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Quarterly Report Aug 7, 2019

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Quarterly Report

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REL A AZ S AL 3 ION EM 0 G E FI EST IUG NAN TRAL GNO NZIA LE 201 ARIA 19 A

SOMMARIO

RELAZIONE INTERMEDIA SULLA GESTIONE AL 30 GIUGNO 2019

Highlights del primo semestre 2019 ______________ 4
Premessa _____________ 7
Andamento economico consolidato _____________ 8
Principali dati economici e operativi delle Business Unit del Gruppo TIM ______ 14
Andamento patrimoniale e finanziario consolidato ____________ 23
Tabelle di dettaglio – Dati consolidati ___________ 30
Indicatori After Lease _____________ 37
Eventi successivi al 30 giugno 2019 _____________ 38
Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2019 ______ 38
Principali rischi e incertezze ______________ 39
Principali variazioni del contesto normativo ____________ 43
Organi sociali al 30 giugno 2019 __________ 50
Macrostruttura organizzativa al 30 giugno 2019 ________ 52
Informazioni per gli investitori ____________ 53
Operazioni con parti correlate ____________ 56
Indicatori alternativi di performance ____________ 57
Innovazione, ricerca e sviluppo ___________ 59

BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AL 30 GIUGNO 2019 DEL GRUPPO TIM ____________________________ 62

Indice _______________ 63
Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata ________ 64
Conto economico separato consolidato _________ 66
Conto economico complessivo consolidato ____________ 67
Movimenti del patrimonio netto consolidato ___________ 68
Rendiconto finanziario consolidato ______________ 69
Note al Bilancio consolidato semestrale abbreviato ___________ 71
Attestazione al Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del
Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni __ 155
Relazione della Società di Revisione sulla revisione contabile limitata del Bilancio
consolidato semestrale abbreviato _____________ 156

NOTIZIE UTILI _________________________________________________ 158

Presidente Fulvio Conti (indipendente)
Amministratore Delegato e
Direttore Generale
Luigi Gubitosi
Consiglieri Alfredo Altavilla (indipendente)
Paola Bonomo (indipendente)
Franck Cadoret
Giuseppina Capaldo (indipendente)
Maria Elena Cappello (indipendente)
Massimo Ferrari (indipendente)
Paola Giannotti de Ponti (indipendente)
Marella Moretti (indipendente)
Lucia Morselli (indipendente)
Dante Roscini (Lead Independent Director)
Arnaud Roy de Puyfontaine
Rocco Sabelli (indipendente)
Michele Valensise (indipendente)
Segretario Agostino Nuzzolo

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

COLLEGIO SINDACALE

Presidente Roberto Capone
Sindaci Effettivi Giulia De Martino
Anna Doro
Marco Fazzini
Francesco Schiavone Panni
Sindaci Supplenti Andrea Balelli
Antonia Coppola
Franco Dalla Sega
Laura Fiordelisi

Società di revisione EY S.p.A.

HIGHLIGHTS DEL PRIMO SEMESTRE 2019

I risultati del primo semestre sono in linea con gli obiettivi del piano triennale "TIMe to deliver and delever", sia sotto il profilo della capacità realizzativa, grazie alle molte iniziative strategiche e di business messe in campo ed attuate, sia sotto il profilo della riduzione dell'indebitamento, grazie alla importante generazione di cassa registrata.

L'operating free cash flow infatti ha raggiunto 1,5 miliardi di euro, con un miglioramento di 604 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018, e l'equity free cash flow si è attestato a 786 milioni di euro, +526 milioni di euro YoY.

Conseguentemente l'indebitamento finanziario netto al 30 giugno si è ridotto di 539 milioni di euro da fine 2018 (e di 349 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2019), raggiungendo 24,7 miliardi di euro.

Nel corso del trimestre è stato raggiunto un accordo vincolante per la cessione di Persidera la cui finalizzazione, prevista entro l'anno in corso, porterà ad una ulteriore riduzione dell'indebitamento finanziario netto per un importo pari a 160 milioni di euro.

Inoltre, il 26 luglio 2019 sono stati firmati gli accordi con Vodafone relativi alla condivisione della componente attiva della rete 5G, alla condivisione degli apparati attivi della rete 4G e all'ampliamento dell'attuale accordo di condivisione delle infrastrutture di rete passive. Gli accordi siglati renderanno possibile una più efficiente implementazione del 5G in Italia con una copertura geografica più ampia (copertura nazionale prevista entro il 2025) e una sensibile riduzione dei costi con sinergie attese per Vodafone e TIM pari a oltre 800 milioni ciascuno nei prossimi 10 anni, a cui si aggiunge un beneficio atteso in termini di EBITDA per la nuova INWIT di oltre 200 milioni di euro al 2026, grazie a sinergie, attività contrattualizzate e nuove opportunità.

Infine, il 1 agosto 2019, è stato siglato un accordo con Sky che pone fine ad una disputa contrattuale nata alcuni anni fa e dà a TIM la possibilità di commercializzare l'offerta NowTV-Ticket Sport che contiene eventi sportivi di grande rilevanza quali le 7 partite su 10 della serie A TIM. Questo tassello importante consentirà la realizzazione di un pacchetto di offerta TIMVISION che aggregherà e distribuirà anche i contenuti degli altri partner di TIM: Discovery, Mediaset, Netflix, Amazon Prime ed Eurosport.

Il management ha presentato al Consiglio di Amministrazione lo stato di avanzamento sia del progetto di sviluppo di una partnership nei servizi finanziari a supporto del business TIM, sia del confronto con Open Fiber e i suoi azionisti (a seguito della firma di un Non Disclosure Agreement comunicato in data 20 giugno 2019), confermando su quest'ultimo punto il mandato all'Amministratore Delegato a proseguire nella trattativa.

I ricavi di Gruppo nel semestre raggiungono 9,0 miliardi di euro, con una riduzione del 3,4% YoY, quasi interamente imputabile al traffico voce internazionale di Sparkle; escludendo questa componente e i ricavi da prodotto, la variazione dei ricavi da servizi si riduce a -1,2%.

L'EBITDA reported di Gruppo nei primi sei mesi è stato 4,1 miliardi di euro, con un incremento di 8,9% YoY grazie alla prosecuzione delle azioni di ottimizzazione dei costi e ad un saldo positivo delle partite non ricorrenti, che beneficiano per 662 milioni di euro dell'esito favorevole per TIM Brasil dei contenziosi relativi a una doppia imposizione fiscale in parte controbilanciati da 296 milioni di accantonamenti.

Conseguentemente l'indicatore EBITDA reported – CAPEX raggiunge i 2,6 miliardi di euro, con un incremento del 21,0% YoY.

ANDAMENTO SECONDO TRIMESTRE 2019

I ricavi di Gruppo nel secondo trimestre si attestano a 4.523 milioni di euro (-3,9% YoY su base organica). I ricavi da servizi, pari a 4.143 milioni di euro, presentano un calo di 107 milioni di euro rispetto al secondo trimestre 2018 (-2,5% YoY) in miglioramento rispetto al primo trimestre 2019 (-3,0% YoY) seppur influenzata dalla consistente riduzione dei contratti relativi a servizi di Wholesale Internazionale a marginalità bassa o nulla avviata a inizio anno e foriera di un significativo progresso a livello di EBITDA per Sparkle (+17% YoY nel secondo trimestre). Al netto di quest'ultimo impatto (-96 milioni di euro YoY) l'andamento dei ricavi da servizi rispetto all'anno precedente è stabile (-0,4% YoY) a livello di Gruppo (-2,0% nel primo trimestre) e in riduzione dell'1,2% per il Domestic (-2,7% nel primo trimestre).

Per quanto riguarda l'Italia, nel fisso si è registrato un incremento sia dell'ARPU consumer (+8,3% YoY) e broadband (+17,2% YoY) sia del numero di clienti fibra, retail e wholesale, che raggiungono i 6,3 milioni di linee, con una crescita del 45% YoY e del 5,6% rispetto al primo trimestre 2019. Tale continua migrazione da rame a fibra, insieme all'impatto positivo dei nuovi prezzi wholesale regolamentati e allo sviluppo del'ICT in ambito business (+16% YoY), hanno consentito una crescita dei ricavi da servizi del 2,2% YoY e di quelli complessivi del 3,0% al netto della menzionata discontinuità su Wholesale Internazionale (Sparkle).

Nel mobile si è registrata un'inversione del trend di riduzione dell'ARPU, che è cresciuto rispetto al trimestre precedente da 12,4 euro per linea / mese a 12,5 euro. Un segnale di un ritorno alla normalità del mercato si legge nella ulteriore attenuazione del fenomeno della Mobile Number Portability, che registra una flessione del 36% su base annua e dell'11% sul trimestre precedente (2,6 milioni di linee vs 2,9). Il numero complessivo delle linee mobili di TIM si attesta a 31,7 milioni a fine giugno, in crescita dello 0,1% YoY. Il tasso di disconnessione (churn rate) si è ridotto di 1.7pp YoY e di 0.9pp QoQ.

Si segnala la buona performance del Wholesale Domestico, che registra un incremento di ricavi da servizi del 14,4% YoY, per effetto della citata migrazione dei clienti da rame a fibra oltre alla stabilizzazione delle tariffe regolamentate e del segmento Business il cui fatturato cresce dello 0,4%. Il segmento Consumer risente dell'andamento del mobile, con ricavi da servizi in calo del 5,6% rispetto al secondo trimestre del 2018.

In Brasile TIM ha incrementato i ricavi da servizi del 2,4% YoY (+1,7% YoY nel primo trimestre) grazie alle politiche commerciali attuate nel segmento mobile e nonostante le avverse dinamiche macroeconomiche e di mercato, confermando ancora una volta la guidance.

L'EBITDA After Lease di Gruppo è stato pari a 1,8 miliardi di euro (-1,4% YoY).

L'EBITDA organico di Gruppo (IFRS 9/15) è stato pari a 1,9 miliardi di euro (-2,6% YoY) con un margine sui ricavi del 42,2% (+0,6 pp YoY) grazie alle azioni di contenimento dei costi. L'EBITDA della business unit Domestic è stato pari a 1,5 miliardi di euro (-4,4% YoY) mentre l'EBITDA di TIM Brasil è cresciuto del 6,3% YoY (+5,5% YoY nel primo trimestre).

TIM raggiunge circa il 99% della popolazione con il 4G e l'80% con la fibra, ed è impegnata a coprire l'intero Paese con lo sviluppo di fibra, 5G (copertura nazionale prevista entro il 2025) e Fixed Wireless Access. A livello di Gruppo gli investimenti del secondo trimestre ammontano a 874 milioni di euro (-6,0% YoY), di cui 659 milioni di euro in Italia (-6,5% YoY).

Highlights finanziari del semestre

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
Variazioni %
organica
esclusi non
ricorrenti
confrontabile
(a) (b) (a-b)
Ricavi 8.994 8.994 9.411 (4,4) (3,4)
EBITDA
(1)
4.391 4.065 3.733 8,9 (2,3)
EBITDA Margin 48,8% 45,2% 39,7% 5,5pp
EBITDA Margin Organico esclusi
non ricorrenti
45,1% 41,4% 41,0% 0,4pp
EBIT
(1)
1.887 1.871 1.614 15,9 (10,7)
EBIT Margin 21,0% 20,8% 17,2% 3,6pp
EBIT Margin Organico esclusi non
ricorrenti
17,3% 17,1% 18,5% (1,4)pp
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai
Soci della Controllante
551 592 532 11,3
Investimenti industriali & spectrum 1.481 1.481 1.597 (7,3)
30.6.2019 30.6.2019 31.12.2018 Variazione assoluta
confrontabile
(a) (b) (a-b)
Indebitamento finanziario netto
rettificato
(1)
28.328 24.731 25.270 (539)

Highlights finanziari del secondo trimestre

(milioni di euro) 2° Trimestre
2019
2° Trimestre
2019
confrontabile
2° Trimestre
2018
Variazione %
organica
esclusi non
ricorrenti
(a) (b) (a-b)
Ricavi 4.523 4.523 4.726 (4,3) (3,9)
EBITDA
(1)
2.445 2.273 1.940 17,2 (2,6)
EBITDA Margin 54,1% 50,3% 41,0% 9,3pp
EBITDA Margin Organico esclusi non
ricorrenti
46,0% 42,2% 41,6% 0,6pp
EBIT
(1)
1.204 1.186 874 35,7 (8,6)
EBIT Margin 26,6% 26,2% 18,5% 7,7pp
EBIT Margin Organico esclusi non
ricorrenti
18,5% 18,1% 19,1% (1,0)pp
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai
Soci della Controllante
386 399 333 19,8

(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Indicatori alternativi di performance".

PREMESSA

La Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2019 del Gruppo TIM è stata redatta nel rispetto dell'art. 154–ter (Relazioni finanziarie) del D.Lgs. n. 58/1998 (Testo Unico della Finanza - TUF) e successive modifiche e integrazioni e predisposta in conformità ai principi contabili internazionali emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/2005.

La Relazione finanziaria semestrale comprende:

  • la Relazione intermedia sulla gestione;
  • il Bilancio consolidato semestrale abbreviato;
  • l'attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 è sottoposto a revisione contabile limitata.

I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2018, ai quali si rimanda, fatta eccezione per l'adozione dell'IFRS 16 (Leasing) adottato a partire dal 1° gennaio 2019 con il metodo retrospettivo semplificato (ovvero senza la rideterminazione dei dati comparativi degli esercizi precedenti). Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto riportato nella Nota "Principi contabili" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 del Gruppo TIM.

Inoltre per permettere la comparabilità delle risultanze economico-patrimoniali del primo semestre 2019 con il corrispondente periodo dell'esercizio precedente, nella presente Relazione intermedia sulla gestione sono esposti i dati economici e i saldi patrimoniali del primo semestre del 2019 predisposti in termini "confrontabili", utilizzando il precedente principio contabile IAS 17 (Leasing) e le relative Interpretazioni (IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27), ai fini della distinzione fra leasing operativi e leasing finanziari e della conseguente contabilizzazione dei contratti di leasing passivi.

Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare, gli indicatori alternativi di performance si riferiscono a: EBITDA; EBIT; variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT; EBITDA margin e EBIT margin; indebitamento finanziario netto contabile e rettificato. A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, inoltre, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

  • EBITDA adjusted After Lease ("EBITDA-AL"), calcolato rettificando l'EBITDA Organico al netto delle partite non ricorrenti, degli importi connessi al trattamento contabile dei contratti di leasing finanziari secondo lo IAS 17 (applicato sino a fine 2018) e secondo l'IFRS 16 (applicato a partire dal 2019);
  • Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, calcolato escludendo dall'Indebitamento finanziario netto rettificato le passività connesse al trattamento contabile dei contratti di leasing finanziari secondo lo IAS 17 (applicato sino a fine 2018) e secondo l'IFRS 16 (applicato a partire dal 2019).

Come descritto nel Bilancio consolidato 2018 del Gruppo TIM, gli affinamenti anche sui sistemi IT a supporto, relativi al processo di implementazione dei nuovi principi contabili adottati nel 2018, unitamente all'elevato numero di nuove offerte commerciali, hanno comportato la rideterminazione della distribuzione temporale dei ricavi nel corso del primo e del secondo trimestre dell'esercizio 2018, per alcune specifiche fattispecie contrattuali nell'ambito fisso e mobile, e la riesposizione dei dati economici dei primi due trimestri dell'esercizio 2018, nonché quelli del primo semestre 2018. Tali dati non sono oggetto di revisione contabile.

Si segnala infine che il capitolo "Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2019" contiene dichiarazioni previsionali (forward-looking statements) riguardanti intenzioni, convinzioni o attuali aspettative del Gruppo in relazione ai risultati finanziari e ad altri aspetti delle attività e strategie del Gruppo. Il lettore della presente Relazione intermedia sulla gestione non deve porre un indebito affidamento su tali dichiarazioni previsionali in quanto i risultati consuntivi potrebbero differire significativamente da quelli contenuti in dette previsioni come conseguenza di molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo.

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL PERIMETRO DI CONSOLIDAMENTO

Non si sono verificate variazioni significative del perimetro di consolidamento né nel primo semestre 2019 né nell'analogo periodo del 2018.

ANDAMENTO ECONOMICO CONSOLIDATO

RICAVI

I ricavi del Gruppo TIM del primo semestre 2019 ammontano a 8.994 milioni di euro, in calo del 4,4% rispetto al primo semestre 2018 (9.411 milioni di euro). La contrazione è principalmente attribuibile alla Business Unit Domestic (-354 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (-55 milioni di euro). In assenza dell'effetto cambio (1) negativo per 94 milioni di euro, l'andamento dei ricavi della Business Unit Brasile è positivo e pari a +39 milioni di euro (+2,1%).

L'analisi dei ricavi del primo semestre 2019 ripartiti per settore operativo in confronto al primo semestre 2018 è la seguente:

(milioni di euro) 1° Sem. 2019
confrontabile
1° Sem. 2018 Variazioni
peso % peso % assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Domestic 7.069 78,6 7.423 78,9 (354) (4,8) (4,7)
Core Domestic 6.704 74,5 6.943 73,8 (239) (3,4) (3,2)
International Wholesale 469 5,2 609 6,5 (140) (23,0) (24,1)
Brasile 1.946 21,6 2.001 21,3 (55) (2,7) 2,1
Altre Attività
Rettifiche ed elisioni (21) (0,2) (13) (0,2) (8)
Totale consolidato 8.994 100,0 9.411 100,0 (417) (4,4) (3,4)

La variazione organica dei ricavi consolidati di Gruppo - esclusi oneri non ricorrenti di 15 milioni di euro, riferibili a rettifiche di ricavi di esercizi precedenti, e l'effetto delle variazioni dei tassi di cambio pari a 85 milioni di euro – è di -317 milioni di euro (-3,4%); tale riduzione è quasi interamente imputabile al traffico voce internazionale di Sparkle, escludendo questa componente e i ricavi da prodotto, la variazione dei ricavi da servizi si riduce al -1,2%.

EBITDA

L'EBITDA reported del primo semestre 2019 è pari a 4.391 milioni di euro, beneficiando per un importo di 326 milioni di euro dell'applicazione dell'IFRS 16 a seguito del quale, con riferimento ai contratti di locazione passiva in scope che non costituiscono prestazione di servizi, non si rilevano più i canoni di locazione fra i costi per acquisti di beni e servizi ma deve essere rilevata nella situazione patrimoniale-finanziaria una passività di natura finanziaria, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, nell'attivo il diritto d'uso dell'attività presa in locazione, ammortizzato lungo la probabile durata contrattuale e spesata a conto economico la relativa componente di oneri finanziari.

L'EBITDA confrontabile del primo semestre 2019 – predisposto sulla base di principi contabili omogenei con quelli adottati nel primo semestre 2018 – ammonta a 4.065 milioni di euro (3.733 milioni di euro nel primo semestre 2018; +8,9%), con un'incidenza sui ricavi del 45,2% (39,7% nel primo semestre 2018; +5,5 punti percentuali).

(1) I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di valuta locale per 1 euro) sono per il real brasiliano pari a 4,34394 nel primo semestre 2019 e a 4,14011 nel primo semestre 2018; per il dollaro americano sono pari a 1,12977 nel primo semestre 2019 e a 1,21058 nel primo semestre 2018. L'impatto della variazione dei tassi di cambio è calcolato applicando al periodo posto a confronto i tassi di conversione delle valute estere utilizzati per il periodo corrente.

Il dettaglio dell'EBITDA confrontabile, a parità di principi contabili, ripartito per settore operativo del primo semestre 2019 in confronto con il primo semestre 2018 e l'incidenza percentuale del margine sui ricavi sono i seguenti:

(milioni di euro) 1° Sem. 2019
confrontabile
1° Sem. 2018 Variazioni
peso % peso % assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Domestic 2.749 67,6 3.037 81,4 (288) (9,5) (4,2)
% sui Ricavi 38,9 40,9 (2,0) pp 0,2 pp
Brasile 1.321 32,5 704 18,9 617 87,6 5,9
% sui Ricavi 67,9 35,2 32,7 pp 1,3 pp
Altre Attività (5) (0,1) (9) (0,3) 4
Rettifiche ed elisioni 1 (1)
Totale consolidato 4.065 100,0 3.733 100,0 332 8,9 (2,3)
% sui Ricavi 45,2 39,7 5,5 pp 0,4 pp

L'EBITDA organico - al netto della componente non ricorrente, positiva nel primo semestre 2019 per complessivi 332 milioni di euro - si attesta a 3.733 milioni di euro (3.823 milioni di euro nel primo semestre 2018) e presenta una flessione di 90 milioni di euro (-2,3%) rispetto al primo semestre 2018.

In dettaglio, il Gruppo TIM ha registrato nel primo semestre 2019 proventi netti non ricorrenti, quale saldo fra:

  • un provento di 662 milioni di euro connesso all'iscrizione, nella Business Unit Brasile, dei crediti fiscali conseguenti all'esito favorevole di contenziosi fiscali relativi all'inclusione dell'imposta indiretta ICMS nella base di calcolo delle imposte sui ricavi PIS e COFINS, di cui 396 milioni di euro relativi al recupero delle imposte indirette e 266 milioni di euro per la rivalutazione di legge;
  • oneri non ricorrenti delle Business Unit Brasile e Domestic, per complessivi 330 milioni di euro, relativi principalmente ad accantonamenti per contenziosi di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate, a passività con clienti e/o fornitori e a oneri connessi a riorganizzazione/ristrutturazione aziendale nonché alle citate rettifiche di ricavi di esercizi precedenti.

Nel primo semestre 2018 gli oneri operativi non ricorrenti ammontavano a 121 milioni di euro comprensivi dell'accantonamento a fronte della sanzione pecuniaria irrogata per l'asserita violazione dell'articolo 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (cosiddetto "Golden Power").

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre 1° Semestre Variazioni
2019 2018 assolute %
confrontabile
EBITDA 4.065 3.733 332 8,9
Effetto conversione bilanci in valuta (31) 31
Oneri/(Proventi) non ricorrenti (332) 121 (453)
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 3.733 3.823 (90) (2,3)

L'effetto della variazione dei cambi si riferisce prevalentemente alla Business Unit Brasile.

Sull'EBITDA hanno inciso in particolare gli andamenti delle voci di seguito analizzate:

Acquisti di materie e servizi (3.198 milioni di euro; 3.524 milioni di euro in termini confrontabili; 3.980 milioni di euro nel primo semestre 2018):

(milioni di euro) 1° Semestre 1° Semestre Variazione
2019 2018
confrontabile
Acquisti di beni 654 899 (245)
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi
di accesso a reti di telecomunicazioni
841 947 (106)
Costi commerciali e di pubblicità 696 716 (20)
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing 581 585 (4)
Affitti e locazioni 239 306 (67)
Altre spese per servizi 513 527 (14)
Totale acquisti di materie e servizi 3.524 3.980 (456)
% sui Ricavi 39,2 42,3 (3,1) pp

Il decremento è riferibile principalmente alla Business Unit Domestic per -382 milioni di euro e alla Business Unit Brasile per -66 milioni di euro.

Relativamente alla Business Unit Domestic, l'andamento è riconducibile per 244 milioni di euro alla riduzione degli acquisti per la rivendita, collegata alla diminuzione dei volumi venduti di terminali del mobile, in coerenza con il riposizionamento delle strategie commerciali in corso.

Costi del personale (1.502 milioni di euro; 1.502 milioni di euro in termini confrontabili; 1.526 milioni di euro nel primo semestre 2018):

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
Variazione
confrontabile
Costi del personale Italia 1.320 1.360 (40)
Costi e oneri del personale ordinari 1.302 1.352 (50)
Oneri di ristrutturazione e altro 18 8 10
Costi del personale Estero 182 166 16
Costi e oneri del personale ordinari 167 166 1
Oneri di ristrutturazione e altro 15 - 15
Totale costi del personale 1.502 1.526 (24)
% sui Ricavi 16,7 16,2 0,5 pp

Il decremento netto di 24 milioni di euro è principalmente attribuibile:

  • alla contrazione di 50 milioni di euro della componente italiana dei costi ordinari del personale, principalmente a seguito dei benefici correlati alla riduzione della consistenza media retribuita pari a complessive –3.472 unità medie, di cui -1.789 unità medie relative all'accordo di "solidarietà" in vigore da giugno 2018 con durata di 12 mesi e -1.683 unità medie correlate alle uscite intervenute nel periodo;
  • all'aumento di 10 milioni di euro principalmente per gli oneri di ristrutturazione della componente italiana a seguito dell'aggiornamento delle valutazioni attuariali dei fondi connessi all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012 n. 92;
  • all'incremento di 16 milioni di euro della componente estera, principalmente per maggiori oneri di ristrutturazione e altri costi.

Altri proventi operativi (766 milioni di euro; 766 milioni di euro in termini confrontabili; 144 milioni di euro nel primo semestre 2018):

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
confrontabile
1° Semestre
2018
Variazione
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 31 29 2
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 11 11
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 15 22 (7)
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 8 20 (12)
Contratti di Partnership e altri accordi con fornitori 11 (11)
Revisioni di stima e altre rettifiche 18 23 (5)
Provento fiscale Business Unit Brasile 662 662
Altri 21 28 (7)
Totale 766 144 622

Gli Altri proventi operativi del primo semestre 2019 beneficiano di 662 milioni di euro nella Business Unit Brasile, connessi all'iscrizione di crediti fiscali conseguente all'esito favorevole dei contenziosi relativi all'inclusione dell'imposta indiretta ICMS nella base di calcolo delle imposte sui ricavi PIS e COFINS, per i quali la società ha agito in giudizio sin dal 2006, con richieste di rimborso riferite – come consentito – ai cinque anni precedenti, e dunque con effetti a partire dal 2001. L'importo comprende 396 milioni di euro relativi al recupero delle imposte indirette e 266 milioni di euro per la rivalutazione di legge. L'utilizzo dei crediti fiscali iscritti è previsto a partire dal secondo semestre del 2020 e sarà assoggettato a imposizione fiscale, nel primo semestre 2019 sono pertanto anche state iscritte imposte dirette differite per un importo di circa 225 milioni di euro.

Altri costi operativi (871 milioni di euro; 871 milioni di euro in termini confrontabili; 661 milioni di euro nel primo semestre 2018):

(milioni di euro) 1° Semestre 1° Semestre Variazione
2019 2018
confrontabile
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 296 252 44
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 288 123 165
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di
telecomunicazioni 135 146 (11)
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse 74 68 6
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 33 31 2
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e
stages 6 6
Altri 39 35 4
Totale 871 661 210

Gli Altri costi operativi includono una componente non ricorrente pari a 276 milioni di euro (107 milioni di euro nel primo semestre 2018) relativi principalmente a contenziosi di carattere regolatorio e passività ad essi correlate e a passività con clienti e/o fornitori.

L'incremento è riferibile principalmente alla Business Unit Domestic per 179 milioni di euro e alla Business Unit Brasile per circa 33 milioni di euro.

Ammortamenti

Ammontano a 2.496 milioni di euro. L'applicazione dell'IFRS 16 ha comportato l'iscrizione di maggiori ammortamenti per 310 milioni di euro.

In termini confrontabili con il primo semestre 2018, sono pari a 2.186 milioni di euro e sono così dettagliati:

(milioni di euro) 1° Semestre 1° Semestre Variazione
2019 2018
confrontabile
Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita 825 800 25
Ammortamento delle attività materiali (*) 1.233 1.322 (89)
Ammortamenti diritti d'uso su beni di terzi 128 128
Totale 2.186 2.122 64

(*) Nel primo semestre 2018 comprendeva l'ammortamento dei beni in locazione finanziaria.

Svalutazioni nette di attività non correnti

Sono pari a zero sia nel primo semestre 2019 sia nel primo semestre 2018.

L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza annuale in occasione della redazione del bilancio consolidato e separato della società. Peraltro, qualora si verifichino specifici eventi o circostanze ("trigger event") che possano fare presumere la possibilità che l'Avviamento abbia subito una riduzione di valore, il test di impairment viene effettuato anche in occasione della redazione dei bilanci intermedi.

Nel primo semestre 2019 non sono stati individuati eventi di natura esogena o endogena tali da far ritenere necessario un nuovo impairment test e sono stati quindi confermati i valori dell'Avviamento attribuiti alle singole Cash Generating Unit in sede di Bilancio consolidato 2018.

Con riferimento alla CGU Core Domestic e alla CGU International Wholesale, si rammenta che in sede di Bilancio consolidato 2018, l'impairment test su tali CGU aveva comportato la rilevazione di Impairment loss (svalutazioni) per un importo complessivo di 2.590 milioni di euro di cui 2.450 milioni di euro relativa all'avviamento attribuito alla CGU Core Domestic e 140 milioni di euro all'Avviamento attribuito alla CGU International Wholesale.

EBIT

L'EBIT reported del primo semestre 2019 è pari a 1.887 milioni di euro e include un impatto di 16 milioni di euro a seguito dell'applicazione dell'IFRS 16.

L'EBIT confrontabile del primo semestre 2019 ammonta a 1.871 milioni di euro (1.614 milioni di euro nel primo semestre 2018) in aumento di 257 milioni di euro (+15,9%) rispetto al primo semestre 2018 con un'incidenza sui ricavi del 20,8% (17,2% nel primo semestre 2018).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente integralmente riferibile all'EBITDA, si attesta a 1.539 milioni di euro (1.723 milioni di euro nel primo semestre 2018) con un'incidenza sui ricavi del 17,1% (18,5% nel primo semestre 2018).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre 1° Semestre Variazioni
2019
confrontabile
2018 assolute %
EBIT 1.871 1.614 257 15,9
Effetto conversione bilanci in valuta (12) 12
Oneri/(Proventi) non ricorrenti (332) 121 (453)
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente 1.539 1.723 (184) (10,7)

L'effetto della variazione dei cambi è principalmente relativo alla Business Unit Brasile.

Saldo dei proventi/(oneri) finanziari

Il saldo dei proventi/(oneri) finanziari è negativo e pari a 754 milioni di euro.

In termini confrontabili il saldo è negativo per 650 milioni di euro (negativo per 718 milioni di euro nel primo semestre 2018): la positiva variazione deriva principalmente dai minori oneri finanziari connessi alla riduzione dell'esposizione debitoria del Gruppo e del livello dei tassi di interesse.

Imposte sul reddito

Ammontano a 392 milioni di euro, in aumento di 95 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018 (297 milioni di euro). Tale incremento è attribuibile all'iscrizione per 225 milioni di euro della fiscalità differita connessa ai Proventi non ricorrenti della Business Unit Brasile, cui sono solo in parte contrapposte le minori imposte della Business Unit Domestic.

UTILE (PERDITA) DEL PERIODO

E' così dettagliato:

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
1° Semestre
2019
confrontabile
1° Semestre
2018
Utile (perdita) del periodo 740 798 607
Attribuibile a:
Soci della controllante:
Utile (perdita) derivante dalle attività in
funzionamento
551 592 532
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci
della Controllante
551 592 532
Partecipazioni di minoranza:
Utile (perdita) derivante dalle attività in
funzionamento
189 206 75
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo attribuibile alle
Partecipazioni di minoranza
189 206 75

L'Utile reported del primo semestre 2019, attribuibile ai Soci della Controllante si attesta a 551 milioni di euro (532 milioni di euro nel primo semestre 2018), beneficiando anche di proventi netti non ricorrenti per 53 milioni di euro e scontando l'effetto derivante dall'adozione degli IFRS 16 per 41 milioni di euro.

In termini comparabili, l'Utile attribuibile ai Soci della Controllante del primo semestre 2019 risulterebbe in riduzione di 111 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

PRINCIPALI DATI ECONOMICI E OPERATIVI DELLE BUSINESS UNIT DEL GRUPPO TIM

DOMESTIC

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
1° Semestre
2019
confrontabile
1° Semestre
2018
Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Ricavi 7.069 7.069 7.423 (354) (4,8) (4,7)
EBITDA 2.929 2.749 3.037 (288) (9,5) (4,2)
% sui Ricavi 41,4 38,9 40,9 (2,0) pp 0,2 pp
EBIT 1.029 1.012 1.371 (359) (26,2) (13,5)
% sui Ricavi 14,6 14,3 18,5 (4,2) pp (1,9) pp
Personale a fine periodo (unità) (°) 47.891 (1)48.200 (309) (0,6)

(1) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2018

(°) Comprende il personale con contrato di lavoro somministrato: 6 unità al 30 giugno 2019 (0 unità al 31 dicembre 2018)

Fisso

30.6.2019 31.12.2018 30.6.2018
Accessi fisici TIM Retail (migliaia) 9.530 10.149 10.644
di cui NGN 3.428 3.166 2.744
Accessi fisici TIM Wholesale (migliaia) 8.079 8.063 8.078
di cui NGN 2.869 2.262 1.598
Accessi broadband TIM Retail attivi (migliaia) 7.414 7.483 7.547
ARPU Consumer (€/mese) (1) 35,7 34,0 32,8
ARPU Broadband (€/mese) (2) 29,3 26,3 25,1

(1) Ricavi da servizi retail Consumer rapportati alla media degli accessi fisici Consumer. (2) Ricavi da servizi broadband rapportati alla media degli accessi broadband TIM Retail attivi

Mobile

30.6.2019 31.12.2018 30.6.2018
Consistenza linee a fine periodo (migliaia) 31.662 31.818 31.629
di cui Human 21.956 22.448 23.132
Churn rate (%) (3) 9,4 26,3 12,5
Users broadband (migliaia) (4) 13.124 13.015 13.590
ARPU Reported (€/mese) (5) 8,7 9,8 10,1
ARPU Human (€/mese) (6) 12,5 13,4 13,6

(3) I dati si riferiscono al totale linee. Il churn rate rappresenta il numero di clienti mobili cessati durante il periodo espresso in percentuale della

consistenza media dei clienti. (4) Linee mobili che utilizzano servizi dati.

(5) Ricavi da servizi retail (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media totale linee.

(6) Ricavi da servizi retail (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media totale linee human.

Ricavi

A partire dal 2019, per tener conto del mutato contesto di mercato e delle tipologie di offerta, la ripartizione dei ricavi e il dettaglio di alcuni indicatori commerciali sono stati rivisti; di conseguenza anche i dati 2018 posti a confronto sono stati aggiornati al fine di fornire una rappresentazione omogenea. In dettaglio i Ricavi sono rappresentati distinguendo fra quelli derivanti da offerte di soli Servizi/pacchetti di Servizi (Ricavi da Servizi stand alone) e quelli derivanti da offerte così dette "bundle", che prevedono la sottoscrizione da parte del cliente di un contratto con l'acquisto di apparati/prodotti congiuntamente alla prestazione di un servizio lungo un determinato arco temporale (Ricavi Handset e Bundle & handset).

I ricavi della Business Unit Domestic ammontano a 7.069 milioni di euro, in diminuzione di 354 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018 (-4,8%).

I ricavi da Servizi stand alone ammontano a 6.386 milioni di euro (-262 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2018, pari a –3,9%) e risentono degli effetti del mutato scenario regolatorio e competitivo.

In dettaglio:

  • i ricavi da Servizi stand alone del mercato Fisso sono pari a 4.810 milioni di euro, in diminuzione di 50 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018 (-1,0%). Escludendo i ricavi da servizi della componente wholesale internazionale, a bassa marginalità, i ricavi da servizi fisso aumentano del 2,0% rispetto al primo semestre 2018, in un contesto competitivo e di mercato sfidante. Contribuiscono a tale risultato l'incremento dell'ARPU retail, l'andamento positivo dei ricavi da soluzioni ICT (+56 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018, +15,9%) e da servizi broadband (+160 milioni di euro, +14,1%), determinato anche dalla crescita dei clienti Ultra BroadBand. La dinamica evidenziata compensa la fisiologica contrazione dei ricavi da servizi tradizionali voce conseguente alla diminuzione degli accessi;
  • i ricavi da Servizi stand alone del mercato Mobile sono pari a 1.859 milioni di euro (-219 milioni di euro, pari a –10,5% rispetto al primo semestre 2018) e scontano l'impatto del mutato contesto regolatorio e competitivo, con una flessione dell'ARPU.

I Ricavi Handset e Bundle & handset, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari a 683 milioni di euro nel primo semestre 2019 (-92 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018).

EBITDA

L'EBITDA reported della Business Unit Domestic nel primo semestre 2019 è pari a 2.929 milioni di euro, beneficiando per un importo di 180 milioni di euro dell'applicazione dell'IFRS 16.

L'EBITDA confrontabile del primo semestre 2019 ammonta a 2.749 milioni di euro, in diminuzione di 288 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018 (-9,5%).

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 3.027 milioni di euro in diminuzione di 133 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018 (-4,2%). In particolare, l'EBITDA del primo semestre 2019 sconta un impatto negativo complessivo di 278 milioni di euro, riferito a oneri non ricorrenti relativi principalmente ad accantonamenti per contenziosi di carattere regolatorio e possibili passività ad essi correlate, a passività con clienti e/o fornitori e a oneri connessi a riorganizzazione/ristrutturazione aziendale nonché alle citate rettifiche di ricavi di esercizi precedenti.

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
confrontabile
1° Semestre
2018
assolute Variazioni
%
EBITDA 2.749 3.037 (288) (9,5)
Effetto conversione bilanci in valuta 2 (2)
Oneri / (Proventi) non ricorrenti 278 121 157
EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente 3.027 3.160 (133) (4,2)

In relazione alle dinamiche delle principali voci di costo, a parità di principi contabili, si evidenzia quanto segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
confrontabile
1° Semestre
2018
Variazione
Acquisti di materie e servizi 2.634 3.016 (382)
Costi del personale 1.332 1.368 (36)
Altri costi operativi 593 414 179

In particolare:

Acquisti di materie e servizi (2.454 milioni di euro; 2.634 milioni di euro in termini confrontabili; 3.016 milioni di euro nel primo semestre 2018):

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
confrontabile
1° Semestre
2018
Variazione
Acquisti di beni 543 787 (244)
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi
di accesso a reti di telecomunicazioni
585 751 (166)
Costi commerciali e di pubblicità 439 427 12
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing 458 465 (7)
Affitti e locazioni 191 199 (8)
Altre spese per servizi 418 387 31
Totale acquisti di materie e servizi 2.634 3.016 (382)
% sui Ricavi 37,3 40,6 (3,4)

Si riducono di 382 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018. Si rilevano in particolare una riduzione degli acquisti per la rivendita, collegata alla diminuzione dei volumi venduti di terminali del mobile, in coerenza con il riposizionamento delle strategie commerciali in corso, una riduzione delle quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi di accesso a reti di telecomunicazioni, parzialmente compensato da un aumento dei costi commerciali e di pubblicità.

  • Costi del personale (1.332 milioni di euro; 1.332 milioni di euro in termini confrontabili; 1.368 milioni di euro nel primo semestre 2018): diminuiscono di 36 milioni di euro, principalmente a seguito degli stessi fenomeni che hanno inciso sulla componente italiana dei costi del personale a livello di Gruppo, alla cui analisi si rimanda.
  • Altri proventi operativi (95 milioni di euro; 95 milioni di euro in termini confrontabili; 132 milioni di euro nel primo semestre 2018):
(milioni di euro) 1° Semestre
2019
confrontabile
1° Semestre
2018
Variazione
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 25 24 1
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 11 12 (1)
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 13 19 (6)
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 8 20 (12)
Contratti di Partnership e altri accordi con fornitori 11 (11)
Revisioni di stima e altre rettifiche 18 23 (5)
Altri proventi 20 23 (3)
Totale 95 132 (37)

Altri costi operativi (593 milioni di euro; 593 milioni di euro in termini confrontabili; 414 milioni di euro nel primo semestre 2018):

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
confrontabile
1° Semestre
2018
Variazione
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 213 193 20
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 240 92 148
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di
telecomunicazioni
25 24 1
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse 47 46 1
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 32 31 1
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e
stages
6 5 1
Altri oneri 30 23 7
Totale 593 414 179

Gli Altri costi operativi includono una componente non ricorrente pari a 240 milioni di euro (107 milioni di euro nel primo semestre 2018) relativi principalmente a contenziosi di carattere regolatorio e passività ad essi correlate, nonché a oneri connessi a vertenze con personale ex dipendente e passività con clienti e fornitori.

EBIT

L'EBIT reported del primo semestre 2019 della Business Unit Domestic è pari a 1.029 milioni di euro.

L'EBIT confrontabile del primo semestre 2019 ammonta a 1.012 milioni di euro (1.371 milioni di euro nel primo semestre 2018).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente già illustrata nel paragrafo relativo all'EBITDA, si attesta a 1.290 milioni di euro (1.492 milioni di euro nel primo semestre 2018) con un'incidenza sui ricavi del 18,2% (20,1% nel primo semestre 2018).

L'EBIT del primo semestre 2019 sconta l'impatto negativo di oneri netti non ricorrenti per 278 milioni di euro (121 milioni di euro nel primo semestre 2018, a parità di tassi di cambio).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre 1° Semestre Variazioni
2019 2018 Assolute %
confrontabile
EBIT 1.012 1.371 (359) (26,2)
Effetto conversione bilanci in valuta
Oneri / (Proventi) non ricorrenti 278 121 157
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente 1.290 1.492 (202) (13,5)

Principali dati economici delle Cash Generating Unit di Domestic

I principali dati economico-operativi della Business Unit sono riportati distinguendo due Cash Generating Unit (CGU), come definite dallo IAS 36:

  • Core Domestic: in tale ambito vengono ricomprese tutte le attività di telecomunicazioni inerenti il mercato italiano. I ricavi sono articolati in base alla contribuzione netta di ciascun segmento di mercato ai risultati della CGU, al netto cioè dei rapporti infrasegmento. I segmenti di mercato commerciali definiti in base al modello organizzativo "customer – centric" sono indicati di seguito:
    • Consumer: il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme dei servizi e prodotti di fonia e internet gestiti e sviluppati per le persone e le famiglie nel Fisso e nel Mobile e dalla telefonia pubblica; attività di caring, supporto al credito operativo, loyalty e retention, attività di vendita di competenza e gestione amministrativa dei clienti; sono incluse le società 4G Retail e Noverca.
    • Business: il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme dei servizi e prodotti di fonia, dati, internet e soluzioni ICT gestiti e sviluppati per la clientela delle PMI (Piccole e medie imprese), SOHO (Small Office Home Office), Top, Public Sector, Large Account ed Enterprise nel Fisso e nel Mobile. Sono incluse le società: Olivetti, TI Trust Technologies, Telsy.
    • Wholesale: il perimetro di riferimento è costituito dalla gestione e sviluppo del portafoglio dei servizi wholesale, regolamentati e non, diretti agli operatori di telecomunicazioni del mercato domestico sia del Fisso che del Mobile e alle attività svolte dalla componente Open Access per i processi di delivery e assurance dei servizi alla clientela. Sono incluse le società: TN Fiber, Flash Fiber, TI San Marino e Telefonia Mobile Sammarinese.
    • Other (INWIT S.p.A. e Strutture di supporto): il perimetro di riferimento è costituito da:
      • INWIT S.p.A.: dal mese di aprile 2015 opera in ambito Operations nel settore delle infrastrutture per le comunicazioni elettroniche, nello specifico in quelle dedicate all'ospitalità di apparati di trasmissione radio per le reti di telefonia mobile sia di TIM sia di altri operatori;
      • Altre strutture Operations: presidio dell'innovazione tecnologica e dei processi di sviluppo, ingegneria, realizzazione ed esercizio delle infrastrutture di rete, IT, impiantistiche e immobiliari di competenza;
      • Staff & Other: servizi e prestazioni svolte dalle funzioni di Staff e altre attività di supporto effettuate da società minori del Gruppo anche verso il mercato e le altre Business Unit.
  • International Wholesale gruppo Telecom Italia Sparkle: in tale ambito sono ricomprese le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle che opera nel mercato dei servizi internazionali voce, dati e Internet destinati agli operatori di telecomunicazioni fisse e mobili, agli ISP/ASP (mercato Wholesale) e alle aziende multinazionali attraverso reti proprietarie nei mercati Europei, nel Mediterraneo e in Sud America.

Nelle tabelle seguenti sono riportati i principali risultati conseguiti nel primo semestre 2019 dalla Business Unit Domestic per segmento di clientela/aree di attività, posti a confronto con il primo semestre 2018 a parità di principi contabili.

Core Domestic

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
Variazioni
confrontabile assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Ricavi 6.704 6.943 (239) (3,4) (3,2)
Consumer 3.345 3.652 (307) (8,4) (8,4)
Business 2.313 2.305 8 0,3 0,3
Wholesale 938 877 61 7,0 7,0
Altre attività 108 109 (1) (0,9) 12,8
EBITDA 2.685 3.000 (315) (10,5) (5,0)
% sui Ricavi 40,1 43,2 (3,1) pp (0,9) pp
EBIT 1.004 1.389 (385) (27,7) (15,0)
% sui Ricavi 15,0 20,0 (5,0) pp (2,6) pp
Personale a fine periodo (unità) (°) 47.151 (*)47.455 (304) (0,6)

(*) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2018

(°) Comprende il personale con contrato di lavoro somministrato: 6 unità al 30 giugno 2019 (0 unità al 31 dicembre 2018)

Si segnala che a partire dal 2019, i ricavi della società Persidera non sono più ricompresi nel segmento Consumer di Core Domestic e sono riclassificati fra i ricavi delle Altre attività di Core Domestic; i ricavi Consumer del corrispondente periodo del 2018 sono stati quindi rivisti al fine di fornire una rappresentazione omogenea. La società Persidera è in corso di cessione a seguito della conclusione dell'accordo vincolante sottoscritto in data 5 giugno 2019 da TIM S.p.A. e GEDI Gruppo Editoriale S.p.A. con F2i e EI Tower S.p.A..

I ricavi Core Domestic sono pari a 6.704 milioni di euro e diminuiscono del -3,4% (6.943 milioni di euro nel primo semestre 2018).

Relativamente ai segmenti di mercato si segnalano le seguenti dinamiche rispetto al primo semestre 2018:

  • Consumer: i ricavi del primo semestre 2019 del segmento Consumer sono pari a 3.345 milioni di euro e presentano una diminuzione, rispetto al primo semestre 2018, di 307 milioni di euro (-8,4%), per effetto del mutato contesto competitivo e regolatorio La stessa dinamica osservata sui ricavi complessivi è presente anche sui ricavi da servizi stand alone, che sono pari a 2.952 milioni di euro, con una diminuzione del 5,4% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente (pari a -169 milioni di euro). In particolare:
    • i ricavi da Servizi stand alone del Mobile sono pari a 1.252 milioni di euro e registrano un decremento di 170 milioni di euro (-12,0%) rispetto al primo semestre 2018, imputabile alla mutata dinamica competitiva e regolatoria;
    • i ricavi da Servizi stand alone del Fisso sono pari a 1.711 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al primo semestre 2018 (-6 milioni di euro, pari a -0,3%); tale dinamica è caratterizzata da una diminuzione degli accessi compensata da un incremento dei livelli di ARPU.

I Ricavi Handset e Bundle & handset del segmento Consumer sono pari a 393 milioni di euro, in diminuzione di 138 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018 (-26,0%), di cui -124 milioni di euro sulla componente mobile e -14 milioni di euro sulla componente fissa.

  • Business: i ricavi del segmento Business sono pari a 2.313 milioni di euro con un incremento di 8 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018 (+0,3%, di cui -0,7% per la componente dei ricavi da servizi stand alone). In particolare:
    • i ricavi del Mobile evidenziano una performance negativa rispetto al primo semestre 2018 (-7,6%), principalmente dovuta alla contrazione dei ricavi da servizi stand alone (-6,9%) e, in particolare, alla diminuzione rilevata sui nuovi servizi digitali (-9,3% rispetto al primo semestre 2018);
    • i ricavi del Fisso crescono di 51 milioni di euro (+2,9% rispetto al primo semestre 2018), grazie anche alla componente dei servizi (+1,5%); la contrazione dei prezzi e dei ricavi relativi ai servizi tradizionali (derivante dalla sostituzione tecnologica verso sistemi e soluzioni VoIP) è stata più che compensata dal costante incremento dei ricavi da servizi ICT (+15,9%).
  • Wholesale: il segmento Wholesale presenta nel primo semestre 2019 ricavi pari a 938 milioni di euro, in aumento rispetto al primo semestre 2018 di 61 milioni di euro (+7,0%) con performance positiva guidata prevalentemente dalla crescita degli accessi trainata dal comparto Ultra BroadBand.

International Wholesale

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
Variazioni
confrontabile assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Ricavi 469 609 (140) (23,0) (24,1)
di cui verso terzi 386 516 (130) (25,2) (26,5)
EBITDA 65 53 12 22,6 18,2
% sui Ricavi 13,9 8,7 5,2 pp 5,0 pp
EBIT 8 (4) 12
% sui Ricavi 1,7 (0,7) 2,4 pp 2,3 pp
Personale a fine periodo (unità) 740 (*)745 (5) (0,7)

(*) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2018

I ricavi del primo semestre 2019 della Cash Generating Unit International Wholesale sono pari a 469 milioni di euro, in riduzione di 140 milioni di euro (-23,0%) rispetto al primo semestre 2018. Tale andamento è principalmente connesso al nuovo posizionamento di Telecom Italia Sparkle nel business Voce, più focalizzato sulle relazioni a maggiore marginalità, anche in un'ottica di semplificazione ed efficienza dei processi operativi.

BRASILE

(milioni di euro) (milioni di reais)
1°Sem.
2019
1°Sem.
2019
confrontabile
1° Sem.
2018
1°Sem.
2019
1°Sem.
2019
confrontabile
1° Sem.
2018
Variazioni
assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
(a) (b) (c) (d) (c-d) (c-d)/d
Ricavi 1.946 1.946 2.001 8.454 8.454 8.282 172 2,1 2,1
EBITDA 1.467 1.321 704 6.370 5.738 2.915 2.823 96,8 5,9
% sui Ricavi 75,3 67,9 35,2 75,3 67,9 35,2 32,7 pp 1,3 pp
EBIT 862 863 252 3.747 3.749 1.042 2.707 - 5,5
% sui Ricavi 44,3 44,3 12,6 44,3 44,3 12,6 31,7 pp 0,4 pp
Personale a fine periodo (unità) 9.411 (1) 9.658

(1) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2018.

I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di real per 1 euro) sono pari a 4,34394 nel primo semestre 2019 e a 4,14011 nel primo semestre 2018.

1°Semestre
2019
1° Semestre
2018
Consistenza linee a fine periodo (migliaia) (*) 54.972 (1) 55.923
MOU (minuti/mese) (**) 123,8 118,8
ARPU (reais) 23,0 21,8

(1) Consistenza al 31 dicembre 2018.

(*) Include le linee sociali.

(**) Al netto dei visitors.

Ricavi

Nel primo semestre 2019 i ricavi del gruppo Tim Brasil sono stati pari a 8.454 milioni di reais, con un incremento di 172 milioni di reais rispetto al primo semestre 2018 (+2,1%).

I ricavi da servizi si sono attestati a 8.088 milioni di reais, con una crescita di 134 milioni di reais rispetto ai 7.954 milioni di reais del primo semestre 2018 (+1,7%).

I ricavi da vendite di prodotti sono ammontati a 366 milioni di reais (328 milioni di reais nel primo semestre 2018). L'incremento riflette la mutata politica commerciale, ora maggiormente concentrata sul valore piuttosto che sull'incremento dei volumi di vendita. I principali obiettivi della nuova strategia sono l'aumento delle vendite di nuovi dispositivi che diano ai clienti TIM accesso a servizi a banda larga sulle reti 3G/4G nonchè supportare le nuove offerte di fidelizzazione per clienti postpagati a maggior valore.

L'ARPU mobile del primo semestre 2019 è pari a 23,0 reais, in crescita del 5,5% rispetto al valore registrato nel primo semestre del 2018, per effetto di un generale riposizionamento sul segmento post-paid e delle nuove iniziative commerciali volte a incrementare l'utilizzo dei dati e la spesa media per cliente.

Le linee complessive al 30 giugno 2019 sono pari a 55,0 milioni con un decremento di 0,9 milioni rispetto al 31 dicembre 2018 (55,9 milioni). Tale riduzione è riconducibile interamente al segmento prepagato (-2,0 milioni) solo in parte compensata dalla crescita del segmento post-pagato (+1,1 milioni), anche per effetto del consolidamento in atto sul mercato delle seconde SIM. I clienti post-paid rappresentano il 38,8% della base clienti al 30 giugno 2019, con un incremento di 2,6 punti percentuali rispetto a dicembre 2018 (36,2%).

EBITDA

L'EBITDA reported del primo semestre 2019 è pari a 6.370 milioni di reais.

L'EBITDA confrontabile del primo semestre 2019 è pari a 5.738 milioni di reais, in crescita di 2.823 milioni di reais (+96,8%).

L'EBITDA del primo semestre del 2019 include 2.650 milioni di reais di proventi netti non ricorrenti, connessi alla citata iscrizione di crediti d'imposta, per un importo di 2.876 milioni di reais - derivanti dal riconoscimento da parte della Corte federale suprema brasiliana ("STF") dell'incostituzionalità dell'inclusione dell'ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS - cui si sono contrapposti oneri per accantonamenti non ricorrenti, per un importo di 226 milioni di reais, principalmente per contenziosi di carattere regolatorio e passività ad essi correlate, oltre che passività con clienti e/o fornitori.

L'EBITDA, al netto della componente non ricorrente, è pari a 3.088 milioni di reais, è calcolato come segue:

(milioni di reais) 1° Semestre 1° Semestre Variazioni
2019 2018 assolute %
confrontabile
EBITDA 5.738 2.915 2.823 96,8
Oneri / (Proventi) non ricorrenti (2.650) (2.650)
EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente 3.088 2.915 173 5,9

La crescita dell'EBITDA, escludendo le citate partite non ricorrenti, è pari al +5,9%, attribuibile sia al positivo andamento dei ricavi, sia ai benefici derivanti dai progetti di efficienza sulla struttura dei costi operativi.

Sono di seguito evidenziate le dinamiche delle principali voci di costo:

(milioni di euro) (milioni di reais)
1° Semestre
2019
confrontabile
1° Semestre
2018
1° Semestre
2019
confrontabile
1° Semestre
2018
Variazione
(a) (b) (c) (d) (c-d)
Acquisti di materie e servizi 906 972 3.935 4.025 (90)
Costi del personale 170 154 737 636 101
Altri costi operativi 276 243 1.197 1.005 192
Variazione delle rimanenze (7) (12) (31) (49) 18

EBIT

L'EBIT reported del primo semestre 2019 è pari a 3.747 milioni di reais.

L'EBIT confrontabile del primo semestre 2019 ammonta a 3.749 milioni di reais con un miglioramento di 2.707 milioni di reais rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente (1.042 milioni di reais).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è pari a 1.099 milioni di reais, con una crescita del 5,5%; è così calcolato:

(milioni di reais) 1° Semestre 1° Semestre Variazioni
2019 2018 assolute %
confrontabile
EBIT 3.749 1.042 2.707 -
Oneri/(Proventi) non ricorrenti (2.650) (2.650)
EBIT ORGANICO - esclusa componente non ricorrente 1.099 1.042 57 5,5

ANDAMENTO PATRIMONIALE E FINANZIARIO CONSOLIDATO

ATTIVO NON CORRENTE

  • Avviamento: si incrementa di 15 milioni di euro, da 26.769 milioni di euro di fine 2018 a 26.784 milioni di euro al 30 giugno 2019 per effetto della differenza cambio relativa all'Avviamento della Business Unit Brasile(1).
  • Attività immateriali a vita utile definita: si riducono di 883 milioni di euro, da 8.889 milioni di euro di fine 2018 a 8.006 milioni di euro al 30 giugno 2019, quale saldo fra le seguenti partite:
    • riclassifiche, a seguito all'adozione dell'IFRS 16, degli Indefeasible Right of Use IRU nonché dei diritti d'uso di infrastrutture in Brasile, da Attività immateriali alla specifica voce Diritti d'uso su beni di terzi (-445 milioni di euro);
    • investimenti industriali (+376 milioni di euro);
    • ammortamenti del periodo (-825 milioni di euro);
    • dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto positivo di 11 milioni di euro).
  • Attività materiali: si riducono di 2.057 milioni di euro, da 16.146 milioni di euro di fine 2018 a 14.089 milioni di euro al 30 giugno 2019, quale saldo fra le seguenti partite:
    • riclassifiche, in seguito all'adozione dell'IFRS 16, dei beni in locazione finanziaria e di migliorie da Attività materiali alla specifica voce Diritti d'uso su beni di terzi (-1.923 milioni di euro);
    • investimenti industriali (+1.079 milioni di euro);
    • ammortamenti del periodo (-1.233 milioni di euro);
    • dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto positivo di 20 milioni di euro).
  • Diritti d'uso su beni di terzi: a seguito dell'adozione dell'IFRS 16 (Leasing) il Gruppo TIM ha scelto di classificare i diritti d'uso su beni di terzi in una specifica voce della situazione patrimoniale-finanziaria. Ciò ha comportato l'iscrizione di diritti d'uso per 3.503 milioni di euro oltre alla riclassifica di attività immateriali e materiali per 2.368 milioni di euro. Al 30 giugno 2019 i Diritti d'uso su beni di terzi sono pari a 5.803 milioni di euro.

Nel corso del primo semestre 2019 sono stati rilevati:

  • investimenti e incrementi di contratti di leasing (+318 milioni di euro)
  • ammortamenti del periodo (-438 milioni di euro);
  • dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto positivo di 52 milioni di euro).

PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

E' pari a 22.334 milioni di euro (21.747 milioni di euro al 31 dicembre 2018), di cui 19.949 milioni di euro attribuibili ai Soci della Controllante (19.528 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e 2.385 milioni di euro attribuibili alle partecipazioni di minoranza (2.219 milioni di euro al 31 dicembre 2018). Più in dettaglio, le variazioni del patrimonio netto consolidato sono le seguenti:

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018
A inizio periodo 21.747 23.695
Effetto adozione IFRS 16
A inizio periodo rettificato 21.747 23.695
Utile (perdita) complessivo del periodo 799 (1.694)
Dividendi deliberati da: (221) (281)
TIM S.p.A. (166) (166)
Altre società del Gruppo (55) (115)
Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto 2 2
Altri movimenti 7 25
A fine periodo 22.334 21.747

(1) Il tasso di cambio puntuale utilizzato per la conversione in euro del real brasiliano (espresso in termini di unità di valuta locale per 1 euro) è pari a 4,36104 al 30 giugno 2019 ed era pari a 4,43664 al 31 dicembre 2018.

FLUSSI FINANZIARI

L'indebitamento finanziario netto rettificato reported è pari a 28.328 milioni di euro.

In termini confrontabili, l'Indebitamento finanziario netto rettificato si è attestato a 24.731 milioni di euro, in riduzione di 539 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 (25.270 milioni di euro).

Le principali operazioni che hanno inciso sull'andamento dell'indebitamento finanziario netto rettificato del primo semestre 2019 sono di seguito esposte:

Variazione dell'Indebitamento finanziario netto rettificato

1° Semestre 1° Semestre 1° Semestre Variazione
(milioni di euro) 2019 2019 2018
confrontabile
(a) (b) (a-b)
EBITDA 4.391 4.065 3.733 332
Investimenti industriali di competenza (1.481) (1.481) (1.597) 116
Investimenti per licenze di telefonia mobile /
spectrum
Variazione del capitale circolante netto operativo: (1.146) (1.149) (1.295) 146
Variazione delle rimanenze 73 73 (31) 104
Variazione dei crediti commerciali e dei crediti
netti per lavori su commessa
(138) (138) (74) (64)
Variazione dei debiti commerciali (973) (968) (991) 23
Variazione di debiti per licenze di telefonia
mobile / spectrum
(36) 36
Altre variazioni di crediti/debiti operativi (108) (116) (163) 47
Variazione dei fondi relativi al personale (214) (214) (23) (191)
Variazione dei fondi operativi e altre variazioni 269 269 68 201
Operating free cash flow netto 1.819 1.490 886 604
Di cui Operating Free Cash Flow connesso
all'acquisizione di licenze di telefonia mobile /
spectrum
(36) 36
% sui Ricavi 20,2 16,6 9,4 7,2 pp
Flusso cessione di partecipazioni e altre
dismissioni
7 7 14 (7)
Aumenti/Rimborsi di capitale, comprensivi di
oneri accessori
5 5 11 (6)
Investimenti finanziari (4) (4) (3) (1)
Pagamento dividendi (246) (246) (222) (24)
Incrementi di contratti di leasing finanziari (292) (18) (44) 26
Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni
netti, non operativi e impatto applicazione
IFRS 16
(4.347) (695) (475) (220)
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento
finanziario netto rettificato delle attività in
funzionamento
(3.058) 539 167 372
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento
finanziario netto delle attività cessate/attività
non correnti destinate ad essere cedute
-
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento
finanziario netto rettificato
(3.058) 539 167 372

Oltre a quanto già precedentemente dettagliato con riferimento all'EBITDA, hanno in particolare inciso sulla variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato del primo semestre 2019 le seguenti voci:

Investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile / spectrum

A parità di principi contabili applicati, nel primo semestre 2019 gli investimenti industriali sono pari a 1.481 milioni di euro (1.597 milioni di euro nel primo semestre 2018).

Gli investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile / spectrum sono così ripartiti per settore operativo:

(milioni di euro) 1° Sem. 2019
confrontabile
peso % 1° Sem. 2018 peso % Variazione
Domestic 1.114 75,2 1.212 75,9 (98)
Brasile 367 24,8 385 24,1 (18)
Altre Attività
Rettifiche ed elisioni
Totale consolidato 1.481 100,0 1.597 100,0 (116)
% sui Ricavi 16,5 17,0 (0,5) pp

In particolare:

  • la Business Unit Domestic presenta investimenti pari a 1.114 milioni di euro (1.212 milioni di euro nel primo semestre 2018) in riduzione di 98 milioni di euro in particolare sulle componenti di accesso fisso e mobile per i livelli di coverage già raggiunti;
  • la Business Unit Brasile ha registrato nel primo semestre 2019 investimenti per 367 milioni di euro, con una flessione di 18 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del 2018 (385 milioni di euro) sostanzialmente correlata alla dinamica dei tassi di cambio. Gli investimenti sono pertanto in linea con il primo semestre 2018 e indirizzati principalmente al rafforzamento dell'infrastruttura della rete Ultra BroadBand mobile e allo sviluppo del business fisso BroadBand di TIM Live.

Variazione del Capitale circolante netto operativo

In termini confrontabili, la variazione del Capitale circolante netto operativo del primo semestre 2019 riflette un assorbimento di 1.149 milioni di euro (negativa per 1.295 milioni di euro nel primo semestre 2018) riferibile essenzialmente al fabbisogno netto derivante dalla riduzione dei debiti commerciali (-968 milioni di euro; - 991 milioni di euro nel primo semestre 2018). In particolare, la variazione dei debiti commerciali è influenzata dalla stagionale dinamica degli esborsi relativi al fatturato passivo. L'ultimo trimestre dell'esercizio presenta, infatti, un'elevata concentrazione della spesa per investimenti e per costi esterni la cui manifestazione finanziaria è in larga parte rimandata ai periodi successivi, anche a causa dei normali tempi di pagamento previsti contrattualmente.

Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni

E' positivo per 7 milioni di euro e si riferisce principalmente a dismissioni di immobilizzazioni avvenute nell'ambito del normale ciclo operativo (nel primo semestre 2018 il flusso era stato positivo per 14 milioni di euro).

Aumenti/Rimborsi di capitale, comprensivi di oneri accessori

Nel primo semestre 2019 ammontano a 5 milioni di euro e sono essenzialmente rappresentati dalla contribuzione del socio esterno al Gruppo all'aumento di capitale di una società controllata (11 milioni di euro nel primo semestre 2018).

Incrementi di contratti di leasing finanziari

Nel primo semestre 2019 la voce è pari a 292 milioni di euro.

In termini confrontabili sono pari a 18 milioni di euro (44 milioni di euro nel primo semestre 2018) principalmente afferibili a TIM S.p.A. e alla Business Unit Brasile e sono relativi a rinegoziazioni ed adeguamenti di contratti di locazione finanziaria già esistenti al 31 dicembre 2018 valutati secondo lo IAS 17.

Gli incrementi di contratti di leasing finanziari comprendono il maggior valore di diritti d'uso iscritto a seguito di nuovi contratti di locazione passiva, di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti esistenti. Per ulteriori dettagli si veda la Nota "Diritti d'uso su beni di terzi" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019.

Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti, non operativi

La voce, in termini confrontabili, presenta un fabbisogno netto per complessivi 695 milioni di euro e comprende principalmente gli esborsi per circa 610 milioni di euro relativi alle componenti della gestione finanziaria, il pagamento per circa 30 milioni di euro delle imposte, nonché la variazione dei debiti e crediti di natura non operativa.

Cessioni di crediti a società di factoring

Si segnala che le cessioni di crediti commerciali pro soluto a società di factoring perfezionate nel primo semestre 2019 hanno comportato un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto rettificato al 30 giugno 2019 pari a 1.735 milioni di euro (2.004 milioni di euro al 31 dicembre 2018; 1.598 milioni di euro al 30 giugno 2018).

Indebitamento finanziario netto

La composizione dell'indebitamento finanziario netto è la seguente:

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018 Variazione
(a) (b) (a-b)
Passività finanziarie non correnti
Obbligazioni 20.479 18.579 1.900
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 5.200 4.740 460
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione
passiva 4.814 1.740 3.074
30.493 25.059 5.434
Passività finanziarie correnti (*)
Obbligazioni 1.025 2.918 (1.893)
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 1.755 2.787 (1.032)
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 705 208 497
3.485 5.913 (2.428)
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Totale debito finanziario lordo 33.978 30.972 3.006
Attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva (60) (54) (6)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie (2.030) (1.540) (490)
(2.090) (1.594) (496)
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni (1.004) (1.126) 122
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva (53) (70) 17
Crediti finanziari e altre attività finanziarie (107) (270) 163
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (1.700) (1.917) 217
(2.864) (3.383) 519
Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Totale attività finanziarie (4.954) (4.977) 23
Indebitamento finanziario netto contabile 29.024 25.995 3.029
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate
passività/attività finanziarie
(696) (725) 29
Indebitamento finanziario netto rettificato 28.328 25.270 3.058
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato 32.003 29.432 2.571
Totale attività finanziarie rettificate (3.675) (4.162) 487
(*) di cui quota corrente del debito a M/L termine:
Obbligazioni 1.025 2.918 (1.893)
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 925 1.477 (552)
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 705 208 497

Le politiche di gestione dei rischi finanziari del Gruppo TIM tendono alla minimizzazione dei rischi di mercato, all'integrale copertura del rischio di cambio e all'ottimizzazione dell'esposizione ai tassi di interesse attraverso opportune diversificazioni di portafoglio, attuate anche mediante l'utilizzo di selezionati strumenti finanziari derivati. Si sottolinea che tali strumenti non hanno fini speculativi e che hanno tutti un titolo sottostante, oggetto di copertura.

Si evidenzia inoltre che, al fine di determinare la propria esposizione ai tassi di interesse, il Gruppo definisce una composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile e utilizza gli strumenti finanziari derivati al fine di tendere alla prestabilita composizione del debito. Tenuto conto dell'attività operativa del Gruppo, la combinazione ritenuta più idonea nel medio-lungo termine delle passività finanziarie non correnti è stata individuata, sulla base del valore nominale, nel range 65% - 75% per la componente a tasso fisso e 25% - 35% per la componente a tasso variabile.

Nella gestione dei rischi di mercato il Gruppo si è dotato di Linee Guida "Gestione e controllo dei rischi finanziari" e utilizza principalmente gli strumenti finanziari derivati IRS e CCIRS.

Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti dell' IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.

Debito finanziario lordo

Obbligazioni

Le obbligazioni al 30 giugno 2019 sono iscritte per un importo pari a 21.504 milioni di euro (21.497 milioni di euro al 31 dicembre 2018). In termini di valore nominale di rimborso sono pari a 21.081 milioni di euro (21.021 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari del primo semestre 2019 si segnala quanto segue:

Valuta Importo Data di emissione
Euro 1.250 11/1/2019
BRL 1.000 25/1/2019
Euro 1.000 15/4/2019
Valuta Importo Data di rimborso
Euro 832 29/1/2019
USD 760 18/6/2019

(2) Al netto dei titoli riacquistati da TIM S.p.A. (240 milioni di USD) in data 20 luglio 2015.

Con riferimento al Prestito obbligazionario 2002-2022 di Telecom Italia S.p.A., riservato in sottoscrizione al personale del Gruppo, si segnala che al 30 giugno 2019 è pari a 201 milioni di euro (valore nominale), in riduzione di 2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 (203 milioni di euro).

Revolving Credit Facility e Term Loan

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed disponibili al 30 giugno 2019:

(miliardi di euro) 30.6.2019 31.12.2018
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Revolving Credit Facility – scadenza gennaio 2023 5,0 - 5,0 -
Totale 5,0 - 5,0 -

Al 30 giugno 2019 TIM dispone di Term Loan bilaterali con diverse controparti bancarie per complessivi 1.750 milioni di euro e di linee Hot Money per 40 milioni di euro non utilizzate.

Scadenze delle passività finanziarie e costo medio del debito

La scadenza media delle passività finanziarie non correnti (inclusa la quota del medio-lungo termine scadente entro dodici mesi) è pari a 8,60 anni.

Il costo medio del debito di Gruppo, inteso come costo di periodo calcolato su base annua e derivante dal rapporto tra oneri correlati al debito ed esposizione media, è pari a circa il 4%, mentre risulta pari a circa il 4,3% considerando l'applicazione del principio IFRS16.

Per quanto riguarda il dettaglio delle scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, si rimanda a quanto riportato nella Nota "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 del Gruppo TIM.

Attività finanziarie correnti e margine di liquidità

Il margine di liquidità disponibile per il Gruppo TIM è pari a 7.704 milioni di euro ed è calcolato considerando:

  • la "Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti" e i "Titoli correnti diversi dalle partecipazioni" per complessivi 2.704 milioni di euro (3.043 milioni di euro al 31 dicembre 2018), comprensivi anche di 490 milioni di euro di pronti contro termine (repurchase agreements) scadenti entro agosto 2019;
  • l'ammontare della Revolving Credit Facility pari a 5.000 milioni di euro.

Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie di Gruppo in scadenza per i prossimi 24-36 mesi.

In particolare:

Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti per 1.700 milioni di euro (1.917 milioni di euro al 31 dicembre 2018). Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide sono così analizzabili:

  • scadenze: gli impieghi hanno una durata massima di tre mesi;
  • rischio controparte: gli impieghi delle società europee sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie, finanziarie e industriali con elevato merito di credito. Gli impieghi delle società in Sud America sono stati effettuati con primarie controparti locali;
  • rischio Paese: gli impieghi sono stati effettuati sulle principali piazze finanziarie europee.

Titoli correnti diversi dalle partecipazioni per 1.004 milioni di euro (1.126 milioni di euro al 31 dicembre 2018): tali forme di investimento rappresentano un'alternativa all'impiego della liquidità con l'obiettivo di migliorarne il rendimento. Comprendono 567 milioni di euro di Titoli di Stato italiani ed europei acquistati, rispettivamente, da TIM S.p.A. (251 milioni di euro), Telecom Italia Finance S.A. (311 milioni di euro) e Inwit S.p.A. (5 milioni di euro), nonchè 315 milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili, e 120 milioni di euro relativi a impieghi in fondi monetari effettuati dalla Business Unit Brasile. Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato da agosto 2012.

Nel secondo trimestre del 2019 l'indebitamento finanziario netto rettificato reported è diminuito di 255 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2019 (28.583 milioni di euro).

(milioni di euro) 30.6.2019 31.3.2019 Variazione
(a) (b) (a-b)
Indebitamento finanziario netto contabile 29.024 29.293 (269)
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate
passività/attività finanziarie
(696) (710) 14
Indebitamento finanziario netto rettificato 28.328 28.583 (255)
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato 32.003 33.184 (1.181)
Totale attività finanziarie rettificate (3.675) (4.601) 926

Nel secondo trimestre del 2019 l'indebitamento finanziario netto rettificato confrontabile ammonta a 24.731 milioni di euro in diminuzione di 349 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2019 (25.080 milioni di euro): la positiva generazione di cassa ha ampiamente assorbito il pagamento di dividendi per circa 220 milioni di euro.

TABELLE DI DETTAGLIO – DATI CONSOLIDATI

Si riportano di seguito gli schemi di Conto Economico Separato Consolidato, Conto Economico Complessivo Consolidato, Situazione Patrimoniale–Finanziaria Consolidata, Rendiconto Finanziario Consolidato nonché Altre informazioni del Gruppo TIM.

Conto economico separato consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
1° Semestre
2019
confrontabile
1° Semestre
2018
Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute %
Ricavi 8.994 8.994 9.411 (417) (4,4)
Altri proventi operativi 766 766 144 622
Totale ricavi e proventi operativi 9.760 9.760 9.555 205 2,1
Acquisti di materie e servizi (3.198) (3.524) (3.980) 456 11,5
Costi del personale (1.502) (1.502) (1.526) 24 1,6
Altri costi operativi (871) (871) (661) (210) (31,8)
Variazione delle rimanenze (74) (74) 35 (109)
Attività realizzate internamente 276 276 310 (34) (11,0)
Risultato operativo ante ammortamenti,
plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di
valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
4.391 4.065 3.733 332 8,9
Ammortamenti (2.496) (2.186) (2.122) (64) (3,0)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti
(8) (8) 3 (11)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti
Risultato operativo (EBIT) 1.887 1.871 1.614 257 15,9
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate
e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio
netto
(3) (3) (2) (1)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 2 2 10 (8)
Proventi finanziari 580 579 551 28 5,1
Oneri finanziari (1.334) (1.229) (1.269) 40 3,2
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle
attività in funzionamento
1.132 1.220 904 316 35,0
Imposte sul reddito (392) (422) (297) (125) (42,1)
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 740 798 607 191 31,5
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo 740 798 607 191 31,5
Attribuibile a:
Soci della Controllante 551 592 532 60 11,3
Partecipazioni di minoranza 189 206 75 131

Conto economico complessivo consolidato

Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio) è di seguito esposto il prospetto di Conto Economico Complessivo Consolidato, comprensivo, oltre che dell'Utile (perdita) del periodo, come da Conto Economico Separato Consolidato, delle altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse dalle transazioni con gli Azionisti.

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
Utile (perdita) del periodo
(a)
740 607
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti
di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 3 (3)
Effetto fiscale
(b) 3 (3)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali (70) 7
Effetto fiscale 17 (3)
(c) (53) 4
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato consolidato
(e=b+c+d)
(50) 1
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto
economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti
di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 22 4
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (3) 14
Effetto fiscale (1) (8)
(f) 18 10
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 99 (65)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (92) (77)
Effetto fiscale (3) 33
(g) 4 (109)
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere 87 (610)
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto economico
separato consolidato
Effetto fiscale
(h) 87 (610)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
(k=f+g+h+i)
109 (709)
Totale altre componenti del conto economico complessivo consolidato
(m=e+k)
59 (708)
Utile (perdita) complessivo del periodo
(a+m)
799 (101)
Attribuibile a:
Soci della Controllante 584 9
Partecipazioni di minoranza 215 (110)
Prospetto della situazione patrimoniale–finanziaria consolidata
-- ----------------------------------------------------------------- --
(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 26.784 26.769 15
Attività immateriali a vita utile definita 8.006 8.889 (883)
34.790 35.658 (868)
Attività materiali
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 14.089 14.251 (162)
Beni in locazione finanziaria 1.895 (1.895)
14.089 16.146 (2.057)
Diritto d'uso su beni di terzi 5.803 5.803
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto 12 16 (4)
Altre partecipazioni 54 49 5
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione
attiva 60 54 6
Altre attività finanziarie non correnti 2.030 1.540 490
Crediti vari e altre attività non correnti 2.944 2.291 653
Attività per imposte anticipate 1.077 1.136 (59)
6.177 5.086 1.091
Totale Attività non correnti (a) 60.859 56.890 3.969
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 316 389 (73)
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 4.990 4.706 284
Crediti per imposte sul reddito 83 251 (168)
Attività finanziarie correnti
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva 53 70 (17)
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e
altre attività finanziarie correnti
1.111 1.396 (285)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 1.700 1.917 (217)
2.864 3.383 (519)
Sub-totale Attività correnti 8.253 8.729 (476)
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad
essere cedute
Totale Attività correnti (b) 8.253 8.729 (476)
Totale Attività (a+b) 69.112 65.619 3.493
(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante 19.949 19.528 421
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
2.385 2.219 166
Totale Patrimonio netto (c) 22.334 21.747 587
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di
finanziamento e altri
25.679 23.319 2.360
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione
passiva
4.814 1.740 3.074
Fondi relativi al personale 1.417 1.567 (150)
Fondo imposte differite 313 192 121
Fondi per rischi e oneri 993 876 117
Debiti vari e altre passività non correnti 3.348 3.297 51
Totale Passività non correnti (d) 36.564 30.991 5.573
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento
e altri
2.780 5.705 (2.925)
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione
passiva
705 208 497
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 6.647 6.901 (254)
Debiti per imposte sul reddito 82 67 15
Sub-totale Passività correnti 10.214 12.881 (2.667)
Passività direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Totale Passività correnti (e) 10.214 12.881 (2.667)
Totale Passività (f=d+e) 46.778 43.872 2.906
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 69.112 65.619 3.493

Rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 2019 1° Semestre 1° Semestre
2018
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 740 607
Rettifiche per:
Ammortamenti 2.496 2.122
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
12 2
Variazione netta delle attività (fondo) per imposte anticipate (differite) 193 269
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
6 (3)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
3 2
Variazione dei fondi relativi al personale (214) (23)
Variazione delle rimanenze 73 (31)
Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa (138) (74)
Variazione dei debiti commerciali (327) (368)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito 172 (25)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività 123 100
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) 3.139 2.578
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi
per cassa
(2.126) (2.255)
Contributi in conto capitale incassati 6 2
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle
disponibilità acquisite
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni (4) (3)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati
attivi di copertura e non)
131 34
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e
di rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali,
materiali e di altre attività non correnti
6 12
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) (1.987) (2.210)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre (367) (209)
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) 3.190 1.324
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (3.415) (2.491)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non (256) 121
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) 5 11
Dividendi pagati (246) (222)
Variazioni di possesso in imprese controllate 2
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) (1.089) (1.464)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(d)
Flusso monetario complessivo (e=a+b+c+d) 63 (1.096)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo (f) 1.631 3.246
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide
equivalenti nette
(g) 5 (51)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo (h=e+f+g) 1.699 2.099

Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi

(milioni di euro) 1° Semestre 1° Semestre
2019 2018
Acquisti di attività immateriali (376) (436)
Acquisti di attività materiali (1) (1.079) (1.205)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi (318)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per competenza
(1.773) (1.641)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti
d'uso su beni di terzi
(353) (614)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per cassa
(2.126) (2.255)

(1) Nel primo semestre 2018 includono gli acquisti di beni in locazione finanziaria.

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 2019 1° Semestre 1° Semestre
2018
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (30) (37)
Interessi pagati (992) (1.300)
Interessi incassati 282 633
Dividendi incassati 1

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

(milioni di euro) 1° Semestre 1° Semestre
2019 2018
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 1.917 3.575
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (286) (329)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
1.631 3.246
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 1.700 2.102
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (1) (3)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
1.699 2.099

Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7 sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo TIM al 30 giugno 2019.

ALTRE INFORMAZIONI

Consistenza media retribuita del personale

(unità equivalenti) 1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
Variazione
Consistenza media retribuita–Italia 43.145 46.617 (3.472)
Consistenza media retribuita–Estero 9.198 9.372 (174)
Totale consistenza media retribuita (1) 52.343 55.989 (3.646)

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 3,5 unità medie in Italia nel primo semestre 2019; zero unità nel primo semestre 2018.

Organico a fine periodo

(unità) 30.6.2019 31.12.2018 Variazione
Organico – Italia 47.665 48.005 (340)
Organico – Estero 9.651 9.896 (245)
Totale organico a fine periodo (1) 57.316 57.901 (585)

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 6 unità in Italia al 30.6.2019; zero unità al 31.12.2018.

Organico a fine periodo – dettaglio per Business Unit

(unità) 30.6.2019 31.12.2018 Variazione
Domestic 47.891 48.200 (309)
Brasile 9.411 9.658 (247)
Altre attività 14 43 (29)
Totale 57.316 57.901 (585)

INDICATORI AFTER LEASE

Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare a seguito dell'adozione dell'IFRS 16 il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
confrontabile
1° Semestre
2018
Variazioni
assolute
%
EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente 3.733 3.823 (90) (2,3)
Ammortamenti asset in lease finanziario (93) (110) 17 15,5
Oneri finanziari su passività per lease finanziario (80) (97) 17 17,5
Effetto cambio su ammortamenti e oneri finanziari su
passività in lease finanziario
2 (2) -
EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL) 3.560 3.618 (58) (1,6)

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE DOMESTIC

(milioni di euro) 1° Semestre 1° Semestre Variazioni
2019
confrontabile
2018 assolute %
EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente 3.027 3.160 (133) (4,2)
Ammortamenti asset in lease finanziario (87) (102) 15 14,7
Oneri finanziari su passività per lease finanziario (52) (69) 17 24,6
EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL) 2.888 2.989 (101) (3,4)

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE BRASILE

(milioni di reais) 1° Semestre 1° Semestre Variazioni
2019 2018 assolute %
confrontabile
EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente 3.088 2.915 173 5,9
Ammortamenti asset in lease finanziario (31) (33) 2 6,1
Oneri finanziari su passività per lease finanziario (122) (113) (9) (8,0)
EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL) 2.935 2.769 166 6,0

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO RETTIFICATO AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018 Variazione
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato Confrontabile 24.731 25.270 (539)
Passività per lease finanziario (IAS 17) (1.913) (1.948) 35
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato - After Lease 22.818 23.322 (504)

EVENTI SUCCESSIVI AL 30 GIUGNO 2019

Si rimanda all'apposita Nota "Eventi successivi al 30 giugno 2019" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo TIM.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE PER L'ESERCIZIO 2019

La guidance è confermata ed aggiornata, rispetto a quanto comunicato in sede di approvazione del Bilancio 2018, per riflettere gli standard contabili IFRS 9/15/16 e la vista "After Lease":

  • I Ricavi di Gruppo Organici da servizi sono previsti in leggera riduzione (low single-digit) nel 2019 mentre una crescita (low single-digit) è prevista sia nel 2020 sia nel 2021.
  • L'EBITDA-AL Organico di Gruppo è previsto in leggera riduzione (low single-digit) nel 2019, mentre una leggera crescita (low single-digit) è prevista sia nel 2020 sia nel 2021.
  • I ricavi da servizi Domestici sono previsti in leggera riduzione (low single-digit) nel periodo del piano con l'obiettivo di stabilizzarli dal 2020 (*).
  • L'EBITDA-AL Organico domestico è previsto in calo low single-digit/mid single digit nel 2019 e in crescita low single-digit sia per il 2020 sia per il 2021.
  • I ricavi da servizi per TIM Brasil (al netto del fattore cambio) sono previsti in crescita del 3-5% nel 2019 e in crescita mid single-digit sia nel 2020 sia nel 2021.
  • L'EBITDA-AL in Brasile è atteso in crescita mid/high single digit nel 2019 con la conferma di un target di EBITDA margin di almeno il 39% per il 2020 (40% confermato pre IFRS 9/15/16).
  • I Domestic Capex sono attesi a circa 2,9 miliardi di euro annui (3 miliardi confermati pre IFRS 9/15/16).
  • I Capex per TIM Brasil sono attesi a circa 12 miliardi di reais (12,5 miliardi pre IFRS 9/15/16) cumulati nell'arco del Piano triennale.
  • L'Equity Free Cash Flow cumulato è previsto attorno a 3,5 miliardi di euro nel periodo e ragionevolmente vedrà ulteriori incrementi derivanti da azioni non organiche, attualmente non incluse nel piano, ma in fase avanzata di studio.
  • Riduzione dell'indebitamento di Gruppo After Lease con target attorno a 20,5 miliardi di euro nel 2021 prima delle operazioni non organiche (22 miliardi confermati pre IFRS 9/15/16).

(*) Escluso il calo dei ricavi da servizi della CGU International Wholesale per la riduzione di alcuni contratti voce a marginalità bassa o nulla, senza impatti sull'EBITDA.

PRINCIPALI RISCHI E INCERTEZZE

Il governo dei rischi rappresenta uno strumento strategico per la creazione di valore. Il Gruppo TIM ha adottato un Modello di Enterprise Risk Management ispirato alla metodologia del Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (ERM CoSO Report), che consente di individuare e gestire i rischi in modo omogeneo all'interno delle società del Gruppo, evidenziando potenziali sinergie tra gli attori coinvolti nella valutazione del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi. Il processo ERM è progettato per individuare eventi potenziali che possono influire sull'attività d'impresa, per gestire il rischio entro limiti accettabili e per fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi aziendali.

L'evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2019 potrebbe peraltro essere influenzata da rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo.

A titolo non esaustivo si richiamano, il cambiamento del contesto di mercato, l'ingresso di nuovi potenziali competitors in ambito fisso e mobile, l'avvio di procedimenti da parte delle Autorità e i ritardi nell'implementazione delle nuove strategie, con effetti - al momento non prevedibili - in termini di scelte strategiche ed in termini di sviluppo temporale degli obiettivi triennali già annunciati che possono comportare, per alcuni di essi, una progressione temporale diversa rispetto alla tempistica inizialmente prevista o il relativo raggiungimento con percorsi nuovi e più articolati.

Sono di seguito riportati in maniera analitica i principali rischi afferenti l'attività di business del Gruppo TIM, i quali possono incidere, anche in modo considerevole, sulla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.

RISCHI STRATEGICI

Rischi connessi ai fattori macroeconomici

La situazione economico-finanziaria del Gruppo TIM dipende dall'influenza di molteplici fattori macroeconomici come la crescita economica, la fiducia dei consumatori, i tassi di interesse e i tassi di cambio dei mercati in cui è presente. Nel 2018 l'economia dell'Area Euro ha fatto registrare un rallentamento inatteso, che si protrarrà per tutto il 2019. Il rallentamento dell'economia italiana è stato più marcato di quello degli altri paesi europei: il PIL ha fatto registrare due variazioni congiunturali negative consecutive nella seconda parte dell'anno. Il 2018 ha chiuso con una crescita media dello 0,8% in termini reali, a fronte di una crescita dell'1,6% registrata nel 2017, e per il 2019 è attesa una crescita significativamente più contenuta rispetto al 2018 (+0,1%).

Il rallentamento della crescita italiana riflette la decelerazione del commercio mondiale (per effetto degli shock negativi dovuti alle perduranti politiche protezionistiche degli Stati Uniti). Sul fronte interno, prosegue la fase di debolezza dei ritmi produttivi associata però a miglioramenti sul mercato del lavoro e sul potere d'acquisto delle famiglie. Ancora in calo l'indice del clima di fiducia di famiglie e imprese.

In Brasile i risultati attesi potranno essere influenzati significativamente dal contesto macroeconomico e politico. Dopo due anni di calo del PIL, che hanno segnato una delle crisi più profonde della sua storia, il Paese nel 2017 è tornato a crescere (+1%) ed il 2018 ha chiuso con una crescita dell'1,1% rispetto all'anno precedente. Per il 2019 il Banco Central do Brasil ha recentemente annunciato una crescita del PIL inferiore al 2%. La tornata elettorale conclusasi con l'elezione a netta maggioranza popolare del nuovo presidente dovrebbe contribuire a diradare l'incertezza politica ed a dare slancio al clima di fiducia di famiglie ed imprese e comunque l'approvazione delle riforme più rilevanti quali la sicurezza sociale e la riforma fiscale, sono considerate condizioni essenziali per la ripresa economica.

Rischi connessi alle dinamiche competitive

Il mercato delle telecomunicazioni è caratterizzato da una forte competizione che potrebbe comportare una riduzione della quota di mercato negli ambiti geografici in cui opera il Gruppo TIM e una riduzione dei prezzi e dei margini. La natura della competizione è sui prodotti e servizi innovativi nonché sulla capacità di evolvere verso un'offerta sempre più convergente che si amplii anche al mondo dei contenuti, così come sul prezzo dei servizi tradizionali e non. L'impiego di nuove tecnologie (IoT) e dei nuovi strumenti di conoscenza e gestione del cliente (Big Data) costituiscono elementi abilitanti per la mitigazione dei suddetti rischi, così come potrebbero rappresentare un ulteriore fattore di rischio in caso di mancato sfruttamento delle opportunità che derivano dal loro utilizzo.

Sul fronte della competizione infrastrutturale lo sviluppo di operatori alternativi potrebbe rappresentare una minaccia per TIM anche oltre l'orizzonte di Piano.

Iliad ha lanciato i propri servizi di telefonia mobile alla fine di maggio 2018, con l'obiettivo di acquisire il 10–15% del mercato, applicando le medesime strategie già utilizzate per il mercato francese. In aggiunta Open Fiber e Infratel hanno avviato i loro piani per lo sviluppo di una rete di telecomunicazioni UBB alternativa a quella di TIM, rispettivamente nelle maggiori città italiane e nelle aree a c.d. fallimento di mercato, aprendo una possibile nuova stagione competitiva in queste aree, con impatti sia sul segmento wholesale sia su quello retail.

Sul mercato brasiliano il rischio competitivo è rappresentato dalla rapida transizione del Business Model legato ai servizi tradizionali e dal potenziale consolidamento del settore. I cambiamenti nel profilo di consumo (migrazione da voice a data) dei consumatori richiedono agli operatori velocità nel preparare le proprie infrastrutture e ammodernare i propri portafogli di prodotti e servizi. In tale contesto il gruppo Tim Brasil potrebbe essere impattato dalla necessità di un rapido sviluppo delle tecnologie e delle infrastrutture, così come dall'incremento della competizione sia attraverso strategie commerciali che attraverso possibili aggregazioni nel settore. Allo stesso tempo la profonda crisi economica e l'incertezza politica del paese hanno direttamente influito sui consumi e in particolare sul segmento del prepagato.

RISCHI OPERATIVI

I rischi operativi inerenti al nostro business fanno riferimento da un lato a guasti nei sistemi e/o nelle piattaforme di rete, perdite di dati critici o commercialmente sensibili, possibili inadeguatezze dei processi interni, fattori esterni, frodi, errori dei dipendenti, errori nel documentare correttamente le transazioni, dall'altro alla possibilità di implementare le strategie di creazione del valore, attraverso azioni di ottimizzazione di costi e investimenti, che potrebbero in parte dipendere da elementi non nel controllo della Società quali la disponibilità di controparti esterne (fornitori, parti sindacali, associazioni di categoria) e normative o regolamenti.

Rischi associati allo sviluppo delle reti fisse e mobili

Per mantenere ed espandere il portafoglio clienti del Gruppo TIM in ognuno dei mercati in cui opera, si rende necessario conservare, aggiornare e migliorare tempestivamente le reti esistenti. Una rete affidabile e di alta qualità è necessaria per mantenere la base clienti e minimizzare le cessazioni proteggendo i ricavi dell'azienda da fenomeni erosivi.

Il mantenimento e il miglioramento delle strutture esistenti dipendono dalla capacità del Gruppo di:

  • realizzare i piani di sviluppo delle reti con il necessario livello di efficacia/efficienza e nei tempi previsti dai piani di sviluppo del business;
  • aggiornare le funzionalità delle reti per offrire ai clienti servizi sempre più vicini alle loro esigenze;
  • aumentare la copertura geografica dei servizi innovativi;
  • aggiornare la struttura dei sistemi e delle reti per adattarla alle nuove tecnologie;
  • sostenere nel lungo termine il necessario livello di investimenti.

Rischi connessi alla continuità di business

Il successo del Gruppo TIM dipende fortemente dalla capacità di offrire in modo continuativo e ininterrotto i servizi/prodotti che eroga attraverso la disponibilità dei processi e dei relativi asset a supporto, che sono sensibili a diverse minacce sia esogene sia endogene. TIM ha adottato un framework di "Business Continuity Model System", in linea con gli standard internazionali, per analizzare e prevenire le minacce sopra indicate.

Rischi associati a controversie e contenziosi

Il Gruppo TIM deve affrontare controversie e contenziosi con autorità fiscali e di governo, autorità di regolamentazione, autorità garanti della concorrenza, altri operatori di TLC ed altri soggetti. I possibili impatti di tali procedimenti sono generalmente incerti. Questi temi potrebbero, singolarmente o nel loro insieme, in caso di soluzione sfavorevole per il Gruppo, avere un effetto negativo anche significativo sui risultati operativi, sulla situazione finanziaria e sui flussi di cassa.

Rischi di frode interna/esterna

Il progresso tecnologico mette a disposizione dell'attività fraudolenta strumenti e tecniche di abuso sempre più sofisticati e caratterizzati da rapidità di perpetrazione ed elevati impatti economici.

Fenomeni "tradizionali" quali le frodi da sottoscrizione, interconnessione e commerciali generano oggi la quota maggiore di revenue loss e continueranno ad essere significativi nel prossimo futuro, ma nuove tipologie di frodi "internet style" acquisiranno progressivamente maggior rilievo (Internet spamming/phishing, service reselling, VoIP bypass, ecc.). Inoltre alcune specifiche tipologie di servizi resi (es. servizi wholesale di interconnessione, voce o dati) si prestano al rischio potenziale di utilizzo da parte di terze parti per la costruzione di schemi di transazione fittizie, asservite a illeciti di tipo fiscale e/o di riciclaggio internazionale.

A titolo esemplificativo e non esaustivo, rientrano nel perimetro di Fraud Management:

  • frodi da traffico o commercializzazione;
  • frodi connesse ai processi di approvvigionamento e fornitura di beni e servizi;
  • frodi informatiche;
  • frodi legate all'utilizzo ed alla divulgazione di segreti d'ufficio;
  • frodi di natura fiscale e/o finanziaria;

siano esse:

  • rilevate tramite specifici controlli, identificate nel corso dell'ordinaria attività lavorativa, o segnalate da fonti interne/esterne all'azienda;
  • perpetrate da soggetti esterni all'azienda, ovvero da o con la collaborazione di dipendenti (frodi interne).

Il Gruppo TIM si è da tempo dotato di un modello organizzativo articolato su un presidio di governance dei fenomeni fraudolenti ed un distinto presidio operativo di gestione e contrasto.

La procedura per il contrasto delle frodi esterne, traendo spunto dai processi aziendali a rischio reato previsti dal D.Lgs. n. 231/2001, definisce specifici schemi di controllo interni (SCI) comprensivi di indicazioni comportamentali a cui i dipendenti ed i collaboratori dell'Azienda (ivi compresi i fornitori) si devono attenere (Prevention). Nella fase di Detection vengono individuati i potenziali casi di frode che - a seguito di verifiche preliminari sulla fondatezza dell'illecito - potranno essere oggetto di investigation e contrasto. A completamento del ciclo end-to-end di gestione delle frodi con il monitoring vengono verificati i risultati dell'azione svolta e individuate le eventuali azioni di miglioramento dell'efficacia del processo di fraud management.

Analogamente il contrasto alle frodi interne viene attuato, nel rispetto dei vincoli derivanti da accordi sindacali in materia di divieto di controllo a distanza dell'attività lavorativa del personale, attraverso forme di monitoraggio e verifica sulla rispondenza degli accessi ai sistemi aziendali per finalità esclusivamente operative, e collegamento dell'accesso al dato matricolare solo in caso di rilevata anomalia.

RISCHI FINANZIARI

Il Gruppo TIM può essere esposto ai rischi di natura finanziaria come i rischi derivanti dalle fluttuazioni dei tassi di interesse e dei tassi di cambio, rischio di credito, rischio di liquidità e a rischi legati all'andamento in generale dei mercati azionari di riferimento e – più specificamente - rischi legati all'andamento della quotazione delle azioni delle società del Gruppo TIM. Tali rischi possono impattare negativamente i risultati e la struttura finanziaria del Gruppo. Pertanto, per la loro gestione, il Gruppo TIM ha definito, a livello centralizzato, le linee guida alle quali deve essere ispirata la gestione operativa, l'individuazione degli strumenti finanziari più idonei a soddisfare gli obiettivi prefissati ed il monitoraggio dei risultati conseguiti. In particolare per mitigare il rischio di liquidità, il Gruppo TIM ha l'obiettivo di mantenere un "adeguato livello di flessibilità finanziaria", in termini di disponibilità liquide e linee di credito sindacate committed, che consenta la copertura delle esigenze di rifinanziamento almeno dei successivi 12-18 mesi.

Il potenziale impatto della c.d. Brexit dipenderà dal risultato delle negoziazioni sull'accordo di "divorzio" con la UE, ora più che mai incerto, dopo che nel gennaio 2019 la Camera dei Comuni ha bocciato il piano di separazione dalla UE del Primo Ministro inglese.

La Brexit ed i possibili scenari di equilibri futuri legati all'esito delle negoziazioni per l'uscita potrebbero causare ulteriore instabilità nei mercati finanziari globali in un quadro internazionale già reso delicato dalla disputa commerciale tra USA e Cina.

I potenziali effetti della Brexit sui rischi finanziari (tasso, cambio e controparte) non sono ritenuti significativi per TIM ed il Gruppo, ma potrebbero esserlo per il business di alcune controllate.

In aggiunta, le politiche di gestione dei rischi finanziari del Gruppo TIM prevedono l'integrale copertura del rischio di cambio e la minimizzazione dell'esposizione ai tassi di interesse e al rischio controparte e risultano efficaci anche in ipotesi di Brexit.

RISCHI DI COMPLIANCE E REGOLATORIO

Rischi di natura regolatoria

Il settore delle comunicazioni elettroniche è fortemente regolamentato. In tale contesto, nuove decisioni da parte dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCom) possono determinare cambiamenti nel quadro delle regole che possono incidere sui risultati attesi del Gruppo e sulle guidance comunicate al mercato. Inoltre, la posizione detenuta da TIM nei mercati di rete fissa e la struttura dei mercati mobili comportano un'elevata attenzione da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sulle dinamiche competitive del settore.

I principali elementi che introducono incertezza sono i seguenti:

  • mancanza di prevedibilità nei tempi di avvio e nelle conseguenti decisioni finali di nuovi procedimenti sia da parte di AGCom che di AGCM;
  • eventuali decisioni AGCom circa politiche tariffarie, anche con effetto retroattivo (ad esempio: revisione dei prezzi relativi ad anni precedenti, efficacia ed effettiva attuazione di politiche di repricing, anche a seguito di sentenze del Giudice amministrativo);
  • eventuali decisioni AGCom che possano condizionare le scelte tecnologiche, con potenziale impatto sui tempi di ritorno degli investimenti infrastrutturali;
  • eventuali decisioni AGCM che possano limitare la capacità competitiva di TIM (ad esempio, in termini di livello minimo dei prezzi retail per garantirne la replicabilità);
  • eventuale inadeguatezza, riscontrata da AGCom o AGCM, nell'implementazione di processi e sistemi volti alla gestione dei servizi regolamentati.

Rischi di Compliance

Il Gruppo TIM può essere esposto a rischi di non conformità, derivanti dall'inosservanza/violazione della normativa esterna (leggi, regolamenti, nuovi principi contabili, provvedimenti delle autorità) e interna (c.d. autoregolamentazione come, ad esempio, statuto e codice etico), con conseguenti effetti sanzionatori di natura giudiziaria o amministrativa, perdite finanziarie o danni reputazionali.

Il Gruppo TIM ha come obiettivo la compliance dei processi, e quindi delle procedure e dei sistemi informativi che li regolano, e dei comportamenti aziendali rispetto alle normative di riferimento. Il rischio è associato agli eventuali ritardi temporali necessari a rendere compliant i processi rispetto all'evoluzione normativa o qualora sia rilevata una mancanza di conformità ed è monitorato tramite il sistema dei controlli interni allo scopo predisposto.

Particolare rilevanza assume la conformità al Regolamento UE 2016/679 (General Data Protection Regulation, GDPR), diventato direttamente applicabile a partire dal 25 maggio 2018 e recepito nell'ordinamento italiano tramite il D.Lgs. n. 101/2018, in quanto, rispetto al previgente Codice Privacy tra le altre disposizioni prevede anche un forte inasprimento delle sanzioni amministrative pecuniarie, che per alcune fattispecie di violazioni possono essere irrogate fino a 20 milioni di euro, o per le imprese, fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell'esercizio precedente, se superiore. Partendo dal modello operativo già in essere con la previgente normativa Privacy, il Gruppo TIM ha attivato quanto necessario per la conformità a GDPR.

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL CONTESTO NORMATIVO

DOMESTIC

Si riportano di seguito le principali variazioni del contesto normativo in ambito domestico intervenute nel primo semestre 2019.

In merito ai procedimenti Antitrust (A514, I799, I820, PS11379 e IP312), nonché a quello relativo alla Fatturazione a 28 giorni, si rimanda alla Nota "Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti e altre informazioni" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 del Gruppo TIM.

Nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche UE

La Direttiva (UE) 2018/1972, che istituisce il nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche Europeo (Codice), sarà applicabile negli Stati membri a valle del suo recepimento negli ordinamenti legislativi nazionali, che dovrà avvenire entro il 21 dicembre 2020.

Il Codice rivede e sostituisce il precedente quadro regolamentare europeo costituito dalla Direttiva Accesso, Direttiva Quadro, Direttiva Autorizzazioni e Direttiva Servizio Universale.

Le principali novità riguardano la regolamentazione dell'accesso/interconnessione, la gestione dello spettro e gli obblighi di Servizio Universale.

Regolamentazione accesso e interconnessione

Le nuove norme mirano a stimolare gli investimenti nelle reti ad altissima capacità continuando a tutelare la concorrenza e gli interessi degli utenti finali.

Il Codice individua due modelli regolamentari, finalizzati a promuovere gli investimenti efficienti nelle reti di accesso:

  • il modello "wholesale-only", in base al quale l'Autorità Nazionale di Regolamentazione (ANR) potrà esentare da alcuni obblighi, tra cui quello di orientamento al costo, gli operatori con Significativo Potere di Mercato (SPM) che offrono servizi di comunicazione elettronica esclusivamente nei mercati all'ingrosso, imponendo loro solo gli obblighi di non discriminazione, accesso e di praticare prezzi equi e ragionevoli;
  • il modello di co-investimento, in base al quale l'Autorità Nazionale di Regolamentazione (ANR) potrà esentare da qualsiasi obbligo le reti ad altissima capacità (Very High Capacity Networks – VHCN) degli operatori SPM a condizione che siano realizzate sulla base di un'offerta di co-investimento aperta a qualsiasi soggetto e che sia garantito l'accesso alla rete a condizioni trasparenti e non discriminatorie.

Il Codice privilegia inoltre l'obbligo di accesso alle infrastrutture rispetto agli altri obblighi ex ante ed estende la possibilità di imporre obblighi simmetrici di accesso alle infrastrutture essenziali di rete oltre il primo punto di distribuzione/concentrazione. Sono introdotti periodi più lunghi (cinque anni anziché tre) di market review per offrire maggiori certezze agli operatori ed è prevista la fissazione da parte della Commissione europea di cap di prezzo UE rispettivamente per la tariffa di terminazione mobile e per quella di terminazione fissa applicabile a tutti gli operatori attivi sui mercati della terminazione.

Gestione dello spettro

Il Codice introduce nuove regole per lo sviluppo delle reti mobili e del 5G, tra cui la durata minima dei diritti d'uso delle frequenze, pari a 15 anni con proroga di ulteriori 5, e il diritto per gli operatori di installare le small cell sulle infrastrutture pubbliche, quali pali elettrici e semafori.

Obblighi Servizio Universale

Il Codice prevede che sia imposto, in capo a tutti i fornitori del servizio di accesso a internet a banda larga e dei servizi di comunicazione vocale in postazione fissa, un obbligo di "accessibilità economica" per gli utenti residenziali (in particolare a basso reddito o con esigenze sociali particolari). Gli Stati membri hanno comunque la facoltà di imporre gli obblighi di servizio universale (inclusi obblighi di copertura ove necessario) in capo ad imprese designate (come avviene attualmente). Gli Stati membri possono inoltre scegliere la modalità di finanziamento: pubblico e/o settoriale.

Regolamento BEREC

Il Regolamento 2018/1971, rivede le regole di funzionamento dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC) ed i compiti ad esso assegnati. In particolare, questi includono:

  • assistere e consigliare la Commissione, su sua richiesta, in relazione all'elaborazione di proposte legislative nel campo delle comunicazioni elettroniche, inclusa qualunque proposta di modifica del Regolamento o del Codice;
  • formulare orientamenti sull'attuazione del Codice (es. mappatura geografica delle reti di accesso, VHCN e co-investimento, obblighi simmetrici);
  • double-lock veto del BEREC e della Commissione sulle decisioni relative all'imposizione di obblighi simmetrici oltre il primo punto di distribuzione o concentrazione e non imposizione di obblighi in presenza di impegni vincolanti al co-investimento in VHCN (introdotto nel Codice).

Il Regolamento non modifica la Governance del BEREC: continuano ad essere previsti il BEREC ed il BEREC Office, quest'ultima in qualità di agenzia UE con personalità giuridica.

Regolamentazione comunicazioni internazionali intra-UE

Il Regolamento BEREC introduce anche dei cap (prezzi massimi) per le chiamate e per gli SMS internazionali intra-UE per la sola clientela consumer sia fissa che mobile.

I cap per chiamate e SMS internazionali intra-UE sono applicati dal 15 maggio 2019, per una durata di 5 anni, quindi fino al 14 maggio 2024:

  • 19€cent/min (+IVA) per le chiamate internazionali intra-UE;
  • 6€cent/SMS (+IVA) per gli SMS internazionali intra-UE.

Mercati wholesale di rete fissa

Analisi mercato dell'accesso di rete fissa

Lo schema di provvedimento notificato alla Commissione UE in data 10 giugno 2019 (dopo circa 2,5 anni dall'avvio del procedimento) rivede gli obblighi e le condizioni economiche dei servizi di accesso wholesale per il periodo 2018-2021.

I principali orientamenti riguardano:

  • conferma di TIM quale operatore con significativo potere di mercato (SPM) nel mercato dell'accesso su tutto il territorio nazionale con esclusione della città di Milano dove è abrogata la regolamentazione exante;
  • rimozione dell'obbligo di orientamento al costo dei prezzi dei servizi bitstream rame e fibra e possibilità di applicare prezzi VULA inferiori al valore medio nazionale nei 26 comuni considerati "contendibili";
  • canoni dell'accesso wholesale su rame e fibra per il 2018 pari a quelli del 2017, a meno di una contenuta riduzione del canone VULA FTTC;
  • aumento graduale del prezzo del full unbundling (ULL) e del bitstream su rame nel triennio 2019-2021;
  • stabilità del prezzo del sub loop unbundling (SLU) nel triennio 2019-2021;
  • graduale diminuzione dei prezzi di accesso in fibra (VULA FTTC e FTTH) e differenziazione, a partire dal 2021, del prezzo della banda a seconda se la linea di accesso sia su rete in rame o NGA;
  • abrogazione degli attuali obblighi di comunicazione preventiva per la maggior parte delle offerte tra le quali quelle di punta con velocità maggiore o uguale a 100 Mbit/s e riduzione, negli altri casi, del periodo di preavviso da 30 a 20 giorni lavorativi;
  • definizione del processo e delle tempistiche per la chiusura delle centrali;
  • possibilità di utilizzo del vectoring nei cabinet FTTC dove il sub loop unbundling (SLU) non è utilizzato dagli operatori alternativi;
  • eliminazione delle attuali asimmetrie nelle procedure di cambio operatore su rete TIM tra processi di rientro in TIM e di passaggio da TIM ad operatori alternativi.

La pubblicazione del provvedimento finale è attesa entro agosto 2019; i commenti della Commissione europea pubblicati in data 22 luglio non modificheranno in maniera sostanziale gli orientamenti del provvedimento notificato sopra riportati, a meno della decorrenza del 2021 per la flessibilità del prezzo VULA nei comuni contendibili.

Bandi Infratel per il sussidio delle reti a Banda Ultra Larga

A fine dicembre 2018 è stato assegnato a Open Fiber anche il terzo e ultimo bando per la copertura delle "aree bianche" ultra-broadband non coperte dai piani degli operatori privati.

La relativa Concessione relativa alle regioni Calabria, Puglia e Sardegna è stata firmata il 2 aprile 2019.

Al fine di avere un quadro aggiornato della copertura delle aree grigie e nere, il 18 gennaio 2019, Infratel ha avviato una nuova consultazione finalizzata ad aggiornare le coperture ultrabroadband delle aree dichiarate come nere e grigie a fronte di precedenti consultazioni

Gli esiti della consultazione sono stati pubblicati il 15 maggio 2019 dopo un periodo di interazione con gli operatori coinvolti. Infratel ritiene necessari ulteriori approfondimenti tecnici e avvierà un tavolo tecnico con gli operatori al fine di esplorare le evoluzioni tecnologiche delle soluzioni FWA e VDSL in grado di raggiungere velocità superiori a 100 Mbit/s.

Quest'azione di monitoraggio consentirà al Governo italiano di avviare interventi finalizzati a ottenere un salto di qualità (step change) nelle coperture ultrabroadband delle aree grigie non coperte.

Per evitare ogni sovrapposizione con gli interventi privati in corso da un lato e garantire la più ampia copertura del territorio dall'altro, prima di ogni notifica di interventi pubblici, Infratel chiederà agli operatori di stipulare un contratto sugli impegni di copertura dichiarati.

Nella riunione del Comitato per Banda Ultra-larga (COBUL) del 17 luglio 2019 il Governo ha approvato il lancio della seconda fase del Piano Banda Ultra Larga (BUL) per intervenire nelle aree grigie del Paese e sostenere la domanda di servizi ultraveloci attraverso i voucher per la connettività. I dettagli degli interventi previsti saranno individuati da un apposito tavolo tecnico in vista del confronto con la Commissione Europea.

Mercati wholesale di rete mobile

Analisi di mercato terminazione mobile

Il 22 gennaio 2019 AGCom ha pubblicato la decisione finale relativa all'analisi del mercato della terminazione su rete mobile (delibera n. 599/18/CONS). In particolare AGCom ha stabilito per il periodo 2018-2021, tariffe simmetriche per tutti gli operatori MNO e full MVNO (0,98 centesimi di euro nel 2018, 0,90 centesimi di euro nel 2019, 0,76 centesimi di euro nel 2020, 0,67 centesimi di euro nel 2021) e di confermare l'assenza di obbligo di controllo dei prezzi di terminazione per le chiamate originate al di fuori dell'Area Economica Europea (AEE); tuttavia gli operatori SPM non possono applicare tariffe di terminazione più alte di quelle applicate agli operatori italiani dagli operatori dei Paesi extra AEE in cui le tariffe sono regolamentate.

Mercati retail di rete fissa

Servizio Universale Costo netto

A seguito della sentenza n. 4616/2015, pubblicata il 2 ottobre 2015, con il quale il Consiglio di Stato ha annullato la decisione n. 1/08/CIR di AGCom sull'applicazione retroattiva dei nuovi criteri metodologici per il calcolo del costo netto del servizio universale (USO) relativo agli anni 2004 -2007, l'Autorità ha avviato nel corso del 2017 la rinnovazione del costo netto delle annualità 2006-2007 (delibera n. 145/17/CONS) e delle annualità 2004- 2005 (delibera 207/17/CONS). Con la delibera n. 62/19/CIR, pubblicata il 7 maggio 2019, l'Autorità ha sottoposto a consultazione pubblica la propria valutazione del costo netto delle annualità complessive 2004-2007 che porterebbe a un importo complessivo supplementare pari a 73,2 milioni di euro (di cui circa il 40% a carico degli operatori alternativi). La pubblicazione della decisione finale dell'Autorità è attesa entro la fine del mese di agosto 2019.

In merito alle vertenze passate, il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 3388/15, pubblicata il 7 luglio 2015, ha annullato le delibere nn. 106-109/11/CIR di AGCom nella parte in cui estendevano, in capo agli operatori mobili, l'obbligo di contribuire agli oneri derivanti dalla fornitura del costo netto per le annualità 1999-2000 e 2001- 2003. A luglio 2018 il TAR con le sentenze n.6458-59-61-63 ha rigettato gli ulteriori ricorsi presentati da Vodafone per l'esecuzione della decisione del Consiglio di Stato n. 3388/15, confermando l'obbligo di rinnovazione dei suddetti procedimenti in capo ad AGCom. L'avvio dei procedimenti di rinnovazione delle annualità 1999-2000 e 2001-2003 da parte dell'Autorità è attesa entro il mese di agosto.

Le suindicate sentenze del TAR sono state oggetto di ricorso da parte di Vodafone innanzi al Consiglio di Stato. La discussione degli appelli si è svolta l'8 novembre 2018. Il procedimento non si è ancora concluso.

Per quanto riguarda gli obiettivi di qualità del servizio universale, AGCom, con la delibera n. 103/19/CONS (pubblicato il 2 maggio 2019), ha sanzionato TIM per un importo pari a 58.000 euro a causa della mancata conformità nel 2017 con l'obiettivo relativo al "Tempo medio di risposta dell'operatore alle chiamate entranti".

La mancata conformità deriva dallo sforamento di 17" rispetto all'obiettivo fissato da AGCom (consuntivo 87" vs. obiettivo di 70"). Il 18 giugno 2019 TIM ha presentato ricorso al TAR del Lazio per l'annullamento della delibera n. 103/19/CONS per il mancato rispetto dei necessari requisiti formali, essendo stati superati sia il termine massimo di 90 giorni previsto per l'accertamento (tra quando AGCom è venuta a conoscenza della mancata conformità e quando ha trasmesso a TIM l'atto di contestazione), sia il termine massimo di 150 giorni previsto per procedimento (tra la notifica della contestazione e la pubblicazione della delibera n. 103/19/CONS).

Linee guida del recesso volontario

Con la delibera n. 487/18/CONS l'Autorità ha disciplinato le modalità con cui gli operatori devono gestire le modalità di dismissione e trasferimento dell'utenza nei contratti per adesione.

TIM ha impugnato la delibera relativamente alle disposizioni che limitano il diritto di recuperare in maniera piena i costi in caso di recesso (sconti da promozioni, rate prodotti). Si è in attesa della fissazione dell'udienza che presumibilmente sarà fissata entro fine 2019.

Libertà di scelta del Modem

Con la delibera n. 348/18/CONS l'Autorità ha sancito il principio di libertà di scelta del modem da parte dell'utente per l'accesso ad Internet.

TIM ha impugnato la delibera per le disposizioni transitorie in merito ai clienti che abbiano un'offerta internet con un modem in abbinata obbligatoria a titolo oneroso (vendita e noleggio) nei mesi precedenti all'entrata in vigore della delibera n. 348/18/CONS (1° dicembre 2018). A seguito dell'ordinanza del Consiglio di Stato di fine 2018 che ha sospeso le disposizioni transitorie in attesa della fissazione dell'udienza al TAR Lazio, e che ha chiesto di anticipare l'udienza fissata per ottobre, il TAR del Lazio in data 29 gennaio ha confermato l'udienza pubblica, già fissata per il 23 ottobre 2019.

Contributi Autorità

Contributo AGCom

A marzo 2019 TIM ha corrisposto con riserva 18,3 milioni di euro per il contributo AGCom 2019. Il valore è stato calcolato applicando il tasso dell'1,3 per mille ai ricavi iscritti nel Bilancio 2017 della Società come previsto dalle linee guida definite nella delibera AGCom n. 527/18/CONS.

Privacy e protezione dei dati personali

Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e D.Lgs. 101/2018

Il 25 maggio 2018 è diventato efficace il Regolamento generale per la protezione dei dati personali (Regolamento UE n. 2016/679 - General Data Protection Regulation – GDPR).

Inoltre, il 19 settembre 2018 è entrato in vigore il D.Lgs. 10 agosto 2018, n. 101, che ha adeguato il Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196) alle disposizioni del GDPR - Regolamento UE 2016/679.

Al fine di garantire - nell'ambito delle Società del Gruppo - la conformità dei trattamenti dei dati personali al GDPR, TIM ha realizzato gli interventi previsti dal piano di adeguamento.

Tra i principali adeguamenti si segnala:

  • la nomina del Data Protection Officer e l'attivazione dei relativi punti di contatto a disposizione delle persone interessate per questioni relative al trattamento dei loro dati personali;
  • si è completata nel corso del 2018 la revisione della policy "Sistema delle regole per l'applicazione della normativa sulla protezione dei dati personali nel Gruppo Telecom Italia" al fine di adeguarla alle disposizioni del GDPR in TIM e nelle società del Gruppo ed è in completamento entro settembre 2019 la revisione della stessa policy, in conseguenza dell'entrata in vigore del D.Lgs. 10 agosto 2018, n. 101;
  • l'aggiornamento dei testi delle numerose informative sul trattamento dei dati personali, fornite da TIM e dalle altre Società del Gruppo alle differenti tipologie di interessati (es. clienti, dipendenti, visitatori).

È stato quindi definito uno specifico progetto formativo finalizzato a sensibilizzare le diverse funzioni aziendali ed a illustrare le policy e procedure emesse per l'applicazione della normativa sul trattamento dei dati personali. Tale formazione sarà erogata nel corso del 2019.

Estensione della Golden Power ai servizi in tecnologia 5G

Decreto-Legge 25 marzo 2019, n. 22 e Decreto legge 11 luglio, n. 64

Il decreto legge 25 marzo 2019, n. 22 emenda il decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56 e classifica lo sviluppo del 5G come attività strategica inerente la difesa e la sicurezza nazionale, tale da richiedere controlli più severi.

Sono assoggettati a poteri speciali in particolare:

  • a) la stipula di contratti o accordi aventi ad oggetto l'acquisto di beni o servizi relativi alla progettazione, alla realizzazione, alla manutenzione e alla gestione delle reti inerenti i servizi 5G;
  • b) l'acquisizione di componenti ad alta intensità tecnologica funzionali alla realizzazione o gestione;

c) gli elementi indicanti la presenza di fattori di vulnerabilità che potrebbero compromettere l'integrità e la sicurezza delle reti e dei dati che vi transitano.

In particolare, la stipula di contratti e l'acquisizione di componenti ad alta intensità da soggetti esterni all'Unione Europea, comportano l'obbligo di notifica alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in modo da consentire il tempestivo esercizio del potere di veto.

La mancata osservanza dell'obbligo di notifica comporta una sanzione amministrativa pecuniaria pari al doppio del valore dell'operazione e comunque non inferiore all'1 per cento del fatturato realizzato nell'ultimo esercizio.

Il decreto legge, inoltre, prevede l'adozione di un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) per individuare misure di semplificazione delle modalità di notifica.

Al riguardo, in data 27 giugno 2019, il Governo ha avviato una consultazione pubblica, funzionale all'adozione del DPCM, al fine di raccogliere dai soggetti interessati contributi relativi ai seguenti temi:

  • a) individuazione delle modalità semplificate di notifica, eventualmente differenziate (ad esempio, in base
  • all'attività svolta, ai servizi offerti o alla tipologia di infrastruttura interessata); b) definizione di procedure e termini semplificati per l'istruttoria, in relazione a specifiche circostanze.
  • I contributi dovranno essere inviati entro il 19 luglio 2019.

In data 11 luglio 2019 è stato pubblicato il decreto legge n. 64 che introduce ulteriori modifiche delle disposizioni del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56.

In particolare in tema di 5G, il nuovo decreto introduce l'obbligo di notificare alla Presidenza del Consiglio dei ministri entro dieci giorni dalla conclusione di un contratto o accordo aventi ad oggetto l'acquisto di beni o servizi relativi alla progettazione, alla realizzazione, alla manutenzione e alla gestione delle reti 5G ovvero l'acquisizione di componenti ad alta intensità tecnologica funzionali alla predetta realizzazione o gestione, quando posti in essere con soggetti esterni all'Unione Europea, un'informativa completa, in modo da consentire l'eventuale esercizio del potere di veto o l'imposizione di specifiche prescrizioni o condizioni.

Entro quarantacinque giorni dalla notifica, il Presidente del Consiglio dei Ministri comunica l'eventuale veto ovvero l'imposizione di specifiche prescrizioni o condizioni.

BRASILE

Revisione del modello di prestazione del servizio di Telecomunicazioni

Nel mese di aprile 2016, il gruppo di lavoro composto dal Ministero della Scienza, Tecnologia, Innovazione e Comunicazione (MCTIC) e Anatel aveva pubblicato la sua relazione finale contenente la diagnosi del settore delle telecomunicazioni, così come le linee guida per la revisione del modello normativo brasiliano. Successivamente è stato presentato un disegno di legge (79/2016) al Congresso brasiliano che propone modifiche alla legge generale delle telecomunicazioni (LGT); sebbene tale disegno fosse stato approvato da entrambe le Camere, l'opposizione ha contestato la procedura seguita nel suo iter legislativo, bloccandone il percorso approvativo per mesi avanti alla Corte Suprema. All'inizio dell'ottobre 2017, il disegno di legge PLC 79/2016 è stato rinviato al Senato, dove resta in attesa di essere votato. L'approvazione è attesa nel corso del 2019.

Nei mesi di ottobre e novembre 2017, il Ministero della Scienza, Tecnologia, Innovazione e Comunicazione (MCTIC) ha effettuato una consultazione pubblica per rivedere le politiche generali delle telecomunicazioni; la consultazione ha proposto la definizione di direttive e obiettivi per la fornitura di servizi di telecomunicazione, per gli sviluppi tecnologici sui servizi digitali e sulle infrastrutture a banda larga, e per la diffusione delle "smart cities". La Consultazione Pubblica è stata utilizzata come riferimento nel Decreto 9.612/2018 ("Piano di Connettività") e ha fissato una serie di direttive per l'attuazione di termini di adeguamento delle condotte, concessione onerosa di autorizzazione dello spettro e atti normativi in generale, tra i quali: (i) espansione delle reti di trasporto delle telecomunicazioni ad alta capacità; (ii) aumento della copertura delle reti mobili di accesso alla banda larga; e (iii) ampliamento della copertura della rete fissa di accesso alla banda larga nelle aree prive di offerta di accesso a internet tramite questo tipo di infrastruttura. Stabilisce inoltre che la rete attivata sulla base di tali impegni dovrà essere condivisa dalla sua entrata in funzione, salvo nei casi in cui sia presente un'adeguata concorrenza nel rispettivo mercato di riferimento.

In relazione all'esecuzione dei termini di adeguamento delle condotte non in linea con la regolamentazione vigente (TAC), al rilascio di autorizzazioni per la concessione dell'uso di radiofrequenze e all'emissione di altri atti normativi in generale, gli impegni di investimento (definiti da Anatel e approvati da MCTIC) saranno incentrati prioritariamente sull'espansione delle reti mobili e fisse a banda larga e in specifiche zone del paese. A tal fine le reti di TLC realizzate sulla base di tali impegni sono soggette ad accessi condivisi.

Revisione del Regolamento sulla Competizione

Il regolatore brasiliano Anatel introdusse nel mese di novembre 2012 gli strumenti per l'analisi di mercato, per l'identificazione degli operatori con significativo potere di mercato e per la conseguente imposizione di obblighi ex ante (Plano Geral de Metas de Competição – PGMC).

In ogni mercato l'Anatel ha imposto una serie di obbligazioni asimmetriche per gli operatori che hanno un Significant Market Power (SMP).

Nel mese di luglio 2018, l'Anatel ha pubblicato il nuovo PGMC rivedendo alcuni punti e definendo due nuovi mercati: (i) interconnessione per traffico mobile; e (ii) trasmissione dati ad alta capacità.

TIM Brasil è stata identificata come operatore SMP per: (i) terminazioni di rete mobile; (ii) roaming nazionale; e (iii) trasporto dati ad alta capacità (in cinque municipalità).

Le misure applicate all'operatore SMP in questi mercati includono:

  • un percorso di riduzione delle tariffe di terminazione mobile sulla base di un sistema di price cap e mantenendo parzialmente un meccanismo Bill & Keep, fino alla prossima revisione del PGMC;
  • l'obbligo per gli operatori non SMP di offrire servizi di roaming nazionali.

È stata mantenuta l'obbligazione di accesso alla rete in rame (es: leased lines, bitstream e full unbundling) per gli operatori fissi integrati verticalmente aventi un SMP.

Con il nuovo PGMC gli operatori alternativi non potranno applicare tariffe di interconnessione asimmetriche superiori al 20% della tariffa applicata dagli operatori incumbent. Dal 2016 le tariffe d'interconnessione fissa seguono l'approccio cost oriented.

700 MHz e switch off TV analogica

Nel mese di settembre 2014, TIM ha vinto la gara per l'aggiudicazione delle frequenze di banda 700MHz (4G/LTE), con un prezzo di 1,7 miliardi di reais e impegni aggiuntivi per 1,2 miliardi di reais (in quattro rate annuali, corrette di inflazione) come contributo al consorzio previsto dal bando ("EAD") tra tutti gli operatori aggiudicatari (TIM, Algar, Claro e Vivo) per la gestione della liberazione della banda 700MHz attraverso lo switch off della TV analogica, la ridistribuzione dei canali e l'attenuazione delle interferenze (c.d. clean up). A tal fine, il primo pagamento (370 milioni di reais) è stato eseguito nel mese di aprile 2015, altri due versamenti (per un totale di 860 milioni di reais) sono stati concentrati nel mese di gennaio 2017 e nel mese di gennaio 2018 è avvenuto il pagamento dell'ultima rata (142 milioni di reais).

Nel mese di giugno 2019, è stato liberato lo spettro per attività mobili in tutte le municipalità brasiliane. Attualmente circa 3.012 città e tutti i capoluoghi brasiliani hanno già servizi mobili in 4G nella banda 700 MHz e 1.379 città hanno chiuso la TV analogica.

"Marco Civil da Internet" e Neutralità della Rete

Il "Marco Civil da Internet" (MCI), approvato nel mese di aprile 2014 con legge n°12.965/2014, ha stabilito la neutralità della rete come il "dovere di trattare in forma identica i diversi pacchetti di dati senza distinzione in base al contenuto, l'origine e la destinazione, il servizio, il terminale o l'applicazione". L'11 maggio 2016 è stato pubblicato il DPR n. 8.771/2016, che regola le eccezioni al principio della neutralità della rete, disposto nell'articolo 9 della legge suddetta.

Nell'agosto 2017 la Soprintendenza generale ("GS") del CADE (Consiglio Amministrativo di Difesa Economica) ha emesso una decisione favorevole ai fornitori di telecomunicazioni mobili, non prevedendo oneri sanzionatori in relazione ad un'indagine preliminare condotta per presunte pratiche anticoncorrenziali associate a offerte "zero rating" e ad offerte promozionali sul consumo di dati in internet. Diverse parti interessate sono state ascoltate dalla GS, tra cui il Ministero della Scienza, Tecnologia, Innovazione e Comunicazione (MCTIC) e l'Anatel e hanno concluso che i modelli di business su Internet non dovrebbero essere vietati ex ante, ma piuttosto monitorati organicamente per evitare potenziali effetti anticoncorrenziali.

Trasformazione Digitale Strategica e Internet delle Cose

Dal 15 dicembre 2016 al 5 febbraio 2017 il MCTIC ha fatto una Consultazione Pubblica per la discussione della procedura pubblica riguardante soluzioni per il mercato brasiliano dei servizi Machine to Machine (M2M) ed Internet delle Cose (IoT). Il rapporto finale è stato pubblicato a novembre con l'obiettivo di affrontare gli aspetti regolatori, tributari oltre alle procedure pubbliche, agli investimenti ed alle tematiche relative all'educazione.

Inoltre nei mesi di agosto e settembre 2017 il MCTIC ha eseguito una Consultazione Pubblica sulla Strategia di Trasformazione Digitale (E-Digital), con l'obiettivo di ampliare la discussione e creare strategie per la digitalizzazione dell'economia in Brasile. Il decreto E-Digital 9319/2018 è stato pubblicato stabilendo circa 100 azioni strategiche rivolte ad aumentare la concorrenza e il livello della produttività online nel paese, cosi come l'aumento dei livelli della connettività e di inclusione digitale. Queste azioni sono rivolte a coprire i principali temi strategici dell'economia digitale, tra cui l'infrastruttura di connettività, l'uso e la protezione dei dati, la IoT e la cybersecurity.

Nel mese di luglio 2018 l'Anatel ha anche formulato una richiesta di sussidi per una Consultazione Pubblica circa il futuro regolamento IoT e la riduzione delle barriere di entrata per l'espansione dell'IoT. I principali argomenti affrontati da Anatel sono stati: (i) necessità di licenza; (ii) utilizzo dello spettro; (iii) qualità e protezioni ai consumatori; (iv) imposte. Si prevede che la Consultazione Pubblica si terrà nel secondo semestre del 2019.

Nel giugno 2019 è stato pubblicato il Decreto relativo al Piano Nazionale per l'Internet delle Cose (Decreto 9.854/2019) per regolamentare e promuovere questa tecnologia in Brasile. Il decreto fa riferimento allo IoT come "l'infrastruttura che integra la fornitura di servizi a valore aggiunto con capacità di collegamento fisico o virtuale a dispositivi basati sulle tecnologie esistenti informatiche e di comunicazione e sulla loro evoluzione, con l'interoperabilità". Il decreto elenca i seguenti campi come quelli necessari per fornire ulteriore supporto al Piano Nazionale per l'Internet delle Cose: (i) scienza, tecnologia e innovazione; (ii) inserimento internazionale; (iii) formazione e training professionale; (iv) infrastruttura per connettività e interoperabilità; (v) regolamentazione, sicurezza e privacy; (iv) fattibilità economica.

Protezione dei dati

Il 14 agosto 2018, il Presidente brasiliano ha promulgato la General Data Protection Law (Legge 13.709/2018). Le nuove disposizioni di legge, come promulgate dal Presidente, sono più vicine al GDPR, inclusa una significativa applicazione extraterritoriale e sanzioni sino al 2% del fatturato globale della Società relativo all'esercizio precedente.

Nel mese di dicembre del 2018, il Provvedimento Provvisorio (Provisional Measure) 869/2018, approvato dal precedente Presidente brasiliano, ha modificato la Legge 13.709 al fine di creare l'Autorità Nazionale per la Protezione dei Dati (ANPD), all'interno della struttura della Presidenza della Repubblica, che implica un controllo più ampio dello Stato e, tra gli altri argomenti, estende a 24 mesi l'entrata in vigore della legge (agosto 2020), entro la quale tutte le entità legali dovranno adattare le rispettive attività di trattamento dei dati a tali nuove norme.

Nel mese di luglio del 2019, il Provvedimento Provvisorio 869/2018 è stato convertito nella Legge 13.853, che mantiene l'ANPD, in qualità di ente pubblico amministrativo federale, all'interno della struttura della Presidenza della Repubblica.

ORGANI SOCIALI AL 30 GIUGNO 2019

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

L'Assemblea ordinaria degli Azionisti di TIM del 4 maggio 2018 ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione, stabilendo in 15 il numero degli Amministratori, in tre esercizi (fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020) la durata del mandato. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi il successivo 7 maggio 2018 ha nominato Fulvio Conti Presidente e Amos Genish Amministratore Delegato della Società.

Nella riunione del Consiglio di Amministrazione del 24 luglio 2018, il Consigliere Dante Roscini è stato nominato Lead Independent Director, a supporto del Presidente (indipendente) nel coordinamento delle attività consiliari, con le attribuzioni e le responsabilità di cui al Codice di Borsa Italiana.

Il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 13 novembre 2018 ha revocato con decisione assunta a maggioranza e con effetto immediato tutte le deleghe conferite al consigliere Amos Genish; in conformità al piano di successione degli amministratori esecutivi adottato da TIM, le deleghe revocate al consigliere Amos Genish sono state provvisoriamente assegnate al Presidente del Consiglio di Amministrazione.

Successivamente, in data 18 novembre 2018, il Consiglio di Amministrazione di TIM condivisa la raccomandazione del Comitato Nomine e Remunerazione, ha proceduto a nominare Luigi Gubitosi Amministratore Delegato e Direttore Generale, conferendogli deleghe esecutive.

In data 21 febbraio 2019 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il superamento dell'esclusione dal perimetro di delega dell'Amministratore Delegato, Luigi Gubitosi, dei poteri già attribuiti nel novembre 2018 al Responsabile di Security, in quanto Delegato alla Sicurezza ai sensi della disciplina Golden Power.

Pertanto l'assetto di deleghe della Società prevede allo stato:

  • al Presidente le attribuzioni da legge, Statuto e documenti di autodisciplina;
  • all'Amministratore Delegato, in sintesi, tutti i poteri necessari per compiere gli atti pertinenti all'attività sociale, ad eccezione dei poteri riservati per legge e Statuto al Consiglio di Amministrazione.

In data 27 giugno 2019, il Consiglio di Amministrazione ha preso atto delle dimissioni di Amos Genish da Consigliere, procedendo alla sua sostituzione mediante cooptazione all'unanimità di Franck Cadoret. La composizione del Consiglio di Amministrazione della Società alla data del 30 giugno 2019 risulta quindi:

Presidente Fulvio Conti (indipendente)
Amministratore Delegato e Direttore
Generale
Luigi Gubitosi
Consiglieri Alfredo Altavilla (indipendente)
Paola Bonomo (indipendente)
Franck Cadoret
Giuseppina Capaldo (indipendente)
Maria Elena Cappello (indipendente)
Massimo Ferrari (indipendente)
Paola Giannotti de Ponti (indipendente)
Marella Moretti (indipendente)
Lucia Morselli (indipendente)
Dante Roscini (Lead Independent Director)
Arnaud Roy de Puyfontaine
Rocco Sabelli (indipendente)
Michele Valensise (indipendente)
Segretario Agostino Nuzzolo

Al 30 giugno 2019 sono presenti i seguenti Comitati consiliari:

  • Comitato per il Controllo e i Rischi: composto dai Consiglieri: Paola Giannotti de Ponti (Presidente), Massimo Ferrari, Marella Moretti, Lucia Morselli e Michele Valensise;
  • Comitato per le Nomine e la Remunerazione: composto dai Consiglieri: Alfredo Altavilla (Presidente), Paola Bonomo, Giuseppina Capaldo, Rocco Sabelli e Michele Valensise;
  • Comitato Parti Correlate: composto dai Consiglieri: Lucia Morselli (Presidente), Giuseppina Capaldo, Maria Elena Cappello, Marella Moretti e Dante Roscini;
  • Comitato Strategico: composto dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, Fulvio Conti (Presidente), dall'Amministratore Delegato, Luigi Gubitosi, e dai Consiglieri Arnaud Roy de Puyfontaine, Massimo Ferrari e Rocco Sabelli.

COLLEGIO SINDACALE

L'Assemblea ordinaria del 24 aprile 2018 ha nominato il Collegio Sindacale della Società con mandato fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2020. Il Collegio Sindacale della Società risulta a oggi così composto:

Presidente Roberto Capone
Sindaci Effettivi Giulia De Martino
Anna Doro
Marco Fazzini
Francesco Schiavone Panni
Sindaci Supplenti Andrea Balelli
Antonia Coppola
Franco Dalla Sega
Laura Fiordelisi

SOCIETÀ DI REVISIONE

L'Assemblea degli Azionisti del 29 marzo 2019 ha conferito l'incarico per la revisione legale dei bilanci di TIM S.p.A. del novennio 2019-2027 a EY S.p.A..

DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI

Il Consiglio di Amministrazione nella riunione del 20 maggio 2019 ha nominato Giovanni Ronca (Responsabile della Funzione di Gruppo Chief Financial Office) quale dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili di TIM S.p.A..

MACROSTRUTTURA ORGANIZZATIVA AL 30 GIUGNO 2019

INFORMAZIONI PER GLI INVESTITORI

CAPITALE SOCIALE TIM S.p.A. AL 30 GIUGNO 2019

Capitale Sociale euro 11.677.002.855,10
Numero azioni ordinarie (prive di valore nominale) 15.203.122.583
Numero azioni di risparmio (prive di valore nominale) 6.027.791.699
Numero azioni proprie ordinarie di TIM S.p.A. 37.672.014
Numero azioni ordinarie TIM possedute da Telecom Italia Finance S.A. 126.082.374
Percentuale delle azioni proprie ordinarie del Gruppo sull'intero capitale sociale 0,77%
Capitalizzazione di borsa (su media prezzi mese di giugno 2019) 9.806 milioni di euro

L'Assemblea del 25 maggio 2016 ha integrato la denominazione sociale con l'introduzione del nome "TIM S.p.A." in alternativa a "Telecom Italia S.p.A.".

Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. e le azioni ordinarie di INWIT S.p.A. sono quotate in Italia (indice FTSE) mentre le azioni ordinarie di Tim Participações S.A. sono quotate in Brasile (indice BOVESPA).

TIM-Telecom Italia Tim Participações
codici ordinarie risparmio
Borsa IT0003497168 IT0003497176 IT0005090300 BRTIMPACNOR1
Bloomberg TIT IM TITR IM INW IM TIMP3 BZ
Reuters TLIT.MI TLITn.MI INWT.MI TIMP3.SA

Al 30 giugno 2019, le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. e le azioni ordinarie di Tim Participações S.A. sono altresì quotate al NYSE (New York Stock Exchange); le quotazioni avvengono attraverso ADS (American Depositary Shares) rappresentativi rispettivamente di 10 azioni ordinarie e 10 azioni di risparmio di TIM S.p.A. e 5 azioni ordinarie di Tim Participações S.A..

In data 14 giugno 2019, TIM S.p.A. ha comunicato l'intenzione di avviare la procedura finalizzata a cancellare la quotazione presso il NYSE delle proprie American Depositary Shares ordinarie e di risparmio.

Conseguentemente, in data 25 giugno 2019, TIM ha depositato presso la U.S. Securities and Exchange Commission (SEC) la documentazione prevista (Form 25), con conseguente efficacia del delisting dopo 10 giorni; pertanto, fino al 5 luglio 2019, le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. sono state quotate al NYSE.

In data 9 luglio 2019, TIM ha depositato il Form 15F per richiedere alla SEC la deregistration di tutte le classi di suoi strumenti finanziari ad oggi registrati, incluse le obbligazioni registrate negli USA emesse dalla controllata totalitaria Telecom Italia Capital S.A. e garantite da TIM. Con la deregistration (la cui efficacia è prevista decorso un termine di 90 giorni), TIM chiederà la cessazione degli obblighi informativi ai sensi del U.S. Securities Exchange Act del 1934.

L'operazione non avrà conseguenze sulla quotazione e sulla negoziazione delle azioni ordinarie e di risparmio TIM presso Borsa Italiana.

La decisione di procedere con il delisting presso il NYSE è stata funzionale a obiettivi di semplificazione e risparmio di costi, fermi restando gli elevati standard di corporate governance, un solido sistema di controllo interno e un'informativa economico-finanziaria trasparente (inclusa la pubblicazione sul sito www.telecomitalia.com della traduzione in inglese di bilanci, comunicati stampa e altro materiale informativo regolato).

AZIONISTI

Composizione dell'azionariato al 30 giugno 2019 sulla base delle risultanze del Libro Soci integrate dalle comunicazioni ricevute e da altre informazioni a disposizione (azioni ordinarie):

(1) Evidenza assunta dalla comunicazione di partecipazione all'Assemblea degli Azionisti di TIM del 29 marzo 2019.

(2) Paul E. Singer è General Partner di Elliott Capital Advisors LP. Trattasi di partecipazione indiretta detenuta attraverso le società controllate Elliott International LP, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership. All'Assemblea degli Azionisti TIM del 29 marzo 2019 Elliott International LP, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership hanno partecipato con un numero di azioni pari all'8,81% del capitale ordinario.

PARTECIPAZIONI RILEVANTI NEL CAPITALE

Sulla base delle risultanze del Libro Soci, delle comunicazioni effettuate alla Consob e alla Società ai sensi dell'art. 120 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 e di altre informazioni a disposizione, risultano le seguenti partecipazioni rilevanti nel capitale ordinario di TIM S.p.A.:

1) Risultanze da comunicazioni ex art.120 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998

Soggetto Tipologia di possesso Quota % su capitale ordinario
Vivendi S.A. Diretto 23,94%
Paul E. Singer (*) Indiretto 9,55%
Cassa Depositi e Prestiti S.p.A.(**) Diretto 5,03%
Canada Pension Plan Investment Board (***) Diretto/Indiretto 3,13%

(*) Paul E. Singer è General Partner di Elliott Capital Advisors LP. La sua partecipazione indiretta, riferita al 31 gennaio 2019, risulta detenuta attraverso le società controllate Elliott International LP, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership.

  • (**) Partecipazione riferita al 18 febbraio 2019.
  • (***) Dalla comunicazione effettuata ai sensi di legge, riferita al 21 gennaio 2019, la quota di partecipazione indiretta risulta dello 0,03%, detenuta attraverso la società controllata CPPIB Map Cayman SPC.

2) Altre informazioni a disposizione

  • A seguito di evidenza assunta dalla comunicazione di partecipazione all'Assemblea degli Azionisti di TIM del 29 marzo 2019, la partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. risulta aumentata al 9,89% del capitale ordinario;
  • all'Assemblea degli Azionisti di TIM del 29 marzo 2019, Elliott International LP, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership hanno partecipato con un numero di azioni complessivamente pari all'8,81% del capitale ordinario;
  • Canada Pension Plan Investment Board ha partecipato all'assemblea degli azionisti di TIM in data 29 marzo 2019 con una partecipazione diretta per un numero di azioni pari al 3,21% del capitale ordinario; unitamente alla partecipazione in linea indiretta comunicata ai sensi di legge, la partecipazione complessiva, diretta e indiretta, risulta pari al 3,24% del capitale ordinario.

RAPPRESENTANTI COMUNI

  • L'Assemblea speciale degli Azionisti di risparmio del 24 maggio 2019 ha confermato Dario Trevisan rappresentante comune della categoria per tre esercizi, fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2021.
  • Con decreto del 9 giugno 2017, il Tribunale di Milano ha confermato Enrico Cotta Ramusino (già nominato con decreti dell'11 aprile 2014 e del 7 marzo 2011) rappresentante comune degli obbligazionisti per il prestito "Telecom Italia S.p.A. 2002-2022 a Tasso Variabile, Serie Speciale Aperta, Riservato in Sottoscrizione al Personale del Gruppo TIM, in servizio e in quiescenza", con mandato per il triennio 2017- 2019.

RATING AL 30 GIUGNO 2019

Al 30 giugno 2019, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:

Rating Outlook
STANDARD & POOR'S BB+ Stabile
MOODY'S Ba1 Stabile
FITCH RATINGS BB+ Stabile

In data 10 luglio 2019, l'agenzia di rating Moody's ha confermato il rating su TIM a Ba1 ed ha modificato l'outlook da "Stabile" a "Negativo".

DEROGA ALL'OBBLIGO DI PUBBLICAZIONE DEI DOCUMENTI INFORMATIVI PER OPERAZIONI STRAORDINARIE

In data 17 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. ha deliberato di avvalersi della facoltà – di cui agli artt. 70 comma 8 e 71 comma 1-bis, del Regolamento Consob n. 11971/99 – di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Ai sensi dell'art. 5, comma 8, del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 concernente le "Operazioni con parti correlate" e della successiva Delibera Consob n. 17389 del 23 giugno 2010, nel primo semestre 2019 non si segnalano operazioni di maggiore rilevanza, così come definite dall'art. 4, comma 1, lett. a) del summenzionato regolamento che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM del primo semestre 2019.

Inoltre, non sono intervenute modifiche o sviluppi delle operazioni con parti correlate descritte nella Relazione sulla gestione dell'esercizio 2018 che abbiano avuto un effetto rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM nel primo semestre 2019.

Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza, ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito www.telecomitalia.com, sezione il Gruppo – canale Sistema di Governance.

Le informazioni sui rapporti con parti correlate richieste dalla Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 sono presentate negli Schemi di bilancio e nella Nota "Operazioni con parti correlate" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo TIM al 30 giugno 2019.

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE

Nella presente Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2019 del Gruppo TIM, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, sono presentati alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo TIM. Tali indicatori, che sono presentati nelle relazioni finanziarie (annuali e infrannuali), non devono, comunque, essere considerati sostitutivi di quelli convenzionali previsti dagli IFRS.

In particolare a seguito dell'adozione dell'IFRS 16, il Gruppo TIM utilizza i seguenti indicatori alternativi di performance:

  • EBITDA adjusted After Lease ("EBITDA-AL"), calcolato rettificando l'EBITDA Organico al netto delle partite non ricorrenti, degli importi connessi al trattamento contabile dei contratti di leasing finanziari secondo lo IAS 17 (applicato sino a fine 2018) e secondo l'IFRS 16 (applicato a partire dal 2019). Tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) e rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit) in aggiunta all'EBIT;
  • Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, calcolato escludendo dall'Indebitamento finanziario netto rettificato le passività connesse al trattamento contabile dei contratti di leasing finanziari secondo lo IAS 17 (applicato sino a fine 2018) e secondo l'IFRS 16 (applicato a partire dal 2019). TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease rappresenti un indicatore della capacità di fare fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria.

Gli altri indicatori alternativi di performance normalmente utilizzati sono nel seguito illustrati:

EBITDA: tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) e rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit) in aggiunta all'EBIT. Questi indicatori sono determinati come segue:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento
+ Oneri finanziari
- Proventi finanziari
+/- Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni
+/- Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del
patrimonio netto
EBIT- Risultato Operativo
+/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti
+/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
+ Ammortamenti
EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di
Attività non correnti
  • Variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui Ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT: tali indicatori esprimono la variazione in valore assoluto e/o in percentuale dei Ricavi, dell'EBITDA e dell'EBIT, escludendo, ove presenti, gli effetti della variazione dell'area di consolidamento, delle differenze cambio e degli eventi e operazioni di natura non ricorrente. TIM ritiene che tale modalità di presentazione permetta di interpretare in maniera più completa ed efficace le performance operative del Gruppo (nel suo complesso e con riferimento alle Business Unit); essa viene pertanto anche utilizzata nelle presentazioni agli analisti e agli investitori. Nell'ambito della presente Relazione intermedia sulla gestione è fornita la riconciliazione tra il dato "contabile o reported" e quello "organico esclusa la componente non ricorrente".
  • EBITDA margin e EBIT margin: TIM ritiene che tali margini rappresentino degli utili indicatori della capacità del Gruppo, nel suo complesso e a livello di Business Unit di generare profitti attraverso i suoi ricavi. L'EBITDA margin e l'EBIT margin misurano, infatti, la performance operativa di un'entità analizzando le percentuali dei ricavi che diventano, rispettivamente, EBITDA e EBIT. Questi indicatori sono utilizzati da TIM nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) per illustrare l'andamento della gestione economica anche attraverso il confronto della redditività operativa del periodo di riferimento con quella degli periodi precedenti.
  • Indebitamento Finanziario Netto: TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rappresenti un indicatore della capacità di fare fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria, rappresentate dal Debito Finanziario Lordo ridotto della Cassa e Altre Disponibilità Liquide Equivalenti e di altre Attività Finanziarie. Nell'ambito della presente Relazione intermedia sulla gestione è inserita una tabella che

evidenzia i valori della situazione patrimoniale-finanziaria utilizzati per il calcolo dell'Indebitamento Finanziario Netto del Gruppo.

Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'Indebitamento Finanziario Netto, in aggiunta al consueto indicatore (definito "Indebitamento finanziario netto contabile"), è presentato anche l'"Indebitamento finanziario netto rettificato", che esclude gli effetti meramente contabili derivanti dalla valutazione al fair value dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.

L'indebitamento finanziario netto viene determinato come segue:

+ Passività finanziarie non correnti
+ Passività finanziarie correnti
+ Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
A) Debito Finanziario lordo
+ Attività finanziarie non correnti
+ Attività finanziarie correnti
+ Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
B) Attività Finanziarie
C=(A - B) Indebitamento finanziario netto contabile
D) Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività / attività finanziarie
E=(C + D) Indebitamento finanziario netto rettificato

INNOVAZIONE, RICERCA E SVILUPPO

Il nuovo Piano industriale di TIM pone modernizzazione, semplificazione e intelligenza artificiale al centro degli investimenti del Gruppo; TIM sta realizzando una rete 5G completamente nuova e automatizzata, proseguendo contestualmente con la dismissione e il consolidamento degli asset ridondanti (ad esempio data center e centrali). Le attività di innovazione, ricerca e sviluppo sono funzionali al raggiungimento di questi obiettivi.

L'impegno di TIM nell'innovazione

Anche nei primi sei mesi del 2019 l'innovazione, sia tecnologica che di business, si conferma l'elemento centrale per rispondere al cambiamento del contesto tecnologico, di mercato e competitivo. Coerentemente con ciò, il Gruppo ha agito su più direzioni:

  • inaugurando una nuova modalità di strutturazione dei progetti di innovazione che, travalicando i vincoli organizzativi, si articola in 6 programmi di innovazione cross funzionali1 sui filoni fondamentali dell'evoluzione della rete fissa e mobile verso gli standard 5G e la banda ultra larga, sui temi delle piattaforme di servizio e dei nuovi sistemi di operations, cui contribuiscono risorse appartenenti a tutta la struttura di Innovation, in funzione delle loro competenze.
  • confermando l'orientamento alla Open Innovation, con l'obiettivo di massimizzare i benefici derivanti dall'integrazione dei contributi di innovazione che si generano all'interno anche grazie a sorgenti esterne di idee innovative. Si è avviata la razionalizzazione degli JOL2 e sono stati inaugurati due nuovi lab, che si aggiungono a quelli di Milano, Bologna, Roma e Catania:
    • Innovation Lab di Napoli realizzato in partnership con Cisco Italia e l'Università Federico II. Obiettivo della nuova struttura, che avrà come punto di forza l'Innovation Hub, è quello di accelerare la trasformazione digitale del Sud Italia, selezionando e sviluppando nuove idee, progetti e soluzioni innovative emergenti che andranno ad integrare la rete imprenditoriale dedicata all'innovazione tecnologica del Paese, avvalendosi anche della collaborazione di Campania NewSteel, in particolare per la realizzazione dei percorsi di accelerazione e per l'attivazione di azioni di "disseminazione" finalizzate al rafforzamento dell'ecosistema startup.
    • Innovation Lab di Roma, il primo dedicato al 5G, con i primi smarthpone compatibili al 5G NR che saranno commercializzati nei prossimi mesi, insieme a soluzioni e servizi della nuova rete ultraveloce. Il nuovo 5G TIM Innovation Hub di Roma è uno spazio che intende attrarre l'intero ecosistema di imprese, startup, centri R&S e altri attori interessati all'evoluzione digitale, proponendosi come riferimento di eccellenza in Italia per lo sviluppo e la sperimentazione di servizi e soluzioni innovative basate sulla nuova tecnologia 5G.
  • relazionandosi con il mondo delle start-up al fine di catalizzare la capacità di innovazione di quest'ultime attraverso il programma di accelerazione di TIM #Wcap e gli investimenti in equity attraverso TIM Venture.

L'impegno di TIM nell'accompagnare il Paese nel percorso di innovazione tecnologica e digitale è stato riconosciuto a livello nazionale con l'assegnazione del "Premio dei Premi per l'Innovazione 2018" da parte del Presidente del Senato. Il premio è stato assegnato proprio per la realizzazione degli "Innovation Hub", centri di sperimentazione dove, startup e piccole imprese hanno a disposizione piattaforme e asset tecnologici da utilizzare per progettare e testare soluzioni innovative, lavorando a fianco di grandi aziende, Università, Istituti di ricerca e incubatori per cogliere le occasioni di crescita economica e sociale che avranno un'importante accelerazione grazie al 5G e alle reti ultra broadband di TIM.

L'innovazione di rete e l'evoluzione verso il 5G: le collaborazioni

Gli investimenti tecnologici contribuiscono anche alla creazione di nuovi mercati: TIM collabora con operatori delle telecomunicazioni e fornitori di soluzioni di rete in tutto il mondo al fine di sviluppare l'infrastruttura intelligente su cui sarà basata l'economia globale del futuro.

Cisco e TIM hanno rafforzato la loro partnership con il lancio di soluzioni "Software Defined - Wide Area Network" per la gestione delle reti aziendali, offrendo alle imprese italiane servizi sempre più affidabili, flessibili

1 I filoni di ricerca coperti dai cross program riguardano: hybrid access solutions, cloud ready and automated network infrastructure, cloud native network applications and intelligence, artificial intelligence center of excellence, innovation ecosystem and platform, infrastructure-intensive internet of everything (IoE) innovation. 2

Joint Open Lab, modelli di collaborazione che rappresentano dei veri e propri laboratori di ricerca ubicati presso gli Atenei coinvolti dedicati allo sviluppo delle attività.

e sicuri, in grado di rispondere alle più attuali esigenze di business e l'estensione della piattaforma di cybersecurity TIM Safe Web ai clienti mobile business di TIM.

Grazie alla partnership, i clienti TIM potranno scegliere i servizi più adeguati alle proprie esigenze. Saranno disponibili infatti sia soluzioni per ambienti IT semplici, in grado di gestire in modo completo rete locale cablata e senza fili (LAN), rete geografica (WAN) e sicurezza con protezione dalle minacce, sia soluzioni dedicate ad ambienti IT più strutturati, che consentono maggiore personalizzazione e funzionalità evolute di instradamento del traffico, oltre a sicurezza con protezione dalle minacce, segmentazione e ottimizzazione della connettività verso ambienti multicloud.

Sempre nel primo semestre TIM e Corning Incorporated hanno siglato un accordo di collaborazione volto allo sviluppo di nuovi servizi e nuove applicazioni per le reti di prossima generazione. I due gruppi si concentreranno, in particolare, sull'evoluzione dell'infrastruttura e delle piattaforme di rete a banda larga, con l'obiettivo di rispondere meglio ai requisiti imposti dall'IoT e dal 5G, trend entrambi in forte crescita.

Con Fujitsu Italia TIM ha siglato un protocollo d'intesa volto a instaurare un "think table" congiunto, con al centro l'innovazione delle reti e lo sviluppo di servizi a valore aggiunto, sfruttando pienamente le funzionalità del 5G e di tecnologie quali blockchain e quantum-inspired computing. Obiettivo della partnership è quello di avviare un nuovo sodalizio tecnologico, che permetta di esplorare soluzioni di networking di ultima generazione basate sulle tecnologie emergenti. In questo contesto, con un approccio di "co-creation" Fujitsu e TIM lavoreranno fianco a fianco per sfruttare al massimo le potenzialità offerte dalle reti 5G e accelerare la trasformazione digitale in settori strategici come automotive, utilities, finanza e manifattura.

A maggio è entrato nella fase operativa il Memorandum of Understanding, con Regione Liguria, Comune di Genova, Liguria Digitale, Ericsson e TIM per il "Digital Lab 5G" che ha tra i principali obiettivi quello di rendere disponibili nuove applicazioni per i servizi innovativi dedicati a cittadini, imprese e pubblica amministrazione attraverso la rete 5G.

Tale soluzione di monitoraggio del territorio potrà essere personalizzata per meglio rispondere alle varie necessità: oltre alla tutela del territorio, infatti, la piattaforma Cloud robotics infrastructure di TIM, connessa alla rete 5G, può permettere nuove soluzioni per la pubblica sicurezza, per il monitoraggio di infrastrutture critiche e, in prospettiva, anche per il trasporto di farmaci di prima necessità, di organi per i trapianti o apparati per il pronto intervento (defibrillatori, ecc.). Olivetti, centro di eccellenza del Gruppo TIM per le tecnologie IoT e Big Data, contribuisce al progetto mettendo in campo le sue competenze di analisi e disegno di scenari predittivi.

Ad aprile TIM ha acceso il 5G all'aeroporto di Fiumicino, primo scalo italiano ad essere dotato di questa nuova tecnologia. A Fiumicino è stata inaugurata la nuova area dimostrativa, realizzata da TIM, AdR ed Ericsson, nella quale i passeggeri in arrivo e in transito possono scoprire in anteprima la nuova tecnologia e alcuni servizi che caratterizzeranno il futuro delle comunicazioni mobili. Nello stand 5G si può sperimentare l'innovativo servizio di visite guidate virtuali, una delle principali applicazioni turistiche legate al 5G.

Infine, in giugno ha preso il via il progetto "TIM 5G Inside Out" sviluppato in collaborazione con Talent Garden3 con l'obiettivo di sensibilizzare il mercato sulle opportunità del 5G in Italia e creare una comunità che operi in settori-chiave dell'innovazione tecnologica, quali industria 4.0, mobilità e Smart City, infrastrutture e logistica, intrattenimento e turismo.

Nel primo semestre 2019 il progetto Torino 5G ha visto il consolidamento della sperimentazione degli anni precedenti con la progressiva attivazione dei primi nodi 5G sulle frequenze a 3.6 GHz. A giugno in particolare è stata consolidato il rinnovo del MoU con il Comune di Torino, per consentire la prosecuzione della proficua collaborazione strategica nella fase di diffusione in campo del servizio 5G commerciale. Le principali attività sperimentali in corso riguardano il progetto Smart Roads, in cui TIM conduce un gruppo di lavoro (partner Italdesign, Daimler, Luxoft, 5T, Fondazione Links, Politecnico di Torino) per la realizzazione di scenari di connected car orientati alla sicurezza stradale e alla prevenzione di incidenti), e il progetto Torino City Lab, in cui TIM è l'abilitatore tecnologico del laboratorio a cielo aperto Doralab (unicum a livello nazionale), in cui la Città, in collaborazione con ENAC, consente alle aziende di sperimentare applicazioni innovative basate su droni.

Le attività operative di sviluppo della tecnologia e dei trial 5G, nonché di valorizzazione delle soluzioni innovative legate all'Artificial Intelligence e all'Edge Computing sono accompagnate da un'articolata attività di comunicazione tecnica che spazia dal piano editoriale del Notiziario Tecnico TIM a quello promozionale con eventi di divulgazione scientifica. In particolare, nei primi sei mesi del 2019 molte le iniziative dedicate al 5G, come l'evento "Genova 5G" con demo live di volo di droni controllati da remoto per il monitoraggio ambientale, e la conclusione del progetto finanziato dalla Comunità Europea "5G MoNArch" che ha visto il grande pubblico visitare, in realtà virtuale, alcune sale barocche di Palazzo Madama a Torino.

3 Talent Garden è la più grande piattaforma fisica in Europa di networking e formazione per l'innovazione digitale. Ad oggi conta 23 campus in 8 Paesi. Ospita più di 3.500 innovatori, tra cui freelance, startup, agenzie, imprenditori, investitori, studenti e aziende.

L'innovazione e la ricerca con le Università

Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi a maggio presso i TIM Open Labs, i laboratori di Torino dove, da oltre 50 anni, si sviluppa ricerca e innovazione creando e valutando nuovi sistemi e servizi di comunicazione, ha confermato l'importanza della ricerca per TIM e ha ribadito l'intento di rafforzare le attività di TIM Open Labs. A tal fine è stato deciso di stringere un rapporto più intenso con i principali atenei e centri di ricerca del Paese anche attraverso il finanziamento di 30 dottorati di ricerca in ambito tecnologico nei prossimi 3 anni.

Alla base della R&S di TIM, che impiega circa 70 tecnici referenti TIM, 80 ricercatori universitari su attività specifiche e prevede un impegno economico superiore al milione di euro troviamo le convenzioni triennali con università italiane quali:

  • POLITO sul tema dell'AI e ML (Artificial Intelligence e Machine Learning); sono in via di definizione 20 progetti di ricerca per un valore complessivo di oltre 700.000 euro.
  • Partnership accademica definita nell'ambito del progetto MISE Bari-Matera 5G, che ha coinvolto TIM insieme a CNR, UNIBARI, POLIBARI, UNIBASILICATA, SSSA di PISA, UNISALENTO, affronta temi sul fronte della copertura 5G integrale delle città, attesa entro la fine del 2019 con 10 ambiti applicativi. Nel 2021 si prevede la copertura dell'intero perimetro metropolitano delle 2 città4 per un impegno economico previsto per il 2019 di circa 500.000 euro.
  • in fase di definizione gli accordi con UNICATANIA e con UNITO con cui, oltre allo sviluppo di tematiche di ricerca di reciproco interesse, saranno attuati programmi di formazione e tirocinio.

A livello internazionale TIM aderisce al programma MIT ILP5 per aggiornamento di attività e scenari di trends più innovativi nell'ambito dei servizi digitali e delle relative tecnologie abilitanti come i Big Data e l'AI. Ulteriori collaborazioni sono attivate attraverso programmi di ricerca europei e nazionali quali Horizon2020 e EIT 6.

RICERCA E SVILUPPO IN BRASILE

La funzione Innovation & Technology, che risponde al CTIO di TIM Participações, è responsabile delle attività di ricerca e sviluppo. Le principali aree di attività sono: la definizione dell'innovazione tecnologica della Rete, le esigenze evolutive per nuove tecnologie e dispositivi e le linee guida architetturali unitamente allo sviluppo di partnership strategiche, al fine di sfruttare i nuovi modelli di business e garantire l'evoluzione delle infrastrutture di rete in linea con la strategia aziendale.

Il 5G in Brasile

Nel corso del 2018, Architecture & Innovation Technology ha concluso i test di interferenza in Guaratiba-RJ nella banda da 3,5 GHz, banda base per il 5G. L'obiettivo era dimostrare che le due bande possano coesistere armoniosamente e non ci sono vincoli per l'uso del 3,5 GHz in Brasile. I test hanno concluso che utilizzando un filtro adeguato, la coesistenza è possibile in ogni scenario. Nel corso del 2019 è attesa un'asta per la banda 2,3 e 3,5 GHz, su quest'ultima Anatel ha stabilito le regole d'uso nel corso del primo semestre dell'anno. A tal fine Tim Participações ha già identificato tre città, Florianópolis, Santa Rita do Sapucaí e Campina Grande per testare la tecnologia 5G per sviluppare nuovi prodotti e i servizi abilitati della nuova tecnologia.

4 http://www.barimatera5g.it

5 Industry Liaison Program

6 Istituto europeo di innovazione e tecnologia

BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AL 30 GIUGNO 2019 DEL GRUPPO TIM

INDICE

BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AL 30 GIUGNO 2019 DEL GRUPPO TIM

consolidata _______ 64
Situazione
patrimoniale‐finanziaria
consolidato _______ 66
Conto
economico
separato
Conto
economico
complessivo
consolidato ____ 67
consolidato _________ 68
Movimenti
del
patrimonio
netto
consolidato _____ 69
Rendiconto
finanziario
Nota 1 Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale ________ 71
Nota 2 Principi contabili _____________ 74
Nota 3 Area di consolidamento _____________ 82
Nota 4 Avviamento ___________ 83
Nota 5 Attività immateriali a vita utile definita _____________ 87
Nota 6 Attività materiali _____________ 88
Nota 7 Diritti d'uso su beni di terzi ___________ 89
Nota 8 Partecipazioni _______________ 90
Nota 9 Attività finanziarie (non correnti e correnti) __________ 91
Nota 10 Crediti vari e altre attivita' non correnti ____________ 93
Nota 11 Crediti commerciali, vari e altre attività correnti ___________ 94
Nota 12 Patrimonio netto ____________ 96
Nota 13 Passività finanziarie (non correnti e correnti) ________ 98
Nota 14 Indebitamento finanziario netto ___________ 105
Nota 15 Strumenti derivati __________ 108
Nota 16 Informazioni integrative su strumenti finanziari __________ 109
Nota 17 Fondi relativi al personale __________ 111
Nota 18 Fondi per rischi e oneri ____________ 112
Nota 19 Debiti vari e altre passività non correnti ___________ 113
Nota 20 Debiti commerciali, vari e altre passività correnti _________ 114
Nota 21 Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie ________ 116
Nota 22 Proventi finanziari e Oneri finanziari _____________ 125
Nota 23 Utile (perdita) del periodo _________ 127
Nota 24 Risultato per azione ______________ 128
Nota 25 Informativa per settore operativo _________ 131
Nota 26 Operazioni con parti correlate ____________ 134
Nota 27 Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale _________ 142
Nota 28 Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti ___________ 145
Nota 29 Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali _______ 147
Nota 30 Altre informazioni __________ 147
Nota 31 Eventi successivi al 30 giugno 2019 ________ 149
Nota 32 Le imprese del Gruppo TIM ______________ 151

SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

Attività

(milioni di euro) note 30.6.2019 di cui con 31.12.2018 di cui con
parti
parti
correlate
correlate
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 4) 26.784 26.769
Attività immateriali a vita utile definita 5) 8.006 8.889
34.790 35.658
Attività materiali 6)
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 14.089 14.251
Beni in locazione finanziaria 2) 1.895
14.089 16.146
Diritto d'uso su beni di terzi 2) 7) 5.803
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
12 16
Altre partecipazioni 54 49
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione
attiva
9) 60 54
Altre attività finanziarie non correnti 9) 2.030 1.540
Crediti vari e altre attività non correnti 10) 2.944 2.291
Attività per imposte anticipate 1.077 1.136
6.177 5.086
Totale Attività non correnti (a) 60.859 56.890
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 316 389
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 11) 4.990 23
4.706
22
Crediti per imposte sul reddito 83 251
Attività finanziarie correnti 9)
Crediti finanziari correnti per contratti di
locazione attiva
53 70
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti
finanziari e altre attività finanziarie correnti
1.111 1.396
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 1.700 1.917
2.864 3.383
Sub-totale Attività correnti 8.253 8.729
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad
essere cedute
Totale Attività correnti (b) 8.253 8.729
Totale Attività (a+b) 69.112 65.619

Patrimonio netto e Passività

(milioni di euro) note 30.6.2019 di cui con 31.12.2018 di cui con
parti
correlate
parti
correlate
Patrimonio netto 12)
Capitale emesso 11.677 11.677
meno: Azioni proprie (90) (90)
Capitale 11.587 11.587
Riserva da sovrapprezzo azioni 2.094 2.094
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile
(perdita) del periodo
6.268 5.847
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della
Controllante 19.949 19.528
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
2.385 2.219
Totale Patrimonio netto (c) 22.334 21.747
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di
finanziamento e altri
13) 25.679 23.319
Passività finanziarie non correnti per contratti di
locazione passiva
13) 4.814 1.740
Fondi relativi al personale 17) 1.417 1.567
Fondo imposte differite 313 192
Fondi per rischi e oneri 18) 993 876
Debiti vari e altre passività non correnti 19) 3.348 1
3.297
1
Totale Passività non correnti (d) 36.564 30.991
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di
finanziamento e altri
13) 2.780 5.705
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione
passiva
13) 705 208
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 20) 6.647 67
6.901
73
Debiti per imposte sul reddito 82 67
Sub-totale Passività correnti 10.214 12.881
Passività direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere
cedute
Totale Passività correnti (e) 10.214 12.881
Totale Passività (f=d+e) 46.778 43.872
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 69.112 65.619

CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

note 1° Semestre di cui 1° Semestre di cui
(milioni di euro) 2019 con parti 2018 con parti
correlate correlate
Ricavi 8.994 1 9.411 3
Altri proventi operativi 766 144
Totale ricavi e proventi operativi 9.760 9.555
Acquisti di materie e servizi (3.198) (79) (3.980) (87)
Costi del personale (1.502) (49) (1.526) (45)
Altri costi operativi (871) (661)
Variazione delle rimanenze (74) 35
Attività realizzate internamente 276 310
Risultato operativo ante ammortamenti,
plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di
valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
4.391 3.733
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 28) 332 (121)
Ammortamenti (2.496) (2.122)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti (8) 3
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti
Risultato operativo (EBIT) 1.887 1.614
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 28) 332 (121)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese
collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del
patrimonio netto
(3) (2)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 2 10
Proventi finanziari 580 551 8
Oneri finanziari (1.334) (1.269) (8)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle
attività in funzionamento 1.132 904
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 28) 302 (126)
Imposte sul reddito (392) (297)
Utile (perdita) derivante dalle attività in
funzionamento
740 607
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo 23) 740 607
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 28) 183 (118)
Attribuibile a:
Soci della Controllante 551 532
Partecipazioni di minoranza 189 75
(euro) 1° Semestre 1° Semestre
2019 2018
Risultato per azione: 24)
Risultato per azione (Base=Diluito)
Azione ordinaria 0,02 0,02
Azione di risparmio 0,03 0,03
di cui:

azione ordinaria 0,02 0,02 azione di risparmio 0,03 0,03

da Attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante

CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO CONSOLIDATO

Nota 12

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
Utile (perdita) del periodo
(a)
740 607
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti
di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 3 (3)
Effetto fiscale
(b) 3 (3)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali (70) 7
Effetto fiscale 17 (3)
(c) (53) 4
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato consolidato
(e=b+c+d)
(50) 1
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto
economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti
di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 22 4
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (3) 14
Effetto fiscale (1) (8)
(f) 18 10
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 99 (65)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (92) (77)
Effetto fiscale (3) 33
(g) 4 (109)
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere 87 (610)
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto economico
separato consolidato
Effetto fiscale
(h) 87 (610)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
(k=f+g+h+i)
109 (709)
Totale altre componenti del conto economico complessivo consolidato
(m=e+k)
59 (708)
Utile (perdita) complessivo del periodo
(a+m)
799 (101)
Attribuibile a:
Soci della Controllante 584 9
Partecipazioni di minoranza 215 (110)

MOVIMENTI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Movimenti dal 1° gennaio 2018 al 30 giugno 2018

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al fair
value rilevato
nelle altre
componenti di
conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve e
utili (perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita) del
periodo
Totale Patrimonio
netto
attribuibile alle
partecipazioni
di minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31 dicembre 2017 11.587 2.094 51 (582) (955) (104) 9.383 21.474 2.221 23.695
Movimenti di patrimonio
netto del periodo:
Dividendi deliberati (166) (166) (67) (233)
Utile (perdita) complessivo del
periodo
7 (109) (425) 4 532 9 (110) (101)
Altri movimenti 1 1 12 13
Saldo al 30 giugno 2018 11.587 2.094 58 (691) (1.380) (100) 9.750 21.318 2.056 23.374

Movimenti dal 1° gennaio 2019 al 30 giugno 2019 Nota 12

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al fair
value rilevato
nelle altre
componenti di
conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve e
utili (perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita) del
periodo
Totale Patrimonio
netto
attribuibile
alle
partecipazioni
di minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31 dicembre 2018 11.587 2.094 30 (563) (1.340) (90) 7.810 19.528 2.219 21.747
Adozione IFRS 16
Saldo rettificato al 31
dicembre 2018
11.587 2.094 30 (563) (1.340) (90) 7.810 19.528 2.219 21.747
Movimenti di patrimonio
netto del periodo:
Dividendi deliberati (166) (166) (55) (221)
Utile (perdita) complessivo del
periodo
21 4 61 (53) 551 584 215 799
Emissione di strumenti
rappresentativi di patrimonio
netto
2 2 2
Altri movimenti 1 1 6 7
Saldo al 30 giugno 2019 11.587 2.094 51 (559) (1.279) (143) 8.198 19.949 2.385 22.334

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) note 1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 740 607
Rettifiche per:
Ammortamenti 2.496 2.122
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) 12 2
Variazione netta delle attività (fondo) per imposte anticipate (differite) 193 269
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse partecipazioni) 6 (3)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate
con il metodo del patrimonio netto
3 2
Variazione dei fondi relativi al personale (214) (23)
Variazione delle rimanenze 73 (31)
Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa (138) (74)
Variazione dei debiti commerciali (327) (368)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito 172 (25)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività 123 100
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative
(a)
3.139 2.578
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per cassa (2.126) (2.255)
Contributi in conto capitale incassati 6 2
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle disponibilità
acquisite
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni (4) (3)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati attivi di
copertura e non) 131 34
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di rami
d'azienda, al netto delle disponibilità cedute
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali, materiali e di
altre attività non correnti
6 12
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento
(b)
(1.987) (2.210)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre (367) (209)
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) 3.190 1.324
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (3.415) (2.491)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non (256) 121
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) 5 11
Dividendi pagati (246) (222)
Variazioni di possesso in imprese controllate 2
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento
(c)
(1.089) (1.464)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
(d)
Flusso monetario complessivo
(e=a+b+c+d)
63 (1.096)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo
(f)
1.631 3.246
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide equivalenti
nette
(g)
5 (51)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo
(h=e+f+g)
1.699 2.099

Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi

(milioni di euro) 1° Semestre 1° Semestre
2019 2018
Acquisti di attività immateriali (1)
(5)
(376) (436)
Acquisti di attività materiali (1) (2)
(6)
(1.079) (1.205)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi (1)
(7)
(318)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per
competenza (1.773) (1.641)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni
di terzi (353) (614)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per
cassa (2.126) (2.255)
(1) di cui verso parti correlate:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per
competenza 1
(2) Nel primo semestre 2018 includono gli acquisti di beni in locazione finanziaria.

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (30) (37)
Interessi pagati (992) (1.300)
Interessi incassati 282 633
Dividendi incassati 1

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 1.917 3.575
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (286) (329)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
1.631 3.246
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 1.700 2.102
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (1) (3)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
1.699 2.099

Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7, sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato.

NOTA 1 FORMA, CONTENUTO E ALTRE INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE

FORMA E CONTENUTO

Telecom Italia S.p.A. (la "Capogruppo"), denominata in forma sintetica anche "TIM S.p.A.", e le sue società controllate formano il "Gruppo TIM" o il "Gruppo".

TIM è una società per azioni (S.p.A.) organizzata secondo l'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana.

La sede legale della Capogruppo TIM è in Via Gaetano Negri 1, Milano, Italia.

La durata di TIM S.p.A. è fissata, come previsto dallo Statuto, sino al 31 dicembre 2100.

Il Gruppo TIM opera principalmente in Europa, nel bacino del Mediterraneo e in Sud America.

Il Gruppo è impegnato principalmente nel settore delle comunicazioni e in particolare nel settore delle telecomunicazioni fisse e mobili nazionali e internazionali.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 del Gruppo TIM è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale (vedasi per maggiori dettagli la Nota "Principi contabili") e nel rispetto degli International Financial Reporting Standards emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 del Gruppo TIM è stato predisposto nel rispetto dello IAS 34 (Bilanci Intermedi) e, così come consentito da tale principio, non include tutte le informazioni richieste in un bilancio consolidato annuale; pertanto, deve essere letto unitamente al bilancio consolidato del Gruppo TIM redatto per l'esercizio 2018.

Si precisa, inoltre, che nei primi sei mesi del 2019, il Gruppo ha applicato principi contabili coerenti con quelli dell'esercizio precedente, fatta eccezione per l'adozione dei nuovi principi contabili IFRIC 23 (Incertezza sul trattamento delle imposte sul reddito) che non ha comportato impatti, nonchè IFRS 16 (Leasing) applicato a partire dal 1° gennaio 2019, i cui effetti sono illustrati nel paragrafo "Adozione del nuovo principio IFRS 16 (Leasing)" della Nota "Principi contabili" a cui si fa rimando per ulteriori dettagli.

Per ragioni di confronto vengono presentati i dati della situazione patrimoniale – finanziaria consolidata al 31 dicembre 2018, i dati di conto economico separato consolidato e di conto economico complessivo consolidato, di rendiconto finanziario consolidato e i movimenti del patrimonio netto consolidato del primo semestre 2018.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 del Gruppo TIM è presentato in euro (arrotondato al milione, salvo diversa indicazione).

La pubblicazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato chiuso al 30 giugno 2019 del Gruppo TIM è stata autorizzata con delibera del Consiglio di Amministrazione del 1° agosto 2019.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 è sottoposto a revisione contabile limitata.

SCHEMI DI BILANCIO

Gli schemi di bilancio adottati sono coerenti con quelli previsti dallo IAS 1; in particolare:

  • la Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata è stata predisposta classificando le attività e le passività secondo il criterio "corrente/non corrente";
  • il Conto economico separato consolidato è stato predisposto classificando i costi operativi per natura, in quanto tale forma di esposizione è ritenuta più idonea a rappresentare lo specifico business del Gruppo, risulta conforme alle modalità di reporting interno ed è in linea con la prassi del settore industriale di riferimento.

Il Conto economico separato consolidato include, in aggiunta all'EBIT (Risultato Operativo), l'indicatore alternativo di performance denominato EBITDA (Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti).

In particolare, TIM utilizza, in aggiunta all'EBIT, l'EBITDA come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori); detto indicatore, rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit). L'EBIT e l'EBITDA sono determinati come segue:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento

    • Oneri finanziari
  • Proventi finanziari
  • +/- Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni
  • +/- Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto

EBIT- Risultato Operativo

  • +/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti
  • +/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
    • Ammortamenti

EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti

  • il Conto economico complessivo consolidato comprende, oltre all'utile (perdita) del periodo, come da Conto economico separato consolidato, le altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse da quelle con gli Azionisti;
  • il Rendiconto finanziario consolidato è stato predisposto esponendo i flussi finanziari derivanti dalle attività operative secondo il "metodo indiretto", come consentito dallo IAS 7 (Rendiconto finanziario).

Inoltre, come richiesto dalla delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, nel contesto del conto economico separato consolidato, i proventi e gli oneri derivanti da operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa (operazioni non ricorrenti) sono specificatamente identificati ed i relativi effetti sui principali livelli intermedi di risultato sono evidenziati separatamente, quando significativi. In particolare, tra gli oneri/proventi non ricorrenti vengono inclusi, a titolo non esaustivo: proventi/oneri derivanti dalla cessione di immobili, impianti e macchinari, di rami d'azienda e di partecipazioni; oneri derivanti da processi/progetti di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale anche connessi ad operazioni societarie (fusioni, scissioni, ecc.); oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a correlate passività; altri accantonamenti a fondi rischi e oneri e relativi storni; oneri per definizione in via transattiva di contenziosi; partite connesse a rettifiche relative ad esercizi precedenti; impairment losses (svalutazioni) sull'avviamento e/o su altre attività immateriali e materiali.

Sempre in relazione alla citata delibera Consob, nei prospetti di bilancio consolidato gli importi relativi alle posizioni o transazioni con parti correlate sono stati evidenziati separatamente.

INFORMATIVA PER SETTORE OPERATIVO

Un settore operativo è una componente di un'entità:

  • che intraprende attività imprenditoriali generatrici di ricavi e di costi (compresi i ricavi e i costi riguardanti operazioni con altre componenti della medesima entità);
  • i cui risultati operativi sono rivisti periodicamente al più alto livello decisionale operativo dell'entità (per TIM il Consiglio di Amministrazione) ai fini dell'adozione di decisioni in merito alle risorse da allocare al settore e della valutazione dei risultati; e
  • per la quale sono disponibili informazioni economico-patrimoniali separate.

In particolare, i settori operativi del Gruppo TIM sono stati organizzati per quanto riguarda il business delle telecomunicazioni tenendo conto della relativa localizzazione geografica (Domestic e Brasile).

Il termine "settore operativo" è considerato sinonimo di "Business Unit".

I settori operativi del Gruppo TIM sono i seguenti:

  • Domestic: comprende le attività in Italia relative ai servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti finali (retail) e altri operatori (wholesale), le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle (International wholesale) che, in campo internazionale (in Europa, nel Mediterraneo e in Sud America), opera nell'ambito dello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale, le attività di Olivetti (prodotti e servizi per l'Information Technology) nonché INWIT S.p.A. (società operante nel settore delle infrastrutture per le comunicazioni elettroniche, nello specifico in quelle dedicate all'ospitalità di apparati di trasmissione radio per le reti di telefonia mobile sia di TIM sia di altri operatori) e le strutture di supporto al settore Domestic. Per ulteriori dettagli si fa rimando al capitolo "Principali dati economici e operativi delle Business Unit del Gruppo TIM – Business Unit Domestic" della Relazione sulla gestione;
  • Brasile: comprende le attività di telecomunicazioni mobili e fisse in Brasile (TIM S.A.);
  • Altre attività: comprendono le imprese finanziarie e le altre società minori non strettamente legate al "core business" del Gruppo TIM.

NOTA 2 PRINCIPI CONTABILI

CONTINUITÀ AZIENDALE

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale in quanto vi è la ragionevole aspettativa che TIM continuerà la sua attività operativa in un futuro prevedibile (e comunque con un orizzonte temporale superiore ai dodici mesi). In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:

  • i principali rischi e incertezze (per la maggior parte di natura esogena) a cui il Gruppo e le varie attività del Gruppo TIM sono esposti:
    • i mutamenti nella situazione macroeconomica generale nel mercato italiano, europeo e brasiliano nonché la volatilità dei mercati finanziari della "zona Euro" anche all'esito del referendum su "Brexit" nel Regno Unito;
    • le variazioni delle condizioni di business anche in relazione alle dinamiche competitive;
    • i mutamenti delle norme legislative e regolatorie (variazioni dei prezzi e delle tariffe o decisioni che possano condizionare le scelte tecnologiche);
    • gli esiti di controversie e contenziosi con autorità regolatorie, concorrenti ed altri soggetti;
    • i rischi finanziari (andamento dei tassi di interesse e/o dei tassi di cambio, variazioni del merito di credito da parte delle agenzie di rating);
  • il mix considerato ottimale tra capitale di rischio e capitale di debito nonché la politica di remunerazione del capitale di rischio, così come descritti nel bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2018 nel paragrafo "Informativa sul capitale" nell'ambito della Nota "Patrimonio netto";
  • la politica di gestione dei rischi finanziari (rischio di mercato, rischio di credito e rischio di liquidità) così come descritti nel bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2018 nella Nota "Gestione dei rischi finanziari".

Sulla base di tali fattori, la Direzione aziendale ritiene che allo stato attuale, non vi siano elementi di incertezza sulla prospettiva della continuità aziendale per il Gruppo.

CRITERI CONTABILI E PRINCIPI DI CONSOLIDAMENTO

I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati per la formazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 sono omogenei a quelli utilizzati in sede di bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2018, ai quali si rimanda, fatta eccezione per:

  • l'utilizzo dei nuovi Principi / Interpretazioni adottati dal Gruppo a partire dal 1° gennaio 2019 e più avanti descritti;
  • gli adattamenti richiesti dalla natura delle rilevazioni infrannuali.

Inoltre, in sede di bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019, le imposte sul reddito del periodo delle singole imprese consolidate sono determinate sulla base della miglior stima possibile in relazione alle informazioni disponibili e sulla ragionevole previsione dell'andamento dell'esercizio fino alla fine del periodo d'imposta. In via convenzionale, le passività per imposte (correnti e differite) sul reddito di competenza del periodo infrannuale delle singole imprese consolidate sono iscritte nel "Fondo imposte differite" al netto degli acconti e dei crediti d'imposta (limitatamente a quelli per i quali non è stato richiesto il rimborso), nonché delle attività per imposte anticipate; qualora detto saldo risulti positivo esso viene iscritto, convenzionalmente, tra le "Attività per Imposte anticipate".

USO DI STIME CONTABILI

La redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 e delle relative note in applicazione degli IFRS richiede da parte della Direzione aziendale l'effettuazione di stime e di assunzioni basate anche su giudizi soggettivi, esperienze passate ed ipotesi considerate ragionevoli e realistiche in relazione alle informazioni note al momento della stima. Tali stime hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del bilancio nonché sull'ammontare dei ricavi e dei costi nel periodo di riferimento. I risultati che si consuntiveranno potrebbero differire, anche significativamente, da tali stime a seguito di possibili mutamenti dei fattori considerati nella determinazione di tali stime. Le stime sono riviste periodicamente.

Per quanto riguarda le più significative stime contabili, si fa rimando a quelle illustrate in sede di bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2018.

A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, la Direzione aziendale ha dovuto fare ricorso alle seguenti ulteriori stime contabili in merito alla determinazione della durata dei contratti di locazione con opzione di rinnovo.

Il Gruppo definisce la durata del leasing come il periodo non cancellabile del contratto, considerando altresì i periodi coperti da un'opzione di estendere il leasing, se la Direzione aziendale è ragionevolmente certa di esercitare quell'opzione.

In particolare, nella valutazione della ragionevole certezza dell'esercizio dell'opzione di rinnovo, la Direzione aziendale considera tutti i fattori rilevanti che creano un incentivo economico all'esercizio dell'opzione di rinnovo.

NUOVI PRINCIPI E INTERPRETAZIONI RECEPITI DALLA UE E IN VIGORE DALL'ESERCIZIO 2019

Ai sensi dello IAS 8 (Principi Contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori), vengono qui di seguito indicati e brevemente illustrati gli IFRS in vigore a partire dal 1° gennaio 2019.

Gli impatti derivanti dall'applicazione, a partire dal 1° gennaio 2019, dell'IFRS 16 (Leasing) sono invece riportati nel successivo paragrafo "Adozione del nuovo principio IFRS 16".

Modifiche all'IFRS 9 (Strumenti finanziari): elementi con pagamento anticipato e con indennizzo negativo

In data 22 marzo 2018 è stato emesso il Regolamento UE n. 2018/498 che ha recepito a livello comunitario alcune limitate modifiche all'IFRS 9 (Strumenti finanziari).

Le modifiche in oggetto consentono all'entità di valutare le attività finanziarie "prepagabili con compensazione negativa" (ad es. strumenti di debito dove al mutuatario è consentito il rimborso anticipato per un ammontare che può essere inferiore al debito residuo comprensivo degli interessi dovuti) al costo ammortizzato o al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo anziché al fair value rilevato nell'utile/perdita d'esercizio.

L'adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019.

IFRIC 23 – Incertezza sul trattamento delle imposte sul reddito

In data 23 ottobre 2018 è stato emesso il Regolamento UE n. 2018/1595 che ha recepito a livello comunitario l'IFRIC 23 (Incertezza sul trattamento delle imposte sul reddito). Tale interpretazione disciplina come tenere conto dell'incertezza nella contabilizzazione delle imposte sul reddito. A tale proposito, lo IAS 12 – Imposte sul reddito specifica come contabilizzare le imposte correnti e le imposte differite ma non come rappresentare gli effetti dell'incertezza. Ad esempio, potrebbero esserci dei dubbi:

  • su come applicare la normativa fiscale a particolari transazioni o circostanze, o
  • se le autorità fiscali accetteranno il trattamento scelto/applicato dall'entità. Se l'entità ritiene che non sia probabile che il trattamento fiscale applicato sia accettato, allora l'entità deve fare ricorso a stime (valore più probabile o valore atteso) per la determinazione del trattamento fiscale (utili tassabili, base imponibile, perdite fiscali non utilizzate, crediti d'imposta non utilizzati, aliquote fiscali, ecc.). La decisione deve essere basata sul metodo che meglio consente di valutare l'esito dell'incertezza.

L'adozione di detta interpretazione non ha comportato effetti sul bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019.

Modifiche allo IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture): interessenze a lungo termine nelle partecipazioni in società collegate e joint venture

In data 8 febbraio 2019 è stato emesso il Regolamento UE n. 2019/237 che ha recepito a livello comunitario alcune limitate modifiche allo IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture).

L'IFRS 9 esclude le partecipazioni in società collegate e joint ventures che sono contabilizzate secondo lo IAS 28. Di conseguenza, l'entità applica l'IFRS 9 ad altri strumenti finanziari detenuti nei confronti di collegate e joint venture inclusi i long-term interests (ad es. crediti finanziari), a cui il metodo del patrimonio netto non è applicato, ma che, in sostanza fanno parte dell'investimento netto in quelle collegate e joint venture.

L'adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019.

Modifiche allo IAS 19 – Benefici per i dipendenti: modifica, riduzione o estinzione di un Piano

In data 13 marzo 2019 è stato emesso il Regolamento UE n. 2019/402 che ha recepito a livello comunitario alcune limitate modifiche allo IAS 19 – Benefici per i dipendenti. Tali modifiche si riferiscono a variazioni, riduzioni o estinzioni di Piani a benefici definiti.

Le modifiche richiedono a un'entità, in caso di variazione del piano, riduzione o estinzione di usare le ipotesi aggiornate di questa ri-valutazione per determinare il costo relativo alle prestazioni di lavoro corrente e gli interessi netti per il restante periodo di reporting dopo la modifica del piano.

L'adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019.

Miglioramenti agli IFRS (ciclo 2015–2017)

In data 14 marzo 2019 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2019/412 che ha recepito a livello comunitario alcuni miglioramenti agli IFRS, per il ciclo 2015-2017. In particolare, si segnalano:

  • Modifiche all'IFRS 3 Aggregazioni aziendali e all'IFRS 11 Accordi a controllo congiunto: le modifiche all'IFRS 3 chiariscono che quando un'entità, che è già parte di un'attività a controllo congiunto, ottiene il controllo di detta attività che costituisce un business, l'entità deve rimisurare al fair value la partecipazione precedentemente detenuta nell'attività a controllo congiunto. Le modifiche all'IFRS 11 chiariscono che quando un'entità che partecipa ad un'attività a controllo congiunto ottiene il controllo congiunto della stessa che costituisce un business, l'entità non ridetermina le interessenze precedentemente detenute in tale attività a controllo congiunto.
  • Modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito: le modifiche chiariscono che un'entità deve riconoscere le imposte sui dividendi nel conto economico separato, o fra le altre componenti del conto economico complessivo o nel patrimonio netto in relazione alle modalità di contabilizzazione della transazione/evento che ha determinato gli utili distribuibili che hanno generato i dividendi.
  • Modifiche allo IAS 23 Oneri finanziari: le modifiche chiariscono che se un qualsiasi finanziamento specifico rimane in essere dopo che la relativa attività è pronta per l'uso previsto o per la vendita, tale finanziamento diventa parte dei fondi che un'entità utilizza quando calcola il tasso di capitalizzazione sui finanziamenti di carattere generale.

L'adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019.

ADOZIONE DEL NUOVO PRINCIPIO IFRS 16 (LEASING)

Si riportano qui di seguito i principali elementi informativi nonché la sintesi degli impatti derivanti dall'applicazione, a partire dal 1° gennaio 2019, dell'IFRS 16 (Leasing).

In data 31 ottobre 2017 è stato emesso il Regolamento UE n. 2017/1986 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 16 (Leasing).

L'IFRS 16 sostituisce lo IAS 17 (Leasing) e le relative interpretazioni (IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing; SIC 15 Leasing operativo—Incentivi; SIC 27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del leasing).

Così come consentito dal principio contabile, il Gruppo TIM ha applicato il metodo retrospettivo semplificato, con la rilevazione dell'effetto cumulativo della prima applicazione del principio a rettifica del patrimonio netto di apertura, lasciando invariati i periodi comparativi precedenti.

In base a quanto previsto dall'IFRS 16, la rappresentazione contabile dei contratti di locazione passiva (che non costituiscono prestazione di servizi), avviene attraverso l'iscrizione nella situazione patrimoniale-finanziaria di una passività di natura finanziaria, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, a fronte dell'iscrizione nell'attivo del diritto d'uso dell'attività presa in locazione. Detta passività è successivamente rettificata lungo la durata del contratto di leasing per riflettere il pagamento degli interessi sul debito ed il rimborso della quota capitale; il diritto d'uso dell'attività presa in locazione è ammortizzato lungo la durata del contratto. Rispetto alla precedente modalità di contabilizzazione secondo lo IAS 17, che prevedeva l'iscrizione di costi operativi per i leasing non finanziari, l'adozione dell'IFRS 16 ha determinato minori costi operativi e maggiori ammortamenti ed oneri finanziari; inoltre, differentemente da quanto era richiesto dal precedente principio, i locatari non sono più tenuti ad operare la distinzione tra leasing finanziario e leasing operativo.

Alla data di transizione (1° gennaio 2019), per i leasing precedentemente classificati secondo lo IAS 17 come leasing operativi, il Gruppo TIM ha applicato il metodo retrospettivo semplificato con la rilevazione della passività finanziaria per contratti di leasing e del corrispondente valore del diritto d'uso misurati sui residui canoni contrattuali alla data di transizione.

Nel Gruppo TIM i contratti rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 16 si riferiscono principalmente a:

  • terreni e fabbricati per uso ufficio ed industriale,
  • siti infrastrutturali per la rete di telefonia mobile, e
  • infrastrutture di rete (quando non configurabili come servizi).

Con riferimento alle opzioni ed esenzioni previste dall'IFRS 16, il Gruppo TIM ha effettuato le seguenti scelte:

l'IFRS 16 non è stato generalmente applicato alle attività immateriali, ai contratti di breve durata (ovvero inferiori a 12 mesi) e di basso valore unitario;

  • i diritti d'uso e le passività finanziarie relative ai contratti di leasing sono stati classificati su specifiche voci nella situazione patrimoniale-finanziaria;
  • l'eventuale componente relativa a prestazioni di servizi inclusa nei canoni di leasing è stata generalmente esclusa dall'ambito IFRS 16;
  • i contratti con caratteristiche simili sono stati valutati utilizzando un unico tasso di attualizzazione;
  • i contratti di leasing precedentemente valutati come leasing finanziari ai sensi dello IAS 17 hanno mantenuto i valori precedentemente iscritti, andando in piena continuità con il passato.

L'applicazione del nuovo principio non è stata completata e può essere soggetta a modifiche fino alla pubblicazione del bilancio consolidato 2019 del Gruppo TIM. In particolare sono tuttora in corso alcuni approfondimenti circa il trattamento contabile di talune imposte indirette non recuperabili in Brasile, al momento incluse nel valore evidenziato in sede di prima adozione.

Gli impatti in sede di transizione non sono indicativi degli sviluppi futuri in quanto le scelte di allocazione del capitale potrebbero cambiare con conseguenti riflessi economici e patrimoniali sulla rilevazione in bilancio.

IMPATTI DERIVANTI DALL'ADOZIONE DELL'IFRS 16

Impatti sulla situazione patrimoniale e finanziaria consolidata all'1/1/2019 (data di transizione)

L'adozione dell'IFRS 16 ha comportato, per il Gruppo TIM, maggiori attività non correnti per l'iscrizione del "diritto d'uso dell'attività presa in locazione" in contropartita di maggiori passività di natura finanziaria. In dettaglio, sono nel seguito riepilogati gli impatti in sede di transizione sulle principali voci della Situazione patrimoniale e finanziaria consolidata.

(milioni di euro) 31.12.2018 Riclassifiche
(*)
Impatti
IFRS 16
(**)
1.1.2019
Ridefinito
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali 35.658 (445) 35.213
Attività materiali 16.146 (1.923) 14.223
Diritto d'uso su beni di terzi 2.368 3.503 5.871
Altre attività non correnti
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva 54 6 60
Crediti vari e altre attività non correnti 2.291 2.291
Attività per imposte anticipate 1.136 1.136
Attività correnti
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 4.706 (29) 4.677
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva 70 4 74
Totale Attività 65.619 3.484 69.103
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante 19.528 19.528
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza 2.219 2.219
Totale Patrimonio netto 21.747 21.747
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva 1.740 3.021 4.761
Fondo imposte differite 192 192
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 208 542 750
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 6.901 (79) 6.822
Totale Patrimonio netto e passività 65.619 3.484 69.103

(*) La colonna accoglie la riclassifica nei Diritti d'uso su beni di terzi (2.368 milioni di euro) di: a) Indefeasible Right of Use – IRU (412 milioni di euro) iscritti precedentemente nelle attività immateriali; b) diritti d'uso di infrastrutture in Brasile – "LT Amazonas" (33 milioni di euro) iscritti precedentemente nelle attività immateriali; c) beni in locazione finanziaria (1.895 milioni di euro), iscritti precedentemente nelle attività materiali; d) migliorie apportate su beni di terzi (28 milioni di euro) iscritti precedentemente nelle attività materiali.

(**) La colonna accoglie l'iscrizione dei diritti d'uso su beni di terzi, del relativo debito finanziario e delle connesse voci conseguenti all'adozione dell'IFRS 16.

Il valore delle Passività (Attività) finanziarie nette iscritte per Leasing all'1.1.2019 è il seguente:

(milioni di euro)
Passività finanziarie per contratti di locazione passiva, non correnti e correnti esistenti al 31.12.2018
(Bilancio 2018) 1.948
Ulteriori passività finanziarie iscritte per leasing all'1.1.2019 3.563
Totale passività finanziarie all'1.1.2019 5.511
Attività finanziarie per contratti di locazione attiva, non correnti e correnti esistenti al 31.12.2018
(Bilancio 2018) (124)
Ulteriori attività finanziarie iscritte per leasing all'1.1.2019 (10)
Totale attività finanziarie all'1.1.2019 (134)
Passività (Attività) finanziarie nette per Leasing all'1.1.2019 5.377

Indebitamento finanziario netto rettificato

(milioni di euro)
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato 31.12.2018 25.270
Ulteriori passività finanziarie iscritte per leasing all'1.1.2019 3.563
Ulteriori attività finanziarie iscritte per leasing all'1.1.2019 (10)
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato 1.1.2019 28.823

Le ulteriori passività finanziarie iscritte per leasing all'1.1.2019 (3.563 milioni di euro) includono principalmente:

  • la componente terreni su contratti immobiliari in leasing finanziario (di cui 543 milioni di euro relativi alla Capogruppo nell'ambito della Business Unit Domestic e 124 milioni di euro relativi alla Business Unit Brasile);
  • contratti immobiliari (di cui 326 milioni di euro principalmente relativi alla Capogruppo nell'ambito della Business Domestic e 85 milioni di euro relativi alla Business Unit Brasile);
  • contratti di co-siting passivo (di cui 455 milioni di euro principalmente relativi alla Capogruppo nell'ambito della Business Domestic e 592 milioni di euro relativi alla Business Unit Brasile);

oltre ai contratti non annullabili presenti nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 (495 milioni di euro di valore nominale).

Il tasso di sconto medio applicato alle passività per leasing rilevate nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria alla data dell'applicazione iniziale (1° gennaio 2019) è stato pari al 5,6%.

Impatto sulle principali voci di conto economico separato consolidato e sulla situazione patrimoniale e finanziaria consolidata del primo semestre 2019

Qui di seguito viene riportato il dettaglio dell'impatto dell'IFRS 16 sui principali dati economici consolidati del 1° semestre 2019 messi a confronto con il 1° semestre 2019 confrontabile.

(milioni di euro) 1° Semestre Impatto IFRS 16 1° Semestre
2019 2019
confrontabile
(*) (a) (b) (a+b)
Totale ricavi e proventi operativi 9.760 9.760
Costi operativi
(1)
(5.695) 326 (5.369)
EBITDA 4.065 326 4.391
Ammortamenti asset in lease finanziario
(2)
(93) (310) (403)
EBIT 1.871 16 1.887
Oneri finanziari su passività per lease finanziario
(3)
(80) (105) (185)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in
funzionamento
1.220 (88) 1.132
Imposte sul reddito
(4)
(422) 30 (392)
Utile (perdita) del periodo 798 (58) 740
Attribuibile a:
Soci della Controllante 592 (41) 551
Partecipazioni di minoranza 206 (17) 189

(*) Nel 1° semestre 2019 confrontabile i contratti di leasing sottoscritti a partire dall'1.1.2019 sono sempre classificati come leasing operativi ai fini dello IAS 17.

La diversa natura, qualificazione e classificazione delle spese, con l'iscrizione dell'"Ammortamento del diritto d'uso dell'attività" e di "Oneri finanziari per interessi connessi ai diritti d'uso", in luogo dei "Costi per godimento di beni di terzi canoni per leasing operativo", come da IAS 17, ha comportato un conseguente impatto positivo sull'EBITDA pari a 326 milioni di euro.

In particolare l'applicazione dell'IFRS 16 ai contratti di leasing ha determinato:

  • (1) la riduzione dei Costi operativi per il diverso trattamento contabile dei canoni relativi ai contratti di leasing di terreni, fabbricati per uso ufficio ed industriale, siti infrastrutturali per la rete di telefonia mobile e infrastrutture di rete (quando non configurabili come servizi);
  • (2) l'aumento degli Ammortamenti dei diritti d'uso conseguente all'iscrizione di maggiori attività non correnti ("Diritto d'uso dell'attività presa in locazione") ammortizzate per la durata contrattuale;
  • (3) l'aumento degli Oneri finanziari per interessi connessi ai diritti d'uso conseguente all'iscrizione di maggiori passività di natura finanziaria;
  • (4) la variazione delle Imposte sul reddito che rappresenta l'effetto fiscale delle variazioni precedentemente illustrate.

L'Impatto derivante dall'adozione del nuovo principio contabile (IFRS 16) sul Risultato base e diluito per azione ordinaria e di risparmio del primo semestre 2019 è nullo.

L'impatto sui principali indicatori economici derivante dell'applicazione dell'IFRS 16 sui singoli settori operativi è stato il seguente:

(milioni di euro) 1° Semestre 2019
Domestic Brasile Altre
attività
Rettifiche
ed elisioni
Totale
consolidato
Ricavi
EBITDA 180 146 326
EBIT 17 (1) 16

E' di seguito riportato il dettaglio dell'impatto dell'IFRS 16 sui principali dati della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata al 30 giugno 2019.

(milioni di euro) 30.6.2019
confrontabile
Impatto IFRS 16 30.6.2019
(a) (b) (c=a+b)
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali 34.790 34.790
Attività materiali 14.089 14.089
Diritto d'uso su beni di terzi 2.328 3.475 5.803
Altre attività non correnti 6.169 8 6.177
Totale Attività non correnti 57.376 3.483 60.859
Attività correnti 8.285 (32) 8.253
Totale Attività 65.661 3.451 69.112
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante 19.983 (34) 19.949
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza 2.400 (15) 2.385
Totale Patrimonio netto 22.383 (49) 22.334
Passività non correnti 33.511 3.053 36.564
Passività correnti 9.767 447 10.214
Totale Passività 43.278 3.500 46.778
Totale Patrimonio netto e passività 65.661 3.451 69.112

E' di seguito riportato il dettaglio dell'impatto dell'IFRS 16 sull'Indebitamento finanziario netto consolidato.

Indebitamento finanziario netto rettificato

(milioni di euro) 30.6.2019
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato confrontabile 24.731
Ulteriori passività finanziarie iscritte in applicazione IFRS 16 3.606
Ulteriori attività finanziarie iscritte in applicazione IFRS 16 (9)
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato 28.328

NUOVI PRINCIPI E INTERPRETAZIONI EMESSI DALLO IASB MA NON ANCORA APPLICABILI

Alla data di redazione del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato sono stati emessi dallo IASB i seguenti nuovi Principi / Interpretazioni non ancora entrati in vigore:

obbligatoria a
partire dal
Nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE
Modifiche all'IFRS 3 (Aggregazioni aziendali): 1/1/2020
Modifiche allo IAS 1 e allo IAS 8 (Definizione di Materialità): 1/1/2020
Modifiche ai riferimenti al "Conceptual Framework" negli IFRS 1/1/2020
IFRS 17 (Contratti di assicurazione) 1/1/2021

Gli eventuali impatti sul bilancio consolidato di Gruppo derivanti dai nuovi Principi / Interpretazioni sono tuttora in corso di valutazione.

Applicazione

NOTA 3 AREA DI CONSOLIDAMENTO

Le variazioni intervenute nell'area di consolidamento al 30 giugno 2019, rispetto al 31 dicembre 2018 sono di seguito elencate.

Società controllate oggetto di fusione nel perimetro di consolidamento:

Società Business Unit di
riferimento
Mese
Fusione:
OLIVETTI SCUOLA DIGITALE S.r.l. Fusa in Olivetti S.p.A. Domestic Giugno 2019
ADVANCED CARING CENTER S.r.l. Fusa in Telecontact Center S.p.A. Domestic Gennaio 2019

Oltre a quanto già sopra segnalato, le variazioni nell'area di consolidamento al 30 giugno 2019 rispetto al 30 giugno 2018 sono di seguito elencate.

Società controllate oggetto di fusione nel perimetro di consolidamento

Società Business Unit di
riferimento
Mese
Fusione:
TIM CELULAR S.A. Fusa in TIM S.A. Brasile Ottobre 2018

Il numero delle imprese controllate e delle imprese collegate del Gruppo TIM, è così ripartito:

30.6.2019
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 19 42 61
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 16 16
Totale imprese 35 42 77
31.12.2018
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 21 42 63
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 1 1
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 16 16
Totale imprese 38 42 80
30.6.2018
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 21 44 65
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 1 1
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 17 17
Totale imprese 39 44 83

NOTA 4 AVVIAMENTO

Tale voce presenta la seguente ripartizione ed evoluzione nel primo semestre 2019:

(milioni di euro) 31.12.2018 Riclassifiche Incrementi Decrementi Svalutazioni Differenze
cambio
30.6.2019
Domestic 25.899 25.899
Core Domestic 25.627 25.627
International Wholesale 272 272
Brasile 870 15 885
Altre attività
Totale 26.769 15 26.784

Nel corso del primo semestre 2019 aumenta per effetto della differenza cambio relativa all'avviamento della Cash Generating Unit Brasile.

Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2019

Ai fini della presente Relazione finanziaria semestrale è stata applicata la Procedura di Impairment test utilizzata ai fini del Bilancio 2018. Tale Procedura, come richiesto dal Documento Banca d'Italia/CONSOB/ISVAP n. 4 del 3 marzo 2010, è stata aggiornata (con cadenza annuale), ed approvata a fine 2018 dal Consiglio di Amministrazione, in via autonoma e anticipata rispetto al momento dell'approvazione della Relazione finanziaria annuale 2018. Inoltre con riferimento all'utilizzo delle informazioni di pianificazione e alle verifiche e valutazioni periodiche, connesse al processo di Impairment test dell'Avviamento, si precisa che nella prima parte dell'anno corrente è stata rivista ed aggiornata la Procedura Organizzativa che regola il processo di pianificazione del Gruppo TIM, ivi compresi il Piano Industriale, il Budget e i connessi Forecast. La procedura è definitiva, l'iter approvativo si è concluso nei primi giorni di agosto 2019.

L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza annuale in occasione della redazione del bilancio consolidato e separato della società. Peraltro, qualora si verifichino specifici eventi o circostanze ("trigger event") che possano fare presumere la possibilità che l'Avviamento abbia subito una riduzione di valore, il test di impairment viene effettuato anche in occasione della redazione dei bilanci intermedi. Ai fini della identificazione delle Cash Generating Unit – CGU che possono aver subito una riduzione di valore si sono considerati i seguenti elementi:

  • a) prezzi di borsa:
    • relativamente a TIM S.p.A. la capitalizzazione di borsa al 30 giugno 2019, strutturalmente inferiore all'attivo netto, risulta allineata con i dati dell'Impairment test del Bilancio 2018;
    • relativamente alla partecipata Brasiliana la capitalizzazione di borsa al 30 giugno 2019 registra una leggera flessione rispetto al dicembre 2018, evidenziando comunque un valore implicito superiore al valore di carico e di conseguenza l'assenza di elementi segnalanti una perdita di valore;
  • b) scostamenti rilevanti tra dati consuntivi e dati previsionali in termini di indicatori della gestione industriale e operativa e conseguenti impatti sulle riprevisioni di Forecast:
    • relativamente alla CGU Core Domestic i risultati operativi dei primi sei mesi del 2019 risultano superiori alle previsioni dello stesso periodo;
    • con riferimento al Forecast per l'anno 2019, lo stesso è stato oggetto di presentazione in sede di Consiglio di Amministrazione del 1° agosto 2019 e riporta risultati attesi sostanzialmente allineati con il Piano Industriale 2019 – 2021 utilizzato quale base informativa per l'esercizio di Impairment test effettuato ai fini del Bilancio 2018;
    • relativamente alla CGU International Wholesale, il processo di trasformazione del business, già oggetto di descrizione nel Bilancio 2018, grazie alla focalizzazione su business a più elevata marginalità, ha prodotto un EBITDA superiore al budget di periodo;
  • c) previsioni di consenso (espresse sinteticamente come il 75° percentile Ebitda-Capex) degli analisti finanziari esterni sui risultati futuri del Gruppo TIM:
    • le previsioni aggiornate alla data del 4 luglio 2019 evidenziano una flessione rispetto a quanto

previsto dagli stessi analisti a dicembre 2018, rimanendo però ancora superiori al Piano Medio Rappresentativo – PMR definito dal management in occasione del processo di impairment test effettuato ai fini del Bilancio 2018;

  • d) tassi di interesse di mercato:
    • relativamente alla CGU Core Domestic, il cui valore recuperabile è calcolato con metodi basati sul valore attuale dei flussi finanziari futuri, nel corso della prima metà del 2019 si è registrata una flessione del costo del capitale, principalmente a seguito della riduzione del Risk free rate. Tale riduzione stimata nell'intorno di 0,4 b.p. comporterebbe un impatto positivo sull'headroom (differenza fra enterprise value e carrying amount) della CGU stessa di circa +3 miliardi di euro. Si rammenta che nel Bilancio 2018 il carrying amount e il valore recuperabile erano allineati, avendo operato la svalutazione dell'avviamento;
  • e) variazioni significative, con effetto negativo per il Gruppo, nell'ambiente tecnologico, di mercato, economico o normativo nel quale l'entità opera o nel mercato al quale un'attività è rivolta:
    • la Società, nell'effettuare il test di impairment annuale della CGU Core Domestic, ai fini del Bilancio al 31 dicembre 2018, ha definito, con il supporto di un Esperto Industriale, un Piano Medio Rappresentativo (PMR) che rifletteva alcune aree di rischio nel mercato Domestico (Rischi industriali); non si ritiene che ad oggi siano intervenuti elementi modificativi che indichino la necessità di aggiornare l'analisi.

A valle delle suddette analisi la Società non ha evidenziato elementi che possano far presumere perdite di valore delle attività (o CGU) rispetto a quanto valutato a dicembre 2018; come previsto dallo IAS 36 e dalla procedura aziendale, in sede di Relazione finanziaria semestrale non si è quindi provveduto alla determinazione di un nuovo valore recuperabile per le singole CGU.

Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2018

Si fa riferimento alla Richiesta di informazioni pervenuta da Consob (Prot. 0419172/19 del 18/07/2019), ai sensi dell'art.114, comma 5, del D.Lgs.n.58/98, in cui si richiama la Relazione del Collegio Sindacale all'assemblea degli azionisti di TIM S.p.A., predisposta ai sensi dell'art. 153 del D. Lgs. n. 58/1998 in data 8 marzo 2019, nonché al fatto che nella suindicata Relazione all'assemblea, il Collegio Sindacale ha rappresentato "alcune irregolarità riscontrate [..] fatte oggetto di comunicazione […] ai sensi dell'art. 149 del TUF" ed ha evidenziato che, all'esito delle verifiche svolte, risultava "confermata l'esistenza e la disponibilità, già ai primi di luglio 2018, di un set sostanzialmente completo di dati di forecast 2018 e che gli stessi dati fossero contenuti in un documento denominato "Preliminary Forecast" e ha ritenuto che "detto Preliminary Forecast evidenziasse un significativo scostamento rispetto al budget 2018 sostanzialmente analogo a quello poi oggetto di comunicazione da parte dell'AD ai Consiglieri nella riunione del 24 settembre 2018". In aggiunta, il Collegio ha evidenziato che "anche la precisazione effettuata ai membri del CCR ed all'esperto, Dottor Lorenzo Pozza, che la previsione a fine anno era, per la business unit Domestic, di un EBITDA organico inferiore di Euro 300 milioni rispetto alle previsioni di budget, non pare esaustiva in quanto non riferiva l'intero discostamento contenuto nel Preliminary Forecast, che riportava un ammontare di Euro 385 milioni" e che "detto Preliminary Forecast, indipendentemente dalle possibili implicazioni che la conoscenza della sua esistenza e il suo utilizzo avrebbero o meno potuto avere sui risultati del test di impairment effettuato a valere sulla semestrale 2018, non sia stato condiviso - sulla base di argomentazioni parzialmente contraddittorie e che non appaiono completamente convincenti - con le strutture deputate alla loro valutazione (CCR, esperto incaricato di verificare le operazioni di impairment test e CdA) per le deliberazioni conseguenti".

Con riferimento al Processo di Impairment test della Cash Generating Unit Core Domestic effettuato ai fini della Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2018, si evidenzia pertanto quanto segue:

  • a luglio 2018 era disponibile una previsione di Forecast preliminare per l'intero anno 2018; il Forecast definitivo è stato oggetto di formalizzazione e presentazione al Consiglio di Amministrazione nel mese di settembre 2018;
  • tale Forecast preliminare evidenziava per la business unit Domestic uno scostamento dell'EBITDA, rispetto al Piano DigiTIM 2018 – 2020, negativo per 300 milioni di euro, ovvero 385 milioni di euro al lordo di azioni di recupero;
  • la Società, nell'effettuare il test di impairment annuale della CGU Core Domestic, ai fini del Bilancio al 31 dicembre 2017, aveva definito, con il supporto degli Esperti, un Piano Medio Rappresentativo (PMR) che, muovendo dal Piano DigiTIM 2018 - 2020, rifletteva alcune aree di rischio, tra cui: il mercato della banda ultra larga, sia a livello retail sia wholesale, il mercato del mobile, il mercato dei contenuti, l'evoluzione degli scenari regolatori e l'andamento dei capex.

Pertanto, ai fini del test di impairment al 30 giugno 2018, non disponendo di un piano triennale aggiornato, ed essendo il piano DigiTIM stato approvato da poco meno di tre mesi, la Società ha elaborato una serie di analisi di sensitività finalizzate ad apprezzare gli effetti sul valore recuperabile della CGU Core Domestic della proiezione dello scostamento previsto per l'EBITDA, assumendo per il 2018 uno scostamento pari a 300 milioni di euro e predisponendo, per gli anni successivi, scenari di sensitività con riduzioni annuali degli EBITDA del Piano Medio Rappresentativo (PMR) comprese tra l'1% ed il 4% (cfr. Nota "Avviamento" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2018 del Gruppo TIM).

Negli scenari di sensitività, il valore recuperabile della CGU Core Domestic si manteneva superiore al corrispondente carrying amount, pur registrando riduzioni anche significative, fino anche al potenziale completo assorbimento dell'"headroom" esistente tra valore recuperabile e carrying amount della CGU. In particolare nello scenario maggiormente prudenziale (-4% vs. PMR) si assumeva uno scostamento medio dei valori di EBITDA di circa -400 milioni di euro e di -490 milioni di euro nel terminal value. Si trattava pertanto di uno scenario più conservativo rispetto anche alle evidenze del forecast preliminare che, come detto, evidenziava uno scostamento di -385 milioni di euro ante azioni di recovery individuate. In tale scenario di sensitività la differenza fra enterprise value e carrying amount sarebbe stata negativa per soli -65 milioni di euro, importo non materiale se considerato rispetto al carrying amount totale, di cui rappresentava lo 0,14%.

Con riferimento allo scostamento tra il citato Forecast preliminare e il Budget (primo anno del Piano DigiTIM 2018 - 2020) ed alle valutazioni circa la proiezione dello scostamento negli anni futuri, si osserva quanto segue:

  • le azioni di recupero stimate erano credibili e realistiche, evidenza confermata dalla loro progressiva implementazione dal mese di luglio 2018, ancorché con tempistiche, modalità ed importi diversi rispetto alle previsioni;
  • lo scostamento rilevato nell'EBITDA consuntivo dei primi sei mesi del 2018, rispetto a quanto previsto nel Budget per lo stesso periodo, era pari a soli –50 milioni di euro, dato certamente degno di attenzione, ma non materiale e tale da giustificare una valutazione critica dell'evoluzione prevista per il secondo semestre 2018;
  • gli scostamenti registrati nel primo semestre dell'anno riflettevano aree di rischio parzialmente riflesse nel PMR e, pertanto, non cumulabili. Viceversa, altre voci, il cui impatto era stato sottostimato nel primo anno del PMR, erano collegate a scelte di politica aziendale interne o correlate a delibere di autorità esterne, di natura contingente la cui proiezione "per sempre" risultava irrealistica, in quanto assumeva la incapacità del management a porre rimedio alle partite inattese. In particolare fra le ragioni dello scostamento negativo tra EBITDA consuntivo del primo semestre 2018 ed EBITDA previsto nel budget di periodo (-50 milioni di euro) occorre ricordare il generale peggioramento dei trend connesso, almeno in parte a: effetti del passaggio della fatturazione da 28 a 30 giorni, con conseguente incremento del churn e a seguire del rischio di credito; impatti derivanti dalla decisione di liberalizzare il modem, nonché ad alcuni ritardi operativi sui progetti di contenimento dei costi (piano di insourcing e risparmi su acquisti). Tali componenti negative erano, almeno in parte, compensate da nuove proposte commerciali, da una riduzione della componente variabile del costo del lavoro e da altre efficienze conseguite nei costi generali e spese amministrative.

Acquisito che le criticità emerse nel primo semestre 2018 derivavano in massima parte non tanto da scenari industriali / competitivi non previsti, bensì da minori efficienze o maggiori costi, con riferimento ai rischi di EBITDA sui dati annuali si evidenzia che:

  • con riferimento alla concorrenza infrastrutturale nell'ultra-broadband, la pressione competitiva stava comportando una erosione dei ricavi wholesale comunque non superiore a quanto previsto nel Piano;
  • con riferimento alla concorrenza nel fisso lato retail, si registrava una flessione negativa dei ricavi superiore a quanto incorporato nel Piano per il 2018, ma inferiore a quella prevista nello scenario medio rappresentativo;
  • con riferimento alla concorrenza nel settore mobile, si riscontrava un primo effetto dovuto all'ingrasso di ILIAD tale da comportare una riduzione dei ricavi comunque in linea con quella già prevista a Piano.

In sintesi, il peggioramento dell'EBITDA Domestic di -300 milioni di euro era determinato da rischi di mercato, in parte senz'altro inclusi nel PMR redatto ai fini del Bilancio 2017 e in parte da altri elementi non incorporati nel PMR non relativi a scenari industriali / competitivi ma sostanzialmente a inefficienze operative. Pertanto, assumere che tali inefficienze dovessero essere proiettate "per sempre", avrebbe significato sottendere una totale incapacità del management di reagire a problemi interni e a fronteggiare i maggiori costi stimati per l'esercizio 2018.

Alla luce di quanto sopra, si è a suo tempo ritenuto che escludere dalle stime di Impairment Test della Semestrale al 30 giugno 2018, tout court, gli effetti delle azioni di recupero in allora individuate e condivise dal management del tempo, derivanti da scelte di gestione operativa e manageriale del business as usual, non fosse appropriato.

La Società nello svolgimento del processo di impairment test ai fini della Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2018 ha quindi valutato:

  • la ragionevolezza delle ipotesi alla base delle proiezioni di flussi finanziari futuri esaminando le cause delle differenze tra le proiezioni dei flussi finanziari passati e i flussi finanziari presenti nonché ha assicurato che le ipotesi su cui si basavano le proiezioni di flussi finanziari alla data fossero coerenti con i risultati effettivi passati (IAS 36 paragrafo 33 e 34);
  • che l'informazione fosse basata su presupposti ragionevoli e dimostrabili ed esprimesse la migliore stima effettuata dalla direzione aziendale sull'insieme delle condizioni economiche relative alla restante vita utile dell'attività (IAS 36 paragrafo 38);
  • che i flussi finanziari futuri non includessero effetti derivanti da azioni di miglioramento o ottimizzazione del rendimento dell'attività, valorizzando ai fini dell'impairment test le sole azioni di recupero della marginalità derivanti da scelte di gestione puramente operativa e manageriale del business as usual (IAS 36 paragrafi 33, 44 e 48).

NOTA 5 ATTIVITÀ IMMATERIALI A VITA UTILE DEFINITA

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2018, di 883 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2018 Riclassifiche IFRS 16 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)
/ Ripristini
Dismissioni Differenze
cambio
Oneri
finanziari
capitalizzati
Altre
variazioni
30.6.2019
Diritti di brevetto industriale
e diritti di utilizzazione delle
opere dell'ingegno
2.095 193 (592) 14 367 2.077
Concessioni, licenze, marchi
e diritti simili
3.261 (445) 8 (232) 10 2.126 4.728
Altre attività immateriali 33 (30) 3
Attività immateriali in corso e
acconti
3.500 200 (1) (1) 11 8 (2.519) 1.198
Totale 8.889 (445) 401 (825) (1) 35 8 (56) 8.006

Le "Riclassifiche IFRS 16" si riferiscono agli Indefeasible Right of Use – IRU relativi alle società del gruppo Telecom Italia Sparkle - International Wholesale, a TIM S.p.A. e alla Business Unit Brasile (412 milioni di euro) nonché ai diritti d'uso di infrastrutture in Brasile – "LT Amazonas" (33 milioni di euro).

Tali diritti d'uso, a seguito dell'adozione dell'IFRS 16, sono stati riclassificati nella voce "Diritti d'uso su beni di terzi".

Gli investimenti del primo semestre 2019 comprendono 121 milioni di euro di attività realizzate internamente (139 milioni di euro nel primo semestre 2018).

I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno al 30 giugno 2019 sono rappresentati essenzialmente dal software applicativo acquisito a titolo di proprietà ed in licenza d'uso e si riferiscono prevalentemente a TIM S.p.A. (1.250 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (765 milioni di euro).

Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili al 30 giugno 2019 si riferiscono principalmente:

  • al costo residuo delle licenze di telefonia e diritti assimilabili (3.569 milioni di euro per TIM S.p.A., 993 milioni di euro per la Business Unit Brasile). Le altre variazioni si riferiscono principalmente al passaggio in esercizio di diritti d'uso delle frequenze nelle bande 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, acquisiti nel 2018 da TIM S.p.A., da destinare ai servizi di telecomunicazioni mobili in 5G in Italia (1.719 milioni di euro) e di diritti d'uso relativi alle frequenze 700 MHz in Brasile (425 milioni di euro); accolgono inoltre l'effetto, pari a -25 milioni di euro, della rimisurazione del valore di alcune licenze in Brasile a seguito della delibera 695/18 di Anatel;
  • alle frequenze televisive della società Persidera (Core Domestic) per 100 milioni di euro.

Le attività immateriali in corso e acconti accolgono principalmente:

  • l'ammontare non ancora in esercizio, pari a 680 milioni di euro, dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G in Italia, acquisiti nel 2018 per un importo complessivo di 2.399 milioni di euro (al netto dello sconto di 8 milioni di euro applicato all'atto della aggiudicazione proporzionale alla popolazione relativa alle zone interessate dalla sperimentazione), per effetto della partecipazione di TIM S.p.A. alla gara per l'assegnazione degli stessi da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. L'aggiudicazione dei diritti è avvenuta in data 9 ottobre 2018; i diritti delle frequenze nelle bande 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz sono stati resi disponibili in via definitiva a gennaio 2019, mentre quelli nelle bande 694-790 MHz saranno resi disponibili a luglio 2022. Il pagamento dei diritti aggiudicati avverrà in sei rate annuali, la prima delle quali è già stata corrisposta a fine ottobre 2018, per un importo di 477 milioni di euro;
  • l'ammontare non ancora in esercizio del diritto d'uso delle frequenze a 700 MHz, pari a 54 milioni di euro, acquisito nel 2014 dal gruppo Tim Brasil per complessivi 2,9 miliardi di reais (pari a circa 1 miliardo di euro). Dal 2014 sono stati capitalizzati gli oneri finanziari direttamente imputabili all'acquisto del citato diritto, che nel primo semestre 2019 sono risultati pari a circa 8 milioni di euro in presenza di un tasso d'interesse annuo pari al 7,50%; la capitalizzazione è stata portata a diretta riduzione della voce di conto economico "Oneri finanziari".

Le altre variazioni includono principalmente i passaggi in esercizio dei diritti d'uso delle frequenze per i servizi di telefonia mobile in Italia e in Brasile.

NOTA 6 ATTIVITÀ MATERIALI

IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI DI PROPRIETÀ

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2018, di 162 milioni di euro, e presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2018 Riclassifiche
IFRS 16
Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)
/ Ripristini
Dismissioni Differenze
cambio
Altre
variazioni
30.6.2019
Terreni 250 1 3 254
Fabbricati civili e industriali 588 3 (19) 12 584
Impianti e macchinari 12.096 (1) 651 (1.136) (15) 34 480 12.109
Attrezzature industriali e
commerciali
31 1 (6) (1) 25
Altri beni 358 (27) 27 (72) (2) 2 49 335
Attività materiali in corso e
acconti
928 396 (1) 4 (545) 782
Totale 14.251 (28) 1.079 (1.233) (18) 40 (2) 14.089

Le "Riclassifiche IFRS 16" sono relative alle migliorie su beni di terzi che, a seguito dell'adozione dell'IFRS 16, sono state riclassificate nella voce "Diritti d'uso su beni di terzi".

Gli investimenti del primo semestre 2019 comprendono 155 milioni di euro di attività realizzate internamente (171 milioni di euro nel primo semestre 2018).

La voce Terreni comprende sia i terreni edificati, che i terreni disponibili e non è soggetta ad ammortamento. Il saldo al 30 giugno 2019 si riferisce, in prevalenza, a TIM S.p.A. (210 milioni di euro).

La voce Fabbricati civili e industriali comprende quasi esclusivamente gli immobili ad uso industriale adibiti a centrali telefoniche o ad uso ufficio e le costruzioni leggere. Il saldo al 30 giugno 2019 si riferisce principalmente a TIM S.p.A. (551 milioni di euro).

La voce Impianti e macchinari comprende l'infrastruttura tecnologica adibita al funzionamento del traffico telefonico voce/dati. Il saldo al 30 giugno 2019 è prevalentemente attribuibile a TIM S.p.A. (8.966 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (2.056 milioni di euro).

La voce Attrezzature industriali e commerciali comprende gli strumenti e gli attrezzi impiegati per l'esercizio e la manutenzione degli impianti e macchinari ed è riferita prevalentemente a TIM S.p.A..

La voce Altri beni comprende principalmente hardware per il funzionamento dei Data Center e per postazioni di lavoro, mobili e arredi e, in misura minimale, mezzi di trasporto e macchine d'ufficio.

La voce Attività materiali in corso e acconti comprende i costi (interni ed esterni) sostenuti per l'acquisizione o la produzione interna di attività materiali, per le quali non risulta ancora avviato il processo di utilizzazione economica.

BENI IN LOCAZIONE FINANZIARIA

Al 31 dicembre 2018 ammontavano a 1.895 milioni di euro.

A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, a partire dal 1° gennaio 2019, tale valore è stato riclassificato nella nuova voce "Diritti d'uso su beni di terzi". Per ulteriori dettagli si rimanda alla relativa nota.

NOTA 7 DIRITTI D'USO SU BENI DI TERZI

A seguito dell'adozione dell'IFRS 16 (Leasing), il Gruppo TIM ha scelto di classificare i diritti d'uso su beni di terzi in una specifica voce della situazione patrimoniale-finanziaria.

Di seguito è riportata la movimentazione dei diritti d'uso su beni di terzi nel corso del primo semestre 2019:

(milioni di euro) 31.12.2018 Riclassifiche
IFRS 16
Adozione
IFRS 16
Investimenti Incrementi di
contratti di
leasing
finanziari
Ammortamenti Dismissioni Differenze
cambio
Altre
variazioni
30.6.2019
Immobili 1.408 2.388 15 152 (261) (3) 7 52 3.758
Impianti e macchinari 747 1.082 8 132 (154) (1) 18 18 1.850
Altri beni 149 33 8 (23) (1) (2) 164
Attività materiali in corso e
acconti
64 3 (36) 31
Totale 2.368 3.503 26 292 (438) (5) 25 32 5.803

La colonna Riclassifiche IFRS 16 si riferisce a:

  • Indefeasible Right of Use IRU (412 milioni di euro) relativi alle società del gruppo Telecom Italia Sparkle International Wholesale, a TIM S.p.A. e alla Business Unit Brasile precedentemente iscritti nelle attività immateriali;
  • altri diritti d'uso di infrastrutture in Brasile "LT Amazonas" (33 milioni di euro) precedentemente iscritti nelle attività immateriali;
  • beni in locazione finanziaria (1.895 milioni di euro) precedentemente iscritti nelle attività materiali;
  • migliorie su beni di terzi (28 milioni di euro) precedentemente iscritte nelle attività materiali.

Gli investimenti si riferiscono principalmente a TIM S.p.A. e sono relativi a migliorie e spese incrementative sostenute con riferimento a beni mobili o immobili di terzi utilizzati sulla base di contratti di locazione finanziaria nonché all'acquisizione di capacità trasmissiva in IRU.

Gli incrementi di contratti di leasing finanziari comprendono il maggior valore di diritti d'uso iscritto a seguito di nuovi contratti di locazione passiva, di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti esistenti. In proposito si ricorda che l'adozione a partire dal 1° gennaio 2019 del nuovo principio IFRS16 (Leasing) determina la rappresentazione dei contratti di locazione passiva (che non costituiscono prestazione di servizi) attraverso l'iscrizione nella situazione patrimoniale-finanziaria di una passività di natura finanziaria, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, a fronte dell'iscrizione nell'attivo del diritto d'uso dell'attività presa in locazione.

Tali incrementi, relativi in particolare alla Business Unit Brasile e a TIM S.p.A., sono pari complessivamente a 292 milioni di euro e si riferiscono per circa 274 milioni di euro a maggiori diritti d'uso per i contratti di locazione passiva in ambito IFRS16 e per i restanti 18 milioni di euro a maggiori diritti d'uso per contratti già in essere al 31 dicembre 2018 e precedentemente valutati come leasing finanziari ai sensi dello IAS 17.

Nella voce Immobili sono ricompresi gli immobili oggetto di contratto di locazione finanziaria e i relativi adattamenti edili e sono riferibili essenzialmente alla Business Unit Domestic (3.315 milioni di euro) e Business Unit Brasile (443 milioni di euro).

La voce Impianti e macchinari accoglie prevalentemente i diritti d'uso sulle infrastrutture per i servizi di telecomunicazioni. Si riferiscono alla Business Unit Brasile (1.042 milioni di euro) e alla Business Unit Domestic (808 milioni di euro). E' qui compresa, tra gli altri, l'iscrizione del valore delle torri di telecomunicazioni cedute dal gruppo Tim Brasil ad American Tower do Brasil e successivamente riacquisite sotto forma di leasing finanziario.

La voce Altri beni accoglie prevalentemente i contratti di locazione finanziaria su autoveicoli.

NOTA 8 PARTECIPAZIONI

Le Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto comprendono:

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018
Tiglio I 1 5
NordCom 5 5
W.A.Y. 3 3
Altre 3 3
Totale Imprese collegate 12 16
Alfiere
Totale Joint Ventures
Totale partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto 12 16

Si segnala che in data 24 giugno 2019 è stata perfezionata la cessione a CDP Immobiliare S.r.l. delle 4.625 azioni ordinarie di Alfiere S.p.A., pari al 50% del capitale sociale, possedute da TIM S.p.A..

L'elenco delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto è riportato nella Nota "Le imprese del Gruppo TIM".

Le Altre partecipazioni sono così dettagliate:

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018
Assicurazioni Generali 3 3
Fin.Priv. 19 16
Northgate Comms Tech Innovations Partners L.P. 18 16
Altre 14 14
Totale 54 49

Si segnala che la partecipazione in Assicurazioni Generali è stata ceduta in data 19 luglio 2019.

TIM, così come consentito dall'IFRS 9, valuta tutte le Altre partecipazioni al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (FVTOCI).

NOTA 9 ATTIVITÀ FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Attività finanziarie (non correnti e correnti) sono così dettagliate:

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018
Altre attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti verso il personale 43 43
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti di natura finanziaria
1.981 1.490
Derivati non di copertura 6 7
Altri crediti finanziari
2.030 1.540
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva 60 54
Totale attività finanziarie non correnti (a) 2.090 1.594
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e altre
attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Valutati al costo ammortizzato (AC)
Valutati al fair value attraverso il conto economico complessivo
(FVTOCI)
883 945
Valutati al fair value attraverso il conto economico separato (FVTPL) 121 181
1.004 1.126
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (con
scadenza superiore a 3 mesi)
Crediti verso il personale 14 14
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività correnti di natura finanziaria
84 242
Derivati non di copertura 7 12
Altri crediti finanziari a breve 2 2
107 270
(b) 1.111 1.396
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva (c) 53 70
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (d) 1.700 1.917
Totale attività finanziarie correnti e=(b+c+d) 2.864 3.383
Attività finanziarie direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
(f)
Totale attività finanziarie non correnti e correnti g=(a+e+f) 4.954 4.977

I crediti finanziari per contratti di locazione attiva si riferiscono:

  • ai contratti attivi di locazione finanziaria su diritti d'uso e apparati;
  • alla quota dei contratti di noleggio con prestazioni di servizi accessori;
  • ai contratti di leasing stipulati negli anni passati da Teleleasing direttamente con la clientela e di cui TIM è garante.

Al 30 giugno 2019, si evidenzia che 9 milioni di euro sono stati classificati in applicazione del principio contabile IFRS16.

I derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti di natura finanziaria afferiscono principalmente alla componente di valutazione spot mark to market dei derivati di copertura, mentre i derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria si riferiscono principalmente ai ratei attivi su tali contratti derivati.

I derivati non di copertura comprendono la componente di valutazione spot mark to market dei derivati non di copertura della Business Unit Brasile.

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Strumenti derivati".

I titoli diversi dalle partecipazioni inclusi nelle attività finanziarie correnti si riferiscono:

  • per 883 milioni di euro a titoli quotati, di cui 567 milioni di euro di Titoli di Stato italiani ed europei acquistati, rispettivamente, da TIM S.p.A. (251 milioni di euro), Telecom Italia Finance S.A. (311 milioni di euro) e Inwit S.p.A. (5 milioni di euro), nonchè 315 milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili. Secondo l'IFRS 9 e coerentemente con il modello di Business, tali titoli sono classificati come attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo ("FVTOCI" – Fair value through other comprehensive income). Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato da agosto 2012, sostituendo le precedenti policy;
  • per 120 milioni di euro relativi a impieghi in fondi monetari effettuati dalla Business Unit Brasile, classificati secondo l'IFRS 9 come attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato ("FVTPL" – Fair value through profit or loss).

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Principi contabili".

La cassa e altre disponibilità liquide equivalenti diminuiscono di 217 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 e sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali 1.559 1.694
Assegni, cassa e altri crediti e depositi per elasticità di cassa 1
Titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) 141 222
Totale 1.700 1.917

Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide al 30 giugno 2019 hanno le seguenti caratteristiche:

  • scadenze: tutti i depositi scadranno entro tre mesi;
  • rischio controparte: i depositi sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con elevato merito di credito con una classe di rating almeno pari a BBB per l'agenzia di rating Standard & Poor's per quanto concerne l'Europa e con primarie controparti locali relativamente agli impieghi in Sud America;
  • rischio Paese: i depositi sono stati effettuati essenzialmente sulle principali piazze finanziarie europee.

I titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) si riferiscono per 140 milioni di euro (221 milioni di euro al 31 dicembre 2018) a certificati di deposito bancari brasiliani (Certificado de Depósito Bancário) effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie locali da parte delle società della Business Unit Brasile.

NOTA 10 CREDITI VARI E ALTRE ATTIVITA' NON CORRENTI

Si incrementano rispetto al 31 dicembre 2018, di 653 milioni di euro, e sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018
Crediti vari non correnti
(a)
1.321 697
Altre attività non correnti
Costi contrattuali differiti 1.576 1.531
Altri costi differiti 47 63
(b) 1.623 1.594
Totale
(a+b)
2.944 2.291

I crediti vari non correnti ammontano a 1.321 milioni di euro (697 milioni di euro al 31 dicembre 2018), sono prevalentemente afferibili alla Business Unit Brasile (1.271 milioni di euro; 646 milioni di euro al 31 dicembre 2018). Sono relativi a crediti per depositi giudiziali per 294 milioni di euro (307 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e a crediti per imposte sul reddito per 89 milioni di euro (88 milioni di euro al 31 dicembre 2018). Comprendono inoltre i maggiori crediti fiscali della Business Unit Brasile conseguenti all'esito favorevole dei contenziosi connessi all'inclusione dell'imposta indiretta ICMS nella base di calcolo delle imposte sui ricavi PIS e COFINS.

Per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota "Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie".

Le altre attività non correnti ammontano a 1.623 milioni di euro (1.594 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e comprendono principalmente:

Costi contrattuali differiti, relativi principalmente al differimento di costi connessi a attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela. Tali costi (costi di adempimento e di ottenimento di un contratto; ad esempio, i costi di attivazione di servizi TLC e i costi per le provvigioni alla rete di vendita) sono oggetto di differimento e rilevati a conto economico (reversal) in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti Retail (in media pari a 3 anni per il business mobile e 7 anni per il business fisso) e della frequenza media dell'intervento tecnico per ogni linea Wholesale (pari a circa 7 anni).

Si riporta di seguito l'evidenza al 30 giugno 2019 dei costi contrattuali differiti complessivi (non correnti e correnti):

(milioni di euro) 30.6.2019
Costi contrattuali differiti
Costi contrattuali differiti non correnti 1.576
Costi contrattuali differiti correnti 610
Totale 2.186

I costi contrattuali differiti di TIM S.p.A. ammontano a 2.324 milioni di euro (al lordo delle elisioni infragruppo), di cui 2.098 milioni di euro per il business fisso e 226 milioni di euro per il business mobile. Tali costi saranno rilevati nel conto economico degli esercizi futuri della Capogruppo e in particolare per circa 570 milioni di euro nell'esercizio 2020, sulla base della consistenza al 30 giugno 2019 senza tener conto dei futuri differimenti. I 2.324 milioni di euro di costi contrattuali differiti di TIM S.p.A. sono così dettagliati per tipologia:

(milioni di euro) 30.6.2019
Costi contrattuali differiti
Costi di acquisizione del contratto (principalmente costi verso la Rete di vendita) 1.283
Costi di esecuzione del contratto (costi di attivazione dei servizi TLC) 1.041
Totale 2.324

Altri costi differiti pari a 47 milioni di euro, attribuibili principalmente alle società della Business Unit Domestic.

NOTA 11 CREDITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE ATTIVITÀ CORRENTI

Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2018, di 284 milioni di euro, e sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018
Crediti per lavori su commessa
(a)
81 55
Crediti commerciali
Crediti verso clienti 2.594 2.290
Crediti verso altri gestori di telecomunicazioni 864 1.037
(b) 3.458 3.327
Crediti vari correnti
(c)
Crediti verso altri
412 424
Altre attività correnti
Attività derivanti da contratti con la clientela (Contract Assets) 36 46
Costi contrattuali differiti 610 634
Altri costi differiti 393 220
(d) 1.039 900
Totale
(a+b+c+d)
4.990 4.706

I Crediti commerciali ammontano a 3.458 milioni di euro (3.327 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e sono al netto di 789 milioni di euro del relativo fondo svalutazione crediti (769 milioni di euro al 31 dicembre 2018); comprendono 35 milioni di euro (39 milioni di euro al 31 dicembre 2018) di quota a medio/lungo termine, essenzialmente per contratti di cessione di Indefeasible Rights of Use – IRU.

I crediti commerciali sono relativi, in particolare, a TIM S.p.A. (2.380 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (716 milioni di euro).

I Crediti vari correnti si riferiscono a crediti verso altri per 412 milioni di euro (424 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e sono al netto di un fondo svalutazione pari a 51 milioni di euro (52 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e sono così analizzabili:

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018
Anticipi a fornitori 20 24
Crediti verso il personale 15 11
Crediti tributari 114 87
Crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici 69 91
Partite diverse 194 211
Totale 412 424

I crediti tributari comprendono, fra gli altri, 102 milioni di euro relativi alla Business Unit Brasile principalmente connessi a imposte indirette locali e 12 milioni di euro relativi alla Business Unit Domestic in parte rappresentati da importi a credito risultanti da dichiarazioni fiscali, da crediti per tributi, nonché dal credito IVA sulle acquisizioni di autoveicoli e relativi accessori chiesta a rimborso ai sensi del DL n. 258/2006 convertito con modificazioni dalla L. n. 278/2006.

I crediti per contributi da Stato ed Enti Pubblici (69 milioni di euro) afferiscono principalmente ai progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL. Il riconoscimento a conto economico di detti contributi avviene al momento dell'entrata in esercizio degli impianti cui i contributi si riferiscono. Le partite diverse comprendono in particolare:

  • i crediti per cessioni pro solvendo verso società di factoring di TIM S.p.A. (44 milioni di euro);
  • i crediti verso enti previdenziali e assistenziali di TIM S.p.A. (21 milioni di euro);
  • i crediti vari di TIM S.p.A. verso altri operatori di TLC (35 milioni di euro).

Le Altre attività correnti comprendono:

  • Attività derivanti da contratti con la clientela (Contract Assets): la voce accoglie l'effetto dell'anticipazione del riconoscimento dei ricavi per quei contratti comprensivi di Performance Obligation con differente tempistica di riconoscimento (quali i pacchetti di beni e servizi), nei quali i beni rilevati "at point in time" sono venduti ad un prezzo scontato, oppure per quei contratti che prevedono uno sconto per un periodo di tempo inferiore alla durata minima contrattuale. I Contract Assets al 30 giugno 2019 ammontano a 36 milioni di euro (46 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e sono al netto del relativo fondo svalutazione di 3 milioni di euro. Il decremento rilevato nel primo semestre 2019 è da attribuirsi principalmente alle modifiche nei vincoli contrattuali delle nuove offerte commerciali della telefonia fissa; conseguentemente, l'incremento di valore dei Contract Assets dovuto ai nuovi contratti non ha compensato la fisiologica riduzione per effetto del rilascio a conto economico.
  • Costi contrattuali differiti ammontano a 610 milioni di euro (634 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e sono principalmente relativi al differimento di costi connessi ad attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela.

Per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota "Crediti vari e altre attività non correnti".

Altri costi differiti relativi principalmente:

  • alla Capogruppo essenzialmente per il differimento di costi connessi a canoni di noleggio e altri costi per godimento beni di terzi (104 milioni di euro, a premi assicurativi (15 milioni di euro), a imposte indirette e tasse (11 milioni di euro), al contributo nei confronti dell'Autorità per l'esercizio di attività di telecomunicazioni (10 milioni di euro) e a canoni di manutenzione (7 milioni di euro);
  • alla Business Unit Brasile essenzialmente per il differimento dell'onere connesso al contributo per l'esercizio di attività di telecomunicazioni (FISTEL) per circa 94 milioni di euro, di partite afferenti attività di marketing (circa 20 milioni di euro) e premi assicurativi (circa 6 milioni di euro).

NOTA 12 PATRIMONIO NETTO

È così composto:

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018
Patrimonio netto attribuibile ai soci della Controllante 19.949 19.528
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza 2.385 2.219
Totale 22.334 21.747

La composizione del Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante è di seguito illustrata:

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018
Capitale 11.587 11.587
Riserva da sovrapprezzo azioni 2.094 2.094
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del
periodo
6.268 5.847
Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo
51 30
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di
copertura
(559) (563)
Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere (1.279) (1.340)
Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS
19)
(143) (90)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto
Riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del
periodo
8.198 7.810
Totale 19.949 19.528

Sulla base della delibera dell'Assemblea degli Azionisti del 29 marzo 2019, la perdita dell'esercizio 2018 quale risultante dal bilancio della Capogruppo TIM S.p.A. è stata oggetto di copertura mediante l'utilizzo di Utili portati a nuovo (1.841 milioni di euro) e di riserve (13 milioni di euro).

Con prelievo per 166 milioni di euro da Utili portati a nuovo è stato riconosciuto agli Azionisti di risparmio un dividendo privilegiato di 0,0275 euro per ciascuna azione di risparmio, al lordo delle ritenute di legge.

Le movimentazioni nei primi sei mesi del 2019 del Capitale, pari a 11.587 milioni di euro, e già al netto di azioni proprie di 90 milioni di euro, sono riportate nelle seguenti tabelle:

Riconciliazione tra il numero delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2018 e il numero delle azioni in circolazione al 30 giugno 2019

(numero azioni) al 31.12.2018 Emissione azioni al 30.6.2019 % sul Capitale
Azioni ordinarie emesse (a) 15.203.122.583 15.203.122.583 71,61%
meno: azioni proprie (b) (163.754.388) (163.754.388)
Azioni ordinarie in circolazione (c) 15.039.368.195 15.039.368.195
Azioni di risparmio emesse e in
circolazione (d) 6.027.791.699 6.027.791.699 28,39%
Totale azioni emesse da TIM S.p.A. (a+d) 21.230.914.282 21.230.914.282 100,00%
Totale azioni in circolazione di TIM
S.p.A. (c+d) 21.067.159.894 21.067.159.894

Riconciliazione tra il valore delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2018 e il valore delle azioni in circolazione al 30 giugno 2019

(milioni di euro) Capitale al
31.12.2018
Variazioni di
capitale
Capitale al
30.6.2019
Azioni ordinarie emesse (a) 8.362 8.362
meno: azioni proprie (b) (90) (90)
Azioni ordinarie in circolazione (c) 8.272 8.272
Azioni di risparmio emesse e in circolazione (d) 3.315 3.315
Totale Capitale emesso da TIM S.p.A. (a+d) 11.677 11.677
Totale Capitale in circolazione di TIM S.p.A. (c+d) 11.587 11.587

VARIAZIONI POTENZIALI FUTURE DI CAPITALE

Per quanto riguarda i dettagli delle "Variazioni potenziali future di capitale" si rimanda a quanto illustrato nella Nota "Risultato per azione".

NOTA 13 PASSIVITÀ FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Passività finanziarie non correnti e correnti (indebitamento finanziario lordo) sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018
Passività finanziarie non correnti per contratti di finanziamento e
altri
Debiti finanziari a medio/lungo termine:
Obbligazioni 18.570 16.686
Obbligazioni convertibili 1.909 1.893
Debiti verso banche 3.287 3.160
Altri debiti finanziari 160 155
23.926 21.894
Altre passività finanziarie a medio/lungo termine:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti di natura finanziaria
1.751 1.423
Derivati non di copertura 2 2
Altre passività
1.753 1.425
(a) 25.679 23.319
Passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine (b) 4.814 1.740
Totale passività finanziarie non correnti c=(a+b) 30.493 25.059
Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento e altri
Debiti finanziari a breve termine:
Obbligazioni 1.019 2.912
Obbligazioni convertibili 6 6
Debiti verso banche 1.575 2.385
Altri debiti finanziari 105 64
2.705 5.367
Altre passività finanziarie a breve termine:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività correnti di natura finanziaria
74 338
Derivati non di copertura 1
Altre passività
75 338
(d) 2.780 5.705
Passività per locazioni finanziarie a breve termine (e) 705 208
Totale passività finanziarie correnti f=(d+e) 3.485 5.913
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
(g)
Totale passività finanziarie (Indebitamento finanziario lordo) h=(c+f+g) 33.978 30.972

Nelle tabelle seguenti, i dati al 30 giugno 2019 considerano l'introduzione del principio contabile IFRS16.

L'indebitamento finanziario lordo per valuta originaria dell'operazione è il seguente:

30.6.2019 31.12.2018
(milioni di valuta
estera)
(milioni di euro) (milioni di valuta
estera)
(milioni di euro)
USD 5.742 5.046 6.450 5.633
GBP 378 422 1.267 1.416
BRL 9.126 2.093 2.609 588
JPY 20.028 163 20.033 159
ILS 59 14
EURO 26.240 23.176
Totale 33.978 30.972

Per i tassi di cambio utilizzati per la conversione dei valori in valuta estera si veda la Nota "Altre informazioni". Di seguito viene riportata l'analisi dell'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse effettivo riferito alla valuta originaria escludendo l'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura:

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018
Fino a 2,5% 5.286 5.173
Da 2,5% a 5% 14.252 10.534
Da 5% a 7,5% 8.001 10.130
Da 7,5% a 10% 2.224 2.209
Oltre 10% 1.705 443
Ratei/risconti, MTM e derivati 2.510 2.483
Totale 33.978 30.972

A seguito, invece, dell'utilizzo di strumenti derivati di copertura, l'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse nominale di posizione è il seguente:

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018
Fino a 2,5% 12.844 12.667
Da 2,5% a 5% 11.583 7.881
Da 5% a 7,5% 3.983 6.155
Da 7,5% a 10% 1.264 1.343
Oltre 10% 1.794 443
Ratei/risconti, MTM e derivati 2.510 2.483
Totale 33.978 30.972

Le scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, sono le seguenti:

Dettaglio delle scadenze delle Passività finanziarie – al valore nominale di rimborso:

con scadenza entro il 30.06 dell'anno:
(milioni di euro) 2020 2021 2022 2023 2024 Oltre
2024
Totale
Prestiti obbligazionari 720 1.340 3.085 1.418 4.318 10.200 21.081
Loans ed altre passività finanziarie 845 563 1.464 776 181 229 4.058
Passività per locazioni finanziarie 672 620 523 479 445 2.747 5.486
Totale 2.237 2.523 5.072 2.673 4.944 13.176 30.625
Passività finanziarie correnti 829 829
Totale 3.066 2.523 5.072 2.673 4.944 13.176 31.454

Le principali componenti delle passività finanziarie vengono nel seguito commentate.

Le obbligazioni sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018
Quota non corrente 18.570 16.686
Quota corrente 1.019 2.912
Totale valore contabile 19.589 19.598
Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni
al costo ammortizzato
(508) (577)
Totale valore nominale di rimborso 19.081 19.021

Le obbligazioni convertibili sono rappresentate dal prestito obbligazionario unsecured equity-linked, 2.000 milioni di euro, tasso 1,125% emesso da TIM S.p.A. convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione con scadenza 2022. Sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018
Quota non corrente 1.909 1.893
Quota corrente 6 6
Totale valore contabile 1.915 1.899
Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni
al costo ammortizzato
85 101
Totale valore nominale di rimborso 2.000 2.000

In termini di valore nominale le obbligazioni e le obbligazioni convertibili ammontano complessivamente a 21.081 milioni di euro ed aumentano di 60 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018 (21.021 milioni di euro) a seguito della dinamica di accensioni, rimborsi e impatto cambi intervenuta nel corso del primo semestre 2019.

Valuta Ammontare
(milioni)
Valore
nominale di
rimborso
(milioni di
euro)
Cedola Data di
emissione
Data di
scadenza
Prezzo di
emissione
(%)
Prezzo di
mercato al
30.6.19
(%)
Valore di
mercato al
30.6.19
(milioni di euro)
Obbligazioni emesse da TIM S.p.A.
Euro 719,4 719,4 4,000% 21/12/12 21/1/20 99,184 102,313 736
Euro 547,5 547,5 4,875% 25/9/13 25/9/20 98,966 106,067 581
Euro 563,6 563,6 4,500% 23/1/14 25/1/21 99,447 106,792 602
Euro (b) 201,4 201,4 Euribor 6 mesi (base 365) 1/1/02 1/1/22 100 100 201
Euro 883,9 883,9 5,250% 10/2/10 10/2/22 99,295 111,966 990
Euro (c) 2.000 2.000 1,125% 26/3/15 26/3/22 100 98,751 1.975
Euro 1.000 1.000 3,250% 16/1/15 16/1/23 99,446 105,775 1.058
GBP 375 418,3 5,875% 19/5/06 19/5/23 99,622 108,874 455
Euro 1.000 1.000 2,500% 19/1/17 19/7/23 99,288 103,218 1.032
Euro 750 750 3,625% 20/1/16 19/1/24 99,632 106,152 796
Euro 1.250 1.250 4,000% 11/1/19 11/4/24 99,436 108,178 1.352
USD 1.500 1.318,1 5,303% 30/5/14 30/5/24 100 103,892 1.369
Euro 1.000 1.000 2,750% 15/4/19 15/4/25 99,320 101,194 1.012
Euro 1.000 1.000 3,000% 30/9/16 30/9/25 99,806 103,710 1.037
Euro 750 750 2,875% 28/6/18 28/1/26 100 101,670 763
Euro 1.000 1.000 3,625% 25/5/16 25/5/26 100 105,789 1.058
Euro 1.250 1.250 2,375% 12/10/17 12/10/27 99,185 96,663 1.208
Euro 670 670 5,250% 17/3/05 17/3/55 99,667 106,141 711
Sub – Totale 16.322 16.936
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Finance S.A. e garantite da TIM S.p.A.
Euro 1.015 1.015 7,750% 24/1/03 24/1/33 (a) 109,646 137,524 1.396
Sub – Totale 1.015 1.396
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Capital S.A. e garantite da TIM S.p.A.
USD 1.000 878,7 6,375% 29/10/03 15/11/33 99,558 103,942 913
USD 1.000 878,7 6,000% 6/10/04 30/9/34 99,081 101,834 895
USD 1.000 878,7 7,200% 18/7/06 18/7/36 99,440 110,482 971
USD 1.000 878,7 7,721% 4/6/08 4/6/38 100 113,118 994
Sub – Totale 3.515 3.773
Obbligazioni emesse da TIM S.A. e garantite da TIM Participaçoes S.A.
BRL 1.000 229,3 104,10% CDI 25/1/19 15/7/20 100 100 229
Sub – Totale 229 229
Totale 21.081 22.334

Nella tabella che segue sono sintetizzati i prestiti obbligazionari emessi da società del Gruppo TIM e ripartiti per società emittente, espressi sia al valore nominale di rimborso, al netto dei riacquisti, sia al valore di mercato:

(a) Prezzo di emissione medio ponderato per prestiti obbligazionari emessi in più tranche.

(b) Riservato ai dipendenti.

(c) Prestito obbligazionario convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione TIM S.p.A..

Si segnala che i regolamenti e i prospetti relativi ai prestiti obbligazionari del Gruppo TIM sono disponibili sul sito www.telecomitalia.com.

Nelle tabelle che seguono sono elencate le movimentazioni dei prestiti obbligazionari nel corso del primo semestre 2019:

Nuove emissioni

(milioni di valuta originaria) valuta importo data di emissione
Telecom Italia S.p.A. 1.250 milioni di euro 4,000% scadenza 11/4/2024 Euro 1.250 11/1/2019
TIM S.A. 1.000 milioni di reais 104,10% CDI scadenza 15/7/2020 BRL 1.000 25/1/2019
Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 2,750% scadenza 15/4/2025 Euro 1.000 15/4/2019

Rimborsi

(milioni di valuta originaria) valuta importo data di rimborso
Telecom Italia S.p.A. 832 milioni di euro 5,375% (1) Euro 832 29/1/2019
Telecom Italia Capital S.A. 760 milioni di USD 7,175% (2) USD 760 18/6/2019
Telecom Italia S.p.A 850 milioni di GBP 6,375% GBP 850 24/6/2019

(1) Al netto dei riacquisti per 418 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.

(2) Al netto dei titoli riacquistati da TIM S.p.A. (240 milioni di USD) in data 20 luglio 2015.

I debiti verso banche a medio/lungo termine di 3.287 milioni di euro (3.160 milioni di euro al 31 dicembre 2018) aumentano di 127 milioni di euro. I debiti verso banche a breve termine ammontano a 1.575 milioni di euro (2.385 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e comprendono 847 milioni di euro di quota corrente dei debiti verso banche a medio/lungo termine. Inoltre, si evidenzia che Telecom Italia Finance S.A. ha in essere pronti contro termine (repurchase agreements) su titoli governativi e corporate per 490 milioni di euro scadenti entro agosto 2019.

Gli altri debiti finanziari a medio/lungo termine di 160 milioni di euro (155 milioni di euro al 31 dicembre 2018) si riferiscono al finanziamento di Telecom Italia Finance S.A. per 20.000 milioni di JPY con scadenza 2029. Gli altri debiti finanziari a breve termine ammontano a 105 milioni di euro (64 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e comprendono 2 milioni di euro di quota corrente di altri debiti finanziari a medio/lungo termine.

Le passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine ammontano a 4.814 milioni di euro (1.740 milioni di euro al 31 dicembre 2018). Le passività per locazioni finanziarie a breve termine ammontano a 705 milioni di euro (208 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e si riferiscono alla quota corrente delle passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine. A partire dal 1° gennaio 2019 è stato introdotto il nuovo principio contabile IFRS16 (per maggiori dettagli si rimanda alla Nota "Principi contabili"), la cui applicazione ha comportato al 30 giugno 2019 l'iscrizione di un maggior debito per locazioni finanziarie per 3.606 milioni di euro su un totale di 5.519 milioni di euro. La differenza (1.913 milioni di euro) si riferisce essenzialmente a locazioni di immobili contabilizzate secondo il metodo finanziario previsto dallo IAS 17.

Con riferimento alle passività per locazioni finanziarie iscritte a seguito dell'adozione del principio contabile IFRS16, nel primo semestre 2019 si rileva quanto segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
Rimborsi quota capitale 259
Cash out quota interessi 89
Totale 348

I derivati di copertura relativi a elementi classificati fra le passività non correnti di natura finanziaria ammontano a 1.751 milioni di euro (1.423 milioni di euro al 31 dicembre 2018). I derivati di copertura relativi ad elementi classificati fra le passività correnti di natura finanziaria ammontano a 74 milioni di euro (338 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

I derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie non correnti ammontano a 2 milioni di euro (2 milioni di euro al 31 dicembre 2018). I derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie correnti ammontano a 1 milione di euro (zero milioni di euro al 31 dicembre 2018). Includono anche la valutazione delle operazioni in derivati che, ancorché stipulate con finalità di copertura, non possiedono i requisiti formali per essere considerate tali ai fini IFRS.

"COVENANTS" E "NEGATIVE PLEDGES" IN ESSERE AL 30.6.2019

I titoli obbligazionari emessi dal Gruppo TIM non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) né clausole che comportino il rimborso anticipato automatico dei prestiti in funzione di eventi diversi dall'insolvenza del Gruppo TIM(1) ; inoltre il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A..

Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati; sono quindi presenti, ad esempio, impegni a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge").

Con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM S.p.A. con la Banca Europea degli Investimenti ("BEI"), alla data del 30 giugno 2019 il totale nominale dei finanziamenti in essere è pari a 950 milioni di euro, di cui 800 milioni di euro a rischio diretto e 150 milioni di euro garantiti.

Nei finanziamenti BEI non assistiti da garanzia bancaria per un ammontare nominale pari a 800 milioni di euro si rilevano i seguenti covenant:

  • nel caso in cui la società sia oggetto di fusione, scissione o conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo, ovvero alieni, dismetta o trasferisca beni o rami d'azienda (ad eccezione di alcuni atti di disposizione espressamente previsti), dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento, oppure, solo per alcuni contratti, il rimborso anticipato del prestito (qualora l'operazione di fusione e scissione al di fuori del Gruppo comprometta l'esecuzione o l'esercizio del Progetto oppure rechi pregiudizio alla BEI nella sua qualità di creditrice);
  • nel finanziamento di 500 milioni di euro firmato in data 14 dicembre 2015, TIM si è impegnata a far sì che, per tutta la durata del prestito, l'indebitamento finanziario complessivo delle società facenti parte del Gruppo diverse da TIM S.p.A., e fatti salvi i casi in cui tale indebitamento sia interamente e irrevocabilmente garantito da TIM S.p.A., sia inferiore ad un ammontare pari al 35% (trentacinque per cento) dell'indebitamento finanziario complessivo del Gruppo.

In tutti i finanziamenti BEI, sia assistiti da garanzie rilasciate da banche o soggetti di gradimento della BEI sia a rischio diretto, sono previsti alcuni covenant:

  • "Clausola per inclusione", ai sensi della quale, nel caso in cui TIM si impegni a mantenere in altri contratti di finanziamento parametri finanziari (e per i finanziamenti a rischio diretto del 2014 e 2015, anche alcune clausole più stringenti, tra cui, ad esempio, cross default ed impegni di limitazione alla vendita di beni) che non siano presenti o siano più stringenti rispetto a quelli concessi alla BEI, quest'ultima avrà la facoltà di richiedere qualora reputi, a proprio ragionevole giudizio, che tali modifiche possano avere conseguenze negative sulla capacità finanziaria di TIM, la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento al fine di prevedere una disposizione equivalente a favore della BEI;
  • "Evento Rete", ai sensi della quale a fronte di una cessione totale o di una porzione sostanzialmente rilevante (in ogni caso superiore alla metà in termini quantitativi) della rete fissa in favore di soggetti terzi non controllati oppure nel caso di cessione della partecipazione di controllo nella società a cui la rete o una sua porzione sostanzialmente rilevante sia stata precedentemente ceduta, TIM dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento o una soluzione alternativa.

I contratti di finanziamento di TIM S.p.A. non contengono covenant finanziari (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) il cui mancato rispetto comporti l'obbligo di rimborso del prestito in essere.

Nei contratti di finanziamento sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l'impegno a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge"), l'impegno a non modificare l'oggetto del business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad es. la cessione avvenga al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di export credit agreement.

Nei Contratti di Finanziamento e nei Prestiti Obbligazionari, TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad essi applicabili – tra le quali rientrano, a discrezione degli investitori, l'eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota erogata per cassa o per azioni e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo – sono puntualmente disciplinati nei singoli contratti.

Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di

(1) Il caso di change of controlpuò comportare il rimborso anticipato del prestito obbligazionario convertibile di TIM S.p.A., come più oltre dettagliato.

ramo d'azienda al di fuori del Gruppo. Il verificarsi di tale event of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.

Nella documentazione dei prestiti concessi ad alcune società del gruppo Tim Brasil, sono generalmente previsti obblighi di rispettare determinati indici finanziari (di capitalizzazione, di copertura del servizio del debito e di livello di indebitamento), nonché gli usuali covenant di altro genere, pena la richiesta di rimborso anticipato del prestito.

Si segnala, infine, che al 30 giugno 2019, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato.

REVOLVING CREDIT FACILITY

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed disponibili al 30 giugno 2019:

(miliardi di euro) 30.6.2019 31.12.2018
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Revolving Credit Facility – scadenza gennaio 2023 5,0 - 5,0 -
Totale 5,0 - 5,0 -

Al 30 giugno 2019 TIM dispone di Term Loan bilaterali con diverse controparti bancarie per complessivi 1.750 milioni di euro e di linee Hot Money per 40 milioni di euro non utilizzate.

RATING DI TIM AL 30 GIUGNO 2019

Al 30 giugno 2019, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:

Rating Outlook
STANDARD & POOR'S BB+ Stabile
MOODY'S Ba1 Stabile
FITCH RATINGS BB+ Stabile

In data 10 luglio 2019 l'agenzia di rating Moody's ha confermato il rating su TIM a Ba1 ed ha modificato l'outlook da "Stabile" a "Negativo".

NOTA 14 INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO

Nella tabella di seguito riportata è rappresentato l'indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2019 e al 31 dicembre 2018, determinato con i criteri indicati nella Raccomandazione dell'ESMA (European Securities & Markets Authority) del 10 febbraio 2005 "Raccomandazioni per l'attuazione uniforme del regolamento della Commissione Europea sui prospetti informativi" e richiamati dalla Consob stessa.

Al fine di determinare tale grandezza, si è provveduto a rettificare l'importo delle passività finanziarie dell'effetto dei relativi derivati di copertura iscritti all'attivo nonché dei crediti derivanti da sublocazioni finanziarie.

Nella tabella è inoltre evidenziata la riconciliazione dell'indebitamento finanziario netto determinato secondo i criteri previsti dall'ESMA con quello calcolato secondo i criteri del Gruppo TIM.

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018
Passività finanziarie non correnti 30.493 25.059
Passività finanziarie correnti 3.485 5.913
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Totale debito finanziario lordo (a) 33.978 30.972
Attività finanziarie non correnti (°)
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva (60) (54)
Derivati attivi di copertura - non correnti (1.981) (1.490)
(b) (2.041) (1.544)
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni (1.004) (1.126)
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva (53) (70)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti (107) (270)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (1.700) (1.917)
Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(c) (2.864) (3.383)
Indebitamento finanziario netto come da comunicazione Consob
n.DEM/6064293/2006 (ESMA)
(d=a+b+c) 29.073 26.045
Attività finanziarie non correnti (°)
Titoli diversi dalle partecipazioni
Altri crediti finanziari e altre attività finanziarie (49) (50)
(e) (49) (50)
Indebitamento finanziario netto(*) (f=d+e) 29.024 25.995
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate
passività/attività finanziarie
(g) (696) (725)
Indebitamento finanziario netto rettificato (f+g) 28.328 25.270

(°) Al 30 giugno 2019 e al 31 dicembre 2018 la voce "Attività finanziarie non correnti" (b+e) ammonta rispettivamente a 2.090

milioni di euro e a 1.594 milioni di euro. (*) Per quanto riguarda l'incidenza delle operazioni con Parti Correlate sull'Indebitamento Finanziario Netto, si rimanda all'apposito prospetto inserito nella Nota "Operazioni con parti correlate".

Si riportano di seguito le informazioni aggiuntive al rendiconto finanziario, come richiesto dallo IAS 7:

Informazioni aggiuntive al Rendiconto Finanziario richieste dallo IAS 7

Movimenti monetari Movimenti non monetari
(milioni di euro) 31.12.2018 Incassi e/o
Emissioni
Pagamenti
e/o Rimborsi
Differenze
tassi di
cambio
Variazioni di
Fair Value
Altre
variazioni e
riclassifiche
30.6.2019
Debiti finanziari a medio/lungo
termine:
Obbligazioni 19.598 2.480 (2.463) 44 112 (182) 19.589
Obbligazioni convertibili 1.899 16 1.915
Debiti verso banche 4.297 438 (619) 6 12 4.134
Altri debiti finanziari 157 4 2 163
(a) 25.951 2.918 (3.082) 54 112 (152) 25.801
di cui quota a breve termine 4.057 1.875
Passività per locazioni finanziarie a
medio/lungo termine:
1.948 271 (340) 1 3.639 5.519
(b) 1.948 271 (340) 1 3.639 5.519
di cui quota a breve termine 208 705
Altre passività finanziarie a
medio/lungo termine:
Derivati passivi di copertura relativi a
elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti di
natura finanziaria 1.761 (268) 323 9 1.825
Derivati passivi non di copertura
Altre passività
2 1 3
(c)
1.763
(268) 323 10
1.828
di cui quota a breve termine 338 75
Debiti finanziari a breve termine:
Debiti verso banche 1.248 (520) 728
Altri debiti finanziari 62 40 102
(d) 1.310 (480) 830
Totale passività finanziarie
(Indebitamento finanziario lordo)
(e=a+b+c+d) 30.972 3.189 (3.422) (213) 435 3.017 33.978
Derivati attivi di copertura relativi ad
elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti e
correnti di natura finanziaria (f) 1.732 (88) 466 (45) 2.065
Derivati attivi non di copertura (g) 19 (4) (2) 13
Totale (h=e-f-g) 29.221 3.189 (3.422) (121) (29) 3.062 31.900

Informazioni aggiuntive del Rendiconto Finanziario Consolidato

Il valore degli interessi pagati ed incassati riportato nel Rendiconto finanziario considera le movimentazioni afferenti alle operazioni in derivati CCIRS a copertura di sottostanti in divisa sia nella loro componente attiva (incassi) sia nella componente passiva (pagamenti) senza netting delle posizioni.

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
Interessi pagati (992) (1.300)
Interessi incassati 282 633
Totale netto (710) (667)

Al fine di considerare le componenti dei derivati CCIRS come un'unica operazione viene proposta una rappresentazione in cui i flussi di interesse in entrata e in uscita vengono esposti al netto. Tale impostazione determinerebbe i seguenti risultati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
Interessi pagati (711) (723)
Interessi incassati 1 56
Totale netto (710) (667)

NOTA 15 STRUMENTI DERIVATI

Si conferma la continuità dell'applicazione dello IAS 39 con riferimento all'applicazione dell'hedge accounting.

Gli strumenti derivati perfezionati dal Gruppo TIM si prefiggono la copertura dell'esposizione al rischio di cambio, la gestione del rischio di tasso di interesse, nonché una diversificazione dei parametri di indebitamento che consenta la minimizzazione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.

Le operazioni con prodotti derivati in essere al 30 giugno 2019 sono legate principalmente alla gestione dell'indebitamento, come interest rate swaps (IRS) per ricondurre al profilo di rischio ritenuto più opportuno i prestiti bancari e obbligazionari a tasso fisso e a tasso variabile, nonché operazioni quali cross currency and interest rate swaps (CCIRS), currency forwards e foreign exchange options per convertire finanziamenti/crediti contratti in valute diverse nelle divise di riferimento delle varie società del Gruppo.

Rispettivamente gli IRS prevedono o possono comportare, a scadenze determinate, lo scambio con le controparti di flussi di interesse, calcolati su un valore nozionale di riferimento, ai tassi fissi o variabili concordati.

Ciò vale anche per i CCIRS, che possono prevedere, oltre alla liquidazione dei flussi di interesse periodici, lo scambio dei capitali di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione, a scadenza ed eventualmente a pronti.

Nelle successive tabelle gli strumenti finanziari derivati sono suddivisi per tipologia di rischio per ogni tipo di copertura, separando attività e passività finanziarie. Per i CCIRS l'importo nozionale si riferisce al controvalore Euro contrattuale, per gli IRS in valuta diversa dall'Euro, al controvalore al tasso di cambio di mercato.

Tipologia
(milioni di euro)
Rischio coperto Nozionale al
30.6.2019
Nozionale al
31.12.2018
Mark to Market
Spot* (Clean
Price) al
30.6.2019
Mark to Market
Spot* (Clean
Price) al
31.12.2018
Interest rate swaps Rischio tasso di interesse 4.334 4.334 182 52
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
- - - -
Totale derivati in Fair Value Hedge 4.334 4.334 182 52
Interest rate swaps Rischio tasso di interesse 5.012 4.992 272 182
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
5.042 6.804 (260) (365)
Totale derivati in Cash Flow Hedge 10.054 11.796 12 (183)
Totale derivati Non in Hedge Accounting 140 223 9 17
Totale derivati Gruppo TIM 14.528 16.353 203 (114)

* Il Mark to Market Spot sopra riportato rappresenta la valutazione di mercato del derivato al netto della quota maturata del flusso in corso.

NOTA 16 INFORMAZIONI INTEGRATIVE SU STRUMENTI FINANZIARI

VALUTAZIONE AL FAIR VALUE

Le valutazioni al fair value degli strumenti finanziari del Gruppo sono state classificate nei 3 livelli previsti dall'IFRS 7. In particolare la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:

  • Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
  • Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili;
  • Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili.

Nelle tabelle che seguono sono riportate alcune informazioni integrative sugli strumenti finanziari, ivi compresa la tabella relativa ai livelli gerarchici per ciascuna classe di attività/passività finanziaria valutata al fair value al 30 giugno 2019.

Legenda Categorie IFRS 9

Acronimo
Attività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato Amortized Cost AC
Fair value rilevato nelle altre componenti di conto
economico complessivo
Fair Value Through Other Comprehensive Income FVTOCI
Fair value attraverso il conto economico separato Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Passività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato Amortized Cost AC
Fair value attraverso il conto economico separato Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Derivati di copertura Hedge Derivatives HD
Non applicabile Not applicable n.a.

Livelli gerarchici per ciascuna classe di attività/passività finanziaria valutate al fair value al 30.6.2019

Livelli di gerarchia
(milioni di euro) Categorie
IFRS 9
Note Valore di
bilancio al
30.6.2019
Livello 1 (*) Livello 2 (*) Livello 3 (*)
ATTIVITÀ
Attività non correnti
Altre partecipazioni FVTOCI 8) 54 3 19 32
Titoli, crediti finanziari e altre attività finanziarie non
correnti
di cui titoli FVTOCI 9) -
di cui derivati di copertura HD 9) 1.981 1.981
di cui derivati non di copertura FVTPL 9) 6 6
(a) 2.041 3 2.006 32
Attività correnti
Titoli
Valutati al fair value attraverso il conto economico
complessivo (FVTOCI) FVTOCI 9) 883 883
Valutati al fair value attraverso il conto economico
separato (FVTPL) FVTPL 9) 121 121
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti
di cui derivati di copertura HD 9) 84 84
di cui derivati non di copertura FVTPL 9) 7 7
(b) 1.095 1.004 91
Totale (a+b) 3.136 1.007 2.097 32
PASSIVITÀ
Passività non correnti
di cui derivati di copertura HD 13) 1.751 1.751
di cui derivati non di copertura FVTPL 13) 2 2
(c) 1.753 1.753
Passività correnti
di cui derivati di copertura HD 13) 74 74
di cui derivati non di copertura FVTPL 13) 1 1
(d) 75 75
Totale (c+d) 1.828 1.828

(*) Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi.

Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili.

Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili.

Le Altre partecipazioni valutate al "Fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo" inserite nel livello gerarchico 3 in carico al 30 giugno 2019, si riferiscono principalmente a Northgate CommsTech Innovations Partners L.P..

NOTA 17 FONDI RELATIVI AL PERSONALE

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2018, di 137 milioni di euro, e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2018 Incrementi/
Attualizzazione
Decrementi Differenze
cambio e altre
variazioni
30.6.2019
Fondo Trattamento di Fine Rapporto (a) 887 77 (9) - 955
Fondi per piani pensionistici e altri 22 1 (1) - 22
Fondi per esodi agevolati e
ristrutturazione aziendale
710 17 (219) (3) 505
Totale altri fondi relativi al personale (b) 732 18 (220) (3) 527
Totale (a+b) 1.619 1.482
di cui:
quota non corrente 1.567 1.417
quota corrente (*) 52 65

(*) La quota corrente è riferibile ai soli Altri fondi relativi al personale.

Il Fondo Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.) si riferisce alle sole società italiane ed aumenta complessivamente di 68 milioni di euro. I decrementi di 9 milioni di euro si riferiscono agli utilizzi del periodo per liquidazioni al personale cessato e per anticipazioni. La variazione positiva di 77 milioni di euro registrata negli "Incrementi/Attualizzazione" è così composta:

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
Effetto (positivo)/negativo del c.d. curtailment - 1
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (*) - -
Oneri finanziari 7 7
(Utili) perdite attuariali nette del periodo 70 (7)
Totale 77 1
Rendimento effettivo delle attività a servizio del piano non sono presenti attività al
servizio del piano

(*) Le quote destinate al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare sono contabilizzate, nell'ambito dei "Costi del personale", negli "Oneri sociali"; nella voce sono iscritte le sole quote relative alle società con meno di 50 dipendenti.

Le perdite attuariali nette registrate al 30 giugno 2019 sono pari a 70 milioni di euro (utili attuariali netti per 7 milioni di euro nel primo semestre 2018), sono essenzialmente connesse al saldo tra la variazione del tasso di attualizzazione che si attesta allo 0,77% dall'1,57% utilizzato al 31 dicembre 2018 ed all'effetto del turn over correlato ai piani di ristrutturazione aziendale già avviati nel precedente esercizio. Il tasso di inflazione è rimasto invariato all'1,5% per tutto l'orizzonte temporale.

I Fondi per piani pensionistici e altri ammontano a 22 milioni di euro (22 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e sono prevalentemente rappresentativi di piani pensionistici attivati da società estere del Gruppo.

I Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale diminuiscono complessivamente di 205 milioni di euro, sostanzialmente per effetto delle uscite e della conseguente riclassifica a debiti degli importi non ancora liquidati, relativi ai piani già accantonati nei precedenti esercizi (ivi compresi 17 milioni di euro per l'implementazione dell'importante ricambio manageriale in corso). Gli incrementi, pari a 17 milioni di euro, sono correlati principalmente all'attualizzazione dei fondi connessi all'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n.92 conseguente al minor tasso di attualizzazione utilizzato nel primo semestre 2019 rispetto a quello dell'esercizio 2018.

NOTA 18 FONDI PER RISCHI E ONERI

Si incrementano rispetto al 31 dicembre 2018 di 267 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2018 Incremento Utilizzo a
conto
economico
Utilizzo diretto Differenze
cambio e altre
variazioni
30.6.2019
Fondo imposte e rischi fiscali 104 23 (6) 21 142
Fondo per oneri di ripristino 348 6 (11) 1 344
Fondo vertenze legali 709 304 (78) 5 940
Fondo rischi commerciali 33 5 (7) 31
Fondo per rischi e oneri su
partecipazioni e operazioni
societarie
21 21
Altri fondi rischi e oneri 5 4 9
Totale 1.220 342 (102) 27 1.487
di cui:
quota non corrente 876 993
quota corrente 344 494

Il fondo imposte e rischi fiscali si incrementa di 38 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018. Il saldo al 30 giugno 2019 riflette accantonamenti e utilizzi effettuati principalmente dalla Business Unit Brasile.

Il fondo per oneri di ripristino si riferisce agli accantonamenti dei costi previsti per il ripristino degli immobili in locazione e dei siti utilizzati nell'ambito della telefonia mobile nonché per lo smantellamento di cespiti (in particolare: batterie e palificazioni in legno); è riconducibile principalmente alle società della Business Unit Domestic (336 milioni di euro).

Il fondo vertenze legali accoglie gli stanziamenti a fronte di vertenze con il personale, con gli Enti previdenziali, autorità regolatorie e altre controparti.

Il saldo al 30 giugno 2019 è attribuibile per 791 milioni di euro alla Business Unit Domestic e alla Business Unit Brasile (149 milioni di euro).

NOTA 19 DEBITI VARI E ALTRE PASSIVITÀ NON CORRENTI

Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2018, di 51 milioni di euro e sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018
Debiti vari non correnti
Debiti verso istituti di previdenza 365 275
Debiti per imposte sul reddito 43 42
Altri debiti 1.917 1.919
(a) 2.325 2.236
Altre passività non correnti
Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) 112 109
Altri ricavi e proventi differiti 578 595
Contributi in conto capitale 333 357
(b) 1.023 1.061
Totale (a+b) 3.348 3.297

I debiti vari non correnti comprendono:

  • debiti verso istituti di previdenza pari a 365 milioni di euro e principalmente relativi alla posizione debitoria verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi 2015 e successivi firmati nel 2018 e nel 2019 riguardanti l'art. 4 commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92;
  • altri debiti pari a 1.917 milioni di euro. Comprendono, in particolare, il debito relativo all'investimento connesso all'acquisizione dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5- 27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G in Italia, per effetto della partecipazione di TIM S.p.A. alla gara per l'assegnazione degli stessi da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, avvenuta nel corso del 2018. Il debito residuo è pari al valore nominale ed iscritto per 1.903 milioni di euro tra i debiti vari non correnti e per 19 milioni di euro tra i debiti vari correnti; in particolare, la ripartizione temporale dei pagamenti è la seguente:
    • 19 milioni di euro entro settembre 2019;
    • 110 milioni di euro entro settembre 2020;
    • 55 milioni di euro entro settembre 2021;
    • 1.738 milioni di euro entro settembre 2022.

Le altre passività non correnti includono:

Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) pari a 112 milioni di euro (109 milioni di euro al 31 dicembre 2018) che si riversano a conto economico in base alla durata derivante dai vincoli contrattuali tra le parti, pari mediamente a 24 mesi; pertanto il saldo al 30 giugno 2019 si riverserà a conto economico generalmente entro l'esercizio 2021.

La voce comprende in particolare:

  • i ricavi differiti su contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti di TIM S.p.A. (22 milioni di euro): in merito, si evidenzia che i ricavi di attivazione/ installazione non essendo relativi a performance obligation separate, sono allocati alle diverse obbligazioni contenute nel contratto e contabilizzati lungo il periodo di esecuzione del contratto;
  • i ricavi differiti relativi a canoni di accesso alla rete di TIM S.p.A. (32 milioni di euro);
  • i ricavi differiti relativi a canoni di abbonamento e noleggio e manutenzione di TIM S.p.A. (51 milioni di euro).
  • Altri ricavi e proventi differiti pari a 578 milioni di euro che comprendono principalmente la quota non corrente (circa 187 milioni di euro) della plusvalenza differita connessa all'operazione di "sale and lease back" per la cessione di torri di telecomunicazione della Business Unit Brasile; in tale voce sono ricompresi inoltre i ricavi differiti connessi a contratti di cessione di capacità trasmissiva (leasing attivi operativi).
  • Contributi in conto capitale pari a 333 milioni di euro al 30 giugno 2019: la voce rappresenta la componente da imputare a conto economico sulla base della vita utile residua (stimabile in circa 18 anni) dei cespiti cui afferiscono i contributi stessi ed è principalmente connessa alla realizzazione delle infrastrutture sui progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL.

NOTA 20 DEBITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE PASSIVITÀ CORRENTI

Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2018, di 254 milioni di euro, e sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018
Debiti per lavori su commessa (a) 19 18
Debiti commerciali
Debiti verso fornitori 3.062 4.090
Debiti verso altri gestori di telecomunicazioni 365 380
(b) 3.427 4.470
Debiti tributari (c) 803 262
Debiti vari
Debiti per compensi al personale 357 151
Debiti verso istituti di previdenza 313 338
Debiti relativi al "Contributo per l'esercizio di attività di TLC" 16 15
Dividendi deliberati, ma ancora da corrispondere ad azionisti 13 35
Altri 156 164
Fondi relativi al personale (ad eccezione del T.F.R.) per le quote che
si prevede verranno liquidate entro 12 mesi
65 52
Fondi per rischi e oneri, per le quote che si prevede verranno
liquidate entro 12 mesi
494 344
(d) 1.414 1.099
Altre passività correnti
Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities) 865 931
Altri ricavi e proventi differiti 119 121
(e) 984 1.052
Totale (a+b+c+d+e) 6.647 6.901

I debiti commerciali, pari a 3.427 milioni di euro (4.470 milioni di euro al 31 dicembre 2018), si riferiscono principalmente a TIM S.p.A. (2.360 milioni di euro) e alle società della Business Unit Brasile (714 milioni di euro); per quanto riguarda TIM S.p.A. la riduzione dei debiti commerciali riflette la dinamica dei pagamenti relativi al fatturato passivo.

I debiti tributari sono pari a 803 milioni di euro e si riferiscono principalmente sia ai debiti tributari della Business Unit Brasile (115 milioni di euro) che ai debiti di TIM S.p.A. relativi: al debito IVA (611 milioni di euro), al debito verso Erario per le trattenute operate quale sostituto d'imposta (39 milioni di euro) e al debito per la tassa di concessione governativa (19 milioni di euro).

I debiti vari comprendono, tra gli altri, la posizione debitoria corrente verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi 2015 e successivi firmati nel 2018 e nel 2019 riguardanti l'art. 4 commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92.

Le altre passività correnti ammontano a 984 milioni di euro (1.052 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e comprendono:

Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities), pari a 865 milioni di euro. La voce accoglie le passività verso clienti connesse alle obbligazioni delle società del Gruppo di trasferire beni e servizi per i quali hanno ricevuto un corrispettivo. Sono di seguito rappresentate le passività verso clienti, che hanno generalmente una scadenza entro 12 mesi.

In particolare:

  • contract liabilities, pari a 78 milioni di euro ed iscritte per effetto di contratti aventi performace obligation con differente tempistica di riconoscimento dei ricavi (quali pacchetti di beni e servizi) dove i servizi (rilevati sulla base dell'effettivo consumo) sono offerti al cliente ad un prezzo scontato. Il decremento rilevato nel primo semestre 2019 è da attribuirsi principalmente alle modifiche nei vincoli contrattuali delle nuove offerte in bundle della telefonia fissa e, in particolare, quelle che prevedono servizi aggiuntivi erogati nella fase iniziale del contratto; conseguentemente, l'incremento di valore delle Contract Liabilities dovuto ai nuovi contratti non ha compensato la fisiologica riduzione per effetto del rilascio a conto economico;
  • poste connesse alla clientela, pari a 365 milioni di euro; la voce comprende debiti verso clienti a seguito di rapporti contrattuali, quali il debito per traffico prepagato e i canoni di abbonamento addebitati anticipatamente; l'andamento in diminuzione nel corso del primo semestre 2019 è principalmente riconducibile alle modifiche delle offerte commerciali, che prevedono un minor ricorso all'anticipazione di canoni e contributi, anche per effetto di variazioni delle modalità di fatturazione;
  • acconti e anticipi pari a 110 milioni di euro sono relativi a debiti verso clienti a seguito di pagamenti anticipati, quali i versamenti degli abbonati in conto conversazioni;
  • ricavi differiti da contratti con clienti, pari a 312 milioni di euro comprendenti essenzialmente:
    • i ricavi differiti da canoni di interconnessione della Capogruppo (120 milioni di euro);
    • i ricavi differiti per canoni di noleggio e manutenzione della Capogruppo (112 milioni di euro);
    • i ricavi differiti su contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti della Capogruppo (44 milioni di euro). Si ricorda che i ricavi di attivazione e installazione non essendo relativi a performance obligation separate, sono allocati alle diverse obbligazioni contenute nel contratto e riconosciuti sulla base dell'esecuzione delle stesse.
  • Altri ricavi e proventi differiti, pari a 119 milioni di euro. Si riferiscono principalmente a ricavi differiti su contratti di cessione di capacità trasmissiva e a ricavi differiti dai contratti di locazione immobiliare (leasing attivi operativi).

NOTA 21 CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI, ALTRE INFORMAZIONI, IMPEGNI E GARANZIE

Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui le società del Gruppo TIM sono coinvolte al 30 giugno 2019, nonché quelli chiusi nel corso del periodo.

Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, il Gruppo TIM ha iscritto passività per complessivi 734 milioni di euro.

Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni disponibili alla data di chiusura della presente Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2019 e con particolare riferimento alla complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere tecnico-processuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potesse pregiudicare seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della controversia.

Infine, relativamente ai procedimenti con l'Autorità Antitrust, si rammenta che in base all'art. 15, comma 1, della Legge n. 287/1990 ("Norme per la tutela della concorrenza e del mercato"), l'Autorità ha la facoltà di comminare una sanzione amministrativa commisurata al fatturato del Gruppo, nei casi di infrazioni ritenute gravi.

A) PRINCIPALI CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI

Per i seguenti contenziosi e azioni giudiziarie pendenti non sono intervenuti fatti significativi rispetto a quanto pubblicato nella Relazione finanziaria annuale 2018:

  • Contestazione di illecito amministrativo ai sensi del D.Lgs. 231/2001 per la c.d. Vicenda Security di TIM;
  • Procedimento Antitrust A428;
  • Contenziosi VODAFONE, COLT TECHNOLOGY SERVICES, TELEUNIT, SIPORTAL, MC-Link (connessi al procedimento Antitrust A428);
  • Procedimento Antitrust I-761;
  • Contenziosi WIND e VODAFONE (connessi al procedimento Antitrust I-761);
  • Contenzioso VODAFONE (connesso ai servizi di accesso);
  • EUTELIA e VOICEPLUS;
  • Contenzioso Vodafone Servizio Universale;
  • Contenzioso per "Conguagli su canoni di concessione" per gli anni 1994-1998;
  • Olivetti Esposizione amianto;
  • Contenzioso POSTE;
  • Brasile arbitrato Opportunity.

Contenziosi fiscali e regolatori internazionali

Al 30 giugno 2019 le società della Business Unit Brasile risultano coinvolte in contenziosi di natura fiscale o regolatoria il cui esito è valutato di possibile soccombenza per un ammontare complessivo di circa 16,8 miliardi di reais (16,5 miliardi di reais al 31 dicembre 2018). Sono di seguito evidenziate le principali tipologie di contenzioso, classificate in base all'imposta cui fanno riferimento.

Imposte federali

In data 22 marzo 2011 TIM Celular S.A. (società incorporata in TIM S.A. a far data dal 31 ottobre 2018) ha ricevuto notifica di un accertamento fiscale emesso dall'Amministrazione Fiscale Federale del Brasile, per un importo complessivo pari, alla data di contestazione, a 1.265 milioni di reais, incluse le sanzioni e gli interessi, in esito all'ultimazione di una verifica fiscale relativa agli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009 per le società TIM Nordeste Telecomunicações S.A. e TIM Nordeste S.A. (precedentemente denominata Maxitel), società che sono state progressivamente incorporate in TIM Celular con l'obiettivo di razionalizzare la struttura societaria in Brasile.

L'avviso di accertamento include varie rettifiche; le contestazioni principali sono così sintetizzabili:

  • disconoscimento degli effetti fiscali della fusione tra TIM Nordeste Telecomunicações S.A. e Maxitel S.A.;
  • disconoscimento della deducibilità fiscale dell'ammortamento dell'avviamento relativo all'acquisizione di Tele Nordeste Celular Participações S.A. ("TNC");
  • disconoscimento di talune compensazioni fiscali;

Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 del Gruppo TIM

diniego del beneficio fiscale territoriale SUDENE, in ragione di pretese irregolarità nella gestione e nella rendicontazione del beneficio stesso.

Le rettifiche incluse nell'avviso di accertamento sono state contestate da TIM Celular, in sede amministrativa, con la presentazione di una prima difesa in data 20 aprile 2011. Il 20 aprile 2012, TIM Celular ha ricevuto la notifica della decisione di primo grado amministrativo che ha confermato i rilievi dell'avviso di accertamento contro tale decisione; TIM Celular ha presentato tempestivo appello, sempre in sede amministrativa, in data 21 maggio 2012.

La società, come confermato da appositi pareri legali, non ritiene probabile che ci si possa attendere esborsi significativi.

Sempre in relazione al livello federale dell'imposizione, si segnalano i seguenti, ulteriori filoni vertenziali:

  • contestazioni in ordine alle compensazioni con le perdite fiscali pregresse;
  • ulteriori contestazioni in ordine alla deducibilità fiscale dell'ammortamento dell'avviamento;
  • assoggettamento ad imposizione sul reddito di talune tipologie di differenze di cambio;
  • assoggettamento a ritenute alla fonte di talune tipologie di pagamenti effettuati verso l'estero (ad esempio, i pagamenti per roaming internazionale);
  • ulteriori contestazioni in ordine alle compensazioni effettuate tra imposte a debito, e posizioni fiscali creditorie delle società del gruppo.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 4,1 miliardi di reais (4 miliardi di reais al 31 dicembre 2018).

Imposte statali

Nell'ambito del prelievo statale, si segnalano molteplici contestazioni in materia di ICMS, ed in particolare:

  • contestazioni riguardanti l'abbattimento della base imponibile del tributo, a fronte di sconti concessi ai clienti, oltre a contestazioni in merito all'utilizzo dei crediti fiscali dichiarati dalle società del gruppo, a fronte della restituzione di terminali telefonici dati in comodato, ed a seguito della rilevazione di frodi da sottoscrizione ai danni delle società;
  • assoggettamento ad ICMS di talune tipologie di canoni, maturati a favore delle società del gruppo e da queste classificati come corrispettivi per servizi diversi da quelli di telecomunicazione;
  • contestazioni sull'utilizzo del beneficio fiscale "PRO-DF" originariamente concesso da taluni Stati, e successivamente dichiarato incostituzionale (la contestazione si riferisce all'effettiva spettanza del credito per ICMS, dichiarato dalla società TIM Celular sulla base delle predette disposizioni agevolative);
  • contestazioni relative all'utilizzo dei crediti per ICMS, rilevati dalle società del Gruppo in esito alle acquisizioni di immobilizzazioni materiali, ed in relazione alle somministrazioni di energia elettrica a favore delle società, oltre che in applicazione delle disposizioni in materia di sostituzione d'imposta;
  • sanzioni irrogate alle società del gruppo per irregolarità negli adempimenti dichiarativi.

Nel mese di febbraio 2018, lo Stato di San Paolo ha notificato nei confronti di TIM Celular due avvisi di accertamento in materia di ICMS, per un importo complessivo pari a 679 milioni di reais (alla data di contestazione, incluse le sanzioni e gli interessi). Il primo accertamento (344 milioni di reais) reca una contestazione sui crediti per ICMS in relazione alla procedura di sostituzione d'imposta, prevista nei casi di acquisto e distribuzione di apparati tra Stati diversi. Il secondo avviso di accertamento (335 milioni di reais) contesta i crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti pre-paid, quale anticipazione delle successive ricariche.

Nel mese di giugno 2018, lo Stato di San Paolo ha emesso un ulteriore avviso di accertamento nei confronti di TIM Celular, sempre in materia di ICMS, per un importo complessivo di 369 milioni di reais (alla data della contestazione, comprese sanzioni e interessi). Anche questa contestazione è relativa – oltre che all'irrogazione di sanzioni per violazioni nel comparto dell'ICMS - a crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti prepagati come anticipazione delle successive ricariche. La società ha deciso – per una parte minoritaria della contestazione complessiva – di dare corso al pagamento di quanto richiesto, in alternativa all'instaurazione del contenzioso, beneficiando di un abbattimento delle sanzioni. La controversia procede quindi per l'importo residuo, pari a 296 milioni di reais.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 9 miliardi di reais (8,9 miliardi di reais al 31 dicembre 2018).

Imposte municipali

Tra i contenziosi con un grado di rischio classificato come "possibile", vi sono alcune controversie relative alle imposte comunali (Municipal Taxes) il cui importo complessivo ammonta a circa 0,7 miliardi di reais (circa 0,7 miliardi di reais al 31 dicembre 2018).

FUST e FUNTTEL

Le principali contestazioni in materia di contribuzioni all'ente regolatorio (Anatel), e in particolare in termini di FUST e FUNTTEL, riguardano l'assoggettamento a tali prelievi dei ricavi da interconnessione.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 3 miliardi di reais (2,9 miliardi di reais al 31 dicembre 2018).

***

Attività potenziale relativa all'esclusione dell'ICMS dalla base imponibile PIS/COFINS

A marzo del 2017 la Suprema Corte Federale del Brasile ha riconosciuto l'incostituzionalità dell'inclusione dell'ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS. Le società del gruppo TIM Brasil (ex TIM Nordeste, ex TIM Celular e TIM S.A.) stanno agendo in giudizio sin dal 2006, con richieste di rimborso riferite – come consentito – ai cinque anni precedenti, e dunque con effetti a partire dal 2001.

Nel corso del 2018, a seguito di una decisione definitiva e inappellabile, la società aveva iscritto un credito complessivo di 353 milioni di reais, di cui 159 milioni di reais per imposta e 194 milioni di reais per rivalutazioni di legge (importi relativi all'allora TIM Nordeste).

Nel primo semestre 2019, in esito ad una decisione conclusiva e ad una definizione degli importi, la società ha iscritto un ulteriore credito complessivo di 2.876 milioni di reais, di cui 1.720 milioni di reais per imposta e 1.156 milioni di reais per rivalutazione di legge (importi relativi all'allora TIM Celular), come dettagliato nella tabella seguente:

(milioni di euro) (milioni di reais)
1° Semestre 1° Semestre
2019 2019
Recupero imposta indiretta ICMS: 662 2.876
• Imposta (Principal) 396 1.720
• Rivalutazione di legge (Monetary adjustment) 266 1.156
Imposte sul reddito
Imposte differite (225) (978)
Impatto netto 437 1.898

L'utilizzo dei crediti fiscali iscritti è previsto a partire dal secondo semestre del 2020 con un'orizzonte ipotizzato di tre anni, sarà assoggettato a imposizione fiscale e sono pertanto anche iscritte imposte dirette differite con un'orizzonte di circa quattro anni.

Infine, l'ultimo dei procedimenti relativo a TIM S.A., ha visto l'adozione, da parte dell'organismo giudiziario di secondo grado, di una decisione favorevole alla società, e conforme all'indirizzo adottato dalla Suprema Corte Federale.

La società sta effettuando un'analisi dettagliata su tali rimanenti importi a credito, e ritiene – secondo una prima stima – di poter iscrivere in futuro un ulteriore importo totale a proprio credito per circa 190 milioni di reais (importi relativi a TIM S.A.), di cui 90 milioni a titolo di imposta, e 100 milioni a titolo di rivalutazione di legge.

Procedimento Golden Power

Nell'agosto 2017 la Presidenza del Consiglio ha avviato nei confronti di TIM (ed anche di Vivendi) un procedimento volto a verificare l'esistenza, in capo a TIM dell'obbligo di notificare, ai sensi della disciplina cd. Golden Power, l'acquisto da parte di Vivendi del controllo societario di TIM e degli attivi strategici da questa detenuti. Nel settembre 2017, il procedimento in questione si è concluso con l'accertamento dell'esistenza di tale obbligo in capo a TIM con decorrenza dal 4 maggio 2017 (data dell'Assemblea degli Azionisti che ha rinnovato gli organi sociali di TIM).

Per l'effetto di tale decisione della Presidenza del Consiglio, è stato avviato un nuovo procedimento amministrativo per la irrogazione in capo a TIM di una sanzione pecuniaria prevista dalla disciplina Golden Power per inottemperanza al citato obbligo di notifica. Tale procedimento si è concluso in data 8 maggio 2018 con l'irrogazione di una sanzione pecuniaria pari a 74,3 milioni di euro.

La Società essendo convinta di disporre di argomentazioni giuridiche volte a dimostrare che alcun obbligo di notifica del controllo di Vivendi su di essa gravava, ha presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento del provvedimento del settembre 2017 e ha presentato ricorso al TAR Lazio contro il citato provvedimento dell'8 maggio 2018 che ha irrogato la sanzione pecuniaria, con richiesta di sospensione in via cautelare dell'efficacia dello stesso. Il TAR Lazio, dopo aver accolto nel luglio 2018 l'istanza cautelare della Società e sospeso per l'effetto il pagamento della sanzione, successivamente, con sentenza non definitiva del maggio 2019 ha: respinto l'eccezione di inammissibilità del ricorso sulla sanzione di 74,3

milioni di euro; sospeso il giudizio per pregiudizialità rispetto al ricorso straordinario avente ad oggetto l'obbligo di notifica ai sensi della disciplina della Golden Power; sospeso ulteriormente l'esecuzione del provvedimento impugnato.

Si segnala, altresì, il rilascio a maggio 2018 di una fideiussione a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012, n. 21 (Golden Power).

Per altro verso, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dalla disciplina della Golden Power attraverso due specifici provvedimenti dell'ottobre e del novembre 2017 tramite i quali ha imposto specifiche prescrizioni e condizioni a TIM S.p.A. e alle società del gruppo Telecom Italia Sparkle e Telsy Elettronica e Telecomunicazioni.

Le prescrizioni, secondo l'Autorità Amministrativa, sono sostanzialmente connesse alla circostanza che tali società svolgono, in parte, attività rilevanti per la sicurezza nazionale e per ciò che riguarda TIM alla circostanza che questa è anche titolare delle infrastrutture e degli impianti utilizzati per la fornitura dell'accesso agli utenti finali dei servizi rientranti negli obblighi del servizio universale.

L'eventuale mancata esecuzione, da parte dei destinatari dei provvedimenti, delle condizioni e prescrizioni è sanzionata con le stesse modalità previste dalla mancata notifica di atti rilevanti ai fini dell'applicazione della disciplina della cd. Golden Power.

Le società soggette alle prescrizioni sono tenute a inviare relazioni periodiche ad un apposito Comitato di Monitoraggio costituito presso la Presidenza del Consiglio con la finalità di verificare l'ottemperanza alle suddette prescrizioni.

La prima relazione di ottemperanza che illustra tutte le proposte e le attività poste in essere per dar corso alle prescrizioni è già stata inviata dal Gruppo alla Presidenza del Consiglio nel dicembre 2017. A tale relazione sono poi seguite relazioni semestrali, come previsto dalla disciplina vigente.

Non di meno anche in tale caso TIM ha già presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento dei provvedimenti in questione.

Come detto, Il presupposto dell'esercizio dei poteri speciali era (erroneamente, secondo la Società) racchiuso nel controllo di fatto risultante dall'esito della assemblea del 4 maggio 2017 e nella direzione e coordinamento di Vivendi su TIM. Entrambe queste circostanze sono venute meno, in quanto: nell'assemblea del 4 maggio 2018 ha prevalso la lista presentata dai soci Elliott lnternational LP,Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership; il Consiglio di amministrazione rinnovato è composto da 13 amministratori indipendenti su 15 e solo 5 provengono dalla lista di Vivendi; sono venuti meno la direzione e coordinamento di Vivendi, così come il controllo di fatto.

Conseguentemente, la Società ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la revoca dei due Decreti manifestando, comunque, in via subordinata, la propria disponibilità a concorrere a una rielaborazione delle prescrizioni in capo a TIM che tenesse conto della mutata realtà.

La Presidenza del Consiglio, con decreto del 6 luglio 2018, ha ritenuto di non disporre un ulteriore esercizio dei poteri speciali, ribadendo la validità dei due Decreti già emessi, e ne ha respinto l'istanza di revoca.

La motivazione di tale diniego risiede nell'asserita circostanza che i nuovi assetti di governance della Società sarebbero allo stato caratterizzati da una estrema variabilità; il che non consentirebbe, ferme le esigenze di tutela degli interessi pubblici relativi alla sicurezza ed al funzionamento delle reti, di superare i provvedimenti con i quali sono stati esercitati i poteri speciali.

Conseguentemente la Società ha presentato ricorso per motivi aggiunti, nell'ambito dei già pendenti ricorsi avverso i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri del 16 ottobre e del 2 novembre 2017, avverso la delibera del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 luglio 2018, con cui è stata respinta l'istanza di revoca presentata dalla Società, all'esito della mutata situazione della corporate governance.

KPNQ West Italia S.p.A.

Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Roma, KPNQ West Italia ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 37 milioni di euro, per asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2011, mediante boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso - KO); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento dell'AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte. All'esito del giudizio, con sentenza di aprile 2019, il Tribunale di Roma ha accolto parzialmente le domande di KPNQ West Italia condannando TIM al pagamento di un importo significativamente inferiore a quanto oggetto delle pretese risarcitorie di controparte. Nel mese di giugno 2019, TIM ha proposto appello avverso la sentenza richiedendo il rigetto integrale delle domande proposte da KPNQ West Italia nel giudizio di primo grado ed ha ottenuto la sospensione del pagamento di una quota rilevante rispetto a quanto definito nella sentenza.

Procedimento Antitrust A514

Nel mese di giugno 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato il procedimento A514 nei confronti di TIM per accertare un possibile abuso di posizione dominante in violazione dell'art. 102 del "Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea". Il procedimento è stato avviato sulla base di alcune segnalazioni giunte, tra il mese di maggio e di giugno 2017, da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e Wind Tre e riguarda un presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e dei servizi retail relativi alla rete fissa a banda larga e ultralarga. In particolare, l'AGCM ha ipotizzato che TIM abbia tenuto condotte volte a: i) rallentare e ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al

fine di ritardare o rendere meno remunerativo l'ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; ii) accaparrarsi preventivamente la clientela sul mercato retail dei servizi a banda ultralarga, mediante politiche commerciali volte a restringere lo spazio di contendibilità della clientela residuo per gli operatori concorrenti.

A seguito dell'avvio del procedimento, nel mese di luglio 2017 è stata svolta un'ispezione da parte dei funzionari dell'Autorità presso alcune sedi di TIM. Il 2 novembre 2017 TIM ha depositato una memoria difensiva nella quale, a supporto della correttezza del proprio operato, sono state confutate tutte le ipotesi di illegittimità dei comportamenti asseritamente tenuti da TIM e formanti oggetto del procedimento.

In data 14 febbraio 2018, AGCM ha deliberato di estendere l'oggetto del procedimento per la verifica di ulteriori condotte, concernenti la strategia dei prezzi wholesale di TIM sul mercato dei servizi di accesso all'ingrosso a banda larga e ultralarga, e l'utilizzo di informazioni privilegiate riguardanti la clientela degli operatori alternativi.

In data 5 luglio 2018, TIM ha depositato una proposta di impegni che, ove accettata definitivamente dall'Autorità, comporterebbe la chiusura dell'istruttoria senza accertamento di alcun illecito e irrogazione di sanzione. Gli impegni sono stati ritenuti preliminarmente ammissibili dall'Autorità che li ha sottoposti a market test nei mesi di agosto e settembre.

Il 30 ottobre 2018 TIM ha formulato le proprie repliche rispetto alle osservazioni dei terzi ed ha integrato la proposta di impegni con modifiche accessorie. Con provvedimento notificato in data 4 dicembre 2018, l'AGCM ha definitivamente respinto la proposta di impegni, ritenendoli non idonei alla luce delle contestazioni sollevate.

In data 4 marzo 2019, TIM ha chiesto ad AGCM la proroga del termine di chiusura del procedimento (inizialmente fissato al 31 maggio 2019).

Il 10 aprile AGCM ha deliberato la proroga del termine di conclusione del procedimento al prossimo 30 settembre. Il 17 maggio 2019 AGCM ha comunicato a TIM le risultanze preliminari dell'istruttoria. Il 12 giugno 2019 AGCM ha esteso i termini per il deposito della memoria finale di TIM al 20 settembre 2019 e per l'audizione finale al 25 settembre 2019.

Procedimento Antitrust I799

Nella sua adunanza del 1° febbraio 2017, AGCM ha avviato un procedimento istruttorio per possibile violazione dell'articolo 101 TFUE (divieto di intese restrittive della concorrenza) nei confronti di TIM S.p.A. e Fastweb S.p.A., a seguito della sottoscrizione di un accordo volto alla costituzione di una impresa comune cooperativa denominata Flash Fiber S.r.l.. TIM, d'intesa con Fastweb, ha presentato ad AGCM, sotto forma di proposta di impegni, alcune modifiche agli accordi sottoscritti, finalizzate a chiudere il procedimento senza accertare l'infrazione e, quindi, senza alcuna sanzione pecuniaria.

Il 28 marzo 2018 AGCM ha deliberato l'approvazione degli impegni rendendoli obbligatori per le parti e ha chiuso il procedimento senza l'imposizione di alcuna sanzione.

Il 30 gennaio 2019 TIM ha inviato ad AGCM la prevista relazione annuale sulla copertura realizzata, integrata con successiva comunicazione del 29 marzo 2019.

Con distinti ricorsi, entrambi notificati in data 11 giugno 2018, Open Fiber S.p.A. e Wind Tre S.p.A. hanno impugnato dinnanzi al TAR Lazio il provvedimento di chiusura del procedimento I799 con l'accettazione degli impegni. A loro dire, tale provvedimento sarebbe viziato da una serie di motivi procedimentali e sostanziali. Open Fiber S.p.A. ha anche chiesto la sospensione in via cautelare del provvedimento. Con ordinanza del 19 luglio 2018, il TAR ha respinto la richiesta cautelare di Open Fiber per assenza di periculum; l'udienza di merito è stata successivamente fissata a febbraio 2020.

Il ricorso di Wind Tre sarà con ogni probabilità discusso nella medesima udienza del ricorso Open Fiber.

SKY

Nel 2016 TIM ha promosso un'azione giudiziale civile avanti il Tribunale di Milano nei confronti di SKY Italia, ai fini dell'accertamento della nullità, per abuso di posizione dominante imputabile alla controparte, del contratto di partnership stipulato tra le società ad aprile 2014 per la veicolazione e commercializzazione, nel periodo 2015-2019, dell'offerta SKY IPTV (Internet Protocol Television) sulla piattaforma IPTV di TIM.

La Società ha anche richiesto, in subordine, la riduzione a equità degli importi pretesi da SKY a titolo di c.d. Minimi Garantiti ("penali") stabiliti a vantaggio di SKY e correlati a predeterminate soglie di acquisizione di clientela e di churn-rate nel quinquennio della partnership.

SKY si è costituita in giudizio a febbraio 2017, contestando la richiesta di TIM e chiedendo il pagamento dei Minimi Garantiti asseritamente maturati, richiesta cui la Società si è opposta. La causa è attualmente in decisione.

Fatturazione a 28 giorni

La delibera 121/17/CONS di marzo 2017 con la quale l'AGCom ha integrato la n. 252/16/CONS costituisce l'esito conclusivo di un percorso regolamentare che ha sempre avuto in via esclusiva la finalità di tutela della trasparenza delle tariffe e della comparazione delle condizioni economiche.

Detta delibera 121/17/CONS ha tra l'altro introdotto disposizioni sulla cadenza della fatturazione per la telefonia, prescrivendo in particolare per la telefonia fissa che essa dovesse essere su base mensile o suoi multipli e per la telefonia mobile su base almeno quadrisettimanale.

TIM ha impugnato dinanzi al TAR la delibera n. 121/17/CONS per difetto assoluto di attribuzione. In data 12 febbraio 2018 è stato pubblicato il dispositivo di sentenza che respinge il ricorso, le cui motivazioni sono state pubblicate in data 4 maggio 2018. Tale sentenza è stata impugnata da TIM innanzi al Consiglio di Stato in data 18 giugno 2018 e l'udienza per la discussione del merito è fissata al 7 maggio 2020.

Nel corso del mese di dicembre 2017 AGCom, con la delibera 499/17/CONS, accertata la violazione da parte di TIM di quanto disposto nella delibera 121/17/CONS per non aver adottato una cadenza di rinnovo delle offerte di telefonia fissa e di fatturazione su base mensile o suoi multipli, ha applicato a TIM una sanzione di 1.160.000 euro, diffidandola a provvedere – in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o di multipli del mese - a stornare gli importi corrispondenti al corrispettivo per il numero di giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio a causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile.

TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio anche questa seconda delibera con richiesta di sospensione cautelare che, in data 22 febbraio 2018, è stata accolta dal TAR limitatamente alla parte relativa agli ordini di rimborso.

Inoltre la Legge 4 dicembre 2017 n. 172 ha stabilito che i contratti di fornitura nei servizi di comunicazione elettronica prevedano obbligatoriamente la cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione dei servizi su base mensile o di multipli del mese.

TIM si è adeguata a tale dispositivo nei tempi previsti dalla legge, e cioè entro 120 giorni dalla sua entrata in vigore (5 aprile 2018).

In data 7 marzo 2018, è stata notificata a TIM un'ulteriore delibera (la n. 112/2018/CONS) con cui AGCom ha (i) diffidato la Società a posticipare, limitatamente ai servizi di telefonia fissa, la data di decorrenza delle fatture emesse dopo il ripristino della fatturazione con cadenza mensile di un numero di giorni pari a quelli presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale; e (ii) revocato la precedente delibera 499/17/CONS nella parte in cui TIM veniva diffidata a stornare gli importi presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale.

La predetta delibera è stata impugnata il 16 marzo 2018 da TIM con atto di motivi aggiunti innestato nell'ambito del ricorso contro la delibera 499/17/CONS con richiesta di misure cautelari monocratiche, accolte in via provvisoria fino alla camera di consiglio dell'11 aprile 2018 con decreto presidenziale pubblicato il 26 marzo 2017.

A seguito della notifica il 9 aprile 2018 da parte di AGCom del decreto presidenziale n. 9/18/PRES – che ha modificato la delibera n. 112/18/CONS nelle parti in cui prevedeva che il differimento della fatturazione dovesse avvenire in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o suoi multipli disponendo, altresì, che le tempistiche entro cui adempiere alla diffida sarebbero state individuate a seguito di audizioni con gli operatori e le principali associazioni dei consumatori – TIM e gli altri operatori interessati dal decreto presidenziale hanno rinunciato all'istanza cautelare.

Il 7 maggio 2018 TIM ha impugnato altresì il decreto presidenziale AGCom n. 9/18/PRES e la delibera n. 187/18/CONS che ha ratificato tale decreto. Il 3 luglio 2018 AGCom ha pubblicato la nuova delibera 269/18/CONS con cui ha fissato al 31 dicembre 2018 il termine entro cui gli operatori debbono restituire alla clientela di rete fissa un numero di giorni di servizio pari a quelli erosi per effetto della fatturazione a 28 giorni oppure proporre alla clientela interessata eventuali misure compensative alternative, previa comunicazione all'AGCom. TIM, in continuità con le azioni intraprese e le argomentazioni già spese, ha impugnato anche tale delibera.

A settembre 2018 TIM ha impugnato anche la delibera 297/18/CONS con cui AGCom le ha comminato la sanzione di euro 696.000 per aver continuato ad applicare – in violazione della delibera AGCom 121/17/CONS – una fatturazione e rinnovo settimanale delle offerte a decorrere dal 16 febbraio 2018.

Con dispositivo di sentenza pubblicato nel mese di novembre 2018 il TAR ha annullato la sanzione pecuniaria amministrativa di 1,16 milioni di euro comminata con la delibera 499/17/CONS ed ha confermato l'obbligo di restitutio in integrum alla clientela di rete fissa entro il 31 dicembre 2018. TIM ha presentato appello cautelare dinnanzi al Consiglio di Stato per la sospensione della esecutività di tale decisione e con ordinanza del 20 dicembre 2018 il Consiglio di Stato, accogliendo l'appello di TIM, ha sospeso l'efficacia del suddetto dispositivo, limitatamente all'ordine di storno, fino al 31 marzo 2019

Il 30 novembre 2018 AGCom ha pubblicato la delibera 521/18/CONS con cui ha comminato a TIM una sanzione di 1.044.000 euro. La sanzione è stata imposta per violazione delle regole di trasparenza e dei diritti di recesso nella modifica delle condizioni contrattuali delle offerte mobili applicate ai clienti dal 8 aprile 2018 a seguito del ripristino della fatturazione mensile. TIM a gennaio 2019 ha impugnato dinnanzi al TAR anche tale delibera.

A seguito di una nuova istanza formulata da TIM il Consiglio di Stato, con ordinanza pubblicata il 20 marzo 2019, ha prolungato l'effetto della misura cautelare di sospensione degli effetti del dispositivo della sentenza fino al 21 maggio 2019 in attesa della pubblicazione delle motivazioni della sentenza.

Nella camera di consiglio del 21 maggio 2019, preso atto della intervenuta pubblicazione delle motivazioni della sentenza avvenuta il 10 maggio 2019, è stato disposto il differimento della trattazione della domanda cautelare alla camera di consiglio del 4 luglio 2019 per consentire a TIM la finalizzazione dei motivi aggiunti con una nuova istanza cautelare. A seguito di tale udienza, con ordinanza pubblicata il 5 luglio 2019 il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di TIM di sospensione dell'esecutività della sentenza del TAR, che quindi è operativa dal 21 maggio 2019. Si attende la fissazione dell'udienza per la trattazione del merito del ricorso introduttivo e dei motivi aggiunti nel frattempo presentati da TIM.

Il 12 luglio 2019 sono stati pubblicati i dispositivi di sentenza con cui il Consiglio di Sato ha respinto gli analoghi appelli proposti da Vodafone, Wind Tre e Fastweb.

Procedimento Antitrust I820

In data 19 febbraio 2018 l'AGCM ha avviato il procedimento istruttorio I820 nei confronti delle società TIM, Vodafone, Fastweb, Wind Tre e dell'Associazione di categoria ASSTEL per verificare l'ipotesi della sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori di telefonia fissa e mobile al fine di coordinare le rispettive strategie commerciali, violando in tal modo l'art. 101 TFUE.

Il presunto coordinamento, secondo il provvedimento di apertura del procedimento da parte di AGCM, si sarebbe concretizzato nelle modalità di attuazione dell'obbligo introdotto dall'articolo 19 quinquiesdecies del D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017) che impone agli operatori di servizi di comunicazione elettronica una cadenza mensile (o di multipli del mese) per la fatturazione e il rinnovo delle offerte dei servizi fissi e mobili.

In data 21 marzo 2018, AGCM ha emanato una misura cautelare provvisoria nei confronti di tutti gli operatori coinvolti nel procedimento con cui ha ordinato di sospendere, nelle more del procedimento, l'attuazione dell'intesa concernente la determinazione del repricing comunicato agli utenti in occasione della rimodulazione del ciclo di fatturazione in ottemperanza alla Legge 172/17 e di rideterminare autonomamente la propria strategia commerciale. In data 13 aprile 2018 è stato pubblicato il provvedimento con cui AGCM ha confermato la misura cautelare.

Il 12 giugno 2018 TIM ha presentato ricorso al TAR per l'annullamento del provvedimento cautelare AGCM n. 27112 dell'11 aprile 2018.

L'Autorità nell'adunanza del 27 giugno 2018 ha preso atto della relazione presentata da TIM in merito all'ottemperanza alla misura cautelare.

Il 17 luglio 2019 AGCM ha deliberato la proroga del termine di conclusione del procedimento al 31 gennaio 2020.

Wind Tre

Con atto di citazione dinnanzi al Tribunale di Milano, notificato nel mese di aprile 2019, Wind Tre S.p.A. ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 255 milioni di euro, per asserite condotte anticoncorrenziali e abusive attuate negli anni 2014-2018. In particolare, secondo Wind Tre, TIM avrebbe utilizzato illecitamente attraverso la propria divisione commerciale informazioni ottenute nella fornitura delle prestazioni di provisioning e assurance di servizi wholesale convincendo i clienti a tornare in TIM o ad attivare la nuova utenza con TIM; effettuato attività di promozione commerciale in favore di TIM attraverso il proprio personale tecnico in concomitanza degli interventi di riparazione di guasti o di attivazione di utenze Wind Tre; attuato altri comportamenti sleali volti ad ottenere il passaggio a TIM di clienti Wind Tre. A sostegno delle proprie argomentazioni Wind Tre adduce anche alcuni elementi emersi durante l'istruttoria del procedimento AGCM A514. TIM si costituirà in giudizio contestando integralmente le pretese di controparte.

Fallimento Elinet S.p.A.

La curatela del fallimento Elinet S.p.A., e successivamente le curatele di Elitel S.r.l. e di Elitel Telecom S.p.A (allora controllante del gruppo Elitel), hanno impugnato nel 2014 la sentenza con la quale il Tribunale di Roma ha rigettato le domande risarcitorie delle curatele del Gruppo Elinet-Elitel, riproponendo una pretesa risarcitoria per complessivi 282 milioni di euro. Le contestazioni rivolte alla Società riguardano il presunto svolgimento di attività di direzione e coordinamento sull'attrice, e con essa sul gruppo Elitel (operatore alternativo nel cui capitale la TIM non ha mai avuto alcuna interessenza), che sarebbe stato attuato mediante la leva della gestione dei crediti commerciali. TIM si è costituita in giudizio confutando le pretese di controparte. Il giudizio di appello è stato deciso con sentenza del luglio 2019 che con riferimento a TIM ha confermato la piena liceità dei suoi comportamenti e la completa insussistenza di qualsivoglia elemento di direzione e coordinamento. Le procedure fallimentari possono proporre ricorso per Cassazione.

Procedimento Antitrust PS11379 – azioni di winback nel mobile

Avviato il 26 febbraio 2019 su segnalazione di Iliad, il procedimento ha ad oggetto la presunta scorrettezza delle azioni mobili di winback. Gli aspetti contestati riguardano l'ingannevolezza della comunicazione effettuata verso il target di riferimento e l'aggressività della condotta, in quanto ad avviso dell'Autorità AGCM nelle offerte proposte ai clienti sarebbero presenti servizi pre-attivati. TIM ritiene che la proposizione commerciale delle proprie offerte mobili sia corretta, ma per garantire una sempre migliore trasparenza nei confronti della propria clientela, nel corso del procedimento TIM ha presentato degli impegni principalmente volti a migliorare l'informativa relativamente alle componenti dell'offerta oggetto di contestazione. La chiusura del procedimento è stata prorogata al 18 settembre 2019. Analoghi procedimenti sono stati avviati anche nei confronti di altri maggiori operatori.

Procedimento Antitrust IP 312 - inottemperanza Fibra

Avviato il 18 febbraio 2019 su attività d'ufficio dell'Autorità, il procedimento ha ad oggetto la presunta inottemperanza al provvedimento del PS10696 sulle comunicazioni pubblicitarie delle offerte in Fibra. Gli aspetti contestati da AGCM riguardano la non adeguata evidenza delle informazioni a disposizione dei consumatori relative alle limitazioni di carattere tecnico e geografico e al test di performance. TIM ritiene che la comunicazione delle offerte in Fibra sia conforme alla normativa di settore, come anche accertato dalla delibera AGCom 35/19/CONS. Tuttavia, per garantire una sempre migliore trasparenza dei confronti della propria clientela, TIM nel corso del procedimento ha presentato impegni principalmente volti a migliorare l'informativa. La chiusura del procedimento è prevista entro l'estate. Analoghi procedimenti sono stati avviati anche nei confronti degli altri operatori.

B) ALTRE INFORMAZIONI

Fra i contenziosi con dette caratteristiche, per quelli elencati di seguito non sono intervenuti fatti significativi rispetto a quanto pubblicato nella Relazione finanziaria annuale 2018:

  • Telefonia mobile procedimenti penali;
  • Contenzioso canone di concessione per l'anno 1998;
  • Vodafone (già TELETU).

C) IMPEGNI E GARANZIE

Le garanzie personali prestate, al netto di controgaranzie ricevute, sono pari a 36 milioni di euro.

Le garanzie altrui prestate per obbligazioni delle aziende del Gruppo, pari a 6.380 milioni di euro, si riferiscono a fideiussioni prestate da banche e altre istituzioni finanziarie sia a fronte di finanziamenti (627 milioni di euro), sia a garanzia del corretto adempimento di obbligazioni contrattuali (5.753 milioni di euro). In particolare, si evidenzia quanto segue:

  • il Gruppo TIM ha rilasciato sei fideiussioni a favore del Ministero dello Sviluppo Economico per complessivi 1.922 milioni di euro a fronte del differimento del pagamento del corrispettivo dovuto per l'acquisizione dei diritti d'uso delle frequenze nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz, da destinare ai servizi di comunicazione mobili in 5G;
  • le garanzie assicurative, complessivamente pari a 715 milioni di euro, si riferiscono essenzialmente a fideiussioni prestate da TIM in applicazione a disposizioni di legge per appalti delle Pubbliche Amministrazioni ed organismi equiparati;
  • Il Gruppo TIM ha rilasciato garanzie a favore di INPS a sostegno dell'applicazione da parte di TIM e di alcune società del Gruppo – dell'art. 4, comma 1, della legge 28 giugno 2012, n. 92, per l'incentivazione all'esodo dei lavoratori in possesso dei requisiti richiesti; l'ammontare complessivo delle garanzie emesse è di 671 milioni di euro, di cui 623 milioni di euro per TIM e 48 milioni di euro per società del Gruppo.

Si ricorda inoltre, la già citata fideiussione rilasciata da TIM a maggio 2018 a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (Golden Power).

Principali fideiussioni relative ai finanziamenti al 30 giugno 2019

Emittente

Importo
(milioni di euro) (1)
SACE 262
Cassa Depositi e Prestiti 158
Intesa Sanpaolo 115
Commerzbank 57

(1) Gli importi in tabella sono relativi a finanziamenti erogati da BEI a fronte dei Progetti TIM Broadband Digital Divide, TIM Ricerca e Sviluppo Banda Larga, TIM Rete Mobile a Banda Larga, TIM RDI for Broadband Services.

Si precisa che:

  • la garanzia pari a 157,5 milioni di euro di Cassa Depositi e Prestiti e la garanzia pari a 157,5 milioni di euro di SACE relative al finanziamento erogato da BEI a fronte del Progetto TIM Rete Mobile Banda Larga-Tranche B, rimborsato a scadenza per 300 milioni di euro restano valide per 6 mesi successivi al rimborso così come previsto nel contratto per tutela dal rischio di revocatoria, fino cioè al 30 novembre 2019;
  • la garanzia pari a 105 milioni di euro di SACE relativa al finanziamento erogato da BEI a fronte del Progetto TIM Rete Mobile Banda Larga-Tranche A, rimborsato a scadenza per 100 milioni di euro, resta valida per 6 mesi successivi al rimborso così come previsto nel contratto per tutela dal rischio di revocatoria, fino cioè al 30 novembre 2019.

Sono inoltre presenti fideiussioni connesse ai servizi di telecomunicazioni in Brasile per 195 milioni di euro.

D) ATTIVITÀ DATE A GARANZIA DI PASSIVITÀ FINANZIARIE

A fronte di contratti di finanziamento agevolati concessi dalla Banca di Sviluppo Brasiliana BNDES (Banco Nacional de Desenvolvimento Econômico e Social) a Tim Celular, ora fusa in TIM S.A., per un controvalore totale di 213 milioni di euro, sono stati rilasciati specifici covenant. Nel caso di mancato rispetto di tali covenant, BNDES avrà facoltà di rivalersi sugli incassi che transitano sui conti correnti della società.

NOTA 22 PROVENTI FINANZIARI E ONERI FINANZIARI

Il saldo dei proventi (oneri) finanziari è negativo per 754 milioni di euro (nel primo semestre 2018 era negativo per 718 milioni di euro) ed è così composto:

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
Proventi finanziari 580 551
Oneri finanziari (1.334) (1.269)
Proventi/(Oneri) finanziari netti (754) (718)

In particolare, il dettaglio delle voci è il seguente:

1° Semestre 1° Semestre
(milioni di euro) 2019 2018
Interessi passivi ed altri oneri finanziari:
Interessi passivi ed altri oneri su prestiti obbligazionari (493) (508)
Interessi passivi a banche (35) (40)
Interessi passivi ad altri (21) (11)
Oneri finanziari su passività per lease finanziario (185) (97)
(734) (656)
Commissioni (35) (36)
Altri oneri finanziari (*) (95) (112)
(130) (148)
Interessi attivi ed altri proventi finanziari:
Interessi attivi 34 29
Proventi da crediti finanziari iscritti fra le Attività non correnti
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività non
correnti
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività correnti
(*)
12 13
Proventi finanziari diversi 11 8
57 50
Totale interessi/Oneri finanziari netti (a) (807) (754)
Altre componenti gestione finanziaria:
Risultato netto sui cambi 6 (13)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati 63 57
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value hedge
e relativi sottostanti
6 (2)
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura (22) (6)
Totale altre componenti gestione finanziaria (b) 53 36
Totale netto proventi (oneri) finanziari (a+b) (754) (718)
(*) di cui impatto IFRS 9:
(milioni di euro) 2019 2018
Oneri/Proventi da adeguamento riserva da impairment IFRS 9 su attività
finanziarie valutate al FVTOCI
(2) (6)
Reversal riserva impairment IFRS 9 su attività finanziarie valutate al
FVTOCI
4 4
Riduzioni di valore di attività finanziarie diverse dalle partecipazioni

Per maggior chiarezza espositiva, nella tabella seguente vengono riassunti gli effetti netti a saldi aperti relativi agli strumenti finanziari derivati:

1° Semestre 1° Semestre
(milioni di euro) 2019 2018
Utili su cambi 72 163
Perdite su cambi (66) (176)
Risultato netto sui cambi 6 (13)
Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge 21 20
Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge
Risultato netto da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value
hedge
(a) 21 20
Effetto positivo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
259 266
Effetto negativo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
(216) (227)
Effetto netto del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento
al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge
(componente tasso)
(b) 43 39
Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura 2 2
Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura (3) (4)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati non di copertura (c) (1) (2)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati (a+b+c) 63 57
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di
copertura in fair value hedge
130
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
(124) (23)
Adeguamenti netti al fair value (d) 6 (23)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
21
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
di copertura in fair value hedge
Adeguamenti netti al fair value (e) 21
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value
hedge e relativi sottostanti
(d+e) 6 (2)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(f) 39 29
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(g) (61) (35)
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura (f+g) (22) (6)

NOTA 23 UTILE (PERDITA) DEL PERIODO

Il risultato del periodo aumenta, rispetto al primo semestre 2018, di 133 milioni di euro ed è così analizzabile:

1° Semestre 1° Semestre
(milioni di euro) 2019 2018
Utile (perdita) del periodo 740 607
Attribuibile a:
Soci della controllante:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 551 532
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante 551 532
Partecipazioni di minoranza:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 189 75
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo attribuibile alle Partecipazioni di minoranza 189 75

NOTA 24 RISULTATO PER AZIONE

Risultato per azione base
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante
551
532
Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio
(euro 0,011 per azione e comunque fino a capienza)
(66)
(66)
(milioni di euro)
485
466
Numero medio azioni ordinarie e risparmio
(milioni)
21.067
21.067
Risultato per azione base – Azione ordinaria
(euro)
0,02
0,02
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
0,01
0,01
Risultato per azione base – Azione di risparmio
(euro)
0,03
0,03
Risultato per azione base da attività in funzionamento
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile
ai Soci della Controllante
551
532
Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di
risparmio
(66)
(66)
(milioni di euro)
485
466
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio
(milioni)
21.067
21.067
Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione
ordinaria
(euro)
0,02
0,02
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
0,01
0,01
Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione di
risparmio
(euro)
0,03
0,03
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
(milioni di euro)


Numero medio azioni ordinarie e di risparmio
(milioni)
21.067
21.067
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione ordinaria
(euro)


Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione di risparmio
(euro)


1° Semestre
1° Semestre
2019
2018
Numero medio di azioni ordinarie
15.039.368.195
15.039.368.195
Numero medio di azioni di risparmio
6.027.791.699
6.027.791.699
Totale
21.067.159.894
21.067.159.894
1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
Risultato per azione diluito
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante 551 532
Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili
(*)
20 20
Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio
(euro 0,011 per azione e comunque fino a capienza) (66) (66)
(milioni di euro) 505 486
Numero medio azioni ordinarie e risparmio (milioni) 22.167 22.167
Risultato per azione diluito – Azione ordinaria (euro) 0,02 0,02
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio 0,01 0,01
Risultato per azione diluito – Azione di risparmio (euro) 0,03 0,03
Risultato per azione diluito da attività in funzionamento
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile
ai Soci della Controllante
551 532
Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili
(*)
20 20
Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di
risparmio
(66) (66)
(milioni di euro) 505 486
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 22.167 22.167
Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione
ordinaria
(euro) 0,02 0,02
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio 0,01 0,01
Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione di
risparmio
(euro) 0,03 0,03
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
(milioni di euro)
Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 22.167 22.167
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione ordinaria
(euro)
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione di risparmio
(euro)
1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
Numero medio di azioni ordinarie (*) 16.139.213.020 16.139.373.829
Numero medio di azioni di risparmio 6.027.791.699 6.027.791.699
Totale 22.167.004.719 22.167.165.528

(*) Il numero medio di azioni ordinarie include anche le potenziali azioni ordinarie relative ai piani di partecipazione al capitale dei dipendenti per i quali risultano soddisfatte le condizioni di performance (di mercato e non), nonché il numero teorico di azioni emettibili a seguito della conversione del prestito obbligazionario convertibile unsecured equity-linked. Conseguentemente, anche l'"Utile (perdita) netto del periodo attribuibile ai Soci della Controllante" e l'"Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante" sono stati rettificati per escludere gli effetti, al netto delle imposte, correlati ai piani di cui sopra e al prestito obbligazionario convertibile (+20 milioni di euro nel primo semestre 2019; +20 milioni di euro nel primo semestre 2018).

VARIAZIONI POTENZIALI FUTURE DI CAPITALE

Nella tabella seguente sono riportate le variazioni potenziali future di capitale sulla base dell'emissione effettuata da TIM S.p.A. a marzo 2015 del prestito obbligazionario convertibile, delle deleghe ad aumentare il capitale sociale in essere al 30 giugno 2019 e delle opzioni e dei diritti assegnati per piani retributivi sotto forma di partecipazioni al capitale, ancora in essere al 30 giugno 2019:

n. Azioni massime
emettibili
Capitale
(migliaia di
euro)
Sovrapprezzo
(migliaia di
euro)
Prezzo di
sottoscrizione
per azione
(euro)
Aumenti già deliberati (azioni ordinarie)
Piano di Stock Option 2014-2016
133.042 73 80 1,15
343.069 189 158 1,01
893.617 492 393 0,99
13.497.406 7.423 5.264 0,94
Stock Options 14.867.134 8.177 5.895
Prestito obbligazionario 2015 convertibile (azioni
ordinarie) (*)
1.082.485.386 2.000.000 n.d. n.d.
Prestiti obbligazionari 2.000.000
Totale 2.008.177

(*) Il numero di azioni potenzialmente emettibili è indicato salvo aggiustamenti.

Per ulteriori informazioni si rimanda alle Note "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" e "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".

NOTA 25 INFORMATIVA PER SETTORE OPERATIVO

A) INFORMATIVA PER SETTORE OPERATIVO

L'informativa per settore è esposta sulla base dei seguenti settori operativi:

  • Domestic
  • Brasile

Altre attività

Conto economico separato consolidato per settore operativo

(milioni di euro) Domestic
Brasile
Altre attività Rettifiche ed Elisioni Totale consolidato
1° Sem.
2019
1° Sem.
2018
1° Sem.
2019
1° Sem.
2018
1° Sem.
2019
1° Sem.
2018
1° Sem.
2019
1° Sem.
2018
1° Sem.
2019
1° Sem.
2018
Ricavi da terzi 7.049 7.411 1.945 2.000 8.994 9.411
Ricavi infragruppo 20 12 1 1 (21) (13)
Ricavi di settore 7.069 7.423 1.946 2.001 (21) (13) 8.994 9.411
Altri proventi operativi 95 132 671 12 766 144
Totale ricavi e proventi operativi 7.164 7.555 2.617 2.013 (21) (13) 9.760 9.555
Acquisti di materie e servizi (2.454) (3.016) (759) (972) (2) (2) 17 10 (3.198) (3.980)
Costi del personale (1.332) (1.368) (170) (154) (1) (4) 1 (1.502) (1.526)
di cui: accantonamento TFR (2) (2)
Altri costi operativi (593) (414) (276) (243) (2) (3) (1) (871) (661)
di cui: svalutazioni e oneri su crediti,
accantonamenti a fondi
(453) (285) (131) (90) (584) (375)
Variazione delle rimanenze (80) 22 7 12 (1) 1 (74) 35
Attività realizzate internamente 224 258 48 48 4 4 276 310
EBITDA 2.929 3.037 1.467 704 (5) (9) 1 4.391 3.733
Ammortamenti (1.887) (1.663) (610) (458) 1 (1) (2.496) (2.122)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività
non correnti
(13) (3) 5 6 (8) 3
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non
correnti
EBIT 1.029 1.371 862 252 (5) (9) 1 1.887 1.614
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese
collegate e Joint Ventures valutate con il metodo
del patrimonio netto
(4) (2) 1 (3) (2)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 2 10
Proventi finanziari 580 551
Oneri finanziari (1.334) (1.269)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento 1.132 904
Imposte sul reddito (392) (297)
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 740 607
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo 740 607
Attribuibile a:
Soci della Controllante 551 532
Partecipazioni di minoranza 189 75

Ricavi per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed Elisioni Totale consolidato
1° Sem.
2019
1° Sem.
2018
1° Sem.
2019
1° Sem.
2018
1° Sem.
2019
1° Sem.
2018
1° Sem.
2019
1° Sem.
2018
1° Sem.
2019
1° Sem.
2018
Ricavi da Vendite prodotti-terzi 640 636 84 80 724 716
Ricavi da Vendite prodotti-infragruppo 1 (1)
Totale ricavi da Vendite prodotti 640 637 84 80 (1) 724 716
Ricavi da Prestazioni e servizi-terzi 6.382 6.772 1.861 1.920 8.243 8.692
Ricavi da Prestazioni e servizi-infragruppo 20 11 1 1 (21) (12)
Totale ricavi da Prestazioni e servizi 6.402 6.783 1.862 1.921 (21) (12) 8.243 8.692
Ricavi da Lavori in corso su ordinazione-terzi 27 3 27 3
Ricavi da Lavori in corso su ordinazione
infragruppo
Totale ricavi da Lavori in corso su ordinazione 27 3 27 3
Totale Ricavi da terzi 7.049 7.411 1.945 2.000 8.994 9.411
Totale Ricavi infragruppo 20 12 1 1 (21) (13)
Totale ricavi di settore 7.069 7.423 1.946 2.001 (21) (13) 8.994 9.411

Acquisti di Attività immateriali, materiali e diritti d'uso su beni di terzi per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed Elisioni Totale consolidato
1° Sem.
2019
1° Sem.
2018
1° Sem.
2019
1° Sem.
2018
1° Sem.
2019
1° Sem.
2018
1° Sem.
2019
1° Sem.
2018
1° Sem.
2019
1° Sem.
2018
Acquisti di attività immateriali 303 355 73 81 376 436
Acquisti di attività materiali 785 895 294 310 1.079 1.205
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi 146 172 318
Totale acquisti di attività immateriali e
materiali e diritti d'uso su beni di terzi
1.234 1.250 539 391 1.773 1.641
di cui: investimenti industriali 1.114 1.212 367 385 1.481 1.597
di cui: incrementi di contratti di diritti
d'uso su beni di terzi/ leasing
finanziari
120 38 172 6 292 44

Distribuzione organici per settore operativo

(numero unità) Domestic Brasile Altre attività Totale consolidato
30.6.2019 31.12.2018 30.6.2019 31.12.2018 30.6.2019 31.12.2018 30.6.2019 31.12.2018
Organici 47.891 48.200 9.411 9.658 14 43 57.316 57.901

Attività e passività per settore operativo

(milioni di euro) Domestic
Brasile
Altre attività Rettifiche ed Elisioni Totale consolidato
30.6.2019 31.12.2018 30.6.2019 31.12.2018 30.6.2019 31.12.2018 30.6.2019 31.12.2018 30.6.2019 31.12.2018
Attività operative non correnti 49.719 48.056 7.907 6.037 1 3 (1) (1) 57.626 54.095
Attività operative correnti 4.257 4.233 1.057 874 3 5 (11) (17) 5.306 5.095
Totale Attività operative 53.976 52.289 8.964 6.911 4 8 (12) (18) 62.932 59.190
Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio
netto
12 16 12 16
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute
Attività non allocate 6.168 6.413
Totale Attività 69.112 65.619
Totale Passività operative 10.840 10.732 1.509 1.885 37 48 (21) (69) 12.365 12.596
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Passività non allocate 34.413 31.276
Patrimonio netto 22.334 21.747
Totale Patrimonio netto e passività 69.112 65.619

B) INFORMATIVA PER AREA GEOGRAFICA

Ricavi Attività operative non correnti
(milioni di euro) Ripartizione in base alla localizzazione
delle attività
Ripartizione in base alla localizzazione dei clienti Ripartizione in base alla
localizzazione delle attività
1° Sem. 2019 1° Sem. 2018 1° Sem. 2019 1° Sem. 2018 30.6. 2019 31.12. 2018
Italia (a)
6.943
7.276 6.626 6.862 49.457 47.795
Estero (b)
2.051
2.135 2.368 2.549 8.169 6.300
Totale
(a+b)
8.994 9.411 8.994 9.411 57.626 54.095

C) INFORMAZIONI IN MERITO AI PRINCIPALI CLIENTI

Nessuno dei clienti del Gruppo TIM supera il 10% dei ricavi consolidati.

NOTA 26 OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Sono qui di seguito riportate le tabelle riepilogative dei saldi relativi alle operazioni con parti correlate nonché l'incidenza di detti importi sui corrispondenti valori di conto economico separato consolidato, della situazione patrimoniale - finanziaria consolidata e di rendiconto finanziario consolidato.

Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito www.telecomitalia.com, sezione il Gruppo – canale Sistema di Governance.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci di conto economico separato consolidato del Gruppo per il primo semestre del 2019 e del 2018 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2019

milioni di euro) Totale Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti correlate
(*)
Fondi Pensione Dirigenti con
responsabilità
strategiche
dell'impresa
Totale parti
correlate
Incidenza % sulla
voce di bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 8.994 1 1 0,0
Acquisti di materie e servizi 3.198 3 76 79 2,5
Costi del personale 1.502 38 11 49 3,3
Proventi finanziari 580
Oneri finanziari 1.334

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2018

(milioni di euro) Totale
Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti correlate
(*)
Fondi Pensione Dirigenti con
responsabilità
strategiche
dell'impresa
Totale parti
correlate
Incidenza % sulla
voce di bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 9.411 1 2 3 0,0
Acquisti di materie e servizi 3.980 2 85 87 2,2
Costi del personale 1.526 40 5 45 2,9
Proventi finanziari 551 8 8 1,5
Oneri finanziari 1.269 2 6 8 0,6

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata del Gruppo al 30 giugno 2019 e al 31 dicembre 2018 sono riportati qui di seguito:

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA AL 30.6.2019

(milioni di euro) Totale Società collegate,
controllate di collegate
e joint ventures
Altre parti correlate (*) Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza % sulla voce
di bilancio
Indebitamento finanziario
netto
(a) (b) (b/a)
Altre partite patrimoniali
Crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
4.990 2 21 23 0,5
Debiti vari e altre passività
non correnti
3.348 1 1 0,0
Debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
6.647 1 40 26 67 1,0

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA AL 31.12.2018

(milioni di euro) Totale
Società collegate,
controllate di collegate
e joint ventures
Altre parti correlate (*) Fondi pensione Totale parti
correlate
Incidenza % sulla voce
di bilancio
(a) (b) (b/a)
Indebitamento finanziario
netto
Altre partite patrimoniali
Crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
4.706 3 19 22 0,5
Debiti vari e altre passività
non correnti
3.297 1 1 0,0
Debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
6.901 3 46 24 73 1,1

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle voci rilevanti di rendiconto finanziario consolidato del Gruppo per il primo semestre del 2019 e del 2018 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2019

(milioni di euro) Totale
Società collegate,
controllate di collegate
e joint ventures
Altre parti correlate (*) Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza % sulla voce
di bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
1.773

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2018

(milioni di euro) Totale
Società collegate,
controllate di collegate
e joint ventures
Altre parti correlate (*) Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza % sulla voce
di bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
1.641 1 1 0,1

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

OPERAZIONI VERSO SOCIETÀ COLLEGATE, CONTROLLATE DI COLLEGATE E JOINT VENTURES

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
TIPOLOGIA CONTRATTI
Ricavi 1 1 Verso altre Società minori.
Acquisti di materie e servizi
Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica
per apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di
W.A.Y. S.r.l. 2 2 offerte a clienti TIM.
Altre minori 1
Totale acquisti di materie e servizi 3 2
Oneri finanziari 2 Svalutazione del credito finanziario verso Alfiere.

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE - FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018 TIPOLOGIA CONTRATTI
Indebitamento finanziario netto
Crediti commerciali e vari
Alfiere S.p.A. 1 Contratti di project management, di service
amministrativo-societario-compliance e riaddebiti vari.
W.A.Y. S.r.l. 1 1 Fornitura di fonia fissa e mobile.
Altre minori 1 1
Totale crediti commerciali vari e
altre attività correnti
2 3
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Movenda S.p.A. 1 Fornitura e certificazione SIM-card, sistemi software.
W.A.Y. S.r.l. 1 1 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica
per apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di
offerte a clienti TIM.
Altre minori 1
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
1 3

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
TIPOLOGIA CONTRATTI
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
1 Verso altre Società minori.

Il finanziamento soci pari a 11 milioni di euro (integralmente svalutato) e i crediti commerciali pari a 1 milione di euro verso la joint venture Alfiere S.p.A., presenti al 31 dicembre 2018, sono stati totalmente utilizzati a copertura delle perdite dell'esercizio 2018. In data 24 giugno 2019 è stata perfezionata la cessione a CDP Immobiliare S.r.l. delle 4.625 azioni ordinarie di Alfiere S.p.A., pari al 50% del capitale sociale, possedute da TIM S.p.A.; contestualmente è stata estinta da TIM la garanzia prestata nell'interesse della stessa.

OPERAZIONI VERSO ALTRE PARTI CORRELATE (SIA PER IL TRAMITE DI AMMINISTRATORI, SINDACI E DIRIGENTI CON RESPONSABILITÀ STRATEGICHE DELL'IMPRESA, SIA IN QUANTO PARTECIPANTI AI PATTI PARASOCIALI AI SENSI DELL'ART. 122 DEL TESTO UNICO DELLA FINANZA)

Sono di seguito esposti i rapporti con:

  • Gruppo Vivendi e società del gruppo a cui la stessa appartiene (per effetto delle delibere del Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. del 3 maggio e del 1° giugno 2017);
  • Società correlate per il tramite di Amministratori nominati il 4 maggio 2018;
  • Società correlate per il tramite di Amministratori cessati al 4 maggio 2018.

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

(milioni di euro) 1° Semestre 1° Semestre
2019 2018 TIPOLOGIA CONTRATTI
Ricavi
Gruppo Mediobanca 1 Servizi di fonia, commercializzazione apparati servizi di
rete dati e accessi internet.
Altre minori 1
Totale ricavi 2
Acquisti di materie e servizi
Gruppo Havas 73 80 Acquisto di spazi media per conto del Gruppo TIM e, in
misura minore, studio e realizzazione di campagne
pubblicitarie.
Gruppo Vivendi 3 5 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi
(TIMmusic e TIMvision) e fornitura di giochi cloud D&P
(TIMgames).
Totale acquisti di materie e servizi 76 85
Proventi finanziari 8 Conti correnti, depositi bancari e derivati di copertura
verso il gruppo Mediobanca.
Oneri finanziari 6 Term Loan Facility, Revolving Credit Facility e derivati
di copertura verso il gruppo Mediobanca.

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018 TIPOLOGIA CONTRATTI
Altre partite patrimoniali
Crediti commerciali e vari
Altri Amministratori o per il tramite di 2 1 Servizi di fonia fissa, mobile ed apparati.
Gruppo Havas 19 17 Risconti attivi connessi a costi per servizi pubblicitari.
Gruppo Vivendi 1 Servizio TIM Show 2018 e diritti serie TV.
Totale crediti commerciali vari e
altre attività correnti
21 19
Debiti vari e altre passività non
correnti
1 1 Risconti passivi per vendita IRU verso il gruppo Vivendi.
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Altri Amministratori o per il tramite di 1 Riconoscimento quote relative a servizi telefonici da
riversare ed altre partite minori.
Gruppo Havas 38 44 Acquisto di spazi media per conto del Gruppo TIM e, in
misura minore, studio e realizzazione di campagne
pubblicitarie.
Gruppo Vivendi 1 2 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi
(TIMmusic e TIMvision) e fornitura di giochi cloud D&P
(TIMgames).
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
40 46

Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019 del Gruppo TIM

OPERAZIONI VERSO FONDI PENSIONE

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2019
1° Semestre
2018
TIPOLOGIA CONTRATTI
Costi del personale Contribuzione ai fondi pensione.
Fontedir 3 4
Telemaco 33 33
Altri fondi pensione 2 3
Totale costi del personale 38 40

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 30.6.2019 31.12.2018 TIPOLOGIA CONTRATTI
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Debiti relativi alla contribuzione ai fondi pensione
ancora da versare.
Fontedir 3 3
Telemaco 22 21
Altri fondi pensione 1
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
26 24

COMPENSI A DIRIGENTI CON RESPONSABILITÀ STRATEGICHE DELL'IMPRESA

Nel primo semestre del 2019, i compensi contabilizzati per competenza da TIM o da società controllate del Gruppo per i dirigenti con responsabilità strategiche sono stati pari a 10,5 milioni di euro (4,5 milioni di euro nel primo semestre 2018) suddivisi come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre 1° Semestre
2019 2018
Compensi a breve termine 4,9 4,4
Compensi a lungo termine 0,2
Indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro 4,0
Pagamenti in azioni (*) 1,4 0,1
10,5 4,5

(*) Si riferiscono al fair value, maturato al 30 giugno, dei Diritti sui piani di incentivazione di TIM S.p.A. e sue controllate basati su azioni (Long Term Incentive 2018 e Piani delle società controllate).

I compensi a breve termine sono erogati nel corso del periodo cui si riferiscono e comunque entro i sei mesi successivi alla chiusura dello stesso.

Si segnala inoltre che Il Consiglio di Amministrazione di TIM in data 27 giugno 2019 ha preso atto delle dimissioni del Sig. Amos Genish, ex Amministratore Delegato e Direttore Generale della Società.

Le dimissioni del Sig. Genish seguono il raggiungimento di un accordo transattivo con lo stesso a fronte della rinuncia a ogni reciproca pretesa o contestazione in relazione al rapporto di lavoro dipendente già intercorso fra le parti (fermo restando il diritto di claw-back in capo a TIM) e, limitatamente al Sig. Genish, in relazione al rapporto di amministrazione con la Società, TIM ha riconosciuto al Sig. Genish l'importo forfettario di 4,2 milioni di euro. Non sono previsti ulteriori benefici per il Sig. Genish né il mantenimento di altri diritti nei confronti della Società.

Nel primo semestre del 2019, i contributi versati per piani a contribuzione definita (Assida e Fontedir) da TIM S.p.A. o da società controllate del Gruppo a favore dei Dirigenti con Responsabilità Strategiche, sono stati pari a euro 68.000 (42.000 euro nel primo semestre 2018).

Nel primo semestre 2019 i "Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa", ossia coloro che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività del Gruppo TIM, compresi gli amministratori, sono così individuati:

Amministratori:

Luigi Gubitosi Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A.
Direttore Generale di TIM S.p.A.
Dirigenti:
Sami Foguel (1)
Pietro Labriola (2) Diretor Presidente Tim Participações S.A.
Stefano Azzi (3) Chief Consumer Office
Mario Di Mauro (4) Responsabile Innovation and Customer Experience
Lorenzo Forina (3) Chief Business & Top Clients Office
(5) Chief Revenue Office
Stefano Grassi (6) Responsabile Security
Riccardo Meloni (7)
Luciano Sale (8) Responsabile Human Resources, Organization & Real Estate
Giovanni Gionata Massimiliano Moglia (6) Chief Regulatory Affairs Office
Carlo Nardello (9) Chief Strategy, Customer Experience & Transformation Office
Agostino Nuzzolo Responsabile Legal & Tax
Piergiorgio Peluso (10)
Giovanni Ronca (11) Chief Financial Office
Elisabetta Romano Chief Technology and Innovation Office
Anna Spinelli (12)
Federico Rigoni (13) Responsabile Procurement
Stefano Siragusa Chief Wholesale Infrastructures Network & Systems Office
(1) fino al 2 aprile 2019;
(2) dal 3 aprile 2019;
(3) fino al 17 gennaio 2019;
(4) fino al 28 febbraio 2019; in data 8 marzo 2019 la Funzione
Innovation & Customer Experience è stata superata;
(5) dal 18 gennaio 2019;
(6) dal 27 giugno 2019;
(8) dal 5 febbraio 2019;
(9) dal 22 febbraio 2019;
(10) fino al 2 giugno 2019
(11) dal 3 giugno 2019;
(12) fino al 31 marzo 2019;
(13) dal 1° aprile 2019.

(7) fino al 4 febbraio 2019;

NOTA 27 PIANI RETRIBUTIVI SOTTO FORMA DI PARTECIPAZIONE AL CAPITALE

I piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale, in essere al 30 giugno 2019 sono utilizzati a fini di retention e di incentivazione a lungo termine dei manager e del personale del Gruppo. Peraltro, si segnala che detti piani non hanno effetto significativo sul risultato economico e sulla situazione patrimoniale e finanziaria al 30 giugno 2019.

DESCRIZIONE DEI PIANI DI STOCK OPTION

Per quanto concerne la descrizione di:

  • Piano di Stock Option 2014-2016 di TIM S.p.A.,
  • Piano di Stock Option 2011–2013 di Tim Participações S.A.

già presenti al 31 dicembre 2018, si fa rimando al Bilancio consolidato del Gruppo TIM a tale data.

Altri Piani di Stock Option di Tim Participações S.A.

• Piano 2014-2016

Il 10 aprile 2014 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di Tim Participações S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società e delle sue controllate. L'esercizio delle opzioni non è condizionato al raggiungimento di obiettivi specifici di performance, ma il prezzo di esercizio è rivisto al rialzo o al ribasso in relazione alla performance delle azioni Tim Participações S.A. in un ranking di Total Shareholder Return, dove sono comparate, durante ogni anno di vigenza del piano, le imprese del settore delle Telecomunicazioni, Information Technology e Media. Il periodo di vesting è di 3 anni (un terzo per anno), la vigenza delle opzioni è di 6 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le opzioni in contanti o in qualsiasi altra forma.

• Anno 2014

Il 29 settembre 2014, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 1.687.686 azioni. Al 30 giugno 2019 sono considerate vested il 100% delle opzioni. Del totale concesso, 1.249.465 opzioni sono state cancellate per l'uscita dall'azienda dei partecipanti. Del saldo residuo di 438.221 opzioni, 27.424 opzioni sono state esercitate e 410.797 sono ancora esercitabili.

• Anno 2015

Il 16 ottobre 2015, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 3.355.229 azioni. Al 30 giugno 2019 sono considerate vested il 100% delle opzioni. Del totale concesso, 1.646.080 opzioni sono state cancellate per l'uscita dall'azienda dei partecipanti. Del saldo residuo di 1.709.149 opzioni, 1.479.291 sono state esercitate e 229.858 sono ancora esercitabili.

• Anno 2016

L'8 novembre 2016, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 3.922.204 azioni.

Al 30 giugno 2019 sono considerate vested 2/3 delle opzioni. Del totale concesso, 1.727.423 opzioni sono state cancellate per l'uscita dall'azienda dei partecipanti. Del saldo residuo di 2.194.781 opzioni, 1.361.456 sono state esercitate e 833.325 sono ancora esercitabili.

DESCRIZIONE DEGLI ALTRI PIANI RETRIBUTIVI

TIM S.p.A.- Special Award 2016 – 2019

Per quanto riguarda la descrizione dello Special Award 2016-2019, lanciato nel 2016, si rimanda al Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2017.

Nel corso del 2017, sono stati individuati i beneficiari dello Special Award relativamente alla quota dell'1,5% dell'over-performance 2016.

Al 30 giugno 2019 i Dirigenti con Responsabilità Strategiche, destinatari di tale bonus, sono assegnatari di un valore complessivo pari a 250.000 euro (rappresentato per 200.000 euro da n. 256.410 azioni ordinarie TIM S.p.A e per la restante parte della quota in denaro).

La liquidazione è prevista successivamente all'approvazione del Bilancio per l'esercizio 2019.

TIM S.p.A. - Long Term Incentive Plan 2018-2020 (il "Piano")

Il Piano, approvato dall'Assemblea degli Azionisti di Telecom Italia S.p.A. del 24 aprile 2018, prevede un periodo di vesting di tre anni (2018-2020) e l'assegnazione gratuita di azioni ordinarie di Telecom Italia S.p.A. in funzione del raggiungimento di due condizioni di performance, quali accertate dal Consiglio di Amministrazione in sede di approvazione del Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2020:

  • performance media relativa dell'azione ordinaria TIM rispetto alla performance media di mercato di un peer basket, nei trimestri precedenti l'inizio e il fine periodo (peso 70%);
  • equity free cash flow cumulato nel triennio 2018-2020 (peso 30%).

Le condizioni di funzionamento del Piano sono contenute nel Regolamento, approvato da Consiglio di Amministrazione del 24 luglio 2018. Per ulteriori dettagli si rimanda al Bilancio Consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2018.

Tim Participações S.A. - Long Term Incentive Plan 2018-2020

• Piano 2018-2020

Il 19 aprile 2018 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di Tim Participações S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società e delle sue controllate. Il piano si propone di remunerare i partecipanti con azioni emesse dalla società, soggette a determinate condizioni temporali e/o di performance (al raggiungimento di obiettivi specifici). Il Piano 2018-2020 non contempla criteri di fissazione del prezzo di acquisto o di esercizio perché la concessione delle azioni è al valore di mercato.

Il periodo di vesting è di 3 anni (un terzo per anno), la vigenza delle opzioni è di 3 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le opzioni in contanti o in qualsiasi altra forma. La quota delle azioni legate alla performance (70%) è concessa in misura di 1/3 per anno, se viene raggiunta la performance definita; la restante quota delle azioni (30%) è concessa dopo 3 anni dall'assegnazione.

Il piano - oltre a prevedere il trasferimento delle azioni - prevede anche la possibilità di remunerare i partecipanti attraverso la liquidazione del valore equivalente in cash.

• Anno 2018

Il 20 aprile 2018, agli assegnatari è stato concesso il diritto di ottenere un totale complessivo di 849.932 azioni. Del totale concesso, 425.065 azioni sono state cancellate per l'uscita dall'azienda dei partecipanti. Il saldo residuo, è pari a 424.867 azioni.

Il 30 giugno 2019 si è concluso il primo periodo di grant e – a fronte dei risultati della performance approvati il 29 giugno 2019 – sono state concesse 115.949 azioni, più l'importo corrispondente all'ammontare dei dividendi distribuito nel periodo di maturazione, secondo regole definite.

INWIT S.p.A. - Long Term Incentive Plan 2018-2020

In data 13 aprile 2018, l'Assemblea degli Azionisti di INWIT S.p.A., ha approvato il Long Term Incentive Plan 2018 – 2020 (il "Piano").

Il Piano intende incentivare i beneficiari al conseguimento degli obiettivi strategici dell'Azienda, quali risultanti dal piano industriale comunicato al mercato, allineando gli interessi del management titolare di posizioni organizzative ritenute determinanti ai fini del business aziendale agli interessi dei soci INWIT, in termini di crescita di valore dell'azione nel medio-lungo termine.

Il Piano prevede un periodo di vesting di tre anni (2018-2020) e l'assegnazione gratuita di azioni in funzione del raggiungimento di due condizioni di performance, quali accertate dal Consiglio di Amministrazione in sede di approvazione del bilancio della società al 31 dicembre 2020:

  • Total Shareholder Return relativo di INWIT (peso 60%). Il parametro misura il posizionamento del TSR di INWIT, nella graduatoria dei TSR delle TowerCo italiane ed estere ("peer group");
  • Recurring Free Cash Flow cumulato nel triennio 2018-2020. Indica il flusso di cassa generato dalla gestione operativa al netto degli investimenti per la manutenzione delle infrastrutture ed al netto degli oneri finanziari. Non vengono inclusi invece gli investimenti di sviluppo (peso 40%).

Le condizioni di funzionamento del Piano sono contenute nel Regolamento approvato dal Consiglio di Amministrazione nella riunione del 23 luglio 2018.

Il Piano, il cui avvio è stato deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 6 novembre 2018, ha avuto due tranche di assegnazione: la prima in data 6 novembre 2018 e la seconda in data 28 gennaio 2019.

NOTA 28 EVENTI ED OPERAZIONI SIGNIFICATIVI NON RICORRENTI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, sono di seguito esposte le informazioni circa l'impatto sui risultati economici, finanziari e patrimoniali del Gruppo TIM, degli eventi e operazioni non ricorrenti del primo semestre 2019. Gli effetti non ricorrenti su Patrimonio Netto e Utile (perdita) del periodo sono espressi al netto degli impatti fiscali.

(milioni di euro) Patrimonio
Netto
Utile (perdita)
del periodo
Indebitamento
finanziario
netto
contabile
Flussi
finanziari
(*)
Valore di bilancio (a) 22.334 740 29.024 63
Ricavi - Rettifiche esercizi precedenti (15) (15)
Altri proventi - Effetto recupero fiscale BU Brasile 437 437
Acquisti di materie e servizi - Oneri connessi ad accordi e
allo sviluppo di progetti non ricorrenti
(5) (5) 6 (6)
Costo del personale - Oneri connessi ai processi di
ristrutturazione, razionalizzazione e altri
(23) (23) 105 (105)
Altri costi operativi - Oneri conseguenti a contenziosi e
sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate ai
suddetti oneri, oneri connessi a vertenze con personale ex
dipendente e passività con clienti e fornitori
(196) (196)
Plusvalenze nette su cessione di Altre partecipazioni 6 6 (3) 3
Altri oneri finanziari (21) (21)
Totale effetti non ricorrenti (b) 183 183 108 (108)
Valore figurativo di bilancio (a-b) 22.151 557 28.916 171

(*) I flussi finanziari si riferiscono all'aumento (diminuzione) nel periodo della Cassa e disponibilità liquide equivalenti.

L'impatto sulle singole voci di conto economico separato consolidato delle partite di natura non ricorrente, è così dettagliato:

(milioni di euro)
(milioni di euro) 1° Semestre 1° Semestre
2019 2018
Ricavi:
Rettifiche ricavi esercizi precedenti (15)
Altri proventi:
Effetto recupero fiscale BU Brasile 662
Acquisti di materie e servizi, Variazione delle rimanenze:
Consulenze, prestazioni professionali e altri costi (6) (6)
Costi del personale:
Oneri connessi ai processi di ristrutturazione, razionalizzazione e altri (33) (8)
Altri costi operativi:
Altri oneri e accantonamenti (276) (107)
Impatto su Risultato operativo ante Ammortamenti, Plusvalenze/(minusvalenze) e
Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
332 (121)
Impatto su Risultato operativo (EBIT) 332 (121)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni:
Plusvalenze nette su cessione di Altre partecipazioni 1
Oneri finanziari:
Altri oneri finanziari (31) (5)
Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in
funzionamento
302 (126)
Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti (119) 8
Impatto sull'Utile (perdita) del periodo 183 (118)

NOTA 29 POSIZIONI O TRANSAZIONI DERIVANTI DA OPERAZIONI ATIPICHE E/O INUSUALI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso del primo semestre 2019 non sono state poste in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa.

NOTA 30 ALTRE INFORMAZIONI

A) TASSI DI CAMBIO UTILIZZATI PER LA CONVERSIONE DEI BILANCI DELLE IMPRESE ESTERE(*)

Cambi di fine periodo Cambi medi del periodo
(poste patrimoniali) (poste economiche e flussi finanziari)
(unità di valuta locale per 1 euro) 30.6.2019 31.12.2018 1° Semestre 2019 1° Semestre 2018
Europa
BGN Lev Bulgaro 1,95580 1,95580 1,95580 1,95580
CZK Corona ceca 25,44700 25,72400 25,68460 25,49992
CHF Franco svizzero 1,11050 1,12690 1,12968 1,17008
TRY Lira turca 6,56550 6,05880 6,35944 4,95198
GBP Lira sterlina 0,89655 0,89453 0,87357 0,87975
RON Leu Romania 4,73430 4,66350 4,74166 4,65441
RUB Rublo Russo 71,59800 79,71500 73,75131 71,95466
Nord America
USD Dollaro USA 1,13800 1,14500 1,12977 1,21058
America Latina
VEF Bolivar venezuelano- Fuerte n.a. n.a. n.a. 16,34287
VES (**) Bolivar venezuelano - Soberano 7.463,29000 729,80267 4.397,13000 n.a.
BOB Boliviano 7,86360 7,91200 7,80669 8,36513
PEN Nuevo sol peruviano 3,74480 3,86300 3,75481 3,93111
ARS Peso argentino 48,56780 43,15930 46,79486 25,98615
CLP Peso cileno 773,85000 794,37000 763,31574 740,21038
COP Peso colombiano 3.638,99000 3.721,81000 3.603,32062 3.449,19038
BRL Real brasiliano 4,36104 4,43664 4,34394 4,14011
Altri paesi
ILS Shekel israeliano 4,06070 4,29720 4,09036 4,25930

(*) Fonte: Elaborazione su dati Banca Centrale Europea, Reuters e principali Banche Centrali.

(**) In data 20 agosto 2018, la Banca Centrale Venezuelana ha introdotto una nuova valuta (Bolivar Soberano, VES) in sostituzione della precedente (Bolivar Fuerte, VEF).

B) RICERCA E SVILUPPO

I costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo sono rappresentati da costi esterni, costo del personale dedicato e ammortamenti e sono così dettagliati:

1° Semestre 1° Semestre
2019 2018
Costi per attività di ricerca e sviluppo spesati nel periodo 32 24
Costi di sviluppo capitalizzati 371 436
Totale costi (spesati e capitalizzati) di ricerca e sviluppo 403 460

Si segnala inoltre che nel conto economico separato consolidato del primo semestre 2019 sono iscritti ammortamenti per costi di sviluppo, capitalizzati nel periodo e in esercizi precedenti, per un importo di 452 milioni di euro.

Le attività di ricerca e sviluppo effettuate dal Gruppo TIM sono dettagliate nella Relazione intermedia sulla gestione (Sezione "Innovazione, ricerca e sviluppo").

NOTA 31 EVENTI SUCCESSIVI AL 30 GIUGNO 2019

TIM E VIVO (TELEFÔNICA BRASIL) SOTTOSCRIVONO MEMORANDUM D'INTESA PER CONDIVISIONE INFRASTRUTTURE E ALTRI PROGETTI

TIM S.A. e Telefônica Brasil S.A. hanno sottoscritto in data 23 luglio 2019 un Memorandum d'Intesa ("MOU") con l'obiettivo di avviare un confronto riguardante:

  • la condivisione della rete 2G nel cosiddetto modello Single Grid;
  • il raggiungimento di nuovi accordi per la condivisione dell'infrastruttura di rete 4G nella banda da 700 MHz, in particolare per città con meno di 30.000 abitanti, che potrebbe in un secondo momento essere estesa a città più grandi;
  • altre opportunità di condivisione di rete con altre frequenze e tecnologie; e
  • altre opportunità a livello di efficienza e riduzione dei costi relativamente al funzionamento e alla manutenzione della rete.

Le società sottolineano i benefici che possono derivare da questo confronto riguardo al miglioramento della qualità del servizio per i clienti di entrambi gli operatori, oltre che all'efficienza nell'allocazione degli investimenti e nei costi di funzionamento. Elemento non meno importante, le iniziative di condivisione sono in linea con le sfide della sostenibilità (uso consapevole dell'energia), dell'urbanistica (ottimizzazione dell'impiego degli spazi pubblici) e hanno avuto successo in diversi Paesi, Brasile incluso.

Le parti confermano che manterranno la loro indipendenza commerciale e nella gestione della clientela, a prescindere dall'eventuale accordo che potrebbe nascere da questo confronto. Il Memorandum non dà infatti vita a una joint venture o a una partnership commerciale o a una relazione d'affari formale, né implica una relazione esclusiva tra le parti.

TIM E VODAFONE FIRMANO GLI ACCORDI PER LA CONDIVISIONE DELLA RETE MOBILE - NASCE LA PIU' GRANDE TOWER COMPANY IN ITALIA

In data 26 luglio 2019, TIM e Vodafone hanno firmato gli accordi relativi all'estensione del vigente accordo di condivisione delle infrastrutture passive con INWIT e per la condivisione della componente attiva della rete mobile.

In merito al progetto di condivisione delle componenti attive della rete, TIM e Vodafone svilupperanno congiuntamente l'infrastruttura 5G per una più efficiente implementazione della nuova tecnologia su un'area geografica più ampia e ad un costo inferiore.

Questa operazione consentirà di ridurre sensibilmente il gap di sviluppo tecnologico tra i grandi centri urbani e le aree rurali del Paese e permetterà di accelerare lo sviluppo di soluzioni innovative per le imprese.

Le due società individueranno le migliori modalità tecniche e commerciali per l'installazione congiunta dei propri apparati attivi 5G con esclusione delle grandi città, assicurando una più ampia e capillare diffusione della nuova tecnologia sul territorio nazionale. Entrambe le società manterranno una gestione separata della propria dotazione di frequenze e il controllo della qualità e funzionalità della propria rete, garantendo la flessibilità necessaria per innovare e competere sul mercato per soddisfare i bisogni dei rispettivi clienti.

TIM e Vodafone condivideranno anche gli apparati attivi delle rispettive reti 4G esistenti, per supportare la condivisione attiva della rete 5G. Inoltre, Vodafone e TIM adegueranno le rispettive reti di trasmissione mobile, attraverso l'utilizzo di cavi in fibra ottica a più alta capacità ("Fiber-to-the-Site" o "backhauling"), per trarre pieno vantaggio dalle caratteristiche del 5G, come la maggiore velocità e la bassa latenza, consentendo maggiori economie di scala.

In parallelo le due società estenderanno l'attuale accordo di condivisione delle infrastrutture passive di rete, dagli attuali 10.000 siti a una copertura su base nazionale, con l'obiettivo di rafforzare lo sviluppo della tecnologia 5G e utilizzare in modo più efficiente l'infrastruttura di rete, sia in zone urbane sia in aree rurali. L'accordo prevede altresì un'operazione societaria articolata in più fasi, finalizzata al consolidamento delle infrastrutture passive di rete di Vodafone in INWIT che diventerà così la più grande Towerco italiana con un portafoglio di oltre 22.000 torri distribuite sull'intero territorio nazionale, e la seconda a livello europeo. Vodafone farà confluire la propria infrastruttura passiva di rete in una nuova società che successivamente sarà incorporata in INWIT. Prima della fusione, INWIT acquisterà una quota della nuova società in modo che le azioni che Vodafone riceverà con la fusione portino Vodafone e TIM ad avere la stessa partecipazione del 37,5% nel capitale di INWIT e pari diritti di governance, controllando congiuntamente INWIT mediante la stipula di un patto parasociale. Le parti sottoscriveranno un accordo di lock-up triennale delle rispettive partecipazioni e valuteranno una riduzione della loro partecipazione sino al 25% ciascuna. Attualmente INWIT è soggetta a direzione e coordinamento di TIM. Dopo la fusione, Vodafone e TIM non eserciteranno alcuna direzione e coordinamento su INWIT e controlleranno congiuntamente la società. L'operazione è soggetta

all'approvazione in assemblea da parte degli azionisti di minoranza di INWIT (c.d. procedura di "white wash") e dunque non prevede offerta pubblica di acquisto sulle azioni di INWIT. Inoltre, l'operazione non comporta il recesso per gli azionisti della società.

L'operazione complessiva sarà perfezionata una volta ottenute le autorizzazioni necessarie.

BANDA ULTRALARGA: INFRATEL E TIM SIGLANO L'ACCORDO PER L'UTILIZZO DELLA FIBRA DELLA RETE PUBBLICA IN 600 COMUNI

In data 30 luglio 2019 Infratel Italia e TIM hanno siglato un accordo che consentirà di "accendere" tutte le infrastrutture di accesso della rete pubblica in fibra ottica realizzata da Infratel in 8 Regioni (Abruzzo, Sardegna, Toscana, Puglia, Calabria, Lazio, Lombardia e Marche) in circa 600 Comuni oggetto dell'intervento con il modello diretto, accelerando in tal modo lo sviluppo delle reti ultrabroadband nelle aree "a fallimento di mercato" non oggetto in passato di bandi.

L'accordo consente di realizzare un programma di attività, da condividere con le Regioni ed i Comuni interessati dall'intervento, predisponendo una road map di attivazioni da parte di TIM conseguenti alla consegna della fibra ottica da parte di Infratel e contraddistinta da date certe riguardo l'attivazione dei servizi ai cittadini, alla pubblica amministrazione ed alle aziende di quei territori.

L'intesa rappresenta una virtuosa sinergia tra pubblico e privato per superare il digital divide nel nostro Paese, in coerenza con la strategia nazionale per la diffusione della banda ultralarga, e prevede un acquisto rilevante da parte di TIM di infrastrutture di fibra spenta realizzate da Infratel. TIM utilizzerà tali infrastrutture per portare la banda ultralarga nei comuni individuati dal progetto.

TIM ha deciso di utilizzare ed integrare le infrastrutture di rete in fibra ottica realizzate dalla società in-house del MiSE al fine di fornire i servizi ultrabroadband in tecnologia FTTC e FTTH a beneficio di oltre 1 milione di cittadini e imprese dei comuni interessati.

L'accordo si basa su diritti d'uso quindicennali e si inserisce nell'ambito del "Contratto Quadro per la concessione dei diritti d'uso su fibra ottica e per la fornitura dei servizi accessori" siglato tra TIM e Infratel nel novembre del 2018.

A novembre 2018, alla riunione del Comitato di Indirizzo Infratel, si era preso atto del concreto rischio che, a fronte dello stato di completamento di molti Comuni, con lavori già terminati e collaudati, altri Comuni potessero rimanere "spenti" per il mancato interesse da parte degli operatori. Tale difficoltà è stata ora superata. L'accordo non esclude ad altri operatori l'accesso alla rete pubblica, ma al tempo stesso fissa un cronoprogramma di attivazioni certo sulla base della disponibilità della fibra all'effettivo completamento dei lavori.

In parallelo con i negoziati per definire tutti gli aspetti contrattuali è già iniziato il piano di attivazione; un'accelerazione per quanto riguarda la diffusione massiva dei servizi è prevista quindi già dal 2019 e si completerà nel 2020/2021.

NOTA 32 LE IMPRESE DEL GRUPPO TIM

Ai sensi della comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 di seguito viene riportato l'elenco delle imprese del Gruppo. Nell'elenco sono indicate le imprese suddivise per tipo di rapporto di partecipazione, modalità di consolidamento e per settore operativo. Per ogni impresa sono evidenziati: la denominazione, la sede, la relativa nazione di appartenenza e il capitale sociale nella valuta originaria. Sono inoltre indicate la quota di partecipazione sul capitale, la percentuale di voto nell'assemblea ordinaria dei soci, se diversa dalla percentuale di partecipazione sul capitale e l'evidenza delle imprese partecipanti.

Denominazione sociale Sede Valuta Capitale sociale % Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
IMPRESA CONTROLLANTE
TIM S.p.A. MILANO EUR 11.677.002.855
IMPRESE CONTROLLATE CONSOLIDATE CON IL METODO INTEGRALE
BU DOMESTIC
4G RETAIL S.r.l. MILANO EUR 2.402.241 100,0000 TIM S.p.A
(commercializzazione di prodotti e servizi nel campo delle telecomunicazioni
fisse e mobili e di tutti i mezzi di diffusione analogici e digitali)
CD FIBER S.r.l.
(attività di progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione di
infrastrutture reti servizi e sistemi di comunicazione elettronica ad alta
velocità)
ROMA EUR 50.000 100,0000 TIM S.p.A.
FLASH FIBER S.r.l.
(progettazione, realizzazione, manutenzione e fornitura della rete in fibra sul
territorio italiano)
MILANO EUR 30.000 80,0000 TIM S.p.A.
H.R. SERVICES S.r.l.
(attività di formazione e servizi per il personale)
L'AQUILA EUR 500.000 100,0000 TIM S.p.A.
INFRASTRUTTURE WIRELESS ITALIANE S.p.A.
(installazione ed esercizio di impianti e infrastrutture per la gestione e la
commercializzazione dei servizi di telecomunicazione elettronica)
MILANO EUR 600.000.000 60,0333
0,0370
60,0556 TIM S.p.A.
INFRASTRUTTURE WIRELESS ITALIANE S.p.A.
MED 1 SUBMARINE CABLES Ltd
(manutenzione e gestione del cavo lev1)
RAMAT GAN
(ISRAELE)
ILS 55.886.866 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
NOVERCA S.r.l.
(sviluppo e svolgimento di attività nel settore delle TLC e della multimedialità
in Italia e all'estero)
ROMA EUR 10.000 100,0000 TIM S.p.A.
OLIVETTI S.p.A.
(produzione e commercializzazione di prodotti e servizi per l'information
technology)
IVREA
(TORINO)
EUR 10.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
PERSIDERA S.p.A.
(acquisto, vendita, gestione e manutenzione di impianti per la riparazione e
distribuzione di programmi radiotelevisivi)
ROMA EUR 21.428.572 70,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA SAN MARINO S.p.A.
(gestione telecomunicazioni San Marino)
BORGO MAGGIORE
(SAN MARINO)
EUR 1.808.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(espletamento e gestione di servizi di telecomunicazioni ad uso pubblico e
privato)
ROMA EUR 200.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA TRUST TECHNOLOGIES S.r.l.
(altre attività dei servizi connesse alle tecnologie dell'informatica NCA)
POMEZIA
(ROMA)
EUR 7.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
(holding di partecipazioni)
MILANO EUR 10.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECONTACT CENTER S.p.A.
(servizi di telemarketing)
NAPOLI EUR 3.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELEFONIA MOBILE SAMMARINESE S.p.A.
(realizzazione e gestione di impianti e servizi di telecomunicazioni mobili)
BORGO MAGGIORE
(SAN MARINO)
EUR 78.000 51,0000 TELECOM ITALIA SAN MARINO S.p.A.
TELENERGIA S.r.l.
(attività di importazione, esportazione, acquisto, vendita e scambio di
energia elettrica)
ROMA EUR 50.000 100,0000 TIM S.p.A.

151

Denominazione sociale Sede Valuta Capitale sociale % Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
TELSY ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI S.p.A.
(produzione e vendita di apparecchi e sistemi elettronici di
telecomunicazioni crypto)
TORINO EUR 390.000 100,0000 TIM S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc. MIAMI USD 10.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth") (STATI UNITI
D'AMERICA)
TI SPARKLE ARGENTINA S.A. BUENOS AIRES ARS 9.998.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth") (ARGENTINA)
TI SPARKLE AUSTRIA GmbH VIENNA EUR 2.735.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni) (AUSTRIA)
TI SPARKLE BELGIUM S.P.R.L. - B.V.B.A. BRUXELLES EUR 2.200.000 99,9999 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni) (BELGIO) 0,0001 TI SPARKLE UK Ltd
TI SPARKLE BOLIVIA S.r.l. LA PAZ BOB 1.747.600 99,9999 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth") (BOLIVIA) 0,0001 TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda RIO DE JANEIRO BRL 71.563.866 99,9999 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(holding di partecipazioni) (BRASILE) 0,0001 TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BRASIL TELECOMUNICAÇÕES Ltda RIO DE JANEIRO BRL 69.337.363 99,9999 TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda
(servizi di "managed bandwidth") (BRASILE) 0,0001 TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BULGARIA EOOD
(attività di telecomunicazioni)
SOFIA
(BULGARIA)
BGN 100.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE CHILE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
SANTIAGO
(CILE)
CLP 5.852.430.960 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE COLOMBIA Ltda BOGOTA' COP 5.246.906.000 99,9999 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth") (COLOMBIA) 0,0001 TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE CZECH S.R.O. PRAGA CZK 6.720.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni) (REPUBBLICA CECA)
TI SPARKLE FRANCE S.A.S. PARIGI EUR 18.295.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(installazione e gestione di servizi di telecomunicazioni per la rete fissa e le
attività afferenti)
(FRANCIA)
TI SPARKLE GERMANY GmbH FRANCOFORTE EUR 25.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni) (GERMANIA)
TI SPARKLE GREECE S.A. ATENE EUR 368.760 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(attività di telecomunicazioni) (GRECIA)
TI SPARKLE ISRAEL Ltd RAMAT GAN ILS 1.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni internazionali wholesale) (ISRAELE)
TI SPARKLE NETHERLANDS B.V. AMSTERDAM EUR 18.200 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni) (PAESI BASSI)
TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc.
(servizi di telecomunicazioni e attività di rappresentanza)
NEW YORK
(STATI UNITI
D'AMERICA)
USD 15.550.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE PANAMA S.A. PANAMA USD 10.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
TI SPARKLE PERU' S.A.
(servizi di "managed bandwidth")
LIMA
(PERÙ)
PEN 57.101.788 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE PUERTO RICO LLC SAN JUAN USD 50.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth") (PORTO RICO)
TI SPARKLE ROMANIA S.r.l. BUCAREST RON 3.021.560 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni) (ROMANIA)
TI SPARKLE RUSSIA LLC MOSCA RUB 8.520.000 99,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni) (RUSSIA) 1,0000 TI SPARKLE UK Ltd
TI SPARKLE SINGAPORE Pte.Ltd SINGAPORE USD 5.121.120 99,9999 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni) 0,0001 TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc.
TI SPARKLE SLOVAKIA S.R.O. BRATISLAVA EUR 300.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni) (SLOVACCHIA)
TI SPARKLE SPAIN TELECOMMUNICATIONS S.L. MADRID EUR 1.687.124 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di telecomunicazioni) (SPAGNA)
TI SPARKLE ST. CROIX LLC ISOLE VERGINI USD 1.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth") (STATI UNITI
D'AMERICA)
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale sociale % Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
TI SPARKLE SWITZERLAND GmbH
(servizi di telecomunicazioni)
ZURIGO
(SVIZZERA)
CHF 2.000.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE TURKEY TELEKOMÜNIKASYON ANONIM SIRKETI
(servizi di telecomunicazioni)
YENISBONA
ISTANBUL
TRY 65.000.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(TURCHIA)
TI SPARKLE UK Ltd
(offerta di servizi di valore aggiunto e di networking)
LONDRA
(REGNO UNITO)
EUR 3.983.254 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE VENEZUELA C.A.
(servizi di "managed bandwidth")
CARACAS
(VENEZUELA)
VES 10 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TIMB2 S.r.l.
(gestione del diritto d'uso su frequenze televisive)
ROMA EUR 10.000 99,0000
1,0000
PERSIDERA S.p.A.
TIM S.p.A.
TIMVISION S.r.l. ROMA EUR 50.000 100,0000 TIM S.p.A.
(produzione, coproduzione, ideazione e realizzazione di programmi, film e
contenuti audiovisivi, anche multimediali e interattivi)
TN FIBER S.r.l.
(progettazione, realizzazione, manutenzione e fornitura di rete ottica di accesso
agli operatori sul territorio della provincia di Trento)
TRENTO EUR 55.918.000 100,0000 TIM S.p.A.
BU BRASILE
TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A. RIO DE JANEIRO BRL 7.169.029.859 99,9999 TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
(holding di partecipazioni) (BRASILE) 0,0001 TIM S.p.A.
TIM PARTICIPAÇÕES S.A.
(holding di partecipazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 9.913.414.422 66,5819
0,0272
66,6001 TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.
TIM PARTICIPAÇÕES S.A.
TIM S.A.
(servizi di telecomunicazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 13.476.171.765 100,0000 TIM PARTICIPAÇÕES S.A.
ALTRE ATTIVITA'
OLIVETTI DEUTSCHLAND GmbH NURNBERG EUR 25.600.000 100,0000 OLIVETTI S.p.A.
(commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio)
OLIVETTI UK Ltd.
(GERMANIA)
NORTHAMPTON
GBP 6.295.712 100,0000 OLIVETTI S.p.A.
(commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio) (REGNO UNITO)
TELECOM ITALIA CAPITAL S.A.
(società finanziaria)
LUSSEMBURGO EUR 2.336.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
(società finanziaria)
LUSSEMBURGO EUR 1.818.691.979 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA LATAM PARTICIPAÇÕES E GESTÃO ADMINISTRATIVA Ltda
(prestazioni di servizi di telecomunicazioni e di rappresentanza)
SAN PAOLO
(BRASILE)
BRL 118.925.804 100,0000 TIM S.p.A.
TIAUDIT COMPLIANCE LATAM S.A. (in liquidazione)
(servizi di revisione interna)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 1.500.000 69,9996
30,0004
TIM S.p.A.
TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.
TIESSE S.c.p.A. IVREA EUR 103.292 61,0000 OLIVETTI S.p.A.
(installazione e assistenza di apparecchiature elettroniche, informatiche,
telematiche e di telecomunicazioni)
(TORINO)
TIM TANK S.r.l.
(investimento in fondi e titoli mobiliari)
MILANO EUR 18.600.000 100,0000 TIM S.p.A.
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale sociale % Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
IMPRESE COLLEGATE E JOINT VENTURES VALUTATE CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO
AREE URBANE S.r.l. (in liquidazione)
(gestione immobiliare)
MILANO EUR 100.000 32,6200 TIM S.p.A.
ASSCOM INSURANCE BROKERS S.r.l.
(mediazione assicurativa)
MILANO EUR 100.000 20,0000 TIM S.p.A.
CLOUDESIRE.COM S.r.l.
(progettazione, realizzazione e commercializzazione di piattaforma di
marketplace per la vendita di applicazioni di modalità as-a-service)
PISA EUR 11.671 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
CONSORZIO ANTENNA COLBUCCARO Società Consortile a r.l.
(installazione, gestione e manutenzione di tralicci metallici completi di
postazioni di ricovero apparati)
ASCOLI PICENO EUR 121.000 20,0000 PERSIDERA S.p.A.
CONSORZIO ANTENNA MONTE CONERO Società Consortile a r.l.
(attività multimediale)
SIROLO
(ANCONA)
EUR 51.100 22,2211 PERSIDERA S.p.A.
CONSORZIO E O (in liquidazione)
(servizi per la formazione)
ROMA EUR 30.987 50,0000 TIM S.p.A.
ECO4CLOUD S.r.l.
(sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad
alto valore tecnologico)
RENDE
(COSENZA)
EUR 19.532 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
KOPJRA S.r.l.
(sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad
alto valore tecnologico)
SCHIO
(VICENZA)
EUR 16.207 22,8491 TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
MOVENDA S.p.A.
(ideazione, realizzazione e diffusione di siti internet, prodotti e supporti
informatici)
ROMA EUR 133.333 24,9998 TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
NORDCOM S.p.A.
(application service provider)
MILANO EUR 5.000.000 42,0000 TIM S.p.A.
OILPROJECT S.r.l.
(ricerca, sviluppo, commercializzazione e brevettazione di tutte le opere
dell'ingegno legate alla tecnologia, all'informatica e alle TLC)
MILANO EUR 13.556 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
PEDIUS S.r.l.
(erogazione di applicazioni di telecomunicazioni specializzate, di servizi di
telecomunicazione su connessioni telefoniche, di servizi voip)
ROMA EUR 181 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
TIGLIO I S.r.l.
(gestione immobiliare)
MILANO EUR 2.605.252 47,8019 TIM S.p.A.
TIGLIO II S.r.l. (in liquidazione)
(gestione immobiliare)
MILANO EUR 10.000 49,4700 TIM S.p.A.
W.A.Y. S.r.l.
(sviluppo e commercializzazione di prodotti e sistemi di geolocalizzazione per la
sicurezza e la logistica)
TORINO EUR 136.383 39,9999 OLIVETTI S.p.A.
WIMAN S.r.l.
(sviluppo, gestione ed implementazione di piattaforme per autenticazione wi-fi
su base social)
MATTINATA
(FOGGIA)
EUR 22.233 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.

(*) Società collegata su cui TIM S.p.A. esercita direttamente o indirettamente un'influenza notevole ai sensi dello IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture).

ATTESTAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AI SENSI DELL'ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI

    1. I sottoscritti Luigi Gubitosi, in qualità di Amministratore Delegato, e Giovanni Ronca, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di TIM S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
    3. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato nel corso del periodo 1°gennaio-30 giugno 2019.
  • 2. TIM ha adottato come framework di riferimento per la definizione e la valutazione del proprio sistema di controllo interno, con particolare riferimento ai controlli interni per la formazione del bilancio, il modello Internal Control - Integrated Framework (2013) emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1 il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019:
      • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 (International Financial Reporting Standards – IFRS), nonché alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia anche con particolare riferimento ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento;
    3. 3.2 La relazione intermedia sulla gestione comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio 2019 e alla loro incidenza sul bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2019, unitamente a una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio 2019. La relazione intermedia sulla gestione comprende altresì, un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

L'Amministratore Delegato Il Dirigente preposto alla

1° agosto 2019

_________________________

redazione dei documenti contabili societari

_______________________

NOTIZIE UTILI

Copie gratuite del presente fascicolo possono essere richieste:

Chiamando il Numero Verde 800.020.220 (per chiamate dall'Italia)
oppure +39 011 2293603 (per chiamate dall'estero)
a disposizione per informazioni ed assistenza agli azionisti
E-mail [email protected]
Internet Gli utenti possono consultare la Relazione Finanziaria semestrale 2019 accedendo al
sito telecomitalia.com/Bilanci-Relazioni
Possono inoltre ricevere informazioni su TIM al sito www.telecomitalia.com e
informazioni su prodotti e servizi al sito www.tim.it

Investor Relations +39 06 36881 (centralino) [email protected]

TIM S.p.A.

Sede Legale in Milano Via Gaetano. Negri n. 1

Direzione Generale e Sede Secondaria in Roma Corso d'Italia n. 41

Casella PEC: [email protected]

Capitale sociale euro 11.677.002.855,10 interamente versato

Codice Fiscale/Partita IVA e numero iscrizione al Registro delle Imprese di Milano-Monza Brianza-Lodi 00488410010

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