al 31/5/2026.

La mappatura ha lo scopo di verificare quali sono le aree già coperte da reti mobili 4G e 5G o che lo saranno in base ai piani di copertura degli operatori nel quinquennio di riferimento (2021-2026), evidenziandone le caratteristiche anche in termini di backhauling delle stazioni radio base ("SRB").

La mappatura delle reti mobili ha l'obiettivo di indirizzare al meglio i tre assi in cui è suddiviso il Piano 5G: 1) corridoi 5G; 2) Strade extraurbane 5G ready; 3) Aree no 4G/5G.

Mercati wholesale di rete mobile

Analisi di mercato terminazione mobile

Il 22 gennaio 2019 AGCom ha pubblicato la decisione finale relativa all'analisi del mercato della terminazione su rete mobile (delibera n. 599/18/CONS). In particolare AGCom ha stabilito per il periodo 2018-2021, tariffe simmetriche per tutti gli operatori MNO e full MVNO (0,98 centesimi di euro nel 2018, 0,90 centesimi di euro nel 2019, 0,76 centesimi di euro nel 2020, 0,67 centesimi di euro nel 2021) e di confermare l'assenza di obbligo di controllo dei prezzi di terminazione per le chiamate originate al di fuori dell'Area Economica Europea (AEE); tuttavia gli operatori SPM non possono applicare tariffe di terminazione più alte di quelle applicate agli operatori italiani dagli operatori dei Paesi extra AEE in cui le tariffe sono regolamentate.

Come sopra indicato, ai sensi del regolamento delegato (UE) 2021/654 della Commissione è previsto, inoltre, un percorso di riduzione progressiva dei prezzi di terminazione mobile in tre anni al fine di consentire una transizione graduale per il raggiungimento del prezzo target di 0,2 centesimi/min al 2024: 0,67 centesimi/min fino a fine 2021, 0,55 centesimi/min nel 2022 e 0,4 centesimi/min nel 2023.

Mercati retail di rete fissa

Servizio Universale

Costo netto

A seguito della sentenza n. 4616/2015, pubblicata il 2 ottobre 2015, con il quale il Consiglio di Stato ha annullato la decisione n. 1/08/CIR di AGCom sull'applicazione retroattiva dei nuovi criteri metodologici per il calcolo del costo netto del servizio universale (USO) relativo agli anni 2004 -2007, l'Autorità ha avviato con la delibera 89/18/CIR, pubblicata il 3 luglio 2018, e la successiva delibera n. 62/19/CIR, pubblicata il 7 maggio 2019 la consultazione pubblica del costo netto delle annualità complessive 2004-2007. In data 11 settembre 2019, l'Autorità ha pubblicato la delibera definitiva inerente il Costo Netto USO 2004-2007 (delibera n. 103/19/CIR) con cui ha riconosciuto la sussistenza di un onere iniquo in capo a TIM complessivamente pari a 113,4 milioni di euro da ripartire tra tutti gli operatori fissi e mobili. La quota a carico degli OAOs ammonta a circa 26,6 milioni di euro, calcolata al netto delle quote già versate, dagli stessi operatori, in esito ai procedimenti 2004 e 2005 approvati "illo tempore". In merito alle vertenze passate, a seguito della sentenza n. 3388/15 del Consiglio di Stato, pubblicata il 7 luglio 2015, l'Autorità, in data 11 settembre 2019, ha avviato il procedimento di consultazione pubblica (delibera n. 102/19/CIR) innovando profondamente l'analisi di sostituibilità fisso-mobile, in coerenza con il percorso delineato per le annualità 2004-2007. In tale contesto, si è inserita la sentenza n. 6881 dell'8 ottobre 2019, con cui il Consiglio di Stato ha disposto la restituzione delle quote versate da Vodafone a TIM, per le annualità contestate (1999-2000 e 2002-2003). Alla luce della sentenza del Consiglio di Stato su-indicata, che ha integralmente riformato le sentenze del TAR Lazio nn. 6458, 6459, 6461 e 6463 del 23 maggio 2018, in esecuzione delle quali era stata avviata la consultazione pubblica di cui alla delibera n. 102/19/ CIR, l'Autorità ha revocato la predetta delibera con la decisione n. 190/19/CIR.

In data 21 luglio 2020, AGCom ha pubblicato la consultazione pubblica inerente il riesame dell'iniquità del costo netto del servizio universale 1999-2009. L'estensione dell'arco temporale oggetto di rinnovazione fino al 2009 si è resa necessaria a seguito della sentenza n. 2542/2020 con cui il TAR ha accolto il ricorso di Vodafone, sotto il profilo della sostituibilità fisso/mobile. Sulla medesima questione pendono anche i giudizi sulle annualità 2004-2007, rinnovate da AGCom con la delibera n. 103/19/CIR, e su cui il TAR non si è ancora espresso. In ottemperanza alla sentenza 6881 del Consiglio di Stato, l'Autorità con la delibera n. 263/20/CIR ha definito un nuovo approccio per dimostrare la liceità della partecipazione degli operatori mobili al costo netto USO per le annualità in oggetto. L'orientamento espresso da AGCom in consultazione è quello di riconoscere l'iniquità dell'onere in prima facie per le annualità 2002-2009. Per le precedenti annualità 1999-2000, invece, l'Autorità non riscontra la sussistenza di un onere iniquo in capo a TIM.

In data 29 marzo 2021, l'AGCom, con la pubblicazione della delibera n. 18/21/CIR, ha confermato l'obbligo di partecipazione degli operatori mobili al meccanismo di contribuzione USO per le annualità 2001-2009, in coerenza con l'orientamento espresso dalla stessa Autorità nel corso della consultazione pubblica. A seguito dell'impugnazione della delibera da parte di WIND e Vodafone, il MISE ha sospeso l'obbligo di versamento a carico degli operatori. Entro l'anno dovrebbe essere discussa l'istanza del merito presso il TAR.

In data 4 dicembre 2019, AGCom ha avviato le attività di certificazione del Costo Netto 2010-2013, da svolgersi a cura della società BDO S.p.A.. La revisione dell'annualità 2010, 2011, 2012 e2013 è stata completata e si attende l'avvio del corrispondente procedimento di consultazione pubblica.

Qualità del Servizio

Per quanto riguarda gli obiettivi di qualità del servizio universale:

  • con la delibera n. 651/20/CONS AGCom ha comminato a TIM una sanzione di 58.000,00 euro. La sanzione deriva dal mancato raggiungimento dell'obiettivo 2019 fissato per il "Tempo medio di risposta dell'operatore alle chiamate entranti". La mancata conformità è stata di 10" (consuntivo 80" vs. obiettivo di 70");
  • il 14 dicembre 2020 TIM ha ricevuto dall'erario la restituzione di 115.998,00 euro. La restituzione della somma a suo tempo versata da TIM è avvenuta a seguito della sentenza del TAR Lazio n. 3948/2018, passata in giudicato, che (accogliendo il ricorso di TIM n. 2661/08) ha annullato la delibera AGCom n. 633/07/CONS che sanzionava TIM per un presunto inadempimento nel raggiungimento dell'obiettivo 2006 fissato per il "Tasso di guasto per linea di accesso".

Linee guida del recesso volontario

Con la delibera n. 487/18/CONS l'Autorità ha disciplinato le modalità con cui gli operatori devono gestire le modalità di dismissione e trasferimento dell'utenza nei contratti per adesione.

TIM ha impugnato la delibera relativamente alle disposizioni che limitano il diritto di recuperare in maniera piena i costi in caso di recesso (sconti da promozioni, rate prodotti). Il Giudice amministrativo ha respinto il ricorso di TIM, in quanto trattandosi di linee guida non sarebbero direttamente lesive. TIM ha impugnato nuovamente la delibera n. 487/18/CONS quale atto presupposto della delibera n. 591/20/CONS con cui AGCom ha condannato TIM al pagamento di una sanzione amministrativa per la violazione della delibera n. 487/18/ CONS in materia di recesso.

Libertà di scelta del Modem

Con la delibera n. 348/18/CONS l'Autorità ha sancito il principio di libertà di scelta del modem da parte dell'utente per l'accesso ad Internet.

TIM ha impugnato la delibera per le disposizioni transitorie in merito ai clienti che abbiano un'offerta internet con un modem in abbinata obbligatoria a titolo oneroso (vendita e noleggio) nei mesi precedenti all'entrata in vigore della delibera n. 348/18/CONS (1° dicembre 2018). A seguito dell'ordinanza del Consiglio di Stato di fine 2018 che ha sospeso le disposizioni transitorie in attesa della fissazione dell'udienza al TAR Lazio, e che ha chiesto di anticipare l'udienza fissata per ottobre, il TAR del Lazio in data 29 gennaio 2019 ha confermato l'udienza pubblica, già fissata per il 23 ottobre 2019. In data 28 gennaio 2020, il TAR ha rigettato il ricorso di TIM. TIM ha presentato appello contro il giudizio TAR.

Nel maggio 2020, TIM ha comunicato ai suoi clienti che hanno sottoscritto un'offerta per l'accesso a Internet e la vendita di rate del modem prima del 1 ° dicembre 2019, la possibilità di aderire a un'offerta equivalente di Internet senza modem e l'indennità per le rate residue. L'adesione all'offerta equivalente fa venir meno l'addebito in fattura delle rate residue del modem acquistato dal cliente, non comporta alcun onere aggiuntivo per il cliente e non implica modifiche alle condizioni economiche e contrattuali di fruizione dei servizi attivi sulla linea.

Mercati retail di rete mobile

Servizi Premium

A febbraio 2021, con delibera n. 10/21/CONS, AGCom ha adottato nuove misure relative all'attivazione dei servizi digitali a contenuto in abbonamento da rete mobile. In particolare, è stata previsto un blocco (barring) di default sulle SIM, ossia una inibizione all'acquisto di tali servizi che può essere rimossa previa ed espressa manifestazione di volontà del cliente, ed un processo di acquisizione del consenso del cliente per singolo acquisto tramite inserimento di una password temporanea (cd. OTP). La delibera citata è stata appellata da TIM al TAR.

Contributi Autorità

Contributo AGCom

Il 1 marzo 2021, AGCom ha emesso la delibera n. 616/20/CONS relativa al pagamento del contributo AGCom per l'anno 2021 (calcolato sui dati del bilancio 2019). Le linee guida per il calcolo della quota contributiva sono invariate rispetto alle linee guida per il calcolo del contributo 2019. Per l'anno 2021, AGCom ha confermato il tasso dell'1,30 per mille. Sulla base di questa aliquota, TIM ha pagato, sotto riserva, circa 17,084 milioni di euro.

Privacy e protezione dei dati personali

Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e D.Lgs. 101/2018

Il 25 maggio 2018 è diventato efficace il Regolamento generale per la protezione dei dati personali (Regolamento UE n. 2016/679 - General Data Protection Regulation – GDPR).

Inoltre, il 19 settembre 2018 è entrato in vigore il D.Lgs. 10 agosto 2018, n. 101, che ha adeguato il Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196) alle disposizioni del GDPR - Regolamento UE 2016/679.

Al fine di garantire - nell'ambito delle Società del Gruppo - la conformità dei trattamenti dei dati personali al GDPR, TIM ha realizzato gli interventi previsti dal piano di adeguamento.

Tra i principali adeguamenti si segnala:

  • la nomina del Data Protection Officer e l'attivazione dei relativi punti di contatto a disposizione delle persone interessate per questioni relative al trattamento dei loro dati personali;
  • la policy "Sistema delle regole per l'applicazione della normativa sulla protezione dei dati personali nel Gruppo Telecom Italia" è tenuta costantemente aggiornata ed è reperibile sulla intranet aziendale. È stato

inoltre eseguito l'aggiornamento della policy per l'esercizio dei diritti privacy degli interessati, della procedura per la gestione dei Data Breach e del manuale per la redazione del Privacy Impact Assessment; nel 2020, l'aggiornamento del Sistema delle regole ha riguardato, tra l'altro, la tematica del trattamento dei dati dei dipendenti in relazione all'emergenza epidemiologica Covid-19;

■ l'aggiornamento dei testi delle numerose informative sul trattamento dei dati personali, fornite da TIM e dalle altre Società del Gruppo alle differenti tipologie di interessati (es. clienti, dipendenti, visitatori).

E' stato quindi definito uno specifico progetto formativo finalizzato a sensibilizzare le diverse funzioni aziendali ed a illustrare le policy e procedure emesse per l'applicazione della normativa sul trattamento dei dati personali. Tale formazione è stata erogata nel corso del 2019. Nel 2020 è stata erogata formazione alle Funzioni commerciali ed ai partner della rete di vendita in relazione alla tematica della contattabilità commerciale. Inoltre, dalla fine del 2020 e fino al mese di giugno 2021 sono state realizzate sessioni formative ad hoc per risorse del Customer Care di TIM e per i fornitori di servizi di customer care focalizzate sulle tematiche di interesse quali l'evasione delle richieste dei clienti relative all'esercizio dei diritti privacy e la contattabilità commerciale.

Emergenza Covid-19

Nell'ambito dell'emergenza Covid-19, il Garante Privacy ha dettato disposizioni e chiarimenti relativi al trattamento dei dati personali dei dipendenti nel contesto lavorativo.

TIM si è allineata alle previsioni con diversi interventi. In particolare:

  • è stata redatta un'informativa ad hoc relativa al trattamento dei dati personali raccolti in occasione della rilevazione della temperatura raccolta in tempo reale rivolta ai dipendenti e a tutti coloro che hanno accesso ai locali aziendali in conformità alle disposizioni del DPCM del 26 aprile 2020;
  • è stata resa conforme alle prescrizioni del Garante l'autocertificazione da sottoporre ai dipendenti che attesti se negli ultimi 14 giorni la persona abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al Covid-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell'OMS. Nella dichiarazione è previsto che vengano raccolti solo i dati necessari, adeguati e pertinenti rispetto alla prevenzione del contagio da Covid-19 senza richiedere informazioni aggiuntive in merito alla persona risultata positiva, alle specifiche località visitate o altri dettagli relativi alla sfera privata;
  • sono state date indicazioni in merito al trattamento dei dati personali dei dipendenti TIM e delle società del Gruppo raccolti in occasione dell'effettuazione dei test sierologici e dei relativi consensi per permettere a soggetti terzi di trattare l'informazione solo in caso di positività al test;
  • nel 2021 sono state date indicazioni in merito al trattamento dei dati personali dei dipendenti TIM e delle società del Gruppo raccolti in occasione dell'adesione alla campagna di vaccinazione anti Covid-19, in conformità alle FAQ sulla Vaccinazione dei dipendenti e al Documento di indirizzo sulla Vaccinazione nei luoghi di lavoro, emessi dal Garante privacy.

Spettro

Nel luglio 2020 AGCom, con delibera n. 338/20/CONS ha adottato una decisione favorevole al rinnovo per otto anni fino al 2029 dei diritti di utilizzo dello spettro FDD di TIM, Vodafone, Iliad e Wind/H3G nella banda 2100 MHz (2x15MHz per TIM e Vodafone, 2x10 MHz per Iliad, 2X5 MHz per Wind/H3G a cui si aggiungono i 2x15 MHz di Wind/H3G già prorogati). Ai fini del rinnovo, TIM, ad aprile 2021, ha versato quasi 240 milioni di euro ed è in attesa del Decreto Interministeriale MISE -MEF che formalizzi l'avvenuta proroga.

Ad agosto 2020, a seguito di una consultazione pubblica avviata a maggio dello stesso anno, AGCom ha confermato il 30 giugno 2022 quale data di fine degli specifici obblighi di copertura GSM.

Misure regolamentari per il Covid-19

Sulla base del decreto governativo "Cura Italia", il 18 marzo 2020 AGCom ha adottato un primo pacchetto di misure volte a garantire il funzionamento dei servizi di telecomunicazione; questo pacchetto tiene conto dell'attuale situazione di emergenza sanitaria e della crescita del consumo di servizi e del traffico sulle reti.

Due dei quattro tavoli tecnici permanenti istituiti da AGCom riguardano:

  • il miglioramento e la sicurezza delle reti e dei servizi di telecomunicazione; e
  • protezione e facilitazione dell'uso dei servizi digitali da parte dei consumatori.

In attuazione del Decreto, che consente ad AGCom di derogare ad alcune condizioni normative al fine di affrontare meglio i problemi di interesse pubblico nell'attuale periodo di emergenza sanitaria, AGCom ha definito misure per migliorare le condizioni dell'offerta di servizi di rete regolamentati TIM, fornendo:

  • una riduzione temporanea dei costi wholesale regolamentati della banda Ethernet per accessi in rame e fibra
  • il massimo impegno per la fornitura accelerata di apparati di trasporto e VLAN necessari per l'aumento della banda e per dare seguito all'apertura anticipata dei nuovi armadi NGA.

Inoltre, TIM deve rendere disponibili le sue infrastrutture in tutto il Paese, rispondendo alle richieste dei consumatori senza discriminazioni rispetto alle tecnologie e alle aree geografiche del Paese.

AGCom ha richiesto inoltre a tutti gli operatori di compiere tutti gli sforzi possibili per contribuire alla gestione dello stato di emergenza, indicando azioni ritenute rilevanti come:

  • cercare di garantire un aumento della banda media per cliente sulla rete fissa di almeno il 30% nel minor tempo possibile, ove tecnicamente possibile;
  • compiere ogni sforzo, in caso di assenza di copertura con una rete fissa NGA e su richiesta del condominio o della persona giuridica responsabile dell'ufficio, per attivare, senza alcun aumento dei costi fino al 30 giugno 2020, ogni possibile soluzione di accesso;

■ raccomandare ai consumatori finali di utilizzare principalmente accessi fissi a casa (incluso il wi-fi) per non sovraccaricare la rete mobile.

Per quanto riguarda gli adeguamenti della rete, TIM ha aumentato significativamente la capacità di banda sia verso la Big Internet che sui nodi nazionali, ha migliorato la copertura mobile e sta aumentando la copertura della rete fissa UBB.

Per quanto riguarda l'offerta commerciale agli operatori alternativi, TIM ha reso disponibili riduzioni di prezzo per la banda Ethernet sulla rete in rame e fibra, sta gestendo le richieste di aumento della banda ricevute dagli Altri Operatori Autorizzati (AOA) con una priorità elevata e ha consentito l'accesso gratuito e diretto alla rete di dati TIM tramite peering pubblico.

Infine, per contrastare la diffusione del Covid-19, TIM ha definito una procedura operativa per eseguire in sicurezza gli interventi tecnici di rete.

D'altra parte, gli operatori hanno proposto volontariamente misure diverse ai propri clienti. In particolare, TIM ha proposto chiamate vocali gratuite, Gigabit gratuiti e molte altre iniziative volontarie a sostegno dello smart working e della didattica a distanza.

In considerazione del persistere dello stato di emergenza connesso al contenimento della pandemia di Covid-19, TIM ha chiesto all'Autorità di valutare, in conformità alle disposizioni dell'art. 82 del decreto "Cura Italia" e nel rispetto delle Linee Guida di cui alla delibera n. 131/20/CONS, un'iniziativa che prevede l'abilitazione della navigazione ADSL, a costo zero per l'utente, per le linee di accesso sulle quali è attiva l'offerta "Voice" di TIM. A seguito della consultazione con il mercato e le associazioni dei consumatori, AGCom con delibera n. 384/20/CONS ha approvato l'iniziativa di TIM, pur vincolandola al rispetto di alcune precauzioni e chiarimenti sia in riferimento alla trasparenza nei confronti del cliente finale sia in relazione agli aspetti competitivi.

Estensione della Golden Power ai servizi in tecnologia 5G

Decreto Legge 25 marzo 2019, n. 22 e Decreto Legge 11 luglio 2019, n. 64

Il Decreto Legge 25 marzo 2019, n. 22 (convertito, con modificazioni dalla legge n. 41 del 20 maggio 2019) ha introdotto nel Decreto Legge 15 marzo 2012, n. 21 (convertito con modificazioni dalla legge 11 maggio 2012, n. 56) l'articolo 1-bis, che disciplina l'esercizio dei poteri speciali inerenti le reti di telecomunicazione elettronica a banda larga con tecnologia 5G.

Sono assoggettati a poteri speciali in particolare:

  • la stipula di contratti o accordi aventi ad oggetto l'acquisto di beni o servizi relativi alla progettazione, alla realizzazione, alla manutenzione e alla gestione delle reti inerenti i servizi 5G;
  • l'acquisizione di componenti ad alta intensità tecnologica funzionali alla realizzazione o gestione;
  • gli elementi indicanti la presenza di fattori di vulnerabilità che potrebbero compromettere l'integrità e la sicurezza delle reti e dei dati che vi transitano.

In particolare, la stipula di contratti e l'acquisizione di componenti ad alta intensità da soggetti esterni all'Unione Europea, comportano l'obbligo di notifica alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in modo da consentire il tempestivo esercizio del potere di veto.

La mancata osservanza dell'obbligo di notifica comporta una sanzione amministrativa pecuniaria pari al doppio del valore dell'operazione e comunque non inferiore all'1 per cento del fatturato realizzato nell'ultimo esercizio.

In data 21 settembre 2019, è stato pubblicato il decreto-legge n. 105 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 18 novembre 2019) recante "Disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica", che ha esteso l'ambito operativo delle norme in tema di poteri speciali esercitabili dal Governo nei settori strategici, coordinandolo con l'attuazione del Regolamento (UE) 2019/452 in materia di controllo degli investimenti esteri diretti nell'Unione europea.

La maggior parte delle misure attuative definite nel suddetto decreto-legge, richiedono l'emanazione dei seguenti provvedimenti:

  • Decreto Presidente Consiglio dei Ministri (DPCM) riguardante il regolamento per la definizione delle modalità e dei criteri per individuare i soggetti inclusi nel perimetro di sicurezza cibernetica e criteri da utilizzare per la predisposizione degli elenchi di reti, sistemi informativi sensibili. Il DPCM è entrato in vigore il 5 novembre 2020;
  • Atto amministrativo del Presidente del Consiglio dei Ministri con cui sono individuati i soggetti inclusi nel perimetro. Emanato a dicembre 2020.
  • Decreto Presidente Consiglio dei Ministri (DPCM) riguardante la definizione delle procedure di notifica degli "incidenti" aventi impatto sui sistemi al CSIRT e delle misure necessarie per garantire elevati livelli di sicurezza. In attesa di emanazione.
  • Decreto del Presidente della Repubblica (DPR), riguardante la definizione del processo di notifica al CVCN delle infrastrutture critiche diverse dal 5G e per apparati 5G forniti da vendor europei.
  • Definizione della tipologia di verifiche e test su hardware e software che potranno essere effettuati sia nell'ambito Golden Power che dal CVCN. Il Regolamento è entrato in vigore il 23 aprile 2021.
  • Decreto Presidente Consiglio dei Ministri (DPCM) con cui vengono individuate, sulla base di criteri di natura tecnica, le categorie di beni e servizi da oggetto di notifica al CVCN. Ancora non emanato.
  • Decreto Presidente Consiglio dei Ministri (DPCM) con cui vengono definiti i criteri che il CVCN dovrà utilizzare per individuare i laboratori accreditati ad effettuare i test di sicurezza/vulnerabilità. Ancora non emanato.

Il Decreto Legge n. 23 dell'8 aprile 2020 (adottato con modifiche dalla legge n. 40 del 5 giugno 2020) ha apportato una modifica sostanziale al regolamento generale sulla Golden Power: anche per quanto riguarda il settore delle comunicazioni, è stato prorogato l'obbligo di notificare la partecipazione alle società a qualsiasi soggetto straniero, compresi quelli appartenenti all'Unione Europea, nei casi in cui l'acquisto è di tale importanza che determina la stabile costituzione dell'acquirente in ragione dell'assunzione del controllo della società di cui la partecipazione è stata acquistata.

In data 23 dicembre 2020 è stato adottato il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, n. 180, recante il nuovo regolamento per l'individuazione degli attivi di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni, assoggettati all'esercizio dei poteri governativi di cui al Golden Power.

Il provvedimento conferma quanto già stabilito dalla previgente disciplina in materia di telecomunicazioni e modifica alcune disposizioni relative agli altri settori di rilevanza strategica del Paese.

Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale

Relativamente alla misure per accelerare il processo di infrastrutturazione del Paese, in continuità con il decreto legge n. 76 del 2020 c.d. DL Semplificazioni, si segnala il decreto legge n. 77/2021 recante "Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure", che reca, al pari del precedente, importanti misure di semplificazione per accelerare il completamento sia delle reti 5G che delle reti in fibra ottica a banda ultralarga. Il Decreto è attualmente in fase di conversione in Parlamento, pertanto potrebbero essere introdotte ulteriori modifiche. Il termine per la sua conversione in legge è il 30 luglio 2021.

Nuovo Codice europeo delle Comunicazioni Elettroniche

Il nuovo Codice delle Comunicazioni elettroniche europeo, di recepimento della Direttiva 2018/1972, avrebbe dovuto essere adottato dal Governo entro il 21 dicembre 2020. Il Parlamento ha approvato la legge di delegazione europea 2019-2020, che, tra le direttive comunitarie da recepire, annovera anche la citata Direttiva 2018/1972. Al momento, il Governo sta lavorando alla stesura del testo definitivo del nuovo Codice.

Brasile

Revisione del modello per la fornitura di servizi di telecomunicazioni

Nell'aprile 2016 il gruppo di lavoro composto dal Ministero della Scienza, Tecnologia, Innovazione e Comunicazioni (MCTIC), ora Ministero delle Comunicazioni (MiniCom), e Anatel (Agenzia Nazionale Brasiliana per le Telecomunicazioni) ha pubblicato il report definitivo con una "diagnosi" sul settore delle telecomunicazioni e ha proposto linee guida per la revisione del modello normativo brasiliano. È stato poi presentato al Congresso Nazionale del Brasile un disegno di legge (PLC 79/2016) per proporre modifiche alla Legge Generale delle Telecomunicazioni. La legge 13.879 è stata approvata nel 2019 ed è entrata in vigore il 4 ottobre 2019, stabilendo un nuovo ambiente normativo per la regolamentazione delle telecomunicazioni in Brasile. Rappresenta il cambiamento più significativo degli ultimi 20 anni.

Il nuovo quadro delle telecomunicazioni permette ai licenziatari di linea fissa di adattare i loro contratti, passando da un regime di concessione a un regime di autorizzazione. Questa transizione da concessione ad autorizzazione deve essere richiesta dal licenziatario e richiede l'approvazione di Anatel. In cambio, i licenziatari devono, tra le altre condizioni, impegnarsi a investire nell'espansione dei servizi di telefonia fissa a banda larga in aree prive di un'adeguata concorrenza per questi servizi, al fine di ridurre al minimo le inadeguatezze e le disuguaglianze tra le diverse aree del Brasile.

Il cambiamento riguarda anche i ruoli per autorizzare l'uso delle frequenze radio, stabilendo successivi rinnovi (attualmente limitati a uno solo), e permette lo scambio di frequenze radio tra operatori (mercato secondario dello spettro).

Nel giugno 2020 è stato pubblicato il Decreto 10402, che disciplina la procedura di adeguamento della concessione al regime autorizzativo, nonché la definizione dei criteri di calcolo degli impegni di investimento. Il Decreto ha anche stabilito le linee guida per l'estensione dell'autorizzazione delle frequenze radio, che sarà detenuta da Anatel per garantire maggiore sicurezza agli investimenti nel settore.

Un'altra serie di norme importanti è stata stabilita dal Decreto 9612/2018 ("Piano di Connettività"), con una serie di linee guida per l'adeguamento dei termini di condotta, la concessione onerosa dell'autorizzazione dello spettro e gli atti normativi in generale, tra cui: (i) l'espansione delle reti di trasporto di telecomunicazioni ad alta capacità; (ii) l'aumento della copertura delle reti di accesso mobile a banda larga; e (iii) l'ampliamento della copertura della rete di accesso fisso a banda larga nelle aree in cui non esiste un accesso a Internet attraverso questo tipo di infrastruttura. Tale Decreto stabilisce inoltre che la rete risultante dagli impegni deve essere condivisa dal momento della sua entrata in servizio, salvo che non esista un'adeguata concorrenza nel relativo mercato di riferimento.

In relazione alle scadenze per lo sviluppo delle pipeline non conformi alla normativa vigente, alle autorizzazioni per le licenze d'uso delle frequenze radio e all'introduzione di altre disposizioni regolamentari in generale, gli investimenti previsti (come individuati da Anatel e approvati dal MCTIC) si concentreranno principalmente sull'espansione delle reti mobili e fisse a banda larga e su specifiche aree del Paese. Le reti di telecomunicazioni costruite nell'ambito del piano di investimenti avranno un accesso condiviso.

Al fine di utilizzare il Fondo per i Servizi Universali di Telecomunicazione (FUST), (ovvero il contributo che il settore delle telecomunicazioni versa annualmente), è stata introdotta la legge 14.109/2020 che autorizza l'uso del FUST, anche da parte del settore privato, per espandere la connettività nelle aree rurali o urbane con un basso indice di sviluppo umano (ISU), nonché le politiche di istruzione e innovazione tecnologica dei servizi nelle aree rurali.

Nel 2020 il governo federale ha pubblicato il decreto n. 10.480/2020, che regola la normativa sulle antenne (legge 13.116/2015) con lo scopo di stimolare lo sviluppo dell'infrastruttura della rete di telecomunicazioni. Tale decreto favorisce lo sviluppo delle infrastrutture di rete di telecomunicazioni e rappresenta un passo importante verso lo sblocco dei problemi storici del settore che ne impediscono lo sviluppo (diritto di passaggio libero su autostrade e ferrovie, silenzio-assenso, piccole celle e dig once sono alcuni degli esempi di questa rimozione normativa di problemi storici).

Il 15 giugno 2021 il Provvedimento Provvisorio 1018/2020 è stato trasformato nella Legge n. 14.173/2021, riducendo le tariffe per le stazioni terrestri di internet satellitare e cambiando alcune regole di applicazione del FUST.

La legge limita la riscossione del FUST tra il 2022 e il 2026 agli operatori di telecomunicazioni che eseguono programmi di universalizzazione approvati dal consiglio di amministrazione (ancora da approvare) con risorse proprie. Il beneficio sarà valido per cinque anni a partire dal 1 gennaio 2022 e sarà progressivo: 10% nel primo anno; 25% nel secondo anno; 40% nel terzo anno; e 50% dal quarto anno in poi.

Inoltre, la nuova legislazione elimina l'obbligo di condividere le torri a una distanza inferiore a 500 metri l'una dall'altra. L'eliminazione di questo obbligo è fondamentale per lo sviluppo del 5G in Brasile, anche per garantire lo scenario di densificazione previsto per la nuova tecnologia.

Revisione delle Regole sulla Concorrenza

Nel novembre 2012 il regolatore brasiliano Anatel ha introdotto strumenti per l'analisi del mercato, l'identificazione degli operatori con significativo potere di mercato (SPM) e la conseguente imposizione di obblighi ex-ante (Plano Geral de Metas de Competição - PGMC).

Anatel ha stabilito una serie di obblighi asimmetrici su tutti i mercati per gli operatori con un Significativo Potere di Mercato (SPM).

Nel luglio 2018 Anatel ha pubblicato il nuovo PGMC rivedendo alcuni punti e definendo due nuovi mercati: (i) interconnessione per i servizi mobili; e (ii) trasmissione dati ad alta capacità. TIM Brasil è stato identificato come operatore SPM per: (i) terminali di rete mobile; (ii) roaming nazionale; e (iii) trasporto dati ad alta capacità (in cinque comuni).

Le misure adottate per l'operatore SMP su questi mercati includono l'obbligo di offrire servizi di roaming nazionale per gli operatori non SMP. L'obbligo per gli operatori di rete fissa verticalmente integrati con un SMP di accedere alla rete in rame (ad esempio: linee affittate, bitstream e full unbundling) è stato mantenuto.

Dal 2016 le tariffe fisse di interconnessione si basano su un approccio orientato ai costi. Nel dicembre 2018 Anatel ha pubblicato i corrispondenti atti nn. 9.918/2018 e 9.919/2018, che hanno determinato specifiche tariffe di riferimento in vigore da febbraio 2020. Prima della loro entrata in vigore, Anatel ha avviato la revisione di tali atti e, il 24 febbraio 2020, ha pubblicato i nuovi atti nn. 986/2020 e 987/2020.

Revisione del Regolamento sulla Qualità del Servizio

A dicembre 2019, Anatel ha approvato il nuovo Regolamento sulla Qualità dei Servizi di Telecomunicazione (RQUAL), basato su una regolamentazione reattiva. Secondo questo nuovo modello, la qualità è misurata in base a tre indicatori - Indice di Qualità del Servizio, Indice della Qualità Percepita e Indice dei Reclami degli Utenti – e gli operatori sono classificati in cinque categorie (da A a E). Sulla base di tale regolamentazione reattiva, Anatel potrà adottare misure secondo i casi specifici, come il risarcimento di consumatori, l'adozione di un piano d'azione o l'adozione di misure precauzionali per garantire il miglioramento degli standard di qualità.

A conseguenza della crisi sanitaria globale (Covid-19), si prevede ora che il nuovo regolamento entri in vigore da gennaio 2022; fino a quando il gruppo di lavoro formato da Anatel, gli operatori e l'Ente di Supporto alla Quality Assurance (ESQA) non definirà gli obiettivi, i criteri e i valori di riferimento degli indicatori, Anatel continuerà a monitorare i vecchi indicatori che mantengono la somiglianza con i nuovi stabiliti nel nuovo RQUAL. A giugno 2021 il gruppo di lavoro ha stabilito i criteri e i valori di riferimento, e li ha inviati per l'analisi e l'approvazione del Consiglio di Amministrazione di Anatel. Anche a valle dell'esame del Consiglio di Amministrazione di Anatel, gli operatori sono ancora interessati ad adattare alcune definizioni (a esclusione di eventi come l'interruzione del servizio, valore di riferimento per l'indice di reclamo, regole di attenuazione del segnale Wi-Fi per definire la velocità della banda larga fissa, ecc.).

700 MHz e switch-off della TV analogica

Nel settembre 2014 TIM si è aggiudicata la gara per l'assegnazione delle frequenze della banda 700 MHz (4G/ LTE) a un prezzo di 1,7 miliardi di reais, e con impegni aggiuntivi di 1,2 miliardi di reais (in quattro rate annuali, adeguate all'inflazione) come contributo al consorzio costituito dalla gara ("EAD") per tutti gli operatori (TIM, Algar, Claro e Vivo) aggiudicatari dell'appalto per gestire la liberazione della banda 700 MHz attraverso lo switch-off della TV analogica, la ridistribuzione dei canali e le operazioni di clean-up delle interferenze. A tal fine, il primo pagamento (370 milioni di reais) è stato effettuato nell'aprile 2015 e altri due (per un totale di 860 milioni di reais) nel gennaio 2017, mentre l'ultima rata (142 milioni di reais) è stata regolarmente versata nel gennaio 2018.

Dal 2016, lo spettro è stato liberato per il funzionamento mobile e nel giugno 2019, tutti i comuni sono diventati disponibili, il che significa che il 100% della popolazione brasiliana è coperto dalla rete LTE a 700 MHz.

Per tutto il 2020 e il 2021, l'EAD dovrà soddisfare i restanti obblighi di asta, concludendo le ricollocazioni delle emittenti e le disposizioni sulle soluzioni di interferenza per completare il processo di switch-off e rendere pienamente disponibile lo spettro per gli operatori mobili.

"Marco Civil da Internet" e la neutralità della rete

"Marco Civil da Internet" (MCI), approvato nell'aprile 2014 dalla legge brasiliana n. 12965/2014, ha definito la neutralità della rete come il "dovere di trattare allo stesso modo i diversi pacchetti di dati, senza distinzione in base a contenuto, origine e destinazione, servizio, terminale o applicazione". L'11 maggio 2016 è stato pubblicato il Decreto Presidenziale brasiliano n. 8771/2016, che regola le eccezioni al principio di neutralità della rete, di cui all'articolo 9 della legge citata.

Nell'agosto 2017 la commissione di vigilanza ("GS") del Consiglio Amministrativo per la Difesa Economica (CADE) ha emesso una decisione a favore dei provider di TLC mobili del Brasile, che ha escluso l'imposizione di sanzioni in relazione a un'indagine preliminare sulla presunta concorrenza sleale nelle offerte e promozioni "zero rating" sul consumo di dati Internet. La commissione di vigilanza ha ascoltato le deposizioni di più parti, tra cui il Ministero della Scienza, Tecnologia, Innovazione e Comunicazioni (MCTIC) e Anatel, e ha concluso che i modelli di business relativi a Internet non dovrebbero essere vietati ex-ante, ma dovrebbero piuttosto essere monitorati in modo completo per prevenire eventuali casi di concorrenza sleale.

Protezione dei dati

Il 14 agosto 2018 il Presidente brasiliano ha promulgato la Legge Generale sulla Protezione dei Dati (Legge 13709/2018). Le nuove disposizioni, come promulgate dal Presidente, sono più vicine al GDPR, includendo una significativa applicazione extraterritoriale e importanti sanzioni fino al 2% del fatturato globale della Società dell'anno finanziario precedente.

A dicembre 2018 il Provvedimento Provvisorio 869/2018 approvato dall'ex Presidente brasiliano modificava la Legge 13709 per creare l'Autorità Nazionale per la Protezione dei Dati (ANPD), in seno alla struttura della Presidenza della Repubblica, che implica un maggiore controllo da parte dello Stato e, tra gli altri aspetti, l'estensione a 24 mesi dell'entrata in vigore della Legge (agosto 2020), data entro cui tutte le persone giuridiche saranno tenute ad adattare le loro attività di trattamento dei dati a queste nuove regole.

Nel luglio 2019 il Provvedimento Provvisorio 869/2018 è stato convertito nella Legge 13853, che prevede il mantenimento dell'ANPD, in qualità di organo dell'amministrazione pubblica federale, parte del ramo esecutivo, con natura transitoria, per almeno 2 anni, quando potrà essere trasformata, dal ramo esecutivo, in un'entità indiretta dell'amministrazione pubblica federale".

A giugno 2020, il disegno di legge n. 1.179/2020 è stato convertito nella legge n. 14.010/2020 che ha posticipato la data di entrata in vigore della Legge Generale sulla Protezione dei Dati, solo per le disposizioni relative a multe e sanzioni, ad agosto 2021. Le altre disposizioni della legge sono entrate in vigore a settembre 2020. In aggiunta, il decreto n. 10.474/2020 (Autorità nazionale per la protezione dei dati) è entrato in vigore nell'agosto 2020, istituendo l'ANPD (Autoridade Nacional de Dados Pessoais) che è responsabile, tra l'altro, di: elaborare linee guida per la Politica Nazionale di Protezione dei Dati; supervisionare le aziende e applicare sanzioni; emettere regolamenti e procedure sulla protezione dei dati personali.

A gennaio l'ANPD ha pubblicato sul suo sito web l'agenda normativa biennale (2021-2022) che elenca i 10 punti prioritari. Tra questi, spiccano: Il regolamento interno dell'ANPD, la definizione di norme per l'applicazione degli artt. 52 e seguenti della legge, i diritti degli interessati e la segnalazione delle violazioni dei dati.

Trasformazione Digitale Strategica e Internet delle Cose

A marzo 2018 è stato pubblicato il Decreto E-Digital (Decreto 9319/2018) per individuare circa 100 azioni strategiche volte a stimolare la concorrenza e i livelli di produttività online nel paese, aumentando al contempo i livelli di connettività e inclusione digitale. Queste azioni cercano di affrontare le principali questioni strategiche dell'economia digitale, tra cui l'infrastruttura di connettività, l'uso e la protezione dei dati, l'IoT e la sicurezza informatica.

A giugno 2019 è stato pubblicato il decreto sul Piano Nazionale per l'Internet delle Cose (decreto 9854/2019), allo scopo di regolamentare e incoraggiare questa tecnologia in Brasile. L'IoT è definito come "l'infrastruttura che integra la fornitura di servizi a valore aggiunto con la capacità di collegare fisicamente o virtualmente le cose utilizzando dispositivi basati sulla tecnologia di informazione e comunicazione esistente e la loro evoluzione, con interoperabilità". Il decreto elenca i temi seguenti, definendoli necessari a sostenere ulteriormente il Piano Nazionale per l'Internet delle Cose: (i) scienza, tecnologia e innovazione; (ii) integrazione internazionale; (iii) istruzione e formazione professionale; (iv) infrastruttura di connettività e interoperabilità; (v) regolamentazione, sicurezza e privacy; (vi) fattibilità economica.

Al fine di sviluppare un ambiente IoT nel paese, è stata approvata la legge 14.108/2020. Questa legge esenta le stazioni di base e le attrezzature che integrano gli ecosistemi machine-to-machine (M2M) dal FISTEL (un'imposta amministrativa riscossa da Anatel) per 5 anni e, inoltre, estingue la licenza precedente. La definizione e la regolamentazione dei sistemi di comunicazione M2M sono stabilite da Anatel.

Gara 5G

Nel febbraio 2020 il Ministero della scienza, tecnologia, innovazioni e comunicazioni ha pubblicato l'ordinanza n. 418 con le linee guida per la gara d'appalto 5G, riguardante le bande di radiofrequenza di 700 MHz, 2,3 GHz, 3,5 GHz e 26 GHz, richiedendo ad Anatel di definire i criteri tecnici per il funzionamento mobile sulla frequenza 3,5 GHz al fine di evitare danni da un segnale TVRO offerto da antenne satellitari in Banda C. Ha inoltre stabilito che la gara dovrebbe considerare impegni di copertura per (i) servizio mobile su tecnologia 4G o superiore a città, piccoli paesi e aree urbane e rurali isolate con più di 600 abitanti; (ii) banda larga mobile su autostrade federali; e (iii) fiber to the city (FTTC) su comuni sprovvisti di questo backhaul.

Sempre nel febbraio 2020, Anatel ha pubblicato la consultazione pubblica n. 9 per discutere la bozza dell'Avviso Pubblico per l'Asta 5G. Anatel invita a presentare offerte per le bande 700 MHz, 2,3 GHz, 3,5 GHz e 26 GHz e include altri 100 MHz nella banda 3,5 GHz. Prevede inoltre impegni di investimento che consentiranno più infrastrutture e un più alto livello di servizi agli utenti, come è delineato nel piano strutturale per le reti di telecomunicazioni (PERT).

Per quanto concerne le possibili interferenze causate dal 5G nella ricezione della TV satellitare aperta, la proposta approvata prevede di risolvere il problema attraverso un modello simile a quello adottato per la banda 700 MHz, con la creazione di un gruppo coordinato da Anatel e una terza parte indipendente per rendere operativa la soluzione.

Nel febbraio 2021 il consiglio di amministrazione di Anatel ha approvato l'avviso pubblico per l'Asta 5G che è attualmente in fase di valutazione dalla Corte dei Conti federale brasiliana (TCU). L'asta dovrebbe tenersi nella seconda metà del 2021.

ORGANI SOCIALI AL 30 GIUGNO 2021

Consiglio di Amministrazione

L'Assemblea ordinaria degli Azionisti di TIM del 31 marzo 2021 ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione, stabilendo in 15 il numero degli Amministratori e in tre esercizi (fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023) la durata del mandato. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi il successivo 1° aprile 2021 ha nominato Salvatore Rossi Presidente e Luigi Gubitosi Amministratore Delegato della Società.

L'attuale assetto di deleghe della Società prevede allo stato:

  • al Presidente le attribuzioni da legge, Statuto e documenti di autodisciplina;
  • all'Amministratore Delegato, in sintesi, tutti i poteri necessari per compiere gli atti pertinenti all'attività sociale, ad eccezione dei poteri riservati per legge e Statuto al Consiglio di Amministrazione.

La composizione del Consiglio di Amministrazione della Società al 30 giugno 2021 risulta quindi:

Presidente Salvatore Rossi (indipendente)
Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Gubitosi
Consiglieri Paolo Boccardelli (indipendente)
Paola Bonomo (indipendente)
Franck Cadoret
Paola Camagni (indipendente)
Maurizio Carli (indipendente)
Luca De Meo (indipendente)
Cristiana Falcone (indipendente)
Federico Ferro Luzzi (indipendente)
Giovanni Gorno Tempini
Marella Moretti (indipendente)
Ilaria Romagnoli (indipendente)
Arnaud Roy de Puyfontaine
Paola Sapienza (indipendente)
Segretario Agostino Nuzzolo

Al 30 giugno 2021 sono presenti i seguenti Comitati consiliari:

  • Comitato per il Controllo e i Rischi: composto dai Consiglieri: Federico Ferro Luzzi (Presidente), Paolo Boccardelli, Paola Bonomo, Marella Moretti e Ilaria Romagnoli;
  • Comitato per le Nomine e la Remunerazione: composto dai Consiglieri: Paola Bonomo (Presidente), Paola Camagni, Maurizio Carli, Luca De Meo e Paola Sapienza;
  • Comitato Parti Correlate: composto dai Consiglieri: Paolo Boccardelli (Presidente), Maurizio Carli, Cristiana Falcone, Marella Moretti e Ilaria Romagnoli;
  • Comitato Sostenibilità: composto dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, Salvatore Rossi, e dai Consiglieri Paola Camagni, Cristiana Falcone, Federico Ferro Luzzi e Paola Sapienza.

Collegio Sindacale

L'Assemblea ordinaria del 31 marzo 2021 ha nominato il Collegio Sindacale della Società con mandato fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2023.

Il Collegio Sindacale della Società risulta a oggi così composto:

Presidente Francesco Fallacara
Sindaci Effettivi Angelo Rocco Bonissoni
Francesca di Donato
Anna Doro
Massimo Gambini
Sindaci Supplenti Ilaria Antonella Belluco
Laura Fiordelisi
Franco Maurizio Lagro
Paolo Prandi

Società di Revisione

L'Assemblea degli Azionisti del 29 marzo 2019 ha conferito l'incarico per la revisione legale dei bilanci di TIM S.p.A. del novennio 2019-2027 a EY S.p.A..

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il Consiglio di Amministrazione nella riunione del 1° aprile 2021 ha nominato Giovanni Ronca (Responsabile della Funzione di Gruppo Chief Financial Office) quale dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili di TIM S.p.A..

MACROSTRUTTURA ORGANIZZATIVA

INFORMAZIONI PER GLI INVESTITORI Capitale Sociale TIM S.p.A. al 30 giugno 2021

Capitale Sociale euro 11.677.002.855,10
Numero azioni ordinarie (prive di valore nominale) 15.329.466.496
Numero azioni di risparmio (prive di valore nominale) 6.027.791.699
Numero azioni proprie ordinarie di TIM S.p.A. 28.464.092
Numero azioni ordinarie TIM possedute da Telecom Italia Finance S.A. 126.082.374
Percentuale delle azioni proprie ordinarie del Gruppo sull'intero capitale sociale 0,72%
Capitalizzazione di borsa (su media prezzi mese di giugno 2021) 9.594 milioni di euro

L'Assemblea del 25 maggio 2016 ha integrato la denominazione sociale con l'introduzione del nome "TIM S.p.A." in alternativa a "Telecom Italia S.p.A.".

Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. sono quotate in Italia (indice FTSE) mentre le azioni ordinarie di TIM S.A. sono quotate in Brasile al B3 (ex BM&F/Bovespa).

TIM-Telecom Italia
Codici ordinarie risparmio
Borsa IT0003497168 IT0003497176 BRTIMSACNOR5
Bloomberg TIT IM TITR IM TIMS3 BZ
Reuters TLIT.MI TLITn.MI TIMS3.SA

Le azioni ordinarie di TIM S.A. sono altresì quotate al NYSE (New York Stock Exchange); le quotazioni avvengono attraverso ADS (American Depositary Shares) rappresentativi di 5 azioni ordinarie di TIM S.A..

Azionisti

Composizione dell'azionariato al 30 giugno 2021 sulla base delle risultanze del Libro Soci integrate dalle comunicazioni ricevute e da altre informazioni a disposizione (azioni ordinarie):

Partecipazioni rilevanti nel capitale

Sulla base delle risultanze del Libro Soci, delle comunicazioni effettuate alla Consob e alla Società ai sensi dell'art. 120 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 e di altre informazioni a disposizione, risultano le seguenti partecipazioni rilevanti (superiori alla soglia del 3%) nel capitale ordinario di TIM S.p.A.1 :

Soggetto Tipologia di possesso Quota % su capitale ordinario
Vivendi S.A. Diretto 23,75%
Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. Diretto 9,81%
Canada Pension Plan Investment Board Diretto 3,19%

Il 14 aprile 2021 è decaduto il regime temporaneo di trasparenza rafforzata su variazioni delle partecipazioni rilevanti e dichiarazioni degli obiettivi di investimento. Da tale data è pertanto in vigore la normativa ordinaria di cui all'art.120, comma 2 del TUF, che prevede l'obbligo di comunicazione alla società partecipata e alla Consob al superamento della soglia del 3% del capitale avente diritto di voto detenuto in una società quotata.

Rappresentanti comuni

  • L'Assemblea speciale degli Azionisti di risparmio del 24 maggio 2019 ha confermato Dario Trevisan rappresentante comune della categoria per tre esercizi, fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2021.
  • Con decreto del 3 luglio 2020, il Tribunale di Milano ha nominato l'avv. Antonio Franchi rappresentante comune degli obbligazionisti per il prestito "Telecom Italia S.p.A. 2002-2022 a Tasso Variabile, Serie Speciale Aperta, Riservato in Sottoscrizione al Personale del Gruppo TIM, in servizio e in quiescenza". L'Assemblea degli obbligazionisti, convocata per la nomina del rappresentante comune in data 16 aprile 2020, era andata deserta.

Rating al 30 giugno 2021

Al 30 giugno 2021, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:

Rating Outlook
STANDARD & POOR'S BB+ Negativo
MOODY'S Ba2 Negativo
FITCH RATINGS BB+ Stabile

Deroga all'obbligo di pubblicazione dei documenti informativi per operazioni straordinarie

In data 17 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. ha deliberato di avvalersi della facoltà – di cui agli artt. 70 comma 8 e 71 comma 1-bis, del Regolamento Consob n. 11971/99 – di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Le percentuali si riferiscono al totale delle azioni ordinarie costituenti il capitale sociale di TIM, quale risulta dall'ultimo deposito presso il Registro delle Imprese alla data di aggiornamento. In particolare, a seguito dell'emissione in data 27 novembre 2020 di n. 126.343.913 azioni ordinarie ad esito dell'offerta pubblica di sottoscrizione a pagamento riservata ai dipendenti nell'ambito del "Piano di Azionariato Diffuso Dipendenti 2020", il totale delle azioni ordinarie costituenti il capitale sociale di TIM risulta pari a 15.329.466.496 ed è stata oggetto di iscrizione al Registro delle Imprese in data 28 dicembre 2020.

OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Ai sensi dell'art. 5, comma 8, del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 concernente le "Operazioni con parti correlate" e delle successive modifiche, nel primo semestre 2021 non si segnalano operazioni di maggiore rilevanza, così come definite dall'art. 4, comma 1, lett. a) del summenzionato regolamento che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM.

Inoltre, non sono intervenute modifiche o sviluppi delle operazioni con parti correlate descritte nella Relazione sulla gestione dell'esercizio 2020 che abbiano avuto un effetto rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM nel primo semestre 2021.

Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza, ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito gruppotim.it, sezione il Gruppo – canale Strumenti di governance.

Per le informazioni sui rapporti con parti correlate si fa rimando agli Schemi di bilancio e alla Nota "Operazioni con parti correlate" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo TIM al 30 giugno 2021.

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE

Nella presente Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2021 del Gruppo TIM, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, sono presentati alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo TIM. Tali indicatori, che sono presentati nelle relazioni finanziarie (annuali e infrannuali), non devono, comunque, essere considerati sostitutivi di quelli convenzionali previsti dagli IFRS.

In particolare, a seguito dell'adozione dell'IFRS 16, il Gruppo TIM presenta i seguenti indicatori alternativi di performance:

  • EBITDA adjusted After Lease ("EBITDA-AL"), calcolato rettificando l'EBITDA Organico al netto delle partite non ricorrenti, degli importi connessi al trattamento contabile dei contratti di leasing secondo l'IFRS 16. Tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) e rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit) in aggiunta all'EBIT;
  • Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, calcolato escludendo dall'Indebitamento finanziario netto rettificato le passività nette connesse al trattamento contabile dei contratti di leasing secondo l'IFRS 16. TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease rappresenti un indicatore della capacità di fare fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria;
  • Equity Free Cash Flow After Lease, calcolato escludendo dall'Equity Free Cash Flow i fabbisogni relativi ai canoni di leasing. Tale indicatore viene determinato come segue:
+ Equity Free Cash Flow
--- ----------------------- --
  • Quota capitale dei canoni di leasing

Tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) e rappresenta un utile indicatore della capacità di generazione di Free Cash Flow.

Gli altri indicatori alternativi di performance normalmente utilizzati sono nel seguito illustrati:

■ EBITDA: tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) e rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit) in aggiunta all'EBIT. Questi indicatori sono determinati come segue:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento

    • Oneri finanziari
  • Proventi finanziari
  • +/- Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni

+/- Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto

  • EBIT- Risultato Operativo
  • +/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti
  • +/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
    • Ammortamenti

EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti

  • Variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui Ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT: tali indicatori esprimono la variazione in valore assoluto e/o in percentuale dei Ricavi, dell'EBITDA e dell'EBIT, escludendo, ove presenti, gli effetti della variazione dell'area di consolidamento, delle differenze cambio e degli eventi e operazioni di natura non ricorrente. TIM ritiene che tale modalità di presentazione permetta di interpretare in maniera più completa ed efficace le performance operative del Gruppo (nel suo complesso e con riferimento alle Business Unit); essa viene pertanto anche utilizzata nelle presentazioni agli analisti e agli investitori. Nell'ambito della presente Relazione finanziaria semestrale è fornita la riconciliazione tra il dato "contabile o reported" e quello "organico esclusa la componente non ricorrente".
  • EBITDA margin e EBIT margin: TIM ritiene che tali margini rappresentino degli utili indicatori della capacità del Gruppo, nel suo complesso e a livello di Business Unit di generare profitti attraverso i suoi ricavi. L'EBITDA margin e l'EBIT margin misurano, infatti, la performance operativa di un'entità analizzando le percentuali dei ricavi che diventano, rispettivamente, EBITDA e EBIT. Questi indicatori sono utilizzati da TIM nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) per illustrare l'andamento della gestione economica anche attraverso il confronto della redditività operativa del periodo di riferimento con quella dei periodi precedenti.
  • Indebitamento Finanziario Netto: TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rappresenti un indicatore della capacità di far fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria, rappresentate dal Debito Finanziario Lordo ridotto della Cassa e Altre Disponibilità Liquide Equivalenti e di altre Attività Finanziarie. Nell'ambito della presente Relazione finanziaria semestrale è inserita una tabella che evidenzia i valori della situazione patrimoniale-finanziaria utilizzati per il calcolo dell'Indebitamento Finanziario Netto del Gruppo.

Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti dell'IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.

L'indebitamento finanziario netto viene determinato come segue:

+ Passività finanziarie non correnti
+ Passività finanziarie correnti
+ Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
A) Debito Finanziario lordo
+ Attività finanziarie non correnti
+ Attività finanziarie correnti
+ Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
B) Attività Finanziarie
C=(A - B) Indebitamento finanziario netto contabile
D) Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività / attività finanziarie
E=(C + D) Indebitamento finanziario netto rettificato

■ Equity Free Cash Flow (EFCF): tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) ed evidenzia la generazione di cassa ed è inteso come il flusso di cassa netto prima degli esborsi relativi al pagamento dei dividendi e agli investimenti in frequenze. Pertanto, rappresenta il Free Cash Flow disponibile per il pagamento dei dividendi, il rimborso del debito, gli impatti derivanti da operazioni di leasing e l'investimento in frequenze. Tale indicatore esclude l'impatto finanziario di eventuali operazioni di acquisizione e/o cessione di partecipazioni.

L'Equity Free Cash Flow viene determinato come segue:

    • Operating Net Free Cash Flow - Impatto per leasing - Pagamento delle licenze - Impatto finanziario derivante da operazioni di acquisizione e/o cessioni di partecipazioni
  • Pagamento dei dividendi e Change in Equity

INNOVAZIONE, RICERCA E SVILUPPO

TIM, in continuità con il 2020, sta proseguendo con il dispiegamento della propria rete 5G e con la realizzazione di servizi commerciali 5G based anche attraverso collaborazioni con partner di rilievo. Le attività di ricerca e sviluppo si pongono come funzionali al raggiungimento di questi obiettivi.

L'impegno di TIM nell'innovazione

I primi sei mesi del 2021 sono stati testimoni di un'importante ristrutturazione della funzione di Innovazione di TIM che insieme alla funzione IT è andata a costituire una Direzione autonoma a diretto riporto del Vertice confermando e rafforzando il suo ruolo di elemento centrale per rispondere al cambiamento del contesto tecnologico, di mercato e competitivo.

La Direzione di Innovazione, forte dei suoi TIM Innovation Labs, con sedi a Torino, Milano, Roma e Catania, si focalizza sulle attività che creano un vantaggio competitivo per l'azienda in termini di business, di innovazione tecnologica e di riconoscimento del valore innovativo del brand, sia in ottica di crescita della top line che di aumento dell'efficienza dell'azienda.

TIM anche in questo semestre ha rafforzato la sua adesione al paradigma Open Innovation quale modello operativo puntando:

  • alla creazione di un ampio ecosistema di partner (start-up, aziende, Università, Pubblica Amministrazione,...), per favorire l'incontro della "domanda" e dell'"offerta", in modo che TIM possa essere elemento cardine nella catena del valore;
  • alla creazione di rapporti duraturi con partner strategici, che possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi di TIM;
  • al favorire un approccio orientato al modello di Piattaforma in cui TIM rende accessibili funzionalità utilizzate dai soggetti (sia interni che esterni) coinvolti nel processo di innovazione per creare nuovi prodotti/servizi digitali. La piattaforma è il mezzo con cui, in modo strutturato, sono rese disponibili le unicità tecniche di TIM.

L'innovazione di rete e i servizi 5G based: le collaborazioni

In questo contesto le collaborazioni con altri attori dell'ecosistema rappresentano una leva fondamentale al fine di sviluppare l'infrastruttura intelligente su cui sarà basata l'economia globale del futuro e dei servizi da questa abilitati.

Nel primo semestre del 2021 è proseguita la partecipazione al progetto Torino City Lab con il comune di Torino. Il contributo di TIM si è indirizzato principalmente alle attività della Casa delle Tecnologie di Torino.

La Città di Torino infatti è risultata prima nella graduatoria del bando dell'Asse 1 del Programma di supporto alle tecnologie emergenti, ed il progetto presentato CTE Next (in cui TIM è il partner tecnologico di riferimento) è pertanto risultato aggiudicatario del finanziamento del MISE.

Il progetto ha avuto avvio al 1° marzo, e durerà 4 anni. Durante questo periodo molte iniziative di Torino City Lab saranno veicolate all'interno di CTE Next. Infatti CTE Next prevede una serie di call for testing e call for innovation, per cui catalizzerà le potenziali sperimentazioni da parte di start-up e PMI interessate a svolgere attività sul territorio torinese. I vertical di riferimento del progetto sono i settori classici su cui punta la città di Torino: Smart Mobility, Urban Air Mobility (droni), Industry 4.0, Innovative Urban Services, e il focus come sempre sarà rivolto agli aspetti sociali e alla replicabilità in altri contesti delle soluzioni sperimentate. I luoghi previsti per le sperimentazioni estendono quelli normalmente utilizzati in Torino City Lab. Al Doralab e al circuito urbano di Smart Roads si aggiungono infatti il sito CSI Next in Corso Unione Sovietica, il CIM 4.0, i laboratori Clik del Politecnico e i laboratori della Fondazione Links (tutti luoghi per i quali TIM ha realizzato l'infrastruttura 5G di riferimento).

Il primo semestre 2021 ha visto proseguire la collaborazione iniziata nel 2019 all'interno del Centro di Competenza del MISE per Industria 4.0 (Competence Industry Manufacturing 4.0), dove i TIM Innovation Labs collaborano con il Politecnico e l'Università di Torino, oltre che con altre 23 aziende torinesi per lo studio, la sperimentazione e la diffusione nelle PMI delle soluzioni di Industria 4.0 compreso il 5G. In particolare oltre a proseguire la collaborazione sul fronte dell'alta formazione con una partecipazione attiva nella CIM Academy, TIM ha portato presso il CIM connessioni ultraveloci XGS-PON: collegamenti in fibra FTTH con la tecnologia XGS-PON, che mettono a disposizione una banda pari a 10 Gigabit al secondo in modalità simmetrica, e l'utilizzo di nuove infrastrutture di Edge Cloud, abilitatori tecnologici studiati ad hoc per favorire la migliore performance digitale e la maggiore flessibilità di utilizzo.

Nel mese di maggio, nell'ambito dell'accordo tra TIM e Google Cloud, siglato nel marzo 2020 per una collaborazione tecnologica per la creazione di servizi innovativi di cloud pubblico, privato e ibrido per arricchire l'offerta di servizi tecnologici di TIM, TIM e Noovle hanno dato il via alla realizzazione della prima "Cloud Network 5G" in Italia. La soluzione consentirà di sviluppare più rapidamente le nuove applicazioni digitali in 5G, grazie all'automazione dei processi industriali e all'implementazione di servizi in tempo reale, grazie all'Edge Computing, sulla base delle specifiche esigenze. Il progetto, che consentirà di automatizzare le funzioni della rete core 5G di TIM e di tutte le applicazioni in Cloud, si avvarrà dell'infrastruttura Telco Cloud di TIM, delle soluzioni Cloud di Google e delle tecnologie Ericsson.

TIM, Member di O-RAN ALLIANCE dal 2018, durante il primo semestre 2021 ha avviato, tra i primi operatori in Europa e l'unico in Italia, un programma di sviluppo Open RAN (Open Radio Access Network) per l'innovazione della rete di accesso mobile. Grazie a questa iniziativa il Gruppo potrà implementare sulla propria rete commerciale nuove soluzioni a beneficio dei clienti e delle imprese, in modo da velocizzare lo sviluppo dei servizi digitali.

L'iniziativa rientra nell'ambito della firma del Memorandum of Understanding dello scorso febbraio con i principali operatori europei per promuovere la tecnologia Open RAN con l'obiettivo di accelerare l'implementazione delle reti mobili di nuova generazione, in particolare 5G, Cloud ed Edge Computing.

TIM ha inoltre avviato, tra i primi operatori al mondo e unico in Italia, il nuovo laboratorio "European OTIC Lab". L'Open Test and Integration Center - OTIC Lab, in linea con gli standard previsti da O-RAN ALLIANCE, il cui allestimento verrà completato del secondo semestre avrà sede presso i laboratori di Innovazione del Gruppo TIM a Torino e opererà in sinergia con l'intero ecosistema Open RAN (costruttori, start-up, system integrator etc.) al fine di sperimentare nuove soluzioni e accelerare questa tecnologia per lo sviluppo della nuova architettura paneuropea della rete mobile (5G, Cloud ed Edge Computing).

Le attività operative di sviluppo della tecnologia 5G, ORAN ed Edge Computing nonché di valorizzazione delle soluzioni innovative legate alla Quantum Communication, al Piano Tecnologico Aziendale sono accompagnate da un'articolata attività di comunicazione tecnica che spazia dal piano editoriale del Notiziario Tecnico TIM a quello promozionale con press release ed eventi di divulgazione scientifica anche in sede cliente. In particolare, nei primi sei mesi del 2021 si sono svolti eventi in videoconferenze a causa del protrarsi dello stato emergenziale anti Covid-19.

L'innovazione e la ricerca con le Università

Ricerca e Università è il binomio, che da oltre 50 anni, contraddistingue TIM per la centralità data all'innovazione e allo sviluppo di partnership con il mondo accademico italiano.

Il 2021 vede infatti TIM concentrata nella creazione di un vero e proprio "Open Innovation Ecosystem" incentrato sulla collaborazione con le Università proprio per sviluppare nuovi Open Lab, Progetti di Ricerca, anche attraverso la contribuzione a PHD per implementare non solo la formazione, ma anche per la diffusione di nuovi trend tecnologici forieri di nuove opportunità di crescita all'interno di un mercato sempre più globale.

Open Innovation si innesca quindi in un ecosistema integrato con le direzioni strategiche europee ed italiane costituito da commesse, dottorati, PoC, sviluppo di prototipi-demo, Community Open Source, Progetti Finanziati e Dissemination.

La ricerca con le Università per Innovation del 2021 individua specifiche tematiche; dei veri e propri percorsi strutturati su alcune tematiche di medio-lungo termine per complementare ed arricchire il know-how interno e costruire una visione d'insieme a 360°:

  • Impostare percorsi e collaborazioni di medio termine
  • Continuità con gli Accordi Quadro dell'anno precedente con 4 Università (Politecnico di Torino, Università di Catania, Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e il CNR)
  • Avvio Convenzione con Università di Bologna sui temi di 5G for Industry

TIM, che impiega circa 80 tecnici referenti TIM, 85 ricercatori universitari su attività specifiche, prevede per il 2021 un impegno economico intorno a 850.000 euro e nel secondo semestre prevede l'attivazione di circa 20 progetti di ricerca.

Altro importante tassello per il supporto dato alla ricerca e innovazione è la strada intrapresa da TIM con il finanziamento di 30 PHD autorizzato e voluto dall'Amministratore Delegato. In particolare la funzione Innovation ha prestato la collaborazione tecnica ad HRO per la proposizione delle tematiche di ricerca oggetto dell'attivazione e le attività di tutoring di ben 10 borse per il 36° ciclo e di 6 borse aggiuntive per il 37 °ciclo privilegiando cosi la sinergia tra Innovation e HRO e tra le attività di formazione e di ricerca. Gli Atenei prescelti sono: Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università di Milano, Università di Trento, Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, Università Federico II di Napoli, Università di Catania e l'Alma Mater Studiorum di Bologna.

Ricerca e Sviluppo in Brasile

La funzione Innovation & Technology, che riporta al CTIO di TIM S.A., è responsabile delle attività di ricerca e sviluppo. Le principali aree di attività sono: la definizione dell'innovazione tecnologica della rete, l'evoluzione delle esigenze di nuove tecnologie e dispositivi e le linee guida architettoniche insieme allo sviluppo di partnership strategiche, per elaborare nuovi modelli di business e garantire sviluppi nelle infrastrutture di rete, in linea con la strategia aziendale.

Il 5G in Brasile

A giugno 2019, TIM S.A. ha scelto tre città, Florianópolis, Santa Rita do Sapucaí e Campina Grande per testare la tecnologia 5G, focalizzata sullo sviluppo di nuovi prodotti e servizi abilitati da questa nuova tecnologia.

A settembre 2019, TIM ha trasformato l'edificio dove è in corso un progetto di inclusione sociale e formazione tecnologica in CASA TIM 5G.

Lo spazio, utilizzato anche come alloggio per studenti, è stato operativo durante HackTown 2019, un festival dell'innovazione sponsorizzato per la prima volta, che si svolge ogni anno a Santa Rita do Sapucaí (nello stato di Minais Gerais).

CASA TIM 5G ha utilizzato diversi ambienti per dimostrare interattivamente le soluzioni accessibili con l'arrivo della tecnologia 5G, installata in collaborazione con Ericsson.

Sul posto, i visitatori hanno sperimentato una vera immersione nel 5G e hanno potuto vedere come la tecnologia influenzerà la vita quotidiana in futuro - in ambiti come salute, istruzione, sicurezza, intrattenimento e giochi - e l'ambiente in cui vivono e lavorano, con simulazioni di smart city, aziendali e altro ancora.

Le simulazioni hanno utilizzato la tecnologia 5G, in fase di test, installata attraverso la rete TIM, sotto specifica licenza Anatel.

Lo spazio ha ospitato dimostrazioni di sviluppi in collaborazione con Ericsson, Qualcomm, Cisco e Inatel, così come ABB, Intel e LG.

Nella prima metà del 2020, Anatel ha iniziato a testare la coesistenza tra la banda 3,5 GHz e i servizi satellitari in banda C, ma il test è stato interrotto dalla pandemia da coronavirus. A ottobre 2020 Anatel ha completato i test e ha condiviso i risultati. Fondamentalmente, nonostante la conferma della coesistenza armoniosa tra i sistemi, Anatel ha scelto la migrazione del TVRO (TV Receiver Only) alla banda Ku.

Anatel ha completato le regole dell'asta e la bozza del bando a febbraio 2021. Uno dei requisiti principali nelle regole dell'offerta è l'obbligo di implementare l'architettura 5G SA (Stand Alone) nella banda 3,5 GHz, a partire dalle capitali brasiliane e dal distretto federale fino a luglio 2022, con 1 gNB (Stazione Base 5G) per ogni 100 mila abitanti.

Attualmente, Anatel sta aspettando l'approvazione della TCU (la Corte dei conti federale brasiliana) per la bozza del bando. Se la TCU suggerirà qualche cambiamento, Anatel stima che potrebbe ritardare l'asta di 8 mesi.

BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AL 30 GIUGNO 2021 DEL GRUPPO TIM

INDICE

BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AL 30 GIUGNO 2021 DEL GRUPPO TIM

Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata 71
Conto economico separato consolidato 73
Conto economico complessivo consolidato 74
Movimenti del patrimonio netto consolidato 75
Rendiconto finanziario consolidato 76
Nota 1 Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale
Nota 2 Principi contabili
78
80
Nota 3 Area di consolidamento 82
Nota 4 Avviamento 83
Nota 5 Attività immateriali a vita utile definita 86
Nota 6 Attività materiali 87
Nota 7 Diritti d'uso su beni di terzi 88
Nota 8 Partecipazioni 89
Nota 9 Attività finanziarie (non correnti e correnti) 91
Nota 10 Crediti vari e altre attività non correnti 93
Nota 11 Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 94
Nota 12 Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute 95
Nota 13 Patrimonio netto 97
Nota 14 Passività finanziarie (non correnti e correnti) 99
Nota 15 Indebitamento finanziario netto 106
Nota 16 Strumenti derivati 109
Nota 17 Informazioni integrative su strumenti finanziari 110
Nota 18 Fondi relativi al personale 112
Nota 19 Fondi per rischi e oneri 113
Nota 20 Debiti vari e altre passività non correnti 114
Nota 21 Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 115
Nota 22 Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie 117
Nota 23 Ricavi 127
Nota 24 Proventi finanziari e Oneri finanziari 127
Nota 25 Utile (perdita) del periodo 129
Nota 26 Risultato per azione 130
Nota 27 Informativa per settore operativo
Nota 28 Operazioni con parti correlate
133
136
Nota 29 Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale 146
Nota 30 Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti 149
Nota 31 Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali 150
Nota 32 Altre informazioni 151
Nota 33 Eventi successivi al 30 giugno 2021 152
Nota 34 Le imprese del Gruppo TIM 153

SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

Attività

(milioni di euro) note 30.6.2021 di cui con
parti
correlate
31.12.2020 di cui con parti
correlate
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 4) 22.710 22.847
Attività immateriali a vita utile definita 5) 6.685 6.740
29.395 29.587
Attività materiali 6)
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 13.049 13.141
Diritti d'uso su beni di terzi 7) 4.898 324 4.992 347
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
8) 2.699 2.728
Altre partecipazioni 8) 82 54
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione
attiva 9) 49 43
Altre attività finanziarie non correnti
Crediti vari e altre attività non correnti
9)
10)
2.194
2.260

2.267
2.114

Attività per imposte anticipate 7.592 7.496
14.876 14.702
Totale Attività non correnti (a) 62.218 62.422
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 340 287
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 11) 4.349 43 4.280 61
Crediti per imposte sul reddito 42 86
Attività finanziarie correnti 9)
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione
attiva
60 55
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari
e altre attività finanziarie correnti
1.461 1.254
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 4.969 4.829
6.490 6.138
Sub-totale Attività correnti 11.221 10.791
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad
essere cedute
12)
di natura finanziaria
di natura non finanziaria 365
365
Totale Attività correnti (b) 11.586 10.791
Totale Attività (a+b) 73.804 73.213

A partire dal 1 gennaio 2021, ai fini di una maggiore chiarezza espositiva, i crediti per lavori in corso su ordinazione al netto dei relativi acconti vengono iscritti nell'ambito della voce Rimanenze di magazzino. Il periodo comparativo è stato coerentemente riclassificato.

Patrimonio netto e passività

(milioni di euro) note 30.6.2021 di cui con
parti
correlate
31.12.2020 di cui con parti
correlate
Patrimonio netto 13)
Capitale emesso 11.677 11.677
meno: Azioni proprie (85) (89)
Capitale 11.592 11.588
Riserva da sovrapprezzo azioni 2.133 2.133
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile
(perdita) del periodo
12.281 12.494
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante 26.006 26.215
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
4.592 2.625
Totale Patrimonio netto (c) 30.598 28.840
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di
finanziamento e altri
14) 21.712 23.655
Passività finanziarie non correnti per contratti di
locazione passiva
14) 4.106 292 4.199 313
Fondi relativi al personale 18) 888 724
Passività per imposte differite 293 277
Fondi per rischi e oneri 19) 689 770
Debiti vari e altre passività non correnti 20) 3.157 3 3.602 3
Totale Passività non correnti (d) 30.845 33.227
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di
finanziamento e altri
14) 4.582 5 3.677
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione
passiva
14) 660 64 631 50
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 21) 6.803 284 6.567 163
Debiti per imposte sul reddito 248 271
Sub-totale Passività correnti 12.293 11.146
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
12)
di natura finanziaria
di natura non finanziaria 68
68
Totale Passività correnti (e) 12.361 11.146
Totale Passività (f=d+e) 43.206 44.373
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 73.804 73.213

A partire dal 1 gennaio 2021, ai fini di una maggiore chiarezza espositiva, i crediti per lavori in corso su ordinazione al netto dei relativi acconti vengono iscritti nell'ambito della voce Rimanenze di magazzino. Il periodo comparativo è stato coerentemente riclassificato.

CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) note 1° Semestre
2021
di cui
con parti
correlate
1° Semestre
2020
di cui
con parti
correlate
Ricavi 23) 7.567 22 7.759 25
Altri proventi operativi 169 90
Totale ricavi e proventi operativi 7.736 7.849
Acquisti di materie e servizi (3.120) (229) (2.840) (174)
Costi del personale (1.715) (44) (1.372) (47)
Altri costi operativi (424) (1) (502)
Variazione delle rimanenze 49 6
Attività realizzate internamente 244 257
Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/
(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di
attività non correnti (EBITDA)
2.770 3.398
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 30) (447) (137)
Ammortamenti (2.268) (26) (2.348) (13)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti
(1) (8)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti
Risultato operativo (EBIT) 501 1.042
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 30) (447) (137)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese
collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del
patrimonio netto
8) 22 2
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 12 448
Proventi finanziari 24) 546 501
Oneri finanziari 24) (1.128) (9) (1.104) (2)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle
attività in funzionamento
(47) 889
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 30) (448) 309
Imposte sul reddito 2 (166)
Utile (perdita) derivante dalle attività in
funzionamento
(45) 723
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo 24) (45) 723
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 30) (344) 340
Attribuibile a:
Soci della Controllante (137) 678
Partecipazioni di minoranza 92 45
(euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Risultato per azione:
25)
Risultato per azione (Base)
Azione ordinaria (0,01) 0,03
Azione di risparmio (0,01) 0,04
di cui:
da Attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante
azione ordinaria (0,01) 0,03
azione di risparmio (0,01) 0,04
Risultato per azione (Diluito)
Azione ordinaria (0,01) 0,03
Azione di risparmio (0,01) 0,04
di cui:
da Attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante
azione ordinaria (0,01) 0,03
azione di risparmio (0,01) 0,04

CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO CONSOLIDATO

Nota 13
(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Utile (perdita) del periodo
(a)
(45) 723
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 5 (7)
Effetto fiscale
(b) 5 (7)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali 22 (3)
Effetto fiscale (5) 1
(c) 17 (2)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente
riclassificate nel conto economico separato consolidato
(e=b+c+d)
22 (9)
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (12) (3)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (3)
Effetto fiscale 1 (1)
(f) (14) (4)
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 565 610
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (427) (29)
Effetto fiscale (33) (142)
(g) 105 439
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere 307 (1.443)
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto
economico separato consolidato
Effetto fiscale
(h) 307 (1.443)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato consolidato
(k=f+g+h+i)
398 (1.008)
Totale altre componenti del conto economico complessivo
consolidato
(m=e+k)
420 (1.017)
Utile (perdita) complessivo del periodo
(a+m)
375 (294)
Attribuibile a:
Soci della Controllante 187 104
Partecipazioni di minoranza 188 (398)

MOVIMENTI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Movimenti dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2020

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al
fair value
rilevato
nelle altre
componenti
di conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve
e utili
(perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita) del
periodo
Totale Patrimonio
netto
attribuibile alle
partecipazioni di
minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31
dicembre 2019
11.587 2.094 19 (440) (1.417) (124) 8.561 20.280 2.346 22.626
Movimenti di
patrimonio netto
del periodo:
Dividendi deliberati (317) (317) (317)
Utile (perdita)
complessivo del
periodo
(11) 439 (1.000) (2) 678 104 (398) (294)
Emissione di
strumenti
rappresentativi di
patrimonio netto
(5) (5) (5)
INWIT -
deconsolidamento
(644) (644)
Altri movimenti 1 18 19 9 28
Saldo al 30 giugno
2020
11.588 2.094 8 (1) (2.417) (126) 8.935 20.081 1.313 21.394

Movimenti dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2021 Nota 13

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al
fair value
rilevato
nelle altre
componenti
di conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve
e utili
(perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita) del
periodo
Totale Patrimonio netto
attribuibile alle
partecipazioni di
minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31
dicembre 2020
11.588 2.133 20 (350) (2.538) (119) 15.481 26.215 2.625 28.840
Movimenti di
patrimonio netto
del periodo:
Dividendi deliberati (318) (318) (18) (336)
Utile (perdita)
complessivo del
periodo
(9) 105 211 17 (137) 187 188 375
Emissione di
strumenti
rappresentativi di
patrimonio netto
4 9 13 13
FiberCop -
aumento di
capitale
(98) (98) 1.848 1.750
Daphne 3 -
distribuzione ris.
sovrapprezzo
azioni
(42) (42)
Altri movimenti 7 7 (9) (2)
Saldo al 30 giugno
2021
11.592 2.133 11 (245) (2.327) (102) 14.944 26.006 4.592 30.598

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro)
note
1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (45) 723
Rettifiche per:
Ammortamenti 2.268 2.348
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
(9) 22
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate
(differite)
(49) 87
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
1 (439)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint
Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
(22) (2)
Variazione dei fondi relativi al personale 256 (435)
Variazione delle rimanenze (52) 14
Variazione dei crediti commerciali 108 321
Variazione dei debiti commerciali (230) (574)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito (235) 68
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività (66) 1.897
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative
(a)
1.925 4.030
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per cassa
(1.960) (1.974)
Contributi in conto capitale incassati 23
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle
disponibilità acquisite
(7)
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni (66) (7)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i
derivati attivi di copertura e non)
(204) (20)
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese
controllate e di rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute
(33)
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali,
materiali e di altre attività non correnti
9 402
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento
(b)
(2.221) (1.616)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre (480) (646)
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) 1.912 1.097
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (2.108) (1.450)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non (38) (516)
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) 8
Dividendi pagati(*) (336) (356)
Variazioni di possesso in imprese controllate 1.758 (1)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento
(c)
708 (1.864)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute
(d)
Flusso monetario complessivo
(e=a+b+c+d)
412 550
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo
(f)
4.508 3.202
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità
liquide equivalenti nette
(g)
48 (150)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo
(h=e+f+g)
4.968 3.602
(*) di cui verso parti correlate 36

Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi

(milioni di euro) note 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Acquisti di attività immateriali 5) (661) (474)
Acquisti di attività materiali 6) (1.113) (771)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi 7) (287) (646)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza(*)
(2.061) (1.891)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e
diritti d'uso su beni di terzi
101 (83)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per cassa
(1.960) (1.974)
(*) di cui verso parti correlate 2 372

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (254) (27)
Interessi pagati (863) (917)
Interessi incassati 229 223
Dividendi incassati 86 256

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 4.829 3.138
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (321) (1)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
65
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
4.508 3.202
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 4.969 3.603
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (1) (1)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
4.968 3.602

Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7, sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del presente Bilancio consolidato.

NOTA 1 FORMA, CONTENUTO E ALTRE INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE

Forma e contenuto

Telecom Italia S.p.A. (la "Capogruppo"), denominata in forma sintetica anche "TIM S.p.A.", e le sue società controllate formano il "Gruppo TIM" o il "Gruppo".

TIM è una società per azioni (S.p.A.) organizzata secondo l'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana.

La sede legale della Capogruppo TIM è in Via Gaetano Negri 1, Milano, Italia.

La durata di TIM S.p.A. è fissata, come previsto dallo Statuto, sino al 31 dicembre 2100.

Il Gruppo TIM opera principalmente in Europa, nel bacino del Mediterraneo e in Sud America.

Il Gruppo è impegnato principalmente nel settore delle comunicazioni e in particolare nel settore delle telecomunicazioni fisse e mobili nazionali e internazionali.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 del Gruppo TIM è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale (vedasi per maggiori dettagli la Nota "Principi contabili") e nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione degli International Financial Reporting Standards emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 del Gruppo TIM è stato predisposto in conformità allo IAS 34 (Bilanci Intermedi) e, così come consentito da tale principio, non include tutte le informazioni richieste in un bilancio consolidato annuale; pertanto, deve essere letto unitamente al bilancio consolidato del Gruppo TIM redatto per l'esercizio 2020.

Si precisa, inoltre, che nei primi sei mesi del 2021, il Gruppo ha applicato principi contabili coerenti con quelli dell'esercizio precedente, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2021. Si veda la Nota "Principi contabili" per ulteriori dettagli.

Il bilancio consolidato è stato redatto secondo il principio generale del costo, ad eccezione delle attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, delle attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico e degli strumenti finanziari derivati che sono stati valutati al fair value. I valori contabili delle attività e delle passività oggetto di copertura sono rettificati per riflettere le variazioni di fair value relative ai rischi coperti (fair value hedge).

Per ragioni di confronto vengono presentati i dati della situazione patrimoniale – finanziaria consolidata al 31 dicembre 2020, i dati di conto economico separato consolidato e di conto economico complessivo consolidato, di rendiconto finanziario consolidato e i movimenti del patrimonio netto consolidato del primo semestre 2020.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 del Gruppo TIM è presentato in euro (arrotondato al milione, salvo diversa indicazione).

La pubblicazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato chiuso al 30 giugno 2021 del Gruppo TIM è stata autorizzata con delibera del Consiglio di Amministrazione del 27 luglio 2021.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 è sottoposto a revisione contabile limitata.

Schemi di bilancio

Gli schemi di bilancio adottati sono coerenti con quelli previsti dallo IAS 1; in particolare:

  • la Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata è stata predisposta classificando le attività e le passività secondo il criterio "corrente/non corrente";
  • il Conto economico separato consolidato è stato predisposto classificando i costi operativi per natura, in quanto tale forma di esposizione è ritenuta più idonea a rappresentare lo specifico business del Gruppo, risulta conforme alle modalità di reporting interno ed è in linea con la prassi del settore industriale di riferimento.

Il Conto economico separato consolidato include, in aggiunta all'EBIT (Risultato Operativo), l'indicatore alternativo di performance denominato EBITDA (Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/ (Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti).

In particolare, TIM utilizza, in aggiunta all'EBIT, l'EBITDA come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori); detto indicatore, rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit).

L'EBIT e l'EBITDA sono determinati come segue:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento

    • Oneri finanziari
  • Proventi finanziari

+/- Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni

+/- Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto

EBIT- Risultato Operativo

+/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti

  • +/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
    • Ammortamenti

EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti

  • il Conto economico complessivo consolidato comprende, oltre all'utile (perdita) del periodo, come da Conto economico separato consolidato, le altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse da quelle con gli Azionisti;
  • il Rendiconto finanziario consolidato è stato predisposto esponendo i flussi finanziari derivanti dalle attività operative secondo il "metodo indiretto", come consentito dallo IAS 7 (Rendiconto finanziario).

Inoltre, come richiesto dalla delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, nel contesto del conto economico separato consolidato, i proventi e gli oneri derivanti da operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa (operazioni non ricorrenti) sono specificatamente identificati ed i relativi effetti sui principali livelli intermedi di risultato sono evidenziati separatamente, quando significativi. In particolare, tra gli oneri/proventi non ricorrenti vengono inclusi, a titolo non esaustivo: proventi/ oneri derivanti dalla cessione di immobili, impianti e macchinari, di rami d'azienda e di partecipazioni; oneri derivanti da processi/progetti di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale anche connessi ad operazioni societarie (fusioni, scissioni, ecc.); oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a correlate passività; altri accantonamenti a fondi rischi e oneri e relativi storni; oneri per definizione in via transattiva di contenziosi diversi da quelli di natura regolatoria; rettifiche, riallineamenti e altre partite di natura non ripetitiva anche relativi ad esercizi precedenti; impairment losses (svalutazioni) sull'avviamento e/o su altre attività immateriali e materiali. Sono, inoltre, identificati quali oneri non ricorrenti taluni costi legati alla pandemia Covid-19.

Sempre in relazione alla citata delibera Consob, nei prospetti di bilancio consolidato gli importi relativi alle posizioni o transazioni con parti correlate sono stati evidenziati separatamente.

Informativa per settore operativo

Un settore operativo è una componente di un'entità:

  • che intraprende attività imprenditoriali generatrici di ricavi e di costi (compresi i ricavi e i costi riguardanti operazioni con altre componenti della medesima entità);
  • i cui risultati operativi sono rivisti periodicamente al più alto livello decisionale operativo dell'entità (per TIM il Consiglio di Amministrazione) ai fini dell'adozione di decisioni in merito alle risorse da allocare al settore e della valutazione dei risultati; e
  • per la quale sono disponibili informazioni economico-patrimoniali separate.

In particolare, i settori operativi del Gruppo TIM sono stati organizzati per quanto riguarda il business delle telecomunicazioni tenendo conto della relativa localizzazione geografica (Domestic e Brasile). Il termine "settore operativo" è considerato sinonimo di "Business Unit".

I settori operativi del Gruppo TIM sono i seguenti:

  • Domestic: comprende le attività in Italia relative ai servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti finali (retail) e altri operatori (wholesale), le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle che, in campo internazionale (in Europa, nel Mediterraneo e in Sud America), opera nell'ambito dello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale, le attività della società FiberCop per la fornitura di servizi di accesso passivi della rete secondaria in rame e fibra, le attività di Noovle S.p.A. (soluzioni Cloud ed Edge computing), le attività di Olivetti (prodotti e servizi per l'Information Technology) nonché, sino al 31 marzo 2020, INWIT S.p.A. (società operante nel settore delle infrastrutture per le comunicazioni elettroniche, nello specifico in quelle dedicate all'ospitalità di apparati di trasmissione radio per le reti di telefonia mobile sia di TIM sia di altri operatori) e le strutture di supporto al settore Domestic. Per ulteriori dettagli si fa rimando al capitolo "Principali dati economici e operativi delle Business Unit del Gruppo TIM – Business Unit Domestic" della Relazione sulla gestione;
  • Brasile: comprende le attività di telecomunicazioni mobili e fisse in Brasile (TIM S.A.);
  • Altre attività: comprendono le imprese finanziarie (Telecom Italia Capital S.A. e Telecom Italia Finance S.A.) e le altre società minori non strettamente legate al "core business" del Gruppo TIM.

NOTA 2 PRINCIPI CONTABILI

Continuità aziendale

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale in quanto vi è la ragionevole aspettativa che TIM continuerà la sua attività operativa in un futuro prevedibile (e comunque con un orizzonte temporale superiore ai dodici mesi).

In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:

  • i principali rischi e incertezze (per la maggior parte di natura esogena) a cui il Gruppo e le varie attività del Gruppo TIM sono esposti:
  • le variazioni delle condizioni di business anche in relazione alle dinamiche competitive;
  • i rischi finanziari (andamento dei tassi di interesse e/o dei tassi di cambio, variazioni del merito di credito da parte delle agenzie di rating);
  • i mutamenti nella situazione macroeconomica generale nel mercato italiano, europeo e brasiliano, inclusi gli effetti derivanti dal perdurare dello stato di emergenza sanitaria connessi al Covid-19, nonché la volatilità dei mercati finanziari della "zona Euro" anche a seguito della "Brexit" del Regno Unito;
  • i mutamenti del contesto legislativo e regolatorio (variazioni dei prezzi e delle tariffe o decisioni che possano condizionare le scelte tecnologiche);
  • gli esiti dei procedimenti legali e delle autorità regolatorie;
  • il mix considerato ottimale tra capitale di rischio e capitale di debito nonché la politica di remunerazione del capitale di rischio, così come descritti nel bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2020 nel paragrafo "Informativa sul capitale" nell'ambito della Nota "Patrimonio netto";
  • la politica di gestione dei rischi finanziari (rischio di mercato, rischio di credito e rischio di liquidità) così come descritti nel bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2020 nella Nota "Gestione dei rischi finanziari".

Sulla base di tali fattori, la Direzione aziendale ritiene che allo stato attuale, non vi siano elementi di incertezza sulla prospettiva della continuità aziendale per il Gruppo.

Criteri contabili e Principi di consolidamento

I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati per la formazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 sono omogenei a quelli utilizzati in sede di bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2020, ai quali si rimanda, fatta eccezione per:

  • le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2021 e più avanti descritte;
  • gli adattamenti richiesti dalla natura delle rilevazioni infrannuali.

Si precisa che a partire dal 1° gennaio 2021, il Gruppo Telecom Italia ha attratto nell'ambito di applicazione dell'IFRS 16, qualora ne ricorrano i presupposti e siano soddisfatti i requisiti previsti dal principio, le nuove fattispecie contrattuali aventi ad oggetto le risorse software in cloud e lo spettro di frequenze trasmissive su portanti in fibra ottica.

Tale impostazione è funzionale alle specificità fortemente innovative di tali tipologie contrattuali aventi ad oggetto infrastrutture hardware e trasmissive ottiche, nonché servizi software tecnologicamente avanzati.

Inoltre, in sede di bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021, le imposte sul reddito del periodo delle singole imprese consolidate sono determinate sulla base della miglior stima possibile in relazione alle informazioni disponibili e sulla ragionevole previsione dell'andamento dell'esercizio fino alla fine del periodo d'imposta. In via convenzionale, le passività per imposte (correnti e differite) sul reddito di competenza del periodo infrannuale delle singole imprese consolidate sono iscritte nelle "Passività per imposte differite" al netto degli acconti e dei crediti d'imposta (limitatamente a quelli per i quali non è stato richiesto il rimborso), nonché delle attività per imposte anticipate; qualora detto saldo risulti positivo esso viene iscritto, convenzionalmente, tra le "Attività per Imposte anticipate".

Uso di stime contabili

La redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 e delle relative note in applicazione degli IFRS richiede da parte della Direzione aziendale l'effettuazione di stime e di assunzioni basate anche su giudizi soggettivi, esperienze passate ed ipotesi considerate ragionevoli e realistiche in relazione alle informazioni note al momento della stima. Tali stime hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del bilancio nonché sull'ammontare dei ricavi e dei costi nel periodo di riferimento. I risultati che si consuntiveranno potrebbero differire, anche significativamente, da tali stime a seguito di possibili mutamenti dei fattori considerati nella determinazione di tali stime. Le stime sono riviste periodicamente.

Per quanto riguarda le stime contabili più significative, si fa rimando a quelle illustrate in sede di bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2020.

Nuovi Principi e Interpretazioni recepiti dalla UE e in vigore dall'esercizio 2021

Ai sensi dello IAS 8 (Principi Contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori), vengono di seguito indicati e brevemente illustrati gli IFRS in vigore a partire dal 1° gennaio 2021.

Modifiche all'IFRS 9, IAS 39, IFRS 7, IFRS 4 e IFRS 16 Riforma del benchmark dei tassi di interesse - Fase 2

In data 13 gennaio 2021 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2021/25 che ha recepito una raccolta di modifiche agli standard IFRS relativamente alla riforma dei tassi interbancari offerti (IBOR) e di altri parametri di riferimento dei tassi di interesse. Gli emendamenti sono volti ad aiutare le entità a fornire agli investitori informazioni utili sugli effetti della riforma sui bilanci delle entità.

Le modifiche integrano quelle emesse nel 2019 e si concentrano sugli effetti sul bilancio quando un'entità sostituisce il vecchio benchmark del tasso di interesse con un tasso di riferimento alternativo a seguito della riforma.

Le modifiche in questa fase finale riguardano:

  • a. modifiche ai flussi di cassa contrattuali un'entità non dovrà eliminare o rettificare il valore contabile degli strumenti finanziari a seguito delle modifiche richieste dalla riforma, ma dovrà aggiornare, invece, il tasso di interesse effettivo per riflettere la variazione del tasso di riferimento alternativo;
  • b. contabilizzazione delle operazioni di copertura (Hedge Accounting) un'entità non dovrà interrompere la contabilizzazione delle operazioni di copertura solo perché apporta alla documentazione di hedging le modifiche richieste dalla riforma, se la copertura continua a soddisfare gli altri criteri di contabilizzazione delle operazioni di copertura;
  • c. informativa: un'entità sarà tenuta a divulgare informazioni sui nuovi rischi derivanti dalla riforma e su come gestisce la transizione a tassi di riferimento alternativi.

L'adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021.

Nuovi Principi e Interpretazioni emessi dallo IASB ma non ancora applicabili

Alla data di redazione del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato sono stati emessi dallo IASB i seguenti nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE oppure non ancora entrati in vigore:

Nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE
Modifiche allo IAS 12 imposte sul reddito: imposte differite relative ad attività e passività derivanti da
una singola operazione
1/1/2023
Modifiche allo IAS 8 - Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori 1/1/2023
Modifiche allo IAS 1 - Presentazione del bilancio 1/1/2023
Modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio: classificazione delle passività come correnti o non
correnti
1/1/2023
Modifiche all'IFRS 16 Leasing: Concessioni per canoni di locazione legati al Covid-19 oltre il 30/6/2021 1/4/2021
IFRS 17 (Contratti di assicurazione), incluse modifiche all'IFRS 17 1/1/2023
Nuovi Principi / Interpretazioni recepiti dalla UE
Modifiche a: IFRS 3 Aggregazioni aziendali; IAS 16 Immobili, Impianti e Macchinari; IAS 37
Accantonamenti, passività e attività potenziali; Ciclo annuale di miglioramenti 2018-2020
1/1/2022

Gli eventuali impatti sul bilancio consolidato di Gruppo derivanti dai nuovi Principi / Interpretazioni sono tuttora in corso di valutazione.

NOTA 3 AREA DI CONSOLIDAMENTO

Le variazioni intervenute nell'area di consolidamento al 30 giugno 2021 rispetto al 31 dicembre 2020 sono di seguito elencate.

Società controllate entrate/uscite/oggetto di fusione nel perimetro di consolidamento:

Società Business Unit di
riferimento
Mese
Fusioni:
FLASH FIBER S.r.l. Fusa in FIBERCOP S.p.A. Domestic Marzo 2021
TIM TANK S.r.l. Fusa in TELECOM ITALIA
VENTURES S.r.l.
Domestic Aprile 2021

Inoltre, in data 30 giugno 2021, TIM S.p.A. (Business Unit Domestic) ha perfezionato l'operazione di acquisizione delle Business Unit di BT Italia che offrono servizi ai clienti della Pubblica Amministrazione e ai clienti Small & Medium Business (SMB) ovvero alle piccole e medie imprese. L'operazione di acquisizione include anche le attività di supporto ai clienti della Business Unit SMB fornite da Atlanet, il Contact Center BT di Palermo.

Oltre a quanto già sopra segnalato, le variazioni nell'area di consolidamento al 30 giugno 2021 rispetto al 30 giugno 2020 sono di seguito elencate.

Società controllate entrate/uscite/oggetto di fusione nel perimetro di consolidamento:

Società Business Unit di
riferimento
Mese
Entrate:
DAPHNE 3 S.p.A. Nuova costituzione Domestic Luglio 2020
TIM MY BROKER S.r.l. Nuova costituzione Domestic Agosto 2020
NOOVLE S.p.A. Nuova costituzione Domestic Ottobre 2020
FIBERCOP S.p.A. Nuova costituzione Domestic Novembre 2020
FIBERCO SOLUÇÕES DE INFRAESTRUTURA LTDA Nuova costituzione Brasile Dicembre 2020
Uscite:
TI SPARKLE BOLIVIA S.r.l. Liquidata Domestic Novembre 2020
Fusioni:
TIM PARTICIPAÇÕES S.A. Fusa in TIM S.A. Brasile Settembre 2020
TN FIBER S.r.l. Fusa in TIM S.p.A. Domestic Settembre 2020
TIMVISION S.r.l. Fusa in TIM S.p.A. Domestic Ottobre 2020
H.R. SERVICES S.r.l. Fusa in TIM S.p.A. Domestic Dicembre 2020

Il numero delle imprese controllate, delle joint ventures e delle imprese collegate del Gruppo TIM, è così ripartito:

30.6.2021
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 18 46 64
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 2 2
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 10 10
Totale imprese 30 46 76
31.12.2020
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 20 46 66
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 2 2
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 10 10
Totale imprese 32 46 78
30.6.2020
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 19 47 66
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 2 2
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 13 13
Totale imprese 34 47 81

NOTA 4 AVVIAMENTO

Tale voce presenta la seguente ripartizione ed evoluzione nel primo semestre 2021:

(milioni di euro) 31.12.2020 Incrementi Decrementi Svalutazioni Differenze
cambio
Held for sale 30.6.2021
Domestic 22.242 22.242
Brasile 605 44 (181) 468
Altre attività
Totale 22.847 44 (181) 22.710

Nel corso del primo semestre 2021 il tasso di cambio puntuale utilizzato per la conversione in euro del real brasiliano (espresso in termini di unità di valuta locale per 1 euro) è passato da 6,37680 al 31 dicembre 2020 a 5,94461 al 30 giugno 2021. Ciò ha determinato un aumento di 44 milioni di euro del valore dell'avviamento attributo alla Cash Generating Unit Brasile espresso in euro.

Al 30 giugno 2021 è stata riclassificata ad "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" una parte dell'avviamento attribuito alla Cash Generating Unit Brasile (181 milioni di euro) relativa alle attività e passività connesse alla cessione della maggioranza del capitale sociale di FiberCo Soluções de Infraestrutura (FiberCo) di cui è previsto il prossimo perfezionamento. Per ulteriori dettagli sull'operazione si veda la nota "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute".

L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza annuale in occasione della redazione del bilancio consolidato e separato della società. Peraltro, qualora si verifichino specifici eventi o circostanze ("trigger event") che possano fare presumere la possibilità che l'Avviamento abbia subito una riduzione di valore, il test di impairment viene effettuato anche in occasione della redazione dei bilanci intermedi.

La società in accordo con le procedure aziendali ha ritenuto di effettuare in occasione della redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2021 il test di impairment dell'avviamento.

L'impairment test è stato svolto in due fasi: nella prima fase è stato stimato il valore recuperabile delle attività attribuite alle singole CGU alle quali è allocato l'avviamento; nella seconda fase sono state svolte le analisi considerando le attività del Gruppo nel loro complesso. Le risultanze del test di impairment non hanno evidenziato alcuna perdita di valore.

Per quanto riguarda le verifiche di cui alla prima fase, le unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari alle quali è allocato l'avviamento sono le seguenti:

Settore Unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari
Domestic Domestic
Brasile Brasile

Ai sensi della disciplina contabile applicabile il "valore recuperabile" delle CGU è pari al maggiore tra il "fair value (valore equo) al netto dei costi di dismissione" e il "valore d'uso".

Le configurazioni di valore utilizzate per determinare il valore recuperabile al 30 giugno 2021 delle CGU in esame sono state per Domestic il valore d'uso, per Brasile il fair value. In particolare, per il Brasile il fair value è stato determinato sulla base della capitalizzazione di borsa a fine periodo. Le valutazioni sono espresse in valuta locale e, pertanto, in valuta Euro per la CGU Domestic e in valuta Reais per la CGU Brasile. Per quest'ultima unità il valore recuperabile delle attività è stato determinato con la denominazione della valuta funzionale e successivamente convertito al cambio puntuale alla data di chiusura del bilancio.

Per la CGU Domestic la stima del valore d'uso è stata effettuata, nel rispetto dello IAS 36, dei principi e delle best practices di valutazione, avendo a riferimento flussi di cassa attesi in diversi scenari. In particolare, i flussi attesi in una pluralità di possibili scenari futuri sono stati sintetizzati in un singolo flusso medio normale determinato con il supporto di esperti valutatori e industriali (gli Esperti), partendo dai dati prospettici riportati nel Piano Industriale 2021-2023 approvato dal Consiglio di Amministrazione, dalle stime per il biennio 2024-2025 opportunamente riviste al fine di incorporare gli effetti dell'accordo di distribuzione con DAZN e i generali effetti sul mercato dello slittamento temporale delle misure di sostegno alla digitalizzazione (Piano Voucher).

Tali previsioni finalizzate al test di impairment sono state oggetto di verifica e aggiornamenti al fine di recepire alcune valutazioni effettuate con riferimento a potenziali elementi di rischio. Allo scopo di definire il flusso medio normale da prendere a riferimento ai fini dell'impairment test, il management, con l'ausilio degli Esperti, ha analizzato i fattori di rischio di natura industriale, apportando variazioni negli importi e/o nella distribuzione temporale dei flussi di cassa futuri, attribuendo maggior peso alle evidenze esterne disponibili.

I flussi medio attesi considerati ai fini del test di impairment sono stati determinati avendo a riferimento un orizzonte temporale di 4,5 anni compreso tra luglio 2021 e dicembre 2025, considerando i flussi previsionali riportati nel Piano Industriale 2021-2023 e i dati estrapolati per i successivi esercizi 2024 e 2025. L'estrapolazione di flussi previsionali per quest'ultimo biennio è stata effettuata al fine di intercettare fenomeni di mercato e concorrenziali i cui effetti è previsto che si manifesteranno oltre l'orizzonte di previsione del Piano Industriale.

I flussi previsionali considerati ai fini dell'impairment test sono stati aggiornati tenendo conto, tra l'altro, dell'andamento rilevato a consuntivo con riferimento al primo semestre del 2021 e delle analisi di impatto elaborate per il secondo semestre del medesimo esercizio, aggiornando le analisi di medio rappresentatività in considerazione anche delle suddette evidenze.

Per quanto concerne la stima del valore terminale, si è assunto come flusso sostenibile di lungo periodo l'estrapolazione del flusso stimato al 2025, opportunamente rettificato per tenere in considerazione un adeguato livello di investimenti di lungo termine. Inoltre, con specifico riferimento al valore incrementale derivante dall'utilizzo della licenza 5G, e quindi dallo sviluppo di nuove e innovative aree di business, si è adottato un modello di valutazione che tiene conto dei flussi incrementali netti per un arco di tempo definito basato sulla sola durata temporale della licenza. Tale approccio è coerente con la necessità di intercettare nella configurazione di valore, da un lato i flussi negativi derivanti dal pagamento della licenza (2019 – 2022) e degli investimenti industriali a supporto del suo sviluppo (inclusi nel Piano Industriale), e dall'altro lato i flussi netti positivi derivanti dalla componente incrementale di business che l'acquisizione della licenza consentirà di sviluppare in un arco temporale ampio e oltre i 5 anni di previsione esplicita.

Il costo del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali nelle stime di valore d'uso per la CGU Domestic:

  • è stato stimato con il modello denominato CAPM Capital Asset Pricing Model, che costituisce un criterio applicativo di generale accettazione richiamato dal principio contabile IAS 36;
  • riflette le stime correnti del mercato circa il valore temporale del denaro e i rischi specifici dei gruppi di attività; include premi di rendimento appropriati per il rischio paese e il rischio associato al deprezzamento della valuta di denominazione dei flussi finanziari;
  • è stato calcolato utilizzando parametri comparativi di mercato per stimare il "coefficiente Beta" e il coefficiente di ponderazione delle componenti del capitale proprio e del capitale di debito;

Si riportano nel seguito per la CGU Domestic:

  • il costo medio ponderato del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali (c.d. tasso WACC) e il tasso equivalente al lordo dell'effetto fiscale;
  • il tasso di crescita utilizzato per la stima del valore residuo dopo il periodo di previsione esplicita (c.d. tasso g), espresso in termini nominali e riferito ai flussi finanziari in valuta funzionale;
  • i tassi di capitalizzazione impliciti che risultano dalla differenza tra il costo del capitale, al netto delle imposte, e il tasso di crescita g.

Parametri rilevanti ai fini delle stime di valore d'uso

Domestic
WACC 4,75%
WACC prima delle imposte 6,35%
Tasso di crescita oltre il periodo esplicito (g) 0,5%
Tasso di capitalizzazione netto imposte (WACC-g) 4,25%
Tasso di capitalizzazione prima delle imposte (WACC-g) 5,85%
Investimenti/Ricavi, in perpetuo 18,9%

Il tasso di crescita nel valore terminale "g" della CGU Domestic è stato stimato tenendo conto dell'evoluzione attesa nel periodo di previsione esplicita e si colloca all'interno dell'intervallo dei tassi di crescita applicati dagli analisti che seguono il titolo TIM.

Nella stima del livello di investimenti necessari a sostenere lo sviluppo perpetuo dei flussi finanziari nel periodo successivo a quello di previsione esplicita si è tenuto in considerazione la fase del ciclo di investimento, del posizionamento competitivo e delle infrastrutture tecnologiche gestite.

Le differenze fra il valore recuperabile e i valori netti contabili per le CGU considerate ammontano a:

(milioni di euro) Domestic Brasile
Differenza tra i valori recuperabili e i valori netti contabili +13.885 +126

Pertanto, alla luce di tutti gli elementi di cui sopra, al termine del mese di giugno 2021 non si sono evidenziate perdite di valore; vengono pertanto confermati i valori dell'avviamento iscritti in bilancio.

In sede di stima dei valori recuperabili si sono svolte analisi di simulazione dei risultati al variare dei parametri rilevanti. Nel seguito si riportano i parametri che, se considerati singolarmente e in costanza degli altri, rendono il valore recuperabile uguale al valore netto contabile.

Parametri che rendono il valore d'uso pari al valore contabile

Domestic
WACC prima delle imposte 8,32%
Tasso di capitalizzazione prima delle imposte (WACC-g) 7,82%
Investimenti/Ricavi, in perpetuo 26,12%

In aggiunta ai flussi medio normali utilizzati per determinare il valore d'uso della CGU Domestic, sono state effettuate anche analisi di sensitivity sui fattori di rischio individuati con gli Esperti e per tenere conto della prospettiva dell'operatore di mercato. A seguito di tali analisi il valore recuperabile risulta comunque superiore al valore netto contabile.

Relativamente alla CGU Brasile una riduzione del 3% del prezzo per azione, rispetto alla quotazione di riferimento considerata ai fini delle valutazioni di bilancio, renderebbe il Fair value basato sulla capitalizzazione di borsa pari al valore contabile, rendendo conseguentemente necessario analizzare il Value in Use della CGU.

NOTA 5 ATTIVITA' IMMATERIALI A VITA UTILE DEFINITA

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2020, di 55 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2020 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni) /
Ripristini
Dismissioni Differenze
cambio
Altre
variazioni
Held for sale 30.6.2021
Diritti di brevetto
industriale e diritti di
utilizzazione delle
opere dell'ingegno
1.789 256 (571) 29 369 (3) 1.869
Concessioni, licenze,
marchi e diritti simili
3.645 3 (232) 43 3.459
Altre attività
immateriali
4 (1) 1 4
Attività immateriali
in corso e acconti 1.302 402 (2) 2 (351) 1.353
Totale 6.740 661 (804) (2) 74 19 (3) 6.685

Gli investimenti del primo semestre 2021 comprendono 115 milioni di euro di attività realizzate internamente (117 milioni di euro nel primo semestre 2020).

La colonna "Held for sale" accoglie le attività immateriali al 30 giugno 2021 connesse alla cessione della maggioranza del capitale sociale di FiberCo Soluções de Infraestrutura (FiberCo) di cui è previsto il prossimo perfezionamento. Per ulteriori dettagli sull'operazione si veda la nota "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute".

I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno al 30 giugno 2021 sono rappresentati principalmente da software applicativo e di funzionamento impianti acquisito a titolo di proprietà ed in licenza d'uso e si riferiscono prevalentemente a TIM S.p.A. (1.210 milioni di euro), alla Business Unit Brasile (445 milioni di euro) e Noovle S.p.A. (147 milioni di euro).

Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili al 30 giugno 2021 si riferiscono principalmente al costo residuo delle licenze di telefonia e diritti assimilabili (2.810 milioni di euro per TIM S.p.A. e 604 milioni di euro per la Business Unit Brasile).

Le attività immateriali in corso e acconti sono afferibili principalmente alla Capogruppo (1.236 milioni di euro) di cui 680 milioni di euro relativi ai diritti delle frequenze nelle bande 694-790 MHz (5G) di TIM S.p.A. non ancora in esercizio e 240 milioni di euro relativi alla proroga al 31 dicembre 2029 del termine di scadenza dei diritti d'uso in banda 2100 MHz, attualmente previsto al 31 dicembre 2021. Comprendono altresì attività immateriali in corso relative principalmente a sviluppi software e a investimenti finalizzati all'evoluzione digitale delle Infrastrutture di Rete.

NOTA 6 ATTIVITA' MATERIALI

Immobili, impianti e macchinari di proprietà

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2020, di 92 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2020 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni) /
Ripristini
Dismissioni Differenze
cambio
Altre
variazioni
Held for sale 30.6.2021
Terreni 229 1 230
Fabbricati civili e
industriali
577 7 (17) 1 28 596
Impianti e
macchinari
11.206 788 (1.033) (19) 122 388 (176) 11.276
Attrezzature
industriali e
commerciali
22 2 (5) 2 21
Altri beni 309 39 (70) 7 54 (2) 337
Attività materiali in
corso e acconti
798 277 (1) 4 (489) 589
Totale 13.141 1.113 (1.125) (20) 135 (17) (178) 13.049

Gli investimenti del primo semestre 2021 comprendono 129 milioni di euro di attività realizzate internamente (140 milioni di euro nel primo semestre 2020).

La colonna "Held for sale" accoglie le attività materiali al 30 giugno 2021 connesse alla cessione della maggioranza del capitale sociale di FiberCo Soluções de Infraestrutura (FiberCo) di cui è previsto il prossimo perfezionamento. Per ulteriori dettagli sull'operazione si veda la nota "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute".

La voce Terreni comprende sia i terreni edificati, che i terreni disponibili e non è soggetta ad ammortamento. Il saldo al 30 giugno 2021 si riferisce, in prevalenza, a TIM S.p.A. (188 milioni di euro).

La voce Fabbricati civili e industriali comprende principalmente gli immobili ad uso industriale adibiti a centrali telefoniche o ad uso ufficio e le costruzioni leggere. Il saldo al 30 giugno 2021 si riferisce principalmente a TIM S.p.A. (445 milioni di euro).

La voce Impianti e macchinari comprende l'infrastruttura tecnologica adibita alla fornitura dei servizi di telecomunicazioni (trasporto e distribuzione del traffico voce/dati). Il saldo al 30 giugno 2021 è prevalentemente attribuibile a TIM S.p.A. (6.113 milioni di euro), a FiberCop S.p.A. (3.241 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (1.577 milioni di euro).

La voce Attrezzature industriali e commerciali comprende gli strumenti e gli attrezzi impiegati per l'esercizio e la manutenzione degli impianti e macchinari ed è riferita prevalentemente a TIM S.p.A..

La voce Altri beni comprende principalmente hardware per il funzionamento dei Data Center e per postazioni di lavoro, mobili e arredi e, in misura minimale, mezzi di trasporto e macchine d'ufficio. Le "Altre variazioni" si riferiscono per 8 milioni di euro a beni connessi all'acquisizione delle Business Unit di BT Italia.

La voce Attività materiali in corso e acconti comprende i costi (interni ed esterni) sostenuti per l'acquisizione o la produzione interna di attività materiali, per le quali non risulta ancora avviato il processo di utilizzazione economica.

NOTA 7 DIRITTI D'USO SU BENI DI TERZI

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2020, di 94 milioni di euro, e presentano la seguente composizione e

variazione: (milioni di euro) 31.12.2020 Investimenti Incrementi di contratti di Ammortamenti Dismissioni Differenze

Totale 4.992 34 253 (339) (7) 86 (121) 4.898
Attività immateriali 4 (1) 3
Attività materiali in
corso e acconti
51 8 (35) 24
Altri beni materiali 121 7 (19) (1) 1 109
Impianti e
macchinari
1.909 11 132 (150) (2) 63 (76) 1.887
Immobili 2.911 15 110 (169) (4) 23 (11) 2.875
contratti di
leasing
cambio variazioni

Altre

30.6.2021

Gli investimenti si riferiscono alla Business Unit Domestic e sono essenzialmente relativi all'acquisizione di capacità trasmissiva in IRU e a migliorie e spese incrementative sostenute su beni mobili o immobili di terzi in locazione.

Gli incrementi di contratti di leasing del primo semestre 2021, pari complessivamente a 253 milioni di euro, sono attribuibili in particolare alla Business Unit Brasile (194 milioni di euro) e alla Business Unit Domestic (59 milioni di euro).

Tali incrementi comprendono il maggior valore di diritti d'uso iscritto a seguito di nuovi contratti di locazione passiva, di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti esistenti relativi a terreni e fabbricati per uso ufficio ed industriale, a siti infrastrutturali per la rete di telefonia mobile e a infrastrutture di rete.

Le dismissioni sono rappresentative del valore contabile degli asset da contratti di lease cessati anticipatamente.

Le altre variazioni comprendono, tra gli altri, i passaggi in esercizio e le variazioni connesse al minor valore di diritti d'uso iscritto a seguito delle modifiche contrattuali intervenute nel periodo.

La voce Immobili accoglie gli stabili e i terreni oggetto di contratto di locazione e i relativi adattamenti edili e sono riferibili essenzialmente alla Capogruppo (2.435 milioni di euro), alla Business Unit Brasile (328 milioni di euro e a Noovle S.p.A. (88 milioni di euro)

La voce Impianti e macchinari accoglie prevalentemente i diritti d'uso sulle infrastrutture per i servizi di telecomunicazioni. Si riferiscono alla Business Unit Brasile (917 milioni di euro), alla Capogruppo (648 milioni di euro), al gruppo Telecom Italia Sparkle (194 milioni di euro) e a Fibercop S.p.A. (128 milioni di euro). E' qui compresa, tra gli altri, l'iscrizione del valore delle torri di telecomunicazioni cedute dal gruppo TIM Brasil ad American Tower do Brasil e successivamente riacquisite sotto forma di leasing finanziario.

La voce Altri beni materiali accoglie prevalentemente diritti d'uso connessi a contratti di locazione su autoveicoli.

La voce Attività immateriali accoglie la rilevazione come lease, a partire dal 2021, di un contratto Software as a Service (SaaS), a fronte del quale TIM S.p.A. ha acquisito il diritto di fruire in via esclusiva di licenze software residenti su partizioni di piattaforme hardware di terzi dedicate in via esclusiva alla Società.

NOTA 8 PARTECIPAZIONI

Le Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto comprendono:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Tiglio I 1 1
NordCom 6 5
W.A.Y. 3 4
Satispay 20
Altre 3 3
Totale Imprese collegate (a) 33 13
TIMFin 16 2
INWIT 2.650 2.713
Totale Joint Ventures (b) 2.666 2.715
Totale partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto (a+b) 2.699 2.728

A seguito di una serie di operazioni realizzate lo scorso anno, attualmente TIM detiene una partecipazione in INWIT S.p.A. pari al 30,2% indirettamente, tramite una società holding denominata Daphne 3, controllata con una quota del 51%. Consocio nella holding è un consorzio di investitori istituzionali guidato da Ardian. La holding è subentrata a TIM nell'accordo parasociale già in essere tra TIM e Vodafone Europe, in forza del quale viene esercitato il controllo congiunto di INWIT.

Le informazioni essenziali sui patti parasociali (i) fra TIM e Vodafone (ora Daphne 3/Central Tower Holding Company) e (ii) fra TIM e Ardian sono consultabili sul sito internet di INWIT (inwit.it).

La movimentazione della voce Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto nel corso del primo semestre 2021 è così dettagliata:

(milioni di euro) 31.12.2020 Investimenti Cessioni e
rimborsi di
capitale
Valutazione
con il metodo
del patrimonio
netto
Altre
variazioni
30.6.2021
Tiglio I 1 1
Nordcom 5 1 6
W.A.Y. 4 (1) 3
Satispay 20 20
Altre 3 3
Totale Imprese collegate 13 20 33
TIMFin 2 17 (3) 16
INWIT 2.713 (63) 2.650
Totale Joint Ventures 2.715 17 (66) 2.666
Totale partecipazioni valutate con
il metodo del patrimonio netto
2.728 37 (66) 2.699

Il flusso "Investimenti" include sia l'acquisizione della partecipazione in Satispay da parte di TI Ventures S.r.l. (9,19%) avvenuta nel mese di marzo 2021, che la sottoscrizione, da parte di TIM S.p.A., della seconda tranche dell'aumento di capitale in TIMFin avvenuta nel mese di gennaio 2021.

Il flusso "valutazione con il metodo del patrimonio netto" della partecipazione in INWIT include:

  • la quota di pertinenza del risultato economico positivo della partecipata comprensivo della maggior quota di ammortamento, a livello consolidato, degli assets ai quali è stata allocata parte del maggior valore derivante dall'operazione di integrazione societaria di Vodafone Towers S.r.l. in INWIT (24 milioni di euro);
  • la riduzione del valore contabile della partecipazione per i dividendi ricevuti nel corso del semestre (87 milioni di euro).

L'elenco delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto è riportato nella Nota "Le imprese del Gruppo TIM".

Le Altre partecipazioni sono così dettagliate:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Fin.Priv. 21 16
Northgate CommsTech Innovations Partners L.P. 20 25
Seco 28
Altre 13 13
Totale 82 54

In particolare si segnala che, nel corso del primo semestre 2021, la controllata Olivetti S.p.A. ha acquisito nel mese di maggio il 7% del capitale di Seco S.p.A..

Si segnala che al 30 giugno 2021 il Gruppo TIM ha in essere l'impegno di sottoscrizione di quote del Fondo Northgate CommsTech Innovations Partners L.P. per un importo pari a 7,9 milioni di USD, pari, al cambio del 30 giugno 2021, a circa 6,6 milioni di euro.

TIM, così come consentito dall'IFRS 9, valuta le Altre partecipazioni al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (FVTOCI).

NOTA 9 ATTIVITA' FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Attività finanziarie (non correnti e correnti) sono così dettagliate:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Altre attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti verso il personale 40 40
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività non correnti di natura finanziaria
1.878 1.970
Derivati non di copertura 64 44
Altri crediti finanziari 212 213
2.194 2.267
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva 49 43
Totale attività finanziarie non correnti (a) 2.243 2.310
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Valutati al costo ammortizzato (AC)
Valutati al fair value attraverso il conto economico complessivo (FVTOCI) 736 767
Valutati al fair value attraverso il conto economico separato (FVTPL) 575 325
1.311 1.092
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (con
scadenza superiore a 3 mesi)
Crediti verso il personale 12 13
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività correnti di natura finanziaria
88 97
Derivati non di copertura 38 50
Altri crediti finanziari a breve 12 2
150 162
(b) 1.461 1.254
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva (c) 60 55
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (d) 4.969 4.829
Totale attività finanziarie correnti e=(b+c+d) 6.490 6.138
Attività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute
(f)
Totale attività finanziarie non correnti e correnti g=(a+e+f) 8.733 8.448

I crediti finanziari per contratti di locazione attiva si riferiscono a:

  • contratti attivi di locazione finanziaria su diritti d'uso e apparati;
  • offerte commerciali per i clienti Consumer e Business di TIM che prevedono il noleggio di router ADSL;
  • contratti di noleggio di prodotti alla clientela di TIM con prestazione di servizi accessori (cd. "formula full rent") e contratti di leasing stipulati negli anni passati da Teleleasing con clienti TIM;
  • contratti di vendita di infrastrutture di rete in IRU con incasso dilazionato nel tempo rilevati secondo la metodologia finanziaria prevista dall'IFRS 16 in considerazione della durata contrattuale sostanzialmente prossima alla vita economica del bene.

I derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti di natura finanziaria afferiscono principalmente alla componente di valutazione spot mark to market dei derivati di copertura, mentre i derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria si riferiscono ai ratei attivi su tali contratti derivati.

I derivati non di copertura si riferiscono essenzialmente alla componente di valutazione spot mark to market dei derivati non di copertura della Business Unit Brasile. In particolare, comprendono 54 milioni di euro relativi all'opzione a sottoscrivere azioni della C6 Bank con la quale TIM S.A. intrattiene rapporti di natura commerciale. Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Strumenti derivati".

Gli altri crediti finanziari si riferiscono per 206 milioni di euro al credito che TIM S.p.A. vanta nei confronti di Ardian (tramite il vettore finanziario Impulse I) in seguito all'operazione mediante la quale TIM S.p.A. ha conferito il 30,2% delle azioni di INWIT a Daphne 3.

I titoli diversi dalle partecipazioni inclusi nelle attività finanziarie correnti si riferiscono:

  • per 736 milioni di euro a titoli quotati, di cui 323 milioni di euro di Titoli di Stato italiani ed europei acquistati da Telecom Italia Finance S.A., nonchè 413 milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili. Secondo l'IFRS 9 e coerentemente con il modello di Business, tali titoli sono classificati come attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo ("FVTOCI" – Fair value through other comprehensive income). Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato;
  • per 575 milioni di euro relativi a impieghi in fondi monetari effettuati dalla Business Unit Brasile, classificati secondo l'IFRS 9 come attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato ("FVTPL" – Fair value through profit or loss).

In base a due accordi di prestito titoli siglati con Telecom Italia Finance S.A. il 27 novembre 2019, e successivamente rinnovati il 28 aprile 2020, TIM S.p.A. ha ricevuto in prestito fino al 2 febbraio 2021 (termine rinnovabile) 98 milioni di euro (nominale) di BTP 01/03/2023 e 150 milioni di euro di BTP 15/04/2021; dal 1° dicembre 2019, TIM S.p.A. ha concesso in prestito alla controparte NatWest i suddetti titoli.

In data 27 gennaio 2021 TIM S.p.A. ha rinnovato con Telecom Italia Finance S.A. l'accordo di prestito titoli che prevede il prestito fino al 15 febbraio 2023 di 98 milioni di euro (nominale) del BTP 01/03/2023.

Il 29 gennaio 2021 TIM S.p.A. ha ricevuto in prestito fino al 5 ottobre 2023 (termine rinnovabile) 24 milioni di euro (nominale) di BTP 15/10/2023 e 67,5 milioni di euro (nominale) di BTP 01/02/2026; inoltre TIM S.p.A. ha concesso in prestito alla controparte NatWest i suddetti titoli in ottemperanza all'accordo siglato in data 21 dicembre 2020.

Inoltre, Telecom Italia Finance S.A. ha in essere ulteriori contratti di prestito titoli con controparti bancarie aventi ad oggetto titoli per 150 milioni di euro (nominale).

Dal punto di vista contabile, in ottemperanza ai principi IAS/IFRS, gli asset sono esposti esclusivamente nel bilancio della società Telecom Italia Finance S.A. che conserva rischi e benefici legati alla posizione. Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Principi contabili".

La cassa e altre disponibilità liquide equivalenti aumentano di 140 milioni di euro rispetto al 31 dicembre

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali 4.350 4.433
Assegni, cassa e altri crediti e depositi per elasticità di cassa
Titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) 619 396
Totale 4.969 4.829

Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide al 30 giugno 2021 hanno le seguenti caratteristiche:

■ scadenze: gli impieghi hanno una durata massima di tre mesi;

2020 e sono così composte:

  • rischio controparte: i depositi sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con elevato merito di credito con una classe di rating almeno pari a BBB per l'agenzia di rating Standard & Poor's per quanto concerne l'Europa e con primarie controparti locali relativamente agli impieghi in Sud America;
  • rischio Paese: i depositi sono stati effettuati essenzialmente sulle principali piazze finanziarie europee.

I titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) si riferiscono per 618 milioni di euro (395 milioni di euro al 31 dicembre 2020) a certificati di deposito bancari brasiliani (Certificado de Depósito Bancário) effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie locali da parte delle società della Business Unit Brasile.

NOTA 10 CREDITI VARI E ALTRE ATTIVITA' NON CORRENTI

In aumento rispetto al 31 dicembre 2020 di 146 milioni di euro sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Crediti vari non correnti
(a)
460 516
Altre attività non correnti
Costi contrattuali differiti 1.722 1.522
Altri costi differiti 78 76
(b) 1.800 1.598
Totale
(a+b)
2.260 2.114

I crediti vari non correnti ammontano a 460 milioni di euro (516 milioni di euro al 31 dicembre 2020) e includono crediti non correnti per imposte sul reddito per 62 milioni di euro (64 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

La voce è prevalentemente afferibile alla Business Unit Brasile (411 milioni di euro; 467 milioni di euro al 31 dicembre 2020). In particolare, la Business Unit Brasile dispone di crediti non correnti per fiscalità indiretta per 239 milioni di euro (296 milioni di euro al 31 dicembre 2020), inclusi i crediti conseguenti all'esito favorevole dei contenziosi connessi all'inclusione dell'imposta indiretta ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/ COFINS (per ulteriori dettagli si veda la Nota "Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie"), e di crediti per depositi giudiziali per 131 milioni di euro (126 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

Le altre attività non correnti ammontano a 1.800 milioni di euro (1.598 milioni di euro al 31 dicembre 2020) e comprendono principalmente:

■ Costi contrattuali differiti pari a 1.722 milioni di euro (1.522 milioni di euro al 31 dicembre 2020), relativi principalmente al differimento di costi connessi ad attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela. I costi contrattuali (principalmente costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) sono oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti. Nel 2021 la durata attesa del rapporto contrattuale è passata da 3 a 4 anni per il business mobile e da 7 a 8 anni per il business fisso, a seguito del miglioramento del churn sulla clientela registrato negli ultimi anni, per effetto delle azioni di loyalty e retention e della spinta sulle offerte convergenti. L'impatto al 30 giugno è stato pari, a livello consolidato, a complessivi 92 milioni di euro. Gli impatti sui periodi futuri saranno connessi alla variabilità dei costi oggetto di differimento.

I costi contrattuali differiti complessivi (non correnti e correnti) ammontano a 2.234 milioni di euro (2.139 milioni di euro al 31 dicembre 2020) e sono così dettagliati:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Costi contrattuali differiti
Costi contrattuali differiti non correnti 1.722 1.522
Costi contrattuali differiti correnti 512 617
Totale 2.234 2.139
(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Costi contrattuali differiti
Costi di acquisizione del contratto 1.204 1.132
Costi di esecuzione del contratto 1.030 1.007
Totale 2.234 2.139

I costi contrattuali differiti saranno rilevati nel conto economico degli esercizi futuri e in particolare per circa 267 milioni di euro nel secondo semestre 2021 e per circa 490 milioni di euro nell'esercizio 2022, sulla base della consistenza al 30 giugno 2021 senza tener conto delle nuove quote differite.

(milioni di euro) 30.6.2021 periodo di rilevazione a conto economico
2°Semestre
2021
Esercizio
2022
Esercizio
2023
Esercizio
2024
Esercizio
2025
Oltre il
2025
Costi di acquisizione del contratto 1.204 159 275 237 187 130 216
Costi di esecuzione del contratto 1.030 108 215 202 176 140 189
Totale 2.234 267 490 439 363 270 405

■ Altri costi differiti pari a 78 milioni di euro, attribuibili principalmente alla Capogruppo (35 milioni di euro) ed alle società del gruppo Telecom Italia Sparkle (32 milioni di euro) e della Business Unit Brasile (10 milioni di euro).

NOTA 11 CREDITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE ATTIVITA' CORRENTI

Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2020, di 69 milioni di euro, e sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Crediti commerciali
Crediti verso clienti 2.226 2.140
Crediti verso altri gestori di telecomunicazioni 627 765
(a) 2.853 2.905
Crediti vari correnti
Crediti verso altri (b) 593 516
Altre attività correnti
Attività derivanti da contratti con la clientela
(Contract Assets)
24 25
Costi contrattuali differiti 512 617
Altri costi differiti 367 217
(c) 903 859
Totale (a+b+c) 4.349 4.280

A partire dal 1° gennaio 2021, ai fini di una maggiore chiarezza espositiva, i crediti per lavori in corso su ordinazione, al netto dei relativi acconti, vengono iscritti nell'ambito della voce "Rimanenze di magazzino". I crediti per lavori in corso su ordinazione al 31 dicembre 2020 (66 milioni di euro) sono stati coerentemente riclassificati.

I Crediti commerciali al 30 giugno 2021 ammontano a 2.853 milioni di euro (2.905 milioni di euro al 31 dicembre 2020) e sono al netto di 603 milioni di euro del relativo fondo svalutazione crediti (627 milioni di euro al 31 dicembre 2020); comprendono 16 milioni di euro (13 milioni di euro al 31 dicembre 2020) di quota a medio/lungo termine, di cui 10 milioni di euro per contratti di cessione di capacità trasmissiva in Indefeasible Rights of Use – IRU.

I crediti commerciali sono relativi, in particolare, a TIM S.p.A. (2.105 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (486 milioni di euro).

Il fondo svalutazione al 30 giugno 2021 sconta gli accantonamenti effettuati nel corso del primo semestre 2021 per complessivi 106 milioni di euro, di cui 15 milioni di euro di natura non ricorrente della Business Unit Domestic in relazione all'emergenza sanitaria Covid-19 conseguenti alle attese di peggioramento dell'Expected Credit Loss di una parte della clientela.

I Crediti vari correnti si riferiscono a crediti verso altri per 593 milioni di euro (516 milioni di euro al 31 dicembre 2020) e sono al netto di un fondo svalutazione pari a 47 milioni di euro (48 milioni di euro al 31 dicembre 2020) e sono così analizzabili:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Anticipi a fornitori 55 22
Crediti verso il personale 14 10
Crediti tributari 267 254
Crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici 25 29
Partite diverse 232 201
Totale 593 516

I crediti tributari si riferiscono principalmente alla Business Unit Brasile (257 milioni di euro) e sono connessi a imposte indirette locali; in particolare comprendono l'iscrizione, effettuata negli esercizi precedenti, dei crediti fiscali correnti conseguente all'esito favorevole di contenziosi fiscali relativi all'inclusione della imposta indiretta ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS.

I crediti per contributi da Stato ed Enti Pubblici (25 milioni di euro) afferiscono principalmente ai progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL. Il riconoscimento a conto economico di detti contributi avviene al momento dell'entrata in esercizio degli impianti cui i contributi si riferiscono.

Le partite diverse comprendono in particolare:

  • i crediti di TIM S.p.A. relativi al Servizio Universale (52 milioni di euro);
  • i crediti di TIM S.p.A. per cessioni pro solvendo verso società di factoring (36 milioni di euro);
  • i crediti vari di TIM S.p.A. verso altri operatori di TLC (33 milioni di euro);
  • i crediti di TIM S.p.A. verso enti previdenziali ed assistenziali (27 milioni di euro).

Le Altre attività correnti comprendono:

  • Attività derivanti da contratti con la clientela (Contract Assets): la voce accoglie l'effetto dell'anticipazione del riconoscimento dei ricavi per quei contratti bundle (quali pacchetti di beni e servizi) con singole Performance Obligation aventi differente tempistica di riconoscimento, nei quali i beni rilevati "at point in time" sono venduti ad un prezzo scontato, oppure per quei contratti che, prevedendo uno sconto per un periodo di tempo inferiore alla durata minima contrattuale, necessitano ai sensi dell'IFRS 15 di una riallocazione dello sconto lungo la durata minima contrattuale. I Contract Assets al 30 giugno 2021 ammontano a 24 milioni di euro (25 milioni di euro al 31 dicembre 2020) - al netto del relativo fondo svalutazione di 1 milione di euro - diminuiscono di 1 milione di euro, in quanto il rilascio a conto economico del saldo precedentemente accumulato è sostanzialmente compensato dalla necessità di ripartire temporalmente lungo la durata minima contrattuale gli sconti concessi alla clientela con particolare riferimento a quelli connessi all'impatto del Covid-19;
  • Costi contrattuali differiti ammontano a 512 milioni di euro (617 milioni di euro al 31 dicembre 2020) e sono costi contrattuali (principalmente costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti. Nel 2021 la durata attesa del rapporto contrattuale è passata da 3 a 4 anni per il business mobile e da 7 a 8 anni per il business fisso. L'impatto al 30 giugno è stato pari, a livello consolidato, a complessivi 92 milioni di euro. Per ulteriori dettagli si rinvia alla Nota "Crediti vari e altre attività non correnti";
  • Altri costi differiti relativi principalmente:
  • alla Capogruppo essenzialmente per il differimento di costi connessi a canoni di noleggio e altri costi per godimento beni di terzi (199 milioni di euro), per differimento di costi per acquisti di prodotti e servizi (69 milioni di euro), per il differimento di spese post vendita su offerte applicativi (26 milioni di euro), per premi assicurativi (9 milioni di euro), per canoni di manutenzione (6 milioni di euro);
  • al gruppo Telecom Italia Sparkle prevalentemente attinenti al differimento di costi connessi a canoni per affitto circuiti e a canoni di manutenzione (12 milioni di euro);
  • alla Business Unit Brasile essenzialmente per il differimento dell'onere connesso al contributo per l'esercizio di attività di telecomunicazioni (FISTEL) per circa 25 milioni di euro ed inoltre per partite afferenti a contratti di manutenzione, assicurazioni e attività di marketing, complessivamente pari a circa 6 milioni di euro.

NOTA 12 ATTIVITA' CESSATE/ATTIVITA' NON CORRENTI DESTINATE AD ESSERE CEDUTE

Il 5 maggio 2021, la società controllota TIM S.A. ha informato i propri azionisti e il mercato che, in una riunione del Consiglio di Amministrazione della società tenutasi in quella data, è stato approvato un accordo ("Accordo") tra TIM S.A. e IHS Fiber Brasil - Cessao de Infraestruturas Ltda. ("IHS"), al fine di acquisire una partecipazione in FiberCo Soluções de Infraestrutura ("FiberCo"), veicolo istituito dalla società per la separazione degli asset di rete e la fornitura di servizi di infrastruttura.

Secondo l'Accordo, TIM S.A. cederà il 51% del capitale sociale di FiberCo a IHS e il restante 49% rimarrà sotto il controllo della Società. Il rapporto tra i soci sarà regolato da un patto parasociale da stipulare al momento della chiusura della transazione.

L'asset base iniziale di FiberCo sarà costituito dal contributo dell'infrastruttura di rete secondaria di TIM che copre circa 6,4 milioni di abitazioni, di cui 3,5 milioni con linee FTTH e 3,5 milioni con linee FTTC. Inoltre verranno trasferiti a FiberCo altri asset, contratti e dipendenti, tutti esclusivamente legati alle proprie attività. Tali trasferimenti avranno luogo solo dopo l'approvazione dell'Accordo da parte delle Autorità competenti.

In questo contesto, l'Enterprise Value di FiberCo è stato fissato a 2,6 miliardi di reais. La transazione include una componente primaria (609.000.000 reais) destinata alla liquidità di FiberCo e una componente secondaria (pari a 1.027.590.000 reais) da corrispondere a TIM S.A..

La missione di FiberCo è quella di implementare, gestire e mantenere l'infrastruttura dell'ultimo miglio per l'accesso a banda larga da offrire nel mercato wholesale. Tuttavia, i termini dell'accordo definiscono TIM come cliente principale, avente la prerogativa di un periodo di esclusiva di sei mesi dall'ingresso in nuove aree.

La transazione è soggetta all'adempimento di alcune condizioni, tra cui il conferimento degli asset sopra descritti e l'ottenimento di autorizzazioni da parte delle Autorità competenti, come l'Agência Nacional de Telecomunicações - ANATEL e il Conselho Administrativo de Defesa Econômica - CADE.

Al 30 giugno 2021, ritenendo altamente probabile il prossimo completamento dell'operazione, le attività e passività connesse alla transazione sono state riclassificate nelle voci della Situazione patrimoniale – finanziaria consolidata "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" e "Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute".

Di seguito, la composizione delle Attività e Passività destinate ad essere cedute:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute:
di natura finanziaria
di natura non finanziaria 365
(a)
Totale
365
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
di natura finanziaria
di natura non finanziaria 68
(b)
Totale
68
Valore netto delle attività destinate ad essere cedute
(a-b)
297

Le attività di natura non finanziaria sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Attività non correnti
Attività immateriali 184
Attività materiali 178
Diritti d'uso su beni di terzi
Altre attività non correnti 1
363
Attività correnti 2
Totale 365

Le passività di natura non finanziaria sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Passività non correnti 68
Passività correnti
Totale 68

NOTA 13 PATRIMONIO NETTO

È così composto:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Patrimonio netto attribuibile ai soci della Controllante 26.006 26.215
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza 4.592 2.625
Totale 30.598 28.840

La composizione del Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante è di seguito illustrata:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Capitale 11.592 11.588
Riserva da sovrapprezzo azioni 2.133 2.133
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del periodo 12.281 12.494
Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo
11 20
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di
copertura
(245) (350)
Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere (2.327) (2.538)
Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS
19)
(102) (119)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto
Riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del
periodo
14.944 15.481
Totale 26.006 26.215

Sulla base della delibera dell'Assemblea degli Azionisti del 31 marzo 2021, l'utile dell'esercizio 2020 risultante dal bilancio della Capogruppo TIM S.p.A. è stato destinato:

  • per 319 milioni di euro alla distribuzione agli Azionisti di un dividendo di 0,0100 euro per ciascuna azione ordinaria e di 0,0275 euro per ciascuna azione di risparmio, al lordo delle ritenute di legge, inclusivo di 1 milione di euro distribuito a TI Finance;
  • per 22 milioni di euro alla riserva legale;
  • per 6.820 milioni di euro a utili portati a nuovo.

Al 30 giugno 2021 il Capitale è pari a 11.592 milioni di euro, già al netto di azioni proprie per 85 milioni di euro (11.588 milioni di euro, già al netto di azioni proprie per 89 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

La riduzione delle azioni proprie è connessa alla cessione delle azioni stesse in esecuzione del piano retributivo "Long Term Incentive Plan 2018". Per ulteriori dettagli si veda la nota "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".

Si precisa che parte del Capitale e delle Altre riserve della Capogruppo sono vincolate in sospensione d'imposta ai fini fiscali ai sensi del DL 104/2020, art. 110, co. 8.

Le movimentazioni del Capitale nel primo semestre 2021 sono riportate nelle seguenti tabelle:

Riconciliazione tra il numero delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2020 e il numero delle azioni in circolazione al 30 giugno 2021

(numero azioni) al 31.12.2020 Assegnazione/
emissione azioni
al 30.6.2021 % sul Capitale
Azioni ordinarie emesse (a) 15.329.466.496 15.329.466.496 71,78%
meno: azioni proprie (b) (161.262.083) 6.715.617 (154.546.466)
Azioni ordinarie in circolazione (c) 15.168.204.413 6.715.617 15.174.920.030
Azioni di risparmio emesse e in
circolazione
(d) 6.027.791.699 6.027.791.699 28,22%
Totale azioni emesse da TIM S.p.A. (a+d) 21.357.258.195 21.357.258.195 100,00%
Totale azioni in circolazione di TIM S.p.A. (c+d) 21.195.996.112 6.715.617 21.202.711.729

Riconciliazione tra il valore delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2020 e il valore delle azioni in circolazione al 30 giugno 2021

(milioni di euro) Capitale al
31.12.2020
Variazioni di
capitale
Capitale al
30.6.2021
Azioni ordinarie emesse (a) 8.382 8.382
meno: azioni proprie (b) (89) 4 (85)
Azioni ordinarie in circolazione (c) 8.293 4 8.297
Azioni di risparmio emesse e in circolazione (d) 3.295 3.295
Totale Capitale emesso da TIM S.p.A. (a+d) 11.677 11.677
Totale Capitale in circolazione di TIM S.p.A. (c+d) 11.588 4 11.592

Variazioni potenziali future di capitale

Per quanto riguarda i dettagli delle "Variazioni potenziali future di capitale" si rimanda a quanto illustrato nella Nota "Risultato per azione".

NOTA 14 PASSIVITA' FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Passività finanziarie non correnti e correnti (indebitamento finanziario lordo) sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Passività finanziarie non correnti per contratti di finanziamento e altri
Debiti finanziari a medio/lungo termine:
Obbligazioni 17.159 16.898
Obbligazioni convertibili 1.958
Debiti verso banche 2.833 2.772
Altri debiti finanziari 178 185
20.170 21.813
Altre passività finanziarie a medio/lungo termine:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività non correnti di natura finanziaria
1.530 1.832
Derivati non di copertura 12 10
Altre passività
1.542 1.842
(a) 21.712 23.655
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva (b) 4.106 4.199
Totale passività finanziarie non correnti c=(a+b) 25.818 27.854
Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento e altri
Debiti finanziari a breve termine:
Obbligazioni 1.366 982
Obbligazioni convertibili 1.981 6
Debiti verso banche 1.014 2.506
Altri debiti finanziari 125 119
4.486 3.613
Altre passività finanziarie a breve termine:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività correnti di natura finanziaria
70 62
Derivati non di copertura 26 2
Altre passività
96 64
(d) 4.582 3.677
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva (e) 660 631
Totale passività finanziarie correnti f=(d+e) 5.242 4.308
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
(g)
Totale passività finanziarie (Indebitamento finanziario lordo) h=(c+f+g) 31.060 32.162

L'indebitamento finanziario lordo per valuta originaria dell'operazione è il seguente:

30.6.2021 31.12.2020
(milioni di valuta
estera)
(milioni di euro) (milioni di valuta
estera)
(milioni di euro)
USD 5.878 4.947 5.899 4.807
GBP 378 440 389 433
BRL 10.658 1.793 8.415 1.320
JPY 20.030 152 20.030 158
ILS 52 13 54 14
EURO 23.715 25.430
Totale 31.060 32.162

Per i tassi di cambio utilizzati per la conversione dei valori in valuta estera si veda la Nota "Altre informazioni".

Di seguito viene riportata l'analisi dell'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse effettivo riferito alla valuta originaria escludendo l'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Fino a 2,5% 5.409 6.047
Da 2,5% a 5% 12.953 13.497
Da 5% a 7,5% 6.895 6.692
Da 7,5% a 10% 2.199 1.906
Oltre 10% 1.420 1.317
Ratei/risconti, MTM e derivati 2.184 2.703
Totale 31.060 32.162

A seguito, invece, dell'utilizzo di strumenti derivati di copertura, l'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse nominale di posizione è il seguente:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Fino a 2,5% 14.289 15.640
Da 2,5% a 5% 8.197 8.052
Da 5% a 7,5% 3.870 3.352
Da 7,5% a 10% 1.100 1.098
Oltre 10% 1.420 1.317
Ratei/risconti, MTM e derivati 2.184 2.703
Totale 31.060 32.162

Le scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, sono le seguenti:

Dettaglio delle scadenze delle Passività finanziarie – al valore nominale di rimborso:

con scadenza entro il 30.06 dell'anno:
(milioni di euro) 2022 2023 2024 2025 2026 Oltre
2026
Totale
Prestiti obbligazionari 3.106 1.437 4.262 1.000 2.841 7.479 20.125
Loans ed altre passività finanziarie 838 877 1.054 415 434 172 3.790
Passività finanziarie per locazioni passive 633 575 592 458 433 2.048 4.739
Totale 4.577 2.889 5.908 1.873 3.708 9.699 28.654
Passività finanziarie correnti 312 312
Totale 4.889 2.889 5.908 1.873 3.708 9.699 28.966

Le principali componenti delle passività finanziarie vengono nel seguito commentate.

Le obbligazioni sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Quota non corrente 17.159 16.898
Quota corrente 1.366 982
Totale valore contabile 18.525 17.880
Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni al
costo ammortizzato
(400) (631)
Totale valore nominale di rimborso 18.125 17.249

Le obbligazioni convertibili sono rappresentate dal prestito obbligazionario unsecured equity-linked, 2.000 milioni di euro, tasso 1,125% emesso da TIM S.p.A. convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione con scadenza 2022. Sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Quota non corrente 1.958
Quota corrente 1.981 6
Totale valore contabile 1.981 1.964
Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni al
costo ammortizzato
19 36
Totale valore nominale di rimborso 2.000 2.000

In termini di valore nominale le obbligazioni e le obbligazioni convertibili ammontano complessivamente a 19.921 milioni di euro e aumentano di 672 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020 (19.249 milioni di euro) a seguito della dinamica di accensioni, rimborsi e impatto cambi intervenuta nel corso del primo semestre 2021.

Nella tabella che segue sono sintetizzati i prestiti obbligazionari emessi da società del Gruppo TIM e ripartiti per società emittente, espressi sia al valore nominale di rimborso, al netto dei riacquisti, sia al valore di mercato:

Valuta Ammontare
(milioni)
Valore
nominale
di
rimborso
(milioni di
euro)
Cedola Data di
emissione
Data di
scadenza
Prezzo di
emissione
(%)
Prezzo di
mercato al
30.6.2021
(%)
Valore di
mercato al
30.6.2021
(milioni di
euro)
Obbligazioni emesse da TIM S.p.A.
Euro (b) 222 222 Euribor 6 mesi (base 365) 1/1/02 1/1/22 100 100 222
Euro 883,9 884 5,250% 10/2/10 10/2/22 99,295 103,268 913
Euro (c) 2.000 2.000 1,125% 26/3/15 26/3/22 100 100,348 2.007
Euro 1.000 1.000 3,250% 16/1/15 16/1/23 99,446 104,837 1.048
GBP 375 437 5,875% 19/5/06 19/5/23 99,622 108,407 474
Euro 1.000 1.000 2,500% 19/1/17 19/7/23 99,288 104,342 1.043
Euro 750 750 3,625% 20/1/16 19/1/24 99,632 107,477 806
Euro 1.250 1.250 4,000% 11/1/19 11/4/24 99,436 108,060 1.351
USD 1.500 1.262 5,303% 30/5/14 30/5/24 100 109,434 1.381
Euro 1.000 1.000 2,750% 15/4/19 15/4/25 99,320 105,612 1.056
Euro 1.000 1.000 3,000% 30/9/16 30/9/25 99,806 107,217 1.072
Euro 750 750 2,875% 28/6/18 28/1/26 100 106,425 798
Euro 1.000 1.000 3,625% 25/5/16 25/5/26 100 111,287 1.113
Euro 1.250 1.250 2,375% 12/10/17 12/10/27 99,185 104,351 1.304
Euro 1.000 1.000 1,625% 18/1/21 18/1/29 99,074 98,555 986
Euro 670 670 5,250% 17/3/05 17/3/55 99,667 123,006 824
Sub – Totale 15.475 16.398
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Finance S.A. e garantite da TIM S.p.A.
Euro 1.015 1.015 7,750% 24/1/03 24/1/33 (a) 109,646 146,950 1.492
Sub – Totale 1.015 1.492
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Capital S.A. e garantite da TIM S.p.A.
USD 1.000 841,5 6,375% 29/10/03 15/11/33 99,558 119,415 1.005
USD 1.000 841,5 6,000% 6/10/04 30/9/34 99,081 115,538 972
USD 1.000 841,5 7,200% 18/7/06 18/7/36 99,440 129,053 1.086
USD 1.000 841,5 7,721% 4/6/08 4/6/38 100 136,539 1.149
Sub – Totale 3.366 4.212
Obbligazioni emesse da TIM S.A.
BRL 1.600 269 IPCA+4,1682% 15/6/21 15/6/28 100 100 269
Sub – Totale 269 269
Totale 20.125 22.371

(a) Prezzo di emissione medio ponderato per prestiti obbligazionari emessi in più tranche.

(b) Riservato ai dipendenti. (c) Prestito obbligazionario convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione TIM S.p.A..

Si segnala che i regolamenti e i prospetti relativi ai prestiti obbligazionari del Gruppo TIM sono disponibili sul sito gruppotim.it.

Nelle tabelle che seguono sono elencate le movimentazioni dei prestiti obbligazionari nel corso del primo semestre 2021:

Nuove emissioni

(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di emissione
Nuove emissioni
Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 1,625% Euro 1.000 18/1/2021
TIM S.A. 1.600 milioni di BRL IPCA+4,1682% BRL 1.600 15/6/2021

Rimborsi

(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di rimborso
Rimborsi
Telecom Italia S.p.A. 564 milioni di euro 4,500% (1) Euro 564 25/1/2021

(1) Al netto dei riacquisti per 436 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.

I debiti verso banche a medio/lungo termine di 2.833 milioni di euro (2.772 milioni di euro al 31 dicembre 2020) aumentano di 61 milioni di euro. I debiti verso banche a breve termine ammontano a 1.014 milioni di euro (2.506 milioni di euro al 31 dicembre 2020) e comprendono 828 milioni di euro di quota corrente dei debiti verso banche a medio/lungo termine.

Gli altri debiti finanziari a medio/lungo termine di 178 milioni di euro (185 milioni di euro al 31 dicembre 2020) si riferiscono per 149 milioni di euro al finanziamento di Telecom Italia Finance S.A. per 20.000 milioni di JPY con scadenza 2029. Gli altri debiti finanziari a breve termine ammontano a 125 milioni di euro (119 milioni di euro al 31 dicembre 2020) e comprendono 7 milioni di euro di quota corrente di altri debiti finanziari a medio/ lungo termine.

Le passività finanziarie per contratti di locazione passiva a medio/lungo termine ammontano a 4.106 milioni di euro (4.199 milioni di euro al 31 dicembre 2020), mentre quelle a breve termine ammontano a 660 milioni di euro (631 milioni di euro al 31 dicembre 2020) e comprendono 657 milioni di euro di quota corrente delle passività finanziarie per contratti di locazione passiva a medio/lungo termine.

Con riferimento alle passività per locazioni finanziarie nel primo semestre 2021 e 2020 si rileva quanto segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Rimborsi quota capitale 289 269
Cash out quota interessi 130 82
Totale 419 351

I derivati di copertura relativi a elementi classificati fra le passività non correnti di natura finanziaria ammontano a 1.530 milioni di euro (1.832 milioni di euro al 31 dicembre 2020). I derivati di copertura relativi ad elementi classificati fra le passività correnti di natura finanziaria ammontano a 70 milioni di euro (62 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

I derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie non correnti ammontano a 12 milioni di euro (10 milioni di euro al 31 dicembre 2020), mentre i derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie correnti ammontano a 26 milioni di euro (2 milioni di euro al 31 dicembre 2020). Includono anche la valutazione delle operazioni in derivati che, ancorché stipulate con finalità di copertura, non possiedono i requisiti formali per essere considerate tali ai fini IFRS.

"Covenants" e "negative pledges" in essere al 30 giugno 2021

I titoli obbligazionari emessi dal Gruppo TIM non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) né clausole che comportino il rimborso anticipato automatico dei prestiti in funzione di eventi diversi dall'insolvenza del Gruppo TIM1 ; inoltre il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A..

Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati; sono quindi presenti, ad esempio, impegni a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge").

Con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM S.p.A. con la Banca Europea degli Investimenti ("BEI"), in data 19 maggio 2021 TIM ha sottoscritto un nuovo finanziamento per un ammontare pari a 230 milioni di euro a supporto dei progetti per la digitalizzazione del Paese. Inoltre, ha ampliato il finanziamento firmato nel 2019

1 Il caso di change of control può comportare il rimborso anticipato del prestito obbligazionario convertibile di TIM S.p.A., come più oltre dettagliato.

per un importo pari a 120 milioni di euro. Pertanto, alla data del 30 giugno 2021 il totale nominale dei finanziamenti in essere con la BEI è pari a 1.200 milioni di euro, di cui 850 milioni di euro tirati e tutti non assistiti da garanzia bancaria.

Nei tre finanziamenti BEI firmati in data 14 dicembre 2015, 25 novembre 2019 e 19 maggio 2021 si rilevano i seguenti covenant:

  • nel caso in cui la società sia oggetto di fusione, scissione o conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo, ovvero alieni, dismetta o trasferisca beni o rami d'azienda (ad eccezione di alcuni atti di disposizione espressamente previsti), dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento, oppure, solo per alcuni contratti, il rimborso anticipato del prestito (qualora l'operazione di fusione e scissione al di fuori del Gruppo comprometta l'esecuzione o l'esercizio del Progetto oppure rechi pregiudizio alla BEI nella sua qualità di creditrice);
  • TIM si è impegnata a far sì che, per tutta la durata del prestito, l'indebitamento finanziario complessivo delle società facenti parte del Gruppo diverse da TIM S.p.A., e fatti salvi i casi in cui tale indebitamento sia interamente e irrevocabilmente garantito da TIM S.p.A., sia inferiore ad un ammontare pari al 35% (trentacinque per cento) dell'indebitamento finanziario complessivo del Gruppo;
  • "Clausola per inclusione", ai sensi della quale, nel caso in cui TIM si impegni a mantenere in altri contratti di finanziamento parametri finanziari (e anche alcune clausole più stringenti, tra cui, ad esempio, cross default ed impegni di limitazione alla vendita di beni) che non siano presenti o siano più stringenti rispetto a quelli concessi alla BEI, quest'ultima avrà la facoltà di richiedere qualora reputi, a proprio ragionevole giudizio, che tali modifiche possano avere conseguenze negative sulla capacità finanziaria di TIM, la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento al fine di prevedere una disposizione equivalente a favore della BEI;
  • "Evento Rete", ai sensi della quale a fronte di una cessione totale o di una porzione sostanzialmente rilevante (in ogni caso superiore alla metà in termini quantitativi) della rete fissa in favore di soggetti terzi non controllati oppure nel caso di cessione della partecipazione di controllo nella società a cui la rete o una sua porzione sostanzialmente rilevante sia stata precedentemente ceduta, TIM dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento o una soluzione alternativa.

I contratti di finanziamento di TIM S.p.A. non contengono covenant finanziari (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/ Interessi, ecc.) il cui mancato rispetto comporti l'obbligo di rimborso del prestito in essere.

Nei contratti di finanziamento sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l'impegno a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge"), l'impegno a non modificare l'oggetto del business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad es. la cessione avvenga al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di export credit agreement.

Nei Contratti di Finanziamento e nei Prestiti Obbligazionari, TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad essi applicabili – tra le quali rientrano, a discrezione degli investitori, l'eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota erogata per cassa o per azioni e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo – sono puntualmente disciplinati nei singoli contratti.

Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo. Il verificarsi di tale event of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.

Nella documentazione dei prestiti concessi ad alcune società del gruppo Tim Brasil, sono generalmente previsti obblighi di rispettare determinati indici finanziari (di capitalizzazione, di copertura del servizio del debito e di livello di indebitamento), nonché gli usuali covenant di altro genere, pena la richiesta di rimborso anticipato del prestito.

Si segnala, infine, che al 30 giugno 2021, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato.

Revolving Credit Facility

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed disponibili al 30 giugno 2021:

(miliardi di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Sustainability-linked RCF – scadenza maggio 2026 4,0
Revolving Credit Facility – scadenza gennaio 2023 5,0
Bridge to Bond Facility – scadenza maggio 2021 1,7
Totale 4,0 6,7

Al 30 giugno 2021 TIM dispone di Term Loan bilaterali con diverse controparti bancarie per complessivi 965 milioni di euro.

In data 18 gennaio 2021 TIM ha emesso il suo primo Sustainability Bond a 8 anni per un ammontare pari a 1 miliardo di euro, cedola 1,625%.

In data 19 gennaio 2021 TIM ha cancellato totalmente la Linea di credito da 1,7 miliardi di euro, non utilizzati, stipulata in data 18 maggio 2020 come Bridge to Bond per successive emissioni sul mercato obbligazionario ed una scadenza iniziale di 12 mesi con opzione di estensione per ulteriori 12 mesi.

In data 13 maggio 2021 TIM ha esteso di 5 anni la Revolving Credit Facility, riducendo l'ammontare a 4 miliardi di euro e trasformandola nella prima linea di credito ESG-linked del Gruppo.

Rating di TIM al 30 giugno 2021

Al 30 giugno 2021, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:

Rating Outlook
STANDARD & POOR'S BB+ Negativo
MOODY'S Ba2 Negativo
FITCH RATINGS BB+ Stabile

NOTA 15 INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO

La tabella seguente riporta la composizione dell'indebitamento finanziario netto del Gruppo TIM al 30 giugno 2021 e al 31 dicembre 2020, determinato secondo quanto previsto dagli "Orientamenti in materia di obblighi di informativa ai sensi del regolamento sul prospetto" emessi dall'ESMA (European Securities & Markets Authority) in data 4 marzo 2021 (ESMA32-382-1138) e recepiti dalla Consob con Richiamo di attenzione n. 5/21 del 29 aprile 2021.

Nella tabella, inoltre, è evidenziata la riconciliazione dell'indebitamento finanziario netto determinato secondo i citati criteri previsti dall'ESMA con quello calcolato secondo i criteri del Gruppo TIM.

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (a) 4.350 4.433
Altre disponibilità liquide equivalenti (b) 619 396
Titoli diversi dalle partecipazioni (c) 1.311 1.092
Liquidità (d=a+b+c) 6.280 5.921
Debito finanziario corrente (inclusi gli strumenti di debito, ma
esclusa la parte corrente del debito finanziario non corrente)
(e) 314 1.151
Parte corrente del debito finanziario non corrente (f) 4.802 3.010
Indebitamento finanziario corrente (g=e+f) 5.116 4.161
Indebitamento finanziario corrente netto (h=g-d) (1.164) (1.760)
Debito finanziario non corrente (esclusi la parte corrente e gli
strumenti di debito)
(i) 6.717 6.984
Strumenti di debito (j) 17.159 18.856
Debiti commerciali e altri debiti non correnti (**) (k) 1.790 1.791
Indebitamento finanziario non corrente (l=i+j+k) 25.666 27.631
Totale Indebitamento finanziario netto come da orientamenti
ESMA 32-382-1138
(m=h+l) 24.502 25.871
Debiti commerciali e altri debiti non correnti (**) (1.790) (1.791)
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva (49) (43)
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva (60) (55)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti (24) (15)
Altri crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti (252) (253)
Attività/passività finanziarie correlate ad attività cessate/attività
non correnti destinate ad essere cedute
Sub-totale (n) (2.175) (2.157)
Indebitamento finanziario netto contabile (*) (p=m+n) 22.327 23.714
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(q) (255) (388)
Indebitamento finanziario netto rettificato (r=p+q) 22.072 23.326

(*) Per quanto riguarda l'incidenza delle operazioni con Parti Correlate sull'Indebitamento Finanziario Netto, si rimanda all'apposito prospetto inserito nella Nota "Operazioni con parti correlate".

(**) Il valore include il debito relativo all'acquisizione dei diritti d'uso delle licenze 5G pari a 1.738 milioni di euro, così come descritto nella Nota "Debiti vari e altre passività non correnti".

Si riportano di seguito le informazioni aggiuntive al rendiconto finanziario, come richiesto dallo IAS 7: Informazioni aggiuntive al Rendiconto Finanziario richieste dallo IAS 7

Movimenti monetari Movimenti non monetari
31.12.2020 Incassi e/o Pagamenti Differenze Variazioni di Altre 30.6.2021
(milioni di euro) Emissioni e/o Rimborsi tassi di
cambio
Fair Value variazioni e
riclassifiche
Debiti finanziari a medio/lungo
termine:
Obbligazioni 17.880 1.246 (564) 187 (55) (169) 18.525
Obbligazioni convertibili 1.964 17 1.981
Debiti verso banche 4.242 666 (1.254) 13 (6) 3.661
Altri debiti finanziari 192 (1) (6) 185
(a) 24.278 1.912 (1.819) 194 (55) (158) 24.352
di cui quota a breve termine 2.465 4.182
Passività per locazioni finanziarie a
medio/lungo termine: 4.827 100 (289) 97 28 4.763
(b) 4.827 100 (289) 97 28 4.763
di cui quota a breve termine 628 657
Altre passività finanziarie a medio/
lungo termine:
Derivati passivi di copertura relativi a
elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti di natura
finanziaria 1.894 (46) (256) 8 1.600
Derivati passivi non di copertura 12 12 6 1 31
Altre passività
(c) 1.906 (34) (250) 9 1.631
di cui quota a breve termine 64 89
Debiti finanziari a breve termine:
Debiti verso banche 1.036 (850) 186
Altri debiti finanziari 115 7 6 128
(d) 1.151 7 (844) 314
Passività finanziarie direttamente
correlate ad Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere
cedute:
(e)
Totale passività finanziarie
(Indebitamento finanziario lordo)
(f=a+b+c+d+e) 32.162 2.012 (2.108) 264 (305) (965) 31.060
Derivati attivi di copertura relativi ad
elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti e correnti
di natura finanziaria
Derivati attivi non di copertura
(g) 2.067 113 (203) (11) 1.966
(h) 94 (24) 31 1 102
Totale (i=f-g-h) 30.001 2.012 (2.108) 175 (133) (955) 28.992

Informazioni aggiuntive del Rendiconto Finanziario Consolidato

Il valore degli interessi pagati ed incassati riportato nella Relazione sulla gestione considera le movimentazioni afferenti alle operazioni in derivati CCIRS a copertura di sottostanti in divisa sia nella loro componente attiva (incassi) sia nella componente passiva (pagamenti) senza netting delle posizioni.

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Interessi pagati (863) (917)
Interessi incassati 229 223
Totale netto (634) (694)

Al fine di considerare le componenti dei derivati CCIRS come un'unica operazione viene proposta una rappresentazione in cui i flussi di interesse in entrata e in uscita vengono esposti al netto. Tale impostazione determinerebbe i seguenti risultati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Interessi pagati (686) (727)
Interessi incassati 52 33
Totale netto (634) (694)

NOTA 16 STRUMENTI DERIVATI

Si conferma la continuità dell'applicazione dello IAS 39 con riferimento all'applicazione dell'hedge accounting. Gli strumenti derivati perfezionati dal Gruppo TIM si prefiggono la copertura dell'esposizione al rischio di cambio, la gestione del rischio di tasso di interesse, nonché una diversificazione dei parametri di indebitamento che consenta la minimizzazione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.

Le operazioni con prodotti derivati in essere al 30 giugno 2021 sono legate principalmente alla gestione dell'indebitamento, come interest rate swaps (IRS) per ricondurre al profilo di rischio ritenuto più opportuno i prestiti bancari e obbligazionari a tasso fisso, nonché operazioni quali cross currency and interest rate swaps (CCIRS), currency forwards e foreign exchange options per convertire finanziamenti/crediti contratti in valute diverse nelle divise di riferimento delle varie società del Gruppo.

Rispettivamente gli IRS prevedono o possono comportare, a scadenze determinate, lo scambio con le controparti di flussi di interesse, calcolati su un valore nozionale di riferimento, ai tassi fissi o variabili concordati.

Ciò vale anche per i CCIRS, che possono prevedere, oltre alla liquidazione dei flussi di interesse periodici, lo scambio dei capitali di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione, a scadenza ed eventualmente a pronti.

Nelle successive tabelle gli strumenti finanziari derivati sono suddivisi per tipologia di rischio per ogni tipo di copertura, separando attività e passività finanziarie. Per i CCIRS l'importo nozionale si riferisce al controvalore euro contrattuale, per gli IRS in valuta diversa dall'euro, al controvalore al tasso di cambio di mercato.

Tipologia
(milioni di euro)
Rischio coperto Nozionale al
30.6.2021
Nozionale al
31.12.2020
Mark to Market
Spot* (Clean
Price) al
30.6.2021
Mark to Market
Spot* (Clean
Price) al
31.12.2020
Interest rate swaps Rischio tasso di interesse 4.334 4.334 140 192
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
Totale derivati in Fair Value Hedge 4.334 4.334 140 192
Interest rate swaps Rischio tasso di interesse 5.562 5.594 336 421
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
5.988 5.042 (171) (519)
Totale derivati in Cash Flow Hedge 11.550 10.636 165 (98)
Totale derivati Non in Hedge Accounting 1.046 604 64 82
Totale derivati Gruppo TIM 16.930 15.574 369 176

* Il Mark to Market Spot sopra riportato rappresenta la valutazione di mercato del derivato al netto della quota maturata del flusso in corso.

NOTA 17 INFORMAZIONI INTEGRATIVE SU STRUMENTI FINANZIARI

Valutazione al fair value

Le valutazioni al fair value degli strumenti finanziari del Gruppo sono state classificate nei 3 livelli previsti dall'IFRS 7. In particolare la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:

  • Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
  • Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili;
  • Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili.

Nelle tabelle che seguono sono riportate alcune informazioni integrative sugli strumenti finanziari, ivi compresa la tabella relativa ai livelli gerarchici per ciascuna classe di attività/passività finanziaria valutata al fair value al 30 giugno 2021.

Legenda Categorie IFRS 9

Acronimo
Attività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato Amortized Cost AC
Fair value rilevato nelle altre componenti di conto
economico complessivo
Fair Value Through Other Comprehensive Income FVTOCI
Fair value attraverso il conto economico separato Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Passività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato Amortized Cost AC
Fair value attraverso il conto economico separato Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Derivati di copertura Hedge Derivatives HD
Non applicabile Not applicable n.a.

Livelli gerarchici per ciascuna classe di attività/passività finanziaria valutate al fair value al 30.6.2021

Livelli di gerarchia
(milioni di euro) Categorie
IFRS 9
Note Valore di
bilancio al
30.6.2021
Livello 1 (*) Livello 2 (*) Livello 3 (*)
ATTIVITÀ
Attività non correnti
Altre partecipazioni FVTOCI (8) 82 28 21 33
Titoli, crediti finanziari e altre attività
finanziarie non correnti
di cui titoli FVTOCI (9)
di cui derivati di copertura HD (9) 1.878 1.878
di cui derivati non di copertura FVTPL (9) 64 64
(a) 2.024 28 1.963 33
Attività correnti
Titoli
Valutati al fair value attraverso il conto
economico complessivo (FVTOCI)
FVTOCI (9) 736 736
Valutati al fair value attraverso il conto
economico separato (FVTPL)
FVTPL (9) 575 575
Crediti finanziari e altre attività finanziarie
correnti
di cui derivati di copertura HD (9) 88 88
di cui derivati non di copertura FVTPL (9) 38 38
(b) 1.437 1.311 126
Totale (a+b) 3.461 1.339 2.089 33
PASSIVITÀ
Passività non correnti
di cui derivati di copertura HD (14) 1.530 1.530
di cui derivati non di copertura FVTPL (14) 12 12
(c) 1.542 1.542
Passività correnti
di cui derivati di copertura HD (14) 70 70
di cui derivati non di copertura FVTPL (14) 26 26
(d) 96 96
Totale (c+d) 1.638 1.638

(*) Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi.

Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili.

Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili.

Le Altre partecipazioni valutate al "Fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo" inserite nel livello gerarchico 3 in carico al 30 giugno 2021, si riferiscono principalmente a Northgate CommsTech Innovations Partners L.P..

Inoltre, nel corso del primo semestre 2021 non si sono verificati trasferimenti tra diversi livelli gerarchici di attività e passività finanziarie valutate al fair value.

NOTA 18 FONDI RELATIVI AL PERSONALE

Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2020, di 237 milioni di euro, e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2020 Incrementi/
Attualizzazione
Decrementi Differenze
cambio e altre
variazioni
30.6.2021
Fondo Trattamento di Fine Rapporto (a) 701 (20) (4) 2 679
Fondi per piani pensionistici e altri 23 1 (1) 23
Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione
aziendale
39 301 (42) 298
Totale altri fondi relativi al personale (b) 62 302 (43) 321
Totale (a+b) 763 282 (47) 2 1.000
di cui:
quota non corrente 724 888
quota corrente(*) 39 112

(*) La quota corrente è riferibile ai soli Altri fondi relativi al personale.

Il Fondo Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.) si riferisce alle sole società italiane e si riduce di 22 milioni di euro. Il decremento di 4 milioni di euro si riferisce agli utilizzi del periodo per liquidazioni al personale cessato e per anticipazioni.

La variazione di -20 milioni di euro registrata negli "Incrementi/Attualizzazione" è così composta:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Effetto (positivo)/negativo del c.d. curtailment
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (*)
Oneri finanziari 2 4
(Utili) perdite attuariali nette del periodo (22) 3
Totale (20) 7
Rendimento effettivo delle attività a servizio del piano non sono presenti attività al
servizio del piano

(*) Le quote destinate al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare sono contabilizzate, nell'ambito dei "Costi del personale", negli "Oneri sociali"; nella voce sono iscritte le sole quote relative alle società con meno di 50 dipendenti.

Gli utili attuariali netti registrati al 30 giugno 2021 pari a 22 milioni di euro (perdite attuariali nette per 3 milioni di euro nel primo semestre 2020) sono essenzialmente connessi sia al turn over che alla variazione del tasso di attualizzazione passato dallo 0,34% di dicembre 2020 allo 0,79% di giugno 2021. Il tasso di inflazione utilizzato è rimasto invariato allo 0,8%.

I Fondi per piani pensionistici e altri ammontano a 23 milioni di euro al 30 giugno 2021 (23 milioni di euro al 31 dicembre 2020) e sono prevalentemente rappresentativi di piani pensionistici attivati da società estere del Gruppo.

I Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale aumentano complessivamente di 259 milioni di euro. Il decremento di 42 milioni di euro è correlato all'effetto delle uscite e della riclassifica a debiti degli importi non ancora liquidati, relativi ai piani già accantonati nei precedenti esercizi. L'incremento di 301 milioni di euro degli "oneri di ristrutturazione e altro" è correlato principalmente all'accantonamento nel 2021 degli oneri per l'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, a valle dell'accordo sindacale siglato tra la Capogruppo e le OO.SS l'8 marzo 2021 e dagli accordi siglati rispettivamente il 6 maggio 2021 dalla società TI Sparkle, il 27 aprile 2021 dalla società Noovle S.p.A., il 15 marzo 2021 dalla società Olivetti.

NOTA 19 FONDI PER RISCHI E ONERI

Diminuiscono rispetto al 31 dicembre 2020 di 282 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2020 Incremento Utilizzo a
conto
economico
Utilizzo
diretto
Differenze
cambio e
altre
variazioni
30.6.2021
Fondo imposte e rischi fiscali 67 5 (2) 8 78
Fondo per oneri di ripristino 274 5 (3) 1 277
Fondo vertenze legali 747 33 (318) 6 468
Fondo rischi commerciali 29 2 (3) (5) 1 24
Fondo per rischi e oneri su
partecipazioni e operazioni
societarie
21 (11) 10
Altri fondi rischi e oneri 4 (1) 3
Totale 1.142 45 (14) (329) 16 860
di cui:
quota non corrente 770 689
quota corrente 372 171

Il fondo imposte e rischi fiscali aumenta di 11 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020 soprattutto per l'effetto cambio del periodo (+5 milioni di euro). Il saldo al 30 giugno 2021 riflette accantonamenti e utilizzi effettuati principalmente dalla Business Unit Brasile.

Il fondo per oneri di ripristino si riferisce agli accantonamenti dei costi previsti per il ripristino degli immobili in locazione e dei siti utilizzati nell'ambito della telefonia mobile nonché per lo smantellamento di cespiti (in particolare: batterie e palificazioni in legno); è riconducibile principalmente alla Capogruppo (142 milioni di euro), a FiberCop (127 milioni di euro), alla Business Unit Brasile (6 milioni di euro) e a società del gruppo Sparkle (2 milioni di euro).

Il fondo vertenze legali accoglie gli stanziamenti a fronte di vertenze con altre controparti e con il personale. Il saldo al 30 giugno 2021 è attribuibile per 381 milioni di euro alla Business Unit Domestic, in diminuzione rispetto al 31 dicembre 2020 a seguito di utilizzi per transazioni e accordi giudiziali, e per 87 milioni di euro alla Business Unit Brasile.

NOTA 20 DEBITI VARI E ALTRE PASSIVITÀ NON CORRENTI

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2020, di 445 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Debiti vari non correnti
Debiti verso istituti di previdenza 392 501
Debiti per imposte sul reddito 232 493
Altri debiti 1.748 1.748
(a) 2.372 2.742
Altre passività non correnti
Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) 100 106
Altri ricavi e proventi differiti 403 460
Contributi in conto capitale 282 294
(b) 785 860
Totale (a+b) 3.157 3.602

I debiti vari non correnti comprendono:

  • debiti verso istituti di previdenza pari a 392 milioni di euro principalmente relativi alla posizione debitoria verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi firmati con le Organizzazioni Sindacali riguardanti l'applicazione dell'art. 4 commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92;
  • debiti per imposte sul reddito pari a 232 milioni di euro principalmente relativi alla terza rata dell'imposta sostitutiva della Capogruppo (231 milioni di euro) da versare ai sensi del DL 104/2020 art. 110, commi 8 e 8bis entro il 30 giugno 2023;
  • altri debiti pari a 1.748 milioni di euro. Comprendono, in particolare, il debito relativo alla quota non corrente, pari a 1.738 milioni di euro (55 milioni di euro iscritti tra i debiti correnti), a fronte dell'acquisizione – avvenuta nel 2018 - dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G in Italia.

Le altre passività non correnti includono:

  • Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) pari a 100 milioni di euro (106 milioni di euro al 31 dicembre 2020) che si riversano a conto economico in base alla durata derivante dai vincoli contrattuali tra le parti, pari mediamente a 24 mesi; pertanto il saldo al 30 giugno 2021 si riverserà a conto economico generalmente entro l'esercizio 2023. La voce comprende in particolare:
  • i ricavi differiti di TIM S.p.A. relativi a canoni di abbonamento e noleggio e manutenzione (45 milioni di euro);
  • i ricavi differiti di TIM S.p.A. relativi a canoni di accesso alla rete (27 milioni di euro);
  • i ricavi differiti relativi a canoni di outsourcing (14 milioni di euro)
  • i ricavi differiti su contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti di TIM S.p.A. (9 milioni di euro): in merito, si evidenzia che i ricavi di attivazione/installazione, in applicazione dell'IFRS 15, non essendo relativi a performance obligation separate, sono allocati alle diverse obbligazioni contenute nel contratto e contabilizzati lungo il periodo di esecuzione del contratto;
  • Altri ricavi e proventi differiti pari a 403 milioni di euro che comprendono la quota non corrente (circa 119 milioni di euro) della plusvalenza differita connessa all'operazione di "sale and lease back" per la cessione di torri di telecomunicazione della Business Unit Brasile; in tale voce sono ricompresi inoltre i ricavi differiti connessi a contratti di cessione di capacità trasmissiva (leasing attivi operativi).
  • Contributi in conto capitale pari a 282 milioni di euro: la voce rappresenta la componente da imputare a conto economico sulla base della vita utile residua (stimabile in circa 18 anni) dei cespiti cui afferiscono i contributi stessi ed è principalmente connessa alla realizzazione delle infrastrutture sui progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL.

NOTA 21 DEBITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE PASSIVITÀ CORRENTI

Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2020, di 236 milioni di euro, e sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020
Debiti commerciali
Debiti verso fornitori 3.449 3.689
Debiti verso altri gestori di telecomunicazioni 352 444
(a) 3.801 4.133
Debiti tributari (b) 673 226
Debiti vari
Debiti per compensi al personale 282 166
Debiti verso istituti di previdenza 353 428
Debiti relativi al "Contributo per l'esercizio di attività di TLC" 130 80
Dividendi deliberati, ma ancora da corrispondere ad azionisti 76 33
Altri 324 263
Fondi relativi al personale (ad eccezione del T.F.R.) per le quote che si
prevede verranno liquidate entro 12 mesi
112 39
Fondi per rischi e oneri, per le quote che si prevede verranno liquidate
entro 12 mesi
171 372
(c) 1.448 1.381
Altre passività correnti
Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities) 807 741
Altri ricavi e proventi differiti 74 86
(d) 881 827
Totale (a+b+c+d) 6.803 6.567

A partire dal 1° gennaio 2021, ai fini di una maggiore chiarezza espositiva, i crediti per lavori in corso su ordinazione, al netto dei relativi acconti, vengono iscritti nell'ambito della voce "Rimanenze di magazzino". Gli acconti per lavori in corso su ordinazione al 31 dicembre 2020 (21 milioni di euro) sono stati coerentemente riclassificati.

I debiti commerciali al 30 giugno 2021, pari a 3.801 milioni di euro (4.133 milioni di euro al 31 dicembre 2020), si riferiscono principalmente a TIM S.p.A. (2.844 milioni di euro) e alle società della Business Unit Brasile (482 milioni di euro); per quanto riguarda TIM S.p.A. l'incremento dei debiti commerciali riflette la dinamica dei pagamenti relativi al fatturato passivo. Si segnala inoltre che i debiti commerciali entro 12 mesi sono pari a 3.758 milioni di euro mentre i debiti commerciali oltre 12 mesi sono pari a 43 milioni di euro.

I debiti tributari sono pari a 673 milioni di euro e si riferiscono principalmente sia ai debiti tributari della Business Unit Brasile (93 milioni di euro) che ai debiti di TIM S.p.A., per la maggior parte relativi al debito IVA (525 milioni di euro) nonché al debito verso Erario per le trattenute operate quale sostituto d'imposta (31 milioni di euro) e al debito per la tassa di concessione governativa (6 milioni di euro).

I debiti vari comprendono, tra gli altri, la posizione debitoria corrente verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi firmati con le Organizzazioni Sindacali riguardanti l'applicazione dell'art. 4 commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92.

Le altre passività correnti ammontano a 881 milioni di euro (827 milioni di euro al 31 dicembre 2020) e comprendono:

  • Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities), pari a 807 milioni di euro. La voce accoglie le passività verso clienti connesse alle obbligazioni delle società del Gruppo di trasferire beni e servizi per i quali hanno ricevuto un corrispettivo. Sono di seguito rappresentate le passività verso clienti, che hanno generalmente una scadenza entro 12 mesi; pertanto il saldo al 30 giugno 2021 si riverserà sostanzialmente entro il 31 dicembre 2021. In particolare:
  • contract liabilities, pari a 16 milioni di euro; la voce comprende contratti bundle (pacchetti di beni e servizi) aventi performance obligation con differente tempistica di riconoscimento dei ricavi e conseguente differimento temporale dei corrispettivi originariamente rilevati. Il decremento rilevato nel periodo (3 milioni di euro) è principalmente connesso all'avvio di offerte commerciali che non prevedono più vincoli di permanenza e al rilascio a conto economico del saldo precedentemente accumulato;

  • poste connesse alla clientela, pari a 369 milioni di euro; la voce comprende debiti verso clienti a seguito di rapporti contrattuali, quali il debito per traffico prepagato e i canoni di abbonamento addebitati anticipatamente;

  • acconti e anticipi pari a 73 milioni di euro sono relativi a debiti verso clienti a seguito di pagamenti anticipati, quali i versamenti degli abbonati in conto conversazioni;
  • ricavi differiti da contratti con clienti, pari a 349 milioni di euro comprendenti essenzialmente:
  • i ricavi differiti della Capogruppo per canoni di noleggio e manutenzione (187 milioni di euro);
  • i ricavi differiti della Capogruppo per canoni di interconnessione (116 milioni di euro);
  • i ricavi differiti della Capogruppo su contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti (6 milioni di euro).
  • Altri ricavi e proventi differiti, pari a 74 milioni di euro. Si riferiscono principalmente a ricavi differiti su contratti di cessione di capacità trasmissiva e a ricavi differiti dai contratti di locazione immobiliare (leasing attivi operativi).

NOTA 22 CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI, ALTRE INFORMAZIONI, IMPEGNI E GARANZIE

Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui le società del Gruppo TIM sono coinvolte al 30 giugno 2021, nonché quelli chiusi nel corso del periodo.

Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, il Gruppo TIM ha iscritto passività per complessivi 264 milioni di euro.

Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni disponibili alla data di chiusura della Relazione finanziaria semestrale 2021 e con particolare riferimento alla complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere tecnico-processuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potesse pregiudicare seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della controversia.

Infine, relativamente ai procedimenti con l'Autorità Antitrust, si rammenta che in base all'art. 15, comma 1, della Legge n. 287/1990 ("Norme per la tutela della concorrenza e del mercato"), l'Autorità ha la facoltà di comminare una sanzione amministrativa commisurata al fatturato del Gruppo, nei casi di infrazioni ritenute gravi.

a) Principali contenziosi e azioni giudiziarie pendenti

Per i seguenti contenziosi e azioni giudiziarie pendenti non sono intervenuti fatti significativi rispetto a quanto pubblicato nella Relazione finanziaria annuale 2020:

  • Contestazione di illecito amministrativo ai sensi del D.Lgs. 231/2001 per la c.d. Vicenda Security di TIM;
  • Procedimento Antitrust A428;
  • Contenziosi Colt Technology Services, MC-Link, Eutelia e Clouditalia Telecomunicazioni (connessi al procedimento Antitrust A428);
  • Contenzioso Open Fiber (connesso al procedimento A514);
  • Eutelia e Voiceplus;
  • Fatturazione a 28 giorni;
  • Poste;
  • Fallimento Elinet S.p.A..

Contenziosi fiscali e regolatori internazionali

Al 30 giugno 2021 le società della Business Unit Brasile risultano coinvolte in contenziosi di natura fiscale o regolatoria il cui esito è valutato di possibile soccombenza per un ammontare complessivo di circa 15,5 miliardi di reais (16,6 miliardi di reais al 31 dicembre 2020). Sono di seguito evidenziate le principali tipologie di contenzioso, classificate in base all'imposta cui fanno riferimento.

Imposte federali

In data 22 marzo 2011 TIM Celular S.A. (società incorporata in TIM S.A. a far data dal 31 ottobre 2018) ha ricevuto notifica di un accertamento fiscale emesso dall'Amministrazione Fiscale Federale del Brasile, per un importo complessivo pari, alla data di contestazione, a 1.265 milioni di reais, incluse le sanzioni e gli interessi, in esito all'ultimazione di una verifica fiscale relativa agli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009 per le società TIM Nordeste Telecomunicações S.A. e TIM Nordeste S.A. (precedentemente denominata Maxitel), società che sono state progressivamente incorporate in TIM Celular con l'obiettivo di razionalizzare la struttura societaria in Brasile.

L'avviso di accertamento include varie rettifiche; le contestazioni principali sono così sintetizzabili:

  • disconoscimento degli effetti fiscali della fusione tra TIM Nordeste Telecomunicações S.A. e Maxitel S.A.;
  • disconoscimento della deducibilità fiscale dell'ammortamento dell'avviamento relativo all'acquisizione di Tele Nordeste Celular Participações S.A. ("TNC");
  • disconoscimento di talune compensazioni fiscali;
  • diniego del beneficio fiscale territoriale SUDENE, in ragione di pretese irregolarità nella gestione e nella rendicontazione del beneficio stesso.

Le rettifiche incluse nell'avviso di accertamento sono state contestate da TIM Celular, in sede amministrativa, con la presentazione di una prima difesa in data 20 aprile 2011. Il 20 aprile 2012, TIM Celular ha ricevuto la notifica della decisione di primo grado amministrativo che ha confermato i rilievi dell'avviso di accertamento; contro tale decisione, TIM Celular ha presentato tempestivo appello, sempre in sede amministrativa, in data 21 maggio 2012.

Il 28 aprile 2021 è stata notificata alla società la decisione del secondo livello amministrativo, che è stata parzialmente favorevole alla società e ha sancito il definitivo annullamento della pretesa impositiva per l'importo di 1,4 miliardi di reais, a valori aggiornati. Le contestazioni annullate a seguito del parziale successo della società sono relative a: utilizzo delle perdite fiscali riportabili, compensazione di base negativa e incentivo fiscale regionale SUDENE, nonché annullamento di parte delle violazioni assoggettate a "sanzione isolata" e delle contestazioni relative alle compensazioni di crediti d'imposta.

Il procedimento per la decisione sulle restanti contestazioni proseguirà ora davanti alla Camara Alta, dove sarà possibile avanzare argomentazioni sia da parte della società che dell'Amministrazione finanziaria brasiliana.

La società, come confermato da appositi pareri legali, non ritiene probabile che ci si possa attendere esborsi significativi.

Sempre in relazione al livello federale dell'imposizione, si segnalano i seguenti, ulteriori filoni vertenziali:

  • contestazioni in ordine alle compensazioni con le perdite fiscali pregresse;
  • ulteriori contestazioni in ordine alla deducibilità fiscale dell'ammortamento dell'avviamento;
  • assoggettamento ad imposizione sul reddito di talune tipologie di differenze di cambio;
  • assoggettamento a ritenute alla fonte di talune tipologie di pagamenti effettuati verso l'estero (ad esempio, i pagamenti per roaming internazionale);
  • ulteriori contestazioni in ordine alle compensazioni effettuate tra imposte a debito, e posizioni fiscali creditorie delle società del gruppo.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 3 miliardi di reais (4,3 miliardi di reais al 31 dicembre 2020).

Imposte statali

Nell'ambito del prelievo statale, si segnalano molteplici contestazioni in materia di ICMS, ed in particolare:

  • contestazioni riguardanti l'abbattimento della base imponibile del tributo, a fronte di sconti concessi ai clienti, oltre a contestazioni in merito all'utilizzo dei crediti fiscali dichiarati dalle società del gruppo, a fronte della restituzione di terminali telefonici dati in comodato, ed a seguito della rilevazione di frodi da sottoscrizione ai danni delle società;
  • assoggettamento ad ICMS di talune tipologie di canoni, maturati a favore delle società del gruppo e da queste classificati come corrispettivi per servizi diversi da quelli di telecomunicazione;
  • contestazioni sull'utilizzo del beneficio fiscale "PRO-DF" originariamente concesso da taluni Stati, e successivamente dichiarato incostituzionale (la contestazione si riferisce all'effettiva spettanza del credito per ICMS, dichiarato dalla società TIM Celular sulla base delle predette disposizioni agevolative);
  • contestazioni relative all'utilizzo dei crediti per ICMS, rilevati dalle società del gruppo in esito alle acquisizioni di immobilizzazioni materiali, ed in relazione alle somministrazioni di energia elettrica a favore delle società, oltre che in applicazione delle disposizioni in materia di sostituzione d'imposta;
  • sanzioni irrogate alle società del gruppo per irregolarità negli adempimenti dichiarativi.

Nel mese di febbraio 2018, lo Stato di San Paolo ha notificato nei confronti di TIM Celular due avvisi di accertamento in materia di ICMS, per un importo complessivo pari a 679 milioni di reais (alla data di contestazione, incluse le sanzioni e gli interessi). Il primo accertamento (344 milioni di reais) reca una contestazione sui crediti per ICMS in relazione alla procedura di sostituzione d'imposta, prevista nei casi di acquisto e distribuzione di apparati tra Stati diversi. Il secondo avviso di accertamento (335 milioni di reais) contesta i crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti pre-paid, quale anticipazione delle successive ricariche. Le decisioni amministrative intervenute sinora sono state sfavorevoli a TIM S.A., ma si attendono ancora le decisioni sugli speciali ricorsi presentati dalla società.

Nel mese di giugno 2018, lo Stato di San Paolo ha emesso un ulteriore avviso di accertamento nei confronti di TIM Celular, sempre in materia di ICMS, per un importo complessivo di 369 milioni di reais (alla data della contestazione, comprese sanzioni e interessi). Anche questa contestazione è relativa – oltre che all'irrogazione di sanzioni per violazioni nel comparto dell'ICMS - a crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti prepagati come anticipazione delle successive ricariche. La società ha deciso – per una parte minoritaria della contestazione complessiva – di dare corso al pagamento di quanto richiesto, in alternativa all'instaurazione del contenzioso, beneficiando di un abbattimento delle sanzioni. La controversia procede quindi per l'importo residuo, pari a 296 milioni di reais. La decisione del primo livello amministrativo è stata sfavorevole alla società ma TIM ha presentato ricorso ed è in attesa della decisione del secondo livello amministrativo.

Inoltre, a fine marzo 2020, lo Stato di San Paolo ha emesso un ulteriore avviso di accertamento nei confronti della società (i.e. TIM S.A. quale incorporante di TIM Celular) per un importo complessivo (alla data di contestazione, incluse le sanzioni e gli interessi) di 362 milioni di reais. L'accertamento si basa su due presunte infrazioni: (i) la contestazione dei crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti prepagati come anticipazione della successiva ricarica, per il periodo aprile - ottobre 2015; e (ii) la discrepanza tra le informazioni trasmesse con le comunicazioni periodiche e i dati sulle imposte versate (discrepanza dovuta a divergenze nelle modalità di rendicontazione). La decisione del primo livello amministrativo è stata parzialmente favorevole alle argomentazioni presentate dalla società e TIM S.A. è in attesa della decisione amministrativa di secondo livello che analizzerà sia i ricorsi della società che quelli dell'Amministrazione finanziara statale.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 8,8 miliardi di reais (8,6 miliardi di reais al 31 dicembre 2020).

Imposte municipali

Tra i contenziosi con un grado di rischio classificato come "possibile", vi sono alcune controversie relative alle imposte comunali (Municipal Taxes) il cui importo complessivo ammonta a circa 0,7 miliardi di reais (circa 0,7 miliardi di reais al 31 dicembre 2020).

FUST e FUNTTEL

Le principali contestazioni in materia di contribuzioni all'ente regolatorio (Anatel), e in particolare in termini di FUST e FUNTTEL, riguardano l'assoggettamento a tali prelievi dei ricavi da interconnessione.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 3 miliardi di reais (3 miliardi di reais al 31 dicembre 2020).

Esclusione dell'ICMS dalla base imponibile PIS/COFINS

A marzo del 2017 la Suprema Corte Federale del Brasile ha riconosciuto l'incostituzionalità dell'inclusione dell'ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS. Le società del gruppo TIM Brasil (ex TIM Nordeste, ex TIM Celular e TIM S.A.) hanno agito in giudizio sin dal 2006, con richieste di rimborso riferite – come consentito – ai cinque anni precedenti, e dunque con effetti a partire dal 2001.

Nel corso del 2018, a seguito di una decisione definitiva e inappellabile, la società aveva iscritto un credito complessivo di 353 milioni di reais, di cui 159 milioni di reais per imposta e 194 milioni di reais per rivalutazioni di legge (importi relativi all'allora TIM Nordeste).

Nel corso dell'esercizio 2019, in esito a due decisioni conclusive (TIM Celular S.A. e TIM S.A.), la società ha iscritto un ulteriore credito di 3.024 milioni di reais, di cui 1.795 milioni di reais per imposta e 1.229 milioni di reais per rivalutazione di legge.

L'utilizzo dei crediti d'imposta iscritti ha avuto inizio già a partire dalla fine del 2019 ed è proseguito nel corso del 2020 e 2021, in conformità alle procedure di certificazione formale previste dalle autorità fiscali brasiliane.

Procedimento Golden Power

Nell'agosto 2017 la Presidenza del Consiglio ha avviato nei confronti di TIM (ed anche di Vivendi) un procedimento volto a verificare l'esistenza in capo a TIM dell'obbligo di notificare, ai sensi della disciplina c.d. "Golden Power", l'acquisto da parte di Vivendi del controllo societario di TIM e degli attivi strategici da questa detenuti. Nel settembre 2017, il procedimento in questione si è concluso con l'affermazione dell'esistenza di tale obbligo in capo a TIM con decorrenza dal 4 maggio 2017 (data dell'Assemblea degli Azionisti che ha rinnovato gli organi sociali di TIM).

Per l'effetto di tale decisione della Presidenza del Consiglio, è stato avviato un nuovo procedimento amministrativo per la irrogazione in capo a TIM della sanzione pecuniaria prevista dalla disciplina Golden Power per inottemperanza al citato obbligo di notifica. Tale procedimento si è concluso in data 8 maggio 2018 con l'irrogazione di una sanzione pecuniaria pari a 74,3 milioni di euro.

La Società, essendo convinta di disporre di argomentazioni giuridiche volte a dimostrare che nessun obbligo di notifica del controllo di Vivendi su di essa gravava, ha presentato distinti ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento del provvedimento del settembre 2017 e dinanzi al TAR Lazio contro il citato provvedimento dell'8 maggio 2018 che ha irrogato la sanzione pecuniaria, con richiesta di sospensione in via cautelare dell'efficacia dello stesso. Quanto al ricorso al TAR Lazio contro il provvedimento dell'8 maggio 2018 che ha irrogato la sanzione pecuniaria, il TAR, accogliendo nel luglio 2018 l'istanza cautelare della Società, ha sospeso il pagamento della sanzione. Successivamente, con sentenza non definitiva del maggio 2019, il TAR Lazio: (i) ha accolto la richiesta TIM di provvedimenti provvisori per la sospensione dell'ammenda condizionata all'offerta della garanzia; (ii) concesso la sospensione del procedimento al fine di attendere la sentenza definitiva nella causa (pregiudiziale) pendente dinanzi al Presidente della Repubblica in merito all'obbligo di notifica, ai sensi delle disposizioni Golden Power; (iii) respinto le eccezioni processuali sollevate dalle amministrazioni resistenti.

Si segnala, altresì, il rilascio a maggio 2018 di una fideiussione a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012, n. 21 (Golden Power). Tale fideiussione è stata rinnovata nel maggio 2021.

Inoltre, TIM impugnava dinanzi al TAR Lazio e poi appellava dinanzi al Consiglio di Stato il provvedimento con il quale Consob, il 13 settembre 2017, affermava l'esistenza del controllo di Vivendi su TIM. Nel dicembre 2020 il Consiglio di Stato, con sentenza definitiva, ha accolto il ricorso di TIM ed annullato il provvedimento di Consob, significativa premessa dell'intero procedimento successivo della Presidenza del Consiglio relativo all'obbligo di notifica Golden Power del quale s'è detto sopra. In data 14 giugno 2021, la Consob ha presentato ricorso straordinario dinanzi la Corte di Cassazione per motivi giurisdizionali; TIM si costituirà in giudizio, eccependo l'illegittimità e inammissibilità del ricorso.

Per altro verso, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dalla disciplina della Golden Power attraverso due specifici provvedimenti dell'ottobre e del novembre 2017 tramite i quali ha imposto specifiche prescrizioni e condizioni a TIM e alle società del gruppo Telecom Italia Sparkle e Telsy Elettronica e Telecomunicazioni (ora Telsy S.p.A.).

Le prescrizioni, secondo l'Autorità Amministrativa, sono sostanzialmente connesse alla circostanza che tali società svolgono, in parte, attività rilevanti per la sicurezza nazionale e per ciò che riguarda TIM alla circostanza che questa è anche titolare delle infrastrutture e degli impianti utilizzati per la fornitura dell'accesso agli utenti finali dei servizi rientranti negli obblighi del servizio universale.

L'eventuale mancata esecuzione, da parte dei destinatari dei provvedimenti, delle condizioni e prescrizioni è sanzionata con le stesse modalità previste dalla mancata notifica di atti rilevanti ai fini dell'applicazione della disciplina della c.d. Golden Power.

Le società soggette alle prescrizioni sono tenute a inviare relazioni periodiche ad un apposito Comitato di Monitoraggio costituito presso la Presidenza del Consiglio con la finalità di verificare l'ottemperanza alle suddette prescrizioni.

La prima relazione di ottemperanza che illustra tutte le proposte e le attività poste in essere per dar corso alle prescrizioni è stata inviata dal Gruppo alla Presidenza del Consiglio nel dicembre 2017. A tale relazione sono poi seguite relazioni semestrali, come previsto dalla disciplina vigente.

Non di meno anche in tale caso TIM ha già presentato due ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento (i) dell'imposizione di prescrizioni ex art. 1 D.L. 21/2012 e (ii) dell'imposizione di prescrizioni ex art. 2 D.L. 21/2012.

Come detto, il presupposto dell'esercizio dei poteri speciali era (erroneamente, secondo la Società) racchiuso nel controllo di fatto risultante dall'esito della assemblea del 4 maggio 2017 e nella direzione e coordinamento di Vivendi su TIM. Entrambe queste circostanze sono venute meno, in quanto: nell'assemblea del 4 maggio 2018 ha prevalso la lista presentata dai soci Elliott lnternational LP, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership; il Consiglio di Amministrazione rinnovato era composto da 13 amministratori indipendenti su 15 e solo 5 provenivano dalla lista di Vivendi; sono venuti meno la direzione e coordinamento di Vivendi, così come il controllo di fatto.

Conseguentemente, la Società ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la revoca dei due Decreti manifestando, comunque, in via subordinata, la propria disponibilità a concorrere a una rielaborazione delle prescrizioni in capo a TIM che tenesse conto della mutata realtà.

La Presidenza del Consiglio, con decreti del 6 luglio 2018, ha ritenuto di non disporre un ulteriore esercizio dei poteri speciali, ribadendo la validità dei due Decreti già emessi, e ne ha respinto l'istanza di revoca.

La motivazione di tale diniego risiede nell'asserita circostanza che i nuovi assetti di governance della Società sarebbero stati caratterizzati da una estrema variabilità; il che non consentirebbe, ferme le esigenze di tutela degli interessi pubblici relativi alla sicurezza ed al funzionamento delle reti, di superare i provvedimenti con i quali sono stati esercitati i poteri speciali.

Conseguentemente la Società ha presentato ricorso per motivi aggiunti, nell'ambito dei già pendenti ricorsi avverso i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri del 16 ottobre e del 2 novembre 2017, avverso la delibera del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 luglio 2018, con cui è stata respinta l'istanza di revoca presentata dalla Società, all'esito della mutata situazione della corporate governance.

Vodafone (A428)

Nel mese di agosto 2013 Vodafone, anche in qualità di incorporante dell'operatore Teletu, ha formulato, dinanzi al Tribunale di Milano, ingenti pretese risarcitorie per presunte condotte abusive e anticoncorrenziali (fondate principalmente sul provvedimento AGCM A428) che TIM avrebbe attuato nel periodo 2008 – 2013. La pretesa economica è stata quantificata da Vodafone in un importo stimato compreso tra 876 milioni di euro e 1.029 milioni di euro.

Vodafone, in particolare, ha contestato l'attuazione di attività di boicottaggio tecnico con il rifiuto delle attivazioni delle linee richieste per i clienti di Teletu (nel periodo dal 2008 al mese di giugno 2013), unitamente all'adozione di asserite politiche abusive di prezzo per i servizi all'ingrosso di accesso alla rete (periodo dal 2008 al mese di giugno 2013). Inoltre, la controparte ha lamentato la presunta applicazione di sconti alla clientela business maggiori di quelli previsti (c.d. pratiche di "margin squeeze") e il compimento di presunte pratiche illecite e anticoncorrenziali di win-back (nel periodo dalla seconda metà del 2012 al mese di giugno 2013).

TIM si è costituita in giudizio, confutando le richieste di controparte nel merito e nel quantum e spiegando a sua volta domanda riconvenzionale. A seguito dell'intervenuta decisione di agosto 2016 della Corte di Cassazione, confermativa della competenza del Tribunale di Milano a decidere la controversia, il giudizio di merito è quindi ripreso con l'udienza di dicembre 2016.

Con atto di citazione del 28 maggio 2015 dinanzi al Tribunale di Milano Vodafone ha avanzato ulteriori pretese risarcitorie, fondate sullo stesso provvedimento AGCM A428 e riferite agli asseriti danni subiti nel periodo luglio 2013 – dicembre 2014 (quindi in un arco temporale successivo a quello oggetto dell'analogo giudizio risarcitorio sopra riportato), per circa 568,5 milioni di euro.

L'azione contiene altresì una riserva di ulteriore quantificazione di danni, in corso di causa, per i periodi successivi, lamentando parte attrice il perdurare delle presunte condotte abusive di TIM. TIM si è costituita in giudizio, confutando le richieste di controparte nel merito e nel quantum e spiegando a sua volta domanda riconvenzionale.

Con ordinanza del 6 ottobre 2016, il Giudice ha accolto l'istanza di Vodafone di riunione delle due cause A428 azionate dalla stessa. Al termine dell'udienza di riassunzione del 21 dicembre, sono stati disposti i termini per le memorie istruttorie e fissata, al giorno 11 luglio 2017, l'udienza per l'ammissione dei mezzi di prova. In occasione del deposito della prima memoria istruttoria, successivo all'esito favorevole per TIM del procedimento A428C (che ha affermato l'assenza di condotte abusive A428, della Società successivamente al 2011) Vodafone ha ritenuto comunque di avanzare ulteriori analoghe pretese anche per il biennio 2015 – 2016, con ciò rideterminando la propria richiesta in complessivi 1.812 milioni di euro, parimenti oggetto di contestazione e confutazione da parte di TIM.

Si segnala che la causa è stata conciliata nell'ambito di un global settlement con Vodafone.

COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.)

Con atto di citazione dinanzi al Tribunale di Roma, COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 37 milioni di euro, per asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2011, mediante boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso - KO); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento dell'AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte. All'esito del giudizio, con sentenza di aprile 2019, il Tribunale di Roma ha accolto parzialmente le domande di COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) condannando TIM al pagamento di un importo significativamente inferiore a quanto oggetto delle pretese risarcitorie di controparte. Nel mese di giugno 2019, TIM ha proposto appello avverso la sentenza. Con sentenza di aprile 2021, la Corte di Appello di Roma ha accolto in parte l'appello di TIM riducendo l'importo del risarcimento dovuto a COMM 3000, che era comunque interamente coperto dal relativo fondo.

Teleunit

Con atto di citazione dell'ottobre 2009 dinanzi alla Corte d'Appello di Milano, Teleunit ha chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium. L'attrice ha quantificato i danni in un importo di circa 362 milioni di euro. TIM si è costituita in giudizio contestando le pretese di controparte.

A seguito della sentenza del gennaio 2014 con la quale la Corte d'Appello ha dichiarato la propria incompetenza, in favore del Tribunale, Teleunit ha riassunto, nel successivo mese di aprile, il giudizio dinanzi al Tribunale di Milano. TIM si è costituita nel giudizio riassunto confutando le tesi di controparte.

Con sentenza del maggio 2017 il Tribunale di Milano ha integralmente rigettato la domanda di Teleunit, condannando la stessa alla rifusione delle spese di lite. Tale sentenza è stata impugnata da Teleunit, nel mese di giugno 2017, dinanzi alla Corte d'Appello di Milano. TIM si è costituita nel giudizio d'appello confutando le argomentazioni di controparte e chiedendo l'integrale conferma della sentenza di primo grado. Con ordinanza del mese di marzo 2018, la Corte d'Appello di Milano, ha dichiarato inammissibile l'appello di Teleunit ex art. 348-bis c.p.c., in quanto manifestamente infondato. Teleunit ha proposto ricorso per Cassazione, nel mese di maggio 2018, avverso l'ordinanza emessa dalla Corte di Appello. TIM ha proposto controricorso chiedendo l'integrale conferma della ordinanza impugnata (e quindi della sentenza di primo grado).

Procedimento Antitrust I761

Con provvedimento deliberato in data 10 luglio 2013 l'AGCM ha esteso a TIM l'istruttoria avviata nel marzo dello stesso anno nei confronti di alcune imprese attive nel settore dei servizi di manutenzione di rete fissa, volta a verificare l'esistenza di un'intesa vietata ai sensi dell'art. 101 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. Il procedimento è stato avviato in seguito alla presentazione da parte di Wind di due segnalazioni con le quali si informava l'AGCM di aver riscontrato, a fronte di una richiesta d'offerta per l'affidamento dei servizi di manutenzione correttiva della rete, la sostanziale uniformità dei prezzi praticati dalle suddette imprese e la significativa differenza con le offerte presentate successivamente da altre e diverse aziende.

A TIM l'AGCM ha contestato di avere svolto un ruolo di coordinamento delle altre parti della procedura sia nel corso della formulazione delle offerte richieste da Wind, sia in relazione alle posizioni rappresentate all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

TIM ha impugnato i suddetti provvedimenti dinanzi al TAR, per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust.

In data 7 luglio 2014, l'AGCM ha notificato l'estensione oggettiva del procedimento al fine di verificare se la Società, abusando della propria posizione dominante, abbia posto in essere iniziative idonee a influenzare le condizioni di offerta dei servizi tecnici accessori in occasione della formulazione delle offerte a Wind e Fastweb da parte delle imprese di manutenzione. Con il provvedimento di estensione, l'Autorità ha altresì prorogato il termine di chiusura del procedimento, originariamente previsto per il 31 luglio 2014, al 31 luglio 2015. Anche tale provvedimento di estensione è stato impugnato dinanzi al TAR del Lazio per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust.

Nel novembre 2014, per ragioni di economia procedimentale e pur convinta di aver agito in maniera legittima, TIM ha presentato all'Autorità una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria. Con delibera del 19 dicembre 2014 l'AGCM ha ritenuto che detti impegni non fossero manifestamente infondati e ne ha successivamente disposto la pubblicazione a market test.

Il 25 marzo 2015, AGCM ha definitivamente rigettato gli impegni suddetti ritenendoli non idonei a rimuovere i profili anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria.

In data 21 luglio 2015 è stata notificata alle parti del procedimento la Comunicazione delle Risultanze Istruttorie nella quale gli Uffici dell'AGCM hanno espresso la propria posizione nel senso di (i) archiviare le contestazioni relative all'abuso di posizione dominante e di (ii) confermare invece l'esistenza tra TIM e le imprese di manutenzione di un'intesa volta a coordinare le offerte economiche predisposte per Wind e Fastweb e a prevenire l'erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.

Il 16 dicembre 2015 è stato emesso il provvedimento finale che conferma le conclusioni della Comunicazione delle Risultanze Istruttorie, sostenendo l'esistenza, tra il 2012 e il 2013, di una intesa restrittiva della concorrenza e per l'effetto infliggendo alla Società una sanzione di 21,5 milioni di euro, pagata a marzo 2016. Il mercato rilevante è quello della manutenzione correttiva (assurance) e, più precisamente, della bonifica impulsiva su linee ULL di TIM. Obiettivo delle condotte tenute dalla Società e dalle imprese di rete sarebbe stato quello di limitare il confronto competitivo e prevenire l'evoluzione delle forme di erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.

TIM ha presentato ricorso al TAR Lazio avverso il provvedimento. Con sentenza n. 09554/2016 del mese di settembre 2016, il ricorso è stato respinto e avverso tale decisione la Società ha presentato ricorso in appello al Consiglio di Stato. All'esito del giudizio, con sentenza di dicembre 2019, il Consiglio di Stato decidendo in modo favorevole a TIM ha annullato il provvedimento AGCM I761 e ha rinviato ad AGCM il compito di effettuare ex novo l'istruttoria nei limiti di quanto deciso dal Consiglio di Stato medesimo. Nel corso del 2020, TIM ha ottenuto la restituzione di quanto pagato a titolo sanzionatorio.

Ad esito degli approfondimenti svolti, con lettera del 2 aprile 2021 l'AGCM ha comunicato di aver archiviato l'istruttoria I761.

Vodafone (I761)

Con atto di citazione dinanzi al Tribunale di Milano, Vodafone ha convenuto in giudizio TIM e alcune imprese di rete, avanzando pretese risarcitorie nei confronti della Società per circa 193 milioni di euro, a titolo di danni conseguenti ad asserite condotte anticoncorrenziali oggetto di censura del noto procedimento AGCM I-761 (in tema di manutenzione correttiva), riferite all'arco temporale dal 2011 al 2017.

Vodafone contesta un'asserita violazione della normativa antitrust attuata da TIM, nei mercati all'ingrosso dell'accesso alla propria rete fissa (linee ULL; Bitstream; WLR), mediante abuso di posizione dominante e intesa illecita con le imprese di manutenzione per il mantenimento del monopolio sull'offerta dei servizi di manutenzione correttiva sulla propria rete. In particolare tale intesa restrittiva avrebbe riguardato il coordinamento, da parte della Società, delle condizioni economiche contenute nelle offerte formulate dalle suddette imprese nei confronti degli OAO, per il servizio di manutenzione, a prezzi artificiosamente elevati rispetto al costo della manutenzione ricompresa nel canone di accesso regolamentato, allo scopo di far ritenere come non conveniente la disaggregazione del servizio stesso. La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le richieste di controparte. Si segnala che la causa è stata conciliata nell'ambito di un global settlement con Vodafone.

Procedimento Antitrust A514

Nel mese di giugno 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato il procedimento A514 nei confronti di TIM per accertare un possibile abuso di posizione dominante in violazione dell'art. 102 del "Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea". Il procedimento è stato avviato sulla base di alcune segnalazioni giunte, tra il mese di maggio e di giugno 2017, da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e Wind Tre e riguarda un presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e dei servizi retail relativi alla rete fissa a banda larga e ultralarga. In particolare, l'AGCM ha ipotizzato che TIM abbia tenuto condotte volte a: i) rallentare e ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al fine di ritardare o rendere meno remunerativo l'ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; ii) accaparrarsi preventivamente la clientela sul mercato retail dei servizi a banda ultralarga, mediante politiche commerciali volte a restringere lo spazio di contendibilità della clientela residuo per gli operatori concorrenti.

A seguito dell'avvio del procedimento, nel mese di luglio 2017 è stata svolta un'ispezione da parte dei funzionari dell'Autorità presso alcune sedi di TIM. Il 2 novembre 2017 TIM ha depositato una memoria difensiva nella quale, a supporto della correttezza del proprio operato, sono state confutate tutte le ipotesi di illegittimità dei comportamenti asseritamente tenuti da TIM e formanti oggetto del procedimento.

In data 14 febbraio 2018, AGCM ha deliberato di estendere l'oggetto del procedimento per la verifica di ulteriori condotte, concernenti la strategia dei prezzi wholesale di TIM sul mercato dei servizi di accesso all'ingrosso a banda larga e ultralarga, e l'utilizzo di informazioni privilegiate riguardanti la clientela degli operatori alternativi.

In data 5 luglio 2018, TIM ha depositato una proposta di impegni che, ove accettata definitivamente dall'Autorità, comporterebbe la chiusura dell'istruttoria senza accertamento di alcun illecito e irrogazione di sanzione. Gli impegni sono stati ritenuti preliminarmente ammissibili dall'Autorità che li ha sottoposti a market test nei mesi di agosto e settembre.

Il 30 ottobre 2018 TIM ha formulato le proprie repliche rispetto alle osservazioni dei terzi ed ha integrato la proposta di impegni con modifiche accessorie. Con provvedimento notificato in data 4 dicembre 2018, l'AGCM ha definitivamente respinto la proposta di impegni, ritenendoli non idonei alla luce delle contestazioni sollevate.

In data 4 marzo 2019, TIM ha chiesto ad AGCM la proroga del termine di chiusura del procedimento (inizialmente fissato al 31 maggio 2019).

Il 10 aprile 2019 AGCM ha deliberato una proroga del termine di conclusione del procedimento al 30 settembre 2019. Il 17 maggio 2019 AGCM ha comunicato a TIM le risultanze istruttorie (CRI). Nella CRI, AGCM conferma sostanzialmente l'impianto accusatorio ipotizzato nei provvedimenti di avvio ed estensione del procedimento.

Il 12 giugno 2019 AGCM ha esteso i termini per il deposito della memoria finale di TIM al 20 settembre 2019 e per l'audizione finale al 25 settembre 2019.

Il 18 settembre 2019 AGCM ha deliberato una nuova proroga del termine di conclusione del procedimento fissandolo al 28 febbraio 2020.

Il 6 marzo 2020 è stato notificato a TIM il provvedimento di chiusura dell'istruttoria: AGCM ha deliberato la sussistenza di un abuso di posizione dominante di TIM, accertando che TIM ha posto in essere una strategia anticoncorrenziale preordinata a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga.

La sanzione irrogata a TIM per l'illecito anticoncorrenziale è pari a 116.099.937,60 di euro. TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio il suddetto provvedimento sanzionatorio contestando tanto il merito delle accuse, quanto l'ammontare della sanzione irrogata.

Il 25 giugno 2020 TIM ha inviato ad AGCM la c.d. relazione di ottemperanza come prescritto nel dispositivo del provvedimento finale. Il TAR Lazio ha fissato l'udienza di discussione per il 3 novembre 2021.

La Società ha provveduto a maggio 2021 al pagamento della sanzione.

Vodafone

Nel mese di gennaio 2021 Vodafone Italia S.p.A. ha convenuto in giudizio TIM dinanzi al Tribunale di Milano, avanzando una pretesa risarcitoria pari a circa 100 milioni di euro per danni asseritamente subiti in conseguenza delle condotte illecite di TIM sanzionate dall'AGCM con il provvedimento conclusivo del procedimento A514.

Le condotte di TIM sanzionate dall'Autorità avrebbero determinato un rallentamento della penetrazione delle infrastrutture UBB nel mercato delle aree bianche e, di conseguenza, la ritardata o mancata acquisizione di nuova clientela da parte di Vodafone, nonché un ostacolo all'acquisizione di ulteriore clientela dovuto alle presunte pratiche leganti sull'intero territorio nazionale. TIM si costituirà in giudizio forte di una serie di solide argomentazioni giuridiche a propria tutela. Si segnala che la causa è stata conciliata nell'ambito di un global settlement con Vodafone.

Fastweb

Nel mese di febbraio 2021 Fastweb S.p.A. ha convenuto in giudizio TIM dinanzi al Tribunale di Milano, avanzando una pretesa risarcitoria pari a circa 996 milioni di euro per danni asseritamente subiti in conseguenza delle condotte illecite di TIM sanzionate dall'AGCM con il provvedimento conclusivo del procedimento A514, nonché di presunte sospensioni opportunistiche di ordini di attivazione inviati da Fastweb.

Fastweb lamenta che TIM avrebbe ritardato l'offerta all'ingrosso di servizi a banda ultra-larga da parte di Open Fiber nelle c.d. aree bianche, conseguentemente rallentando l'offerta di tali servizi da parte di Fastweb alla clientela finale in tali aree; attuato pratiche leganti nei rapporti con la clientela finale, ostacolando l'accesso al mercato da parte degli operatori alternativi (inclusa Fastweb). Inoltre, TIM avrebbe gestito in modo strumentale il processo di fornitura dei servizi di accesso all'ingrosso alla propria rete fissa a banda larga e ultra-larga, sospendendo opportunisticamente gli ordini di attivazione inoltrati da Fastweb e, in tal modo, ostacolando le attivazioni di nuovi clienti da parte sua. TIM si è costituita in giudizio disponendo di solide argomentazioni volte a confutare le pretese di Fastweb.

Procedimento Antitrust I799

Nella sua adunanza del 1° febbraio 2017, AGCM ha avviato un procedimento istruttorio per possibile violazione dell'articolo 101 TFUE (divieto di intese restrittive della concorrenza) nei confronti di TIM S.p.A. e Fastweb S.p.A., a seguito della sottoscrizione di un accordo volto alla costituzione di una impresa comune cooperativa denominata Flash Fiber S.r.l.. TIM, d'intesa con Fastweb, ha presentato ad AGCM, sotto forma di proposta di impegni, alcune modifiche agli accordi sottoscritti, finalizzate a chiudere il procedimento senza accertare l'infrazione e, quindi, senza alcuna sanzione pecuniaria.

Il 28 marzo 2018 AGCM ha deliberato l'approvazione degli impegni rendendoli obbligatori per le parti e ha chiuso il procedimento senza l'imposizione di alcuna sanzione.

Il 30 gennaio 2019 TIM ha inviato ad AGCM la prevista relazione annuale sulla copertura realizzata, integrata con successiva comunicazione del 29 marzo 2019. TIM ha trasmesso ad AGCM ulteriori informazioni nel mese di luglio ed AGCM ha preso atto delle suddette il 15 ottobre 2019. Il 31 gennaio 2020 TIM ha inviato ad AGCM la terza relazione relativa all'attuazione degli impegni assunti. Infine, il 29 gennaio 2021 TIM ha inviato ad AGCM la quarta ed ultima relazione relativa all'attuazione degli impegni assunti.

Con distinti ricorsi, entrambi notificati in data 11 giugno 2018, Open Fiber S.p.A. e Wind Tre S.p.A. hanno impugnato dinanzi al TAR Lazio il provvedimento di chiusura del procedimento I799 con l'accettazione degli impegni. A loro dire, tale provvedimento sarebbe viziato da una serie di motivi procedimentali e sostanziali.

Open Fiber S.p.A. ha anche chiesto la sospensione in via cautelare del provvedimento.

Con sentenza di marzo 2020, il TAR ha integralmente respinto il ricorso di Open Fiber S.p.A.. Per il ricorso di Wind Tre non è stata ancora fissata l'udienza di merito.

Vodafone

Nel mese di giugno 2015 Vodafone ha promosso un'azione risarcitoria dinanzi al Tribunale di Milano per l'asserito abuso di posizione dominante da parte di TIM nel mercato dei servizi di accesso in fibra bitstream "NGA" e "VULA", con pretese economiche indicate inizialmente in circa 4,4 milioni di euro e incrementate in un range compreso tra i 30 e i 48,9 milioni di euro.

La condotta abusiva lamentata da controparte sarebbe stata attuata da TIM mediante offerte aggressive per l'accaparramento di clientela e ostacolando l'accesso di Vodafone alla rete in fibra per rendere più difficoltosa l'erogazione di servizi ultrabroadband ai propri clienti.

TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le richieste di controparte nonché, successivamente, la revisione dell'entità economica della pretesa formulata nel 2016 in corso di causa. Si segnala che la causa è stata conciliata nell'ambito di un global settlement con Vodafone.

Procedimento Antitrust I820

In data 19 febbraio 2018 l'AGCM ha avviato il procedimento istruttorio I820 nei confronti delle società TIM, Vodafone, Fastweb, Wind Tre e dell'Associazione di categoria Asstel per verificare l'ipotesi della sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori di telefonia fissa e mobile al fine di coordinare le rispettive strategie commerciali, violando in tal modo l'art. 101 TFUE.

Il presunto coordinamento, secondo il provvedimento di apertura del procedimento da parte di AGCM, si sarebbe concretizzato nelle modalità di attuazione dell'obbligo introdotto dall'articolo 19 quinquiesdecies del D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017) che impone agli operatori di servizi di comunicazione elettronica una cadenza mensile (o di multipli del mese) per la fatturazione e il rinnovo delle offerte dei servizi fissi e mobili.

In data 21 marzo 2018, AGCM ha emanato una misura cautelare provvisoria nei confronti di tutti gli operatori coinvolti nel procedimento con cui ha ordinato di sospendere, nelle more del procedimento, l'attuazione dell'intesa concernente la determinazione del repricing comunicato agli utenti in occasione della rimodulazione del ciclo di fatturazione in ottemperanza alla Legge 172/17 e di rideterminare autonomamente la propria strategia commerciale. Con provvedimento n. 27112 dell'11 aprile 2018 AGCM ha confermato la misura cautelare.

Il 12 giugno 2018 TIM ha presentato ricorso al TAR per l'annullamento di tale provvedimento.

L'Autorità nell'adunanza del 27 giugno 2018 ha preso atto della relazione presentata da TIM in merito all'ottemperanza alla misura cautelare.

Il 17 luglio 2019 AGCM ha deliberato la proroga del termine di conclusione del procedimento al 31 gennaio 2020.

Nelle risultanze istruttorie (CRI) comunicate da AGCM a TIM, gli Uffici confermano la sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza unica, complessa e continuata tra Telecom, Vodafone, Fastweb e Wind Tre, con l'agevolazione dell'Associazione di categoria Asstel.

Il 10 ottobre TIM ha depositato la sua memoria finale ed il successivo 15 ottobre si è tenuta l'audizione finale presso AGCM.

Il 31 gennaio 2020 a TIM è stato notificato il provvedimento di chiusura dell'istruttoria, con il quale AGCM ha deliberato la sussistenza dell'intesa tra Telecom, Vodafone, Fastweb e WindTre, escludendo invece dai partecipanti all'intesa l'associazione Asstel. La sanzione irrogata a TIM per la partecipazione all'intesa anticoncorrenziale è pari a 114.398.325 euro. TIM ad aprile 2020 ha impugnato anche il provvedimento sanzionatorio. Successivamente all'udienza di discussione del 26 maggio 2021, il 12 luglio 2021 è stata pubblicata la sentenza con la quale il TAR Lazio ha accolto il ricorso e i motivi aggiunti presentati da TIM, annullando i provvedimenti assunti dall'AGCM, ivi incluso quello relativo alla sussistenza dell'intesa e all'irrogazione della sanzione.

Procedimento Antitrust I850

Con decisione del 15 dicembre 2020 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un'istruttoria nei confronti delle società Telecom Italia S.p.A., Fastweb S.p.A., Teemo Bidco S.r.l., FiberCop S.p.A., Tiscali Italia S.p.A. e KKR & Co. Inc. per accertare l'esistenza di eventuali violazioni dell'articolo 101 del TFUE.

Più precisamente l'istruttoria riguarda i contratti che regolano la costituzione e il funzionamento di FiberCop e gli accordi di fornitura con Fastweb e Tiscali. AGCM intende verificare che tali accordi non creino ostacoli alla concorrenza tra gli operatori nel medio e lungo termine e siano volti ad assicurare il rapido ammodernamento delle infrastrutture di telecomunicazione fissa del Paese.

Seppur convinta di aver agito in maniera legittima, Telecom Italia sta valutando la possibilità di presentare ad AGCM una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria e conseguentemente di addivenire alla chiusura del procedimento senza l'accertamento di alcuna infrazione e quindi senza l'irrogazione di alcuna sanzione.

Il procedimento deve concludersi entro il 31 dicembre 2021.

Procedimento Antitrust I857

Il 6 luglio 2021 AGCM ha avviato un'istruttoria nei confronti di TIM e Dazn per possibile intesa restrittiva della concorrenza relativamente all'accordo per la distribuzione, e il supporto tecnologico, per i diritti TV della Serie A di calcio nel triennio 2021-2024.

L'istruttoria è, inoltre, volta a verificare la restrittività dell'intesa con riferimento a ulteriori elementi che riguardano la possibile adozione da parte di TIM di soluzioni tecniche non disponibili per gli operatori di telecomunicazione concorrenti e che potrebbero tradursi in ostacoli all'adozione di soluzioni tecnologiche proprie.

La chiusura del procedimento è prevista entro il 30 giugno 2022.

In considerazione del fatto che la vendita delle offerte dei contenuti del Campionato di calcio di Serie A è appena iniziata, l'Autorità ha anche avviato un procedimento per l'eventuale adozione di misure cautelari che verranno decise solo laddove, all'esito del contraddittorio con le parti, dovesse risultare che i comportamenti attuati da TIM e Dazn determinino danni gravi e irreparabili alla concorrenza.

Contenzioso Vodafone - Servizio Universale

Con decisione pubblicata nel mese di luglio 2015, il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello proposto da AGCom e TIM avverso la sentenza del TAR Lazio in tema di finanziamento degli obblighi di Servizio Universale per il periodo 1999-2003. Con tale sentenza il giudice amministrativo ha accolto i ricorsi proposti da Vodafone annullando le delibere AGCom nn. 106, 107, 109/11/CONS di rinnovazione dei procedimenti relativi, che includevano anche Vodafone tra i soggetti tenuti al contributo, per un importo di circa 38 milioni di euro. La sentenza, in sostanza, afferma che l'Autorità non ha dimostrato quel certo grado di "sostituibilità" tra telefonia fissa e mobile propedeutica all'inclusione dei gestori mobili tra i soggetti tenuti a remunerare il costo del servizio universale, ciò che comporta per l'AGCom la necessità di emettere un nuovo provvedimento.

TIM ha presentato istanza di rinnovazione all'AGCom e ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato (la Cassazione ha poi ritenuto inammissibile tale ricorso).

Nel mese di aprile 2016, Vodafone ha proposto ricorso dinanzi al Consiglio di Stato contro il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e nei confronti di TIM, per l'ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato. Tale ricorso si riferisce alla delibera AGCom n. 109/11/CONS (annualità 2003 per la quale Vodafone aveva versato la somma di circa 9 milioni di euro a titolo di contributo di cui chiede la restituzione).

Il Consiglio di Stato, con la sentenza di novembre 2016, ha rigettato il ricorso rinviando al TAR la decisione sulle modalità di ottemperanza. Nel mese di febbraio 2017, Vodafone ha presentato al TAR Lazio quattro nuovi ricorsi contro il MISE e nei confronti di TIM per l'ottemperanza della sentenza, confermata in secondo grado, di annullamento delle delibere per le annualità 1999-2003 e la restituzione dei citati importi di circa 38 milioni di euro già versati al MISE a titolo di contributo.

Il TAR, con sentenze del giugno 2018, ha rigettato tutti ricorsi per l'ottemperanza proposti da Vodafone affermando espressamente, così come chiesto da TIM, l'obbligo in capo all'Autorità di rinnovare i procedimenti con particolare riguardo alla determinazione dell'entità del grado di sostituibilità tra fisso e mobile. Le quattro sentenze sono state impugnate da Vodafone innanzi al Consiglio di Stato, il quale con decisione dell'ottobre del 2019 ha accolto l'appello di Vodafone affermando l'obbligo restitutorio delle somme in questione in capo a TIM.

Con delibera n. 263/20/CIR, AGCom ha avviato il procedimento per la rinnovazione dell'istruttoria relativa alla iniquità del costo netto del servizio universale per gli anni 1999-2009. Vodafone ha impugnato dinanzi al TAR la predetta delibera. Il procedimento di rinnovazione si è concluso con la delibera 18/21/CIR che ha sostanzialmente confermato lo schema di provvedimento. Questa delibera è stata impugnata da TIM esclusivamente per le annualità 1999 e 2000, mentre Vodafone, Wind e Fastweb hanno impugnato la delibera in ordine a tutte le annualità interessate.

Contenzioso per "Conguagli su canoni di concessione" per gli anni 1994-1998

In ordine ai giudizi promossi negli anni scorsi relativi alla richiesta di pagamento, da parte del Ministero delle Comunicazioni, di conguagli su quanto versato a titolo di canone di concessione per gli anni 1994-1998 (per un importo complessivo di 113 milioni di euro), il TAR Lazio ha respinto il ricorso della Società avverso la richiesta di conguaglio sul canone per l'esercizio 1994 per un importo di circa 11 milioni di euro, di cui 9 milioni di euro a fronte di fatturato non percepito per perdite su crediti. TIM ha proposto ricorso in appello. All'esito del giudizio, con sentenza di dicembre 2019, il Consiglio di Stato ha accolto in parte la tesi di TIM, stabilendo il principio secondo cui avrebbero potuto essere dedotti dalla base imponibile per il calcolo del canone concessorio i crediti riferiti all'annualità 1994 non riscossi per causa non imputabile al gestore.

Con due ulteriori sentenze il TAR Lazio, ribadendo le motivazioni già espresse in precedenza, ha respinto anche i ricorsi con i quali la Società ha impugnato le richieste di conguagli per canoni di concessione relativi agli anni 1995 e 1996-1997-1998, per un importo di circa 46 milioni di euro. Anche per queste sentenze TIM ha proposto ricorso al Consiglio di Stato.

Con riferimento al conguaglio del canone 1998 (pari a circa 41 milioni di euro), il TAR Lazio con ordinanza del dicembre 2018 ha sospeso il giudizio, sollevando due questioni pregiudiziali alla Corte di Giustizia UE sulla corretta portata della direttiva comunitaria CE n. 97/13 (in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione alla base del contenzioso sul canone 1998 attualmente pendente dinanzi alla corte di appello di Roma ed illustrato in un successivo paragrafo).

Le questioni pregiudiziali si basavano, tra l'altro, sul quesito posto alla Corte di Giustizia in ordine al possibile contrasto tra la citata Direttiva CE 97/13 e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone (commisurato ad una porzione del fatturato) a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. Con sentenza di marzo 2020, la Corte di Giustizia UE ha ritenuto che il sistema normativo comunitario debba essere interpretato nel senso che esso non consenta a una normativa nazionale di prorogare per l'esercizio 1998 l'obbligo imposto a un'impresa di telecomunicazioni, precedentemente concessionaria (come TIM), di versare un canone calcolato in funzione del fatturato e non solo dei costi amministrativi connessi al rilascio, alla gestione, al controllo e all'attuazione del regime di autorizzazioni generali e di licenze individuali. La Corte ha, tra l'altro, affermato che il Consiglio di Stato giudicando nella sentenza n. 7506/2009 che il canone imposto per il 1998 a TIM, titolare di un'autorizzazione esistente alla data di entrata in vigore della Direttiva 97/13, fosse dovuto, ha interpretato il diritto nazionale in un senso incompatibile con il diritto dell'UE, quale interpretato dalla Corte nella sua sentenza del 21 febbraio 2008. A seguito della sentenza della Corte di Giustizia UE il giudizio sul conguaglio del canone del 1998 è stato riassunto dinanzi al TAR Lazio che, con sentenza del febbraio scorso, ha dichiarato improcedibile il ricorso di TIM per una motivazione di carattere processuale, e cioè in ragione della prevalenza del giudicato formale rappresentato dalla sentenza n. 7506/09; sul piano sostanziale invece la sentenza della Corte di Giustizia UE ha accertato nuovamente l'illegittimità comunitaria della pretesa creditoria della PA di ottenere il pagamento del canone del 1998 e di conseguenza del conguaglio. La società ha impugnato la sentenza del TAR Lazio.

Brasile - arbitrato Opportunity

Nel maggio 2012, TIM e Telecom Italia International N.V. (oggi fusa in Telecom Italia Finance) hanno ricevuto la notifica di un procedimento arbitrale promosso dal gruppo Opportunity per il risarcimento di danni asseritamente subiti per la presunta violazione di un accordo transattivo firmato nel 2005. Nella prospettazione di parte attrice, i danni sarebbero riconducibili a circostanze emerse nell'ambito dei procedimenti penali innanzi al Tribunale di Milano aventi, fra l'altro, a oggetto attività illecite poste in essere da ex dipendenti di TIM.

Conclusasi la fase istruttoria, nel mese di novembre 2014 si è tenuta l'udienza di discussione, a seguito della quale le parti hanno depositato le proprie memorie conclusionali in vista della decisione del caso.

Nel mese di settembre 2015, il Tribunale Arbitrale ha dichiarato la chiusura del procedimento in vista del deposito del lodo.

Nel settembre 2016 la Corte ICC ha comunicato alle parti il lodo, mediante il quale il Tribunale Arbitrale ha respinto tutte le pretese del gruppo Opportunity e ha deciso per la compensazione fra le parti delle spese legali, per gli esperti e amministrative (il "Lodo 2016").

Ad aprile 2017 il gruppo Opportunity ha presentato appello contro il Lodo 2016 dinanzi alla Corte d'Appello di Parigi.

Nel novembre 2017, TIM e Telecom Italia Finance hanno ricevuto dal Segretariato della Corte Internazionale di Arbitrato dell'ICC la notifica di una Richiesta per la Revisione dello stesso Lodo 2016 depositata dal gruppo Opportunity, al fine di ottenere l'emissione di un nuovo lodo. Successivamente, è stato costituito il Tribunale Arbitrale.

Ad ottobre 2018, TIM e Telecom Italia Finance hanno chiesto la sospensione del procedimento pendente di fronte alla Corte d'Appello di Parigi, in ragione della pendenza del procedimento di revisione di fronte al Tribunale Arbitrale ICC sullo stesso Lodo 2016. A novembre 2018, la Corte d' Appello di Parigi ha sospeso il procedimento fino alla decisione del Tribunale Arbitrale nel procedimento di revisione.

Relativamente al procedimento di revisione del Lodo 2016, ad ottobre 2019, si è tenuta a Parigi l'udienza di discussione. Ad agosto 2020, il Tribunale Arbitrale ha emesso il lodo rigettando la Richiesta di Revisione presentata dal gruppo Opportunity (il "Lodo 2020"). A dicembre 2020, il gruppo Opportunity ha presentato appello contro il Lodo 2020 dinanzi alla Corte d'Appello di Parigi. A maggio 2021, il gruppo Opportunity ha chiesto alla Corte d'Appello di Parigi la riassunzione del procedimento iniziato contro il Lodo 2016.

Iliad

Con atto di citazione notificato nel corso del primo trimestre 2020, Iliad Italia S.p.A. ha convenuto TIM dinanzi al Tribunale di Milano per presunte condotte anticoncorrenziali, adottate anche tramite il marchio Kena Mobile, asseritamente volte ad ostacolarne l'ingresso ed il consolidamento nel mercato della telefonia mobile in Italia, avanzando pretese risarcitorie per almeno 71,4 milioni di euro.

TIM si è costituita in giudizio sia contestando integralmente le richieste di Iliad Italia S.p.A.; sia proponendo a sua volta domanda riconvenzionale ai sensi dell'art. 2598 c.c, con riferimento alle condotte denigratorie poste in essere da Iliad Italia S.p.A. nei confronti di TIM, e formulando simmetricamente richiesta risarcitoria di danni. Nella prima memoria istruttoria Iliad ha aggiornato le proprie pretese risarcitorie portandole a 242,8 milioni di euro. All'udienza del 13 aprile 2021 il Giudice si è riservato di decidere sulle istanze istruttorie delle parti.

b) altre informazioni

Con riferimento alle vicende di seguito elencate non sono intervenuti fatti significativi rispetto a quanto pubblicato nella Relazione finanziaria annuale 2020:

  • Telefonia mobile procedimenti penali;
  • Contenzioso canone di concessione per l'anno 1998;

Vodafone (già TELETU)

Con atto di citazione del febbraio 2012, TIM ha convenuto in giudizio l'operatore TELETU (oggi incorporato in Vodafone) dinanzi al Tribunale di Roma per avere indebitamente trattenuto clienti intenzionati a rientrare in TIM. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in circa 93 milioni di euro. Con sentenza di dicembre 2020, il Tribunale ha accertato che nel periodo da luglio 2008 a ottobre 2011 TELETU ha posto in essere un illecito concorrenziale ex art. 2598 c.c. in relazione alle richieste di migrazione verso TIM, condannando la stessa a risarcire TIM per l'importo di 1.378.000 euro oltre interessi e rivalutazione, che sono stati pagati da Vodafone. Nell'ambito di un global settlement con Vodafone, le parti hanno concordato di astenersi dall'impugnare la predetta sentenza.

c) Impegni e garanzie

Le garanzie personali prestate, al netto di controgaranzie ricevute, sono pari a 50 milioni di euro.

Le garanzie altrui prestate per obbligazioni delle aziende del Gruppo, pari a 5.197 milioni di euro, si riferiscono a fideiussioni prestate da banche e altre istituzioni finanziarie a garanzia del corretto adempimento di obbligazioni contrattuali.

In particolare, si evidenzia quanto segue:

  • TIM ha rilasciato sei fideiussioni a favore del Ministero dello Sviluppo Economico per complessivi 1.922 milioni di euro a fronte del differimento del pagamento del corrispettivo dovuto per l'acquisizione dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G. Al 30 giugno 2021 l'impegno residuo è pari a 1.794 milioni di euro;
  • le garanzie assicurative, complessivamente pari a 853 milioni di euro, si riferiscono prevalentemente a fideiussioni prestate dal Gruppo TIM in applicazione a disposizioni di legge per appalti delle Pubbliche Amministrazioni ed organismi equiparati;
  • il Gruppo TIM ha rilasciato garanzie a favore di INPS a sostegno dell'applicazione da parte di TIM e di alcune società del Gruppo – dell'art.4 della legge 28 giugno 2012, n.92, per l'incentivazione all'esodo dei lavoratori in possesso dei requisiti richiesti; l'ammontare complessivo delle garanzie emesse è di 1.161 milioni di euro, di cui 1.104 milioni di euro per TIM S.p.A. e 57 milioni di euro per società del Gruppo.

Si ricorda inoltre, la fideiussione rilasciata da TIM a maggio 2018 a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (Golden Power).

Sono altresì presenti fideiussioni connesse ai servizi di telecomunicazioni in Brasile per 86 milioni di euro.

NOTA 23 RICAVI

Diminuiscono, rispetto al primo semestre 2020, di 192 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Vendite prodotti 721 535
Prestazioni e servizi 6.846 7.224
Totale 7.567 7.759

I ricavi per servizi di telecomunicazioni sono esposti al lordo delle quote spettanti agli operatori terzi, pari a 583 milioni di euro (561 milioni di euro nel primo semestre 2020), ricomprese nei "Costi per prestazioni di servizi". Per quanto concerne l'analisi dei ricavi per settore/area geografica, si rimanda alla Nota "Informativa per settore operativo".

NOTA 24 PROVENTI FINANZIARI E ONERI FINANZIARI

Il saldo dei proventi (oneri) finanziari è negativo per 582 milioni di euro (nel primo semestre 2020 era negativo per 603 milioni di euro) ed è così composto:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Proventi finanziari 546 501
Oneri finanziari (1.128) (1.104)
Proventi/(Oneri) finanziari netti (582) (603)

In particolare, il dettaglio delle voci è il seguente:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Interessi passivi ed altri oneri finanziari:
Interessi passivi ed altri oneri su prestiti obbligazionari (417) (447)
Interessi passivi a banche (27) (36)
Interessi passivi ad altri (11) (8)
Oneri finanziari su passività per leasing (132) (150)
(587) (641)
Commissioni (34) (41)
Altri oneri finanziari (60) (44)
(94) (85)
Interessi attivi ed altri proventi finanziari:
Interessi attivi 22 37
Proventi da crediti finanziari iscritti fra le Attività non correnti 4
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività non correnti
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività correnti 11 6
Proventi finanziari diversi 23 10
60 53
Totale interessi/Oneri finanziari netti (a)
(621)
(673)
Altre componenti gestione finanziaria:
Risultato netto sui cambi 38 (80)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati 55 60
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value hedge e
relativi sottostanti
(4) 2
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura (50) 88
Totale altre componenti gestione finanziaria (b)
39
70
Totale netto proventi (oneri) finanziari (a+b)
(582)
(603)

Per maggior chiarezza espositiva, nella tabella seguente vengono riassunti gli effetti netti a saldi aperti relativi agli strumenti finanziari derivati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Utili su cambi 178 49
Perdite su cambi (140) (129)
Risultato netto sui cambi 38 (80)
Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge 26 20
Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge
Risultato netto da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value
hedge
(a) 26 20
Effetto positivo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
179 201
Effetto negativo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
(147) (159)
Effetto netto del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
(b) 32 42
Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura 5 3
Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura (8) (5)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati non di copertura (c) (3) (2)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati (a+b+c) 55 60
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di
copertura in fair value hedge
41
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
(40)
Adeguamenti netti al fair value (d) 1
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
48 2
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di
copertura in fair value hedge
(52) (1)
Adeguamenti netti al fair value (e) (4) 1
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value
hedge e relativi sottostanti
(d+e) (4) 2
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(f) 50 132
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(g) (100) (44)
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura (f+g) (50) 88

NOTA 25 UTILE (PERDITA) DEL PERIODO

Il risultato del periodo diminuisce, rispetto al primo semestre 2020, di 768 milioni di euro ed è così analizzabile:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Utile (perdita) del periodo (45) 723
Attribuibile a:
Soci della Controllante:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (137) 678
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (137) 678
Partecipazioni di minoranza:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 92 45
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo attribuibile alle Partecipazioni di minoranza 92 45

NOTA 26 RISULTATO PER AZIONE

1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Risultato per azione base
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (137) 678
Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio (euro
0,011 per azione e comunque fino a capienza)
(66)
(milioni di euro) (137) 612
Numero medio azioni ordinarie e risparmio (milioni) 21.201 21.068
Risultato per azione base – Azione ordinaria (euro) (0,01) 0,03
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio 0,01
Risultato per azione base – Azione di risparmio (euro) (0,01) 0,04
Risultato per azione base da attività in funzionamento
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile
ai Soci della Controllante
(137) 678
Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di
risparmio
(66)
(milioni di euro) (137) 612
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 21.201 21.068
Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione
ordinaria
(euro) (0,01) 0,03
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio 0,01
Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione di
risparmio
(euro) (0,01) 0,04
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
(milioni di euro)
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 21.201 21.068
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione ordinaria
(euro)
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione di risparmio
(euro)
1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Numero medio di azioni ordinarie 15.051.766.083 15.040.614.348
Numero medio di azioni di risparmio 6.027.791.699 6.027.791.699
Totale 21.079.557.782 21.068.406.047
1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Risultato per azione diluito
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (137) 678
Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili (*) 21 21
Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio (euro
0,011 per azione e comunque fino a capienza)
(66)
(milioni di euro) (116) 633
Numero medio azioni ordinarie e risparmio (milioni) 22.284 22.153
Risultato per azione diluito – Azione ordinaria (euro) (0,01) 0,03
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio 0,01
Risultato per azione diluito – Azione di risparmio (euro) (0,01) 0,04
Risultato per azione diluito da attività in funzionamento
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile
ai Soci della Controllante
(137) 678
Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili (*) 21 21
Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di
risparmio
(66)
(milioni di euro) (116) 633
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 22.284 22.153
Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione
ordinaria
(euro) (0,01) 0,03
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio 0,01
Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione di
risparmio
(euro) (0,01) 0,04
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
(milioni di euro)
Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 22.284 22.153
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione ordinaria
(euro)
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione di risparmio
(euro)
1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Numero medio di azioni ordinarie (*) 16.256.104.991 16.125.592.039
Numero medio di azioni di risparmio 6.027.791.699 6.027.791.699
Totale 22.283.896.690 22.153.383.738

(*) Il numero medio di azioni ordinarie include anche le potenziali azioni ordinarie relative ai piani di partecipazione al capitale dei dipendenti per i quali risultano soddisfatte le condizioni di performance (di mercato e non), nonché il numero teorico di azioni emettibili a seguito della conversione del prestito obbligazionario convertibile unsecured equity-linked. Conseguentemente, anche l'"Utile (perdita) netto del periodo attribuibile ai Soci della Controllante" e l'"Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante" sono stati rettificati per escludere gli effetti, al netto delle imposte, correlati ai piani di cui sopra e al prestito obbligazionario convertibile (+21 milioni di euro nel primo semestre 2021; +21 milioni di euro nel primo semestre 2020).

Variazioni potenziali future di capitale

Nella tabella seguente sono riportate le variazioni potenziali future di capitale sulla base dell'emissione effettuata da TIM S.p.A. a marzo 2015 del prestito obbligazionario convertibile, del Piano di Azionariato Diffuso 2020 e dei piani di incentivazione azionaria di lungo termine, in essere al 30 giugno 2021:

n. Azioni massime
emettibili
Capitale
(migliaia di
euro)
Sovrapprezzo
(migliaia di
euro)
Prezzo di
sottoscrizione
per azione
(euro)
Aumenti già deliberati (azioni ordinarie)
Piano di Azionariato Diffuso 2020 (emissione
gratuita) (*)
42.114.637
Long Term Incentive Plan 2020-2022 (emissione
gratuita)
180.000.000
Stock Options 222.114.637
Prestito obbligazionario 2015 convertibile (azioni
ordinarie)(**)
1.138.239.144 2.000.000 n.d. n.d.
Prestiti obbligazionari 1.138.239.144 2.000.000
Totale 1.360.353.781 2.000.000

(*) Il numero massimo di azioni gratuite emettibili indicato è ottenuto applicando il rapporto di assegnazione pari a un terzo delle 126.343.913 nuove azioni ordinarie emesse a pagamento il 27 novembre 2020 (pari al 99,09% delle 127.500.000 offerte). (**) Il numero di azioni potenzialmente emettibili è indicato salvo aggiustamenti.

Per ulteriori informazioni si rimanda alle Note "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" e "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".

NOTA 27 INFORMATIVA PER SETTORE OPERATIVO

a) Informativa per settore operativo

I settori operativi del Gruppo TIM, organizzati per quanto riguarda il business delle telecomunicazioni tenendo conto della relativa localizzazione geografica, sono i seguenti:

  • Domestic: comprende le attività in Italia relative ai servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti finali (retail) e altri operatori (wholesale), le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle che, in campo internazionale (in Europa, nel Mediterraneo e in Sud America), opera nell'ambito dello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale, le attività della società FiberCop per la fornitura di servizi di accesso passivi della rete secondaria in rame e fibra, le attività di Noovle S.p.A. (soluzioni Cloud ed Edge computing), le attività di Olivetti (prodotti e servizi per l'Information Technology) nonché, sino al 31 marzo 2020, INWIT S.p.A. (società operante nel settore delle infrastrutture per le comunicazioni elettroniche, nello specifico in quelle dedicate all'ospitalità di apparati di trasmissione radio per le reti di telefonia mobile sia di TIM sia di altri operatori) e le strutture di supporto al settore Domestic.
  • Brasile: comprende le attività di telecomunicazioni mobili e fisse in Brasile (TIM S.A.);
  • Altre attività: comprendono le imprese finanziarie (Telecom Italia Capital S.A. e Telecom Italia Finance S.A.) e le altre società minori non strettamente legate al "core business" del Gruppo TIM.

In considerazione del processo decisionale adottato dal Gruppo TIM, l'informativa per settore è esposta per i dati economico-patrimoniali operativi.

I risultati economici della gestione finanziaria, le imposte sul reddito del periodo, nonché gli utili (perdite) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute sono esposti a livello consolidato.

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Elisioni Rettifiche ed consolidato Totale
1° Sem.
2021
1° Sem.
2020
1° Sem.
2021
1° Sem.
2020
1° Sem.
2021
1° Sem.
2020
1° Sem.
2021
1° Sem.
2020
1° Sem.
2021
1° Sem.
2020
Ricavi da terzi 6.219 6.243 1.348 1.516 7.567 7.759
Ricavi infragruppo 14 16 1 (14) (17)
Ricavi di settore 6.233 6.259 1.348 1.517 (14) (17) 7.567 7.759
Altri proventi operativi 162 85 7 6 (1) 169 90
Totale ricavi e proventi operativi 6.395 6.344 1.355 1.523 (14) (18) 7.736 7.849
Acquisti di materie e servizi (2.627) (2.315) (502) (538) (1) (2) 10 15 (3.120) (2.840)
Costi del personale (1.604) (1.244) (110) (127) (1) (1) (1.715) (1.372)
di cui: accantonamento TFR (1) (1)
Altri costi operativi (279) (318) (143) (182) (2) (2) (424) (502)
di cui: svalutazioni e oneri su crediti,
accantonamenti a fondi
(110) (214) (59) (86) 1 (169) (299)
Variazione delle rimanenze 53 5 (3) (1) 1 49 6
Attività realizzate internamente 208 212 33 42 3 3 244 257
EBITDA 2.146 2.684 630 718 (4) (5) (2) 1 2.770 3.398
Ammortamenti (1.829) (1.839) (439) (510) 1 (2.268) (2.348)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di
attività non correnti
(4) (12) 3 4 (1) (8)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non
correnti
EBIT 313 833 194 212 (4) (5) (2) 2 501 1.042
Quota dei risultati delle partecipazioni in
imprese collegate e Joint Ventures valutate
con il metodo del patrimonio netto
22 2 22 2
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 12 448
Proventi finanziari 546 501
Oneri finanziari (1.128) (1.104)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento (47) 889
Imposte sul reddito 2 (166)
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (45) 723
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo (45) 723
Attribuibile a:
Soci della Controllante (137) 678
Partecipazioni di minoranza 45

Conto economico separato consolidato per settore operativo

Ricavi per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed
Elisioni
Totale
consolidato
1° Sem.
2021
1° Sem.
2020
1° Sem.
2021
1° Sem.
2020
1° Sem.
2021
1° Sem.
2020
1° Sem.
2021
1° Sem.
2020
1° Sem.
2021
1° Sem.
2020
Ricavi da Vendite prodotti-terzi 682 501 39 34 721 535
Ricavi da Vendite prodotti-infragruppo
Totale ricavi da Vendite prodotti 682 501 39 34 721 535
Ricavi da Prestazioni e servizi-terzi 5.537 5.742 1.309 1.482 6.846 7.224
Ricavi da Prestazioni e servizi-infragruppo 14 16 1 (14) (17)
Totale ricavi da Prestazioni e servizi 5.551 5.758 1.309 1.483 (14) (17) 6.846 7.224
Totale Ricavi da terzi 6.219 6.243 1.348 1.516 7.567 7.759
Totale Ricavi infragruppo 14 16 1 (14) (17)
Totale ricavi di settore 6.233 6.259 1.348 1.517 (14) (17) 7.567 7.759

Acquisti di Attività immateriali, materiali e diritti d'uso su beni di terzi per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed
Elisioni
Totale
consolidato
1° Sem.
2021
1° Sem.
2020
1° Sem.
2021
1° Sem.
2020
1° Sem.
2021
1° Sem.
2020
1° Sem.
2021
1° Sem.
2020
1° Sem.
2021
1° Sem.
2020
Acquisti di attività immateriali 600 374 61 100 661 474
Acquisti di attività materiali 831 580 282 191 1.113 771
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi 93 552 194 94 287 646
Totale acquisti di attività immateriali e
materiali e diritti d'uso su beni di terzi
1.524 1.506 537 385 2.061 1.891
di cui: investimenti industriali 1.465 963 343 291 1.808 1.254
di cui: incrementi di contratti di diritti d'uso
su beni di terzi/leasing
59 543 194 94 253 637

Distribuzione organici per settore operativo

(numero unità) Domestic Brasile Altre attività Totale consolidato
30.6.2021 31.12.2020 30.6.2021 31.12.2020 30.6.2021 31.12.2020 30.6.2021 31.12.2020
Organici 43.157 42.925 9.234 9.409 13 13 52.404 52.347

Attività e passività per settore operativo

(milioni di euro) Domestic
Brasile
Altre attività Rettifiche ed
Elisioni
Totale consolidato
30.6.2021 31.12.2020 30.6.2021 31.12.2020 30.6.2021 31.12.2020 30.6.2021 31.12.2020 30.6.2021 31.12.2020
Attività operative non correnti 44.599 44.736 5.003 5.098 1 1 (1) (1) 49.602 49.834
Attività operative correnti 3.807 3.734 894 845 19 19 (31) (35) 4.689 4.563
Totale Attività operative 48.406 48.470 5.897 5.943 20 20 (32) (36) 54.291 54.397
Partecipazioni valutate con il
metodo del patrimonio netto
2.699 2.728 2.699 2.728
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute 365
Attività non allocate 16.449 16.088
Totale Attività 73.804 73.213
Totale Passività operative 10.420 10.514 1.149 1.191 29 29 (62) (82) 11.536 11.652
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute 68
Passività non allocate 32.721
Patrimonio netto 30.598 28.840
Totale Patrimonio netto e passività 73.213

b) Informativa per area geografica

Ricavi Attività operative non correnti
(milioni di euro) Ripartizione in base alla
localizzazione delle attività
Ripartizione in base alla
localizzazione dei clienti
Ripartizione in base alla
localizzazione delle attività
1° Sem.
2021
1° Sem.
2020
1° Sem.
2021
1° Sem.
2020
30.6. 2021 31.12. 2020
Italia (a) 6.078 6.136 5.796 5.869 44.342 44.477
Estero (b) 1.489 1.623 1.771 1.890 5.260 5.357
Totale (a+b) 7.567 7.759 7.567 7.759 49.602 49.834

c) Informazioni in merito ai principali clienti

Nessuno dei clienti del Gruppo TIM supera il 10% dei ricavi consolidati.

NOTA 28 OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Sono qui di seguito riportate le tabelle riepilogative dei saldi relativi alle operazioni con parti correlate nonché l'incidenza di detti importi sui corrispondenti valori di conto economico separato consolidato, della situazione patrimoniale - finanziaria consolidata e di rendiconto finanziario consolidato.

Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito gruppotim.it, sezione il Gruppo – canale Strumenti di Governance.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci di conto economico separato consolidato del Gruppo TIM per il primo semestre 2021 e il primo semestre 2020 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO PRIMO SEMESTRE 2021

(milioni di euro) Totale Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione Dirigenti con
responsabilità
strategiche
dell'impresa
Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 7.567 22 22 0,3
Acquisti di materie e
servizi
3.120 176 53 229 7,3
Costi del personale 1.715 36 8 44 2,6
Altri costi operativi 424 1 1 0,2
Ammortamenti 2.268 26 26 1,1
Oneri finanziari 1.128 9 9 0,8

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO PRIMO SEMESTRE 2020

(milioni di euro) Totale Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione Dirigenti con
responsabilità
strategiche
dell'impresa
Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 7.759 24 1 25 0,3
Acquisti di materie e
servizi
2.840 121 53 174 6,1
Costi del personale 1.372 38 9 47 3,4
Ammortamenti 2.348 13 13 0,6
Oneri finanziari 1.104 2 2 0,2

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata del Gruppo al 30 giugno 2021 e al 31 dicembre 2020 sono riportati qui di seguito:

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA AL 30.6.2021

(milioni di euro) Totale Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Indebitamento finanziario
netto
Passività finanziarie non
correnti per contratti di
locazione passiva
4.106 292 292 7,1
Passività finanziarie correnti
per contratti di locazione
passiva
660 64 64 9,7
Passività finanziarie correnti
per contratti di
finanziamento e altri
4.582 5 5 0,1
Altre partite patrimoniali
Diritti d'uso su beni di terzi 4.898 324 324 6,6
Crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
4.349 41 2 43 1,0
Debiti vari e altre passività
non correnti
3.157 2 1 3 0,1
Debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
6.803 219 39 26 284 4,2

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA AL 31.12.2020

(milioni di euro) Totale Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi pensione Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Indebitamento finanziario
netto
Passività finanziarie non
correnti per contratti di
locazione passiva
4.199 313 313 7,5
Passività finanziarie correnti
per contratti di locazione
passiva
631 50 50 7,9
Altre partite patrimoniali
Diritto d'uso su beni di terzi 4.992 347 347 7,0
Crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
4.280 57 4 61 1,4
Debiti vari e altre passività
non correnti
3.602 2 1 3 0,1
Debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
6.567 101 40 22 163 2,5

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle voci rilevanti di rendiconto finanziario consolidato del Gruppo TIM per il primo semestre 2021 e il primo semestre 2020 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2021

(milioni di euro) Totale Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività
immateriali, attività
materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
2.061 2 5 7 0,3
Dividendi pagati 336 36 36 10,7

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2020

(milioni di euro) Totale Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività
immateriali, attività
materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
1.891 372 372 19,7

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

Operazioni verso società collegate, controllate di collegate e joint ventures

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
TIPOLOGIA CONTRATTI
Ricavi
INWIT S.p.A. 25 23 Servizi di fonia e trasmissione dati a uso sociale, servizi
ICT di Desktop Management, cessione in modalità IRU
di Fibra Ottica Scura e Infrastrutture Locali, servizio
Easy IP ADSL, servizi di progettazione e realizzazione
small cell, locazioni immobiliari, manutenzione siti,
fornitura
di
energia
elettrica
e
outsourcing
amministrativo.
TIMFIN S.p.A. (4) Costi vari per operazioni di finanziamento.
Altre minori 1 1 L'importo indicato nel 2020 accoglie, oltre alle società
minori, anche la società Asscom S.r.l. oggetto di
cessione a giugno 2020.
Totale ricavi 22 24
Acquisti di materie e servizi
INWIT S.p.A. 172 117 Fornitura di servizi su siti SRB come la messa a
disposizione dell'infrastruttura passiva ed i sistemi di
alimentazione, servizi di monitoraggio e sicurezza
(allarmistica) e servizi di gestione e manutenzione
(MSA).
W.A.Y. S.r.l. 4 3 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per
apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di
offerte a clienti TIM, sviluppi evolutivi della piattaforma
software CCS dedicata al servizio Company Car Sharing
di TIM.
Altre minori 1
Totale acquisti di materie e servizi 176 121
Altri costi operativi 1 Penali per inadempienze contrattuali sui servizi di
gestione manutenzione verso INWIT S.p.A.
Ammortamenti 26 13 Ammortamento diritti d'uso connessi all'iscrizione di
maggiori attività non correnti ammortizzate per la
durata contrattuale residua verso INWIT S.p.A.
Oneri finanziari
INWIT S.p.A. 8 2 Oneri finanziari per interessi connessi alle passività
finanziarie per diritti d'uso.
TIMFin S.p.A. 1
Totale oneri finanziari 9 2

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020 TIPOLOGIA CONTRATTI
Indebitamento finanziario netto
Passività finanziarie non correnti
per contratti di locazione passiva
292 313 Passività
finanziarie
non
correnti
connesse
all'iscrizione di diritti d'uso per contratti di locazione
passiva verso INWIT S.p.A.
Passività finanziarie correnti per
contratti di locazione passiva
64 50 Passività finanziarie correnti connesse all'iscrizione
di diritti d'uso per contratti di locazione passiva
verso INWIT S.p.A.
Passività finanziarie correnti per
contratti di finanziamento e altri
5 Debiti finanziari verso TIMFin
Altre partite patrimoniali
Diritto d'uso su beni di terzi 324 347 Diritti d'uso connessi all'iscrizione di maggiori
attività non correnti ammortizzate per la durata
contrattuale residua verso INWIT S.p.A.
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
INWIT S.p.A. 38 55 Servizi di fonia e trasmissione dati ad uso sociale,
licenze
Microsoft,
fornitura
apparati,
Hosting
evoluto, servizi ICT di Desktop Management, servizi
Vai
e
manutenzione
SAP,
assistenza
posta
elettronica,
implementazione
e
gestione
piattaforma IoT, servizi di sicurezza SAG per
l'autorità giudiziaria, cessione in modalità IRU di
Fibra Ottica Scura e infrastrutture locali, servizio
Easy
IP
ADSL,
servizi
di
progettazione
e
realizzazione
small
cell,
locazioni
immobiliari,
outsourcing
amministrativo
e
dividendi
da
incassare.
TIMFin 1
W.A.Y. S.r.l. 2 2 Costi
differiti
per
fornitura
di
piattaforme
personalizzate, offerte applicativi e servizi di fonia
fissa e mobile.
Totale crediti commerciali vari e
altre attività correnti
41 57
Debiti vari e altre passività non
correnti
2 2 Ricavi contrattuali differiti verso INWIT S.p.A.
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
INWIT S.p.A. 215 98 Fornitura
di
servizi
su
siti
SRB,
servizi
di
monitoraggio e sicurezza, servizi di gestione e
manutenzione.
Movenda S.p.A. 1 Fornitura
e
certificazione
SIM-card,
sistemi
software.
W.A.Y. S.r.l. 3 2 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica
per
apparecchiature
di
geolocalizzazione
nell'ambito di offerte a clienti TIM, sviluppi evolutivi
della piattaforma software CCS dedicata al servizio
Company Car Sharing di TIM.
TIMFin S.p.A. 1
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
219 101

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
TIPOLOGIA CONTRATTI
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
INWIT S.p.A. 2 371 Maggior valore di diritti d'uso a seguito di nuovi
contratti o variazione di contratti esistenti di
locazione passiva.
Altre minori 1
Totale acquisti di attività
immateriali, attività materiali e
diritti d'uso su beni di terzi per
competenza
2 372

Al 30 giugno 2021 TIM S.p.A. ha prestato garanzie nell'interesse della joint venture INWIT S.p.A. per 14 milioni di euro.

Operazioni verso altre parti correlate (sia per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa, sia in quanto partecipanti ai patti parasociali ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza)

Sono di seguito esposti i rapporti con:

  • Gruppo Vivendi e società del gruppo a cui la stessa appartiene;
  • Società correlate per il tramite di Amministratori.

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
TIPOLOGIA CONTRATTI
Ricavi 1 Servizi di affitto circuiti e realizzazione studio di fattibilità
per routing e soluzioni di interfaccia cavo sottomarino in
America verso gruppo Vivendi.
Acquisti di materie e servizi
Gruppo Havas 51 51 Acquisto di spazi media per conto del Gruppo TIM e, in
misura minore, studio e realizzazione di campagne
pubblicitarie.
Gruppo Vivendi 2 2 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi
(TIMmusic e TIMvision) e fornitura di giochi cloud D&P
(TIMgames).
Totale acquisti di materie e servizi 53 53

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020 TIPOLOGIA CONTRATTI
Altre partite patrimoniali
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
Altri Amministratori o per il tramite di 3 Servizi di fonia fissa, mobile ed apparati.
Gruppo Havas 2 Risconti attivi connessi a costi per servizi pubblicitari.
Gruppo Vivendi 1 Diritti serie TV.
Totale crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
2 4
Debiti vari e altre passività non
correnti
1 1 Risconti passivi per vendita IRU verso il gruppo Vivendi.
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Altri Amministratori o per il tramite di 1
Gruppo Havas 34 37 Acquisto di spazi media per conto del Gruppo TIM e, in
misura minore, studio e realizzazione di campagne
pubblicitarie.
Gruppo Vivendi 4 2 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi
(TIMmusic e TIMvision) e fornitura di giochi cloud D&P
(TIMgames).
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
38 40

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
TIPOLOGIA CONTRATTI
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
Gruppo Vivendi 5 Forniture e servizi piattaforme integrate
Totale acquisti di attività
immateriali, attività materiali e
diritti d'uso su beni di terzi per
competenza
5
Dividendi pagati
Gruppo Vivendi 36
Totale Dividendi pagati 36

Operazioni verso fondi pensione

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
TIPOLOGIA CONTRATTI
Costi del personale Contribuzione ai fondi pensione.
Fontedir 4 5
Telemaco 30 31
Altri fondi pensione 2 2
Totale costi del personale 36 38

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 30.6.2021 31.12.2020 TIPOLOGIA CONTRATTI
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Debiti relativi alla contribuzione ai fondi pensione
ancora da versare.
Fontedir 3 3
Telemaco 22 19
Altri fondi pensione 1
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
26 22

Compensi a dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa

Nel primo semestre 2021, i compensi contabilizzati per competenza da TIM o da società controllate del Gruppo per i dirigenti con responsabilità strategiche sono stati pari a 8,4 milioni di euro (9,3 milioni di euro al 30 giugno 2020) suddivisi come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Compensi a breve termine 5,5 5,8
Compensi a lungo termine
Indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro 2,3
Pagamenti in azioni (*) 2,9 1,2
Totale 8,4 9,3

(*) Si riferiscono al fair value, maturato al 30 giugno, dei Diritti sui piani di incentivazione di TIM S.p.A. e sue controllate basati su azioni (Long Term Incentive e Piani delle società controllate).

I compensi a breve termine sono erogati nel corso dell'esercizio di riferimento, comunque entro i sei mesi successivi alla chiusura dello stesso e, nel 2021, non accolgono gli effetti delle differenze di accertamento relative ai costi 2020 pari a 0,9 milioni di euro.

Nel primo semestre 2021, i contributi versati per piani a contribuzione definita (Assida e Fontedir) da TIM S.p.A. o da società controllate del Gruppo a favore dei dirigenti con responsabilità strategiche, sono stati pari a 65.000 euro (70.000 euro nel primo semestre 2020).

Nel primo semestre 2021 i "Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa", ossia coloro che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività del Gruppo TIM, compresi gli amministratori, sono così individuati:

Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A.
Direttore Generale
Diretor Presidente Tim S.A.
Chief Revenue Officer
(1) Chief Technology & Information Officer
(2) Chief Innovation & Information Officer
Responsabile Security
Responsabile Human Resources, Organization & Real Estate
Chief Regulatory Affairs & Wholesale Market Officer
Chief Strategy, Customer Experience & Transformation Officer
Responsabile Legal and Tax
Chief Financial Officer
Responsabile Procurement
(1) Chief Operations Officer
(2) Chief Technology & Operations Officer

(1) Fino all' 8 aprile 2021; (2) Dal 9 aprile 2021.

Dal 5 luglio 2021 sono state definite le seguenti assegnazioni di responsabilità:

  • la Funzione Chief Revenue Office viene affidata a Stefano Siragusa;
  • la Funzione Chief Technology & Operations Office viene affidata a Nicola Grassi;
  • la Funzione Procurement viene affidata a Paolo Chiriotti.

NOTA 29 PIANI RETRIBUTIVI SOTTO FORMA DI PARTECIPAZIONE AL CAPITALE

I piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale in essere al 30 giugno 2021 sono utilizzati a fini di attraction, retention e di incentivazione a lungo termine dei manager e del personale del Gruppo.

Peraltro, si segnala che detti piani non hanno effetto significativo sul risultato economico e sulla situazione patrimoniale e finanziaria al 30 giugno 2021.

E' di seguito presentato un sommario dei piani in essere al 30 giugno 2021.

Descrizione dei piani di stock option

Piani di Stock Option di TIM S.A.

Il 10 aprile 2014 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di Tim Participações S.A. (ora incorporata in TIM S.A.) il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società e delle sue controllate. L'esercizio delle opzioni non è condizionato al raggiungimento di obiettivi specifici di performance, ma il prezzo di esercizio delle opzioni, durante ogni anno di vigenza del piano, viene rivisto al rialzo o al ribasso in relazione al posizionamento del Total Shareholder Return di Tim Participações S.A. rispetto ad un panel di peer (costituito da imprese del settore delle Telecomunicazioni, Information Technology e Media).

Il periodo di vesting è di 3 anni (un terzo per anno), il periodo di esercizio delle opzioni è di 6 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le opzioni in contanti o in qualsiasi altra forma.

Anno 2014

Il 29 settembre 2014, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 1.687.686 azioni. Al 30 giugno 2021 non sono presenti opzioni esercitabili. Sul totale attribuito, 1.558.043 opzioni sono state annullate (per recesso dei partecipanti dalla società o per scadenza del periodo di esercizio) e sono state esercitate 129.643 opzioni.

Anno 2015

Il 16 ottobre 2015, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 3.355.229 azioni. Al 30 giugno 2021 sono considerate vested il 100% delle opzioni. Del totale concesso, 1.646.080 opzioni sono state cancellate per l'uscita dall'azienda dei partecipanti. Del saldo residuo (1.709.149 opzioni), 1.687.378 sono state esercitate e 21.771 sono ancora esercitabili.

Anno 2016

L'8 novembre 2016, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 3.922.204 azioni.

Al 30 giugno 2021 sono considerate vested il 100% delle opzioni. Del totale concesso, 1.727.424 opzioni sono state cancellate per l'uscita dall'azienda dei partecipanti. Del saldo residuo (2.194.780 opzioni), 2.082.228 sono state esercitate e 112.552 sono ancora esercitabili.

Descrizione degli altri piani retributivi

TIM S.p.A. - Long Term Incentive Plan 2018-2020

Il Piano, approvato dall'Assemblea degli Azionisti di Telecom Italia S.p.A. del 24 aprile 2018, prevedeva un periodo di vesting di tre anni (2018-2020) e l'assegnazione gratuita di azioni ordinarie di Telecom Italia S.p.A. in funzione del raggiungimento di due condizioni di performance, quali accertate dal Consiglio di Amministrazione in sede di approvazione del Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2020:

  • performance media relativa dell'azione ordinaria TIM rispetto alla performance media di mercato di un peer basket, nei trimestri precedenti l'inizio e il fine periodo (peso 70%). Il peer basket è costituito dalle seguenti Società: Deutsche Telekom AG, Vodafone Group PLC, Telefonica SA, Orange SA, BT Group PLC, Telenor ASA, Swisscom AG, Telia Co AB, Koninklijke KPN NV, Proximus SADP, Elisa OYJ;
  • equity free cash flow cumulato nel triennio 2018-2020 (peso 30%). Questo parametro è legato alla generazione di cassa, inteso come flusso di cassa netto prima del dividendo e dell'investimento in frequenze. Rappresenta il Free Cash Flow disponibile per il pagamento dei dividendi, il rimborso del debito, l'impatto dello IAS 17 (leasing finanziario) e l'investimento in frequenze e non include l'impatto finanziario di eventuali operazioni di acquisizione e/o cessione di partecipazioni (M&A).

A valle dell'approvazione del Bilancio di esercizio 2020, il parametro di Stock Performance non ha raggiunto il livello minimo di accesso al premio, mentre il parametro di Equity Free Cash Flow cumulato (30%) ha raggiunto un livello di conseguimento pari all'88,47% (tra minimo e target) cosi da quantificare il numero delle azioni complessivamente maturate dai destinatari in numero pari a 6.715.617 azioni, soggette a lock up di due anni dalla data di maturazione.

TIM S.p.A. - Long Term Incentive Plan 2020-2022

L'Assemblea degli Azionisti del 23 aprile 2020 ha approvato il lancio del nuovo Piano di Incentivazione di lungo periodo denominato LTI 2020-2022, di tipo rolling ed equity based.

Ciascun ciclo di piano è suddiviso in due parti:

  • Performance Share: assegnazione gratuita di azioni ordinarie della Società la cui maturazione è soggetta ad un gate di accesso collegato al valore dell'azione e a due condizioni di performance di tipo azionario ed industriale, di seguito riportate.
  • Attraction/Retention Share: assegnazione gratuita di azioni ordinarie della Società, la cui maturazione è soggetta alla continuità del rapporto di lavoro con TIM o Società del Gruppo TIM.

Relativamente alla componente di Performance Share, le condizioni di performance sono le seguenti:

  • gate di accesso, rappresentato dal valore del titolo, che al termine di ciascun ciclo deve essere uguale o maggiore al valore del titolo all'avvio del medesimo (si fa riferimento al valore normale dell'azione pari alla media dei prezzi ufficiali di chiusura di Borsa dei 30 giorni antecedenti all'avvio e alla fine del ciclo di Piano);
  • rapporto NFP/EBITDA, con peso relativo pari a 40%;
  • performance relativa (TSR) del titolo azionario ordinario rispetto ad un paniere di peers, con peso relativo pari al 60%.

Ad entrambe le componenti (Performance Share e Attraction/Retention Share) sarà applicato un meccanismo di bonus/malus del payout pari al 4%, collegato, in pari misura,

  • alla crescita della % di utilizzo di energie rinnovabili sul totale dell'energia e alla riduzione di emissioni indirette di CO2 (ciclo 2020-2022)
  • alla crescita della % di utilizzo di energie rinnovabili sul totale dell'energia e all'incremento della presenza femminile nella popolazione dirigente (ciclo 2021-2023).

Per il CEO, il 100% della pay opportunity è collegata alla componente di Performance Share. Per i restanti manager destinatari, il 70% della Pay Opportunity è collegata al Performance Share e il restante 30% alle Attraction/Retention Share.

Ciclo 2020-2022

Il Consiglio di Amministrazione del 18 maggio 2020 ha dato avvio al primo ciclo del nuovo Piano, per il triennio 2020-2022, assegnandolo contestualmente all'Amministratore Delegato. Al 30 giugno 2021, il primo ciclo di incentivazione, rivolto a 146 risorse del Gruppo TIM, prevede per i destinatari il diritto a ricevere l'attribuzione di un numero di azioni pari a 62.591.925 in corrispondenza del raggiungimento del target, fatti salvi:

  • condizione Gate e applicazione del correttivo ESG per le Performance Share
  • applicazione del correttivo ESG e continuità del rapporto di lavoro per le Attraction/Retention Share.

Ciclo 2021-2023

Il Consiglio di Amministrazione 28 aprile 2021 ha deliberato l'avvio del secondo ciclo di incentivazione 2021-2023 del Piano Long Term Incentive 2020-2022, assegnandolo contestualmente all'Amministratore Delegato.

Il secondo ciclo è rivolto a 162 risorse del Gruppo TIM: l'Amministratore Delegato, il Top Management e un segmento selezionato della dirigenza del Gruppo TIM. Al 30 giugno 2021, il nuovo ciclo non è stato assegnato ai destinatari diversi dall'Amministratore Delegato di TIM.

TIM S.p.A. – Piano di Azionariato Diffuso 2020

In attuazione delle determinazioni assunte in data 23 aprile 2020 dall'Assemblea straordinaria e successivamente in data 18 maggio 2020 dal Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia S.p.A., il 16 giugno 2020 si è aperta la campagna di adesione al Piano di Azionariato Diffuso 2020.

A servizio dell'iniziativa era prevista un'emissione di massime n. 127.500.000 nuove azioni, da offrire in sottoscrizione a pagamento e, successivamente, l'emissione di massime n. 42.500.000 nuove azioni, senza aumento di capitale, in funzione dell'assegnazione gratuita di n. 1 Bonus Share per ogni n. 3 azioni sottoscritte.

L'offerta delle azioni si è svolta dal 16 giugno al 30 ottobre 2020; le azioni sono state sottoscritte al prezzo unitario di 0,31 euro, corrispondente alla media aritmetica dei prezzi ufficiali rilevati dal 17 maggio 2020 al 15 giugno 2020, scontata del 10%.

In data 27 novembre 2020 sono state emesse 126.343.913 azioni ordinarie Telecom Italia nei confronti dei sottoscrittori. In conformità alla citata delibera assembleare l'emissione delle nuove azioni non ha dato origine ad aumento del capitale sociale e il relativo controvalore di sottoscrizione è stato imputato a riserva sovrapprezzo azioni.

Ai dipendenti che conserveranno le azioni sottoscritte per il periodo di un anno dalla data di assegnazione, subordinatamente al mantenimento della qualifica di dipendenti, saranno assegnate a titolo gratuito azioni ordinarie della Società nel rapporto di 1 azione gratuita (la "Bonus Share") ogni 3 azioni sottoscritte a pagamento.

TIM S.A. – Long Incentive Plan 2018-2020

Il 19 aprile 2018 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di Tim Participações S.A. (ora incorporata in TIM S.A.) il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società. Il piano si proponeva di premiare i partecipanti con azioni emesse dalla società, soggette a determinate condizioni temporali e di performance (al raggiungimento di obiettivi specifici). Il periodo di vesting

Nota 29

147

è di 3 anni (misurazione annuale) e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le azioni in contanti o in qualsiasi altra forma. La quota delle azioni legate alla performance (70%) è concessa in misura di 1/3 per anno, se viene raggiunta la performance definita; la restante quota delle azioni (30%) è concessa dopo 3 anni dall'assegnazione (restricted share).

Il piano - oltre il trasferimento delle azioni ai beneficiari - prevede anche la possibilità di premiare i partecipanti attraverso la liquidazione del valore equivalente in cash.

Anno 2018

Il 20 aprile 2018 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 849.932 azioni, di cui 594.954 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 254.978 restricted shares, con vesting totale di 3 anni.

Al 30 giugno 2021, è considerato vested il 100% dei diritti assegnati:

  • Primo periodo di vesting: in conformità con i risultati approvati il 29 maggio 2019, sono state trasferite ai beneficiari 115.949 azioni, di cui 91.708 relative al volume originario maturato, 20.594 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 3.647 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. Per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato considerato il pagamento in cash dell'importo corrispondente a 3.685 azioni (2.915 relativo al volume originario maturato, 654 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 116 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).
  • Secondo periodo di vesting: in conformità con i risultati approvati il 17 giugno 2020 sono state trasferite ai beneficiari 87.766 azioni, di cui 83.181 relative al volume originario maturato, 70 scontate in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 4.655 azioni per dividendi distribuiti nel periodo. Per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato considerato il pagamento in cash dell'importo corrispondente a 3.084 azioni (2.915 relative al volume originario maturato, 5 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 164 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).
  • Terzo periodo di vesting: in conformità con i risultati approvati il 5 maggio 2021 saranno state trasferite ai beneficiari 252.143 azioni, di cui 187.039 relative al volume originario maturato, 42.854 scontate in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 22.250 azioni per dividendi distribuiti nel periodo. Per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato considerato il pagamento in cash dell'importo corrispondente a 12.378 azioni (9.101 relative al volume originario maturato, 2.183 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 1.094 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo). Le azioni corrispondenti al terzo vesting period sono in corso di trasferimento ai beneficiari.

Al 30 giugno 2021, del totale assegnato pari a 849.932 azioni, 473.073 sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla società partecipante, 455.858 azioni sono state trasferite ai beneficiari (361.928 relative al volume originario maturato, 63.378 da performance raggiunta e 30.552 per pagamento dei dividendi in azioni) e 19.147 azioni sono state valorizzate e pagate in cash (14.931 relative al volume originario maturato, 2.842 da performance raggiunte e 1.374 per pagamento di dividendi in azioni), completando così la concessione 2018.

Anno 2019

Il 30 luglio 2019 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ottenere complessivamente 930.662 azioni, di cui 651.462 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 279.200 restricted shares, con vesting totale di 3 anni.

Al 30 giugno 2021, del totale assegnato pari a 930.662 azioni, 33.418 sono state annullate per uscita dei beneficiari dalla società partecipante e 309.557 azioni sono state trasferite ai beneficiari (di cui 209.349 per maturazione, 83.672 da performance raggiunte e 16.536 per pagamento di dividendi in azioni), lasciando così un saldo di 687.895 azioni maturabili a fine periodo.

Anno 2020

Il 14 aprile 2020 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 796.054 azioni, di cui 619.751 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 176.303 restricted shares, con vesting totale di 3 anni.

Al 30 giugno 2021, il primo periodo di vesting delle performance shares è terminato e in conformità con i risultati approvati il 05 maggio 2021, sono state maturate 267.145 azioni, di cui 206.578 relative al volume originario, 51.634 riconosciute in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 8.933 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. Le azioni sopra riportate sono in corso di trasferimento ai beneficiari.

TIM S.A. – Long Incentive Plan 2021-2023

Il 30 marzo 2021 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di TIM S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società. Il piano si propone di premiare i partecipanti con azioni emesse dalla società, in funzione di determinate condizioni temporali (Restricted Shares) e del raggiungimento di obiettivi specifici (Performance Shares). Il periodo di vesting è di 3 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le azioni in contanti o in qualsiasi altra forma. Il piano - oltre il trasferimento delle azioni ai beneficiari - prevede anche la possibilità di premiare i partecipanti attraverso la liquidazione del valore equivalente in cash.

Anno 2021

Il 5 maggio 2021 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 2.921.776 azioni, di cui 2.725.819 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 195.957 restricted shares, con vesting totale di 3 anni.

Al 30 giugno 2021, non è ancora terminato il primo periodo di vesting.

NOTA 30 EVENTI ED OPERAZIONI SIGNIFICATIVI NON RICORRENTI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, sono di seguito esposte le informazioni circa l'impatto sui risultati economici, finanziari e patrimoniali del Gruppo TIM, degli eventi e operazioni non ricorrenti del primo semestre 2021. Gli effetti non ricorrenti su Patrimonio Netto e Utile (perdita) del periodo sono espressi al netto degli impatti fiscali.

Patrimonio
Netto
Utile (perdita)
del periodo
Indebitamento
finanziario
netto
contabile
Flussi
finanziari
(*)
30.598 22.327 412
1 1 1
32 (32)
220 (220)
(174)
425 (425)
30.942 299 21.902 837
(a)
(b)
(c)
(a-b-c)
(21)
(239)
(63)
(21)
(1)
(344)
(45)
(1)
(21)
(239)
(63)
174
(21)

(1)
(344)

(*) I flussi finanziari si riferiscono all'aumento (diminuzione) nel periodo della Cassa e disponibilità liquide equivalenti.

L'impatto sulle singole voci di conto economico separato consolidato delle partite di natura non ricorrente è così dettagliato:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Ricavi:
Rettifiche ricavi (37)
Altri proventi operativi:
Recupero costi operativi 1
Assorbimento altri fondi operativi 1
Acquisti di materie e servizi, Variazione delle rimanenze:
Consulenze, prestazioni professionali e altri costi (27) (26)
Costi del personale:
Oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri (335) (36)
Altri costi operativi:
Altri oneri e accantonamenti (86) (39)
Impatto su Risultato operativo ante Ammortamenti, Plusvalenze/(minusvalenze) e
Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
(447) (137)
Impatto su Risultato operativo (EBIT) (447) (137)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni:
Plusvalenza netta operazioni INWIT 448
Oneri finanziari:
Altri oneri finanziari (1) (2)
Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in
funzionamento (448) 309
Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti 104 31
Impatto sull'Utile (perdita) del periodo (344) 340

Nel primo semestre 2021 l'emergenza Covid-19 ha comportato per il Gruppo TIM il sostenimento di oneri non ricorrenti, al lordo degli effetti fiscali, per circa 18 milioni di euro, di cui 15 milioni di euro connessi alla gestione dei crediti ed alle attese di peggioramento dell'Expected Credit Loss di una parte della clientela. Oltre a ciò, i valori sopra esposti, includono sia oneri non ricorrenti connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale sia accantonamenti per contenziosi, transazioni, sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate oltre a oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti. Nel primo semestre 2020 l'emergenza Covid-19 aveva comportato il sostenimento di oneri non ricorrenti, al lordo degli effetti fiscali, per complessivi 69 milioni di euro connessi principalmente a rettifiche di ricavi (37 milioni di euro) conseguenti alle iniziative commerciali di TIM S.p.A. a supporto della clientela per il contrasto dell'emergenza e a costi operativi per 32 milioni di euro riferibili principalmente ad accantonamenti ed oneri connessi alla gestione dei crediti (21 milioni di euro) nonché ad approvvigionamenti e costi vari (11 milioni di euro).

NOTA 31 POSIZIONI O TRANSAZIONI DERIVANTI DA OPERAZIONI ATIPICHE E/O INUSUALI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso del primo semestre 2021 non sono state poste in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa.

NOTA 32 ALTRE INFORMAZIONI

a) Tassi di cambio utilizzati per la conversione dei bilanci delle imprese estere(*)

Cambi di fine periodo Cambi medi del periodo
(unità di valuta locale per 1 euro) (poste patrimoniali) (poste economiche e flussi finanziari)
30.6.2021 31.12.2020 1° Semestre
2020
Europa
BGN Lev Bulgaro 1,95580 1,95580 1,95580 1,95580
CZK Corona ceca 25,48800 26,24200 25,86068 26,34094
CHF Franco svizzero 1,09800 1,08020 1,09469 1,06412
TRY Lira turca 10,32100 9,11310 9,52051 7,15048
GBP Lira sterlina 0,85805 0,89903 0,86800 0,87442
RON Leu Romania 4,92800 4,86830 4,90150 4,81743
RUB Rublo Russo 86,77250 91,46700 89,56573 76,68222
Nord America
USD Dollaro USA 1,18840 1,22710 1,20504 1,10186
America Latina
Bolivar venezuelano -
VES Soberano 3.810.792,45430 1.356.945,08000 2.684.523,87137 132.204,41000
BOB Boliviano 8,17620 8,47930 8,32095 7,61360
PEN Nuevo sol peruviano 4,57170 4,44260 4,49323 3,76249
ARS Peso argentino 113,42120 103,24940 110,07095 71,02728
CLP Peso cileno 867,39000 872,52000 867,72767 895,68208
COP Peso colombiano 4.445,23000 4.202,34000 4.370,95736 4.066,25808
BRL Real brasiliano 5,94461 6,37680 6,48919 5,40843
Altri paesi
ILS Shekel israeliano 3,87630 3,94470 3,93700 3,86353
NGN Nigerian Naira 486,28660 465,68500 485,11946 370,13161

(*) Fonte: Elaborazione su dati Banca Centrale Europea, Reuters e principali Banche Centrali.

b) Ricerca e sviluppo

I costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo sono rappresentati da costi esterni, costo del personale dedicato e ammortamenti e sono così dettagliati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2021
1° Semestre
2020
Costi per attività di ricerca e sviluppo spesati nel periodo 19 30
Costi di sviluppo capitalizzati 333 293
Totale costi (spesati e capitalizzati) di ricerca e sviluppo 352 323

L'incremento rilevato nel primo semestre 2021 è da ricondurre principalmente alle maggiori attività implementative connesse alle reti di nuova generazione e agli sviluppi software su sistemi informativi aziendali.

Si segnala inoltre che nel conto economico separato consolidato del primo semestre 2021 sono iscritti ammortamenti per costi di sviluppo, capitalizzati nel periodo e in esercizi precedenti, per un importo complessivo di 479 milioni di euro.

Le attività di ricerca e sviluppo effettuate dal Gruppo TIM sono dettagliate nella Relazione intermedia sulla gestione (Sezione "Innovazione, ricerca e sviluppo").

NOTA 33 EVENTI SUCCESSIVI AL 30 GIUGNO 2021

TIM S.A.: Partnership tra TIM e Cogna

TIM S.A. e Anhanguera Educacional Participações S.A. ("AESAPAR"), controllata di Cogna Educação S.A. ("Cogna"), hanno concluso le trattative per una partnership strategica con l'obiettivo di sviluppare offerte combinate con vantaggi particolari per l'accesso alla didattica a distanza attraverso la piattaforma Ampli.

Ampli è una piattaforma Edtech creata da Cogna circa un anno fa, con corsi di laurea, di diploma e corsi gratuiti relativi alle professioni del futuro. La piattaforma permette l'ammissione settimanale degli studenti e offre corsi di durata più breve, tra 18 e 36 mesi, con una prova gratuita di 30 giorni.

I Partner sottolineano il carattere innovativo dell'accordo, che combina una piattaforma di apprendimento digitale sviluppata in concetto mobile-first, con la più grande infrastruttura 4G del Brasile. Si tratta di una potente sinergia che espanderà e promuoverà l'accesso ai corsi universitari e ai corsi gratuiti per tutti i clienti TIM. Questo approccio offre un grande potenziale per generare valore per entrambe le società attraverso l'ampliamento della base clienti e la crescita dei ricavi.

La Partnership è allineata alla strategia della Piattaforma Clienti su cui la società sta lavorando dal 2020. Questa strategia mira a monetizzare gli asset che TIM possiede come operatore mobile attraverso partnership strategiche che creano valore per i clienti e per la società stessa.

Questo accordo non crea una joint venture e, pertanto, i Partner mantengono l'indipendenza delle loro operazioni. Attraverso un meccanismo di compensazione basato su obiettivi e in funzione dell'evoluzione dei risultati della partnership, TIM diventerà azionista di minoranza di AESAPAR in una nuova società che nascerà a seguito della separazione degli asset della piattaforma Ampli ("Ampli Co"). La costituzione e il funzionamento di Ampli Co saranno sottoposti alle autorità competenti, in particolare al Ministero dell'Istruzione (Ministério da Educação - MEC).

Questa partecipazione può arrivare fino al 30% del capitale della nuova società e la sottoscrizione di azioni deve essere precedentemente approvata dal Consiglio Amministrativo per la Difesa Economica (Conselho Administrativo de Defesa Econômica - CADE). Nel piano definito si prevede di cercare una futura IPO (Initial Public Offering).

La Società terrà informati i suoi azionisti e il mercato in generale, in conformità con la normativa vigente.

NOTA 34 LE IMPRESE DEL GRUPPO TIM

Ai sensi della comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 di seguito viene riportato l'elenco delle imprese del Gruppo.

Nell'elenco sono indicate le imprese suddivise per tipo di rapporto di partecipazione, modalità di consolidamento e per settore operativo.

Per ogni impresa sono evidenziati: la denominazione, la sede, la relativa nazione di appartenenza e il capitale sociale nella valuta originaria. Sono inoltre indicate la quota di partecipazione sul capitale, la percentuale di voto nell'assemblea ordinaria dei soci, se diversa dalla percentuale di partecipazione sul capitale e l'evidenza delle imprese partecipanti.

Denominazione sociale Sede Valuta Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
IMPRESA CONTROLLANTE
TIM S.p.A. MILANO EUR 11.677.002.855
IMPRESE CONTROLLATE CONSOLIDATE CON IL METODO INTEGRALE
BU DOMESTIC
CD FIBER S.r.l.
(attività di progettazione, realizzazione, manutenzione e
gestione di infrastrutture reti servizi e sistemi di
comunicazione elettronica ad alta velocità)
ROMA EUR 50.000 100,0000 TIM S.p.A.
DAPHNE 3 S.p.A.
(assunzione, detenzione, gestione e disposizione di
partecipazioni in INWIT)
MILANO EUR 100.000 51,0000 TIM S.p.A.
FIBERCOP S.p.A.
(infrastrutture, reti, servizi passivi di accesso cablato ai locali
degli utenti finali da offrire agli operatori di TLC su tutto il
territorio italiano)
MILANO EUR 10.000.000 58,0000 TIM S.p.A.
GLOBAL SPACE TRE S.r.l. (in liquidazione)
(servizi ICT)
ROMA EUR 10.000 100,0000 NOOVLE S.r.l.
MED 1 SUBMARINE CABLES Ltd
(manutenzione e gestione del cavo lev1)
RAMAT GAN
(ISRAELE)
ILS 55.886.866 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
NOOVLE S.p.A.
(progettazione, implementazione e gestione di infrastrutture
e servizi data center)
MILANO EUR 100.000 100,0000 TIM S.p.A.
NOOVLE AI S.r.l.
(servizi ICT)
ROVERETO EUR 10.000 100,0000 NOOVLE S.r.l.
NOOVLE FRANCE Sasu
(servizi ICT)
PARIGI
(FRANCIA)
EUR 20.000 100,0000 NOOVLE S.r.l.
NOOVLE INTERNATIONAL SAGL
(servizi ICT)
PREGASSONA
(SVIZZERA)
CHF 20.000 100,0000 NOOVLE S.r.l.
NOOVLE MALTA Ltd
(servizi ICT)
GZIRA
(MALTA)
EUR 10.000 90,0000 NOOVLE INTERNATIONAL SAGL
NOOVLE S.r.l.
(servizi ICT)
MILANO EUR 300.000 100,0000 NOOVLE S.p.A.
NOOVLE SICILIA S.c.a.r.l.
(servizi ICT)
PALERMO EUR 50.000 80,0000 NOOVLE S.r.l.
NOOVLE SLOVAKIA S.R.O.
(servizi ICT)
BRATISLAVA
(SLOVACCHIA)
EUR 5.000 85,0000
15,0000
NOOVLE S.r.l.
TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
OLIVETTI S.p.A.
(produzione e commercializzazione di prodotti e servizi per
l'information technology)
IVREA
(TORINO)
EUR 11.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA SAN MARINO S.p.A.
(gestione telecomunicazioni San Marino)
BORGO
MAGGIORE
(SAN MARINO)
EUR 1.808.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(espletamento e gestione di servizi di telecomunicazioni ad
uso pubblico e privato)
ROMA EUR 200.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA TRUST TECHNOLOGIES S.r.l.
(altre attività dei servizi connesse alle tecnologie
dell'informatica NCA)
POMEZIA
(ROMA)
EUR 7.000.000 100,0000 OLIVETTI S.p.A.
TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
(holding di partecipazioni)
MILANO EUR 10.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECONTACT CENTER S.p.A.
(servizi di telemarketing)
NAPOLI EUR 3.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
TELEFONIA MOBILE SAMMARINESE S.p.A.
(realizzazione e gestione di impianti e servizi di
telecomunicazioni mobili)
BORGO
MAGGIORE
(SAN MARINO)
EUR 78.000 51,0000 TELECOM ITALIA SAN MARINO S.p.A.
TELENERGIA S.r.l.
(attività di importazione, esportazione, acquisto, vendita e
scambio di energia elettrica)
ROMA EUR 50.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELSY S.p.A.
(produzione, installazione, manutenzione, revisione e
vendita di terminali, radiotelefoni, sistemi di
telecomunicazioni ed elettronici in genere)
TORINO EUR 5.390.000 100,0000 TIM S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
(servizi di "managed bandwidth")
MIAMI
(STATI UNITI
D'AMERICA)
USD 10.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ARGENTINA S.A.
(servizi di "managed bandwidth")
BUENOS AIRES
(ARGENTINA)
ARS 9.998.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AUSTRIA GmbH
(servizi di telecomunicazioni)
VIENNA
(AUSTRIA)
EUR 2.735.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE BELGIUM S.P.R.L. - B.V.B.A.
(servizi di telecomunicazioni)
BRUXELLES
(BELGIO)
EUR 2.200.000 99,9967
0,0033
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda
(holding di partecipazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 71.563.866 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BRASIL TELECOMUNICAÇÕES Ltda
(servizi di "managed bandwidth")
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 69.337.363 99,9999
0,0001
TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BULGARIA EOOD
(attività di telecomunicazioni)
SOFIA
(BULGARIA)
BGN 100.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE CHILE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
SANTIAGO
(CILE)
CLP 5.852.430.960 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE COLOMBIA Ltda
(servizi di "managed bandwidth")
BOGOTA'
(COLOMBIA)
COP 12.635.774.000 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE CZECH S.R.O.
(servizi di telecomunicazioni)
PRAGA
(REPUBBLICA
CECA)
CZK 6.720.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE FRANCE S.A.S.
(installazione e gestione di servizi di telecomunicazioni per la
rete fissa e le attività afferenti)
PARIGI
(FRANCIA)
EUR 18.295.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE GERMANY GmbH
(servizi di telecomunicazioni)
FRANCOFORTE
(GERMANIA)
EUR 25.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE GREECE S.A.
(attività di telecomunicazioni)
ATENE
(GRECIA)
EUR 368.760 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ISRAEL Ltd
(servizi di telecomunicazioni internazionali wholesale)
RAMAT GAN
(ISRAELE)
ILS 1.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE NETHERLANDS B.V.
(servizi di telecomunicazioni)
AMSTERDAM
(PAESI BASSI)
EUR 18.200 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc.
(servizi di telecomunicazioni e attività di rappresentanza)
NEW YORK
(STATI UNITI
D'AMERICA)
USD 15.550.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE PANAMA S.A.
(servizi di "managed bandwidth")
PANAMA USD 10.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE PERU' S.A.
(servizi di "managed bandwidth")
LIMA
(PERÙ)
PEN 57.101.788 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE PUERTO RICO LLC
(servizi di "managed bandwidth")
SAN JUAN
(PORTO RICO)
USD 3.050.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ROMANIA S.r.l.
(servizi di telecomunicazioni)
BUCAREST
(ROMANIA)
RON 3.021.560 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE RUSSIA LLC
(servizi di telecomunicazioni)
MOSCA
(RUSSIA)
RUB 8.520.000 99,0000
1,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
TI SPARKLE SINGAPORE Pte.Ltd
(servizi di telecomunicazioni)
SINGAPORE USD 5.121.120 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc.
TI SPARKLE SLOVAKIA S.R.O.
(servizi di telecomunicazioni)
BRATISLAVA
(SLOVACCHIA)
EUR 300.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE SPAIN TELECOMMUNICATIONS S.L.
(servizi di telecomunicazioni)
MADRID
(SPAGNA)
EUR 1.687.124 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ST. CROIX LLC
(servizi di "managed bandwidth")
ISOLE VERGINI
(STATI UNITI
D'AMERICA)
USD 1.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
TI SPARKLE SWITZERLAND GmbH
(servizi di telecomunicazioni)
ZURIGO
(SVIZZERA)
CHF 2.000.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE TURKEY TELEKOMÜNIKASYON ANONIM SIRKETI
(servizi di telecomunicazioni)
ISTANBUL
(TURCHIA)
TRY 65.000.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
(offerta di servizi di valore aggiunto e di networking)
LONDRA
(REGNO UNITO)
EUR 3.983.254 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE VENEZUELA C.A.
(servizi di "managed bandwidth")
CARACAS
(VENEZUELA)
VES 10 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TIESSE S.c.p.A.
(installazione e assistenza di apparecchiature elettroniche,
informatiche, telematiche e di telecomunicazioni)
IVREA
(TORINO)
EUR 103.292 61,0000 OLIVETTI S.p.A.
TIM MY BROKER S.r.l.
(attività di intermediazione assicurativa)
ROMA EUR 10.000 100,0000 TIM S.p.A.
TIM RETAIL S.r.l. (ex 4G RETAIL S.r.l.)
(commercializzazione di prodotti e servizi nel campo delle
telecomunicazioni fisse e mobili e di tutti i mezzi di
diffusione analogici e digitali)
MILANO EUR 2.402.241 100,0000 TIM S.p.A.
TIS LAGOS LIMITED
(servizi di telecomunicazioni)
LAGOS
(NIGERIA)
NGN 10.000.000 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
BU BRASILE
TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.
(holding di partecipazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 7.169.029.859 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
TIM S.p.A.
TIM S.A.
(servizi di telecomunicazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 13.477.890.508 66,6454
0,0515
66,6768 TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.
TIM S.A.
ALTRE ATTIVITA'
OLIVETTI DEUTSCHLAND GmbH
(commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio)
NURNBERG
(GERMANIA)
EUR 25.600.000 100,0000 OLIVETTI S.p.A.
OLIVETTI UK Ltd.
(commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio)
NORTHAMPTON
(REGNO UNITO)
GBP 6.295.712 100,0000 OLIVETTI S.p.A.
TELECOM ITALIA CAPITAL S.A.
(società finanziaria)
LUSSEMBURGO EUR 2.336.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
(società finanziaria)
LUSSEMBURGO EUR 1.818.691.979 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA LATAM PARTICIPAÇÕES E GESTÃO
ADMINISTRATIVA Ltda
(prestazioni di servizi di telecomunicazioni e di
rappresentanza)
SAN PAOLO
(BRASILE)
BRL 118.925.804 100,0000 TIM S.p.A.
TIAUDIT COMPLIANCE LATAM S.A. (in liquidazione)
(servizi di revisione interna)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 1.500.000 69,9996
30,0004
TIM S.p.A.
TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.
IMPRESE CONTROLLATE POSSEDUTE PER LA VENDITA (HELD FOR SALE)
FIBERCO SOLUÇÕES DE INFRAESTRUTURA S.A.
(servizi di telecomunicazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 1.000 100,0000 TIM S.A.
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
IMPRESE COLLEGATE E JOINT VENTURES VALUTATE CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO
AREE URBANE S.r.l. (in liquidazione)
(gestione immobiliare)
MILANO EUR 100.000 32,6200 TIM S.p.A.
INFRASTRUTTURE WIRELESS ITALIANE S.p.A.
(installazione ed esercizio di impianti e infrastrutture per la
gestione e la commercializzazione dei servizi di
telecomunicazione elettronica)
MILANO EUR 600.000.000 30,2000 DAPHNE 3 S.p.A.
MOVENDA S.p.A.
(ideazione, realizzazione e diffusione di siti internet, prodotti
e supporti informatici)
ROMA EUR 133.333 24,9998 TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
NORDCOM S.p.A.
(application service provider)
MILANO EUR 5.000.000 42,0000 TIM S.p.A.
PEDIUS S.r.l.
(erogazione di applicazioni di telecomunicazioni
specializzate, di servizi di telecomunicazione su connessioni
telefoniche, di servizi voip)
ROMA EUR 181 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
SATISPAY S.p.A
(produzione di sofware non connesso all'edizione)
MILANO EUR 825.312 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
TIGLIO I S.r.l.
(gestione immobiliare)
MILANO EUR 1.000.000 47,8020 TIM S.p.A.
TIMFIN S.p.A. (ex TIM-SCB JV S.p.A.)
(svolgimento nei confronti del pubblico, dell'attività di
concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma e,
segnatamente, di ogni tipo di finanziamento erogato nella
forma di prestito personale e al consumo)
TORINO EUR 40.000.000 49,0000 TIM S.p.A.
W.A.Y. S.r.l.
(sviluppo e commercializzazione di prodotti e sistemi di
geolocalizzazione per la sicurezza e la logistica)
TORINO EUR 136.383 39,9999 OLIVETTI S.p.A.
WEBIDOO S.p.A.
(servizi ICT)
MILANO EUR 200.000 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
WESCHOOL S.r.l. (ex OILPROJECT S.r.l.)
(ricerca, sviluppo, commercializzazione e brevettazione di
tutte le opere dell'ingegno legate alla tecnologia,
all'informatica e alle TLC)
MILANO EUR 16.108 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
WIMAN S.r.l.
(sviluppo, gestione ed implementazione di piattaforme per
autenticazione wi-fi su base social)
MATTINATA
(FOGGIA)
EUR 22.233 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.

(*) Società collegata su cui TIM S.p.A. esercita direttamente o indirettamente un'influenza notevole ai sensi dello IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture).

ATTESTAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AI SENSI DELL'ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI

    1. I sottoscritti Luigi Gubitosi, in qualità di Amministratore Delegato, e Giovanni Ronca, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di TIM S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
  • l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
  • l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato nel corso del periodo 1°gennaio-30 giugno 2021.
    1. TIM ha adottato come framework di riferimento per la definizione e la valutazione del proprio sistema di controllo interno, con particolare riferimento ai controlli interni per la formazione del bilancio, il modello Internal Control - Integrated Framework (2013) emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission.
    1. Si attesta, inoltre, che:
  • 3.1. il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021:
    • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 (International Financial Reporting Standards – IFRS), nonché alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia anche con particolare riferimento ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38;
    • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
    • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento;
  • 3.2. La relazione intermedia sulla gestione comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio 2021 e alla loro incidenza sul bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021, unitamente ad una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio 2021. La relazione intermedia sulla gestione comprende altresì un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

27 luglio 2021

RELAZIONE DELLA SOCIETA' DI REVISIONE

EY S.p.A. Via Meucci, 5 10121 Torino Tel: +39 011 5161611 Fax: +39 011 5612554 ey.com

Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

Agli Azionisti della TIM S.p.A.

Introduzione

Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dal prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata, dal conto economico separato consolidato e dal conto economico complessivo consolidato, dal prospetto dei movimenti del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato e dalle relative note esplicative della TIM S.p.A. e controllate ("Gruppo TIM") al 30 giugno 2021. Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea. È nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.

Portata della revisione contabile limitata

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n. 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Conclusioni

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo TIM al 30 giugno 2021 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea.

Torino, 3 agosto 2021

EY S.p.A.

Ettore Abate (Revisore Legale)

EY S.p.A. Sede Legale: Via Lombardia, 31 - 00187 Roma Capitale Sociale Euro 2.525.000,00 i.v. Iscritta alla S.O. del Registro delle Imprese presso la C.C.I.A.A. di Roma Codice fiscale e numero di iscrizione 00434000584 - numero R.E.A. 250904 P.IVA 00891231003 Iscritta al Registro Revisori Legali al n. 70945 Pubblicato sulla G.U. Suppl. 13 - IV Serie Speciale del 17/2/1998 Iscritta all'Albo Speciale delle società di revisione Consob al progressivo n. 2 delibera n.10831 del 16/7/1997

NOTIZIE UTILI

La Relazione Finanziaria Semestrale 2021 può essere consultata accedendo al sito gruppotim.it/report/ita e gruppotim.it/report/eng.

È inoltre possibile ricevere informazioni su TIM al sito gruppotim.it e informazioni su prodotti e servizi al sito tim.it.

Infine, sono disponibili i seguenti numeri:

Numero Verde 800.020.220 (per chiamate dall'Italia) oppure +39 0112293603 (per chiamate dall'estero) a disposizione per informazioni ed assistenza agli azionisti

+39 06 36881 (centralino) oppure [email protected]

TIM S.p.A.

Sede Legale in Milano - Via Gaetano Negri n. 1

Direzione Generale e Sede Secondaria in Roma - Corso d'Italia n. 41

Casella PEC: [email protected]

Capitale sociale euro 11.677.002.855,10 interamente versato

Codice Fiscale/Partita IVA e numero iscrizione al Registro delle Imprese di Milano-Monza Brianza-Lodi 00488410010

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