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Telecom Italia Rsp

Interim / Quarterly Report Aug 4, 2023

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Interim / Quarterly Report

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RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2023

SOMMARIO

RELAZIONE INTERMEDIA SULLA GESTIONE AL 30 GIUGNO 2023

Highlights 4
Premessa 10
Principali variazioni del perimetro di consolidamento del Gruppo TIM 10
Andamento economico consolidato 11
Principali dati economici e operativi delle Business Unit del Gruppo TIM 15
Andamento patrimoniale e finanziario consolidato 22
Tabelle di dettaglio - Dati consolidati 28
Indicatori After Lease 35
Eventi successivi al 30 giugno 2023 36
Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2023 36
Principali rischi e incertezze 37
Principali variazioni del contesto normativo 47
Organi sociali al 30 giugno 2023 66
Macrostruttura organizzativa 68
Informazioni per gli investitori 69
Operazioni con parti correlate 71
Indicatori alternativi di performance 72
Innovazione, ricerca e sviluppo 74

BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AL 30 GIUGNO 2023 DEL GRUPPO TIM 79

Indice 80
Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata 81
Conto economico separato consolidato 83
Conto economico complessivo consolidato 84
Movimenti del patrimonio netto consolidato 85
Rendiconto finanziario consolidato 86
Note al Bilancio consolidato semestrale abbreviato 88
Attestazione al Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del
Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
165
Relazione della Società di Revisione sulla revisione contabile limitata del Bilancio
consolidato semestrale abbreviato
166
NOTIZIE UTILI 168

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

La composizione del Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. è la seguente:

Presidente Salvatore Rossi
Amministratore Delegato e Direttore Generale Pietro Labriola
Consiglieri Paolo Boccardelli (indipendente)
Paola Bonomo (indipendente)
Paola Camagni (indipendente)
Maurizio Carli (indipendente)
Cristiana Falcone (indipendente)
Federico Ferro Luzzi (indipendente)
Giulio Gallazzi (indipendente)
Giovanni Gorno Tempini
Marella Moretti (indipendente)
Alessandro Pansa
Ilaria Romagnoli (indipendente)
Paola Sapienza (Lead Independent Director)
Massimo Sarmi
Segretario Agostino Nuzzolo

COLLEGIO SINDACALE

Presidente Francesco Fallacara
Sindaci Effettivi Angelo Rocco Bonissoni
Francesca di Donato
Anna Doro
Massimo Gambini
Sindaci Supplenti Ilaria Antonella Belluco
Laura Fiordelisi
Franco Maurizio Lagro
Paolo Prandi

Società di revisione EY S.p.A.

HIGHLIGHTS

[I risultati del primo semestre, durante il quale è proseguita l'azione di stabilizzazione e di rilancio del business domestico e l'accelerazione dello sviluppo di TIM Brasil, sono pienamente in linea con i target per l'esercizio 2023 che sono stati comunicati al mercato lo scorso febbraio.

Risultati finanziari del secondo trimestre 2023

I ricavi totali di Gruppo si sono attestati a 4,0 miliardi di euro (+2,8% YoY), i ricavi da servizi di gruppo ammontano a 3,7 miliardi di euro (+1,8% YoY) e l'EBITDA di Gruppo ammonta a 1,6 miliardi di euro (+5,6% YoY).

Nel business domestico i ricavi totali registrano la prima crescita dopo 20 trimestri (+0,6% YoY) a 2,9 miliardi di euro. I ricavi da servizi ammontano a 2,6 miliardi di euro e sono in via di stabilizzazione, con una differenza anno su anno pari a -0,9% (-2,4% YoY nel primo trimestre 2023). I ricavi da servizi fissi sono stabili (+0,2% YoY).

Dopo 21 trimestri, il trend dell'EBITDA si è stabilizzato, registrando una crescita dello 0,5% YoY a 1,1 miliardi di euro.

Nel corso del trimestre sono proseguite le azioni di contenimento dei costi volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale di TIM Domestic ('Piano di Trasformazione', target cumulato di riduzione dei cash cost di 1,5 miliardi di euro entro il 2024 rispetto all'andamento inerziale). La riduzione dei cash cost rispetto al trend inerziale è stata di circa 0,2 miliardi di euro, pari al 25% del target incrementale fissato per il 2023 (0,4 miliardi di euro nel primo semestre, pari al 50% del target incrementale).

TIM Brasil ha registrato ricavi da servizi in crescita del 9,5%, a 1,1 miliardi di euro e un EBITDA al netto delle componenti non ricorrenti in aumento del 17,3%, a 0,5 miliardi di euro.

Di seguito un aggiornamento sulle quattro Entities:

  • TIM Consumer registra ricavi totali e ricavi da servizi in calo rispettivamente del 5,6% YoY e del 4,9% YoY nel trimestre, questi ultimi in miglioramento rispetto ai trimestri precedenti. Rafforzata la strategia 'Volume to Value' con il progressivo riposizionamento di TIM come brand premium: nel 2023 sono stati finora annunciati incrementi di prezzo selettivi per i clienti esistenti sia fissi sia mobili, con un beneficio previsto in termini di ricavi di circa 70 milioni nel corso dell'anno. Forte miglioramento degli indicatori di performance nel mobile: le line losses si sono ridotte del 75% rispetto al primo trimestre grazie al maggior numero di attivazioni e, soprattutto, al minor numero di cessazioni. Nella 'mobile number portability' (ovvero il flusso verso altri operatori) TIM registra il miglior risultato tra gli operatori infrastrutturati: dopo cinque anni, il saldo netto di TIM torna positivo, a +5 mila linee, mentre prosegue la riduzione del volume complessivo a livello di mercato (-11%), a dimostrazione del raffreddamento della competizione nella parte a maggior valore (clientela high-spending). Il saldo delle linee nel segmento fisso è migliorato su base annua. Le minori attivazioni rispetto al primo trimestre sono state parzialmente compensate da un calo delle cessazioni. In costante miglioramento i parametri relativi al "bad debt" con una conseguente riduzione del costo del credito. È stata avviata anche la strategia "Customer-as-a-Platform", volta all'offerta di un portafoglio di servizi oltre il core-business con l'obiettivo di aumentare la fedeltà della base clienti e di generare nuovi flussi di ricavi.
  • TIM Enterprise segna un incremento dei ricavi totali e dei ricavi da servizi rispettivamente dell'1,1% YoY e del 2,3% YoY nel trimestre, con una crescita leggermente inferiore rispetto al primo trimestre principalmente a causa della contrazione dei volumi della connettività (fonia tradizionale). Di seguito l'andamento dei ricavi da servizi nel semestre:
    • Connettività (-6% YoY)
    • Cloud (+13% YoY)
    • Altri servizi IT (+8% YoY)
    • Security (+5% YoY)
    • IoT (-4% YoY)

Nel loro complesso, i servizi ICT hanno generato il 58% dei ricavi da servizi nel semestre, in linea con il 2022.

La crescita dei ricavi da servizi negli ultimi 12 mesi è stata pari al 7,3%.

La pipeline commerciale, grazie anche alla spinta sopra le attese del Polo Strategico Nazionale (PSN), vede un importo delle negoziazioni in corso di circa 1 miliardo di euro.

■ NetCo riporta ricavi totali e ricavi da servizi in crescita rispettivamente del 7,8% YoY e del 2,2% YoY, grazie a un migliore mix di tecnologie (dal rame alla fibra) e ai nuovi prezzi regolamentati per il 2023 a valle dell'approvazione definitiva da parte dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCom) delle nuove tariffe wholesale per l'anno in corso, con decorrenza dallo scorso 1° gennaio. La decisione rappresenta un'inversione di tendenza rispetto a un trend decennale di riduzione delle tariffe.

Per quanto riguarda le performance operative, il roll-out della fibra è in linea con l'obiettivo di raggiungere il 48% di copertura delle unità tecniche immobiliari entro il 2025. Al 30 giugno, NetCo gestiva circa 15,8 milioni di accessi fissi (di cui oltre il 70% in tecnologie UBB) con una quota di mercato del 79% e una copertura in FTTx di circa il 95% delle linee attive (circa il 61% con velocità superiore a 100 Mbps). Le unità tecniche raggiunte con tecnologia FTTH erano 8,2 milioni, pari a una copertura del 34%, in crescita di 6 punti percentuali rispetto al 30 giugno 2022.

Nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è stata completata la complessa fase di avvio dei progetti. Con riferimento al bando 5G Backhauling il Gruppo ha chiuso la seconda milestone prevista al 30 giugno realizzando collegamenti in fibra ottica su oltre 1.000 siti radiomobili 5G presenti in 450 comuni. Relativamente al Piano Italia 1 Giga sono stati realizzati collegamenti ultrabroadband per circa 95.000 civici in circa 260 Comuni previsti nei lotti aggiudicati.

Per il bando Italia 1Giga sono stati progettati e avviati alla copertura oltre 450.000 civici, mentre per il 5G Backhauling sono stati progettati circa 5.600 siti. Rispetto agli obblighi da bando, la società ha completato l'attività da walk-in il 30 giugno, con un mese di anticipo sulla scadenza prevista dal Piano Italia 1 Giga.

Nel semestre Sparkle ha registrato una performance solida, con ricavi e margini in crescita anno su anno.

■ TIM Brasil registra un altro trimestre molto positivo, riportando una crescita dei ricavi totali del 9,2% YoY e dei ricavi da servizi del 9,5% YoY, grazie agli aumenti di prezzo nel post-pagato e la continua migrazione dei clienti del fisso alla fibra. L'EBITDA nel secondo trimestre ammonta a 537 milioni di euro (+17,3% YoY), beneficiando della fine del "Temporary Service Agreement" con Oi e delle efficienze nei costi. Si è difatti conclusa l'integrazione con Oi a livello di rete e di migrazione dei clienti. Il decommissioning dei siti è in linea con il piano, con impatti positivi nell'anno in corso. La performance operativa registra l'ARPU più alto di sempre su pre e post-pagato, il tasso di abbandono post-paid più basso negli ultimi tre anni, crediti inesigibili al livello storico più basso e un miglioramento complessivo dell'NPS.

Il piano di Delayering per la cessione di NetCo sta procedendo secondo i programmi stabiliti: dopo la decisione del CdA di TIM dello scorso 22 giugno di avviare in esclusiva la negoziazione con KKR, sono in corso tutte le attività necessarie per arrivare alla ricezione di un'offerta conclusiva vincolante entro e non oltre il prossimo 30 settembre.

Risultati finanziari del primo semestre 2023

I ricavi totali di Gruppo nel semestre si sono attestati a 7,8 miliardi di euro (+3,5% YoY), i ricavi da servizi di gruppo nel semestre ammontano a 7,2 miliardi di euro (+2,3% YoY), in linea con l'obiettivo di crescita "Low Single Digit" per l'anno 2023. L'EBITDA organico di Gruppo ammonta a 3,1 miliardi di euro (+4,7% YoY), in linea con l'obiettivo di crescita "Mid Single Digit" per il 2023, grazie al sensibile miglioramento dei trend della Business Unit Domestic e al contributo positivo del Brasile. L'EBITDA After Lease di Gruppo nel semestre si è attestato a 2,6 miliardi di euro (+3,1% YoY). CAPEX di Gruppo pari a 1,7 miliardi di euro (-6,1% YoY), di cui Domestico 1,3 miliardi di euro (-5,9% YoY).

L'indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2023 è pari a 26,2 miliardi di euro, in aumento di 0,8 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2022. L'indebitamento finanziario netto after lease si attesta a 20,8 miliardi di euro, in aumento di 0,8 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2022.

Il margine di liquidità al 31 luglio 2023 risulta pari a 9,3 miliardi di euro e copre le scadenze del debito fino a tutto il 2025. A supporto della propria posizione di liquidità, il Gruppo da inizio anno ha chiuso con successo diverse iniziative di rifinanziamento, in condizioni di mercato senza precedenti, raccogliendo 3,3 miliardi di euro. In particolare, a gennaio è stato emesso un bond per un importo di 850 milioni di euro, ad aprile è stato riaperto il bond emesso a gennaio per un importo di 400 milioni di euro e a maggio TIM ha ottenuto il finanziamento BEI da 360 milioni di euro per lo sviluppo della rete 5G. Inoltre, a luglio è stato collocato con successo un bond senior unsecured da 750 milioni di euro, a tasso fisso, con scadenza di 5 anni, offerto agli investitori istituzionali. Infine, sempre nel mese di luglio nell'ambito delle attività di rifinanziamento, TIM Brasil Serviços e Participações S.A., la holding detenuta al 100% dal Gruppo che a sua volta controlla il 66,58% di TIM S.A., ha emesso un bond non convertibile e destinato ad investitori istituzionali per un importo pari a 5 miliardi di reais, equivalenti, al cambio attuale, a circa 950 milioni di euro.

L'Equity free cash flow after lease nel semestre è negativo per 0,6 miliardi di euro, principalmente per l'assorbimento del capitale circolante e per l'aumento degli interessi a servizio del debito (negativo per circa 0,2 miliardi di euro l'Equity free cash flow).

Highlights finanziari

(milioni di euro) - dati reported 2° Trimestre
2023
2° Trimestre
2022
Variazioni % 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazioni %
(a) (b) (a-b) (a) (b) (a-b)
Ricavi 3.999 3.913 2,2 7.846 7.557 3,8
EBITDA
(1)
1.631 1.342 21,5 2.670 2.658 0,5
EBITDA Margin
(1)
40,8% 34,3% 6,5pp 34,0% 35,2% (1,2)pp
EBIT
(1)
401 188 239 397 (39,8)
EBIT Margin
(1)
10,0% 4,8% 5,2pp 3,0% 5,3% (2,3)pp
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della
Controllante
(124) (279) 55,6 (813) (483) (68,3)
Investimenti industriali & spectrum 892 974 (8,4) 1.729 1.906 (9,3)
30.6.2023 31.12.2022 Variazione
assoluta
(a) (b) (a-b)
Indebitamento finanziario netto rettificato
(1)
26.163 25.364 799

(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Indicatori alternativi di performance".

Risultati organici (1)

(milioni di euro) - dati organici 2° Trimestre
2023
2° Trimestre
2022
Variazioni % 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazioni %
(a) (b) (a) (b)
RICAVI TOTALI 3.999 3.891 2,8 7.846 7.580 3,5
Domestic 2.924 2.906 0,6 5.767 5.755 0,2
Brasile 1.086 993 9,2 2.098 1.841 13,9
Altre attività, rettifiche e elisioni (11) (8) (19) (16)
RICAVI DA SERVIZI 3.687 3.623 1,8 7.211 7.052 2,3
Domestic 2.644 2.669 (0,9) 5.195 5.284 (1,7)
di cui Fisso 2.059 2.054 0,2 4.045 4.077 (0,8)
di cui Mobile 719 751 (4,2) 1.420 1.479 (4,0)
Brasile 1.055 962 9,5 2.036 1.784 14,1
Altre attività, rettifiche e elisioni (12) (8) (20) (16)
EBITDA 1.641 1.554 5,6 3.100 2.960 4,7
Domestic 1.107 1.101 0,5 2.107 2.130 (1,1)
Brasile 537 457 17,3 998 836 19,4
Altre attività, rettifiche e elisioni (3) (4) (5) (6)
EBITDA After Lease 1.368 1.297 5,5 2.557 2.480 3,1
Domestic 973 972 0,1 1.845 1.876 (1,7)
Brasile 398 329 21,0 717 610 17,6
Altre attività, rettifiche e elisioni (3) (4) (5) (6)
CAPEX (al netto delle licenze per telecomunicazioni) 892 898 (0,7) 1.729 1.842 (6,1)
Domestic 719 702 2,4 1.325 1.408 (5,9)
Brasile 173 196 (11,9) 404 434 (6,9)

(1) I risultati organici escludono le partite non ricorrenti e la base comparabile è calcolata al netto dell'effetto di conversione dei bilanci in valuta e della variazione del perimetro di consolidamento.

(milioni di euro) - dati reported 2° Trimestre
2023
2° Trimestre
2022
Variazioni % 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazioni %
(a) (b) (a) (b)
Equity Free Cash Flow (50) 37 (167) 338
Equity Free Cash Flow After Lease (236) (107) (633) 16
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato (2) 26.163 24.654 6,1
Indebitamento Finanziario Netto After Lease(2) 20.815 19.269 8,0

(2) Indebitamento finanziario netto rettificato. La variazione del fair value dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie è rettificata dall'Indebitamento Finanziario Netto contabile non avendo effetti monetari.

La performance ESG del Gruppo - secondo trimestre 2023

AMBIENTE

Nell'ambito delle iniziative finalizzate all'efficientamento delle nostre infrastrutture, con il nulla osta dell'AGCom, è stato avviato il processo di dismissione di circa 15.000 cabine telefoniche. Le postazioni verranno in massima parte conferite come rifiuti speciali per il recupero dei materiali di fabbricazione. Il processo di dismissione delle postazioni telefoniche pubbliche stradali sarà subordinato alla verifica di un'adeguata copertura radiomobile e, come prescritto dall'Autorità Garante delle Telecomunicazioni, TIM continuerà a garantire comunque la disponibilità di postazioni nelle strutture di rilevanza sociale come ospedali, carceri e caserme.

Cresce il ricorso all'acquisto di energia rinnovabile in Italia per garantire il raggiungimento del target di energia green al 100% entro il 2025. È stata infatti rinnovata la partnership con ERG con la sottoscrizione di un nuovo accordo di Power Purchase Agreement (PPA) della durata di 9 anni per la fornitura di circa 200 GWh/ anno di energia green per il periodo 2023-2031. Il contratto integra l'accordo già firmato nel 2021 per la fornitura di 340GWh/anno per 10 anni.

Si rafforzano le iniziative di economia circolare per favorire la diffusione delle connessioni ultra-broadband come la fibra ed allungare al contempo la vita utile dei dispositivi obsoleti. Da giugno 2023 è attivo il "programma rottamazione ADSL" che consente di dismettere le vecchie linee in rame ADSL o RTG solo voce e attivare connessioni ultra-broadband in fibra fino a 10 Gigabit al secondo. Con questa iniziativa i clienti riceveranno un bonus in bolletta di 120 euro (ovvero 5 euro al mese per 24 mesi). Il bonus di 120 euro verrà riconosciuto anche ai clienti che, nel passaggio alla fibra, rottameranno un vecchio modem di loro proprietà. Tutti i modem recuperati saranno rigenerati e riutilizzati per attività di assistenza o smaltiti in modo sostenibile.

TIM e Fondazione Olivetti hanno donato al FAI il complesso della Chiesa e dell'ex Convento di San Bernardino a Ivrea che fu casa della famiglia Olivetti. Il complesso sarà restaurato grazie a un finanziamento del Ministero della Cultura per diventare la sede di un racconto incentrato su Adriano Olivetti, oltre che un centro culturale e ricreativo aperto al pubblico, grazie agli oltre 40.000 mq tra edifici storici e spazi verdi.

SOCIAL

Per quanto riguarda il contributo di TIM in termini di crescita digitale della società italiana, sono stati messi in campo progetti di rafforzamento delle infrastrutture di rete e di sviluppo dei servizi digitali per cittadini, imprese e Pubbliche Amministrazioni.

Nell'ambito delle infrastrutture di rete, Sparkle, primo fornitore di servizi di telecomunicazioni internazionali in Italia e fra i primi nel mondo, innova la propria rete ottica di trasporto globale con nuove tecnologie (nodi fotonici "C band + L band") che ampliano la capacità complessiva delle reti terrestri e sottomarine con velocità fino a 800G in Europa, Medio Oriente e Sud America. La nuova tecnologia sarà inizialmente attivata tra i 23 principali punti di presenza (PoP) in Europa per oltre 12.465 km, con il primo collegamento tra Milano e Francoforte.

Si intensificano le attività di ricerca e sviluppo dei servizi digitali per l'Urban Intelligence e le Smart City grazie ad un accordo di cooperazione siglato con il CNR di durata quinquennale per un'attività di ricerca scientifica e progettuale congiunta volta a sviluppare le città del futuro. La collaborazione consentirà di mettere a fattor comune le reciproche eccellenze, tecnologiche, digitali e di ricerca per raccogliere ed elaborare dati che possano migliorare la gestione dei centri urbani.

Nuovo slancio viene dato inoltre all'innovazione grazie al lancio del programma di Open innovation "TIM Growth Platform" per lo scouting e la selezione di aziende ad alto potenziale per attivare collaborazioni industriali nel settore Cloud Solutions, Artificial Intelligence, Smart City, Cybersecurity, Data Monetization, Energy Management, Soluzioni ICT per Piccole e Medie Imprese e Servizi innovativi in ambito Content & Entertainment. In questo contesto, è stata avviata la "TIM Cybersecurity Made in Italy Challenge", una sfida rivolta a PMI, startup e scaleup italiane per individuare soluzioni innovative da integrare nell'offerta di Telsy, la società del Gruppo focalizzata nel settore della cybersecurity, che opera nell'ambito di TIM Enterprise.

Sempre in questa ottica, nel secondo trimestre, Telsy ha perfezionato l'acquisizione di TS-Way, l'azienda italiana specializzata nella cyber threat intelligence, ovvero dei servizi di prevenzione e di analisi degli attacchi informatici, con l'obiettivo di prevenire rischi e incidenti informatici anche attraverso attività di ricerca sulle vulnerabilità non ancora note pubblicamente.

Sul piano social "interno" volto alla valorizzazione delle persone di TIM, proseguono azioni per sviluppare le competenze e l'engagement, ridurre il divario di genere e favorire l'inclusione.

A maggio è stato costituito lo Steering Committee Gender Equality. Il Comitato, presieduto dall'Amministratore Delegato, sovrintende all'adozione e all'applicazione della policy in tema di parità di genere, e si riunirà con cadenza periodica per garantire l'attuazione degli obiettivi strategici che l'azienda si è posta in tema di gender equality, nonché monitorare gli avanzamenti dei relativi target di Piano.

È stata completata la fase di pianificazione della "Formazione Apprendo" per le persone di TIM. Per la prima volta, i colleghi hanno avuto la possibilità di costruire il piano di formazione anche sulla base dei propri interessi scegliendo in un catalogo di più di 170 corsi. 4.000 persone hanno integrato il loro piano formativo aggiungendo corsi ulteriori rispetto al numero di base previsto.

Per stimolare l'engagement dei dipendenti sui temi ESG, sono state inoltre promosse varie iniziative, tra cui un ciclo di incontri denominato "La terza dimensione" (per sottolineare l'importanza della dimensione della sostenibilità che si affianca a quelle più classiche dei costi e dei ricavi). La finalità è stimolare il cambiamento culturale dell'azienda dall'interno, affrontando temi come le modalità di approvvigionamento energetico, la trasformazione del business e la chiusura del gender gap. Per sensibilizzare i colleghi alle pratiche di economia circolare è stato inoltre aperto sulla Intranet aziendale un canale dedicato allo "scambio oggetti a titolo gratuito".

Infine, in tema di welfare, è stato diffuso sulla intranet aziendale "Il piano per le persone di TIM", compendio di tutte le iniziative che l'Azienda mette a disposizione per il benessere dei dipendenti, tra cui "TIM Estate" con cui, anche quest'anno, sono state proposte vacanze estive per bambini e ragazzi in varie località italiane e in college all'estero.

In tema di inclusione, è stato rinnovato il sostegno ai cortei del Gay Pride 2023 di Roma e Milano a conferma dell'impegno di TIM nella valorizzazione delle diversità.

GOVERNANCE

A giugno è stata approvata la nuova Procedura Whistleblowing applicabile a TIM e a tutte le società del Gruppo (escluse le società quotate e quelle estere). La procedura è stata rivista anche al fine di dare attuazione al D.Lgs. 10 marzo 2023 n. 24, che ha introdotto una disciplina unitaria in materia di segnalazioni (cd. Disciplina Whistleblowing) e di tutele riconosciute ai segnalanti nel settore pubblico e privato (le cui disposizioni hanno effetto dal 15 luglio 2023).

Contratti complessi

Il Gruppo TIM, nell'ambito di un processo volto ad assicurare l'identificazione e la definizione delle iniziative di evoluzione del sistema di controllo interno di gestione dei rischi aziendali, a partire dal 2022 ha istituito un Comitato Tecnico per la supervisione dei contratti complessi (il "Comitato Tecnico").

Il Comitato Tecnico ha definito:

  • i criteri oggettivi in base ai quali classificare un contratto come "contratto complesso";
  • l'iter valutativo e autorizzativo dei contratti complessi che prevede il coinvolgimento di una pluralità di soggetti e di competenze in grado di valutare i diversi profili di rischio (processo decisionale collegiale);
  • l'aggiornamento della policy che disciplina il processo di formalizzazione della contrattualistica nel Gruppo prevedendo una chiara identificazione e formalizzazione dei razionali alla base del processo decisionale di assegnazione dei contratti complessi, nonché dei relativi meccanismi di escalation, rafforzando così il processo di individuazione e la ricostruzione delle fonti, degli elementi informativi e dei controlli eseguiti.

Nel corso degli esercizi 2021 e 2022 alcuni contratti per l'offerta di contenuti multimedia e connettività, connessi alle partnership in essere, fra cui quella fra TIM e DAZN, hanno evidenziato un margine complessivo lungo l'intera durata contrattuale negativo, con la necessità di effettuare accantonamenti per l'iscrizione di Fondo Rischi contrattuali per contratti onerosi per i periodi di durata residua degli accordi.

L'utilizzo del Fondo Rischi contrattuali per contratti onerosi lungo la durata contrattuale consente di compensare la componente negativa del margine (EBITDA) - riferibile sia all'andamento operativo dei business sia agli impegni in termini di corrispettivi che TIM è contrattualmente obbligata a riconoscere alle controparti rilevando una marginalità operativa (organica) nulla.

Il Fondo rischi contrattuali per contratti onerosi al 30 giugno 2023 ammonta a complessivi 109 milioni di euro.

Di seguito si evidenzia:

  • l'ammontare utilizzato nel primo semestre 2023 del Fondo rischi a fronte del margine negativo;
  • l'ammontare della marginalità organica complessiva (EBITDA organico) in assenza dell'utilizzo del Fondo rischi per contratti onerosi.
Gruppo TIM Business Unit Domestic
(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
EBITDA ORGANICO (incluso l'utilizzo del Fondo rischi
contratti onerosi)
3.100 2.960 2.107 2.130
- Utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi a fronte del
Margine negativo
(140) (329) (140) (329)
EBITDA ORGANICO (escluso l'utilizzo del Fondo rischi
contratti onerosi)
2.960 2.631 1.967 1.801

L'importo di 140 milioni di euro rappresenta il margine negativo a fronte del quale è stato utilizzato il fondo.

Sotto il profilo finanziario, il margine negativo coperto dal Fondo rischi, comporta un pari impatto sulla Posizione Finanziaria Netta e sui flussi di cassa.

Con riferimento ai contratti pluriennali che in alcuni casi impegnano TIM a riconoscere alla controparte corrispettivi a titolo di minimo garantito, occorre richiamare come la valutazione di tali contratti e la stima dei costi ad essi associati è soggetta a numerose incertezze che includono fra gli altri dinamiche di mercato, pronunciamenti delle autorità regolatorie del mercato, sviluppo delle nuove tecnologie a supporto del servizio. Tali stime vengono riviste periodicamente sulla base dei dati consuntivati al fine di assicurare che il dato previsionale rimanga nell'ambito di range ragionevolmente prevedibili. Non tutti i fattori citati sono sotto il controllo della società, potrebbero pertanto impattare anche in maniera significativa sulle previsioni future circa l'andamento dei contratti stessi, l'importo di marginalità (positiva o negativa) stimato, i flussi di cassa che verranno generati.

PREMESSA

La Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2023 del Gruppo TIM è stata redatta nel rispetto dell'art. 154–ter (Relazioni finanziarie) del D.Lgs. n. 58/1998 (Testo Unico della Finanza - TUF) e successive modifiche ed integrazioni e predisposta in conformità allo IAS 34 (Bilanci intermedi) e nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione dei principi contabili internazionali emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/2005.

La Relazione finanziaria semestrale comprende:

  • la Relazione intermedia sulla gestione;
  • il Bilancio consolidato semestrale abbreviato;
  • l'attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 è sottoposto a revisione contabile limitata.

I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio Consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2022 ai quali si rimanda, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2023.

Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance.

In particolare, gli indicatori alternativi di performance si riferiscono a: EBITDA; EBIT; variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT; EBITDA margin e EBIT margin; Indebitamento finanziario netto contabile e rettificato; Equity free cash flow; Flusso di cassa della gestione operativa; Flusso di cassa della gestione operativa (al netto delle licenze). A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, inoltre, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance: EBITDA After Lease ("EBITDA-AL"), Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, Equity free cash flow After Lease.

In linea con gli orientamenti dell'ESMA sugli indicatori alternativi di performance (Orientamenti ESMA/2015/1415), il significato ed il contenuto degli stessi sono illustrati nel capitolo "Indicatori Alternativi di Performance" ed è anche fornito il dettaglio analitico degli importi delle riclassifiche apportate e delle modalità di determinazione degli indicatori.

Si segnala, infine, che il capitolo "Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2023" contiene dichiarazioni previsionali (forward-looking statements) riguardanti intenzioni, convinzioni o attuali aspettative del Gruppo in relazione ai risultati finanziari e ad altri aspetti delle attività e strategie del Gruppo. Il lettore della presente Relazione intermedia sulla gestione non deve porre un indebito affidamento su tali dichiarazioni previsionali, in quanto i risultati consuntivi potrebbero differire significativamente da quelli contenuti in dette previsioni come conseguenza di rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo. Per maggiori dettagli, si rimanda a quanto illustrato nel capitolo "Principali rischi e incertezze", in cui sono dettagliatamente riportati i principali rischi afferenti all'attività di business del Gruppo TIM che possono incidere, anche in modo considerevole, sulla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL PERIMETRO DI CONSOLIDAMENTO DEL GRUPPO TIM

La principale variazione del perimetro di consolidamento intervenuta nel primo semestre 2023 è la seguente:

TS-Way S.r.l. (entrata nel perimetro della Business Unit Domestic): in data 20 aprile 2023 Telsy S.p.A. ha acquisito il 100% del capitale sociale della società. TS-Way è attiva nel campo della sicurezza dell'Information Technology.

Nel primo semestre 2022 le principali operazioni societarie erano state le seguenti:

  • Cozani RJ Infraestrutura e Rede de Telecomunicações S.A. (Business Unit Brasile): in data 20 aprile 2022, TIM S.A. ha acquisito il 100% del capitale sociale della società. In Cozani è confluito il ramo d'azienda relativo a quota parte delle attività, dei diritti e degli obblighi di telefonia mobile di Oi Móvel - Em Recuperação Judicial. Dal 1° aprile 2023 è efficace l'incorporazione della società in TIM S.A.;
  • Mindicity S.r.l. (Business Unit Domestic): in data 30 maggio 2022 Olivetti S.p.A. ha acquisito il 70% del capitale sociale della società. Mindicity gestisce una piattaforma software e attività nell'ambito delle Smart City.

ANDAMENTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Ricavi

I ricavi totali del Gruppo TIM del primo semestre 2023 ammontano a 7.846 milioni di euro, +3,8% rispetto al primo semestre 2022 (7.557 milioni di euro).

L'analisi dei ricavi totali del primo semestre 2023 ripartiti per settore operativo in confronto al primo semestre 2022 è la seguente:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazioni
peso % peso % assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Domestic 5.767 73,5 5.754 76,1 13 0,2 0,2
Brasile 2.098 26,7 1.819 24,1 279 15,3 13,9
Altre attività
Rettifiche ed elisioni (19) (0,2) (16) (0,2) (3)
Totale consolidato 7.846 100,0 7.557 100,0 289 3,8 3,5

La variazione organica dei ricavi consolidati di Gruppo è calcolata escludendo l'effetto delle variazioni dei tassi di cambio1 (+23 milioni di euro) e delle variazioni del perimetro di consolidamento.

I ricavi del secondo trimestre 2023 ammontano a 3.999 milioni di euro (3.913 milioni di euro nel secondo trimestre 2022).

EBITDA

L'EBITDA del Gruppo del primo semestre 2023 è pari a 2.670 milioni di euro (2.658 milioni di euro nel primo semestre 2022, +0,5% in termini reported, +4,7% in termini organici).

Il dettaglio dell'EBITDA e dell'incidenza percentuale del margine sui ricavi ripartiti per settore operativo del primo semestre 2023 in confronto con il primo semestre 2022 sono i seguenti:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazioni
peso % peso % assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Domestic 1.682 63,0 1.854 69,8 (172) (9,3) (1,1)
% sui Ricavi 29,2 32,2 (3,0) pp (0,5) pp
Brasile 993 37,2 813 30,6 180 22,1 19,4
% sui Ricavi 47,3 44,7 2,6 pp 2,2 pp
Altre attività (4) (0,2) (8) (0,4) 4
Rettifiche ed elisioni (1) (1)
Totale consolidato 2.670 100,0 2.658 100,0 12 0,5 4,7

L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente si attesta a 3.100 milioni di euro con un'incidenza sui ricavi del 39,5% (2.960 milioni di euro nel primo semestre 2022, con un'incidenza sui ricavi del 39,1%).

L'EBITDA del primo semestre 2023 sconta oneri netti non ricorrenti per complessivi 430 milioni di euro principalmente relativi a costi del personale e accantonamenti sul personale connessi anche all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012 n. 92, come da accordi siglati con le Organizzazioni Sindacali dalla Capogruppo TIM S.p.A., da Noovle S.p.A. e da Telecom Italia Sparkle S.p.A.. TaIi accordi prevedono l'esodo per un numero massimo di circa 2.000 persone e hanno validità fino al 30 novembre 2023.

Nel primo semestre 2022 l'EBITDA scontava oneri netti non ricorrenti per complessivi 292 milioni di euro principalmente connessi a costi del personale anche in applicazione dell'art.4 della legge 28 giugno 2012 n.92 e a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale, a oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti e ad accantonamenti e oneri per contenziosi, a sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate.

1 I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di valuta locale per 1 euro) sono per il real brasiliano pari a 5,48212 nel primo semestre 2023 e a 5,56056 nel primo semestre 2022; per il dollaro americano sono pari a 1,08096 nel primo semestre 2023 e a 1,09331 nel primo semestre 2022. L'impatto della variazione dei tassi di cambio è calcolato applicando al periodo posto a confronto i tassi di conversione delle valute estere utilizzati per il periodo corrente.

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazioni
assolute %
EBITDA 2.670 2.658 12 0,5
Effetto conversione bilanci in valuta 10 (10)
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 430 292 138
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 3.100 2.960 140 4,7
% sui Ricavi 39,5 39,1 0,4pp

L'effetto della variazione dei cambi è principalmente relativo alla Business Unit Brasile.

L'EBITDA organico escluso l'utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi del primo semestre 2023 è pari a 2.960 milioni di euro (2.631 milioni di euro nel primo semestre 2022).

L'EBITDA del secondo trimestre 2023 ammonta a 1.631 milioni di euro (1.342 milioni di euro nel secondo trimestre 2022).

L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente del secondo trimestre 2023 è pari a 1.641 milioni di euro (1.554 milioni di euro nel secondo trimestre 2022).

Sull'EBITDA hanno inciso in particolare gli andamenti delle voci di seguito analizzate:

■ Acquisti di materie e servizi (3.579 milioni di euro; 3.385 milioni di euro nel primo semestre 2022):

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazione
Acquisti di beni 574 558 16
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi di
accesso a reti di telecomunicazioni
603 637 (34)
Costi commerciali e di pubblicità 771 678 93
Consulenze e prestazioni professionali 135 143 (8)
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing 698 669 29
Costi per godimento beni di terzi 465 392 73
Altri 333 308 25
Totale acquisti di materie e servizi 3.579 3.385 194
% sui Ricavi 45,6 44,8 0,8pp

L'incremento è riferibile principalmente alla Business Unit Domestic (+115 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (+86 milioni di euro, comprensivo di un effetto cambio positivo di 9 milioni di euro).

■ Costi del personale (1.711 milioni di euro; 1.554 milioni di euro nel primo semestre 2022):

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazione
Costi del personale Italia 1.536 1.398 138
Costi e oneri del personale ordinari 1.121 1.138 (17)
Oneri di ristrutturazione e altro 415 260 155
Costi del personale Estero 175 156 19
Costi e oneri del personale ordinari 175 154 21
Oneri di ristrutturazione e altro 2 (2)
Totale costi del personale 1.711 1.554 157
% sui Ricavi 21,8 20,6 1,2pp

L'incremento di 157 milioni di euro è principalmente attribuibile:

• all'aumento di 155 milioni di euro della voce "Oneri di ristrutturazione e altro" della componente italiana. Nel primo semestre 2023 sono stati accantonati oneri per complessivi 415 milioni di euro correlati principalmente alle uscite di personale dirigente e non dirigente previste in base all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, di cui agli accordi firmati con le Organizzazioni Sindacali dalla Capogruppo TIM S.p.A, da Noovle S.p.A. e da Telecom Italia Sparkle S.p.A..

Nel primo semestre 2022 erano stati accantonati oneri per complessivi 260 milioni di euro correlati principalmente alle uscite previste in base all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, a valle degli accordi siglati con le Organizzazioni Sindacali dalla Capogruppo TIM S.p.A. e da Telecom Italia Sparkle S.p.A.;

  • al maggior costo di 19 milioni di euro della componente estera correlato principalmente all'impatto del turn over, della variazione dei tassi di cambio e delle dinamiche retributive locali della Business Unit Brasile;
  • alla contrazione di 17 milioni di euro della componente italiana dei costi ordinari del personale principalmente dovuta al saving conseguente la riduzione della consistenza media retribuita, pari a complessive -2.423 unità medie, di cui –531 unità medie derivanti dall'applicazione del c.d. "Contratto di Espansione" che comporta una riduzione oraria del personale in forza.

■ Altri proventi operativi (109 milioni di euro; 78 milioni di euro nel primo semestre 2022):

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazione
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 18 20 (2)
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 4 5 (1)
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 17 16 1
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 18 15 3
Revisioni di stima e altre rettifiche 36 12 24
Altri 16 10 6
Totale 109 78 31

■ Altri costi operativi (338 milioni di euro; 342 milioni di euro nel primo semestre 2022):

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazione
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 104 107 (3)
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 31 23 8
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni 113 114 (1)
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse 52 54 (2)
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 10 10
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages 6 7 (1)
Altri 22 27 (5)
Totale 338 342 (4)

Ammortamenti

Nel primo semestre 2023 ammontano a 2.429 milioni di euro (2.295 milioni di euro nel primo semestre 2022) e sono così dettagliati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazione
Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita 765 734 31
Ammortamento delle attività materiali 1.169 1.154 15
Ammortamento diritti d'uso su beni di terzi 495 407 88
Totale 2.429 2.295 134

L'incremento di 134 milioni di euro è ascrivile per 101 milioni di euro alla Business Unit Brasile e per 33 milioni di euro alla Business Unit Domestic.

Svalutazioni nette di attività non correnti

Le Svalutazioni nette di attività non correnti sono nulle sia nel primo semestre 2023 che nel primo semestre 2022.

L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza annuale in occasione della redazione del bilancio consolidato e separato della società. Peraltro, qualora si verifichino specifici eventi o circostanze ("trigger event") che possano fare presumere la possibilità che l'Avviamento abbia subito una riduzione di valore, il test di impairment viene effettuato anche in occasione della redazione dei bilanci intermedi.

La società, in accordo con le procedure aziendali, in occasione della redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2023, ha effettuato il test di impairment dell'avviamento.

La verifica per riduzione di valore non ha comportato svalutazioni sull'avviamento attribuito alle due Cash Generating Unit Domestic e Brasile, confermando a giugno 2023 i valori di avviamento iscritti in bilancio.

Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nella Nota "Avviamento" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 del Gruppo TIM.

EBIT

L'EBIT del Gruppo TIM del primo semestre 2023 è pari a 239 milioni di euro (397 milioni di euro nel primo semestre 2022).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 667 milioni di euro (693 milioni di euro nel primo semestre 2022) con un'incidenza sui ricavi dell'8,5% (9,1%nel primo semestre 2022).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazioni
assolute %
EBIT 239 397 (158) (39,8)
Effetto conversione bilanci in valuta 4 (4)
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 428 292 136
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente 667 693 (26) (3,8)

L'EBIT del secondo trimestre 2023 ammonta a 401 milioni di euro (188 milioni di euro nel secondo trimestre 2022).

L'EBIT organico al netto della componente non ricorrente del secondo trimestre 2023 è pari a 409 milioni di euro (407 milioni di euro nel secondo trimestre 2022).

Saldo dei proventi/(oneri) finanziari

Il saldo dei proventi/(oneri) finanziari è negativo e pari a 757 milioni di euro (negativo per 686 milioni di euro nel primo semestre 2022). L'incremento è ascrivibile alla dinamica dei tassi di interesse ed all'aumento dell'esposizione debitoria della componente lease IFRS16 in Brasile.

Imposte sul reddito

Nel primo semestre 2023 la voce imposte sul reddito è pari a 143 milioni di euro (102 milioni di euro nel primo semestre 2022) e si riferisce principalmente a FiberCop S.p.A. che nel primo semestre ha registrato un risultato ante imposte positivo.

Utile (perdita) del periodo

E' così dettagliato:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Utile (perdita) del periodo (673) (360)
Attribuibile a:
Soci della Controllante:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (813) (483)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (813) (483)
Partecipazioni di minoranza:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 140 123
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
Utile (perdita) del periodo attribuibile alle Partecipazioni di
minoranza
140 123

Il Risultato netto del primo semestre 2023 attribuibile ai Soci della Controllante registra una perdita di 813 milioni di euro (-483 milioni di euro nel primo semestre 2022) e sconta l'effetto negativo di oneri netti non ricorrenti per 437 milioni di euro (287 milioni di euro nel primo semestre 2022).

Per ulteriori dettagli sulle partite non ricorrenti, si rinvia alla Nota "Eventi e operazioni non ricorrenti" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 del Gruppo TIM.

PRINCIPALI DATI ECONOMICI E OPERATIVI DELLE BUSINESS UNIT DEL GRUPPO TIM

Domestic

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Ricavi 5.767 5.754 13 0,2 0,2
EBITDA 1.682 1.854 (172) (9,3) (1,1)
% sui Ricavi 29,2 32,2 (3,0)pp (0,5)pp
EBIT (96) 146 (242) (22,5)
% sui Ricavi (1,7) 2,5 (4,2)pp (1,6)pp
Personale a fine periodo (unità) (°) 40.903 (*)40.984 (81) (0,2)

(°) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato 32 unità al 30 giugno 2023 (15 unità al 31 dicembre 2022). (*) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2022.

(milioni di euro) 2° Trimestre
2023
2° Trimestre
2022
Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
Ricavi 2.924 2.908 16 0,6 0,6
EBITDA 1.100 892 208 23,3 0,5
% sui Ricavi 37,6 30,7 6,9pp 0,0pp
EBIT 207 54 153 (19,4)
% sui Ricavi 7,1 1,9 5,2pp (1,8) pp
(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
EBITDA 1.682 1.854
EBITDA ORGANICO (incluso l'utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi) 2.107 2.130
- Utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi a fronte del Margine negativo (140) (329)
EBITDA ORGANICO (escluso l'utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi) 1.967 1.801

Fisso

30.6.2023 31.12.2022 30.6.2022
Accessi totali TIM Retail (migliaia) 8.141 8.290 8.442
di cui NGN (1) 5.531 5.417 5.307
Accessi totali TIM Wholesale (migliaia) 7.365 7.525 7.659
di cui NGN 5.222 5.171 5.110
Accessi broadband TIM Retail attivi (migliaia) 7.318 7.443 7.564
ARPU Consumer (€/mese) (2) 27,7 28,3 28,4
ARPU Broadband (€/mese) (3) 35,4 35,6 33,9

(1) Accessi UltraBroadband in modalità FTTx e FWA, incluse anche le linee "solo dati" e GBE (Gigabit Ethernet).

(2) Ricavi da servizi retail organici Consumer rapportati alla consistenza media degli accessi Consumer.

(3) Ricavi da servizi broadband organici rapportati alla consistenza media degli accessi broadband TIM retail attivi.

Mobile

30.6.2023 31.12.2022 30.6.2022
Consistenza linee a fine periodo (migliaia) 30.251 30.407 30.427
di cui Human 18.269 18.438 18.620
Churn rate (%) (4) 6,5 13,3 6,9
Users broadband (migliaia) (5) 12.662 12.577 12.717
ARPU Retail (€/mese) (6) 6,7 7,1 7,0
ARPU Human (€/mese) (7) 11,1 11,5 11,4

(4) Percentuale di linee totali cessate nel periodo rispetto alla consistenza media totale.

(5) Linee mobili che utilizzano servizi dati.

(6) Ricavi da servizi retail organici (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media totale linee. (7) Ricavi da servizi retail organici (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media linee human.

Ricavi

I ricavi della Business Unit Domestic ammontano a 5.767 milioni di euro, in aumento di 13 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022 (+0,2%). In termini organici aumentano di 12 milioni di euro (+0,2% rispetto al primo semestre 2022).

I ricavi da Servizi stand alone ammontano a 5.195 milioni di euro (-88 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022, -1,7%) e scontano gli impatti del contesto competitivo sulla customer base nonché il delta dei contributi di attivazione; in termini organici, si riducono di 89 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022 (-1,7%).

In dettaglio:

  • i ricavi da Servizi stand alone del mercato Fisso sono pari, in termini organici, a 4.045 milioni di euro, con una variazione negativa rispetto al primo semestre 2022 (-0,8%) dovuta prevalentemente alla diminuzione degli accessi e al delta dei contributi di attivazione, parzialmente compensata dalla crescita dei ricavi da soluzioni ICT (+65 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022, +9,5%);
  • i ricavi da Servizi stand alone del mercato Mobile sono pari a 1.420 milioni di euro (-59 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022, -4,0%) principalmente per effetto della contrazione della customer base connessa a linee Human.

I ricavi Handset e Bundle & Handset, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari, in termini organici, a 572 milioni di euro nel primo semestre 2023, in aumento di 101 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022, attribuibile principalmente all'accordo commerciale avviato nel 2022 da TIM e FiberCop con Open Fiber che prevede che Open Fiber acquisti da FiberCop, nelle cosiddette aree bianche, il diritto d'uso (IRU) per infrastrutture aeree e collegamenti d'accesso alla casa del cliente.

I ricavi per segmento di clientela/aree di attività, a partire dal primo semestre 2023, sono esposti coerentemente con le aree di responsabilità e con la relativa focalizzazione del mercato di riferimento. Conseguentemente, i dati comparativi dei periodi precedenti sono stati riespressi. Sono pertanto di seguito esposti il dettaglio sui ricavi suddivisi fra: Consumer e Small Medium Business, Enterprise, Wholesale National Market, Wholesale International Market, Other, completi della descrizione analitica del perimetro di riferimento, così come attualmente rappresentati ai fini delle analisi interne.

■ Consumer e Small Medium Business (SMB). Il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme dei servizi e prodotti di fonia e internet gestiti e sviluppati nel Fisso e nel Mobile per le persone e le famiglie (dalla telefonia pubblica, dalle attività di caring e gestione amministrativa dei clienti) e per la clientela delle PMI (Piccole e medie imprese) e SOHO (Small Office Home Office); è inclusa la società TIM Retail, che coordina l'attività dei negozi di proprietà.

(milioni di euro) 2° Trimestre
2023
2° Trimestre
2022
1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazioni %
(a) (b) (c) (d) (a/b) (c/d) organica
esclusi
non
ricorrenti
(a/b)
organica
esclusi
non
ricorrenti
(c/d)
Ricavi Consumer e
Small Medium
Business
1.393 1.483 2.772 2.950 (6,1) (6,0) (6,1) (6,0)
Ricavi da servizi 1.271 1.345 2.519 2.680 (5,5) (6,0) (5,5) (6,0)
Ricavi Handset e
Bundle & Handset
122 138 253 270 (12,1) (6,3) (12,1) (6,3)

In termini organici, i ricavi del segmento Consumer e SMB sono pari a 2.772 milioni di euro (-178 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022, -6,0%) e presentano un andamento, rispetto al primo semestre 2022, che sconta l'impatto dello sfidante contesto competitivo. La dinamica osservata sui ricavi complessivi è presente anche sui ricavi da servizi, che sono pari a 2.519 milioni di euro, con una diminuzione di 161 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022 (-6,0%).

Inoltre:

  • i ricavi da Servizi del Mobile ammontano, in termini organici, a 1.048 milioni di euro (-53 milioni di euro, -4,8% rispetto al primo semestre 2022). Permane l'impatto della dinamica competitiva seppur con una minore riduzione della customer base calling; in riduzione i ricavi da traffico entrante per la progressiva riduzione delle tariffe di interconnessione;
  • i ricavi da Servizi del Fisso ammontano, in termini organici, a 1.479 milioni di euro (-114 milioni di euro, -7,2% rispetto al primo semestre 2022), prevalentemente per effetto della riduzione dei livelli di ARPU e della minore customer base.

I ricavi Handset e Bundle & Handset del segmento Consumer e SMB sono pari a 253 milioni di euro -17 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022: la variazione è principalmente connessa al progressivo rallentamento del mercato dei terminali mobili.

■ Enterprise. Il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme dei servizi e prodotti di connettività e soluzioni ICT gestiti e sviluppati per la clientela Top, Public Sector, Large Account. Sono incluse le società: Olivetti, TI Trust Technologies, Telsy e Noovle.

In termini organici, i ricavi del segmento sono pari a 1.397 milioni di euro, in aumento rispetto al primo semestre 2022 di 28 milioni di euro (+2%), di cui +3% per la componente dei ricavi da servizi stand alone.

(milioni di euro) 2° Trimestre
2023
2° Trimestre
2022
1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazioni %
(a) (b) (c) (d) (a/b) (c/d) organica
esclusi
non
ricorrenti
(a/b)
organica
esclusi
non
ricorrenti
(c/d)
Ricavi Enterprise 705 702 1.397 1.369 0,4 2,0 0,4 2,0
Ricavi da servizi 643 631 1.261 1.226 1,9 2,8 1,9 2,8
Ricavi Handset e
Bundle & Handset
62 71 136 143 (13,9) (4,9) (13,9) (4,9)

In particolare:

  • i ricavi da servizi del Mobile evidenziano una performance in linea rispetto al primo semestre 2022;
  • i ricavi da servizi del Fisso hanno evidenziato una variazione di +14 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022 (+3%), principalmente per l'incremento dei ricavi da servizi ICT.
  • Wholesale National Market. Il perimetro di riferimento è costituito dalla gestione e sviluppo del portafoglio dei servizi wholesale, regolamentati e non, diretti agli operatori di telecomunicazioni del mercato domestico sia del Fisso che del Mobile, e degli MVNOs. Sono incluse le società: TI San Marino e Telefonia Mobile Sammarinese.

Il segmento Wholesale National Market presenta nel primo semestre 2023 ricavi pari a 1.004 milioni di euro, in aumento rispetto al primo semestre 2022 di 46 milioni di euro (+4,8%), grazie anche all'impatto positivo della dinamica dei prezzi regolatori.

■ Wholesale International Market. In tale ambito sono ricomprese le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle che opera nel mercato dei servizi internazionali voce, dati e internet destinati agli operatori di telecomunicazioni fisse e mobili, agli ISP/ASP (mercato Wholesale) e alle aziende multinazionali attraverso reti proprietarie nei mercati Europei, nel Mediterraneo e in Sud America.

I ricavi del primo semestre 2023 del segmento Wholesale International Market sono pari a 491 milioni di euro, in crescita rispetto al primo semestre 2022 (+7 milioni di euro, +1,4%), grazie principalmente ai ricavi di vendita per spettro/fibra ed alla crescita dei ricavi relativi alle soluzioni per operatori mobili a cui si affianca una strategia di razionalizzazione dei ricavi voce.

  • Other. Comprende:
    • • Altre strutture Operations: presidio dell'innovazione tecnologica e dei processi di sviluppo, ingegneria, realizzazione ed esercizio delle infrastrutture di rete, IT, impiantistiche e immobiliari di competenza;
    • • Staff & Other: servizi e prestazioni svolte dalle funzioni di Staff e altre attività di supporto effettuate da società minori.

I ricavi del primo semestre 2023 sono pari a 213 milioni di euro, in aumento di 113 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022. Si segnala che i ricavi del primo semestre 2023 comprendono circa 119 milioni di euro relativi all'accordo commerciale avviato nel 2022 da TIM e FiberCop con Open Fiber che prevede che Open Fiber acquisti da FiberCop, nelle cosiddette aree bianche, il diritto d'uso (IRU) per infrastrutture aeree e collegamenti d'accesso alla casa del cliente.

■ Eliminations: nel primo semestre 2023 ammontano a 109 milioni di euro (106 milioni di euro nel primo semestre 2022).

EBITDA

L'EBITDA del primo semestre 2023 della Business Unit Domestic è pari a 1.682 milioni di euro, (-172 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022, -9,3%), con un'incidenza sui ricavi pari al 29,2% (-3,0 punti percentuali rispetto al primo semestre 2022).

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 2.107 milioni di euro, (-23 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022, -1,1%). In particolare, l'EBITDA del primo semestre 2023 sconta partite non ricorrenti per 425 milioni di euro, mentre nel primo semestre 2022 scontava un impatto complessivo di 276 milioni di euro di partite non ricorrenti.

L'EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazioni
assolute %
EBITDA 1.682 1.854 (172) (9,3)
Effetto conversione bilanci in valuta
Oneri/ (Proventi) non ricorrenti 425 276 149
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 2.107 2.130 (23) (1,1)

L'EBITDA organico del secondo trimestre 2023 è pari a 1.107 milioni di euro (+6 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2022).

L'EBITDA organico escluso l'utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi al primo semestre 2023 è pari a 1.967 milioni di euro (1.801 milioni di euro nel primo semestre 2022).

In relazione alle dinamiche delle principali voci si evidenzia che hanno influito sui principali andamenti le stesse dinamiche già commentate nell'ambito consolidato; in dettaglio:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazione
Acquisti di materie e servizi 2.752 2.637 115
Costi del personale 1.548 1.410 138
Altri costi operativi 153 167 (14)

In particolare:

■ Altri proventi operativi sono pari a 102 milioni di euro con un incremento di 33 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazione
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 12 14 (2)
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 4 5 (1)
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 17 15 2
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 18 14 4
Revisioni di stima e altre rettifiche 36 12 24
Altri proventi 15 9 6
Totale 102 69 33

■ Acquisti di materie e servizi sono pari a 2.752 milioni di euro con un incremento 115 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazione
Acquisti di beni 461 470 (9)
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi
d'interconnessione
514 561 (47)
Costi commerciali e di pubblicità 523 454 69
Consulenze e prestazioni professionali 60 65 (5)
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing 573 561 12
Costi per godimento di beni di terzi 325 254 71
Altri 296 272 24
Totale acquisti di materie e servizi 2.752 2.637 115
% sui Ricavi 47,7 45,8 1,9
  • Costi del personale sono pari a 1.548 milioni di euro con un incremento di 138 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022. Hanno influito su tale andamento le stesse dinamiche già commentate nell'andamento economico consolidato.
  • Altri costi operativi sono pari a 153 milioni di euro con una diminuzione di 14 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022:
(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazione
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 48 54 (6)
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 12 11 1
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di
telecomunicazioni
22 22
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse 42 46 (4)
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 10 10
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e
stages
5 5
Altri oneri 14 19 (5)
Totale 153 167 (14)

Gli Altri costi operativi al primo semestre 2023 includono una componente non ricorrente, pari a 1 milione di euro, riferibile principalmente a contenziosi, transazioni, oneri per sanzioni di carattere regolatorio ed oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti.

Si segnala che la voce Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti evidenzia un decremento di 6 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022.

La componente non ricorrente del primo semestre 2022, pari a 3 milioni di euro, si riferiva principalmente a contenziosi di carattere regolatorio e passività ad essi correlate e a passività con clienti e/o fornitori.

EBIT

L'EBIT nel primo semestre 2023 della Business Unit Domestic è pari a -96 milioni di euro, (-242 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022), con un'incidenza sui ricavi pari al -1,7% (-4,2 punti percentuali rispetto al primo semestre 2022).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente si attesta a 327 milioni di euro (-95 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022, -22,5%) con un'incidenza sui ricavi del 5,7% (in riduzione di 1,6 punti percentuali rispetto al 7,3% del primo semestre 2022).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazioni
assolute %
EBIT (96) 146 (242)
Oneri/ (Proventi) non ricorrenti 423 276 147
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente 327 422 (95) (22,5)

L'EBIT del secondo trimestre 2023 è pari a 207 milioni di euro (54 milioni di euro nel secondo trimestre 2022).

Brasile

(milioni di euro) (milioni di reais)
1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazioni
assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
(a) (b) (c) (d) (c-d) (c-d)/d
Ricavi 2.098 1.819 11.503 10.095 1.408 13,9 13,9
EBITDA 993 813 5.442 4.512 930 20,6 19,4
% sui Ricavi 47,3 44,7 47,3 44,7 2,6pp 2,2pp
EBIT 339 260 1.857 1.449 408 28,2 24,1
% sui Ricavi 16,1 14,4 16,1 14,4 1,7pp 1,3pp
Personale a fine periodo (unità) 9.271 (°)9.395 (124) (1,3)

(°) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2022.

I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di real per 1 euro) sono pari a 5,48212 nel primo semestre 2023 e a 5,56056 nel primo semestre 2022.

(milioni di euro)
(milioni di reais)
2° Trimestre
2023
2° Trimestre
2022
2° Trimestre
2023
2° Trimestre
2022
Variazioni
assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
(a) (b) (c) (d) (c-d) (c-d)/d
Ricavi 1.086 1.013 5.863 5.368 495 9,2 9,2
EBITDA 534 457 2.883 2.421 462 19,1 17,3
% sui Ricavi 49,2 45,1 49,2 45,1 4,1 pp 3,4pp
EBIT 196 140 1.061 746 315 42,2 35,3
% sui Ricavi 18,1 13,9 18,1 13,9 4,2 pp 3,6pp
1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Consistenza linee a fine periodo (migliaia) (*) 61.225 (°)62.485
ARPU mobile (reais) 28,4 26,5
ARPU BroadBand (reais) 98,0 95,0

(°) Consistenza al 31 dicembre 2022.

(*) Include linee aziendali.

La Business Unit Brasile (gruppo TIM Brasil) offre servizi di telefonia mobile con tecnologia UMTS, GSM e LTE. Inoltre, il gruppo TIM Brasil offre trasmissione dati tramite reti in fibre ottiche con tecnologia full IP, come DWDM e MPLS e servizi di banda larga residenziale.

Ricavi

I ricavi del primo semestre 2023 della Business Unit Brasile (gruppo TIM Brasil) ammontano a 11.503 milioni di reais (10.095 milioni di reais nel primo semestre 2022, +13,9%).

L'accelerazione è stata determinata dai ricavi da servizi (11.161 milioni di reais rispetto ai 9.785 milioni di reais nel primo semestre 2022, +14,1%) con i ricavi da servizi di telefonia mobile in crescita del 14,6% rispetto al primo semestre 2022. Questa performance è principalmente riconducibile al continuo miglioramento dei segmenti pre-paid e post-paid sostenuto dall'acquisizione degli assets di telefonia mobile di Oi. I ricavi da servizi di telefonia fissa hanno mostrato una crescita del 6,2% rispetto al primo semestre 2022, determinata dal ritmo di espansione di TIM Live.

I ricavi da vendite di prodotti si sono attestati a 342 milioni di reais (310 milioni di reais nel primo semestre 2022).

I ricavi del secondo trimestre 2023 ammontano a 5.863 milioni di reais, in crescita del 9,2% rispetto al secondo trimestre 2022 (5.368 milioni di reais).

L'ARPU mobile del primo semestre 2023 è stato di 28,4 reais (26,5 reais nel primo semestre 2022) torna a crescere (+7,1%) dopo aver scontato l'effetto diluitivo dell'integrazione con Oi negli ultimi trimestri.

Le linee mobili complessive al 30 giugno 2023 sono pari a 61,2 milioni, -1,3 milioni rispetto al 31 dicembre 2022 (62,5 milioni). Il decremento è attribuibile per 0,7 milioni al segmento post-paid e per 0,6 milioni al segmento pre-paid. Al 30 giugno 2023 i clienti post-paid rappresentano il 43,4% della base clienti (43,6% a dicembre 2022).

Le attività BroadBand di TIM Live hanno registrato, al 30 giugno 2023, una crescita netta positiva della base clienti di 45 mila unità rispetto al 31 dicembre 2022. Inoltre, la base clienti continua a concentrarsi nelle connessioni ad alta velocità, con più del 50% che supera i 100Mbps.

L'ARPU BroadBand del primo semestre 2023 è stato di 98,0 reais (95,0 reais nel primo semestre 2022).

EBITDA

L'EBITDA del primo semestre 2023 ammonta a 5.442 milioni di reais (4.512 milioni di reais nel primo semestre 2022, +20,6%) e il margine sui ricavi è pari al 47,3% (44,7% nel primo semestre 2022).

L'EBITDA del primo semestre 2023 sconta oneri non ricorrenti per 30 milioni di reais (71 milioni di reais nel primo semestre 2022) principalmente connessi allo sviluppo di progetti non ricorrenti.

L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente è in crescita del 19,4% ed è calcolato come segue:

(milioni di reais) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazioni
assolute %
EBITDA 5.442 4.512 930 20,6
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 30 71 (41)
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 5.472 4.583 889 19,4

La crescita dell'EBITDA è attribuibile alla positiva performance dei ricavi da servizi rafforzata dall'acquisizione delle attività di Oi Móvel.

Il relativo margine sui ricavi, in termini organici si attesta al 47,6% (45,4% nel primo semestre 2022).

L'EBITDA del secondo trimestre 2023 è pari a 2.883 milioni di reais, in crescita del 19,1% rispetto al secondo trimestre 2022 (2.421 milioni di reais).

Al netto degli oneri non ricorrenti il margine sui ricavi del secondo trimestre 2023 si attesta al 49,5% (46,1% nel secondo trimestre 2022).

Sono di seguito evidenziate le dinamiche delle principali voci di costo:

(milioni di euro) (milioni di reais)
1° Semestre
1° Semestre
2023
2022
1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazione
(a) (b) (c) (d) (c-d)
Acquisti di materie e servizi 842 756 4.616 4.199 417
Costi del personale 162 143 888 797 91
Altri costi operativi 182 171 1.006 944 62
Variazione delle rimanenze 25 (13) (138) (78) (60)

EBIT

L'EBIT del primo semestre 2023 è pari a 1.857 milioni di reais (1.449 milioni di reais nel primo semestre 2022, +28,2%).

L'EBIT organico al netto della componente non ricorrente si attesta nel primo semestre 2023 a 1.887 milioni di reais (1.520 milioni di reais nel primo semestre 2022) con un margine sui ricavi del 16,4% (15,1% nel primo semestre 2022).

L'EBIT organico al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

(milioni di reais) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazioni
assolute %
EBIT 1.857 1.449 408 28,2
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 30 71 (41)
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente 1.887 1.520 367 24,1

L'EBIT del secondo trimestre 2023 è pari a 1.061 milioni di reais (746 milioni di reais nel secondo trimestre 2022). Al netto degli oneri non ricorrenti il margine sui ricavi del secondo trimestre 2023 è pari al 18,4%, (14,8% nel secondo trimestre 2022).

ANDAMENTO PATRIMONIALE E FINANZIARIO CONSOLIDATO

Attivo non corrente

■ Avviamento: aumenta di 91 milioni di euro, da 19.111 milioni di euro al 31 dicembre 2022 a 19.202 milioni di euro al 30 giugno 2023, principalmente per le differenze cambio positive (+62 milioni di euro) relative all'avviamento attribuito alla Cash Generating Unit Brasile1 e per effetto dell'iscrizione dell'Avviamento provvisorio a seguito dell'acquisizione del controllo, nell'ambito della Business Unit Domestic, di TS-Way S.r.l. (29 milioni di euro).

Per maggiori dettagli si rimanda alle Note "Aggregazioni aziendali" e "Avviamento" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 del Gruppo TIM.

  • Attività immateriali a vita utile definita: si riducono di 178 milioni di euro, da 7.656 milioni di euro di fine 2022 a 7.478 milioni di euro al 30 giugno 2023, quale saldo fra:
    • investimenti industriali (+ 440 milioni di euro);
    • ammortamenti del periodo (-765 milioni di euro);
    • altre dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto positivo di 147 milioni di euro). Le differenze cambio sono positive per 143 milioni di euro e relative essenzialmente alla Business Unit Brasile.
  • Attività materiali: aumentano di 192 milioni di euro, da 14.100 milioni di euro di fine 2022 a 14.292 milioni di euro al 30 giugno 2023, quale saldo fra:
    • investimenti industriali (+1.254 milioni di euro);
    • ammortamenti del periodo (-1.169 milioni di euro);
    • altre dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto positivo di 107 milioni di euro). Le differenze cambio sono positive per 136 milioni di euro e relative essenzialmente alla Business Unit Brasile.
  • Diritti d'uso su beni di terzi: aumentano di 40 milioni di euro, da 5.488 milioni di euro di fine 2022 a 5.528 milioni di euro al 30 giugno 2023, quale saldo fra:
    • investimenti (+35 milioni di euro) e incrementi di contratti di leasing (+459 milioni di euro);
    • ammortamenti del periodo (-495 milioni di euro);
    • dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto positivo di 41 milioni di euro). Le differenze cambio sono positive per 124 milioni di euro e relative essenzialmente alla Business Unit Brasile.

Patrimonio netto consolidato

Al 30 giugno 2023 è pari a 18.264 milioni di euro (18.725 milioni di euro al 31 dicembre 2022), di cui 14.428 milioni di euro attribuibili ai Soci della Controllante (15.061 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e 3.836 milioni di euro attribuibili alle partecipazioni di minoranza (3.664 milioni di euro al 31 dicembre 2022). Più in dettaglio, le variazioni del patrimonio netto consolidato sono state le seguenti:

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022
A inizio periodo 18.725 22.039
Utile (perdita) complessivo del periodo (402) (1.912)
Dividendi deliberati da: (68) (86)
TIM S.p.A.
Altre società del Gruppo (68) (86)
Daphne 3 - deconsolidamento (1.332)
Strumenti rappresentativi di patrimonio netto 6
Altri movimenti 9 10
A fine periodo 18.264 18.725

Flussi finanziari

L'indebitamento finanziario netto rettificato al 30 giugno 2023 è pari a 26.163 milioni di euro (25.364 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

Il flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow) di Gruppo del primo semestre 2023 è positivo per 762 milioni di euro (positivo per 353 milioni di euro nel primo semestre 2022).

Le principali operazioni che hanno inciso sull'andamento dell'indebitamento finanziario netto rettificato sono di seguito esposte:

1 Il tasso di cambio puntuale utilizzato per la conversione in euro del real brasiliano (espresso in termini di unità di valuta locale per 1 euro) è pari a 5,23654 al 30 giugno 2023 ed era pari a 5,56520 al 31 dicembre 2022.

Variazione dell'Indebitamento finanziario netto rettificato

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazione
(a) (b) (a-b)
EBITDA 2.670 2.658 12
Investimenti industriali di competenza (1.729) (1.906) 177
Variazione del capitale circolante netto operativo: (262) (261) (1)
Variazione delle rimanenze (53) (37) (16)
Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti 126 77 49
Variazione dei debiti commerciali (488) (373) (115)
Variazione di debiti per licenze di telefonia mobile / spectrum (24) (380) 356
Altre variazioni di crediti/debiti operativi 177 452 (275)
Variazione dei fondi relativi al personale 235 241 (6)
Variazione dei fondi operativi e altre variazioni (152) (379) 227
Operating free cash flow netto 762 353 409
% sui Ricavi 9,7 4,7 5,0pp
Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni 6 2 4
Aumenti/Rimborsi di capitale comprensivi di oneri accessori 7 (7)
Investimenti finanziari (56) (1.771) 1.715
Pagamento dividendi (86) (37) (49)
Incrementi di contratti di leasing (459) (376) (83)
Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti, non
operativi
(966) (645) (321)
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato delle attività in funzionamento
(799) (2.467) 1.668
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto delle
attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato
(799) (2.467) 1.668

L'Equity Free Cash Flow del primo semestre 2023 ammonta a -167 milioni di euro (+338 milioni di euro nel primo semestre 2022). Tale indicatore rappresenta il Free Cash Flow disponibile per la remunerazione del capitale proprio, per il rimborso del debito e per la copertura degli eventuali investimenti finanziari e dei pagamenti di licenze e frequenze.

L'Equity Free Cash Flow è determinato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazione
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato delle attività in funzionamento
(799) (2.467) 1.668
Impatto per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing e/o i
rinnovi e/o le proroghe (-) / eventuali disdette/estinzioni
anticipate di operazioni di leasing (+))
465 535 (70)
Pagamento delle licenze tlc e per l'utilizzo di frequenze 24 469 (445)
Impatto finanziario derivante da operazioni di acquisizione e/o
cessioni di partecipazioni
57 1.771 (1.714)
Pagamento dei dividendi e Change in Equity 86 30 56
Equity Free Cash Flow (167) 338 (505)

Oltre a quanto già precedentemente dettagliato con riferimento all'EBITDA, hanno in particolare inciso sulla variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato del primo semestre 2023 le seguenti voci:

Investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile/spectrum

Nel primo semestre 2023 gli investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile/spectrum sono pari a 1.729 milioni di euro (1.906 milioni di euro nel primo semestre 2022).

Gli investimenti industriali sono così ripartiti per settore operativo:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazione
peso % peso %
Domestic 1.325 76,6 1.478 77,5 (153)
Brasile 404 23,4 428 22,5 (24)
Altre attività
Rettifiche ed elisioni
Totale consolidato 1.729 100,0 1.906 100,0 (177)
% sui Ricavi 22,0 25,2 (3,2)pp

In particolare:

  • la Business Unit Domestic presenta investimenti industriali per 1.325 milioni di euro, con una quota significativa volta allo sviluppo delle reti FTTC/FTTH con un decremento di 153 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022, principalmente per il completamento nel corso del 2022 da parte di Noovle delle region connesse alla partnership con Google;
  • la Business Unit Brasile ha registrato nel primo semestre 2023 investimenti industriali per 404 milioni di euro (428 milioni di euro nel primo semestre 2022). Escludendo l'impatto dovuto alla dinamica dei tassi di cambio (+6 milioni di euro), gli investimenti industriali si riducono di 30 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022. Gli investimenti tecnologici rappresentano il 91% del totale degli investimenti industriali e sono principalmente trainati dalla copertura significativa delle capitali con la nuova tecnologia 5G SA e dalla piena integrazione della infrastruttura Oi. Oltre all'espansione del core business Mobile, la Business Unit ha proseguito con lo sviluppo del business UltraBroadBand residenziale con tecnologia FTTH (UltraFibra).

Variazione del Capitale circolante netto operativo

Nel primo semestre 2023 il Capitale circolante netto operativo presenta una riduzione di 262 milioni di euro (-261 milioni di euro nel primo semestre 2022) ascrivibile principalmente alla variazione dei debiti commerciali (-488 milioni di euro) solo parzialmente compensata dall'incremento dei crediti commerciali (+126 milioni di euro) e degli altri crediti e debiti operativi (+177 milioni di euro).

Variazione dei fondi relativi al personale

Nel primo semestre 2023 i fondi relativi al personale aumentano complessivamente di 235 milioni di euro principalmente per l'effetto degli accantonamenti al netto degli utilizzi, connessi alle uscite di personale, dirigente e non dirigente, previste anche in base all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92 ed all'ex-art. 41, comma 5bis, D.Lgs. n. 148/2015, come da accordi siglati con le Organizzazioni Sindacali e riferiti interamente alle società italiane della Business Unit Domestic.

Investimenti finanziari

Nel primo semestre 2023 sono pari a 56 milioni di euro e comprendono principalmente l'esborso per l'acquisizione del 100% del capitale sociale di TS-Way S.r.l. nonché la sottoscrizione delle ricapitalizzazioni delle società Polo Strategico Nazionale S.p.A. e TIMFin S.p.A..

Nel primo semestre 2022 ammontavano a 1.771 milioni di euro e comprendevano principalmente l'impatto derivante dall'acquisizione del 100% del capitale sociale di Cozani RJ Infraestrutura e Rede de Telecomunicações S.A., ora incorporata in TIM S.A..

Incrementi di contratti di leasing

Nel primo semestre 2023 la voce è pari a 459 milioni di euro (376 milioni di euro nel primo semestre 2022) e comprende il maggior valore di diritti d'uso iscritti a seguito di nuovi contratti di locazione passiva, di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti di locazione esistenti.

Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti non operativi

Nel primo semestre 2023 il flusso presenta un saldo negativo per complessivi 966 milioni di euro (negativo per 645 milioni di euro nel primo semestre 2022). Comprende principalmente gli esborsi relativi alle componenti della gestione finanziaria, il pagamento delle imposte sul reddito nonché la variazione dei debiti e crediti di natura non operativa.

Cessioni di crediti a società di factoring

Si segnala che le cessioni di crediti commerciali pro soluto a società di factoring perfezionate nel primo semestre 2023 hanno comportato un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto rettificato al 30 giugno 2023 pari a 1.070 milioni di euro (1.155 milioni di euro al 31 dicembre 2022; 1.233 milioni di euro al 30 giugno 2022).

Indebitamento finanziario netto

La composizione dell'indebitamento finanziario netto è la seguente:

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022 Variazione
(a) (b) (a-b)
Passività finanziarie non correnti
Obbligazioni 13.051 15.259 (2.208)
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 5.755 6.480 (725)
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione
passiva 4.710 4.597 113
23.516 26.336 (2.820)
Passività finanziarie correnti (*)
Obbligazioni 4.638 2.799 1.839
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 2.859 2.240 619
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 873 870 3
8.370 5.909 2.461
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Totale debito finanziario lordo 31.886 32.245 (359)
Attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva (141) (49) (92)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti (1.159) (1.602) 443
(1.300) (1.651) 351
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni (1.478) (1.446) (32)
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva (94) (69) (25)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti (419) (154) (265)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (2.385) (3.555) 1.170
(4.376) (5.224) 848
Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Totale attività finanziarie (5.676) (6.875) 1.199
Indebitamento finanziario netto contabile 26.210 25.370 840
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(47) (6) (41)
Indebitamento finanziario netto rettificato 26.163 25.364 799
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato 31.331 31.682 (351)
Totale attività finanziarie rettificate (5.168) (6.318) 1.150
(*) di cui quota corrente del debito a M/L termine:
Obbligazioni 4.638 2.799 1.839
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 1.617 1.139 478
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 854 856 (2)

Le politiche di gestione dei rischi finanziari del Gruppo TIM tendono alla minimizzazione dei rischi di mercato, all'integrale copertura del rischio di cambio e all'ottimizzazione dell'esposizione ai tassi di interesse attraverso opportune diversificazioni di portafoglio, attuate anche mediante l'utilizzo di selezionati strumenti finanziari derivati. Si sottolinea che tali strumenti non hanno fini speculativi e che hanno tutti un titolo sottostante, oggetto di copertura.

Si evidenzia inoltre che, al fine di determinare la propria esposizione ai tassi di interesse, il Gruppo definisce una composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile e utilizza gli strumenti finanziari derivati al fine di tendere alla prestabilita composizione del debito. Tenuto conto dell'attività operativa del Gruppo, la combinazione ritenuta più idonea nel medio-lungo termine delle passività finanziarie non correnti è stata individuata, sulla base del valore nominale, nel range 65%-85% per la componente a tasso fisso e 15%-35% per la componente a tasso variabile.

Nella gestione dei rischi di mercato il Gruppo si è dotato di Linee Guida "Gestione e controllo dei rischi finanziari" e utilizza principalmente gli strumenti finanziari derivati IRS e CCIRS.

Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti dell'IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.

Per ulteriori dettagli si rimanda al capitolo "Indicatori alternativi di performance".

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato ammonta a 26.163 milioni di euro al 30 giugno 2023, in aumento di 799 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 (25.364 milioni di euro), quale effetto netto della positiva dinamica operativa del semestre cui si è contrapposto il fabbisogno derivante dalla gestione finanziaria e dai maggiori debiti per leasing e dal pagamento dei dividendi in Brasile.

Per una migliore comprensione dell'informativa, nella tabella che segue sono illustrate le diverse modalità di rappresentazione dell'Indebitamento Finanziario Netto:

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022 Variazione
(a) (b) (a-b)
Indebitamento Finanziario Netto contabile 26.210 25.370 840
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie (47) (6) (41)
Indebitamento Finanziario Netto rettificato 26.163 25.364 799
Leasing (5.348) (5.349) 1
Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease 20.815 20.015 800

L'Indebitamento Finanziario Netto contabile al 30 giugno 2023 è pari a 26.210 milioni di euro, in aumento di 840 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 (25.370 milioni di euro). Lo storno della valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie registra una variazione di 41 milioni di euro sostanzialmente a seguito del rialzo dei tassi USD su quasi tutta la curva a fronte di un incremento dei tassi EUR solo sulla porzione di curva entro i 5 anni, il che ha l'effetto di deprimere il valore delle coperture in cash flow hedge. Tale variazione è rettificata nell'Indebitamento Finanziario Netto contabile non avendo effetti monetari.

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease (al netto dei contratti di lease), metrica adottata dai principali peers europei, al 30 giugno 2023 risulta pari a 20.815 milioni di euro, in aumento di 800 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 (20.015 milioni di euro), quale effetto netto della positiva dinamica operativa del semestre cui si è contrapposto il fabbisogno derivante dalla gestione finanziaria e dal pagamento dei dividendi in Brasile.

Debito finanziario lordo

Obbligazioni

Le obbligazioni al 30 giugno 2023 sono iscritte per un importo pari a 17.689 milioni di euro (18.058 milioni di euro al 31 dicembre 2022). In termini di valore nominale di rimborso sono pari a 17.302 milioni di euro (17.552 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del primo semestre 2023 si segnala quanto segue:

(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di emissione
Nuove emissioni
TIM S.p.A. 850 milioni di euro 6,875% Euro 850 27/1/2023
TIM S.p.A. 400 milioni di euro 6,875% Euro 400 12/4/2023
(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di rimborso
Rimborsi
Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 3,25% Euro 1.000 16/1/2023
Telecom Italia S.p.A. 375 milioni di GBP 5,875% (a) GBP 375 19/5/2023

(a) Al netto di 25 milioni di GBP riacquistati a giugno 2016.

Si evidenzia che:

  • in data 12 luglio 2023, TIM S.p.A. ha collocato con successo un prestito obbligazionario per un importo pari a 750 milioni di euro, cedola 7,875%, scadenza 31 luglio 2028;
  • alla settlement date del 20 luglio 2023, TIM ha riacquistato per cassa una porzione dei prestiti obbligazionari "EUR 750,000,000 3.625 per cent Fixed Rate Notes due 19 January 2024" e "EUR 1,250,000,000 4.000 per cent Fixed Rate Notes due 11 April 2024", per un importo nominale complessivo di 600 milioni di euro (300 milioni di euro ciascuno). Una volta riacquistati, i prestiti sono stati cancellati.

Revolving Credit Facility e Term Loan

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed(*) disponibili al 30 giugno 2023:

(miliardi di euro) 30.6.2023 31.12.2022
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Sustainability-linked RCF – maggio 2026 4,0 4,0
Totale 4,0 4,0

(*) Ai sensi del contratto firmato le Banche sono impegnate a provvedere i fondi a chiamata (con un preavviso di almeno 3 giorni). Trattandosi di una linea "Committed", le banche non hanno meccanismi per non onorare la richiesta di fondi avanzata dalla Società, fatte salve le clausole di cancellazione obbligatoria anticipata standard di mercato (Scadenza naturale del contratto, Cambio di controllo, Borrower Illegality, Events of default, ognuna come definita nel contratto).

In data 6 luglio 2022, TIM ha stipulato con un pool di primarie banche internazionali un nuovo finanziamento che beneficia della "Garanzia Italia" (ai sensi dell'art. 1, comma 1, del Decreto-Legge n. 23 dell'8 aprile 2020 e successive modifiche e integrazioni) per un importo pari a 2 miliardi di euro, completamente utilizzato.

Scadenze delle passività finanziarie e costo medio del debito

La scadenza media delle passività finanziarie non correnti (inclusa la quota del medio-lungo termine scadente entro dodici mesi) è pari a 6,9 anni.

Il costo medio del debito di Gruppo, inteso come costo di periodo calcolato su base annua e derivante dal rapporto tra oneri correlati al debito ed esposizione media, è pari a circa il 4,9%, mentre il costo medio del debito di Gruppo "After Lease" risulta pari a circa il 4,4%.

Attività finanziarie correnti e margine di liquidità

Il margine di liquidità disponibile per il Gruppo TIM al 30 giugno 2023 è pari a 7.863 milioni di euro ed è calcolato considerando:

  • la "Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti" e i "Titoli correnti diversi dalle partecipazioni" per complessivi 3.863 milioni di euro (5.001 milioni di euro al 31 dicembre 2022), comprensivi anche di 801 milioni di euro (valore nominale) di pronti contro termine scadenti entro giugno 2024;
  • l'ammontare della Sustainability-linked Revolving Credit Facility pari a 4.000 milioni di euro, totalmente disponibile.

Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie (correnti e non) di Gruppo in scadenza per i prossimi 18 mesi.

In particolare:

Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti per 2.385 milioni di euro (3.555 milioni di euro al 31 dicembre 2022). Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide sono così analizzabili:

  • scadenze: gli impieghi hanno una durata massima di tre mesi;
  • rischio controparte: gli impieghi delle società europee sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie, finanziarie e industriali con elevato merito di credito. Gli impieghi delle società in Sud America sono stati effettuati con primarie controparti locali;
  • rischio Paese: gli impieghi sono stati effettuati sulle principali piazze finanziarie europee.

Titoli correnti diversi dalle partecipazioni per 1.478 milioni di euro (1.446 milioni di euro al 31 dicembre 2022): tali forme di investimento rappresentano un'alternativa all'impiego della liquidità con l'obiettivo di migliorarne il rendimento. Comprendono 920 milioni di euro di Titoli di Stato detenuti da Telecom Italia Finance S.A., 506 milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili, e 52 milioni di euro relativi a impieghi in fondi monetari effettuati dalla Business Unit Brasile. Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato.

Nel secondo trimestre del 2023 l'indebitamento finanziario netto rettificato aumenta di 343 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2023 (25.820 milioni di euro).

(milioni di euro) 30.6.2023 31.3.2023 Variazione
(a) (b) (a-b)
Indebitamento finanziario netto contabile 26.210 25.717 493
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(47) 103 (150)
Indebitamento finanziario netto rettificato 26.163 25.820 343
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato 31.331 31.287 44
Totale attività finanziarie rettificate (5.168) (5.467) 299

TABELLE DI DETTAGLIO – DATI CONSOLIDATI

Si riportano di seguito gli schemi di Conto Economico Separato Consolidato, Conto Economico Complessivo Consolidato, Situazione Patrimoniale–Finanziaria Consolidata, Rendiconto Finanziario Consolidato nonché Altre informazioni del Gruppo TIM.

Conto economico separato consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre 1° Semestre Variazioni
2023 2022 (a-b)
(a) (b) assolute %
Ricavi 7.846 7.557 289 3,8
Altri proventi operativi 109 78 31 39,7
Totale ricavi e proventi operativi 7.955 7.635 320 4,2
Acquisti di materie e servizi (3.579) (3.385) (194) (5,7)
Costi del personale (1.711) (1.554) (157) (10,1)
Altri costi operativi (338) (342) 4 1,2
Variazione delle rimanenze 66 35 31 88,6
Attività realizzate internamente 277 269 8 3,0
Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/
(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di
attività non correnti (EBITDA)
2.670 2.658 12 0,5
Ammortamenti (2.429) (2.295) (134) (5,8)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti
(2) 34 (36)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti
Risultato operativo (EBIT) 239 397 (158) (39,8)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e
Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
(15) 31 (46)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 3 3
Proventi finanziari 595 773 (178) (23,0)
Oneri finanziari (1.352) (1.459) 107 7,3
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività
in funzionamento
(530) (258) (272)
Imposte sul reddito (143) (102) (41) (40,2)
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (673) (360) (313) (86,9)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo (673) (360) (313) (86,9)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (813) (483) (330) (68,3)
Partecipazioni di minoranza 140 123 17 13,8

Conto economico complessivo consolidato

Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio) è di seguito esposto il prospetto di Conto Economico Complessivo Consolidato, comprensivo, oltre che dell'Utile (perdita) del periodo, come da Conto Economico Separato Consolidato, delle altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse dalle transazioni con gli Azionisti.

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Utile (perdita) del periodo
(a)
(673) (360)
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 3 (4)
Effetto fiscale
(b) 3 (4)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali 3 58
Effetto fiscale (1) (14)
(c) 2 44
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente
riclassificate nel conto economico separato consolidato
(e=b+c+d)
5 40
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 13 (88)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (5) 14
Effetto fiscale 3
(f) 8 (71)
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (170) 631
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato 101 (384)
Effetto fiscale 17 (59)
(g) (52) 188
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere 310 715
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto
economico separato consolidato
Effetto fiscale
(h) 310 715
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato consolidato
(k=f+g+h+i)
266 832
Totale altre componenti del conto economico complessivo
consolidato
(m=e+k)
271 872
Utile (perdita) complessivo del periodo
(a+m)
(402) 512
Attribuibile a:
Soci della Controllante (639) 170
Partecipazioni di minoranza 237 342

Prospetto della situazione patrimoniale–finanziaria consolidata

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 19.202 19.111 91
Attività immateriali a vita utile definita 7.478 7.656 (178)
26.680 26.767 (87)
Attività materiali
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 14.292 14.100 192
Diritti d'uso su beni di terzi 5.528 5.488 40
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
565 539 26
Altre partecipazioni 152 116 36
Crediti finanziari non correnti per contratti di
locazione attiva
141 49 92
Altre attività finanziarie non correnti 1.159 1.602 (443)
Crediti vari e altre attività non correnti 2.467 2.365 102
Attività per imposte anticipate 782 769 13
5.266 5.440 (174)
Totale Attività non correnti (a)
51.766
51.795 (29)
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 377 322 55
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 4.676 4.539 137
Crediti per imposte sul reddito 134 147 (13)
Attività finanziarie correnti
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione
attiva
94 69 25
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti
finanziari e altre attività finanziarie correnti
1.897 1.600 297
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 2.385 3.555 (1.170)
4.376 5.224 (848)
Sub-totale Attività correnti 9.563 10.232 (669)
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad
essere cedute
di natura finanziaria
di natura non finanziaria
Totale Attività correnti (b)
9.563
10.232 (669)
Totale Attività (a+b)
61.329
62.027 (698)
(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della
Controllante
14.428 15.061 (633)
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
3.836 3.664 172
Totale Patrimonio netto (c) 18.264 18.725 (461)
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di
finanziamento e altri
18.806 21.739 (2.933)
Passività finanziarie non correnti per contratti di
locazione passiva
4.710 4.597 113
Fondi relativi al personale 943 684 259
Passività per imposte differite 189 84 105
Fondi per rischi e oneri 844 910 (66)
Debiti vari e altre passività non correnti 1.031 1.146 (115)
Totale Passività non correnti (d) 26.523 29.160 (2.637)
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di
finanziamento e altri
7.497 5.039 2.458
Passività finanziarie correnti per contratti di
locazione passiva
873 870 3
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 8.158 8.199 (41)
Debiti per imposte sul reddito 14 34 (20)
Sub-totale Passività correnti 16.542 14.142 2.400
Passività direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere
cedute
di natura finanziaria
di natura non finanziaria
Totale Passività correnti (e) 16.542 14.142 2.400
Totale Passività (f=d+e) 43.065 43.302 (237)
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 61.329 62.027 (698)

Rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (673) (360)
Rettifiche per:
Ammortamenti 2.429 2.295
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) (6) 8
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate (differite) 124 83
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
2 (34)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
15 (31)
Variazione dei fondi relativi al personale 235 241
Variazione delle rimanenze (53) (37)
Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti 126 77
Variazione dei debiti commerciali (269) (67)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito (62) (62)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività (135) 380
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) 1.733 2.493
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi
per cassa
(1.973) (2.589)
Contributi in conto capitale incassati 3
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle
disponibilità acquisite
(24) (1.183)
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni (35) (25)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati
attivi di copertura e non)
(123) 768
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di
rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali,
materiali e di altre attività non correnti
6 2
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) (2.149) (3.024)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre 143 (505)
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) 1.250 228
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (1.970) (3.635)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non (124) (25)
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) 7
Dividendi pagati (86) (37)
Variazioni di possesso in imprese controllate (4)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) (787) (3.971)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(d)
Flusso monetario complessivo (e=a+b+c+d) (1.203) (4.502)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo (f) 3.555 6.904
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide
equivalenti nette
(g) 33 (19)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo (h=e+f+g) 2.385 2.383

Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Acquisti di attività immateriali (440) (603)
Acquisti di attività materiali (1.254) (1.277)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi (494) (402)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per competenza
(2.188) (2.282)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti
d'uso su beni di terzi
215 (307)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per cassa
(1.973) (2.589)

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (76) (38)
Interessi pagati (1.097) (934)
Interessi incassati 302 284
Dividendi incassati 7 96

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 3.555 6.904
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
3.555 6.904
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 2.385 2.391
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (8)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
2.385 2.383

Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7 sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 del Gruppo TIM.

Altre informazioni

Consistenza media retribuita del personale

(unità equivalenti) 1° Semestre
2023
Esercizio
2022
1° Semestre
2022
Variazione
(a) (b) (c) (a-c)
Consistenza media retribuita–Italia 34.647 36.866 37.071 (2.424)
Consistenza media retribuita–Estero 9.196 9.046 8.960 236
Totale consistenza media retribuita (1) 43.843 45.912 46.031 (2.188)

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 31 unità medie in Italia nel primo semestre 2023; 15 unità medie in Italia nell'esercizio 2022; 11 unità medie nel primo semestre 2022.

Organico a fine periodo

(unità) 30.6.2023 31.12.2022 30.6.2022 Variazione
(a) (b) (c) (a-b)
Organico – Italia 40.665 40.752 42.620 (87)
Organico – Estero 9.522 9.640 9.403 (118)
Totale organico a fine periodo (1) 50.187 50.392 52.023 (205)

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 32 unità in Italia al 30.6.2023; 15 unità in Italia al 31.12.2022; 20 unità in Italia al 30.6.2022.

Organico a fine periodo - dettaglio per Business Unit

(unità) 30.6.2023
(a)
31.12.2022
(b)
30.6.2022
(c)
Variazione
(a-b)
Domestic 40.903 40.984 42.864 (81)
Brasile 9.271 9.395 9.147 (124)
Altre attività 13 13 12
Totale 50.187 50.392 52.023 (205)

INDICATORI AFTER LEASE

Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare, a seguito dell'adozione dell'IFRS 16 il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

EBITDA AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 2° Trimestre
2023
2° Trimestre
2022
Variazioni 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazioni
assolute % assolute %
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 1.641 1.554 87 5,6 3.100 2.960 140 4,7
Canoni per leasing (273) (257) (16) (6,2) (543) (480) (63) (13,1)
EBITDA After Lease (EBITDA-AL) 1.368 1.297 71 5,5 2.557 2.480 77 3,1

EBITDA AFTER LEASE DOMESTIC

(milioni di euro) 2° Trimestre
2023
2° Trimestre
2022
Variazioni 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazioni
assolute % assolute %
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 1.107 1.101 6 0,5 2.107 2.130 (23) (1,1)
Canoni per leasing (134) (129) (5) (3,9) (262) (254) (8) (3,1)
EBITDA After Lease (EBITDA-AL) 973 972 1 0,1 1.845 1.876 (31) (1,7)

EBITDA AFTER LEASE BRASILE

(milioni di euro) 2° Trimestre
2023
2° Trimestre
2022
Variazioni 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazioni
assolute % assolute %
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 537 457 80 17,3 998 836 162 19,4
Canoni per leasing (*) (139) (128) (11) (8,6) (281) (226) (55) (24,3)
EBITDA After Lease (EBITDA-AL) 398 329 69 21,0 717 610 107 17,6

(*) Nel primo semestre 2023 non includono le penali (circa 57 milioni di reais; circa 10 milioni di euro) connesse al decommissioning plan conseguente all'acquisizione delle attività mobili del gruppo Oi.

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO RETTIFICATO AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022 Variazione
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato 26.163 25.364 799
Leasing (5.348) (5.349) 1
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato - After Lease 20.815 20.015 800

EQUITY FREE CASH FLOW AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 2° Trimestre
2023
2° Trimestre
2022
Variazione 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Variazione
Equity Free Cash Flow (50) 37 (87) (167) 338 (505)
Variazione contratti di Leasing (quota capitale) (186) (144) (42) (466) (322) (144)
Equity Free Cash Flow After Lease (236) (107) (129) (633) 16 (649)

EVENTI SUCCESSIVI AL 30 GIUGNO 2023

Si rimanda alla Nota "Eventi successivi al 30 giugno 2023" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 del Gruppo TIM.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE PER L'ESERCIZIO 2023

Alla luce dell'andamento dei principali segmenti di business nel primo semestre 2023, viene confermata la guidance già comunicata con l'approvazione del Piano Industriale TIM 2023-2025.

PRINCIPALI RISCHI E INCERTEZZE

Il governo dei rischi rappresenta uno strumento strategico per la creazione di valore.

Il Gruppo TIM ha adottato un Modello di Enterprise Risk Management in continua evoluzione, allineato con normative e standard internazionali, per consentire di individuare, valutare e gestire i rischi in modo omogeneo all'interno del Gruppo, evidenziando potenziali sinergie tra gli attori coinvolti nella valutazione del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi. Il processo Enterprise Risk Management è integrato con i processi di pianificazione strategica e operativa ed è progettato per individuare eventi potenziali che possono influire sull'attività d'impresa, al fine di gestire il rischio entro limiti accettabili e di fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi aziendali.

Il Modello di Enterprise Risk Management adottato dal Gruppo TIM:

  • individua e aggiorna, in collaborazione con i Risk Owner, il portafoglio complessivo dei rischi ai quali è esposto il Gruppo mediante l'analisi del Piano Industriale e dei più significativi progetti di investimento, il monitoraggio del contesto di riferimento (ad esempio macroeconomico e regolatorio), analisi specifiche sui rischi a cui possono essere esposti gli asset aziendali, il monitoraggio e l'analisi nel continuo del profilo di rischio, al fine di intercettare eventuali variazioni e/o nuovi scenari di rischio;
  • valuta quantitativamente i rischi non solo singolarmente, ma anche in un'ottica di portafoglio, tenendo conto delle correlazioni;
  • supporta il management nella definizione e nel monitoraggio dei piani di mitigazione dei rischi;
  • gestisce il flusso di informazioni verso il top management e gli organismi deputati alla valutazione del Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi (SCIGR) producendo la relativa reportistica a supporto.

In tale ambito, si evidenzia il perdurare del conflitto Russia-Ucraina e i possibili incrementi dei costi connessi alle pressioni inflattive. Inoltre, a titolo non esaustivo si richiamano i seguenti ulteriori fattori: l'evoluzione del contesto di mercato, l'ingresso di nuovi potenziali competitors in ambito fisso e mobile, l'avvio di procedimenti da parte delle Autorità e i conseguenti ritardi nell'implementazione delle nuove strategie, le problematiche connesse alle nuove reti e infrastrutture, gli adempimenti connessi all'esercizio dei Poteri Speciali da parte del Governo (Golden Power) con effetti da valutare in termini di scelte strategiche e di sviluppo temporale degli obiettivi di Piano.

Rischi relativi alle attività di business e del settore

Rischi connessi alle dinamiche competitive

Il mercato delle telecomunicazioni continua a mantenere un elevato livello di competizione che comporta per il Gruppo TIM rischi di riduzione della quota di mercato e pressione sui prezzi negli ambiti geografici in cui opera. Ad un quadro complesso si è aggiunto nel mercato del fisso il recente lancio di Iliad, già presente in ambito mobile.

Oltre ai servizi tradizionali del core business cresce l'importanza e la competizione nel mercato dei servizi innovativi e delle offerte convergenti, con l'estensione verso il mondo dei contenuti, che amplia opportunità e rischi per gli operatori.

Dal lato infrastrutturale, permane la competizione con piccoli operatori locali ma soprattutto con l'operatore Open Fiber per la fornitura delle connessioni di accesso in fibra ottica.

La situazione macroeconomica e le tensioni geopolitiche hanno riacceso i fenomeni inflattivi in tutti i paesi europei a livelli che non si vedevano dai primi anni '90, in epoche antecedenti alla liberalizzazione del settore.

Nello scenario italiano, caratterizzato da prezzi retail e wholesale tra i più bassi d'Europa, la spinta inflattiva può determinare ulteriori rischi per il settore che sono in corso di mitigazione attraverso interventi del regolatore sui prezzi all'ingrosso e sulle modalità di adeguamento dei prezzi retail.

L'evoluzione del mercato della telefonia e della distribuzione dei contenuti ha comportato la stipula di contratti di durata pluriennale che in alcuni casi impegnano TIM a riconoscere alla controparte corrispettivi a titolo di minimo garantito. La valutazione di tali contratti e la stima dei costi ad essi associati è soggetta a numerose incertezze che includono, fra gli altri, dinamiche di mercato, pronunciamenti delle autorità regolatorie del mercato, sviluppo delle nuove tecnologie a supporto del servizio. Tali stime vengono riviste periodicamente sulla base dei dati consuntivati al fine di assicurare che il dato previsionale rimanga nell'ambito di range ragionevolmente prevedibili. Non tutti i fattori citati sono sotto il controllo della società, potrebbero pertanto impattare anche in maniera significativa sulle previsioni future circa l'andamento dei contratti stessi, l'importo di marginalità (positiva o negativa) stimato, i flussi di cassa che verranno generati.

Sul mercato brasiliano il rischio competitivo è rappresentato dalla rapida transizione del Business Model dai servizi tradizionali a quelli più innovativi. I cambiamenti nel profilo di consumo della base clienti (migrazione da voice a data) richiedono agli operatori velocità nel preparare le proprie infrastrutture e ammodernare i propri portafogli di prodotti e servizi. In tale contesto il gruppo TIM Brasil potrebbe essere condizionato dalla necessità di un rapido sviluppo delle tecnologie e delle infrastrutture.

In ambito domestico, per conseguire l'obiettivo strategico di mitigare i vincoli normativi, ridurre il livello di indebitamento e aumentare il focus sui mercati di riferimento, è stato avviato un percorso di trasformazione volto a superare la struttura di operatore verticalmente integrato con la possibilità di separare gli asset infrastrutturali di rete fissa dai servizi con una articolazione in entità separate:

  • NetCo: la società di rete in Italia, che includerà anche asset e attività wholesale nazionali e internazionali;
  • ServiceCo: la società di servizi, che comprenderà tre business unit: TIM Enterprise, dedicata al segmento delle grandi imprese italiane e della pubblica amministrazione italiana (ed eventualmente un ulteriore scorporo di tale business unit in un'entità separata); TIM Consumer, al servizio delle famiglie italiane, dei privati e delle piccole e medie imprese; e TIM Brasil, che serve il mercato brasiliano.

A fronte del suddetto processo di trasformazione, il Gruppo TIM ha comunicato di aver ricevuto diverse offerte non vincolanti per il proprio business NetCo e dopo aver valutato le proprie opzioni in merito, ha avviato, in via esclusiva, una trattativa migliorativa con KKR, finalizzata ad ottenere la presentazione di un'offerta conclusiva e vincolante. Se il Gruppo TIM sceglie di portare a termine un deconsolidamento, il processo di separazione di NetCo dal Gruppo TIM potrebbe essere complesso, comportando la separazione di alcuni sistemi di business e servizi di supporto.

In relazione a tale separazione, è probabile che il Gruppo TIM stipuli un contratto di servizi transitori per fornire o procurare determinati servizi a NetCo e quest'ultima acconsentirà probabilmente a fornire o procurare determinati servizi transitori al Gruppo TIM per un periodo di tempo sufficiente a facilitare il passaggio a operazioni separate. Inoltre, a seguito di tale deconsolidamento, il Gruppo TIM prevede di mantenere l'accesso all'infrastruttura di NetCo attraverso un accordo wholesale.

Alla luce di tali potenziali accordi, e sulla base dei conseguenti assetti contrattuali, il Gruppo TIM potrebbe essere soggetto, tra l'altro a:

  • costi aggiuntivi inattesi o impatti negativi sulle proprie funzioni aziendali a seguito del processo di separazione o dell'adempimento degli obblighi verso NetCo ai sensi di tali accordi di servizio;
  • potenziali passività, durante il periodo di tale accordo all'ingrosso, se non riesce a soddisfare determinati obblighi a NetCo, ciascuno dei quali potrebbe influire negativamente sulla sua condizione finanziaria e sui risultati delle operazioni.

Inoltre, il Gruppo TIM prevede che un potenziale deconsolidamento di NetCo comporterebbe miglioramenti del contesto normativo per TIM Enterprise e TIM Consumer nel mercato italiano, consentendo a queste aziende di competere in condizioni di parità con i concorrenti solo all'ingrosso ai sensi delle leggi sulla concorrenza applicabili. Tuttavia, non può esservi alcuna garanzia che si verificherà un deconsolidamento o che da tale deconsolidamento deriverà un ambiente normativo favorevole.

Rischi connessi ad accordi con Fornitori e Partners

Il Gruppo TIM intrattiene rapporti importanti con diversi fornitori di hardware, software e servizi di cui si avvale per il funzionamento della propria rete e dei propri sistemi e per l'assistenza ai clienti. Inoltre, si affida a vari fornitori per la fornitura di apparecchiature di rete, telefoni cellulari e accessori necessari per la propria attività. Si avvale inoltre di numerosi fornitori, in particolare in relazione a fornitori di smartphone, fornitori di licenze software e per l'implementazione di reti di telecomunicazioni mobili. Per raggiungere la capacità trasmissiva e i livelli qualitativi necessari al crescente numero di abbonati e alle loro mutevoli esigenze, si affida in parte alle reti di comunicazione elettronica di altri operatori e alle reti realizzate da alcuni enti locali, come Fastweb, Open Fiber, A2A.

I principali fornitori del Gruppo TIM sono impegnati nella fornitura di prodotti mass-market (smartphone e licenze software) e nella fornitura e realizzazione di reti di telecomunicazioni mobili. Non esistono vincoli al Gruppo TIM alla sostituzione di tali fornitori con altri fornitori.

Uno o più fornitori del Gruppo TIM potrebbero non essere in grado di fornire i prodotti e/o servizi interessati. Ciò potrebbe influire sulla capacità del Gruppo TIM di controllare completamente le proprie reti, offrire servizi di alta qualità e condurre le proprie operazioni, o potrebbe comportare costi aggiuntivi, ognuno dei quali potrebbe avere un impatto negativo rilevante sull'attività, sulla situazione finanziaria e sui risultati operativi del Gruppo TIM.

Il Gruppo TIM assume inoltre una serie di subappaltatori per la manutenzione della propria rete, la gestione dei propri call center e la fornitura, installazione e manutenzione dei terminali allestiti presso le abitazioni dei propri clienti. Il Gruppo TIM, pur operando con un numero limitato di subappaltatori che seleziona e monitora attentamente, non può garantire che i loro incarichi siano svolti correttamente e pienamente conformi agli standard di qualità e sicurezza richiesti o che gli incarichi non vengano ulteriormente assegnati ad altri terzi appaltatori. Nel caso in cui i prodotti hardware o software o i relativi servizi di o da terzi appaltatori siano difettosi, o se i compiti assegnati ai suoi subappaltatori non siano eseguiti correttamente, potrebbero esserci rischi connessi alla capacità di far valere azioni di regresso nei confronti di fornitori o subappaltatori, soprattutto se le garanzie previste nei contratti sono superate da quelle previste nei contratti del Gruppo TIM con i clienti, in singoli casi, o se i fornitori o subappaltatori sono insolventi, in tutto o in parte. Inoltre, ciò danneggerebbe i rapporti del Gruppo TIM con i propri clienti e la reputazione dei propri brand.

Non vi è alcuna garanzia che il Gruppo TIM sarà in grado di ottenere l'hardware, il software e i servizi di cui ha bisogno per lo svolgimento della propria attività, in modo tempestivo, a condizioni competitive e in quantità adeguate. Il verificarsi di uno qualsiasi di questi rischi può creare problemi tecnici, danneggiare la sua reputazione, comportare la perdita di clienti e avere un effetto negativo sostanziale sulla sua attività, sulla situazione finanziaria e sui risultati delle operazioni.

Inoltre, il Gruppo TIM ha stipulato contratti pluriennali per la distribuzione di contenuti televisivi che lo impegnano a corrispondere alle controparti un importo minimo garantito. La valutazione di tali contratti, e la stima dei costi ad essi associati, sono soggetti a una serie di rischi e incertezze che includono, tra gli altri, le dinamiche di mercato, i pronunciamenti delle autorità regolatorie del mercato e lo sviluppo di nuove tecnologie a supporto dei servizi. Tali stime sono riviste periodicamente sulla base di dati consuntivi al fine di garantire che i dati previsionali rimangano entro intervalli ragionevolmente prevedibili. In passato, abbiamo affrontato rischi relativi alle nostre procedure di controllo interno rispetto a contratti complessi e potremmo dover affrontare rischi simili in futuro. Ad esempio, nell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2022, il Gruppo TIM ha contabilizzato significativi accantonamenti per rischi contrattuali per contratti onerosi. Per ulteriori dettagli si veda la Nota 22 del Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2022 del Gruppo TIM. Non tutti i fattori citati sono sotto il controllo del Gruppo TIM potrebbero quindi avere un impatto significativo sulle previsioni future circa l'andamento dei contratti, l'importo del margine stimato (positivo o negativo) e/o i flussi di cassa che saranno generati.

Rischi associati allo sviluppo delle reti fisse, mobili e all'ICT

Per mantenere ed espandere il portafoglio clienti del Gruppo TIM in ognuno dei mercati in cui opera, si rende necessario conservare, aggiornare e migliorare tempestivamente le reti esistenti. Una rete affidabile e di alta qualità è necessaria per mantenere la base clienti e minimizzare le cessazioni proteggendo i ricavi dell'azienda da fenomeni erosivi.

Il mantenimento e il miglioramento delle strutture esistenti dipendono dalla capacità del Gruppo di:

  • realizzare i piani di sviluppo delle reti con il necessario livello di efficacia/efficienza e nei tempi previsti dai piani di sviluppo del business;
  • aggiornare le funzionalità delle reti per offrire ai clienti servizi sempre più vicini alle loro esigenze;
  • aumentare la copertura geografica dei servizi innovativi;
  • aggiornare la struttura dei sistemi e delle reti per adattarla alle nuove tecnologie;
  • sostenere nel lungo termine il necessario livello di investimenti;
  • espandere la capacità delle sue reti fisse e mobili esistenti per far fronte all'aumento dell'utilizzo della banda.

Molte di queste attività non sono interamente sotto il controllo di TIM e possono essere condizionate dalla normativa applicabile. Se TIM non riesce a mantenere, migliorare o aggiornare le sue reti, i suoi servizi e prodotti potrebbero essere meno attraenti per i nuovi clienti e potrebbe perdere i clienti esistenti a favore dei concorrenti.

Imprevedibile aumento istantaneo del traffico

Incrementi istantanei considerevoli e imprevedibili di traffico dovuti, ad esempio, a eventi live video trasmessi su rete da un OTT (Over The Top), in alcuni casi potrebbero condizionare fortemente le prestazioni complessive della rete di TIM (sia fissa che mobile) per tutta la durata del periodo dell'evento, provocando rallentamenti o momentanei blocchi delle comunicazioni con conseguenze sulla reputazione e sulla soddisfazione del cliente.

Internet e banda larga 4.5G/5G

Il continuo sviluppo dei servizi internet e broadband, anche grazie all'utilizzo di fondi pubblici legati al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), costituisce per TIM un obiettivo strategico che punta ad aumentare l'utilizzo delle proprie reti per compensare la riduzione dei tradizionali servizi voce. La sua capacità di implementare con successo questa strategia può essere influenzata negativamente se:

  • la copertura mobile a banda larga non cresce come previsto;
  • la concorrenza cresce fino ad includere attori di mercati contigui o sviluppi tecnologici che introducono nuove piattaforme per l'accesso a Internet e/o la distribuzione di Internet;
  • non è in grado di fornire connessioni a banda larga e servizi a banda larga/mobili superiori rispetto ai suoi concorrenti;
  • subisce interruzioni di rete o relativi problemi di capacità con l'infrastruttura di rete;
  • ritardi nell'ottenimento dei necessari permessi e autorizzazioni;
  • ritardo nell'approvvigionamento di materiale e dispositivi dovuto a possibili shock di fornitura;
  • non è in grado di ottenere adeguati ritorni dagli investimenti relativi allo sviluppo della propria rete.

Tuttavia, l'implementazione delle tecnologie mobili UBB 4.5G/5G dipende da una serie di fattori, tra cui la disponibilità e la selezione di tecnologie all'avanguardia da parte dei fornitori di reti/piattaforme e dispositivi di TIM. Se TIM non riesce a raggiungere i suoi obiettivi per l'implementazione di una copertura mobile UBB (Ultra Broadband) adeguata, potrebbe perdere quote di mercato a favore dei suoi concorrenti in questo segmento strategicamente importante.

Ciascuno dei suddetti fattori può influire negativamente sulla corretta attuazione della strategia del Gruppo TIM e, di conseguenza, sull'attività e sui risultati operativi del Gruppo TIM.

In particolare, eventuali ritardi negli appalti PNRR o nelle attività connesse sono soggetti a penali predeterminate, che potrebbero essere rilevanti e comportare la revoca complessiva del contributo assegnato al Gruppo TIM.

Rete di accesso fisso UBB

Uno degli obiettivi di TIM è quello di accelerare il roll-out di una nuova rete di telecomunicazioni in grado di fornire ai clienti connessioni UBB, anche grazie all'utilizzo di fondi pubblici legati al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) nelle regioni in cui TIM si è aggiudicata la gara.

Tuttavia, l'implementazione delle tecnologie UBB dipende da una serie di fattori, tra cui:

  • ritardi nell'ottenimento dei necessari permessi e autorizzazioni per l'installazione delle linee;
  • resistenza da parte degli enti gestori delle strade e degli amministratori della Pubbliche Amministrazioni riguardo l'utilizzo di tecniche innovative per lo scavo e la posa dei cavi in fibra ottica;
  • ritardo nell'approvvigionamento di materiale e dispositivi dovuto a possibili shock di fornitura;
  • aumento del costo dei trasporti, delle materie prime e del lavoro delle società di rete a causa delle pressioni inflazionistiche e dell'aumento dei costi dell'energia;
  • ritardo nell'operazione di verifica e controllo da parte del SINFI (Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture).

Se TIM non riesce a raggiungere i suoi obiettivi per l'implementazione della copertura UBB nei tempi previsti, potrebbe perdere quote di mercato a favore dei suoi concorrenti in questo segmento strategicamente importante, il che potrebbe avere un impatto negativo sul Gruppo. Inoltre, nelle gare del PNRR, l'eventuale ritardo nel completamento della messa in esercizio verrebbe sanzionato con penali predeterminate che possono essere anche molto pesanti fino, in caso di ritardo rilevante, alla revoca complessiva del contributo concesso.

Asset e servizi ICT a supporto del Business

Il Gruppo TIM intende continuare a puntare sulla convergenza Information Technology-Telecomunicazioni rivolgendosi al mercato ICT, offrendo la gestione di reti e infrastrutture nonché i servizi di application management. In particolare, poiché il mercato dei servizi cloud continua a crescere, il mercato ICT dovrebbe diventare un elemento chiave della sua strategia.

Per questo motivo è stato recentemente costituito il Polo Strategico Nazionale ("PSN"), di cui il Gruppo TIM detiene una quota del 45%, che si occupa della progettazione, predisposizione, allestimento e gestione delle infrastrutture per la fornitura di servizi e soluzioni cloud per le pubbliche amministrazioni locali e nazionali italiane.

TIM prevede che la concorrenza in questo mercato si intensificherà con l'ingresso di nuovi player, in particolare operatori di telecomunicazioni che collaborano con operatori IT.

La mancata o parziale realizzazione delle proprie strategie relativamente allo sviluppo di asset e servizi a supporto del business da parte di TIM, potrebbe impedire il raggiungimento dei propri obiettivi in un settore considerato strategico, oltre a danneggiare la propria reputation.

Rischi di Cyber Security

Il rischio cyber è un fenomeno in crescita a livello mondiale e come tale richiede un costante presidio da parte di TIM, dato l'ingente patrimonio di asset informatici che l'azienda gestisce sia in termini di proprie infrastrutture di telecomunicazioni, sia in termini di asset necessari all'erogazione di servizi alla clientela, alcuni dei quali, essenziali, rientranti nella recente normativa in materia di Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica.

Attacchi cyber possono interrompere la disponibilità del servizio e compromettere i dati, mettendo a rischio la reputazione dell'azienda come fornitore di infrastrutture nazionali critiche oltre che generare perdite finanziarie, riduzione di quota di mercato e sanzioni regolatorie.

Alla luce di queste considerazioni, particolare impulso è stato dato alla protezione delle reti dalle principali minacce (ad esempio: virus, malware, hacker, furto di dati). Rispetto all'ampia tassonomia degli attaccanti (Cyber-Criminals, Cyber-Terrorists, Insiders, ecc.) l'attività è condotta da TIM non solo a salvaguardia delle proprie infrastrutture ma, in uno spirito di forte responsabilità, anche nei confronti del patrimonio informativo della clientela, e dei servizi essenziali che rappresentano un target prioritario per l'azienda e per il sistema paese.

Per quanto riguarda la fase di prevenzione, TIM presidia le analisi di rischio cyber definendo i piani di sicurezza per gli asset informatici dell'azienda, allo scopo di identificare preventivamente le azioni necessarie alla mitigazione del rischio cyber e di garantire l'adozione di un approccio di security by design, provvedendo anche al monitoraggio dei piani delle suddette azioni e alle verifiche di effettiva applicazione in campo, l'azienda ha, inoltre, predisposto avanzati laboratori di test e sperimentazione per testare a livello di sicurezza gli apparati prima che vengano messi in campo e ambienti isolati dedicati alla individuazione di possibili vulnerabilità nei prodotti hardware e software impiegati sulla propria rete.

Per quanto riguarda la fase di identificazione e reazione rispetto ad attacchi cyber, il Security Operation Center (SOC), opera h24 per 365 giorni l'anno, allo scopo di gestire incidenti di sicurezza informatica così da contribuire a contenere gli impatti. TIM ha inoltre posto in essere un programma assicurativo a copertura dei rischi cyber.

Per quanto riguarda la comprensione e la prevenzione delle minacce cyber TIM è dotata di una struttura dedicata di Threat Intelligence che acquisisce, elabora e utilizza dati e informazioni provenienti da molteplici fonti esterne (pubbliche, private, istituzionali e del deep e dark web) per innalzare la sua capacità di identificazione e contrasto tempestivo delle minacce cogenti e delineare scenari evolutivi di rischio e minaccia.

In questo contesto si inseriscono gli scambi informativi e la collaborazione con l'Agenzia per la Cyber Sicurezza Nazionale (ACN) e le altre istituzioni (es. Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche - CNAIPIC).

In relazione al conflitto Russia-Ucraina, TIM continua ad agire in coordinamento con l'Agenzia per la Cyber Sicurezza Nazionale (ACN).

In particolare, a seguito dell'evoluzione della crisi e di scambi informativi a livello europeo e della NATO, TIM è stata invitata ad innalzare il livello di allerta in relazione al rischio cyber.

Rischi di Continuità di Business

Il successo del Gruppo TIM dipende in gran parte dalla continua e ininterrotta performance dei propri sistemi IT, di rete e di alcuni hardware e datacenter che gestisce per i propri clienti. Inoltre, le operazioni del Gruppo TIM comportano l'elaborazione e l'archiviazione quotidiana di grandi quantità di dati dei clienti e richiedono la trasmissione e l'archiviazione ininterrotta, accurata, permanentemente disponibile, in tempo reale e sicura dei dati dei clienti e di altro tipo in conformità con le leggi e i regolamenti applicabili.

L'infrastruttura tecnica del Gruppo TIM (inclusa l'infrastruttura di rete per i servizi di telecomunicazioni fisse e mobili) e gli asset gestiti per conto dei clienti, sono vulnerabili a danni o interruzioni per guasti tecnologici, blackout, alluvioni, tempeste, incendi, atti terroristici, illeciti, errori umani ed eventi simili. Problemi imprevisti presso le strutture del Gruppo TIM, guasti di sistema, guasti hardware e software, virus informatici e attacchi informatici (inclusi furto di informazioni, corruzione di dati, interruzioni operative o perdite finanziarie connesse a quanto sopra) e perdita di dati, nonché attacchi terroristici contro la sua infrastruttura potrebbe influire sulla qualità dei suoi servizi e causare interruzioni del servizio. Ciascuno di questi eventi potrebbe comportare una riduzione del traffico utenti e dei ricavi e potrebbe influire negativamente sui livelli di soddisfazione dei clienti del Gruppo TIM, ridurre la sua base clienti e danneggiare la sua reputazione.

TIM ha adottato un framework di "Business Continuity Model System"(BCMS), in linea con gli standard internazionali, per analizzare e prevenire le minacce sopra indicate.

TIM, infatti, considera la Business Continuity un elemento fondamentale per la tutela del Valore e della Reputazione del Gruppo, nell'erogazione dei propri servizi e nel pieno rispetto di quanto definito nei contratti con la Clientela, nella normativa di settore e, più in generale, in coerenza con le metodologie e le best practice di riferimento.

TIM mette in atto un processo continuo di gestione e di governo che, supportato dalla Direzione Aziendale, garantisce che vengano intrapresi i passi necessari per identificare l'impatto di potenziali perdite, mantenere praticabili i piani e le strategie di ripristino e assicurare la continuità dei servizi mediante programmi di formazione, test, esercitazioni e periodiche attività di aggiornamento e revisione.

TIM inoltre effettua periodiche attività di risk assessment sugli asset aziendali volte a valutare e mitigare i rischi di possibili danni diretti e/o di interruzione di attività, implementando altresì specifici programmi assicurativi a copertura di questi rischi.

Dal 2021 TIM ha avviato il percorso di certificazione ISO 22301 (Sicurezza e resilienza - Sistemi di gestione per la continuità operativa) relativamente alla governance del proprio BCMS e ai processi maggiormente rilevanti. Ad oggi sono stati certificati 41 processi nelle aree: Tecnologica, Customer Operations, Commerciale, Finanziaria, Security e HRO. Questo consentirà sia di migliorare la continuità dei servizi offerti, sia di fornire maggiori garanzie in tal senso ai propri stakeholder.

Rischi di frodi

Il progresso tecnologico mette a disposizione strumenti e tecniche di perpetrazione di frodi e abusi sempre più sofisticati e caratterizzati da rapidità di esecuzione ed elevati impatti economici.

Fenomeni "tradizionali" quali le frodi da sottoscrizione, interconnessione e commerciali generano oggi la quota maggiore di revenue loss e continueranno ad essere significativi nel prossimo futuro, ma nuove tipologie di frodi "internet style" stanno progressivamente acquisendo maggior rilievo (Internet spamming/phishing, service reselling, VoIP bypass, ecc.). Inoltre, alcune specifiche tipologie di servizi resi (es. servizi wholesale di interconnessione, voce o dati, servizi Premium) si prestano al rischio potenziale di utilizzo da parte di terze parti per la costruzione di schemi di transazione fittizie, asservite a illeciti di tipo fiscale e/o di riciclaggio internazionale.

Il Gruppo TIM si è da tempo dotato di un modello organizzativo articolato su un presidio di governance dei fenomeni fraudolenti che prevede al suo interno un'attività di fraud risk assessment che contribuisce, in sinergia con le evidenze di gestione delle frodi esterne ed interne, alla identificazione, pianificazione e monitoraggio del presidio operativo della prevenzione e del contrasto delle frodi.

La procedura per il contrasto delle frodi esterne, traendo spunto dai processi aziendali a rischio reato previsti dal D.Lgs. n. 231/2001, definisce specifici schemi di controllo interni comprensivi di indicazioni comportamentali a cui i dipendenti ed i collaboratori dell'Azienda (ivi compresi i fornitori) si devono attenere (prevention). Nella fase di detection vengono individuati i potenziali casi di frode che - a seguito di verifiche preliminari sulla fondatezza dell'illecito - potranno essere oggetto di investigation e contrasto. A completamento del ciclo endto-end di gestione delle frodi con il monitoring vengono verificati i risultati dell'azione svolta e individuate le eventuali azioni di miglioramento dell'efficacia del processo di fraud management.

Il contrasto alle frodi interne, attuato, nel rispetto dei vincoli derivanti da accordi sindacali in materia di divieto di controllo a distanza dell'attività lavorativa del personale come recentemente aggiornati, viene effettuato attraverso la rilevazione di informazioni relative alla concentrazione di operazioni anomale che facciano ipotizzare gravi illeciti.

Rischi legati ai principali temi di sostenibilità

Da molti anni il Gruppo coinvolge attivamente e consulta sistematicamente i propri stakeholder con l'obiettivo di migliorare le performance ambientali, sociali e di governance (ESG) dell'azienda. I risultati dell'attività di engagement, come emergono dalla matrice di materialità, sono riflessi nel Piano di Sostenibilità, centrale nel Piano Strategico triennale del Gruppo.

Il piano di azioni a supporto della strategia ESG è finalizzato ad ottenere un impatto concreto e rilevante nello sviluppo del business che ha fatto propri obiettivi di tutela dell'ambiente e di inclusione sociale.

Di seguito i principali eventi e rischi ESG con impatto per TIM:

Clima e economia circolare

Le operazioni e la catena del valore del Gruppo TIM hanno un impatto ambientale negativo, in particolare in termini di emissioni di gas serra (GHG) e di rifiuti elettronici (e-waste). La maggior parte delle emissioni di gas a effetto serra viene generata nella catena di fornitura, mentre i rifiuti elettronici fanno principalmente riferimento alla fine del ciclo di vita di dispositivi mobili, router e apparecchiature di rete.

Il Gruppo TIM sta assistendo a crescenti esigenze e aspettative da parte di clienti, istituzioni, investitori e altri stakeholder per gestire gli impatti ambientali negativi derivanti dalle emissioni di gas serra e dai rifiuti elettronici.

Vi è inoltre una crescente pressione normativa a livello nazionale ed europea in relazione a tematiche quali l'efficienza energetica nei data center e l'estensione della durata del ciclo di vita dei dispositivi elettronici. Tali prescrizioni potrebbero comportare un aumento dei costi per la Società.

Il Gruppo TIM si è posto l'obiettivo di diventare carbon neutral entro il 2030, anche grazie all'impegno ad acquistare il 100% di energia rinnovabile entro il 2025. Inoltre, si è impegnato a raggiungere net zero emission entro il 2040 e una riduzione del 47% delle emissioni della propria value chain (Scope 3) relativamente all'acquisto di beni e servizi, all'acquisto di beni strumentali e all'utilizzo di prodotti venduti ai clienti.

Il peggioramento del cambiamento climatico, con il continuo aumento delle temperature medie globali, aumenta la probabilità e la gravità di eventi meteorologici estremi quali ondate di calore, alluvioni e tempeste di vento che possono causare gravi interruzioni ai servizi di telecomunicazioni e ICT, ridurre l'efficienza del lavoro (ore effettivamente lavorate), avere un conseguente impatto sul business di TIM. Condizioni meteorologiche più estreme possono anche determinare la necessità di ulteriori investimenti nella tecnologia di raffreddamento e in altre infrastrutture più resilienti.

La mancata attuazione di modelli di business circolari, come l'offerta di prodotti progettati con criteri ecosostenibili o l'utilizzo di materiali riciclabili, può comportare minori opportunità di cost saving e la mancata realizzazione di ulteriori ricavi.

Non riuscire a soddisfare le richieste e le aspettative degli stakeholder può comportare un impatto sulla reputazione, minori ricavi o limitare l'accesso a finanziamenti sostenibili.

L'aumento dei prezzi dell'energia elettrica, la disponibilità di certificati di energia rinnovabile o l'eventuale introduzione della carbon tax potrebbero inoltre aumentare i costi operativi per la Società.

Inclusione sociale

Il digital divide rappresenta un ostacolo alla diffusione della digitalizzazione e alla crescita del Paese e ai correlati servizi di connettività con il rischio di ripercussioni in ambito commerciale.

TIM è fortemente impegnata nella promozione dell'inclusione digitale in Italia anche grazie ai bandi PNRR come quelli per la Scuola Connessa e la Sanità Digitale o il progetto PSN volto a rafforzare la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana. Per promuovere l'inclusione digitale, TIM punta anche sui servizi di Identità Digitale: oltre 5 milioni di servizi attivi tra PEC, Firma Digitale e Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) consentono a cittadini e imprese di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione. La mancata attuazione della propria strategia può comportare un danno reputazionale prima ancora che una perdita di ricavi.

Competenze ed engagement del personale

La capacità di attrarre e trattenere personale qualificato, specializzato e motivato è un fattore chiave di successo per il perseguimento degli obiettivi strategici e il raggiungimento di un elevato livello di customer experience.

La ricerca di personale qualificato nel settore ICT e Cybersecurity sta diventando sempre più impegnativa. Infatti, per assicurarsi le giuste competenze, TIM ha bisogno di assumere, sviluppare e trattenere dipendenti altamente qualificati, la mancanza dei quali può influire sulla capacità di TIM di sviluppare aree di business nuove o in forte crescita e quindi realizzare la propria strategia.

Rischi finanziari

Il Gruppo TIM può essere esposto ai rischi di natura finanziaria come i rischi derivanti dalle fluttuazioni dei tassi di interesse e dei tassi di cambio, rischio di credito, rischio di liquidità e a rischi legati all'andamento in generale dei mercati azionari di riferimento e, più specificamente, rischi legati all'andamento della quotazione delle azioni delle società del Gruppo TIM.

Generalmente il Gruppo TIM copre l'esposizione in valute estere ma non il rischio di traslazione relativo alle sue controllate estere. Secondo le policy di Gruppo, la copertura dell'esposizione in valute estere è obbligatoria quando relativa alle passività finanziarie. Pertanto, il Gruppo TIM – che ha stipulato e potrebbe continuare a stipulare una quota crescente di finanziamenti in valute diverse dall'euro, principalmente in dollari USA e sterlina britannica - in linea con le proprie politiche di gestione del rischio, generalmente copre tale esposizione al rischio di cambio attraverso cross-currency e interest rate swap. Tuttavia, gli strumenti di copertura potrebbero non riuscire a proteggere efficacemente il Gruppo TIM da movimenti avversi dei tassi di cambio. In merito al rischio di traslazione, l'andamento dei tassi di cambio dell'euro rispetto alle altre valute (in particolare il Real brasiliano) potrebbe influire negativamente sui risultati consolidati. Un apprezzamento dell'euro rispetto alle valute di alcuni paesi in cui il Gruppo TIM opera, o ha effettuato investimenti, ridurrà il valore relativo dei ricavi, o degli asset, delle operazioni condotte in tali paesi e, pertanto, potrebbe influire negativamente sui risultati operativi o sulla situazione finanziaria.

Inoltre, il Gruppo TIM è esposto al rischio di tasso di interesse su quella parte del suo debito lordo consolidato che è soggetta ad indicizzazione a tassi variabili. La decisione di mantenere una certa struttura di debito a tasso fisso e variabile ha come obiettivo la minimizzazione dell'impatto negativo degli interessi pagati e viene parzialmente realizzata attraverso l'impiego di strumenti derivati tramite cui le passività a tasso fisso sono convertite sinteticamente in strumenti a tasso variabile. Qualsiasi variazione dei tassi di interesse che non sia stata adeguatamente coperta da contratti derivati può comportare un impatto sul profilo economico delle passività finanziarie a tasso variabile di TIM, il che può avere effetti negativi sui risultati delle sue operazioni e sui flussi finanziari.

Un aumento degli spread sovrani, e del rischio di default che essi riflettono, nei paesi in cui il Gruppo TIM opera, può incidere sul valore delle sue attività in tali paesi.

TIM potrebbe inoltre essere esposta a rischi finanziari come quelli legati all'andamento dei mercati azionari in generale e, più specificamente, rischi legati all'andamento del prezzo delle azioni delle società del Gruppo TIM.

Tali rischi possono impattare negativamente i risultati e la struttura finanziaria del Gruppo. Pertanto, per la loro gestione, il Gruppo TIM ha definito, a livello centralizzato, le linee guida alle quali deve essere ispirata la gestione operativa, l'individuazione degli strumenti finanziari più idonei a soddisfare gli obiettivi prefissati e il monitoraggio dei risultati conseguiti.

In particolare, per mitigare il rischio di liquidità, il Gruppo TIM ha l'obiettivo di mantenere un "adeguato livello di flessibilità finanziaria", in termini di disponibilità liquide e linee di credito sindacate committed, che consenta la copertura delle esigenze di rifinanziamento almeno dei successivi 12-18 mesi.

Commercial Credit Risk

L'operatività del Gruppo TIM dipende in misura significativa dalla capacità dei propri clienti di pagare i propri servizi. In Brasile, ai sensi della normativa Anatel, il Gruppo TIM è autorizzato ad adottare alcune misure per ridurre le inadempienze dei clienti, come ad esempio limitare o limitare i servizi che il Gruppo TIM fornisce ai clienti con una storia di inadempienze. Qualora il Gruppo TIM non sia in grado di adottare misure per limitare i mancati pagamenti dei propri abbonati o che gli consentano di accettare nuovi abbonati sulla base della storia creditizia, il Gruppo TIM rimarrà soggetto a inesigibilità che potrebbero incidere negativamente sui risultati attesi.

Rischi connessi ai fattori macroeconomici

La situazione economico-finanziaria del Gruppo TIM, ivi compresa la sua capacità di sostenere il livello atteso dei flussi di cassa e la marginalità del business, dipende dall'influenza di molteplici fattori macroeconomici come la crescita economica, la fiducia dei consumatori, i tassi di interesse, l'aumento del tasso di inflazione e dei tassi di cambio dei mercati in cui è presente.

A questi fattori si aggiungono le incertezze collegate all'evolversi della guerra in Ucraina e la trasformazione strutturale dei mercati energetici.

La crescita del PIL italiano nel 2022 è stata del 3,7%1 . Una crescita che è stata ottenuta grazie al contributo positivo del settore manifatturiero e del turismo, per contro, il protrarsi della guerra in Ucraina, l'andamento dei prezzi ancora elevati, nonostante un progressivo allentamento dei prezzi delle materie prime, e gli alti tassi di interesse avranno un impatto negativo sui prossimi mesi ridimensionando la crescita prevista per il 2023 ad un valore intorno all'1,2%2 .

L'inflazione media annua registrata nel 2022, pari all'8%, è riconducibile ad un aumento dei prezzi più generalizzato e non più attribuibile ai soli beni energetici. Nonostante alcuni primi segnali di rallentamento le dinamiche inflazionistiche stanno riducendo il potere di acquisto e il valore degli asset finanziari delle famiglie ed imprese. Gli elevati livelli di inflazione hanno portato la Banca centrale europea a confermare la propria politica dei tassi d'interesse che ha ulteriormente indebolito la disponibilità finanziaria di famiglie e imprese.

La volatilità dei prezzi dell'energia colpisce l'industria europea, soprattutto i settori più energivori. Lo shock dell'offerta energetica ha evidenziato la dipendenza dei paesi europei dalle fonti di energia fossili. Le maggiori incertezze sono legate alla crescita delle altre principali economie mondiali, ai possibili sviluppi della guerra in Ucraina e alle sue possibili ripercussioni sia in termini di sanzioni e di impatti sul mercato energetico.

Con riferimento al costo dell'energia, va segnalato che il Gruppo TIM ha implementato un programma di coperture e saving che, sul perimetro domestico, hanno consentito di coprire con anticipo la maggior parte dei fabbisogni 2022 e buona parte di quelli 2023.

Un punto di particolare attenzione merita l'impatto che l'attuale contesto geopolitico può far registrare sulla supply chain. In particolare, uno scenario inflattivo dei costi dell'energia può incidere sui costi di trasporto e su quelli delle materie prime. Inoltre, un accresciuto senso di rischio geopolitico e stress all'interno delle catene di approvvigionamento globali susseguiti alla pandemia Covid-19 e al conflitto Russia-Ucraina stanno contribuendo ai timori di un rallentamento della crescita del commercio globale. Una serie di politiche interventistiche mirate da parte dell'Occidente nei confronti dei paesi che dipendono dall'importazione di tecnologia avanzata e le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina possono acuire una situazione già tesa.

Anche per il Brasile la crescita del 2022 è stata più alta delle iniziali previsioni e pari al 2,9%3 . In generale il Brasile risente del rallentamento dell'economia globale, in particolare degli USA e della Cina.

Anche a seguito di una politica monetaria restrittiva che è servita a ridare credibilità e stabilità alla moneta brasiliana e a contenere l'inflazione, per l'economia brasiliana per il 2023 ci si attende un rallentamento della crescita che dovrebbe attestarsi intorno al 2%4 . Il ridimensionamento della crescita e la necessita di mantenere sussidi per la parte più povera della popolazione che fatica a fronteggiare i rincari di benzina e beni alimentari, così come il crescente indebitamento sia pubblico che privato rappresentano i principali rischi e sfide che il paese si trova ad affrontare dopo le elezioni presidenziali di fine anno.

Incertezza geopolitica

Il conflitto Russia-Ucraina ha implicazioni incerte che dovrebbero diventare più chiare nel tempo. Al momento l'impatto della situazione geopolitica sul business del Gruppo TIM è di natura indiretta, principalmente legata all'aumento dei costi per energia, materiali e trasporti.

Nel caso in cui le tensioni militari, economiche e politiche dovessero continuare a crescere, la situazione potrebbe avere gravi conseguenze globali imponendo una grave minaccia alla sicurezza globale che potrebbe aumentare e intensificare i rischi per il Gruppo TIM. Tali rischi includono la sicurezza e la protezione della forza lavoro del Gruppo TIM, la possibilità che attacchi informatici possano colpire le reti e i dati del Gruppo TIM o dei suoi clienti, un aumento della probabilità di uno shock della catena di fornitura che comporterebbe una maggiore inflazione il breve e medio termine.

In particolare, per le entità TIM Sparkle (parte del Gruppo TIM) che operano nelle aree impattate dal conflitto Russia-Ucraina, non si sono registrate ripercussioni significative nei rapporti commerciali, nella domanda di servizi internazionali dalle aree interessate dal conflitto e negli incassi sostanzialmente regolari dei crediti commerciali. Gli asset del Gruppo TIM nei Paesi interessati non sono significativi. Il conflitto Russia-Ucraina ha portato indirettamente anche ad un generale aumento dei prezzi dell'energia e, per il trimestre chiuso al 31 marzo 2023, alcune entità di TIM Sparkle hanno sostenuto maggiori costi energetici rispetto ai periodi precedenti. L'aumento dei prezzi dell'energia ha portato anche a un aumento dell'inflazione e, in ultima analisi, del costo del finanziamento. Le entità di TIM Sparkle stanno adottando misure volte a ridurre le fluttuazioni dei costi dell'energia in circa 40 Paesi nel mondo. In Italia, i passi intrapresi dalle entità TIM Sparkle sono allineati

1 ISTAT - Rapporto Annuale 2023 (luglio 2023)

2 ISTAT - Le prospettive per l'economia italiana nel 2023-2024 (giugno 2023) 3

Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística IBGE – marzo 2023 4

Banco Central do Brasil - Inflation Report 29 giugno 2023

con le strategie del Gruppo TIM per affrontare l'inflazione. Inoltre, il conflitto Russia-Ucraina potrebbe comportare attacchi informatici contro paesi che sostengono sanzioni economiche contro la Russia. Le entità di TIM Sparkle, in coordinamento con l'Agenzia Nazionale per la Cybersecurity ("ACN"), hanno alzato il livello di allerta del monitoraggio ICT per i rischi di sicurezza informatica e in linea con le altre entità del Gruppo TIM hanno recepito le indicazioni tecniche di ACN.

Nuove varianti di Covid-19

Sebbene il picco della pandemia di Covid-19 sia passato, la possibilità di nuovi focolai della pandemia dovuti a nuove varianti non può essere completamente esclusa. Ciò potrebbe influire sull'operatività del Gruppo TIM e potrebbe determinare un calo dei volumi di roaming, una minore crescita dei clienti, un aumento dei crediti inesigibili, effetti negativi sulla manutenzione della rete e sulla catena di fornitura con conseguenti diminuzione di margini, ricavi o ritardi nei flussi di cassa.

Rischi relativi al contesto legislativo e regolatorio

Il Gruppo TIM può essere esposto a rischi di non conformità (Rischi di Compliance), derivanti dall'inosservanza/ violazione della normativa esterna (leggi, regolamenti, nuovi principi contabili, provvedimenti delle autorità) e interna (c.d. autoregolamentazione come, ad esempio, statuto e codice etico), con conseguenti effetti sanzionatori di natura giudiziaria o amministrativa, perdite finanziarie o danni reputazionali.

Il Gruppo TIM ha come obiettivo la compliance dei processi, e quindi delle procedure e dei sistemi informativi che li regolano, e dei comportamenti aziendali rispetto alle normative di riferimento. Il rischio è associato agli eventuali ritardi temporali necessari a rendere compliant i processi rispetto all'evoluzione normativa o qualora sia rilevata una mancanza di conformità ed è monitorato tramite il sistema dei controlli interni allo scopo predisposto.

Il Gruppo TIM deve affrontare controversie e contenziosi con autorità fiscali e di governo, autorità di regolamentazione, autorità garanti della concorrenza, altri operatori di TLC ed altri soggetti. I possibili impatti di tali procedimenti sono generalmente incerti. Questi temi potrebbero, singolarmente o nel loro insieme, in caso di soluzione sfavorevole per il Gruppo, avere un effetto negativo anche significativo sui risultati operativi, sulla situazione finanziaria e sui flussi di cassa.

Con riferimento al procedimento istruttorio I820 di AGCM nei confronti di TIM, si segnala che il 25 luglio 2023 il Consiglio di Stato ha riformato la decisione del TAR confermando la validità del provvedimento AGCM sul caso I820 ad eccezione della quantificazione della sanzione, che dovrà essere rideterminata dall'Autorità stessa, tenendo conto di una minore durata dell'intesa.

La sanzione inizialmente irrogata a TIM – riformata dalla citata decisione del TAR - per la presunta partecipazione all'intesa anticoncorrenziale era pari a 114.398.325 euro.

La riduzione della durata dell'infrazione dovrà perciò essere valutata anche in relazione all'intensità e agli effetti che la condotta può aver prodotto sul mercato. Non è dunque al momento possibile effettuare una stima sufficientemente attendibile di come sarà rideterminato l'importo della sanzione da parte dell'AGCM.

La società è consapevole che l'uso di stime è una parte essenziale nella redazione del bilancio e non ne intacca l'attendibilità. Ciò è particolarmente vero nel caso degli accantonamenti che, per loro natura, sono più incerti di gran parte delle altre voci del prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria.

Con specifico riferimento al suddetto procedimento istruttorio I820, la valutazione di un eventuale Fondo Rischi si collocherebbe in una range caratterizzato da numerosi elementi di indeterminatezza, in cui non tutte le variabili da definire per poter effettuare una stima ragionevole e attendibile sono al momento note, dovendosi basare sull'analisi di elementi non solo quantitativi ma anche qualitativi.

Nella seconda parte dell'anno – anche a seguito di interlocuzioni con le Autorità – si potrà definire con maggior dettaglio l'ambito di rischio e valutare un accantonamento (Accantonamenti per rischi di natura Non Ricorrente con impatto sull'EBITDA reported) ad uno specifico Fondo, fornendo al contempo una stima dei suoi effetti finanziari e una indicazione delle incertezze relative all'ammontare dell'esborso atteso.

Rischi di natura regolatoria

Il settore delle comunicazioni elettroniche è fortemente regolamentato. In tale contesto, nuove decisioni da parte dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCom) possono determinare cambiamenti nel quadro delle regole che possono incidere sui risultati attesi del Gruppo e sulle guidance comunicate al mercato. Inoltre, la posizione di significativo potere di mercato detenuta da TIM nei mercati dell'accesso di rete fissa e la struttura dei mercati mobili comportano un'elevata attenzione da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sulle dinamiche competitive del settore.

I principali elementi che introducono incertezza sono i seguenti:

  • mancanza di prevedibilità nei tempi di avvio e nelle conseguenti decisioni finali di nuovi procedimenti sia da parte di AGCom che di AGCM;
  • eventuali decisioni AGCom circa politiche tariffarie, anche con effetto retroattivo (ad esempio: revisione dei prezzi relativi ad anni precedenti, efficacia ed effettiva attuazione di politiche di repricing, anche a seguito di sentenze del Giudice amministrativo);
  • eventuali decisioni AGCom che possano condizionare le scelte tecnologiche, con potenziale impatto sui tempi di ritorno degli investimenti infrastrutturali;
  • eventuali decisioni AGCM che possano limitare la capacità competitiva di TIM (ad esempio, in termini di livello minimo dei prezzi retail per garantirne la replicabilità);
  • eventuali presunte inadeguatezze, riscontrate da AGCom o AGCM, nell'implementazione di processi e sistemi volti alla gestione dei servizi regolamentati;

■ eventuali decisioni AGCom o AGCM che impongano vincoli sul pricing delle offerte fisse e mobili sulla base della normativa a tutela dei consumatori.

General Data Protection Regulation (GDPR)

Il Regolamento UE 2016/679 (General Data Protection Regulation, GDPR), diventato direttamente applicabile a partire dal 25 maggio 2018 e recepito nell'ordinamento italiano tramite il D.Lgs. n. 101/2018 rispetto al previgente Codice Privacy prevede tra l'altro un forte inasprimento delle sanzioni amministrative pecuniarie, che per alcune fattispecie di violazioni possono essere irrogate fino a 20 milioni di euro, o per le imprese, fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell'esercizio precedente, se superiore.

Al fine di garantire – in TIM e nell'ambito delle Società del Gruppo - la conformità dei trattamenti dei dati personali al GDPR ed al Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196), TIM adotta tutte le necessarie iniziative finalizzate a rendersi conforme alle suddette previsioni. In particolare, nel corso del 2022 è stato avviato un progetto di revisione del modello privacy di TIM che ha portato all'aggiornamento del registro dei trattamenti e dei testi di tutte le informative sul trattamento dei dati personali, fornite da TIM e dalle altre Società del Gruppo alle differenti tipologie di interessati (es. clienti, dipendenti, visitatori).

I processi operativi della Società sono stati adeguati secondo il principio della privacy-by-design, con particolare attenzione ai processi commerciali, di relazione con il cliente e quelli tecnologici, adottando le modalità definite dalla normativa aziendale dedicata all'applicazione del GDPR ed ai provvedimenti dell'autorità Garante della protezione dei dati personali. I trattamenti di dati personali, che presentano particolari rischi, sono sottoposti a valutazione preventiva di impatto privacy (PIA) secondo le indicazioni del European Data Protection Board (EDPB), sono oggetto di censimento e le relative responsabilità vengono attribuite all'opportuno livello manageriale della organizzazione della Società, come previsto dal Codice Privacy in applicazione del principio di accountability fissato dal GDPR.

TIM monitora costantemente l'evoluzione normativa, i provvedimenti e i pareri adottati dal Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP), adotta tutte le iniziative necessarie per adempiere al rispetto delle predette disposizioni, si impegna anche a mantenere e verificare nel continuo l'efficacia dei controlli adottati.

Tuttavia, il rischio di carenze nell'attuazione delle misure di sicurezza, nell'adempimento dei requisiti legali sul trattamento dei dati, nell'applicazione delle norme sulla conservazione dei dati, nella notifica delle violazioni dei dati entro i ristretti tempi obbligatori potrebbe portare a contenziosi con l'autorità per la protezione dei dati e essere sanzionato. Inoltre, il rischio di violazione dei dati personali può portare a contenziosi con gli interessati e danni reputazionali, con ripercussioni sulla attività di TIM.

Salute e Sicurezza sul Lavoro

TIM assicura il rispetto delle previsioni legislative in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro volte a prevenire possibili incidenti e danni alla salute in qualsiasi modo connessi allo svolgimento della prestazione lavorativa. Valuta, pertanto, i rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori ai fini della loro progressiva riduzione al minimo e predispone il relativo Documento di Valutazione dei Rischi, adottando i principi, gli standard e le soluzioni con l'obiettivo di conseguire "zero infortuni sul lavoro" ed attuando idonee misure di prevenzione e la verifica della loro adeguatezza ed efficacia.

La sensibilizzazione ed il coinvolgimento sulle politiche e sugli obiettivi di salute e sicurezza e relativi a sistemi di controllo interno, nonché la formazione e l'informazione sui rischi e sulle misure di controllo adottate, sono considerati strumenti fondamentali per il raggiungimento dei risultati attesi. Al fine di integrare e rafforzare ulteriormente le metodologie di gestione e controllo interne, nonché a promuovere iniziative volte ad innalzare la qualità degli ambienti di lavoro con l'obiettivo di migliorare la loro vivibilità e il benessere dei dipendenti, è stato anche attivato nel 2021 un nuovo sistema di gestione conforme agli standard riconosciuti (ISO 45001) avente come perimetro tutti i processi relativi agli asset immobiliari ad uso ufficio e promiscui presidiati.

Golden Power

L'emanazione dei Decreti cosiddetti "Golden Power", con riferimento in primis al D.L. n. 21/2012, finalizzati all'attribuzione allo Stato dei poteri speciali sugli assetti societari nei settori della Difesa e della Sicurezza Nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica, nello specifico settore delle Telecomunicazioni, incide nella relazione pubblico-privato, arricchendo il valore degli asset tecnologici e dei servizi inclusi nel perimetro Golden Power in ragione della finalità istituzionale perseguita. Ciò potrebbe, da un lato, limitare l'autonomia di TIM nello svolgimento della propria attività nell'ambito dei servizi strategici, ma dall'altro, TIM, in quanto operatore strategico, può garantire vantaggi ai propri azionisti rendendo più complesso un eventuale cambio di quote di controllo di TIM, tutelando così gli investimenti; garantendo un più elevato livello di sicurezza degli asset e dei servizi strategici.

In sintesi, la Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 28 settembre 2017 ha stabilito che la Società è soggetta agli obblighi di cui al D.L. n. 21/2012 (cosiddetto "Decreto Golden Power", recante norme in materia di poteri speciali), in quanto impresa che:

  • svolge "attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale" (come da art. 1 del D.L.) e
  • detiene reti e impianti "necessari ad assicurare l'approvvigionamento minimo e l'operatività dei servizi pubblici essenziali", beni e rapporti "di rilevanza strategica per l'interesse nazionale" nel settore delle comunicazioni (come da art. 2 dello stesso D.L.).

L'architettura normativa relativa a TIM, conseguentemente, ha comportato una prima fase nel 2017 con l'emanazione dei D.P.C.M. 16 ottobre e 2 novembre.

Con il provvedimento del 16 ottobre 2017, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 1 del D.L. n. 21/2012 mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni gravanti su TIM e sulle società controllate Telecom Italia Sparkle e Telsy. Si tratta di misure, tra l'altro, in ambito governance aziendale e di organizzazione; in particolare, è imposto l'obbligo di assicurare la presenza nei Consigli di Amministrazione di un Consigliere Delegato alla Sicurezza – figura attualmente coincidente con quella dell'Amministratore Delegato – (con cittadinanza italiana e munito di abilitazione di sicurezza) nonché la costituzione di una Organizzazione di Sicurezza. Quest'ultima, diretta dal Funzionario alla Sicurezza, è preposta alle attività rilevanti per la sicurezza nazionale ed è coinvolta in tutti i processi decisionali afferenti ad attività strategiche e alla rete.

Con provvedimento del 2 novembre 2017 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha altresì esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 2 del D.L. 21/2012, mediante l'imposizione a TIM di ulteriori prescrizioni e condizioni con l'obiettivo di assicurare adeguati piani di sviluppo, atti a garantire la continuità della fornitura del servizio universale.

La mancata osservanza delle disposizioni previste ai fini dell'esercizio del potere di veto determina, salvo che il fatto costituisca reato, l'applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria fino al doppio del valore dell'operazione e comunque non inferiore all' 1% del fatturato cumulato.

Il dettato governativo è successivamente evoluto attraverso il D.L. n. 21/2022 (Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina), convertito con modificazioni dalla L. n. 51/2022, che ha introdotto novità sia in tema di gestione societaria che di servizi di comunicazione basati su tecnologia 5G.

Con riguardo a tale ultima tematica, con tale Decreto il legislatore ha rinnovato la forte attenzione al tema del 5G, in quanto attività di rilevanza strategica per il sistema di Difesa e Sicurezza nazionale, estendendo l'ambito di riferimento dalle forniture extra UE prese a riferimento dalla precedente Legge n. 41 del 2019 a qualunque fornitura relativa al 5G, indipendentemente dall'appartenenza geografica del fornitore, e ha ridefinito i poteri speciali dello Stato.

In particolare, il Decreto ha introdotto a carico delle imprese l'obbligo di notifica preventiva alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di un Piano annuale di acquisti di beni e servizi in tecnologia 5G, con possibilità di apportare aggiornamenti con cadenza quadrimestrale.

Il Piano è soggetto all'approvazione del Governo, eventualmente con imposizione di prescrizioni o condizioni; l'omessa notifica comporta per l'impresa una sanzione fino al 3% del proprio fatturato.

Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica

Nel quadro delle disposizioni in materia di Sicurezza Nazionale (PSNC), alla normativa Golden Power si è affiancata quella relativa al Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica, istituita con la Legge 18 novembre 2019 n. 133, di conversione del D.L. 105/2019.

L'impianto normativo in materia si fonda su tre elementi, disciplinati attraverso i successivi Decreti attuativi, che costituiscono altrettanti obblighi per TIM nella veste di operatore strategico: l'adozione di misure di sicurezza volte a garantire elevati livelli di sicurezza dei beni ICT, l'affidamento sicuro delle forniture ICT e la notifica degli incidenti di sicurezza.

Il rispetto degli obblighi imposti dalla normativa sul PSNC determina, per TIM, un impatto in termini organizzativi e di processi operativi, in linea con i vincoli della norma tesi ad garantire un livello elevato di sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici di amministrazioni pubbliche, enti e operatori pubblici e privati con una sede in Italia, in considerazione del fatto che da tali elementi dipende la prestazione di un servizio essenziale per il mantenimento di attività civili, sociali o economiche fondamentali per gli interessi dello Stato e dal cui malfunzionamento, interruzione, anche parziali, ovvero utilizzo improprio, può derivare un pregiudizio per la sicurezza nazionale.

La mancata osservanza degli obblighi normativi in ambito PSNC a carico di TIM comporta sanzioni amministrative che possono arrivare fino a 1,8 milioni di euro. Inoltre, l'impiego di prodotti e di servizi in assenza delle previste comunicazioni alle Autorità preposte, ovvero del superamento dei test o in violazione delle condizioni stabilite può comportare l'applicazione della sanzione amministrativa accessoria della incapacità ad assumere incarichi di direzione, amministrazione e controllo nelle persone giuridiche e nelle imprese, per un periodo di tre anni a decorrere dalla data di accertamento della violazione. Infine, è punito con la reclusione da uno a tre anni chiunque fornisce informazioni, dati o elementi di fatto non rispondenti al vero per ostacolare o condizionare l'espletamento dei procedimenti o delle attività ispettive e di vigilanza.

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL CONTESTO NORMATIVO

Domestic

Si riportano di seguito le principali variazioni del contesto normativo in ambito domestico intervenute nel primo semestre 2023.

In merito ai procedimenti Antitrust nonché a quello relativo alla c.d. "Fatturazione a 28 giorni", si rimanda alla Nota "Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 del Gruppo TIM.

Regolamentazione europea

Regolamentazione roaming intra-europeo

Il regolamento roaming 2022/612, entrato in vigore il 1° luglio 2022, estende ai viaggiatori europei all'interno dell'Unione europea i vantaggi del roaming a tariffa nazionale (Roam Like At Home) fino al 2032 e introduce ulteriori vantaggi e tutele per i consumatori:

  • qualità del servizio: i fornitori di roaming sono obbligati a offrire la stessa qualità del servizio in roaming di quella sperimentata a livello nazionale, se le stesse condizioni sono disponibili sulla rete nel paese di destinazione;
  • migliore accesso e gratuità dei servizi di emergenza;
  • maggiore trasparenza sui costi dei servizi a valore aggiunto;
  • maggiore trasparenza sui costi del roaming su reti mobili non terrestri (navi ed aerei).

È, inoltre, prevista una ulteriore riduzione dei massimali all'ingrosso per garantire la sostenibilità per gli operatori:

2022 2023 2024 2025 2026 2027
voce €cent/min 2,2 2,2 2,2 1,9 1,9 1,9
SMS €cent/SMS 0,4 0,4 0,4 0,3 0,3 0,3
dati €cent/GB 2 1,8 1,55 1,3 1,1 1

La Commissione europea dovrà inoltre valutare le misure relative alle comunicazioni intra-UE (chiamate e SMS dal proprio paese a un altro Stato membro) e verificare se e in quale misura sussista la necessità di ridurre i massimali per tutelare i consumatori dopo il 2024.

2030 Policy Programme "Path to the Digital Decade"

Il 19 dicembre 2022 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea la Decisione (UE) 2022/2481 del 14 dicembre 2022 che istituisce il programma strategico per il decennio digitale 2030. La decisione è entrata in vigore il 9 gennaio 2023.

La decisione in parte ridefinisce gli obiettivi digitali della Comunicazione della Commissione europea COM(2021) 118 final del 9 marzo 2021 (cosiddetta Comunicazione "Digital Compass"):

  • cittadini dotati di competenze digitali e professionisti altamente qualificati nel settore digitale con l'obiettivo di conseguire l'equilibrio di genere: almeno l'80% della popolazione con competenze digitali di base e 20 milioni di specialisti ICT impiegati nella UE;
  • infrastrutture digitali sicure, resilienti, performanti e sostenibili: in particolare, gli obiettivi di copertura Gigabit fino al punto terminale per tutti gli utenti finali di rete fissa e copertura di tutte le zone abitate con reti wireless di prossima generazione ad alta velocità con prestazioni almeno equivalenti al 5G e di installare almeno 10.000 nodi periferici a impatto climatico zero e altamente sicuri, distribuiti in modo da garantire l'accesso a servizi di dati a bassa latenza (pochi millisecondi) ovunque si trovino le imprese;
  • trasformazione digitale delle imprese: almeno il 75% delle imprese usa il cloud computing, e/o big data e/o intelligenza artificiale; livello base di intensità digitale per almeno il 90% delle PMI e raddoppio del numero delle aziende unicorno (innovative);
  • digitalizzazione dei servizi pubblici: 100% dei servizi pubblici digitali online; 100% dei cittadini con accesso al fascicolo sanitario elettronico ed all'identità digitale.

La decisione prevede, inoltre, un meccanismo di cooperazione annuale con gli Stati membri che consiste in:

  • un sistema di monitoraggio strutturato, trasparente e condiviso basato sul Digital Economy and Society Index (DESI) per misurare i progressi verso ciascuno degli obiettivi 2030, un sistema di indicatori chiave di performance (KPI) è in corso di definizione da parte della Commissione mediante un atto di esecuzione;
  • un report annuale sullo stato della decade digitale, nel quale la Commissione valuterà i progressi e raccomanderà delle azioni;
  • roadmap multi-annuali strategiche sulla decade digitale, nel quale ciascuno Stato membro deve indicare le policy adottate o pianificate e le misure in supporto agli obiettivi 2030;
  • un quadro strutturato annuale per discutere e per gestire le aree con progressi insufficienti tramite raccomandazioni e impegni condivisi tra la Commissione e gli Stati membri;
  • un meccanismo per supportare l'implementazione di progetti multinazionali.

Il 30 giugno 2023 la Commissione europea ha adottato l'atto esecutivo C(2023) 4288 final che definisce gli indicatori chiave di prestazione per misurare i progressi compiuti verso il conseguimento degli obiettivi digitali, che entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea.

Aiuti di Stato a favore delle reti a banda larga

Il 12 dicembre 2022 la Commissione europea ha adottato le nuove linee guida sugli Aiuti di Stato per la larga banda (Comunicazione C(2022) 9343 final), che revisionano le precedenti linee guida del 2013, in particolare:

  • è ridefinito per le reti fisse il fallimento di mercato, che può ora sussistere laddove il mercato non è in grado di fornire e non è probabile che fornisca agli utenti finali una velocità di almeno 1 Gbps download/150 Mbps upload. Nelle aree nere (con almeno due reti fisse ad almeno 100 Mbps), l'aiuto potrebbe essere autorizzato se nessuna delle reti presenti (o credibilmente programmate) raggiunge almeno 300 Mbps download;
  • sono fornite linee guida specifiche per le reti mobili, laddove un fallimento di mercato può sussistere nelle aree in cui non è presente o non è programmata in modo credibile una rete mobile in grado di rispondere alle esigenze degli utenti finali (anche per specifici use cases). In caso di obblighi legali (es. connessi ai diritti d'uso dello spettro radio) gli aiuti possono essere concessi per coprire solo i costi aggiuntivi legati al miglioramento della qualità del servizio;
  • sono introdotte linee guida riguardo gli Aiuti di stato a supporto della domanda (voucher), divisi in due categorie: i) "voucher sociali" destinati a particolari categorie di utenti (es. basso reddito) per acquisire o mantenere una connessione broadband; ii) "voucher per il collegamento ad Internet" la cui platea dei destinatari può essere più ampia con l'obiettivo di incentivare la domanda, quindi escludendo sovvenzioni al mantenimento del servizio esistente.

La Commissione ha anche adottato il 23 giugno 2023 il Regolamento C(2023) 4278 final che emenda il General Block Exemption Regulation (Regolamento (UE) No 651/2014) che identifica i casi di aiuto di stato che sono esentati dalla notifica alla Commissione europea.

Digital Markets Act (DMA)

Il 12 ottobre 2022 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il testo del Digital Markets Act o DMA (Regolamento (UE) 2022/1925 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 Settembre 2022 relativo a mercati equi e contendibili nel settore digitale e che modifica le Direttive (UE) 2019/1937 e (UE) 2020/1828 (Regolamento sui mercati digitali).

Il nuovo Regolamento ha l'obiettivo di garantire mercati digitali più contendibili ed equi attraverso la regolamentazione delle principali piattaforme gestite dai cosiddetti "Gatekeeper" (soggetti con fatturato annuo nello Spazio economico europeo maggiore di 7,5 miliardi di euro o una capitalizzazione di mercato media maggiore di 75 miliardi di euro oltre a fornire un servizio di piattaforma ad almeno 45 milioni di clienti finali attivi mensilmente e a oltre 10.000 utenti business attivi annualmente). Sono esclusi dall'ambito di applicazione del Regolamento le reti e i servizi di comunicazione elettronica (diversi da quelli relativi ai servizi di comunicazione interpersonale indipendenti dal numero).

Sono previsti obblighi e divieti specifici che i Gatekeeper devono osservare per non incorrere in sanzioni (fino al 10% del fatturato annuo globale).

Tra gli obblighi previsti in capo ai Gatekeeper vi sono, ad esempio, quello di consentire agli utenti commerciali di offrire gli stessi prodotti o servizi agli utenti finali attraverso servizi di intermediazione online di terzi o attraverso il proprio canale di vendita diretta online a prezzi o condizioni diversi da quelli offerti attraverso i servizi di intermediazione online del Gatekeeper oppure quello di consentire agli utenti commerciali, a titolo gratuito, di comunicare e promuovere offerte, anche a condizioni diverse, agli utenti finali acquisiti attraverso il servizio del Gatekeeper o attraverso altri canali, e di stipulare contratti con gli utenti finali, a prescindere dal fatto che essi si avvalgano dei servizi del Gatekeeper. E' altresì previsto un obbligo per i Gatekeeper di rendere interoperabili, mediante offerte di riferimento, i propri servizi di comunicazione interpersonale.

Tra i divieti previsti vi sono, ad esempio, quello del "self preferencing" dei prodotti o dei servizi del Gatekeeper o quello dell'uso incrociato dei dati dei clienti acquisiti anche attraverso la vendita di servizi di terzi.

Il DMA prevede un periodo di adeguamento alle nuove norme che durerà fino all'inizio del 2024. Nello specifico le regole sono applicabili dal 2 maggio 2023, la Commissione dovrebbe designare per la prima volta i Gatekeepers a settembre 2023 e le piattaforme indicate come Gatekeeper dovranno rispettare i nuovi obblighi e divieti imposti a partire dal marzo 2024.

Digital Services Act (DSA)

Il 27 ottobre 2022 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il testo del Digital Services Act o DSA (Regolamento (UE) 2022/2065 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 ottobre 2022 relativo a un mercato unico dei servizi digitali e che modifica la direttiva 2000/31/CE (regolamento sui servizi digitali). Il nuovo Regolamento ha l'obiettivo di creare un quadro armonizzato, a livello UE, sugli obblighi specifici di diligenza per determinati fornitori di servizi intermediari garantendo il rispetto dei diritti degli utilizzatori dei servizi online che risiedono nell'UE a prescindere dalla provenienza del fornitore.

I destinatari del provvedimento sono i cosiddetti fornitori di "Servizi intermediari" ("Mere conduit", "Caching", "Hosting", le Piattaforme online di intermediazione e le Grandi piattaforme online e i motori di ricerca con più di 45 milioni di utenti attivi mensili). Sono previsti obblighi differenziati e gradualmente crescenti sulla base della tipologia e della dimensione dei fornitori. Tra gli obblighi previsti ci sono ad esempio, quello di garantire sistemi interni di gestione dei reclami, la eventuale risoluzione extragiudiziale delle controversie, la gestione preferenziale per i cosiddetti "segnalatori attendibili", misure contro gli abusi ripetuti, la tracciabilità degli operatori commerciali, una trasparente reportistica annuale. Le sanzioni in caso di inottemperanza possono arrivare fino al 6% del fatturato.

La gran parte delle norme sarà applicabile dal 17 febbraio 2024.

Network and Information System Directive (NIS2)

La nuova Direttiva 2022/2555 (NIS2), che sostituisce l'attuale Direttiva 2016/1148 (NIS) è entrata in vigore il 16 gennaio 2023 e dovrà essere trasposta negli ordinamenti nazionali entro il 17 ottobre 2024 e sarà applicabile dal 18 ottobre 2024.

La NIS2 prevede l'ampliamento dell'ambito di applicazione delle norme in materia di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, includendo da un lato settori attualmente coperti da altre normative, che vengono contestualmente abrogate (i.e. le misure di sicurezza delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica, attualmente incluse nel Codice delle Comunicazione elettroniche europeo) ed estendendo dall'altro le norme a nuovi soggetti (e.g. Data center, CDN, ecc.).

La Direttiva mantiene l'obbligo di adottare misure di sicurezza commisurate al rischio, introducendo tuttavia una serie di requisiti minimi, inclusa la gestione della sicurezza della catena di approvvigionamento, e rivede le procedure di notifica obbligatoria degli incidenti informatici.

Le sanzioni in caso di inottemperanza possono arrivare fino al 2% del fatturato.

La Direttiva prevede, inoltre, il potenziamento degli organi e delle attività di supervisione a livello comunitario, con l'obiettivo di migliorare la collaborazione per contrastare la minaccia informatica globale, grazie alla condivisione delle esperienze tra gli stati membri.

Pacchetto connettività

La Commissione europea ha presentato il 23 febbraio 2023 un pacchetto di iniziative regolamentari volte a promuovere la connettività ed in particolare gli investimenti nelle nuove reti Gigabit e 5G, al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi Digital Compass 2030. Le misure includono:

  • Raccomandazione Gigabit: una bozza di nuova Raccomandazione riguardante l'approccio regolamentare (obblighi in capo all'operatore con Significativo Potere di Mercato - SPM) che dovrebbero applicare le Autorità Nazionali nell'analisi dei mercati dell'accesso fisso per promuovere la connettività Gigabit. La Raccomandazione revisiona la Raccomandazione NGA del 2010 e la Raccomandazione sulle misure di non discriminazione e metodologie di costo del 2013. Il BEREC ha fornito la sua opinione il 5 maggio 2023 e l'adozione finale è prevista nel terzo trimestre 2023.
  • Gigabit Infrastructure Act: una proposta legislativa di revisione della Direttiva 2014/61/UE recante misure volte a ridurre i costi dell'installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità (trasposta tramite il D. Lgs. 33/2016), che diverrà un Regolamento rinominato "Gigabit Infrastructure Act" (GIA). Il GIA include misure simmetriche relative all'accesso alle infrastrutture esistenti per l'installazione di elementi di una rete Very High Capacity, sia fissa che mobile, all'accesso alle infrastrutture e verticali interni ai palazzi, al coordinamento dei lavori civili ed ai permessi per effettuare i lavori per installare le reti.
  • Consultazione esplorativa sul futuro del settore della connettività: questionario volto a raccogliere le opinioni degli stakeholder circa le evoluzioni tecnologiche e di mercato in atto ed il loro impatto sul settore delle comunicazioni elettroniche. Include anche domande volte a raccogliere elementi utili a valutare la possibilità di prevedere un equo contributo agli investimenti nelle infrastrutture di connettività da parte di tutti i player del mercato che beneficiano della trasformazione digitale.

Mercati wholesale di rete fissa

Analisi mercato dell'accesso di rete fissa

La delibera n. 348/19/CONS pubblicata in data 8 agosto 2019 definisce gli obblighi e le condizioni economiche dei servizi di accesso wholesale per il periodo 2018-2021.

Nel novembre 2020, AGCom ha concluso la valutazione preliminare di affidabilità del progetto di separazione volontaria di TIM per la creazione di FiberCop (la Newco, controllata da TIM e partecipata da KKR Infrastructure Fund e Fastweb, che in data 31 marzo 2021 ha acquisito la rete di accesso secondaria in rame e fibra in capo a TIM e Flash Fiber).

Con la delibera n. 637/20/CONS, pubblicata nel dicembre 2020, l'Autorità ha avviato il procedimento relativo all'analisi coordinata dei mercati dei servizi di accesso alla rete fissa ai sensi dell'articolo 50-ter del Codice e, contemporaneamente, ha avviato la consultazione pubblica sul progetto di separazione volontaria della rete di accesso fisso di TIM, i cui esiti sono stati pubblicati ad ottobre 2021 con delibera n. 253/21/CONS.

Prezzi 2022 e 2023 per i servizi di accesso all'ingrosso alla rete fissa

In attesa del completamento dell'analisi coordinata dei mercati di accesso avviata con la decisione n. 637/20/ CONS, con la delibera n. 132/23/CONS, l'Autorità ha approvato i prezzi dell'accesso wholesale 2022 e 2023 per i servizi di accesso all'ingrosso alla rete fissa di rame e fibra offerti da TIM/FiberCop in quanto ha ritenuto necessario garantire la necessaria prevedibilità regolamentare per tutti gli operatori attivi sul mercato sia all'ingrosso sia al dettaglio ed evitare l'applicazione retroattiva delle condizioni economiche, come ripetutamente richiesto dalla Commissione europea.

La seguente tabella riporta i prezzi dei principali servizi di accesso all'ingrosso approvati per il 2023 rispetto ai valori approvati per il 2021 che sono confermati uguali per il 2022.

Servizi Canoni 2023
(€)
Canoni
2022=2021
(€)
Variazioni
(2023 vs 2021)
ULL 9,91 8,90 +11,3%
SLU 5,89 5,30 +11,1%
VULA-FTTC 13,07 12,50 +4,6%
Fibra spenta in primaria – IRU 15 anni 1.874,38 2.484,53 -24,6%
Fibra spenta in secondaria – IRU 15 anni 1.314,72 1.563,21 -15,9%
VULA-FTTH 14,26 15,35 (2021)
14,84 (2022)
-7,1%
Verticale in fibra 2,50 2,80 -10,7%
Verticale in rame 0,51 0,47 +8,5%

Questa decisione riduce il differenziale tra i prezzi di accesso all'ingrosso in fibra e in rame creando, da un lato, un incentivo a investire in nuove reti FTTH sia per gli operatori storici che per i nuovi operatori, e dall'altro, un'accelerazione della migrazione dei clienti dalle vecchie reti in rame alle nuove reti in fibra. È una decisione per certi versi storica che inverte una tendenza decennale di riduzione.

A inizio luglio 2023 l'Autorità con delibera n. 152/23/CONS ha avviato la consultazione pubblica (con scadenza 15 settembre) per la regolamentazione dei mercati di accesso alla rete fissa di TIM per il periodo 2024-28.

I principali contenuti dello schema di provvedimento sono:

■ la forte crescita nel quinquennio dei canoni mensili dei servizi su rame ULL, SLU e VULA-FTTC, a fronte di un canone VULA-FTTH stabile che a fine periodo costerà come il VULA-FTTC;

Canoni (€/mese) 2023 2024 2025 2026 2027 2028
ULL 9,91 10,26 10,44 10,65 10,87 11,16
SLU 5,89 7,24 7,37 7,52 7,69 7,90
VULA-FTTC 13,07 13,07 13,18 13,40 13,73 14,18
VULA-FTTH GPON 14,26 14,24 14,23 14,21 14,19 14,18

Fonte: AGCom – Delibera n. 152/23/CONS

  • la deregolamentazione del bitstream rame e fibra su tutto il territorio nazionale;
  • la regolamentazione dell'accesso semi-GPON, salvo approvazione impegni di co-investimento che si sostituirebbero alla regolazione;
  • la regolamentazione dell'accesso full-GPON;
  • la differenziazione geografica delle regole. In particolare, per il Mercato 1 (comprensivo dell'accesso fisico locale su rame e fibra e dei servizi VULA), non è prevista la regolamentazione ex ante per i comuni di Milano e di Cagliari, mentre non è previsto l'obbligo di orientamento al costo dei servizi VULA (FTTC e FTTH), semi-GPON, semi-VULA e full-GPON per altri 59 comuni valutati contendibili dall'Autorità e pari a circa il 9% della popolazione);
  • la riduzione da 24 a 12 mesi del periodo di preavviso per il decommissioning con introduzione esplicita dell'End of Sale (EoS) dei servizi rame.

Il procedimento in esame, che dovrebbe completarsi nel primo trimestre 2024, aggiornerà il quadro regolamentare dei mercati dei servizi di accesso all'ingrosso alla rete fissa sulla base delle mutate condizioni concorrenziali e dei nuovi assetti di mercato.

Piano di trasformazione di TIM

Nella riunione del 6 luglio 2022, il Consiglio di Amministrazione di TIM ha approvato l'obiettivo strategico di riorganizzazione della Società finalizzata al superamento dell'integrazione verticale e ha conferito all'Amministratore Delegato il mandato di valutare e sottoporre all'organo amministrativo per le deliberazioni del caso le eventuali operazioni e i possibili accordi di trasferimento e valorizzazione di alcuni asset del Gruppo, idonei al conseguimento del suddetto obiettivo strategico.

Il piano di trasformazione, la cui esecuzione richiederà indicativamente 15-18 mesi, prevede in particolare la separazione degli asset di rete fissa, comprensivi della rete di accesso primaria e secondaria in rame e fibra ottica, delle attività wholesale domestiche e delle partecipazioni detenute in FiberCop S.p.A. e Telecom Italia Sparkle S.p.A., che confluiranno in NetCo.

Il piano di separazione della rete fissa di TIM annunciato al mercato rappresenta sia sul piano infrastrutturale che della futura governance, un evidente superamento del modello di separazione in FiberCop della sola rete di accesso secondaria in rame e fibra, notificato all'Autorità, ai sensi dell'art. 89 del nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche (ex art. 50ter CCE), in data 2 settembre 2020.

In data 22 giugno 2023, il Consiglio d'Amministrazione di TIM all'unanimità ha dato mandato all'Amministratore Delegato di avviare, in esclusiva, una negoziazione migliorativa con KKR, finalizzata a ottenere la presentazione – nel più breve tempo possibile compatibilmente con la complessità dell'operazione e comunque entro il 30 settembre p.v. – di un'offerta conclusiva e vincolante per NetCo secondo i migliori termini e condizioni, nonché di convenire il perimetro, le modalità e i tempi per l'esecuzione dell'attività di due diligence confirmatoria richiamata nella stessa offerta di KKR.

Offerta di co-investimento in una rete VHC

In data 29 gennaio 2021 TIM ha notificato all'Autorità una offerta di co-investimento per la realizzazione di una nuova rete in fibra ai sensi degli articoli 76 e 79 del Nuovo Codice europeo delle Comunicazioni elettroniche (CCEE) affinché ne sia valutata la conformità al suddetto art. 76 ai fini della deregolamentazione della nuova infrastruttura in fibra.

Tale offerta è stata successivamente modificata ed integrata da TIM a marzo, aprile e da ultimo a dicembre 2021 alla luce delle indicazioni fornite dall'Autorità nelle "Conclusioni preliminari" trasmesse a TIM all'esito del market test avviato con delibera n. 110/21/CONS.

Il progetto di co-investimento è aperto a qualsiasi fornitore di reti o servizi di comunicazione elettronica ed è il primo caso di co-investimento europeo su scala nazionale e di applicazione del nuovo Codice.

In particolare, il progetto consentirà di raggiungere, complessivamente entro aprile 2026, 9,7 milioni di UIT (Unità Immobiliari Tecniche), sui 13,9 milioni presenti, in 2.549 comuni.

In data 11 gennaio 2022 AGCom ha pubblicato la delibera n. 1/22/CONS che ha avviato la consultazione pubblica, terminata il 9 febbraio 2022, sul trattamento regolamentare della rete in fibra di FiberCop oggetto dell'Offerta di co-investimento.

La delibera in consultazione prevede l'approvazione degli impegni di co-investimento che sono resi vincolanti per un periodo di 10 anni ai sensi dell'art. 76 del nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche Europeo (CCEE). In particolare, TIM sarà vincolata ai suddetti impegni e non sarà sottoposta ad alcun ulteriore obbligo regolamentare sulla rete secondaria in fibra in tutti i Comuni nei quali sia stato stipulato almeno un accordo di co-investimento tra un operatore alternativo e FiberCop con riferimento ai seguenti servizi:

  • accesso semi-GPON;
  • accesso alle infrastrutture di posa e fibra spenta su rete secondaria;
  • accesso al segmento verticale di terminazione in fibra;
  • ogni altro eventuale servizio di accesso che insiste unicamente sulla rete secondaria oggetto del coinvestimento.

In data 16 maggio 2022, l'Autorità ha notificato lo schema di provvedimento alla Commissione europea. Tuttavia, in data 7 giugno 2022 AGCom ha ritirato la notifica a seguito della comunicazione di TIM di un meccanismo di indicizzazione all'inflazione dei prezzi dell'Offerta di co-investimento, per tenere conto del recente, imprevisto e significativo, aumento dell'inflazione. Il meccanismo di indicizzazione è stato successivamente modificato da TIM in luglio e ottobre 2022 sulla base delle indicazioni fornite dall'Autorità.

Con la delibera n. 385/22/CONS pubblicata il 7 novembre 2022 l'Autorità ha avviato un market test sul meccanismo di indicizzazione dei prezzi proposto a scaglioni da TIM per determinare il tasso di inflazione annuale da applicare ai prezzi dell'offerta di co-investimento a partire dal 2023. L'Offerta estende anche l'applicazione delle condizioni economiche per il 2021 ai co-investitori che aderiscono entro aprile 2023.

Gli approfondimenti istruttori disposti da AGCom non hanno comportato la rinnovazione in toto del procedimento, ma si sono limitati a valutare la conformità dei nuovi prezzi ai criteri previsti dal Codice, anche sulla base degli esiti di un market test ad hoc a valle del quale verrà rinnovata la notifica in Commissione europea.

In data 9 febbraio 2023 l'Autorità ha comunicato a TIM le proprie conclusioni preliminari con le quali ha richiesto una revisione del modello di indicizzazione dei prezzi dell'Offerta di co-investimento. Sono in corso i necessari approfondimenti sui rilievi preliminari mossi dall'Autorità al fine di formulare la risposta della Società.

Bandi Infratel per il sussidio delle reti a Banda Ultra Larga

La Strategia italiana per la Banda Ultralarga – "Verso la Gigabit Society", approvata il 25 maggio 2021 dal Comitato interministeriale per la transizione digitale (CITD), definisce le azioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale indicati dalla Commissione europea nel 2016 e nel 2021 – rispettivamente con la Comunicazione sulla Connettività per un mercato unico digitale europeo (cd. "Gigabit Society") e la Comunicazione sul decennio digitale (cd. "Digital compass") con la quale ha presentato la visione, gli obiettivi e le modalità per conseguire la trasformazione digitale dell'Europa entro il 2030.

Tali obiettivi europei di trasformazione digitale si sviluppano intorno a 4 punti cardinali: (1) le competenze digitali; (2) la digitalizzazione dei servizi pubblici; (3) la trasformazione digitale delle imprese; (4) la realizzazione di infrastrutture digitali sicure e sostenibili. Per quanto riguarda queste ultime, uno degli obiettivi fissati dalla Commissione europea è permettere entro il 2030 che tutte le famiglie dell'UE possano beneficiare di una connettività Gigabit e che tutte le zone abitate siano coperte dalle reti 5G.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano (PNRR) approvato dal Governo il 29 aprile 2021 destina il 27% delle risorse alla transizione digitale, di cui 6,7 miliardi di euro per progetti strategici per la banda ultra-larga, in continuità con la Strategia varata dal Governo nel 2015.

La Strategia, oltre ad avere come obiettivo il completamento del Piano di copertura delle aree bianche e delle misure a sostegno della domanda già avviate (c.d. voucher), prevede cinque ulteriori Piani di intervento pubblico per coprire le aree geografiche in cui l'offerta di infrastrutture e servizi digitali ad altissima velocità da parte degli operatori di mercato è assente o insufficiente, e si prevede lo sarà anche nei prossimi anni.

Il PNRR stanzia per i progetti a banda ultra-larga complessivamente 6,7 miliardi di euro distribuiti sui seguenti Piani:

  • Piano "Italia a 1 Giga" (3,86 miliardi di euro);
  • Piano "Italia 5G" (2,02 miliardi di euro), di cui:
    • Aree No 4G/5G (1 miliardo di euro);
  • Corridoi 5G (0,6 miliardi di euro);
  • Strade extraurbane 5G ready (0,42 miliardi di euro).
  • Piano "Sanità Connessa" (0,50 miliardi di euro);
  • Piano "Scuola Connessa" (0,26 miliardi di euro);
  • Piano "Isole minori" (0,06 miliardi di euro).

Attraverso tali misure, il Governo intende anticipare al 2026 – quindi di ben 4 anni – gli obiettivi di connettività a 1 Gbit/s per tutti e la piena copertura 5G delle aree popolate fissati dalla nuova strategia europea Digital Compass per il 2030.

Piano "Italia a 1 Giga" (3,86 miliardi di euro)

Il Piano "Italia a 1 Giga" prevede di garantire una copertura fissa di 1 Giga in download e almeno 200 Mbit/s in upload nelle zone grigie e nere dove fino al 2026 i piani degli operatori privati non possono garantire connessioni "affidabili" con almeno 100 Mbit/s in download.

In questo contesto, nell'aprile 2021, Infratel Italia (società in house del MISE) ha avviato una mappatura dei piani di copertura fissa UBB 2021-2026 da parte di tutti gli operatori privati, inclusa la copertura FWA su un totale di 21,3 milioni di indirizzi grigi e neri, come risultanti dalle precedenti mappature.

I risultati della mappatura fissa sono stati pubblicati il 6 agosto 2021.

Individuando come soglia di intervento una copertura di 300 Mbit/s, sono stati individuati come oggetto di intervento pubblico circa 6,2 milioni di indirizzi stradali privi di copertura a 300 Mbit/s.

A seguito di una consultazione pubblica sulle modalità di intervento, per l'erogazione dei finanziamenti pubblici sono stati utilizzati bandi con modello a incentivo su base regionale o multiregionale.

Nello stesso streaming del Piano "Italia a 1 Giga", Infratel in data 13 ottobre 2021 ha avviato una consultazione complementare conclusasi il 15 novembre 2021, relativa all'aggiornamento della mappatura delle coperture fisse UBB delle "Aree Bianche" del Piano BUL 2016 che include, un totale di 11,8 milioni di civici:

  • i civici dei bandi BUL aggiudicati alla concessionaria pubblica Open Fiber S.p.A.;
  • i civici corrispondenti a circa 450.000 unità immobiliari ubicate in aree remote (cd. "case sparse"), non comprese nei precedenti piani di intervento pubblico.

Lo scopo della mappatura è stato quello di identificare i civici presenti nelle suddette aree che sono state escluse dall'intervento pubblico e non saranno raggiunte, nei prossimi 5 anni (30/9/21-30/9/26), da investimenti privati idonei a garantire una velocità di connessione in download di almeno 300 Mbit/s nell'ora di punta.

Sulla base dei piani di copertura dichiarati da Open Fiber e dagli operatori privati, sono stati individuati 1,6 milioni di indirizzi stradali non coperti a 300 Mbit/s entro il 2026 che saranno oggetto di finanziamento pubblico per il completamento del Piano "Italia a 1 Giga".

Il "Piano Italia a 1 Giga" è stato notificato alla Commissione europea l'8 novembre 2021 ed è stato approvato in data 27 gennaio 2022.

In data 15 gennaio 2022 è stato pubblicato da Infratel il bando "Italia a 1 Giga" per la concessione di contributi pubblici per il finanziamento di progetti di investimento per la realizzazione di nuove infrastrutture di telecomunicazioni e relativi apparati di accesso in grado di erogare servizi con capacità di almeno 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload, con scadenza 31 marzo 2022.

I civici coinvolti nel bando (circa 6,9 milioni) sono suddivisi in 15 lotti e il finanziamento previsto a bando è pari a 3,68 miliardi di euro. Ciascun concorrente poteva aggiudicarsi fino a un massimo di 8 lotti.

Il contributo pubblico coprirà fino al 70% delle spese sostenute mentre una quota non inferiore al 30% rimarrà a carico del beneficiario.

Gli esiti delle gare sono stati pubblicati in data 24 maggio 2022 e sono i seguenti:

  • TIM si è aggiudicata i bandi relativi a: Sardegna (lotto 1), Abruzzo, Molise, Marche e Umbria (lotto 3), Piemonte, Liguria e Val d'Aosta (lotto 4), Calabria Sud (lotto 5), Calabria Nord-Cs (lotto 11) e Basilicata (lotto 14) per un totale di circa 1,6 miliardi di euro;
  • Open Fiber si è aggiudicata i bandi relativi a: Puglia (lotto2), Toscana (lotto 6), Lazio (lotto 7), Sicilia (lotto 8), Emilia-Romagna (lotto 9) Campania (lotto 10), Friuli Venezia Giulia-Veneto (lotto 12) e Lombardia (lotto 13) per un totale di circa 1,8 miliardi di euro.

Il bando relativo a Trento e Bolzano (lotto 15) è stato riproposto con scadenza 3 giugno ed è stato aggiudicato a TIM in data 28 giugno 2022 per un totale di circa 65 milioni di euro.

In data 29 luglio 2022 sono state firmate le Convenzioni tra Infratel e gli operatori aggiudicatari dei singoli lotti.

Piano "Italia 5G" (2,02 miliardi di euro)

Il Piano "Italia 5G" prevede la copertura 5G con 150 Mbit/s in download e almeno 50 Mbit/s in upload nelle seguenti aree:

  • Corridoi europei 5G (2.645 km): 420 milioni di euro;
  • Strade extraurbane predisposte per il 5G (10.000 km): 600 milioni di euro;
  • No aree 5G/4G: 1 miliardo di euro.

Per identificare le aree da finanziare, Infratel ha effettuato una mappatura dei piani di copertura mobile 4G e 5G 2021-2026 degli operatori privati, comprensivi dei collegamenti di backhauling in fibra dei siti.

A esito della consultazione sono stati individuati come soggetti ad intervento pubblico:

  • 13.200 siti radiomobili, che comprendono circa 18.600 SRB (Stazioni Radio Base) su cui implementare il backhauling in fibra;
  • un 15% del territorio nazionale cui afferisce però solo l'1,6% della popolazione, ma con importanti vie di trasporto terrestri quali strade e ferrovie, da coprire in 5G.

Tali risultati sono stati sottoposti a consultazione pubblica fino al 15 dicembre 2021.

A seguito degli esiti della consultazione pubblica, in data 21 marzo 2022 Infratel ha pubblicato due bandi di gara per favorire la realizzazione, entro il 2026, di infrastrutture per lo sviluppo di reti 5G nelle zone del Paese prive di investimenti da parte del mercato:

1) Bando Backhauling fibra;

2) Bando Nuovi siti 5G.

La Commissione europea ha approvato la misura di aiuto comprendente entrambi i bandi in data 25 aprile 2022.

Il termine per presentare le offerte è scaduto il 9 maggio 2022.

Bando Backhauling in fibra

Il primo bando prevede incentivi sugli investimenti per la realizzazione di rilegamenti in fibra ottica di oltre 10.000 siti radiomobili esistenti fino al 90% del costo degli stessi. È suddiviso in 6 lotti pluriregionali e mette a gara un totale di 949.132.899 euro.

In data 13 giugno 2022 tutti i sei lotti sono stati aggiudicati a TIM per un controvalore complessivo di 725.043.820 euro.

In data 29 luglio 2022 sono state firmate le Convenzioni relative ai singoli lotti tra Infratel e TIM.

Bando Nuovi siti 5G

Il secondo bando incentiva la realizzazione di nuove infrastrutture di rete mobili 5G (fibra, infrastrutture e componenti elettroniche) in oltre 2400 aree del Paese con velocità di trasmissione di almeno 150 Mbit/s in downlink e 30 Mbit/s in uplink, anch'esse finanziate fino al 90% del costo complessivo.

Anche il secondo bando è suddiviso in 6 lotti pluriregionali ma diversi dai precedenti e mette a gara un totale di 974.016.970 euro.

Il secondo bando per la realizzazione di nuovi siti 5G è andato deserto ed è stato ripubblicato con modifiche in data 20 maggio con scadenza 10 giugno 2022.

Il nuovo bando prevede un finanziamento di 567.043.033 euro su un numero inferiore di siti da collegare rispetto al precedente (-50%).

In data 28 giugno 2022 Infratel ha reso noto che tutti i sei lotti sono stati aggiudicati a INWIT S.p.A. in costituendo Raggruppamento Temporaneo di Impresa con TIM e Vodafone per un totale di circa 346 milioni di euro.

In data 29 luglio 2022 sono state firmate le Convenzioni relative ai singoli lotti tra Infratel e il raggruppamento di imprese guidato da INWIT S.p.A..

Piano "Sanità Connessa"

Il Piano "Sanità Connessa" ha lo scopo di fornire connettività con velocità simmetrica a partire da 1 Gbit/s fino a 10 Gbit/s a circa 12.280 strutture sanitarie in tutto il Paese.

Per dare attuazione al Piano, in data 28 gennaio 2022 Infratel ha indetto una gara per la fornitura di servizi di connettività a banda ultra-larga presso le strutture del servizio sanitario pubblico sul territorio italiano, compresa la fornitura e posa in opera della rete di accesso e servizi di gestione e manutenzione, con scadenza 11 aprile 2022.

Il bando prevede uno stanziamento di 387 milioni di euro ed è suddiviso in 8 lotti territoriali e uno stesso soggetto potrà aggiudicarsi fino ad un massimo di 4 lotti.

L'aggiudicazione provvisoria dei bandi è stata comunicata in data 6 giugno 2022.

L'Importo complessivo aggiudicato è stato pari a 314 milioni di euro.

TIM si è aggiudicata due degli otto lotti comprendenti le regioni Lombardia, Emilia-Romagna, Marche e Umbria aggiudicandosi circa 78 milioni di euro.

In data 20 settembre 2022 sono state firmate le Convenzioni relative ai singoli lotti vinti tra Infratel e TIM.

Piano "Scuola Connessa"

Il Piano "Scuola Connessa" mira a completare il Piano Scuola 2020-2023 avviato dal Governo il 5 maggio 2020 con cui era stata prevista la fornitura della connessione a banda ultra-larga fino a 1 Gbit/s con 100 Mbit/s garantiti a 35.000 edifici scolastici (circa il 78% del totale), ossia di tutti gli edifici delle scuole secondarie di primo e secondo livello del territorio nazionale e, nelle "aree bianche", anche il collegamento di tutti i plessi delle scuole primarie e dell'infanzia.

Il Piano Scuola 2020-2023 è stato condotto da Infratel che, tra il settembre e dicembre 2020 ha effettuato una consultazione pubblica e emanato un bando di gara con un finanziamento pubblico di 274 milioni di euro suddiviso in 7 lotti su base geografica (con un limite di due lotti che possono essere assegnati allo stesso concorrente che può presentare offerte per tutti i lotti).

In data 26 febbraio 2021 è stata comunicata l'aggiudicazione dei singoli lotti.

L'importo complessivo aggiudicato è stato pari a 271 milioni di euro.

TIM si è aggiudicata due degli otto lotti, comprendenti le regioni Toscana, Veneto, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, aggiudicandosi circa 84 milioni di euro.

Il nuovo Piano "Scuola Connessa" mira a completare l'intervento pubblico già avviato, includendo i restanti 9.900 edifici che saranno forniti di connettività a 1 Gbit/s con relativa assistenza tecnica per 5 anni.

Per dare attuazione al Piano, in data 28 gennaio 2022 Infratel ha indetto una nuova gara, con una dotazione complessiva di oltre 184 milioni di euro per la fornitura di servizi di connettività Internet a banda ultra-larga presso scuole sul territorio italiano, compresa la fornitura e posa in opera della rete di accesso e servizi di gestione e manutenzione, con scadenza 11 aprile 2022.

Il bando è suddiviso in 8 lotti territoriali e uno stesso soggetto potrà aggiudicarsi fino ad un massimo di 4 lotti.

L'aggiudicazione provvisoria dei bandi è stata comunicata in data 6 giugno 2022.

L'Importo complessivo aggiudicato è stato pari a circa 166 milioni di euro.

TIM si è aggiudicata quattro degli otto lotti comprendenti le regioni Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta, Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna aggiudicandosi oltre 99 milioni di euro.

In data 20 settembre 2022 sono state firmate le Convenzioni relative ai singoli lotti vinti tra Infratel e TIM.

Piano "Isole minori" (0,06 miliardi di euro)

Il Piano "Isole minori" mira a fornire connettività adeguata a 18 isole minori oggi prive di collegamenti con fibra ottica con il continente. In particolare, le isole saranno dotate di backhaul ottico che consentirà lo sviluppo della connettività a banda ultra-larga. Il backhaul ottico sarà accessibile a tutti gli operatori tramite Submarine Backhaul Access Point individuati secondo il criterio di minore distanza dal punto neutro di consegna (NDP), se presente nell'isola, e dal punto di approdo del cavo sottomarino.

Il budget complessivo è pari a 60,5 milioni di euro.

La misura sarà attuata mediante modelli di intervento diretto. La nuova rete sarà interamente finanziata e di proprietà dello Stato e sarà gestita da uno o più operatori, scelti sulla base di un processo di selezione competitivo, aperto, trasparente e non discriminatorio.

La gara per individuare gli operatori economici a cui affidare la progettazione, fornitura e posa in opera di cavi sottomarini a fibre ottiche per la realizzazione del "Piano isole minori" è stata avviata in data 18 novembre 2021 e si è conclusa in data 22 dicembre 2021. Poiché la gara è andata deserta, Infratel l'ha riproposta, con modifiche, in data 11 febbraio 2022 con scadenza 18 marzo 2022 e il bando è stato assegnato alla società Elettra TLC in data 28 aprile 2022 per circa 45 milioni di euro.

Piano Voucher

L'obiettivo del Piano, avviato in data 5 maggio 2020 con uno stanziamento complessivo di più di 1 miliardo di euro, è quello di promuovere e incentivare la domanda di servizi di connettività a banda ultra-larga (NGA e VHCN) in tutte le aree del Paese, allo scopo di ampliare il numero di famiglie e imprese che usufruiscono di servizi digitali utilizzando reti ad alta velocità ad almeno 30 Mbit/s.

Voucher per le famiglie

Una prima fase di intervento, avviata il 9 novembre 2020, con uno stanziamento di 200 milioni di euro, a favore delle famiglie con ISEE inferiore a 20.000 euro alle quali è destinato un contributo di 500 euro (200 euro per la connettività e 300 euro per Tablet o PC in comodato d'uso), rispondeva alla necessità di fronteggiare, nella prima fase della pandemia da Covid-19, gli effetti dell'emergenza sanitaria e garantire servizi di connessione idonei a dare continuità alle attività scolastiche e lavorative dei nuclei familiari. La prima fase si è conclusa in data 9 novembre 2021, a un anno dal suo inizio, come da decreto attuativo. Tale misura si è rivelata poco incentivante: dell'intero importo stanziato di 200 milioni di euro non ne sono stati assegnati oltre 93 milioni di euro. Sono stati assegnati 210.000 bonus a fronte di una disponibilità di 400.000.

In data 27 aprile 2022 Infratel ha pertanto avviato una consultazione pubblica propedeutica all'avvio di una seconda fase di erogazione dei voucher destinati alle famiglie.

Le risorse complessive stanziate per l'intervento ammontano a 407.470.769 euro.

L'obiettivo dell'intervento è quello di promuovere e incentivare la domanda di servizi di connettività a banda ultra-larga (NGA e VHCN) in tutte le aree del Paese, allo scopo di ampliare il numero di famiglie che usufruiscono di servizi digitali utilizzando reti ad alta velocità ad almeno 30 Mbit/s.

La consultazione è scaduta il 31 maggio 2022. Si è in attesa della approvazione della misura da parte della Commissione europea.

In data 22 marzo 2023 Infratel ha avviato una consultazione integrativa a quella conclusasi a maggio 2022, con scadenza 22 aprile 2023, al fine di acquisire pareri e osservazioni in merito alle seguenti proposte di intervento:

  • intervento a favore delle famiglie, senza limitazioni ISEE e senza un contratto dati attivo alla rete fissa in banda larga e ultra-larga;
  • erogazione di un voucher pari a 300 euro, per incentivare abbonamenti ad almeno 300Mbps sotto forma di sconto sul prezzo di attivazione (ove presente) e sull'importo dei canoni di erogazione del servizio per un periodo fino a 24 mesi, e comprenderà la fornitura dei relativi apparati elettronici (CPE);
  • esclusione delle famiglie che hanno già beneficiato del voucher connettività durante la fase 1, destinata alle famiglie meno abbienti;

■ erogazione di un contributo aggiuntivo pari ad un massimo di 130 euro per la copertura di costi relativi a opere civili che dovessero sostenere all'interno della propria proprietà privata al fine di predisporla al passaggio della necessaria infrastruttura.

Non sono stati ancora pubblicati gli esiti di tali consultazioni.

Voucher per le imprese

L'intervento di incentivazione per le imprese, approvato dalla Commissione europea lo scorso 15 dicembre 2021, è stato avviato in data 1° marzo 2022 e mira a favorire la connettività a internet ultraveloce delle imprese e la digitalizzazione del sistema produttivo.

Al netto di quanto attribuito a spese di comunicazione e di accompagnamento della misura e a rimborso dei costi diretti e indiretti legati alla realizzazione dell'attività l'ammontare destinato all'erogazione dei voucher è di circa 590 milioni di euro.

I beneficiari potranno richiedere un solo voucher per garantire un incremento della velocità di connessione, da 30 Mbit/s a oltre 1 Gbit/s variabile da un minimo di 300 euro a un massimo di 2.500 euro, in funzione della velocità di download garantita e della durata del contratto (da 18 a 24 mesi).

Il Piano Voucher per le imprese aveva inizialmente una durata fino al 15 dicembre 2022 che è stata prorogata fino al 31 dicembre 2023.

La proroga era stata richiesta dal Governo italiano alla Commissione europea, in considerazione degli oltre 430 milioni di euro ancora disponibili e tenuto conto dell'estensione della platea dei beneficiari ai professionisti (persone fisiche titolari di partita IVA che esercitano una professione intellettuale, in proprio o in forma associata) avvenuta a maggio 2022.

In data 22 marzo 2023 Infratel ha avviato una consultazione riguardante il "Piano Voucher per l'incentivazione della domanda di connettività delle imprese – Servizi applicativi" scaduta il 22 aprile 2023 al fine di acquisire pareri e osservazioni in merito alle seguenti proposte di intervento:

  • intervento a favore delle micro, piccole e medie imprese, nonché delle persone fisiche titolari di partita IVA che esercitano, in proprio o in forma associata, una professione intellettuale ai sensi dell'articolo 2229 del Codice civile, ovvero una delle professioni non organizzate di cui alla legge 14 gennaio 2013, n. 4;
  • erogazione di un voucher di valore variabile, per l'attivazione di servizi applicativi in ambito 5G, Cloud, Cyber Security, Big Data, Intelligenza artificiale, Blockchain, droni, a supporto delle attività dei soggetti beneficiari;
  • potranno richiedere il contributo voucher le imprese o i professionisti che dispongono già di un contratto ad almeno 30 Mbps di velocità in download.

Alla scadenza prevista, TIM ha inviato il proprio contributo. Non sono stati ancora pubblicati gli esiti di tale consultazione.

Mercati wholesale di rete mobile

Analisi di mercato terminazione mobile

Il 22 gennaio 2019 AGCom ha pubblicato la decisione finale relativa all'analisi del mercato della terminazione su rete mobile (delibera n. 599/18/CONS). In particolare AGCom ha stabilito per il periodo 2018-2021, tariffe simmetriche per tutti gli operatori MNO e full MVNO (0,98 centesimi di euro nel 2018, 0,90 centesimi di euro nel 2019, 0,76 centesimi di euro nel 2020, 0,67 centesimi di euro nel 2021) e di confermare l'assenza di obbligo di controllo dei prezzi di terminazione per le chiamate originate al di fuori dell'Area Economica Europea (AEE); tuttavia gli operatori SPM non possono applicare tariffe di terminazione più alte di quelle applicate agli operatori italiani dagli operatori dei Paesi extra AEE in cui le tariffe sono regolamentate.

Ai sensi del regolamento delegato (UE) 2021/654 della Commissione europea è previsto, inoltre, un percorso di riduzione progressiva dei prezzi di terminazione mobile in tre anni al fine di consentire una transizione graduale per il raggiungimento del prezzo target di 0,2 centesimi/min al 2024: 0,67 centesimi/min fino a fine 2021, 0,55 centesimi/min nel 2022 e 0,4 centesimi/min nel 2023.

Sotto determinate condizioni, che dovrebbero garantire in linea di principio la reciprocità dei prezzi, i suddetti cap si applicano anche alla terminazione di chiamate originate fuori dalla UE.

Mercati retail di rete fissa

Servizio Universale

Costo netto

A seguito della sentenza n. 4616/2015, pubblicata il 2 ottobre 2015, con il quale il Consiglio di Stato ha annullato la decisione n. 1/08/CIR di AGCom sull'applicazione retroattiva dei nuovi criteri metodologici per il calcolo del costo netto del servizio universale (USO) relativo agli anni 2004-2007, l'Autorità ha avviato con la delibera 89/18/CIR, pubblicata il 3 luglio 2018, e la successiva delibera n. 62/19/CIR, pubblicata il 7 maggio 2019 la consultazione pubblica del costo netto delle annualità complessive 2004-2007. In data 11 settembre 2019, l'Autorità ha pubblicato la delibera definitiva inerente il Costo Netto USO 2004-2007 (delibera n. 103/19/CIR) con cui ha riconosciuto la sussistenza di un onere iniquo in capo a TIM complessivamente pari a 113,4 milioni di euro da ripartire tra tutti gli operatori fissi e mobili. La quota a carico degli OAOs ammonta a circa 26,6 milioni di euro, calcolata al netto delle quote già versate, dagli stessi operatori, in esito ai procedimenti 2004 e 2005 approvati "illo tempore". In merito alle vertenze passate, a seguito della sentenza n. 3388/15 del Consiglio di Stato, pubblicata il 7 luglio 2015, l'Autorità, in data 11 settembre 2019, ha avviato il procedimento di consultazione pubblica (delibera n. 102/19/CIR) innovando profondamente l'analisi di sostituibilità fisso-mobile, in coerenza con il percorso delineato per le annualità 2004-2007. In tale contesto, si è inserita la sentenza n. 6881 dell'8 ottobre 2019, con cui il Consiglio di Stato ha disposto la restituzione delle quote versate da Vodafone a TIM, per le annualità contestate (1999-2000 e 2002-2003). Alla luce della sentenza del Consiglio di Stato sù indicata, che ha integralmente riformato le sentenze del TAR Lazio nn. 6458, 6459, 6461 e 6463 del 23 maggio 2018, in esecuzione delle quali era stata avviata la consultazione pubblica di cui alla delibera n. 102/19/ CIR, l'Autorità ha revocato la predetta delibera con la decisione n. 190/19/CIR.

In data 21 luglio 2020, AGCom ha avviato la consultazione pubblica inerente il riesame dell'iniquità del costo netto del servizio universale 1999-2009. L'estensione dell'arco temporale oggetto di rinnovazione fino al 2009 si è resa necessaria a seguito della sentenza n. 2542/2020 con cui il TAR ha accolto il ricorso di Vodafone, sotto il profilo della sostituibilità fisso/mobile. Sulla medesima questione pendono anche i giudizi sulle annualità 2004-2007, rinnovate da AGCom con la delibera n. 103/19/CIR, e su cui il TAR non si è ancora espresso. In ottemperanza alla sentenza 6881 del Consiglio di Stato, l'Autorità con la delibera n. 263/20/CIR ha definito un nuovo approccio per dimostrare la liceità della partecipazione degli operatori mobili al costo netto USO per le annualità in oggetto. L'orientamento espresso da AGCom in consultazione è quello di riconoscere l'iniquità dell'onere in prima facie per le annualità 2002-2009. Per le precedenti annualità 1999-2000, invece, l'Autorità non ha riscontrato la sussistenza di un onere iniquo in capo a TIM.

In data 29 marzo 2021, l'AGCom, con la pubblicazione della delibera n. 18/21/CIR, ha confermato l'obbligo di partecipazione degli operatori mobili al meccanismo di contribuzione USO per le annualità 2001-2009. A seguito dell'impugnazione della delibera da parte di Wind e Vodafone, il MISE ha sospeso l'obbligo di versamento a carico degli operatori.

In data 17 febbraio 2022, il TAR ha annullato la delibera n. 18/21/CIR accogliendo un unico motivo di ricorso degli OAO con cui è stato contestato il parametro-soglia relativo all'iniquità dell'onere (2^ facie) con riguardo agli impatti economici e finanziari sul soggetto incaricato. Gli ulteriori motivi di ricorso degli OAO sono stati invece respinti dal TAR.

AGCom in data 27 giugno 2022 ha pubblicato la delibera n. 1/22/CIR con cui si sospendono i termini stabiliti dalla delibera n. 92/21/CIR, già prorogati dalla delibera n. 58/22/CONS e dalla delibera n. 143/22/CONS.

Il Consiglio di Stato con l'ordinanza collegiale n. 3885/2023, pubblicata in data 18 aprile 2023, ha rimesso alla Corte di Giustizia UE le questioni pregiudiziali riferite alla partecipazione degli Operatori Mobili alla contribuzione al Fondo USO, sospendendo qualsiasi altro giudizio in merito. La decisione della Corte di Giustizia UE e del Consiglio di Stato è attesa indicativamente entro il 2025.

Linee guida del recesso volontario

Con la delibera n. 487/18/CONS l'Autorità ha disciplinato le modalità con cui gli operatori devono gestire le modalità di dismissione e trasferimento dell'utenza nei contratti per adesione.

TIM ha impugnato la delibera relativamente alle disposizioni che limitano il diritto di recuperare in maniera piena i costi in caso di recesso (sconti da promozioni, rate prodotti). Il Giudice amministrativo ha respinto il ricorso di TIM, in quanto trattandosi di linee guida non sarebbero direttamente lesive. TIM ha impugnato nuovamente la delibera n. 487/18/CONS quale atto presupposto della delibera n. 591/20/CONS con cui AGCom ha condannato TIM al pagamento di una sanzione amministrativa per la violazione della delibera n. 487/18/ CONS in materia di recesso. Il TAR Lazio a marzo 2022 ha respinto il ricorso e TIM ha presentato appello.

Libertà di scelta del modem

Con la delibera n. 348/18/CONS l'Autorità ha sancito il principio di libertà di scelta del modem da parte dell'utente per l'accesso ad Internet.

TIM ha impugnato la delibera per le disposizioni transitorie in merito ai clienti che abbiano un'offerta Internet con un modem in abbinata obbligatoria a titolo oneroso (vendita e noleggio) nei mesi precedenti all'entrata in vigore della delibera n. 348/18/CONS (1° dicembre 2018). A fine 2018 sono state sospese le suddette disposizioni transitorie in attesa della fissazione dell'udienza al TAR Lazio fissata per il 23 ottobre 2019. In data 28 gennaio 2020, il TAR ha rigettato in primo grado il ricorso di TIM che ha pertanto presentato appello.

Nel maggio 2020, TIM ha comunicato ai suoi clienti che hanno sottoscritto un'offerta per l'accesso a Internet e la vendita di rate del modem prima del 1° dicembre 2019, la possibilità di aderire a un'offerta equivalente di Internet senza modem e l'indennità per le rate residue. L'adesione all'offerta equivalente fa venir meno l'addebito in fattura delle rate residue del modem acquistato dal cliente, non comporta alcun onere aggiuntivo per il cliente e non implica modifiche alle condizioni economiche e contrattuali di fruizione dei servizi attivi sulla linea.

Il 2 agosto 2021 il Consiglio di Stato ha definitivamente respinto il ricorso di TIM.

Mercati retail di rete mobile

Servizi Premium

A febbraio 2021, con delibera n. 10/21/CONS, AGCom ha adottato nuove misure relative all'attivazione dei servizi digitali a contenuto in abbonamento da rete mobile. In particolare, è stata previsto un blocco (barring) di default sulle SIM, ossia una inibizione all'acquisto di tali servizi che può essere rimossa previa ed espressa manifestazione di volontà del cliente, ed un processo di acquisizione del consenso del cliente per singolo acquisto tramite inserimento di una password temporanea (cd. OTP). La delibera citata è stata appellata da TIM al TAR.

Con delibera n. 91/22/CONS AGCom ha ordinato a TIM di implementare la procedura di acquisizione della prova del consenso da parte del cliente nel caso di acquisti dei servizi digitali a brand TIM. Il procedimento di valutazione dell'ottemperanza di TIM è in corso. La delibera citata è stata appellata da TIM al TAR con ricorso per motivi aggiunti.

A febbraio 2023, il TAR del Lazio ha, da un lato, annullato parzialmente la delibera n. 91/22/CONS ravvisando un'illegittimità della stessa nella parte relativa alla definizione della sanzione, che andrà ora rideterminata da parte dell'Autorità, e, dall'altro, ha respinto il ricorso principale avverso la delibera n. 10/21/CONS.

La Società ha presentato appello al Consiglio di Stato a maggio scorso.

Ad aprile 2023, con delibera n. 97/23/CONS AGCom ha sospeso il termine per l'adempimento dell'ordine di implementare una procedura di acquisto mediante OTP di cui alla delibera n. 91/22/CONS, fino alla successiva comunicazione da parte di TIM di ripresa della commercializzazione dei servizi digitali in abbonamento a brand offerti sulla propria piattaforma. La sospensione della esecutività opera per un periodo di 6 mesi, prorogabile una sola volta, su richiesta motivata della Società, e comunque per un periodo complessivamente non superiore a 12 mesi.

Servizi di controllo parentale

Con delibera n. 9/23/CONS, AGCom ha definito apposite "Linee guida in materia di Sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio" in attuazione dell'articolo 7-bis del decreto-legge 30 aprile 2020, n. 28.

In estrema sintesi, dette Linee Guida prevedono che il sistema di controllo parentale sia pre-attivato sulle offerte dedicate al minore, "a richiesta" per le altre offerte (sia fisse che mobili) e gratuito per il cliente finale.

L'implementazione di dette Linee guida è prevista entro novembre 2023.

Qualità dei Servizi

Qualità dei servizi inclusi nel Servizio Universale

Il nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche (introdotto con il D.Lgs 207/2021 entrato in vigore il 24 dicembre 2021) ha abrogato l'art. 61 del precedente Codice, il quale stabiliva un meccanismo di fissazione, con delibere di AGCom, di obiettivi annuali sulla Qualità del Servizio Universale che TIM era tenuto a rispettare pena il pagamento di sanzioni amministrative.

Il nuovo Codice ha altresì incluso nel Servizio Universale il servizio di accesso a internet a banda larga. In relazione a ciò, con la delibera n. 162/22/CONS, pubblicata il 10 giugno 2022, AGCom ha avviato un procedimento finalizzato a definire, alla luce delle circostanze nazionali e della larghezza minima di banda di cui dispone la maggioranza dei consumatori nel territorio italiano (e tenendo conto della relazione del BEREC sulle migliori prassi), il servizio di accesso adeguato a internet a banda larga, necessario per garantire la partecipazione di tutti i cittadini alla vita sociale ed economica della società. L'accesso a internet dovrà essere in grado di fornire la larghezza di banda necessaria per supportare almeno l'insieme minimo di servizi di cui all'Allegato 5 del nuovo Codice. Successivamente, in data 28 dicembre 2022, AGCom ha sottoposto a consultazione uno schema di provvedimento (delibera n. 421/22/CONS) in cui propone come accesso adeguato a internet da garantire come servizio universale un valore di 4 Mbps in download. Il procedimento è in corso.

Qualità dei servizi mobili e personali

Con delibera n. 23/23/CONS, AGcom ha aggiornato la regolamentazione in materia di qualità e carte dei servizi di comunicazioni mobili e personali nonché la disciplina delle campagne di misura della qualità del servizio dati a banda larga. La nuova delibera, tra l'altro:

  • recepisce alcune misure previste dal Regolamento (UE) n. 2015/2120 e dalle correlate Linee Guida del BEREC in tema di accesso a una Internet aperta ed in particolare l'obbligo di indicare nei contratti degli operatori mobili la velocità massima stimata e la velocità pubblicizzata in download e in upload;
  • introduce l'obbligo di prevedere sui siti web degli operatori delle mappe di copertura per le diverse tecnologie, con una granularità dei pixel coperti non superiore a 100 m2.

Qualità dei servizi di comunicazione elettronica da postazione fissa

Con delibera n. 405/22/CONS AGCom ha avviato un procedimento finalizzato ad accorpare ed aggiornare la regolamentazione in materia di qualità e carte dei servizi di comunicazione vocale fissa e in materia di qualità e carte dei servizi di accesso a internet da postazione fissa. L'emananda regolamentazione recepirà, tra l'altro, alcune misure previste dal Regolamento (UE) n. 2015/2120 e dalle correlate Linee Guida del BEREC in tema di accesso a una Internet aperta ed in particolare l'obbligo di indicare nei contratti degli operatori di rete fissa la velocità massima, la velocità normalmente disponibile e la velocità pubblicizzata in download e in upload. Il procedimento è in corso.

Qualità del servizio di assistenza clienti nel settore delle comunicazioni elettroniche e dei servizi media audiovisivi

Con delibera n. 436/22/CONS AGCom ha avviato un procedimento finalizzato ad aggiornare la regolamentazione della qualità del servizio di assistenza telefonica ai clienti nel settore delle comunicazioni elettroniche, estendendola al contempo la regolamentazione ai canali di assistenza digitale e ai servizi di assistenza del settore media-audiovisivo. Il procedimento è in corso.

Contributi Autorità

Contributo AGCom

Il 17 gennaio 2023, AGCom ha emesso le delibere n. 409/22/CONS, 410/22/CONS e 416/22/CONS relative al pagamento del contributo AGCom per l'anno 2023 (calcolato sui dati del bilancio 2021). Le linee guida per il calcolo della quota contributiva sono invariate rispetto alle linee guida per il calcolo del contributo 2022. Per l'anno 2023, AGCom ha incrementato il tasso portandolo al 1,40 per mille per il mercato delle comunicazioni elettroniche ed al 2,00 per mille per i servizi "media". Sulla base di questa aliquota, TIM ha pagato, sotto riserva, circa 16,116 milioni di euro.

Privacy e protezione dei dati personali

Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e aggiornamenti Codice Privacy

Al fine di garantire – in TIM e nell'ambito delle Società del Gruppo - la conformità dei trattamenti dei dati personali al GDPR ed al Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196), TIM adotta tutte le necessarie iniziative finalizzate a rendersi conforme alle suddette previsioni.

Nel 2022 sono state avviate le attività di rinnovamento del modello privacy aziendale con l'esecuzione di un assesment, condotto da due primarie società di consulenza da cui è emersa "una sostanziale conformità" del Modello Operativo già adottato da TIM. Nel secondo semestre 2022 ed inizio 2023 sono state realizzate una serie di ulteriori attività migliorative, tra cui in particolare:

  • esecuzione di una nuova mappatura delle attività di trattamento di dati personali in raccordo con i processi operativi aziendali con la definizione di una nuova metodologia di valutazione del rischio privacy associato ad ogni trattamento;
  • rivisitazione del processo di gestione dei trattamenti e di aggiornamento del Registro dei trattamenti;
  • digitalizzazione del processo di gestione delle informative attraverso uno strumento informatico.

La policy "Sistema delle regole per l'applicazione della normativa sulla protezione dei dati personali nel Gruppo Telecom Italia", che è l'insieme delle norme e delle regole operative che disciplinano il trattamento dei dati personali ai sensi delle disposizioni di legge e regolamentari applicabili in materia, definite specificamente per il Gruppo TIM, è tenuta costantemente aggiornata ed è reperibile sulla intranet aziendale.

La Funzione Privacy di TIM pianifica annualmente specifici piani di formazione finalizzati a sensibilizzare le diverse funzioni aziendali ed a illustrare le policy e procedure emesse per l'applicazione della normativa sul trattamento dei dati personali.

Spettro

Con delibera n. 147/22/CONS AGCom ha autorizzato la chiusura del servizio 3G/UMTS di TIM, a partire dal 1° giugno 2022. Le risorse frequenziali così liberate saranno utilizzate per rafforzare la capacità della rete LTE.

A marzo 2022, con delibera n. 66/22/CONS AGCom ha assentito alla richiesta di proroga dei diritti d'uso delle frequenze di TIM in banda 3,4–3,6 GHz (2x21 MHz in 9 regioni del Sud Italia) che scadono nel 2023 e allo scambio di un blocco di 20 MHz con Linkem. Tale scambio consente a TIM di detenere 20 MHz a livello nazionale nella suddetta banda, portando la dotazione complessiva nella banda 3,4-3,8 GHz a 100 MHz. Ai fini della proroga a maggio 2022 TIM, su base richiesta del Mise, ha corrisposto circa 5 milioni di euro per il rinnovo dei diritti d'uso sino al 31 dicembre 2029. Si è in attesa del D.M. di proroga.

A giugno 2022, AGCom con la delibera n. 157/22/CONS ha espresso il proprio parere favorevole alla richiesta di proroga della durata dei diritti d'uso dello spettro per reti radio WLL nella banda 27.5-29.5 GHz (2x112 MHz FDD) di TIM, per ulteriori sette anni, fino al 31 dicembre 2029. Ai fini della proroga a luglio 2022 TIM ha corrisposto, su base richiesta del MISE, circa 9,68 milioni di euro. Si è in attesa del D.M. di proroga.

Emergenza Ucraina

Alla luce della dichiarazione dello stato di emergenza del Governo Italiano, deliberato dal Consiglio dei Ministri il 28 febbraio 2022 volto ad assicurare, fino al 31 dicembre 2022, soccorso ed assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale, TIM al pari degli altri operatori ha volontariamente avviato importanti iniziative di solidarietà a sostegno, in particolar modo, dei clienti di origine ucraina residenti in Italia, per consentire loro di comunicare gratuitamente o a prezzi agevolati con i propri familiari in Ucraina.

AGCom, analogamente a quanto fatto in passato per precedenti emergenze e, da ultimo, in occasione della pandemia Covid-19, ha istituito un tavolo tecnico di confronto con gli operatori al fine di condividere informazioni e discutere ulteriori iniziative che possano essere pianificate a medio termine a sostegno della popolazione ucraina.

Con il supporto della Commissione europea, l'8 aprile 2022 TIM ha anche sottoscritto con altri operatori UE e ucraini una dichiarazione congiunta per fornire a prezzi accessibili o azzerati servizi di roaming e chiamate internazionali tra l'UE e l'Ucraina. La dichiarazione congiunta intende creare un quadro più stabile per aiutare gli ucraini sfollati in tutta Europa a rimanere in contatto con familiari e amici.

Nuove agevolazioni per i consumatori disabili

Con la delibera n. 290/21/CONS l'Autorità delle Garanzie nelle comunicazioni ha definito la nuova regolamentazione a favore degli utenti con disabilità.

Con tale delibera viene ampliata la platea degli attuali destinatari delle agevolazioni in materia di servizi di comunicazione elettronica estendendo le agevolazioni tariffarie dei servizi di rete fissa e di rete mobile, attualmente riconosciute solo agli utenti non vedenti e non udenti, anche agli utenti invalidi con gravi limitazioni della capacità di deambulazione. A tal fine, viene prevista una fase sperimentale di applicazione delle misure, della durata di dodici mesi prorogabili, al fine di ottenere informazioni sulla nuova platea e sull'efficacia delle misure adottate. I nuovi destinatari delle agevolazioni hanno potuto inviare le richieste di adesione entro una finestra temporale di 90 giorni, dal 1° gennaio al 1° aprile 2022 con decorrenza delle agevolazioni dal 30 aprile 2022.

Nel corso del 2023 AGCom ha deciso di aprire una nuova fase sperimentale.

TIM, da sempre molto attenta ai bisogni degli utenti con disabilità, sia nel 2022 che nel 2023, ha deciso di applicare le agevolazioni agli utenti invalidi con gravi limitazioni della capacità di deambulazione oltre il dettato regolamentare.

Telefonia pubblica

A seguito del recepimento della Direttiva UE 2018/1972, che lascia al singolo Stato membro la possibilità di rimuovere o confermare gli obblighi in vigore, il Codice delle Comunicazioni elettroniche non prevede più la telefonia pubblica tra i servizi sottoposti a obbligo di Servizio Universale, ma rimanda la materia a una successiva valutazione.

L'Autorità con la Delibera 98/23/CONS, del 19 aprile 2023, ha concluso la sua analisi riconoscendo per le postazioni stradali il venir meno delle esigenze di Servizio Universale e abrogando pertanto il relativo obbligo di fornitura in capo a TIM. Le cabine, quindi, potranno essere rimosse previa verifica dell'esistenza di un'adeguata copertura mobile da parte di almeno un operatore. La verifica della copertura mobile sarà effettuata da TIM in fase di dismissione ed i casi di impianti non coperti, andranno segnalati ad AGCom, che ne potrà sospendere la dismissione in attesa di individuare le opportune soluzioni. In tutti gli altri casi, TIM può procedere previa affissione di un apposito cartello almeno 30 giorni prima della data prevista per la dismissione dell'impianto. TIM dovrà inviare un report semestrale sulle postazioni telefoniche stradali dismesse.

Per le postazioni pubbliche ubicate nei luoghi di rilevanza sociale (ospedali con almeno 10 posti letto; carceri; caserme, con almeno 50 occupanti stabili, in cui sia prevista la schermatura del segnale di telefonia mobile), AGCom conferma, invece, l'obbligo di Servizio Universale. L'Autorità però riconosce la necessità di poter provvedere al superamento della concezione tradizionale del Servizio Universale per queste specifiche fattispecie e stabilisce l'avvio di "un tavolo tecnico con l'obiettivo di definire le nuove tecnologie di fornitura e modalità di gestione dei costi a carico del chiamante del servizio di telefonia pubblica al fine di consentire l'upgrade tecnologico alla rete in fibra ottica".

Golden Power

L'emanazione dei Decreti cosiddetti "Golden Power", finalizzati all'esercizio dei poteri speciali sugli assetti societari nei settori della Difesa e della Sicurezza Nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica, nello specifico settore delle Telecomunicazioni, potrebbe, da un lato, limitare l'autonomia di TIM nello svolgimento della propria attività nell'ambito dei servizi strategici, ma, dall'altro, TIM, in quanto operatore strategico, può garantire vantaggi ai propri azionisti: (I) rendere più complesso un eventuale cambio di quote di controllo di TIM, tutelando così gli investimenti; (II) garantire un più elevato livello di sicurezza degli asset e dei servizi strategici.

In sintesi, la Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 28 settembre 2017 ha stabilito che la Società è soggetta agli obblighi di cui al D.L. n. 21/2012 (cosiddetto "Decreto Golden Power", recante norme in materia di poteri speciali), in quanto impresa che:

  • svolge "attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale" (come da art. 1 del D.L.) e
  • detiene reti e impianti "necessari ad assicurare l'approvvigionamento minimo e l'operatività dei servizi pubblici essenziali", beni e rapporti "di rilevanza strategica per l'interesse nazionale" nel settore delle comunicazioni (come da art. 2 dello stesso D.L.).

L'architettura normativa relativa a TIM, conseguentemente, ha comportato una prima fase nel 2017 con l'emanazione dei D.P.C.M. 16 ottobre e 2 novembre.

Con il provvedimento del 16 ottobre 2017, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 1 del Decreto Golden Power mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni, gravanti su TIM e sulle società controllate Sparkle e Telsy, tra cui in particolare l'obbligo di assicurare la presenza nei rispettivi Consigli di Amministrazione di un Consigliere Delegato alla Sicurezza – figura attualmente coincidente con quella dell'Amministratore Delegato – (con cittadinanza italiana e munito di abilitazione di sicurezza) e la costituzione di una Organizzazione di Sicurezza.

Con provvedimento del 2 novembre 2017 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha altresì esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 2 del Decreto Golden Power, mediante l'imposizione di ulteriori prescrizioni e condizioni con l'obiettivo di assicurare adeguati piani di sviluppo, atti a garantire la continuità della fornitura del Servizio Universale.

La mancata osservanza delle disposizioni previste ai fini dell'esercizio del potere di veto determina, salvo che il fatto costituisca reato, l'applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria fino al doppio del valore dell'operazione e comunque non inferiore all' 1% del fatturato cumulato.

Il dettato governativo è successivamente evoluto attraverso il D.L. n. 21/2022 (Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina), convertito con modificazioni dalla L. n. 51/2022, che ha introdotto novità sia in tema di gestione societaria che di servizi di comunicazione basati su tecnologia 5G.

Con riguardo a tale ultima tematica, con tale Decreto il legislatore ha rinnovato la forte attenzione al tema del 5G, in quanto attività di rilevanza strategica per il sistema di Difesa e Sicurezza nazionale, estendendo l'ambito di riferimento dalle forniture extra UE prese a riferimento dalla precedente L. n. 41/2019 a qualunque fornitura relativa al 5G, indipendentemente dall'appartenenza geografica del fornitore e ha ridefinito i poteri speciali dello Stato. In particolare, il Decreto ha introdotto a carico delle imprese l'obbligo di notifica preventiva alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di un Piano annuale di acquisti di beni e servizi in tecnologia 5G, con possibilità di apportare aggiornamenti con cadenza quadrimestrale.

Il Piano è soggetto all'approvazione del Governo, eventualmente con imposizione di prescrizioni o condizioni; l'omessa notifica comporta per l'impresa una sanzione fino al 3% del proprio fatturato.

Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica

Nel quadro delle disposizioni in materia di Sicurezza Nazionale, alla normativa Golden Power si è affiancata quella relativa al Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (PSNC), istituito con la Legge 18 novembre 2019 n. 133, di conversione del D.L. 105/2019.

L'impianto normativo in materia si fonda su tre elementi, disciplinati attraverso i successivi Decreti attuativi, che costituiscono altrettanti obblighi per TIM nella veste di operatore strategico: l'adozione di misure di sicurezza volte a garantire elevati livelli di sicurezza dei beni ICT, l'affidamento sicuro delle forniture ICT e la notifica degli incidenti di sicurezza.

Il rispetto degli obblighi imposti dalla normativa sul PSNC determina, per TIM, un impatto in termini organizzativi e di processi operativi, in linea con i vincoli della norma tesi ad garantire un livello elevato di sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici di amministrazioni pubbliche, enti e operatori pubblici e privati con una sede in Italia, in considerazione del fatto che da tali elementi dipende la prestazione di un servizio essenziale per il mantenimento di attività civili, sociali o economiche fondamentali per gli interessi dello Stato e dal cui malfunzionamento, interruzione, anche parziali, ovvero utilizzo improprio, può derivare un pregiudizio per la sicurezza nazionale.

La mancata osservanza degli obblighi normativi a carico di TIM comporta sanzioni amministrative che possono arrivare fino a 1,8 milioni di euro. Inoltre, l'impiego di prodotti e di servizi in assenza della comunicazione o del superamento dei test o in violazione delle condizioni previste può comportare l'applicazione della sanzione amministrativa accessoria della incapacità ad assumere incarichi di direzione, amministrazione e controllo nelle persone giuridiche e nelle imprese, per un periodo di tre anni a decorrere dalla data di accertamento della violazione. Infine, è punito con la reclusione da uno a tre anni chiunque fornisce informazioni, dati o elementi di fatto non rispondenti al vero per ostacolare o condizionare l'espletamento dei procedimenti o delle attività ispettive e di vigilanza.

Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale

Relativamente alle misure per accelerare il processo di infrastrutturazione del Paese, in continuità con il Decreto Legge n. 76 del 2020 c.d. "DL Semplificazioni", sono state introdotte ulteriori misure di semplificazione che si riportano in sintesi di seguito.

  • Decreto legge n. 77/2021 ("Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure") che ha introdotto importanti misure di semplificazione per accelerare il completamento sia delle reti 5G che delle reti in fibra ottica a banda ultra-larga. Il Decreto è stato approvato in via definitiva, con modificazioni, dalla Legge 29 luglio 2021, n. 108.
  • Decreto Legge n. 21/2022 ("Ucraina"), convertito con modificazioni dalla Legge n. 51 del 20 maggio 2022, che ha introdotto ulteriori misure di semplificazione per l'installazione delle reti di telecomunicazione prevedendo:
    • l'eliminazione dell'obbligo di presentazione della documentazione relativa alle emissioni elettromagnetiche per l'installazione delle infrastrutture, quali pali, torri e tralicci, destinate ad ospitare gli impianti radioelettrici;
    • agevolazioni per la realizzazione delle reti TLC affidate con procedura di gara in concessione. In particolare, i soggetti titolari di concessioni per la realizzazione di reti di telecomunicazioni affidate con procedure di gara possono procedere alla realizzazione dei lavori anche mediante società controllate e in deroga ad eventuali clausole convenzionali.
  • Decreto Legge n. 36/2022 ("PNRR2"), convertito con modificazioni dalla legge n. 79 del 29 giugno 2022, che ha introdotto nell'ordinamento nuove misure di favore per le imprese di comunicazioni elettroniche. In particolare, mediante puntuali modifiche al Codice delle Comunicazioni Elettroniche, sono state introdotte ulteriori semplificazioni delle procedure autorizzatorie per gli impianti radioelettrici ed è stata ampliata la portata del divieto in capo agli enti locali di imporre oneri agli operatori per l'occupazione di suolo pubblico. Inoltre, fino al 31 dicembre 2026, non è richiesta la procedura di valutazione d'incidenza per i lavori di scavo lunghi meno di 200 metri per la posa di infrastruttura a banda ultra-larga.
  • Decreto Legge n. 187/2022 ("DL Lukoil") convertito con modificazioni dalla legge n. 10 del 1° febbraio 2023 ha introdotto nell'ordinamento una previsione normativa in tema di bandi per l'infrastrutturazione digitale che demanda ad AGCom, sentito il parere del MIMIT, l'individuazione degli standard tecnici cui devono attenersi gli aggiudicatari dei bandi (pubblicati dopo la conversione in legge del DL in oggetto) per la realizzazione dell'infrastruttura di rete in fibra ottica, in considerazione del carattere strategico dell'infrastruttura e al fine di assicurare l'interesse nazionale ad una rete che garantisca servizi altamente performanti.
  • Decreto Legge n. 13/2023 ("PNRR3"), convertito con modificazioni dalla legge n. 41 del 21 aprile 2023, che ha introdotto ulteriori misure in tema di semplificazione delle procedure di posa in opera di infrastrutture a banda ultra-larga (art. 18). Gli interventi normativi riguardano:
    • la semplificazione del processo di rilascio dell'ordinanza traffico (da adottare entro il termine perentorio di 10 giorni dalla data di ricezione dell'istanza);
    • la proroga di 24 mesi delle autorizzazioni (rilasciate alla data del 22 aprile 2023) per infrastrutture UBB;
    • l'introduzione di misure di semplificazione per il rilascio dell'autorizzazione sismica;
    • l'esenzione dall'obbligo di ottenere le autorizzazioni ambientalistiche per gli interventi realizzati con tecnica della micro-trincea;
    • l'armonizzazione delle competenze comunali in materia di installazione impianti TLC con legge quadro 36/2001;
    • l'ampliamento dei soggetti chiamati a partecipare alle conferenze dei servizi;
    • la presentazione in formato digitale e a mezzo PEC di autorizzazioni per l'installazione di impianti di telefonia mobile
    • la riduzione del termine (in conferenza Servizi) da 90 a 60 giorni per la formazione del silenzio assenso relativo alla conclusione del procedimento per le istanze autorizzatorie del mobile.

• disposizioni di coordinamento tra il cd. decreto scavi e CCE in tema di divieto di imposizione canoni/ oneri.

In tema di bandi PNRR il DL ha disposto:

  • Anticipo pagamenti bandi Italia 1 Giga, 5G backhauling e densificazione. L'estensione ai bandi indicati, dell'applicazione della previsione normativa del Codice Appalti che riconosce un'anticipazione del 20% del valore complessivo del contratto.
  • Piano BUL Aree Bianche Anticipo. Il Fondo di rotazione (L.183/1987) è autorizzato a concedere al MIMIT un anticipo, delle quote comunitarie e di cofinanziamento nazionale dei programmi cofinanziati da fondi strutturali UE (FEASR) nel limite di 100 milioni di euro per il 2023.

Nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche

Il decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 207 recante "Attuazione della direttiva (UE) 2018/1972 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, che istituisce il Codice europeo delle comunicazioni elettroniche", è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 dicembre 2021 ed è entrato in vigore il 24 dicembre 2021.

Il nuovo Codice rivede e sostituisce il precedente quadro normativo e introduce importanti novità tra cui in particolare si evidenzia quanto segue:

  • favorire la migrazione rame-fibra dei clienti: l'utente deve consentire agli operatori di effettuare gli interventi di adeguamento tecnologico della rete di accesso, volti al miglioramento della connessione (senza modifiche delle condizioni economiche);
  • durata contrattuale: prevedere una durata iniziale dei contratti non superiore a 24 mesi e introdurre almeno una offerta commerciale di durata massima iniziale pari a 12 mesi;
  • sanzioni: forte inasprimento soprattutto per quanto concerne le violazioni in materia di tutela degli utenti;
  • diritto di recesso in caso di ius variandi: allungamento del termine per esercitare il recesso (60 giorni dalla comunicazione delle modifiche contrattuali anziché 30 giorni);
  • diritto di recesso: viene ribadito che restano ferme le disposizioni di cui all'art. 1 del DL 7/2007 (DL Bersani) ma è prevista l'eliminazione del costo di disattivazione in caso di disdetta/recesso dopo la scadenza del contratto (12/24 mesi) ed è introdotta la facoltà per il cliente di restituire l'apparecchiatura terminale di rete prima della scadenza contrattuale concordata, senza ulteriori oneri;
  • Servizio Universale: inclusione del servizio di accesso a internet broadband con una larghezza di banda che consenta l'inclusione di tutti i cittadini alla vita economica e sociale del Paese (art. 94). AGCom ha in corso il procedimento teso a definire quale debba essere la larghezza di banda adeguata. Previsto un riesame degli obblighi esistenti, da parte del Ministero, entro il 21 dicembre 2022 (scadenza non rispettata) e successivamente ogni 3 anni (art. 97). In particolare, il Codice distingue tra obblighi di copertura e di fornitura dei servizi.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, al fine di acquisire l'orientamento del mercato sull'applicazione, ad un anno dall'entrata in vigore del Decreto legislativo in oggetto, della nuova normativa di settore, il 12 maggio 2023 ha avviato una consultazione del mercato, rivolta agli Operatori di mercato delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica, conclusa il 15 giugno u.s., sui correttivi al Decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 207.

Rincaro prezzi energia

Al fine di contrastare il rincaro dei prezzi del gas e dell'energia elettrica, il Governo, nel corso del 2022 e del 2023, ha adottato numerosi provvedimenti legislativi d'urgenza per sostenere le imprese energivore e non energivore e quelle gasivore e non. Si evidenziano nel seguito i decreti legge adottati, con una breve illustrazione delle principali rispettive misure.

Decreto Legge n. 4/2022 ("Sostegni ter")

■ Azzeramento oneri di sistema per aumento dei prezzi nel settore elettrico 1° trimestre 2022: annullamento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW.

Decreto legge n. 17/2022 ("Energia")

  • Azzeramento oneri di sistema per aumento dei prezzi nel settore elettrico 2° trimestre 2022: annullamento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW, e delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico;
  • Sostegno alle esigenze di liquidità delle imprese conseguenti agli aumenti dei prezzi dell'energia: estesa fino al 30 giugno 2022 la validità delle condizioni per ottenere le garanzie concesse da SACE in favore delle imprese, a sostegno delle esigenze di liquidità necessarie a contrastare l'aumento dei prezzi dell'energia.

Decreto legge n. 21/2022 ("Ucraina")

■ Credito d'imposta a favore delle imprese per l'acquisto di energia elettrica 2° trimestre 2022: alle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza pari o superiore a 16,5 kW, in caso di incremento del costo per kWh superiore al 30% (media 1° trimestre 2022 vs media 1° trimestre 2019), è riconosciuto un credito di imposta, pari al 12%.

Decreto legge n. 50/2022 ("Aiuti")

■ Credito d'imposta per il 2° trimestre 2022 è elevato dal 12% al 15%.

Decreto legge n. 80/2022 ("Bollette")

■ Azzeramento oneri generali di sistema nel settore elettrico 3° trimestre 2022: annullamento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema elettrico applicate alle utenze in bassa tensione con potenza disponibile fino a 16,5 kW ed alle utenze con potenza disponibile superiore a 16,5 KW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico;

■ Riduzione dell'IVA e degli oneri generali nel settore del gas:

  • le somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali, contabilizzate nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi dei mesi di luglio, agosto e settembre 2022, sono assoggettate all'aliquota IVA del 5%;
  • conferma delle aliquote relative agli oneri generali di sistema in vigore nel 2° trimestre 2022;
  • riduzione delle aliquote relative agli oneri generali di sistema fino a concorrenza dell'importo di 240 milioni di euro, con particolare riferimento agli scaglioni di consumo fino a 5.000 metri cubi all'anno.

Decreto legge n. 115/2022 ("Aiuti bis")

  • Azzeramento oneri generali di sistema nel settore elettrico 4° trimestre 2022: annullamento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicati alle utenze con potenza disponibile superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico;
  • Proroga credito di imposta 3° trimestre 2022: per elettricità (15%) e gas (25%);
  • Proroga IVA al 5% per le somministrazioni di gas metano per i consumi del 4° trimestre 2022;
  • Proroga "sterilizzazione" oneri generali di sistema nel settore del gas naturale 4° trimestre 2022: conferma aliquote degli oneri generali di sistema in vigore nel 3° trimestre 2022.

Decreto legge n. 144/2022 ("Aiuti ter")

  • Credito di imposta per energia e gas per ottobre e novembre 2022 con ampliamento del bacino di riferimento (da 16,5 kW a 4,5 kW) e del valore del credito di imposta (30% elettricità e 40% gas);
  • Proroga al 18 novembre 2022 taglio accise su prodotti energetici utilizzati come carburanti (benzina, gasolio e gas di petrolio liquefatti (GPL) impiegati come carburanti e IVA sui carburanti.

Decreto legge n. 176/2022 ("Aiuti quater")

■ Proroga credito di imposta anche per dicembre 2022: per elettricità (30%) e gas (40%).

Legge 29 dicembre 2022, n. 197 ("Legge di bilancio 2023")

  • Incremento valore credito di imposta per energia e gas per il 1° trimestre 2023 (35% elettricità e 45% gas);
  • azzeramento per 1° trimestre 2023 oneri generali di sistema nel settore elettrico limitatamente alle utenze in bassa tensione con potenza disponibile fino a 16,5 kW;
  • proroga IVA al 5% per le somministrazioni di gas metano per i consumi del 1° trimestre 2023.
  • proroga "sterilizzazione" oneri generali di sistema nel settore del gas naturale per il 1° trimestre 2023: conferma aliquote degli oneri generali di sistema in vigore nel 4° trimestre 2022;
  • eliminazione oneri di sistema per finanziare il decommissioning nucleare.

Decreto legge n. 34/2023 ("Aiuti quinques")

  • Proroga al 30 giugno 2023 del credito d'imposta per energia (10%) riconosciuto alle imprese con contatori di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW diverse dalle imprese a forte consumo di energia;
  • Proroga al 30 giugno 2023 del credito d'imposta per gas (20%), per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici;
  • Proroga IVA (5%) al 30 giugno 2023 sulle somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali, e azzeramento oneri generali nel settore gas.

Decreto legge n. 79/2023 ("Aiuti 6"), in fase di conversione in legge

  • Azzeramento fino al 30 settembre 2023 delle aliquote delle componenti tariffarie relative agli oneri generali di sistema per il settore del gas;
  • Proroga IVA (5%) fino al 30 settembre 2023, sulle somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali, e per le forniture di servizi di teleriscaldamento nonché alle somministrazioni di energia termica prodotta con gas metano in esecuzione di un contratto di servizio energia per l'erogazione dei beni e servizi necessari a mantenere le condizioni di comfort negli edifici.

Brasile

Revisione del modello per la fornitura di servizi di telecomunicazioni

Nel 2019 è stata approvata la legge 13879, che è entrata in vigore il 4 ottobre 2019, stabilendo un nuovo ambiente normativo per la regolamentazione delle telecomunicazioni in Brasile. Si tratta del più grande cambiamento da 20 anni.

Il nuovo quadro delle telecomunicazioni permette ai licenziatari di linea fissa di adattare i loro contratti, passando da un regime di concessione a un regime di autorizzazione. Questa transizione da concessione ad autorizzazione deve essere richiesta dal licenziatario e richiede l'approvazione di Anatel ("Agencia Nacional de Telecomunicações"). In cambio i concessionari devono, tra le altre condizioni, assumere impegni d'investimento per ampliare i servizi di telefonia fissa a banda larga in aree in cui non vi sono dinamiche competitive adeguate per questi servizi, al fine di ridurre al minimo le carenze e le disuguaglianze tra le aree brasiliane.

Il cambiamento riguarda anche i ruoli per autorizzare l'uso delle frequenze radio, stabilendo successivi rinnovi (attualmente limitati a uno solo), e permette lo scambio di frequenze radio tra operatori (mercato secondario dello spettro).

Nel giugno 2020 è stato pubblicato il Decreto 10402, che disciplina la procedura di adeguamento della concessione al regime autorizzativo, nonché la definizione dei criteri di calcolo degli impegni di investimento. Il Decreto ha anche stabilito le linee guida per l'estensione dell'autorizzazione delle frequenze radio, che sarà detenuta da Anatel per garantire maggiore sicurezza agli investimenti nel settore.

Politiche pubbliche applicabili al settore delle telecomunicazioni

Il decreto 9612/2018 ("Connectivity Plan") ha stabilito un'ulteriore serie di regole importanti con delle linee guida per l'adeguamento dei termini di condotta, l'onerosa concessione di autorizzazione dello spettro e atti normativi in generale, tra cui: (i) espansione di reti di trasporto delle telecomunicazioni ad alta capacità; (ii) maggiore copertura delle reti di accesso mobili a banda larga; e (iii) ampliamento della copertura della rete di accesso della banda larga fissa in aree prive di accesso a internet attraverso questo tipo di infrastruttura. Tale Decreto stabilisce inoltre che la rete risultante dagli impegni deve essere condivisa dal momento della sua entrata in servizio, salvo che non esista un'adeguata concorrenza nel relativo mercato di riferimento.

In relazione alle scadenze per lo sviluppo delle pipeline non conformi alla normativa vigente, alle autorizzazioni per le licenze d'uso delle frequenze radio e all'introduzione di altre disposizioni regolamentari in generale, gli investimenti previsti (come individuati da Anatel e approvati dal MCTI "Ministério da Ciência, Tecnologia e Inovações") si concentreranno principalmente sull'espansione delle reti mobili e fisse a banda larga e su specifiche aree del Paese. Le reti di telecomunicazioni costruite nell'ambito del piano di investimenti avranno un accesso condiviso. Il decreto è stato modificato dal decreto 10.799/2021, che ha incluso le priorità per la copertura delle politiche pubbliche, ivi inclusa la copertura delle "aree di censimento con scuole pubbliche"; la copertura dei paesi non serviti con telefonia cellulare e l'espansione dell'accesso fisso a banda larga in luoghi senza accesso. Il decreto è stato modificato dal decreto 11299/2022, che ha previsto la possibilità di una rete privata federale gestita in esclusiva da Telebras (società statale brasiliana).

Il decreto prevede anche l'assegnazione di fondi per l'approvazione dei progetti approvati da Connected Cities e per la fornitura temporanea di banda larga fissa o mobile. Inoltre, disciplina la rete federale privata che può essere realizzata da altri organismi o enti pubblici o privati e i criteri per l'uso e la gestione della rete saranno definiti dal Governo Federale nei termini stabiliti in un atto del Ministro di Stato per le Comunicazioni.

Nel 2020 il governo federale ha pubblicato il decreto n. 10480/2020, che regola la normativa sulle antenne (legge 13116/2015) con lo scopo di stimolare lo sviluppo dell'infrastruttura della rete di telecomunicazioni. Tale decreto favorisce lo sviluppo delle infrastrutture di rete di telecomunicazioni e rappresenta un passo importante verso lo sblocco dei problemi storici del settore che ne impediscono lo sviluppo (diritto di passaggio libero su autostrade e ferrovie, silenzio-assenso, piccole celle e dig once sono alcuni degli esempi di questa rimozione normativa di problemi storici).

Nello stesso anno la legge 14109/2020 ha concesso l'uso del FUST ("Fundo de Universalização dos Serviços de Telecomunicação"), anche da parte del settore privato, per espandere la connettività nelle aree rurali o urbane con un basso indice di sviluppo umano (ISU), nonché le politiche di istruzione e innovazione tecnologica dei servizi nelle aree rurali. Il 15 giugno 2021 il Provvedimento Provvisorio 1018/2020 è stato convertito nella Legge n. 14173/2021, riducendo le tariffe per le stazioni terrestri di internet satellitare e cambiando alcune regole di applicazione del FUST. La legge limita la riscossione del FUST tra il 2022 e il 2026 agli operatori di telecomunicazioni che eseguono programmi di universalizzazione approvati dal Consiglio di Amministrazione con risorse proprie. Il beneficio sarà valido per cinque anni a partire dal 1° gennaio 2022 e sarà progressivo: 10% nel primo anno; 25% nel secondo anno; 40% nel terzo anno; e 50% dal quarto anno in poi. Inoltre, la nuova legislazione elimina l'obbligo di condividere le torri a una distanza inferiore a 500 metri l'una dall'altra. L'eliminazione di questo obbligo è fondamentale per lo sviluppo del 5G in Brasile, anche per garantire lo scenario di densificazione previsto per la nuova tecnologia.

Nel primo trimestre del 2022, il Governo federale ha firmato il Decreto 11.004/2022, che regola l'utilizzo del FUST e stabilisce le indicazioni per l'utilizzo delle risorse da parte del Management Board, istituito nel giugno 2022. All'inizio di luglio è stato pubblicato il regolamento interno del del FUST ed è stato proposto un budget per il 2023 per l'inclusione digitale. Nel secondo semestre 2022, il Management Board ha definito con la sua Risoluzione 02/2022 ulteriori dettagli sui meccanismi di utilizzo del FUST, chiarendo il ruolo dell'agente finanziario, il meccanismo di accountability e la funzione di Anatel nell'applicazione della riduzione del contributo nel meccanismo di waiver. Il Board ha inoltre presentato programmi di connettività per le scuole elementari pubbliche e progetti per espandere la connettività e le sovvenzioni per gli utenti a basso reddito.

Attualmente sono in corso di revisione, da parte di Anatel, importanti Regolamenti, come ad esempio: (i) il Regolamento generale per i consumatori (RGC), che stabilisce regole generali per il servizio clienti, la fatturazione e le offerte di servizi, applicabili ai clienti di telefonia fissa, mobile, banda larga e TV via cavo; (ii) il Piano generale per la concorrenza (PGMC), il cui obiettivo è favorire la concorrenza attraverso la creazione di obblighi di interconnessione e la condivisione di infrastrutture già installate da altri operatori; e (iii) il Regolamento sull'utilizzo dello spettro (RUE), con particolare attenzione alla gestione dinamica dello spettro, all'accesso condiviso allo spettro e ai mercati secondari per il commercio dello spettro.

Revisione del regolamento sulla qualità del servizio

A dicembre 2019, Anatel ha approvato il nuovo Regolamento sulla Qualità dei Servizi di Telecomunicazione (RQUAL), basato su una regolamentazione reattiva. Secondo questo nuovo modello, la qualità è misurata in base a tre indicatori principali - Indice di Qualità del Servizio, Indice della Qualità Percepita e Indice dei Reclami degli Utenti – e gli operatori sono classificati in cinque categorie (da A a E). Sulla base di tale regolamentazione reattiva, Anatel potrà adottare misure secondo i casi specifici, come il risarcimento di consumatori, l'adozione di un piano d'azione o l'adozione di misure precauzionali per garantire il miglioramento degli standard di qualità.

Dopo un lavoro congiunto di Anatel, degli operatori e dell'Autorità di supporto per la garanzia della qualità (ESAQ) per definire gli obiettivi, i criteri e i valori di riferimento degli indicatori, a fine novembre 2021 il Consiglio di Amministrazione di Anatel ha formalizzato i documenti di riferimento a supporto di questa normativa: il Manuale operativo e i Valori di riferimento; e ha stabilito l'entrata in vigore operativa il 1° marzo 2022. I risultati relativi al primo ciclo di valutazione sono stati resi noti nel giugno 2023, considerando gli indicatori monitorati nel secondo semestre del 2022.

Protezione dei dati

Il 14 agosto 2018 è stata promulgata la Legge Generale sulla Protezione dei Dati (Legge 13.709/2018 - "LGPD").

Nel dicembre 2018, il Provvedimento provvisorio 869/2018 ha istituito l'Autorità Nazionale per la Protezione dei Dati (ANPD), posticipando inoltre l'entrata in vigore della legge di 24 mesi (agosto 2020).

Nel giugno 2020, la legge 14.010/2020, ha rinviato l'entrata in vigore della LGPD, solo per le disposizioni relative a multe e sanzioni, all'agosto 2021. Le altre disposizioni della legge sono entrate in vigore a settembre 2020. In aggiunta, il decreto 10.474/2020 (Autorità nazionale per la protezione dei dati) è entrato in vigore nell'agosto 2020, istituendo l'ANPD (Autorità Brasiliana per la Protezione dei Dati) che è responsabile, tra l'altro, di elaborare linee guida per la Politica Nazionale di Protezione dei Dati; supervisionare le aziende e applicare sanzioni; emettere regolamenti e procedure sulla protezione dei dati personali.

Nell'agosto 2021 sono entrati in vigore gli articoli relativi alla vigilanza e alle sanzioni dell'Autorità Nazionale (ANPD).

Nell'ottobre 2021 è stato approvato il regolamento (CD/ANPD n. 1 dell'ottobre 2021) per il processo di vigilanza e amministrativo sanzionatorio di competenza dell'ANPD.

Nel gennaio 2022, è stato approvato il regolamento (CD/ANPD n. 2 del gennaio 2022) che recepisce la LGPD per micro, piccole e medie imprese responsabili del trattamento dati.

Nel giugno 2022 è stato pubblicato il Provvedimento Provvisorio 1124, che ha trasformato l'Autorità nazionale brasiliana per la protezione dei dati ("ANPD") in un'agenzia indipendente di natura speciale. Il Provvedimento Provvisorio ha effetto immediato, ma deve essere sottoposto all'approvazione del Congresso per diventare legge.

A ottobre 2022 il Provvedimento Provvisorio 1124 è stato convertito nella Legge 14.460/22, che ha trasformato l'Autorità nazionale brasiliana per la protezione dei dati ("ANPD") in un'agenzia indipendente di natura speciale.

Nel dicembre 2022 è stato pubblicato il nuovo modulo di segnalazione degli incidenti, con l'obbligo di segnalare qualsiasi violazione dei dati personali.

Nel gennaio 2023, l'ANPD è diventata un'entità autosufficiente collegata al Ministero della Giustizia e della Pubblica Sicurezza.

Trasformazione digitale, IoT e intelligenza artificiale

A marzo 2018 è stato pubblicato il Decreto E-Digital (Decreto 9319/2018) per individuare circa 100 azioni strategiche volte a stimolare la concorrenza e i livelli di produttività online nel paese, aumentando al contempo i livelli di connettività e inclusione digitale. Queste azioni cercano di affrontare le principali questioni strategiche dell'economia digitale, tra cui l'infrastruttura di connettività, l'uso e la protezione dei dati, l'IoT e la sicurezza informatica. Nel dicembre 2021, l'MCTI ha iniziato la revisione e la sua approvazione è prevista entro la fine del 2022.

A giugno 2019 è stato pubblicato il decreto sul Piano Nazionale per l'Internet delle Cose (decreto 9854/2019), allo scopo di regolamentare e incoraggiare questa tecnologia in Brasile. L'IoT è definito come "l'infrastruttura che integra la fornitura di servizi a valore aggiunto con la capacità di collegare fisicamente o virtualmente le cose utilizzando dispositivi basati sulla tecnologia di informazione e comunicazione esistente e la loro evoluzione, con interoperabilità". Il decreto elenca i temi seguenti, definendoli necessari a sostenere ulteriormente il Piano Nazionale per l'Internet delle Cose: (i) scienza, tecnologia e innovazione; (ii) integrazione internazionale; (iii) istruzione e formazione professionale; (iv) infrastruttura di connettività e interoperabilità; (v) regolamentazione, sicurezza e privacy; (vi) fattibilità economica.

Al fine di sviluppare un ambiente IoT nel paese, è stata approvata la legge 14108/2020. Questa legge esenta le stazioni di base e le attrezzature che integrano gli ecosistemi machine-to-machine (M2M) dal FISTEL (un'imposta amministrativa riscossa da Anatel) per 5 anni e, inoltre, estingue la licenza precedente. La definizione e la regolamentazione dei sistemi di comunicazione M2M sono stabilite da Anatel.

Nell'aprile 2021, è stata pubblicata dal MCTI la Strategia Brasiliana per l'intelligenza artificiale (IA) che ha l'obiettivo di guidare le iniziative a favore dello sviluppo della ricerca e dell'innovazione, nelle soluzioni con applicazione dell'intelligenza artificiale, così come il suo uso etico e consapevole volto all'innovazione. Nell'aprile del 2022, il Senato ha avviato una consultazione pubblica per discutere il nuovo quadro normativo sull'intelligenza artificiale in Brasile. La consultazione pubblica è tenuta da una commissione di giuristi specializzati che affronterà i seguenti aspetti: contesti economico-sociali e benefici dell'intelligenza artificiale; sviluppo sostenibile e benessere; innovazione; ricerca e sviluppo dell'IA (fondi di risorse e partenariati pubblicoprivati); sicurezza pubblica; agricoltura; industria; servizi digitali; information technology e robotica nel settore sanitario.

Nel novembre 2022, la MCTI ha pubblicato l'Ordinanza ("Portaria") n. 6543, che ha approvato la Strategia brasiliana per la trasformazione digitale ("E-Digital") per il ciclo 2022-2026. Questo regolamento ha stabilito azioni mirate a garantire la crescita del mercato delle telecomunicazioni, l'industria 4.0, l'istruzione, il mercato e le pratiche internazionali, la digitalizzazione delle piattaforme governative, la privacy e la sicurezza.

ORGANI SOCIALI AL 30 GIUGNO 2023

Consiglio di Amministrazione

L'Assemblea ordinaria degli Azionisti di TIM del 31 marzo 2021 ha nominato il Consiglio di Amministrazione, stabilendo in 15 il numero degli Amministratori e in tre esercizi (fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023) la durata del mandato. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi il successivo 1° aprile 2021 ha confermato Salvatore Rossi Presidente e Luigi Gubitosi Amministratore Delegato della Società.

Nella riunione del 26 novembre 2021 Luigi Gubitosi ha rimesso le deleghe di Amministratore Delegato nonché l'incarico di Direttore Generale. Il Consiglio di Amministrazione ha quindi nominato Direttore Generale della Società Pietro Labriola, cui sono stati attribuiti tutti i poteri necessari per compiere gli atti pertinenti all'attività sociale. Sempre nella stessa riunione, il Consiglio di Amministrazione ha individuato Paola Sapienza quale Lead Independent Director.

Successivamente, in data 17 dicembre 2021, Luigi Gubitosi si è dimesso dal Consiglio di Amministrazione di TIM che, in data 21 gennaio 2022 ha cooptato Pietro Labriola, che ha mantenuto la carica di Direttore Generale, e lo ha nominato Amministratore Delegato e CEO.

L'Assemblea del 7 aprile 2022 ha confermato Pietro Labriola Amministratore della Società (con scadenza fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023) e il Consiglio di Amministrazione tenutosi in pari data lo ha nominato Amministratore Delegato e CEO; Pietro Labriola ha inoltre manutenuto i poteri e le attribuzioni quali Direttore Generale della Società. Pietro Labriola, in qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale, si qualifica come Amministratore Esecutivo (non indipendente).

L'attuale assetto di deleghe della Società prevede l'attribuzione:

  • al Presidente dei poteri di legge, Statuto e documenti di autodisciplina;
  • all'Amministratore Delegato, in sintesi, dei poteri necessari per compiere gli atti pertinenti all'attività sociale, ad eccezione di quelli riservati al Consiglio di Amministrazione.

In data 29 settembre 2022 si è dimesso dalla carica Luca De Meo (che aveva già rinunciato, in data 23 marzo 2022, al ruolo di componente del Comitato per le nomine e la remunerazione). Il 16 novembre 2022 si è dimesso Franck Cadoret. In loro sostituzione, rispettivamente in data 30 novembre 2022 e 15 dicembre 2022, sono stati cooptati Giulio Gallazzi (Amministratore indipendente) e Massimo Sarmi, confermati nella carica dall'Assemblea del 20 aprile 2023. In data 16 gennaio 2023 Arnaud Roy de Puyfontaine ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Consigliere di Amministrazione. Il 14 giugno 2023 è stato cooptato, in sua sostituzione, Alessandro Pansa, che rimarrà in carica fino alla prossima Assemblea.

Al 30 giugno 2023 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. è così composto:
Presidente Salvatore Rossi
Amministratore Delegato e Direttore Generale Pietro Labriola
Consiglieri Paolo Boccardelli (indipendente)
Paola Bonomo (indipendente)
Paola Camagni (indipendente)
Maurizio Carli (indipendente)
Cristiana Falcone (indipendente)
Federico Ferro Luzzi (indipendente)
Giulio Gallazzi (indipendente)
Giovanni Gorno Tempini
Marella Moretti (indipendente)
Alessandro Pansa
Ilaria Romagnoli (indipendente)
Paola Sapienza (Lead Independent Director)
Massimo Sarmi
Segretario Agostino Nuzzolo

Al 30 giugno 2023 sono presenti i seguenti Comitati consiliari:

  • Comitato per il Controllo e i Rischi, composto dai Consiglieri: Federico Ferro Luzzi (Presidente), Paolo Boccardelli, Paola Bonomo, Marella Moretti e Ilaria Romagnoli;
  • Comitato per le Nomine e la Remunerazione, composto dai Consiglieri: Paola Bonomo (Presidente), Paola Camagni, Maurizio Carli e Paola Sapienza;
  • Comitato Parti Correlate, composto dai Consiglieri: Paolo Boccardelli (Presidente), Maurizio Carli, Cristiana Falcone, Marella Moretti e Ilaria Romagnoli;
  • Comitato Sostenibilità, composto dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, Salvatore Rossi, e dai Consiglieri Paola Camagni, Cristiana Falcone, Federico Ferro Luzzi e Paola Sapienza.

Collegio Sindacale

L'Assemblea ordinaria del 31 marzo 2021 ha nominato il Collegio Sindacale della Società con mandato fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2023.

Il Collegio Sindacale della Società risulta a oggi così composto:

Presidente Francesco Fallacara
Sindaci Effettivi Angelo Rocco Bonissoni
Francesca di Donato
Anna Doro
Massimo Gambini
Sindaci Supplenti Ilaria Antonella Belluco
Laura Fiordelisi
Franco Maurizio Lagro
Paolo Prandi

Società di Revisione

L'Assemblea degli Azionisti del 29 marzo 2019 ha conferito l'incarico per la revisione legale dei bilanci di TIM S.p.A. del novennio 2019-2027 a EY S.p.A..

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il Consiglio di Amministrazione nella riunione del 14 febbraio 2022 ha nominato Adrian Calaza Noia (Responsabile della Funzione di Gruppo Chief Financial Office) quale Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili di TIM S.p.A. con decorrenza dall'approvazione del progetto di bilancio 2021 della Società.

MACROSTRUTTURA ORGANIZZATIVA

INFORMAZIONI PER GLI INVESTITORI Capitale Sociale TIM S.p.A. al 30 giugno 2023

Capitale Sociale euro 11.677.002.855,10
Numero azioni ordinarie (prive di valore nominale) 15.329.466.496
Numero azioni di risparmio (prive di valore nominale) 6.027.791.699
Numero azioni proprie ordinarie di TIM S.p.A. 105.062.422
Percentuale delle azioni proprie ordinarie del Gruppo sull'intero capitale sociale 0,49%
Capitalizzazione di borsa (su media prezzi mese di giugno 2023) 5.413 milioni di euro

L'Assemblea del 25 maggio 2016 ha integrato la denominazione sociale con l'introduzione del nome "TIM S.p.A." in alternativa a "Telecom Italia S.p.A.".

Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. sono quotate in Italia (indice FTSE) mentre le azioni ordinarie di TIM S.A. sono quotate in Brasile al B3.

TIM - Telecom Italia TIM S.A.
Codici ordinarie risparmio
Borsa IT0003497168 IT0003497176 BRTIMSACNOR5
Bloomberg TIT IM TITR IM TIMS3 BZ
Reuters TLIT.MI TLITn.MI TIMS3.SA

Le azioni ordinarie di TIM S.A. sono altresì quotate al NYSE (New York Stock Exchange); le quotazioni avvengono attraverso ADS (American Depositary Shares) rappresentativi di 5 azioni ordinarie di TIM S.A..

Azionisti

Composizione dell'azionariato al 30 giugno 2023 sulla base delle risultanze del Libro Soci integrate dalle comunicazioni ricevute e da altre informazioni a disposizione (azioni ordinarie):

Partecipazioni rilevanti nel capitale

Sulla base delle risultanze del Libro Soci, delle comunicazioni effettuate alla Consob e alla Società ai sensi dell'art. 120 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 e di altre informazioni a disposizione, risultano le seguenti partecipazioni rilevanti (superiori alla soglia del 3%) nel capitale ordinario di TIM S.p.A.:

Soggetto Tipologia di possesso Quota % su capitale ordinario
Vivendi S.A. Diretto 23,75%
Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. Diretto 9,81%

Rappresentanti comuni

L'Assemblea speciale degli Azionisti di risparmio del 28 giugno 2022 ha confermato Dario Trevisan rappresentante comune della categoria per tre esercizi, fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2024. Ad esito dell'assemblea di approvazione del bilancio per l'esercizio 2024, sarà convocata l'assemblea di categoria per il rinnovo del rappresentante comune degli azionisti di risparmio.

Rating al 30 giugno 2023

Al 30 giugno 2023, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:

Rating Outlook
STANDARD & POOR'S B+ Negativo
MOODY'S B1 Negativo
FITCH RATINGS BB- Negativo

Deroga all'obbligo di pubblicazione dei documenti informativi per operazioni straordinarie

In data 17 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. ha deliberato di avvalersi della facoltà – di cui agli artt. 70 comma 8 e 71 comma 1-bis, del Regolamento Consob n. 11971/99 – di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Ai sensi dell'art. 5, commi 8 e 9, del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 concernente le "Operazioni con parti correlate" e delle successive modifiche, nel primo semestre 2023 non si segnalano operazioni di maggiore rilevanza, così come definite dall'art. 4, comma 1, lett. a) del summenzionato regolamento che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM.

Inoltre, non si segnalano operazioni concluse nel primo semestre 2023 che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM né sono intervenute modifiche o sviluppi delle operazioni con parti correlate descritte nella Relazione sulla gestione dell'esercizio 2022.

Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza, ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito gruppotim.it, sezione il Gruppo – canale Strumenti di governance.

Per le informazioni sui rapporti con parti correlate si fa rimando agli Schemi di bilancio e alla Nota "Operazioni con parti correlate" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 del Gruppo TIM.

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE

In aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, il Gruppo TIM utilizza nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della propria gestione economica e della propria situazione patrimoniale e finanziaria. Tali indicatori rappresentano, infatti, un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit).

Tali indicatori, che sono presentati nelle relazioni finanziarie (annuali e infrannuali), non devono, comunque, essere considerati sostitutivi di quelli convenzionali previsti dagli IFRS. Poiché queste misure non sono definite dagli IFRS, il loro calcolo può differire dagli indicatori alternativi pubblicati da altre società. Per questo motivo, la comparabilità tra le società può essere limitata.

Gli indicatori alternativi di performance normalmente utilizzati sono nel seguito illustrati:

■ EBITDA: tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target in aggiunta all'EBIT. Questi indicatori sono determinati come segue:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento

    • Oneri finanziari
  • Proventi finanziari
  • +/- Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni

+/- Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto

EBIT- Risultato Operativo

+/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti

+/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti

  • Ammortamenti

EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti

  • Variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui Ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT: tali indicatori esprimono la variazione in valore assoluto e/o in percentuale dei Ricavi, dell'EBITDA e dell'EBIT, escludendo, ove presenti, gli effetti della variazione dell'area di consolidamento, delle differenze cambio e degli eventi e operazioni di natura non ricorrente. Il Gruppo TIM presenta la riconciliazione tra il dato "contabile o reported" e quello "organico esclusa la componente non ricorrente".
  • EBITDA margin e EBIT margin: TIM ritiene che tali margini rappresentino degli utili indicatori della capacità del Gruppo, nel suo complesso e a livello di Business Unit di generare profitti attraverso i suoi ricavi. L'EBITDA margin e l'EBIT margin misurano, infatti, la performance operativa di un'entità analizzando le percentuali dei ricavi che diventano, rispettivamente, EBITDA e EBIT.
  • Indebitamento Finanziario Netto: TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rappresenti un indicatore della capacità di far fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria, rappresentate dal Debito Finanziario Lordo ridotto della Cassa e Altre Disponibilità Liquide Equivalenti e di altre Attività Finanziarie. Il Gruppo TIM presenta una tabella che evidenzia i valori della situazione patrimonialefinanziaria utilizzati per il calcolo dell'Indebitamento Finanziario Netto del Gruppo.

Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti dell'IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.

L'indebitamento finanziario netto viene determinato come segue:

+
Passività finanziarie non correnti
+ Passività finanziarie correnti
+ Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
A) Debito Finanziario lordo
+ Attività finanziarie non correnti
+ Attività finanziarie correnti
+ Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
B) Attività Finanziarie
C=(A - B) Indebitamento finanziario netto contabile
D) Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività / attività finanziarie
E=(C + D) Indebitamento finanziario netto rettificato

■ Equity Free Cash Flow (EFCF): tale indicatore rappresenta il Free Cash Flow disponibile per la remunerazione del capitale proprio, per il rimborso del debito e per la copertura degli eventuali investimenti finanziari e dei pagamenti di licenze e frequenze. L'indicatore, in particolare, evidenzia la variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato senza considerare gli impatti derivanti dal pagamento dei dividendi, dalle variazioni di capitale (change in equity), dalle attività di acquisizione/ cessione di partecipazioni, dagli esborsi per acquisti di licenze e frequenze, dalle variazioni in aumento/

diminuzione del debito relativo alle passività per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing, rinnovi e/ o proroghe, disdette/estinzioni anticipate di operazioni di leasing).

L'Equity Free Cash Flow viene determinato come segue:

  • Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato delle attività in funzionamento
  • +/- Impatto per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing e/o i rinnovi e/o le proroghe (-) / eventuali disdette/ estinzioni anticipate di operazioni di leasing (+))
  • Pagamento delle licenze TLC e per l'utilizzo di frequenze
  • +/- Impatto finanziario derivante da operazioni di acquisizione e/o cessioni di partecipazioni
  • Pagamento dei dividendi e Change in Equity
  • Equity Free Cash Flow
  • Investimenti industriali (al netto delle licenze di TLC): questa misura finanziaria rappresenta le attività di investimento industriale al netto degli investimenti per competenza relativi alle licenze di TLC per l'utilizzo delle frequenze.
  • Flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow OFCF) e flusso di cassa della gestione operativa (al netto delle licenze): queste misure finanziarie rappresentano il flusso di cassa disponibile per rimborsare il debito (compresi i debiti per leasing) e per coprire eventuali investimenti finanziari e, nel caso dell'OFCF, i pagamenti delle licenze e delle frequenze.

Il flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow) e il flusso di cassa della gestione operativa (al netto delle licenze) sono calcolati come segue:

EBITDA
- Investimenti industriali di competenza
+/- Variazione del capitale circolante netto operativo (Variazione delle rimanenze, Variazione dei crediti
commerciali e altri crediti netti, Variazione dei debiti commerciali, Variazione di debiti per licenze di telefonia
mobile / spectrum, Altre variazioni di crediti/debiti operativi, Variazione dei fondi relativi al personale, Variazione
dei fondi operativi e altre variazioni)
Operating Free Cash Flow
  • Pagamento delle licenze di TLC e per l'utilizzo delle frequenze
  • Flusso di cassa della gestione operativa (al netto delle licenze)

Indicatori alternativi di performance After Lease

A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

  • EBITDA After Lease ("EBITDA-AL"), calcolato rettificando l'EBITDA Organico al netto delle partite non ricorrenti, degli importi connessi al trattamento contabile dei contratti di leasing;
  • Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, calcolato escludendo dall'Indebitamento finanziario netto rettificato le passività nette connesse al trattamento contabile dei contratti di leasing. TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease rappresenti un indicatore della capacità di fare fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria;
  • Equity Free Cash Flow After Lease, calcolato escludendo dall'Equity Free Cash Flow i fabbisogni relativi ai canoni di leasing. Tale indicatore viene determinato come segue:
      • Equity Free Cash Flow
    • Quota capitale dei canoni di leasing

Tale indicatore rappresenta un utile indicatore della capacità di generazione di Free Cash Flow.

INNOVAZIONE, RICERCA E SVILUPPO

I primi sei mesi del 2023 hanno visto il Gruppo TIM farsi portavoce di attività di innovazione trasversali, centrali per il cambiamento tecnologico, di mercato e competitivo. La funzione di Innovazione, forte dei suoi TIM Innovation Labs, con sedi a Torino, Milano, Roma e Catania, che impiegano circa 160 persone, si focalizza sulle attività che creano un vantaggio competitivo per l'Azienda in termini di business, di innovazione tecnologica e di riconoscimento del valore innovativo del brand, sia in ottica di crescita della top line che di aumento dell'efficienza dell'Azienda. Più in generale nelle attività di Ricerca e Sviluppo TIM impegna 1.450 persone in Italia.

TIM ha rafforzato la sua adesione al paradigma Open Innovation quale modello operativo puntando:

  • alla creazione di un ampio ecosistema di partner (start-up, aziende, Università, Pubblica Amministrazione etc.), per favorire l'incontro della "domanda" e dell'"offerta";
  • alla creazione di rapporti duraturi con partner strategici;
  • ad un approccio orientato al modello di piattaforma in cui TIM rende accessibili funzionalità utilizzate dai soggetti (sia interni che esterni) coinvolti nel processo di innovazione per creare nuovi prodotti/servizi digitali.

L'innovazione di rete e i servizi 5G based

Decine di miliardi di device e sensori applicati a cose e persone, con connessione ad altissime prestazioni che genereranno un numero sempre crescente di dati, accompagnando l'evoluzione della società digitale dei prossimi 20 anni, dalla mobilità urbana alla sicurezza, dall'e-government alla salute, dal monitoraggio ambientale ai trasporti, fino all'offerta turistica e all'entertainment. Questo l'impatto del 5G, tecnologia fondamentale per una serie di servizi digitali grazie a una velocità che raggiungerà i 10Gbps, con una latenza di 1 millisecondo.

In qualità di unico aggiudicatario dei Piani "5G Backhauling" e "5G Densification" finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il Gruppo TIM sta realizzando gli investimenti necessari allo sviluppo della rete mobile 5G.

In particolare, relativamente al Piano "5G Backhauling" a marzo 2023 sono stati completati in fibra ottica circa 600 siti radiomobili, realizzando oltre la metà delle coperture previste dal target del PNRR per il primo semestre 2023. Relativamente al Piano "5G Densification" a marzo 2023 sono state presentate 95 richieste autorizzative e definito un primo lotto di siti funzionali al raggiungimento degli obiettivi del PNRR del primo semestre del 2024.

A maggio la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), assistita con una garanzia al 60% da SACE, ha confermato l'impegno al fianco di TIM nello sviluppo delle infrastrutture di rete di ultima generazione, attraverso un finanziamento da 0,36 miliardi di euro, dedicato al potenziamento della copertura 5G in Italia. Il finanziamento consentirà al Gruppo TIM di avere accesso a uno strumento di debito a condizioni più favorevoli rispetto a quelle offerte dal mercato e conferma la strategicità degli investimenti di ampliamento della copertura 5G sul territorio nazionale entro fine 2025 in capo a TIM.

TIM è stato il primo operatore ad attivare un'antenna 5G in Italia su onde millimetriche, il primo a coprire in 5G l'intera Repubblica di San Marino e il primo ad aver mostrato in Italia il funzionamento di un'auto completamente guidata da remoto con il 5G (insieme a Ericsson e al Comune di Torino), tra i primi in Europa a realizzare un concerto-evento dal vivo con tecnologia 5G a onde millimetriche e in realtà immersiva (in collaborazione con Qualcomm) nell'Anfiteatro di Pompei.

TIM ha già raggiunto a Milano oltre il 90% di copertura con il 5G. Il servizio è disponibile in oltre 500 Comuni per cittadini e imprese ad una velocità fino a 2 Gigabit al secondo, fra questi: Roma, Milano, Torino, Firenze, Napoli, Benevento, Ferrara, Bologna, Genova, Verona, Ivrea, Novara, Brescia, Monza, Bergamo, Como, Salerno, Bolzano, Caserta, Rovigo, Padova, Bari, Nuoro, Avellino, Pisa, Trieste, Venezia, Catania, Belluno, Andria, Matera, e molti altri ancora. Per il dettaglio delle località 5G consultare il seguente link: https://www.tim.it/fisso-emobile/5g#mp--1669042489.

TIM continuerà ad estendere la copertura in 5G, con l'obiettivo di raggiungere il 90% della popolazione entro il 2025, come previsto dal nuovo piano strategico. Potranno beneficiare del 5G molti comuni avvalendosi anche di connessioni superveloci grazie alla soluzione FWA (Fixed Wireless Access).

TIM ha lanciato nuove offerte commerciali e siglato partnership con player di settore per rendere disponibili sul mercato smartphone 5G, insieme alle offerte dedicate alla clientela consumer e business (TIM 5G Power nelle versioni Smart, Top, Unlimited e TIM Young dedicata agli under 25 per la clientela consumer; TIM 5G Power nelle versioni Premium, Executive e Unlimited per la clientela business). TIM offre la velocità del 5G anche ai clienti che viaggiano oltre confine. Con un'offerta 5G già attiva e valida in Italia è possibile beneficiare automaticamente degli accordi di roaming 5G stipulati tra TIM e i principali partner presenti in numerosi paesi europei e internazionali. Per maggiori dettagli: https://www.tim.it/fisso-e-mobile/estero/copertura-5g.

Oggi il Gruppo TIM con oltre 23 milioni di chilometri di fibra posata sul territorio nazionale raggiunge con servizi di banda ultralarga oltre 5.750 comuni italiani in cui sono disponibili i servizi a beneficio di cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. La copertura ultrabroadband è del 95% delle famiglie che utilizzano la rete fissa. La rete mobile 4G di TIM raggiunge oltre il 99% della popolazione.

Entro il 2025 il Gruppo ha l'obiettivo di raggiungere in tecnologia FTTH il 48% delle unità immobiliari del Paese.

I benefici del 5G saranno evidenti per:

■ consumatori – potranno disporre di una vasta gamma di servizi innovativi basati sull'Internet of Things con device connessi a sensori per il fitness, automobili, radio, impianti di climatizzazione, elettrodomestici e telecamere. Inoltre, si potranno vivere esperienze immersive in 3D nell'entertainment grazie alla bassa latenza e all'alta capacità di banda del 5G;

  • imprese saranno abilitati nuovi processi produttivi che grazie alle caratteristiche della tecnologia 5G e al connubio con l'intelligenza artificiale, Cloud e Smart robotics avranno una maggiore efficienza, affidabilità e sicurezza;
  • cittadini le smart city diventeranno realtà grazie alla disponibilità dei dati forniti da milioni di sensori applicati agli oggetti (es. pali della luce, semafori, etc …) collegati in rete. Ogni comune potrà avere così una propria Control Room.

TIM ha lanciato nuove offerte commerciali e siglato partnership con player di settore per rendere disponibili sul mercato i nuovi smartphone 5G, insieme alle offerte dedicate alla clientela business e consumer TIM è impegnata nel continuo sviluppo degli asset (fibra nel fisso e 5G nel mobile) e nella crescita dei nuovi business, cogliendo anche i vantaggi legati ai fondi messi a disposizione dal PNRR.

Le più recenti applicazioni e scenari d'uso del 5G di TIM

Offerta rete privata 5G per le imprese

TIM propone l'offerta di rete 5G privata per tutti i clienti che hanno necessità di connettività dedicata. La soluzione garantisce bassa latenza, alta capacità di traffico, sicurezza e affidabilità dei dati, componenti per ottimizzare il successo competitivo in molti settori del mercato.

Auto, Trasporti e Porti

Da dicembre 2022 TIM e Google Cloud hanno lanciato la prima piattaforma in Italia che abilita la smart mobility su tecnologia Edge Cloud 5G di TIM e che renderà possibile lo sviluppo di nuove applicazioni dedicate alle auto connesse e al trasporto intelligente. Il progetto utilizza la rete 5G di TIM nell'area di Bologna e Modena e consentirà al MASA (Modena Automotive Smart Area) e all'Università di Modena e Reggio Emilia di provare le nuove soluzioni per le auto a guida autonoma ed assistita e applicazioni di cloud mobility evolute, che richiedono una comunicazione dinamica e ultrasicura tra i veicoli e l'infrastruttura stradale e l'integrazione con i sistemi della smart city.

Ad ottobre 2022 TIM, insieme a ANM, ha presentato a Napoli il primo tram "connesso". La sperimentazione di cloud mobility, in partnership con Qualcomm, offre ai passeggeri servizi di infotainment e connettività 5G. La soluzione è sviluppata da TIM Enterprise e si avvale delle competenze specializzate di Noovle per le soluzioni Cloud e di Edge Computing.

Da giugno 2022 TIM partecipa alla sperimentazione "5G-CARMEN", un progetto transfrontaliero sui servizi di guida autonoma e assistita, sviluppati sulla rete mobile 5G lungo il tratto autostradale al confine tra Italia, Austria e Germania. Il test ha dimostrato una continuità di servizio per tutti gli automobilisti che si spostavano da un paese all'altro, garantendo il roaming con lo stesso livello di qualità del servizio garantito agli utenti nazionali. Il progetto, finanziato dalla Commissione europea, coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler, vede la collaborazione di altri operatori e player del settore. 5G-CARMEN rappresenta un'opportunità di esplorare l'applicazione della tecnologia 5G nell'industria automobilistica all'interno di un ambiente multinazionale. Il progetto ha portato alla creazione di un brevetto in TIM, ha facilitato collaborazioni con istituti di ricerca e università.

Smart City

A Venezia la Control Room per la smart city del futuro, unica in Italia, riunisce in una "cabina di regia" soluzioni per migliorare la mobilità e la sicurezza della città realizzando un modello di intelligenza urbana basato su tecnologie abilitanti quali IoT, Intelligenza Artificiale e Cloud.

TIM Enterprise ha reso possibile l'implementazione del progetto con la soluzione TIM Urban Genius sviluppata in collaborazione con Olivetti, società del Gruppo specializzata nell'IoT. "TIM Urban Genius" è una consolle, dotata delle migliori tecnologie digitali, che realizza un modello di smart city sostenibile in grado di rispondere anche ad eventi improvvisi, a supporto delle Amministrazioni, dei cittadini e a beneficio della collettività e già adottata da diversi comuni di grandi e piccole dimensioni. "TIM Urban Genius" utilizza le più moderne tecnologie di Information Technology, in particolare Big Data e Video Analytics e Machine Learning, Internet of Things, Cloud Computing e 5G per fornire informazioni e previsioni in tempo reale, a supporto delle decisioni delle Amministrazioni per il controllo e la misura dello stato della città, del traffico stradale e acqueo, per il governo dei flussi e per l'assistenza alla mobilità dei cittadini, consentendo di intervenire rapidamente o in anticipo in situazioni di necessità e di ottimizzare la pianificazione dei servizi.

In questo ambito, oltre a Venezia, sono stati avviati altri progetti come quello a Cairo Montenotte, che ha l'obiettivo di migliorare la mobilità e la sicurezza urbana e il più recente ad Assisi, per rilevare le presenze turistiche nella città, basato su un particolare algoritmo che consente di analizzare numeri e provenienze, partendo dai dati raccolti dalla rete telefonica mobile, in modalità anonima e nel pieno rispetto della privacy.

TIM è partner del nuovo laboratorio urbano di Torino "La Casa delle tecnologie emergenti - CTE Next" per lo sviluppo di settori strategici come la mobilità intelligente, l'industria 4.0 e i servizi urbani innovativi. Si tratta di un centro di trasferimento tecnologico diffuso sulle tecnologie emergenti abilitate dal 5G di TIM.

Turismo, Cultura & Entertainment

Le nuove tecnologie di extended reality (realtà estesa) rappresentano valide alternative di contatto con spettatori e visitatori, per una fruizione dei contenuti in contesti museali, archeologici e nella promozione del territorio e della cultura.

La piattaforma tecnologica consente la creazione e la personalizzazione delle esperienze di realtà aumentata e virtuale e nasce da sperimentazioni realizzate dall'area Innovazione di TIM. Attualmente queste soluzioni innovative sono a catalogo nell'offerta di TIM Enterprise.

A giugno 2023 il Gruppo TIM per la 1° tappa del Giro d'Italia Under 23 di Agliè ha realizzato una piattaforma che unisce 5G, Cloud e Intelligenza Artificiale, per far vivere agli appassionati un'esperienza ancora più ricca di contenuti durante la competizione sportiva. Messe in campo riprese video con un innovativo sistema multiview live 5G e Cloud utilizzando zainetti tecnologici posizionati su moto ed elicottero per seguire i ciclisti nel corso della gara. Inoltre, un'App ha consentito di scegliere su device più inquadrature in tempo reale, con la possibilità di visualizzare gli highlight più interessanti dell'evento, selezionati da un algoritmo di Intelligenza Artificiale.

Automazione e robotica industriale

Interconnettere, scambiare dati e gestire a distanza gli impianti industriali, garantendo una maggiore efficienza, affidabilità, sicurezza e migliorare in modo significativo il ciclo produttivo. L'utilizzo di una connettività dedicata 5G (5G private network) consente di raggiungere gli obiettivi di bassissima latenza e sicurezza dei dati richiesti dalle aziende produttive.

A gennaio 2023 TIM Enterprise avvia la partnership con Ilmea, azienda metalmeccanica di Boncore nel Salento, tra le prime in Italia a dotarsi di una rete privata 5G. La soluzione Private Network 5G di TIM abilita l'interconnessione delle macchine e la produzione di dati funzionale agli obiettivi di business, con tutti i vantaggi del 5G su un perimetro privato: alta sicurezza, velocità, bassa latenza e flessibilità. Questo servizio risponde alla crescente necessità delle aziende di accelerare il processo di digitalizzazione e modernizzare le catene produttive.

L'innovazione e la ricerca con le Università

Ricerca e Università è il binomio, che da oltre 50 anni, contraddistingue TIM per la centralità data all'innovazione e allo sviluppo di partnership con il mondo accademico italiano.

Degno di nota il rapporto pluriennale esistente con il POLITO anche grazie all'attivazione di una convenzione Triennale attraverso la quale è possibile innescare una proficua e soddisfacente collaborazione.

Anche con altri Atenei TIM porta avanti delle specifiche collaborazioni di ricerca.

Alcuni numeri:

  • collaborazioni di ricerca per circa 800.000 euro annui di commesse su tutti i temi tecnologici di rete fissa, mobile, cloud, AI, energia, metaverso con diversi Dipartimenti;
  • le testimonianze di ricercatori TIM a vario titolo nei corsi universitari;
  • 10 PhD finanziati da TIM;
  • Quantum Academy (prima in Italia);
  • la collaborazione nei progetti Europei e Nazionali, dal programma Horizon a Restart;
  • una proficua collaborazione con l'ecosistema di ricerca in CTE Next, CIM 4.0.

Innovazione, ricerca e sviluppo in Brasile

La funzione Architecture & Technology Evolution1 è responsabile delle attività di Ricerca e Sviluppo (R&S); i suoi compiti principali sono la definizione dell'innovazione tecnologica per la rete e l'informatica, l'identificazione delle esigenze evolutive per le nuove tecnologie e i nuovi dispositivi, la convergenza delle linee guida dell'architettura e delle alleanze strategiche al fine di utilizzare i nuovi modelli di business e garantire che l'evoluzione dell'infrastruttura di rete sia in linea con la strategia aziendale.

Nel giugno 2023, la funzione Architecture & Technology Evolution era composta da 52 persone, tra cui specialisti di telecomunicazioni, elettrici ed elettronici, informatici e altri specialisti con competenze ed esperienze professionali, che coprono tutte le aree di conoscenza delle reti e dell'IT, rispondendo all'esigenza di innovazione e sostegno delle attività di ricerca e sviluppo.

TIM Lab è l'ambiente multifunzionale focalizzato sull'innovazione, che gioca anche un ruolo strategico nel fornire supporto per la conduzione di Credibility Test, Trial e PoC (Proof of Concept), collaborando con i principali fornitori di tecnologia e partner attraverso la condivisione delle conoscenze, l'infrastruttura tecnologica per i test di interoperabilità, la valutazione del personale e la definizione dei requisiti tecnici; in sinergia con la funzione R&S, favorisce l'innovazione e promuove le collaborazioni con università e istituti di ricerca.

Il TIM Lab Innovation Center si è trasferito nel quartiere di São Cristóvão, a Rio de Janeiro, nello Stato di Rio de Janeiro, ha una superficie di 850 m2 e può essere utilizzato anche come spazio di innovazione aperto a nuove opportunità, guidando l'innovazione nel mercato brasiliano delle telecomunicazioni e agendo come punto di riferimento nazionale per la R&S2 e inoltre, per rafforzare la capacità di validazione di nuovi software, funzionalità, soluzioni, tecnologie, servizi e dispositivi e ampliare la struttura attuale al fine di portare avanti e sviluppare più business e opportunità, nel 2023-2024.

La Funzione Architecture & Technology Evolution ha continuato a dedicarsi a progetti e iniziative per l'evoluzione del business di TIM, che è possibile suddividere nei seguenti macro gruppi:

  • rete di nuova generazione;
  • con un impatto positivo sull'ambiente e sulla società;
  • future applicazioni Internet;
  • iniziative Open Lab.

Progetti di rete di nuova generazione

La riassegnazione delle bande 1.800 MHz, 850 MHz e 2.100 MHz dal 2G/3G al 4G, con una configurazione di distribuzione multilayer, produce tre importanti vantaggi competitivi per TIM S.A.:

1 Architecture and Technology Evolution, all'interno del Chief Technology and Information Office (CTIO). 2 Il TIM Lab di TIM S.A. collabora anche con TIM Lab Italia, che vanta oltre 50 anni di esperienza.

  • la riduzione dei costi per l'implementazione dell'LTE3 , l'ampliamento dell'area di copertura LTE e l'attivazione della strategia di carrier aggregation, migliorando l'esperienza del cliente grazie a un throughput più elevato;
  • la migliore copertura indoor. Oltre all'espansione della copertura, l'uso delle bande 850/1.800/2.100 MHz potrebbe aumentare la capacità nelle città già coperte dalla banda LTE 2,6 GHz, con costi aggiuntivi contenuti.

In questo scenario, oltre il 99% degli attuali terminali LTE è compatibile con le bande 1.800 MHz, 2.600 MHz e altre bande disponibili. Pertanto, l'implementazione dell'LTE multilayer continua a essere un'ottima strategia che beneficia della diffusione dei dispositivi.

L'implementazione del layer LTE a 700 MHz ha continuato a migliorare in modo significativo l'espansione della copertura e la penetrazione indoor, promuovendo la presenza dell'LTE a livello nazionale e consolidando la leadership di TIM S.A. nell'LTE. A fine giugno 2023, 4.543 città, ovvero oltre il 98,4% della popolazione urbana, avevano già una copertura LTE a 700 MHz; la pulizia dello spettro è stata completata a giugno 2019 in tutte le città del Brasile, consentendo di avere una banda a 700 MHz.

TIM S.A. copre tutte le città del Brasile dal dicembre 2022, assicurando il 100% della presenza a livello nazionale (in qualsiasi tecnologia) e anticipando di un anno il Piano Industriale. L'obiettivo per la fine del 2023 è la presenza del 4G su tutto il territorio nazionale.

Nel 2022, TIM S.A. ha avviato la realizzazione dei siti con banda n78 (3.500 MHz), secondo quanto previsto dal rollout regolamentare specificato nell'asta; questo vuol dire che tutte le capitali del Brasile hanno la copertura 5G SA (Standalone) di TIM. Inoltre, TIM ha quasi la somma delle antenne dei suoi concorrenti: a giugno 2023, le antenne 5G di TIM ammontavano a 5,8 migliaia. Questa banda di frequenza ha un'ampiezza di 100 MHz, che fornisce un throughput più elevato, ed è attualmente utilizzata nelle reti 5G.

A maggio 2023, TIM ha completato la prima sperimentazione 5G nella banda 6 GHz delle Americhe in collaborazione con Huawei, dimostrando che questa frequenza ha una capacità e una copertura simili a quelle della banda 3,5 GHz. In questo modo, la banda a 6 GHz sarà lo spettro più adatto in caso di sovraccarico della banda a 3,5 GHz.

Progetti che comportano una riduzione dei consumi energetici

L'espansione della "LTE RAN Sharing (Condivisione RAN LTE)", in collaborazione con altri operatori mobili in Brasile per adempiere agli obblighi normativi derivanti dall'asta dello spettro 4G, mira a definire i requisiti di architettura, i presupposti tecnici e le specifiche per la soluzione "LTE RAN sharing4 ", ottimizzando risorse e costi di rete5 . A oggi si tratta del più grande accordo di condivisione RAN al mondo e fornisce servizi 4G alle principali città brasiliane.

L'accordo di condivisione della RAN consente a TIM S.A. di promuovere la diffusione dell'LTE nelle campagne brasiliane, grazie a un'efficace condivisione di spettro, accesso e backhaul6 . Attualmente, e dopo l'acquisizione di Oi, la condivisione della RAN LTE è una partnership tra TIM S.A. e Telefónica, basata sull'architettura MOCN, che amplia i vantaggi e l'efficienza di questo modello tecnico. I consumi energetici registrati per il sito, a seconda della tecnologia di accesso e delle condizioni di copertura, hanno mostrato una riduzione fino al 10%.

Nel dicembre 2019 TIM S.A. e Telefónica hanno stipulato nuovi contratti di sharing volti ad aumentare l'efficienza dei costi di rete attraverso le seguenti iniziative:

  • Rete unica: condivisione delle reti 3G e 4G nelle città con meno di 30 mila abitanti in cui entrambi gli operatori forniscono i loro servizi. L'idea di fondo è quella di avere, nelle città incluse nell'accordo, un'unica infrastruttura di telecomunicazioni interamente condivisa dagli operatori, consentendo così di spegnere i siti ridondanti e risparmiare sui costi per energia, affitto e manutenzione. Ciò permette anche una maggiore efficienza negli investimenti futuri grazie alla condivisione dello spettro in modalità MOCN.
  • Spegnimento del 2G: condivisione a livello nazionale della rete 2G con tecnologia GWCN, che consente a entrambi gli operatori di spegnere una parte (circa il 50%) della propria rete con la medesima tecnologia, risparmiando di conseguenza su costi energetici e di manutenzione.

Entrambe le iniziative sono attualmente in corso, con previsione di completamento entro la fine del 2024.

Progetti di rete di nuova generazione, future applicazioni di Internet, impatti positivi su ambiente e società

5G per il settore automobilistico - TIM, in collaborazione con Stellantis, IP Facens (Istituto di Ricerca del Centro Universitario Facens), le università USP - São Carlos, UFSCAR e la tedesca Technische Hochschule Ingolstadt (THI), ha annunciato nel giugno 2023 il lancio del progetto "Conecta 2030: Ecosistema Connesso e Cooperativo per il rilevamento dei pedoni agli incroci", volto a creare un ambiente collaborativo, incentrato su iniziative per la sicurezza di pedoni e ciclisti. L'annuncio dell'approvazione del finanziamento è stato dato a fine aprile da FUNDEP, uno dei coordinatori del programma Rota 2030. D'ora in poi, le aziende coinvolte in Conecta 2030 dovranno affrontare la sfida di sviluppare in 3 anni un concetto-ecosistema per lo sviluppo e l'implementazione di soluzioni per sistemi avanzati di assistenza alla guida ADAS (Advanced Driver Assistance Systems), basato su tre pilastri principali: connettività 5G, intelligenza artificiale e gemelli digitali.

Reti private - Nel 2022 TIM ha iniziato a offrire reti private, con funzionalità edge core e Multi-Access Edge Computing (MEC) presso la sede del cliente, consentendo l'implementazione di servizi ad alto throughput, bassa latenza e alta disponibilità sul 5G. Le prime implementazioni sono previste quest'anno (2023), presso clienti dei settori agroalimentare e della logistica portuale. Sempre nel 2022, TIM ha eseguito un Proof of

3 Long Term Evolution.

4 Condivisione della Radio Access Network (Rete di accesso radio - RAN).

5 I costi infrastrutturali sono principalmente associati all'introduzione di nuovi sistemi di diffusione e altri componenti elettronici, all'infrastruttura passiva dei siti e alle reti di trasporto; pertanto la condivisione delle risorse fornite dalla RAN LTE consente agli operatori di telecomunicazioni una significativa ottimizzazione dei costi.

6 Nel settore delle telecomunicazioni, una rete di backhaul o rete di ritorno è la porzione di una rete gerarchica che comprende le connessioni intermedie tra la rete centrale (o rete dorsale) e le piccole sottoreti ai "margini" della rete gerarchica stessa.

Concept con un cliente del settore automobilistico, dimostrando con successo un caso d'uso di controlli automatizzati di conformità qualitativa.

Satelliti LEO - Nel 2022 TIM ha valutato l'utilizzo di costellazioni di satelliti LEO come backhaul dei siti della rete di accesso mobile, dimostrando la praticabilità di questo tipo di architettura per risolvere i problemi di implementazione dei siti remoti.

Open RAN - Nel 2020, TIM S.A., Telecom Infra Project (TIP) e Inatel hanno lanciato il programma Open Field per sfruttare soluzioni aperte e disaggregate per la Radio Access Network (RAN). Il programma è stato rinviato a causa della pandemia di Covid, ma i primi test sul campo sono partiti nel 2022 presso il campus Inatel di Santa Rita do Sapucaí - MG. Nel marzo 2023 è stato completato il piano di test Open RAN 5G SA TIP per l'accesso alla rete con il fornitore ed è iniziato il processo interno di TIP per ottenere il TIP Silver Badge7 ,che dovrebbe essere completato dopo la revisione e l'approvazione dei deliverable. Da allora, TIP ha ridotto le sue attività in America Latina e l'iniziativa è stata chiusa.

Soluzioni 5G grazie alla partnership con Cubo - A ottobre 2022 è stato lanciato TIM Hub 5G con demo (FWA, gaming VR, AR per Industria 4.0, notebook 5G, 360° neckband and camera), per promuovere e creare in collaborazione con startup. Il TIM Hub 5G all'interno di Cubo Itaú permette la collaborazione attraverso un ecosistema, cioè un luogo di sperimentazione dove clienti, grandi aziende, imprenditori, investitori e istituzioni pubbliche, servizi e casi validi sono messi in collegamento con soluzioni in generale. Nel marzo 2023, TIM Hub 5G in collaborazione con un altro manutentore di Cubo (Suzano), ha selezionato una startup per sviluppare la sua soluzione di agribusiness sfruttando la tecnologia 5G di TIM in una delle aziende agricole di Suzano. Questa iniziativa dovrebbe prendere forma nel corso di quest'anno.

Iniziative di Open Lab

Nel 2017 TIM S.A. ha aderito al Telecom Infra Project (TIP), un'iniziativa promossa da Facebook, SK Telecom, Deutsche Telekom, Nokia, Intel e altre aziende, che vuole dar vita a un nuovo approccio alla costruzione e all'implementazione dell'infrastruttura della rete di telecomunicazioni. TIM S.A. ha trasformato il TIM Lab nel primo TIP Community Lab dell'America Latina, a disposizione dei membri TIP per creare standard universali per le soluzioni (inizialmente reti di trasporto, gruppo di lavoro Open Optical Packet Transport), per superare le sfide legate all'interoperabilità dei prodotti dei diversi fornitori.

Nel 2018, TIM S.A. ha inoltre aderito, insieme a Vodafone e Telefónica, a un nuovo gruppo di lavoro all'interno del TIP, denominato DCSG (Disaggregated Cell Site Gateway8 ). Questo progetto rappresenta un'opportunità per definire un insieme comune di requisiti per gli operatori e coordinarsi con le aziende che producono dispositivi più economici e con capacità più estese e flessibili; nel giugno di quest'anno, con il supporto di Facebook, fornitori core EDGE e membri TIP, sono state dimostrate le principali funzionalità della soluzione.

Infine, nel 2020, TIM S.A. e i partner TIP hanno completato la validazione della TSS (Total Site Solution), una soluzione NodeB 4G economica e senza vincoli, alimentata a energia solare e collegata via satellite alla rete core di TIM S.A., per l'utilizzo in zone remote a bassa densità demografica. Da allora, TIM ha aderito anche ad altre iniziative, come OpenRAN con il Progetto Open Field, per validare soluzioni OpenRAN 4G e 5G mirate alla separazione di hardware e software a livello RAN. Quest'ultima iniziativa è stata chiusa nel marzo 2023, quando TIP ha ridotto le sue attività in America Latina, ma prima di ciò è stato possibile convalidare il piano di test Open RAN 5G SA TIP con un fornitore Open RAN 5G.

7 Il TIP Silver Badge dimostra il collaudo di un prodotto, di una combinazione o di una soluzione per l'allineamento con i requisiti definiti da TIP, tipicamente in un ambiente controllato. I test specifici richiesti per un particolare badge sono stabiliti dai gruppi di progetto di TIP e comprendono un sottoinsieme significativo di tutti i test richiesti per lo sviluppo. 8

Basato su un'architettura aperta e disaggregata, il nuovo DCSG è progettato per il backhaul economico del traffico dei siti cellulari sulle reti mobili esistenti e sulle infrastrutture 5G emergenti.

BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AL 30 GIUGNO 2023 DEL GRUPPO TIM

INDICE

BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AL 30 GIUGNO 2023 DEL GRUPPO TIM

Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata 81

Conto economico separato consolidato
83
Conto economico complessivo consolidato 84
Movimenti del patrimonio netto consolidato 85
Rendiconto finanziario consolidato 86
Nota 1 Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale 88
Nota 2 Principi contabili 90
Nota 3 Area di consolidamento 93
Nota 4 Aggregazioni aziendali 94
Nota 5 Avviamento 95
Nota 6 Attività immateriali a vita utile definita 98
Nota 7 Attività materiali 99
Nota 8 Diritti d'uso su beni di terzi 100
Nota 9 Partecipazioni 101
Nota 10 Attività finanziarie (non correnti e correnti) 103
Nota 11 Crediti vari e altre attività non correnti 105
Nota 12 Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 106
Nota 13 Patrimonio netto 108
Nota 14 Passività finanziarie (non correnti e correnti) 109
Nota 15 Indebitamento finanziario netto 114
Nota 16 Strumenti derivati 116
Nota 17 Informazioni integrative su strumenti finanziari 117
Nota 18 Fondi relativi al personale 119
Nota 19 Fondi per rischi e oneri 120
Nota 20 Debiti vari e altre passività non correnti 121
Nota 21 Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 122
Nota 22 Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie 123
Nota 23 Ricavi 135
Nota 24 Proventi finanziari e Oneri finanziari 136
Nota 25 Utile (perdita) del periodo 138
Nota 26 Risultato per azione 139
Nota 27 Informativa per settore operativo 141
Nota 28 Operazioni con parti correlate 144
Nota 29 Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale 154
Nota 30 Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti 157
Nota 31 Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali 158
Nota 32 Altre informazioni 158
Nota 33 Eventi successivi al 30 giugno 2023 159
Nota 34 Le imprese del Gruppo TIM 161

SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

Attività

(milioni di euro) note 30.6.2023 di cui con
parti
correlate
31.12.2022 di cui con parti
correlate
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 5) 19.202 19.111
Attività immateriali a vita utile definita 6) 7.478 7.656
26.680 26.767
Attività materiali 7)
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 14.292 14.100
Diritti d'uso su beni di terzi 8) 5.528 37 5.488 38
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto 9) 565 539
Altre partecipazioni 9) 152 116
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione
attiva
10) 141 91 49 1
Altre attività finanziarie non correnti 10) 1.159 1.602
Crediti vari e altre attività non correnti 11) 2.467 2 2.365 1
Attività per imposte anticipate 782 769
5.266 5.440
Totale Attività non correnti (a) 51.766 51.795
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 377 322
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 12) 4.676 65 4.539 81
Crediti per imposte sul reddito 134 147
Attività finanziarie correnti 10)
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione
attiva
94 52 69 11
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari
e altre attività finanziarie correnti
1.897 1.600
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 2.385 3.555
4.376 5.224
Sub-totale Attività correnti 9.563 10.232
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad
essere cedute
di natura finanziaria
di natura non finanziaria
Totale Attività correnti (b) 9.563 10.232
Totale Attività (a+b) 61.329 62.027

Patrimonio netto e passività

(milioni di euro) note 30.6.2023 di cui con
parti
correlate
31.12.2022 di cui con parti
correlate
Patrimonio netto 13)
Capitale emesso 11.677 11.677
meno: Azioni proprie (57) (63)
Capitale 11.620 11.614
Riserva da sovrapprezzo azioni 575 2.133
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile
(perdita) del periodo
2.233 1.314
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante 14.428 15.061
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
3.836 3.664
Totale Patrimonio netto 18.264 18.725
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di
finanziamento e altri
14) 18.806 21.739
Passività finanziarie non correnti per contratti di
locazione passiva
14) 4.710 10 4.597 10
Fondi relativi al personale 18) 943 684
Passività per imposte differite 189 84
Fondi per rischi e oneri 19) 844 910
Debiti vari e altre passività non correnti 20) 1.031 20 1.146 21
Totale Passività non correnti (d) 26.523 29.160
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di
finanziamento e altri
14) 7.497 1 5.039
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione
passiva
14) 873 4 870 13
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 21) 8.158 137 8.199 149
Debiti per imposte sul reddito 14 34
Sub-totale Passività correnti 16.542 14.142
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
di natura finanziaria
di natura non finanziaria
Totale Passività correnti (e) 16.542 14.142
Totale Passività (f=d+e) 43.065 43.302
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 61.329 62.027

CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) note 1° Semestre
2023
di cui
con parti
correlate
1° Semestre
2022
di cui
con parti
correlate
Ricavi 23) 7.846 164 7.557 57
Altri proventi operativi 109 1 78 2
Totale ricavi e proventi operativi 7.955 7.635
Acquisti di materie e servizi (3.579) (152) (3.385) (294)
Costi del personale (1.711) (46) (1.554) (48)
Altri costi operativi (338) (342)
Variazione delle rimanenze 66 35
Attività realizzate internamente 277 269
Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/
(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di
attività non correnti (EBITDA)
2.670 2.658
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 30) (430) (292)
Ammortamenti (2.429) (3) (2.295) (26)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti
(2) 34
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti
Risultato operativo (EBIT) 239 397
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 30) (428) (292)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese
collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del
patrimonio netto 9) (15) 31
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 3
Proventi finanziari 24) 595 1 773
Oneri finanziari 24) (1.352) (2) (1.459) (10)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle
attività in funzionamento
(530) (258)
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 30) (443) (295)
Imposte sul reddito (143) (102)
Utile (perdita) derivante dalle attività in
funzionamento
(673) (360)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo 25) (673) (360)
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 30) (438) (289)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (813) (483)
Partecipazioni di minoranza 140 123
(euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
(euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Risultato per azione:
26)
Risultato per azione (Base=Diluito)
Azione ordinaria (0,04) (0,02)
Azione di risparmio (0,04) (0,02)
di cui:
da Attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante
azione ordinaria (0,04) (0,02)
azione di risparmio (0,04) (0,02)

CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO CONSOLIDATO

Nota 13

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Utile (perdita) del periodo
(a)
(673) (360)
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 3 (4)
Effetto fiscale
(b) 3 (4)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali 3 58
Effetto fiscale (1) (14)
(c) 2 44
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente
riclassificate nel conto economico separato consolidato
(e=b+c+d)
5 40
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 13 (88)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (5) 14
Effetto fiscale 3
(f) 8 (71)
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (170) 631
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato 101 (384)
Effetto fiscale 17 (59)
(g) (52) 188
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere 310 715
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto
economico separato consolidato
Effetto fiscale
(h) 310 715
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato consolidato
(k=f+g+h+i)
266 832
Totale altre componenti del conto economico complessivo
consolidato
(m=e+k)
271 872
Utile (perdita) complessivo del periodo
(a+m)
(402) 512
Attribuibile a:
Soci della Controllante (639) 170
Partecipazioni di minoranza 237 342

MOVIMENTI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Movimenti dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2022

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante

(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al
fair value
rilevato
nelle altre
componenti
di conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve
e utili
(perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita) del
periodo
Totale Patrimonio
netto
attribuibile alle
partecipazioni di
minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31
dicembre 2021
11.614 2.133 49 (128) (2.500) (130) 6.376 17.414 4.625 22.039
Movimenti di
patrimonio netto
del periodo:
Dividendi deliberati (28) (28)
Utile (perdita)
complessivo del
periodo
(75) 188 496 44 (483) 170 342 512
Emissione di
strumenti
rappresentativi di
patrimonio netto
4 4 4
Altri movimenti 2 2 (4) (2)
Saldo al 30 giugno
2022
11.614 2.133 (26) 60 (2.004) (86) 5.899 17.590 4.935 22.525

Movimenti dal 1° gennaio 2023 al 30 giugno 2023 Nota 13

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al
fair value
rilevato
nelle altre
componenti
di conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve
e utili
(perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita) del
periodo
Totale Patrimonio netto
attribuibile alle
partecipazioni di
minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31
dicembre 2022
11.614 2.133 (58) 65 (2.085) (71) 3.463 15.061 3.664 18.725
Movimenti di
patrimonio netto
del periodo:
Dividendi deliberati (68) (68)
Utile (perdita)
complessivo del
periodo
11 (53) 213 3 (813) (639) 237 (402)
Assegnazione
azioni proprie per
LTI
6 (6)
Altri movimenti (1.558) 1.564 6 3 9
Saldo al 30 giugno
2023
11.620 575 (47) 12 (1.872) (68) 4.208 14.428 3.836 18.264

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) note 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (673) (360)
Rettifiche per:
Ammortamenti 2.429 2.295
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
(6) 8
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate
(differite)
124 83
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
2 (34)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint
Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
15 (31)
Variazione dei fondi relativi al personale 235 241
Variazione delle rimanenze (53) (37)
Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti 126 77
Variazione dei debiti commerciali (269) (67)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito (62) (62)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività (135) 380
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) 1.733 2.493
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per cassa
(1.973) (2.589)
Contributi in conto capitale incassati 3
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle
disponibilità acquisite
(24) (1.183)
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni (35) (25)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i
derivati attivi di copertura e non)
(123) 768
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese
controllate e di rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali,
materiali e di altre attività non correnti
6 2
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) (2.149) (3.024)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre 143 (505)
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) 1.250 228
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (1.970) (3.635)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non (124) (25)
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) 7
Dividendi pagati(*) (86) (37)
Variazioni di possesso in imprese controllate (4)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) (787) (3.971)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute
(d)
Flusso monetario complessivo (e=a+b+c+d) (1.203) (4.502)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo (f) 3.555 6.904
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità
liquide equivalenti nette
(g) 33 (19)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo (h=e+f+g) 2.385 2.383
(*) di cui verso parti correlate

Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi

(milioni di euro) note 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Acquisti di attività immateriali 6) (440) (603)
Acquisti di attività materiali 7) (1.254) (1.277)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi 8) (494) (402)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza(*)
(2.188) (2.282)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e
diritti d'uso su beni di terzi
215 (307)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per cassa
(1.973) (2.589)
(*) di cui verso parti correlate 13 26

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (76) (38)
Interessi pagati (1.097) (934)
Interessi incassati 302 284
Dividendi incassati 7 96

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 3.555 6.904
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
3.555 6.904
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento 2.385 2.391
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento (8)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
2.385 2.383

Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7, sono presentate nell'ambito della Nota 15 "Indebitamento finanziario netto".

NOTA 1 FORMA, CONTENUTO E ALTRE INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE

Forma e contenuto

Telecom Italia S.p.A. (la "Capogruppo"), denominata in forma sintetica anche "TIM S.p.A.", e le sue società controllate formano il "Gruppo TIM" o il "Gruppo".

TIM è una società per azioni (S.p.A.) organizzata secondo l'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana.

La sede legale della Capogruppo TIM è in Via Gaetano Negri 1, Milano, Italia.

La durata di TIM S.p.A. è fissata, come previsto dallo Statuto, sino al 31 dicembre 2100.

Il Gruppo TIM opera principalmente in Europa, nel bacino del Mediterraneo e in Sud America.

Il Gruppo è impegnato principalmente nel settore delle comunicazioni e in particolare nel settore delle telecomunicazioni fisse e mobili nazionali e internazionali.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 del Gruppo TIM è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale (vedasi per maggiori dettagli la Nota 2 - "Principi contabili") e nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione degli International Financial Reporting Standards emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 del Gruppo TIM è stato predisposto in conformità allo IAS 34 (Bilanci Intermedi) e, così come consentito da tale principio, non include tutte le informazioni richieste in un bilancio consolidato annuale; pertanto, deve essere letto unitamente al bilancio consolidato del Gruppo TIM redatto per l'esercizio 2022.

Si precisa, inoltre, che nei primi sei mesi del 2022, il Gruppo ha applicato principi contabili coerenti con quelli dell'esercizio precedente, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2022. Si veda la Nota "Principi contabili" per ulteriori dettagli.

Il bilancio consolidato è stato redatto secondo il principio generale del costo, ad eccezione delle attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, delle attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico e degli strumenti finanziari derivati che sono stati valutati al fair value. I valori contabili delle attività e delle passività oggetto di copertura sono rettificati per riflettere le variazioni di fair value relative ai rischi coperti (fair value hedge).

Per ragioni di confronto vengono presentati i dati della situazione patrimoniale – finanziaria consolidata al 31 dicembre 2022, i dati di conto economico separato consolidato, di conto economico complessivo consolidato, di rendiconto finanziario consolidato e i movimenti del patrimonio netto consolidato del primo semestre 2022.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 del Gruppo TIM è presentato in euro (arrotondato al milione, salvo diversa indicazione).

La pubblicazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato chiuso al 30 giugno 2023 del Gruppo TIM è stata autorizzata con delibera del Consiglio di Amministrazione del 2 agosto 2023.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 è sottoposto a revisione contabile limitata.

Schemi di bilancio

Gli schemi di bilancio adottati sono coerenti con quelli previsti dallo IAS 1; in particolare:

  • la Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata è stata predisposta classificando le attività e le passività secondo il criterio "corrente/non corrente";
  • il Conto economico separato consolidato è stato predisposto classificando i costi operativi per natura, in quanto tale forma di esposizione è ritenuta più idonea a rappresentare lo specifico business del Gruppo, risulta conforme alle modalità di reporting interno ed è in linea con la prassi del settore industriale di riferimento.

Il Conto economico separato consolidato include, in aggiunta all'EBIT (Risultato Operativo), l'indicatore alternativo di performance denominato EBITDA (Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/ (Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti).

In particolare, TIM utilizza, in aggiunta all'EBIT, l'EBITDA come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori); detto indicatore, rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit).

L'EBIT e l'EBITDA sono determinati come segue:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento

    • Oneri finanziari
  • Proventi finanziari
  • +/- Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni
  • +/- Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto

EBIT-Risultato Operativo

+/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti

  • +/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
    • Ammortamenti

EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti

  • il Conto economico complessivo consolidato comprende, oltre all'utile (perdita) del periodo, come da Conto economico separato consolidato, le altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse da quelle con gli Azionisti;
  • il Rendiconto finanziario consolidato è stato predisposto esponendo i flussi finanziari derivanti dalle attività operative secondo il "metodo indiretto", come consentito dallo IAS 7 (Rendiconto finanziario).

Inoltre, come richiesto dalla delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, nel contesto del conto economico separato consolidato, i proventi e gli oneri derivanti da operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa (operazioni non ricorrenti) sono specificatamente identificati ed i relativi effetti sui principali livelli intermedi di risultato sono evidenziati separatamente, quando significativi. In particolare, tra gli oneri/proventi non ricorrenti vengono inclusi, a titolo non esaustivo: proventi/ oneri derivanti dalla cessione di immobili, impianti e macchinari, di rami d'azienda e di partecipazioni; oneri derivanti da processi/progetti di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale anche connessi ad operazioni societarie (fusioni, scissioni, ecc.); oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a correlate passività; altri accantonamenti a fondi rischi e oneri e relativi storni; oneri per definizione in via transattiva di contenziosi diversi da quelli di natura regolatoria; rettifiche, riallineamenti e altre partite di natura non ripetitiva anche relativi ad esercizi precedenti; impairment losses (svalutazioni) sull'avviamento e/o su altre attività immateriali e materiali.

Sempre in relazione alla citata delibera Consob, nei prospetti di bilancio consolidato gli importi relativi alle posizioni o transazioni con parti correlate sono stati evidenziati separatamente.

Informativa per settore operativo

Un settore operativo è una componente di un'entità:

  • che intraprende attività imprenditoriali generatrici di ricavi e di costi (compresi i ricavi e i costi riguardanti operazioni con altre componenti della medesima entità);
  • i cui risultati operativi sono rivisti periodicamente al più alto livello decisionale operativo dell'entità (per TIM il Consiglio di Amministrazione) ai fini dell'adozione di decisioni in merito alle risorse da allocare al settore e della valutazione dei risultati; e
  • per la quale sono disponibili informazioni economico-patrimoniali separate.

I settori operativi del Gruppo TIM sono presentati in coerenza e in continuità rispetto a quanto esposto nella Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2022, e sono rappresentati per la parte relativa al business delle telecomunicazioni, sulla base della relativa localizzazione geografica (Domestic e Brasile).

Il Piano Industriale del Gruppo TIM 2022-2024 ha avviato un percorso di trasformazione del Gruppo, confermato nel Piano Industriale 2023 - 2025, volto a superare il modello verticalmente integrato e, pertanto, basato su quattro entità separate con focus industriali ed economici diversi (NetCo, TIM Consumer, TIM Enterprise e TIM Brasil). Tali entità non possono ad oggi essere considerate un "settore operativo" ai sensi dell'IFRS 8 – Settori operativi, ciò in quanto da un lato le stesse nuove entità sono tutt'ora in una fase di disegno analitico e non dispongono pertanto di un set informativo economico finanziario dettagliato e, dall'altro, nel corso del 2023 il Consiglio di Amministrazione di TIM sta assumendo le decisioni sull'allocazione delle risorse e sta valutando gli andamenti economico finanziari sulla base sia della rappresentazione storica delle Business Unit sia, per quanto disponibile, delle nuove entità in fase di creazione.

Il termine "settore operativo" è considerato sinonimo di "Business Unit".

I settori operativi del Gruppo TIM sono i seguenti:

  • Domestic: comprende le attività in Italia relative ai servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti finali (retail) e altri operatori (wholesale), le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle che, in campo internazionale (in Europa, nel Mediterraneo e in Sud America), opera nell'ambito dello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale, le attività della società FiberCop S.p.A. per la fornitura di servizi di accesso passivi della rete secondaria in rame e fibra, le attività di Noovle S.p.A. (soluzioni Cloud ed Edge computing), le attività di Olivetti (prodotti e servizi per l'Information Technology) e le strutture di supporto al settore Domestic. Per ulteriori dettagli si fa rimando al capitolo "Principali dati economici e operativi delle Business Unit del Gruppo TIM – Business Unit Domestic" della Relazione sulla gestione;
  • Brasile: comprende le attività di telecomunicazioni mobili e fisse in Brasile (TIM S.A.);
  • Altre attività: comprendono le imprese finanziarie (Telecom Italia Capital S.A. e Telecom Italia Finance S.A.) e le altre società minori non strettamente legate al "core business" del Gruppo TIM.

NOTA 2 PRINCIPI CONTABILI

Continuità aziendale

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale in quanto vi è la ragionevole aspettativa che TIM continuerà la sua attività operativa in un futuro prevedibile (e comunque con un orizzonte temporale superiore ai dodici mesi).

In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:

  • i principali rischi e incertezze (per la maggior parte di natura esogena) a cui il Gruppo e le varie attività del Gruppo TIM sono esposti:
    • le variazioni delle condizioni di business anche in relazione alle dinamiche competitive;
    • i rischi finanziari (andamento dei tassi di interesse e/o dei tassi di cambio, variazioni del merito di credito da parte delle agenzie di rating);
    • i mutamenti nella situazione macroeconomica generale nel mercato italiano, europeo e brasiliano, nonché la volatilità dei mercati finanziari derivanti dai rischi di recessione ed inflazione. In particolare, tali rischi sono legati all'aumento dei costi delle materie prime ed energetiche, anche a seguito del conflitto russo-ucraino;
    • i mutamenti del contesto legislativo e regolatorio (variazioni dei prezzi e delle tariffe o decisioni che possano condizionare le scelte tecnologiche);
    • gli esiti dei procedimenti legali e delle autorità regolatorie;
  • il mix considerato ottimale tra capitale di rischio e capitale di debito nonché la politica di remunerazione del capitale di rischio, così come descritti nel bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2022 nel paragrafo "Informativa sul capitale" nell'ambito della Nota "Patrimonio netto";
  • la politica di gestione dei rischi finanziari (rischio di mercato, rischio di credito e rischio di liquidità) così come descritti nel bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2022 nella Nota "Gestione dei rischi finanziari".

Sulla base di tali fattori, la Direzione aziendale ritiene che allo stato attuale, non vi siano elementi di incertezza sulla prospettiva della continuità aziendale per il Gruppo.

Criteri contabili e Principi di consolidamento

I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati per la formazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 sono omogenei a quelli utilizzati in sede di bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2022, ai quali si rimanda, fatta eccezione per:

  • le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2023 e più avanti descritte;
  • gli adattamenti richiesti dalla natura delle rilevazioni infrannuali.

Inoltre, in sede di bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023, le imposte sul reddito del periodo delle singole imprese consolidate sono determinate sulla base della miglior stima possibile in relazione alle informazioni disponibili e sulla ragionevole previsione dell'andamento dell'esercizio fino alla fine del periodo d'imposta. In via convenzionale, le passività per imposte (correnti e differite) sul reddito di competenza del periodo infrannuale delle singole imprese consolidate sono iscritte nelle "Passività per imposte differite" al netto degli acconti e dei crediti d'imposta (limitatamente a quelli per i quali non è stato richiesto il rimborso), nonché delle attività per imposte anticipate; qualora detto saldo risulti positivo esso viene iscritto, convenzionalmente, tra le "Attività per Imposte anticipate".

Uso di stime contabili

La redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 e delle relative note in applicazione degli IFRS richiede da parte della Direzione aziendale l'effettuazione di stime e di assunzioni basate anche su giudizi soggettivi, esperienze passate ed ipotesi considerate ragionevoli e realistiche in relazione alle informazioni note al momento della stima. Tali stime hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del bilancio nonché sull'ammontare dei ricavi e dei costi nel periodo di riferimento. I risultati che si consuntiveranno potrebbero differire, anche significativamente, da tali stime a seguito di possibili mutamenti dei fattori considerati nella determinazione di tali stime. Le stime sono riviste periodicamente.

Per quanto riguarda le stime contabili più significative, si fa rimando a quelle illustrate in sede di bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2022.

Nuovi Principi e Interpretazioni recepiti dalla UE e in vigore dall'esercizio 2023

Ai sensi dello IAS 8 (Principi Contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori), vengono di seguito indicati e brevemente illustrati gli IFRS in vigore a partire dal 1° gennaio 2023.

Modifiche all'IFRS 17 – Contratti assicurativi: prima applicazione dell'IFRS 17 e IFRS 9 – Informazioni comparative

In data 8 settembre 2022 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2022/1491 che ha recepito alcune modifiche relative alla presentazione delle informazioni comparative delle attività finanziarie in sede di prima applicazione dell'IFRS 17 "Contratti assicurativi".

L'emendamento aggiunge un'opzione di transizione che consente a un'entità di applicare un overlay di classificazione opzionale nel/i periodo/i comparativo/i presentato/i in sede di prima applicazione dell'IFRS 17. L'overlay consente a tutte le attività finanziarie, comprese quelle detenute in relazione ad attività non connesse a contratti entro l'ambito di applicazione dell'IFRS 17, di essere classificate, strumento per strumento, nel/i periodo/i comparativo/i in modo da allinearsi con il modo in cui l'entità si aspetta che tali attività siano classificate per l'applicazione iniziale dell'IFRS 9. L'overlay può essere applicato dalle entità che hanno già applicato l'IFRS 9 o lo applicheranno quando applicheranno l'IFRS 17.

L'IFRS 17 che recepisce l'emendamento entrerà in vigore per gli esercizi che hanno inizio a partire dal 1° gennaio 2023.

L'adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023.

Modifiche allo IAS 8 - Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori

In data 2 marzo 2022 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2022/357 che ha recepito alcuni emendamenti allo IAS 8 - Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori, in cui introduce una nuova definizione di "stime contabili".

Nel principio modificato, le stime contabili sono ora definite come "importi monetari in bilancio soggetti a incertezza di misurazione".

Gli emendamenti chiariscono cosa sono i cambiamenti nelle stime contabili e come questi differiscono dal cambiamento nei principi contabili e dalle correzioni di errori.

Le modifiche entrano in vigore per gli esercizi che iniziano a partire dal 1° gennaio 2023.

L'adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023.

Modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito: Imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una singola operazione

In data 11 agosto 2022 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2022/1392 che ha recepito alcuni emendamenti allo IAS 12 – Imposte sul reddito.

Le modifiche chiariscono come le società devono contabilizzare le imposte differite sui leasing e sui costi di smantellamento/ripristino.

Lo IAS 12 specifica come una società deve contabilizzare le imposte sul reddito, incluse le imposte differite, che rappresentano gli importi delle imposte pagabili o recuperabili in futuro.

Le modifiche in oggetto prevedono che un'entità rilevi imposte differite su determinate operazioni (es. leasing e oneri di smantellamento e ripristino) che danno origine a differenze temporanee tassabili e deducibili di pari importo al momento della rilevazione iniziale.

Secondo lo IAS 12, in determinate circostanze, le società sono esenti dall'iscrizione di imposte differite quando rilevano attività o passività per la prima volta.

In seguito all'incertezza determinatasi sul fatto che l'esenzione si applichi ai contratti di locazione e agli obblighi di smantellamento/ripristino, per consentire l'applicazione coerente del Principio, lo IASB ha emesso queste modifiche di portata limitata.

Secondo le modifiche in oggetto, l'esenzione prevista dal principio non si applicherebbe ai leasing e agli obblighi di smantellamento/ripristino, operazioni per le quali le società devono, pertanto, rilevare sia un'attività che una passività per imposte differite.

Le modifiche entrano in vigore a partire dal 1° gennaio 2023.

L'adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023.

Modifiche allo IAS 1 - Presentazione del bilancio

In data 2 marzo 2022 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2022/357 che ha recepito alcuni emendamenti allo IAS 1- Presentazione del bilancio, in cui fornisce linee guida ed esempi per aiutare le entità nell'effettuare le valutazioni di materialità ai fini all'informativa sui principi contabili.

Lo IASB ha anche emesso emendamenti all'"IFRS Practice Statement 2 - Making Materiality Judgements (the PS)" per supportare le modifiche allo IAS 1, spiegando e dimostrando l'applicazione del "4 step materiality process" alle informative sui principi contabili.

In particolare, le modifiche mirano ad aiutare le entità a fornire una più utile informativa sui principi contabili attraverso:

  • la sostituzione della previsione per le entità di divulgare i propri principi contabili "significativi" con la previsione di divulgare i propri principi contabili "materiali"; e
  • l'aggiunta di linee guida su come le entità applicano il concetto di "materialità" nel decidere in merito all'informativa sui principi contabili.

Le modifiche entrano in vigore per gli esercizi che iniziano a partire dal 1° gennaio 2023.

L'adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023.

Nuovi Principi e Interpretazioni emessi dallo IASB ma non ancora applicabili

Alla data di redazione del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato sono stati emessi dallo IASB i seguenti nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE oppure non ancora entrati in vigore:

Nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE
Modifiche allo IAS 1: Presentazione del bilancio: classificazione delle passività come correnti o non correnti 1/1/2024
Modifiche all'IFRS 16: Passività per leasing in una vendita e retrolocazione 1/1/2024
Modifiche allo IAS 1: Presentazione del bilancio: passività non correnti con covenant 1/1/2024
Modifiche allo IAS 7: Rendiconto finanziario e all'IFRS 7 – Strumenti finanziari: informazioni integrative 1/1/2024
Modifiche allo IAS 12: Imposte sul reddito: Riforma fiscale internazionale – Regole del modello del
secondo pilastro
1/1/2023

Gli eventuali impatti sul bilancio consolidato di Gruppo derivanti dai nuovi Principi / Interpretazioni sono tuttora in corso di valutazione.

NOTA 3 AREA DI CONSOLIDAMENTO

Le variazioni intervenute nell'area di consolidamento al 30 giugno 2023 rispetto al 31 dicembre 2022 sono di seguito elencate.

Società controllate entrate/uscite/oggetto di fusione nel perimetro di consolidamento:

Società Business Unit
di riferimento
Mese
Entrate:
TS-WAY S.r.l. Nuova acquisizione Domestic Aprile 2023
Uscite:
NOOVLE SLOVAKIA S.R.O. Liquidata Domestic Marzo 2023
Fusioni:
COZANI RJ INFRAESTRUTURA E REDE DE
TELECOMUNICAÇÕES S.A.
Fusa in TIM S.A. Brasile Aprile 2023

Oltre a quanto già sopra segnalato, le variazioni nell'area di consolidamento al 30 giugno 2023 rispetto al 30 giugno 2022 sono di seguito elencate.

Società controllate entrate/uscite/oggetto di fusione nel perimetro di consolidamento:

Business Unit
di riferimento
Mese
Incremento quota di possesso Domestic Luglio 2022
Diluizione Domestic Agosto 2022
Fusa in TIM S.p.A. Domestic Dicembre 2022

Il numero delle imprese controllate, delle joint ventures e delle imprese collegate del Gruppo TIM, è così ripartito:

30.6.2023
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 21 44 65
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 2 2
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 12 1 13
Totale imprese 35 45 80
31.12.2022
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 20 46 66
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 2 2
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 12 1 13
Totale imprese 34 47 81
30.6.2022
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 21 46 67
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 2 2
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 13 1 14
Totale imprese 36 47 83

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota 34 "Le imprese del Gruppo TIM".

NOTA 4 AGGREGAZIONI AZIENDALI

Acquisizione del controllo di TS-Way S.r.l.

In data 20 aprile 2023, Telsy S.p.A. (società controllata italiana del Gruppo TIM focalizzata nel settore della cybersecurity) ha acquisito il 100% del capitale sociale di TS-Way S.r.l., azienda italiana specializzata nei servizi di prevenzione e analisi degli attacchi informatici (cyber threat intelligence).

Gli effetti contabili dell'aggregazione aziendale sono così sintetizzabili:

  • il corrispettivo è pari a 31 milioni di euro;
  • tutte le Attività acquisite e le Passività assunte della società acquisita sono state oggetto di valutazione per la loro iscrizione a fair value;
  • in aggiunta al valore delle Attività acquisite e delle Passività assunte è stato iscritto un Avviamento provvisorio, pari a 29 milioni di euro, determinato come segue:
(milioni di euro) Valori a Fair Value
provvisori
Valorizzazione del corrispettivo (a) 31
Valore delle attività acquisite (b) 4
Valore delle passività assunte (c) (2)
Avviamento (a-b-c) 29

TS-Way S.r.l. – valori alla data di acquisizione

(milioni di euro) Valori
correnti
a Fair Value
Valori
Contabili
Avviamento
Altre attività non correnti
Attività correnti 4 4
di cui Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 1 1
Totale attività (a) 4 4
Totale passività non correnti
di cui Passività finanziarie non correnti
Totale passività correnti 2 2
di cui Passività finanziarie correnti
Totale passività (b) 2 2
Attività nette (a-b) 2 2

Nel corso dell'esercizio 2023 - e comunque entro i 12 mesi successivi all'operazione - gli importi provvisori delle attività e delle passività rilevate alla data di acquisizione potranno essere rettificati con effetto retroattivo, così come consentito dall'IFRS 3, con conseguente rideterminazione del valore dell'avviamento.

Si segnala inoltre che, qualora l'operazione di acquisizione di TS-Way S.r.l. fosse stata completata al 1° gennaio 2023, il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 del Gruppo TIM non avrebbe registrato impatti materiali sui ricavi e sul risultato netto del periodo attribuibile ai Soci della Controllante.

NOTA 5 AVVIAMENTO

Nel primo semestre 2023 la voce presenta la seguente ripartizione ed evoluzione:

(milioni di euro) 31.12.2022 Incrementi Decrementi Svalutazioni Differenze
cambio
30.6.2023
Domestic 18.134 29 18.163
Brasile 977 62 1.039
Altre attività
Totale 19.111 29 62 19.202

Nel corso del primo semestre 2023 l'Avviamento aumenta di 91 milioni di euro, da 19.111 milioni di euro di fine 2022 a 19.202 milioni di euro al 30 giugno 2023.

In particolare:

  • l'Avviamento della cash Generating Unit Domestic registra un incremento di 29 milioni di euro quasi interamente riferibile all'acquisizione del controllo di TS-Way S.r.l.. Per maggiori dettagli si rimanda alla Nota 4 "Aggregazioni aziendali";
  • l'Avviamento della cash Generating Unit Barsile registra differenze cambio positive per 62 milioni di euro (il tasso di cambio puntuale utilizzato per la conversione in euro del real brasiliano (espresso in termini di unità di valuta locale per 1 euro) è passato da 5,56520 al 31 dicembre 2022 a 5,23654 al 30 giugno 2023).

L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza almeno annuale in occasione della redazione del bilancio consolidato della società. Peraltro, qualora si verifichino specifici eventi o circostanze ("trigger event") che possano fare presumere la possibilità che l'Avviamento abbia subito una riduzione di valore, il test di impairment viene effettuato anche in occasione della redazione dei bilanci intermedi.

La società in accordo con le procedure aziendali in occasione della redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2023 ha effettuato il test di impairment dell'avviamento.

L'impairment test è stato svolto a due livelli. Ad un primo livello è stato stimato il valore recuperabile delle attività attribuite alle singole CGU alle quali è allocato l'avviamento; ad un secondo livello sono state considerate le attività del Gruppo nel loro complesso.

Le unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari alle quali è allocato l'avviamento sono le seguenti:

Settore Unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari
Domestic Domestic
Brasile Brasile

Ai sensi della disciplina contabile applicabile, il "valore recuperabile" delle CGU è pari al maggiore tra il "fair value" (valore equo) al netto dei costi di dismissione" e il "valore d'uso".

La configurazione di valore utilizzata per determinare il valore recuperabile al 30 giugno 2023 della CGU Domestic - in continuità con la configurazione utilizzata ai fini del Bilancio chiuso al 31 dicembre 2022 - è il Fair Value stimato sulla base dell'income approach, in quanto ritenuto in grado di meglio massimizzare il valore delle attività del Gruppo (c.d. prospettiva del partecipante al mercato) anche riflettendo gli interventi sui costi in vista di un eventuale futuro nuovo e diverso assetto di business.

Per la CGU Brasile la configurazione di valore utilizzata è il fair value sulla base della capitalizzazione di borsa al 30 giugno 2023.

Le valutazioni sono espresse in valuta locale, e pertanto in valuta Euro per la CGU Domestic e in valuta Reais per la CGU Brasile. Per quest'ultima unità il valore recuperabile delle attività è determinato con la denominazione della valuta funzionale e successivamente convertito al cambio puntuale alla data di chiusura del bilancio.

Per la CGU Domestic la stima del Fair Value sulla base dell'income approach è stata effettuata, nel rispetto dello IAS 36, dei principi e delle best practices di valutazione, avendo a riferimento i flussi del Piano Industriale 2023–2025, che prende le mosse dalle risultanze del consuntivo 2022 e tenuto conto dell'andamento del primo semestre 2023: (i) riflette aspettative realistiche sulle evoluzioni future; (ii) mette in campo attente azioni di cost cutting preparatorie al futuro assetto di business; (iii) mantiene la prospettiva di utilizzo degli asset del mercato domestico in continuità rispetto alle condizioni correnti al 31.12.2022. I flussi di cassa attesi riportati nel Piano Industriale 2023-2025, approvato dal Consiglio di Amministrazione, sono stati oggetto di analisi critica e con il supporto di esperti valutatori ed esperti industriali ne è stata valutata la medio rappresentatività. I flussi medi attesi di Piano Industriale 2023-2025 sono stati estrapolati per ulteriori due anni, portando così il periodo di previsione esplicita dei flussi finanziari futuri a complessivi cinque anni (2023-2027). L'estrapolazione al 2026-2027 si è resa necessaria, coerentemente con quanto effettuato dai principali incumbent europei, per intercettare fenomeni di mercato, concorrenziali e industriali che manifesteranno i loro segnali oltre l'orizzonte di previsione del Piano Industriale. Si precisa che, in presenza di input non osservabili, il Fair Value così determinato è assegnato al livello 3 della gerarchia del fair value, così come previsto dall'IFRS 13 – Valutazione del fair value.

La stima del fair value secondo l'income approach richiede di determinare il valore attuale dei redditi oltre il periodo di previsione esplicita (c.d. terminal value). A tal fine si è assunto come flusso sostenibile di lungo periodo l'estrapolazione del flusso stimato al 2027, opportunamente rettificato per tenere in considerazione un adeguato livello di investimenti di lungo termine, normalizzato dagli effetti legati allo sviluppo di progetti in tecnologie innovative in essere negli anni di piano. Inoltre, con specifico riferimento al valore incrementale derivante dall'utilizzo della licenza 5G, e quindi dallo sviluppo di nuove e innovative aree di business, si è adottato un modello di valutazione che tiene conto dei flussi incrementali netti per un arco di tempo definito basato sulla sola durata temporale della licenza. Tale approccio è coerente con la necessità di intercettare nella configurazione di valore, da un lato i flussi negativi derivanti dagli investimenti industriali a supporto del suo sviluppo (inclusi nel Piano Industriale), e dall'altro lato i flussi netti positivi derivanti dalla componente incrementale di business che l'acquisizione della licenza consentirà di sviluppare in un arco temporale ampio e oltre i cinque anni di previsione esplicita.

Il costo del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali nelle stime del fair value per la CGU Domestic:

  • è stato stimato con il modello denominato CAPM Capital Asset Pricing Model, che costituisce un criterio applicativo di generale accettazione richiamato dal principio contabile IAS 36;
  • riflette le stime correnti del mercato circa il valore temporale del denaro e i rischi specifici dei gruppi di attività; include premi di rendimento appropriati per il rischio paese;
  • è stato calcolato utilizzando parametri comparativi di mercato per stimare il "coefficiente Beta" e il coefficiente di ponderazione delle componenti del capitale proprio e del capitale di debito;

Si riportano nel seguito per la CGU Domestic:

  • il costo medio ponderato del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali (c.d. tasso WACC) e il tasso equivalente al lordo dell'effetto fiscale;
  • il tasso di crescita utilizzato per la stima del valore residuo dopo il periodo di previsione esplicita (c.d. tasso g), espresso in termini nominali e riferito ai flussi finanziari in valuta funzionale;
  • i tassi di capitalizzazione impliciti che risultano dalla differenza tra il costo del capitale, al netto delle imposte, e il tasso di crescita g.

Parametri rilevanti ai fini delle stime del Fair Value

Domestic
WACC 6,120 %
WACC prima delle imposte 7,857 %
Tasso di crescita oltre il periodo esplicito (g) 0,996 %
Tasso di capitalizzazione netto imposte (WACC-g) 5,124 %
Tasso di capitalizzazione prima delle imposte (WACC-g) 6,861 %
Investimenti/Ricavi, in perpetuo 15,50 %

Il tasso di crescita nel valore terminale "g" della CGU Domestic è stato stimato tenendo conto dell'evoluzione attesa della domanda delle diverse aree di business, presidiate sotto il profilo degli investimenti e delle competenze anche dalle controllate Noovle e FiberCop. Il tasso di crescita così stimato si colloca all'interno dell'intervallo dei tassi di crescita applicati dagli analisti che seguono il titolo TIM.

Nella stima del livello di investimenti necessari a sostenere lo sviluppo perpetuo dei flussi finanziari nel periodo successivo a quello di previsione esplicita si è tenuto in considerazione la fase del ciclo di investimento, del posizionamento competitivo e delle infrastrutture tecnologiche gestite.

Il valore recuperabile della Cash Generating Unit Domestic, determinato sulla base del Fair Value stimato sulla base dell'income approach ha evidenziato un headroom di 2.143 milioni di euro.

Le differenze fra il valore recuperabile e i valori netti contabili per le CGU considerate ammontano a:

(milioni di euro) Domestic Brasile
Differenza tra i valori recuperabili e i valori netti contabili +2.143 +1.263

Pertanto, alla luce di tutti gli elementi di cui sopra, al 30 giugno 2023 vengono confermati i valori dell'Avviamento iscritti in bilancio relativamente alla CGU Domestic (differenza positiva + 2.143 milioni di euro) e alla CGU Brasile (differenza positiva + 1.263 milioni di euro).

Relativamente alla CGU Domestic, un deterioramento strutturale dei parametri rilevanti, e segnatamente del WACC, potrebbe comportare la rilevazione di una svalutazione. In dettaglio, ai sensi dello IAS 36 è stata effettuata l'analisi di sensitività volta ad identificare la variazione delle variabili chiave (WACC, marginalità così come catturata dal rapporto tra margine operativo lordo e revenues, saggio di crescita dei redditi nel terminal value) che rende il valore recuperabile eguale al valore di carico. Tale analisi evidenzia come:

  • una variazione in aumento dei costi tale da abbassare la marginalità (= margine operativo lordo / revenues) dell' 1,17% oppure;
  • un rialzo del WACC dello 0,28% (al valore del 6,40%), oppure;
  • un saggio di crescita dei redditi nel terminal value pari allo 0,68%;

allineerebbero il valore recuperabile al valore di carico.

Relativamente alla CGU Brasile la variazione del prezzo per azione, rispetto alla quotazione di riferimento considerata ai fini delle valutazioni di bilancio, che renderebbe il valore recuperabile pari al valore contabile risulta essere uguale a -18,83%.

Il secondo livello di impairment test ha evidenziato un valore recuperabile superiore al valore di carico delle attività del Gruppo nel suo complesso, non evidenziando quindi eventuali svalutazioni.

NOTA 6 ATTIVITA' IMMATERIALI A VITA UTILE DEFINITA

Presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2022 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)/
Ripristini
Dismissioni Differenze
cambio
Oneri
finanziari
capitalizzati
Altre
variazioni
30.6.2023
Diritti di brevetto
industriale e diritti di
utilizzazione delle
opere dell'ingegno
1.985 291 (521) (1) 27 238 2.019
Concessioni, licenze,
marchi e diritti simili
4.643 7 (239) 104 532 5.047
Altre attività
immateriali
45 (5) 3 43
Attività immateriali
in corso e acconti
983 142 (1) 9 17 (781) 369
Totale 7.656 440 (765) (2) 143 17 (11) 7.478

Gli investimenti del primo semestre 2023 comprendono 115 milioni di euro di attività realizzate internamente (118 milioni di euro nel primo semestre 2022).

I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno al 30 giugno 2023 sono rappresentati essenzialmente da software applicativo e di funzionamento impianti acquisito a titolo di proprietà ed in licenza d'uso e si riferiscono prevalentemente a TIM S.p.A. (1.338 milioni di euro), alla Business Unit Brasile (463 milioni di euro) e a Noovle S.p.A. (126 milioni di euro).

Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili al 30 giugno 2023 si riferiscono principalmente al costo residuo delle licenze di telefonia e diritti assimilabili (3.165 milioni di euro per TIM S.p.A. e 1.879 milioni di euro per la Business Unit Brasile). Nel corso del primo semestre 2023 si segnala, in particolare, l'entrata in esercizio dei diritti d'uso delle frequenze 3,5 GHz (5G) della Business Unit Brasile e la proroga, fino al 31 dicembre 2029, dei diritti d'uso della banda 28 GHz della Capogruppo TIM S.p.A..

Le attività immateriali in corso e acconti sono relative principalmente e alla Capogruppo (286 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (28 milioni di euro) e si riferiscono a sviluppi software e a investimenti finalizzati all'evoluzione digitale delle infrastrutture di rete. La riduzione intervenuta nel primo semestre 2023 è principalmente connessa alle entrate in esercizio inclusa quella dei diritti d'uso delle frequenze 3,5 GHz (5G) della Business Unit Brasile (522 milioni di euro). Per questi ultimi, poiché il periodo di tempo necessario affinché i beni risultino pronti per l'uso è stato superiore ai 12 mesi, nel corso del primo semestre 2023 sono stati capitalizzati i relativi oneri finanziari per 17 milioni di euro. Gli oneri finanziari capitalizzati sono stati portati a diretta riduzione della voce di conto economico "Oneri finanziari".

NOTA 7 ATTIVITA' MATERIALI

Immobili, impianti e macchinari di proprietà

Presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2022 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)/
Ripristini
Dismissioni Differenze
cambio
Altre
variazioni
30.6.2023
Terreni 232 (1) 1 232
Fabbricati civili e
industriali
651 2 (19) (1) 1 7 641
Impianti e
macchinari
12.002 843 (1.069) (21) 123 362 12.240
Attrezzature
industriali e
commerciali
20 2 (4) 1 19
Altri beni 362 43 (77) 7 16 351
Attività materiali in
corso e acconti
833 364 (1) 4 (391) 809
Totale 14.100 1.254 (1.169) (24) 136 (5) 14.292

Gli investimenti del primo semestre 2023 comprendono 162 milioni di euro di attività realizzate internamente (151 milioni di euro nel primo semestre 2022).

La voce Terreni comprende sia i terreni edificati, che i terreni disponibili e non è soggetta ad ammortamento. Il saldo al 30 giugno 2023 si riferisce, in prevalenza, a TIM S.p.A. (187 milioni di euro) e a Noovle S.p.A. (33 milioni di euro).

La voce Fabbricati civili e industriali comprende principalmente gli immobili ad uso industriale adibiti a centrali telefoniche o ad uso ufficio e le costruzioni leggere. Il saldo al 30 giugno 2023 è prevalentemente attribuibile a TIM S.p.A. (415 milioni di euro) e a Noovle S.p.A. (200 milioni di euro).

La voce Impianti e macchinari comprende l'infrastruttura tecnologica adibita alla fornitura dei servizi di telecomunicazioni (trasporto e distribuzione del traffico voce/dati). Il saldo al 30 giugno 2023 è prevalentemente attribuibile a TIM S.p.A. (5.443 milioni di euro), a FiberCop S.p.A. (4.257 milioni di euro), alla Business Unit Brasile (2.143 milioni di euro), al gruppo Telecom Italia Sparkle (233 milioni di euro) e a Noovle S.p.A. (160 milioni di euro).

La voce Attrezzature industriali e commerciali comprende gli strumenti e gli attrezzi impiegati per l'esercizio e la manutenzione degli impianti e macchinari ed è riferita prevalentemente a TIM S.p.A..

La voce Altri beni comprende principalmente hardware per il funzionamento della rete e per postazioni di lavoro, mobili e arredi e, in misura minimale, mezzi di trasporto e macchine d'ufficio.

La voce Attività materiali in corso e acconti comprende i costi (interni ed esterni) sostenuti per l'acquisizione o la produzione interna di attività materiali, per le quali non risulta ancora avviato il processo di utilizzazione economica.

NOTA 8 DIRITTI D'USO SU BENI DI TERZI

Presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2022 Investimenti Incrementi di
contratti di
leasing
Ammortamenti Dismissioni Differenze
cambio
Altre
variazioni
30.6.2023
Immobili 2.967 4 249 (221) (16) 38 (20) 3.001
Impianti e
macchinari
2.370 9 198 (254) (16) 86 (22) 2.371
Altri beni materiali 102 12 (19) (1) 1 95
Attività materiali in
corso e acconti
35 6 (9) 32
Attività immateriali 14 16 (1) 29
Totale 5.488 35 459 (495) (33) 124 (50) 5.528

Gli investimenti del primo semestre 2023 si riferiscono alla Business Unit Domestic e sono essenzialmente relativi all'acquisizione di capacità trasmissiva in IRU nonché a migliorie e a spese incrementative sostenute su beni mobili o immobili di terzi in locazione.

Gli incrementi di contratti di leasing, pari complessivamente a 459 milioni di euro, sono relativi alla Business Unit Brasile per 320 milioni di euro e alla Business Unit Domestic per 139 milioni di euro.

Tali incrementi comprendono il maggior valore di diritti d'uso iscritto a seguito di nuovi contratti di locazione passiva, di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti esistenti relativi a terreni e fabbricati per uso ufficio ed industriale, a siti infrastrutturali per la rete di telefonia mobile e a infrastrutture di rete.

Le dismissioni sono rappresentative del valore contabile degli asset da contratti di lease cessati anticipatamente.

Le altre variazioni si riferiscono principalmente alle variazioni connesse al minor valore di diritti d'uso iscritto a seguito delle modifiche contrattuali intervenute nel periodo e comprendono inoltre i passaggi in esercizio.

La voce Immobili accoglie gli stabili e i terreni oggetto di contratto di locazione passiva e i relativi adattamenti edili e sono riferibili essenzialmente alla Business Unit Domestic (2.331 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (670 milioni di euro).

La voce Impianti e macchinari accoglie prevalentemente i diritti d'uso sulle infrastrutture per i servizi di telecomunicazioni. Si riferiscono alla Business Unit Brasile per 1.450 milioni di euro e alla Businees Unit Domestic per 921 milioni di euro. E' qui compresa, tra gli altri, l'iscrizione del valore delle torri di telecomunicazioni cedute dal gruppo TIM Brasil ad American Tower do Brasil e successivamente riacquisite sotto forma di leasing finanziario.

La voce Altri beni materiali accoglie prevalentemente i contratti di locazione su autoveicoli. Inoltre, è qui iscritto il diritto d'uso per affitto di ramo d'azienda relativo al complesso dei beni organizzati per l'integrale svolgimento delle attività di "construction", "delivery" ed "assurance" di reti ed impianti di telecomunicazione riveniente dal contratto stipulato tra TIM Servizi Digitali S.p.A. e Sittel S.p.A. (12 milioni di euro). A fronte del citato diritto d'uso è iscritta la relativa passività finanziaria per leasing per l'obbligazione ad adempiere ai pagamenti contrattuali.

La voce Attività immateriali accoglie principalmente i diritti d'uso di Telecom Italia Sparkle sullo spettro di frequenze trasmissive su portanti in fibra ottica non illuminata di un cavo sottomarino.

NOTA 9 PARTECIPAZIONI

Le Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto comprendono:

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022
I-Systems S.A. 286 277
Daphne 3 S.p.A. 208 212
Italtel S.p.A. 8 9
NordCom S.p.A. 7 6
W.A.Y. S.r.l. 3 4
QTI S.r.l 2 3
Altre 2 2
Totale Imprese collegate (a) 516 513
TIMFin S.p.A. 31 21
Polo Strategico Nazionale S.p.A. 18 5
Totale Joint Ventures (b) 49 26
Totale partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto (a+b) 565 539

La movimentazione della voce Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto nel corso del primo semestre 2023 è così dettagliata:

(milioni di euro) 31.12.2022 Investimenti Cessioni e
rimborsi di
capitale
Valutazione
con il metodo
del patrimonio
netto
Altre
variazioni
30.6.2023
I-Systems S.A. 277 (8) 17 286
Daphne 3 S.p.A. 212 (4) 208
Italtel S.p.A. 9 (1) 8
NordCom S.p.A. 6 1 7
W.A.Y. S.r.l. 4 (1) 3
QTI S.r.l 3 (1) 2
Altre 2 2
Totale Imprese collegate 513 (14) 17 516
TIMFin S.p.A. 21 10 31
Polo Strategico Nazionale S.p.A. 5 19 (6) 18
Totale Joint Ventures 26 29 (6) 49
Totale partecipazioni valutate con
il metodo del patrimonio netto
539 29 (20) 17 565

Gli investimenti del primo semestre 2023 comprendono principalmente le ricapitalizzazioni di Polo Strategico Nazionale S.p.A. (19 milioni di euro) e TIMFin S.p.A. (10 milioni di euro).

L'adeguamento di Daphne 3 è relativo al dividendo deliberato dalla società ad aprile 2023 ed incassato dalla Capogruppo TIM S.p.A. a maggio 2023.

Le "altre variazioni" includono le differenze cambio connesse alla partecipazione nella società collegata brasiliana I-Systems S.A..

L'elenco delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto è riportato nella Nota 34 "Le imprese del Gruppo TIM".

Le Altre partecipazioni sono così dettagliate:

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022
SECO S.p.A. 52 56
Banco C6 S.A. 31
Fin.Priv. S.r.l. 24 20
Northgate Telecom Innovations Partners L.P. 16 16
UV T-Growth 16 11
Altre 13 13
Totale 152 116

Al 30 giugno 2023 il Gruppo TIM ha in essere l'impegno di sottoscrizione di quote:

  • del fondo Northgate CommsTech Innovations Partners L.P. per un importo pari a 3,2 milioni di USD, pari, al cambio del 30 giugno 2023, a circa 2,9 milioni di euro;
  • del fondo UV T-Growth per un importo pari a 42,8 milioni di euro.

TIM, così come consentito dall'IFRS 9, valuta le Altre partecipazioni prevalentemente al "fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (FVTOCI)".

NOTA 10 ATTIVITA' FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Attività finanziarie (non correnti e correnti) sono così dettagliate:

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022
Altre attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti verso il personale 38 39
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività non correnti di natura finanziaria
1.014 1.435
Derivati non di copertura 96 119
Altri crediti finanziari 11 9
1.159 1.602
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva 141 49
Totale attività finanziarie non correnti (a) 1.300 1.651
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Valutati al costo ammortizzato (AC)
Valutati al fair value attraverso il conto economico complessivo (FVTOCI) 1.426 1.040
Valutati al fair value attraverso il conto economico separato (FVTPL) 52 406
1.478 1.446
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (con
scadenza superiore a 3 mesi)
Crediti verso il personale 29 21
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività correnti di natura finanziaria
337 84
Derivati non di copertura 50 47
Altri crediti finanziari a breve 3 2
419 154
(b) 1.897 1.600
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva (c) 94 69
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (d) 2.385 3.555
Totale attività finanziarie correnti e=(b+c+d) 4.376 5.224
Attività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute
(f)
Totale attività finanziarie non correnti e correnti g=(a+e+f) 5.676 6.875

I crediti finanziari per contratti di locazione attiva si riferiscono a:

  • contratti attivi di locazione finanziaria su diritti d'uso e apparati;
  • contratti di vendita di infrastrutture di rete in IRU con incasso dilazionato nel tempo rilevati secondo la metodologia finanziaria prevista dall'IFRS16 in considerazione della durata contrattuale sostanzialmente prossima alla vita economica del bene;
  • contratti di lease di prodotti commerciali alla clientela. A fronte dei crediti finanziari per i contratti di lease attivi è presente il debito finanziario per le corrispondenti locazioni passive.

I derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti e correnti di natura finanziaria comprendono le componenti di valutazione spot mark to market dei derivati di copertura e i ratei attivi su tali contratti derivati.

I derivati non di copertura si riferiscono essenzialmente alla componente di valutazione spot mark to market dei derivati non di copertura della Business Unit Brasile. In particolare, comprendono 92 milioni di euro relativi all'opzione a sottoscrivere azioni della C6 Bank con la quale TIM S.A. intrattiene rapporti di natura commerciale.

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota 16 "Strumenti derivati".

I titoli diversi dalle partecipazioni inclusi nelle attività finanziarie correnti si riferiscono:

  • per 1.426 milioni di euro a titoli quotati, di cui 920 milioni di euro di Titoli di Stato acquistati da Telecom Italia Finance S.A., nonché 506 milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili. Secondo l'IFRS 9 e coerentemente con il modello di Business, tali titoli sono classificati come attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo ("FVTOCI" – Fair value through other comprehensive income). Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato;
  • per 52 milioni di euro relativi a impieghi in fondi monetari effettuati dalla Business Unit Brasile, classificati secondo l'IFRS 9 come attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato ("FVTPL" – Fair value through profit or loss).

In base a due accordi di prestito titoli siglati con Telecom Italia Finance S.A. il 27 novembre 2019, e successivamente rinnovati il 28 aprile 2020, TIM S.p.A. aveva ricevuto in prestito fino al 2 febbraio 2021 (termine rinnovabile) 98 milioni di euro (nominale) di BTP 1/3/2023 e 150 milioni di euro di BTP 15/4/2021; dal 1° dicembre 2019, TIM S.p.A. aveva concesso in prestito alla controparte NatWest i suddetti titoli.

In data 27 gennaio 2021 TIM S.p.A. aveva rinnovato con Telecom Italia Finance S.A. l'accordo di prestito titoli che prevedeva il prestito fino al 15 febbraio 2023 di 98 milioni di euro (nominale) del BTP 1/3/2023.

Il 29 gennaio 2021 TIM S.p.A. aveva ricevuto in prestito fino al 5 ottobre 2023 (termine rinnovabile) 24 milioni di euro (nominale) di BTP 15/10/2023 e 67,5 milioni di euro (nominale) di BTP 1/2/2026; inoltre TIM S.p.A. aveva concesso in prestito alla controparte NatWest i suddetti titoli in ottemperanza all'accordo siglato in data 21 dicembre 2020.

Il 14 e 16 febbraio 2023, i 98 milioni di BTP 1/3/2023 - in scadenza – sono stati sostituiti con 97,8 milioni del BTP 15/1/2026 rispettivamente nell'ambito del prestito titoli tra TIM S.p.A. e Telecom Italia Finance S.A. e tra TIM S.p.A. e NatWest.

L'8 maggio 2023 il prestito titoli in essere con Telecom Italia Finance S.A. è stato terminato anticipatamente e sostituito da un nuovo prestito con validità fino al 1 ottobre 2026 ed oggetto 40 milioni del BTP 1/12/2026; dal 9 maggio 2023, TIM S.p.A. ha terminato anticipatamente il prestito in essere con NatWest e concesso fino ad ottobre 2026 in prestito il suddetto titolo.

Dal punto di vista contabile, in ottemperanza ai principi IAS/IFRS, gli asset sono esposti esclusivamente nel bilancio della società Telecom Italia Finance S.A. che conserva rischi e benefici legati alla posizione. Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Principi contabili".

La cassa e altre disponibilità liquide equivalenti, pari a 2.385 milioni di euro, diminuiscono di 3.349 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021 e sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali 1.790 2.622
Assegni, cassa e altri crediti e depositi per elasticità di cassa
Titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) 595 933
Totale 2.385 3.555

Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide al 30 giugno 2023 hanno le seguenti caratteristiche:

  • scadenze: gli impieghi hanno una durata massima di tre mesi;
  • rischio controparte: i depositi sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con elevato merito di credito e con classe di rating almeno pari a BBB- e outlook non negativo per quanto concerne l'Europa e con primarie controparti locali relativamente agli impieghi in Sud America;
  • rischio Paese: i depositi sono stati effettuati essenzialmente sulle principali piazze finanziarie europee.

I titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) si riferiscono per 595 milioni di euro (812 milioni di euro al 31 dicembre 2021) a certificati di deposito bancari brasiliani (Certificado de Depósito Bancário) effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie locali da parte delle società della Business Unit Brasile.

NOTA 11 CREDITI VARI E ALTRE ATTIVITA' NON CORRENTI

Sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022
Crediti vari non correnti (a)
677
560
Altre attività non correnti
Costi contrattuali differiti 1.665 1.702
Altri costi differiti 125 103
(b)
1.790
1.805
Totale
(a+b)
2.467 2.365

I crediti vari non correnti ammontano a 677 milioni di euro (560 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e includono crediti non correnti per imposte sul reddito per 191 milioni di euro (124 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

La voce è prevalentemente afferibile alla Business Unit Brasile (632 milioni di euro; 516 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

In particolare, la Business Unit Brasile al 30 giugno 2023 presenta crediti non correnti relativi a:

  • depositi giudiziali per 272 milioni di euro (248 milioni di euro al 31 dicembre 2022) tra cui il deposito, pari a 140 milioni di euro al 30 giugno 2023, richiesto nell'ottobre 2022 alla società brasiliana TIM S.A. quale acquirente di parte degli asset di telefonia mobile del gruppo Oi. Per ulteriori dettagli si veda il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022 del Gruppo TIM;
  • imposte indirette per 184 milioni di euro (153 milioni di euro al 31 dicembre 2022);
  • imposte dirette per 160 milioni di euro (93 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

Le altre attività non correnti ammontano a 1.790 milioni di euro (1.805 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e comprendono principalmente:

■ Costi contrattuali differiti pari a 1.665 milioni di euro (1.702 milioni di euro al 31 dicembre 2022), relativi principalmente al differimento di costi connessi ad attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela. I costi contrattuali (principalmente costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) sono oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti In media circa 4 anni per il business mobile e circa 8 anni per il business fisso).

I costi contrattuali differiti complessivi (non correnti e correnti) ammontano a 2.235 milioni di euro (2.271 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e sono così dettagliati:

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022
Costi contrattuali differiti
Costi contrattuali differiti non correnti 1.665 1.702
Costi contrattuali differiti correnti 570 569
Totale 2.235 2.271
(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022
Costi contrattuali differiti
Costi di acquisizione del contratto 1.260 1.262
Costi di esecuzione del contratto 975 1.009
Totale 2.235 2.271

I costi contrattuali differiti saranno rilevati nel conto economico degli esercizi futuri e in particolare per circa 300 milioni di euro nel secondo semestre 2023 e per circa 551 milioni di euro nell'esercizio 2024, sulla base della consistenza al 30 giugno 2023 e senza tener conto delle nuove quote differite.

(milioni di euro) 30.6.2023 periodo di rilevazione a conto economico
2° Semestre
2023
Esercizio
2024
Esercizio
2025
Esercizio
2026
Esercizio
2027
Oltre il
2027
Costi di acquisizione del contratto 1.260 193 321 248 182 124 192
Costi di esecuzione del contratto 975 107 230 193 150 114 181
Totale 2.235 300 551 441 332 238 373

■ Altri costi differiti pari a 125 milioni di euro, attribuibili principalmente alla Capogruppo (58 milioni di euro) e alle società del gruppo Telecom Italia Sparkle (49 milioni di euro).

NOTA 12 CREDITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE ATTIVITA' CORRENTI

Sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022
Crediti commerciali
Crediti verso clienti 1.539 1.586
Crediti verso altri gestori di telecomunicazioni 1.268 1.288
(a) 2.807 2.874
Crediti vari correnti
Crediti verso altri (b) 680 689
Altre attività correnti
Attività derivanti da contratti con la clientela
(Contract Assets)
17 17
Costi contrattuali differiti 571 569
Altri costi differiti 551 337
Altre 50 53
(c) 1.189 976
Totale (a+b+c) 4.676 4.539

I Crediti commerciali al 30 giugno 2023 ammontano a 2.807 milioni di euro (2.874 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e sono al netto di 483 milioni di euro del relativo fondo svalutazione crediti (499 milioni di euro al 31 dicembre 2022); comprendono 13 milioni di euro (12 milioni di euro al 31 dicembre 2022) di quota a medio/ lungo termine, principalmente relativi a contratti di cessione di capacità trasmissiva in Indefeasible Rights of Use – IRU.

I crediti commerciali sono relativi, in particolare, a TIM S.p.A. (1.771 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (722 milioni di euro).

I Crediti vari correnti si riferiscono a crediti verso altri per 680 milioni di euro (689 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e sono al netto di un fondo svalutazione pari a 41 milioni di euro (41 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e sono così analizzabili:

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022
Anticipi a fornitori 304 282
Crediti verso il personale 16 10
Crediti tributari 126 152
Crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici 11 11
Partite diverse 223 234
Totale 680 689

I crediti tributari si riferiscono principalmente alla Business Unit Brasile (104 milioni di euro) e alla Business Unit Domestic (21 milioni di euro).

I crediti per contributi da Stato ed Enti Pubblici (11 milioni di euro) afferiscono principalmente ai progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL. Il riconoscimento a conto economico di detti contributi avviene al momento dell'entrata in esercizio degli impianti cui i contributi si riferiscono.

Le partite diverse comprendono in particolare:

  • i crediti di TIM S.p.A. per Servizio Universale (52 milioni di euro);
  • i crediti di TIM S.p.A. per cessioni pro solvendo verso società di factoring (26 milioni di euro);
  • i crediti vari di TIM S.p.A. verso altri operatori di TLC (27 milioni di euro);
  • i crediti di TIM S.p.A. verso enti previdenziali ed assistenziali (18 milioni di euro).

Le Altre attività correnti comprendono:

■ Attività derivanti da contratti con la clientela (Contract Assets): la voce accoglie l'effetto dell'anticipazione del riconoscimento dei ricavi per quei contratti bundle (quali pacchetti di beni e servizi) con singole performance obligation aventi differente tempistica di riconoscimento, nei quali i beni rilevati "at point in time" sono venduti ad un prezzo scontato, oppure per quei contratti che, prevedendo uno sconto per un periodo di tempo inferiore alla durata minima contrattuale, necessitano ai sensi dell'IFRS 15 di una riallocazione dello sconto lungo la durata minima contrattuale. I Contract Assets al 30 giugno 2023 ammontano a 17 milioni di euro, invariati rispetto al 31 dicembre 2022 e sono al netto del relativo fondo svalutazione di 1 milione di euro;

  • Costi contrattuali differiti ammontano a 571 milioni di euro (569 milioni di euro al 31 dicembre 2022): sono costi contrattuali (principalmente costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti (circa 4 anni per il business mobile e circa 8 anni per il business fisso). Per ulteriori dettagli sui costi contrattuali differiti si rimanda alla Nota 11 "Crediti vari e altre attività non correnti".
  • Altri costi differiti relativi principalmente:
    • alla Capogruppo essenzialmente per il differimento di: a)costi connessi a canoni di noleggio e altri costi per godimento beni di terzi (298 milioni di euro); b) costi per acquisti di prodotti e servizi (66 milioni di euro; c) spese post vendita su offerte applicativi (45 milioni di euro); d) canoni di manutenzione (9 milioni di euro); e) premi assicurativi (13 milioni di euro);
    • al gruppo Telecom Italia Sparkle prevalentemente attinenti al differimento di costi connessi a capacità trasmissiva e a canoni di manutenzione (18 milioni di euro);
    • alla Business Unit Brasile per 63 milioni di euro comprensivi del differimento di costi per servizi.

NOTA 13 PATRIMONIO NETTO

È così composto:
(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022
Patrimonio netto attribuibile ai soci della Controllante 14.428 15.061
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza 3.836 3.664
Totale 18.264 18.725

La composizione del Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante è di seguito illustrata:

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022
Capitale 11.620 11.614
Riserva da sovrapprezzo azioni 575 2.133
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del periodo 2.233 1.314
Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo
(47) (58)
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di
copertura
12 65
Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere (1.872) (2.085)
Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS
19)
(68) (71)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto
Riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del
periodo
4.208 3.463
Totale 14.428 15.061

Sulla base della delibera dell'Assemblea degli Azionisti del 20 aprile 2023, la perdita dell'esercizio 2022 risultante dal bilancio della Capogruppo TIM S.p.A. (3.077 milioni di euro) è stata oggetto di copertura mediante l'utilizzo di riserve.

Al 30 giugno 2023 il Capitale è pari a 11.620 milioni di euro, già al netto di azioni proprie per 57 milioni di euro. Il Capitale è aumentato di 6 milioni di euro a seguito dell'assegnazione di azioni proprie in esecuzione del primo ciclo del Piano di Long Term Incentive 2020-2022.

Le movimentazioni del Capitale nel primo semestre 2023 sono riportate nelle seguenti tabelle:

Riconciliazione tra il numero delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2022 e il numero delle azioni in circolazione al 30 giugno 2023

(numero azioni) al 31.12.2022 Assegnazione/
emissione azioni
al 30.6.2023 % sul Capitale
Azioni ordinarie emesse (a) 15.329.466.496 15.329.466.496 71,78
meno: azioni proprie (b) (115.942.196) 10.879.774 (105.062.422)
Azioni ordinarie in circolazione (c) 15.213.524.300 10.879.774 15.224.404.074
Azioni di risparmio emesse e in
circolazione
(d) 6.027.791.699 6.027.791.699 28,22
Totale azioni emesse da TIM S.p.A. (a+d) 21.357.258.195 21.357.258.195 100,00
Totale azioni in circolazione di TIM S.p.A. (c+d) 21.241.315.999 10.879.774 21.252.195.773

Riconciliazione tra il valore delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2022 e il valore delle azioni in circolazione al 30 giugno 2023

(milioni di euro) Capitale al
31.12.2022
Variazioni di
capitale
Capitale al
30.6.2023
Azioni ordinarie emesse (a) 8.381 8.381
meno: azioni proprie (b) (63) 6 (57)
Azioni ordinarie in circolazione (c) 8.318 6 8.324
Azioni di risparmio emesse e in circolazione (d) 3.296 3.296
Totale Capitale emesso da TIM S.p.A. (a+d) 11.677 11.677
Totale Capitale in circolazione di TIM S.p.A. (c+d) 11.614 6 11.620

Variazioni potenziali future di capitale

Per quanto riguarda i dettagli delle "Variazioni potenziali future di capitale" si rimanda a quanto illustrato nella Nota 26 "Risultato per azione".

NOTA 14 PASSIVITA' FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Passività finanziarie non correnti e correnti (indebitamento finanziario lordo) sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022
Passività finanziarie non correnti per contratti di finanziamento e altri
Debiti finanziari a medio/lungo termine:
Obbligazioni 13.051 15.259
Debiti verso banche 5.165 5.898
Altri debiti finanziari 308 305
18.524 21.462
Altre passività finanziarie a medio/lungo termine:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività non correnti di natura finanziaria
264 234
Derivati non di copertura 15 43
Altre passività 3
282 277
(a) 18.806 21.739
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva (b) 4.710 4.597
Totale passività finanziarie non correnti c=(a+b) 23.516 26.336
Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento e altri
Debiti finanziari a breve termine:
Obbligazioni 4.638 2.799
Debiti verso banche 2.550 1.766
Altri debiti finanziari 146 195
7.334 4.760
Altre passività finanziarie a breve termine:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività correnti di natura finanziaria
66 193
Derivati non di copertura 96 86
Altre passività 1
163 279
(d) 7.497 5.039
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva (e) 873 870
Totale passività finanziarie correnti f=(d+e) 8.370 5.909
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
(g)
Totale passività finanziarie (Indebitamento finanziario lordo) h=(c+f+g) 31.886 32.245

L'indebitamento finanziario lordo per valuta originaria dell'operazione è il seguente:

30.6.2023 31.12.2022
(milioni di valuta
estera)
(milioni di euro) (milioni di valuta
estera)
(milioni di euro)
USD 5.890 5.421 5.901 5.532
GBP 389 439
BRL 17.629 3.367 17.348 3.117
JPY 20.030 127 20.030 142
ILS 48 12 49 13
EURO 22.959 23.002
Totale 31.886 32.245

Per i tassi di cambio utilizzati per la conversione dei valori in valuta estera si veda la Nota 32 "Altre informazioni".

Di seguito viene riportata l'analisi dell'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse effettivo riferito alla valuta originaria escludendo l'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura:

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022
Fino a 2,5% 4.493 5.873
Da 2,5% a 5% 13.302 13.469
Da 5% a 7,5% 8.115 6.920
Da 7,5% a 10% 2.003 2.024
Oltre 10% 3.026 2.748
Ratei/risconti, MTM e derivati 947 1.211
Totale 31.886 32.245

A seguito, invece, dell'utilizzo di strumenti derivati di copertura, l'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse nominale di posizione è il seguente:

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022
Fino a 2,5% 5.413 8.416
Da 2,5% a 5% 13.614 13.168
Da 5% a 7,5% 7.238 5.039
Da 7,5% a 10% 1.180 1.192
Oltre 10% 3.494 3.219
Ratei/risconti, MTM e derivati 947 1.211
Totale 31.886 32.245

Le scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, sono le seguenti:

Dettaglio delle scadenze delle Passività finanziarie – al valore nominale di rimborso:

con scadenza entro il 30.6 dell'anno:
(milioni di euro) 2024 2025 2026 2027 2028 Oltre Totale
Prestiti obbligazionari 4.380 1.000 2.750 2.806 2028
6.366
17.302
Loans ed altre passività finanziarie 1.159 582 1.149 1.576 721 853 6.040
Passività finanziarie per locazioni passive 806 719 591 566 544 2.290 5.516
Totale 6.345 2.301 4.490 2.142 4.071 9.509 28.858
Passività finanziarie correnti 1.253 1.253
Totale 7.598 2.301 4.490 2.142 4.071 9.509 30.111

Le principali componenti delle passività finanziarie vengono nel seguito commentate.

Le obbligazioni sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022
Quota non corrente 13.051 15.259
Quota corrente 4.638 2.799
Totale valore contabile 17.689 18.058
Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni al
costo ammortizzato (387) (506)
Totale valore nominale di rimborso 17.302 17.552

In termini di valore nominale le obbligazioni ammontano complessivamente a 17.302 milioni di euro e diminuiscono di 250 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 (17.552 milioni di euro) a seguito della dinamica nuove emissioni/rimborsi intervenuti nel periodo.

Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del primo semestre 2023 si segnala quanto segue:

(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di emissione
Nuove emissioni
TIM S.p.A. 850 milioni di euro 6,875% Euro 850 27/1/2023
TIM S.p.A. 400 milioni di euro 6,875% Euro 400 12/4/2023
(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di rimborso
Rimborsi
Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 3,25% Euro 1.000 16/1/2023
Telecom Italia S.p.A. 375 milioni di GBP 5,875% (a) GBP 375 19/5/2023

(a) Al netto di 25 milioni di GBP riacquistati a giugno 2016.

Si evidenzia che:

  • in data 12 luglio 2023, TIM S.p.A. ha collocato con successo un prestito obbligazionario per un importo pari a 750 milioni di euro, cedola 7,875%, scadenza 31 luglio 2028;
  • alla settlement date del 20 luglio 2023, TIM ha riacquistato per cassa una porzione dei prestiti obbligazionari "EUR 750,000,000 3.625 per cent Fixed Rate Notes due 19 January 2024" e "EUR 1,250,000,000 4.000 per cent Fixed Rate Notes due 11 April 2024", per un importo nominale complessivo di 600 milioni di euro (300 milioni di euro ciascuno). Una volta riacquistati, i prestiti sono stati cancellati.

Nella tabella che segue sono sintetizzati i prestiti obbligazionari emessi da società del Gruppo TIM e ripartiti per società emittente, espressi sia al valore nominale di rimborso, al netto dei riacquisti, sia al valore di mercato:

Valuta Ammontare
(milioni)
Valore
nominale
di
rimborso
(milioni di
euro)
Cedola Data di
emissione
Data di
scadenza
Prezzo di
emissione
(%)
Prezzo di
mercato al
30.6.2023
(%)
Valore di
mercato al
30.6.2023
(milioni di
euro)
Obbligazioni emesse da TIM S.p.A.
Euro 1.000 1.000 2,500% 19/1/17 19/7/23 99,288 99,921 999
Euro 750 750 3,625% 20/1/16 19/1/24 99,632 99,156 744
Euro 1.250 1.250 4,000% 11/1/19 11/4/24 99,436 98,824 1.235
USD 1.500 1.380 5,303% 30/5/14 30/5/24 100 97,418 1.345
Euro 1.000 1.000 2,750% 15/4/19 15/4/25 99,320 94,559 946
Euro 1.000 1.000 3,000% 30/9/16 30/9/25 99,806 94,534 945
Euro 750 750 2,875% 28/6/18 28/1/26 100 93,431 701
Euro 1.000 1.000 3,625% 25/5/16 25/5/26 100 94,439 944
Euro 1.250 1.250 2,375% 12/10/17 12/10/27 99,185 85,435 1.068
Euro 850 850 6,875% 27/1/23 15/2/28 100 99,854 849
Euro 400 400 6,875% 12/4/23 15/2/28 100,750 99,854 399
Euro 1.000 1.000 1,625% 18/1/21 18/1/29 99,074 77,034 770
Euro 670 670 5,250% 17/3/05 17/3/55 99,667 77,146 517
Sub – Totale 12.300 11.462
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Finance S.A. e garantite da TIM S.p.A.
Euro 1.015 1.015 7,750% 24/1/03 24/1/33 (a) 109,646 104,778 1.063
Sub – Totale 1.015 1.063
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Capital S.A. e garantite da TIM S.p.A.
USD 1.000 920,3 6,375% 29/10/03 15/11/33 99,558 84,815 781
USD 1.000 920,3 6,000% 6/10/04 30/9/34 99,081 80,666 742
USD 1.000 920,3 7,200% 18/7/06 18/7/36 99,440 86,144 793
USD 1.000 920,3 7,721% 4/6/08 4/6/38 100 88,349 813
Sub – Totale 3.681 3.129
Obbligazioni emesse da TIM S.A.
BRL 1.600 306 IPCA+4,1682% 15/6/21 15/6/28 100 100 306
Sub – Totale 306 306
Totale 17.302 15.960

(a) Prezzo di emissione medio ponderato per prestiti obbligazionari emessi in più tranche.

Si segnala che i regolamenti e i prospetti relativi ai prestiti obbligazionari del Gruppo TIM sono disponibili sul sito gruppotim.it.

I debiti verso banche a medio/lungo termine sono pari a 5.165 milioni di euro (5.898 milioni di euro al 31 dicembre 2022). I debiti verso banche a breve termine ammontano a 2.550 milioni di euro (1.766 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e comprendono 1.435 milioni di euro di quota corrente dei debiti verso banche a medio/ lungo termine e 803 milioni di euro di pronti contro termine scadenti entro giugno 2024.

Gli altri debiti finanziari a medio/lungo termine sono pari ai 308 milioni di euro (305 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e si riferiscono per 125 milioni di euro al finanziamento di Telecom Italia Finance S.A. per 20.000 milioni di JPY con scadenza 2029. Gli altri debiti finanziari a breve termine ammontano a 146 milioni di euro (195 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e comprendono 21 milioni di euro di quota corrente di altri debiti finanziari a medio/lungo termine.

Le passività finanziarie per contratti di locazione passiva a medio/lungo termine ammontano a 4.710 milioni di euro (4.597 milioni di euro al 31 dicembre 2022), mentre quelle a breve termine ammontano a 873 milioni di euro (870 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e comprendono 854 milioni di euro di quota corrente delle passività finanziarie per contratti di locazione passiva a medio/lungo termine.

Con riferimento alle passività per locazioni finanziarie nel primo semestre 2023 e 2022 si rileva quanto segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Rimborsi quota capitale 372 341
Cash out quota interessi 197 156
Totale 569 497

I derivati di copertura relativi a elementi classificati fra le passività non correnti di natura finanziaria ammontano a 264 milioni di euro (234 milioni di euro al 31 dicembre 2022). I derivati di copertura relativi ad elementi classificati fra le passività correnti di natura finanziaria ammontano a 66 milioni di euro (193 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

I derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie non correnti ammontano a 15 milioni di euro (43 milioni di euro al 31 dicembre 2022), mentre i derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie correnti ammontano a 96 milioni di euro (86 milioni di euro al 31 dicembre 2022). Includono anche la valutazione delle operazioni in derivati che, ancorché stipulate con finalità di copertura, non possiedono i requisiti formali per essere considerate tali ai fini IFRS.

"Covenants" e "negative pledges" in essere al 30 giugno 2023

I titoli obbligazionari emessi da TIM S.p.A., Telecom Italia Finance S.A. e Telecom ltalia Capital S.A. non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) né clausole che comportino il rimborso anticipato automatico dei prestiti in funzione di eventi diversi dall'insolvenza del Gruppo TIM; inoltre il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A..

Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati.

Con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM con la Banca Europea degli Investimenti ("BEI"), in data 19 maggio 2021 TIM ha sottoscritto un finanziamento per un ammontare pari a 230 milioni di euro a supporto dei progetti per la digitalizzazione del Paese. Inoltre, nella stessa data, ha ampliato il finanziamento firmato nel 2019 (per un importo iniziale pari a 350 milioni di euro) per un importo addizionale pari a 120 milioni di euro. Tali finanziamenti risultano attualmente parzialmente garantiti.

Inoltre, in data 5 maggio 2023 TIM ha sottoscritto un nuovo finanziamento con la BEI per un ammontare di 360 milioni di euro, garantito parzialmente da SACE.

Pertanto, alla data del 30 giugno 2023 il totale nominale dei finanziamenti in essere con la BEI è pari a 1.060 milioni di euro.

I finanziamenti BEI contengono, inter alia, i seguenti covenants e impegni:

  • nel caso in cui la società sia oggetto di fusione, scissione o conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo TIM, ovvero alieni, dismetta o trasferisca beni o rami d'azienda (ad eccezione di alcuni atti di disposizione espressamente previsti), dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento, oppure, solo per alcuni contratti, il rimborso anticipato del prestito (qualora l'operazione di fusione e scissione al di fuori del Gruppo TIM comprometta l'esecuzione o l'esercizio del Progetto oppure rechi pregiudizio alla BEI nella sua qualità di creditrice);
  • TIM si è impegnata a far sì che, per tutta la durata del prestito, l'indebitamento finanziario complessivo delle società facenti parte del Gruppo TIM diverse da TIM, e fatti salvi i casi in cui tale indebitamento sia

interamente e irrevocabilmente garantito da TIM, sia inferiore ad un ammontare pari al 35% (trentacinque per cento) dell'indebitamento finanziario complessivo del Gruppo TIM;

  • "Clausola per inclusione", ai sensi della quale, nel caso in cui TIM si impegni a mantenere in altri contratti di finanziamento parametri finanziari (e anche alcune clausole più stringenti, tra cui, ad esempio, cross default ed impegni di limitazione alla vendita di beni) che non siano presenti o siano più stringenti rispetto a quelli concessi alla BEI, quest'ultima avrà la facoltà di richiedere qualora reputi, a proprio ragionevole giudizio, che tali modifiche possano avere conseguenze negative sulla capacità finanziaria di TIM, la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento al fine di prevedere una disposizione equivalente a favore della BEI;
  • "Evento Rete", ai sensi della quale a fronte di una cessione totale o di una porzione sostanzialmente rilevante (in ogni caso superiore alla metà in termini quantitativi) della rete fissa in favore di soggetti terzi non controllati oppure nel caso di cessione della partecipazione di controllo nella società a cui la rete o una sua porzione sostanzialmente rilevante sia stata precedentemente ceduta, TIM dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento o una soluzione alternativa.

Alcuni contratti di finanziamento di TIM contengono covenant finanziari (es. ratio Debt/EBITDA, EBITDA/ Interessi, ecc.) il cui mancato rispetto comporta l'obbligo di rimborso del prestito in essere, tra cui il finanziamento sottoscritto in data 6 luglio 2022 che beneficia della "Garanzia Italia" (ai sensi dell'art. 1, comma 1, del Decreto-Legge n. 23 dell'8 aprile 2020 e successive modifiche e integrazioni).

Nei contratti di finanziamento sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l'impegno a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge"), l'impegno a non modificare l'oggetto del business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad es. la cessione avvenga al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di export credit agreement.

Nei contratti di finanziamento TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad essi applicabili – tra le quali rientrano, a discrezione degli investitori, l'eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota erogata per cassa e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo – sono puntualmente disciplinati nei singoli contratti.

Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo. Il verificarsi di tale event of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.

Nella documentazione dei prestiti concessi ad alcune società del Gruppo TIM, sono generalmente previsti obblighi di rispettare determinati indici finanziari, nonché gli usuali covenant di altro genere, pena la richiesta di rimborso anticipato del prestito.

Si segnala, infine, che al 30 giugno 2023, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato.

Revolving Credit Facility e Term Loan

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed(*) disponibili al 30 giugno 2023:

(miliardi di euro) 30.6.2023 31.12.2022
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Sustainability-linked RCF – maggio 2026 4,0 4,0
Totale 4,0 4,0

(*) Ai sensi del contratto firmato le Banche sono impegnate a provvedere i fondi a chiamata (con un preavviso di almeno 3 giorni). Trattandosi di una linea "Committed", le banche non hanno meccanismi per non onorare la richiesta di fondi avanzata dalla Società, fatte salve le clausole di cancellazione obbligatoria anticipata standard di mercato (Scadenza naturale del contratto, Cambio di controllo, Borrower Illegality, Events of default, ognuna come definita nel contratto).

In data 6 luglio 2022, TIM ha stipulato con un pool di primarie banche internazionali un nuovo finanziamento che beneficia della "Garanzia Italia" (ai sensi dell'art. 1, comma 1, del Decreto-Legge n. 23 dell'8 aprile 2020 e successive modifiche e integrazioni) per un importo pari a 2 miliardi di euro, completamente utilizzato.

Rating al 30 giugno 2023

Al 30 giugno 2023, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:

Rating Outlook
STANDARD & POOR'S B+ Negativo
MOODY'S B1 Negativo
FITCH RATINGS BB- Negativo

NOTA 15 INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO

La tabella seguente riporta la composizione dell'indebitamento finanziario netto del Gruppo TIM al 30 giugno 2023 e al 31 dicembre 2022, determinato secondo quanto previsto dagli "Orientamenti in materia di obblighi di informativa ai sensi del regolamento sul prospetto" emessi dall'ESMA (European Securities & Markets Authority) in data 4 marzo 2021 (ESMA32-382-1138) e recepiti dalla Consob con Richiamo di attenzione n. 5/21 del 29 aprile 2021.

Nella tabella, inoltre, è evidenziata la riconciliazione dell'indebitamento finanziario netto determinato secondo i citati criteri previsti dall'ESMA con quello calcolato secondo i criteri del Gruppo TIM.

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (a) 1.790 2.622
Altre disponibilità liquide equivalenti (b) 595 933
Titoli diversi dalle partecipazioni (c) 1.478 1.446
Liquidità (d=a+b+c) 3.863 5.001
Debito finanziario corrente (inclusi gli strumenti di debito, ma
esclusa la parte corrente del debito finanziario non corrente)
(e) 1.261 1.115
Parte corrente del debito finanziario non corrente (f) 6.722 4.663
Indebitamento finanziario corrente (g=e+f) 7.983 5.778
Indebitamento finanziario corrente netto (h=g-d) 4.120 777
Debito finanziario non corrente (esclusi la parte corrente e gli
strumenti di debito)
(i) 9.355 9.523
Strumenti di debito (j) 13.051 15.259
Debiti commerciali e altri debiti non correnti (k) 85 117
Indebitamento finanziario non corrente (l=i+j+k) 22.491 24.899
Totale Indebitamento finanziario netto come da orientamenti
ESMA 32-382-1138
(m=h+l) 26.611 25.676
Debiti commerciali e altri debiti non correnti (85) (117)
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva (141) (49)
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva (94) (69)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti (32) (23)
Altri crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti (49) (48)
Attività/passività finanziarie correlate ad attività cessate/attività
non correnti destinate ad essere cedute
Sub-totale (n) (401) (306)
Indebitamento finanziario netto contabile (*) (p=m+n) 26.210 25.370
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(q) (47) (6)
Indebitamento finanziario netto rettificato (r=p+q) 26.163 25.364

(*) Per quanto riguarda l'incidenza delle operazioni con Parti Correlate sull'Indebitamento Finanziario Netto, si rimanda all'apposito prospetto inserito nella Nota "Operazioni con parti correlate".

Movimenti monetari Movimenti non monetari
(milioni di euro) 31.12.2022 Incassi e/o
Emissioni
Pagamenti
e/o Rimborsi
Differenze
tassi di
cambio
Variazioni
di Fair
Value
Altre
variazioni e
riclassifiche
30.6.2023
Debiti finanziari a medio/lungo termine:
Obbligazioni 18.058 1.250 (1.432) (65) (18) (104) 17.689
Debiti verso banche 6.743 (166) 9 14 6.600
Altri debiti finanziari 324 (4) 9 329
(a) 25.125 1.250 (1.598) (60) (18) (81) 24.618
di cui quota a breve termine 3.663 6.094
Passività per locazioni finanziarie a
medio/lungo termine:
5.453 239 (372) 147 97 5.564
(b) 5.453 239 (372) 147 97 5.564
di cui quota a breve termine 856 854
Altre passività finanziarie a medio/
lungo termine:
Derivati passivi di copertura relativi a
elementi coperti classificati fra le attività/
passività non correnti di natura
finanziaria 427 (143) 41 5 330
Derivati passivi non di copertura 125 12 (32) 5 110
Altre passività 3 3
(c) 552 (131) 9 13 443
di cui quota a breve termine 275 161
Debiti finanziari a breve termine:
Debiti verso banche 921 194 1.115
Altri debiti finanziari 194 (4) 1 (45) 146
(d) 1.115 (4) 1 149 1.261
Passività finanziarie direttamente
correlate ad Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute:
(e)
Totale passività finanziarie
(Indebitamento finanziario lordo)
(f=a+b+c+d+e) 32.245 1.489 (1.970) (48) (8) 178 31.886
Derivati attivi di copertura relativi ad
elementi coperti classificati fra le attività/
passività non correnti e correnti di natura
finanziaria
(g) 1.519 (125) (28) (15) 1.351
Derivati attivi non di copertura (h) 166 (15) (21) 16 146
Totale (i=f-g-h) 30.560 1.489 (1.970) 92 41 177 30.389

Informazioni aggiuntive al Rendiconto Finanziario richieste dallo IAS 7

La variazione dei Debiti verso a banche a breve termine (194 milioni di euro) è una movimentazione monetaria principalmente dovuta ad aperture/chiusure di Repurchased credit agreements e linee di credito bancarie. Il valore degli interessi pagati ed incassati riportato nel Rendiconto Finanziario considera le movimentazioni afferenti alle operazioni in derivati CCIRS a copertura di sottostanti in divisa sia nella loro componente attiva (incassi) sia nella componente passiva (pagamenti) senza netting delle posizioni.

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Interessi pagati (1.097) (934)
Interessi incassati 302 284
Totale netto (795) (650)

Al fine di considerare le componenti dei derivati CCIRS come un'unica operazione viene proposta una rappresentazione in cui i flussi di interesse in entrata e in uscita vengono esposti al netto. Tale impostazione determinerebbe i seguenti risultati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Interessi pagati (875) (740)
Interessi incassati 80 90
Totale netto (795) (650)

NOTA 16 STRUMENTI DERIVATI

Si conferma la continuità dell'applicazione dello IAS 39 con riferimento all'applicazione dell'hedge accounting.

Gli strumenti derivati perfezionati dal Gruppo TIM si prefiggono la copertura dell'esposizione al rischio di cambio, la gestione del rischio di tasso di interesse, nonché una diversificazione dei parametri di indebitamento che consenta la minimizzazione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.

Le operazioni con prodotti derivati in essere al 30 giugno 2023 sono legate principalmente alla gestione dell'indebitamento, come interest rate swaps (IRS) per ricondurre al profilo di rischio ritenuto più opportuno i prestiti bancari e obbligazionari a tasso fisso, nonché operazioni quali cross currency and interest rate swaps (CCIRS), currency forwards e foreign exchange options per convertire finanziamenti/crediti contratti in valute diverse nelle divise di riferimento delle varie società del Gruppo.

Rispettivamente gli IRS prevedono o possono comportare, a scadenze determinate, lo scambio con le controparti di flussi di interesse, calcolati su un valore nozionale di riferimento, ai tassi fissi o variabili concordati.

Ciò vale anche per i CCIRS, che possono prevedere, oltre alla liquidazione dei flussi di interesse periodici, lo scambio dei capitali di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione, a scadenza ed eventualmente a pronti.

Nelle successive tabelle gli strumenti finanziari derivati sono suddivisi per tipologia di rischio per ogni tipo di copertura, separando attività e passività finanziarie. Per i CCIRS l'importo nozionale si riferisce al controvalore euro contrattuale, per gli IRS in valuta diversa dall'euro, al controvalore al tasso di cambio di mercato.

Tipologia
(milioni di euro)
Rischio coperto Nozionale al
30.6.2023
Nozionale al
31.12.2022
Mark to Market
Spot* (Clean
Price) al
30.6.2023
Mark to Market
Spot* (Clean
Price) al
31.12.2022
Interest rate swaps Rischio tasso di interesse 300
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
Totale derivati in Fair Value Hedge 300
Interest rate swaps Rischio tasso di interesse 4.521 4.994 192 249
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
4.618 5.184 776 770
Totale derivati in Cash Flow Hedge 9.139 10.178 968 1.019
Totale derivati Non in Hedge Accounting 1.999 2.638 10 23
Totale derivati Gruppo TIM 11.138 13.116 978 1.042

* Il Mark to Market Spot sopra riportato rappresenta la valutazione di mercato del derivato al netto della quota maturata del flusso in corso.

NOTA 17 INFORMAZIONI INTEGRATIVE SU STRUMENTI FINANZIARI

Valutazione al fair value

Le valutazioni al fair value degli strumenti finanziari del Gruppo sono state classificate nei 3 livelli previsti dall'IFRS 7. In particolare la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:

  • Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
  • Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili;
  • Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili.

Nelle tabelle che seguono sono riportate alcune informazioni integrative sugli strumenti finanziari, ivi compresa la tabella relativa ai livelli gerarchici per ciascuna classe di attività/passività finanziaria valutata al fair value al 30 giugno 2023.

Legenda Categorie IFRS 9

Acronimo
Attività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato Amortized Cost AC
Fair value rilevato nelle altre componenti di conto
economico complessivo
Fair Value Through Other Comprehensive Income FVTOCI
Fair value attraverso il conto economico separato Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Passività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato Amortized Cost AC
Fair value attraverso il conto economico separato Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Derivati di copertura Hedge Derivatives HD
Non applicabile Not applicable n.a.

Livelli gerarchici per ciascuna classe di attività/passività finanziaria valutate al fair value al 30.6.2023

Livelli di gerarchia
(milioni di euro) Categorie
IFRS 9
note Valore di
bilancio al
30.6.2023
Livello 1 (*) Livello 2 (*) Livello 3 (*)
ATTIVITÀ
Attività non correnti
Altre partecipazioni
FVTOCI (9) 121 52 24 45
FVTPL (9) 31 31
Titoli, crediti finanziari e altre attività
finanziarie non correnti
di cui titoli FVTOCI (10)
di cui derivati di copertura HD (10) 1.014 1.014
di cui derivati non di copertura FVTPL (10) 96 96
(a) 1.262 52 1.165 45
Attività correnti
Titoli
Valutati al fair value attraverso il conto
economico complessivo (FVTOCI)
FVTOCI (10) 1.426 1.426
Valutati al fair value attraverso il conto
economico separato (FVTPL)
FVTPL (10) 52 52
Crediti finanziari e altre attività finanziarie
correnti
di cui derivati di copertura HD (10) 337 337
di cui derivati non di copertura FVTPL (10) 50 50
(b) 1.865 1.478 387
Totale (a+b) 3.127 1.530 1.552 45
PASSIVITÀ
Passività non correnti
di cui derivati di copertura HD (15) 264 264
di cui derivati non di copertura FVTPL (15) 15 15
(c) 279 264 15
Passività correnti
di cui derivati di copertura HD (15) 66 66
di cui derivati non di copertura FVTPL (15) 96 96
(d) 162 162
Totale (c+d) 441 426 15

(*) Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi.

Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili.

Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili.

Nel corso del primo semestre 2023 non si sono verificati trasferimenti tra diversi livelli gerarchici di attività e passività finanziarie valutate al fair value.

NOTA 18 FONDI RELATIVI AL PERSONALE

Sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2022 Incrementi/
Attualizzazione
Decrementi Differenze
cambio e altre
variazioni
30.6.2023
Fondo Trattamento di Fine Rapporto (a) 553 4 (4) 1 554
Fondi per piani pensionistici e altri 16 (1) 15
Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione
aziendale
223 312 (71) (2) 462
Totale altri fondi relativi al personale (b) 239 312 (72) (2) 477
Totale (a+b) 792 316 (76) (1) 1.031
di cui:
quota non corrente 684 943
quota corrente(*) 108 88

(*) La quota corrente è riferibile ai soli Altri fondi relativi al personale.

Il Fondo Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.) si riferisce alle sole società italiane e si incrementa complessivamente di 1 milione di euro rispetto al 31 dicembre 2022. Il decremento di 4 milioni di euro si riferisce agli utilizzi del periodo per liquidazioni al personale cessato e per anticipazioni.

La variazione registrata negli "Incrementi/Attualizzazione" è così composta:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Effetto (positivo)/negativo del c.d. curtailment
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (*)
Oneri finanziari 7 3
(Utili) perdite attuariali nette del periodo (3) (58)
Totale 4 (55)
Rendimento effettivo delle attività a servizio del piano non sono presenti attività al
servizio del piano

(*) Le quote destinate al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare sono contabilizzate, nell'ambito dei "Costi del personale", negli "Oneri sociali"; nella voce sono iscritte le sole quote relative alle società con meno di 50 dipendenti.

Gli utili attuariali netti registrati nel primo semestre 2023 pari a 3 milioni di euro (utili attuariali netti per 58 milioni di euro nel primo semestre 2022) sono essenzialmente connessi sia al turn over del personale, sia alle variazioni dei parametri tecnico-economici utilizzati nella valutazione. Il tasso di inflazione è rimasto invariato rispetto al valore di dicembre 2022 (2,30%) mentre il tasso di attualizzazione è aumentato, passando dal 3,63% utilizzato al 31 dicembre 2022 al 3,67 % del 30 giugno 2023.

I Fondi per piani pensionistici e altri sono prevalentemente rappresentativi di piani pensionistici attivati da società estere del Gruppo TIM.

I Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale aumentano, nel primo semestre 2023, complessivamente di 239 milioni di euro. Nel corso del primo semestre 2023 sono stati accantonati 312 milioni di euro principalmente connessi alle uscite di personale dirigente e non dirigente previste in base all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92 di cui agli accordi firmati con le Organizzazioni Sindacali dalla Capogruppo TIM S.p.A., da Noovle S.p.A. e da Telecom Italia Sparkle S.p.A.. Tali accordi comportano oneri per l'uscita per un numero massimo di circa 2.000 persone e hanno validità fino al 30 novembre 2023. Nel corso del primo semestre 2023 sono stati altresì registrati utilizzi di "fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale" per 71 milioni di euro a fronte di accantonamenti effettuati negli esercizi precedenti, in base all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92 e all'ex-art. 41, comma 5bis, D.Lgs. n. 148/2015.

NOTA 19 FONDI PER RISCHI E ONERI

Sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2022 Incremento Utilizzo a
conto
economico
Utilizzo
diretto
Differenze
cambio e
altre
variazioni
30.6.2023
Fondo imposte e rischi fiscali 89 6 (1) 11 105
Fondo per oneri di ripristino 334 10 (6) (9) 329
Fondo vertenze legali 444 54 (39) 12 471
Fondo rischi commerciali 362 9 (12) (163) 3 199
Fondo per rischi e oneri su
partecipazioni e operazioni
societarie
11 11
Altri fondi rischi e oneri 14 (3) 11
Totale 1.254 79 (12) (212) 17 1.126
di cui:
quota non corrente 910 844
quota corrente 344 282

Il fondo imposte e rischi fiscali è relativo principalmente alla Business Unit Brasile.

Il fondo per oneri di ripristino si riferisce agli accantonamenti dei costi previsti per il ripristino degli immobili in locazione e dei siti utilizzati nell'ambito della telefonia mobile nonché per lo smantellamento di cespiti (in particolare: batterie e palificazioni in legno); è riconducibile principalmente alla Capogruppo TIM S.p.A. (153 milioni di euro), alla società FiberCop S.p.A. (129 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (45 milioni di euro).

Il fondo vertenze legali accoglie gli stanziamenti a fronte di vertenze con altre controparti e con il personale. Il saldo al 30 giugno 2023 è attribuibile per 326 milioni di euro alla Business Unit Domestic e per 145 milioni di euro alla Business Unit Brasile.

Il fondo per rischi commerciali è relativo alla Business Unit Domestic e principalmente alla Capogruppo TIM S.p.A.. Nel corso del primo semestre 2023 il fondo si riduce di 163 milioni di euro, di cui 140 milioni di euro a fronte dell'utilizzo del Fondo Rischi contrattuali per Contratti Onerosi (IAS 37) relativo ai rapporti in essere con alcune controparti principalmente per l'offerta di contenuti multimedia e connettività; il Fondo è rappresentativo del Net Present Value (valore attuale netto) del margine negativo connesso a tali partnership.

NOTA 20 DEBITI VARI E ALTRE PASSIVITA' NON CORRENTI

Sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022
Debiti vari non correnti
Debiti verso istituti di previdenza 302 400
Debiti per imposte sul reddito
Altri debiti 48 58
(a) 350 458
Altre passività non correnti
Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) 91 87
Altri ricavi e proventi differiti 354 354
Contributi in conto capitale 236 247
(b) 681 688
Totale
(a+b)
1.031 1.146

I debiti vari non correnti comprendono:

  • debiti verso istituti di previdenza pari a 302 milioni di euro principalmente relativi alla posizione debitoria non corrente verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi firmati con le Organizzazioni Sindacali riguardanti l'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92 e dell'art. 41, comma 5bis, D.Lgs. n. 148/2015;
  • altri debiti pari a 48 milioni di euro principalmente afferibili alla Business Unit Brasile.
  • Le altre passività non correnti includono:
  • Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) pari a 91 milioni di euro (87 milioni di euro al 31 dicembre 2022) che si riversano a conto economico in base alla durata derivante dai vincoli contrattuali tra le parti, pari mediamente a 24 mesi; pertanto il saldo al 30 giugno 2023 si riverserà a conto economico generalmente entro l'esercizio 2025. La voce comprende in particolare:
    • i ricavi differiti di TIM S.p.A. relativi a canoni di abbonamento, noleggio e manutenzione (44 milioni di euro);
    • i ricavi differiti di TIM S.p.A. relativi a canoni di accesso alla rete (19 milioni di euro);
    • i ricavi differiti relativi a canoni di outsourcing (18 milioni di euro);
    • i ricavi differiti su contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti di TIM S.p.A. (3 milioni di euro): in merito, si evidenzia che i ricavi di attivazione/installazione, in applicazione dell'IFRS 15, non essendo relativi a performance obligation separate, sono allocati alle diverse obbligazioni contenute nel contratto e contabilizzati lungo il periodo di esecuzione del contratto.
  • Altri ricavi e proventi differiti pari a 354 milioni di euro che comprendono la quota non corrente (circa 115 milioni di euro) della plusvalenza differita connessa all'operazione di "sale and lease back" per la cessione di torri di telecomunicazione della Business Unit Brasile; in tale voce sono ricompresi inoltre i ricavi differiti connessi a contratti di cessione di capacità trasmissiva.
  • Contributi in conto capitale pari a 236 milioni di euro: la voce rappresenta la componente da imputare a conto economico sulla base della vita utile residua (stimabile in circa 18 anni) dei cespiti cui afferiscono i contributi stessi ed è principalmente connessa alla realizzazione delle infrastrutture sui progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL.

NOTA 21 DEBITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE PASSIVITA' CORRENTI

Sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022
Debiti commerciali
Debiti verso fornitori 4.436 4.943
Debiti verso altri gestori di telecomunicazioni 376 352
(a) 4.812 5.295
Debiti tributari (b) 582 216
Debiti vari
Debiti per compensi al personale 394 247
Debiti verso istituti di previdenza 312 353
Debiti relativi al "Contributo per l'esercizio di attività di TLC" 415 324
Dividendi deliberati, ma ancora da corrispondere ad azionisti 33 48
Altri 316 329
Fondi relativi al personale (ad eccezione del T.F.R.) per le quote che si
prevede verranno liquidate entro 12 mesi
88 108
Fondi per rischi e oneri, per le quote che si prevede verranno liquidate
entro 12 mesi
282 344
(c) 1.840 1.753
Altre passività correnti
Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities) 822 840
Altri ricavi e proventi differiti 61 59
Altre 41 36
(d) 924 935
Totale (a+b+c+d) 8.158 8.199

I debiti commerciali, pari a 4.812 milioni di euro (5.295 milioni di euro al 31 dicembre 2022), si riferiscono principalmente a:

  • TIM S.p.A. (3.414 milioni di euro; 3.745 milioni di euro al 31 dicembre 2022). L'andamento riflette la dinamica dei pagamenti relativi al fatturato passivo;
  • Business Unit Brasile (821 milioni di euro; 901 milioni di euro al 31 dicembre 2022). L'andamento risente altresì del parziale pagamento dei debiti connessi all'acquisizione delle licenze 5G intervenuta a novembre 2021.

Al 30 giugno 2023 i debiti commerciali con scadenza superiore ai 12 mesi ammontano a 37 milioni di euro (59 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e sono principalmente rappresentati dai debiti della Business Unit Brasile per il rinnovo di licenze di telecomunicazioni.

I debiti tributari sono pari a 582 milioni di euro e si riferiscono principalmente ai debiti di TIM S.p.A., per la maggior parte relativi al debito IVA (441 milioni di euro), al debito verso Erario per le trattenute operate quale sostituto d'imposta (34 milioni di euro) e al debito per la tassa di concessione governativa (4 milioni di euro) nonché ai debiti tributari della Business Unit Brasile (81 milioni di euro).

Nei debiti vari sono incluse:

  • la posizione debitoria corrente verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi firmati con le Organizzazioni Sindacali riguardanti l'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92 e dell'art. 41, comma 5bis, D.Lgs. n. 148/2015;
  • la posizione debitoria della Business Unit Brasile connessa alle obbligazioni contrattuali relative all'acquisizione delle attività di telefonia mobile del gruppo Oi (143 milioni di euro). Per ulteriori dettagli si veda il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022 del Gruppo TIM.

Le altre passività correnti ammontano a 924 milioni di euro (935 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e comprendono:

■ Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities), pari a 822 milioni di euro. La voce accoglie le passività verso clienti connesse alle obbligazioni delle società del Gruppo di trasferire beni e servizi per i quali hanno ricevuto un corrispettivo. Sono di seguito rappresentate le passività verso clienti, che hanno generalmente una scadenza entro 12 mesi.

In particolare:

  • contract liabilities, pari a 8 milioni di euro; la voce comprende contratti bundle (pacchetti di beni e servizi) aventi performance obligation con differente tempistica di riconoscimento dei ricavi e conseguente differimento temporale dei corrispettivi originariamente rilevati;
  • poste connesse alla clientela, pari a 364 milioni di euro; la voce comprende debiti verso clienti a seguito di rapporti contrattuali, quali il debito per traffico prepagato e i canoni di abbonamento addebitati anticipatamente;
  • acconti e anticipi pari a 53 milioni di euro, relativi a debiti verso clienti a seguito di pagamenti anticipati, quali i versamenti degli abbonati in conto conversazioni;
  • ricavi differiti da contratti con clienti, pari a 397 milioni di euro comprendenti essenzialmente:
    • i ricavi differiti della Capogruppo per canoni di noleggio e manutenzione (234 milioni di euro);
    • i ricavi differiti della Capogruppo per canoni di interconnessione (110 milioni di euro);
    • i ricavi differiti della Capogruppo su contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti (3 milioni di euro).
  • Altri ricavi e proventi differiti, pari a 61 milioni di euro. Si riferiscono principalmente a ricavi differiti su contratti di cessione di capacità trasmissiva.
  • Altre, pari a 41 milioni di euro. Si riferiscono principalmente alla Capogruppo e sono relativi a debiti per anticipi su lavori di rete in corso di realizzazione.

NOTA 22 CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI, ALTRE INFORMAZIONI, IMPEGNI E GARANZIE

Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui le società del Gruppo TIM sono coinvolte al 30 giugno 2023, nonché quelli chiusi nel corso del periodo.

Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, il Gruppo TIM ha iscritto passività per complessivi 274 milioni di euro.

Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni disponibili alla data di chiusura della Relazione finanziaria semestrale 2023 e con particolare riferimento alla complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere tecnico-processuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potesse pregiudicare seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della controversia.

Infine, relativamente ai procedimenti con l'Autorità Antitrust, si rammenta che in base all'art. 15, comma 1, della Legge n. 287/1990 ("Norme per la tutela della concorrenza e del mercato"), l'Autorità ha la facoltà di comminare una sanzione amministrativa commisurata al fatturato del Gruppo, nei casi di infrazioni ritenute gravi.

a) Principali contenziosi e azioni giudiziarie pendenti

Per i seguenti contenziosi e azioni giudiziarie pendenti non sono intervenuti fatti significativi rispetto a quanto pubblicato nella Relazione finanziaria annuale 2022:

  • Procedimento Golden Power;
  • Contenziosi Colt Technology Services, Eutelia e Clouditalia Telecomunicazioni (connessi al procedimento Antitrust A428);
  • Procedimento Antitrust A556;
  • Poste;
  • Iliad (winback).

Contenziosi fiscali e regolatori internazionali

Al 30 giugno 2023 le società della Business Unit Brasile risultano coinvolte in contenziosi di natura fiscale o regolatoria il cui esito è valutato di possibile soccombenza per un ammontare complessivo di circa 18,7 miliardi di reais (18,2 miliardi di reais al 31 dicembre 2022), corrispondenti a circa 3,6 miliardi di euro al 30 giugno 2023. Sono di seguito evidenziate le principali tipologie di contenzioso, classificate in base all'imposta cui fanno riferimento.

Imposte federali

In relazione all'imposizione a livello federale, si segnalano i seguenti filoni vertenziali:

  • disconoscimento degli effetti fiscali di operazioni di fusione tra società facenti parte del gruppo TIM Brasil;
  • diniego del beneficio fiscale territoriale SUDENE, in ragione di pretese irregolarità nella gestione e nella rendicontazione del beneficio stesso;
  • contestazioni in ordine alle compensazioni con le perdite fiscali pregresse;
  • ulteriori contestazioni in ordine alla deducibilità fiscale dell'ammortamento dell'avviamento;
  • assoggettamento ad imposizione sul reddito di talune tipologie di differenze di cambio;
  • assoggettamento a ritenute alla fonte di talune tipologie di pagamenti effettuati verso l'estero (ad esempio, i pagamenti per roaming internazionale);
  • ulteriori contestazioni in ordine alle compensazioni effettuate tra imposte a debito e posizioni fiscali creditorie delle società del gruppo.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 3,2 miliardi di reais (3,3 miliardi di reais al 31 dicembre 2022).

Imposte statali

Nell'ambito del prelievo statale, si segnalano molteplici contestazioni in materia di ICMS, ed in particolare:

  • contestazioni riguardanti l'abbattimento della base imponibile del tributo, a fronte di sconti concessi ai clienti, oltre a contestazioni in merito all'utilizzo dei crediti fiscali dichiarati dalle società del gruppo, a fronte della restituzione di terminali telefonici dati in comodato, ed a seguito della rilevazione di frodi da sottoscrizione ai danni delle società;
  • assoggettamento ad ICMS di talune tipologie di canoni, maturati a favore delle società del gruppo e da queste classificati come corrispettivi per servizi diversi da quelli di telecomunicazione;
  • contestazioni sull'utilizzo del beneficio fiscale "PRO-DF" originariamente concesso da taluni Stati, e successivamente dichiarato incostituzionale (la contestazione si riferisce all'effettiva spettanza del credito per ICMS, dichiarato dalla società TIM Celular, ora incorporata in TIM S.A., sulla base delle predette disposizioni agevolative);
  • contestazioni relative all'utilizzo dei crediti per ICMS, rilevati dalle società del gruppo in esito alle acquisizioni di immobilizzazioni materiali, ed in relazione alle somministrazioni di energia elettrica a favore delle società, oltre che in applicazione delle disposizioni in materia di sostituzione d'imposta;
  • sanzioni irrogate alle società del gruppo per irregolarità negli adempimenti dichiarativi;
  • contestazioni dei crediti per ICMS in relazione alla procedura di sostituzione d'imposta, prevista nei casi di acquisto e distribuzione di apparati tra Stati diversi;
  • contestazioni dei crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti prepagati, come anticipazione delle successive ricariche.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 10 miliardi di reais (9,6 miliardi di reais al 31 dicembre 2022).

Imposte municipali

Tra i contenziosi con un grado di rischio classificato come "possibile", vi sono alcune controversie relative alle imposte comunali (Municipal Taxes) il cui importo complessivo ammonta a circa 1,7 miliardi di reais (circa 1,6 miliardi di reais al 31 dicembre 2022).

FUST e FUNTTEL

Le principali contestazioni in materia di contribuzioni all'ente regolatorio (Anatel), e in particolare in termini di FUST e FUNTTEL, riguardano l'assoggettamento a tali prelievi dei ricavi da interconnessione.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 3,8 miliardi di reais (3,7 miliardi di reais al 31 dicembre 2022).

Procedimento Antitrust A428

A conclusione del procedimento A428, nel mese di maggio 2013 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha comminato a TIM due sanzioni amministrative, per 88.182.000 euro e 15.612.000 euro, per abuso di posizione dominante. La Società (i) avrebbe ostacolato o ritardato l'attivazione dei servizi di accesso richiesti dagli OLO tramite rifiuti ingiustificati e pretestuosi; (ii) avrebbe offerto i propri servizi di accesso ai clienti finali a condizioni economiche e tecniche asseritamente non eguagliabili da parte dei concorrenti che acquistano servizi di accesso all'ingrosso dalla stessa TIM, nelle sole aree geografiche del Paese in cui sono disponibili i servizi di accesso disaggregato alla rete locale e dove, quindi, gli altri operatori possono svolgere un'azione concorrenziale più efficace nei confronti della Società.

TIM ha impugnato il provvedimento innanzi al TAR Lazio, con istanza di sospensiva del pagamento della sanzione. In particolare ha contestato: la lesione dei diritti di difesa all'interno del procedimento, la circostanza che le presunte scelte organizzative contestate da AGCM e asseritamente alla base dell'abuso in materia di processi di provisioning verso gli OLO fossero state oggetto di specifici provvedimenti dell'Autorità di settore (AGCom), la circostanza che la disamina comparata dei processi di provisioning interni/esterni portasse invero a risultanze migliorative per gli OLO rispetto alla direzione retail di TIM, essendo quindi assente ogni forma di disparità di trattamento e/o di comportamenti opportunistici da parte di TIM, nonché (con riferimento al secondo abuso) la inidoneità strutturale delle condotte contestate a determinare una compressione dei margini degli OLO.

Nel maggio 2014, è stata pubblicata la sentenza con la quale il TAR Lazio ha respinto il ricorso di TIM confermando le sanzioni statuite nel provvedimento impugnato. Avverso tale decisione la Società ha presentato, a settembre 2014, ricorso in appello.

Con sentenza n. 2497/15 del mese di maggio 2015, il Consiglio di Stato ha ritenuto la decisione di primo grado immune dai vizi denunciati da TIM e confermato quanto stabilito dall'AGCM. La società aveva provveduto, già in precedenza, al pagamento delle sanzioni e dei relativi interessi.

Con provvedimento notificato nel luglio 2015, l'AGCM ha infine avviato nei confronti di TIM un procedimento di inottemperanza per verificare se la Società abbia rispettato la diffida a non porre in essere comportamenti analoghi a quelli oggetto dell'infrazione accertata con il provvedimento di conclusione del procedimento A428 del maggio 2013.

Il 13 gennaio 2017 è stata notificata a TIM la valutazione conclusiva dell'AGCM, che riconosce che TIM ha pienamente ottemperato al provvedimento A428 e, dunque, che non sussistono i presupposti per l'irrogazione di alcuna sanzione per inottemperanza.

AGCM riconosce, altresì, che il comportamento di TIM successivo al provvedimento del 2013 è stato orientato a un continuo miglioramento delle performance nella fornitura dei servizi di accesso wholesale che ha riguardato, non solo i servizi oggetto dell'istruttoria, ma anche i nuovi servizi di accesso ultrabroadband. Nella valutazione di ottemperanza AGCM ha riconosciuto l'impatto positivo dell'implementazione, ancorché non ancora conclusa, del Nuovo Modello di Equivalence (NME) di TIM. La decisione AGCM ha imposto a TIM di: (i) proseguire nell'attuazione del NME, fino al suo completamento previsto entro il 30 aprile 2017; (ii) informare l'Autorità sui livelli di prestazione dei sistemi di fornitura dei servizi di accesso wholesale e sul completamento del relativo progetto di riorganizzazione interna entro maggio 2017. Entrambe le imposizioni sono state oggetto di tempestivo adempimento valutato positivamente dall'Autorità con comunicazione del 9 agosto 2017.

Vodafone ha impugnato innanzi al TAR Lazio il provvedimento finale del procedimento di inottemperanza adottato da AGCM. TIM si è costituita in giudizio, così come negli ulteriori giudizi intentati nel mese di marzo 2017 dagli operatori CloudItalia, KPNQWest Italia e Digitel. Con sentenze rispettivamente 311 e 312/23 del 11 gennaio 2023, il TAR ha respinto i ricorsi di KPNQWest e CloudItalia. In data 11 aprile 2023, KPNQWest , ora Comm 3000, ha presentata ricorso in appello al Consiglio di Stato avverso la sentenza del TAR.

COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) - A428

Con atto di citazione dinanzi al Tribunale di Roma, COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 37 milioni di euro, per asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2011, mediante boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso - KO); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento dell'AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte. All'esito del giudizio, con sentenza di aprile 2019, il Tribunale di Roma ha accolto parzialmente le domande di COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) condannando TIM al pagamento di un importo significativamente inferiore a quanto oggetto delle pretese risarcitorie di controparte. Nel mese di giugno 2019, TIM ha proposto appello avverso la sentenza. Con sentenza di aprile 2021, la Corte di Appello di Roma ha accolto in parte l'appello di TIM riducendo l'importo del risarcimento dovuto a COMM 3000, che era comunque interamente coperto dal relativo fondo. Nel mese di novembre 2021, TIM ha proposto ricorso per Cassazione avverso la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Roma. L'adunanza in Camera di consiglio è stata fissata per il 13 giugno 2023. La causa è attualmente in decisione.

Procedimento Antitrust A514

Nel mese di giugno 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato il procedimento A514 nei confronti di TIM per accertare un possibile abuso di posizione dominante in violazione dell'art. 102 del "Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea". Il procedimento è stato avviato sulla base di alcune segnalazioni giunte, tra il mese di maggio e di giugno 2017, da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e Wind Tre e riguarda un presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e dei servizi retail relativi alla rete fissa a banda larga e ultralarga. In particolare, l'AGCM ha ipotizzato che TIM abbia tenuto condotte volte a: i) rallentare e ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al fine di ritardare o rendere meno remunerativo l'ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; ii) accaparrarsi preventivamente la clientela sul mercato retail dei servizi a banda ultralarga, mediante politiche commerciali volte a restringere lo spazio di contendibilità della clientela residuo per gli operatori concorrenti.

A seguito dell'avvio del procedimento, nel mese di luglio 2017 è stata svolta un'ispezione da parte dei funzionari dell'Autorità presso alcune sedi di TIM. Il 2 novembre 2017 TIM ha depositato una memoria difensiva nella quale, a supporto della correttezza del proprio operato, sono state confutate tutte le ipotesi di illegittimità dei comportamenti asseritamente tenuti da TIM e formanti oggetto del procedimento.

In data 14 febbraio 2018, AGCM ha deliberato di estendere l'oggetto del procedimento per la verifica di ulteriori condotte, concernenti la strategia dei prezzi wholesale di TIM sul mercato dei servizi di accesso all'ingrosso a banda larga e ultralarga, e l'utilizzo di informazioni privilegiate riguardanti la clientela degli operatori alternativi.

In data 5 luglio 2018, TIM ha depositato una proposta di impegni che, ove accettata definitivamente dall'Autorità, comporterebbe la chiusura dell'istruttoria senza accertamento di alcun illecito e irrogazione di sanzione. Gli impegni sono stati ritenuti preliminarmente ammissibili dall'Autorità che li ha sottoposti a market test nei mesi di agosto e settembre.

Il 30 ottobre 2018 TIM ha formulato le proprie repliche rispetto alle osservazioni dei terzi ed ha integrato la proposta di impegni con modifiche accessorie. Con provvedimento notificato in data 4 dicembre 2018, l'AGCM ha definitivamente respinto la proposta di impegni, ritenendoli non idonei alla luce delle contestazioni sollevate.

In data 4 marzo 2019, TIM ha chiesto ad AGCM la proroga del termine di chiusura del procedimento (inizialmente fissato al 31 maggio 2019).

Il 10 aprile 2019 AGCM ha deliberato una proroga del termine di conclusione del procedimento al 30 settembre 2019. Il 17 maggio 2019 AGCM ha comunicato a TIM le risultanze istruttorie (CRI). Nella CRI, AGCM conferma sostanzialmente l'impianto accusatorio ipotizzato nei provvedimenti di avvio ed estensione del procedimento.

Il 12 giugno 2019 AGCM ha esteso i termini per il deposito della memoria finale di TIM al 20 settembre 2019 e per l'audizione finale al 25 settembre 2019.

Il 18 settembre 2019 AGCM ha deliberato una nuova proroga del termine di conclusione del procedimento fissandolo al 28 febbraio 2020.

Il 6 marzo 2020 è stato notificato a TIM il provvedimento di chiusura dell'istruttoria: AGCM ha deliberato la sussistenza di un abuso di posizione dominante di TIM, accertando che TIM ha posto in essere una strategia anticoncorrenziale preordinata a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga. La sanzione irrogata a TIM per l'illecito anticoncorrenziale è pari a 116.099.937,60 euro.

Il 25 giugno 2020 TIM ha inviato ad AGCM la c.d. relazione di ottemperanza come prescritto nel dispositivo del provvedimento finale.

La Società ha comunque provveduto a maggio 2021 al pagamento della sanzione.

TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio il suddetto provvedimento sanzionatorio. Con sentenza 1963/2022 del 28 febbraio 2022, il ricorso di TIM è stato respinto; nei confronti della decisione del TAR, TIM ha proposto appello al Consiglio di Stato.

Nell'agosto 2022, Irideos ha notificato atto di intervento ad opponendum rispetto al ricorso principale di TIM.

La relativa udienza di discussione è stata fissata per il 25 maggio 2023. Ad esito dell'udienza il Consiglio di Stato ha disposto una Consulenza Tecnica di Ufficio su 3 quesiti in ordine alla redditività dell'investimento nelle zone bianche, rinviando la trattazione della causa all'udienza del 6 dicembre 2023.

Open Fiber

Nel mese di marzo 2020 Open Fiber (OF) ha convenuto in giudizio TIM dinanzi al Tribunale di Milano, avanzando una pretesa risarcitoria pari a 1,5 miliardi di euro per danni causati da un presunto abuso di posizione dominante escludente nei confronti di OF. Le presunte condotte contestate consistono in: (i) investimenti pre-emptive in reti FTTC nelle aree bianche; (ii) avvio di azioni legali pretestuose per ostacolare le gare Infratel; (iii) repricing strumentale di alcuni servizi all'ingrosso; (iv) offerte commerciali di lock-in sul mercato retail; (v) comunicazione di informazioni false all'AGCom, in sede di approvazione di una offerta wholesale, e diffusione di voci circa un interesse di TIM ad acquisire OF; (vi) discriminazione nelle condizioni di accesso alle infrastrutture passive di TIM. TIM si è costituita in giudizio contestando le argomentazioni di OF. Enel S.p.A. è intervenuta nel giudizio chiedendo di condannare TIM al risarcimento di tutti i danni patiti e patendi dalla stessa Enel e da OF, senza tuttavia quantificarli. Nel corso di causa, Open Fiber ha rideterminato il danno asseritamente subito portandolo a 2,6 miliardi di euro oltre interessi e rivalutazione monetaria. Open Fiber ha inoltre chiarito che a suo dire tale danno sarebbe tuttora in divenire. Enel ha poi quantificato il danno asseritamente subito in 228 milioni di euro circa oltre interessi.Il 19 ottobre 2022 si è tenuta l'udienza per l'ammissione dei mezzi istruttori al termine della quale il giudice si è riservato. Con ordinanza del 17 luglio 2023 il Tribunale di Milano ha sciolto la riserva e rinviato all'udienza del 3 aprile 2024 per la precisazione delle conclusioni.

Irideos

Nel mese di gennaio 2022 Irideos ha convenuto in giudizio TIM dinanzi al Tribunale di Roma, avanzando una richiesta di risarcimento dei danni asseritamente subiti in conseguenza delle condotte illecite di TIM sanzionate dall'AGCM con il provvedimento conclusivo del procedimento A514 (azione c.d. follow on). La richiesta risarcitoria è pari a 23.204.079,87 euro per danni provocati dai comportamenti anticoncorrenziali posti in essere da TIM dal 2017 al 2019 (con effetti anche negli anni successivi) nel mercato dei servizi di accesso all'ingrosso alla rete fissa a banda larga e ultra-larga (mercato wholesale) e nel mercato dei servizi di telecomunicazione al dettaglio su rete fissa a banda larga e ultra-larga (mercato retail). TIM si è costituita in giudizio contestando le argomentazioni di controparte. All'udienza del 1° giugno 2022, il giudice istruttore ha (i) assegnato alle parti i termini per il deposito delle memorie istruttorie con decorrenza dal 15 febbraio 2023 e (ii) rinviato la causa all'udienza del 7 giugno 2023. L'udienza per l'assunzione dei mezzi di prova è stata fissata al 5 ottobre 2023.

Eutelia e Voiceplus

Nel mese di giugno 2009, Eutelia e Voiceplus hanno chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium (basato sull'offerta al pubblico di servizi resi tramite le cosiddette Numerazioni Non Geografiche). Le attrici hanno quantificato i loro danni in un importo complessivo pari a circa 730 milioni di euro.

L'azione segue un procedimento cautelare in cui la Corte d'Appello di Milano ha inibito alla Società alcuni comportamenti in materia di gestione delle relazioni economiche con Eutelia e Voiceplus aventi a oggetto le Numerazioni Non Geografiche, per le quali TIM gestiva, per conto di tali OLO e in virtù di obblighi regolatori, l'incasso dai clienti finali. A seguito della sentenza con la quale la Corte d'Appello di Milano ha accolto le eccezioni di TIM dichiarando la propria incompetenza in favore del Tribunale Civile, Eutelia in amministrazione straordinaria e Voiceplus in liquidazione hanno riassunto il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. L'udienza di prima comparizione si è svolta nel mese di marzo 2014. TIM si è costituita in giudizio confutando le tesi delle controparti. A seguito del fallimento di Voiceplus il Tribunale di Milano, con ordinanza del mese di settembre 2015, ha dichiarato l'interruzione del giudizio che è stato successivamente riassunto da Voiceplus.

Con sentenza del mese di febbraio 2018, il Tribunale di Milano, in accoglimento delle tesi difensive di TIM, ha rigettato la domanda risarcitoria delle controparti condannando le stesse, in solido, alla rifusione delle spese legali. Nel mese di marzo 2018, Eutelia e Voiceplus hanno proposto appello avverso la sentenza di primo grado.

TIM si è costituita in appello chiedendo l'integrale conferma della sentenza di primo grado. Con sentenza del 5 agosto 2019, l'appello di Eutelia e di Voiceplus è stato integralmente rigettato. Nel mese di dicembre 2019 Eutelia e Voiceplus hanno proposto ricorso per Cassazione avverso la sentenza emessa dalla Corte di Appello. TIM ha notificato controricorso chiedendo la conferma della sentenza impugnata. L'udienza in Camera di Consiglio è fissata per il 16 febbraio 2023. All'udienza del 16 febbraio 2023, su istanza delle ricorrenti, è stata disposta la discussione in pubblica udienza, la cui data non è stata ancora fissata.

Fatturazione a 28 giorni

Con la delibera 121/17/CONS AGCom ha introdotto disposizioni sulla cadenza della fatturazione per la telefonia, prescrivendo per la telefonia fissa che essa dovesse essere su base mensile o suoi multipli e per la telefonia mobile su base almeno quadrisettimanale. TIM ha impugnato dinanzi al TAR la delibera n. 121/17/CONS. A febbraio 2018 è stato pubblicato il dispositivo di sentenza che respinge il ricorso. Tale sentenza è stata impugnata da TIM innanzi al Consiglio di Stato nel giugno 2018. Il 23 settembre 2020 è stata pubblicata la sentenza non definitiva con cui il Consiglio di Stato ha riunito i ricorsi in appello di TIM, Vodafone, Fastweb e Wind Tre ed ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) in merito alla sussistenza in capo all'Autorità del potere di regolamentare la cadenza di rinnovo delle offerte commerciali e dei periodi di fatturazione, rigettando al contempo gli altri motivi di ricorso degli operatori e sospendendo il giudizio. L'8 giugno 2023 è stata pubblicata la decisione della Corte di Giustizia UE secondo cui non è contraria al diritto dell'Unione la normativa italiana che attribuisce all'Agcom il potere di imporre agli operatori di servizi di telefonia fissa e convergenti una periodicità di rinnovo e fatturazione di tali offerte mensile o plurimensile. Il giudizio dovrà ora essere riassunto davanti al Consiglio di Stato.

AGCom, con la delibera 499/17/CONS, accertata la violazione della delibera 121/17/CONS ha applicato a TIM una sanzione di 1.160.000 euro, diffidandola a provvedere – in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o di multipli del mese - a stornare gli importi corrispondenti al corrispettivo per il numero di giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio a causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile.

A marzo 2018 con la delibera n. 112/18/CONS AGCom ha (i) revocato la precedente delibera 499/17/CONS nella parte in cui TIM veniva diffidata a stornare gli importi presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale, (ii) diffidato TIM a posticipare, limitatamente ai servizi di telefonia fissa, la data di decorrenza delle fatture emesse dopo il ripristino della fatturazione con cadenza mensile di un numero di giorni pari a quelli presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale.

Con il decreto presidenziale n. 9/18/PRES AGCom, ha modificato la delibera n. 112/18/CONS nelle parti in cui prevedeva che il differimento della fatturazione dovesse avvenire in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o suoi multipli disponendo, altresì, che le tempistiche entro cui adempiere alla diffida sarebbero state individuate a seguito di audizioni con gli operatori e le principali associazioni dei consumatori.

A luglio 2018 AGCom con la delibera 269/18/CONS ha fissato al 31 dicembre 2018 il termine entro cui gli operatori dovevano restituire alla clientela di rete fissa un numero di giorni di servizio pari a quelli erosi per effetto della fatturazione a 28 giorni oppure proporre alla clientela interessata eventuali misure compensative alternative, previa comunicazione all'AGCom. TIM ha impugnato tutte le delibere sopra indicate.

Con dispositivo di sentenza pubblicato nel mese di novembre 2018 il TAR ha annullato la sanzione pecuniaria amministrativa di 1,16 milioni di euro comminata con la delibera 499/17/CONS ed ha confermato l'obbligo di restitutio in integrum alla clientela di rete fissa entro il 31 dicembre 2018, la pubblicazione delle motivazioni della sentenza è invece avvenuta il 10 maggio 2019. TIM ha impugnato la sentenza innanzi al Consiglio di Stato, l'udienza di trattazione del giudizio è stata differita al 10 novembre 2023 in attesa della decisione della Corte UE sulla compatibilità comunitaria del potere esercitato da AGCom di imporre una cadenza di fatturazione non inferiore al mese.

A settembre 2019 TIM ha impugnato dinnanzi al TAR anche la delibera 221/19/CONS con cui la sanzione di cui alla Delibera 499/17/CONS, annullata dal TAR del Lazio, è stata rideterminata in 580.000,00 euro, applicando il massimo edittale previsto dall'art. 98, comma 16 del CCE vigente all'epoca dei fatti. Si attende la fissazione dell'udienza di discussione.

Ad agosto 2019 è stato avviato da parte di AGCom un nuovo procedimento sanzionatorio (CONT 12/19/DTC) per inottemperanza all'ordine di restituzione dei giorni erosi dalla fatturazione a 28 giorni per i clienti di rete fissa e convergente, secondo le modalità stabilite nelle delibere nn. 112/18/CONS e 269/18/CONS. Con la delibera n. 75/20/CONS l'Autorità a conclusione di tale procedimento ha accertato l'inottemperanza di TIM alle delibere sopra indicate comminandole una sanzione di 3 milioni di euro. Il provvedimento è stato impugnato da TIM dinnanzi al TAR a luglio 2020. Si attende la fissazione dell'udienza di discussione.

Peraltro da giugno 2019, TIM offre ai propri clienti di rete fissa, attivi da prima del 31 marzo 2018 e che sono stati oggetto di fatturazione a 28 giorni, la possibilità di aderire ad una soluzione compensativa, alternativa alla restituzione dei giorni erosi di cui alla delibera AGCom n. 269/18/CONS e da settembre 2019 accoglie le richieste di rimborso dei giorni erosi. In entrambi i casi TIM ha provveduto ad informare la clientela con diversi messaggi in fattura, sul web e sulle principali testate giornalistiche. Le iniziative appena descritte sono state comunicate ad AGCom nell'ambito del sopra richiamato procedimento sanzionatorio.

Sul fronte civilistico con sentenza pubblicata il 14 ottobre 2021 il Tribunale di Milano nell'ambito del giudizio di merito avviato da Associazione Movimento dei Consumatori nel 2018, inerente la tariffazione e rinnovo a 28 giorni per le offerte di telefonia fissa e convergenti, ha confermato l'ordinanza del 4 giugno 2018, adottata dallo stesso Tribunale a chiusura del procedimento di reclamo promosso da TIM ex art 669 terdecies c.p.c., e le misure ivi previste ordinando a TIM di accogliere le richieste di restituzione dei corrispettivi versati per effetto della manovra da parte dei clienti - anche cessati, cosa che come noto TIM sta già facendo dal 2018, estendendo al contempo il periodo rilevante ai fini del riconoscimento del rimborso al 1° aprile 2017, quindi ad una data antecedente al 23 giugno 2017 data entro cui gli operatori dovevano adeguarsi alla Delibera n. 121/17/ CONS. TIM ha impugnato la sentenza del Tribunale di Milano, proponendo contestualmente istanza di sospensione della efficacia esecutiva. Con ordinanza dell'11 gennaio 2022 la Corte d'Appello di Milano ha accolto parzialmente l'istanza di TIM, sospendendo il capo di sentenza relativo all'ordine di inviare una raccomandata a tutti clienti cessati ai quali era stata applicata la fatturazione a 28 giorni per informarli della possibilità di ottenere la restituzione degli importi aggiuntivi versati per effetto della manovra. Con sentenza pubblicata il 9 dicembre 2022 la Corte d'Appello di Milano ha confermato integralmente la sentenza di primo grado. TIM ha notificato in data 12 gennaio 2023 il ricorso innanzi alla Corte di Cassazione e il 16 gennaio 2023 ha depositato anche il ricorso ex art. 373 c.p.c. dinanzi alla Corte di Appello di Milano, chiedendo la sospensione dell'esecuzione della sentenza fino all'esito del giudizio pendente innanzi alla Corte di Cassazione.

Con ordinanza del 14 febbraio 2023, la Corte d'Appello di Milano, in parziale accoglimento dell'istanza di TIM, ha disposto la sospensione della sentenza in relazione all'ordine di inviare le raccomandate agli ex clienti in attesa della decisione della Suprema Corte.

Procedimento Antitrust I820

In data 19 febbraio 2018 l'AGCM ha avviato il procedimento istruttorio I820 nei confronti delle società TIM, Vodafone, Fastweb, Wind Tre e dell'Associazione di categoria Asstel per verificare l'ipotesi della sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori di telefonia fissa e mobile al fine di coordinare le rispettive strategie commerciali, violando in tal modo l'art. 101 TFUE.

Il presunto coordinamento, secondo il provvedimento di apertura del procedimento da parte di AGCM, si sarebbe concretizzato nelle modalità di attuazione dell'obbligo introdotto dall'articolo 19 quinquiesdecies del D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017) che impone agli operatori di servizi di comunicazione elettronica una cadenza mensile (o di multipli del mese) per la fatturazione e il rinnovo delle offerte dei servizi fissi e mobili.

In data 21 marzo 2018, AGCM ha emanato una misura cautelare provvisoria nei confronti di tutti gli operatori coinvolti nel procedimento con cui ha ordinato di sospendere, nelle more del procedimento, l'attuazione dell'intesa concernente la determinazione del repricing comunicato agli utenti in occasione della rimodulazione del ciclo di fatturazione in ottemperanza alla Legge 172/17 e di rideterminare autonomamente la propria strategia commerciale. Con provvedimento n. 27112 dell'11 aprile 2018 AGCM ha confermato la misura cautelare.

Il 12 giugno 2018 TIM ha presentato ricorso al TAR per l'annullamento di tale provvedimento.

Il 31 gennaio 2020 a TIM è stato notificato il provvedimento di chiusura dell'istruttoria, con il quale AGCM ha deliberato la sussistenza dell'intesa tra Telecom, Vodafone, Fastweb e WindTre, escludendo invece dai partecipanti all'intesa l'associazione Asstel. La sanzione irrogata a TIM per la partecipazione all'intesa anticoncorrenziale è pari a 114.398.325 euro. TIM ad aprile 2020 ha impugnato anche il provvedimento sanzionatorio.

Con sentenza pubblicata il 12 luglio 2021 il TAR Lazio ha accolto il ricorso e i motivi aggiunti presentati da TIM, annullando i provvedimenti assunti dall'AGCM, ivi incluso quello relativo alla sussistenza dell'intesa e all'irrogazione della sanzione.

In data 11 settembre 2021 l'AGCM ha presentato ricorso al Consiglio di Stato chiedendo l'annullamento della sentenza del TAR.

Si segnala che il 25 luglio 2023 il Consiglio di Stato ha riformato la decisione del TAR confermando la validità del provvedimento AGCM sul caso I820 ad eccezione della quantificazione della sanzione che dovrà essere rideterminata dall'Autorità stessa, tenendo tra l'altro conto di una minore durata dell'intesa.

La riduzione della durata dell'infrazione dovrà perciò essere valutata anche in relazione all'intensità e agli effetti che la condotta può aver prodotto sul mercato. Non è dunque al momento possibile effettuare una stima sufficientemente attendibile di come sarà rideterminato l'importo della sanzione da parte dell'AGCM.

La società è consapevole che l'uso di stime è una parte essenziale nella redazione del bilancio e non ne intacca l'attendibilità. Ciò è particolarmente vero nel caso degli accantonamenti che, per loro natura, sono più incerti di gran parte delle altre voci del prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria.

Con specifico riferimento al procedimento istruttorio, la valutazione di un eventuale Fondo Rischi si collocherebbe in una range caratterizzato da numerosi elementi di indeterminatezza, in cui non tutte le variabili da definire per poter effettuare una stima ragionevole e attendibile sono al momento note, dovendosi basare sull'analisi di elementi non solo quantitativi ma anche qualitativi.

Nella seconda parte dell'anno – anche a seguito di interlocuzioni con le Autorità – si potrà definire con maggior dettaglio l'ambito di rischio e valutare un accantonamento (Accantonamenti per rischi di natura Non Ricorrente con impatto sull'EBITDA reported) ad uno specifico Fondo, fornendo al contempo una stima dei suoi effetti finanziari e una indicazione delle incertezze relative all'ammontare dell'esborso atteso.

Procedimento Antitrust I850

Con decisione del 15 dicembre 2020 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un'istruttoria nei confronti delle società Telecom Italia S.p.A., Fastweb S.p.A., Teemo Bidco S.r.l., FiberCop S.p.A., Tiscali Italia S.p.A. e KKR & Co. Inc. per accertare l'esistenza di eventuali violazioni dell'articolo 101 del TFUE relativa all'offerta di coinvestimento.

Più precisamente l'istruttoria riguarda i contratti che regolano la costituzione e il funzionamento di FiberCop e gli accordi di fornitura con Fastweb e Tiscali. AGCM intende verificare che tali accordi non creino ostacoli alla concorrenza tra gli operatori nel medio e lungo termine e siano volti ad assicurare il rapido ammodernamento delle infrastrutture di telecomunicazione fissa del Paese.

Il 6 agosto 2021 TIM ha presentato ad AGCM una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria ed addivenire alla conclusione del procedimento senza l'irrogazione di alcuna sanzione.

Il 7 settembre 2021 AGCM ha giudicato gli impegni suddetti non manifestamente infondati e ne ha disposto la pubblicazione sul sito internet dell'Autorità a partire dal 13 settembre 2021; ha preso così avvio il c.d. market test che si è concluso il 13 ottobre 2021, data entro la quale tutti i soggetti interessati hanno trasmesso ad AGCM le loro osservazioni in merito agli impegni in questione.

Il 14 dicembre 2021 AGCM ha prorogato il termine di conclusione del procedimento, inizialmente previsto per il 31 dicembre 2021, fissandolo al 15 febbraio 2022.

E proprio nella sua adunanza del 15 febbraio 2022 AGCM ha infine deliberato l'approvazione degli impegni in quanto ritenuti idonei a far venire meno i presunti profili anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria.

Come previsto nel dispositivo del provvedimento finale, il 22 aprile 2022 TIM ha inviato ad AGCM una prima relazione sulle misure adottate per adempiere agli impegni assunti.

L'11 maggio 2022 AGCM ha comunicato a TIM la presa d'atto delle misure illustrate nell'ambito della relazione suddetta.

Il 31 gennaio 2023 TIM ha inviato ad AGCM una seconda relazione sullo stato di attuazione degli impegni assunti.

Con ricorso notificato ad aprile 2022. Open Fiber ha impugnato presso il TAR Lazio previo richiesta di adozione di misure cautelari, il suddetto provvedimento AGCM n. 3002 con cui è stato chiuso il procedimento rendendo obbligatori gli impegni che secondo la ricorrente non sarebbero idonei a rimuovere i profili anticoncorrenziali individuati con il provvedimento di avvio dell'istruttoria.

Ad esito dell'udienza cautelare dello scorso 1° giugno 2022, il TAR ha rigettato la richiesta e fissato il merito al 26 gennaio 2023. All'udienza del 26 gennaio dopo ampia discussione, il giudice si è riservato. Con sentenza del 14 aprile 2023, il TAR ha dichiarato infondato e respinto il ricorso di Open Fiber, che il 10 luglio 2023 ha impugnato la sentenza del TAR.

Procedimento Antitrust I857

Il 6 luglio 2021 AGCM ha avviato un'istruttoria nei confronti di TIM e DAZN per possibile intesa restrittiva della concorrenza relativamente all'accordo per la distribuzione, e il supporto tecnologico, per i diritti TV della Serie A di calcio nel triennio 2021-2024.

L'istruttoria è, inoltre, volta a verificare la restrittività dell'intesa con riferimento a ulteriori elementi che riguardano la possibile adozione da parte di TIM di soluzioni tecniche non disponibili per gli operatori di telecomunicazione concorrenti e che potrebbero tradursi in ostacoli all'adozione di soluzioni tecnologiche proprie.

L'Autorità ha contestualmente anche avviato un sub procedimento per l'eventuale adozione di misure cautelari.

Con delibera del 27 luglio 2021 AGCM ha chiuso il procedimento cautelare, ritenendo che le iniziative e le modifiche all'accordo nel frattempo proposte da parte di TIM e di DAZN siano idonee, allo stato, a impedire che durante il procedimento di accertamento si produca un danno grave e irreparabile per la concorrenza.

Infatti, le misure suddette mirano, nel loro complesso, ad evitare possibili discriminazioni nella fruizione del servizio DAZN riconducibili alla sua attivazione da parte di utenti che utilizzano servizi di connessione internet diversi da quelli offerti da TIM. Inoltre, è stato modificato l'accordo tra TIM e DAZN al fine di garantire a DAZN una piena libertà nell'applicare sconti e promozioni. TIM si è anche impegnata a fornire a DAZN un quantitativo sufficiente di set-top-box white label per garantire anche ai clienti di DAZN la visione sul digitale terrestre delle partite in caso di problemi di connessione.

TIM, infine, si è impegnata a fornire servizi wholesale agli OAO interessati per la gestione di picchi di traffico derivanti da trasmissioni dati live, a prescindere dalla tipologia di contenuti trasportati.

Lo scorso 29 ottobre 2021 TIM ha presentato ad AGCM una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria e addivenire alla chiusura del procedimento senza l'accertamento di alcuna infrazione e quindi senza l'irrogazione di sanzione.

Il 14 dicembre 2021 AGCM ha deliberato la pubblicazione, sul sito internet della stessa Autorità, della proposta di impegni succitata in quanto tali impegni appaiono, nel loro complesso, non manifestamente infondati e tali da rimuovere le restrizioni alla concorrenza ipotizzate nel provvedimento di avvio dell'istruttoria in questione.

Il 5 gennaio 2022 con la succitata pubblicazione sul sito internet di AGCM ha preso avvio il c.d. market test.

Il termine per le controdeduzioni e la proposta di eventuali modifiche accessorie agli impegni presentati da TIM e DAZN viene fissato al 7 marzo.

Il 23 febbraio 2022 TIM e DAZN vengono convocati separatamente in audizione dagli Uffici di AGCM. Nel corso dell'audizione, gli Uffici comunicano a TIM – e successivamente confermano nel verbale dell'audizione – che il Collegio, in un'adunanza tenutasi il 15 febbraio, riteneva necessarie alcune modifiche "accessorie" al fine dell'approvazione degli impegni presentati.

TIM e DAZN provvedono il 4 marzo 2022 a richiedere una proroga del termine per la presentazione di osservazioni, anche in considerazione delle novità emerse il 23 febbraio. Il nuovo termine viene fissato al 23 marzo.

In data 22 marzo 2022 TIM rappresenta all'Autorità che le ulteriori modifiche ritenute necessarie dal Collegio al fine dell'approvazione degli impegni avrebbero comportato un completo stravolgimento del contenuto e dell'equilibrio economico degli accordi sottoscritti da TIM e DAZN, tale da non rendere più perseguibile il modello di business ipotizzato. Nel contempo TIM rendeva noto all'Autorità l'avvio di negoziazioni con DAZN aventi come possibile oggetto la revisione della clausola di esclusiva della distribuzione, che costituisce il principale oggetto dell'attività istruttoria dell'Autorità. Considerata la complessità delle negoziazioni, TIM richiedeva una proroga di ulteriori 30 giorni per la presentazione di osservazioni. La proroga veniva accordata e il nuovo termine fissato al 23 aprile.

Il 20 aprile 2022 DAZN e TIM, in considerazione del protrarsi delle trattative, anche a causa della complessità e rilevanza economica di quanto oggetto di negoziazione, richiedevano un'ulteriore proroga. Il nuovo termine veniva fissato al 9 maggio.

Il 9 maggio 2022 TIM informava l'Autorità di aver manifestato a DAZN la propria disponibilità a rinunciare all'esclusività del rapporto di distribuzione dei diritti calcio della Serie A, come attualmente disciplinato dal Deal Memo, con la conseguente facoltà per DAZN di distribuire tali diritti anche attraverso operatori terzi e che, a fronte della disponibilità alla rinuncia a tale diritto, le Parti avevano avviato una negoziazione per la revisione dell'impegno economico contrattualmente previsto a carico di TIM.

Il 7 giugno 2022 l'Autorità disponeva il rigetto degli impegni presentati, i quali "appaiono, sia complessivamente sia singolarmente considerati, inidonei a far venire meno i profili anticoncorrenziali individuati nella delibera di avvio dell'istruttoria, in quanto non suscettibili di risolvere le preoccupazioni concorrenziali evidenziate nel provvedimento di avvio, laddove non si sono tradotti in modifiche contrattuali condivise, tali da eliminare le criticità concorrenziali" evidenziate dall'Autorità.

Sempre il 7 giugno 2022 l'Autorità disponeva il differimento del termine per la conclusione del procedimento al 31 marzo 2023.

Il 2 agosto 2022 TIM ha informato l'Autorità antitrust del raggiungimento di un nuovo accordo con DAZN, in forza del quale quest'ultima ha la facoltà di distribuire i diritti del calcio tramite qualsiasi terza parte, superando il previgente regime di esclusiva a favore di TIM.

Il 20 gennaio 2023 è stata notificata la comunicazione delle risultanze istruttorie (CRI).

AGCM ritiene che l'accordo del 27 gennaio 2021 (Deal Memo) abbia un contenuto ed abbia prodotto effetti anticoncorrenziali per tutta la sua durata (fino cioè alla sottoscrizione del nuovo accordo del 3 agosto 2022).

Il 31 gennaio 2023 AGCM ha deliberato la proroga del termine di conclusione del procedimento al 31 maggio 2023.

TIM ha depositato la propria memoria difensiva il 28 marzo scorso mentre l'audizione finale presso l'Autorità si è tenuta il 4 aprile 2023.

Il 18 aprile 2023 AGCM ha deciso di prorogare ulteriormente il termine di conclusione del procedimento al 30 giugno 2023 in ragione della complessità delle argomentazioni difensive svolte dalle Parti nelle memorie presentate.

Il 28 giugno 2023 AGCM ha deliberato che le condotte attuate da TIM e DAZN costituiscono un'intesa restrittiva della concorrenza in violazione dell'articolo 101 TFUE.

Tuttavia, l'intesa, con particolare riferimento all'esclusiva, è durata solamente un mese circa, mentre i suoi effetti potenzialmente restrittivi della concorrenza sono stati sterilizzati dal tempestivo avvio del procedimento istruttorio da parte dell'Autorità avvenuto il 6 luglio 2021.

Il contestuale sub-procedimento cautelare, intervenuto a ridosso dell'avvio della prima stagione calcistica del triennio 2021-2024, ha infatti impedito il prodursi degli effetti dell'intesa, in quanto ad inizio agosto 2021 TIM e DAZN hanno interrotto l'applicazione delle clausole contrattuali contestate adottando misure volontarie . L'originario accordo è stato poi sostituito da un nuovo contratto, stipulato nell' agosto 2022, nel quale veniva meno del tutto l'esclusiva, eliminando così alla radice le preoccupazioni concorrenziali sottese alla sussistenza dell'esclusiva di distribuzione.

Conseguentemente, alla luce anche delle circostanze attenuanti riconosciute, AGCM ha comminato a TIM una sanzione pecuniaria di 760.776,82 euro e a DAZN una sanzione pecuniaria di 7.240.250,84 euro.

Procedimento Antitrust PS 12304 "Fatturazione post recesso"

Il 28 aprile 2022 AGCM ha avviato verso TIM un procedimento per pratiche commerciali scorrette contestando presunte indebite fatturazioni successive alla richiesta di cessazione della linea, incluse le casistiche di passaggio ad altro operatore, con riferimento alla telefonia fissa e mobile Seppur convinta della diligenza della propria condotta, TIM ha previsto di dare attuazione ad una serie di misure per rendere ancora più efficienti e trasparenti per il cliente le procedure relative alla cessazione del rapporto contrattuale e, quindi, della relativa fatturazione. Il 31 marzo 2023 l'Autorità ha deliberato la conclusione del procedimento irrogando una sanzione di 200 mila euro, in quanto le azioni rimediali messe in campo da TIM sono state valutate positivamente nella quantificazione della sanzione. Procedimenti analoghi sono stati conclusi dall'Autorità nei confronti dei principali operatori di comunicazione.

Servizio Universale

Con decisione pubblicata nel mese di luglio 2015, il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello proposto da AGCom e TIM avverso la sentenza del TAR Lazio in tema di finanziamento degli obblighi di Servizio Universale per il periodo 1999-2003. Con tale sentenza il giudice amministrativo ha accolto i ricorsi proposti da Vodafone annullando le delibere AGCom nn. 106, 107, 109/11/CONS di rinnovazione dei procedimenti relativi, che includevano anche Vodafone tra i soggetti tenuti al contributo, per un importo di circa 38 milioni di euro. La sentenza, in sostanza, afferma che l'Autorità non ha dimostrato quel certo grado di "sostituibilità" tra telefonia fissa e mobile propedeutica all'inclusione dei gestori mobili tra i soggetti tenuti a remunerare il costo del servizio universale, ciò che comporta per l'AGCom la necessità di emettere un nuovo provvedimento. TIM ha presentato istanza di rinnovazione all'AGCom e ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato (la Cassazione ha poi ritenuto inammissibile tale ricorso).

Nel mese di aprile 2016, Vodafone ha proposto ricorso dinanzi al Consiglio di Stato contro il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e nei confronti di TIM, per l'ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato. Tale ricorso si riferisce alla delibera AGCom n. 109/11/CONS (annualità 2003 per la quale Vodafone aveva versato la somma di circa 9 milioni di euro a titolo di contributo di cui chiede la restituzione).

Il Consiglio di Stato, con la sentenza di novembre 2016, ha rigettato il ricorso rinviando al TAR la decisione sulle modalità di ottemperanza. Nel mese di febbraio 2017, Vodafone ha presentato al TAR Lazio quattro nuovi ricorsi contro il MISE e nei confronti di TIM per l'ottemperanza della sentenza, confermata in secondo grado, di annullamento delle delibere per le annualità 1999-2003 e la restituzione dei citati importi di circa 38 milioni di euro già versati al MISE a titolo di contributo.

Il TAR, con sentenze del giugno 2018, ha rigettato tutti ricorsi per l'ottemperanza proposti da Vodafone affermando espressamente, così come chiesto da TIM, l'obbligo in capo all'Autorità di rinnovare i procedimenti con particolare riguardo alla determinazione dell'entità del grado di sostituibilità tra fisso e mobile. Le quattro sentenze sono state impugnate da Vodafone innanzi al Consiglio di Stato, il quale con decisione dell'ottobre del 2019 ha accolto l'appello di Vodafone affermando l'obbligo restitutorio delle somme in questione in capo a TIM.

Con delibera n. 263/20/CIR, AGCom ha avviato il procedimento per la rinnovazione dell'istruttoria relativa alla iniquità del costo netto del servizio universale per gli anni 1999-2009. e la ripartizione degli oneri del contributo. Vodafone ha impugnato dinanzi al TAR la predetta delibera. Il procedimento di rinnovazione si è concluso con la delibera 18/21/CIR che ha sostanzialmente confermato lo schema di provvedimento. Questa stessa delibera è stata impugnata al TAR da TIM esclusivamente per le annualità 1999 e 2000, mentre Vodafone, Wind e Fastweb hanno impugnato con motivazioni opposte la delibera in ordine a tutte le annualità interessate. Con sentenze pubblicate nel mese di febbraio 2022, la delibera 18/21/CIR è stata parzialmente annullata, infatti il TAR ha respinto la censura principale con cui si denunciava l'esaurimento del potere di rinnovazione e accolto il solo motivo incentrato sulla presunta irragionevolezza della soglia prevista da AGCom per l'analisi di iniquità seconda facie. Fastweb, Vodafone, Wind, AGCom e la stessa TIM hanno appellato di fronte al Consiglio di Stato la sentenza del TAR; le relative udienze di merito sono state fissate per il 4 aprile e 27 aprile 2023. All'esito dell'udienza del 4 aprile il relativo giudizio è stato trattenuto in decisione. Il 18 aprile il CdS ha emanato un'ordinanza collegiale con la quale ha rimesso alla Corte di Giustizia UE alcune questioni pregiudiziali.

Contenzioso per "Conguagli su canoni di concessione" per gli anni 1994-1998

In ordine ai giudizi promossi negli anni scorsi relativi alla richiesta di pagamento, da parte del Ministero delle Comunicazioni, di conguagli su quanto versato a titolo di canone di concessione per gli anni 1994-1998 (per un importo complessivo di 113 milioni di euro), il TAR Lazio ha respinto il ricorso della Società avverso la richiesta di conguaglio sul canone per l'esercizio 1994 per un importo di circa 11 milioni di euro, di cui 9 milioni di euro a fronte di fatturato non percepito per perdite su crediti. TIM ha proposto ricorso in appello. All'esito del giudizio, con sentenza di dicembre 2019, il Consiglio di Stato ha accolto in parte la tesi di TIM, stabilendo il principio secondo cui avrebbero potuto essere dedotti dalla base imponibile per il calcolo del canone concessorio i crediti riferiti all'annualità 1994 non riscossi per causa non imputabile al gestore. Poiché il MISE non ha dato seguito alle sollecitazioni di TIM finalizzate ad ottenere l'ottemperanza alla sentenza, TIM ha proposto un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato per mancata esecuzione del giudicato, ma con sentenza datata aprile 2022 la domanda di ottemperanza proposta da TIM è stata respinta. Avverso tale sentenza TIM ha presentato ricorso per revocazione al Consiglio di Stato, che con sentenza 3318/2023 è stato dichiarato inammissibile.

Con due ulteriori sentenze il TAR Lazio, ribadendo le motivazioni già espresse in precedenza, ha respinto anche i ricorsi con i quali la Società ha impugnato le richieste di conguagli per canoni di concessione relativi agli anni 1995 e 1996-1997-1998, per un importo di circa 46 milioni di euro. Anche per queste sentenze TIM ha proposto ricorso al Consiglio di Stato. Con sentenza pubblicata ad aprile 2022 il Consiglio di Stato ha ribadito i principi già fissati per l'esercizio 1994, e cioè che i crediti divenuti irrecuperabili per causa non imputabile al gestore, correttamente gestiti a livello contabile, bilancistico e fiscale, potevano essere dedotti dalla base imponibile per il calcolo del canone concessorio.

Con riferimento al conguaglio del canone 1998 (pari a circa 41 milioni di euro), il TAR Lazio con ordinanza del dicembre 2018 ha sospeso il giudizio, sollevando due questioni pregiudiziali alla Corte di Giustizia UE sulla corretta portata della direttiva comunitaria CE n. 97/13 (in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione alla base del contenzioso sul canone 1998 attualmente pendente dinanzi alla corte di appello di Roma ed illustrato in un successivo paragrafo).

Le questioni pregiudiziali si basavano, tra l'altro, sul quesito posto alla Corte di Giustizia in ordine al possibile contrasto tra la citata Direttiva CE 97/13 e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone (commisurato ad una porzione del fatturato) a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. Con sentenza di marzo 2020, la Corte di Giustizia UE ha ritenuto che il sistema normativo comunitario debba essere interpretato nel senso che esso non consenta a una normativa nazionale di prorogare per l'esercizio 1998 l'obbligo imposto a un'impresa di telecomunicazioni, precedentemente concessionaria (come TIM), di versare un canone calcolato in funzione del fatturato e non solo dei costi amministrativi connessi al rilascio, alla gestione, al controllo e all'attuazione del regime di autorizzazioni generali e di licenze individuali. La Corte ha, tra l'altro, affermato che il Consiglio di Stato giudicando nella sentenza n. 7506/2009 che il canone imposto per il 1998 a TIM, titolare di un'autorizzazione esistente alla data di entrata in vigore della Direttiva 97/13, fosse dovuto, ha interpretato il diritto nazionale in un senso incompatibile con il diritto dell'UE, quale interpretato dalla Corte nella sua sentenza del 21 febbraio 2008. A seguito della sentenza della Corte di Giustizia UE il giudizio sul conguaglio del canone del 1998 è stato riassunto dinanzi al TAR Lazio che, con sentenza del febbraio scorso, ha dichiarato improcedibile il ricorso di TIM per una motivazione di carattere processuale, e cioè in ragione della prevalenza del giudicato formale rappresentato dalla sentenza n. 7506/09; sul piano sostanziale invece la sentenza della Corte di Giustizia UE ha accertato nuovamente l'illegittimità comunitaria della pretesa creditoria della PA di ottenere il pagamento del canone del 1998 e di conseguenza del conguaglio. La società ha impugnato la sentenza del TAR Lazio.

Fallimento Elinet S.p.A.

La curatela del fallimento Elinet S.p.A., e successivamente le curatele di Elitel S.r.l. e di Elitel Telecom S.p.A (allora controllante del gruppo Elitel), hanno impugnato nel 2014 la sentenza con la quale il Tribunale di Roma ha rigettato le domande risarcitorie delle curatele del Gruppo Elinet-Elitel, riproponendo una pretesa risarcitoria per complessivi 282 milioni di euro. Le contestazioni rivolte alla Società riguardano il presunto svolgimento di attività di direzione e coordinamento sull'attrice, e con essa sul gruppo Elitel (operatore alternativo nel cui capitale la TIM non ha mai avuto alcuna interessenza), che sarebbe stato attuato mediante la leva della gestione dei crediti commerciali. TIM si è costituita in giudizio confutando le pretese di controparte. Il giudizio di appello è stato deciso con sentenza del luglio 2019 che con riferimento a TIM ha confermato la piena liceità dei suoi comportamenti e la completa insussistenza di qualsivoglia elemento di direzione e coordinamento. Le curatele fallimentari Elinet S.p.A. e Elitel Telecom S.p.A. hanno proposto ricorso per Cassazione nel mese di gennaio 2020 per ottenere l'annullamento della sentenza di secondo grado. Ia curatela del fallimento Elitel S.r.l. non ha proposto ricorso per Cassazione e quindi la pretesa risarcitoria complessiva si è ridotta a complessivi 244 milioni di euro. TIM ha notificato controricorso chiedendo la conferma della sentenza impugnata.

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso del Fallimento Elinet e del Fallimento Elitel Telecom, condannando i due fallimenti, in solido tra di loro, alla rifusione in favore di TIM delle spese di lite del grado. La vicenda deve quindi essere considerata definitivamente chiusa.

Brasile - arbitrato Opportunity

Nel maggio 2012, TIM e Telecom Italia International N.V. (oggi fusa in Telecom Italia Finance) hanno ricevuto la notifica di un procedimento arbitrale promosso dal gruppo Opportunity per il risarcimento di danni asseritamente subiti per la presunta violazione di un accordo transattivo firmato nel 2005. Nella prospettazione di parte attrice, i danni sarebbero riconducibili a circostanze emerse nell'ambito dei procedimenti penali innanzi al Tribunale di Milano aventi, fra l'altro, a oggetto attività illecite poste in essere da ex dipendenti di TIM.

Conclusasi la fase istruttoria, nel mese di novembre 2014 si è tenuta l'udienza di discussione, a seguito della quale le parti hanno depositato le proprie memorie conclusionali in vista della decisione del caso.

Nel mese di settembre 2015, il Tribunale Arbitrale ha dichiarato la chiusura del procedimento in vista del deposito del lodo.

Nel settembre 2016 la Corte ICC ha comunicato alle parti il lodo, mediante il quale il Tribunale Arbitrale ha respinto tutte le pretese del gruppo Opportunity e ha deciso per la compensazione fra le parti delle spese legali, per gli esperti e amministrative (il "Lodo 2016").

Ad aprile 2017 il gruppo Opportunity ha presentato appello contro il Lodo 2016 dinanzi alla Corte d'Appello di Parigi.

Nel novembre 2017, TIM e Telecom Italia Finance hanno ricevuto dal Segretariato della Corte Internazionale di Arbitrato dell'ICC la notifica di una Richiesta per la Revisione dello stesso Lodo 2016 depositata dal gruppo Opportunity, al fine di ottenere l'emissione di un nuovo lodo. Successivamente, è stato costituito il Tribunale Arbitrale.

Ad ottobre 2018, TIM e Telecom Italia Finance hanno chiesto la sospensione del procedimento pendente di fronte alla Corte d'Appello di Parigi, in ragione della pendenza del procedimento di revisione di fronte al Tribunale Arbitrale ICC sullo stesso Lodo 2016. A novembre 2018, la Corte d' Appello di Parigi ha sospeso il procedimento fino alla decisione del Tribunale Arbitrale nel procedimento di revisione.

Relativamente al procedimento di revisione del Lodo 2016, ad ottobre 2019, si è tenuta a Parigi l'udienza di discussione. Ad agosto 2020, il Tribunale Arbitrale ha emesso il lodo rigettando la Richiesta di Revisione presentata dal gruppo Opportunity (il "Lodo 2020"). A dicembre 2020, il gruppo Opportunity ha presentato appello contro il Lodo 2020 dinanzi alla Corte d'Appello di Parigi. A maggio 2021, il gruppo Opportunity ha chiesto alla Corte d'Appello di Parigi la riassunzione del procedimento iniziato contro il Lodo 2016. Successivamente, il gruppo Opportunity, TIM e Telecom Italia Finance hanno depositato le proprie memorie nei due procedimenti pendenti dinanzi la Corte d'Appello di Parigi, rispettivamente contro il Lodo 2016 e contro il Lodo 2020. La Corte d'Appello ha fissato al 8 gennaio 2024 l'udienza di discussione per entrambi i procedimenti.

Iliad (vincoli di durata e costi di recesso)

Con atto di citazione notificato a settembre 2021, Iliad Italia S.p.A. ha convenuto TIM dinanzi al Tribunale di Milano per la asserita applicazione alla clientela di condizioni contrattuali illecite in termini di vincoli temporali ed oneri economici di recesso con riferimento ad offerte di telefonia mobile e fissa, con conseguente richiesta di condanna di TIM al risarcimento del danno al momento quantificato in 120,4 milioni di euro.

La causa è stata rinviata per la precisazione delle conclusioni all'udienza del 28 maggio 2024.

Fastweb (migrazione ATM Ethernet)

Con atto di citazione notificato a dicembre 2021 TIM ha convenuto Fastweb dinanzi al Tribunale di Milano, chiedendo di accertare e dichiarare che Fastweb non ha raggiunto gli obiettivi minimi di migrazione dalla tecnologia bitstream ATM alla tecnologia bitstream Ethernet in nessuna delle 30 Aree di Raccolta in cui è suddiviso il territorio nazionale entro i termini previsti dalla regolamentazione di settore e dal piano di migrazione concordato tra le parti; accertare e dichiarare che Telecom ha pertanto diritto a: (a) stornare a Fastweb i benefici economici relativi a tale migrazione, già concessi retroattivamente a partire dal 12.4.2016, e (b) ottenere da Fastweb i corrispettivi per la banda ATM previsti dal contratto concluso tra le parti e dalle OR vigenti ratione temporis; (c) per l'effetto, dichiarare tenuta e condannare Fastweb a corrispondere a Telecom l'importo complessivo di 79.240.329,47 euro (o il diverso importo, anche maggiore, accertato in corso di causa).

Fastweb si è costituita in giudizio avanzando una domanda riconvenzionale per abuso di posizione dominante e inadempimento contrattuale. La domanda di Fastweb è essenzialmente fondata su asseriti ritardi nella realizzazione della copertura Ethernet. Controparte lamenta un danno di circa 81,4 milioni di euro. Il G.I., avendo constatato che la domanda riconvenzionale avanzata da Fastweb sembra esorbitare dal profilo dell'inadempimento contrattuale e che, in tal caso, potrebbe affermarsi la competenza della Sezione specializzata imprese, ha rimesso il fascicolo al Presidente di sezione per le opportune valutazioni. Il presidente di sezione ha trasmesso il fascicolo al Presidente della Sezione specializzata imprese. L'udienza di prima comparizione si è svolta ill 14 dicembre 2022. L'udienza per l'eventuale ammissione delle istanze istruttorie è stata rinviata al 13 giugno 2023. A seguito del deposito delle memorie istruttorie Fastweb ha aggiornato la quantificazione del danno asseritamente patito per effetto delle condotte illecite di Tim, portandola a circa € 101,1 milioni (di cui 13,2 milioni di euro subordinati all'accoglimento della domanda principale di TIM). All'udienza del 13 giugno 2023, il G.I. si è riservato.

Iliad (INWIT)

Con atto di citazione notificato a luglio 2022 Iliad Italia S.p.A. ha convenuto Telecom, Vodafone e Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A. ("INWIT") dinanzi al Tribunale di Milano, per accertare l'asserita illiceità delle condotte di INWIT, Telecom e Vodafone consistenti nel rifiuto di consentire alla stessa Iliad di realizzare degli upgrade ai propri sistemi di trasmissione della telefonia mobile installati su infrastrutture di proprietà di INWIT. Per l'effetto di tali condotte, Iliad ha chiesto che Telecom sia condannata, in solido con INWIT e Vodafone, al risarcimento dei danni asseritamente subiti, che si è riservata di quantificare in corso di causa. L'udienza di prima comparizione si è svolta il 5 aprile 2023, il Giudice si è riservato sull'eccezione di nullità dell'atto di citazione sollevata da TIM. L'udienza di prima comparizione è stata differita all'11 ottobre 2023 a seguito dell'accoglimento dell'eccezione di nullità dell'atto di citazione sollevata da TIM.

b) Altre informazioni

Con riferimento alle vicende di seguito elencate non sono intervenuti fatti significativi rispetto a quanto pubblicato nella Relazione finanziaria annuale 2022:

  • Telefonia mobile procedimenti penali;
  • TIM S.A. Procedura di arbitrato connessa all'acquisizione degli asset di telefonia mobile del gruppo Oi.

Contenzioso canone di concessione per l'anno 1998

TIM ha convenuto in giudizio in sede civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il risarcimento del danno causato dallo Stato Italiano attraverso la sentenza d'appello n. 7506/09 pronunciata dal Consiglio di Stato in violazione, ad avviso della Società, dei principi del diritto comunitario.

La domanda principale su cui si fonda l'azione trova il suo fondamento nella giurisprudenza comunitaria che riconosce il diritto di far valere la responsabilità dello Stato rispetto alla violazione dei diritti riconosciuti dall'ordinamento comunitario e lesi da una sentenza divenuta definitiva, rispetto alla quale nessun altro rimedio sia più esperibile. La pronuncia del Consiglio di Stato ha definitivamente negato il diritto di TIM alla restituzione del canone di concessione per l'anno 1998 (pari a 386 milioni di euro per Telecom Italia e 143 milioni di euro per ex TIM, oltre ad interessi), già negato dal TAR Lazio nonostante la pronuncia favorevole e vincolante della Corte di Giustizia UE del mese di febbraio 2008. Tale pronuncia riguardava il contrasto tra la Direttiva CE 97/13 in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. La Società ha poi proposto, nell'ambito del medesimo procedimento, una domanda subordinata di risarcimento per fatto illecito ai sensi dell'art. 2043 c.c.. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in circa 529 milioni di euro, oltre interessi legali e rivalutazione. L'Avvocatura di Stato si è costituita in giudizio avanzando domanda riconvenzionale per pari importo. L'azione è stata sottoposta a un vaglio di ammissibilità da parte del Tribunale, il quale ha dichiarato l'inammissibilità della domanda principale di TIM (azione per danni per manifesta violazione del diritto comunitario ai sensi della legge 117/88). Detta decisione è stata però riformata in appello, in senso favorevole alla Società. Nel mese di marzo 2015 il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza di primo grado dichiarando la domanda della società inammissibile.

TIM nel 2015 ha presentato appello avverso tale decisione ed il giudizio pende in fase di precisazione delle conclusioni. La Corte di Appello ha fissato l'udienza di precisazione delle conclusioni per il 2 aprile 2019. Successivamente, senza che sia intervenuta alcuna nuova attività processuale, la Corte di Appello ha apoditticamente rinviato prima nel 2020 e poi nel 2021 l'udienza di precisazione delle conclusioni (da cui decorrono i termini per conclusioni e repliche che portano in tempi stretti alla emissione della sentenza). A tali rinvii è seguito l'ultimo del 15 gennaio 2021 con fissazione della nuova udienza al 25 gennaio 2022.

Sulle questioni di fondo della causa si deve rilevare quanto segue:

  • sulla ritenuta incompetenza del Tribunale di Roma (oggetto della sentenza del Tribunale di Roma appellata da TIM) a giudicare dell'azione di responsabilità dello Stato Italiano per attività di magistrati di vertice (nella specie, Consiglio di Stato), dalla quale sarebbe derivata la dichiarata inammissibilità dell'azione ai sensi dell'art. 5 legge n. 117/1978 (vecchio testo) – si sono pronunciate le Sezioni Unite della Corte di Cassazione con sentenza 7 giugno 2018, n. 14842, confermando la competenza del Tribunale di Roma e quindi la correttezza della scelta di TIM di radicare nel foro romano la sua azione legale;
  • sulla illiceità del comportamento dello Stato Italiano e pertanto sulla responsabilità dello Stato–Giudice ai sensi della legge n. 117/1998 – si è ancora una volta pronunciata, decidendo sulla questione pregiudiziale sollevata dal TAR Lazio in altro giudizio connesso, la Corte di Giustizia UE con sentenza 4 marzo 2020 in C-34/19, ribadendo che TIM non era tenuta al pagamento del canone preteso dallo Stato per l'anno 1998, e pertanto confermando la manifesta violazione da parte del Consiglio di Stato del diritto comunitario (anche perché in aperto spregio della decisione già resa dalla Corte di Giustizia UE il 21 febbraio 2008, in C-296/06, come peraltro già statuito dalla stessa Corte di Appello di Roma, sez. I, con decreto 31 gennaio 2012 che ha sancito la ammissibilità processuale della azione legale di TIM);
  • sulla questione del diritto alla ripetizione del canone versato per l'anno 1998 si è pronunciata la Corte di Cassazione, con sentenza 7 settembre 2020, n. 18603, respingendo il ricorso proposto dalla Presidenza del Consiglio avverso la sentenza con quale la stessa Corte di Appello di Roma aveva accolto la domanda restitutoria proposta da Vodafone (pagamento del canone relativo all'anno 1998) per il medesimo titolo in separato giudizio.

In sostanza, la società ha pagato il canone contestato nel 1998; ha prontamente impugnato dinanzi al giudica amministrativo il provvedimento amministrativo che le aveva ingiustamente imposto tale pagamento; il giudizio amministrativo dinanzi al Consiglio di Stato si è concluso negativamente nel 2009 (nonostante la richiamata sentenza di segno opposto della Corte di Giustizia europea); il giudizio civile di primo grado si è concluso nel marzo 2015 con sentenza di rigetto per motivi di ammissibilità (risolti poi nel senso indicato dalla società con la richiamata sentenza della Cassazione a Sezioni Unite n. 14842/18) e a oltre 6 anni dalla sentenza di primo grado – passando di rinvio in rinvio – la sentenza di appello (che non potrà che valorizzare le citate sentenze della Corte di Giustizia e della Corte di Cassazione) non è stata ancora emessa (né sulla base di questi reiterati rinvii la società può prevedere quando sarà emessa).

La società sta esaminando i diversi scenari ed azioni giuridiche (nazionali, comunitarie, ecc.) che possano contribuire alla definizione della vertenza di appello. Si ritiene, infatti, che i principi della durata ragionevole del processo, ai sensi del comma 2 dell'articolo 111 della Costituzione nonché ai sensi dell'articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, risultino vulnerati nella presente vicenda considerando: (i) l'anno del pagamento del canone non dovuto è il 1998; (ii) Il valore di tale canone è di circa 529 milioni di euro cui aggiungere gli interessi da tale data; (iii) Il lunghissimo iter processuale che non ha portato neanche ad una sentenza di appello (il cui avvio è dell'anno 2015 e la cui conclusione non è prevedibile, attesi i continui rinvii); (iv) La circostanza che la questione giuridica appare di pronta soluzione, essendo state emesse ben due sentenze della Corte di Giustizia UE che dichiarano incompatibile il pagamento del canone con la disciplina comunitaria (sentenze che risultano, allo stato, disattese dal giudice nazionale).

Nell'ambito delle citate analisi volte a giungere alla definizione della sentenza di appello si deve segnalare che in data 25 gennaio 2021 la società ha depositato presso la corte di appello di Roma una istanza di anticipazione della udienza (slittata come detto al 25 gennaio 2022); ciò al fine di scongiurare l'ennesimo rinvio della causa, che – come noto - ha ad oggetto l'inottemperanza a ben due decisioni rese inter partes, sul medesimo oggetto, dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea per manifesta violazione del diritto europeo da parte dello Stato-Giudice. Con provvedimento dell'8 febbraio 2021, la Corte di Appello di Roma (seconda sezione specializzata in materia di impresa) ha ritenuto di poter accogliere l'istanza di anticipazione, fissando l'udienza al 30 novembre 2021. In tale data la causa è stata assunta in decisione con assegnazione dei termini di legge per comparse conclusionali e repliche. Con ordinanza del 22 febbraio 2022, il Collegio, preso atto che uno dei suoi membri ha dichiarato di astenersi, ha rimesso la causa sul ruolo, disponendo la trasmissione degli atti al Presidente della Corte d'Appello. In data 4 marzo 2022, la causa è stata riassegnata ad altro giudice. Con provvedimento del 31 marzo 2022, il Collegio ha fissato l'udienza del 1° dicembre 2022 per la precisazione delle conclusioni. Il Collegio ha rinviato la causa all'udienza del 19 gennaio 2023 per la discussione orale. A seguito di istanza dell'avvocato dello Stato la causa è stata differita all'udienza del 9 marzo 2023 e risulta trattenuta in decisione.

TIM S.A. - Procedura arbitrale n. 28/2021/SEC8

Nel marzo 2020, TIM S.A. ha concluso le trattative con C6 e, nell'aprile 2020, ha lanciato offerte esclusive per i clienti TIM che hanno aperto conti bancari C6 e utilizzato i loro servizi. Come compenso per questo contratto, TIM S.A. riceve una commissione per ogni conto attivato e l'opzione di ottenere una partecipazione nella banca al raggiungimento di determinati obiettivi legati al numero di conti attivi.

Il numero di azioni ottenute per ogni obiettivo raggiunto varia per tutta la durata del contratto, con percentuali iniziali più vantaggiose per TIM legate al maggiore effort richiesto per l'avvio di una nuova azienda digitale.

Nonostante il successo del progetto, nel 2021 le divergenze tra i partner hanno portato all'avvio di una procedura arbitrale.

La Procedura arbitrale n. 28/2021/SEC8 è stata depositata presso il Centro di Arbitrato e Mediazione della Camera di Commercio Brasile-Canada, da TIM S.A. contro Banco C6 S.A., Carbon Holding Financeira S.A. e Carbon Holding S.A. attraverso la quale verrà discussa l'interpretazione di alcune clausole dei contratti che regolano la partnership. In caso di perdita, la partnership potrà essere sciolta.

In data 1° febbraio 2021 TIM S.A. aveva comunicato di aver ottenuto, nell'ambito di tale partnership, il diritto di esercitare un Bonus di Sottoscrizione pari a una partecipazione indiretta di circa l'1,4% del capitale sociale di Banco C6 S.A. a seguito del raggiungimento, nel dicembre 2020, del 1° livello di obiettivi concordati e che sarebbe stato esercitato nel momento in cui il management della Società lo avesse ritenuto opportuno. È importante sottolineare che il citato bonus di sottoscrizione attribuisce a TIM S.A., ove esercitato, una posizione di minoranza e senza una posizione di controllo o di influenza significativa nella gestione di Banco C6 S.A..

Successivamente, la Società ha esercitato l'opzione per l'acquisto e la conversione delle azioni C6, che rappresentano l'1,4% del capitale sociale, pari a 163 milioni di reais.

c) Impegni e garanzie

Le garanzie personali prestate, al netto di controgaranzie ricevute, sono pari a 33 milioni di euro.

Le garanzie altrui prestate per obbligazioni delle aziende del Gruppo, pari a 6.826 milioni di euro, si riferiscono a fideiussioni prestate da istituti bancari e finanziari a garanzia del corretto adempimento di obbligazioni contrattuali.

In particolare, si evidenzia quanto segue:

  • le garanzie assicurative, complessivamente pari a 1.703 milioni di euro, si riferiscono prevalentemente a fideiussioni prestate dal Gruppo TIM in applicazione a disposizioni di legge per appalti delle Pubbliche Amministrazioni ed organismi equiparati;
  • il Gruppo TIM ha fatto rilasciare garanzie bancarie a favore di INPS a sostegno dell'applicazione da parte di TIM e di alcune società del Gruppo – dell'art.4 della legge 28 giugno 2012 n. 82 e dell'art. 41, comma 5bis, del D.Lgs. n.148/2015 per l'incentivazione all'esodo dei lavoratori in possesso dei requisiti richiesti; l'ammontare complessivo delle garanzie emesse è di 903 milioni di euro, tra le quali si segnala 841 milioni di euro per TIM S.p.A. e 62 milioni di euro per società del Gruppo.

Si ricorda infine, la fideiussione rilasciata da TIM a maggio 2018 a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (Golden Power).

Sono altresì presenti fideiussioni connesse ai servizi di telecomunicazioni in Brasile per 698 milioni di euro.

Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 del Gruppo TIM

Le garanzie prestate a fronte di finanziamenti sono illustrate nella Nota 14 "Passività finanziarie (non correnti e correnti)".

NOTA 23 RICAVI

Sono così composti:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Vendite prodotti 634 527
Prestazioni e servizi 7.212 7.030
Totale 7.846 7.557

I ricavi per servizi di telecomunicazioni sono esposti al lordo delle quote spettanti agli operatori terzi, pari a 540 milioni di euro (575 milioni di euro nel primo semestre 2022), ricomprese nei "Costi per prestazioni di servizi".

Per quanto concerne l'analisi dei ricavi per settore/area geografica, si rimanda alla Nota "Informativa per settore operativo".

NOTA 24 PROVENTI FINANZIARI E ONERI FINANZIARI

Il saldo dei proventi (oneri) finanziari è negativo per 757 milioni di euro (nel primo semestre 2022 era negativo per 686 milioni di euro) ed è così composto:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Proventi finanziari 595 773
Oneri finanziari (1.352) (1.459)
Proventi/(Oneri) finanziari netti (757) (686)

In particolare, il dettaglio delle voci è il seguente:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Interessi passivi ed altri oneri finanziari:
Interessi passivi ed altri oneri su prestiti obbligazionari (385) (404)
Interessi passivi a banche (164) (35)
Interessi passivi ad altri (29) (19)
Oneri finanziari su passività per leasing (209) (170)
(787) (628)
Commissioni (29) (34)
Altri oneri finanziari (83) (100)
(112) (134)
Interessi attivi ed altri proventi finanziari:
Interessi attivi 56 65
Proventi da crediti finanziari iscritti fra le Attività non correnti 2 2
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività non correnti
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività correnti 15 11
Proventi finanziari diversi 27 24
100 102
Totale interessi/Oneri finanziari netti (a) (799) (660)
Altre componenti gestione finanziaria:
Risultato netto sui cambi 33 7
Risultato netto da strumenti finanziari derivati (5) 50
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value hedge e
relativi sottostanti
1
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura 14 (84)
Totale altre componenti gestione finanziaria (b) 42 (26)
Totale netto proventi (oneri) finanziari (a+b) (757) (686)

Per maggior chiarezza espositiva, nella tabella seguente vengono riassunti gli effetti netti a saldi aperti relativi agli strumenti finanziari derivati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Utili su cambi 166 396
Perdite su cambi (133) (389)
Risultato netto sui cambi 33 7
Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge 1
Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge
Risultato netto da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value
hedge
(a) 1
Effetto positivo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
234 202
Effetto negativo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
(187) (149)
Effetto netto del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
(b) 47 53
Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura 36 38
Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura (88) (42)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati non di copertura (c) (52) (4)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati (a+b+c) (5) 50
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di
copertura in fair value hedge
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
Adeguamenti netti al fair value (d)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
3
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di
copertura in fair value hedge
(2)
Adeguamenti netti al fair value (e) 1
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value
hedge e relativi sottostanti
(d+e) 1
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(f) 59 31
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(g) (45) (115)
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura (f+g) 14 (84)

NOTA 25 UTILE (PERDITA) DEL PERIODO

Il risultato del periodo è così analizzabile:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Utile (perdita) del periodo (673) (360)
Attribuibile a:
Soci della Controllante:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (813) (483)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (813) (483)
Partecipazioni di minoranza:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 140 123
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo attribuibile alle Partecipazioni di minoranza 140 123

NOTA 26 RISULTATO PER AZIONE

1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Risultato per azione base
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (813) (483)
Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio (euro
0,011 per azione e comunque fino a capienza)
(milioni di euro) (813) (483)
Numero medio azioni ordinarie e risparmio (milioni) 21.249 21.241
Risultato per azione base – Azione ordinaria (euro) (0,04) (0,02)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
Risultato per azione base – Azione di risparmio (euro) (0,04) (0,02)
Risultato per azione base da attività in funzionamento
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile
ai Soci della Controllante
(813) (483)
Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di
risparmio
(milioni di euro) (813) (483)
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 21.249 21.241
Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione
ordinaria
(euro) (0,04) (0,02)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione di
risparmio
(euro) (0,04) (0,02)
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
(milioni di euro)
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 21.249 21.241
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione ordinaria
(euro)
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione di risparmio
(euro)
1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Numero medio di azioni ordinarie 15.220.777.483 15.213.524.300
Numero medio di azioni di risparmio 6.027.791.699 6.027.791.699
Totale 21.248.569.182 21.241.315.999
1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Risultato per azione diluito
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (813) (483)
Effetto diluitivo da piani di stock option e obbligazioni convertibili (*)
Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio (euro
0,011 per azione e comunque fino a capienza)
(milioni di euro) (813) (483)
Numero medio azioni ordinarie e risparmio (milioni) 21.249 21.602
Risultato per azione diluito – Azione ordinaria (euro) (0,04) (0,02)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
Risultato per azione diluito – Azione di risparmio (euro) (0,04) (0,02)
Risultato per azione diluito da attività in funzionamento
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile
ai Soci della Controllante
(813) (483)
Effetto diluitivo da piani di stock option e obbligazioni convertibili (*)
Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di
risparmio
(milioni di euro) (813) (483)
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 21.249 21.602
Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione
ordinaria
(euro) (0,04) (0,02)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione di
risparmio
(euro) (0,04) (0,02)
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
(milioni di euro)
Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 21.249 21.602
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione ordinaria
(euro)
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione di risparmio
(euro)
1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Numero medio di azioni ordinarie (*) 15.220.777.483 15.574.352.762
Numero medio di azioni di risparmio 6.027.791.699 6.027.791.699
Totale 21.248.569.182 21.602.144.461

(*) Il numero medio di azioni ordinarie include anche le potenziali azioni ordinarie relative ai piani di partecipazione al capitale dei dipendenti per i quali risultano soddisfatte le condizioni di performance (di mercato e non), nonché, per il primo semestre 2022, il numero teorico di azioni emettibili a seguito della conversione del prestito obbligazionario convertibile unsecured equity-linked rimborsato in data 26 marzo 2022. Conseguentemente, anche l'"Utile (perdita) netto del periodo attribuibile ai Soci della Controllante" e l'"Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante" vengono rettificati per escludere gli effetti, al netto delle imposte, correlati ai piani di cui sopra e al prestito obbligazionario convertibile (+ 10 milioni di euro nel primo semestre 2022). Per quanto riguarda il primo semestre 2022, tuttavia, tali effetti non sono stati inclusi nel calcolo in quanto, in base alle previsioni dello IAS 33, questi ultimi sarebbero stati antidiluitivi.

Variazioni potenziali future di capitale

Nella tabella seguente sono riportate le variazioni potenziali future di capitale sulla base dei piani di incentivazione azionaria di lungo termine, in essere al 30 giugno 2023:

n. Azioni
massime
emettibili
Capitale
(migliaia di
euro)
Sovrapprezzo
(migliaia di
euro)
Prezzo di
sottoscrizione
per azione
(euro)
Aumenti già deliberati (azioni ordinarie)
Long Term Incentive Plan 2020-2022 (emissione gratuita) 55.447.678 (1)
Piano di Stock Options 2022-2024 257.763.000 109.292 (2) 0,424

Totale 313.210.678 109.292 (1)Numero massimo di azioni ancora assegnabili, post maturazione del primo ciclo di incentivazione. (2)Aumento massimo di capitale sociale deliberato dall'Assemblea degli Azionisti del 7 aprile 2022. Al 30 giugno 2023, le azioni massime emettibili

risultano pari a 213.084.662 per un aumento di capitale massimo di 90.347.896,69 euro.

Per ulteriori informazioni si rimanda alle Note "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" e "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".

NOTA 27 INFORMATIVA PER SETTORE OPERATIVO

a) Informativa per settore operativo

I settori operativi del Gruppo TIM, organizzati per quanto riguarda il business delle telecomunicazioni tenendo conto della relativa localizzazione geografica, sono i seguenti:

  • Domestic: comprende le attività in Italia relative ai servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti finali (retail) e altri operatori (wholesale), le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle che, in campo internazionale (in Europa, nel Mediterraneo e in Sud America), opera nell'ambito dello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale, le attività della società FiberCop S.p.A. per la fornitura di servizi di accesso passivi della rete secondaria in rame e fibra, le attività di Noovle S.p.A. (soluzioni Cloud ed Edge computing), le attività di Olivetti (prodotti e servizi per l'Information Technology) e le strutture di supporto al settore Domestic;
  • Brasile: comprende le attività di telecomunicazioni mobili e fisse in Brasile (TIM S.A.);
  • Altre attività: comprendono le imprese finanziarie (Telecom Italia Capital S.A. e Telecom Italia Finance S.A.) e le altre società minori non strettamente legate al "core business" del Gruppo TIM.

In considerazione del processo decisionale adottato dal Gruppo TIM, l'informativa per settore è esposta per i dati economico-patrimoniali operativi.

I risultati economici della gestione finanziaria, le imposte sul reddito del periodo, nonché gli utili (perdite) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute sono esposti a livello consolidato.

(milioni di euro)
Domestic
Brasile Altre attività Rettifiche ed
elisioni
Totale
consolidato
1° Sem.
2023
1° Sem.
2022
1° Sem.
2023
1° Sem.
2022
1° Sem.
2023
1° Sem.
2022
1° Sem.
2023
1° Sem.
2022
1° Sem.
2023
1° Sem.
2022
Ricavi da terzi 5.749 5.738 2.097 1.819 7.846 7.557
Ricavi infragruppo 18 16 1 (19) (16)
Ricavi di settore 5.767 5.754 2.098 1.819 (19) (16) 7.846 7.557
Altri proventi operativi 102 69 7 9 109 78
Totale ricavi e proventi operativi 5.869 5.823 2.105 1.828 (19) (16) 7.955 7.635
Acquisti di materie e servizi (2.752) (2.637) (842) (756) (1) (5) 16 13 (3.579) (3.385)
Costi del personale (1.548) (1.410) (162) (143) (1) (1) (1.711) (1.554)
di cui: accantonamento TFR
Altri costi operativi (153) (167) (182) (171) (2) (2) (1) (2) (338) (342)
di cui: svalutazioni e oneri su crediti,
accantonamenti a fondi
(60) (65) (74) (66) (1) 1 (135) (130)
Variazione delle rimanenze 41 21 25 13 1 66 35
Attività realizzate internamente 225 224 49 42 3 3 277 269
EBITDA 1.682 1.854 993 813 (4) (8) (1) (1) 2.670 2.658
Ammortamenti (1.770) (1.737) (659) (558) (1) 1 (2.429) (2.295)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di
attività non correnti
(8) 29 5 5 1 (2) 34
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non
correnti
EBIT (96) 146 339 260 (4) (9) 239 397
Quota dei risultati delle partecipazioni in
imprese collegate e Joint Ventures valutate
con il metodo del patrimonio netto
(8) 35 (7) (4) (15) 31
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 3
Proventi finanziari 595 773
Oneri finanziari (1.352) (1.459)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento (530) (258)
Imposte sul reddito (143) (102)
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (673) (360)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) del periodo (673) (360)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (813) (483)
Partecipazioni di minoranza 140 123

Conto economico separato consolidato per settore operativo

Ricavi per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed
elisioni
Totale
consolidato
1° Sem.
2023
1° Sem.
2022
1° Sem.
2023
1° Sem.
2022
1° Sem.
2023
1° Sem.
2022
1° Sem.
2023
1° Sem.
2022
1° Sem.
2023
1° Sem.
2022
Ricavi da Vendite prodotti-terzi 572 471 62 56 634 527
Ricavi da Vendite prodotti-infragruppo
Totale ricavi da Vendite prodotti 572 471 62 56 634 527
Ricavi da Prestazioni e servizi-terzi 5.177 5.267 2.035 1.763 7.212 7.030
Ricavi da Prestazioni e servizi-infragruppo 18 16 1 (19) (16)
Totale ricavi da Prestazioni e servizi 5.195 5.283 2.036 1.763 (19) (16) 7.212 7.030
Totale Ricavi da terzi 5.749 5.738 2.097 1.819 7.846 7.557
Totale Ricavi infragruppo 18 16 1 (19) (16)
Totale ricavi di settore 5.767 5.754 2.098 1.819 (19) (16) 7.846 7.557

Acquisti di Attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed
elisioni
Totale
consolidato
1° Sem.
2023
1° Sem.
2022
1° Sem.
2023
1° Sem.
2022
1° Sem.
2023
1° Sem.
2022
1° Sem.
2023
1° Sem.
2022
1° Sem.
2023
1° Sem.
2022
Acquisti di attività immateriali 351 489 89 114 440 603
Acquisti di attività materiali 939 963 315 314 1.254 1.277
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi 174 111 320 291 494 402
Totale acquisti di attività immateriali e
materiali e diritti d'uso su beni di terzi
1.464 1.563 724 719 2.188 2.282
di cui: investimenti industriali 1.325 1.478 404 428 1.729 1.906
di cui: incrementi di contratti di diritti d'uso
su beni di terzi/leasing
139 85 320 291 459 376

Distribuzione organici per settore operativo

(numero unità) Domestic Brasile Altre attività Totale consolidato
30.6.2023 31.12.2022 30.6.2023 31.12.2022 30.6.2023 31.12.2022 30.6.2023 31.12.2022
Organici 40.903 40.984 9.271 9.395 13 13 50.187 50.392

Attività e passività per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed
elisioni
Totale consolidato
30.6.2023 31.12.2022 30.6.2023 31.12.2022 30.6.2023 31.12.2022 30.6.2023 31.12.2022 30.6.2023 31.12.2022
Attività operative non correnti 40.399 40.747 8.567 7.970 1 1 2 48.967 48.720
Attività operative correnti 4.025 3.975 1.050 907 19 19 (41) (40) 5.053 4.861
Totale Attività operative 44.424 44.722 9.617 8.877 20 20 (41) (38) 54.020 53.581
Partecipazioni valutate con il
metodo del patrimonio netto
240 262 286 277 526 539
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute
Attività non allocate 6.783 7.907
Totale Attività 61.329 62.027
Totale Passività operative 8.892 8.886 2.130 2.133 21 23 (70) (105) 10.973 10.937
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Passività non allocate 32.092 32.365
Patrimonio netto 18.264 18.725
Totale Patrimonio netto e passività 61.329 62.027

b) Informativa per area geografica

Ricavi Attività operative non correnti
(milioni di euro) localizzazione delle attività Ripartizione in base alla localizzazione dei clienti Ripartizione in base alla Ripartizione in base alla
localizzazione delle attività
1° Sem. 2023 1° Sem. 2022 1° Sem. 2023 1° Sem. 2022 30.6.2023 31.12.2022
(a)
Italia
5.603 5.604 5.296 5.299 40.165 40.495
(b)
Estero
2.243 1.953 2.550 2.258 8.802 8.225
Totale
(a+b)
7.846 7.557 7.846 7.557 48.967 48.720

c) Informazioni in merito ai principali clienti

Nessuno dei clienti del Gruppo TIM supera il 10% dei ricavi consolidati.

NOTA 28 OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Sono qui di seguito riportate le tabelle riepilogative dei saldi relativi alle operazioni con parti correlate nonché l'incidenza di detti importi sui corrispondenti valori di conto economico separato consolidato, della situazione patrimoniale - finanziaria consolidata e di rendiconto finanziario consolidato.

Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito gruppotim.it, sezione Gruppo – Governance – Strumenti di Governance – Altri Codici e Procedure.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci di conto economico separato consolidato del Gruppo TIM per il primo semestre 2023 e 2022 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2023

(milioni di euro) Totale Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione Dirigenti con
responsabilità
strategiche
dell'impresa
Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 7.846 (6) 170 164 2,1
Altri proventi operativi 109 1 1 0,9
Acquisti di materie e
servizi
3.579 52 100 152 4,2
Costi del personale 1.711 38 8 46 2,7
Altri costi operativi 338
Ammortamenti 2.429 3 3 0,1
Proventi finanziari 595 1 1 0,2
Oneri finanziari 1.352 2 2 0,1

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e sue società controllate e altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2022

(milioni di euro) Totale Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione Dirigenti con
responsabilità
strategiche
dell'impresa
Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 7.557 11 46 57 0,8
Altri proventi operativi 78 2 2 2,6
Acquisti di materie e
servizi
3.385 211 83 294 8,7
Costi del personale 1.554 38 10 48 3,1
Ammortamenti 2.295 24 2 26 1,1
Oneri finanziari 1.459 10 10 0,7

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata del Gruppo TIM al 30 giugno 2023 e al 31 dicembre 2022 sono riportati qui di seguito:

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA AL 30.6.2023

(milioni di euro) Totale Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Indebitamento finanziario
netto
Crediti finanziari non
correnti per contratti di
locazione attiva
(141) (91) (91) 64,5
Crediti finanziari correnti per
contratti di locazione attiva
(94) (52) (52) 55,3
Passività finanziarie non
correnti per contratti di
locazione passiva
4.710 10 10 0,2
Passività finanziarie correnti
per contratti di
finanziamento e altri
7.497 1 1
Passività finanziarie correnti
per contratti di locazione
passiva
873 4 4 0,5
Totale indebitamento
finanziario netto
26.210 1 (129) (128) (0,5)
Altre partite patrimoniali
Diritti d'uso su beni di terzi 5.528 37 37 0,7
Crediti vari e altre attività
non correnti
2.467 2 2 0,1
Crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
4.676 17 48 65 1,4
Debiti vari e altre passività
non correnti
1.031 20 20 1,9
Debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
8.158 25 85 27 137 1,7

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA AL 31.12.2022

(milioni di euro) Totale Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi pensione Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Indebitamento finanziario
netto
Crediti finanziari non
correnti per contratti di
locazione attiva
(49) (1) (1) 2,0
Crediti finanziari correnti per
contratti di locazione attiva
(69) (11) (11) 15,9
Passività finanziarie non
correnti per contratti di
locazione passiva
4.597 10 10 0,2
Passività finanziarie correnti
per contratti di locazione
passiva
870 13 13 1,5
Totale indebitamento
finanziario netto
25.370 11 11
Altre partite patrimoniali
Diritto d'uso su beni di terzi 5.488 38 38 0,7
Crediti vari e altre attività
non correnti
2.365 1 1
Crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
4.539 26 55 81 1,8
Debiti vari e altre passività
non correnti
1.146 21 21 1,8
Debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
8.199 34 91 24 149 1,8

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle voci rilevanti di rendiconto finanziario consolidato del Gruppo TIM per il primo semestre 2023 e 2022 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2023

(milioni di euro) Totale Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività
immateriali, attività
materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
2.188 11 2 13
(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e sue società controllate e
altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2022

(milioni di euro) Totale Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività
immateriali, attività
materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
2.282 14 12 26 1,1

Operazioni verso società collegate, controllate di collegate e joint ventures

I valori più significativi delle operazioni verso società collegate, controllate di collegate e joint ventures sono così sintetizzabili:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
TIPOLOGIA CONTRATTI
Ricavi
Polo Strategico Nazionale S.p.A. 5 Fornitura
di
prodotti,
servizi
di
installazione
e
configurazione software, servizi di sicurezza, servizi
cloud, spazi Data Center, connettività e design.
INWIT S.p.A. 15 Servizi di fonia e trasmissione dati a uso sociale, servizi
ICT di Desktop Management, cessione in modalità IRU
di Fibra Ottica Scura e Infrastrutture Locali, servizio
Easy
IP
ADSL,
locazioni
immobiliari,
servizi
di
manutenzione e outsourcing amministrativo.
I-Systems S.A. 3 3 Servizi relativi al funzionamento e manutenzione rete.
Italtel S.p.A. 1 Fornitura di servizi di fonia fissa e mobile inclusi
apparati, licenze Microsoft, servizi di outsourcing.
TIMFin S.p.A. (16) (8) Servizi di fonia mobile e fissa, servizi in outsourcing,
fees e costi relativi ad operazioni di finanziamento
rilevati a riduzione della voce Ricavi della Capogruppo
TIM S.p.A
Altre minori 1 1
Totale ricavi (6) 11
Altri proventi operativi 1 2 Recupero costi personale distaccato, recupero spese
centralizzate.
Acquisti di materie e servizi
INWIT S.p.A. 167 Fornitura di servizi su siti SRB, sistemi di alimentazione
per la fornitura di energia elettrica degli apparati
ospitati,
servizi
di
monitoraggio
e
sicurezza
(allarmistica) e servizi di gestione e manutenzione,
servizio di gestione e monitoraggio da remoto dei
consumi di energia elettrica delle infrastrutture
tecnologiche di TIM (SRB) ospitate presso siti di INWIT.
I-Systems S.A. 35 32 Fornitura servizi di comunicazione multimediale e
servizi di capacità.
Italtel S.p.A. 12 7 Fornitura di apparati, di licenze software, servizi
professionali, servizi di manutenzione Hardware e
Software collegati ad offerte TIM alla clientela finale,
alla fornitura di servizi di manutenzione apparati di rete
e sicurezza per arco temporale di 24 mesi collegata ad
offerta TIM per il cliente Poste Italiane.
W.A.Y. S.r.l. 4 4 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per
apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di
offerte a clienti TIM, sviluppi software.
Altre minori 1 1
Totale acquisti di materie e servizi 52 211
Ammortamenti 24 Ammortamento diritti d'uso connessi all'iscrizione di
maggiori attività non correnti ammortizzate per la
durata contrattuale residua verso INWIT S.p.A.
Oneri finanziari
INWIT S.p.A. 7 Oneri finanziari per interessi connessi alle passività
finanziarie per diritti d'uso.
TIMFin S.p.A. 2 3 Oneri finanziari per commissioni e altri oneri finanziari.
Totale oneri finanziari 2 10

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022 TIPOLOGIA CONTRATTI
Indebitamento finanziario netto
Passività finanziarie correnti per
contratti di finanziamento e altri
1 Passività finanziarie per oneri su cessione di crediti
verso TIMFin S.p.A.
Altre partite patrimoniali
Crediti vari e altre attività non
correnti
2 1 Altri costi differiti verso Italtel S.p.A.
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
Polo Strategico Nazionale S.p.A. 10 20 Fornitura
di
prodotti,
servizi
di
installazione
e
configurazione software, servizi di sicurezza, servizi
cloud, spazi Data Center, connettività e design.
I-Systems S.A. 2 3 Servizi relativi al funzionamento e manutenzione rete.
Italtel S.p.A. 3 1 Fornitura di servizi di fonia fissa e mobile inclusi
apparati e licenze Microsoft.
W.A.Y. S.r.l. 1 1 Costi
differiti
per
fornitura
di
piattaforme
personalizzate, offerte applicativi e servizi di fonia fissa
e mobile.
Altre minori 1 1
Totale crediti commerciali vari e
altre attività correnti
17 26
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Italtel S.p.A. 9 15 Rapporti di fornitura connessi all'attività di investimento
e di esercizio.
I-Systems S.A. 9 9 Fornitura servizi di comunicazione multimediale e
servizi di capacità.
TIMFin S.p.A. 5 8 Costi connessi ad operazioni di finanziamento.
W.A.Y. S.r.l. 2 2 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per
apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di
offerte a clienti TIM, sviluppi software.
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
25 34

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
TIPOLOGIA CONTRATTI
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
Italtel S.p.A. 11 7 Sviluppo Software, attività di progettazione FTTH per
lavori FiberCop, forniture software e hardware,
istallazioni di hardware e prestazioni ingegneristiche
per le piattaforme di rete.
INWIT S.p.A. 7 Acquisizione in IRU di collegamenti di backhauling,
fornitura di impianti, posa in opera e relative attivazioni
per l'estensione della copertura radiomobile indoor
relative ad offerte TIM per la clientela finale.
Totale acquisti di attività
immateriali, attività materiali e
diritti d'uso su beni di terzi per
competenza
11 14

Operazioni verso altre parti correlate (sia per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa, sia in quanto partecipanti ai patti parasociali ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza)

Sono di seguito esposti i rapporti con:

  • Gruppo Vivendi e società del gruppo a cui la stessa appartiene;
  • Gruppo CDP (Cassa Depositi e Prestiti e società del gruppo controllate);
  • Società correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
TIPOLOGIA CONTRATTI
Ricavi
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 169 46 Cessione diritti d'uso adduzioni e ricavi per noleggio
segmenti verticali, cessione in IRU di diritti d'uso su
Infrastrutture di Posa e Fibra Scura; fornitura servizi di
Housing, manutenzione Fibra Scura e connettività
dedicata GEA/Giganet, servizi di fonia fissa mobile ed
apparati, licenze Microsoft, servizi di outsourcing
applicativi, servizi in cloud, servizi di manutenzione verso
Open Fiber (ex Metroweb) e servizi di fornItura elettrica.
Altre minori 1
Totale ricavi 170 46
Acquisti di materie e servizi
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 18 22 Concessione della posa di polifora per cavi di
telecomunicazioni
lungo
le
tratte
autostradali
(occupazione di suolo e spostamento cavi), utilizzo e
manutenzione della rete Open Fiber (ex Metroweb) di
Milano e Genova (quota rete primaria) e acquisti di
energia elettrica.
Gruppo Havas 78 58 Acquisto di spazi media per conto del Gruppo TIM e, in
misura minore, studio e realizzazione di campagne
pubblicitarie.
Gruppo Vivendi 4 3 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi,
gestione operativa della Piattaforma dello Store on line
denominato "TIM I Love Games" di Telecom Italia S.p.A.
e relativi sviluppi, utilizzo delle licenze piattaforma My
Canal.
Totale acquisti di materie e servizi 100 83
Ammortamenti 3 2 Acquisto infrastrutture interrate su aree nere e acquisto
di fibra connected verso Open Fiber (ex Metroweb)
società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti.
Proventi finanziari 1

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022 TIPOLOGIA CONTRATTI
Indebitamento finanziario netto
Attività finanziarie non correnti (91) (1) Contratti di locazione infrastrutture aeree con Open
Fiber (gruppo Cassa Depositi e Prestiti).
Attività finanziarie correnti (52) (11) Contratti di locazione infrastrutture con Open Fiber
(gruppo Cassa Depositi e Prestiti).
Passività finanziarie non correnti 10 10 Contratto leasing Open Fiber (ex Metroweb) società del
gruppo Cassa Depositi e Prestiti
Passività finanziarie correnti 4 13 Debito per acquisto in IRU infrastrutture verso Open
Fiber (ex Metroweb) società del gruppo Cassa Depositi e
Prestiti.
Altre partite patrimoniali Fornitura e l'installazione di segmenti verticali e
Diritto d'uso su beni di terzi 37 38 infrastrutture per Open Fiber (società del gruppo Cassa
Depositi e Prestiti).
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 38 55 Cessione in IRU di diritti d'uso su Infrastrutture di Posa e
Fibra Scura; fornitura servizi di Housing, manutenzione
Fibra Scura e connettività dedicata GEA/Giganet, servizi
di fonia fissa mobile ed apparati, licenze microsoft,
servizi di outsourcing applicativi, servizi in cloud, servizi
di manutenzione e fornitura energia elettrica.
Gruppo Havas 10 — Risconti attivi connessi a costi per servizi pubblicitari.
Totale crediti commerciali vari e
altre attività correnti
48 55
Debiti vari e altre passività non
correnti
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 19 19 Risconti passivi da canoni differiti.
Gruppo Vivendi 1 2 Risconti passivi per vendita IRU.
Totale debiti vari e altre passività
non correnti
20 21
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 47 47 Concessione della posa di polifora per cavi di
telecomunicazioni
lungo
le
tratte
autostradali
(occupazione di suolo e spostamento cavi), utilizzo e
manutenzione della rete Open Fiber (ex Metroweb) di
Milano e Genova (quota rete primaria) e acquisti di
energia elettrica.
Acquisto di spazi media per conto del Gruppo TIM e, in
misura minore, studio e realizzazione di campagne
Gruppo Havas
Gruppo Vivendi
35
3
42
2
pubblicitarie.
Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi,
gestione operativa della Piattaforma dello Store on line
denominato "TIM I Love Games" di Telecom Italia S.p.A.
e relativi sviluppi, utilizzo delle licenze piattaforma My
Canal.
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
85 91

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
TIPOLOGIA CONTRATTI
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 2 12 Concessione della posa di polifora per cavi di
telecomunicazioni lungo le tratte autostradali
(occupazione di suolo e spostamento cavi), utilizzo e
manutenzione della rete Open Fiber (ex Metroweb)
di Milano e Genova (quota rete primaria).
Totale acquisti di attività
immateriali, attività materiali e
diritti d'uso su beni di terzi per
competenza
2 12

Operazioni verso fondi pensione

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
TIPOLOGIA CONTRATTI
Costi del personale Contribuzione ai fondi pensione.
Fontedir 4 4
Telemaco 32 32
Altri fondi pensione 2 2
Totale costi del personale 38 38

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 30.6.2023 31.12.2022 TIPOLOGIA CONTRATTI
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Debiti relativi alla contribuzione ai fondi pensione
ancora da versare.
Fontedir 2 3
Telemaco 23 20
Altri fondi pensione 2
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
27 26

Compensi a dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa

Nel primo semestre 2023, i compensi contabilizzati per competenza da TIM o da società controllate del Gruppo per i dirigenti con responsabilità strategiche sono stati pari a 7,7 milioni di euro (9,8 milioni di euro per il primo semestre 2022).

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Compensi a breve termine 5,7(1) 5,6(3)
Compensi a lungo termine
Indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro 0,1(4)
Pagamenti in azioni (*) 2,0(2) 4,1(5)
Totale 7,7 9,8

(*) Si riferiscono al fair value, maturato al 30 giugno, dei diritti sui piani di incentivazione di TIM S.p.A. e sue controllate basati su azioni (Long Term Incentive, Stock Options Plan e Piani delle società controllate).

(1) di cui 0,7 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate; (2) di cui 0,9 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate (3) di cui 0,5 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate; (4) di cui 0,1 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate; (5) di cui 2,4 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate.

I compensi a breve termine sono erogati nel corso dell'esercizio di riferimento 3 comunque entro i sei mesi successivi alla chiusura dello stesso; nel 2023 non accolgono gli effetti delle differenze di accertamento relative ai costi 2022 pari a -0,4 milioni di euro. Parimenti non accolgono il valore riferito all'imponibile fiscale delle azioni del Piano LTI 2020-2022 assegnate nel corso del primo semestre 2023, pari a 0,6 milioni di euro.

Nel primo semestre 2023, i contributi versati per piani a contribuzione definita (Assida e Fontedir) da TIM S.p.A. o da società controllate del Gruppo a favore dei dirigenti con responsabilità strategiche, sono stati pari a 112.500 euro (100.700 euro nel primo semestre 2022).

Nel primo semestre 2023 i "Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa", ossia coloro che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività del Gruppo TIM, compresi gli amministratori, sono così individuati:

Amministratori:
Pietro Labriola Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A.
Direttore Generale di TIM S.p.A.
Dirigenti:
Alberto Maria Griselli Diretor Presidente TIM S.A.
Adrian Calaza Noia Chief Financial Office
Paolo Chiriotti Chief Human Resources & Organization Office
Simone De Rose Responsabile Procurement
Massimo Mancini Chief Enterprise Market Office
Giovanni Gionata Massimiliano Moglia Chief Regulatory Affairs Office
Agostino Nuzzolo Responsabile Legal & Tax
Claudio Giovanni Ezio Ongaro Chief Strategy & Business Development Office
Elisabetta Romano Chief Network, Operations & Wholesale Office
Andrea Rossini Chief Consumer, Small & Medium Market Office
Eugenio Santagata Chief Public Affairs & Security Office
Amministratore Delegato Telsy
Elio Schiavo Chief Enterprise and Innovative Solutions Office
Amministratore Delegato di Noovle

NOTA 29 PIANI RETRIBUTIVI SOTTO FORMA DI PARTECIPAZIONE AL CAPITALE

I piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale in essere al 30 giugno 2023 sono utilizzati a fini di attraction, retention e di incentivazione a lungo termine dei manager e del personale del Gruppo.

Peraltro, si segnala che detti piani non hanno effetto significativo sul risultato economico e sulla situazione patrimoniale e finanziaria al 30 giugno 2023.

E' di seguito presentato un sommario dei piani in essere al 30 giugno 2023.

Descrizione dei piani di stock option

Piano di Stock Option 2022-2024 di TIM S.p.A.

L'Assemblea degli Azionisti del 7 aprile 2022 ha approvato il Piano di Stock Options 2022-2024, one-shot. Il Piano ha l'obiettivo di incentivare i Beneficiari alla creazione di valore per gli azionisti della Società, allineando gli interessi del management agli interessi dei soci di TIM, in termini di conseguimento di obiettivi qualificati del Piano Industriale e di crescita di valore dell'Azione nel medio periodo. Il Piano intende anche assicurare la possibilità di attrarre nuovi manager dall'esterno, in funzione dell'implementazione del Piano Industriale.

Il Piano di Stock Options 2022-2024 è rivolto all'Amministratore Delegato, al Top Management e ad un selezionato numero di dirigenti del Gruppo TIM con ruolo chiave per il raggiungimento degli obiettivi del Piano Strategico. I destinatari sono distribuiti, in aggiunta all'Amministratore Delegato, in tre fasce di pay opportunity in relazione al contributo e all'impatto del ruolo ricoperto sugli obiettivi strategici aziendali; per ciascuna fascia è determinato il numero di diritti di opzione attribuiti a target.

Il Piano ha uno strike price di 0,4240 euro, un periodo di vesting triennale (1/1/2022-31/12/2024) e un periodo di esercizio biennale (dall'approvazione del Bilancio di esercizio 2024 fino ai due anni successivi).

Prevede, inoltre, le seguenti condizioni di performance per il triennio 2022-2024:

  • Indicatore economico-finanziario (EBITDA- CapEx) Cumulato (reported), con peso 70%
  • Indicatore ESG, con peso complessivo del 30%, articolato in:
    • percentuale di donne in posizioni di responsabilità (15%);
    • percentuale di consumo delle energie rinnovabili (15%).

Il livello di raggiungimento degli indicatori determina la maturazione dei diritti di opzione in un intervallo di variazione che va da -10% a + 10% rispetto al numero target attribuito per fascia.

Inoltre, è previsto un cap commisurato al beneficio economico massimo, calcolato applicando al numero dei diritti di opzione assegnato a target un valore normale dell'azione al momento dell'accertamento delle condizioni di performance (Bilancio di esercizio 2024) assunto pari a euro 1,5. Il cap viene applicato al momento della maturazione dei diritti di opzione e incide sul numero dei diritti di opzioni assegnabili.

Anche nei confronti di questo piano, trova applicazione la clausola di clawback per tutti i destinatari, fino al momento dell'esercizio dei diritti di opzione.

Al 30 giugno 2023 i destinatari sono complessivamente 128 e il numero delle opzioni attribuito a target risulta pari a 193.713.331.

Per maggiori dettagli si rinvia al documento informativo dell'iniziativa consultabile al link Documento Informativo Piano di Stock Options 2022-2024 (https://www.gruppotim.it/content/dam/gt/investitori/doc-- avvisi/anno-2022/ita/Doc-informativo-Piano-stock-option-22-24.pdf).

Descrizione degli altri piani retributivi

TIM S.p.A. - Long Term Incentive Plan 2020-2022

L'Assemblea degli Azionisti del 23 aprile 2020 ha approvato il lancio del Piano di Incentivazione di lungo periodo denominato LTI 2020-2022, di tipo rolling ed equity based.

Il Piano prevedeva tre cicli di incentivazione, collegati ai trienni di performance 2020-2022, 2021-2023, 2022-2024; nel tempo, sono stati lanciati due dei tre cicli di incentivazione: 2020-2022, 2021-2023.

L'Assemblea degli Azionisti del 7 aprile 2022 ha approvato, preso atto dei cambiamenti di scenario, di superare il Piano Long Term Incentive 2020-22 e di sostituire il terzo ciclo di tale piano con il nuovo Piano di Stock Options 2022-2024 descritto precedentemente.

Per la descrizione delle caratteristiche del Piano LTI 2020-2022 si rimanda al Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022 del Gruppo TIM.

Ciclo 2020-2022

La consuntivazione degli indicatori di performance collegati a questo ciclo è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. del 15 marzo 2023: per i 102 destinatari in costanza di rapporto di lavoro con TIM o con le controllate del Gruppo al 31 dicembre 2022, è stato attribuito un numero di azioni pari a 10.879.774.

Ciclo 2021-2023

Al 30 giugno 2023, il ciclo prevede per i 141 destinatari il diritto a ricevere l'attribuzione di un numero di azioni pari a 38.520.995 in corrispondenza del raggiungimento del target, fatti salvi:

  • condizione gate e applicazione del correttivo ESG per le Performance Share;
  • applicazione del correttivo ESG e continuità del rapporto di lavoro per le Attraction/Retention Share.

TIM S.A. – Long Incentive Plan 2018-2020

Il 19 aprile 2018 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di TIM Participações S.A. (ora TIM S.A.) il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della Società. Il piano si proponeva di premiare i partecipanti con azioni emesse dalla società, subordinatamente a determinate condizioni temporali e di performance. La quota delle azioni legate alla performance (70%) è concessa in misura di 1/3 per anno, se viene raggiunta la performance definita; la restante quota delle azioni (30%) è concessa dopo 3 anni dall'assegnazione (restricted share). Il periodo di vesting è di 3 anni (con misurazione annuale) e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le azioni in contanti o in qualsiasi altra forma.

Il piano - oltre il trasferimento delle azioni ai beneficiari - prevede anche la possibilità di premiare i partecipanti attraverso la liquidazione del valore equivalente in cash.

Anno 2018

Il 20 aprile 2018 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 849.932 azioni, di cui 594.954 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 254.978 restricted shares, con vesting di 3 anni.

Al 30 giugno 2023, è considerato vested il 100% dei diritti assegnati.

Anno 2019

Il 30 luglio 2019 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 930.662 azioni, di cui 651.462 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 279.200 restricted shares, con vesting totale di 3 anni.

Al 30 giugno 2023 si sono conclusi tre vesting period:

  • Nel 2020 in conformità con i risultati approvati il 29 luglio 2020, sono state trasferite ai beneficiari 309.557 azioni, di cui 209.349 relative al volume originario maturato, 83.672 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 16.536 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo.
  • Nel 2021 in conformità con i risultati approvati il 26 luglio 2021 sono state trasferite ai beneficiari 309.222 azioni, di cui 207.859 relative al volume originario maturato, 78.111 scontate in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 23.252 azioni per dividendi distribuiti nel periodo.
  • Nel 2022 in conformità con i risultati approvati il 26 aprile 2022, sono state trasferite ai beneficiari 618.495 azioni, di cui 419.188 relative al volume originario maturato, 137.064 scontate in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 62.243 azioni per dividendi distribuiti nel periodo. Per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato considerato il pagamento in cash dell'importo corrispondente a 11.574 azioni (7.842 relative al volume originario maturato, 2.537 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 1.195 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).

Al 30 giugno 2023, a fronte di un volume originario assegnato pari a 930.662 azioni, 86.424 sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla società e 1.237.274 azioni sono state trasferite ai beneficiari (836.396 relative al volume originario maturato, 298.847 da performance raggiunte e 102.031 per pagamento di dividendi in azioni) e 11.574 azioni sono state valorizzate e pagate in cash (7.842 relative al volume originario maturato, 2.537 da performance raggiunte e 1.195 per pagamento di dividendi in azioni), completando così la concessione 2019.

Anno 2020

Il 14 aprile 2020 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 796.054 azioni, di cui 619.751 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 176.303 restricted shares, con vesting totale di 3 anni.

Al 30 giugno 2023 si sono conclusi tre vesting period:

  • Nel 2021: in conformità con i risultati approvati il 5 maggio 2021, sono state trasferite ai beneficiari 267.145 azioni, di cui 206.578 relative al volume originario maturato, 51.634 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 8.933 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo.
  • Nel 2022: in conformità con i risultati approvati il 26 aprile 2022, nel mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 337.937 azioni, di cui 252.024 relative al volume originario maturato, 63.029 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 22.884 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta per partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato considerato il pagamento in cash durante il mese di giugno dell'importo corrispondente a 3.478 azioni (2.593 relativo al volume originario maturato, 649 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 236 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).
  • Nel 2023: in conformità con i risultati approvati l'8 maggio 2023, nel mese di luglio saranno trasferite ai beneficiari 284.922 azioni, di cui 230.188 relative al volume originario maturato, 25.174 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 29.560 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta per partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato considerato il pagamento in cash durante il mese di luglio dell'importo corrispondente a

37.714 azioni (30.471 relativo al volume originario maturato, 3.330 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 3.913 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).

Al 30 giugno 2023, a fronte di un volume originario assegnato pari a 796.054 azioni, 74.200 sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla società e 605.082 azioni sono state trasferite ai beneficiari (458.602 relative al volume originario maturato, 114.663 riconosciute in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 31.817 per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo). Per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato considerato il pagamento in cash durante dell'importo corrispondente a 3.478 azioni (2.593 relativo al volume originario maturato, 649 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 236 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo), completando così la concessione 2020.

TIM S.A. – Long Incentive Plan 2021-2023

Il 30 marzo 2021 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di TIM S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società. Il piano si propone di premiare i partecipanti con azioni emesse dalla società, in funzione di determinate condizioni temporali (Restricted Shares) e del raggiungimento di obiettivi specifici (Performance Shares). Il periodo di vesting è di 3 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le azioni in contanti o in qualsiasi altra forma. Il piano - oltre il trasferimento delle azioni ai beneficiari - prevede anche la possibilità di premiare i partecipanti attraverso la liquidazione del valore equivalente in cash.

Anno 2021

Il 5 maggio 2021 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 3.431.610 azioni, di cui 3.173.142 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 258.468 restricted shares, con vesting di 3 anni.

Nel 2021, al piano tradizionale, è stato affiancato lo Special Grant, ulteriore concessione straordinaria con l'obiettivo di incentivare la chiusura dell'operazione di acquisto di parte degli asset di Oi Móvel in Brasile nonché il successo delle successive operazioni di integrazione.

Sul totale delle 3.431.610 azioni assegnate, 1.151.285 sono relative all'assegnazione tradizionale (con 892.817 performance share e 258.468 restricted shares) e 2.280.325 fanno riferimento allo Special Grant.

Il 30 giugno 2023, relativamente all'assegnazione tradizionale, si sono conclusi due vesting period:

  • 2022: in conformità con i risultati approvati il 26 aprile 2022, nel mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 572.608 azioni, di cui 463.608 relative al volume originario maturato, 87.605 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 21.395 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta per partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato considerato il pagamento in cash durante il mese di giugno dell'importo corrispondente a 3.486 azioni (2.883 relativo al volume originario maturato, 473 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 130 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).
  • 2023: in conformità con i risultati approvati l'8 maggio 2023, nel mese di luglio saranno trasferite ai beneficiari 169.462 azioni, di cui 128.384 relative al volume originario maturato, 28.484 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 12.594 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta per partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato considerato il pagamento in cash durante il mese di luglio dell'importo corrispondente a 17.576 azioni (13.316 relativo al volume originario maturato, 2.954 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 1.306 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).

Relativamente allo Special Grant:

  • 2022: in conformità con i risultati approvati il 26 aprile 2022, sono state trasferite a luglio ai beneficiari 601.936 azioni, di cui 579.451 relative al volume originario maturato e 22.485 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo.
  • 2023: in conformità con i risultati approvati l'8 maggio 2023, nel mese di luglio saranno trasferite ai beneficiari 1.038.041 azioni, di cui 829.161 relative al volume originario maturato, 131.775 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 77.105 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta per partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato considerato il pagamento in cash durante il mese di luglio dell'importo corrispondente a 92.254 azioni (76.087 relativo al volume originario maturato, 9.314 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 6.853 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).

Al 30 giugno 2023, a fronte di un totale assegnato pari a 3.431.610 azioni, 710.458 sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla Società, lasciando così un saldo di 628.262 azioni maturabili a fine periodo.

Anno 2022

Il 26 aprile 2022 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 1.227.712 azioni, di cui 927.428 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 300.284 restricted shares, con vesting di 3 anni.

Al 30 giugno 2023, 192.105 azioni sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla società; alla stessa data si è concluso il primo vesting period a valle del quale, nel corso del mese di luglio, sono state trasferite ai beneficiari 392.460 azioni, di cui 264.305 relative al volume originario maturato, 110.928 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 17.227 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo, lasciando così un saldo di 771.302 azioni maturabili a fine periodo.

NOTA 30 EVENTI ED OPERAZIONI SIGNIFICATIVI NON RICORRENTI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, sono di seguito esposte le informazioni circa l'impatto sui risultati economici, finanziari e patrimoniali del Gruppo TIM, degli eventi e operazioni non ricorrenti del primo semestre 2023. Gli effetti non ricorrenti su Patrimonio Netto e Utile (perdita) del periodo sono espressi al netto degli impatti fiscali.

(milioni di euro) Patrimonio
Netto
Utile (perdita)
del periodo
Indebitamento
finanziario
netto
contabile
Flussi
finanziari
(*)
Valore di bilancio (a) 18.264 (673) 26.210 (1.203)
Altri proventi operativi 20 (20)
Acquisti di materie e servizi - Oneri connessi ad accordi e allo
sviluppo di progetti non ricorrenti ed altri costi
(12) (12) 13 (13)
Costi del personale - Oneri connessi a processi di
riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri
(412) (412) 210 (210)
Altri costi operativi - Oneri conseguenti a contenziosi e
sanzioni di carattere regolatorio e a potenziali passività ad
essi correlati, oneri connessi a vertenze con personale ex
dipendente e passività con clienti e/o fornitori e altri
accantonamenti ed oneri (1) (1) 143 (143)
Plusvalenze da realizzo di attività non correnti 2 2 (2) 2
Altri oneri finanziari (15) (15)
Totale effetti non ricorrenti (b) (438) (438) 384 (384)
Proventi/(Oneri) connessi ad Attività cessate (c)
Valore figurativo di bilancio (a-b-c) 18.702 (235) 25.826 (819)

(*) I flussi finanziari si riferiscono all'aumento (diminuzione) nell'esercizio della Cassa e disponibilità liquide equivalenti.

L'impatto sulle singole voci di conto economico separato consolidato delle partite di natura non ricorrente è così dettagliato:

(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Acquisti di materie e servizi, Variazione delle rimanenze:
Consulenze, prestazioni professionali e altri costi (14) (27)
Costi del personale:
Oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri (415) (262)
Altri costi operativi:
Altri oneri e accantonamenti (1) (3)
Impatto su Risultato operativo ante Ammortamenti, Plusvalenze/(minusvalenze) e
Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
(430) (292)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti:
Plusvalenza da realizzo di attività non correnti 2
Impatto su Risultato operativo (EBIT) (428) (292)
Oneri finanziari:
Altri oneri finanziari (15) (3)
Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in
funzionamento
(443) (295)
Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti 5 6
Impatto sull'Utile (perdita) del periodo (438) (289)

NOTA 31 POSIZIONI O TRANSAZIONI DERIVANTI DA OPERAZIONI ATIPICHE E/O INUSUALI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso del primo semestre 2023 non sono state poste in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa. NOTA 32

ALTRE INFORMAZIONI

a) Tassi di cambio utilizzati per la conversione dei bilanci delle imprese estere(*)

Cambi di fine periodo Cambi medi del periodo
(poste patrimoniali) (poste economiche e flussi finanziari)
(unità di valuta locale per 1 euro) 30.6.2023 31.12.2022 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Europa
Lev Bulgaro
BGN
1,95580 1,95580 1,95580 1,95580
Corona ceca
CZK
23,74200 24,11600 23,68155 24,64492
Franco svizzero
CHF
0,97880 0,98470 0,98558 1,03167
Lira turca
TRY
28,31930 19,96490 21,50513 16,25703
Lira sterlina
GBP
0,85828 0,88693 0,87639 0,84219
Leu Romania
RON
4,96350 4,94950 4,93417 4,94572
Rublo Russo
RUB
97,51750 77,95160 83,70696 84,27857
Nord America
USD
Dollaro USA
1,08660 1,06660 1,08096 1,09331
America Latina
VES
Bolivar venezuelano
30,22990 18,04390 25,85598 5,07243
BOB
Boliviano
7,55700 7,38750 7,46274 7,51293
PEN
Nuevo sol peruviano
3,95640 4,08040 4,06070 4,12783
ARS
Peso argentino
280,23220 189,69730 229,90690 122,68380
CLP
Peso cileno
876,02000 909,36000 871,11962 902,86473
COP
Peso colombiano
4.565,81000 5.194,90000 4.956,24538 4.279,99070
BRL
Real brasiliano
5,23654 5,56520 5,48212 5,56056
Altri paesi
ILS
Shekel israeliano
4,04860 3,75540 3,88432 3,57511
NGN
Nigerian Naira
830,27050 493,65090 527,10149 455,35703

(*) Fonte: Elaborazione su dati Banca Centrale Europea, Reuters e principali Banche Centrali.

b) Ricerca e sviluppo

I costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo sono rappresentati da costi esterni, costo del personale dedicato e ammortamenti e sono così dettagliati:

(milioni di euro) 1° Semestre
------------------- -------------
(milioni di euro) 1° Semestre
2023
1° Semestre
2022
Costi per attività di ricerca e sviluppo spesati nel periodo 21 20
Costi di sviluppo capitalizzati 441 388
Totale costi (spesati e capitalizzati) di ricerca e sviluppo 462 408

Si segnala inoltre che nel conto economico separato consolidato del primo semestre 2023 sono iscritti ammortamenti per costi di sviluppo, capitalizzati nel periodo e in esercizi precedenti, per complessivi 437 milioni di euro.

Le attività di ricerca e sviluppo effettuate dal Gruppo TIM sono dettagliate nella Relazione intermedia sulla gestione (Sezione "Innovazione, ricerca e sviluppo").

NOTA 33 EVENTI SUCCESSIVI AL 30 GIUGNO 2023

TIM: collocamento bond da 750 milioni di euro con scadenza di 5 anni e offerta per il riacquisto di prestiti in scadenza nel 2024

Nel corso del mese di luglio 2023, facendo seguito alla delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 maggio 2023 e, a conclusione dell'attività di book-building, TIM S.p.A. ha collocato un bond senior unsecured da 750 milioni di euro, a tasso fisso, offerto agli investitori istituzionali con le seguenti caratteristiche:

Emittente: TIM S.p.A. Importo: 750 milioni di euro Data di regolamento: 20 luglio 2023 Scadenza: 31 luglio 2028 Cedola: 7,875% per anno Prezzo di emissione: 99,996%

Le terms and conditions che regolano il prestito prevedono alcuni impegni per l'emittente tipici per questo genere di operazioni, come ad esempio un negative pledge, nonché limiti alla possibilità di effettuare operazioni societarie straordinarie, se non nel rispetto di alcuni parametri predeterminati. Il bond sarà inoltre soggetto a determinate caratteristiche di rimborso facoltativo, che consentiranno all'emittente di rimborsarlo, in tutto o in parte, a seconda dei casi, ai prezzi di rimborso specificati nelle terms and conditions.

Il bond è stato quotato presso il mercato Euro MTF della Borsa di Lussemburgo e gli è stato attributo un rating di B1, B+ e BB-, rispettivamente dalle agenzie di rating Moody's, S&P e Fitch .

I proventi del bond saranno utilizzati per rimborsare le scadenze a breve termine, anche tramite offerte di riacquisto su prestiti obbligazionari esistenti, per scopi societari di carattere generico, e/o per pagare costi e spese relative all'emissione dei titoli stessi.

In particolare, in data 19 luglio 2023, TIM ha annunciato i risultati delle offerte di riacquisto sui seguenti prestiti obbligazionari:

  • Prestito obbligazionario "EUR 750,000,000 3.625 per cent Fixed Rate Notes due 19 January 2024" (ISIN: XS1347748607);
  • Prestito obbligazionario "EUR 1,250,000,000 4.000 per cent Fixed Rate Notes due 11 April 2024" (ISIN: XS1935256369).

Alla settlement date del 20 luglio 2023, TIM ha riacquistato per cassa una porzione delle due obbligazioni. L'importo nominale complessivo oggetto di riacquisto è pari a circa 600 milioni di euro. Una volta riacquistati, i prestiti sono stati cancellati.

La tabella che segue illustra i prestiti oggetto del riacquisto, l'ammontare accettato per l'acquisto da parte di TIM, il prezzo di acquisto dei prestiti e l'importo complessivo in linea capitale dei prestiti che rimarrà in circolazione.

Prestito Ammontare accettato
per l'acquisto da parte
di TIM
Prezzo di acquisto dei
Prestiti
Importo complessivo
in linea capitale dei
Prestiti in circolazione
dopo la Settlement
Date
EUR 750,000,000 3.625 per cent Fixed Rate
Notes due 19 January 2024"
EUR 300.000.000 99,75 per cento EUR 450.000.000
EUR 1,250,000,000 4.000 per cent Fixed Rate
Notes due 11 April 2024"
EUR 300.014.000 99,50 per cento EUR 949.986.000

TIM Brasil Serviços e Participações S.A.: collocamento bond da 5 miliardi di reais

In data 12 luglio 2023 l'Assemblea degli Azionisti di TIM Brasil Serviços e Participações S.A., la holding detenuta al 100% dal Gruppo TIM che a sua volta controlla circa il 66,58% di TIM S.A., ha approvato l'emissione di un bond, non convertibile e destinato ad investitori istituzionali, pari a 4,25 miliardi di reais, equivalenti a circa 800 milioni di euro. In data 25 luglio 2023 l'Assemblea degli Azionisti di TIM Brasil Serviços e Participações S.A. ha deliberato di incrementare di 750 milioni di reais l'importo complessivo del bond.

A seguito di tale incremento, il bond ha un controvalore complessivo di 5 miliardi di reais, equivalenti a circa 950 milioni di euro.

Il regolamento è avvenuto in data 31 luglio 2023.

L'emissione obbligazionaria è finalizzata alla distribuzione di dividendi da TIM Brasil Serviços e Participações S.A. alle sue controllanti e rientra nell'ambito delle attività di rifinanziamento del Gruppo.

Procedimento istruttorio I820

Con riferimento al procedimento istruttorio I820 di AGCM nei confronti di TIM, si segnala che il 25 luglio 2023 il Consiglio di Stato ha riformato la decisione del TAR confermando la validità del provvedimento AGCM sul caso I820 ad eccezione della quantificazione della sanzione che dovrà essere rideterminata dall'Autorità stessa, tenendo conto di una minore durata dell'intesa e delle connesse implicazioni in termini di intensità ed effetti che la condotta può aver prodotto sul mercato.

La valutazione di un eventuale accantonamento di natura Non Ricorrente a Fondo Rischi si colloca in un range caratterizzato da numerosi elementi di indeterminatezza, che si potranno definire con maggior dettaglio nella seconda parte dell'anno.

Per maggiori dettagli si rimanda alla Nota 22 "Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie".

NOTA 34 LE IMPRESE DEL GRUPPO TIM

Ai sensi della comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 di seguito viene riportato l'elenco delle imprese del Gruppo.

Nell'elenco sono indicate le imprese suddivise per tipo di rapporto di partecipazione, modalità di consolidamento e per settore operativo.

Per ogni impresa sono evidenziati: la denominazione, la sede, la relativa nazione di appartenenza e il capitale sociale nella valuta originaria. Sono inoltre indicate la quota di partecipazione sul capitale, la percentuale di voto nell'assemblea ordinaria dei soci, se diversa dalla percentuale di partecipazione sul capitale e l'evidenza delle imprese partecipanti.

Denominazione sociale Sede Valuta Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
IMPRESA CONTROLLANTE
TIM S.p.A. MILANO EUR 11.677.002.855
IMPRESE CONTROLLATE CONSOLIDATE CON IL METODO INTEGRALE
BU DOMESTIC
CD FIBER S.r.l.
(attività di progettazione, realizzazione, manutenzione e
gestione di infrastrutture reti servizi e sistemi di
comunicazione elettronica ad alta velocità)
ROMA EUR 50.000 100,0000 TIM S.p.A.
FIBERCOP S.p.A.
(infrastrutture, reti, servizi passivi di accesso cablato ai locali
degli utenti finali da offrire agli operatori di TLC su tutto il
territorio italiano)
MILANO EUR 10.000.000 58,0000 TIM S.p.A.
GLOBAL SPACE TRE S.r.l. (in liquidazione)
(servizi ICT)
ROMA EUR 10.000 100,0000 NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
MED 1 SUBMARINE CABLES Ltd
(manutenzione e gestione del cavo lev1)
RAMAT GAN
(ISRAELE)
ILS 9.607.583 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
MINDICITY S.r.l. SOCIETA' BENEFIT
(progettazione, sviluppo, realizzazione, installazione,
gestione e commercializzazione software, hardware, sistemi
informatici elettronici e di telecomunicazioni)
CASALMAGGIORE
(CREMONA)
EUR 10.000 70,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
NOOVLE AI S.r.l.
(servizi ICT)
ROVERETO
(TRENTO)
EUR 10.000 100,0000 NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
NOOVLE INTERNATIONAL SAGL
(servizi ICT)
PREGASSONA
(SVIZZERA)
CHF 20.000 100,0000 NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
NOOVLE MALTA Ltd
(servizi ICT)
GZIRA
(MALTA)
EUR 10.000 90,0000 NOOVLE INTERNATIONAL SAGL
NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
(progettazione, implementazione e gestione di infrastrutture
e servizi data center)
MILANO EUR 1.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
NOOVLE SICILIA S.c.a.r.l.
(servizi ICT)
PALERMO EUR 50.000 80,0000 NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
OLIVETTI PAYMENT SOLUTIONS S.p.A.
(gestione di partecipazioni societarie, attività di studio e di
ricerca, commerciali, industriali, finanziarie, mobiliari e
immobiliari)
MILANO EUR 50.000 100,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
(produzione e commercializzazione di prodotti e servizi per
l'information technology)
IVREA
(TORINO)
EUR 11.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
PANAMA DIGITAL GATEWAY S.A.
(servizi di telecomunicazione e gestione data center)
PANAMA CITY
(PANAMA)
USD 10.000 60,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
STAER SISTEMI S.r.l.
(attività connesse all'iter di produzione e
commercializzazione di programmi e sistemi elettronici,
attività connesse ad impianti di efficientamento energetico)
ROMA EUR 419.000 100,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(espletamento e gestione di servizi di telecomunicazioni ad
uso pubblico e privato)
ROMA EUR 200.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA TRUST TECHNOLOGIES S.r.l.
(altre attività dei servizi connesse alle tecnologie
dell'informatica NCA)
POMEZIA
(ROMA)
EUR 7.000.000 100,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
(holding di partecipazioni)
MILANO EUR 10.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECONTACT CENTER S.p.A.
(servizi di telemarketing)
NAPOLI EUR 3.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELEFONIA MOBILE SAMMARINESE S.p.A.
(realizzazione e gestione di impianti e servizi di
telecomunicazioni mobili)
BORGO
MAGGIORE
(SAN MARINO)
EUR 78.000 51,0000 TIM SAN MARINO S.p.A.
TELENERGIA S.r.l.
(attività di importazione, esportazione, acquisto, vendita e
scambio di energia elettrica)
ROMA EUR 100.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELSY S.p.A.
(produzione, installazione, manutenzione, revisione e
vendita di terminali, radiotelefoni, sistemi di
telecomunicazioni ed elettronici in genere)
TORINO EUR 5.390.000 100,0000 TIM S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
(servizi di "managed bandwidth")
MIAMI
(STATI UNITI
D'AMERICA)
USD 10.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ARGENTINA S.A.
(servizi di "managed bandwidth")
BUENOS AIRES
(ARGENTINA)
ARS 9.998.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AUSTRIA GmbH
(servizi di telecomunicazioni)
VIENNA
(AUSTRIA)
EUR 2.735.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE BELGIUM S.P.R.L. - B.V.B.A.
(servizi di telecomunicazioni)
BRUXELLES
(BELGIO)
EUR 2.200.000 99,9967
0,0033
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda
(holding di partecipazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 71.563.866 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BRASIL TELECOMUNICAÇÕES Ltda
(servizi di "managed bandwidth")
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 69.337.363 99,9999
0,0001
TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BULGARIA EOOD
(attività di telecomunicazioni)
SOFIA
(BULGARIA)
BGN 100.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE CHILE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
SANTIAGO
(CILE)
CLP 5.852.430.960 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE COLOMBIA Ltda
(servizi di "managed bandwidth")
BOGOTA'
(COLOMBIA)
COP 12.635.774.000 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE CZECH S.R.O. V LIKVIDACI (in liquidazione)
(servizi di telecomunicazioni)
PRAGA
(REPUBBLICA
CECA)
CZK 6.720.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE FRANCE S.A.S.
(installazione e gestione di servizi di telecomunicazioni per la
rete fissa e le attività afferenti)
PARIGI
(FRANCIA)
EUR 18.295.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE GERMANY GmbH
(servizi di telecomunicazioni)
FRANCOFORTE
(GERMANIA)
EUR 25.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE GREECE S.A.
(attività di telecomunicazioni)
ATENE
(GRECIA)
EUR 368.760 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ISRAEL Ltd
(servizi di telecomunicazioni internazionali wholesale)
RAMAT GAN
(ISRAELE)
ILS 1.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE NETHERLANDS B.V.
(servizi di telecomunicazioni)
AMSTERDAM
(PAESI BASSI)
EUR 18.200 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc.
(servizi di telecomunicazioni e attività di rappresentanza)
NEW YORK
(STATI UNITI
D'AMERICA)
USD 15.550.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE PANAMA S.A.
(servizi di "managed bandwidth")
PANAMA CITY
(PANAMA)
USD 10.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE PERU' S.A.
(servizi di "managed bandwidth")
LIMA
(PERÙ)
PEN 57.101.788 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE PUERTO RICO LLC
(servizi di "managed bandwidth")
SAN JUAN
(PORTO RICO)
USD 3.050.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ROMANIA S.r.l.
(servizi di telecomunicazioni)
BUCAREST
(ROMANIA)
RON 3.021.560 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE RUSSIA LLC
(servizi di telecomunicazioni)
MOSCA
(RUSSIA)
RUB 8.520.000 99,0000
1,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
TI SPARKLE SINGAPORE Pte.Ltd
(servizi di telecomunicazioni)
SINGAPORE USD 5.121.120 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc.
TI SPARKLE SLOVAKIA S.R.O. V LIKVIDÁCII (in liquidazione)
(servizi di telecomunicazioni)
BRATISLAVA
(SLOVACCHIA)
EUR 300.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE SPAIN TELECOMMUNICATIONS S.L.
(servizi di telecomunicazioni)
MADRID
(SPAGNA)
EUR 1.687.124 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ST. CROIX LLC
(servizi di "managed bandwidth")
ISOLE VERGINI
(STATI UNITI
D'AMERICA)
USD 1.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
TI SPARKLE SWITZERLAND GmbH
(servizi di telecomunicazioni)
ZURIGO
(SVIZZERA)
CHF 2.000.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE TURKEY TELEKOMÜNIKASYON ANONIM SIRKETI
(servizi di telecomunicazioni)
ISTANBUL
(TURCHIA)
TRY 65.000.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
(offerta di servizi di valore aggiunto e di networking)
LONDRA
(REGNO UNITO)
EUR 3.983.254 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE VENEZUELA C.A.
(servizi di "managed bandwidth")
CARACAS
(VENEZUELA)
VES 10 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TIESSE S.c.p.A. (in liquidazione)
(installazione e assistenza di apparecchiature elettroniche,
informatiche, telematiche e di telecomunicazioni)
IVREA
(TORINO)
EUR 103.292 61,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
TIM MY BROKER S.r.l.
(attività di intermediazione assicurativa)
ROMA EUR 10.000 100,0000 TIM S.p.A.
TIM RETAIL S.r.l.
(commercializzazione di prodotti e servizi nel campo delle
telecomunicazioni fisse e mobili e di tutti i mezzi di
diffusione analogici e digitali)
MILANO EUR 2.402.241 100,0000 TIM S.p.A.
TIM SAN MARINO S.p.A.
(gestione telecomunicazioni San Marino)
BORGO MAGGIORE
(SAN MARINO)
EUR 1.808.000 100,0000 TIM S.p.A.
TIM SERVIZI DIGITALI S.p.A.
(attività di realizzazione e manutenzione ordinaria e
straordinaria di impianti per la fornitura di servizi di tlc ai
clienti finali)
ROMA EUR 50.000 100,0000 TIM S.p.A.
TIS LAGOS LIMITED
(servizi di telecomunicazioni)
LAGOS
(NIGERIA)
NGN 10.000.000 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
TS-WAY S.r.l.
(salvaguardia e tutela del patrimonio informatico aziendale
nel campo della sicurezza IT)
ORVIETO
(TERNI)
EUR 11.364 100,0000 TELSY S.p.A.
BU BRASILE
TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.
(holding di partecipazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 8.227.356.500 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
TIM S.p.A.
TIM S.A.
(servizi di telecomunicazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 13.477.890.508 66,5882
0,0005
66,5885 TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.
TIM S.A.
ALTRE ATTIVITA'
OLIVETTI DEUTSCHLAND GmbH
(commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio)
NURNBERG
(GERMANIA)
EUR 25.600.000 100,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
OLIVETTI UK Ltd
(commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio)
NORTHAMPTON
(REGNO UNITO)
GBP 6.295.712 100,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
TELECOM ITALIA CAPITAL S.A.
(società finanziaria)
LUSSEMBURGO EUR 2.336.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
(società finanziaria)
LUSSEMBURGO EUR 1.818.691.979 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA LATAM PARTICIPAÇÕES E GESTÃO
ADMINISTRATIVA Ltda
(prestazioni di servizi di telecomunicazioni e di
rappresentanza)
SAN PAOLO
(BRASILE)
BRL 118.925.804 99,9997 TIM S.p.A.
TI AUDIT COMPLIANCE LATAM S.A. (in liquidazione)
(servizi di revisione interna)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 1.500.000 69,9996
30,0004
TIM S.p.A.
TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
IMPRESE COLLEGATE E JOINT VENTURES VALUTATE CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO
AREE URBANE S.r.l. (in fallimento)
(gestione immobiliare)
MILANO EUR 100.000 32,6200 TIM S.p.A.
CONSORZIO MEDSTAR
(attività di altri servizi di sostegno alle imprese)
ROMA EUR 10.000 50,0000 STAER SISTEMI S.r.l.
DAPHNE 3 S.p.A.
(assunzione, detenzione, gestione e disposizione di
partecipazioni in INWIT)
MILANO EUR 100.000 10,0000 (*) TIM S.p.A.
I-SYSTEMS S.A.
(sistemi di telecomunicazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 1.794.287.995 49,0000 TIM S.A.
ITALTEL S.p.A.
(sistemi di telecomunicazioni)
ROMA EUR 5.692.956 17,7200 (*) TIM S.p.A.
NORDCOM S.p.A.
(application service provider)
MILANO EUR 5.000.000 42,0000 TIM S.p.A.
PEDIUS S.r.l.
(erogazione di applicazioni di telecomunicazioni
specializzate, di servizi di telecomunicazione su connessioni
telefoniche, di servizi voip)
ROMA EUR 181 16,5553 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
POLO STRATEGICO NAZIONALE S.p.A.
(progettazione, predisposizione, allestimento e messa a
disposizione di infrastruttura di rete dati nazionale ad alta
affidabilità per la pubblica amministrazione)
ROMA EUR 3.000.000 45,0000 TIM S.p.A.
QTI S.r.l.
(sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti e
servizi innovativi ad alto valore tecnologico)
FIRENZE EUR 19.608 49,0000 TELSY S.p.A.
SMART STRUCTURES SOLUTIONS S.r.l.
(attività degli studi di ingegneria)
ROMA EUR 15.000 36,0000 STAER SISTEMI S.r.l.
TIGLIO I S.r.l. (in liquidazione)
(gestione immobiliare)
MILANO EUR 100.000 47,8020 TIM S.p.A.
TIMFIN S.p.A.
(svolgimento nei confronti del pubblico, dell'attività di
concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma e,
segnatamente, di ogni tipo di finanziamento erogato nella
forma di prestito personale e al consumo)
TORINO EUR 40.000.000 49,0000 TIM S.p.A.
W.A.Y. S.r.l.
(sviluppo e commercializzazione di prodotti e sistemi di
geolocalizzazione per la sicurezza e la logistica)
TORINO EUR 136.383 39,9999 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
WEBIDOO S.p.A.
(servizi ICT)
MILANO EUR 242.357 10,0195 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
WESCHOOL S.r.l.
(ricerca, sviluppo, commercializzazione e brevettazione di
tutte le opere dell'ingegno legate alla tecnologia,
all'informatica e alle TLC)
MILANO EUR 25.000 15,0160 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.

(*) Società collegata su cui TIM S.p.A. esercita direttamente o indirettamente un'influenza notevole ai sensi dello IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture).

ATTESTAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AI SENSI DELL'ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI

    1. I sottoscritti Pietro Labriola, in qualità di Amministratore Delegato, e Adrian Calaza Noia, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di TIM S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
    3. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato nel corso del periodo 1°gennaio-30 giugno 2023.
    1. TIM ha adottato come framework di riferimento per la definizione e la valutazione del proprio sistema di controllo interno, con particolare riferimento ai controlli interni per la formazione del bilancio, il modello Internal Control - Integrated Framework (2013) emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1. il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023:
      • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 (International Financial Reporting Standards – IFRS), nonché alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia anche con particolare riferimento ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento;
    3. 3.2. La relazione intermedia sulla gestione comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio 2023 e alla loro incidenza sul bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023, unitamente ad una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio 2023. La relazione intermedia sulla gestione comprende altresì un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

2 agosto 2023

RELAZIONE DELLA SOCIETA' DI REVISIONE

Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

Agli Azionisti della TIM S.p.A. Introduzione

Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dal prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata, dal conto economico separato consolidato e dal conto economico complessivo consolidato, dal prospetto dei movimenti del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato e dalle relative note esplicative della TIM S.p.A. e controllate ("Gruppo TIM") al 30 giugno 2023. Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea. È nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.

Portata della revisione contabile limitata

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n. 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Conclusioni

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo TIM al 30 giugno 2023 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea.

Torino, 3 agosto 2023

EY S.p.A.

Ettore Abate (Revisore Legale)

NOTIZIE UTILI

La Relazione Finanziaria Semestrale 2023 può essere consultata accedendo al sito gruppotim.it/report/ita e gruppotim.it/report/eng.

È inoltre possibile ricevere informazioni su TIM al sito gruppotim.it e informazioni su prodotti e servizi al sito tim.it.

Inoltre, sono disponibili:

  • Numero Verde 800.020.220 (per chiamate dall'Italia) oppure +39 011 2293603 (per chiamate dall'estero) a disposizione per informazioni ed assistenza agli azionisti
  • TIM Investor Relations: +39 06 36882500 oppure [email protected]

TIM S.p.A.

Sede Legale in Milano - Via Gaetano Negri n. 1

Direzione Generale e Sede Secondaria in Roma - Corso d'Italia n. 41

Casella PEC: [email protected]

Capitale sociale euro 11.677.002.855,10 interamente versato

Codice Fiscale/Partita IVA e numero iscrizione al Registro delle Imprese di Milano-Monza Brianza-Lodi 00488410010

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