Annual Report • Mar 30, 2018
Annual Report
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il 2017 è stato un anno di svolta per TIM. Un anno che ha visto l'elezione di un nuovo Consiglio di Amministrazione, un nuovo Presidente e un nuovo Amministratore Delegato. È stato un anno nel quale il nostro focus si è spostato dal risanamento alla crescita e sono state gettate le fondamenta per il piano strategico DigiTIM, presentato a marzo 2018 insieme ai risultati 2017.
Il contesto economico è stato senz'altro più favorevole. Superati gli anni difficili della severa crisi economica, l'Italia ha riguadagnato terreno. Il PIL è cresciuto dell'1,5% su base annua, e anche se nel complesso la crescita continua ancora a essere in ritardo rispetto all'Europa (dove il PIL è aumentato in media del 2,4%), i principali indicatori economici per l'Italia ci permettono di guardare al futuro con fiducia. Accelera il trend degli investimenti (3,4%), i consumi interni crescono dell'1,5% e il tasso di disoccupazione cala leggermente, attestandosi all'11,3% circa. La solidità del 2007 è ancora lontana, ma la ripresa è ormai tangibile.
Anche in Brasile l'economia ha cambiato decisamente rotta nel 2017. Dopo i profondi disordini economici, politici e sociali che hanno segnato il 2016, il PIL nell'anno trascorso ha registrato un incoraggiante +1,1%, e si prevede in ulteriore crescita nel corso del 2018.
Ma il 2017 è stato soprattutto un anno straordinario per TIM, un anno record da diversi punti di vista.
Grazie alle performance positive di tutte le business unit, i ricavi hanno raggiunto i 19,8 miliardi di euro, il 2,7% in più, in termini organici, rispetto al 2016, e l'Ebitda ha segnato una crescita del 4,6% sul 2016, a 8,7 miliardi di euro, escludendo l'impatto degli oneri non ricorrenti. In confronto sia con i principali concorrenti nazionali sia con gli altri operatori del settore a livello europeo, gli indici di crescita delle nostre top e bottom line sono stati i migliori del mercato, con una ulteriore accelerazione nel quarto trimestre.
L'indebitamento finanziario netto rettificato di Gruppo a fine anno era pari a 25,3 miliardi di euro (contro i 25,1 miliardi di euro a fine 2016), con una riduzione di 920 milioni di euro nel quarto trimestre del 2017. Conseguentemente, il rapporto tra debito netto ed Ebitda è nuovamente diminuito, e ci aspettiamo che questo trend prosegua ulteriormente nel corso del 2018.
Abbiamo accelerato anche i nostri investimenti, a 5,7 miliardi di euro, di cui 4,6 miliardi sul mercato domestico, per dotare il Paese delle infrastrutture di rete più veloci e delle piattaforme più avanzate, necessarie ad abilitare il futuro digitale di ciascuno di noi. Grazie ai nostri sforzi, il livello di copertura ultrabroadband fissa è passato dal 60% al 77% della popolazione, mentre la rete 4G di TIM oggi raggiunge più del 98% degli italiani.
Anche TIM Brasil ha registrato una performance davvero solida, con l'Ebitda in crescita del 15,3% (al netto di differenze di cambio) e l'Arpu in aumento del 12,2%. Inoltre, Sparkle ha stabilizzato i propri ricavi e INWIT ha confermato la performance positiva e il trend di crescita del fatturato.
Oltre agli eccellenti risultati finanziari, TIM ha ottenuto il riconoscimento quale brand italiano di maggior successo tra i primi 500 al mondo, con un incremento annuo del brand value di oltre il 33% e una crescita di 60 posizioni nella Brand Finance Global 2018, la classifica dei principali 500 marchi mondiali per valore economico.
Questi e molti altri indicatori testimoniano i progressi di TIM nella sua capacità gestionale e di execution, ma non ci vogliamo accontentare. Il nuovo Consiglio di Amministrazione, eletto con un mandato triennale nel maggio 2017, e la nuova governance ci hanno permesso di concludere già nella prima parte dell'anno in corso la fase di turnaround del Gruppo, e pianificare i prossimi passi della nostra evoluzione e della nostra crescita, dando vita a una nuova TIM: più innovativa, più digitale, più competitiva.
Il piano industriale 2018-2020 che abbiamo presentato è il culmine di questo percorso. È un piano capace di riposizionare radicalmente TIM, trasformandola in DigiTIM. È basato su una visione del futuro della nostra industry che riconosce le minacce derivanti dai giganti della tecnologia e dei media a livello globale, ma al tempo stesso è ottimistica. Abbiamo l'opportunità di costruire un'azienda che sia in grado di competere, ma al tempo stesso di bilanciare gli interessi di tutti gli stakeholder di TIM. Un'azienda che sarà un campione italiano e un leader tra le Telco europee.
Forte della leadership della rete TIM, con fibra, 4.5G e una rapida adozione del 5G, il rapporto tra cliente e azienda si trasformerà, diventando un vero e proprio viaggio digitale, personalizzato e multicanale. Grazie all'uso dei big data e degli advanced analytics saremo in grado di conoscere e soddisfare meglio i nostri clienti. Vogliamo essere i primi nell'indice di customer satisfaction: eccellenza, trasparenza e semplicità guideranno le nostre offerte, i nostri prodotti e i nostri servizi.
Per il mercato Consumer, ci focalizzeremo sulla fibra e sulle offerte convergenti: fisso, mobile e contenuti (film, serie TV, video, musica, giochi) – molti dei quali saranno originali o esclusivi, grazie alle partnership con i maggiori player nazionali e internazionali.
Nel mercato Business, ci aspettiamo che i ricavi da servizi ICT e cloud guidino la crescita, con un aumento significativo dei clienti fibra.
Dal Brasile ci attendiamo altri tre anni eccezionali. Ci sposteremo sempre di più dal pre al post-pagato e TIM Brasil diventerà un brand premium grazie alla qualità del suo network e alla sua offerta di servizi.
L'innovazione sarà una leva fondamentale di tutto il piano. Di recente abbiamo firmato accordi con i principali player tecnologici per accelerare lo sviluppo del 5G, un vero game changer che proietterà il mobile nella nuova era digitale, e della Internet of Things, che viene sempre più spesso definita Intelligence of Things, a sottolinearne le potenzialità applicative. Punteremo sulla Robotica e sulla Intelligenza Artificiale, saremo protagonisti della Industry 4.0 e della Cybersecurity.
Per favorire il processo di trasformazione della DigiTIM, l'organizzazione aziendale diventerà più snella, agile e flessibile, con un forte orientamento al risultato. Una nuova cultura aziendale si sta sviluppando, con una gestione dei processi più dinamica e semplice in tutte le business unit. E a garanzia dell'attuazione degli obiettivi del piano strategico, abbiamo costituito un Transformation Office dedicato.
Insieme allo sviluppo del Piano DigiTIM, nella seconda metà dell'anno abbiamo avviato la fase conoscitiva del progetto che mira a ottenere la separazione volontaria della rete di accesso fissa. Si tratta di un passo storico per TIM, che darà vita al modello di separazione infrastrutturale più avanzato in Europa. Siamo convinti che questo progetto incoraggerà l'evoluzione del quadro regolamentare nell'ottica della semplificazione e della prevedibilità delle regole, consentendo una competizione più equa e creando valore per tutti gli stakeholder della rete.
Il 2017 è stato un anno intenso che ha prodotto risultati gestionali straordinari, di cui siamo orgogliosi e che sono il frutto del lavoro tenace e dell'impegno infaticabile del management e di tutte le persone di TIM.
Ci proiettiamo verso il futuro con fiducia e ottimismo, nella ferma convinzione che la nostra strategia, ambiziosa e coraggiosa, ci consentirà, forte di questi primi risultati, di essere ancora più competitivi. Ci attende ancora molto lavoro, ma siamo sicuri di aver tracciato un percorso chiaro e credibile per massimizzare la creazione di valore.
Arnaud Roy de Puyfontaine Amos Genish
| Gruppo TIM _______________ 4 |
|
|---|---|
| Principali dati economico - finanziari del Gruppo TIM __________ 9 | |
| Principali dati economici e operativi delle Business Unit del Gruppo TIM _____ 23 | |
| Principali sviluppi commerciali___________ 35 | |
| Principali variazioni del contesto normativo ___________ 38 | |
| Il contesto competitivo___________ 43 | |
| Andamento patrimoniale e finanziario consolidato___________ 46 | |
| Tabelle di dettaglio – Dati consolidati __________ 54 | |
| Impatti sociali e ambientali delle operazioni e loro aspetti economici _______ 62 | |
| Ricerca e sviluppo _______________ 67 | |
| Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario ________ 72 | |
| Eventi successivi al 31 dicembre 2017___________ 73 | |
| Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2018______ 73 | |
| Principali rischi e incertezze _____________ 74 | |
| Informazioni per gli investitori ___________ 77 | |
| Operazioni con parti correlate e attivita' di direzione e coordinamento ______ 80 | |
| Indicatori alternativi di performance ___________ 82 | |
| TIM S.p.A. ________________85 |
|
| Commento ai principali dati economico-finanziari di TIM S.p.A._______ 85 | |
| Tabelle di dettaglio - TIM S.p.A.__________ 97 | |
| Riconciliazione del Patrimonio Netto consolidato ___________ 103 | |
| Organi sociali al 31 dicembre 2017 ____________ 104 | |
| Macrostruttura organizzativa al 31 dicembre 2017___________ 106 | |
Indice_____________________________________________________________________________________ 111 Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata ________________________________________________ 112 Conto economico separato consolidato _______________________________________________________ 114 Conto economico complessivo consolidato ____________________________________________________ 115 Movimenti del patrimonio netto consolidato ___________________________________________________ 116 Rendiconto finanziario consolidato ___________________________________________________________ 117 Note al Bilancio consolidato _________________________________________________________________ 119 Attestazione del Bilancio consolidato ai sensi dell' art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni__________________________________ 250 Relazione della società di revisione ___________________________________________________________ 251
| Indice_____________ 255 | |
|---|---|
| Situazione patrimoniale-finanziaria ___________ 256 | |
| Conto economico separato ____________ 258 | |
| Conto economico complessivo _________ 259 | |
| Movimenti del patrimonio netto ______________ 260 | |
| Rendiconto finanziario __________ 261 | |
| Note al Bilancio di TIM S.p.A. ___________ 263 | |
| Attestazione del Bilancio d'esercizio ai sensi dell' art. 81-ter del Regolamento Consob n. | |
| 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni__________ 390 | |
| Relazione della società di revisione ___________ 391 |
La Business Unit Domestic opera con consolidata leadership di mercato nell'ambito dei servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti finali (retail) e altri operatori (wholesale).
Olivetti, oggi parte del segmento Business di Core Domestic, opera nell'ambito dei prodotti e servizi per l'Information Technology.
INWIT S.p.A. opera nel settore delle infrastrutture per le comunicazioni elettroniche, nello specifico in quelle dedicate all'ospitalità di apparati di trasmissione radio per le reti di telefonia mobile sia di TIM sia di altri operatori.
In campo internazionale opera nell'ambito dello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale (in Europa, nel Mediterraneo e in Sud America).
Gruppo Telecom Italia Sparkle
La Business Unit Brasile (gruppo Tim Brasil) offre servizi di telefonia mobile con tecnologia UMTS, GSM e LTE. Inoltre, con le acquisizioni e le successive integrazioni nel gruppo di Intelig Telecomunicações (oggi TIM S.A.) e di Tim Fiber RJ e Tim Fiber SP, il portafoglio dei servizi si è ampliato con l'offerta di trasmissione dati su fibra ottica in tecnologia full IP come DWDM e MPLS e con l'offerta di servizi di banda larga residenziale.
Tim Brasil Serviços e Participações S.A.
| Presidente | Arnaud Roy de Puyfontaine |
|---|---|
| Vice Presidente | Giuseppe Recchi |
| Amministratore Delegato e Direttore Generale |
Amos Genish |
| Consiglieri | Camilla Antonini (indipendente) Franco Bernabè (indipendente) Ferruccio Borsani (indipendente) Lucia Calvosa (indipendente) Francesca Cornelli (indipendente) Frédéric Crépin Dario Frigerio (indipendente) Félicité Herzog (indipendente) Anna Jones (indipendente) Marella Moretti (indipendente) Hervé Philippe Danilo Vivarelli (indipendente) |
| Segretario | Agostino Nuzzolo |
| Presidente | Roberto Capone |
|---|---|
| Sindaci Effettivi | Vincenzo Cariello |
| Gabriella Chersicla | |
| Gianluca Ponzellini | |
| Ugo Rock | |
| Sindaci Supplenti | Francesco Di Carlo |
| Piera Vitali | |
| Riccardo Schioppo |
economico-finanziari 2017

| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | 2015 | 2014 | 2013 | |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Ricavi | 19.828 | 19.025 | 19.719 | 21.574 | 23.443 | |
| EBITDA | (1) | 7.790 | 8.002 | 7.006 | 8.785 | 9.574 |
| EBIT Ante Svalutazioni dell'Avviamento | 3.291 | 3.722 | 3.203 | 4.529 | 4.939 | |
| Svalutazioni dell'Avviamento | − | − | (240) | − | (2.187) | |
| EBIT | (1) | 3.291 | 3.722 | 2.963 | 4.529 | 2.752 |
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
1.777 | 2.799 | 453 | 2.350 | 570 | |
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.287 | 1.919 | 50 | 1.420 | (556) | |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | 47 | 611 | 541 | 341 | |
| Utile (perdita) dell'esercizio | 1.287 | 1.966 | 661 | 1.961 | (215) | |
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante |
1.121 | 1.808 | (70) | 1.351 | (659) | |
| Investimenti Industriali | 5.701 | 4.876 | 5.197 | 4.984 | 4.400 |
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | 31.12.2015 | 31.12.2014 | 31.12.2013 |
|---|---|---|---|---|---|
| Totale Attività | 68.783 | 70.446 | 71.268 | 71.596 | 70.264 |
| Totale Patrimonio Netto | 23.783 | 23.553 | 21.249 | 21.584 | 20.071 |
| - attribuibile ai Soci della Controllante | 21.557 | 21.207 | 17.554 | 18.068 | 16.985 |
| - attribuibile alle partecipazioni di minoranza | 2.226 | 2.346 | 3.695 | 3.516 | 3.086 |
| Totale Passività | 45.000 | 46.893 | 50.019 | 50.012 | 50.193 |
| Totale Patrimonio Netto e Passività | 68.783 | 70.446 | 71.268 | 71.596 | 70.264 |
| Capitale | 11.587 | 11.587 | 10.650 | 10.634 | 10.604 |
| (1) Indebitamento finanziario netto contabile |
26.091 | 25.955 | 28.475 | 28.021 | 27.942 |
| (1) Indebitamento finanziario netto rettificato |
25.308 | 25.119 | 27.278 | 26.651 | 26.807 |
| (2) Capitale investito netto rettificato |
49.091 | 48.672 | 48.527 | 48.235 | 46.878 |
| Debt Ratio (Indebitamento finanziario netto rettificato/Capitale investito netto rettificato) |
51,6% | 51,6% | 56,2% | 55,3% | 57,2% |
| 2017 | 2016 | 2015 | 2014 | 2013 | ||
|---|---|---|---|---|---|---|
| EBITDA / Ricavi | (1) | 39,3% | 42,1% | 35,5% | 40,7% | 40,8% |
| EBIT / Ricavi (ROS) | (1) | 16,6% | 19,6% | 15,0% | 21,0% | 11,7% |
| Indebitamento finanziario netto rettificato/EBITDA | (1) | 3,2 | 3,1 | 3,9 | 3,0 | 2,8 |
(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Indicatori alternativi di performance". (2) Capitale investito netto rettificato = Patrimonio netto totale + Indebitamento finanziario netto rettificato.
| (unità) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | 31.12.2015 | 31.12.2014 | 31.12.2013 |
|---|---|---|---|---|---|
| Personale (esclude l'organico relativo alle Attività cessate/Attività non correnti destinate a essere cedute) |
59.429 | 61.229 | 65.867 | 66.025 | 65.623 |
| Personale relativo alle Attività cessate/Attività non correnti destinate a essere cedute |
− | − | 16.228 | 16.420 | 16.575 |
| (unità equivalenti) | 2017 | 2016 | 2015 | 2014 | 2013 |
|---|---|---|---|---|---|
| Personale (esclude l'organico relativo alle Attività cessate/Attività non correnti destinate a essere cedute) |
54.946 | 57.855 | 61.553 | 59.285 | 59.527 |
| Personale relativo alle Attività cessate/Attività non correnti destinate a essere cedute |
− | 2.581 | 15.465 | 15.652 | 15.815 |
| (euro) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Quotazioni (media dicembre) | |||
| - Ordinaria | 0,73 | 0,79 | 1,16 |
| - Risparmio | 0,60 | 0,64 | 0,98 |
| Dividendo per azione (2) |
|||
| - Ordinaria | − | − | − |
| - Risparmio | 0,0275 | 0,0275 | 0,0275 |
| Pay Out Ratio (2) (*) |
9% | 10% | 45% |
| Capitalizzazione di Borsa (in milioni di euro) | 14.779 | 15.901 | 21.525 |
| Market to Book Value (**) |
0,74 | 0,84 | 1,34 |
| Dividend Yield (su quotazioni medie dicembre) (2) (***) |
|||
| - Ordinaria | − | − | − |
| - Risparmio | 4,55% | 4,27% | 2,81% |
| (euro) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Risultato per azione (base=diluito) – azioni ordinarie | 0,05 | 0,08 | 0,00 |
| Risultato per azione (base=diluito) – azioni di risparmio | 0,06 | 0,09 | 0,00 |
(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato.
(2) Per l'esercizio 2017 l'indicatore è stato calcolato sulla base delle proposte deliberative sottoposte all'Assemblea degli Azionisti del 24 aprile 2018. Per tutti i periodi si è assunto quale indice di riferimento l'Utile della Capogruppo, calcolato escludendo le partite di natura non ricorrente (così come dettagliate nella Nota "Eventi e operazioni significativi non ricorrenti" del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2017).
(*) Dividendi pagati nell'esercizio successivo/utile dell'esercizio.
(**) Capitalizzazione/Patrimonio Netto di TIM S.p.A..
(***) Dividendo per azione/Quotazioni.
Sotto il profilo economico – finanziario, per il 2017, si evidenzia quanto segue:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazione % | ||
|---|---|---|---|---|---|
| Reported | Organica | ||||
| Ricavi | 19.828 | 19.025 | 4,2 | 2,7 | |
| EBITDA | (1) | 7.790 | 8.002 | (2,6) | (3,7) |
| EBITDA Margin | 39,3% | 42,1% | (2,8)pp | ||
| EBITDA Margin Organico | 39,3% | 41,9% | (2,6)pp | ||
| EBIT | (1) | 3.291 | 3.722 | (11,6) | (12,1) |
| EBIT Margin | 16,6% | 19,6% | (3,0)pp | ||
| EBIT Margin Organico | 16,6% | 19,4% | (2,8)pp | ||
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | 47 | |||
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante |
1.121 | 1.808 | (38,0) | ||
| Investimenti Industriali (CAPEX) | 5.701 | 4.876 | 16,9 | ||
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | Variazione assoluta | |||
| Indebitamento finanziario netto rettificato |
(1) | 25.308 | 25.119 | 189 |
| (milioni di euro) | 4° Trimestre | 4° Trimestre | Variazioni % | |
|---|---|---|---|---|
| 2017 | 2016 | Reported | Organica | |
| Ricavi | 5.149 | 5.086 | 1,2 | 2,8 |
| EBITDA (1) |
1.577 | 2.124 | (25,8) | (25,1) |
| EBITDA Margin | 30,6% | 41,8% | ||
| EBITDA Margin organico | 30,6% | 42,0% | ||
| EBIT (1) |
457 | 954 | (52,1) | (52,0) |
| EBIT Margin | 8,9% | 18,8% | ||
| EBIT Margin organico | 8,9% | 19,0% | ||
| Utile (perdita) del periodo | 157 | 356 | - | |
| Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante |
88 | 313 | - |
(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Indicatori alternativi di performance".
Nell'esercizio 2017 e 2016 il Gruppo TIM ha registrato oneri operativi netti non ricorrenti connessi a eventi e operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa e che sono evidenziati in quanto di ammontare significativo. Comprendono, fra gli altri, oneri derivanti da processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale, oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate ai suddetti oneri, oneri per vertenze con ex personale dipendente e passività con clienti e/o fornitori.
In dettaglio:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Oneri non ricorrenti netti | ||
| Acquisti di materie e servizi e Variazione delle rimanenze | ||
| Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti | 10 | 2 |
| Costo del personale (*) | ||
| Oneri connessi a processi di ristrutturazione e razionalizzazione e altri | 697 | 160 |
| Altri oneri e accantonamenti | ||
| Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate ai suddetti oneri, oneri connessi a vertenze con personale ex dipendente e passività con clienti e fornitori |
176 | 36 |
| Impatto su EBITDA | 883 | 198 |
| (Plusvalenza)/minusvalenza cessione Torri Brasile (*) | - | (13) |
| Svalutazioni di immobilizzazioni immateriali | 30 | - |
| Impatto su EBIT | 913 | 185 |
(*) Il valore del 2016 relativo alla Business Unit Brasile è esposto a parità di tasso di cambio (cambio medio del 2017). La componente non ricorrente del costo del lavoro a cambi storici ammontava a 14 milioni di euro, mentre la plusvalenza realizzata con la cessione delle torri di telecomunicazione ammontava a 12 milioni di euro.
Gli Oneri non ricorrenti dell'esercizio 2017 comprendono principalmente gli accantonamenti connessi all'avvio del nuovo piano di ristrutturazione aziendale di TIM S.p.A., che sarà sviluppato lungo l'arco del Piano industriale 2018 – 2020 e che permetterà di sostenere il percorso di trasformazione digitale con l'utilizzo di tutti gli strumenti messi a disposizione dalla legge. In particolare per lavoratori dirigenti e non dirigenti si prevede il ricorso fra gli altri all'applicazione dell'art. 4, commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 c.d. "legge Fornero" (con la possibilità di uscita anticipata dal lavoro rispetto alla data di pensionamento) e a strumenti che concorrano alla sostenibilità economica del piano.
Gli obblighi previsti dal D.Lgs. 254/2016, riguardante la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e sulla diversità, sono oggetto di rendicontazione da parte del Gruppo TIM sin dal 1997, anno nel quale il Gruppo ha pubblicato il primo bilancio sociale, poi ampliato ai temi ambientali.
L'attuale Bilancio di Sostenibilità segue un approccio multi-stakeholder, attraverso l'analisi congiunta delle azioni realizzate nei confronti dei principali portatori di interesse con i quali l'Azienda interagisce. Si basa sul principale standard di riferimento globale per il sustainability reporting e sui principi (inclusività, materialità e rispondenza) dell'AA1000 AccountAbility Principles Standard (APS 2008), adottato dal Gruppo a partire dal Bilancio 2009.
La matrice di materialità del 2017, che sintetizza il punto di vista dell'Azienda e degli stakeholder, ha anche indentificato gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) su cui il Gruppo ritiene di poter contribuire sensibilmente tramite la digitalizzazione del Paese, l'inclusione sociale e la tutela dei Diritti Umani, il miglioramento della sostenibilità nella catena del valore e la lotta ai cambiamenti climatici.
La rendicontazione non finanziaria si affianca al posizionamento nei principali indici di sostenibilità che, nel 2017, ha visto la conferma del Gruppo TIM, per il 14esimo anno consecutivo, nei Dow Jones Sustainability Indices World (DJSI World) e Europe (DJSI Europe) oltre all'ingresso nell'indice Euronext Vigeo World 120, e la conferma negli indici Euronext Vigeo, Eurozona 120 e Euronext Vigeo Europa 120.
Sono di seguito riportate alcune informazioni in merito alle attività svolte dal Gruppo TIM in materia di sostenibilità nel corso del 2017:
| TUTELA DELL'AMBIENTE | |||
|---|---|---|---|
| 97% | Totale rifiuti riciclati Gruppo |
||
| Risparmio di 10,5 GWh nel 2017 in Italia grazie a interventi mirati di efficientamento energetico. I risparmi sono stati superiori |
+38% | Indicatore di eco efficienza domestic |
Valore dei Titoli Efficienza Energetica corrispondenti a progetti di efficienza pari a circa |
| all'incremento dei consumi derivanti dallo sviluppo dell'infrastrutture di rete |
+8,8% | Indicatore di eco efficienza Brasile |
47 milioni di euro |
| CONTRIBUTI ALLA COMUNITA' |
|||
| Calcolati seguendo le linee guida del modello London Benchmarking Group; il valore comprende le attività di Fondazione TIM in |
17,4 milioni di euro |
Liberalità, Investimenti e Iniziative |
|
| 124 campagne |
Raccolte Fondi Solidali |
Oltre 1.300 risorse per attività di innovazione tecnologica e engineering |
|
| Italia e Instituto TIM in Brasile | 3.136 | Brevetti* | |
| DIRITTI UMANI | |||
| Dal 2012 al 2014 è stata condotta la due diligence sui Diritti Umani che ha confermato, tra l'altro, la necessità di avere una Policy per il |
nel 2015 | Policy Diritti Umani |
TIM monitora e analizza le denunce di eventuali violazioni dei Diritti Umani che pervengono tramite il |
| dal 2015 |
Corso in aula e on line |
portale whistleblowing, messo a disposizione di tutti gli stakeholder. L'esiguità di tali denunce è |
|
| Diritti Umani. | 12 | Denunce | un'indicazione della bontà dei processi aziendali per la tutela dei Diritti Umani. |
| FORNITORI | |||
| 6 | Audit condotti in Italia |
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| Grazie alla partecipazione al JAC (Join Audit Cooperation), nel periodo 2010-2017 sono stati condotti 366 audit – di cui 89 nel solo 2017 - 262 sui fornitori di TIM, di cui 52 nel solo 2017. |
816 mila |
Lavoratori coinvolti tramite il JAC |
Gli audit del JAC hanno interessato stabilimenti produttivi (di fornitori e subfornitori) in Asia, Centro e Sud |
| 5.096 | Fornitori con ordini di acquisto |
America, Nord Africa ed Europa dell'Est. |
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| SOGGIORNI ESTIVI | |||
| Da oltre 30 anni TIM organizza e spesa i soggiorni per i figli dei dipendenti. Nell'estate 2017 oltre 6.500 ragazzi hanno usufruito dei soggiorni, pari al 93% della domanda potenziale di 7.000 posti (stimata sull'evoluzione delle richieste negli ultimi anni). |
6.500 | Ragazzi | A fronte di un costo complessivo di circa € 8,3 milioni dei soggiorni estivi, TIM coprirà circa il 72% della spesa. Le attività TIM Estate 2017 sono |
| 93% | della domanda potenziale |
state progettate per fare sperimentare il significato concreto dell'inclusione e la consapevolezza del valore di TIM. |
Tutti i dati sono riferiti all'anno 2017. * Dati a novembre 2017
Ammontano, nell'esercizio 2017, a 19.828 milioni di euro, in crescita del 4,2% rispetto all'esercizio 2016 (19.025 milioni di euro). La crescita di 803 milioni di euro è attribuibile alle positive performance delle Business Unit Domestic (348 milioni di euro) e Brasile (455 milioni di euro, comprensivo di un effetto cambio positivo di 284 milioni di euro).
La variazione organica dei ricavi consolidati registra un incremento del 2,7% (+526 milioni di euro), ed è calcolata come segue:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| RICAVI REPORTED | 19.828 | 19.025 | 803 | 4,2 |
| Effetto conversione bilanci in valuta | 277 | (277) | ||
| Effetto variazione perimetro di consolidamento | − | − | ||
| RICAVI ORGANICI | 19.828 | 19.302 | 526 | 2,7 |
L'effetto della variazione dei cambi (1) è essenzialmente attribuibile alla Business Unit Brasile; non si è invece verificata alcuna variazione apprezzabile del perimetro di consolidamento (2) .
L'andamento dei ricavi dei singoli trimestri del 2017, nel confronto espresso in percentuale con l'analogo periodo dell'esercizio precedente, è di seguito illustrato:

I ricavi del quarto trimestre 2017 aumentano di 63 milioni di euro rispetto al quarto trimestre 2016 (+1,2%); in termini organici, la variazione percentuale, escludendo l'effetto cambio essenzialmente relativo alla Business Unit Brasile, è pari a +2,8%.
(1) I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di valuta locale per 1 euro) sono per il dollaro americano pari a 1,12946 nell'esercizio 2017 e a 1,10666 nell'esercizio 2016; per il real brasiliano sono pari a 3,60584 nell'esercizio 2017 e a 3,85935 nell'esercizio 2016. L'impatto della variazione dei tassi di cambio è calcolato applicando al periodo posto a confronto i tassi di conversione delle valute estere utilizzati per il periodo corrente.
(2) La variazione del perimetro di consolidamento è calcolata escludendo dal dato posto a confronto la contribuzione delle società uscite e/o aggiungendo la contribuzione stimata delle società entrate nel perimetro di consolidamento.
L'analisi dei ricavi dell'esercizio 2017 ripartiti per settore operativo in confronto all'esercizio 2016 è la seguente:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazioni | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| peso % | peso % | assolute | % | % organica | |||
| Domestic | 15.354 | 77,4 | 15.006 | 78,9 | 348 | 2,3 | 2,4 |
| Core Domestic | 14.249 | 71,9 | 13.926 | 73,2 | 323 | 2,3 | 2,3 |
| International Wholesale | 1.349 | 6,8 | 1.351 | 7,1 | (2) | (0,1) | 0,4 |
| Brasile | 4.502 | 22,7 | 4.047 | 21,3 | 455 | 11,2 | 4,0 |
| Altre Attività | − | − | 11 | 0,1 | (11) | ||
| Rettifiche ed elisioni | (28) | (0,1) | (39) | (0,3) | 11 | ||
| Totale consolidato | 19.828 | 100,0 | 19.025 | 100,0 | 803 | 4,2 | 2,7 |
E' pari a 7.790 milioni di euro (8.002 milioni di euro nell'esercizio 2016) e si riduce di 212 milioni di euro (-2,6%) con un'incidenza sui ricavi del 39,3% (42,1% nell'esercizio 2016; -2,8 punti percentuali).
L'EBITDA organico evidenzia una variazione negativa per 303 milioni di euro (-3,7%) rispetto all'esercizio 2016, con un'incidenza sui ricavi in riduzione di 2,6 punti percentuali, passando dal 41,9% dell'esercizio 2016 al 39,3% dell'esercizio 2017.
Il Gruppo TIM ha registrato nell'esercizio 2017 oneri operativi non ricorrenti per complessivi 883 milioni di euro (198 milioni di euro nell'esercizio 2016, a parità di tassi di cambio) principalmente connessi al citato piano di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale.
In assenza di tali oneri l'EBITDA risulterebbe in crescita del 4,6%, (+382 milioni di euro) con un'incidenza sui ricavi del 43,7% in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto all'esercizio 2016. Per maggiori dettagli si rinvia alla Nota "Eventi e operazioni significativi non ricorrenti" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 del Gruppo TIM.
L'EBITDA organico è calcolato come segue:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBITDA REPORTED | 7.790 | 8.002 | (212) | (2,6) |
| Effetto conversione bilanci in valuta | 91 | (91) | ||
| Effetto variazione perimetro di consolidamento | − | − | ||
| EBITDA ORGANICO | 7.790 | 8.093 | (303) | (3,7) |
| di cui Proventi/(Oneri) non ricorrenti | (883) | (197) | (686) | |
| Effetto conversione Proventi/(Oneri) non ricorrenti in valuta | (1) | 1 | ||
| EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 8.673 | 8.291 | 382 | 4,6 |
L'effetto della variazione dei cambi si riferisce quasi esclusivamente alla Business Unit Brasile.
L'andamento dell'EBITDA dei singoli trimestri del 2017, nel confronto con l'analogo periodo dell'esercizio precedente, è di seguito illustrato:

In dettaglio l'andamento dell'EBITDA nei singoli trimestri del 2017 in milioni di euro:

EBITDA TRIMESTRI 2017
L'EBITDA del quarto trimestre 2017 ammonta a 1.577 milioni di euro, in calo di 547 milioni di euro (-25,8%) rispetto all'analogo periodo dell'esercizio precedente (2.124 milioni di euro). L'incidenza sui ricavi è pari al 30,6% (41,8% nel quarto trimestre 2016).
In termini organici e in assenza di oneri non ricorrenti (661 milioni di euro nel quarto trimestre 2017 e 43 milioni di euro nell'analogo periodo del 2016, a parità di tasso di cambio), la variazione sarebbe stata positiva e pari a +4,1% con un'incidenza sui ricavi del 43,5% (42,9% nel quarto trimestre 2016).
Il dettaglio dell'EBITDA ripartito per settore operativo dell'esercizio 2017 in confronto con l'esercizio 2016 e l'incidenza percentuale del margine sui ricavi sono i seguenti:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazioni | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| peso % | peso % | assolute | % | % organica | |||
| Domestic | 6.171 | 79,2 | 6.698 | 83,7 | (527) | (7,9) | (7,8) |
| % sui Ricavi | 40,2 | 44,6 | (4,4) pp | (4,4) pp | |||
| Brasile | 1.635 | 21,0 | 1.325 | 16,6 | 310 | 23,4 | 15,3 |
| % sui Ricavi | 36,3 | 32,7 | 3,6 pp | 3,6 pp | |||
| Altre Attività | (16) | (0,2) | (18) | (0,2) | 2 | ||
| Rettifiche ed elisioni | − | − | (3) | (0,1) | 3 | ||
| Totale consolidato | 7.790 | 100,0 | 8.002 | 100,0 | (212) | (2,6) | (3,7) |
| % sui Ricavi | 39,3 | 42,1 | (2,8) pp | (2,6) pp |
Sull'EBITDA hanno inciso in particolare gli andamenti delle voci di seguito analizzate:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Acquisti di beni | 1.863 | 1.614 | 249 |
| Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi di interconnessione |
2.063 | 2.000 | 63 |
| Costi commerciali e di pubblicità | 1.386 | 1.231 | 155 |
| Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing | 1.222 | 1.220 | 2 |
| Affitti e locazioni | 739 | 702 | 37 |
| Altre spese per servizi | 1.115 | 1.026 | 89 |
| Totale acquisti di materie e servizi | 8.388 | 7.793 | 595 |
| % sui Ricavi | 42,3 | 41,0 | 1,3 pp |
L'incremento complessivo degli Acquisti di materie e servizi è riferibile alla Business Unit Domestic per 450 milioni di euro e si riferisce principalmente agli acquisti di prodotti destinati alla rivendita. La Business Unit Brasile evidenzia un incremento di 140 milioni di euro, interamente riconducibile all'effetto cambio, in assenza del quale la voce avrebbe evidenziato una riduzione di circa 3 milioni di euro.
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Costi del personale Italia | 3.248 | 2.744 | 504 |
| Costi e oneri del personale ordinari | 2.551 | 2.600 | (49) |
| Oneri di ristrutturazione e altro | 697 | 144 | 553 |
| Costi del personale Estero | 378 | 362 | 16 |
| Costi e oneri del personale ordinari | 378 | 347 | 31 |
| Oneri di ristrutturazione e altro | - | 15 | (15) |
| Totale costi del personale | 3.626 | 3.106 | 520 |
| % sui Ricavi | 18,3 | 16,3 | 2,0 pp |
Si evidenziano di seguito i principali elementi che hanno influito sull'incremento di 520 milioni di euro:
c.d. "legge Fornero" (con la possibilità di uscita anticipata dal lavoro rispetto alla data di pensionamento) e a strumenti che concorrano alla sostenibilità economica del piano. Nel 2016 erano stati accantonati oneri di natura non ricorrente per l'applicazione dell'art. 4 della "Legge Fornero" e del piano di ristrutturazione manageriale, per complessivi 144 milioni di euro;
• l'incremento di 16 milioni di euro della componente estera dei costi del personale: al decremento del costo del lavoro correlato alla contrazione della forza media retribuita estera (-1.392 unità medie) si sono contrapposte sia le dinamiche retributive locali sia l'effetto cambio, essenzialmente riferibile alla Business Unit Brasile, che ha comportato maggiori costi per circa 24 milioni di euro. Si ricorda infine che nell'esercizio precedente la Business Unit Brasile aveva iscritto oneri non ricorrenti derivanti dall'attuazione del piano di ristrutturazione aziendale per complessivi 16 milioni di euro (a parità di tassi di cambio).
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici | 59 | 60 | (1) |
| Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi | 22 | 33 | (11) |
| Contributi in conto impianti e in conto esercizio | 51 | 36 | 15 |
| Risarcimenti, penali e recuperi vari | 35 | 24 | 11 |
| Contratti di Partnership | 116 | 71 | 45 |
| Proventizzazione fondi e altre partite debitorie, altri proventi | 240 | 87 | 153 |
| Totale | 523 | 311 | 212 |
Gli Altri proventi comprendono alcuni contributi derivanti da contratti di Partnership stipulati con primari fornitori tecnologici e volti a sviluppare la collaborazione fra le parti, al fine di rafforzare e stabilizzare nel tempo la Partnership commerciale e industriale, contribuendo attivamente al piano di marketing di TIM per lo sviluppo e l'utilizzo di taluni servizi strategici. La voce comprende inoltre alcuni indennizzi assicurativi, nonché gli impatti conseguenti alla revisione di stima delle passività verso clienti e fornitori.
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti | 400 | 335 | 65 |
| Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri | 228 | 144 | 84 |
| Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni |
356 | 373 | (17) |
| Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse | 111 | 100 | 11 |
| Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative | 33 | 44 | (11) |
| Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages |
15 | 18 | (3) |
| Altri oneri | 65 | 69 | (4) |
| Totale | 1.208 | 1.083 | 125 |
Gli Altri costi operativi includono una componente non ricorrente pari a 176 milioni di euro (36 milioni di euro nel 2016) interamente riferita alla Business Unit Domestic. La Business Unit Brasile evidenzia una riduzione di 4 milioni di euro, comprensiva di un effetto cambio pari a 35 milioni di euro, in assenza del quale il decremento sarebbe risultato pari a 39 milioni di euro e riconducibile ai minori accantonamenti a fondi per rischi e oneri e ai minori contributi per l'esercizio di attività di telecomunicazione. Tale decremento è riconducibile ai minori Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri e ai minori Contributi per l'esercizio di attività di telecomunicazioni.
Sono così dettagliati:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita | 1.793 | 1.743 | 50 |
| Ammortamento delle attività materiali di proprietà e in leasing | 2.680 | 2.548 | 132 |
| Totale | 4.473 | 4.291 | 182 |
Nell'esercizio 2017 la voce è positiva per 11 milioni di euro e deriva dal normale processo di rinnovamento degli asset aziendali.
Nell'esercizio 2016 la voce ammontava a 14 milioni di euro e includeva la plusvalenza non ricorrente pari a 44 milioni di reais (circa 12 milioni di euro al cambio medio del 2016) realizzata dalla Business Unit Brasile e derivante dalla cessione di due ulteriori tranche di torri di telecomunicazioni ad American Tower do Brasil.
Sono pari a 37 milioni di euro nell'esercizio 2017 (3 milioni di euro nell'esercizio 2016) e si riferiscono prevalentemente alla svalutazione di immobilizzazioni immateriali.
In sede di Bilancio 2017 il Gruppo TIM ha effettuato il processo di impairment test sull'Avviamento. Le risultanze di tale valutazione, effettuata nel rispetto della specifica procedura di cui il Gruppo si è dotato, hanno confermato i valori dell'Avviamento attribuito alle singole Cash Generating Unit del Gruppo.
E' pari a 3.291 milioni di euro (3.722 milioni di euro nell'esercizio 2016) in riduzione di 431 milioni di euro (-11,6%) rispetto all'esercizio 2016 con un'incidenza sui ricavi del 16,6% (19,6% nell'esercizio 2016, -3,0 punti percentuali).
L'EBIT organico evidenzia una variazione negativa di 455 milioni di euro (-12,1%) con un'incidenza sui ricavi pari al 16,6% (19,4% nell'esercizio 2016).
L'EBIT dell'esercizio 2017 sconta l'impatto negativo di oneri netti non ricorrenti, incluse svalutazioni di asset, per complessivi 913 milioni di euro (185 milioni di euro nell'esercizio 2016, a parità di tasso di cambio). In assenza di tali oneri la variazione organica dell'EBIT sarebbe risultata positiva per 273 milioni di euro (+6,9%), con un'incidenza sui ricavi del 21,2%, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto all'esercizio 2016.
L'EBIT organico è calcolato come segue:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBIT REPORTED | 3.291 | 3.722 | (431) | (11,6) |
| Effetto conversione bilanci in valuta | 24 | (24) | ||
| Effetto variazione perimetro di consolidamento | − | − | ||
| EBIT ORGANICO | 3.291 | 3.746 | (455) | (12,1) |
| di cui Proventi/(Oneri) non ricorrenti | (913) | (185) | (728) | |
| Effetto conversione Proventi/(Oneri) non ricorrenti in valuta | − | − | ||
| EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 4.204 | 3.931 | 273 | 6,9 |
L'effetto della variazione dei cambi è relativo alla Business Unit Brasile.
L'EBIT del quarto trimestre 2017 è pari a 457 milioni di euro (954 milioni di euro nel quarto trimestre 2016). In termini organici e in assenza di oneri netti non ricorrenti (661 milioni di euro nel quarto trimestre 2017 e 41 milioni di euro nell'analogo periodo del 2016, a parità di tasso di cambio), la variazione rispetto al quarto trimestre 2016 sarebbe stata positiva e pari a +12,5% con un'incidenza sui ricavi del 21,7% (19,8% nel quarto trimestre 2016).
Nell'esercizio 2017 la voce è negativa per 1 milione di euro; nell'esercizio 2016 la voce era negativa per 23 milioni di euro e si riferiva essenzialmente alla svalutazione della partecipazione in Alfiere S.p.A..
Nell'esercizio 2017 è negativo per 18 milioni di euro e accoglie essenzialmente l'imputazione a conto economico della Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere relativa alla partecipata Tierra Argentea S.A., di cui si è conclusa la liquidazione.
Nell'esercizio 2016 la voce ammontava a 7 milioni di euro e comprendeva principalmente i dividendi distribuiti dalla società Emittenti Titoli a TIM S.p.A..
Il saldo dei proventi/(oneri) finanziari è negativo ed è aumentato di 588 milioni di euro, passando da 907 milioni di euro dell'esercizio 2016 a 1.495 milioni di euro dell'esercizio 2017.
Il saldo registrato nell'esercizio 2017 risente principalmente del venir meno dell'impatto positivo per 565 milioni di euro relativo alla valutazione al fair value attraverso il conto economico, effettuata in modo separato rispetto alla sua componente patrimoniale passiva, dell'opzione implicita inclusa nel prestito obbligazionario a conversione obbligatoria, emesso da Telecom Italia Finance S.A. a fine 2013, per un importo pari a 1,3 miliardi di euro e convertito nel novembre 2016 ("Guaranteed Subordinated Mandatory Convertible Bonds due 2016 convertible into ordinary shares of TIM S.p.A.");
Ammontano a 490 milioni di euro, in calo di 390 milioni di euro rispetto all'esercizio 2016 (880 milioni di euro), principalmente a causa minor base imponibile della Capogruppo TIM S.p.A. che ha anche beneficiato di agevolazioni previste dalla normativa in materia.
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Utile (perdita) dell'esercizio | 1.287 | 1.966 |
| Attribuibile a: | ||
| Soci della controllante: | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.121 | 1.811 |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | − | (3) |
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante | 1.121 | 1.808 |
| Partecipazioni di minoranza: | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 166 | 108 |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | − | 50 |
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile alle Partecipazioni di minoranza | 166 | 158 |
L'Utile dell'esercizio 2017 attribuibile ai Soci della Controllante si attesta a 1.121 milioni di euro (1.808 milioni di euro nell'esercizio 2016) e sconta oneri netti non ricorrenti per 714 milioni di euro. In termini comparabili, escludendo cioè le partite non ricorrenti nonché, nell'esercizio 2016, l'impatto positivo della valutazione al fair value dell'opzione implicita inclusa nel prestito obbligazionario a conversione obbligatoria, l'Utile attribuibile ai Soci della Controllante dell'esercizio 2017 risulterebbe superiore di circa 270 milioni di euro rispetto a quello dello stesso periodo dell'anno precedente.


ACCESSI FISICI A FINE PERIODO
18.995 Migliaia
ACCESSI BROADBAND A FINE PERIODO
10.154 Migliaia 14,3
RETE DI ACCESSO E TRASPORTO IN FIBRA
RICAVO MEDIO
Milioni di Km
12,5
MENSILE
euro

CONSISTENZA LINEE
PER LINEA - ARPU 30.755 Migliaia
BROWSING MOBILE
417,5 PByte
Migliaia 58.634

36,3 % BRASILE
RICAVI 4.502 Milioni di euro
EBITDA
1.635
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazioni | ||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | % organica | |||
| Ricavi | 15.354 | 15.006 | 348 | 2,3 | 2,4 |
| EBITDA | 6.171 | 6.698 | (527) | (7,9) | (7,8) |
| % sui Ricavi | 40,2 | 44,6 | (4,4) pp | (4,4) pp | |
| EBIT | 2.772 | 3.376 | (604) | (17,9) | (17,9) |
| % sui Ricavi | 18,1 | 22,5 | (4,4) pp | (4,4) pp | |
| Personale a fine esercizio (unità) | 49.851 | 51.280 | (1.429) | (2,8) |
| (milioni di euro) | 4° Trimestre 2017 |
4° Trimestre 2016 |
Variazioni | ||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | % organica | |||
| Ricavi | 4.042 | 3.970 | 72 | 1,8 | 2,0 |
| EBITDA | 1.116 | 1.703 | (587) | (34,5) | (34,4) |
| % sui Ricavi | 27,6 | 42,9 | (15,3) pp | (15,3) pp | |
| EBIT | 265 | 801 | (536) | (66,9) | (66,9) |
| % sui Ricavi | 6,6 | 20,2 | (13,6) pp | (13,6) pp |
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | 31.12.2015 | |
|---|---|---|---|
| Accessi fisici a fine periodo (migliaia) (1) | 18.995 | 18.963 | 19.209 |
| di cui Accessi fisici retail a fine periodo (migliaia) | 11.044 | 11.285 | 11.742 |
| Accessi BroadBand a fine periodo (migliaia) (2) | 10.154 | 9.206 | 8.890 |
| di cui Accessi BroadBand retail a fine periodo (migliaia) | 7.641 | 7.191 | 7.023 |
| Infrastruttura di rete in Italia: | |||
| rete di accesso in rame (milioni di km coppia, distribuzione e giunzione) |
114,6 | 114,4 | 114,3 |
| rete di accesso e trasporto in fibra ottica (milioni di km fibra) |
14,3 | 12,6 | 10,4 |
| Totale traffico: | |||
| Minuti di traffico su rete fissa (miliardi): | 64,0 | 69,1 | 76,9 |
| Traffico nazionale | 50,7 | 55,6 | 62,5 |
| Traffico internazionale | 13,3 | 13,5 | 14,4 |
| Volumi Broadband (Pbyte) (3) | 7.848 | 5.774 | 4.126 |
(1) Non include OLO full infrastructured e FWA-Fixed Wireless Access.
(2) Non include OLO ULL e NAKED, satellite, full infrastructured e FWA.
(3) Volumi traffico DownStream e UpStream.
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | 31.12.2015 | |
|---|---|---|---|
| Consistenza linee a fine periodo (migliaia) (1) | 30.755 | 29.617 | 30.007 |
| Variazione delle linee (%) | 3,8 | (1,3) | (1,1) |
| Churn rate (%) (2) | 26,2 | 22,8 | 23,4 |
| Totale traffico: | |||
| Traffico Retail uscente (miliardi di minuti) | 51,4 | 44,9 | 43,6 |
| Traffico Retail uscente e entrante (miliardi di minuti) | 78,1 | 69,6 | 66,1 |
| Traffico Browsing (PByte) (3) | 417,5 | 258,5 | 182,6 |
| Ricavo medio mensile per linea (euro) - ARPU (4) | 12,5 | 12,4 | 12,1 |
(1) il dato include le SIM utilizzate su piattaforme per erogazione di servizi Machine to Machine.
(2) I dati si riferiscono al totale linee. Il churn rate rappresenta il numero di clienti mobili cessati durante il periodo espresso in percentuale della consistenza media dei clienti.
(3) Traffico nazionale escluso Roaming. (4) I valori sono calcolati sulla base dei ricavi da servizi (inclusi i ricavi da carte prepagate) rapportati alla consistenza media delle linee.
L'andamento dei Ricavi dei singoli trimestri del 2017, nel confronto con l'analogo periodo dell'esercizio precedente è di seguito illustrato:
Ricavi Domestic 2017

I ricavi del 2017 sono pari a 15.354 milioni di euro e registrano un incremento di 348 milioni di euro rispetto al 2016 (+2,3%) a conferma di un trend di progressivo recupero già avviato nel corso del precedente esercizio. Il quarto trimestre presenta una crescita rispetto al corrispondente periodo 2016 di +1,8%, in miglioramento rispetto alla performance del trimestre precedente (+0,8%).
I ricavi da servizi sono pari a 14.000 milioni di euro, anch'essi in crescita rispetto all'esercizio 2016 (+122 milioni di euro +0,9%) e con trend anche migliore rispetto a quello osservato sui ricavi totali. Il quarto trimestre, infatti, evidenzia un miglioramento del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, ovvero la performance migliore da oltre 10 anni, trainata dalla crescita della customer base sia Mobile che Fisso Broadband, nonché dalla tenuta dei livelli di ARPU per effetto dell'incremento della penetrazione dei servizi di connettività ultrabroadband (Fibra e LTE), dei servizi digitali e ICT.

I ricavi da vendita prodotti, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari a 1.354 milioni di euro nel 2017 (+226 milioni di euro rispetto al 2016) e riflettono l'incremento della vendita di smartphone e altri terminali abilitanti (smart TV, prodotti Smart Home, modem, set top box, ecc).
L'EBITDA della Business Unit Domestic del 2017 è pari a 6.171 milioni di euro, in diminuzione di 527 milioni di euro rispetto all'esercizio 2016 (-7,9%), con un'incidenza sui ricavi pari al 40,2% (-4,4 punti percentuali rispetto all'esercizio precedente). Il 2017 tuttavia sconta l'impatto negativo di oneri non ricorrenti per complessivi 882 milioni di euro (182 milioni di euro nell'esercizio precedente) relativi ai citati oneri di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale, nonché a contenziosi e a transazioni commerciali, concentrati in particolare nel quarto trimestre 2017.
In assenza di tali oneri la variazione organica dell'EBITDA avrebbe registrato un incremento del 2,5%, con un'incidenza sui ricavi del 45,9%, in linea con l'esercizio 2016, nonostante la maggiore incidenza, nel fatturato, dei ricavi da prodotti a minor marginalità rispetto ai ricavi da servizi.
L'andamento dell'EBITDA beneficia sia dei positivi risultati commerciali, e relativi riflessi sui ricavi, sia del programma di ottimizzazione dei costi, in particolare industriali e generali di funzionamento, che ha al contempo salvaguardato le leve di sostegno alla spinta commerciale.
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBITDA REPORTED | 6.171 | 6.698 | (527) | (7,9) |
| Effetto conversione bilanci in valuta | (2) | 2 | ||
| Effetto variazione perimetro di consolidamento | − | − | ||
| EBITDA ORGANICO | 6.171 | 6.696 | (525) | (7,8) |
| di cui Proventi/(Oneri) non ricorrenti | (882) | (182) | (700) | |
| EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 7.053 | 6.878 | 175 | 2,5 |
L'andamento dell'EBITDA dei singoli trimestri del 2017, nel confronto con l'analogo periodo dell'esercizio precedente è di seguito illustrato:

Gli Altri proventi ammontano a 471 milioni di euro e aumentano di 212 milioni di euro rispetto all'esercizio 2016. La voce include alcuni contributi derivanti da contratti di Partnership, indennizzi assicurativi nonché gli impatti conseguenti alla revisione di stima delle passività verso clienti e fornitori.
In relazione alle dinamiche delle principali voci di costo si evidenzia quanto segue:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Acquisti di materie e servizi | 6.235 | 5.785 | 450 |
| Costi del personale | 3.266 | 2.759 | 507 |
| Altri costi operativi | 704 | 574 | 130 |
gli Acquisti di materie e servizi registrano un incremento di 450 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, e presentano il seguente dettaglio:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Acquisti di beni | 1.628 | 1.352 | 276 |
| Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi di interconnessione |
1.603 | 1.541 | 62 |
| Costi commerciali e di pubblicità | 751 | 656 | 95 |
| Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing | 951 | 982 | (31) |
| Affitti e locazioni | 427 | 444 | (17) |
| Altre spese per servizi | 875 | 810 | 65 |
| Totale acquisti di materie e servizi | 6.235 | 5.785 | 450 |
| % sui Ricavi | 40,6 | 38,6 | 2,0 pp |
iCosti del personale sono pari a 3.266 milioni di euro con un incremento di 507 milioni di euro sostanzialmente determinata dagli stessi fenomeni che hanno inciso sui costi del personale a livello di Gruppo e alla cui analisi si rimanda;
gli Altri costi operativi, pari a 704 milioni di euro, presentano un incremento di 130 milioni di euro. Il dettaglio è riportato nella tabella seguente:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti | 313 | 266 | 47 |
| Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri | 155 | 51 | 104 |
| Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni | 55 | 54 | 1 |
| Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse | 91 | 94 | (3) |
| Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative | 33 | 44 | (11) |
| Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e | |||
| stages | 13 | 16 | (3) |
| Altri oneri | 44 | 49 | (5) |
| Totale | 704 | 574 | 130 |
L'EBIT dell'esercizio 2017 della Business Unit Domestic è pari a 2.772 milioni di euro (3.376 milioni di euro nel 2016), con una diminuzione di 604 milioni di euro (-17,9%) e un'incidenza sui ricavi del 18,1% (22,5% nel 2016). L'esercizio 2017 sconta l'impatto negativo di oneri non ricorrenti per complessivi 912 milioni di euro (182 milioni di
euro nell'esercizio 2016). In assenza di tali oneri la variazione organica dell'EBIT sarebbe risultata positiva e pari a 3,6%, con un'incidenza sui ricavi del 24,0%.
L'andamento dell'EBIT risente dell'aumento degli ammortamenti (50 milioni di euro).
L'EBIT organico è calcolato come segue:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBIT REPORTED | 2.772 | 3.376 | (604) | (17,9) |
| Effetto conversione bilanci in valuta | (1) | 1 | ||
| Effetto variazione perimetro di consolidamento | − | − | ||
| EBIT ORGANICO | 2.772 | 3.375 | (603) | (17,9) |
| di cui Proventi/(Oneri) non ricorrenti | (912) | (182) | (730) | |
| EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 3.684 | 3.557 | 127 | 3,6 |
I principali dati economico-operativi della Business Unit sono riportati distinguendo due Cash Generating Unit (CGU), come definite dallo IAS 36:
Nelle tabelle seguenti sono riportati i principali risultati conseguiti nell'esercizio 2017 dalla Business Unit Domestic per segmento di clientela/aree di attività, posti a confronto con l'esercizio 2016.
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Ricavi | 14.249 | 13.926 | 323 | 2,3 |
| Consumer | 7.737 | 7.389 | 348 | 4,7 |
| Business | 4.656 | 4.531 | 125 | 2,8 |
| Wholesale | 1.690 | 1.780 | (90) | (5,1) |
| Other | 166 | 226 | (60) | (26,5) |
| EBITDA | 6.029 | 6.528 | (499) | (7,6) |
| % sui Ricavi | 42,3 | 46,9 | (4,6) pp | |
| EBIT | 2.736 | 3.309 | (573) | (17,3) |
| % sui Ricavi | 19,2 | 23,8 | (4,6) pp | |
| Personale a fine esercizio (unità) (*) | 49.095 | 50.527 | (1.432) | (2,8) |
(*) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 0 unità al 31.12.2017 (1 unità al 31.12.2016).
| (milioni di euro) | 4° Trimestre 2017 |
4° Trimestre 2016 |
Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Ricavi | 3.749 | 3.687 | 62 | 1,7 |
| Consumer | 2.024 | 1.985 | 39 | 2,0 |
| Business | 1.259 | 1.235 | 24 | 1,9 |
| Wholesale | 431 | 410 | 21 | 5,1 |
| Other | 35 | 57 | (22) | (38,6) |
In dettaglio:
Consumer: i ricavi del 2017 del segmento Consumer sono pari a 7.737 milioni di euro, con un incremento di 348 milioni di euro (+4,7%) rispetto al precedente esercizio; tale dinamica conferma il trend di recupero già avviato nel 2016.
I ricavi da servizi sono pari a 6.947 milioni di euro, in crescita rispetto all'esercizio 2016 (+153 milioni di euro). Di seguito l'evoluzione per trimestre, nel confronto con l'analogo periodo dell'esercizio precedente:

L'andamento dei ricavi Consumer, ripartiti tra Fisso e Mobile, nei singoli trimestri del 2017 e posti a confronto con i trimestri del 2016, è di seguito illustrato:

In particolare:
Ricavi Business 2017

L'andamento dei ricavi Business, ripartiti tra Fisso e Mobile, nei singoli trimestri del 2017 e posti a confronto con i trimestri del 2016, è di seguito illustrato:

In dettaglio:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazioni | |||
|---|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | % Organica | ||||
| Ricavi | 1.349 | 1.351 | (2) | (0,1) | 0,4 | |
| di cui verso terzi | 1.152 | 1.136 | 16 | 1,4 | 2,0 | |
| EBITDA | 154 | 182 | (28) | (15,4) | (14,4) | |
| % sui Ricavi | 11,4 | 13,5 | (2,1) pp | (2,0) pp | ||
| EBIT | 37 | 67 | (30) | (44,8) | (43,9) | |
| % sui Ricavi | 2,7 | 5,0 | (2,3) pp | (2,2) pp | ||
| Personale a fine esercizio (unità) (*) | 756 | 753 | 3 | 0,4 |
(*) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 0 unità al 31.12.2017 (3 unità al 31.12.2016).
I ricavi del gruppo Telecom Italia Sparkle - International Wholesale per l'esercizio 2017 sono pari a 1.349 milioni di euro, in crescita dello 0,4% rispetto all'esercizio 2016 in termini organici e del 2,0% escludendo i ricavi realizzati nei confronti delle altre società del Gruppo. In particolare, la crescita dei ricavi dei servizi voce e mobile è pari a +50,7 milioni di euro in termini organici, che più che compensano la riduzione dei ricavi per i servizi IP/Data/Altri che risentono del venir meno di contratti pluriennali scaduti a Maggio 2017 (-33,7 milioni di euro). Al netto di tali contratti pluriennali scaduti, la crescita della componente IP/Dati/Altri è pari a +4,0 milioni di euro in termini organici.
| (milioni di euro) | (milioni di reais) | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | Variazioni | ||
| assolute | % | |||||
| (a) | (b) | (c) | (d) | (c-d) | (c-d)/d | |
| Ricavi | 4.502 | 4.047 | 16.234 | 15.617 | 617 | 4,0 |
| EBITDA | 1.635 | 1.325 | 5.894 | 5.114 | 780 | 15,3 |
| % sui Ricavi | 36,3 | 32,7 | 36,3 | 32,7 | +3,6pp | |
| EBIT | 535 | 368 | 1.931 | 1.418 | 513 | 36,2 |
| % sui Ricavi | 11,9 | 9,1 | 11,9 | 9,1 | 2,8pp | |
| Personale a fine esercizio (unità) | 9.508 | 9.849 | (341) | (3,5) |
| (milioni di euro) | (milioni di reais) | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 4°Trimestre 2017 |
4°Trimestre 2016 |
4°Trimestre 2017 |
4°Trimestre 2016 |
Variazioni | ||
| assolute | % | |||||
| (a) | (b) | (c) | (d) | (c-d) | (c-d)/d | |
| Ricavi | 1.113 | 1.125 | 4.257 | 4.043 | 214 | 5,3 |
| EBITDA | 465 | 425 | 1.758 | 1.548 | 210 | 13,6 |
| % sui Ricavi | 41,3 | 38,3 | 41,3 | 38,3 | +3,0pp | |
| EBIT | 195 | 158 | 729 | 586 | 143 | 24,4 |
| % sui Ricavi | 17,1 | 14,5 | 17,1 | 14,5 | +2,6pp |
| 2017 | 2016 | |
|---|---|---|
| Consistenza linee a fine periodo (migliaia) (*) | 58.634 | 63.418 |
| MOU (minuti/mese) (**) | 109,7 | 116,6 |
| ARPU (reais) | 20,2 | 18,0 |
(*) Include le linee sociali.
(**) Al netto dei visitors.
I ricavi dell'esercizio 2017 sono pari a 16.234 milioni di reais e risultano in aumento di 617 milioni di reais (+4,0%) rispetto all'esercizio precedente. I ricavi da servizi si attestano a 15.474 milioni di reais, con un incremento di 754 milioni di reais rispetto ai 14.720 milioni di reais dell'esercizio 2016 (+5,1%).
L'ARPU mobile (Average Revenue Per User) dell'esercizio 2017 è pari a 20,2 reais in crescita rispetto ai 18,0 reais dell'esercizio 2016 (+12,2%) per effetto di un generale riposizionamento sul segmento post-paid e di nuove iniziative commerciali volte a incrementare l'utilizzo dei dati e la spesa media per cliente.
Le linee complessive al 31 dicembre 2017 sono pari a 58.634 migliaia e presentano un decremento di 4.784 migliaia rispetto al 31 dicembre 2016 (63.418 migliaia). Tale riduzione è riconducibile interamente al segmento prepagato (-7.701 migliaia) ed è solo in parte compensata dalla crescita sul segmento post-pagato (+2.918 migliaia), anche per effetto del consolidamento in atto sul mercato delle seconde SIM. I clienti post-paid rappresentano il 30,4% della base clienti al 31 dicembre 2017, con un incremento di 6,9 punti percentuali rispetto a dicembre 2016 (23,5%).
I ricavi da vendita di prodotti si attestano a 760 milioni di reais (897 milioni di reais nell'esercizio 2016; -15,3%). La riduzione riflette il cambiamento della politica commerciale, più focalizzata sul valore che sull'incremento dei volumi venduti, i cui principali obiettivi sono lo sviluppo dell'acquisto dei nuovi terminali abilitanti alla fruizione dei servizi broadband sulle reti 3G/4G da parte dei clienti TIM e il supporto alle nuove offerte di fidelizzazione sulla clientela post-pagato a più alto valore.
L'andamento dei ricavi totali dei singoli trimestri del 2017, nel confronto con l'analogo periodo dell'esercizio precedente, è di seguito illustrato:

L'EBITDA è pari a 5.894 milioni di reais, superiore di 780 milioni di reais rispetto all'esercizio 2016 (+15,3%). La crescita dell'EBITDA è attribuibile sia al positivo andamento dei ricavi, sia ai benefici derivanti dai progetti di efficienza sulla struttura dei costi operativi avviati nella seconda metà dell'esercizio precedente.
L'EBITDA margin è pari al 36,3% e risulta superiore di 3,6 punti percentuali rispetto al 2016. Si rammenta inoltre che i costi del personale dell'esercizio 2016 accoglievano oneri non ricorrenti per esodi pari
a 56 milioni di reais. Anche escludendo l'impatto degli oneri non ricorrenti, l'EBITDA dell'esercizio 2017 registra una variazione positiva (+14,0%) nel confronto con l'esercizio 2016. Sono di seguito evidenziate le dinamiche delle principali voci di costo:
| (milioni di euro) | (milioni di reais) | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | Variazione | |
| (a) | (b) | (c) | (d) | (c-d) | |
| Acquisti di materie e servizi | 2.168 | 2.028 | 7.816 | 7.826 | (10) |
| Costi del personale | 353 | 336 | 1.274 | 1.296 | (22) |
| Altri costi operativi | 500 | 505 | 1.805 | 1.948 | (143) |
| Variazione delle rimanenze | 6 | (1) | 20 | (2) | 22 |
L'andamento dell'EBITDA dei singoli trimestri del 2017, nel confronto con l'analogo periodo dell'esercizio precedente è di seguito illustrato:

EBITDA 2017 (variazione % per trimestre)
In dettaglio l'andamento dell'EBITDA nei singoli trimestri del 2017:

L'EBITDA del quarto trimestre 2017 ammonta a 1.758 milioni di reais, con un trend in progressivo miglioramento rispetto ai valori registrati nei trimestri precedenti. L'EBITDA margin risulta pari al 41,3%, in aumento di 3,0 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.
L'EBIT ammonta a 1.931 milioni di reais con un miglioramento di 513 milioni di reais (+36,2%) rispetto all'esercizio 2016 (pari a 1.418 milioni di reais). Tale risultato beneficia della maggiore contribuzione dell'EBITDA (+780 milioni di reais) a cui si contrappongono maggiori ammortamenti (+228 milioni di reais) in relazione allo sviluppo dell'infrastruttura industriale, e un minore impatto delle plusvalenze nette su cessioni di immobilizzazioni (-39 milioni di reais), principalmente riconducibili all'operazione sulle torri di telecomunicazione. A tale proposito si segnala che nel secondo trimestre 2017 ha avuto luogo l'ultima cessione parziale di torri di telecomunicazioni ad American Tower do Brasil; l'operazione ha comportato un incasso e un impatto economico non significativi.
L'EBIT del quarto trimestre 2017 è pari a 729 milioni di reais (586 milioni di reais nel quarto trimestre 2016), in aumento del 24,4% rispetto all'analogo periodo del 2016 e con un'incidenza sui ricavi del 17,1% (14,5% nel quarto trimestre 2016).
Anche per il 2017 lo sviluppo del mercato Consumer Fisso è stato sostenuto sia dall'offerta convergente e quadruple play di TIM SMART, l'offerta di TIM rivolta alle famiglie che propone in un'unica soluzione internet, telefonia fissa e mobile e contenuti on demand di TIMVISION sempre inclusi sia da una proposizione commerciale sempre innovativa con formule promozionali che si sono rinnovate nel corso del 2017 anche con prezzi particolarmente vantaggiosi attraverso:
Per sostenere l'adozione della fibra, TIM ha continuato a includere, per i clienti raggiunti dal servizio in fibra ottica, la prova gratuita delle nuove opzioni ultraveloci in fibra.
TIM, oltre a mantenere elevati standard qualitativi relativamente alla propria offerta, nel 2017 ha avviato un importante miglioramento della Customer Experience dei nuovi clienti TIM Fisso grazie al lancio da aprile di nuovi servizi di delivery evoluto, che prevedono:
TIM ha confermato nel corso del 2017 il proprio impegno per il costante aggiornamento tecnologico della rete attraverso l'accelerazione della diffusione della fibra ottica, mantenendo il primato della miglior copertura in fibra d'Italia con oltre 2.000 comuni coperti a fine 2017 e il rilascio a giugno dei nuovi profili ultraveloci a 200Mbit/s su FTTCab e 1000Mbit/s su FTTH.
Sul fronte del mercato Mobile, la strategia commerciale 2017 è stata fortemente focalizzata sulla domiciliazione con l'obiettivo di diminuzione del churn e di stabilizzazione della spesa dei clienti. In questa ottica sono stati lanciati sul mercato portafogli d'offerta (TIM Special, TIM Young, TIM 60+, TIM International) che offrono vantaggi sui contenuti e sconti sui canoni per i clienti che addebitano l'offerta su conto corrente o carta di credito. Inoltre, al fine di rafforzare ancora di più la proposta di TIM sulla domiciliazione, a giugno 2017, è stata lanciata TIM Ricarica Automatica, il nuovo servizio che ricarica automaticamente il credito personale del cliente il giorno prima del rinnovo di un'offerta oppure quando il credito scende sotto la soglia di 3 euro. Un'ulteriore misura di contenimento del churn è stata il lancio, a partire da marzo 2017, di offerte con sconto sul costo di attivazione e con il vincolo di mantenere la TIM Card attiva per 24 mesi. In caso contrario è previsto il recupero dello sconto applicato. In aggiunta, per differenziarsi in un contesto altamente competitivo, TIM ha caratterizzato il proprio portafoglio di offerta mobile sfruttando i propri vantaggi competitivi quali la qualità della propria rete 4G e 4,5G, nuove modalità di proposizione commerciale in ottica di fidelizzazione (es. offerte smartphone esclusive per i clienti da più di un anno) e la disponibilità per tutti di contenuti PREMIUM esclusivi come TIM Show con le migliori playlist di TIMMUSIC, i giochi Gameloft e le serie TV di STUDIO+. L'introduzione di tali elementi distintivi ha consentito di proseguire una strategia di "valore" e un focus sulla qualità della propria proposta, che ha permesso di mantenere un posizionamento premium sul mercato.
Parallelamente, è proseguito il focus sulla diffusione di nuovi smartphone attraverso offerte con contenuti premium e formule estremamente distintive, come l'offerta di rinnovo smartphone denominata "NEXT". Tale soluzione, che TIM ha lanciato per prima sul mercato, consente la sostituzione dello smartphone ogni anno senza costi ed offre servizi plus come la protezione dello smartphone da danni e furto.
Inoltre, in ottica di fidelizzazione dei clienti in customer base, è stato realizzato anche nel 2017 un articolato piano di iniziative e promozioni commerciali in occasione delle principali festività in calendario (es. Natale, festa della donna, san Valentino, Halloween etc.) per dare un segnale di attenzione e cura verso i clienti, con l'obiettivo di aumentarne la fedeltà al brand e il livello di soddisfazione.
Infine, nel corso dell'anno è proseguito anche l'approccio per segmenti, con value proposition dedicate in base alle diverse esigenze dei target. In particolare sul target Young sono state realizzate iniziative speciali incentrate sul mondo della musica e offerte dedicate con vantaggi sui contenuti per i clienti che scelgono di domiciliare l'addebito su conto corrente o carta di credito. Per i più giovani (target Young Junior), si è puntato ad arricchire l'offerta con contenuti di appeal sia per i più piccoli (TIM Games) sia per i genitori (TIM Protect per salvaguardare la sicurezza della navigazione internet, device e servizi di tracking). Infine, sul target Senior l'offerta si è arricchita con features ad hoc come l'assistenza telefonica dedicata 24 ore su 24 e smartphone semplificati.
Il 2017 è stato anche caratterizzato da importanti passi in avanti in termini di evoluzione tecnologica della rete mobile TIM. A livello nazionale la tecnologia 4G LTE ha ormai raggiunto oltre 7.100 comuni, con una copertura superiore al 97% della popolazione. Inoltre, la leadership tecnologica TIM si è confermata anche con lo sviluppo del servizio Voce 4G (tecnologia VoLTE) che permette, a tutti i clienti con smartphone abilitato, di provare la qualità della chiamata voce in alta definizione (HD). È proseguita poi a ritmo sostenuto la diffusione, nelle principali città italiane, dei servizi 4,5G (tecnologia LTE Advanced), che consentono di raggiungere una velocità di connessione dati fino a 700 Megabit al secondo. In più a luglio TIM, in anteprima mondiale, ha mostrato la velocità fino a 1 Gigabit al secondo in download sulla propria rete live 4.5G. Inoltre con il programma "5G for Italy" si conferma l'impegno di TIM nel processo di trasformazione digitale del Paese, basato su infrastrutture e applicazioni che avranno un impatto positivo in tutti i settori del mercato e sullo stile di vita delle persone, per accompagnarle nella futura "Gigabit society", in cui l'azienda intende giocare un ruolo da protagonista.
L'azione di TIM sul mondo delle aziende si è focalizzata nel 2017 principalmente su 4 direttrici:
Le azioni sono state indirizzate verso il front end commerciale, dove è continuata con maggior progressione la valorizzazione degli asset che fanno di TIM un operatore Integrato: la convergenza Fisso Mobile, l'innovazione che deriva dagli ingenti investimenti e l'IT che, a sostegno del core business, arricchisce in modo distintivo l'offerta tradizionale. In parallelo e si è ulteriormente investito nell'asset del presidio commerciale, già dominante e capillare, ampliandolo sia nel presidio diretto che in quello indiretto.
Obiettivo primario perseguito nell'anno è stato quello di tutelare la Customer Base (governo delle Line Loss sul fisso e dell'Incremento Netto sul Mobile), rafforzando al contempo il posizionamento di TIM come player nazionale di riferimento per indirizzare le esigenze IT delle aziende piccole, medie e grandi e della Pubblica Amministrazione. Parimenti, significativo effort è stato posto allo sviluppo dell'ARPU, attraverso proposizioni bundle tra servizi di diversa natura, ma anche attraverso la valorizzazione di servizi professionali distintivi e riconoscibili. Il rafforzamento commerciale è stato funzionale anche ad alimentare un maggiore utilizzo dei servizi core di connettività, accelerando la penetrazione delle offerte Fibra e VoIP su rete fissa e l'adozione del LTE/VoLTE su rete mobile, grazie agli importanti incrementi delle rispettive coperture realizzati nel corso dell'anno. Considerevole è stato l'ampliamento della Customer Base M2M che, insieme all'evoluzione tecnologica verso le reti 5G, predispone le condizioni per lo sviluppo di servizi di nuova generazione (IoT).
Nel Fisso, in particolare verso il segmento SOHO-SME, TIM ha profondamente semplificato, razionalizzandolo e adeguandolo alle mutate esigenze del mercato, l'intero portafoglio di offerta orientandolo marcatamente verso soluzioni in Fibra e VoIP. È stata lanciata in particolare la soluzione in Fibra bilinea, così da predisporre le condizioni per la migrazione dalla Customer Base ISDN. Per sostenere la crescita dell'ARPU e la loyalty, l'offerta è stata inoltre arricchita di bundle con servizi di Unified Communication (offerta Nuvola It Comunicazione Integrata Smart) e servizi IT, finalizzati a trasferire al cliente finale importanti benefici in termini di recupero efficienza e di sviluppo di nuovi filoni di business.
Su tutti i comparti di offerta l'orientamento comune è stato quello di essere distintivi attraverso ampiezza di gamma d'offerta, uso professionale, esclusività; tutto ciò al fine di assicurare un riconoscibile posizionamento Premium (per altro sostenuto, per la prima volta, anche con campagne radio e TV ad hoc).
Per la Clientela Business di fascia alta, è stato completamente ridisegnato – semplificandolo - il portafoglio di offerta della connettività professionale, con una presenza diffusa di profili basati sulla connettività in fibra. È stata ulteriormente rafforzata la strategia di proposizione di servizi in Cloud, andando ad arricchire il portafoglio di offerta dei servizi VoIP e di Collaboration evoluta e aggiungendo alla proposizione full-cloud anche una proposizione mista "cloud-on premise" attraverso l'offerta di Trunking SIP nell'ambito di Nuvola IT Comunicazione Integrata. Questo tipo di strategia è funzionale allo sviluppo dei servizi IT .
Relativamente alle offerte di Information Technology, che hanno registrato importanti progressi in termini di ricavi sia sul totale del comparto sia sulla quota dei servizi Cloud, lo sviluppo dell'offerta è stato principalmente centrato nella valorizzazione dei propri asset di Data Center e negli ambiti della Security, della "Communication as a Service" e delle Business Solution. Si è proseguita, accelerandola rispetto al 2016, la spinta all'adozioni delle soluzioni della Convenzione SPC Cloud Lotto 1 per la fornitura alla Pubblica Amministrazione di soluzioni IaaS, PaaS, SaaS cloud based. In particolare, per aumentare la penetrazione dell'adozione dei servizi Cloud anche nella piccola Pubblica Amministrazione Locale, si sono sviluppate delle soluzioni pacchettizzate SPC cloud based nell'ambito della protezione dei dati, della virtualizzazione dei server, della gestione/sviluppo dei siti web e della conservazione a norma dei documenti.
È inoltre proseguito lo sviluppo dell'offerta IT in logica OTT: il Market Place Digital Store ha raggiunto circa 100 soluzioni indirizzate alla PMI, di cui circa 70 sviluppate dai partner dell'ecosistema TIM Open, sia in logica orizzontale che verticale: e-commerce, e-payment, security, videocontrollo ne sono solo alcuni esempi.
Relativamente all'offerta Mobile, anche per il mercato Business, nel 2017 è proseguito lo sviluppo del servizio Ultra BroadBand Mobile basato sulla rete LTE e VoLTE, allargando contestualmente il portafoglio di offerta con soluzioni VAS e IT.
Nel corso dell'anno si è registrata una crescita nell'acquisizione lorda delle linee e un miglioramento del tasso di churn; positiva è stata anche la performance complessiva sull'MNP e solida la crescita sul M2M. In una logica di "more money for more value", mitigata all'occorrenza da esigenze di loyalty, si sono forniti bundle sia dati che IT.
Sulla fascia di clienti più alta, oltre che al governo dei ricavi sottesi alle ricontrattualizzazioni dei grandi Clienti, è continuata la proposizione dell'offerta Tutto Smart, che prevede un Bundle di servizi pensato per la gestione di Smartphone e Tablet e che integra la tradizionale Assistenza All Risk con una suite di servizi aggiuntivi al prezzo di un canone mensile per linea. L'operatività su questo segmento di clienti ha registrato un miglioramento dell'efficacia grazie all'efficientamento dei processi/sistemi e al bidding.
Infine, nel 2017 Olivetti, integrata organizzativamente nella Business, si è focalizzata su due aree: l'ottimizzazione del business tradizionale degli Enterprise Services e dell'Assistenza Specializzata; la progressiva costruzione della propria presenza nelle aree innovative come il Metering&Tracking, il Connected Car, lo Smart Retail, la Digital School, la Business Intelligence (offerte TIM Visual Insight e Tim City Forecast), la Smart Agricolture e Industria 4.0.
Nel corso del 2017 TIM Brasil ha implementato un ampio rinnovamento del portafoglio di offerta con un generale riposizionamento del brand verso i clienti a più alto valore, facendo leva sulla sua leadership nella rete 4G.
Tale cambiamento ha avuto come effetto una forte trasformazione del mix della base clienti e principalmente nel segmento pre paid, dove si è registrata una progressiva e accentuata migrazione da piani tariffari giornalieri mono servizi (voce e/o dati) a piani ricorrenti settimanali/mensili che raggruppano pacchetti voce e dati, oltre a servizi a valore aggiunto digitali (musica, e-reading, streaming video), con l'obiettivo di garantire una maggiore stabilizzazione del flusso dei ricavi prospettici e di gestire proattivamente il consolidamento in atto sul mercato delle seconde SIM. In particolare le principali azioni commerciali sono state:
Si riportano di seguito le principali variazioni del contesto normativo in ambito domestico intervenute nel 2017. Per ulteriori dettagli relativi ai vari procedimenti innanzi alle Autorità regolatorie si rimanda alla Nota "Passività potenziali, altre informazioni, impegni e garanzie" del Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2017.
Al termine di un procedimento avviato con la Delibera 623/15/CONS, nel dicembre 2016, AGCM e AGCom hanno approvato il Nuovo Modello di Equivalence (NME) di TIM finalizzato a migliorare, in modo strutturale, l'efficacia della parità di trattamento nei processi di fornitura dei servizi di accesso wholesale regolati ai concorrenti e alle proprie divisioni commerciali. AGCom ha avviato un tavolo tecnico per monitorare il processo di implementazione, con la partecipazione di TIM e degli operatori alternativi interessati.
Con la medesima Delibera 623/15/CONS, AGCom ha richiesto a TIM di sottoporre due proposte alternative (modelli di disaggregazione e di esternalizzazione) relative ad una maggiore autonomia degli operatori alternativi nelle modalità di realizzazione della attività di delivery ed assurance delle linee in local loop unbundling (LLU) e sub-loop unbundling (SLU). Il 23 agosto 2017, con la Delibera 321/17/CONS, AGCom ha approvato un modello di disaggregazione che garantisce agli operatori alternativi la possibilità di scegliere tra TIM e società esterne, sempre selezionate da TIM, per la realizzazione delle suddette attività di provisioning e assurance, nel pieno rispetto dei vincoli di integrità, funzionalità e sicurezza della rete.
Nel marzo 2017, Infratel Italia ha aggiudicato alla società Open Fiber (OF) i cinque lotti della gara relativa alla realizzazione e gestione di reti abilitanti l'offerta di servizi a Banda Ultra Larga (da 30 a 100 Mbit/s) nelle cosiddette "aree bianche" (nelle quali gli operatori privati non avevano previsto la realizzazione autonoma di infrastrutture ultrabroadband nell'arco dei successivi tre anni) appartenenti ai comuni di sei regioni italiane (Abruzzo e Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto).
In data 20 marzo 2017 il TAR Lazio ha rigettato il ricorso presentato da TIM in relazione al suddetto bando e, pertanto, il 20 giugno 2017, TIM ha impugnato la sentenza al Consiglio di Stato.
Nel luglio 2017, OF si è aggiudicata i sei lotti della seconda gara Infratel, relativi alle aree bianche di 10 regioni (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata e Sicilia) e della provincia autonoma di Trento. Il ricorso di TIM sugli esiti di questo secondo bando è stato rigettato dal TAR Lazio.
Il 2 ottobre 2017, Infratel ha avviato una consultazione pubblica sui piani di investimento degli operatori privati nelle aree bianche delle regioni Calabria, Puglia e Sardegna, al fine di pubblicare il terzo e ultimo bando per la copertura ultrabroadband, con modello diretto, nelle aree bianche di tali regioni.
Il 24 marzo 2017, con la Delibera 121/17/CONS, AGCom ha introdotto, per tutti gli operatori, l'obbligo di fissare cicli di fatturazione su base mensile o suoi multipli per i servizi di linea fissa e convergenti (fisso e mobile in bundling) con termine di adeguamento entro il 23 giugno 2017. La Delibera 121 costituisce l'esito conclusivo di un percorso regolamentare che ha sempre avuto in via esclusiva la finalità di tutela della trasparenza delle tariffe e della comparazione delle condizioni economiche.
TIM ha impugnato la Delibera innanzi al TAR Lazio, per difetto assoluto di attribuzione in quanto la normativa europea e nazionale non prevede alcun limite alla durata dei cicli di fatturazione scelti dagli operatori fissi e mobili. Anche ASSTEL (Associazione degli operatori TLC), in rappresentanza dell'intero settore, ha impugnato la Delibera. La sentenza è attesa tra marzo ed aprile 2018.
Sulla base della suddetta Delibera, a settembre 2017 AGCom ha avviato un procedimento sanzionatorio nei confronti di TIM e degli altri operatori, concluso con la Delibera 499/17/CONS del dicembre 2017 che sanziona TIM (e gli altri operatori) per un importo di 1,16 milioni di euro, diffidandola a provvedere – in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o di multipli del mese – a stornare gli importi corrispondenti al corrispettivo per il numero di giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio a causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile. A fine gennaio 2018, TIM ha impugnato al TAR anche tale provvedimento con richiesta di sospensiva.
A dicembre 2017, il Parlamento ha approvato la legge 172/17 che introduce l'obbligo di fatturazione mensile per tutti i servizi di comunicazione elettronica con termine di adeguamento entro il 5 aprile 2018.
In data 12 febbraio 2018, il TAR Lazio ha respinto il ricorso di TIM (e gli analoghi ricorsi di proposti da Wind Tre, Fastweb, Assotelecomunicazioni ed Eolo e Postemobile) avverso la citata delibera AGCom 121/17/CONS. La decisione sarà impugnata da TIM innanzi al Consiglio di Stato. Il TAR Lazio ha, invece, sospeso l'efficacia della delibera AGCom 499/17/CONS nella parte in cui stabilisce che gli operatori debbano stornare dalle bollette telefoniche gli importi corrispondenti al numero di giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti in virtù della fatturazione a 28 giorni. L'udienza per la trattazione del merito è stata fissata per il 14 novembre 2018. In data 7 marzo 2018, è stata notificata a TIM una ulteriore delibera (Delibera 112/2018/CONS) con cui AGCOM ha (i) diffidato la Società, limitatamente ai sevizi di telefonia fissa, a posticipare la data di decorrenza delle fatture emesse dopo il ripristino della fatturazione con cadenza mensile di un numero di giorni pari a quelli presuntivamente erosi a partire dal 23/6/2017 con il ciclo di fatturazione quadri-settimanale; e (ii) revocato la precedente delibera 499/17/CONS nella parte in cui TIM veniva diffidata a stornare gli importi presuntivamente erosi a partire dal 23/6/2017 con il ciclo di fatturazione quadri-settimanale. La predetta delibera sarà oggetto di impugnativa dinanzi al TAR Lazio da parte di TIM.
Si evidenzia, infine, che in data 19 febbraio 2018 l'AGCM ha avviato il procedimento I820 nei confronti dei principali operatori per accertare l'esistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza in occasione dell'adeguamento alle prescrizioni contenute nella legge 172/17.
Con la Delibera 46/17/CONS del 26 gennaio 2017, AGCom ha introdotto nuove misure in materia di condizioni economiche agevolate per l'accesso ai servizi fissi e mobili a beneficio di particolari categorie di clientela disabile. Le disposizioni del provvedimento, che si applicano ai sordi e ai ciechi totali e parziali, ampliano le attuali agevolazioni, sia in termini di servizi scontati (es. offerte flat voce e dati) che di categorie di disabili interessate (es. ciechi parziali). A febbraio 2017 TIM ha presentato ricorso al TAR del Lazio contro la Delibera 456/16/CONS dell'ottobre 2016, con cui AGCom ha rigettato la proposta di TIM di un adeguamento dei prezzi dell'offerta "Voce" (l'offerta base di telefonia vocale) e ha introdotto una rigida procedura per le future variazioni dei prezzi del Servizio Universale, prevedendo, ad esempio, un intervallo temporale di almeno un anno tra due variazioni tariffarie successive e la possibilità di variare i prezzi solo con riferimento a: (i) aumento costi wholesale; (ii) recupero inflazione; (iii) condizioni socio-economiche. Il 21 febbraio 2018 il TAR Lazio ha rigettato il ricorso. TIM valuterà se impugnare la decisione innanzi al Consiglio di Stato.
Con la Delibera 163/17/CONS del 18 aprile 2017, AGCom ha comminato a TIM una sanzione di 232.000 euro per il mancato raggiungimento di 4 obiettivi di qualità del Servizio Universale relativi all'anno 2015.
In esito alla sentenza n. 4616/2015 del 2 ottobre 2015, con cui il Consiglio di Stato ha annullato la Delibera 1/08/CIR limitatamente all'applicazione dei nuovi criteri metodologici per il calcolo del costo netto del Servizio Universale (USO) relativi al periodo 2004-2007, AGCom ha avviato i procedimenti di rinnovazione delle medesime annualità, incaricando un consulente indipendente della revisione del calcolo del USO, con la Delibera 145/17/CONS per gli anni 2006 e 2007 e con la Delibera 207/17/CONS per gli anni 2004 e 2005. Le attività di verifica sono state avviate nell'ottobre 2017 e dovrebbero concludersi entro metà 2018.
Il 15 giugno 2017 è entrata in vigore la disposizione del Regolamento Europeo 2015/2120 del 25 novembre 2015 (c.d. "Regolamento Telecom Single Market-TSM") che prevede l'applicazione della tariffa nazionale per il traffico voce, SMS e dati generato in roaming intra-UE.
Il 25 aprile 2017, il Parlamento Europeo e il Consiglio, hanno approvato un regolamento che fissa nuovi cap wholesale per il traffico roaming validi dal 15 giugno 2017 al 30 giugno 2022 (Voce: 3,2 centesimi di euro al minuto; SMS 1 centesimo di euro a SMS; dati: 7,7 euro/GByte nel 2017; 6 euro/GByte nel 2018; 4,5 euro/GByte nel 2019; 3,5 euro/GByte nel 2020; 3 euro/GByte nel 2021; 2,5 euro/GByte nel 2022).
Il 31 marzo 2017 TIM ha corrisposto con riserva 19,3 milioni di euro per il contributo AGCom 2017. Il valore è stato calcolato applicando il tasso dell'1,4 per mille ai ricavi iscritti nel Bilancio 2015 della Società. Le linee guida per il calcolo del contributo, definite nelle Delibere AGCom 463/16/CONS e 62/17/CONS, non sono cambiate rispetto a quelle stabilite per il calcolo del contributo 2016.
Il 13 dicembre 2017 AGCM ha concluso il procedimento A500B accertando che la Società, anche con l'ausilio di Telecom Italia Sparkle S.p.A., ha abusato della propria posizione dominante ponendo in essere una condotta di compressione dei margini per un concorrente altrettanto efficiente nel mercato a valle che acquista la terminazione SMS verso rete mobile.
AGCM ha, pertanto, comminato a TIM una sanzione amministrativa pecuniaria di 3,7 milioni di euro. TIM ha presentato ricorso al TAR avverso il provvedimento in data 26 febbraio 2018.
Nella sua adunanza del 1° febbraio 2017, AGCM ha avviato un procedimento istruttorio per possibile violazione dell'articolo 101 TFUE (divieto di intese restrittive della concorrenza) nei confronti di TIM S.p.A. e Fastweb S.p.A., a seguito della sottoscrizione di un accordo volto alla costituzione di una impresa comune cooperativa denominata Flash Fiber S.r.l.. TIM, d'intesa con Fastweb, ha presentato ad AGCM, sotto forma di proposta di impegni, alcune modifiche agli accordi sottoscritti, finalizzate a chiudere il procedimento senza accertare l'infrazione e, quindi, senza alcuna sanzione pecuniaria. Lo scorso 20 dicembre 2017 AGCM ha deciso di prorogare al 28 febbraio 2018 il termine per la valutazione della proposta degli impegni e al 31 luglio 2018 il termine per la chiusura del procedimento.
In caso di approvazione degli impegni TIM, AGCM renderà nota la decisione dopo aver ottenuto i prescritti pareri da AGCom e dalla Commissione Europea. Qualora gli impegni fossero rigettati, il procedimento proseguirebbe per concludersi entro il 31 luglio 2018.
Il 28 giugno 2017 AGCM ha avviato un procedimento nei confronti di TIM, a seguito di segnalazioni da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e Wind-Tre, per accertare possibili violazioni della concorrenza ai sensi dell'art. 102 TFUE. AGCM ipotizza che TIM abbia tenuto condotte volte a: (i) ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al fine di ritardare o rendere meno remunerativo l'ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; (ii) accaparrarsi preventivamente la clientela retail dei servizi a banda ultralarga, riducendo gli spazi di mercato dei concorrenti. In data 14 febbraio 2018, AGCM ha deliberato di estendere l'oggetto del procedimento per la verifica di ulteriori condotte, concernenti la strategia dei prezzi wholesale di TIM sul mercato dei servizi di accesso all'ingrosso a banda larga e ultralarga, e l'utilizzo di informazioni privilegiate riguardanti la clientela degli operatori alternativi. Il termine per la conclusione del procedimento è fissato al 31 ottobre 2018.
In data 19 febbraio 2018 AGCM ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti delle società TIM, Vodafone, Fastweb, Wind-Tre e dell'Associazione di categoria ASSTEL per verificare l'ipotesi della sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori di telefonia fissa e mobile al fine di coordinare le rispettive strategie commerciali, violando in tal modo l'art. 101 TFUE.
Il presunto coordinamento, secondo il provvedimento di apertura del procedimento da parte di AGCM, si sarebbe concretizzato nelle modalità di attuazione dell'obbligo introdotto dall'articolo 19 quinquiesdecies del D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017) che impone agli operatori di servizi di comunicazione elettronica una cadenza mensile (o di multipli del mese) per la fatturazione e il rinnovo delle offerte dei servizi fissi e mobili. Il termine per la chiusura del procedimento è fissato per il 31 marzo 2019.
Il 9 agosto 2017 AGCom ha notificato la Delibera 88/17/CIR con la quale ha deciso la controversia promossa in data 2 agosto 2016 da TIM contro Enel Distribuzione ("ED") sulle condizioni di accesso alle infrastrutture di ED. AGCom ha riconosciuto la fondatezza di gran parte dei rilievi mossi da TIM imponendo la modifica del "Regolamento Tecnico ed Economico di accesso all'infrastruttura elettrica di ED".
Il 12 ottobre con le Delibere 149/17/CIR, 151/17/CIR, 152/17/CIR, 150/17/CIR e il 30 ottobre con la Delibera 153/17/CIR, in accoglimento totale delle richieste di TIM, l'AGCom ha chiuso i 5 contenziosi instaurati da TIM volti ad ottenere il pagamento integrale della fatturazione di una serie di servizi (WLR ISDN PRA, banda ATM ABR dei VP Bitstream, flussi di interconnessione TDM, cessazione ULL e Bitstream, attivazione su accessi simmetrici) verso l'operatore Fastweb.
Con Decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio di Europa 2017/899 del 17 maggio 2017, è stato stabilito che la banda 700 MHz (frequenze 694-790 MHz, corrispondenti ai canali televisivi 49-60 UHF) deve essere allocata su base primaria ai servizi mobili a larga banda entro il 2020 con possibilità di proroga al 2022 sulla base di giustificati motivi. In Italia, la Legge 27 dicembre 2017 n. 205, articolo 1, commi 1026-1045, ha definito la modalità di liberazione e messa a gara della banda 700 MHz oltre che delle bande 3,6 – 3,8 GHz e 26,5 - 27,5 GHz. La banda 700 MHz sarà disponibile per gli operatori mobili dal 1°luglio 2022, dopo la sua liberazione da parte dei broadcaster televisivi. L'incasso complessivo previsto per lo Stato è di almeno 2,5 miliardi di euro, di cui 1,25 miliardi di euro nel 2018 (il pagamento del diritto d'uso della frequenza 700 MHz è dilazionato tra il 2018 e il 2022).
Il 30 settembre 2017 TIM ha corrisposto un importo di circa 630 milioni di euro per ottenere il rinnovo delle autorizzazioni a 900 e 1800 MHz fino al 31 dicembre 2029. AGCom ha dato parere favorevole al rinnovo e si è in attesa del Decreto ministeriale di assegnazione della proroga.
Per quanto concerne le frequenze televisive si segnala che la Legge di Bilancio 2018 ha previsto il re-farming su frequenze più basse ovvero la restituzione delle frequenze in cambio di un indennizzo economico. In particolare
stabilisce a favore degli operatori televisivi che vedranno trasformati i loro diritti d'uso frequenziali su una frequenza ben definita in diritti di capacità su MUX condivisi, un indennizzo per il cambio tecnologia, così definito:
Nel mese di aprile 2016, il gruppo di lavoro composto dal Ministero della Scienza, Tecnologia, Innovazione e Comunicazione (MCTIC) e Anatel aveva pubblicato la sua relazione finale contenente la diagnosi del settore delle telecomunicazioni, così come le linee guida per la revisione del modello normativo brasiliano. Successivamente è stato presentato un disegno di legge (79/2016) al Congresso brasiliano che propone modifiche alla legge generale delle telecomunicazioni (LGT); sebbene tale disegno fosse stato approvato da entrambe le camere, l'opposizione ha contestato la procedura seguita nel suo iter legislativo, bloccandone il percorso approvativo per mesi avanti alla Corte Suprema. A inizio ottobre il PLC79/2016 è stato rimandato al Senato e sarà probabilmente ridiscusso nel corso del 2018.
Nei mesi di ottobre e novembre 2017, il Ministero della Scienza, Tecnologia, Innovazione e Comunicazione (MCTIC) ha effettuato una consultazione pubblica per rivedere le politiche generali delle telecomunicazioni, che si dovrebbe concretizzare in un Decreto Presidenziale da pubblicare nel corso del 2018. La consultazione ha proposto la definizione di direttive e obiettivi per la fornitura di servizi di telecomunicazione, per gli sviluppi tecnologici sui servizi digitali e sull'infrastrutture a banda larga e per la diffusione delle "smart cities".
In relazione all'esecuzione dei termini di adeguamento delle condotte non in linea con la regolamentazione vigente (TAC), al rilascio di autorizzazioni per la concessione dell'uso di radiofrequenze e all'emissione di altri atti normativi in generale, gli impegni di investimento (definiti da Anatel e approvati da MCTIC) saranno incentrati prioritariamente sull'espansione delle reti mobili e fisse a banda larga e in specifiche zone del paese. A tal fine le reti di TLC realizzate sulla base di tali impegni sono soggette ad accessi condivisi.
Il regolatore brasiliano Anatel introdusse nel mese di novembre 2012 gli strumenti per l'analisi di mercato, per l'identificazione degli operatori con significativo potere di mercato (PMS) e per la conseguente imposizione di obblighi ex ante (Plano Geral de Metas de Competição – PGMC).
Attualmente, TIM ha PMS in (i) infrastrutture passive (torri); (ii) terminazione di rete mobile, e (iii) roaming nazionale. Una consultazione pubblica per la revisione del PGMC è iniziata il 7 dicembre 2016 e si è conclusa il 22 marzo 2017. Oltre alla ridefinizione dei mercati rilevanti si sta prevedendo la classificazione delle città sulla base di specifici livelli di concorrenza (1: competitivo, 2: moderatamente competitivo, 3: poco competitivo, 4: non competitivo) prima di applicare eventuali misure di regolazione asimmetriche. Secondo l'agenda di regolamentazione, il nuovo regolamento dovrebbe essere pubblicato nel corso del 2018.
Nel mese di settembre 2014, TIM ha vinto la gara per l'aggiudicazione delle frequenze di banda 700MHz (4G/LTE), con un prezzo di 1,7 miliardi di reais e impegni aggiuntivi per 1,2 miliardi di reais (in quattro rate annuali, corrette di inflazione) come contributo al consorzio previsto dal bando ("EAD") tra tutti gli operatori aggiudicatari (TIM, Algar, Claro e Vivo) per la gestione della liberazione della banda 700MHz attraverso lo switch off della TV analogica, la ridistribuzione dei canali e l'attenuazione delle interferenze (c.d. clean up). A tal fine, il primo pagamento (370 milioni di reais) è stato eseguito nel mese di aprile 2015, altri due versamenti (per un totale di 860 milioni di reais) sono stati concentrati nel mese di gennaio 2017, mentre l'ultima rata (142 milioni di reais) ha scadenza gennaio 2018.
Dall'avvio del processo di switch off, 3.592 comuni hanno già rilasciato lo spettro 700 Mhz, comprese grandi capitali come Rio de Janeiro e São Paulo. Questi comuni rappresentano il 51,7% della popolazione brasiliana (105,6 milioni) e l'89% del territorio nazionale.
Il "Marco Civil da Internet" (MCI), approvato nel mese di aprile 2014 con legge n°12.965/2014, ha stabilito la neutralità della rete come il "dovere di trattare in forma identica i diversi pacchetti di dati senza distinzione in base al contenuto, l'origine e la destinazione, il servizio, il terminale o l'applicazione". L'11 maggio 2016 è stato pubblicato DPR n° 8.771/2016, che regola le eccezioni al principio della neutralità della rete, disposto nell'articolo 9 della legge suddetta.
Nell'agosto 2017 la Soprintendenza generale ("GS") del CADE (Consiglio Amministrativo di Difesa Economica) ha emesso una decisione favorevole ai fornitori di telecomunicazioni mobili, non prevedendo oneri sanzionatori in relazione ad un'indagine preliminare condotta per presunte pratiche anticoncorrenziali associate a offerte "zero rating" e ad offerte promozionali sul consumo di dati in internet. Diverse parti interessate sono state ascoltate dalla GS, tra cui il Ministero della Scienza, Tecnologia, Innovazione e Comunicazione (MCTIC) e l'Anatel e hanno concluso che i modelli di business su Internet non dovrebbero essere vietati ex ante, ma piuttosto monitorati organicamente per evitare potenziali effetti anticoncorrenziali.
Nel corso del 2017 il mercato italiano delle TLC è ritornato ad una leggera crescita, dopo anni di ininterrotta contrazione, pur in un contesto che rimane fortemente competitivo.
Lo sviluppo del Broadband e dell'UltraBroadBand si conferma quale principale elemento di evoluzione del mercato e concorre ad uno scenario sempre più caratterizzato dalla possibilità, per gli operatori di telecomunicazioni, di sviluppare offerte convergenti che associano ai servizi TLC anche servizi Media & Entertainment, servizi IT, servizi Digitali.
Al contempo, gli operatori di telecomunicazioni, oltre a far fronte alla "core competition" degli altri operatori del settore, che continua oggi a rappresentare il fenomeno di maggior impatto quantitativo sulle dinamiche di mercato, devono fronteggiare l'"invasione di campo" da parte degli operatori non tradizionali, in particolare Over The Top - OTT e produttori di Device, che operano nel nuovo mondo digitale sfruttando assets e logiche competitive completamente diverse da quelle dei player TLC.
Nel tempo, quindi, i modelli di business tradizionali dei diversi player mutano per sfruttare le nuove opportunità e contenere le minacce dei nuovi entranti:
Per quanto riguarda invece il posizionamento attuale degli operatori di telecomunicazioni nei mercati convergenti si evidenziano, come in parte sopra anticipato, con livelli differenziati di evoluzione:
Il mercato delle telecomunicazioni fisse continua ad essere caratterizzato da un lato dal declino dei ricavi da accesso e voce e dall'altro dalla crescita continuativa dei ricavi da broadband ed ultrabroadband. Negli ultimi anni gli operatori si sono concentrati principalmente sullo sviluppo della penetrazione del broadband e dell'ultrabroadband e sulla difesa della voce tramite l'introduzione di pacchetti "bundled" voce, banda larga e servizi, in un contesto di elevata competizione con conseguente pressione sui prezzi.
All'evoluzione dell'offerta in chiave competitiva ha contribuito il consolidamento, da parte dei concorrenti, di un approccio basato sul controllo delle infrastrutture (Unbundling del Local Loop - "ULL" in primis, ma anche sviluppo di reti Fiber To The Cabinet - FTTC). Inoltre i principali operatori del Fisso offrono anche servizi Mobili, anche in modalità MVO (Mobile Virtual Operators).
Relativamente alla competizione infrastrutturale, due soggetti, Open Fiber (società controllata da ENEL) e Infratel (società del Ministero dello Sviluppo Economico) hanno presentato piani di sviluppo di proprie reti di telecomunicazioni in fibra ottica alternative a quella di TIM, che riguardano rispettivamente le maggiori città italiane e le aree a fallimento di mercato.
Per quanto riguarda le grandi città, Open Fiber ha comunicato un piano che prevede entro il 2022 lo sviluppo di Fiber To The Home - FTTH in 271 principali città italiane, raggiungendo circa 9,6 milioni di unità immobiliari e investendo 3,9 miliardi di euro.
Il servizio è già oggi disponibile in determinate zone di alcune importanti città, come per esempio le tre città in cui si era precedentemente espansa "Metroweb" (acquisita a dicembre 2016) Milano, Torino e Bologna, ma anche in città come Bari, Cagliari, Catania, Napoli, Padova, Perugia, Venezia, Genova, Palermo, etc.
Oper Fiber ha annunciato l'avvio di ulteriori 40 città prima della fine del 2017 ed ulteriori 40 città da lanciare nel corso del 2018.
Nel frattempo alcuni concorrenti sul mercato retail delle telecomunicazioni hanno - secondo notizie di stampa - siglato un accordo con Open Fiber per attivare su questa rete, ovunque disponibile, i loro nuovi clienti ultrabroadband.
Per quanto riguarda le aree a fallimento di mercato, cosiddette aree bianche dei cluster C e D del piano Banda Ultralarga del Governo, Infratel nel 2016/2017 ha aperto due bandi pubblici relativi allo sviluppo di una rete per servizi a UBB per un totale di 9,3 milioni di unità immobiliari in oltre 6.000 comuni in 16 regioni.
Quindi lo sviluppo del Piano di Open Fiber e delle coperture del Concessionario vincitore dei Bandi Infratel portano ad una importante evoluzione della concorrenza infrastrutturale, con lo sviluppo di dinamiche competitive diverse in funzione della diversa sovrapposizione ed articolazione delle infrastrutture ultrabroadband disponibili:
Lo scenario competitivo del mercato italiano delle telecomunicazioni fisse è inoltre caratterizzato dalla presenza, oltre che di TIM, di operatori quali Wind-Infostrada, Fastweb, Vodafone, Tiscali, che evidenziano modelli di business focalizzati su differenti segmenti di mercato.
Nel 2017, dopo anni di contrazione determinata dalla migrazione di clienti di telefonia fissa verso i servizi di telefonia mobile e verso soluzioni alternative di comunicazione (Voice Over Ip, e-mail, Social Network chat), si è assistito ad un leggero incremento degli accessi fissi in Italia che, al 31 dicembre 2017 sono circa 20,6 milioni (inclusi gli accessi OLO Infrastructured e FWA-Fixed Wireless Access). La competizione nel mercato dell'accesso ha prodotto una graduale riduzione della quota di mercato di TIM.
Per quanto riguarda il mercato Broadband, al 31 dicembre 2017 i clienti Broadband fisso in Italia (intesi come utilizzatori di soluzioni Broadband ed Ultrabroadband) si stima abbiano raggiunto un tasso di penetrazione sugli accessi fissi pari a circa l'80%. La diffusione del Broadband continua ad essere spinta non solo dalla penetrazione dei PC e di altri device abilitanti (es. Smart TV) ma anche dalla domanda crescente di velocità e di abilitazione ai nuovi servizi over IP che stanno raggiungendo ampissima diffusione (Media & Entertainment, IT, Servizi Digitali).
Il mercato mobile vede proseguire, da un lato, il trend di razionalizzazione delle seconde e terze carte SIM Human e dall'altro la crescita delle SIM Not Human guidata dall'incremento delle SIM Machine To Machine (M2M).
Nel 2017 si è mantenuta una lieve crescita della spesa in servizi, seppur con segnali di debolezza nel corso della seconda metà dell'anno. Prosegue la contrazione dei ricavi sulle componenti di servizio tradizionale quali voce e messaging, cui si contrappone la crescita a tassi sostenuti del Mobile Broadband.
E' infatti proseguita la crescita dei clienti mobile Broadband grazie allo sviluppo dell'LTE, con un tasso di penetrazione elevato sulle linee mobili soprattutto per effetto della crescente diffusione degli smartphones. Accanto a servizi innovativi già decollati e in piena fase di sviluppo, come nel caso delle Mobile Apps, vi sono diversi altri ambiti di mercato, associati allo sviluppo del Broadband Mobile, con un significativo potenziale di crescita nel medio termine, quali ad esempio l'Internet of Things ed il Mobile Payment.
Lo scenario competitivo del mercato italiano delle telecomunicazioni mobili nel 2017 è stato caratterizzato dall'efficacia della fusione tra Wind e H3G, che ha dato luogo al primo operatore del mercato in termini di SIM. Inoltre, TIM ha lanciato Kena Mobile, nuovo operatore virtuale. Nel corso del 2018 è inoltre atteso l'ingresso sul mercato italiano dell'operatore francese Iliad, che diventerebbe così il quarto operatore infrastrutturato in aggiunta a TIM, Vodafone e, appunto, Wind Tre.
In parallelo gli MVO (operatori virtuali), tra cui Poste Mobile rappresenta il player di maggior rilievo, continuano a crescere a discapito degli operatori infrastrutturati.
La dinamica dello scenario macroeconomico registrata negli ultimi mesi del 2017 conferma l'aspettativa di un trend di ripresa per il 2018 che dovrebbe garantire la sostenibilità di un ciclo economico positivo, con la ripresa delle attività produttive, il calo della disoccupazione e un livello di inflazione che rimane su livelli contenuti (intorno al 4%) rispetto alla forte instabilità registrata negli ultimi due anni, che aveva comportato un elevato livello di rischio sulla tenuta del potere d'acquisto delle famiglie.
Peraltro l'incertezza dell'attuale quadro politico può rappresentare un'importante incognita per un costante e strutturale periodo di crescita, così come l'inasprimento dell'imposizione fiscale, introdotta per fronteggiare il maggiore deficit di bilancio dei Municipi, degli Stati Federali e di quello Centrale, (già in parte verificatosi a inizio del 2018 con l'introduzione della tassa aggiuntiva sui servizi a valore aggiunto), che può causare livelli maggiori di complessità per le aziende nell'attuazione delle loro strategie di sviluppo commerciale e di controllo dei costi.
In tale contesto, caratterizzato da elementi contrastanti, il settore mobile delle telecomunicazioni evidenzia uno scenario competitivo e di mercato prevalentemente razionale, con gli operatori focalizzati a sviluppare le loro offerte commerciali più sulle caratteristiche e quantità dei servizi che su politiche aggressive di prezzo.
Nel segmento Pre-Paid, il principale obiettivo degli operatori è quello di aumentare il tasso di ricorrenza di utilizzo dei servizi, facendo leva sul consolidamento in atto nel mercato delle seconde SIM, incentivando il passaggio a piani tariffari settimanali e mensili o ibridi (post-paid Controle) con pacchetti di servizi offerti in bundle differenziati in relazione alle diverse esigenze dei clienti (voce illimitata verso consumo di dati). Tale strategia ha come finalità il miglioramento del mix della propria base clienti garantendo una maggiore stabilità con una dinamica di crescita dell'ARPU.
Nel segmento mobile Post-Paid si registra un costante aumento della base clienti, supportato principalmente dalle migrazioni del Pre-Paid verso il segmento Controle e da piani di sviluppo commerciali sul segmento Post-Paid "puro" basati su strategie di segmentazione dell'offerta attraverso l'introduzione di caratteristiche distintive nell'utilizzo dei servizi sui dati (ad esempio l'utilizzo illimitato di dati su app specifiche come WhatsApp, Facebook, Netflix, ecc.), in una logica di politica commerciale "More for More" che sta garantendo una stabilità di prezzi e un'efficace azione di riposizionamento della base clienti su offerte a maggiore valore (voce + dati + contenuti).
La qualità del servizio inoltre sta diventando sempre più un elemento distintivo di differenziazione: gli operatori che hanno investito di più nello sviluppo delle reti 4G e nel miglioramento dei processi che impattano sulla customer experience avranno maggiore capacità di praticare una politica dei prezzi "premium" rispetto ai concorrenti, in relazione all'evoluzione delle aspettative dei clienti che daranno sempre più importanza alla qualità di fruizione dei servizi dati e dei contenuti a più alto valore.
Il mercato fisso del broadband residenziale ha registrato a fine 2017 una crescita di circa il 7% rispetto al 2016 trainato principalmente dagli operatori di minore dimensione, che tendono ad offrire migliore velocità di download e/o una presenza nelle aree in cui gli operatori incumbent hanno limitazioni infrastrutturali. Il tasso di penetrazione sulla popolazione rimane ancora su livelli bassi se paragonati ai valori raggiunti negli Stati Uniti o in Europa, e rappresenta una buona opportunità di sviluppo nel medio termine supportata da uno scenario macro economico in miglioramento.
In tale ambito TIM nel corso del 2017 ha ridefinito la propria strategia commerciale sulla base di un approccio differenziato tra grandi città in cui ha l'infrastruttura di rete in fibra tramite l'offerta FTTC/FTTH di TIM Live e le piccole città sfruttando la disponibilità della rete 4G 700 Mhz per lanciare il nuovo servizio WTTX con offerta limitata di banda larga. A fine 2017 la base clienti di TIM Live è pari a 392 mila unità con un incremento del 28% rispetto allo stesso periodo del 2016, con una velocita di download e un indice di soddisfazione del cliente che si posizionano ai primi posti tra i principali operatori broadband.
E' pari a 23.783 milioni di euro (23.553 milioni di euro al 31 dicembre 2016), di cui 21.557 milioni di euro attribuibili ai Soci della Controllante (21.207 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e 2.226 milioni di euro attribuibili alle partecipazioni di minoranza (2.346 milioni di euro al 31 dicembre 2016). Più in dettaglio, le variazioni del patrimonio netto sono le seguenti:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| A inizio esercizio | 23.553 | 21.249 |
| Utile (perdita) complessivo dell'esercizio | 457 | 2.801 |
| Dividendi deliberati da: | (230) | (204) |
| TIM S.p.A. | (166) | (166) |
| Altre società del Gruppo | (64) | (38) |
| Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto | (6) | 1 |
| Conversione del Guaranteed Subordinated Mandatory Convertible Bonds due 2016 | − | 1.300 |
| Cessione gruppo Sofora - Telecom Argentina | − | (1.582) |
| Altri movimenti | 9 | (12) |
| A fine esercizio | 23.783 | 23.553 |
(1) Il tasso di cambio puntuale utilizzato per la conversione in euro del real brasiliano (espresso in termini di unità di valuta locale per 1 euro) è pari a 3,96728 al 31 dicembre 2017 ed era pari a 3,43542 al 31 dicembre 2016.
L'Indebitamento finanziario netto rettificato si è attestato a 25.308 milioni di euro, in aumento di 189 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 (25.119 milioni di euro).
Le principali operazioni che hanno inciso sull'andamento dell'indebitamento finanziario netto rettificato dell'esercizio 2017 sono di seguito esposte:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| EBITDA | 7.790 | 8.002 | (212) |
| Investimenti industriali di competenza | (5.701) | (4.876) | (825) |
| Variazione del capitale circolante netto operativo: | (126) | (98) | (28) |
| Variazione delle rimanenze | (30) | (10) | (20) |
| Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa |
379 | (310) | 689 |
| Variazione dei debiti commerciali (*) | (217) | 445 | (662) |
| Altre variazioni di crediti/debiti operativi | (258) | (223) | (35) |
| Variazione dei fondi relativi al personale | 437 | (131) | 568 |
| Variazione dei fondi operativi e altre variazioni | 96 | (41) | 137 |
| Operating free cash flow netto | 2.496 | 2.856 | (360) |
| % sui Ricavi | 12,6 | 15,0 | (2,4) pp |
| Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni | 33 | 745 | (712) |
| Aumenti/Rimborsi di capitale comprensivi di oneri accessori | 16 | 1.304 | (1.288) |
| Investimenti finanziari | (12) | (15) | 3 |
| Pagamento dividendi | (235) | (227) | (8) |
| Variazioni di contratti di leasing finanziari | (68) | (232) | 164 |
| Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti, non operativi |
(2.419) | (2.234) | (185) |
| Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato delle attività in funzionamento |
(189) | 2.197 | (2.386) |
| Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto delle attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | (38) | 38 |
| Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto | |||
| rettificato | (189) | 2.159 | (2.348) |
(*) Comprende la variazione dei debiti commerciali per attività d'investimento.
Oltre a quanto già precedentemente dettagliato con riferimento all'EBITDA, hanno in particolare inciso sulla variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato dell'esercizio 2017 le seguenti voci:
Gli investimenti industriali sono così ripartiti per settore operativo:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazione | ||
|---|---|---|---|---|---|
| peso % | peso % | ||||
| Domestic | 4.551 | 79,8 | 3.709 | 76,1 | 842 |
| Brasile | 1.150 | 20,2 | 1.167 | 23,9 | (17) |
| Rettifiche ed elisioni | − | − | − | − | − |
| Totale consolidato | 5.701 | 100,0 | 4.876 | 100,0 | 825 |
| % sui Ricavi | 28,8 | 25,6 | 3,2 pp |
Nell'esercizio 2017 gli investimenti industriali sono pari a 5.701 milioni di euro, in aumento di 825 milioni di euro rispetto all'esercizio 2016. In particolare:
La variazione del Capitale circolante netto operativo dell'esercizio 2017 è stata negativa per 126 milioni di euro (negativa per 98 milioni di euro nell'esercizio 2016). In particolare:
La variazione dei fondi del personale risente in particolare dei citati accantonamenti non ricorrenti effettuati nell'esercizio 2017 (689 milioni di euro) a cui si sono contrapposti utilizzi relativi ai precedenti piani di ristrutturazione per complessivi 177 milioni di euro.
E' positivo per 33 milioni di euro nell'esercizio 2017 e si riferisce principalmente a dismissioni di immobilizzazioni avvenute nell'ambito del normale ciclo operativo per 17 milioni di euro e all'incasso della componente differita del prezzo di una partecipazione di minoranza ceduta in esercizi precedenti per ulteriori 13 milioni di euro. Nell'esercizio 2016 era positivo per 745 milioni di euro e si riferiva sostanzialmente alla cessione del gruppo Sofora – Telecom Argentina avvenuta in data 8 marzo 2016.
Nell'esercizio 2017 ammontano a 16 milioni di euro e sono essenzialmente rappresentati dalla contribuzione del socio esterno al Gruppo all'aumento di capitale di una società controllata. Nell'esercizio 2016 la voce era pari a 1.304 milioni di euro e accoglieva, per 1.300 milioni di euro, l'effetto della conversione in azioni TIM del Mandatory Convertible Bond avvenuta a novembre 2016.
Nell'esercizio 2017 ammontano a 12 milioni di euro e includono, fra l'altro, l'aumento di capitale nel Fondo Northgate per 4 milioni di euro.
Nell'esercizio 2016 la voce era pari a 15 milioni di euro e si riferiva per 6 milioni di euro all'esborso effettuato da INWIT S.p.A., al netto della cassa acquisita, per l'acquisizione delle partecipazioni in Revi Immobili S.r.l., Gestione Immobili S.r.l. e Gestione Due S.r.l., per 5 milioni di euro alla sottoscrizione dell'aumento di capitale nella partecipazione di minoranza Northgate e per 4 milioni di euro all'esborso, al netto della cassa acquisita, per l'acquisto della partecipazione in Noverca S.r.l..
Nell'esercizio 2017 la voce è pari a 68 milioni di euro e si riferisce:
Nell'esercizio 2016 la variazione era pari a 232 milioni di euro e si riferiva alle rinegoziazioni contrattuali effettuate da TIM S.p.A. nell'ambito del progetto di trasformazione del patrimonio immobiliare, ai nuovi contratti di noleggio di automezzi industriali sempre di TIM S.p.A. e al contratto di leasing finanziario stipulato dal gruppo Tim Brasil su torri di telecomunicazione.
La voce, pari a 2.419 milioni di euro, comprende principalmente il pagamento, effettuato nel corso dell'esercizio 2017, delle imposte (1.100 milioni di euro) degli oneri finanziari netti, nonché la variazione dei debiti e crediti di natura non operativa.
La composizione dell'indebitamento finanziario netto è la seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Passività finanziarie non correnti | |||
| Obbligazioni | 19.981 | 20.369 | (388) |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 5.878 | 7.656 | (1.778) |
| Passività per locazioni finanziarie | 2.249 | 2.444 | (195) |
| 28.108 | 30.469 | (2.361) | |
| Passività finanziarie correnti (*) | |||
| Obbligazioni | 2.221 | 2.595 | (374) |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 2.354 | 1.269 | 1.085 |
| Passività per locazioni finanziarie | 181 | 192 | (11) |
| 4.756 | 4.056 | 700 | |
| Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | − | − |
| Totale debito finanziario lordo | 32.864 | 34.525 | (1.661) |
| Attività finanziarie non correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | − | (1) | 1 |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie | (1.768) | (2.697) | 929 |
| (1.768) | (2.698) | 930 | |
| Attività finanziarie correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | (993) | (1.519) | 526 |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie | (437) | (389) | (48) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | (3.575) | (3.964) | 389 |
| (5.005) | (5.872) | 867 | |
| Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | − | − |
| Totale attività finanziarie | (6.773) | (8.570) | 1.797 |
| Indebitamento finanziario netto contabile | 26.091 | 25.955 | 136 |
| Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie |
(783) | (836) | 53 |
| Indebitamento finanziario netto rettificato | 25.308 | 25.119 | 189 |
| Così dettagliato: | |||
| Totale debito finanziario lordo rettificato | 31.149 | 32.574 | (1.425) |
| Totale attività finanziarie rettificate | (5.841) | (7.455) | 1.614 |
| (*) di cui quota corrente del debito a M/L termine: | |||
| Obbligazioni | 2.221 | 2.595 | (374) |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 1.371 | 670 | 701 |
| Passività per locazioni finanziarie | 181 | 192 | (11) |
Le politiche di gestione dei rischi finanziari del Gruppo TIM tendono alla minimizzazione dei rischi di mercato, all'integrale copertura del rischio di cambio e all'ottimizzazione dell'esposizione ai tassi di interesse attraverso opportune diversificazioni di portafoglio, attuate anche mediante l'utilizzo di selezionati strumenti finanziari derivati. Si sottolinea che tali strumenti non hanno fini speculativi e che hanno tutti un titolo sottostante, oggetto di copertura.
Si evidenzia inoltre che, al fine di determinare la propria esposizione ai tassi di interesse, il Gruppo definisce una composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile e utilizza gli strumenti finanziari derivati al fine di tendere alla prestabilita composizione del debito. Tenuto conto dell'attività operativa del Gruppo, la combinazione ritenuta più idonea nel medio-lungo termine delle passività finanziarie non correnti è stata individuata, sulla base del valore nominale, nel range 65% - 75% per la componente a tasso fisso e 25% - 35% per la componente a tasso variabile.
Nella gestione dei rischi di mercato il Gruppo si è dotato di Linee Guida "Gestione e controllo dei rischi finanziari" e utilizza principalmente gli strumenti finanziari derivati IRS e CCIRS.
Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto si è ritenuto, a partire dal 2009, di presentare, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'"Indebitamento finanziario netto rettificato" esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti indotti dall'introduzione dal 1° gennaio 2013 del principio IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.
Le cessioni di crediti commerciali pro soluto a società di factoring perfezionate nell'esercizio 2017 hanno comportato un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2017 pari a 2.000 milioni di euro (1.091 milioni di euro al 31 dicembre 2016). L'incremento deriva dalla realizzazione di nuovi programmi di cartolarizzazione revolving (handset, modem e billed mobile) e dall'individuazione di un maggior volume di crediti ceduti.
Le obbligazioni al 31 dicembre 2017 sono iscritte per un importo pari a 22.202 milioni di euro (22.964 milioni di euro al 31 dicembre 2016). In termini di valore nominale di rimborso sono pari a 21.775 milioni di euro, con una riduzione di 642 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 (22.417 milioni di euro).
Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nell'esercizio 2017 si segnala quanto segue:
| (milioni di valuta originaria) | Valuta | Importo | Data di emissione |
|---|---|---|---|
| Nuove emissioni | |||
| Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 2,500% scadenza 19/7/2023 | Euro | 1.000 | 19/1/2017 |
| Telecom Italia S.p.A. 1.250 milioni di euro 2,375% scadenza 12/10/2027 | Euro | 1.250 | 12/10/2017 |
| (milioni di valuta originaria) | Valuta | Importo | Data di rimborso |
| Rimborsi | |||
| Telecom Italia S.p.A. 545 milioni di euro 7,000% (1) | Euro | 545 | 20/1/2017 |
| Telecom Italia S.p.A. 628 milioni di euro 4,500% (2) | Euro | 628 | 20/9/2017 |
| Telecom Italia S.p.A. 750 milioni di GBP 7,375% | GBP | 750 | 15/12/2017 |
| (1) Al netto dei riacquisti per 455 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015. |
(2) Al netto dei riacquisti per 372 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.
Con riferimento al Prestito obbligazionario 2002-2022 di Telecom Italia S.p.A., riservato in sottoscrizione al personale del Gruppo, si segnala che al 31 dicembre 2017 è pari a 204 milioni di euro (valore nominale) e aumenta di 3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 (201 milioni di euro).
Nella tabella sottostante sono riportati la composizione e l'utilizzo delle linee di credito committed disponibili al 31 dicembre 2017:
| (miliardi di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||
|---|---|---|---|---|
| Accordato | Utilizzato | Accordato | Utilizzato | |
| Revolving Credit Facility – scadenza maggio 2019 | 4,0 | - | 4,0 | - |
| Revolving Credit Facility – scadenza marzo 2020 | 3,0 | - | 3,0 | - |
| Totale | 7,0 | - | 7,0 | - |
Al 31 dicembre 2017 TIM disponeva di due Revolving Credit Facility sindacate per importi pari a 4 miliardi di euro e a 3 miliardi di euro con scadenza rispettivamente 24 maggio 2019 e 25 marzo 2020, entrambe inutilizzate. In data 16 gennaio 2018 si è proceduto alla contemporanea chiusura delle due Revolving Credit Facility e alla stipula di una nuova Revolving Credit Facility per un importo pari a 5 miliardi di euro e scadenza a 5 anni.
Inoltre, TIM dispone di:
In data 21 dicembre 2017 TIM S.p.A. ha notificato a Mediobanca l'esercizio della facoltà di rimborso anticipato, con efficacia 3 gennaio 2018, a valere sul Term Loan bilaterale da 150 milioni di euro con scadenza luglio 2020, per l'intero importo residuo pari a 75 milioni di euro.
In data 16 gennaio 2018 TIM S.p.A. ha esercitato, con efficacia 17 gennaio 2018, la facoltà di estinzione anticipata a valere sul Term Loan bilaterale da 2 miliardi di euro con Intesa Sanpaolo, avente scadenza dicembre 2018.
La scadenza media delle passività finanziarie non correnti (inclusa la quota del medio-lungo termine scadente entro dodici mesi) è pari a 7,75 anni.
Il costo medio del debito di Gruppo, inteso come costo di periodo calcolato su base annua e derivante dal rapporto tra oneri correlati al debito ed esposizione media, è pari a circa il 4,8%.
Per quanto riguarda il dettaglio delle scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, si rimanda a quanto riportato nella Nota "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 del Gruppo TIM.
Il margine di liquidità disponibile per il Gruppo TIM è pari a 9.568 milioni di euro ed è calcolato considerando:
Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie di Gruppo in scadenza almeno per i prossimi 24 mesi.
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti per 3.575 milioni di euro (3.964 milioni di euro al 31 dicembre 2016). Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide sono così analizzabili:
Titoli correnti diversi dalle partecipazioni per 993 milioni di euro (1.519 milioni di euro al 31 dicembre 2016): tali forme di investimento rappresentano un'alternativa all'impiego della liquidità con l'obiettivo di migliorarne il rendimento. Comprendono 276 milioni di euro di Titoli di Stato acquistati, rispettivamente, da TIM S.p.A. (256 milioni di euro) e Telecom Italia Finance S.A. (20 milioni di euro), nonchè 524 milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili, e 193 milioni di euro relativi a impieghi in due fondi monetari effettuati dalla Business Unit Brasile. Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato da agosto 2012.
Nel quarto trimestre 2017 l'indebitamento finanziario netto rettificato è diminuito di 920 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2017 (26.228 milioni di euro): le risorse derivanti dalla positiva dinamica operativa-finanziaria hanno consentito la copertura dei fabbisogni derivanti dai versamenti relativi agli adempimenti di natura fiscale.
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 30.9.2017 | Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Indebitamento finanziario netto contabile | 26.091 | 26.958 | (867) |
| Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie |
(783) | (730) | (53) |
| Indebitamento finanziario netto rettificato | 25.308 | 26.228 | (920) |
| Così dettagliato: | |||
| Totale debito finanziario lordo rettificato | 31.149 | 31.173 | (24) |
| Totale attività finanziarie rettificate | (5.841) | (4.945) | (896) |
I risultati economico–finanziari del Gruppo TIM dell'esercizio 2017 e dell'esercizio precedente posti a confronto sono stati predisposti secondo i Principi Contabili Internazionali emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS").
I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati per la formazione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio consolidato al 31 dicembre 2016, fatta eccezione per l'utilizzo dei nuovi Principi/Interpretazioni adottati dal Gruppo a partire dal bilancio consolidato al 31 dicembre 2017, i cui impatti sono illustrati nelle note del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 del Gruppo TIM a cui si fa rimando.
Il Gruppo TIM, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, utilizza alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria. In particolare, gli indicatori alternativi di performance si riferiscono a: EBITDA; EBIT; variazione organica dei ricavi, dell'EBITDA e dell'EBIT; EBITDA margin e EBIT margin; indebitamento finanziario netto contabile e rettificato.
Si segnala inoltre che il capitolo "Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2018" contiene dichiarazioni previsionali (forward-looking statements) riguardanti intenzioni, convinzioni o attuali aspettative del Gruppo in relazione ai risultati finanziari e ad altri aspetti delle attività e strategie del Gruppo. Il lettore della presente Relazione Finanziaria Annuale non deve porre un indebito affidamento su tali dichiarazioni previsionali in quanto i risultati consuntivi potrebbero differire significativamente da quelli contenuti in dette previsioni come conseguenza di molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo.
Nel corso dell'esercizio 2017 non si sono verificate variazioni significative del perimetro di consolidamento.
Nel corso del 2016 si erano verificate le seguenti variazioni del perimetro di consolidamento:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazioni (a-b) |
|
|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | assolute | % | |
| Ricavi | 19.828 | 19.025 | 803 | 4,2 |
| Altri proventi | 523 | 311 | 212 | 68,2 |
| Totale ricavi e proventi operativi | 20.351 | 19.336 | 1.015 | 5,2 |
| Acquisti di materie e servizi | (8.388) | (7.793) | (595) | (7,6) |
| Costi del personale | (3.626) | (3.106) | (520) | (16,7) |
| Altri costi operativi | (1.208) | (1.083) | (125) | (11,5) |
| Variazione delle rimanenze | 35 | 9 | 26 | − |
| Attività realizzate internamente | 626 | 639 | (13) | (2,0) |
| Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) |
7.790 | 8.002 | (212) | (2,6) |
| Ammortamenti | (4.473) | (4.291) | (182) | (4,2) |
| Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti |
11 | 14 | (3) | (21,4) |
| Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti | (37) | (3) | (34) | − |
| Risultato operativo (EBIT) | 3.291 | 3.722 | (431) | (11,6) |
| Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
(1) | (23) | 22 | 95,7 |
| Altri proventi/(oneri) da partecipazioni | (18) | 7 | (25) | − |
| Proventi finanziari | 1.808 | 2.543 | (735) | (28,9) |
| Oneri finanziari | (3.303) | (3.450) | 147 | 4,3 |
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
1.777 | 2.799 | (1.022) | (36,5) |
| Imposte sul reddito | (490) | (880) | 390 | 44,3 |
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.287 | 1.919 | (632) | (32,9) |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | 47 | (47) | − |
| Utile (perdita) dell'esercizio | 1.287 | 1.966 | (679) | (34,5) |
| Attribuibile a: | ||||
| Soci della Controllante | 1.121 | 1.808 | (687) | (38,0) |
| Partecipazioni di minoranza | 166 | 158 | 8 | 5,1 |
Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio) è di seguito esposto il prospetto di Conto Economico Complessivo Consolidato, comprensivo, oltre che dell'Utile (perdita) dell'esercizio, come da Conto Economico Separato Consolidato, delle altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse dalle transazioni con gli Azionisti.
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Utile (perdita) dell'esercizio (a) |
1.287 | 1.966 |
| Altre componenti del conto economico complessivo consolidato | ||
| Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato |
||
| Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19): | ||
| Utili (perdite) attuariali | 10 | (33) |
| Effetto fiscale | (1) | 7 |
| (b) | 9 | (26) |
| Altri Utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto: |
||
| Utili (perdite) | − | − |
| Effetto fiscale | − | − |
| (c) | − | − |
| Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate | ||
| nel conto economico separato consolidato (d=b+c) |
9 | (26) |
| Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato |
||
| Attività finanziarie disponibili per la vendita: | ||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | 63 | 46 |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | (62) | (37) |
| Effetto fiscale | 2 | (2) |
| (e) | 3 | 7 |
| Strumenti derivati di copertura: | ||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | (854) | (312) |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | 826 | (80) |
| Effetto fiscale | (3) | 90 |
| (f) | (31) | (302) |
| Differenze cambio di conversione di attività estere: | ||
| Utili (perdite) di conversione di attività estere | (830) | 852 |
| Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto economico separato consolidato |
19 | 304 |
| Effetto fiscale | − | − |
| (g) | (811) | 1.156 |
| Altri Utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto: |
||
| Utili (perdite) | − | − |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | − | − |
| Effetto fiscale | − | − |
| (h) | − | − |
| Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato (i=e+f+g+h) |
(839) | 861 |
| Totale altre componenti del conto economico complessivo consolidato (k=d+i) |
(830) | 835 |
| Utile (perdita) complessivo dell'esercizio (a+k) |
457 | 2.801 |
| Attribuibile a: | ||
| Soci della Controllante | 527 | 2.534 |
| Partecipazioni di minoranza | (70) | 267 |
| (milioni di euro) | 31.12.2017 (a) |
31.12.2016 (b) |
Variazioni (a-b) |
|
|---|---|---|---|---|
| Attività | ||||
| Attività non correnti | ||||
| Attività immateriali | ||||
| Avviamento | 29.462 | 29.612 | (150) | |
| Attività immateriali a vita utile definita | 7.192 | 6.951 | 241 | |
| 36.654 | 36.563 | 91 | ||
| Attività materiali | ||||
| Immobili, impianti e macchinari di proprietà | 14.216 | 13.947 | 269 | |
| Beni in locazione finanziaria | 2.331 | 2.413 | (82) | |
| 16.547 | 16.360 | 187 | ||
| Altre attività non correnti | ||||
| Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
17 | 18 | (1) | |
| Altre partecipazioni | 51 | 46 | 5 | |
| Attività finanziarie non correnti | 1.768 | 2.698 | (930) | |
| Crediti vari e altre attività non correnti | 2.422 | 2.222 | 200 | |
| Attività per imposte anticipate | 993 | 877 | 116 | |
| 5.251 | 5.861 | (610) | ||
| Totale Attività non correnti | (a) | 58.452 | 58.784 | (332) |
| Attività correnti | ||||
| Rimanenze di magazzino | 290 | 270 | 20 | |
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti | 4.959 | 5.426 | (467) | |
| Crediti per imposte sul reddito | 77 | 94 | (17) | |
| Attività finanziarie correnti | ||||
| Titoli diversi dalle partecipazioni, crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
1.430 | 1.908 | (478) | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 3.575 | 3.964 | (389) | |
| 5.005 | 5.872 | (867) | ||
| Sub-totale Attività correnti | 10.331 | 11.662 | (1.331) | |
| Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | − | − | |
| Totale Attività correnti | (b) | 10.331 | 11.662 | (1.331) |
| Totale Attività | (a+b) | 68.783 | 70.446 | (1.663) |
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | ||
| Patrimonio netto e Passività | ||||
| Patrimonio netto | ||||
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | 21.557 | 21.207 | 350 | |
| Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza | 2.226 | 2.346 | (120) | |
| Totale Patrimonio netto | (c) | 23.783 | 23.553 | 230 |
| Passività non correnti | ||||
| Passività finanziarie non correnti | 28.108 | 30.469 | (2.361) | |
| Fondi relativi al personale | 1.736 | 1.355 | 381 | |
| Fondo imposte differite | 265 | 293 | (28) | |
| Fondi per rischi e oneri | 825 | 830 | (5) | |
| Debiti vari e altre passività non correnti | 1.678 | 1.607 | 71 | |
| Totale Passività non correnti | (d) | 32.612 | 34.554 | (1.942) |
| Passività correnti | ||||
| Passività finanziarie correnti | 4.756 | 4.056 | 700 | |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti | 7.520 | 7.646 | (126) | |
| Debiti per imposte sul reddito | 112 | 637 | (525) | |
| Sub-totale Passività correnti | 12.388 | 12.339 | 49 | |
| Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | − | − | |
| Totale Passività correnti | (e) | 12.388 | 12.339 | 49 |
| Totale Passività (f=d+e) |
45.000 | 46.893 | (1.893) | |
| Totale Patrimonio netto e passività | (c+f) | 68.783 | 70.446 | (1.663) |
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | |
|---|---|---|---|
| Flusso monetario da attività operative: | |||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.287 | 1.919 | |
| Rettifiche per: | |||
| Ammortamenti | 4.473 | 4.291 | |
| Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) | 50 | 6 | |
| Variazione netta delle attività (fondo) per imposte anticipate (differite) | (147) | 38 | |
| Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse partecipazioni) |
(11) | (15) | |
| Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
1 | 23 | |
| Variazione dei fondi relativi al personale | 437 | (131) | |
| Variazione delle rimanenze | (30) | (10) | |
| Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa | 379 | (310) | |
| Variazione dei debiti commerciali | (605) | 229 | |
| Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito | (515) | 581 | |
| Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività | 80 | (915) | |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative | (a) | 5.399 | 5.706 |
| Flusso monetario da attività di investimento: | |||
| Acquisti di attività immateriali | (2.292) | (1.641) | |
| Acquisti di attività materiali | (3.477) | (3.467) | |
| Totale acquisti di attività immateriali e materiali per competenza | (5.769) | (5.108) | |
| Variazione debiti per acquisti di attività immateriali e materiali | 455 | 450 | |
| Totale acquisti di attività immateriali e materiali per cassa | (5.314) | (4.658) | |
| Contributi in conto capitale incassati | 82 | − | |
| Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle disponibilità acquisite |
− | (10) | |
| Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni | (4) | (5) | |
| Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati attivi di copertura e non) |
466 | 175 | |
| Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute |
− | 492 | |
| Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali, materiali e di altre attività non correnti |
30 | 42 | |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento | (b) | (4.740) | (3.964) |
| Flusso monetario da attività di finanziamento: | |||
| Variazione delle passività finanziarie correnti e altre | (1.188) | (437) | |
| Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) | 2.630 | 3.561 | |
| Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) | (3.426) | (4.164) | |
| Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non | 997 | − | |
| Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) | 16 | 4 | |
| Dividendi pagati | (235) | (227) | |
| Variazioni di possesso in imprese controllate | (4) | − | |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento | (c) | (1.210) | (1.263) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
(d) | − | (45) |
| Flusso monetario complessivo | (e=a+b+c+d) | (551) | 434 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio: | (f) | 3.952 | 3.216 |
| Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette |
(g) | (155) | 302 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio: | (h=e+f+g) | 3.246 | 3.952 |
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Imposte sul reddito (pagate)/incassate | (1.100) | (218) |
| Interessi pagati | (2.899) | (2.306) |
| Interessi incassati | 1.636 | 934 |
| Dividendi incassati | 1 | 8 |
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento | 3.964 | 3.559 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento | (12) | (441) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | 98 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | − |
| 3.952 | 3.216 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento | 3.575 | 3.964 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento | (329) | (12) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | − |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | − |
| 3.246 | 3.952 |
Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7 a partire dal presente esercizio, sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2017.
| (unità equivalenti) | 2017 | 2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Consistenza media retribuita–Italia | 45.648 | 47.166 | (1.518) |
| Consistenza media retribuita–Estero | 9.298 | 10.689 | (1.391) |
| Totale consistenza media retribuita (1) | 54.946 | 57.855 | (2.909) |
| Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute - gruppo Sofora - Telecom Argentina |
- | 2.581 | (2.581) |
| Totale consistenza media retribuita – comprese Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
54.946 | 60.436 | (5.490) |
1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 2 unità medie nell'esercizio 2017 (1 in Italia e 1 all'estero). Nell'esercizio 2016 comprendeva 4 unità medie (2 in Italia e 2 all'estero).
| (unità) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Organico – Italia | 49.689 | 51.125 | (1.436) |
| Organico – Estero | 9.740 | 10.104 | (364) |
| Totale organico a fine esercizio (1) | 59.429 | 61.229 | (1.800) |
1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: nessuna unità al 31.12.2017 e 4 unità al 31.12.2016.
| (unità) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Domestic | 49.851 | 51.280 | (1.429) |
| Brasile | 9.508 | 9.849 | (341) |
| Altre attività | 70 | 100 | (30) |
| Totale | 59.429 | 61.229 | (1.800) |
I cambiamenti in atto a livello ambientale e sociale pongono rischi economici ma anche opportunità commerciali per TIM, che ha un ruolo di primo piano nelle vicende dei paesi in cui opera, in virtù della crescente importanza delle tecnologie delle comunicazioni per la vita delle persone. Anche nel 2017 è stata condotta un'analisi per capire quale sia l'importanza per l'Azienda degli elementi che sono di interesse per gli stakeholder ("analisi di materialità"), nel corso della quale sono state confermate le opportunità legate alla trasformazione digitale di imprese, Pubblica Amministrazione e servizi al cittadino, rese possibili dallo sviluppo delle infrastrutture e dalle nuove tecnologie. L'analisi ha inoltre confermato la rilevanza dei costi legati alle tariffe energetiche e l'attenzione alle riduzioni di emissioni di gas serra, cui il Gruppo può contribuire con prodotti che consentano alle imprese e alle famiglie di ridurre i propri consumi energetici, e con servizi con i quali le città possano abbassare le proprie emissioni.
Di seguito sono esposti alcuni casi in cui elementi di carattere sociale e ambientale hanno impatti economici diretti su TIM e, in ultimo, viene descritta l'analisi di materialità, i cui dettagli sono esposti nel Bilancio di sostenibilità del Gruppo.
TIM è uno dei maggiori consumatori di energia elettrica a livello nazionale con circa 1,8(1) TWh annui di energia consumata.
Gli sviluppi tecnologici proseguiti nel corso del 2017, legati prevalentemente al piano di implementazione della Rete di Accesso di Nuova Generazione (NGAN) e della tecnologia LTE, stanno causando, in generale, una crescita dei consumi energetici. Il 2017 è stato un anno caratterizzato da un notevole impulso degli sviluppi tecnologici nell'ambito della rete mobile e fissa e da una significativa crescita delle nuove installazioni sul mercato interno ed esterno in ambito Information Technology, che hanno determinato un significativo incremento del fabbisogno energetico.
In Italia tale incremento è stimato in circa 190 GWh, compensato grazie ai risparmi resi possibili da una serie di interventi di efficientamento energetico avviati negli anni precedenti e di nuovi interventi iniziati e completati nel corso del 2017, fra cui, in particolare, i progetti legati alla sostituzione di apparati obsoleti con nuovi impianti a maggiore efficienza. Complessivamente questi interventi, equivalenti ad un risparmio di 200 GWh, hanno consentito di annullare la crescita legata alle implementazioni tecnologiche e di ottenere una riduzione dei consumi di oltre 10 GWh. In termini economici il risparmio stimabile nell'anno è di circa 1,4 milioni di euro.
Nel 2017 l'autoproduzione di energia elettrica tramite i sistemi di cogenerazione e tri-generazione si attesta intorno ai 99 GWh, in calo rispetto al 2016 per cause tecniche. Si prevede, nei prossimi anni, di sfruttare maggiormente il potenziale di produzione degli impianti di tri-generazione in consistenza.
Nel corso del 2017 resta valida la certificazione ISO 50001 dei siti già certificati in passato ovvero Rozzano 1 e 2, Bologna Stendhal, Roma Parco de Medici. L'efficienza energetica di TIM è stata anche riconosciuta tramite l'assegnazione di Titoli di Efficienza Energetica (TEE, detti anche Certificati Bianchi): alla fine del 2017 il numero complessivo di progetti approvati è arrivato a 47, corrispondenti ad un valore economico stimato a prezzi attuali, su 5 anni, pari a 47 milioni di euro.
TIM pone molta attenzione all'ascolto e al coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori in molti ambiti lavorativi, tra cui i processi di riorganizzazione.
La ricerca del dialogo costante e del confronto con le rappresentanze sindacali ha favorito la condivisione di importanti intese, volte a contemperare sia le esigenze di business sia quelle delle persone che lavorano in Azienda. Ciò ha consentito di raggiungere accordi per la realizzazione di piani di efficientamento che riescano a mediare tra le esigenze dei lavoratori e quelle aziendali. Sin da fine 2015, si era ad esempio concluso un
(1) Tale dato non considera l'energia elettrica consumata dagli OLO.
articolato percorso negoziale con le principali organizzazioni sindacali, che ha portato alla sottoscrizione di un accordo quadro per la gestione delle eccedenze di personale.
L'Accordo, come i precedenti, ha previsto il ricorso a un mix di strumenti e misure tra loro integrati, non traumatici socialmente ed economicamente sostenibili, tra cui l'applicazione per il periodo 2016-2017 dei Contratti di Solidarietà di tipo "difensivo" come previsto dal Jobs Act abbinati al ruolo strategico della leva formativa, quale elemento cardine per favorire i processi di riconversione e riqualificazione professionale per contrastare le eccedenze. Il Contratto di Solidarietà di tipo "difensivo" è un accordo che prevede una diminuzione dell'orario di lavoro al fine di evitare la riduzione del personale. Per i lavoratori interessati dall'applicazione del Contratto, è prevista una parziale integrazione, da parte dell'INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), della retribuzione non percepita per effetto della relativa riduzione dell'orario di lavoro. Nel 2017 il beneficio sul costo del lavoro ottenuto dai contratti di solidarietà è stato pari a 117 milioni di euro per il Gruppo (118 milioni di euro nel 2016) tutto afferente alla Capogruppo.
Gli altri strumenti definiti tra le Parti quali la mobilità ex lege 223/91 e l'art. 4 della c.d. "Legge Fornero"1, sono comunque caratterizzati dalla volontarietà.
Il Piano Industriale 2018-2020 ed il relativo piano di gestione delle risorse umane è stato presentato e discusso con i sindacati. Le linee guida relative al personale saranno finalizzate ad adottare misure volte a sostenere il processo di trasformazione aziendale che attende l'Azienda in termini di digitalizzazione dei processi e dei servizi
I servizi ICT per la tutela dell'ambiente e per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini godono di tassi di crescita positivi e, verosimilmente, avranno in futuro una vasta diffusione. E' già disponibile per i clienti TIM una gamma di soluzioni volte a contenere i consumi energetici, abbattere le emissioni di CO2, facilitare le prestazioni burocratiche, aumentare la sicurezza dei cittadini. Tra i servizi proposti da TIM (descritti su impresasemplice.it) sul fronte ambientale si segnala il buon trend di TIM ENERGREEN, la piattaforma di servizi per la gestione dei temi energetici che permette alle aziende e realtà pubbliche di rilevare i propri profili di consumo e gestirli in modo efficiente ed efficace, attraverso sensori disposti localmente. Il risparmio energetico è stimabile in circa il 10% in relazione alla sola implementazione di funzionalità di metering & reporting,
Per la sola TIM ENERGREEN, le vendite nel 2017 si sono attestate intorno ai 871.000 euro, con un incremento del 34% rispetto al 2016. La soluzione Lighting Suite, confluita il 30 ottobre 2017 nella più ampia offerta SMART Lighting, ha registrato un fatturato di 170.000 euro.
Il servizio Urban Security - gestione della sicurezza partecipata e controllo del territorio urbano - ha realizzato nel 2017 un fatturato di circa 300.000 euro.
Si conferma sempre molto vitale il mercato delle soluzioni di videoconferencing2 che registra nel 2017 un fatturato di circa 7 milioni. Disponibili in differenti formulazioni commerciali, adatte alle esigenze delle piccole, medie e grandi aziende, con livelli di servizio e qualità che arrivano all'High Definition e alla telepresence, i servizi di videoconferencing riducono drasticamente il numero degli spostamenti fisici, e quindi di CO2. In particolare le soluzioni web-based stanno aumentando sia la disponibilità dei servizi di videoconferencing tra le PMI, sia la penetrazione all'interno delle aziende più grandi, contribuendo alla riduzione delle emissioni.
Inoltre, i servizi di telemedicina, come altre servizi on line consentono di ridurre gli spostamenti per visite mediche.
Sono molte altre le soluzioni verticali proposte sul mercato che direttamente o indirettamente contribuiscono a ridurre consumi ed emissioni attraverso l'ottimizzazione e l'efficientamento delle attività. Ad esempio, i servizi di localizzazione delle flotte che, attraverso la localizzazione satellitare GPS e gli strumenti integrati per la gestione delle flotte di veicoli commerciali e la pianificazione degli spostamenti, consentono di ottimizzare costi e consumi.
Nel 2017, in ottemperanza ai requisiti degli Standard della Global Reporting Initiative, TIM ha condotto il processo di analisi di materialità con lo scopo di individuare i topic materiali per quanto attiene agli impatti socio-ambientali ed economici che le attività di business generano all'interno e all'estero dell'Azienda.
1 Legge 92/2012 www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2012/07/03/012G0115/sg
2 relativi all'offerta STD IntoucHD
In coerenza con il processo di digital transformation avviato in Azienda, nel 2017 si sono utilizzate metodologie di semantic analysis1 per analizzare un numero più ampio di fonti informative al fine di intercettare e mappare i topic materiali del settore e si è avviata l'introduzione dell'analisi dei big data per la raccolta del punto di vista esterno.
La prima attività eseguita è stata la definizione della corretta tassonomia2 da utilizzare nel motore semantico e, successivamente, nell'analisi dei big data. La tassonomia utilizzata da TIM è stata creata sulla base di differenti riferimenti in ambito sostenibilità e digital. In particolare:
Il motore semantico ha analizzato tutte le fonti informative nazionali ed internazionali, pubbliche e non pubbliche, interne ed esterne a TIM5 con diverse iterazioni portando a definire l'elenco dei topic sulla base delle occorrenze6 presenti nei vari documenti e stabilendo gerarchie tra i topic. Attraverso le occorrenze, sono stati individuati i topic materiali del settore che sono stati confrontati con i topic emersi dall'alberatura 2016.
Al termine di questa prima analisi, l'Azienda è stata in grado di stilare una lista di topic, rappresentativi delle seguenti macro aree:
Al fine di ottenere la rilevanza dei topic materiali per l'Azienda è stato coinvolto, tramite un questionario interno, un campione significativo di referenti rappresentativi di tutte le funzioni aziendali.
Tale approccio ha permesso a TIM di:
1 Sono tecniche automatiche di analisi del testo finalizzate all'estrazione di dati strutturati che codifichino la componente semantica di un contenuto testuale. Gli algoritmi del motore semantico, che ha analizzato tutte le fonti informative, sono stati istruiti con le componenti "sostenibilità" e "digital".
2 Ogni tassonomia è costituita da concetti e parole chiave fra loro interrelate, con diversi livelli di correlazione e significatività. Ciascuna tassonomia è stata costruita utilizzando sia lemmi italiani che inglesi.
3 Ad esempio i questionari di RobecoSam (Dow Jones Sustainability Index), FTSE4good e Sustainalytics.
4 Ad esempio il Digital Economy Society Index che monitora differenti aspetti del livello di digitalizzazione dei singoli Paesi Europei.
5 Ad esempio: "Piano Nazionale italiano per l'Agenda 2030" del Governo italiano, "Ernest Young megatrends report 2015", il rapporto "Benessere equo e sostenibile in Italia 2016" promosso dal Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro e dall'Istat.
6 Le occorrenze identificano il numero di volte che un concetto (o un termine specifico) viene rilevato dal motore semantico all'interno del documento e sono una indicazione della significatività del topic rilevato nel contesto del documento.
Al termine dell'analisi, TIM ha attribuito un punteggio di rilevanza in funzione delle occorrenze dei temi1 . Il risultato dell'attività è la seguente matrice di materialità:

"Qualità del servizio, rapporti con i clienti, tutela delle categorie vulnerabili" (tra le quali i minori) e "Tutela della privacy, protezione e sicurezza dei dati personali" si confermano temi importanti sia per gli stakeholder sia per l'Azienda. La "Tutela dell'ambiente" entra quest'anno tra i topic rilevanti per l'importante contributo che TIM può fornire sia con le proprie soluzioni, in qualità di azienda leader nell'ICT, sia adottando strategie e politiche per contenere i propri consumi energetici e le emissioni climalteranti.
La matrice di materialità riflette, oltre agli ambiti di impegno prioritari per TIM, anche i Sustainable Development Goals (SDGs)2 su cui l'Azienda ritiene di poter contribuire in misura maggiore.
Nello specifico i Goals rilevanti sono:
n. 3: Salute e benessere;
1 Punteggio da 1 a 5, dove 1 è la frequenza minima, 5 la frequenza massima, 3 la frequenza media (calcolata sulla media delle occorrenze dei temi presi in considerazione). 2 e 4 sono attribuiti in proporzione ai punteggi minimi, medi e massimi. Infine si è proceduto a calcolare il punteggio finale, ponderato per i pesi attribuiti a ciascuna fonte in funzione della differente ampiezza temporale dell'analisi.
2 A fine 2015 i leader dei governi dei 193 Paesi membri dell'ONU hanno approvato la risoluzione "Trasformare il nostro mondo. L'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile", documento programmatico che identifica 17 obiettivi globali (i Sustainable Development Goals), declinati in 169 target di dettaglio, da realizzarsi entro l'anno 2030. I Sustainable Development Goals rappresentano obiettivi comuni in ambiti fondamentali per assicurare uno sviluppo sostenibile del pianeta, come il contrasto alla fame e alla povertà, la tutela e la conservazione delle risorse idriche, la produzione di energia pulita, la sensibilizzazione verso un consumo responsabile e consapevole, la promozione dell'accesso alla salute e all'istruzione e la riduzione delle disuguaglianze economiche e di genere.
La validazione dei temi e dell'intero processo di analisi di materialità è stata effettuata dalla funzione Sustainability Reporting, Monitoring e Relationship (SRMR) di Amministrazione e Bilancio che si è avvalsa del supporto di RE2N, società che sviluppa strumenti innovativi per la sostenibilità e il Valore Condiviso e di TIM Data Room. E' previsto che la fase di review venga svolta come attività preparatoria al prossimo ciclo di rendicontazione, con l'obiettivo anche di sottoporre i risultati delle analisi condotte, aggiornate nell'anno successivo, a specifiche attività di stakeholder engagement.
L'innovazione, intesa come attività di ricerca e sviluppo di tecnologie e servizi innovativi, di processi e modelli di business, rappresenta un fattore fondamentale per la capacità dell'Azienda di tenere il passo con le profonde trasformazioni che l'ICT sta imprimendo, oltre a essere un asset necessario e trainante dell'evoluzione verso i propri clienti (residenziali e business) e verso il sistema Paese, contribuendo al superamento delle barriere socio-culturali che limitano la possibilità di partecipazione alla società dell'informazione e godimento dei relativi benefici.
TIM considera da sempre l'innovazione un asset strategico e presta estrema cura nel governarne i singoli aspetti in termini di ruolo strategico, responsabilità, obiettivi, policy.
Sotto il profilo del ruolo, anche nel 2017 l'innovazione, sia tecnologica che di business, si conferma l'elemento centrale per rispondere al cambiamento del contesto tecnologico, di mercato e competitivo. Coerentemente con ciò, il Gruppo ha agito su più direzioni:
Maggiori dettagli sono riportati nelle pagine successive.
La gestione dell'innovazione è presidiata, con mission diverse, dalla funzione Innovation e dalle ingegnerie, ma coinvolge diversi stakeholder interni ed esterni all'Azienda:
L'identificazione dei temi sui quali sviluppare progetti passa attraverso il piano tecnologico triennale, il documento di riferimento per il Gruppo, che fornisce le linee guida per l'evoluzione di Rete, piattaforme e servizi. Il Piano, che viene pubblicato annualmente a valle di un ampio processo di coinvolgimento delle strutture aziendali interessate, individua i principali fattori esogeni (regolamentazione, standard, fornitori, altri operatori di mercato) che possono influenzare le strategie aziendali ed evidenzia le tecnologie emergenti e trasversali ad altri settori di interesse per il Gruppo.
Gli obiettivi qualitativi e/o quantitativi di ciascun progetto possono afferire a un arco di tempo pluriennale, ma sono comunque declinati su base annuale e vengono definiti in modo da essere oggettivamente misurabili, nel rispetto degli standard delle norme sulla qualità (ISO9001) e sull'ambiente (ISO14001); i processi operativi dell'innovazione, così come in generale i processi TIM, sono basati sullo standard di riferimento E-Tom del TMF.
Complessivamente, nel 2017 TIM ha impegnato circa 1.300 persone in attività di innovazione tecnologica e di engineering, con un ammontare complessivo di investimenti di 1.992 milioni di euro pari a circa il 13% dei ricavi domestici.
Il 5G consente non solo l'erogazione di velocità superiori a quelle possibili con le tecnologie precedenti, ma anche l'abilitazione di una molteplicità di servizi con requisiti molto diversi, in particolare in ambito mMTC1 e URLLC2 .
TIM segue lo sviluppo del 5G fin dal 2012, partecipando attivamente alla definizione degli standard internazionali e a consorzi e progetti europei che hanno posto le fondamenta del sistema e ha contribuito all'introduzione di casi di utilizzo e di applicazioni innovative. In particolare, TIM ha partecipato ai progetti Europei Horizon2020 METIS e METIS II inclusi nell'iniziativa europea 5GPPP e in altri 12 progetti che riguardano tutti i principali snodi tecnologici del 5G, collaborando con i principali fornitori di tecnologie di rete e terminali tramite MoU dedicati.
Le attività operative di sviluppo della tecnologia e dei trial 5G sono accompagnate da un'articolata attività di comunicazione tecnica che spazia dal piano editoriale a quello promozionale con eventi di divulgazione scientifica. In particolare, nel 2017 l'iniziativa di comunicazione tecnica "Speciale 5G" si è concretizzata attraverso il 5G day, un evento di condivisione con rappresentanti delle istituzioni e del mondo industriale, oltre che della ricerca accademica, volto a promuovere l'ecosistema di business per lo sviluppo di soluzioni 5G. A questo ha fatto eco l'e-magazine Notiziario Tecnico TIM3 che ha dedicato due numeri a descrivere e approfondire, rispettivamente, gli aspetti di rete e di servizio abilitati dal 5G.
Nel 2017 sono state avviate tre importanti iniziative - Torino 5G, San Marino 5G e Bari-Matera 5G - per la copertura radiomobile in tecnologia 5G di questi comuni.
Nel novembre 2016 TIM ha inaugurato presso la sede di Torino l'IoT Open Lab, entrato nella piena operatività nel 2017, il cui scopo, secondo le modalità proprie dell'Open Innovation, è supportare lo sviluppo di soluzioni in ambito IoT basate su tecnologie chiave per i Telco Operator. In particolare, l'IoT Open Lab si pone come acceleratore di business per supportare le aziende a entrare nell'ecosistema delle tecnologie standardizzate dal 3GPP e, per quanto riguarda il periodo attuale, le tecnologie Narrow Band IoT.. A oggi più di 130 aziende e clienti hanno visitato il Lab, e di loro, una quarantina di aziende costruttrici hanno concordato con TIM una partnership per poter fruire di quanto offerto a titolo gratuito dal Lab: il risultato è un circolo virtuoso di creazione di valore, da un lato per le aziende che possono creare velocemente nuove soluzioni per il mercato, dall'altro per il Telco che trova un ecosistema in grado di impiegare le tecnologie radio messe a disposizione dalla sua rete.
Le attività di Open Innovation (intese come comportamento partecipativo di R&S) per il 2017 si sono fortemente concentrate nel nuovo modello di Innovation perseguito in TIM e orientato dal top management. Coerentemente, a fronte di una significativa minore polarizzazione su servizi, communities, e innovazione creativa, è stato posto il focus su aspetti di innovazione tecnologica, con particolare enfasi alle opportunità derivanti dal 5G. La nuova direzione si è tradotta in un ridimensionamento dei JOL (chiusura di Pisa e Milano, ridimensionamento di Trento e Catania), e nell'attivazione anche nei JOL "residui" di progetti a forte baricentro tecnologico: Cognitive Computing, 5G, applicazioni nel settore della Rete, applicazioni di Industrial IoT, potenziamento delle iniziative pre-commerciali associabili all'Open IoT Lab, soprattutto a beneficio di Olivetti.
TIM è da sempre attiva nella partecipazione a progetti e iniziative di innovazione e ricerca finanziate dalla commissione europea, cosa che ha consentito non solo di ottenere finanziamenti di circa 8 milioni di euro nel triennio 2015-2017, ma anche di partecipare a iniziative di elevato contenuto innovativo dove ha sviluppato e consolidato il proprio know-how in settori in veloce evoluzione, grazie alla collaborazione con i più importanti centri di ricerca non soltanto europei, ma anche nordamericani, coreani e giapponesi.
In questo ambito sono da evidenziare le attività svolte per i progetti finanziati sulla tematica del 5G che, ha consentito di arricchire il proprio bagaglio di competenze acquisendo un ruolo riconosciuto a livello europeo che oggi permette di attivare in Italia diversi progetti pilota sul 5G, in netto anticipo rispetto alle tempistiche previste.
1 massive Machine Type Communication
2 Ultra Reliable and Low Latency Communications
3 Webzine quadrimestrale con taglio tecnico divulgativo, che dal 1992 pubblica articoli di dettaglio sulle innovazioni tecnologiche e sui servizi per la Digital Life. Una "lente di ingrandimento" sulla trasformazione del mondo ICT, in cui la collaborazione competitiva tra Telco e OTT abilita nuovi scenari di business, creando ecosistemi dinamici, in cui TIM svolge da sempre un ruolo chiave. Il Notiziario Tecnico TIM è regolarmente registrato presso il Tribunale della Stampa di Roma - Sezione "Pubblicazioni Telematiche" dal 05/07/2012 con il n. 217/2012.
Oltre a contribuire a sviluppi interni all'Azienda, TIM produce un numero significativo di brevetti: nel periodo 2015-2016 ha depositato oltre 120 brevetti. Per massimizzare la loro valorizzazione è stato anche recentemente sviluppato un modello di "spin up", e cioè di lancio di start-up che hanno ricevuto asset e diritti di sfruttamento di brevetti in cambio di opzioni di equity.
Nel 2017 il portafoglio brevetti del Gruppo si è arricchito di 25 nuovi depositi e numerose ulteriori proposte in sede di valutazione. Le aree di brevettazione riguardano l'intero comparto ICT con punte di eccellenza nel comparto mobile. Più in dettaglio:
Si segnala inoltre la partecipazione a un Patent Pool sul tema LTE con un brevetto essenziale al relativo standard. Il Patent Pool ha acquisito nuovi partecipanti nel corso dell'anno (per un totale attuale di 16 licenziatari) e ha concesso numerose licenze. Si segnala anche la partecipazione al Techshare Day 2017 nel quale TIM e il Politecnico di Torino hanno messo a disposizione delle PMI italiane una selezione di brevetti e tecnologie, con lo scopo di ampliare la valorizzazione dei risultati della ricerca e accrescere le relazioni con il settore industriale.
La funzione Innovation & Technology, che fa capo alla struttura del CTO di TIM Brasil, è responsabile delle attività di Ricerca e Sviluppo (R&S). Le sue responsabilità principali sono la definizione dell'innovazione tecnologica della Rete, le esigenze evolutive per nuove tecnologie e dispositivi, le linee guida architetturali unitamente allo sviluppo di partnership strategiche, al fine di sfruttare i nuovi modelli di business e garantire l'evoluzione delle infrastrutture di rete in linea con la strategia aziendale. La struttura organizzativa di Innovation & Technology attualmente è composta da 28 persone in ambito Reti, tra cui ingegneri in telecomunicazioni, elettrici ed elettronici, esperti informatici e altri tecnici di diversa estrazione, competenze ed esperienze, che rispondono a tutte le esigenze innovative e forniscono supporto alle attività di R&S.
In termini di infrastrutture, un risultato importante è stata la costituzione di TIM Lab, un ambiente di prova multifunzionale con focus sull'innovazione, in grado di garantire la valutazione di tecnologie, prodotti e servizi innovativi, attestandone l'efficienza funzionale e le prestazioni, così come lo sviluppo di nuovi modelli e configurazioni, consolidando il flusso di innovazione. TIM Lab svolge un ruolo strategico nel fornire supporto per la conduzione di Credibility Test, Trials e Proof of Concept (POC) per la validazione dei servizi in collaborazione con i principali fornitori di tecnologia e partner, attraverso la condivisione delle conoscenze e dell'infrastruttura tecnologica per i test di interoperabilità, la valutazione delle capacità e la definizione di requisiti tecnici; in sinergia con la funzione R&S, favorisce l'innovazione e la promozione di collaborazioni con università e istituti di ricerca.
A partire dal gennaio 2017, è stato aperto un nuovo Centro di Innovazione TIM Lab (presso il complesso Corporate Executive Offices), in Barra da Tijuca, nello stato di Rio de Janeiro: un edificio con una superficie di 650 mq in grado di ospitare più di 60 persone. Questa nuova sede può ospitare tecnici e ricercatori e potrà configurarsi come spazio di innovazione aperto alle nuove opportunità e allo sviluppo dell'innovazione a favore del mercato brasiliano delle telecomunicazioni, operando anche come punto di riferimento nazionale per le attività di R&S.
Nel corso del 2017 sono stati conclusi più di 180 progetti di validazione e innovazione. Inoltre, sono stati inclusi nella gamma di iniziative relative all'innovazione e alla R&S nuovi ambiti tecnologici, come soluzioni per il trasporto e l'accesso fisso. A questo proposito sono stati investiti più di 22 milioni di reais nel periodo 2016/17, compresi i nuovi locali del lab, e, secondo il budget 2018-2020, sono previsti ulteriori investimenti pari a 17 milioni di reais.
La funzione Innovation & Technology ha lavorato su progetti e iniziative mirati all'evoluzione del business di TIM Brasil attraverso la raccomandazione di piattaforme di rete sostenibili ed efficienti e di modelli "disruptive", anche anticipando la disponibilità di nuovi servizi. Questi progetti possono essere suddivisi in cinque gruppi:
La riassegnazione delle bande 1.800 MHz, 850 MHz e 2.100 MHz dal 2G/3G al 4G, , porta a TIM Brasil tre vantaggi competitivi importanti:
Un'altra considerazione importante in questo scenario è che più dell'88% dei terminali LTE attuali sono già compatibili con le bande 1.800 MHz e 2.600 MHz, e con altre bande disponibili, pertanto l'implementazione dell'LTE multilayer si sta rivelando un'eccellente strategia che beneficia della diffusione dei dispositivi.
Il deployment del layer LTE a 700 MHz porterà un'espansione significativa della copertura e della penetrazione indoor, promuovendo la presenza dell'LTE sul territorio nazionale e consolidando la leadership di TIM Brasil nell'LTE. Il roll-out effettivo seguirà le regole dettate dalla EAD1 () al fine di gestire la pulizia dello spettro ed evitare problemi di interferenze con il servizio di trasmissione della TV analogica. Il 78% dei dispositivi LTE utilizzati dagli attuali utilizzatori dei servizi di TIM Brasil è abilitato alla banda 700 MHz.
. Alla fine del 2017 più di 830 città potevano sperimentare la copertura LTE a 700 MHz.
Nell'ambito dell'IP Multimedia Network Evolution, nel 2015 sono stati condotti tre test presso l'Innovation Lab per la valutazione dell'IMS2. Nel 2016 i test sono stati estesi a reti live, permettendo a TIM Brasil di predisporre l'infrastruttura funzionale per fornire servizi come Voice over LTE, Video over LTE (ViLTE) e Wi-Fi Calling, completamente posati su IP e attivati da una piattaforma IMS. Nel luglio 2017 TIM ha lanciato sul mercato i servizi di chiamate vocali ad alta definizione VoLTE, consentendo servizi di chiamata senza la necessità di passare attraverso linee commutate. Alla fine del 2017 più di 1.000 città potevano usufruire di questo servizio.
Per quanto riguarda la Network Functions Virtualization (NFV) e le Software Defined Networks (SDN), sono state lanciate alcune iniziative come la creazione del "TIM Brasil NFV Program", sviluppato attraverso quattro gruppi di lavoro che hanno il mandato di definire requisiti tecnici, planimetrie infrastrutturali, roadmap delle funzioni di rete virtualizzate (VNF), specifiche di tipo "open lab" e architetture di riferimento conformi allo standard ETSI sulle NFV. I driver principali che spingono l'adozione di questi approcci di rete innovativi sono la riduzione di Capex/Opex, un più rapido time to market, ottimizzazione e spinta all'innovazione.
L'espansione del "RAN sharing 4G", in partnership con altri operatori mobili brasiliani, mira a definire requisiti architetturali, assunzioni tecniche e specifiche per la soluzione di "LTE RAN sharing", ottimizzando le risorse di rete e i costi. A questo proposito TIM ha perseguito e valutato soluzioni di RAN sharing fin dal 2007. Un'altra motivazione forte è rappresentata dalle problematiche di copertura e di tempistiche nel rispetto degli obblighi regolatori L'accordo di RAN Sharing consente a TIM di promuovere l'evoluzione dello sviluppo LTE nelle regioni rurali brasiliane, condividendo l'accesso e il backhaul in modo efficace. Attualmente il RAN Sharing 4G conta su due partner nazionali, migliorando i possibili benefici e le efficienze di questo modello tecnico.
A seguito di attività di test continuo, sono introdotte soluzioni di risparmio ed efficienza energetica, che riguardano soprattutto i periodi di basso traffico, per i layer di accesso 2G, 3G e 4G. Il consumo energetico registrato per sito, a seconda della tecnologia di accesso e delle condizioni di copertura, ha evidenziato una riduzione fino al 10%. Attualmente, questo è il più grande accordo di RAN Sharing al mondo e consente alle principali città brasiliane di fruire dei servizi 4G.
TIM Brasil ritiene che la massiccia introduzione di IoT potrà cambiare drasticamente il mercato mobile, in quanto sfrutta la creazione di servizi e rappresenta un potenziale strumento per applicazioni agricole, auto connesse, soluzioni di tracking, assistenza sociale e sanitaria. Nel 2017 TIM ha investito in TIM Lab e nell'ambiente E2E, migliorando le applicazioni di smart parking esistenti e attivando la connessione di nuove applicazioni, preparando il terreno per la futura rete commerciale NB-IoT e LTE-M.
1 Entidade Administradora de Processo de Redistribuição e Digitalização de Canais de TV e RTV
2 IMS: IP Multimedia Subsystem, soluzioni focalizzate su prove funzionali, analisi delle specifiche e interoperabilità con i cosiddetti "legacy system"
Nel 2017 TIM Brasil ha aderito al Telecom Infra Project (TIP), un'iniziativa fondata da Facebook, SK Telecom, Deutsche Telekom, Nokia, Intel e altre aziende che si prefigge di individuare nuovi approcci alla creazione e al deployment delle infrastrutture di reti di telecomunicazione. TIM Brasil ha trasformato TIM Lab nel primo TIP Community Lab in America Latina, che verrà utilizzato dai membri TIP per creare standard universali relativi alle soluzioni, inizialmente per le reti di trasporto, al fine di superare le sfide legate all'interoperabilità dei diversi provider. Questa iniziativa rappresenta un approccio aperto e collaborativo per lo sviluppo e la sperimentazione di nuove tecnologie e soluzioni.
TIM in quanto Ente di Interesse Pubblico Rilevante (EIPR) redige e presenta, a partire dall'esercizio 2017, la "Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario", sotto forma di "relazione distinta", così come previsto dall'art. 5 Collocazione della dichiarazione e regime di pubblicità del D.Lgs. 254/2016 riguardante la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni. Inoltre, in allegato alla "Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario" viene presentata la relazione (attestazione) emessa dal revisore designato ai sensi dell'art. 3, comma 10, del D.Lgs. n. 254/2016.; l'incarico è stato conferito a PwC S.p.A..
La Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario è disponibile nella sezione di sostenibilità del sito www.telecomitalia.com.
Si rimanda all'apposita Nota "Eventi successivi al 31 dicembre 2017" del Bilancio consolidato e separato al 31 dicembre 2017 rispettivamente del Gruppo TIM e di TIM S.p.A..
Il Piano 2018–2020 di TIM prevede - con il progetto DigiTIM - forti discontinuità rispetto al passato, puntando sull'innovazione digitale quale elemento chiave per affermarsi nella Gigabit Society.
L'obiettivo è quello di aumentare significativamente l'engagement digitale con il cliente - incrementando l'utilizzo della App di self care all'85% e riducendo del 30% l'interazione da parte di addetti al call center - e di puntare su una maggiore convergenza dell'offerta commerciale, basata sulla leadership della rete TIM: fibra, 4.5G e rapida adozione del 5G nel 2020.
Il nuovo percorso permetterà di raggiungere, nell'arco di Piano, oltre 5 milioni di nuovi clienti Fibra nel segmento Consumer grazie a nuovi contenuti video, musica e gaming, mentre nel Mobile la penetrazione LTE salirà dall'attuale 76% a oltre il 95%. TIM punta, inoltre, a triplicare i clienti TIMVISION (1,3 milioni nel comparto Fisso a fine 2017) e a raddoppiare la clientela convergente Fisso/Mobile. Tali obiettivi fanno leva su contenuti di intrattenimento disponibili attraverso importanti accordi di partnership con player nazionali e internazionali, produzioni e coproduzioni di opere inedite.
Nel segmento Business, il focus su convergenza Fisso/Mobile/IT, UBB e brand heritage farà evolvere il Gruppo in una vera e propria ICT company con un posizionamento distintivo nei servizi IT, consolidando i ricavi tradizionali. Entro il 2020, i ricavi ICT e Cloud rappresenteranno il 25% del totale dei ricavi del segmento, e il numero di clienti Fibra sarà triplicato.
Il comparto Wholesale tornerà a crescere sia ponendo un maggiore focus sui servizi deregolamentati rispetto al passato sia migliorando l'efficienza attraverso nuovi strumenti digitali e di automazione.
Inwit rafforzerà la propria leadership attraverso la crescita della base clienti e la diffusione di infrastrutture di nuova generazione.
Il gruppo Sparkle si focalizzerà sui servizi dati, sfruttando i trend di crescita del mercato attraverso l'integrazione del proprio portafoglio con soluzioni Cloud, Data Center, sicurezza delle reti e disaster recovery, oltre a consolidare l'offerta di servizi Voce e Mobile; proseguirà, inoltre, nell'ampliamento geografico della propria infrastruttura estendendo la propria presenza a nuovi Paesi.
In Brasile, i driver principali saranno la migrazione verso il Mobile post-paid, che oggi conta 17,8 milioni di linee pari al 30% della clientela totale, la rapida crescita dei clienti residenziali in fibra e il rapido sviluppo della rete 4G.
La strategia DigiTIM punta a incrementare la generazione di cassa e a creare valore attraverso un'attenta disciplina finanziaria basata sul controllo dei costi e sull'ottimizzazione degli investimenti. L'utilizzo di data analytics permetterà a TIM, da un lato di migliorare l'efficienza degli investimenti - dando priorità a quelli a maggior valore e facendo leva sull'infrastruttura di rete UBB già esistente - e dall'altro di incidere sull'80% dei Costi Operativi (Opex) in Italia in termini di efficienza.
Nell'arco di Piano, TIM raggiungerà con la Fibra l'80% delle unità abitative in Italia e 100 città avranno copertura con tecnologia FTTH, grazie a un programma di investimenti cumulati pari a 9 miliardi di euro, di cui oltre il 50% dedicato all'ampliamento dell'infrastruttura di rete e all'innovazione.
In Brasile sono previsti investimenti per circa 12 miliardi di reais nell'arco di Piano, dedicati all'ulteriore espansione dell'UBB.
I principali target finanziari – a parità di principi contabili rispetto al 2017 - sono i seguenti:
Il governo dei rischi rappresenta uno strumento strategico per la creazione di valore. Il Gruppo TIM ha adottato un Modello Enterprise Risk Management ispirato alla metodologia del Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (ERM CoSO Report), che consente di individuare e gestire i rischi in modo omogeneo all'interno delle società del Gruppo, evidenziando potenziali sinergie tra gli attori coinvolti nella valutazione del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi. Il processo ERM è progettato per individuare eventi potenziali che possono influire sull'attività d'impresa, per gestire il rischio entro limiti accettabili e per fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi aziendali.
L'evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2018 potrebbe essere influenzata da rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo.
In particolare occorre segnalare alcuni elementi di discontinuità fra cui, a titolo non esaustivo, il cambiamento del contesto di mercato, l'ingresso di nuovi potenziali competitors in ambito fisso e mobile, l'avvio di procedimenti da parte delle Autorità e l'implementazione di nuove strategie sulla componente multimedia. Tali elementi di rischio potranno riversare i loro effetti – al momento non prevedibili – in termini di scelte strategiche adottate dalla società e potrebbero avere un impatto, a titolo esemplificativo, sui piani di sviluppo dell'ultra broadband, sul modello di evoluzione adottato sul mercato multimediale e sulla competizione nel mercato mobile e fisso.
Di seguito sono riportati i principali rischi afferenti l'attività di business del Gruppo TIM, i quali possono incidere, anche in modo considerevole, sulla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.
La situazione economico-finanziaria del Gruppo TIM è soggetta all'influenza di molteplici fattori macroeconomici come la crescita economica, la stabilità politica, la fiducia dei consumatori, la variazione del tasso di interesse e dei tassi di cambio nei mercati in cui è presente. Il ciclo economico europeo conferma una crescita superiore a quella inizialmente prevista ed anche in Italia la ripresa economica si è rafforzata. Il 2017 chiuderà con risultati molto positivi (PIL +1,5%, secondo le stime più recenti), più elevati delle attese e tra i migliori degli ultimi 7 anni; Secondo le stime del Governo per il 2018 è attesa una crescita analoga. Tutti gli indicatori macroeconomici segnalano che la ripresa si va diffondendo tra i vari settori industriali e si è allargata anche ai servizi.
In significativo miglioramento il clima di fiducia dei consumatori e delle imprese, il mercato del lavoro riflette questo migliorato clima, con occupati e forze di lavoro in crescita. Lo scenario macroeconomico italiano è quindi sostanzialmente favorevole, ma la posizione del paese rimane delicata. Resta infatti il nodo dell'alto debito pubblico, che dal 2018 dovrà tornare in riduzione rispetto al PIL ma solo gradualmente, continuando a rappresentare un fattore di rischio per la nostra economia. Inoltre l'instabilità politica può costituire un ulteriore elemento di rischio.
Sul mercato brasiliano i risultati attesi potranno essere influenzati significativamente dal contesto macroeconomico e politico. Dopo otto trimestri di calo del PIL, che hanno segnato la crisi più lunga e profonda della sua storia, il Brasile già nel primo trimestre del 2017 è tornato a crescere (+1%) e i dati del secondo e terzo trimestre confermano il trend positivo. Il 2017 dovrebbe chiudersi con un dato di crescita dell'1,1% del PIL e le proiezioni per il 2018 prevedono una ulteriore accelerazione di tale trend. Il tasso di inflazione continua a diminuire (3,0% previsto nel 2017 rispetto al 9,4% del 2016) ed è in linea con gli obiettivi della banca centrale (+4,5% +/-1,5 punti percentuali) e il tasso di interesse è stato ridotto al 7% nel 2017. I consumi delle famiglie sono tornati a crescere, beneficiando dell'aumentato potere di acquisto per la riduzione dell'inflazione e dei primi miglioramenti del mercato del lavoro. Le prospettive di crescita di breve e medio periodo rimangono legate alla realizzazione delle riforme del sistema pensionistico ed all'introduzione di un sistema di spesa pubblica più efficiente. Persiste per altro incertezza politica ed una difficile situazione sul mercato del lavoro con un tasso di disoccupazione a doppia cifra nel 2017.
Il mercato delle telecomunicazioni è caratterizzato da una forte competizione che potrebbe comportare una riduzione della quota di mercato negli ambiti geografici in cui opera il Gruppo TIM e una riduzione dei prezzi e dei margini. La natura della competizione è sui prodotti e servizi innovativi nonché sulla capacità di evolvere verso una offerta sempre più convergente che si ampli anche al mondo dei contenuti, così come sul prezzo dei servizi tradizionali e non. L'impiego di nuove tecnologie (IoT) e dei nuovi strumenti di conoscenza e gestione del cliente (Big Data) costituiscono elementi abilitanti per la mitigazione dei suddetti rischi così come potrebbero rappresentare un ulteriore fattore di rischio in caso di mancato sfruttamento delle opportunità che derivano dal loro utilizzo.
Sul fronte della competizione infrastrutturale lo sviluppo di operatori alternativi potrebbe rappresentare una minaccia per TIM in particolare negli anni di piano successivi al 2017 e anche oltre l'orizzonte di Piano. Iliad S.A. ha annunciato il lancio in Italia di un nuovo operatore mobile con l'obiettivo di acquisire il 10 – 15% del mercato, come dalla stessa dichiarato, applicando le medesime strategie già utilizzate per il mercato francese. In aggiunta Open Fiber e Infratel hanno comunicato i loro piani per lo sviluppo di una rete di telecomunicazioni ultrabroadband alternativa a quella di TIM, rispettivamente nelle maggiori città italiane e nelle aree a c.d. fallimento di mercato, aprendo una possibile nuova stagione competitiva in queste aree, con impatti sia sul segmento wholesale sia su quello retail.
Sul mercato Brasiliano il rischio competitivo è rappresentato dalla rapida transizione del Business Model legato ai servizi tradizionali e dal potenziale consolidamento del settore. I cambiamenti nel profilo di consumo (migrazione da voice a data) dei consumatori richiede agli operatori velocità nel preparare le proprie infrastrutture e ammodernare i propri portafogli di prodotti e servizi. In tale contesto il gruppo Tim Brasil potrebbe essere impattato dalla necessità di un rapido sviluppo delle tecnologie e delle infrastrutture così come dall'incremento della competizione sia attraverso strategie commerciali che attraverso possibili aggregazioni nel settore. Allo stesso tempo la profonda crisi economica e politica del paese ha direttamente influito sui consumi e in particolare sul segmento del prepagato, nel quale il gruppo TIM Brasil possiede la quota di mercato maggiore.
I rischi operativi inerenti al nostro business fanno riferimento da un lato a possibili inadeguatezze dei processi interni, fattori esterni, frodi, errori dei dipendenti, errori nel documentare correttamente le transazioni, perdite di dati critici o commercialmente sensibili e guasti nei sistemi e/o nelle piattaforme di rete, dall'altro alla possibilità di implementare le strategie di creazione del valore, attraverso azioni di ottimizzazione di costi e investimenti, che potrebbero in parte dipendere da elementi non nel controllo della Società quali la disponibilità di controparti esterne (fornitori, parti sindacali, associazioni di categoria) e normative o regolamenti.
Il successo del Gruppo TIM dipende fortemente dalla capacità di offrire in modo continuativo e ininterrotto i servizi/prodotti che eroghiamo attraverso la disponibilità dei processi e dei relativi asset a supporto. In particolare le infrastrutture di Rete e i Sistemi Informativi sono sensibili a diverse minacce sia esogene sia endogene: mancanza di elettricità, alluvioni, tempeste, errori umani, guasti di sistema, guasti hardware e software, bug software, attacchi cyber, terremoti, guasti alle facility, scioperi, frodi, atti vandalici, terrorismo, ecc..
TIM ha adottato un framework di "Business Continuity Model System", in linea con gli standard internazionali, per analizzare e prevenire le minacce sopra indicate.
Per mantenere ed espandere il portafoglio clienti del Gruppo TIM in ognuno dei mercati in cui opera, si rende necessario conservare, aggiornare e migliorare tempestivamente le reti esistenti. Una rete affidabile e di alta qualità è necessaria per mantenere la base clienti e minimizzare le cessazioni proteggendo i ricavi dell'azienda da fenomeni erosivi. Il mantenimento e il miglioramento delle strutture esistenti dipendono dalla nostra capacità di:
Il Gruppo TIM si è da tempo dotato di un modello organizzativo per prevenire le frodi. Tale modello, nel corso del 2017, si è ulteriormente evoluto attraverso una revisione organizzativa che ha previsto l'elevazione del rango ordinativo del Fraud Management, ora collocato a diretto riporto deli Direttore di Security, nonché l'implementazione di un presidio (denominato Fraud Governance and Prevention) distinto dalle funzioni operative di gestione e contrasto alle frodi e focalizzato sulle attività di programmazione e monitoraggio degli obiettivi e di definizione delle regole antifrode. Le modifiche realizzate tendono ad assicurare sempre più
elevati standard di mitigazione del rischio collegato ad atti illegali perpetrati da persone all'interno e all'esterno dell'organizzazione, che potrebbero impattare negativamente sui risultati operativi, sulla struttura finanziaria e sull'immagine dell'azienda.
Il Gruppo TIM deve affrontare controversie e contenziosi con autorità fiscali e di governo, autorità di regolamentazione, autorità garanti della concorrenza, altri operatori di TLC ed altri soggetti. I possibili impatti di tali procedimenti sono generalmente incerti. Questi temi potrebbero, singolarmente o nel loro insieme, in caso di soluzione sfavorevole per il Gruppo, avere un effetto negativo anche significativo sui risultati operativi, sulla situazione finanziaria e sui flussi di cassa.
Il Gruppo TIM può essere esposto ai rischi di natura finanziaria come i rischi derivanti dalle fluttuazioni dei tassi di interesse e dei tassi di cambio, rischio di credito, rischio di liquidità e a rischi legati all'andamento in generale dei mercati azionari di riferimento e – più specificamente - rischi legati all'andamento della quotazione delle azioni delle società del Gruppo TIM. Tali rischi possono impattare negativamente i risultati e la struttura finanziaria del Gruppo. Pertanto, per la loro gestione, il Gruppo TIM ha definito, a livello centralizzato, le linee guida alle quali deve essere ispirata la gestione operativa, l'individuazione degli strumenti finanziari più idonei a soddisfare gli obiettivi prefissati e il monitoraggio dei risultati conseguiti. In particolare per mitigare il rischio di liquidità, il Gruppo TIM ha l'obiettivo di mantenere un "adeguato livello di flessibilità finanziaria", in termini di disponibilità liquide e linee di credito sindacate committed, che consenta la copertura delle esigenze di rifinanziamento almeno dei successivi 12-18 mesi.
Il potenziale impatto della c.d. Brexit dipenderà in parte dal risultato delle negoziazioni su tariffe, commercio, aspetti regolatori e altro, avviati nella seconda metà di giugno 2017 ed ancora in corso. In esito al referendum, i mercati globali sono stati negativamente influenzati e si è inoltre registrato un forte calo della sterlina rispetto al dollaro americano (parzialmente riassorbito) e all'euro. La Brexit e i possibili cambiamenti nel corso del periodo delle trattative per l'uscita potrebbero causare ulteriore instabilità nei mercati finanziari globali e incertezza per quanto riguarda le leggi e le normative dell'Unione Europea che il Regno Unito potrà decidere di sostituire con leggi e regolamenti nazionali. I potenziali effetti della Brexit potrebbero influenzare negativamente le nostre condizioni finanziarie, il nostro business, nonché i correlati risultati economici e i flussi di cassa.
Il settore delle telecomunicazioni è fortemente regolamentato. In tale contesto, nuove decisioni relgolatorie, ed in particolare da parte dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCom), possono determinare cambiamenti nel quadro delle regole che possono incidere sui risultati attesi del Gruppo e sulle sue guidance comunicate al mercato. In particolare, i principali elementi che introducono incertezza sono:
Il Gruppo TIM può essere esposto a rischi di non conformità, derivanti dall'inosservanza/violazione della normativa esterna (leggi, regolamenti, nuovi principi contabili, provvedimenti delle autorità) e interna (c.d. autoregolamentazione come, ad esempio, statuto e codice etico), con conseguenti effetti sanzionatori di natura giudiziaria o amministrativa, perdite finanziarie o danni reputazionali.
Il Gruppo TIM ha come obiettivo la compliance dei processi, e quindi delle procedure e dei sistemi informativi che li regolano, e dei comportamenti aziendali rispetto alle normative di riferimento. Il rischio è associato agli eventuali ritardi temporali necessari a rendere compliant i processi rispetto all'evoluzione normativa o qualora sia rilevata una mancanza di conformità.
La funzione Investor Relations sviluppa e gestisce le relazioni con tutti gli investitori nel Gruppo TIM: fondi (compresi quelli SRI), azionisti retail (comprese le associazioni di piccoli azionisti), obbligazionisti, analisti equity e del credito. Il programma di comunicazione finanziaria ha previsto nel 2017 numerosi eventi in diversi Paesi, come evidenziato nella tabella sottostante. Sono state organizzate conference call sui risultati, road show all'estero, incontri presso sedi istituzionali dell'azienda e partecipazioni a conferenze di settore con investitori del Gruppo. Gli incontri sono stati oltre 550, tra contatti diretti, tramite tele o videoconferenza, con l'obiettivo di ampliare la base degli investitori sulle maggiori piazze finanziarie internazionali. Nel 2018, l'attività di comunicazione finanziaria è proseguita a gennaio con un offsite specifico con analisti e investitori del Gruppo e, nel mese di marzo, con un ampio programma di road show con il Top Management del Gruppo sui risultati del 2017 e sul piano strategico 2018-2020, coprendo le principali piazze finanziarie europee e statunitensi (Londra, New York e Boston).
| Gennaio 2017 | Maggio 2017 (Risultati 1° Trimestre 2017) |
Settembre 2017 |
|---|---|---|
| • Offsite Investor Relations a Roma | • Assemblea annuale degli azionisti • Conferenza con investitori a Roma, Milano e Londra • Roadshow a Londra |
Incontri presso le sedi istituzionali del • Gruppo (reverse road show) a Roma • Incontri con analisti sellside a Londra |
| Febbraio 2017 (Risultati FY16 e Piano 2016-18) |
Giugno 2017 | Ottobre 2017 |
| • Roadshow a New York, Londra, Amsterdam e Francoforte per la presentazione dei risultati del 2016 e del piano industriale 2017-2019 |
• Conferenze con investitori a Londra e Milano • Roadshow a Tokyo, Hong Kong e Singapore Incontri presso le sedi istituzionali del • Gruppo (reverse road show) a Roma e Milano |
• Incontri con analisti sellside a Madrid, Londra e Parigi |
| Marzo 2017 | Luglio 2017 (Risultati 2° Trimestre 2017) |
Novembre 2017 (Risultati 3° Trimestre 2017) |
| • Roadshow a Parigi, Zurigo, Ginevra, Copenhagen, Stoccolma, Edimburgo, Madrid, Chicago, Dallas, San Francisco e Los Angeles per la presentazione dei risultati del 2016 e del piano industriale 2017-2019 |
• Roadshow a Dublino | • Conferenze con investitori a Barcellona e Londra |
Fra i temi di maggiore interesse da parte della Comunità Finanziaria si evidenziano:
| Capitale Sociale | euro 11.677.002.855,10 |
|---|---|
| Numero azioni ordinarie (prive di valore nominale) | 15.203.122.583 |
| Numero azioni di risparmio (prive di valore nominale) | 6.027.791.699 |
| Numero azioni proprie ordinarie di TIM S.p.A. | 37.672.014 |
| Numero azioni ordinarie TIM possedute da Telecom Italia Finance S.A. | 126.082.374 |
| Percentuale delle azioni proprie ordinarie del Gruppo sull'intero capitale sociale |
0,77% |
| Capitalizzazione di borsa (su media prezzi mese di dicembre 2017) | 14.779 milioni di euro |
L'Assemblea del 25 maggio 2016 ha integrato la denominazione sociale con l'introduzione del nome "TIM S.p.A." in alternativa a "Telecom Italia S.p.A.".
Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. e le azioni ordinarie di INWIT S.p.A. sono quotate in Italia (indice FTSE) mentre le azioni ordinarie di Tim Participações S.A. sono quotate in Brasile (indice BOVESPA).
| TIM-Telecom Italia | INWIT | Tim Participações | ||
|---|---|---|---|---|
| codici | ordinarie | risparmio | ||
| Borsa | IT0003497168 | IT0003497176 | IT0005090300 | BRTCSLACN0R0 |
| Bloomberg | TIT IM | TITR IM | INW IM | TIMP3 BZ |
| Reuters | TLIT.MI | TLITn.MI | INWT.MI | TCSL3.SA |
Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. e le azioni ordinarie di Tim Participações S.A. sono altresì quotate al NYSE (New York Stock Exchange); le quotazioni avvengono attraverso ADS (American Depositary Shares) rappresentativi rispettivamente di 10 azioni ordinarie e 10 azioni di risparmio di TIM S.p.A. e 5 azioni ordinarie di Tim Participações S.A..
Composizione dell'azionariato al 31 dicembre 2017 sulla base delle risultanze del Libro Soci integrate dalle comunicazioni ricevute e da altre informazioni a disposizione (azioni ordinarie):

Non sussistono accordi parasociali rilevanti per TIM ai sensi dell'art. 122 del D. Lgs. 58/1998.
Al 31 dicembre 2017, sulla base delle risultanze del Libro Soci, delle comunicazioni effettuate alla Consob e alla Società ai sensi dell'art. 120 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 e di altre informazioni a disposizione, risultano le seguenti partecipazioni rilevanti nel capitale ordinario di TIM S.p.A.:
| Soggetto | Tipologia di possesso | Quota % su capitale ordinario |
|---|---|---|
| Vivendi S.A. | Diretto | 23,94% |
Al 31 dicembre 2017, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:
| Rating | Outlook | |
|---|---|---|
| STANDARD & POOR'S | BB+ | Positivo |
| MOODY'S | Ba1 | Stabile |
| FITCH RATINGS | BBB- | Stabile |
In data 17 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. ha deliberato di avvalersi della facoltà – di cui agli artt. 70 comma 8 e 71 comma 1-bis, del Regolamento Consob n. 11971/99 – di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.
A partire dal 3 maggio 2017 il Consiglio di Amministrazione di TIM ha modificato la Procedura per la gestione delle operazioni con parti correlate, estendendone, dapprima in via volontaria, il perimetro di riferimento, sino all'equiparazione di Vivendi alla propria controllante, occorsa in data 1° giugno 2017.
Il 13 settembre 2017 Consob ha peraltro qualificato il rapporto di Vivendi S.A. con TIM in termini di controllo di fatto ai sensi dell'art. 2359 Codice Civile, dell'art. 93 del Testo Unico della Finanza, nonché della disciplina parti correlate. Pur avendo impugnato la decisione, la Società ottempera a quanto la qualificazione comporta, e ha pertanto, fra l'altro, modificato la citata Procedura per la gestione delle operazioni con parti correlate (28 settembre 2017), consultabile nella versione in vigore sul sito telecomitalia.com, sezione il Gruppo – canale Sistema di Governance.
Nel frattempo, il 27 luglio 2017 il Consiglio di Amministrazione ha altresì preso atto dell'avvio dell'attività di direzione e coordinamento di Vivendi. Nell'esercizio di tale attività:
Si segnala che il Consiglio di Amministrazione ha approvato specifica policy, intesa a regolare il trattamento, da parte di TIM, degli Atti di Direzione e Coordinamento di Vivendi S.A..
Ai sensi dell'art. 5, comma 8, del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 concernente le "operazioni con parti correlate" e della successiva Delibera Consob n. 17389 del 23 giugno 2010, nell'esercizio 2017 non si segnalano operazioni di maggiore rilevanza, così come definite dall'art. 4, comma 1, lett. a) del summenzionato regolamento nonché altre operazioni con parti correlate che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM e di TIM S.p.A. dell'esercizio 2017. Inoltre, non sono intervenute modifiche o sviluppi delle operazioni con parti correlate descritte nella Relazione sulla gestione dell'esercizio 2016 che abbiano avuto un effetto rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM e di TIM S.p.A. nell'esercizio 2017.
Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; inoltre, la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto citata procedura interna che ne definisce termini e modalità di verifica e monitoraggio.
Per ulteriori dettagli sull'attività di direzione e coordinamento e per le informazioni sui rapporti con parti correlate e sui rapporti intercorsi con la Controllante Vivendi S.A. si fa rimando agli Schemi di bilancio e alle Note di Bilancio Consolidato e di Bilancio Separato "Operazioni con parti correlate e attività di direzione e coordinamento".
Di seguito si elencano le operazioni influenzate dall'attività di direzione e coordinamento di Vivendi S.A..
Il 20 ottobre 2017 il Consiglio di Amministrazione di TIM ha esaminato e approvato a maggioranza il term sheet vincolante per la creazione di una joint venture con Canal+, in applicazione della disciplina delle operazioni con parti correlate di minore rilevanza ed eterodirette.
In sintesi, il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto che l'iniziativa fosse coerente con il trend, riscontrabile presso tutte le telcos a livello mondiale, di convergenza con i media, al fine di individuare nuove opportunità di crescita, e che la joint venture con una delle più importanti Media Company a livello mondiale potesse essere funzionale all'accelerazione della diffusione della fibra, cogliendo l'opportunità commerciale rappresentata dal basso livello di penetrazione della Pay TV e dallo sviluppo atteso del mercato broadband in Italia.
Il 18 gennaio 2018 il term sheet è scaduto, e il negoziato volto alla conclusione di un accordo di collaborazione nel settore dei contenuti è stato riavviato, coerentemente con la definizione dell'offerta convergente di contenuti video quale uno degli elementi principali del piano strategico 2018-2020 di TIM. Peraltro, alla luce delle indicazioni provenienti dalla Consob, e in coerenza con le osservazioni formulate dal Collegio Sindacale della Società, al progetto sarà applicata la procedura per l'effettuazione di operazioni con parti correlate di maggiore rilevanza, con conseguente coinvolgimento nel corso delle trattative dell'apposito Comitato composto da tutti i Consiglieri indipendenti.
Nel contesto del rilascio a Vivendi S.A. delle autorizzazioni previste dalla disciplina EU in materia di concentrazioni, la Commissione Europea ha richiesto a Vivendi l'assunzione di un impegno a cedere le quote detenute da TIM in Persidera. Vivendi, al fine di risolvere le questioni di concorrenza identificate, ha assunto tale impegno.
Persidera S.p.A. opera nella gestione di impianti per la distribuzione di programmi televisivi; TIM S.p.A. attualmente detiene il controllo di Persidera con il possesso del 70% delle azioni ordinarie, il restante 30% è detenuto da GEDI – Gruppo Editoriale l'Espresso.
Il giorno 1° giugno 2017, anche a fronte della sollecitazione di Consob a valutare l'introduzione di presidi specifici, il Consiglio di Amministrazione di TIM ha deliberato l'estensione volontaria a tutte le eventuali operazioni aventi a oggetto la suddetta partecipazione dei presidi previsti nella procedura per l'effettuazione di operazioni con parti correlate.
Gli organi della Società sono stati informati a settembre 2017 che, anche in coerenza con gli accordi in vigore tra TIM e GEDI, si stavano intraprendendo le attività preparatorie all'avvio di un processo di valorizzazione del cespite. Nel contempo sono stati segnalati i contatti con il Monitoring Trustee (Advolis S.A.), nominato da Vivendi S.A. con la responsabilità di controllare l'ottemperanza alle condizioni poste dalla Commissione Europea alla concentrazione.
Il 28 settembre 2017 il Consiglio di Amministrazione:
Successivamente, il 23 febbraio 2018, acquisito il parere del Comitato per il controllo e i rischi, ha esaminato e valutato positivamente la proposta di acquisto di Persidera ricevuta da F2i e Rai Way, considerando che la partecipazione non rappresenta un asset strategico per TIM, fermo restando che ogni ulteriore eventuale offerta vincolante sarà presa in considerazione.
E' stata quindi conferita, dall'Amministratore Delegato ad Advolis S.A., una procura relativa alla vendita, limitata ad assicurarne la partecipazione all'esecuzione della deliberazione consiliare, che rappresenta la finalità e il limite della procura. Il rilascio è stato sollecitato da Vivendi S.A. nel legittimo esercizio dell'attività di direzione e coordinamento: poiché la procura non trasferisce ad Advolis S.A. il governo del processo (che resta in capo agli organi sociali di TIM), è stato riconosciuto che non sussistesse alcun interesse della Società a non dare seguito alla richiesta del socio, che non comporta oneri economici in capo a TIM, non incide sulla relazione con il partner in Persidera e agevola la relazione con la Commissione Europea.
Il procuratore agirà in coordinamento con l'Amministratore Delegato di TIM, sulla base dell'offerta già approvata dal Consiglio di Amministrazione della Società, ovvero di altra offerta vincolante previamente e debitamente approvata dallo stesso Consiglio di Amministrazione, nel rispetto della procedura per l'effettuazione di operazioni con parti correlate, a cui ogni operazione riguardante Persidera è assoggettata in via volontaria, comunque nell'esclusivo interesse di TIM.
Sono stati attivati a inizio 2018 due contratti di distacco da Vivendi S.A. a TIM S.p.A. di altrettanti managers, in funzione del processo riorganizzativo intrapreso in azienda, alla luce dell'interesse della Società di acquisire la collaborazione di risorse con competenze consolidate, maturate anche in contesti internazionali, per la copertura di ruoli di rilievo.
I distacchi prevedono package retributivi allineati alle prassi di mercato e, in un caso, seguono un precedente rapporto in termini di prestazione consulenziale, per un corrispettivo di importo non significativo.
Nella presente Relazione sulla Gestione, nel Bilancio consolidato del Gruppo TIM e nel Bilancio separato della Capogruppo TIM S.p.A. per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, sono presentati alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria. Tali indicatori, che sono anche presentati nelle relazioni finanziarie infrannuali (Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno e Resoconti intermedi di gestione al 31 marzo e al 30 settembre), non devono, comunque, essere considerati sostitutivi di quelli convenzionali previsti dagli IFRS.
Gli indicatori alternativi di performance utilizzati sono nel seguito illustrati:
EBITDA: tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) e rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit) e della Capogruppo TIM S.p.A. in aggiunta all'EBIT. Questi indicatori sono determinati come segue:
| + | Oneri finanziari |
|---|---|
| - | Proventi finanziari |
| +/- | Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni (1) |
| +/- | Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto (2) |
| EBIT- Risultato Operativo | |
| +/- | Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti |
| +/- | Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti |
| + | Ammortamenti |
| EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) |
di Attività non correnti
(1) "Oneri/(Proventi) da partecipazioni" per TIM S.p.A..
(2) Voce presente solo a livello di Gruppo.
Variazione organica dei Ricavi, dell'EBITDA e dell'EBIT: tali indicatori esprimono la variazione in valore assoluto e/o in percentuale dei Ricavi, dell'EBITDA e dell'EBIT, escludendo, ove presenti, gli effetti della variazione dell'area di consolidamento e delle differenze cambio.
TIM ritiene che la presentazione della variazione organica dei Ricavi, dell'EBITDA e dell'EBIT permetta di interpretare in maniera più completa ed efficace le performance operative del Gruppo (nel suo complesso e con riferimento alle Business Unit) e della Capogruppo; tale modalità di presentazione delle informazioni viene anche utilizzata nelle presentazioni agli analisti e agli investitori. Nell'ambito della presente Relazione sulla gestione è fornita la riconciliazione tra il dato "contabile o reported" e quello "organico".
Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'Indebitamento Finanziario Netto, in aggiunta al consueto indicatore (definito "Indebitamento finanziario netto contabile"), è presentato anche l'"Indebitamento finanziario netto rettificato", che esclude gli effetti meramente contabili derivanti dalla valutazione al fair value dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.
L'indebitamento finanziario netto viene determinato come segue:
| + Passività finanziarie non correnti | ||
|---|---|---|
| + Passività finanziarie correnti | ||
| + | Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute |
|
| A) Debito Finanziario lordo | ||
| + Attività finanziarie non correnti | ||
| + Attività finanziarie correnti | ||
| + | Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute |
|
| B) Attività Finanziarie | ||
| C=(A - B) Indebitamento finanziario netto contabile | ||
| D) Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività / attività finanziarie | ||
| E=(C + D) Indebitamento finanziario netto rettificato |


Le principali variazioni del perimetro societario nel corso dell'esercizio 2017 riguardano le fusioni per incorporazione delle società TIM REAL ESTATE S.r.l. e Olivetti Multiservices S.p.A., avvenute in data 1° ottobre 2017, con effetti fiscali e contabili retroattivi al 1° gennaio 2017.
Gli effetti sulla situazione patrimoniale e finanziaria al 1° gennaio 2017 conseguenti alle fusioni sono riportati nella seguente tabella:
| (milioni di euro) | TIM S.p.A. 1.1.2017 |
Olivetti Multiservices e TIM RE 1.1.2017 |
Rettifiche di fusione |
TIM S.p.A. post fusione 1.1.2017 |
|---|---|---|---|---|
| Attività | ||||
| Attività non correnti | 55.219 | 269 | (43) | 55.445 |
| Attività immateriali | 30.913 | 30.913 | ||
| Attività materiali | 12.151 | 264 | - | 12.415 |
| Altre attività non correnti | 12.155 | 5 | (43) | 12.117 |
| Attività correnti | 6.482 | 77 | (327) | 6.232 |
| Totale attività | 61.701 | 346 | (370) | 61.677 |
| Passività | ||||
| Patrimonio netto | 18.973 | 84 | (39) | 19.018 |
| Passività non correnti | 31.907 | 3 | (40) | 31.870 |
| Passività correnti | 10.821 | 259 | (291) | 10.789 |
| Totale Passività e Patrimonio netto | 61.701 | 346 | (370) | 61.677 |
Negli esercizi 2017 e 2016 TIM S.p.A. ha registrato oneri operativi non ricorrenti connessi a eventi e operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa e che sono evidenziati in quanto di ammontare significativo. Comprendono, fra gli altri, oneri derivanti da processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale, oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate ai suddetti oneri, oneri per vertenze con ex personale dipendente e passività con clienti e/o fornitori.
In dettaglio:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Oneri non ricorrenti netti | ||
| Acquisti di materie e servizi e Variazione delle rimanenze | ||
| Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti | 8 | 1 |
| Costo del personale | ||
| Oneri connessi ai processi di ristrutturazione e razionalizzazione e altri | 692 | 130 |
| Altri oneri ed accantonamenti | ||
| Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate ai suddetti oneri, oneri connessi a vertenze con |
||
| personale ex dipendente e passività con clienti e fornitori | 176 | 25 |
| Impatto su EBITDA | 876 | 156 |
| Svalutazione di immobilizzazioni immateriali | 30 | - |
| Impatto su EBIT | 906 | 156 |
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Ricavi | 14.099 | 13.670 | 429 | 3,1 |
| EBITDA | 5.801 | 6.304 | (503) | (8,0) |
| Margine sui ricavi | 41,1% | 46,1% | (5,0) pp | |
| EBIT | 2.567 | 3.134 | (567) | (18,1) |
| Margine sui ricavi | 18,2% | 22,9% | (4,7) pp | |
| Utile/(perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
1.398 | 2.319 | (921) | |
| Utile/(perdita) derivante dalle attività in funzionamento |
1.087 | 1.557 | (470) | |
| Utile/(perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | 340 | (340) | |
| Utile (perdita) dell'esercizio | 1.087 | 1.897 | (810) | |
| Investimenti industriali | 4.095 | 3.396 | 699 | |
| Indebitamento finanziario netto (*) | 29.210 | 29.197 | 13 | |
| Personale a fine esercizio (unità) (*) | 44.281 | 45.907 | (1.626) |
I ricavi sono pari a 14.099 milioni di euro, in incremento di 429 milioni di euro (+3,1%) rispetto all'esercizio 2016. I risultati confermano un trend di costante miglioramento sostenuto, in particolare, dalla crescita della customer base broadband, sia nel Mobile che nel Fisso, nonché dalla tenuta dei livelli di ARPU, grazie alla crescente penetrazione dei servizi di connettività ultrabrodband Fibra e LTE e dei servizi digitali e ICT. Il contestuale incremento della vendita di smartphone, Smart TV e altri prodotti abilitanti, ha positivamente inciso sul suddetto trend.
Nell'ambito dei segmenti commerciali, si rilevano le seguenti dinamiche rispetto all'esercizio 2016:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Ricavi | 14.099 | 13.670 | 429 |
| Consumer | 7.659 | 7.299 | 360 |
| Business | 4.492 | 4.367 | 125 |
| Wholesale | 1.826 | 1.823 | 3 |
| Altri | 122 | 181 | (59) |
In particolare:
E' pari a 5.801 milioni di euro e si riduce di 503 milioni di euro (pari a -8,0%) rispetto all'esercizio 2016 (6.304 milioni di euro), con un'incidenza sui ricavi del 41,1% (46,1% nel 2016).
L'EBITDA dell'esercizio 2017 sconta l'impatto negativo di oneri non ricorrenti per complessivi 876 milioni di euro principalmente connessi al citato piano di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale. In assenza di tali oneri la variazione dell'EBITDA sarebbe risultata positiva e pari a +3,4%, con un'incidenza sui ricavi del 47,4%, sostanzialmente in linea rispetto al 2016. Per maggiori dettagli si rinvia alla Nota "Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti" del Bilancio separato al 31 dicembre 2017 di TIM S.p.A.. In particolare:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBITDA | 5.801 | 6.304 | (503) | (8,0) |
| di cui Proventi/(Oneri) non ricorrenti | (876) | (156) | (720) | |
| EBITDA esclusa componente non ricorrente | 6.677 | 6.460 | 217 | 3,4 |
A livello di EBITDA si registra inoltre quanto segue:
Ammontano a 459 milioni di euro, con un incremento di 218 milioni di euro rispetto al 2016 (241 milioni di euro). Sono così composti:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici | 48 | 50 | (2) |
| Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi | 20 | 22 | (2) |
| Contributi in conto impianti e in conto esercizio | 44 | 28 | 16 |
| Risarcimenti, penali e recuperi vari | 33 | 22 | 11 |
| Contratti di Partnership | 84 | 44 | 40 |
| Proventizzazione fondi e altre partite debitorie, altri proventi | 230 | 75 | 155 |
| Totale | 459 | 241 | 218 |
Gli Altri proventi comprendono alcuni contributi derivanti da contratti di Partnership stipulati con primari fornitori tecnologici e volti a sviluppare la collaborazione fra le parti, al fine di rafforzare e stabilizzare nel tempo la Partnership commerciale e industriale, contribuendo attivamente al piano di marketing di TIM per lo sviluppo e l'utilizzo di taluni servizi strategici. La voce comprende inoltre alcuni indennizzi assicurativi, nonché gli impatti conseguenti alla revisione di stima delle passività verso clienti e fornitori.
Ammontano a 5.567 milioni di euro, con un incremento di 516 milioni di euro (pari a +10,2%) rispetto all'esercizio 2016 (5.051 milioni di euro). Si rileva principalmente un incremento dei costi di acquisto di beni, connesso ai maggiori volumi di acquisto di beni e apparati correlati all'incremento delle vendite di prodotti, nonché un aumento dei costi di manutenzione dei beni di proprietà.
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Acquisti di beni | 1.566 | 1.259 | 307 |
| Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi di interconnessione |
681 | 668 | 13 |
| Costi commerciali e di pubblicità | 743 | 655 | 88 |
| Consulenze e prestazioni professionali | 86 | 83 | 3 |
| Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing | 1.123 | 1.009 | 114 |
| Costi per godimento di beni di terzi | 862 | 865 | (3) |
| Altri | 506 | 512 | (6) |
| Totale acquisti di materie e servizi | 5.567 | 5.051 | 516 |
| % sui Ricavi | 39,5 | 36,9 | 2,6 pp |
Sono così dettagliati:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Costi e oneri del personale ordinari | 2.342 | 2.400 | (58) |
| Oneri di ristrutturazione e accantonamenti a fondi per il personale e altri |
692 | 130 | 562 |
| Totale costi del personale | 3.034 | 2.530 | 504 |
I costi del personale si incrementano di 504 milioni di euro rispetto all'esercizio 2016; si evidenziano di seguito i principali elementi che hanno influito su tale variazione:
L'organico al 31 dicembre 2017 ammonta a 44.281 unità (45.907 unità al 31 dicembre 2016), con un decremento di 1.626 unità.
Sono così dettagliati:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti | 303 | 260 | 43 |
| Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri | 153 | 50 | 103 |
| Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni |
48 | 47 | 1 |
| Oneri ed accantonamenti per imposte indirette e tasse | 63 | 63 | − |
| Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative | 35 | 44 | (9) |
| Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages |
12 | 15 | (3) |
| Altri oneri | 44 | 38 | 6 |
| Totale | 658 | 517 | 141 |
Gli altri costi operativi sono pari a 658 milioni di euro e si incrementano di 141 milioni di euro rispetto al 2016 (517 milioni di euro), principalmente a seguito di maggiori accantonamenti per vertenze. Comprendono 176 milioni di euro di oneri di natura non ricorrente (25 milioni di euro nel 2016), in assenza dei quali gli altri costi operativi sarebbero diminuiti di 10 milioni di euro.
Gli ammortamenti sono pari a 3.203 milioni di euro, con un incremento di 42 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente (3.161 milioni di euro).
Gli ammortamenti materiali si incrementano di 65 milioni di euro, al netto della rettifica intervenuta nel 2016 per 76 milioni di euro di maggiori ammortamenti a seguito della revisione delle vite utili degli apparati NGAN e LTE. L'aumento è principalmente determinato da investimenti per lo sviluppo della rete in Fibra ottica e della parte mobile trasmissiva LTE (con un impatto di maggiori ammortamenti per complessivi 40 milioni di euro), nonché dai maggiori ammortamenti conseguenti ai nuovi contratti di locazione di autoveicoli industriali (pari a circa 10 milioni di euro).
Gli ammortamenti immateriali diminuiscono di 23 milioni di euro principalmente a causa della riduzione delle consistenze ammortizzabili del software.
Gli investimenti industriali sono pari a 4.095 milioni di euro (3.396 milioni di euro nel 2016), con un incremento di 699 milioni di euro, determinato per 128 milioni di euro da maggiori investimenti sulle attività materiali e per 571 milioni di euro sulle attività immateriali. Si segnala in particolare quanto segue:
La voce è negativa per un milione di euro (negativa per 6 milioni di euro nel 2016).
Le svalutazioni nette di attività non correnti nel 2017 ammontano a 30 milioni di euro (3 milioni di euro nel 2016) e si riferiscono alla svalutazione di progetti software in corso di sviluppo che non saranno più utilizzati. In sede di Bilancio 2017 la Società ha effettuato il processo di impairment test sull'Avviamento. Le risultanze di tale valutazione, effettuata nel rispetto della specifica procedura di cui il Gruppo si è dotato, hanno confermato i valori dell'Avviamento attribuito alle attività domestiche del Gruppo.
Per una più dettagliata analisi si rimanda a quanto illustrato nella Nota "Avviamento" del Bilancio separato al 31 dicembre 2017 di TIM S.p.A..
È positivo per 2.567 milioni di euro, in diminuzione di 567 milioni di euro rispetto al 2016 (3.134 milioni di euro). L'incidenza sui ricavi passa dal 22,9% del 2016 al 18,2% del 2017.
L'EBIT sconta l'impatto negativo di oneri netti non ricorrenti per complessivi 906 milioni di euro (156 milioni di euro nel 2016). In assenza di tali oneri, la variazione sarebbe risultata positiva per 183 milioni di euro, pari a 5,6% con un'incidenza sui ricavi del 24,6%, con un incremento di 0,5 punti percentuali rispetto al 2016. In particolare:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBIT | 2.567 | 3.134 | (567) | (18,1) |
| di cui Proventi/(Oneri) non ricorrenti | (906) | (156) | (750) | |
| EBIT esclusa componente non ricorrente | 3.473 | 3.290 | 183 | 5,6 |
E' così dettagliato:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Dividendi | 255 | 54 | 201 |
| Riduzioni di valore di attività finanziarie | (30) | (42) | 12 |
| Totale | 225 | 12 | 213 |
Si segnala in particolare quanto segue:
Il saldo dei proventi/(oneri) finanziari è negativo per 1.394 milioni di euro (negativo per 827 milioni di euro nel 2016).
Tale andamento è principalmente connesso al venir meno dell'impatto positivo per 565 milioni di euro relativo alla valutazione al fair value attraverso il conto economico, effettuata in modo separato rispetto alla sua componente patrimoniale passiva, dell'opzione implicita inclusa nel prestito obbligazionario a conversione obbligatoria, emesso da Telecom Italia Finance S.A. a fine 2013, per un importo pari a 1,3 miliardi di euro e convertito nel novembre 2016 ("Guaranteed Subordinated Mandatory Convertible Bonds due 2016 convertible into ordinary shares of TIM S.p.A.").
Sono pari a 311 milioni di euro e diminuiscono di 451 milioni di euro rispetto al 2016 (762 milioni di euro) principalmente per la riduzione della base imponibile IRES dovuta al minor utile ante imposte, nonché al beneficio derivante da agevolazioni.
Il risultato dell'esercizio è positivo per 1.087 milioni di euro (positivo per 1.897 milioni al 31 dicembre 2016) e sconta oneri netti non ricorrenti per 671 milioni di euro. In termini comparabili, escludendo cioè le partite non ricorrenti nonché, nell'esercizio 2016, l'impatto positivo della valutazione al fair value dell'opzione implicita inclusa nel prestito obbligazionario a conversione obbligatoria, il risultato dell'esercizio 2017 sarebbe stato positivo per circa 1,8 miliardi di euro, con una variazione positiva di quasi 0,5 miliardi di euro rispetto all'analogo valore dell'esercizio 2016 (1,3 miliardi di euro).
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Attivo | |||
| Attivo non corrente | 56.231 | 55.219 | 1.012 |
| Avviamento | 27.027 | 27.027 | − |
| Altre attività immateriali | 4.249 | 3.886 | 363 |
| Attività materiali | 12.943 | 12.151 | 792 |
| Altre attività non correnti | 11.110 | 11.382 | (272) |
| Attività per imposte anticipate | 902 | 773 | 129 |
| Attivo corrente | 5.956 | 6.482 | (526) |
| Rimanenze di magazzino, Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
4.113 | 4.058 | 55 |
| Crediti per imposte sul reddito | − | − | − |
| Attività finanziarie correnti | 1.843 | 2.424 | (581) |
| 62.187 | 61.701 | 486 | |
| Passivo | |||
| Patrimonio netto | 20.069 | 18.973 | 1.096 |
| Passivo non corrente | 32.016 | 31.907 | 109 |
| Passivo corrente | 10.102 | 10.821 | (719) |
| 62.187 | 61.701 | 486 |
Il patrimonio netto, pari a 20.069 milioni di euro, si incrementa di 1.096 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 (18.973 milioni di euro). Nella tabella che segue sono riportate le variazioni del patrimonio netto negli esercizi 2017 e 2016:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| A inizio esercizio | 18.973 | 16.111 |
| Utile (perdita) dell'esercizio | 1.087 | 1.897 |
| Dividendi deliberati | (166) | (166) |
| Fusione di Ofi Consulting, Emsa Servizi (in liquidazione) e Telecom Italia Deutschland Holding in TIM S.p.A. |
- | 23 |
| Fusione di TIM REAL ESTATE S.r.l. e Olivetti Multiservices S.p.A. in TIM S.p.A. | 44 | - |
| Conversione del Guaranteed Subordinated Mandatory Convertible Bonds due 2016 | − | 1.300 |
| Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto e altre variazioni | (6) | 3 |
| Movimentazione della riserva per adeguamento al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita e degli strumenti derivati di copertura |
130 | (173) |
| Movimentazione della riserva per rimisurazione piani per dipendenti a benefici definiti (IAS 19) |
7 | (22) |
| A fine esercizio | 20.069 | 18.973 |
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| EBITDA | 5.801 | 6.304 | (503) |
| Investimenti industriali di competenza | (4.095) | (3.396) | (699) |
| Variazione del Capitale circolante netto operativo: | (10) | (270) | 260 |
| Variazione delle rimanenze di magazzino | (45) | (2) | (43) |
| Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa |
(16) | (191) | 175 |
| Variazione dei debiti commerciali (*) | 83 | 173 | (90) |
| Altre variazioni di crediti/debiti operativi | (32) | (250) | 218 |
| Variazione dei fondi relativi al personale | 439 | (143) | 582 |
| Variazione dei fondi operativi e Altre variazioni | 103 | (45) | 148 |
| Operating free cash flow netto | 2.238 | 2.450 | (212) |
| % sui Ricavi | 15,9 | 17,9 | |
| Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni | 47 | 346 | (299) |
| Investimenti finanziari | (76) | (32) | (44) |
| Flusso dividendi | 89 | (107) | 196 |
| Variazione di contratti di leasing finanziario | (54) | (196) | 142 |
| Aumenti/rimborsi di capitale | − | 1.300 | (1.300) |
| Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti non operativi |
(2.257) | (903) | (1.354) |
| Riduzione (incremento) dell'Indebitamento finanziario netto | (13) | 2.858 | (2.871) |
(*) Comprende la variazione dei debiti commerciali per attività di investimento.
Il decremento dell'operating free cash flow netto dell'esercizio 2017 rispetto al 2016 è principalmente determinato dal decremento dell'EBITDA (503 milioni di euro) e dal maggior fabbisogno per investimenti industriali di competenza (699 milioni di euro), parzialmente compensato dalla variazione del Capitale circolante operativo netto e dei fondi operativi e relativi al personale.
Oltre a quanto già precedentemente dettagliato con riferimento all'EBITDA, hanno in particolare inciso sulla variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato al 31 dicembre 2017 le seguenti voci:
Gli investimenti industriali sono pari 4.095 milioni di euro (3.396 milioni di euro nell'esercizio 2016), con un incremento di 699 milioni di euro, determinato per 571 milioni di euro sulle attività immateriali, e 128 milioni di euro sulle attività materiali.
E' positivo per 47 milioni di euro nell'esercizio 2017 e si riferisce e si riferisce per 34 milioni di euro alla vendita di immobilizzazioni materiali e per 3 milioni di euro all'incasso della componente differita del prezzo di una partecipazione di minoranza ceduta in esercizi precedenti.
Nell'esercizio 2016 era positivo per 346 milioni di euro e si riferiva principalmente alla plusvalenza conseguente al perfezionamento – in data 8 marzo 2016 - della cessione dell'intera partecipazione residua in Sofora - Telecom Argentina con la vendita al gruppo Fintech del 51% del capitale sociale di Sofora Telecomunicaciones (controllante Nortel, holding di controllo di Telecom Argentina).
Ammonta a 76 milioni di euro e si riferisce principalmente al versamento in conto partecipazione per sottoscrizione di aumento di capitale a favore delle società controllate Flash Fiber (62 milioni di euro) e Noverca (10 milioni di euro).
Nell'esercizio 2016 ammontava a 32 milioni di euro e comprendeva principalmente i versamenti in conto partecipazioni, per copertura perdite o sottoscrizione di aumenti di capitale a favore della società controllata TIM TANK (7 milioni di euro), della società Noverca (10 milioni di euro) e della società Flash Fiber (14 milioni di euro).
La voce, pari a 54 milioni di euro, è rappresentata dal maggior valore delle Attività in locazione finanziaria, espressione anche dei connessi maggiori debiti finanziari iscritti a seguito della stipula di nuovi contratti di noleggio di automezzi industriali e delle rinegoziazioni contrattuali intervenute nel corso dell'esercizio 2017 da parte di TIM S.p.A. nell'ambito del progetto di trasformazione del patrimonio immobiliare. Nell'esercizio 2016 la voce ammontava a 196 milioni di euro. Per ulteriori dettagli si rinvia alla Nota "Attività
materiali (di proprietà e in locazione finanziaria)" del Bilancio separato al 31 dicembre 2017 di TIM S.p.A..
Nell'esercizio 2017 non si sono rilevati aumenti/rimborsi di capitale.
Nel 2016 la voce ammontava a 1.300 milioni di euro e si riferiva alla conversione in nuove azioni ordinarie TIM delle obbligazioni appartenenti al Prestito "€1,300,000,000 6.125 per cent. Guaranteed Subordinated Mandatory Convertible Bonds due 2016", emesso da Telecom Italia Finance S.A. e garantito da TIM S.p.A..
Comprende principalmente il pagamento di imposte (pari a circa un miliardo di euro), gli oneri finanziari netti e la variazione dei debiti e crediti di natura non operativa.
È pari a 29.210 milioni di euro, in aumento di 13 milioni di euro rispetto a fine 2016 (29.197 milioni di euro).
Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto si è ritenuto di presentare, a partire dal 2009, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'"Indebitamento finanziario netto rettificato" esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti indotti dall'introduzione dal 1° gennaio 2013 del principio IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.
La composizione è la seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Passività finanziarie non correnti | |||
| Obbligazioni | 14.902 | 14.102 | 800 |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 11.709 | 12.889 | (1.180) |
| Passività per locazioni finanziarie | 1.856 | 1.967 | (111) |
| 28.467 | 28.958 | (491) | |
| Passività finanziarie correnti (1) | |||
| Obbligazioni | 1.528 | 2.457 | (929) |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 2.522 | 2.192 | 330 |
| Passività per locazioni finanziarie | 147 | 161 | (14) |
| 4.197 | 4.810 | (613) | |
| Totale debito finanziario lordo | 32.664 | 33.768 | (1.104) |
| Attività finanziarie non correnti | |||
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie | (1.611) | (2.147) | 536 |
| (1.611) | (2.147) | 536 | |
| Attività finanziarie correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | (746) | (842) | 96 |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie | (326) | (352) | 26 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | (771) | (1.230) | 459 |
| (1.843) | (2.424) | 581 | |
| Totale attività finanziarie | (3.454) | (4.571) | 1.117 |
| Indebitamento finanziario netto contabile | 29.210 | 29.197 | 13 |
| Storno valutazione al fair value di derivati e correlate | |||
| passività/attività finanziarie | (1.414) | (1.621) | 207 |
| Indebitamento finanziario netto rettificato | 27.796 | 27.576 | 220 |
| Così dettagliato: | |||
| Totale debito finanziario lordo rettificato | 30.298 | 31.245 | (947) |
| Totale attività finanziarie rettificate | (2.502) | (3.669) | 1.167 |
| (1) di cui quota corrente del debito a M/L termine: | |||
| Obbligazioni | 1.528 | 2.457 | (929) |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 1.428 | 1.352 | 76 |
| Passività per locazioni finanziarie | 147 | 161 | (14) |
La quota non corrente del debito finanziario lordo pari a 28.467 milioni di euro (28.958 milioni di euro a fine 2016) rappresenta l'87% del debito finanziario lordo totale.
Al fine del perseguimento a livello di Gruppo degli obiettivi in termini di composizione del debito e nell'ambito delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" adottate, TIM S.p.A., ricorrendo sia a finanziamenti da terzi che intercompany, utilizza gli strumenti derivati IRS e CCIRS a copertura delle proprie passività.
Gli strumenti finanziari derivati vengono designati a copertura del fair value per la gestione del rischio di cambio sugli strumenti finanziari denominati in valute diverse dall'euro e per la gestione del rischio di interesse sui finanziamenti a tasso fisso. Gli strumenti finanziari sono, invece, designati a copertura dei flussi di cassa
quando hanno l'obiettivo di predeterminare il tasso di cambio e di interesse dei flussi contrattuali variabili futuri.
Le cessioni di crediti commerciali a società di factoring perfezionate nell'esercizio 2017 hanno comportato un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2017 pari a 1.897 milioni di euro (1.047 milioni di euro al 31 dicembre 2016). L'incremento deriva dalla realizzazione di nuovi programmi di cartolarizzazione revolving (handset, modem e billed mobile) e dall'individuazione di un maggior volume di crediti ceduti.
Le obbligazioni al 31 dicembre 2017 sono iscritte per un importo pari a 16.430 milioni di euro (16.559 milioni di euro al 31 dicembre 2016). In termini di valore nominale di rimborso sono pari a 16.227 milioni di euro, con una riduzione di 18 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 (16.245 milioni di euro).
Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nell'esercizio 2017 si segnala quanto segue:
| (milioni di valuta originaria) | Valuta | Importo | Data di emissione |
|---|---|---|---|
| Nuove emissioni | |||
| Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 2,500% scadenza 19/7/2023 | Euro | 1.000 | 19/1/2017 |
| Telecom Italia S.p.A. 1.250 milioni di euro 2,375% scadenza 12/10/2027 | Euro | 1.250 | 12/10/2017 |
| (milioni di valuta originaria) | Valuta | Importo | Data di rimborso |
| Rimborsi | |||
| Telecom Italia S.p.A. 545 milioni di euro 7,000% (1) | Euro | 545 | 20/1/2017 |
| Telecom Italia S.p.A. 628 milioni di euro 4,500% (2) | Euro | 628 | 20/9/2017 |
| Telecom Italia S.p.A. 750 milioni di GBP 7,375% (1) Al netto dei riacquisti per 455 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015. |
GBP | 750 | 15/12/2017 |
(2) Al netto dei riacquisti per 372 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.
Con riferimento al Prestito obbligazionario 2002-2022 di Telecom Italia S.p.A., riservato in sottoscrizione al personale del Gruppo, si segnala che al 31 dicembre 2017 è pari a 204 milioni di euro (valore nominale) e aumenta di 3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 (201 milioni di euro).
Nella tabella sottostante sono riportati la composizione e l'utilizzo delle linee di credito committed disponibili al 31 dicembre 2017:
| (miliardi di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||
|---|---|---|---|---|
| Accordato | Utilizzato | Accordato | Utilizzato | |
| Revolving Credit Facility – scadenza maggio 2019 | 4,0 | - | 4,0 | - |
| Revolving Credit Facility – scadenza marzo 2020 | 3,0 | - | 3,0 | - |
| Totale | 7,0 | - | 7,0 | - |
Al 31 dicembre 2017 TIM disponeva di due Revolving Credit Facility sindacate per importi pari a 4 miliardi di euro e a 3 miliardi di euro con scadenza rispettivamente 24 maggio 2019 e 25 marzo 2020, entrambe inutilizzate. In data 16 gennaio 2018 si è proceduto alla contemporanea chiusura delle due Revolving Credit Facility e alla stipula di una nuova Revolving Credit Facility per un importo pari a 5 miliardi di euro e scadenza a 5 anni.
Inoltre, TIM dispone di:
In data 21 dicembre 2017 TIM S.p.A. ha notificato a Mediobanca l'esercizio della facoltà di rimborso anticipato, con efficacia 3 gennaio 2018, a valere sul Term Loan bilaterale da 150 milioni di euro con scadenza luglio 2020, per l'intero importo residuo pari a 75 milioni di euro.
In data 16 gennaio 2018 TIM S.p.A. ha esercitato, con efficacia 17 gennaio 2018, la facoltà di estinzione anticipata a valere sul Term Loan bilaterale da 2 miliardi di euro con Intesa Sanpaolo, avente scadenza dicembre 2018.
La scadenza media delle passività finanziarie non correnti (inclusa la quota del medio-lungo termine scadente entro dodici mesi) è pari a 7,27 anni.
Per quanto concerne il dettaglio delle scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, si rimanda a quanto descritto nella Nota "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" del Bilancio separato al 31 dicembre 2017 di TIM S.p.A..
Le attività finanziarie ammontano a 3.454 milioni di euro (4.571 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e si riferiscono per 818 milioni di euro a crediti finanziari verso società del Gruppo.
Si precisa, inoltre, che 1.843 milioni di euro (2.424 milioni di euro al 31 dicembre 2016) sono classificati come attività finanziarie correnti.
Il margine di liquidità disponibile per TIM S.p.A. è pari a 6.517 milioni di euro ed è calcolato considerando:
Tale margine consente un'ampia copertura delle passività finanziarie in scadenza. In particolare:
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| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Ricavi | 14.099 | 13.670 | 429 | 3,1 |
| Altri proventi | 459 | 241 | 218 | 90,5 |
| Totale ricavi e proventi operativi | 14.558 | 13.911 | 647 | 4,7 |
| Acquisti di materie e servizi | (5.567) | (5.051) | (516) | (10,2) |
| Costi del personale | (3.034) | (2.530) | (504) | (19,9) |
| Altri costi operativi | (658) | (517) | (141) | (27,3) |
| Variazione delle rimanenze | 45 | 8 | 37 | |
| Attività realizzate internamente | 457 | 483 | (26) | (5,4) |
| Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di |
||||
| valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) | 5.801 | 6.304 | (503) | (8,0) |
| Ammortamenti | (3.203) | (3.161) | (42) | (1,3) |
| Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti |
(1) | (6) | 5 | 83,3 |
| Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti | (30) | (3) | (27) | |
| Risultato operativo (EBIT) | 2.567 | 3.134 | (567) | (18,1) |
| Proventi (oneri) da partecipazioni | 225 | 12 | 213 | |
| Proventi finanziari | 1.571 | 1.957 | (386) | (19,7) |
| Oneri finanziari | (2.965) | (2.784) | (181) | (6,5) |
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
1.398 | 2.319 | (921) | (39,7) |
| Imposte sul reddito | (311) | (762) | 451 | 59,2 |
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.087 | 1.557 | (470) | (30,2) |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | 340 | (340) | |
| Utile (perdita) dell'esercizio | 1.087 | 1.897 | (810) | (42,7) |
Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio), entrato in vigore il 1° gennaio 2009, viene di seguito esposto il prospetto di Conto Economico Complessivo, comprensivo, oltre che dell'utile (perdita) dell'esercizio, come da Conto Economico Separato, delle altre variazioni dei movimenti di Patrimonio Netto diverse da quelle con gli Azionisti.
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Utile (perdita) dell'esercizio (a) |
1.087 | 1.897 |
| Altre componenti del conto economico complessivo: | ||
| Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato |
||
| Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19): | ||
| Utili (perdite) attuariali | 9 | (29) |
| Effetto fiscale | (2) | 7 |
| 7 | (22) | |
| Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato (b) |
7 | (22) |
| Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato |
||
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | ||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | (33) | 4 |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato | − | − |
| Effetto fiscale | 9 | (2) |
| (c) | (24) | 2 |
| Strumenti derivati di copertura: | ||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | (190) | (498) |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato | 393 | 279 |
| Effetto fiscale | (49) | 44 |
| (d) | 154 | (175) |
| Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato (e= c+d) |
130 | (173) |
| Totale altre componenti del conto economico complessivo (f= b+e) |
137 | (195) |
| Utile (perdita) complessivo dell'esercizio (a+f) |
1.224 | 1.702 |
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | Variazioni |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Attività | |||
| Attività non correnti | |||
| Attività immateriali | |||
| Avviamento | 27.027 | 27.027 | − |
| Attività immateriali a vita utile definita | 4.249 | 3.886 | 363 |
| 31.276 | 30.913 | 363 | |
| Attività materiali | |||
| Immobili, impianti e macchinari di proprietà | 10.871 | 10.046 | 825 |
| Beni in locazione finanziaria | 2.072 | 2.105 | (33) |
| 12.943 | 12.151 | 792 | |
| Altre attività non correnti | |||
| Partecipazioni | 7.747 | 7.732 | 15 |
| Attività finanziarie non correnti | 1.611 | 2.147 | (536) |
| Crediti vari e altre attività non correnti | 1.752 | 1.503 | 249 |
| Attività per imposte anticipate | 902 | 773 | 129 |
| 12.012 | 12.155 | (143) | |
| Totale Attività non correnti (a) |
56.231 | 55.219 | 1.012 |
| Attività correnti | |||
| Rimanenze di magazzino | 178 | 133 | 45 |
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti | 3.935 | 3.925 | 10 |
| Crediti per imposte sul reddito | − | − | − |
| Attività finanziarie correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni, crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
1.072 | 1.194 | (122) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 771 | 1.230 | (459) |
| 1.843 | 2.424 | (581) | |
| Totale Attività correnti (b) |
5.956 | 6.482 | (526) |
| Totale Attività (a+b) |
62.187 | 61.701 | 486 |
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | Variazioni |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Patrimonio netto e passività | |||
| Patrimonio netto | |||
| Capitale emesso | 11.677 | 11.677 | − |
| meno: Azioni proprie | (21) | (21) | − |
| Capitale | 11.656 | 11.656 | − |
| Riserva da sovrapprezzo azioni | 2.094 | 2.094 | − |
| Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) | |||
| dell'esercizio | 6.319 | 5.223 | 1.096 |
| Totale Patrimonio netto | (c) 20.069 |
18.973 | 1.096 |
| Passività non correnti | |||
| Passività finanziarie non correnti | 28.467 | 28.958 | (491) |
| Fondi relativi al personale | 1.661 | 1.274 | 387 |
| Fondo imposte differite | 2 | 2 | − |
| Fondi per rischi e oneri | 595 | 596 | (1) |
| Debiti vari e altre passività non correnti | 1.291 | 1.077 | 214 |
| Totale Passività non correnti (d) |
32.016 | 31.907 | 109 |
| Passività correnti | |||
| Passività finanziarie correnti | 4.197 | 4.810 | (613) |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti | 5.850 | 5.465 | 385 |
| Debiti per imposte sul reddito | 55 | 546 | (491) |
| Totale Passività correnti | (e) 10.102 |
10.821 | (719) |
| Totale Passività (f=d+e) |
42.118 | 42.728 | (610) |
| Totale Patrimonio netto e passività (c+f) |
62.187 | 61.701 | 486 |
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Flusso monetario da attività operative: | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.087 | 1.557 |
| Rettifiche per : | ||
| Ammortamenti | 3.203 | 3.161 |
| Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse | ||
| partecipazioni) | 73 | 47 |
| Variazione netta delle attività (fondo) per imposte anticipate (differite) |
(168) | 58 |
| Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse partecipazioni) |
1 | 6 |
| Variazione dei fondi relativi al personale | 439 | (143) |
| Variazione delle rimanenze | (45) | (2) |
| Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa |
(16) | (191) |
| Variazione dei debiti commerciali | (538) | 170 |
| Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito | (485) | 603 |
| Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività | 99 | (254) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) |
3.650 | 5.012 |
| Flusso monetario da attività di investimento: | ||
| Acquisti di attività immateriali | (1.627) | (1.056) |
| Acquisti di attività materiali | (2.522) | (2.536) |
| Totale acquisti attività immateriali e materiali per competenza | (4.149) | (3.592) |
| Variazione debiti per attività d'investimento | 676 | 221 |
| Totale acquisti di attività immateriali e materiali per cassa | (3.473) | (3.371) |
| Contributi in conto impianti incassati | 82 | − |
| Disponibilità liquide derivanti da operazioni societarie | (243) | 100 |
| Acquisizione/cessione di altre partecipazioni | (76) | (32) |
| Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati attivi di copertura e non) |
(114) | 111 |
| Corrispettivo incassato dalla vendita di partecipazioni in imprese controllate |
− | 340 |
| Corrispettivo incassato/ rimborsato dalla vendita di attività immateriali, materiali e di altre attività non correnti |
47 | 6 |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) |
(3.777) | (2.846) |
| Flusso monetario da attività di finanziamento: | ||
| Variazione delle passività finanziarie correnti e altre | (317) | (934) |
| Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) |
3.243 | 3.183 |
| Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) |
(3.595) | (4.687) |
| Variazione dei derivati attivi/passivi di copertura e non | 199 | − |
| Incassi per aumenti/rimborsi di capitale | − | 1.300 |
| Dividendi pagati | (166) | (166) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) |
(636) | (1.304) |
| Flusso monetario complessivo (d=a+b+c) |
(763) | 862 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio (e) |
1.062 | 200 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio (f=d+e) |
299 | 1.062 |
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Imposte sul reddito (pagate)/incassate | (949) | (70) |
| Interessi pagati | (2.838) | (2.099) |
| Interessi incassati | 1.658 | 826 |
| Dividendi incassati | 255 | 59 |
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 1.230 | 916 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista | (168) | (716) |
| 1.062 | 200 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 771 | 1.230 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista | (472) | (168) |
| 299 | 1.062 |
Le ulteriori informazioni integrative, richieste dallo IAS 7 a partire dal presente esercizio, sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2017.
| (milioni di euro) | Risultato dell'esercizio | Patrimonio netto al 31.12 | |||
|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | ||
| Patrimonio Netto e Risultato dell'esercizio di TIM S.p.A. |
1.087 | 1.897 | 20.070 | 18.973 | |
| Patrimonio netto e risultato d'esercizio delle società consolidate al netto della quota di pertinenza di Azionisti Terzi |
378 | 554 | 14.998 | 16.203 | |
| Rettifiche di consolidamento sul Patrimonio Netto e Risultato dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante: |
|||||
| eliminazione del valore di carico delle partecipazioni consolidate |
− | − | (28.287) | (29.027) | |
| svalutazioni di partecipazioni in imprese controllate incluse nei risultati delle imprese consolidate |
32 | (51) | 12.675 | 12.731 | |
| eliminazione dell'avviamento iscritto nel bilancio della Capogruppo |
− | − | (27.027) | (27.027) | |
| iscrizione delle differenze positive derivanti dall'acquisto di partecipazioni, di cui: |
|||||
| - avviamenti | − | − | 28.732 | 28.858 | |
| - allocazione del prezzo d'acquisto a poste dell'attivo e del passivo a seguito di operazioni di aggregazione aziendale |
(3) | (3) | 29 | 32 | |
| valutazione degli strumenti derivati di copertura in ottica di Gruppo |
27 | (23) | 553 | 656 | |
| effetto dell'eliminazione del valore di carico delle azioni della Capogruppo di proprietà di Telecom Italia Finance |
− | − | (91) | (106) | |
| dividendi infragruppo | (370) | (154) | − | − | |
| variazioni di minusvalenze (plusvalenze) su vendite di partecipazioni |
− | (412) | − | − | |
| altre rettifiche | (30) | − | (95) | (86) | |
| Patrimonio Netto e Risultato dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante |
1.121 | 1.808 | 21.557 | 21.207 | |
| Patrimonio netto e Risultato dell'esercizio attribuibile alle partecipazioni di minoranza |
166 | 158 | 2.226 | 2.346 | |
| Patrimonio Netto e Risultato dell'esercizio del Bilancio Consolidato |
1.287 | 1.966 | 23.783 | 23.553 |
L'assemblea degli azionisti ordinari della Società, riunitasi il 4 maggio 2017, ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione determinando in 15 il numero dei suoi componenti e in tre esercizi la durata del mandato (fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2019). Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi il successivo 5 maggio 2017 ha nominato Giuseppe Recchi Presidente Esecutivo, Arnaud Roy de Puyfontaine Vice Presidente e Flavio Cattaneo Amministratore Delegato della Società.
Nel Consiglio di Amministrazione del 1° giugno 2017 è stata deliberata una variazione delle cariche sociali, con la nomina di Arnaud Roy de Puyfontaine a Presidente Esecutivo e di Giuseppe Recchi quale Vice Presidente.
In data 24 luglio il Consiglio di Amministrazione ha preso atto delle dimissioni (con effetto dal 28 luglio) rassegnate dall'Amministratore Delegato Flavio Cattaneo, dalla carica e dal Consiglio stesso. Nella riunione del 27 luglio, il Consiglio di Amministrazione ha temporaneamente conferito le deleghe dell'Amministratore Delegato al Presidente Esecutivo Arnaud Roy de Puyfontaine, ad eccezione di quelle relative alla Funzione Security e alla società Telecom Italia Sparkle che sono state assegnate ad interim al Vice Presidente, Giuseppe Recchi.
Successivamente, il Consiglio di Amministrazione del 28 settembre 2017 ha cooptato Amos Genish nominandolo Amministratore Delegato, conferendogli deleghe esecutive, e Direttore Generale. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre confermato Arnaud Roy de Puyfontaine Presidente Esecutivo e Giuseppe Recchi Vice Presidente Esecutivo definendo il nuovo assetto delle deleghe.
Il Consiglio di Amministrazione della Società alla data del 31 dicembre 2017 risultava quindi così composto:
| Presidente Esecutivo | Arnaud Roy de Puyfontaine | |
|---|---|---|
| Vice Presidente Esecutivo | Giuseppe Recchi | |
| Amministratore Delegato e Direttore Generale |
Amos Genish | |
| Consiglieri | Camilla Antonini (indipendente) Franco Bernabè (indipendente) Ferruccio Borsani (indipendente) Lucia Calvosa (indipendente) Francesca Cornelli (indipendente) Frédéric Crépin Dario Frigerio (indipendente) Félicité Herzog (indipendente) Anna Jones (indipendente) Marella Moretti (indipendente) Hervé Philippe Danilo Vivarelli (indipendente) |
|
| Segretario | Agostino Nuzzolo |
Tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione sono domiciliati per la carica presso la sede legale di TIM S.p.A. a Milano, Via G. Negri 1; la sede secondaria della Società è in Roma, Corso d'Italia 41.
Al 31 dicembre 2017 sono presenti i seguenti Comitati consiliari:
L'Assemblea ordinaria del 20 maggio 2015 ha nominato il Collegio Sindacale della Società con mandato fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2017.
In data 11 settembre 2017, a seguito delle dimissioni di Paola Maiorana, è subentrata nel Collegio Sindacale Gabriella Chersicla, già Sindaco supplente della Società.
Il Collegio Sindacale della Società risulta a oggi così composto:
| Presidente | Roberto Capone |
|---|---|
| Sindaci Effettivi | Vincenzo Cariello |
| Gabriella Chersicla | |
| Gianluca Ponzellini | |
| Ugo Rock | |
| Sindaci Supplenti | Francesco Di Carlo |
| Piera Vitali | |
| Riccardo Schioppo |
L'Assemblea degli azionisti del 29 aprile 2010 ha conferito l'incarico per la revisione legale dei bilanci di TIM S.p.A. del novennio 2010-2018 a PwC S.p.A..
Il Consiglio di Amministrazione nella riunione del 5 maggio 2017 ha confermato Piergiorgio Peluso (Responsabile della Funzione di Gruppo Administration, Finance and Control) quale dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili di TIM S.p.A..

(*) P.Peluso ricopre inoltre l'incarico di Chief Transformation Officer
Con decorrenza 18 gennaio 2018 la Funzione Procurement & Real Estate è stata ridenominata Procurement Unit & Real Estate.
Con decorrenza 18 gennaio 2018 i ruoli di Responsabili delle strutture Chairman Office e Staff Amministratore Delegato sono stati superati.
In data 6 marzo 2018 la Struttura organizzativa è stata modificata ed è diventata come segue:

(1) Al Presidente Esecutivo rispondono funzionalmente le attività di Corporate Affairs.
(2) L'Amministratore Delegato coordina direttamente le attività di Corporate Communication e Brand Management.
(*) P. Peluso ha inoltre l'incarico di Chief Transformation Officer.
BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2017 DEL GRUPPO TIM

| Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata __________ 112 | |
|---|---|
| Conto economico separato consolidato ___________ 114 | |
| Conto economico complessivo consolidato ________ 115 | |
| Movimenti del patrimonio netto consolidato _______ 116 | |
| Rendiconto finanziario consolidato _________ 117 | |
| Nota 1 Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale _______ 119 | |
| Nota 2 Principi contabili _______________ 121 | |
| Nota 3 Area di consolidamento ______________ 137 | |
| Nota 4 Avviamento _____________ 140 | |
| Nota 5 Attività immateriali a vita utile definita _______ 143 | |
| Nota 6 Attività materiali (di proprietà e in locazione finanziaria) __________ 146 | |
| Nota 7 Partecipazioni ___________ 150 | |
| Nota 8 Attività finanziarie (non correnti e correnti) _________ 152 | |
| Nota 9 Crediti vari e altre attività non correnti________ 154 | |
| Nota 10 Imposte sul reddito (correnti e differite)____________ 155 | |
| Nota 11 Rimanenze di magazzino ____________ 159 | |
| Nota 12 Crediti commerciali, vari e altre attività correnti ___________ 159 | |
| Nota 13 Patrimonio netto _____________ 162 | |
| Nota 14 Passività finanziarie (non correnti e correnti) _______ 166 | |
| Nota 15 Indebitamento finanziario netto ____________ 172 | |
| Nota 16 Gestione dei rischi finanziari _________ 174 | |
| Nota 17 Strumenti derivati ____________ 179 | |
| Nota 18 Informazioni integrative su strumenti finanziari ___________ 181 | |
| Nota 19 Fondi relativi al personale ____________ 186 | |
| Nota 20 Fondi per rischi e oneri ______________ 189 | |
| Nota 21 Debiti vari e altre passività non correnti ____________ 190 | |
| Nota 22 Debiti commerciali, vari e altre passività correnti __________ 191 | |
| Nota 23 Passività potenziali, altre informazioni, impegni e garanzie _______ 192 | |
| Nota 24 Ricavi ___________ 206 | |
| Nota 25 Altri proventi ___________ 206 | |
| Nota 26 Acquisti di materie e servizi __________ 207 | |
| Nota 27 Costi del personale ____________ 207 | |
| Nota 28 Altri costi operativi ____________ 208 | |
| Nota 29 Attività realizzate internamente ____________ 209 | |
| Nota 30 Ammortamenti ______________ 209 | |
| Nota 31 Plusvalenze/(minusvalenze) da realizzo di attività non correnti ____ 210 | |
| Nota 32 Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti __________ 211 | |
| Nota 33 Altri proventi/(oneri) da partecipazioni _______ 211 | |
| Nota 34 Proventi finanziari e Oneri finanziari _________ 212 | |
| Nota 35 Utile (perdita) dell'esercizio __________ 215 | |
| Nota 36 Risultato per azione ___________ 216 | |
| Nota 37 Informativa per settore operativo ___________ 219 | |
| Nota 38 Operazioni con parti correlate e attività di direzione e coordinamento ___ 222 | |
| Nota 39 Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale _________ 236 | |
| Nota 40 Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti ___________ 239 | |
| Nota 41 Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali ______ 241 | |
| Nota 42 Altre informazioni ____________ 241 | |
| Nota 43 Eventi successivi al 31 dicembre 2017 ________ 244 | |
| Nota 44 Le imprese del Gruppo TIM __________ 245 |
Attività
| (milioni di euro) | note | 31.12.2017 | di cui con parti correlate |
31.12.2016 | di cui con parti correlate |
|---|---|---|---|---|---|
| Attività non correnti | |||||
| Attività immateriali | |||||
| Avviamento | 4) | 29.462 | 29.612 | ||
| Attività immateriali a vita utile definita | 5) | 7.192 | 6.951 | ||
| 36.654 | 36.563 | ||||
| Attività materiali | 6) | ||||
| Immobili, impianti e macchinari di proprietà | 14.216 | 13.947 | |||
| Beni in locazione finanziaria | 2.331 | 2.413 | |||
| 16.547 | 16.360 | ||||
| Altre attività non correnti | |||||
| Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
7) | 17 | 18 | ||
| Altre partecipazioni | 7) | 51 | 46 | ||
| Attività finanziarie non correnti | 8) | 1.768 | 2.698 | 532 | |
| Crediti vari e altre attività non correnti | 9) | 2.422 | 2.222 | ||
| Attività per imposte anticipate | 10) | 993 | 877 | ||
| 5.251 | 5.861 | ||||
| Totale Attività non correnti | (a) | 58.452 | 58.784 | ||
| Attività correnti | |||||
| Rimanenze di magazzino | 11) | 290 | 270 | ||
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti | 12) | 4.959 | 36 | 5.426 | 136 |
| Crediti per imposte sul reddito | 10) | 77 | 94 | ||
| Attività finanziarie correnti | 8) | ||||
| Titoli diversi dalle partecipazioni, crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
1.430 | 53 | 1.908 | 132 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 3.575 | − | 3.964 | 621 | |
| 5.005 | 53 | 5.872 | 753 | ||
| Sub-totale Attività correnti | 10.331 | 11.662 | |||
| Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | − | |||
| Totale Attività correnti | (b) | 10.331 | 11.662 | ||
| Totale Attività | (a+b) | 68.783 | 70.446 |
| (milioni di euro) | note | 31.12.2017 | di cui con parti correlate |
31.12.2016 | di cui con parti correlate |
|---|---|---|---|---|---|
| Patrimonio netto | 13) | ||||
| Capitale emesso | 11.677 | 11.677 | |||
| meno: Azioni proprie | (90) | (90) | |||
| Capitale | 11.587 | 11.587 | |||
| Riserva da sovrapprezzo azioni | 2.094 | 2.094 | |||
| Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio |
7.876 | 7.526 | |||
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | 21.557 | 21.207 | |||
| Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza |
2.226 | 2.346 | |||
| Totale Patrimonio netto | (c) | 23.783 | 23.553 | ||
| Passività non correnti | |||||
| Passività finanziarie non correnti | 14) | 28.108 | 100 | 30.469 | 912 |
| Fondi relativi al personale | 19) | 1.736 | 1.355 | ||
| Fondo imposte differite | 10) | 265 | 293 | ||
| Fondi per rischi e oneri | 20) | 825 | 830 | ||
| Debiti vari e altre passività non correnti | 21) | 1.678 | − | 1.607 | 2 |
| Totale Passività non correnti | (d) | 32.612 | 34.554 | ||
| Passività correnti | |||||
| Passività finanziarie correnti | 14) | 4.756 | 163 | 4.056 | 133 |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti | 22) | 7.520 | 60 | 7.646 | 263 |
| Debiti per imposte sul reddito | 10) | 112 | 637 | ||
| Sub-totale Passività correnti | 12.388 | 12.339 | |||
| Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | − | |||
| Totale Passività correnti | (e) | 12.388 | 12.339 | ||
| Totale Passività | (f=d+e) | 45.000 | 46.893 | ||
| Totale Patrimonio netto e passività | (c+f) | 68.783 | 70.446 |
| note | Esercizio | di cui | Esercizio | di cui | |
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 2017 | con parti | 2016 | con parti | |
| correlate | correlate | ||||
| Ricavi | 24) | 19.828 | 118 | 19.025 | 342 |
| Altri proventi | 25) | 523 | 8 | 311 | 1 |
| Totale ricavi e proventi operativi | 20.351 | 19.336 | |||
| Acquisti di materie e servizi | 26) | (8.388) | (192) | (7.793) | (238) |
| Costi del personale | 27) | (3.626) | (112) | (3.106) | (121) |
| Altri costi operativi | 28) | (1.208) | (1.083) | (1) | |
| Variazione delle rimanenze | 35 | 9 | |||
| Attività realizzate internamente | 29) | 626 | 639 | ||
| Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) |
7.790 | 8.002 | |||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente | 40) | (883) | (197) | ||
| Ammortamenti | 30) | (4.473) | (4.291) | ||
| Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non | |||||
| correnti | 31) | 11 | 14 | ||
| Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti | 32) | (37) | (3) | ||
| Risultato operativo (EBIT) | 3.291 | 3.722 | |||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente | 40) | (913) | (185) | ||
| Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
7) | (1) | (23) | ||
| Altri proventi/(oneri) da partecipazioni | 33) | (18) | 7 | − | |
| Proventi finanziari | 34) | 1.808 | 45 | 2.543 | 108 |
| Oneri finanziari | 34) | (3.303) | (49) | (3.450) | (114) |
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
1.777 | 2.799 | |||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente | 40) | (939) | (210) | ||
| Imposte sul reddito | 10) | (490) | (880) | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.287 | 1.919 | |||
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | 47 | 9 | ||
| Utile (perdita) dell'esercizio | 35) | 1.287 | 1.966 | ||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente | 40) | (714) | (159) | ||
| Attribuibile a: | |||||
| Soci della Controllante | 1.121 | 1.808 | |||
| Partecipazioni di minoranza | 166 | 158 | |||
| (euro) | Esercizio | Esercizio | |||
| 2017 | 2016 | ||||
| Risultato per azione: 36) |
||
|---|---|---|
| Risultato per azione (Base= Diluito) | ||
| Azione ordinaria | 0,05 | 0,08 |
| Azione di risparmio | 0,06 | 0,09 |
| di cui: | ||
| da Attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante | ||
| azione ordinaria | 0,05 | 0,08 |
| azione di risparmio | 0,06 | 0,09 |
Nota 13
| (milioni di euro) | Esercizio | Esercizio |
|---|---|---|
| 2017 | 2016 | |
| Utile (perdita) dell'esercizio (a) |
1.287 | 1.966 |
| Altre componenti del conto economico complessivo consolidato | ||
| Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato |
||
| Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19): | ||
| Utili (perdite) attuariali | 10 | (33) |
| Effetto fiscale | (1) | 7 |
| (b) | 9 | (26) |
| Altri Utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto: |
||
| Utili (perdite) | − | − |
| Effetto fiscale | − | − |
| (c) | − | − |
| Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato (d=b+c) |
9 | (26) |
| Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato |
||
| Attività finanziarie disponibili per la vendita: | ||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | 63 | 46 |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | (62) | (37) |
| Effetto fiscale | 2 | (2) |
| (e) | 3 | 7 |
| Strumenti derivati di copertura: | ||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | (854) | (312) |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | 826 | (80) |
| Effetto fiscale | (3) | 90 |
| (f) | (31) | (302) |
| Differenze cambio di conversione di attività estere: | ||
| Utili (perdite) di conversione di attività estere | (830) | 852 |
| Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto economico | ||
| separato consolidato Effetto fiscale |
19 − |
304 − |
| (g) | (811) | 1.156 |
| Altri Utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto: |
||
| Utili (perdite) | − | − |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | − | − |
| Effetto fiscale | − | − |
| (h) | − | − |
| Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato (i=e+f+g+h) |
(839) | 861 |
| Totale altre componenti del conto economico complessivo consolidato (k=d+i) |
(830) | 835 |
| Utile (perdita) complessivo dell'esercizio (a+k) |
457 | 2.801 |
| Attribuibile a: | ||
| Soci della Controllante | 527 | 2.534 |
| Partecipazioni di minoranza | (70) | 267 |
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Capitale | Riserva da sovrapprezzo azioni |
Riserva per adeguamento al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita |
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura |
Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere |
Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19) |
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio |
Totale | Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza |
Totale patrimonio netto |
| Saldo al 31 dicembre 2015 | 10.650 | 1.731 | 32 | (249) | (1.413) | (87) | − | 6.890 | 17.554 | 3.695 | 21.249 |
| Movimenti di patrimonio netto dell'esercizio: |
|||||||||||
| Dividendi deliberati | (166) | (166) | (38) | (204) | |||||||
| Utile (perdita) complessivo dell'esercizio |
7 | (302) | 1.047 | (26) | 1.808 | 2.534 | 267 | 2.801 | |||
| Cessione gruppo Sofora - Telecom Argentina |
− | (1.582) | (1.582) | ||||||||
| Conversione del Guaranteed Subordinated Mandatory Convertible Bonds due 2016 |
937 | 363 | 1.300 | 1.300 | |||||||
| Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto |
1 | 1 | 1 | ||||||||
| Altri movimenti | (16) | (16) | 4 | (12) | |||||||
| Saldo al 31 dicembre 2016 | 11.587 | 2.094 | 39 | (551) | (366) | (113) | − | 8.517 | 21.207 | 2.346 | 23.553 |
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Capitale | Riserva da sovrapprezzo azioni |
Riserva per adeguamento al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita |
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura |
Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere |
Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19) |
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio |
Totale | Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza |
Totale patrimonio netto |
| Saldo al 31 dicembre 2016 | 11.587 | 2.094 | 39 | (551) | (366) | (113) | − | 8.517 | 21.207 | 2.346 | 23.553 |
| Movimenti di patrimonio netto dell'esercizio: |
|||||||||||
| Dividendi deliberati | (166) | (166) | (64) | (230) | |||||||
| Utile (perdita) complessivo dell'esercizio |
3 | (31) | (575) | 9 | 1.121 | 527 | (70) | 457 | |||
| Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto |
(6) | (6) | (6) | ||||||||
| Altri movimenti | (14) | 9 | (5) | 14 | 9 | ||||||
| Saldo al 31 dicembre 2017 | 11.587 | 2.094 | 42 | (582) | (955) | (104) | − | 9.475 | 21.557 | 2.226 | 23.783 |
| (milioni di euro) note |
Esercizio 2017 |
Esercizio 2016 |
|---|---|---|
| Flusso monetario da attività operative: | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.287 | 1.919 |
| Rettifiche per: | ||
| Ammortamenti | 4.473 | 4.291 |
| Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) | 50 | 6 |
| Variazione netta delle attività (fondo) per imposte anticipate (differite) | (147) | 38 |
| Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse partecipazioni) | (11) | (15) |
| Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
1 | 23 |
| Variazione dei fondi relativi al personale | 437 | (131) |
| Variazione delle rimanenze | (30) | (10) |
| Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa | 379 | (310) |
| Variazione dei debiti commerciali | (605) | 229 |
| Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito | (515) | 581 |
| Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività | 80 | (915) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) |
5.399 | 5.706 |
| Flusso monetario da attività di investimento: | ||
| Acquisti di attività immateriali | 5) (2.292) |
(1.641) |
| Acquisti di attività materiali | 6) (3.477) |
(3.467) |
| Totale acquisti di attività immateriali e materiali per competenza (*) | (5.769) | (5.108) |
| Variazione debiti per acquisti di attività immateriali e materiali | 455 | 450 |
| Totale acquisti di attività immateriali e materiali per cassa | (5.314) | (4.658) |
| Contributi in conto capitale incassati | 82 | |
| Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle disponibilità acquisite |
− | (10) |
| Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni | (4) | (5) |
| Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati attivi di copertura e non) |
466 | 175 |
| Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute |
− | 492 |
| Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali, materiali e di altre attività non correnti |
30 | 42 |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) |
(4.740) | (3.964) |
| Flusso monetario da attività di finanziamento: | ||
| Variazione delle passività finanziarie correnti e altre | (1.188) | (437) |
| Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) | 2.630 | 3.561 |
| Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) | (3.426) | (4.164) |
| Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non | 997 | |
| Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) | 16 | 4 |
| Dividendi pagati (*) | (235) | (227) |
| Variazioni di possesso in imprese controllate | (4) | − |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) |
(1.210) | (1.263) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (d) |
− | (45) |
| Flusso monetario complessivo (e=a+b+c+d) |
(551) | 434 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio: (f) |
3.952 | 3.216 |
| Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette (g) |
(155) | 302 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio: (h=e+f+g) |
3.246 | 3.952 |
| (*) di cui verso parti correlate: | ||
| Totale acquisti di attività immateriali e materiali per competenza | 135 | 159 |
| (milioni di euro) | Esercizio 2017 |
Esercizio 2016 |
|---|---|---|
| Imposte sul reddito (pagate)/incassate | (1.100) | (218) |
| Interessi pagati | (2.899) | (2.306) |
| Interessi incassati | 1.636 | 934 |
| Dividendi incassati | 1 | 8 |
| (milioni di euro) | Esercizio | Esercizio |
|---|---|---|
| 2017 | 2016 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento | 3.964 | 3.559 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento | (12) | (441) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/Attività non | ||
| correnti destinate ad essere cedute | − | 98 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/Attività non | ||
| correnti destinate ad essere cedute | − | − |
| 3.952 | 3.216 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento | 3.575 | 3.964 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento | (12) | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/Attività non | ||
| correnti destinate ad essere cedute | − | − |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/Attività non | ||
| correnti destinate ad essere cedute | − | − |
| 3.246 | 3.952 |
Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7 a partire dal presente esercizio, sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del presente Bilancio consolidato.
Telecom Italia S.p.A. (la "Capogruppo"), denominata in forma sintetica anche "TIM S.p.A.", e le sue società controllate formano il "Gruppo TIM" o il "Gruppo".
TIM è una società per azioni (S.p.A.) organizzata secondo l'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana.
La sede legale della Capogruppo TIM è in Via Gaetano Negri 1, Milano, Italia.
La durata di TIM S.p.A. è fissata, come previsto dallo Statuto, sino al 31 dicembre 2100.
Il 27 luglio 2017 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. ha preso atto dell'inizio dell'attività di direzione e coordinamento da parte di Vivendi S.A..
Il 13 settembre 2017 Consob ha comunicato di "ritenere che Vivendi eserciti il controllo di fatto su TIM ai sensi dell'art. 2359 Codice Civile e ai sensi dell'art. 93 del Testo Unico della Finanza, nonché ai sensi della disciplina parti correlate."
Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 del Gruppo TIM è pertanto redatto conformemente alle disposizioni in materia, indicando quale "Controllante" Vivendi S.A. e TIM S.p.A. quale società soggetta ad attività di direzione e coordinamento della stessa Vivendi S.A..
Il Gruppo TIM opera principalmente in Europa, nel bacino del Mediterraneo e in Sud America.
Il Gruppo è impegnato principalmente nel settore delle comunicazioni e in particolare nel settore delle telecomunicazioni fisse e mobili nazionali e internazionali.
Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 del Gruppo TIM è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale (vedasi per maggiori dettagli la Nota "Principi contabili") e nel rispetto degli International Financial Reporting Standards emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia (in particolare i provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005).
Si precisa, inoltre, che nel 2017 il Gruppo ha applicato principi contabili coerenti con quelli dell'esercizio precedente, fatta eccezione per i nuovi Principi / Interpretazioni adottati a partire dal bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 e più avanti descritti.
Il bilancio consolidato è stato redatto secondo il principio generale del costo, ad eccezione delle attività finanziarie disponibili per la vendita, delle attività finanziarie possedute per la negoziazione e degli strumenti finanziari derivati che sono stati valutati al fair value. I valori contabili delle attività e delle passività oggetto di copertura sono rettificati per riflettere le variazioni di fair value relative ai rischi coperti (fair value hedge).
In ottemperanza allo IAS 1 (Presentazione del bilancio) le informazioni comparative di bilancio si riferiscono, salvo diversa indicazione, all'esercizio precedente.
Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 del Gruppo TIM è presentato in euro (arrotondato al milione, salvo diversa indicazione).
La pubblicazione del bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2017 del Gruppo TIM è stata autorizzata con delibera del Consiglio di Amministrazione del 6 marzo 2018.
Gli schemi di bilancio adottati sono coerenti con quelli previsti dallo IAS 1; in particolare:
Il Conto economico separato consolidato include, in aggiunta all'EBIT (Risultato Operativo), l'indicatore alternativo di performance denominato EBITDA (Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti).
In particolare, TIM utilizza, in aggiunta all'EBIT, l'EBITDA come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori); detto indicatore, rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit). L'EBIT e l'EBITDA sono determinati come segue:
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento | ||
|---|---|---|
| + | Oneri finanziari | |
| - | Proventi finanziari | |
| +/- | Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni | |
| +/- | Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
|
| EBIT- Risultato Operativo | ||
| +/- | Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti | |
| +/- | Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti | |
| + | Ammortamenti | |
| EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di |
Inoltre, come richiesto dalla delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, nel contesto del conto economico separato consolidato, i proventi e gli oneri derivanti da operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa (operazioni non ricorrenti) sono specificatamente identificati ed i relativi effetti sui principali livelli intermedi di risultato sono evidenziati separatamente, quando significativi. In particolare, tra gli oneri/proventi non ricorrenti vengono inclusi, a titolo non esaustivo: proventi/oneri derivanti dalla cessione di immobili, impianti e macchinari, di rami d'azienda e di partecipazioni; oneri derivanti da processi/progetti di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale anche connessi ad operazioni societarie (fusioni, scissioni, ecc.); oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a correlate passività; altri accantonamenti a fondi rischi e oneri e relativi storni; oneri per definizione in via transattiva di contenziosi; impairment losses sull'avviamento e/o su altre attività immateriali e materiali.
Sempre in relazione alla citata delibera Consob, nei prospetti di bilancio consolidato gli ammontari delle posizioni o transazioni con parti correlate sono stati evidenziati separatamente.
Un settore operativo è una componente di un'entità:
In particolare, i settori operativi del Gruppo TIM sono stati organizzati per quanto riguarda il business delle telecomunicazioni tenendo conto della relativa localizzazione geografica (Domestic e Brasile). Il gruppo Sofora - Telecom Argentina, ceduto in data 8 marzo 2016, è iscritto tra le Discontinued operations. Il termine "settore operativo" è da intendersi come sinonimo di "business unit".
I settori operativi del Gruppo TIM sono i seguenti:
Il bilancio consolidato dell'esercizio 2017 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale in quanto vi è la ragionevole aspettativa che TIM continuerà la sua attività operativa in un futuro prevedibile (e comunque con un orizzonte temporale superiore ai dodici mesi). In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:
Sulla base di tali fattori, la Direzione aziendale ritiene che, allo stato attuale, non vi siano elementi di incertezza sulla prospettiva della continuità aziendale per il Gruppo.
Nel bilancio consolidato sono inclusi i bilanci di tutte le imprese controllate a partire dalla data in cui se ne assume il controllo e fino al momento in cui tale controllo cessa di esistere.
I bilanci di tutte le società controllate hanno data di chiusura coincidente con quella della Capogruppo TIM. Il controllo esiste quando la Capogruppo TIM S.p.A. ha contemporaneamente:
L'esistenza del controllo è verificata ogni volta che fatti e circostanze indicano una variazione in uno o più dei tre elementi qualificanti il controllo.
Nella preparazione del bilancio consolidato vengono assunte linea per linea le attività, le passività, nonché i costi e i ricavi delle imprese consolidate nel loro ammontare complessivo, attribuendo alle partecipazioni di minoranza in apposite voci della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata, del conto economico separato consolidato e del conto economico complessivo consolidato la quota del patrimonio netto e del risultato dell'esercizio di loro spettanza.
Ai sensi dell'IFRS 10 (Bilancio consolidato), la perdita complessiva (comprensiva dell'utile/perdita dell'esercizio) è attribuita ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche quando il patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza presenta un saldo negativo.
Nella preparazione del bilancio consolidato sono eliminati tutti i saldi patrimoniali, economici e finanziari tra le imprese del Gruppo, così come gli utili e le perdite non realizzati su operazioni infragruppo.
Il valore contabile della partecipazione in ciascuna delle controllate è eliminato a fronte della corrispondente quota di patrimonio netto di ciascuna delle controllate comprensiva degli eventuali adeguamenti al fair value alla data di acquisizione del controllo. In tale data, l'avviamento (o "goodwill"), determinato come illustrato nel prosieguo, viene iscritto tra le attività immateriali, mentre l'eventuale "utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli (o avviamento negativo)" è iscritto nel conto economico separato consolidato.
Tutte le attività e le passività di imprese estere in moneta diversa dall'Euro che rientrano nell'area di consolidamento sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di riferimento del bilancio (metodo dei cambi correnti), mentre i relativi ricavi e costi sono convertiti ai tassi di cambio medi dell'esercizio. Le differenze cambio di conversione risultanti dall'applicazione di questo metodo sono classificate come voce di patrimonio netto fino alla cessione integrale della partecipazione ovvero quando la partecipata cessa di essere qualificata come impresa controllata. All'atto della cessione parziale, senza perdita del controllo, la quota delle differenze cambio relativa alla frazione di partecipazione dismessa è attribuita al patrimonio netto delle partecipazioni di minoranza. Nella preparazione del rendiconto finanziario consolidato i flussi di cassa di imprese estere consolidate espressi in valuta diversa dall'Euro vengono convertiti utilizzando i tassi di cambio medi dell'esercizio.
L'avviamento e gli adeguamenti al fair value generati in sede di attribuzione del costo di acquisto di un'impresa estera sono rilevati nella relativa valuta e sono convertiti utilizzando il tasso di cambio di fine esercizio.
Ai sensi dell'IFRS 10, le variazioni nell'interessenza partecipativa della controllante in una controllata che non comportano la perdita o l'acquisizione del controllo, sono contabilizzate come operazioni sul patrimonio netto. In tali circostanze, i valori contabili delle partecipazioni di maggioranza e di minoranza sono rettificati per riflettere le variazioni nelle loro relative interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore di cui vengono rettificate le partecipazioni di minoranza e il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto è rilevata direttamente nel patrimonio netto ed attribuita ai soci della controllante.
Ai sensi dell'IFRS 10, la controllante, nel caso di perdita del controllo su una controllata:
Le partecipazioni in imprese collegate e in joint venture sono incluse nel bilancio consolidato con il metodo del patrimonio netto, come previsto, rispettivamente, dallo IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture) e dall'IFRS 11 (Accordi a controllo congiunto).
Un'impresa collegata è quella nella quale il Gruppo detiene almeno il 20% dei diritti di voto ovvero esercita un'influenza notevole, ma non il controllo o il controllo congiunto, sulle politiche finanziarie e gestionali.
Una joint venture è un accordo a controllo congiunto su un'entità in base al quale le parti che detengono il controllo congiunto vantano dei diritti sulle attività nette dell'entità stessa.
Il controllo congiunto è la condivisione, stabilita tramite accordo, del controllo di un'attività economica, che esiste unicamente quando per le decisioni relative a tale attività è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.
Le imprese collegate e le joint venture sono incluse nel bilancio consolidato dalla data in cui inizia l'influenza notevole o il controllo congiunto e fino al momento in cui tale situazione cessa di esistere.
In applicazione del metodo del patrimonio netto, la partecipazione in una società collegata ovvero in una joint venture è inizialmente rilevata al costo e il valore contabile è aumentato o diminuito per rilevare la quota di pertinenza della partecipante negli utili o nelle perdite della partecipata realizzati dopo la data di acquisizione. La quota dell'utile (perdita) d'esercizio della partecipata di pertinenza della partecipante è rilevata nel conto economico separato consolidato. I dividendi ricevuti da una partecipata riducono il valore contabile della partecipazione.
Le rettifiche al valore contabile della partecipazione sono dovute anche a variazioni nelle voci del prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo della partecipata (ad es. le variazioni derivanti dalle differenze di conversione di partite in valuta estera). La quota di tali variazioni, di pertinenza della partecipante, è rilevata tra le altre componenti di conto economico complessivo.
Se la quota parte delle perdite di una entità in una società collegata o in una joint venture è uguale o superiore alla propria interessenza nella società collegata o nella joint venture, l'entità interrompe la rilevazione della propria quota delle ulteriori perdite. Dopo aver azzerato la partecipazione, le ulteriori perdite sono accantonate e rilevate come passività, soltanto nella misura in cui l'entità abbia contratto obbligazioni legali o implicite oppure abbia effettuato dei pagamenti per conto della società collegata o della joint venture. Se la collegata o la joint venture in seguito realizza utili, l'entità riprende a rilevare la quota di utili di sua pertinenza solo dopo che la stessa ha eguagliato la sua quota di perdite non rilevate.
Gli utili e le perdite derivanti da operazioni "verso l'alto" e "verso il basso" tra un'entità (incluse le proprie controllate consolidate) e un'impresa collegata o joint venture sono rilevati nel bilancio dell'entità soltanto limitatamente alla quota d'interessenza di terzi nella collegata o nella joint venture.
La quota di pertinenza della partecipante agli utili e alle perdite della collegata o della joint venture risultante da tali operazioni è eliminata.
Ai sensi dell'IFRS 3 (Aggregazioni aziendali), l'avviamento viene rilevato in bilancio consolidato alla data di acquisizione del controllo di un business ed è determinato come eccedenza di (a) rispetto a (b), nel seguente modo:
a) la sommatoria di:
b) il fair value delle attività identificabili acquisite al netto delle passività identificabili assunte, misurate alla data di acquisizione del controllo.
L'IFRS 3 prevede, tra l'altro:
L'avviamento è classificato nella situazione patrimoniale finanziaria come un'attività immateriale a vita utile indefinita.
L'avviamento inizialmente rilevato, è successivamente ridotto solo per le riduzioni di valore cumulate (per maggiori dettagli si veda nel seguito la sezione Riduzione di valore delle attività immateriali e materiali – Avviamento). In caso di cessione del controllo di un'impresa precedentemente acquisita, nella determinazione della plusvalenza o della minusvalenza da cessione si tiene conto del corrispondente valore dell'avviamento.
I costi sostenuti internamente per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi costituiscono, a seconda dei casi, attività immateriali (principalmente costi per software) o attività materiali e sono iscritti all'attivo solo se tutte le seguenti condizioni sono rispettate: i) il costo attribuibile all'attività di sviluppo è attendibilmente determinabile, ii) vi è l'intenzione, la disponibilità di risorse finanziarie e la capacità tecnica a rendere l'attività disponibile all'uso o alla vendita, iii) è dimostrabile che l'attività è in grado di produrre benefici economici futuri. I costi di sviluppo capitalizzati comprendono le sole spese sostenute che possono essere attribuite direttamente al processo di sviluppo di nuovi prodotti e servizi.
I costi di sviluppo capitalizzati sono ammortizzati sistematicamente lungo la vita stimata del relativo prodotto/servizio in modo da riflettere le modalità con cui ci si attende che i benefici economici futuri derivanti dall'attività siano consumati dall'entità.
Le altre attività immateriali a vita utile definita acquistate o prodotte internamente sono iscritte all'attivo, secondo quanto disposto dallo IAS 38 (Attività immateriali), quando è probabile che l'uso dell'attività genererà benefici economici futuri e quando il costo dell'attività può essere determinato in modo attendibile.
Tali attività sono rilevate al costo di acquisto o di produzione ed ammortizzate in quote costanti lungo la loro stimata vita utile; le aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l'attuale vita utile stimata differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto economico separato consolidato su base prospettica. Per una parte residuale delle offerte nel business della telefonia mobile, il Gruppo capitalizza i costi direttamente attribuibili all'acquisizione della clientela, attualmente rappresentati in prevalenza dalle provvigioni alla rete di vendita, quando sono rispettate tutte le seguenti condizioni:
I costi capitalizzati per l'acquisizione della clientela sono ammortizzati lungo la durata minima prevista dal contratto sottostante (tra 12 e 36 mesi).
In tutti gli altri casi i costi per l'acquisizione della clientela sono imputati a conto economico quando sostenuti.
Gli immobili, impianti e macchinari di proprietà sono iscritti al costo di acquisto o di produzione. I costi sostenuti successivamente all'acquisto sono capitalizzati solo se determinano un incremento dei benefici economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono. Tutti gli altri costi sono rilevati nel conto economico separato consolidato quando sostenuti.
Il costo dei cespiti include anche i costi previsti per lo smantellamento del cespite ed il ripristino del sito laddove sia presente un'obbligazione legale o implicita. La corrispondente passività è rilevata in un fondo iscritto tra le passività nell'ambito dei fondi per rischi e oneri, al valore attuale; l'imputazione a conto economico separato consolidato dell'onere capitalizzato avviene lungo la vita utile delle relative attività materiali attraverso il processo di ammortamento delle stesse.
La rideterminazione delle stime relative ai costi di smantellamento, ai tassi di attualizzazione e alle date in cui si prevede di sostenere tali costi è effettuata annualmente, ad ogni chiusura di bilancio. Le variazioni della citata passività devono essere rilevate ad incremento o a riduzione del costo della relativa attività; l'importo dedotto dal costo dell'attività non deve eccedere il valore contabile della stessa. L'eventuale eccedenza è rilevata immediatamente nel conto economico separato consolidato, in via convenzionale, alla voce Ammortamenti.
L'ammortamento è calcolato in base ad un criterio a quote costanti sulla vita utile stimata delle attività.
Le aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l'attuale vita utile stimata differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto economico separato consolidato su base prospettica.
I terreni, inclusi quelli pertinenziali ai fabbricati, non vengono ammortizzati.
Le attività possedute mediante contratti di locazione finanziaria, attraverso i quali sono sostanzialmente trasferiti al Gruppo tutti i rischi e i benefici legati alla proprietà del bene, sono inizialmente iscritte al fair value o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing, inclusa l'eventuale somma da pagare per l'esercizio dell'opzione di acquisto. La corrispondente passività verso il locatore è rappresentata in bilancio tra le passività finanziarie.
I canoni di leasing sono scomposti nella componente interessi (rilevata a conto economico separato consolidato) e capitale (contabilizzata a riduzione della passività). Tale ripartizione viene determinata in modo tale da conseguire un tasso di interesse costante sul saldo residuo della passività.
Inoltre, per le operazioni di cessione e retrolocazione finanziaria di beni le plusvalenze realizzate vengono differite lungo la durata dei contratti di locazione.
Il criterio di ammortamento usato per i beni ammortizzabili in locazione finanziaria deve essere coerente con quello adottato per i beni ammortizzabili di proprietà. Se invece non esiste una ragionevole certezza circa l'acquisizione della proprietà del bene al termine del leasing, i beni in locazione finanziaria sono ammortizzati su un periodo pari al minore fra la durata del contratto di locazione e la vita utile del bene stesso.
Le locazioni nelle quali il locatore mantiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici legati alla proprietà dei beni sono classificate come leasing operativi. I canoni riferiti a leasing operativi sono rilevati a conto economico separato consolidato in quote costanti negli esercizi di durata del contratto di leasing.
Nel caso in cui il leasing include elementi relativi a terreni e fabbricati, l'entità valuta separatamente la classificazione di ciascun elemento come leasing finanziario od operativo.
Ai sensi dello IAS 23 (Oneri finanziari) il Gruppo capitalizza gli oneri finanziari solo se direttamente imputabili all'acquisizione, alla costruzione o alla produzione di un bene che richiede un rilevante periodo di tempo (in via convenzionale superiore ai 12 mesi) per essere pronto per l'uso previsto o per la vendita.
Gli oneri finanziari capitalizzati sono iscritti nel conto economico separato consolidato a diretta riduzione degli "oneri finanziari" cui afferiscono.
L'avviamento è sottoposto a verifica della recuperabilità del valore (c.d. impairment test) annualmente o più frequentemente, se specifici eventi o modificate circostanze indicano la possibilità che abbia subito una riduzione di valore, secondo quanto previsto dallo IAS 36 (Riduzione di valore delle attività); il valore originario non viene comunque ripristinato qualora vengano meno le ragioni che hanno determinato la riduzione di valore.
La verifica viene svolta, di norma, alla fine di ogni esercizio e, pertanto, la data di riferimento per tale verifica è costituita dalla data di chiusura del bilancio. L'avviamento acquisito ed allocato nel corso dell'esercizio è sottoposto a verifica della recuperabilità del valore alla fine dell'esercizio in cui l'acquisizione e l'allocazione sono avvenute.
Al fine della verifica della sua recuperabilità, l'avviamento è allocato, alla data di acquisizione, ad ogni unità o gruppo di unità generatrici di flussi di cassa che beneficiano dell'acquisizione.
Se il valore contabile dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) eccede il rispettivo valore recuperabile, si rileva a conto economico separato consolidato una perdita per riduzione di valore. La perdita per riduzione di valore è imputata dapprima a riduzione del valore contabile dell'avviamento allocato all'unità generatrice di flussi di cassa (o al gruppo di unità) e solo successivamente alle altre attività dell'unità in proporzione al loro valore contabile fino all'ammontare del valore recuperabile delle attività a vita utile definita. Il valore recuperabile di un'unità generatrice di flussi di cassa (o di un gruppo di unità) cui è allocato l'avviamento è il maggiore fra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il valore d'uso della stessa unità.
Il valore d'uso di un'attività è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. I flussi di cassa futuri si riferiscono a quelli previsti su un orizzonte temporale esplicito compreso fra i tre e i cinque anni, nonché a quelli estrapolati dall'ultimo anno dell'orizzonte temporale esplicito per la stima del valore terminale. Il tasso di crescita a lungo termine utilizzato al fine della stima del valore terminale dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) viene assunto in misura non eccedente il tasso medio di crescita a lungo termine del settore, del Paese o del mercato nel quale l'unità generatrice di flussi di cassa (o il gruppo di unità) opera.
Il valore d'uso di unità generatrici di flussi di cassa in valuta estera è stimato nella valuta locale attualizzando tali flussi sulla base di un tasso appropriato per quella valuta. Il valore attuale così ottenuto è tradotto in Euro sulla base del cambio a pronti alla data di riferimento della verifica della riduzione di valore (per le società del Gruppo alla data di chiusura del bilancio).
I flussi di cassa futuri sono stimati facendo riferimento alle condizioni correnti dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) e, pertanto, non si considerano né i benefici derivanti da ristrutturazioni future per le quali l'entità non è ancora impegnata, né gli investimenti futuri di miglioramento o di ottimizzazione dell'unità.
Ai fini della verifica della riduzione di valore, il valore contabile di un'unità generatrice di flussi di cassa viene determinato coerentemente con il criterio con cui è determinato il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi di cassa, escludendo i c.d. surplus assets (ossia le attività finanziarie, le attività per imposte anticipate e le attività non correnti nette destinate ad essere cedute) e includendo la quota di avviamento attribuibile agli azionisti di minoranza.
Dopo aver effettuato la verifica per riduzione di valore dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) cui è allocato l'avviamento si effettua un secondo livello di verifica della riduzione di valore comprendendo anche quelle attività centralizzate con funzioni ausiliarie (corporate assets) che non generano flussi positivi di risultato e che non possono essere allocate secondo un criterio ragionevole e coerente alle singole unità. A questo secondo livello il valore recuperabile di tutte le unità generatrici di flussi di cassa (o gruppi di unità) viene confrontato con il valore contabile di tutte le unità (o gruppi di unità), comprendendo anche quelle unità alle quali non è stato allocato alcun avviamento e le attività centralizzate.
Ad ogni data di riferimento del bilancio, il Gruppo verifica se esistono indicazioni che le attività sia materiali che immateriali a vita utile definita possano aver subito una riduzione di valore. A tal fine si considerano sia fonti interne che esterne di informazione. Relativamente alle prime (fonti interne) si considera: l'obsolescenza o il deterioramento fisico dell'attività, eventuali cambiamenti significativi nell'uso dell'attività e l'andamento economico dell'attività rispetto a quanto previsto. Relativamente alle fonti esterne, invece, si considera: l'andamento dei prezzi di mercato delle attività, eventuali discontinuità tecnologiche, di mercato o normative, l'andamento dei tassi di interesse di mercato e del costo del capitale utilizzato per valutare gli investimenti ed infine se il valore contabile delle attività nette del Gruppo dovesse risultare superiore alla capitalizzazione di borsa.
Se esistono indicazioni che le attività sia materiali che immateriali a vita utile definita abbiano subito una riduzione di valore, il valore di carico delle attività è ridotto al relativo valore recuperabile. Il valore recuperabile di un'attività è definito come il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il suo valore d'uso. Il valore d'uso di un'attività è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi
specifici dell'attività. Quando non è possibile stimare il valore recuperabile di una singola attività, il Gruppo stima il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi di cassa cui l'attività appartiene. La riduzione di valore è iscritta a conto economico separato consolidato.
Quando successivamente vengono meno i motivi che hanno determinato una riduzione di valore, il valore contabile dell'attività o dell'unità generatrice di flussi di cassa è incrementato sino alla nuova stima del valore recuperabile che, comunque, non può eccedere il valore che si sarebbe determinato se non fosse stata rilevata alcuna riduzione di valore. Il ripristino di valore è iscritto a conto economico separato consolidato.
Le altre partecipazioni (diverse da quelle in controllate, collegate e joint venture) sono incluse fra le attività non correnti o fra quelle correnti se sono destinate a permanere nel patrimonio del Gruppo per un periodo, rispettivamente, superiore o non superiore a 12 mesi.
Al momento dell'acquisto esse vengono classificate nelle seguenti categorie:
Le altre partecipazioni classificate fra le "attività finanziarie disponibili per la vendita" sono valutate al fair value; le variazioni di valore di dette partecipazioni sono iscritte in una riserva di patrimonio netto attraverso la loro imputazione alle altre componenti di conto economico complessivo (Riserva per adeguamento al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita) che sarà riversata a conto economico separato consolidato al momento della cessione o in presenza di una riduzione di valore ritenuta definitiva.
Le altre partecipazioni non quotate classificate fra le "attività finanziarie disponibili per la vendita" per le quali il fair value non è determinabile in maniera attendibile sono valutate al costo rettificato per le riduzioni di valore da iscrivere a conto economico separato consolidato, secondo quanto disposto dallo IAS 39 (Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione).
Le riduzioni di valore delle altre partecipazioni classificate fra le "attività finanziarie disponibili per la vendita" non possono essere successivamente stornate.
Le variazioni di valore delle altre partecipazioni classificate fra le "attività finanziarie al fair value attraverso il conto economico" sono iscritte direttamente a conto economico separato consolidato.
I titoli diversi dalle partecipazioni, inclusi fra le attività non correnti, sono detenuti per essere mantenuti in portafoglio sino alla scadenza. Sono iscritti inizialmente in bilancio al costo di acquisizione (con riferimento alla "data di negoziazione"), inclusivo dei costi accessori e, successivamente, sono valutati al costo ammortizzato. Il costo ammortizzato è il valore iniziale dello strumento finanziario, al netto dei rimborsi in linea capitale, aumentato o diminuito dell'ammortamento complessivo (calcolato con il metodo dell'interesse effettivo) su qualsiasi differenza fra il valore iniziale e quello a scadenza, e dedotte, ove del caso, le svalutazioni per riduzioni di valore o per irrecuperabilità.
I titoli diversi dalle partecipazioni, inclusi fra le attività correnti, sono quelli che, per scelta degli amministratori, sono destinati a permanere nel patrimonio del Gruppo per un periodo non superiore a 12 mesi, e vengono classificati nelle seguenti categorie:
Le riduzioni di valore dei titoli diversi dalle partecipazioni detenuti in portafoglio fino alla scadenza o classificati fra le "attività finanziarie disponibili per la vendita" devono essere stornate quando vengono meno le condizioni che le hanno determinate.
I crediti generati dall'impresa e i finanziamenti inclusi sia fra le attività non correnti che fra quelle correnti sono inizialmente iscritti al fair value e successivamente valutati al costo ammortizzato.
La cassa e le altre disponibilità liquide equivalenti sono iscritte, a seconda della loro natura, al valore nominale ovvero al costo ammortizzato.
Le altre disponibilità liquide equivalenti rappresentano impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità che sono prontamente convertibili in valori di cassa noti e soggetti ad un irrilevante rischio di variazione del loro valore, la cui scadenza originaria ovvero al momento dell'acquisto non è superiore a 3 mesi.
Ad ogni data di riferimento del bilancio, vengono effettuate valutazioni al fine di verificare se esista evidenza oggettiva che un'attività finanziaria o un gruppo di attività possa aver subito una riduzione di valore. Se esistono evidenze oggettive in tal senso, la riduzione di valore va iscritta a conto economico separato consolidato per le attività finanziarie valutate al costo o al costo ammortizzato mentre per le "attività finanziarie disponibili per la vendita" si fa rimando a quanto già illustrato in precedenza.
Le passività finanziarie includono i debiti finanziari, comprensivi dei debiti per anticipazioni su cessione di crediti, nonché altre passività finanziarie, ivi inclusi gli strumenti finanziari derivati e le passività a fronte delle attività iscritte nell'ambito dei contratti di locazione finanziaria.
Ai sensi dello IAS 39, esse comprendono anche i debiti commerciali e quelli di natura varia.
Le passività finanziarie, diverse dagli strumenti finanziari derivati, sono inizialmente iscritte al fair value; successivamente vengono valutate al costo ammortizzato.
Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione di valore della passività (derivati in fair value hedge), sono valutate al fair value, secondo le modalità stabilite dallo IAS 39 per l'hedge accounting: gli utili e le perdite derivanti dai successivi adeguamenti al fair value, limitatamente alla componente coperta, sono rilevati a conto economico separato consolidato e sono controbilanciati dalla porzione efficace della perdita o dell'utile derivante dalle corrispondenti valutazioni al fair value dello strumento di copertura.
Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione dei flussi finanziari (derivati in cash flow hedge) rimangono valutate al costo ammortizzato, secondo le modalità stabilite dallo IAS 39 per l'hedge accounting.
Gli strumenti finanziari derivati perfezionati dal Gruppo TIM sono volti a fronteggiare l'esposizione al rischio di cambio e di tasso di interesse e ad una diversificazione dei parametri di indebitamento che ne permetta una riduzione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.
Coerentemente con quanto stabilito dallo IAS 39, gli strumenti finanziari derivati di copertura sono contabilizzati secondo le modalità stabilite per l'hedge accounting solo quando:
Tutti gli strumenti finanziari derivati sono valutati al fair value, come stabilito dallo IAS 39. Quando gli strumenti finanziari derivati hanno le caratteristiche per essere contabilizzati in hedge accounting, si applicano i seguenti trattamenti contabili:
patrimonio netto e contabilizzato a conto economico separato consolidato negli stessi esercizi in cui gli effetti dell'operazione oggetto di copertura vengono rilevati a conto economico separato consolidato. L'utile o la perdita associato a quella parte della copertura inefficace è iscritto a conto economico separato consolidato immediatamente. Se l'operazione oggetto di copertura non è più ritenuta probabile, gli utili o le perdite non ancora realizzati contabilizzati nella riserva di patrimonio netto sono rilevati immediatamente a conto economico separato consolidato.
Per gli strumenti derivati per i quali non è stata designata una relazione di copertura, gli utili o le perdite derivanti dalla loro valutazione al fair value sono iscritti direttamente a conto economico separato consolidato.
Il Gruppo TIM effettua cessioni di crediti sulla base di contratti di factoring. Tali cessioni, nella maggior parte dei casi, sono caratterizzate dal trasferimento a terzi sostanzialmente di tutti i rischi e benefici relativi ai crediti, rispondendo in tal modo ai requisiti dello IAS 39 per lo storno degli stessi. Appositi contratti di servicing, in virtù dei quali gli acquirenti hanno conferito mandato a TIM S.p.A. di gestire le attività di incasso e gestione dei crediti, lasciano intatta l'attuale relazione tra la Società e la propria clientela.
I crediti per lavori in corso su commessa, indipendentemente dalla durata della commessa, sono valutati in base alla percentuale di completamento e classificati fra le attività correnti. Eventuali perdite su tali contratti sono rilevate a conto economico separato consolidato nella loro interezza nel momento in cui divengono note.
Le rimanenze di magazzino sono valutate al minore tra il costo di acquisto e/o di produzione e il presumibile valore di realizzo; il costo viene determinato con il metodo del costo medio ponderato per singolo movimento. Sono inoltre stanziati dei fondi svalutazione per le rimanenze di magazzino considerate obsolete o a lenta rotazione, tenuto conto del loro utilizzo futuro atteso e del loro presumibile valore di realizzo.
Le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione il cui valore contabile sarà recuperato principalmente attraverso la vendita anziché con il loro utilizzo continuativo sono classificate come possedute per la vendita e rappresentate separatamente dalle altre attività e passività della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata. I corrispondenti valori patrimoniali dell'esercizio precedente non sono riclassificati nella situazione patrimoniale-finanziaria consolidata ma sono invece esposti separatamente in una specifica colonna di variazione nell'evoluzione delle voci dell'attivo e del passivo nell'esercizio in cui le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione sono classificati come tali. Un'attività operativa cessata (Discontinued Operations) rappresenta una parte dell'entità che è stata dismessa o classificata come posseduta per la vendita, e:
I risultati delle attività operative cessate – siano esse dismesse oppure classificate come possedute per la vendita – sono esposti separatamente nel conto economico separato consolidato, al netto degli effetti fiscali. I corrispondenti valori relativi all'esercizio precedente, ove presenti, sono riclassificati ed esposti separatamente nel conto economico separato consolidato, al netto degli effetti fiscali, ai fini comparativi.
Le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita, sono dapprima rilevati in conformità allo specifico IFRS di riferimento applicabile a ciascuna attività e passività e, successivamente, sono rilevati al minore tra il valore contabile e il relativo fair value, al netto dei costi di vendita.
Eventuali successive perdite di valore sono rilevate direttamente a rettifica delle attività non correnti o dei gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita con contropartita a conto economico separato consolidato.
Viene invece rilevato un ripristino di valore per ogni incremento successivo del fair value di un'attività al netto dei costi di vendita, ma solo fino a concorrenza della perdita per riduzione di valore complessiva precedentemente rilevata.
In conformità alle previsioni dell'IFRS 5 (Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate) le attività non correnti classificate come possedute per la vendita o facenti parte di un gruppo in dismissione non vengono ammortizzate.
Gli oneri finanziari e le altre spese attribuibili alle passività di un gruppo in dismissione classificato come posseduto per la vendita devono continuare ad essere rilevati.
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), obbligatorio per le imprese italiane ai sensi dell'art. 2120 del Codice Civile, ha natura di retribuzione differita ed è correlato alla durata della vita lavorativa dei dipendenti e alla retribuzione percepita nel periodo di servizio prestato.
In applicazione dello IAS 19 (Benefici per i dipendenti), il TFR così calcolato assume la natura di "Piano a benefici definiti" e la relativa obbligazione da iscrivere in bilancio (Fondo TFR) è determinata mediante un calcolo attuariale.
La rilevazione delle variazioni degli utili/perdite attuariali ("rimisurazioni") è iscritta fra le altre componenti del conto economico complessivo consolidato. Il costo relativo alle prestazioni di lavoro per le società italiane del Gruppo con meno di 50 dipendenti, nonché gli interessi passivi relativi alla componente del "time value" nei calcoli attuariali (questi ultimi classificati tra gli oneri finanziari) sono iscritti a conto economico separato consolidato.
A partire dal 1° gennaio 2007, la legge italiana ha previsto per il lavoratore la possibilità di scegliere la destinazione del proprio TFR maturando ai fondi di previdenza complementare oppure all'azienda di appartenenza. Per le aziende con almeno 50 dipendenti è fatto obbligo di versare tale TFR al "Fondo di Tesoreria" gestito dall'INPS. Conseguentemente, l'obbligazione nei confronti dell'INPS e le contribuzioni alle forme pensionistiche complementari hanno assunto, ai sensi dello IAS 19, la natura di "Piani a contribuzioni definite".
Le imprese del Gruppo riconoscono benefici addizionali a taluni dirigenti del Gruppo attraverso piani di partecipazione al capitale (ad esempio piani di stock option e Long-term incentive plan). I summenzionati piani vengono contabilizzati secondo quanto previsto dall'IFRS 2 (Pagamenti basati su azioni).
Secondo quanto stabilito dall'IFRS 2, tali piani rappresentano una componente della retribuzione dei beneficiari; pertanto, per i piani che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale, il costo è rappresentato dal fair value di tali strumenti alla data di assegnazione, ed è rilevato a conto economico separato consolidato tra i "Costi del personale" lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione, con contropartita una riserva di Patrimonio Netto denominata "Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto". Le variazioni nel fair value successive alla data di assegnazione non hanno effetto sulla valutazione iniziale. Alla fine di ogni esercizio viene aggiornata la stima del numero di diritti che matureranno fino alla scadenza. La variazione di stima è portata a rettifica della voce "Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto" con contropartita "Costi del personale".
La parte dei piani che prevede la corresponsione di compensi in denaro è iscritta tra le passività in contropartita dei "Costi del personale"; alla fine di ogni esercizio detta passività è valutata al relativo fair value.
Le imprese del Gruppo rilevano i fondi per rischi e oneri quando, in presenza di un'obbligazione attuale, legale o implicita, nei confronti di terzi, quale risultato di un evento passato, è probabile che si renderà necessario l'impiego di risorse del Gruppo per adempiere all'obbligazione, e quando può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione stessa.
Quando l'effetto finanziario del trascorrere del tempo è significativo e le date di pagamento delle obbligazioni sono attendibilmente stimabili, l'accantonamento è determinato attualizzando i flussi di cassa attesi determinati tenendo conto dei rischi associati all'obbligazione; l'incremento del fondo connesso al trascorrere del tempo è rilevato nel conto economico separato consolidato alla voce "Oneri finanziari".
I contributi pubblici sono rilevati quando esiste una ragionevole certezza che saranno ricevuti e che il Gruppo rispetterà tutte le condizioni previste dal Governo, da enti governativi e analoghi enti locali, nazionali o internazionali per la loro erogazione.
I contributi pubblici sono rilevati a Conto economico separato, con un criterio sistematico, negli esercizi in cui il Gruppo rileva come costi le relative spese che i contributi intendono compensare.
I contributi pubblici in conto capitale ricevuti per l'acquisto e/o la costruzione di attività materiali non correnti sono iscritti come ricavo differito nel prospetto della Situazione patrimoniale-finanziaria e accreditati a Conto economico separato su base sistematica lungo la vita utile degli impianti cui i contributi si riferiscono.
Le azioni proprie sono iscritte in riduzione del patrimonio netto. In particolare, le azioni proprie sono contabilizzate in riduzione del capitale sociale emesso per la parte corrispondente alla cd. "parità contabile", che risulta dal rapporto tra il capitale sociale complessivo e il numero delle azioni emesse, mentre l'eccedenza del valore di acquisto rispetto alla parità contabile è portata in riduzione delle "Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio".
Le operazioni in valuta estera sono registrate al tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione. Le attività e le passività monetarie denominate in valuta estera sono convertite al tasso di cambio in essere alla data di riferimento del bilancio. Sono rilevate a conto economico separato consolidato le differenze cambio generate dall'estinzione di poste monetarie o dalla loro conversione a tassi differenti rispetto a quelli della loro rilevazione iniziale nell'esercizio o a quelli di fine esercizio precedente.
I ricavi rappresentano i flussi lordi di benefici economici dell'esercizio derivanti dallo svolgimento dell'attività ordinaria. I corrispettivi riscossi per conto terzi quali le imposte sulle vendite, le imposte su beni e servizi e l'imposta sul valore aggiunto non sono benefici economici fruiti dal Gruppo e non determinano un incremento del patrimonio netto. Per questo motivo essi sono esclusi dai ricavi.
I ricavi sono rilevati solo quando è probabile che i benefici economici saranno fruiti dal Gruppo e quando il loro ammontare può essere determinato in modo attendibile; essi sono rappresentati al netto di sconti, abbuoni e resi.
I ricavi per prestazioni di servizi sono rilevati a conto economico separato consolidato con riferimento allo stadio di completamento del servizio e solo quando il risultato della prestazione può essere attendibilmente stimato.
I ricavi da traffico telefonico per interconnessione e roaming sono esposti al lordo delle quote spettanti agli altri operatori di telecomunicazioni.
I ricavi per la fornitura di informazioni ed altri contenuti sono iscritti in base all'ammontare fatturato al cliente quando il servizio è reso direttamente dal Gruppo. Nel caso in cui il Gruppo operi esclusivamente in qualità di agente (ad esempio per le Numerazioni Non Geografiche), viene invece iscritta tra i ricavi la sola provvigione riconosciuta dal fornitore di contenuti.
I ricavi da attivazione del servizio telefonico (nonché i relativi costi) vengono differiti lungo la durata attesa del rapporto con la clientela (in Italia principalmente 8 anni per la clientela retail e 3 anni per la clientela wholesale). In particolare, i costi da attivazione del servizio telefonico vengono differiti tenendo anche conto delle ragionevoli attese dei flussi di cassa generati dai servizi oggetto di attivazione.
I ricavi derivanti dal traffico prepagato sono contabilizzati sulla base dell'effettivo consumo. I ricavi differiti corrispondenti al traffico non ancora consumato sono registrati nella Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata alla voce "Debiti commerciali, vari e altre passività correnti".
I ricavi per vendite (prodotti telefonici e altri) sono rilevati quando i rischi e benefici significativi connessi alla proprietà sono trasferiti all'acquirente.
Per le offerte che comprendono la vendita dei terminali mobili e la prestazione di servizi, il Gruppo TIM riconosce i ricavi per la vendita dei terminali mobili quando gli stessi sono consegnati ai clienti finali, mentre i ricavi da traffico sono riconosciuti in base all'effettivo consumo; i relativi costi per l'acquisizione della clientela, comprensivi delle provvigioni alla rete di vendita, sono spesati quando vengono sostenuti. I ricavi attribuiti alla vendita dei terminali mobili sono limitati all'importo contrattuale che non è condizionato dalla prestazione dei servizi di telecomunicazioni, vale a dire all'importo residuale pagato dal cliente che eccede il valore dei servizi.
Nel business della telefonia mobile, una parte residuale delle offerte di pacchetti di beni e servizi è rappresentata da contratti che vincolano il cliente per un periodo contrattuale minimo tra i 12 e i 36 mesi e che comportano l'addebito al cliente di un corrispettivo in caso di recesso anticipato dal contratto. Per tali contratti, i costi per l'acquisizione della clientela sono capitalizzati fra le "Attività immateriali a vita utile definita" se sono rispettate le condizioni per la relativa capitalizzazione, così come descritte nel relativo principio contabile.
I ricavi da lavori in corso su commessa sono rilevati con riferimento allo stato di avanzamento (metodo della percentuale di completamento).
I costi di ricerca e quelli di pubblicità vengono spesati direttamente a conto economico separato consolidato nell'esercizio in cui vengono sostenuti.
I proventi e gli oneri finanziari sono rilevati per competenza e comprendono: gli interessi maturati sulle relative attività e passività finanziarie utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo, le variazioni di fair value dei derivati e degli altri strumenti finanziari rilevati al fair value attraverso il conto economico, gli utili e le perdite di cambio e su strumenti finanziari (inclusi i derivati).
I dividendi ricevuti dalle società diverse da quelle controllate, collegate e joint venture sono contabilizzati a conto economico separato consolidato secondo il principio della competenza, ossia nell'esercizio in cui sorge il relativo diritto al credito, a seguito della delibera assembleare di distribuzione dei dividendi delle partecipate. I dividendi distribuibili a terzi sono rappresentati come movimento di patrimonio netto nell'esercizio in cui sono approvati dall'assemblea degli azionisti.
Le imposte sul reddito includono tutte le imposte calcolate sul reddito imponibile delle imprese del Gruppo. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico separato consolidato, ad eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate ad una riserva di patrimonio netto; in tali casi il relativo effetto fiscale è riconosciuto direttamente alle rispettive riserve di patrimonio netto. Nel prospetto di conto economico complessivo consolidato, è indicato l'ammontare delle imposte sul reddito relativo a ciascuna voce inclusa fra le "altre componenti del conto economico complessivo consolidato".
Gli accantonamenti per imposte che potrebbero generarsi dal trasferimento di utili non distribuiti delle imprese controllate sono effettuati solo quando vi è la reale intenzione di trasferire tali utili.
Le imposte differite/anticipate sono rilevate secondo il metodo dello stanziamento globale della passività (balance sheet liability method). Esse sono calcolate su tutte le differenze temporanee che emergono tra la base imponibile delle attività e delle passività ed i relativi valori contabili nel bilancio consolidato, ad eccezione dell'avviamento non deducibile fiscalmente e di quelle differenze derivanti da investimenti in imprese controllate per le quali non si prevede l'annullamento nel prevedibile futuro. Le attività per imposte anticipate sulle perdite fiscali riportabili a nuovo sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. Le attività e le passività fiscali per imposte sono compensate, separatamente per le imposte correnti e per le imposte differite, quando le imposte sul reddito sono applicate dalla medesima autorità fiscale e quando vi è un diritto legale di compensazione. Le attività fiscali per imposte anticipate e le passività fiscali per imposte differite sono determinate adottando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili, nei rispettivi ordinamenti dei paesi in cui le imprese del Gruppo operano, negli esercizi nei quali le differenze temporanee si annulleranno.
Le altre imposte non correlate al reddito sono incluse tra gli "Altri costi operativi".
Il risultato base per azione ordinaria è calcolato dividendo la quota di risultato economico del Gruppo attribuibile alle azioni ordinarie per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante l'esercizio, ed escludendo le azioni proprie. Analogamente, il risultato base per azione di risparmio è calcolato dividendo la quota di risultato economico del Gruppo attribuibile alle azioni di risparmio per la media ponderata delle azioni di risparmio in circolazione durante l'esercizio.
Ai fini del calcolo del risultato diluito per azione ordinaria, la media ponderata delle azioni in circolazione durante l'esercizio è modificata assumendo la sottoscrizione di tutte le azioni potenziali derivanti, ad esempio, dall'esercizio di diritti sulle azioni aventi effetto diluitivo. Anche il risultato netto del Gruppo è rettificato per tener conto degli effetti, al netto delle imposte, di tali operazioni.
La redazione del bilancio consolidato e delle relative note in applicazione degli IFRS richiede da parte della Direzione aziendale l'effettuazione di stime e di assunzioni basate anche su giudizi soggettivi, esperienze passate e ipotesi considerate ragionevoli e realistiche in relazione alle informazioni note al momento della stima. Tali stime hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del bilancio nonché sull'ammontare dei ricavi e dei costi nell'esercizio di riferimento. I risultati che si consuntiveranno potrebbero differire, anche significativamente, da tali stime a seguito di possibili mutamenti dei fattori considerati nella determinazione di tali stime. Le stime sono riviste periodicamente.
Nel seguito, sono indicate le più significative stime contabili che comportano un elevato ricorso ad assunzioni e giudizi soggettivi.
| Area di bilancio | Stime contabili |
|---|---|
| Riduzione di valore dell'avviamento |
La verifica della riduzione di valore dell'avviamento è effettuata mediante il confronto tra il valore contabile delle unità generatrici di flussi di cassa e il loro valore recuperabile; quest'ultimo è rappresentato dal maggiore fra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il valore d'uso della stessa unità. Tale complesso processo di valutazione implica, tra l'altro, l'utilizzo di metodi quali il discounted cash flow con le relative assunzioni sulla stima dei flussi di cassa. Il valore recuperabile dipende sensibilmente dal tasso di sconto utilizzato nel modello dei flussi di cassa attualizzati così come dai flussi di cassa attesi in futuro e dal tasso di crescita utilizzato ai fini dell'estrapolazione. Le ipotesi chiave utilizzate per determinare il valore recuperabile per le diverse unità generatrici di flussi di cassa, inclusa un'analisi di sensitività, sono dettagliatamente esposte nella Nota "Avviamento". |
| Riduzione di valore delle attività immateriali e materiali a vita utile definita |
Ad ogni data di riferimento del bilancio, il Gruppo verifica se esistono indicazioni che le attività sia materiali che immateriali a vita utile definita possano aver subito una riduzione di valore. A tal fine si considerano sia fonti interne che esterne di informazione. L'identificazione di indicatori di riduzione di valore, la stima dei flussi di cassa futuri e la determinazione del fair value di ciascuna attività richiede alla Direzione aziendale di effettuare stime e assunzioni significative circa la determinazione del tasso di sconto da applicare, della vita utile e del valore residuo delle attività. Queste stime possono avere un impatto significativo sul fair value delle attività e sull'ammontare di eventuali svalutazioni. |
| Aggregazioni aziendali | La rilevazione delle aggregazioni aziendali comporta l'iscrizione delle attività e passività dell'impresa acquisita al relativo fair value alla data di acquisizione del controllo nonché l'eventuale iscrizione dell'avviamento. La determinazione di tali valori è effettuata attraverso un complesso processo di stima. |
| Capitalizzazione / differimento costi |
Il processo di capitalizzazione / differimento dei costi interni ed esterni è caratterizzato da alcuni elementi di stima / valutazione; in particolare, si segnala la valutazione di: i) probabilità che l'ammontare dei costi capitalizzati venga recuperato attraverso i correlati ricavi futuri; e ii) effettivo incremento dei benefici economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono. |
| Fondo svalutazione crediti | La recuperabilità dei crediti viene valutata tenendo conto del rischio di inesigibilità degli stessi, della loro anzianità e delle perdite su crediti rilevate in passato per tipologie di crediti simili. |
| Ammortamenti | I cambiamenti nelle condizioni economiche dei mercati, nella tecnologia e nello scenario competitivo potrebbero influenzare significativamente la vita utile delle attività materiali e immateriali non correnti e potrebbero comportare una differenza nelle tempistiche del processo di ammortamento e quindi sull'ammontare dei costi per ammortamento. |
| Accantonamenti, passività potenziali e fondi relativi al personale |
Per quanto riguarda gli accantonamenti connessi al "Fondo oneri di ripristino", la stima dei costi futuri di smantellamento del cespite e di ripristino del sito è un processo complesso che richiede la valutazione delle passività derivanti da obblighi di smantellamento e di ripristino spesso non compiutamente definiti da leggi, regolamenti amministrativi o clausole contrattuali, e che generalmente si dovranno adempiere a distanza di parecchi anni. Gli accantonamenti connessi a contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali sono frutto di un processo di stima complesso che si basa anche sulla probabilità di soccombenza. Gli accantonamenti connessi ai fondi relativi al personale, ed in particolare al Fondo Trattamento di Fine Rapporto, sono determinati sulla base di ipotesi attuariali; le variazioni di tali ipotesi potrebbero avere effetti significativi su tali fondi. |
| Ricavi | Il riconoscimento dei ricavi è influenzato da: | |
|---|---|---|
| Stima della durata attesa del rapporto con la clientela per i ricavi da attivazione del servizio telefonico (nonché per i relativi costi). |
||
| Stima dell'ammontare di sconti, abbuoni e resi da iscrivere a diretta rettifica dei ricavi. |
||
| Imposte sul reddito (correnti e differite) |
Le imposte sul reddito (correnti e differite) sono determinate in ciascun paese in cui il Gruppo opera secondo una prudente interpretazione delle normative fiscali vigenti. Questo processo comporta talvolta complesse stime nella determinazione del reddito imponibile e delle differenze temporanee deducibili ed imponibili tra valori contabili e fiscali. In particolare, le attività per imposte anticipate sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. La valutazione della recuperabilità delle attività per imposte anticipate, rilevate in relazione sia alle perdite fiscali utilizzabili in esercizi successivi sia alle differenze temporanee deducibili, tiene conto della stima dei redditi imponibili futuri e si basa su una prudente pianificazione fiscale. |
|
| Strumenti derivati e strumenti rappresentativi di capitale |
Il fair value degli strumenti derivati e degli strumenti rappresentativi di capitale è determinato sia mediante modelli di valutazione che tengono anche conto di valutazioni soggettive quali, ad esempio, le stime dei flussi di cassa, la volatilità attesa dei prezzi, ecc., sia sulla base di valori rilevati su mercati regolamentati o quotazioni fornite da controparti finanziarie. Per ulteriori dettagli vedasi la nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari". |
Così come previsto dallo IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori) paragrafo 10, in assenza di un Principio o di un'Interpretazione applicabile specificatamente ad una determinata operazione, la Direzione aziendale definisce, attraverso ponderate valutazioni soggettive, le metodologie contabili da adottare nell'ottica di fornire un bilancio consolidato che rappresenti fedelmente la situazione patrimonialefinanziaria, il risultato economico e i flussi finanziari del Gruppo, che rifletta la sostanza economica delle operazioni, sia neutrale, redatto su basi prudenziali e completo sotto tutti gli aspetti rilevanti.
Ai sensi dello IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori) vengono qui di seguito indicati e brevemente illustrati gli IFRS in vigore a partire dal bilancio al 31 dicembre 2017.
In data 6 novembre 2017 è stato emesso il Regolamento UE n. 2017/1989 che ha recepito a livello comunitario alcune modifiche allo IAS 12 (Imposte sul reddito) per chiarire la rilevazione delle attività per imposte anticipate su perdite non realizzate relative a strumenti di debito valutati al fair value.
L'adozione di dette modifiche non ha comportato alcun effetto sul bilancio consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2017.
In data 6 novembre 2017 è stato emesso il Regolamento UE n. 2017/1990 che ha recepito a livello comunitario alcune modifiche allo IAS 7 (Rendiconto finanziario). Tali modifiche hanno lo scopo di fornire informazioni integrative agli utilizzatori del bilancio per valutare le variazioni (flussi di cassa e non) delle passività derivanti da attività di finanziamento, evidenziando nella riconciliazione tra il saldo di apertura e di chiusura di dette passività:
L'adozione di dette modifiche non ha comportato alcun effetto significativo sul bilancio consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2017.
Alla data di redazione del presente bilancio consolidato, i seguenti nuovi Principi / Interpretazioni, non ancora entrati in vigore, sono stati emessi dallo IASB:
| Applicazione obbligatoria a partire dal |
|
|---|---|
| Nuovi Principi / Interpretazioni recepiti dalla UE | |
| IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti) | 1/1/2018 |
| Chiarimenti all'IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti) | 1/1/2018 |
| IFRS 9 (Strumenti Finanziari) | 1/1/2018 |
| IFRS 16 (Leasing) | 1/1/2019 |
| Miglioramenti agli IFRS (ciclo 2014-2016) – Modifiche allo IAS 28 | 1/1/2018 |
| Modifiche all'IFRS 2 (Classificazione e misurazione dei pagamenti basati su azioni) | 1/1/2018 |
| Nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE | |
| IFRIC 22 (Operazioni in valuta estera con pagamento anticipato / acconto ricevuto) | 1/1/2018 |
| Modifiche allo IAS 40 (Investimenti immobiliari) | 1/1/2018 |
| IFRIC 23 – Incertezza sul trattamento delle imposte sul reddito | 1/1/2019 |
| Modifiche all'IFRS 9: elementi con pagamento anticipato e con indennizzo negativo | 1/1/2019 |
| Modifiche allo IAS 28: Interessenze a lungo termine nelle Partecipazioni in società collegate e | |
| joint venture | 1/1/2019 |
| Miglioramenti agli IFRS (ciclo 2015–2017) | 1/1/2019 |
| Modifiche allo IAS 19: modifica, riduzione o estinzione di un Piano | 1/1/2019 |
| IFRS 17: Contratti di assicurazione | 1/1/2021 |
Gli eventuali impatti sul bilancio consolidato di Gruppo derivanti dai nuovi Principi / Interpretazioni sono tuttora in corso di valutazione. In particolare, si segnala che per l'adozione dell'IFRS 15, dell'IFRS 9 e dell'IFRS 16 sono in corso specifici progetti a livello di Gruppo. Pertanto una stima attendibile degli effetti quantitativi derivanti dall'adozione di detti principi sarà possibile solo a completamento di ciascun progetto.
In data 22 settembre 2016 è stato emesso il Regolamento UE n. 2016/1905 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti) e le relative modifiche. Inoltre, in data 31 ottobre 2017 è stato emesso il Regolamento UE n. 2017/1987 che ha recepito i chiarimenti all'IFRS 15.
L'IFRS 15 sostituirà i principi che, ad oggi, disciplinano la rilevazione dei ricavi, ovvero, lo IAS 18 (Ricavi), lo IAS 11 (Lavori in corso su Ordinazione) e le relative interpretazioni sulla rilevazione dei ricavi (IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela, IFRIC 15 Accordi per la costruzione di immobili, IFRIC 18 Cessioni di attività da parte della clientela e SIC 31 Ricavi – Operazioni di baratto comprendenti attività pubblicitaria).
L'IFRS 15 si applica retrospettivamente a partire dal 1° gennaio 2018; il Gruppo TIM applicherà il metodo retrospettivo semplificato con la rilevazione dell'effetto cumulativo della prima applicazione del principio a rettifica del patrimonio netto di apertura e lasciando invariati i periodi comparativi precedenti.
Nel Gruppo TIM l'IFRS 15 impatta la rilevazione dei ricavi delle offerte fisso e mobile nonché la rilevazione dei costi contrattuali. Non ci sono impatti sui flussi di cassa. Seguono le principali differenze rispetto alle rilevazioni con i correnti principi contabili:
Con l'applicazione dell'IFRS 15 tale impostazione sarà sostanzialmente confermata. Sulla base delle analisi condotte sono tuttavia previsti alcuni impatti, in particolare in relazione a:
Il Gruppo TIM prevede che l'adozione del nuovo principio determini in sede di transizione un impatto netto complessivamente negativo sul patrimonio netto al 1° gennaio 2018, derivante dall' effetto combinato di:
Sono ad oggi in corso di definizione le stime degli impatti sul patrimonio netto alla data di transizione.
Il processo di implementazione del nuovo principio contabile comporta aggiornamenti e modifiche significative sui sistemi IT, la modifica e l'aggiornamento dei modelli di controllo e di compliance e dei relativi processi. Gli impatti sono basati sulle risultanze delle analisi alla data di redazione del presente bilancio e potrebbero cambiare in quanto il Gruppo non ha ancora completato lo specifico progetto.
Inoltre gli impatti in sede di transizione, che avranno come contropartita il patrimonio netto, non sono indicativi degli sviluppi futuri, in quanto il modello di business e le politiche di marketing e contrattuali con il cliente potrebbero cambiare con conseguenti riflessi sulla rilevazione in bilancio dei ricavi e dei relativi costi.
In data 22 novembre 2016 è stato emesso il Regolamento UE n. 2016/2067 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 9 (Strumenti Finanziari) che riguarda la classificazione, misurazione e cancellazione di attività e passività finanziarie, la riduzione di valore di strumenti finanziari nonché la contabilizzazione delle operazioni di copertura.
L'IFRS 9 si applica a partire dal 1°gennaio 2018. Il Gruppo TIM ha deciso di applicare le opzioni che consentono di:
Nel Gruppo TIM l'IFRS 9 impatta principalmente la determinazione delle perdite attese sui crediti di natura commerciale e su altre attività finanziarie (passaggio dal modello dell'incurred loss previsto dallo IAS 39 a quello dell'expected credit loss).
Il Gruppo TIM prevede che l'adozione del nuovo principio determini in sede di transizione un impatto negativo non significativo in termini di patrimonio netto, dovuto principalmente a maggiori svalutazioni di crediti commerciali e altre attività finanziarie.
Sono ad oggi in corso di definizione le stime degli impatti sul patrimonio netto alla data di transizione.
Il processo di implementazione del nuovo principio contabile comporta aggiornamenti e modifiche significative sui sistemi IT, la modifica e l'aggiornamento dei modelli di controllo e di compliance e dei relativi processi. Gli impatti sono basati sulle risultanze delle analisi alla data di redazione del presente bilancio e potrebbero cambiare in quanto il Gruppo non ha ancora completato lo specifico progetto. Inoltre gli impatti in sede di transizione, che avranno come contropartita il patrimonio netto, non sono indicativi degli sviluppi futuri, in quanto il modello di business e le politiche contrattuali potrebbero cambiare con conseguenti riflessi sul bilancio.
In data 31 ottobre 2017 è stato emesso il Regolamento UE n. 2017/1986 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 16 (Leasing). L'IFRS 16 sostituisce lo IAS 17 (Leasing) e le relative Interpretazioni (IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing; SIC 15 Leasing operativo—Incentivi; SIC 27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del leasing).
Per i contratti di locazione passiva che rispettano i requisiti previsti dal nuovo principio (che non distingue tra leasing operativi e leasing finanziari), l'IFRS 16 prevede l'iscrizione nella situazione patrimoniale-finanziaria di una passività, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, a fronte dell'iscrizione nell'attivo del "diritto d'uso dell'attività presa in locazione".
L'IFRS 16 si applica retrospettivamente a partire dal 1° gennaio 2019; il Gruppo TIM intende applicare il metodo retrospettivo semplificato con la rilevazione, per i leasing precedentemente classificati secondo lo IAS 17 come leasing operativi, del debito per leasing e del corrispondente valore del diritto d'uso misurati sui residui canoni contrattuali alla data di transizione.
I principali impatti sul bilancio consolidato di Gruppo, tuttora in corso di quantificazione, sono così riassumibili:
TIM detiene la maggioranza dei diritti di voto in tutte le controllate incluse nell'area di consolidamento. L'elenco completo delle società controllate consolidate, è riportato nella Nota "Le imprese del Gruppo TIM".
Le variazioni intervenute nell'area di consolidamento al 31 dicembre 2017, rispetto al 31 dicembre 2016, sono di seguito elencate.
Tali variazioni non hanno avuto impatti significativi sul presente Bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2017.
| Società | Business Unit di riferimento |
Mese | |
|---|---|---|---|
| Uscite: | |||
| TIERRA ARGENTEA S.A. | Liquidata | Altre Attività | Maggio 2017 |
| TELECOM ITALIA FINANCE IRELAND Limited | Liquidata | Altre Attività | Ottobre 2017 |
| Fusione: | |||
| BEIGUA S.r.l. | Fusa in Persidera S.p.A. | Domestic | Luglio 2017 |
| TI SPARKLE IRELAND TELECOMMUNICATIONS Limited |
Fusa in Telecom Italia Sparkle S.p.A. |
Domestic | Luglio 2017 |
| OLIVETTI MULTISERVICES S.p.A. | Fusa in TIM S.p.A. | Domestic | Ottobre 2017 |
| TIM REAL ESTATE S.r.l. | Fusa in TIM S.p.A. | Domestic | Ottobre 2017 |
| TMI TELEMEDIA INTERNATIONAL DO BRASIL LTDA |
Fusa in TI Sparkle Brasil Participacoes Ltda |
Domestic | Ottobre 2017 |
Il numero delle imprese controllate e delle imprese collegate del Gruppo TIM, è così ripartito:
| 31.12.2017 | ||||
|---|---|---|---|---|
| Imprese: | Italia | Estero | Totale | |
| controllate consolidate con il metodo integrale | 22 | 44 | 66 | |
| Joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto | 1 | - | 1 | |
| collegate valutate con il metodo del patrimonio netto | 19 | - | 19 | |
| Totale imprese | 42 | 44 | 86 |
| 31.12.2016 | |||
|---|---|---|---|
| Imprese: | Italia | Estero | Totale |
| controllate consolidate con il metodo integrale | 25 | 48 | 73 |
| joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto | 1 | - | 1 |
| collegate valutate con il metodo del patrimonio netto | 19 | - | 19 |
| Totale imprese | 45 | 48 | 93 |
Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Le imprese del Gruppo TIM".
Al 31 dicembre 2017 il Gruppo TIM detiene partecipazioni in società controllate, con interessenze significative di minoranza, con riferimento al gruppo Tim Brasil.
Si precisa che i dati di seguito presentati, al lordo delle elisioni dei rapporti con le altre società del Gruppo, sono redatti secondo gli IFRS e tengono conto delle rettifiche apportate al momento dell'acquisizione (allineamento al fair value delle attività e passività acquisite).
La quota delle interessenze partecipative, detenuta dalle partecipazioni di minoranza, al 31 dicembre 2017 è pari al 33,4% del capitale di Tim Participações, che a sua volta detiene il 100% del capitale delle società operative Tim Celular S.A. e Tim S.A. (ex Intelig Telecomunicações Ltda), coincidente con i corrispondenti diritti di voto.
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Attività non correnti | 6.819 | 7.822 |
| Attività correnti | 1.929 | 2.956 |
| Totale Attività | 8.748 | 10.778 |
| Passività non correnti | 1.703 | 2.726 |
| Passività correnti | 1.852 | 2.331 |
| Totale Passività | 3.555 | 5.057 |
| Patrimonio Netto | 5.193 | 5.721 |
| di cui Partecipazioni di minoranza | 1.556 | 1.705 |
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Ricavi | 4.502 | 4.047 |
| Utile (perdita) dell'esercizio | 340 | 194 |
| di cui Partecipazioni di minoranza | 114 | 65 |
Il flusso monetario complessivo generato nell'esercizio 2017 risulta negativo per 744 milioni di euro, in presenza di una differenza cambio negativa di 146 milioni di euro, in assenza della quale il flusso generato sarebbe risultato negativo per 598 milioni di euro. Si segnala che tale risultato include l'effetto per 257 milioni di euro del pagamento al consorzio che provvede alla liberazione (clean up) dello spettro 700 Mhz i cui diritti d'uso furono acquisiti nel 2014.
Nell'esercizio 2016 risultava positivo per 58 milioni di euro, in presenza di una differenza cambio positiva di 311 milioni di euro, in assenza della quale il flusso generato sarebbe risultato negativo per 253 milioni di euro.
Si segnalano infine, sempre con riferimento al gruppo Tim Brasil e coerentemente con quanto evidenziato nella Relazione sulla gestione – Sezione Principali rischi e incertezze, i principali fattori di rischio che potrebbero comportare restrizioni, anche significative, sulle attività del gruppo Tim Brasil:
Tale voce presenta la seguente ripartizione ed evoluzione negli anni 2016 e 2017:
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | Riclassifiche | Incrementi | Decrementi | Svalutazioni | Differenze cambio |
31.12.2016 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Domestic | 28.447 | 29 | 13 | 28.489 | |||
| Core Domestic | 28.035 | 29 | 13 | 28.077 | |||
| International Wholesale | 412 | 412 | |||||
| Brasile | 907 | 216 | 1.123 | ||||
| Media | 29 | (29) | − | ||||
| Altre attività | − | − | |||||
| Totale | 29.383 | − | 13 | − | − | 216 | 29.612 |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | Riclassifiche | Incrementi | Decrementi | Svalutazioni | Differenze cambio |
31.12.2017 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Domestic | 28.489 | 28.489 | |||||
| Core Domestic | 28.077 | 28.077 | |||||
| International Wholesale | 412 | 412 | |||||
| Brasile | 1.123 | (150) | 973 | ||||
| Altre attività | − | − | |||||
| Totale | 29.612 | − | − | − | − | (150) | 29.462 |
Con riferimento all'acquisizione della società Noverca S.r.l. avvenuta nell'ottobre 2016, si segnala che l'avviamento provvisoriamente iscritto nel 2016 per 5 milioni di euro è stato confermato a seguito del completamento del processo di allocazione del prezzo previsto dall'IFRS 3.
I valori contabili lordi dell'avviamento e delle relative svalutazioni per riduzione di valore accumulate dal 1° gennaio 2004 (data di allocazione alle Unità Generatrici di Flussi Finanziari (CGU)) sino al 31 dicembre 2017 e 2016 sono così riepilogati:
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo |
Svalutazioni accumulate |
Valore netto |
Valore lordo |
Svalutazioni accumulate |
Valore netto |
| Domestic | 42.457 | (13.968) | 28.489 | 42.457 | (13.968) | 28.489 |
| Core Domestic | 42.045 | (13.968) | 28.077 | 42.045 | (13.968) | 28.077 |
| International Wholesale | 412 | − | 412 | 412 | − | 412 |
| Brasile | 1.204 | (231) | 973 | 1.389 | (266) | 1.123 |
| Altre attività | − | − | − | − | − | − |
| Totale | 43.661 | (14.199) | 29.462 | 43.846 | (14.234) | 29.612 |
I dati relativi alla CGU Brasile sono esposti in Euro convertiti al cambio puntuale alla data di chiusura del bilancio; il valore dell'avviamento relativo alla CGU corrisponde a 3.854 milioni di reais.
L'Avviamento non è soggetto ad ammortamento ma a verifica per riduzione di valore, con cadenza almeno annuale. Il Gruppo TIM in sede di Bilancio 2017 ha pertanto effettuato la verifica di recuperabilità del valore dell'avviamento (impairment test) in ottemperanza alla procedura di cui il Gruppo si è dotato. In tale ambito, il valore recuperabile delle attività al 31 dicembre 2017 è risultato superiore al valore netto contabile per tutte le CGU.
La verifica di recuperabilità è stata svolta a due livelli, al primo livello è stato stimato il valore recuperabile delle attività attribuite alle singole CGU alle quali è allocato l'avviamento; al secondo livello si sono considerate le attività del Gruppo nel loro complesso.
Per quanto riguarda le verifiche al primo livello le unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari alle quali è allocato l'avviamento sono le seguenti:
| Settore | Unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari |
|---|---|
| Domestic | Core Domestic |
| International Wholesale | |
| Brasile | Tim Brasil |
La configurazione di valore utilizzata per determinare il valore recuperabile è il valore d'uso per Core Domestic e International Wholesale e il Fair value basato sulla capitalizzazione di borsa a fine periodo per la CGU Brasile.
Le valutazioni sono espresse in valuta locale, e pertanto in valuta Euro per le CGU Core Domestic e International Wholesale e in valuta Reais per la CGU Brasile. Per quest'ultima unità il valore recuperabile delle attività è determinato con la denominazione della valuta funzionale e successivamente convertito al cambio puntuale alla data di chiusura del bilancio.
Le stime di valore d'uso sono determinate, nel rispetto dello IAS36, dei principi e delle best practices di valutazione, avendo a riferimento flussi di cassa attesi in diversi scenari. I diversi flussi attesi sono sintetizzati in un flusso medio normale determinato con il supporto di esperti valutatori e industriali (Esperti), partendo dal Piano Industriale (2018-2020) approvato dal Consiglio di Amministrazione. Per la CGU International Wholesale, non intravedendo fattori di rischio addizionali, i flussi medi normali attesi coincidono con il Piano Industriale.
Per la CGU Core Domestic i flussi medio attesi sono determinati avendo a riferimento i tre anni del Piano Industriale (2018-2020) ai quali si aggiungono dati estrapolati per ulteriori due anni portando così il periodo di previsione esplicita dei flussi finanziari futuri, a complessivi cinque anni (2018-2022). L'estrapolazione al 2021- 2022 ha consentito in particolare di intercettare fenomeni di mercato e concorrenziali che manifesteranno i loro segnali oltre l'orizzonte di previsione del Piano Industriale (2018-2020).
Per la stima del valore terminale si è assunto come flusso sostenibile di lungo periodo l'estrapolazione del flusso stimato al 2022, opportunamente rettificato per tenere in considerazione un adeguato livello di investimenti a lungo termine.
Il Piano Industriale (2018-2020) già recepisce alcune valutazioni sugli elementi di rischio nonché le azioni di contrasto e risposta. Il management per la stima dei flussi di cassa utilizzati ai fini dell'impairment, in collaborazione con gli Esperti, attribuendo maggior peso alle evidenze esterne disponibili, ha effettuato ulteriori challenge su specifici fattori di rischio apportando variazioni negli ammontari e/o nella distribuzione temporale dei flussi di cassa futuri.
Il costo del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali nelle stime di valore d'uso per la CGU Core Domestic e International Wholesale è stato definito come segue:
Si riporta nel seguito, per ciascuna CGU, il costo medio ponderato del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali (c.d. tasso WACC) e il tasso equivalente al lordo dell'effetto fiscale.
Si riportano inoltre i tassi di crescita utilizzati per la stima del valore residuo dopo il periodo di previsione esplicita (c.d. tassi g), espressi in termini nominali e riferiti ai flussi finanziari in valuta funzionale. Si riportano infine i tassi di capitalizzazione impliciti che, per ciascuna CGU, risultano dalla differenza tra il costo del capitale, al netto delle imposte, e il tasso di crescita g.
| Core Domestic | International Wholesale |
|
|---|---|---|
| WACC | 6,39% | 6,39% |
| WACC prima delle imposte | 8,52% | 8,31% |
| Tasso di crescita oltre il periodo esplicito (g) | 0,5% | 0,5% |
| Tasso di capitalizzazione (WACC-g) | 8,02% | 7,81% |
| Investimenti/Ricavi, % in perpetuo | 19,26% | 5,86% |
I tassi di crescita nel valore terminale "g" delle CGU del settore Domestic sono stati stimati tenendo conto dell'evoluzione attesa nel periodo di previsione esplicita e si collocano all'interno dell'intervallo dei tassi di crescita applicati dagli analisti che seguono il titolo TIM.
Anche nella stima del livello di investimenti necessari a sostenere lo sviluppo perpetuo dei flussi finanziari nel periodo successivo a quello di previsione esplicita si sono considerati parametri differenziati tra le diverse CGU, in funzione della fase del ciclo di investimento, del posizionamento competitivo e delle infrastrutture tecnologiche gestite.
Le differenze fra il valore recuperabile e i valori netti contabili per le CGU considerate ammontano a:
| (milioni di euro) | Core Domestic | International Wholesale |
Brasile |
|---|---|---|---|
| Differenza tra i valori d'uso e i valori netti contabili | +4.465 | +56 | +2.552 |
In sede di stima dei valori recuperabili si sono svolte analisi di simulazione dei risultati al variare dei parametri rilevanti. Nel seguito si riportano i parametri che, se considerati singolarmente e in costanza degli altri, rendono il valore recuperabile delle attività delle principali CGU uguale al loro valore netto contabile.
| Core Domestic | International Wholesale |
Brasile | |
|---|---|---|---|
| WACC prima delle imposte | 9,26% | 8,70% | - |
| Tasso di capitalizzazione (WACC – g) | 8,76% | 8,20% | - |
| Investimenti/Ricavi, % in perpetuo | 23,08% | 6,34% | - |
| Variazione percentuale quotazione di borsa | -32% |
In aggiunta ai flussi medio normali utilizzati per determinare il valore d'uso della CGU Core Domestic, sono state effettuate anche analisi di sensitivity sui fattori di rischio individuati con gli Esperti e per tenere conto della prospettiva dell'operatore di mercato. A seguito di tali sensitivity il valore recuperabile risulta comunque superiore al valore netto contabile.
Per quanto riguarda i controlli di valore a livello complessivo di Gruppo si è proceduto al confronto tra la sommatoria dei valori recuperabili di tutte le CGU e il valore contabile delle attività operative nette del bilancio consolidato, applicati gli opportuni aggiustamenti per tenere conto dei flussi di cassa delle Funzioni Centrali non attribuite ad alcuna CGU. Anche a questo ulteriore livello di impairment test non si sono registrate riduzioni per perdite di valore.
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2016, di 241 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:
| (milioni di euro) | 31.12.2015 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni) | / Ripristini | Dismissioni Differenze | cambio | Oneri finanziari capitalizzati |
Altre variazioni |
31.12.2016 | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno |
2.070 | 990 | (1.243) | 206 | 435 | 2.458 | |||
| Concessioni, licenze, marchi e diritti simili |
2.829 | 87 | (393) | 89 | 242 | 2.854 | |||
| Altre attività immateriali |
83 | 128 | (107) | 5 | 109 | ||||
| Attività immateriali in corso e acconti |
1.498 | 436 | (2) | 198 | 73 | (673) | 1.530 | ||
| Totale | 6.480 | 1.641 | (1.743) | − | (2) | 498 | 73 | 4 | 6.951 |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni) | / Ripristini | Dismissioni Differenze | cambio | Oneri finanziari capitalizzati |
Altre variazioni |
31.12.2017 | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno |
2.458 | 771 | (1.263) | (147) | 374 | 2.193 | |||
| Concessioni, licenze, marchi e diritti simili |
2.854 | 140 | (396) | (96) | 248 | 2.750 | |||
| Altre attività immateriali |
109 | 157 | (134) | (5) | 7 | 134 | |||
| Attività immateriali in corso e acconti |
1.530 | 1.224 | (30) | (143) | 73 | (539) | 2.115 | ||
| Totale | 6.951 | 2.292 | (1.793) | (30) | − | (391) | 73 | 90 | 7.192 |
Gli investimenti dell'esercizio 2017 comprendono 272 milioni di euro di attività realizzate internamente (289 milioni di euro nell'esercizio 2016); per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota specifica "Attività realizzate internamente".
I diritti di brevetto industriale e i diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno al 31 dicembre 2017 sono rappresentati essenzialmente dal software applicativo acquisito a titolo di proprietà e in licenza d'uso, ammortizzati in un periodo compreso fra 2 e 5 anni, e si riferiscono prevalentemente a TIM S.p.A. (1.223 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (944 milioni di euro).
Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili al 31 dicembre 2017 si riferiscono principalmente:
Il valore residuo delle licenze di telefonia e diritti assimilabili (2.153 milioni di euro) e le relative vite utili sono così dettagliati:
| Tipologia | Valore residuo al 31.12.2017 |
Vita utile | Quota di Amm.to dell'esercizio 2017 |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | (anni) | (milioni di euro) | |
| TIM S.p.A.: | |||
| UMTS | 537 | 18 | 134 |
| UMTS 2100 MHz | 30 | 12 | 7 |
| WiMax | 5 | 15 | 1 |
| LTE 1800 MHz | 103 | 18 | 9 |
| LTE 800 MHz | 720 | 17 | 60 |
| LTE 2600 MHz | 79 | 17 | 7 |
| GSM (proroga) | 17 | 3 | 34 |
| Banda 1452-1492 MHz | 198 | 14 | 16 |
| gruppo Tim Brasil: | |||
| GSM e 3G (UMTS) | 165 | 15 | 53 |
| 4G (LTE - 700 Mhz) | 299 | 15 | 15 |
Le altre attività immateriali al 31 dicembre 2017 comprendono essenzialmente la capitalizzazione di costi di acquisizione della clientela mobile (Subscribers Acquisition Costs - SAC) pari a 110 milioni di euro (78 milioni di euro riferiti alla Capogruppo e 32 milioni di euro alla Business Unit Brasile) rappresentati principalmente dalle provvigioni alla rete di vendita per alcune offerte commerciali che vincolano il cliente per un periodo determinato; i SAC sono ammortizzati lungo la durata minima del contratto sottostante (fra i 12 e i 36 mesi).
Le attività immateriali in corso e acconti aumentano di 585 milioni di euro e accolgono il pagamento anticipato da parte di TIM S.p.A. per 630 milioni di euro, a fronte della proroga dei diritti d'uso della banda a 900 e 1800 MHz (GSM), che avrà decorrenza dal 1° luglio 2018 al 31 dicembre 2029.
Si rammenta che la voce accoglie parte dell'ammontare del diritto d'uso delle frequenze a 700 MHz, acquisito nel 2014 dal gruppo Tim Brasil per complessivi 2,9 miliardi di reais (pari a circa 1 miliardo di euro). Nel 2017 una componente dello stesso, pari a 251 milioni di euro, è entrato in esercizio ed è stato conseguentemente riclassificato alla voce "Concessioni, licenze, marchi e diritti simili".
Poiché il tempo necessario affinché il diritto d'uso fosse utilizzabile risultò superiore ai 12 mesi, sin dal 2014 sono stati capitalizzati gli oneri finanziari direttamente imputabili, che nel 2017 sono risultati pari a 73 milioni di euro in presenza di un tasso d'interesse annuo pari al 9,48%; la capitalizzazione è stata portata a diretta riduzione della voce di conto economico "Oneri finanziari - Interessi passivi a banche".
Da ultimo si segnalano svalutazioni di software in corso di sviluppo che non saranno più utilizzati da parte della Capogruppo il cui valore ammonta a 30 milioni di euro.
Gli ammortamenti e le svalutazioni sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.
Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2017 e 2016 sono così riepilogati:
| 31.12.2016 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo |
Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto |
||
| Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno | 12.241 | (7) | (9.776) | 2.458 | ||
| Concessioni, licenze, marchi e diritti simili | 7.017 | (306) | (3.857) | 2.854 | ||
| Altre attività immateriali | 447 | − | (338) | 109 | ||
| Attività immateriali in corso e acconti | 1.532 | (2) | 1.530 | |||
| Totale attività immateriali a vita utile definita | 21.237 | (315) | (13.971) | 6.951 |
| 31.12.2017 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo |
Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto |
||
| Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno | 12.266 | (7) | (10.066) | 2.193 | ||
| Concessioni, licenze, marchi e diritti simili | 7.044 | (273) | (4.021) | 2.750 | ||
| Altre attività immateriali | 522 | (388) | 134 | |||
| Attività immateriali in corso e acconti | 2.145 | (30) | 2.115 | |||
| Totale attività immateriali a vita utile definita | 21.977 | (310) | (14.475) | 7.192 |
In aggiunta a quanto già segnalato in merito alla svalutazione di software in corso di sviluppo, tra i "Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno", sono presenti dismissioni per abbandoni o rifacimenti di software applicativi e di funzionamento impianti, da parte della Capogruppo, per un valore lordo di 519 milioni di euro, nonché, tra le altre attività immateriali, dismissioni lorde per 62 milioni di euro relative ai costi di acquisizione della clientela (Subscribers Acquisition Costs-SAC).
Le svalutazioni di "Concessioni, licenze, marchi e diritti simili", principalmente relative a esercizi precedenti al 2004, sono relative agli Indefeasible Rights of Use (IRU) di capacità trasmissiva e di cavi per collegamenti internazionali acquisiti dal gruppo Telecom Italia Sparkle. La variazione dell'importo esposto nel 2017 rispetto all'anno precedente, è dovuta prevalentemente alla conversione in euro dei bilanci in dollari, oltre che alla dismissione di alcuni asset di valore residuo nullo.
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2016, di 269 milioni di euro, e presentano la seguente composizione e variazione:
| (milioni di euro) | 31.12.2015 Investimenti | Ammortamenti (Svalutazioni) | / Ripristini | Dismissioni | Differenze cambio |
Altre variazioni |
31.12.2016 | |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Terreni | 171 | 21 | (2) | 2 | 11 | 203 | ||
| Fabbricati civili e industriali | 444 | 87 | (48) | (1) | 4 | 23 | 509 | |
| Impianti e macchinari | 10.909 | 2.113 | (2.170) | (17) | 457 | 417 | 11.709 | |
| Attrezzature industriali e commerciali |
41 | 11 | (15) | 1 | 38 | |||
| Altri beni | 378 | 93 | (157) | (5) | 28 | 54 | 391 | |
| Attività materiali in corso e acconti |
716 | 824 | (1) | (1) | 54 | (495) | 1.097 | |
| Totale | 12.659 | 3.149 | (2.390) | (3) | (24) | 545 | 11 | 13.947 |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni) | / Ripristini | Dismissioni | Differenze cambio |
Altre variazioni |
31.12.2017 | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Terreni | 203 | 6 | (2) | 6 | 213 | |||
| Fabbricati civili e industriali | 509 | 10 | (39) | (3) | 11 | 488 | ||
| Impianti e macchinari | 11.709 | 2.601 | (2.286) | (8) | (8) | (332) | 373 | 12.049 |
| Attrezzature industriali e commerciali |
38 | 12 | (16) | 2 | 36 | |||
| Altri beni | 391 | 88 | (159) | (2) | (18) | 76 | 376 | |
| Attività materiali in corso e acconti |
1.097 | 541 | 1 | (1) | (41) | (543) | 1.054 | |
| Totale | 13.947 | 3.258 | (2.500) | (7) | (11) | (396) | (75) | 14.216 |
La voce Terreni comprende sia i terreni edificati, che i terreni disponibili e non è soggetta ad ammortamento. Il saldo al 31 dicembre 2017 si riferisce, in prevalenza, a TIM S.p.A. (178 milioni di euro).
La voce Fabbricati civili e industriali comprende quasi esclusivamente gli immobili ad uso industriale adibiti a centrali telefoniche o a uso ufficio, e le costruzioni leggere. Il saldo di fine 2017 si riferisce principalmente a TIM S.p.A. (450 milioni di euro).
La voce Impianti e macchinari comprende l'insieme di tutte quelle strutture adibite al funzionamento del traffico telefonico voce/dati. Il saldo al 31 dicembre 2017 è prevalentemente attribuibile a TIM S.p.A. (9.183 milioni di euro) e alle società della Business Unit Brasile (2.059 milioni di euro).
La voce Attrezzature industriali e commerciali comprende gli strumenti e gli attrezzi impiegati per l'esercizio e la manutenzione degli impianti e macchinari; è sostanzialmente invariata rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente ed è riferita prevalentemente a TIM S.p.A..
La voce Altri beni comprende principalmente hardware per il funzionamento dei Data Center e per postazioni di lavoro, mobili e arredi e, in misura minimale, mezzi di trasporto e macchine d'ufficio.
La voce Attività materiali in corso e acconti comprende i costi (interni ed esterni) sostenuti per l'acquisizione o la produzione interna di attività materiali, per le quali non risulta ancora avviato il processo di utilizzazione economica.
Gli investimenti dell'esercizio 2017 aumentano di 109 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, principalmente per effetto dell'incremento degli investimenti innovativi di rete, e comprendono 354 milioni di euro di attività realizzate internamente (350 milioni di euro nell'esercizio 2016); per ulteriori dettagli in merito alle "Attività realizzate internamente" si rimanda alla Nota specifica.
Gli ammortamenti, le svalutazioni e i ripristini di valore sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.
L'ammortamento 2017 e 2016 è calcolato in quote costanti sulla base della vita utile stimata delle attività, rappresentata, in prevalenza, dalle seguenti aliquote minime e massime:
| Fabbricati civili e industriali | 2% - 5,55% |
|---|---|
| Impianti e macchinari | 3% - 50% |
| Attrezzature industriali e commerciali | 20% |
| Altri beni | 10% - 50% |
Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2017 e 2016 sono di seguito riepilogati:
| 31.12.2016 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo |
Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto |
|||
| Terreni | 207 | (4) | 203 | ||||
| Fabbricati civili e industriali | 1.705 | (1) | (1.195) | 509 | |||
| Impianti e macchinari | 69.372 | (67) | (57.596) | 11.709 | |||
| Attrezzature industriali e commerciali | 304 | (1) | (265) | 38 | |||
| Altri beni | 4.010 | (2) | (3.617) | 391 | |||
| Attività materiali in corso e acconti | 1.098 | (1) | 1.097 | ||||
| Totale | 76.696 | (76) | (62.673) | 13.947 |
| 31.12.2017 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo |
Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto |
||
| Terreni | 218 | (5) | 213 | |||
| Fabbricati civili e industriali | 1.717 | − | (1.229) | 488 | ||
| Impianti e macchinari | 68.964 | (62) | (56.853) | 12.049 | ||
| Attrezzature industriali e commerciali | 310 | (1) | (273) | 36 | ||
| Altri beni | 3.988 | (2) | (3.610) | 376 | ||
| Attività materiali in corso e acconti | 1.054 | − | 1.054 | |||
| Totale | 76.251 | (70) | (61.965) | 14.216 |
Le svalutazioni di "Impianti e macchinari", principalmente relative a esercizi precedenti al 2004, sono relative al gruppo Telecom Italia Sparkle.
Con riferimento ai valori lordi delle immobilizzazioni materiali, si segnala che nel 2017 TIM S.p.A. ha effettuato dismissioni per un valore lordo pari a 2.223 milioni di euro che hanno riguardato prevalentemente cespiti completamente ammortizzati; la voce maggiormente interessata è stata quella relativa a Impianti e macchinari per circa 2.188 milioni di euro.
Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2016, di 82 milioni di euro, e presentano la seguente composizione e variazione:
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | Investimenti | Variazioni di contratti di leasing finanziari |
Ammortamenti | Differenze cambio |
Altre variazioni |
31.12.2016 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Terreni in leasing | 16 | 16 | |||||
| Fabbricati civili e industriali | 1.880 | 23 | 70 | (125) | (13) | 1.835 | |
| Impianti e macchinari | 284 | 28 | (17) | 69 | 1 | 365 | |
| Altri beni | 7 | 134 | (16) | 125 | |||
| Attività materiali in corso e acconti | 21 | 63 | (12) | 72 | |||
| Totale | 2.208 | 86 | 232 | (158) | 69 | (24) | 2.413 |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | Investimenti | Variazioni di contratti di leasing finanziari |
Ammortamenti | Differenze cambio |
Altre variazioni |
31.12.2017 |
| Terreni in leasing | 16 | 16 | |||||
| Fabbricati civili e industriali | 1.835 | 47 | 2 | (130) | 14 | 1.768 | |
| Impianti e macchinari | 365 | 72 | 14 | (21) | (43) | (34) | 353 |
| Altri beni | 125 | 52 | (29) | (1) | (9) | 138 |
Gli investimenti sono rappresentati dall'acquisizione di capacità trasmissiva in IRU, stante l'integrale pagamento a inizio contratto, e da migliorie e spese incrementative sostenute con riferimento a beni mobili o immobili di terzi utilizzati sulla base di contratti di locazione finanziaria.
Attività materiali in corso e acconti 72 32 (48) 56 Totale 2.413 151 68 (180) (44) (77) 2.331
Le variazioni di contratti di leasing finanziari si riferiscono principalmente a TIM S.p.A. (54 milioni di euro) e solo in via residuale alla Business Unit Brasile.
Nella voce Fabbricati civili e industriali sono ricompresi gli immobili oggetto di contratto "long rent" e relativi adattamenti edili, quasi esclusivamente riferibili a TIM S.p.A..
La voce Impianti e macchinari accoglie prevalentemente l'iscrizione del valore delle torri di telecomunicazioni cedute dal gruppo Tim Brasil ad American Tower do Brasil e successivamente riacquisite sotto forma di leasing finanziario; le Altre variazioni includono le modifiche al valore di carico derivanti dalle revisione di stima effettuate al fine di considerare variazioni significative tra i costi stimati all'inizio dei contratti e i costi effettivamente sostenuti.
La voce Altri beni accoglie prevalentemente i contratti di locazione finanziaria su autoveicoli; nel 2017 la Capogruppo ha stipulato contratti su 3.583 autoveicoli industriali, con un impatto sulla situazione patrimoniale al 31 dicembre 2017 di 52 milioni di euro in termini di maggiori attività materiali e relativi debiti per locazioni finanziarie.
Gli ammortamenti e le svalutazioni sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.
Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2017 e 2016 sono così riepilogati:
| 31.12.2016 | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo |
Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto |
|
| Terreni in leasing | 16 | 16 | |||
| Fabbricati civili e industriali | 3.330 | (27) | (1.468) | 1.835 | |
| Impianti e macchinari | 394 | (29) | 365 | ||
| Altri beni | 164 | (39) | 125 | ||
| Attività materiali in corso e acconti | 72 | 72 | |||
| Totale | 3.976 | (27) | (1.536) | 2.413 |
| 31.12.2017 | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo |
Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto |
|
| Terreni in leasing | 16 | 16 | |||
| Fabbricati civili e industriali | 3.391 | (27) | (1.596) | 1.768 | |
| Impianti e macchinari | 397 | (44) | 353 | ||
| Altri beni | 200 | (62) | 138 | ||
| Attività materiali in corso e acconti | 56 | 56 | |||
| Totale | 4.060 | (27) | (1.702) | 2.331 |
Al 31 dicembre 2017 e 2016 i canoni di leasing da corrispondere negli anni successivi e il loro valore attuale, sono i seguenti:
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Pagamenti minimi dovuti per canoni di leasing |
Valore attuale pagamenti minimi dovuti |
Pagamenti minimi dovuti per canoni di leasing |
Valore attuale pagamenti minimi dovuti |
|
| Entro l'esercizio successivo | 271 | 234 | 298 | 230 | |
| Dal 2° al 5° esercizio | 1.031 | 691 | 1.088 | 707 | |
| Oltre il 5° esercizio | 2.878 | 1.391 | 3.123 | 1.539 | |
| Totale | 4.180 | 2.316 | 4.509 | 2.476 |
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Valore canoni futuri netti (pagamenti minimi dovuti per canoni di leasing) | 4.180 | 4.509 |
| Quota interessi | (1.864) | (2.033) |
| Valore attuale canoni di leasing | 2.316 | 2.476 |
| Passività per locazioni finanziarie | 2.430 | 2.636 |
| Crediti finanziari per contratti di locazione attiva | (114) | (160) |
| Totale passività nette per locazioni finanziarie | 2.316 | 2.476 |
Al 31 dicembre 2017 la rivalutazione ISTAT dei canoni di leasing è stata pari a 13 milioni di euro (16 milioni di euro al 31 dicembre 2016) ed è riferita a TIM S.p.A..
Le Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto comprendono:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Tiglio I | 7 | 8 |
| NordCom | 5 | 5 |
| W.A.Y. | 3 | 3 |
| Altre | 2 | 2 |
| Totale Imprese collegate | 17 | 18 |
| Alfiere | − | − |
| Totale Joint Ventures | − | − |
| Totale partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto | 17 | 18 |
La movimentazione della voce è così dettagliata:
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | Investimenti | Cessioni e rimborsi di capitale |
Valutazione con il metodo del patrimonio netto |
31.12.2016 |
|---|---|---|---|---|---|
| Tiglio I | 8 | − | 8 | ||
| Nordcom | 4 | 1 | 5 | ||
| W.A.Y. | 3 | 3 | |||
| Altre | 3 | (1) | 2 | ||
| Totale Imprese collegate | 18 | − | − | − | 18 |
| Alfiere | 23 | (23) | − | ||
| Totale Joint Ventures | 23 | − | − | (23) | − |
| Totale partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto |
41 | − | − | (23) | 18 |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | Investimenti | Cessioni e rimborsi di capitale |
Valutazione con il metodo del patrimonio netto |
31.12.2017 |
|---|---|---|---|---|---|
| Tiglio I | 8 | (1) | 7 | ||
| Nordcom | 5 | 5 | |||
| W.A.Y. | 3 | 3 | |||
| Altre | 2 | 2 | |||
| Totale Imprese collegate | 18 | − | − | (1) | 17 |
| Alfiere | − | − | |||
| Totale Joint Ventures | − | − | − | − | − |
| Totale partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto |
18 | − | − | (1) | 17 |
La voce relativa alle joint ventures si riferisce alla partecipazione in Alfiere S.p.A., società che possiede alcuni fabbricati nella zona EUR di Roma, il cui valore è stato sostanzialmente azzerato nel 2016.
Il bilancio al 31 dicembre 2017 di Alfiere S.p.A. non è ancora disponibile; per quanto concerne i principali dati aggregati predisposti secondo gli IFRS relativamente alla quota di competenza del Gruppo TIM sono pertanto esposte le grandezze relative all'esercizio 2016.
| 2016 | ||
|---|---|---|
| (milioni di euro) | Alfiere S.p.A. | Quota Gruppo TIM (50%) |
| Attività non correnti | 157 | 78,5 |
| Attività correnti | 3 | 1,5 |
| Totale Attività | 160 | 80 |
| Passività non correnti | 149 | 74,5 |
| Passività correnti | 15 | 7,5 |
| Totale Passività | 164 | 82 |
| Patrimonio netto | (4) | (2) |
| Totale Passività e Patrimonio Netto | 160 | 80 |
| Utile (perdita) dell'esercizio | (46) | (23) |
L'elenco delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto è riportato nella Nota "Le imprese del Gruppo TIM".
Le partecipazioni in imprese collegate valutate con il metodo del patrimonio netto del Gruppo TIM sono non rilevanti sia singolarmente che in forma aggregata.
Il Gruppo TIM non detiene partecipazioni in entità strutturate.
La voce relativa alle altre partecipazioni è così dettagliata:
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | Investimenti | Cessioni e rimborsi di capitale |
Valutazione con il metodo del fair value |
Altre variazioni | 31.12.2016 |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Assicurazioni Generali | 3 | (1) | 2 | |||
| Fin.Priv. | 19 | (2) | 17 | |||
| Northgate Telecom Innovations Partners L.P. |
9 | 5 | 14 | |||
| Altre | 14 | (1) | − | 13 | ||
| Totale | 45 | 5 | (1) | (3) | − | 46 |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | Investimenti | Cessioni e rimborsi di capitale |
Valutazione con il metodo del fair value |
Altre variazioni | 31.12.2017 |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Assicurazioni Generali | 2 | 1 | 3 | |||
| Fin.Priv. | 17 | 3 | 20 | |||
| Northgate Comms Tech Innovations Partners L.P. (ex Northgate Telecom Innovations Partners L.P.) |
14 | 3 | 17 | |||
| Altre | 13 | (2) | 11 | |||
| Totale | 46 | 3 | − | 4 | (2) | 51 |
Le altre variazioni intervenute nell'esercizio 2017 accolgono la svalutazione di una partecipazione di minore entità.
Ai sensi dello IAS 39, si precisa che le Altre partecipazioni rappresentano un'Attività finanziaria disponibile per la vendita.
Per ulteriori dettagli sugli Strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
Le Attività finanziarie (non correnti e correnti) sono così dettagliate:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | |
|---|---|---|---|
| Attività finanziarie non correnti | |||
| Titoli, crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | − | 1 | |
| Crediti verso il personale | 47 | 48 | |
| Crediti finanziari per contratti di locazione attiva | 69 | 101 | |
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti di natura finanziaria |
1.495 | 2.497 | |
| Derivati non di copertura | 7 | 39 | |
| Altri crediti finanziari | 150 | 12 | |
| Totale attività finanziarie non correnti | (a) | 1.768 | 2.698 |
| Attività finanziarie correnti Titoli diversi dalle partecipazioni |
|||
| Posseduti per la negoziazione | − | 140 | |
| Posseduti fino alla scadenza | − | − | |
| Disponibili per la vendita | 993 | 1.379 | |
| 993 | 1.519 | ||
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti | |||
| Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (con scadenza superiore a 3 mesi) |
100 | 100 | |
| Crediti verso il personale | 16 | 15 | |
| Crediti finanziari per contratti di locazione attiva | 45 | 59 | |
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria |
260 | 185 | |
| Derivati non di copertura | 15 | 28 | |
| Altri crediti finanziari a breve | 1 | 2 | |
| 437 | 389 | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 3.575 | 3.964 | |
| Totale attività finanziarie correnti | (b) | 5.005 | 5.872 |
| Attività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
(c) | − | − |
| Totale attività finanziarie non correnti e correnti (a+b+c) |
6.773 | 8.570 |
Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
I crediti finanziari per contratti di locazione attiva si riferiscono:
I derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti di natura finanziaria afferiscono principalmente alla componente di valutazione spot mark to market dei derivati di copertura, mentre i Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria includono essenzialmente i ratei attivi su tali contratti derivati.
I derivati non di copertura comprendono la componente di valutazione spot mark to market dei derivati non di copertura della Business Unit Brasile.
Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Strumenti derivati".
Gli altri crediti finanziari non correnti si riferiscono a un deposito per 150 milioni di euro effettuato con Deutsche Bank con scadenza giugno 2019.
I titoli diversi dalle partecipazioni, inclusi nelle attività correnti e classificati come disponibili per la vendita scadenti oltre tre mesi, si riferiscono:
Le disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (con scadenza superiore a 3 mesi) comprendono due depositi da 50 milioni di euro rispettivamente con Bank of China e con Banca Popolare di Sondrio, entrambi con scadenza aprile 2018.
La cassa e altre disponibilità liquide equivalenti diminuiscono di 389 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 e sono così composte:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali | 2.828 | 2.491 |
| Assegni, cassa e altri crediti e depositi per elasticità di cassa | 2 | 1 |
| Titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) | 745 | 1.472 |
| Totale | 3.575 | 3.964 |
Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide al 31 dicembre 2017 hanno le seguenti caratteristiche:
I titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) si riferiscono per 744 milioni di euro (1.471 milioni di euro al 31 dicembre 2016) a certificati di deposito bancari brasiliani (Certificado de Depósito Bancário) effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie locali da parte delle società della Business Unit Brasile.
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2016, di 200 milioni di euro e comprendono:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
31.12.2016 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
|---|---|---|---|---|
| Crediti vari e altre attività non correnti: | ||||
| Crediti vari | 704 | 371 | 763 | 399 |
| Risconti attivi a medio/lungo termine | 1.718 | 1.459 | ||
| Totale | 2.422 | 371 | 2.222 | 399 |
I crediti vari e altre attività non correnti ammontano a 2.422 milioni di euro (2.222 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e includono crediti per imposte sul reddito pari a 96 milioni di euro (113 milioni di euro al 31 dicembre 2016).
I crediti vari sono prevalentemente relativi alla Business Unit Brasile (651 milioni di euro; 696 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e includono crediti per depositi giudiziali per 349 milioni di euro (382 milioni di euro al 31 dicembre 2016).
I risconti attivi a medio/lungo termine, pari a 1.718 milioni di euro (1.459 milioni di euro al 31 dicembre 2016), sono principalmente relativi al differimento di costi correlati all'attivazione e acquisizione di contratti di servizi telefonici da parte della Business Unit Domestic.
Per ulteriori dettagli sugli Strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
I Crediti per imposte sul reddito non correnti e correnti ammontano al 31 dicembre 2017 a 173 milioni di euro (207 milioni di euro al 31 dicembre 2016).
In particolare comprendono:
Il saldo netto è pari a 728 milioni di euro al 31 dicembre 2016 (584 milioni di euro al 31 dicembre 2016) ed è così composto:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Attività per imposte anticipate | 993 | 877 |
| Fondo imposte differite | (265) | (293) |
| Totale | 728 | 584 |
Le attività per imposte anticipate si riferiscono principalmente alla Business Unit Domestic per 939 milioni di euro (812 milioni di euro al 31 dicembre 2016).
Il fondo per imposte differite si riferisce principalmente a Telecom Italia Capital per 174 milioni di euro (208 milioni di euro al 31 dicembre 2016), alla Business Unit Domestic per 54 milioni di euro (38 milioni di euro al 31 dicembre 2016) ed alla Business Unit Brasile per 25 milioni di euro (32 milioni di euro al 31 dicembre 2016).
Poiché la contabilizzazione in bilancio delle imposte anticipate e differite è stata effettuata, ove ne esistano i presupposti, tenendo conto delle compensazioni per entità giuridica, la composizione delle stesse al lordo delle compensazioni effettuate, è la seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Attività per imposte anticipate | 1.429 | 1.294 |
| Fondo imposte differite | (701) | (710) |
| Totale | 728 | 584 |
Le differenze temporanee che compongono la voce al 31 dicembre 2017 e 2016, nonché la relativa movimentazione nel corso dell'esercizio 2017, sono analizzate nel seguente prospetto:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | Iscritte a conto economico |
Riconosciute a patrimonio netto |
Variazione area di consolidamento e altre variazioni |
31.12.2017 |
|---|---|---|---|---|---|
| Attività per imposte anticipate: | |||||
| Perdite fiscali a nuovo | 72 | (33) | (7) | 32 | |
| Strumenti derivati | 591 | (7) | 5 | 589 | |
| Fondo svalutazione crediti | 154 | (6) | (6) | 142 | |
| Fondi per rischi e oneri | 274 | 187 | (9) | 452 | |
| Ammortamenti tassati | 101 | 5 | 106 | ||
| Altre imposte anticipate | 102 | (2) | (2) | 10 | 108 |
| Totale | 1.294 | 144 | 3 | (12) | 1.429 |
| Fondo imposte differite: | |||||
| Strumenti derivati | (411) | 8 | (21) | 2 | (422) |
| Aggregazioni aziendali - per la parte relativa ai plusvalori residui |
(142) | 5 | 6 | (131) | |
| Plusvalenze differite | (4) | 2 | (2) | ||
| Ammortamenti anticipati | (28) | 13 | 1 | (14) | |
| Altre imposte differite | (125) | (22) | 15 | (132) | |
| Totale | (710) | 6 | (21) | 24 | (701) |
| Totale Attività per imposte anticipate al netto del Fondo imposte differite |
584 | 150 | (18) | 12 | 728 |
Le scadenze delle Attività per imposte anticipate e del Fondo imposte differite al 31 dicembre 2017 sono le seguenti:
| (milioni di euro) | Entro l'esercizio successivo |
Oltre l'esercizio successivo |
Totale al 31.12.2017 |
|---|---|---|---|
| Attività per imposte anticipate | 423 | 1.006 | 1.429 |
| Fondo imposte differite | (28) | (673) | (701) |
| Totale Attività per imposte anticipate al netto del Fondo imposte differite |
395 | 333 | 728 |
Al 31 dicembre 2017 il Gruppo TIM ha perdite fiscali riportabili a nuovo per 2.306 milioni di euro relative, principalmente, alla Business Unit Brasile e alla società Telecom Italia Finance, con le seguenti scadenze:
| Anno di scadenza | ||
|---|---|---|
| Anno di scadenza | (milioni di euro) |
|---|---|
| ------------------ | ------------------- |
| 2018 | 1 |
|---|---|
| 2019 | − |
| 2020 | − |
| 2021 | − |
| 2022 | − |
| Scadenza successiva al 2022 | 8 |
| Senza scadenza | 2.297 |
| Totale perdite fiscali riportabili a nuovo | 2.306 |
Le perdite fiscali riportabili a nuovo, delle quali si è tenuto conto per la determinazione delle imposte anticipate, ammontano a 91 milioni di euro al 31 dicembre 2017 (193 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e si riferiscono principalmente alla Business Unit Brasile. Le imposte anticipate sono state iscritte in quanto è stato ritenuto probabile che in futuro sia disponibile un reddito imponibile a fronte del quale possano essere utilizzate le perdite fiscali.
Non sono invece state rilevate attività per imposte anticipate per un importo massimo di 647 milioni di euro (733 milioni di euro al 31 dicembre 2016), corrispondenti a 2.215 milioni di euro di perdite fiscali portate a nuovo in quanto, allo stato, non se ne ritiene probabile la recuperabilità.
Al 31 dicembre 2017, non sono state stanziate imposte differite passive su un importo pari a circa 0,9 miliardi di euro di riserve in sospensione di imposta e utili non distribuiti delle società controllate, poiché il Gruppo TIM è in grado di controllare il momento in cui tali riserve saranno distribuite ed è probabile che tali utili cumulati non saranno distribuiti nel prossimo futuro. Le passività potenziali relative alle imposte che dovrebbero essere stanziate, in caso di distribuzione di tali riserve, non sono comunque significative.
Ammontano complessivamente a 157 milioni di euro (703 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Debiti per imposte sul reddito: | ||
| non correnti | 45 | 66 |
| correnti | 112 | 637 |
| Totale | 157 | 703 |
La quota non corrente, pari a 45 milioni di euro, si riferisce interamente alla Business Unit Brasile e la quota corrente, pari a 112 milioni di euro, si riferisce principalmente alla Business Unit Domestic (58 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (53 milioni di euro).
Sono pari a 490 milioni di euro e si decrementano di 438 milioni di euro rispetto all'esercizio 2016 (928 milioni di euro) principalmente a causa della minor base imponibile della Capogruppo TIM che ha inoltre beneficiato di agevolazioni previste dalla normativa in materia.
Le imposte sul reddito presentano il seguente dettaglio:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Imposte correnti dell'esercizio | 646 | 900 |
| Maggiori (minori) imposte correnti di esercizi precedenti | (6) | (54) |
| Totale imposte correnti | 640 | 846 |
| Imposte differite | (150) | 34 |
| Totale imposte sul reddito da Attività in funzionamento (a) |
490 | 880 |
| Imposte sul reddito da Attività cessate/Attività non correnti destinate | ||
| ad essere cedute (b) |
− | 48 |
| Totale imposte sul reddito (a+b) |
490 | 928 |
La riconciliazione tra l'onere fiscale teorico, determinato applicando l'aliquota fiscale IRES vigente in Italia (24%) e l'onere fiscale effettivo per gli esercizi chiusi il 31 dicembre 2017 e 2016 è la seguente:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Risultato prima delle imposte da Attività in funzionamento | 1.777 | 2.799 |
| Imposte sul reddito teoriche da Attività in funzionamento | 426 | 770 |
| Effetto imposte su variazioni in aumento (diminuzione) | ||
| Perdite fiscali dell'esercizio non considerate recuperabili | 3 | 17 |
| Perdite fiscali di esercizi precedenti non recuperabili (recuperabili) in esercizi futuri |
(2) | (1) |
| Effetto cambiamento aliquota IRES | − | 25 |
| IRES esercizi precedenti | (26) | (38) |
| Brasile: diversa aliquota rispetto all'aliquota teorica in vigore in Italia | 34 | 11 |
| Brasile: incentivo sugli investimenti nel Nord Est del Paese | (31) | (31) |
| Altre differenze nette, incluse agevolazioni fiscali | (55) | (26) |
| Imposte effettive a conto economico da Attività in funzionamento, esclusa IRAP |
349 | 727 |
| IRAP | 141 | 153 |
| Totale imposte effettive a conto economico da Attività in funzionamento (a) |
490 | 880 |
| Imposte effettive a conto economico da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (b) |
− | 48 |
| Totale imposte effettive a conto economico (a)+(b) |
490 | 928 |
Ai fini dell'analisi del carico fiscale relativo all'Utile/(perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento, l'impatto dell'IRAP non è stato tenuto in considerazione per evitare ogni effetto distorsivo, essendo tale imposta valida per le sole società italiane e commisurata a una base imponibile diversa dal risultato ante imposte.
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2016, di 20 milioni di euro, e sono così composte:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Materie prime, sussidiarie e di consumo | 1 | 1 |
| Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati | 3 | 3 |
| Prodotti finiti | 286 | 266 |
| Totale | 290 | 270 |
Le rimanenze sono costituite essenzialmente da apparati, terminali e relativi accessori di telecomunicazioni fisse e mobili, nonché da prodotti per ufficio, stampanti speciali e terminali per il gioco.
Le rimanenze di magazzino si riferiscono alla Business Unit Domestic per 259 milioni di euro (226 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e alla Business Unit Brasile per 31 milioni di euro (42 milioni di euro al 31 dicembre 2016).
Le rimanenze sono esposte al netto di un fondo svalutazione pari a 13 milioni di euro (27 milioni di euro al 31 dicembre 2016) la cui riduzione è prevalentemente connessa agli utilizzi effettuati da Olivetti.
Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2016, di 467 milioni di euro, e sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
31.12.2016 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
|---|---|---|---|---|
| Crediti per lavori su commessa | 34 | 33 | ||
| Crediti commerciali: | ||||
| Crediti verso clienti | 2.528 | 2.528 | 3.110 | 3.110 |
| Crediti verso altri gestori di telecomunicazioni | 972 | 972 | 815 | 815 |
| 3.500 | 3.500 | 3.925 | 3.925 | |
| Crediti vari e altre attività correnti: | ||||
| Crediti verso altri | 645 | 154 | 784 | 166 |
| Risconti attivi di natura commerciale e varia | 780 | − | 684 | − |
| 1.425 | 154 | 1.468 | 166 | |
| Totale | 4.959 | 3.654 | 5.426 | 4.091 |
Per ulteriori dettagli sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
Sono di seguito riportate le analisi, al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016, dell'anzianità degli Strumenti Finanziari inclusi nei Crediti commerciali, vari e altre attività correnti:
| di cui scaduti da: | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | di cui non | di cui | 0-90 gg. | 91-180 | 181-365 | Oltre 365 |
| scaduti | scaduti | gg. | gg. | gg. | |||
| Crediti commerciali, vari e altre | |||||||
| attività correnti | 3.654 | 2.781 | 873 | 300 | 178 | 188 | 207 |
| di cui scaduti da: | |||||||
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | di cui non | di cui | 0-90 gg. | 91-180 | 181-365 | Oltre 365 |
| scaduti | scaduti | gg. | gg. | gg. | |||
| Crediti commerciali, vari e altre |
I crediti non scaduti rispetto al 31 dicembre 2016 si decrementano di 328 milioni di euro, tale decremento è sostanzialmente riconducibile a TIM S.p.A. e alla Business Unit Brasile. Il decremento relativo alla Capogruppo è pari a 122 milioni di euro ed è principalmente riconducibile alle maggiori cessioni pro-soluto intervenute nell'esercizio. Per quanto riguarda la Business Unit Brasile il decremento di 180 milioni di euro comprende un adeguamento cambi negativo di circa 83 milioni euro.
I crediti "scaduti" si decrementano per 109 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016; in particolare la Business Unit Brasile evidenzia un decremento di 30 milioni di euro che comprende tuttavia un adeguamento cambi negativo di circa 13 milioni euro, escludendo il quale si evidenzia una riduzione di circa 17 milioni di euro. Contribuiscono inoltre al decremento dei crediti "scaduti" Olivetti S.p.A., nella fascia "0-90 gg" e TIM S.p.A. nella fascia "Oltre 365 gg".
La sensibile riduzione della fascia "Oltre 365 gg." è sostanzialmente relativa a TIM S.p.A. (-53 milioni di euro) e risente positivamente sia degli accordi transattivi raggiunti con Altri Operatori di Telecomunicazioni e con la Pubblica Amministrazione, sia del miglioramento della performance di incasso nei confronti della clientela Top.
I crediti commerciali ammontano a 3.500 milioni di euro (3.925 milioni di euro al 31 dicembre 2016), e sono al netto di 597 milioni di euro del relativo fondo svalutazione crediti (648 milioni di euro al 31 dicembre 2016); comprendono 43 milioni di euro (82 milioni di euro al 31 dicembre 2016) di quota a medio/lungo termine, essenzialmente per contratti di cessione di Indefeasible Rights of Use – IRU.
I crediti commerciali sono relativi in particolare, a TIM S.p.A. (2.425 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (646 milioni di euro).
La movimentazione del fondo svalutazione crediti è stata la seguente:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Al 1° gennaio | 648 | 614 |
| Accantonamenti a conto economico | 242 | 233 |
| Utilizzi e decrementi | (278) | (220) |
| Differenze cambio ed altre variazioni | (15) | 21 |
| Al 31 dicembre | 597 | 648 |
L'ammontare del fondo si riferisce:
I crediti verso altri ammontano a 645 milioni di euro (784 milioni di euro al 31 dicembre 2016), sono al netto di un fondo svalutazione pari a 54 milioni di euro (72 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e sono così analizzabili:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Anticipi a fornitori | 69 | 41 |
| Crediti verso il personale | 12 | 26 |
| Crediti tributari | 135 | 228 |
| Crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici | 207 | 242 |
| Partite diverse | 222 | 247 |
| Totale | 645 | 784 |
I crediti tributari comprendono, fra gli altri, 111 milioni di euro relativi alla Business Unit Brasile principalmente connessi a imposte indirette locali e 23 milioni di euro relativi alla Business Unit Domestic in parte rappresentati da importi a credito risultanti da dichiarazioni fiscali, da crediti per tributi, da crediti per imposte ed accessori indebitamente riscossi dall'Amministrazione finanziaria in corso di lite, nonché dal credito IVA sulle acquisizioni di autoveicoli e relativi accessori chiesta a rimborso ai sensi del DL n. 258/2006 convertito con modificazioni dalla L. n. 278/2006.
I crediti per contributi da Stato ed Enti Pubblici (207 milioni di euro) afferiscono principalmente ai progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL. Il riconoscimento a conto economico di detti contributi avviene al momento dell'entrata in esercizio degli impianti cui i contributi si riferiscono, previa verifica del soddisfacimento delle specifiche previsioni di ciascun bando. Le partite diverse comprendono in particolare:
I risconti attivi di natura commerciale e varia si riferiscono principalmente alla Capogruppo, in particolare sono attinenti al differimento di costi relativi ad attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela per 513 milioni di euro (427 milioni di euro al 31 dicembre 2016), ai canoni di affitto di immobili per 30 milioni di euro (32 milioni di euro al 31 dicembre 2016), ai canoni di noleggio e manutenzione per 142 milioni di euro (75 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e ai premi assicurativi per 7 milioni di euro (27 milioni di euro al 31 dicembre 2016).
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Patrimonio netto attribuibile ai soci della Controllante | 21.557 | 21.207 |
| Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza | 2.226 | 2.346 |
| Totale | 23.783 | 23.553 |
Per quanto riguarda il Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante si evidenzia di seguito la composizione:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | |
|---|---|---|---|
| Capitale | 11.587 | 11.587 | |
| Riserva da sovrapprezzo azioni | 2.094 | 2.094 | |
| Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio |
7.876 | 7.526 | |
| Riserva per adeguamento al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita |
42 | 39 | |
| Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura |
(582) | (551) | |
| Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere | (955) | (366) | |
| Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19) |
(104) | (113) | |
| Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
− | − | |
| Riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio |
9.475 | 8.517 | |
| Totale | 21.557 | 21.207 |
Le movimentazioni nell'esercizio 2017 del Capitale, pari a 11.587 milioni di euro al netto di azioni proprie di 90 milioni di euro, sono riportate nelle seguenti tabelle:
| (numero azioni) | al 31.12.2016 | Emissione azioni |
al 31.12.2017 | % sul Capitale | |
|---|---|---|---|---|---|
| Azioni ordinarie emesse | (a) | 15.203.122.583 | − | 15.203.122.583 | 71,61% |
| meno: azioni proprie | (b) | (163.754.388) | − | (163.754.388) | |
| Azioni ordinarie in circolazione | (c) | 15.039.368.195 | − | 15.039.368.195 | |
| Azioni di risparmio emesse e in circolazione | (d) | 6.027.791.699 | − | 6.027.791.699 | 28,39% |
| Totale azioni emesse da TIM S.p.A. | (a+d) | 21.230.914.282 | − | 21.230.914.282 | 100,00% |
| Totale azioni in circolazione di TIM S.p.A. | (c+d) | 21.067.159.894 | − | 21.067.159.894 |
Riconciliazione tra il valore delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2016 e il valore delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2017
| (milioni di euro) | Capitale al 31.12.2016 |
Variazioni di capitale |
Capitale al 31.12.2017 |
|
|---|---|---|---|---|
| Azioni ordinarie emesse | (a) | 8.362 | − | 8.362 |
| meno: azioni proprie | (b) | (90) | − | (90) |
| Azioni ordinarie in circolazione | (c) | 8.272 | − | 8.272 |
| Azioni di risparmio emesse e in circolazione | (d) | 3.315 | − | 3.315 |
| Totale Capitale emesso da TIM S.p.A. | (a+d) | 11.677 | − | 11.677 |
| Totale Capitale in circolazione di TIM S.p.A. | (c+d) | 11.587 | − | 11.587 |
Il valore complessivo delle azioni ordinarie proprie al 31 dicembre 2017, pari a 510 milioni di euro, è stato contabilizzato per la quota parte relativa alla parità contabile (90 milioni di euro) a riduzione del valore del capitale emesso e per la restante parte a riduzione delle Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio.
Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. sono quotate rispettivamente in Italia (indice FTSE) e presso il NYSE nella forma di American Depositary Shares, ciascuna corrispondente a n.10 azioni, rispettivamente ordinarie o di risparmio, rappresentati da American Depositary Receipts (ADRs) emessi da JPMorgan Chase Bank.
Nelle deliberazioni di aumento del capitale sociale a pagamento, il diritto di opzione può essere escluso nella misura massima del dieci per cento del capitale preesistente, a condizione che il prezzo di emissione corrisponda al valore di mercato delle azioni e ciò sia confermato in apposita relazione della società incaricata della revisione contabile.
Il Gruppo si dota del capitale necessario per finanziare i fabbisogni di sviluppo dei business e di funzionamento operativo; le fonti di finanziamento si articolano in un mix bilanciato di capitale di rischio, apportato a titolo permanente dai soci, e di capitale di debito, per garantire un'equilibrata struttura finanziaria e la minimizzazione del costo complessivo del capitale, con conseguente vantaggio di tutti gli "stakeholders".
Il capitale di debito è strutturato in diverse scadenze e valute in modo da garantire un'adeguata diversificazione delle fonti di provvista e un accesso efficiente alle fonti esterne di finanziamento (sfruttando le migliori opportunità sui mercati finanziari delle aree euro, dollaro USA e sterlina inglese al fine di minimizzare il costo), avendo attenzione alla riduzione del rischio di rifinanziamento.
La remunerazione del capitale di rischio è proposta dal Consiglio di Amministrazione all'Assemblea degli Azionisti, che si riunisce per approvare il Bilancio annuale, sulla base dell'andamento del mercato e delle performance di business, una volta soddisfatte tutte le altre obbligazioni, tra cui il servizio del debito; pertanto al fine di garantire un'adeguata remunerazione del capitale, la salvaguardia della continuità aziendale e lo sviluppo dei business, il Gruppo monitora costantemente l'evoluzione del livello di indebitamento in rapporto al patrimonio netto, il livello di indebitamento netto e il margine operativo delle attività industriali.
Di seguito sono riportati i privilegi delle azioni di risparmio di TIM S.p.A.:
soddisfare mediante distribuzione di riserve disponibili il privilegio e/o il diritto di maggiorazione. Il pagamento mediante riserve esclude l'applicazione del meccanismo di trascinamento nei due esercizi successivi del diritto al dividendo privilegiato non percepito mediante distribuzione di utili, di cui al punto che precede;
La Riserva da sovrapprezzo azioni, pari a 2.094 milioni di euro, è invariata rispetto al 31 dicembre 2016.
Le Altre Riserve movimentate per il tramite del Conto economico complessivo comprendono:
Le Altre riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile dell'esercizio ammontano a 9.475 milioni di euro e si incrementano di 958 milioni di euro come dettagliato di seguito:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante | 1.121 | 1.808 |
| Dividendi deliberati - TIM S.p.A. | (166) | (166) |
| Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto | (6) | 1 |
| Altri movimenti | 9 | (16) |
| Variazione nell'esercizio delle Riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile dell'esercizio |
958 | 1.627 |
Per quanto riguarda il Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza, pari a 2.226 milioni di euro e riferito principalmente alle società della Business Unit Brasile (1.556 milioni di euro) e alla società Inwit (609 milioni di euro), si decrementa di 120 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 come di seguito dettagliato:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile alle Partecipazioni di minoranza | 166 | 158 |
| Dividendi di Società del Gruppo agli azionisti di minoranza | (64) | (38) |
| Movimentazione della Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere | (236) | 109 |
| Cessione gruppo Sofora - Telecom Argentina | − | (1.582) |
| Altri movimenti | 14 | 4 |
| Variazione nell'esercizio del Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di | ||
| minoranza | (120) | (1.349) |
La Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere attribuibile alle partecipazioni di minoranza è negativa per 471 milioni di euro al 31 dicembre 2017 (negativa per 235 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e si riferisce interamente alle differenze di conversione in euro dei bilanci delle società della Business Unit Brasile.
Per quanto riguarda i dettagli delle "Variazioni potenziali future di capitale" si rimanda a quanto illustrato nella Nota "Risultato per azione".
Le Passività finanziarie non correnti e correnti (indebitamento finanziario lordo) sono così composte:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | |
|---|---|---|---|
| Debiti finanziari a medio/lungo termine: | |||
| Obbligazioni | 18.119 | 18.537 | |
| Obbligazioni convertibili | 1.862 | 1.832 | |
| Debiti verso banche | 3.798 | 5.461 | |
| Altri debiti finanziari | 161 | 306 | |
| 23.940 | 26.136 | ||
| Passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine | 2.249 | 2.444 | |
| Altre passività finanziarie a medio/lungo termine: | |||
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti di natura finanziaria |
1.914 | 1.876 | |
| Derivati non di copertura | 5 | 13 | |
| Altre passività | − | − | |
| 1.919 | 1.889 | ||
| Totale passività finanziarie non correnti | (a) | 28.108 | 30.469 |
| Debiti finanziari a breve termine: | |||
| Obbligazioni | 2.215 | 2.589 | |
| Obbligazioni convertibili | 6 | 6 | |
| Debiti verso banche | 2.183 | 1.072 | |
| Altri debiti finanziari | 96 | 117 | |
| 4.500 | 3.784 | ||
| Passività per locazioni finanziarie a breve termine | 181 | 192 | |
| Altre passività finanziarie a breve termine: | |||
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria |
71 | 69 | |
| Derivati non di copertura | 4 | 11 | |
| Altre passività | − | − | |
| 75 | 80 | ||
| Totale passività finanziarie correnti | (b) | 4.756 | 4.056 |
| Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
(c) | − | − |
| Totale passività finanziarie (Indebitamento finanziario lordo) (a+b+c) |
32.864 | 34.525 |
Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
L'indebitamento finanziario lordo per valuta originaria dell'operazione è il seguente:
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di valuta estera) |
(milioni di euro) | (milioni di valuta estera) |
(milioni di euro) | ||
| USD | 7.168 | 5.977 | 7.504 | 7.119 | |
| GBP | 1.266 | 1.427 | 2.017 | 2.356 | |
| BRL | 5.863 | 1.478 | 7.128 | 2.075 | |
| JPY | 20.031 | 148 | 20.032 | 162 | |
| EURO | 23.834 | 22.813 | |||
| Totale | 32.864 | 34.525 |
Di seguito viene riportata l'analisi dell'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse effettivo riferito all'operazione originaria escludendo l'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Fino a 2,5% | 5.005 | 5.041 |
| Da 2,5% a 5% | 10.571 | 9.368 |
| Da 5% a 7,5% | 11.265 | 12.629 |
| Da 7,5% a 10% | 2.690 | 3.918 |
| Oltre 10% | 589 | 673 |
| Ratei/risconti, MTM e derivati | 2.744 | 2.896 |
| Totale | 32.864 | 34.525 |
A seguito, invece, dell'utilizzo di strumenti derivati di copertura, l'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse nominale di posizione è il seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Fino a 2,5% | 13.071 | 9.410 |
| Da 2,5% a 5% | 6.631 | 7.775 |
| Da 5% a 7,5% | 7.366 | 10.586 |
| Da 7,5% a 10% | 1.849 | 1.430 |
| Oltre 10% | 1.203 | 2.428 |
| Ratei/risconti, MTM e derivati | 2.744 | 2.896 |
| Totale | 32.864 | 34.525 |
Le scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, sono le seguenti:
| con scadenza entro il 31.12 dell'anno: | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | Oltre 2022 |
Totale |
| Prestiti obbligazionari | 1.739 | 2.424 | 1.267 | 564 | 3.087 | 12.694 | 21.775 |
| Loans ed altre passività finanziarie | 1.264 | 1.731 | 603 | 628 | 714 | 243 | 5.183 |
| Passività per locazioni finanziarie | 138 | 114 | 113 | 113 | 83 | 1.826 | 2.387 |
| Totale | 3.141 | 4.269 | 1.983 | 1.305 | 3.884 | 14.763 | 29.345 |
| Passività finanziarie correnti | 982 | − | − | − | − | − | 982 |
| Totale | 4.123 | 4.269 | 1.983 | 1.305 | 3.884 | 14.763 | 30.327 |
Le principali componenti delle passività finanziarie vengono nel seguito commentate.
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Quota non corrente | 18.119 | 18.537 |
| Quota corrente | 2.215 | 2.589 |
| Totale valore contabile | 20.334 | 21.126 |
| Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni al costo ammortizzato |
(559) | (709) |
| Totale valore nominale di rimborso | 19.775 | 20.417 |
Le obbligazioni convertibili sono rappresentate dal prestito obbligazionario unsecured equity-linked, 2.000 milioni di euro, tasso 1,125% emesso da TIM S.p.A. convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione con scadenza 2022.
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Quota non corrente | 1.862 | 1.832 |
| Quota corrente | 6 | 6 |
| Totale valore contabile | 1.868 | 1.838 |
| Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni al costo ammortizzato |
132 | 162 |
| Totale valore nominale di rimborso | 2.000 | 2.000 |
In termini di valore nominale le obbligazioni e le obbligazioni convertibili ammontano complessivamente a 21.775 milioni di euro e diminuiscono di 642 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 (22.417 milioni di euro) a seguito della dinamica di accensioni, rimborsi e impatto cambi intervenuta nel corso del 2017.
Nella tabella che segue sono sintetizzati i prestiti obbligazionari emessi da società del Gruppo TIM e ripartiti per società emittente, espressi sia al valore nominale di rimborso, al netto dei riacquisti, sia al valore di mercato:
| Valuta | Ammontare (milioni) |
Valore nominale di rimborso (milioni di euro) |
Cedola | Data di emissione |
Data di scadenza |
Prezzo di emissione (%) |
Prezzo di mercato al 31.12.17 (%) |
Valore di mercato al 31.12.17 (milioni di euro) |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Obbligazioni emesse da TIM S.p.A. | ||||||||
| Euro | 592,9 | 593 | 4,750% | 25/5/11 | 25/5/18 | 99,889 | 101,905 | 604 |
| Euro | 581,9 | 582 | 6,125% | 15/6/12 | 14/12/18 | 99,737 | 105,768 | 615 |
| Euro | 832,4 | 832 | 5,375% | 29/1/04 | 29/1/19 | 99,070 | 105,653 | 879 |
| GBP | 850 | 958 | 6,375% | 24/6/04 | 24/6/19 | 98,850 | 107,457 | 1.029 |
| Euro | 719,5 | 719 | 4,000% | 21/12/12 | 21/1/20 | 99,184 | 107,671 | 775 |
| Euro | 547,5 | 547 | 4,875% | 25/9/13 | 25/9/20 | 98,966 | 112,218 | 614 |
| Euro | 563,6 | 564 | 4,500% | 23/1/14 | 25/1/21 | 99,447 | 112,283 | 633 |
| Euro | (b) 203,5 | 204 | Euribor 6 mesi (base 365) | 1/1/02 | 1/1/22 | 100 | 100 | 204 |
| Euro | 883,9 | 884 | 5,250% | 10/2/10 | 10/2/22 | 99,295 | 117,798 | 1.041 |
| Euro | (c) 2.000 | 2.000 | 1,125% | 26/3/15 | 26/3/22 | 100 | 100,347 | 2.007 |
| Euro | 1.000 | 1.000 | 3,250% | 16/1/15 | 16/1/23 | 99,446 | 109,909 | 1.099 |
| GBP | 375 | 423 | 5,875% | 19/5/06 | 19/5/23 | 99,622 | 117,038 | 495 |
| Euro | 1.000 | 1.000 | 2,500% | 19/1/17 | 19/7/23 | 99,288 | 105,789 | 1.058 |
| Euro | 750 | 750 | 3,625% | 20/1/16 | 19/1/24 | 99,632 | 111,698 | 838 |
| USD | 1.500 | 1.251 | 5,303% | 30/5/14 | 30/5/24 | 100 | 107,369 | 1.343 |
| Euro | 1.000 | 1.000 | 3,000% | 30/9/16 | 30/9/25 | 99,806 | 107,199 | 1.072 |
| Euro | 1.000 | 1.000 | 3,625% | 25/5/16 | 25/5/26 | 100 | 112,068 | 1.121 |
| Euro | 1.250 | 1.250 | 2,375% | 12/10/17 | 12/10/27 | 99,185 | 100,079 | 1.251 |
| Euro | 670 | 670 | 5,250% | 17/3/05 | 17/3/55 | 99,667 | 117,022 | 784 |
| Sub – Totale | 16.227 | 17.462 | ||||||
| Obbligazioni emesse da Telecom Italia Finance S.A. e garantite da TIM S.p.A. | ||||||||
| Euro | 1.015 | 1.015 | 7,750% | 24/1/03 | 24/1/33 | (a) 109,646 | 154,113 | 1.564 |
| Sub – Totale | 1.015 | 1.564 | ||||||
| Obbligazioni emesse da Telecom Italia Capital S.A. e garantite da TIM S.p.A. | ||||||||
| USD | (d) 676,6 | 564 | 6,999% | 4/6/08 | 4/6/18 | 100 | 101,673 | 574 |
| USD | (d) 759,7 | 633 | 7,175% | 18/6/09 | 18/6/19 | 100 | 106,399 | 674 |
| USD | 1.000 | 834 | 6,375% | 29/10/03 | 15/11/33 | 99,558 | 116,568 | 972 |
| USD | 1.000 | 834 | 6,000% | 6/10/04 | 30/9/34 | 99,081 | 111,781 | 932 |
| USD | 1.000 | 834 | 7,200% | 18/7/06 | 18/7/36 | 99,440 | 124,700 | 1.040 |
| USD | 1.000 | 834 | 7,721% | 4/6/08 | 4/6/38 | 100 | 129,801 | 1.082 |
| Sub – Totale | 4.533 | 5.274 | ||||||
| Totale | 21.775 | 24.300 |
(a) Prezzo di emissione medio ponderato per prestiti obbligazionari emessi in più tranche.
(b) Riservato ai dipendenti.
(c) Prestito obbligazionario convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione TIM S.p.A..
(d) Al netto dei titoli riacquistati da TIM S.p.A. in data 20 luglio 2015.
Si segnala che i regolamenti e i prospetti relativi ai prestiti obbligazionari del Gruppo TIM sono disponibili sul sito www.telecomitalia.com.
Nelle tabelle che seguono sono elencate le movimentazioni dei prestiti obbligazionari nel corso del 2017:
| (milioni di valuta originaria) | valuta | importo | data di emissione |
|---|---|---|---|
| Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 2,500% scadenza 19/7/2023 | Euro | 1.000 | 19/1/2017 |
| Telecom Italia S.p.A. 1.250 milioni di euro 2,375% scadenza 12/10/2027 | Euro | 1.250 | 12/10/2017 |
| Rimborsi (milioni di valuta originaria) |
valuta | importo | data di rimborso |
| Telecom Italia S.p.A. 545 milioni di euro 7,000% (1) | Euro | 545 | 20/1/2017 |
| Telecom Italia S.p.A. 628 milioni di euro 4,500% (2) | Euro | 628 | 20/9/2017 |
(1) Al netto dei riacquisti per 455 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.
(2) Al netto dei riacquisti per 372 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.
I debiti verso banche a medio/lungo termine di 3.798 milioni di euro (5.461 milioni di euro al 31 dicembre 2016) diminuiscono di 1.663 milioni di euro. I debiti verso banche a breve termine ammontano a 2.183 milioni di euro (1.072 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e comprendono 1.282 milioni di euro di quota corrente dei debiti verso banche a medio/lungo termine.
Gli altri debiti finanziari a medio/lungo termine di 161 milioni di euro (306 milioni di euro al 31 dicembre 2016) diminuiscono di 145 milioni di euro (a seguito del rimborso anticipato in data 10 aprile 2017 del Term Loan bilaterale con Cassa Depositi e Prestiti dell'importo di 100 milioni di euro con scadenza aprile 2019) e comprendono 144 milioni di euro di finanziamento di Telecom Italia Finance S.A. per 20.000 milioni di JPY con scadenza 2029. Gli altri debiti finanziari a breve termine ammontano a 96 milioni di euro (117 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e comprendono 14 milioni di euro di quota corrente di altri debiti finanziari a medio/lungo termine.
Le passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine di 2.249 milioni di euro (2.444 milioni di euro al 31 dicembre 2016) si riferiscono essenzialmente a locazioni di immobili contabilizzate secondo il metodo finanziario previsto dallo IAS 17. Le passività per locazioni finanziarie a breve termine ammontano a 181 milioni di euro (192 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e si riferiscono alla quota corrente delle passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine.
I derivati di copertura relativi a elementi classificati fra le passività non correnti di natura finanziaria ammontano a 1.914 milioni di euro (1.876 milioni di euro al 31 dicembre 2016). I derivati di copertura relativi ad elementi classificati fra le passività correnti di natura finanziaria ammontano a 71 milioni di euro (69 milioni di euro al 31 dicembre 2016).
I derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie non correnti ammontano a 5 milioni di euro (13 milioni di euro al 31 dicembre 2016). I derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie correnti ammontano a 4 milioni di euro (11 milioni di euro al 31 dicembre 2016). Includono inoltre la valutazione delle operazioni in derivati che, ancorché stipulate con finalità di copertura, non possiedono i requisiti formali per essere considerate tali ai fini IFRS.
I titoli obbligazionari emessi dal Gruppo TIM non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) né clausole che comportino il rimborso anticipato automatico dei prestiti in funzione di eventi diversi dall'insolvenza del Gruppo TIM(1) ; inoltre il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A..
Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati; sono quindi presenti, ad esempio, impegni a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge").
(1) Il caso di change of control può comportare il rimborso anticipato del prestito obbligazionario convertibile di TIM S.p.A., dei finanziamenti BEI e della linea bilaterale con Mediobanca, come meglio definito in seguito.
Con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM S.p.A. con la Banca Europea degli Investimenti ("BEI"), alla data del 31 dicembre 2017 il totale nominale dei finanziamenti in essere è pari a 1.950 milioni di euro, di cui 800 milioni di euro a rischio diretto e 1.150 milioni di euro garantiti.
Nei finanziamenti BEI non assistiti da garanzia bancaria per un ammontare nominale pari a 800 milioni di euro, si rilevano i seguenti covenant:
Nei finanziamenti BEI assistiti da garanzie rilasciate da banche o soggetti di gradimento della BEI il cui importo nominale complessivo è pari a 1.150 milioni di euro e nei finanziamenti a rischio diretto, rispettivamente, di 300 milioni di euro firmato in data 30 luglio 2014 e di 500 milioni di euro firmato in data 14 dicembre 2015, sono previsti alcuni covenant:
I contratti di finanziamento di TIM S.p.A. non contengono covenant finanziari (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) il cui mancato rispetto comporti l'obbligo di rimborso del prestito in essere. Nei contratti di finanziamento sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l'impegno a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge"), l'impegno a non modificare l'oggetto del business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad es. la cessione avvenga al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di export credit agreement.
Nei Contratti di Finanziamento e nei Prestiti Obbligazionari, TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad essi applicabili – tra le quali rientrano, a discrezione degli investitori, l'eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota erogata per cassa o per azioni e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo – sono puntualmente disciplinati nei singoli contratti.
Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo. Il verificarsi di tale event of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.
Nella documentazione dei prestiti concessi ad alcune società del gruppo Tim Brasil, sono generalmente previsti obblighi di rispettare determinati indici finanziari (di capitalizzazione, di copertura del servizio del debito e di livello di indebitamento), nonché gli usuali covenant di altro genere, pena la richiesta di rimborso anticipato del prestito.
Si segnala, infine, che al 31 dicembre 2017, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato.
Nella tabella sottostante sono riportati la composizione e l'utilizzo delle linee di credito committed disponibili al 31 dicembre 2017:
| (miliardi di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | |||
|---|---|---|---|---|---|
| Accordato | Utilizzato | Accordato | Utilizzato | ||
| Revolving Credit Facility – scadenza maggio 2019 | 4,0 | - | 4,0 | - | |
| Revolving Credit Facility – scadenza marzo 2020 | 3,0 | - | 3,0 | - | |
| Totale | 7,0 | - | 7,0 | - |
Al 31 dicembre 2017 TIM disponeva di due Revolving Credit Facility sindacate per importi pari a 4 miliardi di euro e a 3 miliardi di euro con scadenza rispettivamente 24 maggio 2019 e 25 marzo 2020, entrambe inutilizzate. In data 16 gennaio 2018 si è proceduto alla contemporanea chiusura delle due Revolving Credit Facility e alla stipula di una nuova Revolving Credit Facility per un importo pari a 5 miliardi di euro e scadenza a 5 anni.
Inoltre, TIM dispone di:
In data 21 dicembre 2017 TIM S.p.A. ha notificato a Mediobanca l'esercizio della facoltà di rimborso anticipato, con efficacia 3 gennaio 2018, a valere sul Term Loan bilaterale da 150 milioni di euro con scadenza luglio 2020, per l'intero importo residuo pari a 75 milioni di euro.
In data 16 gennaio 2018 TIM S.p.A. ha esercitato, con efficacia 17 gennaio 2018, la facoltà di estinzione anticipata a valere sul Term Loan bilaterale da 2 miliardi di euro con Intesa Sanpaolo, avente scadenza dicembre 2018.
Al 31 dicembre 2017, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:
| Rating | Outlook | |
|---|---|---|
| STANDARD & POOR'S | BB+ | Positivo |
| MOODY'S | Ba1 | Stabile |
| FITCH RATINGS | BBB- | Stabile |
Nella tabella di seguito riportata è rappresentato l'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016, determinato con i criteri indicati nella Raccomandazione dell'ESMA (European Securities & Markets Authority) del 10 febbraio 2005 "Raccomandazioni per l'attuazione uniforme del regolamento della Commissione Europea sui prospetti informativi" e richiamati dalla Consob stessa.
Al fine di determinare tale grandezza, si è provveduto a rettificare l'importo delle passività finanziarie dell'effetto dei relativi derivati di copertura iscritti all'attivo nonché dei crediti derivanti da sublocazioni finanziarie.
Nella tabella è inoltre evidenziata la riconciliazione dell'indebitamento finanziario netto determinato secondo i criteri previsti dall'ESMA con quello calcolato secondo i criteri del Gruppo TIM.
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||
|---|---|---|---|---|
| Passività finanziarie non correnti | 28.108 | 30.469 | ||
| Passività finanziarie correnti | 4.756 | 4.056 | ||
| Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | − | ||
| Totale debito finanziario lordo | (a) | 32.864 | 34.525 | |
| Attività finanziarie non correnti (°) | ||||
| Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva | (69) | (101) | ||
| Derivati attivi di copertura - non correnti | (1.495) | (2.497) | ||
| (b) | (1.564) | (2.598) | ||
| Attività finanziarie correnti | ||||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | (993) | (1.519) | ||
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti | (437) | (389) | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | (3.575) | (3.964) | ||
| Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
− | − | ||
| (c) | (5.005) | (5.872) | ||
| Indebitamento finanziario netto come da comunicazione Consob n.DEM/6064293/2006 (ESMA) |
(d=a+b+c) | 26.295 | 26.055 | |
| Attività finanziarie non correnti (°) | ||||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | − | (1) | ||
| Altri crediti finanziari e altre attività finanziarie | (204) | (99) | ||
| (e) | (204) | (100) | ||
| Indebitamento finanziario netto (*) | (f=d+e) | 26.091 | 25.955 | |
| Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie |
(g) | (783) | (836) | |
| Indebitamento finanziario netto rettificato | (f+g) | 25.308 | 25.119 |
(°) Al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016 la voce "Attività finanziarie non correnti" (b+e) ammonta rispettivamente a 1.768 milioni di euro e a 2.698 milioni di euro.
(*) Per quanto riguarda l'incidenza delle operazioni con Parti Correlate sull'Indebitamento Finanziario Netto, si rimanda all'apposito prospetto inserito nella Nota "Operazioni con parti correlate e attività di direzione e coordinamento".
Si riportano di seguito le informazioni aggiuntive al rendiconto finanziario, come richiesto dallo IAS 7:
| Movimenti monetari | Movimenti non monetari | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | Incassi e/o Emissioni |
Pagamenti e/o Rimborsi |
Differenze tassi di cambio |
Variazioni di Fair Value |
Altre variazioni |
31.12.2017 | |
| Debiti finanziari a medio/lungo termine: |
||||||||
| Obbligazioni | 21.126 | 2.250 | (2.023) | (873) | (107) | (39) | 20.334 | |
| Obbligazioni convertibili | 1.838 | 30 | 1.868 | |||||
| Debiti verso banche | 6.038 | 324 | (1.145) | (219) | 82 | 5.080 | ||
| Altri debiti finanziari | 319 | (111) | (18) | (15) | 175 | |||
| (a) | 29.321 | 2.574 | (3.279) | (1.110) | (107) | 58 | 27.457 | |
| di cui quota a breve termine | 3.185 | (3.258) | (153) | (25) | 3.768 | 3.517 | ||
| Passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine: |
2.636 | 56 | (147) | (65) | (50) | 2.430 | ||
| (b) | 2.636 | 56 | (147) | (65) | − | (50) | 2.430 | |
| di cui quota a breve termine | 192 | (147) | (4) | 140 | 181 | |||
| Altre passività finanziarie a medio/lungo termine: |
||||||||
| Derivati passivi di copertura relativi a elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti di |
||||||||
| natura finanziaria | 1.945 | 165 | (128) | 3 | 1.985 | |||
| Derivati non di copertura | 24 | (9) | − | (6) | 9 | |||
| Altre passività | (c) | − | − | |||||
| di cui quota a breve termine | 1.969 | − | − | 156 | (128) | (3) | 1.994 | |
| 80 | (4) | (2) | 1 | 75 | ||||
| Debiti finanziari a breve termine: | ||||||||
| Debiti verso banche | 495 | 406 | 901 | |||||
| Altri debiti finanziari | 104 | (22) | 82 | |||||
| (d) | 599 | − | − | − | − | 384 | 983 | |
| Totale passività finanziarie (Indebitamento finanziario lordo) |
||||||||
| (e=a+b+c+d) | 34.525 | 2.630 | (3.426) | (1.019) | (235) | 389 | 32.864 | |
| Derivati attivi di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti e |
(f) | |||||||
| correnti di natura finanziaria | 2.682 | (768) | (180) | 21 | 1.755 | |||
| Derivati attivi non di copertura | (g) | 67 | (42) | (3) | 22 | |||
| Totale | (h=e-f-g) | 31.776 | 2.630 | (3.426) | (209) | (52) | 368 | 31.087 |
Il Gruppo TIM, nell'ordinario svolgimento delle proprie attività operative, risulta esposto ai seguenti rischi finanziari:
Tali rischi finanziari vengono fronteggiati mediante:
Sono di seguito descritte le politiche di gestione e l'analisi di sensitività circa i suddetti rischi finanziari da parte del Gruppo TIM.
Il Gruppo TIM è esposto ai rischi di mercato derivanti da variazioni nei tassi d'interesse e nei tassi di cambio, nei mercati in cui esso opera o è presente con emissioni obbligazionarie, principalmente Europa, Stati Uniti, Gran Bretagna e America Latina.
Le politiche di gestione dei rischi finanziari del Gruppo TIM tendono alla diversificazione dei rischi di mercato, all'integrale copertura del rischio di cambio e alla minimizzazione dell'esposizione ai tassi di interesse attraverso opportune diversificazioni di portafoglio, attuate anche mediante l'utilizzo di selezionati strumenti finanziari derivati.
Il Gruppo definisce una composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile ed utilizza gli strumenti finanziari derivati al fine di tendere alla prestabilita composizione del debito. Tenuto conto dell'attività operativa del Gruppo, la combinazione ritenuta più idonea di medio-lungo termine delle passività finanziarie non correnti è stata individuata, sulla base del valore nominale, nel range 65% - 75% per la componente a tasso fisso e 25% - 35% per la componente a tasso variabile.
Nella gestione dei rischi di mercato, il Gruppo si è dotato di Linee Guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" e utilizza principalmente i seguenti strumenti finanziari derivati:
Gli strumenti finanziari derivati sono designati a copertura del fair value per la gestione del rischio di cambio e di tasso sugli strumenti denominati in valute diverse dall'Euro e per la gestione del rischio di interesse sui finanziamenti a tasso fisso. Gli strumenti finanziari derivati sono invece designati a copertura dei flussi di cassa quando hanno l'obiettivo di predeterminare il tasso di cambio delle transazioni future e il tasso di interesse. Tutti gli strumenti finanziari derivati sono stipulati con controparti bancarie e finanziarie aventi al minimo la classe di rating "BBB-" dell'agenzia Standard & Poor's o equivalenti e outlook non negativo. La misura dell'esposizione ai diversi rischi di mercato è apprezzabile mediante l'analisi di sensitività, così come previsto dall'applicazione dell'IFRS 7; attraverso tale analisi vengono illustrati gli effetti indotti da una data ed ipotizzata
variazione nei livelli delle variabili rilevanti nei diversi mercati di riferimento (cambio, tassi, prezzi) sugli oneri e proventi della gestione finanziaria e, talvolta, direttamente sul patrimonio netto. L'analisi di sensitività è stata condotta sulla base delle ipotesi ed assunzioni di seguito riportate:
Al 31 dicembre 2017 (così come al 31 dicembre 2016), il rischio di cambio derivante dai finanziamenti accesi dal Gruppo e denominati in valute diverse dalla valuta funzionale di Bilancio delle singole società era integralmente coperto. Per tale ragione il rischio di cambio non è oggetto di analisi di sensitività.
La variazione dei tassi d'interesse sulla componente variabile di debiti e liquidità può comportare maggiori o minori oneri/proventi finanziari, mentre le variazioni del livello dei tassi d'interesse attesi influiscono sulla valutazione al fair value dei derivati del Gruppo. In particolare:
Relativamente alla ripartizione della struttura finanziaria tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile, sia per le passività che per le attività finanziarie, si considerino le tabelle seguenti. Nella loro predisposizione, si è tenuto conto del valore nominale di rimborso/impiego (in quanto tale grandezza esprime l'effettiva esposizione al rischio di tasso del Gruppo) e, per quanto concerne le attività finanziarie, della natura intrinseca (caratteristiche finanziarie e durata) delle operazioni considerate, piuttosto che unicamente delle condizioni contrattualmente definite. In tal senso, un'operazione le cui caratteristiche (orizzonte temporale di breve o brevissimo periodo e frequente rinnovo) fanno sì che il tasso di interesse sia periodicamente oggetto di rideterminazione sulla base di parametri di mercato, ancorché contrattualmente non preveda re-fixing del tasso di interesse stesso (come nel caso di depositi bancari), è stata considerata a tasso variabile.
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Tasso | Tasso | Totale | Tasso | Tasso | Totale | |
| fisso | variabile | fisso | variabile | ||||
| Obbligazioni | 17.237 | 4.538 | 21.775 | 17.978 | 4.439 | 22.417 | |
| Loans ed altre passività finanziarie | 3.689 | 3.881 | 7.570 | 3.588 | 4.505 | 8.093 | |
| Totale passività finanziarie non correnti (compresa quota corrente del M/L termine) |
20.926 | 8.419 | 29.345 | 21.566 | 8.944 | 30.510 | |
| Totale passività finanziarie correnti (*) | 282 | 700 | 982 | 221 | 375 | 596 | |
| Totale | 21.208 | 9.119 | 30.327 | 21.787 | 9.319 | 31.106 |
(*) Al 31.12.2017 nelle passività correnti a tasso variabile sono compresi 38 milioni di euro relativi a debiti verso altri finanziatori per canoni anticipati che vengono convenzionalmente classificati in questa fattispecie benché non correlati a un definito parametro di tasso (al 31.12.2016 erano pari a 83 milioni di euro).
| (milioni di euro) | 31.12.2017 Tasso Tasso Totale fisso variabile |
Tasso fisso |
31.12.2016 Tasso Totale variabile |
|||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Depositi e cassa | − | 2.930 | 2.930 | − | 2.592 | 2.592 |
| Titoli | 623 | 1.100 | 1.723 | 1.390 | 1.586 | 2.976 |
| Altri crediti | 927 | 79 | 1.006 | 1.531 | 167 | 1.698 |
| Totale | 1.550 | 4.109 | 5.659 | 2.921 | 4.345 | 7.266 |
Relativamente agli strumenti finanziari a tasso variabile, le revisioni dei relativi parametri sono contrattualmente previste entro i dodici mesi successivi.
Il tasso di interesse effettivo, per le categorie per le quali è determinabile, è quello riferito all'operazione originaria al netto dell'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura.
L'informativa, essendo fornita per classi di attività e passività finanziarie, è stata determinata utilizzando, come peso ai fini della ponderazione, il valore contabile rettificato del valore dei ratei, risconti e degli adeguamenti al fair value: trattasi pertanto del costo ammortizzato, al netto dei ratei e di eventuali adeguamenti al fair value per effetto dell'hedge accounting.
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore contabile rettificato |
Tasso di interesse effettivo (%) |
Valore contabile rettificato |
Tasso di interesse effettivo (%) |
|
| Obbligazioni | 21.521 | 4,96 | 22.141 | 5,44 | |
| Loans ed altre passività finanziarie | 8.599 | 3,59 | 9.487 | 3,88 | |
| Totale | 30.120 | 4,57 | 31.628 | 4,97 |
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore contabile rettificato |
Tasso di interesse effettivo (%) |
Valore contabile rettificato |
Tasso di interesse effettivo (%) |
|
| Depositi e cassa | 2.930 | 0,05 | 2.592 | 0,05 | |
| Titoli | 1.723 | 4,07 | 2.976 | 7,17 | |
| Altri crediti | 326 | 2,03 | 230 | 5,23 | |
| Totale | 4.979 | 1,57 | 5.798 | 3,91 |
Relativamente alle attività finanziarie si evidenzia che il tasso di interesse effettivo medio ponderato non è sostanzialmente influenzato dalla presenza di strumenti derivati.
Per quanto concerne la gestione dei rischi di mercato con l'utilizzo di strumenti finanziari derivati si veda la Nota "Strumenti derivati".
L'esposizione del Gruppo TIM al rischio di credito è costituita dalle perdite potenziali che potrebbero derivare dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti sia commerciali sia finanziarie. Tale esposizione discende principalmente da fattori economico-finanziari generali, dalla possibilità che si verifichino specifiche situazioni di insolvenza di alcune controparti debitrici e da elementi più strettamente tecnicocommerciali o amministrativi.
La massima esposizione teorica al rischio di credito per il Gruppo TIM è rappresentata dal valore contabile delle attività finanziarie e dei crediti commerciali iscritti in bilancio.
Il rischio afferente la componente dei crediti commerciali viene gestito con strumenti di analisi e scoring della clientela. Per alcune tipologie di credito commerciale il Gruppo si avvale anche di strumenti di factoring che regolamentano le cessioni di credito per lo più con clausola "pro soluto".
Gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti sono effettuati in maniera specifica sulle posizioni creditorie che presentano elementi di rischio peculiari. Sulle posizioni creditorie che non presentano tali caratteristiche, sono invece effettuati, per il segmento di clientela di appartenenza, accantonamenti sulla base dell'inesigibilità media stimata in funzione di indicatori statistici. Per maggiori dettagli si rinvia alla Nota "Crediti commerciali, vari e altre attività correnti".
Per quanto concerne il rischio di credito afferente alle componenti attive che concorrono alla determinazione dell'"Indebitamento finanziario netto", si evidenzia che la gestione della liquidità del Gruppo si ispira a criteri prudenziali e si articola principalmente nelle seguenti attività:
Al fine di contenere il rischio di inadempimento delle obbligazioni assunte dalla controparte, i depositi delle società europee sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con rating non inferiore ad investment grade e gli impieghi delle società in Sud America sono stati effettuati con primarie controparti locali. Inoltre, i depositi sono solitamente effettuati per periodi inferiori a tre mesi. Relativamente agli altri impieghi temporanei di liquidità si evidenzia una gestione di un portafoglio obbligazionario i cui investimenti sono caratterizzati da un contenuto livello di rischio. Tutti gli impieghi sono stati effettuati nel rispetto delle Linee Guida del Gruppo "Gestione e controllo dei rischi finanziari".
Il Gruppo, nell'ottica di minimizzazione del rischio di credito, persegue, inoltre, una politica di diversificazione dei propri impieghi di liquidità e di assegnazione delle posizioni creditizie tra le differenti controparti bancarie: non si evidenziano, pertanto, posizioni significative verso singole controparti.
Il Gruppo persegue un obiettivo di "adeguato livello di flessibilità finanziaria" espresso dal mantenimento di un margine di tesoreria corrente che consenta la copertura delle esigenze di rifinanziamento almeno dei successivi dodici mesi attraverso la disponibilità di linee bancarie irrevocabili e di liquidità.
Il 14% dell'indebitamento finanziario lordo al 31 dicembre 2017 (valori nominali di rimborso) scadrà nei dodici mesi successivi.
Le attività finanziarie correnti al 31 dicembre 2017, insieme alle linee bancarie committed non utilizzate, consentono una copertura completa delle passività finanziarie di Gruppo in scadenza almeno per i prossimi 24 mesi.
Di seguito sono riportati i flussi finanziari contrattuali non attualizzati del debito finanziario lordo a valori nominali di rimborso e i flussi di interesse, determinati utilizzando le condizioni e i tassi di interesse e di cambio in essere al 31 dicembre 2017. Le quote di capitale e d'interesse delle passività oggetto di copertura includono sia gli esborsi che gli incassi dei relativi strumenti derivati di copertura.
| con scadenza entro il 31.12 dell'anno: | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | Oltre 2022 |
Totale | |
| Prestiti obbligazionari | Quota capitale | 1.739 | 2.424 | 1.267 | 564 | 3.087 | 12.694 | 21.775 |
| Quota interessi | 1.022 | 899 | 764 | 708 | 671 | 5.669 | 9.733 | |
| Loans ed altre passività finanziarie | Quota capitale | 1.264 | 1.731 | 603 | 628 | 714 | 243 | 5.183 |
| Quota interessi | 37 | (21) | (26) | (53) | (74) | (681) | (818) | |
| Passività per locazioni finanziarie | Quota capitale | 138 | 114 | 113 | 113 | 83 | 1.826 | 2.387 |
| Quota interessi | 158 | 127 | 120 | 112 | 105 | 1.196 | 1.818 | |
| Passività finanziarie non correnti (*) | Quota capitale | 3.141 | 4.269 | 1.983 | 1.305 | 3.884 | 14.763 | 29.345 |
| Quota interessi | 1.217 | 1.005 | 858 | 767 | 702 | 6.184 | 10.733 | |
| Passività finanziarie correnti | Quota capitale | 982 | − | − | − | − | − | 982 |
| Quota interessi | 3 | − | − | − | − | − | 3 | |
| Totale passività finanziarie | Quota capitale | 4.123 | 4.269 | 1.983 | 1.305 | 3.884 | 14.763 | 30.327 |
| Quota interessi | 1.220 | 1.005 | 858 | 767 | 702 | 6.184 | 10.736 |
(*) Comprendono gli strumenti derivati (di copertura e non di copertura).
| con scadenza entro il 31.12 dell'anno: | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | Oltre 2022 |
Totale | |
| Esborsi | 414 | 342 | 296 | 295 | 295 | 2.613 | 4.255 | |
| Incassi | (520) | (473) | (400) | (400) | (399) | (3.451) | (5.643) | |
| Derivati di copertura - esborsi (incassi) netti |
(106) | (131) | (104) | (105) | (104) | (838) | (1.388) | |
| Esborsi | 58 | 38 | 23 | 12 | 12 | 16 | 159 | |
| Incassi | (62) | (38) | (19) | (11) | (10) | (15) | (155) | |
| Derivati non di copertura - esborsi (incassi) netti |
(4) | − | 4 | 1 | 2 | 1 | 4 | |
| Totale esborsi (incassi) netti | (110) | (131) | (100) | (104) | (102) | (837) | (1.384) |
Al fine di determinare il valore di mercato degli strumenti derivati, il Gruppo TIM utilizza vari modelli di valutazione.
Il calcolo del mark to market avviene attraverso l'attualizzazione a tassi e cambi di mercato correnti dei futuri flussi contrattuali di interesse e del nozionale.
Il valore nozionale degli IRS non rappresenta l'ammontare scambiato tra le parti e, pertanto, non costituisce una misura dell'esposizione al rischio di credito, che è invece limitata al valore del differenziale dei tassi di interesse a pagare/ricevere.
Il valore di mercato dei CCIRS dipende, invece, anche dal differenziale tra il tasso di cambio di riferimento alla data di stipulazione ed il tasso di cambio alla data della valutazione, dal momento che i CCIRS implicano lo scambio degli interessi e del capitale di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione.
Le opzioni sono valutate secondo i modelli Black & Scholes o Binomiale ed implicano l'utilizzo di diversi fattori di valutazione, tra i quali: l'orizzonte temporale di vita dell'opzione, il tasso di rendimento privo di rischio, il prezzo corrente, la volatilità e gli eventuali flussi di cassa (es. dividendo) dello strumento finanziario sottostante, e il prezzo di esercizio.
Gli strumenti derivati perfezionati dal Gruppo TIM si prefiggono la copertura dell'esposizione al rischio di cambio, la gestione del rischio di tasso di interesse, nonché una diversificazione dei parametri di indebitamento che consenta la minimizzazione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.
Le operazioni con prodotti derivati in essere al 31 dicembre 2017 sono legate principalmente alla gestione dell'indebitamento, come interest rate swaps (IRS) per ricondurre al profilo di rischio ritenuto più opportuno i prestiti bancari e obbligazionari a tasso fisso e a tasso variabile, nonché operazioni quali cross currency and interest rate swaps (CCIRS), currency forwards e foreign exchange options per convertire finanziamenti/crediti contratti in valute diverse nelle divise di riferimento delle varie società del Gruppo.
Rispettivamente gli IRS prevedono o possono comportare, a scadenze determinate, lo scambio con le controparti di flussi di interesse, calcolati su un valore nozionale di riferimento, ai tassi fissi o variabili concordati.
Ciò vale anche per i CCIRS, che possono prevedere, oltre alla liquidazione dei flussi di interesse periodici, lo scambio dei capitali di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione, a scadenza ed eventualmente a pronti.
Nella seguente tabella sono riportati gli strumenti finanziari derivati del Gruppo TIM al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016, suddivisi per tipologia (per i Cross Currency and Interest Rate Swap l'importo nozionale si riferisce alla copertura sintetica):
| Tipologia (milioni di euro) |
Rischio coperto | Nozionale al 31.12.2017 |
Nozionale al 31.12.2016 |
Mark to Market Spot* (Clean Price) al 31.12.2017 |
Mark to Market Spot* (Clean Price) al 31.12.2016 |
|---|---|---|---|---|---|
| Interest rate swaps | Rischio tasso di interesse | 4.334 | 3.334 | 2 | 42 |
| Cross Currency and Interest Rate Swaps |
Rischio tasso di interesse e rischio di cambio |
- | 851 | 0 | 46 |
| Totale derivati in Fair Value Hedge | 4.334 | 4.185 | 2 | 88 | |
| Interest rate swaps | Rischio tasso di interesse | - | - | 0 | - |
| Cross Currency and Interest Rate Swaps |
Rischio tasso di interesse e rischio di cambio |
7.100 | 7.952 | (325) | 551 |
| Totale derivati in Cash Flow Hedge | 7.100 | 7.952 | (325) | 551 | |
| Totale derivati Non in Hedge Accounting | 213 | 484 | 15 | 51 | |
| Totale derivati Gruppo TIM | 11.647 | 12.621 | (308) | 690 |
* Il Mark to Market Spot sopra riportato rappresenta la valutazione di mercato del derivato al netto della quota maturata del flusso in corso.
La copertura dei flussi finanziari garantita dagli strumenti "derivati in Cash Flow Hedge" è stata ritenuta altamente efficace e ha comportato al 31 dicembre 2017:
Le operazioni oggetto di copertura in Cash Flow Hedge genereranno flussi finanziari e produrranno gli effetti economici di competenza sul conto economico nei periodi indicati nella tabella sottostante:
| Valuta di denominazione |
Nozionale in valuta di denominazione (milioni) |
Inizio periodo |
Fine periodo |
Tasso applicato | Periodo di interesse |
|---|---|---|---|---|---|
| GBP | 850 | gen-18 | giu-19 | 6,375% | Annuale |
| GBP | 375 | gen-18 | mag-23 | 5,875% | Annuale |
| USD | 186 | gen-18 | ott-29 | 5,45% | Semestrale |
| USD | 1.000 | gen-18 | nov-33 | 6,375% | Semestrale |
| USD | 1.000 | gen-18 | lug-36 | 7,20% | Semestrale |
| USD | 677 | gen-18 | giu-18 | 6,999% | Semestrale |
| USD | 1.000 | gen-18 | giu-38 | 7,721% | Semestrale |
| USD | 760 | gen-18 | giu-19 | 7,175% | Semestrale |
| USD | 1.000 | gen-18 | set-34 | 6% | Semestrale |
| USD | 1.500 | gen-18 | mag-24 | 5,303% | Semestrale |
| USD | 186 | gen-18 | ott-29 | 0,75% | Semestrale |
La metodologia prescelta per effettuare il test di efficacia retrospettiva e, qualora non vi sia piena coincidenza dei termini principali, prospettica, per i derivati in Cash Flow Hedge e per tutti quelli in Fair Value Hedge è il Volatility Risk Reduction (VRR) Test. Tale test valuta il rapporto tra il rischio del portafoglio (dove per portafoglio si intende il derivato e l'elemento coperto) ed il rischio dell'elemento coperto preso singolarmente. In sintesi, il rischio del portafoglio deve essere significativamente inferiore al rischio dell'elemento coperto.
Si segnala che l'inefficacia rilevata a conto economico, derivante da coperture designate in Cash Flow Hedge nel corso del 2017, è negativa per 23 milioni di euro (senza considerare gli effetti dovuti all'applicazione di Credit Value Adjustment/Debt Value Adjustment - CVA/DVA).
Ai fini dell'informazione di comparazione tra valori contabili e fair value degli strumenti finanziari, richiesta dall'IFRS 7, si evidenzia che la maggior parte delle passività finanziarie non correnti del Gruppo TIM è costituita da prestiti obbligazionari, il cui fair value è direttamente osservabile sui mercati finanziari, in quanto trattasi di strumenti finanziari che per dimensione e diffusione tra gli investitori sono comunemente scambiati sui mercati di riferimento (si veda la Nota "Passività finanziarie non correnti e correnti"). Per quanto concerne, invece, le altre tipologie di finanziamento sono state fatte le seguenti assunzioni ai fini della determinazione del fair value:
Infine, per la maggior parte delle attività finanziarie il valore di carico delle stesse rappresenta una ragionevole approssimazione del loro fair value in quanto trattasi di impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità.
Le valutazioni al fair value degli strumenti finanziari del Gruppo sono state classificate nei 3 livelli previsti dall'IFRS 7. In particolare la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:
Nelle tabelle che seguono sono riportate, per le attività e le passività al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016 e in base alle categorie previste dallo IAS 39, le informazioni integrative su strumenti finanziari ai sensi dell'IFRS7 e i prospetti degli utili e delle perdite. Sono escluse le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute e le Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute.
| Acronimo | ||
|---|---|---|
| Finanziamenti e crediti | Loans and Receivables | LaR |
| Attività possedute fino a scadenza | Financial assets Held-to-Maturity | HtM |
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | Financial assets Available-for-Sale | AfS |
| Attività e passività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione |
Financial Assets/Liabilities Held for Trading | FAHfT e FLHfT |
| Passività al costo ammortizzato | Financial Liabilities at Amortised Cost | FLAC |
| Derivati di copertura | Hedge Derivatives | HD |
| Non applicabile | Not applicable | n.a. |
Valore di bilancio e livello gerarchico di fair value per ciascuna categoria/classe di attività/passività finanziaria e confronto con il relativo fair value al 31.12.2017
| (milioni di euro) | Categorie IAS 39 |
Valore di bilancio al 31.12.2017 |
Costo ammortizzato |
Costo | Valori rilevati in bilancio secondo IAS 39 Fair value rilevato a patrimonio netto |
Fair Value rilevato a conto economico |
Livelli di gerarchia o di fair value Livello 1 Livello 2 |
Valori rilevati in bilancio secondo IAS 17 |
Fair Value al 31.12.2017 |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| ATTIVITÀ | ||||||||||
| Finanziamenti e crediti | LaR | 7.914 | 7.913 | 1 | 7.914 | |||||
| Attività non correnti | ||||||||||
| Crediti verso il personale · |
8) 47 |
47 | ||||||||
| Altri crediti finanziari · |
8) 150 |
150 | ||||||||
| Crediti vari (non correnti) · |
9) 371 |
370 | 1 | |||||||
| Attività correnti | ||||||||||
| Crediti verso il personale · |
8) 16 |
16 | ||||||||
| Altri crediti finanziari a breve · |
8) 101 |
101 | ||||||||
| Cassa e altre disponibilità · liquide equivalenti |
8) 3.575 |
3.575 | ||||||||
| Crediti commerciali · |
12) | 3.500 | 3.500 | |||||||
| Crediti verso altri (correnti) | 12) | 154 | 154 | |||||||
| · Attività finanziarie disponibili per la |
||||||||||
| vendita | AfS | 1.044 | 28 | 1.016 | 1.044 | |||||
| Attività non correnti | ||||||||||
| Altre partecipazioni · |
7) 51 |
28 | 23 | 3 | 20 | |||||
| Titoli diversi dalle partecipazioni · |
8) − |
− | − | |||||||
| Attività correnti | ||||||||||
| Titoli diversi dalle partecipazioni · disponibili per la vendita |
8) 993 |
993 | 993 | |||||||
| Attività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione |
FAHfT | 22 | 22 | 22 | ||||||
| Attività non correnti | ||||||||||
| Derivati non di copertura · |
8) 7 |
7 | 7 | |||||||
| Attività correnti | ||||||||||
| Derivati non di copertura · |
8) 15 |
15 | 15 | |||||||
| Titoli diversi dalle partecipazioni · posseduti per la negoziazione |
8) − |
− | − | |||||||
| Derivati di copertura | HD | 1.755 | 1.713 | 42 | 1.755 | |||||
| Attività non correnti | ||||||||||
| Derivati di copertura · |
8) 1.495 |
1.474 | 21 | 1.495 | ||||||
| Attività correnti | ||||||||||
| Derivati di copertura · |
8) 260 |
239 | 21 | 260 | ||||||
| Crediti finanziari per contratti di | ||||||||||
| locazione attiva | n.a. | 114 | 114 | 114 | ||||||
| Attività non correnti | 8) 69 |
69 | ||||||||
| Attività correnti | 8) 45 |
45 | ||||||||
| Totale | 10.849 | 7.913 | 29 | 2.729 | 64 | 996 | 1.797 | 114 | 10.849 |
| Valori rilevati in bilancio secondo IAS 39 | Livelli di gerarchia o di fair value |
|||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Categorie IAS 39 |
Valore di bilancio al 31.12.2017 |
Costo ammortizzato |
Costo Fair value rilevato a patrimonio netto |
Fair Value rilevato a conto economico |
Livello 1 Livello 2 | Valori rilevati in bilancio secondo IAS 17 |
Fair Value al 31.12.2017 |
| PASSIVITA' | ||||||||
| Passività al costo ammortizzato | FLAC/HD | 33.355 | 33.355 | 36.023 | ||||
| Passività non correnti | ||||||||
| Debiti finanziari a medio lungo · termine |
14) 23.940 |
23.940 | − | |||||
| Passività correnti | ||||||||
| Debiti finanziari a breve termine · |
14) 4.500 |
4.500 | − | |||||
| Debiti commerciali, vari e altre · passività correnti |
22) 4.915 |
4.915 | ||||||
| Passività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione |
FLHfT | 9 | 9 | 9 | ||||
| Passività non correnti | ||||||||
| Derivati non di copertura · |
14) 5 |
5 | 5 | |||||
| Passività correnti | ||||||||
| Derivati non di copertura · |
14) 4 |
4 | 4 | |||||
| Derivati di copertura | HD | 1.985 | 1.966 | 19 | 1.985 | |||
| Passività non correnti | ||||||||
| Derivati di copertura · |
14) 1.914 |
1.895 | 19 | 1.914 | ||||
| Passività correnti | ||||||||
| Derivati di copertura · |
14) 71 |
71 | − | 71 | ||||
| Passività per locazioni finanziarie | n.a. | 2.430 | 2.430 | 3.604 | ||||
| Passività non correnti | 14) 2.249 |
2.249 | ||||||
| Passività correnti | 14) 181 |
181 | ||||||
| Totale | 37.779 | 33.355 | − 1.966 |
28 | − 1.994 |
2.430 | 41.621 |
| Valori rilevati in bilancio secondo IAS 39 | Livelli di gerarchia o di fair value |
|||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Categorie IAS 39 |
Valore di bilancio al 31.12.2016 |
Costo ammortizzato |
Costo | Fair value rilevato a patrimonio netto |
Fair Value rilevato a conto economico |
Livello 1 Livello 2 | Valori rilevati in bilancio secondo IAS 17 |
Fair Value al 31.12.2016 |
|||
| ATTIVITÀ | ||||||||||||
| Finanziamenti e crediti | LaR | 8.631 | 8.629 | 2 | 8.631 | |||||||
| Attività non correnti | ||||||||||||
| · | Crediti verso il personale | 8) | 48 | 48 | ||||||||
| · | Altri crediti finanziari | 8) | 12 | 12 | ||||||||
| · | Crediti vari (non correnti) | 9) | 399 | 397 | 2 | |||||||
| Attività correnti | ||||||||||||
| · | Crediti verso il personale | 8) | 15 | 15 | ||||||||
| · | Altri crediti finanziari a breve | 8) | 102 | 102 | ||||||||
| · | Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti |
8) | 3.964 | 3.964 | ||||||||
| · | Crediti commerciali | 12) | 3.925 | 3.925 | ||||||||
| · | Crediti verso altri (correnti) | 12) | 166 | 166 | ||||||||
| Attività finanziarie disponibili per la | ||||||||||||
| vendita | AfS | 1.426 | 27 | 1.399 | 1.426 | |||||||
| Attività non correnti | ||||||||||||
| · | Altre partecipazioni | 7) | 46 | 27 | 19 | 2 | 17 | |||||
| · | Titoli diversi dalle partecipazioni | 8) | 1 | 1 | 1 | |||||||
| Attività correnti | ||||||||||||
| · | Titoli diversi dalle partecipazioni disponibili per la vendita |
8) | 1.379 | 1.379 | 1.379 | |||||||
| negoziazione | Attività al fair value rilevato a conto economico possedute per la |
FAHfT | 207 | 207 | 207 | |||||||
| Attività non correnti | ||||||||||||
| · | Derivati non di copertura | 8) | 39 | 39 | 39 | |||||||
| Attività correnti | ||||||||||||
| · | Derivati non di copertura | 8) | 28 | 28 | 28 | |||||||
| · | Titoli diversi dalle partecipazioni posseduti per la negoziazione |
8) | 140 | 140 | 140 | |||||||
| Derivati di copertura | HD | 2.682 | 2.578 | 104 | 2.682 | |||||||
| Attività non correnti | ||||||||||||
| · | Derivati di copertura | 8) | 2.497 | 2.454 | 43 | 2.497 | ||||||
| Attività correnti | ||||||||||||
| · | Derivati di copertura | 8) | 185 | 124 | 61 | 185 | ||||||
| Crediti finanziari per contratti di | ||||||||||||
| locazione attiva | n.a. | 160 | 160 | 160 | ||||||||
| Attività non correnti | 8) | 101 | 101 | |||||||||
| Attività correnti | 8) | 59 | 59 | |||||||||
| Totale | 13.106 | 8.629 | 29 | 3.977 | 311 | 1.522 | 2.766 | 160 | 13.106 |
| Valori rilevati in bilancio secondo IAS 39 | Livelli di gerarchia o di fair value |
||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Categorie IAS 39 |
Valore di bilancio al 31.12.2016 |
Costo ammortizzato |
Costo | Fair value rilevato a patrimonio netto |
Fair Value rilevato a conto economico |
Livello 1 Livello 2 | Valori rilevati in bilancio secondo IAS 17 |
Fair Value al 31.12.2016 |
||
| PASSIVITA' | |||||||||||
| Passività al costo ammortizzato | FLAC/HD | 35.259 | 35.259 | 35.517 | |||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Debiti finanziari a medio lungo · termine |
14) | 26.136 | 26.136 | − | |||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Debiti finanziari a breve termine · |
14) | 3.784 | 3.784 | − | |||||||
| Debiti commerciali, vari e altre · passività correnti |
22) | 5.339 | 5.339 | ||||||||
| Passività al fair value rilevato a conto | |||||||||||
| economico possedute per la negoziazione |
FLHfT | 24 | 24 | 24 | |||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Derivati non di copertura · |
14) | 13 | 13 | 13 | |||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Derivati non di copertura · |
14) | 11 | 11 | 11 | |||||||
| Derivati di copertura | HD | 1.945 | 1.943 | 2 | 1.945 | ||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Derivati di copertura · |
14) | 1.876 | 1.874 | 2 | 1.876 | ||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Derivati di copertura · |
14) | 69 | 69 | − | 69 | ||||||
| Passività per locazioni finanziarie | n.a. | 2.636 | 2.636 | 3.921 | |||||||
| Passività non correnti | 14) | 2.444 | 2.444 | ||||||||
| Passività correnti | 14) | 192 | 192 | ||||||||
| Totale | 39.864 | 35.259 | − | 1.943 | 26 | − | 1.969 | 2.636 | 41.407 |
| (milioni di euro) | Categorie IAS 39 | Utili/(perdite) nette 2017 (1) |
di cui da interessi |
|---|---|---|---|
| Finanziamenti e crediti | LaR | (356) | 118 |
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | AfS | 8 | |
| Attività e passività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione |
FAHfT e FLHfT | (19) | |
| Passività al costo ammortizzato | FLAC | (1.338) | 1.376 |
| Totale | (1.705) | 1.494 |
(1) Di cui 2 milioni di euro da compensi e spese non inclusi nel calcolo del tasso di interesse effettivo su attività/passività finanziarie diverse da quelle al fair value attraverso il conto economico.
| (milioni di euro) | Categorie IAS 39 | Utili/(perdite) nette 2016 (1) |
di cui da interessi |
|---|---|---|---|
| Finanziamenti e crediti | LaR | (258) | 139 |
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | AfS | 12 | |
| Attività e passività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione |
FAHfT e FLHfT | 456 | |
| Passività al costo ammortizzato | FLAC | (1.454) | 1.481 |
| Totale | (1.244) | 1.620 |
(1) Di cui 2 milioni di euro da compensi e spese non inclusi nel calcolo del tasso di interesse effettivo su attività/passività finanziarie diverse da quelle al fair value attraverso il conto economico.
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2016, di 448 milioni di euro, e sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | Incrementi/ Attualizzazione |
Decrementi | Differenze cambio e altre variazioni |
31.12.2016 | |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Fondo Trattamento di Fine Rapporto | (a) | 1.018 | 49 | (59) | 1 | 1.009 |
| Fondi per piani pensionistici e altri | 23 | 7 | (2) | - | 28 | |
| Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale |
413 | 101 | (160) | (6) | 348 | |
| Totale altri fondi relativi al personale | (b) | 436 | 108 | (162) | (6) | 376 |
| Totale | (a+b) | 1.454 | 157 | (221) | (5) | 1.385 |
| di cui: | ||||||
| quota non corrente | 1.420 | 1.355 | ||||
| quota corrente (*) | 34 | 30 |
(*) La quota corrente è riferibile ai soli Altri fondi relativi al personale.
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | Incrementi/ Attualizzazione |
Decrementi | Differenze cambio e altre variazioni |
31.12.2017 | |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Fondo Trattamento di Fine Rapporto | (a) | 1.009 | - | (51) | - | 958 |
| Fondi per piani pensionistici e altri | 28 | (2) | (1) | (3) | 22 | |
| Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale |
348 | 689 | (177) | (7) | 853 | |
| Totale altri fondi relativi al personale | (b) | 376 | 687 | (178) | (10) | 875 |
| Totale | (a+b) | 1.385 | 687 | (229) | (10) | 1.833 |
| di cui: | ||||||
| quota non corrente | 1.355 | 1.736 | ||||
| quota corrente (*) | 30 | 97 |
(*) La quota corrente è riferibile ai soli Altri fondi relativi al personale.
Il Fondo Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.) si riferisce alle sole società italiane e diminuisce complessivamente di 51 milioni di euro per effetto degli utilizzi dell'esercizio per liquidazioni al personale cessato e per anticipazioni. Gli "Incrementi/Attualizzazione" risultano pari a zero per l'effetto combinato dei seguenti fattori:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Effetto (positivo)/negativo del c.d. curtailment | (6) | - |
| Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (*) | - | - |
| Oneri finanziari | 14 | 16 |
| (Utili) perdite attuariali nette dell'esercizio | (8) | 33 |
| Totale | - | 49 |
| Rendimento effettivo delle attività a servizio del piano | non sono presenti attività al servizio del piano |
(*) A seguito della riforma previdenziale del 2007, le quote destinate al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare sono state contabilizzate, nell'ambito dei "Costi del personale", negli "Oneri sociali" e non come "Trattamento di fine rapporto"; nella voce restano iscritte le sole quote relative alle società con meno di 50 dipendenti pari, nel 2017, a 0,3 milioni di euro (sostanzialmente invariate rispetto al 2016).
L'effetto positivo del c.d. "Curtailment" è connesso all'aggiornamento delle proiezioni attuariali reso necessario dall'avvio tra fine 2017 e inizio 2018 del nuovo piano di ristrutturazione aziendale da parte della Capogruppo (per ulteriori dettagli si rinvia alla Nota "Costi del personale").
Gli utili attuariali netti registrati al 31 dicembre 2017 sono pari a 8 milioni di euro (perdite attuariali nette per 33 milioni di euro nel 2016) e sono essenzialmente connessi alla variazione del tasso di attualizzazione che si attesta all'1,30% (1,31% utilizzato al 31 dicembre 2016), mentre il tasso di inflazione è rimasto invariato (1,5% per tutto l'orizzonte temporale).
Secondo quanto previsto dalla normativa nazionale l'importo di T.F.R. spettante a ciascun dipendente matura in funzione del servizio prestato ed è erogato allorché il dipendente lascia la società. Il trattamento dovuto alla cessazione del rapporto di lavoro è calcolato in base alla sua durata e alla retribuzione imponibile di ciascun dipendente. La passività, annualmente rivalutata in ragione dell'indice ufficiale del costo della vita e degli interessi di legge, non è associata ad alcuna condizione o periodo di maturazione, né ad alcun obbligo di provvista finanziaria; non esistono, pertanto, attività al servizio del fondo. La stessa è iscritta al netto delle anticipazioni parziali del fondo e delle liquidazioni delle quote ottenute dai dipendenti per i motivi previsti dalle normative vigenti.
La disciplina è stata integrata dal D.Lgs. n. 252/2005 e dalla Legge n. 296/2006 (Finanziaria 2007) che, per le aziende con almeno 50 dipendenti, ha stabilito che le quote maturate dal 2007 sono destinate, su opzione dei dipendenti, o al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare, assumendo la natura di "Piano a contribuzione definita".
Restano comunque contabilizzate a T.F.R., per tutte le società, le rivalutazioni degli importi in essere alle date di opzione, così come, per le aziende con meno di 50 dipendenti, anche le quote maturate e non destinate a previdenza complementare. Ai sensi dello IAS 19 (2011), tale fondo è contabilizzato come "Piano a benefici definiti".
In applicazione dello IAS 19, il T.F.R. è stato elaborato secondo la metodologia denominata "Projected Unit Credit Method" come segue:
Nel dettaglio, le ipotesi adottate sono state le seguenti:
| IPOTESI ECONOMICHE | Dirigenti | Non Dirigenti |
|---|---|---|
| Tasso di inflazione | 1,50% annuo | 1,50% annuo |
| Tasso di attualizzazione | 1,30% annuo | 1,30% annuo |
| Tasso annuo di incremento TFR | 2,625% annuo | 2,625% annuo |
| Tasso annuo di incremento salariale reale: | ||
|---|---|---|
| età pari o inferiore a 40 anni | 1,0% annuo | 1,0% annuo |
| età superiore a 40 anni ma pari o inferiore a 55 anni | 0,5% annuo | 0,5% annuo |
| età superiore a 55 anni | 0,0% annuo | 0,0% annuo |
| IPOTESI DEMOGRAFICHE | Dirigenti | Non Dirigenti |
| Probabilità di decesso | Tabelle di mortalità RG 48 pubblicate dalla Ragioneria Generale dello Stato |
Tabelle di mortalità RG 48 pubblicate dalla Ragioneria Generale dello Stato |
| Probabilità di invalidità | Tavole INPS distinte per età e sesso |
Tavole INPS distinte per età e sesso |
| Probabilità di dimissioni: | ||
| sino al raggiungimento dei 40 anni di età | 6,50% | 1,00% |
| Dai 41 ai 50 anni di età | 2,00% | 0,50% |
| Dai 51 ai 59 anni di età | 2,00% | 0,50% |
| Dai 60 ai 64 anni di età | 20,00% | 6,50% |
| Dai 65 in poi | nulla | nulla |
| Probabilità di pensionamento | Raggiungimento dei requisiti minimi previsti dall'Assicurazione Generale Obbligatoria aggiornati in base alla legge 214 del 22 dicembre 2011 |
|
| Probabilità di ricevere all'inizio dell'anno una anticipazione della riserva di T.F.R. accantonata pari al 70% |
1,5% in ciascun anno |
1,5% in ciascun anno |
L'applicazione delle ipotesi sopra descritte ha determinato una passività per T.F.R. al 31 dicembre 2017 di 958 milioni di euro (1.009 milioni di euro a fine 2016).
E' di seguito riportata l'analisi di sensitività per ciascuna ipotesi attuariale rilevante per la determinazione dell'ammontare della passività di fine esercizio; la stessa mostra gli effetti delle variazioni delle ipotesi attuariali ragionevolmente possibili a tale data espressi in termini assoluti. La durata finanziaria media dell'obbligazione è pari a 10,9 anni.
(milioni di euro)
| Tasso di turnover: | |
|---|---|
| +0,25 p.p. | (2) |
| - 0,25 p.p. | 2 |
| Tasso annuo di inflazione: | |
| +0,25 p.p. | 17 |
| - 0,25 p.p. | (17) |
| Tasso annuo di attualizzazione: | |
| +0,25 p.p. | (23) |
| - 0,25 p.p. | 24 |
I Fondi per piani pensionistici e altri ammontano a 22 milioni di euro al 31 dicembre 2017 (28 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e sono prevalentemente rappresentativi di piani pensionistici attivati da società estere del Gruppo.
I Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale aumentano complessivamente di 505 milioni di euro essenzialmente come saldo tra quanto accantonato per effetto dell'avvio del nuovo piano di ristrutturazione aziendale (689 milioni di euro) e gli utilizzi per le uscite relative al precedente piano (-177 milioni di euro). Per informazioni di maggior dettaglio si rinvia alla Nota "Costi del personale".
Si incrementano rispetto al 31 dicembre 2016, di 133 milioni di euro, e sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | Incrementi | Utilizzo a conto economico |
Utilizzo diretto | Differenze cambio e altre variazioni |
31.12.2017 |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Fondo imposte e rischi fiscali | 119 | 18 | − | (31) | (13) | 93 |
| Fondo per oneri di ripristino | 326 | 28 | − | (4) | − | 350 |
| Fondo vertenze legali | 457 | 260 | (1) | (107) | (4) | 605 |
| Fondo rischi commerciali | 46 | 6 | − | (18) | (6) | 28 |
| Fondo per rischi e oneri su partecipazioni e operazioni societarie |
28 | − | (2) | − | 6 | 32 |
| Altri fondi rischi e oneri | 8 | 8 | (1) | (4) | (2) | 9 |
| Totale | 984 | 320 | (4) | (164) | (19) | 1.117 |
| di cui: | ||||||
| quota non corrente | 830 | 825 | ||||
| quota corrente | 154 | 292 |
La quota non corrente dei fondi per rischi e oneri si riferisce principalmente al fondo per oneri di ripristino e a una parte del fondo vertenze legali. In particolare, conformemente ai principi contabili, l'ammontare complessivo del fondo oneri di ripristino è definito rivalutando gli importi per i quali è previsto un probabile esborso, sulla base dei tassi di inflazione stimati per le singole scadenze, e successivamente attualizzato alla data del bilancio sulla base del costo medio del debito, tenuto conto delle previsioni di uscita di cassa.
Il fondo imposte e rischi fiscali si riduce di 26 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 e riflette gli utilizzi effettuati dalla Business Units Brasile (16 milioni di euro) e dalla Capogruppo TIM S.p.A. (10 milioni di euro).
Il fondo per oneri di ripristino si riferisce agli accantonamenti dei costi previsti per lo smantellamento di cespiti (in particolare: batterie, palificazioni in legno e apparati) nonché per il ripristino dei siti utilizzati nell'ambito della telefonia mobile dalle società della Business Unit Domestic (344 milioni di euro) e della Business Unit Brasile (6 milioni di euro).
Il fondo vertenze legali accoglie gli stanziamenti a fronte di vertenze con il personale, con gli Enti previdenziali, autorità regolatorie e altre controparti.
Il saldo del fondo al 31 dicembre 2017 è attribuibile alla Business Unit Domestic per 518 milioni di euro e alla Business Unit Brasile per 87 milioni di euro. Gli utilizzi sono prevalentemente relativi alla Business Unit Brasile per 79 milioni di euro e alla Business Unit Domestic per 28 milioni di euro e derivano essenzialmente dalla definizione di accordi transattivi.
Il fondo per rischi commerciali, che si decrementa di 18 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016, si riferisce alle società della Business Unit Domestic.
Il fondo per rischi e oneri su partecipazioni e operazioni societarie, sostanzialmente invariato rispetto all'esercizio precedente, è relativo alla Business Units Domestic.
Gli altri fondi rischi e oneri non presentano variazioni rispetto al 31 dicembre 2016 e sono riconducibili alle società della Business Unit Domestic per 7 milioni di euro.
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2016, di 71 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Debiti verso istituti di previdenza | 238 | 116 |
| Contributi in conto capitale | 391 | 371 |
| Risconti passivi | 988 | 1.033 |
| Debiti per imposte sul reddito (*) | 45 | 66 |
| Altri | 16 | 21 |
| Totale | 1.678 | 1.607 |
(*) Analizzati nella Nota "Imposte sul reddito".
I debiti verso istituti di previdenza sono relativi sia alla posizione debitoria residua nei confronti dell'INPS connessa alla stima dell'onere di ricongiunzione ex lege n. 58/1992, sia – a partire dal 2015 – alla posizione debitoria verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi 2015 riguardanti l'art. 4 commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 legge "Fornero" (per maggiori dettagli si rimanda alla Nota "Costi del personale"). Sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Debiti non correnti: | ||
| Scadenti tra il 2° e il 5° esercizio successivo | 226 | 107 |
| Scadenti oltre il 5°esercizio successivo | 12 | 9 |
| 238 | 116 | |
| Debiti correnti | 58 | 69 |
| Totale | 296 | 185 |
La voce Contributi in conto capitale rappresenta la componente da imputare a conto economico sulla base della vita utile residua (stimabile in circa 18 anni) dei cespiti cui afferiscono i contributi stessi. L'aumento del saldo al 31 dicembre 2017, di 20 milioni di euro, è principalmente relativo alla realizzazione delle infrastrutture sui progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL.
I Risconti passivi a medio/lungo termine comprendono principalmente:
Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2016, di 126 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
31.12.2016 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
|
|---|---|---|---|---|---|
| Debiti per lavori su commessa | (a) | 19 | 25 | ||
| Debiti commerciali | |||||
| Debiti verso fornitori | 4.262 | 4.262 | 4.532 | 4.532 | |
| Debiti verso altri gestori di telecomunicazioni | 383 | 383 | 323 | 323 | |
| (b) | 4.645 | 4.645 | 4.855 | 4.855 | |
| Debiti tributari | (c) | 584 | 292 | ||
| Debiti vari e altre passività correnti | |||||
| Debiti per compensi al personale | 245 | 319 | |||
| Debiti verso istituti di previdenza | 202 | 215 | |||
| Risconti passivi di natura commerciale e varia | 508 | 488 | |||
| Acconti | 69 | 53 | |||
| Poste connesse alla clientela | 602 | 77 | 847 | 199 | |
| Debiti relativi al "Contributo per l'esercizio di attività di TLC" |
15 | 15 | |||
| Dividendi deliberati, ma ancora da corrispondere ad azionisti |
19 | 19 | 33 | 33 | |
| Altre passività correnti | 223 | 174 | 320 | 252 | |
| Fondi relativi al personale (ad eccezione del T.F.R.) per le quote che si prevede verranno liquidate entro 12 mesi |
97 | 30 | |||
| Fondi per rischi e oneri, per le quote che si prevede verranno liquidate entro 12 mesi |
292 | 154 | |||
| (d) | 2.272 | 270 | 2.474 | 484 | |
| Totale | (a+b+c+d) | 7.520 | 4.915 | 7.646 | 5.339 |
Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
I debiti commerciali pari a 4.645 milioni di euro (4.855 milioni di euro al 31 dicembre 2016) si riferiscono principalmente a TIM S.p.A. (3.127 milioni di euro) e alle società della Business Unit Brasile (1.094 milioni di euro).
I debiti tributari sono pari a 584 milioni di euro (292 milioni di euro al 31 dicembre 2016), si riferiscono in particolare a TIM S.p.A., e sono relativi al debito per IVA (385 milioni di euro), al debito per la tassa di concessione governativa (20 milioni di euro) e al debito verso l'Erario per le trattenute operate quale sostituto d'imposta (72 milioni di euro). Comprendono inoltre altri debiti tributari della Business Unit Brasile per 87 milioni di euro.
I risconti passivi di natura commerciale si riferiscono principalmente alla Capogruppo e comprendono 131 milioni di euro per canoni di interconnessione, 175 milioni di euro per il differimento dei ricavi da attivazione del servizio telefonico, 21 milioni di euro per traffico e canoni, 51 milioni di euro per canoni di noleggio e manutenzione, 4 milioni di euro per canoni di outsourcing.
Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui le società del Gruppo TIM sono coinvolte al 31 dicembre 2017, nonché quelli chiusi nel corso dell'esercizio.
Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, il Gruppo TIM ha iscritto passività per complessivi 461 milioni di euro.
Nel settembre 2017 la Corte di Appello di Roma ha respinto l'appello proposto dalla Procura Generale, confermando l'assoluzione nei riguardi dei tre ex manager già disposta in primo grado dal Tribunale di Roma. La Procura Generale aveva impugnato la sentenza del Tribunale di Roma dell'ottobre 2013 con la quale erano stati assolti con formula piena tre ex manager di Telecom Italia Sparkle dalle imputazioni di associazione a delinquere transnazionale finalizzata all'evasione fiscale e dichiarazione infedele mediante l'uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (c.d. "frode carosello"). Il procedimento penale nei loro confronti è definitivamente chiuso, non essendo stata impugnata la sentenza d'appello, diventata quindi irrevocabile. Nel novembre 2017 la Procura di Roma ha inoltre disposto l'archiviazione del procedimento penale anche nei confronti di Telecom Italia Sparkle, indagata ex D.Lgs.231 per asserita associazione a delinquere e riciclaggio transnazionale.
Contestualmente è stata anche ordinata la restituzione a favore della Società della somma di 1.549.000 euro (somma a suo tempo sequestrata e corrispondente alla sanzione pecuniaria massima prevista per l'illecito amministrativo contestato), restituzione che interverrà nella prima parte del 2018.
Per quanto riguarda i rischi di natura fiscale, si ricorda che, nel mese di febbraio 2014, l'Agenzia delle Entrate (Direzione Regionale del Lazio) aveva notificato tre atti di contestazione di sanzioni per gli anni 2005, 2006 e 2007, sull'assunto dell'inesistenza del traffico telefonico nell'ambito della "frode carosello". L'importo delle sanzioni – pari al 25% dei "costi da reato" indebitamente dedotti – ammontava complessivamente a 280 milioni di euro. A tale riguardo la Società aveva presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale di Roma nel mese di aprile 2014. La Commissione respingeva il ricorso con decisione depositata a maggio 2016.
La Società presentava appello in Commissione Tributaria Regionale del Lazio a ottobre 2016 opponendosi alla sentenza di primo grado, chiedendo la sospensione dell'esecutività della sentenza di prime cure, previa presentazione di apposita garanzia fideiussoria. Nel mese di dicembre 2016 la Commissione Tributaria Regionale concedeva tale sospensiva fissando l'udienza per la trattazione nel merito per il mese di aprile 2017. In data 5 aprile 2017 veniva discusso l'appello dinanzi alla Commissione Tributaria Regionale del Lazio. Il 26 aprile 2017 veniva depositata la sentenza di secondo grado che respingeva l'appello della Società. Nel corso dello stesso mese di aprile veniva presentata istanza di rottamazione della cartella – emessa da Equitalia a seguito della sentenza sfavorevole pronunciata dalla Commissione Tributaria Provinciale di Roma – relativa alla richiesta di pagamento dei 2/3 della sanzione irrogata a suo tempo dall'Agenzia delle Entrate; in questo modo il rischio complessivo si riduceva a 93 milioni di euro e la controversia proseguiva limitatamente a tale importo.
Successivamente, a seguito dell'introduzione delle norme sulla definizione agevolata delle liti tributarie pendenti, la società ha provveduto a definire l'intera lite con il pagamento, effettuato in data 2 ottobre 2017, di un importo pari a circa 37 milioni di euro, corrispondente al 40% della sanzione ancora in contestazione. Il contenzioso è pertanto stato estinto.
Al 31 dicembre 2017 le società della Business Unit Brasile risultano coinvolte in contenziosi di natura fiscale o regolatoria il cui esito è valutato di possibile soccombenza per un ammontare complessivo di circa 14,5 miliardi di reais. Sono di seguito evidenziate le principali tipologie di contenzioso, classificate in base all'imposta a cui fanno riferimento.
In data 22 marzo 2011 TIM Celular ha ricevuto notifica di un accertamento fiscale emesso dall'Amministrazione Fiscale Federale del Brasile, per un importo complessivo pari, alla data di contestazione, a 1.265 milioni di reais, incluse le sanzioni e gli interessi, in esito all'ultimazione di una verifica fiscale relativa agli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009 per le società TIM Nordeste Telecomunicações S.A. e TIM Nordeste S.A. (precedentemente denominata Maxitel), società che sono state progressivamente incorporate in TIM Celular con l'obiettivo di razionalizzare la struttura societaria in Brasile.
L'avviso di accertamento include varie rettifiche; le contestazioni principali sono così sintetizzabili:
Le rettifiche incluse nell'avviso di accertamento sono state contestate da TIM Celular, in sede amministrativa, con la presentazione di una prima difesa in data 20 aprile 2011. Il 20 aprile 2012, TIM Celular ha ricevuto la notifica della decisione di primo grado amministrativo che ha confermato i rilievi dell'avviso di accertamento contro tale decisione; TIM Celular ha presentato tempestivo appello, sempre in sede amministrativa, in data 21 maggio 2012.
La Società, come confermato da appositi pareri legali, non ritiene probabile che la società possa subire conseguenze negative in relazione alle predette vicende.
Sempre in relazione al livello federale dell'imposizione, si segnalano i seguenti, ulteriori filoni vertenziali:
Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 3,7 miliardi di reais.
Nell'ambito del prelievo statale, si segnalano molteplici contestazioni in materia di ICMS, ed in particolare:
Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 7,4 miliardi di reais.
Le principali contestazioni in materia di contribuzioni all'ente regolatorio (Anatel), ed in particolare in termini di FUST e FUNTTEL, riguardano l'assoggettamento a tali prelievi dei ricavi da interconnessione.
Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 2,7miliardi di reais.
Nel dicembre 2008 TIM riceveva la notifica della richiesta di rinvio a giudizio per l'illecito amministrativo di cui agli artt. 21 e 25, commi 2 e 4, del D.Lgs. n. 231/2001, in relazione alle vicende che vedevano coinvolti alcuni ex dipendenti della funzione Security ed ex collaboratori della Società, imputati – tra l'altro – di delitti di corruzione di Pubblici Ufficiali, in ipotesi d'accusa finalizzati ad acquisire informazioni da archivi riservati. Nel maggio 2010 TIM usciva definitivamente dal processo penale come imputata, essendo stata approvata dal giudice dell'Udienza Preliminare l'istanza di applicazione della sanzione su richiesta (patteggiamento) presentata dalla Società. Nel dibattimento avanti alla Prima Sezione della Corte d'Assise del Tribunale di Milano, TIM ha rivestito il duplice ruolo di parte civile e di responsabile civile. Da un lato, infatti, è stata ammessa quale parte civile nei confronti di tutti gli imputati e per tutti i capi di imputazione; dall'altro, è stata chiamata a rivestire il ruolo di responsabile civile ai sensi dell'art. 2049 c.c. per i fatti degli imputati, in relazione a 32 parti civili. Al dibattimento hanno preso parte quali parti civili anche Telecom Italia Latam e Telecom Italia Audit & Compliance Services (ora incorporata in TIM), costituite sin dall'Udienza Preliminare nei confronti di alcuni tra gli imputati per i delitti di intrusione informatica. Al termine della lunga istruttoria dibattimentale, 22 parti civili hanno avanzato richieste risarcitorie anche nei confronti del responsabile civile TIM per oltre 60 milioni di euro (più di 42 milioni di euro sono stati chiesti da una sola parte civile). Anche la Società, quale parte civile, ha rassegnato le proprie conclusioni nei confronti degli imputati, chiedendo la loro condanna al risarcimento di tutti i danni subiti in conseguenza dei fatti in contestazione. Nel mese di febbraio 2013 la I Sezione della Corte d'Assise di Milano ha pronunciato la sentenza di primo grado, applicando agli imputati condanne con pene che vanno da 7 anni e 6 mesi ad un anno di reclusione. La Corte, inoltre, ha riconosciuto, in capo ad alcune parti civili, l'esistenza di un danno non patrimoniale quale conseguenza dei fatti contestati e ha condannato gli imputati in solido con il responsabile civile TIM al loro risarcimento, complessivamente liquidato in 270.000 euro (in parte in solido anche con Pirelli) oltre le spese processuali; contestualmente la Corte ha peraltro condannato gli imputati al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito dalla Società, riconoscendo in favore della stessa una provvisionale di 10 milioni di euro. La sentenza ha inoltre riconosciuto l'esistenza di un danno non patrimoniale in capo a Telecom Italia Latam e Telecom Italia Audit & Compliance Services, condannando gli imputati al risarcimento del danno liquidato equitativamente in 20.000 euro per ciascuna società. Nel mese di novembre 2013 sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di primo grado (che per parte sua la Società ha ritenuto di non impugnare). All'esito del giudizio d'appello, promosso dagli imputati condannati, la sentenza di primo grado è stata parzialmente riformata. Il Giudice d'appello ha preso atto dell'intervenuta prescrizione della maggior parte dei capi d'imputazione pronunciando sentenza di non doversi procedere nei confronti degli imputati condannati in primo grado, fatta eccezione per due, condannati per il delitto di rivelazione di notizia di cui è vietata la divulgazione. Quanto alle statuizioni civili, la Corte ha revocato quelle disposte dal Giudice di primo grado in favore di tre Ministeri, AGCM e Agenzia delle Entrate. La Corte ha ritenuto di revocare anche la provvisionale di 10 milioni di euro concessa alla Società quale parte civile all'esito del primo grado, disponendo la condanna generica degli imputati al risarcimento del danno da liquidarsi in sede civile. Infine, sono state rigettate dal Giudice d'appello anche tutte le richieste risarcitorie avanzate negli appelli da alcune parti civili per complessivi 60 milioni di euro circa, per le quali la Società riveste il ruolo di responsabile civile. All'esito del giudizio d'appello, quindi, sono risultate confermate le statuizioni civili liquidate in primo grado che TIM, in qualità di responsabile civile, ha già corrisposto alle parti civili richiedenti. Avverso la sentenza di secondo grado pronunciata dalla Corte d'Assise d'appello di Milano è stato proposto da parte di tre imputati ricorso per Cassazione per cui si è, a tutt'oggi, in attesa di fissazione dell'udienza.
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Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni disponibili alla data di chiusura del presente documento e con particolare riferimento alla complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere tecnicoprocessuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potrebbe pregiudicare seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della controversia.
A conclusione del procedimento A428, nel mese di maggio 2013 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha comminato a TIM due sanzioni amministrative, per 88.182.000 euro e 15.612.000 euro, per abuso di posizione dominante. La Società (i) avrebbe ostacolato o ritardato l'attivazione dei servizi di accesso richiesti dagli OLO tramite rifiuti ingiustificati e pretestuosi; (ii) avrebbe offerto i propri servizi di accesso ai clienti finali a condizioni economiche e tecniche asseritamente non eguagliabili da parte dei concorrenti che acquistano servizi di accesso all'ingrosso dalla stessa TIM, nelle sole aree geografiche del Paese in cui sono disponibili i servizi di accesso disaggregato alla rete locale e dove, quindi, gli altri operatori possono svolgere un'azione concorrenziale più efficace nei confronti della Società.
TIM ha impugnato il provvedimento innanzi al TAR Lazio, con istanza di sospensiva del pagamento della sanzione. In particolare ha contestato: la lesione dei diritti di difesa all'interno del procedimento, la circostanza che le presunte scelte organizzative contestate da AGCM e asseritamente alla base dell'abuso in materia di processi di provisioning verso gli OLO fossero state oggetto di specifici provvedimenti dell'Autorità di settore (AGCom), la circostanza che la disamina comparata dei processi di provisioning interni/esterni portasse invero a risultanze migliorative per gli OLO rispetto alla direzione retail di TIM, essendo quindi assente ogni forma di disparità di trattamento e/o di comportamenti opportunistici da parte di TIM, nonché (con riferimento al secondo abuso) la inidoneità strutturale delle condotte contestate a determinare una compressione dei margini degli OLO.
Nel maggio 2014, è stata pubblicata la sentenza con la quale il TAR Lazio ha respinto il ricorso di TIM confermando le sanzioni statuite nel provvedimento impugnato. Avverso tale decisione la Società ha presentato, a settembre 2014, ricorso in appello.
Con sentenza n. 2497/15 del mese di maggio 2015, il Consiglio di Stato ha ritenuto la decisione di primo grado immune dai vizi denunciati da TIM e confermato quanto stabilito dall'AGCM. La società aveva provveduto, già in precedenza, al pagamento delle sanzioni e dei relativi interessi.
Con provvedimento notificato nel luglio 2015, l'AGCM ha infine avviato nei confronti di TIM un procedimento di inottemperanza per verificare se la Società abbia rispettato la diffida a non porre in essere comportamenti analoghi a quelli oggetto dell'infrazione accertata con il provvedimento di conclusione del procedimento A428 del maggio 2013.
Il 13 gennaio 2017 è stata notificata a TIM la valutazione conclusiva dell'AGCM , che riconosce che TIM ha pienamente ottemperato al provvedimento A428 e, dunque, che non sussistono i presupposti per l'irrogazione di alcuna sanzione per inottemperanza.
AGCM riconosce, altresì, che il comportamento di TIM successivo al provvedimento del 2013 è stato orientato a un continuo miglioramento delle performance nella fornitura dei servizi di accesso wholesale che ha riguardato, non solo i servizi oggetto dell'istruttoria, ma anche i nuovi servizi di accesso ultrabroadband. Nella valutazione di ottemperanza AGCM ha riconosciuto l'impatto positivo dell'implementazione, ancorché non ancora conclusa, del Nuovo Modello di Equivalence (NME) di TIM. La decisione AGCM ha imposto a TIM di: (i) proseguire nell'attuazione del NME, fino al suo completamento previsto entro il 30 aprile 2017; (ii) informare l'Autorità sui livelli di prestazione dei sistemi di fornitura dei servizi di accesso wholesale e sul completamento del relativo progetto di riorganizzazione interna entro maggio 2017. Entrambe le imposizioni sono state oggetto di tempestivo adempimento valutato positivamente dall'Autorità con comunicazione del 9 agosto 2017.
Vodafone ha impugnato innanzi al TAR Lazio il provvedimento finale del procedimento di inottemperanza adottato da AGCM. TIM si è costituita in giudizio, così come negli ulteriori giudizi intentati nel mese di marzo 2017 dagli operatori CloudItalia, KPNQ West Italia S.p.A. e Digitel.
Nel mese di agosto 2013 Vodafone, anche in qualità di incorporante dell'operatore Teletu, ha formulato, innanzi al Tribunale di Milano, ingenti pretese risarcitorie per presunte condotte abusive e anticoncorrenziali (fondate principalmente sul provvedimento AGCM A428) che TIM avrebbe attuato nel periodo 2008 – 2013. La pretesa economica è stata quantificata da Vodafone in un importo stimato compreso tra 876 milioni di euro e 1.029 milioni di euro.
Vodafone, in particolare, ha contestato l'attuazione di attività di boicottaggio tecnico con il rifiuto delle attivazioni delle linee richieste per i clienti di Teletu (nel periodo dal 2008 al mese di giugno 2013), unitamente all'adozione di asserite politiche abusive di prezzo per i servizi all'ingrosso di accesso alla rete (periodo dal 2008
al mese di giugno 2013). Inoltre la controparte ha lamentato la presunta applicazione di sconti alla clientela business maggiori di quelli previsti (c.d. pratiche di "margin squeeze") e il compimento di presunte pratiche illecite e anticoncorrenziali di winback (nel periodo dalla seconda metà del 2012 al mese di giugno 2013).
TIM si è costituita in giudizio, confutando le richieste di controparte nel merito e nel quantum e spiegando a sua volta domanda riconvenzionale. A seguito dell'intervenuta decisione di agosto 2016 della Corte di Cassazione, confermativa della competenza del Tribunale di Milano a decidere la controversia, il giudizio di merito è quindi ripreso con l'udienza di dicembre 2016.
Con atto di citazione del 28 maggio 2015 innanzi al Tribunale di Milano Vodafone ha avanzato ulteriori pretese risarcitorie, fondate sullo stesso provvedimento AGCM A428 e riferite agli asseriti danni subiti nel periodo luglio 2013 – dicembre 2014 (quindi in un arco temporale successivo a quello oggetto dell'analogo giudizio risarcitorio sopra riportato), per circa 568,5 milioni di euro.
L'azione contiene altresì una riserva di ulteriore quantificazione di danni, in corso di causa, per i periodi successivi, lamentando parte attrice il perdurare delle presunte condotte abusive di TIM. TIM si è costituita in giudizio, confutando le richieste di controparte nel merito e nel quantum e spiegando a sua volta domanda riconvenzionale.
Con ordinanza del 6 ottobre 2016, il giudice ha accolto l'istanza di Vodafone di riunione delle due cause A428 azionate dalla stessa. Al termine dell'udienza di riassunzione del 21 dicembre, sono stati disposti i termini per le memorie istruttorie e fissata, al giorno 11 luglio 2017, l'udienza per l'ammissione dei mezzi di prova. In occasione del deposito della prima memoria istruttoria, successivo all'esito favorevole per TIM del procedimento A428-C (che ha affermato l'assenza di condotte abusive A428 della Società successivamente al 2011) Vodafone ha ritenuto comunque di avanzare ulteriori analoghe pretese anche per il biennio 2015 – 2016, con ciò rideterminando la propria richiesta in complessivi 1.812 milioni di euro, parimenti oggetto di contestazione e confutazione da parte di TIM.
Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, notificato nel mese di agosto 2015, l'operatore Colt Technology Services ha avanzato pretese risarcitorie fondate sul provvedimento decisorio del procedimento A428, e riferite ad asseriti danni subiti nell'arco temporale 2009/2011, in ragione della presunta condotta inefficiente e discriminatoria di TIM nel processo di fornitura dei servizi wholesale. La richiesta risarcitoria è stata quantificata in 27 milioni di euro a titolo di lucro cessante per l'asserita mancata acquisizione di nuovi clienti, ovvero per la ritenuta impossibilità di fornire nuovi servizi alla clientela già acquisita; la controparte ha formulato inoltre richiesta di risarcimento del danno all'immagine e alla reputazione commerciale. Tale giudizio fa seguito alla pretesa stragiudiziale di circa 23 milioni di euro già formulata da Colt nel mese di giugno 2015, che la Società ha respinto integralmente. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le pretese di controparte.
Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Roma, KPNQ West Italia ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 37 milioni di euro, per asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2011, mediante boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso - KO); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento dell'Autorità Antitrust che ha definito il procedimento A428. L'udienza di prima comparizione si è svolta nel maggio 2016. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte.
Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Roma Teleunit ha avanzato pretese risarcitorie nei confronti di TIM per 35,4 milioni di euro fondando la propria azione sul noto provvedimento AGCM che ha definito il procedimento A428. In particolare la controparte lamenta di aver subito da parte di TIM, nel periodo 2009/2010, sia condotte abusive di boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi di accesso alla rete – Ko) sia pratiche anticoncorrenziali di "margin squeeze" (eccesso di compressione dei margini di sconto ritenuti abusivi in quanto non replicabili dai concorrenti). La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte.
Con atto di citazione dell'ottobre 2009 innanzi alla Corte d'Appello di Milano, Teleunit ha chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi
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premium. L'attrice ha quantificato i danni in un importo di circa 362 milioni di euro. TIM si è costituita in giudizio contestando le pretese di controparte.
A seguito della sentenza del gennaio 2014 con la quale la Corte d'Appello ha dichiarato la propria incompetenza, in favore del Tribunale, Teleunit ha riassunto, nel successivo mese di aprile, il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. TIM si è costituita nel giudizio riassunto confutando le tesi di controparte.
Con sentenza del maggio 2017 il Tribunale di Milano ha integralmente rigettato la domanda di Teleunit, condannando la stessa alla rifusione delle spese di lite. Tale sentenza è stata impugnata da Teleunit, nel mese di giugno 2017, innanzi alla Corte d'Appello di Milano. La Società si è costituita nel giudizio d'appello confutando le argomentazioni di controparte e chiedendo l'integrale conferma della sentenza di primo grado.
E' pendente, innanzi al Tribunale di Roma, il giudizio risarcitorio promosso da Siportal nei confronti di TIM, con pretese complessivamente indicate in circa 48,4 milioni di euro per asseriti danni derivanti dalla condotta di boicottaggio tecnico attuata nel periodo dal 2009-2011 e dagli effetti inerziali dell'abuso sino al 2015 con la perdita di partner commerciali e di ulteriori acquisizioni di clienti (tale ultima voce di danno è stata quantificata in 25 milioni di euro). L'azione è fondata sul noto provvedimento AGCM che ha definito il procedimento A428. La Società si è costituita in giudizio rigettando integralmente le pretese di controparte.
Con provvedimento deliberato in data 10 luglio 2013 l'AGCM ha esteso a TIM l'istruttoria avviata nel marzo dello stesso anno nei confronti di alcune imprese attive nel settore dei servizi di manutenzione di rete fissa, volta a verificare l'esistenza di un'intesa vietata ai sensi dell'art. 101 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. Il procedimento è stato avviato in seguito alla presentazione da parte di Wind di due segnalazioni con le quali si informava l'AGCM di aver riscontrato, a fronte di una richiesta d'offerta per l'affidamento dei servizi di manutenzione correttiva della rete, la sostanziale uniformità dei prezzi praticati dalle suddette imprese e la significativa differenza con le offerte presentate successivamente da altre e diverse aziende.
A TIM l'AGCM ha contestato di avere svolto un ruolo di coordinamento delle altre parti della procedura sia nel corso della formulazione delle offerte richieste da Wind, sia in relazione alle posizioni rappresentate all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
TIM ha impugnato i suddetti provvedimenti dinanzi al TAR, per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust. In data 7 luglio 2014, l'AGCM ha notificato l'estensione oggettiva del procedimento al fine di verificare se la Società, abusando della propria posizione dominante, abbia posto in essere iniziative idonee a influenzare le condizioni di offerta dei servizi tecnici accessori in occasione della formulazione delle offerte a Wind e Fastweb da parte delle imprese di manutenzione. Con il provvedimento di estensione, l'Autorità ha altresì prorogato il termine di chiusura del procedimento, originariamente previsto per il 31 luglio 2014, al 31 luglio 2015. Anche tale provvedimento di estensione è stato impugnato innanzi al TAR del Lazio per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust.
Nel novembre 2014, per ragioni di economia procedimentale e pur convinta di aver agito in maniera legittima, TIM ha presentato all'Autorità una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria. Con delibera del 19 dicembre 2014 l'AGCM ha ritenuto che detti impegni non fossero manifestamente infondati e ne ha successivamente disposto la pubblicazione a market test.
Il 25 marzo 2015, AGCM ha definitivamente rigettato gli impegni suddetti ritenendoli non idonei a rimuovere i profili anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria.
In data 21 luglio 2015 è stata notificata alle parti del procedimento la Comunicazione delle Risultanze Istruttorie nella quale gli Uffici dell'AGCM hanno espresso la propria posizione nel senso di (i) archiviare le contestazioni relative all'abuso di posizione dominante e di (ii) confermare invece l'esistenza tra TIM e le imprese di manutenzione di un'intesa volta a coordinare le offerte economiche predisposte per Wind e Fastweb e a prevenire l'erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.
Il 16 dicembre 2015 è stato emesso il provvedimento finale che conferma le conclusioni della Comunicazione delle Risultanze Istruttorie, sostenendo l'esistenza, tra il 2012 e il 2013, di una intesa restrittiva della concorrenza e per l'effetto infliggendo alla Società una sanzione di 21,5 milioni di euro, pagata a marzo 2016. Il mercato rilevante è quello della manutenzione correttiva (assurance) e, più precisamente, della bonifica impulsiva su linee ULL di TIM. Obiettivo delle condotte tenute dalla Società e dalle imprese di rete sarebbe stato quello di limitare il confronto competitivo e prevenire l'evoluzione delle forme di erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.
TIM ha presentato ricorso al TAR Lazio avverso il provvedimento. Con sentenza n. 09554/2016 del mese di settembre 2016, il ricorso è stato respinto e avverso tale decisione la Società ha presentato ricorso in appello al Consiglio di Stato.
Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, Wind ha avanzato pretese risarcitorie nei confronti di TIM per circa 57 milioni di euro recentemente incrementate in corso di giudizio a circa 58 milioni di euro, a titolo di danni conseguenti ad asserite condotte anticoncorrenziali oggetto di censura del procedimento AGCM I-761 (in tema di manutenzione correttiva). A dire della controparte tali condotte avrebbero ritardato e ostacolato la possibilità per la stessa di ottenere condizioni più favorevoli all'acquisto disaggregato dei servizi di riparazione guasti sulle linee di accesso ULL e i loro effetti, inizialmente indicati come protratti sino al dicembre 2015, sono poi stati indicati da Wind come ancora in corso. TIM si è costituita in giudizio confutando le richieste di controparte.
Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, Vodafone ha convenuto in giudizio TIM e alcune imprese di rete, avanzando pretese risarcitorie nei confronti della Società per circa 193 milioni di euro, a titolo di danni conseguenti ad asserite condotte anticoncorrenziali oggetto di censura del noto procedimento AGCM I-761 (in tema di manutenzione correttiva), riferite all'arco temporale dal 2011 al 2017.
Vodafone contesta un'asserita violazione della normativa antitrust attuata da TIM, nei mercati all'ingrosso dell'accesso alla propria rete fissa (linee ULL; Bitstream; WLR), mediante abuso di posizione dominante e intesa illecita con le imprese di manutenzione per il mantenimento del monopolio sull'offerta dei servizi di manutenzione correttiva sulla propria rete. In particolare tale intesa restrittiva avrebbe riguardato il coordinamento, da parte della Società, delle condizioni economiche contenute nelle offerte formulate dalle suddette imprese nei confronti degli OLO, per il servizio di manutenzione, a prezzi artificiosamente elevati rispetto al costo della manutenzione ricompresa nel canone di accesso regolamentato, allo scopo di far ritenere come non conveniente la disaggregazione del servizio stesso. La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le richieste di controparte.
Nel mese di giugno 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato il procedimento A514 nei confronti di TIM per accertare un possibile abuso di posizione dominante in violazione dell'art. 102 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. Il procedimento è stato avviato sulla base di alcune segnalazioni giunte, tra il mese di maggio e di giugno 2017, da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e Wind Tre e riguarda un presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e dei servizi retail relativi alle rete fissa a banda larga e ultralarga. In particolare, l'AGCM ha ipotizzato che TIM abbia tenuto condotte volte a: i) rallentare e ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al fine di ritardare o rendere meno remunerativo l'ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; ii) accaparrarsi preventivamente la clientela sul mercato retail dei servizi a banda ultralarga, mediante politiche commerciali volte a restringere lo spazio di contendibilità della clientela residuo per gli operatori concorrenti. A seguito dell'avvio del procedimento, nel mese di luglio 2017 è stata svolta un'ispezione da parte dei funzionari dell'Autorità presso alcune sedi di TIM. Il procedimento dovrà concludersi entro il 31 ottobre 2018. Lo scorso 2 novembre TIM ha depositato una memoria difensiva nella quale, a supporto della correttezza del proprio operato, sono state confutate tutte le ipotesi di illegittimità dei comportamenti asseritamente tenuti da TIM e formanti oggetto del procedimento.
Nella sua adunanza del 1° febbraio 2017, AGCM ha avviato un procedimento istruttorio per possibile violazione dell'articolo 101 TFUE (divieto di intese restrittive della concorrenza) nei confronti di TIM S.p.A. e Fastweb S.p.A., a seguito della sottoscrizione di un accordo volto alla costituzione di una impresa comune cooperativa denominata Flash Fiber S.r.l.. TIM, d'intesa con Fastweb, ha presentato ad AGCM, sotto forma di proposta di impegni, alcune modifiche agli accordi sottoscritti, finalizzate a chiudere il procedimento senza accertare l'infrazione e, quindi, senza alcuna sanzione pecuniaria. Lo scorso 20 dicembre 2017 AGCM ha deciso di prorogare al 28 febbraio 2018 il termine per la valutazione della proposta degli impegni e al 31 luglio 2018 il termine per la chiusura del procedimento. In caso di approvazione degli impegni TIM, AGCM renderà nota la decisione dopo aver ottenuto i prescritti pareri da AGCom e dalla Commissione Europea. Qualora gli impegni fossero rigettati, il procedimento proseguirebbe per concludersi entro il 31 luglio 2018.
Nel mese di giugno 2015 Vodafone ha promosso un'azione risarcitoria innanzi al Tribunale di Milano per l'asserito abuso di posizione dominante da parte di TIM nel mercato dei servizi di accesso in fibra bitstream "NGA" e "VULA", con pretese economiche indicate inizialmente in circa 4,4 milioni di euro e incrementate in un range compreso tra i 30 e i 48,9 milioni di euro.
La condotta abusiva lamentata da controparte sarebbe stata attuata da TIM mediante offerte aggressive per l'accaparramento di clientela e anche ostacolando l'accesso della stessa alla rete in fibra per rendere più difficoltosa l'erogazione di servizi ultrabroadband ai propri clienti.
La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le richieste di controparte nonché, successivamente, la sua revisione dell'entità economica della pretesa formulata nel 2016 in corso di causa.
Nel mese di giugno 2009, Eutelia e Voiceplus hanno chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium (basato sull'offerta al pubblico di servizi resi tramite le cosiddette Numerazioni Non Geografiche). Le attrici hanno quantificato i loro danni in un importo complessivo pari a circa 730 milioni di euro.
L'azione segue un procedimento cautelare in cui la Corte di Appello di Milano ha inibito alla Società alcuni comportamenti in materia di gestione delle relazioni economiche con Eutelia e Voiceplus aventi a oggetto le Numerazioni Non Geografiche, per le quali TIM gestiva, per conto di tali OLO e in virtù di obblighi regolatori, l'incasso dai clienti finali. A seguito della sentenza con la quale la Corte d'Appello di Milano ha accolto le eccezioni di TIM dichiarando la propria incompetenza in favore del Tribunale Civile, Eutelia in amministrazione straordinaria e Voiceplus in liquidazione hanno riassunto il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. L'udienza di prima comparizione si è svolta nel mese di marzo 2014. TIM si è costituita in giudizio confutando le tesi delle controparti. A seguito del fallimento di Voiceplus il Tribunale di Milano, con ordinanza del mese di settembre 2015, ha dichiarato l'interruzione del giudizio che è stato successivamente riassunto da Voiceplus.
Con sentenza del mese di febbraio 2018 il Tribunale di Milano, in accoglimento delle tesi difensive di TIM, ha rigettato la domanda risarcitoria delle controparti condannando le stesse, in solido, alla rifusione delle spese legali.
Nel 2016 TIM ha promosso un'azione giudiziale civile avanti il Tribunale di Milano nei confronti di SKY Italia, ai fini dell'accertamento della nullità, per abuso di posizione dominante imputabile alla controparte, del contratto di partnership stipulato tra le società ad aprile 2014 per la veicolazione e commercializzazione, nel periodo 2015-2019, dell'offerta SKY IPTV (Internet Protocol Television) sulla piattaforma IPTV di TIM.
La Società ha anche richiesto, in subordine, la riduzione a equità degli importi pretesi da SKY a titolo di c.d. Minimi Garantiti ("penali") stabiliti a vantaggio di SKY e correlati a predeterminate soglie di acquisizione di clientela e di churn-rate nel quinquennio della partnership.
SKY si è costituita in giudizio a febbraio 2017, contestando la richiesta di TIM e chiedendo il pagamento dei Minimi Garantiti asseritamente maturati, richiesta cui la Società si è opposta. Il giudizio prosegue: la prossima udienza è fissata nel mese di maggio 2018.
La delibera 121/17/CONS di marzo 2017 con la quale l'AGCom ha integrato la n. 252/16/CONS costituisce l'esito conclusivo di un percorso regolamentare che ha sempre avuto in via esclusiva la finalità di tutela della trasparenza delle tariffe e della comparazione delle condizioni economiche.
Detta delibera 121/17/CONS ha tra l'altro introdotto disposizioni sulla cadenza della fatturazione per la telefonia, prescrivendo in particolare per la telefonia fissa che essa dovesse essere su base mensile o suoi multipli e per la telefonia mobile su base almeno quadrisettimanale.
TIM ha impugnato dinanzi al TAR la delibera n. 121/17/CONS per difetto assoluto di attribuzione; in data 12 febbraio 2018 è stato pubblicato il dispositivo di sentenza che respinge il ricorso. La decisione sarà impugnata da TIM innanzi al Consiglio di Stato.
Nel corso del mese di dicembre 2017 AGCom, con la Delibera 499/17/CONS, accertata la violazione da parte di TIM di quanto disposto nella Delibera 121/17 per non aver adottato una cadenza di rinnovo delle offerte di telefonia fissa e di fatturazione su base mensile o suoi multipli, ha applicato a TIM una sanzione di 1.160.000 euro, diffidandola a provvedere – in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o di multipli del mese - a stornare gli importi corrispondenti al corrispettivo per il numero di giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio a causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile.
TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio anche questa seconda delibera con richiesta di sospensione cautelare che, in data 22 febbraio 2018, è stata accolta dal TAR limitatamente alla parte relativa agli ordini di rimborso con contestuale fissazione dell'udienza per la trattazione del merito in data 14 novembre 2018.
Inoltre la Legge 4 dicembre 2017 n. 172 ha stabilito che i contratti di fornitura nei servizi di comunicazione elettronica prevedano obbligatoriamente la cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione dei servizi su base mensile o di multipli del mese.
TIM si adeguerà a tale dispositivo nei tempi previsti dalla legge, e cioè entro 120 giorni dalla sua entrata in vigore (5 aprile 2018).
In data 7 marzo 2018, è stata notificata a TIM una ulteriore delibera (Delibera 112/2018/CONS) con cui AGCOM ha (i) diffidato la Società a posticipare, limitatamente ai sevizi di telefonia fissa, la data di decorrenza delle fatture emesse dopo il ripristino della fatturazione con cadenza mensile di un numero di giorni pari a quelli presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadri-settimanale; e (ii) revocato la precedente delibera 499/17/CONS nella parte in cui TIM veniva diffidata a stornare gli importi presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadri-settimanale. La predetta
delibera è oggetto di impugnativa dinanzi al TAR Lazio da parte di TIM. La valorizzazione economica degli importi di cui è stato chiesto lo storno non è agevole, in quanto dipendente dal churn dei singoli clienti, dalla tipologia di contratto e dalla sua decorrenza.
La Società – supportata da consulenti legali – ha ritenuto solo possibile e non probabile il rischio dell'insorgere di una passività significativa e non ha perciò effettuato alcun accantonamento.
Si evidenzia, infine, che in data 19 febbraio 2018 l'AGCM ha avviato il procedimento istruttorio I820 nei confronti delle società TIM, Vodafone, Fastweb, Wind-Tre e dell'Associazione di categoria ASSTEL per verificare l'ipotesi della sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori di telefonia fissa e mobile al fine di coordinare le rispettive strategie commerciali, violando in tal modo l'art. 101 TFUE.
Il presunto coordinamento, secondo il provvedimento di apertura del procedimento da parte di AGCM, si sarebbe concretizzato nelle modalità di attuazione dell'obbligo introdotto dall'articolo 19 quinquiesdecies del D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017) che impone agli operatori di servizi di comunicazione elettronica una cadenza mensile (o di multipli del mese) per la fatturazione e il rinnovo delle offerte dei servizi fissi e mobili. Il termine per la chiusura del procedimento è fissato per il 31 marzo 2019.
In data 21 marzo 2018, AGCM ha emanato una misura cautelare provvisoria nei confronti di tutti gli operatori coinvolti nel procedimento con cui ha ordinato di sospendere, nelle more del procedimento, l'attuazione dell'intesa concernente la determinazione del repricing comunicato agli utenti in occasione della rimodulazione del ciclo di fatturazione in ottemperanza alla Legge 172/17 e di rideterminare autonomamente la propria strategia commerciale.
Nell'agosto 2017 la Presidenza del Consiglio ha avviato nei confronti di TIM (ed anche di Vivendi) un procedimento volto a verificare l'esistenza, in capo a TIM dell'obbligo di notificare, ai sensi della disciplina cd. Golden Power, l'acquisto da parte di Vivendi del controllo societario di TIM e degli attivi strategici da questa detenuti. Nel settembre 2017, il procedimento in questione si è concluso con l'accertamento dell'esistenza di tale obbligo in capo a TIM con decorrenza dal 4 maggio 2017 (data dell'Assemblea degli Azionisti che ha rinnovato gli organi sociali di TIM).
Per l'effetto di tale decisione della Presidenza del Consiglio, è stato avviato un nuovo procedimento amministrativo (tuttora in corso) per l'eventuale irrogazione in capo a TIM di una sanzione pecuniaria prevista dalla disciplina Golden Power per inottemperanza all'obbligo di notifica (sanzione il cui valore economico potrebbe essere non inferiore all'1% del fatturato "cumulato realizzato dalle imprese coinvolte" nella operazione oggetto di mancata notifica, sulla base delle risultanze dell'ultimo bilancio approvato).
La Società è convinta di disporre di argomentazioni giuridiche volte a dimostrare che alcun obbligo di notifica del controllo di Vivendi su di essa gravava e ha già presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento del provvedimento del settembre 2017.
Per altro verso, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dalla disciplina della Golden Power attraverso due specifici provvedimenti dell'ottobre e del novembre 2017 tramite i quali ha imposto specifiche prescrizioni e condizioni a TIM S.p.A. e alle società del gruppo Telecom Italia Sparkle e Telsy Elettronica e Telecomunicazioni.
Le prescrizioni, secondo l'Autorità Amministrativa, sono sostanzialmente connesse alla circostanza che tali società svolgono, in parte, attività rilevanti per la sicurezza nazionale e per ciò che riguarda TIM alla circostanza che questa è titolare delle infrastrutture e degli impianti utilizzati per la fornitura dell'accesso agli utenti finali dei servizi rientranti negli obblighi del servizio universale.
L'eventuale mancata esecuzione, da parte dei destinatari dei provvedimenti, delle condizioni e prescrizioni è sanzionata con le stesse modalità previste dalla mancata notifica di atti rilevanti ai fini dell'applicazione della disciplina della cd. Golden Power.
Le società soggette alle prescrizioni sono tenute a inviare relazioni periodiche ad un apposito Comitato di Monitoraggio costituito presso la Presidenza del Consiglio con la finalità di verificare l'ottemperanza alle suddette prescrizioni.
La prima relazione di ottemperanza che illustra tutte le proposte e le attività poste in essere per dar corso alle prescrizioni è già stata inviata dal Gruppo alla Presidenza del Consiglio nel dicembre 2017.
Non di meno anche in tale caso TIM ha già presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento dei provvedimenti in questione.
In data 29 ottobre 2015 la Guardia di Finanza ha concluso una verifica fiscale nei confronti di TIM S.p.A., avviata nell'anno 2013 e riguardante le annualità dal 2007 al 2014. Il Processo Verbale di Constatazione (PVC) conteneva due rilievi sostanziali. Il primo era relativo al presunto mancato addebito di royalties alla propria controllata indiretta TIM Brasil, per l'uso del marchio "TIM". Il secondo riguardava l'asserita mancata applicazione di ritenute alla fonte sugli interessi pagati alla controllata Telecom Italia Capital S.A..
Al riguardo, nel dicembre 2015, sulla base del predetto processo verbale, l'Agenzia delle Entrate di Milano ha notificato alla società degli avvisi di accertamento per il periodo d'imposta 2010, mentre nel dicembre 2016, ha notificato degli avvisi di accertamento per i periodi d'imposta 2007 e 2011.
La Società, pur ritenendo, anche sulla base di pareri rilasciati da autorevoli professionisti, di aver correttamente operato nell'adempimento di tutti gli obblighi fiscali, ha esperito un tentativo di adesione con l'Agenzia delle Entrate. Non essendo pervenuta a un accordo, la Società, come già avvenuto in merito al periodo d'imposta 2010, ha presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale anche avverso gli avvisi di accertamento relativi ai periodi di imposta 2007 e 2011.
A seguito di ulteriori approfondimenti e reciproche valutazioni, la Società e l'Agenzia delle Entrate nel dicembre 2017 hanno raggiunto un accordo complessivo per la chiusura delle contestazioni relative a tutte le predette annualità, tramite gli istituti dell'accertamento con adesione e della conciliazione stragiudiziale. L'accordo ha comportato un onere complessivo per imposte, interessi e sanzioni, di circa 48 milioni di euro.
Con decisione pubblicata nel mese di luglio 2015, il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello proposto da AGCom e TIM avverso la sentenza del TAR Lazio in tema di finanziamento degli obblighi di servizio universale per il periodo 1999-2003. Con tale sentenza il giudice amministrativo ha accolto i ricorsi proposti da Vodafone annullando le delibere AGCom nn.106,107,109/11/CONS di rinnovazione dei procedimenti relativi, che includevano anche Vodafone tra i soggetti tenuti al contributo, per un importo di circa 38 milioni di euro. La sentenza, in sostanza, afferma che l'Autorità non ha dimostrato quel certo grado di "sostituibilità" tra telefonia fissa e mobile propedeutica all'inclusione dei gestori mobili tra i soggetti tenuti a remunerare il costo del servizio universale, ciò che comporta per l'AGCom la necessità di emettere un nuovo provvedimento. TIM ha presentato istanza di rinnovazione all'AGCom e ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato (la Cassazione ha poi ritenuto inammissibile tale ricorso).
Nel mese di aprile 2016 Vodafone ha proposto ricorso innanzi al Consiglio di Stato, contro il Ministero dello Sviluppo Economico e nei confronti di TIM, per l'ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato già impugnata da TIM. Tale ricorso si riferisce alla delibera AGCom n. 109/11/CONS (annualità 2003 per la quale Vodafone aveva versato la somma di circa 9 milioni di euro a titolo di contributo di cui chiede la restituzione). Il Consiglio di Stato, con sentenza novembre 2016, ha rigettato il ricorso rinviando al TAR la decisione sulle modalità di ottemperanza. Nel mese di febbraio 2017 Vodafone ha presentato al TAR Lazio quattro nuovi ricorsi contro il MISE e nei confronti di TIM per l'ottemperanza della sentenza, confermata in secondo grado, di annullamento delle delibere per le annualità 1999-2003 e la restituzione degli importi di circa 38 milioni di euro già versati al MISE a titolo di contributo.
In ordine ai giudizi promossi negli anni scorsi relativi alla richiesta di pagamento, da parte del Ministero delle Comunicazioni, di conguagli su quanto versato a titolo di canone di concessione per gli anni 1994-1998 (per un importo complessivo di 113 milioni di euro), il TAR Lazio ha respinto il ricorso della Società avverso la richiesta di conguaglio sul canone per l'esercizio 1994 per un importo di circa 11 milioni di euro, di cui 9 milioni di euro a fronte di fatturato non percepito per perdite su crediti. TIM ha proposto ricorso in appello.
Con due ulteriori sentenze il TAR Lazio, ribadendo le motivazioni già espresse in precedenza, ha respinto anche i ricorsi con i quali la Società ha impugnato le richieste di conguagli per canoni di concessione relativi agli anni 1995 e 1996-1997-1998, per un importo di circa 46 milioni di euro. Anche per queste sentenze TIM ha proposto ricorso al Consiglio di Stato.
Nel mese di settembre 2014 la Procura della Repubblica di Ivrea ha chiuso le indagini relative alla presunta esposizione ad amianto di 15 ex lavoratori delle società "Ing. C. Olivetti S.p.A." (oggi TIM S.p.A.), "Olivetti Controllo Numerico S.p.A.", "Olivetti Peripheral Equipment S.p.A.", "Sixtel S.p.A." e "Olteco S.p.A." e ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini a 39 indagati (fra cui ex Amministratori delle società indicate). Nel mese di dicembre 2014 la Procura della Repubblica di Ivrea ha formulato richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 33 dei 39 indagati originari, chiedendo contestualmente l'archiviazione per 6 posizioni. Nel corso dell'udienza preliminare, che ha preso avvio nel mese di aprile 2015, TIM ha assunto il ruolo di responsabile civile, essendo stata formalmente citata da tutte le 26 parti civili (enti e persone fisiche) costituite nel procedimento. All'esito dell'udienza preliminare, è stato disposto il rinvio a giudizio nei confronti di 18 degli originari 33 imputati. A novembre 2015 ha preso avvio il dibattimento e la Società, quale responsabile civile, ha raggiunto un accordo transattivo con 12 delle 18 persone fisiche (eredi/persone offese/familiari) costituite parte civile che, pertanto, hanno provveduto alla revoca della citazione del responsabile civile nei confronti di TIM. All'esito del giudizio di primo grado, che si è concluso nel luglio 2016, sono stati condannati 13 dei 18 imputati persone fisiche con pene comprese fra 1 anno e 5 anni di reclusione: quattro imputati sono stati viceversa assolti ed una posizione è stata stralciata per motivi di salute. Gli imputati sono stati altresì condannati a risarcire in solido con il responsabile civile TIM una somma complessiva di circa 1,9 milioni di euro a titolo di provvisionale a favore dell'INAIL e dei 6 eredi che non hanno aderito alla proposta transattiva. E' stata viceversa inflitta una condanna generica al risarcimento del danno a favore delle restanti parti civili (enti/sindacati/associazioni), che dovranno dunque rivolgersi al giudice civile per la quantificazione del danno. La Società ha impugnato le motivazioni della sentenza di primo grado e il procedimento pende ora avanti alla Corte d'Appello di Torino. La Società ha sottoscritto accordi transattivi anche con gli ultimi 6 eredi costituiti parte civile, avendo quindi raggiunto accordi transattivi con tutti gli eredi e i familiari che si erano costituiti parte civile nel procedimento penale.
Sono pendenti alcuni contenziosi instaurati, alla fine degli anni '90, dalla Ing. C. Olivetti & C. S.p.A. (oggi TIM) avverso le Poste, riguardanti il mancato pagamento di prestazioni rese nell'ambito di una serie di contratti di fornitura di beni e servizi informatici. Le sentenze, già emesse in primo grado, hanno stabilito un esito parzialmente favorevole alla ex Olivetti e sono state impugnate da Poste in singoli giudizi d'appello.
A tale riguardo, mentre una sentenza della Corte d'Appello di Roma del 2009 ha confermato una delle partite creditorie a favore di TIM, un'altra sentenza della stessa Corte ha dichiarato la nullità di uno dei contratti controversi. A seguito di tale pronuncia, Poste aveva notificato un atto di precetto per la restituzione di circa 58 milioni di euro, opposto da TIM data la pendenza del giudizio di Cassazione per la riforma della suddetta decisione.
A seguito della sentenza della Corte di Cassazione del 2012 che ha cassato con rinvio la decisione della Corte di Appello a fondamento del precetto, il Tribunale di Roma ha dichiarato cessata la materia del contendere nell'ambito del procedimento esecutivo, essendo venuto meno il titolo azionato da Poste. Il giudizio è stato riassunto innanzi ad altra sezione della Corte d'Appello di Roma.
La curatela del fallimento Elinet S.p.A., e successivamente le curatele di Elitel S.r.l. e di Elitel Telecom S.p.A. (allora controllante del gruppo Elitel), hanno impugnato nel 2014 la sentenza con la quale il Tribunale di Roma ha rigettato le domande risarcitorie delle curatele del Gruppo Elinet-Elitel, riproponendo una pretesa risarcitoria per complessivi 282 milioni di euro. Le contestazioni rivolte alla Società riguardano il presunto svolgimento di attività di direzione e coordinamento sull'attrice, e con essa sul gruppo Elitel (operatore alternativo nel cui capitale la TIM non ha mai avuto alcuna interessenza), che sarebbe stato attuato mediante la leva della gestione dei crediti commerciali. TIM si è costituita in giudizio confutando le pretese di controparte.
Nel maggio 2012, TIM e Telecom Italia International N.V. (oggi fusa in Telecom Italia Finance) hanno ricevuto la notifica di un procedimento arbitrale promosso dal gruppo Opportunity per il risarcimento di danni asseritamente subiti per la presunta violazione di un accordo transattivo firmato nel 2005. Nella prospettazione di parte attrice, i danni sarebbero riconducibili a circostanze emerse nell'ambito dei procedimenti penali innanzi al Tribunale di Milano aventi, fra l'altro, a oggetto attività illecite poste in essere da ex dipendenti di TIM.
Conclusasi la fase istruttoria, nel mese di novembre 2014 si è tenuta l'udienza di discussione, a seguito della quale le parti hanno depositato le proprie memorie conclusionali in vista della decisione del caso.
Nel mese di settembre 2015, il Tribunale Arbitrale ha dichiarato la chiusura del procedimento in vista del deposito del lodo.
Successivamente, il Tribunale Arbitrale ha consentito alle parti uno scambio di brevi memorie e la Corte ICC ha prorogato il termine per il deposito del lodo.
Nel settembre 2016 la Corte ICC ha comunicato alle parti il lodo, mediante il quale il Tribunale Arbitrale ha respinto tutte le pretese del gruppo Opportunity e ha deciso per la compensazione fra le parti delle spese legali, per gli esperti e amministrative.
Ad aprile 2017 il gruppo Opportunity ha presentato appello contro il lodo arbitrale avanti alla Corte d'Appello di Parigi.
Nel novembre 2017, TIM e Telecom Italia Finance hanno ricevuto dal Segretariato della Corte Internazionale di Arbitrato dell'ICC la notifica di una Richiesta per la Revisione dello stesso lodo arbitrale depositata dal gruppo Opportunity, al fine di ottenere l'emissione di un nuovo lodo. E' in fase di costituzione il Tribunale Arbitrale.
Nel mese di settembre 2015, JVCO Participações Ltda ha depositato una richiesta di arbitrato innanzi alla Camara de Arbitragem do Mercado (CAM) con sede a Rio de Janeiro nei confronti di TIM, Telecom Italia International, (oggi fusa in Telecom Italia Finance-TIF), Tim Brasil Serviços e Participações S.A. e Tim Participações S.A. chiedendo il risarcimento di danni derivanti da un asserito abuso di potere di controllo su Tim Participações. Nel seguente mese di ottobre, tutte le società convenute si sono costituite mediante deposito di comparsa di risposta e Tim Participações ha richiesto in via riconvenzionale la condanna di JVCO per abuso di condotta di azionista minoritario.
Successivamente è stato costituito il collegio arbitrale e nel mese di maggio 2016 si è svolta l'udienza preliminare, in cui sono stati sottoscritti i Terms of Reference. A valle dell'udienza, il Tribunale Arbitrale ha emesso un ordine procedurale, accogliendo l'istanza del Gruppo sull'esame preliminare della questione di legittimazione attiva di JVCO e fissando il calendario provvisorio dell'arbitrato. Nel mese di giugno le parti si sono scambiate le proprie memorie e nelle loro difese TIM, Telecom Italia International, Tim Brasil Serviços e Participações S.A. e Tim Participações S.A. hanno eccepito la legittimazione attiva di controparte, la legittimazione passiva di Tim Participações, e contestato la sussistenza dell'abuso di potere. Nel mese di luglio 2016 le parti hanno depositato le memorie di replica. Il 19 ottobre 2016 il Tribunale Arbitrale ha emesso un ordine procedurale sul tema preliminare della legittimazione processuale delle parti, ritenendo sussistere la legittimazione attiva di JVCO e la legittimazione passiva di Tim Participações, fissando il calendario per successive repliche delle parti. Il 21 novembre e il 19 dicembre 2016 le parti hanno depositato ulteriori repliche. Il 31 gennaio 2017 il Tribunale Arbitrale ha emesso un ordine procedurale, esprimendosi su questioni processuali, riassumendo le principali questioni controverse del procedimento e disponendo in merito alla fase di istruzione probatoria. Le parti hanno quindi indicato i mezzi di prova che intendono produrre in giudizio; successivamente, il Tribunale Arbitrale ha fissato le date delle udienze.
Nel mese di giugno 2017 si sono tenute a Rio De Janeiro le udienze dibattimentali con successivo deposito di ulteriore documentazione e scambi di memorie. Nel marzo 2018 sono state depositate le memorie conclusionali di tutte le parti del procedimento.
Nel marzo 2012 TIM ha ricevuto la notifica di un avviso di conclusione delle indagini preliminari, dal quale risultava che la Società era indagata dalla Procura della Repubblica di Milano ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001 per i delitti di ricettazione e di falso, commessi, in ipotesi d'accusa, da quattordici dipendenti del c.d. "canale etnico", in concorso con alcuni dealer, allo scopo di ottenere indebite provvigioni da TIM.
La Società che, nel corso del 2008 e del 2009 aveva già presentato due atti di querela in quanto persona offesa e danneggiata da simili condotte, e che aveva provveduto a sospendere i dipendenti coinvolti nel procedimento penale (sospensione alla quale è seguito il licenziamento), ha depositato una prima memoria difensiva corredata da una consulenza tecnica di parte, richiedendo l'archiviazione della propria posizione e l'iscrizione degli indagati anche per il delitto di truffa aggravata ai suoi danni. Nel dicembre 2012 la Procura della Repubblica ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 89 imputati e della stessa Società. Nel corso dell'udienza preliminare, la Società è stata ammessa come parte civile nel processo e, nel novembre 2013, sono state depositate le conclusioni nell'interesse della parte civile, ribadendo nel merito la totale estraneità di TIM agli addebiti mossi.
All'esito dell'udienza preliminare, svoltasi nel marzo 2014, il Giudice dell'Udienza Preliminare ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati (inclusa TIM) che non hanno richiesto la definizione della propria posizione
con riti alternativi, ritenendo necessario "il vaglio dibattimentale". Ad aprile 2016, all'esito dell'istruttoria dibattimentale, il P.M. ha chiesto la condanna di TIM a una sanzione amministrativa pecuniaria di 900 mila euro, mentre ha ritenuto di non chiedere alcuna confisca del presunto profitto dei reati (che in sede di richiesta di rinvio a giudizio era stato quantificato in una somma di diversi milioni di euro), sull'assunto che TIM abbia comunque posto rimedio alle presunte carenze organizzative. La Società, pur dando atto del considerevole ridimensionamento del quadro accusatorio, ha ribadito la sua totale estraneità ai fatti in questione. Nel mese di novembre 2016 il Tribunale ha pronunciato sentenza di assoluzione della Società perché il fatto non sussiste. Sono, inoltre, stati assolti, a vario titolo, anche tutti gli imputati persone fisiche. La sentenza di assoluzione non è definitiva, poiché è stata impugnata in aprile 2017 dal Pubblico Ministero che ha promosso ricorso avanti alla Corte di Cassazione.
TIM ha convenuto in giudizio in sede civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il risarcimento del danno causato dallo Stato Italiano attraverso la sentenza d'appello n. 7506/09 pronunciata dal Consiglio di Stato in violazione, ad avviso della Società, dei principi del diritto comunitario.
La domanda principale su cui si fonda l'azione trova il suo fondamento nella giurisprudenza comunitaria che riconosce il diritto di far valere la responsabilità dello Stato rispetto alla violazione dei diritti riconosciuti dall'ordinamento comunitario e lesi da una sentenza divenuta definitiva, rispetto alla quale nessun altro rimedio sia più esperibile. La pronuncia del Consiglio di Stato ha definitivamente negato il diritto di TIM alla restituzione del canone di concessione per l'anno 1998 (pari a 386 milioni di euro per Telecom Italia e 143 milioni di euro per ex TIM, oltre ad interessi), già negato dal TAR Lazio nonostante la pronuncia favorevole e vincolante della Corte di Giustizia UE del mese di febbraio 2008. Tale pronuncia riguardava il contrasto tra la Direttiva CE 97/13 in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. La Società ha poi proposto, nell'ambito del medesimo procedimento, una domanda subordinata di risarcimento per fatto illecito ai sensi dell'art. 2043 c.c.. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in circa 529 milioni di euro, oltre interessi legali e rivalutazione. L'Avvocatura di Stato si è costituita in giudizio avanzando domanda riconvenzionale per pari importo. L'azione è stata sottoposta a un vaglio di ammissibilità da parte del Tribunale, il quale ha dichiarato l'inammissibilità della domanda principale di TIM (azione per danni per manifesta violazione del diritto comunitario ai sensi della legge 117/88). Detta decisione è stata però riformata in appello, in senso favorevole alla Società. Nel mese di marzo 2015 il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza di primo grado dichiarando la domanda della società inammissibile. TIM ha presentato appello avverso tale decisione ed il giudizio pende in fase di precisazione delle conclusioni.
E' pendente il contenzioso risarcitorio avviato da TIM con atto di citazione del febbraio 2012 nei confronti dell'operatore TELETU (oggi incorporato in Vodafone) per gli illegittimi rifiuti riguardanti la riattivazione presso TIM di clienti del concorrente. La pretesa è stata quantificata in circa 93 milioni di euro.
Nell'ambito dei contratti di cessione di asset e società il Gruppo TIM ha garantito agli acquirenti, a fronte di passività derivanti principalmente da problematiche in materia legale, fiscale, previdenziale e giuslavoristica, indennizzi normalmente commisurati a una percentuale del prezzo di acquisto.
A fronte delle suddette passività potenziali, complessivamente ammontanti a circa 500 milioni di euro, per i soli casi in cui si è ritenuto probabile un esborso di risorse, risultano accantonati a fondi rischi circa 20 milioni di euro.
Si precisa inoltre che il Gruppo TIM si è impegnato a concedere a fronte della cessione di asset e di partecipazioni ulteriori indennizzi relativi ad alcune specifiche previsioni contrattuali la cui passività potenziale non è attualmente determinabile.
Le garanzie personali prestate, al netto di controgaranzie ricevute, sono pari a 57 milioni di euro. Le garanzie altrui prestate per obbligazioni delle aziende del Gruppo, pari a 4.500 milioni di euro, si riferiscono a fideiussioni prestate da terzi sia a fronte di finanziamenti (1.580 milioni di euro) sia a garanzia del corretto adempimento di obbligazioni contrattuali (2.920 milioni di euro).
Tra le garanzie altrui prestate per obbligazioni di TIM S.p.A. si segnala in particolare la fideiussione rilasciata a favore del Ministero dello Sviluppo Economico di 38 milioni di euro, a fronte dell'impegno assunto dalla Società a realizzare reti di apparati secondo caratteristiche di eco-sostenibilità ambientale. In particolare, la Società si è impegnata a raggiungere, in 5 anni, un risparmio energetico, per le nuove tecnologie LTE, pari al 10% nelle parti infrastrutturali e al 20% negli apparati trasmissivi (rispetto all'energia usata dalle tecnologie esistenti). Il Ministero dello Sviluppo Economico ha richiesto proroga della garanzia fino al 31 Dicembre 2018.
| Importo (milioni di euro) |
|
|---|---|
| BBVA - Banco Bilbao Vizcaya Argentaria | 368 |
| SACE | 368 |
| Intesa Sanpaolo | 220 |
| Cassa Depositi e Prestiti | 157 |
| Ing | 105 |
| Unicredit | 105 |
| Commerzbank | 58 |
| Banco Santander | 52 |
| Sumitomo Mitsui Banking | 52 |
| Bank of Tokyo - Mitsubishi UFJ | 52 |
Gli importi in tabella sono relativi a finanziamenti erogati da BEI a fronte dei Progetti TIM Broadband Digital Divide, TIM Ricerca e Sviluppo Banda Larga, TIM Rete Mobile a Banda Larga, TIM RDI for Broadband Services. Si specifica che le garanzie:
relative al finanziamento erogato da BEI a fronte del Progetto TIM Broadband Digital Divide/B, rimborsato anticipatamente il 27 dicembre 2016 per 300 milioni di euro, restano valide per 13 mesi successivi al rimborso così come previsto nel contratto per tutela dal rischio di revocatoria.
Sono inoltre presenti fideiussioni connesse ai servizi di telecomunicazioni in Brasile per 469 milioni di euro.
A fronte di contratti di finanziamento agevolati concessi dalla Banca di Sviluppo Brasiliana BNDES (Banco Nacional de Desenvolvimento Econômico e Social) a Tim Celular per un controvalore totale di 1.064 milioni di euro, sono stati rilasciati specifici covenant. Nel caso di mancato rispetto di tali covenant, BNDES avrà facoltà di rivalersi sugli incassi che transitano sui conti correnti della società.
Aumentano, rispetto al 2016, di 803 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Vendite prodotti | 1.560 | 1.378 |
| Prestazioni e servizi | 18.264 | 17.655 |
| Lavori in corso su ordinazione | 4 | (8) |
| Totale | 19.828 | 19.025 |
I ricavi dei servizi di telecomunicazioni sono esposti al lordo delle quote spettanti agli operatori terzi, pari a 1.737 milioni di euro (1.686 milioni di euro nel 2016, +3,02%), ricomprese nei costi per prestazioni di servizi. Per quanto concerne l'analisi dei ricavi per settore/area geografica, si rimanda alla Nota "Informativa per settore operativo".
Aumentano, rispetto al 2016, di 212 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici | 59 | 60 |
| Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi | 22 | 33 |
| Contributi in conto impianti e in conto esercizio | 51 | 36 |
| Risarcimenti, penali e recuperi vari | 35 | 24 |
| Contratti di Partnership | 116 | 71 |
| Proventizzazione fondi e altre partite debitorie, altri proventi | 240 | 87 |
| Totale | 523 | 311 |
Gli Altri proventi comprendono alcuni contributi derivanti da contratti di Partnership stipulati con primari fornitori tecnologici e volti a sviluppare la collaborazione fra le parti, al fine di rafforzare e stabilizzare nel tempo la Partnership commerciale e industriale, contribuendo attivamente al piano di marketing di TIM per lo sviluppo e l'utilizzo di taluni servizi strategici. La voce comprende inoltre alcuni indennizzi assicurativi, nonché gli impatti conseguenti alla revisione di stima delle passività verso clienti e fornitori.
Aumentano, rispetto al 2016, di 595 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Acquisti di materie prime e merci (a) |
1.863 | 1.614 |
| Costi per prestazioni di servizi: | ||
| Quote di ricavo da riversare ad altri operatori | 1.737 | 1.686 |
| Costi di interconnessione | 28 | 26 |
| Commissioni, provvigioni e altre spese commerciali | 1.109 | 937 |
| Spese di pubblicità e promozione | 277 | 294 |
| Consulenze e prestazioni professionali | 223 | 186 |
| Consumi energetici | 467 | 484 |
| Spese di manutenzione | 242 | 289 |
| Costi per altri servizi in outsourcing | 513 | 447 |
| Spese invio fatture, elenchi telefonici, altro materiale alla clientela | 96 | 100 |
| Altre spese per servizi | 572 | 522 |
| (b) | 5.264 | 4.971 |
| Costi per godimento di beni di terzi: | ||
| Affitti e locazioni | 739 | 702 |
| Canoni per locazioni di circuiti e per utilizzo sistemi satellitari | 298 | 288 |
| Altri costi per godimento beni di terzi | 224 | 218 |
| (c) | 1.261 | 1.208 |
| Totale (a+b+c) |
8.388 | 7.793 |
I costi del personale sono pari a 3.626 milioni di euro, con un incremento di 520 milioni di euro rispetto al 2016 e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Costi del personale | ||
| Salari e stipendi | 2.056 | 2.116 |
| Oneri sociali | 745 | 770 |
| Altri costi connessi al personale dipendente | 110 | 37 |
| (a) | 2.911 | 2.923 |
| Costi e accantonamenti per lavoro somministrato (b) |
- | - |
| Oneri diversi del personale e altre prestazioni lavorative | ||
| Oneri per esodi agevolati | 28 | 10 |
| Oneri di ristrutturazione aziendale | 680 | 156 |
| Altri | 7 | 17 |
| (c) | 715 | 183 |
| Totale (a+b+c) |
3.626 | 3.106 |
I costi del personale si riferiscono, in prevalenza, alla Business Unit Domestic per 3.266 milioni di euro (2.759 milioni di euro nel 2016) e alla Business Unit Brasile per 353 milioni di euro (336 milioni di euro nel 2016).
Gli "oneri di ristrutturazione aziendale" ammontano a 680 milioni di euro e accolgono principalmente gli impatti netti connessi all'avvio del nuovo piano di ristrutturazione aziendale di TIM S.p.A., che sarà sviluppato lungo l'arco del Piano industriale 2018 – 2020 e che permetterà di sostenere il percorso di trasformazione digitale con l'utilizzo di tutti gli strumenti messi a disposizione dalla legge. In particolare, per lavoratori dirigenti e non dirigenti, si prevede il ricorso fra gli altri all'applicazione dell'art. 4, commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 c.d. "legge Fornero" (con la possibilità di uscita anticipata dal lavoro rispetto alla data di pensionamento) e a strumenti che concorrano alla sostenibilità economica del piano.
La consistenza media retribuita dei dipendenti, comprensiva del personale con contratto di lavoro somministrato, è nel 2017 di 54.946 unità (57.855 unità nel 2016). La ripartizione per categorie è la seguente:
| (numero unità) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Dirigenti | 707 | 837 |
| Quadri | 4.269 | 4.450 |
| Impiegati | 49.967 | 52.563 |
| Operai | 1 | 1 |
| Organico a payroll | 54.944 | 57.851 |
| Lavoratori con contratto di lavoro somministrato | 2 | 4 |
| Consistenza media retribuita totale | 54.946 | 57.855 |
Il personale in servizio al 31 dicembre 2017, comprensivo del personale con contratto di lavoro somministrato, è di 59.429 unità (61.229 unità al 31 dicembre 2016) con un decremento di 1.800 unità.
Aumentano, rispetto al 2016, di 125 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti | 400 | 335 |
| Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri | 228 | 144 |
| Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni | 356 | 373 |
| Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse | 111 | 100 |
| Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative | 33 | 44 |
| Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages | 15 | 18 |
| Altri oneri | 65 | 69 |
| Totale | 1.208 | 1.083 |
| di cui inseriti tra le informazioni integrative su strumenti finanziari | 400 | 335 |
Per ulteriori dettagli sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
Diminuiscono, rispetto al 2016, di 13 milioni di euro e sono così composte:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Attività immateriali a vita utile definita | 272 | 289 |
| Attività materiali di proprietà | 354 | 350 |
| Totale | 626 | 639 |
Si riferiscono principalmente a costi del lavoro per personale tecnico dedicato allo sviluppo software e alle attività di progettazione esecutiva, realizzazione e collaudo di impianti di rete.
Aumentano, rispetto al 2016, di 182 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| attenzione ad altri beni Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita: |
||
| Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno |
1.263 | 1.243 |
| Concessioni, licenze, marchi e diritti simili | 396 | 393 |
| Altre attività immateriali | 134 | 107 |
| (a) | 1.793 | 1.743 |
| Ammortamento delle attività materiali di proprietà: | ||
| Fabbricati civili e industriali | 39 | 48 |
| Impianti e macchinari | 2.286 | 2.170 |
| Attrezzature industriali e commerciali | 16 | 15 |
| Altri beni | 159 | 157 |
| (b) | 2.500 | 2.390 |
| Ammortamento delle attività materiali in leasing: | ||
| Fabbricati civili e industriali | 130 | 125 |
| Impianti e macchinari | 21 | 17 |
| Altri beni | 29 | 16 |
| (c) | 180 | 158 |
| Totale (a+b+c) |
4.473 | 4.291 |
Per ulteriori dettagli si rimanda alle Note "Altre attività immateriali" e "Attività materiali (di proprietà e in locazione finanziaria)".
Per quanto concerne l'analisi degli ammortamenti per settore/area geografica, si rimanda alla Nota "Informativa per settore operativo".
Sono così dettagliate:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Plusvalenze da realizzo di attività non correnti: | ||
| Plusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività immateriali e materiali |
15 | 28 |
| Plusvalenze da alienazioni di partecipazioni in imprese controllate | − | − |
| (a) | 15 | 28 |
| Minusvalenze da realizzo di attività non correnti: | ||
| Minusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività immateriali e materiali |
4 | 14 |
| Minusvalenze da alienazioni di partecipazioni consolidate | − | − |
| (b) | 4 | 14 |
| Totale (a-b) |
11 | 14 |
Nell'esercizio 2017 la voce è positiva per 11 milioni di euro e deriva dal normale processo di rinnovamento degli asset aziendali.
Nell'esercizio 2016 la voce era pari a 14 milioni di euro e includeva la plusvalenza non ricorrente pari a 44 milioni di reais (circa 12 milioni di euro al cambio medio del 2016) realizzata dalla Business Unit Brasile e derivante dalla cessione di due ulteriori tranche di torri di telecomunicazioni ad American Tower do Brasil.
Sono così composte:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Ripristini di valore di attività non correnti: | ||
| delle attività immateriali | − | − |
| delle attività materiali | − | − |
| (a) | − | − |
| Svalutazioni di attività non correnti: | ||
| delle attività immateriali | 30 | − |
| delle attività materiali | 7 | 3 |
| (b) | 37 | 3 |
| Totale (a-b) |
(37) | (3) |
Le svalutazioni nell'esercizio 2017 sono pari a 37 milioni di euro e si riferiscono prevalentemente alla svalutazione di immobilizzazioni immateriali.
Le svalutazioni nell'esercizio 2016 erano pari a 3 milioni di euro ed erano rappresentate dalla ridefinizione del valore di alcuni asset minori.
In sede di Bilancio 2017 il Gruppo TIM ha effettuato il processo di impairment test sull'Avviamento. Le risultanze di tale valutazione, effettuata nel rispetto della specifica procedura di cui il Gruppo si è dotato, hanno confermato i valori dell'Avviamento attribuito alle singole Cash Generating Unit del Gruppo.
Per una più dettagliata analisi si rimanda a quanto illustrato nella Nota "Avviamento" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 del Gruppo TIM.
Sono così composti:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Dividendi da Altre partecipazioni | 1 | 7 |
| Plusvalenze nette su cessione di Altre partecipazioni | − | − |
| Minusvalenze e svalutazioni di Altre partecipazioni | (19) | − |
| Totale | (18) | 7 |
| di cui inseriti tra le informazioni integrative su strumenti finanziari | 1 | 7 |
Nell'esercizio 2017 la voce è negativa per 18 milioni di euro e accoglie essenzialmente l'imputazione a conto economico della Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere relativa alla partecipata Tierra Argentea S.A., di cui si è conclusa la liquidazione.
Nell'esercizio 2016 la voce era positiva per 7 milioni di euro e si riferiva principalmente ai dividendi ricevuti dalla società Emittenti Titoli S.p.A..
Diminuiscono, rispetto all'esercizio 2016, di 735 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| ------------------- | -- |
| 2017 | 2016 | |
|---|---|---|
| Interessi attivi e altri proventi finanziari: | ||
| Proventi da crediti finanziari iscritti fra le Attività non correnti | − | − |
| Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività non correnti |
− | − |
| Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività correnti | 14 | 16 |
| Proventi diversi dai precedenti: | ||
| Interessi attivi | 129 | 151 |
| Utili su cambi | 782 | 713 |
| Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | 66 | 65 |
| Rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
568 | 649 |
| Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura | 9 | 13 |
| Proventi finanziari diversi | 26 | 37 |
| (a) | 1.594 | 1.644 |
| Adeguamenti positivi al fair value relativi a: | ||
| Strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | − | 50 |
| Attività e passività finanziarie sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge |
95 | 173 |
| Strumenti finanziari derivati non di copertura | 119 | 676 |
| (b) | 214 | 899 |
| Ripristini di valore di attività finanziarie diverse dalle partecipazioni (c) |
− | − |
| Totale (a+b+c) |
1.808 | 2.543 |
| di cui inseriti tra le informazioni integrative su strumenti finanziari | 300 | 987 |
Diminuiscono, rispetto all'esercizio 2016, di 147 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Interessi passivi ed altri oneri finanziari: | ||
| Interessi passivi ed altri oneri su prestiti obbligazionari | 1.100 | 1.162 |
| Interessi passivi a banche | 113 | 117 |
| Interessi passivi ad altri | 250 | 246 |
| 1.463 | 1.525 | |
| Commissioni | 91 | 95 |
| Perdite su cambi | 759 | 467 |
| Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | − | 1 |
| Rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value | ||
| degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
489 | 548 |
| Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura | 22 | 64 |
| Altri oneri finanziari | 256 | 221 |
| (a) | 3.080 | 2.921 |
| Adeguamenti negativi al fair value relativi a: | ||
| Strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | 87 | 178 |
| Attività e passività finanziarie sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge |
− | 45 |
| Strumenti finanziari derivati non di copertura | 136 | 306 |
| (b) | 223 | 529 |
| Riduzioni di valore di attività finanziarie diverse dalle partecipazioni (c) |
− | − |
| Totale (a+b+c) |
3.303 | 3.450 |
| di cui inseriti tra le informazioni integrative su strumenti finanziari | 1.606 | 1.903 |
Per maggior chiarezza espositiva, nella tabella seguente vengono riassunti gli effetti netti a saldi aperti relativi agli strumenti finanziari derivati:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | |
|---|---|---|---|
| Utili su cambi | 782 | 713 | |
| Perdite su cambi | (759) | (467) | |
| Risultato netto sui cambi | 23 | 246 | |
| Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | 66 | 65 | |
| Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | − | (1) | |
| Risultato netto da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge |
(a) | 66 | 64 |
| Effetto positivo del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
568 | 649 | |
| Effetto negativo del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
(489) | (548) | |
| Effetto netto del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
(b) | 79 | 101 |
| Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura | 9 | 13 | |
| Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura | (22) | (64) | |
| Risultato netto da strumenti finanziari derivati non di copertura | (c) | (13) | (51) |
| Risultato netto da strumenti finanziari derivati | (a+b+c) | 132 | 114 |
| Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge |
− | 50 | |
| Adeguamenti negativi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge |
− | (45) | |
| Adeguamenti netti al fair value | (d) | − | 5 |
| Adeguamenti positivi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge |
95 | 173 | |
| Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge |
(87) | (178) | |
| Adeguamenti netti al fair value | (e) | 8 | (5) |
| Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value hedge e relativi sottostanti |
(d+e) | 8 | − |
| Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati non di copertura |
(f) | 119 | 676 |
| Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati non di copertura |
(g) | (136) | (306) |
L'utile dell'esercizio diminuisce, rispetto al 2016, di 679 milioni di euro ed è così analizzabile:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Utile (perdita) dell'esercizio | 1.287 | 1.966 |
| Attribuibile a: | ||
| Soci della controllante: | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.121 | 1.811 |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | − | (3) |
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante | 1.121 | 1.808 |
| Partecipazioni di minoranza: | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 166 | 108 |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | − | 50 |
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile alle Partecipazioni di minoranza | 166 | 158 |
| 2017 | 2016 | ||
|---|---|---|---|
| Risultato per azione base | |||
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante | 1.121 | 1.808 | |
| Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio (euro 0,011 per azione e comunque fino a capienza) |
(66) | (66) | |
| (milioni di euro) | 1.055 | 1.742 | |
| Numero medio azioni ordinarie e risparmio | (milioni) | 21.067 | 21.067 |
| Risultato per azione base – Azione ordinaria | (euro) | 0,05 | 0,08 |
| Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio | 0,01 | 0,01 | |
| Risultato per azione base – Azione di risparmio | (euro) | 0,06 | 0,09 |
| Risultato per azione base da attività in funzionamento | |||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante |
1.121 | 1.811 | |
| Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio |
(66) | (66) | |
| (milioni di euro) | 1.055 | 1.745 | |
| Numero medio azioni ordinarie e di risparmio | (milioni) | 21.067 | 21.067 |
| Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione ordinaria |
(euro) | 0,05 | 0,08 |
| Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio | 0,01 | 0,01 | |
| Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione di risparmio |
(euro) | 0,06 | 0,09 |
| Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
|||
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
(milioni di euro) | − | 47 |
| Numero medio azioni ordinarie e di risparmio | (milioni) | 21.067 | 21.067 |
| Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute – Azione ordinaria |
(euro) | − | − |
| Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute – Azione di risparmio |
(euro) | − | − |
| 2017 | 2016 | ||
| Numero medio di azioni ordinarie | 15.039.368.195 | 15.039.128.128 | |
| Numero medio di azioni di risparmio | 6.027.791.699 | 6.027.791.699 | |
| Totale | 21.067.159.894 | 21.066.919.827 |
| 2017 | 2016 | |
|---|---|---|
| Risultato per azione diluito | ||
| Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante | 1.121 | 1.808 |
| Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili (*) |
32 | 43 |
| Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio (euro 0,011 per azione e comunque fino a capienza) |
(66) | (66) |
| (milioni di euro) | 1.087 | 1.785 |
| Numero medio azioni ordinarie e risparmio (milioni) |
22.167 | 22.194 |
| Risultato per azione diluito – Azione ordinaria (euro) |
0,05 | 0,08 |
| Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio | 0,01 | 0,01 |
| Risultato per azione diluito – Azione di risparmio (euro) |
0,06 | 0,09 |
| Risultato per azione diluito da attività in funzionamento | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante |
1.121 | 1.811 |
| Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili (*) |
32 | 43 |
| Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio |
(66) | (66) |
| (milioni di euro) | 1.087 | 1.788 |
| Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) |
22.167 | 22.194 |
| Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione ordinaria (euro) |
0,05 | 0,08 |
| Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio | 0,01 | 0,01 |
| Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione di risparmio (euro) |
0,06 | 0,09 |
| Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
||
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (milioni di euro) |
− | 47 |
| Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili | − | − |
| Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) |
22.167 | 22.194 |
| Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute – Azione ordinaria (euro) |
− | − |
| Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute – Azione di risparmio (euro) |
− | − |
| 2017 | 2016 | |
| Numero medio di azioni ordinarie (*) | 16.139.681.521 | 16.166.142.282 |
| Numero medio di azioni di risparmio | 6.027.791.699 | 6.027.791.699 |
| Totale | 22.167.473.220 | 22.193.933.981 |
(*) Il numero medio di azioni ordinarie include anche le potenziali azioni ordinarie relative ai piani di partecipazione al capitale dei dipendenti per i quali risultano soddisfatte le condizioni di performance (di mercato e non), nonché il numero teorico di azioni emettibili a seguito della conversione del prestito obbligazionario convertibile unsecured equity-linked. Conseguentemente, anche l'"Utile (perdita) netto dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante" e l'"Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante" sono stati rettificati per escludere gli effetti, al netto delle imposte, correlati ai piani di cui sopra e al prestito obbligazionario convertibile (+32 milioni di euro nel 2017; +43 milioni di euro nel 2016).
Nella tabella seguente sono riportate le variazioni potenziali future di capitale sulla base dell'emissione effettuata da TIM S.p.A. a marzo 2015 del prestito obbligazionario convertibile, delle deleghe ad aumentare il capitale sociale in essere al 31 dicembre 2017 e delle opzioni e dei diritti assegnati per piani retributivi sotto forma di partecipazioni al capitale, ancora esercitabili alla data:
| N. Azioni massime emettibili |
Capitale (migliaia di euro) |
Sovrapprezzo (migliaia di euro) |
Prezzo di sottoscrizione per azione (euro) |
|
|---|---|---|---|---|
| Ulteriori aumenti non ancora deliberati (azioni ordinarie) |
||||
| Piano di Stock Option 2014-2016 | ||||
| 133.042 343.069 893.617 13.555.651 |
73 189 492 7.455 |
80 158 393 5.287 |
1,15 1,01 0,99 0,94 |
|
| Totale ulteriori aumenti non ancora deliberati (azioni ordinarie) |
14.925.379 | 8.209 | 5.918 | |
| Aumenti già deliberati (azioni ordinarie) | ||||
| Prestito obbligazionario 2015 convertibile (azioni ordinarie) (*) |
1.082.485.386 | 2.000.000 | n.d. | n.d. |
| Prestiti obbligazionari | 2.000.000 | |||
| Totale | 2.008.209 |
(*) Il numero di azioni potenzialmente emettibili è indicato salvo aggiustamenti.
Per ulteriori informazioni si rimanda alle Note "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" e "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".
L'informativa per settore è esposta sulla base dei seguenti settori operativi:
| (milioni di euro) | Domestic | Brasile | Altre attività | Rettifiche ed Elisioni | Totale consolidato | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | |
| Ricavi da terzi | 15.328 | 14.971 | 4.500 | 4.044 | − | 10 | − | − | 19.828 | 19.025 |
| Ricavi infragruppo | 26 | 35 | 2 | 3 | − | 1 | (28) | (39) | − | − |
| Ricavi di settore | 15.354 | 15.006 | 4.502 | 4.047 | − | 11 | (28) | (39) | 19.828 | 19.025 |
| Altri proventi | 471 | 259 | 52 | 51 | − | 1 | − | − | 523 | 311 |
| Totale ricavi e proventi operativi | 15.825 | 15.265 | 4.554 | 4.098 | − | 12 | (28) | (39) | 20.351 | 19.336 |
| Acquisti di materie e servizi | (6.235) | (5.785) | (2.168) | (2.028) | (4) | (9) | 19 | 29 | (8.388) | (7.793) |
| Costi del personale | (3.266) | (2.759) | (353) | (336) | (7) | (11) | − | − | (3.626) | (3.106) |
| di cui: accantonamento TFR | (6) | (1) | − | − | − | − | − | − | (6) | (1) |
| Altri costi operativi | (704) | (574) | (500) | (505) | (5) | (2) | 1 | (2) | (1.208) | (1.083) |
| di cui: svalutazioni e oneri su crediti, accantonamenti a fondi |
(468) | (317) | (160) | (162) | − | − | − | − | (628) | (479) |
| Variazione delle rimanenze | 41 | 16 | (6) | 1 | − | (8) | − | − | 35 | 9 |
| Attività realizzate internamente | 510 | 535 | 108 | 95 | − | − | 8 | 9 | 626 | 639 |
| EBITDA | 6.171 | 6.698 | 1.635 | 1.325 | (16) | (18) | − | (3) | 7.790 | 8.002 |
| Ammortamenti | (3.360) | (3.310) | (1.114) | (980) | − | − | 1 | (1) | (4.473) | (4.291) |
| Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti |
(2) | (9) | 14 | 23 | − | − | (1) | − | 11 | 14 |
| Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti |
(37) | (3) | − | − | − | − | − | − | (37) | (3) |
| EBIT | 2.772 | 3.376 | 535 | 368 | (16) | (18) | − | (4) | 3.291 | 3.722 |
| Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
(1) | (23) | − | − | − | − | − | − | (1) | (23) |
| Altri proventi/(oneri) da partecipazioni | (18) | 7 | ||||||||
| Proventi finanziari | 1.808 | 2.543 | ||||||||
| Oneri finanziari | (3.303) | (3.450) | ||||||||
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento | 1.777 | 2.799 | ||||||||
| Imposte sul reddito | (490) | (880) | ||||||||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.287 | 1.919 | ||||||||
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | − | 47 | ||||||||
| Utile (perdita) dell'esercizio | 1.287 | 1.966 | ||||||||
| Attribuibile a: | ||||||||||
| Soci della Controllante | 1.121 | 1.808 | ||||||||
| Partecipazioni di minoranza | 166 | 158 |
| (milioni di euro) | Domestic | Brasile | Altre attività | Rettifiche ed Elisioni | Totale consolidato | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | |
| Ricavi da Vendite prodotti-terzi | 1.350 | 1.136 | 210 | 232 | − | 10 | − | − | 1.560 | 1.378 |
| Ricavi da Vendite prodotti-infragruppo | − | − | 1 | − | − | 1 | (1) | (1) | − | − |
| Totale ricavi da Vendite prodotti | 1.350 | 1.136 | 211 | 232 | − | 11 | (1) | (1) | 1.560 | 1.378 |
| Ricavi da Prestazioni e servizi-terzi | 13.974 | 13.843 | 4.290 | 3.812 | − | − | − | − | 18.264 | 17.655 |
| Ricavi da Prestazioni e servizi-infragruppo | 26 | 35 | 1 | 3 | − | − | (27) | (38) | − | − |
| Totale ricavi da Prestazioni e servizi | 14.000 | 13.878 | 4.291 | 3.815 | − | − | (27) | (38) | 18.264 | 17.655 |
| Ricavi da Lavori in corso su ordinazione-terzi | 4 | (8) | − | − | − | − | − | − | 4 | (8) |
| Ricavi da Lavori in corso su ordinazione infragruppo |
− | − | − | − | − | − | − | − | − | − |
| Totale ricavi da Lavori in corso su ordinazione | 4 | (8) | − | − | − | − | − | − | 4 | (8) |
| Totale Ricavi da terzi | 15.328 | 14.971 | 4.500 | 4.044 | − | 10 | − | − | 19.828 | 19.025 |
| Totale Ricavi infragruppo | 26 | 35 | 2 | 3 | − | 1 | (28) | (39) | − | − |
| Totale ricavi di settore | 15.354 | 15.006 | 4.502 | 4.047 | − | 11 | (28) | (39) | 19.828 | 19.025 |
| (milioni di euro) | Domestic | Brasile | Altre attività | Rettifiche ed Elisioni | Totale consolidato | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | |
| Acquisti di attività immateriali | 1.763 | 1.113 | 529 | 528 | − | − | − | − | 2.292 | 1.641 |
| Acquisti di attività materiali | 2.842 | 2.792 | 635 | 675 | − | − | − | − | 3.477 | 3.467 |
| Totale acquisti di attività immateriali e materiali |
4.605 | 3.905 | 1.164 | 1.203 | − | − | − | − | 5.769 | 5.108 |
| di cui: investimenti industriali | 4.551 | 3.709 | 1.150 | 1.167 | − | − | − | − | 5.701 | 4.876 |
| di cui: variazioni di contratti di leasing finanziari |
54 | 196 | 14 | 36 | − | − | − | − | 68 | 232 |
| (numero unità) | Domestic | Brasile | Altre attività | Totale consolidato | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | 31.12.2017 | 31.12.2016 | 31.12.2017 | 31.12.2016 | 31.12.2017 | 31.12.2016 | |
| Organici | 49.851 | 51.280 | 9.508 | 9.849 | 70 | 100 | 59.429 | 61.229 |
| (milioni di euro) | Domestic | Brasile | Altre attività | Rettifiche ed Elisioni | Totale consolidato | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | 31.12.2017 | 31.12.2016 | 31.12.2017 | 31.12.2016 | 31.12.2017 | 31.12.2016 | 31.12.2017 | 31.12.2016 | |
| Attività operative non correnti | 48.850 | 47.428 | 6.769 | 7.711 | 3 | 5 | 1 | 1 | 55.623 | 55.145 |
| Attività operative correnti | 4.363 | 4.472 | 898 | 1.209 | (2) | 16 | (10) | (1) | 5.249 | 5.696 |
| Totale Attività operative | 53.213 | 51.900 | 7.667 | 8.920 | 1 | 21 | (9) | − | 60.872 | 60.841 |
| Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto |
17 | 18 | − | − | − | − | − | − | 17 | 18 |
| Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute | − | − | ||||||||
| Attività non allocate | 7.894 | 9.587 | ||||||||
| Totale Attività | 68.783 | 70.446 | ||||||||
| Totale Passività operative | 9.829 | 8.968 | 1.855 | 2.397 | 58 | 57 | (26) | (16) | 11.716 | 11.406 |
| Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | − | − | ||||||||
| Passività non allocate | 33.284 | 35.487 | ||||||||
| Patrimonio netto | 23.783 | 23.553 | ||||||||
| Totale Patrimonio netto e passività |
| Ricavi | Attività operative non correnti | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | delle attività | Ripartizione in base alla localizzazione | Ripartizione in base alla localizzazione dei clienti |
Ripartizione in base alla localizzazione delle attività |
||||
| 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | 31.12. 2017 | 31.12. 2016 | |||
| Italia | (a) | 15.015 | 14.635 | 14.064 | 13.657 | 48.591 | 46.948 | |
| Estero | (b) | 4.813 | 4.390 | 5.764 | 5.368 | 7.032 | 8.197 | |
| Totale | (a+b) | 19.828 | 19.025 | 19.828 | 19.025 | 55.623 | 55.145 |
Nessuno dei clienti del Gruppo TIM supera il 10% dei ricavi consolidati.
Sono qui di seguito riportate le tabelle riepilogative dei saldi relativi alle operazioni con parti correlate nonché l'incidenza di detti importi sui corrispondenti valori di conto economico separato consolidato, della situazione patrimoniale - finanziaria consolidata e di rendiconto finanziario consolidato.
Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurare la trasparenza e la correttezza delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010.
A partire dal 3 maggio 2017 il Consiglio di Amministrazione di TIM ha modificato la Procedura per la gestione delle operazioni con parti correlate, estendendone, dapprima in via volontaria, il perimetro di riferimento, sino all'equiparazione di Vivendi (e della sua catena di controllo) alla propria controllante, occorsa in data 1° giugno 2017.
Il 13 settembre 2017 Consob ha peraltro qualificato il rapporto di Vivendi S.A. con TIM in termini di controllo di fatto ai sensi dell'art. 2359 Codice Civile, dell'art. 93 del Testo Unico della Finanza, nonché della disciplina parti correlate. Pur avendo impugnato la decisione, la Società ottempera a quanto la qualificazione comporta, e ha pertanto, fra l'altro, modificato la citata Procedura per la gestione delle operazioni con parti correlate (28 settembre 2017), consultabile nella versione in vigore sul sito www.telecomitalia.com, sezione il Gruppo – canale Sistema di Governance.
Nel frattempo, il 27 luglio 2017 il Consiglio di Amministrazione ha altresì preso atto dell'avvio dell'attività di direzione e coordinamento di Vivendi.
Nell'esercizio di tale attività:
Il 20 ottobre 2017 il Consiglio di Amministrazione di TIM ha esaminato e approvato a maggioranza il term sheet vincolante per la creazione di una joint venture con Canal+, in applicazione della disciplina delle operazioni con parti correlate di minore rilevanza ed eterodirette.
Il 18 gennaio 2018 il term sheet è scaduto, e il negoziato volto alla conclusione di un accordo di collaborazione nel settore dei contenuti è stato riavviato, coerentemente con la definizione dell'offerta convergente di contenuti video quale uno degli elementi principali del piano strategico 2018-2020 di TIM. Peraltro, alla luce delle indicazioni provenienti dalla Consob, e in coerenza con le osservazioni formulate dal Collegio Sindacale della Società, al progetto sarà applicata la procedura per l'effettuazione di operazioni con parti correlate di maggiore rilevanza, con conseguente coinvolgimento nel corso delle trattative dell'apposito Comitato composto da tutti i Consiglieri indipendenti.
Si rammenta infine che fino al 4 maggio 2017 sono stati considerati tra le parti correlate di TIM anche i soci della società Telco (i gruppi: Generali, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Telefonica), in considerazione della previsione della procedura per la gestione delle operazioni con parti correlate di TIM che ne prevede l'applicazione "anche ai partecipanti a patti parasociali rilevanti ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza che disciplinino la candidatura alla carica di Consigliere di Amministrazione della Società, là dove dalla lista così presentata sia risultata tratta la maggioranza dei Consiglieri nominati". I componenti del Consiglio di Amministrazione di TIM in carica fino al 4 maggio 2017 erano infatti stati tratti in maggioranza dalla lista al tempo presentata dal socio Telco. Con il rinnovo del Consiglio di Amministrazione tale circostanza è venuta meno ed è stato pertanto adeguato il perimetro delle parti correlate per il tramite di Amministratori.
Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci di conto economico separato consolidato del Gruppo per l'esercizio 2017 e 2016 sono riportati qui di seguito:
| (milioni di euro) | Totale | Controllante | Società collegate, controllate di collegate e joint ventures |
Altre parti correlate (*) |
Fondi Pensione |
Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa |
Totale parti correlate |
Incidenza % sulla voce di bilancio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (b/a) | ||||||
| Ricavi | 19.828 | 3 | 115 | 118 | 0,6 | |||
| Altri proventi | 523 | 4 | 4 | 8 | 1,5 | |||
| Acquisti di materie e servizi | 8.388 | 22 | 170 | 192 | 2,3 | |||
| Costi del personale | 3.626 | 1 | 74 | 37 | 112 | 3,1 | ||
| Proventi finanziari | 1.808 | 45 | 45 | 2,5 | ||||
| Oneri finanziari | 3.303 | 11 | 38 | 49 | 1,5 |
(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate sia per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.
| (milioni di euro) | Totale | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Società collegate, controllate di collegate e joint ventures |
Altre parti correlate (*) |
Fondi Pensione |
Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa |
Totale parti correlate |
Rapporti delle Discontinued Operations |
Totale parti correlate al netto delle Discontinued Operations |
Incidenza % sulla voce di bilancio |
||
| (a) | (b) | (b/a) | |||||||
| Ricavi | 19.025 | 10 | 355 | 365 | (23) | 342 | 1,8 | ||
| Altri proventi | 311 | 1 | 1 | 1 | 0,3 | ||||
| Acquisti di materie e servizi | 7.793 | 21 | 231 | 252 | (14) | 238 | 3,1 | ||
| Costi del personale | 3.106 | 2 | 83 | 36 | 121 | 121 | 3,9 | ||
| Altri costi operativi | 1.083 | 1 | 1 | 1 | 0,1 | ||||
| Proventi finanziari | 2.543 | 108 | 108 | 108 | 4,2 | ||||
| Oneri finanziari | 3.450 | 114 | 114 | 114 | 3,3 | ||||
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti |
destinate ad essere cedute 47 (1) 10 9
(*) Altre parti correlate sia per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa sia in quanto partecipanti ai patti parasociali ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza.
Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci della situazione patrimoniale - finanziaria consolidata del Gruppo al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016 sono riportati qui di seguito:
| (milioni di euro) | Totale | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Controllante | Società collegate, controllate di collegate e joint ventures |
Altre parti correlate (*) |
Fondi Pensione | Totale parti correlate |
Incidenza % sulla voce di bilancio |
||
| (a) | (b) | (b/a) | |||||
| Indebitamento finanziario netto |
|||||||
| Attività finanziarie non correnti |
(1.768) | ||||||
| Titoli diversi dalle partecipazioni (attività correnti) |
(993) | (15) | (15) | 1,5 | |||
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
(437) | (38) | (38) | 8,7 | |||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti |
(3.575) | ||||||
| Attività finanziarie correnti |
(5.005) | (53) | (53) | 1,1 | |||
| Passività finanziarie non correnti |
28.108 | 100 | 100 | 0,4 | |||
| Passività finanziarie correnti |
4.756 | 163 | 163 | 3,4 | |||
| Totale indebitamento finanziario netto |
26.091 | 210 | 210 | 0,8 | |||
| Altre partite patrimoniali | |||||||
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
4.959 | 3 | 33 | 36 | 0,7 | ||
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
7.520 | 3 | 33 | 24 | 60 | 0,8 |
(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.
| (milioni di euro) | Totale | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Società collegate, controllate di collegate e joint ventures |
Altre parti correlate (*) |
Fondi pensione |
Totale parti correlate |
Rapporti delle Discontinued Operations |
Totale parti correlate al netto delle Discontinued Operations |
Incidenza % sulla voce di bilancio |
||
| (a) | (b) | (b/a) | ||||||
| Indebitamento finanziario netto |
||||||||
| Attività finanziarie non correnti |
(2.698) | (12) | (520) | (532) | (532) | 19,7 | ||
| Titoli diversi dalle partecipazioni (attività correnti) |
(1.519) | (110) | (110) | (110) | 7,2 | |||
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
(389) | (22) | (22) | (22) | 5,7 | |||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti |
(3.964) | (621) | (621) | (621) | 15,7 | |||
| Attività finanziarie correnti |
(5.872) | (753) | (753) | (753) | 12,8 | |||
| Passività finanziarie non correnti |
30.469 | 912 | 912 | 912 | 3,0 | |||
| Passività finanziarie correnti |
4.056 | 133 | 133 | 133 | 3,3 | |||
| Totale indebitamento finanziario netto |
25.955 | (12) | (228) | (240) | (240) | (0,9) | ||
| Altre partite patrimoniali | ||||||||
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
5.426 | 9 | 127 | 136 | 136 | 2,5 | ||
| Debiti vari e altre passività non correnti |
1.607 | 2 | 2 | 2 | 0,1 | |||
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
7.646 | 37 | 200 | 26 | 263 | 263 | 3,4 |
(*) Altre parti correlate sia per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa sia in quanto partecipanti ai patti parasociali ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza.
Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle voci rilevanti di rendiconto finanziario consolidato del Gruppo per l'esercizio 2017 e 2016 sono riportati qui di seguito:
| (milioni di euro) | Totale | Controllante | Società collegate, controllate di collegate e joint ventures |
Altre parti correlate (*) |
Fondi Pensione | Totale parti correlate |
Incidenza % sulla voce di bilancio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (b/a) | |||||
| Acquisti di attività immateriali e materiali per competenza |
5.769 | 135 | 135 | 2,3 |
(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con esponsabilità strategiche dell'impresa.
| (milioni di euro) | Totale | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Società collegate, controllate di collegate e joint ventures |
Altre parti correlate (*) |
Fondi Pensione |
Totale parti correlate |
Rapporti delle Discontinued Operations |
Totale parti correlate al netto delle Discontinued Operations |
Incidenza % sulla voce di bilancio |
||
| (a) | (b) | (b/a) | ||||||
| Acquisti di attività immateriali e materiali per competenza |
5.108 | 159 | 159 | 159 | 3,1 |
(*) Altre parti correlate sia per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa sia in quanto partecipanti ai patti parasociali ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza.
Nel corso del 2017 Italtel S.p.A. è stata oggetto di una operazione di ricapitalizzazione cui il Gruppo TIM non ha partecipato e che ha comportato la contestuale cessione degli strumenti finanziari partecipativi detenuti. L'operazione si è conclusa il 14 dicembre 2017, pertanto a partire da tale data il gruppo Italtel non è più parte correlata del Gruppo TIM.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| 2017 | 2016 | TIPOLOGIA CONTRATTI | |
| Ricavi | |||
| Asscom S.r.l. | 1 | 1 Intermediazione assicurativa. | |
| Gruppo Italtel | 1 | 7 | Fornitura di apparati in noleggio, servizi di fonia fissa e mobile e connettività in outsourcing. |
| NordCom S.p.A. | 1 | 1 | Servizi di fonia fissa e mobile, collegamenti rete dati ed outsourcing, prodotti e servizi ICT. |
| Altre minori | 1 | ||
| Totale ricavi | 3 | 10 | |
| Altri proventi | 4 | Contributi regolati da contratti di Partnership e penali verso il gruppo Italtel. |
|
| Acquisti di materie e servizi | |||
| Gruppo Italtel | 17 | 16 | Fornitura e manutenzione di apparati per commutazione, sviluppo software e adeguamento piattaforme, fornitura e servizi personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela, estensione servizi professionali per il nuovo Data Center Video Multimediale per l'erogazione del servizio TIMvision. |
| NordCom S.p.A. | 1 | Acquisto e sviluppo di soluzioni informatiche, servizi personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale, affitti passivi per ospitalità SRB. |
|
| W.A.Y. S.r.l. | 4 | 4 | Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di offerte a clienti TIM. |
| Altre minori | 1 | ||
| Totale acquisti di materie e servizi | 22 | 21 | |
| Oneri finanziari | 11 | Svalutazione del credito finanziario verso Alfiere. |
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | TIPOLOGIA CONTRATTI |
|---|---|---|---|
| Indebitamento finanziario netto | |||
| Attività finanziarie non correnti | 12 Finanziamento soci verso Alfiere S.p.A | ||
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
|||
| Alfiere S.p.A. | 1 | Contratti di project management, di service amministrativo-societario-compliance e riaddebiti vari. |
|
| Gruppo Italtel | 6 | Fornitura di apparati in noleggio, servizi di fonia fissa e mobile e connettività in outsourcing. |
|
| W.A.Y. S.r.l. | 1 | 1 Fornitura di fonia fissa, ICT e mobile. | |
| Altre minori | 1 | 2 | |
| Totale crediti commerciali vari e altre attività correnti |
3 | 9 | |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
|||
| Gruppo Italtel | 33 | Rapporti di fornitura connessi all'attività di investimento e di esercizio. |
|
| Movenda S.p.A. | 1 | 1 | Fornitura e certificazione SIM-card ed evoluzione funzionale di piattaforme IT. |
| NordCom S.p.A. | 1 | Acquisto e sviluppo di soluzioni informatiche, servizi personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale, affitti passivi per ospitalità SRB. |
|
| W.A.Y. S.r.l. | 1 | 2 | Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di offerte a clienti TIM. |
| Altre minori | 1 | ||
| Totale debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
3 | 37 |
| (milioni di euro) Acquisti di attività immateriali e materiali per competenza |
2017 | 2016 | TIPOLOGIA CONTRATTI |
|---|---|---|---|
| Gruppo Italtel | 132 | 157 Acquisti di apparati di telecomunicazione. | |
| Movenda S.p.A. | 2 | 2 Servizi informatici, licenze per Cardlet Mobile Connect. | |
| Altre minori | 1 | ||
| Totale acquisti di attività immateriali e materiali per competenza |
135 | 159 |
Il finanziamento soci verso la joint venture Alfiere S.p.A. presente al 31 dicembre 2016 (12 milioni di euro) è stato incrementato nell'esercizio 2017 per 5 milioni di euro e successivamente utilizzato a copertura perdite per 6 milioni di euro. Il valore residuo, pari a 11 milioni di euro, è stato integralmente svalutato.
Al 31 dicembre 2017 Tim S.p.A. ha prestato garanzie nell'interesse di Alfiere S.p.A. per 1 milione di euro.
Sono di seguito esposti i rapporti con:
Il gruppo Mediobanca, già parte correlata in quanto azionista di Telco, è attualmente considerato fra le parti correlate per il tramite del gruppo Vivendi.
I valori più significativi sono così sintetizzabili:
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| 2017 | 2016 | TIPOLOGIA CONTRATTI | |
| Ricavi | |||
| Gruppo Generali | 12 | 47 | Servizi di fonia e trasmissione dati, reti dati periferiche, collegamenti, storage, prodotti e servizi di telecomunicazioni. |
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 31 | 64 | Servizi di fonia, rete dati MPLS e internazionale, servizi ICT, licenze Microsoft, connettività internet e collegamenti ad alta velocità. |
| Gruppo Mediobanca | 4 | 7 | Servizi di fonia, commercializzazione apparati servizi di rete dati in outsourcing, accessi internet e licenze software. |
| Gruppo RCS Media Group | 2 Servizi di fonia fissa. | ||
| Servizi di interconnessione, roaming, broadband access | |||
| Gruppo Telefónica | 67 | 235 | fees, fornitura di capacità trasmissiva "IRU" e di software. |
| Altre minori | 1 | ||
| Totale ricavi | 115 | 355 | |
| Altri proventi | 4 | 1 Risarcimento danni gruppo Generali. | |
| Acquisti di materie e servizi | |||
| Gruppo Generali | 7 | 21 Premi assicurativi e locazioni immobiliari. | |
| Gruppo Havas | 91 | Acquisto di spazi media per conto del Gruppo TIM e, in misura minore, studio e realizzazione di campagne pubblicitarie. |
|
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 5 | 11 | Commissioni di factoring, compensi per ricarica/attivazione carte tecnologiche e commissioni per i servizi di domiciliazione delle bollette e incassi a mezzo carta di credito. |
| Gruppo Mediobanca | 1 | 1 Attività di recupero crediti. | |
| Gruppo RCS Media Group | 1 | Fornitura di contenuti e servizi editoriali digitali e compensi per servizi di ricarica telefonica. |
|
| Gruppo Telefónica | 57 | 188 | Servizi di interconnessione, servizi di roaming, site sharing, accordi di co-billing, broadband linesharing e unbundling. |
| Gruppo Vivendi Altre minori |
9 | 8 1 |
Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi (TIMmusic e TIMvision) e fornitura di giochi cloud D&P (TIMgames). |
| Totale acquisti di materie e servizi | 170 | 231 | |
| Costi del personale | 1 | 2 | Assicurazioni connesse all'attività lavorativa del personale stipulate con il gruppo Generali. |
| Altri costi operativi | 1 | Oneri per penali e inadempienze contrattuali verso il gruppo Intesa Sanpaolo. |
|
| Proventi finanziari | |||
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 27 | 83 Conti correnti, depositi bancari e derivati di copertura. | |
| Gruppo Mediobanca | 15 | 18 Conti correnti, depositi bancari e derivati di copertura. | |
| Gruppo Telefónica | 3 | 7 Locazione finanziaria. | |
| Totale proventi finanziari | 45 | 108 | |
| Oneri finanziari | |||
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 23 | 87 | Term Loan Facility, Revolving Credit Facility, derivati di copertura, finanziamenti e conti correnti. |
| Gruppo Mediobanca | 15 | 26 | Term Loan Facility, Revolving Credit Facility e derivati di copertura. |
| Gruppo Telefónica | 1 Minusvalenza sulla vendita di titoli in portafoglio. | ||
| Totale oneri finanziari | 38 | 114 |
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | TIPOLOGIA CONTRATTI |
|---|---|---|---|
| Indebitamento finanziario netto | |||
| Attività finanziarie non correnti | |||
| Gruppo Mediobanca | 80 Derivati di copertura. | ||
| Società ex Telco | 440 | Si veda la Nota "Operazioni con Parti Correlate" del Bilancio consolidato del Gruppo Tim al 31.12.2016. |
|
| Totale Attività finanziarie non correnti |
520 | ||
| Titoli diversi dalle partecipazioni (attività correnti) |
|||
| Gruppo Mediobanca | 15 | 81 Titoli obbligazionari. | |
| Società ex Telco | 24 Titoli obbligazionari. | ||
| Gruppo Vivendi | 5 Titoli obbligazionari. | ||
| Totale Titoli diversi dalle partecipazioni (attività correnti) |
15 | 110 | Si veda la Nota "Operazioni con Parti Correlate" del Bilancio consolidato del Gruppo Tim al 31.12.2016. |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
|||
| Gruppo Mediobanca | 38 | 1 Derivati di copertura | |
| Società ex Telco | 21 | Si veda la Nota "Operazioni con Parti Correlate" del Bilancio consolidato del Gruppo Tim al 31.12.2016. |
|
| Totale crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
38 | 22 | Derivati di copertura, loans, finanziamenti e leasing finanziario. |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti |
621 | Si veda la Nota "Operazioni con Parti Correlate" del Bilancio consolidato del Gruppo Tim al 31.12.2016. |
|
| Passività finanziarie non correnti | |||
| Gruppo Mediobanca | 100 | 364 | Derivati di copertura, loans, finanziamenti e leasing finanziario. |
| Società ex Telco | 548 | Si veda la Nota "Operazioni con Parti Correlate" del Bilancio consolidato del Gruppo Tim al 31.12.2016. |
|
| Totale passività finanziarie non correnti |
100 | 912 | |
| Passività finanziarie correnti | |||
| Gruppo Mediobanca | 163 | 91 Derivati di copertura e loans. | |
| Società ex Telco | 42 | Si veda la Nota "Operazioni con Parti Correlate" del Bilancio consolidato del Gruppo Tim al 31.12.2016. |
|
| Totale passività finanziarie correnti | 163 | 133 |
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | TIPOLOGIA CONTRATTI |
|---|---|---|---|
| Altre partite patrimoniali | |||
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
|||
| Altri Amministratori | 3 | Servizi di fonia e ricariche schede prepagate. | |
| Gruppo Havas | 29 | Acquisto di spazi media per conto del Gruppo TIM e, in misura minore, studio e realizzazione di campagne pubblicitarie. |
|
| Gruppo Mediobanca | 1 | Servizi di fonia, rete dati MPLS, commercializzazione apparati dati, e apparata per rete fissa e mobile. |
|
| Società ex Telco | 126 | Si veda la Nota "Operazioni con Parti Correlate" del Bilancio consolidato del Gruppo Tim al 31.12.2016. |
|
| Altre minori | 1 | ||
| Totale crediti commerciali vari e altre attività correnti |
33 | 127 | |
| Debiti vari e altre passività non correnti |
2 | Si veda la Nota "Operazioni con Parti Correlate" del Bilancio consolidato del Gruppo Tim al 31.12.2016. |
|
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
|||
| Gruppo Havas | 30 | Acquisto di spazi media per conto del Gruppo TIM e, in misura minore, studio e realizzazione di campagne pubblicitarie. |
|
| Gruppo Mediobanca | 1 | 13 Attività di recupero crediti. | |
| Società ex Telco | 183 | Si veda la Nota "Operazioni con Parti Correlate" del Bilancio consolidato del Gruppo Tim al 31.12.2016. |
|
| Gruppo Vivendi | 2 | 4 | Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi (TIMmusic e TIMvision) e fornitura di giochi cloud D&P (TIMgames). |
| Totale debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
33 | 200 |
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| 2017 | 2016 | TIPOLOGIA CONTRATTI | |
| Costi del personale | Contribuzione ai fondi pensione. | ||
| Fontedir | 10 | 11 | |
| Telemaco | 67 | 69 | |
| Altri fondi pensione | (3) | 3 | |
| Totale costi del personale | 74 | 83 |
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | TIPOLOGIA CONTRATTI |
|---|---|---|---|
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
Debiti relativi alla contribuzione ai fondi pensione ancora da versare. |
||
| Fontedir | 3 | 4 | |
| Telemaco | 21 | 21 | |
| Altri fondi pensione | 1 | ||
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
24 | 26 |
Nell'esercizio 2017, i compensi contabilizzati per competenza da TIM o da società controllate del Gruppo per i dirigenti con responsabilità strategiche sono stati pari a 37,0 milioni di euro (36,1 milioni di euro nell'esercizio 2016) suddivisi come segue:
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 2017 | 2016 | |
| Compensi a breve termine | 10,4 (1) | 13,1 (4) |
| Compensi a lungo termine | 0,1 (2) | 1,9 |
Indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro 25,5 12,0 (5) Pagamenti in azioni (*) 1,0 (3) 9,1 (6) 37,0 36,1
(*) Si riferiscono al fair value, maturato al 31 dicembre, dei Diritti sui piani di incentivazione di TIM S.p.A. e sue controllate basati su azioni
(Piano Stock Option 2014/2016, Special Award e Piani Stock Option delle società controllate sudamericane).
(1) di cui 1,6 milioni contabilizzati dalle società controllate sudamericane;
(2) di cui 0,1 milioni contabilizzati dalle società controllate sudamericane;
(3) di cui 1,0 milioni contabilizzati dalle società controllate sudamericane;
(4) di cui 1,1 milioni contabilizzati dalle società controllate sudamericane;
(5) di cui 0,6 milioni contabilizzati dalle società controllate sudamericane; (6) di cui 0,2 milioni contabilizzati dalle società controllate sudamericane.
I compensi a breve termine sono erogati nel corso del periodo cui si riferiscono e comunque entro i sei mesi successivi alla chiusura dello stesso.
Le indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro dell'esercizio 2017 si riferiscono all'ammontare riconosciuto a titolo di transazione a Flavio Cattaneo e non accolgono gli effetti dello storno, pari a 10,7 milioni di euro, degli accertamenti effettuati nel 2016 a fronte dello Special Award.
Sempre con riferimento allo Special Award, si segnala che l'importo dei compensi a lungo termine del 2016, non comprendeva quanto accantonato con riferimento alla quota oggetto di assegnazione discrezionale ai dipendenti e/o amministratori di TIM o delle controllate (3,6 milioni di euro), ciò in quanto gli eventuali beneficiari che ricoprissero anche il ruolo di Dirigenti con Responsabilità Strategiche non erano ancora stati individuati.
L'individuazione è intervenuta nel giugno 2017 e, ai soli Dirigenti con Responsabilità Strategiche, è stato assegnato un valore complessivo pari a 1.450.000 euro (rappresentato per 1.160.000 euro da n. 1.487.178 azioni ordinarie TIM S.p.A. e per la parte restante dalla quota in denaro).
I pagamenti in azioni dell'esercizio 2016, non accoglievano gli effetti dello storno degli accertamenti relativi ai costi del Piano di Stock Option 2014/2016 pari a 3,7 milioni di euro.
Nell'esercizio 2017 i contributi versati per piani a contribuzione definita (Assida e Fontedir) da TIM S.p.A. o da società controllate del Gruppo a favore dei Dirigenti con Responsabilità Strategiche, sono stati pari a 97.000 euro (95.000 euro nell'esercizio 2016).
Nell'esercizio 2017 i "Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa", ossia coloro che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività del Gruppo TIM, compresi gli amministratori, sono così individuati:
| Arnaud Roy de Puyfontaine | (1) Presidente Esecutivo di TIM S.p.A. |
|---|---|
| Giuseppe Recchi | (2) Presidente Esecutivo di TIM S.p.A. |
| (3) Vice Presidente Esecutivo di TIM S.p.A. | |
| Flavio Cattaneo | (4) Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A. |
| (5) Direttore Generale di TIM S.p.A. | |
| Amos Genish | (3) Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A. |
| (3) Direttore Generale di TIM S.p.A. | |
| Dirigenti: | |
| Stefano De Angelis | Diretor Presidente Tim Participações S.A. |
| Stefano Azzi | Responsabile Consumer & Small Enterprise |
| Stefano Ciurli | Responsabile Wholesale |
| Giovanni Ferigo | Responsabile Technology |
| Lorenzo Forina | Responsabile Business & Top Clients |
| Francesco Micheli | (6) Responsabile Human Resources & Organizational Development |
| Cristoforo Morandini | Responsabile Regulatory Affairs and Equivalence |
| Agostino Nuzzolo | (7) Responsabile Legal Affairs |
| (8) Responsabile Human Resources & Organizational Development | |
| Piergiorgio Peluso | Responsabile Administration, Finance and Control |
| (9) Responsabile Business Support Office |
(1) dal 1 giugno 2017;
(2) fino al 31 maggio 2017; (3) dal 28 settembre 2017;
(4) fino al 27 luglio 2017;
(5) fino al 31 luglio 2017;
(6) fino al 30 novembre 2017, la responsabilità della funzione Human Resources & Organizational Development è affidata ad interim al Responsabile dei Progetti Speciali di Gruppo, Francesco Micheli;
(7) dal 10 gennaio 2017;
(8) dal 1° dicembre 2017, la responsabilità della funzione Human Resources & Organizational Development è affidata ad interim al Responsabile Legal Affairs di Gruppo, Agostino Nuzzolo;
(9) la responsabilità della funzione Business Support Office è affidata ad interim al Chief Financial Officer della Società, Piergiorgio Peluso sino al 18 dicembre 2017 data in cui la funzione viene superata.
E' di seguito riportato il prospetto riepilogativo dei dati essenziali desunti dall'ultimo bilancio approvato della Società esercente l'Attività di Direzione e Coordinamento.
| VIVENDI S.A. | |
|---|---|
| 42 Avenue de Friedland - PARIGI | |
| (milioni di Euro) | 31.12.2016 |
| SITUAZIONE PATRIMONIALE - FINANZIARIA | |
| Altre attività non correnti | 20.196,0 |
| Attività correnti | 6.878,4 | |
|---|---|---|
| Risconti attivi | 9,5 | |
| TOTALE ATTIVITA' | 27.083,9 | |
| PATRIMONIO NETTO | 18.854,8 | |
| Capitale | 7.079,0 | |
| Riserve | 9.804,9 | |
| Utili (perdite) accumulati, incluso l'utile dell'esercizio | 1.970,9 | |
| Fondi per rischi e oneri | 809,3 | |
| Passività | 7.392,5 | |
| Utili su cambio non realizzati | 27,3 | |
| TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA' | 27.083,9 | |
| CONTO ECONOMICO | ||
| Ricavi | 46,0 | |
| Risultato operativo | (110,4) | |
| Proventi finanziari netti | 862,1 | |
| Risultato prima delle partite straordinarie e delle imposte | 751,7 | |
| Proventi straordinari netti | 802,1 | |
| Imposte sul reddito (onere)/provento | 55,7 | |
| Risultato dell'esercizio | 1.609,5 |
Per ulteriori dettagli si rimanda all'informativa finanziaria disponibile sul sito web della Controllante www.vivendi.com, canale Investor Analyst.
I piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale, in essere al 31 dicembre 2017 sono utilizzati a fini di retention e di incentivazione a lungo termine dei manager e del personale del Gruppo. E' di seguito presentato un sommario dei piani in essere al 31 dicembre 2017.
Il Piano di Stock Option 2014-2016 avviato a valle della delibera del Consiglio di Amministrazione della Società del 26 giugno 2014 ha avuto l'obiettivo di focalizzare il management titolare di posizioni organizzative determinanti ai fini del business aziendale, sulla crescita del valore dell'Azione nel medio-lungo termine; era destinato all'allora Amministratore Delegato, al Top Management (inclusi i Key Officers) e ad una parte selezionata del Management del Gruppo TIM.
Il Piano prevedeva un periodo di performance triennale 2014-2016 (vesting), due condizioni di performance triennali (Cumulated Free Cash Flow 2014-2016 e Total Shareholders Return relativo di Telecom Italia rispetto a 11 peers), con un limite massimo di azioni emettibili pari a 196.000.000; a valle dell'approvazione dei dati di Bilancio del 2016 a cura del Consiglio di Amministrazione del 23 marzo 2017, ha avuto inizio il periodo di esercizio triennale (24 marzo 2017- 24 marzo 2020).
Sulla base dei dati di consuntivo approvati il numero di opzioni esercitabili è risultato pari al 20% delle opzioni complessive assegnate a target:
Il prezzo di esercizio è stato fissato dal Consiglio di Amministrazione che ha avviato il piano a 0,94 euro per opzione (strike price). Per le assegnazioni avvenute nel 2015 e nel 2016, lo strike price è stato determinato come il maggiore tra quello stabilito in sede di prima assegnazione e quello risultante dall'applicazione degli stessi criteri al momento dell'assegnazione delle opzioni. Di seguito il riepilogo al 31.12.2017:
Piano 2011-2013
Il 5 agosto 2011, è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di Tim Participações S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società e delle sue controllate. L'esercizio delle opzioni è subordinato al raggiungimento simultaneo di due obiettivi di performance:
Le performance si riferiscono al triennio 2011-2013, con rilevazione nel mese di luglio di ogni anno. Il periodo di vesting è di 3 anni (un terzo per anno), la vigenza delle opzioni è di 6 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le opzioni in contanti, o in qualsiasi altra forma.
Agli assegnatari delle opzioni era stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 2.833.596 azioni.
Nel mese di agosto 2017 sono scaduti i termini di esercizio; il piano è pertanto concluso.
Il 5 settembre 2012 sono state concesse opzioni corrispondenti al diritto di acquisto di 2.661.752 azioni. Al 31 dicembre 2017, tutte le opzioni pendenti sono "vested", ma non sono esercitabili in quanto non è stata raggiunta la condizione minima di performance. Sono ancora pendenti 255.556 opzioni.
Il 30 luglio 2013, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 3.072.418 azioni.
Al 31 dicembre 2017 tutte le opzioni pendenti sono "vested", ma non esercitabili perché non è stata raggiunta la condizione minima di performance. Sono ancora pendenti 844.914 opzioni.
Il 10 aprile 2014 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di Tim Participações S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società e delle sue controllate.
L'esercizio delle opzioni non è condizionato al raggiungimento di obiettivi specifici di performance, ma il prezzo di esercizio è rivisto al rialzo o al ribasso in relazione alla performance delle azioni Tim Participações S.A. in un ranking di Total Shareholder Return, dove sono comparate, durante ogni anno di vigenza del piano, le imprese del settore delle Telecomunicazioni, Information Technology e Media. Nel caso in cui, nei 30 giorni antecedenti il 29 settembre di ogni anno, la performance delle azioni Tim Participações S.A. si collochi all'ultimo posto di detto ranking il partecipante perde il diritto al 25% delle opzioni in corso di maturazione in quel momento.
Il periodo di vesting è di 3 anni (un terzo per anno), la vigenza delle opzioni è di 6 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le opzioni in contanti o in qualsiasi altra forma.
Il 29 settembre 2014, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 1.687.686 azioni.
A fine dicembre 2017 risultano esercitabili 658.720 opzioni.
Il 16 ottobre 2015, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 3.355.229 azioni.
Nel 2017 sono state esercitate 760.358 opzioni e ne sono scadute 713.561 a causa di alcune cessazioni. La prima ondata di esercizio è stata valutata a 8,7341 reais (197.132 opzioni), con un aumento del 3,33% in base al posizionamento nel ranking delle Aziende oggetto di benchmarking.
Nella seconda ondata, le opzioni sono state esercitate con un prezzo di 8,4625 Reais (563.226 opzioni), grazie al miglioramento della posizione nel suddetto ranking.
L'8 novembre 2016, agli assegnatari delle opzioni è stato concesso il diritto di acquistare complessivamente 3.922.204 azioni. Nel mese di dicembre 2017 sono state esercitate 788.374 opzioni, con un prezzo di 7,6928 reais, grazie al riadeguamento del 5% del prezzo in virtù del primo posto ottenuto nella graduatoria delle Aziende oggetto di benchmarking.
Il Piano di incentivazione è stato oggetto di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione del 30 marzo 2016 e dell'Assemblea dei soci del 25 maggio 2016, per la parte da erogare in azioni. Destinatari del Piano erano l'allora Amministratore Delegato dott. Flavio Cattaneo e altri managers individuati a sua cura.
Nel giugno 2017, sono stati individuati gli ulteriori beneficiari dello Special Award relativamente alla quota dell'1,5% dell'over-performance 2016. Al 31 dicembre 2017 la passività complessiva netta ammonta a 3,1 milioni di euro (rappresentato per 2,4 milioni di euro da n° 2.902.561 azioni ordinarie di TIM S.p.A. e per la parte restante dalla quota in denaro).
La liquidazione è prevista successivamente all'approvazione del Bilancio per l'esercizio 2019 ed è condizionata alla prosecuzione del rapporto di lavoro con le società del Gruppo TIM fino all'approvazione del Bilancio consolidato per l'esercizio 2019, fatte salve le casisitiche espressamente previste, quali, ad esempio, l'intervenuto pensionamento o il collocamento al di fuori del perimetro del Gruppo della società con cui il beneficiario intrattiene il rapporto di lavoro.
In data 24 luglio 2017, a seguito delle dimissioni del dott. Cattaneo è stato raggiunto un accordo fra le parti che ha previsto l'erogazione dell'ammontare lordo di 22,9 milioni di euro a titolo di transazione; tale importo tiene in considerazione, in particolare, ma non esclusivamente, lo Special Award.
Le dimissioni del dott. Cattaneo hanno comportato la conclusione del piano di incentivazione.
Per quanto riguarda la componente ancora da liquidare ai beneficiari individuati nel giugno 2017 si segnala che il premio è rappresentato per l'80% da azioni ordinarie TIM (il cui numero sarà determinato dividendo l'80% del bonus maturato nell'esercizio per il valore normale dell'azione alla data di accertamento della performance) e per il 20% da denaro.
Al premio effettivamente erogato, in entrambe le sue componenti cash ed equity, sono applicabili i meccanismi di claw-back al tempo in vigore.
E' prevista la facoltà per il Consiglio di Amministrazione di soddisfare, in tutto o in parte, per equivalente la porzione del premio espressa in azioni, sulla base del valore normale dell'azione al momento dell'approvazione del Bilancio consolidato per l'esercizio 2019.
Per maggiori dettagli si rinvia al documento informativo redatto secondo lo schema del Regolamento Emittenti e disponibile sul sito www.telecomitalia.com.
| Piani/Parametri | Prezzo esercizio (reais) |
Volatilità | Durata | Dividendi attesi (reais) |
Tasso di interesse senza rischio |
|---|---|---|---|---|---|
| Piano stock option 2011 | 8,84 | 51,73% | 6 anni | _ | 11,94% annuo |
| Piano stock option 2012 | 8,96 | 50,46% | 6 anni | _ | 8,89% annuo |
| Piano stock option 2013 | 8,13 | 48,45% | 6 anni | _ | 10,66% annuo |
| Piano stock option 2014 | 13,42 | 44,6% | 6 anni | _ | 10,66% annuo |
| Piano stock option 2015 | 8,45 | 35,5% | 6 anni | _ | 16,10% annuo |
| Piano stock option 2016 | 8,10 | 36,70% | 6 anni | _ | 11,73% annuo |
I piani retributivi che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale sono rilevati al fair value che rappresenta il costo di tali strumenti alla data di assegnazione ed è rilevato a conto economico separato tra i "costi del personale" lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione (vesting period) con contropartita una riserva di patrimonio netto ("Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto"). La parte dei piani che prevede la corresponsione di compensi in denaro è iscritta tra le passività in contropartita dei "Costi del personale"; alla fine di ogni esercizio detta passività è valutata al relativo fair value. I piani retributivi che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale non hanno impatti significativi né sul risultato economico né sulla situazione patrimoniale e finanziaria al 31 dicembre 2017 del Gruppo TIM.
Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, sono di seguito esposte le informazioni circa l'impatto sui risultati economici, finanziari e patrimoniali del Gruppo TIM, degli eventi e operazioni non ricorrenti dell'esercizio 2017. Gli effetti non ricorrenti su Patrimonio Netto e Utile (perdita) dell'esercizio sono espressi al netto degli impatti fiscali.
| (milioni di euro) | Patrimonio Netto |
Utile (perdita) dell'esercizio |
Indebitamento finanziario netto |
Flussi finanziari |
|
|---|---|---|---|---|---|
| contabile | (*) | ||||
| Valore di bilancio | (a) | 23.783 | 1.287 | 26.091 | (551) |
| Acquisti di materie e servizi - Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti |
(7) | (7) | 26 | (26) | |
| Costo del personale - Oneri connessi ai processi di ristrutturazione e razionalizzazione |
(500) | (500) | 121 | (121) | |
| Altri costi operativi - Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate ai suddetti oneri, oneri connessi a vertenze con personale |
|||||
| ex dipendente e passività con clienti e fornitori | (130) | (130) | 114 | (114) | |
| Svalutazione altre immobilizzazioni immateriali | (21) | (21) | − | − | |
| Interessi passivi e altri oneri finanziari | (19) | (19) | − | − | |
| Oneri fiscali vicenda Sparkle | (37) | (37) | 37 | (37) | |
| Totale effetti non ricorrenti | (b) | (714) | (714) | 298 | (298) |
| Valore figurativo di bilancio | (a-b) | 24.497 | 2.001 | 25.793 | (253) |
(*) I flussi finanziari si riferiscono all'aumento (diminuzione) nell'esercizio della Cassa e disponibilità liquide equivalenti.
L'impatto sulle singole voci di conto economico separato consolidato delle partite di natura non ricorrente, è così dettagliato:
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 2017 | 2016 | |
| Acquisti di materie e servizi: | ||
| Consulenze, prestazioni professionali e altri costi | (10) | (2) |
| Costi del personale: | ||
| Oneri connessi ai processi di ristrutturazione, razionalizzazione e altri | (697) | (159) |
| Altri costi operativi: | ||
| Altri oneri e accantonamenti | (176) | (36) |
| Impatto su Risultato operativo ante Ammortamenti, Plusvalenze/(minusvalenze) e Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) |
(883) | (197) |
| Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti: | ||
| Plusvalenza da realizzo di attività non correnti | − | 12 |
| Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti: | ||
| Svalutazione di immobilizzazioni immateriali | (30) | − |
| Impatto su Risultato operativo (EBIT) | (913) | (185) |
| Oneri finanziari: | ||
| Interessi passivi ed altri oneri finanziari | (26) | (25) |
| Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
(939) | (210) |
| Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti | 262 | 63 |
| Oneri fiscali vicenda Sparkle | (37) | − |
| Attività cessate - Effetto della cessione del gruppo Sofora - Telecom Argentina | − | (12) |
| Impatto sull'Utile (perdita) dell'esercizio | (714) | (159) |
Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso dell'esercizio 2017 non sono state poste in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa.
| Cambi di fine esercizio | Cambi medi dell'esercizio | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (poste patrimoniali) | (poste economiche e flussi finanziari) | |||||
| (unità di valuta locale per 1 euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | 2017 | 2016 | ||
| Europa | ||||||
| BGN | Bulgarian Lev | 1,95580 | 1,95580 | 1,95580 | 1,95580 | |
| CZK | Corona ceca | 25,53500 | 27,02100 | 26,32656 | 27,03443 | |
| CHF | Franco svizzero | 1,17020 | 1,07390 | 1,11171 | 1,09004 | |
| TRY | Lira turca | 4,54640 | 3,70720 | 4,12109 | 3,34284 | |
| GBP | Lira sterlina | 0,88723 | 0,85618 | 0,87640 | 0,81905 | |
| RON | Leu Romania | 4,65850 | 4,53900 | 4,56884 | 4,49053 | |
| RUB | Russian Ruble | 69,39200 | 64,30000 | 65,90160 | 74,15831 | |
| Nord America | ||||||
| USD | Dollaro USA | 1,19930 | 1,05410 | 1,12946 | 1,10666 | |
| America Latina | ||||||
| VEF | Bolivar venezuelano | 16,19055 | 14,23035 | 15,18018 | 14,90133 | |
| BOB | Boliviano | 8,28720 | 7,28383 | 7,80453 | 7,64702 | |
| PEN | Nuevo sol peruviano | 3,88540 | 3,54020 | 3,68247 | 3,73505 | |
| ARS | Peso argentino | 22,93100 | 16,74880 | 18,73314 | 16,33204 | |
| CLP | Peso cileno | 737,29000 | 704,94500 | 732,28973 | 748,49536 | |
| COP | Peso colombiano | 3.580,19000 | 3.169,49000 | 3.334,88410 | 3.376,68116 | |
| BRL | Real brasiliano | 3,96728 | 3,43542 | 3,60584 | 3,85935 | |
| Altri paesi | ||||||
| ILS | Shekel israeliano | 4,16350 | 4,04770 | 4,06091 | 4,24812 |
(*) Fonte: Elaborazione su dati Banca Centrale Europea, Reuters e principali Banche Centrali.
I costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo sono rappresentati da costi esterni, costo del personale dedicato e ammortamenti e sono così dettagliati:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Costi per attività di ricerca e sviluppo spesati nell'esercizio | 43 | 44 |
| Costi di sviluppo capitalizzati | 1.949 | 1.704 |
| Totale costi (spesati e capitalizzati) di ricerca e sviluppo | 1.992 | 1.748 |
L'incremento rilevato nell'esercizio 2017 è legato principalmente alle attività di ingegneria e di diffusione e sviluppo condotte sulle reti di nuova generazione, quali LTE e NGAN in Italia e 4G e LTE in Brasile. Si segnala inoltre che nel conto economico separato consolidato dell'esercizio 2017 sono iscritti ammortamenti per costi di sviluppo, capitalizzati nell'esercizio e in esercizi precedenti, per un importo di 819 milioni di euro. Le attività di ricerca e sviluppo effettuate dal Gruppo TIM sono dettagliate nella Relazione sulla gestione (Sezione "Ricerca e Sviluppo").
In base a quanto previsto dallo IAS 17, il Gruppo considera come non annullabili i contratti di locazione operativa che possono essere annullati solo al verificarsi di alcune remote eventualità, con l'autorizzazione del locatore, ovvero a seguito del pagamento da parte del locatario di un ulteriore ammontare (penale) tale che la continuazione del leasing sia ragionevolmente certa fin dall'inizio. In particolare:
Il Gruppo ha stipulato contratti non annullabili di affitto circuiti e contratti di ospitalità; al 31 dicembre 2017 l'ammontare dei canoni ancora da incassare è il seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Entro l'esercizio successivo | 124 | 118 |
| Dal 2° al 5° esercizio | 238 | 247 |
| Oltre | 98 | 128 |
| Totale | 460 | 493 |
Il Gruppo ha stipulato contratti non annullabili di locazione di immobili, noleggio automezzi e contratti di ospitalità; al 31 dicembre 2017 l'ammontare dei canoni ancora dovuti è il seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Entro l'esercizio successivo | 177 | 175 |
| Dal 2° al 5° esercizio | 298 | 287 |
| Oltre | 60 | 39 |
| Totale | 535 | 501 |
Il Gruppo TIM ha stipulato contratti non annullabili di locazione operativa di immobili, noleggio automezzi, noleggio di prodotti di Information Technology e di attrezzature e apparati, nonché contratti di ospitalità su siti di proprietà di terzi.
Si precisa che dal perimetro oggetto di illustrazione sono esclusi sia i contratti classificati come locazioni finanziarie (principalmente locazioni immobiliari, di attrezzature e di automezzi industriali) sia i contratti o i periodi contrattuali considerati annullabili. A tale proposito si evidenzia, per esempio, che in Brasile la prassi contrattuale è quella di prevedere la possibilità di estinzione anticipata senza oneri aggiuntivi.
I compensi complessivamente spettanti per l'esercizio 2017 agli Amministratori e ai Sindaci di TIM S.p.A., per lo svolgimento di tali funzioni nella Capogruppo e in altre imprese consolidate, ammontano a 29,3 milioni di euro per gli Amministratori e a 0,5 milioni di euro per i Sindaci. Con riferimento ai compensi spettanti agli Amministratori si segnala che l'importo è determinato conteggiando i soli compensi per incarichi societari (in primis quelli ex art. 2389 cc 1° e 3° comma) senza includere quindi le somme relative agli eventuali rapporti di lavoro dipendente con società del gruppo e ai benefici non monetari; per una descrizione completa e dettagliata dei compensi corrisposti agli Amministratori si fa rinvio a quanto esposto nella Relazione sulla Remunerazione, disponibile presso la sede della Società e sul sito internet www.telecomitalia.com/assemblea.
Il seguente prospetto riporta i corrispettivi complessivamente spettanti a PwC S.p.A. e alle altre entità della rete PwC per la revisione dei bilanci 2017, nonché i corrispettivi di competenza dell'esercizio 2017 per gli altri servizi di revisione/verifica e per gli altri servizi diversi dalla revisione resi alle società del Gruppo TIM da PwC e dalle altre entità appartenenti alla rete PwC. Vengono qui incluse anche le spese vive, sostenute nel 2017, relativamente a detti servizi.
| PwC S.p.A. Altre entità della rete PwC |
|||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (euro) | TIM S.p.A. |
Società controllate |
Gruppo TIM |
TIM S.p.A. |
Società controllate |
Gruppo TIM |
Totale rete PwC |
| Servizi di revisione | 2.651.030 | 1.387.285 | 4.038.315 | - | 2.171.786 | 2.171.786 | 6.210.101 |
| Servizi di verifica con emissione di attestazione |
91.300 | 4.000 | 95.300 | 15.000 | 17.322 | 32.322 | 127.622 |
| Attestazione di conformità su dichiarazione consolidata di carattere non finanziario |
137.206 | - | 137.206 | - | - | - | 137.206 |
| Altri servizi: | |||||||
| procedure concordate su aree della contabilità regolatoria |
39.000 | - | 39.000 | - | 46.591 | 46.591 | 85.591 |
| procedure di due diligence contabile su società oggetto di vendita e di acquisizione |
- | - | - | 120.000 | - | 120.000 | 120.000 |
| altri | - | - | - | 162.500 | 1.781 | 164.281 | 164.281 |
| Totale corrispettivi 2017 per servizi di revisione e diversi verso la rete PwC |
2.918.536 | 1.391.285 | 4.309.821 | 297.500 | 2.237.480 | 2.534.980 | 6.844.801 |
| Spese vive | 463.817 | ||||||
| Totale | 7.308.618 |
In data 17 gennaio 2018 il Consiglio di Amministrazione di TIM ha preso atto che il term sheet sottoscritto con Canal+ sarebbe scaduto giorno successivo. Il negoziato volto alla conclusione di un accordo di collaborazione nel settore dei contenuti è stato riavviato, coerentemente con la definizione dell'offerta convergente di contenuti video quale uno degli elementi principali del piano strategico 2018-2020 di TIM. Peraltro, alla luce delle indicazioni provenienti dalla Consob, e in coerenza con le osservazioni formulate dal Collegio Sindacale della Società, al progetto sarà applicata la procedura per l'effettuazione di operazioni con parti correlate di maggiore rilevanza, con conseguente coinvolgimento nel corso delle trattative dell'apposito Comitato composto da tutti i Consiglieri indipendenti.
Il 23 febbraio 2018 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. ha esaminato e valutato positivamente, a maggioranza, la proposta di acquisto di Persidera ricevuta da F2i e Rai Way, considerando che la partecipazione non rappresenta un asset strategico per TIM.
Il Consiglio ha dunque dato mandato all'Amministratore Delegato Amos Genish per finalizzare l'operazione, fermo restando che ogni ulteriore eventuale offerta vincolante sarà presa in considerazione.
In applicazione su base volontaria della disciplina per le operazioni con parti correlate, l'operazione è stata supportata dal parere del Comitato per il controllo e i rischi, reso a maggioranza dei suoi componenti.
Il 6 marzo 2018 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. ha conferito mandato all'Amministratore Delegato Amos Genish di avviare l'iter formale per la notifica ad AGCom del progetto di separazione volontaria della rete di accesso fissa.
Il progetto prevede la creazione di un'entità legale separata ("Netco") controllata al 100% da TIM, proprietaria della rete di accesso (dalla centrale alla casa dei clienti) e di tutta l'infrastruttura (edifici, apparati elettronici e sistemi IT) e dotata del personale necessario per fornire servizi all'ingrosso in maniera indipendente.
Il progetto rappresenta una svolta epocale e darà vita al modello di separazione della rete più avanzato in Europa, creando un punto di accesso «one-stop shop» per i servizi wholesale regolati e non regolati per tutti gli operatori, inclusa TIM, secondo un modello interamente neutrale a garanzia dell'assoluta parità di trattamento.
La Netco avrà le risorse per mantenere un'altissima qualità della rete e sostenere il Paese nel raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda Digitale Europea 2025 sulla banda ultra larga. L'iniziativa darà un contributo significativo al processo di digitalizzazione dell'Italia, contribuendo all'evoluzione dell'attuale quadro regolatorio.
La creazione della Netco manterrà invariato il perimetro del Gruppo, e avverrà in conformità e nel rispetto della disciplina del Golden Power.
Il progetto di separazione volontaria della rete sarà comunicato ad AGCom secondo le procedure e le tempistiche previste dal Codice per le Comunicazioni Elettroniche.
Ai sensi della comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 di seguito viene riportato l'elenco delle imprese del Gruppo. Nell'elenco sono indicate le imprese suddivise per tipo di rapporto di partecipazione, modalità di consolidamento e per settore operativo. Per ogni impresa sono evidenziati: la denominazione, la sede, la relativa nazione di appartenenza e il capitale sociale nella valuta originaria. Sono inoltre indicate la quota di partecipazione sul capitale, la percentuale di voto nell'assemblea ordinaria dei soci, se diversa dalla percentuale di partecipazione sul capitale e l'evidenza delle imprese partecipanti.
| Denominazione sociale | Sede | Valuta | Capitale sociale | % Partecipazione Capitale |
% Voto Imprese partecipanti |
|---|---|---|---|---|---|
| IMPRESA CONTROLLANTE | |||||
| TIM S.p.A. | MILANO | EUR | 11.677.002.855 | ||
| IMPRESE CONTROLLATE CONSOLIDATE CON IL METODO INTEGRALE | |||||
| BU DOMESTIC | |||||
| 4G RETAIL S.r.l. (commercializzazione di prodotti e servizi nel campo delle telecomunicazioni fisse e mobili e di tutti i mezzi di diffusione analogici e digitali) |
MILANO | EUR | 2.402.241 | 100,0000 | TIM S.p.A |
| ADVANCED CARING CENTER S.r.l. (attività e sviluppo di telemarketing ricerche di mercato e sondaggi) |
ROMA | EUR | 600.000 | 100,0000 | TELECONTACT CENTER S.p.A. |
| ALFABOOK S.r.l. (commercializzazione on line di testi digitali) |
TORINO | EUR | 100.000 | 100,0000 | OLIVETTI S.p.A. |
| CD FIBER S.r.l. (attività di progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione di infrastrutture reti servizi e sistemi di comunicazione elettronica ad alta |
ROMA | EUR | 50.000 | 100,0000 | TIM S.p.A |
| velocità) FLASH FIBER S.r.l. (progettazione, realizzazione, manutenzione e fornitura della rete in fibra sul territorio italiano) |
MILANO | EUR | 30.000 | 80,0000 | TIM S.p.A |
| H.R. SERVICES S.r.l. (attività di formazione e servizi per il personale) |
L'AQUILA | EUR | 500.000 | 100,0000 | TIM S.p.A |
| INFRASTRUTTURE WIRELESS ITALIANE S.p.A. (installazione ed esercizio di impianti e infrastrutture per la gestione e la commercializzazione dei servizi di telecomunicazione elettronica) |
MILANO | EUR | 600.000.000 | 60,0333 | TIM S.p.A |
| MED 1 SUBMARINE CABLES Ltd (manutenzione e gestione del cavo lev1) |
RAMAT GAN (ISRAELE) |
ILS | 55.886.866 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| NOVERCA S.r.l. (sviluppo e svolgimento di attività nel settore delle TLC e della multimedialità in Italia e all'estero) |
ROMA | EUR | 10.000 | 100,0000 | TIM S.p.A |
| OLIVETTI S.p.A. (produzione e commercializzazione di prodotti e servizi per l'information technology) |
IVREA (TORINO) |
EUR | 10.000.000 | 100,0000 | TIM S.p.A |
| PERSIDERA S.p.A. (acquisto, vendita, gestione e manutenzione di impianti per la riparazione e distribuzione di programmi radiotelevisivi) |
ROMA | EUR | 21.428.572 | 70,0000 | TIM S.p.A |
| TELECOM ITALIA SAN MARINO S.p.A. (gestione telecomunicazioni San Marino) |
BORGO MAGGIORE (SAN MARINO) |
EUR | 1.808.000 | 100,0000 | TIM S.p.A |
| TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. (espletamento e gestione di servizi di telecomunicazioni ad uso pubblico e privato) |
ROMA | EUR | 200.000.000 | 100,0000 | TIM S.p.A |
| TELECOM ITALIA TRUST TECHNOLOGIES S.r.l. (altre attività dei servizi connesse alle tecnologie dell'informatica NCA) |
POMEZIA (ROMA) |
EUR | 7.000.000 | 100,0000 | TIM S.p.A |
| TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. (holding di partecipazioni) |
MILANO | EUR | 10.000 | 100,0000 | TIM S.p.A |
| TELECONTACT CENTER S.p.A. (servizi di telemarketing) |
NAPOLI | EUR | 3.000.000 | 100,0000 | TIM S.p.A |
| TELEFONIA MOBILE SAMMARINESE S.p.A. (realizzazione e gestione di impianti e servizi di telecomunicazioni mobili) |
BORGO MAGGIORE (SAN MARINO) |
EUR | 78.000 | 51,0000 | TELECOM ITALIA SAN MARINO S.p.A. |
| TELENERGIA S.r.l. (attività di importazione, esportazione, acquisto, vendita e scambio di energia elettrica) |
ROMA | EUR | 50.000 | 100,0000 | TIM S.p.A |
| Denominazione sociale | Sede | Valuta | Capitale sociale | % Partecipazione Capitale |
% Voto Imprese partecipanti |
|---|---|---|---|---|---|
| TELSY ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI S.p.A. (produzione e vendita di apparecchi e sistemi elettronici di telecomunicazioni crypto) |
TORINO | EUR | 390.000 | 100,0000 | TIM S.p.A |
| TI SPARKLE AMERICAS Inc. | MIAMI | USD | 10.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| (servizi di "managed bandwidth") | (STATI UNITI D'AMERICA) |
||||
| TI SPARKLE ARGENTINA S.A. (servizi di "managed bandwidth") |
BUENOS AIRES (ARGENTINA) |
ARS | 9.998.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE AUSTRIA gmbh (servizi di telecomunicazioni) |
VIENNA (AUSTRIA) |
EUR | 2.735.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE BELGIUM S.P.R.L. - B.V.B.A (servizi di telecomunicazioni) |
BRUXELLES (BELGIO) |
EUR | 2.200.000 | 99,9999 0,0001 |
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. TI SPARKLE UK Ltd |
| TI SPARKLE BOLIVIA S.r.l. (servizi di "managed bandwidth") |
LA PAZ (BOLIVIA) |
BOB | 1.747.600 | 99,9999 0,0001 |
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. TI SPARKLE AMERICAS Inc. |
| TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda (holding di partecipazioni) |
RIO DE JANEIRO (BRASILE) |
BRL | 71.563.866 | 99,9999 0,0001 |
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. TI SPARKLE AMERICAS Inc. |
| TI SPARKLE BRASIL TELECOMUNICAÇÕES Ltda | RIO DE JANEIRO | BRL | 69.337.363 | 99,9999 | TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda |
| (servizi di "managed bandwidth") TI SPARKLE BULGARIA EOOD |
(BRASILE) SOFIA |
BGN | 100.000 | 0,0001 100,0000 |
TI SPARKLE AMERICAS Inc. TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| (attività di telecomunicazioni) | (BULGARIA) | ||||
| TI SPARKLE CHILE SPA (servizi di "managed bandwidth") |
SANTIAGO (CILE) |
CLP | 5.852.430.960 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE COLOMBIA Ltda | BOGOTA' | COP | 5.246.906.000 | 99,9999 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| (servizi di "managed bandwidth") | (COLOMBIA) | 0,0001 | TI SPARKLE AMERICAS Inc. | ||
| TI SPARKLE CZECH S.R.O. (servizi di telecomunicazioni) |
PRAGA (REPUBBLICA CECA) |
CZK | 6.720.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE FRANCE S.A.S. (installazione e gestione di servizi di telecomunicazioni per la rete fissa e le attività afferenti) |
PARIGI (FRANCIA) |
EUR | 18.295.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE GERMANY GmbH (servizi di telecomunicazioni) |
FRANCOFORTE (GERMANIA) |
EUR | 25.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE GREECE S.A. (attività di telecomunicazioni) |
ATENE (GRECIA) |
EUR | 368.760 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE ISRAEL LTD (servizi di telecomunicazioni internazionali wholesale) |
RAMAT GAN (ISRAELE) |
ILS | 1.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE MED SpA (possesso e gestione cavi sottomarini) |
ROMA | EUR | 3.100.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc (servizi di telecomunicazioni e attività di rappresentanza) |
NEW YORK (STATI UNITI D'AMERICA) |
USD | 15.550.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE NETHERLANDS B.V. (servizi di telecomunicazioni) |
AMSTERDAM (PAESI BASSI) |
EUR | 18.200 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE PANAMA S.A. (servizi di "managed bandwidth") |
PANAMA | USD | 10.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE PERU' S.A. (servizi di "managed bandwidth") |
LIMA (PERÙ) |
PEN | 57.101.788 | 99,9999 0,0001 |
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. TI SPARKLE AMERICAS Inc. |
| TI SPARKLE PUERTO RICO LLC | SAN JUAN | USD | 50.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| (servizi di "managed bandwidth") | (PORTO RICO) | ||||
| TI SPARKLE ROMANIA S.r.l. (servizi di telecomunicazioni) |
BUCAREST (ROMANIA) |
RON | 3.021.560 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE RUSSIA LLC (servizi di telecomunicazioni) |
MOSCA (RUSSIA) |
RUB | 8.520.000 | 99,0000 1,0000 |
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. TI SPARKLE UK Ltd |
| TI SPARKLE SINGAPORE Pte.Ltd | SINGAPORE | USD | 5.121.120 | 99,9999 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| (servizi di telecomunicazioni) | 0,0001 | TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc | |||
| TI SPARKLE SLOVAKIA S.R.O. | BRATISLAVA | EUR | 300.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| (servizi di telecomunicazioni) | (SLOVACCHIA) | ||||
| TI SPARKLE SPAIN Telecommunications S.L. (servizi di telecomunicazioni) |
MADRID (SPAGNA) |
EUR | 1.687.124 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE St. Croix LLC (servizi di "managed bandwidth") |
ISOLE VERGINI (STATI UNITI D'AMERICA) |
USD | 1.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| Denominazione sociale | Sede | Valuta | Capitale sociale | % Partecipazione Capitale |
% Voto Imprese partecipanti |
|---|---|---|---|---|---|
| TI SPARKLE SWITZERLAND GMBH (servizi di telecomunicazioni) |
ZURIGO (SVIZZERA) |
CHF | 2.000.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE TURKEY TELEKOMÜNIKASYON ANONIM SIRKETI (servizi di telecomunicazioni) |
YENISBONA ISTANBUL (TURCHIA) |
TRY | 40.600.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE UK Ltd (offerta di servizi di valore aggiunto e di networking) |
LONDRA (REGNO UNITO) |
EUR | 3.983.254 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TI SPARKLE VENEZUELA CA. (servizi di "managed bandwidth") |
CARACAS (VENEZUELA) |
VEF | 981.457 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| TIMB2 S.r.l. (gestione del diritto d'uso su frequenze televisive) |
ROMA | EUR | 10.000 | 99,0000 1,0000 |
PERSIDERA S.p.A. TIM S.p.A |
| TIMVISION S.r.l. (produzione, coproduzione, ideazione e realizzazione di programmi, film e contenuti audiovisivi, anche multimediali e interattivi) |
ROMA | EUR | 50.000 | 100,0000 | TIM S.p.A |
| TN FIBER S.r.l. (progettazione, realizzazione, manutenzione e fornitura di rete ottica di accesso agli operatori sul territorio della provincia di Trento) |
TRENTO | EUR | 55.918.000 | 100,0000 | TIM S.p.A |
| BU BRASILE | |||||
| TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A. (holding di partecipazioni) |
RIO DE JANEIRO (BRASILE) |
BRL | 7.169.029.859 | 99,9999 0,0001 |
TELECOM ITALIA FINANCE S.A. TIM S.p.A |
| TIM CELULAR S.A. (servizi di telecomunicazioni) |
SAN PAOLO (BRASILE) |
BRL | 9.434.215.720 | 100,0000 | TIM PARTICIPAÇÕES S.A. |
| TIM PARTICIPAÇÕES S.A. (holding di partecipazioni) |
RIO DE JANEIRO (BRASILE) |
BRL | 9.913.414.422 | 66,5819 0,0662 |
TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A. TIM PARTICIPAÇÕES S.A. |
| TIM S.A. (ex INTELIG TELECOMUNICAÇÕES Ltda) (servizi di telecomunicazioni) |
RIO DE JANEIRO (BRASILE) |
BRL | 4.041.956.045 | 99,9999 0,0001 |
TIM PARTICIPAÇÕES S.A. TIM CELULAR S.A. |
| ALTRE ATTIVITA' | |||||
| OLIVETTI DEUTSCHLAND GmbH (commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio) |
NURNBERG (GERMANIA) |
EUR | 25.600.000 | 100,0000 | OLIVETTI S.p.A. |
| OLIVETTI ESPANA S.A. (in Liquidazione) (commercializzazione e manutenzione prodotti per ufficio, consulenza e gestione reti telematiche) |
BARCELLONA (SPAGNA) |
EUR | 1.229.309 | 100,0000 | OLIVETTI S.p.A. |
| OLIVETTI UK Ltd. (commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio) |
NORTHAMPTON (REGNO UNITO) |
GBP | 6.295.712 | 100,0000 | OLIVETTI S.p.A. |
| TELECOM ITALIA CAPITAL S.A. (società finanziaria) |
LUSSEMBURGO | EUR | 2.336.000 | 100,0000 | TIM S.p.A |
| TELECOM ITALIA FINANCE S.A. (società finanziaria) |
LUSSEMBURGO | EUR | 1.818.691.979 | 100,0000 | TIM S.p.A |
| TELECOM ITALIA LATAM PARTICIPAÇÕES E GESTÃO ADMINISTRATIVA LTDA (prestazioni di servizi di telecomunicazioni e di rappresentanza) |
SAN PAOLO (BRASILE) |
BRL | 118.925.803 | 100,0000 | TIM S.p.A |
| TIAUDIT COMPLIANCE LATAM S.A. (in liquidazione) (servizi di revisione interna) |
RIO DE JANEIRO (BRASILE) |
BRL | 1.500.000 | 69,9996 30,0004 |
TIM S.p.A TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A. |
| TIESSE S.c.p.A. (installazione e assistenza di apparecchiature elettroniche, informatiche, telematiche e di telecomunicazioni) |
IVREA (TORINO) |
EUR | 103.292 | 61,0000 | OLIVETTI S.p.A. |
| TIM TANK S.r.l. (investimento in fondi e titoli mobiliari) |
MILANO | EUR | 18.100.000 | 100,0000 | TIM S.p.A |
| Denominazione sociale | Sede | Valuta | Capitale sociale | % Partecipazione Capitale |
% Voto Imprese partecipanti | |
|---|---|---|---|---|---|---|
| IMPRESE COLLEGATE E JOINT VENTURES VALUTATE CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO | ||||||
| ALFIERE S.p.A. (*) (gestione immobiliare) |
ROMA | EUR | 9.250.000 | 50,0000 | TIM S.p.A | |
| AREE URBANE S.r.l. (in liquidazione) (gestione immobiliare) |
MILANO | EUR | 100.000 | 32,6200 | TIM S.p.A | |
| ASSCOM INSURANCE BROKERS S.r.l. (mediazione assicurativa) |
MILANO | EUR | 100.000 | 20,0000 | TIM S.p.A | |
| BALTEA S.r.l. (in fallimento) (produzione e commercializzazione di prodotti per ufficio e servizi informatici e delle telecomunicazioni) |
IVREA (TORINO) |
EUR | 100.000 | 49,0000 | OLIVETTI S.p.A. | |
| CLOUDESIRE.COM S.r.l. (progettazione ,realizzazione e commercializzazione di piattaforma di marketplace per la vendita di applicazioni di modalità as-a-service) |
PISA | EUR | 11.671 | (**) | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | |
| CONSORZIO ANTENNA COLBUCCARO Società Consortile a RL (installazione, gestione e manutenzione di tralicci metallici completi di postazioni di ricovero apparati) |
ASCOLI PICENO | EUR | 121.000 | 20,0000 | PERSIDERA S.p.A. | |
| CONSORZIO ANTENNA MONTECONERO Società Consortile a RL (attività multimediale) |
SIROLO (ANCONA) |
EUR | 51.100 | 22,2211 | PERSIDERA S.p.A. | |
| CONSORZIO E O (in liquidazione) (servizi per la formazione) |
ROMA | EUR | 30.987 | 50,0000 | TIM S.p.A | |
| DONO PERS.C.A.R.L. (in liquidazione) (raccolta e distribuzione di fondi a scopo di beneficienza o di finanziamento di partiti o movimenti di natura politica o sociale) |
ROMA | EUR | 30.000 | 33,3333 | TIM S.p.A | |
| ECO4CLOUD S.r.l . (sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico) |
RENDE (COSENZA) |
EUR | 19.532 | (**) | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | |
| ITALTEL GROUP S.p.A. (holding di partecipazioni) |
SETTIMO MILANESE (MILANO) |
EUR | 825.695 | 34,6845 | 19,3733 | TELECOM ITALIA FINANCE S.A. |
| KOPJRA S.r.l. (sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico) |
SCHIO (VICENZA) |
EUR | 16.207 | 22,8491 | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | |
| MOVENDA S.p.A. (ideazione, realizzazione e diffusione di siti internet, prodotti e supporti informatici) |
ROMA | EUR | 133.333 | 24,9998 | TELECOM ITALIA FINANCE S.A. | |
| NORDCOM S.p.A. (application service provider) |
MILANO | EUR | 5.000.000 | 42,0000 | TIM S.p.A | |
| OILPROJECT S.r.l. (ricerca, sviluppo, commercializzazione e brevettazione di tutte le opere dell'ingegno legate alla tecnologia, all'informatica e alle TLC) |
MILANO | EUR | 13.556 | (**) | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | |
| PEDIUS S.r.l. (erogazione di applicazioni di telecomunicazioni specializzate, di servizi di telecomunicazione su connessioni telefoniche, di servizi voip) |
ROMA | EUR | 159 | (**) | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | |
| TIGLIO I S.r.l. (gestione di immobili) |
MILANO | EUR | 5.255.704 | 47,8019 | TIM S.p.A | |
| TIGLIO II S.r.l. (in liquidazione) (gestione di immobili) |
MILANO | EUR | 10.000 | 49,4700 | TIM S.p.A | |
| W.A.Y. S.r.l. (sviluppo e commercializzazione di prodotti e sistemi di geolocalizzazione per la sicurezza e la logistica) |
TORINO | EUR | 136.383 | 39,9999 | OLIVETTI S.p.A. | |
| WIMAN S.r.l. (sviluppo, gestione ed implementazione di piattaforme per autenticazione wi-fi su base social) |
MATTINATA (FOGGIA) |
EUR | 21.568 | (**) | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. |
(*) Joint Venture.
(**) Società collegata su cui TIM S.p.A. esercita direttamente o indirettamente un'influenza notevole ai sensi dello IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture).
| ALTRE PARTECIPAZIONI RILEVANTI AI SENSI DELLA DELIBERA CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| CONSORZIO ANTENNA TOLENTINO S.c.a.r.l. | RECANATI | EUR | 86.000 | 16,6666 | PERSIDERA S.p.A. | ||
| (installazione, gestione e manutenzione di tralicci completi di postazioni di ricovero apparati) |
(MACERATA) | ||||||
| CONSORZIO EMITTENTI RADIOTELEVISIVE | BOLOGNA | EUR | 119.309 | 18,6600 | PERSIDERA S.p.A. | ||
| (attività radiotelevisive) | |||||||
| CONSORZIO HEALTH INNOVATION HUB (in liquidazione) | TRENTO | EUR | 48.000 | 12,5000 | TIM S.p.A. | ||
| (sviluppo del mercato dei sistemi e dei servizi per il settore socio-sanitario) | |||||||
| DAHLIA TV S.p.A. (in liquidazione) | ROMA | EUR | 11.318.833 | 10,0800 | TIM S.p.A. | ||
| (servizi di pay per view) | |||||||
| FIN.PRIV. S.r.l. | MILANO | EUR | 20.000 | 14,2900 | TIM S.p.A. | ||
| (società finanziaria) | |||||||
| IGOON S.r.l. | NAPOLI | EUR | 16.498 | 14,2805 | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | ||
| (sviluppo di piattaforme e di applicazioni mobili in grado di fornire all'utente una soluzione, innovativa per organizzare e condividere tutti i suoi contenuti digitali) |
|||||||
| INNAAS S.r.l. | ROMA | EUR | 108.700 | 13,0046 | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | ||
| (realizzazione, progettazione e commercializzazione di software e programmi informatici ed elettronici ad alto contenuto tecnologico) |
|||||||
| ITALBIZ.COM Inc. | DELAWARE | USD | 4.721 | 19,5000 | TIM S.p.A. | ||
| (servizi internet) | (STATI UNITI | ||||||
| D'AMERICA) | |||||||
| MIX S.r.l. | MILANO | EUR | 99.000 | 10,8500 | TIM S.p.A. | ||
| (internet service provider) | |||||||
| TXN Società a Responsabilità Limitata Semplificata | ARIANO IRPINO | EUR | 333 | 14,4991 | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | ||
| (sviluppo software) | (AVELLINO) |
delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato nel corso dell'esercizio 2017.
6 marzo 2018
RELAZIONE DELLA SOCIETA' DI REVISIONE

ai sensi dell'articolo 14 del DLgs 27 gennaio 2010, n° 39 e dell'articolo 10 del Regolamento (UE) n° 537/2014
Agli azionisti di TIM SpA
Relazione sulla revisione contabile del bilancio consolidato
Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio consolidato del gruppo TIM (il "Gruppo"), costituito dalla situazione patrimoniale-finanziaria al 31 dicembre 2017, dal conto economico, dal conto economico complessivo, dal prospetto dei movimenti del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalle note al bilancio che includono anche la sintesi dei più significativi principi contabili applicati.
A nostro giudizio, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo al 31 dicembre 2017, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n° 38/05.
Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto alle società del Gruppo in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.
Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio consolidato nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

Nota 4 del bilancio consolidato "Avviamento"
Il valore dell'avviamento al 31 dicembre 2017 ammonta a Euro 29.462 milioni, riferito per Euro 28.077 milioni all'unità generatrice di flussi di cassa ("CGU") Core Domestic, per Euro 973 milioni alla CGU Brasile e per Euro 412 milioni alla CGU International Wholesale. L'avviamento rappresenta circa il 43% del totale attivo, ed è quindi una posta estremamente significativa del bilancio.
La direzione aziendale, con il supporto di esperti esterni, ha svolto l'esercizio annuale di impairment test alla data del 31 dicembre 2017 su tutte le CGU identificate.
A seguito dell'esercizio di impairment svolto, il valore recuperabile è risultato superiore ai valori contabili per Euro 4.465 milioni (2016: Euro 6.177 milioni) per la CGU Core Domestic, per Euro 2.552 milioni (2016: Euro 930 milioni) per la CGU Brasile e per Euro 56 milioni (2016: Euro 57 milioni) per la CGU International Wholesale.
L'impairment test ha richiesto per le CGU Core Domestic e International Wholesale la formulazione di stime complesse quali ad esempio quelle relative ai flussi di cassa prospettici inseriti nell'orizzonte di piano industriale (2018-2020) e nei due anni successivi di previsione esplicita, ai tassi di sconto da utilizzare per l'attualizzazione e al tasso di crescita da utilizzare per la stima del valore terminale dopo il periodo di previsione esplicita dei flussi.
La significatività dell'avviamento attribuito alla CGU Core Domestic, la capitalizzazione di borsa di TIM SpA inferiore al patrimonio netto contabile consolidato e le modalità di
Le attività di revisione effettuate hanno previsto un'analisi di conformità della procedura di impairment test approvata dal Consiglio di Amministrazione rispetto a quanto previsto dallo IAS 36 "Riduzione di valore delle attività", e di verifica della coerenza con l'effettivo processo di impairment test svolto. Tali attività hanno inoltre contemplato la verifica del disegno e dell'operatività dei controlli rilevanti svolti da parte della direzione aziendale al fine di presidiare i rischi associati a tale processo.
Abbiamo effettuato l'analisi delle principali assunzioni utilizzate per la determinazione del valore attuale dei flussi di cassa prospettici. Tale analisi è stata svolta sia attraverso incontri e approfondimenti critici svolti con la direzione aziendale e con gli esperti valutatori e industriali incaricati dalla Società, sia attraverso la comparazione di talune assunzioni e parametri utilizzati (flussi di cassa, tassi di sconto, tasso di crescita) con i benchmark di mercato, con le indicazioni pervenute dagli esperti e con le relative assunzioni e parametri utilizzati nell'ambito dell'impairment test al 31 dicembre 2016.
Inoltre abbiamo verificato la coerenza dei piani utilizzati ai fini dell'impairment test con il Piano Industriale 2018-2020 approvato dal Consiglio di Amministrazione e l'accuratezza matematica dei modelli di calcolo. Tali attività sono state integrate con lo svolgimento di verifiche sulle analisi di sensitività svolte dalla direzione aziendale, con il supporto degli esperti, sui fattori di rischio individuati e su alcuni parametri utilizzati per lo svolgimento dell'impairment test (ad esempio tasso di sconto, tasso di crescita a lungo termine).
Infine è stata verificata l'adeguatezza

determinazione del valore d'uso basate su assunzioni complesse hanno richiesto da parte nostra una particolare attenzione sull'esercizio di impairment test effettuato sulla CGU Core Domestic.
dell'informativa fornita rispetto alle informazioni e ai dati ottenuti nel corso dello svolgimento dell'attività di revisione e rispetto a quanto previsto dai principi contabili internazionali, con particolare riferimento alla descrizione delle modalità di svolgimento dell'impairment test, all'inserimento delle principali assunzioni utilizzate per lo svolgimento dello stesso, ai risultati quantitativi ottenuti e alle analisi di sensitività svolte.
Nota 23 del bilancio consolidato "Passività potenziali, altre informazioni, impegni e garanzie"
Il gruppo TIM ha in essere numerosi contenziosi legali di carattere regolatorio e commerciale, alcuni dei quali caratterizzati da richieste significative. Si segnalano i cosiddetti contenziosi «follow-on» A428 che si sono originati a seguito delle richieste risarcitorie poste in essere da parte di alcuni operatori di telecomunicazione, dopo la sanzione comminata nei passati esercizi dall'AGCM per l'asserito abuso di posizione dominante.
Si evidenziano inoltre i contenziosi in corso o potenziali riferiti ai contratti sottoscritti negli scorsi esercizi con alcuni operatori media per l'offerta congiunta di contenuti televisivi, i quali prevedevano il riconoscimento di minimi garantiti.
In occasione della chiusura del bilancio al 31 dicembre 2017, la direzione aziendale, supportata dal parere di legali esterni, ha aggiornato la stima della rischiosità correlata ai contenziosi in oggetto.
La valutazione dei rischi connessi a tali procedimenti è stata oggetto di particolare attenzione nel corso della nostra attività di revisione in quanto rappresenta una stima complessa della direzione aziendale anche in considerazione del quadro normativo e competitivo in cui opera il Gruppo.
Le procedure di revisione svolte hanno avuto in primo luogo un focus sulla comprensione del processo di valutazione dei contenziosi adottato dalla direzione aziendale, integrato dalla comprensione e verifica del disegno e dell'operatività dei controlli rilevanti in essere al fine di presidiare i rischi associati a tale processo.
Tali attività sono state da noi svolte anche attraverso discussioni critiche avute con la direzione aziendale, utili al fine di ottenere la comprensione del processo di stima della passività, della strategia difensiva e dell'operato a fronte delle contestazioni ricevute.
Sono inoltre stati analizzati, con il supporto degli esperti legali del network PwC, i pareri legali redatti dai consulenti che supportano nelle valutazioni del rischio di soccombenza la direzione aziendale, nonché le risposte ricevute dagli stessi alla nostra richiesta di informazioni sullo status dei contenziosi.
È stata infine verificata l'adeguatezza dell'informativa fornita rispetto a quanto previsto dai principi contabili internazionali e rispetto alle informazioni e ai dati ottenuti nel corso dello svolgimento dell'attività di revisione, con particolare riferimento alla descrizione delle pretese risarcitorie mosse dalle controparti e allo stato di avanzamento dei contenziosi.

Nota 23 del bilancio consolidato "Passività potenziali, altre informazioni, impegni e garanzie"
Nel corso del 2017 TIM, insieme ad altri operatori di rete fissa, è stata destinataria della delibera n. 121/2017, emessa da parte dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, avente ad oggetto il divieto della fatturazione a 28 giorni anziché su base mensile, adottata nei confronti della clientela di telefonia fissa a partire dal secondo trimestre 2017.
L'Autorità, a seguito dell'inottemperanza alla suddetta delibera, ha emesso ulteriori delibere (il 21 dicembre 2017 la delibera 499/2017 e il 14 marzo 2018 la delibera 112/2018) con le quali ha irrogato a TIM una sanzione pecuniaria di Euro 1,2 milioni, richiedendo inoltre di indennizzare i clienti per i giorni di servizio non fruiti a seguito della fatturazione a 28 giorni.
TIM ha impugnato dinnanzi al TAR del Lazio le predette delibere dell'Autorità chiedendone altresì la sospensiva. Il 22 febbraio 2018 il TAR del Lazio ha sospeso l'efficacia della Delibera 499/17 nella parte in cui prevedeva l'obbligo di storno e ha fissato l'udienza di merito per il 14 novembre 2018. A dicembre 2017, è inoltre stata emanata la legge 172/17 che stabilisce che entro aprile 2018 i contratti di fornitura nei servizi di telecomunicazioni dovranno prevedere la cadenza di rinnovo e fatturazione delle offerte su base mensile o multipli di mese.
Per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2017, la direzione aziendale, supportata dai propri consulenti legali non ritiene probabile l'insorgere di passività significative e pertanto non ha accantonato alcun fondo specifico. Tale contenzioso è stato oggetto di particolare attenzione nel corso delle nostre attività di revisione per la significatività dei possibili indennizzi e l'elevato grado di giudizio che è richiesto alla direzione aziendale per valutare il rischio correlato.
Le procedure di revisione svolte hanno previsto la comprensione del processo di valutazione del contenzioso e la verifica del disegno e dell'operatività dei controlli rilevanti svolti da parte della direzione aziendale.
Tali attività sono state da noi svolte anche attraverso discussioni critiche avute con la funzione legale di TIM e con la direzione aziendale. Abbiamo inoltre analizzato il parere redatto dal consulente che supporta la direzione aziendale nelle valutazioni del rischio di soccombenza, avvalendoci del supporto degli esperti legali del network PwC. Abbiamo inoltre valutato l'adeguatezza delle competenze del consulente incaricato.
A completamento è inoltre stata verificata l'adeguatezza dell'informativa fornita rispetto a quanto previsto dai principi contabili internazionali e rispetto alle informazioni e ai dati ottenuti nel corso dello svolgimento dell'attività di revisione, con particolare riferimento alla descrizione delle richieste dell'Autorità e allo stato di avanzamento del contenzioso.

Nota 23 del bilancio consolidato "Passività potenziali, altre informazioni, impegni e garanzie"
Le società brasiliane del Gruppo TIM sono coinvolte in numerosi contenziosi con le autorità fiscali locali. La passività potenziale massima associata a tali contenziosi al 31 dicembre 2017 è pari a Euro 3.662 milioni. Alla stessa data sono accantonate in bilancio passività per i soli rischi ritenuti probabili per un valore di Euro 45 milioni.
La valutazione del rischio correlato ai contenziosi fiscali è stata oggetto di particolare attenzione nel corso delle nostre attività di revisione in considerazione della significatività degli importi in oggetto e dell'elevato grado di giudizio che è richiesto alla direzione aziendale per valutare il rischio correlato.
Le procedure di revisione si sono focalizzate in primo luogo sulla comprensione del processo di valutazione dei contenziosi adottato dalla direzione aziendale, integrata dalla comprensione e verifica del disegno e dell'operatività dei controlli rilevanti in essere al fine di presidiare i rischi associati a tale processo.
Abbiamo richiesto e ottenuto informazioni sullo status del contenzioso ai consulenti esterni incaricati dalle società brasiliane del gruppo per la valutazione e quantificazione dei rischi associati.
Per alcuni specifici procedimenti abbiamo inoltre analizzato, con il supporto degli specialisti in ambito fiscale del network PwC, i pareri dei consulenti esterni al fine di valutare la ragionevolezza delle conclusioni raggiunte e della strategia difensiva adottata.
A completamento è inoltre stata verificata l'adeguatezza dell'informativa fornita rispetto a quanto previsto dai principi contabili internazionali e rispetto alle informazioni e ai dati ottenuti nel corso dello svolgimento dell'attività di revisione, con particolare riferimento alla descrizione dei rilievi mossi dalle autorità fiscali e allo stato di avanzamento dei contenziosi.
Nota 23 del bilancio consolidato "Passività potenziali, altre informazioni, impegni e garanzie"
In data 28 settembre 2017 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha emesso il provvedimento con il quale ha accertato la violazione da parte di TIM degli obblighi di notifica imposti dal DL 21/2012 - c.d. DL «Golden Power». Con lo stesso provvedimento la Presidenza ha avviato un ulteriore procedimento nei confronti di TIM finalizzato alla possibile irrogazione di una sanzione, il cui Le procedure di revisione svolte hanno avuto in primo luogo un focus sulla comprensione del processo di valutazione del contenzioso in oggetto adottato dalla direzione aziendale, integrato dalla comprensione e verifica del disegno e dell'operatività dei controlli rilevanti in essere al fine di presidiare i rischi associati a tale processo.
Tali attività sono state da noi svolte anche attraverso discussioni critiche avute con la funzione legale di TIM e la direzione aziendale. Abbiamo inoltre analizzato il

ammontare potrebbe essere significativo in quanto non inferiore all'1% del "fatturato cumulato realizzato dalle imprese coinvolte". TIM ha impugnato il suddetto provvedimento davanti al Presidente della Repubblica chiedendone l'annullamento per vizi sia formali che sostanziali.
La valutazione dei rischi connessi a tale procedimento è stata oggetto di particolare attenzione nel corso della nostra attività di revisione in quanto rappresenta una stima complessa della direzione aziendale anche in considerazione dell'eccezionalità del provvedimento.
ricorso giurisdizionale della società, redatto dal consulente che supporta la direzione aziendale nella valutazione del rischio di soccombenza, nonché la risposta ricevuta dallo stesso alla nostra richiesta di informazioni sullo status del contenzioso, avvalendoci del supporto dei legali del network PwC. Abbiamo inoltre valutato l'adeguatezza delle competenze del consulente incaricato.
A completamento è inoltre stata verificata l'adeguatezza dell'informativa fornita rispetto a quanto previsto dai principi contabili internazionali e rispetto alle informazioni e ai dati ottenuti nel corso dello svolgimento dell'attività di revisione, con particolare attenzione allo stato di avanzamento del contenzioso.
Nota 19 e 27 del bilancio consolidato "Fondi relativi al personale" e "Costi del personale"
Nel contesto della predisposizione del Piano Industriale 2018-2020 la direzione di TIM ha previsto la semplificazione ed evoluzione della struttura organizzativa nonché la trasformazione e digitalizzazione dei processi.
Nell'ambito di tale contesto a fine 2017 la direzione di TIM ha deciso e comunicato alle diverse sigle sindacali coinvolte di gestire gli «effetti dei previsti percorsi di innovazione tecnologica e organizzativa anche attraverso un nuovo dimensionamento della forza lavoro favorendo inoltre una riduzione dell'età media del proprio organico».
La società, sulla base delle previsioni dello IAS 19 e 37, ha iscritto un fondo nella situazione patrimoniale finanziaria di importo complessivo pari a Euro 758 milioni. Il relativo accantonamento a conto economico 2017 è pari a Euro 674 milioni ed è indicato tra gli oneri non ricorrenti.
La valutazione della passività originata dal piano di riduzione del personale è stata oggetto Le procedure di revisione sono state sviluppate partendo dalla comprensione del processo di valutazione della passività in oggetto adottato dalla direzione aziendale integrata dalla comprensione e verifica del disegno e dell'operatività dei controlli rilevanti in essere al fine di presidiare i rischi associati a tale processo.
Abbiamo rivisto criticamente con la direzione aziendale di TIM il processo di stima della passività e le principali variabili considerate nella determinazione degli importi da accantonare.
In particolare nel contesto di tali attività sono state effettuate verifiche sulla ragionevolezza delle assunzioni sviluppate nella stima, nonché sull'accuratezza dei calcoli effettuati nel processo di definizione della passività.
A completamento è inoltre stata verificata l'adeguatezza dell'informativa fornita rispetto a quanto previsto dai principi contabili internazionali e rispetto alle informazioni e ai dati ottenuti nel corso dello svolgimento dell'attività di revisione.

di particolare attenzione nel corso della nostra attività di revisione in quanto rappresenta una stima complessa della direzione aziendale anche in considerazione della magnitudo dell'evento.
La società, come richiesto dalla legge, ha inserito nelle note illustrative i dati essenziali dell'ultimo bilancio della società che esercita su di essa l'attività di direzione e coordinamento. Il giudizio sul bilancio consolidato del Gruppo TIM non si estende a tali dati.
Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n° 38/05 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.
Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità del Gruppo di continuare a operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio consolidato, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio consolidato a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della capogruppo TIM SpA o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.
Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria del Gruppo.
I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio consolidato nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio consolidato.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:
Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati a un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.
Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le relative misure di salvaguardia.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che so no stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.
L'assemblea degli azionisti di TIM SpA ci ha conferito in data 29 aprile 2010 l'incarico di revisione legale del bilancio separato e consolidato della società per gli esercizi dal 31 dicembre 2010 al 31 dicembre 2018.
Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla società nell'esecuzione della revisione legale.
Confermiamo che il giudizio sul bilancio consolidato espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella sua funzione di comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'articolo 11 del citato Regolamento.
Gli amministratori di TIM SpA sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari del gruppo TIM al 31 dicembre 2017, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio consolidato e la loro conformità alle norme di legge.
Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n° 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98, con il bilancio consolidato del gruppo TIM al 31 dicembre 2017 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.
A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio consolidato del gruppo TIM al 31 dicembre 2017 e sono redatte in conformità alle norme di legge. Con riferimento alla dichiarazione di cui all'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Gli amministratori di TIM SpA sono responsabili per la predisposizione della dichiarazione non finanziaria ai sensi del DLgs 30 dicembre 2016, n.254. Abbiamo verificato l'avvenuta approvazione da parte degli amministratori della dichiarazione non finanziaria. Ai sensi dell'articolo 3, comma 10, del DLgs 30 dicembre 2016, n. 254, tale dichiarazione è oggetto di separata attestazione di conformità da parte nostra.
Milano, 29 marzo 2018
PricewaterhouseCoopers SpA
Francesco Ferrara (Revisore legale)
BILANCIO SEPARATO AL 31 DICEMBRE 2017 DI TIM S.p.A.

| Situazione patrimoniale-finanziaria _________ 256 | |
|---|---|
| Conto economico separato __________ 258 | |
| Conto economico complessivo _____________ 259 | |
| Movimenti del patrimonio netto ____________ 260 | |
| Rendiconto finanziario ______________ 261 | |
| Nota 1 Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale ______ 263 | |
| Nota 2 Principi contabili ______________ 265 | |
| Nota 3 Avviamento ____________ 279 | |
| Nota 4 Attività immateriali a vita utile definita ____________ 281 | |
| Nota 5 Attività materiali (di proprietà e in locazione finanziaria) _________ 284 | |
| Nota 6 Partecipazioni __________ 289 | |
| Nota 7 Attività finanziarie (non correnti e correnti) _________ 292 | |
| Nota 8 Crediti vari e altre attività non correnti _______ 294 | |
| Nota 9 Imposte sul reddito (correnti e differite) ____________ 295 | |
| Nota 10 Rimanenze di magazzino ____________ 298 | |
| Nota 11 Crediti commerciali, vari e altre attività correnti __________ 299 | |
| Nota 12 Patrimonio netto _____________ 302 | |
| Nota 13 Passività finanziarie (non correnti e correnti) _______ 307 | |
| Nota 14 Indebitamento finanziario netto ____________ 314 | |
| Nota 15 Gestione dei rischi finanziari _________ 316 | |
| Nota 16 Strumenti derivati ____________ 320 | |
| Nota 17 Informazioni integrative su strumenti finanziari __________ 322 | |
| Nota 18 Fondi relativi al personale ___________ 328 | |
| Nota 19 Fondi per rischi e oneri ______________ 331 | |
| Nota 20 Debiti vari e altre passività non correnti ___________ 332 | |
| Nota 21 Debiti commerciali, vari e altre passività correnti _________ 333 | |
| Nota 22 Passività potenziali, altre informazioni, impegni e garanzie ______ 335 | |
| Nota 23 Ricavi ___________ 347 | |
| Nota 24 Altri proventi __________ 347 | |
| Nota 25 Acquisti di materie prime e servizi __________ 348 | |
| Nota 26 Costi del personale ___________ 349 | |
| Nota 27 Altri costi operativi ___________ 350 | |
| Nota 28 Variazione delle rimanenze __________ 350 | |
| Nota 29 Attività realizzate internamente____________ 350 | |
| Nota 30 Ammortamenti ______________ 351 | |
| Nota 31 Plusvalenze/(minusvalenze) da realizzo di attività non correnti _________ 352 | |
| Nota 32 Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti _________ 352 | |
| Nota 33 Proventi/(oneri) da partecipazione __________ 353 | |
| Nota 34 Proventi finanziari e Oneri finanziari ________ 354 | |
| Nota 35 Operazioni con parti correlate e attività di direzione e coordinamento ___ 357 | |
| Nota 36 Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale ________ 380 | |
| Nota 37 Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti ___________ 382 | |
| Nota 38 Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali _____ 384 | |
| Nota 39 Altre informazioni ____________ 384 | |
| Nota 40 Eventi successivi al 31 dicembre 2017 _______ 387 | |
| Nota 41 Elenco delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture ____ 388 | |
| (euro) | note | 31.12.2017 | di cui con parti correlate |
31.12.2016 | di cui con parti correlate |
|---|---|---|---|---|---|
| Attività non correnti | |||||
| Attività immateriali | |||||
| Avviamento | 3) | 27.026.739.756 | 27.026.739.756 | ||
| Attività immateriali a vita utile definita |
4) | 4.249.481.054 | 3.886.177.269 | ||
| 31.276.220.810 | 30.912.917.025 | ||||
| Attività materiali | 5) | ||||
| Immobili, impianti e macchinari di proprietà |
10.870.124.683 | 10.046.347.346 | |||
| Beni in locazione finanziaria | 2.072.071.136 | 2.105.118.347 | |||
| 12.942.195.819 | 12.151.465.693 | ||||
| Altre attività non correnti | |||||
| Partecipazioni | 6) | 7.746.965.610 | 7.732.084.366 | ||
| Attività finanziarie non correnti | 7) | 1.611.096.232 | 261.979.000 | 2.146.764.245 | 665.531.000 |
| Crediti vari e altre attività non correnti |
8) | 1.752.517.802 | 99.636.000 | 1.502.729.408 | 74.034.000 |
| Attività per imposte anticipate | 9) | 901.533.582 | 773.180.450 | ||
| 12.012.113.226 | 12.154.758.469 | ||||
| Totale Attività non correnti | (a) | 56.230.529.855 | 55.219.141.187 | ||
| Attività correnti | |||||
| Rimanenze di magazzino | 10) | 177.829.906 | 132.913.155 | ||
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
11) | 3.933.867.466 | 366.681.000 | 3.925.304.299 | 336.366.000 |
| Crediti per imposte sul reddito | 9) | 364.747 | 314.795 | ||
| Attività finanziarie correnti | |||||
| Titoli diversi dalle partecipazioni, crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
1.072.460.071 | 545.160.000 | 1.193.543.868 | 625.627.000 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti |
771.486.384 | 49.452.000 | 1.230.226.375 | 428.757.000 | |
| 7) | 1.843.946.455 | 2.423.770.243 | |||
| Totale Attività correnti | (b) | 5.956.008.574 | 6.482.302.492 | ||
| Totale Attività | (a+b) | 62.186.538.429 | 61.701.443.679 |
| (euro) | note | 31.12.2017 | di cui con parti correlate |
31.12.2016 | di cui con parti correlate |
|
|---|---|---|---|---|---|---|
| Patrimonio netto | 12) | |||||
| Capitale emesso | 11.677.002.855 | 11.677.002.855 | ||||
| meno: Azioni proprie | (20.719.608) | (20.719.608) | ||||
| Capitale | 11.656.283.247 | 11.656.283.247 | ||||
| Riserva da sovrapprezzo azioni | 2.094.207.410 | 2.094.207.410 | ||||
| Riserva legale | 2.239.528.963 | 2.144.698.002 | ||||
| Altre riserve | ||||||
| Riserva di rivalutazione ex lege n. 413/91 |
− | − | ||||
| Riserva per rimisurazione piani per dipendenti a benefici definiti |
||||||
| (IAS 19) | (95.785.325) | (102.627.937) | ||||
| Altre | 1.452.262.937 | 1.283.634.610 | ||||
| Totale Altre riserve | 1.356.477.612 | 1.181.006.673 | ||||
| Utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio |
2.722.924.592 | 1.896.619.219 | ||||
| Totale Patrimonio netto | (c) | 20.069.421.824 | 18.972.814.551 | |||
| Passività non correnti | ||||||
| Passività finanziarie non correnti | 13) | 28.467.909.721 | 7.223.678.000 | 28.958.301.664 | 8.295.820.000 | |
| Fondi relativi al personale | 18) | 1.661.059.434 | 1.274.422.355 | , | ||
| Fondo imposte differite | 9) | 1.912.538 | 1.432.703 | |||
| Fondi per rischi e oneri | 19) | 594.846.716 | 596.116.103 | |||
| Debiti vari e altre passività non correnti |
20) | 1.289.913.754 | 81.924.000 | 1.077.090.125 | 46.802.000 | |
| Totale Passività non correnti | (d) | 32.015.642.163 | 31.907.362.950 | |||
| Passività correnti | ||||||
| Passività finanziarie correnti | 13) | 4.197.065.021 | 859.813.000 | 4.809.609.619 | 1.712.759.000 | |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
21) | 5.849.881.175 | 328.227.000 | 5.465.316.184 | 441.135.000 | |
| Debiti per imposte sul reddito | 9) | 54.528.246 | 546.340.375 | |||
| Totale Passività correnti | (e) | 10.101.474.442 | 10.821.266.178 | |||
| Totale Passività | (f=d+e) | 42.117.116.605 | 42.728.629.128 | |||
| Totale Patrimonio netto e passività |
(c+f) | 62.186.538.429 | 61.701.443.679 |
| Esercizio 2017 |
di cui con parti correlate |
Esercizio 2016 |
di cui con parti correlate |
||
|---|---|---|---|---|---|
| (euro) | note | ||||
| Ricavi | 23) | 14.098.652.300 | 476.936.000 | 13.669.488.135 | 459.992.000 |
| Altri proventi | 24) | 459.288.177 | 25.702.000 | 241.399.138 | 18.688.000 |
| Totale ricavi e proventi operativi | 14.557.940.477 | 13.910.887.273 | |||
| Acquisti di materie e servizi | 25) | (5.567.122.776) | (1.120.371.000) | (5.051.634.989) | (1.117.250.000) |
| Costi del personale | 26) | (3.034.256.137) | (106.344.000) | (2.530.008.192) | (111.754.000) |
| Altri costi operativi | 27) | (657.432.075) | (4.745.000) | (516.741.335) | (840.000) |
| Variazione delle rimanenze | 28) | 44.916.750 | |||
| Attività realizzate internamente | 29) | 456.992.782 | |||
| Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) |
5.801.039.021 | 6.304.267.744 | |||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente |
37) | (876.497.000) | (156.516.000) | ||
| Ammortamenti | 30) | (3.202.764.191) | (3.161.235.700) | ||
| Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti |
31) | (1.007.430) | 670.000 | (5.646.054) | |
| Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti |
32) | (29.587.678) | (3.012.422) | ||
| Risultato operativo (EBIT) | 2.567.679.722 | 3.134.373.568 | |||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente |
37) | (906.497.000) | (156.516.000) | ||
| Proventi/(oneri) da partecipazioni | 33) | 224.227.542 | 253.825.000 | 11.862.008 | 46.827.000 |
| Proventi finanziari | 34) | 1.571.360.532 | 847.505.000 | 1.956.575.927 | 1.023.394.000 |
| Oneri finanziari | 34) | (2.964.584.706) | (776.934.000) | (2.783.517.681) | (924.154.000) |
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
1.398.683.090 | 2.319.293.822 | |||
| di cui: impatto delle Partite di natura | |||||
| non ricorrente | 37) | (932.173.000) | (181.336.000) | ||
| Imposte sul reddito | 9) | (311.782.484) | (762.504.242) | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento |
1.086.900.606 | 1.556.789.580 | |||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente |
37) | (671.172.000) | (134.897.000) | ||
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
339.829.639 | ||||
| Utile (perdita) dell'esercizio | 1.086.900.606 | 1.896.619.219 | |||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente |
37) | (671.172.000) | 204.933.000 |
Nota 12
| (euro) | Esercizio 2017 |
Esercizio 2016 |
|---|---|---|
| Utile (perdita) dell'esercizio (a) |
1.086.900.606 | 1.896.619.219 |
| Altre componenti del conto economico complessivo | ||
| Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato |
||
| Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19): | ||
| Utili (perdite) attuariali | 9.003.437 | (29.508.310) |
| Effetto fiscale | (2.160.825) | 7.212.158 |
| 6.842.612 | (22.296.152) | |
| Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato (b) |
6.842.612 | (22.296.152) |
| Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato |
||
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | ||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | (33.360.969) | 4.008.400 |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato | ||
| Effetto fiscale | 8.833.754 | (1.714.450) |
| (c) | (24.527.215) | 2.293.950 |
| Strumenti derivati di copertura: | ||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | (189.884.186) | (497.790.073) |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato | 392.963.000 | 278.679.000 |
| Effetto fiscale | (48.738.915) | 44.329.901 |
| (d) | 154.339.899 | (174.781.172) |
| Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato (e= c+d) |
129.812.684 | (172.487.222) |
| Totale altre componenti del conto economico complessivo (f= b+e) |
136.655.296 | (194.783.374) |
| Utile (perdita) complessivo dell'esercizio (a+f) |
1.223.555.902 | 1.701.835.845 |
| (euro) | Capitale | Riserva da sovrapprezzo azioni |
Riserva per adeguamento al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita |
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura |
Riserva per rimisurazione piani per dipendenti a benefici definiti (IAS 19) |
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio |
Totale Patrimonio netto |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Saldo al 31 dicembre 2015 |
10.719.517.300 | 1.730.973.380 | 24.599.961 | (1.032.181.833) | (69.652.277) | 4.737.793.369 | 16.111.049.900 |
| Movimenti di patrimonio netto dell'esercizio: |
|||||||
| Dividendi deliberati | (165.764.272) | (165.764.272) | |||||
| Totale utile (perdita) complessivo dell'esercizio |
2.293.950 | (174.781.172) | (22.296.152) | 1.896.619.219 | 1.701.835.845 | ||
| Avanzo di fusione di Ofi Consulting,, Emsa Servizi (in liquidazione), Telecom Italia Deutschland Holding in TIM S.p.A. |
22.880.784 | 22.880.784 | |||||
| Conversione del Guaranteed Subordinated Mandatory Convertible Bonds due 2016 |
936.765.947 | 363.234.030 | 1.299.999.977 | ||||
| Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto |
1.396.485 | 1.396.485 | |||||
| Altri movimenti | (10.679.508) | 12.095.340 | 1.415.832 | ||||
| Saldo al 31 dicembre 2016 |
11.656.283.247 | 2.094.207.410 | 26.893.911 | (1.206.963.005) | (102.627.937) | 6.505.020.925 | 18.972.814.551 |
| (euro) | Capitale | Riserva da sovrapprezzo azioni |
Riserva per adeguamento al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita |
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura |
Riserva per rimisurazione piani per dipendenti a benefici definiti (IAS 19) |
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio |
Totale Patrimonio netto |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Saldo al 31 dicembre 2016 |
11.656.283.247 | 2.094.207.410 | 26.893.911 | (1.206.963.005) | (102.627.937) | 6.505.020.925 | 18.972.814.551 |
| Movimenti di patrimonio netto dell'esercizio |
|||||||
| Dividendi deliberati | (165.764.272) | (165.764.272) | |||||
| Totale utile (perdita) complessivo dell'esercizio |
(24.527.215) | 154.339.899 | 6.842.612 | 1.086.900.606 | 1.223.555.902 | ||
| Avanzo di fusione di TIM REAL ESTATE S.r.l. e Olivetti Multiservices S.p.A. in TIM S.p.A. |
43.756.079 | 43.756.079 | |||||
| Emissione di strumenti rappresentativi di patrimonio netto |
(5.993.396) | (5.993.396) | |||||
| Altri movimenti | 1.052.960 | 1.052.960 | |||||
| Saldo al 31 dicembre 2017 |
11.656.283.247 | 2.094.207.410 | 2.366.696 | (1.052.623.106) | (95.785.325) | 7.464.972.902 | 20.069.421.824 |
| Esercizio | Esercizio | |
|---|---|---|
| (euro) note |
2017 | 2016 |
| Flusso monetario da attività operative: | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 1.086.900.606 | 1.556.789.580 |
| Rettifiche per : | ||
| Ammortamenti | 3.202.764.191 | 3.161.235.700 |
| Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) |
73.202.000 | 47.327.000 |
| Variazione netta delle attività (fondo) per imposte anticipate (differite) |
(167.588.000) | 58.293.000 |
| Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse partecipazioni) |
1.008.000 | 5.618.000 |
| Variazione dei fondi relativi al personale | 439.295.000 | (142.654.000) |
| Variazione delle rimanenze | (44.917.000) | (1.712.000) |
| Variazione dei crediti commerciali e dei crediti netti per lavori su commessa |
(16.194.000) | (190.979.000) |
| Variazione dei debiti commerciali | (538.254.000) | 170.005.000 |
| Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito | (485.063.000) | 603.238.000 |
| Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività | 98.761.000 | (254.316.000) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) |
3.649.914.797 | 5.012.845.280 |
| Flusso monetario da attività di investimento: | ||
| Acquisti di attività immateriali | 4) (1.627.454.000) (1.055.843.000) | |
| Acquisti di attività materiali | 5) (2.521.744.000) (2.536.132.000) | |
| Totale acquisti attività immateriali e materiali per competenza (*) | (4.149.198.000) (3.591.975.000) | |
| Variazione debiti per attività d'investimento | 675.717.000 | 221.183.000 |
| Totale acquisti di attività immateriali e materiali per cassa | (3.473.481.000) (3.370.792.000) | |
| Contributi in conto impianti incassati | 82.306.000 | − |
| Disponibilità liquide derivanti da operazioni societarie 6) |
(243.479.000) | 100.027.000 |
| Acquisizione/cessione di altre partecipazioni | (75.704.000) | (32.144.000) |
| Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati attivi di copertura e non) |
(113.631.000) | 110.668.000 |
| Corrispettivo incassato dalla vendita di partecipazioni in imprese controllate |
− | 339.831.000 |
| Corrispettivo incassato/ rimborsato dalla vendita di attività immateriali, materiali e di altre attività non correnti |
46.747.000 | 6.091.000 |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) |
(3.777.242.000) (2.846.319.000) | |
| Flusso monetario da attività di finanziamento | ||
| Variazione delle passività finanziarie correnti e altre | (316.911.000) | (934.178.000) |
| Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) |
3.243.365.000 | 3.182.806.000 |
| Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) | (3.595.578.000) (4.686.977.000) | |
| Variazione dei derivati attivi/passivi di copertura e non | 198.769.000 | − |
| Incassi per aumenti/rimborsi di capitale | − | 1.300.000.000 |
| Dividendi pagati (*) | (165.722.000) | (165.723.000) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) |
(636.077.000) (1.304.072.000) | |
| Flusso monetario complessivo (d=a+b+c) |
(763.404.203) | 862.454.280 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio (e) |
1.062.477.280 | 200.023.000 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio (f=d+e) |
299.073.077 | 1.062.477.280 |
| (*) di cui verso parti correlate | Esercizio | Esercizio |
|---|---|---|
| (euro) | 2017 | 2016 |
| Totale acquisti attività immateriali e materiali per competenza | 144.937.000 | 150.780.000 |
| Dividendi pagati | − | − |
| (euro) | Esercizio 2017 |
Esercizio 2016 |
|---|---|---|
| Imposte sul reddito (pagate)/ incassate | (948.858.000) | (69.720.000) |
| Interessi pagati | (2.838.135.000) (2.099.289.000) | |
| Interessi incassati | 1.657.577.000 | 825.908.000 |
| Dividendi incassati | 254.890.000 | 58.555.000 |
| Esercizio | Esercizio | |
|---|---|---|
| (euro) | 2017 | 2016 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 1.230.225.788 | 916.348.000 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista | (167.748.508) | (716.325.000) |
| 1.062.477.280 | 200.023.000 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 771.483.135 1.230.225.788 | |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista | (472.410.058) | (167.748.508) |
| 299.073.077 1.062.477.280 |
Le ulteriori informazioni integrative, richieste dallo IAS 7 a partire dal presente esercizio, sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del presente Bilancio separato.
Telecom Italia, denominata in forma sintetica anche TIM, è una società per azioni (S.p.A.) organizzata secondo l'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana.
La sede legale di TIM S.p.A. è in via Gaetano Negri 1, Milano, Italia.
La durata di TIM S.p.A. è fissata, come previsto dallo Statuto, sino al 31 dicembre 2100.
Il 27 luglio 2017 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. ha preso atto dell'inizio dell'attività di direzione e coordinamento da parte di Vivendi S.A..
Il 13 settembre 2017 Consob ha comunicato di "ritenere che Vivendi eserciti il controllo di fatto su TIM ai sensi dell'art. 2359 Codice Civile e ai sensi dell'art. 93 del Testo Unico della Finanza, nonché ai sensi della disciplina parti correlate."
Il bilancio separato al 31 dicembre 2017 di TIM S.p.A. è pertanto redatto conformemente alle disposizioni in materia, indicando quale "Controllante" Vivendi S.A. e TIM S.p.A. quale società soggetta ad attività di direzione e coordinamento della stessa Vivendi S.A..
TIM S.p.A. opera in Italia nel settore delle telecomunicazioni fisse e mobili.
Il bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2017 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale (vedasi per maggiori dettagli la Nota "Principi contabili") e nel rispetto degli International Financial Reporting Standards emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia (in particolare i provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005). Si precisa, inoltre, che nel 2017 TIM S.p.A. ha applicato principi contabili coerenti con quelli dell'esercizio precedente, fatta eccezione per i nuovi Principi / Interpretazioni adottati a partire dal bilancio separato al 31
dicembre 2017 e più avanti descritti. Il bilancio separato è stato redatto secondo il principio generale del costo, ad eccezione delle attività finanziarie disponibili per la vendita, delle attività finanziarie possedute per la negoziazione e degli strumenti finanziari derivati che sono stati valutati al fair value. I valori contabili delle attività e delle passività oggetto di copertura sono rettificati per riflettere le variazioni di fair value relative ai rischi coperti (fair value hedge).
In ottemperanza allo IAS 1 (Presentazione del bilancio) le informazioni comparative di bilancio si riferiscono, salvo diversa indicazione, all'esercizio precedente.
La situazione patrimoniale-finanziaria, il conto economico separato e complessivo, i movimenti del patrimonio netto nonché il rendiconto finanziario sono presentati in unità di euro (senza decimali) e le note di bilancio in milioni di euro, salvo diversa indicazione.
La pubblicazione del bilancio separato di TIM S.p.A. per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 è stata autorizzata con delibera del Consiglio di Amministrazione del 6 marzo 2018.
Peraltro, all'Assemblea degli Azionisti compete l'approvazione finale del bilancio separato di TIM S.p.A..
Gli schemi di bilancio adottati sono coerenti con quelli previsti dallo IAS 1; in particolare:
In particolare, TIM utilizza, in aggiunta all'EBIT, l'EBITDA come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori); detto indicatore, rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative di TIM S.p.A.. L'EBIT e l'EBITDA sono determinati come segue:
EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti
Inoltre, come richiesto dalla delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, nel contesto del conto economico separato, i proventi e gli oneri derivanti da operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa (operazioni non ricorrenti) sono specificatamente identificati ed i relativi effetti sui principali livelli intermedi di risultato sono evidenziati separatamente, quando significativi. In particolare, tra gli oneri/proventi non ricorrenti vengono inclusi, a titolo non esaustivo: proventi/oneri derivanti dalla cessione di immobili, impianti e macchinari, di rami d'azienda e di partecipazioni; oneri derivanti da processi/progetti di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale anche connessi ad operazioni societarie (fusioni, scissioni, ecc.); oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a correlate passività; altri accantonamenti a fondi rischi e oneri e relativi storni; oneri per definizione in via transattiva di contenziosi; impairment losses sull'avviamento e/o su altre attività immateriali e materiali).
Sempre in relazione alla citata delibera Consob, nei prospetti di bilancio gli ammontari delle posizioni o transazioni con parti correlate sono stati evidenziati separatamente.
Il bilancio separato dell'esercizio 2017 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale in quanto vi è la ragionevole aspettativa che TIM S.p.A. continuerà la sua attività operativa in un futuro prevedibile (e comunque con un orizzonte temporale superiore ai dodici mesi). In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:
Sulla base di tali fattori, la Direzione aziendale ritiene che, allo stato attuale, non vi siano elementi di incertezza sulla prospettiva della continuità aziendale per TIM S.p.A..
Ai sensi dell'IFRS 3 (Aggregazioni aziendali), l'avviamento viene rilevato nel bilancio separato alla data di acquisizione (realizzata anche tramite fusione o conferimento) di aziende o di rami d'azienda ed è determinato come differenza tra il corrispettivo pagato (misurato secondo l'IFRS 3 che in genere viene determinato sulla base del fair value alla data di acquisizione) e il fair value alla data di acquisizione delle attività identificabili acquisite al netto delle passività identificabili assunte.
L'avviamento è classificato nella situazione patrimoniale-finanziaria come attività immateriale a vita utile indefinita, mentre l'eventuale "utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli (o avviamento negativo)" è iscritto nel conto economico separato.
I costi sostenuti internamente per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi costituiscono, a seconda dei casi, attività immateriali (principalmente costi per software) o attività materiali e sono iscritti all'attivo solo se tutte le seguenti condizioni sono rispettate: i) il costo attribuibile all'attività di sviluppo è attendibilmente determinabile, ii) vi è l'intenzione, la disponibilità di risorse finanziarie e la capacità tecnica a rendere l'attività disponibile all'uso o alla vendita, iii) è dimostrabile che l'attività è in grado di produrre benefici economici futuri. I costi di sviluppo capitalizzati comprendono le sole spese sostenute che possono essere attribuite direttamente al processo di sviluppo di nuovi prodotti e servizi.
I costi di sviluppo capitalizzati sono ammortizzati sistematicamente lungo la vita stimata del relativo prodotto/servizio in modo da riflettere le modalità con cui ci si attende che i benefici economici futuri derivanti dall'attività siano consumati dall'entità.
Le altre attività immateriali a vita utile definita acquistate o prodotte internamente sono iscritte all'attivo, secondo quanto disposto dallo IAS 38 (Attività immateriali), quando è probabile che l'uso dell'attività genererà benefici economici futuri e quando il costo dell'attività può essere determinato in modo attendibile.
Tali attività sono rilevate al costo di acquisto o di produzione ed ammortizzate in quote costanti lungo la loro stimata vita utile; le aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l'attuale vita utile stimata differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto economico separato su base prospettica. Per una parte residuale delle offerte nel business della telefonia mobile, la Società capitalizza i costi direttamente attribuibili all'acquisizione della clientela, attualmente rappresentati in prevalenza dalle provvigioni alla rete di vendita, quando sono rispettate tutte le seguenti condizioni:
I costi capitalizzati per l'acquisizione della clientela sono ammortizzati lungo la durata minima prevista dal contratto sottostante (tra 24 e 30 mesi).
In tutti gli altri casi i costi per l'acquisizione della clientela sono imputati a conto economico quando sostenuti.
Gli immobili, impianti e macchinari di proprietà sono iscritti al costo di acquisto o di produzione. I costi sostenuti successivamente all'acquisto sono capitalizzati solo se determinano un incremento dei benefici economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono. Tutti gli altri costi sono rilevati nel conto economico separato quando sostenuti.
Il costo dei cespiti include anche i costi previsti per lo smantellamento del cespite ed il ripristino del sito laddove sia presente un'obbligazione legale o implicita. La corrispondente passività è rilevata in un fondo iscritto tra le passività nell'ambito dei fondi per rischi e oneri, al valore attuale; l'imputazione a conto economico separato dell'onere capitalizzato avviene lungo la vita utile delle relative attività materiali attraverso il processo di ammortamento delle stesse.
La rideterminazione delle stime relative ai costi di smantellamento, ai tassi di attualizzazione e alle date in cui si prevede di sostenere tali costi è effettuata annualmente, ad ogni chiusura di bilancio. Le variazioni della citata passività devono essere rilevate ad incremento o a riduzione del costo della relativa attività; l'importo dedotto dal costo dell'attività non deve eccedere il valore contabile della stessa. L'eventuale eccedenza è rilevata immediatamente nel conto economico separato, in via convenzionale, alla voce Ammortamenti.
L'ammortamento è calcolato in base ad un criterio a quote costanti sulla vita utile stimata delle attività. Le aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l'attuale vita utile stimata differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto economico separato su base prospettica.
I terreni, inclusi quelli pertinenziali ai fabbricati, non vengono ammortizzati.
Le attività possedute mediante contratti di locazione finanziaria, attraverso i quali sono sostanzialmente trasferiti alla Società tutti i rischi e i benefici legati alla proprietà del bene, sono inizialmente iscritte al fair value o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing, inclusa l'eventuale somma da pagare per l'esercizio dell'opzione di acquisto. La corrispondente passività verso il locatore è rappresentata in bilancio tra le passività finanziarie.
I canoni di leasing sono scomposti nella componente interessi (rilevata a conto economico separato) e capitale (contabilizzata a riduzione della passività). Tale ripartizione viene determinata in modo tale da conseguire un tasso di interesse costante sul saldo residuo della passività.
Inoltre, per le operazioni di cessione e retro-locazione finanziaria di beni le plusvalenze realizzate vengono differite lungo la durata dei contratti di locazione.
Il criterio di ammortamento usato per i beni ammortizzabili in locazione finanziaria deve essere coerente con quello adottato per i beni ammortizzabili di proprietà. Se invece non esiste una ragionevole certezza circa l'acquisizione della proprietà del bene al termine del leasing, i beni in locazione finanziaria sono ammortizzati su un periodo pari al minore fra la durata del contratto di locazione e la vita utile del bene stesso.
Le locazioni nelle quali il locatore mantiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici legati alla proprietà dei beni sono classificate come leasing operativi. I canoni riferiti a leasing operativi sono rilevati a conto economico separato in quote costanti negli esercizi di durata del contratto di leasing.
Nel caso in cui il leasing include elementi relativi a terreni e fabbricati, l'entità valuta separatamente la classificazione di ciascun elemento come leasing finanziario od operativo.
L'avviamento è sottoposto a verifica della recuperabilità del valore (c.d. impairment test) annualmente o più frequentemente, se specifici eventi o modificate circostanze indicano la possibilità che abbia subito una riduzione di valore, secondo quanto previsto dallo IAS 36 (Riduzione di valore delle attività); il valore originario non viene comunque ripristinato qualora vengano meno le ragioni che hanno determinato la riduzione di valore.
La verifica viene svolta, di norma, alla fine di ogni esercizio e, pertanto, la data di riferimento per tale verifica è costituita dalla data di chiusura del bilancio. L'avviamento acquisito ed allocato nel corso dell'esercizio è sottoposto a verifica della recuperabilità del valore alla fine dell'esercizio in cui l'acquisizione e l'allocazione sono avvenute.
Al fine della verifica della sua recuperabilità, l'avviamento è allocato, alla data di acquisizione, ad ogni unità o gruppo di unità generatrici di flussi di cassa che beneficiano dell'acquisizione.
Se il valore contabile dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) eccede il rispettivo valore recuperabile, si rileva a conto economico separato una perdita per riduzione di valore. La perdita per riduzione di valore è imputata dapprima a riduzione del valore contabile dell'avviamento allocato all'unità generatrice di flussi di cassa (o al gruppo di unità) e solo successivamente alle altre attività dell'unità in proporzione al loro valore contabile fino all'ammontare del valore recuperabile delle attività a vita utile definita. Il valore recuperabile di un'unità generatrice di flussi di cassa (o di un gruppo di unità) cui è allocato l'avviamento è il maggiore fra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il valore d'uso della stessa unità.
Il valore d'uso di un'attività è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. I flussi di cassa futuri si riferiscono a quelli previsti su un orizzonte temporale esplicito compreso fra i tre e i cinque anni, nonché a quelli estrapolati dall'ultimo anno dell'orizzonte temporale esplicito per la stima del valore terminale. Il tasso di crescita a lungo termine utilizzato al fine della stima del valore terminale dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) viene assunto in misura non eccedente il tasso medio di crescita a lungo termine del settore o del mercato nel quale l'unità generatrice di flussi di cassa (o il gruppo di unità) opera.
I flussi di cassa futuri sono stimati facendo riferimento alle condizioni correnti dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) e, pertanto, non si considerano né i benefici derivanti da ristrutturazioni future per le quali l'entità non è ancora impegnata, né gli investimenti futuri di miglioramento o di ottimizzazione dell'unità.
Ai fini della verifica della riduzione di valore, il valore contabile di un'unità generatrice di flussi di cassa viene determinato coerentemente con il criterio con cui è determinato il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi di cassa, escludendo i c.d. surplus assets (ossia le attività finanziarie, le attività per imposte anticipate e le attività non correnti nette destinate ad essere cedute).
Dopo aver effettuato la verifica per riduzione di valore dell'unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) cui è allocato l'avviamento si effettua un secondo livello di verifica della riduzione di valore comprendendo anche quelle attività centralizzate con funzioni ausiliarie (corporate assets) che non generano flussi positivi di risultato e che non possono essere allocate secondo un criterio ragionevole e coerente alle singole unità. A questo secondo livello il valore recuperabile di tutte le unità generatrici di flussi di cassa (o gruppi di unità) viene confrontato con il valore contabile di tutte le unità (o gruppi di unità), comprendendo anche quelle unità alle quali non è stato allocato alcun avviamento e le attività centralizzate.
Ad ogni data di riferimento del bilancio, la Società verifica se esistono indicazioni che le attività sia materiali che immateriali a vita utile definita possano aver subito una riduzione di valore. A tal fine si considerano sia fonti interne che esterne di informazione. Relativamente alle prime (fonti interne) si considera: l'obsolescenza o il deterioramento fisico dell'attività, eventuali cambiamenti significativi nell'uso dell'attività e l'andamento economico dell'attività rispetto a quanto previsto. Relativamente alle fonti esterne, invece, si considera: l'andamento dei prezzi di mercato delle attività, eventuali discontinuità tecnologiche, di mercato o normative, l'andamento dei tassi di interesse di mercato e del costo del capitale utilizzato per valutare gli investimenti ed infine se il valore contabile delle attività nette della Società dovesse risultare superiore alla capitalizzazione di borsa.
Se esistono indicazioni che le attività sia materiali che immateriali a vita utile definita abbiano subito una riduzione di valore, il valore di carico delle attività è ridotto al relativo valore recuperabile. Il valore recuperabile di un'attività è definito come il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il suo valore d'uso. Il valore d'uso di un'attività è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. Quando non è possibile stimare il valore recuperabile di una singola attività, la Società stima il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi di cassa cui l'attività appartiene. La riduzione di valore è iscritta a conto economico separato.
Quando successivamente vengono meno i motivi che hanno determinato una riduzione di valore, il valore contabile dell'attività o dell'unità generatrice di flussi di cassa è incrementato sino alla nuova stima del valore recuperabile che, comunque, non può eccedere il valore che si sarebbe determinato se non fosse stata rilevata alcuna riduzione di valore. Il ripristino di valore è iscritto a conto economico separato.
Le partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture sono valutate al costo rettificato per le riduzioni di valore. In presenza di obiettive evidenze di perdita di valore, la recuperabilità è verificata confrontando il valore di iscrizione della partecipazione con il relativo valore recuperabile rappresentato dal maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, e il valore d'uso.
Le altre partecipazioni (diverse da quelle in controllate, collegate e joint venture) sono incluse fra le attività non correnti o fra quelle correnti se sono destinate a permanere nel patrimonio della Società per un periodo, rispettivamente, superiore o non superiore a 12 mesi.
Al momento dell'acquisto esse vengono classificate nelle seguenti categorie:
Le altre partecipazioni classificate fra le "attività finanziarie disponibili per la vendita" sono valutate al fair value; le variazioni di valore di dette partecipazioni sono iscritte in una riserva di patrimonio netto attraverso la loro imputazione alle altre componenti di conto economico complessivo (Riserva per adeguamento al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita) che sarà riversata a conto economico separato al momento della cessione o in presenza di una riduzione di valore ritenuta definitiva.
Le altre partecipazioni non quotate classificate fra le "attività finanziarie disponibili per la vendita" per le quali il fair value non è determinabile in maniera attendibile sono valutate al costo rettificato per le riduzioni di valore da iscrivere a conto economico separato, secondo quanto disposto dallo IAS 39 (Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione).
Le riduzioni di valore delle altre partecipazioni classificate fra le "attività finanziarie disponibili per la vendita" non possono essere successivamente stornate.
Le variazioni di valore delle altre partecipazioni classificate fra le "attività finanziarie al fair value attraverso il conto economico" sono iscritte direttamente a conto economico separato.
I titoli diversi dalle partecipazioni, inclusi fra le attività non correnti, sono detenuti per essere mantenuti in portafoglio sino alla scadenza. Sono iscritti inizialmente in bilancio al costo di acquisizione (con riferimento alla "data di negoziazione"), inclusivo dei costi accessori e, successivamente, sono valutati al costo ammortizzato. Il costo ammortizzato è il valore iniziale dello strumento finanziario, al netto dei rimborsi in linea capitale, aumentato o diminuito dell'ammortamento complessivo (calcolato con il metodo dell'interesse effettivo) su qualsiasi differenza fra il valore iniziale e quello a scadenza, e dedotte, ove del caso, le svalutazioni per riduzioni di valore o per irrecuperabilità.
I titoli diversi dalle partecipazioni, inclusi fra le attività correnti, sono quelli che, per scelta degli amministratori, sono destinati a permanere nel patrimonio di TIM S.p.A. per un periodo non superiore a 12 mesi, e vengono classificati nelle seguenti categorie:
Le riduzioni di valore dei titoli diversi dalle partecipazioni detenuti in portafoglio fino alla scadenza o classificati fra le "attività finanziarie disponibili per la vendita" devono essere stornate quando vengono meno le condizioni che le hanno determinate.
I crediti generati dall'impresa e i finanziamenti inclusi sia fra le attività non correnti che fra quelle correnti sono inizialmente iscritti al fair value e successivamente valutati al costo ammortizzato.
La cassa e le altre disponibilità liquide equivalenti sono iscritte, a seconda della loro natura, al valore nominale ovvero al costo ammortizzato.
Le altre disponibilità liquide equivalenti rappresentano impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità che sono prontamente convertibili in valori di cassa noti e soggetti ad un irrilevante rischio di variazione del loro valore, la cui scadenza originaria ovvero al momento dell'acquisto non è superiore a 3 mesi.
Ad ogni data di riferimento del bilancio, vengono effettuate valutazioni al fine di verificare se esista evidenza oggettiva che un'attività finanziaria o un gruppo di attività possa aver subito una riduzione di valore. Se esistono evidenze oggettive in tal senso, la riduzione di valore va iscritta a conto economico separato per le attività finanziarie valutate al costo o al costo ammortizzato mentre per le "attività finanziarie disponibili per la vendita" si fa rimando a quanto già illustrato in precedenza.
Le passività finanziarie includono i debiti finanziari, comprensivi dei debiti per anticipazioni su cessione di crediti, nonché altre passività finanziarie, ivi inclusi gli strumenti finanziari derivati e le passività a fronte delle attività iscritte nell'ambito dei contratti di locazione finanziaria.
Ai sensi dello IAS 39, esse comprendono anche i debiti commerciali e quelli di natura varia.
Le passività finanziarie, diverse dagli strumenti finanziari derivati, sono inizialmente iscritte al fair value; successivamente vengono valutate al costo ammortizzato.
Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione di valore della passività (derivati in fair value hedge), sono valutate al fair value, secondo le modalità stabilite dallo IAS 39 per l'hedge accounting: gli utili e le perdite derivanti dai successivi adeguamenti al fair value, limitatamente alla componente coperta, sono rilevati a conto economico separato e sono controbilanciati dalla porzione efficace della perdita o dell'utile derivante dalle corrispondenti valutazioni al fair value dello strumento di copertura.
Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione dei flussi finanziari (derivati in cash flow hedge) rimangono valutate al costo ammortizzato, secondo le modalità stabilite dallo IAS 39 per l'hedge accounting.
Gli strumenti finanziari derivati perfezionati dalla Società sono volti a fronteggiare l'esposizione al rischio di cambio e di tasso di interesse e ad una diversificazione dei parametri di indebitamento che ne permetta una riduzione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.
Coerentemente con quanto stabilito dallo IAS 39, gli strumenti finanziari derivati di copertura sono contabilizzati secondo le modalità stabilite per l'hedge accounting solo quando:
Tutti gli strumenti finanziari derivati sono valutati al fair value, come stabilito dallo IAS 39. Quando gli strumenti finanziari derivati hanno le caratteristiche per essere contabilizzati in hedge accounting, si applicano i seguenti trattamenti contabili:
Per gli strumenti derivati per i quali non è stata designata una relazione di copertura, gli utili o le perdite derivanti dalla loro valutazione al fair value sono iscritti direttamente a conto economico separato.
TIM S.p.A. effettua cessione di crediti sulla base di contratti di factoring. Tali cessioni, nella maggior parte dei casi, sono caratterizzate dal trasferimento a terzi sostanzialmente di tutti i rischi e benefici relativi ai crediti, rispondendo in tal modo ai requisiti dello IAS 39 per lo storno degli stessi. Appositi contratti di servicing, in virtù dei quali gli acquirenti hanno conferito mandato a TIM S.p.A. di gestire le attività di incasso e gestione dei crediti, lasciano intatta l'attuale relazione tra la Società e la propria clientela.
I crediti per lavori in corso su commessa, indipendentemente dalla durata della commessa, sono valutati in base alla percentuale di completamento e classificati fra le attività correnti. Eventuali perdite su tali contratti sono rilevate a conto economico separato nella loro interezza nel momento in cui divengono note.
Le rimanenze di magazzino sono valutate al minore tra il costo di acquisto e/o di produzione e il presumibile valore di realizzo; il costo viene determinato con il metodo del costo medio ponderato per singolo movimento. Sono inoltre stanziati dei fondi svalutazione per le rimanenze di magazzino considerate obsolete o a lenta rotazione, tenuto conto del loro utilizzo futuro atteso e del loro presumibile valore di realizzo.
Le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione il cui valore contabile sarà recuperato principalmente attraverso la vendita anziché con il loro utilizzo continuativo sono classificate come possedute per la vendita e rappresentate separatamente dalle altre attività e passività della situazione patrimoniale-finanziaria. I corrispondenti valori patrimoniali dell'esercizio precedente non sono riclassificati nella situazione patrimoniale – finanziaria ma sono invece esposti separatamente in una specifica colonna di variazione nell'evoluzione delle voci dell'attivo e del passivo nell'esercizio in cui le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione sono classificati come tali.
Un'attività operativa cessata (Discontinued Operations) rappresenta una parte dell'entità che è stata dismessa o classificata come posseduta per la vendita, e:
I risultati delle attività operative cessate – siano esse dismesse oppure classificate come possedute per la vendita – sono esposti separatamente nel conto economico separato, al netto degli effetti fiscali. I corrispondenti valori relativi all'esercizio precedente, ove presenti, sono riclassificati ed esposti separatamente nel conto economico separato, al netto degli effetti fiscali, ai fini comparativi.
Le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita, sono dapprima rilevati in conformità allo specifico IFRS di riferimento applicabile a ciascuna attività e passività e, successivamente, sono rilevati al minore tra il valore contabile e il relativo fair value, al netto dei costi di vendita.
Eventuali successive perdite di valore sono rilevate direttamente a rettifica delle attività non correnti o dei gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita con contropartita a conto economico separato. Viene invece rilevato un ripristino di valore per ogni incremento successivo del fair value di un'attività al netto dei costi di vendita, ma solo fino a concorrenza della perdita per riduzione di valore complessiva precedentemente rilevata.
In conformità alle previsioni dell'IFRS 5 (Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate) le attività non correnti classificate come possedute per la vendita o facenti parte di un gruppo in dismissione non vengono ammortizzate.
Gli oneri finanziari e le altre spese attribuibili alle passività di un gruppo in dismissione classificato come posseduto per la vendita devono continuare ad essere rilevati.
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), obbligatorio ai sensi dell'art. 2120 del Codice Civile, ha natura di retribuzione differita ed è correlato alla durata della vita lavorativa dei dipendenti e alla retribuzione percepita nel periodo di servizio prestato.
In applicazione dello IAS 19 (Benefici per i dipendenti), il TFR così calcolato assume la natura di "Piano a benefici definiti" e la relativa obbligazione da iscrivere in bilancio (Fondo TFR) è determinata mediante un calcolo attuariale.
La rilevazione delle variazioni degli utili/perdite attuariali ("rimisurazioni") è iscritta fra le altre componenti del conto economico complessivo. Gli interessi passivi relativi alla componente del "time value" nei calcoli attuariali sono invece iscritti a conto economico separato tra gli oneri finanziari.
A partire dal 1° gennaio 2007, la legge italiana ha previsto per il lavoratore la possibilità di scegliere la destinazione del proprio TFR maturando ai fondi di previdenza complementare oppure all'azienda di appartenenza. Per le aziende con almeno 50 dipendenti è fatto obbligo di versare tale TFR al "Fondo di Tesoreria" gestito dall'INPS. Conseguentemente, l'obbligazione nei confronti dell'INPS e le contribuzioni alle forme pensionistiche complementari hanno assunto, ai sensi dello IAS 19, la natura di "Piani a contribuzioni definite".
TIM S.p.A. riconosce benefici addizionali a taluni dirigenti delle Società del Gruppo attraverso piani di partecipazione al capitale (ad esempio: piani di stock option e Long-term incentive plan). I summenzionati piani vengono contabilizzati secondo quanto previsto dall'IFRS 2 (Pagamenti basati su azioni).
Secondo quanto stabilito dall'IFRS 2, tali piani rappresentano una componente della retribuzione dei beneficiari; pertanto, per i piani che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale, il costo è rappresentato dal fair value di tali strumenti alla data di assegnazione, ed è rilevato tra i "Costi del personale", nel caso di dipendenti della Società, e tra le "Partecipazioni", nel caso di dipendenti di controllate, lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione, con contropartita una riserva di Patrimonio Netto denominata "Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto". Le variazioni nel fair value successive alla data di assegnazione non hanno effetto sulla valutazione iniziale. Alla fine di ogni esercizio viene aggiornata la stima del numero di diritti che matureranno fino alla scadenza. La variazione di stima è portata a rettifica della voce "Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto" con contropartita rispettivamente "Costi del personale" o "Partecipazioni".
La parte dei piani che prevede la corresponsione di compensi in denaro è iscritta tra le passività in contropartita dei "Costi del personale", nel caso di dipendenti della Società, e tra le "Partecipazioni", nel caso di dipendenti di controllate; alla fine di ogni esercizio detta passività è valutata al relativo fair value.
La Società rileva i fondi per rischi e oneri quando, in presenza di un'obbligazione attuale, legale o implicita, nei confronti di terzi, quale risultato di un evento passato, è probabile che si renderà necessario l'impiego di risorse per adempiere all'obbligazione e quando può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione stessa.
Quando l'effetto finanziario del trascorrere del tempo è significativo e le date di pagamento delle obbligazioni sono attendibilmente stimabili, l'accantonamento è determinato attualizzando i flussi di cassa attesi determinati tenendo conto dei rischi associati all'obbligazione; l'incremento del fondo connesso al trascorrere del tempo è rilevato nel conto economico separato alla voce "Oneri finanziari".
I contributi pubblici sono rilevati quando esiste una ragionevole certezza che saranno ricevuti e che la Società rispetterà tutte le condizioni previste dal Governo, da enti governativi e analoghi enti locali, nazionali o internazionali per la loro erogazione.
I contributi pubblici sono rilevati a Conto economico separato, con un criterio sistematico, negli esercizi in cui la Società rileva come costi le relative spese che i contributi intendono compensare.
I contributi pubblici in conto capitale ricevuti per l'acquisto e/o la costruzione di attività materiali non correnti sono iscritti come ricavo differito nel prospetto della Situazione patrimoniale-finanziaria e accreditati a Conto economico separato su base sistematica lungo la vita utile degli impianti cui i contributi si riferiscono.
Le azioni proprie sono iscritte in riduzione del patrimonio netto. In particolare, le azioni proprie sono contabilizzate in riduzione del capitale sociale emesso per la parte corrispondente alla cd. "parità contabile", che risulta dal rapporto tra il capitale sociale complessivo e il numero delle azioni emesse, mentre l'eccedenza del valore di acquisto rispetto alla parità contabile è portata in riduzione delle "Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio".
Le operazioni in valuta estera sono registrate al tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione. Le attività e le passività monetarie denominate in valuta estera sono convertite al tasso di cambio in essere alla data di riferimento del bilancio. Sono rilevate a conto economico separato le differenze cambio generate dall'estinzione di poste monetarie o dalla loro conversione a tassi differenti rispetto a quelli della loro rilevazione iniziale nell'esercizio o a quelli di fine esercizio precedente.
I ricavi rappresentano i flussi lordi di benefici economici dell'esercizio derivanti dallo svolgimento dell'attività ordinaria. I corrispettivi riscossi per conto terzi quali le imposte sulle vendite, le imposte su beni e servizi e l'imposta sul valore aggiunto non sono benefici economici fruiti dalla Società e non determinano un incremento del patrimonio netto. Per questo motivo essi sono esclusi dai ricavi.
I ricavi sono rilevati solo quando è probabile che alla Società affluiranno dei benefici economici e il loro ammontare può essere determinato in modo attendibile; essi sono rappresentati al netto di sconti, abbuoni e resi.
I ricavi per prestazioni di servizi sono rilevati a conto economico separato con riferimento allo stadio di completamento del servizio e solo quando il risultato della prestazione può essere attendibilmente stimato.
I ricavi da traffico telefonico per interconnessione e roaming sono esposti al lordo delle quote spettanti agli altri operatori di telecomunicazioni.
I ricavi per la fornitura di informazioni ed altri contenuti sono iscritti in base all'ammontare fatturato al cliente quando il servizio è reso direttamente dalla Società. Nel caso in cui la Società operi esclusivamente in qualità di agente (ad esempio per le Numerazioni Non Geografiche) viene invece iscritta tra i ricavi la sola provvigione riconosciuta dal fornitore di contenuti.
I ricavi da attivazione del servizio telefonico (nonché i relativi costi) vengono differiti lungo la durata attesa del rapporto con la clientela (principalmente 8 anni per la clientela retail e 3 anni per la clientela wholesale). In particolare, i costi da attivazione del servizio telefonico vengono differiti tenendo anche conto delle ragionevoli attese dei flussi di cassa generati dai servizi oggetto di attivazione.
I ricavi derivanti dal traffico prepagato sono contabilizzati sulla base dell'effettivo consumo. I ricavi differiti corrispondenti al traffico non ancora consumato sono registrati nella Situazione patrimoniale-finanziaria alla voce "Debiti commerciali, vari e altre passività correnti".
I ricavi per vendite (prodotti telefonici e altri) sono rilevati quando i rischi e benefici significativi connessi alla proprietà sono trasferiti all'acquirente.
Per le offerte che comprendono la vendita dei terminali mobili e la prestazione di servizi, TIM S.p.A. riconosce i ricavi per la vendita dei terminali mobili quando gli stessi sono consegnati ai clienti finali, mentre i ricavi da traffico sono riconosciuti in base ai minuti di traffico consumati; i relativi costi per l'acquisizione della clientela, comprensivi delle provvigioni alla rete di vendita, sono spesati quando vengono sostenuti. I ricavi attribuiti alla vendita dei terminali mobili sono limitati all'importo contrattuale che non è condizionato dalla prestazione dei servizi di telecomunicazioni, vale a dire all'importo residuale pagato dal cliente che eccede il valore dei servizi.
Nel business della telefonia mobile, una parte residuale delle offerte di pacchetti di beni e servizi è rappresentata da contratti che vincolano il cliente per un periodo contrattuale minimo tra i 24 e i 30 mesi e che comportano l'addebito al cliente di un corrispettivo in caso di recesso anticipato dal contratto. Per tali contratti, i costi per l'acquisizione della clientela sono capitalizzati fra le "Attività immateriali a vita utile definita" se sono rispettate le condizioni per la relativa capitalizzazione, così come descritte nel relativo principio contabile.
I ricavi da lavori in corso su commessa sono rilevati con riferimento allo stato di avanzamento (metodo della percentuale di completamento).
I costi di ricerca e quelli di pubblicità vengono spesati direttamente a conto economico separato nell'esercizio in cui vengono sostenuti.
I proventi e gli oneri finanziari sono rilevati per competenza e comprendono: gli interessi maturati sulle relative attività e passività finanziarie utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo, le variazioni di fair value dei derivati e degli altri strumenti finanziari rilevati al fair value attraverso il conto economico, gli utili e le perdite di cambio e su strumenti finanziari (inclusi i derivati).
I dividendi ricevuti sono contabilizzati a conto economico separato secondo il principio della competenza, ossia nell'esercizio in cui sorge il relativo diritto al credito, a seguito della delibera assembleare di distribuzione dei dividendi delle partecipate.
I dividendi distribuibili sono rappresentati come movimento di patrimonio netto nell'esercizio in cui sono approvati dall'assemblea degli azionisti.
Le imposte sul reddito includono tutte le imposte calcolate sul reddito imponibile della Società.
Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico separato, ad eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate ad una riserva di patrimonio netto; in tali casi il relativo effetto fiscale è riconosciuto direttamente alle rispettive riserve di patrimonio netto. Nel prospetto di conto economico complessivo, è indicato l'ammontare delle imposte sul reddito relativo a ciascuna voce inclusa fra le "altre componenti del conto economico complessivo".
Le imposte differite/anticipate sono rilevate secondo il metodo dello stanziamento globale della passività (balance sheet liability method). Esse sono calcolate su tutte le differenze temporanee che emergono tra la base imponibile delle attività e delle passività ed i relativi valori contabili nel bilancio separato, ad eccezione dell'avviamento non deducibile fiscalmente. Le attività per imposte anticipate sulle perdite fiscali riportabili a nuovo sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. Le attività e le passività fiscali per imposte sono compensate, separatamente per le imposte correnti e per le imposte differite, quando vi è un diritto legale di compensazione. Le attività fiscali per imposte anticipate e le passività fiscali per imposte differite sono determinate adottando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili negli esercizi nei quali le differenze temporanee si annulleranno.
Le altre imposte non correlate al reddito sono incluse tra gli "Altri costi operativi".
La redazione del bilancio separato e delle relative note in applicazione degli IFRS richiede da parte della Direzione aziendale l'effettuazione di stime e di assunzioni basate anche su giudizi soggettivi, esperienze passate e ipotesi considerate ragionevoli e realistiche in relazione alle informazioni note al momento della stima. Tali stime hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del bilancio nonché sull'ammontare dei ricavi e dei costi nell'esercizio di riferimento. I risultati che si consuntiveranno potrebbero differire, anche significativamente, da tali stime a seguito di possibili mutamenti dei fattori considerati nella determinazione di tali stime. Le stime sono riviste periodicamente.
Nel seguito, sono indicate le più significative stime contabili che comportano un elevato ricorso ad assunzioni e giudizi soggettivi.
| Area di Bilancio | Stime contabili |
|---|---|
| Riduzione di valore dell'avviamento |
La verifica della riduzione di valore dell'avviamento è effettuata mediante il confronto tra il valore contabile delle unità generatrici di flussi di cassa e il loro valore recuperabile; quest'ultimo è rappresentato dal maggiore fra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il valore d'uso della stessa unità. Tale complesso processo di valutazione implica, tra l'altro, l'utilizzo di metodi quali il discounted cash flow con le relative assunzioni sulla stima dei flussi di cassa. Il valore recuperabile dipende sensibilmente dal tasso di sconto utilizzato nel modello dei flussi di cassa attualizzati così come dai flussi di cassa attesi in futuro e dal tasso di crescita utilizzato ai fini dell'estrapolazione. Le ipotesi chiave utilizzate per determinare il valore recuperabile per le diverse unità generatrici di flussi di cassa, inclusa un'analisi di sensitività, sono dettagliatamente esposte nella Nota "Avviamento". |
| Riduzione di valore delle attività immateriali e materiali a vita utile definita |
Ad ogni data di riferimento del bilancio, la società verifica se esistono indicazioni che le attività sia materiali che immateriali a vita utile definita possano aver subito una riduzione di valore. A tal fine si considerano sia fonti interne che esterne di informazione. L'identificazione di indicatori di riduzione di valore, la stima dei flussi di cassa futuri e la determinazione del fair value di ciascuna attività richiede alla Direzione aziendale di effettuare stime e assunzioni significative circa la determinazione del tasso di sconto da applicare, della vita utile e del valore residuo delle attività. Queste stime possono avere un impatto significativo sul fair value delle attività e sull'ammontare di eventuali svalutazioni. |
| Capitalizzazione / differimento costi |
Il processo di capitalizzazione / differimento dei costi interni ed esterni è caratterizzato da alcuni elementi di stima / valutazione; in particolare, si segnala la valutazione di: i) probabilità che l'ammontare dei costi capitalizzati venga recuperato attraverso i correlati ricavi futuri; e ii) effettivo incremento dei benefici economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono. |
| Fondo svalutazione crediti | La recuperabilità dei crediti viene valutata tenendo conto del rischio di inesigibilità degli stessi, della loro anzianità e delle perdite su crediti rilevate in passato per tipologie di crediti simili. |
| Ammortamenti | I cambiamenti nelle condizioni economiche dei mercati, nella tecnologia e nello scenario competitivo potrebbero influenzare significativamente la vita utile delle attività materiali e immateriali non correnti e potrebbero comportare una differenza nelle tempistiche del processo di ammortamento e quindi sull'ammontare dei costi per ammortamento. |
| Accantonamenti, passività potenziali e fondi relativi al personale |
Per quanto riguarda gli accantonamenti connessi al "Fondo oneri di ripristino", la stima dei costi futuri di smantellamento del cespite e di ripristino del sito è un processo complesso che richiede la valutazione delle passività derivanti da obblighi di smantellamento e di ripristino spesso non compiutamente definiti da leggi, regolamenti amministrativi o clausole contrattuali, e che generalmente si dovranno adempiere a distanza di parecchi anni. Gli accantonamenti connessi a contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali sono frutto di un processo di stima complesso che si basa anche sulla probabilità di soccombenza. Gli accantonamenti connessi ai fondi relativi al personale, ed in particolare al Fondo Trattamento di Fine Rapporto, sono determinati sulla base di ipotesi attuariali; le variazioni di tali ipotesi potrebbero avere effetti significativi su tali fondi. |
| Area di Bilancio | Stime contabili |
|---|---|
| Ricavi | Il riconoscimento dei ricavi è influenzato da: • stima della durata attesa del rapporto con la clientela per i ricavi da attivazione del servizio telefonico (nonché per i relativi costi); • stima dell'ammontare di sconti, abbuoni e resi da iscrivere a diretta rettifica dei ricavi. |
| Imposte sul reddito (correnti e differite) |
Le imposte sul reddito (correnti e differite) sono determinate secondo una prudente interpretazione delle normative fiscali vigenti. Questo processo comporta talvolta complesse stime nella determinazione del reddito imponibile e delle differenze temporanee deducibili ed imponibili tra valori contabili e fiscali. In particolare, le attività per imposte anticipate sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. La valutazione della recuperabilità delle attività per imposte anticipate, rilevate in relazione sia alle perdite fiscali utilizzabili in esercizi successivi sia alle differenze temporanee deducibili, tiene conto della stima dei redditi imponibili futuri e si basa su una prudente pianificazione fiscale. |
| Strumenti derivati e strumenti rappresentativi di capitale |
Il fair value degli strumenti derivati e degli strumenti rappresentativi di capitale è determinato sia mediante modelli di valutazione che tengono anche conto di valutazioni soggettive quali, ad esempio, le stime dei flussi di cassa, la volatilità attesa dei prezzi, ecc., sia sulla base di valori rilevati su mercati regolamentati o quotazioni fornite da controparti finanziarie. Per ulteriori dettagli vedasi la Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari". |
Così come previsto dallo IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori) paragrafo 10, in assenza di un Principio o di un'Interpretazione applicabile specificatamente ad una determinata operazione, la Direzione aziendale definisce, attraverso ponderate valutazioni soggettive, le metodologie contabili da adottare nell'ottica di fornire un bilancio che rappresenti fedelmente la situazione patrimoniale-finanziaria, il risultato economico e i flussi finanziari della Società, che rifletta la sostanza economica delle operazioni, sia neutrale, redatto su basi prudenziali e completo sotto tutti gli aspetti rilevanti.
Ai sensi dello IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori) vengono qui di seguito indicati e brevemente illustrati gli IFRS in vigore a partire dal bilancio al 31 dicembre 2017.
In data 6 novembre 2017 è stato emesso il Regolamento UE n. 2017/1989 che ha recepito a livello comunitario alcune modifiche allo IAS 12 (Imposte sul reddito) per chiarire la rilevazione delle attività per imposte anticipate su perdite non realizzate relative a strumenti di debito valutati al fair value.
L'adozione di dette modifiche non ha comportato alcun effetto sul bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2017.
In data 6 novembre 2017 è stato emesso il Regolamento UE n. 2017/1990 che ha recepito a livello comunitario alcune modifiche allo IAS 7 (Rendiconto finanziario). Tali modifiche hanno lo scopo di fornire informazioni integrative agli utilizzatori del bilancio per valutare le variazioni (flussi di cassa e non) delle passività derivanti da attività di finanziamento, evidenziando nella riconciliazione tra il saldo di apertura e di chiusura di dette passività:
L'adozione di dette modifiche non ha comportato alcun effetto significativo sul bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2017.
Alla data di redazione del presente bilancio separato, i seguenti nuovi Principi / Interpretazioni, non ancora entrati in vigore, sono stati emessi dallo IASB:
| Applicazione obbligatoria a partire dal |
|
|---|---|
| Nuovi Principi / Interpretazioni recepiti dalla UE | |
| IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti) | 1/1/2018 |
| Chiarimenti all'IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti) | 1/1/2018 |
| IFRS 9 (Strumenti Finanziari) | 1/1/2018 |
| IFRS 16 (Leasing) | 1/1/2019 |
| Miglioramenti agli IFRS (ciclo 2014-2016) – Modifiche allo IAS 28 | 1/1/2018 |
| Modifiche all'IFRS 2 (Classificazione e misurazione dei pagamenti basati su azioni) | 1/1/2018 |
| Nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE | |
| IFRIC 22 (Operazioni in valuta estera con pagamento anticipato / acconto ricevuto) | 1/1/2018 |
| Modifiche allo IAS 40 (Investimenti immobiliari) | 1/1/2018 |
| IFRIC 23 – Incertezza sul trattamento delle imposte sul reddito | 1/1/2019 |
| Modifiche all'IFRS 9: elementi con pagamento anticipato e con indennizzo negativo | 1/1/2019 |
| Modifiche allo IAS 28: Interessenze a lungo termine nelle Partecipazioni in società collegate e joint | |
| venture | 1/1/2019 |
| Miglioramenti agli IFRS (ciclo 2015–2017) | 1/1/2019 |
| Modifiche allo IAS 19: modifica, riduzione o estinzione di un Piano | 1/1/2019 |
| IFRS 17: Contratti di assicurazione | 1/1/2021 |
In data 22 settembre 2016 è stato emesso il Regolamento UE n. 2016/1905 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti) e le relative modifiche. Inoltre, in data 31 ottobre 2017 è stato emesso il Regolamento UE n. 2017/1987 che ha recepito i chiarimenti all'IFRS 15.
L'IFRS 15 sostituirà i principi che, ad oggi, disciplinano la rilevazione dei ricavi, ovvero, lo IAS 18 (Ricavi), lo IAS 11 (Lavori in corso su Ordinazione) e le relative interpretazioni sulla rilevazione dei ricavi (IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela, IFRIC 15 Accordi per la costruzione di immobili, IFRIC 18 Cessioni di attività da parte della clientela e SIC 31 Ricavi – Operazioni di baratto comprendenti attività pubblicitaria).
L'IFRS 15 si applica retrospettivamente a partire dal 1° gennaio 2018; TIM S.p.A. applicherà il metodo retrospettivo semplificato con la rilevazione dell'effetto cumulativo della prima applicazione del principio a rettifica del patrimonio netto di apertura e lasciando invariati i periodi comparativi precedenti.
In TIM S.p.A. l'IFRS 15 impatta la rilevazione dei ricavi delle offerte fisso e mobile nonché la rilevazione dei costi contrattuali. Non ci sono impatti sui flussi di cassa. Seguono le principali differenze rispetto alle rilevazioni con i correnti principi contabili:
utile definita) e ammortizzata, con l'IFRS 15 sarà riclassificata fra i risconti attivi, generando, sotto il profilo economico, minori ammortamenti e maggiori costi per servizi, senza nessun impatto sul patrimonio netto in fase di transizione e sul risultato ante imposte.
La Società prevede che l'adozione del nuovo principio determini in sede di transizione un impatto netto complessivamente negativo sul patrimonio netto al 1° gennaio 2018, derivante dall' effetto combinato di:
Sono ad oggi in corso di definizione le stime degli impatti sul patrimonio netto alla data di transizione.
Il processo di implementazione del nuovo principio contabile comporta aggiornamenti e modifiche significative sui sistemi IT, la modifica e l'aggiornamento dei modelli di controllo e di compliance e dei relativi processi. Gli impatti sono basati sulle risultanze delle analisi alla data di redazione del presente bilancio e potrebbero cambiare in quanto TIM S.p.A. non ha ancora completato lo specifico progetto.
Inoltre gli impatti in sede di transizione, che avranno come contropartita il patrimonio netto, non sono indicativi degli sviluppi futuri, in quanto il modello di business e le politiche di marketing e contrattuali con il cliente potrebbero cambiare con conseguenti riflessi sulla rilevazione in bilancio dei ricavi e dei relativi costi.
In data 22 novembre 2016 è stato emesso il Regolamento UE n. 2016/2067 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 9 (Strumenti Finanziari) che riguarda la classificazione, misurazione e cancellazione di attività e passività finanziarie, la riduzione di valore di strumenti finanziari nonché la contabilizzazione delle operazioni di copertura.
L'IFRS 9 si applica a partire dal 1°gennaio 2018. TIM S.p.A. ha deciso di applicare le opzioni che consentono di:
In TIM S.p.A. l'IFRS 9 impatta principalmente la determinazione delle perdite attese sui crediti di natura commerciale e su altre attività finanziarie (passaggio dal modello dell'incurred loss previsto dallo IAS 39 a quello dell'expected credit loss).
La Società prevede che l'adozione del nuovo principio determini in sede di transizione un impatto negativo non significativo in termini di patrimonio netto, dovuto principalmente a maggiori svalutazioni di crediti commerciali e altre attività finanziarie.
Sono ad oggi in corso di definizione le stime degli impatti sul patrimonio netto alla data di transizione.
Il processo di implementazione del nuovo principio contabile comporta aggiornamenti e modifiche significative sui sistemi IT, la modifica e l'aggiornamento dei modelli di controllo e di compliance e dei relativi processi. Gli impatti sono basati sulle risultanze delle analisi alla data di redazione del presente bilancio e potrebbero cambiare in quanto TIM S.p.A. non ha ancora completato lo specifico progetto. Inoltre gli impatti in sede di transizione, che avranno come contropartita il patrimonio netto, non sono indicativi degli sviluppi futuri, in quanto il modello di business e le politiche contrattuali potrebbero cambiare con conseguenti riflessi sul bilancio.
In data 31 ottobre 2017 è stato emesso il Regolamento UE n. 2017/1986 che ha recepito a livello comunitario l'IFRS 16 (Leasing). L'IFRS 16 sostituisce lo IAS 17 (Leasing) e le relative Interpretazioni (IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing; SIC 15 Leasing operativo—Incentivi; SIC 27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del leasing).
Per i contratti di locazione passiva che rispettano i requisiti previsti dal nuovo principio (che non distingue tra leasing operativi e leasing finanziari), l'IFRS 16 prevede l'iscrizione nella situazione patrimoniale-finanziaria di una passività, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, a fronte dell'iscrizione nell'attivo del "diritto d'uso dell'attività presa in locazione".
L'IFRS 16 si applica retrospettivamente a partire dal 1° gennaio 2019; TIM S.p.A. intende applicare il metodo retrospettivo semplificato con la rilevazione, per i leasing precedentemente classificati secondo lo IAS 17 come
leasing operativi, del debito per leasing e del corrispondente valore del diritto d'uso misurati sui residui canoni contrattuali alla data di transizione.
I principali impatti sul bilancio separato di TIM S.p.A. di Gruppo, tuttora in corso di quantificazione, sono così riassumibili:
La voce al 31 dicembre 2017 è pari a 27.027 milioni di euro e fa riferimento all'avviamento incluso nel ramo domestico di TIM S.p.A.. L'ammontare dell'avviamento include anche quanto allocato alla CGU International Wholesale, in linea con quanto rilevato nel bilancio consolidato. La voce rimane invariata rispetto al 31 dicembre 2016.
L'avviamento ai sensi dello IAS 36 non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore con cadenza almeno annuale. TIM S.p.A. in sede di Bilancio 2017 ha pertanto effettuato la verifica di recuperabilità del valore dell'avviamento (impairment test) in ottemperanza alla procedura di cui la Società si è dotata. La configurazione di valore utilizzata per determinare il valore recuperabile è il valore d'uso.
Il valore recuperabile delle attività al 31 dicembre 2017 è risultato superiore al valore netto contabile sia per il ramo domestico di TIM S.p.A. sia per l'avviamento allocato alla CGU International Wholesale, senza evidenziare perdite per riduzione di valore.
Il valore recuperabile delle attività è stato determinato in conformità con l'impairment test della CGU Core Domestic e della CGU International Wholesale svolto ai fini del bilancio consolidato di Gruppo.
L'impairment test dell'Avviamento ai fini del bilancio separato di TIM S.p.A. ha riguardato il ramo aziendale domestico di TIM S.p.A., e la CGU International Wholesale, come di seguito dettagliato:
Le stime di valore d'uso sono determinate, nel rispetto dello IAS36, dei principi e delle best practices di valutazione, avendo a riferimento flussi di cassa attesi in diversi scenari. I diversi flussi attesi sono sintetizzati in un flusso medio normale determinato con il supporto di esperti valutatori e industriali (Esperti), partendo dal Piano Industriale (2018-2020) approvato dal Consiglio di Amministrazione. Per la CGU International Wholesale, non intravedendo fattori di rischio addizionali, i flussi medi normali attesi coincidono con il Piano Industriale.
Per la CGU Core Domestic i flussi medio attesi sono determinati avendo a riferimento i tre anni del Piano Industriale (2018-2020) ai quali si aggiungono dati estrapolati per ulteriori due anni portando così il periodo di previsione esplicita dei flussi finanziari futuri, a complessivi cinque anni (2018-2022). L'estrapolazione al 2021- 2022 ha consentito in particolare di intercettare fenomeni di mercato e concorrenziali che manifesteranno i loro segnali oltre l'orizzonte di previsione del Piano Industriale (2018-2020).
Per la stima del valore terminale si è assunto come flusso sostenibile di lungo periodo l'estrapolazione del flusso stimato al 2022, opportunamente rettificato per tenere in considerazione un adeguato livello di investimenti a lungo termine.
Il Piano Industriale (2018-2020) già recepisce alcune valutazioni sugli elementi di rischio nonché le azioni di contrasto e risposta. Il management per la stima dei flussi di cassa utilizzati ai fini dell'impairment, in collaborazione con gli Esperti, attribuendo maggior peso alle evidenze esterne disponibili , ha effettuato ulteriori challenge su specifici fattori di rischio apportando variazioni negli ammontari e/o nella distribuzione temporale dei flussi di cassa futuri.
Il costo del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali nelle stime di valore d'uso è stato definito come segue:
| Ramo domestic TIM S.p.A. % |
International Wholesale % |
|
|---|---|---|
| WACC | 6,39% | 6,39% |
| WACC prima delle imposte | 8,58% | 8,31% |
| Tasso di crescita oltre il periodo esplicito (g) | 0,5% | 0,5% |
| Tasso di capitalizzazione (WACC-g) | 8,08% | 7,81% |
| Investimenti/Ricavi, % in perpetuo | 19,26% | 5,86% |
I tassi g delle CGU sono stimati tenendo conto dell'evoluzione attesa nel periodo di previsione esplicita e si collocano all'interno dell'intervallo dei tassi di crescita applicati dagli analisti che seguono il titolo Telecom Italia.
Nella stima del livello di investimenti necessario a sostenere lo sviluppo perpetuo dei flussi finanziari nel periodo successivo a quello di previsione esplicita si sono considerati parametri differenziati tra le diverse CGU, in funzione della fase del ciclo di investimento, del posizionamento competitivo e delle infrastrutture tecnologiche gestite.
La differenza tra i valori d'uso e i rispettivi valori netti contabili al 31 dicembre 2017 è la seguente:
| (milioni di euro) | Ramo domestic TIM S.p.A. |
International Wholesale |
|---|---|---|
| Differenza tra i valori d'uso e i valori netti contabili | +2.197 | +242 |
Si sono svolte analisi di sensitività dei risultati al variare dei parametri di tasso rilevanti. Nel seguito si riportano i parametri che, se considerati singolarmente e in costanza degli altri parametri, rendono il valore recuperabile delle attività delle CGU uguale al loro valore netto contabile.
| Ramo domestic TIM S.p.A. % |
International Wholesale % |
|
|---|---|---|
| WACC prima delle imposte | 8,94% | 10,30% |
| Tasso di capitalizzazione (WACC – g) | 8,44% | 9,80% |
| Investimenti/Ricavi, % sul valore terminale (TV) | 21,14% | 7,92% |
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2016, di 363 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | Fusioni/ scisssioni |
Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)/ Ripristini |
Dismissioni | Altre variazioni |
31.12.2016 | |||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno |
1.221 | 9 | 565 | (902) | − | 435 | 1.328 | ||
| Concessioni, licenze, marchi e diritti simili |
2.093 | 18 | (280) | − | 234 | 2.065 | |||
| Altre attività immateriali | 66 | 75 | (75) | − | (1) | 65 | |||
| Attività immateriali in corso e acconti |
696 | 5 | 398 | (2) | (669) | 428 | |||
| Totale | 4.076 | 14 | 1.056 | (1.257) | − | (2) | (1) | 3.886 | |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | Investimenti | Ammortamenti | (Svalutazioni)/ | Dismissioni | Altre | 31.12.2017 | ||
| Ripristini | variazioni | ||||||||
| Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno |
1.328 | 453 | (870) | 312 | 1.223 | ||||
| Concessioni, licenze, marchi e diritti simili |
2.065 | 13 | (281) | 3 | 1.800 | ||||
| Altre attività immateriali | 65 | 98 | (83) | 80 | |||||
| Attività immateriali in corso e acconti |
428 | 1.063 | (30) | (315) | 1.146 |
I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno sono rappresentati prevalentemente dal software (che si suddivide principalmente tra software applicativo e software di funzionamento impianti), acquisito a titolo di proprietà ed in licenza d'uso. È ammortizzato in funzione della vita utile prevista su base biennale/triennale, mentre i brevetti sono ammortizzati in 5 anni.
Diminuiscono di 105 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 principalmente per effetto degli ammortamenti dell'esercizio, compensati parzialmente a seguito di investimenti effettuati e di passaggi in esercizio di attività immateriali in corso.
Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili si riferiscono principalmente al costo residuo delle licenze per il servizio di telefonia mobile e fisso; rispetto al 31 dicembre 2016, diminuiscono di 265 milioni di euro.
Il valore delle licenze di telefonia e dei diritti assimilabili e le relative vite utili sono così dettagliati:
| Tipologia | Valore residuo al 31.12.2017 (migliaia di euro) |
Vita utile (Anni) |
Quota di ammortamento al 31.12.2017 (migliaia di euro) |
|---|---|---|---|
| UMTS | 537.115 | 18 | 134.279 |
| UMTS 2100 MHz | 29.447 | 12 | 7.362 |
| WiMax | 4.987 | 15 | 921 |
| LTE 1800 MHz | 102.852 | 18 | 8.571 |
| LTE 800 MHz | 720.379 | 17 | 60.032 |
| LTE 2600 MHz | 79.226 | 17 | 6.602 |
| Licenza GSM (proroga) | 17.098 | 3 | 34.195 |
| Banda L (1452-1492 MHz) | 197.468 | 14 | 16.471 |
Le altre attività immateriali comprendono principalmente la capitalizzazione di costi di acquisizione della clientela (Subscribers Acquisition Costs-SAC) dei segmenti Business e Consumer della telefonia mobile; il valore residuo al 31 dicembre 2017 è pari a 78 milioni di euro (63 milioni di euro al 31 dicembre 2016). L'ammortamento di questi costi di acquisizione della clientela - pari a 82 milioni di euro - è completato in un periodo compreso tra 24 e 30 mesi, corrispondente alla durata minima dei contratti stipulati con la clientela.
Le attività immateriali in corso e acconti ammontano a 1.146 milioni di euro (428 milioni di euro al 31 dicembre 2016), e registrano un incremento di 718 milioni di euro, principalmente a seguito del pagamento anticipato di 630 milioni di euro, a fronte della proroga dei diritti d'uso banda 900 e 1800 MHz fino al 31 dicembre 2029, con decorrenza dal 1° luglio 2018. Si segnala inoltre una svalutazione di 30 milioni di euro relativa a progetti software in corso di sviluppo che non saranno più utilizzati.
Gli investimenti industriali del 2017, pari a 1.627 milioni di euro, comprendono 217 milioni di euro di attività realizzate internamente (229 milioni di euro nel 2016); si incrementano di 571 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016, principalmente per l'investimento nelle attività immateriali in corso e acconti riguardante la citata proroga dei diritti d'uso sulla banda 900 e 1800 MHz (630 milioni di euro), parzialmente compensato da minori investimenti per diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno (-112 milioni di euro rispetto al 2016).
Le attività realizzate internamente riguardano:
Gli ammortamenti relativi alle attività immateriali sono pari a 1.234 milioni di euro, con un decremento di 23 milioni di euro rispetto a quelli rilevati nell'esercizio 2016 (1.257 milioni di euro), a causa della diminuzione delle consistenze in ammortamento del software.
Gli ammortamenti sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.
Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016 sono così riepilogati:
| (milioni di euro) | Valore lordo | Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto |
|---|---|---|---|---|
| Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere | ||||
| dell'ingegno | 7.827 | (7) | (6.492) | 1.328 |
| Concessioni, licenze, marchi e diritti simili | 4.337 | (2.272) | 2.065 | |
| Altre attività immateriali | 202 | (137) | 65 | |
| Attività immateriali in corso e acconti | 428 | 428 | ||
| Totale | 12.794 | (7) | (8.901) | 3.886 |
| 31.12.2017 | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo | Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto | |
| Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno |
8.074 | (7) | (6.844) | 1.223 | |
| Concessioni, licenze, marchi e diritti simili | 4.352 | (2.552) | 1.800 | ||
| Altre attività immateriali | 238 | (158) | 80 | ||
| Attività immateriali in corso e acconti | 1.176 | (30) | 1.146 | ||
| Totale | 13.840 | (37) | (9.554) | 4.249 |
Tra i diritti di brevetto ed utilizzo delle opere dell'ingegno, si segnalano dismissioni per abbandoni o rifacimenti di software (applicativi e di funzionamento impianti) per un valore lordo di 519 milioni di euro, che hanno prodotto una minusvalenza di valore non significativo.
Tra le altre attività immateriali si segnalano dismissioni lorde per 62 milioni di euro relative ai costi di acquisizione della clientela mobile (Subscribers Acquisition Costs-SAC).
Tra le attività immateriali in corso e acconti si segnala la citata svalutazione di progetti software.
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2016, di 825 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | Fusione TI Information |
Investimenti Ammortamenti | (Svalutazioni)/ Ripristini |
Dismissioni | Altre variazioni |
31.12.2016 | |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Technology | ||||||||
| Terreni | 120 | (2) | − | 118 | ||||
| Fabbricati civili e industriali | 253 | 7 | (29) | (1) | 2 | 232 | ||
| Impianti e macchinari | 8.385 | 1.742 | (1.623) | (7) | 282 | 8.779 | ||
| Attrezzature industriali e commerciali |
40 | 11 | (15) | − | 2 | 38 | ||
| Altri beni | 232 | 9 | 55 | (85) | − | 27 | 238 | |
| Attività materiali in corso e acconti |
526 | 2 | 439 | (1) | (1) | (324) | 641 | |
| Totale | 9.556 | 11 | 2.254 | (1.752) | (3) | (9) | (11) | 10.046 |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | Fusioni OMS e TIM Real Estate |
Investimenti | Ammortamenti (Svalutazioni)/ Ripristini |
Dismissioni | Altre variazioni |
31.12.2017 | |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Terreni | 118 | 73 | 1 | 1 | 193 | |||
| Fabbricati civili e industriali | 232 | 256 | 10 | (36) | 7 | 469 | ||
| Impianti e macchinari | 8.779 | 1 | 1.778 | (1.670) | (6) | 301 | 9.183 | |
| Attrezzature industriali e commerciali |
38 | 11 | (15) | 1 | 35 | |||
| Altri beni | 238 | 55 | (89) | 31 | 235 | |||
| Attività materiali in corso e acconti |
641 | 1 | 462 | 1 | (22) | (327) | 756 | |
| Totale | 10.046 | 331 | 2.317 | (1.810) | 1 | (28) | 14 | 10.871 |
I dati riflettono le operazioni di fusione per incorporazione, avvenute in data 1° ottobre 2017 e con efficacia retroattiva al 1° gennaio 2017, delle società TIM REAL ESTATE S.r.l. e Olivetti Multiservices S.p.A. in TIM S.p.A.. In particolare, i valori acquisiti si riferiscono per 73 milioni di euro a terreni e per 256 milioni di euro a fabbricati adibiti a uso ufficio o oggetto di locazione attiva.
La voce Terreni comprende sia i terreni edificati (con presenza di fabbricati o costruzioni leggere), che terreni disponibili (sui quali insistono opere edili varie non accatastate, quali tralicci, basamenti ecc.); in merito si evidenzia che i terreni, inclusi quelli pertinenziali ai fabbricati, non vengono ammortizzati.
La voce Fabbricati civili e industriali comprende quasi esclusivamente gli immobili ad uso industriale adibiti a centrali telefoniche, o ad uso ufficio e le costruzioni leggere (trattasi di realizzazioni edili effettuate con strutture e pareti di tipo leggero e di container accatastati). Si incrementa di 237 milioni di euro principalmente a seguito delle citate fusioni.
La voce Impianti e macchinari comprende l'insieme di tutte quelle strutture adibite al funzionamento del traffico telefonico voce/dati. A livello di rappresentazione, l'intera infrastruttura aziendale si suddivide in macro categorie tra le quali commutazione, alimentazione, portanti in rame e fibra per il trasporto e l'accesso, apparati trasmissivi fisso e mobile, e sistemi telefonici di terminazione ad uso dei vari segmenti di clientela. La voce si incrementa di 404 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016, principalmente a seguito degli investimenti effettuati sulle Infrastrutture di Rete, principalmente sui capitoli:
compensati dagli ammortamenti, nonché dal passaggio in esercizio, in particolare sui capitoli del Mobile Apparati per 55 milioni di euro e Apparati NGAN per 70 milioni di euro.
La voce Attrezzature industriali e commerciali comprende gli strumenti e gli attrezzi impiegati per l'esercizio e la manutenzione degli impianti e macchinari; diminuisce di 3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016.
La voce Altri beni comprende principalmente hardware per il funzionamento dei Data Center e per postazioni di lavoro, mobili e arredi e, in misura minimale, mezzi di trasporto e macchine d'ufficio; diminuisce di 3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016.
La voce Attività materiali in corso ed acconti comprende i costi (interni ed esterni) sostenuti per l'acquisizione o la produzione interna di attività materiali, per le quali non risulta ancora avviato il processo di utilizzazione economica; aumenta di 115 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016, soprattutto a seguito dell'accelerazione impressa ai progetti di sviluppo innovativo della rete. Nelle altre variazioni vengono ricompresi i passaggi in esercizio di capitalizzazioni di anni precedenti. Le dismissioni pari a 22 milioni di euro sono principalmente relative a vendite di infrastrutture a Flash Fiber.
Gli investimenti industriali del 2017, pari a 2.317 milioni di euro, comprendono 240 milioni di euro di attività realizzate internamente (254 milioni di euro nel 2016); si incrementano di 63 milioni di euro rispetto al 2016, principalmente per effetto dell'incremento degli investimenti innovativi di rete.
Gli ammortamenti relativi alle attività materiali di proprietà del 2017 sono pari a 1.810 milioni di euro, con un incremento di 58 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente (1.752 milioni di euro), principalmente a seguito degli Investimenti per lo sviluppo della rete in Fibra ottica che producono maggiori ammortamenti per circa 27 milioni di euro e investimenti per sviluppo della rete mobile trasmissiva LTE che producono maggiori ammortamenti per circa 20 milioni di euro.
L'ammortamento è calcolato con il metodo della vita utile residua in base al Piano degli ammortamenti annualmente rivisto per tener conto delle vite utili per singola categoria di classe cespite. Gli effetti di eventuali variazioni della vita utile sono riconosciuti a conto economico su base prospettica.
L'ammortamento del 2017 è calcolato in quote costanti sulla base della vita utile stimata delle attività che è rappresentata dalle seguenti aliquote minime e massime:
| Fabbricati civili e industriali | 3,33% – 5,55% |
|---|---|
| Impianti e macchinari | 3% - 50% |
| Attrezzature industriali e commerciali | 20% |
| Altri beni | 11% - 33% |
Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016 sono così riepilogati:
| 31.12.2016 | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo | Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto | ||||
| Terreni | 121 | (3) | 118 | |||||
| Fabbricati civili e industriali | 1.282 | (1.050) | 232 | |||||
| Impianti e macchinari | 60.673 | (5) | (51.889) | 8.779 | ||||
| Attrezzature industriali e commerciali | 264 | (226) | 38 | |||||
| Altri beni | 2.722 | (2) | (2.482) | 238 | ||||
| Attività materiali in corso e acconti | 642 | (1) | 641 | |||||
| Totale | 65.704 | (11) | (55.647) | 10.046 |
| 31.12.2017 | ||||
|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo | Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto |
| Terreni | 196 | (3) | 193 | |
| Fabbricati civili e industriali | 1.618 | (1.149) | 469 | |
| Impianti e macchinari | 60.565 | (5) | (51.377) | 9.183 |
| Attrezzature industriali e commerciali | 276 | (241) | 35 | |
| Altri beni | 2.791 | (2) | (2.554) | 235 |
| Attività materiali in corso e acconti | 756 | 756 | ||
| Totale | 66.202 | (10) | (55.321) | 10.871 |
Con riferimento ai valori lordi delle immobilizzazioni materiali, nel 2017 sono state effettuate dismissioni per un valore lordo pari a 2.223 milioni di euro, che hanno riguardato prevalentemente cespiti completamente ammortizzati. La voce maggiormente interessata è quella relativa ad Impianti e macchinari per 2.188 milioni di euro, in particolare, dismissioni di impianti di commutazione fisso/mobile per 1.774 milioni di euro, cellulari a noleggio per 72 milioni di euro e dismissioni di raccordi abbonato per rifacimento per 193 milioni di euro.
Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2016, di 33 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | Investimenti | Variazioni di contratti di leasing finanziari |
Ammortamenti | Dismissioni | Altre variazioni |
31.12.2016 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Terreni | 16 | 16 | |||||
| Fabbricati civili e industriali | 1.931 | 23 | 70 | (136) | 11 | 1.899 | |
| Impianti e macchinari | − | − | |||||
| Altri beni | 7 | − | 126 | (16) | 117 | ||
| Attività in corso e acconti | 21 | 63 | (11) | 73 | |||
| Totale | 1.975 | 86 | 196 | (152) | − | − | 2.105 |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | Fusioni OMS e TIM Real Estate |
Investimenti | Variazioni di contratti di leasing finanziari |
Ammortamenti (Svalutazioni) | / Ripristini | Dismissioni | Altre variazioni |
31.12.2017 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Terreni | 16 | 16 | |||||||
| Fabbricati civili e industriali |
1.899 | (67) | 47 | 2 | (131) | (1) | 19 | 1.768 | |
| Impianti e macchinari |
− | 72 | (1) | 28 | 99 | ||||
| Altri beni | 117 | 52 | (27) | (9) | 133 | ||||
| Attività in corso e acconti |
73 | 32 | − | (49) | 56 | ||||
| Totale | 2.105 | (67) | 151 | 54 | (159) | − | (10) | (2) | 2.072 |
I dati riflettono l'operazione di fusione per incorporazione, avvenuta in data 1° ottobre 2017 e con efficacia retroattiva al 1° gennaio 2017, della società TIM REAL ESTATE S.r.l. in TIM S.p.A.. In particolare, a seguito della fusione TIM ha acquisito i valori relativi a 4 immobili di proprietà di TIM REAL ESTATE che TIM stessa affittava, con contratti di locazione immobiliare che, in applicazione dello IAS 17 (Leasing), erano classificati come locazioni finanziarie, con rilevazione di attività materiali (Fabbricati) e relativi debiti per locazioni finanziarie.
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L'operazione ha comportato la rilevazione dei valori come fabbricati di proprietà e il contestuale azzeramento dei valori di TIM come fabbricati in leasing e relativo debito finanziario.
Gli investimenti sono rappresentati principalmente dall'acquisizione di capacità trasmissiva in IRU (pari a 72 milioni di euro) in considerazione dell'avvenuto pagamento a inizio contratto, e da migliorie e spese incrementative sostenute con riferimento a beni mobili o immobili di terzi utilizzati sulla base di contratti di locazione finanziaria.
Nella voce Fabbricati civili ed industriali sono ricompresi gli immobili oggetto di contratto "long rent" e relativi adattamenti edili.
Con riferimento al Progetto immobiliare si evidenzia che nel 2017, per 14 contratti di locazione immobiliare si sono concluse le rinegoziazioni e/o le stipule di nuovi contratti, che hanno comportato la modifica della classificazione da locazioni operative a locazioni finanziarie e – per i contratti già classificati come locazioni finanziarie - la "rimisurazione" del valore degli immobili e del relativo debito. Ciò ha determinato complessivamente un impatto sulla situazione patrimoniale al 31 dicembre 2017 di circa 2 milioni di euro in termini di maggiori attività materiali (Fabbricati) e relativi debiti per locazioni finanziarie.
La voce Impianti e macchinari si incrementa rispetto al 31 dicembre 2016 di 99 milioni di euro per effetto dell'avanzamento del citato contratto di acquisizione di capacità trasmissiva in IRU (72 milioni di euro a titolo di investimento nell'esercizio, 28 milioni di euro come pro-quota delle immobilizzazioni in corso rilevate nel 2016).
La voce Altri beni si incrementa rispetto al 31 dicembre 2016 di 16 milioni di euro e accoglie gli effetti dei nuovi contratti di locazione su 3.583 autoveicoli industriali, riconosciuti come locazioni finanziarie, con un impatto sulla situazione patrimoniale al 31 dicembre 2017 di 52 milioni di euro in termini di maggiori attività materiali e relativi debiti per locazioni finanziarie. Le dismissioni sono relative al valore netto delle auto in noleggio restituite anticipatamente al locatario, valore compensato dall'eliminazione del relativo debito finanziario. Gli ammortamenti e le svalutazioni sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.
Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2017 ed al 31 dicembre 2016 sono così riepilogati:
| (milioni di euro) | Valore lordo | 31.12.2016 Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto |
|---|---|---|---|---|
| Terreni | 16 | 16 | ||
| Fabbricati civili e industriali | 3.532 | (27) | (1.606) | 1.899 |
| Impianti e macchinari | − | − | ||
| Altri beni | 155 | (38) | 117 | |
| Attività in corso e acconti | 73 | 73 | ||
| Totale | 3.776 | (27) | (1.644) | 2.105 |
| 31.12.2017 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore lordo | Svalutazioni accumulate |
Fondo ammortamento |
Valore netto | ||
| Terreni | 16 | 16 | ||||
| Fabbricati civili e industriali | 3.391 | (27) | (1.596) | 1.768 | ||
| Impianti e macchinari | 101 | (2) | 99 | |||
| Altri beni | 192 | (59) | 133 | |||
| Attività in corso e acconti | 56 | 56 | ||||
| Totale | 3.756 | (27) | (1.657) | 2.072 |
Al 31 dicembre 2017 i canoni di leasing da corrispondere negli anni successivi ed il loro valore attuale, sono i seguenti:
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Pagamenti minimi dovuti per canoni di leasing |
Valore attuale pagamenti minimi dovuti |
Pagamenti minimi dovuti per canoni di leasing |
Valore attuale pagamenti minimi dovuti |
||
| Entro l'esercizio successivo | 221 | 212 | 234 | 199 | ||
| Dal 2° al 5° esercizio | 842 | 689 | 943 | 750 | ||
| Oltre | 2.306 | 1.052 | 2.439 | 1.108 | ||
| Totale | 3.369 | 1.953 | 3.616 | 2.057 | ||
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||||
| Valore attuale futuri netti (pagamenti minimi dovuti per canoni di leasing) | 3.369 | 3.616 | ||||
| Quota interessi | (1.416) | (1.559) | ||||
| Valore attuale canoni di leasing | 1.953 | 2.057 | ||||
| Passività per locazioni finanziarie (1) | 2.003 | 2.128 | ||||
| Crediti finanziari per contratti di locazione attiva (2) | (50) | (71) | ||||
| Totale passività nette per locazioni finanziarie | 1.953 | 2.057 |
(1) Comprendono i debiti finanziari verso Teleleasing per 11 milioni di euro (17 milioni di euro al 31 dicembre 2016), per operazioni di leasing diretto ed indiretto.
(2) Fanno riferimento al valore attuale delle rate da incassare a fronte dei rapporti contrattuali rilevati secondo la metodologia finanziaria prevista dallo IAS 17, come più dettagliato nella Nota "Attività finanziarie (non correnti e correnti" a cui si rimanda.
Al 31 dicembre 2017 la rivalutazione ISTAT dei canoni di leasing è stata pari a 13 milioni di euro (16 milioni di euro al 31 dicembre 2016).
Si incrementano, rispetto al 31 dicembre 2016, di 15 milioni di euro e si riferiscono a:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
31.12.2016 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
|---|---|---|---|---|
| Imprese controllate | 7.705 | 7.693 | ||
| Imprese collegate e joint venture | 9 | − | 10 | − |
| Altre partecipazioni | 33 | 33 | 29 | 29 |
| Totale | 7.747 | 33 | 7.732 | 29 |
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
Nel corso del 2017 le operazioni più significative che hanno riguardato società controllate, collegate e joint venture di TIM S.p.A. sono le seguenti:
Sono di seguito riportati i movimenti avvenuti nell'esercizio 2017 per ciascuna partecipazione ed i corrispondenti valori ad inizio e fine esercizio. L'elenco delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture al 31 dicembre 2017 ai sensi dell'art. 2427 del cod. civ. è riportato nella Nota "Elenco delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture".
| (migliaia di euro) | Valore a bilancio 31.12.2016 |
Fusioni/ Scissioni |
Acq./ Sottoscr./ Vers. Cop. Perdite |
Alienazioni/ Rimborsi |
Svalutazioni/ Riprist. Valore/ Adeg. Fair value |
Altri movimenti e riclassifiche |
Totale variazioni |
Valore a bilancio 31.12.2017 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Partecipazioni in imprese controllate | ||||||||
| 4G RETAIL | 15.108 | - | 15.108 | |||||
| ADVANCED CARING CENTER |
||||||||
| (#) | 4 | - | 4 | |||||
| CD FIBER | 50 | - | 50 | |||||
| FLASH FIBER | 14.424 | 62.400 | 62.400 | 76.824 | ||||
| HR SERVICES | 570 | - | 570 | |||||
| INFRASTRUTTURE WIRELESS ITALIANE |
828.494 | - | 828.494 | |||||
| MEDITERRANEAN NAUTILUS ITALY |
||||||||
| (#) | 3 | - | 3 | |||||
| NOVERCA | 9.830 | 10.372 | 10.372 | 20.202 | ||||
| OLIVETTI | 22.430 | (5.900) | (5.900) | 16.530 | ||||
| OLIVETTI MULTISERVICES | 40.408 (40.408) | (40.408) | - | |||||
| PERSIDERA | 137.641 | - | 137.641 | |||||
| TELECOM ITALIA CAPITAL | 2.388 | - | 2.388 | |||||
| TELECOM ITALIA FINANCE | 5.914.971 | - | 5.914.971 | |||||
| TELECOM ITALIA LATAM PARTICIPACOES E GESTAO ADMINISTRATIVA |
- | - | - | |||||
| TELECOM ITALIA SAN MARINO |
7.565 | - | 7.565 | |||||
| TELECOM ITALIA SPARKLE | 586.651 | - | 586.651 | |||||
| TELECOM ITALIA TRUST TECHNOLOGY |
8.498 | - | 8.498 | |||||
| TELECOM ITALIA VENTURES |
3.510 | (969) | (969) | 2.541 | ||||
| TELECONTACT CENTER | 12.523 | - | 12.523 | |||||
| TELENERGIA | 50 | - | 50 | |||||
| TELSY | 14.517 | - | 14.517 | |||||
| TI AUDIT COMPLIANCE LATAM (in liquidazione) |
313 | - | 313 | |||||
| TIERRA ARGENTEA (in liquidazione) |
- | - | - | |||||
| TIMVISION | 50 | 1.000 | 1.000 | 1.050 | ||||
| TIM BRASIL SERVICOS E PARTICIPACOES |
- | - | - | |||||
| TIM REAL ESTATE | 50 | (50) | (50) | - | ||||
| TIM TANK | 16.875 | 1.500 | 1.500 | 18.375 | ||||
| TIMB 2 | - | - | - | |||||
| TN FIBER | 55.654 | (15.854) | (15.854) | 39.800 | ||||
| 7.692.577 (40.458) | 75.272 | - | (22.723) | - | 12.091 | 7.704.668 |
(#) Società controllata indirettamente da TIM S.p.A. in cui personale dipendente ha aderito al Piano di azionariato diffuso 2010 e/o 2014 (PAD).
| (migliaia di euro) | Valore a bilancio 31.12.2016 |
Fusioni/ Scissioni |
Acquisizioni/ Sottoscrizioni/ Vers. Cop. Perdite |
Alienazioni/ Rimborsi |
Svalutazioni/ Riprist. Valore/ Adeg. Fair value |
Altri movimenti e riclassifiche |
Totale variazioni |
Valore a bilancio 31.12.2017 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Partecipazioni in imprese collegate e joint venture | ||||||||
| ALFIERE | - | (6.645) | 6.645 | - | - | |||
| AREE URBANE (in liquidazione) |
- | - | - | |||||
| ASSCOM INSURANCE BROKERS |
20 | - | 20 | |||||
| DONO PER …( in liquidazione) |
35 | 150 | (182) | (32) | 3 | |||
| NORDCOM | 2.143 | - | 2.143 | |||||
| TIGLIO I | 7.423 | (826) | (826) | 6.597 | ||||
| TIGLIO II (in liquidazione) |
149 | (30) | (30) | 119 | ||||
| Consorzio EO (in liquidazione) |
- | - | - | |||||
| 9.770 | - | 150 | - | (7.683) | 6.645 | (888) | 8.882 |
| (migliaia di euro) | Valore a bilancio 31.12.2016 |
Fusioni/ Scissioni |
Acquisizioni/ Sottoscrizioni/ Vers. Cop. Perdite |
Alienazioni/ Rimborsi |
Svalutazioni/ Riprist. Valore/ Adeg. Fair value |
Altri movimenti e riclassifiche |
Totale variazioni |
Valore a bilancio 31.12.2017 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Partecipazioni in altre imprese | ||||||||
| ASSICURAZIONI GENERALI (**) |
2.661 | 194 | 194 | 2.855 | ||||
| BANCA UBAE | 1.898 | - | 1.898 | |||||
| FIN. PRIV.(**) | 16.509 | 3.424 | 3.424 | 19.933 | ||||
| IST. ENCICLOPEDIA ITALIANA G. TRECCANI |
3.832 | - | 3.832 | |||||
| ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA |
2.116 | - | 2.116 | |||||
| Altre partecipazioni minori |
2.721 | - | 281 | - | (220) | - | 61 | 2.782 |
| 29.737 | - | 281 | - | 3.398 | - | 3.679 | 33.416 | |
| Totale Partecipazioni |
7.732.084 (40.458) | 75.703 | - | (27.008) | 6.645 | 14.882 | 7.746.966 |
(**) Partecipazioni valutate al fair value.
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | |
|---|---|---|---|
| Attività finanziarie non correnti | |||
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti | |||
| Crediti finanziari verso imprese controllanti | − | − | |
| Crediti finanziari verso imprese controllate | 75 | − | |
| Crediti finanziari verso imprese collegate e joint venture | − | 12 | |
| Crediti finanziari verso altre parti correlate | − | − | |
| Crediti finanziari per contratti di locazione attiva | 17 | 24 | |
| Crediti verso il personale | 43 | 45 | |
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti di natura finanziaria |
310 | 534 | |
| Derivati non di copertura | 1.016 | 1.532 | |
| Altri crediti finanziari | 150 | − | |
| Risconti attivi | − | − | |
| Totale attività finanziarie non correnti | (a) | 1.611 | 2.147 |
| Attività finanziarie correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | |||
| Posseduti per la negoziazione | − | − | |
| Posseduti fino alla scadenza | − | − | |
| Disponibili per la vendita | 746 | 842 | |
| 746 | 842 | ||
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti | |||
| Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (con scadenza superiore a 3 mesi) |
100 | 100 | |
| Crediti finanziari per contratti di locazione attiva | 33 | 47 | |
| Crediti verso il personale | 14 | 14 | |
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria |
79 | 123 | |
| Derivati non di copertura | 98 | 67 | |
| Crediti finanziari verso imprese controllanti | − | − | |
| Crediti finanziari verso imprese controllate | 1 | − | |
| Crediti finanziari verso imprese collegate e joint venture | − | ||
| Altri crediti finanziari | − | − | |
| Risconti attivi | 1 | 1 | |
| 326 | 352 | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 771 | 1.230 | |
| Totale attività finanziarie correnti | (b) | 1.843 | 2.424 |
| Totale attività finanziarie | (c)=(a+b) | 3.454 | 4.571 |
I crediti finanziari per contratti di locazione attiva sono complessivamente pari a 50 milioni di euro (71 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e diminuiscono di 21 milioni di euro; comprendono i seguenti rapporti contrattuali rilevati secondo la metodologia finanziaria prevista dallo IAS 17:
I crediti verso il personale (correnti e non correnti) sono relativi all'ammontare residuo dei prestiti concessi.
I derivati di copertura sono pari a 389 milioni di euro (657 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e sono relativi a:
I derivati non di copertura, pari a 1.114 milioni di euro (1.599 milioni di euro al 31 dicembre 2016), accolgono la valorizzazione attiva delle operazioni che TIM S.p.A. esegue a servizio delle società del Gruppo nell'esclusiva funzione di Tesoreria accentrata. Tale voce trova compensazione nella corrispondente voce classificata tra le passività finanziarie.
Al 31 dicembre 2017, i derivati non di copertura sono relativi a:
Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Strumenti Derivati".
Gli altri crediti finanziari non correnti si riferiscono a un deposito per 150 milioni di euro effettuato con Deutsche Bank con scadenza giugno 2019.
I titoli diversi dalle partecipazioni disponibili per la vendita scadenti oltre tre mesi e iscritti a valore di mercato, pari a 746 milioni di euro (842 milioni di euro al 31 dicembre 2016), sono costituiti da:
Le disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (con scadenza superiore a 3 mesi) comprendono due depositi da 50 milioni di euro rispettivamente con Bank of China e con Banca Popolare di Sondrio, entrambi con scadenza aprile 2018.
La cassa e altre disponibilità liquide equivalenti diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2016, di 459 milioni di euro e sono così composte:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali | 722 | 935 |
| Assegni, cassa e altri crediti e depositi per elasticità di cassa | − | 1 |
| Crediti verso imprese controllanti | − | − |
| Crediti verso imprese controllate | 49 | 294 |
| Totale | 771 | 1.230 |
Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide sono così analizzabili:
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2016, di 249 milioni di euro.
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
31.12.2016 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
|---|---|---|---|---|
| Crediti vari e altre attività non correnti: | ||||
| Crediti vari verso imprese controllanti | − | − | − | − |
| Crediti vari verso imprese controllate | 6 | 5 | 6 | 5 |
| Crediti vari verso imprese collegate | − | − | − | |
| Crediti verso altri | 43 | 7 | 56 | 7 |
| Risconti attivi a medio/lungo termine | 1.703 | 1.441 | ||
| Totale | 1.752 | 12 | 1.503 | 12 |
I crediti verso imprese controllate, pari a 6 milioni di euro, si riferiscono principalmente all'opzione onerosa di acquisto nell'ambito dell'accordo di coinvestimento con il gruppo Editoriale L'Espresso, che ha portato all'acquisizione di Rete A, inerente la possibilità da parte di TIM (in qualità di incorporante) di acquisire – a fronte delle opportune autorizzazioni ministeriali – il Multiplex TIMB2.
I crediti verso altri includono crediti verso Erario per imposte sul reddito pari a 38 milioni di euro (49 milioni di euro al 31 dicembre 2016).
Si segnala infine che i risconti attivi sono principalmente relativi al differimento di costi relativi a attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela.
I crediti per imposte non correnti (classificati all'interno della voce Crediti vari e altre attività non correnti) ammontano al 31 dicembre 2017 a 38 milioni di euro (49 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e si riferiscono ai crediti non oggetto di cessione, relativi ad imposte e interessi derivanti dalla riconosciuta deducibilità ai fini IRES dell'IRAP sul costo del lavoro, relativamente a esercizi precedenti il 2012, in seguito all'entrata in vigore del D.L. 16/2012; si riducono di 11 milioni di euro per effetto di incassi intervenuti nel corso del 2017.
I crediti per imposte correnti ammontano a 0,4 milioni di euro, sostanzialmente invariati rispetto al 31 dicembre 2016.
Il saldo netto è così composto:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Attività per imposte anticipate | 902 | 773 |
| Fondo imposte differite | (2) | (1) |
| Totale | 900 | 772 |
La contabilizzazione in bilancio delle imposte anticipate e differite è stata effettuata tenendo conto delle compensazioni giuridicamente effettuabili; si fornisce evidenza del valore delle stesse prima dell'effettuazione delle compensazioni:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Attività per imposte anticipate | 978 | 865 |
| Fondo imposte differite | (78) | (93) |
| Totale | 900 | 772 |
Le differenze temporanee che compongono la voce al 31 dicembre 2017 e 2016, nonché la relativa movimentazione nel corso dell'esercizio 2017, sono analizzate nel seguente prospetto:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | Iscritte a conto economico |
Riconosciute a patrimonio netto |
Altre variazioni |
31.12.2017 |
|---|---|---|---|---|---|
| Attività per imposte anticipate: | |||||
| Fondo oneri previdenziali ex lege 58/92 |
4 | 1 | 5 | ||
| Fondi per rischi e oneri | 214 | 166 | 2 | 382 | |
| Fondo svalutazioni crediti | 109 | (18) | 91 | ||
| Strumenti finanziari | 386 | (41) | 345 | ||
| Contributi in conto capitale | 2 | (1) | 1 | ||
| Ammortamenti tassati | 99 | 6 | 105 | ||
| Attualizzazione Fondo TFR | 35 | (3) | (2) | (3) | 27 |
| Altre attività per imposte anticipate | 16 | 3 | 3 | 22 | |
| Totale | 865 | 154 | (43) | 2 | 978 |
| Fondo imposte differite: | |||||
| Ammortamenti anticipati | (12) | 6 | (6) | ||
| Plusvalenze differite | (4) | 1 | (3) | ||
| Attualizzazione fondi rischi | (10) | 3 | (2) | (9) | |
| Strumenti finanziari | (13) | 1 | (12) | ||
| Altre passività per imposte differite | (54) | 4 | 2 | (48) | |
| Totale | (93) | 14 | 1 | - | (78) |
| Totale Attività per imposte anticipate al netto del Fondo imposte differite |
772 | 168 | (42) | 2 | 900 |
Le scadenze delle Attività per imposte anticipate e del Fondo imposte differite al 31 dicembre 2017 sono le seguenti:
| (milioni di euro) | Entro l'esercizio successivo |
Oltre l'esercizio successivo |
Totale al 31.12.2017 |
|---|---|---|---|
| Attività per imposte anticipate | 305 | 673 | 978 |
| Fondo imposte differite | (21) | (57) | (78) |
| Totale Attività per imposte anticipate al netto del Fondo imposte differite |
284 | 616 | 900 |
I debiti per imposte correnti ammontano al 31 dicembre 2017 a 55 milioni di euro (546 milioni di euro al 31 dicembre 2016), con una riduzione di 491 milioni di euro principalmente per effetto dei maggiori acconti versati nel corso dell'esercizio.
Le imposte sul reddito per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2017 e 2016 sono di seguito dettagliate:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| IRAP corrente dell'esercizio | 158 | 148 |
| IRES corrente dell'esercizio | 357 | 595 |
| Oneri/(proventi) da consolidato fiscale | 9 | 14 |
| Imposte correnti di esercizi precedenti | (45) | (52) |
| Totale imposte correnti | 479 | 705 |
| Imposte differite dell'esercizio | (185) | 42 |
| Imposte differite di esercizi precedenti | 17 | 15 |
| Totale imposte differite | (168) | 57 |
| Totale imposte sul reddito | 311 | 762 |
L'aliquota IRES corrente è pari al 24%, mentre l'aliquota ordinaria dell'IRAP è fissata al 3,9%.
Il provento per imposte correnti di esercizi precedenti (45 milioni di euro) riflette l'impatto positivo emerso in esito alla dichiarazione dei redditi rispetto alla stima effettuata nel bilancio 2016 sulla base degli elementi allora disponibili.
La riconciliazione tra l'onere fiscale teorico, determinato applicando l'aliquota fiscale IRES al 31 dicembre 2017 (24%), e quello effettivo a bilancio è la seguente:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Risultato prima delle imposte | ||
| Derivante dalle Attività in funzionamento | 1.399 | 2.319 |
| Derivante dalle Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | - | 340 |
| Totale risultato prima delle imposte | 1.399 | 2.659 |
| Imposte sul reddito teoriche | 336 | 731 |
| Effetto imposte su variazioni in aumento (diminuzione): | ||
| dividendi a conto economico | (58) | (14) |
| svalutazioni e minusvalenze su partecipazioni indeducibili | 7 | 12 |
| plusvalenze su partecipazioni e altri proventi non imponibili | - | (84) |
| costi indeducibili | 4 | 4 |
| altre partite (super ammortamenti, ACE, ecc.) | (81) | (17) |
| effetto cambiamento aliquota IRES | - | 25 |
| IRES esercizi precedenti | (26) | (38) |
| Imposte effettive a conto economico, esclusa IRAP | 182 | 619 |
| IRAP | 129 | 143 |
| Totale imposte effettive a conto economico | 311 | 762 |
Ai fini di una migliore comprensione della riconciliazione in esame, l'impatto dell'IRAP è stato tenuto distinto per evitare ogni effetto distorsivo, essendo tale imposta commisurata a una base imponibile diversa dal risultato ante imposte.
Al 31 dicembre 2017 sono pari a 178 milioni di euro e aumentano di 45 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 (133 milioni di euro). Comprendono principalmente apparati, terminali e relativi accessori di telecomunicazioni fisse e mobili.
Nel corso del 2017 le rimanenze di magazzino sono state oggetto di svalutazione per 2 milioni di euro. Non esistono rimanenze date a garanzia.
I crediti commerciali, vari e altre attività correnti si incrementano, rispetto al 31 dicembre 2016, di 10 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
31.12.2016 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
|
|---|---|---|---|---|---|
| Crediti per lavori su commessa | (a) | 34 | 28 | ||
| Crediti commerciali | |||||
| Crediti verso clienti | 1.586 | 1.586 | 1.927 | 1.927 | |
| Crediti verso altri gestori di telecomunicazioni |
791 | 791 | 551 | 551 | |
| Crediti verso imprese controllanti | − | − | − | − | |
| Crediti verso imprese controllate | 320 | 320 | 192 | 192 | |
| Crediti verso imprese collegate e joint venture |
2 | 2 | 2 | 2 | |
| Crediti verso altre imprese correlate | 4 | 4 | 50 | 50 | |
| Incassi dall'utenza in corso di accredito |
42 | 42 | 57 | 57 | |
| (b) | 2.745 | 2.745 | 2.779 | 2.779 | |
| Crediti vari e altre attività correnti | |||||
| Crediti verso imprese controllanti | − | − | − | − | |
| Crediti verso imprese controllate | 12 | − | 37 | 1 | |
| Crediti verso imprese collegate e joint venture |
− | − | − | − | |
| Crediti verso altre parti correlate | − | − | 22 | 22 | |
| Crediti verso altri | 417 | 146 | 455 | 139 | |
| Risconti attivi di natura commerciale e varia |
727 | − | 604 | − | |
| (c) | 1.156 | 146 | 1.118 | 162 | |
| Totale | (a+b+c) | 3.935 | 2.891 | 3.925 | 2.941 |
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
Sono di seguito riportate le analisi, al 31 dicembre 2017 e 31 dicembre 2016, dell'anzianità degli strumenti finanziari inclusi nei crediti commerciali, vari ed altre attività correnti:
| Di cui scaduti da: | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | di cui non scaduti |
di cui scaduti |
0-90 gg. | 91-180 gg. | 181-365 gg. Oltre 365 gg. | |
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
2.891 | 2.264 | 627 | 207 | 128 | 122 | 170 |
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | di cui non scaduti |
di cui scaduti |
0-90 gg. | 91-180 gg. | Di cui scaduti da: | 181-365 gg. Oltre 365 gg. |
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
2.941 | 2.291 | 650 | 181 | 99 | 149 | 221 |
I crediti non scaduti diminuiscono di 27 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 a seguito delle maggiori cessioni di crediti pro soluto intervenute nell'esercizio, cui si è contrapposto l'incremento dei crediti verso la società controllata Flash Fiber per commesse infrastrutturali completate nel 2017.
I crediti scaduti diminuiscono complessivamente di 23 milioni di euro, per effetto dell'andamento dei crediti con maggiore scadenza (-78 milioni per i crediti scaduti da 181 a 365 giorni e oltre), che risentono positivamente sia degli accordi transattivi raggiunti con Altri Operatori di Telecomunicazioni e con la Pubblica Amministrazione, sia del miglioramento della performance di incasso nei confronti della clientela Top. Tale andamento è stato parzialmente compensato dall'incremento dei crediti con scadenza a breve (+55 milioni per i crediti scaduti da 0 a 180 giorni), conseguente alla rimodulazione dei calendari della fatturazione per gli abbonati Consumer.
I crediti per lavori su commessa ammontano a 34 milioni di euro (28 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e comprendono 4 milioni di euro di crediti verso le società controllate Flash Fiber e Inwit.
I crediti commerciali ammontano a 2.745 milioni di euro (2.779 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e sono al netto del relativo fondo svalutazione crediti di 416 milioni di euro (479 milioni di euro al 31 dicembre 2016). La movimentazione del fondo svalutazione crediti è stata la seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Al 1°gennaio | 479 | 468 |
| Accantonamenti a conto economico | 145 | 158 |
| Utilizzo e altre variazioni | (208) | (147) |
| Al 31 dicembre | 416 | 479 |
L'ammontare del fondo si riferisce:
Il decremento dei crediti commerciali di TIM (pari a 34 milioni di euro) rispetto al 31 dicembre 2016 è principalmente attribuibile alle dinamiche delle posizioni creditorie verso clienti parzialmente compensate da quella dei crediti verso altri gestori.
I crediti verso clienti sono pari a 1.586 milioni di euro e diminuiscono di 341 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016.
I crediti verso altri gestori sono pari a 791 milioni di euro e aumentano di 240 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016.
I crediti verso imprese controllate, pari a 320 milioni di euro (in incremento di 128 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016), sono relativi principalmente alla fornitura di prodotti e servizi di TLC a Flash Fiber (135 milioni di euro), Olivetti (47 milioni di euro), 4GRetail (42 milioni di euro), INWIT (35 milioni di euro) e Telecom Italia Sparkle (32 milioni di euro).
I crediti verso imprese collegate e joint venture, pari a 2 milioni di euro, si riferiscono principalmente alle società Alfiere e Tiglio 1.
I crediti vari ed altre attività correnti ammontano a 1.156 milioni di euro (1.118 milioni di euro al 31 dicembre 2016), al netto di un fondo svalutazione pari a 53 milioni di euro. In particolare, i crediti verso imprese controllate si riferiscono per 5 milioni di euro a crediti verso società del Gruppo per consolidato fiscale (principalmente verso INWIT), nonché per 7 milioni di euro ad altri crediti (principalmente verso INWIT, Persidera e Telecom Italia Capital).
I risconti attivi di natura commerciale e varia sono prevalentemente attinenti al differimento di costi relativi ad attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela per 513 milioni di euro (427 milioni di euro al 31 dicembre 2016), a canoni per affitto immobili per 30 milioni di euro (32 milioni di euro al 31 dicembre 2016), a canoni di noleggio e manutenzione per 129 milioni euro (70 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e a premi assicurativi per 5 milioni di euro (25 milioni di euro al 31 dicembre 2016).
I crediti verso altri, pari a 417 milioni di euro (455 milioni di euro al 31 dicembre 2016), sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Anticipi a fornitori | 2 | 1 |
| Crediti verso il personale | 9 | 23 |
| Crediti tributari | 15 | 11 |
| Crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici | 207 | 242 |
| Partite diverse | 184 | 178 |
| Totale | 417 | 455 |
I crediti tributari pari a 15 milioni di euro sono essenzialmente rappresentati da importi a credito risultanti da dichiarazioni fiscali, da crediti per tributi, da crediti per imposte ed accessori indebitamente riscossi dall'Amministrazione finanziaria in corso di lite, nonché dal credito IVA sulle acquisizioni di autoveicoli e relativi accessori chiesta a rimborso ai sensi del DL n. 258/2006 convertito con modificazioni dalla L. n. 278/2006.
I crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici (207 milioni di euro) afferiscono principalmente ai progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL. Il riconoscimento a conto economico di detti contributi avviene al momento dell'entrata in esercizio degli impianti cui i contributi si riferiscono.
Le partite diverse comprendono in particolare:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Capitale emesso | 11.677 | 11.677 |
| meno Azioni proprie | (21) | (21) |
| Capitale | 11.656 | 11.656 |
| Riserva da sovrapprezzo azioni | 2.094 | 2.094 |
| Riserva legale | 2.240 | 2.145 |
| Altre Riserve: | ||
| Riserva avanzo di fusione | 1.721 | 1.678 |
| Altre | (365) | (497) |
| Totale altre riserve | 1.356 | 1.181 |
| Utili accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio | 2.723 | 1.897 |
| Totale | 20.069 | 18.973 |
Le movimentazioni del capitale nell'esercizio 2017 sono riportate nelle seguenti tabelle:
| (numero azioni) | Al 31.12.2016 | Emissione azioni | Al 31.12.2017 | % sul Capitale | |
|---|---|---|---|---|---|
| Azioni ordinarie emesse | (a) | 15.203.122.583 | 15.203.122.583 | 71,61 | |
| meno: azioni proprie | (b) | (37.672.014) | (37.672.014) | ||
| Azioni ordinarie in circolazione | (c) | 15.165.450.569 | 15.165.450.569 | ||
| Azioni di risparmio emesse | |||||
| e in circolazione | (d) | 6.027.791.699 | 6.027.791.699 | 28,39 | |
| Totale azioni emesse | (a+d) | 21.230.914.282 | 21.230.914.282 | 100 | |
| Totale azioni in circolazione | (c+d) | 21.193.242.268 | 21.193.242.268 |
| (migliaia di euro) | Capitale al 31.12.2016 |
Variazione di capitale |
Capitale al 31.12.2017 |
|
|---|---|---|---|---|
| Azioni ordinarie emesse | (a) | 8.361.718 | 8.361.718 | |
| meno: azioni proprie | (b) | (20.720) | (20.720) | |
| Azioni ordinarie in circolazione |
(c) | 8.340.998 | 8.340.998 | |
| Azioni di risparmio emesse e in circolazione |
(d) | 3.315.285 | 3.315.285 | |
| Totale Capitale emesso | (a+d) | 11.677.003 | 11.677.003 | |
| Totale Capitale in circolazione |
(c+d) | 11.656.283 | 11.656.283 |
Il capitale sociale è invariato rispetto al 31 dicembre 2016.
Le azioni ordinarie e di risparmio della Società sono quotate anche presso il NYSE nella forma di American Depositary Shares, ciascuna corrispondente a n. 10 azioni rispettivamente ordinarie o di risparmio, rappresentati da American Depositary Receipts (ADRs) emessi da JPMorgan Chase Bank.
Nelle deliberazioni di aumento del capitale sociale a pagamento, il diritto di opzione può essere escluso nella misura massima del dieci per cento del capitale preesistente, a condizione che il prezzo di emissione corrisponda al valore di mercato delle azioni e ciò sia confermato in apposita relazione della società incaricata della revisione contabile.
La Società si dota del capitale necessario per finanziare i fabbisogni di sviluppo dei business e di funzionamento operativo; le fonti di finanziamento si articolano in un mix bilanciato di capitale di rischio, apportato a titolo permanente dai soci, e di capitale di debito, per garantire un'equilibrata struttura finanziaria e la minimizzazione del costo complessivo del capitale, con conseguente vantaggio di tutti gli "stakeholders".
Il capitale di debito è strutturato in diverse scadenze e valute in modo da garantire un'adeguata diversificazione delle fonti di provvista ed un accesso efficiente alle fonti esterne di finanziamento (sfruttando le migliori opportunità sui mercati finanziari delle aree euro, dollaro USA e sterlina inglese al fine di minimizzare il costo), avendo attenzione alla riduzione del rischio di rifinanziamento.
La remunerazione del capitale di rischio è proposta dal Consiglio di Amministrazione all'Assemblea degli Azionisti, che si riunisce per approvare il Bilancio annuale, sulla base dell'andamento del mercato e delle performance di business, una volta soddisfatte tutte le altre obbligazioni, tra cui il servizio del debito; pertanto al fine di garantire un'adeguata remunerazione del capitale, la salvaguardia della continuità aziendale e lo sviluppo dei business, la Società monitora costantemente l'evoluzione del livello di indebitamento in rapporto al patrimonio netto, il livello di indebitamento netto e il margine operativo delle attività industriali.
Di seguito sono riportati i privilegi delle azioni di risparmio di TIM S.p.A.:
Si precisa che nel capitale sociale è presente il vincolo di sospensione d'imposta per un importo pari a 1.191 milioni di euro.
─ ● ─
La Riserva da sovrapprezzo azioni è pari, al 31 dicembre 2017, a 2.094 milioni di euro, invariata rispetto al 31 dicembre 2016.
La Riserva legale è pari, al 31 dicembre 2017, a 2.240 milioni di euro e si incrementa di 95 milioni di euro per effetto della destinazione dell'utile dell'esercizio 2016. Si segnala che la riserva, limitatamente all'ammontare di 1.835 milioni di euro, è soggetta al vincolo di sospensione d'imposta.
Le Altre riserve ammontano complessivamente, al 31 dicembre 2017, a 1.356 milioni di euro, con un incremento, rispetto al 31 dicembre 2016, di 175 milioni di euro.
Le Altre riserve, movimentate per il tramite del conto economico complessivo, sono le seguenti:
Le Altre riserve comprendono inoltre:
Gli Utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio, positivi per 2.723 milioni di euro al 31 dicembre 2017, si incrementano di 826 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016. La variazione è dovuta:
A completamento dell'informativa sul patrimonio netto si fornisce di seguito il prospetto ex art. 2427, n. 7 - bis, riportante le voci di patrimonio netto distinte in base alla loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità, nonché della loro avvenuta utilizzazione nel triennio 2015-2017.
| Natura/descrizione | Importo al 31.12.2017 |
Possibilità di utilizzazione |
Quota disponibile |
Riepilogo delle utilizzazioni effettuate nel triennio 2015-2017 |
|
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | per copertura perdite |
per altre ragioni | |||
| Capitale | 11.656 | ||||
| Riserve di capitale: | |||||
| Riserva da soprapprezzo delle azioni | 2.095 | A,B,C | 2.095 | ||
| Riserva legale | 1.953 | B | |||
| Riserva altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto |
194 | B | |||
| Riserve diverse | 59 | A,B,C | 59 | 25 | |
| Riserva per rimisurazione piani per dipendenti a benefici definiti |
57 | A,B,C | 57 | ||
| Riserva ex D.Lgs. 38/2005 art.7 comma 7 |
521 | B | |||
| Riserva avanzo di fusione | 1.678 | A,B,C | 1.678 | 178 | |
| Riserve di utili: | |||||
| Riserva da soprapprezzo delle azioni | (1) | A,B,C | (1) | ||
| Riserva legale | 287 | B | |||
| Riserva ex art. 34, legge 576/1975 | 13 | A,B,C | 13 | ||
| Riserve diverse | 13 | A,B,C | 13 | 69 | |
| Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura e dei relativi sottostanti |
(1.053) | (1.053) | |||
| Riserva per adeguamento al fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita |
2 | B | |||
| Riserva per rimisurazione piani per dipendenti a benefici definiti |
(153) | (153) | |||
| Riserva avanzo di fusione | 43 | A,B,C | 43 | ||
| Utili portati a nuovo | 1.636 | A,B,C | 1.636 | 363 | 75 |
| Totale | 19.000 | 4.387 | 457 | 253 | |
| Azioni proprie | (40) | ||||
| Quota non distribuibile (1) | 95 | ||||
| Residua quota distribuibile | 4.252 |
Legenda:
A = per aumento di capitale;
B = per copertura perdite;
C = per distribuzione ai soci
(1) Rappresenta l'ammontare della quota non distribuibile relativa alla parte di riserva sovrapprezzo azioni necessaria a integrare la riserva legale per il raggiungimento del 1/5 del capitale sociale.
In particolare, gli importi indicati nella colonna "Riepilogo delle utilizzazioni effettuate nel triennio 2015/2017 per altre ragioni" si riferiscono principalmente alla distribuzione dei dividendi, nonché agli oneri connessi alla distribuzione degli stessi.
La tabella sotto riportata evidenzia i vincoli, ai sensi dell'art. 109, comma 4, lettera b) del TUIR, relativi alle deduzioni effettuate in via extracontabile nei precedenti esercizi:
(milioni di euro)
| Deduzioni extracontabili al 31.12.2016 | 26 |
|---|---|
| Reversal per tassazioni nell'esercizio | (1) |
| Deduzioni extracontabili al 31.12.2017 | 25 |
| Imposte differite (IRES e IRAP) | (7) |
| Vincolo sul patrimonio netto al 31.12.2017 | 18 |
Tale regime ha comportato l'apposizione di un vincolo indistintamente riferito alla massa delle riserve del patrimonio netto per un importo pari alle deduzioni extracontabili effettuate al netto delle relative imposte differite. Tale vincolo permane fino al riassorbimento contabile delle eccedenze fiscali dedotte e alla conseguente tassazione.
Più in particolare, rispetto alla situazione al 31 dicembre 2016, le deduzioni diminuiscono di 1 milione di euro per tassazioni effettuate nell'esercizio.
Pertanto, tenuto conto delle deduzioni residue effettuate nei precedenti esercizi e non oggetto del riallineamento fiscale effettuato ai sensi della L. 24 dicembre 2007 n. 244, il vincolo complessivo sul patrimonio netto a bilancio ammonta a 18 milioni di euro.
Al 31 dicembre 2017 la Società ha riserve in sospensione d'imposta, soggette a tassazione in caso di distribuzione, per 1.848 milioni di euro sulle quali non sono state stanziate imposte differite in quanto non ne è prevista la distribuzione.
Nella tabella seguente sono riportate le variazioni potenziali future di capitale sulla base dell'emissione effettuata da TIM S.p.A. a marzo 2015 del prestito obbligazionario convertibile, delle deleghe ad aumentare il capitale sociale in essere al 31 dicembre 2017 e delle opzioni e dei diritti assegnati per piani retributivi sotto forma di partecipazioni al capitale, ancora in essere al 31 dicembre 2017:
| n. Azioni massime emettibili |
Capitale (migliaia di euro) |
Sovrapprezzo (migliaia di euro) |
Prezzo di sottoscrizione per azione (euro) |
|
|---|---|---|---|---|
| Aumenti già deliberati (azioni ordinarie) | ||||
| Piano di Stock Option 2014-2016 | ||||
| 133.042 | 73 | 80 | 1,15 | |
| 343.069 | 189 | 158 | 1,01 | |
| 893.617 | 492 | 393 | 0,99 | |
| 13.555.651 | 7.455 | 5.287 | 0,94 | |
| Stock Options | 14.925.379 | 8.209 | 5.918 | |
| Prestito obbligazionario 2015 convertibile (azioni ordinarie) (*) |
1.082.485.386 | 2.000.000 | n.d. | n.d. |
| Prestiti obbligazionari | 2.000.000 | |||
| Totale | 2.008.209 |
(*) Il numero di azioni potenzialmente emettibili è indicato salvo aggiustamenti.
Per ulteriori informazioni si rimanda alle Note "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" e "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".
Le Passività finanziarie non correnti e correnti (indebitamento finanziario lordo) sono così composte: (milioni di euro) 31.12.2017 31.12.2016
| Passività finanziarie non correnti | ||
|---|---|---|
| Debiti finanziari a medio/lungo termine | ||
| Obbligazioni Obbligazioni convertibili |
13.040 1.862 |
12.270 1.832 |
| Debiti verso banche | 2.853 | 3.677 |
| Debiti verso altri finanziatori | − | 104 |
| Debiti verso imprese controllate | 5.970 | 5.699 |
| 23.725 | 23.582 | |
| Passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine | ||
| Verso imprese controllanti | − | |
| Verso imprese controllate | 1 | 40 |
| Verso imprese collegate | − | − |
| Verso terzi | 1.855 | 1.927 |
| 1.856 | 1.967 | |
| Altre passività finanziarie a medio/lungo termine | ||
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le | ||
| attività/passività non correnti di natura finanziaria | 1.870 | 1.876 |
| Derivati non di copertura | 1.016 | 1.532 |
| Risconti passivi | − | 1 |
| 2.886 | 3.409 | |
| Totale passività finanziarie non correnti (a) |
28.467 | 28.958 |
| Passività finanziarie correnti | ||
| Debiti finanziari a breve termine | ||
| Obbligazioni | 1.522 | 2.451 |
| Obbligazioni convertibili | 6 | 6 |
| Debiti verso banche | 1.666 | 420 |
| Debiti verso altri finanziatori | 85 | 113 |
| Debiti verso imprese controllanti | − | − |
| Debiti verso imprese controllate | 531 | 1.383 |
| Verso imprese collegate | − | − |
| Altri debiti finanziari | − | 1 |
| 3.810 | 4.374 | |
| Passività per locazioni finanziarie a breve termine | ||
| Verso imprese controllanti | − | − |
| Verso imprese controllate | 1 | 9 |
| Verso imprese collegate | − | − |
| Verso terzi | 146 | 152 |
| 147 | 161 | |
| Altre passività finanziarie a breve termine | ||
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria |
143 | 211 |
| Derivati non di copertura | 97 | 64 |
| Risconti passivi | − | − |
| 240 | 275 | |
| Totale Passività finanziarie correnti (b) |
4.197 | 4.810 |
| Totale Passività finanziarie (Indebitamento Finanziario Lordo) (a+b) |
32.664 | 33.768 |
| 31.12.2017 (milioni di valuta estera) |
31.12.2017 (milioni di euro) |
31.12.2016 (milioni di valuta estera) |
31.12.2016 (milioni di euro) |
|
|---|---|---|---|---|
| USD | 2.512 | 2.094 | 2.522 | 2.392 |
| GBP | 1.266 | 1.426 | 2.017 | 2.356 |
| JPY | 20.033 | 148 | 20.033 | 162 |
| EURO | - | 28.996 | - | 28.858 |
| 32.664 | 33.768 |
Di seguito viene riportata l'analisi dell'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse effettivo riferito all'operazione originaria escludendo l'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Fino a 2,5% | 7.298 | 8.382 |
| Da 2,5% a 5% | 10.707 | 8.288 |
| Da 5% a 7,5% | 8.805 | 9.640 |
| Da 7,5% a 10% | 2.019 | 2.905 |
| Oltre 10% | 201 | 224 |
| Ratei/risconti, MTM e derivati | 3.634 | 4.329 |
| 32.664 | 33.768 |
A seguito, invece, dell'utilizzo di strumenti derivati di copertura, l'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse nominale di posizione è il seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Fino a 2,5% | 11.388 | 7.760 |
| Da 2,5% a 5% | 7.129 | 8.051 |
| Da 5% a 7,5% | 8.293 | 11.373 |
| Da 7,5% a 10% | 2.019 | 2.031 |
| Oltre 10% | 201 | 224 |
| Ratei/risconti, MTM e derivati | 3.634 | 4.329 |
| 32.664 | 33.768 |
Le scadenze delle passività finanziarie, in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, sono le seguenti:
| con scadenza entro il 31.12 dell'anno: | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | Oltre 2022 |
Totale |
| Prestiti obbligazionari | 1.175 | 1.790 | 1.267 | 564 | 3.088 | 8.343 | 16.227 |
| Loans ed altre passività finanziarie |
1.233 | 3.357 | 1.004 | 431 | 593 | 3.691 | 10.309 |
| Passività per locazioni finanziarie |
121 | 106 | 111 | 111 | 82 | 1.446 | 1.977 |
| Totale | 2.529 | 5.253 | 2.382 | 1.106 | 3.763 | 13.480 | 28.513 |
| Passività finanziarie correnti | 1.097 | - | - | - | - | - | 1.097 |
| Totale | 3.626 | 5.253 | 2.382 | 1.106 | 3.763 | 13.480 | 29.610 |
Le principali componenti delle passività finanziarie vengono nel seguito commentate.
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Quota non corrente | 13.040 | 12.270 |
| Quota corrente | 1.522 | 2.451 |
| Totale valore contabile | 14.562 | 14.721 |
| Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazione al costo ammortizzato |
(335) | (476) |
| Totale valore nominale di rimborso | 14.227 | 14.245 |
Le obbligazioni convertibili comprendono il prestito obbligazionario unsecured equity-linked, 2.000 milioni di euro, tasso 1,125% emesso da TIM S.p.A. convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione con scadenza 2022. Sono così composte:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Quota non corrente | 1.862 | 1.832 |
| Quota corrente | 6 | 6 |
| Totale valore contabile | 1.868 | 1.838 |
| Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni al costo ammortizzato |
132 | 162 |
| Totale valore nominale di rimborso | 2.000 | 2.000 |
In termini di valore nominale le obbligazioni e le obbligazioni convertibili ammontano complessivamente a 16.227 milioni di euro e diminuiscono di 18 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 (16.245 milioni di euro) a seguito della dinamica di accensioni e rimborsi intervenuta nel corso dell'esercizio 2017.
Nella tabella che segue sono sintetizzati i prestiti obbligazionari emessi da TIM S.p.A., espressi sia al valore nominale di rimborso, al netto dei riacquisti, sia al valore di mercato:
| Valuta | Ammontare (milioni) |
Valore nominale di rimborso (milioni di euro) |
Cedola | Data di emissione |
Data di scadenza |
Prezzo di emissione (%) |
Prezzo di mercato al 31.12.17 (%) |
Valore di mercato al 31.12.17 (milioni di euro) |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Obbligazioni emesse | ||||||||
| Euro | 592,9 | 593 | 4,750% | 25/5/11 | 25/5/18 | 99,889 | 101,905 | 604 |
| Euro | 581,9 | 582 | 6,125% | 15/6/12 | 14/12/18 | 99,737 | 105,768 | 615 |
| Euro | 832,4 | 832 | 5,375% | 29/1/04 | 29/1/19 | 99,070 | 105,653 | 879 |
| GBP | 850 | 958 | 6,375% | 24/6/04 | 24/6/19 | 98,850 | 107,457 | 1.029 |
| Euro | 719,5 | 719 | 4,000% | 21/12/12 | 21/1/20 | 99,184 | 107,671 | 775 |
| Euro | 547,5 | 547 | 4,875% | 25/9/13 | 25/9/20 | 98,966 | 112,218 | 614 |
| Euro | 563,6 | 564 | 4,500% | 23/1/14 | 25/1/21 | 99,447 | 112,283 | 633 |
| Euro | (b) 203,5 | 204 | Euribor 6 mesi (base 365) | 1/1/02 | 1/1/22 | 100 | 100 | 204 |
| Euro | 883,9 | 884 | 5,250% | 10/2/10 | 10/2/22 | 99,295 | 117,798 | 1.041 |
| Euro | (c) 2.000 | 2.000 | 1,125% | 26/3/15 | 26/3/22 | 100 | 100,347 | 2.007 |
| Euro | 1.000 | 1.000 | 3,250% | 16/1/15 | 16/1/23 | 99,446 | 109,909 | 1.099 |
| GBP | 375 | 423 | 5,875% | 19/5/06 | 19/5/23 | 99,622 | 117,038 | 495 |
| Euro | 1.000 | 1.000 | 2,500% | 19/1/17 | 19/7/23 | 99,288 | 105,789 | 1.058 |
| Euro | 750 | 750 | 3,625% | 20/1/16 | 19/1/24 | 99,632 | 111,698 | 838 |
| USD | 1.500 | 1.251 | 5,303% | 30/5/14 | 30/5/24 | 100 | 107,369 | 1.343 |
| Euro | 1.000 | 1.000 | 3,000% | 30/9/16 | 30/9/25 | 99,806 | 107,199 | 1.072 |
| Euro | 1.000 | 1.000 | 3,625% | 25/5/16 | 25/5/26 | 100 | 112,068 | 1.121 |
| Euro | 1.250 | 1.250 | 2,375% | 12/10/17 | 12/10/27 | 99,185 | 100,079 | 1.251 |
| Euro | 670 | 670 | 5,250% | 17/3/05 | 17/2/55 | 99,667 | 117,022 | 784 |
| Totale | 16.227 | 17.462 |
(a) Prezzo di emissione medio ponderato per prestiti obbligazionari emessi in più tranche.
(b) Riservato ai dipendenti.
(c) Prestito obbligazionario convertibile in azioni ordinarie di nuova emissione TIM S.p.A..
Si segnala che i regolamenti e/o i prospetti relativi ai prestiti obbligazionari sopra esposti sono disponibili sul sito telecomitalia.com.
Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del 2017, si segnala quanto segue:
| (milioni di valuta originale) | valuta | importo | Data di emissione |
|---|---|---|---|
| Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 2,500% scadenza 19/7/2023 | Euro | 1.000 | 19/1/2017 |
| Telecom Italia S.p.A. 1.250 milioni di euro 2,375% scadenza 12/10/2027 | Euro | 1.250 | 12/10/2017 |
| (milioni di valuta originale) | valuta | importo | Data di rimborso |
|---|---|---|---|
| Telecom Italia S.p.A. 545 milioni di euro 7,000% (1) | Euro | 545 | 20/1/2017 |
| Telecom Italia S.p.A. 628 milioni di euro 4,500% (2) | Euro | 628 | 20/9/2017 |
| Telecom Italia S.p.A. 750 milioni di GBP 7,375% | GBP | 750 | 15/12/2017 |
(1) Al netto dei riacquisti per 455 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015. (2) Al netto dei riacquisti per 372 milioni di euro effettuati dalla società nel corso del 2015.
I debiti verso banche a medio/lungo termine, pari a 2.853 milioni di euro (3.677 milioni di euro al 31 dicembre 2016), diminuiscono di 824 milioni di euro. I debiti verso banche a breve termine, pari a 1.666 milioni di euro, aumentano di 1.246 milioni di euro (420 milioni di euro al 31 dicembre 2016). I debiti verso banche a breve termine comprendono 886 milioni di euro di quota corrente dei debiti verso banche a medio/lungo termine.
I debiti verso altri finanziatori a breve termine ammontano a 85 milioni di euro (113 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e comprendono 4 milioni di euro di quota corrente dei debiti verso altri finanziatori a medio/lungo termine.
I debiti verso imprese controllate a medio/lungo termine, pari a 5.970 milioni di euro, aumentano di 271 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 (5.699 milioni di euro). Si riferiscono ai finanziamenti ottenuti da Telecom Italia Capital S.A. (4.172 milioni di euro) e da Telecom Italia Finance S.A. (1.798 milioni di euro), conseguenti alle emissioni di prestiti obbligazionari effettuate dalle finanziarie del Gruppo sul mercato americano e lussemburghese. I debiti verso imprese controllate a breve termine sono pari a 531 milioni di euro e diminuiscono di 852 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 (1.383 milioni di euro). Sono relativi alle quote correnti dei finanziamenti a medio/lungo termine nei confronti di Telecom Italia Capital S.A. (268 milioni di euro), Telecom Italia Finance S.A. (35 milioni di euro) e Telecom Italia Sparkle (80 milioni di euro), nonché a rapporti di conto corrente intrattenuti nell'ambito del servizio di tesoreria regolati a tassi di mercato principalmente nei confronti di Telecom Italia Sparkle (72 milioni di euro), Telecontact (22 milioni di euro), TN Fiber (16 milioni di euro), Inwit (9 milioni di euro), H.R. Services (6 milioni di euro), Telecom Italia Trust Technology (6 milioni di euro).
Le passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine, pari a 1.856 milioni di euro (1.967 milioni di euro al 31 dicembre 2016), si riferiscono essenzialmente alle operazioni di vendita e riaffitto di immobili contabilizzate secondo il metodo finanziario previsto dallo IAS 17, nonché – a partire dal 2016 – ai nuovi contratti di locazione sugli autoveicoli industriali, che ne hanno comportato il riconoscimento come locazioni finanziarie. In particolare, la stipula nel corso del 2017 di contratti di locazione sugli autoveicoli ha determinato un impatto sulla situazione patrimoniale al 31 dicembre 2017 di 52 milioni di euro in termini di maggiori attività materiali e relativi debiti per locazioni finanziarie. Con riferimento invece al Progetto immobiliare, si evidenzia che nel 2017, per 14 contratti di locazione immobiliare si sono concluse le rinegoziazioni e/o le stipule di nuovi contratti, che hanno comportato la modifica della classificazione da locazioni operative a locazioni finanziarie e – per i contratti già classificati come locazioni finanziarie - la "rimisurazione" del valore degli immobili e del relativo debito. Ciò ha determinato complessivamente un impatto sulla situazione patrimoniale al 31 dicembre 2017 di circa 2 milioni di euro in termini di maggiori attività materiali (Fabbricati) e relativi debiti per locazioni finanziarie. Le passività per locazioni finanziarie a breve termine ammontano a 147 milioni di euro (161 milioni di euro al 31 dicembre 2016).
I derivati di copertura relativi a elementi coperti classificati fra le passività non correnti di natura finanziaria ammontano a 1.870 milioni di euro (1.876 milioni di euro al 31 dicembre 2016). I derivati di copertura relativi a elementi coperti classificati fra le passività correnti di natura finanziaria ammontano a 143 milioni di euro (211 milioni di euro al 31 dicembre 2016).
I derivati non di copertura a medio/lungo termine ammontano a 1.016 milioni di euro (1.532 milioni di euro al 31 dicembre 2016). I derivati non di copertura a breve termine ammontano a 97 milioni di euro (64 milioni di euro al 31 dicembre 2016).
Tali voci accolgono la valorizzazione passiva delle operazioni che TIM S.p.A. esegue con controparti bancarie a servizio delle società del Gruppo nell'esclusiva funzione di Tesoreria accentrata e trovano piena compensazione nelle corrispondenti voci classificate tra le attività finanziarie. Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota "Strumenti Derivati".
I titoli obbligazionari emessi dal Gruppo TIM non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) né clausole che comportino il rimborso anticipato automatico dei prestiti in funzione di eventi diversi dall'insolvenza del Gruppo TIM(1) ; inoltre il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A..
Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati; sono quindi presenti, ad esempio, impegni a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge").
Con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM S.p.A. con la Banca Europea degli Investimenti ("BEI"), alla data del 31 dicembre 2017 il totale nominale dei finanziamenti in essere è pari a 1.950 milioni di euro, di cui 800 milioni di euro a rischio diretto e 1.150 milioni di euro garantiti.
Nei finanziamenti BEI non assistiti da garanzia bancaria per un ammontare nominale pari a 800 milioni di euro, si rilevano i seguenti covenant:
Nei finanziamenti BEI assistiti da garanzie rilasciate da banche o soggetti di gradimento della BEI il cui importo nominale complessivo è pari a 1.150 milioni di euro e nei finanziamenti a rischio diretto, rispettivamente, di 300 milioni di euro firmato in data 30 luglio 2014 e di 500 milioni di euro firmato in data 14 dicembre 2015, sono previsti alcuni covenant:
(1) Il caso di change of control può comportare il rimborso anticipato del prestito obbligazionario convertibile di TIM S.p.A., dei finanziamenti BEI e della linea bilaterale con Mediobanca, come meglio definito in seguito.
I contratti di finanziamento di TIM S.p.A. non contengono covenant finanziari (es. ratio Debt/Ebitda, Ebitda/Interessi, ecc.) il cui mancato rispetto comporti l'obbligo di rimborso del prestito in essere. Nei contratti di finanziamento sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l'impegno a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge"), l'impegno a non modificare l'oggetto del business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad es. la cessione avvenga al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di export credit agreement.
Nei Contratti di Finanziamento e nei Prestiti Obbligazionari, TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad essi applicabili – tra le quali rientrano, a discrezione degli investitori, l'eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota erogata per cassa o per azioni e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo – sono puntualmente disciplinati nei singoli contratti.
Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo. Il verificarsi di tale event of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.
Si segnala, infine, che al 31 dicembre 2017, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato.
Nella tabella sottostante sono riportati la composizione e l'utilizzo delle linee di credito committed disponibili al 31 dicembre 2017:
| (miliardi di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||
|---|---|---|---|---|
| Accordato | Utilizzato | Accordato | Utilizzato | |
| Revolving Credit Facility – scadenza maggio 2019 | 4,0 | - | 4,0 | - |
| Revolving Credit Facility – scadenza marzo 2020 | 3,0 | - | 3,0 | - |
| Totale | 7,0 | - | 7,0 | - |
Al 31 dicembre 2017 TIM disponeva di due Revolving Credit Facility sindacate per importi pari a 4 miliardi di euro e a 3 miliardi di euro con scadenza rispettivamente 24 maggio 2019 e 25 marzo 2020, entrambe inutilizzate. In data 16 gennaio 2018 si è proceduto alla contemporanea chiusura delle due Revolving Credit Facility e alla stipula di una nuova Revolving Credit Facility per un importo pari a 5 miliardi di euro e scadenza a 5 anni.
Inoltre, TIM dispone di:
In data 21 dicembre 2017 TIM S.p.A. ha notificato a Mediobanca l'esercizio della facoltà di rimborso anticipato, con efficacia 3 gennaio 2018, a valere sul Term Loan bilaterale da 150 milioni di euro con scadenza luglio 2020, per l'intero importo residuo pari a 75 milioni di euro.
In data 16 gennaio 2018 TIM S.p.A. ha esercitato, con efficacia 17 gennaio 2018, la facoltà di estinzione anticipata a valere sul Term Loan bilaterale da 2 miliardi di euro con Intesa Sanpaolo, avente scadenza dicembre 2018.
Al 31 dicembre 2017, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:
| Rating | Outlook | |
|---|---|---|
| STANDARD & POOR'S | BB+ | Positivo |
| MOODY'S | Ba1 | Stabile |
| FITCH RATINGS | BBB- | Stabile |
Come richiesto dalla Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, nella tabella di seguito riportata è presentato l'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016, determinato con i criteri indicati nella Raccomandazione dell'ESMA (European Securities & Markets Authority) ex CESR (Committee of European Securities Regulators) del 10 febbraio 2005 "Raccomandazioni per l'attuazione uniforme del regolamento della Commissione Europea sui prospetti informativi" e richiamati dalla Consob stessa.
Al fine di determinare tale grandezza, si è provveduto a rettificare l'importo delle passività finanziarie dell'effetto dei relativi derivati di copertura iscritti all'attivo nonché dei crediti derivanti da sublocazioni finanziarie.
Nella tabella è inoltre evidenziata la riconciliazione dell'indebitamento finanziario netto determinato secondo i criteri previsti dall'ESMA con quello calcolato secondo i criteri del Gruppo TIM e rappresentato nella Relazione sulla Gestione.
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | |
|---|---|---|---|
| Passività finanziarie non correnti | 28.467 | 28.958 | |
| Passività finanziarie correnti | 4.197 | 4.810 | |
| Totale debito finanziario lordo | (a) | 32.664 | 33.768 |
| Attività finanziarie non correnti (°) | |||
| Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva | (17) | (24) | |
| Derivati attivi di copertura - non correnti | (310) | (534) | |
| (b) | (327) | (558) | |
| Attività finanziarie correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | (746) | (842) | |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti | (326) | (352) | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | (771) | (1.230) | |
| (c) | (1.843) | (2.424) | |
| Indebitamento finanziario netto come da comunicazione Consob n. Dem/6064293/2006 (ESMA) |
(d=a+b+c) | 30.494 | 30.786 |
| Attività finanziarie non correnti (°) | |||
| Altri crediti finanziari e altre attività finanziarie | (e) | (1.284) | (1.589) |
| Indebitamento finanziario netto (*) | (f=d+e) | 29.210 | 29.197 |
| Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie |
(g) | (1.414) | (1.621) |
| Indebitamento finanziario netto rettificato | (f+g) | 27.796 | 27.576 |
(*) Per quanto riguarda l'incidenza dei rapporti con Parti Correlate sull'Indebitamento Finanziario Netto, si rimanda all'apposito prospetto inserito nella Nota "Operazioni con parti correlate".
(º) Al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016 la voce Attività finanziarie non correnti (b + e) ammonta rispettivamente a 1.611 milioni di euro e a 2.147 milioni di euro.
Si riportano di seguito le informazioni aggiuntive al rendiconto finanziario, come richiesto dallo IAS 7:
| Movimenti monetari | Movimenti non monetari | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (migliaia di euro) | 31.12.2016 | Incassi e/o Emissioni |
Pagamenti e/o Rimborsi |
Differenze tassi di cambio |
Variazioni di Fair Value |
Altre variazioni |
31.12.2017 | |
| Debiti finanziari a medio/lungo termine: |
||||||||
| Obbligazioni | 14.721 | 2.250 | (2.023) | (248) | (99) | (39) | 14.562 | |
| Obbligazioni convertibili | 1.838 | − | − | − | − | 30 | 1.868 | |
| Debiti verso banche | 3.885 | 140 | (307) | − | − | 21 | 3.739 | |
| Altri debiti finanziari | 6.828 | 800 | (1.131) | (129) | − | (10) | 6.358 | |
| (a) | 27.272 | 3.190 | (3.461) | (377) | (99) | 2 | 26.527 | |
| di cui quota a breve termine | 3.690 | − | (3.461) | (26) | (25) | 2.624 | 2.802 | |
| Passività per locazioni finanziarie a medio/lungo |
||||||||
| termine: | 2.128 | 54 | (135) | − | − | (44) | 2.003 | |
| (b) | 2.128 | 54 | (135) | − | − | (44) | 2.003 | |
| di cui quota a breve termine Altre passività finanziarie a medio/lungo termine: |
161 | − | (135) | − | − | 121 | 147 | |
| Derivati passivi di copertura relativi a elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti di natura finanziaria: |
1.931 | − | − | 165 | (172) | 3 | 1.927 | |
| Derivati non di copertura | 1.596 | − | − | (594) | 119 | (8) | 1.113 | |
| Altre passività | 1 | (1) | − | |||||
| (c) | 3.528 | − | − | (429) | (53) | (6) | 3.040 | |
| di cui quota a breve termine | 119 | − | − | − | 40 | (5) | 154 | |
| Debiti finanziari a breve termine: |
||||||||
| Debiti verso banche | 212 | − | − | − | − | 568 | 780 | |
| Altri debiti finanziari | 472 | − | − | − | − | (244) | 228 | |
| Derivati passivi di copertura relativi a elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di |
||||||||
| natura finanziaria | 156 | − | − | (65) | (4) | (1) | 86 | |
| (d) | 840 | − | − | (65) | (4) | 323 | 1.094 | |
| Totale passività finanziarie (Indebitamento finanziario lordo) |
||||||||
| (e=a+b+c+d) | 33.768 | 3.244 | (3.596) | (871) | (156) | 275 | 32.664 | |
| Derivati attivi di copertura relativi a elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti e correnti di natura finanziaria |
(f) | 657 | − | − | (210) | (87) | 29 | 389 |
| Derivati attivi non di copertura |
(g) | 1.599 | − | − | (595) | 118 | (8) | 1.114 |
| Totale | (h=e-f-g) | 31.512 | 3.244 | (3.596) | (66) | (187) | 254 | 31.161 |
Si evidenzia che, relativamente alle "Differenze tassi di cambio", i "Derivati passivi di copertura relativi a elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria" si riferiscono a coperture di Titoli Obbligazionari in dollari emessi da Telecom Italia Capital S.A. acquistati sul mercato in data 20 luglio 2015 e detenuti in portafoglio da TIM S.p.A.. Tali titoli non sono stati evidenziati nella tabella sopra riportata in quanto fattispecie non prevista dai nuovi paragrafi 44 dello IAS7 (non si tratta, infatti, di attività che coprono passività derivanti da attività finanziarie).
Come riportato nella Nota "Gestione dei Rischi finanziari" del Bilancio Consolidato del Gruppo TIM, TIM S.p.A. si attiene alle Linee Guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" definite a livello di Gruppo.
Le politiche di gestione dei rischi di TIM S.p.A. rispettano le politiche di diversificazione definite a livello di Gruppo.
La definizione della composizione ottimale della struttura dell'indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile avviene a livello di Gruppo Consolidato e non a livello di singola società.
Per quanto concerne il rischio di cambio derivante dai debiti finanziari contratti da TIM S.p.A. denominati in valute diverse dall'Euro, tale rischio risulta integralmente coperto.
Gli strumenti finanziari derivati sono designati a copertura del fair value per la gestione del rischio di cambio e di tasso di interesse sugli strumenti denominati in valute diverse dall'Euro e per la gestione del rischio di interesse sui finanziamenti in Euro a tasso fisso. Gli strumenti finanziari derivati sono invece designati a copertura dei flussi di cassa quando hanno l'obiettivo di predeterminare il tasso di cambio delle transazioni future e il tasso di interesse.
Tutti gli strumenti finanziari derivati sono stipulati con primarie controparti bancarie e finanziarie, il cui credit rating è oggetto di monitoraggio costante al fine di ridurre il rischio di credito.
Si evidenzia che TIM S.p.A. nei confronti delle società controllate mantiene rapporti di conto corrente, intrattenuti nell'ambito del servizio di tesoreria e regolati a tassi di mercato, e stipula con le stesse finanziamenti con durata pluriennale sempre a condizioni di mercato.
La variazione dei tassi d'interesse sulla componente variabile di debiti e liquidità può comportare maggiori o minori oneri/proventi finanziari, mentre le variazioni del livello dei tassi d'interesse attesi influiscono sulla valutazione al fair value dei derivati di TIM S.p.A.. In particolare:
Relativamente alla ripartizione della struttura finanziaria tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile, sia per le passività che per le attività finanziarie, si considerino le tabelle seguenti. Nella strutturazione delle tabelle seguenti si è tenuto conto del valore nominale di rimborso/impiego poiché tale grandezza risulta esprimere l'effettiva esposizione al rischio di tasso del Gruppo e, per quanto concerne le attività finanziarie, si è tenuto conto della natura intrinseca delle operazioni considerate (caratteristiche finanziarie e durata) piuttosto che unicamente delle condizioni contrattualmente definite. In tal senso, un'operazione le cui caratteristiche (orizzonte temporale di breve o brevissimo periodo, frequente rinnovo) fanno sì che il tasso di interesse sia periodicamente oggetto di rideterminazione sulla base di parametri di mercato, ancorché contrattualmente non preveda re-fixing di tasso di interesse stesso (come nel caso dei depositi bancari e dei crediti per cessione titoli), è stata considerata a tasso variabile.
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Tasso fisso | Tasso variabile |
Totale | Tasso fisso | Tasso variabile |
Totale | |
| Obbligazioni | 11.689 | 4.538 | 16.227 | 11.806 | 4.439 | 16.245 | |
| Loans e altre passività finanziarie (*) |
9.220 | 4.163 | 13.383 | 8.632 | 4.868 | 13.500 | |
| Totale | 20.909 | 8.701 | 29.610 | 20.438 | 9.307 | 29.745 |
(*) Al 31.12.2017 le passività correnti sono pari a 1.097 milioni di euro, di cui 722 milioni di euro a tasso variabile (al 31.12.2016 erano pari a 837 milioni di euro, di cui 465 milioni di euro a tasso variabile).
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Tasso fisso | Tasso variabile |
Totale | Tasso fisso | Tasso variabile |
Totale | |
| Depositi e cassa | - | 871 | 871 | - | 1.330 | 1.330 | |
| Titoli | 720 | - | 720 | 785 | - | 785 | |
| Altri crediti | 602 | 135 | 737 | 1.268 | 357 | 1.625 | |
| Totale | 1.322 | 1.006 | 2.328 | 2.053 | 1.687 | 3.740 |
Relativamente agli strumenti finanziari a tasso variabile, le revisioni dei relativi parametri sono contrattualmente previste entro i dodici mesi successivi.
Con riferimento al tasso di interesse effettivo, per le categorie per le quali tale parametro è determinabile, si evidenzia che tale parametro è quello riferito all'operazione originaria al netto dell'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura. L'informativa, essendo fornita per classi di attività e passività finanziarie, è stata determinata utilizzando come peso ai fini della ponderazione il valore contabile rettificato del valore dei ratei, risconti e degli adeguamenti al fair value: trattasi pertanto del costo ammortizzato, al netto di ratei e di eventuali adeguamenti al fair value per effetto dell'hedge accounting.
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore contabile rettificato |
Tasso di interesse effettivo (%) |
Valore contabile rettificato |
Tasso di interesse effettivo (%) |
|
| Obbligazioni | 16.013 | 4,20 | 16.015 | 4,78 | |
| Loans e altre passività finanziarie | 13.018 | 3,41 | 13.423 | 3,50 | |
| Totale | 29.031 | 3,85 | 29.438 | 4,20 |
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Valore contabile rettificato |
Tasso di interesse effettivo (%) |
Valore contabile rettificato |
Tasso di interesse effettivo (%) |
|
| Depositi e cassa | 871 | 0,08 | 1.330 | 0,24 | |
| Titoli | 720 | 4,82 | 785 | 5,01 | |
| Altri crediti | 335 | 0,86 | 141 | 3,69 | |
| Totale | 1.926 | 1,99 | 2.256 | 2,12 |
Relativamente alle attività finanziarie, si evidenzia che il tasso di interesse effettivo medio ponderato non è sostanzialmente influenzato dalla presenza di strumenti derivati.
Per quanto concerne la gestione dei rischi di mercato con l'utilizzo degli strumenti finanziari derivati si veda la Nota "Strumenti derivati".
Il rischio credito rappresenta l'esposizione di TIM a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti sia commerciali sia finanziarie. Tale rischio discende principalmente da fattori economico-finanziari, ovvero dalla possibilità che si verifichi una situazione di default di una controparte, ovvero da fattori più strettamente tecnico-commerciali o amministrativi.
La massima esposizione teorica al rischio di credito per TIM è rappresentata dal valore contabile delle attività finanziarie e dei crediti commerciali iscritti in bilancio, escluse le garanzie attive ricevute, illustrate nella nota "Passività potenziali, altre informazioni, impegni e garanzie".
Rinviando per i dettagli a quanto indicato nella nota "Crediti commerciali, vari ed altre attività correnti", si precisa che gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti sono effettuati in maniera specifica sulle posizioni creditorie che presentano elementi di rischio peculiari. Sulle posizioni creditorie che non presentano tali caratteristiche, sono invece effettuati, per il segmento di clientela di appartenenza, accantonamenti sulla base dell'inesigibilità media stimata in funzione di indicatori statistici.
Per quanto concerne il rischio di credito afferente alle componenti attive che concorrono alla determinazione dell'Indebitamento finanziario netto, si evidenzia che, come da politica di Gruppo, la gestione della liquidità di TIM S.p.A. si ispira a criteri prudenziali e si articola principalmente nella gestione di mercato monetario. A tale gestione è affidato l'investimento degli eccessi temporanei di cassa in corso d'anno, il cui riassorbimento si prevede che avverrà entro i dodici mesi successivi.
Al fine di contenere il rischio di inadempimento delle obbligazioni assunte dalla controparte, i depositi sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con rating non inferiore all'investment grade: inoltre, i depositi vengono solitamente effettuati per periodi inferiori a tre mesi. Riguardo gli altri impieghi temporanei di liquidità si evidenziano impieghi per 250 milioni di euro (valore nominale) in Buoni del Tesoro italiani.
TIM S.p.A. opera per perseguire l'obiettivo di Gruppo di un adeguato livello di flessibilità finanziaria.
Le attività finanziarie correnti al 31 dicembre 2017, insieme alle linee bancarie committed non utilizzate, consentono una copertura completa delle scadenze di rimborso del debito previste nei prossimi 18-24 mesi.
Il 12% dell'indebitamento finanziario lordo al 31 dicembre 2017 (valori nominali di rimborso) scadrà nei dodici mesi successivi.
Di seguito sono riportati i flussi finanziari contrattuali non attualizzati del debito finanziario lordo a valori nominali di rimborso e i flussi di interesse, determinati utilizzando le condizioni e i tassi di interesse e di cambio in essere al 31 dicembre 2017. Le quote di capitale e d'interesse delle passività oggetto di copertura includono sia gli esborsi sia gli incassi dei relativi strumenti derivati di copertura.
| con scadenza entro il 31.12 dell'anno: | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | Oltre 2022 |
Totale | |
| Prestiti obbligazionari | Quota capitale | 1.175 | 1.790 | 1.267 | 564 | 3.088 | 8.343 | 16.227 |
| Quota interessi | 627 | 563 | 457 | 402 | 365 | 1.780 | 4.194 | |
| Loans e altre passività finanziarie (*) | Quota capitale | 1.233 | 3.357 | 1.004 | 431 | 593 | 3.691 | 10.309 |
| Quota interessi | 363 | 326 | 238 | 231 | 227 | 3.373 | 4.758 | |
| Passività per locazioni finanziarie | Quota capitale | 121 | 106 | 111 | 111 | 82 | 1.446 | 1.977 |
| Quota interessi | 128 | 122 | 115 | 107 | 101 | 857 | 1.430 | |
| Passività finanziarie non correnti(*) | Quota capitale | 2.529 | 5.253 | 2.382 | 1.106 | 3.763 | 13.480 | 28.513 |
| Quota interessi |
1.118 | 1.011 | 810 | 740 | 693 | 6.010 | 10.382 | |
| Passività finanziarie correnti(**) | Quota capitale | 1.097 | - | - | - | - | - | 1.097 |
| Quota interessi |
1 | - | - | - | - | - | 1 | |
| Totale passività finanziarie | Quota capitale | 3.626 | 5.253 | 2.382 | 1.106 | 3.763 | 13.480 | 29.610 |
| Quota interessi |
1.119 | 1.011 | 810 | 740 | 693 | 6.010 | 10.383 |
(*) Comprendono gli strumenti derivati di copertura, ma escludono gli strumenti derivati non di copertura.
(**) Esclusi gli strumenti derivati non di copertura.
| con scadenza entro il 31.12 dell'anno: | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | Oltre 2022 |
Totale |
| Esborsi | 273 | 242 | 214 | 214 | 214 | 1.661 | 2.818 |
| Incassi | (214) | (214) | (164) | (164) | (163) | (528) | (1.447) |
| Derivati di copertura - esborsi (incassi) netti |
59 | 28 | 50 | 50 | 51 | 1.133 | 1.371 |
| Esborsi | 396 | 330 | 286 | 286 | 286 | 3.764 | 5.348 |
| Incassi | (396) | (330) | (286) | (286) | (286) | (3.764) | (5.348) |
| Derivati non di copertura - esborsi (incassi) netti |
- | - | - | - | - | - | - |
| Totale esborsi (incassi) netti | 59 | 28 | 50 | 50 | 51 | 1.133 | 1.371 |
Al fine di individuare nella Capogruppo l'unica controparte del sistema bancario, tutte le operazioni in derivati del Gruppo, ad eccezione di quelle relative a due controparti bancarie, sono state accentrate in capo a TIM S.p.A.. Tale accentramento ha comportato per il Bilancio di TIM S.p.A. la presenza, per ogni operazione accentrata, di due derivati non di copertura (l'uno verso la banca e l'altro di importo uguale e contrario verso la società del Gruppo), mentre la relazione di copertura rimane in capo alla controllata ed al Gruppo.
I flussi relativi ai derivati non di copertura oggetto di gestione accentrata sono stati quindi esclusi sia dall'analisi per scadenza degli esborsi contrattualmente previsti per le passività finanziarie sia dall'analisi per scadenza dei flussi di interesse contrattualmente previsti per gli strumenti finanziari derivati, in quanto, essendo posizioni nettate tra loro, non sono significativi per l'analisi del rischio liquidità.
Al fine di determinare il valore di mercato degli strumenti derivati, il Gruppo TIM utilizza vari modelli di valutazione. Il calcolo del mark to market avviene attraverso l'attualizzazione a tassi e cambi di mercato correnti dei futuri flussi contrattuali di interesse e nozionale.
Il valore nozionale degli IRS non rappresenta l'ammontare scambiato tra le parti e pertanto non costituisce una misura dell'esposizione al rischio di credito, che è invece limitata al valore del differenziale dei tassi di interesse a pagare/ricevere.
Il valore di mercato dei CCIRS dipende invece anche dal differenziale tra il tasso di cambio di riferimento alla data di stipulazione ed il tasso di cambio alla data della valutazione, dal momento che i CCIRS implicano lo scambio degli interessi e del capitale di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione.
Le opzioni sono valutate secondo i modelli Black & Scholes o Binomiale ed implicano l'utilizzo di diversi fattori di valutazione, tra i quali: l'orizzonte temporale di vita dell'opzione, il tasso di rendimento privo di rischio, il prezzo corrente, la volatilità e gli eventuali flussi di cassa (es. dividendo) dello strumento finanziario sottostante, ed il prezzo di esercizio.
Gli strumenti derivati perfezionati da TIM S.p.A. sono volti a fronteggiare l'esposizione al rischio di cambio e di tasso di interesse e ad una diversificazione dei parametri di indebitamento, che ne permetta una riduzione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.
Le operazioni con prodotti derivati in essere al 31 dicembre 2017 sono legate principalmente alla gestione dell'indebitamento, come interest rate swaps (IRS) per ricondurre al profilo di rischio ritenuto più opportuno i prestiti bancari e obbligazionari a tasso fisso e a tasso variabile, nonché operazioni quali cross currency and interest rate swaps (CCIRS), currency forwards per convertire finanziamenti/crediti contratti in valute diverse nella divisa di riferimento.
Le operazioni IRS prevedono, a scadenze determinate, lo scambio con le controparti di flussi di interesse, calcolati su un valore nozionale di riferimento, ai tassi fissi o variabili concordati.
Ciò vale anche per i CCIRS, che possono prevedere, oltre alla liquidazione dei flussi di interesse periodici, lo scambio dei capitali di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione, a scadenza ed eventualmente a pronti.
Nello svolgimento della funzione di Tesoreria del Gruppo e col fine di accentrare su un'unica entità (i.e. TIM S.p.A.) tutta l'esposizione verso le controparti bancarie, TIM detiene contratti derivati stipulati con banche e speculari contratti derivati intercompany con le società Telecom Italia Capital S.A., Telecom Italia Finance S.A., per un valore nozionale pari a 5.347 milioni di euro. Il saldo delle valorizzazioni attive e passive dei contratti in oggetto è pari a zero.
Nella seguente tabella sono riportati gli strumenti finanziari derivati di TIM S.p.A. suddivisi per tipologia (per i Cross Currency and Interest Rate Swap l'importo nozionale si riferisce alla copertura sintetica):
| Tipologia | Rischio coperto | Nozionale al 31.12.2017 (milioni di euro) |
Nozionale al 31.12.2016 (milioni di euro) |
Mark to Market Spot* (Clean Price) al 31.12.2017 (milioni di euro) |
Mark to Market Spot* (Clean Price) al 31.12.2016 (milioni di euro) |
|---|---|---|---|---|---|
| Interest rate swaps | Rischio tasso di interesse | 4.334 | 3.334 | 2 | 42 |
| Cross Currency and Interest Rate Swaps |
Rischio tasso di interesse e rischio di cambio |
- | 851 | - | 46 |
| Totale derivati in Fair Value Hedge | 4.334 | 4.185 | 2 | 88 | |
| Interest rate swaps | Rischio tasso di interesse | 1.585 | 1.585 | (633) | (708) |
| Cross Currency and Interest Rate Swaps |
Rischio tasso di interesse e rischio di cambio |
4.268 | 5.120 | (1.045) | (857) |
| Totale derivati in Cash Flow Hedge | 5.853 | 6.705 | (1.678) | (1.565) | |
| Totale derivati Non in Hedge Accounting | 3 | 41 | - | 4 | |
| Totale derivati TIM | 10.190 | 10.931 | (1.676) | (1.473) |
* Il Mark to Market Spot sopra riportato rappresenta la valutazione di mercato del derivato al netto della quota maturata del flusso in corso.
La copertura dei flussi finanziari garantita dagli strumenti "derivati in Cash Flow Hedge" è stata ritenuta altamente efficace e ha comportato al 31 dicembre 2017:
l'imputazione a patrimonio netto di proventi non realizzati pari a 203 milioni di euro;
il rilascio da patrimonio netto a conto economico di oneri netti da adeguamento cambi pari a 286 milioni di euro.
Le operazioni oggetto di copertura in Cash Flow Hedge genereranno flussi finanziari e produrranno gli effetti economici di competenza sul conto economico nei periodi indicati nella tabella sottostante:
| Valuta di Denominazione |
Nozionale in valuta di denominazione (milioni) |
Inizio periodo |
Fine periodo | Tasso applicato | Periodo di interesse |
|---|---|---|---|---|---|
| GBP | 850 | gen-18 | giu-19 | 6,375% | Annuale |
| GBP | 375 | gen-18 | mag-23 | 5,875% | Annuale |
| JPY | 20.000 | gen-18 | ott-29 | JPY LIBOR 6 mesi + 0,94625% | Semestrale |
| USD | 1.000 | gen-18 | nov-33 | USD LIBOR 3 mesi + 0,756% | Trimestrale |
| EURO | 791 | gen-18 | lug-36 | EURIBOR 6 mesi + 1,45969% | Semestrale |
| EURO | 794 | gen-18 | set-34 | EURIBOR 6 mesi + 0,8787% | Semestrale |
| USD | 1.500 | gen-18 | mag-24 | 5,303% | Semestrale |
| USD | 323 | gen-18 | giu-18 | 6,999% | Semestrale |
| USD | 240 | gen-18 | giu-19 | 7,175% | Semestrale |
La metodologia prescelta per effettuare il test di efficacia retrospettiva e, qualora non vi sia piena coincidenza dei termini principali, prospettica, per i derivati in Cash Flow Hedge, è il Volatility Risk Reduction (VRR) Test. Tale test valuta il rapporto tra il rischio del portafoglio (dove per portafoglio si intende il derivato e l'elemento coperto) ed il rischio dell'elemento coperto preso singolarmente. In sintesi, il rischio del portafoglio deve essere significativamente inferiore al rischio dell'elemento coperto.
Si segnala che l'inefficacia rilevata a conto economico derivante da coperture designate in Cash Flow Hedge nel corso dell'esercizio 2017 è positiva per 1 milione di euro (senza considerare gli effetti dovuti all'applicazione di Credit Value Adjustment/Debt Value Adjustment - CVA/DVA).
Ai fini dell'informazione di comparazione tra valori contabili e fair value degli strumenti finanziari, richiesta dall'IFRS 7, si evidenzia che la maggior parte delle passività finanziarie non correnti di TIM è costituita da prestiti obbligazionari, il cui fair value è direttamente osservabile sui mercati finanziari, in quanto trattasi di strumenti finanziari che per dimensione e diffusione tra gli investitori sono comunemente scambiati sui mercati di riferimento (si veda la Nota "Passività finanziarie non correnti e correnti"). Per quanto concerne, invece, le altre tipologie di finanziamento sono state fatte le seguenti assunzioni ai fini della determinazione del fair value:
Infine, per la maggior parte delle attività finanziarie il valore di carico delle stesse rappresenta una ragionevole approssimazione del loro fair value in quanto trattasi di impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità.
Le valutazioni al fair value degli strumenti finanziari di TIM, sono state classificate nei 3 livelli previsti da IFRS 7. In particolare la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:
Nelle tabelle che seguono sono riportate, per le attività e le passività al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016 e in base alle categorie previste dallo IAS 39, le informazioni integrative sugli strumenti finanziari ai sensi dell'IFRS7 e i prospetti degli utili e delle perdite.
| Acronimo | ||
|---|---|---|
| Finanziamenti e crediti | Loans and Receivables | LaR |
| Attività possedute fino a scadenza | Financial assets Held-to-Maturity | HtM |
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | Financial assets Available-for-Sale | AfS |
| Attività e passività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione |
Financial Assets/Liabilities Held for Trading |
FAHfT e FLHfT |
| Passività al costo ammortizzato | Financial Liabilities at Amortised Cost | FLAC |
| Derivati di copertura | Hedge Derivatives | HD |
| Non applicabile | Not applicable | n.a. |
| Categorie Valore di Costo Costo Fair Value Fair Value Livello 1 Livello 2 Valori Fair Value (milioni di euro) note IAS 39 bilancio al ammortizzato rilevato a rilevato a rilevati in al 31.12.2017 patrimonio conto bilancio 31.12.2017 netto economico secondo IAS 17 ATTIVITÀ' Finanziamenti e Crediti 4.058 4.058 4.058 LaR Attività non correnti |
|---|
| 7) 43 43 |
| Crediti verso il personale Altri crediti finanziari 225 |
| 7) 225 |
| 8) 12 Crediti vari verso altri (non correnti) 12 Attività correnti |
| 7) 14 14 |
| Crediti verso il personale 7) 102 Altri crediti finanziari a breve 102 |
| Cassa e altre disponibilitò liquide 7) 771 771 equivalenti |
| 11) 2.745 Crediti commerciali 2.745 |
| 11) 146 Crediti vari verso altri (correnti) 146 |
| Attivita' finanziarie disponibili per la vendita 779 10 769 779 AfS |
| Attività non correnti |
| 6) 10 23 3 20 Altre partecipazioni 33 |
| 7) Titoli diversi dalle partecipazioni − |
| Attività correnti |
| Titoli diversi dalle partecipazioni 7) 746 746 746 disponibili per la vendita |
| Attività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione 1.114 1.114 1.114 FAHft |
| Attività non correnti |
| 7) 1.016 1.016 Derivati non di copertura 1.016 |
| Attività correnti |
| 7) 98 98 98 Derivati non di copertura |
| Derivati di copertura 389 347 42 389 HD |
| Attività non correnti |
| 7) 289 21 310 Derivati di copertura 310 |
| Attività correnti |
| 7) 58 21 79 Derivati di copertura 79 |
| Crediti finanziari per contratti di |
| locazione attiva 50 50 50 n.a. |
| Attività non correnti 7) 17 17 Attività correnti |
| 7) 33 33 Totale 6.390 4.058 10 1.116 1.156 749 1.523 50 6.390 |
| Valori rilevati in bilancio secondo IAS 39 | Livelli di gerarchia o di fair value |
||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro ) | Categorie IAS 39 |
note | Valore di bilancio al 31.12.2017 |
Costo ammortizzato |
Costo | Fair value rilevato a patrimonio netto |
Fair Value rilevato a conto economico |
Livello 1 Livello 2 | Valori rilevati in bilancio secondo IAS 17 |
Fair Value al 31.12.2017 |
|
| PASSIVITA' | |||||||||||
| Passività al costo ammortizzato | FLAC/HD | 31.136 | 31.136 | 32.613 | |||||||
| Passivita' non correnti | |||||||||||
| Debiti finanziari a medio lungo termine | 13) | 23.725 | 23.725 | ||||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Debiti finanziari a breve termine | 13) | 3.810 | 3.810 | ||||||||
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
21) | 3.601 | 3.601 | ||||||||
| Passività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione |
FLHfT | 1.113 | 1.113 | 1.113 | |||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Derivati non di copertura | 13) | 1.016 | 1.016 | 1.016 | |||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Derivati non di copertura | 13) | 97 | 97 | 97 | |||||||
| Derivati di copertura | HD | 2.013 | 1.995 | 18 | 2.013 | ||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Derivati di copertura | 13) | 1.870 | 1.852 | 18 | 1.870 | ||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Derivati di copertura | 13) | 143 | 143 | 143 | |||||||
| Passività per locazioni finanziarie | n.a. | 2.003 | 2.003 | 3.177 | |||||||
| Passività non correnti | 13) | 1.856 | 1.856 | ||||||||
| Passività correnti | 13) | 147 | 147 | ||||||||
| Totale | 36.265 | 31.136 | − | 1.995 | 1.131 | − | 3.126 | 2.003 | 38.916 |
| Valori rilevati in bilancio secondo IAS 39 | Livelli di gerarchia o di fair value |
||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Categorie IAS 39 |
note | Valore di bilancio al 31.12.2016 |
Costo ammortizzato |
Costo | Fair value rilevato a patrimonio netto |
Fair Value rilevato a conto economico |
Livello 1 Livello 2 | Valori rilevati in bilancio secondo IAS 17 |
Fair Value al 31.12.2016 |
|
| ATTIVITÀ' | |||||||||||
| Finanziamenti e Crediti | LaR | 4.355 | 4.355 | 4.355 | |||||||
| Attività non correnti | |||||||||||
| Crediti verso il personale | 7) | 45 | 45 | ||||||||
| Altri crediti finanziari | 7) | 12 | 12 | ||||||||
| Crediti vari verso altri (non correnti) | 8) | 12 | 12 | ||||||||
| Attività correnti | − | ||||||||||
| Crediti verso il personale | 7) | 14 | 14 | ||||||||
| Altri crediti finanziari a breve | 7) | 101 | 101 | ||||||||
| Cassa e altre disponibilitò liquide equivalenti |
7) | 1.230 | 1.230 | ||||||||
| Crediti commerciali | 11) | 2.779 | 2.779 | ||||||||
| Crediti vari verso altri (correnti) | 11) | 162 | 162 | ||||||||
| Attivita' finanziarie disponibili per la vendita | AfS | 871 | 10 | 861 | 871 | ||||||
| Attività non correnti | |||||||||||
| Altre partecipazioni | 6) | 29 | 10 | 19 | 2 | 17 | |||||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | 7) | − | |||||||||
| Attività correnti | |||||||||||
| Titoli diversi dalle partecipazioni disponibili per la vendita |
7) | 842 | 842 | 842 | |||||||
| Attività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione |
FAHft | 1.599 | 1.599 | 1.599 | |||||||
| Attività non correnti | |||||||||||
| Derivati non di copertura | 7) | 1.532 | 1.532 | 1.532 | |||||||
| Attività correnti | |||||||||||
| Derivati non di copertura | 7) | 67 | 67 | 67 | |||||||
| Derivati di copertura | HD | 657 | 551 | 106 | 657 | ||||||
| Attività non correnti | |||||||||||
| Derivati di copertura | 7) | 534 | 490 | 44 | 534 | ||||||
| Attività correnti | |||||||||||
| Derivati di copertura | 7) | 123 | 61 | 62 | 123 | ||||||
| Crediti finanziari per contratti di locazione attiva |
n.a. | 71 | 71 | 71 | |||||||
| Attività non correnti | 7) | 24 | 24 | ||||||||
| Attività correnti | 7) | 47 | 47 | ||||||||
| Totale | 7.553 | 4.355 | 10 | 1.412 | 1.705 | 844 | 2.273 | 71 | 7.553 |
| Valori rilevati in bilancio secondo IAS 39 | Livelli di gerarchia o di fair value |
||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Categorie IAS 39 |
note | Valore di bilancio al 31.12.2016 |
Costo ammortizzato |
Costo | Fair value rilevato a patrimonio netto |
Fair Value rilevato a conto economico |
Livello 1 Livello 2 | Valori rilevati in bilancio secondo IAS 17 |
Fair Value al 31.12.2016 |
|
| PASSIVITA' | |||||||||||
| Passività al costo ammortizzato | FLAC/HD | 31.688 | 31.688 | 32.725 | |||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Debiti finanziari a medio lungo termine | 13) | 23.583 | 23.583 | ||||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Debiti finanziari a breve termine | 13) | 4.374 | 4.374 | ||||||||
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
21) | 3.731 | 3.731 | ||||||||
| Passività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione |
FLHfT | 1.596 | 1.596 | 1.596 | |||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Derivati non di copertura | 13) | 1.532 | 1.532 | 1.532 | |||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Derivati non di copertura | 13) | 64 | 64 | 64 | |||||||
| Derivati di copertura | HD | 2.087 | 2.085 | 2 | 2.087 | ||||||
| Passività non correnti | |||||||||||
| Derivati di copertura | 13) | 1.876 | 1.874 | 2 | 1.876 | ||||||
| Passività correnti | |||||||||||
| Derivati di copertura | 13) | 211 | 211 | − | 211 | ||||||
| Passività per locazioni finanziarie | n.a. | 2.128 | 2.128 | 3.427 | |||||||
| Passività non correnti | 13) | 1.967 | 1.967 | ||||||||
| Passività correnti | 13) | 161 | 161 | ||||||||
| Totale | 37.499 | 31.688 | 2.085 | 1.598 | − | 3.683 | 2.128 | 39.835 |
| (milioni di euro) | Categorie IAS 39 | Utili/(perdite) nette 2017(1) |
di cui da interessi |
|---|---|---|---|
| Finanziamenti e crediti | LaR | (358) | 4 |
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | AfS | 38 | |
| Attività e passività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione |
FAHfT e FLHfT | (20) | |
| Passività al costo ammortizzato | FLAC | (1.081) | (1.006) |
| Totale | (1.421) | (1.002) |
(1) Di cui 2 milioni di euro da compensi e spese non inclusi nel calcolo del tasso di interesse effettivo su attività/passività finanziarie diverse da quelle al fair value attraverso il conto economico.
| (milioni di euro) | Categorie IAS 39 | Utili/(perdite) nette 2016(1) |
di cui da interessi |
|---|---|---|---|
| Finanziamenti e crediti | LaR | (308) | 2 |
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | AfS | 46 | |
| Attività e passività al fair value rilevato a conto economico possedute per la negoziazione |
FAHfT e FLHfT | 602 | |
| Passività al costo ammortizzato | FLAC | (1.143) | (1.055) |
| Totale | (803) | (1.053) |
(1) Di cui 2 milioni di euro da compensi e spese non inclusi nel calcolo del tasso di interesse effettivo su attività/passività finanziarie diverse da quelle al fair value attraverso il conto economico.
Si incrementano rispetto al 31 dicembre 2016 di 457 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:
| (milioni di euro) | 31.12.2015 | Fusione di TI Inf. Technology |
Incrementi/ Attualizz. |
Decrementi 31.12.2016 | |
|---|---|---|---|---|---|
| Fondo Trattamento di Fine Rapporto | 903 | 76 | 45 | (59) | 965 |
| Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale | 393 | 1 | 87 | (157) | 324 |
| Fondi per piani pensionistici e altri | - | 4 | 4 | ||
| Totale | 1.296 | 77 | 136 | (215) | 1.293 |
| di cui: | |||||
| quota non corrente | 1.278 | 1.274 | |||
| quota corrente (*) | 18 | 19 |
(*) La quota corrente è riferibile ai soli Fondi per esodi agevolati e Fondi per piani pensionistici.
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | Incrementi/ Attualizz. |
Decrementi | 31.12.2017 |
|---|---|---|---|---|
| Fondo Trattamento di Fine Rapporto | 965 | (1) | (51) | 913 |
| Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale | 324 | 685 | (172) | 837 |
| Fondi per piani pensionistici e altri | 4 | (4) | - | |
| Totale | 1.293 | 684 | (227) | 1.750 |
| di cui: | ||||
| quota non corrente | 1.274 | 1.661 | ||
| quota corrente (*) | 19 | 89 |
(*) La quota corrente è riferibile ai soli Fondi per esodi agevolati.
Il Fondo Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.) diminuisce complessivamente di 52 milioni di euro.
La diminuzione di 51 milioni di euro registrata nei "Decrementi" si riferisce agli utilizzi dell'esercizio per liquidazioni al personale cessato, nonché alle anticipazioni ordinarie. Il minor costo nell'ambito della voce "incrementi/attualizzazioni" è così dettagliato:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Effetto (positivo)/negativo del c.d. curtailment | (6) | - |
| Oneri finanziari | 13 | 15 |
| (Utili) perdite attuariali nette rilevate nell'esercizio | (8) | 30 |
| Totale (proventi) oneri | (1) | 45 |
| Rendimento effettivo delle attività a servizio del piano | non sono presenti attività al servizio del piano |
L'effetto positivo del c.d "curtailment" è connesso all'aggiornamento delle proiezioni attuariali reso necessario dall'avvio tra fine 2017 e inizio 2018 del nuovo piano di ristrutturazione aziendale previsto nel Piano Strategico 2018-2020 (per ulteriori dettagli del Piano si rinvia alla Nota "Costi del personale").
Gli utili attuariali netti registrati al 31 dicembre 2017 sono pari a 8 milioni di euro (perdite attuariali nette per 30 milioni di euro nel 2016) e sono essenzialmente connessi alla variazione del tasso di attualizzazione, che si attesta all'1,30% rispetto all'1,31% utilizzato al 31 dicembre 2016, mentre per il tasso di inflazione è stata considerata la stessa percentuale del 31 dicembre 2016 (1,5% per tutto l'orizzonte temporale).
Secondo quanto previsto dalla normativa nazionale, l'importo spettante a ciascun dipendente matura in funzione del servizio prestato ed è erogato allorché il dipendente lascia la Società. Il trattamento dovuto alla cessazione del rapporto di lavoro è calcolato in base alla sua durata ed alla retribuzione imponibile di ciascun dipendente. La passività, annualmente rivalutata in ragione dell'indice ufficiale del costo della vita e degli
interessi di legge, non è associata ad alcuna condizione o periodo di maturazione, né ad alcun obbligo di provvista finanziaria; non esistono, pertanto, attività al servizio del fondo. La stessa è iscritta al netto delle anticipazioni parziali del fondo e delle liquidazioni delle quote ottenute dai dipendenti per i motivi previsti dalle normative vigenti.
Ai sensi dello IAS 19 il fondo è stato contabilizzato come "Piano a prestazione definita", per le quote maturate fino al 31 dicembre 2017.
In base alla disciplina introdotta dal D.Lgs. n.252/2005 e dalla Legge n.296/2006 (Finanziaria 2007), le quote maturate dal 2007 sono destinate o al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare e assumono la natura di "Piano a contribuzioni definite". Restano comunque contabilizzate a T.F.R. le rivalutazioni del fondo al 31 dicembre 2006 effettuate in ragione dell'indice ufficiale del costo della vita e degli interessi di legge.
In applicazione dello IAS 19, il T.F.R. è stato elaborato secondo la metodologia denominata Projected Unit Credit Method:
Nel dettaglio, le ipotesi adottate sono state le seguenti:
| IPOTESI ECONOMICHE | Dirigenti | Non Dirigenti |
|---|---|---|
| Tasso di inflazione | 1,50% annuo | 1,50% annuo |
| Tasso di attualizzazione | 1,31% annuo | 1,31% annuo |
| Tasso annuo di incremento TFR | 2,625% annuo | 2,625% annuo |
| Tasso annuo di incremento salariale reale: | ||
| età pari o inferiore a 40 anni | 1,0% annuo | 1,0% annuo |
| età superiore a 40 anni ma pari o inferiore a 55 anni | 0,5% annuo | 0,5% annuo |
| età superiore a 55 anni | 0,0% annuo | 0,0% annuo |
| IPOTESI DEMOGRAFICHE | Dirigenti | Non Dirigenti |
| Probabilità di decesso | Tabelle di mortalità RG 48 pubblicate dalla Ragioneria Generale dello Stato |
Tabelle di mortalità RG 48 pubblicate dalla Ragioneria Generale dello Stato |
| Probabilità di invalidità | Tavole INPS distinte per età e sesso |
Tavole INPS distinte per età e sesso |
| Probabilità di dimissioni: | ||
| sino al raggiungimento dei 40 anni di età | 6,50% | 1,00% |
| Dai 41 ai 50 anni di età | 2,00% | 0,50% |
| Dai 51 ai 59 anni di età | 2,00% | 0,50% |
| Dai 60 ai 64 anni di età | 20,00% | 6,50% |
| Dai 65 in poi | nulla | nulla |
| Probabilità di pensionamento | Raggiungimento dei requisiti minimi previsti dall'Assicurazione Generale Obbligatoria aggiornati in base alla legge 214 del 22 dicembre 2011 |
|
| Probabilità di ricevere all'inizio dell'anno una anticipazione della riserva di T.F.R. accantonata pari al 70% |
1,5% in ciascun anno |
1,5% in ciascun anno |
L'applicazione delle ipotesi sopra descritte ha determinato una passività per T.F.R. al 31 dicembre 2017 di 913 milioni di euro (965 milioni di euro al 31 dicembre 2016).
È di seguito riportata l'analisi di sensitività per ciascuna ipotesi attuariale rilevante per la determinazione dell'ammontare della passività di fine esercizio; la stessa mostra gli effetti delle variazioni delle ipotesi attuariali ragionevolmente possibili a tale data espressi in termini assoluti. La durata finanziaria media dell'obbligazione è pari a 10,9 anni.
| VARIAZIONE DELLE IPOTESI | Importi (milioni di euro) |
|---|---|
| Tasso di turnover: | |
| + 0,25 p.p. | (2) |
| - 0,25 p.p. | 2 |
| Tasso annuo di inflazione: | |
| + 0,25 p.p. | 17 |
| - 0,25 p.p. | (17) |
| Tasso annuo di attualizzazione: | |
| + 0,25 p.p. | (23) |
| - 0,25 p.p. | 24 |
I Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale aumentano complessivamente di 513 milioni di euro come saldo tra quanto accantonato per effetto dell'avvio del nuovo piano di ristrutturazione aziendale (685 milioni di euro) e gli utilizzi per le uscite relative al precedente piano concluso il 31 dicembre 2017 (pari a 172 milioni di euro).
Si incrementano, rispetto al 31 dicembre 2016, di 129 milioni di euro e presentano la seguente composizione e variazione:
| (milioni di euro) | 31.12.2016 | Incrementi | Utilizzo a conto economico |
Utilizzo diretto | Riclassifiche/altri movimenti |
31.12.2017 |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Fondo imposte e rischi fiscali | 45 | − | (1) | (9) | − | 35 |
| Fondo per oneri di ripristino | 224 | 24 | (3) | 245 | ||
| Fondo vertenze legali | 377 | 158 | (28) | 8 | 515 | |
| Fondo rischi commerciali | 42 | 4 | (16) | (7) | 23 | |
| Fondo per rischi e oneri su partecipazioni e operazioni societarie |
44 | (2) | (3) | 39 | ||
| Altri fondi rischi e oneri | 2 | 8 | (4) | 6 | ||
| Totale | 734 | 194 | (3) | (60) | (2) | 863 |
| di cui: | ||||||
| quota non corrente | 596 | 595 | ||||
| quota corrente | 138 | 268 |
La quota non corrente dei fondi per rischi ed oneri si riferisce principalmente al fondo per oneri di ripristino e a una parte del fondo vertenze legali. In particolare, conformemente ai principi contabili, l'ammontare complessivo del fondo per oneri di ripristino viene definito rivalutando gli importi per i quali è previsto un probabile esborso, sulla base dei tassi di inflazione stimati nelle singole scadenze, e successivamente attualizzato alla data del bilancio sulla base del costo medio del debito, tenuto conto delle previsioni di uscita di cassa.
Il fondo imposte e rischi fiscali diminuisce di 10 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016.
Il fondo per oneri di ripristino si riferisce agli accantonamenti dei costi previsti per lo smantellamento dei cespiti – in particolare batterie, palificazioni in legno – nonché per il ripristino dei siti utilizzati nell'ambito della telefonia mobile. Si incrementa di 21 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016.
Il fondo vertenze legali si incrementa di 138 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016, principalmente a seguito degli accantonamenti a fronte di vertenze con operatori di telecomunicazioni e con altri; comprende gli stanziamenti a fronte di vertenze con il personale (23 milioni di euro) e con i terzi (492 milioni di euro).
Il fondo rischi commerciali diminuisce di 19 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016, a seguito degli utilizzi dell'esercizio e della riclassifica a fondo vertenze legali a seguito dell'avvio di una controversia giudiziale.
Il fondo rischi e oneri su partecipazioni e operazioni societarie diminuisce di 5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016.
Gli altri fondi rischi e oneri si incrementano di 4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 a fronte di accantonamenti per rischi di natura regolatoria.
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2016, di 214 milioni di euro e sono cosi composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Debiti verso istituti di previdenza | 232 | 115 |
| Contributi in conto capitale | 391 | 371 |
| Risconti passivi | 655 | 574 |
| Debiti verso imprese controllanti | − | − |
| Debiti verso imprese controllate | 12 | 16 |
| Altri debiti verso terzi | 1 | 1 |
| Totale | 1.291 | 1.077 |
I debiti verso istituti di previdenza sono relativi sia alla posizione debitoria residua nei confronti dell'INPS connessa alla stima dell'onere di ricongiunzione ex lege n. 58/1992, sia – a partire dal 2015 – alla posizione debitoria verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi 2015 riguardanti l'art. 4 commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 legge "Fornero" (per maggiori dettagli si rimanda alla Nota "Costi del personale"). Sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Debiti non correnti | ||
| Scadenti tra il 2° e il 5° esercizio successivo | 220 | 106 |
| Scadenti oltre il 5°esercizio successivo | 12 | 9 |
| 232 | 115 | |
| Debiti correnti | 49 | 65 |
| Totale | 281 | 180 |
La voce Contributi in conto capitale rappresenta la componente da imputare a conto economico sulla base della vita utile residua (stimabile in circa 18 anni) dei cespiti cui afferiscono i contributi stessi ed è principalmente connessa alla realizzazione delle infrastrutture sui progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL.
I risconti passivi a medio/lungo termine comprendono 265 milioni di euro per il differimento dei ricavi da attivazione del servizio telefonico (268 milioni di euro al 31 dicembre 2016).
I debiti verso imprese controllate si riferiscono alle posizioni debitorie per l'adozione del consolidato fiscale nazionale.
Si incrementano, rispetto al 31 dicembre 2016, di 385 milioni di euro e sono cosi composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
31.12.2016 | di cui Strumenti Finanziari IAS 39 |
|
|---|---|---|---|---|---|
| Debiti per lavori su commessa | (a) | 19 | 25 | ||
| Debiti commerciali | |||||
| Debiti verso fornitori | 2.862 | 2.862 | 2.787 | 2.787 | |
| Debiti verso altri gestori di telecomunicazioni |
240 | 240 | 139 | 139 | |
| Debiti verso imprese controllanti | − | − | − | − | |
| Debiti verso imprese controllate | 225 | 225 | 181 | 181 | |
| Debiti verso imprese collegate e joint venture |
3 | 3 | 4 | 4 | |
| Debiti verso altre imprese correlate | 24 | 24 | 168 | 168 | |
| (b) | 3.354 | 3.354 | 3.279 | 3.279 | |
| Debiti vari e altre passività | |||||
| Debiti verso imprese controllanti | − | − | |||
| Debiti verso imprese controllate | 42 | 23 | |||
| Debiti verso altre parti correlate | 23 | − | 38 | 15 | |
| Acconti | 68 | 51 | |||
| Debiti tributari | 484 | 124 | |||
| Debiti verso istituti di previdenza | 145 | 160 | |||
| Debiti per compensi al personale | 167 | 247 | |||
| Poste connesse alla clientela | 503 | 77 | 638 | 198 | |
| Risconti passivi di natura commerciale e varia |
460 | 425 | |||
| Altre passività correnti | 228 | 170 | 298 | 239 | |
| Fondi relativi al personale (ad eccezione del TFR) per le quote che si prevede verranno liquidate entro 12 mesi |
89 | 19 | |||
| Fondi per rischi e oneri per le quote che si prevede verranno liquidate |
|||||
| entro 12 mesi | 268 | 138 | |||
| (c) | 2.477 | 247 | 2.161 | 452 | |
| Totale | (a+b+c) | 5.850 | 3.601 | 5.465 | 3.731 |
(*) Analizzati nella nota "Imposte sul reddito"
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
I debiti commerciali sono pari a 3.354 milioni di euro (3.279 milioni di euro al 31 dicembre 2016); si ricorda che l'andamento dei debiti commerciali nell'esercizio risente della stagionale dinamica dei pagamenti relativi al fatturato passivo e alla concentrazione degli investimenti negli ultimi mesi dell'anno.
I debiti commerciali verso imprese controllate, pari a 225 milioni di euro, si riferiscono a posizioni debitorie verso Telenergia (55 milioni di euro), Telecom Italia Sparkle (42 milioni di euro) per servizi di telecomunicazioni, Olivetti (32 milioni di euro), 4G Retail (22 milioni di euro), HR Services (20 milioni di euro), Telecontact (17 milioni di euro), INWIT (15 milioni di euro) e Telecom Italia Trust Technologies (9 milioni di euro) per rapporti di fornitura. Quelli verso imprese collegate, pari a 3 milioni di euro, sono relativi a rapporti di fornitura principalmente verso Movenda e W.A.Y. S.r.l.. I debiti commerciali verso altre parti correlate, pari a 24 milioni di euro, si riferiscono principalmente a posizioni debitorie verso il gruppo Havas.
I debiti vari e altre passività sono pari a 2.477 milioni di euro e si incrementano di 316 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016. Le principali voci dei debiti vari e altre passività sono le seguenti:
Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui TIM S.p.A. è coinvolta al 31 dicembre 2017, nonché quelli chiusi nel corso dell'esercizio.
Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, TIM S.p.A. ha iscritto passività per complessivi 461 milioni di euro.
Nel settembre 2017 la Corte di Appello di Roma ha respinto l'appello proposto dalla Procura Generale, confermando l'assoluzione nei riguardi dei tre ex manager già disposta in primo grado dal Tribunale di Roma. La Procura Generale aveva impugnato la sentenza del Tribunale di Roma dell'ottobre 2013 con la quale erano stati assolti con formula piena tre ex manager di Telecom Italia Sparkle dalle imputazioni di associazione a delinquere transnazionale finalizzata all'evasione fiscale e dichiarazione infedele mediante l'uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (c.d. "frode carosello"). Il procedimento penale nei loro confronti è definitivamente chiuso, non essendo stata impugnata la sentenza d'appello, diventata quindi irrevocabile. Nel novembre 2017 la Procura di Roma ha inoltre disposto l'archiviazione del procedimento penale anche nei confronti di Telecom Italia Sparkle, indagata ex D.Lgs.231 per asserita associazione a delinquere e riciclaggio transnazionale.
Contestualmente è stata anche ordinata la restituzione a favore della Società della somma di 1.549.000 euro (somma a suo tempo sequestrata e corrispondente alla sanzione pecuniaria massima prevista per l'illecito amministrativo contestato), restituzione che interverrà nella prima parte del 2018.
Per quanto riguarda i rischi di natura fiscale, si ricorda che, nel mese di febbraio 2014, l'Agenzia delle Entrate (Direzione Regionale del Lazio) aveva notificato tre atti di contestazione di sanzioni per gli anni 2005, 2006 e 2007, sull'assunto dell'inesistenza del traffico telefonico nell'ambito della "frode carosello". L'importo delle sanzioni – pari al 25% dei "costi da reato" indebitamente dedotti – ammontava complessivamente a 280 milioni di euro. A tale riguardo la Società aveva presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale di Roma nel mese di aprile 2014. La Commissione respingeva il ricorso con decisione depositata a maggio 2016.
La Società presentava appello in Commissione Tributaria Regionale del Lazio a ottobre 2016 opponendosi alla sentenza di primo grado, chiedendo la sospensione dell'esecutività della sentenza di prime cure, previa presentazione di apposita garanzia fideiussoria. Nel mese di dicembre 2016 la Commissione Tributaria Regionale concedeva tale sospensiva fissando l'udienza per la trattazione nel merito per il mese di aprile 2017. In data 5 aprile 2017 veniva discusso l'appello dinanzi alla Commissione Tributaria Regionale del Lazio. Il 26 aprile 2017 veniva depositata la sentenza di secondo grado che respingeva l'appello della Società. Nel corso dello stesso mese di aprile veniva presentata istanza di rottamazione della cartella – emessa da Equitalia a seguito della sentenza sfavorevole pronunciata dalla Commissione Tributaria Provinciale di Roma – relativa alla richiesta di pagamento dei 2/3 della sanzione irrogata a suo tempo dall'Agenzia delle Entrate; in questo modo il rischio complessivo si riduceva a 93 milioni di euro e la controversia proseguiva limitatamente a tale importo.
Successivamente, a seguito dell'introduzione delle norme sulla definizione agevolata delle liti tributarie pendenti, la società ha provveduto a definire l'intera lite con il pagamento, effettuato in data 2 ottobre 2017, di un importo pari a circa 37 milioni di euro, corrispondente al 40% della sanzione ancora in contestazione. Il contenzioso è pertanto stato estinto.
Nel dicembre 2008 TIM riceveva la notifica della richiesta di rinvio a giudizio per l'illecito amministrativo di cui agli artt. 21 e 25, commi 2 e 4, del D.Lgs. n. 231/2001, in relazione alle vicende che vedevano coinvolti alcuni ex dipendenti della funzione Security ed ex collaboratori della Società, imputati – tra l'altro – di delitti di corruzione di Pubblici Ufficiali, in ipotesi d'accusa finalizzati ad acquisire informazioni da archivi riservati. Nel maggio 2010 TIM usciva definitivamente dal processo penale come imputata, essendo stata approvata dal
giudice dell'Udienza Preliminare l'istanza di applicazione della sanzione su richiesta (patteggiamento) presentata dalla Società. Nel dibattimento avanti alla Prima Sezione della Corte d'Assise del Tribunale di Milano, TIM ha rivestito il duplice ruolo di parte civile e di responsabile civile. Da un lato, infatti, è stata ammessa quale parte civile nei confronti di tutti gli imputati e per tutti i capi di imputazione; dall'altro, è stata chiamata a rivestire il ruolo di responsabile civile ai sensi dell'art. 2049 c.c. per i fatti degli imputati, in relazione a 32 parti civili. Al dibattimento hanno preso parte quali parti civili anche Telecom Italia Latam e Telecom Italia Audit & Compliance Services (ora incorporata in TIM), costituite sin dall'Udienza Preliminare nei confronti di alcuni tra gli imputati per i delitti di intrusione informatica. Al termine della lunga istruttoria dibattimentale, 22 parti civili hanno avanzato richieste risarcitorie anche nei confronti del responsabile civile TIM per oltre 60 milioni di euro (più di 42 milioni di euro sono stati chiesti da una sola parte civile). Anche la Società, quale parte civile, ha rassegnato le proprie conclusioni nei confronti degli imputati, chiedendo la loro condanna al risarcimento di tutti i danni subiti in conseguenza dei fatti in contestazione. Nel mese di febbraio 2013 la I Sezione della Corte d'Assise di Milano ha pronunciato la sentenza di primo grado, applicando agli imputati condanne con pene che vanno da 7 anni e 6 mesi ad un anno di reclusione. La Corte, inoltre, ha riconosciuto, in capo ad alcune parti civili, l'esistenza di un danno non patrimoniale quale conseguenza dei fatti contestati e ha condannato gli imputati in solido con il responsabile civile TIM al loro risarcimento, complessivamente liquidato in 270.000 euro (in parte in solido anche con Pirelli) oltre le spese processuali; contestualmente la Corte ha peraltro condannato gli imputati al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito dalla Società, riconoscendo in favore della stessa una provvisionale di 10 milioni di euro. La sentenza ha inoltre riconosciuto l'esistenza di un danno non patrimoniale in capo a Telecom Italia Latam e Telecom Italia Audit & Compliance Services, condannando gli imputati al risarcimento del danno liquidato equitativamente in 20.000 euro per ciascuna società. Nel mese di novembre 2013 sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di primo grado (che per parte sua la Società ha ritenuto di non impugnare). All'esito del giudizio d'appello, promosso dagli imputati condannati, la sentenza di primo grado è stata parzialmente riformata. Il Giudice d'appello ha preso atto dell'intervenuta prescrizione della maggior parte dei capi d'imputazione pronunciando sentenza di non doversi procedere nei confronti degli imputati condannati in primo grado, fatta eccezione per due, condannati per il delitto di rivelazione di notizia di cui è vietata la divulgazione. Quanto alle statuizioni civili, la Corte ha revocato quelle disposte dal Giudice di primo grado in favore di tre Ministeri, AGCM e Agenzia delle Entrate. La Corte ha ritenuto di revocare anche la provvisionale di 10 milioni di euro concessa alla Società quale parte civile all'esito del primo grado, disponendo la condanna generica degli imputati al risarcimento del danno da liquidarsi in sede civile. Infine, sono state rigettate dal Giudice d'appello anche tutte le richieste risarcitorie avanzate negli appelli da alcune parti civili per complessivi 60 milioni di euro circa, per le quali la Società riveste il ruolo di responsabile civile. All'esito del giudizio d'appello, quindi, sono risultate confermate le statuizioni civili liquidate in primo grado che TIM, in qualità di responsabile civile, ha già corrisposto alle parti civili richiedenti. Avverso la sentenza di secondo grado pronunciata dalla Corte d'Assise d'appello di Milano è stato proposto da parte di tre imputati ricorso per Cassazione per cui si è, a tutt'oggi, in attesa di fissazione dell'udienza.
Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni disponibili alla data di chiusura del presente documento e con particolare riferimento alla complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere tecnicoprocessuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potrebbe pregiudicare seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della controversia.
─ ● ─
A conclusione del procedimento A428, nel mese di maggio 2013 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha comminato a TIM due sanzioni amministrative, per 88.182.000 euro e 15.612.000 euro, per abuso di posizione dominante. La Società (i) avrebbe ostacolato o ritardato l'attivazione dei servizi di accesso richiesti dagli OLO tramite rifiuti ingiustificati e pretestuosi; (ii) avrebbe offerto i propri servizi di accesso ai clienti finali a condizioni economiche e tecniche asseritamente non eguagliabili da parte dei concorrenti che acquistano servizi di accesso all'ingrosso dalla stessa TIM, nelle sole aree geografiche del Paese in cui sono disponibili i servizi di accesso disaggregato alla rete locale e dove, quindi, gli altri operatori possono svolgere un'azione concorrenziale più efficace nei confronti della Società.
TIM ha impugnato il provvedimento innanzi al TAR Lazio, con istanza di sospensiva del pagamento della sanzione. In particolare ha contestato: la lesione dei diritti di difesa all'interno del procedimento, la circostanza che le presunte scelte organizzative contestate da AGCM e asseritamente alla base dell'abuso in materia di processi di provisioning verso gli OLO fossero state oggetto di specifici provvedimenti dell'Autorità di settore (AGCom), la circostanza che la disamina comparata dei processi di provisioning interni/esterni portasse invero a risultanze migliorative per gli OLO rispetto alla direzione retail di TIM, essendo quindi assente ogni forma di disparità di trattamento e/o di comportamenti opportunistici da parte di TIM, nonché (con riferimento al secondo abuso) la inidoneità strutturale delle condotte contestate a determinare una compressione dei margini degli OLO.
Nel maggio 2014, è stata pubblicata la sentenza con la quale il TAR Lazio ha respinto il ricorso di TIM confermando le sanzioni statuite nel provvedimento impugnato. Avverso tale decisione la Società ha presentato, a settembre 2014, ricorso in appello.
Con sentenza n. 2497/15 del mese di maggio 2015, il Consiglio di Stato ha ritenuto la decisione di primo grado immune dai vizi denunciati da TIM e confermato quanto stabilito dall'AGCM. La società aveva provveduto, già in precedenza, al pagamento delle sanzioni e dei relativi interessi.
Con provvedimento notificato nel luglio 2015, l'AGCM ha infine avviato nei confronti di TIM un procedimento di inottemperanza per verificare se la Società abbia rispettato la diffida a non porre in essere comportamenti analoghi a quelli oggetto dell'infrazione accertata con il provvedimento di conclusione del procedimento A428 del maggio 2013.
Il 13 gennaio 2017 è stata notificata a TIM la valutazione conclusiva dell'AGCM , che riconosce che TIM ha pienamente ottemperato al provvedimento A428 e, dunque, che non sussistono i presupposti per l'irrogazione di alcuna sanzione per inottemperanza.
AGCM riconosce, altresì, che il comportamento di TIM successivo al provvedimento del 2013 è stato orientato a un continuo miglioramento delle performance nella fornitura dei servizi di accesso wholesale che ha riguardato, non solo i servizi oggetto dell'istruttoria, ma anche i nuovi servizi di accesso ultrabroadband. Nella valutazione di ottemperanza AGCM ha riconosciuto l'impatto positivo dell'implementazione, ancorché non ancora conclusa, del Nuovo Modello di Equivalence (NME) di TIM. La decisione AGCM ha imposto a TIM di: (i) proseguire nell'attuazione del NME, fino al suo completamento previsto entro il 30 aprile 2017; (ii) informare l'Autorità sui livelli di prestazione dei sistemi di fornitura dei servizi di accesso wholesale e sul completamento del relativo progetto di riorganizzazione interna entro maggio 2017. Entrambe le imposizioni sono state oggetto di tempestivo adempimento valutato positivamente dall'Autorità con comunicazione del 9 agosto 2017.
Vodafone ha impugnato innanzi al TAR Lazio il provvedimento finale del procedimento di inottemperanza adottato da AGCM. TIM si è costituita in giudizio, così come negli ulteriori giudizi intentati nel mese di marzo 2017 dagli operatori CloudItalia, KPNQ West Italia S.p.A. e Digitel.
Nel mese di agosto 2013 Vodafone, anche in qualità di incorporante dell'operatore Teletu, ha formulato, innanzi al Tribunale di Milano, ingenti pretese risarcitorie per presunte condotte abusive e anticoncorrenziali (fondate principalmente sul provvedimento AGCM A428) che TIM avrebbe attuato nel periodo 2008 – 2013. La pretesa economica è stata quantificata da Vodafone in un importo stimato compreso tra 876 milioni di euro e 1.029 milioni di euro.
Vodafone, in particolare, ha contestato l'attuazione di attività di boicottaggio tecnico con il rifiuto delle attivazioni delle linee richieste per i clienti di Teletu (nel periodo dal 2008 al mese di giugno 2013), unitamente all'adozione di asserite politiche abusive di prezzo per i servizi all'ingrosso di accesso alla rete (periodo dal 2008 al mese di giugno 2013). Inoltre la controparte ha lamentato la presunta applicazione di sconti alla clientela business maggiori di quelli previsti (c.d. pratiche di "margin squeeze") e il compimento di presunte pratiche illecite e anticoncorrenziali di winback (nel periodo dalla seconda metà del 2012 al mese di giugno 2013).
TIM si è costituita in giudizio, confutando le richieste di controparte nel merito e nel quantum e spiegando a sua volta domanda riconvenzionale. A seguito dell'intervenuta decisione di agosto 2016 della Corte di Cassazione, confermativa della competenza del Tribunale di Milano a decidere la controversia, il giudizio di merito è quindi ripreso con l'udienza di dicembre 2016.
Con atto di citazione del 28 maggio 2015 innanzi al Tribunale di Milano Vodafone ha avanzato ulteriori pretese risarcitorie, fondate sullo stesso provvedimento AGCM A428 e riferite agli asseriti danni subiti nel periodo luglio 2013 – dicembre 2014 (quindi in un arco temporale successivo a quello oggetto dell'analogo giudizio risarcitorio sopra riportato), per circa 568,5 milioni di euro.
L'azione contiene altresì una riserva di ulteriore quantificazione di danni, in corso di causa, per i periodi successivi, lamentando parte attrice il perdurare delle presunte condotte abusive di TIM. TIM si è costituita in giudizio, confutando le richieste di controparte nel merito e nel quantum e spiegando a sua volta domanda riconvenzionale.
Con ordinanza del 6 ottobre 2016, il giudice ha accolto l'istanza di Vodafone di riunione delle due cause A428 azionate dalla stessa. Al termine dell'udienza di riassunzione del 21 dicembre, sono stati disposti i termini per le memorie istruttorie e fissata, al giorno 11 luglio 2017, l'udienza per l'ammissione dei mezzi di prova. In occasione del deposito della prima memoria istruttoria, successivo all'esito favorevole per TIM del procedimento A428-C (che ha affermato l'assenza di condotte abusive A428 della Società successivamente al 2011) Vodafone ha ritenuto comunque di avanzare ulteriori analoghe pretese anche per il biennio 2015 – 2016, con ciò rideterminando la propria richiesta in complessivi 1.812 milioni di euro, parimenti oggetto di contestazione e confutazione da parte di TIM.
Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, notificato nel mese di agosto 2015, l'operatore Colt Technology Services ha avanzato pretese risarcitorie fondate sul provvedimento decisorio del procedimento A428, e riferite ad asseriti danni subiti nell'arco temporale 2009/2011, in ragione della presunta condotta inefficiente e discriminatoria di TIM nel processo di fornitura dei servizi wholesale. La richiesta risarcitoria è stata quantificata in 27 milioni di euro a titolo di lucro cessante per l'asserita mancata acquisizione di nuovi clienti, ovvero per la ritenuta impossibilità di fornire nuovi servizi alla clientela già acquisita; la controparte ha formulato inoltre richiesta di risarcimento del danno all'immagine e alla reputazione commerciale. Tale giudizio fa seguito alla pretesa stragiudiziale di circa 23 milioni di euro già formulata da Colt nel mese di giugno 2015, che la Società ha respinto integralmente. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le pretese di controparte.
Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Roma, KPNQ West Italia ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 37 milioni di euro, per asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2011, mediante boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso - KO); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento dell'Autorità Antitrust che ha definito il procedimento A428. L'udienza di prima comparizione si è svolta nel maggio 2016. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte.
Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Roma Teleunit ha avanzato pretese risarcitorie nei confronti di TIM per 35,4 milioni di euro fondando la propria azione sul noto provvedimento AGCM che ha definito il procedimento A428. In particolare la controparte lamenta di aver subito da parte di TIM, nel periodo 2009/2010, sia condotte abusive di boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi di accesso alla rete – Ko) sia pratiche anticoncorrenziali di "margin squeeze" (eccesso di compressione dei margini di sconto ritenuti abusivi in quanto non replicabili dai concorrenti). La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte.
Con atto di citazione dell'ottobre 2009 innanzi alla Corte d'Appello di Milano, Teleunit ha chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium. L'attrice ha quantificato i danni in un importo di circa 362 milioni di euro. TIM si è costituita in giudizio contestando le pretese di controparte.
A seguito della sentenza del gennaio 2014 con la quale la Corte d'Appello ha dichiarato la propria incompetenza, in favore del Tribunale, Teleunit ha riassunto, nel successivo mese di aprile, il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. TIM si è costituita nel giudizio riassunto confutando le tesi di controparte.
Con sentenza del maggio 2017 il Tribunale di Milano ha integralmente rigettato la domanda di Teleunit, condannando la stessa alla rifusione delle spese di lite. Tale sentenza è stata impugnata da Teleunit, nel mese di giugno 2017, innanzi alla Corte d'Appello di Milano. La Società si è costituita nel giudizio d'appello confutando le argomentazioni di controparte e chiedendo l'integrale conferma della sentenza di primo grado.
E' pendente, innanzi al Tribunale di Roma, il giudizio risarcitorio promosso da Siportal nei confronti di TIM, con pretese complessivamente indicate in circa 48,4 milioni di euro per asseriti danni derivanti dalla condotta di boicottaggio tecnico attuata nel periodo dal 2009-2011 e dagli effetti inerziali dell'abuso sino al 2015 con la perdita di partner commerciali e di ulteriori acquisizioni di clienti (tale ultima voce di danno è stata quantificata in 25 milioni di euro). L'azione è fondata sul noto provvedimento AGCM che ha definito il procedimento A428. La Società si è costituita in giudizio rigettando integralmente le pretese di controparte.
Con provvedimento deliberato in data 10 luglio 2013 l'AGCM ha esteso a TIM l'istruttoria avviata nel marzo dello stesso anno nei confronti di alcune imprese attive nel settore dei servizi di manutenzione di rete fissa, volta a verificare l'esistenza di un'intesa vietata ai sensi dell'art. 101 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. Il procedimento è stato avviato in seguito alla presentazione da parte di Wind di due segnalazioni con le quali si informava l'AGCM di aver riscontrato, a fronte di una richiesta d'offerta per l'affidamento dei servizi di manutenzione correttiva della rete, la sostanziale uniformità dei prezzi praticati dalle suddette imprese e la significativa differenza con le offerte presentate successivamente da altre e diverse aziende.
A TIM l'AGCM ha contestato di avere svolto un ruolo di coordinamento delle altre parti della procedura sia nel corso della formulazione delle offerte richieste da Wind, sia in relazione alle posizioni rappresentate all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
TIM ha impugnato i suddetti provvedimenti dinanzi al TAR, per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust. In data 7 luglio 2014, l'AGCM ha notificato l'estensione oggettiva del procedimento al fine di verificare se la Società, abusando della propria posizione dominante, abbia posto in essere iniziative idonee a influenzare le condizioni di offerta dei servizi tecnici accessori in occasione della formulazione delle offerte a Wind e Fastweb da parte delle imprese di manutenzione. Con il provvedimento di estensione, l'Autorità ha altresì prorogato il termine di chiusura del procedimento, originariamente previsto per il 31 luglio 2014, al 31 luglio 2015. Anche tale provvedimento di estensione è stato impugnato innanzi al TAR del Lazio per carenza di competenza dell'Autorità Antitrust.
Nel novembre 2014, per ragioni di economia procedimentale e pur convinta di aver agito in maniera legittima, TIM ha presentato all'Autorità una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria. Con delibera del 19 dicembre 2014 l'AGCM ha ritenuto che detti impegni non fossero manifestamente infondati e ne ha successivamente disposto la pubblicazione a market test.
Il 25 marzo 2015, AGCM ha definitivamente rigettato gli impegni suddetti ritenendoli non idonei a rimuovere i profili anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria.
In data 21 luglio 2015 è stata notificata alle parti del procedimento la Comunicazione delle Risultanze Istruttorie nella quale gli Uffici dell'AGCM hanno espresso la propria posizione nel senso di (i) archiviare le contestazioni relative all'abuso di posizione dominante e di (ii) confermare invece l'esistenza tra TIM e le imprese di manutenzione di un'intesa volta a coordinare le offerte economiche predisposte per Wind e Fastweb e a prevenire l'erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.
Il 16 dicembre 2015 è stato emesso il provvedimento finale che conferma le conclusioni della Comunicazione delle Risultanze Istruttorie, sostenendo l'esistenza, tra il 2012 e il 2013, di una intesa restrittiva della concorrenza e per l'effetto infliggendo alla Società una sanzione di 21,5 milioni di euro, pagata a marzo 2016. Il mercato rilevante è quello della manutenzione correttiva (assurance) e, più precisamente, della bonifica impulsiva su linee ULL di TIM. Obiettivo delle condotte tenute dalla Società e dalle imprese di rete sarebbe stato quello di limitare il confronto competitivo e prevenire l'evoluzione delle forme di erogazione disaggregata dei servizi tecnici accessori.
TIM ha presentato ricorso al TAR Lazio avverso il provvedimento. Con sentenza n. 09554/2016 del mese di settembre 2016, il ricorso è stato respinto e avverso tale decisione la Società ha presentato ricorso in appello al Consiglio di Stato.
Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, Wind ha avanzato pretese risarcitorie nei confronti di TIM per circa 57 milioni di euro recentemente incrementate in corso di giudizio a circa 58 milioni di euro, a titolo di danni conseguenti ad asserite condotte anticoncorrenziali oggetto di censura del procedimento AGCM I-761 (in tema di manutenzione correttiva). A dire della controparte tali condotte avrebbero ritardato e ostacolato la possibilità per la stessa di ottenere condizioni più favorevoli all'acquisto disaggregato dei servizi di riparazione guasti sulle linee di accesso ULL e i loro effetti, inizialmente indicati come protratti sino al dicembre 2015, sono poi stati indicati da Wind come ancora in corso. TIM si è costituita in giudizio confutando le richieste di controparte.
Con atto di citazione innanzi al Tribunale di Milano, Vodafone ha convenuto in giudizio TIM e alcune imprese di rete, avanzando pretese risarcitorie nei confronti della Società per circa 193 milioni di euro, a titolo di danni conseguenti ad asserite condotte anticoncorrenziali oggetto di censura del noto procedimento AGCM I-761 (in tema di manutenzione correttiva), riferite all'arco temporale dal 2011 al 2017.
Vodafone contesta un'asserita violazione della normativa antitrust attuata da TIM, nei mercati all'ingrosso dell'accesso alla propria rete fissa (linee ULL; Bitstream; WLR), mediante abuso di posizione dominante e intesa illecita con le imprese di manutenzione per il mantenimento del monopolio sull'offerta dei servizi di manutenzione correttiva sulla propria rete. In particolare tale intesa restrittiva avrebbe riguardato il coordinamento, da parte della Società, delle condizioni economiche contenute nelle offerte formulate dalle suddette imprese nei confronti degli OLO, per il servizio di manutenzione, a prezzi artificiosamente elevati rispetto al costo della manutenzione ricompresa nel canone di accesso regolamentato, allo scopo di far ritenere come non conveniente la disaggregazione del servizio stesso. La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le richieste di controparte.
Nel mese di giugno 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato il procedimento A514 nei confronti di TIM per accertare un possibile abuso di posizione dominante in violazione dell'art. 102 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. Il procedimento è stato avviato sulla base di alcune segnalazioni giunte, tra il mese di maggio e di giugno 2017, da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e Wind Tre e riguarda un presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e dei servizi retail relativi alle rete fissa a banda larga e ultralarga. In particolare, l'AGCM ha ipotizzato che TIM abbia tenuto condotte volte a: i) rallentare e ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al fine di ritardare o rendere meno remunerativo l'ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; ii) accaparrarsi preventivamente la clientela sul mercato retail dei servizi a banda ultralarga, mediante politiche commerciali volte a restringere lo spazio di contendibilità della clientela residuo per gli operatori concorrenti. A seguito dell'avvio del procedimento, nel mese di luglio 2017 è stata svolta un'ispezione da parte dei funzionari dell'Autorità presso alcune sedi di TIM. Il procedimento dovrà concludersi entro il 31 ottobre 2018. Lo scorso 2 novembre TIM ha depositato una memoria difensiva nella quale, a supporto della correttezza del proprio operato, sono state confutate tutte le ipotesi di illegittimità dei comportamenti asseritamente tenuti da TIM e formanti oggetto del procedimento.
Nella sua adunanza del 1° febbraio 2017, AGCM ha avviato un procedimento istruttorio per possibile violazione dell'articolo 101 TFUE (divieto di intese restrittive della concorrenza) nei confronti di TIM S.p.A. e Fastweb S.p.A., a seguito della sottoscrizione di un accordo volto alla costituzione di una impresa comune cooperativa denominata Flash Fiber S.r.l.. TIM, d'intesa con Fastweb, ha presentato ad AGCM, sotto forma di proposta di impegni, alcune modifiche agli accordi sottoscritti, finalizzate a chiudere il procedimento senza accertare l'infrazione e, quindi, senza alcuna sanzione pecuniaria. Lo scorso 20 dicembre 2017 AGCM ha deciso di prorogare al 28 febbraio 2018 il termine per la valutazione della proposta degli impegni e al 31 luglio 2018 il termine per la chiusura del procedimento. In caso di approvazione degli impegni TIM, AGCM renderà nota la decisione dopo aver ottenuto i prescritti pareri da AGCom e dalla Commissione Europea. Qualora gli impegni fossero rigettati, il procedimento proseguirebbe per concludersi entro il 31 luglio 2018.
Nel mese di giugno 2015 Vodafone ha promosso un'azione risarcitoria innanzi al Tribunale di Milano per l'asserito abuso di posizione dominante da parte di TIM nel mercato dei servizi di accesso in fibra bitstream "NGA" e "VULA", con pretese economiche indicate inizialmente in circa 4,4 milioni di euro e incrementate in un range compreso tra i 30 e i 48,9 milioni di euro.
La condotta abusiva lamentata da controparte sarebbe stata attuata da TIM mediante offerte aggressive per l'accaparramento di clientela e anche ostacolando l'accesso della stessa alla rete in fibra per rendere più difficoltosa l'erogazione di servizi ultrabroadband ai propri clienti.
La Società si è costituita in giudizio contestando integralmente le richieste di controparte nonché, successivamente, la sua revisione dell'entità economica della pretesa formulata nel 2016 in corso di causa.
Nel mese di giugno 2009, Eutelia e Voiceplus hanno chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium (basato sull'offerta al pubblico di servizi resi tramite le cosiddette Numerazioni Non Geografiche). Le attrici hanno quantificato i loro danni in un importo complessivo pari a circa 730 milioni di euro.
L'azione segue un procedimento cautelare in cui la Corte di Appello di Milano ha inibito alla Società alcuni comportamenti in materia di gestione delle relazioni economiche con Eutelia e Voiceplus aventi a oggetto le Numerazioni Non Geografiche, per le quali TIM gestiva, per conto di tali OLO e in virtù di obblighi regolatori, l'incasso dai clienti finali. A seguito della sentenza con la quale la Corte d'Appello di Milano ha accolto le eccezioni di TIM dichiarando la propria incompetenza in favore del Tribunale Civile, Eutelia in amministrazione straordinaria e Voiceplus in liquidazione hanno riassunto il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. L'udienza di prima comparizione si è svolta nel mese di marzo 2014. TIM si è costituita in giudizio confutando le tesi delle controparti. A seguito del fallimento di Voiceplus il Tribunale di Milano, con ordinanza del mese di settembre 2015, ha dichiarato l'interruzione del giudizio che è stato successivamente riassunto da Voiceplus.
Con sentenza del mese di febbraio 2018 il Tribunale di Milano, in accoglimento delle tesi difensive di TIM, ha rigettato la domanda risarcitoria delle controparti condannando le stesse, in solido, alla rifusione delle spese legali.
Nel 2016 TIM ha promosso un'azione giudiziale civile avanti il Tribunale di Milano nei confronti di SKY Italia, ai fini dell'accertamento della nullità, per abuso di posizione dominante imputabile alla controparte, del contratto di partnership stipulato tra le società ad aprile 2014 per la veicolazione e commercializzazione, nel periodo 2015-2019, dell'offerta SKY IPTV (Internet Protocol Television) sulla piattaforma IPTV di TIM.
La Società ha anche richiesto, in subordine, la riduzione a equità degli importi pretesi da SKY a titolo di c.d. Minimi Garantiti ("penali") stabiliti a vantaggio di SKY e correlati a predeterminate soglie di acquisizione di clientela e di churn-rate nel quinquennio della partnership.
SKY si è costituita in giudizio a febbraio 2017, contestando la richiesta di TIM e chiedendo il pagamento dei Minimi Garantiti asseritamente maturati, richiesta cui la Società si è opposta. Il giudizio prosegue: la prossima udienza è fissata nel mese di maggio 2018.
La delibera 121/17/CONS di marzo 2017 con la quale l'AGCom ha integrato la n. 252/16/CONS costituisce l'esito conclusivo di un percorso regolamentare che ha sempre avuto in via esclusiva la finalità di tutela della trasparenza delle tariffe e della comparazione delle condizioni economiche.
Detta delibera 121/17/CONS ha tra l'altro introdotto disposizioni sulla cadenza della fatturazione per la telefonia, prescrivendo in particolare per la telefonia fissa che essa dovesse essere su base mensile o suoi multipli e per la telefonia mobile su base almeno quadrisettimanale.
TIM ha impugnato dinanzi al TAR la delibera n. 121/17/CONS per difetto assoluto di attribuzione; in data 12 febbraio 2018 è stato pubblicato il dispositivo di sentenza che respinge il ricorso. La decisione sarà impugnata da TIM innanzi al Consiglio di Stato.
Nel corso del mese di dicembre 2017 AGCom, con la Delibera 499/17/CONS, accertata la violazione da parte di TIM di quanto disposto nella Delibera 121/17 per non aver adottato una cadenza di rinnovo delle offerte di telefonia fissa e di fatturazione su base mensile o suoi multipli, ha applicato a TIM una sanzione di 1.160.000 euro, diffidandola a provvedere – in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o di multipli del mese - a stornare gli importi corrispondenti al corrispettivo per il numero di giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio a causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile.
TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio anche questa seconda delibera con richiesta di sospensione cautelare che, in data 22 febbraio 2018, è stata accolta dal TAR limitatamente alla parte relativa agli ordini di rimborso con contestuale fissazione dell'udienza per la trattazione del merito in data 14 novembre 2018.
Inoltre la Legge 4 dicembre 2017 n. 172 ha stabilito che i contratti di fornitura nei servizi di comunicazione elettronica prevedano obbligatoriamente la cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione dei servizi su base mensile o di multipli del mese.
TIM si adeguerà a tale dispositivo nei tempi previsti dalla legge, e cioè entro 120 giorni dalla sua entrata in vigore (5 aprile 2018).
In data 7 marzo 2018, è stata notificata a TIM una ulteriore delibera (Delibera 112/2018/CONS) con cui AGCOM ha (i) diffidato la Società a posticipare, limitatamente ai sevizi di telefonia fissa, la data di decorrenza delle fatture emesse dopo il ripristino della fatturazione con cadenza mensile di un numero di giorni pari a quelli presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadri-settimanale; e (ii) revocato la precedente delibera 499/17/CONS nella parte in cui TIM veniva diffidata a stornare gli importi presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadri-settimanale. La predetta delibera è oggetto di impugnativa dinanzi al TAR Lazio da parte di TIM.
La valorizzazione economica degli importi di cui è stato chiesto lo storno non è agevole, in quanto dipendente dal churn dei singoli clienti, dalla tipologia di contratto e dalla sua decorrenza.
La Società – supportata da consulenti legali – ha ritenuto solo possibile e non probabile il rischio dell'insorgere di una passività significativa e non ha perciò effettuato alcun accantonamento.
Si evidenzia, infine, che in data 19 febbraio 2018 l'AGCM ha avviato il procedimento istruttorio I820 nei confronti delle società TIM, Vodafone, Fastweb, Wind-Tre e dell'Associazione di categoria ASSTEL per verificare l'ipotesi della sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori di telefonia fissa e mobile al fine di coordinare le rispettive strategie commerciali, violando in tal modo l'art. 101 TFUE.
Il presunto coordinamento, secondo il provvedimento di apertura del procedimento da parte di AGCM, si sarebbe concretizzato nelle modalità di attuazione dell'obbligo introdotto dall'articolo 19 quinquiesdecies del D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017) che impone agli operatori di servizi di comunicazione elettronica una cadenza mensile (o di multipli del mese) per la fatturazione e il rinnovo delle offerte dei servizi fissi e mobili. Il termine per la chiusura del procedimento è fissato per il 31 marzo 2019.
In data 21 marzo 2018, AGCM ha emanato una misura cautelare provvisoria nei confronti di tutti gli operatori coinvolti nel procedimento con cui ha ordinato di sospendere, nelle more del procedimento, l'attuazione dell'intesa concernente la determinazione del repricing comunicato agli utenti in occasione della rimodulazione del ciclo di fatturazione in ottemperanza alla Legge 172/17 e di rideterminare autonomamente la propria strategia commerciale.
Nell'agosto 2017 la Presidenza del Consiglio ha avviato nei confronti di TIM (ed anche di Vivendi) un procedimento volto a verificare l'esistenza, in capo a TIM dell'obbligo di notificare, ai sensi della disciplina cd. Golden Power, l'acquisto da parte di Vivendi del controllo societario di TIM e degli attivi strategici da questa detenuti. Nel settembre 2017, il procedimento in questione si è concluso con l'accertamento dell'esistenza di tale obbligo in capo a TIM con decorrenza dal 4 maggio 2017 (data dell'Assemblea degli Azionisti che ha rinnovato gli organi sociali di TIM).
Per l'effetto di tale decisione della Presidenza del Consiglio, è stato avviato un nuovo procedimento amministrativo (tuttora in corso) per l'eventuale irrogazione in capo a TIM di una sanzione pecuniaria prevista dalla disciplina Golden Power per inottemperanza all'obbligo di notifica (sanzione il cui valore economico potrebbe essere non inferiore all'1% del fatturato "cumulato realizzato dalle imprese coinvolte" nella operazione oggetto di mancata notifica, sulla base delle risultanze dell'ultimo bilancio approvato).
La Società è convinta di disporre di argomentazioni giuridiche volte a dimostrare che alcun obbligo di notifica del controllo di Vivendi su di essa gravava e ha già presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento del provvedimento del settembre 2017.
Per altro verso, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dalla disciplina della Golden Power attraverso due specifici provvedimenti dell'ottobre e del novembre 2017 tramite i quali ha imposto specifiche prescrizioni e condizioni a TIM S.p.A. e alle società del gruppo Telecom Italia Sparkle e Telsy Elettronica e Telecomunicazioni.
Le prescrizioni, secondo l'Autorità Amministrativa, sono sostanzialmente connesse alla circostanza che tali società svolgono, in parte, attività rilevanti per la sicurezza nazionale e per ciò che riguarda TIM alla circostanza che questa è titolare delle infrastrutture e degli impianti utilizzati per la fornitura dell'accesso agli utenti finali dei servizi rientranti negli obblighi del servizio universale.
L'eventuale mancata esecuzione, da parte dei destinatari dei provvedimenti, delle condizioni e prescrizioni è sanzionata con le stesse modalità previste dalla mancata notifica di atti rilevanti ai fini dell'applicazione della disciplina della cd. Golden Power.
Le società soggette alle prescrizioni sono tenute a inviare relazioni periodiche ad un apposito Comitato di Monitoraggio costituito presso la Presidenza del Consiglio con la finalità di verificare l'ottemperanza alle suddette prescrizioni.
La prima relazione di ottemperanza che illustra tutte le proposte e le attività poste in essere per dar corso alle prescrizioni è già stata inviata dal Gruppo alla Presidenza del Consiglio nel dicembre 2017.
Non di meno anche in tale caso TIM ha già presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento dei provvedimenti in questione.
In data 29 ottobre 2015 la Guardia di Finanza ha concluso una verifica fiscale nei confronti di TIM S.p.A., avviata nell'anno 2013 e riguardante le annualità dal 2007 al 2014. Il Processo Verbale di Constatazione (PVC) conteneva due rilievi sostanziali. Il primo era relativo al presunto mancato addebito di royalties alla propria controllata indiretta TIM Brasil, per l'uso del marchio "TIM". Il secondo riguardava l'asserita mancata applicazione di ritenute alla fonte sugli interessi pagati alla controllata Telecom Italia Capital S.A..
Al riguardo, nel dicembre 2015, sulla base del predetto processo verbale, l'Agenzia delle Entrate di Milano ha notificato alla società degli avvisi di accertamento per il periodo d'imposta 2010, mentre nel dicembre 2016, ha notificato degli avvisi di accertamento per i periodi d'imposta 2007 e 2011.
La Società, pur ritenendo, anche sulla base di pareri rilasciati da autorevoli professionisti, di aver correttamente operato nell'adempimento di tutti gli obblighi fiscali, ha esperito un tentativo di adesione con l'Agenzia delle Entrate. Non essendo pervenuta a un accordo, la Società, come già avvenuto in merito al periodo d'imposta 2010, ha presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale anche avverso gli avvisi di accertamento relativi ai periodi di imposta 2007 e 2011.
A seguito di ulteriori approfondimenti e reciproche valutazioni, la Società e l'Agenzia delle Entrate nel dicembre 2017 hanno raggiunto un accordo complessivo per la chiusura delle contestazioni relative a tutte le predette annualità, tramite gli istituti dell'accertamento con adesione e della conciliazione stragiudiziale. L'accordo ha comportato un onere complessivo per imposte, interessi e sanzioni, di circa 48 milioni di euro.
Con decisione pubblicata nel mese di luglio 2015, il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello proposto da AGCom e TIM avverso la sentenza del TAR Lazio in tema di finanziamento degli obblighi di servizio universale per il periodo 1999-2003. Con tale sentenza il giudice amministrativo ha accolto i ricorsi proposti da Vodafone annullando le delibere AGCom nn.106,107,109/11/CONS di rinnovazione dei procedimenti relativi, che includevano anche Vodafone tra i soggetti tenuti al contributo, per un importo di circa 38 milioni di euro. La sentenza, in sostanza, afferma che l'Autorità non ha dimostrato quel certo grado di "sostituibilità" tra telefonia fissa e mobile propedeutica all'inclusione dei gestori mobili tra i soggetti tenuti a remunerare il costo del servizio universale, ciò che comporta per l'AGCom la necessità di emettere un nuovo provvedimento.
TIM ha presentato istanza di rinnovazione all'AGCom e ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato (la Cassazione ha poi ritenuto inammissibile tale ricorso).
Nel mese di aprile 2016 Vodafone ha proposto ricorso innanzi al Consiglio di Stato, contro il Ministero dello Sviluppo Economico e nei confronti di TIM, per l'ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato già impugnata da TIM. Tale ricorso si riferisce alla delibera AGCom n. 109/11/CONS (annualità 2003 per la quale Vodafone aveva versato la somma di circa 9 milioni di euro a titolo di contributo di cui chiede la restituzione).
Il Consiglio di Stato, con sentenza novembre 2016, ha rigettato il ricorso rinviando al TAR la decisione sulle modalità di ottemperanza. Nel mese di febbraio 2017 Vodafone ha presentato al TAR Lazio quattro nuovi ricorsi contro il MISE e nei confronti di TIM per l'ottemperanza della sentenza, confermata in secondo grado, di annullamento delle delibere per le annualità 1999-2003 e la restituzione degli importi di circa 38 milioni di euro già versati al MISE a titolo di contributo.
In ordine ai giudizi promossi negli anni scorsi relativi alla richiesta di pagamento, da parte del Ministero delle Comunicazioni, di conguagli su quanto versato a titolo di canone di concessione per gli anni 1994-1998 (per un importo complessivo di 113 milioni di euro), il TAR Lazio ha respinto il ricorso della Società avverso la richiesta di conguaglio sul canone per l'esercizio 1994 per un importo di circa 11 milioni di euro, di cui 9 milioni di euro a fronte di fatturato non percepito per perdite su crediti. TIM ha proposto ricorso in appello.
Con due ulteriori sentenze il TAR Lazio, ribadendo le motivazioni già espresse in precedenza, ha respinto anche i ricorsi con i quali la Società ha impugnato le richieste di conguagli per canoni di concessione relativi agli anni 1995 e 1996-1997-1998, per un importo di circa 46 milioni di euro. Anche per queste sentenze TIM ha proposto ricorso al Consiglio di Stato.
Nel mese di settembre 2014 la Procura della Repubblica di Ivrea ha chiuso le indagini relative alla presunta esposizione ad amianto di 15 ex lavoratori delle società "Ing. C. Olivetti S.p.A." (oggi TIM S.p.A.), "Olivetti Controllo Numerico S.p.A.", "Olivetti Peripheral Equipment S.p.A.", "Sixtel S.p.A." e "Olteco S.p.A." e ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini a 39 indagati (fra cui ex Amministratori delle società indicate). Nel mese di dicembre 2014 la Procura della Repubblica di Ivrea ha formulato richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 33 dei 39 indagati originari, chiedendo contestualmente l'archiviazione per 6 posizioni.
Nel corso dell'udienza preliminare, che ha preso avvio nel mese di aprile 2015, TIM ha assunto il ruolo di responsabile civile, essendo stata formalmente citata da tutte le 26 parti civili (enti e persone fisiche) costituite nel procedimento. All'esito dell'udienza preliminare, è stato disposto il rinvio a giudizio nei confronti di 18 degli originari 33 imputati. A novembre 2015 ha preso avvio il dibattimento e la Società, quale responsabile civile, ha raggiunto un accordo transattivo con 12 delle 18 persone fisiche (eredi/persone offese/familiari) costituite parte civile che, pertanto, hanno provveduto alla revoca della citazione del responsabile civile nei confronti di TIM.
All'esito del giudizio di primo grado, che si è concluso nel luglio 2016, sono stati condannati 13 dei 18 imputati persone fisiche con pene comprese fra 1 anno e 5 anni di reclusione: quattro imputati sono stati viceversa assolti ed una posizione è stata stralciata per motivi di salute. Gli imputati sono stati altresì condannati a risarcire in solido con il responsabile civile TIM una somma complessiva di circa 1,9 milioni di euro a titolo di provvisionale a favore dell'INAIL e dei 6 eredi che non hanno aderito alla proposta transattiva. E' stata viceversa inflitta una condanna generica al risarcimento del danno a favore delle restanti parti civili (enti/sindacati/associazioni), che dovranno dunque rivolgersi al giudice civile per la quantificazione del danno. La Società ha impugnato le motivazioni della sentenza di primo grado e il procedimento pende ora avanti alla Corte d'Appello di Torino. La Società ha sottoscritto accordi transattivi anche con gli ultimi 6 eredi costituiti parte civile, avendo quindi raggiunto accordi transattivi con tutti gli eredi e i familiari che si erano costituiti parte civile nel procedimento penale.
Sono pendenti alcuni contenziosi instaurati, alla fine degli anni '90, dalla Ing. C. Olivetti & C. S.p.A. (oggi TIM) avverso le Poste, riguardanti il mancato pagamento di prestazioni rese nell'ambito di una serie di contratti di fornitura di beni e servizi informatici. Le sentenze, già emesse in primo grado, hanno stabilito un esito parzialmente favorevole alla ex Olivetti e sono state impugnate da Poste in singoli giudizi d'appello.
A tale riguardo, mentre una sentenza della Corte d'Appello di Roma del 2009 ha confermato una delle partite creditorie a favore di TIM, un'altra sentenza della stessa Corte ha dichiarato la nullità di uno dei contratti controversi. A seguito di tale pronuncia, Poste aveva notificato un atto di precetto per la restituzione di circa 58 milioni di euro, opposto da TIM data la pendenza del giudizio di Cassazione per la riforma della suddetta decisione.
A seguito della sentenza della Corte di Cassazione del 2012 che ha cassato con rinvio la decisione della Corte di Appello a fondamento del precetto, il Tribunale di Roma ha dichiarato cessata la materia del contendere nell'ambito del procedimento esecutivo, essendo venuto meno il titolo azionato da Poste. Il giudizio è stato riassunto innanzi ad altra sezione della Corte d'Appello di Roma.
La curatela del fallimento Elinet S.p.A., e successivamente le curatele di Elitel S.r.l. e di Elitel Telecom S.p.A (allora controllante del gruppo Elitel), hanno impugnato nel 2014 la sentenza con la quale il Tribunale di Roma ha rigettato le domande risarcitorie delle curatele del Gruppo Elinet-Elitel, riproponendo una pretesa risarcitoria per complessivi 282 milioni di euro. Le contestazioni rivolte alla Società riguardano il presunto svolgimento di attività di direzione e coordinamento sull'attrice, e con essa sul gruppo Elitel (operatore alternativo nel cui capitale la TIM non ha mai avuto alcuna interessenza), che sarebbe stato attuato mediante la leva della gestione dei crediti commerciali. TIM si è costituita in giudizio confutando le pretese di controparte.
Nel maggio 2012, TIM e Telecom Italia International N.V. (oggi fusa in Telecom Italia Finance) hanno ricevuto la notifica di un procedimento arbitrale promosso dal gruppo Opportunity per il risarcimento di danni asseritamente subiti per la presunta violazione di un accordo transattivo firmato nel 2005. Nella prospettazione di parte attrice, i danni sarebbero riconducibili a circostanze emerse nell'ambito dei procedimenti penali innanzi al Tribunale di Milano aventi, fra l'altro, a oggetto attività illecite poste in essere da ex dipendenti di TIM.
Conclusasi la fase istruttoria, nel mese di novembre 2014 si è tenuta l'udienza di discussione, a seguito della quale le parti hanno depositato le proprie memorie conclusionali in vista della decisione del caso.
Nel mese di settembre 2015, il Tribunale Arbitrale ha dichiarato la chiusura del procedimento in vista del deposito del lodo.
Successivamente, il Tribunale Arbitrale ha consentito alle parti uno scambio di brevi memorie e la Corte ICC ha prorogato il termine per il deposito del lodo.
Nel settembre 2016 la Corte ICC ha comunicato alle parti il lodo, mediante il quale il Tribunale Arbitrale ha respinto tutte le pretese del gruppo Opportunity e ha deciso per la compensazione fra le parti delle spese legali, per gli esperti e amministrative.
Ad aprile 2017 il gruppo Opportunity ha presentato appello contro il lodo arbitrale avanti alla Corte d'Appello di Parigi.
Nel novembre 2017, TIM e Telecom Italia Finance hanno ricevuto dal Segretariato della Corte Internazionale di Arbitrato dell'ICC la notifica di una Richiesta per la Revisione dello stesso lodo arbitrale depositata dal gruppo Opportunity, al fine di ottenere l'emissione di un nuovo lodo. E' in fase di costituzione il Tribunale Arbitrale.
Nel mese di settembre 2015, JVCO Participações Ltda ha depositato una richiesta di arbitrato innanzi alla Camara de Arbitragem do Mercado (CAM) con sede a Rio de Janeiro nei confronti di TIM, Telecom Italia International, (oggi fusa in Telecom Italia Finance-TIF), Tim Brasil Serviços e Participações S.A. e Tim Participações S.A. chiedendo il risarcimento di danni derivanti da un asserito abuso di potere di controllo su Tim Participações. Nel seguente mese di ottobre, tutte le società convenute si sono costituite mediante deposito di comparsa di risposta e Tim Participações ha richiesto in via riconvenzionale la condanna di JVCO per abuso di condotta di azionista minoritario.
Successivamente è stato costituito il collegio arbitrale e nel mese di maggio 2016 si è svolta l'udienza preliminare, in cui sono stati sottoscritti i Terms of Reference. A valle dell'udienza, il Tribunale Arbitrale ha emesso un ordine procedurale, accogliendo l'istanza del Gruppo sull'esame preliminare della questione di legittimazione attiva di JVCO e fissando il calendario provvisorio dell'arbitrato. Nel mese di giugno le parti si sono scambiate le proprie memorie e nelle loro difese TIM, Telecom Italia International, Tim Brasil Serviços e Participações S.A. e Tim Participações S.A. hanno eccepito la legittimazione attiva di controparte, la legittimazione passiva di Tim Participações, e contestato la sussistenza dell'abuso di potere. Nel mese di luglio 2016 le parti hanno depositato le memorie di replica. Il 19 ottobre 2016 il Tribunale Arbitrale ha emesso un ordine procedurale sul tema preliminare della legittimazione processuale delle parti, ritenendo sussistere la legittimazione attiva di JVCO e la legittimazione passiva di Tim Participações, fissando il calendario per successive repliche delle parti. Il 21 novembre e il 19 dicembre 2016 le parti hanno depositato ulteriori repliche. Il 31 gennaio 2017 il Tribunale Arbitrale ha emesso un ordine procedurale, esprimendosi su questioni processuali, riassumendo le principali questioni controverse del procedimento e disponendo in merito alla fase di istruzione probatoria. Le parti hanno quindi indicato i mezzi di prova che intendono produrre in giudizio; successivamente, il Tribunale Arbitrale ha fissato le date delle udienze.
Nel mese di giugno 2017 si sono tenute a Rio De Janeiro le udienze dibattimentali con successivo deposito di ulteriore documentazione e scambi di memorie. Nel mese di marzo 2018, sono state depositate le memorie conclusionali di tutte le parti del procedimento.
Nel marzo 2012 TIM ha ricevuto la notifica di un avviso di conclusione delle indagini preliminari, dal quale risultava che la Società era indagata dalla Procura della Repubblica di Milano ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001 per i delitti di ricettazione e di falso, commessi, in ipotesi d'accusa, da quattordici dipendenti del c.d. "canale etnico", in concorso con alcuni dealer, allo scopo di ottenere indebite provvigioni da TIM.
La Società che, nel corso del 2008 e del 2009 aveva già presentato due atti di querela in quanto persona offesa e danneggiata da simili condotte, e che aveva provveduto a sospendere i dipendenti coinvolti nel procedimento penale (sospensione alla quale è seguito il licenziamento), ha depositato una prima memoria difensiva corredata da una consulenza tecnica di parte, richiedendo l'archiviazione della propria posizione e l'iscrizione degli indagati anche per il delitto di truffa aggravata ai suoi danni. Nel dicembre 2012 la Procura della Repubblica ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 89 imputati e della stessa Società.
Nel corso dell'udienza preliminare, la Società è stata ammessa come parte civile nel processo e, nel novembre 2013, sono state depositate le conclusioni nell'interesse della parte civile, ribadendo nel merito la totale estraneità di TIM agli addebiti mossi.
All'esito dell'udienza preliminare, svoltasi nel marzo 2014, il Giudice dell'Udienza Preliminare ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati (inclusa TIM) che non hanno richiesto la definizione della propria posizione con riti alternativi, ritenendo necessario "il vaglio dibattimentale". Ad aprile 2016, all'esito dell'istruttoria dibattimentale, il P.M. ha chiesto la condanna di TIM a una sanzione amministrativa pecuniaria di 900 mila euro, mentre ha ritenuto di non chiedere alcuna confisca del presunto profitto dei reati (che in sede di richiesta di rinvio a giudizio era stato quantificato in una somma di diversi milioni di euro), sull'assunto che TIM abbia comunque posto rimedio alle presunte carenze organizzative. La Società, pur dando atto del considerevole ridimensionamento del quadro accusatorio, ha ribadito la sua totale estraneità ai fatti in questione. Nel mese di novembre 2016 il Tribunale ha pronunciato sentenza di assoluzione della Società perché il fatto non sussiste. Sono, inoltre, stati assolti, a vario titolo, anche tutti gli imputati persone fisiche. La sentenza di assoluzione non è definitiva, poiché è stata impugnata in aprile 2017 dal Pubblico Ministero che ha promosso ricorso avanti alla Corte di Cassazione.
TIM ha convenuto in giudizio in sede civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il risarcimento del danno causato dallo Stato Italiano attraverso la sentenza d'appello n. 7506/09 pronunciata dal Consiglio di Stato in violazione, ad avviso della Società, dei principi del diritto comunitario.
La domanda principale su cui si fonda l'azione trova il suo fondamento nella giurisprudenza comunitaria che riconosce il diritto di far valere la responsabilità dello Stato rispetto alla violazione dei diritti riconosciuti dall'ordinamento comunitario e lesi da una sentenza divenuta definitiva, rispetto alla quale nessun altro rimedio sia più esperibile. La pronuncia del Consiglio di Stato ha definitivamente negato il diritto di TIM alla restituzione del canone di concessione per l'anno 1998 (pari a 386 milioni di euro per Telecom Italia e 143 milioni di euro per ex TIM, oltre ad interessi), già negato dal TAR Lazio nonostante la pronuncia favorevole e vincolante della Corte di Giustizia UE del mese di febbraio 2008. Tale pronuncia riguardava il contrasto tra la Direttiva CE 97/13 in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. La Società ha poi proposto, nell'ambito del medesimo procedimento, una domanda subordinata di risarcimento per fatto illecito ai sensi dell'art. 2043 c.c.. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in circa 529 milioni di euro, oltre interessi legali e rivalutazione. L'Avvocatura di Stato si è costituita in giudizio avanzando domanda riconvenzionale per pari importo. L'azione è stata sottoposta a un vaglio di ammissibilità da parte del Tribunale, il quale ha dichiarato l'inammissibilità della domanda principale di TIM (azione per danni per manifesta violazione del diritto comunitario ai sensi della legge 117/88). Detta decisione è stata però riformata in appello, in senso favorevole alla Società. Nel mese di marzo 2015 il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza di primo grado dichiarando la domanda della società inammissibile. TIM ha presentato appello avverso tale decisione ed il giudizio pende in fase di precisazione delle conclusioni.
E' pendente il contenzioso risarcitorio avviato da TIM con atto di citazione del febbraio 2012 nei confronti dell'operatore TELETU (oggi incorporato in Vodafone) per gli illegittimi rifiuti riguardanti la riattivazione presso TIM di clienti del concorrente. La pretesa è stata quantificata in circa 93 milioni di euro.
Le garanzie personali prestate, complessivamente pari a 6.481 milioni di euro, si riferiscono essenzialmente a fideiussioni prestate da TIM nell'interesse di imprese controllate (di cui 5.003 milioni di euro relativi a Telecom Italia Capital, 1.367 milioni di euro relativi a Telecom Italia Finance, 29 milioni di euro relativi a Olivetti, 28 milioni di euro relativi a Lan Med Nautilus e 18 milioni di euro relativi a Telenergia).
Gli impegni di acquisto rilevanti in essere al 31 dicembre 2017 per contratti di durata pluriennale rientranti nell'attività operativa di TIM S.p.A., complessivamente pari a circa 2 miliardi di euro, si riferiscono principalmente a impegni assunti dalla Società per forniture connesse alla gestione della rete di telecomunicazioni.
Le garanzie altrui prestate per obbligazioni delle aziende del Gruppo, pari a 3.024 milioni di euro, si riferiscono a fideiussioni prestate da banche e altre istituzioni finanziarie sia a fronte di finanziamenti (1.537 milioni di euro), sia a garanzia del corretto adempimento di obbligazioni contrattuali (1.487 milioni di euro, di cui 42 milioni di euro costituite da Assicurazioni Generali).
Tra le garanzie altrui prestate per obbligazioni di TIM S.p.A. si segnala in particolare che la fideiussione rilasciata a favore del Ministero dello Sviluppo Economico di 38 milioni di euro è stata prorogata fino al 31 dicembre 2018 su richiesta del Ministero stesso. Si ricorda che la fideiussione era stata rilasciata a fronte dell'impegno assunto dalla Società a realizzare reti di apparati secondo caratteristiche di eco-sostenibilità ambientale. In particolare, la Società si è impegnata a raggiungere, in 5 anni, un risparmio energetico, per le nuove tecnologie LTE, pari al
10% nelle parti infrastrutturali e al 20% negli apparati trasmissivi (rispetto all'energia usata dalle tecnologie esistenti).
Si segnala l'emissione di garanzie durante l'anno 2017 a favore di INPS a sostegno dell'applicazione – da parte di alcune società del Gruppo – dell'art. 4, comma 1, della legge 28 giugno 2012, n. 92 (cd. "Legge Fornero"), per l'incentivazione all'esodo dei lavoratori in possesso dei requisiti richiesti; l'ammontare complessivo delle garanzie emesse nell'interesse delle società Olivetti, HRS Services e Telecom Italia Sparkle è pari a 10 milioni di euro (di cui 4 milioni di euro per Olivetti, 4 milioni di euro Telecom Italia Sparkle e 2 milioni di euro per HRS Services).
Infine, in occasione del perfezionamento del contratto di cessione pro-soluto del credito IVA della società controllata Flash Fiber, affinchè la stessa potesse ottenere condizioni agevolate da parte del cessionario Ifitalia Spa, TIM ha sottoscritto un mandato in favore del cessionario garantendo l'adempimento di talune obbligazioni della controllata previste nel contratto, riguardanti sostanzialmente la conferma dell'esistenza del credito ceduto e l'assolvimento di tutti gli adempimenti necessari alla richiesta del rimborso nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria. Flash Fiber ha, conseguentemente manlevato TIM impegnandosi a riconoscere ogni eventuale addebito scaturente dal mancato assolvimento delle obbligazioni a proprio carico.
Il dettaglio delle principali fideiussioni BEI ricevute al 31 dicembre 2017 è il seguente:
| Importo (milioni di euro)(1) |
|
|---|---|
| BBVA - Banco Bilbao Vizcaya Argentaria | 368 |
| SACE | 368 |
| Intesa SanPaolo | 220 |
| Cassa Depositi e Prestiti | 157 |
| Ing Bank | 105 |
| Unicredit | 105 |
| Commerzbank | 58 |
| Banco Santander | 52 |
| Bank of TOKYO Mitsubishi | 52 |
| Sumitomo Mitsui Banking | 52 |
(1) Relativi a finanziamenti erogati da BEI a fronte dei Progetti TIM Broadband Digital Divide, TI Ricerca e Sviluppo Banda Larga, TIM Rete Mobile a Banda Larga, TIM RDI for Broadband Services. Si precisa che le garanzie pari a 52 milioni di euro di Bank of Tokyo - Mitsubishi UFJ, a 157 milioni di euro di BBVA - Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, a 105 milioni di Intesa Sanpaolo relative al finanziamento erogato da BEI a fronte del Progetto TIM Broadband Digital Divide / B, rimborsato per 300 milioni di euro anticipatamente il 27 dicembre 2016, restano valide per 13 mesi successivi al rimborso così come previsto nel contratto per tutela dal rischio di revocatoria.
Si incrementano rispetto all'esercizio 2016 di 429 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Vendite prodotti | 1.409 | 1.026 |
| Prestazioni e servizi | 12.684 | 12.657 |
| Lavori in corso su ordinazione | 6 | (13) |
| Totale | 14.099 | 13.670 |
I ricavi sono esposti al lordo delle quote da versare agli altri operatori (651 milioni di euro), ricomprese nei "Costi per prestazioni di servizi".
Si incrementano di 218 milioni di euro e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici | 48 | 50 |
| Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi | 20 | 22 |
| Contributi in conto impianti e in conto esercizio | 44 | 28 |
| Risarcimenti, penali e recuperi vari | 33 | 22 |
| Contratti di Partnership | 84 | 44 |
| Proventizzazione fondi e altre partite debitorie, altri proventi | 230 | 75 |
| Totale | 459 | 241 |
Gli Altri proventi comprendono alcuni contributi derivanti da contratti di Partnership stipulati con primari fornitori tecnologici e volti a sviluppare la collaborazione fra le parti, al fine di rafforzare e stabilizzare nel tempo la Partnership commerciale e industriale, contribuendo attivamente al piano di marketing di TIM per lo sviluppo e l'utilizzo di taluni servizi strategici. La voce comprende inoltre alcuni indennizzi assicurativi, nonché gli impatti conseguenti alla revisione di stima delle passività verso clienti e fornitori.
Si incrementano di 516 milioni di euro rispetto all'esercizio 2016 e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Acquisti di materie prime e merci (a) |
1.566 | 1.259 |
| Costi per prestazioni di servizi | ||
| Quote di ricavo da riversare ad altri operatori | 651 | 638 |
| Costi di interconnessione | 30 | 30 |
| Commissioni, provvigioni e altre spese commerciali | 583 | 478 |
| Spese di pubblicità e promozione | 160 | 177 |
| Consulenze e prestazioni professionali | 86 | 83 |
| Consumi energetici | 334 | 367 |
| Spese di manutenzione | 275 | 184 |
| Costi per altri servizi in outsourcing | 514 | 458 |
| Spese invio fatture, elenchi telefonici, altro materiale alla clientela | 54 | 69 |
| Spese di distribuzione e logistica | 4 | 5 |
| Spese di viaggio e soggiorno | 15 | 21 |
| Costi per assicurazioni | 29 | 32 |
| Prestazioni e servizi vari | 404 | 385 |
| (b) | 3.139 | 2.927 |
| Costi per godimento di beni di terzi | ||
| Affitti e locazioni | 559 | 564 |
| Canoni per locazioni di circuiti e per utilizzo sistemi satellitari | 85 | 92 |
| Altri costi per godimento beni di terzi | 218 | 209 |
| (c) | 862 | 865 |
| Totale (a+b+c) |
5.567 | 5.051 |
Aumentano di 504 milioni di euro rispetto all'esercizio 2016 e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Costi ordinari del personale | ||
| Salari e stipendi | 1.643 | 1.730 |
| Oneri sociali | 622 | 648 |
| Trattamento di Fine Rapporto | (6) | − |
| Altri costi connessi al personale dipendente | 68 | (2) |
| (a) | 2.327 | 2.376 |
| Costi e accantonamenti per lavoro somministrato (b) |
− | − |
| Oneri diversi del personale ed altre prestazioni lavorative | ||
| Oneri per esodi agevolati | 27 | 9 |
| Oneri di ristrutturazione aziendale | 674 | 128 |
| Altri | 6 | 17 |
| (c) | 707 | 154 |
| Totale (a+b+c) |
3.034 | 2.530 |
La voce "Costi ordinari del personale" si decrementa di 49 milioni di euro per effetto principalmente della contrazione della consistenza media retribuita.
Sempre nell'ambito dei "Costi ordinari del personale", la voce "Trattamento di fine rapporto" registra un minor costo per 6 milioni di euro, quale effetto dell'aggiornamento delle proiezioni attuariali ("curtailment") conseguente all'avvio nel 2018 del citato nuovo piano di ristrutturazione aziendale.
La voce "Oneri diversi del personale e altre prestazioni lavorative" accoglie gli impatti netti conseguenti all'avvio tra fine 2017 e inizio 2018 di un nuovo piano di ristrutturazione aziendale, che verrà sviluppato lungo l'arco del Piano industriale 2018 – 2020 e che permetterà di sostenere il percorso di trasformazione digitale con l'utilizzo di tutti gli strumenti messi a disposizione dalla legge. In particolare per lavoratori dirigenti e non dirigenti si prevede il ricorso fra gli altri all'applicazione dell'art. 4, commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 c.d. "legge Fornero" (con la possibilità di uscita anticipata dal lavoro rispetto alla data di pensionamento) e a strumenti che concorrano alla sostenibilità economica del piano.
La voce "altri" accoglie principalmente gli oneri connessi alle ricongiunzioni delle posizioni INPS a seguito di domande presentate da dipendenti interessati dall'applicazione dell'art. 4 della c.d. "legge Fornero" in base agli accordi sottoscritti nel 2015, nonché gli impatti conseguenti a accordi transattivi sottoscritti con personale dirigente.
Il numero medio equivalente retribuito dei dipendenti (inclusi i 9 dipendenti delle società incorporate TIM RE e Olivetti Multiservices) è pari al 31 dicembre 2017 a 41.382 unità (43.122 unità al 31 dicembre 2016). La ripartizione per categorie è la seguente:
| (numero unità) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Dirigenti | 557 | 686 |
| Quadri | 3.472 | 3.667 |
| Impiegati | 37.353 | 38.769 |
| Operai | - | - |
| Organico a payroll | 41.382 | 43.122 |
| Lavoratori con contratto di lavoro somministrato | - | - |
| Organico totale | 41.382 | 43.122 |
Il personale in servizio al 31 dicembre 2017 è di 44.281 unità (45.907 unità al 31 dicembre 2016), con un decremento di 1.626 unità.
Si incrementano di 141 milioni di euro rispetto all'esercizio 2016 e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti | 303 | 260 |
| Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri | 153 | 50 |
| Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni | 48 | 47 |
| Oneri ed accantonamenti per imposte indirette e tasse | 63 | 63 |
| Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative | 35 | 44 |
| Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages | 12 | 15 |
| Altri oneri | 44 | 38 |
| Totale | 658 | 517 |
| di cui inseriti tra le Informazioni integrative su strumenti finanziari | 303 | 260 |
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
Risulta positiva per 45 milioni di euro (8 milioni di euro al 31 dicembre 2016) ed è principalmente riconducibile ad un trend di acquisti verificatosi nell'esercizio, più sostenuto rispetto ai consumi. Il valore tiene conto delle svalutazioni effettuate per l'adeguamento al valore di presumibile realizzo dei prodotti fissi e mobili oggetto di commercializzazione per 2 milioni di euro.
Ammontano a 457 milioni di euro e diminuiscono, rispetto al 2016, di 26 milioni di euro. L'andamento è principalmente riconducibile a minori capitalizzazioni di attività di sviluppo software e ad una riduzione delle capitalizzazioni relative alle attività tecniche sulla rete d'accesso. Le attività realizzate internamente nel 2017 sono complessivamente costituite da:
Si riferiscono per 240 milioni di euro alla voce "attività materiali di proprietà", relative a Progettazione, Realizzazione e Collaudo di infrastrutture ed impianti di rete, e per 217 milioni di euro alla voce "attività immateriali a vita definita", riguardanti principalmente attività di sviluppo software e sviluppo di soluzioni di rete, applicazioni e servizi innovativi.
Si incrementano di 42 milioni di euro rispetto al 2016 e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita | ||
| Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno |
870 | 902 |
| Concessioni, licenze, marchi e diritti simili | 281 | 280 |
| Altre attività immateriali | 83 | 75 |
| (a) | 1.234 | 1.257 |
| Ammortamento delle attività materiali di proprietà | ||
| Fabbricati civili e industriali | 36 | 29 |
| Impianti e macchinari | 1.670 | 1.623 |
| Attrezzature industriali e commerciali | 15 | 15 |
| Altri beni | 89 | 85 |
| (b) | 1.810 | 1.752 |
| Ammortamento delle attività materiali in leasing | ||
| Fabbricati civili e industriali | 131 | 136 |
| Impianti e macchinari | 1 | − |
| Altri beni | 27 | 16 |
| (c) | 159 | 152 |
| Totale (a+b+c) |
3.203 | 3.161 |
Per ulteriori dettagli si rimanda alle Note "Altre attività immateriali" e "Attività materiali (di proprietà e in locazione finanziaria)".
Sono così composte:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Plusvalenze da realizzo di attività non correnti | ||
| Plusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività immateriali e materiali |
2 | 5 |
| (a) | 2 | 5 |
| Minusvalenze da realizzo di attività non correnti | ||
| Minusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività immateriali e materiali |
3 | 11 |
| (b) | 3 | 11 |
| Totale (a-b) |
(1) | (6) |
Le svalutazioni nette di attività non correnti, pari a 30 milioni di euro (3 milioni di euro nel 2016), si riferiscono principalmente alla svalutazione di progetti software non più utilizzati.
Sono così dettagliati:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Dividendi | 255 | 54 |
| Plusvalenze nette su partecipazioni | − | − |
| Riduzioni di valore di attività finanziarie | (30) | (42) |
| Totale | 225 | 12 |
| di cui inseriti tra le Informazioni integrative su strumenti finanziari | 1 | 7 |
Si segnala in particolare quanto segue:
Diminuiscono di 386 milioni di euro rispetto al 2016 e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | |
|---|---|---|---|
| Interessi attivi e altri proventi finanziari | |||
| Proventi da crediti finanziari iscritti fra le Attività non correnti | − | ||
| Proventi da crediti finanziari verso controllanti iscritti fra le Attività non correnti |
− | − | |
| Proventi da crediti finanziari verso controllate iscritti fra le Attività non correnti |
− | − | |
| Proventi da crediti finanziari verso collegate iscritti fra le Attività non correnti |
− | − | |
| Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività correnti | 41 | 43 | |
| Proventi diversi dai precedenti: | |||
| Interessi attivi | 5 | 2 | |
| Interessi attivi da imprese controllanti | − | − | |
| Interessi attivi da imprese controllate | 1 | 3 | |
| Interessi attivi da imprese collegate | − | − | |
| Utili su cambi | 74 | 52 | |
| Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | 66 | 65 | |
| Rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
|||
| 246 | 304 | ||
| Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura | 421 | 430 | |
| Proventi finanziari diversi | 6 | 14 | |
| (a) | 860 | 913 | |
| Adeguamenti positivi al fair value relativi a: | |||
| Strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | − | 50 | |
| Attività e passività finanziarie sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge |
95 | 174 | |
| Strumenti finanziari derivati non di copertura | 616 | 820 | |
| (b) | 711 | 1.044 | |
| Totale (c)=(a+b) |
1.571 | 1.957 | |
| di cui inseriti tra le Informazioni integrative su strumenti finanziari | 1.087 | 1.300 |
Si incrementano di 181 milioni di euro rispetto al 2016 e sono così composti:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Interessi passivi e altri oneri finanziari | ||
| Interessi passivi e altri oneri su prestiti obbligazionari | 706 | 725 |
| Interessi passivi ad imprese controllanti | − | − |
| Interessi passivi ad imprese controllate | 277 | 319 |
| Interessi passivi ad imprese collegate | − | − |
| Interessi passivi a banche | 54 | 62 |
| Interessi passivi ad altri | 155 | 152 |
| Commissioni | 69 | 76 |
| Perdite su cambi | 70 | 51 |
| Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | − | 1 |
| Rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
||
| 352 | 414 | |
| Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura | 421 | 430 |
| Altri oneri finanziari | 134 | 109 |
| (a) | 2.238 | 2.339 |
| Adeguamenti negativi al fair value relativi a: | ||
| Strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | 87 | 178 |
| Attività e passività finanziarie sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge |
− | 45 |
| Strumenti finanziari derivati non di copertura | 640 | 222 |
| (b) | 727 | 445 |
| Totale (c)=(a+b) |
2.965 | 2.784 |
| di cui inseriti tra le Informazioni integrative su strumenti finanziari | 2.206 | 1.850 |
Per maggior chiarezza espositiva, nella tabella seguente vengono riassunti gli effetti netti a saldi aperti relativi agli strumenti finanziari derivati:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | |
|---|---|---|---|
| Utili su cambi | 74 | 52 | |
| Perdite su cambi | (70) | (51) | |
| Risultato netto sui cambi | 4 | 1 | |
| Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | 66 | 65 | |
| Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | − | (1) | |
| Risultato netto da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge |
(a) | 66 | 64 |
| Effetto positivo del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
246 | 304 | |
| Effetto negativo del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
(352) | (414) | |
| Effetto netto del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
(b) | (106) | (110) |
| Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura | 421 | 430 | |
| Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura | (421) | (430) | |
| Risultato netto da strumenti finanziari derivati non di copertura | (c) | − | − |
| Risultato netto da strumenti finanziari derivati | (a+b+c) | (40) | (46) |
| Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge |
− | 50 | |
| Adeguamenti negativi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge |
− | (45) | |
| Adeguamenti netti al fair value | (d) | − | 5 |
| Adeguamenti positivi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge |
95 | 174 | |
| Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge |
(87) | (178) | |
| Adeguamenti netti al fair value | (e) | 8 | (4) |
| Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value hedge e relativi sottostanti |
(d+e) | 8 | 1 |
| Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati non di copertura |
(f) | 616 | 820 |
| Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati non di copertura |
(g) | (640) | (222) |
| Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura | (f+g) | (24) | 598 |
Sono qui di seguito riportate le tabelle riepilogative dei saldi relativi alle operazioni con parti correlate nonché l'incidenza di detti importi sui corrispondenti valori di conto economico separato, della situazione patrimoniale - finanziaria e di rendiconto finanziario di TIM S.p.A..
Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurare la trasparenza e la correttezza delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010.
A partire dal 3 maggio 2017 il Consiglio di Amministrazione di TIM ha modificato la Procedura per la gestione delle operazioni con parti correlate, estendendone, dapprima in via volontaria, il perimetro di riferimento, sino all'equiparazione di Vivendi (e della sua catena di controllo) alla propria controllante, occorsa in data 1° giugno 2017.
Il 13 settembre 2017 Consob ha peraltro qualificato il rapporto di Vivendi S.A. con TIM in termini di controllo di fatto ai sensi dell'art. 2359 Codice Civile, dell'art. 93 del Testo Unico della Finanza, nonché della disciplina parti correlate. Pur avendo impugnato la decisione, la Società ottempera a quanto la qualificazione comporta, e ha pertanto, fra l'altro, modificato la citata Procedura per la gestione delle operazioni con parti correlate (28 settembre 2017), consultabile nella versione in vigore sul sito telecomitalia.com, sezione il Gruppo – canale Sistema di Governance.
Nel frattempo, il 27 luglio 2017 il Consiglio di Amministrazione ha altresì preso atto dell'avvio dell'attività di direzione e coordinamento di Vivendi.
Nell'esercizio di tale attività:
Il 20 ottobre 2017 il Consiglio di Amministrazione di TIM ha esaminato e approvato a maggioranza il term sheet vincolante per la creazione di una joint venture con Canal+, in applicazione della disciplina delle operazioni con parti correlate di minore rilevanza ed eterodirette.
Il 18 gennaio 2018 il term sheet è scaduto, e il negoziato volto alla conclusione di un accordo di collaborazione nel settore dei contenuti è stato riavviato, coerentemente con la definizione dell'offerta convergente di contenuti video quale uno degli elementi principali del piano strategico 2018-2020 di TIM. Peraltro, alla luce delle indicazioni provenienti dalla Consob, e in coerenza con le osservazioni formulate dal Collegio Sindacale della Società, al progetto sarà applicata la procedura per l'effettuazione di operazioni con parti correlate di maggiore rilevanza, con conseguente coinvolgimento nel corso delle trattative dell'apposito Comitato composto da tutti i Consiglieri indipendenti.
Si rammenta infine che fino al 4 maggio 2017 sono stati considerati tra le parti correlate di TIM anche i soci della società Telco (i gruppi: Generali, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Telefonica), in considerazione della previsione della procedura per la gestione delle operazioni con parti correlate di TIM che ne prevede l'applicazione "anche ai partecipanti a patti parasociali rilevanti ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza che disciplinino la candidatura alla carica di Consigliere di Amministrazione della Società, là dove dalla lista così presentata sia risultata tratta la maggioranza dei Consiglieri nominati". I componenti del Consiglio di Amministrazione di TIM in carica fino al 4 maggio 2017 erano infatti stati tratti in maggioranza dalla lista al tempo presentata dal socio Telco. Con il rinnovo del Consiglio di Amministrazione tale circostanza è venuta meno ed è stato pertanto adeguato il perimetro delle parti correlate per il tramite di Amministratori.
Si rimanda alla Nota "Partecipazioni" per l'analisi delle operazioni che hanno riguardato società controllate e collegate da TIM S.p.A..
Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci di conto economico separato per l'esercizio 2017 e 2016 sono riportati qui di seguito:
| (milioni di euro) | Totale | Parti correlate | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Controllante | Società controllate |
Società collegate, controllate di collegate e joint ventures |
Altre parti correlate (*) |
Fondi Pensione |
Dirigenti con resp. strategiche dell'impresa |
Totale parti correlate |
Incidenza % sulla voce di bilancio |
||
| (a) | (b) | (b/a) | |||||||
| Ricavi | 14.099 | − | 424 | 3 | 50 | − | − | 477 | 3,4 |
| Altri proventi | 459 | − | 18 | 3 | 4 | − | − | 25 | 5,4 |
| Acquisti di materie e servizi |
5.567 | − | 1.031 | 19 | 70 | − | − | 1.120 | 20,1 |
| Costi del personale | 3.034 | − | − | − | 1 | 71 | 34 | 106 | 3,5 |
| Altri costi operativi | 658 | − | 4 | − | − | − | − | 4 | 0,6 |
| Plus/Minus da realizzo di attività non correnti |
(1) | − | 1 | − | − | − | − | 1 | |
| Proventi (oneri) da partecipazioni |
225 | − | 254 | − | − | − | − | 254 | |
| Proventi finanziari | 1.571 | − | 807 | − | 41 | − | − | 848 | 54,0 |
| Oneri finanziari | 2.965 | − | 655 | 11 | 111 | − | − | 777 | 26,2 |
(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.
| (milioni di euro) | Totale | Parti correlate | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Società controllate |
Società collegate, controllate di collegate e joint ventures |
Altre parti correlate (*) |
Fondi Pensione |
Dirigenti con resp. Strategiche dell'impresa |
Totale parti correlate |
Incidenza % sulla voce di bilancio |
||
| (a) | (b) | (b/a) | ||||||
| Ricavi | 13.670 | 325 | 10 | 125 | − | − | 460 | 3,4 |
| Altri proventi | 241 | 17 | − | 1 | − | − | 18 | 7,5 |
| Acquisti di materie e servizi | 5.051 | 1.056 | 18 | 44 | − | − | 1.118 | 22,1 |
| Costi del personale | 2.530 | 1 | − | 2 | 75 | 34 | 112 | 4,4 |
| Altri costi operativi | 517 | − | − | 1 | − | − | 1 | 0,2 |
| Proventi (oneri) da partecipazioni |
12 | 46 | 1 | − | − | − | 47 | |
| Proventi finanziari | 1.957 | 910 | − | 114 | − | − | 1.024 | 52,3 |
| Oneri finanziari | 2.784 | 792 | − | 132 | − | − | 924 | 33,2 |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
340 | − | − | − | − | − | − |
(*) Altre parti correlate sia per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa sia in quanto partecipanti ai patti parasociali ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza.
Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci della situazione patrimoniale finanziaria al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016 sono riportati qui di seguito:
| (milioni di euro) | Totale | Parti correlate | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Controllante | Società controllate |
Società collegate, controllate di collegate e joint ventures |
Altre parti correlate (*) |
Fondi Pensione |
Totale parti correlate |
Incidenza % sulla voce di bilancio |
||
| (a) | (b) | (b/a) | ||||||
| INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO |
||||||||
| Attività finanziarie non correnti |
1.611 | − | 262 | − | − | − | 262 | 16,3 |
| Titoli diversi dalle partecipazioni (attività correnti) |
746 | − | 491 | − | − | − | 491 | 65,8 |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
326 | − | 16 | − | 38 | − | 54 | 16,6 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti |
771 | − | 49 | − | − | − | 49 | 6,4 |
| Attività finanziarie correnti |
1.843 | − | 556 | − | 38 | − | 594 | 32,2 |
| Passività finanziarie non correnti |
28.467 | − | 7.144 | − | 80 | − | 7.224 | 25,4 |
| Passività finanziarie correnti | 4.197 | − | 710 | − | 150 | − | 860 | 20,5 |
| Totale indebitamento finanziario netto |
29.210 | − | 7.036 | − | 192 | − | 7.228 | 24,7 |
| ALTRE PARTITE PATRIMONIALI |
||||||||
| Crediti vari e altre attività non correnti |
1.752 | − | 100 | − | − | − | 100 | 5,7 |
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
3.935 | − | 359 | 3 | 4 | − | 366 | 9,3 |
| Debiti vari e altre passività non correnti |
1.291 | − | 82 | − | − | − | 82 | 6,4 |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
5.850 | − | 279 | 3 | 24 | 23 | 329 | 5,6 |
(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.
| (milioni di euro) | Totale | Parti correlate | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Società controllate |
Società collegate, controllate di collegate e joint ventures |
Altre parti correlate (*) |
Fondi Pensione | Totale parti correlate |
Incidenza % sulla voce di bilancio |
||
| (a) | (b) | (b/a) | |||||
| INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO |
|||||||
| Attività finanziarie non correnti |
2.147 | 205 | 12 | 449 | − | 666 | 31,0 |
| Titoli diversi dalle partecipazioni (attività correnti) |
842 | 584 | − | − | − | 584 | 69,4 |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
352 | 20 | − | 21 | − | 41 | 11,6 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti |
1.230 | 294 | − | 135 | − | 429 | 34,9 |
| Attività finanziarie correnti |
2.424 | 898 | − | 156 | − | 1.054 | 43,5 |
| Passività finanziarie non correnti |
28.958 | 7.478 | − | 818 | − | 8.296 | 28,6 |
| Passività finanziarie correnti | 4.810 | 1.606 | − | 107 | − | 1.713 | 35,6 |
| Totale indebitamento finanziario netto |
29.197 | 7.981 | (12) | 320 | − | 8.289 | 28,4 |
| ALTRE PARTITE PATRIMONIALI |
|||||||
| Crediti vari e altre attività non correnti |
1.503 | 74 | − | − | − | 74 | 4,9 |
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
3.925 | 244 | 9 | 83 | − | 336 | 8,6 |
| Debiti vari e altre passività non correnti |
1.077 | 46 | − | 1 | − | 47 | 4,4 |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
5.465 | 221 | 30 | 167 | 23 | 441 | 8,1 |
(*) Altre parti correlate sia per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa sia in quanto partecipanti ai patti parasociali ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza.
Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle voci rilevanti di rendiconto finanziario e per gli esercizi 2017 e 2016 sono riportati qui di seguito:
| (milioni di euro) | Totale | Parti correlate | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Controllante | Società controllate |
Società collegate, controllate di collegate e joint ventures |
Altre parti correlate (*) |
Fondi Pensione |
Totale parti correlate |
Incidenza % sulla voce di bilancio |
||
| (a) | (b) | (b/a) | ||||||
| Acquisti di attività immateriali e materiali per competenza |
4.149 | − | 29 | 116 | − | − | 145 | 3,5 |
(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.
| (milioni di euro) | Totale | Parti correlate | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Società controllate |
Società collegate, controllate di collegate e joint ventures |
Altre parti correlate (*) |
Fondi Pensione | Totale parti correlate |
Incidenza % sulla voce di bilancio |
||
| (a) | (b) | (b/a) | |||||
| Acquisti di attività immateriali e materiali per competenza |
3.592 | 24 | 127 | − | − | 151 | 4,2 |
(*) Altre parti correlate sia per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa sia in quanto partecipanti ai patti parasociali ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza.
Nel corso del 2017 sono state realizzate alcune operazioni di fusione tra TIM S.p.A. e società controllate; per il relativo dettaglio, si rimanda alla Nota "Partecipazioni". In questi casi le partite relative al 2016 riguardanti le società fuse in TIM sono state esposte nelle tabelle seguenti alla voce "Altre minori".
I valori più significativi sono così sintetizzabili:
| 2017 | 2016 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Ricavi | |||
| 4G Retail | 96 | 87 Fornitura di prodotti destinati alla vendita al pubblico, servizi di fonia, trasmissione dati e servizi ICT ad uso sociale, locazione di immobili |
|
| Flash Fiber S.r.l. | 144 | 44 Realizzazione della rete secondaria orizzontale in modalità FTTH a seguito dell'accordo di coinvestimento del 28 luglio 2016 intercorso tra TIM e Fastweb, servizi di fonia, apparati e servizi di trasmissione dati ad uso sociale, servizi ICT, evoluzione Sistemi IT e Service Assurance, outsourcing amministrativo |
|
| Gruppo Tim Participações | 11 | 11 Servizi di roaming , attività di assistenza e fornitura licenze nell'ambito delle attività di Rete, information technology, marketing & sales |
|
| H.R. Services | 4 | 4 Servizi di assistenza e consulenza nell'ambito del personale, locazioni immobiliari e servizi di facility management, servizi in outsourcing di fonia, fornitura di prodotti di rete fissa, outsourcing amministrativo |
|
| INWIT S.p.A. | 42 | 32 Servizi di fonia e trasmissione dati ad uso sociale, servizi ICT e licenze, cessione in modalità IRU di Fibra Ottica Scura e Infrastrutture Locali, servizio Easy IP ADSL, servizi di progettazione e realizzazione small cell, locazioni immobiliari, ricavi per lavori su ordinazione per manutenzione SRB, outsourcing amministrativo |
|
| Noverca S.r.l. | 6 | - Servizi di fonia ad uso sociale e per la rivendita, servizi di logistica integrata, outsourcing amministrativo |
|
| Olivetti S.p.A. | 47 | 52 Servizi di fonia, di connettività MPLS e in fibra per la rete dati nazionale, servizi di outsourcing dati ed IT in Data Center, locazioni immobiliari, fornitura di collegamenti di trasmissione dati per la Pubblica Amministrazione Centrale e Locale nell'ambito della convenzione SPC-connettività ed erogazione di servizi di outsourcing , sviluppo progetti, outsourcing amministrativo |
|
| Persidera S.p.A. | 5 | 5 Cessione dell'infrastruttura di rete per il trasporto dei segnali televisivi, accesso ad internet tramite il servizio IPG@TE, servizi di rete dati nazionale e internazionale con assistenza in outsourcing, apparati e servizi di fonia, outsourcing amministrativo |
|
| Telecom Italia S. Marino S.p.A. | 3 | 3 Servizi di connessione e telecomunicazione, in particolare finalizzati alla vendita di servizi dati (bitstream), contratto dark fiber, unbundling local loop |
|
| Telecom Italia Sparkle S.p.A. | 59 | 75 Servizi di fonia e trasmissione dati, servizi inerenti l'interconnessione tra le reti di telecomunicazioni di Telecom Italia Sparkle e TIM con particolare riferimento agli accessi ed al traffico internazionale, cessione IRU Dark Fiber, locazioni immobiliari, outsourcing amministrativo |
|
| Telecom Italia Trust Technologies S.r.l. |
1 | 2 Servizi di fonia, servizi ICT di Desktop Management e in Data Center, outsourcing amministrativo |
|
| Telecontact S.p.A. | 3 | 3 Locazioni immobiliari e servizi di facility management, fornitura prodotti e servizi di telecomunicazioni di rete fissa e mobile e di connettività IP, outsourcing amministrativo |
| 2017 | 2016 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Telefonia Mobile Sammarinese S.p.A. |
1 | 1 Servizi di fonia mobile e vendita apparati | |
| Telenergia S.p.A. | 1 | 1 Outsourcing per lo svolgimento dell'attività sociale, outsourcing amministrativo |
|
| TN Fiber S.r.l. | - | 4 Servizi di fonia, progettazione e realizzazione di rete NGAN FTTCab nel Comune di Trento e attività connesse di manutenzione, outsourcing amministrativo |
|
| Altre minori | 1 | 1 L'importo indicato nel 2016 accoglie, oltre alle società minori, anche le società che nel 2017 si sono fuse in TIM S.p.A. |
|
| Totale ricavi | 424 | 325 | |
| Altri proventi | 18 | 17 Recupero costi personale distaccato, rimborsi di costi per prestazioni di servizi, emolumenti per cariche sociali, canoni di manutenzione ordinaria contratto MSA verso INWIT S.p.A., altri proventi |
|
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Tipologia contratti |
| Acquisti di materie e servizi | |||
| 4G Retail | 110 | 110 Fornitura di servizi per l'acquisizione di nuovi clienti, attività di informativa e di assistenza post vendita verso i clienti TIM, attività di promozione dell'immagine e dei segni distintivi di TIM tramite le vetrine del punto vendita |
|
| A.C.C. S.r.l. | 10 | 10 Servizi di call-center e back office, servizi di Customer Care per la clientela, servizi di cloud computing per la Nuvola Italiana |
|
| Alfabook S.r.l. | 1 | 1 Migrazione verso ambienti PAAS (Platform As A Service) e gestione dell'attuale piattaforma TIMreading, sviluppi evolutivi sul progetto e gestione operativa dello Store on line, fornitura, installazione ed assistenza di soluzioni ICT per la scuola |
|
| H.R. Services | 47 | 43 Gestione amministrativa del personale in forza a TIM, realizzazione della formazione del personale TIM, servizio di welfare, ASSILT e CRALT |
|
| INWIT S.p.A. | 303 | 292 Fornitura di servizi su siti SRB, servizi di monitoraggio e sicurezza, servizi di gestione e manutenzione |
|
| Noverca S.r.l. | 1 | - Servizi di interconnessione | |
| Telecom Italia Trust Technologies S.r.l. |
13 | 11 Servizio di Certification Authority per TIM e nell'ambito di offerte a clienti TIM, progettazione-realizzazione testing di nuove applicazioni e manutenzione evolutiva di soluzioni esistenti, fornitura di servizi di Identità Digitale |
|
| Olivetti S.p.A. | 34 | 29 Fornitura installazione ed assistenza di applicativi per la gestione documentale, fornitura di servizi personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale, acquisto di prestazioni di informatica, costi di installazione prodotti ICT, assistenza post-vendita nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale, servizi di elaborazione, supporto, dispatching di flussi informatici connessi all'attività di recupero dei crediti e conservazione sostitutiva di documentazione a norma di legge, servizi di gestione dei contratti Prepagati ed Abbonati per i Clienti di telefonia fissa e mobile consumer rispettivamente per l'archiviazione elettronica e cartacea, servizi di gestione dei contratti consumer a supporto della Linea TIM CDA, servizi di back office nell'ambito del progetto denominato "Postino Intelligente" volto alla commercializzazione dell'offerta mobile a distanza, sviluppi legati all'evoluzione del modulo di Decoupling e su Advanced Back office, sviluppi del modulo di Identity Management, sviluppi evolutivi di progetti e piattaforme |
| 2017 | 2016 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Persidera S.p.A. | 1 | - Fornitura dei "servizi di contribuzione" per i canali lineari finalizzati all'erogazione ed alla vendita da parte di TIM ai propri clienti del servizio TIMvision |
|
| Telecom Italia Sparkle S.p.A. | 181 | 193 Quote da riversare per servizi di telecomunicazioni e costi d'interconnessione, servizi di fonia, trasmissione dati ed affitto circuiti internazionali |
|
| Telecontact S.p.A. | 59 | 64 Servizi di Customer Care per TIM e nell'ambito di offerte TIM per la Pubblica Amministrazione |
|
| Telenergia S.p.A. | 271 | 295 Servizi energetici | |
| Altre minori | - | 8 L'importo indicato nel 2016 accoglie, oltre alle società minori, anche le società che nel 2017 si sono fuse in TIM S.p.A. |
|
| Totale acquisti di materie e servizi |
1.031 | 1.056 | |
| Costi del personale | - | 1 Costi inerenti il personale | |
| Altri costi operativi | 4 | - Indennizzi e altri oneri | |
| Plus (minus) da realizzo di attività non correnti |
1 | - Plusvalenza da realizzo | |
| Proventi (oneri) da partecipazioni |
|||
| INWIT S.p.A. | 53 | 34 Dividendi | |
| Persidera | 9 | 6 Dividendi | |
| Telecom Italia Finance S.A. | 190 | - Dividendi | |
| Telecontact S.p.A. | 2 | 5 Dividendi | |
| Altre minori | - | 1 | |
| Totale proventi (oneri) da partecipazioni |
254 | 46 | |
| Proventi finanziari | |||
| Olivetti S.p.A. | 1 | 1 Interessi attivi su crediti finanziari, commissioni finanziarie attive |
|
| Telecom Italia Capital S.A. | 747 | 298 Proventi da titoli, proventi da derivati, commissioni finanziarie attive |
|
| Telecom Italia Finance S.A. | 56 | 607 Proventi da titoli, proventi da derivati, commissioni finanziarie attive |
|
| Telenergia S.p.A. | 1 | 1 Interessi attivi su crediti finanziari, commissioni finanziarie attive |
|
| Altre minori | 2 | 3 | L'importo indicato nel 2016 accoglie, oltre alle società minori, anche le società che nel 2017 si sono fuse in TIM S.p.A. |
| Totale proventi finanziari | 807 | 910 | |
| Oneri finanziari | |||
| Telecom Italia Capital S.A. | 499 | 587 Interessi su debiti finanziari, oneri da derivati | |
| Telecom Italia Finance S.A. | 156 | 199 Interessi su debiti finanziari, oneri su derivati, commissioni finanziarie passive |
|
| Altre minori | - | 6 L'importo indicato nel 2016 accoglie, oltre alle società minori, anche le società che nel 2017 si sono fuse in TIM S.p.A. |
|
| Totale oneri finanziari | 655 | 792 |
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Indebitamento finanziario netto |
|||
| Attività finanziarie non correnti |
|||
| Flash Fiber S.r.l. | 75 | - Finanziamento | |
| Telecom Italia Capital S.A. | 43 | - Derivati attivi | |
| Telecom Italia Finance S.A. | 144 | 204 Derivati attivi | |
| Altre minori | - | 1 | |
| Totale attività finanziarie non correnti |
262 | 205 | |
| Titoli diversi dalle partecipazioni (attività correnti) |
491 | 584 Titoli detenuti in portafoglio da TIM a seguito dell'offerta pubblica di riacquisto sulle obbligazioni di Telecom Italia Capital |
|
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
|||
| Telecom Italia Capital S.A. | 11 | 12 Derivati attivi | |
| Telecom Italia Finance S.A. | 3 | 8 Derivati attivi | |
| TI Sparkle Med S.p.A. | 2 | - Crediti finanziari a breve termine | |
| Totale crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
16 | 20 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti |
Rapporti di conto corrente di tesoreria | ||
| Alfabook S.r.l. | 1 | 1 | |
| Olivetti S.p.A. | 16 | 39 | |
| Persidera S.p.A. | 3 | 4 | |
| Telenergia S.p.A. | 24 | - | |
| TI Sparkle Med S.p.A. | 5 | - | |
| Altre minori | - | 250 L'importo indicato nel 2016 accoglie, oltre alle società minori, anche le società che nel 2017 si sono fuse in TIM S.p.A. |
|
| Totale Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti |
49 | 294 | |
| Passività finanziarie non correnti |
|||
| Olivetti S.p.A. | - | 2 Debiti per leasing finanziario di fotocopiatrici | |
| Telecom Italia Capital S.A. | 5.090 | 6.003 Debiti finanziari e derivati passivi | |
| Telecom Italia Finance S.A. | 2.054 | 1.435 Debiti finanziari e derivati passivi | |
| Altre minori | - | 38 L'importo indicato nel 2016 accoglie, oltre alle società minori, anche le società che nel 2017 si sono fuse in TIM S.p.A. |
|
| Totale Passività finanziarie non correnti |
7.144 | 7.478 |
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Passività finanziarie correnti | |||
| H.R. Services | 6 | 8 Debiti per rapporti di conto corrente | |
| INWIT S.p.A. | 9 | 10 Debiti per rapporti di conto corrente | |
| Telecom Italia Trust Technologies | 7 | 2 Debiti per rapporti di conto corrente, debiti finanziari | |
| Noverca S.r.l. | 4 | - Debiti per rapporti di conto corrente | |
| Olivetti S.p.A. | 1 | 1 Debiti per leasing finanziario di fotocopiatrici | |
| Flash Fiber s.p.A. | 1 | - Debiti per rapporti di conto corrente | |
| Telecom Italia Capital S.A. | 440 | 224 Debiti finanziari, derivati | |
| Telecom Italia Finance S.A. | 42 | 1.001 Debiti finanziari, derivati | |
| Telecom Italia Sparkle S.p.A. | 154 | 255 Debiti per rapporti di conto corrente e debiti finanziari | |
| Telecom Italia Ventures | - | 1 Debiti per rapporti di conto corrente | |
| Telecontact S.p.A. | 22 | 18 Debiti per rapporti di conto corrente | |
| Telenergia S.p.A. | - | 22 Debiti per rapporti di conto corrente | |
| Telsy | 4 | 8 Debiti per rapporti di conto corrente | |
| TI Sparkle Med S.p.A. | 3 | - Debiti finanziari | |
| TIM Tank S.r.l. | 1 | 3 Debiti per rapporti di conto corrente | |
| TN Fiber S.r.l. | 16 | 14 Debiti per rapporti di conto corrente | |
| Altre minori | - | 39 L'importo indicato nel 2016 accoglie, oltre alle società minori, anche le società che nel 2017 si sono fuse in TIM S.p.A. |
|
| Totale Passività finanziarie correnti |
710 | 1.606 | |
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | Tipologia contratti |
| Altre partite patrimoniali | |||
| Crediti vari e altre attività non correnti |
100 | 74 Principalmente risconti attivi verso Telecontact (servizi di customer care) e 4G Retail (nuove attivazioni), crediti per consolidato fiscale |
|
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
|||
| 4G Retail | 47 | 38 Fornitura di prodotti destinati alla vendita al pubblico, servizi di fonia, trasmissione dati e servizi ICT ad uso sociale, locazione di immobili, crediti per consolidato fiscale |
|
| Flash Fiber S.r.l. | 139 | 52 Realizzazione della rete secondaria orizzontale in modalità FTTH a seguito dell'accordo di coinvestimento del 28 luglio 2016 intercorso tra TIM e Fastweb, servizi di fonia, apparati e servizi di trasmissione dati ad uso sociale, servizi ICT, evoluzione Sistemi IT e Service Assurance, outsourcing amministrativo |
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Gruppo Tim Participações | 9 | 5 Servizi di roaming, attività di assistenza e fornitura licenze nell'ambito delle attività di Rete, information technology, marketing&sales |
|
| H.R. Services | 3 | 3 Servizi di assistenza e consulenza nell'ambito del personale, locazioni immobiliari e servizi di facility management, servizi in outsourcing di fonia, fornitura di prodotti di rete fissa, outsourcing amministrativo |
|
| INWIT S.p.A. | 44 | 41 Servizi di fonia e trasmissione dati ad uso sociale, servizi ICT e licenze, cessione in modalità IRU di Fibra Ottica Scura e Infrastrutture Locali, servizio Easy IP ADSL, servizi di progettazione e realizzazione small cell, locazioni immobiliari, ricavi per lavori su ordinazione per manutenzione SRB, outsourcing amministrativo, crediti per consolidato fiscale |
|
| Noverca S.r.l. | 4 | - Servizi di fonia ad uso sociale e per la rivendita, servizi di logistica integrata, outsourcing amministrativo |
|
| Olivetti S.p.A. | 48 | 27 Servizi di fonia, di connettività MPLS e in fibra per la rete dati nazionale, servizi di outsourcing dati ed IT in Data Center, locazioni immobiliari, fornitura di collegamenti di trasmissione dati per la Pubblica Amministrazione Centrale e Locale nell'ambito della convenzione SPC-connettività ed erogazione di servizi di outsourcing, sviluppo progetti, outsourcing amministrativo |
|
| Telecom Italia Trust Technologies | 2 | 2 Servizi di fonia, servizi ICT di Desktop Management e in Data Center, outsourcing amministrativo, crediti per consolidato fiscale |
|
| Persidera S.p.A. | 4 | 3 Cessione dell'infrastruttura di rete per il trasporto dei segnali televisivi, accesso ad internet tramite il servizio IPG@TE, servizi di rete dati nazionale e internazionale con assistenza in outsourcing, apparati e servizi di fonia, outsourcing amministrativo, crediti per consolidato fiscale |
|
| Telecom Italia S. Marino S.p.A. | 2 | 2 Servizi di connessione e telecomunicazione, in particolare finalizzati alla vendita di servizi dati (bitstream), contratto dark fiber, unbundling local loop |
|
| Telecom Italia Sparkle S.p.A. | 32 | 46 Servizi di fonia e trasmissione dati, servizi inerenti l'interconnessione tra le reti di telecomunicazioni di Telecom Italia Sparkle e TIM con particolare riferimento agli accessi ed al traffico internazionale, cessione IRU Dark Fiber, locazioni immobiliari, outsourcing amministrativo, crediti per consolidato fiscale |
|
| Telecontact S.p.A. | 17 | 13 Locazioni immobiliari e servizi di facility management, fornitura prodotti e servizi di telecomunicazioni di rete fissa e mobile e di connettività IP, outsourcing amministrativo, crediti per consolidato fiscale |
|
| Telenergia S.p.A. | 4 | 4 Outsourcing per lo svolgimento dell'attività sociale, outsourcing amministrativo, crediti per consolidato fiscale |
|
| TN Fiber S.r.l. | 1 | 3 Servizi di fonia, progettazione e realizzazione di rete NGAN FTTCab nel Comune di Trento e attività connesse di manutenzione, outsourcing amministrativo |
|
| Altre minori | 3 | 5 L'importo indicato nel 2016 accoglie, oltre alle società minori, anche le società che nel 2017 si sono fuse in TIM S.p.A. |
|
| Totale Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
359 | 244 |
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | Tipologia contratti |
|---|---|---|---|
| Debiti vari e altre passività non correnti |
|||
| Flash Fiber S.r.l. | 46 | - Debiti per consolidato fiscale, risconti passivi | |
| INWIT S.p.A. | 1 | - Risconti passivi | |
| Noverca S.r.l. | 3 | - Debiti per consolidato fiscale | |
| Olivetti S.p.A. | 5 | 12 Debiti per consolidato fiscale | |
| Telecom Italia S.Marino S.p.A. | 1 | 1 Risconti passivi | |
| Telecom Italia Sparkle S.p.A. | 24 | 29 Risconti passivi | |
| Telenergia S.p.A. | - | 2 Debiti per consolidato fiscale | |
| TN Fiber S.r.l. | 1 | 1 Debiti per consolidato fiscale | |
| Altre minori | 1 | 1 L'importo indicato nel 2016 accoglie, oltre alle società minori, anche le società che nel 2017 si sono fuse in TIM S.p.A. |
|
| Totale Debiti vari e altre passività non correnti |
82 | 46 | |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
|||
| 4G Retail | 22 | 23 Fornitura di servizi per l'acquisizione di nuovi clienti, attività di informativa e di assistenza post vendita verso i clienti TIM, attività di promozione dell'immagine e dei segni distintivi di TIM tramite le vetrine del punto vendita |
|
| A.C.C. S.r.l. | 2 | 2 Servizi di call-center e back office, servizi di Customer Care per la clientela, servizi di cloud computing per la Nuvola Italiana , debiti per consolidato fiscale |
|
| H.R. Services | 20 | 11 Gestione amministrativa del personale in forza a TIM, realizzazione della formazione del personale TIM, servizi di welfare, ASSILT e CRALT |
|
| Flash Fiber S.r.l. | 7 | 3 Debiti per consolidato fiscale, risconti passivi, canoni per utilizzo della fibra |
|
| INWIT S.p.A. | 21 | 3 Fornitura di servizi su siti SRB, servizi di monitoraggio e sicurezza, servizi di gestione e manutenzione |
|
| Telecom Italia Trust Technologies | 10 | 11 Servizio di Certification Authority per TIM e nell'ambito di offerte a clienti TIM, progettazione-realizzazione testing di nuove applicazioni e manutenzione evolutiva di soluzioni esistenti, fornitura di servizi di Identità Digitale, debiti per consolidato fiscale |
|
| Olivetti S.p.A. | 52 | 39 Fornitura installazione ed assistenza di applicativi per la gestione documentale, fornitura di servizi personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale, acquisto di prestazioni di informatica, costi di installazione prodotti ICT, assistenza post-vendita nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale, servizi di elaborazione, supporto, dispatching di flussi informatici connessi all'attività di recupero dei crediti e conservazione sostitutiva di documentazione a norma di legge, servizi di gestione dei contratti Prepagati ed Abbonati per i Clienti di telefonia fissa e mobile consumer rispettivamente per l'archiviazione elettronica e cartacea, servizi di gestione dei contratti consumer a supporto della Linea TIM CDA, servizi di back office nell'ambito del progetto denominato "Postino Intelligente" volto alla commercializzazione dell'offerta mobile a distanza, sviluppi legati all'evoluzione del modulo di Decoupling e su Advanced Back office, sviluppi del modulo di Identity Management, sviluppi evolutivi di progetti e piattaforme, debiti per consolidato fiscale |
|
| Persidera S.p.A. | 3 | 5 Fornitura dei "servizi di contribuzione" per i canali lineari finalizzati all'erogazione ed alla vendita da parte di TIM ai propri clienti del servizio TIMvision, debiti per consolidato fiscale |
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Telecom Italia San Marino S.p.A. | - | 1 Servizi di interconnessione della rete TIM alla rete di Telecom Italia San Marino sul territorio sammarinese |
|
| Telecom Italia Sparkle S.p.A. | 59 | 63 Quote da riversare per servizi di telecomunicazioni e costi d'interconnessione, servizi di fonia, trasmissione dati ed affitto circuiti internazionali |
|
| Telecontact S.p.A. | 18 | 15 Servizi di Customer Care per TIM e nell'ambito di offerte TIM per la Pubblica Amministrazione, debiti per consolidato fiscale |
|
| Telenergia S.p.A. | 57 | 41 Servizi energetici, debiti per consolidato fiscale | |
| TN Fiber S.r.l. | 6 | 4 Cessione dei diritti IRU sulla rete in fibra ottica NGAN realizzata nel Comune di Trento, debiti per consolidato fiscale |
|
| Altre minori | 2 | - L'importo indicato nel 2016 accoglie, oltre alle società minori, anche le società che nel 2017 si sono fuse in TIM S.p.A. |
|
| Totale Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
279 | 221 |
| VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO (milioni di euro) |
2017 | 2016 | Tipologia contratti |
|---|---|---|---|
| Acquisti di attività immateriali e materiali per competenza |
|||
| Olivetti S.p.A. | 5 | 8 Acquisizione di prodotti informatici destinati alla rivendita e al noleggio nell'ambito di offerte per la clientela finale |
|
| Telecom Italia Trust Technologies S.r.l. |
4 | 2 Digital Identity e Certification Authority | |
| Telenergia S.p.A. | 13 | 11 Allacci per l'alimentazione in locale dei cabinet NGAN | |
| TN Fiber S.r.l. | 6 | 2 Acquisizione di infrastruttura per rete in fibra ottica | |
| Altre minori | 1 | 1 | |
| Totale Acquisti di attività immateriali e materiali per competenza |
29 | 24 |
In data 14 dicembre 2017 il Gruppo TIM ha ceduto la partecipazione in Italtel S.p.A. (appartenente al gruppo Italtel), pertanto a partire da tale data il gruppo Italtel non è più parte correlata.
I valori più significativi sono così sintetizzabili:
| 2017 | 2016 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Ricavi | |||
| Asscom S.r.l. | 1 | 1 Intermediazione assicurativa | |
| Gruppo Italtel | 1 | 7 Fornitura di apparati in noleggio, servizi di fonia fissa e mobile e connettività in outsourcing |
|
| Nordcom S.p.A. | 1 | 1 Servizi di fonia fissa e mobile, collegamenti rete dati ed outsourcing, prodotti e servizi ICT |
|
| Altre minori | - | 1 | |
| Totale ricavi | 3 | 10 | |
| Altri proventi | 3 | - Contributi regolati da contratti di Partnership | |
| Acquisti di materie e servizi | |||
| Gruppo Italtel | 15 | 13 Fornitura e manutenzione di apparati per commutazione, sviluppo software e adeguamento piattaforme, fornitura e servizi personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela, estensione servizi professionali per il nuovo Data Center Video Multimediale per l'erogazione del servizio TIM Vision |
|
| Nordcom S.p.A. | - | 1 Acquisto e sviluppo di soluzioni informatiche, servizi personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale, affitti passivi per ospitalità SRB |
|
| W.A.Y. S.r.l. | 4 | 4 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di offerte a clienti TIM |
|
| Totale acquisti di materie e servizi |
19 | 18 | |
| Altri costi operativi | - | - | |
| Proventi/(oneri) da partecipazioni |
- | 1 Dividendi | |
| Proventi finanziari | - | - | |
| Oneri finanziari | 11 | - Svalutazione del credito finanziario verso Alfiere S.p.A. |
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | Tipologia contratti |
|---|---|---|---|
| Indebitamento finanziario netto | |||
| Attività finanziarie non correnti | - | 12 Finanziamento soci verso ALFIERE S.p.A. | |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
- | - | |
| Totale Passività finanziarie non correnti |
- | - | |
| Totale Passività finanziarie correnti |
- | - | |
| Altre partite patrimoniali | |||
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
|||
| Alfiere S.p.A. | 1 | - Contratti di project management, di service amministrativo-societario-compliance e riaddebiti vari |
|
| Gruppo Italtel | - | 6 Fornitura di apparati in noleggio, servizi di fonia fissa e mobile e connettività in outsourcing |
|
| W.A.Y. S.r.l. | 1 | 1 Fornitura di fonia fissa, ICT e mobile | |
| Altre minori | 1 | 2 | |
| Totale Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
3 | 9 | |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
|||
| Gruppo Italtel | - | 26 Rapporti di fornitura connessi all'attività di investimento e di esercizio |
|
| Movenda | 1 | 1 Fornitura e certificazione SIM CARD ed evoluzione funzionale di piattaforme IT |
|
| Nordcom S.p.A. | - | 1 Acquisto e sviluppo di soluzioni informatiche, servizi personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale, affitti passivi per ospitalità SRB |
|
| W.A.Y. S.r.l. | 1 | 2 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di offerte a clienti TIM |
|
| Altre minori | 1 | - | |
| Totale Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
3 | 30 |
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Tipologia contratti |
|---|---|---|---|
| Acquisti di attività immateriali e materiali per competenza |
|||
| Gruppo Italtel | 113 | 125 Acquisti di apparati di telecomunicazioni | |
| Movenda | 2 | 2 Servizi informatici, licenze per Cardlet Mobile Connect | |
| Altre minori | 1 | - | |
| Totale Acquisti di attività immateriali e materiali per competenza |
116 | 127 |
Il finanziamento soci verso la joint venture Alfiere S.p.A. presente al 31 dicembre 2016 (12 milioni di euro) è stato incrementato nell'esercizio 2017 per 5 milioni di euro e successivamente utilizzato a copertura perdite per 6 milioni di euro. Il valore residuo, pari a 11 milioni di euro, è stato integralmente svalutato.
TIM ha inoltre prestato garanzie nell'interesse di imprese controllate, collegate e joint venture per complessivi 6.440 milioni di euro al netto delle controgaranzie ricevute (7.216 milioni di euro al 31 dicembre 2016). Si segnalano in particolare: 5.003 milioni di euro relativi a Telecom Italia Capital (5.692 milioni di euro al 31 dicembre 2016); 1.367 milioni di euro relativi a Telecom Italia Finance (1.387 milioni di euro al 31 dicembre 2016); 0 milioni di euro verso il gruppo Sparkle (38 milioni di euro al 31 dicembre 2016); 51 milioni di euro relativi ad Olivetti S.p.A. (68 milioni di euro al 31 dicembre 2016); 18 milioni di euro a favore di Telenergia (23 milioni di euro al 31 dicembre 2016); 1 milione di euro relativo ad Alfiere S.p.A. (1 milione di euro al 31 dicembre 2016).
Sono di seguito esposti i rapporti con:
I valori più significativi sono così sintetizzabili:
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 | Tipologia contratti |
|---|---|---|---|
| Ricavi | |||
| Gruppo Generali | 12 | 41 Servizi di fonia, di trasmissione dati, reti dati periferiche, collegamenti, storage prodotti e servizi di telecomunicazioni |
|
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 31 | 64 Servizi di fonia, rete dati MPLS e internazionale, servizi ICT e licenze Microsoft, connettività internet e collegamenti ad alta velocità |
|
| Gruppo Mediobanca | 4 | 7 Servizi di fonia, commercializzazione apparati, servizi di rete dati in outsourcing, accessi internet e licenze software |
|
| Gruppo RCS Media Group | - | 2 Servizi di fonia fissa | |
| Gruppo Telefónica | 2 | 11 Servizi roaming, servizi di operation su piattaforme software e hardware |
|
| Altre minori | 1 | - | |
| Totale ricavi | 50 | 125 | |
| Altri proventi | 4 | 1 Risarcimento danni dal gruppo Generali | |
| Acquisti di materie e servizi | |||
| Gruppo Generali | 5 | 18 Premi assicurativi e locazioni immobiliari | |
| Gruppo Havas | 54 | - Acquisto di spazi media acquistati per conto di TIM e, in misura minore, studio e realizzazione di campagne pubblicitarie |
|
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 5 | 11 Commissioni di factoring, compensi per ricarica/attivazione carte tecnologiche e commissioni per i servizi di domiciliazione delle bollette e incassi a mezzo carta di credito |
|
| Gruppo Mediobanca | 1 | 1 Attività di recupero crediti | |
| Gruppo RCS Media Group | - | 1 Fornitura di contenuti e servizi editoriali digitali nell'ambito di offerte destinate alla clientela TIM, compensi per servizi di ricarica telefonica |
|
| Gruppo Telefónica | 1 | 7 Servizi di roaming | |
| Gruppo Vivendi | 4 | 6 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi (TIMmusic, TIMvision) e fornitura di giochi cloud D&P (TIMgames) |
|
| Totale acquisti di materie e servizi |
70 | 44 | |
| Costi del personale | 1 | 2 Assicurazioni connesse all'attività lavorativa del Personale stipulate con il Gruppo Generali |
|
| Altri costi operativi | - | 1 Oneri per penali e inadempienze contrattuali verso il gruppo Intesa Sanpaolo |
|
| Proventi/(oneri) da partecipazioni |
- | - | |
| Proventi finanziari | |||
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 27 | 88 Proventi da derivati | |
| Gruppo Mediobanca | 14 | 26 Proventi da derivati | |
| Totale proventi finanziari | 41 | 114 | |
| Oneri finanziari | |||
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 35 | 109 Oneri da derivati, interessi passivi, commissioni finanziarie passive, altri oneri |
|
| Gruppo Mediobanca | 76 | 23 Oneri da derivati, interessi passivi | |
| Totale oneri finanziari | 111 | 132 |
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 | Tipologia contratti |
|---|---|---|---|
| Indebitamento finanziario netto | |||
| Attività finanziarie non correnti | - | 449 Nel 2016 derivati stipulati con il gruppo Mediobanca e con il gruppo Intesa Sanpaolo |
|
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
38 | 21 Derivati stipulati con il gruppo Mediobanca | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti |
|||
| Società ex Telco | - | 135 Si veda la Nota Operazioni con Parti Correlate del Bilancio Separato di TIM S.p.A. al 31/12/2016 |
|
| Totale Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti |
- | 135 | |
| Passività finanziarie non correnti |
|||
| Società ex Telco | - | 488 Si veda la Nota Operazioni con Parti Correlate del Bilancio Separato di TIM S.p.A. al 31/12/2016 |
|
| Gruppo Mediobanca | 80 | 330 Si riferiscono a finanziamenti a m/l termine, derivati e a debiti finanziari non correnti per leasing finanziario |
|
| Totale Passività finanziarie non correnti |
80 | 818 | |
| Passività finanziarie correnti | |||
| Società ex Telco | - | 26 Si veda la Nota Operazioni con Parti Correlate del Bilancio Separato di TIM S.p.A. al 31/12/2016 |
|
| Gruppo Mediobanca | 150 | 81 Quota corrente di finanziamenti a m/l termine, derivati, debiti finanziari correnti per leasing finanziario |
|
| Totale Passività finanziarie correnti |
150 | 107 |
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Altre partite patrimoniali | |||
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
|||
| Altri Amministratori | 3 | - Servizi di fonia, ricariche schede prepagate | |
| Gruppo Mediobanca | - | 2 Servizi di fonia, commercializzazione apparati, servizi di rete dati in outsourcing, accessi internet e licenze software |
|
| Società ex Telco | - | 81 Si veda la Nota Operazioni con Parti Correlate del Bilancio Separato di TIM S.p.A. al 31/12/2016 |
|
| Altre minori | 1 | - | |
| Totale Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
4 | 83 | |
| Debiti vari e altre passività non correnti |
- | 1 Si veda la Nota Operazioni con Parti Correlate del Bilancio Separato di TIM S.p.A. al 31/12/2016 |
|
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
|||
| Gruppo Havas | 22 | - Acquisto di spazi media acquistati per conto di TIM e, in misura minore, studio e realizzazione di campagne pubblicitarie |
|
| Gruppo Mediobanca | 1 | 13 Attività di recupero crediti | |
| Gruppo Vivendi | 1 | 3 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi (TIMmusic, TIMvision) e fornitura di giochi cloud D&P (TIMgames) |
|
| Società ex Telco | - | 151 Si veda la Nota Operazioni con Parti Correlate del Bilancio Separato di TIM S.p.A. al 31/12/2016 |
|
| Altre minori | - | - | |
| Totale Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
24 | 167 |
I valori più significativi sono così sintetizzabili:
| 2017 | 2016 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Costo del personale | Contribuzione ai Fondi Pensione | ||
| Fontedir | 8 | 10 | |
| Telemaco | 63 | 65 | |
| Totale Costo del personale | 71 | 75 |
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | Tipologia contratti | |
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | |||
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
Debiti relativi alla contribuzione ai Fondi Pensione ancora da versare |
||
| Fontedir | 3 | 3 | |
| Telemaco | 20 | 20 | |
| Totale Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
23 | 23 |
Nell'esercizio 2017, i compensi contabilizzati per competenza da TIM S.p.A. per i dirigenti con responsabilità strategiche sono stati pari a 34 milioni di euro (34 milioni di euro al 31 dicembre 2016) suddivisi come segue:
| (milioni di euro) | 1.1. - | 1.1. - |
|---|---|---|
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | |
| Compensi a breve termine | 9 | 12 |
| Compensi a lungo termine | - | 2 |
| Indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro | 25 | 11 |
| Pagamenti in azioni (*) | - | 9 |
| Totale | 34 | 34 |
(*) Si riferiscono al fair value, maturato al 31 dicembre 2017, dei Diritti sui piani di incentivazione di TIM S.p.A. basati su azioni (Piano Stock Option 2014/2016 e Special Award).
I compensi a breve termine sono erogati nel corso del periodo cui si riferiscono e comunque entro i sei mesi successivi alla chiusura dello stesso.
Le indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro dell'esercizio 2017 si riferiscono all'ammontare riconosciuto a titolo di transazione a Flavio Cattaneo e non accolgono gli effetti dello storno, pari a 10,7 milioni di euro, degli accertamenti effettuati nel 2016 a fronte dello Special Award.
Sempre con riferimento allo Special Award, si segnala che l'importo dei compensi a lungo termine del 2016 non comprendeva quanto accantonato con riferimento alla quota oggetto di assegnazione discrezionale ai dipendenti e/o amministratori di TIM o delle controllate (3,6 milioni di euro), ciò in quanto gli eventuali beneficiari che ricoprissero anche il ruolo di Dirigenti con Responsabilità Strategiche non erano ancora stati individuati.
L'individuazione è intervenuta nel giugno 2017 e, ai soli Dirigenti con Responsabilità Strategiche, è stato assegnato un valore complessivo pari a 1.450.000 euro (rappresentato per 1.160.000 euro da n. 1.487.178 azioni ordinarie TIM S.p.A. e per la parte restante dalla quota in denaro).
I pagamenti in azioni dell'esercizio 2016 non accoglievano gli effetti dello storno degli accertamenti relativi ai costi del Piano di Stock Option 2014/2016 pari a 3,7 milioni di euro.
Nell'esercizio 2017 i contributi versati per piani a contribuzione definita (Assida e Fontedir) da TIM S.p.A. o da società controllate del Gruppo a favore dei dirigenti con responsabilità strategiche, sono stati pari a 97.000 euro (95.000 euro nell'esercizio 2016).
Nell'esercizio 2017, i "Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa", ossia coloro che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività del Gruppo TIM, compresi gli amministratori, sono così individuati:
| Arnaud Roy de Puyfontaine | (1) Presidente Esecutivo di TIM S.p.A |
|---|---|
| Giuseppe Recchi | (2) Presidente Esecutivo di TIM S.p.A |
| (3) Vice Presidente Esecutivo di TIM S.p.A. | |
| Flavio Cattaneo | (4) Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A. |
| (5) Direttore Generale di TIM S.p.A. | |
| Amos Genish | (3) Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A. |
| (3) Direttore Generale di TIM S.p.A. | |
| Dirigenti: | |
| Stefano De Angelis | Diretor Presidente Tim Participações S.A. |
| Stefano Azzi | Responsabile Consumer & Small Enterprise |
| Stefano Ciurli | Responsabile Wholesale |
| Giovanni Ferigo | Responsabile Technology |
| Lorenzo Forina | Responsabile Business & Top Clients |
| Francesco Micheli | (6) Responsabile Human Resources & Organizational Development |
| Cristoforo Morandini | Responsabile Regulatory Affairs and Equivalence |
| Agostino Nuzzolo | (7) Responsabile Legal Affairs |
| (8) Responsabile Human Resources & Organizational Development | |
| Piergiorgio Peluso | Responsabile Administration, Finance and Control |
| (9) Responsabile Business Support Office |
(1) dal 1 giugno 2017;
(2) fino al 31 maggio 2017;
(3) dal 28 settembre 2017;
(4) fino al 27 luglio 2017;
(5) fino al 31 luglio 2017;
(6) fino al 30 novembre 2017, la responsabilità della funzione Human Resources & Organizational Development è affidata ad interim al Responsabile dei Progetti Speciali di Gruppo, Francesco Micheli; (7) dal 10 gennaio 2017;
(8) dal 1° dicembre 2017, la responsabilità della funzione Human Resources & Organizational Development è affidata ad interim al Responsabile Legal Affairs di Gruppo, Agostino Nuzzolo;
(9) la responsabilità della funzione Business Support Office è affidata ad interim al Chief Financial Officer della Società, Piergiorgio Peluso sino al 18 dicembre 2017 data in cui la funzione viene superata.
E' di seguito riportato il prospetto riepilogativo dei dati essenziali desunti dall'ultimo bilancio approvato della Società esercente l'Attività di Direzione e Coordinamento.
| VIVENDI S.A. | |
|---|---|
| 42 Avenue de Friedland - PARIGI | |
| (milioni di Euro) | 31.12.2016 |
| SITUAZIONE PATRIMONIALE - FINANZIARIA | |
| Altre attività non correnti | 20.196,0 |
| Attività correnti | 6.878,4 |
| Risconti attivi | 9,5 |
| TOTALE ATTIVITA' | 27.083,9 |
| PATRIMONIO NETTO | 18.854,8 |
| Capitale 7.079,0 |
|
| Riserve 9.804,9 |
|
| Utili (perdite) accumulati, incluso l'utile dell'esercizio 1.970,9 |
|
| Fondi per rischi e oneri | 809,3 |
| Passività | 7.392,5 |
| Utili su cambio non realizzati | 27,3 |
| TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA' | 27.083,9 |
| CONTO ECONOMICO | |
| Ricavi | 46,0 |
| Risultato operativo | (110,4) |
| Proventi finanziari netti | 862,1 |
| Risultato prima delle partite straordinarie e delle imposte | 751,7 |
| Proventi straordinari netti | 802,1 |
| Imposte sul reddito (onere)/provento | 55,7 |
| Risultato dell'esercizio | 1.609,5 |
Per ulteriori dettagli si rimanda all'informativa finanziaria disponibile sul sito web della Controllante www.vivendi.com, canale Investor Analyst.
I piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale, in essere al 31 dicembre 2017, sono utilizzati a fini di retention e di incentivazione a lungo termine dei manager e del personale del Gruppo.
E' di seguito presentato un sommario dei piani in essere al 31 dicembre 2017; per maggiori dettagli relativi ai piani già presenti al 31 dicembre 2016, si fa rimando alla Relazione Finanziaria Annuale di TIM S.p.A. a tale data.
Il Piano di Stock Option 2014-2016 avviato a valle della delibera del Consiglio di Amministrazione della Società del 26 giugno 2014 ha avuto l'obiettivo di focalizzare il management titolare di posizioni organizzative determinanti ai fini del business aziendale, sulla crescita del valore dell'Azione nel medio-lungo termine; era destinato all'Amministratore Delegato, al Top Management (inclusi i Key Officers) e ad una parte selezionata del Management del Gruppo Telecom Italia.
Il Piano prevedeva un periodo di performance triennale 2014-2016 (vesting), due condizioni di performance triennali (Cumulated Free Cash Flow 2014-2016 e Total Shareholders Return relativo di Telecom Italia rispetto a 11 peers), con un limite massimo di azioni emettibili pari a 196.000.000; a valle dell'approvazione dei dati di Bilancio del 2016 a cura del Consiglio di Amministrazione del 23 marzo 2017, ha avuto inizio il periodo di esercizio triennale (24 marzo 2017- 24 marzo 2020).
Sulla base dei dati di consuntivo approvati il numero di opzioni esercitabili è risultato pari al 20% delle opzioni complessive assegnate a target:
Il prezzo di esercizio è stato fissato dal Consiglio di Amministrazione che ha avviato il piano a 0,94 euro per opzione (strike price). Per le assegnazioni avvenute nel 2015 e nel 2016, lo strike price è stato determinato come il maggiore tra quello stabilito in sede di prima assegnazione e quello risultante dall'applicazione degli stessi criteri al momento dell'assegnazione delle opzioni. Di seguito il riepilogo al 31.12.2017:
Il Piano di incentivazione è stato oggetto di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione del 30 marzo 2016 e dell'Assemblea dei soci del 25 maggio 2016, per la parte da erogare in azioni. Destinatari del Piano erano l'allora Amministratore Delegato dott. Flavio Cattaneo e altri managers individuati a sua cura.
A giugno 2017, sono stati individuati gli ulteriori beneficiari dello Special Award relativamente alla quota dell'1,5% dell'over-performance 2016. Al 31 dicembre 2017 la passività netta complessiva ammonta a 3,1 milioni di euro (rappresentato per 2,4 milioni di euro da n. 2.902.561 azioni ordinarie di TIM S.p.A. e per la parte restante dalla quota in denaro).
La liquidazione è prevista successivamente all'approvazione del Bilancio per l'esercizio 2019 ed è condizionata alla prosecuzione del rapporto di lavoro con le società del Gruppo TIM fino all'approvazione del Bilancio consolidato per l'esercizio 2019, fatte salve le casisitiche espressamente previste, quali, ad esempio, l'intervenuto pensionamento o il collocamento al di fuori del perimetro del Gruppo della società con cui il beneficiario intrattiene il rapporto di lavoro.
In data 24 luglio 2017, a seguito delle dimissioni del Dottor Cattaneo è stato raggiunto un accordo fra le parti che ha previsto l'erogazione dell'ammontare lordo di 22,9 milioni di euro a titolo di transazione; tale importo tiene in considerazione, in particolare ma non esclusivamente, lo Special Award.
Le dimissioni del dottor Cattaneo hanno comportato la conclusione del piano di incentivazione.
Per quanto riguarda la componente ancora da liquidare ai beneficiari individuati nel giugno 2017, si segnala che il premio è rappresentato per l'80% da azioni ordinarie TIM (il cui numero sarà determinato dividendo l'80% del bonus maturato nell'esercizio per il valore normale dell'azione alla data di accertamento della performance) e per il 20% da denaro.
Al premio effettivamente erogato, in entrambe le sue componenti cash ed equity, sono applicabili i meccanismi di claw-back al tempo in vigore.
E' prevista la facoltà per il Consiglio di Amministrazione di soddisfare, in tutto o in parte, per equivalente la porzione del premio espressa in azioni, sulla base del valore normale dell'azione al momento dell'approvazione del Bilancio consolidato per l'esercizio 2019.
Per maggiori dettagli si rinvia al documento informativo redatto secondo lo schema del Regolamento Emittenti e disponibile sul sito www.telecomitalia.com.
Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, vengono qui di seguito esposte le informazioni circa l'impatto sulle singole voci di Conto Economico Separato degli eventi e operazioni non ricorrenti:
| (milioni di euro) | Patrimonio Netto |
Utile (perdita) dell'esercizio |
Indebitamento finanziario netto |
Flussi finanziari (*) |
|
|---|---|---|---|---|---|
| Valore di bilancio | (a) | 20.069 | 1.087 | 29.210 | (763) |
| Consulenze e prestazioni professionali e altri costi |
(6) | (6) | 25 | (25) | |
| Oneri e accantonamenti per ristrutturazione e altro |
(495) | (495) | 116 | (116) | |
| Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e passività correlate, oneri connessi a vertenze con personale ex dipendente e passività con clienti e fornitori |
(108) | (108) | 6 | (6) | |
| Altri oneri | (22) | (22) | 107 | (107) | |
| Svalutazione attività non correnti | (22) | (22) | − | − | |
| Oneri finanziari | (19) | (19) | − | − | |
| Totale effetti non ricorrenti | (b) | (671) | (671) | 254 | (254) |
| Proventi/(Oneri) connessi ad Attività cessate | (c) | − | − | − | − |
| Valore figurativo | (a-b-c) | 20.740 | 1.758 | 28.956 | (509) |
(*) I flussi finanziari si riferiscono all'aumento (diminuzione) nell'esercizio della Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti.
L'impatto sulle singole voci di conto economico separato delle partite di natura non ricorrente, è così dettagliato:
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Acquisti di materie e servizi | (8) | (1) |
| Consulenze, prestazioni professionali e altri costi | (8) | (1) |
| Costi del personale | (692) | (130) |
| Oneri connessi ai processi di ristrutturazione e razionalizzazione e altri | (692) | (130) |
| Altri costi operativi | (176) | (25) |
| Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e passività correlate, oneri connessi a vertenze con personale ex dipendente e passività con clienti e fornitori |
(148) | (10) |
| Altri oneri | (28) | (15) |
| Impatto su risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze (minusvalenze e ripristini di valore (svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) |
(876) | (156) |
| Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti | (30) | − |
| Svalutazione di immobilizzazioni immateriali | (30) | |
| Impatto su risultato operativo (EBIT) | (906) | (156) |
| Altri proventi/(oneri) da partecipazioni | − | − |
| Altri proventi (oneri) finanziari | (26) | (26) |
| Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
(932) | (182) |
| Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti | 261 | 47 |
| Attività cessate - effetto della cessione della partecipazione in Sofora | − | 340 |
| Impatto sull'Utile (perdita) dell'esercizio | (671) | 205 |
Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso del 2017 non sono state poste in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa.
I costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo sono rappresentati da costi esterni, costo del personale dedicato e ammortamenti e sono così dettagliati:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Costi per attività di ricerca spesate nell'esercizio | 43 | 44 |
| Costi di sviluppo capitalizzati | 1.904 | 1.686 |
| Totale costi (spesati e capitalizzati) di ricerca e sviluppo | 1.947 | 1.730 |
L'incremento rilevato nell'esercizio 2017 è legato principalmente alle attività di ingegneria e di diffusione e sviluppo condotte sulle reti di nuova generazione, quali LTE e NGAN.
Si segnala che nel conto economico separato dell'esercizio 2017 sono iscritti ammortamenti per costi di sviluppo, capitalizzati nell'esercizio e in esercizi precedenti, per un importo complessivo di 777 milioni di euro. Le attività di ricerca e sviluppo effettuate da TIM S.p.A. sono dettagliate nella relazione sulla gestione (Sezione di Sostenibilità).
In base a quanto previsto dallo IAS 17, la Società considera come non annullabili i contratti di locazione operativa che possono essere annullati solo al verificarsi di alcune remote eventualità, con l'autorizzazione del locatore, ovvero a seguito del pagamento da parte del locatario di un ulteriore ammontare (penale) tale che la continuazione del leasing sia ragionevolmente certa fin dall'inizio. In particolare:
TIM ha stipulato contratti non annullabili di affitto circuiti e contratti di ospitalità; al 31 dicembre 2017 l'ammontare dei canoni ancora da incassare è il seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Entro l'esercizio successivo | 73 | 72 |
| Dal 2° al 5° esercizio | 97 | 128 |
| Oltre | 5 | 32 |
| Totale | 176 | 232 |
La diminuzione è principalmente da attribuire alla riduzione dei canoni relativi al contratto con INWIT S.p.A. per l'affitto degli spazi su cui sono collocate alcune torri (c.d. siti infrastrutturali).
TIM ha stipulato contratti non annullabili di locazione operativa di immobili, noleggio automezzi, noleggio di prodotti di Information Technology e di attrezzature e apparati, nonché contratti di ospitalità su siti di proprietà di terzi.
Si precisa che nel perimetro oggetto di valutazione sono esclusi sia gli impatti dei contratti classificati come locazioni finanziarie (principalmente locazioni immobiliari e di automezzi industriali) sia i contratti o i periodi contrattuali considerati annullabili.
Al 31 dicembre 2017 l'ammontare dei canoni ancora dovuti è il seguente:
| (milioni di euro) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Entro l'esercizio successivo | 427 | 451 |
| Dal 2° al 5° esercizio | 1.334 | 1.357 |
| Oltre | 133 | 546 |
| Totale | 1.894 | 2.354 |
La riduzione è determinata principalmente dalla diminuzione dei canoni relativi al contratto di Master Service Agreement con la società Inwit S.p.A., nonché dei canoni di locazione di immobili e automezzi industriali.
Il seguente prospetto riporta i corrispettivi complessivamente spettanti a PwC S.p.A. e alle altre entità della rete PwC per la revisione dei bilanci 2017, nonché i corrispettivi di competenza dell'esercizio 2017 per gli altri servizi di revisione/verifica e per gli altri servizi diversi dalla revisione resi a TIM da PwC e dalle altre entità appartenenti alla rete PwC. Vengono qui incluse anche le spese vive sostenute nel 2017 relativamente a detti servizi.
| TIM S.p.A. | |||
|---|---|---|---|
| (in euro) | PwC S.p.A. | Altre entità della rete PwC |
Totale rete PwC |
| Servizi di revisione: | |||
| revisione legale del bilancio separato | 1.169.400 | 1.169.400 | |
| revisione legale del bilancio consolidato | 227.100 | 227.100 | |
| revisione del Form 20-F e SOX Rule 404 | 1.018.870 | 1.018.870 | |
| revisione limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato | 227.160 | 227.160 | |
| altri | 8.500 | 8.500 | |
| Servizi di verifica con emissione di attestazione | 91.300 | 15.000 | 106.300 |
| Attestazione di conformità su dichiarazione consolidata di carattere non finanziario |
137.206 | 137.206 | |
| Altri servizi: | |||
| procedure concordate su aree della contabilità regolatoria | 39.000 | 39.000 | |
| procedure di due diligence su vendita/acquisto di partecipazioni | 120.000 | 120.000 | |
| altri | 162.500 | 162.500 | |
| Totale corrispettivi 2017 per servizi di revisione e diversi verso la rete PwC | 2.918.536 | 297.500 | 3.216.036 |
| Spese vive | 255.915 | ||
| Totale | 3.471.951 |
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In data 17 gennaio 2018 il Consiglio di Amministrazione di TIM ha preso atto che il term sheet sottoscritto con Canal+ sarebbe scaduto giorno successivo. Il negoziato volto alla conclusione di un accordo di collaborazione nel settore dei contenuti è stato riavviato, coerentemente con la definizione dell'offerta convergente di contenuti video quale uno degli elementi principali del piano strategico 2018-2020 di TIM. Peraltro, alla luce delle indicazioni provenienti dalla Consob, e in coerenza con le osservazioni formulate dal Collegio Sindacale della Società, al progetto sarà applicata la procedura per l'effettuazione di operazioni con parti correlate di maggiore rilevanza, con conseguente coinvolgimento nel corso delle trattative dell'apposito Comitato composto da tutti i Consiglieri indipendenti.
Il 23 febbraio 2018 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. ha esaminato e valutato positivamente, a maggioranza, la proposta di acquisto di Persidera ricevuta da F2i e Rai Way, considerando che la partecipazione non rappresenta un asset strategico per TIM.
Il Consiglio ha dunque dato mandato all'Amministratore Delegato Amos Genish per finalizzare l'operazione, fermo restando che ogni ulteriore eventuale offerta vincolante sarà presa in considerazione.
In applicazione su base volontaria della disciplina per le operazioni con parti correlate, l'operazione è stata supportata dal parere del Comitato per il controllo e i rischi, reso a maggioranza dei suoi componenti.
Il 6 marzo 2018 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. ha conferito mandato all'Amministratore Delegato Amos Genish di avviare l'iter formale per la notifica ad AGCom del progetto di separazione volontaria della rete di accesso fissa.
Il progetto prevede la creazione di un'entità legale separata ("Netco") controllata al 100% da TIM, proprietaria della rete di accesso (dalla centrale alla casa dei clienti) e di tutta l'infrastruttura (edifici, apparati elettronici e sistemi IT) e dotata del personale necessario per fornire servizi all'ingrosso in maniera indipendente.
Il progetto rappresenta una svolta epocale e darà vita al modello di separazione della rete più avanzato in Europa, creando un punto di accesso «one-stop shop» per i servizi wholesale regolati e non regolati per tutti gli operatori, inclusa TIM, secondo un modello interamente neutrale a garanzia dell'assoluta parità di trattamento.
La Netco avrà le risorse per mantenere un'altissima qualità della rete e sostenere il Paese nel raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda Digitale Europea 2025 sulla banda ultra larga. L'iniziativa darà un contributo significativo al processo di digitalizzazione dell'Italia, contribuendo all'evoluzione dell'attuale quadro regolatorio.
La creazione della Netco manterrà invariato il perimetro del Gruppo, e avverrà in conformità e nel rispetto della disciplina del Golden Power.
Il progetto di separazione volontaria della rete sarà comunicato ad AGCom secondo le procedure e le tempistiche previste dal Codice per le Comunicazioni Elettroniche.
| (migliaia di euro) | Sede | Capitale | Patrimonio Netto |
Utile/ (perdita) |
Quota partecipa zione (%) |
Corrispon dente P.N. di bilancio |
Valore di carico |
Differenza | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (1) | (1) (2) | (1) | (A) (3) | (B) (4) | (B-A) | |||||
| Partecipazioni in imprese controllate | ||||||||||
| 4G RETAIL | Milano | Euro | 2.402 | 58.239 | 8.427 | 100,00% | 58.239 | 15.108 | (43.131) | |
| CD FIBER | Roma | Euro | 50 | 45 | (1) | 100,00% | 45 | (5) | 50 | 5 |
| FLASH FIBER | Milano | Euro | 30 | 89.772 | (5.665) | 80,00% | 71.818 | 76.824 | 5.006 | |
| HR SERVICES | L'Aquila | Euro | 500 | 8.746 | 1.667 | 100,00% | 8.746 | 570 | (8.176) | |
| INFRASTRUTTURE WIRELESS | Milano | Euro | ||||||||
| ITALIANE | 600.000 | 1.522.660 | 126.740 | 60,03% | 845.666 | 828.494 | (17.172) | |||
| NOVERCA | Roma | Euro | 10 | 4.557 | (9.561) | 100,00% | 4.557 | 20.202 | 15.645 | |
| OLIVETTI | Ivrea(TO) | Euro | 10.000 | 19.651 | (10.668) | 100,00% | 19.651 | 16.530 | (3.121) | |
| PERSIDERA | Roma | Euro | 21.429 | 99.986 | 10.771 | 70,00% | 62.450 | 137.641 | 75.191 | |
| TELECOM ITALIA CAPITAL | Lussemburgo | Euro | 2.336 | (121.347) | 11.004 | 100,00% | (121.347) | 2.388 | 123.735 | |
| TELECOM ITALIA FINANCE | Lussemburgo | Euro | 1.818.692 | 6.359.281 | 41.506 | 100,00% | 6.321.781 | 5.914.971 | (406.810) | |
| TELECOM ITALIA LATAM PARTIC. E GESTAO ADMIN. |
SanPaolo (Brasile) |
R\$ | 118.926 | (21.662) | (3.360) | |||||
| Euro | 29.977 | (5.460) | (847) | 100,00% | (5.460) | (5) | - | 5.460 | ||
| TELECOM ITALIA SAN MARINO | San Marino | Euro | 1.808 | 4.689 | 700 | 100,00% | 4.689 | 7.565 | 2.876 | |
| TELECOM ITALIA SPARKLE | Roma | Euro | 200.000 | 670.868 | (34.476) | 100,00% | 771.954 | (6) | 586.651 | (185.303) |
| TELECOM ITALIA TRUST TECHNOLOGY |
Pomezia(RM) | Euro | 7.000 | 12.516 | 863 | 100,00% | 12.516 | 8.498 | (4.018) | |
| TELECOM ITALIA VENTURES | Milano | Euro | 10 | 2.541 | (551) | 100,00% | 2.541 | 2.541 | - | |
| TELECONTACT CENTER | Napoli | Euro | 3.000 | 19.934 | 4.040 | 100,00% | 19.934 | 12.523 | (7.411) | |
| TELENERGIA | Roma | Euro | 50 | 30.771 | 1.107 | 100,00% | 30.771 | 50 | (30.721) | |
| TELSY | Torino | Euro | 390 | 18.223 | 974 | 100,00% | 18.223 | 14.517 | (3.706) | |
| TIAUDIT COMPLIANCE LATAM (in liquidazione) |
Rio de Janeiro (Brasile) |
R\$ | 1.500 | 2.069 | 15 | |||||
| Euro | 378 | 522 | 4 | 69,9996% | 365 | 313 | (52) | |||
| TIMVISION | Roma | Euro | 50 | 563 | (484) | 100,00% | 563 | (5) | 1.050 | 487 |
| TIM BRASIL SERVICOS E PARTICIPACOES |
Rio de Janeiro (Brasile) |
R\$ | 7.169.030 | 11.144.128 | 186.201 | |||||
| Euro | 1.807.039 | 2.809.010 | 46.934 | 0,00000001% | - | - | - | |||
| TIM TANK | Milano | Euro | 18.100 | 18.193 | (56) | 100,00% | 18.193 | (5) | 18.375 | 182 |
| TIMB 2 | Roma | Euro | 10 | 8 | (1) | 1,00% | - | - | - | |
| TN FIBER | Trento | Euro | 55.918 | 39.800 | (7.647) | 100,00% | 39.800 | 39.800 | - | |
| (*) 7.704.661 | (481.034) |
| (migliaia di euro) | Sede | Capitale | Patrimonio Netto |
Utile/ (perdita) |
Quota partecipa zione (%) |
Corrispon dente P.N. di bilancio |
Valore di carico |
Differenza | |||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (1) | (1) (2) | (1) | (A) (3) | (B) (4) | (B-A) | ||||||
| Partecipazioni in imprese collegate e joint venture | |||||||||||
| ALFIERE | Roma | Euro | 9.250 | (4.040) | (46.086) | 50,00% | (2.020) | - | 2.020 | ||
| AREE URBANE (in | Milano | Euro | |||||||||
| liquidazione) | 100 | (61.635) | 21.165 | 32,62% | (20.105) | - | 20.105 | ||||
| ASSCOM INSURANCE | Milano | Euro | |||||||||
| BROKERS | 100 | 1.458 | 633 | 20,00% | 292 | 20 | (272) | ||||
| DONO PER… (in liquidzione) | Roma | Euro | 30 | (69) | (267) | 33,33% | (23) | (5) 3 |
26 | ||
| NORDCOM | Milano | Euro | 5.000 | 12.002 | 1.128 | 42,00% | 5.041 | 2.143 | (2.898) | ||
| TIGLIO I | Milano | Euro | 5.256 | 14.420 | (1.728) | 47,80% | 6.893 | 6.597 | (296) | ||
| TIGLIO II (in liquidazione) | Milano | Euro | 10 | 241 | (16) | 49,47% | 119 | 119 | - | ||
| Consorzio EO (in | Roma | Euro | |||||||||
| liquidazione) | 31 | 1 | (1) | 50,00% | 1 | - | (1) | ||||
| 8.882 | 18.684 |
(*) L'importo non comprende 7 migliaia di euro relativi allo sconto e il fair value delle bonus share, sulle azioni ordinarie di TIM sottoscritte dai dipendenti di Società Controllate
indirettamente del Gruppo TIM, nell'ambito del "Piano di azionariato diffuso per i dipendenti del 2010 e del 2014 ("PAD").
(1) Desunti dall'ultimo bilancio approvato. Per le Controllate sono stati utilizzati i dati a principi IFRS, predisposti per il consolidato.
(2) Comprensivo dell'utile (perdita)
(3) Al netto del dividendo da distribuire
(4) Comprensivo dei versamenti in conto partecipazioni
(5) Coperto dal fondo oneri su partecipate
(6) Dati desunti dal bilancio consolidato
– l'effettiva applicazione
delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio d'esercizio nel corso dell'esercizio 2017.
6 marzo 2018
_______________________
Arnaud Roy de Puyfontaine
Il Presidente Esecutivo L'Amministratore Delegato Il Dirigente preposto alla
redazione dei documenti contabili societari
_______________________ Piergiorgio Peluso
_________________________ Amos Genish

ai sensi dell'articolo 14 del DLgs 27 gennaio 2010, n° 39 e dell'articolo 10 del Regolamento (UE) n° 537/2014
Agli azionisti di TIM SpA
Relazione sulla revisione contabile del bilancio separato
Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio separato di TIM SpA (la "Società"), costituito dalla situazione patrimoniale-finanziaria al 31 dicembre 2017, dal conto economico, dal conto economico complessivo, dal prospetto dei movimenti del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalle note al bilancio che includono anche la sintesi dei più significativi principi contabili applicati.
A nostro giudizio, il bilancio separato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Società al 31 dicembre 2017, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n° 38/05.
Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio separato della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto alla Società in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio.
Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio separato nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

Nota 3 del bilancio separato "Avviamento"
Il valore dell'avviamento al 31 dicembre 2017 ammonta a Euro 27.027 milioni, riferito per Euro 26.615 all'unità generatrice di flussi di cassa ("CGU") Core Domestic e per Euro 412 milioni alla CGU International Wholesale. L'avviamento rappresenta circa il 43% del totale attivo, ed è quindi una posta estremamente significativa del bilancio. La direzione aziendale, con il supporto di esperti esterni, ha svolto l'esercizio annuale di impairment test alla data del 31 dicembre 2017 su tutte le CGU identificate.
A seguito dell'esercizio di impairment svolto, il valore recuperabile è risultato superiore ai valori contabili per Euro 2.197 milioni per la CGU Core Domestic e per Euro 242 milioni per la CGU International Wholesale.
L'impairment test ha richiesto per le CGU Core Domestic e International Wholesale la formulazione di stime complesse quali ad esempio quelle relative ai flussi di cassa prospettici inseriti nell'orizzonte di piano industriale (2018-2020) e nei due anni successivi di previsione esplicita, ai tassi di sconto da utilizzare per l'attualizzazione e al tasso di crescita da utilizzare per la stima del valore terminale dopo il periodo di previsione esplicita dei flussi.
La significatività dell'avviamento attribuito alla CGU Core Domestic, la capitalizzazione di borsa di TIM SpA inferiore al patrimonio netto contabile consolidato e le modalità di determinazione del valore d'uso basate su assunzioni complesse hanno richiesto da parte nostra una particolare attenzione sull'esercizio di impairment test effettuato sulla CGU Core
Le attività di revisione effettuate hanno previsto un'analisi di conformità della procedura di impairment test approvata dal Consiglio di Amministrazione rispetto a quanto previsto dallo IAS 36 "Riduzione di valore delle attività", e di verifica della coerenza con l'effettivo processo di impairment test svolto. Tali attività hanno inoltre contemplato la verifica del disegno e dell'operatività dei controlli rilevanti svolti da parte della direzione aziendale al fine di presidiare i rischi associati a tale processo.
Abbiamo effettuato l'analisi delle principali assunzioni utilizzate per la determinazione del valore attuale dei flussi di cassa prospettici. Tale analisi è stata svolta sia attraverso incontri e approfondimenti critici svolti con la direzione aziendale e con gli esperti valutatori e industriali incaricati dalla Società, sia attraverso la comparazione di talune assunzioni e parametri utilizzati (flussi di cassa, tassi di sconto, tasso di crescita) con i benchmark di mercato, con le indicazioni pervenute dagli esperti e con le relative assunzioni e parametri utilizzati nell'ambito dell'impairment test al 31 dicembre 2016.
Inoltre abbiamo verificato la coerenza dei piani utilizzati ai fini dell'impairment test con il Piano Industriale 2018-2020 approvato dal Consiglio di Amministrazione e l'accuratezza matematica dei modelli di calcolo. Tali attività sono state integrate con lo svolgimento di verifiche sulle analisi di sensitività svolte dalla direzione aziendale, con il supporto degli esperti, sui fattori di rischio individuati e su alcuni parametri utilizzati per lo svolgimento dell'impairment test (ad esempio tasso di sconto, tasso di crescita a lungo termine).

Infine è stata verificata l'adeguatezza dell'informativa fornita rispetto alle informazioni e ai dati ottenuti nel corso dello svolgimento dell'attività di revisione e rispetto a quanto previsto dai principi contabili internazionali, con particolare riferimento alla descrizione delle modalità di svolgimento dell'impairment test, all'inserimento delle principali assunzioni utilizzate per lo svolgimento dello stesso, ai risultati quantitativi ottenuti e alle analisi di sensitività svolte.
Nota 22 del bilancio separato "Passività potenziali, altre informazioni, impegni e garanzie"
TIM ha in essere numerosi contenziosi legali di carattere regolatorio e commerciale, alcuni dei quali caratterizzati da richieste significative. Si segnalano i cosiddetti contenziosi «follow-on» A428 che si sono originati a seguito delle richieste risarcitorie poste in essere da parte di alcuni operatori di telecomunicazione, dopo la sanzione comminata nei passati esercizi dall'AGCM per l'asserito abuso di posizione dominante.
Si evidenziano inoltre i contenziosi in corso o potenziali riferiti ai contratti sottoscritti negli scorsi esercizi con alcuni operatori media per l'offerta congiunta di contenuti televisivi, i quali prevedevano il riconoscimento di minimi garantiti.
In occasione della chiusura del bilancio al 31 dicembre 2017, la direzione aziendale, supportata dal parere di legali esterni, ha aggiornato la stima della rischiosità correlata ai contenziosi in oggetto.
La valutazione dei rischi connessi a tali procedimenti è stata oggetto di particolare attenzione nel corso della nostra attività di revisione in quanto rappresenta una stima complessa della direzione aziendale anche in Le procedure di revisione svolte hanno avuto in primo luogo un focus sulla comprensione del processo di valutazione dei contenziosi adottato dalla direzione aziendale, integrato dalla comprensione e verifica del disegno e dell'operatività dei controlli rilevanti in essere al fine di presidiare i rischi associati a tale processo.
Tali attività sono state da noi svolte anche attraverso discussioni critiche avute con la direzione aziendale, utili al fine di ottenere la comprensione del processo di stima della passività, della strategia difensiva e dell'operato a fronte delle contestazioni ricevute.
Sono inoltre stati analizzati, con il supporto degli esperti legali del network PwC, i pareri legali redatti dai consulenti che supportano nelle valutazioni del rischio di soccombenza la direzione aziendale, nonché le risposte ricevute dagli stessi alla nostra richiesta di informazioni sullo status dei contenziosi.
È stata infine verificata l'adeguatezza dell'informativa fornita rispetto a quanto previsto dai principi contabili internazionali e rispetto alle informazioni e ai dati ottenuti nel corso dello svolgimento dell'attività di revisione, con particolare riferimento alla descrizione delle pretese risarcitorie mosse

considerazione del quadro normativo e competitivo in cui opera la Società.
dalle controparti e allo stato di avanzamento dei contenziosi.
Nota 22 del bilancio separato "Passività potenziali, altre informazioni, impegni e garanzie"
Nel corso del 2017 TIM, insieme ad altri operatori di rete fissa, è stata destinataria della delibera n. 121/2017, emessa da parte dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, avente ad oggetto il divieto della fatturazione a 28 giorni anziché su base mensile, adottata nei confronti della clientela di telefonia fissa a partire dal secondo trimestre 2017.
L'Autorità, a seguito dell'inottemperanza alla suddetta delibera, ha emesso ulteriori delibere (il 21 dicembre 2017 la delibera 499/2017 e il 14 marzo 2018 la delibera 112/2018) con le quali ha irrogato a TIM una sanzione pecuniaria di Euro 1,2 milioni, richiedendo inoltre di indennizzare i clienti per i giorni di servizio non fruiti a seguito della fatturazione a 28 giorni.
TIM ha impugnato dinnanzi al TAR del Lazio le predette delibere dell'Autorità chiedendone altresì la sospensiva. Il 22 febbraio 2018 il TAR del Lazio ha sospeso l'efficacia della Delibera 499/17 nella parte in cui prevedeva l'obbligo di storno e ha fissato l'udienza di merito per il 14 novembre 2018. A dicembre 2017, è inoltre stata emanata la legge 172/17 che stabilisce che entro aprile 2018 i contratti di fornitura dei servizi di telecomunicazioni dovranno prevedere la cadenza di rinnovo e fatturazione su base mensile o multipli di mese.
Per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2017, la direzione aziendale, supportata dai propri consulenti legali non ritiene probabile l'insorgere di passività significative e pertanto non ha accantonato alcun fondo specifico.
Tale contenzioso è stato oggetto di particolare attenzione nel corso delle nostre attività di
Le procedure di revisione svolte hanno previsto la comprensione del processo di valutazione del contenzioso e la verifica del disegno e dell'operatività dei controlli rilevanti svolti da parte della direzione aziendale.
Tali attività sono state da noi svolte anche attraverso discussioni critiche avute con la funzione legale di TIM e con la direzione aziendale. Abbiamo inoltre analizzato il parere redatto dal consulente che supporta la direzione aziendale nelle valutazioni del rischio di soccombenza, avvalendoci del supporto degli esperti legali del network PwC. Abbiamo inoltre valutato l'adeguatezza delle competenze del consulente incaricato.
A completamento è inoltre stata verificata l'adeguatezza dell'informativa fornita rispetto a quanto previsto dai principi contabili internazionali e rispetto alle informazioni e ai dati ottenuti nel corso dello svolgimento dell'attività di revisione, con particolare riferimento alla descrizione delle richieste dell'Autorità e allo stato di avanzamento del contenzioso.

revisione per la significatività dei possibili indennizzi e l'elevato grado di giudizio che è richiesto alla direzione aziendale per valutare il rischio correlato.
Nota 22 del bilancio sparato "Passività potenziali, altre informazioni, impegni e garanzie"
In data 28 settembre 2017 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha emesso il provvedimento con il quale ha accertato la violazione da parte di TIM degli obblighi di notifica imposti dal DL 21/2012 - c.d. DL «Golden Power». Con lo stesso provvedimento la Presidenza ha avviato un ulteriore procedimento nei confronti di TIM finalizzato alla possibile irrogazione di una sanzione, il cui ammontare potrebbe essere significativo in quanto non inferiore all'1% del "fatturato cumulato realizzato dalle imprese coinvolte".
TIM ha impugnato il suddetto provvedimento davanti al Presidente della Repubblica chiedendone l'annullamento per vizi sia formali che sostanziali.
La valutazione dei rischi connessi a tale procedimento è stata oggetto di particolare attenzione nel corso della nostra attività di revisione in quanto rappresenta una stima complessa della direzione aziendale anche in considerazione dell'eccezionalità del provvedimento.
Le procedure di revisione svolte hanno avuto in primo luogo un focus sulla comprensione del processo di valutazione del contenzioso in oggetto adottato dalla direzione aziendale, integrato dalla comprensione e verifica del disegno e dell'operatività dei controlli rilevanti in essere al fine di presidiare i rischi associati a tale processo.
Tali attività sono state da noi svolte anche attraverso discussioni critiche avute con la funzione legale di TIM e la direzione aziendale. Abbiamo inoltre analizzato il ricorso giurisdizionale della Società, redatto dal consulente che supporta la direzione aziendale nella valutazione del rischio di soccombenza, nonché la risposta ricevuta dallo stesso alla nostra richiesta di informazioni sullo status del contenzioso, avvalendoci del supporto dei legali del network PwC. Abbiamo inoltre valutato l'adeguatezza delle competenze del consulente incaricato.
A completamento è inoltre stata verificata l'adeguatezza dell'informativa fornita rispetto a quanto previsto dai principi contabili internazionali e rispetto alle informazioni e ai dati ottenuti nel corso dello svolgimento dell'attività di revisione, con particolare attenzione allo stato di avanzamento del contenzioso.
Nota 18 e 26 del bilancio separato "Fondi relativi al personale" e "Costi del personale"
Nel contesto della predisposizione del Piano Industriale 2018-2020 la direzione di TIM ha previsto la semplificazione ed evoluzione della struttura organizzativa nonché la trasformazione e digitalizzazione dei processi.
Le procedure di revisione sono state sviluppate partendo dalla comprensione del processo di valutazione della passività in oggetto adottato dalla direzione aziendale, integrata dalla comprensione e verifica del disegno e dell'operatività dei controlli rilevanti in essere al fine di presidiare i rischi associati a tale processo.

Nell'ambito di tale contesto a fine 2017 la direzione di TIM ha deciso e comunicato alle diverse sigle sindacali coinvolte di gestire gli «effetti dei previsti percorsi di innovazione tecnologica e organizzativa anche attraverso un nuovo dimensionamento della forza lavoro favorendo inoltre una riduzione dell'età media del proprio organico».
La Società, sulla base delle previsioni dello IAS 19 e 37, ha iscritto un fondo nella situazione patrimoniale finanziaria di importo complessivo pari a Euro 758 milioni. Il relativo accantonamento a conto economico 2017 è pari a Euro 674 milioni ed è indicato tra gli oneri non ricorrenti.
La valutazione della passività originata dal piano di riduzione del personale è stata oggetto di particolare attenzione nel corso della nostra attività di revisione in quanto rappresenta una stima complessa della direzione aziendale anche in considerazione della magnitudo dell'evento.
Abbiamo rivisto criticamente con la direzione aziendale di TIM il processo di stima della passività e le principali variabili considerate nella determinazione degli importi da accantonare.
In particolare nel contesto di tali attività sono state effettuate verifiche sulla ragionevolezza delle assunzioni sviluppate nella stima, nonché sull'accuratezza dei calcoli effettuati nel processo di definizione della passività.
A completamento è inoltre stata verificata l'adeguatezza dell'informativa fornita rispetto a quanto previsto dai principi contabili internazionali e rispetto alle informazioni e ai dati ottenuti nel corso dello svolgimento dell'attività di revisione.
La Società, come richiesto dalla legge, ha inserito nelle note illustrative i dati essenziali dell'ultimo bilancio della società che esercita su di essa l'attività di direzione e coordinamento. Il giudizio sul bilancio separato di TIM SpA non si estende a tali dati.
Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio separato che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n° 38/05 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.
Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità della Società di continuare a operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio separato, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio separato a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Società o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria della Società.
I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio separato nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio separato.
Nell'ambito d ella revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati a un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.
Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le relative misure di salvaguardia.
Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che so no stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio separato in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.
L'assemblea degli azionisti di TIM SpA ci ha conferito in data 29 aprile 2010 l'incarico di revisione legale del bilancio separato e consolidato della Società per gli esercizi dal 31 dicembre 2010 al 31 dicembre 2018.
Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Società nell'esecuzione della revisione legale.
Confermiamo che il giudizio sul bilancio separato espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella sua funzione di comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'articolo 11 del citato Regolamento.
Gli amministratori di TIM SpA sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari di TIM SpA al 31 dicembre 2017, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio separato e la loro conformità alle norme di legge.
Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n° 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98, con il bilancio separato di TIM SpA al 31 dicembre 2017 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio separato di TIM SpA al 31 dicembre 2017 e sono redatte in conformità alle norme di legge.
Con riferimento alla dichiarazione di cui all'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.
Milano, 29 marzo 2018
PricewaterhouseCoopers SpA
Francesco Ferrara (Revisore legale)
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